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Linfluenza della lunghezza di ancoraggio sullefficacia dei rinforzi in FRP in presenza di regimi di carico ciclico

Antonio Bilotta, Marco Di Ludovico, Emidio Nigro


DIST Dipartimento di Ingegneria Strutturale. Universit di Napoli Federico II. Via Claudio 21, 80125 Napoli.
ANIDIS2009BOLOGNA

Keywords: FRP, lunghezza di ancoraggio, ciciclo, delaminazione, sperimentale ABSTRACT Nellambito degli interventi di rinforzo strutturale di strutture in cemento armato (c.a.) mediante applicazione di rinforzi in materiali compositi fibrorinforzati FRP (tessuti o lamine), il fenomeno della delaminazione assume in fase progettuale ed esecutiva un ruolo di primo piano. Numerosi sono i contributi scientifici di carattere teorico e sperimentale forniti dai ricercatori negli ultimi anni a livello nazionale ed internazionale, sia sul comportamento dellinterfaccia FRP-calcestruzzo che sulla valutazione delle tensioni di interfaccia. Proprio sulla scorta dei risultati ottenuti stato possibile sviluppare linee guida e norme di progetto quali ad esempio le Istruzioni CNR DT 2002004 per il progetto, lesecuzione e il controllo degli interventi di rinforzo con FRP. Ad oggi lattenzione rivolta soprattutto alla necessit di investigare ulteriormente il fenomeno della delaminazione in presenza di particolari condizioni ambientali (ad esempio variazioni di temperatura e umidit) o di carico. Nel caso di carichi di fatica (cui sono soggetti ad esempio strade e ponti ferroviari) o regimi di carico ciclico meno duraturo ma pi intenso (tipici di un evento sismico) linterfaccia FRP-calcestruzzo soggetta a regimi tensionali che possono portare ad un prematuro collasso per delaminazione. Per tenere conto di tali problematiche e consentire lo sviluppo di equazioni di progetto affidabili per gli interventi di riduzione della vulnerabilit nelle strutture esistenti mediante applicazione di rinforzi in FRP, nellambito delle attivit di ricerca della linea 8 del progetto ReLUIS, sono state condotte prove di aderenza su lamine e tessuti applicati su prismi di calcestruzzo con diverse lunghezze di ancoraggio e soggette ad azioni sia di natura monotona che ciclica. I risultati hanno consentito di valutare la sensibilit del sistema di rinforzo al fenomeno di delaminazione sotto azione ciclica non solo in relazione alla sua rigidezza, ma anche alla lunghezza di ancoraggio adottata. Infine stato possibile verificare la validit delle formule di progetto attualmente proposte dalle Istruzioni CNR DT 200-2004.

INTRODUZIONE

Lefficacia del rinforzo di strutture esistenti in calcestruzzo armato (c.a.) con materiali compositi fibrorinforzati (FRP) dipende fortemente dalladerenza del rinforzo al substrato di calcestruzzo. Al fine di investigare tale aspetto, di recente sono stati condotti numerosi lavori sperimentali per lo pi mirati alla valutazione del carico di prima delaminazione di sistemi di rinforzo ottenuti mediante lutilizzo di tessuti in FRP testati in condizioni di carico monotono (Yao et al. 2005, Faella et al. 2002, Chajes et al . 1996, Savoia e Ferracuti 2006, Taljsten 1994, Nigro et al. 2008, Savoia et al

2009, Takeo et al. 1997, Wu et al. 2001, Ueda et al. 1999). Carenti risultano, invece, i dati sperimentali relativi a prove sperimentali effettuate mediante rinforzo in lamine pultruse e, soprattutto, con riferimento sia a tessuti che a lamine, decisamente limitati sono i dati relativi a prove di delaminazione in condizioni di carico ciclico che riproducono le azioni indotte da un sisma su un elemento in c.a. rinforzato con FRP (Bizindavyi et al. 2007, Diab et al. 2007, e Nigro et al. 2008). Al fine di colmare tale lacuna, sono state, pertanto, eseguite una serie di prove sperimentali su provini in calcestruzzo rinforzati sia mediante tessuti che lamine e sottoposti ad azioni sia di natura monotona che ciclica. In particolare, una prima serie di test ha riguardato

12 prove di aderenza di tipo Single Shear Test (SST) di cui 6 prove in condizione di carico monotono (tre su tessuti e tre su lamine) e 6 prove in condizione di carico ciclico senza inversione di segno tre su tessuti e tre su lamine). Le prove cicliche sono state effettuate con lintento di simulare leffetto indotto da azioni sismiche su un elemento in c.a. rinforzato con FRP. Ciascuna prova stata caratterizzata dalladozione di una lunghezza di ancoraggio, pari a 400 mm, di gran lunga superiore a quella teorica efficace, ovvero necessaria a sviluppare la massima forza trasmissibile per aderenza dal rinforzo allelemento in calcestruzzo. Le prove monotone hanno consentito di individuare per ciascuna tipologia di rinforzo il valore medio del carico di delaminazione, Pmax,M. Determinati i valori di Pmax,M sono state condotte sei prove cicliche con diversi percorsi di carico: i risultati di tali prove sono riportati in maniera dettagliata in Nigro et al. 2008. Dai risultati sperimentali emerso che: per azioni cicliche di limitata intensit (i.e. fino al 70% di Pmax,M) gli effetti dellazione ciclica sono risultati sostanzialmente trascurabili sia su sistemi di rinforzo in tessuto che su sistemi di rinforzo costituiti da lamine; incrementando lescursione delle azioni cicliche fino ad un valore massimo pari al 90 % di Pmax,M si registrata una migrazione di tensioni tangenziali allinterfaccia FRP-calcestruzzo; gli effetti indotti dallazione ciclica, sebbene non abbiano prodotto significativi decrementi del carico di prima delaminazione, hanno prodotto in ogni caso un degrado pi influente allinterfaccia lamina-calcestruzzo rispetto al caso di interfaccia tessuto-calcestruzzo. Alla luce dei risultati della prima serie di prove, si deciso, dunque, di focalizzare lattenzione sullinfluenza della lunghezza di ancoraggio nel comportamento sotto azioni cicliche di provini in calcestruzzo rinforzati mediante lutilizzo sia di tessuti che di lamine. Oggetto della presente memoria sono, pertanto, i risultati di una seconda campagna sperimentale consistente nellesecuzione di ulteriori 16 prove di tipo SST (12 monotone e 4 cicliche) su provini rinforzati con tessuti adottando una lunghezza di ancoraggio pari a 100 mm o 50 mm o rinforzati mediante lamine con lunghezza di ancoraggio pari 250 mm e 125 mm. Di seguito si presentano e si analizzano i principali risultati di tale campagna sperimentale.

PROGRAMMA SPERIMENTALE

La campagna sperimentale consistita nellesecuzione di 16 prove di aderenza di tipo SST su compositi in fibre di carbonio (CFRP). In particolare, su 16 prismi in calcestruzzo aventi larghezza bc=150 mm e altezza variabile, sono stati applicati tessuti unidirezionali in CFRP con grammatura 300 gr/m2, spessore tf = 0.16 mm e larghezza bf = 100 mm e lamine in CFRP con spessore tf = 1.4 mm e larghezza bf = 50mm. Otto prove sono state eseguite su elementi rinforzati con tessuti e otto su provini rinforzati mediante lutilizzo di lamine. Le caratteristiche meccaniche dei rinforzi sono state desunte dai risultati di tre prove di trazione per ciascuna delle due tipologie di rinforzo: valore medio del modulo elastico pari a Ef = 216 GPa, e della deformazione di rottura u = 1.5% per i tessuti; valore medio del modulo elastico Ef = 171 GPa e della deformazione di rottura u = 1.2% per le lamine. Il rinforzo stato applicato sulle due facce longitudinali opposte di otto prismi in calcestruzzo. La miscela utilizzata per il confezionamento del calcestruzzo stata scelta appositamente per ottenere una bassa resistenza a compressione e poter quindi meglio simulare lapplicazione dei rinforzi in FRP su elementi strutturali esistenti su cui sono necessari interventi di rinforzo. La resistenza a compressione stata valutata dopo 28 giorni dal getto attraverso tre prove di compressione assiale su provini cilindrici (diametro, D = 150mm, altezza H = 300mm): valore medio delle resistenze cilindriche ottenute fcm = 21.23 MPa. Prima dellapplicazione del rinforzo in FRP i provini prismatici in calcestruzzo sono stati trattati superficialmente con carta vetrata per eliminare il lattime di cemento fino a rendere visibile laggregato e con lapplicazione di uno strato di primer per consolidare la superficie stessa. Le prove di aderenza sono state eseguite utilizzando una macchina universale da 500 kN, in grado di effettuare prove sia in controllo di forza che di spostamento. Le ganasce di afferraggio hanno un funzionamento idraulico. Per poter vincolare il prisma di calcestruzzo in maniera opportuna, si utilizzato un sistema metallico di contrasto costruito ad hoc e costituito da una coppia di flange metalliche e quattro tiranti imbullonati alle stesse. La flangia inferiore stata vincolata alla ganascia di ammorsamento di base della macchina (mobile)

mentre la flangia superiore sagomata in maniera tale da lasciare passare il rinforzo oggetto della prova evitando, allo stesso tempo, linsorgere di eccentricit parassite del carico che potrebbero falsare il risultato della prova. Lestremit superiore libera del rinforzo stata serrata nei cunei della ganascia superiore attraverso lincollaggio di due tabs metalliche. Durante le prove stata misurata la forza applicata mediante lutilizzo di una cella di carico, e le deformazioni longitudinali lungo il rinforzo attraverso estensimetri applicati lungo il rinforzo. Gli spostamenti in corrispondenza delle estremit della parte incollata del rinforzo sono stati, inoltre, registrati anche mediante lutilizzo di trasduttori di spostamento (LVDTs) (vedi Figura 1 e Figura 2.).

Ciascun test stato identificato attraverso una sigla del tipo XY_n: X indica il tipo di rinforzo (P = Plate; S = Sheet), Y indica il tipo di azione (M = Monotona; C = Ciclica), n il numero progressivo di prova. In Tabella 1 sono riportati i valori delle lunghezze di ancoraggio dei rinforzi adottati nella sperimentazione (lb,Test) ed i valori delle lunghezze di ancoraggio efficaci in accordo con: (a) le relazioni teoriche suggerite dalle Istruzioni CNR-DT200/2004 (le,CNR); (b) lespressione teorica proposta da Teng et al. 2001 (le,Teng) riportata anche dalle norme ACI 440.2R-08; (c) la relazione presente nel fib Bulletin 14 2001 (le,fib). Le espressioni teoriche per il calcolo delle lunghezze di ancoraggio di cui ai punti (a), (b) e (c) sono di seguito riportate:
Le,CNR = Eftf 2 f ctm

(1)
Eftf fc

Le,Teng ( ACI 440) =

(2)

Le, fib = 1.44

Eftf f ck f ctm

(3)

Figura 1. Test setup layout.

Figura 2. Provino strumentato in posizione di prova.

dove fc la resistenza media cilndrica a compressione del calcestruzzo pari a fc = 21.23; fck la resistenza caratteristica cilindrica del calcestruzzo (fck = fcm -8 = 21.23 8 = 13.23 MPa) e fctm rappresenta la resistenza media a trazione del calcestruzzo pari a fctm = 0.30fck2/3 = 1.7 MPa. Nellultima colonna della Tabella 1 infine riportato il rapporto lb,Test / le,CNR. Le differenti lunghezze di ancoraggio lb sono state adottate appositamente per valutare linfluenza di tale parametro sul comportamento allinterfaccia del sistema di rinforzo sotto azione ciclica. Le prove effettuate in condizioni di carico monotono sui provini di calcestruzzo rinforzati con tessuti (SM_7, SM_8, SM_9, SM_13, SM_14 e SM_15) e su quelli rinforzati con lamine (PM_7, PM_8, PM_9, PM13, PM14 e PM_15) sono state eseguite in controllo di spostamento (velocit 0.003 mm/s, e 0.001 mm/s per tessuti e lamine, rispettivamente). In Tabella 2 sono riportati, per ciascuna prova, il carico di prima delaminazione, Pfd, che identifica linnesco del fenomeno di delaminazione e il massimo carico, Pmax, registrato durante la prova.

Determinato, attraverso le prove monotone, il valore medio del carico di delaminazione Pmax,M, (vedi Tabella 2), sono state eseguite quattro prove cicliche di cui due su provini rinforzati con tessuti e due su provini rinforzati con lamine (SC_10, SC_16, PC_10 e PC_16). Le prove cicliche sono state eseguite adottando il seguente percorso di carico: 4 serie di 10 cicli caricoscarico partendo dal 15% di Pmax,M fino a raggiungere rispettivamente il 30%, il 50%, il
Tabella 1. Lunghezze di ancoraggio. le,CNR mm Sheet tf = 0.16 mm bf = 100 mm Plate tf = 1.4 mm bf= 50 mm 105 262 le,Teng (ACI 440) mm 91 227

70% e il 90% di Pmax,M (azioni imposte in controllo di forza, 0.3 kN/s per i tessuti e 0.1 kN/s per le lamine), seguiti da un percorso finale di ricarico monotono, in controllo di spostamento, a partire dal 15% di Pmax,M fino a rottura. Il dettaglio del percorso di carico utilizzato durante le prove cicliche riportato in Tabella 3. In Tabella 4 sono riportati, invece, per ciascuna prova i valori del carico sperimentale di prima delaminazione, Pfd.
le,fib mm 128 320 lb,Test mm 100 50 250 125 lb,Test / le,CNR % 95.0 47.5 95.0 47.5

Tabella 2. Valori del carico di delaminazione sperimentale - prove monotone. FRP type Sheet tf = 0.166 mm bf = 100mm lb mm 100 50 250 125 Label SM_7 SM_8 SM_9 SM_13 SM_14 SM_15 PM_7 PM_8 PM_9 PM_13 PM_14 PM_15 Pmax kN 19.40 20.38 22.60 16.88 21.19 19.02 19.02 19.84 17.46 19.46 19.30 20.73 Pmax,Mean kN 20.79 19.03 18.77 19.83 Pfd kN 19.40 20.38 22.60 16.88 18.08 19.02 17.28 18.02 16.79 19.46 19.30 20.73 Pfd,Mean kN 20.79 17.99 17.36 19.83

Plate tf = 1.4 mm bf= 50 mm

Tabella 3. Percorsi di carico. Prova SC_10 SC_16 PC_10 PC_16 Storia di Carico 40 cicli + ramo monotono Dettagli 10 cicli: 15% - 30% di Pmax,M 10 cicli: 15% - 50% di Pmax,M 10 cicli: 15% - 70% di Pmax,M 10 cicli: 15% - 90% di Pmax,M + 15% di Pmax,M - rottura

CURVE SPERIMENTALI CARICOSPOSTAMENTO

Tabella 4. Valori del carico di delaminazione sperimentale prove cicliche. FRP type Sheet tf = 0.16 mm bf = 100 mm Plate tf = 1.4 mm bf= 50 mm lb mm 100 50 250 125 Label SC_10 SC_16 PC_10 SC_16 Pfd kN 20.71 18.03 17.14 19.98

In questo paragrafo si riportano e confrontano le curve sperimentali carico-spostamento (P-w) registrate durante le prove monotone e le prove cicliche eseguite sui provini rinforzati con i tessuti e con le lamine. Le curve P-w relative alle prove su tessuti con lunghezza di ancoraggio 100 mm (SM_7, SM_8, SM_9) e 50 mm (SM_13, SM_14, SM_15) sono mostrate rispettivamente in Figura 3 (a) e (b); gli spostamenti, w, sono stati valutati relativamente alla sezione di estremit della parte di rinforzo in CFRP incollata sul substrato in calcestruzzo, dal lato in cui applicato il carico. I valori sono stati ottenuti integrando le deformazioni registrate

lungo il rinforzo durante la prova. I diagrammi relativi alle prove condotte su lamine con lunghezza di ancoraggio 250 mm (PM_7, PM_8, PM_9) e 125 mm (PM_13, PM_14, PM_15) sono riportati in Figura 4 (a) e (b). Con riferimento ai provini rinforzati con i tessuti possibile osservare che il valore del carico di prima delaminazione, Pfd, risultato sempre uguale al valore del massimo carico di delaminazione, Pmax, ad eccezione del provino

SM_14 in cui Pfd = 18.08 MPa mentre Pmax = 21.19 MPa. Per quanto riguarda i provini rinforzati con le lamine, le curve carico spostamento mostrano la stessa pendenza fino al raggiungimento del carico di prima delaminazione, Pfd. Per i provini PM_7, PM_8 e PM_9 si avuto Pfd < Pmax mentre per i provini PM_13, PM_14, PM_15 si avuto Pfd = Pmax.

(a)

(b)

Figura 3. Curve sperimentali carico-spostamento - Tessuti: lb=100mm (a), lb=50mm (b).

(a)

(b)

Figura 4. Curve sperimentali carico-spostamento - Lamine: lb=250mm (a); lb=125mm (b).

In Figura 5 (a) carico-spostamento eseguite su provini con lb = 100 mm e

e (b) sono riportate le curve relative alle prove cicliche rinforzati con tessuti (SC_10 SC_16 con lb = 50 mm) e in

Figura 6 (a) e (b) le curve omologhe relative ai provini rinforzati con lamine (PC_10 con lb = 250 mm e PC_16 con lb = 125 mm). Le curve relative ai test condotti con percorso di carico ciclico sono

rappresentate, in ciascuna figura, in neretto e confrontate con le tre curve, rappresentate in grigio chiaro, registrate nelle tre prove monotone eseguite sui provini omologhi. In tutte le figure possibile osservare che solo durante la serie di cicli in cui il carico raggiunge il 70% di Pmax,M si sono registrati lievi spostamenti residui e che tali spostamenti sono risultati pi significativi quando lazione ciclica raggiunge il 90% di Pmax,M. Il risultato conferma quanto gi osservato in Nigro

et al. 2008 su provini rinforzati con gli stessi compositi e soggetti alle stesse azioni cicliche, ma caratterizzati da una lunghezza di ancoraggio maggiore e pari a lb = 400 mm. Durante la fase finale di ricarico monotono, inoltre, a partire da un valore di carico pari a 3 kN (i.e. circa il 15% dei valori di Pmax,M) fino al carico di rottura landamento della curva sembra ricalcare le curve relative alla prove monotone, a meno dello spostamento residuo iniziale.

(a)

(b)

Figura 5. Curve sperimentali carico-spostamento - tessuti: lb=100mm (a), lb=50mm (b).

(a)

(b)

Figura 6. Curve sperimentali carico-spostamento - lamine: lb=250mm (a), lb=125mm (b).

ANALISI E DISCUSSIONE DEI RISULTATI SPERIMENTALI

In tale sezione si analizzano i risultati ottenuti sia nella campagna sperimentale descritta in Nigro et al. 2008 (provini rinforzati adottando come lunghezza di ancoraggio lb = 400 mm) sia quelli riportati nella presente memoria. I risultati di seguito descritti fanno riferimento, pertanto, ad un database costituito da 18 valori di carico di prima delaminazione riferiti a prove monotone su tessuti o lamine. In particolare, 12 valori del carico di delaminazione fanno riferimento a prove monotone eseguite su tessuti (3 con lunghezza di ancoraggio lb = 100 mm e 3 con lb = 50 mm), lamine (3 con lunghezza di ancoraggio lb = 250 mm e 3 con lb = 125 mm) e 6 valori di carico di delaminazione sono relativi a prove monotone eseguite su rinforzi con lunghezza di ancoraggio lb = 400 mm (3 su lamine e 3 su tessuti, Nigro et al. 2008). Con riferimento a ciascuna terna di prove omogenee (ovvero caratterizzate dallapplicazione dello stesso tipo di rinforzo, con la medesima lunghezza di ancoraggio, e applicato su calcestruzzo proveniente da un unico getto) stato calcolato il valore teorico di carico di delaminazione proveniente da diverse espressioni teoriche presenti in letteratura. In particolare, sono state considerate le seguenti relazioni teoriche:
PCNR = b f 2 E f t f 0.064 l k b f c f ctm

(4)

con l =

lb le

l 2 b le

se lb<le, altrimenti l = 1
fc

PTeng = 0.427b f l w E f t f

(5)

lb con l = sen 2l e

se lb<le, altrimenti l = 1
fcm MPa lb mm PCNR kN 18.5

fornite rispettivamente dalle Istruzioni CNRDT200/2004 e da Teng et al. (2001) e riportate anche nelle norme ACI 440-08. I valori teorici cos ottenuti sono riportati in Tabella 5 insieme ai valori medi sperimentali ottenuti dalle prove eseguite su ciascuna terna omogenea. Dal confronto si evince in maniera evidente che entrambe le relazioni teoriche, per lunghezze di ancoraggio lb maggiori di quella efficace le (vedi Tabella 1), forniscono valori del carico di delaminazione cautelativi per i tessuti, mentre sovrastimano il carico di delaminazione nel caso delle lamine. Per quanto concerne i rinforzi con lunghezze di ancoraggio, lb, minori delle lunghezze di ancoraggio efficaci, le, si pu invece osservare che per entrambi i rinforzi era stata prevista una riduzione del carico di delaminazione pari a circa il 25%. Nel caso delle lamine tale riduzione stata sperimentalmente disattesa, nel caso dei tessuti tale riduzione risultata invece pari a circa il 10%. opportuno osservare che la riduzione del carico inversamente proporzionale al rapporto lb/le. Pertanto la sovrastima della lunghezza di ancoraggio le conduce a sovrastimare anche tale riduzione ovvero sottostimare il carico di delaminazione. Quanto emerso dai risultati teorico-sperimentali sintetizzati in Tabella 5 espresso in forma grafica in Figura 7 e Figura 9, con riferimento ai provini rinforzati con tessuti, ed in Figura 9 e Figura 10 con riferimento ai rinforzi in lamine. In particolare, in ciascuna figura sono rappresentate le curve teoriche del carico di delaminazione PCNR e PTeng in funzione del parametro lunghezza di ancoraggio, lb. I valori teorici del carico di delaminazione sono stati ottenuti utilizzando le relazioni (4) e (5). Le curve teoriche sono confrontate con i risultati sperimentali provenienti sia dalle prove monotone (punti pieni) che cicliche (punti vuoti).
PTeng, [ACI 440] kN 16.5 Pmax,M kN 21.5 PTest / PCNR % 121

Tabella 5. Confronti teorico-sperimentali.

Sheet tf = 0.16 mm bf = 100 mm Plate tf = 1.4 mm bf = 50 mm

23.82 21.23 23.82 21.23

400 100 50 400 250 125

17.5 12.7 25.1 23.7 17.3

16.1 12.2 25.7 25.1 19.1

20.8 19.0 20.9 18.8 19.8

120 150 83 80 116

30 25 20 15 10 5 0 0

Pmax [kN]

Tessuti

30 25 20 15

Pmax [kN]

fc=23.82 MPa

Tessuti

Teng et al. CNR-DT200/2004 Tessuti - Monotono Tessuti - Ciclico

10 5

Teng et al. CNR-DT200/2004 Tessuti - Monotono Tessuti - Ciclico

lb [mm]
100 200 300 400 500

0 0 100 200 300

lb [mm]
400 500

Figura 7. Carico di delaminazione al variare della lunghezza di ancoraggio: tessuti - fc = 21.23MPa


30 25 20 15 CNR-DT200/2004 10 5 0 0 100 200 300 Teng et al. Lamine - Monotono Lamine - Ciclico

Figura 8. Carico di delaminazione al variare della lunghezza di ancoraggio: tessuti - fc = 23.82MPa (Nigro et al. 2008)
30 25 20 15 CNR-DT200/2004 10 5 0 Teng et al. Lamine - Monotono Lamine - Ciclico

Pmax [kN]

fc=21.23MPa

Lamine

Pmax [kN]

fc=23.82 MPa

Lamine

lb [mm]
400 500
0 100 200 300

lb [mm]
400 500

Figura 9. Carico di delaminazione al variare della lunghezza di ancoraggio: lamine - fc = 21.23MPa

Figura 10. Carico di delaminazione al variare della lunghezza di ancoraggio: lamine - fc = 23.82MPa (Nigro et al. 2008)

CONCLUSIONI

Nel presente lavoro sono stati presentati i risultati di una campagna sperimentale di 16 prove di aderenza, 12 monotone e 4 cicliche, su elementi prismatici di calcestruzzo rinforzati con tessuti e lamine di CFRP adottando diverse lunghezze di ancoraggio, lb, comprese tra 50 mm e 250 mm. I risultati sperimentali, sono stati inoltre confrontati con quelli ottenuti dalle prove condotte in precedenza dagli autori su elementi prismatici rinforzati con gli stessi materiali e

adottando lunghezze di ancoraggio maggiori (lb = 400 mm). Dalle prove sperimentali emerso che linfluenza di un basso numero di cicli di carico-scarico fino al 90% di Pmax,M risultata trascurabile sia per tessuti che per lamine anche in presenza di lunghezze di ancoraggio uguali od inferiori di quelle efficaci sia teoriche che sperimentali. Con riferimento a tutte le prove monotone e cicliche effettuate, il confronto tra le previsioni teoriche fornite da diverse espressioni teoriche di norma e i risultati sperimentali mostrano una sovrastima del carico di delaminazione teorico nel caso delle lamine e una sottostima nel caso dei tessuti. Inoltre le relazioni di progetto fornite dai principali codici di calcolo nazionali ed

internazionali per la valutazione della lunghezza di ancoraggio forniscono valori cautelativi, soprattutto per le lamine. Risulta opportuno, pertanto, calibrare ed usare relazioni di calcolo differenti per tessuti e lamine che possano predire meglio sia i valori di progetto delle lunghezze di ancoraggio che dei carichi di delaminazione, anche in presenza di azioni cicliche tipicamente indotte da un sisma. RINGRAZIAMENTI Le attivit sperimentali presentate nel lavoro sono state sviluppate nellambito del progetto di ricerca Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica - ReLUIS (Linea di Ricerca 8) Progetto Esecutivo 2005-2008. BIBLIOGRAFIA
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