Professional Documents
Culture Documents
Riassunto:
Le funzioni (anche dette applicazioni) assegnano valori secondo il principio Input-Output. Questa semplice idea le rende uno dei concetti pi universali e pi usati della matematica moderna. Una rappresentazione grafica permette di trasformare le funzioni in immagini.
Parole chiave:
Che cos' una funzione? | Funzioni come Input-Output | Funzione, Applicazione | Assegnare valori | La notazione con la freccia | La notazione con parentesi | Dipendenza | Definizione generale di funzione | Funzioni reali | A che cosa servono le funzioni? | Dominio | variabile (indipendente), argomento | Valori assunti da una funzione | Come definire una funzione | La funzione radice | | La funzione valore assoluto | Tabelle dei valori | Il grafico di una funzione | Rappresentazione grafica della tabella dei valori | Definizione di grafico | L'equazione di una funzione | Grafici e curve | Grafici di funzioni potenza | La funzione identica | Bisettrici | Propriet di una funzione | Codominio, immagine | Zeri | Funzioni ed equazioni | Risoluzione grafica di equazioni | Positivit | Monotonia | crescente | decrescente| La funzione inversa | (Anti)simmetria | Periodicit | Grafici di funzioni polinomiali | Funzioni costanti o di primo ordine | Funzioni di secondo ordine (quadratiche) | Plotter di funzioni
Le funzioni (anche dette applicazioni) sono uno dei concetti pi importanti della matematica. Non solo in matematica, ma anche in quasi tutte le applicazioni hanno un ruolo fondamentale. Questa applicabilit universale risale alla semplicit dell'idea che ne sta alla base. Allora che cos' una funzione? Possiamo intenderla come un apparecchio di Input-Output. Prende un oggetto come Input e fornisce un oggetto come Output. E questo avviene secondo una prescrizione precisa (univoca) - gli stessi Input daranno sempre gli stessi Output. Tutto qua! Per noi "oggetto" per adesso significa "numero". Quindi una funzione per noi per ora una macchina che prende un numero come Input e lo trasforma in un numero come Output. Ecco una macchina del genere:
1. Inserire un numero
3. Leggere il risultato
Si inserisca un numero e si clicchi. Si provi con un altro numero. Prima di continuare, si ripeta questo procedimento diverse volte e si cerchi di scoprire come vengono trasformati i numeri inseriti. Avrete gi capito: La macchina eleva al quadrato il numero dato. E' un calcolatore del quadrato. L'idea di assegnare a ciascun numero x il suo quadrato x2 . La prescrizione dunque "elevare al quadrato". Cos abbiamo definito una funzione. Potremmo chiamarla "funzione quadrato". La prescrizione univoca: gli stessi Input daranno sempre gli stessi Output, come gi detto sopra. Potremmo adesso chiederci se vale anche il contrario, se dall'Output possiamo risalire all'Input. Se l'Output il numero 4 - cos'era l'Input? Se rispondiamo "il numero 2", non abbiamo completamente ragione potrebbe essere anche stato -2 ! Risalire all'Input non sempre possibile! Le due caselle nel nostro calcolatore del quadrato non sono "equiparate". Se conosciamo il valore della casella di sinistra (Input), conosciamo anche il valore della casella di destra (Output), sar il quadrato dell'Input. Ma dalla casella destra non possiamo necessariamente ricavare il valore della casella sinistra. Le funzioni lavorano quindi in una "direzione". Input
Output
che abbiamo indicato con una freccia nel nostro calcolatore. Guardiamo adesso un'altra macchina:
1. Inserire un numero
3. Leggere il risultato
Si cerchi di scoprire come vengono trasformati i numeri inseriti. Scoperto? La macchina raddoppia il numero di Input e sottrae 1. La prescrizione adesso "raddoppia e sottrai 1". Si tratta quindi della funzione "raddoppia e sottrai 1". Abbiamo visto per ora due funzioni: La prima assegna a ciascun numero x il numero x2, la seconda assegna a ciascun numero x il numero 2 x - 1.
Per non dovere ripetere ogni volta queste righe, daremo loro un nome. Chiamiamo la prima f e la seconda g. Abbiamo quindi: La funzione f assegna a ciascun numero x il numero x2, la funzione g assegna a ciascun numero x il numero 2 x - 1.
consiste nel mettere due punti dopo il nome della funzione ed esprimere la "prescrizione" con una freccia:
f : x x2
(1)
1. Inserire un numero
3. Leggere il risultato
Adesso si vede chiaramente che cosa succede (o meglio, come agisce la funzione). Nella casella di sinistra c' un numero qualsiasi x, nella casella di destra il suo quadrato x2. Analogamente si descrive l'azione della funzione g come
g : x 2 x - 1
(2)
Oltre alla notazione con la freccia si usa anche un'altra notazione che in pratica anche pi utile.
Consideriamo nuovamente la funzione f : x x2 che calcola il quadrato del numero di Input. Ovviamente l'Output dipende dall'Input. Spesso si vuole esprimere ancora pi semplicemente questa dipendenza nella notazione indicando l'azione della funzione in forma
f(x) = x2
(5)
Si legge cos: "f di x uguale a x2". Cos si pu scrivere in forma compatta l'azione di f sul numero 3: lo trasforma in f (3) (che il quadrato di 3 e quindi 9). Questo uso delle parentesi non va scambiato con l'uso delle parentesi per raccogliere simboli. Le parentesi in (x + 1)2 hanno un significato completamente diverso da quelle in f (3) = 9 oppure in (5). Il simbolo utilizzato non ha nessuna importanza e invece di (5) possiamo caratterizzare f in forma
f(s) = s2
.
(6)
Per illustrare questa notazione, ci vogliamo domandare che cosa f ( f (3)). Non difficile: Qui applichiamo f al numero 3 e poi applichiamo di nuovo f al risultato. L'output della prima applicazione f (3) = 9, quindi f ( f (3)) = f (9) = 81. La nostra funzione g pu essere caratterizzata analogamente in forma
g(x) = 2 x - 1
(7)
. Un esempio dell'azione della funzione su un numero: g(8) = 2 8 - 1 = 15. La dipendenza di una grandezza dall'altra espressa da questa notazione un aspetto importante del concetto di funzione. Quando il valore di una grandezza y dipende dal valore di un'altra grandezza x (troveremo degli esempi concreti pi avanti), la grandezza dipendente y viene scritta spesso come y(x), cio il simbolo y viene utilizzato simultaneamente come nome di una grandezza (variabile) e di una funzione. (La grandezza dipendente y corrisponde all'"Output", quella indipendente x all' "Input").
f : A B
(8)
Inoltre necessario descrivere la prescrizione (non importa in quale notazione o linguaggio) affinch sia chiaro come la funzione agisce su un
Per adesso nei nostri esempi si aveva A = B = R, l'insieme dei numeri reali. Per molte delle funzioni che impareremo a conoscere l'insieme A (da cui possono scelti i valori di Input) sar un sottoinsieme di R. I valori di Output saranno quasi sempre numeri reali, cio B = R. In questo caso si parla di funzioni reali.
numeri reali
Inizio pagina
Altri esempi
Inizio pagina
Abbiamo visto prima varie maniere di scrivere una funzione (notazione con la freccia, notazione con le parentesi). Si trattava di considerazioni di carattere formale, adesso vogliamo invece discutere come possiamo descrivere l'azione di una funzione matematicamente. Abbiamo gi visto due esempi di funzioni: Una funzione f la cui azione f (x) = x2, e una funzione g la cui azione g (x) = 2 x - 1. Entrambi sono definite da un'espressione. Potremmo anche definire una funzione h : R R tramite
Espressioni
Come per f e g, si tratta di una prescrizione univoca che assegna a ciascuna variabile indipendente (la x) un valore f (x). Ecco la "macchina" di Input-Output corrispondente: h : x x (x - 4)2
h(x) = x (x - 4)2
(9)
1. Inserire un numero
3. Leggere il risultato
Si controlli che la macchina assegna davvero a ciascun x il valore x (x - 4)2. (Si provi a inserire x = 4 . Perch il risultato 0? In quanto 4 (4 - 4)2 = 0) Analogamente si vede che qualsiasi espressione (che dipende da un'unica variabile) definisce una funzione!
Ma attenzione: Non tutte le espressioni definiscono una funzione R R !!! Se per certi valori della variabile l'espressione non definita, bisogna restringere il dominio della funzione corrispondente. Per una discussione dei due esempi
I due esempi
Le funzioni viste per ora sono tutte descritte da un'espressione in cui si applicano operazioni elementari (o da loro derivate, come la radice) alla variabile x. Esistono per anche funzioni, la cui azione facilmente comprensibile, ma per le quali non facile (o addirittura non possibile) trovare una tale descrizione. Ecco quattro esempi:
Quattro esempi
Inizio pagina
Data una funzione, cio una prescrizione per assegnare a un numero (che chiameremo x) un valore, pu essere necessario avere una visione d'insieme della sua azione. Ad esempio pu essere rilevante sapere per quali x essa assume il valore zero oppure conoscere il segno dei valori della funzione quando x un numero molto grande. Una prima possibilit data dalla tabella dei valori. Ci significa che si riportano in una tabella vari valori di x con i valori della funzione corrispondenti, cio vari esempi dell'azione della funzione. Lo esemplifichiamo per la funzione g data da g(x) = 2 x - 1. Si scelga il passo con cui procedere (per esempio 1) nella casella apposita e si clicchi "produrre la tabella"!
Risposte
Passo:
Si otterranno 17 valori per x la cui distanza sar data dal passo scelto, insieme ai rispettivi valori della funzione. Accanto ad ogni numero x nella colonna di sinistra si trova il valore 2 x - 1 nella colonna di destra. Si faccia qualche prova! Si scelgano anche passi diversi, ad esempio 100,10, 0.5, 0.1 e 0.01 ! Si usi questa tabella interattiva per rispondere alle seguenti domande:
1. Dove (cio per quali x) il valore della funzione diventa zero? (Si usi 2. 3.
successivamente il passo 1 e 0.1. Quale scelta pi adeguata per rispondere alla domanda?) Dove (cio per quali x) positiva la funzione? Come agisce - approssimativamente - la funzione quando x molto grande? (Si scelga il passo 1000 !)
Tali colonne di numeri per non sono molto chiare. C' un metodo molto migliore, per vedere propriet importanti di una funzione in un colpo d'occhio, il metodo grafico di cui parleremo adesso.
Inizio pagina
Ricordiamo che nel piano possiamo introdurre due assi ortogonali. La posizione di un punto sar poi data da due numeri (le sue coordinate). Chiamando gli assi rispettivamente asse delle x ("ascisse") e delle y ("ordinate"), la posizione di un punto data da una coppia (x, y) di coordinate, e viceversa ciascuna coppia di numeri descrive un punto. Le coppie di numeri che compaiono nella tabella dei valori di una funzione f hanno sempre la forma
(x, f(x)).
(10)
Vogliamo interpretare questa coppia come coordinate di un punto nel piano. Per ciascun valore di x si definisce come y il valore della funzione corrispondente. Cos ogni riga della tabella dei valori diventa un punto del piano, e la tabella corrisponde a un insieme di punti. Ecco un esempio concreto. Definiamo
f (x) = x2 - 3
(11)
quindi f la funzione che assegna a ciascun numero reale x il numero x2 - 3 Costruiamo una piccola tabella dei valori scegliendo per x i numeri 0, 1 e 2. La vedremo a sinistra nella prossima figura. La prima riga (blu) corrisponde alla coppia di numeri (0,-3), la quale corrisponde al punto con l'ascissa 0 e l'ordinata -3. Nella figura lo troverete a destra (indicato in blu). La seconda riga (rossa) e la terza riga (verde) della tabella corrispondono agli altri due punti riportati nella figura.
Si controllino i tre valori della funzione ( -3, -2 e 1) e la posizione dei tre punti! La tabella dei valori contiene la stessa informazione che la posizione dei tre punti. Data la tabella, possiamo disegnare i tre punti. Viceversa, se conosciamo solo la parte destra della figura, possiamo ricostruire la tabella dei valori leggendo le coordinate. Il sistema cartesiano con i tre punti riportati non altro che una rappresentazione grafica della tabella dei valori. Consideriamo adesso la stessa funzione con una tabella dei valori pi ampia.
{ (x, f(x) | x R}
(12)
Si ricordi il significato di questa notazione! Si legge "l'insieme di tutte le coppie (x, f(x)) per le quali x elemento di R". Poich il piano l'insieme di tutte le coppie di numeri, il grafico di una funzione pu essere considerato un sottoinsieme del piano. Per quasi tutte le funzioni che ci interessano si tratta di una curva (una retta oppure una linea curva). Riguardiamo l'esempio della funzione f data da f (x) = x2 - 3 (vedi sopra). Ecco il suo grafico: Gli insiemi e la loro descrizione
Lo si confronti con la rappresentazione grafica della tabella dei valori che avevamo riportato sopra! Ogni riga della tabella corrisponde a un punto sulla curva. Quest'ultima, fra l'altro, una parabola - la ritroveremo (pi avanti). Sullo schermo (o anche in un disegno reale) il grafico di una funzione non altro che la rappresentazione grafica di una grande tabella di valori. Si pensi di avere a disposizione una tabella di f con duecento valori di x compresi fra x = -2.5 e x = 2.5 e di riportare ogni riga della tabella come puntino rosso (Pixel) in un diagramma: il risultato sembrer una curva. Questo aspetto pratico del grafico va distinto dal suo significato matematico esatto - come insieme di tutte le coppie (x, f(x)). Per quasi tutte le funzioni con cui avremo a che fare il grafico una linea continua - diversamente dalla rappresentazione grafica della tabella dei valori che, invece di continua, viene detta struttura discreta.
{ (x, y) R2 | y = f (x) }
(13)
cio come insieme di tutti i punti del piano che soddisfano l'equazione
y = f(x)
(14)
La chiameremo equazione della funzione. E' un'equazione nelle due variabili x e y. Ogni punto con le coordinate (x, y), per il quale essa verificata appartiene al grafico di f. (Il grafico appare qui come insieme delle soluzioni di un'equazione con due variabili). Per descrivere una funzione, invece di usare f (x) = x2 - 3 possiamo anche usare l'equazione della funzione (in questo caso y = x2 - 3). Per esprimere la dipendenza di y dalla variabile x, si pu anche scrivere y(x) = x2 - 3.
Grafici e curve
Curve e (grafici di) funzioni sono strettamente connesse ma non sono la stessa cosa. Infatti non tutte le curve nel piano sono grafici di una funzione. Per c' un criterio semplice per riconoscere le curve che sono grafici di una funzione: Se una curva ha la propriet che ad ogni ascissa corrisponde esattamente un punto sulla curva, allora essa il grafico di una funzione, e pi precisamente della funzione che assegna ad ogni numero reale x la coordinata y del punto (univocamente determinato) che gli corrisponde. Se invece una curva ha la propriet che a una ascissa corrisponde pi di un punto sulla curva, allora essa non pu essere il grafico di una funzione.
Cliccando a fianco a destra troverete due esempi illustrativi. Geometricamente ci significa: Una curva che interseca una retta parallela all'asse delle y in pi di un punto non pu essere il grafico di una funzione.
Per adesso abbiamo parlato solo di grafici di funzioni R R. Quando il dominio A (vedi sopra) di una funzione f : A B un sottoinsieme proprio di R (cio l'azione della funzione definita soltanto per x A), il grafico
{ (x, f(x) | x A}
(15)
Esempio: La funzione x 1/x (vedi sopra) non definita per x = 0. Perci il suo grafico consiste soltanto di punti la cui coordinata x diversa da zero. E' pertanto diviso in due curve separate, come vedremo pi avanti.
Inizio pagina
x xn
(16)
Qui n (l'esponente) un numero fisso. Considereremo in particolare i casi n = 1, 2, 3, 4, -1, -2, -3 e -4. Si ricordi che esponenti negativi significano che viene formato anche il reciproco: x-1 significa 1/x, x-2 significa 1/x2, ecc. Per comprendere meglio questa notazione si veda il capitolo "Potenze". Per n = 1 abbiamo x x, cio la funzione che ad ogni x assegna se stesso (la cosiddetta funzione identica). Cliccando qui sotto si trovano i grafici di queste funzioni. Grafici di alcune funzioni potenza . Alcuni di questi grafici sono curve che compaiono in molti contesti ed hanno un nome: ad esempio, prima e seconda bisettrice, parabola, iperbole. Una discussione pi dettagliata si trova cliccando sotto. Tabella di alcune funzioni potenza
esponenti negativi
Le ultime quattro funzioni hanno esponente negativo. Possiamo scriverle come x x-q per q = 1, 2, 3 e 4. Hanno alcune propriet particolari. Per x = 0 non sono definite, i loro grafici sono composti da due rami separati. Inoltre andando verso infinito i due rami si avvicinano a piacere agli assi. (Rette con questa propriet sono dette asintoti).
Inizio pagina
Zeri
Siano A e B sottoinsiemi di R e f : A B una funzione. Uno zero della funzione f un x A, per il quale f (x) = 0. Gli zeri si trovano facilmente guardando il grafico: Ad ogni coppia (x, f(x))corrisponde un punto sul grafico della funzione. Se x uno zero della funzione, allora la coppia sar del tipo (x, 0). L'ordinata y del punto sar 0, e ci significa che il punto si trova sull'asse delle x. Quindi gli zeri della funzione sono esattamente le ascisse delle intersezioni del grafico con l'asse delle x!
f(x) = 0
(17)
falsa per la massima parte degli x A. Solo per certi x A (a volte per nessuno) si verifica. In altre parole, (17) un' equazione, e le sue soluzioni sono esattamente gli zeri della funzione f. Trovare gli zeri significa risolvere un'equazione! (Vedremo pi avanti alcune semplici funzioni polinomiali come esempi). Se viceversa partiamo da un'equazione del tipo f (x) = 0 dove f (x) una data espressione, le sue soluzioni sono esattamente gli zeri della funzione x f (x). Abbiamo quindi un metodo generale per la risoluzione approssimata di un'equazione del tipo f (x) = 0. E' molto semplice: Si tracci il grafico della funzione x f (x) e si individui (approssimativamente) la sua intersezione con l'asse delle x! Questo metodo si chiama risoluzione grafica di un'equazione.
equazioni
Questo metodo pu essere generalizzato: Un'equazione del tipo g(x) = h(x) pu essere scritta nella forma che abbiamo visto sopra (poich equivalente a g(x) - h(x) = 0, e quindi g(x) - h(x) avr il ruolo di f (x) ). Oppure si tracciano i grafici di entrambi le funzioni g e h e si individuano i punti in cui i due grafici si intersecano. Le ascisse di questi punti di intersezione sono esattamente le soluzioni dell'equazione. L' Applet Funzioni e loro grafici qui a fianco a destra vi aiuter a capire meglio questi metodi e concetti. Possiamo delegare al computer il compito di tracciare il grafico di una funzione e di determinare con grande precisione gli zeri (o i punti di intersezione) di due grafici. Alla fine di questo capitolo (vedi sotto) troverete un Plotter di funzioni che potr servire a questo scopo. Applet Funzioni e i loro grafici
Positivit
Quando la funzione f positiva in un dato x (cio f (x) > 0), il punto corrispondente del grafico ha ordinata positiva: il punto giace "al di sopra" dell'asse delle x. Se il valore della funzione negativo, il punto corrispondente giace "al di sotto" dell'asse delle x.
Monotonia
Una funzione f detta non decrescente quando i valori non decrescono al crescere della variabile indipendente, cio se x1 < x2 implica f (x1) f (x2) crescente quando i valori crescono al crescere della variabile indipendente, cio se x1 < x2 implica f (x1) < f (x2) non crescente quando i valori non crescono al crescere della variabile indipendente, cio se x1 < x2 implica f (x1) f (x2)
decrescente quando i valori decrescono al crescere della variabile indipendente, cio se x1 < x2 implica f (x1) > f (x2) .
La funzione inversa
Sia f : A B una funzione. Essa si dice iniettiva se nessun elemento dell'insieme B viene assunto pi di una volta come valore, cio se a due valori distinti di x corrispondono sempre due valori distinti della funzione (formalmente: se x1 x2 implica f (x1) f (x2) ), suriettiva se ogni elemento di B viene assunto come valore della funzione, cio se l'immagine (vedi sopra) coincide con l'insieme B, biiettiva quando iniettiva e suriettiva. In questo caso essa ci da una corrispondenza biunivoca fra gli elementi dell'insieme A e gli elementi dell'insieme B. Possiamo allora "invertire" la prescrizione e definire la cosiddetta funzione inversa f -1 : B A . (Attenzione: f -1(x) non va confuso con f (x) -1 1/ f (x)). Per questo una funzione biiettiva anche detta invertibile. Esempi
Simmetria e Antisimmetria
Una funzione
(1)
Esempi
Il grafico di una funzione simmetrica simmetrico rispetto all'asse delle y. Inoltre diciamo che una funzione xR
f (x) = f (x)
Il grafico di una funzione antisimmetrica simmetrco rispetto all'origine. Esempi di funzioni simmetriche: xn per n pari (cio 1, x2, x ,...), x21, 1/x2, 1/x4, 1/(x21), (1x2)1/2, cos x, sin2x, x sin x, cos x (per le ultime vedi qui). Esempi di funzioni antisimmetriche: xn per n dispari (cio x, x3,...), x3x, 1/x, 1/x3, x/(x21), x (1x2)1/2, sin x, x cos x, tan x, cot x (per le ultime vedi qui).
4
Come risulta da questi esempi, la (anti)simmetria di molte funzioni risale alla semplice identit ( )2 = x2 che a sua volta una conseguenza di ( 2 = 1. x 1) Perci un'espressione in cui x appare soltanto come quadrato (cio come x2) definisce sempre una funzione simmetrica. Il prodotto di due funzioni simmetriche oppure di due funzioni antisimmetriche sempre simmetrico, mentre il prodotto di una funzione simmetrica con una antisimmetrica antisimmetrico. Le propriet di simmetria di una funzione possono essere impiegate per semplificare i calcoli: Se conosciamo una propriet di una funzione (anti)simmetrica (ad esempio l'andamento del suo grafico o la posizione degli zeri) per gli x 0 avremo automaticamente anche la propriet corrispondente per gli x < 0 .
Periodicit
Si dice che una funzione f : R R periodica quando esiste un numero positivo p tale che per ciascun x R
f (x + p) = f (x)
(3)
p si chiama periodo. Al crescere di x una funzione periodica "si ripete": Applicando due volte (3) otteniamo f (x + 2 p) = f (x + p) = f (x), e pi in generale si ha f (x + n p) = f (x) per qualsiasi numero naturale. Oltre a p dunque anche tutti i suoi multipli n p sono periodi e perci il grafico di una
funzione periodica caratterizzato da un motivo che continua a ripetersi. Alcune funzioni periodiche possiedono un periodo minimo (diremo che p il periodo minimo se p un periodo, ma nessun numero q tale che 0 < q < p un periodo). Esistono per anche funzioni periodiche senza periodo minimo, come possiamo vedere cliccando qui a fianco a destra. Esempi di funzione periodiche: Funzione sin x, cos x tan x, cot x, sin2x, cos2x Funzione a dente di sega: Nell'intervallo 1 ha f (x) = 1 |x| e poi f continua periodicamente periodo minimo 2
Esempi
x 1 si
2
Come illustra l'ultimo esempio, la continuazione periodica ci permette di definire molte altre funzioni periodiche. La periodicit di una funzione pu essere impiegata per semplificare i calcoli: Se conosciamo una propriet di una funzione con il periodo p (ad esempio l'andamento del suo grafico o la posizione degli zeri) per gli 0 x < p avremo automaticamente anche la propriet corrispondente per gli altri x. Le funzioni periodiche vengono impiegate per modellare i fenomeni oscillatori. In tal caso x star ad indicare il tempo e p il periodo .
Inizio pagina
Polinomi
I coefficienti del polinomio in questione sono indicati con d, k, a, b e c. Possono essere scelti a piacere. I grafici di queste funzioni sono rette oppure parabole. La loro posizione dipende dai coefficienti.
coefficienti
... sono funzioni polinomiali di primo ordine o di ordine zero, cio del tipo x k x + d, determinate da due coefficienti k e d. Il loro grafico sempre una retta.
Esempi
Il coefficiente d il valore della funzione per x uguale a 0 e indica l'ordinata del punto d'intersezione fra la retta e l'asse delle y. Il coefficiente k misura la "pendenza" della retta e si chiama coefficiente angolare. Ci sono vari metodi per individuare la posizione del grafico di una funzione di primo ordine. Il pi semplice consiste nel trovare due punti che vi giacciono e riportarli in un sistema cartesiano. Poich sappiamo che il grafico una retta, la possiamo tracciare subito con un righello. Quando k 0, la funzione possiede esattamente uno zero. Calcolarlo (vedi sopra) significa risolvere un'equazione lineare ed quindi un compito semplice. Viceversa, data una retta (non parallela all'asse delle y) essa sar sempre il grafico di una funzione costante (se parallela all'asse delle x) o di una funzione di primo grado (altrimenti).
equazioni lineari
Esempi
Il concetto di funzione ci aiuta dunque a capire meglio le espressioni e le equazioni quadratiche. Esempio: Gli zeri della funzione x x2 - 3 discussa sopra sono le soluzioni dell'equazione x2 - 3 = 0, cio x = 3 1.732. Queste sono esattamente le ascisse dei punti di intersezione fra l'asse delle x e il grafico riportato sopra. Possiamo anche capovolgere il ragionamento: Per risolvere l'equazione x2 - 3 = 0 dobbiamo considerare il grafico riportato sopra della funzione x x2 - 3. Esso ci informa sul numero e il valore (approssimato) delle soluzioni. Si tratta di un caso particolare del metodo generale di risoluzione grafica di un'equazione che avevamo discusso sopra.
Qualche esercizio sulla connessione fra funzioni e grafici si trova cliccando qui a fianco a destra.
Plotter di funzioni
Inizio pagina
Cliccando qui sotto troverete un "plotter" con cui potrete studiare ulteriormente le funzioni e le loro propriet. Plotter Potrete inserire una o pi espressioni e considerare i grafici corrispondenti. Con lo zoom potrete ingrandire alcune parti del grafico. Inoltre potrete leggere le coordinate corrispondenti alla posizione del cursore, e potrete quindi determinare informazioni numeriche - come la posizione degli zeri o i punti di intersezione di due rette - con grande precisione. Questo vi potr aiutare a svolgere la risoluzione grafica di un'equazione (il metodo discusso sopra per la risoluzione approssimativa di equazioni).