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27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XI - n 110 Aprile 2011
LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
VIVA VERDI
La chimica della politica
dellOn. Ivo Butini
La storia serve (potrebbe servire) alla ricomposizione del passato. In questa prospettiva aumentano le valutazioni critiche di coloro che ai fatti non cerano e, ancora tra quelli che non cerano, le passioni possono diventare freddi rancori. Nella celebrazione del centocinquantesimo dellunit nazionale, secondo Giuseppe De Rita (Corriere della Sera - 22 marzo 2011) si parlato molto del passato, con orgoglio o con lutto, ma non si parla del nostro futuro collettivo.In un articolo meno sciolto di altri suoi, De Rita giudica lo sviluppo nazionale italiano un processo continuato di lavori in corso, un lavoro fatto da tutti, nellarticolazione di milioni di soggetti economici e sociali.
Questo giudizio appartiene alla sua intelligente e originale capacit di leggere i fenomeni sociali, cos come quando, richiama le spinte del desiderio, nel caso, richiama le spinte del desiderio, il conflitto tra i desideri, fra i desideri e lautorit della norma. A me sembrato che, nelle celebrazioni, non sia mancata la partecipazione popolare n che sia stato avaro il sentimento. Penso al monologo di Roberto Begnini sullinno di Mameli al festival di Sanremo e alla presentazione di Nabucco di Giuseppe Verdi sotto la direzione di Riccardo Muti. Benigni spieg ai leghisti che Mameli aveva cantato Legnano (dallAlpi a Sicilia/dovunque Legnano) suscitando anche lirritazione dei militanti contro i capi che non li avevano informati, tutti presi a perpetuare labbaglio storico (e sintattico) contro Roma che resta una gloria dItalia. Riccardo Muti si consentito un pensiero di dignit storica. In una intervista al settimanale Left (n10/2011) Muti ha richiamato una rappresentazione dellopera di Verdi, da lui diretta e con la regia di Luca Ronconi nel 1977, quando a un certo punto Nabucco abbandona gli abiti storici e appare in scena con gli abiti di Vittorio Emanuele II. E cos il maestro ricorda che la scritta Viva Verdi nascondeva quella Viva - Vittorio Emanuele - Re-DItalia. Nabucco fu rappresentato per la prima volta a Milano nel 1842.
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Politica
polo e cio il senso cristiano della solidariet, della ospitalit, dellassistenza verso i pi deboli, del sacro rispetto delle Istituzioni, della disponibilit al sacrificio e quando necessario, anche a dolorose rinunce. Manca, in questa preoccupante congiuntura che non accenna ad attenuarsi,anche a causa del tragico terremoto in Giappone e della rivolta dei popoli oppressi del Nord Africa e del Medio Oriente, alla conquista di una libert mai vissuta ed alla disperata ricerca di un futuro che consenta loro almeno il soddisfacimento dei bisogni prioritari, un livello di partecipazione adeguato alla gravit del momento. Di fronte alle dimensioni di questi eventi ci sembra che fasce importanti di italiani continuino a fare la loro vita piena solo di un vuoto morale indirizzato solo ad assicurare la precariet di un artificioso soddisfacimento di vacui traguardi privi di ogni contenuto etico e solidaristico. Daltronde gli ultimi sconcertanti epidosi di cui in Parlamento stato protagonista danno il senso esatto della crisi che il paesa sta attraversando. Ecco perch la presenza di un Presidente della Repubblica che cerca, in tutti i modi, di salvare il salvabile ci appare come un riferimento essenziale.
di Savoia-Carignano, moglie dellarciduca Ranieri dAsburgo, vicer del Lombardo-Veneto. In Nabucco sono gli Ebrei, prigionieri di Nabucodonosor, che sulle rive dellEufrate piangono la Patria bella e perduta. Nel 1842, gli italiani la Patria la stavano ancora cercando perch non lavevano avuta mai. Nel gennaio 1849 fu rappresentata La battaglia di Legnano, lopera di Verdi considerata pi direttamente ispirata alle vicende risorgimentali. Essa fu in qualche modo collegata alla Repubblica romana del 1848-1849. Sugli spalti della battaglia di Roma fu ferito, il 3 gugno 1849, Goffredo Mameli. Dovette subire lamputazione della gamba ferita. Mor il 6 luglio 1849. Aveva 21 anni. Sempre su La Stampa Gian Enrico Rusconi ha scritto che gli europei fanno fatica a capire perch noi oggi discutiamo con passione e amarezza su e come dobbiamo rimanere una nazione unita. E la chimica della politica.
Periodico mensile del Circolo Culturale
Occorre un livello
paese sta attraversando. E spicaata, in questa importante occasione, la figura del Presidente della Repubblica - Giorgio Napolitano - che ha saputo ergersi come lassoluto protagonista dei 150 anni dellUnit dItalia. E sicuramente un ruolo importante quello svolto dal Presidente Napolitano che ha saputo interpretare mirabilmente lesigenza imprenscindibile dellUnit Nazionale. Lesaltazione della massima istituzione repubblicana si rivelata utile in presenza delle dolenti note che continuano a marcare la vita politica del nostro paese. Nella decadenza di natura morale e sociale che sta letteralmente squassando il paese, anche per lassenza, ormai ventennale, di una politica seria, con una classe dirigente assolutamente inadeguata alle esigenze di un paese moderno, il Presidente della Repubblica ha saputo incarnare lo spirito nazionale, la sacralit delle Istituzioni e mantenere integre le peculariet fondamentali sancite dalla Costituzione oltre a mantenere alto il prestigio del nostro Paese in un momento obiettivamente difficile della sua storia moderna. Una presenza, allo stato dei fatti, insostituibile proprio perch sono la disistima, il pericoloso distacco della maggioranza degli italiani dalle istituzioni repubblicane, i negativi effetti che stanno o stavano prevalendo. E lindividualismo esasperato, un becerismo sconcertante, una difesa assurda, ed alla lunga suicida, dei piccoli interessi personali completamente distaccati da quel senso della solidariet nazionale che dovrebbe invece, specialmente nei momenti di crisi, prevalere ed imporsi. Ma laspetto pi grave e preoccupante di questa amara ma purtroppo realistica diagnosi, rappresentata dalangosciante distacco di parti sempre pi consistenti di popolo da quelli che erano un tempo i legami ed i caratteri pi pregnanti del nostro paese e cio la graduale sparizione di quellinsieme armonico che fanno forte e dignitoso un po-
VIVA VERDI
Muti ritiene che Giuseppe Verdi, per la sua musica, si possa considerare uno degli artefici dellunit nazionale. Il direttore del settimanale Left, Donatella Coccoli, considera lunificazione italiana, alla quale in Europa nessuno credeva, un fatto straordinario. Nelle celebrazioni del centocinquantesimo dellunit nazionale Verdi presente con I Vespri Siciliani a Torino e Nabucco a Roma. I Vespri Siciliani rimandano ancora allinno di Mameli (il suon dogni squilla/i vespri suon). I Vespri Siciliani furono rappresentati a Parigi nel 1855. Il coro di Nabucco stato ritenuto da qualcuno in passato pi degno dellinno di Mameli quale inno nazionale. Alberto Mattioli precisava su La Stampa (13 marzo 2011) che Verdi dedic Nabucco a Maria Elisabetta
Politica
Perch non si fece il governo Segni, perch si fece il governo Ciampi, perch vinse Berlusconi
molto importante che si affretti il giudizio storico sulla grande crisi della DC degli anni 90 per superare la fase della ghettizzazione e della demonizzazione. Fu una crisi politica, grave per il Paese e forse necessaria per un partito che, secondo le leggi naturali della democrazia, avrebbe dovuto andare allopposizione fin dal 1976 e che dovette reggere il peso del governo ed il deterioramento del potere fino al 1989, anno della caduta di Berlino. La crisi della DC si consum in pochi anni. I modi e le ragioni vanno ora esaminati con distacco non solo per salvare i grandi meriti del lungo periodo storico, ma per rimediare ad una conseguenza che potrebbe essere pericolosa. UnItalia senza tradizione guelfa, nella quale linsegnamento sociale della Chiesa diventato un orpello per i bricconi, non lItalia. A questa ripresa del giudizio storico d il via Gerardo Bianco sul suo ultimo libro La Balena bianca, lultima battaglia 19901994 dettato allabile Nicola Guiso. Per dare un saggio degli argomenti e dello spessore del libro scegliamo un episodio importante, quello del tentativo del Presidente Scalfaro di varare un governo Prodi, dopo le elezioni del 92 e dopo la fine del Governo Amato, che aveva affrontato lattacco che la speculazione internazionale aveva sferrato alla lira italiana: Eravamo al Quirinale come delegazione della DC (segretario del Partito Martinazzoli, Rosa Russo Iervolino, De Rosa ed io in veste di Presidenti di gruppo) quando il Presidente della Repubblica, Scalfaro, fece chiamare Prodi, che parl anche con Martinazzoli e venne immediatamente a Roma per esaminare la proposta fatta in particolare da Martinazzoli di presiedere il nuovo Governo. In quei giorni era stato prospettato anche il nome di Segni, come successore di Amato. Ma per la DC era un nome difficile da digerire dal momento che poco tempo prima era uscito dal partito, in modo ed in un momento sbagliati. Lindicazione inoltre veniva dai partiti referendari, che avevano assunto un atteggiamento sostanzialmente ostile nei confronti della DC. Esso suonava come una richiesta di resa, ingiustificata sia per il risultato elettorale (la DC era ancora di gran lunga il partito pi forte e rappresentativo dello schieramento parlamentare) sia per il ruolo che quel risultato ed il suo passato gli assegna-
vano anche nella nuova situazione. Devo dire che alcuni di noi, pensavano comunque, di dover continuare ad operare al fine di coinvolgere ancora Segni, in un disegno di rinnovamento e di rilancio del partito. Come eravate giunti a Prodi? (domanda ad un certo punto Nicola Guiso) Era stato tra i sostenitori in area DC del referendum. Appena giunse a Roma chiese una pausa di riflessione, poi incontr Segni offrendogli, cos si disse, la carica di vicepresidente del Consiglio, che Segni rifiut, convinto che, essendo il vincitore del referendum, spettasse a lui la guida del Governo. Questa, a mio parere fu una delle cause del rifiuto di Prodi. Ma Segni racconta che lincontro fu brevissimo e la proposta non chiara. Prodi intendeva ritornare subito a Bologna. Dovette inoltre incidere notevolmente il non gradimento del PSI e la freddezza del PDS verso Prodi. Dopo quella decisione sugger un incarico a Ciampi, come persona che per il ruolo e la qualit, poteva favorire il superamento della difficile congiuntura politica ed istituzionale e continuare il cammino del risanamento economico. A questo punto Gerardo Bianco racconta la formazione del Governo con tre ministri del PDS, quattro esponenti del mondo bancario, ed un ministro consulente di grandi istituti bancari, appartenente al PDS. Il Governo Ciampi pu essere definito un Governo del Presidente: i ministri furono scelti da Scalfaro e da Ciampi ed i sottosegretari, dice Bianco, con il contributo dei gruppi parlamentari DC. In quei giorni io ero molto vicino a Segni e sono in grado di aggiungere alcuni particolari che non sono noti a Gerardo Bianco. Sia Prodi che Segni (ed anche io) si erano resi conto che la designazione di Prodi era stata indicata per obliterare in qualche maniera il massiccio successo referendario e la grande popolarit di Segni in quel momento. Prodi, che era stato loratore principale dopo Segni alla manifestazione dei Popolari per la riforma (non ancora usciti dalla DC) al Palazzo del Congresso, con il compito di illustrare un programma di Governo, ora veniva usato per limitare il successo di Segni. Che la proposta venisse da Martinazzoli significativo per la grande avversit che Martinazzoli, che aveva la vocazione del riformatore, sentiva verso Segni. Ma loperazione non era cos semplice. C una parte di essa che Bianco non conosce. Il Presi-
dente Scalfaro non voleva Segni, e su questo punto ottenne il consenso di Occhetto che aveva appoggiato coraggiosamente le battaglie per il referendum in un momento molto difficile del PDS, ma che non era disposto a perdere gran parte del suo partito che ormai seguiva il leader referendario. Non fu gelosia, ma paura. Occhetto sentiva che il partito gli si sarebbe sfuggito di mano se Segni si fosse affermato come leader del paese. Scalfaro intu questo timore e convinse Occhetto ad appoggiare una candidatura di Elia, dopo il sondaggio di Prodi. Prodi, nella sua corsa (qual fulmine seguia il baleno) venne a Roma, consult Segni speranzoso, ma poco convinto, e ripart immediatamente dopo il suo naturale rifiuto, come se presentisse un grave pericolo. Quando Scalfaro si trov di fronte alla delegazione del PDS, della quale faceva parte anche DAlema, che non aveva seguito i colloqui precedenti, non ripropose Elia, ma, a sorpresa, fece il nome di Ciampi prospettando cos un Governo del Presidente, come una coalizione fra banche e PDS, che avrebbe spezzato il fronte referendario. E lo sciagurato rispose. Segni (ed io con lui per la verit) sbagli a non accettare. Quella che doveva essere rifiutata era la vicepresidenza, perch inutile ed insultante. Col senno di poi, si pu affermare che avremmo dovuto accettare il Governo Prodi con un Segni ministro delle riforme. Quindi un Prodi incaricato della normale amministrazione ed un Segni commissario agli atti per la riscrittura delle leggi elettorali. vero che questo errore fu facilitato dalla fretta di Prodi, che non permise a Segni di avere i necessari contatti ed incontri, specialmente con il PDS, per valutare una diversa accettazione o addirittura una controproposta di candidatura. Il disagio del PDS nel governo bancario senza Segni fu presto risolto perch i suoi ministri alla prima occasione (quando il Parlamento rifiut larresto di Craxi) uscirono dal Governo. Cos cadde il Governo Ciampi che avrebbe meritato maggior fortuna per le buone cose fatte. Cos nella trappola mortale cadde la DC, che fu spazzata via dal furore iconoclasta assieme a Segni che troppo tardi e con troppe incertezze (il harachiri di Alleanza Democratica, la improvvida trattativa con Bossi, il furioso nuovismo) si era ricongiunto con lei. Cos tutti lavorarono per la vittoria di Berlusconi.
Politica
Il lavoro come obiettivo primo e indiscutibile per una politica seria che pensi esclusivamente al bene comune. Se volessimo sintetizzare al massimo con queste poche parole che potremmo riassumere il lungo incontro con Savino Pezzotta venerd 18 marzo a Cecina. Loccasione per tornare a parlare di politica vera, lontani dalla volgarizzazione e dai personalismi che devastano i dibattiti politici di oggi, lha offerta il consiglio parrocchiale del Duomo di Cecina in occasione delle festivit del patrono San Giuseppe, lex segretario della CISL stato invitato ad un incontro dal titolo Il lavoro per luomo e non luomo per il lavoro. Pezzotta ha iniziato il suo intervento con unanalisi lucida ed impietosa del sistema paese dipingendo il ritratto di unItalia abulica, riversa su posizioni di rendita, in cui la classe politica non riesce a offrire soluzioni alle tensioni sociali e ai problemi comuni. Non occorrono analisi sociologiche complesse per comprendere quanto sia cambiato in poco tempo il concetto stesso di lavoro. Se fino a pochi anni fa era infatti sinonimo di formazione e di crescita sociale, ancor prima che economica, adesso nella nostra societ il lavoro ha perso il suo valore intrinseco, talvolta ha addirittura smarrito lonore, surclassato dal gua-
Savino Pezzotta dagno veloce, costi quel che costi, dalla vincita o dalla scappatoia. in fondo lo stesso processo di trasformazione che, nel lessico politico, ha sostituito il concetto di lavoratori con quello di consumatori. Il consumo prima di tutto, i soldi alla base di tutto. Il denaro conta pi del lavoro stesso e leconomia finanziaria viene prima delleconomia reale. E questo, va da s, riguarda tutta la societ occidentale e non solo lItalia. Nel Bel Paese per i problemi, quelli reali, quelli concreti, quotidiani, legati al lavoro restano tutti, in barba alle logiche partitocratiche e alle retoriche dei talk show. A riflettere sui dati occupazionali dellIstat in effetti c di che preoccuparsi: tasso di disoccupazione all8,6%, 110.000 unit di lavoratori in meno, ma soprattutto una disoccupazione giovanile che sfiora il 30%. Roba da inorridire se messa a confronto con quanto avviene in Germania o Francia. Ma - ha continuato Pezzotta in Italia ci si occupa molto pi delle feste del premier, del legittimo impedimento piuttosto che di un paese vecchio, arroccato, che non d pi speranze ai giovani. E questo stato proprio il nodo focale dellintervento: ridare la speranza alle giovani generazioni. Il compito primario dei cattolici impegnati nella vita pubblica quello di ri-
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Politica
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Politica
Il Sindaco di serie B
di Renato Luparini Mentre il mondo sta sprofondando verso lApocalisse nucleare e la guerra lambisce le nostre coste, nellinfuriare di una crisi economica gravissima, rimproverare ad un politico di non sapere in che serie si trova una squadra di calcio, rischia di sembrare blasfemo. Invece la vera notizia di queste ore che il candidato sindaco del PD alla carica di sindaco di Bologna , certo Merola, ignori che la squadra della citt che vuole guidare sia in serie A. Mi pare un fatto clamoroso: come si fa a vivere in una citt e a non sentire quello che la gente dice nei bar? Come si fa a non buttare nemmeno unocchiata distratta sui titoli di prima pagina del giornale cittadino? Come ha fatto quel Merola a non sapere delle reti a raffica di Di Vaio e delle parate di Viviano portiere di cui io che non abito a Bologna, conosco anche il nome della figlia (Viola) e il numero di scarpe (46)? La risposta per qualcuno banale: sono io che sono un caso clinico di delirio pallonaro, uno di quelli uomini stupidi che non va a letto senza aver visto le sintesi di tutte le partite e che la mattina al bar legge con religiosa attenzione il foglio rosa, come se fosse la Gazzetta Ufficiale. Il guaio che la maggior parte degli italiani (almeno di sesso maschile) come me e non come quel Merola l (che non n il cantante napoletano, n il presentatore TV, famoso per doti che non sto a riferire). Il problema quindi reale ed gravissimo ed , volendo esagerare, quello che ha fatto infuocare i Paesi Arabi: la distanza siderale tra la gente e la sua classe politica. Per molti, a forza di Consigli Comunali in orari mattutini, riunioni politiche no stop e campagne elettorali permanenti , la politica pi di un occupazione, una dipendenza. Il politico colui che, finiti i distratti studi, trova subito impiego (lavoro una parola grossa) in una societ partecipata da un Ente Pubblico e poi si mette in aspettativa per la subitanea elezione o nomina in uno dei tantissimi Consorzi, Consigli e Consulte di cui ricca lItalia e poveri gli italiani . In quei consessi trova tutto, quattrini e donne (spesso colleghe o funzionarie) e vi si immerge a tempo pieno, cominciando a parlare una lingua tutta sua. Mio fratello, che vive in Inghilterra, rimasto sbalordito sentire un sindaco della Val dEra inneggiare alla incentivazione degli obiettivi: non capiva che cosa fosse. Mi ha spiegato che lass un parlamentare locale che si esprimesse in questo modo sarebbe segnalato immediatamente al servizio recupero alcolisti cronici. E chiaro che un uomo che invecchia sugli scranni di una poltrona di assessore e si relaziona con consiglieri e ministri, impiegati e autisti , non ha tempo per andare al bar sotto casa a leggere la pagina sportiva e non rammenta neppure che il mercoled sera si gioca la Champions League. Il politico moderno non ha pi tempo n necessit di scendere al circolo parrocchiale o alla Casa del Popolo; non gli serve pi nemmeno parlare bene per riempire le piazze nei comizi. Deve solo scivolare tra una conferenza di servizi e un vertice in Prefettura e contattare la stampa solo per quellarticolo sulla discarica, per garantirsi lappoggio dei suoi simili di apparato. Un bel giorno per si sveglia e scopre che non vive nella citt che vorrebbe governare.
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Attualit
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I recenti tragici avvenimenti mondiali costringono a ripensare le scelte sulle fonti di approvvigionamento energetico
da o il Venezuela, dove si trovano giacimenti di bitume mescolati a terra. Sempre per gli idrocarburi,una recente frontiera di ricerca non convenzionale quella dello shale gas, metano imprigionato in rocce scistose,presente in grandi quantit in paesi non a rischio geopolitico, in particolare negli Stati Uniti cui potrebbe consentire addirittura lindipendenza energetica. Il rovescio della medaglia che spesso questi giacimenti si trovano in aree naturali incontaminate e comunque richiedono tecnologie estrattive pi complesse e costose di quelle tradizionali. Ecco allora che acquisisce tutta la sua importanza lo sviluppo dellenergia verde, sia essa solare, eolica, idrica o geotermica ,anche se le percentuali di pro-
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Attualit
NUOVI VOLI
Pisa Colonia-Bonn
Nuovi voli della Germanwings dallaeroporto internazionale di Pisa per Colonia/Bonn. La Germanwings - low cost tedesca leader a livello europeo lancia un nuovo collegamento annuale dal Galilei di Pisa per Colonia/Bonn a partire dal 27 marzo con Airbus 319 da 150 posti. A partire dal 5 maggio e per tutta la stagione estiva il collegamento avr cinque frequenze settimanali con voli snche al gioved. Il volo Pisa-Colonia/Bonn avr il seguente orario. dal 27 marzo 2011: 4 frequenze settimanali. dal 5 maggio al 27 ottobre: una frequenza aggiuntiva: gioved Partenze-Arrivi Luned Pisa - Colonia 15,35 17,15 Colonia - Pisa 13,20 15,00 Mercoled: Pisa - Colonia 14,00 15,40 Colonia - Pisa 11,45 13,25 Venerd Pisa - Colonia 22,20 0,00 Colonia - Pisa 20,10 21,50 Domenica Pisa - Colonia 17,00 18,40 Colonia - Pisa 14,45 16,25 Dal 5 maggio al 27 ottobre Gioved Pisa - Colonia 17,00 18,40 Colonia - Pisa 14,45 16,25.
Ed intanto il traffico passeggeri nei primi due mesi del 2011 ha fatto registrare un aumento del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2010 (+49.760 passeggeri. A conferma dellottima salute che continua a caratterizzare lunico Aeroporto della Toscana che ormai ha raggiunto 78 destinazioni - 10 nazionali e 68 internazionali.
Spigolature
re tu la go pi S
ti. Ci ha raccontato che, tanti ma tanti anni fa, quando cerano davvero, i comunisti esponevano le bandiere rosse e cantavano Bandiera Rossa e lInternazionale e ignorando linno di Mameli. Il comportamento dei comunisti allepoca era sicuramente disdicevole ed inscusabile ma erano comunque allopposizione. Oggi ci dobbiamo compiacere sulla maturazione della sinistra democratica che ha festeggiato lAnniversario dellUnit dItalia.Ma non si riesce a comprendere come, il petulante ed onniscen-
te Maurizio, intenda giustificare, con questo paradossale esempio, il vergognoso comportamento dei leghisti che sono partito di governo.
10 Livorno
Maggioranza a rischio?
di Franco Spugnesi In questa ultima settimana la domanda serpeggia anche tra i semplici cittadini che gi hanno da sopportare sia i loro problemi quotidiani, banali ma pressanti, e quelli internazionali (la guerra, il nucleare, gli immigrati) assai meno banali ma su cui, normalmente non possibile influire singolarmente. Il fatto che, almeno a Livorno, non ci siamo proprio abituatiche volete dopo tanti anni in cui il PCI prima, poi i DS e infine il PD prendevano la maggioranza assoluta degli eletti, dalla giunta ci si aspetta che amministri, magari male, ma non che si arrabatti in equilibrismi per reggersi. E invece succede che, un sabato sera, un bel corteo colorato, anche se non molto affollato, sfila in citt per contestare tutta la politica ambientale del comune e della provincia: discarica, rigassificatore, termovalorizzatore e forse anche la centrale a biomasse dei portuali. Tra i coloriti striscioni predominava, per significato e dimensioni, quello che voleva a San Vittore (forse perch le Sughere sono troppo vicine a casa o peggio perch quello era il carcere preferito del magistrato Di Pietro nei suoi momenti doro) Cosimi, Kutuf ed anche Toncelli (vicesindaco dipietrista). Fin qui tutto bene, solo che, ben visibili tra i partecipanti, sfilavano anche Romano e Giannini rispettivamente capi dellItalia dei Valori e di Sinistra Ecologia e Libert in (e carisma), ne ha da vendere. La crisi dunque realt, ed anche se le segreterie facessero rientrare i dissapori, resterebbe in agguato. Certamente i 21 eletti del PD permettono la continuazione dellesperienza Cosimi, ma facile capire che con questi margini il rischio di andare frequentemente sotto in consiglio riduce assai le possibilit di movimento di Cosimi che, in questa legislatura deve fare anche quello che non ha fatto nella precedente. Lessere al governo, di un comune o di una provincia, impone anche scelte necessarie, magari poco convincenti dal punto di vista dellimpostazione ideologica o scarsamente paganti da quello dellimmagine. Limmagine di questo partito che a Livorno, sia in comune che in provincia, resiste da quasi settanta anni logora, consunta pi che dallinsipienza della classe politica (che non peggiore della media) da unirrilevanza che sembra rendere difficile cogliere ogni possibile opportunit e che, di fatto, ha tagliato fuori la citt dallintegrazione di area vasta, da traffici portuali importanti, dai grandi percorsi autostradali, dallalta velocit ferroviaria. Ben venga allora lapertura di una nuova vertenza Livorno ma chiaro che, se non vogliamo sprofondare, bisogna superare scaramucce da bottega come quelle che vi raccontavo sopra, bisogna ritrovare una progettualit che discenda da una vera cultura politica al servizio del bene comune, della citt e perci anche del Paese. Il PD nei suoi anni migliori ha dimostrato, anche se con fondamenti diversi dai nostri, di averla, ma siamo sicuri che lo stesso si possa dire dei suoi attuali alleati?
Comune, cio tutti gli alleati del PD nella maggioranza, presenza che non passa certo quella di Romano ( IDV ex lega) presidente della commissione ambiente, normalmente critico nei confronti del sindaco e pregiudizialmente contrario alla discarica del Limoncino, in aperta rotta anche col collega Vicesindaco, ma sostenuto, pare, dal partito. Poteva il buon Alessandro Cosimi restarsene zitto rinunciando a chiedere conto di una fronda cos evidente? Assolutamente no, e non tanto per fatto personale ma perch tutto il partito non sopporta pi da essere impallinato oltre che dai compagni della sinistra alternativa anche dalla sinistra (?) populista di IDV. Io non credo che il fatto sia addebitabile allimprudenza o ad una sorta di giovanile baldanza ma piuttosto sia un calcolato riposizionamento dellIDV, cresciuto fino ad oggi, (senza contenuti) con la benedizione del PD, raccogliendo i voti della dispersa sinistra estrema e che si vede ora stretto da Vendola, che di contenuti
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Livorno
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La corsa rosa arriver alla Terrazza Mascagni dopo aver affrontato le rampe di Montenero marted 10 maggio
Cucina al TAN: Cacciucco & Friends: 1 rassegna internazionale delle zuppe di pesce
In occasione dello svolgimento della 28 edizione del Trofeo Accademia Navale-Citt di Livorno, al Villaggio Tuttovela, allinterno del porto mediceo, dal 7 al 17 aprile, si svolger Cooking Show per 5 serate come le cinque C della parola Cacciucco per promuovere e valorizzare le zuppe di pesce e 2 serate dedicate al biologico. Il 7 aprile i protagonisti saranno i ragazzi e le ragazze coadiuvati dai professori Farano, Rizzuto e Tassone dellIstituto Alberghiero Mattei di Rosignano con una cena di beneficenza a favore della Comunit Sociale Carmelita Vitali Camminare Insieme. Sar servito un men a base di pesce la serata sar allietata dal duo di Cabaret Luca e Simone. Gli appuntamenti con le zuppe partiranno sabato 9 con il padrone di casa il Cacciucco preparato da Michelangelo Rongo, domenica sar servito il brodetto giuliese, il 13 aprile si passer al brodetto vastese con lo chef Italo Ferri. Il 14 serata dedicata al cacciucco viareggino con lo chef Italo Fantoni. Sabato 16 il bis con il Cacciucco livornese e il 17 aprile gran finale con la francese bouillabaisse. Tutti i piatti saranno accompagnati da vini di variegate aziende, tra cui quelle del nostro
12 Intervista
Non solo diamo sostegno ma da noi i disabili sono considerati una risorsa
- Presidente Del Bravo, quale scadenza importante avete? Il 9 Aprile 2011 ossia fra pochi giorni verr celebrato il congresso provinciale che, come da statuto associativo, deve essere ripetuto ogni 5 anni e nel quale vengono celebrate le elezioni per nominare il presidente e i partecipanti al Comitato Provinciale. Personalmente il giorno 9 Aprile, festegger il mio 5 Congresso dato che sono 25 anni che ricopro il ruolo di Presidente Provinciale, carica questa che mi ha dato tantissime soddisfazioni ma anche molte molte difficolt. - Quale sono le imprese realizzate che lhanno soddisfatta di pi? Ripercorrendo gli anni passati, tra conquiste e disfatte, pensandoci bene credo che la mia pi grande soddisfazione sia aver ottenuto il pieno riconoscimento del lavoro svolto, della grande disponibilit riversata nellattivit di difesa e di sostegno dei diritti delle persone affette da disabilit, di essere riusciti, nel corso degli anni, a risolvere problematiche che magari sembrano piccolezze agli occhi di molti ma montagne insormontabili
Luigi Del Bravo, Presidente Provinciale dellAssociazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili.
per un invalido civile che le affronta ogni giorno. - Come iniziata la tua grande avventura? Quali traguardi raggiunti? Nel 1985 un caro amico scompar-
so - Giuliano Meucci - gi funzionario del Comitato Provinciale della D.C.- mi convinse di inserire il mio nominativo nellelenco dei candidati per la nomina a Commissario Provinciale dellA.N-M.I.C. Acsegue a pag. 12
Intervista
cettai con qualche riserva.venni nominato Commissario e da quel momento ha avuto inizio la mia meravigliosa avventura alla guida dellassociazione livornese. Trascorso il periodo del commissariamento, fu convocato il congresso provinciale ed eletto presidente, carica che stata regolarmente confermata fino ad oggi. Trovai una situazione al limite del collasso sia sul piano organizzativo che finanziario e con un numero di soci che non superava i 150. Il mio primo intendimento fu quello di aprire la campagna per il tesseramento, successivamente fu risolto il problema della sede, assolutamente inadeguata ed inadatta allo svolgimento di servizi cos socialmente importanti e perci prioritari. Nel 1991 fu trasferita la sede associativa in Via Scali del Pesce che rendemmo accessibile ai disabili e non. Da subito vidi in questo, il posto ideale dove dar vita al sogno della mia vita, ossia creare un centro di servizi dove un cittadino disabile potesse trovare la soluzione ad ogni suo problema. Ad oggi in collaborazione con lAssociazione opera sia il patronato ACAI che svolge pratiche per pensioni di invalidit civile, lavorativa, infortuni sul lavoro, calcolo 730, isee ed altro ancora, che il Centro di Formazione Is.For.D.D. che effettua corsi per favorire laccesso delle persone affette da disabilit nel duro mondo del lavoro ed inoltre ci avvaliamo delle consulenze di due avvocati e di un medico legale per la presentazione di ricorsi amministrativi. D. Presidente, per creare questo centro servizi si deve avvalere di personale numeroso e qualificato, come hai pensato di fare? La cosa che mi rende pi orgoglioso che, oltre ad aver dato dei servizi importanti alle migliaia di persone disabili, ho potuto dare un lavoro a ben 6 persone (4 al patronato, 1 allassociazione, 1 al centro di formazione) e che posso dire svolgono il proprio lavoro con grande professionalit unita ad un forte rispetto e partecipazione delle situazioni problematiche con cui vengono ogni giorno a confronto. Colgo loccasione per farti i complimenti per laccoglienza della vostra sede. Credo che il duro lavoro svolto in tutti questi anni abbia fatto sbocciare un fiore stupendo ossia questa sede associativa e che ad oggi posso veramente dire nostra. Dopo anni di oneroso contratto di locazione, grazie al grande aiuto economico che i circa
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3.000 iscritti con il pagamento della tessera (36 euro lanno), sono riuscito nel 2010 a comprare, senza alcun aiuto esterno, i locali in questione. Ecco perch con enorme soddisfazione ma anche con grande commozione, ricordando da dove siamo partiti e le difficolt che abbiamo superato, oggi posso dire di aver creato un luogo dove ogni disabile della provincia pu trovare sostegno ed aiuto ma soprattutto dove i disabili, in contrasto con alcuni distinguo della societ che ci ruota intorno, non vengono considerati un peso ma anzi un enorme risorsa .
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Unaprovocazione che il quotidiano cittadino non ha raccolto
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Livorno
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Buon compleanno Italia! Livorno ha sventolato tre giorni di festa per lItalia. Lo ha fatto coinvolgendo la citt e le sue pi variegate risorse. La gente ha risposto positivamente ai festeggiamenti del nostro meraviglioso Paese. Lo ha fatto partecipando alle tante iniziative che hanno caratterizzato una tre giorni ricca di tricolore voluta e costruita con tanta sinergia dal Comune e dalla Provincia di Livorno, dalla Prefettura e dal Presidio Militare. Con la collaborazione di tanti e lapporto costruttivo e fondamentale dellUfficio Scolastico Provinciale, capace di individuare le molteplici ricchezze della scuola livornese e di saperle mettere a disposizione di tutta la collettivit. E emerso con incisivit lorgoglio di appartenenza sia nei giovani che negli adulti. E la scuola che stata presente attivamente il 15 il 16 e il 17 marzo 2011, giorni che saranno ricordati, che rimarranno indelebili in particolare nei tanti bambini che hanno vissuto da protagonisti la Festa per lItalia. A Porta San Marco la scuola media Micheli ha aperto la tre giorni con una cerimonia che ha ricordato, attraverso canti, diretti dal maestro Ricci, riflessioni e disegni, la storia di Livorno e della nostra Nazione. E seguito lalzabandiera con lInno cantato da tutti e accompagnato
dalla Fanfara dellAccademia Navale. Le Autorit visibilmente commosse per la partecipazione viva e gioiosa di tanti bambini, anche piccolissimi, delle materne, che guardavano allins per trovare il tricolore. I livornesi hanno voluto alle loro finestre e balconi la bandiera italiana quale segno di un legame forte con il proprio paese, bello nelle sue variet di territori e di paesaggi: mare, montagne, colline e pianure capaci di incantare per la loro ricchezza di arte e di storia. LItalia bene ricordarlo il paese che ha regalato al mondo la met dei beni artistici tutelati dallUnesco. Con pi di 100mila chiese e monumenti, 40 mila dimore storiche, 3500 musei, 2500 siti archeologici e pi di 1000 teatri. La cerimonia stata una bella lezione. Sia per i grandi che per i pi piccoli! E poi, a seguire il giorno successivo, i Consigli Comunale e Provinciale solenni, anchessi alla presenza dei giovani studenti, per testimoniare lorgoglio di appartenere ad un Paese e per essere presenti come cittadini di Livorno a dare il proprio apporto allItalia. Liniziativa ha avuto come momento centrale una prolusione in Provincia dellAmmiraglio Comandante dellAccademia Navale sul tricolore per rimarcare il nostro saldo legame alla nostra Patria. Nella giornata del 16 marzo sono seguiti due importanti momenti: linaugurazione
della prestigiosa mostra bibliografico-documentale I Mille libri di Garibaldi alla biblioteca Fabbricotti (che rimarr aperta fino al 15 maggio) alla presenza dellAssessore Tredici e la Santa Messa presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena (patrona dellItalia). Il Vescovo Simone Giusti nellomelia ha sottolineato che i fondamenti di una nazione sono lessere un popolo, sia pure con etnie diverse; amare la patria quale casa comune, territorio condiviso e tutelato, lavere e costruire una storia comune e possedere una cultura comune. Ed ha concluso con un richiamo al valore della famiglia: lItalia dovrebbe valorizzare ben di pi quello che rimane un suo grande punto di forza, e cio la profondit e la tenacia dei legami familiari i quali stanno mostrando tutta la loro forza e vitalit dandoci lenergia per resistere allattuale crisi economica. Per valorizzare il tricolore non poteva mancare una notte di festa, con garibaldini a cavallo, monumenti illuminati, tra cui laffascinante Cisternone del Poccianti inondato di luce verde, bianco e rosso che moltissimi hanno voluto visitare. La citt ha festeggiato con musei aperti, musica e spettacoli in piazza, via Grande con un mercato di sapori e colori dItalia e a chiusura uno spettacolo pirotecnico con richiami al tricolore a tempo di musica. La gente ha risposto in massa e anche il 17 marzo sul Viale Italia presso il Gazebo non ha fatto mancare la sua presenza. Alla cerimonia Istituzionale, sulle note della Fanfara dellAccademia, lalzabandiera ha aperto i festeggiamenti con i gonfaloni, le autorit schierate e le allocuzioni per ricordare i nostri centocinquantanni. Applauditissimo il Presidente della Toscana, Enrico Rossi, che ha evidenziato con un appassionato discorso il contributo che la Toscana dette, attraverso tantissimi giovani di cui la maggior parte livornesi, alla costruzione del nostro Paese. La scuola media Borsi ha affascinato il numerosissimo pubblico presente che ha sventolato bandiere a tempo di musica cantata e suonata da oltre 80 studenti. I festeggiamenti si sono conclusi con un concerto al Teatro Goldoni dal titolo Patria o cara Patria di fronte ad un numerosissimo pubblico. La collaborazione tra la Fanfara dellAccademia Navale, la Fondazione Goldoni e lIstituto Mascagni.
16 Rosignano Unassurda decisione che penalizza il territorio di Rosignano con viabilit rivoluzionata e sconvolta
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Sposarsi... perch?
di Marisa Speranza A tastare il polso della situazione matrimoniale in Italia, un Convegno giuridico che ha preso le mosse da un interrogativo: Sposarsi perch ?. La Diocesi di Livorno scesa in campo, con mons. Simone Giusti (nella foto), per aprire sullargomento un pubblico dibattito presso lAuditorium del Centro culturale di via delle Galere. Dopo il saluto del Vescovo, si alzato il sipario sulla scena, assai movimentata, dei mutamenti, tuttora in corso, avvenuti in ambito familiare. Dove non sembra resistere nemmeno il presupposto della diversit di sesso. A dirlo, il prof. Francesco Busnelli (Professore Emerito di Diritto Civile presso lUniversit di Pisa) che ha tracciato un breve percorso storico-letterario per segnalare, al di l della configurazione giuridica, una serie di aspetti (matrimonio-patrimonio; matrimonio-passione) che segnano la differenza tra il passato e il presente. Con il XX secolo c infatti un salto dalla dimensione pubblicistica a una esasperatamente privatistica, oggi molto attuale. La molteplicit dei modelli proposti (Matrimonio e matrimoni) ci conferma la presenza di una nuova tavola di valori: un tempo si parlava di governo della famiglia, oggi di governo del corpo. Quali fattori hanno determinato questa situazione? Labbandono del matrimonio inteso come organizzazione della famiglia; la liberazione dal paternalismo dello Stato; la difesa della libert individuale. Sicuramente si pu parlare di eclissi della responsabilit, soppiantata dal desiderio (voglio un figlio e, per averlo, ricorro allutero in affitto), ma anche di neutralizzazione della famiglia, come si evince dalla Costituzione europea dove non c ununica norma in materia e il diritto di sposarsi e fare famiglia garantito secondo le leggi nazionali (non conta la differenza di sesso). Da precisare che la Corte Costituzionale italiana non ha disconosciuto il nostro Codice civile che non prevede il matrimonio omosessuale. Ultimo affondo del professore sulla cesura tra famiglia e filiazione con gravi conseguenze per i figli che sono le prime vittime della disgregazione familiare. Ma perch lo Stato si occupa della famiglia? Il prof. Francesco Dal Canto (Ordinario di Diritto Costituzionale - Universit di Pisa) ha ricordato gli incentivi che il governo fascista aveva introdotto a favore della procreazione: era unidea funzionale agli obiettivi dello Stato. Con la Costituzione repubblicana si afferma lidea dellautonomia della famiglia dallo Stato. Che la garantisce come formazione sociale in cui si forma lindividuo. C un concetto di famiglia su cui possiamo trovarci daccordo? Larticolo 29 la definisce come societ naturale fondata sul matrimonio. Espressione, questa, che un ossimoro, non un endiadi, ha spiegato Dal Canto. Il che significa che un contenitore vuoto a seconda dei tempi : qualcosa che lo Stato non pu plasmare in nessun modo. Il concetto di famiglia e matrimonio non pu essere cristallizzato, ha insistito Dal Canto, ma la coppia omosessuale, nel nucleo duro del significato, non ci sta. Nellarcipelago di situazioni che stanno fuori ci sono anche le famiglie di fatto, quelle more-uxorio, le relazioni affettive basate sullesigenza di stare insieme. Sono tutte formazioni sociali che prevedono latto di volont e richiedono risposte in termini di diritto (artt. 2 e 3). E gi ce ne sono state diverse. (una sentenza del 2010 riconosce agli omosessuali il diritto vivere situazioni di coppia). La giurisprudenza ha gi esteso ai conviventi molti diritti e doveri, ma ci vorrebbe un riconoscimento giuridico organico, che chiarisse meglio le idee. Perch lo Stato si occupa della famiglia? Lultima risposta di Ugo De Carlo ( Giudice presso il TAR Lombardia) moderatore dellincontro: Perch si occupa del buon andamento della societ.
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pi recenti modelli, lenergia prodotta dalle fonti rinnovabili superer del 50% quella prodotta dalle fonti fossili, si saranno create in Italia 200-300mila opportunit di lavoro nel settore del CSP. A condizione che
oggi si pongano le basi per la costruzione di una filiera produttiva interamente made in Italy. Una condizione realizzabile, grazie alla solidit del tessuto industriale italiano, alla sua inventiva e capacit di implementare progetti innovativi. Per saperne di pi: www.anest-italia.it. Dal 4 al 6 maggio, ANEST sar presente a Verona a SolarExpo 2011, fiera leader dedicata alla sostenibilit energetica e alla green economy. Il 6 maggio, Cesare Fera torner a parlare di CSP durante il convegnoSolare termodinamico a concentrazione (CSP): applicazioni industriali dellenergia termica a media e alta temperatura - Integrazione della fonte solare nel settore terziario. Didascalia della foto: Noto, Progetto FREeSuN. Impianto CSP a tecnologia Fresnel (specchi semipiani).
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Il nostro direttore Dello Sbarba, oltre ad illustrare il mensile mettendo il luce la giovinezza sia della rivista e dei suoi brillanti giovani collaboratori, ha puntato il dito deciso, verso un decadimento sociale e politico che si materializzato negli ultimi quindici anni, sottolineando le gravi responsabilit dei nostri politici a livello nazionale con scelte pi che discutibili. Altres ha invogliato tutti i presenti a continuare limportante lavoro delle varie riviste culturali del territorio, sinonimo di libert e democrazia. Discorso ripreso, continuato e ribadito con fervore dalla Professoressa Partilora che ha scosso la platea affermando che la cultura da ritenersi la spina dorsale dellessere umano, per la quale occorre lottare sempre e comunque per la sua sopravvivenza. Infine, ha esortato limportanza di creare collegamenti con le altre entit culturali della zona affinch si possa creare un solido tessuto formativo nelle nostre zoneche hanno tanti campi fertili da lavorare. La serata si conclusa con un intenso dibattito tra i relatori ed il pubblico alla presenza importante e gradita di Telegranducato, da sempre vicino al mondo della cultura del e nel territorio.
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VOLTERRA
I viaggiatori dellalabastro
di Letizia Villani Agli albori dellOttocento, quando lindustria alabastrina intensific gli sforzi per allargare la diffusione dei suoi prodotti sui mercati esteri, ebbe inizio quel caratteristico movimento di esportazione promosso appunto dai viaggiatori volterrani, i quali usavano accompagnare la loro merce per curarne lo smercio. Inizialmente si provarono vendite sulle piazze internazionali ed italiane, si aprirono negozi al dettaglio o si vendeva tramite asta ma il successo dipendeva pi che altro dalla sorte: chi aveva la fortuna di indovinare la piazza buona faceva ottimi affari echi invece aveva la sventura di capitare in piazze sbagliate rimetteva del suo e faceva rimettere chi gli aveva affidato merci e capitale. Intorno alla met dellOttocento pi di cinquanta volterrani si trovavano allestero a vendere alabastri: Vito Viti in America, Luigi Veroli in Cina, Luigi dello Sbarba ad Odessa, Pietro Lazzeri a Rio de Janeiro, Michele Solaini a Marsiglia e molti altri ma il pi avventuroso fu Giuseppe Viti, che, dopo aver venduto alabastri a New York, Baltimora, Boston, nel 1829 si rec nelle Indie Occidentali. Tra il 1841 e il 1845 fece affari in Per, Rio de Janeiro e Buenos Aires. Rientrato in Patria ripart subito alla volta di Bombay, fece fortunate vendite a Calcutta e a Luknow, riuscendo a diventare persino Emiro del Nepal. Torn a Volterra nel 1849 dopo aver accumulato una grande fortuna. Il fenomeno dei viaggiatori prosegu anche nei primi decenni del novecento: molti volterrani viaggiarono in Cina, Giappone, Messico, India come i fratelli Maffei, Giusto Bessi , Ugo Mori e Giulio Gremigni. Tutti con lintento di raggiungere ed egua-
Il Centro possibile trovarlo anche nei seguenti esercizi pubblici: Edicola c/o Bar Oasi - Ardenza Mare Edicola Baracchinna - Piazza S. Jacopo Edicola - Piazza Matteotti Tintoria Rossi - Corso Mazzini
gliare le fortune dei loro predecessori. Il Novecento ebbe inizio, infatti, allinsegna dei buoni auspici e di ritrovata stabilit nei commerci: gli artigiani erano presenti alle principali Esposizioni Internazionali ottenendo anche numerosi premi per la qualit e il valore artistico dei materiali presentati. Nel 1906 venne organizzata a Volterra la prima Mostra industriale degli alabastri e sino alla Prima Guerra Mondiale vi fu un costante incremento di vendite e un netto miglioramento della produzione: dal 1901 al 1914, la media dellesportazione fu di circa ottomila casse allanno per un valore intorno alle 120 lire a cassa. Paesi importatori di alabastro erano prevalentemente Germania, Inghilterra, Spagna ed America. La Prima Guerra Mondiale vide per lannullamento di tutti gli ordini destinati ai paesi belligeranti e la caduta a precipizio delle vendite. Alla fine del primo conflitto mondiale e fino al 1940 compreso ci fu una netta ripresa del mercato che port uninaspettata ripresa del settore . Dopo la seconda Guerra Mondiale e negli anni che seguirono si prefer puntare su una migliore rete commerciale con nuovi punti vendite distribuiti sul territorio e sullabbinamento dellalbastro con altri tipi di materiale, quali legno e metallo. Per decenni la produzione alabastrina volterrana conobbe cos un impulso straordinario legato alla realizzazione di oggetti seriali, contrapponendo lartigianato alla lavorazione industriale, tendenza che ancora oggi lo caratterizza nonostante i mercati risentano della crisi economica del momento.