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di deutero-apprendimento *
acquisito la capacità di cercare contesti e sequenze di un toT^e"tuttavia conduciamo una serie di espmmenti di ap-
tipo piuttosto che di un altro, un'abitudine a ' segmenta- pre^dlmenjtqjiim^
re ' il flusso degli eventi per evidenziarvi ripetizioni di un in ogni esperimento successivo il soggetto mostra jjradienti
certo tipo di sequenza significativa. successivamente più ripidi per il jproto-apprendimento,
Il discorso che stiamo seguendo ci ha portato a un pun- cioè apprendejìii^apidam^njg. Questa progressiva varia-
to in cui certe asserzioni sull'apprendimento semplice si zìo"ne*"ctéf tasso à
incontrano con asserzioni sulla Gestalt e sulla struttura tero-apprendimento '.
del contesto. Siamo anche arrivati al punto di poter for- Di qui si"può~^almente procedere a rappresentare gra-
mulare l'ipotesi che ' apprendere ad apprendere ' è iden- ficamente il deutero^^rejdimento con una curva il cui
tico all'acquisizione di quella classe di abitudini mentali gfactiente rappresenterà il tasso di crescita™"deI~cTèurér6r
astratte delle quali ci occupiamo in questo articolo. Che apprendimento. Una tale rappresentazione pu5"essefé"ot-
cioè gli stati mentali che chiamiamo ' libero arbitrio ', FénùTa, per esempio, intersecando la serie delle curve del
pensiero strumentale, passività, dominanza, eccetera, sono proto-apprendimento ad alcuni valori del numero di prove
acquisiti tramite un processo che si può assimilare ali" ' ap- scelti arbitrariamente e notando la percentuale di risposte
prendere ad apprendere '. positive registrate in quell'esperimento fino a quel valore.
Questa ipotesi è, in una certa misura, nuova 2 sia per La curva del deutero-apprendimento si otterrà graficando
2. Articoli di psicologia che trattano il problema delle relazioni legato alla nozione di 'deutero-apprendimento'. Egli dice: «la di-
tra Gestalt e apprendimento semplice sono molto numero'si, se si rezione... è la forza che integra i ricordi in modi particolari senza esse-
includono i lavori di tutti coloro che hanno lavorato sui concetti di re un ricordo essa stessa » (The Behavior Mechanisms Concerned
trasferimento dell'apprendimento, generalizzazione, irradiazione, so- with Problem So/King, in « Psych. Review », 47, 1940, pp. 43-58). Se a
glia di reazione (Hull), insight e simili. Storicamente uno dei primi « forza » si sostituisce « abitudine » e a « ricordo » si sostituisce
a porsi questi problemi fu L.K. Frank, The Problems of Learning, in « esperienza del flusso degli eventi », si vede che l'espressione < deu-
« Psych. Review », 33 (1926), pp. 329-51; e recentemente il Prof. tero-apprendimento » risulta quasi un sinonimo della « direzione »
N.R.F. Maier ha introdotto un concetto di 'direzione' strettamente del Prof. Maier.
206 Parte terza
^inTig Ae>\n questa definizione di proto e deutero-apprendimento 100
%DI RISPOSTE
una espressione rimane vistosamente nel vago: « una serie CORRETTE
di esperimenti simili ». A scopo esemplificativo mi sono
riferito a una serie di esperimenti di apprendimento mec-
canico dove ogni esperimento era identico al precedente
eccetto che per la sostituzione di un nuovo lotto di sillabe
senza senso in luogo di quelle già apprese. In questo
esempio la curva del deutero-apprendimento rappresenta-
va crescente capacità nel compito dell'apprendere mecca-
5 10 15
nicamente e tale crescita può essere fattualmente dimo-
NUMERO DI PROVE
strata.4
Al jii_fuOTÌ_dejTa^^«ndymento mo^nkpJ^moltO-più Fig. 1. Tre curve di apprendimento successive dello stesso soggetto,
che mostrano la crescita del tasso di apprendimento in esperimenti
difficile _s_tabilirgjche cosa si intenda dire quando si asse- successivi.
r i s c e h i n c o n t e s t o _ d i e n d i m e n t o « simile » a un
a meno che non ci si contenti di rinviare tutto il
problema agli sperimentatori dicendo che i contesti di
apprendimento saranno considerati « simili » quando può
essere provato sperimentalmente che la pratica dell'ap-
prendimento in un contesto produce di fatto una crescita
della velocità di apprendimento in un altro, e richiedere
agli sperimentatori di trovare per noi che tipo di classifi-
cazione di contesti emerge sulla base di questo criterio.
Si può sperare che lo facciano, ma non possiamo sperare
di ottenere risposte immediate alle nostre domande, per- 80
% DI RISPOSTE
ché esistono serie difficoltà nell'ambito di tali sperimenta- CORRETTE 70
zioni. Già gli esperimenti di apprendimento semplice sono DOPO 10 PROVE
55
difficili da controllare e da eseguire con esattezza critica.
lettura dei segni, di predisporsi a uno stato di acccttazione sta sia con la nostra occidentale sia con quella dei Tro-
appropriato, per esempio col salivare, prima del verificarsi briand. Il modo di trattare i bambini è tale che questi
dell'inevitabile. La cultuj^Trobriandjion èjn jrealtàjxav- non apprendono a vedere il mondo come composto di
loviana fino a questo punto, ma lajdojt. Lee,7 analizzando sequenze di sforzi terminanti nel soddisfacimento, ma
leTricche Uslervazioni del professor Malinowski, ha fatto piuttosto come composto di sequenze meccaniche ineren-
vedere che le formulazioni di scopo, causa ed effetto nella temente soddisfacenti di per se stesse: una visione in una
cultura Trobriand sono profondamente differenti dalle certa misura collegata a quella che la dott. Mead ci racco-
nostre. E sebbene la dott. Lee non usi il tipo di classifica- manda di assumere: cercare il valore nell'atto stesso piut-
zione che viene qui proposta, appare chiaro dalla magia tosto che considerare l'atto come un mezzo per un fine.
Trobriand che in quella cultura vige un modo di pensare C'è tuttavia una differenza molto sostanziale tra la visione
per cui comportarsi come se una cosa fosse in un certo balinese e quella raccomandata dalla dott. Mead. I baline-
modo porterà a che la cosa sia proprio in quel modo. In si la derivano essenzialmente da contesti di evitamento
questo senso i Trobriand possono essere descritti come strumentale: essi vedono il mondo come pericoloso e se
semi-pavloviani i quali avessero deciso che ' salivare ' è smessi nel continuo tentativo di evitare, con l'interminabile
strumentale per l'ottenimento della ' carne in polvere '. ripetizione meccanica di riti e cortesie, il rischio onnipre-
Malinowski per esempio ci da una descrizione drammatica sente di un passo falso. La loro vita è basata sulla paura,
del furore,8 ai limiti fisiologici, a cui si porta lo stregone' quantunque essi in generale ne godano. Il valore positivo
Trobriand nei suoi riti magici. Possiamo prendere que- del quale rivestono i loro atti immediati, che non guar-
sto comportamento come manifestazione di uno stato dano a uno scopo, è in qualche modo associato con questo
d'animo semi-pavloviano in contrasto con molti altri tipi godimento della paura. È il godimento ambiguo dell'acro-
di pratiche magiche in altre parti del mondo dove, per bata, sia dell'eccitazione del rischio sia del proprio virtuo-
esempio, l'efficacia di un incantesimo può venire associata sismo nell'evitare la catastrofe.
non all'intensità ma all'estrema accuratezza meccanica Ci troviamo ora, dopo un excursus piuttosto tecnico
della recitazione. e lungo attraverso laboratori psicologici e culture esoti-
Tra i balinesi 9 si trova una diversa visione, che contra- che, a poter esaminare la proposta della dott. Mead in ter-
mini alquanto più concreti. Ci viene suggerito che nel-
l'applicazione _ _ _ _
7. Dorothy Lee, A Primitive System of Values, in « Journal Philos. of
Science», 7 (1940), pp. 355-378. attenzione alla ^direzione^je al ' valore^ inerenti agli atti
8. È possibile che l'interpretazione semi-pavloviana del flusso de- piuttòlto^cTìe^riejQtarci^uIla^base dLqualche meta jrepro-
gli eventi tenda, come negli esperimenti che di essi sono i prototipi, grammataT Certo la dott. Mead non ci ^uggenscg,di .imita-
a dipendere in modo particolare da reazioni autonomiche; e cioè
che coloro che vedono la realtà in questi termini tendano a vedere rejLbafinesjj se non nella orientazione delle sequenze tem-
queste reazioni - soggette solo parzialmente al controllo volontario - porali, e lei stesjaj^rc^foejaj^rj^^
come particolarmente efficaci e causa potente di eventi esterni. Po-
trebbe esserci una logica ironica dietro al fatalismo pavloviano che Sa^chTT^gàura^ sjajxure unajgaujra goduta,possa diven-
ci predispone a credere di poter alterare il corso degli eventi solo tare la base per rassegaazjonejdi vajgre_ alle azioni .Più t-
per mezzo di quei comportamenti sui quali abbiamo il minor con- tostor,"come 'ini sembra 'di interpretare, questa base dovreb-
trollo.
9. Il materiale balinese raccolto dalla dott. Mead e da me stesso non
be consisterejiijima^eita_Jgrma_di speranza, non tesa a
è stato ancora pubblicato in extenso, ma un breve schizzo della teo- q^i^ghgjgntano^juturo, ma_pur sempre una qualche for-
ria qui accennata può trovarsi in: G. Bateson, The Frustration-Ag- ma dijperanza^e di_ ottimjsmo._In effetti^si^potrebbe_ria.s-
gression Hypothesis and Culture, in « Psychological Review », 48
(1941), pp. 350-355. sumere il senso dell'atteggiamento suggerito dicendo che
214 Parte terza Pianificazione sociale e deutero-apprendimento 215
dovrebbe esserejiosto_in_rclazÌOT£jEormale_con la ricom- vero ojfahp che sia, questo non potrà mai essere deciso.
pensa strumentale, Jjllo stesso_ mo^o^ch^_ratteggiamentp Ci incombeteli dlvènWe""conìe~quer pochi scienziati e "ar-"'
Eaììnese è correlato aireyitamentp strumentale. tisti chic lavorano sotto la spinta dLjgmesta-urgenza isjai-
Credo che un tale atteggiamento sia realizzabile. L'at- ratrice, l al. . .seatke.cheJa..graade. seo;
teggiamento balinese potrebbe essere descritto come una perla, ìa risposta a tutti i nostri problemi, oppure la .gran-
abitudine a sequenze meccaniche ispirate da una costante de cféa~zT6né7irio^éItòjpé£^tto,_sono sempre appena fuori
sensazione di pericolo imminente sia pure indefinito, men- della nostra portata, o come una madre che sente che c'è
tre credo che ciò che !a doti. Mead ci sta indicando po- vera speranza, purché vi si impejpii costantemente, elle
trebbe essere descfìttaTin termTn7TnaIo^hi,~come una aEF il suo bambino diventi quel fenomeno infinitamente raro;
ftìdlfìe a. sequenze meccaniche ispirate da una costante uria persona felice e grande.
eccitazione per una imminente, sia pure indefinita, n- (Trad. it. di Giuseppe Trautteur)
£onipensa.
Per quanto riguarda la componente meccanica, che qua-
si certamente è un aspetto concomitante dello speciale
orientamento del tempo propugnato dalla dott. Mead, io
personalmente l'accoglierei con piacere e la ritengo infini-
tamente preferibile al tipo di precisione coatta alla quale
tendiamo. Il preoccuparsi ansiosamente e il cautelarsi,
meccanicamenteT aùlòTfTàHcaiirÈrite.^sono abitudini^alter-
native che compiono la stessa funzione. Si può avere sia
l'abitudine di guardare automaticamente prima di traver_-
sare ìa strada oppure si pùS"avere l'abitudine di ricor-
darsi coscienziósamente" eli guardare. Delle due preferisco
l'abitudine automatica e credo che se la raccomandazione
"déTTa "dòtt. Tvfead implica un aumento dell'automatismo
meccanico,dovremmoT semplicemente accettarlo. Già nelle
"nostre scuole si inculca sempre più automatismo in pro-
cessi quali leggere, scrivere, calcolare e nelle lingue stra-
niere.
Per quanto riguarda la componente di ricompensa, ri-
tengo che non si tratti di un problema al di fuori della no-
stra portata. Se il balinese può essere mantenuto occupato
e felice da una paura senza nome e senza forma, fuori del-
lo spazio e del tempo, noi potremmo bene essere tenuti al-
l'erta da una speranza di enormi raggiungimenti senza
nome, forma e luogo. Perché una tale speranza sia efficace
non è certo necessario' che il suo oggetto sia chiaramente
"clennito. È solo necessario essere sicuri che ad ogrujmo-
merito 11 siicce"ssó~puo" trovarsi appena svoltato l'angolo e^