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2009
Secondo quanto prescritto dall’art. 54 del D.P.R. n. 917/1986, il reddito di lavoro autonomo
è determinato effettuando la differenza tra i compensi e le spese avendo riguardo, nella
maggior parte dei casi, agli avvenuti incassi e agli effettivi pagamenti delle spese. Tuttavia
sono previste alcune eccezioni in quanto, sia pure con riferimento per alcune tipologie di
costi, trova applicazione il principio di “maturazione”. Si tratta, ad esempio, dei canoni di
locazione finanziaria che possono essere considerati in deduzione dal reddito in base al
principio di competenza e lo stesso principio riguarda i criteri di computo della quota del
trattamento di fine rapporto riferibile ai lavoratori dipendenti assunti dal professionista.
A parte queste (ed altre) eccezioni gli obblighi contabili degli esercenti arti e professioni
sono praticamente strutturati in modo da consentire la determinazione del reddito
conseguito nell’esercizio dell’attività in base al predetto criterio di cassa. Pertanto non è
sufficiente la sola tenuta dei registri Iva in quanto non sono di per sé idonei a tenere conto
degli avvenuti incassi dei compensi e del pagamento delle spese.
Prima di entrare nei dettagli della disciplina in analisi è opportuno effettuare qualche
considerazione di tipo generale.
Il professionista obbligato alla tenuta della contabilità semplificata, ovvero che si avvale
volontariamente della contabilità ordinaria, rimane comunque soggetto all’applicazione
degli studi di settore. Non sussistono reali vantaggi ad adottare un regime contabile
anziché un altro. L’unico beneficio derivante dall’adozione del sistema contabile ordinario
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N. 10 del 19.03.2009
Il regime dei minimi trova la sua disciplina nell’art. 1, commi da 96 a 117 della legge
Finanziaria del 2008.
In questa sede non saranno presi in esame i presupposti per l’applicazione del predetto
regime. Tuttavia gli obblighi contabili sono praticamente inesistenti. In pratica i predetti
soggetti sono esonerati dagli obblighi:
NOTA BENE
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N. 10 del 19.03.2009
La contabilità semplificata
Il regime contabile semplificato dei professionisti trova la sua disciplina, ai fini delle
imposte sui redditi, nell’art. 19 del D.P.R. n. 600/1973. In base alla disposizione citata i
contribuenti “devono annotare cronologicamente in un apposito registro le somme
percepite sotto qualsiasi forma e denominazione nell’esercizio dell’arte o della
professione, anche a titolo di partecipazione agli utili …”. L’obbligo deve essere assolto,
sotto il profilo temporale, entro 60 giorni dagli incassi o dall’effettuazione dei pagamenti
delle spese.
• il registro cronologico degli incassi e pagamenti e dei registri obbligatori ai fini Iva
(acquisti, fatture e corrispettivi);
• in alternativa potranno essere utilizzati i registri previsti ai fini Iva integrati con le
registrazioni ai fini delle imposte sui redditi, cioè con l’indicazione delle date di incasso
e pagamento.
NOTA BENE
Ai fini delle imposte sui redditi non è sufficiente la sola tenuta dei registri obbligatori ai fini
Iva senza fornire indicazioni a proposito degli avvenuti incassi dei compensi e dei
pagamenti delle spese.
Tuttavia sono possibili ulteriori semplificazioni. Ad esempio, se nel corso del periodo
d’imposta il professionista ha incassato tutte le fatture ed ha pagato tutte le spese,
saranno sufficienti solo le registrazioni ai fini Iva senza che vi sia la necessità di fornire
ulteriori indicazioni. In alternativa, sarà possibile indicare in calce ai registri Iva,
l’ammontare complessivo delle somme non incassate e/o non pagate.
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N. 10 del 19.03.2009
Non è obbligatoria la tenuta del libro dei beni ammortizzabili (ove indicare il costo storico,
le relative quote, etc). Le informazioni relative ai cespiti possono essere riportate:
La contabilità ordinaria
La contabilità ordinaria è facoltativa nel senso che il professionista può adottare tale
regime contabile in base ad una specifica scelta ed indipendentemente dall’ammontare dei
compensi percepiti nel periodo d’imposta precedente.
L’obbligo consiste nella tenuta del registro dei movimenti finanziari, da utilizzarsi in luogo
del registro cronologico degli incassi e dei pagamenti. Il predetto registro deve riportare:
Il predetto registro può essere altresì compilato utilizzando il metodo della partita doppia,
sempre che sia osservato il principio di cassa. La possibilità è prevista dall’art. 2 del DM
20 dicembre del 1990.
In base al predetto regime contabile sono altresì obbligatori i registri previsti dal D.P.R. n.
633/1972 ai fini Iva.
• il registro delle movimentazioni finanziarie e dei registri obbligatori ai fini Iva (acquisti,
fatture e corrispettivi);
• in alternativa potrà essere istituito il solo registro delle movimentazioni finanziarie
integrato con le registrazioni ai fini Iva.
Non è obbligatoria la tenuta del libro dei beni ammortizzabili (ove indicare il costo storico,
le relative quote, etc). Le informazioni relative ai cespiti possono essere riportate:
Facoltativamente può comunque essere istituito il libro dei beni ammortizzabili ove
indicare i predetti elementi.
Nicola Forte