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La struttura delle figure geometriche piane

Unità didattica ___________________

La struttura delle figure geometriche piane

Obiettivi:

Osservazione e analisi della realtà tecnologica.


 Saper riconoscere nella forma degli oggetti le figure geometriche
piane fondamentali.
 Saper individuare strutture nel mondo del costruito.
Progettazione, realizzazione e verifica di esperienze operative
 Saper usare correttamente gli altri strumenti per il disegno:
compasso, normografo, matite,ecc.

Conoscenze tecniche e tecnologiche


 Saper produrre la definizione di struttura portante.
 Saper produrre la definizione di struttura modulare.
 Saper produrre la definizione di struttura proiettiva.

Comprensione e uso di linguaggi specifici


 Comprendere le istruzioni relative alla costruzione grafica per saper
risolvere semplici problemi di geometria piana.

etroina 1
La struttura delle figure geometriche piane

Osserva
Ti sei mai chiesto da che
cosa dipenda la forma
della ragnatela? Per
costruirla, il ragno tende
innanzitutto un telaio di
raggi e poi, a partire dal
centro, tesse una spirale
di filo secco; ricomincia
quindi dalla periferia e
posa una seconda spirale
di filo vischioso, che
sostituirà la prima.

Osserva ora lo scheletro fossile


impresso in una roccia: esso ci
permettere di riconoscere il
profilo di un pesce vissuto milioni
di anni fa.

In entrambi i casi sono presenti alcuni elementi (telaio, scheletro) che


determinano la forma degli oggetti naturali: questi elementi costituiscono la
loro struttura portante.

Rifletti
Anche nel mondo artificiale molti manufatti devono la loro forma a una
struttura portante. La parola "struttura", non dimenticare, ha la stessa radice
del verbo "costruire": essa rappresenta il modo in cui una figura è formata.

La struttura portante delle figure geometriche piane


Le figure piane vengono considerate dalla geometria come elementi a due sole
dimensioni e senza spessore. Nella realtà degli oggetti che ci circondano invece
puoi osservare come ogni forma possieda una struttura portante interna, una
sorta di “scheletro” che definisce e sostiene la forma stessa.

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La struttura delle figure geometriche piane

La struttura è dunque il supporto portante della forma, ed è definita da


segmenti, o aste, che si intersecano in punti definiti nodi. Non sempre la
struttura di un oggetto è facilmente identificabile, perché è nascosta dalla sua
forma.
Nel mondo della tecnica, le strutture portanti hanno un ruolo di primo piano,
sia nella fase di realizzazione degli oggetti sia in quella che la precede,
l’ideazione e la progettazione della loro forma.

Perché il deltaplano possa volare


deve essere formato da
materiale leggero e deve avere
una ampia superficie. Per
mantenere la forma senza
essere appesantito, ha bisogno
di una struttura di sostegno
essenziale, che segua
esattamente le sue linee
portanti.

Le immagini che seguono riportano la fotografia di una poltroncina (immagine


a) e della sua struttura (immagine b)

immagine a immagine b

etroina 3
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio
Il telaio di una bicicletta è il seguente:

Individua la struttura portante di una bicicletta

etroina 4
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio
Ricerca una immagine fotografica, prelevandola di riviste, ed individua la struttura portante.

Inoltre individua la struttura portante di almeno 2 dei seguenti:


 un edificio;
 una sedia a sdraio;
 un ponte ferroviario.

etroina 5
La struttura delle figure geometriche piane

La struttura modulare delle figure piane


Il modulo, letteralmente porzione o particella, è l’elemento base di un
complesso, cioè un sottomultiplo della forma. E’ dunque una forma invariabile
che può essere utilizzata come base ripetibile infinite volte per costruire
strutture componibili. Affiancando moduli uguali ripetute volte, si costruisce un
tracciato regolare che prende il nome di griglia strutturale o maglia
reticolare o modulare.
I moduli sono dunque strutture complesse formate da elementi di forma
uguale uniti insieme.

Osserva. Tipico esempio di struttura modulare formata dalla aggregazione di


tante celle di forma esagonale è il favo delle api:

Rifletti. Nelle opere dell’uomo ritroviamo, progettati ed utilizzati, vari esempi


di disegni modulari: stoffe per abbigliamento, tappezzerie di carta e plastica,
piastrelle di ceramica per bagni e cucine, pavimentazioni in legno, piastrelle,
ceramica e marmo, griglie formate da maglie in ferro. Sono elementi modulari
anche i mobili componibili che arredano case ed uffici (librerie, armadi,
mensole), i prefabbricati utilizzati nell’edilizia (pannelli, capriate, tegole, muri
in mattoni, finestre di quadrati in vetrocemento, porte) e numerose parti
meccaniche.
Il montaggio avviene in modo differente a seconda dei moduli adoperati e
dell’utilizzo cui il prodotto finale è destinato. Spesso anche i giunti di
collegamento tra i vari moduli sono essi stessi elementi modulari: nel caso dei
mobili, ad esempio, vengono utilizzati pioli di legno o di metallo intercambiabili
che si adattano al montaggio di librerie, tavoli o letti, indifferentemente; nel
caso dei pannelli prefabbricati per l’edilizia, i giunti sono costruiti con materiale
resistente, irrobustiti da chiodature o saldature eseguite sul posto da operai
specializzati.
La possibilità di progettare e di fabbricare un grande numero di elementi
uguali, in sedi separate dal luogo di montaggio finale, ha influito molto sulla
programmazione del lavoro ed ha diminuito i costi nell’industria moderna.

etroina 6
La struttura delle figure geometriche piane

Prova. Ti vengono in mente oggetti del mondo naturale che, come il favo delle
api o la pannocchia, siano composti da elementi naturali? Elencane almeno 3.

Nella foto è riportata una ricostruzione di un villaggio del Neolitico.


Puoi riconoscervi una
struttura modulare?

Esercizio:
Ricerca su riviste, ritaglia ed incolla, almeno 3 esempi di applicazioni modulari (tavoli
componibili, piastrelle, giochi per bambini, coperture per capannoni mattoni industriali, librerie
componibili)

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La struttura delle figure geometriche piane

Esempio di libreria componibile modulare

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La struttura delle figure geometriche piane

Il quadrato, il triangolo ed il cerchio sono, dal punto di vista grafico, le


figure geometriche più importanti per le loro caratteristiche molto particolari.

La forma figurativa ha inizio dal punto.

Un punto in movimento genera una linea

Il movimento lineare genera


figure elementari (come il
triangolo).
Il triangolo può essere visto
come una superficie
generata dai punti di un
segmento che si dirigono
verso un punto esterno.

Il movimento lineare genera


figure elementari (come il
quadrato…).
Il quadrato può essere visto
come una superficie
generata da un segmento
che si muove verso un altro
segmento ad esso parallelo.

Il movimento lineare genera


figure elementari (come il
cerchio…).
Il cerchio può essere visto
come una superficie
generata da un segmento
che ruota intorno al suo
punto centrale.

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La struttura delle figure geometriche piane

In ciascuna di esse possiamo individuare una struttura geometrica che


conferisce organicità e coerenza tra le parti. Anzi, la loro struttura può essere
ulteriormente articolata secondo punti di vista diversi: si parla infatti di
struttura portante, struttura modulare e struttura proiettiva:
 la struttura portante è costituita dalle linee fondamentali: per il
quadrato, mediane e diagonali; per il triangolo equilatero, mediane e
bisettrici; per il cerchio, i diametri.
 la struttura modulare è costituita da elementi, detti moduli, aventi la
stessa forma della figura generatrice ma di dimensioni sempre più
piccole: per il quadrato, quadretti generati dalla suddivisione dei lati
utilizzando le mediane; per il triangolo equilatero, i triangoli equilateri
interni ottenuti congiungendo in successione i punti medi dei lati; per il
cerchio, cerchi concentrici in contrazione o in espansione.
 la struttura proiettiva nasce dalla struttura portante e si realizza
collegando, mediante linee di proiezione, i nodi strutturali che non siano
già stati uniti nella struttura portante.

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La struttura delle figure geometriche piane

La struttura portante nel quadrato.


Questa struttura è il supporto portante della
forma, la struttura che permette il massimo
della articolazione formale.

La struttura portante nel triangolo e nel cerchio.

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La struttura delle figure geometriche piane

La struttura portante nel quadrato.


Divisione in sottomoduli.

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La struttura delle figure geometriche piane

Le forme primarie diventano spazi progettuali.


Il quadrato è una forma primaria
che si presta ad essere
organizzata come spazio
progettuale.

Dividendo il campo in
sottomultipli si ottiene una
struttura modulare.

La struttura modulare nel cerchio e nel triangolo.


Una serie di cerchi “concentrici”
equidistanti tra loro e di triangoli
equidistanti da loro.

etroina 13
La struttura delle figure geometriche piane

L’immagine accanto è un esempio di uso della struttura modulare


del cerchio.

Le parti uguali sono i moduli, la divisione in


sottomultipli permette molteplici sviluppi
compositivi.

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La struttura delle figure geometriche piane

La struttura proiettiva nel quadrato.


Questa struttura nasce da quella portante e
deriva dall’unione di ogni nodo che non sia stato
unito nella struttura portante

La struttura proiettiva nel triangolo.

La struttura proiettiva nel quadrato. Divisione in


sottomoduli.

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La struttura delle figure geometriche piane

Le strutture del triangolo

Il triangolo è la più semplice figura geometrica. Strutture a sezione triangolare


sono frequenti nelle architetture di ogni epoca, grazie alla stabilità e alla facilità
di realizzazione.

Ponte ferroviario nella Val Venosta

Definizioni

Il triangolo è un poligono di tre lati


e tre angoli.

In base ai lati un triangolo può


essere: equilatero se ha tre lati
uguali; isoscele se ha due lati
uguali; scaleno se non ha nessun
lato uguale; curvilineo se i lati sono
archi di cerchio; mistilineo se i lati
sono archi di cerchi e segmenti.
In base agli angoli un triangolo può
essere: rettangolo se ha un angolo
è retto; acutangolo se tutti gli
angoli sono acuti; ottusangolo: se
un angolo è ottuso.

In ogni triangolo si possono definire i


seguenti elementi:
l'altezza è la perpendicolare che
unisce un vertice al lato opposto; la
mediana: è il segmento che unisce
un vertice al punto medio del lato
opposto; l'asse è la perpendicolare
che nasce dal punto medio di un lato
del triangolo; il baricentro è il punto
di incontro delle mediane; il
circocentro è il punto di incontro dei
tre assi e corrisponde anche al centro
della circonferenza circoscritta al
triangolo; l'ortocentro è il punto di
incontro delle altezze; l'incentro è il
punto di incontro delle bisettrici e
corrisponde anche alla circonferenza
inscritta al triangolo.

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La struttura delle figure geometriche piane

Il triangolo equilatero
Il triangolo equilatero possiede la forma più stabile esistente in
natura, immobile nella sua struttura di tre lati e di tre angoli
uguali: nel becco di un uccello, nel picco di una montagna, nei
tentacoli di una stella di mare riconosciamo facilmente la forma
triangolare.

La struttura portante del triangolo equilatero


Nel triangolo equilatero, la struttura portante si
ottiene tracciando i tre segmenti, chiamati
mediane, che partono dai vertici e arrivano ai punti
medi dei lati opposti, intersecandosi in un nodo
centrale.
Le mediane sono anche le bisettrici degli angoli.
I vertici del triangolo, i punti di incontro dei lati con
le mediane ed il centro costituiscono i sette nodi
strutturali.
Le mediane costituiscono le aste della struttura portante che viene completata
evidenziando i nodi costituiti dai tre vertici e dai punti di intersezione delle
mediane con i lati, oltre che dal nodo centrale.

Esercizio. Per conferire rigidità a modelli di forme geometriche piane realizzate in carta.
Realizza la struttura portante del triangolo equilatero
Occorrente: Procedimento:
foglio di carta; realizza un triangolo equilatero su foglio di
3 cannucce da bibita in plastica o 3 spiedini; carta;
nastro adesivo.
disegna sul foglio la sua struttura portante;

predisponi un numero adeguato di cannucce o


spiedini, le cui dimensioni siano uguali alle aste
della struttura portante disegnata;

sistema le aste incollandole con nastro adesivo


sul foglio di carta in corrispondenza delle aste
della struttura portante;

verifica che la struttura realizzata sia in grado di


rendere rigido il modello.

Struttura composta da 3 cannucce corrispondenti alle


3 mediane del triangolo equilatero

Gli oggetti a struttura triangolare sono indeformabili e te ne potrai rendere


conto dopo aver eseguito la semplice esperienza che segue, premendo con un
dito contro uno qualsiasi dei vertici. Il modello non si deforma. E’ per questo
motivo che i manufatti di forma triangolare resistono bene all’azione delle forze
applicate su di essi.

etroina 17
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio.
Realizza una ricerca grafica sulla base della struttura portante del triangolo equilatero,
disegnando e ritagliando tre strisce di cartoncino rigido di lunghezza 12cm e larghezza 2cm ed
unendo poi le strisce ai loro estremi mediante 3 fermacampioni, formando appunto un
triangolo equilatero.

Occorrente: Procedimento:
foglio di cartoncino colorato; disegna su foglio di cartoncino colorato, strisce
forbici; larghe 2 cm per tutta la lunghezza del foglio e
ferma campioni; ritagliale con le forbici;
matita e squadra.
taglia 3 strisce della lunghezza di 12 cm;

con una bucatrice a foro singolo pratica un foro sugli


estremi di ognuno dei 3 segmenti;

arrotonda ogni estremo con le forbici;

unisci le strisce utilizzando i fermacampione.

La figura risultante è la seguente:

Se premi su uno dei vertici, riesci a modificare la forma del modello?


NO. Una struttura triangolare sottoposta a pressione mantiene inalterata la propria
forma.

etroina 18
La struttura delle figure geometriche piane

Dopo aver osservato come la figura che ho riprodotto sopra sia ricavata a
partire dalla struttura portante del triangolo equilatero, creane altre a tuo
piacimento così come ti suggerisco di seguito.

Quello che segue è un lavoro realizzato da un tuo compagno.

etroina 19
La struttura delle figure geometriche piane

Dalla struttura portante alla struttura modulare del triangolo


equilatero.
La struttura portante del triangolo equilatero è costituita da tre linee:
“mediane” se le consideriamo dalla parte di ciascun lato, oppure “bisettrici” se
le consideriamo dalla parte di ciascun vertice. Su queste tre linee strutturali,
passanti per un punto centrale, poggiano tutti gli infiniti triangoli equilateri che
possiamo immaginare.

Prendiamo in considerazione un solo triangolo equilatero: possiamo inscrivervi


un altro triangolo equilatero i cui punti di vertice poggiano sui tre punti mediani
del triangolo precedente; mentre le bisettrici continuano ad essere le stesse. Si
possono dunque costruire tanti triangoli equilateri che hanno lo stesso nodo
centrale. Abbiamo individuato la struttura concentrica del triangolo
equilatero.

Partendo da uno qualunque dei triangoli della struttura


concentrica si può costruire, con sviluppo alternato, tutta
una serie di triangoli equilateri, l'uno capovolto rispetto
all'altro, con movimento verso l'interno e sempre più
piccoli, o con movimento verso l'esterno e sempre più
grandi. Abbiamo ottenuto la struttura rotatoria del
triangolo equilatero.

La figura riprodotta sotto è ricavata a partire dalla struttura rotatoria del


triangolo equilatero.

etroina 20
La struttura delle figure geometriche piane

Ma questo sviluppo alternato può anche avvenire in un


settore parziale del triangolo di base. Costruito il primo
triangolo interno, con vertici appoggiati ai punti mediani del
triangolo dato, osserviamo come questo primo triangolo
divida il campo in 4 triangoli equilateri uguali, tre dei quali
sono dislocati ai vertici ed uno, rovesciato, al centro, che è
poi lo stesso triangolo che ha suddiviso il campo. In uno di
questi 4 triangoli procediamo con il medesimo sviluppo
alternato, che ora sarà parziale rispetto al campo.
La figura riprodotta sotto è ricavata a partire dalla struttura rotatoria del
triangolo equilatero.

La struttura modulare di un triangolo equilatero è basata su un triangolo più


piccolo, ottenuto unendo due a due, in successione, i punti medi dei suoi lati
ed ottenendo sottomultipli pari ad 1/4 del triangolo iniziale, a 1/16 del
triangolo di partenza e poi ancora 1/64 del triangolo iniziale.
La struttura modulare del triangolo equilatero dunque suddivide la superficie
dello stesso, regolarmente e senza lasciare vuoti.
A partire dal modulo del triangolo equilatero, si ottiene la figura che segue:

La struttura modulare del triangolo equilatero ha notevoli possibilità di essere


utilizzata come modulo per composizioni modulari di vario tipo. Affiancando
tanti piccoli triangoli equilateri si ottiene la griglia isometrica.

etroina 21
La struttura delle figure geometriche piane

etroina 22
La struttura delle figure geometriche piane

La figura riprodotta sotto è ricavata a partire dalla struttura proiettiva del


triangolo equilatero.

Quello che segue è un lavoro realizzato da un tuo compagno.

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La struttura delle figure geometriche piane

Il triangolo equilatero in natura e nell’arte


Il modulo a forma di triangolo equilatero è rintracciabile in natura, ad esempio,
nel trifoglio e nell’oleandro.
Affiancando, su una superficie, una serie di triangoli equilateri si ottiene una
griglia isometrica, nella quale è possibile costruire altre forme combinabili tra
loro. Per questo motivo il triangolo è stato utilizzato dall’uomo per creare
motivi ornamentali, come è possibile osservare in decorazioni arabe, cinesi e
giapponesi, o in alcuni abiti di Sonia Delaunay.
Anche molte architetture utilizzano questo modulo: le cupole e le sfere
geodetiche (EXPO’ 1992 di Siviglia), la piramide del Louvre progettata da Ming
Pei, alcune abitazioni progettate da Frank Lloyd Wright o da Bruce Goff.

Frank Lloyd Wright - Vigo Sundt House, 1941

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La struttura delle figure geometriche piane

Il cerchio
Il cerchio è una figura piana costituita dalla circonferenza e dai punti da essa
racchiusi.
Se ci guardiamo intorno, possiamo constatare che nel mondo della natura il
cerchio è forse la forma geometrica più diffusa. La sezione di quasi tutti i fusti
dei vegetali e del corpo di moltissimi animali hanno forma circolare; buona
parte dei frutti sono di forma sferica e quindi ci appaiono di perimetro
(circonferenza) circolare e la stessa cosa vale per la Luna, la Terra e gli altri
pianeti e il Sole. Se osserviamo con il microscopio una fase di sviluppo e
moltiplicazione cellulare, ci rendiamo conto che le cellule tendono a disporsi
secondo una forma circolare: quella forma che a parità di perimetro racchiude
la superficie maggiore.
Il grande valore simbolico attribuito al cerchio risale probabilmente alla
credenza che le orbite dei corpi celesti fossero circolari, e data la loro natura
divina, alla forma del loro movimento non poteva che spettare un attributo di
perfezione.

Un esempio grandioso risalente all’antichità è il tempio megalitico di


Stonehenge, in Inghilterra, la cui forma ha un significato simbolico e religioso:
il cerchio, non avendo né inizio né fine, vuole rappresentare l’eternità.
La forma del cerchio è ricorrente negli
edifici che devono contenere un gran
numero di spettatori: teatri, arene,
stadi. Questa forma infatti permette a
tutti gli spettatori di assistere
agevolmente allo spettacolo, in
qualunque parte egli si trovi.

Colosseo

Anche le opere di fortificazione e di difesa spesso hanno pianta circolare,


perché non presenta angoli e quindi consente un migliore avvistamento dei
nemici.

Esercizio
Ricerca su giornali, riviste oppure fotografa tu stesso oggetti a forma di cerchio. Suddividili per
genere (oggetti, architetture, grafica pubblicitaria, ecc.) e crea un repertorio di immagini.

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La struttura delle figure geometriche piane

La struttura portante del cerchio


Il cerchio, apparentemente, non possiede una
struttura ben definita. Per ottenerla possiamo
considerare un cerchio inscritto in un quadrato:
avremo così quatto segmenti (le due mediane e le
due diagonali del quadrato) che nel cerchio
corrispondono ai diametri, e otto nodi, punti di
intersezione di questi segmenti con la circonferenza.
Un altro nodo si trova al centro del cerchio. La
struttura portante sarà quindi una struttura radiale.
Le linee e i nodi strutturali del cerchio sono infiniti, perché corrispondono ai
diametri, che si incrociano al centro. I nodi strutturali sono anch’essi infiniti.

Un esempio è la ruota a raggi


di un carro agricolo.

Esercizio. Realizza quindi la struttura portante del cerchio.

Occorrente: Procedimento:
foglio di carta; realizza un cerchio su foglio di carta;
4 cannucce da bibita in plastica o 4 spiedini;
nastro adesivo. disegna sul foglio la sua struttura portante;

predisponi un numero adeguato di cannucce o


spiedini, le cui dimensioni siano uguali alle aste
della struttura portante disegnata;

sistema le aste incollandole con nastro adesivo


sul foglio di carta in corrispondenza delle aste
della struttura portante;

verifica che la struttura realizzata sia in grado di


rendere rigido il modello.

Struttura composta da 4 cannucce corrispondenti ad


altrettanti diametri ruotati di 45° l’uno dall’altro

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La struttura delle figure geometriche piane

Dopo aver osservato come la figura riprodotta sia ricavata a partire dalla
struttura portante del cerchio, riproducine alcune e inventane altre.

La struttura modulare del cerchio


La struttura modulare del cerchio non può essere definita seguendo il
procedimento visto per il triangolo. Infatti, suddividendo il piano con moduli a
forma di cerchio, rimarrebbero spazi vuoti a forma di triangolo curvilineo.
La struttura modulare del cerchio è data dagli anelli concentrici che si formano
gradualmente intorno al centro, a distanza costante l’uno dall’altro, dividendo il
raggio prima in due parti uguali e tracciando le relative circonferenze e poi
ancora, per ognuna delle circonferenze tracciate dividendo il raggio in due parti
uguali, ecc. E’ possibile realizzare composizioni esteticamente molto valide,
inserendo negli spazi lasciati scoperti moduli di forma adeguata o, come si fa
nel campo grafico, utilizzando colori di sottofondo o ancora sovrapponendo o
compenetrando più cerchi. Un esempio è il tabellone del gioco del bersaglio.

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La struttura delle figure geometriche piane

Il cerchio in natura e nell’arte


La forma del cerchio, nelle arti figurative e nella comunicazione visiva, è
sicuramente quella più usata fin dall’antichità.

Un esempio molto antico di manufatto ispirato


alla struttura modulare del cerchio è il
calendario della “pietra del Sole” degli Aztechi.

Un esempio di applicazione
della struttura modulare
del cerchio in architettura
è la Piazza d’Italia a New
Orleans, progettata
dall’architetto Moore nel
1979.

Nella circonferenza è possibile inscrivere tutti i poligoni regolari; in


combinazione con le altre figure fondamentali si presta ad elaborazioni grafiche
di notevole risultato estetico e compositivo: un esempio medioevale sono le

etroina 28
La struttura delle figure geometriche piane

formelle circolari in laterizio del Duomo di Monreale (1172 – Palermo), oppure


un dipinto olio su tela di Itten intitolato “Cerchi”.

etroina 29
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio.
Riproduci lo schema geometrico proposti e, successivamente, prova a disegnarne uno nuovo,
introducendo varianti nel modulo.

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La struttura delle figure geometriche piane

etroina 31
La struttura delle figure geometriche piane

Il quadrato

Il quadrato è un parallelogramma con quattro lati uguali e


quattro angoli retti.
La forma del quadrato è meno frequente in natura di quelle del cerchio e del
triangolo equilatero. Nel regno minerale, la troviamo in alcuni cristalli e nella
struttura di alcuni materiali visti al microscopio elettronico. Tuttavia negli
organismi viventi e soprattutto nell’uomo sono ben riconoscibili le sue
caratteristiche geometriche. Le qualità del quadrato sono infatti tutte razionali,
cioè collegate al ragionamento e come tali sono state apprezzate dalla mente
umana. Il quadrato deve il suo successo proprio al genio costruttore dell’uomo,
che ha utilizzato la sua forma fin dall’antichità nelle sue costruzioni ed in
particolare nella progettazione del territorio.
Il quadrato e le forme da esso derivate dominano la composizione grafica: lo
possiamo trovare nella impaginazione dei libri, riviste, bozzetti pubblicitari,
composizioni di caratteri.

La struttura portante del quadrato


La struttura portante si ottiene tracciando le due
diagonali alle quali si aggiungono i segmenti che
partono dall’incrocio di queste al punto medio di
ciascuno dei quattro lati: dunque la struttura
portante è formata da 4 linee (le due diagonali e le
due mediane) e nove nodi strutturali (i quattro
vertici, i quattro punti medi dei lati ed il punto
centrale di incrocio centrale delle linee strutturali).

Esercizio. Per conferire rigidità a modelli di forme geometriche piane realizzate in carta.
Realizza la struttura portante del quadrato
Occorrente: Procedimento:
foglio di carta; realizza un quadrato su foglio di carta;
4 cannucce da bibita in plastica o 4
spiedini; disegna sul foglio la sua struttura portante;
nastro adesivo.
predisponi un numero adeguato di cannucce o
spiedini, le cui dimensioni siano uguali alle aste
della struttura portante disegnata;

sistema le aste incollandole con nastro adesivo sul


foglio di carta in corrispondenza delle aste della
struttura portante;

verifica che la struttura realizzata sia in grado di


rendere rigido il modello.

Struttura composta da 4 cannucce corrispondenti alle 2


diagonali e alle 2 mediane del quadrato

etroina 32
La struttura delle figure geometriche piane

Gli oggetti a struttura quadrata sono facilmente deformabili e te ne potrai


rendere conto dopo aver eseguito la semplice esperienza che segue, premendo
con un dito contro uno qualsiasi dei vertici: il modello si deforma. Solo
applicando una quinta striscia in corrispondenza di una diagonale la figura non
sarà più deformabile (sarà infatti costituita da due triangoli).
Pertanto la struttura quadrata viene utilizzata per costruire oggetti e
apparecchiature che devono allungarsi o accorciarsi: il braccio estensibile di un
pantografo o il ponte di sollevamento di una officina meccanica.

Esercizio.
Realizza una ricerca grafica sulla struttura portante del quadrato, disegnando e ritagliando
quattro strisce di cartoncino rigido di lunghezza 12cm e larghezza 2cm ed unendo poi le strisce
ai loro estremi mediante 4 fermacampioni, formando appunto un quadrato.

Occorrente: Procedimento:
foglio di cartoncino colorato; disegna su foglio di cartoncino colorato, strisce
forbici; larghe 2cm per tutta la lunghezza del foglio e
ferma campioni; ritagliale con le forbici;
matita e squadra.
taglia 4 strisce della lunghezza di 12 cm;

con una bucatrice a foro singolo pratica un foro sugli


estremi di ognuno dei 4 segmenti;

arrotonda ogni estremo con le forbici;

unisci le strisce utilizzando i fermacampione.

La figura risultante è la seguente:

Se premi su uno dei vertici, riesci a modificare la forma del modello?


SI. Una struttura quadrata sottoposta a pressione si deforma in un rombo fino a
schiacciarsi del tutto.

Ripetendo l’esperimento con strutture poligonali con più di 4 lati, il risultato non
cambia.

etroina 33
La struttura delle figure geometriche piane

Dalla struttura del quadrato al modulo.


Disegniamo le sue diagonali, due linee che collegano ciascuna due vertici
opposti, e le sue mediane, due linee che collegano ciascuna le metà dei due
lati opposti. Queste quattro linee si incontrano in un punto centrale. Le due
mediane sono tra loro perpendicolari (come le due diagonali) ed i punti o nodi
caratteristici sono 5: i 4 vertici e il punto centrale.

Questa è la struttura del quadrato, perfettamente riconoscibile. Se infatti


disegniamo a parte due rette perpendicolari, e altre due rette perpendicolari
ruotate di 45° rispetto alle precedenti e che si incrociano tutte nel medesimo
punto, vediamo che questa è la struttura non di un solo quadrato, ma di tutti i
quadrati possibili, dal più piccolo al più grande, l'uno dentro l'altro.

Nell'ultima immagine mi sono soffermato nuovamente su un solo quadrato, ed


ho considerato parte integrante della sua struttura anche i 4 lati che lo
delineano.

Osserva che i quattro punti delle mediane possono essere visti come i 4 vertici
di un altro quadrato più piccolo del precedente, e ruotato di 45°; in cui le
mediane sono le diagonali e le diagonali sono le mediane del quadrato più
grande.
Possiamo anche continuare: dal nuovo quadrato possiamo pervenire ad un
altro più piccolo collegando i 4 punti mediani ed invertendo le diagonali e le
mediane, e così via, procedendo verso l'interno. Il movimento può anche
essere invertito, costruendo tutta una serie di quadrati alternati dall'interno
all'esterno, ogni volta facendo diventare punti mediani i vertici, e diagonali le
mediane prolungate dal quadrato precedente. Questo sviluppo alternato

etroina 34
La struttura delle figure geometriche piane

generale può anche essere settorializzato, quando osserviamo che le due


mediane dividono il quadrato in 4 parti che sono 4 quadrati. Scegliamone uno,
per esempio quello in alto a sinistra, e su questo costruiamo una serie di
quadrati alternati procedendo verso l'interno.

Ma esiste una seconda struttura modulare: quella che permette di avere


molteplici sviluppi compositivi. Già abbiamo detto che le due mediane dividono
il quadrato in 4 quadrati interni più piccoli. Questi 4 quadrati sono sottomultipli
del quadrato più grande che li comprende: il lato di ciascuno è la metà del lato
del quadrato più grande. Le parti uguali sono moduli che formano famiglie di
quadrati più piccoli all'interno del quadrato più grande che li comprende. Il
modulo è il sottomultiplo.

Il quadrato in natura e nell’arte


In natura il modulo a forma di quadrato è una forma piuttosto rara: si può
trovare in alcuni cristalli e nella pirite cubica.
Nelle più antiche scritture e nelle incisioni rupestri, il quadrato sta ad
identificare l’idea di recinto, di casa, di città o campo. Nell’architettura la pianta
a forma quadrata è quella più usata in ogni epoca, soprattutto per edifici ad
uso collettivo, religioso o di difesa; un reticolo quadrato, modellato sul
tracciato degli accampamenti romani, regola la pianificazione di molte città,
come ad esempio la pianta quadrata del centro della città di Torino.
Nella comunicazione visiva il modulo quadrato serve come base per strutturare
e comporre le immagini, organizzandole secondo la sezione aurea, ottenuta
partendo dal lato del quadrato, preso come simbolo di perfezione e di
equilibrio: un esempio di applicazione della sezione aurea è la facciata a
colonnato del Partenone ad Atene, oppure la piramide di Cheope in Egitto.
Altro esempio di comunicazione visiva con modulo quadrato è il quadro di Josef
Albers “omaggio al quadrato”.
Molti giochi sono basati su spazi modulati da strutture quadrate: gli scacchi e
la dama, ma uno dei più antichi, basati sulla divisione del quadrato in sette
parti, è il tangram, di origine cinese.
Molte architetture
utilizzano questo
modulo: la pianta del
castello Ursino a
Catania oppure la
pianta della casa
“50x50” di Mies Van
der Rohe ad Entwurf.

Castello di Ursino (Catania)

etroina 35
La struttura delle figure geometriche piane

La fotografia a fianco rappresenta un piano di lavoro con


un motivo decorativo caratteristico. Puoi notare che è
composto da quadrati di diverse dimensioni che sono
disposti ordinatamente, come se fossero sostenuti da
invisibili linee che si incrociano al centro. Possiamo dire che
tali linee costituiscono la struttura portante della forma
dell'oggetto.

Dopo aver osservato come la figura riprodotta sia ricavata a partire dalla
struttura portante del quadrato, riproducine alcune e inventane altre.

etroina 36
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio. Alfabeto lineare su modulo quadrato.

etroina 37
La struttura delle figure geometriche piane

etroina 38
La struttura delle figure geometriche piane

Struttura concentrica e struttura rotatoria


Traccia la struttura portante del quadrato. In essa puoi disegnare i quadrati,
dal più piccolo al più grande, che hanno lo stesso centro:

struttura concentrica del quadrato


per questo motivo diciamo di avere individuato una struttura concentrica.

Parti ora da uno qualsiasi dei quadrati della struttura concentrica e unisci tra
loro i punti di intersezione con le mediane (segnati con i punti 1,2,3,4), e
quindi i punti di intersezione con le diagonali (5, 6, 7, 8): otteniamo quadrati
ruotati l'uno rispetto all'altro di 45°. In questo caso abbiamo ottenuto una
struttura rotatoria.

struttura rotatoria del quadrato

Con il medesimo procedimento puoi individuare facilmente strutture


concentriche e rotatorie in tutti i poligoni regolari.

Nel cerchio si può individuare una struttura concentrica che coincide con la
struttura modulare.

L’individuazione di queste due strutture (concentrica e rotatoria) è molto


importante. Ci consente infatti di avere un supporto geometrico per costruire
figure sempre più complesse e articolate.

Ricerca sul vocabolario il significato del termine “articolate” e riportalo di seguito.


Articolare= suddividere, scindere. Come le articolazioni permettono al nostro corpo di compiere i movimenti, così i
nodi e le linee delle strutture portanti consentono alle figure geometriche di base di trasformarsi in innumerevoli
figure diverse.

etroina 39
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio. Individua le strutture portanti, concentriche e rotatorie


Occorrente: Esecuzione:
carta da lucido; Sovrapponi un foglio da lucido ad ogni illustrazione e traccia le strutture
pennarelli colorati. portanti, quelle concentriche e quelle rotatorie; evidenziale con
pennarelli di diverso colore.

Osserva l’esempio riportato accanto.

Pianta del progetto del Bramante per la Basilica di San


Pietro - Roma

Pianta esagonale della città di Grammichele - Catania Decorazione ad intarsio

etroina 40
La struttura delle figure geometriche piane

Cuscino in patchwork Piastrella in marmo

Esercizio. Variazioni sulla struttura concentrica


Utilizzando lo stesso procedimento utilizzato per disegnare la struttura concentrica del
quadrato si possono elaborare interessanti variazioni. Con un uso appropriato del colore si
possono ottenere effetti tridimensionali che ricordano una piramide a gradoni.

Occorrente: Esecuzione:
foglio a quadretti; Disegna sul foglio a quadretti la struttura concentrica di un
cartoncini colorati; quadrato di lato=10cm, prendendo sulla diagonale distanze
matita nera e matite colorate; dal centro uguali a 1cm;
righello. ritaglia su cartoncino nero il quadrato più piccolo.

Disegna ora sullo stesso foglio una serie di quadrati di lato uguale a 10cm distanziati l’uno
dall’altro di 1cm.

etroina 41
La struttura delle figure geometriche piane

In ogni quadrato colloca, in


posizioni differenti il
quadrato nero, ricalcane i
contorni e ricostruisci la
struttura concentrica. Per
farlo dovrai congiungere i
vertici del quadrato piccolo
con quelli del quadrato
maggiore, suddividere una
diagonale in parti uguali e
procedere alla costruzione
dei quadrati.
Scegli gradazioni di colore
diverse di uno stesso colore,
lasciando il quadrato piccolo
bianco oppure colorandolo
di nero.
Ti renderai conto che le
diverse soluzioni danno una
differente importanza visiva
ad alcuni elementi rispetto
agli altri: ad esempio, il
quadrato bianco sembrerà
più grande quando il
quadrati intorno sono più
scuri.

etroina 42
La struttura delle figure geometriche piane

La struttura simmetrica
Una figura è detta simmetrica quando ha parti ripetitive.

Esercizio.
Taglia a metà, verticalmente, una foglia di forma regolare. Incolla una metà su un foglio e
cerca di disegnare l’altra metà con precisione: così facendo hai disegnato una figura
simmetrica.

Nello studio delle forme, la maggior parte delle composizioni è basata sulla
simmetria. Molti prodotti tecnici utilizzano la simmetria per ragioni estetiche,
ma anche per svolgere bene la loro funzione. La simmetria può essere
realizzata in diversi modi e le principali sono: la simmetria di rotazione e la
simmetria di traslazione.

Simmetria di rotazione
E’ molto usata nel disegno geometrico e nelle applicazioni del disegno
tecnico. Esistono due forme di simmetria di rotazione: la simmetria assiale
e la simmetria centrale.

Nella simmetria assiale, una retta immaginaria (l’asse di simmetria)


divide a metà la figura, le due parti possono essere sovrapposte mediante
la rotazione di una delle due intorno ad un asse. Alcune figure possono
avere più assi di simmetria, ma i principali assi ai quali in genere ci si
riferisce sono quello verticale e quello orizzontale. Anche le strutture
portanti (se le osservi bene) presentano un asse di simmetria: le
diagonali, le mediane, i diametri del cerchio sono infatti assi di simmetria.
Sono esempi di simmetria assiale: la foglia di forma regolare, la facciata di
una chiesa e quella di una villa del Palladio, il Narciso di Caravaggio,
l’ottava meraviglia del mondo: il mausoleo indiano Taj Mahal.

etroina 43
La struttura delle figure geometriche piane

Michelangelo da Caravaggio,
Narciso, circa 1600

Esercizio
Prendi un foglio di carta di forma quadrata,
disegna le sue strutture portanti e piegalo lungo
la mediana. Ritaglia, dalla parte della piegatura,
un piccolo triangolo, riapri il foglio e vedrai che
la forma triangolare tagliata è diventata doppia
e simmetrica rispetto alla mediana.

etroina 44
La struttura delle figure geometriche piane

La simmetria centrale fa riferimento ad un punto anziché ad un asse, ed


il punto è detto centro di simmetria. Una figura che possiede simmetria
centrale si può considerare formata dalla ripetizione di una sua parte
mediante un movimento di rotazione attorno a un punto, detto centro di
rotazione.
Molti oggetti tecnici, come ruote dentate, ingranaggi, possiedono questo
tipo di simmetria. Anche in molte piastrellature, nei tessuti o in particolari
architettonici, si utilizza la simmetria centrale.
Sono esempi di simmetria centrale il rosone di una chiesa, l’immagine di
un occhio.

Simmetria di traslazione
Consiste nella ripetizione ritmica di una forma lungo una linea retta. E’ il caso
di molti fregi ornamentali. In questa simmetria non viene alterata la forma né
la dimensione della figura, ma solo la sua posizione nello spazio.
Sono esempi di simmetria di traslazione i fregi di porte e finestre, le fasce che
ornano i capi di abbigliamento e le passamanerie, le decorazioni con motivi di
linee spezzate e perpendicolari tra loro dette greche.

etroina 45
La struttura delle figure geometriche piane

da Elogio della Simmetria di Giancarlo Marconi - Istituto FRAE-CNR

1- Che cos’è la simmetria?


Il termine simmetria deriva dal greco "symmetros", termine che significa ben commisurato,
ben proporzionato e che veniva usato sia in senso morale che in senso geometrico e
spaziale. Infatti Euclide usava quest’ultimo significato in relazione ai segmenti
commensurabili, il rapporto delle cui lunghezze è razionale. Aristotele, invece, nella sua
"Etica nicomachea" si riferisce, con questo termine, al giusto mezzo a cui dovrebbero
tendere gli uomini virtuosi nelle loro azioni; questo significato venne ripreso anche da
Galeno nel suo "De temperamentis", come lo stato d’animo ugualmente distante dai due
estremi.
Nel linguaggio moderno l’aggettivo simmetrico ha perso i suoi connotati morali, ma ne ha
mantenuto quelli estetici, oltre che averne assunto altri ben precisi e delimitati sul piano
scientifico. In matematica, infatti, la parola simmetria assume il significato della proprietà di
un oggetto di rimanere invariato e indistinguibile nello spazio e nel tempo qualora sia
sottoposto ad una serie di operazioni, dette appunto di simmetria: lo studio e la
catalogazione di queste operazioni, ha costituito uno dei fondamenti dello sviluppo della
Fisica e della Chimica moderne, come si vedrà in seguito.

2-I solidi platonici


L’idea di una ripetitività regolare e quindi di un gruppo di trasformazioni in sé di un oggetto
simmetrico era comunque già noto nell’antichità ed era stato applicato soprattutto alla
rappresentazione e classificazione dei poliedri regolari di quei poliedri cioè le cui facce sono
costituite da poligoni uguali riconducibili al triangolo. E' facile dimostrare che mentre si può
costruire un numero illimitato di poligoni regolari nel piano, nello spazio tridimensionale i
poliedri regolari possono essere soltanto cinque, e cioè il tetraedro, l’ottaedro, l’icosaedro, il
cubo, ed il dodecaedro (si veda il filmato “I solidi platonici” di Michele Emmer). I primi
quattro, descritti da Euclide, vennero associati da Platone nel Timeo ai quattro elementi
costitutivi dell’Universo, e cioè il fuoco (tetraedro), l’aria (ottaedro), l’acqua (icosaedro) e la
terra (cubo). Il quinto poliedro, il dodecaedro, fu invece utilizzato dal Creatore per decorare
l’Universo. Nell’affresco "La Scuola di Atene", meraviglioso manifesto delle radici della
cultura occidentale che campeggia nella biblioteca privata del Papa, Raffaello ha raffigurato i
due grandi pensatori al centro della scena e con le loro opere più celebri, il Timeo per
Platone e l’Etica per il discepolo Aristotele. L'importanza che Platone dava alla Geometria e
alle scienze esatte è sintetizzata dalla scritta che campeggiava all’ingresso della sua Scuola:
" Nessuno digiuno di geometria varchi queste porte". Lo stesso Platone, nel Timeo, dice a
proposito dei poliedri regolari o platonici: "non accorderemo a nessuno che vi siano corpi
visibili più belli di questi". E' abbastanza naturale che nel Rinascimento, in piena riscoperta
della filosofia platonica questi poliedri abbiano goduto di grande popolarità presso gli artisti
dell’epoca, tanto è vero che da quel momento risulta difficile distinguere la storia artistica e
quella scientifica dei poliedri. I più importanti libri rinascimentali sulla teoria e pratica della
prospettiva sono spesso delle sequenze di solidi nello spazio visti sotto diverse angolature.
Furono soprattutto Piero della Francesca nel suo De quinque Corporibus regolaribus e il suo
allievo, il frate matematico (e forse plagiatore) Luca Pacioli nel suo De divina proportione a
stendere le basi teoriche della prospettiva mentre si deve a Paolo Uccello (Mosaici di S.Marco
a Venezia), a Leonardo, che probabilmente fornì l’iconografia per il trattato di Pacioli, ad
Albrecht Dürer, oltre che allo stesso Piero, l’applicazione di quei principi nelle loro immortali
creazioni artistiche. La regolarità e bellezza dei solidi platonici non lasciò insensibile neanche
il grande astronomo e matematico Keplero, che, oltre a scoprire la nuova serie dei solidi
stellati, come il dodecaedro che porta il suo nome e sulle cui facce è costruita una piramide
regolare, propose un modello del sistema solare basato sui solidi platonici: benché rivelatosi
errato, questo modello è comunque "il risultato di complessi calcoli, ben dettagliato e
provocante", secondo la descrizione che ne fornisce lo scrittore A. Koestler. Infine, va notato
che la continua ricerca di regolarità e di simmetria nello spazio portò Archimede alla
scoperta dei solidi che portano il suo nome, con facce costituite da poligoni regolari ma
diversi tra loro: si tratta di 13 poliedri, 5 dei quali ottenibili per troncamento dei 5 solidi

etroina 46
La struttura delle figure geometriche piane

platonici. Recentemente uno di essi, l’icosaedro troncato formato da esagoni e pentagoni è


assurto a grande popolarità in campo scientifico per la scoperta di una molecola , il fullerene
C60, terza forma allotropica del carbonio, che possiede questa forma e che riprende quella di
un pallone da football.

3- Forme della simmetria nella Natura e nell’Arte.


La simmetria sembra permeare profondamente l'Universo e la maggior parte delle leggi
fisiche che lo descrivono, quali i principi di conservazione della quantità di moto e
dell'energia, alla base della meccanica classica, sono postulate come invarianti e
simmetriche nel continuo spaziotemporale. La Natura presenta molte regolarità profonde
basate sulla simmetria e la comprensione di queste regolarità ha rappresentato un mezzo
fondamentale per l'avanzamento della Scienza ed il raggiungimento delle conoscenze attuali.
Inoltre l'Uomo sembra favorire istintivamente la regolarità ed il ripetersi periodico delle
forme, come ha dimostrato nel secolare sviluppo delle sue espressioni artistiche. Alcune
delle simmetrie più sorprendenti appartengono al mondo microscopico: basti pensare alla
forma altamente simmetrica dei virus, delle gocce di pioggia, e di quella infinita moltitudine
di esseri che costituiscono il plankton, come i radiolari e le diatomee. Nel secolo scorso
l'artista-naturalista Ernst Häckel, con una minuziosa esplorazione al microscopio di questi
mondi invisibili all'occhio umano, portò alla luce la sorprendente e splendida simmetria di
questi minuscoli esseri, che furono ridisegnati (e probabilmente un pò abbelliti) in 100 tavole
che costituiscono il suo maggior lascito artistico, i Kunsterbild der Natur. Negli anni '30 di
questo secolo fu invece un americano, Wilson A. Bentley che con enorme pazienza ed abilità
tecnica riuscì a fotografare al microscopio oltre 2000 fiocchi di neve, ognuno diverso
dall'altro, ma tutti dotati di una splendida simmetria esagonale. Quest'ultima, esempio di
simmetria rotazionale nel piano, è presente anche in moltissimi altri esempi, dato che
rappresenta uno dei metodi più economici e razionali adottati in natura per riempire un
piano senza lasciare interstizi: basti pensare ai favi delle api o alla "testa" di alcuni temibili
virus. La simmetria pentagonale non può essere invece usata per tassellare completamente
un piano: si tratta però di una simmetria particolarmente amata dalle corolle dei fiori, di cui
troviamo innumerevoli esempi, dalle primule alle pervinche, nonché da molti echinodermi
che strisciano sui fondali, quali le stelle marine. La simmetria bilaterale, in cui il corpo è
diviso in due da un piano di riflessione è particolarmente frequente in Natura, soprattutto
per quegli animali che si comportano come vettori in movimento: si veda la pressoché
totalità degli insetti e dei vertebrati, tra cui l'Uomo stesso. E non a caso, nel mondo dei fiori,
le orchidee che hanno scelto il meccanismo dell'inganno per farsi impollinare dagli insetti
(genere Ophrys) sono quelle che maggiormente rispettano la simmetria bilaterale. Infine
esiste una simmetria traslazionale in moltissimi esseri viventi in cui un segmento del corpo
viene ripetuto in modo periodico e regolare lungo una retta, come nel corpo dei centopiedi o
nello sviluppo internodale di un equiseto.
La simmetria è presente anche nel tempo e non solo nello spazio. Nel tempo
unidimensionale la ripetizione ad intervalli uguali costituisce il principio musicale del ritmo.
Un'analogia nel mondo naturale è data dalla crescita di un germoglio, che traduce un ritmo
lento temporale in ritmo spaziale. Sempre in campo musicale, va osservato come il principio
di ripetitività simmetrica di un motivo sia alla base di molte composizioni di autori
particolarmente rigorosi nella costruzione delle loro opere come Johan Sebastian Bach. Nella
sua Invenzione a tre voci in fa minore, scritta a scopi didattitici per il figlio di maggior
talento, il novenne Wilhelm Friedemann, entrano dieci volte un tema emergente e tre
intermedi , di cui uno compare solo una volta e gli altri due, ciascuno due volte secondo lo
schema (1+2+2). Nel mondo dell'arte figurativa la ripetitività simmetrica di elementi
costituisce un modello seguito fin dalle prime manifestazioni artistiche: si va da una
simmetria traslazionale pura, come nella serie degli arcieri del palazzo di Dario a Susa, ad
una simmetria di traslazione+riflessione nei fregi a palmette di molti vasi greci, alle
simmetrie rotazionali dei rosoni delle cattedrali gotiche, fino alle complesse tassellazioni del
piano operate dagli artisti moreschi nei mosaici dell'Alhambra a Granada, che utilizzarono
tutti i 17 gruppi di simmetria con cui si può ornare un piano. Questi mosaici furono di grande
ispirazione per l'opera di un artista di questo secolo, l'olandese Escher, che, affascinato dal
problema del riempimento ornamentale e periodico del piano, compose un gran numero di
opere che presentano simmetrie traslazionali ad incastro, spesso utilizzando l'interscambio

etroina 47
La struttura delle figure geometriche piane

del colore. Un tempo considerate alla stregua di semplici curiosità, le opere di questo artista
vengono oggi valutate come autentici capolavori, e studiate sia da artisti che da matematici,
dato che si pongono all'interfaccia della fruizione puramente estetica con quella dello studio
matematico della tassellazione del piano.

4- I gruppi di simmetria
Da un punto di vista matematico le operazioni di simmetria sono definite come quelle
trasformazioni che lasciano apparentemente immutato un oggetto nello spazio. Nel piano i
quattro movimenti rigidi che permettono di muovere una figura senza alterarne le
dimensioni sono la traslazione, la riflessione rispetto ad un asse, la rotazione rispetto ad un
punto e la glissoriflessione, che è una riflessione con scivolamento. Ora se consideriamo un
oggetto, ad esempio un piede, e lo spostiamo nello spazio in modo che venga ripetuto
quattro volte abbiamo eseguito delle operazioni di simmetria che lasciano l'oggetto.
….
Praticamente tutti gli oggetti con cui si ha a che fare in Chimica e in Fisica, siano essi atomi,
molecole, campi o particelle possono essere classificati a seconda della loro simmetria e
spesso il semplice esame delle proprietà di simmetria di un dato oggetto è sufficiente per
una prima descrizione delle proprietà e del comportamento spazio-temporale dell'oggetto in
esame, senza dover ricorrere a complessi calcoli quanto-meccanici sulla struttura
dell'oggetto stesso. La costruzione delle tabelle di simmetria ed il loro uso costituisce la
Teoria dei Gruppi. Alla base del successo di questa Teoria sta la dualità fra algebra e
geometria, già scoperta da Cartesio, per cui ogni oggetto geometrico ha una descrizione
algebrica, e ogni formula algebrica determina un oggetto geometrico. Nel secolo scorso il
giovane matematico francese Evaristo Galois, poco prima della sua tragica scomparsa in un
duello, stabilì l'equivalenza tra le trasformazioni in senso geometrico di un oggetto e le
permutazioni tra le soluzioni di un'equazione algebrica. Queste ultime costituiscono un
gruppo in cui valgono le stesse relazioni che definiscono i gruppi costruiti mediante
trasformazioni geometriche nello spazio. Uno dei campi in cui la Teoria dei Gruppi si è
rivelata di maggiore utilità è stato quello dei Cristalli: lo studio di come gli atomi si
dispongono in un reticolo cristallino e delle loro regolarità periodiche nello spazio portò gli
scienziati Mohs e Weiss alla scoperta dei gruppi puntuali, i gruppi cioè della struttura
cristallina riferibili ad un unico punto. Nel secolo scorso i cristallografi dimostrarono che nello
spazio tridimensionale esistono 7 gruppi puntuali e 14 tipi distinti di reticolo, noti come
"reticoli di Bravais". Questi possono avere simmetrie di rotazione di ordine 2,3,4 e 6, ma non
altri valori. In particolare non possono avere una simmetria di rotazione di ordine 5. In modo
del tutto simmetrico, in algebra, si trova che un'equazione di quinto grado non e' risolvibile
o, in altri termini, il gruppo di Galois formato dalle radici dell'equazione, non e' risolvibile.

….

Conclusione: il mondo che ci circonda e' veramente così simmetrico?


Abbiamo visto che la Natura sembra prediligere forme particolarmente simmetriche, che le
molecole e i cristalli, costituenti di base della vita e del mondo inorganico che ci circonda
possiedono spesso un alto grado di simmetria che è stato sfruttato dall'Uomo per
approfondire le sue conoscenze sulla Natura stessa. Quindi si può parlare di un Dio geometra
che ha privilegiato la simmetria, come sosteneva Platone e come raffigurato nel celebre
dipinto di William Blake che rappresenta il Creatore munito di compasso mentre progetta
l'Universo? In realtà ci sono molti fenomeni in Natura che mostrano una mancanza di
simmetria o una riduzione di questa, soprattutto se si considerano i processi dinamici. A
questo proposito va ricordato il principio di Curie, secondo il quale "cause simmetriche
producono effetti ugualmente simmetrici", principio che è stato alla base
dell'interpretazione della maggior parte dei fenomeni fisici per molti anni. Secondo questo
principio, se interpretato alla lettera, il flusso d'aria attorno a un ostacolo simmetrico sarà
simmetrico, così come il flusso di un liquido in un'apparecchiatura che abbia una simmetria
circolare avrà una simmetria circolare. In realtà non è così. Se ad esempio esaminiamo al
rallentatore la forma di uno spruzzo provocato da una goccia di latte (sferica) che cade su
una superficie circolare di liquido ci aspetteremmo una forma circolare dello spruzzo
risultante: viceversa una foto istantanea dell'evento, come quella riportata da D'Arcy

etroina 48
La struttura delle figure geometriche piane

Thompson nel suo celebre "Crescita e forma", ci mostra che lo spruzzo è si simmetrico , ma
non più circolare e composto di 24 goccioline disposte a cerchio. Analogamente, se
esaminiamo il flusso d'aria attorno ad un aereo a simmetria bilaterale, vediamo che questi
non ha una simmetria bilaterale, come ben sanno i piloti dei jumbo che devono in
continuazione apportare piccole variazioni alla traiettoria dell'aereo. Questi sono solo due
degli innumerevoli esempi che possono essere tratti dall'idrodinamica o dall'aerodinamica in
cui sembra che la simmetria venga persa durante un processo dinamico. In realtà durante
questi processi la simmetria viene solo ridotta, per cui il principio di Curie viene rispettato
purché venga interpretato in senso più esteso, implicante anche la riduzione della simmetria.
Questo fenomeno, in generale, è connesso con la caratteristica per cui un sistema naturale
deve mantenere la sua forma, ovvero la sua stabilità durante un processo che tende a
perturbarlo e questo implica spesso la riduzione della simmetria iniziale. In generale si può
quindi riformulare il principio di Curie dicendo che: "Gli stati fisicamente realizzabili di un
sistema simmetrico si presentano in collezioni e sono connessi fra loro dalla simmetria" .
Ma altre scoperte recentemente hanno incrinato l'idea di un Universo dotato di simmetria in
tutte le sue componenti basilari. Prendiamo ad esempio la cosiddetta "restrizione
cristallografica", e cioè il fatto che i cristalli non possono avere una simmetria di rotazione di
ordine 5. Recentemente sono stati scoperti degli stati di aggregazione atomica con un tipo
diverso di struttura, quella dei quasi-cristalli, che non implicano affatto un reticolo
fondamentale e che possono avere simmetrie di ordine 5. Queste strutture, rivelate dalla
diffrazione ai raggi X di una lega di Alluminio e Manganese per la prima volta nel 1984,
erano state previste su basi puramente geometriche dal matematico inglese Roger Penrose,
che inventò un insieme di tasselli fondati su forme pentagonali che tassellano il piano, ma
non in modo periodico. Le figure di base di questi motivi sono ben lungi dall'essere poligoni
regolari, comprendendo "punte", "aquiloni” e rombi di vario genere e misura.
Nel campo della Fisica una scoperta sensazionale fu quella della rottura del principio di parità
per una delle quattro forze fondamentali, quella nucleare debole, scoperta avvenuta nel
1957. In base a questa scoperta e alle indagini successive si poté stabilire che nell'Universo
esistono solo neutrini destrorsi e antineutrini sinistrorsi. E anche nel campo della Chimica e
della Biologia si ha a che fare con un particolare tipo di asimmetria, detta Chiralità (dal greco
cheir che significa mano), per cui le componenti di base della Vita come le proteine sono
composte solo da amminoacidi levogiri, mentre DNA e RNA formano normalmente eliche
destrorse a causa della presenza esclusiva di glucidi destrogiri. Le varie ipotesi sull'origine
della Chiralità costituiscono un campo affascinante ed aperto di ricerca che per ora non ha
fornito una risposta certa e costituiranno l'argomento della prossima conferenza (La
dissimmetria della vita).
Per concludere vorrei citare due risposte divertenti date da due studiosi, un biologo e un
matematico alla domanda di quali caratteristiche doveva possedere il Creatore a giudicare
da quelle del Creato: J.B.S. Haldane (biologo) disse che, a giudicare dalla quantità di esseri
viventi presenti sulla Terra, il Creatore doveva avere una smodata passione per i Coleotteri
(an inordinate fondness for beetles); Ian Stewart, matematico, lo definisce invece come un
esperto di teoria dei gruppi, ma non a tempo pieno.

Rispondi.
Il mondo che ci circonda è simmetrico?

etroina 49
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio.
L’immagine che segue rappresenta metà farfalla. Disegna l’altra metà con precisione: così
facendo hai ottenuto una figura simmetrica.

etroina 50
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio sulla simmetria. Puoi realizzare ricami con la carta, piegando a fisarmonica una
striscia di carta lunga e stretta (le misure le puoi stabilire in relazione all’oggetto da decorare)
e disegnano sulla faccia esterna della “fisarmonica” figure a piacere. Infine ritaglia seguendo i
contorni facendo attenzione a lasciare un tratto necessario a mantenere la striscia nella sua
interezza, lungo il lato. Infine riapri la striscia di carta ed osserverai una serie di moduli (le
figure che avevi disegnato) che si ripetono in simmetria lineare.

Occorrente: Esecuzione:
carta velina; Disegna un quadrato sulla carta velina. Ritaglialo. Piegalo
cartoncini in colore contrastante; lungo le diagonali ed otterrai un triangolo.
forbici; Disegna lungo i cateti del triangolo un motivo a piacere e
colla. ritaglia con le forbici i contorni dei modelli disegnati.
Riapri infine il foglio per ottenere il quadrato.

Per ottenere un bell’effetto, incolla il quadrato su un cartoncino di colore contrastante.

etroina 51
La struttura delle figure geometriche piane

Esercizio
Raccogli da riviste o giornalini illustrazioni di organismi animali e/o vegetali nei quali ti sembra
si possano individuare figure geometriche.
Analizza le immagini e traccia in modo evidente, con un trattopen, le figure individuate
riportandole poi su fogli di carta quadrettata.
Misura con un righello centimetrato la lunghezza delle varie parti dell’organismo e stabilisci tra
esse relazioni numeriche: ad esempio la lunghezza è il doppio o il triplo della larghezza.
Individua eventuali simmetrie (centrali, assiali o di traslazione).

Esercizio sulla simmetria assiale. Angeli di carta


Per realizzare gli angeli di carta ti occorre: 2 cartoncini bristol di colori contrastanti (es. giallo e
rosso), forbici e colla.
Per ottenere il corpo dell’angelo (15x9): piega a metà il cartoncino bristol giallo di 15cm x
18cm.
Per ottenere le ali dell’angelo (8x8): piega a metà il cartoncino bristol giallo di 8cm x 16cm.
Ricopia il disegno e ritaglialo accuratamente.

Incolla le ali sul retro del corpo. Incolla le punte della gonna e le mani dell’angelo sul secondo
cartoncino bristol (rosso). Arriccia i capelli con la punta delle forbici.

etroina 52

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