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I RITUALI

Sacralità, semplicità, chiarezza del rituale massonico

M.M. = Maestro Muratore - C.D.M. = Compagno di Mestiere

CDM
Maestro, ho osservato che il rituale di passaggio al quale sono stato sottoposto, in definitiva, è stato più
semplice rispetto a quello d’iniziazione. Per quale motivo?
M.M.
Forse questa è stata la tua percezione.
CDM
Non mi sembra. Confrontando i due rituali che ora conosco, noto una maggiore semplicità nel passaggio.
M.M.
Le due situazioni sono completamente diverse. Nella prima, l’iniziazione, c’è stata una trasformazione, da
profano ad iniziato o più precisamente l'iniziazione determinandosi come negazione implica una maggiore
complessità del vissuto.
CDM
Che vuoi dire con negazione?
M.M.
Il negarsi ad un mondo che più non ci appartiene, che assume la sostanza dell'irrealtà davanti alla realtà del
mondo iniziatico. Con l'iniziazione non si afferma nulla ma si nega tutto. Aprendo gli occhi alla luce tu non
dichiari la luce, di cui ancora non sai nulla, infatti, di essa tu vedi solo la luminosità ma non ciò che questa
illumina; invece, tu neghi l'oscurità, di cui sai tutto, che continua a rimanere conosciuta, anzi, ora, meglio
conoscibile.
CDM
E la seconda situazione?
M.M.
Nella seconda, il passaggio, com’è ben espresso dal termine stesso, sei salito su una scala e sei passato di
livello, da uno inferiore ad uno superiore. Ciò è ben descritto nella stessa tavola di tracciamento di secondo
grado.
CDM
Certo, è evidente che la trasformazione implica un processo più complesso. Ho anche notato quanto è stato
accurato il modo in cui il rituale è eseguito.
M.M.
La perfezione nel fare il rituale è la nostra riproposizione dell’Ordine cosmico. Nell’Ordine le forme
dell’Universo sono chiare.
CDM
Veramente l’Universo non appare così chiaro e semplice.
M.M.
Se le forme che percepiamo non lo sono, è perché noi non siamo ancora in grado di vedere la loro chiarezza.
CDM
Senza voler essere frainteso, ho avuto anche l’impressione che i nostri rituali, per quel che conosco, siano
come una danza ritmata dal suono delle parole e degli strumenti.
M.M.
È una simpatica metafora. Tuttavia, c’è molto di più, non credi?
CDM
Mi è difficile capirlo.
M.M.
Qual è stata la tua sensazione più rilevante?
CDM
L’incertezza. Non sapevo come comportarmi, specialmente nell’iniziazione.
M.M.
Ho sbagliato il termine. Piuttosto che alla sensazione, pensa al tuo sentire più evidente.
CDM
Ero molto concentrato.
M.M.
Vorrei vedere che non lo fossi stato. E che cosa accade, quando si è molto concentrati?
CDM
Sembra che il tempo si fermi.
M.M.
Il tempo si ferma. E tu dove sentivi di trovarti?
CDM
Ora che mi ci fai pensare, sapevo di essere nel Tempio, luogo ben conosciuto, però, avevo di esso, della sua
spazialità, una sensazione strana che non saprei definire.
M.M.
Credevi di essere nello stesso tempo altrove?
CDM
No. Ero nel Tempio, ne ero cosciente, ma …non so dire.
M.M.
I rituali tutti scandiscono il movimento senza determinare lo scorrere del tempo e il movimento si sposta
nello spazio estraneo alla dimensione della natura.
CDM
Ecco! Era il mio Tempio, ma non come luogo fisico, in senso stretto. Una sensazione molto strana e difficile
da descrivere.
M.M.
Non era una sensazione, ma un modo di essere. Nel rituale il tempo si congela, lo spazio si destruttura e ciò
altera la percezione umana proiettandola al di fuori di se stessa.
CDM
Come se fossi in uno stato alterato di coscienza?
M.M.
Lo si può chiamare anche così. Naturalmente è una condizione molto soggettiva. Per alcuni la percezione
d’alterazione è molto forte, per altri meno, per alcuni, i cosiddetti Massoni formali, non esiste per nulla,
agiscono come se fossero al bar.
CDM
Chi non la prova, probabilmente, non sta vivendo la cerimonia e partecipa al rituale solo formalmente: in
modo razionale, magari incuriosito e divertito, ma non partecipa.
M.M.
Non posso saperlo. Non mi è mai capitato.
CDM
E neppure a me. Torniamo ai significati profondi dei rituali. Hai affermato che il rituale è la riproposizione
dell’Ordine cosmico. C’è quindi nei rituali una tensione al sacro?

……..

Il testo continua nel libro di Francesco Angioni: DIALOGHI MASSONICI (pagine 186) prezzo €18
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