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Trimestrale della Missione dell’Immacolata Mediatrice (M. I. M.

) - Cenacolo di Avellino -
Associazione pubblica di fedeli appartenente agli Istituti Religiosi dei Frati e delle Suore Fran-
cescani dell’Immacolata, a norma dei cc. 303, 312-320 C. J. C.
Anno I, n.1 Gennaio - Febbraio - Marzo 2009

ALL’ INTERNO 32 PAGINE


INTERAMENTE A COLORI

OLTRE 12 PAGINE DEDICATE


ALLE PREGHIERE DEL
TRIMESTRE

ARTICOLI RELIGIOSI SUGLI


EVENTI DELL’ ATTUALITA’

TUTTI I MISTERI MEDITATI


DEL ROSARIO

Sito internet:
internet: www.mimavellino.altervista.org Indirizzo e-
e-mail:
mail:mimavellino@libero.it
FONDATORI DELLA RIVISTA:
RIVISTA: SIMONE IULIANO – GENNARO LOMBARDI & GIANCARLO PREZIUSO

DIRETTORE RESPONSABILE:
RESPONSABILE: SIMONE IULIANO

CAPOREDATTORE: JESSICA MAUTA

CO-
CO-AMMINISTRATORI : GENNARO LOMBARDI & GIANCARLO PREZIUSO

RESPONABILI IMPAGINAZIONE:
IMPAGINAZIONE: SIMONE IULIANO & JESSICA MAUTA

RESPONSABILE FOTOGRAFIA:
FOTOGRAFIA: JESSICA MAUTA

RESPONSABILE DELL’ORTOGRAFIA DEI TESTI:


TESTI: IDA IULIANO

REALIZZAZIONE EDITORIALE : MISSIONE DELL’ IMMACOLATA MEDIA-


TRICE (M.I.M) Cenacolo (degli adulti e dei giovani) di Avellino

e--mail:
Per ricevere la seguente rivista scrivere al seguente indirizzo e mail: mimavellino@libero.it

Biografie dei Santi: Crociata del rosario per le famiglie in


Santa Francesca Romana pag.1 difficoltà :
Il volantino ufficiale pag.14-
pag.14-15
Meditiamo insieme:
Le preghiere di questo trimestre:
trimestre:
L’ aborto pag.2
Magnificat pag. 16
Catechesi...vita...e opere di Don Dolindo:
“O vecchiariello r’a Maronna” pag.3 Novena al SS Crocifisso & Atto di Con-
sacrazione all’’Immacolata pag. 17
Prossimi alla gloria degli altari:
La Serva di Dio Licia Gualandris pag.4 Preghiera dello studente & Preghiera
allo Spirito Santo pag. 18
I pensieri dei Santi:
Preghiera quotidiana a san Giuseppe e
“La Maggiore carità” pag6
alla Signora di tutti i popoli pag. 19
Angeli e Diavoli: Novena a Gesù Bambino di Praga
I malefici pag.7 Pag. 20
Novena a San Francesco Saverio
Tematiche Giovanili: Pag. 22
Dove sbagliano i testimoni di Geova pag.9 Preghiera per la famiglia e Coroncina
alla Divina Misericordia pag. 23
Il Catechismo della Chiesa Cattolica
Rosario Completo meditato:
Divinazione e Magia pag. 11
Misteri Gaudiosi pag. 24
Misteri Dolorosi pag. 25
Religione e attualità: Misteri Gloriosi pag. 26
Il fidanzamento pag.12-13 Misteri Luminosi pag. 27
<<Per ricevere la rivista chiamare al: Litanie Lauretane & Preghiera a San
349/6790854 o al 3496792203>> Giuseppe pag. 31
- La Santa del trimestre -
A cura di Jessica Mauta consacrata dell’ Immacolata

Santa Francesca Romana


BIOGRAFIA
Santa Francesca Romana, sposatasi per obbedienza a Lorenzo de'Ponziani, comandante
delle truppe pontificie dell'Urbe, Francesca, nata da una famiglia aristocratica romana nel
1384, fu per quarant'anni madre e moglie esemplare. La sua vita fu funestata dalla perdita
di due dei suoi figli e dalle vicissitudini di un'epoca politicamente tormentata. Ciò nonostan-
te dedicava il suo tempo alla preghiera e all'assistenza dei poveri, divenendo conosciuta tra
il popolino col nome di "Ceccolella".
Istituì in S. Maria Nova al Foro Romano, il 15 agosto 1425, le Oblate della Congregazione
benedettina di Monte Oliveto e il 9 marzo 1440 fu qui sepolta. Con la canonizzazione, avve-

nuta il 29 maggio del 1608, la chiesa venne a lei intitolata. L'invenzione del suo corpo si de

ve a Mario Gabrielli, che, a proprie spese, fece ricerche nella chiesa e


il 2 aprile del 1638 i suoi sforzi vennero premiati. Terminati i lavori
della nuova sepoltura, 9 marzo 1649, le fu tolta una spalla per essere
mandata a S. Martino vicino Viterbo. La tomba, depredata nell'epoca
napoleonica, fu risarcita nel 1869; la santa riposa nell'urna di cristallo,
posta sopra l'altare della confessione. Dal febbraio del 1866 al giu-
gno del 1869, per lavori nella chiesa, la salma venne traslata per la
seconda volta al Monastero di Tor de Specchi, la prima era avvenuta
dal 17 settembre 1800 al 7 maggio del 1801. Nel 1925 Pio XI la desi-
gnò patrona degli automobilisti.

- Il Crociato dell’Immacolata - 1
Argomento scritto e curato da Jessica Mauta consacrata dell’ Immacolata

L’Aborto

Un giorno, padre Pellegrino chiese a Padre Pio: “Padre, lei stamattina ha negato
l’assoluzione per un procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigo-
roso con quella povera disgraziata?”.
Padre Pio rispose: “Il giorno in cui gli uomini, spaventati
dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai
sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà
un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello
il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore.
L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con
coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo
colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di
mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli si o no?”
“Perché suicidio?” chiese padre Pellegrino.
“Assalito da una di quelle insolite furie divine, compensa-
to da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà, padre Pio rispose:
“Capiresti questo suicidio della razza umana, se con l’occhio della ragione, vedes-
si “la bellezza e la gioia” della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini:
bruciata come un deserto. Se riflettessi, allora si che capiresti la duplice gravità
dell’aborto: con l’aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genito-
ri vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro re-
sponsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I
resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà.
Sarebbe un abominevole ipo-
crisia. Quelle ceneri vanno
sbattute sulle facce di bronzo
dei genitori assassini. Così dice-
va San Pio di Pietrelcina a Pa-
dre Pellegrino...

Ecco un feto dopo un aborto

Ogni secondo, nel mondo, av-


vengono quattro aborti … me-
ditiamoci sù

2 - Il Crociato dell’Immacolata -
'O vecchiariello r'a Madonna

Non c'è santità senza devozione mariana. Il popolo, nella percezione intuitiva che possiede
delle anime, aveva bene appellato don Dolindo come il "vecchietto di Maria", quasi ad
indicarne una appartenenza, il matronimico. Effettivamente don Dolindo fu tutto di Maria;
egli ha celebrato le lodi più belle della Vergine, ha cantato per Lei e insieme a Lei le melodie
più soavi. Una gran parte dei suoi scritti e dei suoi opuscoli sono dedicati alla Vergine Imma-
colata, alla Madre del Redentore alla corredentrice del genere umano. Maria è per Lui il
sospiro dell'universo e la magnificenza delle anime, il cantico della Trinità. Incomparabile
resta il suo commento al Magnificat ispirato e dettato dalla Vergine che veniva a istruire il
piccolo cenacolo di don Dolindo. Alla scuola della Madre celeste si produceva una profonda
Maria, madre di Dio e Madre nostra",
riforma del cuore culminante nel suo ultimo lavoro: ""Maria, nostra",
una possente trilogia mariana composta negli ultimi anni della sua vita, tra dolori indicibili e
una paralisi che gli rendeva sommamente difficile lo scrivere. Fulcro di tale devozione maria-
na era la preghiera del Santo Rosario, che egli recitava meditando le stazioni della vita,
morte e resurrezione di Gesù sulla sua corona, costantemente impugnata e che usava come
una verga mosaica per battere alle porte del cielo e impetrare grazie o come una spada
contro le tentazioni e gli assalti del demonio. Il Rosario è la più antica preghiera della Chiesa
perché la contemplazione dei misteri è sicuramente il frutto della prima catechesi fatta agli
apostoli da Maria, che pregava con loro e a Lei si rivolgevano ripetendo la preghiera al
Padre insegnata loro da Gesù. Perciò il Rosario è la preghiera ecclesiale per eccellenza;
attraverso il Rosario prega tutta la Chiesa. Don Dolindo conosceva la potenza del Rosario e
le insidie che il Nemico opponeva a chi si accinge a recitarlo:
sospetto di monotonia, distrazione, sonnolenza incipiente,
perché è un ladro e viene di nascosto a rubare il tesoro di
grazie che l'anima ottiene per intercessione di Maria. Il Rosario
è un complesso gangliare del corpo mistico della Chiesa; don
Dolindo dice una: "rete
"rete elettrica",
elettrica", ogni grano della corona è un
pulsante che ha corrispondenze nel cuore della Vergine e di
Gesù e vi accende la lampada della infinita carità. Perciò la
recita del Rosario è una preghiera comunitaria da fare con
animo devoto e, se preghiamo da soli, don Dolindo consiglia-
va di invitare l'angelo custode, che è sempre con noi per il re-
sponsorio della nostra invocazione affinché fosse portata sulle
sue mani davanti al trono del cielo.

- Il Crociato dell’Immacolata - 3
- Una mamma esemplare : La Serva di Dio Licia Gualandris -
Una delle figlie spirituali di Padre Pio di Pietrelcina, Licia Gualandris, nata il 13 luglio 1907 a Nem-
bro, piccolo paese in provincia di Bergamo. Per il suo legame davvero speciale con lo Stigmatizzato
del Gar gano – come si chiarirà più avanti – e per la sua vita di sposa e madre cristiana esempla-
re, vissuta, unitamente al coniuge Settimio Manelli, alla scuola di Padre Pio, crediamo di rendere
onore al nostro Santo del Gargano commemorando l’anniversario della nascita e presentando un
breve profilo spirituale di questa donna che, sotto la sua guida, ha saputo corrispondere generosa-
mente alla grazia di Dio, sempre sottomessa alla sua volontà, nella quale trovava la sorgente di
ogni benedizione. Questo articolo, però, vuole essere anche un’attestazione di gratitudine verso
colei che tutti amavano chiamare “Mamma Licia”, per l’amabile disponibilità e materna accoglienza
che sapeva offrire a chiunque le si avvicinava, anche per la prima volta, facendolo sentire oggetto
delle sue attenzioni e della sua amorevolezza. Fin da bambina Licia si mostrò molto pia, tanto che
il suo parroco, quando ella ricevette la Prima Comunione, avendo osservato in lei un singolare
fervore, poté dire: “C’è una bambina che ha fatto la prima comunione in modo speciale”. Da ragaz-
za si distinse per la sua serietà, laboriosità e diligenza, guadagnandosi stima e fiducia tra i suoi diri-
genti e colleghi di lavoro. Amava e si sacrificava per la sua famiglia, alla quale offriva il suo contri-
buto economico, particolarmente necessario in quanto il padre era affetto da disfunzioni cardia-
che, dalle quali poi guarì grazie alle preghiere di Padre Pio. All’età di diciott’anni Licia conobbe
Settimio Manelli, il quale, affascinato dalla sua rara bellezza, che ella tuttavia non ostentava e che
anzi era accresciuta dalla sua modestia, le propose di sposarlo. Così, dopo meno di un anno di
fidanzamento, dietro consiglio di Padre Pio, interpellato per lettera, si unirono in matrimonio. Sol-
tanto durante il viaggio di nozze, nel luglio del 1926, Licia poté conoscere personalmente Padre
Pio: da allora visse sotto la sua direzione per quarantadue anni, cioè fino a quando, il Padre, da lei
tanto amato e fedelmente seguito, lasciò l’esilio terreno per la gloria dei Cieli. In uno dei suoi primi
incontri con il Santo, chiedendogli protezione ed assistenza per la sua famiglia nascente, sentì indi-
rizzarsi le seguenti parole: «E come se la proteggerò. Questa è la mia famiglia; me l’ho assunto
come un dovere». Ascoltatrice non sorda degli insegnamenti di Padre Pio, alla scuola di questo
ammirabile maestro che soleva ripetere: «Il matrimonio è per i figli», ella era ben decisa, in accordo
con suo marito, ad accogliere tutte le gravidanze che il Signore le avrebbe mandato. Padre Pio nel
primo incontro le aveva detto: «Crescete e moltiplicatevi» e quell’augurio-esortazione suonò come
una profezia, perché dalla sua unione con Settimio nacquero ventuno figli, alcuni morti poco dopo
esser nati. Si può dire che ogni anno la famiglia Manelli veniva allietata dalla notizia dell’arrivo di
un altro bimbo, che puntualmente veniva consacrato alla Madonna di Loreto.Non è difficile imma-
ginare gli impegni e le fatiche che comportava la cura di una famiglia numerosa, specialmente
durante i difficili anni della seconda guerra mondiale; eppure Licia li affrontava con generosità
indefessa, sostenuta sempre da una fede incrollabile, dalla preghiera e dai Sacramenti. Padre Pio,
poi, non mancava di prodigarle la sua protezione con consigli sempre appropriati, risolvendo con-
cretamente problemi e compiendo veri e propri miracoli, fino a salvare l’intera famiglia o i singoli
membri perfino dalla morte. Mamma Licia si preoccupava di garantire ai figli una sana educazione
radicata nella genuina fede cattolica, infondendo in essi l’amore e il santo timor di Dio, imprimen-
do nelle loro anime i principi morali, perché fossero fedeli nell’osservanza dei Comandamenti. Na-
turalmente aveva a cuore anche la loro salute fisica e la formazione culturale e non risparmiava
sacrifici per garantire loro il decoro nell’abbigliamento, pur nei limiti delle possibilità economiche
della numerosa famiglia.
.

4 - Il Crociato dell’Immacolata -
Si privò di tutto ciò che fomenta la vanità femminile: cosmetici, profumi, sedute dal
parrucchiere, né frequentò mai locali mondani. Educò anche i suoi figli a dare il
giusto valore ai beni materiali, per cui essi non risentirono mai delle ristrettezze
economiche, o almeno seppero superarle con maturità e giudizio, appagati ben
più abbondantemente dall’amore e dalla grazia di Dio che i loro genitori si sforza-
vano di garantire all’intera famiglia.
Non si deduca da questa descrizione, tutta in positivo, che a Mamma Licia siano
mancate difficoltà e travagli, insidie da parte del demonio e da parte degli uomini,
attrazioni, tentazioni, ecc. Tutt’altro! Mamma Licia aveva capito che santi non si
nasce, ma lo si diventa con l’impegno generoso nel rinnegamento delle cattive
tendenze e la pratica delle virtù ad esse contrarie, e perciò affrontò le prove, le difficoltà e gli impegni
connessi al suo ruolo di madre di famiglia armandosi di coraggio e fortezza, sostenuta dalla vita di
grazia, dall’appoggio fattivo del marito e dalla vigilanza di Padre Pio, ma sempre impegnata nello sfor-
zo personale di compiere in ogni cosa la volontà di Dio.
Fu questo il segreto della sua vita, che spiega come mai, nonostante le mille preoccupazioni che affol-
lavano la sua mente e facevano ressa al suo cuore di madre premurosa e vigile, facendola prodigare in
cure amorevoli e inesauribili, non soffrì mai di debilitazioni fisiche o psichiche. Ebbe, certo, momenti in
cui la stanchezza e lo scoraggiamento sembravano volerla attanagliare e sopraffare. Ma anche in quei
frangenti, con l’aiuto di Padre Pio, che una volta le aveva detto che «Madre è sinonimo di martire»,
seppe superare ogni difficoltà, infiammandosi d’amore al pensiero della missione eroica che
l’attendeva come madre di una numerosa prole.
Infatti, raccontando ella l’incontro nel quale, esponendo a Padre Pio lo sconforto in cui la gettavano i
travagli per il sostentamento, la crescita e l’educazione dei figli, fu da lui illuminata sul significato della
maternità, e scriveva questo pensiero: “Il buio che avevo dentro si dissolse alla luce della missione eroi-
ca di madre; lo sconforto si trasformò in conforto nell’intravedere l’aureola del martirio sul mio compi-
mento dei doveri materni”.
Quale insegnamento per tante madri dei nostri tempi che vedono nelle maternità moltiplicate una
mortificazione della loro dignità. Mamma Licia aveva compreso, invece, che «dono di Dio sono i figli, è
sua grazia il frutto del grembo» (Sal 126) e per questo i figli erano per lei tutta la sua ricchezza e la sua
gloria. Non ha mai sentito l’esigenza egoistica di cercare la realizzazione nel lavoro o in qualche attivi-
tà che avrebbe necessariamente sottratto tempo, cure e affetto ai suoi figli: farli crescere sani nel corpo
e nello spirito, assicurare loro una buona educazione ed istruzione, prepararli ad essere “cittadini del
Cielo” (cf Ef 2,19) era la sua più vera soddisfazione, la sua più alta ambizione, il suo nobile lavoro.
Si sforzava di pregare più che poteva, tanto che l’anelito della preghiera incessante, irrealizzabile tra le
molteplici occupazioni domestiche, le faceva sorgere il dubbio di essere colpevole agli occhi di Dio. Fu
ancora Padre Pio che fugò, con la sua solita benevolenza paterna, i pensieri angoscianti che
l’opprimevano, assicurandole che la sollecitudine con cui attendeva all’educazione dei figli perché
crescessero sani e timorati di Dio, era la sua ininterrotta preghiera.
E in effetti, grazie ai suoi sacrifici, ella è riuscita a dare ai suoi figli l’educazione culturale e religiosa desi-
derata, ottenendo che si inserissero nel campo del lavoro e assaporando anche l’intima gioia di vedere
uno di essi rivestito della dignità sacerdotale e fondare una novella famiglia religiosa, quella dei Fran-
cescani dell’Immacolata.

"Il più grande dono che Dio possa fare a


una famiglia è un figlio sacerdote".

S. Giovanni Bosco

- Il Crociato dell’Immacolata - 5
Il pensiero di San Pio da Pietrelcina è commentato da Padre Stefano Maria Manelli

LA MAGGIORE CARITA’… SAN PIO


<< LA MAGGIORE CARITA’ E’
QUELLA DI STRAPPARE ANIME
AVVINTE DA SATANA PER
GUADAGNARERLE A CRISTO.
E QUESTO APPUNTO IO FO’
ASSIDUAMENTE E DI NOTTE E
DI GIORNO>>

Qual è la maggior carità secondo Padre Pio? Quella


di strappare anime avvinte da satana, per guada-
gnarle a Cristo>>. La carità più grande è la salvez-
za dell’ anima. Non ci può essere carità più grande di questa: la carità che assicu-
ra all’ uomo l’ eternità beata del Paradiso. Ogni altra carità rispetto a questa,
per quanto importante possa essere, è certamente secondaria e limitata.
La carità che libera l’ uomo dalla fame e dalla nudità ad esempio, la carità che
libera l’ uomo dal dolore fisico e dall’ indigenza, è carità, si, ma è carità che pas-
sa e che, se da sola, può salvare dalla morte fisica temporaneamente, non può
tuttavia salvare dalla morte eterna, ossia dall’ inferno, perché è una carità che
libera da pesi e sofferenze estreme dell’ uomo, ma non libera dal peccato che
schiavizza l’ anima e la tiene << avvinta da satana>> come insegna Padre Pio.
Dare all’ uomo la possibilità di salvarsi da satana e dall’ inferno, assicura il Para-
diso: questa è la << Maggior Carità>> alle quali ogni altra carità deve servire,
deve tendere, deve sospingere, perché questa << è la meta della nostra Fede –
insegna San Pietro nella sua Prima Lettera — ossia la salvezza dell’ anima>>.
La salvezza delle anime, infatti, è stata la passione ardente e indomita degli apo-
stoli, dei martiri, dei santi, delle vittime, dei contemplativi, dei missionari di ogni
tempo e di ogni luogo. Padre Pio è stato il modello portentoso di questa missione
salvifica per la salvezza delle anime. Lo afferma lui espressamente:<<E questo
appunto fò io assiduamente e di notte e di giorno>>.
Per mezzo del sacramento della penitenza, Padre Pio, pressoché ogni giorno per
più di 50 anni, ha confessato e ha rigenerato circa 5 milioni di persone ( in media
circa 100000 all’ anno), Papa Paolo VI la definì <<una clientela mondiale>>.
L’ intera vita sacerdotale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, si può dire che si
sia volta e consumata interamente nell’ esercizio della <<maggiore carità>> ossia
strappare anime avvinte da satana per guadagnarle a Cristo.

6 - Il Crociato dell’Immacolata -
Argomento scritto da Simone Iuliano consacrato dell’ Immacolata

“I MALEFICI “
Non tutto ciò che le persone chiamano maleficio lo è realmente. Molte
persone dicono di soffrire per un maleficio perché sono povere, malate o
hanno delle grosse difficoltà. Questo è dovuto principalmente al fatto che
quando parlano dei loro problemi con gli altri, spesso si sentono dire o fan-
no loro stessi questa affermazione: “ si tratta di un maleficio” oppure
“ questa persona è disturbata” o altre espressioni del genere. Perciò è ne-
cessario essere molto prudenti quando qualcuno viene a chiederci di prega-
re per una persona che dice di soffrire per un maleficio. Questo non vuol
dire, però, che malgrado qualche esagerazione, non esistano veri malefici:
ce ne sono e con una certa frequenza. CHE COS’ E’ FARE UN MALEFI-
CIO??? E’ fare del male ad una persona tramite l’ azione del demonio. Il
modo più comune per fare un maleficio consiste nell’ usare degli oggetti per
mezzo dei quali si esprime la volontà di fare del male ad una persona; si
invoca la potenza di satana sull’ oggetto perché gli imprima la sua forza
malefica. Questo può essere fatto direttamente o indirettamente.
Un modo diretto consiste nel far bere o mangiare alla “vittima” un alimento
o una bevanda cui si sia mescolato qualcosa che è il mezzo che dovrebbe
produrre il maleficio. Gli ingredienti che vengono usati con maggiore fre-
quenza sono: particelle di ossa di morti, di pietre di altare, sangue me-
struale, parti di alcuni animali, certe erbe, ecc. L’ efficacia malefica non
dipende tanto dal materiale che viene impiegato quanto dalla volontà di fa-
re del male a quella certa persona con l’ intervento del demonio, e tale vo-
lontà si manifesta attraverso le formule occulte che si usano quando si
fabbricano questi intrugli. C’ è un altro modo per fare un maleficio che
possiamo chiamare indiretto e che consiste nel pronunciare una invocazione
malefica su oggetti che appartengono alla persona che si vuole danneggiare:
specialmente su fotografie o una qualche raffigurazione della persona co-
me, ad esempio, una bambolina. Uno dei riti più comuni consiste nel config-
gere spilli sulla testa del ritratto o del pupazzo, oppure l’ intenzione che la
persona soffra, poi, più o meno intensamente in quelle parti. Tutto questo
viene fatto con un rito satanico. Ed in effetti, a volte alcune persone

- Il Crociato dell’Immacolata - 7
vittime di un maleficio dicono che si sentono trafiggere in
una parte o in un’ altra del loro corpo. Per questo, molte
volte si ottiene la liberazione quando, durante la preghie-
ra la persona riesce a vomitare del filo di cotone o lacci
oppure chiodi ecc. Quando le persone che soffrono per
malefici ricevono la preghiera di liberazione, spesso sba-
vano in minore o maggiore quantità. I tempi per ottenere la liberazione da
queste situazioni è diversa caso per caso: dipende dalla gravità del malefi-
cio, da quanto tempo è stato fatto e dalle disposizioni interiori della “ vit-
tima”. Occorre tenere ben presente che, fino a quando la persona non si
sarà pentita dei suoi peccati, non avrà perdonato a chi le avesse fatto del
male, non sia disposta a rinunciare a tutto quello che è l’ occultismo, e a
disfarsi completamente di ogni oggetto che le sia stato dato da stregoni,
maghi, o fattucchieri, come amuleti o cose del genere, è completamente
inutile pregare per la liberazione. Chi non tenesse in considerazione questi
punti, commetterebbe gravi errori e incorrerebbe in grossi fallimenti in
questo ministero tanto necessario. I diversi modi con i quali il maleficio
opera per analogia su questi diversi materiali, possono ridursi a quattro: l’
inchiodamento , la putrefazione, la distruzione con il fuoco e la legatura.
L’ inchiodamento consiste nel trapassare con qualcosa di acuminato (spilli
preferibilmente) un oggetto che rappresenti in qualche
modo la vittima con l’ intento di recargli sofferenze. La
putrefazione vorrebbe provocare un “disfacimento” lento
ma inesorabile della persona: attraverso una malattia in-
spiegabile, che è strettamente legata alla putredine in-
dotta nell’ oggetto nel quale si è trasferita la personalità della vittima
(sotterrando il materiale maleficiato). Meno usata è la distruzione con il
fuoco che si pratica bruciando l’ oggetto maleficiato.
L’ annodamento chiamato spesso legatura si ottiene legando capelli, nastri,
fili di stoffa, fazzoletti,ecc. Rappresenta un impedimento che si vuole
provocare nella persona maleficiata. Il maleficio della legatura si manife-
sta a volte con sintomi che hanno qualcosa di misterioso; non è raro trova-
re nei guanciali delle persone malediciate o nei materassi delle piume anno-
date o intrecciate in maniera sorprendente. Anche gli stessi capelli della
vittima possono trovarsi annodati in modo analogo.
FINE.

8 - Il Crociato dell’Immacolata -
Argomento scritto da Ida Iuliano consacrata dell’ Immacolata

“DOVE SBAGLIANO I TESTIMONI DI GEOVA”


CHI SONO I CRISTIANI? I CRISTIANI SONO I SEGUACI DI GESU'.

CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA? I TESTIMONI DI GEOVA SONO I SEGUACI DI UNA SETTA
RELIGIOSA ( SE DI RELIGIONE SI PUO' PARLARE DATO CHE CI SONO UN MISCUGLIO DI
ERESIE E DI ERRORI) FONDATA NEL 1874, DA UN UOMO RICCO LAICO CHIAMATO
TAZE RUSSEL.

I TESTIMONI DI GEOVA NON SONO CRISTIANI! LA VERITA' DEI


CRISTIANI E' LA CHIESA CHE E' FONDATA DALLA SANTISSIMA
TRINITA', PADRE-FIGLIO-SPIRITO SANTO E CHE HA ORIGINE
VERSO DIO, IL QUALE CREO' L' UOMO NON PER DOMINARE IL
MONDO, MA PER FONDARE LA CHIESA. FIN DALL' INIZIO DEL
MONDO IL PECCATO E' NELL' UMANITA': ADAMO ED EVA
COMMETTONO IL PECCATO DI SUPERBIA: INGANNATI DAL
SERPENTE MANGIANO IL FRUTTO PROIBITO DA DIO, CON LA
CONVINZIONE DI DIVENIRE PARI A DIO. MA L' ALTISSIMO LI
CONSOLERA' PROMETTENDO COLUI CHE REDIMERA' L' UMA-
NITA' DAL PECCATO, E GLI STESSI PROFETI, MEDIANTE L' O-
PERA DELLO SPIRITO SANTO, ANNUNCERANNO LA VENUTA DI GESU’.

I TESTIMONI DI GEOVA MODIFICANO LA VERITA' DEL CRISTIANESIMO: LORO NON CREDO-


NO NELLA CHIESA; MA E' GESU', CHE NEL N.T. FONDA LA CHIESA CATTOLICA, E SARANNO
I PADRI DELLA CHIESA E GLI STESSI APOSTOLI A DIFENDERLA. E' GESU' CHE DOPO IL CAL-
VARIO E LA MORTE IN CROCE, MANDERA' LO SPIRITO CONSOLATORE A SANTIFICARLA,
OSSIA LO “SPIRITO SANTO”.

GLI ERRORI DEI TESTIMONI DI GEOVA SONO TRE:

(PRIMO ERRORE) NEGANO LA SANTISSIMA TRINITA'; PER LORO SOLO GEOVA ( CHE SO-
STENGONO ESSERE IL NOME DI DIO NELL' A.T.) E' L' UNICO DIO; GESU' E' UN UOMO, E LO
SPIRITO SANTO E' SOLO IL FRUTTO DELL' AMORE DEL PADRE E DEL FIGLIO. MA A QUESTA
PRIMA NEGAZIONE PUO' ESSERE RISPOSTO CITANDO I VERSETTI DI LUCA 3, 21-22, DOVE
AL BATTESIMO DI GESU' E' DIO A PARLARE ( TU SEI IL MIO FIGLIO PREDILETTO, IN TE MI
SONO COMPIACIUTO), E LA COLOMBA SIMBOLEGGIA LO SPIRITO SANTO, E IN MATTEO 28,
18-20 DOVE CI VIENE INSEGNATO DA GESU' A BATTEZZARE NEL NOME DELLA SANTISSIMA
TRINITA'.

(SECONDO ERRORE) I TESTIMONI DI GEOVA NEGANO LA DIVINITA' DI GESU', SOSTENENDO


CHE EGLI FOSSE INFERIORE AGLI ANGELI, E CHE DOPO LA SUA MORTE NON CI SIA LA
RESURREZIONE. MA NOI CRISTIANI SAPPIAMO CHE GESU' E' VERAMENTE DIO.

- Il Crociato dell’Immacolata - 9
I TESTIMONI DI GEOVA CITANO MARCO 13-32 (UNA DELLE
PARTI CHE NON HANNO MODIFICATO O OMESSO) DOVE GESU'
DICE DI ESSERE INFERIORE AL PADRE E AGLI STESSI ANGELI.
MA NOI POSSIAMO RISPONDERE DICENDO CHE GESU' E' VE-
RO DIO E VERO UOMO E, QUANDO AFFERMA DI ESSERE INFE-
RIORE AGLI ANGELI LO DICE DELLA SUA UMANITA'. IN MAT-
TEO 26, 33-34 QUANDO IL SOMMO PONTEFICE DOMANDA A
GESU' <<SEI IL FIGLIO DI DIO?>> GESU' RISPONDE: << TU LO
HAI DETTO>> GESU' CONFESSA LA VERITA' MA LO FA SENZA LA SUPERBIA DI EVA E DI ADA-
MO. SARA' LO STESSO PIETRO IN MATTEO 15-15 A CONFESSARE CHE GESU' E' IL FIGLIO DEL
DIO VIVENTE, E FIGLIO DELL' UOMO PERCHE' FIGLIO DELLA MADONNA! GESU' FIGLIO DEL
DIO VIVENTE PERCHE' NON CREATO MA GENERATO PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO!

(TERZO ERRORE) I TESTIMONI DI GEOVA NEGANO LA RESURREZIONE DEL CORPO DI GESU':


EGLI RESUSCITA SOLO NELLO SPIRITO. MA E' LO STESSO GESU'
CHE IN MATTEO 16, 21 PREDICE LA SUA RESURREZIONE. I TE-
STIMONI DI GEOVA NEGANO L' IMMORTALITA' DELL' ANIMA;
SOSTENGONO CHE CON LA MORTE MUOIANO L' ANIMA E IL
CORPO. MA L' ANIMA NON MUORE MAI ED E' L' A.T. AD AF-
FERMARLO: <DIO CREO' L' UOMO INDISTRUTTIBILE>. E NEL LI-
BRO DELLA SAPIENZA E' AFFERMATO: LE ANIME DEI GIUSTI
SONO NELLE MANI DI DIO. ORA PERCHE' PARLARE DI ANIMA SE
QUESTA MUORE DOPO LA MORTE? INOLTRE COME SI SPIEGA LA
TRASFIGURAZIONE DI GESU' SUL MONTE TABOR? CHI COMPARVE
A GESU'?? COME FECERO MOSE' ED ELIA PERSONAGGI DELL' AN-
TICO TESTAMENTO AD APPARIRE SE LA LORO ANIMA ERA MOR-
TA?

<<IN CONCLUSIONE VI RICORDIAMO CHE LA BIBBIA CRISTIANA NON HA AUTORI UMANI AL-
LA SUA FINE, QUELLA DEI TESTIMONI DI GEOVA HA COME AUTORE KING JAMES.>> QUANDO
VIENE AFFERMATO CHE LE BIBBIE SONO UGUALI E' UNA MENZOGNA, PERCHE' QUANDO LE SI
CONFRONTANO RISULTANO DIVERSE E RIPORTIAMO ALCUNI ESEMPI: MATTEO 26,26:ORA
MENTRE ESSI MANGIAVANO, GESU' PRESE IL PANE, PRONUNCIATA LA BENEDIZIONE, LO
SPEZZO' E LO DIEDE AI DISCEPOLI DICENDO: <<PRENDETE E MANGIA-
TE: QUESTO E' IL MIO CORPO>> NELLA BIBBIA DEI TESTIMONI DI
GEOVA COMPARE: <<PRENDETE E MANGIATE, QUESTO SIGNIFICA IL
MIO CORPO>> I TESTIMONI DI GEOVA VOGLIONO NEGARE L' EUCARE-
STIA, PERCIO' TRADISCONO IL VERO SIGNIFICATO DI QUEST' ULTI-
MA!!!

E ANCORA: NELLA 2a COR. 13, 15 SI HA:<< LA GRAZIA DEL SIGNORE


NOSTRO GESU' CRISTO, L' AMORE DI DIO E LA COMUNIONE DELLO
SPIRITO SANTO SIANO CON TUTTI VOI>> I TESTIMONI DI GEOVA
TRADUCONO:" L'IMMERITATA BENIGNITA’ DEL SIGNORE GESU' CRI-
STO, L' AMORE DI DIO E LA PARTECIPAZIONE DELLO SPIRITO SANTO
SIANO CON TUTTI VOI"… QUESTI ESEMPI CREDO BASTINO PER CAPIRE COME LA LORO TRA-
DUZIONE E' DIVERSA DA QUELLA DEI CATTOLICI, E COME NON SI POSSA FARE UN CON-
FRONTO GIUSTO. FINE

10 - Il Crociato dell’Immacolata -
A cura di Simone Iuliano (consacrato dell’ Immacolata)

Divinazione e Magia
(capitolo 2115 del Catechismo della Chiesa Cattolica)
Dio può rivelare l’ avvenire ai suoi profeti o ad altri santi.
Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’ abbandonarsi con
fiducia nella mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a ri-
fuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo.
L’ imprevidenza può costituire una mancanza di responsabilità.
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai
demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che
<<svelino>> l’ avvenire.
La consultazione degli oroscopi, l’ astrologia, la chiromanzia, l’ interpreta-
zione dei presagi e delle sorti, i fenomeni della veggenza, il ricorso ai me-
dium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine su-
gli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nasco-
ste. Sono in contraddizione con l’ onore e il rispetto, congiunto a timore
amante, che dobbiamo a Dio solo.
Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di
sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottene-
re un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la
salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione.
Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad
una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’ inter-
vento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole.
Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche.
Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli.
Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’ invo-
cazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui.

- Il Crociato dell’Immacolata - 11
Argomento scritto da Ida Iuliano consacrata dell’ Immacolata

“Il fidanzamento”

“ Più che mai necessaria ai nostri giorni è la prepa-


razione dei giovani al matrimonio e alla vita familia-
re” - Giovanni Paolo II-.
E’ proprio vero! Il tempo attuale esige per noi giovani una guida che ci pre-
pari adeguatamente al matrimonio.. Dovremmo poter usufruire di un <<
manuale>> che ci indichi le regole da seguire nel fidanzamento, legame che
purtroppo oggi è visto solo da pochi quale punto di partenza per la meta di
arrivo che è il matrimonio. Il fidanzamento rispetto al passato presenta
sicuramente luci nuove come ad esempio la scelta del partner per amore e
non per interesse; ma contemporaneamente presenta ombre quali spregiudi-
catezza, precocità nei rapporti e la non finalità a quello per cui lo si isti-
tuisce: il Matrimonio. Per non parlare dei problemi morali che costituendo i
valori propri della persona umana e venendo meno in un rapporto tra fidan-
zati, fanno cadere il punto centrale.
Il fidanzamento, destinato al matrimonio, richiede requisiti precisi,tra cui:

A) Età conveniente: quella in cui cioè sono maturate le condizioni di corpo,


di mente e di cuore necessarie per il matrimonio ( tra i 18 e i 23 anni per
la donna e i 23 e i 30 per l’ uomo) che si spera avvenga in un tempo breve.

B) Sanità sufficiente: che escluda malattie fisiche, mentali o psichiche in-


compatibili con la vita comune di coniugi e con la procreazione dei figli.

C) Retta intenzione : ossia la sincera volontà di contrarre una comunione


spirituale e materiale con la persona dell’ altro sesso.

D) Capacità di amare: dedicarsi per tutta la vita al bene della persona a-


mata, anche rinunciando alle proprie idee.

12 - Il Crociato dell’Immacolata -
E) Attrazione sessuale verso la persona prescelta: attrazione che deve es-
sere avvertita in modo spontaneo e naturale e che deve essere incontro più
di anima che di corpo.

F) Base economica: che è sufficiente quando assicuri vitto, alloggio, vestia-


rio alla coppia e ai figli che verranno,e che sia rassicurante per l’avvenire.

G) Attitudine alla vita a due: non inclinata alla solitudine, ma che compren-
da il piacere di stare in compagnia e la capacità di dialogare.

H) Capacità di educare: che è necessaria, essendo il fidanzamento proiet-


tato al matrimonio e quindi alla procreazione di figli.

I) Conoscenza delle leggi dello stato e della Chiesa sul fidanzamento: leggi
statali contenute nel codice di diritto civile ( libro 1, titolo 6, capo1) e nel
nuovo diritto di famiglia entrato in vigore con legge n. 151 del 19-5-1975.
Le leggi ecclesiastiche si trovano invece nel codice del diritto canonico pro-
mulgato il 25-1-1983 (canoni 1062-1070) e nella carta dei diritti della
famiglia del 22-10-1983.
Non sempre le disposizioni del diritto canonico e quelle del diritto civile
italiano coincidono, anzi si differenziano in più punti,anche sostanzialmente.

L) Spirito religioso ( il più importante): che consiste nella convinzione di


dover sottostare all’ Essere Supremo ( Dio) che ha stabilito le leggi del
matrimonio, e di poter ottenere solo da Lui l’ aiuto necessario per ogni co-
sa.
Tuttavia chi si rende conto di non possedere tali requisiti in numero o mi-
sura sufficiente, e nemmeno provveda di possederli nel prossimo futuro,
non può impegnarsi nel fidanzamento per non esporre sé stesso e altri a
seri pericoli. Infatti non c’è per il singolo individuo l’ obbligo di sposarsi
( eccetto per colui che riconosce di poter salvare la propria anima solo at-
traverso questo stato di vita).

- Il Crociato dell’Immacolata - 13
CROCIATA DEL ROSARIO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’
Ave Maria

Imploriamo Maria Santissima, la nostra Mamma celeste, recitando ogni giorno


una corona del Santo Rosario (i misteri del giorno), affinché Ella venga in soccorso
delle famiglie in difficoltà.
Formeremo così una crociata di preghiere che non si fermerà mai, per impetrare
da Dio, nostro Padre celeste, con l’intercessione dell’Immacolata, la conversione
dei cuori, il superamento di tutte le difficoltà, presenti e future, delle famiglie,
qualunque esse siano, per riparare a tutto il male, di coloro che lavorano contro la
famiglia per distruggerla.

NON RIFIUTATE L’INVITO CHE VI FA LA MADONNA!


Unitevi a noi, nell’amore che lega a Maria, segnalando per telefono o per E-Mail
il vostro Nome e Cognome e il vostro indirizzo completo di CAP.
I vostri nomi saranno segnati in un libro speciale, che sarà deposto ai piedi
dell’Immacolata, ogni qualvolta ci sarà un incontro di preghiera con la Madonna
pellegrina di Fatima e con l’icona di Gesù Misericordioso.

Maria SS. ci chiama ad essere suoi ardenti apostoli, per


portare, attraverso la crociata del Santo Rosario, la
pace nelle famiglie.

Per tutti coloro che aderiranno a questa gara di


amore e di generosità sarà celebrata una Santa
Messa il primo Lunedì di ogni mese.
La “Crociata del Rosario per le famiglie
in difficoltà” é iniziata nel mese del Sacro
Cuore di Gesù, mercoledì 20 giugno 2007,
giorno della ricorrenza della “Madonna della
Consolata”, e del “Castissimo Cuore di san
Giuseppe”, con l’autorizzazione e la benedizione
dell’Assistente Nazionale della M.I.M. (Missione
dell’Immacolata Mediatrice) e con l’approvazione e la
benedizione di Padre Stefano Maria Manelli, fondatore
della famiglia religiosa dei Francescani dell’Immacolata e
figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina.
La Madonna ti chiama; diventa anche tu un “Crociato dell’Immacolata”.
Questo sarà il tuo impegno: recitare ogni giorno una
corona del santo Rosario per le famiglie in difficoltà
ed invitare gli altri a questa Crociata.
I dati personali raccolti verranno trattati con la massima riservatezza e non potranno
essere ceduti a terzi o utilizzati per finalità diverse senza il preventivo consenso degli interessati,
in piena conformità del D.LGS. n° 196/2003.

14 - Il Crociato dell’Immacolata -
In data 23 Gennaio 2008 siamo stati ricevuti che è un espressione del senso
dal nostro Vescovo Francesco della fede del popolo di Dio che ha
Marino, il quale, ha approvato e benedetto visto in questo matrimonio un fatto importante
la nostra iniziativa invocando dal della storia della Salvezza.
Signore copiosi frutti apostolici, e proprio Ebbene il Salvatore ha iniziato l’opera
in questo giorno, senza nessuna della Salvezza con l’unione verginale e
premeditazione da parte nostra, ricorreva santa, di Maria e Giuseppe, nella quale
la Festa dello “Sposalizio di Maria e Giuseppe”, si manifesta la sua onnipotente volontà di puri-
ficare e santificare la famiglia.

Approvo e benedico l’iniziativa invocando dal Signore copiosi frutti apostolici. —


Francesco Marino, Vescovo di Avellino —
Avellino, 23/1/2008 - Sposalizio di Maria e Giuseppe

PER ADERIRE ALLA CROCIATA DEL ROSARIO


INVIA I TUOI DATI AI SEGUENTI RECAPITI TELE- Alfonsina Desiderato cell. 340 0626196
FONICI O AL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL: Bruna Iorizzo cell. 340 5557637
mimavellino@libero.it
Luisa Lombardi cell. 340 0641518

- Il Crociato dell’Immacolata - 15
Magnificat
L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *


D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *


e santo é il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *


si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *


ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *


ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *


ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *


ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *


ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *


e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

"Lasciate per vent'anni una parrocchia senza


prete e vi si adoreranno le bestie".
S. Giovanni Vianney

16 - Il Crociato dell’Immacolata -
NOVENA AL SS. CROCIFISSO
per ottenere qualche grazia

Gesù, mio Salvatore, io Ti adoro pendente in croce per amor


mio. Ti ringrazio di tutto quello che hai fatto e patito per me e
Ti prego di volermi concedere un grande amore per Te, un
vero dolore dei miei peccati e la grazia che desidero, se è per
la Tua gloria e per il bene dell'anima mia (5 volte) Gloria al
padre. (ogni volta)

Ripetere la preghiera per nove giorni consecutivi

Atto di Consacrazione all'Immacolata (Fare tutti i giorni)


di S. Massimiliano M. Kolbe

O Immacolata Regina del cielo e della terra, rifugio dei


peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle af-
fidare l’itera economia della misericordia,io,indegno pec-
catore mi prostro ai tuoi piedi,supplicandoti umilmente di
volermi accettare tutto e completamente come cosa e
proprietà tua,e di fare ciò che ti piace di me e di tutte le
facoltà della mia anima e del mio corpo,di tutta la mia vi-
ta,morte ed eternità.
Disponi pure se vuoi,di tutto me stesso,senza alcuna ri-
serva,per compiere ciò che è stato detto di te: “Ella ti
schiaccerà il capo”(Gn 3,15),come pure: “Tu sola hai di-
strutto tutte le eresie sul mondo intero”(Lit.),affinchè nelle tue mani im-
macolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per in-
nestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante
anime smarrite e indifferenti e per estendere in tal modo,quanto più è
possibile,il benedetto Regno del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Dove tu entri,infatti,ottiene la grazia della conversione e santificazio-
ne,poiché ogni grazia scorre,attraverso le tue mani,dal Cuore dolcissi-
mo da Gesù fino a noi.
V. Concedimi di lodarti,o Vergine Santissima.
R. Dammi forza contro i tuoi nemici.

- Il Crociato dell’Immacolata - 17
PREGHIERA DELLO STUDENTE
al Miracoloso Bambino Gesù di Praga
Protettore degli Studenti
da recitarsi durante l'anno scolastico

O Bambino Gesù, eterna ed incarnata Sapienza, che dalla tua soave immagine di
Praga dispensi a tutti generosamente le tue grazie, e in particolare alla gioventù
studiosa che a te si affida, deh, volgi benigno lo sguardo sopra di me che t'invoco
a protezione de' miei studi.
Tu, Uomo Dio, sei il Signore della scienza, la fonte dell'ingegno e della memoria:
vieni dunque in soccorso alla mia debolezza. Illumina la mia mente, rendendomi fa-
cile l'acquisto della verità e del sapere; rafforzami la memoria perché possa rite-
nere quanto ho appreso; nei momenti difficili sii tu mia luce, sostegno e conforto.
Dal tuo divìn Cuore imploro la grazia di adempiere fedelmente tutti i miei doveri di
studio, e di trarne i migliori frutti, per avere poi la gioia di felici scrutinii, e in
partìcolar modo una buona promozione. Io ti prometto, anche per meritare le gra-
zie invocate, di essere fedele in tutti i miei doveri cristiani e di amarti sempre
più.
O dolce Bambino di Praga, custodiscimi ogni giorno sotto il provvido tuo manto, e
guidami soprattutto, oltre che nell'ascesa del sapere, sulla via dell'eterna salvez-
za. Così sia.
Imprimatur
G enuae, die 20 Martii 1960.

Preghiera allo Spirito Santo

O Spirito Santo,anima dell’anima mia,io Ti adoro;

illuminami,guidami,fortificami,consolami,insegnami ciò che devo

fare,dammi i tuoi ordini.

Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che

desideri da me e di accettare tutto ciò che permetterai mi


accada;

fammi solo conoscere la tua volontà. Amen.

18 - Il Crociato dell’Immacolata -
PREGHIERA QUOTIDIANE A S. GIUSEPPE
Ti saluto, o glorioso S. Giuseppe, padre di Gesù Cristo
e vero sposo di Maria Vergine, e ti supplico
per i tuoi sette dolori e le sette allegrezze,
a volere venire in mio aiuto in tutti i
momenti della mia vita.
Prega per me ora e sempre; soprattutto, prega per me
e per tutti i miei cari nell'ora della morte.

SS. Trinità, Ti adoro e Ti ringrazio


per averci donato S. Giuseppe come protettore
e modello di virtù in vita ed in morte.

O caro S. Giuseppe, per il sonno sereno


che Gesù amava prendere fra le tue braccia,
ti prego di santificare il mio sonno;
allontana dalle nostre abitazioni
tutte le insidie del nemico;
invia gli Angeli del Signore, perché mi custodiscano
nella pace e sia distrutta ogni insidia della notte orrenda
della colpa,
del peccato e della morte.

Nelle mani di Gesù, di Maria e Tue io raccomando l'anima


mia.
Fa’, o S. Giuseppe, che la mia morte non sia improvvisa,
ma ben disposta con la grazia dei santi Sacramenti,
tanto che io mi addormenti nel bacio del Signore,
con la morte preziosa dei giusti. Amen

La Preghiera alla Signora di tutti i popoli


Signore Gesù Cristo,
Figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito sulla terra.
Fa abitare lo Spirito Santo
nei cuori di tutti i popoli,
affinché siano preservati dalla corruzione,
dalle calamità e dalla guerra.
Che la Signora di tutti i Popoli,
la Beata Vergine Maria,
sia la nostra Avvocata.
Amen.

- Il Crociato dell’Immacolata - 19
PREGHIERA A GESÙ BAMBINO DI PRAGA
O Gesù Bambino, mi rivolgo a te e ti prego per la tua Santa Ma-
dre, di assistermi in questa necessità (esprimere il proprio desi-
derio), poiché credo fermamente che la tua Divinità può venirmi
in aiuto. Spero con fiducia di ottenere la tua santa grazia. Ti
amo con tutto il cuore e con tutte le forze dell'anima mia. Mi
pento sinceramente dei miei peccati e ti supplico, o buon Gesù,
di donarmi la forza di vincerli. Prendo la ferma risoluzione di
non offenderti mai più, e mi offro a te con la disposizione di sof-
frire piuttosto che di dispiacerti. Ormai, voglio servirti con fe-
deltà. Per amore tuo, o divino Gesù Bambino, amerò il mio
prossimo come me stesso. O Gesù Bambino pieno di potenza, ti
supplico di nuovo, assistimi in questa circostanza (ripetere il
proprio desiderio), fammi la grazia di possederti eternamente
con Maria e Giuseppe in cielo e di adorarti con i santi angeli.
Così sia.

OGNI GIORNO
O Verbo divino, Maestro sovrano e Re dei re! O degno discendente di Jesse, chiave misteriosa
di Davide e scettro potente del popolo di Israele! O Emmanuele e Legislatore supremo, dolcissi-
mo Gesù Bambino di Praga, Sposo delle anime, che per riscattarle e salvarle hai voluto scende-
re dal seno dell'Eterno Padre nel seno di una Vergine purissima! Divino e bellissimo Bambino,
mi getto ai tuoi piedi e ti adoro nell'annientamento più profondo e nella fede con la quale lo
fecero i pastori e i magi un tempo a Betlemme. Imprimi nella mia anima le disposizioni di fede,
di amore, di riconoscenza e di generosità con le quali devo fare questa novena, per il tuo onore
e la tua gloria, e degnati di accordarmi, per la potente intercessione della SS. Vergine Maria,
tua Madre, e del compassionevole patriarca San Giuseppe, tuo Padre putativo, che la mia ani-
ma sia purificata da tutti i peccati, confermata sempre più nel tuo servizio. Concedimi anche,
amabilissimo Bambino, la grazia particolare che imploro dal tuo cuore generoso. Te la doman-
do per la tua Immagine santa e miracolosa, nella quale tanto ti compiaci, come lo provano le
grazie senza numero e i benefici continui di ogni genere che effondi così abbondanti attraverso
la tua intercessione, non solo sugli abitanti di Praga, ma sui fedeli di tutto il mondo. Non di-
sprezzare, o Signore, la mia preghiera, ma degnati invece di accoglierla favorevolmente e di
esaudirla. Amen.

NOVENA A GESU’ BAMBINO DI PRAGA

PRIMO GIORNO
Divino Gesù Bambino di Praga, Verbo eterno del Padre, che per liberare le nostre anime dalla
schiavitù del peccato, hai voluto assumere la nostra carne, soffrire e soddisfare per noi la giu-
stizia divina e divenire così nostro modello, accordami la grazia di rispondere a sì grande mise-
ricordia; e staccando il mio cuore dalle creature, attiralo verso di te. Liberami dal fascino dei
sensi e fa' che io veda e riconosca in te l'ideale della mia vita, per meritare di possederti e di
gioire di te in cielo. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

20 - Il Crociato dell’Immacolata -
SECONDO GIORNO
Dolcissimo Gesù Bambino di Praga, nostro Dio e Salvatore, che hai voluto nascere in una stalla
e nei rigori dell'inverno, assoggettandoti fin dai primi istanti della vita alla povertà e alle soffe-
renze, staccami dai beni e dai piaceri della terra, liberami dalla schiavitù della carne e dall'a-
more del mondo e fa' che io ti segua in tutte le sofferenze e le umiliazioni della vita, per merita-
re di partecipare un giorno alla tua gloria eterna. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

TERZO GIORNO
Potentissimo Gesù Bambino di Praga, Figlio del Padre celeste, che sei venuto sulla terra per
compiere il disegno eterno di salvare il genere umano, e hai posto la tua gloria nel fare la volon-
tà di Colui che ti ha mandato, fa' che possa anch'io compiere i tuoi disegni su di me e che mi
conformi interamente alla tua volontà, avendo di mira in tutte le cose la mia salvezza e quella
del prossimo. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

QUARTO GIORNO
Misericordiosissimo Gesù Bambino di Praga, mio Creatore e Redentore, che essendoti reso
visibile agli uomini e avendo vissuto tra loro, ci hai riuniti per formare una cosa sola con te
come tu sei una cosa sola col Padre celeste, non permettere che io mi renda indegno di apparte-
nere a questa comunione di cui tu sei il fondatore, e il Capo, e di essere membro del tuo Corpo
mistico, la Santa Chiesa, nostra Madre. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

QUINTO GIORNO
Piissimo Gesù Bambino di Praga, divino Salvatore degli uomi-
ni, che sei venuto sulla terra per il riscatto di tutti gli uomini, e
hai affidato alla tua Chiesa il compito di condurli alla parteci-
pazione della Redenzione universale, fa' che quelli che non han-
no la gioia di appartenere alla Santa Chiesa si affrettino verso
la tua Sposa amata per ottenere la loro salvezza, e quelli che le
appartengono, ma sfortunatamente non vivono in grazia, attin-
gano dalle sorgenti della misericordia che tu hai sempre aperte
il beneficio inestimabile della vita eterna. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

SESTO GIORNO
Misericordiosissimo Gesù Bambino di Praga, splendore del Padre e immagine vivente della sua
sostanza, che sei disceso dal cielo sulla terra per essere per gli uomini via, verità e vita, ristabili-
sci in noi l'immagine divina, oscurata e sfigurata dal peccato, e guida i nostri cuori affinché
riconosciamo in Te l'unico ideale della nostra vita sulla terra e della nostra speranza in cielo.
Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

SETTIMO GIORNO
Dolcissimo Gesù Bambino di Praga, Principe della Pace, poiché dalla tua venuta nel mondo gli
angeli hanno annunciato la pace agli uomini di buona volontà, riconcilia i peccatori con Dio,
dona la pace alla loro coscienza, la luce al loro spirito, il fuoco della carità al loro cuore, affin-
ché la tua gloriosa nascita produca in tutti gli uomini gli effetti che l'annuncio angelico ha pro-
dotto nei pastori che ti hanno adorato nella grotta di
Betlemme. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

- Il Crociato dell’Immacolata - 21
OTTAVO GIORNO
Amabilissimo Gesù Bambino di Praga, sposo divino delle nostre anime, che dopo esser venuto a
salvare gli uomini, verrai di nuovo a giudicarli, manifestando lo splendore della tua generazio-
ne eterna che hai nascosto per renderti accessibile agli uomini, e farai brillare tutta la tua glo-
ria a confusione di coloro che hanno abusato della tua grazia, aiutami affinché io segua ora le
tue ispirazioni, o mio Redentore, e affinché io possa un giorno vederti come giudice buono e
favorevole. Amen. Preghiera a Gesù Bambino.

NONO GIORNO
Amabilissimo Gesù Bambino di Praga, Figlio di Dio dall'eterni-
tà e Figlio di Maria dal momento in cui, incarnandoti nel suo
seno purissimo, ne hai ricevuto l'accoglienza più mirabile e
rispettosa che possa mai farti una creatura, concedimi di acco-
glierti con la carità e la generosità che hai trovato nella SS.
Vergine. O mio Salvatore, così come sei realmente nato alla
vita del corpo per Maria, nasci, te lo domando ora, spiritual-
mente nella mia anima, e riempila della tua grazia, perché essa
corrisponda sempre alle tue ispirazioni. Amen. Preghiera a
Gesù Bambino.

NOVENA A SAN FRANCESCO SAVERIO


(Si può fare in qualunque tempo)

O amabilissimo e amatissimo San Francesco Saverio, con te adoro con riveren-


za la divina Maestà. Mi compiaccio degli specialissimi doni di grazia di cui Dio
ti ha favorito durante la tua vita terrena e di quelli di gloria di cui ti ha arric-
chito dopo la morte e vivamente lo ringrazio. Ti supplico con tutto l’affetto del
mio cuore di chiedere per me, con la tua efficacissima intercessione, prima di
tutto la grazia di vivere e morire santamente. Ti supplico inoltre di ottenermi la
grazia… Ma se ciò che chiedo non fosse secondo la maggior gloria di Dio ed il
maggior bene dell’anima mia, ti prego di supplicare il Signore affinché mi con-
ceda ciò che è più utile all’una e all’altra cosa. Amen. Pater, Ave, Gloria.
Da recitarsi per nove giorni consecutivi

La novena della grazia.


La notte tra il 3 e 4 gennaio 1634 San Francesco Saverio apparve a P. Mastrilli S. che era am-
malato. Lo guarì istantaneamente e gli promise che chi, confessato e comunicato per 9 giorni,
dal 4 al 12 marzo (giorno della canonizzazione del Santo), avesse implorato la sua intercessio-
ne avrebbe infallibilmente sentito gli effetti della sua protezione. Ecco l’origine della novena
diffusasi poi in tutto il mondo. Santa Teresa di Gesù Bambino dopo aver fatto la novena (1896),
pochi mesi prima di morire, disse: “Ho domandato la grazia di far del be-
ne dopo la mia morte, e adesso sono sicura d’essere stata esaudita, per-
ché per mezzo di questa novena si ottiene tutto ciò che si desidera”. Si
può fare quando si vuole, alcuni usano recitarla anche 9 volte al gior-
no.
da "IL LIBRO DELLE NOVENE", Editrice Ancilla, C.P. 228, 31015 Cone-
gliano TV

22 - Il Crociato dell’Immacolata -
Preghiera per la famiglia
GESÙ SEGNA COL TUO SANGUE NON SOLO LA
PORTA DELLA NOSTRA CASA,MA IL CUORE DI
TUTTI I SUOI ABITANTI, TUOI ELETTI, E MAN-
TIENICI UNITI NEL TUO AMORE E NELL’
OSSERVANZA DELLA TUA LEGGE.
FA, O SIGNORE, CHE LA NOSTRA FAMIGLIA
SI MODELLI SU QUELLA DI NAZARET E SIA UN
TEMPIO DI PACE, DI ONESTÀ E DI AMORE.
GESÙ, GIUSEPPE, MARIA PROTEGGETECI,
BENEDITE LE CULLE, CUSTODITE I FANCIULLI
E I GIOVANI, DATE FORZA AI DEBOLI E AI
MALATI, SOSTENETE I VECCHI, CONFORTATE
LE VEDOVE E GLI ORFANI, E FATE CHE QUESTA
FAMIGLIA SIA UNITA NON SOLO SULLA TERRA,
MA ANCHE NEL CIELO. *
*cfr Nel sangue dell’ agnello - Albano Laziale ( Roma )

CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA


Si usi la corona del Rosario. In principio:

Padre Nostro, Ave o Maria, Credo.

Sui grani maggiori del Rosario: "Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il San-
gue, l´Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù
Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero". Sui
grani dell´Ave Maria per dieci volte: "Per la sua dolorosa passione,abbi mi-
sericordia di noi e del mondo intero". Alla fine ripetere per tre volte:
"Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo
intero".

(con approvazione ecclesiastica)

- Il Crociato dell’Immacolata - 23
O Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in
mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e
ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
ENUNCIAZIONE DEL MISTERO...

Nel primo (secondo, terzo, quarto, quinto) mistero gaudioso (o doloro-


so, o luminoso, o glorioso) contempliamo...
Padre Nostro

Ave Maria (10 volte)


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e
ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno,
porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua
misericordia.
MISTERI GAUDIOSI (LUNEDI E SABATO)
1. L'annunciazione dell'Angelo a Maria Vergi-
ne.
«L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
città della Galilea chiamata Nazareth, a una
Vergine di nome Maria. L'angelo, entrato da
lei, disse: 'ti saluto, piena di grazia; il Signore
è con te... Darai alla luce un figlio, cui porrai
nome Gesù"».

2. La visita di Maria Vergine a Santa Elisabet-


ta.
«Maria si pose in viaggio, andò in fretta in una
regione montuosa, in una città della Giudea.
Entrata in casa di Zaccaria, salutò Elisabetta,
che appena udì il saluto di Maria fu ripiena di
Spirito Santo».
(Lc 1,39-40)

24 - Il Crociato dell’Immacolata -
3. La nascita di Gesù Cristo nella grotta di
Betlemme.
«Giuseppe e Maria salirono da Nazareth a
Betlemme e mentre erano là, Maria diede
alla luce il figlio suo primogenito; lo av-
volse in fasce e lo adagiò in una mangia-
toia»
(Lc 2,6-7).
4. La presentazione di Gesù Bambino al
tempio.
«Portarono Gesù a Gerusalemme per pre-
sentarlo al Signore, secondo ciò che è
scritto nella Legge del Signore: "Ogni ma-
schio primogenito sarà consacrato al Si-
gnore"»
(Lc 2,22-23).

5. Il ritrovamento di Gesù fra i dottori nel


tempio.
«Il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme,
senza che i suoi genitori se ne accorges-
sero. E avvenne che lo trovarono tre gior-
ni dopo, nel tempio, seduto in mezzo ai
dottori della Legge e intento ad ascoltarli
e a interrogarli».

MISTERI DOLOROSI (martedì e venerdì)


1. L'agonia di Gesù Cristo nell'orto del Getse-
mani.
«Gesù andò con i suoi discepoli in un luogo
chiamato Getsemani e cominciò a provare tri-
stezza e angoscia» (Mt 26,36-37).«Ed entrato
in agonia, pregava più intensamente e il suo
sudore divenne come di gocce di sangue che
scorrevano fino a terra» (Lc 22,43-44).

2. La flagellazione di Gesù Cristo alla colonna.


«Quelli ancor più gridavano: - Crocifiggilo! -
Allora Pilato, volendo accontentare il popolo,
liberò Barabba e, dopo aver fatto flagellare
Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso».
(Mt 15,13-15)

- Il Crociato dell’Immacolata - 25
3. La coronazione di spine di Gesù
Cristo.
«I soldati lo condussero nell'atrio
del Pretorio. Lo rivestirono di porpo-
ra e, intrecciata una corona di spine,
gliela conficcarono sul capo. Si mi-
sero poi a salutarlo: - "Salve, o Re
dei Giudei"». (Mc. 15,16-18)

4. II viaggio al Calvario di Gesù Cri-


sto carico della Croce.
«Presero dunque Gesù e lo condus-
sero via. Ed egli, portando la croce,
uscì verso il luogo chiamato Calva-
rio, in ebraico Golgota, dove lo cro-
cifissero». (Gv. 19,16-17)

5. La crocifissione e la morte di Gesù


Cristo.
«Quando fu mezzogiorno, si fece
buio su tutta la terra, fino alle quin-
dici» (Mc 15, 33). «Gesù gridando a
gran voce disse: "Padre, nelle tue
mani affido il mio spirito". Detto
questo, spirò».

MISTERI GLORIOSI (mercoledì e domenica)


1. La risurrezione di Nostro Signore Gesù Cri-
sto.
«L'angelo disse alle donne: "Non temete! Voi
cercate Gesù il Nazareno, il crocifisso. È risor-
to: non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano de-
posto"». (Mc 16,6)

2. L'ascensione di Gesù Cristo al Cielo.


«Il Signore Gesù dopo aver loro parlato (Mt.
15, 19), alzate le mani al cielo, li benedisse.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e si sol-
levò sul nel cielo (Lc. 24, 50-51) ove siede alla
destra del Padre». (Credo)

26 - Il Crociato dell’Immacolata -
3. La discesa dello Spirito Santo su
Maria Vergine e sugli Apostoli.
«Al compiersi dei giorni della Pente-
coste, tutti i discepoli erano riuniti
nello stesso luogo. E apparvero loro
lingue come di fuoco, che si sparti-
vano, posandosi ognuna su ciascuno
di essi. E tutti furono ripieni di Spiri-
to Santo».

4. L'assunzione di Maria Vergine al


Cielo.
«Maria è stata assunta in cielo: si
rallegrino le schiere degli Angeli
(liturgia). Tutta splendente entra la
figlia del Re; il suo vestito è intessu-
to d'oro». (Salmo 44,14)

5. L'incoronazione di Maria Vergine


e la gloria degli Angeli e dei Santi.
«Un grandioso segno apparve nel
cielo: una donna ammantata di sole,
sotto i suoi piedi si trova la luna e
sul capo ha una corona di dodici
stelle». (Apoc. 12,1)

MISTERI LUMINOSI (giovedì)


1. Il battesimo di Gesù al Giordano.
In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Gali-
lea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
E,uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo
Spirito discendere su di Lui come una colomba.
E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio
mio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
(Mc 1,9-11)

2. Le nozze di Cana.
La Madre disse ai servi:"Fate quello che vi di-
rà". Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in
Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi
discepoli credettero in Lui.

(Gv 2,1-11)

- Il Crociato dell’Immacolata - 27
3. L'annuncio del Regno di Dio con
l'invito alla conversione.
Gesù si recò nella Galilea predicando
il Vangelo di Dio e diceva: "Il tempo
è compiuto e il Regno di Dio è vici-
no; convertitevi e credete al Vange-
lo". (Mc 1,14-15)

4. La trasfigurazione di Gesù sul Ta-


bor.
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni e salì sul monte a pregare.
E, mentre pregava, il suo volto cam-
biò d'aspetto e la sua veste divenne
candida e sfolgorante. (Lc 9,28-29)

5. L'istituzione dell'Eucaristia.
Mentre mangiavano prese il pane, e
pronunciata la preghiera di benedi-
zione, lo spezzò e lo diede loro di-
cendo: "Prendete, questo è il mio
Corpo". Poi prese il calice e rese
grazie, lo diede loro e ne bevvero
tutti. E disse: "Questo è il mio San-
gue, il Sangue dell'Alleanza, versato
per molti". (Lc 22,19-21)
Madre Castissima...
Litanie Lauretane Madre sempre Vergine…
Madre Immacolata...
Signore, pietà
Madre degna d'amore...
Cristo, pietà
Madre ammirabile...
Signore, pietà
Madre del buon consiglio...
Cristo, ascoltaci
Madre del creatore...
Cristo, esaudiscici
Madre del Salvatore...
Vergine prudente...
Padre del cielo che sei Dio, abbi pietà di Vergine degna di onore...
noi Vergine degna di lode...
Spirito Santo che sei Dio, abbi pietà di Vergine Potente...
noi Vergine Clemente...
Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di Vergine Fedele…
noi
Specchio di perfezione...
Santa Maria, Sede della Sapienza...
Santa Madre di Dio, Fonte della nostra gioia…
Santa Vergine
delle vergini, Tempio dello Spirito Santo...
Madre di Cristo... Tabernacolo dell'eterna gloria...
Madre della Chiesa... Dimora consacrata di Dio...
Madre della divina grazia... Rosa mistica...
Madre Purissima...

28 - Il Crociato dell’Immacolata -
Torre della santa città di Da- Preghiera a San Giuseppe
vide...
Fortezza inespugnabile... A te, o beato Giuseppe, stretti
Santuario della divina pre- dalla tribolazione, ricorriamo,
senza... e fiduciosi invochiamo il tuo pa-
Arca dell'alleanza… trocinio,
Porta del cielo... insieme a quello della tua Santis-
Stella del mattino... sima Sposa.
Salute degli infermi... Per quel sacro vincolo carità, che
Rifugio dei peccatori... ti strinse all'Immacolata Vergine
Consolatrice degli afflitti... Madre di Dio,
Aiuto dei cristiani... e per l'amore paterno che portasti
Regina degli Angeli... al fanciullo Gesù,
Regina dei Patriarchi... riguarda te ne preghiamo, con oc-
Regina dei Profeti... chio benigno la cara eredità
Regina degli Apostoli... che Gesù Cristo acquistò col suo
Regina dei Martiri... Sangue,
Regina dei Confessori della e con il tuo potere ed aiuto soc-
fede... corri ai nostri bisogni.
Regina delle Vergini... Proteggi, o provvido Custode del-
Regina di tutti i Santi... la Divina Famiglia,
Regina concepita senza pec- l'eletta prole di Gesù Cristo;
cato... allontana da noi, o Padre
Regina assunta in cielo... amantissimo,
Regina del Rosario... la peste di errori e di vizi che am-
Regina della famiglia... morba il mondo,
Regina della pace... assistici propizio dal cielo in que-
sta lotta contro il potere delle te-
nebre,
Agnello di Dio, che togli i
o nostro fortissimo protettore;
peccati del mondo. Perdona-
e come un tempo salvasti dalla
ci, Signore.
morte la minacciata vita del bam-
Agnello di Dio, che togli i
bino Gesù,
peccati del mondo. Esaudisci-
così ora difendi la Santa Chiesa di
ci o Signore.
Dio dalle ostili insidie e da ogni
Agnello di Dio, che togli i
avversità,
peccati del mondo. Abbi pietà
e copri ciascuno di noi con il tuo
di noi.
patrocinio,
Prega per noi, santa Madre di
affinchè col tuo esempio e con il
Dio. Affinchè siamo fatti de-
tuo soccorso
gni delle promesse di Cristo.
possiamo virtuosamente vivere,
piamente morire
Preghiamo:
Concedi, ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
e conse-
di godere sempre la salute del corpo e guire l'e-
dello spirito e per la gloriosa intercessio- terna
ne di Maria Santissima, sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano e beatitu-
guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo dine in
nostro Signore. Amen.
Cielo.
Amen.

- Il Crociato dell’Immacolata - 29
OMAGGIO A SAN MASSIMILIANO MARIA KOLBE

L’ unico che nei campi di concentra-


mento accudiva gli ammalati e fu
disposto a morire per loro! Sia gloria a
S. Massimiliano Maria Kolbe…
Chi volesse contribuire alla ristampa Definito:
del prossimo numero può farlo libera- “ Il Folle dell’ Immacolata”
mente con l’ offerta di 1 euro
NON COMMERCIABILE

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