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--- -
C E SA RE
- I N
ALESSANDRIA
DRAMA PER MllSICA
DI FRANCESCO MARIA PAGLIA
D E ID I C A T O
All'Illuſtriſs & Eccellentiſ. signora
L A S I G N O R A

D. M A R I A
DE GIRON, Y SANDOVAL
Ducheſſa di Medina-Celi, e
Viceregina di Napoli... ..
ºara 2 zº 2 --3%. 2-

A ? 5- i a

\ , RC AA,
Sghi fu i
-

ºper APO
Dom Ant Parrino, L I 1699.
e Michele Luigi Mutio,
Con Licenza de'Superiori .
Si vende nella Stampa del Mutio , ſita
allo Spedaletto.

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Sgº figs) a Sfa
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– MA RA

ECCELL. SI G.

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S. Spoſte in alto le
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º". ficio della diſi


ºsa tanza quel pre
8io, che non ebbero dallo
A 2 ſcal
-
l

ſcalpello; onde io offerendo i


all'E. V. il rozzo ſimulacro
di queſto Drama, pretendo
che inganni l'occhio di chi
lo vede collocato così alta
mente. Imploro a queſto
effetto la continuazione del
benigniſſimo Patrocinio di
V.E. del quale miglorio già
da molti anni, e non mi di
lungo ad eſprimere in qual
che parte le belle doti che,
adornano l'animo generoſo
di V.E poiche ſtimo meglio
ad imitazione delle Statue .
rappreſentare col ſilenzio il
deſiderio di ſegnalare colla -
mia umiliſſima obedienza ,
quel Carattere, che profeſſo
- IT CIO –
mentre all'Ev. profondº
mente m'inchino -

Di V.E.

Vmiliſs.Devotiſ 6 Oblig.Ser.
Franceſco Maria Paglia,
A R G O M E N T O.

Entre ſtava diviſo in due


fazzioni l'Egitto, l'una
i 1 a favore di Cleopatra ,
- l' altra di Tolomeo ſuo
Fratello, i quali dopo la morte e
di Aulete loro Padre unitamente
hereditarono il Trono , e ſecondo
l'uſo degl'Egizzi dovevano anco
ſpoſarſi, come ſeguì 3 Giunſe colà
Giulio Ceſare , che andava in
traccia del fuggitivo Pompeo , e
udita la di lui morte orditagli
con inganno da Tolomeo per ope
ra di Achilla ſuo Generale, acer
bamente ne pianſe . Indi ricom
poſti gli animi di rolomeo, e Cleo
patra, si invaghì di queſta, non
meno che di Arſinoe di lei Sorel
la , quale finalmente ſeco a Roma
conduſſe, chiamando poco appreſº
- - 0
-a -e
ſo l'altra con Tolomeo ſuo al
zo. Ciò ſi ha dalle hiſtorie; Tut
to il reſto ſi finge , e particolar
mente per render più leciti gl'
amori di Ceſare, e quelli di To
lomeo non ſi rappreſenta in queſto
Drama il Perſonaggio d'Arſinoe ,
come Sorella di Cleopatra.

- --
PER seN AGG1.
Giulio Ceſare.

Cleopatra.

Arſinoe Principeſſa di Menfi.

Tolomeo Rè d'Egitto Fratello di Cleo


Patra ,

Artabano Rè de Parti, Amante d'Arſinoe.

Argene Prencipe di Perſia , Amante di


Cleopatra.

Achilla Generale di Tolomeo.

Mirena Cameriera di Cleopatra.

Floro Servo di Tolomeo,


A, 4
La Sig. Maria Maddalena Muſi, detta la
Mignatti,Virtuoſa del Sereniſſimo di Man
dova e

La Sig. Angela Gheringb, Virtuoſa del Se


reniſſimo di Mantova .
La sig.Madalena Giuſtiniani,Virtuoſa del
Sereniſſimo di Mantova .
Il Sig. Nicola Paris, Virtuoſo della Real
Cappella di Napoli .

Il Sig. Severo Frangioni.

La sig Lucia Nannini, detta la Polacchi


fia e

Il ſig. Franceſco Sandri -

La Sig. Livia Nannini, detta la Polac


china.
Il Sig.Gio; Batiſta Cavati 4 e

A 5 AVf t
Mutazioni di Scene. l
NELL' ATTO I.

Campagna d'Aleſſandria con vedu


ta del Nilo,e Città in lontananza.
Sala Regia con Trono. -

Carcere ſotterranea.
NELL'ATTO II,
-

Grotteſca con parte di Giardino, e


Boſchetto di Cipreſſi. .
Atrio interiore del Palazzo Reale.
Galleria di Statue con diverſe ve
dute di Appartamenti.
NELL'ATTO III.-
-
º -
Giardino . - - -

Teatro con Loggie.


Regia intitolata di Venere dal genio
di Cleopatra.
N
Ea scena in Aleſſandria.
Intermedi di varie trasformationi.
Le Scene ſono del Signor Ferdinando
Galli detto Bibiena Ingegniero del
Sereniſs. di Parma.

- i , 7 AT
4
- -

- - 1 - I

ATTO PRIMO.
scE N A PR I MA )
, Campagna d'Aleſsandria con veduta del Ni
| lo,e Città in lontananza.
- Giulio ceſare,
che ripoſa in " con Eſercito nu
meroſo, che dorme . -

Eſare neghittoſo; e dormi ancora,


Forſe Pompeo ſuperio", r . e
È i poſte in oblio º a
Le Farſalie ſconfitte . ,
Neiglia
De le tue ſchiere invitte
|
l
L'armi
Già co glifiori
de' ſuoi oziiadorna
ſuoi sfida è battaglia,
Spunta nel Ciel l'Aurora;
Ceſare neghittoſo,e dormi ancora:
Sù del gran fuggitivo -

Si rintraccinº orme;
De la mia ſpada al lampo
L'orgoglioſo nemico r
s" ſi
#
ue ſinfonia
eg dati
deſti il º";
"i
ſtrepitoſa eonin ordinanze fi
Trombe, i So
A.

Al'armi,a le ſtragi; -
t Di Ceſare al core
Ch'è pien di valore
Son vaghe ,
Le piaghe...
Ripo ini.
A l'armi,8 c. , -
',
;-

-
-
- - -- - -

Entra un Capitano, e parla piano, è Ceſare.


è
viti
A 6
-
Ch'
-
2 A T - - -

Ch'hà nel'Egitto il general comando?


Il Capitano accenna di sì, i
Venga Achilla, -

Parte il Capitano. “
E mi renda e -

Ragion, come il ſuo Rege


Mio Tributario, e amico
Abbia dato l'aſilo è un mio nemico.

s C E N A II.
Achilla con ſeguito d'Egizzii,e detto.
º C Eſare al cui gran nome
s'inginocchia.
Le Provincie remote........ . .
coſ E ardiſci ancora ,
Di Ceſare a l'aſpetto - : :

Temerario avanzarti;al tuo Signore


Torna,e " in breve .
D'Aleſsandria le ſpoglie
Rinfacciar gli ſapranno,
Ch'è Pompeo mio nemico,ed ei l'accoglie,
Acb. Signor ſe ti compiaci º
D'aſcoltarmi un momento º
Vedrai che averlo accolto
dffenderti non può
ceſ Sorgi,e t'aſcolto. - . -
Ach Quando le tue falangi : .
Vinſero la battaglia, -

Fuggì Pompeo, chiedendo


L'aſilo al mio Signore; -

Ei che ſempre nel core


Téne il tuo nome,e la tua gloria impreſſa
Il vinto aſſicurò; Nave Reale
i" le vele ad incontrarlo, e in quella
Ciſ. el
Si viver ſuo fùº l'ultima procella
ſommerſe ... r -i ra i

Acb.
p R I M. O. -

Ach.
Fù Non già,dareciſa
trafitto,e armata ſchiera e - º V )V -

L'empia teſta vedrai .


ceſ. Da me lontano
Spettacolo sì acerbo
Acb. E reſta intanto ,
PerCadavere
Il tua gloria,e ſua pena
eſangue - . a
Vilipeſo,e inſepolto in ſu l'arena.
coſ. Trovar vivo il nemico piange.
Per poterlo eſpugnar, ſarei contento»
Ch'à gl'Eroi di tal ſorte
Non ſi toglie la vita è tradimento.
franta fierezza il Rè d'Egitto annida?
Ma non rimanga inulta .
L'ombra de la grand'alma - rida.
Ceſare piange,e Tolomeo non -
Spirti fieri -

“De l'alma guerrieri .. ..


Voi perdeſte una bella Vittoria
Se il nemico di già vi mancò;
Ma non manca in Egitto,
La gloria ,
Se trafitto -

Un berſaglio reſtò.
Spirti,S&c. - parte.

s C E N A I I I.
Sala Regia con Trono.
cleopatra,e Tolomeo, che s'incontranº,
G/ G" ſarà pur l'hora
De la vendetta mia
Toſi. Li gua! vendetta s . . .
Guarda che non mi sbocchi
L'ira dal ſeno
c/ E tu minacci ancora?
14 A T T o,
Già è tempo. verſo la ſcena.
Entrano Guardie da tutte le parti, e impri
2ionano Tolomeo, -

Tol. Io ſon tradito.


Cl. Il mio cenno eſeguito .
Retti ſenza dimora... . . . . .
Tou. Chi mi ſoccorre. .. -
Cl. E tù minacci ancora. .1 , , , i
Tol E voi d'aſpre catene ,
Per ſeguir d'una fiera
I barbari deliri i
Il voſtro Rè cingete , , ,
C
Ampi "manga
rebelli,e non temete.
-- - -
la libertà
-

Tol. Sprezzi)
Cl. La tua baldanza il s .. .
Tol. La mia coſtanza, in
Morte non temo già i
La tua ſembianza e parte.

Artalano,Agnes,Agente ditta, -

Art, olomeo prigionier?


AC/. I Chi lo difende i
Mio nemico ſarà.
Art. "Iempra è Reina o 2
L'ire del Cor. -

Cl. Taci Artabano,e penſa,


Ch'in queſta Regia accolto
Con generoſo invito - -

Foſti da Gleopatra. - - º
Arg. I tuei conſigli ad Artab.
ºiſi à meglior'uſo. . . .
Arſ, Alma ben nata - .
Ala pietà più ch'al rigore inclina.
Cl Del'Egitto ſolº io ſon la Reina
- Arr.
-
-

P R 1 M o. I5
Art. Di " inclemenza,
Q bella Cleopatra, il core armato
Al tuo nome famoſo º lº3
uanto oſcura di pregio.
Cl. " - º
il telo che intereſſa
D'Artabano le voci
- - - - - -

Arſ. Aulete impone, -


Ch'à
Arg. Tolomeo
Aulete ti ſpoſi. i
è morto. -

4 " egli non foſſe, ad Aig,


on potria Cleopatra -

Del Soglio de l'Egitto eſſer tiranna.


ci A te cedo lo Scettro, ad Arſ
Se il Genitore eſtinto - º
Laſcia la Tomba e il viver mio condina.
Art. E la legge del Regno?
Cl. Io lo governo. . “ -

Arſ. Ma di queſt'odio interno -


Non dirai la cagione?
- 4s Alma Regnante - -
on dà conto de l'opre. -

Art. A i Numi almeno.


Cl. Abbian eſſi la cura . . º.
De le coſe Celeſti. -
Arſ. E temer non li vuoi?
Cl. Se mi parlano i Numi -

A lor riſponderò, ma non à voi.


Arſ Tolomeo non t'offeſe.
cl. E' mio crudo nemico.
Art.g" fiero orgoglio)
Arſ. E' tuo Spoſo. - .
3 ſi " º,
Agſ. E fratel º
C/ Nol conoſco. . . . . . .
Arſ E' Rè. . . -

C - Non " - -

-
Lo ſdegno,
-
il rigore -,
sӈca
16 A T T O
S'accende nel core,
Non ſento pietà
eſt'anima irata»
uand'è vendicata,
5ntenta ſarà. parte,
Arf. Và pur cruda inumanº -

forſe vorranno i Numi


Sazi di tanto orgoglio,
i tù ſoſpiri una metà del Soglio,
ai Fino che vive Argene -

egnarà Cleopatra,
Anzi verrà quell'hora, -

ci havrà parte nel Trono Argene ancora


Arr. De l'età giovanile
Lodo il brio,mà riſpondo
Finchevive Artabano
4 Regnerà
6 Non sòTolomeo
che ſpene
i dominar fra noi ti reſti Argene.
Arg. Fino è gl'ultimi reſpiri
Il mio ben difenderò
Art. Dimmi º" l i"i i"
nco"i
il ſangue offrir ſaprò.
mio» prò parte -

"I è,che di Cleopatra,


La crudeltà deteſti,
È pietofa ti moſtri
Èperche
chi per ſ"
on pernon
tua colpa è ſventurate,e
fai l'ifteſſo 3e o eſs
oppreiso,
l
l

Co l'alma mia fedele,


Che ſol per te languiſce,
perche ſempre con me così crudeles
Arſ. Perche non mi laſci
- Se cruda ſon’io, 7 º A.
Per che ti diſtruggi
Se ſperme non v'è.
sati. Perche mi diſprezzi,
S'io
l p R I M o 12
S'io t'amo cor mio,
- Perche tu mi fuggi,
t S'io moro per te.
Arſ Libero queſto ſeno
Già ii più volte
Con Amor non contraſta,
Mà ſe pietà ti gieva
Hò pietà del tuo mal.
º Art, Pietà non baſta
Di tua bellezza il gride -

Sai che quivi mi traſſe, e ſai ch il ciglio


Stupido al tuo ſembiante - -

Quì mi lega le piante.


Apf. Il tuo martire -

più che pietà richiedeº


Art. Se non mi dai mercede
Ne hai pietà, ma mi farai morire º
Arſ. Se parli più d'amore, -

il Core ch'è diſciolto


Sempre ti fuggira
Cercati un'altro volto
i" il tuo dolore
Forſe ti gradirà. parte.
Art. Forſe è in poter d'un'alma
A le ferite ſue ſcegler il dardo:
Ah che naſconda un guardo
i le piaghe in ſeno,S in due luci e le
º Più aſſai dei labri miei parlan le Stelle -
Sciogli Amor
Al mio cor
Le catene, -

o gradiſci la mia fedeltà


O ti muovi è le crude mie pene »
O mi rendi la mia libertà.
18 A T T O
s C E N A V.
Mirena, e Floro.
Mir.T. H non parlar così,
El. Senti Mirena
Diſender Cleopatra
E' troppa crudeltà.
Mir.Sentimi Floro
Difender Tolomeo
E' ſolenne pazzia.
Pl Mà ſai, che mi conſola
CheChe
Mir. forſe un dì.....
forſe x

Vuoi sà l'Egizie arene -

Con qualche eroica prova


Liberar Tolomeo da le catene,
Fl. Baſta ſe tu ſapeſſi
Baſta,hò un ſecreto,
mir. A me ſecreto e ueſto
-

i 'amor che per me ſenti?


Fi (Oh s'io credeſſi
Guadagnarmi il ſuo core)
mir. Oh s'io poteſſi - - -

Scorri queſto ſecreto.


F/ Aſcolta ingrata» . .
S'io ſperaſſi che poi,
Tù m'amerai, direi.
Mi più non poſsio a
Tenercelata,ò Floro
La mia fiamma cocente.
Fi io non ne credo niente
mir. Queſta è ſol miº diſgrazia.
i( io ſe non lo dico.
Mir. Che tirannia.
Fl. (Che grazia)
mir. Quellabro m'innamora
-
- FA.
\
v
e

P R I M O.
Fi (Potrebb'eſſere " “ .
rs lº ,
Mir. Sdegnerai la mia fede?
Fl. (M'inteneriſco aſſai , -

Mir. Io ſon voſtra occhi amati.


fi (Grugni peggio del mio ſono adorati )
Mir. Morir tu mi vedrai. -

Fl. M'amerai?
Mir. Già mi ſtruggo. -

Pl. Orsù vien quà già ſai, (ro


Ch'al fondo
Cinto di foltidelſterpi;il
giardinſai?
v'è un'antro oſcu v

Mir. Sicuro. - -

f/Sotto l'antro è una grotta, e queſtasgrotta


La ſai? -

.Mir. Nò.
FA. Queſta grotta......
aceraiº - -

Mir. Tacerò. - 3
F/ Prometti.
Mir. E giure.
AF/ Come dico la grotta
Conduce a la prigione
Dove fè Cleopatra -

Rinchiuder Tolomeo;per quella ſtrada a


Di liberarlo io ſpero. ”
Mir. Hai la chiave? -

Tl. Che chiave - ,


-

Se nºn c'è porta;e ſol da quella parte ma


Dov'entra il prigioniero. ”
Mir. Ma benche ti rieſca . . . - º

Trarlo da la prigione º -

Dove ſi ſalverà ? - -

FJ. Ci penſi lui, t.

º" l'hò ſcarcerato e


ratti d'andar a far i fatti ſuf. --
Mir. Molto è Floro ti deggio. -

Fl. E m'amerai? -

Oh me felice.
Mir.
20 A T T O
M; r. (Te n'accorgerai)
Dimmiperil te
ti, vero lo credi,
provi gli amoroſi affanni.-

it
Fl. Tu lo dici
Mir. Che importa
Fl. Eh via.
Mir. T'inganni.
Credimi sì t'inganni
Che queſto mio viſino
Sò che non è belliſſimo,
Ma pur non è per tè .
Credimi,in vant'affanni
Per queſto bocconcino
Che non ſarà dolciſſimo,
Ma non è amaro è ſe
Fl. Cor mio vien quà
Mir. Son ſorda - -

ie, mio tu vuoi darmi un pò di corda


Triſtarella
Sei pur bella ,
Mir, Poveraccio
FA Sempre in braccio. - - - -
Mir. Speri in vano.
Fl. Stretta ſtretta . • •
AMir. Piano
Hai fretta
Fl. Ti terrò
a z. Mà quando.
Mir. Mai
Che Paſquale
Che animale.
Rl. Spero sì
Che m'ami) aſſai,
Mir. Fai male º
P R I M O. 2i l)
s C E N A VI. A

oeopatra, e Argene da una parte, poi Arſinoe


: ani, dall'altra,poi giº
Arg. V VEngo a voi luci mie belle
Care Stelle
Del mio cor
ao Senza il lume ch'in voi ſplende
99 Non accende
3» - Il Dio d'Amor.
CA Argene i tuoi ſoſpiri
Cleopatra gradiſee
Art. E vuoi ch'io mora. ad Arſi
c . Ma non riſolve ancora ad Arg.
Arg. Non riſolve?
Arſ. E non baſta, ad Art.
Mir. Signora. º CA
Art. Un dì m'uccide. ad Arſ.
Cl. Che brami. è Mir.
Mir. Una parola .
Cl. Dilla -

Mir. Mà vi vorrei da ſola è ſola.


c/ Vanne in diſparte Argene.
Arg. Attendo i cenni tuoi ſi ritira.
Mir. Così và bene.
Cleopatra ſi pone ad aſcoltar Mirena , .
- che gli parla piano.
Artab. Dunque da te ſchernita. ad Arſ,
Eſſer ſempre dovrà la mia gran ſè.
Arſ. Perche ti diſtruggi
Se ſperme non v'è.
Artab. Perche tu mi fuggi
S'io moro per te .
C/ Che aſcolto ! d Mir.
Mir. Il vero.
Cl. E tanto
Ardiſce un ſervo; o!à . Mir.
22 A T T o
Mir. Chiama Sua Maeſtà. verſo la ſcena.
Entra un Capitano delle guardie.
Cl. Parti Mirena, e taci. - - - -

Mir. Non temete di niente


Son ſecreta, così naturalmente parte.
Torna Argene. - - --
Cl, Floro ſi cerchi, e s imprigioni; intanto
eſtino da per tutto - -

Del Giardino Real cinte le mura.


- Parte il Capitano. .
Arg. La tua pace ben mio non è ſicura.
Artab Cleopatra ſe forſe
L'opra mia nulla vale
Di me diſponi,
Cl. Ancora - .
Non ſon tanto infelici
I caſi miei, ch'io deggia -

Confidar la mia vita à miei nemici.


Artab. Troppo è Reina offendi - - -

Alma nata à lo Scettro. -

Arſ. Il ſuo configlio


Sclo è del giuſto. -

Artah. E allora,
Ch'io vedeſſi in periglio
I.a tua vita, il tuo Regno
A 'l'olonieo ſarei nemico ancora.
Cl. Tanto da te non voglio ,
Anzi come ſeguace
D'Arſinoe tua, che Tolomeo difende,
Compatiſco Artabano il tuo cordoglio.
3, Arg. Del Regnator de Parti . . .
2, Non fà d'uopo il valore,
» E ſe foſſe in periglio
», La vita del mio bene -

, La difeſa di lei tocca ad Argene.


3, Ai tab. Prencipe à la Reina
» Il tuo genio è paleſe
3, B : mar le puoi, mà non puoi ºrie

--
r . . . e allº
S C E N A V I I.
Achilla, e detti.
º R. Eina ecco dal Campo
WA. Ritorno al fin, già conte
Di Pompeo l'avventure -
A te ſaran; non iſdegnar che Achilla
Al tuo piede Real chini la fronte.
cl. Il ſervir Tolomeo
Non s'aſcriva a tua colpa;odio nò prove
Contro di te, mi piace
Il valor da per tutto ove lo trovo,
Ach. Il Gran Ceſare viene.
Cl. Hà già precorſi
I ſuoi paſſi la fama.
Arſ. E' giunto !
Ach. Ed hora v

Quì lo vedrai
Cl. Come t'accolſe º
Acb. Irato - -

sol perche di Pompeo gli ſpiacque il fato.


ci, Hor le ſue trame ordite
Piangerà Tolomeo; tutti partite .
Acb.topreparo l'albergo al Gran Monarca.)
Arg. Veggio di Tolomeo l'ultimo danno.
Ariab. Temo di Tolomeo l'ultima parca.
Arſ. Spero di conſolar del cor l'affanno -
- partono.
cl. Mie luſinghe ecco il tempo
Di prender l'armi; amante” . eu ,
Voi rendete il Monarca al mio sébiante
Ciglio non eſſer tardo -

A ſaettargli il cor,
Che cedono ad un guardo
L'anime grandi i" - -
Siede in T SCE
Tronº ...
24 A T T o

S C E N A V III.

-
Ceſare, e detta, che và ad incontrarla.
Ceſc A La Donna del Nilo
Ceſare già ſoggetto
Dona il ſuo cdr (che Maeſtoſo oggetto)
- Vanno al Trono.
.Al Gran Giove del Tebro -

A cui ben'è dovuto -


L'Olocauſto de l'alma
Oltraggiata Reina Cfſre in tributo.
Ceſ. Oltraggiata? e v'è al Mondo
Chi del tuo volto à i raggi
Non porga voti, anzi che tenti cltraggiº
Cl. Non ſonº io qual tu dici
Mà qual ſia la beltade,
Ch'il tuo ciglio benigno in me ritrova
Ceſare credi è me poco mi giova
Si chiami Argene, alle guardie.
Il figlio a Ceſ
VDel Perſiano Regnante. . d Ceſ.
gi Queſto?
Cl. Che già ſi pone è letue piante.
S C E N A I X.

Argene , e detti.
Arg. C Alcano le grand'errme
Queſte felici arene
Ond'io lieto le bacio.
ºf"immi
bbraccio Argene,
perche ſcorrendo
Vai nel Regno d'Egitto.
Arg. Chiedilo è Cleopatra.
Ceſ Intendo, intendo .
- -
E2 f il
-

" s 'à -

P R I M O.
E tu bella Reina
As l b)
º
-

Narrami, che t'affligge .


Cl Tolomeo, che le ſtelle -

Mi fecero Germano, e il Genitore


Per le leggi del Regno
Mi deſtinò Conſorte
Aſpira a la mia morte,
Arg. Ei ſolo in Trono
Seder vorria.
Cl. Ma di ſeguaci, e forze
Cºsì priva non ſono,
Che paventi cadere.
Arg Hor ch'in Egitto
ºi Ceſare il Grande,
Teme aſſai meno.
Cl. E Giudice Severo
Signorti bramose protettorti ſpero.
Ceſ Reſpira è bella, e ſappi,
S'alzano dal Trono .
Che di Pompeo la morte,
Già diſcara m'ha reſa
Pi Tolomeo la vita;or che nemico
Lo veggio à Gleopatra -

"aſſai lº ſento a la ſeconda offeſa.


Mà dov'è?vvol ragione, -
Ch'à Ceſare d' avanti
A comparir non tardi.
e/ E mie prigione.
Arg. Potrai quando ti piaccia
f, condurre a piedi tuoi.
C/ Per ora -

Poſa richiede il fianco,


E dal peſo del'armi,
E dal viaggio affaticato,e ſtanco.
Ceſ Allor ch' al mio ripoſo
Qosi ti ſcorgo intenta.
urbi la pace mia .
C (Oh ſe m'amaſſe,io ſi pur contenta.)
26 A T T O
Ai (Par, ch'a Ceſare piaccia oh geloſia)
parte -
Ceſ E dolce la fatica
Quando la meta è così bella, e giuro
Che per mirare un volto ,
Ove tutte le grazie hanno l'aſilo,
Mille volte verrei dal Tebro al Nilo.
Cl. Verreſti ?
Ceſ. Si
a 2. Perche ?
Cl. Per gloria del'Impero.
Ceſ Nò nò.
C/. Ma non per me .
Ceſ Verrei per te .
e/ Ti guida honor guerriero
a2 Seguir il Nume arciero.
3 8" a 2 del cor non è.
parte Cleep.
s C E N A X.
Arſnce, poi Artabano, e detto.
Arſ. L Romuleo tonante
Arſinoe ancor s'inchina,
Ceſ (Oh che ſembiante)
Bella chi ſei?
Arſ. Di Menfi -

rincipeſſa infelice, e benche ſcorra


Regio ſangue degl' Avi
Per le mie vene io ſtimo
Il mio pregio più grande eſſerti ancella.
ceſ (E bella Cleopatra, Arſinoe è bella)
Art. Proſtrato al piè Sovrano
Gran Monarca del'Orbe,ecco Artabano.
Ceſ. Il Regnator de Parti? v,

Arſ. Appunto. -

ce/
P R I M O .
ce/ Al ſen ti ſtringo, e già la fama
27 li',
Il tuo valor m'eſpreſſe ,
Ma non ſeppi giamai
Ch'Arſinoe entro i begl'occhi il Sole aveſſe
Arſ Tù l'innocenza offeſa.
Signor proteggi . -

Ceſ E chi t'inſulta ? -

Arſ. Il fiero
Genio di Cleopatra ,
Di Tolomeo,di me gioco ſi prende.
Ceſ.(vi è l'offeſa, è vaga chi l'offende)
Arſ. Penſo che la Reina
Con menzogneri accenti -

T'habbia di già preoccupato il core .


Art. Ma l'ingiuſto rigore
Ben preſto ſcoprirai; parla à chi vvoi
E ciaſcun ti dirà gl'inganni ſuoi .
Ceſ Di Tolomeo, di Cleopatra i ſenſi
Mi ſi faran paleſi . -

Arſ. Entro Carcere orrenda


Ei fra tanto è ſepolto.
Ceſ. Farò ch'a lui la libertà ſi renda,
Tu diſcaccia dal ſeno
Il duol che ti tormenta
Art. Se Ceſare è in Egitto
Ceſſa la tirannia.
Arſ(Oh ſe m'amaſſe,io ſarei pur contenta )
Ceſ. Deh Conſolati o bella. -
Art. (Par, che à Ceſare piaccia oh geloſia)
Ceſ. Nel mio ſeno un certo foco, (parte.
Và ſerpendo,
A poco a poco,
E diletto al cor mi dà.
Dal tuo ciglio io sò che naſce,
Sembra dolce ne le faſce,

Arſ Datti
i"
Ni1pace
itruggera.
Artabano piarter,
- B 2 Se
28 A T T O
Se ſprezzato tu ſei;
E pur bello, è pur vago
Di Ceſare l'oggetto a gl'occhi miei.
Mio cor io già nel petto
Ti ſento palpitar
Amar
Tù vvoi .
Di queſto primo affetto ,
Io non ti ſgrido nò »
Difenderti non sò
Dai lacci tuoi . )

S C E N A XI.

Carcere ſotterranea.
Tolomeo.

Hi invidia il naſcer grande,


Veggia le mie ſventure, e poi ſi penta
8" quanto era meglio
ntro ruſtiche faſce
Aprirgl'occhia la luce;
anto men duro è l'origlier ch'appreſta
inta d'erbe la terra, -

Che di morbide piume il luſſo infame,


AQuivi adular le brame
3, Vedrai "; la ſorte,
, Ivi ſoldi ſe ſteſſa
Goder vedrai la povertà contenta»
Chi invidia il naſcergrande,
s Veggia le mie ſventure,e poi ſi penta.
Pure ad onta del fato
Coſtanza havrei, ſe amore -

Non m'aveſſe rapito in petto il core,


Arſinoe, e dove ſei, -

Fra tante pene e tante


A darmi un gran riſtoro - . U
il
-

v -
-

p - R I
-

M O
Un raggio baſteria del tuo ſembiante,
29'
º
º ì ſ
Occhibelli il voſtro lume
Dolce e caro -

Far potrebbe il mio dolor ,


Se il penſar ſolo al mio Nume
Tanto amaro -
Non lo rende à queſto cor.
S C E N A XII.
Floro, e detto .
Flo, Olomeo Tolomeo.
chiama forte di dentro
Tol. Qual voce è quella ,
he in queſt'orrido albergo
Mi feriſce l'udito º
Forſe qualche Infelice
i Sepolto in queſto Abiſſo
Pianger meco vorrà l'aſpre ſue pene,
O meco alleggerir le ſue Catene.
FI. Tolomeo .
Tol. Che ſarà ! Chi ſei ?
li Fl. Son Floro.
Tol. Floro ! vieni che chiedi?
2FA Hò un naturale fuori
Da che ſono ingraſſato,
Ch'ad ogni piccol moto
uando voglio parlar, mi manca il fiato.
Tol. Chi quì t'aperſe il varco?
Fl. L'induſtria mia; ti baſti
Per hora di ſaper ch'al primo ingreſſo
º TMi s'è ſmorzato il lume ,
Che mi ſervia di ſcorta, e ſon paſſato
Frà mille ſaſſi , e " e foſſi, e ſpine
Pria di trovar di queſta grotta ii fine
Tol. Morte, è vita mi rechi?
Fl. Morte nò, che di lei
| B3 Ne
32 A T T O
Ne Miniſtro, ne Nunzio a te ſarei
Vita non sò, ma almeno
Libertà ti darò; queſta lucerna
Servirà di Lanterna. -

Prende il lume della prigione.


To/ Libertà mi prometti?
Fl. La ſdegni º
Tol. Ove conduce
La via d'onde veniſti ?
RJ. Appunto al fondo
Del Giardino Reale.
Tol E in altra parte
gella dov'io paſſai.
Fl. Queſta è ſecreta ,
Anzi del tutto ignota.
Tol. Inerme, e ſolo
Io che farò.
Fl. Fuggire i
Anch'io ſon diſarmato,
E in queſte congiunture
Son grand'armi le gambe, (peſa
Perche à chi fugge un'arme al fianco apr
E ſempre impedimento,e non difeſa,
Tol. Mà dove andrò?
FA. Tù puoi.
Prender la via del boſco,
t. Che confina coll'antro, al fin ſe tante
Difficultà tu fai, -

Di quì non uſcirai ; vieni Signore


Riſolviti non più che paſſan l'hore -
Tel. M'eſponi à gran cimento.
F/ Se poi non ne rieſco ..
Tol. Tù ci perdi la vita .
Fl. E tè ritorni un'altra volta al freſco.
Tol E dove mi guidi
Nemica mia ſorte ,
La vita diſprezzo ,
Non temo la morte,
Che
P R I M o. 31
Che chiedi , verrò.
Sono a le pene avvezzo,
Onde ſe tù m' uccidi
Nò che non mi deridi,
Perche purtroppo il so.

Fine dell'Atto Primo.


A TT O II,
S C E N A P R I M A.
Grotteſca con parte di giardin ſchetto
di Cipreſſi. ,

Floro, che eſce dall'antro,poi Tolomeo.


F/. Aſcia ch'io riconoſca
Se v'è alcun quì d'intorno;
Trattienti un'altro poco, adeſſo torno.
oſſerva il giardino. -
Quì non v'è gente, vieni
Eſce Tolomeo dall'antro
Ferma. vede gente,
Siamo ſcoperti. -

Tol Oh Dei. -

F/ Fuggi.
Tol, Mà dove? -

Fi. Non sò, di quà,di là, per tutto è peggio,


Tol. Dove m'aſcondo i
Eſcono guardie di Cleopatra.
S C E N A II.
Artabano, e detti.
Art. Tolomeo, che veggio?
Tol. Artabano,
Art. Fermate. alle guardie.
Fl. E il Rè fuggito ad Art.
Dalla prigione ed ora
Queſti prender lo vonno.
Art Amici io voglio,
Che d'offeſa mortal ragion mi renda
Pria Tolomeo con ſingolar simatº,Ol
-
-e

N
S E C O N D O, -

Poi ſarà mia ventura 33 l liſ


Per ſervir Cleopatra, g .
In Carcere condurlo,ò in ſepoltura
Datemi un ferro.
Prende un'arme da un soldate,e la da 2
Tolomeo,
Prendi .
Tol. (Anco Artabano
Mio nemico ſi fà.)
Art Taci ch'io fingo . piano a Tol.
Tol. La minaccia non temo,il ferro io ſtringo
F/ Scoſtatevi Signori. alle guardie .
Arb. Difenditi; ſon teco.
si volta dalla parte di Tolomeo.
a e Ah traditori”
Incalzano le Guardie, 3 entrano,
Fl. Pur mi pareva ſtrano,
Che nemico al mio Rè foſſe Artabano.
Hor'io che faccio.
S C E N A III.
Argene , e detto, poi Aebilla, poi Ceſare
con guardie ,
tg F
Arg.TX si, che Tolomeo
Loro -

Sia dal Carcere uſcito »


Dov'è?
Fl. Non Sò.
# Nol ſai º
IFA Sei del partito
Di Cleopatra. -

Arg. O dillo, è ch'io ti ſveno.


Fl Ah Signore la vita
Acb. Che fai? ad Arg.
Dov'è il mio Rege? a Fie
Ceſ Achilla, e quale
Strepito d'armi è quello, -

- e B 5 - be
3, A T T O
e quivi udii ?
Acb. Da Floro
Saper tutto potrai .
Ceſ. Narralo.
F/. Adeſſo -

Si come Tolomeo
Carcerò Cleopatra,
Poſcia lo trafugai,
La onde la Reina
Quando giunſe Artabano ,
Perloche venne gente ,
Quindi chiedo perdono
Quantunque è ſtato inganno ,
Concioſia coſa che m'ammazzeranno.
ceſ. Da tuoi conſuſi accenti
Verità non ritraggo.
Acb. Dove andò Tolomeo?
F/ Là verſo il boſco.
ceſ. Il mal, che ti ſovraſta.
Floro temer non devi,
Ti dichiaro mio ſervo, e tanto baſta.
Fl. Mi fai ſcrivere al rollo º
Ceſ. Si farà. -

Fl. Me ne vado a rompicollo. parte


Ceſ Vanne Achilla, ricerca
Le vie del boſco, e pria ch'alcun l'uccida sº
Tolomeo riconduci .
Acb. Pongo l'ali alle piante. parte.
Ceſ. E voi ſeguite Achilla, ove ei vi guida.
alle guardie che partono.
Perche tu ancora Argene
'Tolomeo non difendi?
Arg.Alta cagione
Me'l vieta .
Ceſ A un Regio core
Non v' è cagion che vaglia
A vietar le bell'opre.
Are. E un Nume.
Ceſ E il Nume arciero, Tù
S E C O N D o 35 a

Tù non riſpondi, è vero Argene? l li 5


Arg. E vero. -

E vero,
E il nume arciero,
8"
e del mio petto -

Incatenò la fè
E bello
Ancor l'oggetto
E forſe piace a te. parte.
ceſ. Cleopatra quì giunge, -
Voglio un ſogno amoroſo
Fingere per provar s'hà il cor geloſo.
Ceſare và è ſedere,efinge di dormire.
S C E N A I V.

º FACleopatra,
- Mirena, e guardie.
à mio modo Signora
Laſcia andar Tolomeo.
C/ Dove ne gite
Miei confuſi penſieri.
Mir. Ceſare è qui che dorme:
Cl. Orsù partite, alle guardie che partono.
Mir Queſto è il tempo opportuno
Di paleſartiamante ;
A che tanti riguardi;appreſſo a poco
Il ſuo genio hai ſcoperto
Cara Signora mia,
Il morir di ſilenzio è gran follia.
Ceſ. Ah. Soſpira in ſogno.
Mir. Zitto che ſoſpira.
Cl Oh ſe una larva amica
Gli preſentaſſe in ſogno
º" fede.
Ceſ. Cor mio,
ſa
Ma,
Mir. Taci che fosº
v Ma ancor non ſi dichiara.
B 6 “ Ci “
36 A T T O
ci Gran dolor ſentirei ſe non foſs'io.
coſ. Vieni Arſinoe ſºgna.
c/ Che ſento !
Mir. Oh buono affè.
Il ſoſpiro, e il cor mio non viene a te,
cl. Accenti udir non voglio
Sì acerbi a l'alma mia.
Mir Comincia a lavorar la Geloſia.
Cl. Io parto.

i"
Ceſ. arrivi e
ove.
Dove i fiumi "
'nge ſvegliarſi.

cl. De le tue voci al ſuono.


O tu dormi,ò ſei cieco
Mi credi Arfinoe,e Cleopatra io ſono .
ºſ Sò che ſei Cleopatra. -

cl. E così preſto


Ti ſcordaſti del ſogno?
ºf Qual ſogno?
cl. Quel ſoſpiro.
Mir. Quel cor mio.
Gl. Vieni Arſinoe.
cef. E' vero, inteſi:
n " dolci ſopori -

Io ſognavo battaglie e non amori.


Air. Ne i bellicoſi fatti
Fai l'amor col nemico,
È gli dici cor mio mentre combatti.
Ceſ: fi allor che con ſoaviaecenti
Cleopatra al mio petto
Fè prometteſſe,ed io
Gli diceva cor mio.
Mir. Ah ah.
ceſ. Giungea fra tanto
Arſinoe, e mi parea
Che pretendeſſe amore
Mir. Ecco quì la battaglia.
coſ. Io che me l'aſma - - Te -
-– -

- s E C o N D o. -

Te ſola ho impreſſa, intrepido


Vieni Arſinoe,e vedrai
fiſica” sº;sa

Ch'io ſon di Cleopatra


Mà queſt'ultimi accenti -

Forſe tè non udiſti, e mi ſvegliai.


Mir. Se Ceſare lo dice
Tutto creder ſi può,
Che ti pare? à Cleop.
Ceſ Ben mio parla.
Cl. Non sò.
Ceſ. Non sò? chiedimi pure
Ogni prova maggiore,
E vedrai di chi ſia queſto mio core.
e/ Per togliermi il ſoſpetto;
Che dal ſogno mi nacque
D'Arſinoe a la preſenza
Parlami tù d'amore.
Mir. E' un paſſo ſtretto.
ceſ. Del tuo geloſo affetto
Troppo dura è la legge i
Penſerò.
Cl. Nol farai º
Ceſ. Sì tel prometto;
E allor s'io t'amo è nò
Dubbiterai?
CA Non sò. -

coſ. Non ſapete


O luci amate
i" che fate
li con lo sà
Voi piagate
E non volete
Poi gradir la fedeltà. parte.
- Non, &c.
c/. Che ti ſembra Mirena
Fiavrà pace il cor mio?
2Air. Voi già ſapete
Ch'io parlo apertamente, rº
Ei
iº A T T O
i dice aſſai; ma non gli credo niente.
el Ah non mi dir così -

Ah mi ſi ſpezza il cor -

Non hò più pace -

Fingi, dimmi di ſi»


Che la luſinga ancor
A l'alma piace. parte.
Ah non,òrc.
Mir. Io dirò quel che vuºle,
mà in fatti non lo credo,
Anzi s'ella vedeſſe i penſier miei
Saprebbe ch'io non credo manco a lei.

S C E N A V.

Floro in habito di Soldato Romano, che paſſa


avanti à Mirena con gravità. -

Fl
O"(Non
queſta sì ch'è bella.
mi conoſce) ripeſſa,
Mir. E che creanza è quella,
Elà Signor Soldato,
Eh Signor foraſtiero, a
Fl A me? -

Mir. Iii, queſto è Floro.


Fi. Uuh queſto è vero. -

Hò una ſoma di furie nel ſeno


Hò un barile -

Di bile -
Nel Cor
Sputo aſſenzio, reſpiro veleno
Raſchio fiele, e ſtranuto furor.
Mir. Dunque . . . .
F/ Taci ſpergiura. . . .
Mir. Senza udir la diſcolpa....
Fl. Le Guardie nel giardino
Sono un ſegno evidente, i -
S E C O N D o 39
E tu ſola il ſapevi
Spia maledetta.
4, -

Mir. Io non hò detto niente.


FA Se Ceſare pietoſo o
Con la ſua protezzione
Non ci haveſſe p"
uanti pezzi di Floro avreſti viſto?
i modi di morire
Vedi qual l"
t'aggrada,
E vittima ſarai
al de la mia ſpada.
Mir. Se m'impegno
Ne lo ſdegno
Ti ſgraffigno
Ti ſvergogno
Tù vedrai quel che farò
Sento già l'umor ſanguigno
Che hà biſogno
Di punir chi m'oltraggiò.
Se, &c. -

Fl. Fumoſella.
Mir. Sgraziataccio.
g º
Mir. Và in là.
Fl. Che sì.
Mir. Non più
parte Fl.
Io crepo de le riſa
Parea che mi voleſſe
Mangiar in un boccone
Come l'hò ſpaventato;oh che poltrone,
Torna Floro.
F1. Sfacciatella.
Mir. Inſolentaccio.
F/ Senti.
Mir. Taci. -

Fl. Baſta. - v
Mir. Zitto,
Fl. Hai ragion tù.
SCF
A9 A T T O
S C E N A VI.
Atrio interiore del Palazzo Reale,
Arſnoe, e Ceſare, poi Achilla.
Ceſ.
ALFarfalla
tuo bel lume intorno
io già ſon reſos
uell'aure che ſpiri
Allor che non ti veggio
Accompagna il cor mio º i ſuoi ſoſpiri ,
Arſ. Signor quand'io ſapeſſi,
Che piaccio a gl'occhi tuoi,da miei roſſori
Prenderei la licenza,
E direi . . . .
cef Che direſti?
Acb. Ceſare.
coſ. Attendi. ad Acb.
Segui ad Arſi
af Achilla aſcolta è coſi
coſ: Vieni. . ad Acb
Acb. Con Artabano
Poco lungi naſcoſo
Tolomeo ritrovai;del ſuo partito
Molti già pronti offrono l'armisei pettos
Ei però non riſolve
Tentar impreſa alcuna -

senza che i ſappi, anzi ſi cangia il manto


Per trasferirſi occulto
A prender le tue leggi
uando ti piaccia, ed evitar l'inſulto.
coſ. Digli che non è poco,
Ch'io gli ſalvi la vita»
Mà che veder no'l voglio.
Arſ Deh non tanto rigore
Contro il miſero Rè,
Aſcoltalo Signor;ſallo per me. --

- Cef.
S E C O D o 4t º i
ceſ De lo ſdegno la fiamma ad Arſ: º iº
Smorzo i te, quella d'amore aceendo
Sentirò Tolomeo;dì, che l'attendo ad Acè.
parte Achilla.
4ſ (Io sì ſchiva d'amore
Lo dirò. )
ceſ. Che direſti?
Arſ. Direi, che da quel punto
Ch'io vidi il tuo ſembiante . . .

ºſ,("
º"
Ceſ, "s )
Arſ (Celar già più no'l ppoſto)
Arſ. Io t'amo.
Ceſ Cari accenti che l'alma
Stretta più mi legate.
Arſ. Vedi come paleſo
Del mio ſen la ferita.
Ceſ. Già vedeſti il mio foco,
Tù ſei l'idolo mio, tù la mia vita,
Mà queſto noſtro amore
Convien che reſti occulto.
Achilla torna .
Acb. Ateritorno.
Genti di Cleopatra, - -

Genti di Tolomeo già prendon l'armi


ueſte, ch'il Rè s'acclami,
telle, ch'il Rè s'uccida, .
Vieni,ch'a la tua viſta
-
Ceſſa il tumulto,e ſvaniran le grida para
Arſ Vanne Signor,
Ceſ Cor mio
Peno a laſciarti.

gi; Adig
Ceſ.
62
i"" " i",Dio l'armi.
elto, e ieguo); -
de
3 -

Torna,e ſi Dio d'Amor.


Ceſ. arto,e lento e– 12
Arſ.
- a 2.
42 A T T o
- 2, Nº gran pena allontanarmi.
Arſi a ti porti : -

cº: Ma iºio in pegno il corº


S O E N A V I I.

Preceduto ſtrepito d'armi di dentro, eſcono


i Soldati di Cleopatra incalzati da Par
teggiani di Tolomeo,e ſegue una
zuffa ſanguinoſa.
Ceſare, Artabana, Argene, Achilla,e Floro con
una ſquadra di Soldati Romani,
coſ DiL'ardire
Ceſare a l'aſpetto
ancor non ceſſa.
-

Arg La clemenza vi giovi.


Aeb. L'ira non aſpettate.
Artab. E degl'odii inteſtini
A Ceſare la cura omai laſciate. -

Artalano caccia da una parte i ſeguaci di


Cleopatra,e Achilla dall'altra quelli
di Tolomeo.
Coſ Gite Artabano, Argene;
Ghe non ſi riuniſca
Il tumulto che bolle
Frà i rebelli del Regno. -

Arg. D'opporſi a'céni tuoi né fiachi ardiſca.)


Art. Baſta il tuo nome à raffrenarlo ſdegno.)
- - - - - partone,
Fl. Prima che queſta gente -

Di nuovo ſi raduni .
Anch'io,vado a dargl'ordini importuni -
parte,
S E C O N D O. 43
S C E N A VIII.

Cleopatra fuggendo da due guerrieri, Tolo meo


in habito Romano, che la difende,e detti.
Cl. Cº" quanto deggio
Al tuo raro valore,
Tolomeo ſi ferma in faccia di Cleopatra, ed
eſa l'ºſſerva.
Oh Dei che veggio !
Tol. Vedi quel gran nemico,
Che ti ſcampa da morte.
Cl. Era la morte
Più cara aſſai,che per tua man la vita
Ah Ceſare,e tu m'ami,io ſon tradita. .
Ceſ. Che ſarà chi t'offende,
Se traditor tu chiami
Chi ti falva la vita.
Cl. Tolomeo tè proteggi,io ſon tradita
Son tradita, e la vendetta
Da lo ſdegno,da l'amore
Io cercherò.
Spezzerò
ella ſaetta, -

Che trafiſſe queſto core,


E l'ingannò. - parte.
Ceſ. Seguila Achilla,avverti,
Che qualch'un non l'offenda.
Acb.Così la cruda a intenerirſi apprenda.
parte.
Ceſ &ià di Pompeo la morte
Mi reſe a prima viſta
Odioſo il tuo nome.
Tol.Pure a tuo prò fù quella trama ordita.
Ceſ. A te toccava ſolo -

\
Il negargli l'aſilo, a me la vita.
To/ Svenar un tuo nemico f
Cre
44 A T T O
Credei che grande impreſa
Foſſe appreſſo al tuo core,e non offeſa.
coſ. Sempre offende il mio core
Ciò che non è cimento;
Non è mai grand'impreſa un tradimento,
Al fine hora ti veggio -

Difender Cleopatra,e ti perdono


De l'opre generoſe amico, io ſono.
Tol. Vedi, ſenza ch'io 'l dica -

Il ſuo fiero coſtume v

Sol con falſo rapporto


Di ſedizioſe voci,
Ch'io conſpiraſſia la ſua morte,ardiſce
Pormi frà lacci,ed hora
Perch'è mio dono,odia la vita ancora -
seſ. Vedrai che ſtella amica
Per te riſplenderà
Colei ch'è tua nemica
Al ſenti ſtringerà parte.
Vedrai,ºre. -

S C E N A IX.
Piero,e detto,
1FI. Io Rè pur ti riveggio.
Tel O i" i"e
A la tua fedeltà non ſono ingrato,
Fl. Conſolati,Signore;
Ceſare c'è di mezzo .
Hor ſi farà la pace,
E delle tue ſciagure havrai la palma
Vengono le tempeſte,e poi la calma.
Tol. Poco giova al mio corea -

eangi Cleopatra
Le ſue barbare tempre,
Arſinoe è il mio teſoro, -

A quella io penſo ſempre,


cº -
º S E C O N D O. 45
Quella ſola deſio, ſol duelisadio)
Fl Queſt'è un'altro negozio, - -

Non vorrei che l'amore


Ti ruvinaſſe il Regno.
Tol.Mi fà guerra l'amor più che lo ſdegne
Dopo tante, e tante pene
ueſta ſpene
Queſta ſola
Mi conſola,
E alletta il cor.
Il mio ſcettro,ed il mio Soglio
Vale men del bel cordoglio,
Che patiſco per amor. parte
Dopo 8 c.
s C E N A x.
Mirena,e detto,
Pl. Cco l'empia Mirena.
Floro ſi ritira, e poi la ſorprende.
Mir. Io m'accorgo beniſſimo,
Che il Signor Giulio Ceſare
De la Signora Arſinoe
E innamorato morto,e mi diſpiace;
Mà non dirò più niente
Perche la mia Padrona
Dice che la luſinga a Palma piace.
Fi Hor sì che non la ſcappi,
T'ammazzo adeſſo. -

Mir. Adeſſo? -

(Voglio prendermi ſpaſſo.)


FA. Adeſſo. -

Mir. Adeſſo.
Fl. Abbaſſo. -

Mir. Signor Floro mio caro


La vita in corteſia.
F/ Non c'è vita che tenga Mi
A T T o
Mi meraviglio di Voſignoria,
Già l'Egitzia natura
Cangiato abbiamo; abbiamo
Fette di Campidoglio a la cintura.
Mir. La ſupplico.
Fl. Di ſuppliche volgari
Noi non facciamo conto
Se vuoi del tuo deſtino
Vincer la crudeltà, parla latino.
Mir. Crudel più non ti muove
Queſto viſo che un tempo
le l'amor tuo fù degno.
Fl. (Così non mi moveſſe.)
Mir. Floro. -

Fl. Signora sì mi muove a ſdegno,


Abbaſſo.
Mir. E non t'alletta s'inginocchia.
La ſperme del conforto
Sei di pietà sì privo,
E l'amore......
Fl. Che amore;amore è morto. -
Mir. (Non lo dice di core.) -

Fl (Ancora è vivo.)
Mir. Di macigno tu ſei. -

Fl(Certo ch'io m'inginocchio a canto a lei)


Mir. Eh furfantone,abbaſſo.
S'alza con impeto.
F/ o abbaſſo º
Mir. In terra. e

Fl. Ammaliato io ſono. s'inginocchia,


Mir. Di tante brutte ingiurie
Domandami perdono .
Fl' io ti perdono.
Mir Tocca a me il perdonarti, intendi?
F/ Hò inteſo, -

Perdonami ſe tu m'aveſſi offeſo.


Mir. Alzati in piedi. -

Fl. Oh amore. s'alza.


S E G O N D O.
Mir Fuggi dagl'occhi miei.
a º
Fl. Me ne vado, crudele.
Mir (Gli comando a bacchetta)
ien quà, dammi la mano.
Fl. Oh deſtra oh mano,oh oh.
Mir. Ecco fatta la pace.
Fl. Ecco fatte le nozze.
Mir. Oh queſto nò,
S'hò da prender marito
Lo voglio bravo,e a dirla come ſtà
Finſiſdegno,ed orgoglio -

Sol per provarti,mà


Vedo che ſei poltrone,e non ti voglio.
F/ Il voſtro ciglio è queſto,
Che fracaſſa il mio cor co i raggi ſuoi,
E amor che m'avviliſce avanti à voi.
Fl. Che cordoglio .
Mir. Non ti voglio .
Flo. Il mio foco . . . .
Mar. Vale poco.
FAlo. La mia ſpeme ... -
Mir. Non mi preme .
FAo. La mia face ....
Mir. Non mi piace.
F/o. L'alma è morta.
AMir. Non m'importa
In verità .
Ple. E crudeltà.
Tu ſei della mia vita,
Contento,
E poi tormento.
Tù dolce calamita. -

Mir. Mettici un ſolo accento , -

Flo. E" (Calamità.


Che cordoglio, 8 c.

SCE
«s. - A T T o
, - s C E N A XI.
Galleria di Statue con diverſe vedute
d'Appartamenti.
Arſnee, e Artabano , poi Tolomeo.
Arſ, On parlarmi d'amore.
Art. Nò; ſol dimmi ti prego,
Se Ceſare ſi moſtra
Contrario a Cleopatra . . . .
Arſ Opra da giuſto :
Art. Se Tolomeo difende . . . ..
Arſ Opra da ſaggio . -

Art. Se divoto al tuo ciglio... .


Arſ. Parli d'amore;addio.
Art. Aſcolta Idolo mio, s'egli t'amaſſe,
Non l'amereſti ?
4 ſi E troppo; i ſenſi miei
aleſar non ti voglio .
Art. Perche'dì, l'amereſti.
Arſ Io l'amerei. .
Tol. Giungo pur una volta
A riveder quel volto,
Che ſoſpirarmi fà.
|
46" Rè s'io goda
e la tua libertà lo ſanno i Numi,
Tol. Mà di quelle ferite,
Che mi fanno i tuoi lumi,
Mà di quelle catene ,
Che mi forna il tuo crine; . .
Vorrei che tu godeſſi amato bene .
Arſ Godrei de la tua pace
Vorrei che in Trono aſſiſo
Aleſſandria miraſſe il ſuo Regnante. l
ol. Ed io ch'al core amante
Prometteſſi conforto.
Arſ Tolomeo non ſon quella,
Che
- i
- S E C O N D - l7 ,
- O - -

Che teco hà da regnar. - 49 -

Tol. Tu ſei mia bella. - r

i Arſ Cleopatra è Reina. - -

Tol. Sarebbe mio cordoglio,


Senza il talamo tuo d'Egitto il ſoglio
u, Arſ. Ben ſai,ſallo Artabano,
Che d'amore à le leggi
Non ſoggiace il mio core.
Art. Io sò,che à me diceſti ,
Che Ceſare amereſti , -

E chi sà che per lui non provi Amore


Tol. Tu ſei quella ſemplicetta
- Ritroſetta,
Che non provi in ſeno amor.
Tù diceſti ,
º, Che amereſti , -

E perduto hai forſe il cor. .


Art. Ceſare è il ben che brami .
Tol. Dillo Arſinoe. s

Art. Riſpondi.
Tol Ami,o non ami? N.
Arſ Amo,non amo,e ſento ,
Che vengono a conteſa
Amore, e libertà.
Or bramo,ed or pavento,
Mà forſe l'alma è acceſa, -
O almen s'accenderà . parte.

S C E N A XII.
Argene, e detti.
Arg. E le ſcorſe avventure
La memoria funeſta
Sire dal ſen diſcaccia.
To/ Così ſcacciar poteſſi -

Dal ſen la fiamma ond'ardo, -

(Argene è mio nemico e pur m'abbraccia)


Arg (Del rivale a la viſta il core aggiaccia.)
º Toi Mà de la mia crudele, ,
C Che
ge A T T b .
Che ti ſembra Artabano. -
Art. ndo ad amars'avvezza
Una beltà ritroſa,
"; ſempre ſi può, che ſia pietoſa.
Tol. Se l'idol mio
Conoſce amore,
Sperar poſs'io,
è" un giorno il core
Leghi per me;
Ma ſe non ſente
Quel bel martire,
L'ardor cocente
Non può gradire e

De la mia ſè. parte.


Arg. Col prender la difeſa
f, Tolomeo tu la mia ſpenne atterri .
Art. , Difendo l'amor mio - 9-

», Lo vuole Arſinoe,onde lo voglio anch'io


Arg , Anzi che il noſtro amore,
3, Chiede che dai rebelli ei fia trafitto.
- Art. , Argene Arſinoe adoro,
», Mà di ſangue innocente
» Non giunſi ancora a deſiar la ſtrage,
» Voglio acquiſtar del'idol mio l'affetto,
s, Che ſia per me, non perche manchi oggette
Già l'odio del tuo bene
Verſo il Rè ſventurato , -

Serve d'una gran baſe a la tua ſpene ,


Mà ad'un fiero martire
Soggiace l'alma mia.
Arg. She?non ſei corriſpoſto?
Ars. E geloſia.
Arg. Inganno
iù tiranno, - e
Chimera
Più ſevera
Di ſ" non v'è.
Al foco, il gel dà forza ,
- S'ag
s E C o N D o ir,
S'aggiaccia, e non s'ammorza
L'ardor che provo in me. parte ,
Art. A un colpo così acerbo
Sì impenſato, sì ſtrano, -

Sì fiero,sì crudel,vive Artabano,


Colpa è de la mia ſtella ,
- Se il Cor
Della mia bella
- Poco d'amor
Non hà . -

Ma che ami, e non ſia mia, º


Queſta è la tirannia A
Q eſta è la crudeltà, -

- Ceſare, e Arſnee.
Ceſ. A" à me non baſta;
Che ſia celato il foco ,
-
ſº Che i noſtri petti accende.
Arſ. Che più º
Ceſ Conviene ancora',
ri mi permetti "
Aginger amor per altro oggetto.
E quale - - .
l'oggetto che vaglia, e il fin che poſſa
0 Forzartià ſimularºTu ſei sleale.
Ceſ. L'oggetto è Cleopatra,
fine è, perche laſci
L'odko di Tolomeo; Già m'aſſicura
Con promeſſa tenace,
Che s'io l'amaſſi, ella ſtarebbe in pace,
Ti contenti, ch'io finga? -

a Mi darai geloſa, -

stà vedrò ſe tu fingi.


Ceſ. Non temer.
Arſ Mi contento.
Ceſ Anima mia. -

Arſ. Poco importa che il labro finga


uando il core
Qga - C legato
2 ſtà. SCE
52 A T T O

S C E N A XIV.
Cleopatra in diſparte,edetti.
Ceſ E' Impoſſibile che mi ſtringa,
Altro nodo la libertà
a 2 Poco importa... .
Cl. i".Cleopatra viene avanti .
- - -

Arſ (Che dirà -

Ceſ (Core invitto


Non t'avvilir; ſi finga)
Cl. E voi tacete .
Ceſ(Il mentire in amor non è delitto.)
Cl. Ceſare poco importa .
Ceſ. Arſinoe udiſti .
Arſ Inteſi.
Ceſ. Non penſar ch'io tradiſca
La mia gran fedeltà. - -

Ceſ. Poco importa ch'il labro finga.


Afº º Quando il core legato ſtà parteAy
. Che dici ? - - -

Ceſ Etù che penſi?


Cl Nol penſo nò;lo vedo,
Che mi tradiſci ingannatore ingrato.
Ceſ Tù ſei troppo geloſa,io ſventurato.
Cl. Che infido: E in mia preſenza
Segui à parlar con lei,ne ti ſgomenti.
ceſ De l'innocenza mia ſegni evidenti.
cl. Queſto non è già ſogno.
ceſ. E che vedeſti? -

Cl. A me roſſor la tua baldanza arreca. .


Ge/ Lo sò che porta in fronte /
a geloſia cent'occhi, e pure è cieca.
C/ Cieca ſonº io che t'amo, si
Mà gia l'anima mia
cº" ſi " ſ º
C4eſ. Ma
Chedimmi in che
più tardo fi"
a peccai (finger
8 biſogna)
gna) -

Cºſ. Aſcolta Cleopatra. - Cl.


S E C O N D O. 53 º
GA. E parli - -, - -

Ceſ. E parti º º
Cl. Poco importa ch'il labro
F" quando il tuo cor legato ſtà.
Ceſ Mà da ciò che inferiſci? -

Cl. Al certo ammiro


La tua ſemplicità .
Ceſ EDillo
ei almen
l'iſteſſo che mio
dire,teſoro . s .
. .
Fingo con Cleopatra, e Arſinoe adoro.
Ceſ Sò ehe manco è una Dama,
Sò che manco a me ſteſſo
S'io ti paleſo il vero.
Cl. Dunque laſciami,e taci.
Ceſ Mà richiede il mio foco un cor ſincero,
Sappi ch'ella dicea, -

Che s'io non l'amo, almeno


Finga per compiacerla, ond'io gl'hò dette,
Poco importa, che il labro
finga,quando è legato il cor nel petto,
l'ora eſſa convinta
Da'miei detti innocenti,
Poi fece l'Eco è queſti fidi accenti;
Sarai geloſa ancora?
Riſpondi.
Cl Nò.
Ceſ Scaccia dal cor l'affanno.
cl (O che m'ama davero,o finge bene)
ceſ (Fortunato ſin'orſiegue l'inganno
Mà ſenti,un'altra volta
Se del mio cor le tempre -

Tratti così,mi ſdegnarò per ſempre.


a 2. Non m'ingannar mio bene,
Ch'io non t'ingannerò
Son care le mie pene
Sempre t'adorerò .
Fize dell'Atto Secondo.
C 3 A T
ATTOTERZO.
Giardino,
Tolomee, poi Arſnee, Achilla, Artabano,
U Il ta e Fioro , -
elle
A ſi
Voi volate
Voi contenti
Soſpirate
Senza frodi, e ſenza inganni
Innocenti -

Son que'fiati -

Fortunati
I voſtri affanni.

"i
Ary. Mà Ceſare è che penſa
Tempo è già che ſi veda
Con Sii il Rè d'Egitto in pace.
º

Te.Che penſa Arſinoe; E quando


Quando ſarà quell'hora,
Ch'eſſa del Rè d'Egitto
Riſani il cor trafitto.
Fl (Queſto è quel che gli preme.)
Aeh. Sai che l'amare è forza. a Tol.
Del deſtin che ci regge.
Tol. Lo sò.
Art. Ma il riamare - -

Parlo per Artabano. piano ad Arſ


O bella, è legge. -

Arſ, Legge parmi che


ſia
Non ingannar un core - e è
Con ſimulato amore, - - - - - , a

Ma ſe il genio mi deſta s
Bel
-
º

T E R z o
Bella fiamma nel ſen,che legge è qu
a º

Tel. Non mi dafti ſperanza?


Arſ. In fin che il guardo
Ceſare non aſfiſe .
Ne le mie luci,e nel mio ſeno il darda,
Art ( E l'aſcolto, e non moro.)
Fl. Quella ſincerità vale un Teſoro
To/ Dunque così ſi tratta
Un'anima fedelº
Art.Ti dirà Tolomeotò ſei crudele, ad Aoſ,
Acb. Di Cleopatra il nodo
Gl'altri diſcioglierà.
Art. Queſta è la ſpeme,
Che reſta(ad Artabano) “.

Arſ. E la ſua pace ogni martire atterra.


Tol.Con lei, con te,con me ſtò sépre in guerra.
Art.(E in faccia a Tolomeo de l'amor mio
Favellar non poſs'io)
Arſ. Aſcoltami Signore,
Se tù di Cleopatra
Eſſer non puoi Conſorte
Io tua ſarò.
Art.(Tiranna, eh Sorte,ch Fato.) - parte.
Fl (Povero Gentilhuomo è diſperato ).
Agſ Ti par poco
Se nel tuo foce
T'aſſicuri de la mia fè -

Se il deſtino ti vuol Regnante


Non amante
Che vuoi da me.
Ti par,8 c. parte.
d'ol. Non aveſſe f"
Ceſare poſto il piè sù queſte arene.
Acb Forſe queſto è il rimedio a le tue pene.
Tol. Come?
Ach, Di Cleopatra
ual'altro mai l'orgoglio
mar potea per ſtabilirti il Soglio? ,
:va' C 4 To).


56 A T T O
Toi. Tù credi conſolarmi,
E m'aſfiggi il penſiero.
FI. Statti zitto ch'è meglio.
Tol. O parti Achilla,ò taci.
Asb.Taccio,e partomà sò che dico il vero.
- - parte,
Tol. Floro.
FI. Signor.
Tol. Che brami.
FM Io nulla.
Tol. Oh Dio. -

F/ Illuſtriſſimo sì, parto ancor'io. parte.


S C E N A II.
-,

Cleopatra , e detto. -
Tel El mio piè le Catene.
Cl. Di queſt'alma l'offeſe.
a 2. In marmo io ſcrivo.
cl. Tù perirai.
Tol. Non regnerai.
a 2. S'io vivo.
C. Traditor machinaſti - -

Il fin del viver mio.


To/ Di tradimenti
E'incapace il mio core, e ſe tu foſſi
Di ſeſſo eguale al mio,direi che menti.
Cl. Mentirà chi no'l dice
Mentirà chi nol crede, e quante volte
LoGloria
Tod, diran didi Pompeo l'oſſa inſepolte.
Tolemeo, o

Se gli ſtami vitali -

N Di Ceſare a un nimico,
O per valore,ò per inganno infrange.
e/ Vedi come il gradì,che ancor lo piange.
To/ Ingratiſſima Donna -

Da tè sì che ſmarrita ,
Del beneficio è la memoria, e pure
A que
T E R Z O. al 4 f,
A queſto braccio iſteſſo -

Caldo de'lacci tuoi,devi la vita.


C/ Con me che ti conoſco
In van così ragioni;
Quella non fù virtù ,fù ſolo inganno
Perche Ceſare irato
Generoſo ti creda,e ti perdoni,
Tel. Tutta però la colpa
A l'empietà del mio deſtino aſcrivo.
Cl. Tù perirai.
To/ Non regnerai,
à 2. S'io vivo. -

c/ Và che Arſinoe t'aſpetta


Puoi co l'amor di lei
Giulivo diſprezzar gli ſdegni miei.
To/ Và,che Ceſare attende
I tuoi vezzi ſoavi;
Ma d'Arſinoe è invaghito,
E ſe d'Amor lo ſtrale
Per lei non mi pungeſſe,
Io l'amerei, perch'è la tua rivale,
Cl. Ma per Arſinoe in darno
f)el Monarca nel ſeno
Terhpra i dardi Cupido, - -

º" a Cleopatra
roppo è ſedel. -
Tol, Ceſare è fido?
Cl. E' fidc.
Te/ Trovaſti un fido amante,
Che ti ſarà coſtante,
Che non t'ingannerà
Stà pur col cor giocondo,
Ch'è nota a tutto il Mondo
La ſua gran fedeltà.
Trovaſti,S. c. parte.

5 - SCE
18. A T T o
S C E N A I Fal.

Argene, Mirena , e detti.


Mir. Cccla.
Arg. Oh Dio " -

Mir.(Povero Cavalier lo compatiſco.)


Arg. Mia Tiranna adorata -

8hº ſarà del mio Coreº


C/ S'io ti dico che ſperi,
Che più brarniº
Arg. Ma ſempre
S" viver di ſ", -

una Vita crudel. -


C/ E' una morte gentil. de la coſtanza. -

(Ceſare a me ſen viene)


uivi un breve ripoſo - -

hiedono gl'occhi miei, laſciami Argene.


- Và à ſedere.
Arg Il mio dolor profondo
Bella º" almeno - ,

Ecco Ceſare;oh Dio:qui mi naſcondo.)


C/ Horſe Ceſare m'ama” -

Lo ſcoprirò;ſe l'amoroſo affanno -


inge per me, vendicarò l'inganno.
Mir. Fingerai di dormire? -

Cl Sì. - -

Mir. Vuoi ch'io parta?


C/ Nò. -

Mir. Reſfo,ed oſſervo, - .

Che fà l'Imperatore.
s C E N A I V.
- cofare, e detti -
Qrme la tua Reina?
Mir : 7- ºi:ssare
T E R Z O. 59 \S)
Cgſ. Sì sì dormite, - ,

Sì ripoſate
Cari miei lumi
Numi
D'Amor;
Che ſe v'aprite
Voi mi piagate
Col " ardor.
Sì sì dormite......
Mir. Piano che non ſi deſti.
C/ Aſcolta...... ſogna.
Arg. E ſogna.. in ine
Cl Credimi Argene... ſogna.
Ceſ Argene :
Cl, Ceſare non è quello..... ſogna.
Arg (Me felice.) -

Ceſ. Che ſento ! Oh ſogno ingiuſto,


Dunque l'amor ſ" in petto annida.
Mir. Crepa di geloſia, c'hò proprio guſto.
Cl. Che mi sforza ad amar .....
4º Parto contento..... parte.
Cl. Non è quello..... -

Ceſ. Non più; ſvegliati infida. a ſcuote.


cl. Infida à Cleopatra?
Ceſ Sogni l'amor d'Argene.
Cl. Dormo talvolta anch'io.
Ceſ F ben? che dir vorreſti.
Cl Tù narraſti il tuo ſogno,aſcolta il mio
Parea che mi parlaſſe,
Come ſpeſſo far ſuole
De le ſue fiamme Argene,ed io.......
ſeef Son folle
Se più t'aſcolto, è chiara
La colpa del tuo Cor.
C/ Ma ſenti almeno -

Poi ſdegnati ſe vuoi ch'io mi contento.


ceſ Par trempo ndi: diceſti,
Credimi A g ne.
- C 6 Ca.
A T T o
Cl. F' vero
Ceſ Ceſare non è quello,
Che mi sforza ad amar,
Cl. E poi ſoggiunſi,
Son'io quella che abbraccio
Volentier la Catena.
Ceſ. Ma queſt'ultime note
Tù ſognando laſciaſti.
Cl. Non lo diſſi º
Ceſ. Non già.
Cl Tù mi ſvegliaſti.
Ceſ. M'inganni. - -

Cl Arſinoe viene;è queſto il tempo


D'oſſervar la promeſſa. -

gſ Che promeſſa ti fei?


Cl. Di parlarmi d'amor d'avanti a lei.
ceſ Son pronto; In queſto core
Non hò nè men per ſogno un'altro amore.
3, C/ Mà vien con Artabano, -

2, Parto,veder nol voglio. -

, Ceſ Diſſimula il tuo ſdegno, anzi da l'al


3, Scaccialo come ingiuſto. -

3, C/ Sono da lui ſchernita.


, Ceſ. Non t'offende Artabano
» Allor che a Tolomeo ſalva la vita.
S C E N A V. -

Arſinoe, Artabano,e detti,


ceſ. A Rſinoe; li và incontro.
Ti rammenti? piano.
Arſ. Sì; piano.
Turbar non vorrei
Tuoi Colloquii Signore,
4O ſian cure del Regno,ò ſian d'amore.
Mir. Vedi come motteggia a Cleop.
Art. Eh ti conforta. udAgſ -
T R Z O. 61
le
clSii d'amore,ò del Regno a te che importa?
ad Arſ.
Arſ. Nulla appunto mi cale, l
Volgo altrove le piante )
Art. Parto anch'io. vogliono partire
l
Ceſ. Non partite,e del cordoglio,
Ch'io ſoffro per amore
Teſtimonii fedeli ambo vi voglio,
Cleopatra. v

Art. E tu l'ami” ad Arſ


Ce/ E quando havrà mercede
uel tormento crudel, che l'alma affanna.
Mir More di geloſia. . . mirando Arſ:
Arſ. Sò che l'inganna ad Art.
Ceſ Ben mio. a Cleop.
Parlo con tè. ad Arſ
Tu non riſpondi. a Chop.
C/ Quando ſarò ſicura a Ceſ.
De la fè che pretendo.
leſ. Non temer. a Cleop.
arlo teco. ad Arſ,
Art Intendi? ad Arſ.
Arf. Intendo ad Art. -

eeſ.DiNon ſù giamai fallace à Cleop.


º Ceſare la fede, - -

A te ſola ad Arſ.
si mio. l'i) ndo
- -

r,

3"
ir.ſQuantoè gli ſpiace) a Ceſ.
felice, mirando Ar/.
f

Arſſ Eſſa gli crede)


Ceſ Cara. a Cleop. -

Art. Tù l'ami ancora? ad Arſ


Arſ Povera Cleopatrai) - a , e

Cl (Egli m'adora)
Ceſ Porto nel core impreſſa ,
'imagine adorata.
Arſ. Ma non sà che ſon io ad Art,
Art. Donna oſtinata. - ad Arſ ,
- C 7 Cl.
62 A T T o -
c.. Ceſare già conoſco,
- Ch'ogni ſoſpetto è vano.
Ceſ Anima mia a Cleop. - -

Tù ſei. ad Arſ:
Arſ, Senti Artabano
Ce/ Son fedel. - -

Mir (Quanto rido. . - -

Art. Non l'intendeſti ancora ad Arſ


áſ Mi piace infido ad Art , , ,
c/ In tè ſtà la mia ſpeme
Ceſ. Preſente è il mio teſoro.
a Ceſ -
,
Arſ (Ma non è Cleopatra. J
Art, (Ed io l'adoro.)
Ceſ. Parlo ſempre con tè ad Arſ.
Quel tuo ſembiante a Cleop.
Gran piacer che mi reca. -

Cl. Caro. -

Arſ. Parla con me. ad Art.


Art. Và che ſei cieca. “ ad Arſ,
Ceſ. Un raggio del tuo volto a Cleop,
Sento ch'al Ciel m'eſtolle. -

Ci ſ Che contento. -

Arf. Con me. ad Artab.


Art. Và che ſei folle. . ad Arſ e parte .
ceſ. Son'amante ad Arſi a º,
Arſ. Lo vedo.
ceſ Son coſtante ? a Cleop. a
Cl. Lo credo. ' ' -
Mir. E chi no'l crederebbe.
Ceſ. Che più bramar potrai»
Hai ſoſpetti?
gi già.
Ceſ Ti piace :
º aaag
Arſ.
-

-
-

Arſ, Ai - - - , -. -

ceſ. Cleopatra io t'invitò


Meco a breve diporto. -
Con Tolomeo; rimiri -

Aleſſandria feſtiva St
- -- - a
- - ea
t- sº -
T E R z e
Stabilita la pace; e -
s; º
Vieni Arſinoe; verrai?
Arſ. Verrò,
Ceſ. Vedrete a

Coma vogl'io che Roma


- e ess
-
-
;
,

Lieta feſteggi il mio ritorno e voglio,


Che mi dica ſe mai a -

Vide prede più rare, -

In trionfo d'Amore il Campidoglio.


Io ſon voſtro è luci belle) mirando
L'alma mia vivrà per voi)ambedue
Siete quelle ..
O luci vaghe; a , º
- Che rendete -
- Al cor sì liete
- ſue piaghe, -
E i lacci ſuoi. partº º
Arſ, Invidio,ò Cleopatra -, - s º º .

Qr che mi ſon paleſi - S


Tue fortune in amore. - è -

Mir. Ti ſpiace? -
Arſ Nò.
Cl. Geſare è mio. .
Arſ L'inteſi. - -
Cl Conſolati che Amore -
iranne menſognero -
Sempre non è così. -
Mi ſpiace il tuo dolore º -
Sei ſventurata;è vero,
Sarai felice un dì, -

- Conſolati, ºre - parte con Mirena


ArſTu ti luſinghi,e credi, - - -

Che Ceſare t'adora,


. Mà Ceſare t'inganna. - -
S C E N A VI.
Art.
- Artebanese
E detta, poi Argene
L'ami anaora º

Arſ. Così infido Mi
t
-
-
Mi ſtrugge,
M'alletta,
M'incatena,
E mi piace così;
Mi ſaetta

poi fugge
Mi dà pena,
E l'adoro sì sì.
Così,8tc. parte.
º; Artabano in me riede -

ià di regnar la ſpeme;il mio bel Nume


Sappi che m'ama.
Art. Appunto
Dir ti volea che i" è quella,
Che per Ceſare ha in ſen d'amor le pene.
3, Arg. Per Ceſare?
3- Ars. Per lui.
, Arg (Ma ſogna Argene)
2, Ari. Son reciprochi amanti
2, L'inteſi, il vidi
2, Arg. Anch'io vidi,ed intefi,
Otù t'inganni,ò ch'ella
Ceſare inganna. -
Art. E d'onde - -

Naſce tanta ſperanza?


Arg. Quando dorme il mio bene
l'amor d'Argene,
drº. E credi è un ſogno?
sº iº perche menzognero
-23 er non puote il labro' (ro.
5, L'alma è parla in fogne,e dice il ve
» Art. Dei ſogni ancor s'appaga
3, Il tuo tenero affetto,
23 Compatiſco il tuo eori ſei giovanetto.
Arg. Arſinoe foſſe tua -

me è mia Cleopatra.

sca
T. E R Z O.

S C E N A VI I.

Cleopatra,e detti. .
C/. Ua Gleopatra? e come
Tanta certezza.
Arg. A che me'l nieghi: il ſogno
l'interprete de l'alma, i
C/. (Il ſogno inteſe)
Havrò, penſaci bene,
Perche ſtai ſempre meco - -

Sognato il nome,e non l'amor d'Argene.


Arg. Anzi prima del ſogno
i diceſti ch'io ſperi.
Cl. Per dar qualche ripoſo a tuoi penſieri.
Ag.E ſperar né degg'io quel ben che bramo?
C/ Non diſperar, ma non vantar ch'io t'amo,
Forſe verrà quel giorno -

Se Ceſare non na'ama, -

Che tuoi ſaran gli affetti. . . -

Arg. Quel che à Ceſare avaza a me promettiº


Cl, nfelice Prigioniera
Ti promette quel che può
uando torna in libertà.
E ſe allorti diſſi ſpera
Puoi ſperar che tua ſarò
Quando Amor mi ſcioglierà.
Infelice, 8 c. parte.
» Art. Anch'io vidi,ed inteſi.
3, Arg. Ch Dic. -

2, Art. Di che ti lagni?


35 Arg. Senti pur ch'il mio bene
55 Arms Ceſare. -

», Art F. vg ſogna, Argene


3, Aig è gridi ai cora -

», Quando mi vi: l'eſtinto


; o li faretrato A: ci ero. (vero.
» Art. L'aima è Cche Pºt
- 'SCE
parla lin ſogno,e
º ºre i
a
66 A T T O
S C E N A VI II.
A Achilla in irºni l

rg -
Dlſperato
Mi detta il mio cordoglio,
configlio

Scfrir non poſſo.


Art. Io diſperar non voglio. |

Arg. Ceſare ſi trafigga.


iº, (Ohimè che aſcolto.
Art. Grand'impreſa tu tenti. ſmenti.
Arg. Chiedono un gran rimedio i miei tor
fie, tu pur dovreſti
Congiurarti a ſuo danno.
Art.E' ver;provo per lui l'iſteſſo affanno »
Ma . . . .
Arg. Che ma; troppo vile
il cor che in te s'annida;
Forſe Ceſare è Nume?
Art. Di viltà mi rampogni.
Arg. Horsù.
a 2. S'uccida. -

Art (Di giovanil furore


L'impeto ſconſigliato ove mi guida,
Amor così tu vuoi.
Arg. Non riſolvi; che fai.
a 2. Si sì s'uccida. Art parte.
Arg. Si ſveni il rivale,
Che offende
ll mio cor; - s
D'Amore lo ſtrale l

M'accende -

Aſ rigor. -
Si ſveni, & c. parte. -

A ch. Quanto può la bellezza, l


Q:ianto può geloſa; a -
C ome l'A ma te: menta, -
Cee rcr 18., he scr per ſa,e che né tenta. l
Ne nicc più ſevero -
Del

|
-

- T E R Z O. 67 i
Del cieco Nume Arciero 7
L'Alma giamai non ha
Già che d'un Regio core
Ne forma un traditore
Arm to d'empietà.
Nemico, 8 c.

-
scE N A i x.
-
,
Floro che vien parlando con un soldato ai
FA
Ceſare,
Ammi e poi
queſto Mirena.
ſervizio, -

Ch'io ti regalaròstù che ci perdi?


Eccola là, ſta ſola;alcun non v'è,
Che lo poſſa ridiregio quì m'aſcondo,
Tù vagli addoſſo, e laſcia fare a me
Parte il Soldato .
Così forſe l'ingrata,
Che il petto mi trafiſſe,
gradirà l'amor mio, non ſono il primo,
Che in faccia a la ſua donna,
Per moſtrar il valor, compra le riſſe
Si ritir z.
Mirena fingendo col soldato di ceſare appreſa
che la tien per un braccio,e Floro che
torna infuriato .
Mir. Che inſulto è queſto, e che pretendi?
al e
Aiuto. a Floro.
Fl Temerario, arrogante, al So .
Avanti al m o coſpetto
Uſa: violenza a una donzel'a errante,
Mr Sù via,fà q ualche prova. a F/ r.
F/ Trie d tr ti o , rei; a/ o 'a
Ma fol per tu o c., ſorto
l'eco mi arterò: i è n - o .
- º a º 4 nºtti in i ſa.
( e la ſare'e ta: a) -
68 A T T o
Mettiti quì vicina,
Tù cagion del duello, e tà Padrina.
Mir.Via non tante parole.
Fl Vvoi far'a tutto ſangue? alSold.
Mir Quì la fama di bravo. . a Floro.
Col valor ſi guadagna . .
Fl. E'muto il Cavaliere ,
Perdè la lingua a l'ultima Campagna.
Mir. Se tù ti porti bene, io ſon tua Spoſa.
Fi. Chi non faria duello; oh bella coſa.
Mir. A le mani ſmargiaſſo ,
Fl. Da la sfida a la foſſa è un breve paſſo.
Si battono, cade il soldato, e Florogli gli
guadagna Parme.
Domandami la vita
Mir. Ah nò, non l'ammazzare.
IF/ Ergiti miſerabile, e ti baſti
Di poter dir, che contro me pugnaſti,
parte, il Sola. -

fIor che dici ?


Mir. Conoſco
Al fin, che devo amarti.
iFl. E l'indovini,
E'tua gloria eſſer moglie ad un par mio
(Che ha coprato il vaſor coi ſuoi quattrini)
Mir. M'hai preſo in buona luna
E l'avermi per moglie è tua fortuna,
Oh quanti mi pretendono ,
S'accendono ,
M'adorano, -

'I”invidiano, s'accorano
Non poſſo più reſiſtere,
Con queſta mia beltà.
Più d'uno hà il cor ferito,
Più d'uno sò che dice ,
Felice
Quel marito ,
Che ſe la prenderà,
- --

T E R z o so is
F/ Dammi la deſtra;Eccomi giunto al fine,
A i legami ſoavi. - - ---

Mir: Il tuo valor m'aquiſta. -

F/ Imparate amatori ad eſſer bravi,


ioja mia -

RA.
Mir. Sarai contento º
Bel martire,
a 2 Bel tormento .
quel d'amor . s
Se finiſce col gioire º i;
º
,
Quanto è dolce il ºi sianruire, -

- ., Mir.
Quanto è caro il ºzi Dolor

S C E N A X.
Teatro con loggie piene di Spettatori » ed
una gran ſcala in proſpetto pe dove
preceduti da numeroſo accompa- ,
guamento con pompa ſeſtiva
ſcendono. a
-

Ceſare, Cleopatra, Arſinoe, e Tolomeo, i quali


4ſcendono ſopra maeſtoſo carro,
Mirena, e Floro,
Tol I Ceſare il vanto,
- D Dia fiato a la tromba,
Sia pregio del canto,
Che lieto rimbomba
Con l'eco del cor. -

Ceſ - Tra i voſtri ſplendori


Conſacro gl'allori -

Al nume d'amor .
Compariſcono alcune nuvole, e ſi và oſturando
ag fi a poco la ſcena, -

C4 Ma quai Nubi improviſe, C.


- A a Ora
o A T T o
Con inſoliti horrori
Fann'ombra al Sole.
ceſ. E queſta
Solo invidia di Febo.
Arſ Ei ſcorgendo il ſuo Carro»
el tuo men luminoſo ,
Si dimoſtra i" " ſdegnoſo.
oi"
Tol creſcono le tenebre,e
, e lampeggia
lampegg

Mir. Che lume è quello.


g/ Lampi.
cl Lampi in Egitto º
coſ. Queſt'è invidia di Giove.
Lampeggia , e tuona -
Arſ. Par che l'etereo velo
Si ſquarci.
ceſ lo gia l'intendo,
Vi vorrebbe con lui nel ſeſto Cielo -
Pl Invidia, invidia.
Cl. Inſolita coſtume, -

Di queſt'arido clima ove pietoſo ,


i 'ufficio de le piogge il Nilo aſſume -
Mir. Oh che bella ſonata .
77 Giove non vederai queſta facciata -
rornano i tuoni con maggior impeto, è ſcendº
tutti dal Carro -
el Fiero portento.
ceſ. E dove? -

F1. Non temete ch'è invidia,


Mir. Và ſottoſopra il Mondo.
Arſ Addio Ceſare.
ee7.Attendi. -

Tol. Io ti ſeguo.
coſ. E' follia .
Cl. Fuggo,
Aoſ. E m'aſcondo.
partono chopatra, Arſnae, Tolomeo, e tutti
gl'Egizzii. /
Ceſ,
-
- -
º

eſi Pavonta T. e R. z o
il ſeſſo imbelie, - -
7 º
l mormorar d'ignobile vapore.
Mir Sctiſateci Signore , -

Qui non ci piove mai;


Ofide in queſti Paeſi -

Ogni fiato de l'aria è nuovo aſſai. parte


Fl. Vado appreſſo a Mirena ,
E anch'io vò dubitando
De l'invidia di Giove, - -

Mentre finche penai, fece buon tempo,


E quando piglio Moglie, allora piove
- parte, -
Cade un fulmine ſpezza il Carro, che precipita
in una voragine e fuggono le guardie
di Ceſare.
Ceſ. Da le ingiurie del Polo ,
Voi codardi fuggite, e reſto io ſeto.
- L'aria A raſſerena.
Ma già riede la luce.
S C E N A X I.

Artabano,e Argene con viſiera, e Achili


in diſparte .
Arg, Ccolo.
# E (Il Cielm'invia)
Ceſ. Ma come preſto
Frena l'ira vivace .
Il tonante.
Art. Egl'è ſolo;ardiſci.
Ceſ. E chiede
Al Giove de la Terra,ò tregua,ò pace,
Arg. Vibro il colpo. vuol tirare un darao,
Acb. Che fai. di dentro
Ceſ Qual voce è queſta .
Arg. E chi ſoſpende il dardo,
ſi
Ari. Queſt'è un vano timore,
Riſolvi.
72 A T T O
Arg. Mora l'empio - - -
Acb. Ah traditore , dentro,
Ceſ. Traditore !
Arg. L'udiſti.
Art. Argene, il fato
Lo difende da noi.
Ceſ. Celeſti lumi ,
ite chi mai tradiſco . (ſuoi numi
Arg. Quanto è ver, che i Monarchi hanno i
partono..
Ceſ. Sei tu che mi rinfacci è cieco Dio,
Ach. Gl'hò ſalvato la vita, e parto anch'io.
- parte.
Ceſ. Già ritornan le nubi ;
A novelle minacce -

Si prepara il mio core »


Cieli che mai vegg'io,che gran ſplendori!
S'apre una nuvola, e ſi vede Giunone con s
mante azzurre
gra
º
la fuifra ſa
-

Giun. Voi nembi ſparite,


Voi nubi fuggite
Lontane da mes
E reſti ſol quella
Si ſulgida,e lla,
Che preme il mio piè .
Ceſare .
Ceſ Diva. - -

Giun. Immerſo entro gl'amori ,


De gl'onorati allori
Più non cingi la fronte;
Anzi con molli ſpirti
Fra le roſe di Gnido
Cià l'auguſto ſudore inaffia i mirti;
Giove il mio gran Conſorte
Vegg'io teco ſdegnato ,
E minaccia ſevero,
L'ultima ſtrage in ſu l'Romano Impero.
Qr
'I E R Z , O. 63 \
Torna torna in te ſteſſo,
Vanne benche in Egitto,
Sian famoſe le palme
Il valor non ti priva, - -

Coltivarne i belle al Tebro in riva .


º Fuggi l'affanno
i el Dio d'amor ,
Che l'alma offende ,
. E ognor ſi rende
Tiranno
- Al cor. . -

l Spariſce Giunone con la ſua machina .


Ce/. Che dici è mio penſiero;
E nume, e larua,e ſpettro,e ſogno,è vero.
», Il deſtin che ti regge ,
i »» Con la lingua de lampi,
» Con la voce de tuoni,
, Con flagel di ſaette
, Minaccia prima,e al'apparir di Giuno;
, Poi ti conſiglia,e raſſerena i ſenſi ;
3, Ceſare e tè che penſi :
Crudo amore
Traditore ,
I tuoi ſtrali
Io ſchernirò;
Le catene ,
Che dan pene
Sì fatali
Io ſpezzerò.
S C E N A XII.

Regia intitolata di Venere dal genio di


Cleopatra .
Argene, e Artakano.
Arg QE lo difende il Cielo :
(Come ben ſi conoſce) Gli
1
74,. T T 9.
Gli dirà qualche Nume,
Chi tentò la ſua morte,
Art. Io di Ceſare a piedi
Gittar mi voglio . -

Arg. E paleſar ch'io ſono


mplice del delitto. -

Art. Chi conſeſſa l'error, merta il perdono


Anzi dirò,che autore
Tu ſei del ſuo periglio ,
E che ſeguace io fui del tuo conſiglio ,
Tù perdonarmi Argene ,
Temo l'ira di Giove,
Ch'è il Monarca degl'aſtri,
E di Ceſare l'ira,
Ch'è il Giovede la terra aſſai pavento.
Arg. Tu geloſia ſpietata
onſigliaſti al mio core il rio cimento.
S C E N A XIII.

coſare abile, detti,


Ceſ Ran coſa tu mi narri,
Io ti devo la vita . .
Arb Eccoli appunto. -

Art Quì vié Ceſare;Argene io vado;hò detto.


Ceſ Taci Achilla.
Art. Signore,
Arg (Ed io che aſpetto.) -- -

Art. Già tu ſai quante poſſa s'inginoe chia


L'amor, la geloſia...
Ceſ Baſta; il tuo fallo .
Ben m'è paleſe.
Arg. (I numi -

Già l'han ſcoperto)


Art Il tuo Real perdono,
Ceſare non diſpero. -

A (Fui trad.tee, mà non ſarò scº ers


T E R Z O. 7r
Generoſa clemenza s'inginocebia.
Signore imploro anch'io.
2eſ. Tu cagion de l'error vieni più tardo?
Arg. Mi trattenne il roſſor. -

2e/ Non hai roſſore


D'oprar da traditore;ora vedrete o

Quale ſonº io, qua i ſiete voi;ſorgete


Argene io ti perdono,
Mà coltivino gl'anni
Meglior coſtume; e ſe d'anaer le fole ,
Ti fann'ombra al penſiero ,
Ritorna in Perſia ad adorare il Sele.
Ti perdono Artaban,ma non ti guidi
Col conſiglio immaturo etade acerba ,
E ſovvengavi quanto
Varia dal ſuo natale,
Rendono i tradimenti alma Reale.

S C E N A U L TI M A.

Cleopatra, Arſinoe, e poi Tutti.


Ceſi A" omai ſul Tebro
Mi richiaman le cure.
i - (Oh colpo acerbo)
C/ Adunque io ſparſi i miei ſoſpiri in vano.
Ceſ. A te ſarò fedel'benche lontano
Arſ E ſi preſto da noi volgi le piante.
Ceſ Già mai mi ſcordarò del tuo ſembiante,
ºarlano co i portenti,
Le Stelle, i Numi,i Fati.
º ch. Teeo ancora ſdegnati
Cleopatra.gia ſono,
Perche con odio ingiuſto - -

Ritardi al roſtro Rè Talamo,e Trono.


/ Porgi dunque la deſtra, à Cleop.
A Tolomeo; s'adempia
- De
V
i. A T T O
- l'Egitto la legge.
Cl. Io ſon contenta.
Tol. Io non repugno, e il nodo
Che Ceſare propone,
Il Genitor comanda, il Ciel diſpone.
Ceſ. Che conſoli Artabano,
Bella Arſinoe ſol reſta. -

Arſ Hai della tua coſtanza al fin la palma


ad Artab.
Art, Dei Monarchi è l'idea la tua grand'alma
Ceſ, De falli tuoi la dolce pena è queſta,
Ag Con quel lume è Signore ,
Che ti ſplende ne l' opre ,
Perdo le mie ſperanze,e aquiſto il core.
F/ A la Moglie non penſo,
Perche già l'hò trovata.
Mir. Quando però vi ſia
Di Cleopatra,e Ceſare il conſenſo.
º,
Tol.
In braccio d'Amore,
- Contento il mio core
Gia vive "tè .
Cef Sian premio a le pene ,
- Le dolci catene.
• A, Sia fine de'pianti,
-- - All'alme coſtanti
D'Amor la mercè.
Tutti Sia fine, 8 c. - - -

º
: A fi 2
. » , sC) NA As º º

I L F I N E.

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