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Onde passive
Da: Giorgio Cinciripini (cinciripini@hotmail.com)
Inviato: giovedì 20 gennaio 2011 12.08.31
A: fuoritg@rai.it
Ccn: Francesca Romana Orlando (amica@infoamica.it); teodoro (g.teodoro@tiscali.it); sergio
crippa (crippart@libero.it)

Alla Redazione di FUORITG di RAI3

Dr Mannoni

Gentile Dottore

Mi riferisco alla trasmissione del 19.1 che ha trattato in modo molto


interessante ed informativo gli effetti del fumo , passivo e non.

Sono impressionanti i numeri riportati che fanno pensare molto sulla


importanza di una Politica Sanitaria di una Comunità civile.

Non credo di andar errato dicendo che già negli anni ’50 erano già ben
presenti diversi studi epidemiologici che davano fortissimi segnali di
pericolo che conseguentemente richiedevano il blocco della espansione
nello uso del tabacco e quindi la necessità di restrizioni .

Ovviamente la potenza della industria del tabacco ha fatto si’ che tali
interventi siano stati sempre procrastinati fino al momento in cui le
Autorità preposte non potevano più trincerarsi dietro … la ricerca di
‘modelli bio-chimici di interazione cellulare’ , che spiegassero la relazione
causa effetto …!

Quanti morti nel frattempo (e tuttora) ha provocato tali ritardi? quanto è


costato alle Società ?

Bene, parliamo ora di ‘ONDE PASSIVE’ … è un gioco di parole, che mi è


venuto in mente ascoltando la trasmissione, e che fa riferimento allo
inquinamento - innanzitutto passivo - che ognuno di noi subisce 24 ore
su 24 , 365 giorni l’anno da parte dei campi elettromagnetici artificiali in
cui siamo sommersi , o meglio, nuotiamo!

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Secondo voi, l’industria della energia elettrica, delle telecomunicazioni,


dei telefonini, smartphone, Pad, etc etc etc sono meno potenti di
quella del tabacco ?!

Non c'è certezza medico scientifica che la propagazione di onde


elettromagnetiche, ed in particolare le radiofrequenze NON abbiano
effetti dannosi sulla salute umana (e non solo). Il principio di precauzione
ne deve essere una conseguenza.

Quello seguito in Italia è troppo blando in quanto subisce una forzatura,


secondo la quale la Istituzione scientifica preposta è CERTA (N.B.!) che
gli eventuali danni NON siano relativi agli effetti NON termici.

Qui ahimé entriamo in un tecnicismo, che purtroppo serve a risaltare la ignoranza


diffusa in materia daparte della pubblica opinione e dei responsabili della salute pubblica
… in altre parole, si dice (Istituto Superiore di Sanità) che: ‘non è certo che facciano
male, comunque se gli eventuali danni sono legati al calore generato …
ovviamente parliamo di effetti oggettivamente di scarsissimo pericolo !!!

Per fortuna che a mano a mano che le indagini epidemiologiche e la


ricerca bio chimica stanno portando sempre nuovi risultati, alcune
Istituzioni Pubbliche in varie parti del mondo, si stanno ponendo gravi
dubbi sulla correttezza della basi costitutive del Principio di precauzione
sopra adottato.

Qui di seguir riporto alcuni esempi, recenti.

A 1 Non c’è certezza scientifica che le radiofrequenze (e quindi il


WiFi) sia sicuro e non pericoloso per la salute umana .

Segnali dalla ricerca scientifica e medica: Un numero sempre


crescente di articolo scientifici riportano effetti dannosi delle microonde
e wifi : vedere www.bionitiative.org;
6 Agency for Health Protection and Promotion (OAHPP) Ontario
(Canada) sollecitato dalla ‘rivolta’ di molti genitori che si sono con
forza opposti a progetti di implementazione di WiFi nelle scuole, ha
esaminato la letteratura scientifica più recente (fino a settembre 2010)

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e riportato come il più grande studio epidemiologico (Interphone) voluto da


WHO, ha concluso che ci sono evidenze che un uso intensivo del
telefono cellulare porti ad un incremento di tumori a cervello; per
intensivo si intende un uso cumulativo di 1640 ore !!! quindi pari ad es.
30’/giorno per 9 anni !!!

OAHPP conclude che è molto probabile che non si arrivi ad una certezza
scientifica condivisa in breve tempo …, come è avvenuto con il problema
delle linee aree di alta tensione; di fatto, anche se il WHO ha definito i
campi elettromagnetici derivanti come cancerogeno di classe 2B
(probabile cancerogeno) , le industrie elettriche si rifiutano a ricoscerle,
però la popolazione ha preso conoscenza del pericolo e quindi evita di
abitare vicino ad esse.

OAHPP invita le strutture governative (canadesi) di avviare una revisione


verso il basso dei limiti compatibilmente con le necessità militari,
industriali e sociali
12 EUROPEAN ENVIRONMENT AGENCY (EEA), Marzo 2008 Il paradigma
voluto dall’ICNIRP e sul quale si basano i Governi per fissare i limiti di
esposizione, si fonda sull'opinione che non ci possono essere effetti
dannosi delle RF perchè queste, ai livelli ambientali oggi presenti, non
provocano significativi effetti termici. Esso può dare luogo a
conseguenze molto gravi in termini di sofferenza personale, costi
elevatissimi per la sanità pubblica e caduta della fiducia da parte dei
cittadini se, come molti dati fanno pensare, tale paradigma si rivela
errato

Oggi gli scienziati percepiscono che i sistemi biologici sono molto più
complessi di come si pensava un tempo e che la maggior parte degli
effetti dannosi per la salute sono pluri-causali che non possono essere
semplicisticamente simulati da ‘manichini’ … questo per enfatizzare la
centralità del supporto epidemiologico nella valutazione del rischio.

A volte passano decenni prima che la scienza sia in grado di identificare


un meccanismo d'azione che spieghi una osservazione sperimentale
consolidata: p.es. l'intervallo tra l'osservazione delle prime
manifestazioni del colera e l'identificazione del meccanismo d'azione
che ne è la base è stato di 30 anni (1854-1884), e quello per il cancro
da fumo di tabacco è ormai di più di 50 anni (1954-2008) e ancora non
si sa perchè alcuni fumatori muoiono di cancro polmonare e altri no (per
non parlare dei ritardi nella comprensione dei meccanismi biologici alla
base della azione cancerogena di tanti altri agenti dannosi per l'uomo,
dal cloruro di vinile al benzene, alle amine aromatiche, al cromo
esavalente, al nichel, agli idrocarburi aromatici policiclici, alle
diossine ecc., ).

L'EEA sottolinea come l'assenza di evidenze positive nei dati di


cancerogenesi animale sulle RF in un sistema pluri-causale e
biologicamente complesso sia in realtà un dato del tutto atteso, La
storia di alcuni ben noti cancerogeni umani come il tabacco, l'arsenico,
la betanaftilamina insegna che per molti anni ci si è trovati di fronte a
una mancata evidenza di cancerogenesi negli animali dopo che
nell'uomo una evidenza epidemiologica positiva molto robusta era stata
ormai acquisita. Fino a quando non si sarà capito sufficientemente bene
quale è il modello animale appropriato e l'appropriato schema
sperimentale, il risultato dei dati di cancerogenesi animale sarà molto
spesso negativo

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B 1 GUIDELINES: sul limite di esposizione alle RF variano enormemente


nel Mondo: da Salisburgo e Liechtestein (con 0,1 microW/cm2 ) alla
Svizzera (1,0) … all’Italia con 9,6; perché ? perché considera
solo gli effetti termici, mentre tanti altri effetti sono riportati dalla
letteratura medico scientifica a valori ben inferiori, quali: aumento della
permeabilità attraverso la barriera encefalica, aumento del flusso di
calcio, aumento del cancro dovuto alla rottura del DNA, proteine da
stress, danno ai nervi, ma anche leucemia infantile, disturbi motori,
della memoria, mal di testa, sbandamento, stato di fatica, insonnia …
6 Agency for Health Protection and Promotion (OAHPP) Ontario
(Canada) I sistemi industriali di WiFi (non quelli domestici) hanno una
potenza di segnale che passa anche attraverso le mura con varie
stazioni che sono sempre attive anche se non trasmettono; l’esposizione
aumenta particolarmente quando si usano come computer gli
smarthphone , iPhone, tenuti in mano, mentre l’uso contemporaneo di
tanti utenti aumenta esponenzialmente la esposizione
7 Russian Radiation Protection Agency (2008) dopo aver già nel 2007
ben stigmatizzato – in diretto contrasto delle conclusioni dell’ICNIRP –
che i principali danni alla salute sono legati agli effetti NON TERMICI,
ha dato segnali di allarme per la protezione dei ragazzi nei confronti
delle RF e WiFi
C 1, Elettrosensibilità: è riconosciuta come disabilità in Svezia (infatti
14 l’Associazione degli Elettrosensibili fa parte della Federazione per le
Disabilità, controparte con il Governo) e riportata da WHO/OMS come
un fenomeno secondo il quale persone relazionano effetti fisici avversi
mentre usano o sono vicini a dispositivi che emanano campi elettrici,
magnetici e elettromagnetici . Inoltre è riportata (ICD-10) nella nota
sulla Classification of Occupationally Related Disorders redatto dal
Nordic Council of Ministers

I sintomi includono: disturbi del sonno, dolori , nausea, disturbi della


pelle, arrossamenti, acufeni, Si stima che il 3% della popolazione è
affetta da questi disturbi in modo importante; una esposizione
prolungata come nel caso di WiFi aumenta il danno

In Svezia le Istituzioni locali sono tenute a rispettare la line guida della


Nazioni Unite “Standard Rules on the equalization of opportunities for
people with disabilities” a dare agli elettrosensibili gli stessi diretti e
servizi necessari per dare loro lìopporunità di vivere la loro vita analoga
di tutte le altre persone.
6 OAHHP: riporta la conferma avuta da parte di un gruppo di esperti del
Governo Canadese che hanno ammesso la esistenza di una relazione
tra fonti elettromagnetiche ed una alterazione della attività elettrica e la
biochimica dei neurotrasmettitori
7 La “Canadian Human Rights Commission”, il “Americans with
Disabilities Act” ed il Canadian Government riconoscono la
elettrosensibilità
D 1, Bambini: essi sono molto più sensibili ai contaminanti come le
15.16 radiofrequenze. Il Steward Report (UK) (2000) scoraggia l’uso del
telefono cellulare: questa colpisce la testa, mentre con il WiFi tutto il
corpo è soggetto alla azione delle RF Il Governo Indiano (2008) ha
invitato le compagnie telefoniche di campagne promozionali rivolte a
bambini e donne in gravidanza. Il Ministro per l’Ambiente Francese
(2009) ha proibito la pubblicità sui cellulari se rivolta a bambini con età
inferiore ai 12 anni.

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E 1, Rimozione: in diverse parti nel mondo le stazione di WiFi sono state


11, rimosse dallo interno dei palazzi, come:
7
French National Library (2008), ed altre 5 librarie parigine , ma anche
la Università della Sorbona (Maggio 2009), nelle scuole elementari
della City of Herouville St. Clair, il WiFi è stato in qualche modo bloccato
anche per le centinaia di cause contro compagnie telefoniche in atto ;

Vancouver School Board (Canada); Palm Beach, Florida, Los Angeles,


California (Los Angeles School District – Maggio 2009) , and New
Zealand hanno proibito la presenza di ripetitori di antenne vicino alle
scuole , quindi ancor di più all’INTERNO delle stesse !

F 1 Principio di precauzione: Per proteggere l’ambiente il principio di


precauzione deve essere ampliamente applicato dagli Stati per agire
contro il pericolo di danni seri ed irreversibili; la mancanza di certezze
scientifiche non debbono essere utilizzate per rinviare misure efficaci di
prevenzione del danno ambientale.
7 Diverse compagnie di assicurazioni non assicurano le società di
telecomunicazioni in quanto i rischi connessi sono ritenuti
INCALCOLABILI. Es. la Austriaca AUVA (Luglio 2009)
12 EUROPEAN ENVIRONMENT AGENCY (EEA) (Marzo 2008) I casi
dell'asbesto, del benzene, dei bifenili policlorurati, del tabacco, del
piombo, ecc. insegnano che le esposizioni pericolose devono essere
messe sotto controllo ancora prima che ci sia una evidenza convincente
di danni a lungo termine e che sia chiarito il meccanismo biologico che
produce i danni alla salute umana. Le "incertezze" utilizzate in passato
nei casi in questione per ritardare gli interventi cautelativi non possono
ripetersi oggi in un settore, come quello dei CEM, che ha un elevato
peso sanitario, politico ed economico. Richiedere prove sempre più
consistenti prima di intervenire per prevenire rischi gravi e già
individuati può dare luogo a costi sanitari ed economici molto elevati,
com'è avvenuto con l'asbesto, il piombo e il tabacco
G 2 Parlamento Europeo: ha votato (522 a favore 16 contarri) una
risoluzione che richiede norme più restrittive sui limiti di esposizione ai
campi elettromagnetici , in quanto sono stati definiti in base ad una
conoscenza scientifica obsoleta. Lo stesso si dice estremamente
preoccupato dal documento Bionitiative report in cui oltre 1500 lavori
scientifici illustrano seri danni provocati da cellulari, antenne e
ripetitori, Cordless, Wifi, WiMax, etc.

Da una indagine (Eurobarometro) eseguita nei 27 Stati Membri la CE,


risulta che il campione italiano intervistato ha dimostrato una
preoccupazione sulle conseguenze dei sistemi wireless MOLTO più alta
rispetto alla media europa. Essi si dicono non protetti dalle Istituzioni
Pubbliche
7,17

Ministero dell’Ambiente Israeliano si è espresso pubblicamente per


denunciare la pericolosità sia del telefono cellulare (2008) , dando
istruzioni per ridurne gli effetti dannosi che del WiFi in particolare nei
confronti dei giovani (Luglio 2009)
10

Il Ministro Bavarese per l’Educazione e Cultura (Aprile 2007) nella

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relazione periodica al Parlamento Bavarese sullo sviluppo delle


tecnologie informatiche nelle strutture scolastiche enfatizza quanto il
Federal Office for Radiation Protection segnala: di utilizzare il meno
possibile il WiFi, in presenza di una rete , dando istruzioni pratiche per
ridurre il più possibile i danni derivanti dallo uso del WiFi

Il Parlamento Bavarese (22.3.1007) ha emesso una raccomandazione


alle Scuole di ritornare indietro alla connessione via cavo

In ogni caso le famiglie sono state informate e responsabilizzate nelle


decisioni se installare o meno WiFi nelle scuole.

In una interrogazione parlamentare il Ministro per la Cultura, in accordo


con quello della Salute, ha assicurato che eventuali segnalazioni di
sintomi legati alla elettrosensibilità sarebbero stati trattati dalla
struttura medica locale e riportata a livello centrale (31.3.2010)

Il Dipartimento per la Istruzione di Francoforte ha deciso che in attesa di


una certezza della sicurezza, il WiFi non deve essere sviluppato nelle
scuole
10

Interrogazione parlamentare Cantone Svizzero di Thurgau , il


Governo (Aprile 2008) risponde come sia stato raccomandato alle
scuole di utilizzare la connessione via cavo dando loro però capacità
decisionale, allargata alla popolazione che deve essere informata; lo
stasso Governo cantonale aggiunge come esso ha dottao delle linee
guida protettive nei confronti dei propri impiegati, limitando
l’elettrosmog.
1131 L’ Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio
(Svizzera) in una esaustiva nota rivolta alla popolazione (2005) indica
ad es. di stazionare le basi dei cordless lontano dalla zona letto , come
anche per il WiFi una attenzione massima alle distanze da tenere sia
rispetto all’ Hotspot che dal computer portatile.

Concludendo,

chi le scrive, caro Mannoni, è il marito di una donna, insegnante ora 58-
enne, che ha visto - 3 anni fa - la sua vita, fisica, ma anche famigliare
rovinata da una stazione radio base UMTS distante 280 m dal ns
appartamento. Solo la fuga e doversi ‘nascondere’ in un piccolo
appartamento in affitto di un palazzo molto vecchio con mura molto
spesse ha permesso un livello di vita ‘decente’ , con disturbi più o meno
alti a secondo del livello di accumulo nel suo corpo ( e naturalmente un
costo notevole subito)

Confido che vorrà parlare anche di questi argomenti, ammesso che RAI3
abbia il CORAGGIO di farlo , vista la presenza di alcuni sponsor che
pagano una bella parte dei costi di RAI …

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Cordiali saluti

Dr Giorgio Cinciripini
Cinciripini@Hotmail.com
Giorgio.Cinciripini@sam.se
 
+ 39 0373230630
+ 39 3355932686

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