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Organizzazione tattica a zona

Autore: Angelo IERVOLINO


  
Un’ organizzazione del gioco a zona prevede la copertura di una determinata zona del campo da parte di 
ciascun giocatore a prescindere dal modulo adottato. 

In  fase  di  non  possesso  ogni  giocatore  dovrà  andare  a  contrastare  esclusivamente  nella  sua  zona  di 
competenza e cercare di coprire quelle adiacenti. 

Giocando a zona si ha il vantaggio di giocare nella zona del campo più congeniale ad ogni giocatore, a 
uomo questo non può succedere visto che bisogna seguire l’avversario da marcare in tutte le zone del 
campo.

Per  quanto  riguarda  il  dispendio  fisico,  si  può  tranquillamente  dire  che  i  carichi  sono  distribuiti 
equamente e vi è una partecipazione più attiva da parte di ogni giocatore alla fase di gioco.

Al  fine  di  ottenere  i  migliori  risultati  ogni  giocatore  dovrà  sapere  quali  aspetti,  fase  di  gioco  hanno  la 
priorità  su  altre.  In  una  marcatura  a  zona  la  prima  a  cosa  a  cui  bisogna  far  riferimento  è  la  posizione 
della palla; la seconda cosa è il rapportarsi con i compagni sia del proprio reparto che degli altri reparti e 
infine guardare agli avversari. 

La squadra esplicherà al meglio i concetti della zona solo se riuscirà a muoversi con i tempi giusti in base 
alla  posizione  della  palla,  dei  compagni  e  degli  avversari  sempre  mantenendo  le  giuste  distanze  tra  i 
reparti e i ruoli. 

La squadra dovrà riuscire a marcare il più vicino possibile gli avversari più vicini alla propria posizione, a 
controllare  le  loro  traiettorie  e  quelle  di  passaggio  di  quelli  più  lontani  e  riuscire  a  creare  superiorità 
numerica sulla palla.

Per fare questo bisogna che la squadra sia preparata ad agire, a cambiare risposta ad ogni situazione di 
gioco, e per fare questo bisogna allenare le varie situazioni in allenamento.

Quest’organizzazione  tattica  ovviamente  prevede  degli  accorgimenti  da  fare  su  alcune  situazioni  a 
squadra schierata in fase di non possesso.

I momenti più pericolosi per il gioco a zona sono:

• tagli degli attaccanti;

• uno due avversario al centro della difesa, tagliando fuori l’uomo;

• giocatore tra le due linee;
• marcamento su cross;

• movimento in appoggio al portatore di palla da parte della punta;

• inserimento dei centrocampisti avversari ;

• rapidi cambiamenti di gioco;

Tagli degli attaccanti

Come è noto la difesa a zona non prevede il libero dietro gli altri difensori che coprirebbe la profondità 
nel  caso  di  tagli  in  profondità  degli  attaccanti,  quindi  è  prevista  una  copertura  collettiva  da  parte  del 
reparto sui tagli verticali degli attaccanti. Al fine di evitare queste situazioni la difesa dovrà essere brava 
nell’effettuare  la  diagonale,  di  scalare  .  tutte  queste  situazioni  si  aggiunge  anche  la  necessità  di 
effettuare  il  fuorigioco,  anche  involontariamente  sarà  inevitabile  effettuarlo  nel  momento  in  cui  si 
accorcia sul portatore e quindi il conseguente alzarsi della linea difensiva.

Quello che deve fare il singolo nel tamponare questi tagli è seguire in un primo momento il movimento 
dell’avversario per poi lasciarlo un istante prima che parte il passaggio lasciandolo così in fuorigioco.

Uno ‐ due avversario al centro della difesa tagliando fuori l’uomo

Questa situazione può verificarsi sia per opera della coppia centrocampista‐attaccante e sia per opera 
della coppia di attaccanti. L’azione per arginare questa situazione è il movimento a scalare della difesa 
così da tamponare l’inferiorità numerica.

Giocatore che tra le due linee

Uno  dei  principali  problemi  della  zona  è  l’interposizione  di  un  uomo  tra  le  nostre  due  linee  di 
centrocampo e difesa. Gli accorgimenti tattici che si possono effettuare sono:

• abbassamento di un centrocampista tra le nostre due linee;

• sgancio di un difensore a contrasto del giocatore tra le due linee, con la conseguente copertura del 
resto della difesa.

Marcamento su cross

La  marcatura  su  cross  ha  come  principale  difficoltà  da  parte  del  giocatore  quella  di  gestire 
contemporaneamente  palla  e  avversario.  Molte  volte  si  guarda  la  palla  che  parte  dall’esterno  con 
commettere il rischio dimenticarsi l’uomo, un errore che può essere fatale.

Movimento in appoggio al portatore di palla da parte della punta

Nel corso di una partita sono innumerevoli le volte in cui la punta va incontro alla palla sul portatore. In 
questi casi il marcatore deve come già detto, seguirlo in odo da mettergli pressione per poi riprendere la 
sua  posizione  di  origine.  Questo  movimento  del  marcatore  per  mette  di  marcare  l’avversario  e 
contemporaneamente mettere pressione.

Inserimento dei centrocampisti avversari

Ogni squadra cerca di riuscire nell’inserire i centrocampisti aldilà della difesa facendoli partire da dietro. 
Per  ovviare  a  questo  bisogna  cercare  di  pressare  al  meglio  a  centrocampo  in  modo  da  impedire  al 
fornitore di servire liberamente il compagno in profondità. 

Rapidi cambi di gioco

Un organizzazione a zona , come già detto, prevede la capacità di muoversi tutti in maniera coordinata 
rispetto a palla e avversario.

I cambi di gioco mettono alla prova queste capacità. Per limitare o azzerare i danni bisogna attuare un 
buon  pressing  in  modo  da  non  farsi  trovare  impreparati.  Inoltre  bisogna  essere  pronti  a  cambiare 
posizione e atteggiamento molto rapidamente ,rispetto alla nuova posizione della palla.

Per quanto riguarda la difesa, giocando a quattro si usa lo schieramento più classico con due difensori 
centrali e due laterali. I giocatori in entrambi i ruoli devono avere delle caratteristiche per poter svolgere 
al meglio il loro compito. 

Un difensore centrale se dotato di forte personalità, di buone doti tecniche quali un bel lancio preciso, 
farebbe comodo ad ogni allenatore. Dovrebbe possedere ottime doti di marcatura e di gioco aereo, con 
discrete  qualità  fisiche.  Deve  riuscire  a  stare  calmo  nelle  situazioni  difficili,  non  essere  irruente,  avere 
buone doti tempistiche ( di temporeggiamento e di aggressione), e sostanzialmente essere il punto di 
riferimento dell’intero reparto.

Il  difensore  laterale  nato  come  esterno  di  difesa  oggi  ha  compiti  anche  in  fase  offensiva.  Proprio  per 
questo  abbiamo  bisogno  di  un  giocatore  completo.  Deve  possedere  ottime  doti  di  marcatura,saper 
svolgere al meglio la diagonale comprendo le zone centrali su azione svolta sul lato opposto, deve avere 
un buon controllo della palla e un buon passaggio sia lungo che corto, un’ottima conduzione della palla, 
un buon cross e la capacità di rapportarsi al gioco aereo. Come detto per il difensore centrale anche lui 
deve avere doti di temporeggiamento e attacco e saper controllare l’aggressività. 

Riassumendo, in una difesa a zona è importante che si verifichino alcune condizioni:

• squadra corta;

• effettuazione dell’elastico;

• equilibrio tra reparti;

• applicazione del fuorigioco;

• effettuazione di giuste diagonali;
• che si raddoppino le marcature quando opportuno;

• giusta scelta di tempo e movimenti dei reparti;

• massima attenzione nei cambi di gioco;

• massima concentrazione.

   

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