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Università degli Studi ‘G.

d’Annunzio’, Chieti
Facoltà di Lettere e Filosofia
Dipartimento di Scienze dell’Antichità

SOMA 2005
Proceedings of the IX Symposium
on Mediterranean Archaeology,
Chieti (Italy), 24-26 February 2005

Edited by

O. Menozzi, M. L. Di Marzio
and D. Fossataro
Introduction by S. Trinchese
Preliminary editing by L. Cherstich
Castel Manfrino excavation edited by S. Antonelli

BAR International Series 1739


2008
This title published by

Archaeopress
Publishers of British Archaeological Reports
Gordon House
276 Banbury Road
Oxford OX2 7ED
England
bar@archaeopress.com
www.archaeopress.com

BAR S1739

SOMA 2005. Proceedings of the IX Symposium on Mediterranean Archaeology, Chieti (Italy),


24-26 February 2005

© the individual authors 2008

Logo drawing by E. di Valerio

ISBN 978 1 4073 0181 5

Printed in England by Butler and Tanner

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122 Banbury Road
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SOMA 2005 DSA projects & studies

Archeometria e Metodologie della Ricerca Archeologica.


Dall’analisi settoriale alla ricerca interdisciplinare

Vasco La Salvia
Metodologia della Ricerca Archeologica e Archeometria
Dipartimento di Scienze dell’Antichità,Università ‘G.d’Annunzio’, Chieti, Italy

The paper aims to investigate on the use of archaeometrical analysis within the context of the methodologies of the
Archaeological res
earch. Moreover, some of the methodologies recently introduced allow new re-interpretations of theories and methods.
It is generally very important to assist to the introduction of new technologies and methodologies in Archaeology,
however, new specialists and sciences have to be homogeneously integrated within a team interacting with an
interdisciplinary approach, in order to avoid misunderstanding and‘misinterpretations’.

Come indicato dalla stessa denominazione della materia, interdisciplinare volto a rompere le tradizionali barriere,
il termine Archeometria designa tutti i metodi che tanto accademiche quanto metodologiche, fra discipline
occorrono per “misurare l’antico.” Questa misurazione umanistiche e scientifiche. D’altro canto, tale barriera
concerne, però, delle grandezze fisiche, e quindi aveva cominciato a cedere già a partire dall’applicazione
“oggettive,” e non i caratteri esteriori o formali dei del metodo stratigrafico in archeologia, metodo geologico
singoli reperti di interesse archeologico e storico-artistico. per eccellenza, che ha finalmente donato allo scavo
Dunque, una tale misurazione dovrà avvenire attraverso archeologico una procedura “oggettiva.” Dunque, la
l’utilizzazione dei principi e delle tecniche tipici delle scientificità del metodo harrissiano consiste proprio
scienze esatte o naturali: applicazione dei metodi nell’aver dotato l’archeologia di una procedura
scientifici alla valutazione dei Beni Culturali, sembra indipendente da parametri soggettivi relativamente alla
quindi essere una definizione allo stesso tempo ampia e scoperta della sequenza stratigrafica che, non a caso,
precisa per una disciplina che non trova ancora piena ed Harris a scelto di far leggere e ricostruire in maniera
ufficiale collocazione nei settori scientifico disciplinari diagrammatica assecondando una scientista volontà di
relativi alle metodologie archeologiche. standardizzazione e formalizzazione delle procedure; un
È, dunque, evidente che i metodi archeometrici metodo di acquisizione dei dati, così, che si presenta
introducono nell’archeologia e nella storia dell’arte dei come oggettivo in quanto indipendente dal contesto di
metodi tipici delle scienze esatte, gettando così un ponte ritrovamento nel senso che la legge di successione
fra gli ambiti di ricerca umanistici e quelli delle scienze stratigrafica è valida sempre ed ovunque, dato che le
naturali. Più che rappresentare un problema, questa peculiarità culturali e/o cronologiche di un dato sito non
necessità interdisciplinare deve essere avvertita dai producono effetto alcuno sulla sua interpretazione
ricercatori come una importante risorsa. A rendere stratigrafica.1 Grazie a questo nuovo approccio, attento ai
possibile questo incontro di diverse competenze, è la processi di formazione del record archeologico e non
natura stessa dell’oggetto della ricerca archeometrica: soltanto all’aspetto monumentale estetico del reperto, la
essa si rivolge, infatti, con una prospettiva diacronica, ricerca archeologica si è definitivamente resa conto
allo studio del territorio, in quanto contesto archeologico, dell’enorme ed imprescindibile quantità di informazioni,
e della materia, in quanto materiale di lavoro e di carattere naturalistico ma di rilevanza storica, che sono
produzione di reperti/oggetti che, inseguito, vengono contenute negli “oggetti archeologici” e che devono
classificati come dei Beni Culturali. Entrambi, territorio e venir, quindi, valutati non più soltanto per il loro valore
materia, mantengono inalterate e costanti nel tempo estetico/monumentale ma come contenitori di dati. La
diverse caratteristiche fisico-chimiche che possono formazione del contesto archeologico ed il suo
essere, quindi, misurate: è, così, proprio questa continuità riconoscimento, infatti, grazie al metodo stratigrafico
fisico-chimica a consentire il collegamento, l’aggancio divengono e/o appaiono come il frutto di un processo
fra noi ed il passato, attraverso i metodi sviluppati dalle deposizionale/formativo che si svolge lungo l’asse del
scienze esatte ed applicate all’archeologia ed alla storia tempo e del quale sono riconoscibili tutte le diverse fasi,
dell’arte. procedendo, nello scavo, dalla più recente alla più antica.
Tuttavia, l’ambito di indagine dell’archeometria non è I manufatti archeologici non sono più, così, da vedersi
quello della scienza esatta, pura od applicata che sia, ma soltanto quali elementi tipologici utili per servire come
quello dello sviluppo diacronico delle civiltà umane, componenti in una sequenza evolutiva di forme ma
ovvero quello della storia. Dunque, i metodi devono essere considerati come frutto di un processo,
archeometrici sono chiamati a risolvere, attraverso
metodologie scientifiche, questioni di carattere 1
Tronchetti 2003: 30; “Il matrix di Harris è quindi, come si vede, un
squisitamente storico (nel senso umanistico del termine). diagramma di successione fisica, non un diagramma interpretativo dello
Viene ad essere ribadito, quindi, il carattere scavo.”

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anch’esso latore di informazioni essenziali, che va dalla Le risposte a queste tre domande possono essere date
loro produzione, alla distribuzione, al consumo ed al tanto in un modo che possiamo definire ‘dinamico,’
definitivo abbandono nel record archeologico. D’altro quanto secondo una prospettiva che possiamo dire
canto il riconoscimento del contesto materiale e ‘statica,’ senza volere per questo attribuire a tali aggettivi
funzionale dell’oggetto archeologico, è anch’esso un un qualsiasi tipo di giudizio di valore, negativo o positivo
momento fondamentale di informazione che sia. L’ottica dinamica sarà, dunque, attenta ai
stratigraficamente rilevante. Ogni reperto è, di fatto, un problemi posti dalla ricerca storica e sul campo e volta a
contributo al processo di formazione dello strato stesso in risolvere i problemi che sorgono dallo studio dello
quanto parte materica integrante del processo di sviluppo diacronico delle società umane mentre il punto
accumulo della stratigrafia. Il manufatto diviene così di vista statico sarà maggiormente concentrato sui
doppiamente informativo, per così dire, tanto da un punto problemi della conservazione e del restauro dei Beni
di vista interno (al processo di accumulo stratigrafico) Culturali, con una ricaduta pratica rilevante nelle
tanto da quello esterno (ovvero della caratterizzazione dei questioni inerenti alla musealizzazione degli stessi.
materiali che costituiscono il manufatto stesso). Come Certamente, questi due approcci non devono essere visti
messo in luce di recente da E. Giannicchedda per la e, di fatto non lo sono nel reale procedere della ricerca,
definizione dell’US di alterazione, assecondando un tale come ambiti esclusivi o vicendevolmente escludentisi.
principio, bene si evidenzia il corretto uso del metodo Ovviamente, tutte le informazioni guadagnate attraverso
stratigrafico che, lungi dal rappresentare un modo per le analisi effettuate, ad esempio, in vista del restauro di
misurare “semplicemente” le dimensioni di ogni strato e un manufatto sono, infatti, di interesse per la ricerca
la loro successione relativa nel tempo e nello spazio, storica potendo dare una serie di informazioni sul livello
serve a comprendere sopratutto il modo (processo) di di sviluppo delle tecniche utilizzate nella produzione
accumulo e formazione (antropica e non) degli strati, oppure sulla provenienza delle materie prime utilizzate.
informandoci dei processi che di fatto hanno “costruito” Tutto ciò, tentando di sottolineare come l’archeometria, a
le dimensioni spaziali e temporali della stratigrafia. Solo questo livello della ricerca, non dovrebbe mai essere
in questo modo, infatti, si può tentare una sistematica svilita a semplice metodo per rintracciare l’eziologia delle
ricostruzione di tutte quelle attività produttive che hanno patologie dei diversi materiali.
lasciato traccia, per quanto minuta, nel record Dunque, l’ingresso delle scienze in archeologia ha
archeologico. Naturalmente, ciò avviene (deve avvenire) consentito da un lato di stabilire una relazione forte con
in un’ottica olistica e non, come nel caso della scuola gli ambiti disciplinari scientifici, tradizionalmente lontani
veneta, secondo un processo parcellizzante che fa del dalla ricerca storica, e dall’altro, anche di poter accedere
particolare un elemento che lascia sfuggire del tutto il a tutta una serie di informazioni di carattere naturalistico
contesto (come di recente messo in luce da C. Tronchetti ma di rilevanza storica, prima di allora inarrivabili con i
nel suo Metodo e strategie dello scavo archeologico).2 metodi classici e tipici di un’archeologia esclusivamente
Dunque, secondo questo approccio, in particolare umanista. Materia interdisciplinare per elezione,
attraverso lo studio analitico della cultura materiale, l’archeometria deve, quindi, tendere a fornire, da un lato,
l’affermazione binfordiana, troppo spesso ritenuta una agli archeologi ed agli storici dell’arte un bagaglio di
mera esagerazione scientifica, secondo cui la nozioni che se non servirà certo a trasformarli in tecnici
documentazione archeologica permetterebbe di di laboratorio sarà sicuramente utile, più semplicemente,
espandere, potenzialmente senza limiti, la nostra per ‘raggiungere’ la coscienza dell’esistenza di una
conoscenza del passato, diviene, per alcuni aspetti, una notevole serie di metodologie scientifiche che possono
verità letterale.3 essere utili per risolvere e/o dirimere quesiti tipici delle
Gli interessi principali dell’Archeometria possono essere scienze storiche. Dall’altro, un definitivo inserimento in
riassunti sotto le tre tradizionali domande delle scienze ambito accademico dell’archeometria come disciplina
storico-archeologiche e, dunque, in ordine alfabetico, le pienamente inserita nell’ambito delle facoltà umanistiche
questioni che concernono il come, il dove e il quando, (attualmente l’archeometria è, come materia
un determinato evento storico si sia prodotto. Il perché ‘indipendente,’ inesistente dibattendosi fra i settori
non può essere ritenuto strctu sensu come una domanda scientifico disciplinari Fis07 e L-Ant/10, con il primo
propriamente pertinente alle tematiche archeometriche in sicuramente maggiormente centrato sulle problematiche
quanto riguarda uno stadio successivo, quello della di laboratorio e chiuso nelle facoltà scientifiche),
interpretazione dei dati, che sfugge ad ogni consentirebbe finalmente di formare personale
classificazione, essendo strettamente connessa alle specializzato con una specifica vocazione per le
condizioni ed alle considerazioni “soggettive” del o dei discipline archeologiche. Inoltre, avvicinando archeologi
ricercatori. A queste domande iniziali corrispondono i e scienziati e fornendo loro un terreno di analisi comune,
campi di indagine della caratterizzazione dei materiali, costringerà gli uni e gli altri a confrontarsi con domande e
della prospezione e della datazione dei reperti dati tipici di ciascuno ambito disciplinare, costruendo, in
archeologici che costituiscono le classi di riferimento questo modo, una rete di modelli, ipotesi e ricostruzioni
dell’indagine archeometrica. delle complesse linee di sviluppo delle diverse civiltà
umane che costituisce una ricchezza di inestimabile
valore per la ricerca. Infatti, muovendosi lungo una tale
2
Tronchetti 2003: 36-42; Giannichedda 2006: 185; Gianichedda 2004: prospettiva di analisi, la metodologia archeometrica, si
33-43. dimostrerà assai valida nel fornire alla stessa Archeologia
3
Come ben evidenziato in Vidale 2004: 9, Si veda anche Guidi 2006: dati e metodi che ne rafforzeranno non solo l’autonomia
102-104.

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disciplinare rispetto agli altri ambiti della indagine strade tortuose e percorsi non lineari piuttosto che
storica, ma le doneranno anche una maggiore capacità di seguendo una linea retta.
formare i propri paradigmi di ricerca e schemi esplicativi. Per questo l’archeometria, benché debba considerarsi a
Il termine Archeometria, infatti, fu coniato ed utilizzato pieno titolo una disciplina autonoma, almeno dal punto di
per la prima volta come titolo di una rivista specializzata vista accademico, non può fare a meno, nel tentativo di
Archaeometry, pubblicata dal 1958 dal Research contestualizzare i suoi risultati, di avvicinarsi ad altre
Laboratory for Archaeology and History of Art fonti, più o meno affini, che consentano di allargare le
dell’Università di Oxford, con il preciso scopo di favorire prospettive di ricerca e permettano una maggiore
una fattiva collaborazione fra scienziati, archeologi e comprensione dei dati scientifici in un ambito
storici dell’arte. propriamente storico. Un tale approccio vale per tutti gli
In conclusione, l’angolazione che si è cercato di fornire ambiti della ricerca archeometrica, dalla prospezione alla
nel corso di questa breve e semplice riflessione, è quella datazione alla caratterizzazione dei materiali. Non esiste,
di un archeometria completamente inserita in una infatti, un solo campo di applicazione della ricerca
prospettiva storica, non ancella della ricerca archeologica scientifica che possa definirsi auto esaustivo. Ciò vale a
né semplice mezzo per tentare improbabili oggettivazioni maggior ragione per le scienze storico archeologiche che
di un sapere che resta essenzialmente vincolato a rappresentano comunque l’orizzonte dei dati e delle
parametri umanistici. Non quindi, secondo un punto di analisi archeometriche.
vista statico per il quale l’approccio archeometrico può Ogni datazione assoluta, ogni prospezione, ogni analisi
essere utilizzato solamente in merito a questioni di dei caratteri dei materiali deve tener conto del fatto che,
restauro e/o conservazione dei Beni Culturali o nel caso specifico dell’archeometria, ci si muove sempre
relativamente a problemi di antiquaria, come nel caso entro una prospettiva diacronica, all’interno della quale i
delle prove di autenticità. cambiamenti sono determinati continuamente e
Al contrario deve prevalere una prospettiva secondo la congiuntamente da eventi naturali e da eventi culturali,
quale l’archeometria possa rientrare a pieno titolo, e non per meglio dire dal rapporto dell’uomo con gli oggetti e,
solo in appendice, come relativamente spesso accade attraverso di essi, con la natura ovvero con l’ecosistema.
nelle pubblicazioni scientifiche, nel complesso e Per gli aspetti direttamente legati alla ricostruzione delle
complessivo filone della indagine storico-archeologica. tecniche di produzione e dell’origine dei manufatti,
L’orizzonte culturale entro il quale si è provato a restare, certamente, l’Archeologia della Produzione e la Storia
dunque, è quello della presentazione di un modello della Scienza e della Tecnica offrono ampie possibilità di
generale della ricerca storico archeologica come ambito confronto e, così, migliori condizioni di comprensibilità
disciplinare che si deve per forza di cose articolare per dei dati archeometrici.
processi e non per singoli oggetti. Lo svolgersi stesso Dal momento che, infatti, abbiamo stabilito che centrale
delle civiltà umane non può che definirsi un processo nel nostro ragionamento è una prospettiva di ricerca
lungo il corso del tempo. Certamente, questo percorso storica, nel senso più ampio del termine, articolata per
non è lineare né sempre progressivo, nel senso di un processi, la raccolta di informazioni, più o meno
continuo accumulo di conoscenze monodirezionale. definibili come complementari, per la ricostruzione delle
La storia dei diversi aspetti della storia umana non deve e catene operative della produzione preindustriale diventa
non può essere, quindi, ridotta alla costruzioni di serie di un’attività fondamentale e non meramente accessoria.
oggetti che si ritengono, a vario titolo, più o meno Lo studio dei cicli di produzione, distribuzione e
rappresentativi di diverse fasi o livelli storico-culturali. consumo dei manufatti è in grado, quindi, non solo di
Al contrario, la ricerca deve tentare la strada della contestualizzare il dato archeometrico, ma spesso è
profondità e della analisi della complessità, ovvero quella l’unica fonte possibile per riuscire a stabilire che tipo di
che porta alla comprensione dei processi che hanno questioni l’archeometria è chiamata a risolvere.
materialmente costruito oggetti e paesaggi del passato in Le analisi archeometriche non sono allora un orpello
direzione della ricostruzione, dunque, dell’articolato della ricerca ma, tuttavia, per essere essenziali, o meglio
rapporto uomo-ambiente. Lungo un tale orizzonte di coessenziali al processo stesso della ricerca, devono avere
analisi, i metodi archeometrici diventano imprescindibili un indirizzo analitico preciso. Una tale precisione, spesso,
ed i soli in grado di restituire completezza alle ipotesi di può anche non risiedere immediatamente nel dato
ricostruzione del trascorso umano. L’archeometria assoluto ma, ad esempio, può riscontrarsi nella
fornisce, così, alcuni strumenti per la ricostruzione di strutturazione di un chiaro progetto di ricerca: la
molti aspetti delle civiltà umane permettendo una più costituzione di una banca dati sulla tecnologia ceramica o
agevole localizzazione delle emergenze archeologiche, metallurgica di un determinato gruppo umano, presenterà
una maggiore capacità di costruire orizzonti cronologici, una iniziale “scarsa precisione” nell’assemblaggio delle
una capacità senza uguali di leggere la storia tecnico singole risposte analitiche ma, invece, conserverà, nel
produttiva e, di conseguenza, di distribuzione ed uso lungo periodo, tutto il suo valore nel risultato finale,
degli oggetti. frutto proprio del coerente assemblaggio delle molteplici
In questo senso le metodiche archeometriche non risposte analitiche, che prese nel loro insieme saranno in
semplificano certo il lavoro dell’archeologo ma, al grado di fornire un quadro complessivamente esaustivo
contrario, tendono a complicarlo in quanto offrono una del livello tecnologico in esame.
maggiore profondità di campo, non sempre facile da L’esame storico tecnologico, di solito incentrato sullo
gestire, che mette spesso in luce i passi contradditori della studio della sola morfologia degli strumenti e sull’analisi
storia. Infatti, il cammino della civiltà si snoda lungo delle linee generali di sviluppo del progresso scientifico,

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si arricchisce in questo modo, ovvero attraverso trovano la loro collocazione esplicativa, da un punto di
l’utilizzazione delle metodologie archeometriche, della vista storico-archeologico, soltanto nel contesto generale.
possibilità di approfondire l’indagine studiando da vicino Ogni analisi rappresenta, quindi, un punto di partenza e
sia le tecniche vere e proprie di produzione (per mezzo non di arrivo, un modo per meglio comprendere il
delle analisi di caratterizzazione dei materiali) sia le complesso percorso delle civiltà umane nel tempo.
ricadute in campo pratico-tecnologico delle idee teorico
scientifiche. Bibliography
In conclusione, il percorso interdisciplinare delle
metodologie archeometriche risulta essere GIANNICHEDDA, E. (2006) Uomini e Cose, Bari.
complessivamente positivo e propositivo in quanto GIANNICHEDDA, E. (2004) L’incorreggibile ‘Harris’
permette, in prima istanza di abbattere i tradizionali ed altre questioni. IN: Archeologia dell’Architettura 9,
steccati accademici fra diversi settori disciplinari; inoltre, 33-43.
consente una maggiore capacità di focalizzare gli GUIDI, A. (2006) I metodi della Ricerca Archeologica,
obiettivi di differenti ambiti specifici della ricerca. Questa Roma/Bari.
specificità non è in reale contraddizione con il carattere VIDALE, M. (2004) Che cos’è l’etnoarcheologia, Roma.
eminentemente interdisciplinare dell’archeometria in TRONCHETTI, C. (2003) Metodo e strategie dello scavo
quanto, invece di costituire e costituire un mero archeologico, Roma.
specialismo, autorizza la lettura di approfondimenti che

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