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Manovra: commercialisti, a regime da flat tax oltre due miliardi di risparmi di tasse per le
partite iva individuali
Secondo i calcoli del Consiglio nazionale della categoria i vantaggi più consistenti
saranno per i lavoratori autonomi iscritti ad Albi operanti come collaboratori con partita
IVA. Per loro risparmi fino ai 12.500 euro. Ma la norma avrà un effetto distorsivo,
incentivando implicitamente alla disgregazione degli studi professionali associati
Roma, 15 novembre 2018 - Superano i 2 miliardi, a regime, i risparmi scali che il disegno
di legge di bilancio assicura alla platea di partite IVA individuali con fatturato compreso
tra 30.000 e 100.000 euro che, se non partecipano contemporaneamente a società di
persone o a responsabilità limitata, associazioni professionali e imprese familiari,
potranno avvalersi dell'ampliamento del regime forfetario dei "minimi" fino a 65.000 euro
di fatturato e, a partire dal 2020, al nuovo regime di tassazione del reddito con flat tax al
20% per la fascia di fatturato compresa tra 65.001 e 100.000 euro. E' quanto emerge dai
calcoli effettuati dal Consiglio nazionale dei commercialisti.
Secondo la categoria professionale, nel 2019 i risparmi ammonteranno a 331 milioni, per
poi salire a 1.925 milioni nel 2020, 2.500 milioni nel 2021 e assestarsi a 2.226 milioni a
partire dal 2022.
Concentrando l'analisi sul regime forfetario dei minimi con fatturato no a 65.000, in
quanto l'altro regime entra in vigore soltanto nel 2020, i commercialisti hanno preso in
considerazione i tre pro li più diffusi:
- piccolo commerciante iscritto a Gestione separata INPS, con costi effettivi di esercizio
sostanzialmente in linea con quelli riconosciuti in via forfetaria dal regime agevolato,
ossia il 60% dei ricavi (TABELLA 1);
- lavoratore autonomo "free lance" non iscritto ad Albi ed iscritto a Gestione separata
INPS, con costi effettivi di esercizio sostanzialmente in linea con quelli riconosciuti in
via forfetaria dal regime agevolato, ossia il 22% dei compensi (TABELLA 2);
- libero professionista iscritto ad Albi e relativa cassa previdenziale, con costi effettivi di
esercizio pressoché nulli in quanto inquadrato come "collaboratore autonomo"
nell'ambito di strutture professionali o aziendali altrui, in quanto inquadramento
espressamente ammesso per i liberi professionisti anche dal Jobs Act (TABELLA 3).
Per ciascuno di questi pro li i commercialisti hanno simulato il risparmio (maggiore
reddito disponibile netto) che si determina in corrispondenza di tre diversi livelli di
fatturato: 30.000 euro, 50.000 euro, 65.000 euro.
In tutte le simulazioni si è preso in considerazione lo scenario di soggetti senza carichi
di famiglia: laddove la partita IVA individuale abbia uno o più familiari a carico, il
vantaggio derivante dalla applicazione del regime forfetario con imposta sostitutiva del
15% potrebbe ridursi nell'ordine di alcune centinaia di euro.
Rinviando alle tre tabelle per i risultati numerici, si osserva:
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TABELLA 1
COMMERCIANTE
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TABELLA 2
LAVORATORE AUTONOMO NON ISCRITTO AD ALBI
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TABELLA 3
LIBERO PROFESSIONISTA ISCRITTO AD ALBO
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