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Housing in coop

A Milano poveri e ricchi, giovani e anziani sullo stesso pianerottolo. Il melting pot di via fratelli Zoia
LA BOTTEGA PER RIPARARE LE BICIE i laboratori per giovani creativi. I temporary shop e il mercato settimanale. Tutto in una zona compresa tra lo stadio di San Siro, lippodromo e i quartieri dormitorio della periferia nord-ovest di Milano. Nasceranno l i tre edi ci del progetto Zoia, una cellula urbana di social housing che sar realizzata dalle cooperative Ferruccio Degradi e Solidarnosc. Ad abitarla sar un mix sociale composto da single, giovani coppie, studenti lavoratori, famiglie, anziani, classe media e fasce deboli della popolazione che non hanno accesso alla casa sul libero mercato, spiega larchitetto Federica Verona, che ha coordinato il progetto per il Consorzio Cooperative Lavoratori. Tutto parte dal bando delle otto aree per lhousing sociale del Comune di Milano: Erano richieste unalta qualit architettonica e una grande attenzione ai servizi alla residenza, ricorda la Verona. Per questo i tre edi ci lungo via Fratelli Zoia saranno tutti di classe A, con impianti geotermici e fotovoltaici e riscaldamento radiante a pavimento. In totale 90 alloggi: due blocchi saranno destinati alla propriet e uno alla tto. Cos ci saranno 46 appartamenti in vendita, mentre degli altri, 28 saranno a canone convenzionato e 16 a canone sociale. Anche nella scelta dei progettisti abbiamo usato un criterio innovativo, continua Verona, abbiamo a ancato a esperti del settore, come lo studio Prassicop e larchitetto Luca Mangoni, un giovane che ha portato un modo di progettare diverso da quello tradizionale. Vincenzo Gaglio, 34 anni, unesperienza da ricercatore nel dipartimento di Progettazione del Politecnico: Per me stato lesordio nellhousing sociale, nora me nero occupato prevalentemente da studioso. Ci siamo ispirati a modelli europei, in Italia non si trovano esempi para-

focus

17 GIUGNO 2011

VITA

canter

di Antonio Sgobba

Attiveremo anche la sperimentazione di un servizio di portierato di coesione sociale, un punto di riferimento e monitoraggio costante delle necessit dei residenti e del quartiere

gonabili a questo, osserva Gaglio. Ci troviamo infatti allaltezza della fermata Bisceglie della metro 1, la rossa, a sud del centro storico di Quarto Cagnino. Tutto intorno edi ci residenziali di ne anni 60 e tre grandi parchi urbani: il parco delle Cave, il parco di Trenno e il Bosco in citt. Qui c gi una tta rete di servizi pubblici, come scuole, centri sanitari e infrastrutture sportive, convive con spazi di socialit e aggregazione che delineano lanima popolare e vitale del quartiere, ricorda larchitetto Verona. Come la bocciola Colombo o lo spazio teatro della Cooperativa Degradi, uno dei soggetti promotori del progetto. Larea interessata di quasi 15mila metri quadri: di questi, 8.500 saranno destinati a spazi aperti pubblici. Tra le richieste cera quella di mantenere lattuale piazza del mercato della zona, dice Verona. Fino ad oggi era una semplice spianata di asfalto che, una volta alla settimana, ospita le bancarelle, gli altri giorni un parcheggio, ricorda Gaglio. Sar completamente ridisegnata, diventer una vera e propria piazza, verr riquali cata in modo tale da valorizzare il mercato e accogliere nuove attivit alternative negli altri giorni della settimana: manifestazioni, esposizioni allaperto, temporary shop, eventi culturali e attivit legate ai laboratori creativi che si a acceranno su questo spazio. Nella parte degli edi ci riservata alla tto sar invece ricavato uno spazio dedicato a incubatori di impresa cooperativa: circa 300 metri quadri assegnati a laboratori di giovani creativi. Abbiamo pensato alle giovani partite Iva che spesso, per i costi proibitivi degli a tti milanesi, non possono permettersi uno studio. Qui troveranno spazio e con le loro start-up saranno promotori di attivit dalle ricadute positive sul quartiere, spiega larchitetto. In via Fratelli Zoia i prezzi degli a tti saranno moderati: Intorno ai 350 euro al mese per 50 metri quadri, in media 70 euro al metro quadro allanno. I prezzi competitivi si devono anche al costo del suolo che verr edi cato: il Comune ha ceduto larea destinata agli appartamenti in a tto alla cifra simbolica di un euro e larea destinata alla propriet a 350 euro al metro quadro. Anche per questo laf-

tto mensile di un bilocale si aggirer intorno ai 400 euro, osserva Verona. Il costo totale per chi realizzer il progetto sar di 15 milioni di euro. Oltre alla piazza del mercato, ci sar anche una corte interna, per met cortile privato e per met a uso pubblico: Nasce con una vocazione allintegrazione, come area dedicata agli abitanti. La corte sar circoscritta dai tre edi ci residenziali ma sar aperta a tutti i cittadini nelle ore diurne. Partecipazione e relazione sono state le chiavi dellintervento in tutte le sue fasi: nella progettazione delle abitazioni cos come nella de nizione dei servizi, a erma larchitetto Verona. Negli spazi aperti anche orti didattici rivolti ai bambini, ma la stessa attenzione si nota se ci si sposta allinterno degli edi ci residenziali: Ci sar lo spazio per i soci, dove c una sala assemblee, una cucina comune, la lavanderia di condominio, uno spazio per il ritrovo e per il book crossing, dice Gaglio. A gestire e amministrare gli edi ci sar la cooperativa Solidarnosc Servizi allabitare. Attiveremo anche la sperimentazione di un servizio di portierato di coesione sociale, un punto di riferimento e monitoraggio costante delle necessit dei residenti e del quartiere, dice Gaglio. Pur senza muoverci in unottica assistenzialista, vogliamo garantire una manutenzione costante, aggiunge la coordinatrice. Il cantiere apre a giorni, entro ne giugno. Tempo previsto per la realizzazione: trenta mesi.

VITA

17 GIUGNO 2011

canter

social housing

Come sar. Nella foto in alto e qui a sinistra, i rendering del progetto di via fratelli Zoia a Milano che verr inaugurato nel 2013. Com. A destra, unabitazione e unimmagine interna relative al progetto Casa Amica, dove l84% degli inquilini di origine straniera.

La fondazione di partecipazione Casa Amica

Il Piano casa? A Bergamo labbiamo scritto noi


di Benedetta Verrini

ERGAMO, PRIMI ANNI 90. LA CITT si trova a fare i conti con una situazione di emergenza: niente abitazioni per i tanti migranti magrebini, senegalesi e dellAfrica subsahariana giunti per lavorare nel comparto industriale della zona. Lamministrazione costretta a creare centri di prima accoglienza, in particolare dormitori nelle caserme, dove vengono accolte circa 500 persone. Per a rontare la situazione, la Consulta provinciale sullimmigrazione adotta uniniziativa che diventa un caso di scuola: fonda unassociazione, Casa Amica, in grado di facilitare laccesso degli immigrati alla casa. I punti di forza di Casa Amica (www.casaamica.org) sono i soci, che tra istituzioni, imprenditori, fondazioni, sindacati, associazioni di volontariato, associazioni di categoria e privati cittadini rappresentano una rete di circa 50 soggetti. Oggi Casa Amica diventata una fondazione di partecipazione con un patrimonio di 12 milioni di euro (il 50% coperti da mutuo) e gestisce 280 appartamenti a Bergamo e in tutta la provincia, destinati sia a stranieri che a italiani in di colt. Non

siamo nati con una mission socio-assistenziale, spiega il direttore, Gianni Chiesa. Gli alloggi realizzati o ristrutturati da Casa Amica con i nanziamenti legati alla legge sullimmigrazione (lultimo stato un bando del ministro Ferrero) sono riservati allutenza straniera, che oggi rappresenta l84% degli inquilini totali. Gli a tti (ma esistono diverse formule, dalla tto-riscatto no allacquisto vero e proprio) sono calmierati rispetto ai prezzi di mercato e si aggirano intorno ai 60-65 euro al metro quadro al mese. Esiste una graduatoria per laccesso alle abitazioni; per gli stranieri necessario il possesso del permesso di soggiorno e la prova di un reddito sso. La crisi, soprattutto delle cooperative edili, ha pesato duramente anche sui tanti lavoratori immigrati, che spesso sono assunti con contratti atipici, commenta Chiesa, spiegando che questi ultimi due anni hanno segnato anche il picco delle morosit, schizzate allimprovviso al 20%, quando si erano sempre attestate intorno al 4-5%. Ci muoviamo sostanzialmente su quattro linee dintervento, prosegue il direttore. La prima la gestione integrata degli alloggi, che non si limita a un servizio immobiliare ma sviluppa un accompa-

gnamento per tutto ci che consente il pieno orientamento alla gestione della casa. Poi realizziamo un servizio di promozione e consulenza verso gli enti locali per la stesura di politiche abitative che tengano conto delle emergenze sociali: attraverso le nostre indicazioni il Piano casa bergamasco ha creato una riserva del 10% della volumetria da destinare alledilizia sociale. Le altre due linee dintervento tengono conto della grande vocazione sociale dellente, e si concretizzano in iniziative di realizzazione di alloggi, in proprio o in collaborazione con altre realt, che si aprano alla gestione sociale degli stessi, no ad arrivare a coniugare le politiche abitative con altre questioni sociali e di welfare (laccesso ai servizi comunali, laccesso al credito attraverso convenzioni con le banche del territorio, ecc). I prossimi progetti riguardano la realizzazione di 60 nuovi alloggi in un quartiere di Bergamo e linaugurazione, nel prossimo autunno, degli appartamenti legati al progetto Verso casa, realizzato in collaborazione con Cariplo e destinato a creare case di transizione per avviare singoli e nuclei in di colt verso unautonomia stabile.

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