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LIMPRENDITORE

Sono soggette allo statuto generale dellimprenditore tutte le imprese, mentre alcune altre sono soggette a dei regimi normativi particolareggiati, cio sono soggette a STATUTI SPECIALI. Sono soggetti a questi statuti gli imprenditori commerciali, e quelli agricoli, divisi poi in piccoli o meno, il piccolo imprenditore opera in uno statuto che lo esonera dalle procedure concorsuali. Larticolo 2135 identifica limprenditore agricolo come quellimprenditore che produce colla sua famiglia i beni da scambiare col mercato direttamente dalla terra. Sui dice che limprenditore agricolo soggetto ad un regime di favore perch sottoposto a due tipologie di rischi, quella propria dellimprenditore, e quella aleatoria della nature. Lattivit dimpresa ex 2135 deve essere in stretta connessione coi cicli biologici della terra. Lagricoltura c.d. industrializzata, avulsa dalla terra, pone rischi ermeneuti in quanto limprenditore in questione dovrebbe poi essere assoggettato allo statuto dellimprenditore commerciale. Ogni qualvolta si spezza il ciclo biologico colla terra, si avr unimpresa commerciale. Ora pacifica lattribuzione di impresa commerciale per le colture in acqua, mentre alcuni problemi, ora sorpassati, venivano dalla coltura in serra, in quanto si vero che i rischi naturali sono ridotti, ma comunque restano. Altri problemi sono quelli della silvicoltura, che pure se espressa nella lettera del 2135 deve possedere particolari requisiti, quelli del rispetto dei cicli biologici della foresta, per cui la silvicoltura attivit agricola solo quando al taglio stato anticipato limpianto di nuove piante, altrimenti si avr unimpresa commerciale. Pure lallevamento di bestiame particolare in quanto sempre si deve rispettare il processo naturale per cui animali in batteria e nutriti senza il frutto della terra dellagricoltore, non daranno diritto alle agevolazioni per limpresa agricola. E certa lesclusione di tale disciplina per gli allevamenti di cavalli da corsa, animali da pelliccia, cani di razza. Molti altri problemi sullidentificazione della norma contenuta nel 2135 si prestano per quando si tratta di attivit connesse allimpresa agricola, che vengono distinti in tipiche e d atipiche. Le tipiche classicamente conosciute sono le trasformazioni casearie, altre attivit connesse per essere considerate tipiche devono possedere il requisito della normalit e tipicit della produzione nella zona in cui vengono effettuate, ed inoltre deve essere rispettata la proporzionalit tra prodotto ottenuto finale e impiego di fattori tipici dellagricoltura. Esistono per alcune attivit tipiche connesse in deroga a questultimo principio e riguardano soprattutto il latte e lolio. Attivit connesse atipiche. Sono particolari le attivit di bonifica e di agriturismo. Per lagriturismo si molto discusso ribadendo il principio della complementarit, ovvero limprenditore agriturista per essere assoggettato al regime degli imprenditori agricoli deve svolgere lattivit turistica a latere di quella agricola, e questultima deve sempre essere prevalente. Ci sono stati casi di attivit agrituristiche in nascita che poi hanno relegato ad un ruolo marginale la coltura del fondo. IMPRESE COMMERCIALI.

2195 sono soggette allobbligo delliscrizione nel registro delle imprese .. Si ha lattivit industriale quando i fattori immessi nel ciclo produttivo alla fine del processo lavorativo non sono pi identificabili e distinguibili lun laltro. In realt questa distinzione giurisprudenziale deve essere espressa dal punto di vista funzionale, altrimenti il panettone domestico avrebbe il requisito altri beni industriali non lavrebbero. Nel distinguere le imprese agricole da quelle commerciali, si avrebbe una sacca residuale dimpresa che vengono definite civili. Il CB per evitare problemi normativi suggerisce di identificare con precisione limpresa agricola, tutte le altre poi saranno identificate come commerciali. Riguardo la voce del 2195 sullintermediario di beni e servizi, la giurisprudenza copiosissima di sentenze diversificate sul ruolo del farmacista, che a volte definito libero professionista, altre imprenditore commerciale dotato di particolare licenza. Le attivit ausiliarie alle precedenti sono quelle di deposito agenzia, spedizione. A questo punto pare evidente che la razio quella di isolare dalla totalit delle imprese quelle agricole, identificare cos quelle commerciali, ed identificarle dal processo industriale a quelli distributivi finali. L'articolo 2083 identifica invece il piccolo imprenditore specificandoli in coltivatori diretti del fondo, artigiani, piccoli commercianti, esercitanti attivit professionali collaiuto al massimo dei propri familiari, questi tutti non sono tenuti alliscrizione al registro delle imprese e non sono assoggettai alle procedure concorsuali. I piccoli imprenditori venivano inquadrati pure dall'articolo 1 co.2 l. fallimento, poi ritenuta incostituzionale in quanto il limite meramente quantitativo che identificava il picco imprenditore era insufficiente ad identificarlo, basti pensare alle imprese logistiche i cui investimenti erano minimi e permettevano grossi introiti. IMPRESA ARTIGIANA: Vista espressamente come elemento che identifica il piccolo imprenditore, era ben disciplinata dalla norma del 1956, questa nel dettaglio andava ad identificare lartigiano ed era valevole ai fini civilistici. Colla novellazione del 1985 intitolata alle agevolazioni fiscali per le imprese artigiane, la figura artigiana si allarga a dismisura e vengono considerate imprese artigiane quelle con un numero di dipendenti non superiore a 60 unit, permesso lutilizzo dei semilavorati, pu limpresa essere costituita pure in forma societaria. Il problema sapere se gli artigiano uscenti dalla legge del 1986 sono gli stessi del codice civile, ovvero se i requisiti della legge sono validi ai fini civilistici. La Corte costituzionale ha ribadito che invero non ci sono contrasti, ma nel senso che la prevalenza del lavoro proprio e della famiglia deve esserci anche nella legge di agevolazione fiscale allartigianato. IMPRESA FAMILIARE. (art. 230bis) Sono considerati familiari il coniuge, i parenti entro il terzo grado, gli affini entro il secondo. Se i familiari prestano lavoro nellimpresa, per questi si ha particolare tutela, pure restando la forma imprenditoriale unica e non societaria, imprenditore resta comunque chi ha organizzato lattivit. I familiari hanno diritto al mantenimento, e agli utili salvo che non siano presenti diversi rapporti, come limpresa coniugale.

Nelle decisioni su atti ordinari dellimpresa il potere resta tutto allimprenditore, nel caso invece di atti straordinari, questo obbligato a sentire il parere dei familiari pure non essendo obbligato allattuazione. Gli atti straordinari compiuti senza il parere dei familiari o in loro dissenso hanno nei confronti degli ultimi soggetti efficacia obbligatoria. Impresa e lavoro autonomo Problemi nel definire ed inquadrare il lavoro autonomo in quanto alcuni lo considerano attivit imprenditoriale o meglio attivit svolta dal piccolo imprenditore in quanto c lorganizzazione del lavoro proprio. IN realt fallace questa definizione in quanto ci si organizza per conto proprio e non per conto dimpresa, e la stessa lettera del 2083 parlando della prevalenza del lavoro proprio e della propria famiglia, lascia intendere che devono esserci anche elementi capitalistici, pure se poveri in quanto c la prevalenza del lavoro, che per danno ununicit al processo dimpresa. Se si volesse accettare la logica di chi vede il lavoratore autonomo imprenditore, il requisito dellorganizzazione del 2082 diventerebbe un pseudo-requisito. Per aversi unattivit dimpresa occorre la c.d. eteroorganizzazione. Economicit dellattivit A volte il fine teleologico dellimpresa, lattivit produttiva, stato confuso colleconomicit della stessa. In realt questo concetto deve essere autonomo dallattivit produttivo ed quello che economicamente distingue limpresa di produzione da quella di erogazione. Il requisito di economicit deve permettere allimprenditore di coprire nel lungo periodo i costi per mezzo dei ricavi. Qualora non ci fosse il principio delleconomicit nell'attivit produttiva non si potrebbe parlare di attivit di impresa. Attivit dimpresa e scopo di lucro Requisiti ex lege per avere impresa sono leconomicit lorganizzazione, la professionalit. Ci si chiede se lo scopo di lucro sia essenziale ad inquadrare la figura dellimprenditore. E necessario cogliere che essendo nel nostro sistema concepite imprese pubbliche e private, lessenza dellistituto nella parte normativa che accomuna le due figure, ed nella fattispecie il lucro oggettivo, cio leconomicit dellimpresa, e non il lucro soggettivo, ovvero il surplus del pareggio. LO stesso pensiero vale pure per le societ cooperative dove il lucro soggettivo si concretizza in un minore prezzo dei beni e servizi da acquistarsi allinterno della coop. Limprenditore per conto proprio Alcuni esponenti della dottrina ritengono che colui che produce per soddisfare direttamente i propri bisogni non imprenditore, che la produzione deve essere finalizzata allo scambio. In realt la risposta quella contraria in quanto nel 2082 espressamente prevista limpresa finalizzata al consumo proprio senza lo scambio, inoltre il CB fa notare che in pratica le figure di imprenditori per conto proprio sono pochissime, infatti gi facendo distinzioni sulla personalit giuridica delle societ cooperative nn si pu prospettare una impresa per conto proprio, come non lo lo scambio tra organismi autonomi di uno stesso ente pubblico.

Potrebbe invece esserla la costruzione di un immobile in economia, cio non destinato alla vendita, e CB fa notare che il problema non sussiste, in quanto lo status di imprenditore edile si ha colla costruzione a prescindere dalluso che se ne far dellimmobile. Il problema dellimpresa illecita E difficile e problematica la procedura di inquadramento dellattivit dimpresa illecita. In particolare controversa lattribuzione dello status di imprenditore a chi lo esercita derogando i principi generali dellordinamento. Il fatto che bisogna pur sempre tutelare i terzi che possono benissimo avere concluso cogli imprenditori illeciti contratti puliti. A questo punto occorre distinguere imprese illegale ed imprese immorali. Sono illecite le imprese che hanno carenza di requisiti amministrativi pure avendo per oggetto attivit meritevoli di tutela, come il negozio aperto senza autorizzazione. E nivee immorale limpresa che per oggetto la produzione di beni o servizi che vanno contro le normative, droga, gestione della prostituzione. Impresa e professioni intellettuali Le professioni intellettuali pure essendo escluse dallo statuto dellimpresa, si desume dal 2238 sono soggetti alle norme che disciplinano il lavoro nellimpresa. Nella societ attuale, vista lorganizzazione che si trova in alcuni studi professionali, si potrebbe sostenere che lesclusione dei professionisti dallattivit dimpresa sia una libera scelta del legislatore. Le imprese pubbliche Lo stato e glia altri enti pubblici territoriali possono svolgere attivit dimpresa 41 e 43 Cost. IMPRESE ORGANO Stato ed enti pubblici territoriali possono svolgere attivit dimpresa costituendo imprese autonome nelle decisioni e nella contabilit. In questi casi lattivit dimpresa secondaria rispetto ai fini istituzionali dellente pubblico,. Esempi di imprese organo sono lazienda autonoma poste e telegrafi e le aziende municipalizzate erogatrici di servizi pubblici. ENTI PUBBLICI ECONOMICI La P.A pu istituire ad enti di diritto pubblico in cui compito istituzionale quello dellesercizio dellattivit dimpresa. Questi enti pubblici economici fino ai primi anni 9 costituivano il cuore dellimpresa pubblica e che poi si sono avviate verso al privatizzazione. SOCIETA A PARTECIPAZIONE STATALE Altre volte lo stato pu istituire imprese di diritto privato attraverso la partecipazione in societ per azioni. Nel caso di societ a partecipazione statale si segue la norma del diritto privato pur quando la totalit delle azioni siano in mano allo stato. Invece per quanto riguarda gli enti pubblici economici e le imprese organo la disciplina dettata 2093,2201,2221.

Il 2212 detta che gli enti pubblici economici sono assoggettai allo statuto dellimprenditore, e se del caso dellimprenditore commerciale, collesclusione dellassoggettabilit al fallimento e delle procedure minori sostituite dalla liquidazione coatta amministrativa. Non ci sono di contro dati normativi per la limitazione nellapplicazione dello statuto dellimprenditore commerciale per le imprese organo. Il 2093 pure rinviando la disciplina delle imprese organo al libro quinto dove contenuto lo statuto commerciale, dice che queste sono esonerate alliscrizione nel registro delle imprese, obbligo previsto per le imprese pubbliche. Attivit commerciale delle associazioni e fondazioni Le associazioni riconosciute o meno e le fondazioni, qualora svolgano altre attivit con metodologia e requisiti previste dal 2082, sono da considerarsi imprese, sia che lattivit imprenditoriale sia lessenza che laccessorio dellassociazione, limportante che venga seguito un metodo economico che pu coesistere collo scopo ideale dellimpresa. Parte della dottrina ritiene che larticolo 2201 dellesonero degli enti pubblici non economici alla registrazione, vada applicato pure per le associazioni e le fondazioni, cosa che nega il CB vista lanaliticit della norma.

LACQUISTO DELLA QUALITA DI IMPRENDITORE


Pu sembrare facile parlare dimprenditore, ma gi pensando che lessere additati con tale status fa nascere il rapporto della persona collo statuto generale, si capisce che poi meno agevole, in quanto il 2082 pure essendo sovrabbondante riguardo la definizione di imprenditore tace sul momento in cui si diviene, cosa occorre fare, oltre ad essere per diventarlo. A LIMPUTAZIONE DELLATTIVITA DIMPRESA Esercizio diretto dellattivit dimpresa Per limputazione degli atti dimpresa vige nellordinamento nostrano il principio della spendita del nome, cio soggetto allo statuto dellimpresa solo chi ha dato dati sufficienti alla riconoscibilit dellimpresa per il traffico giuridico. Dunque se agevole individuare il soggetto diretto dellimpresa e riconoscere i suoi atti, non lo altrettanto in casi diversi. Si potrebbe parlare del mandato con e senza rappresentanza. Nel caso di mandato con rappresentanza il mandatario agisce in nome e per conto del mandante, e tutti i negozi giuridici sono imputabili allultimo menzionato, mentre se il mandato senza rappresentanza, tutti i negozi conclusi restano imputabili al mandatario. Nel caso di rappresentanza volontaria o legale, comunque resta il rappresentato imprenditore, pure se i suoi poteri decisori sono limitati nei confronti del rappresentante, il caso pure dei genitori che curano limpresa del figlio minore, imprenditore resta sempre il figlio minore. Esercizio indiretto dellattivit dimpresa. La teoria dellimprenditore occulto Capita che ai fini prettamente formali, nellattivit dimpresa, imprenditori siano o persone fisiche nullatenenti o s.p.a di comodato o detichetta e che a monte di queste figure ci sia un imprenditore occulto. Secondo il principio della spendita del nome in caso di fallimento il soggetto passivo del procedimento sia colui che ha speso il nome nei traffici

commerciali, e che di norma nel caso ora prospettato una persona senza patrimonio alcuno. La mancata riscossione di crediti da parte dei creditori, che a loro volta sono imprenditori, pu creare en questi dissesti pericolosi, ci si chiede allora come intervenire nei confronti dellimprenditore occulto, del dominus. Si spinti a derogare il principio della spendita, considerando lattivit dimpresa cosa ben diversa dal mandato senza rappresentanza, per cui i creditori in caso di fallimento di imprenditore palese possono secondo alcuni essere ristorati da dominus, secondo altri pi spinti possono chiedere il fallimento del dominus. Altri giuristi, prendendo spunto dalla disciplina sulle societ di persone, hanno carpito il principio di queste che vede inscindibilit del potere dalla responsabilit, per cui pure non condividendo lipotesi del fallimento del dominus, accettano che questo debba pagare i debiti da lui in realt non onorati. Altra teoria molto importante quella di Bigiavi, la c.d. teoria dellimprenditore occulto, che parte dal fallimento del socio occulto della societ palese norma del 147 co.2 l. fallimentare. Questa norma per analogia si pu estendere anche ai soci che hanno occultato una societ, cio si parla di socio occulta di societ occulta. Lanalogia si motiva per il fatto che tra le ipotesi di socio occulto di societ palese e di socio occulto di societ occulta si sia un mera differenza quantitativa e nientaltro. Da questo principio ne deriva la responsabilit di chiunque palesemente o occultamente domini una impresa. Da qui discende anche la responsabilit del socio tiranno che non potrebbe essere soggetto a fallimento ex 2362 perch non unico titolare della compagine, ma che continuamente viola i principi del diritto societario operando confusioni tra i patrimoni. Bigiavi ancora tratta della responsabilit illimitata dei soci sovrani che pure rispettando il diritto societario , di fatto domini limpresa possedendo il pacchetto di controllo. Il ragionamento di Bigiavi secondo CB non corretto. Critica. Limputazione dei debiti dimpresa Le tesi esposte sullimputazione dellattivit dimpresa, si fondano su due criteri: - uno formale della spendita del nome - uno sostanziale del potere di direzione Il criterio formale errato pure se non condivisibile che ci possa utilizzare il solo criterio formale, in quanto nessuna norma, del codice civile o della legge fallimentare che sia, permette di chiamare a rispondere un soggetto che non sia il palese imprenditore. La disciplina societaria ad esempio, dice si che il socio amministratore nelle societ di persone non pu limitare la propria responsabilit, ma nemmeno vero che lillimitatezza di responsabilit sia legata in maniera indissociabile la potere di gestione. Tant vero che nelle societ n.c. tutti i soci rispondono in modo illimitato, anche se pu stabilirsi che non tutti abbiano la gestione dellimpresa. La legge fallimentare che la giurisprudenza utilizza pure per il fallimento del socio occulto (147), per fare questo utilizza una doppia analogia. Dallipotesi regolata del socio occulto in societ palese, pi che accettabile lestensione, in quanto la societ esiste, si nasconde solo il reale numero di soci, si passa per analogia al fallimenti di soci occulti di societ occulta, e poi ancora per analogia si passa al fallimento dellimprenditore occulto. Il 147 vuole secondo CB dichiarare il fallimento anche del socio che non pubblico, per mai di chi socio non lo per niente, fenomeno che si ha collapplicazione della doppia analogia.

Nel caso di socio occulto/socio palese infatti manca proprio la societ, in quanto il socio palese mandatario senza rappresentanza del dominus. In ultima formula possiamo affermare che lunico principio per limputazione dellattivit dimpresa il criterio formale della spendita del nome, che pecca a volte di essere retto da indici probatori certi, dunque il dominio di fatto non condizione necessaria per limputazione di status imprenditoriale o per il fallimento del dominus. Inoltre, scavando pi profondamente del danno che possono avere i creditori terzi dellimprenditore palese, pur vero che questi nel concludere laffare hanno comunque fatto affidamento solo sul suo capitale non essendo a conoscenza del dominus, e pure c da dire che se si accanissero contro il dominus, i creditori personali di questultimo sarebbero disagiati in quanto non erano a conoscenza di attivit imprenditoriale di questi. Una tecnica per reprimere gli abusi Partendo dal fatto che il dominio di fatto su unimpresa o una societ non comporta automaticamente allequazione dominio di fatto responsabilit illimitata- potenziale fallimento, tra le varie tecniche giuridiche per reprimere gli abusi delle posizioni delle persone fisiche allinterno di societ di capitali o di persone che siano, la pi corretta quella c.d. dellimpresa fiancheggiatrice. Tale tecnica, a partire dai tipici comportamenti del socio tiranno, qualora vi siano i requisiti del 2082, considera lattivit di questo come impresa a latere dellimpresa o della societ in cui fa da tiranno, per cui per le sue azioni allinterno dellimpresa fiancheggiatrice, pu essere imputato al fallimento, il caso pi eclatante dellapplicazione di questo principio la sentenza del foro di Roma del 3-7-82 che dichiara il fallimento di tre fratelli soci di 158 societ di capitale dichiarate fallite. B - INIZIO E FINE DELLIMPRESA. Linizio dellimpresa La qualit dimprenditore si acquista quando si inizia ad operare come tali, dunque non come una volata che serviva la formalit della matricula mercatorum, Questo quanto pacificamente affermato in dottrina e giurisprudenza per le persone fisiche che svolgono unimpresa. Il problema diviene controverso invece per le societ, in quanto la maggior parte della dottrina e della giurisprudenza ritengono per questa la superfluit dellinizio dellimpresa ad atti di questa propria, e che necessaria e sufficiente la pubblicit della societ per imputargli attivit dimpresa. CB ritiene erroneo tutto questo in quanto il 2082 fa riferimento per limputazione non alla programmatica attivit dimpresa, ma a quella reale, di conseguenza anche per le societ si deve parlare dimpresa quando lesercitino. C CAPACITA E IMPRESA LA SE
CAPACIT DI ESERCIZIO DIMPRESA SI ASSUME COLLA CAPACIT COMPLETA DI AGIRE, QUINDI COL RAGGIUNGIEMNTO DELL AMAGGIORE ET. IL MINORE IRESCE CON RAGGIRI A CONCLUDERE UNA PSEUDO IMPRESA, QUESTO PURE NON ESSENDO POI CHIAMATO IMPRENDITORE, CONSERVER GLI EFFETTI CO I TERZI.

OLTRE

LINCAPACIT

LINCOMPATIBILIT

COLLESERCIZIO

DIMPRESA

DA

PARTE

DI

ALCUNE

FIGURE

PROFESSIONALI, COME GLI IMPIEGATI

CIVILI DELLO STATO, NOTAI, AVVOCATI, E LA COMUNQUE ATTIVIT

IMPRENDITORIALE NON COMPORTA LANNULLAMENTO DI QUESTA, MA SANZIONI AMMINISTRATIVE ALLE FIGURE PREDETTE ED AGGRAVAMENTI PENALE NEL CASO DI BANCAROTTA ART

219 L. FALLIMENTO.

IMPRESA COMMERCIALE DELLINCAPACE Minore ed interdetto = incapace Inabilitato e minore emancipato = limitatamente incapace Il nostro ordinamento prevede la conduzione dimpresa in nome e per conto di un incapace (interdetto o minore) o da parte di soggetti limitatamente incapaci (inabilitato e minore emancipato). Per fare questo prevista una normativa generale per le imprese agricole che rimanda in tutto e per tutto al diritto comune, e speciale per le imprese commerciali che derogano al compimento di atti giuridici da parte dellincapace. La differenza sostanziale tra incapaci e parzialmente incapaci e che gli atti dei primi vengono compiuti dai rappresentanti legali (genitori o tutori) per conto ed in nome dei primi, mentre i parzialmente incapaci svolgono in proprio i negozi ma sotto sorveglianza dei curatori. Il patrimonio degli incapaci sottoposto ad un controllo tale da rendere automatici gli atti di ordinaria amministrazione per i rappresentanti legali in modo da conservare ed arricchire il patrimonio, mentre gli atti di straordinaria amministrazione devono per essere compiuti recare palese vantaggio economico e devono essere autorizzati dallautorit giudiziale uno alla volta, lo stesso discorso vale per i limitatamente incapaci. tuttavia poco agevole questa disciplina in quanto la ratio sembra essere quella di volere evitare che l patrimonio del soggetto incapace non debba correre rischi, contraddizione in termini allimpresa, ed pure poco agevole distinguere gli atti di ordinaria da quelli di straordinaria amministrazione, soprattutto per la celerit che occorre negli affari imprenditoriali. Allora la norma vieta linizio di nuova attivit per questi soggetti meno che per il minore emancipato , analizzando caso per caso si ha : I minori In nessun caso consentito linizio di nuova impresa commerciale in nome e nellinteresse del minore , quando questo acquisti a vario titolo la titolarit dellimpresa, la conduzione con discrezioni diverse verr effettuata del genitore 320, o dal tutore 370, sempre previa autorizzazione dal tribunale, che pu nello stallo decisionale promuovere lesercizio provvisorio dellimpresa per la sua fisiologica continuazione. Avvenuta lautorizzazione definitiva il rappresentante legale del minore, genitore o tutore che sia, esercita a prescindere dallordinariet o meno degli atti tutti i negozi tipici dellimpresa commerciale, occorrer autorizzazione solo per quegli atti che non sono in sintonia colla conduzione dellimpresa (vendita immobili strumentali allimpresa). Interdetto. Vale la stessa disciplina del minore 424, lautorizzazione alla continuazione pu valere anche per esercizio di impresa commerciale dello interdetto prima dellatto che lo giudicasse tale. Inabilitato Linabilitato un soggetto la cui capacit di agire limitata ai soli atti di ordinaria amministrazione. La sua posizione per lesercizio dimpresa parificata a quella dellincapace, pure se agisce autonomamente ma collapprovazione del curatore,.

Gli atti di straordinaria amministrazione devono essere presi di concerto col curatore, e talvolta il tribunale pu dare concessione agli atti dopo la nomina di un institore scelto dallo stesso inabilitato. Minore emancipato. Lart 397 prevede per il minore emancipato anche linizio di attivit dimpresa , sempre previa autorizzazione dal tribunale. Con lautorizzazione il minore ha la piena capacit di agire senza lassistenza del curatore, compiendo anche gli atti che eccedono la straordinaria amministrazione. I provvedimenti autorizzativi del tribunale e gli atti che revocano lo status di imprenditore sono soggetti alliscrizione nel registro delle imprese, dunque colliscrizione lincapace assume diritti ed obblighi dellimprenditore commerciale. Il fallimento del minore e dellinterdetto comunque sollevano problemi soprattutto morali in quanto la legge fallimentare procura una dicitura sulle incapacit personali nonch sanzioni penali, e non certo corretto fare cadere queste situazione giuridiche sul minore in quanto pure essendo lui imprenditore, di fatto la gestione del tutore o del genitore. possibile comunque sollevare il minore dal fallimento e farlo cadere sui suoi rappresentanti pure se non imprenditori utilizzando il 227 fall che tratta del fallimento dellinstitore facendo leva sulla posizione di piena discrezionalit di questo allinterno dellimpresa, tanto da farlo considerare alter ego dellimprenditore. Per quanto riguarda invece le capacit personali del fallito minore, resteranno intaccate e provocheranno lesclusione dalla professione di avvocato, di dottore commercialista, agente di cambio, etc, in quanto pure dichiarando falliti in qualche maniera gli institori, sui registri dei falliti andr il minore.

LO STATUTO DELLIMPRENDITORE COMMERCIALE.


A - LA PUBBLICITA LEGALE La pubblicit delle imprese commerciali E una esigenza risentita per gli operatori economici quella di avere giuste informazioni sulle parti con cui contrarranno, ed proprio questa la funzione della pubblicit legale delle imprese commerciali. Questa funzione doveva essere esercitata dal registro delle imprese previsto dal codice del 1942 e doveva eliminare la disorganizzata pubblicit del codice del 1882. In realt il registro delle imprese andato in funzione solo agli inizi del 1997, e la disciplina transitoria in vigore fino ad allora era ugualmente rovinosa, in quanto il compito della pubblicit veniva assolto colliscrizione alla cancelleria dei tribunali, ed era prevista solo per le imprese non piccole, poi le spa e le societ cooperative doveva oltre questo adempimento pubblicitario iscriversi pure al BUSARL e BUSC, e tutte le imprese dovevano anche essere iscritte al registro ditte delle camere di commercio, comprese le piccole imprese. Col riordino della disciplina, in effetti col vigore del registro delle imprese, tutto stato omogeneizzato, e col riordino delle camere di commercio, primo passo verso lattuazione del registro avuto agli inizi del 1997 c pi ordine. Inoltre il decreto del ministro Bersani dal 1/10/1997 ha abolito lobbligo del BUSARL e del BUSC., in maniera che anche per le societ unico strumento per pubblicit legale liscrizione al registro delle imprese, iscrizione dovuta a titolo di pubblicit notizia anche alle piccole imprese. Le novit portate collattuazione del registro sono essenzialmente tre:

1) lattuale registro non pi come da codice solo strumento di pubblicit, ma anche strumento di informazione sullorganizzazione e composizione delleconomia (da qui lobbligo di iscrizione anche delle piccole imprese, degli agricoltori, degli artigiani) 2) il registro tenuto dalle camere di commercio 3) il registro tenuto con tecniche informatiche per uninformazione tempestiva e su scala nazionale. Il registro delle imprese Il registro istituito con DpR 581/95. Lufficio del registro delle imprese istituito presso ciascuna camera di commercio , diretto da un dirigente di questo ufficio scelto dalla giunta , che a sua volta controllato dal presidente del tribunale del capoluogo. Il registro articolato in una sezione ordinaria e pi sezioni speciali. Nella sezione ordinaria devono iscriversi tutte le imprese per le quali liscrizione produce effetti di pubblicit legale, non sono solo quelli previsti dalle norme codicistiche, sono infatti tenuti alliscrizione nella sezione ordinaria: - imprenditori commerciali non piccoli - le societ tranne quelle semplici, pure se no svolgono attivit commerciale - i consorzi fra imprenditori con attivit esterna - i GEIE - gli enti pubblici con attivit unica o prevalente commerciale - le societ straniere che hanno in Italia sede dei loro affari o che svolgono prevalentemente affari in Italia. Nelle sezioni speciali vanno ad iscriversi tutti gli imprenditori che prima della riforma 580/93 erano esonerati, e che con tale riforma liscrizione assume la forma di pubblicit notizia, vale a dire: gli imprenditori agricoli i piccoli imprenditori le societ semplici, In altra ed ulteriori sezione speciale vanno poi iscritti gli artigiani che sono gi iscritti nellalbo loro dedicato. Importante da ricordare come da CB e Maras che gli artigiani non qualificabili come piccoli imprenditori vanno iscritti oltre che nella sezione speciale, anche in quella ordinaria. Gli atti da iscriversi sono tutti quelli necessari a fare riconoscere allesterno limpresa e latto costitutivo se si tratta di societ, ovviamente tutte le modifiche vanno iscritte. Liscrizione si ha su domanda dellinteressato art.11 dpr 581/95, oppure dufficio se limprenditore non vi ha provveduto. In ambo le fattispecie lUfficio del Registro delle imprese tenuto a controllare la validit formale e sostanziale delliscrizione, mentre vi sono dubbi sul controllo che deve fare sulla validit dellatto. Liscrizione deve avvenire entro dieci giorni dalla protocollazione della domanda, e si concretizza collinserimento dei dati in un DB informatico. Contro il provvedimento di non iscrizione, ci si pu opporre entro giorni al giudice del registro che provvede con decreto, contro il decreto di questo ci si pu appellare al tribunale. Linosservanza delliscrizione comporta sanzioni amministrative pecuniarie e altre sanzioni indirette come lesclusione dal concordato preventivo e dallamministrazione controllata. Gli effetti delliscrizione, di contro, variano a secondo che questa avvenga nella sezione ordinaria o quelle speciali.

Liscrizione ordinaria oltre ad avere effetti di pubblicit legale pu avere efficacia dichiarativa, costitutiva o normativa. Normalmente liscrizione ha efficacia dichiarativa, cio strumento di conoscenza (di pubblicit legale) dei fatti dellimpresa, e lignoranza dei fatti iscritti nel registro da parte dei terzi non li giustifica. Oltre alla pubblicit legale limprenditore pu utilizzare anche la pubblicit di fatto per avvisare di cambiamenti organizzativi i terzi (ad esempio spedendo lettere dettagliate sui cambiamenti). I fatti iscritti sono opponibili a chiunque dal momento delliscrizione, c.d. efficacia positiva immediata, mentre i fatti omessi alla registrazione non sono opponibili se non comunicati con altra pubblicit di fatto, c.d. efficacia negativa. In altri casi, sempre tassativamente previsti, liscrizione al registro ha effetti pi significativi, il caso dunque dellefficacia costitutiva delliscrizione, che pu essere totale quando si ha tra i terzi e fra le parti, ovvero parziale solo nei confronti di terzi. A titolo desempio ha efficacia costitutiva totale liscrizione nel registro delle Spa, che prima giuridicamente non esisteva, mentre ha effetto costitutivo parziale, cio verso i soli terzi, la deliberazione di diminuzione di capitale sociale per esuberanza (art. 2445). Efficacia normativa. E il caso in cui pure non avendo efficacia costitutiva liscrizione, fondamentale per assoggettare liscrivente a particolare discipline, come il caso di snc, che se non registrate pure esistono in forma irregolare, con la conseguente pi penosa posizione dei soci. Liscrizione nelle sezioni speciali solo mezzo di conoscenza anagrafica, dunque la pubblicit deve comunque essere fatta con mezzi pi adatti per lopponibilit ai terzi. La pubblicit delle societ di capitali e delle cooperative Fino al 1 ottobre 1997 erano ancora in esistenza il BUSARL ed il BUSC, pure se ormai inutili vista la pubblicit in maniera telematica del registro delle imprese, per cui tale pubblicit era oppia ed inutile. Deroghe, poche ma importantissime restano, infatti per le sole societ di capitali, lopponibilit dei fatti iscritti non immediata, ma cade dopo quindici giorni dalliscrizione. Inoltre per le societ di capitali e cooperative, in alcuni casi, come le convocazione dellassemblea, mezzo pubblicitario rester le gazzetta ufficiale e non il registro delle imprese. B - LE SCRITTURE CONTABILI. Lobbligo di tenuta delle scritture contabili. Le scritture contabili sono lo strumento che ha limprenditore per controllare diacronicamente e sincronicamente landamento della sua gestione, e di principio dunque sono strumenti di cui limprenditore volontariamente dovrebbe farne luso, tuttavia c la previsione dellobbligo legislativo ex 2214 codice civile. Riguardo la tenuta del 2214 la dottrina divisa in tre parti, la prima promossa da Ferri ritiene che il legislatore ha imposta tale obbligo per fare si che limprenditore possa vigilare sulla sua gestione e sui suoi dipendenti, una seconda parte, quella di Galgano invece, suppone che lobbligo ci sia per tutelare interessi alieni, privati e pubblici, ed una terza parte, Nigro che ritiene sterile il discorso in quanto si tutelano tutte le parti senza nessuna eccezione. Le scritture contabili obbligatorie. Regolarit e controllo

La scelta del legislatore che al 2214 sancisce lobbligo di tipo misto pi che apprezzabile. La norma prevede infatti lobbligo della tenuta dei libri che a secondo del tipo, della dimensione e del dislocamento dellimpresa saranno utili alla ricostruzione degli accadimento aziendali. Sono previsti tuttavia come obbligo in primis il libro giornale ed il libro degli inventari. Il libro giornale, 2216, un registro cronologico e analitico, dove le operazione dovrebbero essere registrate mano a mano che accadono, norma questa presa leggermente e tollerata come presa in quanto nulla vieta di effettuare le registrazioni raggruppandole tra di loro ed in tempi diversi, sempre per tenendo conto dei principi della buona contabilit. Il libro degli inventari invece di tipo periodico sistematico, va compilato allinizio dellesercizio di impresa e poi ogni anno successivo. Essendo lo scopo del libro degli inventari quello di rendere evidente la situazione patrimoniale dellimprenditore, deve perci comprendere anche la situazione economica e patrimoniale di questo estranee allesercizio di impresa. Linventario si chiude collo stato patrimoniale ed il conto economico. Per quanto riguarda le spa, la redazione del bilancio analiticamente disciplinata dagli articoli 2423-2435 cod civ. e la dottrina ritiene che tali principi vengano estesi al bilancio in generale. Le altre scritture che si devono tenere a secondo della dimensione e del tipo di impresa potrebbero essere : il libro mastro, non cronologico ma sistemico in cui le operazione vanno raggruppate per tipologia il libro cassa che registra le entrate e le uscite di contante o assimilati libro magazzino per la contabilit di magazzino il libro fidi per le banche il libro dei sinistri per le imprese assicuratrici libri imposte da legislazione tributaria ed infortunistica Linosservanza di tenuta di questi libri supplementari ma comunque obbligatori, non sanzionata, in quanto soprattutto in sede fallimentare, tollerando la disattenzione, il dettato normativo si ritiene assolto e rispettato colla tenuta del solo libro giornale e del libro degli inventari pi la corrispondenza, che ex 220 devono essere conservati per 10 anni. Di principio le scritture contabili devono rispettare formalit estrinseche come la bollatura e la numerazione di ogni pagine, e formalit intrinseche, le norme cio della buona contabilit. Controlli particolari sulla tenuta delle scritture contabili sono fatte per le Spa dalle societ di revisione, dpr 136/75). Le sanzioni civili per la mancata tenuta delle scritture contabili sono di tipo eventuale ed indiretto, infatti limprenditore non pu utilizzare la contabilit come prova a suo favore, non pu essere ammesso al concordato preventivo, etc.

I SEGNI DISTINTIVI
Fra le variate strategie di differenziazione dei prodotti quelli che pi importano, tanto che regolati da legge sono il marchio linsegna e la ditta. A. La ditta La ditta il nome sotto cui limprenditore esercita limpresa mentre linsegna il nome ed il simbolo dellazienda. La ditta deve essere necessariamente costituita anche dal cognome o dalla sigla dellimprenditore, mentre laltra parte pu anche essere di pura fantasia, sempre che il nome non induca allinganno il consumatore. Lonere della differenziazione della ditta ex 2564 difficoltoso vista lassenza del registro delle imprese fino al 1990. Larticolo 2565 disciplina la trasferibilit della ditta in capo ad altre persone, la c.d. ditta derivata. B. linsegna Per linsegna si applicano come 2568 le regole della ditta, pure potendo variare con maggiore liberta non avendo nessuna limitazione propria, solo quella generica delloriginalit. Per mezzo di pratiche e contratti commerciali integrati come il franchising, sempre pi importanza sta assumendo il ruolo dellinsegna. C. I marchi dimpresa in generale, lacquisto del diritto del marchio. La funzione del marchio, comunque esso sia costituito, quella di collegare un bene o un servizio allimpresa da cui derivano. Lacquisto del titolo di esclusivit nellutilizzazione del marchia si acquista per registrazione e deposito del marchio o per uso di fatto del segno. Il diritto di utilizzazione dura dieci anni colla possibilit di rinnovo alla scadenza art.4 l. marchio 1992. Qualora non si procedi alla registrazione del marchio, per detenerne lesclusivit occorre dimostrare un uso di fatto cio dimostrare che limprenditore intenda utilizzarlo come segno distintivo dei suoi prodotti e servizi, fatto che pu aversi ad esempio colla pubblicit.Essendo la funzione del marchio quella di rendere riconoscibili dei prodotti, contiene in maniera intrinseca la dfn di impresa, da qui il divieto di chiederne lutilizzazione ai non imprenditori fino alla riforma del 92.Larticolo 22 della l. marchio infatti contiene lutilizzazione indiretta del marchio, cio si considera sufficiente ai fini della registrazione anche un uso indiretto da parte di imprenditori che sia controllanti dellimpresa.Cos anche si legittima il possesso del marchio da chi imprenditore non lo .

OPERE DELLINGEGNO. INVENZIONI INDUSTRIALI


La tutela del diritto dautore: oggetto e contenuto. Larticolo 2575 e 1 della legge sulla tutela dellautore considerano costituenti di tale diritto le scienze, letteratura, arte figurativa, teatro e cinematografia in qualsiasi modo e forma espressiva. Per quanto riguarda le opere di ingegno e le invenzioni si deve distinguere tra poteri riconducibili alla tutela della personalit che sono irrinunciabili, imprescrittibili e intrasmissibili, e poteri riconducibili alla sfera patrimoniale dei soggetti interessati ai diritti. I diritti economici, patrimoniali, durano per la vita dellautore e per cinquantanni dalla scomparsa , ed in questo caso spettano agli aventi titolo per atti inter vivos o mortis causa. I contratti tipici di utilizzazione del diritto economico di autore ledizione, con cui si cede alleditore il diritto di utilizzazione, e i contratti di esecuzione o rappresentazione per le opere musicali e teatrali. Talune fattispecie protette, quali larte applicata e i programmi per calcolatore. Larte applicata alle creazioni industriali la strada che limprenditore scegli di percorrere per reagire alla standardizzazione della produzione in serie, dunque che utilizza per differenziare i propri prodotti.La normativa sul diritto dautore considera comprendenti in questa disciplina i designer industriali, arte applicata allindustria, qualora il contenuto artistico sia scindibile dal prodotto industriale, e per scindibile si voluto intendere la qualit artistica che concettualmente si pu scindere dalloggetto materiale, per cui qualora vi siano tali requisiti il diritto sullopera viene tutelato alla pari di quelli statutariamente previsti dalla legge come pittura, disegno e scultura.

LAZIENDA
Impresa, imprenditore e azienda 2555 c.c. Lazienda il complesso dei beni organizzati dallimprenditore per lesercizio dellimpresa.Dallarticolo 2082 risulta imprenditore chi professionalmente esercita unattivit organizzata economica al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi.Norma questa che deve essere letta contiguamente al 2555 per quanto riguarda lorganizzazione dei fattori produttivi, ovvero tutto quanto strumentale allimprenditore ed a lui esogeno per svolgere lattivit dellimpresa, infatti lazienda non come la professionalit endogena alla persona fisica o giuridica che svolge lattivit imprenditoriale.Inoltre la nozione di azienda indispensabile a permettere una legge di circolazione nellattivit dimpresa, essendo lazienda strumento mutabile della produzione. Il rapporto fra le nozione di impresa e di azienda -la nozione di azienda nel codice civile italiano. Anche se vanto dogmatico di taluni, la distinzione tra impresa e azienda proprio per la legge di circolazione di questultima deve essere vista per motivi pratici, essendo lazienda non componente separata dellimpresa, ma autonoma ed interna a questa. Una delle tesi migliori di distinzione delle due entit era quella di trovare nella stessa realt oggettiva un aspetto dinamico nellimprenditorialit, ed uno statico nellazienda, peccando per, nel considerare la ricerca dei mezzi per acquisizione dellazienda, c.d. atti di organizzazione, quali gi atti dimpresa.

Proprio per questo non ci si deve stupire per avere nellinterno della nostra legislazione confusione tra nozioni di cui 2082 e 2555, esempio larticolo 2557 sullalienazione dellazienda, che vieta la concorrenza dunque attivit dimpresa e non lazienda. Lavviamento dimpresa. Lazienda linsieme di beni eterogenei che solo grazie allimprenditore ed alle sue doti vengono fatti combaciare per il fine della produzione, e proprio la capacit di adesione dellimprenditore dei vari elementi materiali ed immateriali, mobili ed immobili, fungibili o meno, creano una plusvalenza rispetto agli stessi beni non utilizzati ed organizzati al fine produttivo. Tale plusvalenza rappresenta lavviamento dellimpresa. Inoltre deve essere superata la nozione duplice dellavviamento in oggettivo e soggettivo, in quanto sempre riconducibili allintuito affaristico dellimprenditore, e di convesso dovrebbe essere rinforzata la distinzione tra beni capaci di produrre ricchezza anche dopo il trasferimento o meno. Il valore economico dellavviamento viene riconosciuto dallarticolo 2424 stato patrimoniale in quanto una posta dellattivo ad esso destinato ed inoltre dallart. 34 della L. 392/78 dellequo canone che attribuisce al conduttore in caso di cessazione del rapporto di locazione, nel caso che questo sia per usi commerciali, unindennit da parte del locatore per la perdita dellavviamento. I beni costituenti lazienda. Il concetto di azienda il metodo per disciplinare il trasferimento dei beni organizzati allimpresa da parte dellimprenditore. Nella lettera dellarticolo 2555 sembra che vi siano compresa solo i beni definiti come da articolo 810, anche se una parte della dottrina vuole fare rientrare tra questi anche i diritti intercorrenti tra lazienda e lambiente circostante a questa. Per quanto riguarda i rapporti di lavoro subordinato, vengono questi trasferiti per forza di legge in capo allacquirente, mentre per gli altri tipi di contratti, pure essendo automatico il passaggio, possibile per volont delle parti che non avvenga. Dunque affinch avvenga realmente la traslazione dazienda occorre che le parti no abbiano escluso dal passaggio tutti quei rapporti che permettono la funzionalit fisiologico dellazienda, c.d. contratti aziendali. Le teorie relative alla natura giuridica dellazienda. Lazienda a seconda dei casi pu essere ritrovata in pochi o parecchi elementi dellimpresa. Tra questi elementi si devono riconoscere quelli strutturali. Una volta individuati questi, la dottrina si propaga in due direzioni di scuola, una atomistica, laltra unitaria nella quale prevale la tesi universalistica. La prima scuola di pensiero considera tanti diritti reali e di godimenti da parte dellimprenditore quanti sono i beni costituenti lazienda, mentre la teoria universalistica considera lazienda un unico bene e la sottopone dunque alla legge di circolazione della universalit dei beni ex 816 c.c. Questa scuola comunque da escludere visto che la rubrica delluniversalit dei beni recita che alluniversalit rientrano bei della stessa persona proprietaria, caratteristica senza dubbio assente nellazienda, i cui beni a vari titoli possono configurarsi legati da rapporto giuridico collimprenditore. Il trasferimento dellazienda : contenuto e forma. Affinch si abbia trasferimento a titolo pieno o a titolo di godimento di unazienda secondo gli articoli 2556 ss c.c necessario che al trasferimento siano inclusi tutti i beni che

permettano di intraprendere unattivit dimpresa, altrimenti non si avr la fattispecie di cessione dazienda, bens di cessione di beni aziendali. Inoltre i beni trasferiti a titolo dimpresa non devono essere enucleati un per uno, basta infatti che siano indispensabili allattivit dimpresa per essere considerati trasferiti allazienda, mentre qualora non siano ceduti, e sempre che non siano indispensabili, devono essere elencati analiticamente. Per quanto riguarda le forme da rispettare per la validit lo stesso 2556 sancisce che ai fini probatori per le imprese collobbligo di iscrizione, i contratti di cessione e di costituzione di diritti di godimento sullazienda, devono essere provati colla forma scritta, mentre per la validit dellalienazione devono essere rispettati i requisiti dei singoli beni trasferiti, c.d. teoria atomistica. Da ricordare chela legge 310/93 ha reso effettivo il regime pubblicitario contemplato dal 2556. Il divieto di concorrenza. Larticolo 2557 dispone del divieto di concorrenza nel caso di cessione, fitto o usufrutto dellazienda da parte dellalienante per tutta la durata del contratto in caso di affitto ed usufrutto o per cinque anni consecutivi dallatto traslativo per il caso di cessione. La lettera dellarticolo dunque considera lecita lattivit non in forma dimpresa, dunque occasionale dello stesso tipo, ed ancora si pensa lecito, sempre che ne fosse a conoscenza lacquirente, il prosegui dellattivit sviabile di clientela, anche in forma organizzata di imprese gi possedute dallalienante prime della cessione a qualunque titolo essa sia. E invece considerata illecita lattivit dimpresa svolta dallalienante in caso di azienda gi funzionante ceduta a lui per atto inter vivos o mortis causa avvenuti dopo lalienazione. Il motivo del divieto di concorrenza da ricercarsi nel principio secondo il quale chi aliena un qualche cosa non ha su di esso nessun diritto , e lattivit concorrenziale deve essere a tutti gli effetti considerata rimpossesso, in questo caso, di clienti, inoltre evidente che nella vendita, lavviamento rappresenti un surplus per lalienante rispetto alla mera addizione dei valori dei beni aziendali ceduti, per cui, visto che lacquirente ha sborsato una cifra a titolo di avviamento, deve pretendere dal dante causa un comportamento che faccia appieno godere la struttura ora in suo possesso (dellacquirente). Talune ipotesi controverse di applicazione del divieto. Il presupposto della somma pagata dallacquirente a titolo di avviamento dellimpresa, permette la non applicabilit del divieto del 2557 qualora dai contratti risultasse esplicitamente la non corrispensione di questo elemento. Il principio dettato della norma rende questa applicabile talora in via diretta, altre in via analogica anche a questi casi: - Alienazione di azienda non ancora utilizzata dallalienante. Avviene che le attivit di organizzazione dellimpresa, hanno di per se intrinseche la dimensione dellimprenditorialit, considerata in alcuni testi economici la quarta dopo , terra, lavoro, capitale, dunque nella cessione gi deve essere compreso il prezzo per lavviamento. - Vendita coattiva dellazienda. Pure non potendo essere inquadrato come venditore il fallito che vede cedersi lazienda dal curatore fallimentare, deve comunque difendersi il diritto dellacquirente ad esercitare e

godere pienamente del proprio acquisto, anche perch non detto che non possa recare fastidi concorrenziali lalienante coattivo dellazienda. - Assegnazione di azienda in sede di divisione. In caso di successione ereditaria di azienda, scioglimento di comunione di azienda o liquidazione di societ, per lo stesso fatto che oggetto lazienda e non i beni aziendali, deve ritenersi palese la volont di rimanere integro il valore di avviamento. La successione nei "contratti stipulati per lesercizio dellazienda". Larticolo 2558 prescrive che salvo patto contrario, lacquirente dellazienda subentra a pieno titolo e automaticamente nei contratti per lesercizio dellazienda. A questo punto la tutela del terzo ceduto non viene considerata, infatti cade larticolo 1406a tutela di questo che subordina la cessione del contratto alla sua volont. Pure essendo il terzo tutelato dallo stesso 2558 che prevede il diritto di recesso entro tre mesi dai contratti per lesercizio dellazienda qualora vi sia la giusta causa, c comunque meno tutela in primo proprio perch lonere della prova a carico del ceduto, ed inoltre si tratta di vera e propria risoluzione contrattuale non essendo possibile ai senso del 2557 la continuazione del contratto in capo allalienante. I contratti aventi carattere personale. Lultimo comma del 2558 prevede linapplicabilit dellautomatismo di trasmissione dei contratti aventi carattere personale. Nellinquadrare questa tipologia di contratti risultano due filoni principali, uno considerante la norma a difesa degli interessi del terzo, considerando i contratti personali quelli intuitus personae, ove cio rilevante la persona obbligata nel contratto, dove dunque la figura della persona oggettivamente impossibile, esempio lopera dintelletto e artistica. Laltro filone, concettualmente contrapposto con questo, vede la ratio a difesa dellimprenditore entrante in azienda, e riguarda in particolare i contratti a carattere personalissimo quale la scelta delle consulenze aziendali. Levoluzione del primo filone porta a non considerare contratti personali tutti quelli intuite personae, per cui la selezione porta sempre pi ad avvicinare le scelte che si farebbero nei due filoni pure rimanendo sempre di concetti diversi. Inoltre la scelta viene fatta sempre con criteri oggettivi, per cui limprenditore sceglier sempre la persona pi adatta alle mansioni che dovr svolgere. La sorte dei crediti dei debiti relativi allazienda ceduta. Gli articoli 2559 e 2560 riguardano lopponibilit dei crediti e dei debiti senza per disciplinare i rapporti tra cedente ed acquirente. La dottrina in proposito divisa in due, c una parte che considera automatico il trasferimento delle pendenze, laltra invece lopposto. La cessione dei crediti secondo il 2559 efficace quando viene il trasferimento iscritto nel registro delle imprese, dunque soluzione inapplicata fino al 93 colla 310, e questa cessione aveva efficacia anche in caso di mancata notifica al ceduto o della sua accettazione. Il comma secondo 2556 prevede a favore dei creditori dellimprenditore alienante una eccezionale solidariet tra acquirente e cedente per i debiti aziendali risultanti dai libri obbligatori contabili. Larticolo di norma generale 1273 prevede, e qui applicabile che lalienante non liberato dai debiti anteriori alla cessione se non vi consenso dei creditori. Discosta dalla disciplina generale larticolo 2112 modificato da l.428/90 secondo la quale lacquirente solidamente responsabile col cedente dei crediti che il lavoratore dipendente aveva al tempo del trasferimento. Lacquirente pu liberare laltra parte secondo i modi degli articoli 410 e 411 cpc.

Lusufrutto e laffitto dellazienda. Molto trattato laspetto dellusufrutto dellazienda allarticolo 2561 e dellaffitto al 2562 dove si rimanda allusufrutto. Il problema nel contemperare la conservazione organica dellazienda e lefficacia della struttura, dunque la conservazione del valore di avviamento in capo allusufruttuario. Da qui gli obblighi di conservare la ditta dellazienda e di non mutare strutturalmente lazienda. In caso di mancato rispetto secondo larticolo 1015 sar responsabile lusufruttuario per abuso del suo diritto. Visto che fisiologico in un arco di tempo consistente le variazioni di beni funzionali allazienda, la differenza di questi riscontrata dallinizio dellusufrutto o dellaffitto, fino alla cessazione, risultante dai libri dinventario, saranno regolati in danaro.

II volume di Campobasso. Diritto societario.


Il sistema legislativo. Le societ come recita il 2247 sono contratti tra due o pi persone conferenti beni o servizi per lo svolgimento di unattivit dimpresa collintento di dividerne gli utili. Pur essendo otto i tipi societari presenti nel nostro ordinamento, il 2247 rappresenta il fulcro dellintera disciplina, il contratto societario. Il contratto di societ. E un contratto che rientra nella pi ampia fattispecie dei contratti associativi o con comunione di scopo, dove come osserva Graziani, il fenomeno che soddisfa le parti unico, lesercizio in comune di unattivit economica, a differenza di altre tipologie contrattuali dove ogni part soddisfatta per una peculiarit diversa del contratto. nei contratti associativi ciascuna parte che vi partecipa non obbligata in linea di principio a conferire beni in una qualit o quantit determinata, in quanto non c un principio di corrispettivit tra gli associati del contratto, e di contro tutti i conferimenti vanno a svolgere una funzione comune di finanziamento allattivit produttiva. Il contratto associativo plurilaterale ed aperto Il contratto associativo, e quello di societ in particolare, contratto che disciplina lorganizzazi0ne futura, per cui i conferimenti non sono altro che la struttura iniziale del contratto, che situazione strumentale e non finale del rapporto tra i soci contraenti.

Ora visto che c questa distinzione tra i contratti tout court ed i contratti associativi, ne deriva che per gli ultimi c una disciplina speciale , in particolare per quanto riguarda la nullit, annullabilit, risoluzione, inadempimento e sopravvenuta impossibilit agli obblighi, questi toccano solo la parte viziata e non tutto il contratto associativo. I conferimenti. Le societ abbiamo gi detto sono riconducibili ai contratti associativi, a distinguere la societ da altri contratti della stessa tipologia, la coesistenza dei seguenti elementi: conferimento dei soci esercizio in comune dellattivit economica (c.d. scopo mezzo)

ripartizione dei potenziali utili (c.d. scopo fine o elemento teleologico)

LA funzione dei conferimenti di dotare la neo nata impresa di un capitale di rischio iniziale per lattuazione della stessa. Ogni socio col proprio conferimento deputa in maniera stabile il proprio patrimonio allesercizio dimpresa andando in contro alla non remunerazione se mancano gli utili, alla de capitalizzazione del proprio investimento se ci sono perdite, oppure alla remunerazione in caso di utili societari. Riguardo la natura dei conferimenti, la norma generale dettata dallarticolo 2247 che dichiara che ogni bene o servizio pu entrare tra il ventaglio dei conferimenti , dunque ogni cosa suscettibile di valutazione economica , anche se poi ci sono deroghe evidenti per le societ di capitali e cooperative. Riguardo ai conferimenti occorre distinguere : Patrimonio sociale e capitale sociale. Il patrimonio sociale definito come il complesso delle situazioni giuridiche attive e passive che fanno capo alla societ, in particolare costituito dai conferimenti eseguiti o promessi dei soci. Il patrimonio sociale non unentit fissa, ma mutevole sia qualitativamente che quantitativamente in funzione delle gestione ordinaria della societ. La quantizzazione del patrimonio sociale attraverso il calcolo del patrimonio netto, data dalla differenza tra attivit e passivit ed calcolato ogni anno attraverso la redazione del bilancio desercizio. Secondo il 2740, lattivo patrimoniale del patrimonio sociale la garanzia generica dei creditori societari. Tale garanzia esclusiva nel caso di societ dotata di personalit giuridica, principale se societ a responsabilit illimitata dei soci. Il capitale sociale nominale invece un valore storico, dato allatto costitutivo della societ come insieme delle valutazione dei conferimenti versati o sottoscritti, e tale valore cambia solo da modificazione dellatto costitutivo dove pu aumentare per nuovi conferimenti o ridursi per perdite subite. Il capitale sociale nominale svolge funzioni vincolistiche ed organizzative. Ha una funzione vincolistica in quanto il capitale sociale nominale la parte di attivit patrimoniale che i soci non possono disporre, la parte dei conferimenti che sono destinati a perdurare in questa situazione, e che non pu essere ripartita. La ripartizione si potr avere solo quanto il patrimonio netto (attivit meno passivit, supera lammontare del capitale sociale. Il capitale sociale indica una parte ideale del patrimonio netto non distribuibile (c.d. capitale reale), infatti il capitale sociale nominale iscritto tra passivit del bilancio insieme ai debiti. Il capitale sociale nominale svolge anche una funzione organizzativa.

Anche se a differenza del patrimonio sociale, il capitale sociale nominale una cifra numerica, molto importanti sono le funzioni organizzative che da questo ne discendono. Il capitale sociale un metro per la determinazione del bilancio desercizio, infatti siamo di fronte ad utili dimpresa se le attivit superano le passivit societarie, e tra queste deve comprendersi anche il capitale sociale nominale, solo e solamente se c eccedenza si potranno avere ripartizione degli utili. Limitatamente alle societ di capitali, il capitale sociale nominale attribuisce i poteri amministrativi ai soci in funzione della quota da loro versati per entrare in societ. Lesercizio in comune dellattivit economica. Il secondo elemento distintivo il contratto di societ dallinsieme dei caratteri associativi lesercizio in comune di un0attivit economica, attivit che a tutti gli effetti deve dunque essere dimpresa. Fissare i mini oggettivi per limputazione dellattivit produttiva in comune arduo, viste pure le differenze nellamministrazione societarie dapprima tra societ di capitali e di persone, poi allinterno delle stesse due famiglie. La ratio dovrebbe essere quella dellesistenza di un risultato economico comune, cio imputabile prima che ai soci singoli, alla loro pluralit, alla societ stessa. Come il CB fa notare mai pu essere considerata societ quella tra due persone che acquistano un camion per sbrigare affari distinti, dove lacquisto del camion solo una sinergia sui beni strumentali di due singole imprese. Deve essere il modo di svolgersi dellattivit a farla identificare come imputabile a pi persone ci deve cio essere la comunione nei rischi dellattivit e soprattutto nella gestio. Lo svolgimento di unattivit in comune permette di distinguere lassociazione in partecipazione dal contratto di societ. Nellassociazione in partecipazione, 2549 lassociante attribuisce allassociato una partecipazione agli utili dimpresa di uno o pi affari dietro corrispettivo di un apporto monetario. Dalla lettera del 2549 si evince che comunque lattivit dimpresa svolta dal solo imprenditore e lunico potere che ha lassociato visto che soggetto al rischio della perdita del suo apporto 2553, di controllare sulla gestione dellimpresa, 2552 co.2. Societ e impresa. Le societ occasionali. Generalmente lattivit della societ presenta coesistenti la professionalit e lorganizzazione, tale da fare dire che la societ svolge unattivit dimpresa. Ne deriva che la societ titolare i unimpresa collettiva ed soggetta alla disciplina dellimpresa, in particolare se una societ commerciale soggetta al fallimento. Ci si chiede se per possibile la figura di societ senza impresa, in particolare come ci si comporta di fronte alle societ occasionali e le societ fra professionisti. L'articolo 2247 richiede che la societ abbia carattere organizzativo ma non parla certo di professionalit, ovvero della prevalenza della specie su altre forme remunerative previsto proprio dal 2082.

Dunque legittimo pensare che lattivit economica in comune pure se non professionale pu far nascere una societ occasionale, a cui sar applicata la disciplina societaria ma non quella dellimpresa, e nel caso di impresa commerciale non sar soggetta al fallimento. Essendo pi analitici ed obiettivi bisogna distinguere tre casi: a) quando si svolge un unico atto in comunione non si ha n impresa n societ. b) Lo svolgimento di un singolo affare complesso porta alla costituzione di societ e di impresa c) Societ senza impresa, vera e propria societ occasionale, che meramente residuale dalle altre due ipotesi per cui ai fini pratici difficile da condurre una tale situazione, a cui si ripete si applicher la disciplina della societ ma non quella dimpresa, il caso prospettato da CB della raccolta in pianta di un partita di agrumi svolta da due persone. Le societ fra professionisti. L'attivit dei professionisti intellettuali unattivit economica produttrice di servizi intellettuali, ma non considerata attivit dimpresa, per cui una societ tra professionisti intellettuali darebbe origine ad unaltra societ senza impresa. Comunque controversa la possibilit della costituzione di societ fra professionisti. Vedendo larticolo 2232 c.d. si nota che i professionisti intellettuali devono svolgere personalmente gli incarichi affidatigli . Inoltre la l. 1815/39 dice che le persone dotate di idonei titoli che si associano per lesercizio della professione, nella denominazione del loro ufficio non possono usare nessun titolo societario, ma la dicitura studio tecnico, legale, etc, seguita dai titoli idonei e dai nomi dei professionisti associati (art.1). Larticolo 2 dice che vietato costituire sotto qualsiasi forma figure diverse da quelle del primo articolo, anche per consulenze a titolo gratuito. Ci si chiede se il combinato normativo sopra esposto a fare considerare in maniera inderogabile la forma di societ tra professionisti intellettuali. Il primo passo da fare per dare una risposta quello di distinguere le societ tra professionisti da altre forme associative che non ricadono nel combinato 2232 c.c., l.1815/39, partiamo da queste. Lincarico congiunto, dato a due professionisti non certo configurabile come societ fra questi in quanto lincarico plurimo e personale. Le attivit sono distinte ma possono pure essere di sussidio lun laltra, limportante che la responsabilit cade su persone e non su societ da queste costituite. Societ di mezzi, e quella societ costituita tra professionisti per acquistare unimpresa in cui ognuno di loro socio, ma eserciteranno allinterno di questa impresa lincarico personalmente, tutti gli affari saranno da lui portai a termine in conto proprio.

La societ attuata al fine di ripartire il costo ed il prezzo dei mezzi. Societ di servizi imprenditoriali, una forma dove nella societ compaiono professionisti intellettuali, ma la loro funzione strumentale e servente al fine ultimo della societ, che sar un servizio che non si identifica con nessun elemento essenziale tipico delle professioni protette, lesempio tipico delle societ di servizi imprenditoriali la societ di engineering. In questo tipo societario, normalmente spa, il lavoro del professionista ingegnere o architetto solo una parte del pi complesso risultato finale, che meglio identificabile come contratto di appalto di servizi anzich contratto di opera intellettuale. Lo stesso discorso vale per le societ di elaborazione elettronica di dati contabili, non potendosi identificare in questo lavoro quello tipico dei dottori commercialisti e dei ragionieri. La stessa tipologia di societ potrebbe essere per le societ di revisione contabile istituite con l . 136/75 che hanno lo scopo di certificare i bilanci di societ quotate in borsa o al ristretto. Il compito di tale societ non si esaurisce nella professione tipica dei dottori commercialisti e dei ragionieri in quanto il loro scopo era gi evidente nel legislatore del 39 che li definiva come societ che si propongono sotto forma di impresa, di assicurare lorganizzazione e la revisione contabile di aziende.. Lo stesso vale per i CAAF, il cui fine non quello delle professioni di d.c. o rag, ma il dare il visto di conformit alle dichiarazioni tributarie o di agevolare nella compilazione dei modelli contabili gli utenti. Tuttavia il problema non sembra in questo caso risolto in quanto i professionisti non possono essere soci delle societ CAAF. Tornando al discorso delle societ fra professionisti vere e proprie Sarebbero considerate tali le societ tra professionisti costituita nellintento di operare proprio la professione, per cui visto che gli obblighi sarebbero allora assunti dalla societ, si andrebbe contro il combinato 2232 c.c. L. 1515/39. LA dottrina tende a distinguere le professioni protette, quelle cio che per lesercizio bisogna iscriversi in particolari ruoli o albi, e professioni nn protette. Per le protette si rigidi a considerare inconcepibile la forma societaria, e quando con deroga esplicita la si ammetta, solo in forma di societ di persone in maniera da tenere distinte le personalit giuridica dellimpresa da quella propria del socio, mentre per le professioni non protette si tollera la forma societaria anche in spa, esempio di professioni non protette sono gli esperti di ricerche di mercato e gli agenti pubblicitari. Secondo il CB nessuna deroga ci deve essere al principio che vieta la forma societaria per le professioni protette, anche se ritiene giusto, in via prospettica, che il 1515/39 non imponga nessun ostacolo assoluto. Il CB giustifica la sua tesi nel fatto che elemento essenziale delineato dal 2232 la personalit dellopera prestata, requisito che verrebbe annacquato per interposto istituto, quello della societ, infatti le obbligazioni verrebbero assunte da questa, e non dalle persone dei soci.

Per quanto riguarda invece le professioni non protette, chiarisce CB, si ammette pure la forma societaria, ad esempio per gli esperti di ricerche di mercato, ma nello stesso istante della costituzione cadrebbero i requisiti del 2232 e conseguentemente anche latteggiamento di favore del 2238, cio non si verrebbe pi considerati prestatori di contratti dintelletto ma imprenditori, con la relativa assoggettabilit a tale disciplina. Lo scopo fine delle societ. Pure se il 2247 prevede come unico scopo delle societ quello della divisione degli utili , non questo lunico motivo che spinge le persone a concludere un contratto di societ. Infatti dividendo il lucro normalmente detto in lucro oggettivo e lucro soggettivo, si intendere per il primo il lucro derivante dallattivit della societ e che resta in questa per perseguire lo scopo consortile o mutualistico, per la seconda il lucro propriamente detto, quello derivante dalla partecipazione agli utili. In fine dunque la societ sempre persegue uno scopo egoistico , a volte riscontrabile nello scopo mutualistico o consortile, laltro al lucro soggettivo.

Societ ed associazioni. La differenziazione tra societ ed associazioni del primo libro del codice civile devono essere individuate nell0 scopo fine dellistituto. per le societ a differenza delle associazioni , lattivit positivamente indicata nel codice, ed lo scopo egoistico (mutualistico, consortile, lucrativo che sia), e deve essere svolto almeno col principio delleconomicit lo scopo fine delle associazioni del primo libro codice civile invece leterodestinazione , infatti degli articoli 24,31 e 37 si desume che le associazioni sono enti a scopo ideale o altruistico.

Conseguenza che un gruppo associativo quando opera producendo e devolvendo gratuitamente o con prezzi politici la sua opera, si configura unimpresa collettiva ma non una societ. Anche per quando si opera con metodo economico o lucrativo, ed istituzionalmente (come da statuto), i proventi vengono devoluti si resta nel campo delle associazioni e non delle societ, dunque lelemento distintivo deve essere lautodestinazione per le societ, leterodestinazione per le associazioni. Ci si pone la problematica della costituzione in societ, in spa, delle associazioni, se insomma le associazioni pure conservando i requisiti del 24,31,37 possono costituirsi come spa. Non un mero problema dottrinario, ma pratico, in quanto le associazioni sono sottoposte per avere personalit giuridica ad un iter pi complesso che per le spa, dunque la tendenza di costituirsi in spa e dichiarare nello statuto uno scopo mutualistico, consortile, o lucrativo, di fatto muoversi poi in altra direzione, quella idealistica delle associazioni, il che pure se meritevole illecito.

Una parte della dottrina minoritaria ma importante come Santini, delineando il percorso della disciplina societaria dal 1942 ad oggi, ha osservato che la spa ora solo modello organizzativo che pu essere utilizzato per qualsiasi motivo si voglia, dunque avalla lipotesi di associazioni costituite in spa. Il sistema codicistico non offre la derogabilit statutaria, tra i dati non certo decisivo larticolo 2332 che tra gli elementi che annullano la spa non menziona la mancanza dello scopo do lucro, e pure se nelle societ consortili 2615 ter esplicitamente si accetta lo scopo non lucrativo, questo lungi dallessere considerato scopo non economico. La legislazione speciale pi volte ha istituito societ senza scopo di lucro n oggettivo n soggettivo, perseguenti interessi pubblici ed antitetiche col principio delleconomicit. Nelle societ senza scopo di lucro soggettivo vanno annoverate quelle sportive regolate da l. 91/81, tale legge impone ai gruppi sportivi di costituirsi come spa o srl, e di reinvestire in societ tutti i proventi agonistici e non, inoltre anche in sede di liquidazione, ai soci va rimborsato solo il valore nominale della partecipazione, gli utili vanno invece devoluti al CONI, art.13 co.2. Pure essendo non poche le societ senza scopo di lucro, saranno comunque un numerus clausus, sempre e solo quelle previste da legge, non prevista la forma societaria per le associazioni, scoglio eludibile dichiarando alla costituzione della societ lo scopo di lucro e non dichiarando nellatto costitutivo clausole che impediscano la divisione degli utili tra i soci. Sui rimedi di questa simulazione Maras prospetta la nullit della costituzione per simulazione. Societ e comunione. Nella societ il patrimonio (beni in comune ai soci), hanno funzione servente rispetto lattivit dimpresa. Lorganizzazione di gruppo ha i pi ampi poteri sul disporre del patrimonio sociale. Di contro Nella comunione il rapporto beni attivit sinverte. Lattivit svolge funzione servente nei confronti dei beni, lattivit si attua per garantire il migliore godimento individuale (diretto se esercitato da comproprietari, indiretto se da altri). Il legislatore stabilisce allarticolo 2248 che la comunione costituita o mantenuta al solo scopo di godimento di una o pi cose regolata dal titolo vii libro iii. La societ un contratto che regola lattivit in comune di unimpresa, mentre la comunione una situazione giuridica che sorge quando pi persone sono titolari di un diritto di propriet o altro diritto reale sullo stesso bene. Differenziare le due figure sono nellessenza lautonomia patrimoniale delle societ, che anche atteggiandosi in diversa maniera tra le diverse societ esiste sempre, e la mancanza di questautonomia nella comunione. Per le societ, infatti: il contratto non pu essere sciolto unilateralmente

il socio non pu servirsi del patrimonio sociale per fatti estranei alla societ i creditori personali dei soci non possono accanirsi sul patrimonio sociale.

Il tutto non vero per la comunione. LA ratio individuabile nel non distogliere i beni strumentali allimpresa al fine di non collassarla, proprio per questo sono considerate illegittime le societ di mero godimento, mentre sono del tutto consentite le societ dove coesistono godimento di beni conferiti e creazione ex novo di beni e servizi. Ne consegue che del tutto illegittima la societ immobiliare di comodo, societ dove i soci conferiscono immobili dichiarando nellatto costitutivo come oggetto sociale la compravendita, cosa che di fatto non avviene, ed il solo scopo quello di sottoporre gli immobili ai regimi tributari agevolati per le imprese e di sottoporli ad un regime particolarmente vantaggioso in sede di applicazione dellimposta di successione, tale fenomeno presente in maniera copiosa difficile da verificare, Maras prospetta la nullit per simulazione. Non da considerarsi invece illecita la societ dove i soci pure conferendo immobili, organizzano il lavoro in maniera pi complessa, come la societ alberghiera. Societ e comunione dimpresa. Considerando per assunto di trovarci di fronte a : societ in presenza di un fine produttivo di servizi o beni ex novo di comunione se c il mero godimento e dunque la conservazione di quanto allinizio conferito, difficile in casi pi complessi regolarsi su quale disciplina orientarci, in particolare quando il godimento di alcuni beni presuppone unattivit dimpresa, produttiva come potrebbe essere un fondo rustico od un esercizio commerciale. Lutilizzazione tra pi persone di beni destinati ad uno scopo produttivo per se stessi, determina linstaurarsi di un rapporto societario per facta concludentia , o si resta nel campo della comunione in quanto la stessa natura della cosa che implica unattivit produttiva ?. Tenendo presente che lesercizio in comune di unattivit dimpresa non mai di mero godimento, ed solo il mero godimento che larticolo 2248 rimanda al regime patrimoniale del titolo vii libro iii del cod. civ. , bisogna distinguere caso per caso se ci si trova dinnanzi a godimento o societ per facta concludentia, cio societ di fatto equiparabili alle societ in nome collettivo non registrate. In fin dei conti a fare da scriminante deve essere lattivit in comune dimpresa, dato che per assunto ami pu essere di godimento come gi detto. Il CB porge in esempio la gestione di una sala cinematografica, quando due persone di concerto lacquistano (comunione volontaria di azienda), e la fittano a terzi, limpresa sar svolta dagli ultimi.

Quando la stessa azienda di prima viene gestita in maniera ciclica ed alternata dai due proprietari, si avr il c.d. godimento turnario, ed essendo limpresa svolta individualmente, non si avr societ. Allorquando i due proprietari decideranno di gestirla in comune la sala cinematografica, pure non compiendo nessun atto formale, si avr per facta concludentia una societ di fatto. Un esempio tipico di societ di fatti si ha quando pi figli ereditano lazienda paterna avendo la figura della comunione incidentale e proseguono in comune lattivit. Requisito necessario e sufficiente perch la comunione volontaria o accidentale che sia si trasformi in societ di fatto e che i comproprietari si servano dei beni oggetto della comunione per lesercizio di unattivit dimpresa in comune. Una parte minoritaria della dottrina ha obiettato che elemento del contratto di societ ex 2247 laccordo tra le parti in merito ai conferimenti sociali, e tale accordo qualora non ci fosse permette lutilizzazione in comune dellattivit dimpresa pur non costituendo una societ. Questaffermazione minoritaria porterebbe ad ammettere unimpresa collettiva, cio pi persone utilizzano quanto disposto in godimento senza avere unautonomia patrimoniale propria delle societ. CB obietta che come c la societ per facta concludentia, questo fenomeno si atteggia pure per i conferimenti, e loperare con i beni in godimento comporta lautomatica accettazione dei conferimenti che in origine erano per godimento come conferimento societario.

Limpresa coniugale. Pure essendo preclusa allautonomia privata listituzione di unimpresa collettiva sena propria autonomia patrimoniale (cio societ), il legislatore del 75 colla riforma del diritto di famiglia introduce limpresa coniugale allarticolo 177 lettera d. Il 177 lettera d, prevede che entrano a fare parte della comunione dei beni anche le imprese costituite dai coniugi dopo il matrimonio, limpresa coniugale certamente impresa collettiva, ed i coniugi se esplicitamente richiesto, possono anche gestire la loro impresa in forma societaria. In silenzio allimpresa coniugale si applica la disciplina della comunione dei beni sia sulla gestione che per quanto riguarda il regime patrimoniale. Larticolo 186 dichiara che i creditori dellimpresa possono avvalersi anche sul patrimonio in comune diverso da quello dellazienda ma senza nessuna preferenza su questi ultimi rispetto ai beni aziendali. Larticolo 190 dichiara che i creditori dellimpresa possono accanirsi anche sul patrimonio fuori comunione (personale) dei coniugi ma nella misura non superiore al 50% del credito ed esclusivamente in via sussidiaria al patrimonio aziendale, ed a quello in comune ai coniugi ma non aziendale.

Larticolo 189 .2 invece prevede che i creditori particolari dei coniugi possono avvalersi anche sui beni della comunione (aziendale o meno), ma solo nella misura della quota spettante al loro creditore e sempre in via sussidiaria. Larticolo 191 sancisce la particolarit dello scioglimento della comunione aziendale. Il CB fa notare che ci troviamo di fronte ad una figura diversa dallordinario dove lesercizio di unimpresa collettiva non da vita ad unautonomia patrimoniale societaria, e va contro ai tentativi di giuristi di fare sparire le deroghe ai princpi del diritto societario trovandosi di fronte ad una societ di fatto.

Tipi di societ
Nozione. Classificazioni. Lattivit di societ ha procedure diverse da quelle delle imprese individuali, diversi sono i problemi inerenti lorganizzazione, diversi sono i problemi riguardanti i rapporti coi terzi alla societ. I contratti societari definiti dal nostro ordinamento sono otto: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) societ semplice societ in accomandita semplice societ in nome collettivo societ per azioni societ a responsabilit limitata societ in accomandita per azioni societ cooperative mutue assicuratrici.

Le distinzioni atte dal legislatore permette di dividere in diversi gruppi le societ. I distinzione. Scopo istituzionale delle societ, dunque avremo societ col fine di lucro e societ mutualistiche. II distinzione, da farsi nellambito delle societ lucrative, ed quella basata sulla natura dellattivit esercitabile, la distinzione societ semplice, per cui solo le attivit non commerciali possono aversi, e liscrizione nel registro delle imprese, per le ss da poco previsto ha lo scopo della pubblicit notizia, e le rimanenti societ a scopo lucrativo, la cui iscrizione ha effetto di pubblicit legale. III distinzione, societ dotate e non dotate di personalit giuridica, quelle per azioni e quelle cooperative, non la hanno le societ di persone. Personalit giuridica ed autonomia patrimoniale delle societ. Larticolo 77 del codice di commercio del 1882 definiva i tre modelli societari di allora (snc, societ in accomandita e societ anonima) alla stessa stregua come enti collettivi distinti dalle persone dei soci. Il codice del 1942 invece attribuisce alle societ di capitali la personalit giuridica, alle societ di persone invece pur negandogliela d autonomia patrimoniale. CB precisa che personalit giuridica ed autonomia patrimoniale sono indice che nel nostro ordinamento pure se in maniera diversa, lintento quello creare condizioni di diritto privato tendenti alla diffusione delle societ. Le motivazioni a tale forma sono : 1) buona tutela dei creditori delle societ 2) incentivi che facciano propendere liniziativa economica alle forme societarie. I creditori sociali sono meglio tutelati dei creditori personali dei soci, di contro lordinamento permette ai soci di creare un diaframma tra il patrimonio sociale e quello personale.

Il duplice avvenimento nelle societ di capitali si attua col riconoscimento a questa di una personalit giuridica, dunque piena e perfetta autonomia privata, la societ in alterit delle persone dei soci. La soggettivit delle societ di persone. Pure negando formalmente la personalit giuridica alle societ di persone, dunque non creando un centro autonomo dimputazione giuridica, c la tutela dei creditori sociali da una parte, e lincentivazione di costituirsi in societ dallaltra colla creazione di una disciplina che rende autonomo il patrimonio sociale da quello personale dei soci., infatti: a) i creditori personali dei soci non possono aggredire il patrimonio sociale per soddisfarsi b) i creditori sociali non possono aggredire direttamente il patrimonio personale dei soci illimitatamente responsabili, prima devono soddisfarsi sul patrimonio sociale e dopo avere escusso senza ristorarsi, potranno agire sul patrimonio delle persone dei soci. Dunque la responsabilit dei soci comunque sussidiaria a quella della societ, c.d. beneficium excussions. Sul fatto del patrimonio, di una comunque certa autonomia relativa delle societ di persone, non ci sono dubbi, invece i problemi restano attorno i soggetti di diritto, se considerare le societ di persone come una plurales mercatores o meno, cio imputare tutti gli atti alla stessa societ. Il CB dice che il problema deve ritenersi superato alla luce degli artt. 2266 la societ acquista diritti ed assume obblighi per mezzo dei soci che ne hanno la rappresentanza 2659 che stabilisce che la trascrizione degli acquisti immobiliari effettuata anche per le societ di persone, colla ragione sociale. Allentrata in vigore del codice unificato del 1942 , dove da una parte non veniva riconosciuta la personalit giuridica alle societ di persone (2498), dallaltra si concedeva loro qualcosa di estremamente simile (2266), si possono considerare giuste le eccezioni mosse da chi sosteneva che tutte le societ avessero ancora personalit giuridica, in particolare : - i beni sociali delle societ di persone sono della stessa e non in compropriet speciale tra i soci - le obbligazioni della societ non sono dei soci, i soci sono per garanti di queste - limprenditore la societ. Dunque a limite bisogna dire di trovarsi di fronte a soggetto collettivo non personificato. Tipi di societ ed autonomia privata. La scelta di un tipo societario tra gli otto previsti nel nostro ordinamento, se ci sono i requisiti , a piena discrezione delle persone che poi sottoscriveranno il contratto. In caso di ipotesi di contratto del 2247, e di non altra identificazione contrattuale, la societ cos generata sar di tipo semplice se esercente attivit non commerciale, invece una collettiva se lattivit svolta di tipo commerciale, 2249.

Queste figure societarie sono dette di regime residuale, infatti pattuendo un contratto di societ, se non s nessuna altra formulazione tra i contraenti, dunque manca la duplice lista dei soci per le societ in accomandita, e liter per la costituzione di spa , non essendo semplice poich lattivit commerciale, avremo una snc. Essendo i contratti di societ in numerus clausus, lautonomia privata viene in parte limitata, si pu per porre rimedio colle clausole atipiche , potendo i modelli legislativi in qualche modo essere adattati alle singole fattispecie. In linea del tutto generale si pu dire che elementi cogenti alle tipologie societarie sono le responsabilit verso lesterno e nella gestio. Accorti dellincompatibilit di una clausola atipica, questa sar sottoposta allistituto della nullit della stessa , 1419. Invece del tutto imprevisti la figura della societ atipica, questo perch, trattandosi di societ che hanno dunque a che fare collesterno, si deve tutelare il terzo dal potenziale regime atipico della rappresentanza della societ non contemplata nellordinamento. Dunque vige il principio della certezza nei traffici giuridici. Diverse dalle clausole atipiche sono i patti parasociali, accordi presi da taluni soci al momento della costituzione, o posteriormente a questa, di assumere certi atteggiamenti non contemplati nellatto costitutivo, per cui si possono avere sindacati di voto, quando si sceglie per chi votare, e voteranno tutti quelli del patto parasociale, oppure sindacati di blocco, ci si obbliga a non vendere le partecipazione per mantenere omogenea della compagine. I patti parasociali, non essendo disciplinati nella costituzione societaria, hanno solo effetti obbligatori tra gli associati ai patti. Contratto di societ e organizzazione. La societ un insieme un contratto e forma di organizzazione giuridica di futura attivit economica. In effetti dallautonomia privata , societ contratto, nasce un complesso di persone e mezzi, societ organizzazione, strumentale alla societ ex 2247. Il socio cos investito dal contratto, viene sottoposto allo status socii, insieme variegato di doveri e diritti, enucleabili in due grandi categorie: situazioni di natura amministrativa situazioni di natura patrimoniale.

La societ semplice La societ in nome collettivo.


Societ semplice, societ in nome collettivo e societ in accomandita semplice sono societ di persone, quella semplice rappresenta il default delle societ con commerciali, quella in nome collettivo per le societ commerciali. Pure essendo desueto il tipo semplice, di estrema importanza la sua disciplina, in quanto la base di tutta quella delle societ di persone, la disciplina delle s. s. va dal 2251 al 2290, in effetti lo statuto generale delle societ di persone. LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA. Latto costitutivo. Forma e contenuto. Per quando riguarda latto costitutivo si s. s. non c nessun obbligo formale da parte dei contraenti, non soggetto a forme speciali, salvo quelle richieste dalla natura dei conferimenti, 2251. La legge 580/93 a parziale deroga del codice civile, prevede liscrizione anche delle societ semplici, iscrizione che avverr una sezione speciale del registro delle imprese, e che ha solo effetto di pubblicit notizia Il contratto di societ semplice dunque di semplice applicazione, pu anche essere fatto in forma verbale o per facta concludentia (societ di fatto). Per le snc, le regole sono simili, infatti pure prevedendo particolari criteri di forma e di contenuto (2296, 2295), queste sono essenziali solo per la regolarit delliscrizione dellatto nel registro delle imprese, ma no hanno di per loro carattere costitutivo come per le societ di capitali. La mancata registrazione comporta solo la non regolarit della snc, c.d. snc non registrata, il che comporta per i soci una disciplina meno favorevole, rimandandoli a quella delle s. s. (2297). La snc regolare se iscritta nel registro delle imprese, irregolare se: # societ di fatto, per cui non nemmeno stato redatto latto costitutivo # societ irregolare in senso proprio se pur essendo redatto non stato depositato, tuttavia per entrambe la disciplina quella della snc irregolare. Solo ai fini della registrazione e della regolarit della societ, latto costitutivo deve essere in forma di atto pubblico o in forma di scrittura privata autentificata, e deve contenere: 1) cognome, nome luogo di nascita, domicilio e cittadinanza dei soci 2) la ragione sociale che deve essere costituita dal nome di uno o pi soci e rapporto sociale 2292 3) soci che hanno amministrazione e rappresentanza della societ 4) sede ed eventuali sedi secondarie 5) oggetto sociale 6) conferimenti di ciascun socio, valore, e criteri di valutazione 7) prestazioni a cui sono obbligati i soci dopera 8) norma secondo cui gli utili devono essere ripartiti e quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite 9) durata della societ.

Nel caso in cui latto costitutivo pecchi della mancanza dei punti 3 o 8, non ci sar la nullit di questo, in quanto varranno le norme suppletive automatiche. Le forma speciali per la natura dei conferimenti, sono quelle che hanno a che fare sugli immobili ed i diritti reali su di questi, in mancanza delle forme speciali, viger comunque il principio del 1367 sulla conservazione del contratto, dunque sar nullo solo il rapporto del socio che conferisce limmobile o il diritto reale ultranovennale. Pu ovviarsi anche questa nullit parziale se in sede di interpretazione viene accertato che limmobile stato conferito a titolo di godimento infranovennale. Societ di fatto. Societ occulta. Per la costituzione di una societ di persone, non sono necessari atti solenni tantomeno la forma scritta, in quanto la societ pu benissimo aversi per facta concludentia. La disciplina in tal caso dice che la societ di fatto in tutto e per tutto equiparata alla societ regolare per la disciplina fallimentare. Il fallimento della societ di fatto determina automaticamente il fallimento di tutti i soci, sia di quelli conosciuti al momento della declaratoria di fallimento che quelli posteriormente a questi scoperti essere stati soci occulti di societ palese (147 l. fall.fallimento in estensione). In ultima analisi pu dirsi che per essere soggetti passivi del fallimento non necessaria lesteriorizzazione della qualit di socio. Diverso dalla societ palese con soci occulti, il caso di societ occulta, societ di fatto o per atto che non viene esteriorizzata in modo da fare accanire i potenziali creditori sui beni della pi evidente impresa individuale, solitamente con irrisorio capitale sociale. La giurisprudenza non tentenna ad invocare dopo il fallimento dellimprenditore individuale, quello di eventuali soci occulti qualora ve ne siano le prove. Questo dunque il caso di societ che opera senza spendere il proprio nome, dunque individuata con criteri formali. Anche qui la disciplina da applicarsi il fallimento in estensione, dunque qualora vi siano indici probatori, a secondo dei casi pi o meno rigorosi, si estende il fallimento ai soci occulti. Nel caso in cui sia sospettato un parente di essere socio occulto, gli indici probatori devono essere molto rigorosi lasciando al giudice una discrezionalit solo tecnica nellapplicazione della disciplina. Di solito solo validi indici probatori (ma non per i familiari), il continuo finanziamento, procure in bianco, il contrattare con i fornitori. IL CB non ammette la stessa disciplina per socio occulto di societ palese e societ occulta. Totalmente accetta la tesi che vede per il primo caso la non necessariet dellesteriorizzazione dello status socii, in quanto si agisce sempre per conto della societ, c la spendita della ditta. Mentre nel caso di societ occulta, non avviene la spendita societaria, ma quella individuale, dunque il socio esposto (o anche non socio), opera come mandatario senza rappresentanza (1705), e dunque in questo caso la prova della societ e di avere rapporti con questa elemento necessario ma non affatto sufficiente al fallimento in estensione. Questo secondo CB, lennesimo risultato dellutilizzare il solo criterio formale per limputazione dellimpresa, e non quello sostanziale della contitolarit degli interessi.

La societ apparente. Nel caso in cui il giudice fallimentare, sospettando di una societ occulta, voglia estendere il fallimento anche ai soci occulti, ma gli mancano elementi certi, pu usare la figura del tutto giurisprudenziale della societ apparente. E la societ che non nessun vincolo n reale n obbligatorio allinterno, ma solo verso lesterno , far i terzi fa nascere questa pseudo speranza. Il CB critica negativamente questa figura giurisprudenziale, in primis perch nel fallimento sono chiamati tutti i creditori, e non solo quelli in cui era nata lidea che si trattasse di una societ e non di una impresa individuale, ed inoltre fa notare che comunque questaberrazione frutto dellimputazione formale dei debiti dimpresa. I sostenitori della societ apparente motivano questa figura col fatto che se si tutela il creditore di una societ occulta che in apparenza impresa individuale, viene come naturale conseguenza tutelare il creditore dellimpresa che appare come una societ. C da dire che questa figura in dottrina viene avallata da pochi esponenti, ma alcuni noti, tra cui Di Nozza. La partecipazione degli incapaci. La partecipazione in societ di persone richiede la capacit di agire, atto di straordinaria amministrazione. Lart. 2294 dice che la partecipazione degli incapaci in snc equiparata allinizio dellimpresa. Deriva che: minore, interdetto ed inabilitato non possono ex novo entrare in snc, possono con autorizzazione giudiziaria ricevere tale status per atti inter vivos o mortis causa. Il minore emancipato pu pure ex novo partecipare alla costituzione di snc, previa autorizzazione del tribunale. Il CB ritiene che questa disciplina possa applicarsi anche alle snc non esercitanti attivit commerciali, mentre per causa della mancanza di pubblicit sulla qualit dei soci non si pensa possano gli incapaci, gli interdetti, gli inabilitati possano a qualsiasi titolo partecipare alle societ semplici. Partecipazione di societ in societ di persone. E antico problema di legge lammissibilit di una societ nel costituire altra societ. La soluzione arriva nel 1921 in un saggio dove Sraffa e Bonfante danno risposta negativa al quesito, in articolare se la societ che partecipa alla costituzione sia giuridica e laltra semplice, pi analiticamente nel caso di societ di fatto tra societ con p. giuridica e sue persone fisiche che ne hanno lamministrazione. Questa la tesi prevalente in giurisprudenza, antitetica a quella dottrinaria. Le risposte cambiano e diventano opposte nel caso di partecipazione di societ di persone alla costituzione di altra societ di persone (dottrina: si possibile, giurisprudenza : inammissibile.) Il CB fa notare che tutte le motivazioni che giustificano linammissibilit giuridiche in societ personali sono infondate come ad esempio: di societ

il fatto che le societ di persone sono fondate sul principio dellintuitus personae, che solo esercitabile con persone fisiche, in realt i fatti dimostrano il contrario, ed inoltre visto che possibili stabilire il libero scambio di quote sociali nelle societ di persone, ne deriva che lintuitus personae in queste normale ma non essenziale. Non hanno nemmeno peso le motivazione secondo le quali alcune norme delle societ di persone non siano applicabili a quelle giuridiche, in quanto anche queste con virtuosismi interpretativi possono applicarsi (amministrazione della societ, morte, recesso del socio), poi la rimanente disciplina non presta a complicanze dapplicabilit.

CB fa pure notare che la risposta negativa esiste, stata affrontata gi nel saggio di Sraffa e Bonfante ed che la partecipazione di una societ con responsabilit limitata incompatibile collillimitatezza di responsabilit degli altri soci. A questa affermazione potrebbe rispondersi che la societ con p. giuridica ne risponderebbe con tutto il proprio patrimonio, ma i soci amministratori di questa in realt comunque sarebbero limitati nel loro rischio, per cui il problema secondo CB pu la trattativa privata far si che vengano accumulati in un solo caso i vantaggi di essere soci di societ di persone e di capitali . LA risposta che da CB negativa. Il caso pu aversi solo qualora la societ di capitali partecipi come accomandante in societ in accomandita semplice. Limpostazione porta poi a ritenere valida anche lipotesi di societ semplice in societ semplice, sia in caso di responsabilit illimitata che limitata (accomandante). Il caso di societ illimitata nella responsabilit una parziale modifica al regime di responsabilit dei soci alla societ partecipante. Infatti essendo ALFA la partecipata e BETA la partecipante, i creditori di ALFA potranno aggredire il patrimonio personale dei soci di BETA, dopo avere escusso senza frutti il patrimonio sociale di ALFA e quello di BETA. Linvalidit della societ. Di principio le regole da seguire per lannullabilit e la nullit delle societ dipersone sono quelle della disciplina generale dei contratti, dunque si avr nullit se il contratto illecito, annullabilit se il contratto viziato da errore, vizio o dolo. C poi da distinguere linvalidit totale o qeulla del singolo fatto della societ. Dichiarazione di nullit o annullabilit del contratto societario non presta nessun problema se la societ non ha ancora iniziato la sua attivit dimpresa, mentre cambia tutto se di fatto la societ ha scambiato affari verso lesterno. Questultimo caso risolto colla disciplina civilistica per quanto riguarda la societ di capitali 2332. Tale norma considera la nullit dellatto quale messa in liquidazione della societ in modo da preservare i terzi che con questa hanno avuto traffici giuridici. LA giurisprudenza e la dottrina, considerano questa norma eccezionale ai fini della disciplina di s. giuridiche, dunque non prevedono lanalogia alle societ di persone. In realt la norma del 2332 dovrebbe essere considerato principio generale di tutela al terzo che ha avuto a concludere affari in buoni fede colla societ di capitali o di persone che sia, per cui la sentenza di nullit dovrebbe operare come semplice causa di cioglimento della societ avendo: 1) il rimanere in vita degli atti precedenti alla sentenza di nullit in nome della societ

2) i soci si liberino dellobbligo dei conferimenti 3) resti ferma lautonomia patrimoniale della societ e la responsabilit illimitata di tutti i soci. 4) Con la nullit si apra la messa in liquidazione della societ.

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