You are on page 1of 11

STORIA DELL’ARTE 2

Lezione 2 14/02/19

Tipologie della scrittura monocroma (di solito inchiostro nero):

 Doshakuha: immagini di personaggi della tradizione religiosa


 Shigajiku: rotolo verticale con paesaggio e componimenti poetici

La pittura ad inchiostro è di origine/influsso cinese quindi o sono monaci cinesi o sono stati
in Cina oppure hanno avuto accesso a fonti cinesi. Solo in periodo muromachi, genere
particolare.

Si affermano i dipinti chinsou: ritratti dei grandi maestri


fondatori, sempre ad inchiostro, ma a colori. Hanno delle
caratteristiche tipologiche comuni:

- Monaco seduto su uno scranno/trono nella posizione del loto


- Ritratto frontale, piuttosto somigliante
- Hanno in mano “bastone” simbolico della sua autorità, molto spesso
“scacciamosche”
- Mani in qualche posizione particolare, mudra
- Capo completamente rasato, lunga veste che ricopre lo scranno.
- “babucce” collocate di fronte su uno sgabello più basso

All’interno dei monasteri cerano delle sale apposite per i ritratti


chiamate eido dove si facevano anche offerte e
Daito Kokushi (1282-1337)
rappresentavano la successione di questi monaci.
1334

Maestro Kokushi

Architetto importante, calligrafo al servizio dell’imperatore.


Fondatore di diversi empli e giardini zen. Suggerì la struttura del
Ginkakuji. Architetto del “templio dei muschi”.
Personaggio interessante perché si muove con disinvoltura tra
shogunato e potere imperiale: mediatore e consigliere spirituale e
politico, figura chiave in periodo muromachi.

Muso Kokushi (1275-1351)

XIV sec.

Sostegno per la pittura

Rotoli verticali: (diversi dagli emaki, che si srotolano e non sono di decorazioni per le
pareti)

 Kakemono/Kekejiku
Disegni fatti su carta o su seta, applicati su seta (preziosa a seconda della qualità
del dipinto). Facilmente trasportabili, arrotolabili, posti in scatole di legno
prezioso dove c’è scritto autore, titolo, passaggi di proprietà: fondamentali per
capire la provenienza di queste opere. Decorazioni temporanea che cambiano a
seconda degli ospiti, delle stagioni ecc. L’equilibrio e la simmetria non fanno
parte dei canoni estetici giapponesi.
I pittori, che sono tutti monaci zen, sono curatori e consiglieri degli shogun e delle loro
collezioni; questi erano grandi mecenati dell’arte.
La scuola prevalente nella pittura ad inchiostro è AMI e ci sono 3 generazioni: Noami,
Geiami, Soami. Tutti monaci del buddhismo della terra pura, prediligono pittura
monocroma ad inchiostro(suibokuga), tecnica che si sviluppa in 4 fasi:
1. Prima metà del XIII sec (fine kamakura-inizio muromachi): pittura figurativa
ovvero immagini, ritratti di monaci ecc.
2. Prima metà XV sec: tutto si svolge attorno e sotto l’influenza delle opere del
grandissimo monaco pittore Shubun, al quale si fa risalire l’evoluzione della
pittura di paesaggio.
3. Seconda metà del XV sec: incentrata sulla grandissima figura del maestro
Sesshu che determina un ulteriore sviluppo della pittura di paesaggio.
4. Fine periodo muromachi: diffusione della pittura ad inchiostro si sposta nelle
provincie e nasce la scuola Kano, una delle due grandissime scuole di pittura
giapponese che si rifà ai canoni cinesi e dominerà con la scuola Toson (pittura
autoctona, colorata).

Dipinto di Kichizan Mincho (1352-1431), in questa


occasione dipinge a colori. Mincho aveva un ruolo
particolare all’interno del tempio, densu, ovvero
incaricato alla manutenzione degli strumenti liturgici.

Tofukuji è un tempio importante in quanto ospita pitture


cinesi, sicuramente studiante anche da Mincho che come
altri monaci faceva pratica copiandole.

La morte del Buddha avviene il 15 febbraio, estinzione


totale, ovvero la liberazione definitiva dal ciclo delle
rinascite. Partecipano vari bodhisattva (vestiti di bianco)
che restano impassibili mentre tutti i discepoli e il
mondo animale partecipano con sofferenza ed estrema
esagerazione. La madre di Buddha non arriva in tempo
al momento della morte del figlio ma arriva da destra su
delle nuvole. I discepoli solo vestiti di colori sgargianti,
disperati. Gli animali non sono necessariamente
giapponesi (elefante, cammello ecc). vicino al suo
giaciglio ci sono 8 alberi, che gradatamente diventano
bianchi, partecipano anche loro al dolore. L’uso del
colore è chiaramente un richiamo allo stile yamato-e
Butsunehan (parinirvana) 1408 (tradizionale giapponese). Il Buddha stesso è d’oro e
irradia dalla testa raggi dorati. Veste decorata con
Dipinto su rotolo, colore su seta 876x531 lamine d’oro. Paesaggio non più indiano, ma
Tofukuji,Kyoto giapponese, richiama le colline intorno a Kyoto.
Mincho fa anche pittura di questo genere, solo inchiostro con
pochissimi tratti di pennello, semplicemente contorno di abito
e della postura.

Stile
assolutamente
cinese,
grandissima
capacità
tecnica di
utilizzare le
forme inverse
(vedi alberi
tecnica del
pennello molto
rapida),
atmosfere con
chiaro scuri
creati dalla
diluizione più o
Kannon dalla veste bianca
meno intensa
1421 Ritiro nella valle 1413
dell’inchiostro.
Dipinto su rotolo, inchiostro su Dipinto su rotolo, inchiostro su carta 101x35
carta 61x28 museo d’arte, Konchiin, Kyoto
Atami, pref di shizuoka

Kao Ninga (attivo metà XIV sec)

Non si sa molto di questo pittore e delle sue origini, è molto


famoso il ritratto del monaco zen Kanzan personalità eccentrica,
visibile dai capelli scompigliati. Si dedicava ad un ruolo
marginale (spazzare i templi), ma si distingueva per la sua
personalità.

Anche qui possiamo osservare ulteriori modi di usare il


pennello: si noti l’assenza delle linee guida; è una pittura fatta di
getto in cui non si può sbagliare (soprattutto sula seta).

Shokokuji

grandi pittori
Kanzan 1345 dell’epoca sono qui:
Shubun, Josetsu e
Dipinto su rotolo, inchiostro e Sesshu.
colore su carta 103x31 Free
Gallery of art, Washington DC
Josetsu

Shigajiku: dipinto nel quale c’è anche una parte scritta (in
alto).

Josestu è un monaco importantissimo, direttamente al


servizio dello shogun Yoshimochi e pittore ufficiale dello
Shokokuji. All’inizio questo dipinto era stato concepito per
essere posto su un piccolo paravento. Alla presentazione
del dipinto i monaci compongono degli elogi/commenti
che vengono scritti sulla tela.

La situazione è paradossale di per sé, simbolica. Serve a


scardinare la nostra idea di come si possa riuscire a fare
qualche cosa attraverso la razionalità. Quesito paradossale
che il maestro zen pone al suo allievo per stimolare la
meditazione e rompere gli schemi tradizionali e giungere
Come catturare un pesce gatto con ad una risposta intuitiva rispetto ad una domanda, per
una zucca 1409 cambiare la prospettiva. Allegoria della natura impossibile
di afferrare la verità e la vanità di qualsiasi sforzo volto ad
Inchiostro e colore tenue su carta
ottenere questo risultato.

Sono state utilizzate varie tecniche per rappresentare la distanza (inchiostro più sfumato,
lasciare spazio vuoto), dettagli particolari della natura, ambientato in questo piccolo fiume.
Perfetto esempio di pittura ad inchiostro. Josetsu è un monaco cinese, che fa diventare il
paesaggio il protagonista.

Tensho shubun

Il migliore e il più importante allievo di Josetsu. Questo è


un altro esempio di shigajiku: in alto è presente una lunga
introduzione in cinese e poi ci sono 5 iscrizioni, ciascuna
di un monaco diverso (grande onore poter scrivere in
un’immagine così preziosa).

Shubun risolve in maniera molto intelligente quella che è


la complessità della resa spaziale, la profondità, creando
questa prospettiva che accompagna l’occhio
dell’osservatore verso le zone più lontane, sfumando in
maniera interessante l’inchiostro.

Leggendo nello studio in un


boschetto di bambù 1446

Inchiostro e colori su carta 137x34


Museo nazionale di Tokyo
Sesshu Toyo

Famosissimo dipinto con inchiostro spezzato (ha). Il maestro


Sesshu porta il monocromo ad inchiostro a livelli insuperati,
liberandosi completamente della funzione religiosa: dipinge
a prescindere dal fatto che sia un monaco e che sia nel
tempio, vuole solo rappresentare la natura che è la sua unica
e vera ispirazione. Crea questo enorme impatto visivo
semplicemente con l’uso del pennello e dell’inchiostro: o
spesso (molto nero e denso) oppure diluito (grigio). Questa
tecnica richiede un’estrema velocità di esecuzione perché
occorre stendere, sulla superficie grigia d’inchiostro diluito
prima che si secchi, l’inchiostro più denso con delle linee
spezzate, macchie più scure.

Il sansui (dei monti e dell’acqua) è una tipologia pittorica,


Haboku sansui 1495 delle tematiche di esaltazione assoluta della natura.
Myoshinji, Kyoto

Questo è un capolavoro poiché, oltre alla tecnica estremamente complicata, il suo talento
si realizza nella creazione di diversi volumi e nella spazzialità ricreata dalle montagne di
diverse dimensioni. Analizzando la struttura, sopra troviamo gli apprezzamenti di altri sei
monaci zen. Al di sotto c’è la biografia di Sesshu nella quale ringrazia i suoi maestri
(Josetsu e Shubun) e in cui sottolinea l’importanza della pittura e della natura nella
rappresentazione dellla realtà. Il capolavoro viene poi donato ad il suo alievo Sohen, come
attestato della sua raggiunta indipendenza artistica.

Paesaggio invernale 1470

Rotolo dipinto, inchiostro su carta


47x30, museo nazionale di Tokyo

Paesaggio invernale, aria che sembra gelida, natura


tutta un po’ appuntita e geometrica, estremamente
semplice e razionale. C’è un piccolissimo omino
(tocco usato anche in Cina) che cammina tra rocce
impervie: presenza umana insignificante rispetto alla
maestosità e alla grandezza della natura alla quale
siamo messi di fronte.
Paravento fiori e uccelli nelle quattro stagioni XV sec

Colori su carta 182x375 Museo nazionale di Kyoto

Tematica piuttosto utilizzata in Giappone, su supporto dei paraventi che sono sempre due e
si leggono da destra a sinistra. Primavera a destra con camelia (fiori rossi), poi la gru
procedendo verso l’estate, fondo dorato, rondini che volano. A sinistra troviamo l’autunno
e l’inverno con le gru bianche, il bambù che si secca e le anatre mandarine, simbolo
dell’amore, rocce e rami secchi che si contorgono.

Ama no Hashidate XVI sec

Ponte del cielo, lingua di terra di 3km sulla costa del mare del Giappone, ricoperta da più di
7mila alberi di pino. Dipinto su carta, 30 fogli incollati insieme 180x90 che fa parte delle tre
località famosissime (Sankei), paesaggi che si “devono” dipingere. (con Matsushima e
Miyajima).
San’Ami

 Noami (1397-1471)
 Shingei-Geiami (1431-1485)
 Soami (?-1525)

Quattro delle otto vedute dei fiumi xiao e xiang

Distacco da fusuma (porte scorrevoli), montato su rotolo dipinto, inchiostro su carta 178x140 Daisen,Daitokuji,Kyoto

Pittura di grande respiro, solo inchiostro nero, utilizzato con diverse sfumature per
rappresentare una delle vedute considerate canoniche dei fiumi xiao e xiang.

Paesaggio nelle quattro stagioni

Coppia di paraventi a sei ante, inchiostro su carta

Paesaggio giapponese in tecniche cinesi, anche in questo caso si inizia in alto a destra con
la primavera e si arriva all’inverno a sinistra. Si capisce la differenza del passaggio delle
stagioni dalla sfumatura. Concetto spaziale interpretato in modo molto particolare, si dice
che non ci sia la prospettiva, quando in realtà è un modo diverso di concepirla. Simbolo
della primavera e dell’estate sono le cascate con l’acqua che scorre quindi non ghiacciata.
Non c’è nessun ritegno a non riempire ogni parte del paravento, lasciando spazi vuoti.
Sesson

Paesaggio delle quattro stagioni 1560 ca

Coppia di paraventi, inchiostro e colori tenui su carta

Monaco zen, anche lui rappresenta questa tematica che viene interpretata in modo diverso
(siamo nel ‘500). Paraventi sono opere preziose che servono a dividere gli spazi. Colori
tenui perché in parte si usava anche un po’ il rosa. Ci sono anche qui minuscole figure in
pellegrinaggio verso la montagna. Cascate e alberi sulle rocce, barche nella baia, stili
interpretativi giapponesi.

Paraventi kacho (fiori e uccelli)


Kacho: altra tipologia. Pittori capaci dal punto di vista tecnico e molto versatili: riescono a
creare queste scene di enorme respiro con tecnica diverse, qui solo inchiostro ed oro.
Certi uccelli e certe piante tipiche della stagione (salici, fiori di loto, rondini). Non sono
messi in maniera casuale, ci sono anche riferimenti letterari e poetici piuttosto espliciti.

Rotolo delle stagioni

Oltre a paraventi e kakejiku spesso ci sono anche


rotoli. Disegno estremamente rapido con pochi
tratti di pennello.
Scuola tosa

Raporti stretti con la scuola Kano (matrimoni ecc). Caratteristica principale è che la scuola
Tosa, oltre a usare delle tematiche tipicamente giapponesi che riguardanole leggende,
storie e letteratura giapponese, ha questa profusione di colori e grande vivacità e
movimento della descrizione.

Tosa Mitsunobu

Kiyomizudera
engi emaki 1517

Rotolo che rappresenta la fondazione del tempio Kiyomizudera, storie leggendarie in cui la
divinità principale, kannon dalle mille braccia, fa dei miracoli, tempio del buddhismo
esoterico. Caratteristica principale è che in tutta la struttura non c’è nemmeno un chiodo:
esempio meraviglioso di architettura giapponese in cui tutte le parti di legno si incastrano
perfettamente.

Grandi personaggi del 500 della scuola kano

Kano Motonobu

Grande maestro della scuola decorativa secolare perché aggiunge alla tecnica di inchiostro
che abbiamo visto anche il colore. A lui sono attribuite opere importantissime all’interno del
templio Daikokuji.

Modo di rappresentare rocce, acqua e cascate che verrà ripreso:


iconografia i come si deve rompere la schiuma quando l’acqua della
cascata arriva dentro al lago o di come l’acqua si infrange sulle
rocce, chiamati artigli di drago, sempre molto rigida. Possiamo
vedere vari stili e capacità: parte con inchiostro diluito e oro
spruzzato, parte dell’albero con minuscole decorazioni, acqua con o
colore bianco o assenza di inchiostro (colore del supporto del
dipinto). Taglio particolare del focus dell’immagine, noi non
vediamo né dove nasce la cascata né dove finisce. Scorcio
fondamentale di questo paesaggio.

La grande cascata
Il patriarca Zen Kyogen che spazza 1513 ca

Rotolo dipinto, inchiostro e colore su carta 175x88 museo


nazionale di Tokyo

Tecnica incredibile delle foglie di bambù,


modo di rappresentare le vesti con linea
spezzata come vesti dei monaci, ad indicare la
consistenza del tessuto indossato. Con un
pennello sottilissimo per quanto riguarda i
dettagli come il volto, la barba, il naso.
Resterà nel tempo l’uso e le tecniche dei loro
stilemi.

Kano Hideyon

Takao byobu
XVI sec

Tesoro
Nazionale

Molto famoso, Takao è una zona a nord ovest di Kyoto, ed è il primo esempio importante di
fusokuga cioè di pittura di genere in cui sono rappresentate figure umane di diverse classi
sociali impegnate nei divertimenti (pic nic, danze, musica, osservare hanami). Da qui in poi
deriveranno tutta la pittura e le stampe del ukiyo-e. Diverse ambientazioni (fiori di ciliegio e
colline innevate, ponticello arcuato in stile cinese).
Periodo muromachi è di grande fioritura culturale anche per quanto riguarda le arti figurative
e gli oggetti.
Tebako XV sec
Scatola Tebako, scatola a mano
Importante proprietà culturale che viene introdotta dalla Cina
nel periodo Heian, per portare
pettini ecc, usata dalle dame di corte. Originariamente
all’interno è suddivisa in tre ripiani: in uno si mettevano
oggetti per i cosmetici, una era per la scrittura e l’altro per
l’incenso. Si evolve poi in unità separate (di parte della
scrittura che dell’incenso); origine dei bento.

Maschera di teatro no, Koomote

Legno,lacca e colori

Il fondatore è Zeami Motokiyo, colui che inizia la


compilazione dei 20 trattati sul teatro, nella quale dice che
la cosa principale è portare la perfezione sul palcoscenico
che significa concordare il proprio sentimento con il
pubblico, perfetta sintonia tra attore e pubblico:
grandissima conoscenza della tecnica e dei propri limiti,
l’ideale è quello di far sbocciare il fiore della recitazione
(fascino, eleganza) mia capacità di trasmettere il
sentimento/incanto sottile: coincidenza tra quello che io sento e quello che riesco a
comunicare. Una delle maschere più famose, incarnazione della bellezza giovane, fronte molto
alta con sopracciglia disegnate in alto sulla fronte. Bocca aperta e naso piccolo, mento un po’
pronunciato. L’attore quando la indossa non è in grado di vedere in palco quindi deve avere
una buonissima percezione e conoscenza dello spazio nel quale si muove e come interagire
con gli altri attori. Tutta la drammaticità dipende dall’inclinazione di come la luce tocca la
maschera.

You might also like