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SABATO 3 SET TEMBRE 2011

MGripi

D.L.

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46) ART.1, COMMA 1, DCB ROMA

ANNO IX N174 1,00

seven

S TA M P A

BLOG

TV

Berlusconi, se lItalia non gli piace perch non se ne va?

Apple perde (di nuovo) liPhone: ed fuga di notizie

Mildred Pierce, unaltra ction con melodramma familiare

Chi gestir i segreti di Ghedda?


GUIDO MOLTEDO

Scetticismo sui saldi d ll stretta anti-furbi. E Tremonti esclude il condono i i i ldi della i f bi i l d d

Lotta agli evasori? Europa e mercati non ci credono


Crolla Piazza affari, gli spread volano ancora. Bruxelles: entrate incerte

Non alzate ponti levatoi ai nuovi


MARIO LAVIA

he sar dei documenti riservati, dei dossier confidenziali e dei rapporti top secret del regime libico? Come ne verranno amministrate la detenzione e leventuale diffusione? Qual effetto dirompente hanno potenzialmente i file custoditi dai fedelissimi di Gheddafi al potere per quarantadue anni su uomini di governo, politici, manager, lobbisti di paesi occidentali che, alla luce del sole o di nascosto, hanno avuto relazioni pi o meno pericolose con il Colonnello? Domande semplici che balzano allordine del giorno, dopo la conquista, da parte dei ribelli, del quartier generale dellintelligence gheddafiana. Allinterno di uno degli edifici del compound nel centro di Tripoli duramente colpito dagli attacchi aerei della Nato sono penetrati i ribelli e, con loro, i giornalisti. Che hanno tempestivamente utilizzato, come si deve, materiale di grande interesse tra i faldoni disordinatamente sparsi nei locali devastati degli uffici guidati dal temutissimo Abdullah al Sennusi, il cognato di Gheddafi, responsabile della sicurezza interna e ricercato dal Tribunale dellAia per crimini contro lumanit. Nei giorni scorsi Jamal Elshayyal, di al Jazeera, ha mostrato ai suoi telespettatori resoconti in arabo e in inglese di incontri, avvenuti nelle settimane che hanno preceduto il collasso del regime di Tripoli, tra emissari del Colonnello e un ex alto funzionario della diplomazia americana (epoca Bush) nel tentativo di screditare il fronte dei ribelli e indebolire il sostegno di Washington alla campagna militare contro il dittatore libico. Secondo i documenti, due consiglieri di Gheddafi, il 2 agosto scorso, al Cairo, ottennero un colloquio con David Welch, numero uno della diplomazia Usa in Medio Oriente durante lamministrazione di George W. Bush. SEGUE A PAGINA 8

n una giornata pesante per tutte le Borse europee, Piazza Affari chiude in ribasso del 3,89% mentre il differenziale tra i Bund tedeschi e i Btp italiani torna ad allargarsi e a superare quota 320 punti base. Complice la debolezza di una manovra economica che, nonostante le assicurazioni di Tremonti e le dichiarazioni di Berlusconi, mostra pi di una crepa sia sul fronte delle coperture finanziarie

che su quello delle misure per la crescita, chieste dallEuropa e peraltro assenti. Proprio ieri la Commissione europea ha espresso le proprie perplessit sulleccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro levasione fiscale. E da Cernobbio Mario Monti ha avvertito come proprio la grande confusione, la mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni possano far risorgere in molti, in Europa,

un senso di diffidenza nei confronti della capacit dellItalia di andare verso una maggiore crescita e verso lequilibrio finanziario. Cos mentre in commissione bilancio del senato emerge come la manovra non abbia coperture finanziarie certe ma solo quelle presuntive dei proventi della lotta allevasione, dal Pd arriva la richiesta di spiegazioni al Ragioniere generale dello stato.
A PAGINA

NEWS ANALYSIS

Berlusconi tassatore e spione


FRANCESCO LO SARDO

La destra dopposizione
GIOVANNI COCCONI A PAGINA

ROBIN

REFERENDUM

Lestate del disincanto


PAOLO NATALE

La manovra ballerina
MARIO LETTIERI PAOLO RAIMONDI

Chiesa
Bertone difende le cooperative, Bagnasco insegna alla scuola del Pdl. La Chiesa di lotta e di

Dal Pd un passo avanti


VANNINO CHITI

opo unestate altalenante, con notizie positive (fine della dittatura libica) e meno positive (crisi economica), gli elettori tornano a casa, desiderosi di riprendere il proprio costante contatto con gli istituti demoscopici. SEGUE A PAGINA 10

na manovra finanziaria di grande rigore ma senza alcun elemento di equit e senza meccanismi efficaci di ripresa economica sarebbe sicuramente destinata al fallimento.
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governo.

9 A REFERENDUM

PARTITO DEMOCRATICO

Renzi, voglia di primarie. Ecco gli amici che contano


DAVID ALLEGRANTI

Bersani: Tutti benvenuti ma no ai personalismi


STEFANO BALDOLINI

Veltroni: Contro tutti i conservatorismi


ANDREA TOGNOTTI A PAGINA

La mossa di Zingaretti per Gasbarra


MARANTONIETTA COLIMBERTI

Effetto Pd, le rme volano


MARIO LAVIA

Ecco dove si pu votare


A PAGINA

utti quelli che ritengono il Porcellum una pessima legge elettorale, che contribuisce ad allontanare i cittadini dalle istituzioni, devono impegnarsi da subito per sostenere il referendum, che si propone di abrogarla, facendo intanto rivivere la legge Mattarella. Penso anchio, come altri che lo hanno sottolineato in questi giorni, che spetti al parlamento la elaborazione e approvazione di una nuova legge elettorale, e sotto questo aspetto la proposta depositata dal Pd che prevede un sistema maggioritario a doppio turno con una quota proporzionale un ottimo impianto su cui confrontarsi con le altre forze politiche. Ma in questo momento il parlamento, visti anche i rapporti di forza in esso, ha bisogno di una sollecitazione positiva, di una forte pressione democratica.
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iversi che pi diversi non si pu: Luca di Montezemolo, Matteo Renzi, Alessandro Profumo fanno parlare di s (solo il terzo una new entry, per la verit), accostando ai loro nomi la mitica locuzione della scesa in campo. Non ancora chiaro dove andr a parare loffensiva comunicativa del sindaco di Firenze (Europa cerca di capire il problema anche oggi) o se quella di Profumo alla Festa dellApi a Labro stata solo una boutade per vedere leffetto che fa. Quello che certo che si tratta di unulteriore spia dellaccelerazione della crisi non solo di un governo ma di tutta una fase politica, persino storica. un ennesimo piccolo colpo di piccone alledificio della Seconda repubblica: questa accelerazione del protagonismo degli homines novi si pu leggere anche cos. Difficile dare torto a Bersani quando reclama chiarezza, contenuti, piattaforme, e non solo (e non tanto) facce, immagine e glamour. Ciascuno, se sul serio vuole candidarsi al gran gioco del dopo-Berlusconi, deve dire cosa vuole farne, di questo paese. La sensazione che Renzi sia un po pi chiaro degli altri, almeno nelle ultime interviste. I leader consolidati, Bersani stesso o Casini o gli altri, hanno gi le carte in regola. Per sarebbe sbagliato alzare i ponti levatoi, perch tutte queste suggestioni sono in s salutari, sono progetti da verificare, sono storie possibili. Non di nuovi berluschini abbiamo bisogno ma di contenuti da esplorare s: e daltronde si vedr abbastanza presto se la cosa pu funzionare.

Chiuso in redazione alle 20,30

LE PAGINE DI EUROPA

SCANDALI PER IL FRONTRUNNER GOP?

Cultura
La pagina speciale sul cinema: esce il nuovo lm di Patierno. E a Venezia sla Cronenberg
alle pagine 11 e 12
UN SAGGIO STORICO

Quelle voci su Perry


MARILISA PALUMBO

Da Lenin a papa Wojtyla, i rapporti tra chiesa cattolica e comunismo

STEFANO CECCANTI A PAGINA 11

orse non sar scemo? la domanda destinata a segnare il destino politico del governatore del Texas e candidato repubblicano in ascesa Rick Perry. La storia di apertura di Politico con la domanda Is Perry dumb? ha fatto molto discutere nei giorni scorsi, ma son bazzecole in confronto ai rumors che attraversano la blogosfera e timidamente cominciano ad affacciarsi sui media mainstream. Le voci sai che novit ri-

guardano la vita sessuale del governatore. Per qualcuno Perry sarebbe un amatore seriale, forse un consumatore di sesso a pagamento, per altri il crociato della guerra santa contro i matrimoni gay avrebbe avuto relazioni con altri uomini. La vicenda sta assumendo contorni assurdi, in questa campagna repubblicana gi abbastanza colorita: un sostenitore del libertario Ron Paul ha messo in giro un messaggio pubblicitario che suona come una taglia.
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sabato 3 settembre 2011

MGripi

P R I M O

P I A N O

VIP ENRICO GASBARRA


deputato Pd, ex presidente della Provincia di Roma

Sarebbe auspicabile che il nuovo segretario regionale avesse un profilo pi legato alla storia del movimento cattolico. Se Gasbarra scendesse in campo sarebbe unottima soluzione. (Nicola Zingaretti)

Renzi, voglia di primarie. Ecco la rete degli amici che contano


Amministratori locali, imprenditori, establishment: chi starebbe con il sindaco?
DAVID ALLEGRANTI

firenze

endorsement del presidente della provincia di Roma, un pezzo da novanta nella geografia del Pd, per Enrico Gasbarra alla segreteria regionale, sta ad indicare che i grandi giochi nella capitale (e forse non solo) si sono aperti e i dem non vogliono farsi trovare impreparati. La corsa alla cacciata del pessimo Alemanno dal Campidoglio di fatto gi partita e lautorevole futuro candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti serra le fila, stringe alleanze, ma soprattutto cerca di assicurarsi, a livello locale, il sostegno di un partito forte e unito. Si spiega con questo disegno politico lind dicazione esplicita venuta ieri da Zingaretti sul suo predecessore, la cui elezione mettesu rebbe fine al commissariamento del partito re assunto da Vannino Chiti circa un anno fa. a Enrico Gasbarra, 49 anni, ex enfant prodige g della Democrazia cristiana e del Partito popolare, una carriera nelle giunte comunali p Rutelli e Veltroni (di questultimo stato viR cesindaco), presidente della provincia di Roc ma dal 2003 al 2008, nellultima legislatura stato eletto alla camera nelle liste del Pd. Cattolico pacifista, da deputato si distinto per aver votato in dissenso dalle indicazioni del partito in occasione della missione in Libia e della legge sul biotestamento. Vicino sia a Beppe Fioroni sia a Walter Veltroni, nel settembre dellanno scorso stato uno dei 75 firmatari del documento che ha portato alla rottura della componente di Area democratica, guidata da Dario Franceschini, e alla nascita di MoDem. La sua candidatura alla segreteria regionale potrebbe sbloccare una situazione di stallo e risultare non rifiutabile anche per quanti, nel partito, gli rimproverano un certo protagonismo. Lendorsement di Zingaretti stato subito accolto dalle dichiarazioni favorevoli di personaggi lontani tra loro come Lucio DUbaldo e Matteo Orfini. Alle scorse regionali il nome di Gasbarra era stato avanzato come possibile candidato del centrosinistra post-Marrazzo, ma linteressato aveva declinato lofferta. Non escluso, per, che da segretario regionale possa puntare alla Pisana. (m. col.)

on lintervista di ieri a Repubblica, Matteo Renzi ha ufficialmente lanciato lassalto al cielo del centrosinistra. Ieri, per la prima volta da quando diventato una delle icone pop del Partito democratico, stato pi che esplicito: Mi candiderei, ma spero che lo faccia anche gente pi brava di me. Daltronde cera da aspettarselo, vista anche lultima evoluzione della sua campagna di notoriet, cio la pubblicazione del manifesto politico renziano, Fuori!, uscito a febbraio, con cui MR ha potuto girare lItalia e stringere rapporti con molti amministratori locali. Proprio in questi giorni in Sardegna, terra dove abitualmente va per i suoi ritiri spirituali (pare non stavolta), a presentare il suo libro rizzoliano. Per luned previsto anche un incontro con il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, per invitarlo alla nuova convention del 28 e 30 ottobre, la Leopolda 2. Stavolta con lui a Firenze non ci sar lex co-rottamatore Pippo Civati. Al suo posto Matteo Richetti, presidente del consiglio regionale dellEmilia-Romagna, con il quale almeno sul piano ideologico non ci dovrebbero essere i dissapori nati invece con Civati (visita ad Arcore, caso Marchionne). Fra i due ci sono diverse affinit elettive: entrambi sono stati segretari provinciali della Margherita, entrambi sono molto cattolici. Giova ricordare per che Renzi one man show e non ama condividere la scena con altri. Luomo solo al comando, tuttavia, ha alcune persone di cui si fida molto, il suo clan: vecchi amici, consiglieri speciali e i Renzi-boys, i giovani del suo staff. Fra i consiglieri renziani pi ascoltati c Marco Carrai, imprenditore di Greve in Chianti che mescola amicizie nei potentati americani e nelle congreghe della fede (il cugino Paolo fondatore della Compagnia delle opere Toscana), amico di Michael Ledeen, repubblicano, membro dellAmerican Enterprise Institute,

e del banchiere Lorenzo Bini Smaghi. anche grazie a Carrai che in questi anni si sono spalancate a Renzi alcune porte nel mondo economicofinanziario che conta. Il Cyberscout nei suoi viaggi romani per stringere accordi con i ministri del governo Berlusconi su importanti questioni per la citt ha anche fatto come ha scritto anche il Corriere della Sera diverse puntatine in Vaticano e dal governatore di Bankitalia Mario Draghi. Il rapporto con larea montezemoliana invece ancora da chiarire. Nella giunta Renzi c, come assessore alla cultura, Giuliano da Empoli, fra i fondatore di Api prima di lasciare Rutelli per il think tank di Luca Cordero di Montezemolo, Italia Futura. Fra il sindaco fiorentino e Montezemolo ci sono stati dei tentativi dapproccio non finiti benissimo. Il numero uno della Ferrari avrebbe voluto che Renzi gli facesse da secondo,

ma appunto, come potrebbe Renzi fare da secondo a qualcuno? Con Diego Della Valle, amico di Montezemolo e patron della Fiorentina, i rapporti, dopo lo scontro sulla costruzione della Cittadella viola (stadio pi centro commerciale) in unarea strategica accanto allaeroporto di Firenze, sono apparentemente migliorati. Quando ad agosto il fratello di Diego, Andrea, ha scritto una lettera con toni da ultimatum ai fiorentini per sapere cosa tifosi e citt (quindi amministrazione, quindi Renzi) si aspettassero dalla Fiorentina, Renzi si fatto subito trovare pronto: Credo che la Fiorentina oggi sia in ottime mani: dal punto di vista personale ritengo che la presenza della famiglia Della Valle sia molto importante, una ricchezza per Firenze, non solo per la Fiorentina, ha detto. In questi mesi, grazie anche al libro, il Cyberscout ha potuto allargare la propria rete di conoscenze sul territorio. Stima molto Piero Fassino, che ha appoggiato alle primarie per sindaco di Torino, cos come stima anche il suo predecessore Sergio Chiamparino. Niente da fare invece con il sindaco di Bologna Virginio Merola, che non parteciper alla Leopolda 2 perch lui, dice, lavora per unire non per fare la convention di un solo sindaco. Nuove leve in giro per lItalia: Davide Faraone, ex Ds, capogruppo in consiglio comunale a Palermo e aspirante sindaco nel capoluogo siciliano; Federico Berruti, ex Ds pure lui, sindaco di Savona. Anche loro saranno a Firenze per dargli mano a ottobre. Nel partito invece il MoDem veltronianfioroniano sembra averlo corteggiato e probabilmente ancora lo corteggia. Ma anche nel centrodestra Renzi gode di ottime simpatie. in buoni rapporti con la ministra Mariastella Gelmini. Barbara Berlusconi ha detto che si potrebbe sentire rappresentata da uno come lui e il sottosegretario Gianni Letta, quando lha incontrato, sempre stato molto molto cerimonioso. Twitter@davidallegranti

PD/1 VELTRONI ALLA FESTA DEMOCRATICA: PRIMO, RINNOVARE LA POLITICA

PD/2 BERSANI: NOI SIAMO RESPONSABILI, PRONTI PER UN ALTRO GOVERNO

Battere tutti i conservatorismi


ANDREA TOGNOTTI

Tutti benvenuti, no a personalismi


STEFANO BALDOLINI

pesaro

latea piena e posti in piedi, per la prima volta dallinizio della Festa democratica. Sfumato due giorni fa per impegni istituzionali lintervento di Roberto Maroni sul quale si appuntava molta curiosit perch sarebbe stata lunica presenza di un esponente della maggioranza il popolo dem si ritrova piuttosto numeroso per sentire parlare della parte di qua, quella riformista, interpretata in chiave di unit degli italiani. Lintervista di ieri di Matteo Renzi avrebbe potuto essere un assist, ma Walter Veltroni non offre grandi sponde al rottamatore fiorentino. Il bisogno che avverte lex segretario del Pd quello del rinnovamento della politica, che per qualcosa di pi impegnativo dei certificati dellanagrafe. Certo, concede Veltroni, naturale e legittimo che se ne parli, ma meglio inquadrare il tema del rinnovamento nellambito pi vasto delle idee nuove che cambiano il partito. Un partito che deve capire come portare i valori e lidentit democratica dentro un contesto storico, politico, economico e sociale del tutto diverso dal passato. Dunque serve ora un programma riformista ambizioso e di un sistema di valori per ricostruire il paese. Un qualcosa che faccia da collante nella societ divisa di cui parla anche Giuliano

vra in manovra, in affanno: QuanAmato. Una societ nella quale, do si faranno i conti si vedr che annota lex presidente del consiquesta manovra non basta: la glio, non c pi alcun sentimenspirale greca. Abbiamo bisogno di to che lega coloro che ne fanno meno manovre e di pi riforme. parte, in cui sparito il noi della Questo chiama in causa la destra solidariet. ma anche noi: anche il centrosiniInsomma il momento non stra deve avere il coraggio di sfidasemplice e lanalisi di Veltroni re i conservatorismi questa: un paese sbanannidati da molte pardato, o meglio un goverti. no sbandato che rischia Amato: Per Anche il tema della di trascinare nel suo una nuova questione morale viene sbandamento il paese. Se questo ancora non legge elettorale affrontato nellintervista condotta da Andrea Gaavvenuto del tutto vuol sono disposto ribaldi. Premesso che dire che non ringraziequello che accaduto remo mai abbastanza a andare al Giorgio Napolitano per Divino Amore di enorme gravit, e non stato in alcun moquello che ha fatto. Apdo sottovalutato, Velplauso convinto. troni evidenzia una differenza Sul governo e su chi lo guida culturale con la destra che reagila critica senzappello: Non siasce scagliandosi contro i giudici mo un paese di merda ma un facendo leggi che cambiano i progrande paese, che merita un gocessi, difendendo tutti a prescinverno adeguato alla grandezza dere. una parte delle ragioni per della storia italiana. Questo goverle quali il fenomeno della corruno non in condizione di farlo. zione si sta diffondendo nel nostro Non questione di settimane, paese. Oggi osserva la questioquestione di ore, di giorni. Serve ne morale pi grave di quando insomma un governo presieduto ne parlava Berlinguer perch si da una persona autorevole, e quefatta strada una spregiudicata sto esclude Berlusconi, una persospettacolarizzazione della politina capace di parlare un linguaggio ca. In questo quadro, per Veltroni credibile in Europa. Come fecero e Amato va cambiata la legge eleta suo tempo Amato, Ciampi, Protorale. Amato dice di non aver ridi: persone che hanno legato il flettuto sul modo ma che anche loro nome al risanamento econodisposto ad andare scalzo al Dimico: ci vuole una persona di quevino Amore; per Veltroni, va camsta statura. E un governo che abbia biata per via parlamentare, altriun ampio governo parlamentare. menti c il referendum. Un governo che non viva di mano-

labro

n gesto politico, che dia il segno della discontinuit e che non escluda le dimissioni di Berlusconi. Bersani interviene alla festa nazionale dellApi di Labro alzando la posta su un eventuale governo di responsabilit nazionale anti-crisi, traccheggiando direbbe lui sul referendum per il Mattarellum, difendendo il passato e il futuro del Pd rispetto al caso Penati e aprendo a intese con il Terzo polo sulle correzioni alla manovra. proprio dalla crisi che bisogna partire. Un governo che ci ha messo in queste condizioni non in grado di tirarcene fuori, attacca il segretario del Pd. impossibile andare avanti cos continua non c credibilit in quello che il governo sta facendo. La manovra ingiusta e non credibile. Noi rischiamo che Berlusconi faccia pagare al paese un prezzo drammatico. Di qui la scommessa, rischiosa per lo stesso Pd. Nessuna opzione esclusa. Sia di stare allopposizione sia dentro la maggioranza. Purch venga fuori una compagine che riesca a dare fiducia, che possa essere percepita in campo nazionale ed internazionale come una cosa seria. Al capo dello stato continua Bersani diciamo che siamo responsabili. Il Pd pu correre un rischio politico mettendosi a fare

colpo su questa proposta. il responsabile invece di stare alla Poi lorgoglio del segretario si finestra ad aspettare. Non mi sfugaccende sul caso Penati, vicenda ge che mi metto nei guai con quedolorosa che ci ha colpito profonsta posizione ma nellemergenza damente perch inaspettata. Penaci pu essere questo passaggio coti ha fatto passi inediti nel panoras. Allora i mercati ci darebbero ma italiano. Per il Pd deve fare il tempo necessario, perch nessuuna riflessione ulteriore. Nessuno no ha interesse che lItalia trascini di noi deve rivendicare nel problema leuro e una differenza genetica. lEuropa. Ci aspetterebMa un partito deve darsi bero come stanno facen- Penati? regole stringenti. E i do con la Spagna. RiVicenda nuovi? Su Renzi, con spetto alle differenze una punta di sarcasmo, con gli emendamenti dolorosa ma d il benvenuto a chiunalla manovra del Terzo lui ha fatto que voglia ingaggiarsi polo, le nostre proposte nella lotta politica chiasono integrabili. Ma la passi indietro rendo per che si deve settimana prossima bi- inediti uscire dalla personalizsogna che ci guardiamo zazione. negli occhi. LimporAncora sul Pd: Ho intenzione tante che paghi pu pagare: I di rispondere agli attacchi. Qundo soldi vanno presi dove sono. si tira dentro il Pd in cose che non La distanza con il Terzo polo centrano, tiriamo fuori gli avvocaanche sul referendum pro-Mattati. Ma questo non significa minirellum, appoggiato in ordine sparmizzare. Anche se qualche rimso dal Pd e avversato duramente da pianto c. Certamente con il Api, Udc e Fli. Noi non mettiamo senno di poi lo stesso Penati avrebil cappello sui referendum, si dibe avuto una valutazione diversa. fende Bersani convinto che il paE infine la rivendicazione. Tirare ese sia intimamente bipolare, diquel filo l per tirare dentro il Pd e chiarandosi amichevole con i le sue radici unoperazione non movimenti ma considerando liniaccettabile. Lidea di segnalare un ziativa referendaria nel quadro di Pd inutilizzabile per il futuro del uno stimolo ad accelerare il percorpaese irrealizzabile oltre che sbaso normativo. La proposta del Pd gliato. Siamo troppo giovani per c ma diversa dal Mattarellum avere risolto tutti i problemi ma che non ci ha garantito governatroppo vecchi per essere tirati fuobilit, una proposta votata dalla ri dal futuro. Siamo gi il primo direzione del partito e dai gruppi partito di questo paese. Se si vuole parlamentari col 97 per cento. Vordemolire si andr sul duro. rei che le forze politiche battano un

MGripi

N E W S

A N A L Y S I S

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sabato 3 settembre 2011

La dichiarazione dei redditi pubblica lultimo tradimento del Cavaliere verso il proprio elettorato. Cresce il fuoco amico di governatori e sindaci di Pdl e Lega. La lotta senza quartiere agli evasori stata una bandiera del centrosinistra: la maggioranza credibile?

Berlusconi tassatore e ora anche spione


FRANCESCO LO SARDO

I nuovi leader della destra dopposizione


GIOVANNI COCCONI

Perch Tremonti non Visco


RAFFAELLA CASCIOLI

rima mezzo milione di contribuenti. Poi due-tre milioni di laureati ed ex militari. Adesso quaranta milioni di correntisti... Continuando di questo passo, Silvio Berlusconi dovr cominciare a tartassare i contribuenti dei paesi limitrofi per lesaurirsi del pollame da spennare in Italia. Sic transit gloria mundi. Dal meno tasse per tutti del 1994 al vediamo cosa si pu fare per abbassare le tasse del gennaio 2011, al cuore che mi gronda di sangue per aver messo le mani nelle tasche degli italiani appena sei Tremonti lha mesi dopo, alla capriola due settimadistrutto: tra ne appresso con lannuncio che le super-tassa, nelle tasche lauree, naja e mani italiani non degli schedatura dei ce le metteva pi... Che Tremonti conti correnti lo stia facendo ballare come un burattino esponendolo al ridicolo pi di quanto il Cavaliere non provveda a fare di suo, questo il premier lha capito. Lha capito ma non pu farci nulla dice uno degli sfegatati berluscones che ha ormai perso le speranze Tremonti lo provoca, gli fa fare figuracce, forse gioca a farsi cacciare dal governo: da paladino della lotta allevasione e da severo difensore dei conti pubblici.... Il Cavaliere, vittima di questa tattica, continua a perdere credibilit: per di pi con linfamante marchio del tartassatore pasticcione. La progressione dei fatti, in quel che della manovra-tira-e -molla ha finora lasciato il segno nellopinione pubblica, impressionante. Per primi sono finiti nel mirino in 512mila: i contribuenti della fascia di reddito dai 90 a oltre i 200mila euro su cui sintendeva far gravare la tassa di solidariet. Mezzo milione, poca roba. In fondo si poteva fare. E invece no. Dopo giorni di crisi del Cavaliere terrorizzato dagli effetti delliniziativa di Tremonti e per evitare rischi di contraccolpi elettorali, s pensato bene e qui il superministro

delleconomia ha avuto assai pi parte di quanta non ne abbia avuta il capro espiatorio Sacconi di prendersela con 2 forse 3 milioni di persone (altro che le seicentomila accreditate dalla disinformatja di palazzo Grazioli) colpevoli di aver riscattato gli anni delluniversit e del servizio di leva. Obiettivo: impedir loro di usufruirne per accedere alla pensione di anzianit. Quando Berlusconi s reso conto della trappola in cui Tremonti, col suo segnale verde, laveva fatto cadere ha ordinato la ritirata, daccordo con la Lega: la maggior parte delle vittime da mietere per decenni, a colpi di 100-130mila persone allanno tra laureati e coscritti in congedo, si sarebbe registrata al nord. Altra retromarcia, idea cancellata, ennesimo scorno del premier. Infine Berlusconi precipitato nellennesimo trappolone di Tremonti, questo davvero micidiale per limmagine del Cavaliere che ne esce definitivamente sfigurata: mettere nel mirino i 40 milioni di correntisti che dovranno indicare i numeri dei propri conti bancari nelle dichiarazioni dei redditi. Per non citare le altre bizzarre presunte misure antievasione tremontiane: definite sconcertanti, approssimative e incoerenti da Confindustria. Leffetto sar che tanti metteranno i risparmi in cassetta di sicurezza o sotto il materasso, ironizza il Pdl Cazzola toccando indirettamente il punctum dolens: sempre pi chiaro che Tremonti gioca a propagare leffetto panico nellelettorato di centrodestra e Berlusconi paga il conto. Nel 2008 annunci che in cinque anni avrebbe portato la pressione fiscale sotto il 40 per cento: in tre anni siamo arrivati oltre quota 43, nel 2014 saremo al 44,5. Silvio tartassatore e ora anche spione dei correntisti, che parabola: sempre che questa tremontata, come le altre precedenti norme-provocazione annunciate, non svanisca nel nulla dopo aver fatto fare al premier la dovuta, consueta figuraccia.

a vis anti-Tremonti di Osvaldo Napoli. Il protagonismo di Flavio Tosi. Il tatticismo di Roberto Formigoni. Lattivismo di Gianni Alemanno. Il partito degli amministratori locali di centrodestra arrabbiati con il governo amico non mai stato cos affollato. Eppure, nel braccio di ferro con Roma, ognuno gioca anche una partita politica personale. La manifestazione del 29 agosto a Milano non ha precedenti nella storia dellAnci: duemila sindaci in corteo contro i tagli decisi da Tremonti. La photo opportunity di Pisapia, Fassino e Delrio a braccetto con Attilio Fontana, Alemanno e Tosi dietro la bandiera italiana (con tanto di inno di Mameli) rimarr stampata nella storia politica di questo anno. In effetti gli stop-and-go del governo sono riusciti nellimpresa di ricompattare un fronte (regioni-comuni) che i negoziati sul federalismo avevano diviso. Gioved Formigoni, Tosi, Napoli, scorso stato quello di Roberto ForAlemanno, migoni il discorso Fontana: tutti pi anti-Tremonti (e in modo pi sotcontro ma in tile anti-leghista) modi diversi che si sentito nella sala verde di palazzo Chig. Cos il federalismo morto uno slogan elettoralmente pesante. Quello stesso Formigoni che, poche settimane dopo aver sostenuto il progetto di eliminare i piccoli comuni, a Milano sceso in strada a fianco dellAnci. In un Pdl gi proiettato nel dopo-Berlusconi non difficile leggere lattivismo del governatore lombardo come una battaglia per la leadership. In passato alla Conferenza delle regioni Formigoni ha sempre mandato il suo assessore al bilancio Colozzi, mentre ultimamente molto attivo racconta a Europa una fonte interna alla Conferenza. Solo in teoria dovrebbe essere pi imbarazzata la posi-

zione del deputato pdl Osvaldo Napoli, che in realt dalla poltrona di presidente facente funzione dellAnci interpreta la frustrazione della fronda che vorrebbe limitare i superpoteri del ministro. Fino alle ultime amministrative Alemanno ha sperato di poter succedere a Sergio Chiamparino come leader dellassociazione dei comuni, mentre oggi prova a ritagliarsi una sua autonomia nel Pdl del dopo-Silvio. Vederlo entrare nella sede del Pd al Nazareno laltro giorno ha fatto una strana sensazione ci racconta uno che era presente allincontro con Bersani. La strategia anti-Giulio dei sindaci leghisti ha in s qualche elemento in pi di rischio. N Tosi n Fontana si avventurano a dire che il federalismo morto, rischiando di seppellire lunico risultato politico che il Carroccio pu portare allincasso in questa legislatura. Per evidente che i due primi cittadini di Verona e Varese sono le teste di ponte di una battaglia che Roberto Maroni sta conducendo dentro il governo e dentro la Lega. Fontana non fa niente senza che Maroni lo voglia dice chi lo conosce bene. Quando Calderoli ha richiamato allordine i sindaci amici lui si permesso di sbeffeggiarlo. A maggio, invece, a Verona si vota e ormai non passa giorno che Tosi non parli male di Berlusconi, per la rabbia silenziosa del Pdl locale. Naturalmente anche a sinistra c chi entra (ed esce) dalla battaglia delle autonomie locali anche per ragioni personali. Matteo Renzi a Milano non cera (e in Anci sar venuto una o due volte), mentre il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio sembra essere in pole position per la nuova presidenza dellassociazione dei comuni che sar decisa il prossimo 5 ottobre. Con Errani potrebbe nascere un tandem anti-governo tutto emiliano.

remonti assicura, la Ragioneria dello stato bollina, ma la Commissione europea preoccupata per la disinvoltura con la quale si valutato tra le coperture il gettito derivante dalle misure anti-evasione nella manovra di Ferragosto che marted approder nellaula del senato. E c di pi. In una seduta di generali ribassi sui mercati europei, la Borsa di Milano si conferma la peggiore con un crollo del 3,92% mentre lo spread tra i bund tedeschi e i Btp italiani torna ad allargarsi a 324 punti basi. Intanto, la prossima settimana sui Coperture, mercati si potrebbe i dubbi di tornare a ballare, se ieri Mario Monti da Bruxelles. Cernobbio ha lanFassina: ciato lallarme soCanzio dia stenendo che la confusione che spiegazioni circonda la manovra rischia di accentuare la diffidenza in Europa e di mettere in imbarazzo la Banca centrale europea. Ma, niente paura, il presidente del consiglio assicura (in barba allarticolo 81 della costituzione) che se le coperture non ci sono scatter la clausola di salvaguardia, ovvero laumento dellIva. Insomma, c pi di un motivo perch lultima versione della manovra firmata da Tremonti (forsanche non quella definitiva) non sia minimamente paragonabile n alla manovra Amato del 92, n a quella Prodi del 97 e nemmeno a quella Padoa Schioppa-Visco del 2006. Non questione di importi, ma di struttura, di misure e naturalmente di coperture finanziarie. A cominciare dalla lotta allevasione, che da circa un anno il ministro delleconomia Giulio Tremonti va brandendo come una clava ad una velocit progressiva. Una lotta che ha poco a che vedere con quegli interventi organici e strutturali che il centrosinistra ha messo a punto negli anni di governo. E se lo stesso ex ministro Vincenzo Visco sostiene che non c in ma-

novra una vera e propria tracciabilit fiscale per il semplice motivo che questo disturberebbe lelettorato del centrodestra, del Pdl come della Lega, il vicepresidente dei senatori Pd Luigi Zanda ha ricordato come lattuale governo abbia smontato limpianto legislativo e operativo voluto da Visco mettendo in atto una politica fatta di condoni. E, al di l delle battute dietro le quali si trincera il ministro, la differenza profonda non solo nel merito ma anche nel metodo. Mai il centrosinistra ha cifrato in una manovra i proventi della lotta allevasione con una forzatura contabile degna solo di Tremonti e possibile esclusivamente in virt del feeling del ministro con la Ragioneria generale. Quello stesso Ragioniere generale che pure si reso protagonista appena quattro anni fa di un duro scontro con lallora ministro Tps sui ticket sanitari la cui abolizione, a detta di Canzio, non aveva copertura finanziaria. In quelloccasione Canzio fu irremovibile, mentre meno lo stato pi di recente. Nella manovra del luglio 2010 spiega a Europa il senatore Barbolini Tremonti aveva gi sovrastimato le entrate dalla lotta allevasione come gettito da mettere a copertura. Ora ripete loperazione ma per un importo ben pi elevato sostituendo unentrata certa come il contributo di solidariet con una incerta. Daltra parte il centrosinistra non ha mai messo a bilancio i proventi incerti dellevasione, contabilizzati in finanziaria a zero euro. E se il senatore del Pd Legnini avverte che il governo tace su quali capitoli di spesa intende incidere con tagli e che in assenza di cambiamenti entro gennaio aumenter lIva, la denuncia del responsabile economia del Pd Fassina tranchant: la manovra scoperta per circa 3 miliardi e il ragioniere generale dello stato deve dare spiegazioni. Motivo per cui il coordinatore delle commissioni economiche del Pd Boccia avverte: C aria di condono.

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sabato 3 settembre 2011

MGripi

P R I M O

P I A N O

REFERENDUM

Cofferati: Io rmo. Cresce il consenso alliniziativa per cancellare la legge-porcata


restituire la parola ai cittadini su una questione dirimente come la scelta dei propri rappresentanti sarebbe un primo fondamentale passo per dare gambe e anima al vento nuovo che si respirato alle amministrative. Marina Sereni ha osservato che firmare e aiutare i comitati a raccogliere le firme non in contraddizione con limpegno a ottenere in parlamento la calendarizzazione e la discussione della nostra proposta di legge, mentre Giovanna Melandri ha sottolineato che un grande partito non pu non prendere una posizione netta su di un tema cruciale per come quello della legge elettorale.

Il giorno dopo la dichiarazione amichevole di Bersani alla riunione del coordinamento del Pd arrivano nuove dichiarazioni di sostegno alla iniziativa referendaria da parte di diversi esponenti dem. Sergio Cofferati ha detto che evitare di tornare al voto con la legge elettorale attuale una priorit assoluta. Inoltre,

REFERENDUM ANTI-PORCELLUM.

Dove si pu rmare
I banchetti per aderire al referendum anti-Porcellum si trovano anche alle Feste del Partito democratico. Ma la raccolta di firme possibile presso molte sedi dei municipi delle principali citt italiane. Ecco alcuni indirizzi utili. Roma - via del Campidoglio, 1 da lun a ven 9/17, sab 9/13 Milano - piazza della Scala, 2, via Larga 12 da lun a ven 8.30/15.30 Napoli - piazza Municipio, Palazzo San Giacomo da lun a ven 9/13 Torino - via Palazzo di Citt, da lun a ven 9/13 e 14/16 Palermo - piazza Pretoria da lun a ven 7.45/14 merc anche 14.45/18.15 Genova - via Garibaldi, 9 da lun a gio 8.30/17.30, ven 8.30/14 Bologna - piazza Maggiore, 6 da lun a ven 8.30/19, sab e dom 8.30/14 Firenze - piazza della Signoria, 1 da lun a gio 8.30/17.30, ven 8.30/13.30 Bari - corso Vittorio Emanuele, 87 da lun a ven 8.30/13.30, mar anche 15/17.30 Catania - piazza Duomo, 3 da lun a ven 8.30/13 Venezia - Ca Farsetti da lun a ven 9/13, mar e gio anche 15/17 Verona - piazza Bra, 1 da lun a ven 9/13 Messina - piazza Unione europea da lun a ven 9/13 Trieste - piazza Unit dItalia, 4 da lun a ven 9/13 Padova - via del Municipio, 1 da lun a ven 8.30/13.30 e Urp da lun a ven 8,45/13, mar-giov 15/17 Brescia - piazza Loggia, 1 da lun a ven 10/13 Reggio Calabria - piazza Italia da lun a ven 8/14, mar e ven 15.30/17.30

Mattarellum, le rme volano. Effetto Pd, banchetto a Pesaro


Parisi ringrazia Bersani. Iniziativa marted con Vendola, poi sotto la sede della Rai
MARIO LAVIA

i trova quando si dice il caso proprio accanto allo stand di Europa il banchetto del referendum anti-Porcellum alla Festa nazionale del Pd di Pesaro: una coincidenza significativa, essendo il nostro giornale coinvolto in pieno nella campagna, tanto che non a caso il direttore, Stefano Menichini, sar presente alla conferenza stampa del comitato promotore che si terr luned mattina a Montecitorio, quando verranno rese note le prime cifre sulle firme raccolte. Fino a luned bisogner affidarsi alle notizie e alle sensazioni. Che sono, le une e le altre, molto positive. Negli ultimi giorni c stata unimpennata, ci dice il presidente del comitato promotore, il

giurista Andrea Morrone. Piano piano, i banchetti vengono allestiti in tantissime citt e le difficolt organizzative nei Comuni si stanno risolvendo, per esempio, i segretari comunali acquisiscono maggiore competenza (nei giorni scorsi si fatta spesso confusione fra i moduli pro-Mattarellum e quelli, ormai inutili, del quesitoPassigli). Sono stati inviati 70mila moduli (e altri 50mila verranno spediti), un record. Ma chiaro che la novit pi significativa tutta politica e riguarda lorientamento maturato nel Pd, che considera amichevolmente liniziativa referendaria e si ormai disposto a favorire la raccolta delle firme. Per questo, Arturo Parisi ha voluto ringraziare publicamente Bersani: Sappiamo che dentro il partito lui si trova allincrocio di un confronto forte,

aspro e appassionato tra linee nitidamente e legittimamente contrapposte alle nostre. Conosciamo perci la sua fatica. per questo che, pur continuando a pungolarlo, lo rispettiamo profondamente e lo ringraziamo sinceramente. Nellaprire a Pesaro, e in molte parti dItalia, il partito alla raccolta delle firme, pur senza pretendere di metterci il cappello Bersani ha scommesso sulla riuscita del referendum. Ha scommesso nei fatti. Non come chi firma ma non appoggia, ma come chi appoggia pur senza metterci la firma. Questo ci conforta sulla possibilit di raggiungere il risultato. Anche per effetto del sostanziale via libera venuto dalla riunione del coordinamento del Pd ci si attende adesso un ulteriore slancio da parte di dirigenti e militanti. Mentre si conferma lappoggio

al referendum di personalit importanti come il sindaco di Milano Pisapia, assieme allimpegno di Idv, Sel e altri gruppi politici impegnati nella raccolta delle firme. Sul fronte delle iniziative, da segnalare due appuntamenti importanti. Il primo per marted 6 giugno, giorno dello sciopero generale della Cgil, quando i referendari terranno una iniziativa, probabilmente a Santi Apostoli, insieme al laeder di Sel Nichi Vendola. La seconda ci sar mercoled o gioved a viale Mazzini, sotto la direzione della Rai: Vogliamo protestare spiega Morrone contro lassoluta mancanza di informazione da parte del servizio pubblico, che per legge tenuto a farla. Aspettiamo la risposta dellAgcom, cui abbiamo sottoposto la questione di questa violazione dei doveri da parte della Rai.

MGripi

N E W S

A N A L Y S I S

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sabato 3 settembre 2011

A poche settimane dalladdio il premier spagnolo porta a casa la prima grande riforma della costituzione del 1978. Hollande viaggia sicuro verso la vittoria tra i socialisti francesi. Torna la tensione per le forniture tra Russia e Ucraina: lEuropa teme una nuova guerra del gas.

Zapatero, ultimo atto


ETTORE SINISCALCHI

Che noia le primarie senza DSK


SIMONE VERDE

Estate di ghiaccio tra Mosca e Kiev


MATTEO TACCONI

l Congresso ha votato la riforma dellarticolo 135 della costituzione, introducendo il principio di stabilit finanziaria per il bilancio di stato, comuni, province e autonomie (le regioni spagnole). la prima grande riforma della costituzione del 1978 precedente minore fu lintroduzione nel 92 del diritto di elettorato passivo nelle municipali per gli stranieri ma non di meno ha avuto un cammino fulmineo: mercoled 7 il senato licenzier il testo definitivo, venti giorni prima dello scioglimento delle Stabilit camere per le eledel bilancio zioni generali del 20 novembre. Tutpubblico. to iniziato solo il Pp e Psoe 23 agosto, quando cambiano Zapatero annuncia a sorpresa, dula Carta rante il dibattito parlamentare sulle misure di austerit, un accordo col Pp per lintroduzione nella Carta del principio di stabilit finanziaria. Sembra un tatticismo per calmare mercati, banca centrale europea e asse franco-tedesco e scongiurare un intervento di riscatto per la Spagna, ma subito lasse tra i due partiti maggiori disturba tutti gli altri, nazionalisti catalani e baschi in testa, insorti a difesa dellautonomia territoriale, e sinistra ex comunista, che paventa la costituzionalizzazione della povert. Pp e Psoe hanno per usato i loro numeri per continuare celermente il cammino attraverso la tramitazione durgenza, evitando cos anche il passaggio di un referendum sanzionatorio. Il testo introduce il principio, le cifre sono affidate a una posteriore legge quadro che determiner un limite dello 0,4% al deficit delle PP.AA, ridotto allo 0,26% per lamministrazione dello stato, allo 0,14% per le comunit autonome e allo 0% per i comuni. Un principio dibattuto anche in altri paesi europei, Italia compresa, con posizioni diverse in merito alla sua reale utilit se non alla pericolosit insita nel

negare agli stati una possibilit di manovra che pu essere determinante. Cos stato anche in Spagna dove la misura, che certamente testimonia della rapidit di azione del sistema politico, rappresenta un elemento di forte divisione. Falliti i tentativi di coinvolgere a posteriori i partiti nazionalisti in cambio di misure come la possibilit per le autonomie di chiedere direttamente deroghe al parlamento, per esempio in caso di catastrofi naturali, senza passare per il tramite del governo il testo rimasto figlio dei soli Psoe e Pp, con lappoggio dei popolari della Navarra e lastensione di Coalicin canaria. Catalani di Ciu e baschi del Pnv pur presenti non hanno votato. Izquierda unida, repubblicani catalani, rosso-verdi catalani, blocco galiziano e sinistra basca di Nafarroa bai, hanno abbandonato laula. Anche nel Psoe ci sono stati scontri, durissimo quello coi socialisti catalani, materializzatisi nel voto contrario di due deputati e nellassenza di altri sei. Il Psoe ha scelto la rottura del patto di ferro col Pp e della tramitazione durgenza per compiere un atto forte nel segno del risanamento, andando incontro alle richieste di austerit della popolazione e dei movimenti. Ma i cittadini, non solo a sinistra, temono che a pagare saranno le politiche sociali e il welfare. I primi a reagire, con netta contrariet e la richiesta di referendum, sono stati proprio gli indignados. La mobilitazione non stata sinora incisiva, forse anche perch momentaneamente indeboliti dal flop organizzativo e comunicativo delle proteste per la visita papale, monopolizzate dalle parti meno dinamiche dellanticlericalismo spagnolo. Manifestare responsabilit , evidentemente, per Zapatero e il Psoe, daccordo anche il candidato Rubalcaba, lobiettivo primario. Mentre il Pp pu aggiungere la capacit di agire per linteresse pubblico alla sua offerta per le prossime elezioni, che sente gi vinte.

ono primarie sempre meno a sorpresa, quelle che si appresta a vivere il Partito socialista francese. Nessuno dei sondaggi, infatti, sembra nutrire dubbi sul risultato, che indica sempre lo stesso vincitore: lex segretario del partito, Franois Hollande. E dire che al momento della sua candidatura, la scorsa primavera, nessuno avrebbe investito un centesimo sulla sua corsa, tanto la scena era dominata dallallora direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn. Secondo lultimo rilevamento, commissionato dal quotidiano Le Figaro e dalla rete tv Lci, perci, Hollande dato in testa al primo turno con una percentuale che va dal 44 al 48 per cento e sicuro vincitore del secondo turno tra il 53 e il 57 per cento. Quanto a Martine Aubry, faticosamente scesa in campo contro il rivale di sempre, si fermerebbe tra il 29 e il 31 del priAubry mo turno e perdearranca. rebbe con il 47 o il Royal, 43 per cento al secondo. terza La vera sorprenei sondaggi, sa, a fronte dellinnon demorde capacit dellAubry di sfondare, la tenacia con cui Sgolne Royal, candidata sfavorita e poco amata, si tiene stretto il suo 13 per cento dei consensi che in realt nella fascia degli intervistati sicura di andare a votare (circa il 25 per cento del totale) sale al 21 per cento. Un buon risultato, visto quanto poco appetibile risulta globalmente la sua candidatura, che lascia intravedere una triangolazione negli equilibri futuri del Partito socialista. A mantenere la Royal nella sua solida posizione di minoranza, stata unestate tutta parigina di sortite mediatiche, mentre gli altri concorrenti si dividevano tra vacanze e incursioni nel territorio, ma anche la recente uscita del suo nuovo libro, una lunga Lettera a tutti i rassegnati e agli indignati che vogliono delle soluzioni. A garantire tanta tenacia, forse,

anche la convinzione, ripetuta fino allossesso, di essere la candidata migliore a battere Nicolas Sarkozy, per esperienza di governo ed elettorale. Netta, in questa sfida triangolare, leclisse di tutti gli altri. Innanzitutto del centrista Manuel Valls che, pur sostenuto da mesi da una potente societ di marketing, rimane stritolato in un forchetta che va dall1 al 4 per cento. Di ieri, lultima provocazione pensata per attrarre il voto moderato e scalare la classifica, la proposta di quote per gli immigrati secondo le capacit di accoglienza della nostra economia fin qui nessuna sorpresa con precedenza, per, per coloro che vengono da aree e da paesi che hanno legami storici con la Francia. Al palo, anche Arnaud Montebourg, tra il 4 e l8 per cento, che al contrario di Valls ha puntato tutta la sua campagna sullorgoglio socialista e sul ritorno alle radici socialdemocratiche. All1 per cento, infine, lunico candidato non Ps, il radicale Jean-Michel Baylet. A dire il vero, di fronte a una campagna ricca di colpi di scena ma ormai povera di leadership forti e dominata dal declino inarrestabile e diafano di Nicolas Sarkozy, la successione sembra sempre pi profilarsi come scontata e addirittura un po noiosa. Uscito lunico outsider capace per tempra e per curriculum di scaldare davvero gli animi della societ civile, ci che rimane, anche di primarie che avrebbero dovuto servire a interessare di nuovo i cittadini alla politica, il duello interno di tre esponenti cresciuti e vissuti negli stessi corridoi di partito. A conferma, una partecipazione stimata per il momento al 17 per cento dei simpatizzanti di sinistra di cui soltanto al 20 per cento dice di orientarsi in base alla personalit, per designare il proprio candidato a una carica monocratica e personalistica come la presidenza della repubblica francese.

i risiamo. Russia e Ucraina sono ancora una volta ai ferri corti, a causa del gas. Il copione il solito: Kiev prova a strappare qualche sconto da Mosca e questultima risponde ponendo condizioni pesanti e minacciando linterruzione delle forniture. LEuropa osserva preoccupata. Il timore quello di assistere a una nuova guerra del gas e di ritrovarsi, come nel 2006 e nel 2009, senza approvvigionamenti durante linverno. Il punto che i due terzi abbondanti del gas importato dallUe Come passa dalle pipeline nel 2006 ucraine e se Mosca decidesse di usare e nel 2009 la Ue potrebbe le maniere forti, va da s che le conseritrovarsi a guenze sarebbero secco dinverno molto dure. Certo, siamo a inizio settembre e c la speranza che la vertenza si risolva prima che inizi a fare freddo, evitando allEuropa il congelamento. Tuttavia lo stato dei negoziati tra i due paesi non permette di coltivare grosse aspettative. Al momento, infatti, muro contro muro. Kiev, da qualche tempo, chiede a Mosca di rivedere al ribasso il contratto firmato nel 2009, dopo lo stop ai flussi di gas (450 dollari ogni 1000 metri cubi di oro blu, tariffa quasi europea). Da Mosca giunto un secco no. Nessuno sconto, a meno che cos ha ripetuto in questi giorni il presidente russo Dmitrij Medvedev Kiev non entri nellunione doganale russo-kazhako-bielorussa (istituita lanno scorso) e Naftogaz, la compagnia statale ucraina del gas, non ceda la met delle sue azioni a Gazprom. La contromossa di Kiev arrivata ieri. Il primo ministro Mikola Azarov ha annunciato la riforma di Naftogaz, spiegando che dal primo ottobre lazienda verr scissa in due tronconi, uno responsabile della produzione e laltro di distribuzione e trasporto. La riorganizzazione, ha spiegato Azarov, rende necessaria una revisione dei contratti.

La questione verr discussa oggi, durante il colloquio che il presidente ucraino Viktor Janukovich terr con Medvedev a Dushanbe, capitale tagika, dove si celebrano i ventanni della Comunit degli stati indipendenti, il Commonwealth post-sovietico. Limpressione che Medvedev non prester troppo ascolto agli argomenti dellomologo. Il braccio di ferro fotografa lincrinatura dei rapporti tra il Cremlino e Janukovich, storico capo dei filorussi ucraini. Ma a quanto pare non cos filorusso da accettare che Gazprom inghiotta in un solo boccone mezza Naftogaz e che Mosca, mettendo sul tavolo ladesione allunione doganale con Kazakhstan e Bielorussia, vanifichi i rapporti di cooperazione con lEuropa, che Janukovich intende approfondire, cercando allo stesso tempo di rafforzare il legame storico con Mosca, interrotto durante la stagione arancione e dai ripetuti tentativi di spostare verso Occidente il baricentro del paese e di spezzare lipoteca esterna russa. Curioso il fatto che proprio la protagonista della rivoluzione arancione, Julia Tymoshenko, sia la fonte dellattuale dissidio energetico. Fu infatti la pasionaria di Kiev a stipulare nel 2009 il contratto energetico con Mosca. Come noto, Tymoshenko sotto processo, con laccusa di aver siglato unintesa troppo impegnativa e, quindi, di aver sottoposto lo stato a oneri eccessivi. Secondo gli osservatori questa vicenda giudiziaria, politicamente motivata, riflette lo scopo, da parte di Janukovich, di eliminare uno scomodo avversario politico, facendo felici anche i russi e ponendo i presupposti, attraverso una dimostrazione di lealt, per uno sconto sul gas. Sembra proprio che loperazione non riuscita. Tanto che Mosca, recentemente, arrivata a esprimere dubbi sostanziali sulla legittimit del processo Tymoshenko. Forse unaltra guerra del gas alle porte?

Quelle voci su Perry


MARILISA PALUMBO

segue dalla prima Have you ever had sex with Rick Perry?, Hai mai fatto sesso con Rick Perry?, si legge a caratteri cubitali sul volantino. E di seguito: Sei una spoglierellista, una escort, o semplicemente una giovane bambola affascinata da un arrogante, titolato governatore del Texas? Contatta il Cash, comitato contro lipocrisia sessuale. In fondo una nota to gay people: Se conoscete la verit su Perry, per favore SMETTETE-

LA di coprirlo. Inviti alla delazione a parte, la storia non nuova: il paladino dei valori della famiglia che fa collezione di amanti, il difensore del matrimonio tradizionale che ama gli uomini. Perry non neanche lontanamente il primo a essere investito da queste illazioni, solo in campo repubblicano ce ne sono almeno un altro paio high profile. E persino tra i contendenti alla nomination Gop di questanno non lunico a dover combattere simili dicerie: anche del marito di Michele Bachmann se ne sono dette

di ogni. Possibile che chi si lancia cos in alto abbia scheletri cos grandi nellarmadio? Possibile. Solo quattro anni fa John Edwards, gi candidato alla vicepresidenza con John Kerry, era con Hillary Clinton e Barack Obama nel terzetto di punta tra le possibili nomination democratiche. Cosa sarebbe successo se fosse stato incoronato lui dai dem e se lo scandalo che ha distrutto la sua vita (non solo politica) unamante mentre la moglie moriva di cancro, un figlio illegittimo fosse scoppiato a cose fatte, in piena campagna elet-

torale? Edwards questa domanda non se la pose e potrebbe non essersela posta (ammesso e non concesso che abbia qualche doppia verit da nascondere) neanche Perry. In un incontro di qualche giorno fa con gli evangelici, cui il governatore sta facendo una corte sfrenata, gli stato chiesto se teme che qualcosa di imbarazzante sulla sua vita privata possa emergere durante la campagna elettorale. Vi assicuro che non c niente nella mia vita che potrebbe procurarvi imbarazzo se decideste di

sostenermi, ha ribattuto lui. Una risposta in codice per dire non sono gay, sostiene il noto blogger omosessuale John Aravosis. La domanda diretta, per ora, i grandi media non gliela pongono (grandi giornalisti non hanno problemi a chiedere a un candidato se vero che ha visto gli alieni ma evidentemente non riescono a risolversi a domandare: sei omosessuale?). Tornando per al paragone con Edwards, la differenza che Perry molto pi lanciato verso la nomination di quanto non lo fosse John-belli-capelli, e soprattutto, con

il suo estremismo e il suo profilo ambiguo, spaventa lestablishment Gop (o quel che ne resta) molto pi di quanto Edwards non impensierisse quello democratico. Qualcuno, anche se la storia non fosse vera in passato alcuni giornali texani ci hanno lavorato, senza cavarne un ragno dal buco potrebbe insomma cogliere loccasione per disarcionare colui che oramai tutti, dalla Casa Bianca in gi, considerano il frontrunner repubblicano. E magari riportare saldo in sella lopaco Mitt Romney, il favorito di Wall Street.

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sabato 3 settembre 2011

MGripi

P R I M O

P I A N O

WIKILEAKS

Pubblicati senza censura 250mila le della diplomazia Usa. I giornali ex partner: A rischio vite umane
era sempre passata attraverso il filtro di quattro grosse testate Guardian, New York Times, Der Spiegel e El Pais che avevano escluso dalla pubblicazione i file che potevano mettere a rischio vite umane. Stavolta non chiaro se i documenti siano stati pubblicati integralmente o meno. Assange ha scritto su Twitter: La stampa mondiale non ha abbastanza risorse e ci sono sostanziali atteggiamenti di parzialit. I giornali partner di Wikileaks si schierano contro Assange: decisione deplorevole, scrivono in un comunicato congiunto i quattro quotidiani, aggiungendo di non voler mettere a rischio la vita delle fonti.

Wikileaks torna allattacco. Il sito coordinato da Julian Assange ha messo online larchivio di cablogrammi riservati della diplomazia statunitense. Il link da dove si possono scaricare oltre 250mila documenti stato pubblicato su Twitter ed accessibile a tutti. In passato, la pubblicazione dei cablogrammi

LORENZO BIONDI

uno scontro che a conti fatti non aiuta n la Turchia n Israele. Eppure al momento cruciale la strategia del muro contro muro ha avuto la meglio. Il rapporto della commissione Onu sulla vicenda della Mavi Marmara la nave turca che tent di infrangere il blocco su Gaza ha scatenato un putiferio diplomatico, con lespulsione dellambasciatore israeliano dalla Turchia e una nuova iniezione di tensione nel gi complicato panorama mediorientale. Ankara ha reagito in modo scomposto, scontenta delle conclusioni delle Nazioni Unite. I leader israeliani hanno sfoderato il pi classico degli avevamo ragione, lasciando poco spazio al compromesso. Ma il nuovo inasprimento dei rapporti tra i due paesi potrebbe rivelarsi dannoso per entrambi. E pensare che la commissione sullincidente della flotilla guidata dallex premier neozelandese Geoffrey Palmer, un esperto di diritto della navigazione era stata istituita per favorire la riconciliaLegali blocco zione tra Turchia e Israele, con tanto di di Gaza benestare degli Stati e attacco Uniti. La diffusione del rapporto, rinviaalla Mavi ta pi volte e giunta Marmara. infine dalle colonne Tel Aviv esulta del New York Times, ha avuto effetti esplosivi. Palmer ha dato ragione a Israele dal punto di vista del diritto: il blocco navale su Gaza legittimo, perch mira a impedire lafflusso di armi ai terroristi palestinesi e risponde quindi a ragioni di sicurezza nazionale. Lassalto alla Mavi Marmara, dunque, non pu essere definito illegale, bench sia avvenuto in acque internazionali. E ancora: i marines israeliani avrebbero incontrato a bordo della nave una resistenza significativa, organizzata e violenta, fatto che li ha spinti alluso della forza come autodifesa. Una conferma totale della linea di Tel Aviv, tanto che le critiche al comportamento dei militari di Tsahal sembrano essere

Benjamin Netanyahu (a sinistra) e Recep Tayyip Erdogan sono ai ferri corti. Le relazioni turco-israeliane non erano cos tese dagli anni Ottanta

Israele e Turchia, scontro senza vincitori


Ankara espelle lambasciatore dopo il rapporto Onu sulla Freedom Flotilla
passate in secondo piano. La commissione ha giudicato eccessiva e irragionevole la reazione dei soldati, chiedendo a Israele di offrire un risarcimento alle famiglie delle vittime. Al che la reazione della leadership dello stato ebraico: se sono stati gli attivisti ad attaccare i nostri soldati, perch dovremmo risarcirli? Se gi prima del rapporto Palmer era difficile che Israele facesse un passo indietro, chiedendo scusa come vorrebbe la Turchia, ora praticamente impossibile. Ieri Elliot Hentov, esperto di Medio Oriente ed ex funzionario dellOnu, descriveva il documento come un compromesso caotico in cui nessuna delle due parti ci fa una bella figura. Ma davanti a unapprovazione ufficiale e in linea di diritto del blocco navale su Gaza, comprensibile che la commissione delle Nazioni Unite abbia fatto infuriare i turchi pi degli israeliani. Lespulsione dellambasciatore di Tel Aviv ad Ankara era nellaria gi da qualche giorno: non un caso a quanto pare che il diplomatico avesse rinviato il rientro in Turchia dalle vacanze. In questo modo i turchi vogliono ingraziarsi lopinione pubblica araba, hanno commentato immediatamente diversi funzionari del governo di Benjamin Netanyahu. Sarebbe la conferma dellallontanamento della Turchia dalle sue amicizie occidentali, nel tentativo di diventare potenza egemonica del mondo arabo. La spiegazione, che ha riscosso un notevole successo mediatico, non aiuta a capire appieno la vicenda della flotilla. Nel luglio scorso, ad esempio, il governo Erdogan ha cercato con successo di bloccare una seconda spedizione di navi alla volta di Gaza. Nessuna imbarcazione turca stata autorizzata a unirsi al convoglio,

trattenuto nei porti greci e mai arrivato a destinazione. E ancora: tanto Israele quanto la Turchia, secondo resoconti pubblicati sulla stampa internazionale, avrebbero tentato di rinviare indefinitamente la pubblicazione del resoconto della commissione Palmer. Come spiegava Yigal Schleifel, gi corrispondente da Istanbul per la stampa americana, il rapporto Onu fornisce a ciascuna delle parti le munizioni necessarie ad affondare i rapporti turcoisraeliani. Una circostanza che avr fatto piacere ai falchi di entrambe le amministrazioni, ma che tutto sommato indebolisce la posizione internazionale dei due paesi. Di Israele, innanzitutto, nonostante il riconoscimento della legalit del blocco su Gaza. A settembre i palestinesi si presenteranno alle Nazioni Unite per ottenere lo status di paese non membro. Se ci riuscissero, uno dei peggiori incubi di Tel Aviv prenderebbe corpo. In vista di uno scontro frontale tra gli amici di Israele, Stati Uniti in testa, e i paesi arabi, la Turchia avrebbe potuto svolgere un importante ruolo di mediazione. Ma neppure An- Ma col voto kara ci guadagna sulla Palestina molto da questa vicenda. vero che alle porte, lingiustizia subita Netanyahu avviciner la leadership turca al mondo sempre arabo. La diploma- pi solo zia turca negli anni di Ahmet Davutoglu ha giocato molto sul ruolo di mediazione del paese eurasiatico, storico alleato dellOccidente ma anche punto di riferimento per gran parte del Medio Oriente. In una fase di instabilit crescente con la Siria in subbuglio e Israele ai ferri corti con lEgitto per il controllo della frontiera nel Sinai la Turchia aspirava a fare larbitro della partita. Questa prospettiva appare oggi del tutto irrealistica. Perfetta la chiosa via Twitter di Elliott Hentov: folle dichiarare la propria vittoria o sconfitta a proposito del rapporto Palmer. Se non riescono a ricucire i loro rapporti Turchia e Israele sono entrambe perdenti.

DAMASCO DALLE RIUNIONI DEI DISSIDENTI, IN PATRIA E ALLESTERO, NON EMERGE UNA LINEA COMUNE. I GRUPPI, INVECE DI FEDERARSI, CONTINUANO AD AUMENTARE

La debolezza delle mille opposizioni, mentre in Siria si continua a morire


LORENZO TROMBETTA

beirut

rendete tante e diverse gabbie dove per decenni sono stati rinchiusi a migliaia dissidenti siriani. Prendete poi tanti ghetti dove centinaia di oppositori si sono rifugiati allestero, nei fortini della diaspora siriana in Europa, Nordamerica e nella penisola araba. Prendete infine la gabbia pi grande, la Siria intera, dove da quasi mezzo secolo pi di una generazione cresciuta allombra di uno dei pi duri sistemi repressivi e polizieschi della regione. Aprite i cancelli delle gabbie e lasciate che i prigionieri si riversino nelle strade delle citt siriane e affollino gli alberghi di capitali europee e della vicina Turchia per conferenze e incontri. Ascoltate gli appelli e le proposte: dopo aver recitato allunisono i versi della rivoluzione (fine della repressione, caduta del regime, creazione di uno stato civile, libero e democratico), ciascun gruppo spesso rappresentato da un unico esponente rivendicher una maggior rappre-

sentanza dei manifestanti in piazza. Consci della presenza dello spauracchio del fondamentalismo islamico (leggi: Fratellanza musulmana) nei media e nelle cancellerie occidentali ma anche nelle menti di moltissimi siriani, gli oppositori faranno a gara nel prendere le distanze da ogni discorso confessionale, nellassicurare la necessit di proseguire sulla strada pacifica, nel rifiutare ogni intervento militare straniero, nel ribadire lesigenza di mantenere unita la Siria e il suo popolo. Gli stessi Fratelli, pur di continuare a svolgere un futuro ruolo politico, dissimuleranno la loro natura, si taglieranno la barba gi accorciata nel corso degli anni e negheranno persino a se stessi di essere ikhwan. Il risultato non sar un concerto armonico, ma un sovrapporsi di voci confuse. Un affastellarsi di appelli e di comunicati, di inviti a conferenze e di inviti declinati, di comunicati numero zero e di condanne immediate. quel che sta accadendo da aprile a oggi allinterno del caotico pano-

momento in cui il regime aveva bisogno di mostrarsi interessato al dialogo nazionale. Chi non era allhotel Semiramis di Damasco ha per tuonato: Non bisogna negoziare col regime!. Poco dopo, a Bruxelles altri Fratelli musulmani si sono riuniti tra loro senza per dichiararsi come tali. Erano quattro gatti. NesGhalioun, esule in Francia, stato eletto suno li segue, ha leader del Consiglio di transizione: commentato Onorato, ma non mi hanno consultato chi ha disertato lincontro. Poi, settimane di silenzio. Rotto solo dai boaallargata degli oppositori. Sembrava ti degli spari di arma da fuoco esploessere la svolta: centiniaia di delegasi dalle forze governative contro chi ti in rappresentanza delle varie cominvoca in Siria la caduta delregime. ponenti sociali, ideologiche e confesSubito dopo Ferragosto stato sionali. Qualcuno ha rumoreggiato. convocato un incontro a Istanbul, Defezioni? No, scettici. Perch? svoltosi a porte chiuse. Per giorni Non siamo convinti delle procedunon trapelato nulla. Il 23 agosto re Non ci convincono alcuni nomi per giunto lannuncio della creazioeletti nel direttivo. ne di un Consiglio nazionale siriano Dopo Antalia, alcuni dissidenti (Cns, non di transizione per non sono riusciti a trovare lo spiraglio esser associati al modello libico) i cui giusto per convocare una riunione di membri, tra i 115 e i 150, saranno critici nel cuore della capitale, in un rama delle opposizioni (il plurale dobbligo) siriane. Poche settimane dopo lo scoppio delle rivolte, un primo gruppo si era riunito a Istanbul. Sono Fratelli musulmani, non ci andiamo, dissero alcuni dissidenti. Dopo qualche settimana stata organizzata ad Antalia, sempre in Turchia, una riunione

eletti quanto prima. Stiamo ancora aspettando. Meno di una settimana dopo, ad Ankara, nellennesimo albergo turco, in nome dei giovani della rivoluzione un attivista ha annunciato la nascita di un Consiglio nazionale di transizione (Cnt, stavolta), formato da 94 membri e presieduto da Burhan Ghalioun, di Homs, noto dissidente e docente di sociologia politica alla Sorbona di Parigi. Sono onorato della nomina ma non sono stato mai consultato, ha detto Ghalioun 48 ore dopo. Come lui moltissimi dei 94 presunti membri del fantomatico Cnt. Lannuncio di Ankara stato un azzardo e il Cnt di Ghalioun non rappresenta nessune delle forze che si battono in Siria, ha affermato a Beirut Habib Saleh, uno dei decani dellopposizione siriana, 65 anni, alawita come il presidente al Assad. Saleh in Libano dal 5 agosto, ma tornato in libert dopo tre anni di carcere nel maggio scorso, quando la rivoluzione era gi iniziata. Degli ultimi undici anni, nove ne ha passati dietro le sbarre, in una delle

tante gabbie allestite dagli al Assad per i suoi sudditi poco inclini alla sottomissione. Saleh rilancia: Il 16 settembre si svolger una conferenza dellopposizione a Damasco. Abbiamo invitato 300 rappresentanti delle diverse sigle dellopposizione, tra cui Ghalioun Da Damasco, attivisti e dissidenti cadono dalle nuvole: Non ne sappiamo nulla. Ma Saleh chi?, afferma Alexander Page, pseudonimo di un membro della Coalizione dei damasceni liberi per un cambiamento pacifico, sigla sorta da una costola dei Comitati di coordinamento locale (invece di unirsi si stanno atomizzando). Anche Wissam Tarif, ricercatore libanese nellambito dei diritti umani con decennale esperienza in Siria, poco al corrente delliniziativa del 16 settembre: Quel che importante che le cose si muovano. Credo che tra un paio di settimane lopposizione uscir allo scoperto con una voce unica. Intanto in Siria ieri sono stati uccisi almeno altri 13 civili. Finch c vita

MGripi

seven

S T A M P A B L O G T V

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sabato 3 settembre 2011

Superquark, prime time


Superquark, il programma scientifico di Piero Angela in onda su Rai1, si aggiudicato di nuovo la prima serata con 3.426.000 spettatori e il 17.37% di share. Su Canale 5 il film I mostri oggi stato seguito da 2.873.000 telespettatori pari al 14.92% di share.

Fnsi: Nella manovra gravi iniquit anche per leditoria


La Federazione della stampa italiana denuncia gravi iniquit nella manovra anche nel settore delleditoria e della stampa. Secondo Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, appare di grave impatto negativo (soprattutto in assenza di riforme di sistema) la previsione di drastici tagli alla fiscalit di vantaggio per le cooperative. Quelle dei giornali, per i quali gi si prospetta una riduzione del finanziamento pubblico, subirebbero una doppia crisi, irreversibile, che intaccherebbe in maniera pesante pluralismo e livelli occupazionali.

SCRIPTA

MANENT

GREEN

Se non gli piace perch non se ne va?


PANORAMIX

Amici comprensivi
Tranne tre grandi testate (Corriere della Sera, Repubblica e Sole24ore) che la dedicano allennesima versione della manovra che introduce i conti correnti nelle denunce dei redditi del cittadino, la notizia dellarresto di Giampaolo Tarantini e della moglie con annesse intercettazioni telefoniche, strappa lapertura di quasi tutti gli altri quotidiani. A cominciare da quelli pi vicini al centrodestra che prendono al balzo le parole captate al premier Berlusconi al telefono niente di meno che con il faccendiere e molte altre

cose nonch direttore dellAvanti!, Valter Lavitola (ora latitante) per gridare, come fa il Giornale di famiglia a Berlusconi, nuova trappola; oppure Libero, comprensivo con Lo sfogo di Silvio: Basta! Lascio lItalia che getta forse nello sconforto milioni di fan pronti a scoraggiarlo nellimpresa.

La preveggenza
Il bello che Tarantini, colui che port a palazzo Grazioli Patrizia DAddario ed altre escort, accusato con la moglie Angela Devenuto e Lavitola di aver ricattato il premier estorcendogli centinaia di migliaia di euro in cambio, secondo i pm, di versioni e comportamenti benevoli nei vari processi nei quali coinvolto. Da qui limpronta diversa del tito-

lo centrale dellUnit: Ricattabile; o de il Fatto Quotidiano: Berlusconi giudica lItalia un paese di merda. questo, tra laltro, il contenuto dello sfogo berlusconiano proprio con Lavitola: Mi mettono le spie dove vogliono... quindi vado via... vado via da questo paese di merda. Tanto basta a Belpietro (ma il tenore delleditoriale di Sallusti pressoch identico) per scrivere che lunico vero scandalo il circo giudiziario. Dimenticando che le parole sono state pronunciate in una conversazione privata, diranno che un presidente del consiglio non pu offendere il proprio paese, scrive su Libero. E ancora, preveggente: Ormai un classico. Molte indagini giunte in pompa magna sulle pagine

dei giornalido arriva il giorno del giudizio fanno la fine che si meritano e vengono archiviate direttamente nel cestino della carta straccia. Il direttore de il Giornale punta invece sulla quasi certezza che ancora una volta Berlusconi ha interpretato il sentire dei pi, quelli che si stanno chiedendo se vale ancora la pena di combattere per cambiare un paese ingestibile. Lui almeno ci ha provato, senza finanziarsi con tangenti (vero Pd?) e pagando un prezzo personale (anche economico) altissimo. Che Berlusconi sia stufo umano conclude Sallusti . Che tra tre mesi faccia le valigie lo vedo difficile, non da lui arrendersi. Almeno lo spero, e insieme a me ce ne sono ancora tanti.

Non ci mancher
Il commento dellUnit, affidato a Vittorio Emiliani, parte anchesso dallo sfogo del Cavaliere ma per arrivare a diverse conclusioni tutte politiche: Questo volevamo sentire: se ne vada, Cavaliere, lasci subito la poltrona del governo, esca (per sempre) da palazzo Chigi, vada ad Arcore, a Villa Certosa, magari nel villone ad Antigua, dove potr farsi tutte le ragazze che vuole, finch la salute, la buona stella e la chimica lassisteranno. Felici per lei, tireremo un sospiro di sollievo. Finalmente liberi. Finalmente governati da qualcuno che pensa anzitutto al paese, allItalia, mai tanto offesa e ridicolizzata. Ce ne vorr per risalire. Ce ne vorr. Ma, senza di lei, certamente ce la faremo. Difficile non condividere.

Contro gli uragani non basta lo snob


MARCO FRATODDI

BLOGGERIA

Apple perde ancora liPhone: fuga di notizie


MARIO ADINOLFI

Nel giorno di Wikileaks


Ok, il giorno della pubblicazione integrale dei 250.000 documenti diplomatici segreti sul sito di Wikileaks, ma in realt quelle note erano gi apparse praticamente in molti siti, anche se a spizzichi e bocconi. Non c notizia, non c novit, se non laver raggruppato in unico luogo del web quel che si ritrovava in molti luoghi del web. Insomma, la news con il botto che questa rubrica oggi si appresta a additare alla vostra attenzione unaltra. Apple ha perso il nuovo, segretissimo modello di iPhone in un bar di San Francisco. Di nuovo. Viene da ridere, ma cos. Neanche sei mesi dopo, stessa storia.

lari) a Gizmodo. Ora, nellimminenza del lancio delliPhone 5, che dovrebbe avvenire tra un mese, pare che la stessa cosa sia capitata con la nuova versione. Lincertezza dobbligo: il presunto smarrimento stato riportato da CNet, che per non ha potuto confermare in pieno lavvenimento, data la comprensibile reticenza di Apple e della polizia.

In vendita su Craiglist?

Come nellaprile scorso


Ricordiamolo. Nellaprile dellanno scorso, un distratto ingegnere aveva dimenticato un prototipo delliPhone 4 in un bar, dovera stato trovato da un avventore che laveva venduto (per cinquemila o addirittura diecimila dol-

Quando la polizia ha contattato luomo e chiesto il permesso di una perquisizione, quegli avrebbe lasciato fare gli agenti, precisando per di non sapere nulla di nessun telefono. Le voci non si fermano qui: i poliziotti non avrebbero trovato nulla poich liPhone sarebbe gi stato messo in vendita su Craigslist, oltretutto a prezzi stracciati. Invece delle migliaia di dollari sborsati da GizmoFurto a San Francisco do nel 2010, questa volta A differenza del caso del Oggi il giorno delle nuove pubblicazioni duecento dollari sarebbero 2010, infatti, questa volta del sito di Assange. Il nuovo modelllo stati sufficienti per assiculazienda di Cupertino si rarsi il prezioso oggetto. E sarebbe accorta quasi su- supersegreto del telefono forse nito allasta questo particolare della nobito della mancanza di tizia pare davvero poco creuno dei prototipi e avrebbe dibile. Anche Craigslist ha preferito non commentare n immediatamente avvisato le autorit, cui avrebbe anche rispondere alle domande, delle quali la maggiore resta fornito la posizione dello smartphone grazie a una quella sulla veridicit dellintera vicenda. Seguiremo il delle funzioni integrate contro il furto. Tutto sarebbe consiglio lanciato ieri da un tweet di Wikileaks: Cercasuccesso al Cava 22, locale nel Mission District di San te voi le notizie. E la settimana prossima ci saranno Francisco, e lultima posizione segnalata dalliPhone 5 aggiornamenti. sarebbe stata labitazione di un ventenne frequentatore www.marioadinolfi.com del bar.

LA

TELE

DIPENDENTE

Unaltra ction con melodramma familiare


STEFANIA CARINI

Unintensa Winslet
stata lesperienza pi stimolante dai tempi di Titanic. Cos Kate Winslet dalla laguna durante la conferenza stampa della miniserie Mildred Pierce, presentata fuori concorso. Al Festival si parla di televisione, e in fondo pure Cannes nel 2010 ospit fuori concorso una miniserie capace di sfidare molti prodotti cinematografici, ovvero Carlos. Diretta da Todd Haynes (Io non sono qui, Lontano dal paradiso), a Venezia in veste di componente della giuria internazionale), la miniserie racconta di una donna tanto forte quanto

fragile durante gli anni difficili della Grande Depressione. Dopo aver cacciato il marito di casa a causa dei suoi tradimenti, Mildred rimane sola con due figlie e inizia a lavorare come cameriera per mantenersi. Con tenacia, riesce a costruire una piccola fortuna grazie allapertura di alcuni ristoranti. Pi che per se stessa, lo fa per la figlia pi grande Veda, egoista e narcisista. Odia la madre per il lavoro che fa, ma allo stesso tempo la sfrutta. Lintensa Winslet Mildred, mentre Evan Rachel Wood una convincente Veda. La fiction prodotta dalla Hbo.

Il rapporto morboso
Melodramma famigliare e ricostruzione della societ americana

degli anni 30, Mildred mette in scena un rapporto madre-figlia morboso e complesso, fatto di continui e terribili scontri. Fragile e coraggiosa, Mildred supera le umiliazioni e mette su unattivit in proprio, ma non riesce a emanciparsi dallamore materno inteso come atto di sacrificio. Veda frutto dellamore eccessivo della

madre e di uneducazione altoborghese che lhanno trasformata in un essere crudele. La miniserie ha ricevuto ben 21 candidature agli Emmy e andr in onda su Sky a ottobre. ispirata al libro di James M. Cain del 1941, che aveva dato vita nel 1945 a un film noir con Joan Crawford. Haynes ha voluto per essere pi fedele al romanzo, concentrandosi sul dramma al femminile con risvolti sociali. Mildred ambientata ai tempi della crisi degli anni 30, e il paragone con i nostri tempi voluto. Secondo Haynes infatti Mildred incarna i tipici valori del sogno americano (autodeterminazione, famiglia, benessere), che sono per potenzialmente

pericolosi e distruttivi se vissuti come unossessione.

La tv scava in profondit?
Fare tv pi difficile che fare cinema, sostiene ancora la Winslet. Si ha molto pi tempo per raccontare una storia, e dunque bisogna essere capaci di scavare pi in profondit. Spiega Haynes: In tv non devi condensare la storia come al cinema, ma al contrario lesperienza aperta. come leggere un romanzo, come viverlo nella vita reale, per questo un tipo di narrazione adatta a essere fruita in casa propria. Tv come racconto seriale capace di eguagliare la partitura di un romanzo. quasi un clich, e quasi vien noia a scriverlo.

ar anche una profezia azzeccata, come recitava in settimana su questo giornale Panoramix, quella che Giuliano Ferrara ha espresso dal Foglio sabato scorso, alla vigilia della tempesta tropicale che si abbattuta su New York: la metropoli, fra sacchetti di sabbia, evacuazioni di massa e coprifuoco generalizzato, ha retto egregiamente lurto di Irene. Con un pizzico di cinismo si potrebbe persino riconoscere che 31 vittime (nessuna nella Grande Mela, per) rispetto alle attese sono poche e che dieci miliardi di dollari, circa un quarto di quanto provocato nel 2005 da Katrina, rappresentano un bilancio tutto sommato sopportabile. Ma da qui a condannare il principio di precauzione come il mostro ideologico del nostro tempo ci passa. Se non altro perch questo fenomeno estremo, che sia ricollegabile o no allescalation della temperatura globale, si manifestato in tutta la sua Grazie alla nelprevenzione potenza mele zone Irene ha no nevralgisalvato New che (e mediaticamente York ma non i meno intepiccoli centri ressanti) del paese: i danni pi ingenti, confermano le cronache, si riscontrano principalmente nella valle dellHudson, lungo i bacini del Vermont e sui monti Catskill. Nello stato di New York unintera cittadina, Prattsville, stata spazzata via dalle acque. Nei centri di piccola e media grandezza, lungo la costa est, i governatori descrivono scenari catastrofici. Ferrara cade in realt in un vizio tipico della stampa non solo italiana. Quello cio di soppesare la notizia in relazione al prestigio dei luoghi in cui si manifesta. Perci se New York riesce a scamparla, grazie anche ad una macchina della prevenzione che ha fatto evidentemente tesoro dello choc di sei anni fa, il problema non sussiste. Guardate come i media hanno trattato, sempre in settimana, le alluvioni che imperversano ancora una volta nella regione sudoccidentale della Nigeria: le vittime secondo la Croce rossa sono 98, gli sfollati migliaia, i cadaveri si ripescano nei corsi dacqua. Ma i quotidiani riservano un trafiletto nelle pagine interne a questa tragedia umanitaria. C una vena di snobismo in questo approccio che stona davvero con la realt: il rischio ambientale caratterizza in maniera sempre pi evidente la nostra epoca e colpisce in particolare le aree marginali, dove le infrastrutture per ladattamento e la prevenzione sono meno sviluppate. Sottovalutarlo soltanto perch ci si sente al sicuro, come ci sembra faccia il direttore del Foglio, diventa un sintomo di preoccupante irresponsabilit, anche sotto il profilo etico.

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sabato 3 settembre 2011

MGripi

L E T T E R E

C O M M E N T I
Evasori e mafiosi per me pari sono
CARCERE A chi evade oltre i tre milioni. Ridicolo. Chi andr in galera? E se cos fosse, chi pagherebbe la loro detenzione? Semplice, i soliti: i lavoratori dipendenti. Cos ai cittadini onesti dopo il danno viene riservata pure la beffa. Come affidare il fisco a un fiscalista che per professione cerca escamotage per pagare meno tasse o non pagarle affatto. O affidarsi ad un premier che incita alla diserzione fiscale e a un governo votato da chi elude ed evade il fisco. Se cos non fosse, si varerebbe un provvedimento semplice, equo ed efficace: a partire dai 30.000 euro evasi, confisca di tutti i beni, come si fa coi mafiosi. GIANFRANCO PIGNATELLI , EMAIL

Manovra: non una riga a favore del contribuente


IN QUESTA famosa manovra che scontenta tutti si trovano solo cose peggiorative. Non ho letto una, dico una, sola riga di qualche provvedimento a favore del contribuente. Non viene risolto il problema delle cartelle pazze, di chi ne emette in quantit industriali, tutte per debiti inesistenti e non paga mai in prima persona. Non si parla dei rimborsi fiscali che gli italiani aspettano e non arrivano mai. Non si parla neppure della situazione disastrosa della giustizia tributaria, ancora pi scalcagnata di quella civile o penale, con milioni di ricorsi contro il fisco che giacciono in attesa da anni. Pi andiamo avanti pi mi rendo conto che siamo tutti carne da macello, biomassa umana, limoni dai quali spremere fino allultima goccia. In tutto questo la dignit umana che sta tanto cara alla chiesa cattolica viene continuamente calpestata con il benestare spirituale di certi cardinali. MARIANNA TAVAROLI, EMAIL

Scuole e comuni tra Gelmini e Maroni


Cara Europa, tra qualche giorno mander a scuola (media e superiore) i miei due figli, ma siccome siamo nel paese della doppia verit non so se andranno (andremo) incontro a quel viale di rose e di fiori, come la Gelmini descrive la sua scuola alla vigilia della riapertura, o a quel disastrato paesaggio di vuoti e precariet, che raccontano la rivista Tuttoscuola, da sempre accompagnatrice di famiglie interessate alla sorte dei figli, i presidi in uscita, la Cgil, la senatrice Franco del Pd, e anche qualche giornale che, tra tante frescacce politiche, riesce a trovar spazio per le cose serie, come la scuola pubblica per 8 milioni di ragazzi italiani. Senza contare altre scuole, universit e ricercatori. Cosa dite, fidarci o non fidarci del pi grande evento sociale che ogni anno celebra i suoi riti da settembre allestate successiva? ADALBERTO FRANCHI, ROMA

Ora vediamo di quanto sale la disoccupazione


QUANDO LA famosa manovra sar arrivata alla sua versione definitiva, sar il momento di tirare le somme. Per prima cosa sar utile capire di quanto sar variato il fatturato delle imprese italiane, quante di queste saranno scappate allestero. In unintervista il sindaco di Treviso, il leghista Gentilini, disse che lui deve per forza trattare le aziende con i guanti altrimenti vanno in Slovenia dove una volta che hanno pagato il 20% di imposte hanno risolto ogni tipo di problema con il fisco. Per capire invece quanto gradito tutto questo sarebbe il caso di avere il famoso test delle elezioni di met mandato. Cos popolare negli Usa. Di certo se Tremonti aveva qualche chance di diventare primo ministro, ora avr le stesse probabilit di successo che ha Fini. FABIO PRESTO, EMAIL

E come non fidarsi, caro Franchi? Primo, perch non abbiamo altro, a meno di volerci rivolgere al privato (lo dico senza faziosit: uno dei miei due figli ha preferito il privato al pubblico ed io sono rimasto soddisfatto del risultato). Secondo, perch la scuola stata FEDERICO sempre un tormento, anzi un tormentoso amore, come so per storia familiare e come ORLANDO scrive lex preside del liceo Visconti di Roma, Rosario Salomone: che ha spiegato a una RISPONDE collega del Corriere come nella sua scuola ci sia sempre stato, e debba esserci in tutte, un amore severo con gli studenti, lunico che pu difenderli dalla disarticolazione del rapporto tra scuola e societ. Ecco il punto: difendere i ragazzi da una disarticolazione per la quale le nozioni restano caciocavalli appesi, come Croce diceva delle idee platoniche, e i ragazzi, senza guida nella societ, sabbandonino alle sue occasioni e imputino alla scuola le delusioni. Certo un po difficile prendere sul serio la ministra Gelmini, la quale gi si prende molto sul serio da sola: meglio farebbe se ricordasse che la scuola non mai stata lEden e spesso ha avuto dei curatori che si curavano pi delle ope legis per il personale precario che non dei programmi per gli studenti; e che da qualche anno s trovata anche col flagello dei tagli lineari di Tremonti (cui la ministra invece s abbracciata come a un palo di lap dance).Come pu la signora sostenere che quei tagli non si rifletteranno sulla scuola perch assorbiti dalle risorse recuperate con la riduzione degli appalti esterni delle pulizie e lulteriore digitalizzazione? Intanto, mentre Maroni fa una silenziosa ma fin troppo efficace difesa corporativa dei sindaci, compresi quelli di comuni di qualche decina o centinaia dabitanti, la Gelmini razionalizza tagliando oltre 3000 presidi, oltre mille direttori amministrativi e altrettanti assistenti, 1100 scuole soppresse, duemila scuole che avranno il preside in comune ... Una scuola virtuale, dice la senatrice Franco; effetti visibili degli 8 miliardi tagliati nel 2008 alla scuola pubblica, dove gli insegnanti hanno gli stipendi bloccati come in tutto il pubblico impiego; e dove si indicono concorsi a 3000 posti per i presidi sapendo in partenza che per molti vincitori non ci sar lavoro. Gli unici a non rammaricarsi di questa situazione dovrebbero essere i padroncini di fabbriche e fabbrichette, specie nel Nord-est, che al quindicesimo anno accoglieranno i ragazzi come manodopera praticante, visto che il governo di destra consente che gli ultimi anni dellobbligo si possano assolvere anche lavorando in fabbrica. Dove soltanto padroni toccati dalla Grazia potrebbero occuparsi piuttosto del completamento della formazione scolastica dei nuovi carusi che non della produttivit del loro lavoro nero, surrettiziamente reintrodotto dal governo Berlusconi-Tremonti-Sacconi-Gelmini. In ogni caso, come diceva il mio professore ditaliano al liceo (bravissimo, ma un po bisbetico come tutti gli scapoli), andare avanti bisogna, nonostante i superiori; e noi parodiavamo nonostante i professori. Tutto sommato, con una dose in pi di buona volont, non andata tanto male. Le lettere (max 1500 battute) vanno spedite a Europa Rubrica Lettere - Via di Ripetta 142, 00186 Roma email: rubrica.lettere@europaquotidiano.it

Non vedo lora di essere delata


QUANDO SENTO Tremonti uscire con certe affermazioni o proposte per debellare levasione fiscale rimango a bocca aperta. Mi riferisco alla possibilit di spulciare le dichiarazioni dei redditi di tutti gli italiani e alla libert di delazione concessa a chiunque. Ha mai provato il signor ministro a telefonare al 117 per vedere come si fa a denunciare il proprio vicino di casa, supposto evasore fiscale perch magari ha cambiato lauto, ha comprato la pelliccia la moglie? La risposta sempre la stessa: venga presso i nostri uffici e faccia una denuncia o un esposto. Su 100 che hanno sospetti di conoscere persone che hanno presentato dichiarazioni infedeli, ad andare presso la guardia di finanza e mettere la propria firma se va bene, ce ne sar uno solo. Se poi le accuse di costui si riveleranno infondate, o basate su supposizioni che non stanno in piedi, ecco pronta la denuncia per calunnia e la conseguente richiesta di danni. Non vedo lora di essere denunciata. Cos a colpi di denunce per calunnie divento improvvisamente ricchissima. EMMA SCOTTI, EMAIL

Chi gestir i segreti di Ghedda?


GUIDO MOLTEDO

Dal Pd un passo avanti


VANNINO CHITI

segue dalla prima Nellincontro lamericano avrebbe offerto alcuni consigli per migliorare i rapporti tra il colonnello Gheddafi e lOccidente e porre fine al conflitto in Libia. Il cinico bushie, che nel 2008 condusse i negoziati tra Stati Uniti e Libia che portarono alla decisione di Tripoli di compensare le vittime americane degli attentati terroristici libici, attualmente lavora per la Bechtel, una multinazionale del settore delle costruzioni con sede a San Francisco e con contratti per miliardi di dollari in Medio Oriente. Altri documenti, in arabo ma corredati da una traduzione in inglese, rivelerebbero anche i tentativi degli uomini vicini al Colonnello di esercitare unazione di lobby su un membro del Congresso statunitense, il bislacco deputato dellOhio, Dennis Kucinich. Linteresse degli inviati del Wall Street Journal, Charles Levinson e Margaret Coker, si invece concentrato su documenti confidenziali interni che raccontano la disperazione, il caos e la confusione fino al panico tra lentourage di Muammar Gheddafi allepoca dellinizio della rivolta in Libia. Fino alla settimana scorsa, solo un pugno di privilegiati poteva entrare nel complesso di edifici dove ha sede lintelligence interna e militare. Nei giorni scorsi stata meta di curiosi, arrabbiati, di gente che ha perduto i propri cari. Solo una delle palazzine, tuttavia, stata distrutta dai bombardamenti della Nato, le altre restano intatte. In una raccontano gli inviati della Cnn, Dan Rivers e Arwa Damon fogli sparsi coprivano il pavimento, ma gli scaffali degli

archivi contenevano ancora grandi quantit di file leggibili che descrivono le pratiche della polizia di stato di Gheddafi. Anche il linguaggio dicono ancora i due inviati opaco. Alcuni file alludono alla cancellazione di persone dal database, ma non chiaro se significa semplicemente la rimozione dei loro nomi dal computer o qualcosa di pi sinistro. I segreti di Gheddafi non sono certo confinati ai file custoditi nel nido di spie governato dal potente cognato. Altri archivi spunteranno. In oltre quarantanni di potere la Stasi del Colonnello stata una formidabile organizzazione di controllo sociale e politico. Sapere chi gestir questa miniera di informazioni cruciale: sia per i cittadini libici, che pretenderanno la massima chiarezza sui livelli occulti del regime che li ha oppressi; sia per gli storici libici, per potere scrivere la storia pi completa possibile di questi quattro decenni; sia per la comunit internazionale. Ci sono vicende a dir poco oscure da far riemergere: la sorte dellimam sciita libanese Musa Sadr, misteriosamente scomparso nellagosto 1978, insieme allo sceicco Muhammad Yaacoub e al giornalista Abbas Badreddine nel corso di una missione in Libia. E poi il caso del Boeing 747, volo Pan Am 103 Londra-New York, distrutto da una bomba libica il 21 dicembre 1988 e schiantatosi a Lockerbie, in Scozia (270 vittime). Per non dire del disastro aereo del 27 giugno 1980, nel cielo tra Ustica e Ponza, nel quale persero la vita 81 persone. Una strage della quale indagini e inchieste non hanno mai individuato gli autori, n nei tribunali n nella commissione parlamentare, pur tirando

comunque sempre in ballo la Libia di Gheddafi, o come responsabile diretto o come obiettivo di attivit di potenze militari attive nel Mediterraneo. Ma, oltre a questi misteri, il lungo protagonismo di Gheddafi costellato di suoi coinvolgimenti in in un numero cospicuo di vicende sullo scenario internazionale, alcune remote ma non per questo prive dinteresse; il finanziamento di movimenti di guerriglia e di gruppi estremisti armati, come lIra, lEta, la banda Baader Meinhof, o sostegno a rivoluzionari europei e latinoamericani. E poi il suo ruolo nel mondo arabo e in quello africano. Ma c anche il capitolo delle relazioni con capi di governo e leader occidentali, specie dopo luscita del Colonnello dal lungo isolamento internazionale. I rapporti con personaggi come Tony Blair e con Silvio Berlusconi sono stati gi al centro della curiosit mediatica. C da chiedersi se c dellaltro negli archivi di Gheddafi. Ma la lista dei personaggi occidentali che hanno avuto a che fare con Gheddafi e la sua corte davvero lunga. Limportante che eventuali dossier non siano usati impropriamente, come accaduto con la caduta di altri regimi dispotici. Da questo punto di vista non c da essere tranquilli. Il protagonismo francese e quello inglese continuano a essere debordanti, mentre nel fronte dei nuovi padroni di Tripoli contraddizioni e conflitti sono evidenti. Regna una confusione nella quale documenti riservati e potenzialmente imbarazzanti possono finire nelle mani di servizi stranieri, o di personaggi o organizzazioni senza scrupoli. Le scene mandate in onda da al Jazeera devono fare riflettere.

segue dalla prima Inutile far finta di non saperlo: senza una spinta dal paese la quasi certezza quella di votare alle prossime elezioni politiche ancora con questa pessima legge. In ogni caso, anche se il parlamento non fosse in grado di procedere, la legge Mattarella incomparabilmente migliore e preferibile al Porcellum, perch almeno assicura un rapporto diretto tra candidati e cittadini, e poi tra eletti e cittadini. addirittura ovvio ricordare che ci rappresenta un aspetto decisivo per una democrazia che funzioni. Raccogliere le firme e mettere in campo il referendum dunque, oggi, una priorit. Il Pd, secondo me, pu e deve svolgere un ruolo da protagonista in questo percorso. I tempi sono stretti: indispensabile che il partito appoggi con convinzione la raccolta delle firme. Anche se non emerso dal coordinamento del Pd quel pieno e chiaro sostegno, che io avrei desiderato e che ritengo giusto, si registrato comunque un passo avanti reale: le Feste democratiche metteranno a disposizione degli spazi, cosicch anche in esse i cittadini potranno sottoscrivere il quesito per il ritorno alla legge Mattarella. C una voce forte che viene dal paese e che dobbiamo ascoltare: i cittadini italiani non ne possono pi di votare per liste bloccate dei partiti, non conoscono neppure i parlamentari che hanno eletto. Dobbiamo fare in modo che il parlamento avverta questa come unurgenza, altrimenti si rischia

mo vivendo, in cui imperversa una forte crisi economica, sociale e morale, richiede pi che mai di riavvicinare i cittadini alle istituzioni. questo il compito che spetta a una politica progressista, insieme a quello di riformare il parlamento, intanto attraverso il dimezzamento del numero di deputati e senatori. Sottrarsi a questo impegno, essere spettatori anzich protagonisti, sarebIl nostro compito non stare a guardare: be un errore che il Pd dobbiamo essere in prima la non pu contro la vergogna del Porcellum permettersi. Ancora una volta vi la le maggioranze di governo. Se necessit di una grande esperienquesto obiettivo fallisse ci assume- za di partecipazione, di un ampio remmo di fronte ai cittadini una movimento di cittadini per costrugrave e seria responsabilit. Il no- ire un cambiamento profondo nelstro compito non di stare a guar- la vita politica, istituzionale e sodare: dobbiamo essere in prima ciale del nostro paese. fila contro la vergogna del Porcellum. Del resto una delle ragioni fondative del Pd costituita dalla necessit di rinnovare la politica. Voglio ribadire a Stefano Passigli, al professor Enzo Cheli e agli altri promotori di una diversa consultazione referendaria, linvito ad unire il loro impegno al nostro. Lintento comune lho gi sottolineato quello non di scrivere la legge elettorale attraverso il referendum, ma di determinare le condizioni perch sia il parlamento a farlo. Convinzione comune quella di una legge maggioritaria, con collegi uninominali e a doppio turno, ma la condizione preliminare resta labrogazione del Porcellum. Una fase, come quella che stianon solo una separazione ancora pi forte tra societ, partiti e istituzioni, ma dilagheranno, con una forza difficilmente controllabile, il populismo e lantipolitica. Riuscire a raccogliere le 500.000 firme necessarie per la presentazione del referendum indispensabile per dare ai cittadini il potere di scegliere sia i propri rappresentanti in parlamento, che

MGripi

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A scuola dalla Rosa bianca contro lantipolitica


cato scrittore e giornalista. La Rosa bianca sceglie di diventare una comunit di vita politiulle montagne trentine del- ca, prima ancora che unassola Val di Sole, a Terzolas, ciazione, adotta un decalogo di come ormai tradizione, si comportamento, propone una svolta la Scuola di formazione piccola regola riassunta nei tre politica della Rosa bianca. Con stilemi: povert di potere, caquesta suggestiva sigla opera stit di intenti, obbedienza ai unassociazione liberal di cat- bisogni reali dei poveri. Unanitolici per leducazione alla po- mazione segnata da un forte spirito di solidariet litica e alla demoumana, pervasa da crazia che ha preso nome e ispirazione Relazioni sono autentica sensibilit dal gruppo di stustate tenute da cristiana e caratterizzata dalla ricerca denti antinazisti (Die Weie Rose) Romano Prodi, della giustizia sociale. Il folto grupdella Baviera che si Rosy Bindi, po di giovani parteopposero in modo David Sassoli e cipanti ha vissuto non violento al regime di Hitler. Pa- padre Verdoscia unesperienza umana di alto valore per garono con la vita la diffusa e intensa la loro scelta coraggiosa derivante da una forte e spiritualit che allorigine di intensa religiosit. Numerosi ogni generoso e onesto impegli ospiti e i relatori: tra gli al- gno politico al servizio di istitri, Romano Prodi autore di tuzioni democratiche realuna brillante relazione su I mente orientate alla costrusud e le porte del mondo, Da- zione di una societ aperta e vid Sassoli, Valerio Onida, pa- solidale e che sappia ridurre dre Verdoscia e Rosy Bindi. In progressivamente il peso delle Italia il nome della Rosa bianca diseguaglianze e delle ingiu stato fatto conoscere attraver- stizie presenti e in via di agso la testimonianza di alcuni gravamento, non solo a livello patrioti segnati dalla tragedia nazionale ma in Europa e in nazista, come Vittorio Ema- tutto il mondo, con le eccezionuele Giuntella, padre dellispi- ni del Brasile e dei paesi scanratore della Rosa bianca italia- dinavi. Una concezione alta na Paolo Giuntella, indimendi- della politica, sottratta alle miTOBIA MORANDI

serie dellindividualismo e riaffidata a una dimensione di seriet e compostezza. Una politica nuova che non sia schiava di una ossessiva ricerca del potere, ma che sappia promuovere la pace, lequit e la giustizia. La prospettiva dellunificazione europea resta la chance pi interessante per il nostro paese, nella scia delle intuizioni di De Gasperi e del lavoro politico di tanti cattolici democratici italiani ed europei. In effetti, ormai tre generazioni

di europei non hanno conosciuto la guerra fratricida intereuropea che tanti lutti e devastazioni ha creato per molte generazioni del passato. La Rosa bianca mira a ristabilire le premesse per la costruzione di una politica moderna espressione di interessi sociali e di speranze di cambiamento. Occorre contrastare con determinazione la deriva dellantipolitica strumentalmente alimentata da ambienti oligarchici che intendono imporre i propri disegni di potere allinterno

LA VIGNETTA

della societ italiana. Ad esem- nel paese, riannodando rappio, necessario difendere con porti di fiducia fra politica e molta energia la sanit pubbli- societ in senso riformatore e ca, contro i sempre pi rozzi progressista. Occorre coniugatentativi di imporre modelli re la solidariet con lordine e privatistici e a volte di pseudo- la sicurezza personale allinterconsumismo che renderebbero no di una equilibrata convivendifficilissimo laccesso alle cu- za civile. Pensiamo ai danni re pi costose a larghi strati culturali e alle regressioni in della popolazione. Un altro im- materia di accoglienza verso pegno prioritario dovr essere gli stranieri ed i migranti prodotti da spregiudidedicato alla lotta a cate strumentalizevasione ed elusione fiscale. oggettiBisogna ridare zazioni messe in atto dalla destra. vamente lontano in centralit toccato al coraggio Italia un fisco equo al parlamento del cardinale Tettadove astrusi perdo manzi porre fine ad sonaggi a giorni son e riannodare una autentica camalterni sono impealt i rapporti pagna di odio congnati in ruoli congn tro gruppi di rom trapposti di super tra di ducia che rischiava di deconsulenti della con generare in atti gragrande evasione e gra poi di ispirati fautori di du- vi e inconsulti. Ancora una po rissime e spietate lotte contro volta lumanesimo cristiano ha ris gli evasori fiscali. tempo di trovato le ragioni per difendere alzare lo sguardo dal contin- valori fondamentali di carattealz gente e dalla piccola politica re civile. Nellautonomia dei gen del giorno per giorno e ridare cattolici impegnati in politica centralit al parlamento e al- il momento chiama a scelte cen le assemblee elettive, supe- non strumentali nei confronti rando uno sterile presiden- del magistero della Chiesa coran zialismo che a tutti i livelli, me interlocutore ineludibile zia comunale, regionale, nazio- allo scopo di superare le attuacom nale sempre pi ingom- li difficolt aggravate dalla inna brante ed autoreferenziale. capacit operativa del governo bra Serve una nuova connessio- Berlusconi, sempre pi inadeSe ne ideale tra tutte le compo- guato e ormai privo della nenenti popolari che operano cessaria autorit morale. ne

DOV GHEDDAFI Taylor Jones

La manovra ballerina
ad alcun controllo, se non quello della Corte dei conti che arriva dopo molti anni. Si pensi che i revisori dei conti vengono scelti dagli stessi Purtroppo landamento ballerino del goamministratori ed stato eliminato verno sui contenuti della manovra finanche il parere di legittimit obtrasmette anche un profondo senso bligatorio che prima esprimevano i di confusione e di indecisione che segretari comunali e provinciali. rischia di provocare una forte diffiIl peso della manovra non pu che denza in Europa. Per il momento gli essere giustamente distribuito. Ci acquisti dei nostri titoli del Tesoro da vuol dire che a pagare di pi deve parte della Bce hanno contribuito a essere chi ha e ha avuto di pi. Non frenare gli attacchi speculativi e i giosi tratta di punire i pi fortunati, ma chi al ribasso. Sarebbe imperdonabidi chiedere loro di contribuire di pi le se per salvare i soliti amici pasalla salvezza del paese. Persasse lidea che lItalia ci serve una patrimoniale incapace di raggiungere forte sulle grandi ricchezze lequilibrio finanziario e Landamento e sui grandi patrimoni. Sedi creare maggiore crescita. tentennante del condo noi la met della maIn una situazione ocgoverno rischia novra dovrebbe essere a loro carico. cupazionale gi difficile e Del tutto fuori luogo socon la stima di un ulterio- di provocare una no le lamentele per la core aggravamento tanto da forte difdenza siddetta tassa di solidariet prevedersi una perdita di in Europa a carico di manager, calciaaltri 100.000 posti di lavotori, attori, giornalisti, ro entro la fine dellanno, grandi professionisti, alti i tagli annunciati da soli dirigenti delle stato e delle regioni, sarebbero altamente recessivi. Non ecc. sarebbe capito e tanto meno accettaCerto bisogna ridurre anche le to dai cittadini. Inevitabilmente prospese inutili ed eccessive della polivocherebbero tensioni sociali con tica, a partire dalla drastica riduzione ricadute pesanti sulla stessa econodel finanziamento pubblico dei parmia e tanto pi sul ridimensionatiti. La lotta al sommerso, allelusione mento del debito. e allevasione fiscale, anche quella Non siamo contro il rigore. Anzi che usa i derivati finanziari come occorrono controlli stringenti per elimoderni strumenti di abbattimento minare i tanti sprechi quotidiani. dellimponibile, deve essere fatta con Non solo nei ministeri e negli enti e maggiore convinzione. Le ultime stisociet a essi collegati. Comuni, prome indicano un sommerso di 230 vince e regioni non sono sottoposti
MARIO LETTIERI

- PAOLO RAIMONDI segue dalla prima

miliardi di euro! Per la manovra occorre contare per su recuperi certi evitando la furbizia di trasformare le mere stime e i pii desideri in alte cifre. Dopo averne verificato la praticabilit costituzionale, si potrebbe recuperare qualcosa anche dai capitali gi fuggiti allestero e scudati con il semplice pagamento del 5%. Non si pu ritenere equo laumento dellIva, come molti auspicano, in quanto andrebbe a colpire linearmente tutti i cittadini e avrebbe effetti recessivi. I continui tocchi e ritocchi della manovra fanno emergere nuovi buchi che bisogner colmare per rispettare gli intoccabili saldi. La tentazione Iva si sta facendo sempre pi forte. A ci bisogner rispondere con una resistenza ancora pi forte. Scaricare pesanti tagli sugli enti locali, soprattutto per quella parte che andrebbe a colpire i servizi sociali, la strada pi semplice ma non la pi equa. Certamente occorre razionalizzare lamministrazione pubblica. Vi lindubbia necessit di un progressivo adeguamento del nostro welfare, delle nostre pensioni e del lavoro agli standard europei. LItalia, la Francia e gli altri paesi non potranno chiedere aiuto allEuropa se non adeguano let pensionistica a quella dei lavoratori tedeschi. Ma colpisce molto il fatto che la manovra manchi di una idea e di una visione strategica per la crescita e per

sarebbe formato proprio dal valore lo sviluppo. In verit non ci sorprendegli immobili. Tale fondo dovrebbe de in quanto un crescente fondamenessere finalizzato alla promozione di talismo neoliberista, che vede lo stainvestimenti, a partire dalle grandi to come il nemico da abbattere, infrastrutture nel Mezzogiorno la cui penetrato ovunque. carenza incide negativamente sullin lultima ideologia morente dell tera economia nellarea e nel paese. Ottocento che sta facendo danni Lo stesso si potrebbe fare anche enormi. Un liberismo economico e con le riserve auree della Banca dItaun monetarismo nati nella vecchia lia. Esse erano 2.412 tonnellate a fine Inghilterra dove leconomia poteva 2010 con un valore di 83 miliardi. contare non su uno stato ma su un Oggi con il mercato delloro in cresciimpero che raccoglieva ricchezze a ta vertiginosa, valgono oltre 100 miman bassa dalla sue colonie. liardi. Noi crediamo che la ripresa debba Da tempo noi sosteniaessere al centro delle demo, e recentemente con la cisioni della manovra loro autorevolezza lo proeconomica in discussioPer superare pongono anche Romano ne. Non basta il risanala crisi sono Prodi e Alberto Quadrio Curmento del bilancio. zio, la istituzione degli EuGli enti locali hanno necessari gli rounion Bond. Secondo la un patrimonio immobiEurobond e un loro proposta i paesi liare di circa 350 miliardi. La parte inutilizzata fondo nanziario dellUnione europea dovrebbero conferire in un Fondo di 20-40 miliardi. Il europeo finanziario europeo in modo 60% del totale riguarda proporzionale capitali per ledilizia residenziale 1.000 miliardi di euro. In pubblica che potrebbe in parte formati dalle riserve auree e in parte essere venduta ai residenti. parte dalle quote azionarie di societ Venduta, non svenduta. partecipate dai vari governi. LItalia Attualmente gli enti locali hanno dovrebbe contribuire per 180 miliarun debito complessivo di 111 miliardi, di cui oltre 100 riferiti alle riserve di dei quali 78 nei confronti della auree. Il fondo potrebbe emettere Cassa depositi e prestiti. Alla quale bond per circa 3.000 miliardi: 2.300 ovviamente pagano gli interessi doper portare la media del debito eurovuti. peo da 86% al 60% del Pil e 700 miSecondo noi, potrebbero estinliardi per promuovere grandi progetguere tale debito nei confronti della ti di investimento. Anche su questo Cassa vendendo alla stessa parte dei terreno si valuter la capacit del goloro immobili. Ma la Cdp dovrebbe verno e del parlamento italiano. creare un fondo equity il cui capitale

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sabato 3 settembre 2011

MGripi

C O M M E N T I

Ecco lAnci taglia-sprechi


PAOLO NATALE ANTONIO TROISI

Lestate del disincanto


politico (i partiti di governo) o nel contro-potere dellopposizione: vengono privilegiati dunque il movimento grillino, quello di Vendola Ansiosi di rispondere alle consuete o di Di Pietro, che incrementano familiari domande che i sondaggisti significativamente le adesioni. pongono loro: di quanto diminuCrolla al contrario il Pd, anche a ita, o cresciuta, la sua fiducia nel causa delle ormai quotidiane notigoverno? Cosa ne pensa della perzie relative al dubbio comportadurante corruzione politica? Cosa mento di alcuni suoi dirigenti popensa di votare in caso di elezioni litici e, probabilmente, della scarsa anticipate? capacit del partito di Domande le cui rirappresentare una sposte, come ormai credibile alternativa al noto a tutti, decretano a Il 46% non governo attuale. Scenvolte la prematura esprime dono anche Lega e scomparsa dei governi in carica o, al contrario, un orientamento PdL, ritenuti i responne legittimano ancora di voto. Meno sabili in prima persona di un efficace conpi la propria insostituibile presenza. Nel no- del 30% giudica trollo del sistema stro caso, le risposte positivo il governo economico-finanziario del paese. che ci forniscono i noIn un quadro cos stri connazionali, dopo sconfortante, non pu non risenil breve soggiorno estivo, appaiotirne la stessa fiducia complessiva no ancor pi disarmanti (e disarnel governo e nella opposizione, mate) di quanto accadeva prima che sembrano essere giunti oggi della loro partenza. Rispetto allo ad un minimo storico difficilmenscorso luglio, la propensione a rete superabile, in negativo, nel fucarsi alle urne scende infatti di turo: meno del 30 per cento tra quasi cinque punti percentuali. tutti gli italiani intervistati formuUna quota vicina al 46 per cento la giudizi positivi verso lesecutisi dichiara infatti incapace di forvo, e soltanto il 10 dichiara di avemulare uno specifico orientamenre molta fiducia nella capacit di to di voto: i pi si rivolgono far uscire il paese della crisi. Ma allastensionismo, ma moltissimi se il governo piange, lopposizione navigano nel dubbio pi profondo certo non ride. Non va infatti mese esista davvero un partito che glio per loro, anzi: i giudizi posimeriti di venir gettonato. tivi sono inferiori al 25 per cento Tra la risicata maggioranza che e soltanto cinque elettori su cento compie questa scelta, appare chiapaiono considerarla molto dera lindicazione di un crescente gna di fiducia. appeal delle formazioni meno Una situazione, quella che coinvolte nella gestione del potere segue dalla prima stiamo vivendo in questo periodo, che appare quasi sconosciuta in tutti i manuali di politologia e nella pi recente storia delle rilevazioni demoscopiche. Nel momento in cui un esecutivo soffre di una significativa crisi di consensi, la maggior parte degli elettori di solito trova una sorta di bene-rifugio nel principale opponente, nella coalizione che potrebbe rappresentare una credibile alternativa a quel governo. Oggi qui in Italia le cose stanno drammaticamente smentendo qualsiasi teoria precedente: dopo una costante caduta di appeal, che dura da almeno un anno, per PdL e Lega, non si assiste a alcun incremento di fiducia per chi potrebbe subentrare loro nel breve-medio periodo. I motivi sono tanti e complessi, e non c spazio in questa occasione per esaminarli in profondit. Ma evidente che essi vanno ricercati in primo luogo nella ormai cronica difficolt, in particolare del Pd, di diventare il fulcro essenziale di unalternativa di governo, di formulare proposte programmatiche di facile e immediata comprensione da parte della popolazione delusa dal presente. Perch anche la stessa fiducia nel principale partito dellopposizione sta vivendo in questi giorni, dopo una decisa crescita primaverile, concomitante con i buoni risultati amministrativi, una nuova significativa crisi. Le premesse e le promesse di una nuova politica, legata alla elezioni dei nuovi sindaci, sembrano allontanarsi.

e violentissime contestazioni degli amministratori locali contro i tagli indiscriminati operati dal Dl 13 luglio 2011 n. 138 non possono essere superate da gesti di paterna benevolenza del governo ma dalleliminazione della causa strutturale di questa lacerazione istituzionale senza precedenti. Intendo riferirmi alluso sistematico della finanza pubblica non per il governo delleconomia ma come strumento di produzione di consensi, attraverso il ricorso allillusione finanziaria. Basti pensare che ai tagli che soffocheranno i trasporti pubblici locali, il servizio sanitario, la formazione, il welfare, si contrappone, per i programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato, un contenimento che non verr mai realizzato. In effetti il superamento del costo storico viene perseguito attraverso limpostazione di un ciclo di spending review mirato alla definizione dei fabbisogni standard dei ministeri interessati (cfr. art. 9 legge 15 luglio 2011, n. 111). Ora, detti fabbisogni non sono una misura ammazza-sprechi ma una scatola vuota, perch, essendo alcolati con formule calate dallalto, non consentono di definire la variet delle situazioni e attivare processi di razionalizzazione della spesa. Del resto, la stessa Relazione ministeriale sul federalismo (30 giugno 2010) ha riconosciuto che la legge delega 4209 ha sbagliato, ponendolo come architrave del sistema federalista. Pertanto il prezzo del supermento del costo storico sar pagato unicamente dai governi locali, mentre per le amministrazioni centrali dello Stato rinviato sine die. In altri termini, ancora una volta lo Stato si comporta come padre Zappata, predica bene e razzola male.

E quindi da sottolineare la svolta storica impressa allAnci dal presidente Graziano Delrio: non ha solo richiesto un equo ridimensionamento della spesa pubblica per tutta la pubblica amministrazione, ma anche indicato lo strumento con cui realizzarlo: trattasi dellistituzione di una commissione taglia-sprechi, con il compito di studiare i bilanci dei diversi centri di spesa pubblica, dai ministeri alle regioni agli enti locali per individuare e realizzare le possibili razionalizzazioni. Tuttavia, il metodo di lavoro della commissione non pu essere quello dello spending review di Tremonti, strutturalmente inadeguato, ma quello di Padoa-Schioppa, ministro dellcconomia del governo Prodi, perch fa riferimento a un criterio di contenimento e qualificazione della spesa e non a un mero abbattimento del costo. stato, cos, possibile impostare un processo di ammodernamento della pubblica amministrazione con un attento esame degli strumenti, delle scelte allocative e della gestione delle disponibilit di ciascun dicastero, sotto il profilo dellefficienza delluso delle risorse umane e materiali. (cfr. i Documenti della Commissione tecnica della finanza pubblica). Con detto metodo la Commissione, evitando valutazioni dallalto e riuscendo a rilevare le qualit incorporate nellerogazione dei servizi, potr realizzare unequa differenziazione nelle riduzioni di spesa dei vari comparti della pubblica amministrazione, impedendo il ripetersi di veri e propri conflitti istituzionali . Poich la protesta ha avuto il merito di accomunare amministratori di tutti i partiti c da augurarsi che la proposta Delrio possa realizzarsi attraverso un emendamento in sede di conversione in legge del Dl 13 luglio 2011 n.138.

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C U LT U R A
Thriller
La storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. Donato Carrisi, lautore de Il suggeritore, torna con Il tribunale delle anime (Longanesi).

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sabato 3 settembre 2011

Scuola
Dalle montagne del cuneese ai quartieri periferici di Torino, Milano e Roma, un viaggio nella scuola multiculturale di Vinicio Ongini: Noi domani (Laterza).

Mostre
1861-2011. LItalia dei libri, importante contributo del Salone di Torino ai 150 anni dellUnit, luned prossimo si trasferisce presso la Biblioteca nazionale di Bari.

Artigianato
Varata ieri a Venezia (Isola della Certosa) la gondola seicentesca ricostruita da 11 giovani Maestri dAscia per promuovere i mestieri artigiani che salvano la citt.

Saggistica

Cavour, il fondatore spregiudicato


FEDERICO ORLANDO

Compromessi storici
Da Lenin a Wojtyla, Chenaux ricostruisce i rapporti tra Chiesa e comunismo
STEFANO CECCANTI

Diario
DAL LIDO
di Paola Casella
IERI A VENEZIA

DIARIO

Cronenberg psicanalizza Jung e Freud

eno male che anche i piemontesi, qualche volta, sincavolano. E si ricordano che tra tanti rivoluzionari, messa, strimbellatori, idealisti astratti e reazionari concreti, il risorgimento lhanno fatto loro, la civilt liberale in Italia lhanno affermata loro, lunit della penisola lhanno realizzata loro, facendo qui quel che i prussiani hanno fatto in Germania, gli inglesi in Gran Bretagna, i castigliani in Spagna. Nella polemica che da un paio danni divampa su centocinquantenario, unit, federalismo, pareva che i piemontesi (Cavour, Vittorio Emanuele, DAzeglio, i militari, i diplomatici, gli imprenditori del Regno Sardo) dovessero scusarsi dessere esistiti. Ci ha pensato Napolitano a mettere le cose in chiaro, ed ora, nella fioritura di libri, libelli e libercoli che ha ignorato la figura del re e solo sfiorato quella del primo ministro, un piemontese tignoso come Piero Ottone realizza per Longanesi una storia pubblica e privata di un politico spregiudicato: Cavour, appunto. C voluto coraggio, dopo che la pi grande opera del secondo Novecento sul tema, il Cavour di Rosario Romeo, cadde nel vuoto di una congiura antiliberale di accademici e ideologi. Erano gli anni Ottanta e sulle cattedre e nei giornali imperversavano, gli un contro gli altri, marxisti, postmarxisti, paramarxisti di vecchie e nuove chiese. Ottone approfondisce un Cavour gi da molti ritratto, en passant, come egocentrico e collerico, tutto realismo e niente sogno, in guerra col re per raggiungere lo stesso obiettivo del re: cio un regno piemontese settentrionale, che via via gli eventi dellinfezione liberale, di cui lui era il capo riconosciuto, consentirono che si realizzasse: da Palermo a Milano, da Venezia a Firenze, da Napoli a Roma, lItalia si offr a un fondatore, che non laveva prevista n forse desiderata fino in fondo, ma che lafferr per la chioma appena lebbe a portata: tre anni, dalla deludente spedizione in Crimea al grido di dolore del l859. Troppo pochi, per i critici dei mediocri risultati dellunit: mancata unificazione economica, questione meridionale, questione romana, soluzione istituzionale (anche in odio a Mazzini, col quale lantitesi cavouriana era assoluta, a differenza della pragmatica dialettica con Garibaldi). Il libro di Ottone dimostra che, fra tanti antirisorgimentalismi, il capolavoro di Cavour fu tenere una rotta mediana fra rivoluzione politica e unificazione nazionale. Anche se lestrema modestia delle premesse non ha potuto evitare alla nuova nazione di passare in 150 anni da Cavour a Giolitti a Mussolini a Berlusconi, dalla rivoluzione liberale al populismo farsesco.

o storico Philippe Chenaux ha ricostruito il rapporto tra Chiesa e comunismo a partire dalla categoria maritainiana di ultima eresia cristiana. Maritain non faceva nessuna concessione al comunismo, ritenuto inseparabile dallateismo in quanto negazione della trascendenza, e quindi anche eresia rispetto alla democrazia che richiede il riconoscimento della parzialit della politica, ma invitava a separarlo da coloro che vi aderivano per il senso di ribellione contro le ingiustizie. Era quindi possibile una cooperazione purch non sfociasse in una subalternit ideologica, anche in vista di unulteriore evoluzione degli stessi comunisti. Per questo il libro edito da Carocci si intitola Lultima eresia. Lautore cinquantenne e inizia spiegando di non aver conosciuto la seduzione del comunismo dato che nella Francia della sua formazione la conoscenza dei dissidenti aveva radicalmente delegittimato il comunismo. Lidentificazione pressoch totale del Pcf con lUrss, nonostante la brevissima parentesi eurocomunista, lo stava portando a un rapido declino. Linteresse gli fu suscitato dalla sfida che si apr con lelezione di Giovanni Paolo II. Due gli assi principali: i rapporti tra Stati, tra Santa Sede e Urss, e la collaborazione tra cattolici e comunisti. Sul primo versante la nascita del primo Stato dichiaratamente ateo della storia non provocava una modifica del classico approccio concordatario praticato con tutti gli Stati moderni: dove essi non erano riconducibili alla categoria dello Stato cristiano si cercava un modus vivendi di riduzione del danno (o meglio un modus non moriendi in attesa di tempi migliori), almeno fin quando possibile, ovvero in quel caso fino agli anni del terrore staliniano. Il tentativo non comportava nessun cedimento, anzi, listituzione bimillenaria tentava accordi perch si riteneva in grado di sopravvivere sul lungo tempo ai propri interlocutori. La finestra di opportunit si riapriva dopo la morte di Stalin e lelezione di Giovanni XXIII. Nel nuovo clima il Concilio, a cui potevano partecipare vescovi polacchi, ungheresi e jugoslavi, consentiva lavvio della cosiddetta Ostpolitik vaticana, pur tra incomprensioni significative di alcuni episcopati dellEst e di alcuni settori pi impegnati contro i regimi comunisti. Il merito del volume quello di segnalare che lOstpolitik non faceva altro che riprendere nelle nuove condizioni la linea tradizionale gi perseguita negli anni 20 e che non aveva alcuna alternativa realistica, anche perch consentiva di coltivare una prospettiva ecumenica. Si trattava di una stretta continuit politica che veniva suggellata dalla nomina del cardinale Casaroli a segretario di Stato da parte di Giovanni Paolo II: Come lo stesso pontefice spieg ai suoi collaboratori, le due strategie, quella del dialogo e quella della resistenza, non erano incompatibili, ma complementari. Entrambe furono convergenti nel

decisivo contributo cattolico alla Terza Ondata democratica ben rilevato da Huntington. Qui lanalisi particolarmente convincente. Sul secondo versante, quello della collaborazione tra cattolici e comunisti, il problema si presenta rilevante sin dagli anni 30 in Francia e poi nel dopoguerra anche in Italia. Le oscillazioni su questo livello appaiono maggiori giacch a livello gerarchico sembra prevalente una posizione di intransigenza non solo dottrinale ma anche pratica, che, specie in tutto il pontificato pacelliano, spinge a una certa benevolenza per slittamenti a destra in nome dellunit indistinta degli anticomunisti, mentre le posizioni dei cattolici impegnati in politica sono pi articolate con la linea maritainiana in mezzo tra le aree pi intransigenti a destra e i settori cattolici minoritari attratti dal comunismo o comunque da forme di gauchismo a sinistra. Qui invece, sul terreno dellanalisi pi propriamente politica e dellintreccio con le dinamiche ecclesiali, il libro appare meno convincente in due episodi. Il primo quello della ricostruzione del documento dellepiscopato francese del 1972 Per una pratica cristiana della politica, teso a orientare il crescente pluralismo politico dei cattolici, che sembra quasi una resa al clima di gauchismo imperante. In realt quel documento, predisposto dopo la nascita del nuovo Partito socialista dellanno precedente, come rivelato dalle memorie del vescovo Matagrin, era stato elaborato con una serie di colloqui anche con

Franois Mitterrand per aprire ai socialisti in quanto garanti del rapporto con gli Usa e con gli alleati occidentali e per delimitare il pluralismo a sinistra disincentivando le adesioni al Pcf e allestrema sinistra, stabilizzando quindi legemonia a sinistra del socialismo democratico. Anche la lettura della solidariet nazionale italiana, fatta attraverso Baget Bozzo, di una sorta di resa alla lettura comunista del compromesso storico sembra ignorare che lintento di Moro era quello di emancipare definitivamente il Pci dai legami residui con lUrss attraverso lesperienza comune di governo. Anche qui nessun cedimento, ma una strategia interna a quella della lettura maritainiana. Insomma, il declino e la fine del comunismo, al di l della personalit di Giovanni Paolo II, hanno trovato nellepiscopato francese e nella strategia morotea elementi di accelerazione, non di freno, sia pure in una fase internazionale precedente che era di assestamenti interni e non ancora di radicale cambiamento. Diverso lesito per ragioni nazionali: lidentificazione tra Pcf e Urss poteva portare il primo solo alla morte, la maggiore complessit delladesione al Pci ha potuto consentirne alla sua parte maggiore di rientrare nel gioco successivo, anche se alcune difficolt a riconoscere che si trattato di netta rottura e non certo di continuit prosegue a indebolire la proposta odierna del centrosinistra perch rischia di ridurne la portata innovativa. Anche tra i cattolici. illustrazione di giancarlo montelli

evesserci pi di un cardine nelluniverso, oltre al sesso, dice Carl Jung, interpretato dallattore tedesco Michael Fassbender, nel film di David Cronenberg A dangerous method ieri in concorso alla Mostra del cinema. E invece il regista canadese ci dimostra che non c motore pi potente della sessualit, anche nellavanzamento del progresso. Il triangolo sessual-cerebrale fra Jung, Sigmund Freud (interpretato da Viggo Mortensen con grande autoironia) e la paziente poi diventata terapista Sabina Spielrein (Keira Knightley) mostra come le dinamiche fra gli esseri umani, e fra maschi e femmine, siano sempre le stesse e debbano molto di pi allistinto animale che alla razionalit. Con il suo consueto sguardo sarcastico (ma non per questo emotivamente distante) Cronenberg ritrae le contraddizioni e le ipocrisie di una societ, quella mitteleuropea dei primi del 900, che, come ha detto il regista, si credeva sofisticata ed evoluta, mentre il suo istinto primordiale era solo coperto da una patina di razionalit pronta ad essere strappata dalla violenza del subconscio: infatti lo scoppio della Prima guerra mondiale avrebbe spazzato ogni illusione di ordine e controllo. Forse la parte pi interessante del film riguarda la competizione fra i due psicanalisti che gradualmente rivelano le loro fragilit: la gelosia, il bisogno di essere riconosciuti come maschi dominanti, la presunzione, tutti bassi impulsi dei quali Sabina involontario catalizzatore senza per questo diventare vittima. La debolezza di A dangerous method invece la sua impronta didascalica, probabilmente pensata per spiegare al pubblico nordamericano un mondo e unepoca fortemente europei. E la semplicit della confezione solo un altro passo di Cronenberg verso un percorso di accessibilit che ne rivela la maturit di artista. Un t brulant Al contrario Philippe Garrel, regista di Un t brulant in concorso al Lido, si intorcina sempre pi su se stesso preoccupandosi assai poco di essere capito (o gradito) dal pubblico e insistendo con un cinema che vorrebbe omaggiare il passato ma invece risulta semplicemente gi visto. Nota positiva: Garrel ha voluto suo figlio Louis in coppia sullo schermo con Monica Bellucci senza accennare mai alla loro differenza det. Se Un t brulant fosse un film americano, quella differenza ne sarebbe largomento principale, dice la bella Monica. Invece Philippe ci ha raccontati semplicemente come un uomo e una donna. Sono scelte come questa a rendermi orgogliosa di essere unattrice europea.

12
sabato 3 settembre 2011

MGripi

C I N E M A
Nella valle di Elah
Tommy Lee Jones si mette alla ricerca del figlio, ex militare appena tornato dalla guerra in Iraq e scomparso in circostanze misteriose. Una ricerca disperata che lo porter per a scoprire il baratro morale in cui versa lAmerica. Un thriller con la regia di Paul Haggis.
Mercoled 7 settembre - ore 21,00 - colore - Raimovie

Lontano dal paradiso


Cathy e Frank sono allapparenza una coppia modello, fino a quando il marito non confessa di essere gay. Ma quello che crea scandalo lamicizia di Cathy (Juliane Moore, che per questo ruolo fu premiata a Venezia) con un uomo di colore. La regia di Todd Haynes, con Dennis Quaid.
Luned 5 settembre - ore 21,00 - colore - Raimovie

Cars - Motori ruggenti


In un mondo popolato di sole macchine, lauto da corsa Saetta McQueen cerca di farsi spazio nelle competizioni automobilistiche. Un incidente lo costringer a scoprire unaltra realt e fare conti con la propria presunzione. La regia di John Lasseter.
Marted 6 settembre - ore 21,05 - colore - Raidue

Vincere
Marco Bellocchio racconta la tragica storia di Ida Dalser, la moglie segreta di Mussolini, e del figlio segreto del Duce. Lascesa delluomo politico inarrestabile cos come la sua decisione di escludere dalla propria vita sia Ida che il bambino. Con Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi.
Venerd 9 settembre - ore 21,05 - colore - Raitre

IL FILM DEL WEEKEND ZOOM


CARLO LIZZANI regista e direttore della Mostra di Venezia dal 79 all82
uando militavo nella Resistenza ogni casa in cui mi nascondevo ne ho cambiate sei era una potenziale trappola. Forse per questo che, quando mi stato chiesto di firmare la regia di uno dei quattro episodi di Scossa che racconta il terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908, ho scelto la storia di una donna intrappolata sotto le macerie. La cosa paradossale che, a pochi numeri civici da una delle case dove mi ero nascosto, avrebbe poi abitato Roberto Rossellini, che mi avrebbe affidato il primo incarico nel cinema quando girava Germania anno zero. Scossa, firmato da Lizzani insieme agli amici e colleghi dellAssociazione nazionale autori cinematografici Citto Maselli, Ugo Gregoretti e Nino Russo, stato presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Prodotto dalla Fare cinema Paco cinematografica, scritto impegnato (per lepisodio di sempre stato Lizzani) da Giorgio Arlorio e vandifcile. Gi ta le scenografie 50 anni fa di Marco Dentici (anche regista di cera crisi un documentario sullalluvione di Messina del 2009, Caldo grigio caldo nero, che verr presentato domani in Controcampo italiano), Scossa rappresenta un ritorno a quel cinema ad episodi che d agli autori non solo la possibilit di esprimersi sulla metrica del racconto breve ma anche quella di unire le forze per mettere insieme il minutaggio che il mercato pu assorbire. difficile oggi fare cinema impegnato in Italia? sempre stato difficile: sfogliano i miei diari mi sono accorto che parlavamo di crisi anche cinquantanni fa. Semmai quello che manca ora la capacit di lavorare insieme: non vedo una corrente di cineasti fare squadra come noi. Che effetto le fa tornare con un suo film al Lido, lei che stato direttore della Mostra dal 79 all82? rilassante! E mi fa piacere vedere che stata mantenuta nel tempo la suddivisione in sezioni cos come lavevo voluta io.

Benvenuti al Nord
Nella commedia di Patierno gli aspetti pi grotteschi dellItalia di oggi

IL MEGLIO IN DVD
TRA CLASSICI E FILM DAUTORE

Bellocchio a Bobbio e il miracolo di Un gelido inverno


Questa settimana tocca alla Cecchi Gori Home Video dare prova di versatilit nelle sue uscite dvd. Ne abbiamo scelte tre assai diverse fra loro: la prima Un gelido inverno della regista americana Debra Granik, bellissimo e dolente thriller che vede protagonista una ragazza (Jennifer Lawrence, per questo ruolo candidata allOscar) in cerca del padre scomparso, al fine di riscattare unipoteca sulla casa di famiglia. Un gelido inverno un piccolo miracolo di essenzialit narrativa: non c un dialogo o una sequenza che non sia fondamentale per lavanzamento della trama, e il film sembra un esercizio in onest artistica poich nulla, dalla recitazione alla regia alla sceneggiatura, suona mai falso, nonostante la storia sia a dir poco estrema. Sorelle Mai di Marco Bellocchio invece la dimostrazione di come gli artisti degni di questo nome non smettano mai di sperimentare. Sviluppato come progetto filmico insieme ai ragazzi del laboratorio Fare cinema che Bellocchio tiene ogni anno a Bobbio, Sorelle Mai stato girato nellarco di parecchi anni tanto che i protagonisti (i due figli del regista, Piergiorgio ed Elena), crescono letteralmente davanti ai nostri occhi. Un film profondamente evocativo, con una capacit documentaria di cogliere la spontaneit degli eventi ma con alle spalle la forza narrativa di un autore con un punto di vista molto ben definito. Infine I racconti di Hoffman un classico del 1951 cofirmato da Michael Powell ed Emeric Pressburger, adattamento cinematografico in forma di canto e balletto dellinquietante libretto del compositore francotedesco Jacques Offenbach. Tre storie damore fra il poeta E.T.A. Hoffman e tre donne diverse, la pi memorabile delle quali Moira Shearer, gi protagonista di Scarpette rosse, sempre ad opera del duo PowellPressburger.

PAGINA A CURA DI PAOLA CASELLA

he cosa succederebbe se, dalloggi al domani, tutti gli extracomunitari scomparissero dallItalia? Cose dellaltro mondo, la nuova commedia di Francesco Patierno (gi regista di Pater Familias e de Il mattino ha loro in bocca), prova a immaginare proprio questo, prendendo a prestito lo spunto cinematografico da un film messicano, A day without a Mexican, che ipotizzava un simile scenario apocalittico nella California costretta a fare a meno dei lavoratori latinoamericani. Qui lo scenario quello del nordest italiano e il protagonista principale un piccolo imprenditore razzista, ironicamente chiamato Libero (Diego Abatantuono), che scoprir sulla propria pelle cosa vuole dire dover fare a meno degli immigrati da lui tanto disprezzati. bastato che circolasse in rete il trailer del film perch scoppiasse la polemica: Cose dellaltro mondo, finanziato in parte dai fondi del ministero dei beni culturali, ha subito le critiche preventive del leghista Massimo Bitonci e, a seguire, del governatore del Veneto Luca Zaia, suo compagno di partito, il quale ha accusato il film di dipingere gli abitanti del nord come zul, con tutto il rispetto per gli zul. Al di l dellopportunit di censurare un film prima ancora di averlo visto (cosa che ha saggiamente evitato di fare il ministro dei beni culturali Giancarlo Galan, veneto come Zaia e Bitonci), proprio latteggiamento dei due politici leghisti ad essere al centro

del mirino satirico di Patierno che stato abbastanza intelligente da colorare di ironia tutte le caratterizzazioni del suo film, senza cadere nellerrore tattico (prima ancora che drammaturgico) di dividere i suoi personaggi in buoni e cattivi, oltre che in italiani civili e immigrati zul. Zaia e Bitonci possono dormire sonni tranquilli. Cose dellaltro mondo, presentato alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione Controcampo italiano, non una demonizzazione del nord bieco e xenofobo da parte di un regista terrone (Patierno napoletano verace) ma una commedia che ne ha un po per tutti, senza eccessiva cattiveria. Il filone semmai sembra essere quello di Benvenuti al sud che stato campione di incassi al botteghino e che ha affrontato (peraltro anche qui attingendo lispirazione da un film straniero, il francese Gi al nord) il tema della divisione nord-sud nellepoca del regionalismo alimentato dalla politica bench di regionalismo e di contaminazioni nord-sud, nel paese dei campanili, si parli da sempre anche al cinema, basti pensare a Tot e Peppino intabarrati come cosacchi in piazza del Duomo. un filone che rende perch sdrammatizza quella che invece una realt dolorosa, tanto pi che in Cose dellaltro mondo laccento si sposta dai diverbi interregionali a quelli transnazionali e interrazziali: il tono voluta-

mente leggero, scacciapensieri, pi surreale e grottesco che crudemente realista, assai lontano dunque dagli accenti drammatici de Lamerica o Quando sei nato non puoi pi nasconderti, per citare solo due titoli ancora freschi nella memoria cinematografica. Lobiettivo di Patierno non quello di fare polemica (anche se le polemiche che circondano il suo film gli stanno facendo unottima pubblicit) ma quello di far riflettere senza incattivire troppo il pubblico. E forse in questo sta il suo tallone dAchille, perch davvero difficile seguire le orme dei Comencini, Risi e Monicelli che sapevano far ridere amaro affondando il colpo fino in fondo. Patierno si tiene pi in superficie, inserendo nella trama anche una storia damore della quale non si sentiva il bisogno, visto che la materia centrale potremmo fare a meno delle migliaia di immigrati che, in Italia, fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare pi, per lo meno a quelle condizioni? sarebbe sufficiente. Ma la voglia di raccontare laspetto grottesco e tragicomico dellItalia contemporanea, che pur essendo immersa fino al collo in una crisi economica epocale pensa ancora a trovare capri espiatori invece che dedicarsi alla risoluzione dei problemi, da lodare nel quadro di un cinema, soprattutto quello di commedia, che sta diventando sempre pi escapista e sempre meno coraggioso.

GLI ALTRI FILM IN SALA


LANTERNA VERDE di Martin Campbell con Ryan Reynolds e Peter Sarsgaard Ecco lennesimo cinefumetto dedicato alleroe di cartone Hal Jordan, scelto per diventare uno dei difensori della civilt chiamati Lanterne verdi. Lanello comporta una grande responsabilit, dice Hal (Ryan Reynolds) assumendo lincarico, facendo un chiaro riferimento alla saga di Tolkien. E quello della responsabilit uno dei temi di un film dazione che mescola effetti speciali (in 3d) a favola etica. Negli Stati Uniti il film stato accolto freddamente dalla critica, che lha giudicato troppo esile narrativamente e troppo fracassone visivamente, ma il pubblico accorso comunque nelle sale. In futuro il regista neozelandese, che ha gi firmato ottimi Bond movie come GoldenEye e Casin Royale, dovr smarcarsi dal condizionamento produttivo di Hollywood e affermare maggiormente la sua visione artistica. Per ora il suo Lanterna verde resta un tipico action movie con alcuni effetti speciali interessanti, soprattutto quelli legati alla luce verdastra e ai colori acidi che caratterizzavano anche il fumetto. BAD TEACHER: UNA PROF DA SBALLO di Jake Kasdan con Cameron Diaz e Justin Timberlake Chiamatemi perversa, ma a me questa commedia politically incorrect, nella vena grottesca e disgustosa dei fratelli Farrelly (e un po anche in quella sporcacciona di Judd Apatow) ha fatto molto ridere, soprattutto grazie alla verve comica della sua protagonista, Cameron Diaz, che si cala nei panni di Elizabeth, una professoressa delle scuole medie che tutto vorrebbe fuorch trovarsi dietro la cattedra. Elizabeth sboccata, mignottesca, dedita a innumerevoli vizi, e e disinteressata ad insegnare alcunch ai suoi studenti. Il suo vero obiettivo trovare un pollo ricco che la tolga dallindigenza, e trova il candidato perfetto in un collega, Scott (Timberlake), di ottima famiglia e di (apparenti) sani principi. La battaglia di Elizabeth spassosa e demenziale, e la presenza accanto a lei di alcuni caratteristi che hanno rivoluzionato la commedia americana contemporanea, dal grande Jason Segel al piccolo (solo per dimensioni) Thomas Lennon nei panni di un ispettore responsabile dei test interscolastici, fa tutta la differenza. THIS IS ENGLAND di Shane Meadows con Thomas Turgoose e Stephen Graham Il protagonista di questa storia di iniziazione Shaun, un dodicenne orfano di padre (morto nelle Falklands) emarginato e tormentato dai bulletti della scuola. Siamo nei primi anni 80, la crisi economica imperversa e la Tatcher governa con modi autoritari e mancanza di programmi sensati. Nella sua disperata ricerca di unidentit e di qualcosa cui appartenere, Shaun (il bravissimo esordiente Turgoose) si imbatte in una piccola trib di skinhead e ne entra a far parte. Gli skinhead sono simpatici, affettuosi e protettivi, e Meadows ci ricorda cos che, inizialmente, non erano teppisti ma giovani ribelli con una loro giocosit e una loro coscienza sociale. Ma dal carcere rientra nel gruppo lex capo Combo (lefficacissimo Graham), teppista con tendenze neonazi. Il gruppo si divide fra chi vuole seguire Combo e chi invece preferisce il pacifico Woody. un punto di svolta storico: chi in Inghilterra (e altrove) ha seguito la via indicata dai facinorosi ha consentito quella deprecabile unione fra skinhead ed estrema destra fonte di tanti guai.

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