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Di pubblicare il presente provvedimento sul L’Assessore alla Solidarietà, sulla base dell’i-
BURP ai sensi dell’art. 42, comma 7, della L.R. n. struttoria espletata dall’Ufficio Politica per le per-
28/01. sone e le famiglie, confermata dal Dirigente dello
stesso Ufficio e dal Dirigente del Settore Sistema
Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta Integrato Servizi Sociali riferisce quanto segue:
Dr. Romano Donno On. Nichi Vendola
Legge Regionale 25 agosto 2003, n. 17 “Sistema Con il predetto Piano il 20%, pari ad Euro
integrato di interventi e servizi sociali in Puglia” 18.465.017,71, delle risorse del Fondo Nazionale
– Piano regionale delle Politiche Sociali – Asse- delle Politiche Sociali (FNPS), attribuite alla
gnazione agli Ambiti territoriali delle risorse Regione Puglia per il triennio 2001-2003, è stato
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 100 del 4-8-2006 14813
riservato per il finanziamento delle seguenti tipo- riale, ovvero sul territorio della Provincia, per i
logie di infrastrutture sociali e dotazioni logistiche servizi la cui dimensione ottimale è stata indivi-
connesse alla organizzazione dei servizi da asse- duata a livello sovra-ambito.
gnare agli Ambiti territoriali sulla base delle proget-
tualità presentate, in conformità alle modalità e ai Il medesimo Piano ha stabilito che l’erogazione
termini stabiliti dal medesimo Piano regionale: del finanziamento per i progetti approvati dalla
- strutture per la pronta accoglienza di donne e Giunta Regionale sarà disposta con atto del Diri-
minori abusati e maltrattati; gente del Settore Servizi Sociali, previa acquisi-
- strutture residenziali per disabili gravi senza il zione del progetto esecutivo da presentare secondo
necessario sostegno familiare (Dopo di noi”); le modalità da precisarsi nello stesso atto di appro-
- riconversione di strutture chiuse per minori in vazione del progetto.
comunità di tipo familiare, per il superamento di
tutte le istituzioni chiuse; Successivamente, in considerazione dei ritardi da
- centri semiresidenziali e a ciclo diurno per parte dei Comuni nella presentazione dei Piani
anziani, disabili e minori. sociali di Zona, con nota assessorile n.
42/SS/1315/s del 3 giugno 2005, nel fornire ulte-
Il Piano regionale delle Politiche Sociali ha riori istruzioni in ordine alla presentazione dei pro-
disposto che la trasmissione delle richieste di finan- getti, è stato ribadito che le richieste di finanzia-
ziamento dovesse avvenire nei termini di presenta- mento dovessero essere presentate contestualmente
zione dei Piani Sociali di Zona e che le stesse alla presentazione della progettazione di dettaglio
dovessero essere valutate ed approvate separata- dei Piani sociali di Zona (II parte) e, comunque, non
mente rispetto ai Piani Sociali di Zona, sulla base oltre il 15.07.2005.
dei seguenti criteri: Dall’esito dell’istruttoria delle istanze pervenute
- progetti esclusivamente rivolti alla realizza ione risultano presentate le proposte di finanziamento
di nuove infrastrutture sociali (e non sociosani- dei seguenti Ambiti, per le progettualità di cui
tarie), ovvero per il recupero funzionale, la ristrut- all’Allegato a), parte integrante del presente prov-
turazione e l’ammodernamento di strutture pree- vedimento, riportante per ciascun Ambito territo-
sistenti che abbiano valenza d’ambito; riale l’indicazione di ammissibilità/non ammissibi-
- progetti approvati da tutti i Comuni dell’Ambito lità con le relative motivazioni.
territoriale, come attestato da apposito verbale del
Coordinamento Istituzionale; Dalla predetta istruttoria emerge che sono:
- richiesta di finanziamento a valere sulle risorse
del FNPS non superiore al 50% del valore dell’o- a) ammissibili le progettualità proposte dagli
pera; Ambiti territoriali di:
- le risorse richieste a cofinanziamento del valore
dell’opera non devono superare il 30% dell’im-
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porto complessivo delle risorse del FNPS asse- Ambito Costo Importo
territoriale complessivo complessivo
gnate al Piano Sociale di Zona dell’ambito inte-
ressato; _________________________ progetto richiesto
- progettazione sviluppata a livello di progetti ese-
cutivi e coerenti con i vincoli di destinazione - Gagliano
d’uso e i vincoli diversi che gravano sull’area del Capo a 1.027.737,66 a 488.868,83
interessata; - Ginosa a 1.000.000,00 a 300.000,00
- gli interventi non devono riguardare l’acquisi- - Gioia del Colle a 1.500.000,00 a 373.800,00
zione di immobili da privati né il completamento - Triggiano a 650.000,00 a 325.000,00
di strutture realizzate da parte di privati; - Molfetta a 1.210.644,96 a 407.091,00
- gli interventi devono essere coerenti con la mappa - Mola di Bari a 789.500,00 a 343.500,00
delle strutture residenziali e semiresidenziali a - Altamura a 1.650.000,00 a 825.000,00
ciclo diurno presenti nel rispettivo ambito territo- - Fasano a 958.500,00 a 477.500,00
14814 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 100 del 4-8-2006
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ORGANIZZAZIONI FINANZIAMENTO COMUNE AMBITO
Con riferimento, quindi, al criterio della coe- 3. di non approvare le progettualità relative alle
renza con la mappa delle strutture residenziali e “tipologie non previste dal Piano regionale”di
semiresidenziali a ciclo diurno presenti nel rispet- cui all’Allegato a);
tivo ambito territoriale, si fa presente che l’Ambito
territoriale di Altamura ha proposto il finanzia- 4. di consentire agli Ambiti territoriali di cui alle
mento di due progettualità “Dopo di noi”, una nel precedenti lettere b) e d) nonché all’Ambito ter-
Comune di Altamura e l’altra nel Comune di Sante- ritoriale di Altamura per il Comune di Altamura,
ramo in Colle e che nel medesimo Ambito è in entro e non oltre il termine di 90 giorni dalla data
corso di attuazione in Altamura un centro di acco- di pubblicazione del presente provvedimento sul
glienza “Dopo di noi” per disabili gravi privi di Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, il per-
assistenza familiare per numero 13 utenti, già finan- fezionamento e/o la riformulazione complessiva
ziato in attuazione della richiamata deliberazione. dei progetti presentati e non approvati con il pre-
sente provvedimento, al fine dì adeguarli alle
Sulla base delle suddette risultanze istruttorie, previsioni e alle modalità prescritte dal Piano
pertanto, si propone: Regionale delle Politiche Sociali;
P. R. G.
Approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 04/11/2003
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- ZONA “Ac” - ZONA ARTIGIANALE CERAMICHE
Superficie Territoriale Superficie viaria Standards urbanistici e parco
a) - opere di consolidamento;
b) - opere di restauro conservativo;
c) - opere di ristrutturazione e di risanamento interne che lascino inalterato l’aspetto esterno.-
B) - Per le fabbriche esistenti con aree libere interne e retrostanti di pertinenza, sono possibili ampliamenti accorpati nei limiti del 10% del volume
preesistente e comunque non superiore a 150 mc. - La parte in ampliamento deve uniformarsi esteticamente a quella preesistente. - La richiesta
deve essere accompagnata da documentazione fotografica con l’inserimento della parte aggiuntiva e sottoposta al parere della Sovrintendenza
alle Antichità ed ai Monumenti.- Le aree di pertinenza a servizio delle fabbriche costituenti cortili o spiazzi attigui a trame viarie devono
rimanere inalterate. - Tali aree dovranno essere pavimentate in basolato calcareo o in cotto d’argilla;
C) - Le insegne da porre in opera dovranno essere realizzate in ceramica a piastrelle, a basso rilievo o ad altro rilievo;
D) - Non sono ammessi rivestimenti in marmo sulle facciate e l’eventuale rivestimento delle murature esterne dovrà essere realizzato con intonaco
civile comune liscio. - Le eventuali coloriture esterne dovranno essere esclusivamente bianche scialbate a latte di calce. -
F) - Il quartiere sarà assoggettato a piano di recupero delle urbanizzazioni primarie con riformazione della pavimentazione in basolato calcareo e ad
uno studio di arredo urbano. -
L’impianto di pubblica illuminazione da ristrutturare dovrà uniformarsi all’ambiente.
I progetti relativi compreso quello dell’arredo urbano dovranno riportare il parere favorevole della Sovrintendenza ai Monumenti;
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G) – (N.B.: punto depennato, rispetto al testo originariamente adottato con delibera del C.C. n. 74 del 12/03/1988, con deliberazione della G.R. n.
1193 del 29/04/1998);
H) - Il complesso ricadente nella zona “Ac” ora utilizzato ad industria di trasformazione di prodotti agricoli e da trasferire nelle zone destinate dal
P.R.G. ad aree industriali, potrà essere ristrutturato per iniziativa pubblica e/o privata con la seguente destinazione “Edificio per Mostra e
Commercializzazione consortile dei prodotti della ceramica”, con ufficio di vendita e con servizi per il pubblico. Il progetto deve riportare il
preventivo parere della Soprintendenza ai Monumenti di Puglia. Nell’ambito dell’Edificio una parte potrà essere destinata a bar e ristoro;
I) - Tutti gli immobili ricadenti nella zona “Ac” con destinazione attuale diversa da quella per attività ceramiche potranno essere ristrutturate per
l’uso artigianale-ceramico;
L) - Nella zona destinata a parco, ricadente nell’ambito della zona “Ac” potrà utilizzarsi parte dell’area alla Mostra annuale dell’Arte Ceramica e ad
attività culturali finalizzate anche con la realizzazione di manufatti fissi da prevedere con unico progetto organico a cura dell’Amministrazione
Comunale e che dovrà riportare il parere della Sovrintendenza ai Monumenti di Puglia. -
I manufatti fissi (stande per mostre) non potranno occupare una superficie superiore al 20% della intera area.
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ZONA “A” - Centro Storico Ambientale
Area Territoriale Area Fondiaria Viabilità Standards Urbanistici Volumi esistenti Abitanti insediati
Ha 15.31.45 Ha 10.35.88 Ha 4.95.57 Esistenti e previsti mc. 984.572 anno 1984 n. 4.435
Ha (vedi riepilogo)
Per i sottoindicati edifici possono eseguirsi opere di consolidamento e di restauro conservativo. - I progetti relativi devono essere sottoposti al parere
della Sovrintendenza ai Monumenti di Puglia:
1° - Castello Arcivescovile;
2° - Palazzo Urselli in via Vittorio Emanuele II°;
3° - Palazzo Pignatelli. -
1° - Chiesa S. Francesco;
2° - Chiesa Madonna del Lume;
3° - Chiesetta Santa Lucia;
4° - Palazzo De Felice;
5° - Palazzo Cometa;
6° - Palazzo Ettorre;
7° - Congrega del Purgatorio;
8° - Palazzo Tuzzo;
9° - Chiesa Matrice;
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10° - Palazzo La Sorte;
11° - Chiesa Madonna del Carmine;
12° - Convento Santa Chiara;
13° - Palazzo Cantore - Pignatelli;
14° - Palazzo del Principe;
e tutti gli altri indicati nelle tavole di piano. - Per tali edifici potranno eseguirsi interventi di consolidamento e di restauro conservativo. - Per
il Palazzo del Principe potranno pure eseguirsi opere di modifica del portone d’ingresso per armonizzare l’Edificio all’ambiente circostante.
1° - per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente dismesso e da utilizzare per edilizia sovvenzionata;
3° - per interventi da attuare, mediante esproprio od occupazione temporanea previa diffida nei confronti dei proprietari delle unità
minime di intervento da indicare nel piano in caso di inerzia dei medesimi. -
Interventi di recupero:
Sono quelli dettati dall’art. 31 della Legge n. 457 del 5/08/1978 da indicare nel piano di recupero da redigere. -
Potranno redigersi piani di recupero di minimo intervento da estendere ad isolati ben definiti ad iniziativa pubblica o privata. -
Opere che possono realizzarsi in assenza o prima della redazione del piano di recupero:
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a) - interventi di manutenzione ordinaria secondo quanto indicato alla lettera a) dell’art. 31 della Legge 457/1978;
b) - interventi di manutenzione straordinaria atti a realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non vengano alterati i
volumi, i prospetti e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso;
c) - opere di restauro e di ristrutturazione edilizia che riguardino esclusivamente opere interne a singole unità immobiliari, sempre che rimangano
inalterati i volumi, i prospetti e le superfici utili;
d) - opere di consolidamento e di sostituzione di coperture previo accertamento e dichiarazione dell’Ufficio Tecnico Comunale sullo stato di
pericolosità che non alterino l’aspetto estetico originario dello stabile, fermo restando che i lavori saranno eseguiti ripristinando le forme e le
inclinazioni ed utilizzando gli stessi materiali delle vecchie coperture. -
b) - rivestimento in marmo o altro materiale di qualsiasi tipo ad eccezione di rivestimenti in pietra lavorata alla bocciarda
per l’altezza di mt. 1,00 dal piano viario;
c) - pitturazione delle facciate con colori diversi dal bianco e dal bianco sporco;
Saranno individuati nelle tavole di P.P. e/o P.R. relative alla zona “A”) gli interventi di cui all’art. 31 - lettere a - b - c - d - per la redazione
dei piani di recupero.
L’adeguamento delle urbanizzazioni primarie dovrà realizzarsi con ricostruzione dei piani viari in basolato calcareo, con ricostruzione dei tronchi
fognanti e degli allacciamenti in tubi di gres e con ammodernamento della pubblica illuminazione da adeguare all’ambiente. - Il progetto relativo
alla pubblica illuminazione dovrà essere sottoposto al preventivo parere della Sovrintendenza ai Monumenti. -
In mancanza dei P.P.E. sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento
conservativo (ex art. 31 Legge 457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni da applicarsi in linea generale anche nei Piani Attuativi prescritti:
1) – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle
tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le
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coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare le
singole unità abitative di tutti i servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità
immobiliari, mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in
precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;
2) – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale, sempre che sia
compatibile con la destinazione prevalentemente residenziale della zona. Si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al
recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e matrici quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i
solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico; in tutti i casi le facciate
dovranno essere in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di nuova finestratura; è sempre vietato l’ampliamento dei vani porta
esterni a piano terra; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle
superfetazioni; .
3) – nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra, paraste
e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con
esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti
intonacate;
4) – nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni prospicienti le strade ed in genere gli spazi aperti al pubblico, vanno esclusi intonaci
plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie, materiali ceramici e simili, lignei, pietra di Trani, travertino e simili;
5) – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’isolato per tutta la lunghezza del fronte; gli infissi
esterni devono essere in legno pitturato; le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con colori
armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;
6) – è vietato l’uso della plastica per pluviali;
7) – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in
ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili;
8) – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e altri impianti tecnologici, con la
esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno
tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico
dell’edificio;
9) – in tutti gli interventi è consentita la modifica e/o la realizzazione di nuove chiostrine, di pozzi di luce e di aerazione;
10) – è vietata la realizzazione di verande a chiusura di logge e balconi, affaccianti su strade ed in genere su spazi aperti;
11) – è vietata la realizzazione sui lastrici solari di attrezzature fisse o provvisorie di copertura quali pensiline, serre, ecc..;
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12) – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per
ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono
essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;
13) – è vietata l’apposizione di apparecchiature di impianti di condizionamento sulle facciate dei fabbricati;
14) – non è ammessa in nessun caso la realizzazione di impianti tecnologici sui lastrici solari, ad eccezione di quanto previsto al punto 8;
15) – sulle facciate prospicienti spazi pubblici non sono ammessi elementi a insegne pubblicitarie luminose o no che sporgano dal filo dell’edifico
oltre 1/50 della larghezza stradale; non sono ammesse insegne o tabelloni pubblicitari sui lastrici solari;
16) – è vietato modificare con manufatti sia permanenti sia precari tutti gli spazi (interni al lotto) dotati di qualsiasi tipo di vegetazione e
piantumazione, alterandone le caratteristiche;
17) – è vietato alterare particolari elementi di pregio all0interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di
tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia;
19) – per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della
Puglia”.
STANDARDS URBANISTICI
ESISTENTI:
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h - Caserma Carabinieri mq. 1.155
i - Chiesa Madonna del Lume mq. 100
l - Chiesa di Santa Chiara mq. 2.195
m - Chiesetta di San Nicola mq. 47
n - Ufficio Telefonico mq. 160
o - Carcere Mandamentale (dismesso e da
recuperare per altre strutture) mq. 500
p - Chiesa dei Paolotti (fuori dal perimetro) mq. 8.240
q - Castello Arcivescovile mq. 6.195
r - Ufficio di Collocamento mq. 107
TOTALE mq. 25.286
B) - Edilizia Scolastica a servizio del Centro Storico:
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OPERE DI INTERESSE PUBBLICO
Sono state considerate attrezzature esistenti ed aree libere fuori della perimetrazione del centro storico a servizio però di tale Quartiere e del
Quartiere di Via XXV Luglio e di Via Partigiani Caduti.
- palazzo “ DE FELICE “ in Piazza Santa Lucia -
Dovrà essere assoggettato a piano di recupero ad iniziativa comunale ed acquisito per attività Socio-Culturale di quartiere, ai sensi della lettera c)
dell’art. 31 della Legge 457/1978. -
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“ZONA OMOGENEA “A2” – AREE URBANE DI VALORE STORICO – AMBIENTALE
Sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo (ex art. 31 Legge
457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni da applicarsi in linea generale anche nei Piani attuativi prescritti:
1 – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie
costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture
a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare le singole unità
abitative di tutti i servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari,
mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui
prospetti e delle superfetazioni;
2 – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale, sempre che sia
compatibile con la destinazione prevalentemente residenziale della zona. Si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al
recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici, quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i
solai in legno, le coperture a tetto, collegamenti verticali, la composizione dei prospetti in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di
nuova finestratura; è sempre vietato l’ampliamento dei vani porta esterni a piano terra, è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi
impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;
3 – nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia a vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra,
paraste e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con
esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti
intonacate;
4 – nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni prospicienti le strade ed in genere gli spazi aperti al pubblico, vanno esclusi intonaci
plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie, materiali ceramici e simili, lignei, pietra di Trani, travertino e simili;
5 – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’isolato per tutta la lunghezza del fronte, gli infissi
esterni devono essere in legno pitturato, le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con colori
armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;
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7 – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in
ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili;
8 – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e altri impianti tecnologici, con la
esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno
tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico
dell’edificio;
9 – in tutti gli interventi è consentita la modifica e/o la realizzazione di nuove chiostrine, di pozzi di luce e di aerazione;
10 – è vietata la realizzazione di verande a chiusura di logge e balconi, affaccianti su strade ed in genere su spazi aperti;
11 – è vietata la realizzazione sui lastrici solari di attrezzature fisse o provvisorie di copertura quali pensiline, serre, ecc..;
12 – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per
ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono
essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;
14 – non è ammessa in nessun caso la realizzazione di impianti tecnologici sui lastrici solari, ad eccezione di quanto previsto al punto 8;
15 – sulle facciate prospicienti spazi pubblici non sono ammessi elementi a insegne pubblicitarie luminose o no che sporgano dal filo dell’edifico
oltre 1/50 della larghezza stradale; non sono ammesse insegne o tabelloni pubblicitari sui lastrici solari;
16 – è vietato modificare con manufatti sia permanenti sia precari tutti gli spazi (interni al lotto) dotati di qualsiasi tipo di vegetazione e
piantumazione, alterandone le caratteristiche;
17 – è vietato alterare particolari elementi di pregio all’interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di
tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia;
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19 – per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della
Puglia”.
Per quanto riguarda la composizione delle facciate, il rapporto tra i pieni ed i vuoti (finestrature) dovrà essere congruente con l’assetto degli edifici
limitrofi; non sono consentite inoltre verande e bow-window”.
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“ZONA OMOGENEA “A3” – Edifici sparsi di valore storico – ambientale.
Per tali edifici sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo
(ex art. 31 Legge 457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni:
1 – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie
costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e meterici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture
a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare l’immobile di tutti i
servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici, mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è
comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;
2 – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale. Si deve tendere al
mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici,
quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e
quant’altro di specifico; in tutti i casi le facciate dovranno essere in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di nuova finestratura; è
sempre vietato l’ampliamento dei vani porta esterni a piano terra; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in
precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;
3 - nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia a vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra, paraste
e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con
esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti
intonacate;
4 - nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni vanno esclusi intonaci plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie,
materiali;
5 – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’immobile per tutta la lunghezza del fronte, gli
infissi esterni devono essere in legno pitturato, le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con
colori armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;
6 – è vietato l’uso della plastica per pluviali;
7 – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in
ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili;
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8 – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e da altri impianti tecnologici, con
la esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno
tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico
dell’edificio;
9 – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per
ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono
essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;
10 - è vietato alterare particolari elementi di pregio all’interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di
tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia;
12 - per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della
Puglia”.
Si prescrive inoltre che all’edificio vengano accorpate le pertinenze (per pertinenze di intendono precisi riferimenti fisici allo stato attuale quali il
giardino ed in genere la piantumazione ad alto fusto presente, le corti, la aie, i viali, etc.. ed in generale tutti quagli spazi necessari alla chiara
identificazione del bene nella sua originale configurazione)”
15
- ZONE OMOGENEE DI TIPO “B” -
- Sono state precedentemente assoggettate a Piano Particolareggiato in variante al P.R.G. vigente, approvato con Delibera G.R. n. 5369 del 30
giugno 1980 resa esecutiva in data 24 luglio 1980 con decisione del Commissario di Governo n. 9410.
- Comprendono le zone “BA2” - “B1” e le “Br” ( “B” di ristrutturazione ) secondo le perimetrazioni indicate nelle tavole di piano. -
1-1 Nelle aree vincolate a verde privato nelle zone “B” sono consentiti interventi di ristrutturazione sui fabbricati esistenti al fine di migliorare
le condizioni igienico sanitarie. - Detti interventi di ristrutturazione possono prevedere anche aumenti della cubatura esistente, alle
condizioni seguenti:
a) - La superficie coperta risulti uguale a quella preesistente e maggiorata di una percentuale non superiore al 10%;
b) - L’indice di fabbricabilità fondiaria riferita all’intera area di pertinenza del fabbricato sia 0,5 mc./ mq.
1 - 2 Nelle zone vincolate a verde privato nelle zone “B” è consentito, previa demolizione dei fabbricati precedentemente esistenti, la
costruzione di nuovi edifici su area da concordare con il Comune pari a quella preesistente ampliata nella misura massima del 10% dell’intera area
vincolata a verde privato di pertinenza del vecchio edificio, purchè l’area che resta libera da costruzioni sia ceduta gratuitamente al Comune per
essere destinata a verde attrezzato di uso pubblico. -
A tali operazioni si applicano le seguenti prescrizioni:
16
- Distanza dai confini H x o,5 con un minimo assoluto di m. 5,00
quando non si costruisce in aderenza.
- Distanza tra i fabbricati Somma delle altezze dei fabbricati per 0,5
( H1 + H ) x 0,5
1-3 E’ consentito l’accorpamento di isolati contigui liberi da costruzioni o parzialmente interessati da viabilità secondaria a condizione che sia
ceduta gratuitamente al Comune, per uso pubblico un’area appartenente agli stessi isolati oggetto dell’intervento di superficie pari a quelle
delle strade da abolire aumentate del 30%. -
L’intervento potrà avvenire solo a mezzo di piano particolareggiato che, previo parere della Commissione Edilizia, dovrà essere sottoposta
all’approvazione del Consiglio Comunale. -
2.
2-1 Nella zona tipizzata “B1” con eccezione degli isolati di cui al punto 2-2 gli interventi devono rispettare le seguenti prescrizioni:
- rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L) : H/L = 1,25
N.B. : Su strade di larghezza inferiore a mt. 7,00 la sopraelevazione potrà essere consentita a condizione che si realizzi un arretramento dal
fronte della fabbrica esistente tale che la distanza dall’asse della nuova costruzione sia uguale a mt. 4,50. -
17
- distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello spazio esterno pubblico o privato (D) H/D =
1,25
- distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = mt. 9,00
- distacco minimo assoluto dai confini delle sopraelevate : d min = 4,50 quando non si costruisca in aderenza sul confine. -
- distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza
dello spazio esterno pubblico o privato (D) deve essere H max = 1,25
D
- distacco minimo assoluto tra edifici: mt. 9,00
- distacco minimo dai confini: mt. 4,50 quando non si costruisca in aderenza sul confine. -
c) - Demolizione e ricostruzione di gruppi di edifici e costruzioni che interessano aree libere superiori a mq. 1.000. -
18
- Indice di fabbricabilità fondiaria: 5 mc. / mq. ;
- Distacco minimo dai confini mt. 7,00 quando non si costruisca in aderenza sul confine. -
2-2 Le aree nell’ambito della zona “B1” contrassegnate dai numeri I - II - III - IV - VI - VII - VIII nella tavola di piano n. 8 sono interessate
da ipotesi di utilizzazione fondiaria e da indicazioni planovolumetriche. -
Ad accettazione consensuale dell’ipotesi proposta da parte dei proprietari interessati possono rilasciarsi concessioni edilizie previa
cessione delle aree per urbanizzazione. -
Gli edifici da realizzare devono rispondere a tutte le indicazioni delle ipotesi per quanto riguarda:
- Sagoma di ingombro;
- Altezza;
- Numero dei piani;
- Distanza da fabbricati;
- Distanze dagli assi stradali.
In alternativa resta l’obbligo di presentare lottizzazione estesa all’intera maglia, da convenzionare ed approvare in Consiglio
Comunale, nel rispetto rigoroso degli indici di fabbricabilità fondiaria e territoriale indicati nelle schede relative allegate alla presente
normativa. -
La scheda n. V viene abolita in quanto esiste uno stato di fatto nell’ambito dell’isolato che non consente l’applicazione di quanto a
suo tempo stabilito. -
19
Per tale isolato valgono le norme di cui alla lettera b del punto 2 - 1. -
2-3 NORME DI ATTUAZIONE PER EDIFICI RICADENTI SU AREE DI PARTICOLARE SITUAZIONE URBANISTICA
a) - L’edificabilità sull’isolato compreso tra le Vie Telesio, Sant’Agostino e Viale Gramsci è consentita con edifici da realizzare su
porticato a piano terra da destinare ad uso pubblico.
b) - Per il fabbricato all’incrocio delle Vie Pacinotti e Leoncavallo prospiciente Piazza Verdi è consentita la sopraelevazione di due piani più
un piano attico secondo il Piano planovolumetrico già approvato con Delibera Consiliare n. 83 del 16/09/1974. -
3 Nella zona tipizzata “BA2” , gli interventi devono rispettare le seguenti prescrizioni:
N.B.: Per le strade di larghezza inferiore a mt. 7,00 la sopraelevazione potrà essere consentita a condizione che si realizzi un
arretramento dal fronte della fabbrica esistente tale che la distanza dall’asse stradale della nuova costruzione sia uguale a mt. 4,50.
- Distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza
dello spazio esterno o privato (D) deve essere : H = 1,25
D
20
- Distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = 9,00;
- Distacco minimo dai confini: d min = 4,50 quando non si costruisca in aderenza.
- Distacco dagli edifici: il rapporto tra altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello
spazio esterno pubblico o privato (D) deve essere H = 1,25
D
- Distacco minimo assoluto tra edifici: d min = mt. 8,00
- Distacco minimo dai confini: mt. 4,00 quando non si costruisca in aderenza sul confine.
21
- Altezza massima degli edifici H max = 14,00 mt.;
- Distacco edifici prospicienti: uguale alla semisomma delle altezze degli edifici prospicienti
D = (H 1 + H2) x 0,5 con un minimo assoluto di mt. 10,00;
- Distacco minimo dai confini: mt. 7,00 quando non si costruisca in aderenza. -
Per i fabbricati prospicienti con muri ciechi su aree a verde pubblico (ex verde privato) possono consentirsi aperture di finestre,
formazioni di sporti dell’ampiezza non superiore a mt. 1,00 di elementi architettonici sulla facciata. -
Le opere devono essere completate entro sei mesi dalla data dell’autorizzazione. -
Nell’ambito delle perimetrazioni possono rilasciarsi singole concessioni edilizie su suoli liberi tra costruzioni, secondo le indicazioni
planovolumetriche della tavola sostitutiva di piano di cui alla lettera e) dell’art. 15 della Legge Regionale 56/1980. Sugli allineamenti
esistenti nel rispetto di tutti gli indici indicati per la zona “B” , ad eccezione dell’indice di fabbricabilità fondiaria che non potrà essere
superiore a 5 mc. / mq. Per le costruzioni esistenti sono consentiti ampliamenti e volumi aggiuntivi purchè per l’esistente ed il realizzabile
non venga superato l’indice di fabbricabilità fondiario di 5 mc. / mq.
Per i fabbricati a piano terra esistenti su viabilità definita, di larghezza inferiore a mt. 7,00, la sopraelevazione è consentita a
condizione che si realizzi un arretramento dal fronte della fabbrica tale che la distanza dall’asse stradale della nuova costruzione sia uguale a
mt. 4,50. -
Rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello spazio esterno (D) deve essere: H = 1,25
D
- Distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = mt. 9,00;
22
- Distacco minimo dai confini: d min = mt. 4,50 quando non si costruisca in aderenza. -
- Per le parti libere a completamento della zona perimetrata possono rilasciarsi singole concessioni edilizie ad accettazione consensuale da
parte di tutti i proprietari interessati, secondo le indicazioni planovolumetriche della tavola sostitutiva di cui alla lettera e) dell’art. 15 della
Legge Regionale n. 56/1980. -
L’attuazione dovrà eseguirsi a comparto. - Altezza, distanze, superficie coperta, lotto, secondo le tavole di piano. - Piani: P.T. + 1° P.
con piano cantinato - H max mt. 7,50. -
Gli standards urbanistici esistenti e previsti a servizio delle zone “B” sono i seguenti:
- ESISTENTI -
- Piscina coperta con contigui campi da tennis, campi di baskett e pallavolo mq. 23.600
- Palazzo dello sport-Rione Campitelli- e Pista per pattini a rotelle mq. 15.504
TOTALE mq. 71.744
- PREVISTO -
Ai proprietari da espropriare aree a destinazione pubblica nell’ambito della Zona “B” possono cedersi aree edificabili nelle zone destinate
ad “Edilizia Convenzionata”.
23
B) - Area per l’istruzione:
- PREVISTI -
24
- Mattatoio Comunale mq. 8.440
mq. 84.074
D) - Area per parcheggio
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- ZONA “CB1” -
Già assoggettata a Piano Particolareggiato approvato con D. P. G. R. n. 1412 del 20/06/1975 e riapprovato con D. P. G. R. n. 431 del
20/03/1978. -
- NORME VIGENTI -
Ad eccezione dei lotti contrassegnati con le lettere A-B-C-D-E-F-G-H-I per i quali è valida la Normativa fissata dal Piano Regionale
Generale per le zone “CB1” , per le rimanenti aree del presente piano particolareggiato, l’intervento edilizio è vincolato alla seguente
normativa:
Il rilascio delle licenze edilizie dovrà essere subordinato alla stipula di una idonea convenzione che preveda da parte dei privati il
versamento di una quota attinente gli oneri di realizzazione o miglioramento o ampliamento delle opere di urbanizzazione primaria, nonchè
di un contributo per le opere di urbanizzazione secondarie spettanti al nucleo in parola e reperite in suoli appositamente indicati dal P. R. G.
vigente. -
26
Per i lotti ricadenti negli isolati A-B-C-D-E-F-G-H-I-L-M valgono le norme di attuazione della zona “B” del P. R. G. vigente ad
eccezione dell’indice di Fabbricabilità Fondiaria da limitare a 4,50 mc. / mq. ed all’altezza degli Edifici da contenere in mt. 8,00 per piano
terra e primo piano. -
Per gli isolati contrassegnati con le lettere “T-Q-N-S varranno le norme del Piano Particolareggiato della zona “CB1” e secondo
piano planovolumetrico. -
27
- PIANO DI ZONA “167” AD EST DELLA ZONA “CB1” -
Il Piano di Zona “167” è stato approvato con D. P. G. R. n. 2310 del 21 giugno 1975 e riapprovato con D. P. G. R. n. 433 del 20
marzo 1978. -
- ATTUAZIONE -
Il Piano ha avuto completa attuazione secondo il piano planovolumetrico e la normativa allegata allo stesso piano. -
- URBANIZZAZIONI PRIMARIE -
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- Spazio gioco bambini;
- Spazi a verde;
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- ZONE A “VINCOLO ARCHEOLOGICO” -
Nelle zone a vincolo archeologico è vietata qualsiasi opera di edificazione ad eccezione di opere di ristrutturazione conservativa o di
consolidamento di fabbricati o di masserie preesistenti nella zona.
In caso di consistenti trasformazioni agricole (cambi di colture, espianti, scavi agricoli) deve essere data tempestiva e preventiva comunicazione alla
Soprintendenza competente ai sensi dell’art. 48 della legge 1089/39.
Qualsiasi opera di trasformazione della parte del territorio ricadente nella zona vincolata è soggetta ad autorizzazione comunale, previo parere
favorevole della Soprintendenza ai Monumenti ed ai Beni Culturali di Puglia.
E’ vietata qualsiasi opera di scavo per il reperimento di reperti archeologici che resta di esclusiva competenza della Sovrintendenza.
- PIANTUMAZIONE -
E’ possibile la piantumazione su aree ricadenti nelle zone vincolate previa autorizzazione Comunale e della Soprintendenza ai Beni Culturali e
Monumenti di Puglia.
30
ZONA “Da” (ARTIGIANALE) SUD) - PICCOLA INDUSTRIA - LUNGO LA SUPERSTRADA -
St Area Territoriale Sf Area fondiaria Viabilità Spazi punto 1 art. 5 insediamenti artigianali
D.M. 02/04/1968 previsti n. 88
Ha 24.44.40 Ha 11.08.80 Ha 9.76.80 Ha 3.58.80 > 10% St
H max = mt. 6,00 - sono consentite maggiori altezze per attività artigianali particolari
U.a. - Unità abitativa mq. 54,83 < 61,20 mq. Su (punto 2 art. 51 Legge Regionale n. 56/1980
Uff. - Uffici attinenti l’unità produttiva mq. 30,20
Distanze: dalla viabilità principale mt. 7,58
da un confine laterale e posteriore mt. 5,00
dal 2° confine laterale mt. 12,40
Parcheggi: l’area sul 2° confine laterale di mq. 42,00 x 12,50 = mq. 525,00 è destinata a parcheggio;
Verde ecologico di pertinenza: sul resto dell’area libera indice di piantumazione una pianta a medio od alto fusto - ogni 25 mq.
I lotti limitrofi alla zona turistica-alberghiera dovranno essere utilizzati per attività non inquinanti e non rumorose. –
- NORME PARTICOLARI -
31
a) - E’ possibile l’accorpamento sino a tre lotti con Edifici contigui ed in aderenza nel rispetto degli indici innanzi indicati. - L’edificio su
lotti accorpati deve rispettare le distanze minime di normativa. -
b) - Le industri artigianali con scarichi di acque di lavorazione inquinanti dovranno essere dotate di depuratore per l’abbattimento del
“BOD” secondo gli indici della tabella “A” della Legge “319” prima di essere immesse nella fognatura dinamica. -
c) - Le industrie artigianali producenti fumi con “BOD” dovranno dotarsi di depuratori di fumi.
Tutti i progetti dovranno riportare il preventivo parere dell’Organo competente dell’Unità sanitaria Locale. -
La zona, come da tavola generale è stata particolareggiata con l’indicazione dei lotti.
32
- ZONA “DA” OVEST VERSO LA STAZIONE FERROVIARIA -
E’ stata già interessata da Piano P. I. P. approvata con delibera consiliare n. 328 del 25/10/1982. -
col P. R. G. il P. I. P. è stato ampliato della superficie territoriale di Ha 1.70.56 così suddivisa:
Sf = mq. 13.906
Standards 3.150;
ATTUAZIONE
La Zona “Da” dovrà attuarsi con piano P. I. P. secondo quanto prescritto dall’art. 27 della Legge 22/10/1971, n.
865 e con la procedura della Legge 18/04/1962, n. 167. -
1° - Tavola planovolumetrica;
2° - Riporto del piano sulle tavole catastali;
3° - Elenco delle ditte da espropriare;
4° - Elaborati relativi alla realizzazione delle infrastrutture primarie;
5° - Piano finanziario con prezzo di cessione delle aree;
6° - Schema di convenzione tipo per la cessione delle aree in diritto di proprietà ( 50% di Sf );
7° - Schema di convenzione tipo per la cessione delle aree in diritto di superficie ( restante 50% di Sf ). -
33
PIANO PARTICOLAREGGIATO PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
DA OVEST
34
INDICAZIONI DI PIANO PER UTILIZZAZIONE - Superficie fondiaria -
Sono da aggiungere le superfici fondiarie in ampliamento per mq. 13.905 e quelle dei lotti A-B-C-D. Sf totale mq. 125.980.
35
NORMATIVA
1- Per il lotto n° 1 della superficie fondiaria di 19.265 mq. può realizzarsi in ampliamento alla superficie coperta esistente di mq. 2.110 un
ulteriore “Sc” di mq. 5.596 nel rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiario di 3 mc/mq. esteso all’intera area e delle distanze dagli edifici
e dai fili stradali.
2- Per i lotti dal n° 2 al n° 26 possono presentarsi soluzioni plano-volumetriche alternative nel rispetto dell’indice di copertura pari al 40% di
“Sf1”, della volumetria massima consentita, delle distanze tra fabbricati dai confini e dai fili stradali.
3- L’altezza massima dei corpi di fabbrica potrà essere pari al rapporto tra il volume massimo consentito e la superficie coperta del fabbricato.
4- Per ogni lotto dovrà essere realizzato e mantenuta a cura dei proprietari l’area a verde indicata nel piano.
5- Sono consentite abitazioni ed uffici a primo piano secondo le tipologie di piano o con soluzioni alternative nei limiti del 10% del volume
massimo consentito per il lotto.
6- Per le parti di piano contrassegnate con le lettere “A” - “B” già interessate da attività industriali potrà procedersi all’ampliamento delle parti
edificate esistenti purchè il totale delle superfici coperte esistenti e da realizzare sia contenuto nel 40% della superficie fondiaria e l’indice di
fabbricabilità complessivo non superi i 3 mc/mq.
7- Per la parte di piano contrassegnata dalla lettera “C”, già interessata da attività per trasformazione di prodotti agricoli, potrà richiedersi deroga
agli indici di PRG per ulteriori ampliamenti nel rispetto delle distanze dai nastri stradali.
8- Per la parte di piano contrassegnata con la lettera “D” l’edificabilità è consentita nei limiti del 40% della superficie del lotto, del volume
massimo consentito di 3 mc/mq. delle distanze dal nastro stradale e con l’obbligo della formazione del verde ecologico indicato nel piano
particolareggiato.
9 - Le recinzioni sulle strade e sui confini devono realizzarsi con muro dell’altezza massima di mt. 1,20 con sovrastante ringhiera in ferro.
36
La normativa del P.R.G. vigente, approvato in via definitiva con Delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003,
come originariamente adottata con delibera del C.C. n. 74 del 12/03/1988, ha prescritto per la zona omogenea tipizzata
“Cres” (Zona Residenziale Estensiva Stagionale) quanto viene qui di seguito testualmente riportato:
Interessa le parti improduttive del territorio ove si sono rilevate tendenze abitative nel corso della stagione estiva. (Vedi relazione).
_____________________________________________________________________________________________________________________
Zona Territoriale Lotto minimo Superficie coperta max Volume max Iff = 0,085 mc/mq. Standards Urbanistici
investita per abitazione > 18 mq. per ogni insediato
_____________________________________________________________________________________________________________________
D I S T A N Z E:
PRESCRIZIONI PARTICOLARI:
a) - Sono ammesse costruzioni di cisterne per deposito acque e raccolta acque piovane;
b) - In assenza di rete fognante è ammessa la costruzione di cisterna a perfetta tenuta stagna munita di fossa biologica del tipo
“IMHOFF” o di depuratore per l’abbattimento batteriologico secondo la tabella “A” della Legge n. 319/1976;
c) - Il restante terreno libero dovrà essere tenuto a coltura di ortaggi o con alberi da frutto. -
37
Sono ammesse piante infruttifere nel numero massimo di dieci.
d) - E’ ammessa la sola viabilità d’accesso all’abitazione e la formazione di piazzale antistante, di superficie non superiore a mq.
100 (cento). -
e) - Per lotti di superficie superiore a mq. 5.000 è consentita la realizzazione di campi da tennis, basket, piscine, purchè non
occupino una superficie superiore al 10%. -
f) - E’ ammesso l’accorpamento sino a mq. 10.000
g) - Il volume consentito può essere realizzato ad un solo piano o a piano terra + 1° piano (mt. 7,00 ). -
h) - E’ ammessa la costruzione di porticati nei limiti del 20% della superficie coperta. -
Per la zona saranno stabiliti i comparti ai fini dell’equa distribuzione dei diritti ed oneri e delle eventuali permute per la costituzione del lotto
minimo. -
Gli oneri di urbanizzazione saranno rapportati ai costi per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie. -
Per ogni comparto dovrà redigersi piano finanziario. -
- TIPOLOGIA DI MASSIMA -
( vedi allegati )
I volumi realizzabili sono incluse nel fabbisogno quindicennale perchè ad utilizzazione stagionale. -
Parcheggio sul piazzale esterno. -
- STANDARDS URBANISITICI -
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Rapporto mq. 228.138 ∼ 84 mq. / abit.
abit. 2.745
N. B. : - Possono presentarsi soluzioni alternative dai proprietari interessati per zone con estensione minima di 10 ettari, da attuare
sempre a comparto e da sottoporre all’adozione ed approvazione del Consiglio Comunale. -
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
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La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. -
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
40
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
Si precisa:
- che la predetta normativa, a seguito della definitiva approvazione con deliberazione della Giunta Regionale n. 1629 del
4/11/2003,, è stata definitivamente modificata sia per quanto riguarda la consistenza della superficie territoriale
dell’intero comparto, conseguente allo stralcio di tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G.
previgente, con conseguente ritipizzazione delle stesse come zona agricola E, sia per quanto riguarda il volume
complessivo che è stato proporzionalmente ridotto;
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
41
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per le zone commerciali “EDC”
quanto di seguito riportato:
42
0,30 x mq. 1.500 = mq. 450 = 4,50 x 80 mq. = mq. 360
100
Nella tavola sostitutiva sono indicati gli spazi a parcheggio esterni a carattere pubblico. -
Sono ammessi fabbricati per depositi ed esposizioni non soggetti alla disciplina commerciale se non previsti nel relativo piano. -
Possono pure insediarsi unità per lavorazione e commercializzazione di prodotti agricoli da esportare sul mercato nazionale ed
estero. -
E’ possibile l’accorpamento sino ad un massimo di quattro lotti per la realizzazione di un solo edificio nel rispetto degli indici
innanzi indicati. -
N. B. :
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- Con riferimento alle c.d. “zone Dc” – commerciali ed in particolare alla zona Dc1, la stessa è stralciata dalle previsioni di
P.R.G. e ritipizzata quale zona Es – agricola speciale; ciò in relazione alla localizzazione ed alla contiguità con aree Es –
agricola speciale poste a protezione del nucleo storico dell’abitato, emergente nel paesaggio e come tale da tutelare.
43
- ZONA “E” -
Comprende tutta la parte a Nord – Sud ed Ovest del territorio Comunale con terreni in gran parte ad alta produttività con impianti irrigui. –
St = comprende tutto il territorio comunale escluso il centro abitato con le zone di espansione per residenze, per attività artigianali, industriali e
commerciali. –
- La minima unità colturale con possibilità edificatorie passa da mq. 5.000 a mq. 10.000;
- Sono consentiti interventi di edificazione, nel rispetto dell’art. 9 delle LL.rr. n. 6 e n. 66/1979, con concessioni onerose ai sensi dell’art. 3 della L.
n. 10/1977, soltanto nelle aree del territorio agricolo non interessate da ambiti distinti e/o estesi previsti nel P.U.T.T. approvato dalla Regione
Puglia e/o non assoggettate ad altri vincoli previsti dal P.R.G. e dalla normativa statale e regionale.
Nelle aree interessate da ambiti estesi e/o distinti previsti dal P.U.T.T. e/o assoggettate ad altri vincoli è possibile soltanto il rilascio di concessioni
a favore di coloro i quali siano in possesso del requisito di imprenditore agricolo, di coltivatore diretto o di bracciante agricolo secondo le modalità
previste dall’art. 9, lett. a) della L. n. 10/1977 e dall’art. 9 della L.r. n.6/1979 come modificato dall’art. 2 della L.r. n.66/1979, previa acquisizione
dei pareri e/o autorizzazioni e/o nulla-osta necessari secondo le previsioni delle Norme Tecniche del P.U.T.T. e/o del P.R.G..
- Indice di fabbricabilità fondiario 0,03 mc/mq.;
- Altezza massima pari a mt. 4,00;
- Superficie coperta: l’1% (uno per cento) dell’unità colturale;
- Distanze dai confini: in assoluto mt. 10,00;
- Dalla viabilità rurale non compresa nella comunale esterna: mt. 15,00;
- Dalla strada a carattere autostradale Taranto-Brindisi: mt. 60,00;
- Dalla statale Appia 7 ter: mt. 40,00;
- Dalle provinciali e comunali di larghezza maggiore o uguale a mt. 10,50: mt. 30,00;
- Dalle comunali esterne: mt. 20,00;
- NORME PARTICOLARI –
Per le aziende con terreni non confinanti è ammesso l’accorpamento delle aree con asservimento delle stesse regolarmente trascritto e registrato a
cura e spese del richiedente.-
L’intervento di edificazione può avvenire su una delle particelle purché di superficie non inferiore a mq. 10.000 e nei limiti di 0,03 mc/mq. per tutti i
terreni asserviti e purché l’accorpamento non superi i 20.000 mq.
44
E’ vietata qualsiasi opera di edificazione e di qualsiasi altra opera di trasformazione del territorio all’interno della fascia di mt. 300 dalle gravine
interessanti il territorio indicate nelle tavole al 5.000 ed al 10.000.
Per terreni irrigui oltre l’intervento edilizio nei limiti di 0,03 mc/mq. è pure consentita la costruzione di cabine elettriche tipo “ENEL” e comunque
di superficie coperta non superiore a mq. 20,00.-
Per gli interventi di edificazione a scopo residenziale, l’abitazione dovrà essere munita di cisterna a tenuta stagna per il contenimento dei liquami e
dotata di impianto di depurazione per l’abbattimento batteriologico secondo la tabella “A” della legge 319/ . Per le zone agricole ricadenti nella
parte territoriale può consentirsi
- Per le Masserie esistenti del territorio ed ancora in uso, possono eseguirsi solo opere di consolidamento e di ristrutturazione interne anche per l’uso
agro-turistico.
Nuove strutture, qualora consentite dall’indice di fabbricabilità, devono essere realizzate a distanza di mt. 25 dal corpo principale della Masseria
per non disturbare l’aspetto architettonico.
Per i volumi aggiuntivi nell’ambito degli interventi agrituristici l’altezza massima consentita è fissata in mt. 4,00 (H max).
Per le Masserie destinate ad attività agro-turistiche può consentirsi la realizzazione di piscina e di altre attrezzature sportive che non investano una
superficie superiore a mq. 2.500.-
E’ prescritto l’obbligo di acquisizione del parere preventivo della Soprintendenza ai BB.AA.AA.AA.SS. per gli interventi da realizzare su aree e/o
immobili assoggettati a vincoli specifici di competenza della stessa Soprintendenza negli elaborati del P.U.T.T. e/o del P.R.G..
STANDARDS URBANISTICI: Attrezzature di cui alle lettere a) e b) dell’art. 3 del D.M. 2/04/1968 nella misura di mq. 6 per
insediato:
45
- “ La Torre
Sempre per le zone agricole, appare inoltre opportuno segnalare l’improcedibilità, allo stato attuale legislativo e giurisprudenziale, di concessioni in
deroga ex art. 30 della L.r. n.56/1980 per interventi di edificazione rurali.
46
- ZONA “Es” -
Valgono tutte le norme della Zona “E” (riportate infra).
In tale parte del territorio possono realizzarsi serre con strutture mobili prefabbricate e vivai con locali di deposito di attrezzature nei limiti di 0,03
mc./mq.-
E’ ammesso un lotto minimo di superficie non inferiore a mq. 10.000 su cui potranno realizzarsi solo strutture mobili per serre.
47
- ZONA “Ec” (Zona agricola utilizzabile a cave di tufo)
- In tale zona possono aprirsi cave di tufo il cui bordo limitrofo a qualsiasi tipo di viabilità dovrà distare mt. 10 dal limite della banchina
stradale;
- La profondità di sfruttamento delle cave non può essere superiore a mt. 8,00 dal piano di campagna con l’obbligo dell’eliminazione di
eventuali cippi tufacei non utilizzabili, al fine di avere il piano di base perfettamente livellato;
- Ad esaurimento cave il fondo dovrà essere colmato con uno strato di terreno drenante per uno spessore medio di cm. 50 - 60 per la
riutilizzazione ad uso agricolo. - Prima della sua utilizzazione la cava dovrà essere recintata con paletti e rete metallica.
- E’ consentita la costruzione di locali per ricovero attrezzature e per custode non superiore a 300 mc. da sviluppare ad uno o due livelli
sempre che l’estensione del terreno da sfruttare a cava non sia inferiore ad un ettaro. -
- Per le cave esistenti in altre zone possono essere utilizzate senza ampliamento di superficie sino alla profondità di mt. 8,00 dal piano di
campagna su autorizzazione comunale. -
Quanto innanzi compatibilmente con il rispetto delle disposizioni statali e/o regionali vigenti in materia.
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- ZONA “Ed” - (Zona per discarica pubblica controllata)
- Ai fini antinquinanti del sottosuolo prima della loro utilizzazione dovrà spianarsi il fondo della cava e reso impermeabile con uno strato di
argilla dello spessore di cm. 50 da compattare per determinare un fondo uniforme e compatto e con manto in polietilene ad alta densità che
dovrà interessare pure le pareti verticali;
- I liquami e le acque piovane dovranno essere raccolte in apposite cisterne stagne con pompa ad immersione per l’estrazione dei liquami ed
il trasporto con carro botte per l’immissione nelle opere terminali di fognatura;
- Per ogni metro di spessore di materiale discaricato e compattato dovrà stendersi uno strato uniforme di terra o tufina per uno spessore di
cm. 30-40 e così di seguito sino allo strato superiore da ricoprire con uno strato di terreno vegetale per la riutilizzazione a scopo agricolo ad
esaurimento della discarica. E’ ammessa la costruzione di locali a piano terra per ricovero automezzi per uffici e per custode di superficie
non superiore a mq. 150.
La discarica dovrà essere dotata di camini per scarico gas da bruciare con apposito bruciatore ad intervento automatico posti in testa
ai camini. –
Quanto innanzi compatibilmente con il rispetto delle disposizioni statali e/o regionali vigenti in materia.
49
- ZONE BOSCATE -
Sono indicate nelle tavole di P.R.G. con apposito retino:
Sono comprese la Pineta Frantella, la Pineta Fantiano, La Pineta Noce-Paparazio, la Pineta Comunale.
In tali parti del territorio è vietata qualsiasi attività edilizia, ad eccezioni delle recinzioni da realizzare in muratura ciclopica in pietra calcarea o a
secco con sovrastante rete metallica sostenuta da paletti.
Nell’ambito delle zone pinetate sono ammessi viali frangifuoco che dovranno essere autorizzati su progetto da presentare per l’approvazione. Sono
ammesse opere di piantumazione, mentre per lo snellimento o il diradamento deve ottenersi l’autorizzazione da parte della Forestale.
Nella fascia perimetrale di 300 mt. i progetti per le opere di edificazione, devono essere sottoposti al parere preventivo della Forestale e dell’ufficio
Urbanistico Regionale.
Per la pineta Frantella è stato redatto il progetto di parco attrezzato con normativa di utilizzazione.
La pineta Frantella, di proprietà Comunale e destinata ad uso pubblico, ha la superficie di Ha 47.61.45.
50
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per la zona turistico -
alberghiera “Ta” quanto di seguito riportato:
Nella zona Territoriale a Sud è ammesso l’indice di fabbricabilità territoriale di 0,05 mc. / mq. per le seguenti attività:
- Albergo centralizzato dell’altezza massima di mt. 18,50 con cellule a solo piano terra per famiglie della superficie massima di mq. 70 con
corpi di fabbrica in aderenza posti ad esedra attorno all’albergo centralizzato con interposto spazio interno a patio dell’altezza minima di mt.
20. -
- Nella zona potranno realizzarsi campi di “HOKEY” , piste per pattini a rotelle, campi da tennis e di basket, piscina scoperta, galoppatoio,
campi di bocce. -
- Il progetto esteso all’intera zona, ricadendo in zona paesaggistica vincolata oltre al parere della Commissione Edilizia ed all’approvazione
del Consiglio Comunale dovrà essere sottoposto al benestare della Sovrintendenza ai Beni Culturali, all’Assessorato Regionale al Turismo
ed all’Assessorato all’Urbanistica. Qualsiasi opera di edificazione deve distare mt. 200 dal ciglio della Gravina. Quanto riportato nel piano è
puramente indicativo. La preesistente masseria potrà essere ristrutturata all’interno per uso agro-turistico con ricettività stagionale.
- Nella zona territoriale a Nord è ammesso l’indice di fabbricabilità territoriale di 0,075 mc. / mq. per le sottoindicate attività edificatorie:
Albergo a piano terra e tre piani superiori e piano seminterrato per impianti tecnologici.
Nell’ambito della zona potranno realizzarsi campi di bocce, campi da tennis, basket, piscina scoperta o coperta.
51
Il progetto stesso all’intera zona, oltre al parere della Commissione Edilizia dovranno riportare il parere favorevole dell’Assessorato
Regionale allo Sport e Turismo prima della approvazione del Consiglio Comunale. -
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- Con riferimento alla zona omogenea Ta2 (turistico-alberghiera) nonché alla ulteriore zona alberghiera (ancora da
individuare – delib. di C.C. n. 74), le stesse sono stralciate dalle previsioni di P.R.G. e ritipizzata zona agricola E, attesa la
carenza di motivazione in ordine al dimensionamento ed alla localizzazione peraltro in zone di rilevante interesse
ambientale.
Per quanto riguarda la masseria presente in zona Ta2, per la stessa potrà valutarsi, ove ricorrano i presupposti,
l’opportunità di inserirla nell’ambito di quelle utilizzabili per attività agro-turistiche.
In tutti i casi, comunque, gli eventuali volumi aggiuntivi, se consentiti, dovranno posizionarsi ad una distanza non
inferiore di mt. 200 dal ciglio della vicina Lama Pensiero che necessita di una adeguata fascia di rispetto sufficientemente
ampia ove non deve consentirsi alcuna modificazione dei luoghi.
Per quanto riguarda in particolare la zona Ta1, la stessa viene riconfermata nella destinazione proposta dal presente
P.R.G. in quanto di ridotte dimensioni e risultata già interessata da insediamenti di tipo turistico.
52
- ZONA A “VINCOLO IDROGEOLOGICO” -
Le zone a vincolo idrogeologico sono indicate nelle tavole di piano con apposito retino.
Tavola al 5.000.
Gli interventi edilizi in tale zona sono consentiti nel rispetto dell’art. 9 della L. R. n. 6 e succ. mod. e int., e dell’art. 51 della L. R. n. 56/80 e
subordinati al rispetto dei seguenti parametri:
Superficie fondiaria minima del lotto: 30.000 mq.;
Indice di fabbricabilità fondiaria: 0,01 mc./mq.;
Hmax: mt. 4,00.
Non è possibile alcun accorpamento fra lotti non contigui. E’ richiesto il parere preventivo degli Uffici Regionali Forestali. Non è ammessa alcuna
edificabilità in zone assoggettate a vincoli aggiuntivi e nelle parti a compluvio.
53
- ZONE A “VINCOLO PAESAGGISTICO” -
In tali zone sottoposte a “vincolo paesaggistico”, comprese le fasce di rispetto, è vietata qualsiasi edificazione.
C) Monte Salete
Per le gravine è ammessa la forestazione lungo i costoni, su preventivo nulla-osta Regionale, l’esecuzione di opere di ritrovamenti archeologici a
cura della Sovrintendenza Archeologica, di ripresa di affreschi, di restauro su iniziativa comunale e sotto la direzione della Soprintendenza ai
Monumenti, opere di illuminazione ed opere di accesso alle gravine i cui progetti devono riportare il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni
Culturali dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali prima dell’approvazione del Consiglio Comunale.
54
- ZONA PER PARCO GIOCHI -
E’ l’area compresa tra la superstrada ed il lato Sud perimetrante il campo sportivo comunale, la via Aldo Moro ed il complesso
sportivo costituito dai campi di basket, pallavolo, piscina coperta. -
Su tale zona possono sostare attrezzature mobili per parco giochi nelle ricorrenze festive. -
55
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per zona destinata a viabilità
quanto di seguito riportato:
Lungo le viabilità esterne a scorrimento veloce possono realizzarsi stazioni di servizio per distribuzione carburanti, con impianti fissi di
distribuzione a distanza di mt. 60,00 dal ciglio stradale. -
L’area della stazione, dotata di ingresso e uscita, ad innesto tangenziale di ampiezze non superiori a mt. 5,00, sarà separata dalla viabilità
principale da aiuola spartitraffico della larghezza minima di mt. 6,00. - Sono ammesse costruzioni per deposito lubrificanti e per accessori di
emergenza auto e per servizi igienici pubblici di superficie non superiore a mq. 50 su lotto minimo di mq. 5.000. -
Per lotti di superficie pari o superiore a mq. 10.000 è ammessa pure la costruzione di bar-ristoro con superficie aggiuntiva di mq. 100. -
I tracciati della viabilità esterne possono in sede progettuale subire lievi modifiche nel caso interessino impianti produttivi ad alta redditività
o manufatti di pregio ambientale. -
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- Con riferimento alla linea ferroviaria ed alla viabilità di Piano in particolare alla c.d. ‘Strada a Scorrimento Veloce’
all’interno dell’abitato e alla già realizzata ‘Superstrada Brindisi-Taranto’, si prescrive la individuazione di idonee fasce
di rispetto secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni legislative.
Fermo restando quanto innanzi detto, le N.T.E. devono prevedere anche una specifica disciplina urbanistica per la
viabilità di Piano, finalizzata all’indirizzo della futura progettazione che dovrà tenere presente la situazione orografica e le
preesistenze storico-artistiche ed ambientali delle aree interessate.
56
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C1” quanto di
seguito riportato:
“ COMPARTO N. 1 “
Volumi edificabili
Superficie Superficie viaria Superficie Standards Edilizia privata Edilizia Edilizia
Territoriale fondiaria Urbanistici Sovvenzionata Convenzionata
VEsu = mc. 7.632
St = Ha 32.49.60 Svp = 9.90.44 Ha 13.43.48 Ha 9.15.68 VEp = mc. 301.750 VEsp = VEc = mc. 45.880
148.278,50
Vt = Volume totale: VEp = 301.750 + VEsu = 7.632 + VEsp = 148.278,50 + VEc = 45.880 = mc. 503.540
57
UNITA’ COMMERCIALE NELL’AMBITO DEL COMPARTO
La superficie coperta è divisibile in unità commerciale a P.T. + 1° P. Piano diversificate secondo le superfici minime delle tabelle
merceologiche che vengono stabilite col piano commerciale.-
La sagoma d’ingombro è puramente indicativa; può essere modificata purchè restino invariate le superfici coperte e le aree di pertinenza. -
58
- COMPARTO “C1EP” - 1 SOTTOZONA - P.T. + 3P. CON CANTINATO
_________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________________
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
_____________________________________________________________________________________________________________________
Edilizia privata SL = mq. 1.000 Sc = mq. 316 mt. 12,40 + 1,05 = mt. 13,45 mc. 4.250 If = 4.250 = 4,25 mc/mq.
1.000
_____________________________________________________________________________________________________________________
La 1 sottozona comprende n. 62 lotti da 1.000 mq. - dal n° 1 al n° 16; dal n° 19 al n° 36; dal n° 38 al n° 43;
- dal n° 46 al n° 53; dal n° 56 al n° 59; dal n° 61 al n° 70.
Gli altri lotti hanno le seguenti superfici: Lotto n° 37 mq. 1333,20 - Lotto n° 44 mq. 1333,20;
Lotto n° 45 mq. 1333,20 - Lotto n° 54 mq. 1333,20;
Lotto n° 55 mq. 1878,60 - Lotto n° 60 mq. 1727,10;
Lotto n° 71 mq. 1878,60 - Lotto n° 17 mq. 1408,00;
Lotto n° 18 mq. 1468,00 -
Totale mq. 13.693
Sf = 75.693 mq.
59
Volume totale n. 71 x 4.250 mc. = Vt = mc. 301.750 - Edifici in aderenza
Indice di fabbricabilità medio: mc. 301.750 = If medio = 3,986 mc. / mq. - Distanze:
mq. 75.693 dalla viabilità mt. 10,00
dal confine posteriore mt. 9,30
60
- COMPARTO “ C1Esu “ - 2^ Sottozona - P. T. + 1 P. -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie Coperta Superficie utile Altezza massima Volume massimo Indice di
Unifamiliare mq. 230 mq. 95,15 P.T. mq. 42,52 + mt. 6,10 - N.B. mc. 477 fabbricabilità If =
1° p. mq. 70,48 = (escluso muretto 477 mc./230 mq. =
mq. 113 = mq. 95 d’attico) 2,074 mc. / mq.
+ 18
Superficie fondiaria: 230 mq. x n. 16 lotti mq. 3.680 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50
Volume totale mc. 477 x n. 16 lotti mc. 7.632 dal confine posteriore mt. 5,50
Indice di fabbricabilità: 7.632 = 2,074 mc. / mq. Rapporto max tra Edifici - parti interne
3.680
61
- COMPARTO “ C1Esp “ - 3^ Sottozona P. T. + 3 P. - 9 appartamenti -
Utilizzazione Superficie Superficie Superficie Rapporto per Superficie Volume Indice di Altezza
Lotto Coperta utile piano abitazione utile massimo fabbricabilità massima
terra per complessiva
autorimessa appartamento
Edilizia Sovv. mq. 1082,75 mq. 365 mq. 162 mq. 162/9 =18 95 mq. x 9 = mc. 3817,18 If = 3817,18 / mt. 11,50
plurifam. mq. 855 1083 = 3,52
mc. / mq.
Superficie fondiaria 1082,75 x 10 lotti = mq. 10.827,50 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50
Volume totale: 10 x mc. 3.817,18 = mc. 38.171,80 dal confine posteriore mt. 11,50
Indice di fabbricabilità If mc. 38.171,80 = 3,525 mc. / mq. Rapporto tra facciate interne di edifici
Abitanti Vt = mc. 38.171,80 = 382 Altezza virtuale mq. 3817,18 = 4,46 < 4,50
100 mc. 100 / abit. mq. 855
62
- COMPARTO “ C1Esp “ - 4^ Sottozona P. T. + 4 P. - ( 12 appartamenti )
Utilizzazione Superficie Superficie Superficie Rapporto Superficie Volume Indice di Altezza
Lotto Coperta utile P.T. per appartamento utile massimo fabbricabilità massima
autorimessa complessiva
Edilizia Sovv. mq. 1082,75 mq. 365 mq. 198,12 198,12 / 12 = mq. mc. 5004,85 If = 5004,85 / mt. 14,50
plurifamiliare 16,51 1140+198,12 1083 = 4,62
= mq. 1338,12 mc./mq.
Superficie fondiaria mq. 1082,75 x 22 lotti = mq. 23.820,50 Sft Distanze dalla viabilità mt. 7,50
Volume totale mc. 5004,85 x 22 = mq. 110.106,70 Distanze dal confine posteriore mt. 11,50
Rapporto tra facciate interne di edifici
63
- COMPARTO “ C1Ec “ - 5^ Sottozona P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie Coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia mq. 276 Sc = mq. 134 H = 6,40 Vmax mc. 740 If = mc. 740 / 276 =
Convenzionata H = 7,50 se rialzato 2,68 mc. / mq.
unifamiliare
Superficie fondiaria n. 62 lotti x mq. 276 = 17.112 mq. Distanze: dalla viabilità mt. 7,50
dal confine posteriore mt. 5,00
Volume totale: n. 62 x mc. 740 = mc. 45.880 Rapporto H = tra edifici parti interne
D
La superficie utile dell’alloggio è stabilita nel massimo di mq. 140. - Il Comune per le particolari attività della popolazione dedita in
massima parte all’agricoltura ha stabilito per le pertinenze della residenza una superficie pari al 40% di quella utile per le residenze. -
Recinzione sulle strade e sui confini: muretto in pietra o in tufo dell’altezza di mt. 1,00 con sovrastante ringhiera in ferro dell’altezza di mt.
1,20. -
64
- TIPOLOGIA EDILIZIA E LOTTIZZAZIONI -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Per l’edilizia privata può proporsi una diversa lottizzazione nel rispetto degli indici di fabbricabilità, del numero dei piani e delle
distanze innanzi indicate. -
La tipologia edilizia per edilizia privata è puramente indicativa. -
B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona “ Legge 18/04/1962 n. 167. -
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
5° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1° P.
Lottizzazione - pianta – sezione
65
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
66
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
67
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
68
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C2” quanto di
seguito riportato:
“ COMPARTO N. 2 “
Volumi edificabili
Superficie Superficie viaria Superficie Standards Edilizia privata Edilizia Edilizia
Territoriale fondiaria Urbanistici bifamiliare Sovvenzionata convenzionata
Unifamiliare
Ha 33.25.60 Sv = Ha 15.00.23 Sf = Ha 13.04.81 Ha = 5.20.56 VEp = mc. 162.240 VEsu = mc. 50.085 VEc = mc. 51.800
Volume totale : VEp = mc. 162.240 + VEsu mc. 50.085 + VEc mc. 51.800 = Vt mc. 264.125 - mc. 10.680 per preesistenze = mc. 253.445
Abitanti da insediare e insediati (Vedi sottozone) 1.622 + 508 + 518 = n. 2.198 abitanti.
69
Indice territoriale It = mc. 264.125 = 0,794 mc. / mq.
mq. 332.560
70
- COMPARTO N. 2 “C2EP” - 1 SOTTOZONA -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
minimo su lotto
Edilizia privata Sl = mq. 700 Sc = mq. 140 Hmax = mt. 7,00 Vmax = mc. 960 If = mc. 960/mq.700 =
1,37 mc. / mq.
4 - 5 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 24 - 25 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 34 - 36 - 40 - 41 - 42 - 43
44 - 45 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 -
84 - 86 - 87 - 93 - 94 - 95 - 103 - 113 - 114 - 118 - 119 - 120 - 121 - 126 - 127 - 128 - 129 - 130 - 131 - 133 - 134 - 135 - 136 - 137 -
138 - 139 - 140 - 141 - 143 - 144 - 145 - 146 - 147 - 148 - 149 - 150 - 151 - 152 - 153 - 154 - 155 - 156 - 157 - 158 - 159 - 160 - 161 -
162 - 163 - 164 - 165.
Totali lotti n. 111 da mq. 700. Superficie fondiaria n. 111 x 700 = mq. 77.700
B) - I lotti di superficie maggiore sui quali potrà realizzarsi la stessa superficie coperta di mq. 140 e lo stesso volume di mc. 960 sono i
seguenti:
71
- Lotto n. 3 = mq. 730 - Lotto n. 111 = mq. 725
- Lotto n. 6 = mq. 702 - Lotto n. 112 = mq. 725
- Lotto n. 23 = mq. 1.000 - Lotto n. 115 = mq. 750
- Lotto n. 37 = mq. 1.302 - Lotto n. 116 = mq. 787
- Lotto n. 38 = mq. 900 - Lotto n. 117 = mq. 800
- Lotto n. 46 = mq. 1.078 - Lotto n. 123 = mq. 1.075
- Lotto n. 52 = mq. 800 - Lotto n. 124 = mq. 812
- Lotto n. 58 = mq. 750 - Lotto n. 125 = mq. 812
- Lotto n. 59 = mq. 750 - Lotto n. 132 = mq. 1.000
- Lotto n. 78 = mq. 850 - Lotto n. 142 = mq. 812
- Lotto n. 79 = mq. 725
- Lotto n. 80 = mq. 737 Superficie fondiaria Sf = mq. 37.193
- Lotto n. 81 = mq. 737
- Lotto n. 82 = mq. 725
- Lotto n. 83 = mq. 737 Lotti n. 46 x V = mc. 960 = 44.160
- Lotto n. 85 = mq. 737
- Lotto n. 88 = mq. 750
- Lotto n. 89 = mq. 737
- Lotto n. 90 = mq. 750
- Lotto n. 91 = mq. 737
- Lotto n. 92 = mq. 737
- Lotto n. 96 = mq. 750
- Lotto n. 97 = mq. 725
- Lotto n. 98 = mq. 750
- Lotto n. 99 = mq. 750
- Lotto n. 100 = mq. 750
- Lotto n. 102 = mq. 1.350
- Lotto n. 104 = mq. 712
- Lotto n. 105 = mq. 762
- Lotto n. 106 = mq. 750
- Lotto n. 107 = mq. 750
- Lotto n. 108 = mq. 737 A riporto 150.720
A riporto mc. 150.720
72
C) - Lotti di superficie di mq. 1.500 sui quali potrà realizzarsi un volume doppio di mc. 1.920 e con superficie coperta doppia nel rispetto
delle distanze dai confini e dalle strade:
PREESISTENZE EDILIZIE: Possono determinarsi ampliamenti di superfici coperte e sopraelevazioni a 1° piano nei limiti
dell’indice di fabbricabilità fondiario di 1,37 mc. / mq. consentito per il lotto tipo di mq. 700 e
rispetto delle distanze dalle strade e dagli edifici secondo il D. M. 2 aprile 1986.
RECINZIONI: La recinzione sulle strade e sui confini deve essere realizzata con muretto in pietra o in tufo
dell’altezza di mt. 1,00 con ringhiera sovrastante dell’altezza di mt. 1,20. -
73
- COMPARTO “C2Esu” - 2 SOTTOZONA - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza massima Volume Indice di fabbricabilità
max massimo fondiaria
Edilizia P.T. mq. 42,52 + 1° mt. 6,00 If = 477 mc. / 230 mq. = 2,07
Sovvenzionata L = mq. 230 mq. 100,00 P. mq. 70,48 = mq. N.B. Vmax = mc. mc. / mq.
Unifamiliare 113 = mq. 95 + mq. escluso muretto d’attico 477
18
Superficie fondiaria n. 105 x mq. 230 = mq. 24.150 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50
dal confine posteriore mt. 5,50
Volume totale: n. 105 x mc. 477 = mc. 50.085 Rapporto max tra edifici (parti interne)
H = 6,80 = 0,618 mt. / mt.
D 11,00
74
- COMPARTO “C2EC” - 3 SOTTOZONA - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Superficie Lotto
Edilizia H = 6,40
Convenzionata Sc = mq. 140 H = 7,50 se rialzata Vmax = mc. 740 If = mc. 740/276 = 2,68 mc. / mq. Sl = mq. 276
unifamiliare
La Sottozona comprende
Superficie fondiaria: n. 70 lotti x mq. 276 = mq. 19.320 Fabbricati in aderenza laterale
Volume totale: n. 70 lotti x mc. 740 = mc. 51.800 Distanze dalle viabilità mt. 7,50
Distanze dal confine posteriore mt. 5,00
Indice di fabbricabilità:
mc. 51.800 = 2,68 mc. / mq. Rapporto H = tra edifici parti interne
mq. 19.320 D
75
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
76
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
77
- viene ridimensionata sia la consistenza della superficie territoriale dell’intero comparto, conseguentemente allo stralcio di
tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G. previgente con conseguente ritipizzazione delle stesse
come zona agricola E, sia il volume complessivo che è stato proporzionalmente ridotto da mc. 242.765 a mc. 97.726;
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
78
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C3” quanto di
seguito riportato:
- COMPARTO n. 3 -
Superficie Superficie viaria Superficie Standards Edilizia PrivataEdilizia Sovvenzionata Volumi preesistenti utilizzabili
territoriale fondiaria Urbanistici ricadenti in aree fondiarie mc.
6.581.
Edilizia privata realizzabile mc.
90.854 - 6.581 = mc. 84.273
S.T. Ha 9.36.40 SVP = Ha 03.00.06 Ha = 03.56.16 mq. 2.80.18 VEP = mc. 90.854 VESP = mc. 56.209
79
- COMPARTO “C3EP“ - 1^ SOTTOZONA P.T. + 3 P. con cantinato -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia privata 12,40 + 1,05 = mt. If = 4,25 mc. / mq.
S.L. = mq. 1.000 Sc = mq. 316 13,45 mc. 4.250
La 1^ sottozona comprende 18 lotti di cui 10 di mq. 1.000 per un volume complessivo di mc. 42.500. -
Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici:
80
- COMPARTO “ C3Esp “ - 2^ SOTTOZONA - P. T. + 5 P. APPARTAMENTI -
Utilizzazione Superficie Superficie Superficie int. Rapp. / Appart Superficie Volume Indice di Altezza
Lotto coperta P.T. utile massimo fabbricabilità massima
complessiva
Edilizia Lf = 6.023,82
Sovvenzionata mq. 1.710 mq. 576 P. T. mq. 1.695 mc. 6.023,82 / 1.710 = 3,52 mt. 17,30
plurifamiliare
81
- COMPARTO “ C3Esp “ - 3^ SOTTOZONA P. T. + E. P. - 12 Appartamenti -
Utilizzazione Superficie Superficie Superficie Rapp. Appart. Superficie Volume Indice di Altezza
Lotto coperta utile P.T. utile massimo fabbricabilità massima
complessiva
Edilizia mq. 198,66 / 1140 + 198,66 If = 5.018,56 /
Sovvenzionata mq. 1.086 mq. 366 mq. 198,66 12 = 16,55 = mq. mc. 5.018,56 1.086 = 4,62 mt. 14,20
plurifamiliare 1.338,66
La 3^ sottozona comprende n. 10 lotti di cui n. 6 di mq. 1.086 per un volume complessivo di mc. 30.111
Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici:
82
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
83
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
84
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
85
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C4” quanto di
seguito riportato:
- COMPARTO N. 4 “C4” -
Volume totale = VEP = mc. 57.890 + VESU = mc. 14.787 + VECU = mc. 21.460 = Vt = mc. 94.137
Vt da realizzare mc. 94.137 - 8.500 = mc. 85.637 al netto dei volumi preesistenti non realizzabili
Abitanti da insediare e insediati: (vedi sottozona) 580 + 147 + 214 + = 941 abit.
Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10: VESU + VECU mc. 14.787 + 21.460 mc. 36.247 = 42,32%
Vt 85.637 85.637
al netto dei volumi preesistenti
non rinnovabili. -
Il COMPARTO “ C4 “ si suddivide:
86
1^ Sottozona - Edilizia Privata “Ep” = (P.T. + 1° P.)
2^ Sottozona - Edilizia Sovvenzionata unifamiliare “ ESU “ = (P.T. + 1° P.)
3^ Sottozona - Edilizia Convenzionata unifamiliare “ ECU “ = (P.T. + 1° P.)
87
- COMPARTO N. 4 - 1^ SOTTOZONA (C4p) - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia privata SL = mq. 700 mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 If = mc. 980 / mq. 700
= 1,40 mc. / mq.
La 1^ sottozona comprende: n. 53 lotti di cui 29 di mq. 700 per un volume complessivo di mc. 3.450.
Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici:
- Lotto n. 15 mq. 837
- Lotto n. 16 mq. 775 Valgono tutte le norme del “C2Ep “
- Lotto n. 17 mq. 898
- Lotto n. 18 mq. 754 a) - per i lotti di superficie inferiore a mq. 1.400 volume max 980 mc.
- Lotto n. 19 mq. 728
- Lotto n. 20 mq. 1.568 b) - per i lotti di superficie superiore a mq. 1.400 volume max 1960 mc.
- Lotto n. 21 mq. 1.058
- Lotto n. 22 mq. 812 n. 20 lotti di superficie inferiore a mq. 1.400
- Lotto n. 23 mq. 728 V = n. 20 x mc. 980 = mc. 19.600
- Lotto n. 24 mq. 1.840
- Lotto n. 33 mq. 812 n. 4 lotti di superficie superiore a mq. 1.400
- Lotto n. 34 mq. 841 V = n. 4 x mc. 1.960 = mc. 7.840
- Lotto n. 35 mq. 840
- Lotto n. 36 mq. 812 Vt = 30.450 + 19.600 + 7.840 = mc. 57.890
- Lotto n. 37 mq. 754
- Lotto n. 38 mq. 840 Volumi preesistenti utilizzabili: mc.;
- Lotto n. 40 mq. 1.300
- Lotto n. 41 mq. 2.448 Vt da realizzare effettivamente mc. 57.890 - mc. 8.500 = mc. 49.390
- Lotto n. 42 mq. 850
- Lotto n. 43 mq. 825
- Lotto n. 44 mq. 2.500 Iff = mc. 57.890 = 1,24 mc. / mq.
- Lotto n. 46 mq. 850 Teorico mq. 46.470
- Lotto n. 52 mq. 1.372
- Lotto n. 53 mq. 1.127
88
- COMPARTO “ C4 “ - 2^ SOTTOZONA “C4su “ - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza massima Volume massimo Indice di
fabbricabilità
Edilizia P.T. mq. 42,52 + If = 477 mc. / 230
Sovvenzionata S. L. mq. 230 Sup. C. 95,15 1° P. mq. 70,48 = mt. 6,10 V. max = mc. 477 mq. = 2,07 mc./mq
unifamiliare mq. 113 = mq. 95
+ mq. 18
INDICE DI FABBRICABILITA’:
If = Vt = mc. 14.787 = 2,07 mc./mq.
Sf 7.130
89
- COMPARTO n. 4 - 3^ SOTTOZONA “ C4Ec “ - P.T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice fabbricabilità Superficie lotto
Edilizia Convenzionata H = 6,40 mt. If = mc. 740 = 2,68 mc./mq.
unifamiliare Sc = mq. 134 H = 7,00 se V max = mc. 740 276 SL = mq. 276
rialzata
INDICE DI FABBRICABILITA’:
90
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
91
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
92
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- il volume complessivo edificabile nell’ambito dell’intero comparto C4 viene ridotto a mc. 64.192 con conseguente
proporzionale riduzione dell’indice di fabbricabilità territoriale;
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
93
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C5” quanto di
seguito riportato:
- COMPARTO N. 5 -
Superf.Terr. Superf. Viaria Superf. Fondiaria Standards Urb. Volumi edificabili Ediliz.convenzionata.
Unifamiliare
Edilizia Privata Edil. Sovv. Unif. + Plur.
St = 27.12.00 Ha 09.21.21 Ha 10.06.86 Ha 07.83.93 VEP= mc. . 233.750 VESU = mc. 11.448 VEC = 37.000 mc.
VESP = mc. 95.353
Vt = Volume totale: VEP = 233.750 + VESU = 11.448 + VESP + VEC = 37.000 = mc.. 397.624
Abitanti insediati e da insediare: Vedi Sottozone = 2337 + 114 + 1154 + 370 = n. 3975
VESU 11.448 + VESP 115.426 + VEC 37.000 = mc. 163.874 = 41,21 (anche prescindendo dalle preesistenze)
Vt 397.624 397.624
B) - Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50% del volume totale esistente (legge 28/01/1977 n. 10) il rapporto
diventa:
VESU + VESP + VEC = ml. 11448 + 115.426 + 37.000 = 41,63% Volume preesistenze mc. 8.125
Vt mc. 393.562 Volume preesistenze non rinnovabile pari al 50% del vo-
lume totale = mc. 4.062.
I
Indice Territoriale t = mc. 401.907 = 1,48 mc./mq. Volume edilizia privata tenendo conto del 50% di volume
mq. 271.200 non rinnovabile:
94
VEP = mc. 233.750
4.062
mc. 229.688
95
- COMPARTO n. 5 - 1^ Sottozona (C5EP) - P. T. + 3° P. CON CANTINATO -
Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia privata SL = mq. 1.000 Sc = mq. 316 Hmax = mt. 12,40 + Vmax = mc. 4.250 If = 4.250 = 4,25
1,05 = mt. 13,45 1.000
mc./mq.
La 1^ Sottozona comprende: n. 55 lotti di cui n. 46 di mq. 1.000 per un volume complessivo di mc. 195.500
Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici sui quali potrà realizzarsi il volume massimo di mc. 4.250. -
volume totale mc. 37.250 + 195.500 = mc. 233.750 Preesistente non rinnovabile mc. 4.125
96
- COMPARTO 5° - 2^ Sottozona (C5SU) P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza volume indice fabbricabilità
massima massimo
Edilizia P.T. mq. 42,52 + 1° P. mq. 70,48 = mt. 5,80 If = 477 mc. = 2,074
sovvenzionata Sl = mq. 230 Sc = mq. 95,15 mq.113 = 95 + 18 N. B. mc. 477 mc./mq.
unifamiliare 230 mq.
97
- COMPARTO 5° - 3^ SOTTOZONA (C5SP) - P. T. + 4 P. (12 APPARTAMENTI) -
Utilizzazione Sperficie lotto Superficie Superficie Rapporto Superficie Volume Indice di Altezza
coperta utile P.T. appartamento utile massimo fabbricabilità massima
complessiva
Ed. sovv. plur. 198,66 / 12 = mq. 1.140 + If = mc.
mq. 1.086 mq. 366 mq. 198,66 mq. 1338,66 198,66 = mq. mc. 5.018,56 5.018,56 / mq. mt. 14,20
1.338,66 1.086 = 4,62
mc. / mq,
Abitanti da inserire:
115.426 = 1.154
100
98
- COMPARTO 5 - 4^ SOTTOZONA “ C5EC “ - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia convenzionata H = 6,40 If = 740 = 2,68 mc./mq.
unifamiliare mq. 276 mq. 134 H = 7,00 se rialzato mc. 740 276
99
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
100
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
101
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- il volume complessivo edificabile nell’ambito dell’intero comparto C5 viene ridotto a mc. 369.653 con conseguente
proporzionale riduzione dell’indice di fabbricabilità territoriale;
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
102
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C6” quanto di
seguito riportato:
- COMPARTO “6” -
Superficie territoriale Superficie viaria Superficie fondiaria Standards Urbanistici VOLUMI
EDIFICALIBI
Edilizia privata Edilizia sovvenzionata Edilizia convenzionata
Ha 19.10.40 Ha 7.99.19 Ha 8.99.81 Ha 2.11.40 mc. 69.580 mc. 24.804 mc. 22.940
Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50 % del volume totale esistente il rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n.
10
103
mc. 69.580 -
mc. 6.155 =
mc. 63.425
104
- COMPARTO “ 6 “ - 1^ SOTTOZONA (C6P) - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia privata SL = mq. 700 Sc = mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 If = mc. 980/700 = 1,4 mc./mq.
105
- COMPARTO “ 6 “ - 2^ Sottozona - (C6SU) - P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia P.T. mq. 42 mc. 477 If = 477,00 = 2,074 mc./mq.
sovvenzionata mq. 230,00 mq. 95,15 P.P. mq. 70,48 mt. 5,80 230,00
unifamiliare Parcheggio 18,00
Tot. mq. 113(95+18)
106
- COMPARTO “ 6 “ - 3^ Sottozona (C6C) P. T. + 1° P. -
Utilizzazione Superficie lotto Superfice coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia convenzionata If = mc. 740,00 = 2,68 mc. / mq.
unifamiliare mq. 276,00 mq. 134,00 H = 7,00 mc. 740 mq. 276,00
107
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
108
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
109
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- Con riferimento alla zona omogenea C6, contraddistinta dalla presenza di villini signorili otto-novecenteschi di buona
qualità architettonica, circondati da giardini con alberature secolari, atteso che le previsioni di Piano non rispondono ad
esigenze di tutela e salvaguardia, si prescrive la riduzione dell’indice di fabbricazione territoriale al valore di 0,4 mc/mq
con tipologia edilizia uni o bifamiliare; detta zona dovrà essere assoggettata altresì a Piano Particolareggiato esteso
all’intera maglia “teso ad armonizzare in una visione unitaria il vecchio con il nuovo, garantendo aree di rispetto
opportunamente estese all’intorno dei villini (da classificare come zone omogenee A3 insieme alle aree di pertinenza), con
divieto assoluto di abbattimento di alberature” (vedere in proposito il parere della Soprintendenza ai Monumenti);
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
110
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C7” quanto di
seguito riportato:
- COMPARTO n. 7 -
VOLUMI EDIFICABILI
Superficie Superficie viaria Superficie fondiaria Standards Edilizia privata Edilizia sovvenzionata Edilizia
territoriale Urbanistici unifamiliare convenzionale
Ha = 27.14.00 Ha = 11.30.68 Ha = 11.73.74 Ha = 4.09.58 mc. 108.780 mc. 34.821 mc. 33.300
Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50% del volume totale preesistente il rapporto art. 2 Legge 28/01/1977,
n. 10 diventa:
STANDARDS URBANISTICI:
Sur = 4.09.58 = 4.09.58 = 23,16 mq. / abit.
Abit. 1.087 + 348 + 333 1.768
111
mc. 108.780 -
mc. 8.746 =
VEP 100.034 mc.
112
“ COMPARTO n. 7 “ - 1^ Sottozona (CEP) - P. T. + 1° P. –
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia mq. 700 mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 mc. 980/700 = 1,4 mc./mq.
privata
La 1^ Sottozona comprende n° 106 lotti di cui n. 60 di mq. 700 x un volume complessivo di mc. 58.800.
Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici
1 840 980 === 33 775 980 === 55 952 980 === 87 1216 980 910
2 840 980 === 34 840 980 === 56 952 980 === 100 1440 1960 2310
3 840 980 === 35 800 980 === 57 918 980 === 101 1476 1960 ===
4 840 980 === 36 768 980 === 58 952 980 591 102 1140 980 ===
5 1440 1960 1064 39 768 980 409 59 980,540 980 === 104 1446 1960 1512
6 840 980 === 40 850 980 === 60 1110 980 1050 105 800 980 450
7 840 980 === 41 800 980 441 61 1250 980 773 85 1178 980 761
8 750 980 === 42 850 980 === 68 1196 980 === 86 1258 980 882
9 812 980 === 43 825 980 315 83 780 980 980 84 825 980 ===
10 783 980 === 44 850 980 === Totale mq. 46.164 + T. mc. 49.980 + 17.492
11 754 980 === 45 792 980 === 42.000 58.800
28 2400 1960 443 46 816 980 === mq. 88.164 mc. 108.780
31 783 980 === 53 1216 980 804 Volume totale mc. 108.780
32 1215 980 1123 54 1368 980 === Abitanti da insed. 108.780 / 100 mc./ab. = 1087/ ab.
113
- COMPARTO N. 7 - 2^ SOTTOZONA ( CESU ) P.T. + 1° p. -
Utilizzazione Superficie lotto Superficie Superficie utile Altezza massima Volume Indice di fabbricabilità
coperta massimo
Edilizia mq. 230 mq. 95,15 P.T.=mq. 42,52 mt. 5,80 mc. 477 If = 477,00 = 2,074 mc./mq.
sovvenzionata P.P.=mq. 70,48 230,00
unifamiliare PARCHEG.
18,00
113(94 – 18)
114
COMPARTO N. 7 – 3^ SOTTOZONA ( C7C) P.T. + 1° P.
Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità
Edilizia mq. 276,00 mq. 134,00 H = 6,40 mt. Vmax = mc. 740 If = mc. 740,00 =2,68mc./mq.
convenzionata H = 7,00 mt. . mq. 276,00
Unifamiliare
115
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
116
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
117
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- viene ridimensionata sia la consistenza della superficie territoriale dell’intero comparto, conseguentemente allo stralcio di
tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G. previgente con conseguente ritipizzazione delle stesse
come zona agricola E, sia il volume complessivo che è stato proporzionalmente ridotto da mc. 159.409 a mc. 44.298;
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
118
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “I” quanto di
seguito riportato:
COMPARTO N° I – (in ZONA “B”)
Utilizzazione Superf.Lotto Superf.Coperta Altezza max Vol.max Indice Fabb.Fond. Indice Terr. Piani
Edilizia Priv. V. tabella mq. 300 (*) con cantinato mc. 3390 Vedi tabella It= 2.31 mc/mq PT + 3 piani
Mt. 13.30 Iff medio 4.79 mc/mq
(*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150
- TABELLA LOTTI -
LOTTI SUPERF. MQ. VOLUMI Iff
119
Superf.totale 9.980 mq. 47.880 Iff medio :4.79 mc/mq Abitanti: V= 47.880 = 479
100 mc/ab.
Gli standards urbanistici di Comparto vanno a sommarsi a quelli esistenti e reperiti per la Zona “B”.
120
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
121
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
122
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
123
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “IX” quanto di
seguito riportato:
Utilizzazione Superf.Lotto Superf.Coperta Altezza max Vol.max Indice Fabb.Fond. Indice Terr. Piani
Edilizia Priv. V. tabella mq. 300 (*) con cantinato mc. 3390 Vedi tabella It= 2.18 mc/mq PT + 3 con
Mt. 13.30 Iff medio 4.43 mc/mq cantinato
(*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150
Gli standards urbanistici di Comparto vanno a sommarsi a quelli esistenti e reperiti per la zona “B”.
TABELLA LOTTI
Lotti Superf.mq. Volumi Iff Lotti Superf.mq. Volumi Iff Lotti Superf.mq. Volumi Iff
1 2.613 3.990 1.52 mc/mq 12 750I 3.990 5.32 mc/mq 23 750 3.990 5.32 mc/mq
2 1.242 3.990 3.21 “ 13 750 3.990 5.32 “ 24 650 2.713 4.17 “
3 715.00 3.990 5.58 “ 14 750 3.990 5.32 “ 25 650 2.713 4.17 “
4 600.00 3.351 5.58 “ 15 750 3.990 5.32 “ 26 650 2.713 4.17 “
5 780 3.990 5.11 “ 16 750 3.990 5.32 “ 27 650 2.713 4.17 “
6 800 3.990 4.98 “ 17 750 3.990 5.32 “ 28 800 3.990 4.98 “
7 1.022 3.990 3.90 “ 18 750 3.990 5.32 “ 29 910 3.990 4.38 “
124
8 728 3.990 5.48 “ 19 750 3.990 5.32 “ Sup. 24.774 mq. 109.963 mc iff medio=
9 714 3.990 5.58 “ 20 750 3.990 5.32 “ totale 4.43 mc./mq.
10 1.500 3.990 2.66 “ 21 750 3.990 5.32 “
11 750 3.990 5.32 “ 22 750 3.990 5.32 “
125
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
126
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
127
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
128
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “X” quanto di
seguito riportato:
COMPARTO N° X
Utilizzazione Superficie Superficie Altezza massima Volume massimo Indice fabbricabilità Indice terr. Piani
lotto coperta fondiaria
Edilizia privata V. tabella mq. 300 ( * ) Mt. 13,30 con mc. 3.990 Iff ( V. tabella ) It = 2,10 mc/mq P.T. +3 Piani
cantinato Iff medio = 4,27 con cantinato
mc./mq.
(*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150.
TABELLA LOTTI
129
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
130
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
131
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
132
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C8” quanto di
seguito riportato:
COMPARTO N. 8
Superf.Territoriale Superf.Viaria Superf.Fondiaria Standards Urbanist. Zona “B” di ristrutturaz. Edilizia Privata
_______________________________________________________________________________________________________________________
S.T. Ha 06.56.80 S.V. Ha 01.28.91 S.F. Ha 01.44.34 Su Ha 01.26.05 “B”= Ha 01.10.00 E.P. mc. 24.192
_______________________________________________________________________________________________________________________
Standards urbanistici mq/ab. = mq. 12.605 = 52.08 mq/ab. (a servizio anche delle zone limitrofe carenti di standards)
242
133
COMPARTO N ° 8 – SOTTOZONA (CEP) P.T. + 1° P.
Utilizzazione Superf. Lotto Superf. Coperta Altezza max Volume max Indice di fabbricabilità
Edilizia Privata S.L. mq. 500 S.C. mq. 140 Hmax = 7.20 m. Vmax = mc. 1.008 If= mc. 1.008/500= 2.016 mc/mq
134
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
135
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
136
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
PRESCRIZIONE n° 1.9
“Con riferimento al comparto c.d. zona omogenea C8, interessante sotto l'aspetto ambientale e paesistico data la presenza di una depressione
naturale (gravina) e la contiguità con il Centro Storico, e rilevato che le previsioni di Piano non rispondono ad esigenze di tutela e salvaguardia
complessiva delle aree interessate, si prescrive la redazione di un Piano Particolareggiato con finalità solo di recupero e/o ristrutturazione degli
edifici esistenti, tutela delle aree libere e con esclusione di nuova volumetria; e ciò con riferimento anche alle zone omogenee BR, ricomprese nello
stesso comparto C8.
Con le motivazioni e finalità suddette, l'intero comparto C8 viene ritipizzato come zona omogenea "A2".
DECISIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
“Si approva l’adeguamento del P.R.G. alla prescrizione n. 1.9 riportata nel parere del C.U.R. n. 19/98”.
Al riguardo ed in via preliminare si riporta la definizione di zona omogenea “A2” (Area urbana di valore storico-
ambientale) prevista dalla Deliberazione di Giunta Regionale n° 6320 del 13/11/1989 (Approvazione criteri per la
formazione degli strumenti urbanistici e per il calcolo del fabbisogno residenziale e produttivo):
“Tessuti formalizzati su griglie geometriche dell’ottocento e principio del novecento. Per essi vanno, generalmente, previsti:
a. mantenimento delle caratteristiche dell’architettura coeva;
b. possibilità di sostituzione solo se si verificano due condizioni:
- scarso valore ambientale dell’immobile;
- interesse anche pubblico nella operazione in riferimento alla destinazione, traffico, parcheggi;
c. possibilità di completamento del primo piano (su tipologie nate con schema di accrescimento verticale) con opportuna
altezza in riferimento alla larghezza delle strade ed alla possibilità di traffico e parcheggio;
d. individuazione di punti dove intervenire per creare piazzette di sosta e parcheggi;
e. individuazione dei piani di recupero.”
Questa definizione della zona A2 (vedi in particolare punti b – c) contrasta con i contenuti della Prescrizione 1.9 che
prevede, esplicitamente, di non realizzare nuovi edifici (“tutela delle aree libere e con esclusione di nuove volumetrie”).
Inoltre questa prescrizione non è congruente con le caratteristiche fisiche e morfologiche delle aree e/o immobili
presenti nella zona.
137
Le diverse maglie del comparto si presentano molto differenziate, come si evince chiaramente dalle tavole grafiche e
dalla documentazione fotografica allegate, e possono essere, di massima, così suddivise in sub-comparti sulla base delle
testimonianze attualmente esistenti:
1) Sub-comparto A: Presenta particolari significati di valore storico-ambientale che effettivamente devono essere
tutelati e salvaguardati per conservare la memoria storica della città. Si ritiene pertanto che è
opportuno prevedere il recupero dell’edificio esistente, la realizzazione nella zona posteriore di
un nuovo corpo di fabbrica da destinare ad attività turistico-ricettive-direzionali e/o servizi e la
sistemazione a parcheggio alberato di alcune aree scoperte.
2) Sub-comparto A1: Sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico è molto significativa la depressione naturale esistente.
L’intera area interessata dall’avvallamento dovrebbe essere assoggettata a tutela assoluta e
destinata a verde pubblico attrezzato previa acquisizione al patrimonio del Comune attraverso
la cessione gratuita e/o la procedura espropriativa, secondo le modalità che saranno stabilite
dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato.
3) Sub-comparti Br - Cc: La restante parte del comparto C8 è stata interessata, in alcune maglie, da remoti e
recenti processi di trasformazione (prevalentemente fabbricati costruiti al piano terreno sub-
comparto Br), oppure presenta aree libere prive di elementi significativi sotto l’aspetto
paesaggistico e/o ambientale e/o architettonico (sub-comparto Cc).
Può essere pertanto sostanzialmente suddivisa in due ulteriori sub-comparti:
a) sub-comparto Br: Sono maglie quasi completamente edificate che coincidono, in linea di massima, con le Zone Br
previste nel P.R.G. adottato. Le maglie esistenti presentano i requisiti previsti, per i “tessuti
edificati”, dall’art. 3 della L. R. n° 6/1985 (Rapporto tra suoli occupati e liberi pari a 2/3). Può
pertanto, per dette maglie, essere riconfermata la tipizzazione zona Br prevista nel P.R.G.
adottato con le relative norme di attuazione (concessione singola per interventi di
ristrutturazione e/o ampliamenti, sopraelevazione, demolizione e ricostruzione, nuova
costruzione con indice di fabbricabilità max di 5 mc./mq. etc.).
Essendo comunque il comparto in esame tipizzato come zona C sia dal P.R.G. vigente (Zona
CID) e dal P.R.G. adottato (Comparto C8) il rilascio della concessione dovrà essere subordinato
oltre che alla corresponsione del contributo relativo agli oneri di urbanizzazione primaria e
secondaria ai sensi della L. n° 10/1977 e L. R. n° 66/1979 e successive modifiche ed integrazioni
138
anche ad un contributo aggiuntivo per la mancata cessione delle aree per standard
(monetizzazione delle aree per standard).
Il contributo aggiuntivo sarà stabilito in fase di redazione del Piano Particolareggiato sulla base
degli standard fissati dal D. M. 1444/1968 (mq. 18 per abitante, 100 mc. per abitante) e dovrà
essere versato al momento del rilascio della concessione edilizia;
b) sub-comparto Cc: E’ costituito da tutte le restanti aree libere del comparto che non presentano elementi
significativi sotto il profilo paesaggistico-ambientale e pertanto potranno essere edificate
secondo i seguenti indici e parametri urbanistici edilizi fondamentali:
Indice di fabbricabilità fondiaria: 3 mc./mq.;
Rapporto di copertura: 50%;
Altezza massima: 7,00 mt.;
Distacco dai confini 5,00 mt..
Al fine di limitare il carico insediativi in prossimità delle aree da assoggettare a tutela (depressione naturale) è
opportuno che l’indice di fabbricabilità sia pari a 3 mc./mq. cioè inferiore a quello previsto per le zone Br. (5,00
mc./mq.).
Inoltre va evidenziato che è stato riscontrato che il P.U.T.T., approvato dalla Giunta Regionale con delibera n° 1748 del
15/12/2000, non assoggetta a tutela le aree e/o immobili ubicati nella intera maglia tipizzata come Zona C8 nel P.R.G.
adottato. Soltanto nella tav. Serie n° 10 –Geomorfologia- riporta l’indicazione di “cigli di scarpata” al margine del
comparto C8 in fregio alla via Quinto Ennio.
Le considerazioni soprariportate determinano, a mio avviso, la necessità di un approfondimento delle determinazioni
comunali in merito alla Prescrizione n° (1.9) del Parere C.U.R. n° 19/98 e di conseguenza anche dei criteri informatori
che devono guidare la redazione del Piano Particolareggiato.
Si allegano:
Tav. 1 Stralcio P.R.G. vigente relativo al comparto CID;
Tav. 2 Stralcio P.R.G. adottato relativo al comparto C8;
Tav. 3 Perimetrazione del comparto C8 su rilievo aerofotogrammetrico e suddivisione in sub-comparti (A – A1 – Br
– Cc);
Tav. 4 Perimetrazione del comparto C8 su planimetria catastale e suddivisione in sub-comparti (A – A1 – Br – Cc);
139
Tav. 5 Stralcio della tav. Serie n° 10 (Geomorfologia) del P.U.T.T./Puglia riportato sul P.R.G. vigente;
Tav. 6 Documentazione fotografica;
Tav. 7 Perimetrazione dei sub-comparti sul P.R.G. adottato.
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
140
La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato
in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C9” quanto di
seguito riportato:
COMPARTO N° 9
St = Ha 4.23.61 SVP = Ha 0.64.68 Ha 02.54.76 Ha 1.04.17 VEP = mc. 44.080 VESP = mc* 32.531,52
VESP 32.531,52 = 42,46% Il fabbisogno di 18 mq/abit. è soddisfatto dalle aree attrezzate limitrofe.
VT 76.611,52
141
Indice territoriale It = mc 76.611,52 = 1,808 mc/mq
42.361
Utilizzazione Superf. Lotto Superf. Coperta Altezza max Volume max Indice di fabbricabilità
Edilizia privata S.L. = mq. 500 S.C. = mq. 160 V. max = 9.50 V. max = mc. 1.520 If= 1.520 = 3.04 mc/mq
500
Indice di fabbricabilità medio : mc. 44.080 = If medio 2,504 mc/mq Abitanti: Vt = 44.080 = 441 abit
mq. 17.601 100 mc/ab 100
Edifici in aderenza laterale: Distanze: mt. 10.00 dal confine posteriore e dalla viabilità e secondo gli allineamenti di piano
142
COMPARTO N. 9 - 2^ SOTTOZONA p.t. + 4 p. ( 12 appartamenti)
UTILIZZAZIONE SUPERF. SUPERF. SUPERF. UTILE RAPPORTI SUPERFICIE VALORE INDICE H MAX
LOTTO COPERTA P.T. PER APPARTAMENTI UTILE MASSIMO FABBR.
AUTORIMESS COMPLESS.
A
Esil.Sovv. plurif. S.L. (vedi mq. 365 mq. 198,12 198,12 = 16,51 mq. mc. If = mt. 14,50
tabella) 12 1140+198,18 5004,85 (vedi
= mq.1338,12 tabella)
143
NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
- EDILIZIA RESIDENZIALE -
- NORMATIVA -
1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6
modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. -
2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le
tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate
dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -
3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare
proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli
standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -
A) - EDILIZIA PRIVATA
Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini
della verifica degli standards urbanistici.
144
C) - ALLEGATI:
1° - Edilizia privata:
P.T. + 3 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
2° - Edilizia privata:
P.T. + 4 P.
Lottizzazione - pianta - sezione
6° - Edilizia Convenzionata:
P.T. + 1 P.
Lottizzazione - piante - sezioni
145
Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta
Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:
- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa
pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;
- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente
indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento
attuativo (P.P. e/o P.L.).
146
ZONA “ Cf1 “ - AREA FIERISTICA
Possono realizzarsi strutture fisse su iniziativa comunale e su progetto da approvarsi in consiglio Comunale per la realizzazione di stando di
vendita, per la realizzazione di struttura di interesse comune (guardie municipali, bar, edicola, servizi igienici).
I posti di vendita all’aperto saranno delimitati da cordoletti in cemento e numerati per l’assegnazione.
L’area potrà essere utilizzata per il mercato settimanale e per la fiera annuale.
147
AREE PER MERCATI SETTIMANALI
Le due Zone saranno acquisite dal Comune con mutuo da contrarre con un Istituto di Credito autorizzato da ammortizzare in parte o
in tutto con i proventi derivanti dall’occupazione di suolo pubblico. –
In ognuna delle due zone, su concessione del Comune potrà realizzarsi un posto bar. -
Le aree territoriali saranno servite da viabilità pedonale nelle ore di mercato, utilizzabile dai veicoli per carico e scarico delle merci
nelle ore non di mercato. -
Le aree per la commercializzazione saranno delimitate dal Comune con elementi lapidei posti a terra. -
148
- MASSERIE UTILIZZABILI PER ATTIVITA’ AGRO-TURISTICHE -
- Masseria Angiulli
- Masseria Angiulli piccolo
- Masseria Lella
- Masseria Mutata
- Masseria La Torre
- Masseria Le Grutte
- Masseria Amici
- Masseria Caprarica
- Masserie Mannara
- Masseria Casabianca
- Masseria S. Angelo
Per tali masserie possono eseguirsi solo lavori esterni di restauro conservativo senza aggiunte di volumi o di ampliamenti che possano
modificarsi l’aspetto architettonico-volumetrico. -
Strutture a servizio produttive dell’azienda sono consentite a distanza di mt. 50 dal corpo principale della Masseria, sempre che il volume
edificato ed edificabile non superi il rapporto di 0,03 mc. / mq.
Per l’attività agro-turistiche è consentita la realizzazione di piscine, galoppatoi, campi di atletica ( tennis, basket, pallavolo ). -
Per le chiese rurali annesse e per quelle ricadenti nell’agro sono consentite solo opere di restauro conservativo da sottoporre al preventivo
parere della Sovrintendenza. -
149
AREA TECNICA – SETTORE URBANISTICA
172 3 182 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età
versante nord della gravina La Torre. Pugliese, XXVI, 1973, 210. antica.
A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX,
n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.
173 3 183 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età
versante nord della gravina La Torre. Pugliese, XXVI, 1973, 210. antica.
A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX,
n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.
174 3 184 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età
versante nord della gravina La Torre. Pugliese, XXVI, 1973, 210. antica.
A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX,
n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.
175 3 185 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età
versante nord della gravina La Torre. Pugliese, XXVI, 1973, 210. antica.
A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX,
n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.
176 3 186 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età
versante nord della gravina La Torre. Pugliese, XXVI, 1973, 210. antica.
A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX,
n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.
177 3 187 La Torre 33 Area di frammenti fittili situata ad ovest della D. Coppola, Dal Neolitico all’età dei Metalli in Italia sud-orientale: Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
Masseria La Torre, sul versante nord nuovi rinvenimenti nel Salento, in Atti Soc. Preist. Protost. Friuli del Bronzo.
dell’affluente dell’omonima gravina. Il limite sud Venezia Giulia, Trieste, XIII, 2001-2002 (2003), 111-135.
dell'area è costituito dalla gravina, quello nord
dalla strada che conduce alla masseria.
178 3 188 La Torre 33 Area stradale situata sul versante sud della L’area stradale è costituita da una carrareccia scavata nella roccia con
gravina La Torre. orientamento NO-SE, parallela alla gravina. Il limite nord è costituito
dalla gravina, quello sud dal muretto a secco oltre il quale si trovano i
terreni coltivati.
179 3 189 La Torre 33 Area di frammenti fittili situata sul versante sud D. Coppola, Dal Neolitico all’età dei Metalli in Italia sud-orientale: Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto e strumenti in selce. Il
della gravina La Torre. nuovi rinvenimenti nel Salento, in Atti Soc. Preist. Protost. Friuli limite nord è costituito dalla gravina, quello sud dal muretto a secco
Venezia Giulia, Trieste, XIII, 2001-2002 (2003), 111-135. oltre il quale si trovano i terreni coltivati, peraltro interessati da un
riporto di terra argillosa. Insediamento dell'età del Bronzo (?).
180 3 190 Caprarica 33 Grotta situata sullo spalto nord della gravina di Probabile abitazione rupestre di età medievale.
Caprarica, ai piedi della masseria omonima.
181 3 191 Caprarica 33 Area di frammenti fittili situata sul versante sud A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età
della gravina di Caprarica di fronte all’omonima Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi del Bronzo.
masseria. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 47.
182 3 192 Monte degli 34 Area di frammenti fittili situata in contrada Monte Si rinvengono frammenti di ceramica a vernice nera, sigillata africana,
Amici degli Amici ad ovest della strada Grottaglie-San comune acroma e da cucina. Fattoria di età classico-ellenistica e
Marzano e a nord della strada Monte degli Amici. romana imperiale.
183 3 193 Monte degli 34 Area di frammenti fittili sparsi situata in contrada Si rinvengono scarsi frammenti di terra sigillata africana. fattoria di età
Amici Monte degli Amici ad ovest della strada romana imperiale.
Grottaglie-San Marzano e a nord della strada Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore
Monte degli Amici. concentrazione di frammenti.
184 3 194 Misicuro 44 Area di frammenti fittili situata in prossimità della A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio storico Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica d’uso comune, a vernice
Masseria Misicuro. Pugliese, XXVI,1973, 173- 178, fig. 2. nera, a pasta grigia e terra sigillata africana.
Insediamento di età classico-ellenistica.
Stazione viaria sulla via Appia.
185 3 195 Monte Scianna 44 Area di frammenti fittili situata sulla sommità di A. Fornaro, Dal Paleolitico all’età del Ferro, in AA.VV., Provincia di Si rinvengono sporadici frammenti di ceramica incisa.
Monte Scianna. Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 70. Insediamento neolitico.
186 3 196 Casino 44 Area di frammenti fittili posta tra la strada Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, a vernice nera e di
Pignatelli comunale esterna Francavilla – Taranto e il terra sigillata africana. Fattoria di età classico-ellenistica e romana
Casino Pignatelli. imperiale.
187 3 043 Buccito 7/15 Area di frammenti fittili posta sul pianoro A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise, graffite e
occidentale della gravina di Buccito. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi dipinte databili al Neolitico medio.
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 23-24. Nonostante le profonde arature, affiorano ancora diversi spezzoni di
muri costruiti con blocchi informi di carparo disposti a doppia fila con
riempimento di pietrame minuto e terra, probabilmente resti
dell’insediamento neolitico.
188 3 041 Fullonese 17 Tratto di mura antiche. A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Tratto del muraglione che recintava l’insediamento dell’età del Bronzo
Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi posto sullo spalto nord della gravina del Fullonese. Il resto risulta
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. distrutto per l’attività edilizia. Il muro, spesso da 3 a 4 metri, è formato
da grossi blocchi tufacei informi, non legati da malta, disposti a doppia
cortina con riempimento di altri massi e pietrame di piccole dimensioni.
189 3 001 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
190 3 012 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
191 3 018 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
192 3 042 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sul pianoro nord-est A. Fornaro, "Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie", Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
della gravina del Fullonese. Fasano 1976-1977, 31-33. palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
193 3 019 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
194 3 020 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
195 3 021 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
196 3 022 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
197 3 023 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
198 3 002 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
199 3 003 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
200 3 004 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
201 3 005 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
202 3 006 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
203 3 007 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
204 3 008 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
205 3 025 Fullonese 17 Canale di scolo situato sul pianoro est della Il canale è scavato nella roccia. Presenta un orientamento est-ovest.
gravina del Fullonese. Esso è segnalato all’inizio e alla fine del tratto superiore (prima che
scenda nella gravina) da due cippi recanti croci incise su quattro lati.
Probabilmente riferibile all'insediamento rupestre di età medievale.
206 3 026 Fullonese 17 Canale di scolo situato sul pianoro est della Il canale è scavato nella roccia. Presenta un orientamento est-ovest.
gravina del Fullonese. Probabilmente riferibile all'insediamento rupestre di età medievale.
207 3 009 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
208 3 010 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
Nelle immediate vicinanze si rinviene una piccola tomba a fossa
rettangolare scavata nel banco roccioso di difficile collocazione
cronologica.
209 3 011 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
210 3 013 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
211 3 014 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
212 3 015 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
213 3 016 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
214 3 017 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La
roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle
poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.
215 3 024 Fullonese 17 Tomba a fossa situata sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La tomba è scavata nella roccia e presenta una pianta rettangolare. Di
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi incerta datazione (età classica o medievale).
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.
216 3 027 Fullonese 17 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961. presenta un soffitto piano. Età medievale.
217 3 033 Fullonese 17 Chiesa rupestre con annesso "hospitium C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Lo hospitium è costituito da un corridoio su cui si aprono i vari
peregrinantium" del XVI sec. Grottaglie, Taranto 1961. ambienti, oggi parzialmente crollati. La chiesa che si vede ancora oggi
M. Peluso, P. Pierri, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, è frutto del rifacimento cinquecentesco di una chiesa più antica,
Manduria 1981, 28-30. risalente al VI-VII secolo. L'identificazione della chiesa con quella
L. Galletto, M. Galletto, La vera chiesa-cripta dei SS. Pietro e dedicata ai SS. Pietro e Paolo citata dalle fonti è stata da alcuni
Paolo nella lama del Fullonese a Grottaglie, Grottaglie 1994. studiosi messa in dubbio. Secondo Galletto la vera chiesa dei SS.
Pietro e Paolo è da identificarsi con una chiesetta ubicata a ridosso
dello ex convento dei Cappuccini.
218 3 034 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto nord-est
della gravina del Fullonese.
219 3 035 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961.
220 3 036 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961.
221 3 037 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961.
222 3 038 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord della C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Età medievale.
gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961.
223 3 039 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord della C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione, in cattivo stato di conservazione, è accessibile dallo
gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961. spalto della gravina attraverso delle scale. Età medievale.
224 3 040 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto sud-est della
gravina del Fullonese.
225 3 028 Fullonese 17 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud-est A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La tomba è costituita da un ambiente a pianta trapezoidale; presenta
della gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi pareti quasi verticali, soffitto piano, pavimento orizzontale allo stesso
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. livello del piano esterno. Età del Bronzo.
226 3 029 Fullonese 17 Tomba a grotticella posta sullo spalto sud-est A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La tomba è costituita da un ambiente a pianta ovale; presenta volta ad
della gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi ogiva e pavimento orizzontale allo stesso livello del piano esterno.
di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. Dell’alzato si conserva solo l’impronta nella roccia. Età del Bronzo.
227 3 030 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto sud-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961. presenta soffitto piano e apertura rettangolare. Età medievale.
228 3 031 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto sud-est della
gravina del Fullonese.
229 3 032 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto sud-est C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di L'abitazione è costituita da un vano rettangolare e da un corridoio, cui
della gravina del Fullonese. Grottaglie, Taranto 1961. si accede attraverso scalette, con tre finestre che si affacciano sulla
gravina. Età medievale.
230 3 044 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
231 3 052 Casalpiccolo- 18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord- S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
232 3 057 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
233 3 058 Casalpiccolo- 18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord- S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
234 3 059 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
235 3 060 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Si tratta di una grotta complessa, articolata in tre ambienti: il primo e
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta più grande si presenta come un'aula quadrangolare con nicchie e
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
Penziero 11. sedili scavati nella roccia; il secondo ambiente, congiunto al primo da
uno stretto dromos, consiste in un unico bancone che segue
l'andamento curvilineo della parete; il terzo ambiente, quasi
completamente ostruito da macigni franati, presenta una pianta
quadrangolare e una nicchia ovale alla parete. I due pilastri di entrata
recano due croci graffite. Età medievale.
236 3 061 Casalpiccolo- 18 Gruppo di tre abitazioni rupestri situate sullo S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di spalto nord-ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
237 3 045 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a L'abitazione si articola in due ambienti: il più ampio presenta lungo la
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta parete un vero e proprio "trono" in pietra, una nicchia semicircolare e
Penziero 9. un lungo sedile; il secondo ambiente si presenta come accessorio del
primo, con pianta trapezoidale, soffitto piano e apertura per la canna
fumaria. La grotta è stata interpretata come sala pubblica di riunione.
Età medievale.
238 3 046 Casalpiccolo- 18 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La tomba presenta un dromos d'accesso, pianta ovale, soffitto piano,
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. apertura rettangolare. Età del Bronzo.
Penziero
239 3 047 Casalpiccolo- 18 Chiesa rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La chiesa è nota come Cripta delle Nicchie per la presenza di una
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta serie di dieci nicchie lungo le pareti perimetrali. Sulle pareti visibili resti
Penziero 5. di affreschi, che rappresentano angeli, santi e scene della vita di Gesù,
M. Peluso, P. Pierri, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, databili tra il XII e il XVI secolo.
Manduria 1981, 16-27.
240 3 048 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a L'abitazione presenta un ambiente unico, a pianta vagamente
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta trapezoidale, soffitto piano, nicchie sulle pareti. Età medievale.
Penziero 6.
241 3 049 Casalpiccolo- 18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord- S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La prima abitazione, quella più occidentale, presenta un unico
lama di ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotteambiente a pianta quadrangolare con al centro della facciata un
Penziero 7-8. pilastro di roccia risparmiata; ha il soffitto piano e nicchie alle pareti. La
seconda abitazione presenta anch'essa un ambiente unico, soffitto a
volta e nicchie alle pareti. Età medievale.
242 3 050 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a L'abitazione si presenta quasi completamente crollata. Rimane in vista
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta solo un pilastro scavato nella roccia ed una minima parte dell'interno
Penziero 13. terminante in un'alcova semicircolare. Età medievale.
243 3 051 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
244 3 053 Casalpiccolo- 18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto sud-est S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
245 3 054 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
246 3 055 Casalpiccolo- 18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Età medievale.
lama di della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero
247 3 056 Casalpiccolo- 18 Gruppo di tre abitazioni rupestri situate sullo S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La prima abitazione, quella più occidentale, presenta la facciata
lama di spalto sud-est della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotte integra con un'apertura di forma trapezoidale ed una finestrella ovale.
Penziero 1, 2, 3. La pianta è trapezoidale, il soffitto piano, ci sono nicchie e segni graffiti
alle pareti e una lunga panca lungo la parete di fondo. La seconda
presenta un ambiente a pianta ovale, soffitto piano, nicchie alle pareti
e due alcove tagliate ad arcosolio nella parete. La terza presenta un
unico ambiente a pianta vagamente trapezoidale, soffitto piano,
nicchie alle pareti. Essa è stata interpretata come ricovero per animali.
Le tre grotte sono unite da passaggi interni. Età medievale.
248 3 064 Casalpiccolo- 18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La tomba,scavata nel banco roccioso, presenta una pianta
lama di nord-ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. rettangolare ed un orientamento E-O. Età medievale.
Penziero
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
249 3 065 Casalpiccolo- 18 Gruppo di due tombe a fossa, situate sulla S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Le tombe, scavate nel banco roccioso, presentano una pianta
lama di sommità dello spalto nord-ovest della lama di Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. rettangolare ed orientamento E-O e N-S. Età medievale.
Penziero Penziero.
250 3 066 Casalpiccolo- 18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La tomba, scavata nel banco roccioso, presenta una pianta
lama di nord-ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. rettangolare ed un orientamento N-S. Età medievale.
Penziero
251 3 067 Casalpiccolo- 18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a La tomba, scavata nel banco roccioso, presenta una pianta
lama di nord-ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. rettangolare ed un orientamento N-S. Età medievale.
Penziero
252 3 068 Casalpiccolo- 18 Gruppo di tre tombe a fossa situate sulla sommità S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Le tombe, scavate nel banco roccioso, presentano una pianta
lama di dello spalto nord-ovest della lama di Penziero. Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. rettangolare ed orientamento E-O e N-S. Età medievale.
Penziero
253 3 063 Casalpiccolo- 18 Due cisterne situate sulla sommità dello spalto S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a
lama di sud-est della lama di Penziero, a ridosso della Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.
Penziero ferrovia.
254 3 062 Casalpiccolo- 18 Area di frammenti situata sulla sommità dello S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Si rinvengono fondi di capanna segnalati da allineamenti di fori di
lama di spalto sud-est della lama di Penziero, fino alla Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999. palificazione. Si rinviene ceramica di impasto. Insediamento dell'età
Penziero gravina di contrada Paparazio. del Bronzo.
255 3 114 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. G. Andreassi, Attività archeologica in Puglia nel 2003, in Atti del L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione E-
43° Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 2004, 1050. O a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da
una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di
modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di
Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli
e brevi interri. La carrareccia è stata oggetto di scavo da parte della
Soprintendenza Archeologica nel 2002. La parte terminale è stata
ricoperta da ghiaia. Età post-medievale.
256 3 115 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. G. Andreassi, Attività archeologica in Puglia nel 2003, in Atti del L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione E-
43° Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 2004, 1050. O a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da
una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di
modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di
Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli
e brevi interri. La carrareccia è stata oggetto di scavo da parte della
Soprintendenza Archeologica nel 2002. La parte terminale è stata
ricoperta da ghiaia. Età post-medievale.
257 3 116 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione
SO-NE a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a
nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una
gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della
gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da
fitti cespugli e brevi interri. Età post-medievale.
258 3 117 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione
SE-NE sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva
che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud
dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale
affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. Età post-
medievale.
259 3 118 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione
SO-NE a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a
nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una
gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della
gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da
fitti cespugli e brevi interri. Età post-medievale.
260 3 119 Galeasi 20 Area di frammenti fittili posta su uno sperone A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco
roccioso compreso tra i tratti iniziali delle più Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi significativi. Più abbondanti quelli sul fondo della gravina.
meridionali delle gravine di contrada Galeasi. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45. Insediamento dell'età del Bronzo.
261 3 120 Galeasi 20 Tomba a fossa situata al centro dello sperone La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta ovale ed è
roccioso compreso tra i tratti iniziali delle più coperta da un tumulo di pietre. L'area è interessata dalla presenza di
meridionali delle gravine di contrada Galeasi. frammenti di ceramica d'impasto dell'età del Bronzo.
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
262 3 121 Galeasi 20 Riparo sottoroccia situato nella parte iniziale della
più meridionale delle gravine di contrada Galeasi.
263 3 122 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante sud della L'area stradale è costituita da circa 10 carrarecce scavate nella roccia.
maggiore delle gravine di contrada Galeasi, Le carrarecce hanno quasi tutte un orientamento O-E. Il limite
immediatamente a sud della masseria omonima. occidentale dell’area è costituito da un’area di cava. Età post-
medievale.
264 3 123 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante sud della L'area atradale è costituita da carrarecce incassate nella roccia. Le
gravina maggiore di contrada Galeasi, carrarecce corrono lungo la gravina e presentano quasi tutte un
immediatamente a sud della masseria omonima. orientamento SO-NE. Età post-medievale. Le coordinate sono state
rilevate nei punti di affioramento.
265 3 124 Galeasi 20 Area di frammenti fittili situata su uno sperone A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono scarsi frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento
roccioso che si protende sul versante sud della Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi dell'età del Bronzo. Le coordinate si riferiscono al punto di
gravina maggiore di contrada Galeasi. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45 rinvenimento della maggiore concentrazione di frammenti.
266 3 125 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e
gravina maggiore di contrada Galeasi, presenta un doppio ingresso. Età medievale.
immediatamente a sud della masseria omonima. Essa è stata in epoca più recente inglobata in una cava.
267 3 126 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della L'abitazione è stata intercettata da una cava di epoca più recente, per
gravina maggiore di contrada Galeasi, cui se ne conserva solo la parete di fondo, nella quale sono scavate
immediatamente a sud della masseria omonima. delle nicchie. Età medievale.
268 3 127 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della La grotta è stata intercettata da una cava in epoca più recente, per cui
gravina maggiore di contrada Galeasi, ne rimane solo la parete di fondo, in cui sono visibili i fori di
immediatamente a sud della masseria omonima. palificazione, atti, probabilmente, al sostegno del letto. Età medievale.
269 3 128 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della Età medievale.
gravina maggiore di contrada Galeasi,
immediatamente a sud della masseria omonima.
270 3 129 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante nord della L'area stradale è costituita da carrarecce incassate nella roccia. Le
gravina maggiore di contrada Galeasi, carrarecce hanno un orientamento NE-SO e seguono l’andamento
immediatamente a sud della masseria omonima. della gravina. Età post-medievale.
271 3 111 Galeasi 20 Area di frammenti fittili situata su un pianoro A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramica d'impasto e strumenti in selce.
compreso tra due piccole incisioni vallive Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi Insediamento dell'età del Bronzo.
confluenti ad ovest in una gravina di modeste di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45.
dimensioni, la più meridionale di contrada
Galeasi.
272 3 112 Galeasi 20 Tomba a grotticella situata sul versante nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Della grotticella resta solo l’impronta posteriore. Presenta una pianta
piccola incisione valliva che confluisce ad ovest in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi ellittica e una copertura a calotta emisferica. Età del Bronzo.
una gravina di modeste dimensioni, la più di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45.
meridionale di contrada Galeasi.
273 3 113 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sul versante sud della L'abitazione presenta un ingresso semi-ellittico ed è composta da un
piccola incisione valliva che confluisce ad ovest in vano profondo, dotato di uno sfiatatoio circolare, e da un ambiente più
una piccola gravina, la più meridionale della ristretto. L'angolo interno di questo secondo ambiente ha intercettato
contrada Galeasi. una tomba a grotticella dell'età del Bronzo, il cui piano di calpestio è
ad una quota superiore rispetto all'abitazione. Età medievale.
274 3 133 Capitolo 29 Area di frammenti fittili posta a nord-ovest della B. Fedele, Gli insediamenti preclassici lungo la via Appia antica in Si rinvengono manufatti silicei, frammenti di ceramiche impresse,
batteria Capitolo. Puglia, in Archivio Storico Pugliese XIX (1966), 44-45, 83, fig. 6. incise e graffite del Neolitico Medio, tegole e ceramica a vernice nera.
A. Fornaro, La Ceramica graffita in età protostorica, in D. De Insediamento neolitico. Insediamento di età classico-ellenistica.
Vincentis (a cura di), Mostra della Ceramica 2006. XIII Concorso
di Ceramica Mediterranea. Grottaglie e il Mediterraneo. Il Graffito.
Grottaglie, Castello Episcopio 30 luglio-10 settembre 2006. Il
catalogo, Taranto 2006, 13-14, tavv. II 1-5, 7-9, 11, 13-14.
275 3 132 La Torre 21 Area stradale posta immediatamente a nord della L'area stradale è costituita da una carrareccia scavata nella roccia con
gravina La Torre. orientamento E-O. Età post-medievale.
276 3 159 Lonoce 31 Necropoli di tombe a fossa situata nella pineta A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Le tombe, scavate nella roccia, presentano pianta rettangolare e
sullo spalto sud della seconda gravina di contrada Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi sezione trapezoidale. Gli orientamenti sono diversi. Probabile
Lonoce. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40. necropoli di età classica.
277 3 077 Lonoce 19 Area di frammenti fittili situata sul pianoro sud A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco
della più meridionale delle gravine di contrada Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi significativi. Insediamento dell'età del Bronzo.
Lonoce. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
concentrazione di frammenti.
278 3 081 Lonoce 19 Area di frammenti fittili posta sul promontorio sud A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco
della più meridionale delle gravine di contrada Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi significativi. Insediamento dell'età del Bronzo. Le coordinate si
Lonoce. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44. riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore concentrazione di
frammenti.
279 3 086 Lonoce 19 Area di frammenti situata sul pianoro che si A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Si rinvengono abbondanti frammenti di ceramica d’impasto.
affaccia a nord sulla quarta gravina di contrada Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi Insediamento dell'età del Bronzo.
Lonoce. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.
280 3 101 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La tomba è composta da un protiro e da una cella rettangolare, divisi
seconda gravina di contrada Lonoce. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dellnullUniversità degli da un portello originariamente rettangolare, munito di risega per
Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 38, tav. X, n. 8. lnullincastro del lastrone. Età del Bronzo.
281 3 069 Grottaglie-via 18 Abitazione rupestre situata sulla parete nord della L'abitazione è costituita da due ambienti comunicanti. Età medievale.
don Sturzo piccola lama di via Don Sturzo.
282 3 282 Mutata 26 Area di frammenti fittili sparsi situata in contrada A. Alessio, Grottaglie (Taranto), La Mutata. F. 202 I S. E. I.G.M., in Si rinvengono scarsi frammenti di tegole, di ceramica a vernice nera e
Mutata, a nord del Santuario omonimo. Taras, XVI, 1, 1996, 64-65, tav. XX. due strumenti silicei. Nel 1994 l’area è stata oggetto di scavi da parte
della Soprintendenza Archeologica, che vi ha rinvenuto una necropoli
di 49 tombe. Le sepolture erano tutte monosome, a semplice fossa
ricavata nel banco argilloso con coperture di tegoloni e, più raramente,
di lastre di carparo. Venti sepolture erano infantili. Solo quindici tombe
non erano state manomesse dai clandestini. Sono state rinvenute
anche una incinerazione e cinque inumazioni rannicchiate. La
necropoli è stata datata al IV-III sec. a.C. Il rinvenimento degli
strumenti silicei fa presumere una frequentazione anche in età
preistorica o protostorica.
283 3 131 Caprarica 33 Area di frammenti fittili situata su uno sperone A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Ricerche di superficie effettuate in passato hanno condotto al
roccioso posto all’incrocio tra la gravina di Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi rinvenimento di strumenti in selce e di ceramiche impresse, incise e
contrada Caprarica ed una incisione secondaria di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 47. graffite databili al Neolitico Medio. La zona oggi risulta coperta da uno
afferente alla gravina principale. spesso strato di terreno argilloso riportato, che impedisce una precisa
perimetrazione dell’area archeologica. E’ stata dunque rilevata una
sola coppia di coordinate al centro dell’area.
284 3 150 Capitolo 28 Area di frammenti fittili situata su una collinetta a Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite del
nord-ovest di Masseria Capitolo. Neolitico Medio, tegole e ceramica a vernice nera. Insediamento del
Neolitico Medio. Insediamento di età classica. Le coordinate si
riferiscono al punto di maggiore concentrazione dei frammenti.
285 3 283 Mesola dei tre 40 Area di frammenti fittili situata su una collinetta in A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, tegole e ceramica a
alberi contrada Mesola dei tre alberi. Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° vernice nera. Insediamento dell’età del Ferro. Insediamento di età
117. classica.
Le coordinate si riferiscono al punto di maggiore concentrazione dei
frammenti.
286 3 284 Monte Solazzo 15 Area di frammenti fittili situata sull’altura di Monte A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Si rinvengono frammenti di tegole e ceramica a vernice nera.
Solazzo. Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 74. Insediamento di età classica. Le coordinate si riferiscono al punto di
maggiore concentrazione dei frammenti.
287 3 285 Sessolo 48/49 Area di frammenti fittili situata in contrada A. Alessio, Grottaglie (Taranto), Sessolo. F. 202 I SE I.G.M., in Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica a vernice nera e d’uso
Sessolo. Taras, XIX, 1, 1999, 93-94, tav. LVIII. comune.
L’area è stata oggetto di scavi da parte della Soprintendenza
Archeologica, che nel 1998 vi ha rinvenuto i resti di una unità abitativa
databile al VI secolo a.C. , la cui parte inferiore risultava parzialmente
incassata nel terreno e ricolmata in seguito, durante la frequentazione
successiva del V e IV secolo a.C. Insediamento di età arcaica e
classica.
288 3 286 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata all'interno della L'abitazione presenta una pianta quadrangolare, un pilastro di
masseria Galeasi. sostegno risparmiato nel banco roccioso e nicchie alle pareti. Età
medievale.
289 3 279 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata all'interno di Masseria L'abitazione ha subito numerosi rimaneggiamenti: è stata, infatti,
Galeasi. trasformata prima in una cisterna e poi in una stalla attraverso la
costruzione di opere murarie. Età medievale.
290 3 288 Casino 43/44 Via Appia antica. A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico La contrada Misicuro è attraversata in senso O-E, all’altezza di Casino
Pignatelli Pugliese XXVI (1973), 210-211. Pignatelli, da un allineamento di pezzi di strade e muretti a secco di
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti
Pugliese XXVI (1973), 210-211. delimitazione di proprietà, che trovano una loro continuazione in una
traccia stradale visibile solo in fotografia aerea, diretta
dall’avvallamento tra Monte Scianna e Montedoro verso l’insediamento
di Masseria Vicentino. I due tipi di traccia vanno assegnati alla via
Appia antica.
AREA TECNICA – SETTORE URBANISTICA
1
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
1 2 001 Masseria Abbate 6 Contrada /Località: nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese. A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto,
Graziano Mandese Editore, p. 227-230
Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo; probabile luogo di sosta Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, scaff. 4, Categ.2 , Posiz. 2, doc 29.
durante la transumanza.
Descrizione:
Gli ambienti di servizio sono disposti ai lati della casa padronale, formando un
complesso architettonico a forma di ferro di cavallo, con un cortile centrale di
modeste dimensioni, nel quale è presente una scala in pietra che permette
l’accesso al primo piano della casa padronale.
Si segnala la presenza di una cisterna con copertura a spioventi sulla parte sinistra
dell’aia antistante.
2 2 002 Masseria Amici 33 Contrada /Località: lungo la strada provinciale Grottaglie- S.Marzano. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, voll. II, ff. 259v.
A.S.T. Atti notarili, Notaio Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, 1826, f.102r
Destinazione attuale: Masseria di pecore e di campo / residenziale.
Descrizione:
La masseria è composta da due complessi separati risalenti ad epoche diverse. Il
primo è composto da un casino padronale, più elaborato dal punto di vista
architettonico, risalente al XVIII-XIX secolo, e una corte interna su cui si
prospettano i vari ambienti masserizi.
Sul retro sorge un’altra costruzione - l’antica torre come attestato nel catasto del
1753 - con molta probabilità eretta fra XV e XVI secolo e successivamente
rimaneggiata.
Descrizione:
La masseria si trova su una piccola collina che domina il paesaggio circostante.
Presenta l’aspetto tipico delle masserie fortificate, evidenziato dalla presenza di
una torre a pianta quadrangolare, sulla cui sommità è ben evidente una caditoia e il
coronamento a beccatelli. Intorno alla torre sono posizionati altri ambienti, costruiti
successivamente, alcuni databili intorno al XIX secolo.
Descrizione:
La masseria si presenta con un corpo unico compatto; attraverso un semplice
portale con arco a tutto sesto si accede all’atrio interno.
A sinistra dell’ingresso è visibile un’ampia terrazza caratterizzata da balaustre a
colonnini. Sempre sulla parte sinistra si trova un portoncino con arco a sesto
ribassato sovrastato da un finestrino quadrato, al di sopra del quale è scolpita una
croce.
5 2 005 Masseria Bucito 7 Contrada /Località: Bucito. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 30 v.
A.S.T. Atti Notarili, Notaio de Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie p.zzo6444 (1811), ff.
Destinazione attuale: Abbandono. 250r-254v., cfr. A. Cinque Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al
1850, Taranto, Mandese Editore p. 239
Destinazione originaria: Masseria di campo e pecore.
Descrizione:
La masseria presenta un corpo principale a due piani, prospettante sul cortile: il
pianterreno era destinato ad abitazione del “massaro”, mentre il primo piano era
riservato ai proprietari. Alla facciata è addossato un porticato con due archi ciechi a
tutto sesto, sul quale si imposta il balcone del primo piano.
L’accesso alla masseria è regolato da due portali. Gli alloggi per gli animali (iazzi)
risultano staccati dal corpo di fabbrica principale, sono costruiti con conci di tufo e
voltati a stella nella parte posteriore.
6 2 006 Masseria Caprarica 33 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Carosino - Francavilla Fontana. A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II f.259 r.
A.S.T. Atti Notarili, Notaio Greco Carmelo, Monteiasi, p.zo 7884 (1837) ff. 715r. 715
Dati catastali: Foglio 83 Part.lla/e 106-108-110-111 v., Cfr. in Antonio Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al
1850, Taranto, Mandese Editore p. 252.
Destinazione attuale: Allevamento di buoi.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
7 2 007 Masseria Carmine 14 Contrada /Località: Carmine Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Platea dei PP. Carmelitani di Grottaglie,
1704, f. 13 r.
Destinazione attuale: Masseria di campo, allevamento di cavalli.
Descrizione:
Alla masseria si accede attraverso un portale con arco a tutto sesto sovrastato da
statue; attualmente se ne conserva solo una che raffigura presumibilmente un
santo.
Superato il portale si entra nella corte interna su cui si affacciano i vari corpi di
fabbrica; il prospetto della casa padronale presenta una soluzione di archi a tutto
sesto tamponati.
La masseria è dotata di una cappella a pianta quadrata ubicata poco distante dalla
struttura principale. Il portale è sormontato da un timpano lunettato, con cornice a
dentelli, affiancato da due pinnacoli. A sostegno della cornice sono due peducci
decorati con due elementi scultorei raffiguranti una croce e un fiore.
In asse con il portale sono una finetrella mistilinea e il campaniletto al di sopra del
fastigio.
Internamente è ad aula unica con un altare con postergale inquadrato da lesene a
sostegno di un timpano triangolare spezzato. Si notano frammenti di affreschi.
Particolare risulta il portale d’ingresso della masseria, sui cui lati in passato
figuravano due statue di santi in pietra; oggi rimane solo la statua posta sulla parte
sinistra.
8 2 008 Masseria 17 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie- Martina Franca, nelle A.S.T., Atti notarili, notaio Fusco Vincenzo Maria , Grottaglie, p.zo 6445 (1812),
Casabianca vicinanze del Regio Tratturello Martinese. ff.522r., 527r. Cfr in Antonio Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in
Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p.253.
Destinazione attuale: Masseria di campo.
Descrizione:
La masseria è composta da una grande casa padronale, che richiama più un
palazzo urbano. Presenta un balcone centrale e finestre laterali incorniciate in stile
neoclassico. Nella parte retrostante sono presenti gli ovili per il ricovero delle
pecore.
Descrizione:
La masseria è dotata di un’ampia corte su cui si dispongono, in un unico blocco, i
diversi ambienti e la casa padronale. Nel complesso, seppur imponente per
dimensione, non presenta elementi architettonici significativi.
Sulla parte posteriore dell’edificio è presente un muro di cinta che delimita l’edificio.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Costruito ‘a secco’, presenta una soluzione angolare a ‘prora di nave’.
10 2 010 Masseria Celano 13 Contrada /Località: Melio. A.S.T., Atti Notarili, notaio Urselli Francesco, Montemesola, 1821 f. 296-303, Cfr. in
A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto,
Destinazione attuale: Masseria di campo. Mandese Editore p. 256.
Descrizione:
La masseria è formata dall’unione di più corpi di fabbrica, con al centro la
residenza padronale, cinti da un alto muro realizzato con conci di tufo. Presenta un
unico portale d’ingresso di forma rettangolare con piattabanda.
Descrizione:
La masseria è ridotta allo stato di rudere, i vari corpi di fabbrica sono stati abbattuti
nel corso degli anni, è rimasto soltanto un corpo compatto con contrafforti sul lato
Est.
12 2 012 Masseria Crisete 30 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie- S. Giorgio Jonico. C. Cafforio, La lama del Fullonese: sobborgo medievale di Grottaglie,Taranto,
Pappacena Editore, 1961, p.12.
Destinazione attuale: Abbandono. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 63r. 66r.
Descrizione:
Nella struttura, nel corso degli ultimi anni, si sono verificati una serie di crolli che
pregiudicano una lettura precisa. È una struttura di modeste dimensioni, alla quale
si accede attraverso un portale con arco a tutto sesto, seguito da un androne
voltato a botte, che immette nell’atrio scoperto attorno al quale si dispongono gli
ambienti di servizio.
Sul lato destro sono visibili delle colombaie in corrispondenza di alcuni ambienti
crollati. Al primo piano è presente la dimora del “massaro” nella quale è collocato
un camino in pietra.
13 2 013 Masseria 32 Contrada /Località: Cortemaggio; lungo il Regio Tratturello Martinese. Archivio di Stato di Lecce, Platea della Confraternita del Rosario di Grottaglie, 1680-
Cortemaggio 1750, c. 90 v.
Destinazione attuale: Residenziale. C. Cafforio, Santa Maria Mutata nellnullex feudo di S. Vittore della Mensa
Arcivescovile di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p.18.
Destinazione originaria: Di pecore e di campo.
Tipologia generale:
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Descrizione:
Il portale d’accesso presenta le aperture della colombaia ed è sormontato da una
croce di pietra.
Sulla parte sinistra del complesso architettonico principale sono presenti altri corpi
di fabbrica, stalle e altri ambienti di servizio, affaccianti su una piccola corte
rettangolare. Gli ambienti sono cinti da un muro realizzato in parte con tufi e in
parte in pietra. Particolarmente interessante risulta il piccolo bastione, di forma
semicircolare, realizzato in pietra e situato in prossimità dell’ingresso.
14 2 014 Masseria Frantella 8 Contrada /Località: Pineta Frantella lungo la strada Grottaglie - Martina, nelle AST, Atti Notarili, notaio De Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie (1817) ff. 728 r. -731
vicinanze del Tratturello Martinese v.
Descrizione:
Come per la maggior parte delle masserie fortificate, la torre risulta essere la
costruzione principale intorno alla quale gravitano gli altri ambienti di servizio,
formando una corte.
Le stalle sono collegate alla corte da un sentiero scavato nella roccia.
Sulla destra dell’ingresso principale è presente la cappella già esistente nel XVII
sec. come attestato nelle Conclusioni Capitolari della chiesa collegiata di Grottaglie
del 1684, dove vi è un riferimento al sacerdote Paolo D’Alessandro che ottenne il
beneficio annesso alla cappella della Natività della masseria Galeasi.
Il portale d’ingresso è formato da un arco a tutto sesto. Il corpo principale, più
rilevante dal punto di vista architettonico, è la torre: al centro è presente un grande
arco cieco su cui corre un lungo balcone mentre sull’estremità superiore è presente
un articolato coronamento.
16 2 016 Masseria Genzano 28 Contrada /Località: Genzano. Archivio di Stato di Lecce, Scritture delle Università e feudi. Atti diversi del
Tarantino, Grottaglie b.1 fasc. 5/3, Bonateneti di Taranto 1567.
Destinazione attuale: Masseria di campo. A.S.L. , Scritture delle Università e feudi. Atti diversi del Tarantino, Grottaglie b.1
fasc. 5/3, Bonateneti Esteri che possiedono robbe nel territorio delle Grottaglie,
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. 1599.
A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 218 v.
Tipologia generale: Corte chiusa.
Descrizione:
Superato il portale principale, con arco a tutto sesto e androne voltato a botte, si
accede alla corte interna rettangolare su cui prospettano i vari corpi di fabbrica.
17 2 017 Masseria Li Gronci 27 Contrada /Località: Li Gronci A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II ff. 174 r.
A.S.T. Atti Notarili, notaio Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, p.zo (5362) (1820-
Destinazione attuale: Residenziale. 1821), ff. 193r.- 197v.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Tipologia generale: A corte chiusa.
18 2 018 Masseria Lella 27 Contrada /Località: Lella. Relazione di Carlo Olaj per l’iscrizione nel Cedolario della successione feudale da
Giovan B. Cicinelli a la nipote Giulia Maria Cicinelli Archivio di Stato di Napoli,
Destinazione attuale: Abbandono. Cedolario di Terra D’Otranto, vol.30, c. 140 Cfr. Giuseppe Vozza, Feudo e feudatari
di Grottaglie, 1965, p. 42.
Destinazione originaria: Campo e di pecore. A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 218 v.
A.V. Greco, La masseria nel paesaggio agrario del tarantino, Masseria Lella in
Tipologia generale: A corte chiusa. <www.perieghesis.it/masseria.htm>,ultima consultazione 18/09/06.
Descrizione:
La masseria costituisce un esempio molto interessante d’impiego ideologico di una
forma architettonica. Si trova (non a caso) lungo la strada che i Grottagliesi
percorrono per raggiungere il santuario della Madonna di Mutata. L’avancorpo si
presenta con un austero blocco a pianta rettangolare; sulla facciata si aprono
grandi finestre; il portale a bugnato è sovrastato dallo stemma nobiliare dei
Cicinelli, mentre in alto si intravedono doccioni con mascheroni antropomorfi.
All’interno è presente una corte su cui si affacciano gli altri ambienti costituiti da
magazzini e ricoveri per animali, risalenti ad epoca precedente.
19 2 019 Masseria Le 31 Contrada /Località: Monache-Montedoro. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 165 r.
Monache
Destinazione attuale: Bed and breakfast.
Descrizione:
Si tratta di una struttura complessa con ambienti residenziali e di servizio disposti
attorno a più corti. Davanti al portale d’ingresso, con semplice arco a tutto sesto, è
sistemato il pozzo con due pilastri poggianti sulla vera: sui pilastri in passato era
sistemata la trozzella (carrucola).
La masseria si distingue dalle altre dell’agro grottagliese per il colore rosso; bianchi
sono alcuni elementi come le scale, il portale interno, le mensole delle finestre e la
decorazione ad archetti che corre in alcuni punti lungo il coronamento.
20 2 020 Masseria Lonoce 20 Contrada /Località: Contrada Lo Noce, lungo la strada provinciale Grottaglie -S. R. Licinio, L’organizzazione del territorio fra XIII e XIV secolo, in “Civiltà e Culture in
Marzano. Puglia”, vol. 3°, Milano, Electa, 1981, p. 265.
A.S.T., Atti Notarili, Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, 1819, pezzo, 5361, f.128 r.-
Destinazione attuale: Residenziale 129 r.
Descrizione:
La masseria attualmente risulta frazionata in due parti; la parte padronale
composta dal casino ed il giardino, risulta separata dal resto del vecchio complesso
masseriale.
Situata in prossimità di una gravina presenta numerosi ambienti ricavati nella
roccia, tra cui una cripta scavata ed affrescata dai monaci basiliani tra XI e XII
secolo.
Maestoso risulta il giardino, circondato da poderosi muri a secco, si presenta con
un lungo colonnato al termine del quale è situato un’apiario. Nel complesso
masseriale si segnala un articolato frantoio ipogeo dotato di numerosi ambienti per
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
la produzione dell’olio.
21 2 021 Masseria 16 Contrada /Località: Strada provinciale Grottaglie- Martina, a circa un chilometro A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, 197 r.
Malabarba dall’abitato. A.S.T. , Atti Notarili, Notaio de Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie, 1814, pezzo 6447,
f. 347 r.
Destinazione attuale: Abbandono.
Descrizione:
La masseria è composta da piccoli ambienti disposti intorno ad una piccola corte
centrale, sulla quale si affacciano i vari ambienti di servizio. Notevole è per
dimensioni il giardino interno cinto da muri a secco e disposto su due livelli,
all’interno del quale si registra la presenza di alcune grotte utilizzate come ricoveri
per gli animali.
22 2 022 Masseria Mannara 08 Contrada /Località: Mannara, in prossimità del Regio Tratturello Martinese. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 255r.
Descrizione:
La masseria ha una grande corte rettangolare, lungo la quale si dispongono i vari
ambienti e la casa padronale. Quest’ultima presenta in facciata numerose aperture,
alcune con timpani triangolari. Il portale d’accesso è dotato di colombaie, mentre
sul coronamento sono posizionati una croce, al centro, e due fiaccole ai lati.
Dalla corte si accede anche alla cappella caratterizzata in facciata da quattro
lesene (due per lato); al centro è il portale sovrastato da un finestrino ellittico.
A destra e a sinistra della corte sono i giardini; si conservano alcuni elementi
d’arredo, quali il pozzo e alcuni sedili in pietra.
23 2 023 Masseria 31 Contrada /Località: Montedoro. A.C.A.T., S. Visita Caracciolo, 1652, cfr in V. Musardo Talò, Il monastero di S.
Montedoro Chiara a Grottaglie, Lecce, Edizioni del Grifo, 1992, p. 206.
Destinazione attuale: Masseria di campo. V. Cazzato, M. Fagiolo, M. Pasculli Ferrara, Atlante del Barocco in Italia. Terra di
Bari e Capitanata, Roma, De Luca, 1996, p.169.
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore.
Descrizione:
In passato formava con la vicina masseria Le Monache un’unica proprietà; la
divisione in due distinte masserie di piccole dimensioni è avvenuta con molta
probabilità a fine Ottocento, periodo in cui i beni appartenenti agli ordini religiosi
furono incamerati dal Demanio, per essere poi frazionati e venduti ai privati.
La masseria è composta da una piccola corte su cui si affacciano gli ambienti
massariali e da una piccola cappella a pianta quadrangolare, la cui tipologia è
analoga alle altre cappelle presenti nelle masserie grottagliesi. All’interno è un
altare in pietra sopra il quale è collocato un quadro realizzato a olio, riconducibile al
XVIII secolo, raffigurante la Vergine Addolorata.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Destinazione attuale: Abbandono.
Descrizione:
Presenta un’aia antistante dove sono collocate due cisterne, di cui solo una si è
conservata integralmente. Attraverso il portale si accede ad una corte interna, su
cui si affacciano gli ambienti di servizio e il casino padronale, dove si trova una
scala esterna in muratura che dà accesso al piano nobile. Le stanze della casa
padronale presentano delle volte a squadro.
25 2 025 Masseria Padula 14 Contrada /Località: Padula Monaca. Isidoro, Chirulli,Istoria Cronologica della Franca Martina cogli avvenimenti più
Monaca notabili del Regno di Napoli, Vol. III, p. 33-36, Napoli, 1749.
Destinazione attuale: Masseria di campo e di pecore. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 200 v.
AST, Atti Notarili, mNotaio De Fusco V.zo Maria, Grottaglie, p.zo 6451 (1818), f.
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. 442r. 446r., cfr in A Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino
al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 332-334.
Tipologia generale: corte chiusa. Vito Nicola Cavallo, Studi per la definizione della dimensione urbana della città di
Grottaglie attraverso il sistema delle masserie, Tesi di laurea discussa presso la
Descrizione: facoltà di architettura dell’ Università di Firenze, anno accademico 1988-89, p. 34.
Di piccole dimensioni, la masseria è formata da una casa padronale e dagli altri
ambienti di servizio, disposti ai lati di una corte rettangolare, lungo la quale si trova
un grande “lamione” per la paglia, voltato a stella. L’ambiente padronale è
raggiungibile attraverso una scala esterna in muratura che conduce ad un piccolo
terrazzo.
Una maschera antropomorfa dalla quale fuoriescono elementi vegetali, avente
funzione apotropaica, è posta sul portale della masseria.
26 2 026 Masseria 19 Contrada /Località: Paparazio, nelle vicinanze della superstrada Taranto-Brindisi. A.C.A.T., Platea del Convento di San Francesco di Paola 1780 e 1781, Grottaglie,
Paparazio scaff.(, Cat.3, Pos. 16, doc. 18 f. 113v. , cfr. A. Cinque, Economia rurale e aziende
Destinazione attuale: di campo / residenziale. masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p. 102.
Ibidem, cit., p. 96
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. A.S.T., Atti Notarili, notaio Urselli Francesco, Montemesola ff, 158r-169v. cfr cinque,
cit., p.339.
Tipologia generale: A membri sparsi.
Descrizione:
Di fronte alla struttura originaria, la masseria presenta una grande casa padronale,
risalente quasi certamente ad epoca successiva (XIX secolo). Si tratta di una
fabbrica su due livelli e d’impianto rettangolare, il cui prospetto denuncia la diretta
derivazione dalle residenze cittadine. Il portale principale con arco a sesto
ribassato è asimmetrico rispetto alla facciata, ma perfettamente in asse con il viale
d’accesso alla masseria. Un ordine a fasce scandisce la facciata in senso verticale
e orizzontale.
A sinistra un arco a sesto lievemente ribassato è sormontato da un ballatoio, al
quale si accede attraverso una scala, che doveva verosimilmente condurre
all’interno dell’abitazione, anche se attualmente non sono presenti aperture
d’accesso. Oltrepassando l’arco, si accede alla corte interna su cui prospettano le
antiche strutture masserizie: di difficile datazione, con tutta probabilità furono
interessate da alcuni interventi, forse nello stesso periodo in cui fu eretta la
residenza padronale, dove spicca in particolare la torre colombaia, caratterizzata
da pinnacoli posti ai quattro angoli. È presente inoltre un giardino cinto da muri a
secco.
Degni di nota i finestrini ellittici che affiancano il portale, tipici dell’architettura locale
tra XVIII-XIX secolo.
27 2 027 Masseria Rosario 41-49 Contrada /Località: Adiacente la strada provinciale Grottaglie Monteiasi. Archivio di Stato di Lecce, Platea della confraternita del Rosario,1680-1750, f. 66 v.
Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 119 r.
Destinazione attuale:Residenziale/ allevamento di cavalli.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Descrizione:
La masseria è costituita da vari corpi di fabbrica risalenti a diverse epoche. La torre
menzionata nella platea è stata rimaneggiata e ampliata per essere trasformata in
un casino padronale più grande, ma se ne riconosce tuttora l’antico impianto. Sulla
specchiatura della facciata del casino sono presenti quattro paraste lisce.
Sulla parte retrostante si trova un cortile interno su cui si affacciano vari ambienti di
servizio, risalenti a diverse epoche, e le stalle per gli animali realizzati in muratura e
voltati a spigolo.
28 2 028 Masseria S. Angelo 14 Contrada /Località: S. Angelo. Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol II, 96v-97r
A.S.T., Atti Notarili, Notaio Greco Carmelo, Monteiasi, p.zo 7803 (1836), ff. 76r-88v.
Destinazione attuale: Abbandono.
Descrizione:
Un portale d’accesso con arco a tutto sesto immette nella corte interna, sulla quale
prospetta la casa padronale su due livelli. Dalla corte si accede inoltre ad alcuni
ambienti di servizio, alle stalle per i buoi e alle colombaie.
Alle spalle della struttura residenziale sono disposte le stalle e diversi
appezzamenti di terreno, con destinazioni d’uso differenti, separati da muretti di
recinzione a secco.
29 2 029 Masseria Dati catastali: Foglio Part.lla/e Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 204 v.
Scasserba A.S.T. Atti notarili, notaio De Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie, pezzo, 6450 (1817),
Contrada /Località: Scasserba. ff.511r., 519v.
Descrizione:
È una struttura in parte rimaneggiata soprattutto in epoca recente. A sinistra
dell’ingresso principale sono visibili gli ambienti originariamente destinati alla
residenza del padrone, le stalle e altri vani di servizio
30 2 030 Masseria 17 Contrada /Località: Spartivento. Archivio di Stato Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie,1799, Vol. I, f. 273 v.
Spartivento
Destinazione attuale: Abbandono.
Descrizione:
La struttura a blocco compatto presenta degli ambienti parzialmente crollati. Intatto
è il muro di cinta in pietra a secco, che delimita la grande area interna di forma
irregolare. In alcuni punti sono visibili tracce d’intonaco, sulle tonalità del rosso,
secondo una tendenza ottocentesca. Il corpo della masseria si dispone lungo il
muro di cinta e sulla sinistra sono presenti le stalle.
31 2 031 Masseria Speziale 15 Contrada /Località: Speziale. Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 106r.,
111r.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Destinazione attuale: Abbandono.
Descrizione:
Di questa masseria si è conservato ben poco. Sono sopravvissuti al tempo e
all’incuria dell’uomo solo alcuni ambienti, pertanto le pessime condizioni in cui
versa lo stabile rendono difficile una classificazione tipologica.
32 2 032 Masseria La Torre 21-33 Contrada /Località: Torre Caprarica, in prossimità della strada provinciale Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, F 259v.
Francavilla Fontana Carosino.
Descrizione:
Alla corte interna si accede per mezzo di un imponente portale. Sulla corte
prospetta la robusta torre a base quadrangolare con mensole lungo il
coronamento, in parte distrutta. La torre è situata lungo un robusto recinto avente
funzione difensiva realizzato con blocchi di tufo.
La torre a pianta quadrangolare è posta su un banco calcarenitico, articolata su
due piani, con una serie di mensole ricurve disposte lungo il coronamento.
33 2 033 Masseria Comune 24 Contrada /Località: La Comune. Archivio Storico del Comune di Grottaglie, Fondo Pre-unitario, Cartella, 13, fasc.64
,Atti relativi alle subaste del fitto dei terreni e della masseria comunale nella
Destinazione attuale: Residenziale. contrada foresta Anni: 1836-1907
A.S.T., Atti Notarili, Notaio DeVincentiis Vincenzo, Grottaglie, 1843, pezzo 7877, f.
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. 283-286
34 2 034 Masseria Mutata 26 Contrada /Località: La Mutata. C. Cafforio, Santa Maria Mutata, nel ex feudo di S. Vittore della Mensa Arcivescovile
di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p. 31-112.
Destinazione attuale: Residenziale.
Descrizione:
Il nucleo architettonico della masseria rimanda alla tipologia a blocco compatto, in
cui tutti gli ambienti sono disposti lungo un asse longitudinale.
36 2 036 Masseria Capitolo 28 Contrada /Località: Capitolo, lungo la strada provinciale che collega Grottaglie a Archivio Capitolare di Grottaglie, Deliberazioni Capitolari, 6 novembre 1669, p.27,
Montemesola. cfr. in R. Quaranta, La Confraternita del Purgatorio di Grottaglie, Oria, Italgrafica,
2000, p.31.
Destinazione attuale: Disabitata. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f.197r.
Descrizione:
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
La maggior parte dei corpi di fabbrica della masseria Capitolo sono stati costruiti
e/o rimaneggiati nella seconda metà dell’Ottocento, definendo un complesso
architettonico riconducibile alla tipologia a corte chiusa.
37 2 037 Masseria 40 Contrada /Località: Giulianello, lungo la strada provinciale Grottaglie-Montemesola. A.C.A.T., Platea del convento di S. Francesco di Paola Grottaglie, 1781, f. 111 v.
Giulianello A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto,
Destinazione attuale: Masseria di Campo Mandese Editore p.192, e p. 290.
Descrizione:
Il nucleo architettonico della masseria Giulianello rimanda alla tipologia cosiddetta
a sviluppo linare , nella quale tutti i corpi di fabbrica sono disposti lungo un asse
longitudinale, in questo caso a forma di “L”, dove all’estremità destra è sita la
chiesa.
38 2 038 Masseria Le Grotte 34 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie - S. Marzano. A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto,
Mandese Editore p. 295-299.
Destinazione attuale: Masseria di campo. Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Platea della Curia Arcivescovile, 1798, f.
156
Destinazione originaria: Masseria di pecore.
Descrizione:
Il nucleo architettonico della masseria Marrocco si dispone lungo un asse
longitudinale. I vari corpi di fabbrica, le stalle e gli altri ambienti di servizio, sono
disposti secondo uno sviluppo lineare.
Un portale con arco a sesto lievemente ribassato, sormontato da uno stemma,
introduce nella corte dove sono presenti i resti di più antichi corpi di fabbrica.
41 2 041 Masseria Melio 13 Contrada /Località: nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 219 r.
Archivio Storico Comune Grottaglie, In difesa della signora Maria Fischietti
Destinazione attuale: Masseria di campo /residenziale. rappresentante i minori Motolese contro la Mensa Arcivescovile di Taranto, Corte
d’Appello delle Puglie, 1873, 49 p., Sezione Peunitario, Crt.4 fasc. 19
Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 165 r – 169 r.
Tipologia generale: a corte chiusa.
43 2 043 Masseria Vicentino 32 Contrada /Località: Vicentino, in prossimità della strada provinciale Grottaglie S. V. Musardo Talò, Il Monastero di Santa Chiara a Grottaglie, Lecce, Edizioni del
Grande Marzano. Grifo, 1992, p. 42-43.
A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, Vol II, c166 r-166 v.
Destinazione attuale: Masseria di campo.
47 2 047 Ovile Riggio 15 P. Parenzan, La gravina di Riggio: Grottaglie, redazione a cura di Arcangelo Fornaro
Descrizione: e Valentino Valentini, (Le gravine fra paesaggio e habitat), Fasano, Schena, 1995,
Il territorio di Grottaglie è stato nei secoli inevitabilmente caratterizzato dalla p. 203
presenza di lame e gravine ,che hanno determinato la formazione della cosiddetta
‘civiltà rupestre’. Questa singolare conformazione geomorfologica, accompagnata
dalla presenza di grotte naturali, ha ospitato le prime forme di allevamento.
Lentamente, grazie ad una sempre più specializzata organizzazione del lavoro,
l’ovile Riggio, nato come ricovero temporaneo, è stato interessato dall’aggiunta di
nuovi ambienti di servizio per contenere gli attrezzi indispensabili alla conduzione.
48 2 048 Casino Papavito 43 Contrada /Località: Località Fontignano, lungo la strada provinciale Grottaglie- V. Cazzato, Il barocco Leccese(Itinerari d lArte), Laterza, Bari, 2003, p.109-111.
Carosino.
Descrizione:
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Si tratta di un edificio ormai allo stato di rudere, ma nel giardino vi è un viale
colonnato interrotto da eleganti sedili in pietra, disposti in maniera circolare, le cui
spalliere sono decorate da volute. Dietro ogni spalliera resti di colonne che
dovevano far parte del gazebo.
49 2 049 Villa Gemmato 17 località: Archivio di Stato di Taranto, Atti Notarili, notaio Alberto Piergianni, Grottaglie, XII
L’edificio è situato nelle vicinanze della gravina S. Elia e si prospetta sull’attuale via febbraio 1898, ff. 8.
Ennio (all’epoca della costruzione via Dei Due Mari). Archivio Storico del Comune di Grottaglie, Deliberazioni del Consiglio Comunale
(1897-98), Deliberazione del 24 febbraio 1898, f. 1r.
Caratteristiche storico-artistiche: J. SUMMERSON, Il linguaggio classico dell’architettura. Dal Rinascimento ai
Come per le altre ville presenti nel territorio di Grottaglie la posizione dove è sita maestri contemporanei, Torino 1963.
non risulta casuale ma è dettata da una consuetudine piuttosto diffusa, tra il XIX e N. PEVSNER, J. FLEMING, H. HONOUR, Dizionario di architettura, Terni 1966.
XX secolo, quando l’ubicazione trovava la sua ragion d’essere in una serie di fattori R. MIDDLETON, D. WATKIN, Architettura dell’Ottocento, Milano 19880.
deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal centro urbano; interessi A. CASSIANO, La nuova pittura, in Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e
economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali. La villa diventa in tal modo nuovi borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997, pp. 49-56.
il vessillo del proprietario. Vincenzo Cavallo, Vito Nicola Cavallo, Ritratto di Vito Nicola Mummolo,Un grande
Si tratta di una tipologia architettonica che vede l’unione di più ambienti con diverse benefattore, in “La Voce di Grottaglie” I, 3, settembre- ottobre 2003, p. 15.
destinazioni: la dimora del colono, i locali destinati all’azienda rurale e la parte V. CAZZATO, S. POLITANO, Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi
nobile riservata al proprietario. borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997.
L’ingresso principale, disposto su via Ennio, è costituito da due semplici pilastri A. MANTOVANO, La “pelle” dell’architettura: decorazione e colore della città
quadrangolari, sovrastati da due sfere, che inquadrano il cancello oltre il quale è un “nuova”, in Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra ‘800 e ‘900,
lungo viale rettilineo perfettamente in asse con il prospetto principale della villa. Ai Galatina 1997, pp. 34-48.
lati del viale si dispongono appezzamenti di terreno recintati, attualmente incolti, V. FARELLA, Il Palazzo di Città a Taranto (1865-1869) tra vecchi e nuovi equilibri
un’area piuttosto estesa che presumibilmente in origine doveva ospitare agrumeti, istituzionali e formali, in “Kronos”, 5-6, Galatina 2003, pp. 169-178.
frutteti e piante ornamentali.
La facciata della villa - che potremmo definire ‘a bandiera’, in quanto presenta un
terzo ordine occupato in realtà dalle coperture - è tripartita orizzontalmente e
verticalmente, da un rigoroso e formale richiamo al classicismo. Al piano terra un
avancorpo tetrastilo precede il portale ad arco a tutto sesto, sull’esempio del
progetto presentato intorno agli anni ’60 dell’Ottocento dall’architetto Davide
Conversano per il Palazzo di Città a Taranto. L’anonimo progettista chiamato dal
Mummolo impreziosì però l’avancorpo, sostenuto da colonne doriche disposte a
coppie, con una scalinata a doppia rampa addossata al prospetto che termina al
piano nobile, dove vi sono una porta finestra, al centro, e due finestre ai lati,
inquadrate da paraste ioniche che ‘sostengono’ una robusta trabeazione con
coronamento a dentelli. L’ultimo livello è caratterizzato, invece, da un ordine ‘a
fasce’.
Nel complesso la facciata risulta razionalmente concepita come un ‘piano’, definito
geometricamente da linee ortogonali e in cui il movimento in verticale, enfatizzato
dall’aggiunta di un fittizio terzo livello, è bloccato dalle fasce marcapiano in un
rigoroso e composto gioco di simmetrie.
La regolarità geometrica della facciata è enfatizzata dal colore che ricopre intere
porzioni, lasciando bianchi solo gli elementi ‘strutturali’, una scelta in molti casi
voluta e ricercata “contrariamente a quanto si potrebbe osservare oggi in
considerazione della dilagante e irragionevole tendenza a cancellare
irrimediabilmente dai prospetti ogni traccia di intonaco colorato o scialbatura,
riportando la superficie muraria ad una forzata ‘faccia vista’” (A. Mantovano).
Anche in pianta l’edificio ripropone il modello neoclassico; un blocco compatto di
forma rettangolare, con ambienti disposti razionalmente, alla ricerca di una “nobile
semplicità e pacata grandiosità”.
Alcuni vani conservano ancora le decorazioni delle volte che denunciano, come
spesso accade, un maggiore eclettismo degli stili, tipico dell’arte a cavallo tra Otto
e Novecento, momento in cui “l’attività di pittori e scultori fu di [...] coinvolgimento
totale nel rinnovamento delle arti applicate e determinò l’affermarsi del gusto per le
carte da parati, i tappeti, i cinz, i tendaggi, i vetri serigrafati e sinanche mobili e
decorazioni a stucco che gareggiavano con l’altro gusto imperante
dell’orientalismo” (A. Cassiano). Alcune ‘volte’ simulano delle balaustre sulle quali
si affacciano coppie di uccellini; si scorgono piante ornamentali e sullo sfondo il
cielo azzurro. La balaustra è talvolta interrotta da cornici circolari all’interno nelle
quali sono inserite delle monocrome vedute di paesaggio; in altri casi sensuali
figure femminili sono adagiate sulle ‘finte’ cornici.
14
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
50 2 050 Santuario Santa 26 Luogo: Mutata (ex foresta tarantina) C. Cafforio, Santa Maria Mutata nell ex feudo di S.Vittore della Mensa Arcivescovile
Maria Mutata di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p.116.
Epoca di costruzione: X secolo circa.
Descrizione
La chiesa presenta una semplice facciata tripartita verticalmente da lesene che
reggono una trabeazione a triglifi, coronata da un grande timpano interrotto al
centro per permettere l’inserimento di una croce in pietra; la sezione centrale è
doppia rispetto alle laterali.
In asse con il portale, caratterizzato anch’esso da un timpano spezzato, è una
nicchia contenente la statua della Madonna.
Particolarmente atipica risulta la soluzione adottata per la lesena centrale che
risulta appena accennata al di sotto del capitello e si interrompe in corrispondenza
della nicchia. Completa l’impaginato della facciata il piccolo campanile a vela posto
sul lato sinistro.
L’interno è costituito da un invaso quadrangolare diviso da tre navate che ricalcano
l’impianto basilicale preesistente (documentato nella Santa Visita del 1577). Le
navate sono coperte da volte a spigolo interamente dipinte con festoni di fiori e
frutti, putti e una serie di riquadri all’interno dei quali sono raffigurati alcuni episodi
di eventi miracolosi e vedute di paesaggi. La navata centrale termina con una
cappella all’interno della quale è situato l’altare maggiore in asse con il portale,
realizzato in pietra locale ed arricchito da un struttura in legno, decorata a
grottesche, che custodisce un crocifisso ligneo del XV secolo.
Sulla navata sinistra è un altare in pietra sormontato da una tela raffigurante la
Madonna del Carmelo tra i Santi Lorenzo e Francesco di Paola, opera seicentesca
donata da Giuseppe De Laurentis (1643-1705); segue la cantoria lignea sulla quale
è posto l’organo.
Sulla navata destra è la statua in pietra raffigurante S. Giuseppe, opera databile al
XVII secolo; segue una piccola nicchia contenente una statua di piccole dimensioni
databile all’XI-XII secolo. Sull’altare che fronteggia il secondo ingresso alla chiesa
(un ingresso privato che collega la chiesetta alla masseria) è l’affresco miracoloso
raffigurante la Madonna di Mutata patrona di Grottaglie: datato al X secolo,
l’aspetto originario dell’affresco risulta alterato da una serie di restauri non
appropriati. La cornice dell’affresco risulta impreziosita da alcuni elementi scultorei,
databili al XVII-XVIII secolo, raffiguranti due putti. L’altare della Madonna è
sormontato da una cupola interamente affrescata secondo un progetto decorativo
unitario. Sui pennacchi sono affrescati i quattro evangelisti; sul tamburo sono
rappresentati figure di santi; nella calotta è raffigurata l’incoronazione della Vergine
Assunta.
Sull’altare intitolato a San Cataldo, protettore di Grottaglie fino al 1844, è la statua
in pietra del santo irlandese. L’ultima cappella è dedicata San Francesco De
Geronimo.
Completa il quadro decorativo la pavimentazione in ceramica maiolicata, databile al
XVIII secolo, con motivi geometrici e fitomorfi.
51 2 051 Casino Candida 49 Contrada /Località: Contrada Sessolo. V. Cazzato, Il barocco leccese, (Itinerari d Arte), Bari, Editori Laterza, 2003, p. 109-
111.
Destinazione originaria: residenziale.
Descrizione:
Il casino a pianta quadrata e articolato su due piani presenta al pianterreno i locali
di servizio (magazzino e cantina), mentre il primo piano sono presenti gli ambienti
destinati ai soggiorni stagionali del proprietario.
52 2 052 Casino in località 48 L’edificio è sito a poca distanza dalla stazione di Monteiasi lungo la superstrada
Pastanelle Brindisi-Taranto. Presenta una pianta rettangolare articolata su due livelli ed è
15
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
interamente intonacato e tinteggiato di color giallo ocra secondo una tendenza otto-
novecentesca. Sul retro prospetto è un portico su pilastri quadrangolari sul quale
originariamente doveva impostarsi una terrazza.
53 2 053 Casino in località 42 Località: Scasserba; lungo la starda provinciale Grottaglie-S. Giorgio.
Scasserba
Struttura a base quadrangolare su due livelli, presenta al piano nobile delle porte-
finestre con balconcini sorretti da mensole. Sempre al primo piano si nota la
decorazione angolare con bugne piatte. L’intero edificio è intonacato e dipinto di
colore rosso secondo la moda tipica del XIX secolo.
54 2 054 Casino Scasserba 43 Descrizione:
Edificio a due piani preceduto da un ampio portico, voltato a spigolo, sul quale si
imposta la terrazza del piano nobile. Al primo piano un arco a tutto sesto precede il
portale principale, altre porte-finestre sono ai lati.
55 2 055 Casino Pastanelle 48 Struttura risultante dall’unione di più corpi di fabbrica. Presenta un porticato su due
lati del pianterreno sovrastato da una terrazza. Al primo piano sono dislocati vari
ambienti residenziali ai quali si accede attraverso una scala interna.
56 2 056 Casino Pignatelli 30 Semplice struttura preceduta da un lungo viale d’accesso. È articolato su due piani
separati da due cornici marcapiano; si aprono portali al piano terra e finestre al
primo piano.
57 2 057 Casino Carrieri 43 Struttura irregolare in pianta preceduta da un lungo porticato con cinque archi di
dimensioni differenti (quattro a sesto acuto, uno a sesto lievemente ribassato).
Sotto ogni arco vi era una porta d’accesso ai diversi ambienti del piano terra.
60 2 060 Chiesa Madonna 43 La chiesa, a pianta rettangolare, è assimilabile, dal punto di vista architettonico,
del Prato alla vicina chiesa intitolata a S. Biagio.
Sulla facciata (interessata da un recente intervento di restauro) si apre un semplice
portale sovrastato da un’edicola, all’interno della quale è presente un affresco
raffigurante una Madonna con Bambino.
61 2 061 Cappella dell 9 Struttura complessa sita in contrada Monte Pizzuto. Il corpo principale è un’edicola
Immacolata votiva (con all’interno statua di pietra) preceduta da un portalino con arco a sesto
Concezione ribassato e paramento bugnato. Affiancano l’edicola due colonne con capitelli
figurati, forse di reimpiego, che sostengono una trabeazione con la scritta: “15
AGOSTO 1954 - ANNO MARIANO”. Sulla trabeazione si imposta una lunetta con
arco a ogiva contenente una Sacra Famiglia in pietra al di sopra della quale un
angelo sostiene un festone con la scritta: “REGINA PACIS”. Al di sopra della
lunetta svetta una struttura a mo’ di obelisco con cupolino e statua dell’Immacolata
Concezione.
62 2 062 Masseria 31 Contrada /Località: lungo la strada provinciale Grottaglie- S. Marzano.
Padrechicco
Tipologia: A corte chiusa.
Destinazione attuale:Residenziale.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Descrizione:
Il nucleo insediativo presenta un agglomerato di corpi diversi disposti intorno a una
corte.
63 2 063 Convento dei 17 Luogo/località: Storia della chiesa, diretta da Hubert Jedin, vol. VI, Voll. IX, Milano, Cooperativa
Cappuccini Edizioni Jaca Book, 1975, p. 523-524.
Il convento si trova fuori dell’abitato, lungo lo spalto sinistro della lama del
Fullonese.
Descrizione:
La chiesa presenta una facciata semplice incorniciata da due pilastri sormontati da
un timpano e un portale, con arco a tutto sesto, successivamente tamponato dove
è stata aggiunta, nell’intradosso, un’edicola. L’interno si compone di una navata
centrale e una navatella laterale; al presbiterio, rialzato, si accede mediante un
arco trionfale sul quale è posto lo stemma della famiglia Dell’Antoglietta. Vi erano
anche tre altari con tele, opera di scuola napoletana, databili al XVII secolo.
64 2 064 Strada Statale n. 17 I Mistero Gaudioso. Annunciazione dell Arcangelo Gabriele a Maria Vergine.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
65 2 065 Strada Statale n. 17 Secondo Mistero Gaudioso. La Visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
66 2 066 Strada Statale n. 17 Terzo Mistero Gaudioso. Natività di Gesù.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
67 2 067 Strada Statale n. 17 Quarto Mistero Gaudioso. Presentazione di Gesù al tempio
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
68 2 068 Strada Statale n. 28 Quinto Gaudioso. Il ritrovamento di Gesù nel tempio.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
69 2 069 Strada Statale n. 28 Primo Mistero Doloroso. Gesù nellnullorto degli ulivi.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
70 2 070 Strada Statale n. 28 Secondo Mistero Doloroso. La Flagellazione di Gesù.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
71 2 071 Strada Statale n. 28 Terzo Mistero Doloroso. La Coronazione di spine.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
72 2 072 Strada Statale n. 27 Quarto Mistero Doloroso. Il Viaggio al Calvario di Gesù.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
73 2 073 Strada Statale n. 27 Quinto Mistero Doloroso. Crocifissione e morte di Gesù.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
74 2 074 Strada Statale n. 27 Secondo Mistero Glorioso. Ascensione di Gesù al cielo.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
75 2 075 Strada Statale n. 26 Terzo Mistero Glorioso. La discesa dello Spirito Santo.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
76 2 076 Strada Statale n. 14 Quarto Mistero Glorioso. Assunzione di Maria Vergine al Cielo.
71 Grottaglie- S.
Maria Mutata.
77 2 077 Strada Statale n. 26 Quinto Mistero Glorioso. Incoronazione della Vergine Maria.
71 Grottaglie- S.
17
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Maria Mutata.
78 2 078 Regio Tratturello 35, 23, Cenni Storici Archivio di Stato di Taranto, Atti Notarili, notaio Cataldo Caforio di Grottaglie, 1659,
Martinese 24,12,13,5,6,7,8,9,10,11. f.79 r.
Il termine “Tratturo” risale al periodo tardoantico, deriva da “Tractoria” termine Antiche infrastrutture per uno sviluppo compatibile, (Università "G. DnullAnnunzio"
latino che indicava il privilegio d’uso dei terreni di proprietà dello Stato. Le vie di Chieti-Pescara; Università degli studi del Molise, Chieti, 2004, pp.395.
percorrenza delle greggi transumanti, indicate con il temine “Tratturo”, hanno Dalena P., Strade e percorsi nel Mezzogiorno d’Italia (secc. VI-XIII), Cosenza, 1995,
un’origine antichissima. Sistemi strutturali legati alla transumanza erano presenti, pp. 47-54.
nell’Italia centro-meridionale, già in epoca pre-romana. Fedele B., Gli insediamenti preclassici lungo la via Appia antica in Puglia, in Archivio
Con la conquista romana del meridione, la rete dei tratturi fu organizzata in modo Storico Pugliese XIX (1966), pp. 29-89.
sistematico: i romani, non appena acquisirono il controllo dei pascoli meridionali, Lugli G.,La via Appia attraverso l’Apulia e un singolare gruppo di strade orientate, in
instaurarono un complesso sistema pubblico di sfruttamento economico, Archivio Storico Pugliese VIII (1955), pp. 12-16.
regolamentando l’accesso e la fruizione attraverso l’esazione di dazi. Massafra A., Storia e natura nella formazione della rete viaria pugliese nella prima
Durante il Medioevo, i tratturi continuarono ad essere percorsi dalle greggi metà dell’Ottocento, in "Riflessioni Umanesimo della Pietra", Martina Franca, 1985,
transumanti e nello stesso tempo rappresentarono, in alcuni casi, le uniche vie di pp. 45-58.
collegamento, tra i vari centri abitati, supplendo alle antiche vie romane rimaste in Palasciano I., Le lunghe vie erbose: ratturi e pastori della Puglia di ieri,Cavallino
disuso a seguito delle invasioni barbariche. (Le),pp.125.
Al XV secolo, più precisamente agli inizi della dominazione aragonese, risale la Uggeri G.: Sistema viario e insediamento rupestre tra antichità e Medioevo, in C. D.
Dogana della mena delle pecore di Puglia istituita nel 1447 da Alfonso I d’Aragona. Fonseca ( a cura di): Habitat-Strutture-Territorio, Galatina, 1978, pp. 115-136.
Da epoca remotissima la Puglia, in particolare il Tavoliere, forniva, mediante il
pagamento di un canone di locazione, il pascolo alle greggi che d’inverno vi
trasmigravano dalle nevose montagne dell’Abruzzo e del Molise, sulle quali poi
risalivano con l’arrivo dell’estate.
Una nuova organizzazione sistematica della rete tratturale si ebbe con l’arrivo della
dinastia Aragonese nel Regno di Napoli.
Alfonso I trovò in gran disordine quell’immensa distesa di terre: se ne dividevano il
possesso baroni, università, chiese, privati e - in dimensioni più estese - lo Stato.
Esistevano in Puglia, specialmente nell’ambito dei terreni demaniali, aree messe a
coltura, le masserie, ma l’invadente e più redditizia attività armentizia in alcuni casi
le aveva ridotte allo stremo. Infatti, se le guerre civili, scoppiate per la successione
del Regno di Napoli, si erano rivelate dannose per tutta l’economia del Regno,
ancor di più lo furono per il demanio, favorendo - con l’allentarsi dei poteri
amministrativi - le usurpazioni e pregiudicando le entrate della fida (la tassa
sull’erbaggio).
Già in precedenza, durante il regno di Giovanna II, si era cercato di riportare
l’ordine nei pascoli meridionali con misure miranti a risollevare l’industria
armentizia, ma la confusione riapparve col riesplodere, alla morte della regina,
delle lotte intestine per la successione alla corona del Regno.
Tali disposizioni sulla pastorizia transumante, assieme alla conoscenza che
Alfonso I aveva della “Dogana delle pecore spagnole”, la Mesta, furono la base del
radicale riordinamento che egli fece dei pascoli che andavano dall’Abruzzo al
Salento. Questi furono posti sotto il diretto controllo dello Stato, accorpando in
unnullunica amministrazione i pascoli demaniali e privati, previo l’obbligo del
pagamento ai proprietari di quest’ultimi di un censo annuo. Questa
regolamentazione garantì un ordinato uso dei pascoli e insieme la sicurezza di chi
percorreva i tratturi.
I pastori dal canto loro furono agevolati con l’esenzione dal pagamento dei dazi
baronali lungo il percorso dalle loro sedi ai pascoli.
Il territorio fu diviso in diverse locazioni di varie estensioni, mentre “locati” furono
chiamati gli affittuari.
La transumanza, e di conseguenza l’originaria funzione agropastorale e
socioeconomica dei tratturi, iniziò a decadere nel corso del XIX secolo. Durante il
periodo napoleonico, avvenne infatti la soppressione della Dogana con la legge del
21 maggio 1806 e l’istituzione di un nuovo ufficio (la Amministrazione del
Tavoliere), che aveva il compito di stipulare gli atti di censuazione e di definire le
vertenze in atto. Con l’unità d’Italia anche l’Amministrazione del Tavoliere fu
soppressa a causa del passaggio dalla pastorizia, diventata meno redditizia (a
causa dell’abbassamento del prezzo della lana) alla granicoltura, secondo quanto
voluto dal neo governo unitario.
In questo nuovo contesto politico, economico e sociale, il numero delle greggi
transumanti diminuì costantemente. I tratturi cominciarono sia legalmente, per
concessione del Demanio, e sia illegalmente, ad essere fagocitati dai fondi agricoli
18
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
e dalla realizzazione di nuove strade di collegamento.
19
id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
delle lotte intestine per la successione alla corona del Regno.
Tali disposizioni sulla pastorizia transumante, assieme alla conoscenza che
Alfonso I aveva della “Dogana delle pecore spagnole”, la Mesta, furono la base del
radicale riordinamento che egli fece dei pascoli che andavano dall’Abruzzo al
Salento. Questi furono posti sotto il diretto controllo dello Stato, accorpando in
unnullunica amministrazione i pascoli demaniali e privati, previo l’obbligo del
pagamento ai proprietari di quest’ultimi di un censo annuo. Questa
regolamentazione garantì un ordinato uso dei pascoli e insieme la sicurezza di chi
percorreva i tratturi.
I pastori dal canto loro furono agevolati con l’esenzione dal pagamento dei dazi
baronali lungo il percorso dalle loro sedi ai pascoli.
Il territorio fu diviso in diverse locazioni di varie estensioni, mentre “locati” furono
chiamati gli affittuari.
La transumanza, e di conseguenza l’originaria funzione agropastorale e
socioeconomica dei tratturi, iniziò a decadere nel corso del XIX secolo. Durante il
periodo napoleonico, avvenne infatti la soppressione della Dogana con la legge del
21 maggio 1806 e l’istituzione di un nuovo ufficio (la Amministrazione del
Tavoliere), che aveva il compito di stipulare gli atti di censuazione e di definire le
vertenze in atto. Con l’unità d’Italia anche l’Amministrazione del Tavoliere fu
soppressa a causa del passaggio dalla pastorizia, diventata meno redditizia (a
causa dell’abbassamento del prezzo della lana) alla granicoltura, secondo quanto
voluto dal neo governo unitario.
In questo nuovo contesto politico, economico e sociale, il numero delle greggi
transumanti diminuì costantemente. I tratturi cominciarono sia legalmente, per
concessione del Demanio, e sia illegalmente, ad essere fagocitati dai fondi agricoli
e dalla realizzazione di nuove strade di collegamento.
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
La facciata della villa è composta da un solo livello tripartito orizzontalmente e
verticalmente da un pronao rettangolare tetrastilo, con una piccola scala con
balaustra, che precede l’ingresso alla villa. La regolarità geometrica della facciata è
messa in risalto dal colore che ricopre la maggior parte delle superfici, lasciando
bianchi solo gli elementi strutturali. La semplicità della prospetto viene spezzata da
alcuni elementi decorativi costituiti dalle balaustre a ‘colonnini’ delle finestre e da
un fregio, un tondo con fasce orizzontatali, presente sulla sommità del pronao
81 2 081 Chiesa Madonna di 10 Chiesa Madonna di Pompei.
Pompei La chiesa fu costruita, fuori dall’abitato, probabilmente nel 1954 in occasione del
centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. L’edificio
presenta una pianta rettangolare con un’unica navata. La facciata, in stile
neoclassico, è caratterizzata da due lesene che sorreggono una trabeazione
sormontata da un timpano, mentre i due pilastri angolari ne inquadrano
l’impaginato conferendo uno slancio verticale; sul portale si apre un piccolo rosone
circolare. La luce filtra all’interno attraverso una serie di finestre presenti sulla parte
alta dei muri laterali; nella zona del presbiterio si erge una piccola cupola a calotta
sormontata da una lanterna.
82 2 082 Castelletto Carrieri 10
83 2 083 Villa Tuzzo 10 Le ville suburbane grottagliesi, trovano ampio sviluppo tra la seconda metà
dell’Ottocento e i primi decenni del ‘Novecento. Ebbe inizio in questo periodo, ad
opera del ceto egemone grottagliese, una ricolonizzazione dei terreni agricoli situati
in prossimità dell’abitato attraverso l’edificazione di alcune ville. La localizzazione
tra ambiente agricolo e urbano non risulta casuale ma trova la sua ragion d’essere
in una serie di fattori deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal
centro urbano; interessi economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali.
Notevole risulta la loro concentrazione soprattutto a Nord dell’abitato, tra via La
Sorte e via Madonna di Pompei, dove sono ubicate Villa Lupo, Villa Mastropaolo,
Villa Erroi, Villa Tuzzo, Villa del Castelletto Carrieri. A Sud-ovest, fra le ville più
interessanti è Villa Gemmato già Mummolo e la villa sita in via XXV Luglio, mentre
a Sud-est, a circa 4 Km. Dall’abitato, Villa Galeasi all’interno dell’omonima
masseria. Si tratta di costruzioni quasi sempre a due piani circondate da giardini
murati caratterizzati da alberi di agrumi, mandorli e ulivi. Presentano uno forma
fondato sulla giustapposizione dei vari stili, neomedievali (Castelletto Carrieri),
neoclassici (Villa Gemmato) e liberty.
84 2 084 Cimitero Comunale 29 Come tutti i cimiteri italiani, quello di Grottaglie fu realizzato all’inizio dell’Ottocento
durante il periodo napoleonico. Infatti secondo l’editto di Saint Cloude, del 1806
voluto da Napoleone, le sepolture dovevano avvenire fuori dall’abitato. Dopo la
costruzione del primo nucleo subì una serie di interventi di ampliamento
documentati in un interessante carteggio conservato nell’archivio storico comunale.
A Grottaglie in questo periodo si affermò un nuovo ceto egemone agrario che si
distinse nella vita civile e politica rendendosi protagonista della maggior parte delle
committenze artistiche di palazzi, ville, casini e cappelle.
Parallelamente ai cambiamenti politici e sociali si affermò un nuovo stile artistico,
soprattutto in architettura; fondato sulla giustapposizione dei vari stili, un linguaggio
architettonico che, secondo Camillo Boito, recupera “ogni vecchia architettura,
dall’egiziana alla quarenghiana” poiché ognuna di esse “ha qualcosa di buono, e
però è d’uopo scegliere e accozzare”.
L’esempio di questo eclettismo architettonico, al quale si affianca qualche modello
in stile neoclassico, è ampiamente documentato nelle numerose cappelle gentilizie
che adornano il primo nucleo del cimitero comunale.
85 2 085 Villa sita in via XXV 17 Le ville suburbane grottagliesi, trovano ampio sviluppo tra la seconda metà
luglio dell’Ottocento e i primi decenni del ‘Novecento. Ebbe inizio in questo periodo, ad
opera del ceto egemone grottagliese, una ricolonizzazione dei terreni agricoli situati
in prossimità dell’abitato attraverso l’edificazione di alcune ville. La localizzazione
tra ambiente agricolo e urbano non risulta casuale ma trova la sua ragion d’essere
in una serie di fattori deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal
centro urbano; interessi economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali.
Notevole risulta la loro concentrazione soprattutto a Nord dell’abitato, tra via La
Sorte e via Madonna di Pompei, dove sono ubicate Villa Lupo, Villa Mastropaolo,
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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche
Villa Erroi, Villa Tuzzo, Villa del Castelletto Carrieri. A Sud-ovest, fra le ville più
interessanti è Villa Gemmato già Mummolo e la villa sita in via XXV Luglio, mentre
a Sud-est, a circa 4 Km. Dall’abitato, Villa Galeasi all’interno dell’omonima
masseria. Si tratta di costruzioni quasi sempre a due piani circondate da giardini
murati caratterizzati da alberi di agrumi, mandorli e ulivi. Presentano uno forma
fondato sulla giustapposizione dei vari stili, neomedievali (Castelletto Carrieri),
neoclassici (Villa Gemmato) e liberty.
86 2 086 Centrale 14 E’ una centrale fatta costruire dall’Acquedotto Pugliese. Lnulledificio principale,
acquedotto destinato al trattamento delle acque potabili, per le sue caratteristiche storico-
architettoniche risulta essere di interesse archeologico-industriale. Simbolo
dellnullindustria dellnullinizio secolo, la costruzione appare imponente e funzionale
come in altri edifici industriali costruiti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del
Novecento. La struttura presenta un sistema costruttivo molto semplice; presenta
dei volumi rettangolari con muri in conci e aperture (finestre e tondi) distanziate con
ritmo regolare. Il tentativo del progettista fu quello di organizzare gli spazi e le
funzioni secondo una logica rivolta al lavoro.
87 2 087 Masseria Fantiano
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