Si può perdere massa grassa in brevr trmpo semplicemente digiunando, ma il successo è di breve durala, alla fine inftltti lo stimolo della faule è così forte che tutto il peso perduto viene riguaclngnato. Si tenta di spiegare questo fatto c.-on la teoria del pw1tc> di equilibrio. In base a quesln teoria, esi- sto per ogni soggetto, $ rasso o magro, un punto di equilibrio che dcfinisc.'t' la massa corporea e la massa grassa. Esiste iuol- tre uno stretto controllo per riportare la •nassa corporea e !' grassa al punto Ùi equilibrio in caso di deviazione. mecca- nismo che 2e9n1 questo controllo si troverebbe a livello ipo- L \ talumicolr,g 1111 1. In cffeW, ricerche ultnali condotte st l topi ri- velerebbero chr l'ipotalamo controlla il livello plasmatico di lcptina prodotta dagli adipocili la quale monitorizza l'entità dci depositi di gmsso:GJ.I 11112"1. Un basso livello plasmatico di J questo ormone indica una riduzione de'Ila massa grassa e l'i- potalamo mantiene la srnsazione di fi:tmc che porta all'au- mento dell'assunzione calorica. La fume si spegne quanto il livello plasmatico di leptina, c quindi il grasso corporeo,._si ~ouo riportati al punto di e-quilib rio (fjedi l"ig. 30.3). Ogni soggetto lw il suo punto dì CCJnilihrio. Ylolti farmaci (fenflu- ramina, mnf<'lamina, nicotina) c la stessa attività ~sica dimi- nuiscono il punto di equilibrio, spostano cioè l'equiliblio a una massa c.-o1porca <' grassa inferiorc; viceversa, la restri- zione' ralorica non esercita questo effetto. Pertanto, la sola restrizione clit'tclica è desti nata a fallire in un programma di tici. Hisultn infatti che questa condizione aumenta il rischio di infarto. anche se rclulivamcntc a (l'testo punto i pm·eri non sono conc·orcli. Uno studio riporta un 1ischio di infarto supc- liorc dcl70% iJ1 soggetti che avevano avuto numerose oscìlln- ;Gioni della massa corporca lispetto a soggetti chE' invece ave- vano mantenuto la loro massa costanel&tl. Uno studio reeente su 6500 giapponesi reside nti in America, di sesso IIHIM:hile, clinicamente :;ani c non fumatori ha livelato invece che non esisterebbero rischi legati alle continue oscilJazioni della massa cOiporearu:l"l. SC' csistesse realmente un 1ischio l e~alo alle oscillazioni della massa corporea ;Ù)ora oc'Conerebbc va- lutante l'importan7.a a lungo tcrmiJ1e nel caso di alctllle cate- gorie• sporti\ C, rome i lottatori ch e lipelutameute si sottopon- gono a regimi dietetici per rientrare ncl pesoltJtl. In gcncr..ùe comunque bisogna litt>nere che i rischi connessi all'obesità sono ben maggioli di quelli connessi alle v;uiazioni cicliche della massa corporea. Pe rt<U\to non è valida l'ipotesi di non intcrv<.•nirc sug~ obesi, ancltc a costo di numerosi te ntativi, pe r ridurre la massa <:orporcalml. Vi è poi un altro fatto dw sc'Orag_~a chi intende perdere \ peso. Infatti, qtwndo un soggetto oh<-so perde peso, gli aili- podli aumentano lu loro capacità di ianmaga7.7.inar<' grassi di ,deposito tramite l'attività dell'enzima lipoprotcinlipasilh~l. Per qu<'sto moti,·o l'obeso riacquìsta più facilmente peso una volta smessa la die ta. l n falli, maggiore è stata la perdita ponckralc, maggiore è l'allivilà dell'euzima. In pratie<.t, quin- di, piì1 un sog_~ctt o ha perso peso, più mpidamente tende a riacquistarlo. Tullc queste osservttz_ioni rinforzano l'ipotesi dell'esistenza di un punto di equilibrio c di un me<.'C<Ulismo di controllo de llo stcs~ol'\."' llill IM.