Professional Documents
Culture Documents
PIEZOELETTRICI IN
AERONAUTICA
FAIL SAFE WINGLET
Fibra ottica
Le fibre ottiche sono filamenti di materiale dielettrico (come il vetro o i polimeri),
che permettono di trasmettere al loro interno un campo elettromagnetico con perdite di
potenza estremamente limitate.
Il core presenta dimensioni differenti a seconda che si tratti di fibre monomodali, ossia che
permettono la trasmissione di un solo raggio luminoso o modo di propagazione al
proprio interno, o fibre multimodali, nel caso sia possibile la trasmissione di più modi di
propagazione.
In particolare le fibre monomodali hanno un diametro del core compreso tra gli 8 e i 10
µm, mentre per le fibre multimodali il diametro del core è maggiore e compreso tra i 50
e i 62.5 µm.
𝒏𝟏 𝐬𝐢𝐧 𝝑𝟏 = 𝒏𝟐 𝐬𝐢𝐧 𝝑𝟐
Quando la luce passa da un materiale con indice di rifrazione maggiore a uno minore,
così come avviene nelle fibre ottiche, esiste un angolo limite 𝜃1 = 𝜃𝑐𝑟 in corrispondenza
del quale 𝜃2 = 90°, ossia non vi è più la presenza del raggio rifratto. Per la
determinazione dell’angolo limite vale la seguente relazione:
𝑛2
sin 𝜃𝑐𝑟 =
𝑛1
Figura 5
- Riflessione totale interna
Risulta pertanto essenziale trasmettere la luce all’interno della fibra in modo che l’angolo
di incidenza interno verifichi la suddetta condizione e il segnale, rimanendo confinato nel
nucleo (core), possa propagarsi per successive riflessioni fino a raggiungere il rivelatore. I
raggi parzialmente rifratti, infatti, perdono potenza a ogni riflessione e quindi
scompaiono rapidamente.
Reticolo di Bragg
I reticoli di Bragg, Fiber Bragg Grating (FBG), sono realizzati mediante
un’opportuna modulazione locale dell’indice di rifrazione del core di una fibra ottica
fotosensibile, effettuata tramite una per mezzo di una sorgente energetica, come i raggi
UV.
Figura 8 - Reticolo di Bragg
𝜆𝐵 = 2𝑛𝑒𝑓𝑓 Λ
Il contributo additivo dei raggi luminosi riflessi avviene quindi solo per quelle lunghezze
d’onda legate al passo del reticolo e al particolare indice di rifrazione.
Per questo motivo i reticoli di Bragg possono essere utilizzati come sensori per la misura
di deformazione e temperatura attraverso la variazione della lunghezza d’onda di Bragg.
L’intensità della risposta del sensore dipende dalla lunghezza del reticolo di Bragg e
quindi dal numero di variazioni dell’indice di rifrazione all’interno del reticolo.
Un’altra variante che possono presentare i reticoli, oltre alla lunghezza, è la spaziatura tra
le frange. In particolare esistono due differenti tipologie di reticolo:
• uniforme
• non uniforme (chirped)
Il primo presenta una periodicità costante delle frange d'interferenza, permettendo così
la riflessione di una sola lunghezza d’onda luminosa, ottenendo uno spettro di riflessione
stretto e centrato in corrispondenza della 𝜆𝐵 .
È evidente che in tal caso la risoluzione del sistema è possibile solamente se ai sensori è
applicato lo stesso livello di sollecitazione.
Un’altra possibilità d'impiego dei sensori FBG è rappresentata dall’impiego di soluzioni
meccaniche tali da permettere di variare la deformazione percepita dal sensore lungo la
sua lunghezza comportando una modificazione della spaziatura del reticolo (ottenendo,
di fatto, un sensore chirped). In questo caso la discriminazione tra deformazione e
temperatura non sarà più effettuata andando ad analizzare unicamente lo spostamento
della lunghezza d’onda di Bragg, ma sarà necessario analizzare la risposta spettrale del
sistema.
Le tecniche adottate sono riassunte nella
Tabella 1:
Valore Definizione
1 Basso
2 Medio
3 Alto
L’indice 3 applicato per la voce dei costi è associato a un costo minore per la
realizzazione del sistema di misura.
𝐹𝑅 = 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎
𝐶 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑖
𝑙𝑒𝑔𝑒𝑛𝑑𝑎 𝐹𝐼 = 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑑′ 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑒𝑔𝑜
𝑃𝐼 = 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡à 𝑑′ 𝑖𝑛𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜
{ 𝑁𝐼 = 𝑛𝑜𝑛 𝑖𝑛𝑣𝑎𝑠𝑖𝑣𝑖𝑡à
Figura 13 - Sistema basato sull'isolamento meccanico del reticolo mediante tubo capillare
passante
Figura 14 - Sistema basato sull'isolamento meccanico del reticolo mediante tubo capillare non
passante
Via Artigiani 27
Italy
www.brightsolutions.it
Italy
www.quantasystem.com
MATERIALE
www.3spgroup.com www.keymile.com
www.kingfisherfiber.com
www.aidicorp.com www.lasermate.com
www.lcoptical.com
www.amonics.com www.mpbc.ca
www.anritsu.com www.neophotonics.com
Tel.: +1 408 512 5928 Tel.: +1 951 696 8366 ext 102
www.bayspec.com www.nuphoton.com
www.casix.com www.oclaro.com
www.of-link.com
www.corning.com www.ofsoptics.com
www.dkphotonics.com
Draka Comteq Optical Fibre Photop Technologies, Inc.
Zwaanstraat 1 253 Fuxin East Road
5651 CA Eindhoven Fuzhou, Fujian, 350014
The Netherlands P. R. China
fibre.prysmiangroup.com www.photoptech.com
www.edmundoptics.com www.picometrix.com
www.polytec.de
Tel.: +44 1858 41 4220, e-mail:
enquiries@eluxi.co.uk
www.eluxi.co.uk
www.ejiaxunoptical.com
www.red-c.com
Tel.: +86 571 8502 8939
www.exfiber.com
www.fiberc.com www.rosenberger-osi.com
www.fiberise.com
Tel.: +86 755 8349 3996, e-mail:
sales@go2light.com
www.go2light.com/en
www.fiberlogix.com www.shke.com.cn
www.fiberstore.com www.silitec.ch
www.fibertronix.com www.sourcephotonics.com
www.sumitomoelectric.com
www.gigoptix.com/contact www.teraxion.com
Industrial Fiber Optics, Inc. TTI Fiber Communication Tech. Co., Ltd.
1725 West 1st Street East 6/F, Building 1
Tempe, AZ 85281–7622 Zhongyuntai Industrial Park
USA Yingrenshi, Shiyan, Bao’an District
Shenzhen 518108
Tel.: +1 480 804 1227
P. R. China
i-fiberoptics.com
Tel.: +86 0755 2663 7069
www.ttifiber.com
www.infinifiber.com www.verrillon.com
www.inphenix.com www.vertilas.com
integranetworks.net www.vitesse.com
www.jdsu.com
• Il pc definisce con quale intensità la sorgente deve emettere la luce e con quali
valori l'interrogatore deve acquisire (verde).
• La sorgente invia impulsi ottici al sensore FBG (verde) che riflette un'onda
luminosa con una precisa lunghezza d'onda di Bragg (rosso).
• L'interrogatore ottico riceve il segnale riflesso (rosso), rileva la sua lunghezza
d'onda e lo elabora per poterlo salvare nel pc (rosso).
I SENSORI PIEZOELETTRICI
1
Come un qualsiasi segnale di misura, anche quello ottico è affetto da rumore; il livello raggiunto da quest'ultimo
deve essere tale da non confondere il segnale d'interesse. Per questo è sempre un buon accorgimento aumentare
l'intensità luminosa in modo da fare emergere maggiormente il segnale riflesso dal rumore di fondo. Bisogna però
stare attenti a non eccedere con l'aumento della luminosità altrimenti il segnale riflesso presenta un picco talmente
elevato da mandare in saturazione lo strumento e non permettere all'interrogatore ottico l'individuazione corretta
del picco di lunghezza d'onda λB.
Sono sistemi elettrici "attivi"; in altre parole, i cristalli producono un’uscita
elettrica solo quando si ha una variazione nel carico (stress) meccanico. Per questa
ragione, non sono in grado di compiere misure statiche nel vero senso della parola; non
è comunque corretto affermare che la strumentazione piezoelettrica è in grado di
eseguire solo misure dinamiche: trasduttori a quarzo, accoppiati ad adeguati circuiti per il
condizionamento del segnale, possono effettuare misure quasi statiche in modo
eccellente e con ottima precisione, su intervalli di minuti e finanche di ore. I sensori
piezoelettrici sono utilizzati sia nei laboratori sia nelle linee di produzione, in tutte quelle
applicazioni che richiedono misure accurate dei cambiamenti dinamici di grandezze
meccaniche quali la pressione, la forza e l’accelerazione. La lista delle possibili
applicazioni continua a crescere e, a tutt’oggi, comprende l’aerospazio, la balistica, la
biomeccanica, l’ingegneria meccanica e strutturale.
La maggior parte dei trasduttori piezoelettrici utilizza il quarzo come sensore in virtù
delle sue eccellenti caratteristiche: elevata resistenza allo stress meccanico, resistenza a
temperature fino a 500°C, alta rigidità, alta linearità, isteresi trascurabile, sensibilità
costante in un ampio range di temperature e bassissima conducibilità. Sono comunque in
uso anche gli elementi piezoceramici.
Un altro problema è la deriva termica del cristallo; questa può essere compensata
mediante l’utilizzo di amplificatori con caratteristica termica opposta. Come già detto in
precedenza, il segnale (una carica elettrica) generato dal cristallo va amplificato
utilizzando un amplificatore a elevata impedenza d’ingresso. Il dispositivo attivo è un
amplificatore di tensione ad alto guadagno (in configurazione invertente) con ingresso a
Fet o Mosfet. In sostanza, l’amplificatore agisce da integratore di carica compensando la
carica del trasduttore con una carica di valore uguale, ma polarità opposta, producendo
così una tensione ai capi del condensatore. In linea di principio, più che di amplificatore,
si dovrebbe quindi parlare di convertitore carica-tensione.
I due parametri più importanti di cui tenere conto nell’utilizzo pratico degli amplificatori
di carica sono la costante di tempo e il drift. La costante di tempo è definita come il
tempo di scarica di un circuito accoppiato in AC: applicando in ingresso un gradino,
trascorso un intervallo pari alla costante di tempo la tensione in uscita si riduce al 37%
del suo valore iniziale. Il drift è definito come la variazione (indesiderata) del livello di
uscita nel tempo, quando il segnale applicato in ingresso è costante. Dei due effetti uno
sarà dominante: con ingresso "nullo" (forza sul cristallo costante) l’uscita
dell’amplificatore di carica saturerà alla tensione di alimentazione (se a dominare sarà il
drift) o decadrà a zero (alla velocità della costante di tempo). La costante di tempo ha
inoltre un impatto importante sulle prestazioni del sensore nel suo complesso: in
generale, più lunga è la costante di tempo migliore è la risposta del sensore in bassa
frequenza.
Dal canto loro i sensori cosiddetti ad "alta impedenza" - quelli cioè che non
integrano l’amplificatore - sono di utilizzo più complesso, in quanto:
I sensori ad alta impedenza però offrono anche alcuni vantaggi rispetto a quelli
a bassa impedenza. Non integrando elettronica, sono utilizzabili anche a temperature
molto elevate (fino a 500°C); inoltre, le caratteristiche in termini di sensibilità e risposta
in frequenza possono essere modificate agendo sull’amplificatore esterno. In
conclusione, i sensori piezoelettrici possono offrire prestazioni uniche rispetto ai sensori
realizzati con altre tecnologie; la convenienza del loro utilizzo va valutata tenendo conto
dei vantaggi (l’ampio range di frequenze e di temperature di lavoro) e degli svantaggi
(non eseguono misure statiche) alla luce della specifica applicazione.