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Corso di Tecnica delle Costruzioni Meccaniche Prof. M.E. Biancolini A.A. 2006-2007
Universit degli studi di Roma Tor Vergata Corso di Tecnica delle Costruzioni Meccaniche
Abstract
Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di analizzare le prestazioni di un cerchio ruota per vetture di formula SAE realizzato in materiale composito. Oltre agli aspetti meccanici si far cenno anche a quelli economici derivanti da un eventuale ingresso sul mercato di un prodotto del genere. Il lavoro prevede uno studio di fattibilit preliminare, lindividuazione delle normative esistenti, e la realizzazione di un modello CAD 3D con relativo report di calcolo. Come riferimento dimensionale e prestazionale si considerato un cerchio in lega di alluminio utilizzato nelle vetture da Formula Gloria. Dai risultati ottenuti si evince la superiorit del materiale composito rispetto alla lega leggera in termini di peso, rigidezza, nonch di costo.
Sommario
Abstract ........................................................................................................................ 2 Sommario..................................................................................................................... 2 References.................................................................................................................... 3 1.Introduzione ............................................................................................................. 4 2.Normative ..................................................................................................................7 2.1 Introduzione alle normative utilizzate ..............................................................7 2.2 Certificazione TV .............................................................................................7 2.3 Normativa BS 4994 ........................................................................................... 9 3.Materali utilizzati ....................................................................................................12 3.1 Caratteristiche meccaniche ..............................................................................12 3.2 Le tensioni ammissibili....................................................................................13 4.Modelli dei cerchi....................................................................................................16 4.1 Modello del cerchio in alluminio .....................................................................16 4.2 Modello del cerchio in materiale composito ..................................................18 5.Carichi e vincoli .......................................................................................................21 6. Analisi e risultati ................................................................................................... 24 6.1 Risultati cerchio in lega leggera...................................................................... 24 6.2 Risultati cerchio in materiale composito....................................................... 28 6.3 Confronto dei risultati .................................................................................... 33 7. Conclusioni e sviluppi futuri................................................................................. 36
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References
Agarwal Broutman, Analysis and performance of fiber composites, second edition - JOHN WILEY & SONS, INC; A.Ciarnella, M.Di Dio Rosso, C. Legnetti, F. Gasperini, Dimensionamento, verifica e ottimizzazione di un cerchio in lega per autovettura, A.A. 1999/2000, Universit degli studi di Roma Tor Vergata; Appunti sui materiali compositi, Prof. Corvi, disponibili sul sito www.clubmec.it Certificazione TV, Cerchi in lega non di primo equipaggiamento; Normativa BS 4994 "Specification for Vessel and tanks in reinforced plastics"; Uni 7670, Meccanismi di apparecchi di sollevamento; M. Boniardi, M. Margariti, S. Beretta, Difetti di fusione, microstruttura e resistenza a fatica di getti in lega d'alluminio, Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano Sito internet www.matweb.com; Gloria Race Cars, FolderPres 2004; Femap Structural Guide; 2007 FORMULA SAE RULES
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1.Introduzione
1.1 Introduzione
Il presente lavoro, svolto nellambito del corso di Tecnica delle Costruzioni Meccaniche tenuto presso lUniversit degli studi di Roma Tor Vergata, ha come oggetto lo studio di fattibilit tecnico/economica di un cerchione automobilistico realizzato con materiali non convenzionali. La scelta del materiale ricaduta sul composito in fibre di carbonio e matrice plastica. Motivare lassenza sul mercato di prodotti per vetture di tale genere stato uno degli obiettivi prefissatisi. Da qualche anno ormai questi articoli vengono utilizzati con successo nel settore motociclistico, mentre nel settore automobilistico sono pressoch assenti cerchi in materiale composito con disegno a razze, disegno che invece in ambito motociclistico fa da padrone. Lelaborato si focalizza proprio su questa anomalia. In particolare si vorrebbe mettere in evidenza lincremento delle prestazioni derivanti dalluso di un materiale ad alto modulo specifico come quello preso in esame unitamente ad un design a razze. Lapproccio per lanalisi strutturale di tipo numerico. Si fatto ricorso al metodo degli elementi finiti, utilizzando il software FEMAP 9.2 come pre-post processore e Nx-Nastran come solutore. Le condizioni di carico e di verifica sono state condotte mediante delle normative di riferimento descritte in seguito.
Fig. 1.1 Prototipo Lancia ECV con cerchi in materiale composito Speedline. Unaltra casa ad aver tentato lutilizzo (successivamente abbandonato) dei cerchi in materiale composito fu la Citroen sulla sua CTS per competizioni Rally. In entrambi i casi e, come evidenziato pi avanti, nessuna delle due case propose allepoca un disegno a razze. Questultimo invece sperimentato e collaudato nei
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cerchi ruota per motoveicoli. La casa produttrice maggiormente conosciuta la RAM (Race Application Montecarlo) i cui prodotti equipaggiano soprattutto moto sportive (vedi fig 1.2).
Fig. 1.2 A sinistra cerchio in composito automobilistico prodotto per Citroen e a destra cerchio motociclistico prodotto dalla RAM.
Degne di nota sono le societ Goldspeed, che entrata di recente nel settore Supermotard, e la Dymag famosa per la produzione anche di cerchi ibridi ossia realizzati con un canale in carbonio e razze in lega di magnesio.
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Fig. 1.4 Cerchio ibrido prodotto dalla Dymag e vettura equipaggiata (Mosler MT900 R ) Allo stato darte attuale quindi si evidenzia lassenza sul mercato un cerchio auto con disegno a razze realizzato interamente in materiale composito. Tutti gli esempi di utilizzo specifico fin qui riportati riguardano per lo pi il settore delle competizioni. Ci fa pensare che tale applicazione, come stato in passato per innumerevoli casi, sar presto esportata anche al settore delle auto di lusso e la stessa Mosler MT900R testimonianza dellavvio di tale processo.
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2.Normative
2.1 Introduzione alle normative utilizzate
Di seguito vengono descritte dettagliatamente le normative e le prove di collaudo utilizzate nel presente lavoro al fine di verificare la resistenza e laffidabilit sia del cerchio in composito oggetto del lavoro, sia del cerchio in lega leggera di riferimento.
2.2 Certificazione TV
Onde ottenere un set completo di carichi da applicare al cerchio che permettesse di simulare le condizioni di collaudo stata presa a riferimento la certificazione TV relativa alla verifica di resistenza dei cerchi ruota (non di primo equipaggiamento) per vetture. Il Gruppo TV Rheinland leader mondiale sia nel campo di valutazioni che nella verifica prodotti e sistemi di gestione. Questo ente valuta, verifica e offre servizi di certificazione in ambito di sicurezza e qualit del prodotto per quasi tutte le categorie merceologiche: giocattoli, apparecchiature per la tecnologia dellinformazione e macchinari industriali pesanti ed proprio per tale motivo che vengono ritenute attendibili le prove effettuate. In seguito si descrivono le condizioni di carico e di vincolo a cui devono essere sottoposti i cerchi per ottenere lomologazione dal TV. Tali prove hanno carattere prettamente sperimentale, e vanno condotte direttamente sul cerchio in esame. Al termine di tutti i test questo non deve manifestare rotture, cricche, allentamento del serraggio della bullonatura, e repentini sgonfiaggi del pneumatico. Lomologazione prescrive 4 tipologie differenti di prove, di cui 3 affaticanti, con carichi alterno simmetrici e una di impatto. Per tutte vengono fornite delle relazioni per il calcolo dei carichi da applicare. Le prove vengono cos classificate: 1. Prova a flessione alternata Lo scopo della prova quello di simulare le forze laterali che agiscono sulla ruota quando il veicolo percorre una traiettoria curva; queste instaurano sul cerchio un momento flettente con asse ortogonale rispetto a quello di simmetria . La norma prevede la determinazione di un carico flettente massimo calcolato secondo la seguente relazione:
M max = f FR ( r + e) = 2844 Nm
dove: f = 2 un coefficiente di sicurezza; FR = 650 kg il carico statico di ruota ammesso; = 0.9 coefficiente di attrito pneumatico/asfalto;
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r = 0.240 m il raggio esterno del pneumatico pi grande previsto; e = 0.007 m loffset del cerchio;
Per ottenere lomologazione il cerchio deve resistere a non meno di 1.8 *106 cicli e 2.0 * 105 cicli con un carico equivalente applicato rispettivamente pari al 50% e al 75% di quello massimo calcolato.
2. Prova di rotolamento Questa prova viene effettuata per simulare la sollecitazione rotante dovuta al peso della vettura quando essa in movimento. Sperimentalmente viene condotta facendo rotolare la ruota alla velocit di 60 km/h per un percorso di 2000 km con pressione di gonfiaggio del pneumatico pari a 4.5 bar e con un carico verticale diretto verso il basso, determinato mediante la seguente relazione:
Fp = f FR = 15940 N
dove: f = 2.5 un coefficiente di sicurezza; FR = 650 kg il carico statico ammesso;
Per le dimensioni del cerchione preso in esame il test di rotolamento consta di ben 1.33*10^6 cicli di fatica.
3. Prova a torsione alternata Vengono simulati i momenti torcenti agenti in fase di accelerazione e di frenata. Il cerchio quindi sottoposto ad un momento alterno simmetrico per un numero di cicli pari a 106. Il momento agente viene calcolato come segue:
M t = f FR r = 1530 Nm
dove: f = 1 coefficiente di sicurezza; FR = 650 kg il carico statico ammesso; r = 0.240 m il raggio esterno del pneumatico.
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4. Test di impatto laterale Con questo test, lunico non affaticante, si vuol verificare la resistenza allimpatto sul bordo del cerchio simulandolo con una forza statica di entit pari a:
K = K 0 * K1 * K 2 * K3 * K4
dipende dall'affidabilit della caratterizzazione del materiale. Operando con i compositi sarebbe opportuno caratterizzare sempre il materiale prima della sua applicazione ricavando provini da piastre realizzate con le stesse tecnologie e le
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stesse condizioni ambientali che saranno presenti nel corso della realizzazione del componente. Pu assumere valori compresi tra 1.5 e 3.
dipende dal tipo di tecnologia utilizzata per la realizzazione del componente. Valore di K1 1.3 Tecnologia utilizzata per stratificazione con pre-impregnati eseguita sotto vuoto con polimerizzazione in autoclave 1.4 per formatura con pre-impregnati eseguita sotto vuoto (bag moulding) senza successivo uso di autoclave 1.5 per deposizione automatica del composito per avvolgimento (filament winding) 1.6 per stratificazione e impregnazione manuale
dipende dalla temperatura di transizione vetrosa della resina utilizzata nel composito. Si pu ricavare dalla fig. 2.1.
100C 110C 120C 130C 140C 55C 60C 70C 80C 90C
1.25
1.20 FATTORE K
2
1.15
1.10
1.05
1.0 0 20 40 60 80 100
TEMPERATURA DI PROGETTO ( C)
150C
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pu essere determinato dalla fig. 2.2 considerando le condizioni operative previste del componente. Qualora il progettista possegga informazioni pi precise sul comportamento a fatica dello specifico materiale, il coefficiente K3 pu essere scelto nel modo pi appropriato.
quando il componente soggetto ad un completo ciclo di cura ed eventuale postcura, come previsto dal fornitore della resina, K4 pu essere assunto uguale a 1.1. Altrimenti si assume il valore 1.5.
2.0 FATTORE K
3
1.8
1.6
1.4
1.2
1.0 10 10
10
10
10
10
NUMERO DI CICLI
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3.Materali utilizzati
3.1 Caratteristiche meccaniche
Passiamo ad esporre nel dettaglio le caratteristiche fisiche e meccaniche del materiale composito utilizzato per la progettazione e della lega di alluminio per il cerchio di riferimento. Questultima una lega di alluminio per getti denominata AlSi7Mg della classe 6xxx , la pi utilizzata per realizzare applicazioni strutturali di carattere generale. Tra le leghe di alluminio essa risulta particolarmente leggera ( 2.68 kg/m^3) e con buone caratteristiche meccaniche. Caratteristica principale lelevata fluidit derivante dallalta quantit di silicio (6.5-7.5 %) che le conferisce anche una discreta resistenza meccanica. La presenta del magnesio (max 0.35%) invece necessaria per aumentarne le caratteristiche meccaniche dopo il trattamento termico. Il rame in essa contenuto le conferisce maggiori caratteristiche di resistenza alle alte temperature. Risulta inoltre molto resistente alla corrosione. Si riportano in tab. 3.1 le caratteristiche meccaniche di maggiore interesse.
Sigle Composition
AlSi7Mg Al: 90.1-93.3% Si: 6.5-7.5% Mg: 0.2-0.45% Fe: max 0.6% Cu: 0.25%
Density [kg/m^3] Young Modulus [GPa] Shear Modulus [GPa] Poisson's Ratio Tensile Yield Strength [MPa] Ultimate Tensile Strength [MPa] Fatigue Strength (10^8 cicli) [MPa]
Tabella 3.1 Caratteristiche meccaniche AlSi7Mg. Il materiale composito scelto per lo studio formato da fibre di carbonio e matrice di resina epossidica. Tra i materiali compositi esistenti questo uno dei pi performanti. Si volutamente scelto un materiale composito unidirezionale, in modo da controllare direttamente la disposizioni delle fibre in fase di progettazione. Le caratteristiche principali di tale materiale vengono riportate in Tab. 3.2.
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Carbon/Epoxy Uniderectional
Sigla Fiber volume ratio Density [kg/m^3] Longitudinal Modulus [GPa] Transverse in plane modulus [GPa] In-plane Shear Modulus [GPa] Out of plane shear Modulus G,23 [GPa] Out of plane shear Modulus G,13 [GPa] Major in plane Poisson's Ratio Longitudinal tensile strength [MPa] Transverse tensile strength [MPa] Longitudinal comprerssive strength [Mpa] Transverse compressive strength [Mpa]
AS4/3501-6 0.63 1600 147.0 10.3 7.0 3.7 7.0 0.27 2280 57 1725 228
amm _ fatica =
dove:
1 D 1 K k K n K t k K f Kd Ki K c
amm : la tensione massima ammissibile del materiale; D-1 : 89 MPa la tensione limite di fatica ( n.cicli 10^8);
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Kk : parametro che tiene conto del tipo di ciclo (in questo caso alterno simmetrico); Kn : un coefficiente che tiene conto del numero di cicli equivalenti; Kt : un coefficiente che tiene conto del tipo di sollecitazione; Kf : coefficiente che tiene conto della forma dellelemento e di altri fattori che provocano concentrazione delle tensioni; Kd : coefficiente che tiene conto delle dimensioni dellelemento; Ki : coefficiente che tiene conto dello stato superficiale; Kc : coefficiente che tiene conto dello stato di corrosione del componente.
1
10 8 c Kn = N
1
se N 108 cicli
108 c ' Kn = N
c' = c + c 2 + 1 = 20.35
1
k = 3 .2 c
1
se N 108 cicli
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Tab. 3.3 Tensioni ammissibili di fatica per la lega di alluminio. Analogamente per il cerchio in materiale composito si sono incrociati i carichi affaticanti derivanti dalla certificazione TV con i fattori amplificativi derivanti dalla norma BS 4994 , permettendo in questo modo di definire i fattori di progetto per ogni singolo test. Si riporta la relazione generale per il fattore di progetto: K = K0*K1*K2*K3*K4 Per il caso in esame si sono assunti i seguenti valori dei coefficienti Kx: K0 = 1.5; affidabilit del materiale garantita; K1 = 1.3; stratificazione di pre-peg in autoclave; K2 = 1; temperatura di esercizio < 80C (resina epossidica Ttv=120C); K3 = 2.2 (flessione 50%); 1.75 (flessione 75%); 2 (torsione); 2.2 (rotolamento); K4 = 1.1 ottima cura del manufatto in generale; Dalle precedenti considerazioni ne scaturiscono i seguenti fattori progetto per singola prova secondo certificazione TV: Test secondo normativa TV Flessione 50% Flessione 75% Torsione Rotolamento Fattore di progetto BS 4994 4.72 3.75 4.30 4.72 Tab.3.4 Fattori di progetto relativo al materiale composito.
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Fig.4.1 Quote caratteristiche dei cerchi in oggetto. Al fine di avere un modello di riferimento il cerchio stato modellato mediante software SOLIDWORKS 2007. Il particolare un solido assial-simmetrico e per tal motivo risultato conveniente modellare la singola razza, con lintento successivo di specchiarla circolarmente per ottenere il cerchio completo. La funzione di modellazione pi utilizzata stata il loft, che ha permesso di definire il solido a partire da superfici rette guidandole lungo un profilo di controllo. Per la realizzazione del canale e del particolare del mozzo invece stata utilizzata una funzione di rivoluzione che ha permesso, a partire da uno schizzo 2D, la generazione di un solido assial-simmetrico. Il risultato delle operazione su scritte visibile in fig. 4.2
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Fig. 4.2 Vista isometrica del modello geometrico del cerchio in alluminio. Per la discretizzazione del modello agli elementi finiti stato necessario importare il modello nel software FEMAP. Tale operazione spesso difficoltosa o comunque non priva di insidie, ciononostante non si sono presentati problemi di particolare rilievo nellimportazione del modello solido. Lottimo sarebbe stato generare il solido e/o le superfici direttamente nel FEMAP ma le limitazioni del modellatore geometrico interno rendono ancora tale strada proibitiva per la generazione di modelli complessi come un cerchione automobilistico. Il cerchio generato in ambiente SOLIDWORKS stato salvato nel formato Parasolid *.X_T , un formato pi visibile al software utilizzato. Limportazione di un modello spesso richiede una fattore di scala che permetta al programma di impostare le giuste proporzioni (1:1 nel caso in esame). A questo punto occorre definire il materiale, le propriet del modello e della griglia di calcolo. Nel FEMAP questa attivit particolarmente semplice e la si realizza attraverso un form di immissione dati molto intuitivo. La fase successiva quella di discretizzazione durante la quale il modello matematico viene associato al modello geometrico. Un griglia (o mesh) generata in maniera corretta la base per una buona analisi. Nel modello in esame stata usata una griglia con elementi solidi tetraedrici, di dimensioni 7 mm. La generazione automatica della mesh ha fornito un risultato adeguato al nostro scopo (fig. 4.3).
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Fig. 4.3 Vista isometrica del modello fem del cerchio (60728 nodi, 30310 elementi) Volendo effettuare un semplice mass budget per verificare la corretta modellazione del cerchio in oggetto si tiene a precisare che il modello pesa 4.250 kg contro i 4.3 kg dichiarati dalla casa costruttrice, il risultato ritenuto pi accettabile considerando gli errori commessi in fase di misura.
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Anche in questo caso il modello geometrico stato esportato nel formato Parasolid *X_T. La cura nella generazione delle superfici ha permesso una importazione senza problemi rilevanti. Come gi anticipato lelemento utilizzato per la discretizzazione il laminate. Esso infatti in grado simulare il comportamento dei materiali compositi ad una o pi lamine. Avendo supposto il materiale a pi strati, si reso necessario definire anche lorientazione delle fibre nelle diverse lamine. Una vista isometrica della mesh del cerchio in composito mostrata in fig. 4.4.
Fig 4.4 Modello agli elementi finiti del cerchio in composito proposto (21652 nodi, 42729 elementi).
Nei paragrafi a seguire verranno riportate le simulazioni delle diverse prove di collaudo supponendo la zona del mozzo come una zona rigida. Tale parte del cerchio stata realizzata in lega di alluminio; questo non perch il cerchio non si potesse realizzare interamente in materiale composito ma per rendere la produzione pi semplice e veloce al fine quindi di ridurre i costi di produzione1. Si riporta uno schema generale dellassieme e la sua vista esplosa(figg. 4.5, 4.6)
Nelle analisi successive verr trascurata linterazione tra il mozzo in alluminio ed il cerchio in lega.
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5.Carichi e vincoli
Su base della certificazione TV sono stati determinati dei set di carico e di vincolo, con lo scopo di simulare le prove da essa prescritte. In seguito si elencano, per ciascuna prova, le condizioni di vincolo e di carico utilizzate per analizzare ambedue i cerchi in oggetto al fine di valutarne i diversi comportamenti sia in termini di resistenza che di rigidezza. La definizione di una zona rigida tra un nodo master fittizio, localizzato al centro del cerchio, ed i nodi presenti sul mozzo stata necessaria per rendere pi agevole lapplicazione dei carichi e dei vincoli.
Prova di torsione Carico: applicazione su nodo master di un momento torcente del valore di 1530 Nm. Vincolo: superficie di contatto cerchiopneumatico (bead seat) interamente incastrata.
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Prova di flessione flessione con carico flettente pari al 50% e 75% di quello massimo calcolato. Carico: applicazione su nodo master di un momento flettente rispettivamente del valore di 1422 Nm e di 2133 Nm. Vincolo:superficie di contatto cerchiopneumatico (bead seat) interamente incastrata.
Prova di rotolamento Carico: applicazione su nodo master di una forza in direzione verticale del valore di 15940 N. Vincolo: superficie di contatto cerchiopneumatico (bead seat) interamente incastrata.
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Prova di impatto laterale Carico: applicazione sul bordo esterno di una forza del valore di 5592 N. Vincolo: incastro sul nodo master.
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6. Analisi e risultati
Definite le condizioni di carico pi rappresentative per la verifica di resistenza e per lanalisi di rigidezza, si passati direttamente al calcolo numerico. Lanalisi condotta di tipo statica lineare. A causa dei numerosi set di carico e di vincolo si scelto di fare lanalisi di tipo multiset attraverso la quale il solutore permette di selezionare le combinazioni desiderate tra carichi e vincoli risolvendoli in un sola operazione.
Fig. 6.1 Tensioni equivalenti di Von Mises [Pa] per la prova di torsione. In fig. 6.2 vengono evidenziati i risultati per la prova di flessione con il carico al 50%, come descritto dalla certificazione TV. Il valore massimo della tensione si registra in corrispondenza del bordo esterno delle razze. Tale valore di circa 102
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MPa di poco superiore alla tensione ammissibile calcolata per la prova in esame. Ci si traduce in un failure index di 1.085.
Fig. 6.2 Tensioni equivalenti di Von Mises [Pa] per la prova di flessione con carico al 50%. La prova di flessione con carico al 75% mostrata in figura 6.3. Si evidenzia un failure index superiore allunit (1.32), ci prescriverebbe una rottura sicura, ma si tiene a precisare che il cerchio preso come riferimento per uso prettamente agonistico, mentre i test della certificazione TV sono validi per omologazione stradale. Si sottolinea anche che o stesso cerchio utilizzato per autovetture da Formula Gloria del peso di circa 390 kg, ben lontano dal quello medio delle autovetture commerciali.
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Fig. 6.3 Tensioni equivalenti di Von Mises [Pa] per la prova di flessione con carico al 75%. La prova di rotolamento mostrata in fig. 6.4. Essa evidenzia un failure index di 0.63, mentre la prova di impatto, mostrata in fig. 6.5, evidenzia un failure index di 1.05. Per questo ultimo caso vale la pena ricordare che non essendo una prova affaticante la tensione ammissibile quella di snervamento. Si nota comunque un effetto localizzato in corrispondenza dei nodi di applicazione del carico. Si pu dedurre che il cerchio in questa prova non rimarr danneggiato strutturalmente, ma solo localmente. Oltre alla verifica di resistenza, il modello ha permesso di calcolare le rigidezze caratteristiche del cerchio. Ci stato possibile listando, tramite il software FEMAP, gli spostamenti nodali di interesse per la misura e calcolando di volta in volta il parametro di merito cercato conoscendo i carichi applicati.
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Fig. 6.4 Tensioni equivalenti di Von Mises [Pa] per la prova di rotolamento.
Fig. 6.5 Tensioni equivalenti di Von Mises [ Pa] per la prova impatto laterale.
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Fig. 6.6 Prova con carico flettente pari al 75% del momento massimo.
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Volendo sia mantenere le propriet di massa ottenute con la modifica precedente che riportare i valori del fattore di sicurezza nella norma si passati ad un laminato 8 strati simmetrico [0 45 -45 90]s, lasciando invariato lo spessore (4 mm). Disaccoppiando infatti il comportamento membranale da quello flessionale si ottenuto un valore di failure index inferiore al caso precedente2. Effettuando una nuova analisi si ottenuto tra tutte le prove un valore massimo di failure index pari a 0.73 ma purtroppo una rigidezza radiale di 147347 N/mm, ben al di sotto del valore di riferimento (161258 N/mm). Dalla analisi degli spostamenti verticali (fig. 6.7) possibile notare come essi siano in modulo pi alti sulla parte del cerchio che non sulle razze (sezione rettangolare 30x29 mm). Ci giustifica quindi un successivo ispessimento della zona maggiormente deformata.
Fig. 6.7 Campo di spostamento verticale. La scelta di uno spessore da 5 mm per le zone estremali del canale e la riduzione dello spessore delle razze a 2.6 mm (con lay-up [0 45 -45 0]s) mantenendo comunque un raccordo da 4 mm di spessore tra canale e razza, nonch lutilizzo di uno spessore di 2.8 mm per la parte centrale del canale ha permesso di rientrare nelle condizioni di resistenza e rigidezza di riferimento. Si riporta in fig. 6.8 la configurazione post- ottimizzazione degli spessori evidenziando, con diversi colori, le zone di spessore differente che hanno permesso il rispetto dei vincoli di rigidezza con un peso finale di 1.86 kg.
Lutilizzo di un composito otto strati, rispetto ad uno 4 strati, aumenta molto il tempo di produzione del pezzo.
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Fig. 6.8 Andamento cromatico dei diversi spessori utilizzati. Terminato il processo di ottimizzazione si ricontrollano tutti gli stati tensionali per ogni condizione di collaudo. La prima prova ad essere effettuata la prova con momento torcente (fig. 6.9). Come gi evidenziato nel cerchio in lega di alluminio il campo tensionale risulta pi intenso alla base delle razze. Si ottiene un failure index massimo di 0.37.
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In fig. 6.10 mostrato landamento del fattore di sicurezza risultante dalla prova con carico flettente al 50%. Anche in questo caso il valore del failure index rimane contenuto (0.48). La zona del cerchio maggiormente sollecitata ancora quella alla base delle razze.
Fig. 6.10 Andamento del failure index per la prova flessione con carico al 50%. (In dettaglio la vista posteriore maggiormente sollecitata).
Stesso andamento si ha per lapplicazione del carico flettente pari al 75% del valore massimo. In tal caso per si arriva ad un failure index di 0.93 Tale valore, pur essendo abbastanza elevato, non crea perplessit in quanto, come gi anticipato, le condizioni di carico simulate sono ben superiori a quelle che il cerchio subir durante lesercizio e che si utilizzato un fattore di progetto complessivo molto elevato. Per la prova di rotolamento si arriva ad un failure index di 0.67 (fig. 6.11), mentre pi interessante la prova di impatto laterale fig. 6.12.
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Fig. 6.11 Andamento del failure index per la prova di rotolamento. In dettaglio leffetto sul bead seat.
Dallandamento cromatico si pu notare che il massimo valore del failure index registrato abbondantemente al di sopra dellunit. Il metodo di Tsai Wu con il quale questo viene valutato per pur considerando gli effetti sinergici non evidenzia la causa della rottura. Analizzando i risultati per ogni singola lamina si nota che solo tre su otto lamine hanno in failure index maggiore dellunit, ci evidenzia una rottura locale ma non globale garantendo cos lintegrit strutturale del componente.
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45
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[0
m [0
6m m
4m
Tipologia composito
4m
[0
45
-4 5
Fig. 6.13 Confronto delle masse in fase di ottimizzazione. Si evidenzia che avendo utilizzato per il cerchio in composito un mozzo in lega di alluminio qualora si volesse realizzare lo stesso cerchio interamente in carbonio si potrebbero ottenere ulteriori riduzioni di peso. In tal caso per non si avrebbe lo stesso beneficio in termini di inerzia rotazionale essendo la massa del mozzo molto vicina allasse di rotazione. Si riportano di seguito i grafici delle rigidezze, parametri di interesse nonch vincoli di progettazione, ottenute nelle diverse configurazioni in fase di ottimizzazione.
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Confronto rigidezze
4.E+05 3.E+05
Rigidezza [N/mm]
90 ]s
90 ]
90 ]
-4 5
-4 5
45
45
m [0
[0
6m
4m
Tipologia composito
4m
Confronto rigidezze
7.E+04 6.E+04 Rigidezza [Nm/deg] 5.E+04 4.E+04 3.E+04 2.E+04 1.E+04 0.E+00
[0
45
-4 5
90 ]s
90 ]
90 ]
O PT
-4 5
-4 5
45
45
[0
m [0
6m
4m
Tipologia composito
4m
[0
45
-4 5
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O PT
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Si nota che in quasi tutte le configurazioni le rigidezze del cerchio in composito sono nettamente superiori. Il fattore limitante che ha causato il termine del processo di ottimizzazione stato il valore della rigidezza radiale. A causa di questo non possibile aumentare il FUL (Fattore di Utilizzazione Lamina) delle singole lamine che pertanto si attesta a valori bassi. Lultimo grafico (fig. 6.15) permette di vedere come il cerchio in materiale composito nelle prove di collaudo effettuate offra delle garanzie di sicurezza superiori a quelle offerte dallalluminio.
Verifica di resistenza
3 2.5 Max Failure Index 2 1.5 1 0.5 0
A lS i7 M g
-4 5
-4 5
Impatto
45
le gg er a
45
[0
m [0
6m
4m
Le ga
Tipologia materiale
4m
[0
45
-4 5
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Parametri di merito Massa [kg] Momento di inerzia [kg*m^2] Rigidezza assiale [N/mm] Rigidezza radiale [N/mm] Rigidezza torsionale [Nm/deg] Rigidezza flessionale [Nm/deg] Costo [Euro]
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Definire nuove condizioni di carico o di vincolo che rispondano in maniera migliore alle reali condizioni di utilizzo, potrebbe essere lo spunto per sviluppi futuri del presente lavoro. Un iter di ottimizzazione rivolto agli aspetti geometrici del cerchio stesso, come il design o il numero delle razze per la riduzione del costo o una nuova forma del canale, migliorerebbe sensibilmente il risultati ottenuti. Per finire si riporta (fig. 7.1) un rendering del cerchio in composito proposto nellelaborato.
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