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Alexander Fleming

"La storia della penicillina ha qualcosa di romanzesco e aiuta a illustrare il peso della sorte , della fortuna, del fato o del destino, come lo si vuole chiamare, nella carriera di ogni persona". Alexander Fleming

Gli studi e la Grande Guerra

Figura 1: Sir Alexander Fleming (12\ great Scots Alexander Fleming)

Alexander Fleming nacque il 6 agosto del 1881 a Lochfield, vicino Darvel, una cittadina nell'Ayrshire, una regione rurale della Scozia. Discendente di una famiglia di a gricoltori, fu il terzo di quattro figli nati da Grace Morton, la seconda moglie di Hugh Fleming; aveva anche altri quattro fratellastri, nati dal precedente matrimonio del padre. I suoi genitori lavoravano in una fattoria di ottocento acri, che distava un miglio dalla casa pi vicina. Durante l'infanzia Fleming pass molto del suo tempo libero divertendosi a correre e giocare tra i ruscelli, le valli e le brughiere, tipici del paesaggio scozzese, sviluppando un sempre crescente interesse per i fenomeni nat urali: afferm in seguito "Io e miei fratelli inconsapevolmente, imparavamo molto dalla natura". Suo padre mor quando egli aveva sette anni, lasciando la madre a occuparsi della fattoria con il figliastro pi vecchio. Fleming frequent l'asilo da cinque a dieci anni, poi and a scuola a Darvel, la piccola citt che distava quattro miglia e due anni dopo frequent la Kilmarnock Accademy, distante dodici miglia da casa sua. Uno dei suoi fratelli, Tom, aveva studiato medicina, era andato a lavorare a Londra d ove era diventato oculista e presto altri quattro fratelli e una sorella lo raggiunsero: Fleming si allontan ulteriormente da casa trasferendosi presso i fratelli all'et di circa quattordici anni, per frequentare gli studi alla Polytechnic School in Regent Street. Pur essendosi impegnato moltissimo nel corso degli studi, non eccelse certamente per il suo rendimento scolastico: per questo motivo Tom lo incoraggi ad entrare nel mondo degli affari, cos

per qualche tempo lavor come impiegato in una compagn ia di navigazione dell'epoca, ma presto, non essendo molto entusiasta di questo impiego che reputava noioso e troppo umile per una persona come lui, approfittando di una piccola eredit per coprire le spese necessarie, decise di proseguire gli studi iscrivendosi all'universit. Uno dei suoi quattro fratelli, lo spinse alla scelta della Facolt di medicina presso il Saint Mary's Hospital di Londra, uno dei pi recenti ospedali del tempo.

Figura 2: Sir Alexander Fleming nel laboratorio al St Mary's Hospital, Londra (23\ Zephirus Alexander Fleming.htm; Photograph by Topical Press)

Come studente di medicina dimostr immediatamente di possedere eccezionali capacit, superando con estrema facilit tutti gli esami e guadagnando numerosi premi: nel 1906 ottenne il College Diploma e nel 1908 il London University Degree con medaglia d'oro. In virt della brillante carriera universitaria, fu immediatamente scelto come allievo interno da Sir Almroth Wright, microbiologo, professore di patologia ed uno dei maggiori esperti di immunologia del tempo: inizi cos la sua brillante attivit che da semplice studente lo port a diventare uno degli assistenti personali di Wright ed a lavorare al suo fianco in laboratorio. Fleming fu particolarmente entusiasta dell'opportunit che gli venne offerta perch in caso contrario, si sarebbe indirizzato verso la specializzazione in chirurgia, dovendosi per allontanare dal St. Mary's Hospital, che in quel tempo era uno degli ospedali pi prestigiosi. Le entusiastiche attivit filosofiche, letterarie e musicali di Wright non esercitavano alcuna attrattiva sul giovane assistente, che, al contrario, condivise subito il suo interesse per l'immunologia e le malattie infettive. Inoltre, per mezzo di Wright, Fleming fece personalmente la conoscenza di uomini illustri come Elia Metchnikoff, Paul Ehrlich e George BernardShaw Sempre sotto la guida del suo maestro, comprese l'importanza di sviluppare nel corpo umano un'immunit per guarirlo da un'infezione, ed impost le sue ricerche in questa direzione. Tra tutte le scoperte fatte in quel periodo, Fleming rimase particolarmente colpito dal lavoro del medico e chimico tedesco P. Ehrlich, che aveva sviluppato il "SALVARSAN", un composto a base di arsenico utilizzato per la cura della sifilide: una "pallottola magica" in grado di uccidere l'organismo infettante senza danneggiare il soggetto infettato. Divent cos uno dei pochi medici ad avere la possibilit di somministrare questo potente farmaco, facendo inoltre esperienza con le nuove e difficili tecniche di iniezione endovenosa. Nel 1915 Fleming spos Sarah Marion McElroy, figlia di un allevatore irlandese, la quale lavorava in una casa di cura privata: il matrimonio dur fino alla morte di lei, nel 1949. Nel frattempo scoppi la prima guerra mondiale e la maggior parte dello staff del laboratorio del Saint Mary's Hospital, lui compreso, raggiunse la Francia, a Boulogne,

per curare i soldati feriti sul campo di battaglia. Fleming era diventato ufficiale medico e da quel momento il suo intento divenne quello la ricerca di terapie efficaci per guarire le infezioni insorgenti sulle ferite di guerra: Wright e Fleming si convinsero che tutti gli antisettici che avevano a disposizione erano completamente inutili per combatterle. Sostennero tali conclusioni riferendosi al modello di una ferita slabbrata i cui interstizi e angoli erano inaccessibili alle soluzioni antisettiche allora conosciute che, inoltre, come ad esempio il fenolo, dovevano essere utilizzate a bassa concentrazione, a causa dell'azione distruttiva nei confronti dei tessuti trattati con esse.

La scoperta: "That's funny..."


Finita la guerra ritorn nel suo laboratorio di Londra e inizi il lavoro di ricerca che, seppure in modo parzialmente fortuito lo port ad effettuare nel 1922 una grande scoperta. Fleming aveva un forte raffreddore che durava da parecchi giorni: decise allora di prelevare un campione delle proprie secrezioni nasali e di incubarli su piastre per la coltura batterica, al fine di valutare l'eventuale crescita di qualche colonia batterica.

Figura 3: Sir Alexander Fleming (3\ Time100 Time.com)

Il giorno seguente, mentre stava analizzando le colonie dei batteri cresciuti, una sua lacrima cadde inavvertitamente sulla piastra di coltura: all'inizio Fleming non diede alcun peso all'accaduto, e dopo aver compiuto le sue osservazioni ripose la piastra. Il giorno dopo, riprendendo in esame la medesima coltura, si accorse con molto stupore che i batteri erano cresciuti ovunque, tranne che in un punto, dove si poteva scorgere chiaramente un'area tondeggiante e chiara, proprio dove il giorno precedente era caduta la lacrima. Pens allora che nella lacrima potesse esserci una sostanza ad azione antibiotica naturale, responsabile della morte dei batteri o dell'inibizione della loro crescita: in effetti verific in seguito che si trattava di un enzima capace di distruggere le cellule batteriche e lo battezz, lisozima, a causa della sua caratteristica attivit che cerc di sfruttare per la cura delle malattie infettive.

Purtroppo per il lisozima, che normalmente presente nelle lacrime, presenta solo una blanda attivit antimicrobica e non in grado di uccidere i microrganismi patogeni pi aggressivi e resistenti, quali sono ad esempio quelli responsabili delle infezioni suppurative: l'idea di trovare un antibiotico efficace venne perci per il momento accantonata. Intanto nel 1924 Alexander e Sarah ebbero un bambino, che chiamarono Robert, il quale sarebbe poi diventato un fisico affermato. Nel 1928 Fleming divenne titolare della cattedra di batteriologia e, durante l'estate dello stesso anno, mentre stava svolgendo ricerche sul presunto agente patogeno dell'influenza (che solo in seguito si scopr essere di natura virale e non batterica), si assent dal suo laboratorio per un breve periodo di vacanza di circa tre giorni, dimenticando di distruggere alcune colture di Staphilococcus aureus.

Figura 4: Penicillium notatum (24\ La scoperta della penicillina)

Al suo ritorno, il 3 settembre, riprese in mano le colture che aveva preparato prima di partire e che avrebbe dovuto gettare via tre giorni prima e, con un "That's funny..." (" buffo..."), espresse al collega Pryce tutta la propria meraviglia nel constatare che in una piastra di Petri c'era un alone chiaro inusuale: in quella zona, vicino a colonie fungine contaminanti (in seguito identificate come colonie di Penicillium notatum) le colonie di Staphilococcus aureus non erano cresciute. L'anedottica riferisce che invece avrebbe avuto a che fare o con la muffa Penicillium chrisogenum, proveniente da un ananas andato a male abbandonato in laboratorio o con un'altra muffa, sempre del genere Penicillium, proveniente dal piano sottostante in cui si svolgevano ricerche sulle muffe in cui, come riferito dal prof. Robert Hare, che lavorava nello stesso ospedale, si studiavano le muffe prelevate dalle abitazioni dei pazienti asmatici. Pare che Fleming non sia stato subito in grado di riprodurre il fenomeno originale, probabilmente avvenuto in coincidenza di particolari condizioni meteorologich e. L'estate del 1928 fu infatti molto fredda ed i batteri crescevano lentamente sulle piastre, dal momento che non si usavano ancora incubatori termostatati. L'inibizione della crescita batterica in una limitata porzione della piastra assomigliava al fenomeno che aveva osservato sei anni prima e che era stato provocato dalla lacrima caduta casualmente sulla piastra di coltura: questa volta, per, al centro dell'area pi chiara non c'era una lacrima, ma una muffa, contaminante. Fleming intu subito l'import anza della sua osservazione e la colleg a quella fatta anni prima e invece di eliminare la coltura contaminata, fece ulteriori esperimenti.

Figura 5: Sir Alexander Fleming (1\ A Science Odyssey People and Discoveries)

In seguito dichiar: "Se non fosse stato per la mia precedente esperienza, avrei subito buttato via la piastra perch contaminata, come molti batteriologi devono aver fatto prima di me. E' molto probabile che altri ricercatori abbiano visto in una coltura gli stessi cambiamenti che ho osservato io, ma, in assenza di un interesse particolare per le sostanze antibatteriche naturali, le colture andate a male siano state immediatamente gettate. Invece di eliminare la coltura contaminata, io feci alcuni esperimenti". Il merito di Fleming fu di riconoscere ed interpretare adeguatamente osservazioni frutto di circostanze fortuite, aprendo in questo modo le porte allo sviluppo della moderna terapia antibiotica, permettendo di iniziare ad affrontare malattie che per lungo tempo erano risultate molto gravi ed in alcuni casi mortali: la tubercolosi, le broncopolmoniti e le infezioni suppurative postoperatorie. Fleming identific in un secondo momento la muffa come appartenente al genere Penicillium. Se nei punti in cui la muffa era accidentalmente caduta sul terreno di coltura i batteri scomparivano, significava che questa conteneva qualche sostanza in grado di distruggerli. Quando riusc ad isolare ed estrarre, anche se non totalmente, questo nuovo composto, lo chiam penicillina: ne descrisse la stabilit a pH neutro ed acido, l'attivit selettiva sui Gram positivi e su alcuni Gram negativi ed inizi a studiarne la tossicit in animali da esperimento. Egli fu sempre conscio del ruolo avuto dalla casualit nella sua scoperta e riconobbe alla sorte parte del merito, sostenendo che "Ci sono migliaia di muffe differenti e ci sono migliaia di batteri differenti, e che la sorte abbia messo la muffa giusta nel punto giusto stato come vincere alla Irish Sweep" (ovvero la grande lotteria irlandese abbinata alle corse dei cavalli). La preparazione e la conoscenza di Fleming giocarono un ruolo fondamentale per l'avanzamento delle conoscenze scientifiche, ponendo in giusta luce l'evento e la sua interpretazione. Con la stesura di un articolo "Sull'azione batterica delle colture di Penicillium con un attenzione particolare al loro impiego all'isolamento del B. influenzae" sul "British Journal of Experimental Pathology" aveva richiamato l'attenzione sul fenomeno dell'antibiosi che era gi stato usato precedentemente per indicare l'azione di un organismo che distrugge la vita di un altro per mantenere la propria.

Malgrado la disapprovazione dei suoi oppositori, Fleming prosegu i suoi studi fino al termine degli anni Venti, ma la storia della penicillina doveva essere ancora molto lunga e travagliata prima di approdare alla utilizzazione clinica. I tentativi di Fleming di usarla come un antibiotico furono infatti del tutto fallimentari. I primi sperimentazioni cliniche condotte sull'uomo non portarono ad alcun ap prezzabile risultato, tanto che Fleming decise di non proseguire oltre, convinto che, prima di passare alla fase di applicazione clinica, occorresse trovare il modo di concentrare la penicillina, per renderla pi efficace: solo in questo modo, infatti, si poteva sperare di osservare nel vivente i medesimi effetti di straordinaria potenza sui batteri visti nelle colture di laboratorio. Cos, all'inizio degli anni Trenta, le sue ricerche vennero interrotte, e si dedic all'insegnamento della biologia presso l 'universit di Londra, fino al 1948.

La storia continua: la seconda guerra mondiale e oltre

Figura 6: Sir Alexander Fleming (5\ Scientist by: Connie Chen)

Nel 1935 furono messe in evidenza le propriet terapeutiche dei sulfamidici dal biochimico tedesco di nome un ricercatore di nome Gerhard Domagk, che fu insignito del premio Nobel per la medicina nel 1938 per i suoi studi sull'uso dei sulfamidici nella setticemia stafilococcica. Il 16 agosto 1941 fu pubblicato sulla rivista medica britannica "Th e Lancet" un articolo intitolato Further observations on penicillin, firmato da sette ricercatori, tra i quali figuravano Florey e Chain che avrebbero ricevuto nel 1945 il premio Nobel per la medicina. In questo articolo veniva descritto il caso di un adol escente con setticemia in cui la somministrazione di penicillina aveva determinato uno spettacolare calo della temperatura corporea ed un miglioramento repentino delle condizioni cliniche: il fatto che dopo soli tre giorni di terapia il malato potesse alza rsi, fatto che in assenza di complicanze si verifica di routine al giorno d'oggi, fece scalpore all'epoca, facendo quasi parlare di miracolo.

Nel 1940 Fleming venne a conoscenza degli studi condotti da due ricercatori di Oxford, che non avevano dimenticato la sua scoperta ed avevano dimostrato l'attivit della penicillina nei confronti di alcuni batteri, in assenza di effetti collaterali tossici alle dosi terapeutiche: si trattava dei suoi futuri compagni di Nobel, l'australiano Howard Walter Florey, un patologo dell'Universit di Oxford, ed il tedesco Ernst Boris Chain, un biochimico ebreo esule dalla Germania nazista ospitato a Oxford da Florey. Essi, utilizzando tecniche a quei tempi all'avanguardia, riuscirono a migliorare l'isolamento della penicillina ed a concentrarla, potendola cos utilizzare per trattare con successo non solo nell'animale da laboratorio, ma anche nell'uomo (12 febbraio 1941, guarigione da setticemia in 24 ore), in un primo momento le infezioni da Stafilococco e, in un secondo tempo, anche quelle sostenute da altri batteri patogeni. Nonostante i duri sforzi sostenuti, per, non riuscivano ad ottenere la produzione di quantit di penicillina utilizzabili per la terapia su vasta scala: con il loro procedimento erano in grado di ottenere cos poco antibiotico, da essere costretti a recuperarlo dalle urine dei soggetti trattati nella sperimentazione, per poterlo utilizzare nuovamente. Fleming, fu determinato a non restare un semplice spettatore di questo programma di ricerca, li raggiunse per apportare il suo contributo. Mentre questi lavori procedevano con lentezza, fuori dai laboratori infuriava la seconda guerra mondiale e si faceva sempre pi pressante la richiesta di avere a disposizione in grande quantit un antibiotico efficace sia per le truppe impegnate nel conflitto, che per la popolazione civile degli alleati europei: in entrambi i casi l'incidenza delle infezioni, facilitate dalla carenza di viveri e dalle condizioni di vita disagiate, era in progressivo e preoccupante aumento. Con la speranza di riuscire a ridurre le perdite umane, ed in definitiva anche il costo sociale della guerra, vennero messi a disposizione degli scienziati ingenti capitali, dando cos uno straordinario impulso alle ricerche, che seguirono due differenti direttrici: la prima prevedeva di sintetizzare in laboratorio la molecola, senza il diretto intervento della muffa, la seconda, invece, mirava ad incrementare la produzione di penicillina sfruttando i processi fermentativi. La prima strada si dimostr troppo lunga da percorrere per dare risultati in tempi brevi, arrivando all'obiettivo prefissato ben dopo il termine della guerra, mentre la seconda risult essere quella vincente: nel 1943 si riusc a produrre una quantit di penicilllina sufficiente a curare 15 feriti dell'VIII Armata degli Stati Uniti d'America in Egitto. La Gran Bretagna, a causa dell'enorme dispendio economico causato dalla guerra, non era in grado di far fronte da sola al costo della ricerca scientifica sulla penicillina: ogni dose costava una vera fortuna e fu necessario ricorrere alla cooperazione con gli Stati Uniti per portare a termine lo studio in tempo utile da poterne utilizzare i risultati durante la seconda Guerra Mondiale. Nell'intento di coordinare gli sforzi dei britannici e degli alleati americani per produrre su larga scala la penicillina, Florey si rec negli Stati Uniti, al Northern Regional Research Laboratory del dipartimento statunitense dell'agricoltura a Peoria, nell'Illinois, dove da qualche tempo si stavano svolgendo ricerche sul riutilizzo dei resti di lavorazione dei cereali. La proposta di Fleming di utilizzarli per arricchire i terreni dove venivano fatte crescere le muffe produttrici di penicillina si dimostr vincente: quando i residui, opportunamente trattati, vennero aggiunti alle colture, si ottenne un incremento di dieci volte nella produzione di antibiotico. Si pens quindi di fare arrivare da tutto il mondo differenti campioni di muffe Penicillium, partendo dal presupposto che alcune

variet producevano molt a penicillina e altre meno, per individuare quella capace di produrre la maggior quantit di antibiotico. Il caso volle che a risultare vincente in questa contesa "mondiale" fosse una muffa spedita da una donna della medesima cittadina di Peoria, Mary Hunt: questa variet fu pertanto battezzata muffa Mary. La donna aveva scoperto sulla superficie di un melone da lei acquistato una muffa "tanto bella e di colore dorato" da indurla a portarne un campione ai laboratori di Peoria. L'introduzione di tale muffa nel processo di produzione ne aument di dieci volte le capacit produttive, lanciando definitivamente l'utilizzo su larga scala della penicillina. Da allora milioni di persone in tutto il mondo, durante e dopo la guerra, sarebbero stati salvati dal prodotto di questa muffa miracolosa, identificabile a questo punto come la "pallottola magica", la cui scoperta all'inizio del secolo Ehrlich aveva auspicato, per poter "uccidere il microrganismo infettivo senza danneggiare l'ospite": Fleming aveva dato in questo modo inizio all'era antibiotica. Da allora in poi i ricercatori di tutto il mondo, tra cui anche lo stesso Fleming, che prese parte agli studi sulla streptomicina, hanno investito sempre maggiori energie nella ricerca di nuove molecole con attivit antibiotica, permettendo di incrementare sempre pi il numero di malattie infettive curabili. Nel 1945 Fleming ricevette lauree ad honorem da molte universit sia americane sia europee e nel dicembre dello stesso anno, insieme a Florey e a Chain, ricevette il p remio Nobel per la Medicina.

Figura 7: Sir Alexander Fleming (11\ Coalition for biomedical & health resaerch, by Robert G. E. Murray, Professor Emeritus, Department of Microbiology and Immunology - The University of Western Ontario, London, Ontario)

Wright mor nel 1947 e Fleming, dimessosi dalla carica di professore di batteriologia, spese le sue energie come direttore del "Wright-Fleming Institute" presso il Saint Mary's Hospital, continuando a lavorare alla ricerca sulla penicillina. Nel 1952 all'Universit di Edimburgo, dove stato rettore, Fleming fece il punto sulle sue conquiste, sottolineando, a proposito del successo di Pasteur e Lister, sui lavori dei quali aveva basato le sue ricerche, come il successo in campo scientifico sia dovuto alla combinazione di preparazione, genialit e fortuna. Era Infatti conscio dell'importanza avuta dalla casualit nella sua scoperta e si schermiva affermando: "la storia della

penicillina ha qualcosa di romanzesco e aiuta a illustrare il peso della sorte, della fortuna, del fato o del destino, come lo si vuole chiamare, nella carriera di ogni persona: la natura ha creato la penicillina; io l'ho solamente trovata!". Comunque, anche se la scoperta di Fleming pu essere attribuita al caso, sarebbe scorretto affermare che la ricerca scientifica sia basata sulla casualit, che interviene solo nella genesi dell'evento casuale da osservare, e non nella sua interpretazione, e nella produzione della conoscenza che ne consegue. Dove altri ricercatori avrebbero gettato via la coltura contaminata, magari infastiditi per la perdita di tempo, la preparazione e la conoscenza di Fleming giocarono un ruolo fondamentale per l'avanzamento delle conoscenze scientifiche: si pu quindi affermare che la fortuna aiuta solo le menti preparate. Poich la sua prima moglie, Sarah Marion McElroy, era deceduta nel 1949, 4 anni dopo, nel 1953 Fleming si spos una seconda volta, con la dr. Amalia Coutsuris -Voureka, una batteriologa greca che da tempo lavorava con lui al Saint Mary's Hospital. Nel gennaio del 1955 egli si dimise dalla carriera di direttore dell'Istituto WrightFleming, continuando per a lavorare con molta volont nel suo laboratorio. La sua intensa vita di ricercatore termin l'11 marzo 1955, a causa di un improvviso arresto cardiaco, nella sua casa di Londra: fu seppellito nella Saint Paul's Cathedral.

Il caso Tiberio
Gli antibiotici hanno certamente rappresentato il giro di boa che, dalle precedenti non sempre efficaci terapie antimicrobiche, ha portato alla pi moderna e sicura terapia delle infezioni batteriche. Il concetto di "antibiosi" era gi stato messo a fuoco a cavallo del 1900 da un ufficiale medico della Regia Marina Italiana, Vincenzo Tiberio, il quale si era avvicinato al traguardo finale tagliato, dopo quarantanni da Alexander Fleming. Nel 1895, Tiberio medico di seconda Classe del Corpo Sanitario Militar e marittimo, risiedeva a Napoli ed in quel medesimo anno pubblic i risultati di una serie di ricerche condotte nel segreto del suo laboratorio: poche pagine corredate di schemi e tabelle. Aveva messo in evidenza il potere battericida delle muffe del gener e Penicillium su vari batteri (stafilococchi, streptococchi, bacilli del tifo , vibrione del colera ecc.), concludendo che "le propriet di queste muffe sono di forte ostacolo per la vita e la propagazione dei batteri patogeni"e confermando le sue affermaz ioni anche con esperimenti su animali. Purtroppo la relazione di Vincenzo Tiberio comparve su Annali che avevano scarsa diffusione, specie all'estero, quindi la notizia non pot uscire dal ristretto ambito dei laboratori italiani. Egli ne parl con i superiori, ma le loro priorit erano di altro genere: in quel periodo l'Italia era impegnata nella Campagna d'Africa, voluta dalla politica colonialista del governo Crispi, e Tiberio fu imbarcato su una nave da guerra alla volta del Nord -Africa. Al suo rientro a Napoli, sperando di ottenere risultati pi consistenti, riprese gli esperimenti, ma un infarto lo stronc mentre era intento a lavorare con le sue muffe.

BIBLIOGRAFIA y C. Coulston Gillispie - Dictionary of Scientific Biography - Charles Scribner's Sons - New York - vol. 5, pg. 28-31 y Scienziati e Tecnologi contemporanei- Arnoldo Mondadori Editore, vol. 1, pg. 384-386 y J.D. Bernal - Storia della Scienza- Editori Riuniti -vol . II, pg. 748-755 WEBGRAFIA
http://www.pbs.org/wgbh/aso/databank/entries/bmflem.html y http://www.minerva.unito.it/Storia/fleming/Fleming.html
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