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he bello è Natale! Cioè, nel momento in cui scrivo non è esattamente Natale
ma già si sente la calorosa e colorata atmosfera. Va bè, ormai cercano di farcela
sentire circa tre mesi prima…
Mi rendo conto che parlare del Natale in maniera non retorica è molto difficile.
Potrei scagliarmi contro il consumismo, ma non mi va, e forse non c’è niente di più reto-
rico. Allora? Non so, prendo tempo. Penso che probabilmente questo numero verrà letto
da tutti coloro che ritornano da “fuori”: Milano, Torino, Bologna, Mantova, Roma, Pisa,
Pavia, ecc… Mi domando cosa vorrebbero sentirsi dire, se qualcosa di tradizionale, tipo
“focara”, cenoni, babbi e balocchi, perché di rovinarsi le vacanze con brutti pensieri
proprio non gli va, oppure qualcosa di scomodo, magari una frecciatina lampeggiante
all’amministrazione. Ormai che ci sono, colgo l’occasione per farle gli auguri e ringra-
ziare per tutto l’impegno profuso affinché la nostra associazione potesse riavere una se-
de. Peccato che non ci sia riuscita e ci tocchi pagare un fitto…. A proposito, siete tutti
invitati alle nostre riunioni, di solito il venerdì sera, nella porticina vicino alla cartolibre-
ria “La Fenice”. In questo numero allegheremo la Settimana di Bebbe Grillo, perché è
uno che parla senza contorsionismi e dice tutto quello che gli altri non dicono...
Il Natale… caspita, non mi viene in mente nulla! Sforzati!! Dai! Ah! ecco, una cosa
semplice che mi sta a cuore: non vedo l’ora di riabbracciare tutti gli amici che studiano
o lavorano lontano, e ciondolare per il paese chiacchierando… “ne vidumu sse vie vie!” Un’immagine di Nightmare Before Christmas
come ha già detto qualcuno da queste pagine.
Molto bello, e poi? Il Natale? I regali? il suo significato profondo? Giusto, un attimo è ci
arrivo, devo trovare le parole giuste. Quindi prendo tempo. Vediamo… Oggi nel primo
sevizio del TG c’era un uomo sprofondato in un letto, il viso pallido e sciupato, un son-
dino lo teneva collegato ad una macchina: Piergiorgio Welby.
agenda
Che cosa sarà il Natale per Piergiorgio e tutta la gente come lui a cui la vita a riservato E’ disponibile il primo dvd del
un destino tanto infelice? Il Natale per l’appunto dovrebbe essere un momento per cele- festival del cinema,-edizione
brare l’ Anima e distaccarsi dal materialismo che oggi fa da padrone. E se il corpo è 2006– organizzato dall’associa-
materia ed è padrone, tiranno spietato, cos’è il loro spirito se non uno schiavo? zione culturale Albatros, con le
Forse, più che parlarne, il Natale dovrebbe essere vissuto. La sofferenza è ovunque. C’è immagini e i video più emozio-
una frase emblematica che viene ricondotta a quella vecchia volpe di Epicureo, «se Dio nanti della rassegna, per averlo
contattare Adele Talarico.
vuole sopprimere il male e non può farlo, è impotente; se può e non vuole, è malvagio;
se non vuole né può, è insieme malvagio e impotente; e se vuole e può, come spiegare la Proseguono le festività natalizia
presenza del male nel mondo?» Sono passati più di duemila anni è siamo al punto di organizzate dall’Albatros con la
partenza. Ognuno tragga le sue conclusioni. Una cosa penso però che sia certa, da qual- proiezione di Nightmare before
siasi punto la si guardi, da credenti e non: c’è una sofferenza che è connaturata alla no- Christmas e la consegna dei re-
stra esistenza e una sofferenza che forse potrebbe essere evitata se soltanto ci fermassi- gali di Babbo Natale , presso
mo un momento a guardare quello che non ci fa comodo. Nemmeno Gesù si illudeva l’istituto comprensivo G. Da
sugli uomini «Generazione incredula e perversa, fino a quando dovrò restare con voi? Fiore di Carlopoli, il 24/12/2006
Fino a quando dovrò sopportarvi?» (Matteo 17, 17) Ma era sempre pronto a essere d’e- dalle ore 16.00
sempio, “Disse loro Gesù: «seguitemi e vi farò diventare pescatori di uomini» Pronta-
Si avvisa cittadinanza che l’Al-
mente essi, lasciate le reti, lo seguirono” (Vangelo; Marco 1,17) Guardiamoci intorno,
batros è alla ricerca di strumenti
dunque. Dietro l’angolo. C’è chi è attanagliato dai demoni del vizio e si trascina ramin- di lavoro, abiti, foto o qualsiasi
go nelle notti, aprite le finestre e invitatelo ad entrare, c’è chi soffre in un letto e chi non testimonianza della memoria
ha un amico per confidarsi, c’è chi è detto pazzo ma forse ha soltanto visto oltre, c’è chi storica di Carlopoli; il materiale
ha smesso di guardarsi allo specchio e chi ci si guarda troppo, dimenticando che c’è tut- sarà presentato durante la mani-
to un mondo che gli ruota intorno, c’è chi ha barattato la propria vita con una maschera festazione “cuntame..cuntame..”
rattoppata tristemente e chi ha perso il senso e il gusto… Contattate: 339/1841199 o 339-
Tendiamo un orecchio e anche un braccio… lì, proprio lì, al nostro fianco. Forse non gli /1461752
cambieremo la vita, ma gli faremo passare un Natale migliore. Se poi la mano dovesse
rivolgersi verso di noi, non sentiamoci feriti nell’orgoglio, potremmo averne bisogno, Si prega tutti coloro che volesse-
ro inviare articoli all’indirizzo
anche se cerchiamo di nasconderlo persino a noi stessi. Non pretendo d’insegnare nulla,
andreacaligiuri87@yahoo.it di
è soltanto il mio umile pensiero, nero su bianco.Buone feste. indicare il nome del pezzo e il
Tommaso Caligiuri nome dell’autore.
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/UN’INTERA FRAZIONE
SCARICAVA NEL TORRENTE
iquami fognari inquinanti diato l'avvio di indagini serrate ed acque pubbliche, sotto tutela am-
che avevano ricoperto una approfondite, con numerosi so- bientale da parte della Regione
vasta area verde della zona pralluoghi ed accertamenti in si- Calabria. Acque che spesso ven-
presilana, nei pressi di nergia con i militari del Nucleo gono utilizzate per l'irrigazione
Carlopoli: un vero e proprio de- operativo ecologico di Catanzaro dei campi da parte degli agricolto-
grado ambientale che stava detur- e personale tecnico dell'Arpacal ri, che molto più probabilmente
pando e mettendo a rischio un''a- per capire quanto stesse avvenen- non hanno usato per niente quell'
rea verde, scoperto dai carabinieri do e determinare l''effettivo danno acqua maleodorante e torbida.
della Compagnia di Soveria Man- ambientale ed il pericolo di inqui- Risalire all'origine del problema
nelli, al comando del capitano namento. Le analisi sulle acque, non è stato semplice. I carabinieri
Enrico Pigozzo. Dopo mesi, in gli esiti chimici e batteriologici hanno a lungo perlustrato la zona,
assenza di provvedimenti cautela- dei prelievi effettuati, hanno chia- hanno "sfoltito" a colpi di macete
ri da parte delle amministrazioni ramente dimostrato che si trattava la vegetazione per arrivare, infine,
locali, i militari hanno apposto i di sostanze inquinanti, con valori ad una condotta in cemento dalla
sigilli e proceduto al sequestro che non rientravano affatto nei quale usciva la maleodorante
d'urgenza di tutto il sito, avviando limiti dei valori di parametro pre- "fanghiglia". Una condotta, ai
ulteriori indagini con il coordina- visti. I carabinieri, inoltre, hanno margini del paese di Castagna,
mento della Procura della Repub- appurato che un'intera area urbana che sembra convogliare nel verde
blica di Lamezia. Nei mesi scorsi, del Comune di Carlopoli scarica- tutte le acque reflue urbane che,
in un servizio di pattugliamento va liquami inquinanti nel verde prive di depurazione, costituisco-
nelle aree verdi del territorio, i della zona presilana, immettendo no un chiaro danno per l'ambien-
carabinieri della stazione di Car- sostanze dannose nel greto del te.
lopoli hanno rilevato, con sorpre- torrente Pignataro, che s'immette,
sa e indignazione, la discarica fo- qualche centinaio di metri più sot- (Articolo ripreso dal Quotidia-
gnaria, ritrovandosi a camminare to, nel fiume Corace, un corso no della Calabria)
tra liquami maleodoranti. Imme- d''acqua iscritto nell'elenco delle
ATTUALITA’
JONATHAN LIVINGSTON
Legge sulle coppie di fatto/Serafino Bilotta Mensile di cultura
Dicembre 2006/N°10
Entro il 31 Dicembre la gerarchie ecclesiastiche del la Chiesa, siamo arrivati a un EDITORE
maggioranza dovrà scrive- Vaticano. Sono gli unici che certo livello di evoluzione, e Associazione Culturale Albatros
REDAZIONE
re una legge sulle unioni di si battono per non concedere questo è un altro grande pas- Andrea Caligiuri
fatto, e per fine gennaio diritti, perchè a loro dire è so che va fatto. E' un diritto Tommaso Caligiuri
sapremo se verrà approva- fuori natura, ma a me sembra che si dà a qualcuno che co- Ivan Colosimo
ta o meno… più innaturale l'astinenza ses- munque non si sarebbe spo- Serafino Bilotta
Il disegno di legge che il go- suale volontaria, o l'esclusio- sato, e per ritornare al natura- Angelina Pettinato
verno si è impegnato a predi- ne delle donne da alcune le il matrimonio non lo è, chi Carmine Cardamone
sporre dovrà "riconoscere mansioni. Siamo di fronte ci crede lo può fare come lo Salvatore Gentile
diritti, anche in materia fisca- all'ennesima manifestazione faceva prima, non è una leg- COLLABORATORI
le, prerogative e facoltà alle razzista di una Chiesa ses- ge che toglie qualcosa a uno Salvatore Gigliotti
Antonio Guzzi
persone che fanno parte di suofobica, che pensa solo per darlo all'altro.
Gino Carmine Chiellino
unioni di fatto e non conside- agli interessi economici, e Concludo citando una frase Amelio Barbaro
rare dirimente, al fine di defi- non sta mai al suo posto... Se di Napoleone: Io sono cir- PROGETTO GRAFICO
nire natura e qualità dell' u- poi si vuole continuare a par- condato da preti che ripetono Andrea Caligiuri
nione di fatto, nè il genere lare di naturale, si può ag- incessantemente che il loro E-MAIL
dei conviventi nè il loro o- giungere che in natura è la regno non è in questo mondo, andreacaligiuri87@yahoo.it
rientamento sessuale". L'uni- legge del più forte che vigge, eppure allungano le mani su STAMPA IN PROPRIO
co ostacolo a questa legge allora cosa dovremmo fare? tutto quello che possono
sono i Cattolici, o meglio, le Fortunatamente, nonostante prendere. www.albatrosweb.it
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Jonathan Livingston
n un celebre documentario moso San Giovanni era così tanto serci); le stesse cellule del cervello
sulla Calabria, De Seta, regi- sentito che il compare ogni qual hanno adottato da sempre la filoso-
sta calabrese di alto profilo volta passava dalla casa del fia dei moschettieri: uno per tutti e
umano oltre che certamente “comparello”, anche se la casa era tutti per uno. Sia che si crei un
professionale, dice a proposito del- chiusa, si toglieva il cappello in pensiero che si crei un movimento
la comunità calabrese di un tempo segno di rispetto. In quel sistema che si creino entrambi, migliaia di
che in essa “l’aiuto reciproco por- ognuno dava ciò che poteva e tutti neuroni si mettono insieme e lavo-
tava alla solidarietà, all’amici- insieme collaboravano per stare rano insieme . Se allarghiamo gli
zia”.Spesso i valori che cerchiamo meglio. Dai ricordi di mia madre orizzonti e dal punto di vista fisio-
altrove, nei libri di storia, nei gran- emergono tanti momenti di questo: logico passiamo a quello antropo-
di personaggi, nei film si trovano dal prendersi cura dei fratellini più logico – sociale, vediamo e ci ac-
negli abissi inesplorati delle storie piccoli ad andare ad aiutare un corgiamo come l’essere umano da
popolari, gelosamente conservati compare per la mietitura. Ancora sempre ricerchi l’altro, si aggreghi
nei vecchi, drammaticamente pre- De Seta a proposito racconta di e sulla scorta della filosofia delle
senti nella dignità di alcune fami- come un paese, un villaggio fosse- formiche lavori insieme all’altro
glie povere, le cosiddette famiglie ro una comunità compatta. Que- dando quel che può per raggiunge-
a basso reddito; abissi che pur esi- st’ultima era formata non solo da re gli obiettivi. Se ci rendessimo
stendo si perdono, diventano gra- parenti ma anche dai compari. La conto di questo allora la solidarietà
dualmente fantasmi e nel diventare compattezza non era data dai lega- tornerebbe ad essere qualcosa che
tali creano vuoti, perdita di identità mi familiari ma da questi e da ci appartiene, che definisce la no-
e talvolta estrema difficoltà a cre- quelli che si acquisivano con i già stra stessa natura, che non è stabili-
arsela e, quindi, conseguentemente citati famosi San Giovanni. Un ta dall’alto ma semmai sostenuta
sofferenza. Forte allora, forse, del- esempio che si addice a questo pe- da quest’ultimo. Rendersi conto di
la mia età e delle narrazioni fami- riodo: l’ammazzare il maiale. avere bisogno dell’altro significa
liari, vorrei poter dire che i grandi Oltre che una festa era un lavoro collaborare. E questa collaborazio-
valori possono essere meglio com- sinergico non solo dei familiari ma ne dovrebbe essere tra persona e
presi se ci si ferma a ragionare e si di chi ne sapeva di più e di chi in persona, tra persona ed enti, tra
riconosce la propria storia persona- quel momento poteva esserci. La enti ed associazioni, e via dicendo.
le, familiare e sociale. Nella già responsabilità di sopravvivenza Arriviamo così ad un ultimo con-
citata frase di De Seta, io credo, ci della famiglia non era concentrata cetto, quello famoso sulle carte ma
sia l’essenza del concetto di solida- tutta su quest’ultima ma anche sul- non sempre presente nelle menti,
rietà. Solidarietà è aiuto recipro- le persone che ruotavano intorno di rete sociale:“noi siamo attraver-
co, è un valore che si trasmette di ad essa! Arriviamo così ad un altro so gli altri” insieme agli altri. Con-
padre in figlio e allargando, di per- concetto che definisce la solidarie- cludendo allora, che cos’è la soli-
sona in persona. Una volta non si tà: l’esserci. Continuando con le darietà?è aiuto reciproco; è un va-
conoscevano granché le leggi e citazioni Battiato dice: “Io ho biso- lore; è esserci; è risposta ad un bi-
l’aiutarsi non passava da un obbli- gno della tua presenza”; in una fra- sogno; è rete sociale; è essere at-
go istituzionale ma da un imperati- se tutti e due i concetti. Da un lato traverso gli altri, insieme agli altri;
vo morale che partiva dalla più l’insofferenza e dall’altro la pre- è qualcosa che definisce la natura
autorevole e forte istituzione di senza come la possibilità di risol- dell’essere umano nella sua più
allora: la famiglia. Famiglia sup- vere questa stessa insofferenza. alta eccezione, vale a dire, quella
portata dalla famosa “ruga”, dalle Nella natura stessa dell’essere u- di essere una Creatura di Dio, al di
famose “vinelle”: lì si creava l’a- mano è insito il concetto di solida- là di come questo stesso Dio possa
gorà dei Greci, lì i valori fatti pro- rietà da qualsiasi parte vogliamo essere chiamato e urlato nel mondo
pri in famiglia venivano rafforzati. guardarla: una cellula ha bisogno attraverso le razze e le loro religioni.
Vi era una rete sociale senza che dell’altra per dare forma all’uomo
fosse esplicitamente cercata. Il fa- (aiuto reciproco e necessità d’es-
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AMBIENTE/
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Ivan Colosimo
o so, questa pagina ha poco di autoctono, ma co, politico e militare, e fomentata dall’esterno in un
vuole essere innanzitutto un motivo per non di- gioco delle parti al massacro). Il delicato equilibrio fra
menticare, e poi ha anche un fine istruttivo. Capi- la popolazione cristiano-maronita e quella arabo-
ta infatti non di rado che si ripropongano stra- musulmana, già compromesso nel 1948 con il primo e-
zianti immagini in televisione, i cui telegiornali ci ten- sodo dei palestinesi dalla loro terra in seguito alla pro-
gono aggiornatissimi solo sul numero di vittime, sul nu- clamazione dello Stato di Israele si deteriora ancora di
mero di soldati presenti, ecc. e ben poco informati sul più nel 1967. Entrarono allora nel paese oltre 100000
perché di queste vittime. Perdonate il gioco di parole. profughi palestinesi arabi che andarono ad affollare i
La storia del Libano moderno nei suoi attuali confini campi profughi del Libano del Sud. Nel 1975 , poi, in
inizia nel 1920 quando, in seguito alla vittoria degli Al- seguito alle vicende del settembre nero i profughi pale-
leati, l’impero Ottomano si sfalda e il Libano diventa stinesi diventarono oltre 300000.
una colonia Francese. La Francia aveva deciso di creare La loro presenza contribuisce ad aumentare in modo
all’interno del mondo arabo uno stato a prevalenza Cri- consistente la popolazione araba del paese e a rendere
stiano-maronita; decisione che avrebbe portato ad uno sempre più limitata la percentuale di cristiani, i quali
stato di guerra civile quasi permanente. però hanno il controllo politico ed economico del paese,
L’indipendenza del Libano proclamata nel 1943 fu rag- generando così uno squilibrio di distribuzione del potere
giunta solo nel 1946 quando i soldati francesi si ritiraro- e delle risorse.
no definitivamente. Nonostante gli esuli palestinesi fossero relegati in campi
Inizia da allora una situazione di continua guerriglia che profughi cresceva la loro presenza politica e anche mili-
sfocia in guerra civile e che vede fronteggiarsi la destra tare. Organizzatisi ben presto in gruppi di resistenza ar-
cristiana filo-occidentale con i gruppi arabi musulmani, mata, essi si muovevano dal Libano del Sud con azioni
le truppe dell’esercito del Libano del sud filoisraeliane di guerriglia contro Israele, il quale rispondeva con vio-
(Falangisti) a maggioranza cristiana con le milizie arabe lente rappresaglie fin dentro i confini del Libano
armate degli Hezbollah (il “Partito di Dio”) che sono Nel 1975, quando iniziarono i combattimenti tra cristia-
contrari a qualsiasi accordo israelo-palestinese. no-maroniti della Falange e i musulmani Libanesi, l’Olp
Il potere politico è saldamente nelle mani dell’elitè cri- (organizzazione per la liberazione della Palestina) scese
stiano-maronite. Esse aprono ai mercati occidentali e in campo e si schierò con i musulmani: fu guerra civile
perseguono una politica di sviluppo e prosperità econo- violentissima. Beirut(capitale del Libano), che era stato
mica. Del miglioramento non riesce però ad avvantag- teatro delle azioni di guerra, vene divisa dalla cosiddetta
giarsi la maggioranza della popolazione che è sciita. linea verde, che l’attraversava da est a ovest, in una
Praticamente esclusa dal progresso economico in atto zona Nord e una sud a prevalenza araba.
nel paese, le condizioni della maggioranza del paese Nessuno dei tentativi di riappacificazione funzionò: ne
peggiorano. la pace imposta dalla Lega Araba che inviò in Libano
Nel 1975 la protesta popolare sfocia nella guerra civile una forza di pace guidata dalla Siria, né il piano di pace
(già peraltro prevedibile per ragioni di ordine ideologi- Americano.
Il 1982 fu un anno cruciale, segnato da violenze inaudi-
te. Approfittando dello stato di guerriglia permanente,
l’esercito israeliano invase nuovamente il Libano (lo
aveva già fatto nel 1958 ma era stato costretto al ritiro
per l’intervento delle truppe ONU) dando inizio così alla
quinta guerra arabo-israeliana. I guerriglieri dell’ Olp
furono costretti ad abbandonare una Beirut assediata e
stremata. Il Presidente Libanese, leader della falange
cristiana, Beshir Gemayal, fu assassinato e sostituito al
potere con il fratello Amin.
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Potrebbe stilare una “classifica” dei reati più commessi? Quali sono limiti o le sue risorse?
Le classifiche sono sempre difficoltose da stilare, certamente Sono certo che la risorsa maggiore è la vostra forza di volon-
l’uso personale di sostanze stupefacenti (sia leggere che pe- tà e la determinazione a far valere i principi di legalità in cui
santi) è tra i primi posti, e questo è preoccupante quando credere.
riguarda i giovani.
Che consiglio ci darebbe?
Cosa potrebbe fare una comunità come questa per preve-
nire comportamenti devianti? Il consiglio che posso darvi è di continuare nelle nostre ini-
ziative di dialogo che sono di altro profilo e di sicuro inte-
Una comunità funziona quando vi è un forte senso di appar- resse, coinvolgendo Istituzioni e cittadini nelle vostre mani-
tenenza col territorio ed un forte senso di responsabilità che festazioni
significa impegnarsi tutti– e tutti insieme – per far rispettare
le “regole” L’impegno deve essere quello di non abbandona-
re o isolare le persone in difficoltà, aiutare e sostenere chi si
oppone all’illegalità, istaurare un dialogo costruttivo con le
Istituzioni, come l’ Arma dei Carabinieri, che possono aiuta-
re a risolvere problemi prima che diventino troppo grandi.
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Cacciatori di
Al primo che indovinerà da quale libro è tratta la seguente
frase regaleremo…Il libro da cui è tratta la frase!
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PERCORSI DELLA
MEMORIA/ Salvatore Gigliotti
Ricordi de Natale addormisciuti “scarfare” Gesù bambino col falò. l’Epifania si popolavano a sera di
ve bisbigliati ogn’annu, o affezio- Chissà perché, ma quei Natali vis- allegre brigate. Attrezzati di orga-
nati! suti con semplicità, non ancor tra- netto, acciarino e “zuchi”, i
Vue siti sempre li buoni venuti… volti dal vortice del consumismo, “furracchiuni “ cantavano la Strina
racchiudevano tanta poesia! La sera davanti ai portone di famiglia ami-
on questi amorevoli versi della vigilia dopo il cenone fatto che:
che sprigionano melodie con pietanze nostrane: vruoccoui,
simili al canto delle corna- linguine ccu baccauà a schipienciu, “Simu arrivati a stu’palazzu d’oru..
muse, Michele Pane, auto- nuci e crucette, andava in piazza a Nu mme cumbene de jire cchiù avanti..
revole cantore del Reventino , cul- sentire, tra il crepito del fuoco, la e petre preziose su llè mura,
lava nell’anima le vibranti emozioni D’oru e d’argentu su llè porte
e ll’antu…
legate alla festa di Natale.
Questa ricorrenza che celebra il
Dopo l’esecuzione la comitiva ve-
momento centrale della dottrina cri-
niva accolta dal padrone di casa che
stiana, cioè l’incarnazione,tanto ca-
offriva loro ogni ben di Dio: gri-
ra a tutti i credenti, trovava profon-
spelle , pignouata, torroni e nulli di
da risonanza nel cuore della gente
Bagnara, turduni e turdilli.
di Calabria, sensibile com’è agli
E si brindava col vino rosso di Ni-
effetti familiari e alla poesia dell’in-
castro. Il rituale che concludeva il
fanzia. La scelta della data del 25
ciclo delle usanze natalizie calabre-
Dicembre risale al calendario roma-
si, aveva luogo la sera del 5 Gen-
no (III sec.), da cui prende anche la
naio, vigilia dell’epifania.
denominazione. In quel giorno, in-
Questa tradizione, oramai in disuso,
fatti, si celebrava il “Natale del sole
brilla nel sacrario dei ricordi più
invitto” (Dies Natalis solis invicti) ,
belli della mia infanzia.
festività pagana legata al solstizio
Mentre noi bambini viviamo l’ansia
d’inverno. Da quel giorno il sole zampogna di Luciella. Il momento
dell’attesa dei doni che avrebbe
ricomincia a splendere sempre più a più atteso da tutti era la Messa di
portato la befana, la mamma appa-
lungo. Ciò spiega perché nel mondo mezzanotte, che si celebrava nella
recchiava un angolo del tavolo con
cristiano fu adottata questa data: per chiesa barocca del “pizzu suttanu”
un vassoio.
dare un significato forte e simbolico di Carlopoli. Don Elia con camice e
In esso veniva posto un bicchier
alla venuta di Cristo, luce del mon- piviale dorato, preceduto da una
d’acqua, una fetta di pane, un col-
do. Anche nei nostri piccoli centri, schiera di chirichetti , si recavano in
tello ed un pizzico di sale. Serviva-
incastonati nell’aspro suol silano, processione davanti al presepe per
no per il battesimo del Bambino
sopravvivono tuttora usanze anti- benedire la statuina di Gesù bambi-
che sarebbe avvenuto misteriosa-
chissime e credenza che affondano no, capolavoro delle argenterie na-
mente quella notte, presso quel ta-
le radici nel mondo pagano e s’in- poletane dell’900, adagiata sul can-
volo.
nestano, dopo essere state assimila- dido tulle.
Il mattino seguente ogni compo-
te, in quello cristiano. Da quel mon-
nente della famiglia, per devozione,
do popolato da oracoli, idoli e fate, “Ntinnava lla campana:
bevevo un sorso d’acqua e mangia-
è giunto sino a noi intatto il rito del- è natu, è natu!
va di quel pane. Il sale, invece, ve-
la Focara, cioè l’adorazione del fuo- Llu rre d’ù Cielu ‘
niva conservato quale rimedio con-
co. Fino a non molti anni fa era una nterra edi calatu…
tro i malanni
consuetudine, da parte dei ragazzi, (Articolo ripreso da Calabria Lette-
bussare alle porte dei compaesani e Ed i fedeli, in coro, intonavano raria, n.10-11-12)
chiedere le “ascarelle”, piccoli pez- l’inno “Pastori alzatevi”.
zi di legno che servivano per Le “rughe” del paese tra Natale e
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viaggia in treno
Daniele Ragano
Marcovaldo camuffato da Babbo Natale percorreva la città, sulla sella del motofurgoncino carico di pacchi involati di carta
variopinta, legati con bei nastri e adorni di rametti di vischio e d’agrifoglio. La barba d’ovatta bianca gli faceva un po’ di pizzi-
corino ma serviva a proteggergli la gola dall’aria.
La prima corsa la fece a casa sua, perché non resisteva alla tentazione di fare una sorpresa ai suoi
Bambini . “Dapprincipio -pensava- non mi riconosceranno. Chissà come rideranno, dopo!”
I bambini stavano giocando per la scala. Si voltarono appena. –Ciao papà. Marcovaldo ci rimase male. –Mah… non vedete
come sono vestito?
-E come vuoi essere vestito? -disse Pietruccio.-Da Babbo Natale, no?
-E m’avete riconosciuto subito?
-Ci vuole tanto! Abbiamo riconosciuto anche il signor Sigismondo che era truccato meglio di te!
-E il cognato della portinaia!
-E il padre dei gemelli che stanno di fronte!
- E lo zio di Ernestina quella con le trecce!
-Tutti vestiti da Babbo natale?- Chiese Marcovaldo, e la delusione nella sua voce non era soltanto per la mancata sorpresa fa-
miliare, ma perché sentiva in qualche modo colpito il prestigio aziendale.
-Certo, tal quale come te, uffa, -risposero i bambini, -da Babbo Natale, al solito, con la barba finta, - e voltandogli le spalle, si
rimisero a badare ai loro giochi.
Era capitato che agli Uffici Relazioni Pubbliche di molte ditte era venuta contemporaneamente la stessa idea; e avevano recluta-
to una gran quantità di persone, per lo più disoccupati, pensionati, ambulanti, per vestirli col pastrano rosso e la barba di bam-
bagia. I bambini dopo essersi divertiti le prime volte a riconoscere sotto quella mascheratura conoscenti e persone del quartie-
re , dopo un po’ ci avevano fatto l’abitudine e non ci badavano più.
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(Continua da pag. 20 ) Nietzsche e D’An- impalpabile si rivolge ai commensali qua- degli dei versato sul fondo di una
nunzio, chi mai l’avrebbe detto? Conten- si ossequiando, ma in modo deciso e di- corona regale capovolta. È Wilde, Oscar
denti della verità ad un banchetto in cui retto. I suoi occhi incrociano quelli di tutti Wilde, che non perde tempo per beffarsi
figuro anch’io. Non credo ai miei occhi. gli altri meno che quelli di Friederich. Mi anche di Johann,
Queste personalità qui, oggi, ed io accan- spiega infatti D’Annunzio, porgendomi raggomitolato come un gattino tremulo in
to a loro, io.Più in là, un uomo strambo e una sigaretta ora che s’è scollato dalla un angolo, intento a dolersi angosciato
bizzarro è intento a consumare veloce- sedia, che i due un tempo si amavano ma dalle disavventure amorose ed esistenzia-
mente le pietanze, quasi infiammato da che poi è sopraggiunto un terzo incomodo li, salvo poi inerpicarsi coraggiosamente a
una mania, dalla determinazione di porta- a rovinare il tutto, un certo Rilke. Nel sentimenti fiduciosi inneggiando alla vita.
re a compimento una qualche grande ope- frattempo, qualcuno deve avermi servito Già, Goethe è un altro tizio alquanto stra-
ra. Agita smaniosamente una mano verso senza che io me ne sia reso conto giacché no. Non mangio, non riesco a star fermo.
l’alto, a destra, a sinistra, su, giù, poi di mi ritrovo sotto al naso un piatto assortito Mi volto di scatto ad ogni frase che cade
nuovo su. Ragazzi, ormai sono entrato di ogni ricchezza. Messa da parte la siga- come un lampo a ciel sereno. Ho scordato
nell’ottica. Non ci metto molto a capire retta, inizio a trangugiare, infervorato di essere uno stanco viandante. Sono in-
che si tratta di Ludwig, già, il grande Lu- dalla situazione di grida, proclami, e teo- cendiato dalle parole, dai pensieri che
dwig Van Beethoven. Quello si canta la remi che gli astanti mettono in atto. La queste persone pongono uno dietro l’al-
sinfonia in testa e, spesso, anche a voce mia attenzione è distratta ancora una vol- tro. Sembra quasi che siano tutti in preda
altissima. Ma è sordo, cosicchè emette ta, poiché carpita da uno che, lasciata per- ad una divina mania, tutti ansiosi di ac-
degli stramazzi poco gradevoli , e quelli fettamente integra la razione nel piatto, si chiappare o quanto meno rasentare la Ve-
che siedono al suo fianco, come Rim- accinge a dipingere su tela quanto ha di rità. Li lascio così, incazzati, mai calmi,
baud, Verlaine e Baudelaire finiscono per fronte. Ebbene, la faccia, si, la faccia di irrequieti, sempre sul piede di guerra per
impazzire, poiché non ascoltati nei ripetu- Vincent Van Gogh è proprio quella del far valere la propria tesi, cogli animi ali-
ti inviti al silenzio rivolti al maestro. Si famoso autoritratto. Sembra che qualcuno mentati dai bollori del dio Bacco. Ricor-
rimpinzano le budella di vino, visto che è dopo averla ritagliata dal quadro, gliel’ab- dano i bambini che giocano alla guerra.
gratis, e declamano ad alta voce frasi in bia appiccicata sopra al collo. All’appa- E, in fondo, che cosa sono stati se non dei
versi in omaggio alle donne, alla vita e al renza è un burbero, chiuso in se stesso; ed grandi bambini. Si, dei grandi bambini.
dolore. Ah, a proposito di donne. L’unica Oscar, avvicinandosi, mi spiega che i tipi Eroi. I miei eroi. Ma il sogno è finito.
a presenziare durante il banchetto è la così non gli vanno a genio. Oscar è un Sono le 8 e tra un’ora ho lezione. Si torna
dolce Lou, Lou Salomè. Dall’aspetto te- adone, sorseggia elegantemente il vino nel mondo dei grandi. Che poi…tanto
nue e con voce che, nella sua coppa, assurge a nettare Grandi non sono!
S I M E N T I I J E N N A R U /
Di Amelio Barbara
I Celti consacravano ogni mese ad un albero, rendendo visibi- C’è un’energia creativa, che per esprimersi, per uscire e di-
le, attraverso un rituale collettivo quella comunione profonda ventare corporea ha bisogno di sentirsi aspettata, cercata, ac-
dell’uomo con la Natura ( anima cosmica, globale). Ispiran- colta. Albatros, come un grembo sociale non ha solo sostenu-
doci a questa antica tradizione celtica potremo dedicare Gen- to l’idea di Radano, ma insieme al regista, che è anche un
naio, al sacro albero dell’amicizia. apprezzato cantautore, hanno organizzato una serata musica-
La terra è sempre gravida di vita. Anche in inverno, mentre il le. L’ evento è per il 2 Gennaio, a Carlopoli, il ricavato della
contadino riposa, la terra maternamente contiene, nel silenzio serata sarà destinato a un bambino autistico. Le canzoni che
e nel buio i germi di nuove esistenze, che profumeranno il verranno presentate,ispirate al poeta Achille Curcio sono par-
mondo con le loro inflorescenze. te di un progetto, cui partecipano noti musicisti calabresi . Un
Sotto il grande albero dell’amicizia, Albatros ha incontrato modo per valorizzare la poesia dialettale e per trama-andare
Daniele Radano, un giovane regista di Taverna e insieme par- storie e amore per la nostra terra.
teciperanno a un progetto dell’ A.R.Di.S. (Agenzia regionale Siamo ancora in inverno, ma l’ amicizia nasce in ogni stagio-
diritto allo studio). Si tratta della realizzazione di una sce- ne. Così dal caos informe si articola una nuova iniziativa.
neggiatura, attraverso l’istituzione di un laboratorio sperimen- Umanizzare la Natura e umanizzare l’Arte sono forme di rea-
tale rivolto agli studenti dell’università di Catanzaro. Il lizzazione ed espressione dei potenziali umani, modi per ri-
film“Antonio P”, in omaggio al cinema neorealista di Vitto- uscire, utilizzando linguaggi antichi e moderni, come la musi-
rio de Sica, racconta la storia di una “morte bianca” e tratta il ca e il cinema.
tema del lavoro nelle sue problematiche: lavoro nero, lavoro Un grazie speciale ad Albatros e un appuntamento al 2 Gen-
precario e “morte bianca” naio con tutti voi.
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Dicembre 2006
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Jonathan Livingston
n
iamo in Inverno. Final- animato di quel geniaccio di Tim una cosa.
mente abbiamo trovato Burton. Noto con dispiacere che più si
una sede. Il costo d’affit- Oltre all’arrivo di Babbo Natale e aumenta di numeri, più sono sem-
to non è male, e poi è alla proiezione del film per bam- pre le stesse persone a scriverci.
sempre meglio dell’aria gelida di bini (e non ) siamo (quasi) arriva- Ci piacerebbe tanto che qualcuno
Carlopoli. Infatti, grazie al calore ti a realizzare una manifestazione che non ha mai scritto nella no-
che emana il focolare della stan- sulla nostra memoria storica, dal stra testata ci mandasse un’artico-
za, riusciamo a concentrarci me- nome “Cuntame…cuntame”. Ab- lo, su qualsiasi cosa. Non impor-
glio su tutto. biamo messo in giro un po’ di ta che non siano giornalisti, qui
Pensavo da un po’ di tempo di avvisi su chi potesse ancora avere non lo è nessuno. Cerchiamo solo
scriverti, perché avere una testi- a casa un qualsiasi oggetto appar- di scambiare, far conoscere ed
monianza scritta di tutto quello tenente al passato di Carlopoli. esprimere tutto ciò che prima non
che succede nella nostra realtà Speriamo bene. abbiamo mai avuto il coraggio di
d’associazione è sempre impor- Il calendario delle manifestazioni, dire, o che non potevamo dire,
tante. Me ne frego delle persone continua. E’ forte l’idea di realiz- visto che J.L è nato da un annet-
che dicono: scriviamo come se zare un’altra manifestazione arti- to.
fossimo a due metri da terra e che stica, che dovrebbe svolgersi ne- Vero. Tra due mesi il nostro ami-
siamo buoni solo a piangerci ad- gli ultimi giorni di Dicembre, co volante compie un anno di vi-
dosso. presso la scuola media di Carlo- ta, e spero che si organizzi qual-
Diario, è vero quello che si dice poli. cosa di speciale.
in giro: la paura, ecco cosa acco- Questa “giornata” come piace Questa stagione, fra l’altro ci ha
muna la nostra generazione. chiamarla da queste parti, dovreb- visti in collaborazione con la
Quest’anno, comunque, durante be contenere letture di poesie e scuola per la rassegna cinemato-
le feste natalizie, abbiamo pensa- qualcos’altro. grafica su De Seta.
to ad un po’ di cose da mandare Insomma, anche questa volta ci Nonostante tutto, caro Diario,
avanti. Per cominciare abbiamo siamo dati da fare. La collabora- quello che più mi incoraggia per-
invitato personalmente Babbo zione con L’istituto comprensivo sonalmente è vedere che nono-
Natale a Carlopoli che, con tanto diventa sempre più robusta, e stante le numerosissime riunioni
di slitta, consegnerà tutti i regali questo non può che farci piacere. fatte in quasi due anni, il numero
ai bambini di Carlopoli. Me lo In quanto grafico o impaginatore delle persone non è calato come
ricordo ancora l’anno scorso, in del mensile, mi accorgo che ogni invece pensavo succedesse.
mezzo a tutte quella folla di per- numero ha una sua struttura di- Si, forse su 40 iscritti ci ritrovia-
sone a ridere sotto i folti baffi versa, non lo so, ma è come se mo alle riunioni solo in 12/13 ma,
bianchi. Ricordo anche un po’ di non fossi mai contento, ed ogni è già una cosa.
gente tremare di freddo, anche se volume mi serve per imparare Ahimé anche quest’ inverno pas-
eravamo a pochi metri dalla foca- qualcos’altro, ma penso con cer- serà, e come al solito dovremmo
ra. Cosi’ stavolta abbiamo cam- tezza che manterrò per sempre cominciare a inventarci già qual-
biato un po’: per cercare di anda- questa struttura. cos’altro.
re incontro anche alle famiglie L’Albatros va avanti e, grazie a Ma ora è Natale, e ho voglia di
con bambini la consegna dei re- qualche euro recuperato con Jo- starmene vicino al focolare,
gali avverrà all’istituto Compren- nathan Livingston, possiamo re- aspettando come da bambino la
sivo G. da Fiore di Carlopoli, su- spirare qualche boccata d’ossige- neve.
bito dopo la proiezione di Ni- no in più.
ghtmare before Christmas, film A proposito di J.L, volevo dirti 13/12/2006 Andrea
dicembre2006