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TERAPIA “E”

INTRODUZIONE

Ti piacerebbe migliorare la tua condotta? C’è un’abitudine che vorresti perdere? Ti piacerebbe
sperimentare l’estasi fisica? L’intensa gioia? Una profonda,imparziale calma? Vorresti perdere quel senso
di insicurezza? Dare una fine a dubbi e perplessità? Perdere quel senso di paura, dolore, rancore? Ti
piacerebbe diventare un prodigio nella scienza, nel governo, negli affari, nell’arte o nell’educazione? Un
genio di originalità, intuito, o nella comprensione degli altri? Vorresti sviluppare poteri sovranaturali?
Ti piacerebbe essere totalmente integrato?
Essere direttamente consapevole delle cose senza bisogno di trovare un senso e una spiegazione a tutto?
Realizzare uno stato d’essere senza alcuna ostruzione?
Queste pagine ti dicono come fare.
Parlano di E-THERAPY, che è il metodo più semplice ed efficace di realizzazione personale che io
conosca.
A.L.Kitselman

UN APPROCCIO:

la grandezza esiste in tutte le persone che sono capaci di riconoscere la grandezza. Chi compone e chi sa
apprezzare una sinfonia, sono ugualmente grandi nell’apprezzamento. La differenza sta soltanto nel fatto
che il compositore può creare ciò che entrambi apprezzano.
La grandezza è passiva in entrambi, mentre attivo è soltanto il compositore. Tutte le persone che
apprezzano pienamente un’opera d’arte sono potenzialmente grandi come il suo creatore.
Lo stessa cosa può dirsi per opere di letteratura, scienza e filosofia. Colui che sa entusiasmarsi per una
prova rivoluzionaria in matematica è potenzialmente grande quanto lo stesso rivoluzionario matematico.
Tutti coloro che sanno gustare le opere di Whitman, Newton ed Emerson, sono dei potenziali Whitman,
Newton ed Emerson. Il problema è come trasformare il potenziale in attuale.
La grandezza è in noi; come può esprimersi attraverso di noi?

Lo scopo di queste pagine è di insegnare che “la grandezza può essere realizzata da tutti: si deve soltanto
chiedere ad essa di realizzarsi, di venire in superficie”. Vi è un lato miracoloso in questo processo che ci
sfugge perché non lo crediamo possibile.

Qual è il metodo che porta alla Terapia =E=?

Questo metodo può assumere migliaia di forme. Uno degli approcci estremamente semplici è quello con
cui una persona dice ad un’altra: “Chiediamo alla tua mente di fare tutto ciò che è necessario per levare di
mezzo tutto ciò che ti disturba. Rilassati, chiudi gli occhi , e vediamo ciò che succede.”

In molti casi questo modo di agire, se si crede in esso, può portare a risultati assolutamente impensati.
Due condizioni sono essenziali: a) ci deve essere una richiesta cosciente per un’azione; b) chi sperimenta
questo processo di trasformazione deve osservare passivamente ciò che succede.
Deve attendere che la mente lavori.
Questa seconda condizione è aiutata quasi sempre dal fatto che c’è un’altra persona presente che fa la
richiesta e che aiuta ad osservare come le cose procedono, così che lo sperimentatore può rimanere passivo
e attento. L’altra persona agisce come un osservatore che fornisce energia, ed è chiamato l’ “osservatore”.

La sperimentazione condotta da un osservatore e da un attore (colui che sperimenta) si chiama “sessione”,


e può durare da pochi minuti a qualche ora. Generalmente durano un’ora.

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Quella parte della mente che rimuove gli ostacoli può essere chiamata come l’attore preferisce.
(E’ una parte della mente che l’umanità dell’Età dei Pesci ha dovuto ignorare).
E’ stata chiamata: ’esaminatore’, ’integratore’, ’purificatore’, ’decontaminatore’, ’maestro’, ’osservatore’,
’amico interiore’, ’meccanismo di pulizia naturale’, ’grande’, ’saggio’, ’voce interiore’, ’testimone’,
’perfetto’, ’sapere’, ’messiah’, ’salvatore’, ’ideale’, ’Signore’, ’saggio’, ’Sri Krishna’, ’puro, ’protettore’,
’maestro’, ‘integro’, onnisciente’, ‘Spirito Santo’, ‘Buddha’, ‘anima superiore’, ‘Io superiore’, ‘super-
mente’, ‘super-ego’, ‘ultra-mente’, ‘trasformatore’, ‘conoscenza’, ‘buddhi’, ‘prajna’, ‘bodhi’, ‘aumakua’,
‘Ciò che mi dice’, ‘ho avuto un’intuizione’, ‘guida’.
Questa voce interiore verrà chiamato =E=, e per ora non si può dire altro, non perché ciò sia un mistero ma
perché le attuali strutture mentali non sono capaci di darci un’immagine razionale di ciò che =E=
rappresenta.

Una sessione di terapia -E- è formata da un attore che ha una certa conoscenza di E, un osservatore con una
certa conoscenza di E e l’azione di E: sono 5 particolari fattori legati fra loro da uno stato di coscienza. (il
sapere che qualcosa è possibile al di fuori dei limiti programmati della nostra mente razionale- si sarebbe
inserito, nella nostra mente-macchina cibernetica, un cartoncino perforato che programma un altro genere
di operazione sbloccante).

Cosa può compiere la Terapia -E- e quanto tempo occorre per ottenere dei risultati?
La lista dei possibili risultati l’abbiamo nell’introduzione e il tempo necessario dipende dai fattori
menzionati. Quando l’attore e l’osservatore sono in buona armonia e hanno una buona conoscenza di -E-
possono esserci dei risultati eclatanti nel giro di poche ore.
Possiamo fare l’esempio classico della sig.ra C.P.:
nell’agosto del 1950 fu studiata dall’Institution of Integration di San Francisco, California (il centro di
Esalen ha preso l’ispirazione da queste sperimentazioni)
Questa sig.ra era molto depressa perché per motivi esistenziali, era stata costretta a riprendere gli studi a 35
anni, quando era già sposata e, oltre a studiare, doveva cucinare, lavare e tenere la casa in ordine per suo
marito e per due piccole figlie. Il suo studio presso l’università divenne estremamente penoso e difficile.
Non riusciva a ricordare le lezioni, aveva paura di praticare il nuoto (necessario per il suo corso
universitario), era continuamente irritata con le figlie e il marito. Tutte le cose avevano acquistato un
aspetto negativo che le facevano apparire troppo pesante e assurdo il suo vivere.

Il marito, insegnante presso la stessa università, si confidò con alcuni colleghi sulla situazione della moglie,
e uno di questi propose una ‘sessione’ di terapia -E-. La moglie accettò quest’idea di sperimentare il
-misterioso E- con il marito come ‘testimone’. Dopo un’ora di vuoto mentale, di passiva attesa nell’azione
cosciente di E, giunse a sperimentare uno stato fisico ed emozionale di estremo benessere, mai provato
prima, ed indescrivibile con le parole. La ricchezza di sensazioni sviluppata da questa sessione facilitò le
sessioni che seguirono.
Alcune la portarono a sperimentare veri stati d’estasi (che risultarono simili a quelli provati da Santa Teresa
del Bambino Gesù), ma altre non solo rimossero la sua paura per il nuoto, la sua difficoltà nel ricordare,
ecc., ma scossero tutte le particelle del suo essere, così che nel giro di poche settimane sembrò ringiovanire
di una decina di anni.
Con una sessione ogni 5 giorni, giunse a superare tutte le paure e a sviluppare quella particolare forma di
intuizione che le permise di studiare e superare le prove d’esame con una facilità prodigiosa.
Sembrava che avesse raggiunto quel piano dell’inconscio collettivo in cui sono registrate tutte le risposte a
tutte le domande.
Questo caso provò il grande potere rigeneratore di E e fu una certa prova per ciò che ancora viene chiamato
‘miracolo’.

Ma è pericoloso studiare questi esperimenti, come pure portare la terapia E alle sue ultime conseguenze. E’
pure assurdo e stupido discutere oggi sulla terapia E o formulare teorie. La mente ordinaria tratta le cose
specifiche in un modo semplice e graduale, mentre E usa simultaneamente gruppi di cose, in modi
particolari che ci sono oscuri, come oscuri ci sono i numeri mistici.

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La mente ordinaria è piena di opinioni, motivi e costrizioni, e ha limitati campi di interesse e di azione,
mentre E non subisce condizionamenti e non è interessato in qualcosa di limitato o di definito. La mente
ordinaria ed E cooperano dentro di noi, ma sono differenti nel carattere.
La natura di questa cooperazione è qualcosa a cui dobbiamo pensare, ed anche ciò che fa dentro di noi
questo nuovo modo di pensare circa l’azione di E è un altro importante argomento a cui dedicare il nostro
pensiero, perché è la porta verso ciò che è meraviglioso, verso la conquista del nuovo piano di coscienza.

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IL CHIEDERE

Vi sarete posti queste domande: perché è necessario chiedere l’aiuto di E? Se E ha il potere di aiutare
perché non aiuta senza che glielo si chieda? Se E è sempre stato dentro di noi, perché non aiuta senza che
glielo si chieda? Se E è sempre stato dentro di noi perché non siamo già perfetti? Se esiste veramente in noi
una miracolosa intelligenza, perché non siamo già perfetti da millenni?
Se E non ha fatto niente per noi finora, perché iniziare ora?
Tutto ciò non è un po’ ridicolo?

Supponiamo che un nostro vicino di casa sia un uomo saggio. Se non siamo anche noi gente che conosce la
saggezza, non sapremo che il nostro vicino è un saggio. Egli non ci direbbe mai di essere un saggio, perché
sa che non lo potremmo capire, e non ci direbbe nemmeno come ci dobbiamo comportare, perché chi è
saggio lascia vivere gli altri secondo la loro mentalità.
Questo saggio potrebbe avere i più miracolosi poteri, ma essi ci sarebbero invisibili. Potremmo vivere per
10, 20, 30 anni vicini ad un saggio senza nemmeno sospettare che egli sia qualcosa di speciale.
Supponiamo che qualcuno abbia intenzione di farci del male. Il nostro saggio lo verrebbe subito a sapere e
ci proteggerebbe con la sua saggezza, ma noi non lo sapremmo mai.
Chi è saggio fa il bene senza parlarne, perché sa che la pubblicità è negativa e condiziona il debole a
dipendere sempre di più da chi fa miracoli.
E perciò come potremmo mai sapere che il nostro vicino è un uomo saggio?

Solo chiedendolo. Solo chiedendo all’uomo saggio di aiutarci a capirci meglio, e lui immediatamente ci
aiuterà, poiché il desiderio di conoscere se stessi è l’inizio della saggezza.
Fategli domande su qualsiasi altra cosa, e lui vi chiederà perché lo volete sapere, e così vi dirigerà ancora al
compito di capire voi stessi.
Solo in rare occasioni egli discuterà qualche altro argomento.
Naturalmente è raro poter avere un uomo saggio come vicino di casa, ma in ognuno di noi abita un essere
saggio, che è il più saggio di tutti i saggi che sono esistiti finora sulla Terra.
E’ il simbolo stesso della saggezza. Questo essere saggio lo chiamiamo E, e diciamo che E è quella parte
della nostra mente superiore con cui la Vita guida l’umanità verso il suo destino.
Possiamo conoscere che cosa è questo E? Solo E si conosce. Noi possiamo formulare delle teorie, ma esse
saranno sempre nient’altro che teorie.

Ciò che dobbiamo fare è di conoscere tutto ciò che E può compiere per sviluppare la nostra coscienza e il
nostro cuore. Dobbiamo sapere che E aiuta “chi chiede”, e se “chi chiede” è uno che cerca di conoscere se
stesso. E’ necessario “chiedere”, perché E non interferisce mai nell’indipendenza di un individuo. “E”
aiuta soltanto quando glielo si chiede, o soltanto in casi di emergenza e segretamente, come avviene in ciò
che chiamiamo miracoli. Anche se E è sempre stato dentro di noi, nei piani superiori della mente, noi non
eravamo coscienti della sua esistenza, e non siamo perfetti perché finora non avevamo l’idea che la
perfezione fosse possibile e facile da ottener-
si. Nonostante “esista” in noi veramente un potere miracoloso che può trasformare la materia e le
situazioni, noi non abbiamo potuto usare questo potere trasformatore e miracoloso perché non sapevamo
che esso esistesse.
“E” può averci aiutato milioni di volte nella nostra vita, ma noi non ce ne siamo mai accorti.
Ora E, se glielo chiediamo, può farci conoscere chi siamo, può trasformarci da esseri “statici” o da
personalità inerti, in esseri “attivi” che, per la prima volta in modo cosciente, sanno comandare alla mente
di metterci in contatto con E. Ed E risponde sempre con chiarezza e saggezza su tutto ciò che chiediamo.
C’è molta gente, tuttavia, che non può capire queste cose. Come possiamo aiutarle? Come agisce un
“osservatore”? Per fare l’osservatore è necessario spiegare con il cuore (psicotematica) e non con la mente,
a chi non crede nel potere trasformatore di E, quelle cose che possono convincerli dell’esistenza di altri tipi
di conoscenza. Basterà far loro capire che esiste una mente subcoscente, la quale è inferiore alla mente
cosciente, e che esiste pure una mente super-cosciente, che è superiore alla mente cosciente.
Alcuni esempi sulle identificazioni errate (come quella di chi è povero, che gli fa credere che essere ricchi
vuol dire essere felici) possono illustrare la mente subcosciente, mentre l’esempio di un fenomeno mentale

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super-normale (come quello con cui si risolvono problemi difficili durante il sonno) può illustrare il lavoro
della mente supercosciente.

Queste idee generali devono essere presentate senza discussioni. Se parlate del subcosciente non dovete
citare le teorie di Mesmer, di Braid, di Freud, di Jung, ecc., e se parlate della super coscienza, non citate le
teorie di Rhine, Hubbard, Kitselman, Wearthaner, Altman, Fisher, ecc.
Dovete cioè evitare affermazioni che possono provocare immediate controversie e che creerebbero delle
barriere mentali. Potete, se volete, paragonare il subcosciente con lo spettro solare: i raggi infrarossi, i raggi
visibili, i raggi ultra-violetti. E’ un modo semplice per far capire che sono una cosa sola, e tre.

Chi vuol sperimentare l’E-Therapy deve avere la mente sollecitata da queste nozioni, ma la sua mente non
deve essere posta sotto la tensione delle controversie e della discussione. Ecco un esempio pratico per
comprendere cosa significa “chiedere”:
L’osservatore chiede all’attore:
-Non hai mai provato un’improvvisa illuminazione su qualcosa della tua vita che non avevi mai compreso
prima?-
“Si, molte volte, suppongo.”
-Hai mai scoperto che una tua attitudine aveva origine da uno stupido malinteso?-
“Si. Per molti anni ho provato un senso di colpa ogni volta che passavo davanti ad una cabina della forza
elettrica. Un giorno, improvvisamente, ricordai che quando ero molto piccolo, mi ero avventurato in una di
queste cabine e che un grosso uomo mi aveva mandato fuori in malo modo. Da quel giorno queste cabine
non mi provocano più nulla.”
-Questo è un eccellente esempio di come funziona l’”E Therapy”-
“Vuoi dire che lo scopo di E è quello di superare i malintesi?”
-Si. Una delle cose principali è di sbarazzarci delle false identificazioni che esistono nella nostra mente.
Come hai visto, ogni identificazione annullata ci fa sentire meglio, più liberi.-
“Certo, è vero. Per anni mi sono sentito colpevole tutte le volte che passavo davanti ad una cabina elettrica,
e non sapevo che la identificavo con una voce irata che mi sgridava per qualcosa che, essendo troppo
piccolo, non ero riuscito a capire. Quando mi sono ricordato del fatto, l’identificazione è stata annullata.
Ma siamo sempre così incoscienti delle nostre identificazioni? Come tu puoi giungere alle mie false
identificazioni?”
-Nello stesso modo che ci sei arrivato tu.-
“Come? In che modo? Ciò che mi successe fu che un giorno mi ricordai di quel lontano fatto e trovai
stupido provare colpa nel passare davanti ad una cabina elettrica.”
-Hai fatto qualche altra cosa. Ti ricordi perché ti è venuto quel ricordo, proprio quel giorno?-
“Non so. Forse mi ero chiesto, quel giorno, il perché di quella mia sensazione di colpa. Ed ecco,
improvvisamente, ho scoperto il perché.”
-Non ti era mai venuto in mente prima di chiederti il perché quelle cabine ti disturbavano?-
“Mi sembra di no. Accettavo il fatto senza pensarci molto, come per la paura dei ragni.”
-Che cosa ti ha fatto ricordare che quell’incidente nella tua infanzia era all’origine del tuo malinteso?-
“E’ un mistero! Avevo completamente dimenticato quell’incidente, perché ero troppo piccolo per
ricordarlo, e inoltre non mi ero mai chiesto nulla al riguardo. Mi sono ricordato di quell’incidente nel
momento in cui ne avevo proprio bisogno.”
-Si, questo è il mistero che porta alla scoperta di come funziona l’E-Therapy. C’è in noi qualcosa che ha il
potere di rimuovere le identificazioni, di ricordarci di cose avvenute anche nella nostra prima infanzia. Fu
E che ti ha fatto porre la domanda, e con quel ricordo che è affiorato su piano della tua coscienza, hai
annullato il malinteso.-

Questo potere è stato chiamato dagli esotersiti “il Redentore”, “il Saggio”, ecc., ma E non può essere
definito con un vero nome: ”E” è il potere intelligente che trasforma le cose dentro di noi e l’”E-Therapy” è
il suo lavoro. Per iniziare a provare come E funziona, basta sdraiarsi, chiudere gli occhi e vedere ciò che E
fa. L’attività di E si manifesta in modi diversi, e questi devono essere analizzati in profondità. I principali
sono questi:

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Se, quando si sperimenta E, si sente diminuire la propria tensione o l’attività della mente, vuol dire che si
sta provando un MUTAMENTO DI DIREZIONE (leggere il capitolo di questo libro che porta questo
titolo).

Se si prova una particolare sensazione di piacere, vuol dire che si sta sperimentando un FUOCO (leggere il
capitolo sui FUOCHI PURI).

Se il nostro corpo è preso da uno stato di agitazione più o meno forte, vuol dire che si sta provando il
TREMOLO (è il tremare dei Quakers, dei Shakers, dei Dervishi, ecc.).

Se si prova il bisogno di cambiare posizione, di muoversi o se il nostro viso viene contratto da tic nervosi o
dal bisogno di fare smorfie, vuol dire che si cerca l’ATTEGGIAMENTO.

Se ci si ricorda, improvvisamente, di un avvenimento, anche in modo frammentario, leggere il capitolo


sulla sperimentazione della STORIA.

Se si prova la sensazione che E attenda che noi si faccia qualcosa, leggere il capitolo sulla STRATEGIA.

Se chi sperimenta sente il bisogno di chiedere “Perché E non comincia ad agire?”, o prova uno stato di
rancore immotivato, deve leggere il capitolo sulla DISCUSSIONE.

Se la comunicazione con E avviene raramente e non porta a molto, leggere la sezione E-PLUS. Se E
sembra incapace di operare, studiare la sezione E-MINUS.

I primi che hanno osservato come funziona l’E-Therapy in tempi moderni sono stati Kitselman, Nowell,
Patmonde, Murphy, Werthaner, Schuman, Altman e Pinsker, ma già Talbot Munday, (morto molti anni
prima che Kitselman e Nowell facessero la loro scoperta), aveva nel suo libro “I say sunrise”, illustrato il
potere dell’E-Therapy. Un esempio de E-Therapy è conservato in un documento che risale al 1250 a.c.

L’E-Therapy non è un prodotto della suggestione, Tutti possono sperimentare il potere di E, poiché è quel
potere che sta per trasformare l’umanità per renderla pronta per il nuovo piano di coscienza. Tutti possono
osservare in se stessi questi 10 poteri di E: 1)il potere di riconoscere le cause, 2)il potere di giudicare le
azioni, 3)il potere di conoscere tutto ciò che forma la nostra vita (i legami coscienti e incoscienti che ci
legano a tutto ciò che vive), 4)il potere di comprendere le strutture, 5)il potere di penetrare il carattere degli
altri, 6)il potere di valutare le tendenze, 7)il potere di raggiungere stadi di integrazione emozionale, 8)il
potere di investigare la storia (non solo dei fatti lontani, ma di ogni fatto odierno, che è un aspetto
dell’illusione Spazio-Tempo), 9)il potere delle percezioni extra-sensoriali, 10)il potere dell’infallibilità.

Tutto ciò che fa E, è giusto, poiché E non conosce la paura, l’ignoranza, la vanità e l’approssimazione. Se
volete che E vi aiuti, basta che vi sdraiate, che chiudiate gli occhi, che vi rilassiate, e che comandiate alla
mente di darsi da fare per servirvi. La mente si farà da parte, ed E entrerà in azione.

Abbiamo osservato i 10 poteri di E. Essi possono apparire sia che ne parliamo oppure no, ma comunque
può aiutare saperne qualcosa in più:

1)il potere di riconoscere le cause.


Cosa porta a una conclusione negativa? Quali sono le conseguenze di una credenza radicata? Qual’è il
risultato di pensare con gioia a una persona, una cosa o un’idea? Cosa può provocare l’identificarsi con
qualcosa, l’avere una determinata idea circa l’”IO”? Quali possono essere le conseguenze nel rimuovere
delle convinzioni sull’immutabile, sulla felicità e sulla personalità? Qual è l’effetto delle convinzioni?
“E” ha la conoscenza completa di tutto ciò, e te lo può chiarire.

2)il potere di giudicare le azioni.

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Che effetto può provocare lo spreco? Cosa causa lo sforzo di diventare ricchi? Cosa viene provocato dal
voler prevalere sugli altri? Quali saranno gli effetti provocati dall’uccidere, dal rubare, dalla violenza
sessuale, dalla disonestà, dalla calunnia, ecc.?
“E” ha la comprensione delle azioni e dei loro effetti e può spiegartelo.

3)il potere di conoscere tutto ciò che forma la nostra vita.


Qual è l’effetto provocato dall’accumulo come modo di vita? Se un uomo è un pastore, cosa provocherà?
Quali sono gli effetti di una quotidianità normale? Quali le conseguenze del diventare trappista, politico,
impostore, comunista, o uno stilista?
“E” sa le risposte e te le può dire.

4)il potere di comprendere le strutture.


Cosa è una persona? Quali fattori la formano? Qual è la struttura del corpo? Cosa sono i sentimenti? Cos’è
la memoria? Cos’è la coscienza? Cos’è la natura? Cos’è la vita? Qual è la sua origine? Qual è la sua meta?
Può essere difficile da credere ma E sembra avere le risposte a tutte queste domande e può usarle per
appianare qualsiasi difficoltà.

5)il potere di penetrare il carattere degli altri.


Perché certe persone sono in un determinato posto? Che tipo di persona è questa? Merita fiducia? Può
questa persona vivere insieme a quest’altra?
Oltre a sapere tutte queste cose E conosce tutte le sfaccettature del tuo carattere e le può armonizzare.

6)il potere di valutare le tendenze.


Quali sono le forze che possono cambiare una persona? Come questa attitudine può essere risvegliata, e
quest’altra rafforzata? Il carattere di questa persona sta migliorando o peggiorando? Come può un uomo o
una donna essere convinto a cambiare in meglio?
“E” sa tutto ciò, e agirà per regolare le tue tendenze per ottenere i migliori risultati.

7)il potere di raggiungere stadi di integrazione emozionale.


Quali esperienze straordinarie sono possibili per una persona? Quali sono i vari livelli di comprensione?
Quali sono i livelli di integrazione emozionale? Come può essere raggiunto uno stato di pura estasi? Cosa è
l’estasi di felicità e come può essere raggiunta? Esiste una sorta di calma estatica? Può una persona
liberarsi permanentemente da perplessità, paura, idee e dolore?
“E” conosce tutto su queste integrazioni e può fartele sperimentare.

8)il potere di investigare la storia.


Cosa stavi facendo il 28 Agosto 1950? Come è stata la tua nascita? Cosa è successo durante il primo anno
della tua vita? I tuoi genitori hanno mai litigato prima della tua nascita? Sei vissuto in altre vite?
“E” conosce tutto ciò e te lo può mostrare in vari modi.

9)il potere delle percezioni extra-sensoriali.


E’ stato verificato ripetutamente che un E può comunicare con un altro E. E’ difficile decidere se ci siano
tanti E, o solo un E. Il tuo E può comunicare con il mio E, apparentemente, e questo può aiutarci nel nostro
lavoro. “E” può anche mostrarti molte cose che i tuoi sensi non hanno mai percepito.

10)il potere dell’infallibilità


Quanto bene tu possa comunicare con il tuo E pare dipenda solo da te, salvo il fatto che qualsiasi cosa E
faccia è giusta. Non si è a conoscenza di alcun errore fatto da E.
“E” non ha paura, né presunzione, né ignoranza, né negligenza.

Se hai intenzione di chiedere a E di aiutarti, non devi far altro che sdraiarti, chiudere gli occhi, e vedere
questi 10 poteri in azione!

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MUTAMENTO DI DIREZIONE (Spegnere)

Quando ogni tensione o lavorio della mente sembra essere momentaneamente sospeso, avviene ciò che
chiamiamo mutamento di direzione o spegnere.
Dopo che il chiedere è stato completato, l’osservatore dovrebbe aspettare tre o quattro minuti.
Poi, se lo sperimentatore non segnala nulla, l’osservatore può chiedere:
-Cosa ti sembra stia accadendo?-
Se lo sperimentatore dà una di queste risposte:
“Mi sembra non stia accadendo nulla.
Non ho nessun pensiero.
La mia mente è completamente in bianco.
Le preoccupazioni sono sparite.
Non mi sembra ci sia nulla.
Mio Dio, com’è riposante!
Non ho mai avuto la mente così calma.
Che tranquillità!”
vuol dire che E sta usando il mutamento di direzione, e l’osservatore può fare alcune osservazioni come:
-Sembra che tu stia sperimentando ciò che chiamiamo mutamento di direzione o spegnere. Come se E
avesse mutato il fluire normale delle impressioni mentali. La maggioranza di sessioni di E iniziano con
questo spegnere, che normalmente dura 5 o 10 minuti o più.
Il mutamento è spesso la prima dimostrazione del potere di E, perché pochissime persone possono provare
questa condizione senza l’aiuto di E. Ciò che stai sperimentando indica che il tuo E può comunicare, e che
il tuo caso è sulla buona strada, visto che molte persone hanno avuto un grande beneficio già solo dallo
spegnere.
Può essere che E usi questo mutamento di direzione perché ama partire da una lavagna bianca, come dire,
per dare una pulitina alla mente da tutte le preoccupazioni prima di proseguire.
O forse l’energia di solito usata nel fluire delle impressioni mentali è stata risparmiata, per mostrarti
qualcosa in seguito. Oppure tu sei così quando la parte più attiva e intelligente della tua mente è occupata
altrove, cioè al di fuori del tuo normale stato di consapevolezza.
Ognuna di queste spiegazioni può essere valida, non lo sappiamo.
In ogni caso, il mutamento è buono per te. Goditi questo stato finché E te lo permette, anche se durasse
tutta la sessione. Non essere impaziente aspettando che qualcos’altro succeda; il mutamento è già un
miracolo in sé stesso. E non preoccuparti di me; durante le lunghe attese il mio E pone anche me nello stato
di mutamento per lo stesso periodo. Solo, rilassati.
Al momento giusto E terminerà lo spegnere e continuerà con qualcos’altro. Fino ad allora, rilassati e goditi
ciò che stai sperimentando.-

Sebbene il mutamento di direzione sembra essere uno stato d’essere, E ha il potere di spegnere (e
riaccendere) molte differenti condizioni mentali.
Lo spegnere può essere momentaneo (come durante una parte di sessione), temporaneo (per un’intera
sessione o per qualche giorno o settimana), o permanente (questo riguarda E-MINUS).
In una sessione di E i seguenti meccanismi sono stati sospesi:
dipendenze (per sigarette, alcool, sesso, ecc.)
difetti (rabbia, odio, antagonismo, ecc.)
difficoltà mentali (lentezza mentale, pigrizia mentale, ecc.)
tensioni (eccitamento, preoccupazione, paura, panico, ecc.)
perplessità (dubbi, indecisione, incertezza, ecc.)
ignoranza (ottusità, stupidità, confusione, ecc.)
noia (apatia, ecc)
sofferenza (dolore fisico, del corpo in questo caso)
pensieri (richieste e desideri)
estasi (fisiologica; vedi la sezione sui FUOCHI PURI)
felicità (mentale, emozionale, estetica, ecc.)
percezioni di visioni, resistenze, diversità
consapevolezza dello spazio

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consapevolezza della consapevolezza
consapevolezza del “nulla”
consapevolezza del “non essere consapevole”
(Alcuni di questi possono suonare strani, ma possono presentarsi, e puoi incontrarli)
identificazione con l’immutabile (questo è immutabile)
identificazione con la felicità (questa è felicità)
identificazione con l’io (questo sono io, è mio, ecc.)
provare piacere nel fare qualcosa
volere qualcosa
conseguire qualcosa
sforzarsi per conquistare qualcosa
identificazione materiale (questo è sostanziale, materiale, solido, ecc.)
identificazione con l’ambizione (lotto e mi sforzo per questo)
identificazione con la sicurezza (questo è sicuro, costante, affidabile)
interesse oggettivo (questo oggetto è interessante, curioso, ecc.)
motivazione (questo è il vero scopo, motivo, proposito)
accettazione oggettiva (questo oggetto è reale, importante, essenziale)
accettazione della verità (questa è la verità finale e certa)
accettazione della delusione (idea falsa di realtà)
accettazione della protezione (qui sono al sicuro dal pericolo)
super-semplificazione (la perfezione non è necessaria qui)
accettazione della soggezione (voglio soffrire ed essere limitato)
fissazione ideologica ed effetti (condizioni, motivi e tensioni che risultano dall’adottare una
teoria fissa di realtà)
Ora, cosa sono le fissazioni ideologiche? Sono una sorta di idee largamente diffuse come fascismo,
socialismo, capitalismo, ecc.?
Si, certo, ma queste sono solo ideologie secondarie. Le fissazioni ideologiche di base sono visioni
semplificate della realtà causate dall’intera area di osservazione- credenze speculative come occultismo,
materialismo, determinazione, agnostica, teismo, ateismo, spirito settario, spirito di sopravvivenza,
razzismo.
Secondo E, ognuna di queste estreme opinioni causano rigidità mentale e ostruiscono il processo di
integrazione.
Se sei più interessato alle tue certezze che alla tua integrazione, è meglio se ti fermi a questo punto, perché
queste identificazioni sono un ostacolo all’integrazione personale.
Non è possibile diventare un comunista, fascista, capitalista, o appartenente a una setta, per chi è
completamente integrato. Una persona veramente integrata non può essere etichettato con nessuna di
queste parole.
La cosa migliore da fare è di riconoscere queste ideologie come speculazioni e rifiutarle o rimandarle
finché non sarai completamente integrato, perché sicuramente allora sarai in grado di decidere veramente.

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FUOCHI PURI

Se lo sperimentatore racconta:
“Sento un piacevole tintinnio accompagnato da fremiti e lampi estatici. Si muovono dentro di me a ondate
con scosse di pura energia d’estasi. Ne sono pieno; lo sento in ogni mia cellula.
o Vedo qualcosa di magnifico –o ascolto, sento, percepisco, intuisco, so, ecc.,
o Sento qualcosa di molto forte. –o neutrale o piacevole
allora l’osservatore può dedurre che E sta usando ciò che chiamiamo fuoco, e può dire:
-Il tuo E ha il potere di causarti una intensificazione di percezione che è molto benefica. Queste esperienze
a volte sono estremamente vivide, ma mai dannose. Rilassati e goditi ciò che stai sperimentando, perché ti
farà molto bene.

La parola “fuoco” è usata in questo contesto perché da tempo indica una forte intensità di emozioni e di
sentimenti. Così diciamo “giocare con il fuoco”, “il fuoco della passione”, “il fuoco dell’entusiasmo”,
“avere il fuoco nelle vene”; e ci sono modi di dire simili anche in antico Sanscrito, Cinese e Pali.
-Il fuoco estatico riguarda l’estasi fisiologica che si può manifestare in 5 forme:
.brividi (pelle d’oca, elettricità a fior di pelle)
.fremiti o lampi
.onde
.scosse o tremiti (sensazione di effervescenza, di leggerezza)
.saturazione (“un orgasmo” non sessuale in ogni cellula)
-Il fuoco tranquillo non è accompagnato da estasi fisica, rassomiglia a una calma sensazione di felicità. Lo
stato piacevole nel fuoco tranquillo è mentale, più che fisico.
-Il fuoco neutrale non riguarda né l’estasi né la felicità. E’ una sensazione intensa di neutralità in equilibrio
tra piacere e dolore, felicità e infelicità.
-Il fuoco estatico è apparentemente l’antidoto per il dolore. Entro certi limiti, lo sperimentatore mentre
prova il fuoco estatico non può provare dolore, per esempio un pizzicotto sarà percepito solo come una
pressione. Quando il fuoco estatico è accompagnato dallo spegnimento di richieste e desideri, è impossibile
provare infelicità. Si è osservato che E allevia il dolore e rimuove l’infelicità con “l’attivazione” del fuoco
estatico, e l’impulso di darsi al piacere si riduce in coloro che accedono all’estasi, essendo molto più
intensa di qualsiasi piacere fisico.
Il piacere e il desiderio di piacere sono trascesi dal fuoco tranquillo, in quanto è un’esperienza di intensa
felicità senza bisogno di piacere. Si è visto che E allevia e rimuove la ricerca del piacere attivando il fuoco
tranquillo.
Lo sperimentatore che progredisce velocemente provando il fuoco tranquillo può preoccuparsi per questo
nuovo stato di felicità, e in questo caso il fuoco neutrale è il rimedio, in quanto fa provare una intensa
consapevolezza senza bisogno di felicità.

E’ interessante osservare quanto profondamente E provveda alla integrazione emozionale dello


sperimentatore. Si dice che noi siamo mentalmente ed emotivamente controllati da 4 guide:

l’appagamento fisico (personale)


l’appagamento emotivo (relazionale)
l’appagamento mentale (associativo)
l’appagamento finale (trascendentale)

Ora, la realizzazione emotiva di queste mete è da trovare nei quattro principali tipi di fuochi che E sembra
provocare in tutti quegli sperimentatori con un buon equilibrio neuro-endocrino.
Il raggiungimento mentale di queste quattro mete sarà discusso nella sezione E-MINUS; per ora ci
occupiamo dei quattro tipi di fuoco.

Quali sono i quattro fuochi? Il primo è il fuoco estatico associato al mentale (richieste e desideri), e
contiene quattro fattori: mentale, estasi, felicità, intensità.
Il secondo è il fuoco estatico con il mentale spento, con tre fattori: estasi, felicità, intensità.

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Il terzo è il fuoco tranquillo con due fattori: felicità,intensità.
Il quarto è il fuoco neutrale con due fattori: neutralità, intensità.

Come questi quattro fuochi completano le quattro guide?


Il primo fuoco pianifica, la vita di ogni giorno sembra una grande avventura, perché prevede lo
spegnimento della ricerca del piacere, di noia, pigrizia mentale, distrazione, perplessità, ignoranza,
stanchezza e paura.
Il secondo fuoco è il cuore dell’estasi, tutte le preoccupazioni e l’infelicità vengono spenti.
Il terzo fuoco è il cuore della felicità, senza la volgare ricerca del piacere.
Il quarto fuoco è il cuore dell’equilibrio, essendo libero dalla grossolana ricerca della felicità.
Ha un’altra importante qualità, in quanto lo stato di equilibrio emotivo integrato è la base della vera
obbiettività e permette di vedere le cose come realmente sono.
Così la prima guida (verso l’appagamento fisico) è soddisfatta dal primo fuoco, che è una condizione
estatica di vita e di pensiero.
La seconda guida ( verso l’appagamento emotivo) è soddisfatta dal secondo fuoco, che è una condizione di
piacere estatico puro.
La terza guida ( verso l’appagamento mentale) è soddisfatta dal terzo fuoco, che è pura felicità.
La quarta guida ( verso l’appagamento finale) è soddisfatta dal quarto fuoco, che è pura consapevolezza.

Bisogna dire che non sempre il fuoco si manifesta alla massima intensità; a volte è debole.
Il fuoco e la sua disattivazione appaiono sempre insieme.
E’ così perché la disattivazione di una qualsiasi attività mentale causa un intensificarsi di tutte le altre, e
intensificazione è sinonimo di fuoco. Quindi, quando una condizione opposta al fuoco è spenta una
condizione complementare e favorevole al fuoco è attiva.
Nella sessione precedente si è parlato di alcune attività che E può disattivare; in questa parliamo di alcune
attività che E può invece attivare.
Se lo sperimentatore non ama la parola “fuoco”, si può sostituire con “intensità” o “attivazione”.

Per correggere alcune inibizioni emotive, E a volte attiva quattro attitudini pure.
La prima pura attitudine è l’affetto, ciò che si intende con la parola “amore” che non centra con il desiderio
e il senso di possesso.
La seconda è la compassione, verso coloro che soffrono.
La terza è la empatia, la gioia nell’apprezzare gli altri.
La quarta è la neutralità, il rispetto dell’indipendenza degli altri.
Queste quattro attitudini implicano diversi livelli di fuoco, essendo le prime tre aspetti del primo fuoco e la
quarta del quarto.

Ad uno sperimentatore, E può attivare una di queste attitudini verso una o più persone, o persino verso
l’umanità in senso generale. Può anche succedere verso uno o più animali o verso una specie, a seconda dei
casi.
“E” usa queste quattro attitudini per aiutare molti, ma sono particolarmente efficaci con persone represse e
non cordiali.

In certe sessioni E ha mostrato allo sperimentatore colori meravigliosi, oppure paesaggi stupendi. Altri
hanno sentito musiche, provato sapori deliziosi, sentito profumi, avuto pensieri bellissimi.
Queste esperienze sono tutti aspetti del primo fuoco.
In sessioni di E sono stati attivati processi quali:
calma (soddisfazione fisica)
le attitudini pure
chiarezza mentale
calma, imperturbabilità
comprensione, intuizione, conoscenza
diletto, entusiasmo, gioia, interesse
i quattro fuochi
consapevolezza dello spazio

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consapevolezza della consapevolezza
consapevolezza del nulla
consapevolezza di non essere consapevole
sospensione di sensazioni e di consapevolezza (totale spegnimento)
(Le quattro consapevolezze sono stati relativi al quarto fuoco)

intuizione di instabilità (fluire, sensazione di cambiamento)


intuizione di infelicità (perché controllati dalle identificazioni)
intuizione di non-identità (rinuncia di identificazioni)
intuizione di fatica (di essere limitato)
intuizione di calma (le basi del fuoco)
intuizione di conclusione (di identificazioni, infelicità, paura)
intuizione di libertà (non essere più controllati)
intuizione dello sgretolarsi (di tutte le illusorie solide realtà)
intuizione di futilità (di ogni specifico proposito)
intuizione di insicurezza (nulla è sicuro, costante)
intuizione di non importanza degli oggetti
intuizione di demotivazione (spontaneità e creatività)
intuizione di assenza (l’assenza di preoccupazioni è da sperimentare)
intuizione di trascendenza (non esiste una verità ultima)
vedere le cose come realmente sono (libertà dalle delusioni)
intuizione del pericolo (nessun posto o situazione è sicura)
intuizione di prudenza (bisogna essere salvi)
intuizione di eliminazione (come liberarsi dai controlli)
quattro attitudini di libertà permanente da fissazioni ideologiche e dalle loro conseguenze (vedi E minus)

Fortunato quello sperimentatore che prova molti di questi aspetti del fuoco, perché essi costituiscono tutto
ciò che serve per diventare totalmente integrato.

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TREMOLO

Strettamente connesso con i fenomeni causati dai fuochi è la reazione chiamata “tremolo”.
Può manifestarsi tramite forti brividi o tremori visibili all’osservatore, oppure quando lo sperimentatore
dice:
“ Sento come un fremito nello stomaco
Le mie palpebre sono come contratte
Vedo dei lampi di luce
Sento un tremore nelle giunture
Mi sento vacillare
Sento frequenti e improvvisi scossoni
Improvvisi scossoni o strattoni possono essere anche piuttosto forti e possono riguardare l’intero corpo. E’
importante notare che il tremolo vero e proprio non è accompagnato da dolore, panico o freddo, quando si
manifestano consultate il capitolo STORIA.
Quando lo sperimentatore prova il tremolo, l’osservatore può dire:
- Questo è ciò che chiamiamo tremolo, uno degli strumenti più utili di E. Sembra uno scuotere fuori da
ogni controllo e identificazione, a volte molto forte. Sappiamo che tremolo è estremamente benefico,
quindi rilassati e lascia che il tuo E ti liberi da qualunque cosa possa essere eliminato in questo modo.
Alcuni ordini religiosi devono il loro nome alle frequenti dimostrazioni di tremolo.
Così i discepoli di George Fox, un rivoluzionario mistico religioso inglese, sono conosciuti come
“Quakers”, quaccheri (da quake = tremito, scossa). Il nome è rimasto anche se, essendo loro pacifisti,
rimanda però alla paura.
I discepoli della leader americana Mary Ann Lee erano chiamati “Shakers” (=chi scuote. Il nome deriva
dalle danze sacre delle sue funzioni).
Perciò tremolo è un naturale strumento per chi è molto vicino al raggiungimento del fuoco, sia che questa
condizione arrivi dal lavoro di E, sia che arrivi da un rigido evitare ogni dispersione.
Molte persone sperimentano tremolo durante un rapporto sessuale, ed è, in certi casi estremi, molto vicino
al fuoco.
Se tremolo si manifesta particolarmente forte, l’osservatore può dire :
-Il tuo E ha il potere di proteggerti da qualsiasi eccesso.-
Ciò normalmente è sufficiente per ridurre l’eccessivo scuotimento di tremolo, ma in rari casi (quando lo
scambio verbale con E non è ben stabilito) può invece raggiungere un livello tale da stupire. Se questo si
verifica lo sperimentatore può dire :
“Mi sento come se tutta l’energia dell’universo passasse attraverso le mie mani (o piedi, corpo o altro)”
L’osservatore può calmare questi eccessi prendendo tra le sue mani le mani (o i piedi) dello
sperimentatore.

ATTEGGIAMENTO (o “postura”)

Così come tremolo è una cura tramite agitazione, “atteggiamento” causa l’alterazione del corpo attuata da
E per fini terapeutici.
Ci sono varie manifestazioni di atteggiamento come socchiudere gli occhi o strizzarli forte o aggrottare la
fronte. Oppure trarre profondi o rapidi sospiri, dover muovere un arto, cambiare posizione. Spesso l’attore
(chi sperimenta) si massaggia vigorosamente anche se il risultato non è certo paragonabile a un vero
massaggio.
Atteggiamento normalmente non è accompagnato da nessuna sensazione o emozione particolare, quando
ciò si verifica consultate il capitolo STORIA.
In certi casi atteggiamento può essere estremamente vigoroso, come nella prima sessione di E durante la
quale si manifestò (insieme a tremolo) causando i sudori freddi ai due osservatori (Kitselman e Patnoude)
nonostante l’attore non fosse per nulla allarmato.
Atteggiamento può persino essere divertente sia per l’attore che per l’osservatore, come nel caso in cui un
uomo maturo, con un’infanzia repressa, seguì l’impulso irrefrenabile di fare numerose capriole sul lettino.

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STORIA

Ciò che sei è il risultato di ciò che hai fatto con ciò che eri.
Ciò che sarai è il risultato di ciò che fai con ciò che sei.

Certe massime sono il risultato del pensiero che noi siamo prodotti del passato.
A volte però interpretazioni errate hanno origine da una visione delle cose, come dire: “I nostri guai
esistono, essi sono prodotti del passato, quindi il passato esiste.”
Questo causa un’idea errata nella mente in quanto la parola “esiste” può riferirsi solo al tempo presente. E’
più corretto dire :
“Non c’è nessun passato. Non c’è nessun futuro. C’è solo ORA.”
Tuttavia noi sembriamo essere una registrazione più o meno completa di tutto ciò che abbiamo vissuto.
Queste registrazioni sono disponibili per noi a scopo di consultazione, ma noi le usiamo erroneamente
identificandoci con dei ricordi, in un certo modo.
Per esempio, c’è in te un’esperienza dell’anno scorso. Se tu comprendi le cose correttamente ti renderai
conto che la persona che eri l’anno scorso non esiste più, non c’è più. Se non comprendi questo avrai la
tendenza ad aggrapparti ad un’esperienza, come se fosse parte di te, ti identifichi.
In questo modo dai ad un ricordo potere su di te, bloccandoti all’anno scorso, e inoltre ti neghi la possibilità
di vivere ed agire nel presente.
Se si presentano delle circostanze simili a quelle dell’esperienza dell’anno scorso ti comporterai come ti sei
comportato l’anno scorso come risultato dell’identificazione con l’esperienza passata.
Come risultato del condizionamento ti comporterai come un registratore anziché come una persona viva ed
intelligente. Tanti, troppi di noi, quasi tutti, agiscono così.
“E” ha il potere di usare questi ricordi per aiutarci a decondizionarci.
L’attore potrà rivivere un avvenimento passato. Spesso ciò è sufficiente per rendersi conto che il fatto non è
più reale, ora, e quindi non ha nessun potere nel presente.
In questo modo possiamo liberarci di azioni e reazioni di ieri.
Alcuni teorici sostengono che l’unico modo per liberarsi da traumi passati sia di riviverli e rimuoverli in
ogni dettaglio.
Tuttavia E sembra dimostrare che sia solo uno dei tanti metodi.
“E” raramente usa il ricordo di un’esperienza alla velocità normale, sarebbe troppo lento.
Gli aspetti più importanti di uno o più avvenimenti simili possono essere mostrati in pochi istanti.
Quando l’attore sperimenta la “storia”, l’osservatore è tranquillo, in quanto se la comunicazione con E è
buona, avviene ad una velocità mentale non esprimibile a parole. In effetti raramente E comunica ad una
velocità così lenta da poter essere verbalizzata.
Alcuni antichi studiosi dicono che la mente cosciente è solamente un prodotto della mente sub-cosciente e
super-cosciente, praticamente un sottoprodotto delle due menti di cui noi non abbiamo coscienza.
La mente sub-cosciente è come un insieme di identificazioni. La mente super-cosciente (E) non ha alcuna
identificazione, e ha la conoscenza. Se fosse così la mente cosciente avrebbe il compito di conciliare le
identificazioni (che non sono mai esatte) con la vera conoscenza (che non ha identificazioni): Decisamente
uno sforzo inutile!

E’ importante che l’osservatore capisca come lavorano le tre menti. Questo si può capire bene leggendo il
libro di Max Freedom Long :”La scienza segreta dei miracoli”.
In breve: La mente sub-cosciente, essendo inferiore, può essere manovrata. L’ipnosi ed altri metodi simili
controllano la mente sub-cosciente.
La mente cosciente è razionale, ci si può ragionare. Discussione e conversazione sono modi per entrare in
contatto con la mente cosciente.
La mente super-cosciente (E), essendo superiore, non può essere comandata. Si può chieder il suo aiuto, si
può pregare o invocare.
Quindi l’osservatore che sembra dirigere una sessione di terapia E non è assolutamente in contatto con E.
Solo la mente sub-cosciente può obbedire a delle direttive.
Se si cerca di entrare in contatto con E con il ragionamento o la discussione, non si arriverà a nulla. Solo la
mente cosciente viene raggiunta in questo modo.
L’osservatore deve essere ben consapevole che E è molto saggio e sa come è meglio agire.

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La mente sub-cosciente obbedisce; la mente cosciente ragiona; E sa.
La terapia E che darà i migliori risultati sarà con quegli osservatori che hanno capito e accettato il fatto che
E è di gran lunga molto più acuto e attivo di loro, e che il lavoro giusto dell’osservatore è solo di dare
assistenza quando è necessario.

A molti di noi è stato insegnato a scuola che : “Cose uguali alla stessa cosa sono uguali anche tra loro”. Nel
campo irreale ed immaginario della matematica pura questa può essere una regola utile ma sfortunatamente
la scuola non insegna che vale solo nel mondo di simboli astratti. Diversamente è fonte di malintesi. Come
è possibile?
Nel mondo attuale, reale, mutevole, non esistono due cose uguali.(Kapila) Come disse l’antico greco
Heraklides : “Non puoi percorrere le rive dello stesso fiume due volte.” (Kapila)
Si può anche dire che non puoi parlare due volte alla stessa persona.
Proprio ora, per esempio, la seconda volta che avete letto “Kapila” eravate persone diverse da quelle che
l’hanno letta la prima volta.
Certe differenze non sempre sono così insignificanti. Se le due “Kapila” fossero invece stati due proiettili
questa discussione sarebbe stata molto più corta.
Questo non è solo un astuto gioco di parole; è un dato di fatto che la personalità sia un insieme di fattori
mutevoli ed interconnessi tra loro.
Tu non sei più la stessa persona che eri ieri. Non sei più la stessa persona che ha cominciato a leggere. Non
solo, la persona che sei ora è la sola parte di te che esiste. La persona che ha cominciato a leggere è andata,
ha finito, non esiste.
Finchè non capirai tutto ciò completamente, continuerai ad identificarti con persone che una volta c’ erano
ma ora non ci sono più. E questo ti impedirà di vivere in maniera intelligente il tempo presente. La persona
che sei stata non esiste più. Inoltre hai registrato tutto ciò che sei stato per consultazione, ma non
commettere l’errore di credere di essere i tuoi ricordi perché questo è ciò che viene chiamato follia.

Chi vive quasi completamente al di fuori dei ricordi è raramente consapevole della realtà presente, non può
arrangiarsi e quindi viene rinchiuso.
La maggioranza di noi è al di fuori dei ricordi nei momenti di stress o conflitto, e questo è il motivo per cui
ripetiamo sempre gli stessi errori nei litigi e incomprensioni familiari. A volte ci portiamo dietro per anni e
anche per decenni rancori e conflitti.
Una piccola minoranza ha raggiunto la meta vivendo profondamente e creativamente il presente senza
ripetere vecchi schemi.
E’ incredibile vedere che una regola imparata nello studio della matematica possa creare tanti danni nella
vita di tutti i giorni … dove la matematica centra così poco.
Dopo tutto la matematica è un gioco di simboli; perché una regola creata per dei simboli ha influenza sulla
vita reale?

Anche le parole sono simboli. Due parole possono essere uguali nelle lettere o nel significato, ma due cose
reali non possono essere uguali. Il mondo delle parole è un mondo immaginario come quello dei numeri.
I numeri sono a volte applicati a cose reali ma questo è pericoloso. Per esempio, sette cavalli sono uguali a
sette cavalli? Una volta ogni tanto, forse! E chi la pensa diversamente non è certo un commerciante di
cavalli!
Le parole sono usate per indicare le cose, ma pochi vedono il pericolo.
Mary Smith assomiglia a Mary Jones? Strana domanda, vero? Eppure ci sono persone che cercano di
sostituire una Mary con un’altra!
E questa assurdità non è solo legata a persone. Per esempio, perché Joseph Dzhugashvili divenne così
potente in Russia? In parte perché adottò il nome Stalin, che in russo significa acciaio. Uno dei suoi uomini
prese il nome di Molotov che significa martello. Poveri russi ignoranti, penserai. Ma poteva diventare
presidente degli Stati Uniti Theodore Underdunker? O Cecil Reginald?
Il tuo E si interessa delle parole con cui tu sei solito identificarti.
Le più ingannevoli e pericolose sono :
Io, mi, mio, me stesso, tu, tuo, te stesso, lui, lei, egli, suo, loro…. e i nomi propri.

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Usiamo queste parole come se fossero immutabili e immortali e ci servono per identificarci con i nostri
ricordi. In tutti i nostri ricordi i protagonisti sono “io, tu, lei, loro” e sembrano riferirsi alla persona che
siamo ora, e non è semplice rendersi conto che non lo sono.
Inoltre nei tuoi ricordi possono esserci affermazioni di altre persone che hanno usato questi stessi pronomi,
e tu puoi pensare che fossero riferiti a te.

“E” fa rivivere allo sperimentatore degli avvenimenti solo per dimostrargli che sono ricordi e poter così
rimuovere le identificazioni. “E” non ha nessun altro interesse negli avvenimenti passati.
“E” può far rivedere rapidi squarci di ricordi, o rivivere attimi di avvenimenti allo sperimentatore, oppure
rimuovere le identificazioni in altri modi senza ricorrere al passato. E’ solo E che decide quale strada
intraprendere, e non l’osservatore o lo sperimentatore, e non ci si deve aspettare che una sessione sia simile
alla precedente o ne sia la continuazione.
Gli osservatori che sono stati influenzati da chi sostiene che il processo di integrazione sia dato dallo
scavare nei ricordi del passato, deve tenere sempre presente che la terapia E è condotta da E, e che E sa
sempre cosa fare.
E’ nostra convinzione che E si interessi dei ricordi passati solo in certi casi e che dieci minuti di “fuoco”
siano molto più efficaci di ore di “storia”.

Se un avvenimento passato è solo vagamente ricordato dallo sperimentatore, l’osservatore può dire:
-Il tuo E ha il potere di inibire il tuo ricordo dettagliato, se vuole.- -Il tuo E ti mostrerà questo avvenimento
nei dettagli solo se questa sarà la cosa più saggia per te in questo momento.-
L’osservatore dovrà sempre ricordare che E è il massimo esperto in materia.
Potranno essere fatte domande solo se E lo permetterà.
Quasi tutto il materiale scritto in queste pagine è stato acquisito osservando il lavoro di più E, e ponendo
loro delle domande.
Come un giovane interno può assistere un grande chirurgo durante un’operazione, così un osservatore può
assistere l’E di chi sperimenta una sessione.
Ambedue, interno e osservatore, sono impazienti di imparare e pronti a dare qualsiasi aiuto serva. Sia l’uno
che l’altro potranno occasionalmente fare una domanda, ma non si dovranno mai neanche sognare di dire
all’esperto in questione cosa deve fare.
Man mano che l’osservatore guadagnerà esperienza, crescerà in lui fede e sicurezza nella incredibile
efficacia di E e della terapia E. Questa profonda fiducia lo preserverà da parlare molto e lo convincerà che
non c’è un osservatore di buon senso migliore di un altro osservatore di buon senso, in quanto solo E
conduce la terapia.
Questo è vero in tutti i casi tipici di terapia E, dove cioè si instaura una buona comunicazione tra E e chi
sperimenta (tra il 60 e l’80% dei casi). Quindi non c’è un osservatore meglio di un altro.

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STRATEGIA

Quando è meglio non rimuovere un’identificazione direttamente, E può decidere di ricorrere all’uso di
“strategia”. In generale, “strategia” è come spiegato di seguito.
Chi sperimenta può trovarsi in una situazione che E ha costruito, cioè ha l’esperienza di essere in un luogo
non registrato in un suo ricordo, si tratta di un’ambientazione prodotta da E.
“E” mette lo sperimentatore in una certa situazione per fargli compiere una data azione, come aprire una
porta, attraversare un ponte, scalare un albero, tirare una palla, ecc.
Per qualche ragione chi sperimenta trova difficoltà a compiere tale azione, e lo dice.
Essendo esortato e spronato dall’osservatore, chi sperimenta riesce a fare ciò che E gli ha richiesto.
Questi quattro elementi, “una situazione, una certa azione, la riluttanza a compierla, e la riuscita finale”
costituiscono la tipica strategia E. Benché la situazione creata da E sia immaginaria, non è stata
immaginata consciamente dallo sperimentatore e non è così facile per lui agire come richiesto.
Esaminiamo ora gli appunti presi durante uno dei primi casi di strategia E.
3 settembre 1950 – osservatore: A.L.Kitselman, che ha assistito 5 sperimentatori per un totale di 6ore di
terapia E.- Sperimentatore: Preston A. Patnoude, che ha al suo attivo 30 ore di corso di “dianetic” , metodo
inventato da L.R.Hubbard per attivare gli 8 poteri di E.
Anche se il metodo di Hubbard è spesso efficace, non ha avuto esito positivo con Patnoude, che comunque
fu osservatore del primo verificarsi di “fuoco” di terapia E, e testimone del primo verificarsi di “tremolo” e
“atteggiamento” dell’ 1 settembre (sperimentatore: Nora King – osservatore: A:L:Kitselman)
“Ho appena visto una porta chiudersi sbattendo molto forte. E’ bloccata con dei cunei di legno. Ha sbattuto
così forte…… Come se ci fosse qualcosa che mi impedisce di ricordare i dettagli di un avvenimento……
Come dicevo, la porta è sbarrata con assi di legno.”
-Guardati attorno,magari trovi un martello.-
“C’è una mazza, laggiù.”
–Usala per sfondare la porta.-
“No, sono dalla parte sbagliata, l’ho bloccata ancora di più.”
–Prova a cercare qualcos’altro, una leva.-
“C’è un piede di porco.”
–Vedi se riesci a forzare la porta.-
“Va bene”
(dopo parecchi minuti)…..-Come sta andando?-
“Posso vedere attraverso una fessura”
-Puoi passarci attraverso?-
“No, è troppo piccola”
-Bene, fai tutto il possibile per aprire la porta-
“Va bene……(dopo parecchi minuti)..La porta è abbattuta ed è sparita.”
-Cosa vedi?-
“Solo buio, non vedo nulla”
-Stai nell’apertura della porta e guarda oltre. Cosa vedi?
“Nulla, solo buio”
-Cerca un interruttore”
“Si, l’ho trovato”
-Bene, accendi la luce-
“L’ho fatto, ma non funziona”
-Ora cammina davanti a te e cerca un’altra luce-
“Ok……Ho fatto un passo ma continuo a non vedere nulla”
-Fai un altro passo-
“L’ho fatto…..”
-Non esitare, vai avanti. Se, come hai detto, la porta chiusa rappresentava il tuo impedimento a richiamare
alla mente i particolari di un avvenimento, credo che sia rimosso ora, e che tu possa ricordare bene.-
“…..Ho provato ciò che mi hai detto e hai ragione; ora ricordo bene gli avvenimenti. Sto andando avanti”
-Cosa vedi?-
“C’è un blocco di carta appoggiato laggiù”
-Vai a prenderlo e guarda cosa c’è scritto”

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“Ci sono delle annotazioni, forse le cose che mi sono successe”
-Guarda attentamente, cosa dicono?-
“Tutto sta svanendo lentamente. Credo che E abbia finito per oggi”
-Come ti senti?-
“Bene”
(tempo trascorso: 30 minuti)

Questa primo caso di strategia è più o meno tipico.


La porta che lo sperimentatore ha visto è la prima cosa che vedeva così chiaramente e lungamente con gli
occhi chiusi. Il suo sforzo per riuscire ad aprire la porta è stato estremamente reale per lui e, anche se non
era visibile esteriormente dall’osservatore, si capiva dalla voce e dal respiro affannoso.
Inoltre il risultato raggiunto da E è reale in quanto da allora lo sperimentatore non ha più difficoltà a
ricordare dettagliatamente gli avvenimenti.

“E” spesso presenta l’intero catalogo di avvenimenti registrati in una sorta di “stanza del tempo” come in
questo caso. Questa stanza del tempo può apparire come un tunnel, un tubo, un binario o una strada;
normalmente il compito dell’osservatore è quello di spronare lo sperimentatore ad entrare e avanzare il più
possibile.
Oppure la strategia di E può consistere in una sorta di percorso ad ostacoli tra una situazione e un’altra,
alcune anche infantili.
In una sessione uno sperimentatore, che era stato sottomesso da una sorella maggiore da bambino, fu
diretto ad “ucciderla” in vari modi nelle più svariate situazioni di strategia.
“E” può anche mostrare una scena piacevole alla fine di una sessione per indicare che va tutto bene.

Strategia è solo una parola per indicare qualsiasi tattica speciale adottata da E, e può assumere svariate
forme. E’ strategia, per esempio, se E mette in disattivazione l’osservatore perché non diventi irrequieto e
interferisca quando anche lo sperimentatore è in disattivazione, come succede spesso. A volte vengono date
informazioni speciali all’osservatore come sarà spiegato nel capitolo “E-plus”.

L’osservatore deve ricordare che E deciderà se lo sperimentatore potrà capire o no il simbolismo della
strategia di una situazione. In caso di dubbio chiedete a E cosa fare. Se E presenta una situazione ma la
comunicazione non è sufficientemente buona e non è chiaro ciò che deve essere fatto, l’osservatore deve
suggerire quello che sembra essere più probabile.

Strategia avrà maggior successo quando chi sperimenta farà del suo meglio e si impegnerà con la forza
d’immaginazione per fare ciò che E gli indica. “E” usa la forza di volontà che lo sperimentatore produce in
queste simulazioni, per rimuovere le identificazioni più radicate che lo sperimentatore non è in grado di
affrontare direttamente. Quindi il metodo indiretto di strategia è un aiuto molto valido nel processo di
integrazione.

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DISCUSSIONE

Non è necessario che chi sperimenta sia convinto dell’efficacia della terapia E per avere risultati. Anzi sono
molto pochi quelli che ci credono se non dopo aver raggiunto dei risultati o averli visti raggiungere da altri.
Anche troppa certezza può ostacolare il lavoro di E, ed è necessario mettere da parte queste sicurezze
durante una sessione.
Qualsiasi opinione che metta in dubbio l’efficacia della terapia E può interferire con il lavoro di E.
Supponiamo che una sessione inizi con una decina di minuti di normale coscienza e che chi sperimenta
dica:
“Spero che il mio E inizi a lavorare” o
“Perché non succede nulla?” o
“Spero di avere un E”
E’ come dire:
“Il mio E non sta lavorando, non va”
“Se non succede nulla è perché sono sfortunato”
“Mi piacerebbe avere un E, ma io non ce l’ho”
L’osservatore potrà ribattere dicendo :
-Sei davvero sicuro che il tuo E non stia lavorando?- o
-Forse qualcosa sta succedendo proprio ora- o
-Non è come dire che speri di avere un cervello?-
Non è compito dell’osservatore ribattere o confutare le obbiezioni dello sperimentatore; è necessario invece
che lo inviti a sospenderle fino al termine della sessione. Se chi sperimenta dice:
“Tutta questa idea di una mente super-intelligente dentro di me, di cui non avevo mai sentito parlare è
totalmente ridicola!”
un osservatore con tatto, risponderà:
-Si, sembra piuttosto assurdo, lo so. Ma non sapremo mai veramente se è ridicolo oppure no fino a che non
lo proveremo con una mente aperta, non credi?-

Questo genere di cose viene chiamato “discussione” perché nella mente di chi sperimenta è in atto una
discussione che l’osservatore deve cercare di sospendere fino a che E possa studiare il caso. “E” chiede
solo di provare; dopo la prova lo sperimentatore potrà giudicare e farsi un’opinione.
Semplicemente, non è una buona abitudine prendere una decisione senza prima aver provato.
Parecchi ragionamenti si formano nella mente di chi sperimenta, prima di ogni sessione. Le domande
all’inizio del capitolo “chiedere” sono tipiche. L’osservatore deve cercare di cambiare le opinioni dello
sperimentatore, solo se ostacolano il lavoro di E. Diversamente non deve obbiettare.

La prima stesura di Terapia E fu stampata nel settembre 1950 a Honolulu. Si basava su circa 60 sessioni di
E in cui più di 20 sperimentatori furono osservati da Kitselman e Patnoude.
A quel tempo lo schema della Terapia E era così:

LAVORO INIZIALE LAVORO FACILE LAVORO DIFFICILE


Chiedere Fuoco Strategia
Spegnimento Tremolo Discussione
Atteggiamento
Storia

Quando queste parole furono scritte la Terapia E era al suo secondo anno, e da allora non è stato necessario
apportare nessun cambiamento allo schema iniziale.
Familiarità con questi 3 stadi e gli 8 poteri, significa familiarità con la Terapia E.
In questo schema, “strategia” e “discussione” sono classificate come lavori difficili in quanto richiedono
una attiva partecipazione da parte dell’osservatore, partecipazione in cui abilità e intuito sono fattori
importanti. Tale abilità ed intuito possono essere acquisiti grazie ad una paziente osservazione di E al
lavoro, e ad un esame del materiale relativo a E-Minus.
Gli esempi che seguono, relativi a “discussione” e a come gestire la situazione, possono essere utili.

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(nota: Non controbattete più del necessario. L’intera gamma di risposte qui indicata, è solo da usare in casi
estremi. Il lavoro dell’osservatore è si di controbattere, ma non di istruire. E’ solo E che istruisce.)
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“Devo riferirti tutto ciò che succede?”
-Perché dovresti? Forse io so di più, per dovermi riportare tutto? Sono io che faccio questa terapia, o E?
Non dovresti essere in comunicazione con il tuo E, più che con me? Se tu sei occupato a parlare con me,
pensi di poter essere rilassato lasciando che E lavori? Dopo tutto è E che ha il comando qui, quindi se vuole
che tu parli con me, fallo; se no semplicemente guarda cosa fa.-
“Non mi piace questo riferirsi a E come ad una mente separata, indipendente da me!”
-Abbiamo detto “separata”? Da dove ti arriva l’idea che E sia separato da te? Non vedi che se pensi al tuo
E come ad una entità separata, e poi neghi l’esistenza di tale entità, la tua mente rifiuterà automaticamente
tutto ciò che E cerca di fare per te? Se segui ogni motivo per rifiutare E, gli stai veramente dando una
possibilità?
Noi diciamo che E è più o meno indipendente, ma questa è solo una nostra osservazione, non una teoria.
Molti sperimentatori hanno visto che possono provare “disattivazione” o “fuoco” quando lo chiedono a E,
ma non quando cercano di avere tali esperienze senza chiederlo. A pochi è successo di raggiungere tali
esperienze a volontà. “E” sembra agire in maniera indipendente nella maggioranza dei casi. Man mano che
imparerai a conoscere il tuo E, sarai un grado di giudicare tu stesso e quindi tirare le tue conclusioni. Nel
frattempo mettiamo da parte tutti i giudizi almeno fino a che non capiremo ciò che E può fare per te.
Lasciamo stare tutte le obbiezioni e lasciamo che E lavori.-
“Nella parte relativa a “chiedere” tu hai cercato di ribattere alle obbiezioni sulla terapia E, paragonando E
ad un uomo saggio. Questa visione di E come un uomo saggio mi sembra davvero ridicola.”
-Allora non visualizzarlo così. Il punto è che c’è una parte della tua mente libera da motivazioni, e che non
si attiverà fino a che tu non gli fornisca un motivo chiedendo, consciamente o inconsciamente, il suo aiuto.
Questa non è la cosa più semplice da capire, e l’esempio di un uomo saggio che abita proprio vicino a te
serve per ricevere l’informazione. Tutto in quel capitolo può essere girato in una versione non
personalizzata, se preferisci. L’uomo saggio può essere nominato come qualcuno con un forte ed attivo E, e
il comportamento del saggio come persona, può diventare il comportamento di E come una parte della
mente.
Non conosciamo la natura di E. Se c’è qualcosa in noi che si oppone al lavoro di E, questa opposizione
prenderà la forma di obbiezioni sul fatto che sia personale o impersonale, organico o inorganico, fisico o
mentale, ecc., e si rifiuterà la terapia E sulla base di tutto ciò!
Mettiamo da parte tutte queste divagazioni verbali!-
“Io obbietto su questo personalizzare E come esaminatore, istruttore, integratore, ecc., e sull’uso dei
pronomi personali quando ci si riferisce a E.”
-Allora riferisciti a E come esame, istruzione, integrazione, ecc., processo, attività, funzione.
“E” è un aspetto dell’umanità. Parecchi sperimentatori esperti hanno spiegato che: “E è ciò che noi siamo
quando siamo in disattivazione” dove disattivazione è assenza di processi di identificazione. Se è così
sarebbe corretto riferirci a E come ci si riferisce ad una persona, uomo, donna o bambino.
Inoltre E appare come un’intelligenza estremamente superiore. Se tu pensi che una così alta intelligenza
debba essere meccanica, inorganica, astratta, allora riferisciti ad E con “esso”. Se invece lo vedi come una
persona, organica, umana, allora chiamalo “lui” o “lei”. Sei totalmente libero di riferirti a E come reputi
meglio.-
“Voglio riuscire ad ottenere….(una memoria eccezionale, la chiaroveggenza, il potere di guarire, il talento
artistico, la capacità di migliorare le mie finanze, risolvere un problema, una posizione, una buona
reputazione, abilità, ecc.)”
-Vuoi dire a E cosa fare? Se dici a E cosa fare, non stai parlando con il tuo E. Forse stai parlando con una
parte della tua mente che ti esaudirà. Ci sono molti metodi di guarigione di preghiera o di scienze mentali
che talvolta ti fanno ottenere ciò che vuoi. Ma cos’è più importante, ottenere ciò che si desidera o
raggiungere l’integrazione personale?
Affermare o immaginare qualcosa può aiutarti ad ottenerlo ma non può aiutarti a raggiungere la tua
integrazione. Ottenere ciò che vuoi senza essere integrato è sicuramente peggio che essere integrato senza
ottenere ciò che vuoi. In più la piena integrazione risolverà il tuo problema in quanto ti libererà dal
desiderio.

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Quindi pensiamo al nostro bene e chiediamo a E il suo aiuto, senza specificare. Se ciò che desideriamo è
saggio, E ci aiuterà ad ottenerlo; se non lo è ci guarirà dal desiderarlo. Prima di tutto raggiungiamo la
nostra integrazione, e il resto si vedrà.-
“Ho deciso che E per me è …. (il corpo astrale, la matrice dei propositi, l’atman, l’inconscio, l’angelo
custode, un deva, ecc.)”
-Forse hai ragione, però sarebbe meglio tu non ti fermassi su una convinzione specifica, in quanto questo
potrebbe essere un ostacolo per il lavoro di E.
Vedi, la tua idea di cosa sia E è un prodotto della tua mente dove, fino a che non sarai totalmente integrato,
risiedono informazioni false. Quindi la tua opinione può essere fondata su queste informazioni false, anche
se a te ora sembra giusta. La tua idea può essere attendibile, ma sarebbe un ostacolo alla tua integrazione se
la vedi come una certezza.
Dopo tutto è più importante lasciare che E ti aiuti con la terapia che fare teorie su E.
In generale abbiamo visto che i progressi più rapidi vengono raggiunti quando non ci si perde nelle teorie
riguardanti la natura di E.
Di solito le teorie sostituiscono la realtà. Il tuo E è qui ora, non hai bisogno di alcuna teoria.-
“Mi sembra che le asserzioni che vengono fatte sulla E-Therapy siano assurde, per esempio sui risultati
ottenuti, o sui 10 poteri.”
-Accetta solo ciò che riesci ad accettare. La lista dei possibili risultati è per rispondere alla domanda: “a
cosa serve la terapia E?” Sono risultati osservati durante e dopo la terapia. Certamente sono da sperare in
coloro che intraprendono la terapia E come professione.
Riguardo i 10 poteri di E, sono stati riscontrati in prodigi di vari tipi, ed in sperimentatori di diversi gradi di
esperienza. Se dubiti dei fenomeni extra-sensoriali in generale, forse ti sarà di aiuto leggere:
“Raggiungere la mente” di J.B:Rhine. Se invece hai fiducia nella scienza ufficiale, dovresti leggere con
attenzione “I libri di Charles Fort” (edizioni Holt).
Non c’è bisogno di credere in qualcosa di particolare per progredire nella terapia E, dovresti solo lasciare
da parte tutte le obbiezioni, per il momento, almeno durante la terapia.-
“Dubito di avere un E.”
-Dubiti di avere una mente?-
“Si, dubito anche di questo.”
-Perché?-
“Ho studiato alla scuola moderna di psicologia applicata.”
-E’ quello studio dove viene messo in dubbio l’esistenza di tutto ciò che non è visibile esteriormente?-
“Si, termini come : sentimento, mente, saggezza, felicità, ecc., sono considerati sospetti.”
-Cosa dicono della parola “prurito”?-
“Fino a che non si vede qualcuno che si gratta non si può parlare di prurito.”
-Non hai mai provato prurito senza grattarti?-
“Si.”
-Un prurito che non viene grattato è forse meno reale?-
“No, anzi. E’ più reale.”
-Ma i tuoi studi non dicono l’esatto contrario?-
“Si.”
-E allora, la visione delle cose di questa scuola è realistica? Non sono informazioni false, che possono
ostacolare la tua integrazione personale anziché aiutarla?-
“Credo fermamente nei fenomeni psichici e sono guidato da entità disincarnate, da spiriti.”
-Gli spiriti possono comunicare direttamente con tutti?-
“No. Poche entità sono abbastanza forti da comunicare con chi non è un sensitivo.”
-Può un’entità impersonare qualcun altro?-
“Si, a volte succede, sia come gioco, sia per motivi seri.”
-Ora, lasciami esaminare alcune cose con te. “E” è un’entità in grado di comunicare con una percentuale di
popolazione dal 60% all’80%. Questo significa che si tratta di un’entità almeno 100 volte più potente di
qualsiasi altra entità. Poi, abbiamo visto in “strategia E” che E può creare situazioni irreali e impersonare
più persone. Inoltre E può produrre fenomeni straordinari di vari tipi, come “lo spegnere”, “fuoco”,
“tremolo”, ecc. Ora la domanda che ti pongo è questa: visto che E è così potente, saggio e capace, come
possiamo essere certi che non sia E che produce tutti i fenomeni psichici? In breve, se lo spirito di tuo zio

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George comunica con te, sarà davvero tuo zio o sarà E che lo interpreta per poterti aiutare? Puoi
rispondere a questa domanda?-
“Io penso che sia ridicolo parlare di rivivere la propria nascita o avvenimenti antecedenti. E questa storia di
vite precedenti mi sembra fantascientifica e assurda.”
-Perché?-
“Per ciò che sappiamo di struttura e formazione del sistema nervoso.”
-Pensi che per rivivere un evento passato ci voglia un sistema nervoso?-
“Certamente.”
-Bene, puoi avere ragione. Può essere che tutti gli eventi apparentemente rivissuti siano stati costruiti da E
per scopi terapeutici, e non abbiano nessun fondamento reale. Chi può dirlo?
Però l’esistenza di facoltà extra-sensoriali è stata accettata da tutte le competenti autorità scientifiche ormai
dal 1938 (vedi “Il raggiungimento della mente” di J.B.Rhine). Gli scienziati sanno ben poco circa la natura
dei fenomeni extra-sensoriali, e la stessa scarsa conoscenza scientifica potrebbe riguardare le basi
strutturali dei ricordi. Sappiamo troppo poco delle strutture, almeno nell’ambito scientifico, per dichiarare
con certezza che qualcosa è ridicolo o assurdo.-
“Sono religioso, e mi sembra che chiedere l’aiuto di E sia come pregare Dio. Perché non chiedere a Dio,
con la preghiera, ciò di cui ho bisogno?”
-Da quanto ne sappiamo, è più che corretto riferirsi a E come Padre interiore, Spirito Santo, testimone o
Messia. Se tu credi a Dio come ad un potere intelligente e trasformatore che fa parte di te, allora pregare
Dio è uguale a chiedere a E. Ma se il Dio che preghi è una immagine statica, stai ostacolando il tuo E con
delle fissazioni.
La maggioranza di religiosi prega un Dio staccato da loro, un prodotto astratto di tradizioni e credenze, una
specie di divinità inanimata che non è molto reale. Invece una fortunata minoranza prega un Dio palpitante
di vita dentro di loro, e questa preghiera al Signore è una richiesta a E.
Un’altra cosa: pregare Dio per ottenere ciò che vuoi è come dire a Dio cosa fare e questo è un controsenso.
Se vuoi l’aiuto di Dio, chiedilo, ma lascia che Dio decida la forma migliore. A meno che tu non pensi di
essere più saggio di Lui.
Se Dio ha i 10 poteri allora la terapia E è terapia di Dio. Vuoi provarla?-
“Secondo me le tue stravaganti asserzioni allontanano o peggio, così gli studiosi vedranno E-Therapy come
un insieme di proposte. Le asserzioni possono anche essere vere ma non credo che tu possa dimostrarle.”
-Nella terapia E, noi osservatori non siamo qui per persuadere nessuno, ed è solo E che può dimostrare
qualcosa. Se tu sei interessato in E-Therapy, siamo qui per aiutarti ma non desideriamo convertire nessuno.
Sei tu che deciderai quale strada intraprendere.
Noi pensiamo che chi è interessato in E-Therapy è motivato dal suo stesso E, quindi non ha bisogno di
essere persuaso da qualcuno.
Noi lavoriamo per E, e per chi E ci manda. Chi preferisce vivere senza E-Therapy avrà le sue buone
ragioni.
Pensiamo che gli “studiosi” che hai nominato siano membri di campi accademici e professionali che
generalmente preferiscono un approccio conservatore e austero. Tali studiosi sono normalmente gli ultimi a
riconoscere ogni importante innovazione, e non facciamo nessun particolare sforzo per convincerli
all’approvazione. Noi cerchiamo di evitare gli estremismi accademici di scetticismo e gli estremismi
religiosi di credulità, dicendo la verità sulla terapia E così come la vediamo.-
“Sono felicemente sposata ed ho paura che la E-Therapy mi faccia cambiare atteggiamento con mio marito.
Non vorrei diventare troppo “distaccata”. “
-Non c’è nulla di negativo nella integrazione personale; non potrai mai essere più integrata di quanto vuoi.
Le relazioni sessuali comprendono uno “spegnimento” di tutte le irritazioni esterne, e la qualità e il
risultato variano da relazione a relazione. Il risultato sessuale migliore sarà con il “fuoco”, e le persone più
realizzate vedono il sesso come un mezzo per raggiungere il “fuoco”. Poi c’è “tremolo” che spesso è
accompagnato da “fuoco”. Chi ha piacere a muovere il proprio corpo sarà aiutato da “atteggiamento”.
Alcuni raggiungono il piacere in un rapporto sessuale per le circostanze relative (intrigo, romanticismo,
avventura, ecc.), è quindi il caso di “storia”. Altri sono soddisfatti quando il sesso è una “strategia” di
successo. Altri ancora vivono una storia sessuale come una sorta di battaglia o “discussione”.
E-Therapy ti aiuterà a scalare questi vari livelli di responsi fino a che non sarai perfettamente integrato in
essi. Il tuo E ti mostrerà anche cosa c’è dietro al sesso ma solo quando sarai pronto, non prima.-

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“Sto per sposarmi con una donna bellissima molto ammirata dagli altri uomini. Quello che voglio dalla
terapia E è il potere di farla felice.”
-Raggiungerai questo potere molto più velocemente se non lo chiedi specificatamente. Una splendida
donna che ha tanti ammiratori sarà più attratta da un uomo fisicamente, emotivamente e mentalmente
integrato, e la più importante di queste qualità è la integrazione mentale o intuito.
Un uomo che ha conquistato l’intuito vede nel profondo delle persone e dei fatti, e attira la donna più bella
non fuorviato dalla sua bellezza esteriore. Un tale uomo possiede la bellezza più che essere posseduto da
lei. L’uomo che ha raggiunto la conoscenza è descritto in: “Canzone di Chi risponde” di Walt Whitman, e
il suo potere sulla bellezza in “La Sorgente” di Ayn Rand.
Se tu ti affidi al tuo E, e studi attentamente il materiale contenuto nel capitolo E-Minus, diventerai quel
genere di uomo che non è spaventato dalla competizione, e tua moglie raggiungerà quella felicità che così
poche splendide donne sanno dove trovare.-
“Non vedo come E-Therapy possa aiutarmi, essendo una tecnica rigida. Io non credo che una tecnica
cristallizzata possa aiutare la mente.”
-Sembra che tu sia convinto che i 3 livelli e 8 fattori costituiscano una tecnica. Sono semplicemente una
lista di cose che si sono viste fare da E, e potrebbero essere presentate come 8 livelli e 73 fattori. Non c’è
nulla di rigido in questa presentazione di effetti. L’unica tecnica di E-Therapy consiste nel lasciare che E
decida che tecnica usare, e pare che E le conosca bene e ne usi parecchie.
La terapia E consiste nell’affidarsi ad un terapista che sa bene cosa fare, e lasciare la scelta di metodo e
tecnica a lui.-
====
Tutti questi esempi di discussione aiuteranno l’osservatore ad imparare, e l’esperienza, osservando E al
lavoro, completerà la sua formazione. Questo materiale utile è stato insegnato da vari E.

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E-PLUS

Se in una sessione, E pare non attivo, l’osservatore può dire:


-Vuole E che io assista attivamente?-
In una sessione di terapia E classica, la risposta sarebbe “No”, e l’osservatore dovrebbe usare la sua
pazienza. Ma se la risposta fosse “Si”, o se non ci fosse alcuna risposta, “E-PLUS” sarà richiesto.
La terapia E-Plus è una terapia di E più una assistenza attiva. In questa terapia la collaborazione tra l’E di
chi sperimenta e l’osservatore, è paragonabile a quella tra un regista cinematografico ed il suo aiuto-regista.
Come il regista prende tutte le decisioni operative e l’aiuto-regista lavora per mandare avanti la compagnia,
così in E-Plus therapy E decide e dirige ciò che deve essere fatto lasciando che l’osservatore conduca le
operazioni. In E-Plus therapy l’osservatore agisce come assistente di E, usando il suo giudizio e facendo
ciò che ha visto fare ad E.
Quindi solo osservatori con molta esperienza sono qualificati per fare E-Plus therapy, e non è possibile
dare molti dettagli a riguardo. Ci vorrà parecchio tempo prima di avere a disposizione un utile testo relativo
alla terapia E-Plus, ma comunque saranno presentati alcuni utili stratagemmi.
Se E ha chiesto una assistenza attiva, l’osservatore può dire:
-Può E darmi una linea su cui lavorare?-
“E” normalmente risponde a questa richiesta mostrando allo sperimentatore una scena o un avvenimento, e
il compito dell’osservatore è di aiutarlo ad avvicinarsi alla comprensione di ciò che vede. Questo può
essere fatto ponendo domande o facendo ripetere a chi sperimenta frasi relative all’avvenimento in
questione, o in altri modi. In certi casi l’osservatore può domandare:
-Cosa impedisce il lavoro di E?-
“E” può indicare a sperimentatore e osservatore cosa fare per migliorare il contatto con lui, ed in questo
caso può diventare una normale sessione.
Un osservatore molto esperto (Adams) dice che molti sperimentatori sono loro stessi un impedimento alla
terapia in quanto hanno una aspettativa troppo forte per qualche esperienza fenomenale. Questa tensione e
rigidità può davvero essere un ostacolo. In casi simili l’osservatore può dire:
-Supponiamo che in questa sessione non succeda nulla, magari anche nelle prossime 5 o 6 sessioni. Il
mondo si fermerà? Non continuerai a vivere come al solito, come prima?-
Questa tattica normalmente è sufficiente perché chi sperimenta smetta con questa ridicola fissazione, ed E
possa riprendere la terapia.
Alcolisti e altre persone che possono non essere in grado di dirigere bene la propria attenzione, possono
essere aiutati dai metodi esposti nella raccolta “Terapia centrata sul cliente” del dr. Carl Rogers. Questi
metodi sono tecniche di consultazione verbali che possono essere usati in una normale conversazione. Il
libro del dr. Rogers è raccomandato in quanto è un autorevole testo riguardo a molti fattori relativi alla E-
Therapy, un libro completo e che vale davvero la pena di leggere.
Un’altra importante procedura di E-Plus è, per l’osservatore, di provare ad “allenare” chi sperimenta a
raggiungere la “disattivazione(o spegnere)”, sottolineando però che non si deve far fermare la mente ma
lasciarla vagare, osservandola senza approvare o disapprovare. Gradatamente la mente si calmerà, è un
metodo che di solito ha successo.

C’è un’interessante forma di E-Plus Therapy che può essere chiamata “E-Doppio-Plus ” o “Iper-E”.
Cioè, l’E dell’osservatore dice all’osservatore cosa deve fare per aiutare lo sperimentatore a mettersi in
contatto con il proprio E. Suona miracoloso, vero?
Alcuni osservatori si sono accorti di poter dire, senza guardare, quando chi sperimenta è in disattivazione.
Non sono in grado di dire come, ma hanno sempre ragione. Apparentemente è il loro E a dirlo.
Alcuni sperimentatori possono dire quando un numero è un numero primo (2,3,5,7,…..127,…4481,.
numeri cioè non divisibili per nessun altro numero), all’istante e senza calcoli. Apparentemente è il loro E a
dirlo.
Tutti questi prodigi sono opera di E

Ora prendiamo uno sperimentatore che non riesce a entrare in contatto col il suo E, con un osservatore che
invece ha un buon contatto con il suo E. Non potrebbe l’E di chi sperimenta comunicare direttamente con
l’E dell’osservatore? Può essere l’E dell’osservatore che dice all’osservatore cosa fare o cosa dire? Non è
tutto ciò un contatto indiretto dello sperimentatore con il suo E?

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Questo è “Iper-E”. La difficoltà sta nel fatto che osservatori con un contatto così buono non sono tanti.

Una più rara forma di E-Plus Therapy può essere chiamata “E-Triplo-Plus” o “trasmissione di fuoco”.
Consiste nel trasmettere fuoco ad uno sperimentatore che ne ha bisogno per riuscire a contattare il suo E,
ed è possibile se l’osservatore ha fuoco in abbondanza da poterne passare a chi invece è carente. Così l’E di
chi sperimenta può lavorare con successo in un tempo minore. Di nuovo, questo tipo di osservatori è
piuttosto raro.
Ma nonostante tutto, c’è un bilanciamento naturale in tutto ciò. In generale la popolazione può essere divisa
in 4 parti:
1) Chi può rispondere alla Terapia E.
2) Chi ha bisogno di E+ o Terapia E assistita.
3) Chi ha bisogno di E++ o Terapia Iper-E.
4) Chi ha bisogno di E+++ o Terapia di Trasmissione di Fuoco.
Diciamo che la Terapia E non è difficile da apprendere. Ci saranno osservatori in quantità e livello giusto
per ciascuno dei 4 gruppi.

Che dire a proposito di un marito, una moglie o un figlio che rifiutano l’idea di terapia?
Una sorprendente percentuale di gente è sicura di stare bene e di non aver nessun bisogno di cambiare, ma
alcuni sono poi così carichi di tensione da irritare chi hanno attorno.
Come si può aiutare un bambino ad accettare l’idea di un “amico magico” dentro? Come si può far fare
terapia a una persona non-udente, o a chi è prevenuto sul fatto di fare una sessione?
“E” ci ha spiegato come fare.
Prendiamo come esempio A come osservatore di B in una sessione di Terapia E. Tutti e due chiedono ai
loro E (e anche all’E di C) di scaricare tensioni ed identificazioni di C attraverso B, che sarà una sorta di
procuratore per C. Questo può essere fatto anche senza che C lo sappia, in quanto, quando le tensioni
saranno sufficientemente scaricate, l’E di C spingerà C ad esprimere interesse per la terapia.
Vi sembra incredibile? Chiedete a chi ha provato.
Si può fare anche senza un osservatore: B può chiedere che le tensioni di C siano trasferite a lui per poi
essere scaricate.
Ovviamente, la terapia E è impossibile (per qualcuno) e Iper-E è miracoloso.
Può capitare per l’osservatore il momento per dire: “L’impossibile lo facciamo subito;per i miracoli
ci serve più tempo.”

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E-MINUS

Le parole “Io Sono” sono parole potenti; stai attento a cosa gli attribuisci perché ciò che tu stai reclamando
ha un modo per invertire la rotta e reclamare te!

Il compito di E è la rimozione delle identificazioni, e in questo campo E conosce tutto. Ma la mente


cosciente può imparare molto ed è un grande aiuto. E-Minus è l’arte di rimuovere consciamente le
identificazioni, ed è chiamato così perché non dipende propriamente da E in quanto può essere usata anche
da una persona nella quale E non si è manifestato.
Una certa informazione riguardo a E-Minus è utile a tutti. Meglio rileggere ora le pagine 17 e 18 dove sono
contenute delle informazioni relative a E-Minus.
=====
Ogni cosa, persona o idea è variabile, incerta, soggetta a cambiamenti senza preavviso. A volte certe idee
sembrano invariabili, ma può variare il nostro modo di pensarle. Non possiamo negarlo. Ma abitualmente
noi identifichiamo questi fattori variabili della vita con parole e simboli che non mutano. Questo causa una
notevole quantità di danni. Ci aspettiamo che cose, persone e idee siano più stabili e affidabili di quello che
possono essere, e questa aspettativa crea conflitto e sofferenza.

Supponiamo che due variabili chiamati John e Mary si sposino. Per un anno si completano l’una con
l’altro vivendo insieme in piacevole armonia. Poi John entra in una fase di alcolismo e Mary diventa
frigida, la situazione di piacevole armonia non esiste più e le due variabili (Mary e John) manifestano
amarezza e risentimento.
Perché? La piacevole armonia non è garantita per nessuno, così John e Mary si sentono traditi e
defraudati. Il problema è che due variabili hanno pensato di essere due costanti, dove le costanti erano
solo i nomi John e Mary e non le persone.
Se le due varianti avessero realizzato di essere tali, le fasi chiamate alcolismo e frigidità avrebbero potuto
presentarsi lo stesso ma ci sarebbero stati meno amarezza e meno risentimento, provocando quindi meno
ulteriori alcolismo e frigidità.
La disinformazione riguardo alle variabili è cosa letale.

Come l’informazione ti può aiutare?


Prima cosa, vedi che è così, vedi la sofferenza causata alle persone dal fatto di confondere un dato variabile
con uno costante.
Secondo, capisci come funziona. Tutto il meccanismo dei conflitti comincia a rivelarsi.
Terzo, cominci a integrarti. Infatti i conflitti che capisci non si presentano più.
Quarto, la tua mente migliora. Come risultato della tua integrazione, le tue facoltà mentali sono più chiare e
acute.
Quinto, comprendi completamente. Il tuo intuito è ora così profondo da poter aiutare gli altri oltre che te
stesso.
Sesto, diventi completamente integrato. Sei permanentemente libero da ogni forma di sofferenza causata
dalla disinformazione riguardo alle variabili. Tutti gli altri vantaggi della totale integrazione sono per te e
per aiutare altri a raggiungere la loro integrazione.

Ora, questo non è un testo su E-Minus. Il nostro scopo è quello di mostrare cosa sia E-Minus.
Fortunatamente ci sono buoni libri che contengono parecchio materiale utile, ed è raccomandabile usarli.
Sicuramente non c’è campo più adatto per prepararti a diventare osservatore.
Quali sono i libri che contengono più informazioni su E-Minus?
Alcuni sono romanzi e altri no. Se ti piacciono i libri di Emerson, leggili e studiali.
Una delle fonti americane migliori in merito al pensiero di E-Minus, è il libro “Foglie d’erba” di Walt
Withman, e anche il suo “Prefazione all’edizione del 1855”.
Uno scrittore più recente e utile, soprattutto a chi prende troppo seriamente la scienza ufficiale, è Charles
Fort (vedi: “I libri di Charles Fort” edizioni Holt).
Un romanzo con alcuni insegnamenti di E-Minus è “La sorgente” di Ayn Rand, e altri messaggi simili si
possono trovare in “Jean-Christophe” di Romain Rolland, e “La luna e la moneta d’argento” di Somerset
Maugham. “La morte del cigno dopo tante estati” di Aldous Huxley contiene osservazioni interessanti,

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come “Hypatia” di Charles Kingsley. Di più difficile lettura ma interessante per alcuni, è “Tutto e nulla” di
G.Gurdjieff e “Scienza e sanità” di A.Korzybski.
Socrate era un terapista di E-Minus e i suoi dialoghi più caratteristici sono da consultare, come pure il suo
“Apologia”. Leggere “La terra piatta” di Edwin Abbot esercita i muscoli di E-Minus, come “La filosofia
del e se” di Yaihinger. Chi ama la fantascienza troverà il pensiero di E-Minus nei romanzi di E.E.Smith e
nel romanzo “A” di A.E.Van Vogt.
I devoti dell’esotico troveranno materiale relativo a E-Minus in “Un abitante su due pianeti”, “Phylos”, “La
nona vibrazione”, “La chiave dei sogni”, “Il profumo dell’arcobaleno”, “Il tesoro di Ho”, e altri libri di
L.Adams.Beck. Storie d’avventura con la presenza di E-Minus sono “Tros di Samotracia”, “Luce nera”, “Il
guardiano del diavolo” di Talbot Mundy e “La spoletta”, “L’imperatore del mondo” di P.B.A.
“Una ricerca nell’India segreta” di Paul Brunton contiene interviste ad alcuni pensatori di E-Minus, come
pure “Dio è la mia avventura” di Rom Landau. “Filosofie indiane” di Zimmer è un buon testo, ma il trattato
sugli insegnamenti di E-Minus orientale più dettagliato è “Il tempo insegna” di P.B.A.

Il più importante insegnante di integrazione E-Minus, orientale di nascita ma di educazione occidentale, è


tuttora vivente. Questo uomo, Jiddu Krishnamurti (1895-), è riuscito in ciò che E vuole per noi, ed i suoi
dialoghi estemporanei sono molto utili a tutti coloro che li possono capire.
Possono essere richiesti a : “Krishnamurti Writings inc, Ojai, California. Tutti coloro che hanno letto i suoi
dialoghi li hanno molto apprezzati.

Si dice che ci siano tre tipi di maestri, - materiali, spirituali, e integrativi -.


I maestri materiali sono quelli che accettano l’uomo così come appare e si sforzano di lavorare con le leggi
e i principi che regolano la vita terrena, come: Hammurabi, Manu, Mosè, Confucio, Macchiavelli,
Blackstone, Marx, Freud, Emily Post.
I maestri spirituali vedono la vita diversamente e cercano di dirigerci verso una vita più “alta”,
contrapponendo “il fuoco” al sesso, una vita monastica a quella matrimoniale, una vita ascetica ad una
votata al raggiungimento di piaceri e guadagno, gli ideali a ciò che è ben visibile, la mente alla materia, la
fede allo scetticismo, ecc. Maestri come i grandi mistici e occultisti Madre Ann Lee, George Fox, Sri
Ramakrishna, Sri Chaitanya, Manly Hall, e molti sacerdoti.
I maestri integrativi non prendono parte a questa scelta tra materiale e spirituale. Sono interessati ad una
trasformazione integrativa dell’umanità verso una condizione più spontanea e meno meccanica, più libera e
con meno limiti, come Socrate, Withman, Emerson, Kapila, Krishna, Lao Tzu, ecc, chiunque come il tuo E.

Ci sono quindi 4 livelli di integrazione che possono essere raggiunti con i metodi di E-Minus, con o senza
l’aiuto di E.
Il primo livello è raggiunto quando si comprende completamente cosa sia la piena integrazione e come
ottenerla.
Chi riesce vede la meta e come raggiungerla, dopodiché si libera da tutte le idee e opinioni circa la natura
della integrazione personale. Essendo libero dalle teorie, questa persona è teoricamente libera ed ha la
certezza di arrivare alla libertà vera o piena integrazione, ed il successo è permanente ed irreversibile.
La totale amputazione di convinzioni speculative non è meno permanente di qualsiasi altra amputazione.
Questa condizione di sicurezza è raggiunta con un atto di comprensione o intuito. Non c’è altro modo.
Se la persona che ha raggiunto questa sicurezza va avanti nel lavoro di disidentificazione arriva al secondo
livello di libertà. Questo comporta un’integrazione emozionale e una diminuzione di fattori dispersivi di
una tale intensità da sperimentare il “fuoco”.
Se una persona due volte libera continua nel processo di eliminazione di tutte le forme di dispersione fisica
tanto da sperimentare il fuoco, raggiunge il terzo livello di libertà, una condizione libera da identificazioni
fisiche.
Infine se una persona tre volte libera prosegue nella rimozione di tutte le identificazioni senza rimpianti e
diventa spontanea e libera da ogni condizionamento del passato, raggiunge la piena integrazione.
Una tale persona non sarà più soggetta a paura, odio o dolore.

A pagina 10 sono indicate le 4 guide :

l’appagamento fisico (personale)

27
l’appagamento emozionale (relazionale)
l’appagamento mentale (associativo)
l’appagamento finale (trascendentale)

La quarta guida, che spinge alla ricerca di una religione, di una filosofia, di una risposta alle domande
fondamentali, è risolta permanentemente dal primo livello di libertà.
La terza guida, che spinge alla ricerca di riunione intellettuale in organizzazioni, gruppi, società è risolta
permanentemente dal secondo livello di libertà.
La seconda guida, che spinge alla ricerca di unione emotiva con amanti, familiari, stimoli e divertimenti, è
risolta permanentemente dal terzo livello di libertà.
La prima guida, che spinge a preoccuparsi della propria felicità, della propria sicurezza, del nostro futuro, è
risolta permanentemente dal quarto livello di libertà.

E’ possibile per te, raggiungere la piena integrazione.

28
REQUISITI

Sei un buono sperimentatore? Sei un buon osservatore? E-Therapy è una buona terapia? Chi ha scritto
queste pagine, è qualificato per parlarne? Ha fatto un buon lavoro?

Queste sono domande importanti e meritano un attento esame.

- Cosa devi fare per essere un buono sperimentatore?


1) Riconoscere che il tuo E non ha nessun interesse a convertirti ad alcun credo o “ismo”. Se ti senti incline
ad identificarti con qualche ideologia pre-fissata, non è per volere del tuo E.
2) Riconoscere che il tuo E non ti costringerà a fare nulla, non ha alcun desiderio di “dominare”. Se pensi
di ricevere l’ordine di recitare una preghiera a un angolo di strada, o di commettere adulterio con il tuo
vicino, non si tratta del tuo E, E non comanda.
3) Riconoscere che il tuo E non ti richiede nessun termine particolare. Sei libero di riferirti alla terapia E e
ai fenomeni osservati, come preferisci. Se non ti piace il metodo di presentazione di E-Therapy usato in
questo testo, scrivi tu una presentazione tua.
4) Riconoscere che il processo di integrazione richiede un cambiamento, preparati a cambiare. Il tuo
condizionamento passato ti mostra vizi e irritazioni, cerca di evitare entrambi. Se uno dei tuoi vizi è, per
esempio, fumare, cerca di ridurre il numero di sigarette ma che non siano troppo poche da esserne irritato.
Questo ti mette in uno stato neutrale che permette il cambiamento. Se non scambi E-Therapy con un’altra
persona, è giusto che tu paghi il tuo osservatore per il suo tempo. Che non sia troppo poco per non
sfruttarlo, e che non sia troppo per non essere sfruttato tu. Che il tuo motto in queste cose sia : né troppo né
troppo poco.
5) Non cercare di dominare il tuo E o il tuo osservatore, e non aspettarti di essere dominato da loro. Non
essere né autoritario né sottomesso. Considera il tuo E come compagno, guida e amico, e il tuo osservatore
come l’amico che ti accompagna a visitare E.
6) Non aspettarti che E e l’osservatore possano fare tutto il lavoro relativo alla tua integrazione. Osservati,
osserva i tuoi pensieri, le tue parole, le tue azioni, senza approvazione o disapprovazione, costantemente,
come fa E.

- Cosa devi fare per essere un buon osservatore?


1) Non lasciare mai che la tua ideologia interferisca con il tuo lavoro con E. Non ha importanza a che alto
livello tu possa essere come teosofo, Rosacrociano, semantico, sociologo, culturista, spiritualista, yogi, o
altro, tienilo per te quando sei in contatto con uno sperimentatore.
Se la conversazione prima, durante e dopo una sessione è piena delle tue opinioni ed interpretazioni dal
(per esempio) tuo punto di vista di psicologo, non sei adatto a fare l’osservatore di E-Therapy.
Osservatori veramente competenti di E, E+,E+ +,E+ + + dovrebbero aver raggiunto il primo, il secondo, il
terzo e il quarto livello di integrazione (vedi pagine 29 e 30). Dovresti almeno avere il primo.
2) In E-Therapy non dire a E o a chi sperimenta cosa fare, e in E-Plus-Therapy fallo meno che puoi.
3) Non fissarti ad un vocabolario fisso, tu e chi sperimenta sareste annoiati da una fraseologia standard.
Non è importante che nome dai a ciò che fai, è il fare ad essere importante.
4) Non sfruttare gli altri e non lasciarti sfruttare. Scambia i tuoi servigi come osservatore con altri servigi, o
fatti pagare –né troppo né troppo poco-.
5) Non diventare un ardente ammiratore della tua stessa intelligenza né dell’intelligenza altrui. Non essere
un leader né un seguace, e evita quelle persone che si aspettano da te che tu sia l’uno o l’altro.
6) Osservati nel tuo lavoro di osservatore, osserva le tue motivazioni con attenzione.

- E-Therapy è una terapia valida?


1) Non ha teorie o sistemi fissi ed esclusivi.
2) Non è una terapia in cui una persona ne controlla un’altra, l’osservatore non mette in pericolo chi
sperimenta.
3) Non richiede nessuna particolare terminologia.
4) Non è una terapia di sfruttamento.
5) Non prevede alcuna autorità, né gerarchia di ruoli.
6) Si sta diffondendo solo sui suoi risultati, non c’è nessuna organizzazione di propaganda.

29
- Lo scrittore di queste pagine è qualificato per parlarne?
1) Ha raggiunto il primo livello di integrazione con i metodi di E nel 1936 ma non ha risposto bene come
sperimentatore (c’è qualche risultato in E+,E++,E+++), quindi è lento nel suo processo di integrazione.
2) Vede queste pagine come un’introduzione, non sono un testo autorevole.
3) Raccomanda una terminologia flessibile.
4) Non vuole né sfruttare né essere sfruttato.
5) Accetterà compagni di cospirazione ma non discepoli, e vuole la stessa cortesia dagli altri.
6) Avendo scritto queste pagine egli rifiuta però di essere identificato con la Terapia E intesa come
movimento, e comunque farà anche altre cose.
Quindi questo scrittore pare qualificato abbastanza per scrivere questa “lettera di introduzione” ma non
possiede né sufficiente esperienza né qualifica per trattare l’argomento in modo più approfondito.
Prossimamente aspettiamo materiale più completo da altre persone più accurate.
Inoltre questa breve lettera di introduzione contiene alcune gravi omissioni:
Herbert A.Werthauer, nei primi giorni di lavoro con E, disse (potremmo chiamarlo –principio di
Werthauer):
-Lasciamo che sia E a decidere quando la sessione debba finire, e lo sperimentatore dovrà sempre sentirsi
bene almeno come quando la sessione è iniziata.-
Henry Hill domanderà all’E di chi sperimenta: -Potremmo terminare questa sessione in un’ora?-
“E” normalmente accetta e terminerà la sessione esattamente all’ora richiesta. Quando non accetta può
durare anche due ore, è il principio di Werthauer.
Parlare del principio di Werthauer è molto importante, perché, quando chi sperimenta dice che la sessione è
finita, l’osservatore chiederà: -Come ti senti?-. Se lo sperimentatore non si sente bene come quando è
iniziata, significa che la sessione non è terminata, e l’osservatore dovrà constatarne il termine solo al
momento giusto.
Quindi come può un osservatore chiedere che una sessione finisca? Si possono usare parole come:
-Se E reputa giusto terminare questa sessione entro pochi minuti, chiediamo che sia così. Se invece non è la
cosa giusta, la sessione può durare fino a che E desidera.-
Quanto spesso chi sperimenta può fare una sessione? Questo dipende dal tipo di terapia. Si è visto che un
intervallo inferiore ai cinque giorni può ostacolare il manifestarsi del “fuoco”, in quanto il corpo ha
bisogno di tempo per accumulare l’energia necessaria. In generale una sessione alla settimana o tre sessioni
ogni due settimane è la frequenza giusta per l’integrazione, che non viene velocizzata aumentando il
numero di sessioni.
Comunque queste sono indicazioni generali, ma gli E di sperimentatore e osservatore sono le guide
migliori.

Alcuni lettori hanno osservato che la parte relativa ad “ATTEGGIAMENTO” è incompleta, che si sarebbe
dovuto parlare di: sbadigli, rutti, gambe che pedalano, sbattere ritmico delle mani, contrazioni pelviche,
torsioni della testa, e tanto altro ancora. Certamente chi ha scritto dormiva quando ha scritto quel capitolo.

Altri hanno obbiettato che i benefici di cui si parla in “UN APPROCCIO” sono troppo stravaganti,
specialmente il commento “genio”. Chi scrive vuole mettere in rilievo che la mente super-cosciente è la
fonte di tutti i prodigi, così come la mente cosciente è la fonte di tutto ciò che è razionale e la mente sub-
cosciente è la fonte di tutto ciò che è automatico. Sappiamo di numerose persone che fanno una sessione di
E con la espressa speranza di un aumento di creatività in arte e scienze varie, e siamo a conoscenza di
parecchi miglioramenti di questo tipo dovuti alla terapia E.

Alcuni hanno domandato quale sia la posizione legale di un osservatore E. Leggete a pagina 2 e 24.
Troverete scritto che E è da intendersi come potere chiamato “Messia”, “Salvatore”, “il Padre Interiore”,
“Spirito Santo”, ecc., e che è E che fa terapia, e non l’osservatore.
E’ ben specificato che chiedere a E equivale a pregare, quindi un osservatore E formula una preghiera per
conto di chi sperimenta e attende con lui per vedere che risposta ci sarà. Non si ha notizia che in qualche
paese questo sia giudicato illegale, che si paghi per questo oppure no. C’è una storia interessante relativa a
E-Therapy, in “C’è un fiume” di Thomas Sugrue, che parla di Edgar Cayce e delle sue straordinarie
manifestazioni di E.

30
Alcuni hanno domandato “Come possiamo aiutare i malati di mente?”. Usate il metodo descritto a pagina
27, il metodo per procura. Non ci sarà nessun giudice o autorità medica che obbietterà mai su tale
trattamento, semplicemente perché nessun giudice o autorità medica prenderà in considerazione l’esistenza
stessa di tale trattamento a distanza. Non è neppure necessario che né l’osservatore né lo sperimentatore per
procura vadano a visitare la persona rinchiusa per problemi psichici, ma in alcuni casi può essere d’aiuto.

Parecchie persone si chiedono se la mente super-cosciente può risolvere altro che non riguardi
l’integrazione personale. Non siamo in grado di dire molto a questo riguardo, salvo che se i 10 poteri di E
potessero diventare disponibili per tutto il genere umano in tutti i modi che abbiamo osservato per il
singolo individuo, tutti i problemi odierni sarebbero risolti definitivamente.
A un bimbo, un adulto appare come virtualmente onnisciente, così come ad un adulto medio apparirà uno
sperimentatore di E che ha raggiunto l’integrazione.

Esiste un Istituto per l’Integrazione, che è sorto per aiutare tutte le persone interessate alla propria
integrazione e alle sue applicazioni. Se desideri continuare il tuo sviluppo in questo campo, manda 1$ o più
all’Istituto e riceverai la rivista “L’Integratore”. Nelle sue pagine troverai indicazioni circa letture o
registrazioni disponibili.

Per coloro che hanno risposto bene alla terapia, nulla di ciò che si conosce finora è meglio della Terapia E
così come esposto in queste pagine. Ma per coloro che non sono per ora riusciti, un nuovo metodo di E-
Plus è in via di sviluppo. Un metodo eccellente per i principianti è “Gruppo-E”, come presentato da Junius
Adams di San Francisco.
Un lavoro di squadra di “Iper-E” è stato iniziato e sviluppato da amici e famigliari di Edward Robles di
Fair Oaks, in California, e chi scrive ha istruito gruppi numerosi sull’uso di questa potente terapia.
“Terapia per procura” (pagina 27) è stata scoperta da parecchie persone indipendentemente, ed è stato
dimostrato, con strumenti elettronici, che la tensione di una persona può essere passata a un’altra per
essere poi scaricata. Persone con disturbi psichici sono state trattate con la terapia per procura e, per strano
che possa apparire, questo potere potente è attualmente considerato come un metodo di controllo remoto
per rimuovere le tensioni emotive e psicologiche che causano le guerre!

Chi scrive ha sviluppato E-Minus in una variante che sembra d’aiuto per molti e che si presenta come un
nuovo metodo chiamato “E-Suggestione” o E-S-Therapy che prevede di usare il potere della suggestione
per incrementare il successo dello sperimentatore con E. Questa terapia promette di produrre talenti come il
recente Edgar Cayce.

L’istituto sta portando avanti uno studio su di una “farmacia psichica” che è basata sul fatto che certe
vitamine, estratti endocrini, alcaloidi, ed altri preparati sono molto utili nei casi lenti.
Con tutti questi nuovi metodi, non ci saranno più “casi lenti”, così che “E” sarà raggiungibile per tutti.
Un centro primario di lavoro e ricerca integrativi è in programma all’Istituto, così come centri succursali in
varie città del mondo.
Con l’aiuto di E, ciò che si può fare, sarà fatto.

Questo libro è protetto dai diritti d’autore negli Stati Uniti e nel mondo dall’Istituto di Integrazione(1953)

31
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In una stesura precedente di questo testo, era riportato quanto segue :

Un Istituto di Integrazione è stato fondato per essere al servizio di chi è interessato alla propria
integrazione e alle sue applicazioni.
Chi ha dimostrato di aver raggiunto il primo livello di integrazione (vedi pagina 29), può diventare
direttore di questa organizzazione.
Se desideri conoscere se hai o no raggiunto il primo livello di integrazione, per favore manda all’Istituto le
tue risposte alle seguenti domande:
1- Cosa deve essere conosciuto, compreso in generale?
2- Cosa deve essere esaminato minuziosamente, attentamente?
3- Cosa deve essere rifiutato, sradicato, abbandonato?
4- Cosa deve essere conseguito, sperimentato, realizzato?
5- Su cosa bisogna lavorare, cosa deve essere praticato, sviluppato?
Rispondi a queste domande ampiamente quanto ti sembra necessario e appropriato, e le tue risposte
saranno esaminate da una persona accreditata.

Vuoi prendere parte ad un importante esperimento?


Ci sono dei numeri chiamati numeri di Mersenne che hanno un grande interesse per i matematici.
Alcuni di questi numeri sono numeri primi (vedi pagina 27), altri no. Determinare se un certo numero di
Mersenne sia o no un numero primo è qualcosa che va oltre le possibilità della scienza moderna. Il tuo E,
può farlo? Se hai una buona comunicazione con il tuo E, mandaci le tue scoperte circa i numeri di
Mersenne.
M2 = 22 - 1 = 3 , numero primo
M3 = 23– 1 = 7, numero primo
M5 = 25 – 1 = 31, numero primo
M7 = 27 – 1 = 127, numero primo
M11=211- 1 = 2047 =23 X 89
M13=213- 1 = 8191
M17=217- 1
M19=219- 1 e via così. Ci interessano i numeri di Mersenne M13, M17, M19 ,23, 29, 31, 37,41, 43, 47, 53,
59, 61, 67, 71, 73, 79, 83, 89, 97, 101, 103, 107, 109, 113, 127, 131, 137, 139, 149, 151, 157, 163, 167,
173, 179, 181, 191, 193, 197, 199, 211, 223, 227, 229, e via così. (tutti i numeri elencati sono numeri
primi)
Se il tuo E può dirti che M8191 è un numero primo, o che ha il fattore 599 (solo come esempio), possiamo
esaminare le tue risposte e dirti se (con l’aiuto del tuo E) hai fatto o no qualcosa oltre la portata della
scienza moderna e la capacità di qualsiasi cervello elettronico. (M8191, per esempio, è composto da 2466
numeri)
Se vuoi che il mondo riconosca i poteri di E velocemente, per favore aiutaci in questo esperimento.

Los Angeles, Gennaio 1952

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