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FACOLTÀ DI INGEGNERIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO
Il taglio: introduzione
• Di rado le travi sono sollecitate a sola flessione o presso-flessione:
normalmente queste azioni sono accompagnate dal taglio,
sollecitazione che produce tensioni tangenziali.
La presenza della sollecitazione di taglio è legata alla variazione
lungo l’asse della trave del momento flettente secondo la formula:
V = dM / dx
P
M M
V V
1
Il taglio: introduzione
• La presenza delle tensioni tangenziali rende incoerente il semplice
modello del calcestruzzo privo di resistenza a trazione, in quanto il
trasferimento di queste tensioni dalla parte tesa della sezione
(l’armatura) a quella compressa richiede la partecipazione del
calcestruzzo presente nella zona tesa (trascurato nella teoria della
flessione). La resistenza a trazione del calcestruzzo, anche se
modesta, svolge un ruolo essenziale nel funzionamento delle travi
sollecitate a flessione e taglio.
• In molti casi gli effetti delle sollecitazioni di taglio risultano critici
per la resistenza degli elementi in cemento armato. Essendo
provocato dalla rottura del calcestruzzo teso, il collasso dovuto alle
forze di taglio è di tipo fragile (improvviso, accompagnato da piccole
deformazioni), quindi estremamente pericoloso: occorre dunque
rendere la resistenza a taglio degli elementi maggiore di quella a
flessione.
Il comportamento a taglio
• Materiale con comportamento elastico-lineare
Le tensioni tangenziali si possono calcolare con
la relazione derivata mediante la teoria
approssimata di Jourawski:
τ(y) = V S(y) / I b(y)
τmax = V / z b
2
Interazione taglio-flessione
Principali meccanismi
di resistenza al taglio
Dall’equazione indefinita dell’equilibrio, esprimente il taglio come
derivata del momento flettente,
dM
V =
dx
e dalla equivalenza tra momento flettente e prodotto della
risultante delle tensioni di trazione T (o compressione) per il
braccio della coppia interna z si ottiene:
d dT dz
V = (Tz ) = z +T
dx dx dx
3
Il comportamento delle travi in cemento armato
fessurate per l’azione della flessione e del taglio è
piuttosto complesso e la stima dell’entità dei contributi
forniti dai diversi meccanismi non sempre si può
dedurre sulla base della sola legge tensione–
deformazione del materiale; spesso si deve ricorrere a
formule empiriche, giustificate dai risultati di
esperimenti di laboratorio e dal loro utilizzo pratico.
Sperimentazione di laboratorio
Modello fisico
M + Fa
M/V=a
V +
- F
4
Resistenza
travi sollecitate a flessione e taglio
Modalità di collasso
travi sollecitate a flessione e taglio
5
Modalità di collasso
travi sollecitate a flessione e taglio
2 1
Modalità di collasso
travi sollecitate a flessione e taglio
3 2 1
6
Comportamento sperimentale
travi sollecitate a flessione e taglio
320 mm 270 mm
190 mm
a/d
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
Comportamento sperimentale
travi sollecitate a flessione e taglio
a/d
320 mm 270 mm
190 mm
4.0
5.0
6.0
8.0
7.0
7
Valutazione
delle direzioni principali di tensione
τ
1
σξ=τxy
I stadio II stadio
σ
P
τ
2 σξ
I stadio II stadio
σ
P
8
Valutazione teorica delle direzioni
principali di tensione
τ σξ
3
I stadio II stadio
σ
P
9
Valori limite
La normativa (EC2) definisce tre valori limite per il taglio V:
• VRd1 Resistenza di calcolo dell’elemento privo di armatura a
taglio
• VRd2 Massima forza di taglio di calcolo che può essere
sopportata senza rottura delle bielle compresse
convenzionali di calcestruzzo
• VRd3 Forza di taglio di calcolo che può essere sopportata da
un elemento con armatura a taglio
Alle tensioni ammissibili erano richieste le tre verifiche:
τ < τco per controllare se le tensioni nel cls sono molto basse e
quindi è possibile non calcolare espressamente
l’armatura a taglio
τ < τc1 per controllare se la sezione è accettabile (cls in grado
di sopportare le tensioni indotte dal taglio)
σ < σs per l’armatura a taglio, per controllare se è sufficiente
Se …
Vsd < VRd1 non è richiesta armatura a taglio
(deve essere previsto un minimo di normativa)
10
Nel caso del taglio, i risultati ottenuti nella verifica alle
T.A. possono essere anche notevolmente differenti da
quelli dello stato limite ultimo, a causa della differenza
tra i modelli usati nei due casi.
Si può ritenere che il metodo allo stato limite ultimo sia
più rispondente al reale comportamento delle
strutture, mentre le formulazioni usate nel metodo alle
T.A. sono in genere (ma non sempre) più cautelative.
puntone inclinato
(dente del pettine)
armatura a flessione
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Modello a pettine
Le fessure che attraversano la zona tesa della trave la separano in
tanti blocchi di calcestruzzo che si comportano come mensole
incastrate nella parte superiore compressa dell’elemento.
Quando agisce il meccanismo resistente del comportamento a trave,
la mensola è sollecitata dalla forza ∆N = N1 - N2, prodotta dalla
variazione della forza di trazione dell’armatura. A questa
sollecitazione si oppongono le seguenti azioni resistenti:
Modello a pettine
Analisi della sollecitazione
V V
x
Nc Nc+ ∆Nc
d 45°
z
d-x
Ns Ns + ∆Ns
∆x
12
Sezione di scorrimento
analisi della sollecitazione
V V
x
Nc Nc+ ∆Nc
d 45°
z
d-x N0
d−x−∆x/4
M0
Ns Ns + ∆Ns
∆x
∆Ns V ∆x
N0 = - =-
2 2 z
⎛ ∆x ⎞ V ∆x ⎛ ∆x ⎞
M0 = -∆Ns ⎜ d - x - ⎟ =- ⎜ d-x-
⎝ 4 ⎠ z ⎝ 4 ⎟⎠
13
Corrente compresso
analisi della tensione
Se si prende in esame il concio di estremità della trave in
corrispondenza dell’appoggio, delimitato dalla prima lesione a
taglio, si ricava dall’equilibrio alla rotazione rispetto all’appoggio:
Nc = V
La sezione del corrente è soggetta a sforzo normale di
compressione e taglio. Supponendo per semplicità che le tensioni
dovute a ciascuna delle caratteristiche di sollecitazione siano
costanti nella sezione, si ha:
N V
σ= C τ=
b x b x
e quindi σ = τ.
2
σ ⎛σ⎞
Il cerchio di Mohr centro C = ⎛⎜ , 0 ⎞⎟ ; raggio R = ⎜ ⎟ +τ
2
⎝2 ⎠ ⎝2⎠
corrispondente è
caratterizzato da: ⎛σ⎞
2
σ
tens. princ. di trazione σξ = ⎜ ⎟ +τ −
2
⎝2⎠ 2
14
Altri contributi alla resistenza del dente
Ingranamento degli inerti
15
Altri contributi alla resistenza del dente
Effetto dello sforzo assiale
Resistenza di elementi
non armati a taglio
Resistenza
Resistenza a taglio del dente
del modello a pettine Resistenza del
+ corrente
COMPORTAMENTO
contributo
A ingranamento inerti
TRAVE
contributo
spinotto (bietta)
contributo
COMPORTAMENTO sforzo normale
A
ARCO
16
Elementi non armati a taglio
4.3.2.3. Elementi che non richiedono armatura a taglio
La resistenza a taglio di calcolo VRd1 è data da:
[ ]
VRd1 = τ Rd k (1,2 + 40 ρl ) + 0,15 σcp b w d
EFFETTO ARCO
17
Elementi non armati a taglio
Applicazione
Dati:
- Trave a sezione rettangolare
- b = 30 cm
- h = 60 cm
- Asl = 5φ20 = 15.7 cm2
- c = 3 cm
- V = 75 kN
18
Applicazione
Tensioni ammissibili
- Calcolo tensioni tangenziali ammissibili
R ck − 15 30 − 15
τc0 = 0.4 + = 0 .4 + = 0.6 N / mm 2
75 75
R − 15 30 − 15
τc1 = 1.4 + ck = 1.4 + = 1.83 N / mm 2
35 35
σs = 255 N / mm 2
- Tensione max nel cls:
75000
τcm = = 0.49 N / mm 2 < τc0
0.9 ⋅ 570 ⋅ 300
- Solo armatura minima da normativa:
A sw V
= 0.1 ⋅ b* = 0.1 ⋅ = 2.44 cm 2 / m
s 0.9 ⋅ d ⋅ τc0
Applicazione
Stati limite
- Valori di calcolo
[ ]
VRd1 = τ Rd k (1,2 + 40 ρl ) + 0,15 σcp b w d
Vd = γ V = 1.5 x 75 = 112.5 kN
τRd = 0.25 x 0.7 x 0.27 Rck 2/3 /1.6 = 0.308
k = 1.6 – d = 1 – 0.57 = 1.03
ρ = Asl /bd = 15.70 / 30 x 57 = 0.0092
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Elementi con armatura a taglio
osservazioni
20
Calcolo del taglio resistente
di travi armate a taglio
Metodi di normativa per il calcolo di VRd2 e VRd3
- Metodo normale
- Metodo dell’inclinazione variabile del
traliccio
Metodo Normale
Il cosiddetto “metodo normale” per la valutazione della
resistenza a taglio di una trave dotata di specifica armatura per
il taglio consiste nell’analizzare il modello di traliccio
iperstatico, con puntoni compressi inclinati a 45° ed incastrati
nel corrente compresso. Le diagonali tese possono essere
costituite da ferri sagomati o da staffe
N.B. nella trattazione si indicherà genericamente con α l’inclinazione di
tali elementi rispetto all’orizzontale, essendo quindi α=45° per i
sagomati e α=90° per le staffe
21
Metodo Normale
Schiacciamento del puntone
Metodo Normale
Schiacciamento del puntone
La rottura per schiacciamento si avrà quando la tensione
raggiunge il valore ν fcd, essendo ν un opportuno fattore di
riduzione che per l’Eurocodice 2 vale
f ck
ν = 0,7 − ≥ 0,5 con fck in N/mm2
200
La rottura a compressione si ha quindi quando
2 V
σc = = ν f cd
b z (1 + cot α) / 2
cioè per un valore del taglio, che indicheremo col simbolo VRd2
1
VRd 2 = ⋅ υ ⋅ f cd ⋅ b ⋅ z ⋅ (1 + cot α )
2
N.B. L’Eurocodice 2, nell’imporre questa formula, precisa che si deve utilizzare
cautelativamente il valore α=90° (e quindi cot α=0) in presenza di sagomati, perché la piega
della sagomatura induce localmente valori più elevati di tensione nel calcestruzzo.
22
Metodo Normale
Snervamento dell’armatura
Metodo Normale
Snervamento dell’armatura
A sw
Vwd = ⋅ z ⋅ f yd ⋅ (1 + cot α ) ⋅ senα
∆x
23
Metodo Normale
4.3.2.4.3 Metodo normale
• La resistenza a taglio di una sezione con armature a taglio è data
dall’equazione:
VRd3 = Vcd + Vwd
Vcd è il contributo del calcestruzzo ed è uguale a VRd1
Vwd è il contributo delle armature a taglio.
f ck
ν = 0,7 − ≥ 0,5 (fck in N/mm2)
200
24
Metodo dell’inclinazione variabile
del traliccio
Le prove di carico condotte su travi, fino alla rottura per
taglio, mostrano che l’inclinazione delle isostatiche di
compressione tende ad aumentare dopo lo snervamento
dell’armatura a taglio. Ciò può essere giustificato teoricamente
pensando che quando le armature sono snervate tendono ad
esserci sensibili scorrimenti lungo le lesioni a taglio e che per
l’ingranamento degli inerti viene così trasmessa una tensione
tangenziale τ1.
Nc Nc
Nst Nst
Nst θ
Nst
θΙ θΙ
Ns Ns
25
Metodo dell’inclinazione variabile del traliccio
Schiacciamento del puntone
υ ⋅ f cd ⋅ b ⋅ z ⋅ (cot θ + cot α )
VRd 2 =
1 + cot 2 θ
A sw
VRd3 = ⋅ z ⋅ f yd ⋅ (cot θ + cot α ) ⋅ senα
∆x
26
Metodo dell’inclinazione variabile del traliccio
Osservazioni
Eurocodice 2 (4.3.2.4.4.)
• L’angolo θ tra il puntone compresso e l’asse longitudinale è
limitato a:
| 0,4 | < cot θ < | 2,5 | (I: | 1,0 | < cot θ < | 2,0 | )
per travi con armature longitudinali non interrotte, e a:
| 0,5 | < cot θ < | 2,0 | (I: | 1,0 | < cot θ < | 2,0 | )
per travi con armature longitudinali interrotte.
Altri valori di θ possono essere usati a condizione che
possano essere giustificati.
27
Metodo dell’inclinazione variabile del traliccio
(EC2-4.3.2.4.4.)
28
Calcolo dell’armatura a taglio
(EC2- 4.3.2.4.4)
A sw
VRd 3 = z f ywd cot θ
s
29
Applicazione
Calcolo dell’armatura a taglio
Stati limite
- Verifica del puntone compresso
ν fcd b z
VRd 2 =
Vd = γ V = 1.5 x 75 = 112.5 kN 2
ν = 0.7 – 0.83 Rck / 200 = 0.575
fcd = 0.83 Rck / 1.6 = 15.56 N/mm2 fyd = 430/1.15 = 374 N/mm2
z = 0.9 d = 0.9 x 570 = 513
Applicazione
Calcolo dell’armatura a taglio
Consideriamo il caso di una sezione fortemente
sollecitata a taglio (VSd prossimo a VRd2):
VSd = 680.0 kN
Tensioni ammissibili
Asw Vsd / 1.5
= = 34.6 cm 2 / m Staffe φ8/5
s z ⋅ σs
a 4 bracci
Stati limite
30
Limiti per l’armatura a taglio
Eurocodice2
31
Limiti per l’armatura a taglio
5.4.2.2. Armature a taglio delle travi
(1) L’armatura a taglio deve di regola formare un angolo compreso
tra 45° e 90° con il piano medio dell’elemento strutturale.
(2) L’armatura a taglio può essere costituita da una combinazione
di:
- staffe che racchiudono le armature longitudinali tese e la
zona compressa;
- barre rialzate;
- assemblaggi di armature a taglio in forma di gabbie, graticci,
ecc., realizzati con barre ad aderenza migliorata, messi in
opera senza contenere le armature longitud., ma che devono
essere adeguatamente ancorati in zona tesa e compressa.
(3) Le staffe saranno ancorate in modo efficace. Sono ammesse
giunzioni per sovrapposizione di bracci vicini alla superficie
dell’elemento solo per armature ad aderenza migliorata.
ρ w = A sw / s⋅ b w ⋅ sin α
ρw è il rapporto di armatura a taglio;
Asw è l’area dell’armatura a taglio sulla lunghezza s;
s è il passo dell’armatura a taglio;
bw è la larghezza dell’anima dell’elemento;
a è l’angolo tra l’armatura a taglio e l’armatura principale
(per staffe verticali a=90° e sin a=1).
32
Limiti per l’armatura a taglio
33
Limiti per l’armatura a taglio
34
Limiti per l’armatura a taglio
35