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DEL BOSCO
Consorzio Forestale Valle Allione
Presentazione
IL PRESIDENTE IL DIRETTORE
SIG. CAV. GIOVANNI VERGA DOTT. FOR. CHRISTIAN DONATI
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Ekoclub International, Associazione ambientalista riconosciuta
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sia- continuano da millenni a catturare l’energia del Sole ed a trasformarla
in cibo, in fibre, in materiali, in lavoro, dando all’intera biosfera la
possibilità di vivere.
A questo proposito è con grande piacere che Ekoclub International
vede la realizzazione del manuale del bosco che potrà essere un utile
strumento per tutti coloro che dovranno gestirlo e conservarlo per le
generazioni future.
IL PRESIDENTE
PROF. UGO MATTEOLI
EKOCLUB INTERNATIONAL
00196 ROMA - Via Donatello, 71 - Tel. 063233655 - Fax 036244403
E-mail: ekoclub@tin.it • www.ekoclubinternational.com
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al 1989 la Regione Lombardia ha affidato alle Comunità
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Inoltre, ponendosi i Consorzi Forestali quali riferimento sul territorio
per la gestione dei boschi ed essendo la fruizione turistica delle
nostre valli molto intensa, questo manuale può contribuire ad una
migliore conoscenza del nostro patrimonio forestale anche per chi
proviene da fuori, conoscenza che sta alla base anche di un maggiore
rispetto verso le risorse offerteci dalla natura.
PROVINCIA
DI BRESCIA
ASSESSORATO ASSESSORATO
AGRICOLTURA CACCIA
ED AGRITURISMO E PESCA
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Manuale del bosco
l bosco è per l’uomo un bene prezioso ed indispensabile per la
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taglio anche il progetto di taglio che consta di relazione, piedilista
delle piante da abbattere, relazione sui metodi di esbosco, cartografia
catastale e corografia. Il progetto di taglio deve essere redatto da
laureati iscritti all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali.
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IL TAGLIO
Taglio basso
SI spiovente a
«fetta di salame»
Taglio
NO alto
Taglio doppio
NO convergente
a «bocca di lupo»
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CEDUO MATRICINATO
CEDUO A STERZO
Il taglio è possibile ad intervalli non inferiori a 10 anni e quando i
polloni di maggiori dimensioni hanno raggiunto il diametro di 15 cm.
CEDUI COMPOSTI
Dovranno essere rilasciate almeno 180 matricine per ettaro, 100
dell’età del turno e 80 ripartite fra le piante di età superiore a quella
del turno.
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IL BOSCO COETANEO
FUSTAIE COETANEE
Il taglio di preparazione dovrà essere
eseguito quando il bosco è prossimo alla
maturità e si potrà tagliare sino al 25%
dei fusti; il taglio di sementazione, da
eseguirsi almeno dopo 5 anni dal taglio
di preparazione, potrà interessare un
numero di fusti sino al massimo del 50%
e si dovranno rilasciare le piante migliori;
i tagli secondari ed il taglio di sgombero
potranno essere effettuati solo se la
rinnovazione è affermata.
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IL BOSCO DISETANEO
FUSTAIE DISETANEE
Si potrà tagliare ad intervalli minimi di
10 anni tra una utilizzazione e la
successiva.
Le piante da abbattere dovranno essere
distribuite omogeneamente fra tutte le
classi diametriche favorendo la disetaneità
e diversità di composizione.
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Come e quando si possono eseguire le potature?
Devono essere eseguite senza lasciare monconi né slabbrature.
La potatura dei rami secchi può essere effettuata in qualsiasi periodo
dell’anno, quella dei rami verdi solo nel periodo di riposo vegetativo
(indicativamente da fine ottobre ad inizio marzo) e solo sino al termine
inferiore della chioma. Sono comunque vietate le capitozzature e la
sgamollatura tranne per le piante di salice e per le piante già soggette
a tali interventi. Le potature possono essere eseguite senza richiedere
alcuna autorizzazione.
mt. 15
LA POTATURA
NO
potatura
mt. 5
SI
zona di
potatura
mt. 0
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Si possono tagliare piante morte o sradicate?
Si, senza richiedere alcuna autorizzazione.
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L’Ente delegato può entro 30 giorni prescrivere specifiche modalità
di esecuzione ed imporre un deposito cauzionale.
La realizzazione di infrastrutture a carattere definitivo è soggetta ad
autorizzazioni rilasciate dagli Enti delegati.
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E’ possibile accendere fuochi nei boschi?
E’ vietato accendere all’aperto fuochi nei boschi o a distanza da questi
inferiore a 100 mt. E’ possibile solo al di fuori dei periodi di grave
pericolosità e solo nei seguenti casi:
a)fuochi di ripulitura della ramaglia;
b)per soddisfare le necessità di chi, per motivi di lavoro, deve permanere
nei boschi.
I periodi di grave pericolosità vengono resi pubblici mediante avvisi
esposti nei Comuni e nelle sedi degli Enti delegati.
I turisti possono accendere fuochi solo nelle apposite aree attrezzate
e solo al di fuori dei periodi di grave pericolosità.
CASTAGNETI DA FRUTTO
Interventi che si possono eseguire senza chiedere alcuna autorizzazione:
a) potatura di ringiovanimento delle piante vecchie per rinvigorire la
chioma;
b) potature delle piante giovani per prepararle all’innesto;
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c) estirpazione delle infestazioni cespugliate (come ad esempio i rovi)
che rendono difficoltosa la raccolta; si suggerisce di evitare taglio
ed estirpazione della vegetazione non interferente con le pratiche
castanili;
d) formazione, al piede delle piante, di ripiani sostenuti da muri a
secco;
e) lavorazione dei ripiani di cui al precedente punto d) allo scopo di
interrare foglie ed altre materie fertilizzanti; questa pratica prevista
dalla legislazione si ritiene comunque sconsigliabile nei nostri
castagneti;
Interventi che richiedono autorizzazione dell’Ente delegato:
a) estirpazione delle ceppaie e sostituzione con nuove piante di
castagno o con altre specie forestali;
b) interventi elencati ai punti precedenti in castagneti da frutto
abbandonati o in quelli in cui si sia già insediata vegetazione arborea
o arbustiva invadente.
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sino a circa 3 mt. di altezza e se il bosco è deperente o percorso dal
fuoco. In questi boschi è anche vietato il transito degli animali al di
fuori della viabilità esistente.
… in conclusione
Si ricorda che il taglio di piante non poste in bosco (piante isolate,
piante di giardini o parchi) non richiede denuncia taglio boschi; si
consiglia comunque, per la eventuale presenza di vincoli, di rivolgersi
al C.F.S. o al Consorzio Forestale sul cui territorio insistono tali piante.
Tutto quanto sopra esposto non vale o vale parzialmente per i territori
presenti in zone protette (Parchi Nazionali, Parchi Regionali, Riserve
Naturali, ecc.); in queste aree valgono le disposizioni dei Piani Territoriali
di Coordinamento (P.T.C.) ed in loro mancanza le norme di salvaguardia
stabilite dalle leggi istitutive delle singole aree protette. In caso di non
osservanza delle norme contemplate dalla legislazione regionale in
materia, si incorre nelle sanzioni previste dal Regolamento regionale
23 febbraio 1993 n.1.
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Glossario
Al fine di chiarire alcuni termini precedentemente esposti, si ritiene utile
spiegare quanto segue:
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a) ripuliture: allontanamento della vegetazione infestante (rovi, felci, ecc.)
che ostacolano il regolare sviluppo de bosco;
b) risarcimenti: sostituzione di piantine morte;
c) sfolli: asportazione giovani piantine quando sono presenti in un luogo a
densità eccessiva.
• ENTI DELEGATI: sono le Comunità Montane, i Consorzi Parchi Regionali,
gli Enti Gestori di Riserve Naturali, l’Amministrazione Provinciale.
• ESBOSCO: trasporto della legna e/o del legname al di fuori del bosco in
luogo o in luoghi in cui può essere prelevato o caricato su mezzi di trasporto
ordinari.
• GOVERNO: sistema di rinnovazione del bosco.
• INFRASTRUTTURE FORESTALI: sono così definite le strade e le piste
forestali, le condotte permanenti per l’esbosco, i piazzali di deposito e di
prima lavorazione collegati a strade, piste forestali ed i viali tagliafuoco.
• MATRICINA: pianta rilasciata in un bosco ceduo dopo il taglio, con lo scopo
di disseminare in modo da ottenere nuove ceppaie che sostituiscono quelle
vecchie ormai esaurite. Le matricine vanno scelte fra le piante migliori, di
maggior diametro (prossimo almeno ai 17,5 cm), nate preferibilmente da
seme e distribuite in modo uniforme o a gruppi. Matricine filate o malformate
non potranno essere computate. Le conifere non sono matricine.
• PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE: è il “Piano Regolatore” del
bosco; è un piano in cui vengono descritti i boschi comunali ed in cui vengono
dettate norme da seguire obbligatoriamente per le modalità ed i tempi di
taglio, le cure colturali e la gestione delle malghe. Lo scopo è di conservare
e migliorare il bosco ed i pascoli: ha valore di legge.
• POLLONE: fusto che si sviluppa dalla base del tronco di latifoglie dopo il
taglio.
• POPOLAMENTI ARBOREI DA NON CONSIDERARE BOSCO:
— piante sparse, filari e fasce alberate con larghezza inferiore a 25 mt.
misurata dalla proiezione degli estremi della chioma;
— appezzamenti boscati di superficie inferiore a 2000 mq. e posti a più di
100 mt. da un bosco;
— appezzamenti arborati che abbiano una superficie delle chiome a maturità
inferiore al 20%;
— terreni destinati ad altra qualità di coltura in cui sia in atto un processo
di colonizzazione da parte di specie arboree ed arbustive da meno di 3
anni;
— colture a rapido accrescimento e cioè impianti di origine esclusivamente
artificiale, piantumate su terreni precedentemente non boscati, con turno
inferiore a 50 anni, soggetti a lavorazioni annuali o periodiche che limitino
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lo sviluppo della vegetazione arbustiva od arborea invadente, entro un
massimo del 20% della superficie complessiva dell’impianto e che non
diano luogo per motivi di origine biologico ed ecologico, ad apprezzabile
rinnovazione naturale della specie coltivata;
— pioppeti ed arboricoltura di latifoglie pregiate come il noce (Juglans
regia), il ciliegio (Prunus avium), l’acero montano (Acer pseudoplatanus),
il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), la farnia (Quercus robur), la rovere
(Quercus petraea);
— parco o giardino, cioè soprassuolo anche arborato in cui gli interventi di
manutenzione impediscono qualsiasi tipo di rinnovazione naturale.
• RICEPPATURA: taglio della ceppaia con abbassamento della sua altezza
fuori terra.
• SGAMOLLATURA: operazione di potatura con la quale si recidono i rami
laterali lasciando intatta la parte superiore della chioma.
• SUCCISIONE: taglio della pianta raso terra.
• TAGLIO RASO (denominazione giuridica): consiste nel tagliare
contemporaneamente tutte le piante presenti su una superficie superiore
al quadrato della statura ed avente larghezza superiore all’altezza dominante.
Questo tipo di taglio è vietato, salvo autorizzazione dell’Ente delegato.
Quindi, in un bosco con statura uguale a 20 mt. ed altezza dominante
uguale a 15 mt., un taglio sarà definito giuridicamente taglio raso se interessa
una superficie maggiore di 400 mq ed avrà una larghezza superiore a 15
mt.
• TRAMARRATURA: taglio della ceppaia sotto il livello del terreno.
• TRASFORMAZIONE: intervento selvicolturale che consente di passare da
una forma di trattamento del bosco ad un’altra ( ad esempio da ceduo
coetaneo a ceduo disetaneo).
• TRATTAMENTO: indica la modalità con cui si taglia un bosco.
• TURNO: numero di anni che intercorrono tra un taglio del bosco ed il
successivo.
Redazione a cura del Dott. For. Christian Donati; disegni del P.A. Antonio Cagna.
Un ringraziamento particolare alla SELCA S.p.A. ed alla Banca di Valle Camonica S.p.A.
per la sponsorizzazione.
Stampa e grafica: Tip. Camuna S.p.A. - Breno/Bs - Giugno 2000
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