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Scheletro
Carbonio organico
Conduttività elettrica
Azoto totale
Fosforo assimilabile
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Alcune caratteristiche fondamentali del terreno quali scheletro e tessitura, rea-
zione (pH), carbonati totali, calcare attivo, capacità di scambio cationico e con-
duttività elettrica, non si modificano nel tempo, se non lentamente. Pertanto, esse
potranno essere esaminate una tantum solo in funzione di specifiche esigenze [1].
1.4 Bibliografia
[1] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali (1995). Guida alla lettura ed
interpretazione del Codice di Buona Pratica Agricola per la protezione delle acque dai
nitrati. Quaderno n. 2. Edagricole
[2] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[3] Ministero per le Politiche Agricole (1997). Metodi ufficiali di analisi fisica del suolo.
D.M. del 1° agosto 1997, Gazzetta Ufficiale n. 204 del 2.09.97
[4] ] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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2. Scheletro
dimensioni valutazione
[cm] agronomica
minore di 7,5 ghiaia
tra 7,5 e 25 ciottoli
tra 25 e 60 pietre
maggiore di 60 blocchi
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Scheletro di dimensioni elevate può interferire con l’uso di alcune macchi-
ne agricole, come ad esempio le seminatrici di precisione. Se nel terreno sono
presenti poi pietre di grosse dimensioni, si rende necessario lo spietramento.
2.4 Approfondimenti
2.5 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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3. Tessitura
Le classi sopra riportate sono determinate solo per la classificazione del suolo.
Per questo motivo, nella redazione di un piano di concimazione, è sufficiente
determinare solo le tre principali frazioni granulometriche della terra fine:
diametro delle frazione
particelle granulometrica
tra 2 e 0,05 mm sabbia
tra 0,05 e 0,002 mm limo
inferiore a 0,002 mm argilla
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Una volta determinate le percentuali di sabbia, limo ed argilla, per stabi-
lire la tessitura è necessario avvalersi del triangolo tessiturale (figura 1), che
consente l’attribuzione della classe tessiturale al suolo. Sui lati di un trian-
golo equilatero sono riportati, rispettivamente, i valori di sabbia, limo ed
argilla. All’interno sono definiti una serie di poligoni, ognuno dei quali indi-
vidua la classe tessiturale. L’incrocio dei valori delle tre frazioni granulome-
triche, ricadendo in uno dei poligoni, determina la classe tessiturale.
figura 1 -triangolo USDA
S sabbiosa
SF sabbioso-franca
FS franco-sabbiosa
F franca
FL franco limosa
L limosa
FSA franco sabbioso-argillosa
FA franco argillosa
FLA franco limoso-argillosa
AS argilloso-sabbiosa
AL argilloso-limosa
A argillosa
Rispetto agli altri metodi proposti nei “Metodi ufficiali”, questo metodo
risulta il più preciso.
Il metodo è applicabile a tutti i terreni non organici e non torbosi, ovve-
ro che contengono meno di 120 g/kg di carbonio organico.
Il principale problema nella determinazione riguarda la rimozione dei
cementi (sostanza organica, ossidi di ferro e carbonati) che tendono a “lega-
re” tra loro le particelle.
I dati devono essere espressi in g/kg, senza cifre decimali, della terra fine. Deve
essere indicato il sistema di classificazione delle particelle (per es. USDA, ISSS).
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lanti (calcio e magnesio) del terreno e completata soprattutto dall’esame del
profilo.
Per una valutazione più esauriente occorrerebbe tenere conto della dota-
zione di calcare e sostanza organica. In tal modo dalla definizione del terre-
no ricavata dal triangolo delle tessiture, si può aggiungere il suffisso calcareo,
per contenuti variabili da 50 a 200 g/kg, ed il suffisso umifero per contenu-
ti variabili da 40 a 100 g/kg (es. argilloso-calcareo; limoso-umifero).
3.4 Approfondimenti
3.5 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 185 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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4. Reazione del suolo (pH)
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classificazione reazione
(pH in acqua)
ultraacido < 3,5
estremamente acido 3,5 ÷ 4,4
molto fortemente acido 4,5 ÷ 5,0
fortemente acido 5,1 ÷ 5,5
moderatamente acido 5,6 ÷ 6,0
debolmente acido 6,1 ÷ 6,5
neutro 6,6 ÷ 7,3
debolmente alcalino 7,4 ÷ 7,8
moderatamente alcalino 7,9 ÷ 8,4
fortemente alcalino 8,5 ÷ 9,0
molto fortemente alcalino > 9,0
Rilevanti sono gli effetti del pH su alcune attività biologiche del suolo. La
reazione acida riduce o inibisce numerose attività batteriche, per cui risulta-
no sensibilmente ridotti i processi di azotofissazione, di nitrosazione e di
nitrificazione, e favorisce lo sviluppo e le attività dei funghi.
Non meno importanti sono gli effetti del pH sulle caratteristiche chimi-
co-fisiche del suolo: la dispersione dei costituenti la frazione argillosa, la
distruzione degli aggregati del suolo, la riduzione della permeabilità all’ac-
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qua, la contrazione del volume per essiccamento risultano influenzati dal
grado di reazione. In tal senso le condizioni ottimali si accertano nei suoli
debolmente acidi o neutri [4].
4.4 Approfondimenti
4.5 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
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[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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5. Conduttività elettrica
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5.2 Valutazione agronomica
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5.5 Approfondimenti
5.6 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. Franco Angeli Editore.
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6. Calcare totale ed attivo
L’intensità della clorosi ferrica, scarsa assimilazione del ferro che si mani-
festa con tipiche clorosi internervali nelle foglie apicali dei germogli, appare
correlata alla concentrazione di ioni bicarbonato e quindi alla reattività del
calcare. Su questi assunti si basa la determinazione del “calcare attivo”.
6.5 Approfondimenti
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6.6 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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7. Carbonio organico
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tenuto di argilla e calcare. In tabella si forniscono alcune soglie orientative di
correlazione fra tessitura del suolo e contenuto di carbonio organico totale [4].
Classi tessiturali USDA
Dotazione sabbiosa franco argillosa
sabbiosa-franca franco-sabb.-argillosa franco-argillosa
franco-sabbiosa franco-limosa argilloso-limosa
argilloso-sabbiosa franco-arg.-limosa
limosa
carbonio organico (g/kg)
scarsa inferiore a 7 inferiore a 8 inferiore a 10
normale tra 7 e 9 tra 8 e 12 tra 10 e 15
buona tra 9 e 12 tra 12 e 17 tra 15 e 22
molto buona superiore a 12 superiore a 17 superiore a 22
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I sovesci verdi sono tra le pratiche in uso per incrementare la sostanza
organica nel terreno, la cui efficacia però è limitata alla sola coltura che segue:
infatti essi vanno incontro ad una rapida demolizione e gli apporti di sostan-
za organica umificata sono in genere bassi.
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7.4 Informazioni generali
7.5 Approfondimenti
7.6 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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8. Azoto totale
L’azoto nel suolo è presente in varie forme, due sole delle quali assimilabili
dalle piante: quella nitrica, libera nella fase liquida e prontamente disponibile,
e quella ammoniacale, più lentamente disponibile ed adsorbita sul complesso
di scambio ed in equilibrio con una piccola parte presente in soluzione. Le
riserve sono costituite dall’azoto organico e dall’azoto ammoniacale fissato.
L’azoto organico, che rappresenta la quasi totalità dell’azoto nel terreno
(dal 95 al 99%), è potenzialmente mineralizzabile (essenzialmente per attivi-
tà biochimiche) e quindi in grado di cedere naturalmente azoto alla vegeta-
zione: di solito però la messa a disposizione per le colture è assai limitata.
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8.3 Elementi di Buona Pratica Agricola
Coltura azoto
[kg/ha anno]
erba medica 200 - 250
meliloto 120 - 160
trifoglio rosso 120 - 160
trifoglio incarnato 100 - 150
soia 70 - 100
veccia 30 - 70
pisello 40 - 60
Ogni suolo possiede una sua capacità di fissazione dell’ammonio, che può
variare da alcuni chilogrammi ad alcune migliaia di chilogrammi per ettaro,
in funzione di diversi fattori tra cui il più importante è il tipo di argille fillo-
silicate. Come detto precedentemente, una parte dell’azoto fissato è in equi-
librio con quello scambiabile ed è quindi disponibile per la vegetazione [2].
8.5 Approfondimenti
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8.6 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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9. Fosforo assimilabile
Il passaggio del fosforo dalle frazioni minerali alla soluzione del suolo è
lento e quindi la concentrazione dello ione fosforico non sempre è a livelli
sufficienti per la crescita delle piante. Al contrario il fosforo organico, che
mediamente rappresenta dal 30 al 50% del fosforo totale, è reso disponibile
in tempi più brevi.
Il fosforo in forma disponibile o aggiunto al suolo può essere velocemen-
te retrogradato alle forme minerali insolubili.
Nei suoli con pH < 6,5 privi di calcare è possibile usare il metodo uffi-
ciale XV.4 (metodo Bray-Kurtz) che si è dimostrato valido per la stima della
disponibilità fosfatica nei suoli acidi e subacidi in cui le forme di fosforo sono
largamente rappresentate da Al-P, Fe-P e, in misura inferiore, Ca-P.
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In ogni caso è stato recentemente dimostrato che i valori analitici ottenu-
ti applicando il metodo Olsen ai suoli delle regioni mediterranee sono corre-
lati ai relativi asporti colturali.
Inoltre risulta che per valori inferiori a 34 mg/kg di fosforo estratto con il
metodo Olsen (espresso come P2O5), la maggior parte delle colture rispon-
dono alla fertilizzazione fosfatica, mentre una dotazione superiore è da con-
siderarsi normale ed in grado di assicurare il pieno sviluppo di gran parte
delle colture.
P2O5 [mg/kg] valutazione
inferiore a 34 molto basso
tra 34 e 69 basso
tra 69 e 103 medio
tra 103 e 160 alto
superiore a 160 molto alto
9.3 Approfondimenti
9.4 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiale di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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10. Capacità di scambio cationico (C.S.C.)
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Essa è correlata al contenuto di argilla e di sostanza organica. Nei suoli
coltivati oscilla da un minimo di 5 ad un massimo di 50 meq/100 g di suolo.
Nei suoli torbosi può raggiungere valori intorno a 200.
Può essere valutata secondo il seguente schema:
C.S.C. valutazione
[meq/100 g di suolo]
inferiore a 5 molto bassa
tra 5 e 10 bassa
tra 10 e 20 media
superiore a 20 alta
10.5 Approfondimenti
10.5 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
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Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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11. Basi di scambio (Ca, Mg, K, Na)
Per i suoli ricchi di sali (>2 cmol(+)/kg di sali solubili) bisogna sottrarre
dai cationi scambiabili quelli solubili, determinati a parte.
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Per i suoli calcarei il calcio può essere dosato per differenza tra la C.S.C.
e la somma di magnesio, potassio e sodio scambiabile.
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nell’assorbimento dalla eccessiva presenza di sodio (antagonismo ionico).
Valori inferiori a 230 mg/kg sono da considerarsi normali, mentre al di sopra
si manifestano sintomi di tossicità per le colture e peggioramento delle carat-
teristiche fisiche dei suoli.
11.4 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali, Osservatorio Nazionale
Pedologico per la Qualità del Suolo (1994). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo
con commenti ed interpretazioni. ISMEA, Roma.
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[3] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
[4] Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali (1995). Guida alla lettura ed
interpretazione del Codice di Buona Pratica Agricola per la protezione delle acque dai
nitrati. Quaderno n. 2. Edagricole
[5] AA VV (2000). Metodi di analisi chimica del suolo. FrancoAngeli Editore.
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12. Grado di saturazione in basi
dove:
GSB è il grado di saturazione in basi (percentuale);
∑B è la somma del contenuto di calcio, magnesio, potassio e sodio di scam-
bio espresso in cmol(+)/kg;
CSC è la capacità di scambio cationico, determinata con lo stesso metodo
delle basi di scambio, espressa in cmol(+)/kg.
12.2 Approfondimenti
12.3 Bibliografia
[1] Ministero per le Politiche Agricole (1999). Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.
D.M. del 13/09/99, Gazzetta Ufficiale n. 248 del 21.10.99
[2] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
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13. Percentuale di sodio scambiabile (ESP)
Tolleranza coltura
all’ESP
molto sensibili fruttiferi;
(ESP=2÷10) agrumi
sensibili fagiolo
(ESP=10÷20)
mediamente tolleranti trifoglio, avena, festuca, riso
(ESP=20÷40)
tolleranti grano, cotone, medica,
(ESP=40÷60) orzo,pomodoro, bietola
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Altri inconvenienti sono relativi ad azioni indirette: la forte alcalinità pro-
voca la insolubilizzazione di alcuni microelementi - ferro, manganese, rame
e zinco - determinando quindi carenze nutrizionali.
13.2 Approfondimenti
13.3 Bibliografia
Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla ferti-
lizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
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14. Rapporto C/N
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quest’ultimo caso può verificarsi una sottrazione di azoto assimilabile: per-
tanto quando si interra la paglia, o altri residui ad alto rapporto C/N, si sug-
gerisce di applicare azoto in ragione di 0,5-1 kg per quintale di residuo, per
evitare l’immobilizzazione ed accelerare la decomposizione dei residui.
14.2 Approfondimenti
14.3 Bibliografia
[1] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
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15. Rapporto Mg/K
Mg/K valutazione
inferiore a 0,5 Molto basso; le magnesio carenze indotte sono
molto probabili per tutte le colture
tra 0,5 e 1,0 Basso; le magnesio carenze indotte sono poco
probabili per le colture erbacee; sono probabili
per gli ortaggi, la bietola, i fruttiferi e le colture
sotto serra.
tra 1,0 e 2,0 Leggermente basso; le magnesio carenze
indotte non sono probabili per le colture erba-
cee, per gli ortaggi e la bietola; lo sono invece
per i fruttiferi e le colture sotto serra.
tra 2,0 e 6,0 Ottimale; le magnesio carenze indotte non sono
probabili. Magnesio e potassio sono presenti in
quantità equilibrate.
tra 6,0 e 10,0 Leggermente alto; probabili effetti antagonisti
del magnesio sull’assorbimento del potassio.
superiore a 10,0 Alto assai probabili effetti antagonisti del
magnesio sull’assorbimento del potassio.
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I limiti del rapporto Mg/K sono abbastanza definiti per valori inferiori a
2, mentre per i valori superiori a 6 il significato deve essere valutato con
attenzione.
15.2 Approfondimenti
15.3 Bibliografia
[1] Sbaraglia M., Lucci E. (1994). Guida all’interpretazione dell’analisi del terreno ed alla
fertilizzazione. Studio Pedon, Pomezia.
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