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I problemi qui sono molti. (1) I peccatori per natura sono attratti dal
peccato, e Dio è perfettamente privo di peccato. (2) Un tale
"corteggiamento" esige che i bisogni e gli interessi degli irrigenerati siano
essi a determinare il messaggio della chiesa. Ecco così la necessità di
venire incontro ai "bisogni" che essi sentono di avere, ai loro gusti e
preferenze. (3) La Bibbia dice che il messaggio della croce è follia per i
Greci ed offensivo per i Giudei (1 Corinzi 1:23). Esso, inoltre, è
considerato follia da quelli che sono sulla via della perdizione (1 Corinzi
1:18). I perduti sono considerati l'obiettivo del corteggiamento di Dio. (4)
Dio scelse di portare salvezza dapprima ai Giudei attraverso un Messia
israelita. Il mondo ha sempre odiato gli ebrei sin dall'inizio della loro
storia. Un Messia ebreo difficilmente potrebbe "corteggiare" il mondo.
Che fare?
Dobbiamo aver fiducia che i mezzi che Dio ha stabilito per portare i Suoi
eletti al ravvedimento ed alla fede, sono efficaci. La pressione oggi di
accantonare la predicazione "tradizionale" dell'Evangelo è molto forte.
Siamo bombardati da tutto meno che dalla predicazione dell'Evangelo.
Dio, però, ha ordinato sovranamente i mezzi mediante i quali Egli salverà
chi deve essere salvato. In Romani 1:14-17 vediamo l'appello ad inviare
predicatori dell'Evangelo cosicché uomini e donne invochino il nome del
Signore e siano salvati per fede. Forze insidiose fuori e dentro le chiese
fanno pressione affinché noi si abbandoni la predicazione dell'Evangelo in
favore di "metodi più efficaci". Ad esse dobbiamo resistere ad ogni
costo. Non dobbiamo essere intimiditi dal mondo e cogliere i suoi
suggerimenti come "migliori". Certo vogliamo essere accettati dalla gente:
è naturale che si abbia difficoltà a predicare ciò che la gente per natura
non vorrebbe sentire. Eppure, nonostante il rifiuto, la non accettazione da
parte del mondo, Paolo dice: "Infatti non mi vergogno del vangelo; perché
esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima
e poi del Greco" (Romani 1:16).