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dall’antichità
a oggi
Espansioni
in A l e f
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Editori Laterza
Piazza Umberto I, 54 70121 Bari
e-mail: redazione.scol@laterza.it
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In ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge 133/2008 art. 15, che prevede
l’adozione di «libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet»,
l’offerta didattica di E. Berti - C. Rossitto - F. Volpi, Antologia di Filosofia dall’an-
tichità a oggi si amplia attraverso il database Alef, ARchivio Laterza per l’Edu-
cazione Filosofica, archivio di testi filosofici.
Il database comprende circa 400 testi, dai Presocratici a oggi; tutti i brani
presenti in Alef sono consultabili on line e disponibili in formato Word.
La nostra proposta di integrazione/espansione dell’antologia prevede, per
ciascuna parte:
I testi del periodo Antichità e Medioevo sono stati selezionati e curati da Cri-
stina Rossitto; i testi del periodo Età moderna da Enrico Berti; i testi del perio-
do Ottocento e Novecento da Franco Volpi.
Avvertenza:
Per facilitare la lettura delle parole greche traslitterate, la redazione ha prefe-
rito corredarle di un semplice accento tonico.
PARTE PRIMA
ANTICHITÀ
E MEDIOEVO
PERCORSI TEMATICI
L’INDAGINE SULLA NATURA
Il primo periodo della storia della filosofia occidentale, intesa tradizionalmen-
te come ricerca razionale dei princìpi di tutta la realtà, è caratterizzato da un
susseguirsi di indagini sulla natura, proprio perché i pensatori che ne fecero
parte ritenevano che la realtà consistesse appunto nel mondo naturale e che
dunque questo fosse ciò che doveva essere spiegato. Di qui la consuetudine di
indicare le loro dottrine in generale come «filosofia della natura».
Numerose sono le figure di filosofi, quasi sempre organizzati in vere e pro-
prie scuole di pensiero, di cui ci è rimasta notizia, ma pochissimo ci è perve-
nuto delle relative opere. Per tale motivo qui proponiamo, a integrazione dei
testi presenti nell’Antologia, uno scritto di Ippocrate, il più importante espo-
nente della scuola medica di Cos, sua città natale.
IPPOCRATE
ANTICA MEDICINA
I caratteri della scienza medica
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L’ETÀ ELLENISTICA
L’età ellenistica, il cui inizio è convenzionalmente fatto coincidere con la
morte di Alessandro Magno (323 a.C.) e la fine con la conquista romana del-
l’Egitto ad opera di Ottaviano (30 a.C.), presenta una serie di sviluppi deci-
sivi per il pensiero greco, anche e proprio in seguito ai mutamenti storico-
politici. Grazie alle conquiste macedoni, infatti, non solo si assiste alla diffu-
sione della cultura greca nel bacino del Mediterraneo, ma le stesse monar-
chie, subentrate alle pòleis, si fecero promotrici di importanti istituzioni di ri-
cerca.
La filosofia in particolare, configurandosi sostanzialmente come logica, fisi-
ca e, soprattutto, etica, lascia ampio spazio allo sviluppo delle scienze partico-
lari, ossia delle discipline «scientifiche» in senso stretto, che divengono sem-
pre più specialistiche e matematizzate.
I brani che presentiamo, a integrazione dei testi presenti nell’Antologia, ri-
velano alcuni esiti esemplificativi di questa nuova situazione culturale. Il pri-
mo è dedicato allo stoicismo, una delle tre celeberrime scuole di pensiero na-
te in questo periodo; i successivi mostrano alcuni sviluppi nel campo delle
scienze particolari, specificamente della meccanica, con Archimede (287-212
a.C.), e dell’astronomia, con Ipparco di Nicea (II sec. a.C.).
STOICISMO ANTICO
TESTIMONIANZE E FRAMMENTI
L’«Inno a Zeus» di Cleante di Asso
ARCHIMEDE
METODO PER LA SCOPERTA DEI TEOREMI MECCANICI
Il metodo intorno ai teoremi meccanici
IPPARCO DI NICEA
COMMENTO AI «FENOMENI» DI ARATO E DI EUDOSSO
Precisione filologica e osservazione astronomica
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LA FILOSOFIA A ROMA
Lo sviluppo della filosofia a Roma, che si può collocare tra il II sec. a.C. e il
II sec. d.C., copre un periodo di tempo che dal punto di vista filosofico vie-
ne a coincidere nella sua prima parte con l’età ellenistica e nella sua secon-
da parte con l’avvio del pensiero cristiano. Esso può essere considerato frut-
to della rilevante e generale ellenizzazione della cultura romana che ebbe
luogo in seguito alla conquista della Grecia da parte di Roma, conclusasi nel
168 a.C.
Gli esponenti di spicco della cultura filosofica romana, del resto, si rial-
lacciano più o meno esplicitamente al pensiero delle scuole filosofiche
greche, accogliendone in diversa misura le dottrine, ma rielaborandole si-
gnificativamente, sia nel senso di una maggior attenzione all’ambito poli-
tico e giuridico, sia nel senso di originali combinazioni fra le une e le al-
tre.
I brani che presentiamo sono tratti dalle opere dei filosofi romani maggior-
mente rappresentativi al riguardo, e precisamente:
1. Lucrezio (I sec. a.C.), che riprende l’epicureismo;
2. Cicerone (I sec. a.C.), che condivide lo scetticismo e l’eclettismo;
3. Seneca (I sec. d.C.), che accoglie lo stoicismo, ma con un’attenzione par-
ticolare alle religioni del vicino Oriente;
4. Epitteto (I-II sec. d.C.), anch’egli fautore dello stoicismo, che rilegge alla
luce della sua esperienza di schiavo;
5. Marco Aurelio (II sec. d.C.), ugualmente fautore dello stoicismo, che però
rilegge alla luce della sua esperienza di imperatore.
LUCREZIO
LA NATURA
Lo scopo del poema sulla natura
CICERONE
SUL FATO
Lo scetticismo nei confronti del fato
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SENECA
SULLA PROVVIDENZA
La provvidenza e il problema del male
EPITTETO
DIATRIBE
La vera libertà
MARCO AURELIO
RICORDI
Un principe stoico
ANTICO TESTAMENTO
GENESI
Creazione del mondo e peccato originale
FILONE DI ALESSANDRIA
LA CREAZIONE DEL MONDO SECONDO MOSÈ
La doppia creazione del mondo
NUOVO TESTAMENTO
ATTI DEGLI APOSTOLI
L’appropriazione del «Dio dei filosofi»
VANGELO DI GIOVANNI
Il Verbo divino e la sua incarnazione
GIUSTINO MARTIRE
DIALOGO CON TRIFONE
La vera filosofia è il cristianesimo
VALENTINO GNOSTICO
TESTIMONIANZE
La generazione degli eoni, il peccato e la riparazione
ALBINO-ALCINOO
DIDASCALICO
La materia, le idee e Dio
PORFIRIO
ISAGOGE
Gli universali, il genere e la specie
PROCLO
TEOLOGIA PLATONICA
L’interpretazione teologica del «Parmenide» di Platone
I brani che presentiamo sono tratti dalle opere di cultori di due tra le scien-
ze più note a quel tempo:
1. Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), teorizzatore del sistema che da lui prese
il nome, per quanto riguarda l’astronomia;
2. Claudio Galeno (II sec. d.C.), noto anche per le notevoli scoperte in am-
bito anatomico, per quanto riguarda la medicina.
CLAUDIO TOLOMEO
ALMAGESTO
L’universo a due sfere
CLAUDIO GALENO
MANUALE DI MEDICINA
La salute, la malattia e i relativi sintomi
AGOSTINO
DE CIVITATE DEI
La teologia della storia
SEVERINO BOEZIO
DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE
La felicità, il Bene e l’Uno
PSEUDO-DIONIGI AREOPAGITA
I NOMI DIVINI
Il «Bene» quale primo nome di Dio
ALBERTO MAGNO
TRACTATUS DE NATURA BONI
La virtù come medietà
TOMMASO D’AQUINO
SUMMA THEOLOGIAE
Il carattere analogico dei nomi divini
DANTE ALIGHIERI
CONVIVIO
L’esercizio della filosofia come suprema felicità
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GUGLIELMO DI OCKHAM
SUMMA TOTIUS LOGICAE
La dottrina della «supposizione»
GIOVANNI BURIDANO
QUAESTIONES SUPER LIBRIS QUATTUOR DE CAELO ET MUNDO
La teoria dell’«impetus»
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PARTE SECONDA
ETÀ
MODERNA
PERCORSI TEMATICI
IL QUATTROCENTO FRA UMANESIMO ITALIANO
E TRADIZIONE FILOSOFICO-SCIENTIFICA
costituiscono una strenua difesa degli studi profani, visti come strumenti indi-
spensabili per la formazione completa dell’uomo sia a livello etico-politico sia
etico-religioso. Gli altri, invece, presentano alcune delle principali istanze di
rinnovamento introdotte all’interno della tradizione filosofico-scientifica du-
rante il Quattrocento. Infatti i brani tratti dalle opere di Nicola Cusano (1401-
1464) rientrano a tutti gli effetti nella tradizione platonica interpretata in sen-
so neoplatonico, mentre quello scritto da Pietro Pomponazzi (1462-1525) sul-
l’immortalità dell’anima fa parte di una rinnovata tradizione aristotelica, let-
ta in senso rigorosamente laico.
COLUCCIO SALUTATI
EPISTOLARIO
Epistola a Giovanni Dominici in difesa degli «studia humanitatis»
LEONARDO BRUNI
DE STUDIIS ET LITTERIS LIBER
Lo studio dei classici
NICOLA CUSANO
DE DOCTA IGNORANTIA
La dotta ignoranza
La coincidenza degli opposti
DE CONIECTURIS
L’uomo come microcosmo
PIETRO POMPONAZZI
TRACTATUS DE IMMORTALITATE ANIMAE
È impossibile dimostrare l’immortalità dell’anima
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ERASMO DA ROTTERDAM
ELOGIO DELLA FOLLIA
La follia è più saggia della sapienza
Solo la follia rende felici
La vita cristiana è simile alla follia
THOMAS MORE
UTOPIA
L’etica degli Utopiani
Il principio della tolleranza religiosa
Elogio della proprietà comune
MARTIN LUTERO
DELLA LIBERTÀ DEL CRISTIANO
La giustificazione per fede
JEAN BODIN
SIX LIVRES DE LA RÉPUBLIQUE
Il concetto di sovranità
CESARE CREMONINI
LE ORAZIONI
Prolusione all’insegnamento padovano
FRANCISCO SUÁREZ
DISPUTAZIONI METAFISICHE
L’ente reale come oggetto della metafisica
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NICCOLÒ COPERNICO
DE REVOLUTIONIBUS ORBIUM CAELESTIUM
La dedica del «De revolutionibus»
BERNARDINO TELESIO
DE RERUM NATURA IUXTA PROPRIA PRINCIPIA
La struttura del mondo e la grandezza e natura dei corpi
TOMMASO CAMPANELLA
DEL SENSO DELLE COSE E DELLA MAGIA
«Ente nullo potere ad altri dare quel ch’egli in sé non ha»
«Il Mondo, dunque, tutto è senso e vita e anima e corpo»
GALILEO GALILEI
DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO
Il finale del «Dialogo»
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UGO GROZIO
DE IURE BELLI AC PACIS
La natura umana fonte del diritto
THOMAS HOBBES
DE HOMINE
Il discorso e le scienze
1. il valore e i limiti del metodo sperimentale, grazie al quale gli uomini di scien-
za moderni hanno acquisito una superiorità su quelli antichi ma che, se perse-
guito soltanto attraverso esperimenti, non potrà mai avere quella validità univer-
sale che solo riesce a dare la dimostrazione matematica, ossia la pura ragione;
2. le riflessioni che Pascal pensò come apologia del cristianesimo. Esse verto-
no sul divertissement, il segno più chiaro della miseria della condizione umana.
BLAISE PASCAL
TRATTATO SUL VUOTO
Gli antichi e il vuoto
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PENSIERI
Il «divertissement»
BARUCH SPINOZA
Il filosofo che trasse le conseguenze più coerenti e radicali dalla filosofia car-
tesiana, giungendo a ideare un sistema filosofico geniale e originale, è senza
ombra di dubbio Baruch Spinoza (1632-1677). I brani che presentiamo ri-
guardano alcuni dei punti più importanti del sistema spinoziano:
1. l’importanza del metodo geometrico per la filosofia, descritto dettagliata-
mente nei Renati Des Cartes Principia philosophiae (Princìpi della filosofia di Carte-
sio) da Ludovico Mayer e da Spinoza stesso e applicato in maniera sistematica
in Ethica ordine geometrico demonstrata (Etica);
2. la natura, il compito e i limiti dello Stato, discussi nel Trattato politico, l’ul-
tima opera di Spinoza, in cui egli fornisce l’esposizione più matura del suo
pensiero politico.
BARUCH SPINOZA
PRINCÌPI DELLA FILOSOFIA DI CARTESIO
Il metodo geometrico
TRATTATO POLITICO
Il potere assoluto dello Stato
JOHN LOCKE
Il maggiore filosofo inglese della seconda metà del Seicento è John Locke (1632-
1704). Nel suo pensiero vengono a intrecciarsi due istanze inscindibili: la neces-
sità di esaminare dettagliatamente la facoltà conoscitiva propria di ciascun uo-
mo, a partire dalla sua genesi empirica, al fine di individuare quali conoscenze
siano alla sua portata e quali invece le siano precluse, e il tentativo di fondare su
questa disamina la legittimità dei moderni Stati liberali, in particolare del na-
scente modello costituzionale inglese, in cui la libertà di cui ciascun uomo è per
natura dotato possa esercitarsi in pace e tolleranza per il bene comune.
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Non è un caso che Locke venga unanimemente considerato l’autore del pri-
mo vero trattato di gnoseologia moderna, il Saggio sull’intelletto umano, in cui
egli espone fin nei minimi dettagli la sua concezione empiristica della cono-
scenza. Da quest’opera sono tratti i brani che presentiamo e che riguardano
la teoria lockiana della conoscenza.
JOHN LOCKE
SAGGIO SULL’INTELLETTO UMANO
Il problema della conoscenza
La sostanza
GIAMBATTISTA VICO
Di fronte ai grandi cambiamenti a cui la filosofia e la scienza europea andava-
no incontro durante il Seicento, la cultura filosofica italiana manteneva un at-
teggiamento contrastante che può così descriversi: da un lato essa si era chiu-
sa rispetto alla diffusione della nuova filosofia, principalmente a causa degli
esiti avuti dal “caso Galilei”, dall’altro aveva promosso una serie di ricerche
sperimentali che di fatto si ispiravano ai lavori del grande scienziato pisano.
Questa situazione però mutò, e in termini considerevoli, tra la fine del Sei-
cento e gli inizi del Settecento, quando il cartesianesimo, imperante in Euro-
pa, fece sentire anche in Italia, e specie nelle Accademie, la sua enorme capa-
cità di innovazione. A questa nuova tendenza, che iniziava a prender piede an-
che nella cultura filosofica italiana, si oppose in maniera decisa il filosofo na-
poletano Giambattista Vico (1668-1744), che dai gesuiti aveva ricevuto un’e-
ducazione rivolta allo studio dei classici, della filosofia tradizionale (logica e
metafisica scolastica) e della giurisprudenza. Fin dagli anni della sua forma-
zione egli preferì all’opera di Cartesio, dove domina la matematica, l’opera
dello storico latino Tacito, che contempla l’uomo così come è, gli scritti di Pla-
tone che contemplano l’uomo così come deve essere e i lavori di Bacone che,
a differenza di quelli cartesiani, hanno valorizzato non tanto la deduzione del-
la matematica, quanto l’arte di scoprire nuove verità a partire dall’esperienza.
Il brano che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, è tratto dall’o-
pera più importante di Vico, i Princìpi di scienza nuova, in cui egli si propone di
dimostrare l’azione della provvidenza divina, non più a partire dall’ordine na-
turale delle cose, bensì a partire dalla storia degli uomini, attraverso i metodi
della filologia (che ha per oggetto il certo) e la riflessione della filosofia (che
ha per oggetto il vero). L’intervento della Provvidenza sarebbe attestato dal pas-
saggio degli uomini dalla condizione di bestie feroci a quella di esseri civili.
GIAMBATTISTA VICO
PRINCÌPI DI SCIENZA NUOVA D’INTORNO ALLA COMUNE NATURA DELLE NAZIONI
L’azione della provvidenza nella storia
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GEORGE BERKELEY
TRATTATO SUI PRINCÌPI DELLA CONOSCENZA UMANA
Dio e le leggi di natura
DAVID HUME
RICERCHE SULL’INTELLETTO UMANO
Sullo scetticismo
L’ILLUMINISMO FRANCESE
Pur essendo influenzato dalle tendenze provenienti dall’Inghilterra, in Fran-
cia l’Illuminismo assunse caratteri più radicali e polemici. La presenza di un
regime politico di tipo assolutistico, infatti, spinse le tendenze riformistiche
del paese verso forme esasperate di democrazia e il predominio della religio-
ne cattolica, usata strumentalmente per giustificare e conservare il potere po-
litico vigente, determinò forti istanze anticlericali e finì col fomentare un atei-
smo peraltro già presente tra gli uomini di cultura del tempo. In questo con-
testo si formarono e si affermarono quelle tendenze che furono tipiche del-
l’Illuminismo francese.
Nei brani seguenti, che integrano quelli dell’Antologia, presentiamo alcune
di queste tendenze:
1. la critica alla filosofia tradizionale, mossa da François-Marie Arouet, det-
to Voltaire (1694-1779). Il filosofo francese critica alcune posizioni filosofiche,
come l’ottimismo leibniziano e la scienza aristotelica, da lui guardate con un
atteggiamento di distacco e superiorità;
2. la critica al principio d’autorità, mossa da Jean Baptiste d’Alembert (1717-
1783) nel discorso preliminare dell’Enciclopedia. Si tratta di una critica rivolta
verso la cultura antica, importante sotto l’aspetto letterario ma non sotto l’a-
spetto filosofico, e verso la cultura medievale, dominata dai teologi timorosi
dei danni che l’uso della ragione avrebbe potuto apportare alla fede cristia-
na. Essi infatti, secondo d’Alembert, hanno eretto a dogmi di fede le loro per-
sonali opinioni. Sono stati, invece, i primi filosofi moderni coloro i quali han-
no permesso all’umanità di uscire dall’oscurantismo in cui per secoli era sta-
ta relegata;
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VOLTAIRE
QUESITI SULL’ENCICLOPEDIA
La critica alla filosofia tradizionale
JEAN-JACQUES ROUSSEAU
IL CONTRATTO SOCIALE
La volontà generale
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PIETRO VERRI
DISCORSO SULL’INDOLE DEL PIACERE E DEL DOLORE
Il dolore è il principio motore dell’uomo
LINNEO
FONDAMENTI DELLA BOTANICA
I fondamenti della botanica
LUIGI GALVANI
MEMORIE SULLA ELETTRICITÀ ANIMALE A LAZZARO SPALLANZANI
La discussione con Alessandro Volta sull’elettricità animale
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PARTE TERZA
OTTOCENTO
E NOVECENTO
PERCORSI TEMATICI
IL ROMANTICISMO E L’IDEALISMO TEDESCO
Tra le figure che giganteggiano nel panorama del pensiero romantico e idea-
listico in Germania, presentiamo anzitutto i tre filosofi che anticipano e pre-
parano la fioritura del movimento, cioè Johann G. Hamann (1730-1788),
Johann G. Herder (1744-1803) e Friedrich H. Jacobi (1741-1819). Poi Johann
W. Goethe (1749-1832) e, tra i romantici veri e propri, Friedrich Schlegel
(1772-1829) e Novalis (1772-1801).
Tra gli idealisti ci limitiamo a Johann G. Fichte (1762-1814) e Friedrich W.J.
Schelling (1775-1854). Di questi presentiamo, a integrazione dei testi in Anto-
logia, una scelta di brani che documenta le loro teorie più note – come i princì-
pi della dottrina della scienza fichtiana o l’idealismo trascendentale in Schel-
ling – ma anche l’evoluzione e gli sviluppi del loro pensiero, quali la filosofia
dell’Assoluto del secondo Fichte o il concetto di amore di Schelling.
JOHANN G. HAMANN
GHIRIBIZZI E DUBBI FILOLOGICI ATTORNO AD UNA MEMORIA ACCADEMICA
L’uomo come essere dotato di libertà e linguaggio
JOHANN G. HERDER
IDEE PER LA FILOSOFIA DELLA STORIA DELL’UMANITÀ
Che cos’è il linguaggio umano
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FRIEDRICH H. JACOBI
SULLA DOTTRINA DI SPINOZA
L’ateismo dell’intelletto e il «salto mortale» della «ragione» come «sentimento
del soprasensibile»
JOHANN W. GOETHE
ESPERIENZA E SCIENZA
«I fenomeni, che noi chiamiamo anche fatti, sono certi e distinti per natura»
ANALISI E SINTESI
«Ogni analisi presuppone una sintesi»
FRIEDRICH SCHLEGEL
FRAMMENTI
La poesia romantica
NOVALIS
LA CRISTIANITÀ OVVERO L’EUROPA
Il rinnovamento spirituale dell’Europa nel programma
del romanticismo politico
JOHANN G. FICHTE
FONDAMENTO DELL’INTERA DOTTRINA DELLA SCIENZA
Il principio fondamentale della «Dottrina della scienza» del 1804
SULLA MISSIONE DEL DOTTO
La missione del dotto
INIZIAZIONE ALLA VITA BEATA
L’Assoluto e l’Amore
tuiscono riferimenti classici per la storia della filosofia, non altrettanto si può
dire per il pensiero francese di questo periodo.
Una tradizione storiografica inveterata tende a prendere in considerazione,
con motivazioni opposte ma simmetriche, soprattutto gli scritti dei socialisti
utopisti (Claude-Henri de Saint-Simon, Charles Fourier, Pierre-Joseph
Proudhon) e quelli dei pensatori tradizionalisti (Joseph de Maistre, Juan Do-
noso Cortés).
CLAUDE-HENRI DE SAINT-SIMON
LETTERE DI UN ABITANTE DI GINEVRA AI SUOI CONTEMPORANEI
Il sogno di una nuova società
CHARLES FOURIER
IL NUOVO MONDO INDUSTRIALE E SOCIETARIO
«Soltanto da un secolo a questa parte ci si occupa di teorie industriali»
PIERRE-JOSEPH PROUDHON
CHE COS’È LA PROPRIETÀ
La proprietà come furto
JOSEPH DE MAISTRE
DEL PAPA
Potere spirituale e sovranità temporale
POSITIVISMO ED EVOLUZIONISMO
Positivismo ed evoluzionismo caratterizzano la filosofia europea nella secon-
da metà dell’Ottocento. Il positivismo si affermò a ridosso dello sviluppo del-
le scienze, non soltanto come indirizzo filosofico, ma altresì come visione del
mondo. Si diffuse rapidamente in tutta Europa caratterizzando il pensiero e
la cultura della seconda metà dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento,
alimentando il mito ottimistico del progresso e la fiducia nel potenziale eman-
cipatorio della scienza e della tecnica, che caratterizzarono la cosiddetta «Bel-
le Époque».
Tra i molti esponenti della filosofia positivistica ci limitiamo a una figura rap-
presentativa, che tocca nella sua riflessione problemi che non hanno perduto
di interesse: John Stuart Mill (1806-1873). L’evoluzionismo a sua volta si af-
fermò dapprima come ipotesi scientifica ma divenne poi con Herbert Spencer
(1820-1903) una vera e propria filosofia.
HERBERT SPENCER
PRIMI PRINCÌPI
Il sistema filosofico dell’evoluzionismo
FRIEDRICH NIETZSCHE
Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) è una figura di fine Otto-
cento che proietta però l’ombra del suo pensiero su tutto il Novecento.
Ad integrare i brani presenti nell’Antologia, proponiamo qui un passo trat-
to dal saggio Su verità e menzogna in senso extramorale che illustra la critica della
verità come supremo valore della conoscenza.
SU VERITÀ E MENZOGNA IN SENSO EXTRAMORALE
La verità come errore
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HERMANN COHEN
SISTEMA DI FILOSOFIA
Il compito della logica trascendentale
Il problema del «dato»
PAUL NATORP
I FONDAMENTI LOGICI DELLE SCIENZE ESATTE
La considerazione filosofico-trascendentale della scienza
ERNST CASSIRER
FILOSOFIA DELLE FORME SIMBOLICHE
Il simbolo come funzione conoscitiva
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WILHELM WINDELBAND
STORIA E SCIENZA NATURALE
Scienza nomotetica e scienza idiografica
HEINRICH RICKERT
L’OGGETTO DELLA CONOSCENZA
Scienze della natura e scienze della cultura
GEORG SIMMEL
CONCETTO E TRAGEDIA DELLA CULTURA
« L’uomo, a differenza dell’animale, non si inserisce supinamente
nella datità naturale del mondo»
OSWALD SPENGLER
QUESTIONI ORIGINARIE
L’uomo e il destino
MAX WEBER
ALCUNE CATEGORIE DELLA SOCIOLOGIA COMPRENDENTE
«L’atteggiamento umano»
BENEDETTO CROCE
FILOSOFIA E STORIOGRAFIA
La trasformazione dell’hegelismo
CHARLES S. PEIRCE
CHE COS’È IL PRAGMATISMO?
La definizione di pragmatismo
LA FENOMENOLOGIA
La fenomenologia è stata tra i movimenti di pensiero più influenti nella pri-
ma metà del Novecento. Ha avuto sviluppi significativi in Germania, Francia,
Italia e negli Stati Uniti d’America, mantenendosi viva a lungo anche dopo la
seconda guerra mondiale. Risulta tuttavia difficile definire con precisione i
suoi contorni e, per alcune sue dottrine, essa dovrebbe essere fatta rigorosa-
mente coincidere con l’opera del suo fondatore.
La massima husserliana «alle cose stesse!», che enuncia il programma fe-
nomenologico, era suscettibile di interpretazioni così diverse che – come
Paul Ricoeur ha acutamente osservato – la storia della fenomenologia è di-
ventata in realtà la storia delle sue eresie. Allievi diretti di Edmund Husserl
(1859-1938), come Martin Heidegger (1889-1976), o compagni di cammi-
no, come Max Scheler (1874-1928) e Nicolai Hartmann (1882-1950), o pen-
satori che a Husserl si ispirarono, come Jean-Paul Sartre (1905-1980) e Mau-
rice Merleau-Ponty (1908-1961), raccolsero l’insegnamento fenomenologi-
co più nello spirito che nella lettera, e videro in essa una possibilità da in-
terpretare liberamente più che un corpo di dottrine da seguire in maniera
pedissequa.
Qui proponiamo un brano di Franz Brentano (1838-1917), come amplia-
mento dell’Antologia, sulla funzione della psicologia descrittiva nell’analisi
dei fenomeni psichici.
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FRANZ BRENTANO
PSICOLOGIA DAL PUNTO DI VISTA EMPIRICO
La psicologia descrittiva e il suo compito
MARTIN HEIDEGGER
Il pensiero di Martin Heidegger (1889-1976) – allievo di Husserl a Friburgo –
non è riducibile né alla fenomenologia né all’esistenzialismo, ma, dopo una
iniziale adesione alla fenomenologia e dopo avere largamente ispirato l’esi-
stenzialismo, esso ha aperto e seguito un proprio solitario cammino che mira
a una sola questione, quella dell’essere.
Come integrazione dell’Antologia proponiamo un passo tratto dall’opera
Nietzsche sulla ricchezza semantica della parola «è».
MARTIN HEIDEGGER
NIETZSCHE
L’enigma della polisemia dell’essere
GOTTLOB FREGE
LA DISTINZIONE TRA OGGETTO E CONCETTO E LA POLISEMIA DEL VERBO ESSERE
«La parola “concetto” viene usata in sensi diversi»
BERTRAND RUSSELL
I PRINCÌPI DELLA MATEMATICA
La riconduzione della matematica alla logica
LA VISIONE SCIENTIFICA DEL MONDO
Etica della scienza e futuro dell’uomo
GILBERT RYLE
LO SPIRITO COME COMPORTAMENTO
Lo «spettro nella macchina»
JOHN L. AUSTIN
COME FARE COSE CON LE PAROLE
Gli atti linguistici: performativi e constatativi
PETER F. STRAWSON
INDIVIDUI. SAGGIO DI METAFISICA DESCRITTIVA
Metafisica correttiva e metafisica descrittiva
RICHARD M. HARE
IL PENSIERO MORALE
Razionalità e prescrittività nell’analisi filosofica della morale
La ricchezza degli argomenti affrontati nel percorso impone una scelta di te-
sti, che integra quelli dell’Antologia, limitata a pochi autori.
Per le filosofie di ispirazione cristiana prenderemo in considerazione Em-
manuel Mounier (1905-1950) quale rappresentante del pensiero spiritualisti-
co-personalista.
Quanto alla teologia contemporanea è impossibile fornire un’idea anche so-
lo sommaria delle profonde trasformazioni e dei molteplici tentativi di rinno-
vamento che essa ha vissuto. Ci limiteremo qui a Rudolf Bultmann (1884-
1976), per la confessione protestante, a Romano Guardini (1885-1968), Hans
Urs von Balthasar (1905-1988) e Karl Rahner (1904-1984) per quella cattoli-
ca. La nostra proposta è determinata, oltre che dall’importanza di tali autori,
dal fatto che la loro opera presenta un interesse filosofico.
Per quanto riguarda la filosofia della religione e lo studio del mito, presen-
tiamo qualche pagina di Rudolf Otto (1869-1937), Gerhardus Van der Leeuw
(1890-1950), Mircea Eliade (1907-1986) e René Girard (nato nel 1923).
EMMANUEL MOUNIER
CHE COS’È IL PERSONALISMO?
«Il personalismo può sembrare inafferrabile»
RUDOLF BULTMANN
IL DIBATTITO SUL MITO
La demitologizzazione del Nuovo Testamento
ROMANO GUARDINI
IL POTERE. TENTATIVO DI UN ORIENTAMENTO
Il concetto teologico del potere
KARL RAHNER
UDITORI DELLA PAROLA
L’uomo come apertura a Dio
RUDOLF OTTO
IL SACRO. L’IRRAZIONALE NELLA IDEA DEL DIVINO E LA SUA RELAZIONE AL RAZIONALE
Razionale e irrazionale
Il numinoso
Il sentimento «creaturale» come riflesso del senso del numinoso
nella consapevolezza di sé (Momenti del numinoso I)
Mysterium tremendum (Momenti del numinoso II)
MIRCEA ELIADE
OCCULTISMO, STREGONERIA E MODE CULTURALI. SAGGI DI RELIGIONI COMPARATE
Occultismo ed esoterismo nel mondo moderno
RENÉ GIRARD
LA VITTIMA E LA FOLLA. VIOLENZA DEL MITO E CRISTIANESIMO
Cristianesimo e mito alla luce della teoria del capro espiatorio
JEAN PIAGET
INTERVISTA SU CONOSCENZA E PSICOLOGIA
Il concetto di struttura nello sviluppo della mente
ÉMILE DURKHEIM
DIZIONARIO DELLE IDEE
La filosofia positiva e la scienza della società
VILFREDO PARETO
TRATTATO DI SOCIOLOGIA GENERALE
La classificazione delle azioni
NIKLAS LUHMANN
ARCHIMEDES UND WIR
La teoria sistemica della società
HANS KELSEN
LA DOTTRINA PURA DEL DIRITTO
Il concetto di norma
Alef_brochure_XP7.qxp:Alef_brochure 2-04-2010 16:05 Pagina 44
CARL SCHMITT
IL CONCETTO DEL «POLITICO»
Il concetto di Stato presuppone quello di «politico»
LEO STRAUSS
CHE COS’È LA FILOSOFIA POLITICA?
«Il significato e il carattere della filosofia politica»
HANNAH ARENDT
VITA ACTIVA
La condizione umana
JOHN RAWLS
UNA TEORIA DELLA GIUSTIZIA
Il velo di ignoranza
NOAM CHOMSKY
RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO
Strutture innate del linguaggio e della mente
Il linguaggio come tratto distintivo dell’uomo
MICHEL FOUCAULT
L’ARCHEOLOGIA DEL SAPERE
Storia delle idee e archeologia del sapere
Ha avuto così luogo negli ultimi tempi una profonda trasformazione del-
l’immagine della scienza: partendo da una critica della concezione paleopo-
sitivistica del sapere, la nuova epistemologia ha cercato di definire meglio che
cosa facciamo quando facciamo scienza, quando inventiamo e costruiamo
una teoria scientifica. Ne è scaturita una nuova visione della scienza, della sua
genesi, dei suoi paradigmi e dei suoi criteri di validità, tale da rivoluzionare le
rappresentazioni che se ne avevano in precedenza.
Degli epistemologi che hanno maggiormente contribuito a tale rivoluzione
qui presentiamo, a integrazione dei brani presenti nell’Antologia, alcune pa-
gine di Karl R. Popper (1902-1994) e Thomas Kuhn (1922-1996).
KARL R. POPPER
IL FALLIBILISMO E LA TEORIA DEI TRE MONDI
«Oggi ci sono due mode filosofiche...»
THOMAS KUHN
NUOVE RIFLESSIONI SUI PARADIGMI
Che cos’è un paradigma scientifico
CHAÏM PERELMAN
IL CAMPO DELL’ARGOMENTAZIONE. NUOVA RETORICA E SCIENZE UMANE
La teoria filosofica dell’argomentazione
JOACHIM RITTER
IL COMPITO DELLE SCIENZE DELLO SPIRITO NELLE SOCIETÀ MODERNE
«I problemi che oggi affliggono l’università»
HANS JONAS
IL PRINCIPIO RESPONSABILITÀ
Il principio di responsabilità e l’imperativo morale dell’età tecnologica
ALASDAIR MACINTYRE
DOPO LA VIRTÙ
Nietzsche o Aristotele?
EMMANUEL LEVINAS
TOTALITÀ E INFINITO
Metafisica e trascendenza