l ECE
vorto senz’acqua
> TESTO € OISEGN!
Le 21 EDUARDO MONTOYA
Pochissimi in Italia
conoscono Jean Pain,
vero e proprio pioniere
dell’agricoltura
naturale. Ecco il
suo modello di
orto «senza acqua».
rovate a immaginare un
orto, su un terreno tipico
delle nostre regionis bello
a vedersi, ma povero ¢ secco. C
munque immaginatelo bellissimo,
lussureggiante. Immaginatclo cosi, a
sextembre, dopo un’estate tremen~
da, come quella del 2003... con del-
le piante di pomodoro stupende,
rigogliose, alte fino a2 metri ¢
mezzo, ognuna con 20 chili di
fratti, Lo melanzane,
peperoni, cocomeri e fagiolin: i
ritto senza preoccuparsi di an-
naffiare, anche se ultima vera
pioggia ¢ avvenura in giugno.
Impossibile? No! Un orto cos
come ve Pho descritzo, pud
csistere. Anche se siamo a set-
tembre ¢ non @ stato annal-
fiato dall'ultima pioggia a
giugno!
“Ma com’? possibile?», di-
semmo tutti noi, che ab-
biamo passato lunghe ore
al tramonto ad annaffiare
i nostri ortaggi o 2 pro-
gettare dei complessi si-
stemi Wirrigazione. Ep-
pureceumpomochet ha
fatto ¢ ne ha poi seritto,
insicme alla moglie, un l-
bro per spiegarlo a noi tutti,Enel 1973 I'ha pubblicato lui stesso.
Un piccolo libro, di appena 85 pagi-
ne, unico, commovente, magnifico
. introvabile, purtroppo’...
Uno svizzero un po’ folle
Cera una volta uno svizzeroun po’
folle. Si, perché anche uno svizzero
pud esserlo, Si chiamava Jean Pain,
che in italiano suonerebbe: «Gian
Panes. Me ne parlo per primo Ri
chard Wade, uno dei pit: noti inse-
gnanti di permaculcura in Tralia
Quasi sutti i membri dell’Accade-
mia Italiana di Permacultura sono
suai alliewi. Negli anni sessanta,
Jean Paia era diventato il custode di
una grande tennta, con una vasta
estensione di bosco, nel Var, Pro-
venza francese, chiamata I! Domi
io dei Temple
Essere il custode di un bosco vole-
va dire, allora come oggi, confron-
tarsi con un terribile nemico: il fuo-
co. Nell’area mediterranea, anno
dopo anno, il bosco ¢ la macchia
non pitt mantemuti dalla sapiente
cultura contadina vengono devasca-
ti dagltincendi, diventando delle ve-
re polveriere. In Spagna, Francia,
Taalia, ex Yugoslavia, Grecia, ogni
estate, migliaia di ettari, molti d'al-
to fusto, bruciano.
Mnostro Jean Pain partallariscoper-
tadelle vecchie wsanze, di come veni-
vagovernato il bosco «prima del pro~
gresso». Portd a pa
scolare gi nimali nel
bosco: maiali, pecore,
esoprattutto care. I
suo froraage de ché-
ore divenne famoso.
E poi, ’autunno, pu-
liva cespi e cespugli
del sorrobosco, quel-
Ia roba che, eo sol
leone, preade fuoco
soltanto a guardarla
Allinizio, wilizzava
turca [a ramaglia
proveniente dalla
pulizia del bosco per
fare quello che in
passato facevano i
contadini: legna per
lestufe, fascine per il
forno, mala maggior
parte di essa finiva
bruciata sul campo
in una giornata sea-
za ven.
Un giorno, leggendo degli anti-
chissimi document’ trovati nasco-
stinel maniero, venne a conoscere
le straordinarie ricerche in agricol-
tura compiute dai Templari. In
particolare si appassiond all"hu
mus vivus - quello
che oggi chiamiamo il
compost ~ che i vem-
plari_preparavano
proprio con quella
srobaccia» ricavata
dal sottobosco! Alla
ricerca di questo lau-
mus, di come prepa-
ratlo, di come usarlo,
dedicd il resto della
sua breve vita (pur~
‘troppo mori nel 1981,
a soli 52 anni).
Tl segreto dell’orto dei
pomodori di due mete
mezzo, cresciuti sen-
za acqua @ proprio
quest’sumus vivus
Per dimosteaze il si-
sultato delle sue ricer-
che, Jean Pain pensd
di fare un piccolo or-
to familiare di 190
metri quadri. Scelse
un terreno poverissi-
mo, praticamente in~
coltivabile, a 19 metti
dalla cima di una col-
lina rocciosa di 410
metri d’ahezza. Bra un terreno pie
troso e caleareo, con un sortosuo-
Io sabbioso e Ia falda acquifera a
95 metri di profondit’. Dunque
con scarsa capacit’ di ritenzione
dell’umidita. Pendenza orientata a
Sud, nel cuore della Provenza, ca-
ratterizzata da estati seeche, se nom
torride, con una temperatura me-
dia di 35 °C all’ombra.
Lorto nel bosco
Llorto era protetio dagli animal sel-
vatiei con una recinzione fatta lun-
go bord ds una rete interrata per
polli sostenuta da pali di legno;
entre un'altea rete sospesa d
Ti, a mo’ di pergola, teneva lontani
sli uccell. E protetto anche dall’al
fo: altsi pali e una rete creano una
sorte di pergola. Sopes di essa, in
maggio venivano stesi alcuni cami
vverdi di pino (climinati ai primi di
luglio) per fare ombra e facilitare
Vattecchimemo delle piantine pri
rma della ealura estiva.
Disosno 1. Vimpiego di tavolette di
legno per non compattare il suoto.
Disegno 2. Distibuzione di compost
sulle aluole.
paar
Ry
Stereo (Fem
comprst site ain le
fam Tere Neo ttoee 2004 60)Lo sviluppo delle plantine @ favorito
dalla presenza di una copertura di
‘sostanza organ
Secondo le osservazioni di Jean
Pain, Pombreggiamento dell’orto &
‘una necessita assoluta per le piante
che di fatzo venivano annalfiate al
momento della piantagione e poi in
seguito per qualche altro giorno.
terreno all interno del recinto era
tutto ricoperto da uno strato di ma-
teria organica e organizzato in aitio-
le larghe 129 em, separate tra di lo-
70H Tea nyva be 2004
co da sentierini, per
re sui quali
Jean Pain utilizzava
lunghe tavole dilegno
in modo da non com-
pattare il terreno sot-
fostante (disegno 1)
HBimportante osserva-
re che tutta Parea ve-
niva ben coperta da
uno strato di sostanza
organiea:aiuole e sen
tierini ~ e non come
nrello schema, cassico
rel Nord Europa, o-
ve le aivole di pianta-
gione sono rialzate
(raised beds) per con-
trastare l'eccessiva
umidita dell'ambiente.
In Tralia, come nel re-
sto dei paesi mediter-
ranci, il problema &
Popposte: si trata di
conservare il pid pos-
sibile Pamidita ¢ ri-
durre al minima l'eva-
potraspirazione dal
suolo. Dunque una
copertura fitta ed
ininterrorta del terre-
no @.essenziale per
coltivare sen7’acqua.
‘Un esempio
pratico
Consideviamo un'sivo-
I; dell’orto di Pain e
partiamo dalla pausa
invernale. Lo scorse
novembze, con le pri-
me geluesaié fata Fal
tiasa raccolta di coco-
meri, togliendo dal-
Paiuola piante, frutti ¢
foglie. Quello che exa
rimasto del marto or-
ganico #statolasciato sul terreno. Poi
si é seminata Pinsalata d'inverno.
Questa é stata la prima pi
A fine febbraio/primi
arrivato il tempo della seconda
piantagione. Si sono seminati i pi-
seli nani che sono stati raccolti due
mesi dopo.
Siamo arrivati cost al momento del
la terza piamtagione, quella dell’e-
state ¢ dunque la pid importante. E
ilmomento di rpristinare la coper
tura organiea che ricopriea turto
orto e apporteri i mucrimenti e la
agricoltura naturale
protezione del nuovo compost. Si
inizia con il distribuire sul terreno
uno strato uniforme di cirea 7 em di
compost (disegno 2). Dopo il com-
post, la volta della pacciamatura, il
cui strato deve avere almeno 16 cm
Gi spessore. Questi due strati so-
vrapposti formano il manto o la co-
pertura organica delle aiuole. Ora
prendiamo ua ortaggio, per esem-
pio le melanzane. Dopo essere sta-
te seminate in semenzaio a febbraio,
le piantine vanno trapiantare nel-
Porto allinizio di maggio, per poi
essere messe a dimora diretiamente
nel terreno, creando uno spazio tra
il compost appena sparso. Il com-
post si pud pot «rinchiuderes fino a
troccare il gambo delle pisnte; nel
caso di piantine ancora molto pic-
cole & invece consigliabile lasciare
pill spazio trail gambo ela paccia-
matura.
Se si vuole seminare direttamente
‘ 1
pomodori-serive ancora Jean Pean
= hanno raggiunto 1,80 m d'atezza
un apparato fogliarerigogli
mo, La produzione di frutt in que
sto periode ha gia raggiuato i6 chi-
logrammi, Lenorme superficie di
fotosintesié straprdinaria e sorpas-
sa notevelmente la norma. I fagioli
di Spagaa hanno olteepassaro i due
ett A questa altezza consumano
grandissime quantita d’acqua. Co-
ie per tuite le piante coltivate qui,
la loro enorme superficie fogliare
implica una considerevole evapora-
Zione/traspirazione. Eppure non
annalfio. Anche i porei hanno pre-
so perfettamente ¢ non siregistrano
attacchi parasstari»
Quattro settimane pid tardi si pud
fare una verifiea del raccolto: «Al-
tezza media delle melanzam
1,20 ms; produzione media: 5 melan-
zane per pianta>. Ein pit lo
po dele iame (resets, flora ¢
rutificazione) ¢assicuraco fino al-
le prime gelate di novembre.
Ma torniamo al fattore aequa. L’ul-
tima vera pioggia si 2 vevifica il 27
giugno. Il 23 settembre sono 87
giomi senz’acqua e le piante conti-
huano a stare bene e a produrre. La
liga traversata nel