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FIBROSI CISTICA
E’ una malattia autosomica recessiva, chiamata in molti testi mucoviscidosi. Il gene interessato è CFTR e si
trova sul cromosoma 7. Purtroppo sono tante le mutazioni a carico di questo gene e questo fenomeno sta alla
base di uno spettro di variabilità clinica estremamente ampio (la malattia si può manifestare in maniera molto
lieve: ci sono casi in cui i bambini affetti hanno episodi recidivanti di bronchite e la fibrosi cistica non viene
riconosciuta).
L’incidenza è estremamente alta: 1/3200 nati vivi. Questo dato si riferisce alla popolazione di origine
caucasica, per cui vi rientrano molti europei. In base a questo dato è stata calcolata la prevalenza della
malattia nella popolazone generale europea, ossia la percentuale degli eterozigoti: una percentuale compresa
tra il 2% e il 4% della popolazione generale è portatrice di una mutazione a carico del gene CFTR.
NEUROFIBROMATOSI
E’ una malattia estremamente frequente e talvolta viene sottovalutata perché può dare anche solo
alterazioni estetiche, ma questo è solo l’epifenomeno.
Sono note due forme di neurofibromatosi: tipo I e tipo II. Fenotipicamente presentano somiglianze, ma la
genetica è diversa. La trasmissione è di tipo autosomica dominante.
Quella che a noi interessa maggiormente è la neurofibromatosi di tipo I. L’incidenza è di 1/3000 nati: per
una malattia a trasmissione autosomica dominante è un valore molto elevato. Il gene che subisce la
mutazione è NF1, situato sul cromosoma 17. Esso codifica per la neurofibromina, proteina
oncosoppressore che interagisce con p21. Il fenotipo è caratterizzato da numerosi neurofibromi, ossia
tumori neuronali, presenti in tutto il corpo, che però si rendono manifesti soprattutto a livello cutaneo; i
più gravi sono quelli a livello degli organi interni. Altre caratteristica sono le lesioni pigmentate “a
caffèlatte” della cute e gli amartomi pigmentati dell’iride, detti anche noduli di Lisch. Un amartoma è una
malformazione che comprende più vasi e tessuto stremale che non ha l’organizzazione tipica di un tessuto
funzionale.Queste manifestazioni fenotipiche possono variare di importanza: si va da soggetti con pochi e
piccoli neurofibromi cutanei e macchie pigmentate cutanee di notevoli dimensioni a pazienti con grave
disabilità legata alla diffusione negli organi interni dei neurofibromi. Questi nel 5% dei casi possono
andare incontro a trasformazione maligna e tale fenomeno riguarda soprattutto quelli a livello viscerale,
che sono più difficili da controllare; per questo è difficile fare una diagnosi precoce. L’evento è raro per le
lesioni della cute.
La di neurofibromatosi di tipo II è molto più rara e anche più grave. E’ caratterizzata dallo sviluppo di
multipli tumori; la mutazione è a carico del gene NF2 , situato sul cromosoma 22, che codifica per la
merlina, proteina la cui funzione è ancora oggetto di studio. Si pensa che intervenga nel meccanismo di
inibizione da contatto nella proliferazione cellulare.
MALFORMAZIONI
- labiopalatoschisi;
- spina bifida;
- malformazioni cardiache, che vanno dalla pervietà del dotto arterioso alle malformazioni valvolari.
Dietro a queste alterazioni c’è uno spettro di alterazioni minori alcune delle quali non sono
clinicamente evidenziabili.
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
- malattia ischemica del cuore, che dipende da tantissimi fattori, ma ha basi genetiche;
- ipertensione arteriosa sistemica;
- ipercolesterolemia, ben diversa dall’ipercolesterolemia familiare: è un aumento dei valori di
colesterolo fortemente influenzato dalla dieta che si associa ad alterazioni di altri metabolismi, come
quello glucidico.
MALATTIE METABOLICHE
- diabete;
- iperuricemia e gotta. Sono due fenomeni diversi: l’iperuricemia è un aumento dei livelli di acido urico,
la gotta è causata dall’iperuricemia, perché è una malattia dovuta alla precipitazione dei cristalli di
acido urico. Non necessariamente i pazienti con iperuricemia presentano gotta; ciò significa che questa
ha un substrato genetico più complesso.
NEOPLASIE
- prostata;
- mammella;
- melanoma;
- intestino;
- ovaio.
Questi sono solo alcuni esempi, in realtà questa classe è la più numerosa.
MALATTIE RESPIRATORIE
- asma bronchiale;
- enfisema polmonare;
- allergie, come le riniti.
In una stessa famiglia ci possono essere soggetti con diversi tipi di patologie dell’apparato respiratorio,
correlate tra loro. Ad esempio, una madre asmatica può avere un figlio con rinite allergica e viceversa. Ciò
che unisce le manifestazioni sembra essere l’alterazione del sistema immunitario; l’interazione con
l’ambiente poi determina quale delle due manifestazioni cliniche si verificherà.
Meritano un discorso a parte i disturbi pervasivi dello sviluppo. Sono disturbi di natura psichica o
psicologica diagnosticati nel bambino in accrescimento. Già a 24 mesi è possibile fare una diagnosi; le
manifestazioni possono variare in modo significativo, sono malattie molto frequenti e nelle forme più lievi
si può intervenire e fare una diagnosi precoce. Rientra in questa sfera di patologie anche l’autismo.
E’ dubbia la possibilità di fare un intervento preventivo nel caso di schizofrenia e disturbo bipolare.
Sindrome di Down
Può essere dovuta a traslocazione ma nel 95% dei casi è legata a trisomia 21 per mancata disgiunzione
meiotica. Nel 4% dei casi si tratta di traslocazione robertsoniana (14;21), questi sono casi con ricorrenza
familiare e possono essere ereditati ma non sempre danno il fenotipo malato per ereditarietà. Nel 50% dei
casi che rientrano in questo 4% il fenotipo malato deriva da nuove mutazioni.
L’incidenza è di 1/800, ma questa è un’incidenza globale che non tiene conto di altri fattori. Considerando
l’età della madre, vediamo che l’incidenza è di meno di 1 caso su 1500 nati vivi per donne che
partoriscono prima dei 30 anni e di 1/25 per donne che partoriscono dopo i 40 anni.
E’ la mutazione cromosomica congenita più comune ed è la più frequente causa di ritardo mentale. Se la
mutazione avviene durante l’embriogenesi si avrà un mosaico: le manifestazioni dipendono da quante
cellule hanno subito la mutazione.
Il fenotipo può variare da forme più o meno gravi, ma questa variabilità non dipende dal fatto che sia una
traslocazione o una trisomia. L’ unico caso in cui la variazione è significativa è il mosaico.
Per quanto riguarda le manifestazioni cliniche, nell’80% dei casi si ha ritardo mentale grave con un Q.I.
inferiore a 50. Nel 40% dei casi si hanno malformazioni cardiache e questa è la principale causa di morte
nel lattante se non curata per tempo: si va dalla pervietà del setto interatriale o del setto interventricolare ai
difetti valvolari. Gli affetti da questa sindrome possono anche presentare malformazioni del tratto gastro-
enterico, come l’atrofia dell’esofago, e anche in questi casi è necessario intervenire chirurgicamente nei
primi giorni di vita. Ancora, c’è un elevato rischio di sviluppare leucemia acuta e, quasi tutti i soggetti che
superano i 40 anni di età, mostrano segni di malattia degenerativa cerebrale, ossia una forma precoce di
Alzheimer.
Un’altra alterazione che determina manifestazioni cliniche importanti è l’alterata risposta immunitaria, che
li predispone o ad infezioni gravi oppure a malattie autoimmunitarie, abbastanza frequenti.
Attualmente l’aspettativa di vita di questi pazienti è di 47 anni; nell’ultimo ventennio è aumentata
tantissimo. Se i pazienti affetti riescono a superare il primo anno di vita, sino a i 40 anni di età non hanno
una maggiore mortalità rispetto alla popolazione generale perché la mortalità si ha soprattutto nel lattante
a causa dei difetti cardiocircolatori o delle infezioni polmonari ricorrenti.
Altri problemi frequentemente riscontrati sono: rinite cronica, congiuntiviti, periodontite; malattie della
tiroide, sia ipo- che ipertiroiditi; leucemie linfoidi acute; infine, per alterazioni cerebrali, elevato rischio di
manifestare malattia epilettica.