Professional Documents
Culture Documents
Pagina 1
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Sommario
1. Obiettivi e Specifiche
2. Scelta dei Componenti
Scelta del Riduttore
Scelta del Motore
Scelta dell’Alimentatore
Scelta del Trasduttore di Posizione
Convertitore D/A
3. Il Controllo Digitale
Modello fine dell’impianto
Il modello semplificato
Architettura del sistema di controllo
Programmatore
Osservatore
Compensatore
4. La Prova Migliore
Scelta dei parametri
Traiettoria del braccio
Velocità del braccio
Errori
Andamento del comando
Coppia sul riduttore
Prova con forza utile
Risultati
5. Analisi dei Costi
Costi di produzione
Ricavi attesi
Costo di esercizio
Utile
Pagina 2
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
1. Obiettivi e Specifiche
Lo scopo ultimo del progetto è quello di simulare tramite elaboratore un sistema per il
controllo automatico della posizione di un braccio meccanico ad un grado di libertà.
Il braccio meccanico, incernierato ad un estremo, è in grado di muoversi di solo moto
rotatorio intorno ad un punto fisso, ed ha lo scopo di portare un utensile in una data
posizione e di mantenervelo durante un ciclo di lavorazione.
Lo schema di principio del sistema da controllare è schematizzato nella seguente figura:
Y
x
l
Utensile M
Contrappeso
• Mu : massa dell’utensile;
• Fu : massima forza esercitata dall’utensile sul braccio meccanico durante la lavorazione;
Personalizzazione:
Pagina 3
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Pagina 4
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
La scelta del riduttor fatta sulla base delle specifiche di movimentazione: velocità
massima ed accelerazione massima del braccio.
Poiché ω pari a 1,5 rad/s e la velocità nominale di un generico motore elettrico a
corrente continua può essere presa pari a 300 rad/s, il rapporto di riduzione τ dovrebbe
assestarsi intorno a 200; se però considero i 300 rad/s come limite superiore per la
velocità del motore, posso scegliere un τ più piccolo, portando la massima velocità del
motore, corrispondente a 1,5 rad/s del braccio, intorno ai 250 rad/s.
Il componente scelto un modello Harmonic Drive taglia 50 con esecuzione BL3 a giochi
ridotti; riporto le specifiche :
Pagina 5
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Per quanto riguarda la scelta del motore, ho inserito in una tabella elettronica i dati di
alcuni modelli elettrici a corrente continua AXEM, calcolandone le caratteristiche e
confrontandole con le specifiche richieste al fine di effettuare una scelta opportuna. In
particolare, si rivelata determinante la corrente richiesta dal motore nelle peggiori
condizioni dinamiche:
Cd
Id =
τ ⋅φ
che deve essere inferiore alla corrente nominale Im ; mentre sia la coppia statica sul
secondario del riduttore:
C s = Fu⋅ l + M⋅ l⋅ g + ( A m + A r )τ
[ ]
Cd = (J m + J r1 )τ 2 + J r 2 + J b + Ml 2 α + (A m + A r )τ + ( βm + βr )ω mτ + Mlg
si sono rivelate inferiori alla massima coppia sopportabile dal riduttore, per ognuno dei
motori provati.
Qui di seguito riporto le tabelle con i dati del costruttore e le coppie calcolate:
Pagina 6
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
riduzione
2
Accelerazione massima 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 rad /s
Massima coppia statica 0,545 0,511 0,545 0,545 0,605 N m
450
393
400 384 380
364
345
350
300
250
200
MD 17 HS MC 13 S MD 15 HS MD 17 CS MD 17 B
corrente nominale
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
MD 17 HS MC 13 S MD 15 HS MD 17 CS MD 17 B
Pagina 7
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
In questo grafico vengono evidenziate le richieste di corrente da parte dei vari motori
nelle peggiori condizioni dinamiche (barre rosse), e le correnti nominali (barre azzurre);
occorre che la corrente richiesta dal motore sia inferiore alla corrente nominale: in questo
caso solo due motori soddisfano le specifiche: il MD 17 HS ed il MD 17 CS.
Scelta
Sulla base dei dati in tabella, scelgo il motore MD 17 HS; controllo la correttezza della
scelta effettuata calcolando la massima coppia di stallo possibile al motore :
Cst = φ I0 = 2,93 Nm dove I0 la corrente massima a basse velocità ,e φ = C /I il
m m
Pagina 8
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Scelta dell’Alimentatore
La scelta dell’alimentatore viene effettuata sulla base delle specifiche del motore e del
passo di campionamento imposto dal controllo; in particolare il ritardo complessivo di
regolazione τa deve essere minore del passo di campionamento T: occorre cio che la
banda passante dell’alimentatore sia superiore alla frequenza di campionamento.
Inoltre la tensione massima di uscita dell’alimentatore deve essere maggiore della
tensione nominale del motore, e la corrente nominale almeno pari a quella richiesta dal
motore: Va > Vm; Ia >= Im
Nella tabella seguente ho riportato i dati tecnici di quattro alimentatori, al fine di
effettuare una scelta opportuna:
Come si può vedere la tensione massima di ognuno di questi alimentatori superiore alla
tensione nominale del motore, ch di 116 V.
Per quanto riguarda invece la corrente nominale continuativa erogabile dall’alimentatore,
si veda il grafico seguente:
Pagina 9
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
25
20
20
15
Ampere
12
10 8
5 4
0
SAT 20k 4/8/150 SAT 20k 8/16/150 SAT 5k 12/20/200 SAT 5k 20/40/200
Le barre viola rappresentano la massima richiesta di corrente del motore, mentre quelle
verdi la corrente erogabile dall’alimentatore. Si può chiaramente vedere che i modelli di
tipo SAT 20k non soddisfano la condizione Ia >= Im; la scelta cade quindi sull’alimentatore
SAT 5k 12/20/200.
Osservo che la banda passante di questo alimentator fa=500 Hz, ampiamente superiore
ai 200 Hz scelti per la frequenza di campionamento.
E’ inoltre necessario verificare che la caduta di tensione effettiva, somma dei contributi
induttivi, resistivi e controelettromotori, sia inferiore a quella nominale del motore:
φ ⋅α ⋅τ
Vm > 2 ⋅ L⋅ I m ⋅ f + R⋅ I m +
f
dove L = Lm + La = 0,1 mH + 6 mH = 6,1 mH
e R = Rm + Ra = 1 Ω + 1 Ω = 2 Ω ; Ra detta resistenza di misura
Sostituendo i valori nell’equazione e calcolando il risultato si ottiene Vm > 44,78 ;
diseguaglianza ampiamente verificata essendo Vm = 116 V.
Pagina 10
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Nel dispositivo utilizzato la relazione che lega la risoluzione al numero di righ quindi
la seguente:
2π
ρ=
4Nt
Ne deriva che il trasduttore, nel caso di risoluzione ideale, deve essere dotato di un
numero di righe : N t > 15708 , senza comunque poter scendere sotto le 3142 righe.
Il caso ideal ffettivamente troppo stringente. Adotto un numero di righe almeno
superiore al doppio del minimo: Nt > 6284, la risoluzione diventa allora ρ < 0,25 mrad.
Relativamente alla frequenza di conteggio dovrà invece sottostare al seguente vincolo:
ω
ft > = 6000 Hz
ρ
La bontà del dispositivo funzione dei seguenti parametri:
Pagina 11
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Alla luce di queste considerazioni stato scelto il trasduttore Heidenhain RON 275, che ha
le seguenti caratteristiche:
Pagina 12
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Convertitore D/A
φ⋅τ 1
ρu J s2
yu (s )
T
φ ⋅ τ ⋅ T2 ⋅ρu
y u ( T) =
2⋅J
in cui l’inerzia totale sul secondario J viene calcolata in assenza di massa collegata al
braccio per considerare i massimi effetti del comando:
J = ( Jm + J r 1 ) ⋅ τ 2 + J r 2 + Jb = 91,7 kg ⋅ m 2
1
Imponendo la condizione y u (T ) ≤ ⋅ ρ , si ottiene la risoluzione del comando in
100 t
corrente ρ u ≤ 0,277 A .
∆U
Utilizzando un convertitore da 8 bit ottengo: ρu = = 0,078 A .
28
Pagina 13
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
I(t) R L
β1 β2
ωm ωr Cg + Cu
φ
V(t) J1 J2
Kr
τ ω
A1
Pagina 14
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
dI(t )
L ⋅ = − R ⋅ I(t ) − φ ⋅ ω m (t ) + V(t )
dt
J ⋅ dω m (t ) = φ ⋅ I(t ) − A ω (t ) − β ⋅ ω (t ) − C r ( ∆ϑ(t ))
1 1( m ) 1 m
dt τ
dϑ m (t )
= ω m (t )
dt
J ⋅ dω(t ) = C ( ∆ϑ(t )) − β ⋅ ω(t ) − C ( ϑ(t )) − C (t )
2 dt r 2 g u
dϑ(t )
= ω (t )
dt
Dove:
• Cg la coppia di gravità;
• τ il rapporto di riduzione;
• φ il flusso concatenato con gli avvolgimenti del motore elettrico.
Pagina 15
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
dϑ 0 0 ϑ
0
1 0
dt
k
dω − r
kr
0 0 ω 0
dt J 2 J2 ⋅ τ
= ⋅
dϑ m 0 + ⋅I
0
ϑ m
0 0 1
dt
dω k r kr β1 φ
0 − −
m J1 ⋅ τ J1 ⋅ τ2 J 1 ω m J 1
dt
Attrito radente.
Le condizioni di attrito radente sono sempre molto incerte e fortemente dipendenti dallo
stato delle superfici di contatto. Tuttavia se ne possono individuare caratteristiche generali
quali quella di rimanere pressoché costante a velocità relativamente elevate e di
comportarsi in modo imprevedibile a basse velocità (inizio e fine della movimentazione).
Gli effetti dell’attrito radente sono particolarmente negativi nel momento in cui si deve
mantenere in posizione il braccio meccanico; infatti, poiché il corpo non potrà mai essere
mantenuto esattamente fermo ma oscillerà attorno alla posizione desiderata la coppia di
attrito radente avrà un comportamento imprevedibile ad ogni inversione di velocità.
Il simulatore dell’impianto trascura l’effetto di primo distacco e modellizza l’attrito
radente con una coppia viscosa alle basse velocità ed una coppia costante a velocità
elevate.
Pagina 16
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
C r = K r ⋅ ( ∆ϑ + g) − C lg per ∆ϑ < −g
γ
C r = sgn( ∆ϑ) ⋅ c ⋅ ∆ϑ
per − g < ∆ϑ < g
C r = K r ⋅ ( ∆ϑ − g) + C lg
per ∆ϑ > g
C lg
c=
gγ
Pagina 17
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Il modello semplificato
J
C ϑ ω
dω (t ) C φ ⋅ τ
= = ⋅ I(t )
dt J J
dϑ(t ) = ω (t )
dt
dove:
• C la coppia sul corpo rigido considerata a valle del riduttore;
Pagina 18
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
2
ϑ(i + 1) 1 T ϑ(i) T ⋅ Φ
⋅ 2⋅J
= + ⋅ I(i)
ω (i + 1) 0 1 ω (i) T ⋅ Φ
J
essendo b = Φ ⋅ T 2 J .
Per completare il modello semplificato necessario tener conto dei disturbi; essi sono
considerati additivi al comando e vengono modellizzati come la somma di un rumore
bianco w 1 e di una deriva aleatoria z :
dove w 2 anch’esso un rumore gaussiano bianco.
Pagina 19
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Il modello semplificato così ottenuto il seguente:
v(0) ϑ( 0)
I ( i) a( i) + ϑ ( i)
b Σ v(i)
Σ
+
v(i)
d( i)
Pagina 20
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
OPERATORE
I(i+1)
I(i+1) I(i) ϑ ( i)
PROGRAMMATORE X(i+1) COMPENSATORE R IMPIANTO
X(i + 1) d (i + 1)
I(i)
OSSERVATORE
Ymis ϑ ( i)
MISURATORE
Pagina 21
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Programmatore
Sulla base dei riferimenti Y introdotti dall’operatore esegue una programmazione punto-
punto del comando I(i+1) da fornire all’impianto e degli stati X(i+1) che esso deve
assumere.
Misuratore
Fornisce in tempo reale la misura y mis (i) della posizione ϑ(i) del braccio mediante un
Osservatore
A partire da y mis (i) e I( i) effettua una previsione degli stati dell’impianto X( i + 1) e del
Compensatore
Sulla base delle stime effettuate dall’osservatore corregge il comando programmato I(i+1)
e calcola l’effettivo comando I(i + 1) da inviare all’impianto al passo successivo.
Pagina 22
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Programmatore
minor tempo possibile il braccio dalla posizione iniziale ϑ 0 a quella finale ϑ f rispettando
le specifiche di movimentazione. Esse comprendono:
α = 1,5 rad s 2
ω = 1,5 rad s
a = α ⋅ T 2 = 37,5 µrad
v = ω ⋅ T = 7,5 mrad
Pagina 23
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
OPERATORE
Y
CONTROLLO
BANG-BANG
a(i) v(i) ϑ( i)
Σ Σ
v(i)
I(i)
1/b
ϑ( i + 1) = ϑ( i) + v( i)
v( i + 1) = v( i) + a( i)
a( i + 1)
I( i + 1) =
b
dove a( i + 1) viene calcolata dal controllo Bang-Bang . Esso un controllo ad anello chiuso,
Pagina 24
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
oppure con velocità pari a quella massima ammessa ( condizione detta di “folle” ):
a(i + 1) = 0
v(i + 1) = v
v 2 ( i)
e α( i) =
2 ⋅ ∆X( i) − v( i)
la decelerazione necessaria ad arrestare il braccio nella
posizione specificata.
Per minimizzare il tempo di movimentazione il programmatore durante la fase
= 1 induce l’impianto ad utilizzare i valori massimi ammessi per velocità e
accelerazione, ed inizia la fase
= 2 in corrispondenza dell’ultimo istante utile a fermare
il braccio nella posizione prestabilita senza superarla.
Il verificarsi della condizione ϑ f − ϑ( i + 1) < v( i + 1) oppure ϑ f − ϑ(i + 1) < ρ , determina,
Pagina 25
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Osservatore
L’osservatore costituisce la parte più critica del controllo, dovendo assicurare il legame tra
modello semplificato e realtà fisica. Per colmare in parte la differenza tra i due vengono
tenuti in conto i disturbi che possono agire sull’impianto; ciò tuttavia non sufficiente
perch permangono gli errori di modello dovuti alle non linearità, alle vibrazioni ( legate
all’elasticità del riduttore ) e al fatto che in realtà una corretta modellizzazione del sistema
porterebbe ad equazioni a parametri distribuiti.
Nell’ambito delle funzioni di controllo l’osservatore riveste il ruolo di “trasduttore degli
stati”, ma anche di stimatore dei disturbi, al fine di una loro successiva compensazione, e
di filtro degli errori di modello.
L’utilizzo di un osservatore con retroazione statica proporzionale implicherebbe di dover
apportare la correzione sia sull’accelerazione che sulla velocità, in contrasto con l’ipotesi
di corpo rigido adottata. Dovendo dunque applicare una retroazione solo a monte dei due
integratori, e al fine di garantire la stabilità, la correzione viene applicata sia direttamente
tramite l’errore di stima della misura sia indirettamente tramite la sua derivata simulata
da un filtro passabasso opportunamente inserito nel circuito di retroazione.
Pagina 26
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
ymis
MISURATORE
I (i) + a (i) v( i) ϑ (i) +
b Σ Σ -
+
d ( i) + w1 (i) +
"2
z( i )
+ +
Σ "1
w 2 ( i)
+
q ( i) +
+
"4 Σ -
"3
Pagina 27
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
ϑ (i + 1) 1 0 ϑ(i)
1 0 0
v(i + 1) − 2 1
1
1 v(i)
2 ⋅ y mis + b ⋅ I
=
q(i + 1) −1 0 1− β
⋅ +
0 q(i)
y mis
1 z(i)
z(i + 1) − 3 0 4 3 ⋅ y mis
( )
det λ ⋅ I − A * = (γ + γ 1 ) ⋅ (γ + γ 2 ) ⋅ (γ + γ 3 ) ⋅ (γ + γ 4 ) = 0
γ = λ − 1
dove: k = 1, ,4
γ k = 1 − λ k
β = γ1 + γ 2 + γ3 + γ3
=0
1
= γ 1 ⋅ γ 2 + (γ 1 + γ 2 ) ⋅ (γ 3 + γ 4 ) + γ 3 ⋅ γ 4
2
[
= γ 1 ⋅ γ 2 ⋅ (γ 3 + γ 4 ) + γ 3 ⋅ γ 4 ⋅ (γ 1 + γ 2 ) − ] ⋅β
3 2
4 = γ1 ⋅γ 2 ⋅γ 3 ⋅γ 4 − 3 ⋅β
Pagina 28
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Compensatore
La compensazione dei disturbi agenti sull’impianto una funzione svolta dal controllo ad
anello chiuso: il compensatore determina il comando da fornire effettivamente al sistema
sulla base dell’osservazione del sistema stesso.
Il compensatore acquisisce:
− dal programmatore:
• i riferimenti degli stati desiderati al passo successivo ϑ( i + 1) e v( i + 1) ;
− dall’osservatore:
• le predizioni degli stati ϑ(i + 1) e v(i + 1) ;
• la stima dei disturbi d( i + 1) .
Sulla base di questi dati viene corretto il comando I( i + 1) sia con una compensazione
Compensazione automatica
È un tipo di compensazione che, prescindendo dal tipo di disturbo che deve essere
compensato, si propone di minimizzare la differenza tra stati programmati e stati stimati:
al comando programmato viene aggiunto un termine correttivo proporzionale a questa
differenza.
Il comando da impartire all’impianto ha quindi la forma:
dove:
e(i) = X(i) − X(i)
Pagina 29
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Compensazione diretta
Si basa sulla possibilità di conoscere i disturbi agenti sull’impianto e consiste nel
correggere il comando aggiungendo direttamente la stima dei disturbi d( i + 1) effettuata
dall’osservatore.
Poich lo stimatore ottimo di un rumore gaussiano bianco, processo perfettamente
incorrelato,
il suo valor medio cio zero, nel nostro caso la stima dei disturbi coincide
con quella della deriva aleatoria z .
In definitiva il comando da impartire all’impianto ha l’espressione:
z(i + 1)
[
I(i + 1) = I(i + 1) + K ⋅ X(i + 1) − X(i + 1) − ] b
che essendo:
ϑ
K = [k 1 k2 ] X =
v
diventa:
z(i + 1)
[ ]
I(i + 1) = I(i + 1) + k 1 ⋅ ϑ(i + 1) − ϑ(i + 1) + k 2 ⋅ [v(i + 1) − v(i + 1)] −
b
Pagina 30
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
k1 k2
+ +
z(i + 1) -
+
b
+
I(i + 1) I(i)
I(i + 1) +
R
1 1
A − B ⋅ K =
− b ⋅ k1 1 − b ⋅ k 2
det[λ ⋅ I − (A − B ⋅ K)] = λ2 + (b ⋅ k 2 − 2) ⋅ λ + b ⋅ (k 1 − k 2 ) + 1 = 0
k1 = (1 − λ1 ) ⋅ (1 − λ 2 ) ⋅
1
b
k 2 = (2 − λ 1 − λ 2 ) ⋅
1
b
Pagina 31
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Pagina 32
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Per valutare la bontà del controllo automatico necessario introdurre i seguenti indici di
prestazione :
Pagina 33
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
La prova stata effettuata utilizzando nei vari paramtetri i seguenti valori:
• autovalori dell osservatore :
λo1 = λo2 = λo3 = 0,96
λo4 = 0,95
• autovalori del compensatore : λc1 = λc 2 = 0,54
passo di campionamento T= 5 ms .
movimentazione ed ε in fase di posizione, cio dopo l intervallo di assestamento τ s .
3
3.144
2.5
3.142
2
3.14
[rad]
[rad]
1.5 3.138
1 3.136
0.5 3.134
0
0 2 4 6 8 10 4 5 6 7 8 9
[sec] [sec]
Come si può notare, il braccio non si stabilizza sulla posizione finale, bensì continua ad
oscillarvi attorno, a causa dell attrito radente e del gioco del riduttore.
Pagina 34
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Analizzo ora l andamento della velocità del braccio raffrontandola con quella
programmata in modo da evidenziarne le differenze :
1.4
1.2
1 1
0.8
0.6
[rad/s] [rad/s]
0.4 0.5
0.2
-0.2 0
0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
[sec] [sec]
Dall analisi del grafico possibile individuare tre fasi del moto del braccio:
• la fase iniziale durante la quale la velocità cresce linearmente ;
• la fase intermedia durante la quale la velocità oscilla intorno al valore programmato ;
• la fase finale durante la quale il braccio frena gradualmente in accordo al coefficiente di
smorzamento δ ;
Pagina 35
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Zoom della velocità in fase di folle. Zoom della velocità in fase di posizione
1.55
0.14
0.12
0.1
1.5
0.08
0.06
1.45 0.04
[rad/s] [rad/s]
0.02
0
1.4
-0.02
-0.04
1.35
-0.06
0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 2.2 2.4 4 5 6 7 8 9
[sec] [sec]
Pagina 36
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Errori
La figura sottostante riporta l andamento della differenza tra la posizione programmata e
la posizione misurata , cio quello che viene chiamato errore di asservimento.
Errore di asservimento
0.01
0.005
0
[rad]
-0.005
-0.01
0 2 4 6 8 10
[sec]
Si osservi che :
• l errore di asservimento in fase di movimentazion sempre largamente minore del
valore limite imposto dalle specifiche in particolare si ottiene:
{
e max.movimentazione = max ϑ( i) − y mis }movimentazione = 9,25 mrad < 30 mrad ;
• l errore di asservimento in posizion minore del valore imposto dalle specifiche infatti
si ha :
Pagina 37
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
{
e max.posizione = max ϑ( i) − y mis }posizione = 0,59 mrad < 1 mrad ;
Si noti inoltre che durante la fase di decelerazione il picco dell errore di asservimento
minore di quello presente in fase di accelerazione grazie all’utilizzo del fattore di
smorzamento δ ,introdotto per addolcire la frenata.
L’errore di stima della misura y mis − ϑ che costituisce l’ingresso del blocco di retroazione
dell’osservatore, ha un andamento praticamente coincidente, a meno del segno, con quello
l’errore di asservimento ϑ − y mis ;
0.01
0.005
-0.005
-0.01
-0.015
0 2 4 6 8 10
Pagina 38
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
x 10
-4 Errore di asservimento stimato
8
[rad]0
-2
-4
-6
0 2 4 6 8 10
[sec]
Pagina 39
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
6 3
2
4
1
2
0
0
-1
[A] -2 [A]
-2
-4
-3
-6
-4
-8 -5
-10 -6
0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
[sec] [sec]
Nell’andamento del comando di corrente sono chiaramente visibili due picchi che
separano le tre fasi della movimentazione: accelerazione, folle, frenata; anche in
corrispondenza di essi la corrente rimane comunque sempre al di sotto del valore
massimo sopportato dal motore.
Pagina 40
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
In figura riportato il grafico delle sollecitazioni sul riduttore.
150
100
50
0
[Nm]
-50
-100
-150
-200
0 2 4 6 8 10
[sec]
All’inizio e alla fine della fase di folle, in cui la coppia sul riduttore oscilla intorno allo
zero, si osservano i picchi di ampiezza maggiore causati dalle brusche variazioni della
velocità del motore.
Nella fase di posizione sono visibili picchi periodici e alternati in concomitanza delle
inversioni di velocità del braccio meccanico che oscilla all’interno della fascia di
tolleranza.
Si osservi che durante tutta la movimentazione del braccio la coppia sul riduttore rimane
abbondantemente al di sotto del valore limite fissato a Cnom=476 Nm.
Pagina 41
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Per simulare il comportamento dell impianto durante la lavorazione si introdotto un
comando di forza utile che si attiva a 5 secondi dall’inizio della movimentazione, cio
quando già ultimata la fase di assestamento del braccio.
Ovviamente l attivazione della forza utile perturba l andamento della posizione del
braccio; ciò visibile nello zoom della posizione misurata durante la lavorazione.
3.146
3.145
3.144
3.143
[rad]
3.142
3.141
3.14
4 5 6 7 8 9
[sec]
.
All inizio dell’attivazione dell utensile corrisponde una brusca variazione della posizione
del braccio, che esce dalla fascia d’errore imposta dalle specifiche; il controllo interviene e
riporta il braccio in posizione.
Si osserva la presenza di vibrazioni intorno alla posizione finale, differenti dalle
oscillazioni che caratterizzano la prova senza forza utile, visto ch cambiato il punto di
lavoro del riduttore ora sempre in presa.
Riporto infine gli andamenti dell errore di asservimento, comando di corrente e coppia sul
riduttore :
Pagina 42
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
0.01
0.005
0
[rad]
-0.005
-0.01
-0.015
0 2 4 6 8 10
[sec]
Coppia sul riduttore (con forza utile) Corrente fornita al motore (con forza utile)
200 8
150 6
4
100
2
50
0
0
[Nm] [A] -2
-50
-4
-100
-6
-150 -8
-200 -10
0 2 4 6 8 10 0 2 4 6 8 10
[sec] [sec]
Pagina 43
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Risultati
Nella tabella seguente ho riportato i valori numerici degli indici di prestazione:
Indice Senza forza Con forza unità
utile utile
Errore di asservimento in 9,25 9,25 mrad
movimentazione
Errore di asservimento in posizione 0,59 1,02 mrad
Tempo di assestamento 0,425 0,425 sec
Intervallo di movimentazione 3,418 3,418 sec
Valor medio dell'errore di 0,06 0,31 mrad
asservimento in posizione
Valor efficace dell'errore di 0,289 0,561 mrad
asservimento in posizione
Pagina 44
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Costi di produzione
Pagina 45
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Nel grafico seguente ho riportato la ripartizione dei costi nelle varie componenti:
Braccio
Motore
Controllo
Convertitore A/D
Alimentatore
Riduttore
Trasduttore
Ricavi attesi
Per calcolare il ricavo atteso moltiplico per opportuni coefficienti la massa utile e la forza
utile fornite dalle specifiche:
R = pu Mu + pf Fu = 15 * 2,65 + 4 * 10 = 79,75
dove Mu la massa utile, Fu la forza utile.
Pagina 46
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Costo di esercizio
ar
6%
ap
21%
am
73%
Pagina 47
GianLuca DeMichelis Controlli Automatici
Utile
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Ricavi attesi Ricavi reali Costi Utile
Pagina 48