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MATRICI
Una tabella di numeri, reali o complessi (elementi), ordinati secondo m righe ed n co-
lonne, si chiama matrice (m x n). Gli elementi vengono genericamente indicati da
una lettera con due pedici, ad esempio: ark, il primo dei quali identifica il numero di
riga ed il secondo il numero di colonna. Nel seguito le matrici verranno indicate co-
me in (9.1), cioè come tabelle racchiuse tra barre ed in forma concisa con una lettera
maiuscola in grassetto.
...
⎪ ⎪
a11 a12 a13 a1n
⎪ a ⎪
a22 a23 ... a2n
21
A=
⎪ a 31 a32 a33 ... an
3 ⎪
⎪ .. .. .. ... .. ⎪
⎪ am ( –1)1 a(m–1)2 a(m–1)3 ... am n ⎪
( –1)
Una matrice si dice quadrata quando il numero delle righe è uguale al numero delle
colonne (m = n). In quest'ultimo caso, il numero comune di righe e colonne definisce
l'ordine della matrice.
DETERMINANTI
Proprietà
Esempio
Si ricalcoli, mediante il teorema di Laplace, il determinante della matrice A più
sopra considerata, scegliendo la prima riga.
Soluzione
4 3 1
⎪ ⎪ ⎪ –2 5 ⎪ ⎪ 3 5 ⎪ ⎪ 3 –2 ⎪
det ⎪ 3 –2 5 ⎪ = 4 det ⎪⎪ 6 1 ⎪⎪ – 3 det ⎪⎪ 2 1 ⎪⎪ + 1 det ⎪⎪ 2 6 ⎪⎪ =
⎪ 2 6 1 ⎪
= 4(– 2 – 30) – 3(3 – 10) + (18 + 4) = – 85
Il segno negativo attribuito al secondo complemento algebrico, trova giustifica-
zione nel fatto che la somma dei pedici dell'elemento corrispondente è dispari;
infatti l'elemento in questione appartiene alla prima riga ed alla seconda colon-
na, pertanto: 1 + 2 = 3
3
Corollario
Scelta una qualunque riga (colonna) di una matrice quadrata A d'ordine n, la
somma dei prodotti di tutti gli n elementi della riga (colonna) per i complementi
algebrici degli elementi di un'altra riga (colonna), è nulla.
n
∑arkCtk = 0
k=1
Esempio
L'insieme delle operazioni e delle regole che si definiscono e che si applicano alle matrici, va sotto
il nome di algebra delle matrici.
Le operazioni che si definiscono sono:
a) addizione
c) sottrazione
e) reciproco di matrice
ADDIZIONE
Siano date due matrici A e B con ugual numero di righe (m) e di colonne (n). Si
definisce addizione tra esse, l'operazione che genera la matrice S avente lo stes-
so numero di righe e lo stesso numero di colonne, i cui elementi sono dati dalla
somma di quelli che negli operandi occupano identiche posizioni.
sij = aij + bij
4
Esempio
7 4 0 3 3 2 10 7 2
⎪0 2 5 ⎪ ⎪0 6 1 ⎪ ⎪0 8 6 ⎪
⎪8 4 3 ⎪ +⎪ 3 5 7 ⎪ = ⎪ 11 9 10 ⎪
⎪4 1 2 ⎪ ⎪8 9 0 ⎪ ⎪ 12 10 2 ⎪
Per l'addizione vale la proprietà commutativa.
MATRICE NULLA
Una matrice 0 avente tutti gli elementi nulli, è una matrice nulla e rappresenta
l'elemento neutro rispetto all'addizione.
0 0 ... 0
⎪ ⎪
0=
⎪ 0 0 ... 0 ⎪ A+0=A
⎪ .. .. ... ..
⎪
⎪ 0 0 ... 0 ⎪
MOLTIPLICAZIONE PER UNO SCALARE
Sia data una matrice A composta da m righe ed n colonne ed uno scalare qua-
lunque k; si definisce matrice prodotto per k, quella matrice P composta da tutti
gli elementi di A moltiplicati per k.
pij = kaij
Esempio
7 4 0 35 20 0
⎪ 0 2 5 ⎪ ⎪ 0 10 25 ⎪
5⎪ 8 4 3 ⎪ =⎪ 40 20 15 ⎪
⎪ 4 1 2 ⎪ ⎪ 20 5 10 ⎪
SOTTRAZIONE
Siano date due matrici A e B, con ugual numero di righe (m) e di colonne (n).
La sottrazione tra le matrici minuendo e sottraendo, ove quest'ultimo sia stato
preventivamente moltiplicato per il numero reale (–1), si esegue applicando la
regola dell'addizione.
Un generico elemento della matrice differenza D si calcola allora come indicato:
Esempio
7 4 0 3 3 2 4 1 –2
⎪0 2 5 ⎪ ⎪0 6 1 ⎪ ⎪0 –4 4 ⎪
⎪8 4 3 ⎪ –⎪3 5 7 ⎪ =⎪ 5 –1 –4 ⎪
⎪4 1 2 ⎪ ⎪8 9 0 ⎪ ⎪ –4 –8 2 ⎪
MOLTIPLICAZIONE DI DUE MATRICI
Siano date due matrici A e B, per le quali si verifichi che il numero di righe del-
la seconda corrisponda al numero delle colonne della prima. Così ad esempio, se
la prima matrice è composta da m righe ed n colonne, la seconda dovrà essere
composta da n righe e da p colonne. Nel caso che la matrice sia quadrata la
condizione è ovviamente soddisfatta.
Si definisce moltiplicazione delle suddette matrici, l'operazione che origina una
matrice prodotto P (m x p) i cui elementi sono calcolati secondo la seguente re-
gola di composizione:
n
pij = ∑aikbkj
k=1
Esempio
Si eseguano i prodotti delle matrici sottoindicate, prima nell'ordine AB poi, se
possibile, nell'ordine BA.
⎪3 2
⎪ ⎪2 4 3⎪
A=⎪1 5⎪ B = ⎪⎪ 5 1 1 ⎪⎪
⎪1 4⎪
Soluzione
Poiché le matrici sono costituite rispettivamente, la prima da 3 righe e 2 colonne
e la seconda da 2 righe e 3 colonne, la moltiplicazione può essere effettuata in
entrambi i casi verificandosi le condizioni richieste.
3 2
⎪ ⎪⎪ 2 4 3 ⎪
AB = ⎪ 1 5 ⎪ ⎪⎪ 5 1
⎪
1 ⎪ =
⎪ 1 4 ⎪
6
3 2
⎪ 2 4 3 ⎪⎪ ⎪
BA = ⎪ 5 1 ⎪⎪ ⎪
⎪ 1 5 =
⎪ 1
⎪ 1 4 ⎪
⎪ (2·3 + 4·1 + 3·1) (2·2 + 4·5 + 3·4) ⎪ ⎪ 13 36 ⎪
= ⎪ (5·3 + 1·1 + 1·1) ⎪ ⎪
(5·2 + 1·5 + 1·4) ⎪ = ⎪ 17
⎪
⎪ 19 ⎪
Esempio
Si eseguano i prodotti AB e BA delle matrici quadrate sottoindicate
3 0 1 1 4 2
⎪ ⎪ ⎪ ⎪
A=⎪ 6 1 2 ⎪ B=⎪ 9 7 4 ⎪
⎪ 5 7 1 ⎪ ⎪ 8 2 3 ⎪
Soluzione
3 0 1 1 4 2 11 14 9
⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪
AB = ⎪ 6 1 2 ⎪⎪ 9 7 4 ⎪ =⎪ 31 35 22 ⎪
⎪ 5 7 1 ⎪⎪ 8 2 3 ⎪ ⎪ 76 71 41 ⎪
1 4 2 3 0 1 37 18 11
⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪
BA = ⎪ 9 7 4 ⎪⎪ 6 1 2 ⎪ =⎪ 89 35 27 ⎪
⎪ 8 2 3 ⎪⎪ 5 7 1 ⎪ ⎪ 51 23 15 ⎪
Le matrici prodotto sono d'ordine 3 e confermano ancora la non validità della
proprietà commutativa.
MATRICE UNITÀ
Una matrice quadrata i cui elementi della diagonale principale sono tutti uguali
all'unità, mentre gli altri sono nulli, è indicata come matrice unità I.
7
1 0 0 0
⎪ 1 0 ⎪ ⎪ 0 1 0 0 ⎪
I = ⎪⎪ 0 ⎪
1 ⎪ I=⎪ 0 0 1 0 ⎪
⎪ 0 0 0 1 ⎪
La matrice unità è l'elemento neutro della moltiplicazione tra matrici, infatti la
moltiplicazione di una matrice d'ordine qualunque, per la matrice unità, ripro-
duce se stessa.
Esempio
1 0 0
⎪ 2 4 3 ⎪⎪ ⎪
AI = ⎪⎪ 5 1 ⎪⎪ ⎪
⎪ 0 1 0 =
1
⎪ 0 0 1 ⎪
⎪ (2·1 + 4·0 + 3·0) (2·0+ 4·1 + 3·0) (2·0 + 4·0 + 3·1) ⎪
= ⎪ (5·1 + 1·0 + 1·0) ⎪
(5·0 + 1·0 + 1·1) ⎪ =
⎪ (5·0 + 1·1 + 1·0)
⎪ 2 4 3 ⎪
=⎪ 5 ⎪
1 ⎪ =A
⎪ 1
MATRICE SINGOLARE
Una matrice quadrata si dice singolare se è nullo il suo determinante.
MATRICE TRASPOSTA
Data una matrice A si dice trasposta AT quella che si ottiene scambiando in essa
le righe con le colonne.
Esempio
2 5
⎪ 2 4 3 ⎪ ⎪ ⎪
A = ⎪⎪ 5 1
⎪
1 ⎪ A =⎪
T 4 1 ⎪
⎪ 3 1 ⎪
Proprietà
– Data una matrice A, la trasposta della sua trasposta riproduce se stessa.
(AT)T = A
8
– Data una matrice A, la trasposta del suo prodotto per uno scalare, è uguale
al prodotto dello scalare per la trasposta della matrice stessa
(kA)T = kAT
(A + B)T = AT + BT
(AB)T = BT AT
RECIPROCO DI MATRICE
Data una matrice quadrata A non singolare:
Proprietà
– Il prodotto di una matrice per la sua reciproca è uguale alla matrice unità.
AA–1 = I
9
– Il prodotto di una matrice per la sua reciproca gode della proprietà com-
mutativa.
AA–1 = A–1°
– Il prodotto di una matrice per la matrice unità, gode della proprietà com-
mutativa.
AI= IA
– Date due matrici quadrate non singolari A e B, il reciproco del loro pro-
dotto è uguale al prodotto dei loro reciproci in ordine inverso.
(AB)–1 = B–1A–1
MATRICE-VETTORE
⎨ a x + a x + a x + ... + a n xn = y
31 1 32 2 33 3 3 3
⎪ ················································
⎩an x + an x + an x + ... + ann xn = yn
1 1 2 2 3 3
Ax = y
dove:
a11 a12 a13 ... a1n
⎪ ⎪ ⎪ ⎪
x1 y1
⎪y ⎪
⎪a 21 a22 a23 ... an
2
⎪ ⎪x ⎪ 2
⎪ ⎪ 2
⎪ a x + a x + a x + ... + a n xn ⎪ ⎪y ⎪
⎪ a x + a x + a x + ... + a n xn ⎪ = ⎪y ⎪
21 1 22 2 23 3 2 2
⎪...........................................................⎪ ⎪...⎪
31 1 32 2 33 3 3 3
⎪ ⎪
⎪ an x + an x + an x + ... + ann xn ⎪ ⎪yn⎪
1 1 2 2 3 3
L'interpretazione vettoriale proposta, non solo consente una scrittura concisa del si-
stema come è già stato accennato, ma soprattutto offre la potenza, l'agilità ed anche
l'eleganza formale proprie dell'algebra delle matrici, per manipolare sistemi anche
molto ingombranti. Ad esempio, se si vuole ricavare il vettore x, si può procedere
come segue:
Il vettore x, è così ottenuto dal prodotto della matrice reciproca di A per il vettore y.
Esempio
Si voglia risolvere il sistema seguente mediante il metodo matriciale:
⎪5⎪ ⎪3 2 –1
⎪
⎪ ⎪
y = –8
⎪
A= 1 –4 –2 ⎪
⎪ ⎪ ⎪ ⎪
⎪8⎪ ⎪2 1 1 ⎪
– Si calcolano il determinante della matrice A ed i complementi algebrici dei
suoi elementi:
det A = –25
A11 = – 2; A21 = – 3; A31 = – 8;
A12 = – 5; A22 = 5; A32 = 5;
A13 = 9; A23 = 1; A33 = – 14;
11
2 3 8
⎪ 25 25 25 ⎪ 5 2
⎪ 5 5
– 25
5
– 25
⎪ ⎪–8⎪ = ⎪1⎪⎪
⎪ ⎪ ⎪
⎪ ⎪ ⎪ 8 ⎪ ⎪3⎪
x= 25
⎪ 9
– 25
1
– 25
14
25 ⎪
x1 = 2 x2 = 1 x3 = 3