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La trasformata di Fourier

23 maggio 2005

Lezioni di
Metodi Matematici per l'Ingegneria
- Prof. Giorgio Vergara Caarelli -
a cura di Pietro Abbati Marescotti

Il presente testo è frutto della raccolta degli appunti del corso di Metodi Matematici per l'Ingegneria di
alcuni studenti, rivisti e riorganizzati sotto la guida del prof. Vergara Caarelli.
Questo testo è stato creato per gli studenti di Ingegneria ed è liberamente distribuibile.

1
2

In questo testo verranno usate le seguenti notazioni:


R campo reale
C campo complesso
N numeri naturali
Z numeri relativi
K trasformata integrale
F trasformata integrale di Fourier
L trasformata di Laplace unilatera
L1 (a, b) spazio delle funzioni sommabili nell'intervallo (a, b)
L2 (a, b) spazio delle funzioni di quadrato sommabile nell'intervallo (a, b)
kf kL1 norma L1 della funzione f
(f · g)L2 prodotto scalare L2 delle funzioni f e g
INDICE 3

Indice

1 Trasformazioni integrali e loro inverse 4

2 Serie di Fourier delle funzioni periodiche 5

3 Dalla serie alla trasformata di Fourier 7

4 Prime proprietà della trasformata di Fourier di funzioni sommabili 8

5 Il teorema integrale di Fourier 11


1 TRASFORMAZIONI INTEGRALI E LORO INVERSE 4

1 Trasformazioni integrali e loro inverse

Assegnato un nucleo K(ζ, η)con ζ ∈ B e η ∈ A, cioè una funzione delle due variabili ζ ed η , alla funzione
f (η) (originale) associamo F (ζ)(immagine) mediante la formula trasformate integrali
R
F (ζ) = A
K(ζ, η)f (η)dη
Scriveremo: κ(f ) = F e - esplicitando la dipendenza dalle variabili -
K(f (η)(ζ)) = F (ζ)

Linearità
La linearità è una proprietà fondamentale delle trasformazioni integrali: prese delle costanti c1 , c2 e linearità
operando con la trasformazione K ) avremo
K(c1 f1 + c2 f2 ) = c1 F1 + c2 F2

Trasformata di Fourier
Sia f (x) la funzione originale e F (ω) la sua trasformata. Posto B = A = R, x = η , ζ = ω e K(ω, x) = e−iωx
avremo
Z +∞
F (ω) = F(f (x))(ω) = e−iωx f (x) dx
−∞
F - trasformata

cioè la denizione di trasformata di Fourier.


La trasformata inversa (antitasformata) di Fourier è
Z +∞
l
F −1 (F (ω))(x) = v.p. e−iωx F (ω)dω
2π −∞

Trasformate seno e coseno


Sia ora, A = R+ . Si deniscono trasformate coseno e seno rispettivamente
q R q R
Fc (ξ) = 2 +∞
π 0
f (x)cosξx dx e Fs (ξ) = 2 +∞
π 0
f (x)sinξx dx

seno e coseno trasfor-


mate
Come trasformate coseno-seno inverse, si ha
q R q R
f (x) = 2 +∞
π 0
Fc (ξ)cosξx dξ e f (x) = 2 +∞
π 0
Fs (ξ)sinξx dξ

Nota: q
Il coeciente moltiplicativo 2
π
può essere variato a seconda delle applicazioni, modicando trasformata e antitrasformata.

Trasformata di Laplace unilatera


La trasformata di Laplace è denita dalla formula
Z +∞
F (s) = Lf (t)(s) = e−st f (t)dt
0

essendo A = R+ e B ⊂ C con K(s, t) = e−st


La formula di inversione della trasformata di Laplace è:
Z c+i∞
1
L−1 (F (s))(t) = F (s)est ds
2πi c−i∞
2 SERIE DI FOURIER DELLE FUNZIONI PERIODICHE 5

2 Serie di Fourier delle funzioni periodiche

Sia f (x) = fT (x) una funzione periodica di periodo T che, per semplicità, supporremo in L2 (− T2 , T2 ).
Poniamo v = 2π 1
T che chiameremo (impropriamente) frequenza e quindi ovviamente kv (per k = 1, 2, 3, ...) Rappresentazione
di fT (x)nella se-
sono le frequenze multiple della fondamentale. rie delle funzioni
trigonometriche
Vediamo ora il signicato dello sviluppo in serie di Fourier:

X
fT (x) = a0 + [ak cos(kvx) + bk sen(kvx)]
k=1

che fornisce la rappresentazione di fT (x) nella serie di armoniche successive delle funzioni periodiche
elementari (funzioni trigonometriche).

Sistema ortogonale in L2 (−T /2, +T /2) e coecienti di Fourier


[1, cos(kvx), sen(kvx)]
sistema ortogonale in
Il sistema L2 (−T /2, T /2)

[1, cos(kvx), sen(kvx)] (k ∈ N)


è ortogonale in L2 (−T /2, +T /2) e i coecienti di Fourier della funzione fT (x), per k ∈ N

1
R +T /2 2
R +T /2 2
R +T /2
a0 = T −T /2
f (x)dx ak = T −T /2
f (x)cos(kvx)dx bk = T −T /2
f (x)sen(kvx)dx

si possono ricavare dalle componenti di fT (x)∈L2 (−T /2, +T /2) nel sistema ortonormale associato
Infatti la lunghezza dei vettori del sistema ortogonale è:

Z +T /2 √
k1kL2 (−T /2,+T /2) = ( 1dx)1/2 = T
−T /2

e, per k ≥ 1 si hanno

+T /2
r
eikνx + e−ikνx 2
Z
T
kcos(kνx)kL2 (−T /2,+T /2) =( ( ) dx)1/2 =
−T /2 2 2

+T /2
r
eikνx − e−ikνx 2
Z
T
ksen(kνx)kL2 (−T /2,+T /2) =( ( ) dx)1/2 =
−T /2 2i 2
sistema ortonormale e
componenti di f (x)
Pertanto l'associato sistema ortonormale in L2 (−T /2, T /2) è
 
√1
T
cos(kvx) sen(kvx)
, √
T /2
, √
T /2
.

E' possibile quindi denire le componenti di fT (x) mediante i prodotti scalari:

Z +T /2
1 1
(f · √ )L2= √ f (x)dx
T T −T /2
1 in realtà noi stiamo considerando la pulsazione che dierisce dalla frequenza per un fattore di scala di 2π
2 SERIE DI FOURIER DELLE FUNZIONI PERIODICHE 6

Z +T /2
cos(kνx) 1
(f · q )L2= q f (x)cos(kνx)dx
T T −T /2
2 2

Z +T /2
sen(kνx) 1
(f · q )L2= q f (x)sen(kνx)dx
T T −T /2
2 2

Da queste espressioni nasce il signicato geometrico dei coecienti della serie di Fourier a0 ,ak ,bk , quali
componenti di fT (x) nel sistema ortogonale costituito dalle funzioni trigonometriche

Serie di Fourier complessa

La serie di Fourier complessa può esprimersi tramite gli esponenziali complessi:



X
f (x) = ck eikνx
k=−∞

avendo posto ν = 2π
T ed intendendo la serie bilatera da sommarsi simmetricamente in [-n,n].
Essendo per k = h,
Z +T /2
eiv(k−h)x dx = (eivkx eivhx )L2 = T
−T /2

altrimenti per k 6= h,
Z +T /2
eiv(k−h)x dx = (eivkx · eivhx )L2 = 0
−T /2

possiamo dire che


eikvx (k ∈ Z)

è un sistema ortogonale in L2 (−T /2, T /2) ortogonalità de-
gli esponenziali
ed inoltre essendo complessi

= T . (k ∈ Z)
ikνx
e 2
L (−T /2,+T /2)
icoecienti di Fourier complessi ck risultano dati da:
Z +T /2
1
ck = f (x)e−ivkx dx
T −T /2

in quanto le componenti di fT nel sistema ortonormale sono


+T /2
eikνx
Z
1
(f (x), √ )L2 = √ f (x)e−ivkx dx
T T −T /2

Il collegamento con la serie di Fourier reale si ricava dalle relazioni (che scriveremo per k ≥ 0):

ck eikvx + c−k e−ikvx =


= ck cos(kvx) + ick sen(kvx) + c−k cos(kvx) − ic−k sen(kvx) =
3 DALLA SERIE ALLA TRASFORMATA DI FOURIER 7

= (ck + c−k )cos(kvx) + i(ck − c−k )sen(kvx)

cioè a0 = c0 (per k = 0), e per k ≥ 1


ak = ck + c−k e bk = i(ck − c−k )
da cui segue

ck = ak −ibk
2 e c−k = ak +ibk
2 ,
Se f (x)è reale allora tra i coecienti della serie trigonometrica e della serie esponenziale valgono le identità
ak = 2Re(ck ) e bk = −2Im(ck )
ed inoltre i coecienti della serie esponenziale di indice opposto sono coniugati, cioè

ck = c−k

per cui c0 ∈ R. Una condizione analoga sarà trovata per la trasformata di Fourier delle funzioni reali.

3 Dalla serie alla trasformata di Fourier

Per collegare serie e trasformata di Fourier prendiamo la funzione f (x) ∈ L1 (−∞, +∞), la restringiamo in
(− T2 , T2 ) e poi la prolunghiamo per periodicità in R indicandola con fT (x).

Scriviamo lo sviluppo in serie di Fourier complessa come:

+∞
1 X ivk x +T /2
Z
fT (x) = [e f (t)e−ivk t dt]∆v
2π −T /2
k=−∞

(avendo posto vk = kv , per k ∈ Z e ∆ν = 2π T ).


Ora passiamo al limite per T → ∞. Essendo ∆ν = 2π T la lunghezza degli intervallini della decomposizione
di R, costruita dagli (inniti) punti vk = k 2π
T per k in Z per analogia con la somma integrale arriviamo
così alla formula di inversione della trasformata di Fourier:

Z +∞ Z +∞
1
f (x) = [eivx f (t)e−ivt dt]dv
2π −∞ −∞

Posto F (w) = −∞+∞ −iwx


f (x)dx, vediamo perchè la formula dell'antitraformata fornisce l'analisi armonica
R
e
del segnale aperiodico f (x).

Analisi armonica delle funzioni non periodiche


Poniamo

e
R +∞ R +∞
a(w) = −∞
f (x)cos(ωx)dx b(w) = −∞
f (x)sen(ωx)dx
(funzione pari di ω ) (funzione dispari di ω )
2 Nota:l'antitrasformata di Fourier di funzioni L1 [R] (o L2 [R])va intesa come valor principale dell 'integrale, come
si vedrà in seguito.
4 PRIME PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI FOURIER DI FUNZIONI SOMMABILI 8

Essendo e−iwx = cos(ωx) − isen(ωx) risulta allora

F (w) = a(ω) − ib(ω)

e la formula dell'antitrasformata f (x) = eiwx F (ω)dω diviene


1
R +∞
2π −∞

Z +∞
1
f (x) = [a(ω)cos(ωx) + b(ω)sen(ωx)]dω
2π −∞

cancellando gli integrali delle funzioni dispari in ω perchè non danno contributo.
Essendo le funzioni integrande entrambe pari in ω , tale formula si può scrivere come
1
R +∞
f (x) = π 0
[a(w)cos(wx) + b(w)sen(wx)]dw

che ricorda da vicino l'analisi armonica di funzioni periodiche di periodo T :


P∞
f (x) = k=0 [ak cos(vk x) + bk sen(vk x)]

dove vk = 2π
T k sono le frequenze discrete multiple della fondamentale v = 2π
T .

Trasformata di Fourier delle funzioni reali


Proposizione L'originale f (x) è una funzione reale se e solo se la sua trasformata F (ω) verica

F (ω) = F (−ω)

f(x) reale
m
DIM F (w) = F (−w)

Se f (x) è reale, cioè f (x) = f (x), dalla denizione


Z +∞
F (ω) = e−iωx f (x)dx
−∞

segue coniugando: Z +∞
F (−ω) = e−iωx f (x)dx = F (ω)
−∞

Viceversa se F (ω) = F (−ω) dalla formula dell'antitrasformata si ha


Z +∞ Z +∞ Z +∞
1 −iωx 1 −iωx 1 0
f (x) = e F (ω)dω = e F (−ω)dω = eiω x F (ω 0 )dω 0 = f (x)
2π −∞ 2π −∞ 2π −∞

avendo posto nell'integrale ω = −ω 0

4 Prime proprietà della trasformata di Fourier di funzioni som-


mabili

Continuità della trasformata


• Proposizione 1

Se la funzione f (x) è sommabile in R, allora la sua trasformata a Se f (x) ∈ L1 (R)


allora F (w) ∈ C 0 (R).
Z +∞
F (w) = e−iwx f (x)dx
−∞

è continua in ω cioè F (w) ∈ C 0 (R).


4 PRIME PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI FOURIER DI FUNZIONI SOMMABILI 9

Dim : la funzione integranda e−iwx f (x) è continua in ω per q.o. x ∈ R ed inoltre esiste una
maggiorante sommabile indipendente da w avendosi |e−iwx f (x)| = |f (x)|. La dimostrazione
segue quindi dal teorema di Lebesgue di passaggio al limite sotto il segno di integrale:

Z +∞ Z +∞
−iwx
lim e f (x)dx = lim e−iwx f (x)dx = F (w0 )
w→w0 −∞ −∞ w→w0

Limitatezza della trasformata


• Proposizione 2

Se la funzione data è sommabile, allora la sua trasformata F (w) è limitata in R, e risulta


e risulta 1
f (x) ∈ L (R)

kF kL∞ (R) ≤ kf kL1 (R) 3



=⇒ F (w) ∈ L (R)

=⇒ F (w) ∈ L (R)

Dim : si ha
Z +∞ Z +∞ Z +∞
|F (w)| = | e−iwx f (x)dx| ≤ |e−iwx f (x)|dx = |f (x)|dx
−∞ −∞ −∞

da cui la tesi.

Quindi, dalle proposizioni 1 e 2 segue che la F -trasformata muta funzioni sommabili (cioè assolutamente
integrabili) in funzioni continue e limitate, ossia:
F :L1 (R)→C 0 (R) ∩ L∞ (R)

Continuità in L1 (R) delle traslazioni


Per vedere ora un'ulteriore proprietà delle F -trasformate delle funzioni sommabili, premettiamo un risul-
tato sulle traslazioni: la traslazione non mo-
dica la sommabilità
Per una funzione f (x) di L1 (R) si denisce la traslata fh (x) ∈ L1 (R) come
fh (x)=f (x − h)
Resta allora denito un operatore τh :L (R)→L1 (R), cioè da L1 (R) in sè ponendo:
1

τh (f )(x)=f (x − h)
Teorema sulla continuità in L (R) delle traslazioni (senza dimostrazione)
1
continuità in L1 (R)
delle traslazioni

Se la funzione f (x) è sommabile in R, allora


lim kτh (f ) − f kL1 (R) = 0
h→0

cioè
Z +∞
lim |f (x) − f (x − h)|dx = 0
h→0 −∞

Comportamento all'innito delle F -trasformate


Lemma di Riemann-Lebesgue

Dimostriamo ora il seguente il seguente Lemma di Riemann-Lebesgue sul comportamento


all'innito delle F -trasformate di funzioni sommabili:

Lemma
4 PRIME PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI FOURIER DI FUNZIONI SOMMABILI 10

Se la funzione f (x) è sommabile (cioè f (x) ∈ L1 (R)), allora posto, f ∈ L1 (R) =⇒


lim|w|→+∞ F (w) =
0
Z +∞
F (w) = e−iwx f (x)dx
−∞

risulta
lim F (w) = 0
w→∞

Dim.:

Si noti che essendo −1 = e−iπ possiamo riscrivere la trasformata di Fourier come


Z +∞
π
F (w) = − e−iw(x+ w ) f (x)dx
−∞

e quindi posto x0 = x + wπ risulta


Z +∞
0 π
F (w) = − e−iwx f (x0 − )dx0
−∞ w

dove la variabile di integrazione x0 puo ridenotarsi x.


Sommando membro a membro le due espressioni della trasformata di Fourier si ricava:
Z +∞
π
2F (w) = + e−iwx [f (x) − f (x − )]dx
−∞ w

per cui
Z +∞ Z +∞
−iwx π π
2|F (w)| ≤ |e [f (x) − f (x − )]|dx = |f (x) − f (x − )|dx
−∞ w −∞ w

La proposizione resta quindi dimostrata per il teorema di continuità delle traslazioni in L1 (R)

Estensioni
A questo punto facciamo due osservazioni che portano a due corollari di questo lemma:

Corollario 1

Il lemma vale anche su di un intervallo (a, b) ⊂ R.


Infatti data g(x) ∈ L (a, b), si può considerare il prolungamento di tali funzioni su tutto R:
1

ponendo f (x) = g(x) estensione del lemma


alle funzioni somma-
per x ∈ (a, b) bili in [a, b]

e f (x) = 0
per x ∈/ (a, b)
e si ha Z b Z +∞
e−iωx g(x)dx = e−iωx f (x)dx
a −∞

con, ovviamente, f (x) ∈ L1 (R).

3 Si ricorda che kf kL1 (R) = |f (x)|dx e che kF kL∞ (R) =supw∈R |F (w)|
R +∞
−∞
5 IL TEOREMA INTEGRALE DI FOURIER 11

Corollario 2

Si può sostituire eiωx con sen(ωx) o cos(ωx).


Data sempre g(x) ∈ L (a, b) reale, si ha:
1

Z b Z b Z b
e−iωx g(x)dx = cos(ωx)g(x)dx − i sen(ωx)g(x)dx
a a a

che sappiamo tendere a 0 per w → ∞. Ma allora separando parte reale da parte immaginaria
segue si ha: Z +∞ Z +∞
lim g(x)cos(wx)dx = lim g(x)sen(wx) = 0
|w|→∞ −∞ |w|→∞ −∞

5 Il teorema integrale di Fourier

La formula di inversione della F -trasformata


Scriviamo correttamente la formula di inversione come: formula di inversione

Z +∞
1
f (x) = v.p. eiwx F (w)dw
2π −∞

cioè Z +A Z +A Z +∞
1 1
f (x) = lim eiwx
F (w)dw = lim dwe iwx
e−iwt f (t)dt
2π A→+∞ −A 2π A→+∞ −A −∞

Scambiando gli integrali per il teorema di Fubini, si ha -dalle formule di Eulero:


+∞ +A +∞
senA(x − t)
Z Z Z
1 iw(x−t) 1
f (x) = lim f (t)dt e dw = lim f (t) dt
2π A→+∞ −∞ −A π A→+∞ −∞ x−t

E ponendo t − x = v , ossia t = v + x, perveniamo alla formula di inversione:


Z +∞
1 senAv
f (x) = lim f (v + t) dv
π A→+∞ −∞ v

che domostreremo nelle cosiddette ipotesi di Dirichlet.


Nota:

Nel senso degli integrali impropri la formula di inversione può anche scriversi come
+∞ +∞
1∗
Z Z
f (x) = dw f (t)cos[w(x − t)]dt
π 0 −∞

Infatti tale formula di inversione si ottiene direttamente dalla formula dell'antitrasformata:


Z +∞ Z +∞ Z +∞ Z +∞
1 iwx −iwt 1
f (x) = v.p. dwe e f (t)dt = v.p. dw eiw(x−t) f (t)dt
2π −∞ −∞ 2π −∞ −∞

osservando che risulta


eiw(x−t) = cos[w(x − t)] + isen[w(x − t)]
e che la funzione di ω Z +∞
w −→ sen[w(x − t)]f (t)dt
−∞

essendo dispari, non dà contributo al valor principale dell'integrale.


5 IL TEOREMA INTEGRALE DI FOURIER 12

Funzioni regolari a tratti


Consideriamo le seguenti ipotesi

Condizioni di Dirichlet (funzioni regolari a tratti)

Le condizioni di Dirichlet sono le seguenti:

1. La funzione f (x)è denita continua e derivabile eccezion fatta, in ogni intervallo limitato, per un
numero nito di punti.

2. Dove non sono continue f (x)e f 0 (x) hanno salti

3. Viene poi supposta f (x) ∈ L1 (R).

Poniamo limx→x0 −f (x) = f (x0 − 0) e limx→x0+ f (x) = f (x0 + 0)


Teorema
Nelle condizioni di Dirichlet, risulta

Z +∞
1 1
R +∞ R +∞ 1 senAv
[f (x + 0) + f (x − 0)] = π 0
dw −∞
f (t)cos[w(x − t)]dt = lim f (x + v) dv
2 π A→+∞ −∞ v

Dim

Calcoliamo
Z +∞
sen(Av)
lim f (x + v) dv
A→+∞ −∞ v

Possiamo scrivere:
Z +∞ Z −1 Z +∞
sen(Av) sen(Av) sen(Av)
f (x + v) dv = f (x + v) dv + f (x + v) dv+
−∞ v −∞ v 1 v

0 0
f (x + v) − f (x − 0)
Z Z
sen(Av)
sen(Av) dv + f (x − 0) dv+
−1 v −1 v

1 +1
f (x + v) − f (x + 0)
Z Z
sen(Av)
sen(Av) dv + f (x + 0) dv
0 v 0 v

Ora si noti che per v → 0− si ha

f (x + v) − f (x − 0)
→ f 0 (x − 0)
v

e che per v → 0+ si ha

f (x + v) + f (x + 0)
→ f 0 (x + 0)
v
5 IL TEOREMA INTEGRALE DI FOURIER 13

Mentre se |v| ≥ 1 allora | v1 | ≤ 1 è limitata.


Pertanto quando A tende a +∞ i quattro integrali
Z −1
sen(Av)
f (x + v) dv
−∞ v

Z +∞
sen(Av)
f (x + v) dv
1 v

0
f (x + v) − f (x − 0)
Z
sen(Av) dv
−1 v

1
f (x + v) − f (x + 0)
Z
sen(Av) dv
0 v

per il lemma di Riemann-Lebesgue tendono a zero.


Nei due restanti col cambiamento di variabile ξ = Av si ha
Z 1 Z A
senAv senξ
lim f (x + 0) dv = lim f (x + 0) dξ
A→+∞ 0 v A→+∞ 0 ξ

ed, analogamente,
Z 0 Z 0
senAv senξ
lim f (x − 0) dv = lim f (x − 0) dξ
A→+∞ −1 v A→+∞ −A ξ

da cui la tesi, essendo4


Z 0 Z ∞
senξ senξ π
dξ = dξ =
−∞ ξ 0 ξ 2

4 gli integrali devono essere intesi come impropri convergenti

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