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TOZQN MHNOQN EETIN P. Oxy. XLVI, 3312 A Silvia © © Chior ax 87009 In una lettera private del Il sec. d.Cr., pubblicate nel XLVI volume dei poy Ossirinco (n.3312), la notizio di un "servus Caesaris" che, andato ¢ Roma, avrebbe 1, ha ettirato Hattenzione dell"E~ ditore - il quole giustomente mette in rilievo le rarité di testimonianze di tol genere ~ ecquistoto Ia libert8 per assumere un servizio pubbl @ suscito |"interesse dei lettori, cost da far possare inosservate un'altra picecle no- izia, di carattere fomiliare ed intino, che precede, @ che forse non & state interpre~ tote rettonente. II mittente ~ sconoseivto, per le cadvta delle prime righe - dopo i soluti inviati 2d alcune perione della foniglia - donne e bombint =, aggiunge: net ypSpov jot Bonadis. ic) rept Atovvenptoy Bru xéowv ymvav dorev (6-8). LES “and write to me without fail ebout Dienysorion, how months old she is". Veramente re woduce: tingolore - sopratutto nel mondo antico - questa richieste di conoscere “esattemento"™ Vet di una bam sata come 18 TEx i pochi mesi, che ~ si neti ~ non vi vov 0 78 ratSfov 700 SeTvoc, ma & chiomata con il suo nome come se si trattase di persona adulta e ben nota In realt® non si tratta di questo: 1a frase allude a una vicenda umane e femiliore propria di ogni tempo ¢ di ogni posse. La domonda infotti si esprime nello stesso modo Vingue modeme (reco modemo: * réasv pnviv elvor"; cnche in parece "Di quonti mesi 22"; spagnolo: "d De quantos meses @s7"; froncese: "Com! eit-elle (de so grossessa)?"; inglese: "How mony months pregnant is she?" che queste espressioni suonano familiari e confidenziali - mi sembra che in inglese si preferisca chiedere, con maggior riguaréo, "When is the boby due?™, e in francese: “Pour quand attend-t-elle ion bébé?" -; me questa @ per I"eppunto una lettera confi 4 Orsolina Montevecchi denziale, probobilmente scritta da una donno, 1a quale stinforma per sopere in quote eve di gravidanza si trovi uno parente, e vuole soperlo “esattamente", forse per an- dore ad assisterla durante il perto. Non mi risulto che Mespressione Eyxuoy etvor (e. or.) dxrd ynviv, © la forma in- terogative daw univ 2orw; si tovi in testi letterart; sempio pid vicina & forse quel lo che si legge in Luce, I, 35: not obros piy Exrog Zoriv abrf) 1H xakowuévy ove (pp. ves. (cfr. p+ es. Hipp.,Epid.,Il,3,17 vol.V p.118 Litre; cfr. vol. VII pp.436 58.), 1 qual perd In autori medici greci si possono trovare vocaboli come Extéunvos, &) speis0 sono iferiti al neonate (Hipp.Septim., passim; Herod., 6,69; eff. litaliano fino). Per Pi ve latino eff. tut XIII,2,5: "(Roxane) ... exacto mente octavo, matura iom ... erat® (Herminato lottevo mese ere matura per il porto"). Ma eviden- fonente nelle lingua parleta, almeno in etd ellenistica e romena (e probobilmente ‘onche prime), si useva lespressione ellittica che compare rella nosira lettera, © che he il suo esatto corrispondente nelle lingue moderne . Guanto al contenuto € al senso della domendo, il parallelo pid vicine a P. Oxy., XLVI, 3312 si ove in un ostracon: O. Floride 14, del HIP, una singolare leitera in cui un certo Meximes scrive alla "sorella" (probabilmente la moglie) Tirorsieges in questi termini: 28v BAOyc ele 18 fudpas cou tod tenetv, ypdyov pow elva eloé\@s nai ty Aoxfov cov oujae, ext obn of63 cou tay pve ["quelore tu giunga

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