1. Situazione attuale della discriminazione in Europa
La Comunità Europea pubblica ogni anno un rapporto e delle raccomandazioni in riferimento all ’aspetto della discriminazione in ogni paese Europeo. A partire da tali considerazioni e direttive abbiamo analizzato la situazione della discriminazione in Europa. Possiamo affermare che la discriminazione continua ad esprimersi in diversi modi e in diverse aree della vita umana : istruzione, reddito, lavoro, sesso, origine, salute, opinioni politiche o sindacali, o ancora religione. Le differenti forme di discriminazione possono essere suddivise in due gruppi : · discriminazione economica: Le persone che appartengono a una minoranza non produttiva (es.: portatori di handicap o anziani) sono privi di un reddito sufficiente a vivere con dignità. · discriminazione sociale: Un modo unico di vivere è imposto, e corrisponde a un modo di pensare unico, a un modello sociale unico (es.: gli omosessuali, che sono rifiutati perché non corrispondono al modello di famiglia imposto dalla politica e dalla società). Questi due tipi di discriminazione sono spesso associati, rinforzando gli effetti di uno sull’altro e creando isolamento di gruppi o di persone discriminate. Queste persone più spesso non reclameranno la propria diversità, aumentando di conseguenza l’esclusione e assottigliando il tessuto sociale. Qui di seguito, diamo alcuni esempi di situazioni di discriminazione, che ancora oggi prevalgono in tutta l’Europa. Le Violenze razziste Dopo l ’11/09/01 e lo scontro tra Israele e Palestina, le violenze fisiche, gli atti di odio e le discriminazioni hanno avuto caratteristiche principalmente anti-islamiche e anti- semitiche. Questi eventi violenti sono aumentati considerevolmente rispetto agli anni precedenti e non sono stati causati solo da partiti di estrema destra tradizionale, ma anche da conflitti tra i membri di queste due comunità. In generale, la comunità di Rom e di immigrati ha continuato a costituire obiettivo di violenza razzista e di discriminazione. Si deve notare anche l’aumento dei comportamenti razzisti sulla scena musicale tedesca e nei stadi di calcio in Italia. Possiamo sottolineare qui i fattori che danno origine ad atti razzisti : pregiudizi, paura nel contesto economico di un alto livello di disoccupazione, assenza di leggi anti-razziste adeguate ed applicate, ruolo dei media che perpetuano o trasmettono stereotipi xenofobi e razzisti nonché un eccessivo liberalismo in opposizione ai partiti estremisti, che nel periodo delle elezioni usano il tempo di discorso a loro disposizione per fare propaganda. Discriminazione verso la minoranza Rom I Rom, la minoranza più numerosa (da 10 a 12 milioni nell ’Europa estesa), continuano a soffrire molte discriminazioni : accesso limitato ai servizi pubblici, all ’istruzione, all ’alloggio, all ’impiego... Si può sottolineare tra altri : · che non possono circolare in tutta libertà ne avere una residenza dove lo vorrebbero ; in effetti, sebbene molti siano cittadini della UE, i Rom sono sottoposti alla produzione di documenti speciali; · che non hanno rappresentazione pubblica a qualsiasi livello (locale, regionale, nazionale e internazionale). L’uguaglianza tra uomini e donne L’integrazione professionale delle donne è ancora lontana dalla realtà: in Belgio, 80% delle donne maggiorenni di età tra i 25 e i 29 anni partecipano al mercato del lavoro, ma rappresentano il 90% dei lavoratori sotto impiego parziale e costituiscono la maggioranza dei lavoratori in condizioni di incertezza. Nel gennaio del 2002, il tasso di disoccupazione ha toccato il 9.9% degli uomini, contro il 14% delle donne, il loro stipendio essendo in media l’ 84% di quello degli uomini. In Finlandia, nel 2002 lo stipendio degli uomini che lavoravano nell’industria era più alto del 24% rispetto allo stipendio corrispondente delle donne. In Danimarca, il Comitato delle Nazioni Unite per la soppressione di tutte le forme di discriminazione verso le donne è giunto alla conclusione, nel giugno 2002, che la Convenzione internazionale relativa non era stata trasportata nel diritto nazionale del paese e che la Costituzione non includeva alcun provvedimento speciale rispetto alla discriminazione delle donne. In questo paese, la partecipazione al mercato del lavoro di donne che appartengono a minoranze etniche tocca appena il 41 %. È un fatto da sottolineare che, ancora oggi, la violenza alla quale le donne sono sottoposte è un fenomeno importante. Questa violenza avviene principalmente nella sfera coniugale. In Europa una donna su 5 a sofferto violenza almeno una volta nella vita (mentre in Francia, 6 donne muoiono ogni mese per violenza coniugale) Questa violenza è riconosciuta come una violazione dei diritti umani da solo 10 anni. In precedenza, la comunità internazionale considerava la violenza contro le donne come una questione privata, tra individui, e non come un problema riguardante i diritti umani e il dominio pubblico, perciò come non richiedente soluzioni da parte dei governi né della comunità internazionale. Omosessuali (donne e uomini) e transsessuali Milioni di persone in Europa continuano a essere discriminati a causa del loro orientamento sessuale o del loro sesso. Si può segnalare per esempio la definizione giuridica attuale ristretta della famiglia che esclude particolarmente associazioni di persone di stesso sesso; o anche la non riconoscenza della persecuzione a causa dell ’orientamento sessuale o identità sessuale, sopportata da questa popolazione. La protezione degli anziani L’Europa è la pioniera nel processo dell’invecchiamento della popolazione nel mondo. Gli anziani oltre i 60 anni rappresentano già il 20% dei residenti in Europa, percentuale che si prevede si eleverà al 33% nel 2050. Si prevede che la percentuale degli 80enni raddoppierà da qui al 2015. Le donne anziane soffrono principalmente la discriminazione riguardo alle risorse disponibili. Le pensioni attribuite alle donne appaiono del 15% inferiori a quelle attribuite agli uomini. Le famiglie monoparentali, con a capo una donna, sono più influenzate. Le persone anziani subiscono discriminazioni nel mercato del lavoro, principalmente quelli tra i 50 e i 65 anni. Infine, le persone anziane e malate che vivono in case di riposo, quando non sono persino vittime di maltrattamenti, sono spesso sottoposte a programmi inadeguati e il personale dedicato alla loro cura è insufficiente o non è addestrato adeguatamente. L’integrazione delle persone con bisogni speciali Nell’UE circa 37 milioni di persone soffrono di una forma di infermità (infermità fisica o intellettuale o altri molteplici disturbi). I diritti degli individui con bisogni speciali non sono attualmente assicurati dalla legge : accesso al lavoro, all ’educazione... Diritti dei bambini La discriminazione verso i bambini fa riferimento a violenze fisiche e morali che non sono riconosciute come tale dai governi : si parla “punizioni legittime” in Spagna, continua la pratica di relegare i bambini in prigioni per adulti in Gran Bretagna, l ’arruolamento di minori, la mancanza di protezione per i giovani (femmine o maschi) di fronte alla prostituzione. E nel campo del lavoro, si mantiene e anzi aumenta l’impiego de bambini sempre più giovani. 2. La nostra posizione ideologica Abbiamo definito la discriminazione come il non riconoscimento del diritto all ’uguaglianza nella diversità. Questa discriminazione ha le sue radici in una visione naturalistica e meccanica dell’essere umano. « Gli esseri umani devono perciò essere definiti come esseri storici le cui modalità di comportamento sociale sono in grado di trasformare sia il mondo che la propria natura. Ogni volta che gli individui o i gruppi umani si impongono violentemente sugli altri, riescono a bloccare la storia, trasformando le loro vittime in oggetti “naturali”. La natura non ha intenzioni, e perciò negare la libertà e le intenzioni degli altri è convertirli in oggetti naturali, senza intenzioni, oggetti da usare. Il progresso umano, nella sua lenta ascesa ora ha bisogno di trasformare sia la natura sia la società, eliminando la violenta, animale appropriazione di alcuni esseri umani da parte di altri. Quando questo accade, passeremo dalla preistoria a una storia completamente umana. Nel frattempo, non possiamo cominciare con altro valore centrale che l’essere umano, completamente realizzato e completamente libero. Gli Umanisti, perciò dichiarano, “Niente al di sopra dell’essere umano e nessun essere umano al di sotto di un altro.” (Vedi Documento Umanista) La nozione di uguaglianza nel rispetto della differenza: Questa proclamazione, tratta dal Documento Umanista, testo fondamentale del Movimento Umanista, esprime la nozione di uguaglianza alla quale aspiriamo: quella dello stesso valore riconosciuto ad ogni essere umano, ricco o povero, donna o uomo, disoccupato o lavoratore, giovane o vecchio, nero o bianco, eterosessuale od omosessuale, portatore di handicap, malato o sano... per citare solo alcune delle differenze superficiali che, a nessun momento, possono pretendere di assegnare un valore intrinseco a un bambino, a un uomo, a una donna... Questa unità del valore umano permette ad ogni persona di godere dello stesso trattamento umano, chiunque sia ed ovunque egli sia. Tuttavia, la constatazione attuale dimostra un’enorme disparità di valore assegnata a un essere umano o a un altro. La meccanica interna della discriminazione: Quando il processo ultra liberale, oggi trionfante, nega la dimensione interna dell ’essere umano e le sue enormi capacità di evoluzione, il meccanismo di discriminazione opera come uno sfogo della contraddizione interna dei popoli, dei clan o degli individui. Questi ultimi, incapaci a riconoscere in loro stessi le proprie contraddizioni (poiché questo “in loro stessi” non esiste !), vestono i cosiddetti “altri” con la maschera della mostruosità e dell ’inferiorità, cercando in tal modo di sfuggire per qualche tempo ai propri demoni, creando per se stessi l ’illusione di superiorità, mentre sminuiscono questi “altri”. La violenza che senza dubbi generano in risposta è il segnale che aspettano per confortare se stessi nella loro certezza, rovesciando allora il ruolo dell’aggressore e della vittima in un ritmo ciclico, a seconda delle circostanze esterne. Questo meccanismo di schizofrenia finisce presto o tardi con il riprodurre se stesso dentro i popoli, i clan o gli individui, generando guerre civili, vendette o atti suicidi; infine, questo processo si interrompe da solo, provocando un’enorme spreco umano, facendo regredire l’umanità nel suo cammino di evoluzione. E cosi, la discriminazione è alla radice stessa della violenza. L’accelerazione della globalizzazione, motore di violenza: Oggi, l ’accelerazione prodotta dalla globalizzazione e la penetrazione della tecnologia nelle zone più isolate del pianeta esacerbano le contraddizioni di ogni tipo, creando confronti quotidiani tra le diverse culture. La visione naturalistica dell ’essere umano finisce col produrre un sentimento di superiorità di una parte dell ’umanità sull ’altra, sottoponendo quest’ultima alle cosiddette condizioni “di sviluppo”, imposte dalla violenza economica e a volte dalla violenza militare. Questa oggettificazione dei popoli crea in risposta tendenze regressive enormi, violenza e disordini di tutti i tipi. Questa situazione esplosiva mai incontrata prima è tuttavia una formidabile opportunità di mettere sotto la luce le radici della discriminazione e perciò della violenza, allo scopo di portare un’alternativa decisiva in questa assurdità che è diventata globale. L’approccio umanista: Mentre definiscono gli esseri umani dalla loro intenzionalità, mentre rifiutano le nozioni meccaniche e naturalistiche di inferiorità o superiorità, di dominazione o sottomissione, reclamando il diritto di sbagliare e il diritto alla riparazione, gli umanisti propongono di trasformare questa visione non evolutiva che l’essere umano ha di se stesso, del suo ambiente immediato, e in maniera strutturata, delle società umane. L’azione non violenta, la comunicazione, l’azione coerente e il riconoscimento delle differenze culturali sono priorità dell’azione umanista. In tal modo, la Regionale Europea è una delle illustrazioni di questa intenzione in marcia. Ma forse dobbiamo definire che cos’è una società in cui il valore centrale è l’essere umano e all ’interno della quale, di conseguenza, la discriminazione non esiste più? Significa che chiunque vive nelle migliori condizioni e può scegliere, partecipare, affermare le proprie opinioni, essere considerato, essere un attore del cambiamento, qualunque siano le sue origini o la sua scelta di vita. Quest ’aspirazione, sinonima di una società di uguaglianza, non è il modello del sistema di oggi... L’uguaglianza che riguarda la possibilità di realizzazione e la libertà di tutti, a tutti i livelli, non aggrada quelli che desiderano mantenere il dominio. Questo modo di guardare all ’essere umano, “un essere di libertà e intenzionalità”, sarebbe quindi così “pericoloso” che metterebbe in discussione la dittatura del denaro e delle logiche dell ’economia? Che cambierebbe le dominazioni in posto, i valori? Senza dubbio!... e questa necessità di andare verso sempre meno discriminazione è osteggiata da grandi resistenze. Paradossalmente e in maniera compensatoria di fronte alla frustrazione, all ’attuale confusione e alla crescente paura del futuro, ci aggrappiamo a un sistema che diventa sempre più obsoleto e perciò sempre più violento per la maggioranza delle persone... Stiamo quindi affrontando questa grande sfida in questo momento della storia umana: è possibile, oggi, tagliare le radici di questa visione naturalistica e meccanica che genera la discriminazione, perché è l’unico modo di dare all ’Europa una direzione umanizzante. 3. Proposte per produrre dei cambiamenti Possiamo già dire oggi che se la Comunità Europea ha proposto delle direttive e non sono ancora state applicate, ciò significa che i mezzi necessari non sono stati applicati per produrre un reale cambiamento. Questo dimostra che non è una priorità per i governi. Per produrre un cambiamento, dovremmo agire in 2 direzioni contemporaneamente · comportamento individuale · istituzioni 1. Comportamento individuale I governi devono fornire i mezzi per incoraggiare comportamenti di tolleranza. Questo sarà possibile sviluppando la conoscenza: studi di religione, storia dei paesi, delle minoranze, delle donne, della popolazione. Questi punti devono essere sviluppati nelle scuole, nei media, nella stampa, nelle aziende e i libri di storia e geografia dovrebbero essere ripensati da questo punto di vista sulla società. Devono essere organizzati incontri ai quali le persone toccate da questi tipi di discriminazione saranno invitate a partecipare. 1. Via sociale I governi dovranno votare nuove leggi per prendersi completamente carico delle minoranze e creare istituzioni per aiutarle a esprimere se stesse e semplicemente ad esistere. Se vogliamo l ’applicazione delle direttive europee, ogni ministero dovrebbe avere un gruppo di osservazione e decisione che imponga alle istituzioni di accogliere le persone rifugiate e discriminate nel loro paese. Le nostre proposte andranno oltre le direttive europee. La creazione di un Ministero Europeo dei Diritti Umani sarebbe una garanzia che ogni essere umano abbia il diritto di essere diverso e di avere comunque uguali diritti e possibilità di sviluppo qualche sia la sua condizione di origine e le sue scelte. Secondo il nostro punto di vista umanista, le proposte seguenti sono necessarie per iniziare un profondo cambiamento riguardo alla situazione di discriminazione di tutte le minoranze ancora prevalente in Europa e per giungere ad una società di non discriminazione, concentrandosi sulla diversità invece che sull ’uniformità. Migranti Per favorire l ’integrazione delle popolazioni migrante : le persone discriminate che fuggono dal loro paese (in pericolo di morte o no) devono essere accettate e accolte in qualsiasi paese d’Europa con la loro famiglia e devono essere accompagnate al proprio arrivo. La creazione di Centri delle culture in ogni città europea aiuterà l ’espressione delle diverse culture. Tutti i tipi di centro di detenzione per immigrati devono essere chiusi. Al livello politico, gli stranieri devono avere il diritto di votare ed essere eletti, in tutti i tipi di elezioni senza distinzione tra comunitari ed extracomunitari. Educazione Per favorire un cambio delle mente e facilitare l’accesso alla conoscenza: le persone straniere devono avere il diritto di imparare la lingua dei paesi di accoglienza durante l’orario di lavoro e vicino alla loro residenze. I loro figli devono potere imparare la loro lingua nativa a scuola e negli asili. Il linguaggio dei segni deve anche essere imparato nelle stesse strutture. Il programma scolastico deve includere dei contenuti di insegnamento che favoriscono la non discriminazione e la non violenza. La promozione e lo sviluppo di programmi di istruzione e incontro, che lavorino verso la tolleranza e l ’apertura, dovranno essere facilitati (es.: sostegno di programmi di scambi mondiali per i giovani) come tutte le offerte educative, che mettono l ’arricchimento attraverso la diversità al centro della loro opera. Omosessuali (donne e uomini) e transessuali Affinché le persone e le coppie omosessuali e transessuali abbiano gli stessi diritti che gli eterosessuali, i stati membri dovrebbero adottare une definizione giuridica più ampia della famiglia, riconoscendo uguali possibilità per tutti, soprattutto per quanto riguarda associazioni tra persone dello stesso sesso. I stati devono includere la persecuzione a causa dell’orientamento sessuale o per ragioni sessuali nella definizione di accordi per rifugiati e richiedenti asilo. Uguaglianza tra uomini e donne Incoraggiare, attraverso agevolazioni fiscali, quelle aziende che hanno una situazione reale di parità tra donne e uomini ad ogni livello. Aumentare il livello di occupazione delle donne nei paesi più poveri dell ’Europa. Gli uomini devono anche loro avere il diritto di custodia sui figli. Le donne dovrebbero essere elette nelle stesse proporzioni degli uomini e dovrebbero perciò beneficiare di un uguale quantità di pubblicità nei mass-media rispetto ai candidati maschi. Protezione delle persone anziani La pensione deve essere pagata dal profitto di qualsiasi tipo di attività economica, come i profitti da scambio di azioni finanziarie, non solo dal salario. Ogni persona dovrebbe beneficiare di un' accompagnamento e di una pensione per garantire una qualità di vita degna. Iniziative locali di solidarietà ed azioni inter-generazione devono essere favoreggiate. Integrazione degli esseri umani con bisogni speciali Tutte le persone che per ragione di handicap o con bisogni specifici non possono lavorare, devono avere uno stipendio minimo. Ristrutturare e creare spazi pubblici (incluso il trasporto pubblico), in modo tale che sia accessibile a tutte le persone (per esempio pittogrammi per persone disabili cognitivamente, illetterati o che parlano solo lingue straniere). Integrare le persone con handicap nel circuito scolastico classico dall ’asilo all’università, cosi anche nelle imprese e collettività (pubblico e privato) con obbligazione reale di impiego secondo un tasso riflettendo la realtà e/oppure aiuto all ’impiego per le imprese. Pari opportunità per persone che escono di prigione Le persone che escono di prigione devono avere gli stessi diritti in ogni campo degli altri cittadini. Le prigioni devono essere trasformate in centri di riabilitazione psicologica, fisica, etc. Giovani generazioni I giovani e i bambini dovrebbero avere spazi comunali gratuiti di espressione liberi e incluso al livello europeo; affinché favorire la cittadinanza e la partecipazione dei giovani alla costruzione dell’ Europa. Lavoro Il controllo delle condizioni di lavoro deve essere sviluppato per assicurare l’applicazione dei diritti umani nelle imprese che producono all’interno e all ’esterno del continente, particolarmente per impedire il lavoro dei bambini. Pari opportunità di lavoro e studio I titoli di studio e diplomi per persone di altri continenti e paesi devono essere validati in qualsiasi paese dell’Europa a seconda del contenuto di tale titolo. Legge e giustizia La giustizia dovrà essere l ’instituzione che assicura l ’applicazione delle legge favoreggiando l’uguaglianza di tutti i cittadini. Per questo, si dovrà : Creare una difesa legale gratuita per tutte le persone e organizzazioni per difendere i propri diritti, denunciare le persone responsabili della discriminazione e chiedere riparazione senza dovere dare sole la prova della discriminazione. Creare una legge generale di non discriminazione, che include in particolare l’amministrazione, la polizia e le decisioni di giustizia. Garantire che le persone o le istituzioni che discriminano non ricevino nessun fondo pubblico. Creare comitati nazionali indipendenti, che sorveglino l ’applicazione della legge e della politica di non discriminazione.