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Nel mondo tardo antico l'Impero Romano d'occidente attraversa prima del suo
decadimento quattro fasi principali. Tra il III ed il IV sec. d.c. durante la prima fase vive
una fase di relativo splendore. Nella seconda fase l'Impero Romano viene
ripetutamente sconfitto dai barbari, popolazioni indo-europee che si stanziavano lungo
i suoi confini. Nella terza fase durante il IV secolo questa emergenza militare ha
portato delle riforme che avrebbero iniziato a dar vita ai regni romano-barbarici ed
all'integrazione di questi popoli. Solo dopo questa fase, emerse una società senza
l'Impero.
Durante la prima fase l'Impero Romano che aveva conquistato tutto il mondo
conosciuto doveva affrontare una serie di spese alle quali non era in grado di tener
testa. In particolare, quelle militari. Si venne così a creare una macchina statale senza
precedenti che tendeva a restituire artificialmente il denaro della popolazione ma non
essendoci strumenti programmatici per la gestione di un così vasto Impero, questo
sistema lentamente cambiò. Furono mercanti e cavalieri, in sostanza, plebei arricchiti
tramite il commercio che iniziarono a prender possesso delle classi sociali più elevate.
Iniziò ad esserci una differenza netta tra Impero Romano d'occidente ed oriente in
particolare legata all'attività economica anche a seguito della riforma di Diocleziano
che spostò la capitale in Occidente , poi solidificata da Costantino dandole il nome di
Bisanzio e chiamata poi Costantinopoli. L'ultima fase della separazione tra impero
romano d'oriente e quello d'occidente avvenne a seguito di una serie di eventi più noti
come invasioni barbariche che si protrassero dalla prima metà del V° secolo alla metà
dello stesso.
La diffusione del cristianesimo durante le fasi di crisi dell'Impero Romano ebbero due
vie, una istituzionale ed una individuale.
Nella fase istituzionale la religione si diffuse attraverso le pievi, simili alle parrocchie di
oggi che avevano la funzione di unire quelle macchie di popolazioni tramite le pievi
rurali e che erano decentrate dalle città. Durante questa fase il cristianesimo venne
avallato dallo stesso Impero che prima con l'editto di Milano del 313 (dove veniva
permessa libertà di culto ai cristiani) e successivamente con l'editto di Tessalonica del
380 (dove veniva imposto ed esteso il culto a tutto l'Impero) si ritrovò così ad essere
l'unica religione praticata.
Nella fase monastica la scelta di perseguire la religione diventava una scelta cristiana.
Furono i monaci a fare opera di evangelizzazione dei barbari per primi e seguendo
quest'attività missionaria si rendevano un'alternativa all'organizzazione sociale,
culturale ed economica a quella emanata dalle città.
Monachesimo
Il processo di acculturazione dei barbari alla nuova religione ebbe una strategia ben
precisa che partiva innanzitutto dal Re che, essendo a carattere sacrale, rendeva più
semplice l'infiltrazione della nuova religione nella vita dei popoli. Seguivano poi le
aristocrazie politiche e militari. Durante questo processo di acculturazione tuttavia vi
furono anche delle ingerenze nel cristianesimo in quanto i barbari tendevano comune
a contaminare la religione dandone un'immagine più combattente tanto da chiamare i
cristiani miles Dei (soldati di Cristo). Inoltre si fece strada tramite il sacerdote di
Alessandria, Ario, la religione ariana che negava la trinità del Cristo e che fu
condannata da tutti i vescovi al concilio di Nicea del 325. Nonostante questo tale
religione ebbe ampia diffusione in particolare grazie al suo vescovo, Wulfila, e la sua
Bibbia Gotica, la prima ad essere tradotta e che ha grande rilevanza in tutta la filologia
germanica.
Queste divergenze religiose a seguito del concilio di Nicea dettero origine a due
correnti di pensiero. Secondo la prima, Nestorianesimo, si ritiene dare più importanza
alla natura umana di dio, nella seconda, monofisismo, si ritiene invece prevalente la
natura divina. Giustiniano cercò di saldare questa scissione tramite l'editto dei Tre
Capitoli del 544 cercando di rendere omogenea la religione per tutto l'Impero ma tale
tentativo vide la contrapposizione del vescovo di Roma che si dimostrò così contrario a
tale unificazione ma venne comunque condotto a Costantinopoli e costretto a
ratificare l'editto. Il tentativo di Giustiniano, dunque, di dare autorevolezza alle sedi
episcopali di Costantinopoli e Roma ritrovando così anche coesione sociale e politica
vide il successo solo successivamente.
Regni romano-germanici
I barbari erano popoli di origine indo-europea stanziati lungo il limes ovvero il confine
romano e con i quali avevano alleanze o convivenze. I rapporti tra romani e barbari
divennero intensi a partire dal II° secolo poiché già molti di loro venivano integrati
nelle guarnigioni militari romane. La debolezza militare dei romani faceva anche in
modo che i barbari potessero entrare militarmente ma senza compiere razzie nei
territori dell'Impero. A questo si aggiungono gli Unni, popolazioni dell'Asia centrale che
con i loro spostamenti costringevano le altre popolazioni barbare ad infiltrarsi nei
territori romani. Coinvolti in particolare in questo processo furono i visigoti e gli
ostrogoti. I visigoti ottennero dall'Imperatore Valente l'autorizzazione a varcare il
Limes compiendo così le prime razzie. Nel 378 Valente fu costretto ad affrontarli
scendendo in campo e venendo ucciso, questo ridefinì interamente i rapporti tra
romani e barbari che cambiarono radicalmente attraverso due metodi.
Nel secondo metodo, quello dei foederati, i barbari divenivano puri alleati militari o
mercenari che in cambio di un compenso combattevano per Roma.
Questi due metodi, in particolare il secondo, non nutrirono il successo sperato. Gli
stessi visigoti che si erano dichiarati foederati dell'Impero per far valere le proprie
ragioni compirono il sacco di Roma del 410 con Alarico. Questo evento seguì il crollo
delle frontiere del reno ad opera dei popoli migratori di Vandali Alani e Svevi che
furono poi sparpagliati grazie alla difesa dei franchi e degli alamanni che li
ricacciarono in Galizia e nella penisola iberica.
Infine, la tribù degli Unni intorno al 450 compì nuove drammatiche incursioni. Al
riguardo , quando Attila giunse a Roma, Leone I° riuscì a fermarlo (si dice tramite la
forza della fede ma più probabilmente grazie ad un'ingente quantità di beni).
Tra tutti i regni fondati sul suolo occidentale i più rilevanti furono quelli di
Franchi
I franchi erano foederati romani già dal 430. Iniziarono ad avere coesione sotto
Clodoveo verso il 466 , discendente di un leggendario Re meroveo, da qui, merovingi.
Egli eliminò la concorrenza degli altri capi franchi, espanse il proprio dominio dopo
L'austrasia anche alla Neustria e tra le sue prime iniziative ci fu quella di creare uno
stretto legame con la chiesa di Roma, facendosi battezzare e presentandosi agli altri
popoli come i franchi, difensori del popolo di Dio. Successivamente alla sua morte il
Regno fu spartito fra i suoi eredi, dopo vedremo meglio come.
Anglosassoni
Nello stesso tempo in cui i franchi conquistarono i loro territori in Britannia andava
affermandosi il regno degli anglosassoni che tramite le loro incursioni spinsero le
popolazioni britanniche verso il Galles. Anche qui vi fu un'opera di evangelizzazione
con la nomina di Etelberto Re del Kent e la fondazione di Canterbury come sede
vescovile, che avrà un'importanza particolarmente rilevante in futuro.
Ostrogoti
Il Regno degli ostrogoti si rende ricco di ambiguità a partire dalla carica di Teodorico.
Titolo regio barbarico ma anche comandante delle truppe imperiali riflettè tale
ambiguità anche sul suo regno giacché molti suoi servitori erano infatti di origine
romana (Cassiodoro e Boezio)
Visigoti
I visigoti invece spostatisi nella penisola iberica stanziarono un regno più duraturo
degli ostrogoti durato sino al 526 (metà del VI sec.). Anche loro si ispirarono a norme
ed effetti della tradizione romana mantenendo in sé solo il credo ariano. Sarà solo a
causa degli islamici che terminerà il regno visigoto.
Vandali
Infine, i vandali, conquistata l'area nord-africana iniziarono la persecuzione dei
cristiani non ariani. Questo provocò una conflittualità endemica all'interno del
territorio e fu grazie a questa che Belisario riuscì ad abbatterli con una sola campagna.
I franchi, foederati romani rimasero sotto il regno di Clodoveo sino al 511. Alla sua
morte, egli lasciò come da tradizione in eredità ed in parti eguali a tutti e quattro i suoi
figli parti dell'Impero che si estese anche alla Burgundia e ad altri territori. I conflitti
iniziarono a dopo Clotario II, quando i suoi due figli, Chileperico e Sigilberto
conquistarono la parte meridionale della Francia. Alla morte di Sigilberto succedette la
moglie Brunilde, uccisa brutalmente dal figlio di Chilperico, Clotario II come simbolo di
affermazione del suo potere. Iniziò l'affidamento di importanti compiti politici ed
amministrativi in seguito ai Maior Domus che lentamente svuotarono il potere
merovingio grazie alla dinastia (resa ereditaria) che portò a Pipino il quale figlio Carlo
Martello (detto piccolo marte per meriti di battaglia), lo stesso che arrestò gli arabi
nella battaglia di Poitiers, ebbe a sua volta come figlio Pipino il Breve. In questa
dinastia, detta pipinide o Carolingia a seconda di quale fosse i merovingi subirono un
drenaggio del loro potere a favore dei carolingi. La dinastia dei merovingi ebbe
termine con Childerico III a cui furono tagliati i capelli, simbolo di forza e rinchiuso in
una torre, da Pipino il Breve.
Pipino il Breve vide richiesta la sua presenza da Papa Stefano II il quale ne richieste
l'intervento per scacciare i longobardi che stavano diventando pericolosamente
pressanti per la Chiesa di Roma. Dopo la scacciata dei longobardi tra il 754 ed il 756 e
la morte di Pipino si lasciò il Regno ai due figli come da tradizione, Carlo Magno
(incoronato Imperatore da Papa Leone III nell'800) e Carlo Magno (morto invece
precocemente nel 751). Carlo Magno comprese subito l'importanza di un'alleanza con
la sede di Roma e presentò grazie a quest'incoronazione il Regno Francorum come
difensore della Chiesa e, oltretutto gli si dovette riconoscere anche da Bisanzio la
dignità sovrana.
Le sedi di Carlo Magno, è da precisare, che furono itineranti. Questo significa che non
esisteva una vera e propria capitale ma dei luoghi chiamati Palatium Regium dove era
solito soggiornare tra l'uno e l'altro spostamento. Dopo Carlo Magno l'Impero fu
nuovamente diviso tra i suoi tre figli, tuttavia la morte precoce di due consegnò tutto
alle mani del terzo, Ludovico detto il Pio (810-840) che a sua volta riconsegnò ai suoi
figli il Regno secondo la Ordinatio Imperi i quali tuttavia fecero scontri sanguinosi
senza vinti né vincitori.
Mediterraneo medievale
L'Impero romano d'oriente sotto la guida di Giustiniano durante la metà del VII° secolo
tentò la Renovatio Imperii ovvero il tentativo di ricondurre il regno occidentale sotto
Bisanzio e dunque riunificare l'Impero Romano. Intraprese dunque tramite Belisario e
Narsete delle campagne volte a riconquistare i territori di Africa settentrionale
sottraendoli ai vandali, penisola italica togliendola agli ostrogoti e penisola iberica ai
visigoti. Nacque a seguito del recupero di quei territori anche l'esigenza di restaurare
una legislazione solida, scritta come non era mai accaduto prima nell'Impero Romano.
Fu così che Teodosio fece raccogliere in codici le legislazioni romane dalle quali ancora
oggi traggono ispirazione le fonti legislative come nel caso nel Corpus Iuris Civilis. Non
solo, per legittimare il territorio Bizantino Giustiniano costituì anche la Pragmatica
Sanctio che doveva raccogliere la legislatura delle terre di Bisanzio e dei territori ad
essa assoggettati. La Pragmatica Sanctio ricevette una resistenza dall'insediamento
dei goti di Totila nelle terre italiche in modo diretto, ed in modo indiretto anche dal
papa. Difatti si tentò tramite essa anche di ricostituire una formazione scolastica di
stato, tentativo che fallì anche a causa della cultura, monopolizzata ormai dai
monasteri e dalla chiesa.
Le conquiste dell'Islam iniziarono con il primo califfo, Abu, che allargò l'Impero
attraverso la Siria e la Persia. Le conquiste che vennero successivamente dal secondo
califfo Omar (644) erano improntate ad un distaccamento tra il potere militare della
comunità islamica ed il popolo arabo. Gli altri popoli mantenevano l'autonomia
amministrativa, producevano e pagavano imposte e tenevano una sostanziale
autonomia. Dovevano, in più, pagare una tassa di salvaguardia alle truppe arabe
conquistatrici.
La diatriba che tuttavia avvolgeva i califfi era ereditaria, Maometto non aveva lasciato
disposizioni ereditarie e dunque si crearono differenti correnti di pensieri. Questo
generò dei conflitti che culminarono nell'uccisione, nel 660, di Alì da parte dei sunniti
che videro così eletta la dinastia Omayyade (661-750) che dette vita al primo impero
arabo.
L'Impero Omayyade (661-750) mise fine al principio di separazione sancito dai primi
califfi e ripianificarono nuove espansioni verso la Spagna meridionale. Le truppe arabe
vennero nel 732 fermate da Carlo Martello, tuttavia, mentre s'accostavano alla Francia
Meridionale. Le riforme politiche dell'Impero Omayyade come l'egualità di tutti i
cittadini musulmani provocò molti conflitti all'interno dell'Impero stesso da parte dei
Kharigiti e non solo. Furono gli abbassidi (750-945) a contrapporsi dunque agli
Omayyade creando una nuova fase.
Nel corso del X secolo la chiesa ebbe necessità di saldare la crisi che stava andando
ad acuirsi per via dei movimenti contestatori che stavano nascendo nei suoi confronti
come ad esempio quelli pauperistici (ovvero il ritorno ai valori del vangelo) e di ridarsi
una nuova dignità.
Questo nuovo modo di elezione non bastò tuttavia a comporre tutti i problemi, difatti
si creavano correnti di pensiero differenti secondo chi riteneva importante la
partecipazione di clero e popolo, solo di clero e via discorrendo. La situazione fu risolta
dal terzo concilio lateranense con Alessandro III che dette la possibilità a tutti i
cardinali di eleggere il papa, al quale seguì l'istituzione della conclave per evitare
eccessivi periodi di vacanza da parte dei cardinali stessi. Il conclave era una stanza
dove venivano chiusi e si vedevano ridotti i compensi durante il papato e gli alimenti
man mano che i giorni passavano, sino all'elezione del papa, fu in questo periodo che
si delineò maggiormente lo Stato della Chiesa che grazie ad Innocenzo III iniziava ad
assumere connotati ben definiti. Da qui, il pontificato di Bonifacio VIII riscuoteva
praticamente tasse da mezza europa per l'istituto che presiedeva, dai territori che
erano suoi dello stato della chiesa con annessi tributi (per le vie di comunicazione ad
esempio) e delle decime che gli venivano versate. Fu lo stesso Bonifacio che nel 1303
promulgò la bolla Unam Sanctam dove riscrisse l'intera gerarchia ecclesiastica, fu lo
stesso Bonifacio VIII che istituì il giubileo nel 1300, ovvero l'anno in cui venivano
concesse indulgenze a chiunque avesse visitato Roma ed i suoi luoghi santi in stato di
benedizione (confessato e comunicato).
3. (XI-prima metà del XII sec.)La frammentazione del potere pubblico raggiunge i
massimi livelli, questa fase viene definita pertanto ordinamento signorile. Inizia il
fenomeno di incastellamento.
4. (dalla seconda metà del XII sec.) E' la fase in cui i poteri signorili iniziano a
ridimensionarsi a causa di una nuova politica regia e di nuovi strumenti giuridici da
essa utilizzati per assoggettare a sé i signori locali. Si crea la piramide feudale.
Durante il regno di Carlo Martello (che va dal 716-741) si espanse un tipo di rapporto
nominato vassallatico-beneficiario. In sostanza, il beneficium oggetto del contratto
veniva messo a disposizione del vassallo che veniva mantenuto e che doveva gestire il
bene in nome del suo signore. Questo tipo di rapporto clientelare mutò l'assetto
militare ed organizzativo romano che si era creato precedentemente e che faceva più
riferimento ad un'organizzazione di tipo Res Publica (stato) e dunque non basato su
rapporti clientelari. Le personalità che il Re doveva scegliere per concedere i
beneficium dovevano comunque godere di una certa posizione aristocratica e
dovevano venire controllate in qualche modo. Già nel regno merovingio e poi ripreso
da Carlo Magno, dunque, la figura dei Missi Dominici venivano inviati direttamente dal
sovrano a tale scopo e si trovavano negli ecclesiastici le figure più idonee per tale
scopo. Da qui venne l'istituto dell'Immunità che garantiva agli stessi ecclesiastici
l'esenzione dalle tasse, inoltre, si creava un'area sterile dove duchi conti e marchesi
non potevano, pertanto, effettuare riscossione di tasse né amministrare la giustizia.
Una nota sul sistema curtense, esso si basa sulla presenza di due elementi : Il primo è
quello riguardante la presenza di aziende a conduzione diretta (dominicus) ed uno a
conduzione indiretta (massaricio). Il secondo elemento è quello che stabilisce il
legame tra queste due parti dove i contadini erano obbligati a prestare corvées sulle
terre dove risiedevano. Le corvées, prestazioni d'opera dei contadini sulle terre del
Padrone.
Nel XIII secolo l'Europa attraversa una fase di consolidamento pregnante dove in
particolare per la Francia, l'Inghilterra e la Spagna vi sono delle importanti
considerazioni da fare. Oltre a queste è necessario mettere a punto il fatto che è
questo il periodo dove si possono identificare le nascite di alcuni stati nazionali come
noi li potremmo riconoscere oggi, è questo il caso di tre paesi in particolare :
Francia, Inghilterra, Spagna.
La Spagna subisce l'opera di reconquista da parte dei regni cristiani che si erano
andati formando come quello di Portogallo, Aragona e Navarra e che con il supporto
ideologico della chiesa di Roma e di molti cavalieri europei, si attrezzarono per
rimuovere la presenza dei musulmani da quella terra.
Nel caso dell'Inghilterra il territorio viene espanso verso la Scozia ed il Galles da
Edoardo I, a tal proposito diviene interessante anche la considerazione dell'eroe
nazionale scozzese il quale si oppose al dominio inglese : William Wallace meglio
conosciuto come Braveheart.
Per quanto riguarda la Francia avviene un'opera di annessione dei territori del sud a
quelli del nord cercando così di dare un'impronta omogenea a tutta la nazione. Con le
riforme di Luigi IX , le inchieste e la diatriba con la chiesa di Roma (a cui susseguì la
chiesa gallica, una sorta di chiesa sotto il controllo regio) egli affermò il potere dello
stato francese.
L'episodio che segnò significativamente la vita nel 1300 è quello della peste. Si
suppone che sia stata inizialmente importata dai mercanti genovesi che a loro volta
l'avevano contratta nel mar nero, oggi si sa che la peste ha origine da un bacillo ma i
contemporanei del tempo attribuivano ad una punizione divina o all'ascesa del
maligno questa situazione. Il fenomeno mutò radicalmente l'intero assetto dell'Europa
poiché la natura della malattia era virale, contagiosa e nel 90% dei casi mortale.
Italia, dal comune alla signoria e allo stato regionale (cap. 28)