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3 - LA TESI TAORMINA
10 - TRE ASPETTI SULLE NUOVE TRACCE DA CONSIDERARE: DATAZIONE, APPARTENENZA DEL SANGUE,
RIFERIBILITÀ ALL’EVENTO.
CONCLUSIONI
Dopo due anni di travagliata ed avventurosa gestazione è finalmente nata la c.d. “TESI
TAORMINA” che rivelerebbe l’identità dell’assassino di Samuele Lorenzi, il movente omicidiario, le
modalità temporali ed esecutive dell’azione corredata dalle “prove” che inchiodano il reo! Già ipotesi
Taormina detta anche dossier Taormina formatosi giorno dopo giorno, con 38 promesse di rivelare il
nome dell’assassino, dossier approdato agli onori della cronaca e tramandato ai posteri come “TESI
TAORMINA”!
In questo mio saggio mi accingo a confutare tale tesi, che, a onor del vero, ha ben poco di diritto
penale e molto - se non tutto - di criminalistica, criminologia, investigazione, analisi della scena del
crimine e criminal profiling: un insieme di investigazione criminale che ritengo essere di mediocre
qualità e che assume le sembianze del “ridiculus mus”! Ricordo che il grande Arthur Schopenauer
insegnò 1) che una tesi basata su presupposti falsi (errati) produce conclusioni false anche se il
ragionamento è esatto, 2) che ragionamenti sbagliati - anche se i presupposti sono esatti - producono
tesi sbagliate, false, fallaci.
Dimostrerò in questo mio saggio che la TESI TAORMINA è basata su presupposti falsi o
errati, e che in diverse inferenze ha sbagliato così effettuando un ragionamento sbagliato!
Sempre a onor del vero il tanto atteso bel nascituro è un topolino, al che, non possiamo non
pensare alla massima di Orazio “Parturiunt montes, nascetur ridiculus mus” ed alla favola di
Fedro, dove la montagna ... partorì il “ridicolo topolino”!
E questo topo arriva dopo proclami di invincibilità e di certezza di “scoprire l’assassino”, di avere
le prove che incastrano l’assassino, di attacchi sconsiderati - e non severe e scientifiche critiche - alla
Magistratura ed ai RIS! Un topo che arriva dopo la cocente sconfitta della condanna di Annamaria
Franzoni a ben 30 anni di reclusione. Un topo che pretende di annullare la sentenza di condanna e di
fare luce sul giallo di Cogne presentando un’alternativa che reputo essere una variegata e colorita
coperta troppo piccola e con molti buchi che si vuole spacciare come un enorme e candido lenzuolo
di lino: una ridicola copertina per coprire un letto a tre piazze! Tale tesi, comunque, addirittura e
incredibilmente, arriva a contraddire le dichiarazioni di Annamaria Franzoni come a volerle
assegnare il crisma della produttrice di menzogne o, se va bene, di mere fesserie!
Certamente quasi tutti gli italiani si sono adoperati e divertiti a frantumare e contraddire le
dichiarazioni di Annamaria Franzoni ma, che lo abbia fatto il suo difensore è kafkyano, sicuramente
illogico e perverso (a meno che non trattasi del classico lapsus freudiano ... dell’ex colpevolista
Taormina!). Se poi ci si accorge che la tesi Taormina oltre a sconfessare le dichiarazioni della
Franzoni non tiene conto delle leggi naturali e della logica e dei dati oggettivi della vicenda Cogne,
tremiamo per la Franzoni e per il destino processuale che l’attende!
3 - LA TESI TAORMINA
E’ stato difficile comprendere suddetta tesi perché (1) è stata prodotta e rappresentata nel corso di
due anni con sembianze diverse, con una quarantina di proclami ufficiali non tutti in linea, (2) con
conferenze stampa, comunicati e interviste conditi da smentite e da litigi all’interno del pool di difesa
oltre a ritrattazioni varie, (3) questo dossier ha cambiato spesso e volentieri il profilo tecnico
esecutivo del soggetto uccisore di Samuele, (4) molto furbescamente è arrivata dopo la condanna, a
risultato noto, (5) porta elementi raccolti dopo la condanna, addirittura alcuni il 28 e il 29 luglio 2004,
il giorno prima della presentazione della denuncia.
Vi sono tre elementi con i quali la TESI TAORMINA non ha voluto o ritenuto di fare i conti,
elementi che sono granitici, che fungono da vincoli, limiti e presupposti, che sono portati da
Annamaria Franzoni e dalla Ferrod. La prima li ha dichiarati agli Inquirenti, li ha dichiarati al
sottoscritto davanti a testimoni e io li ho riportati in alcuni miei saggi ed articoli (tutti noti alla
stessa Franzoni ed alle famiglie Franzoni e Lorenzi oltre che al suo attuale difensore). La
Ferrod li ha espressi agli Inquirenti. Ciononostante la TESI TAORMINA non ne tiene conto,
fa finta di non vederli e li espelle perché istintivamente non li ritiene congrui e utili a se
medesima. Gradisco anche in questo frangente ricordare due massime: 1) “Un’ipotesi svolge
nella testa, una volta che vi si è insediata o, addirittura, vi è nata, una vita che somiglia a quella
di un organismo, in quanto dal mondo esterno assimila soltanto ciò che le è giovevole e
omogeneo, mentre respinge ciò che le è eterogeneo e nocivo, oppure, se non può assolutamente
fare a meno di accoglierlo, lo espelle poi tale e quale” (Arthur Schopenauer), 2) “Spegnere il
lume è un mezzo opportunissimo per non vedere la cosa che non piace, ma non per vedere quella
che si desidera”, Alessandro Manzoni, Storia della Colonna Infame).
PRIMO ELEMENTO FRANTUMATORE DELLA TESI TAORMINA:
“LA PORTA CHE CONDUCE AL GARAGE NON È STATA MAI VARCATA
DALL’ASSASSINO”
“Dall’interno della casa si arriva al garage tramite una sola porta in prossimità della camera da
letto. Stefano è uscito alle 7:30 da quella porta per scendere in garage; tale porta appena Stefano
Lorenzi l’ha oltrepassata è stata chiusa proprio da Annamaria Franzoni che, peraltro e come al solito,
ha provveduto a rimettere il tappeto paraspifferi a contatto con la parte inferiore della porta. Al
ritorno della Franzoni alle 8:24-25 il tappeto era ancora al suo posto e la porta era ancora chiusa, e
così è stato anche dopo: la porta che conduce al garage sempre chiusa, tappeto paraspifferi al suo
posto che bloccava la porta!”.
NESSUNO È POTUTO ENTRARE E/O USCIRE DALLA PORTA CHE CONDUCE AL
GARAGE DALLE 7:31 A SEGUIRE.
Prima contraddizione: i tempi esecutivi e utili all’ipotesi Taormina non quadrano e i conti
non tornano.
Poiché la Franzoni è uscita alle 8:16 e l’assassino non poteva essere di fronte a Samuele se non alle
8:19-20, per poi colpirlo ripetutamente, assaporare l’atto fracassante, comporlo, riprendere fiato,
coprirgli il volto con l’improbabile gesto di pietas, ricomporsi, organizzarsi, salire i 15 gradini,
percorrere una decina di metri ancora per arrivare alla porta, aprire la porta, chiuderla, uscire e ...
vedere la Franzoni che torna, tale segmento temporale - spaziale - esecutivo arriva oltre le ore 8:24 …
perché ci vogliono almeno 5-6 minuti. Ma soltanto alle 8:23 la Franzoni poteva essere a 50 metri in
linea d’aria dalla porta dove - secondo l’ipotesi Taormina -, l’assassino è posizionato e la vedrebbe
arrivare: né prima, né dopo, altrimenti crollano le sincronie e le coincidenze della tesi stessa! Ma se le
cose fossero andate così come vuole la tesi, l’assassino non avrebbe raggiunto la porta se non alle
8:24-25, ma la Franzoni è entrata alle 8:24, quindi, crollano le sincronie e coincidenze temporali su
cui si basa il tassello della tesi Taormina per contraddizione in termini della tesi stessa! Allora, se
l’assassino alle 8:23 non poteva essere lì dove i CT di Taormina hanno repertato l’orma che ritengono
essere della scarpa del killer e dove la tesi lo posiziona, che vi sia un errore congetturale e di
presupposto è ovvio!
Le sincronie, le cronologie e le coincidenze dei tempi e dei comportamenti dimostrano
ancora una volta l’illogicità e l’inverosimiglianza della tesi, che è arrivata a proporre
contraddizioni in termini.
Se il fautore della tesi in confutazione avesse applicato la mia MACREV (Matrice
Cronologica della Ricostruzione dell’Evento) ... non sarebbe caduto nella trappola delle
asincronie!
Seconda contraddizione: l’assassino non è potuto arrivare sino al garage dalle scale interne.
La tesi attribuisce all’assassino la caratteristica della immaterialità perché lo fa passare attraverso la
porta che dalle scale porta al garage senza averla aperta; se invece la tesi non è basata sulla
immaterialità dell’assassino si potrebbe ritenere che il suo fautore dimentichi o non tenga conto della
dichiarazione di Annamaria Franzoni relativa la porta che alle 7:30 la donna sigilla col tappeto
paraspifferi e che la suddetta porta al suo ritorno risultava chiusa col tappeto che la “sigillava” ancora.
Il significato però non cambia perché l’assassino non è sceso in garage perché non poteva farlo: le
porte chiuse si varcano e si oltrepassano aprendole, nella fattispecie la traccia dell’avvenuto passaggio
(spostamento del paraspifferi più apertura della porta con successiva chiusura NON ESISTE ed è
IMPOSSIBILE che si sia verificata).
MA NON È FINITA!
Sesta contraddizione: la tesi non spiega chi abbia aperto la porta chiusa dalla Franzoni.
Annamaria Franzoni ha dichiarato di essere entrata alle 8:24, di avere chiuso a doppia mandata e di
avere lasciato le chiavi nella serratura. Ha dichiarato di averle poi sfilate per consegnarle alla Ferrod.
Annamaria Franzoni e Stefano Lorenzi hanno dichiarato che per quella porta non è passato
nessuno dei soccorritori se non dopo che la Ferrod vi è entrata per prendere un bicchiere d’acqua su
indicazione della Satragni.
Daniela Ferrod ha confermato!
MA NON SI SA CHI ABBIA APERTO QUELLA PORTA, PORTA CHE DEVE ESSERE
STATA APERTA DALL’INTERNO!
Fra i seguenti soccorritori nessuno ha aperto la porta né prima, né dopo che Annamaria Franzoni
avesse sfilato le chiavi per consegnarle alla Ferrod: Annamaria Franzoni, Stefano Lorenzi, Ada
Satragni, Marco Savin, Alberto Enrietti, Elmo Glarey, Ivano Bianchi, Leonardo Iannizzi, Renzo
Berard, Daniela Ferrod, Ottino Guichardaz, Vito Perret.
LA TESI TAORMINA IGNORA LA QUESTIONE “CHI HA APERTO DALL’INTERNO
LA PORTA CHIUSA A DOPPIA MANDATA DA ANNAMARIA FRANZONI?”,
ALTRIMENTI, DOVREBBE AMMETTERE LA SUPERIORITÀ DELLA TESI
LAVORINO.
LA TESI LAVORINO, AL CONTRARIO DELLA TESI TAORMINA, FORNISCE UNA
RISPOSTA LOGICA, SCIENTIFICA E VALIDA: “E’ STATO L’ASSASSINO! HA
ASPETTATO CHE ANNAMARIA FRANZONI ENTRASSE E SCENDESSE, POI HA
APERTO CON ACCORTEZZA LA PORTA GIRANDO LE CHIAVI ED È ANDATO VIA.
TUTTO QUESTO FRA LE 8:25 E LE 8:26!”.
Ragioniamo per assurdo ed annulliamo quindi i tre elementi che di fatto impediscono alla
TESI TAORMINA di vivere un solo attimo, cioè, le questioni “immaterialità dell’assassino che
passa per la porta attraverso la quale nessuno è passato”, “assassino che esce fra le 8:24 e le
8:28 aprendo dall’interno”, “assassino che prima di uccidere Samuele chiude la porta della
cameretta da letto dei bambini”. Vi è la possibilità di due scenari teorici che, però, risultano
essere impossibili!
Prima scenario. Ore 8:23 l’assassino ha terminato il suo rito di morte ed è salito, è uscito dalla
porta ma vede la Franzoni a poche decine di metri. Scende per i numerosi gradini, apre la porta che
porta al garage, la varca e la chiude, va in cantina e va in garage sino alla porta bascula. Nonostante
abbia le mani sporche di qualche rimasuglio ematico tocca due porte, la macchina della Franzoni,
l’interruttore … ma non lascia tracce (!?). Apre la porta basculante, esce, la chiude. Così facendo
siamo arrivati alle 8:30 minimo, ma dalle 8:29 il garage è sotto il controllo visivo della Ferrod prima,
della Satragni e suocero dopo.
Lo scenario è impossibile per motivi criminalistici (niente tracce di impronte digitali e di
sangue del killer), per motivi logici, di percezione visiva, di sincronia e di coincidenze, per
motivi spaziali temporali e di percorrenza!
Secondo scenario. L’assassino alle 8:22-23-24 scende in garage aprendo la porta e spostando il
tappeto paraspifferi. Arriva sino alla porta basculante e non riesce ad aprirla, sale, rientra in casa,
chiude la porta e mette a posto il tappeto paraspifferi. Sale sino alla porta principale che trova chiusa,
l’apre ed esce.
Nemmeno questo scenario (ipotizzato da me per salvare in extremis la tesi in confutazione) regge,
perché non spiega le tracce di sangue fuori la porta bascula, prova che questa è stata oltrepassata,
perché i tempi si allungherebbero a dismisura, perché dalle 8:27:20 alle 8:29 la Franzoni è nel piano
superiore, perché l’assassino sarebbe stato irrimediabilmente notato mentre scendeva le scale, quando
arrivavano i soccorsi, mentre era in via di fuga!
In ogni caso i tempi si sarebbero per forza dilatati, e non rientrano nella TESI
TAORMINA!
Queste nuove tracce sono di sangue. Partono dalla stanza del delitto, salgono per le scale, arrivano
sull’uscio ed all’esterno, all’esterno è stata rinvenuta la traccia di orma di scarpa, le tracce
tornerebbero indietro, arriverebbero alla porta che dalle scale fa accedere alla cantina ed al garage,
vanno nel garage, sono in cantina e in garage, si dirigono verso la porta basculante, la oltrepassano.
Fuori la porta basculante vi è altra sostanza ematica che la tesi ritiene un’orma.
Qui vi sono tre aspetti fondamentali da considerare singolarmente e nel loro insieme.
Primo aspetto: la datazione del formarsi della macchia che coincide o meno con l’evento che ha
determinato la macchia (ipotetico passaggio del killer). Abbiamo sette possibilità:
1) tracce precedenti il passaggio del killer; 2) tracce in ordine e contemporanee al passaggio del killer;
3) tracce successive al passaggio del killer; 4) tracce precedenti il passaggio del killer, più tracce in
ordine e contemporanee al passaggio del killer, più tracce successive al passaggio del killer; 5) tracce
precedenti il passaggio del killer, più tracce in ordine e contemporanee al passaggio del killer; 6)
tracce precedenti il passaggio del killer, più tracce successive al passaggio del killer; 7) tracce in
ordine e contemporanee al passaggio del killer, più tracce successive al passaggio del killer.
Terzo aspetto: riferibilità e connessione delle macchie di sangue con l’evento “passaggio
dell’ipotetico killer”. Le tracce di sangue, sia esso di Samuele, di una terza persona o di
animale, ci propongono tre possibilità:
1) connessione diretta con l’evento “passaggio del killer”; 2) nessuna connessione con l’evento
“passaggio del killer”; 3) sovrapposizione di connessione e di non connessione con l’evento
“passaggio del killer”.
Abbiamo quindi la possibilità teorica di 147 (7 x 7 x 3) scenari di base.
Se sono veri - così come lo sono - i tre presupposti quali 1) l’assassino non ha avuto la
possibilità di passare dalle scale al garage per la questione “porta chiusa e tappeto paraspifferi
appoggiato sulla parte inferiore della porta”, 2) l’assassino è uscito aprendo la porta che la
Franzoni ha chiuso alle 8:24, 3) l’assassino ha accostato la porta della cameretta di Samuele,
CROLLANO TUTTI GLI SCENARI RIFERIBILI ALLA TESI TAORMINA.
I MIEI PRESUPPOSTI SONO ESATTI E REALI, ANNAMARIA FRANZONI LI HA
DICHIARATI A ME E DAVANTI A TESTIMONI DIVERSE VOLTE, ED ESISTE LA
TESTIMONIANZA DI DANIELA FERROD SUPPORTATA DALLE DICHIARAZIONI DI
ADA SATRAGNI E VITO PERRET => I PRESUPPOSTI SONO ERRATI, ARTHUR
SCHOPENAUER CI INSEGNA A DEFINIRLI “FALSI” => PRESUPPOSTI FALSI
GENERANO TESI FALSE, ANCHE SE IL RAGIONAMENTO È ESATTO! => LA TESI
TAORMINA È FALLACE PERCHÉ SI BASA SU PRESUPPOSTI FALSI!
CONCLUSIONI
Alle pag. 71 e 76 sono pubblicati il profilo dell’assassino di Samuele secondo la TESI LAVORINO
e una lettera aperta che ho scritto alla Franzoni il 29 luglio 2004, prima che fosse presentata la famosa
denuncia contro il “vero” assassino. In tale lettera davo alcuni consigli alla donna ... ma non li ha
seguiti! LA TESI SI BASA SUL PRESUPPOSTO CHE ANNAMARIA FRANZONI MI
ABBIA DETTO SEMPRE E COMUNQUE LA VERITÀ ECHE, QUINDI, NON SIA
MENDACE!
Ritengo con totale certezza che la TESI TAORMINA sia errata e che non porterà a nulla e che,
invece, la TESI LAVORINO sia esatta e quella utile a individuare una buona pista investigativa da
SEGUIRE ERISCONTRARE!
La TESI TAORMINA sembra essere stata confezionata per due scopi, 1) dimostrare i limiti
tecnici e criminalistici dei RIS di Parma, 2) dimostrare che la TESI LAVORINO ha un’alternativa!
Per il primo scopo non so se ce l’abbia fatta, per il secondo la TESI TAORMINA ha preso il classico
granchio!
LAST, BUT NOT LEAST: ho letto la sentenza di condanna firmata dal Giudice Eugenio
Gramola! Ebbene, se Annamaria Franzoni avesse prodotto in processo (anche tramite una
memoria ex art. 121 CPP) la TESI LAVORINO facendola propria, la sentenza non poteva
essere scritta perché avrebbe coperto molti buchi lasciati dalla difesa della Franzoni e ben
evidenziati dalla sentenza stessa ... del resto, la TESI LAVORINO si basa anche sulle
dichiarazioni della Franzoni medesima!
Con buona pace del fautore della tesi che ho frantumato!