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Tesi 5

La Polifonia
Per polifonia si intende canto a più voci. (epoca carolingia)
La tecnica polifonica fu praticata inzialmente nei monasteri
dell'Impero Franco e la prima forma polifonica è
l'ORGANUM formato da una VOC PRINCIPALIS ( che canta
il gregoriano) e una VOC ORGANILIS (che canta in modo
parallelo ad intervalli di 4° o 5°).
Le voci possono muoversianche per moto contrario (una
voce sale e l'altra scende),questo stile è detto D'ISCANTUS) e
per moto obliquo (una voce ferma e l'altra si muove con più
rapidità). Questo tipo di organum (obliquo) verrà definito
ORGANUM MELISMATICO , e si sviluppa a Parigi . I
melismi più estesi si trovano nei punti cadenziali.
La scuola Parigina di Notre Dame
Inizialmente la Plifonia era stato un fatto geograficamente
limitato. Nella seconda metà del XII secolo Parigi diventò il
centro culturale per eccellenza, grazie anche all'università
dove veniva praticato l'insegnamento della musica. Tra i
maggiori compositori di "organo" sono da ricordare Leonin e
Perotin. Il Grande libro di Leonin comprende numerosi
composizioni polifoniche eseguite in occasione delle messe e
dell'ufficio. Le esecuzioni alternavano tra: coro (che seguiva
il canto gregoriano) e il solista (per le sezioni polifoniche).
Tali sezioni potevano essere sia in stile di ORGANUM sia in
stile DISCANTUS. Il termine discantus può essere utilizzato
anche per indicare le parti vocali più acuta. La scuola
parigina fondò un sistema ritmico fondato in 2 valori
principali: la longa e la brevis. Grande importanza evvero le
CLAUSOLAE 2 voci (una sorta di corda situata nella parte
conclusiva dell'ORGANUM in cui il tenor è melimastico). A
Peratin va il merito di aver introdotto organo a 3-4 voci,ma
anche per essere stato autore di conductus costruito su un
tenor non liturgico caratterizzato da 2 voci che procedevano
simultaneamente.
Il Mottetto Del XIII Secolo
Il mottetto è una delle forme polifoniche più importanti.
Deriva della parola francesce MOT (parola).
Deriva principalmente dal conductus per poi staccarsi e
assumere caratteristiche proprie. Il mottetto era destinato
all'esercizio vocale di monaci e diventò un pezzo dipendente,
separato dalla liturgia. E' formato da :
1 Il tenor a cui era affidata la parte più grave e seguiva il testo
gregoriano originale;
2 DUPLUM (o Motettus) aveva un andamento più veloce e
seguiva una seconda melodia (latino, ma anche in francese)
3 TRIPLUM, era la voce più acuta e più fiorita anche se il
tenor seguiva una melodia gregoriana, le altre voci erano
assolutamente indipendenti dalle parole del tenor, i ritmi e le
parole di ciascuna voce erano diversi.

Tesi 6
La scrittua Musicale Medievale considerata speciale
In relazione alle orgini della scrittura Ordinaria
In musica inizialmente si cercò di indicare solamente
l'andamento ascendente o discendente della melodia, poi si
arrivò a determinare l'altezza esatta i ogni nota e la durata.
L'ampliamento del repertorio dei canti liturgici, rese
indispensabile l'organizzazione di centri di formazione
scolastici, che preparasse gli alunni cantori all'esecuzione del
cantus gregoriano. Per superare la tradizione orale nacquero
i primi neumi (segni) che servivano a stabilire l'altezza delle
note facilitando la memorizzazione.
I neumi principali sono Virga e Puntum. Virga per l'accento
acuto e Puntum per quello grave. Ci sono poi il Pes e il Clivis.
C'è un trattino orizzantale posto sotto o sopra il neuma che
indica che prolunga la nota in modo lieve. C'è un trattino
verticale ce suggerisce la correta articolazione ritmica. Un
elemento importante fu l'utilizzo del colore: 1 o 2 linee
orizzontali colorate di rosso indicavano il Fa, invece quelle
gialle indicavano il Do.
All'inizio del XI secolo si adotterà il tetragramma formato da
4 riche, nel XI secolo invece da 5 righe.
Con l'utilizzo del tetragramma, le notazioni musicali
diventano quadre e sempre più definite. Un altro sistema
rimasto ancora oggi nei paesi anglosassione era l'indicazione
delle note con le lettere alfabetiche, sistema definito Dasiano.
A Notre Dame si elaborò un sistema di notazione con le
Ligature per definire il vocalore di durata delle note. Questa
notazione è detta modale.
Fu Francone da Colonia che con il trattato Ars Cantus
Mensurabilis fissa i valori delle note con dei segni e
introdusse valori più piccolo, le brevis. Notazione Mensurale.
Inoltre si indicava il cerchio (o) come simbolo ternario e il
segno C come simbolo del tempo binario, mentre una sbarra
verticale sulla C| indicava che i valori dovevano essere
dimezzati.

Tesi 7
Guido D'Arezzo e la teoria della Solmisazione
Guido D'Arezzo era un monaco benedettino vissuto intorno
al'anno 1000, fu un grande didatta della musica del tempo,
creò un metodo di solfeggio cantato, molto pratico per i
giovani cantori.
Aggiunse al tetracordo della clasa diatonica, un tono più al
grave, e uno in più all'acuto ad intonare un canto senza
averlo mai visto prima. Per imparare le note, bisognava dare
loro un nome, allora prese l'inno a S. Giovanni,molto
conosciuto perchè S. Giovanni era il protettore dei cantori,
staccò dal contesto le sillabe, e le note iniziali dei versetti
costruirono un esacordo. Si creò la combinazione di 3
esacordi per raggiungere l'intera estensione vocale della voce
umana
-esacordo naturale: Ut-RE-MI-FA-SOL-LA
-esacordo duro: SOL-LA-SI-DO-RE-MI
-esacordo molle: FA-SOL-LA-SIB-DO-RE
si ebbe perciò
2 esacordi naturali (in cui ut coincideva con il nostro Do)
3 esacordi duri (in cui ut coincideva con il nostro Sol)
e 2 esacordi molli (in cui ut coincideva con il nostro Fa).
Nella pratica musicale esistevano anche altri 2 semitoni,
corrispondenti ai nostri LA-SIB e SI-DO. Per indicarli Guido
D'Arezzo risolse il problema applicando all'esacordo,una
mutazione, in tale modo, tutti i semitoni venivano sempre
indicati con le note MI-FA anche se il suono cantato non
corrispondeva al nome effettivo della nota intonata.
Il nome SOLMISAZIONE viene da SOL e MI, sillabe sulle
quali si effettua la mutazione, nel passaggio dell'esacordo
naturale e quello molle. L'importanza della solmisazione era
data dal fatto che essa consentiva ai cantori di leggere e
intonare canti nuovi o sconosciuti.
Hubert Waerlant introdusse il SI, mentre fu Giovanni
Battista Dani a sostituire l'ut con il Do.
-Per facilitare ai cantori la pratica della solmisazione venne
inventata la mano guidariana sulla mano sinistra venivano
scritte le sillabe iniziali delle note.
-Successivamente furono introdotte suoni cromatici estranei
alla scala diatonica. Il sistema delle alterazioni cromatiche,
fu designato col nome di falsa mutazion o musica ficta.
Per indicare l'alterazione si utilizzarono il b rotondo (molle)
che alzava di un semitono, per l'abbassamento,invece, di un
semitono il b quadrato (o duro)
Tesi 8
Musica popolare e teatro nel Medioeva
Trovatori e Trovieri
Nel medioevo la musica era simbolo di importanza e
prestigio sociale, e veniva utilizzata per particolari eventi e
cerimoniali di corte. Nel corso del medioevo la monodia
profona era quella più diffusa. Mentre le melodie gregoriane
erano più elaborate e polifoniche, e praticate solo in ambito
ecclesiastico, la musica monodica profana sia in latino che
nelle lingue volgari, era creata, eseguita e percepita, dai più
disparati ceti sociali.
Sono poche le testimonianze della musica profana
documentabili, perchè a differenza della musica liturgica la
musica profana non veniva annotata quasi mai.
Il repertorio profano, era praticato e composto da trovatori e
trovieri di bassa formazione culturale non in grado di
scrivere le notazioni musicali.
Alcuni brani come i Planctus, furono composti per piangere
la morte di personaggi illustri,come il Planctus Caroli,
composta per la morte di Carlo Magno.
La più antica raccolta di composizioni profane fu i Carminio
Cantobrigiensia che comprendeva 47 brani goliardici che
sottolineavano nei loro testi i vizi.
Un altra raccolta di canti goliardici dello stesso genere sono i
Carminia Burana.
Trovatorio= da Trovar cipè comporre Tropi
I trovatori si affermano a Puatiè sotto la guida di Gugliermo
IV Duca di Acquitania. La lirica provenziale, in lingua d'oc,
era quella utilizzata dai Trovatori.
La poesia dei trovatori si rivolge alla donna. Nasce così
L'Amor Cortese,gentile e cavalleresco. I principi dell'amor
cortese si esprimono nella cansò, genere lirico prediletto dai
trovatori soprattutto nella formula dialogato. Un altro genere
uscito è il sirventese, che tratta temi eroici politici.
Bernard Ventadorn è il più celebre tra i trovatori.
La produzione poetica in lingua d'oil si sviluppa a nord della
Francia,viene utilizzata dai Trovieri,che appartengono ai ceti
nobiliari.
Le formule compositive predilitte dai trovieri furono il "jeu
parti" e il "Lai".
I "Jeu parti" è un dialogo bipartito da 2 amanti, che ci
contentano la stessa donna. Una delle forme, che più deriva
dal repertorio liturgico è il Lai "melodia" di carattere
contemplativo.
I Giullari erano artisti girovaghi e non erano solo dei
musicisti ma anche musicantori, giocolieri, soltibanchi attori,
uamanistici. Essi vagavano per le varie corti senza stabilirsi.
I Manestrelli erano diffusi soprattutto nella Francia del
Nord, e svolgevano gli stessi servizi di corte dei giullari, ma a
differenza di questi essi lavoravano stabilmente al servizio di
un signore.
In Germania c'erano i Minnesangher che erano un
movimento di cantori appartenenti alla sfera borghese. Le
loro compisizioni sono principalmente le Barfon,
camponevano inoltre il Leid (corrisponde alla chansò dei
trovatori e il Leiche che corrisponde al Lai).
In Italia nacque la Laude, con San Francesco d'Assisi.
Cantico delle creature fu la prima canzone in Italiano.

Tesi 9
Il trecento:
l'Ars Nova in Italia e in Francia.
Il termine Ars Nova (arte nuova) fu introdosso nell'uso
comunque all'inizio del XX secolo da uno studioso, che lo
derivò dal titolo del trattato di De Vitry, per designere le
nuove tendenze del linguaggio musicale che si manifestavano
specialmente in Italia e in Francia.
In contrapposizione ad "Ars Nova" si designa con i termine
"Ars antiqua", la produzione polifonia dei secoli XII- XIII.
La quasi totale mancanza, di musiche polifoniche italiane fu
dovuta alla costante abitudine qui radicata di far musica
senza bisogno di scriverla. Le prime raccolte di musiche
dell'Ars Nova ci sono pervenute dalle principali corti italiane,
e delle circa 600 composizioni pervenuteci, la maggior parte
sono di origine fiorentina poichè Firenze era stata stimolta
dal "Dolce Stil Novo".
Il madriglae è il genere musicale più comunemente coltivato
nell'Italia settentrionale durante la prima metà del secolo.
Gli argomenti trattati sono di carattere pastorale-amoroso.
Dal punto di vista della struttura, il madrigale è composto di
2 o 3 strofe di 3 versi, seguite di norma da un ritornello. Il
disegno melodico mostra una cera coerenza tra poesia e
musica. Fu Giovanni da Firenze a stabilire i caratteri stilisici
musicali tipici del madrigale: ciascun verso è iniziato e
concluso da melismi, mentre la sezione centrale è scandita in
stile sillabico.
La voce superiore è in genere più fortemente melismatico
rispetto a quella inferiore. A differenza del madrigale, la
caccia di norma non ha uno schema strofico e tratta
argomenti di caccia,pesca e gioco. Soltato intorno al 1360 si
cominciarno a scrivere ballate polifoniche non associate al
costrume della danza. I testi delle ballate sono, nella maggior
parte dei casi di argomento amoroso e sono rivolti
direttamente alla donna cui sono destinati.
Per quanto riguarda la forma poetica, la ballata è composta
da una ripresa, dall stanza, costitutita da 2 piede e da una
volta.
Guillame de Machant è il maggior esponente dell'Ars nova
Francese. La sua carriera si rivolse negli ambiti di corte. La
sua produzione musicale è molto ricca.
Compose la prima messa polifonica a 4 voci ,Madrigale era il
suo genere.
Il Kyrie, il Sanctus, l'Agnus Dee e l'Ite misce est sono stati i
suoi scritti.
Nello stile del mottetto isoritmico utilizzando nel tenor
melodie liturgiche .
Gloria e Credo invece sono scritti in stile sillabbico.
Fu Giovanni da Firenze a stabilire i caratteri scandita in stile
sillabico,la voce superiore a differenza del madrigale. Il
madrigale era 2 -3 voci e una voce superiore e quella
inferiore. Non ha uno schema strofico, soltato intorno al
1360 ci furono i testi delle ballate e per quato riguarda la
forma poetico è composta da una ripresa. Fu con Francesco
Landini.

Tesi 10
il Quattrocento
Sviluppo del Contrappunto
Nel 400 si diffusero attività artistiche e la musica di corte.
Infatti l'artista diventa un vero e proprio "maestro di
professione" ,assunto alla corte dei principi e dei re.
Ricevavano dalle corti o dalle chiese grandi fondi nell'averei
più importanti artisti dell'epoca, perchè in questo modo
potevano mostrare il loro potere e ricchezza. In genere gli
artisti più famosi provevnivano dal Nord, dalle Fiondre e
dalla Francia. La cattedrale di Notre Dame era il centro dela
polifonia sacra a cappella. In Italia non si diffuse molto la
polifonia, perchè canti erano svolti da cantori e musicisti
occasionali che in più delle volte improvvisavano.
I principali compositori italiani del 400 furono: Matteo da
Perugia, Antonello da Caserta e Leonardo Giustinian al quale
si devono le giustiniane, canti amorosi.
Anche in Itlia si diffuse l'improvvisazione su n canto
gregoriano, basato sul procediamento del fauxbourdon che
consistenza nell'aggiunta di due voci inferiori, che si
muovevano per moto parallelo alla distanza di una quarta e
di una sesta.
Furono istituite in Itlaia da papa Eugenio IV molte scuole di
grammatica e di canto, per innalzare il livello tecnico dei
cantori italiani a quelli fiamminghi.
La musica nelle corti italiane

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