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Aut.ne del Tribunale di Livorno n 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XI - n 116 Novembre 2011

Un articolo dellOn. Ivo Butini

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Occorre un governo di emergenza per riconquistare la fiducia perduta


Vi sono nella storia delle nazioni delle contingenze serie e delicate allinterno delle quali, deve assolutamente prevalere il senso dello stato e quello delle responsabilit. Vi sono momenti e circostanze in cui deve prevalere lo spirito di servizio al di l della esasperata difesa di assurdi personalismi o discutibili interessi di bottega. Nella storia del nostro paese, allindomani della conclusione del secondo conflitto mondiale, vi sono stati passaggi importanti nei quali prevalso, sempre, quel senso dello stato che vogliamo rapidamente ricordare. Allindomani della fine della seconda guerra mondiale in un paese distrutto e moralmente prostrato, la grande maggioransegue a pag. 2

Tra metempsicosi e risacca


Benito Mussolini non amava il Parlamento. Deputato, magari dileggiava la Camera alla quale apparteneva. Lesempio sembra continuare, in un gioco di ipocrisie, anche ai nostri giorni. Mussolini disse che poteva fare dellaula sorda e grigia di Montecitorio un bivacco di camice nere. Mussolini non c pi. E nemmeno le camice nere. Ma il tarlo dellantiparlamentarismo e dellantipolitica continua a lavorare. Nella forma, sotto la copertura della morale e del diritto. Nella sostanza, in un conflitto dinteressi, seppur legittimo comunque spudorato. Con la connivenza di politici? Perch no? Certamente non di tutti, non della maggioranza. Almeno speriamo. E non si deve nemmeno trascurare lesistenza di portatori sani di malattie pericolose. Senza entrare qui e ora sulla dottrina fascista del rapporto tra la Nazione e lo Stato, il rapporto tra parlamento e governo invece cos precisato da Mario Pacelli: labbandono del principio garantista della divisione dei poteri con la sostituzione di quello della ripartizione delle funzioni statali porta a considerare il Parlamento un organo di integrazione del governo, pi in forma di subordinazione che di collaborazione, secondo C.E Biggini. Lo Stato fascista era uno stato corporativo e nel 1939 nacque la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Oggi una pubblicistica insidiosa insinua lesitenza della casta parlamentare. E la perenne storia degli untori di manzoniana memoria. Seppure non riconosciute n disciplinate, esistono comunque eterne, le fazioni. Ed esistono le caste.Solo che ciuscuno vede la trave negli occhi degli altri. Se fosse qui tra noi il dottor Libero Pensiero, il personaggio creato da Luigi Santucci nel suo In Australia con mio nonno, ci parlerebbe probabilmente duna forma di metempsicosi della politica. C in corso, anche in Italia, un vasto tentativo di trasformazione di sistema. Primo bersaglio, la rappresentanza parlamentare: ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato(art..67 della Costituzione). Secondo bersaglio, la partecipazione popolare: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale (art.49 della Costituzione). Terzo bersaglio, il principio della responsabilit: Lorganizzazione sindacale libera. Ma esiste il problema dellordinamento interno del sindacato e della sua registrazione. (art. 39 della Costituzione). La Costituzione non intoccabile. Prima di toccarla a vanvera sarebbe per bene completarla nelle sue strutture essenziali. Essa nacque da un travaglio profondo della societ e dello Stato in Italia. Il pericolo che incombe la risacca.

Politica
to rapidamento, un governo, presieduto da Amintore Fanfani, definito delle convergenze parallele grazie ad una originale proposta dellon.Aldo Moro -segretario della D.C. Nel 1973, la prima grave crisi petrolifera provoc gravissime conseguenze sul piano economico e finanziario. Ebbene lallora presidente del consiglio Mariano Rumor rivolse agli italiani un preoccupato e responsabile appello radiotelevisivo mettendo a disposizione il proprio incarico per non essere di ostacolo ad un allargamento della coalizione di governo. Nel 1976, il paese era dilaniato dal crescente fenomeno del terrorismo e da un pericoloso scontro sociale: i risultati elettorali sancirono una quasi parit tra la D.C ed il PCI. Per facilitare una decantazione dello scontro politico e cercare di far uscire il paese dal tunnel della crisi, fu formato un governo monocolore democristiano sostenuto dai gruppi parlamentari del centrosinistra e dallastensione di quello del PCI, astensione che si tramut in voto favorevole dopo il rapimento dellon. Aldo Moro. Ed infine nel 1992, nel mezzo di una gravissima crisi finanziaria e la graduale dissoluzione dei partiti di governo a seguito di tangentopoli, il governo Amato, sostenuto dalla grande maggioranza dei gruppi parlamentari, assunse dei pesantissimi provvedimenti che colpirono indistintamente tutti gli italiani nel tentativo,poi riuscito, di salvare la lira aggredita dalla speculazione finanziaria internazionale. Tutto questo excursus riguardante i primi settanta anni della storia politica e democratica del nostro paese dovrebbe valere come monito per il nostro Presidente del Consiglio perch, di fronte, allaggravarsi della crisi economica. finanziaria ed anche morale, prenda seriamente atto della estrema drammaticit che lItalia sta attraversando e compia lormai famoso passo indietro, richiesto da tutte le forze politiche di opposizione e non solo, da quelle economiche e sociali.Appare, ormai, evidente come la sua permanenza alla presidenza del consiglio non costituisca pi un problema meramente politico ma con contorni, ben definiti, di prevalente valenza economica e finanziaria. Del resto landamento negativo dei sondaggi, a cui il Cavaliere ha affidato da sempre le sue fortune politiche, dovrebbe convincerlo a passare la mano , consentire la formazione di un governo di emergenza in grado di tentare la riconquista della fiducia perduta e salvare il paese da conseguenze dolorose e pesantissime

dalla prima pagina Occorre un governo di emergenza


za delle forze politiche democratiche ricostituitesi, pur in presenza d crescenti contrasti ideologici e di contrapposizione dovuti allemergere in Europa di due blocchi contrapposti, trov la necessaria ed indispensabile unit per redigere ed approvare la costituzione e porre le basi per la rinascita dellItalia. Nellestate calda del 1960, i contrasti tra i partiti del centro provocarono la nascita del governo Tambroni che ottenne la fiducia in parlamento a seguito del voto determinante del MSI. Esplosero gravi contrasti che poi degenerarono in scontri tra manifestanti e polizia che provocarono anche dei morti. Di fronte alla grave emergenza le forze politiche di maggioranza e di opposizione imposero le dimissioni di Tambroni: fu formaPeriodico mensile del Circolo Culturale

Marted 8 novembre, h. 16,30


Sala consiliare della Provincia.

Presentazione del libro:

La Balena bianca
di Gerardo Bianco

Lultima battaglia 1990-1994


conversazione con Nicola Guiso Partecipano: oltre allAutore e al giornalista Guiso Vannino Chiti Vicepresidente del Senato Prof. Luigi Lotti professore emerito in Storia Moderna e Contemporanea Universit di Firenze On. Calogero Mannino On. Ivo Butini Moderatore: Dott. Nicola Graziani giornalista Agenzia Italia Saluto del Presidente della Provincia: Dott. Giorgio Kutuf Introduzione: Dott. Enrico Dello Sbarba

Autorizzazione del Tribunale di Livorno

Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba


COMITATO DI REDAZIONE: Daniela Armani, Fabrizio Burchianti, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore DAngelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Cristina Battaglini, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti, Beniamino Franceschini, Nicola Graziani, Giovanni Gudrun, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Renato Luparini, Silvia Menicagli, Maurizio Piccirillo, JacoSperanza, po Pizzi, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Letizia Villani. STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio, Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Luned 14 Novembre, h. 18
c/o il Circolo Il Centro, via Trieste 7,

Incontro dibattito con Piero Nocchi


Assessore Provinciale ai Trasporti, Porti e T.P.L.

Venerd 2 Dicembre, h.18


Caff Ginori - P.zza della Vittoria - Castiglioncello

Presentazione del libro

Dc. Il partito che fece lItalia


di Giovanni Di Capua e Paolo Messa direttore rivista Formiche Prefazione di Giulio Andreotti saranno presenti gli autori
Relatore: Dott. Francescalberto De Bari Moderatore: Dott. Enrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il 4/11/2011

Politica

UN NUOVO LEADER CHE AVANZA

Il capotreno Renzi al binario di partenza


di Renato Luparini Dario Fo, di fronte a chi gli ha rimproverato di esser stato un giovane volontario dellesercito della Repubblica Sociale Italiana, si giustificato dicendo: Mi sbagliai di caserma, volevo entrare in realt in quella dei Partigiani . Matteo Renzi vissuto in tempi pi allegri , ma probabilmente scambi la sezione del PD per quella di Forza Italia e ancora non se ne accorto . Infatti stato gradito ospite ad Arcore e organizza convention allamericana, dove non mancano produttori di reality e scenografie alla moda, finalizzate a celebrare due idoli. Il mitico-nuovo-che-avanza e Lui, il leader solitario, luomo solo al comando di un gruppo che si perde in lontananza e gli fa da sfondo. Ha ristruttrato una Stazione dal nome antico e deliziosamente chic come La Leopolda (sembra lappellativo della cagnolina di Mara Venier o della gattina di Cristina Parodi) e ci ha trasmesso uno one man show, alla Gigi Proietti o alla Enrico Brignano, come dire sono fiorentino, ma non colpa mia . Con la sua aria da eterno ragazzino capitato per caso nei Palazzi del potere , il trentaseienne Matteo recita la parte interpretata con successo da Pieraccioni nei suoi film sempre uguali : d voce alluomo qualunque e esprime con un delicato sorriso sornione la sintesi dellovvio . Dice che i politici pensano troppo a s stessi e non alla gente, che i sindacati tutelano i pensionati e non i disoccupati, che bisogna dar spazio alle persone preparate e non ai raccomandati e che i politici dovrebbero dopo qualche anno ritirarsi a vita privata (anni fa si diceva, come Cincinnato, ma lui non lo cita per paura che lo scambino per un mediano brasiliano del Bologna) . Concetti che si sentono spesso sul tram o in treno. Con la differenza che poi, a chi li ha espressi auguriamo buon proseguimento e non di diventare Presidente del Consiglio. Depurato dai lustrini e dal ciuffo, Renzi un clone ringiovanito di Berlusconi: il suo Cencelli poteva garantirgli di fare, da margheritino, il Baby Presidente della Provincia (uno degli enti pi inutili della storia moderna) e di concorrere come candidato alle Primarie, dove si sono presentate a votarlo anche e soprattutto persone che con la sinistra e la sua storia non hanno niente a che fare ma che in lui hanno visto pi che una speranza , una bella opportunit. Dopo lera del Trasformismo di Scilipoti, si profila una nuova fase della politica, quella dellOpportunismo di Renzi: sarei di centro, strizzo locchiolino alla destra, ma sto a sinistra, finch dura e fino a che sono il Sindaco. Poi si vedr. Tanto la Leopolda non un cucciolotto, ma una stazione . Qualche treno passer e statene certi Renzi salir su quello che lo porta pi lontano.

Mattei Renzi, Sindaco di Firenze.

personaggio il vero messaggio politico che esprime, il resto noia. La novit che il leaderismo allo stato puro, svincolato da qualsiasi legame ideologico e da qualsiasi ideale politico concreto, si impianta con Renzi allinterno del Partito Democratico. I simpatizzanti del Sindaco fiorentino sono pronti a citare Clinton e Tony Blair. Ma si tratta di paragoni sballati: i Democratici americani non sono un partito ma una coalizione elettorale e i Laburisti inglesi sono stati sempre anticomunisti e riformisti. Renzi invece pretende di trasformare i nipotini di Berlinguer e i compagni del Partitone in popolo delle Primarie, pronto allapplauso e al sorriso al leader sorridente, ottimista e vincente. Che cosa labbia spinto a scegliere proprio quella tradizione politica presto detto: a Firenze solo entrando nel PD, il Manuale

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Politica

Successione al regime e Sezione Italiana del Ppe: le tentazioni dei cattolici


di Nicola Graziani
Ancora poche settimane fa Benedetto XVI, visitando la Calabria soffocata dal crimine organizzato, tornato a lanciare il suo appello per una nuova generazione di cattolici in grado di operare autenticamente per il bene comune. Il primo richiamo di questo tipo risale al 2007. Sono quattro anni che il Santo Padre chiede a gran voce al laicato cattolico italiano di svegliarsi, perch sta per giungere lora. Poco prima della visita del Papa in Calabria il dibattito politico reso sonnacchioso dal protrarsi di una crisi epocale, ma non c nulla di pi stancante di una fine del mondo che non giunge mai era stato scosso da un intervento del cardinal Bagnasco. Parlando di fronte alla Conferenza Episcopale, il suo presidente aveva auspicato la formazione di un soggetto sociale cattolico in grado di interloquire con la politica. Ed il giorno successivo era giunta una nota del Sir in cui si spiegava, a chiare lettere, che i tempi nuovi non richiedono un semplice ricorso allalternanza ai vertici politici ed istituzionali del Paese: ci vuole una vera e propria ristrutturazione del quadro nel suo insieme. Le attuali maggioranza e opposizione sono da considerarsi superate, accomunate magari non nelle responsabilit del disastro attuale, ma in un giudizio di assoluta inadeguatezza. Una stagione politica si sta chiudendo ma nessuno in grado di conoscere n il giorno n lora, tantomeno lo sbocco finale. Ma quella che si chiuder, quando il berlusconismo agonizzante trover finalmente la sua pace, unintera epoca della storia nazionale, e non una semplice parentesi in cui ci siamo concessi, ahinoi, un giro di valzer con la politica-spettacolo. Silvio Berlusconi stato con qualche complicit di troppo da parte della societ civile e dello stesso mondo cattolico il perno della vita politica nazionale. Non stato nemmeno un caso isolato: lunicit fa sul supposto tesoretto) non stata utilizzata per rafforzare i gangli della societ. Culturalmente ha accettato lidea che la crescita del Pil fosse lunico parametro per la misurazione del successo delleconomia Lesigenza di andare oltre questo schema ben spiegata nella nota del Sir. Anche se chiaro che la destra abbia maggiori responsabilit, e la sinistra abbia imperdonabilmente peccato di insipienza, i due pilastri dellattuale sistema politico sono accomunati da un sostanziale fallimento, come del resto la politica economica e sociale degli uni stata a lungo difficilmente distinguibile da quella degli altri. Una diversa risposta , pi che necessaria, ineludibile se si intende rimettere in moto il Paese. La prolusione del cardinal Bagnasco stata accolta dal mondo cattolico come la sveglia dopo un lungo sonno, in cui il mondo cattolico si sparpagliato nella societ convinto di darle sapore, ma ottenendo al massimo una soluzione a bassa densit salina. Che si rimetta in cammino senzaltro positivo. Che lo faccia senza unaccurata analisi di quanto avvenuto in questo ultimo periodo per lo meno rischioso. Ci permettiamo quindi una serie di osservazioni, che rischiano di sembrare inattuali ma sono, a nostro avviso, ineludibili. La prima la strisciante tentazione (strisciante ma gi di una certa consistenza) di porsi in questa fase come i legittimi successori dellattuale regime. Uno degli errori di questi ultimi anni stato quello di credere, da parte dei cattolici mandati inutilmente a bonificare il centrodestra, che il buon cattolico debba essere contro la sinistra libertaria e materialista. Il materialismo non piace a nessuno, ma una sorta di strabismo diffuso ha impedito per anni (fino almeno al caso Noemi) di vedere che atteggiamenti materialistici e libertari sono comuni anche alla cultura della destra. Alla nostra scarsa
segue a pag. 5

Benedetto XVI

berlusconinana non esiste. Forza Italia, Polo e Pdl sono stati gli strumenti per laffermazione in Italia di uno schema politico nato ed impostosi dopo la fine della Guerra Fredda in numerosi paesi del mondo. Un sistema denominato con eccellente sintesi Democrazia Illiberale da Fareed Zakaria, in cui il ricorso al popolo serve a presentare il titolare del potere esecutivo come investito da una missione superiore a quella di qualsiasi altro organo dello Stato. Un unto del Signore autorizzato a scavalcare tramite la decretazione durgenza il sistema di pesi e contrappesi tra i vari poteri dello Stato, tipico delle democrazie liberali, oppure con il costante ricorso alla fiducia parlamentare. Daltra parte, il centrosinistra italiano, in questi anni, non stato in grado da parte sua di sviluppare unautentica cultura di governo, n una forte proposta politica alternativa. Ha permesso un progressivo impoverimento dei ceti medi (che in ogni regime democratico rappresentano il perno del sostegno alle istituzioni) senza creare autentico sviluppo. La ricchezza prodotta (si pensi al dibattito di qualche anno

Politica

da pag. 4
capacit di vedere le cose ha supplito poi il cattivo gusto di una serie di barzellette irreligiose. La circostanza ci ha fatto capire tra laltro levidenza del fatto che i tanto proclamati valori non negoziabili non hanno trovato, nel Pdl e dintorni, unautentica promozione. Il regime berlusconiano, insomma, un regime in senso stretto, e da parte di qualcuno si potrebbe pensare che ai cattolici basterebbe porgersi come i suoi eredi naturali per aver risolto il problema. Niente di pi sbagliato. Ci viene in mente un precedente rispolverato non senza sagacia dallo storico Agostino Giovagnoli, vale a dire quando era l11 agosto 1943 Luigi Gedda scrisse a Badoglio, capo del governo al posto di Mussolini da una ventina di giorni. Al Generale, il cattolico integralista gi seniore della milizia fascista (vi era entrato, si badi bene, con lidea di poterla cattolicizzare dallinterno) metteva a disposizione due milioni e mezzo di iscritti allAzione Cattolica per subentrare agli iscritti del Pnf nei gangli del potere e della societ. Santa ingenuit, quella di Gedda. Come si poteva pensare che la rinascente democrazia potesse attecchire su un modello del genere? Sarebbe stata la fine della democrazia, e probabilmente anche la mossa che avrebbe impedito allItalia, di l a qualche anno, di evitare una pace umiliante e punitiva alla conferenza di Parigi. Cera bisogno, allora come oggi, di una forte discontinuit, della presa di coscienza che cattolicesimo e moderatismo non sono sinonimi, cos come non lo sono cattolicesimo e laburismo. Se il progetto Gedda avesse preso piede, il nostro paese avrebbe con ogni probabilit preso la via del salazarismo. Avrebbe, in altre parole, lasciato un regime antiumano (definizione di Giovanni Paolo II) per abbracciare un regime troppo spesso inumano. Cos oggi si lascerebbe cadere un regime illiberale e pi che potenzialmente antidemocratico per divenire la colonna portante di un sistema ove perdurano tutte le ambiguit culturali e politiche del berlusconismo. E questa volta le responsabilit politiche e morali non sarebbero di nessun altro se non nostre. In questottica, perci, pare del tutto inadeguata la proposta di creare un polo cattolico che costituisca quella che viene definita la sezione italiana del Ppe. Definizione assai attraente, in un tempo in cui il branding importantissimo. Sarebbe come

dire una Dc che non si chiama Dc, ma collegata a tutte le Dc europee che non si chiamano quasi mai Dc e soprattutto alternativa alla sinistra. Uno schema del genere conserverebbe tutti i difetti del sistema politico attuale, a partire dal bipolarismo grazie al quale tanta parte dei cattolici si sono trovati fagocitati dai due schieramenti, senza contare molto n da una parte n dallaltra ( inutile fare una graduatoria di dove hanno contato di meno, la sostanza non cambia). Inoltre si protrarrebbe sine die lequivoco, letale, per cui la casa dei cattolici non pu che essere un partito conservatore purch sia. Unattenta analisi di quello che attualmente il Ppe sarebbe utile per scoraggiare ogni velleit a riguardo (guardiamo alle prese di posizione del Ppe in materia sociale o, argomento sollevato pi volta da Benedetto XVI, di difesa dellambiente). I documenti parlano da soli. La tentazione di succedere al regime va evitata, quindi, come va evitata una peri-

colosa deriva verso una gabbia neoconservatrice e bipolare. Bisogna andare oltre, perch il cattolicesimo altro. Altro rispetto ai valori di questa destra che, va detto con sincerit, ha fallito dal punto di vista politico, morale e sociale. Altro rispetto anche alla sinistra, pi o meno orientata verso il centro, la quale ha fallito proprio nella difesa di quei valori sociali che invece avrebbero potuto costituire il punto in comune con la dottrina sociale della Chiesa. Le libert fondamentali, il rispetto della dignit delle varie componenti sociali, la democrazia basata sulla separazione dei poteri, una struttura pluralistica dello Stato a partire dalla rappresentanza parlamentare devono essere i fondamenti dellItalia che aspira a uscire dalla attuale crisi politica, economica e sociale. Credere che basti raccogliere leredit avvelenata del berlusconismo, magari legandosi allo schema bipolare europeo, sarebbe il peggiore degli errori.

26 novembre 2011: segnatevi questa data


(Franco Spugnesi) - Proprio quel giorno, infatti, lUDC, lUnione di Centro, celebrer il congresso Provinciale nella sala della circoscrizione 5, Via Machiavelli 21, nel quartiere della Rosa. Alle 9,30 si rinnover un rito che pareva diventato inutile e desueto, non ha, infatti, senso fare il congresso quando il partito coincide con una persona ed il simbolo non rappresenta pi limmagine di unidea che si cerca di rendere attuabile nella societ ma propriet di qualcuno. Se laffezione e la stima per la politica non sono mai stati a livelli cos bassi bisogna ringraziare, pi che i mangioni della prima repubblica, chi ha scambiato la democrazia per unazienda e la responsabilit pubblica per unoccasione di sistemare i suoi affari. Ma senza partiti non c democrazia, almeno fino a che non si inventa qualcosa di altro, fino ad oggi n reti di iniziative, n social network, o altre scorciatoie tecnologiche possono garantire un confronto esplicito di idee e volont. Il grande demiurgo, (ed i suoi imitatori da ambo le parti) garantiva che con il bipolarismo si sarebbero affermati solo due grandi partiti. Sappiamo come andata a finire: i sedicenti partiti, sono almeno una trentina, e di molti ci sarebbe veramente da vergognarsi. Per questo segnaliamo ai nostri lettori proprio il congresso dellUDC, non solo perch parte di quellarea di centro a cui idealmente il giornale si riferisce, ma anche perch fa piacere che, dopo anni in cui quel partito ha sofferto lacerazioni e vicende indegne, si sia ricostruito un tessuto, ancora insufficiente ma sano, ricchezza per i moderati, cattolici o meno, occasione per un impegno pulito e generoso in politica.

Attualit

La strage dei cristiani in Egitto del 9 ottobre e la lotta del governo militare contro i dissidenti

Sangue copto sul Nilo


di Beniamino Franceschini

Lo scorso 9 ottobre, al Cairo, ventiquattro cristiani copti sono stati uccisi dalle forze dellordine durante una manifestazione. Secondo lautopsia, sei di essi sono stati travolti dai blindati; altri sono stati colpiti da un numero elevato di pallottole. Questa strage non tuttavia un evento isolato, poich segue i massacri del 7 gennaio 2010 (Natale ortodosso, nove morti) e del Capodanno 2011 (ventuno vittime), mentre continui scontri tra cristiani e musulmani stanno procedendo ormai regolarmente da anni. Quanto sopra costituisce una sorta di precedente degli accadimenti di ottobre. E infatti il modo con il quale il potere militare alla guida dellEgitto post-Mubarak ha tentato da subito di volgere a proprio vantaggio la strage. I copti sono quasi il 10% della popolazione egiziana, ossia oscillano tra i 7 e gli 8 milioni, e vantano una presenza millenaria nella valle del Nilo, con esperienza di convivenza pacifica e produttiva con musulmani ed ebrei. In un momento nel quale for-

te il dibattito riguardo a uneventuale modificazione dellart. 2 della Costituzione, che individua nella sharia la fonte primaria di diritto, i mezzi di comunicazione egiziani, nonostante molte personalit di primo piano si siano dissociate e lo stesso governo transitorio abbia tentato di smussare i toni, hanno invitato i cittadini onorabili a difendere la rivoluzione dai cristiani, contrari al processo di progressiva islamizzazione dello Stato condotto dai

militari. bene considerare che, probabilmente, la repressione dei copti abbia avuto quale spinta primaria il tentativo di mettere a tacere una voce dissidente, prima ancora che uno spirito puramente anti-cristiano. Tuttavia, la critica giunta dai Fratelli Musulmani riguardo allinopportuna tempistica delle richieste copte, la pervasivit dellislamizzazione delle Istituzioni e il tentativo del governo di transizione di dividere le opposizioni rinviando le elezioni al 2013 potrebbero far inasprire la reazione verso chi, per motivi religiosi o ideologici, non intendesse allinearsi. Il ritorno alla pacifica convivenza tra cristiani e musulmani il passaggio imprescindibile per evitare da una parte linstaurazione di una dura dittatura, dallaltra laggiunta di un ulteriore tassello verso la costituzione di una fascia potenziale di Stati islamici (non pi solo musulmani) nel Nord Africa. Nel frattempo, per, oltre 100mila copti hanno gi abbandonato la terra dEgitto.

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Attualit

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Egitto, novembre 2011. La presenza degli imprenditori italiani nei momenti cruciali e di passaggio della nuova storia politica del Paese.

Accordo di cooperazione tra i porti di Livorno e Alessandria


di Giovanni Gudrun
I novembre 2011 al Cairo: la citt che con i suoi 22 milioni di abitanti la pi caotica e congestionata dellAfrica. Laria che si respira non solo carica dei gas di scarico, ma pesante di un clima incerto sul futuro politico di questo paese. La rivolta dei giovani egiziani in piazza Tahrir ha avuto le mosse dallomicidio del giovane Khaled Said avvenuto prima della primavera dei gelsomini, ma sarebbe fuorviante immaginare di dargli un contenuto liberista e rivoluzionario. In realt negli ambienti diplomatici e dellimprenditoria estera, che da anni ha investito e lavora in Egitto, si ha la convinzione che sia stato lo SCAF (Supremo consiglio delle forze armate) il grande manovratore della destituzione di Mubarak. Il vecchio leader, ormai inaffidabile per le instabili condizioni psicofisiche, prigioniero dal cerchio magico di burocrati corrotti, e soprattutto dai due figli Gamal e Alaa, non garantiva pi il controllo economico e finanziario che da sempre nelle mani dellesercito. Camminando per le strade del Cairo colpisce forte allo stomaco la povert, la precariet, con cui il 75 % della popolazione deve fare i conti e getta una ombra lunga, e spesso fosca, sui possibili risultati attesi dalle prossime elezioni. A partire da fine novembre partiranno le elezioni che resteranno aperte per ben tre mesi. Quasi una certezza che in questo periodo possa succedere di tutto in termini di manipolazione del voto, e daltra parte - come dice Teresa cinquantenne consulente al commercio italo egiziana e cattolica nel quartiere di Al Warraq al o nella citt dei morti basta un litro di olio di riso per comprare un voto. Ma lEgitto il paese pi industrializzato dellAfrica , ha investimenti esteri e relazioni commerciali intense e consolidate nonostante la crisi. A livello di scambi nel 2010 lItalia al secondo posto, dopo gli USA, scavalcando la Cina, con pi di 8 miliardi di euroesemplare dimanifatturiero, Un magnifico nei settori rosa meccanica, turismo ed infrastrutture. Il prossimo 14 novembre sar al Cairo LIng. Moretti, Amministratore delegato di FS, per discutere sullestensione dellaccordo per gli studi di fattibilit dei primi tre grandi progetti di collegamento ferroviario ad alta velocit dellEgitto: Cairo-Alessandria, Cairo-Assuan, Cairo-Hurgada. Dal 29 al 2 novembre era presente in Egitto la missione al seguito dellAmbasciatore Antonio Badini di un fornito gruppo di imprenditori, enti ed associazioni collegati ai diversi settori strategici della nostra economia. Industria, ICT, tessile, fresco ed agroindustria. Per porti e logistica era presente il Porto di Livorno che dal 2010 sta sviluppando un accordo di cooperazione con il Porto di Alessandra per il consolidamento e lapertura di nuove linee marittime proprio con lEgitto, ed in particolare per il fresco ed ortofrutta. A fine novembre saranno ospiti di Regione Toscana una delegazione di imprenditori, di diversi settori industriali, mentre il Ministro egiziano allindustria e commercio annuncia lapertura a breve di una nuova cittadella industriale per la lavorazione delle pelli che avr come partners estero proprio il distretto toscano. Gli imprenditori, e segnatamente quelli italiani dimostrano dunque di credere ancora nellEgitto, dando continuit ai loro progetti. I fratelli musulmani e i salafiti raggiungeranno di sicuro un buon risultato, c chi assegna loro il 50 % dei voti, ma va detto che moltissimi musulmani stanno dimostrando insieme ai copti perch temono il fondamentalismo. Si chiede con forza maggiore perequazione e giustizia sociale, ma si stenta a credere che la nuova classe dirigente, sostenuta dallo SCAF, possa proprio per questo riportare indietro lEgitto di quarantanni, vanificando i progetti e le solide relazioni economiche. LImam di Al Azhar, sostenitore della via moderata, ha chiesto aiuto per sostenere progetti di formazione tecnica e professionale per i giovani studenti dellUniversit, consapevole che il percorso della pace e della tolleranza inizia dalla costruzione di un innalzamento della giustizia e riscatto sociale delle fasce pi povere ed analfabete. Per la nostra provincia potrebbe essere una buona occasione per dimostrare concretamente ancora una volta la sua presenza nei rapporti di cooperazione internazionale, supportando allo stesso tempo nuove occasioni ed opportunit di sviluppo. Il museo egizio del Cairo, nonostante le assicurazioni istituzionali, stato gravemente saccheggiato, molte vetrine blindate vuote, cercano in qualche modo di lenire le ferite prodotte. Al primo piano ci sono lavori di imbiancatura straordinaria per ripulire i muri, le statue del Primo Egitto sono ricoperte di immensi teli di nylon, mentre dalla finestra aperta incombe limmagine del palazzo del partito di Mubarak. E uno scheletro pericolante dopo tre giorni e tre notti di incendio. Si sta discutendo se ricostruire o dedicare larea ad un grande giardino intitolato alla rivolta. In Egitto anche il momento di ripulire dai vecchi simboli in attesa di nuovi in cui il popolo possa riconoscersi.

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Spigolature

La pasionaria insulta i radicali


Che sia arrabbiata, lo abbiamo capito, ma Rosy deve saper mantenere, in ogni occasione, il necessasio self control. Lo ha perduto allorch, rispondendo allon. Lupi -vicecapogruppo alla Camera del PdL che, a proposito della partecipazione del drappello dei deputati radicali sul voto sulla fiducia al governo, ha dichiarato, in proposito, che i voti sono voti. La Pasionaria, gi vicepresidente dellAzione Cattolica ed ora Presidente del Consiglio Nazionale del PD (sic!), ha risposto E gli stronzi sono stronzi. Ma Rosy, queste espressioni in bocca a te! Lo sai bene che certi termini sono monopolio esclusivo del senatur...

re tu la go pi S
Ma perch non si cercato di evitare questa vergognosa operazione che ha fatto da apripista alla legge porcellum?

nelle municipalizzate. Ma di cosa si lamentano gli esponenti del PD livornese? LIdV a Livorno, come dappertutto, partito di lotta e di governo, esattamente come la Lega: entrambi sono abituati a fare il comodo loro! Non capiamo pertanto queste proteste: ognuno si puppi gli alleati che si scelto!!

Il brindisi
I principali esponenti dellIdV livornese (il movimento guidato dallex magistrato Antonio Di Pietro) dopo il provvedimento assunto dalla magistratura livornese in merito alla discarica del Limoncino che, in pratica, ha bloccato lapertura dellimpianto ed annullato le precedenti, contestatissime autorizzazioni concesse da Provincia e Comune di Livorno, hanno brindato, presumibilmente, insieme al comitato dei protestatari. Naturalmente si scatenato il finimondo perch il partito di Di Pietro partner importante delle due istituzioni livornesi con assessori nelle giunte ed altre posizioni

Ed ora sono divenuti quattro!


Hanno raggiunto il numero di quattro i gruppi del PdL presenti nel consiglio comunale di Livorno. Continua, tra le risate generali, la diaspora in casa del gruppo consiliare, si fa per dire, dei pidiellini. Non contenti di essersi divisi in tre tronconi, aver perduto per strada il consigliere Ghiozzi passato alla Lega e che ha promesso il trasferimento a Livorno del Ministero delle Infrastrutture (quello diretto dal Ministro Matteoli), nei giorni scorsi ha perduto un altro petalo che agir in proprio. Non facciamo i nomi dei protagonisti: non lo meritano!

Il Senatur!
Abbiamo appreso che una commissione di esperti nel campo delle invettive e dei gestacci stia studiando cosa altro suggerire al Ministro per le Riforme (alias il senatur Umberto Bossi laureato in buone creanze e buona educazione) per evitare che, nelle suadenti e dotte risposte rivolte o indirizzate a giornalisti, avversari politici ed anche alleati del PdL, sia troppo ripetitivo.

Ma guarda cosa dobbiamo leggere!


La stampa ha riportato la notizia che il Pd regionale sta presentando una proposta di legge per la riduzione del numero di consiglieri e per la riforna della legge elettorale. Dopo esser stati, in combutta con Forza Italia, promotore dellabolizione delle preferenze ed elevato il numero dei consiglieri regionali da 50 a 65, oggi candidamente cerca di fare un passo indietro.

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Livorno

Gli incontri de Il Centro con lAssessore allAmbiente della Provincia di Livorno e il Presidente Asa

Nicola Nista e Fabio Del Nista


di Massimo Cappelli Due incontri interessanti e molto partecipati quelli che il nostro Circolo ha organizzato lo scorso Ottobre. Con Nicola Nista stato affrontato il tema del ruolo delle Province e degli scenari collegati alla loro eliminazione, recentemente decisa dal Governo, nellambito delle iniziative di razionalizzazione e contenimento costi della macchina pubblica. Nel corso del dibattito,caratterizzato come sempre dalla ricerca di approfondimento senza posizioni preconcette, emerso che la soluzione ottimale sarebbe quella della riduzione anche significativa delle Province ma non la loro eliminazione. Ad esempio oggi in Toscana abbiamo dieci Province, la loro riduzione a tre grandi Province (Firenze, Prato, Pistoia - Livorno, Pisa, Lucca - Massa Carrara, Arezzo, Grosseto, Siena) consentirebbe di mantenere comunque un organismo di compensazione, mediazione e intervento tra i Comuni e la Regione. Ci sarebbe vantaggioso soprattutto per i Comuni di minori dimensioni che, in uno scenario di diretta interlocuzione con la Regione, si troverebbero in una posizione difficile. Anche la Regione vedrebbe il proprio compito facilitato dalla presenza di una struttura territoriale intermedia seppur di vaste proporzioni. La nuova veste delle grandi Province permetterebbe inoltre una maggiore sinergia e collaborazione tra Comuni vicini ma collocati oggi in diverse Province. Pensiamo ad esempio a Livorno e Pisa, gi oggi fortemente complementari, che vedrebbero le loro problematiche affrontate in un contesto di riferimento omogeneo con tutte le semplificazioni che ne deriverebbero, cosa diversa se dovranno confrontarsi direttamente con la Regione. Lincontro con lAssessore allAmbiente non poteva chiudersi senza un accenno alla spinosa problematica della discarica del Limoncino. Data la delicatezza del tema, che oggi vede impegnata anche la magistratura, sono state solo accennate le linee fondamentali che hanno portato alla autorizzazione della discarica mentre un maggior approfondimento stato dedicato al tema pi generale dello smaltimento dei rifiuti delle

Nicola Nista, Assessore allAmbiente della Provincia

Fabio Del Nista, Presidneter Asa.

imprese operanti nella Provincia di Livorno. Tema molto delicato che sta condizionando la competitivit e leconomia delle industrie della nostra zona e che richiede un fattivo coinvolgimento e partecipazione delle comunit per la sua soluzione. Anche il successivo incontro con il Presidente di ASA Fabio Del Nista ha rivestito particolare interesse. Il primo dato emerso stata la vastit dei territori interessati dallintervento di ASA, territori spesso caratterizzati da peculiari problematiche di approvvigionamento idrico come la Val di Cornia, il Volterrano, lisola dElba che richiedono notevoli capacit di investimento per soddisfare la primaria esigenza della distribuzione ai cittadini dellacqua. Partendo da questo scenario problematico ,che pu essere affrontato solo con una solidit economica che consenta i necessari investimenti, stato affrontato il tema della ripubblicizzazione delle acque posto dal recente esito referendario. Senza voler entrare nelle motivazioni in parte anche emotive ed ideologiche che hanno portato alla vittoria del Si,poich le pubbliche Amministrazioni non hanno capacit di intervento economico tale da garantire i necessari interventi, si convenuto che su questo delicato tema oc-

correr un pi razionale ed approfondito ragionamento, sfuggendo ai facili slogan, per evitare che si creino gravi problemi alle comunit. Fabio Del Nista, con la sua profonda conoscenza del tema,accresciuta anche dalle precedenti esperienze istituzionali di Assessore sia in Comune che in Provincia, ha citato numerosi episodi ed ha illustrato le varie problematiche dei nostri territori in un confronto dialettico che si protratto sino alla tarda serata. Poich lincontro si incentrato quasi esclusivamente sulle problematiche relative allacqua ma ASA anche distribuzione del Gas, per questo motivo IL CENTRO ha chiesto allamico Fabio di programmare un ulteriore incontro per approfondire questa tematica. A ci si aggiunga che a livello nazionale stanno avvenendo grandi manovre tra i tre principali player pubblico/privati dei servizi gas, acqua, rifiuti, IREN, HERA, A2A, con un tentativo di fusione che porterebbe ad un unico grande soggetto capace di competere anche a livello internazionale. Cosa pu significare questo scenario per ASA dove il socio privato IREN? Sar interessante discuterne assieme.

10 Livorno Oltre a quella economica risalta anche quella politica

Livorno, crisi no stop...


di Franco Spugnesi A Livorno non siamo nuovi alle crisi, anzi nel campionario della citt ce ne sono di tutti i tipi, ma una crisi politica, cio dellamministrazione della citt non si era mai vista. Il fatto di avere il medesimo partito (sia pure con denominazioni variabili) al potere da quasi 70 anni ha sicuramente alcune (troppe) controindicazioni, ma aveva anche abituato ad una stabilit, magari un po banale, che non prevedeva assolutamente un terremoto politico come quello che in questi giorni agita le cronache politiche cittadine. Per troppo tempo lIDV, il partito della legalit, si esibito in tutte le possibili variazione di distinguo, precisazioni, stuzzicamenti, provocazioni ecc. nei confronti della coalizione di cui fa parte, fino a che il PD ha detto basta ed ha chiesto al sindaco di cacciarlo dalla maggioranza. Chi ci legge mensilmente conosce come abbiamo sempre poco stimato lIDV livornese che, premiato da inaspettata fortuna elettorale, a nostro giudizio, non ha potuto ne voluto maturare una classe dirigente sufficiente, ma le vere cause della crisi sono forse altrove. Alcuni amici del Partito democratico dicono che il PC di una volta non avrebbe mai fatto un passo del genere. Baruffe nelle coalizioni con i compagni del Psi ci sono sempre state, di solito lo scopo era di avere una maggiore visibilit, cio poltrone, ma anche rispetto e considerazione. Ma il peso politico del PCI era cos preponderante che permetteva un accomodamento ragionevole magari anche un po paternalistico. Non pi cos, la classe dirigente della sinistra non ha certo la compattezza del vecchio PCI e molte reazioni danno la sensazione che correnti interne vogliano trarre profitto dalle difficolt dellAmministrazione. Non dimentichiamo che dagli inizi di agosto la Giunta comunale in fibrillazione, prima con le dimissioni di uno degli assessori strategici, poi con il tentativo fallito del Sindaco di coinvolgere la struttura del PD nella giunta

Il Palazzo Comunale di Livorno

chiamando a sostituirlo il segretario provinciale di allora. Talmente fallito che il nuovo assessore per le politiche del territorio Mauro Grassi, non un politico ma viene dalla struttura tecnica della Regione del tutto estraneo cio agli equilibri del partito a Livorno. Inoltre sembra evidente che le dimissioni di Filippo Di Rocca non dipendono tanto dagli impegni di lavoro ma dalle resistenze dellala pi conservatrice del PD nei confronti della politica pi riformista di Cosimi. Sicuramente Cosimi da limpressione di stare un po stretto nel ruolo di sindaco ma pi che altro sembra un sindaco che non riesce ad esprimersi con la liberta che ritiene necessaria, frenato

dai gruppi che tradizionalmente determinano la politica della sinistra a Livorno e che il segretario comunale De Filicaia si candida a rappresentare nel futuro. Larrivo di personaggi esterni allambiente della sinistra livornese (anche se della stessa matrice politica) sembra muovere qualcosa: il genovese Gallanti ha iniziato il PRG del Porto che stato prioritario nel programma del suo predecessore Piccini senza che si sia mossa foglia; il fiorentino Grassi ha licenziato il bando per il Piano strutturale del PGR del comune che doveva uscire ad Aprile. Non sar allora che il problema della coalizione che ci governa non sono le mosche (IDV e SeL) ma nellelefante (il PD)?

Livorno

11

Proficuo incontro con il presidente dellAutorit Portuale di Livorno

Giuliano Gallanti al Propeller Club


di Cristina Battaglini funzione che prevede 20 milioni di euro di spesa. La stessa Azimut ha chiesto un supplemento di analisi per verificare la possibilit di utilizzo di questo bacino per gli yachts di nuova generazione. Inoltre limpegno di verificare la compatibilit con le aree utilizzate per ledilizia. Il secondo gruppo che abbiamo deciso di convocare riguarda la zona del porto passeggeri (Alto Fondale), con lobiettivo di razionalizzare lesistente contemperando le esigenze. Abbiamo pensato a una soluzione che rafforzi lo spazio e la possibilit di lavoro per il settore della cellulosa. Altro settore quello delle autostrade del mare: lidea che sottoporremo a valutazione trovare uno spazio ancora pi vasto cercando di eliminare le incomprensioni. Ci saranno incontri con tutti i servizi portuali, terminalisti, piloti, ormeggiatori, i sindacati, le istituzioni (Regione, Comune, Provincia, Camera di Commercio, Capitaneria di Porto). E necessario che il porto di Livorno- ha concluso Gallanti- si proponga sul mercato mondiale come unito e compatto, altrimenti non ci saranno grandi prospettive di sviluppo.

AllAmm. Pier Luigi Rosati subentra lAmm. Giuseppe Cavo Dragone


Il presidente dellAutorit Portuale di Livorno Giuliano Gallanti (nella foto), gi presidente dellAutorit Portuale di Genova da l 1996 al 2004, presidente di Expo dal 2004 al 2008, stato ospite del presidente del Propeller Fiorenzo Milani e dei soci, illustrando gli elementi del nuovo Piano Regolatore Portuale. Tra i problemi annosi del porto di Livorno, quello dei dragaggi- ha detto Gallantiche in corso di soluzione. Abbiamo la disponibilit finanziaria, siamo in attesa di risolvere il problema della devoluzione del materiale dragato. Un altro gravoso problema ha aggiunto- la questione ferroviaria per la quale stiamo seguendo iter positivi. Ha inoltre accennato allimminente incontro di Assoporti. Il futuro della portualit si giocher in gran parte a Bruxelles- ha detto. Un porto moderno deve essere pensato con razionalit, deve soddisfare le richieste che vengono dagli armatori e dal mercato. Noi in Autorit Portuale abbiamo fatto fare dagli esperti una elaborazione teorica astratta relativa ad un porto razionalmente organizzato; lo step successivo consiste nel misurare questo disegno con la realt. Abbiamo pensato di costituire una Agenzia del Piano Regolatore cui partecipino funzionari dellAutorit Portuale, ricercatori ed istituzione di borse di studio con lUniversit. L ci sar il confronto con tutti gli operatori. Il primo gruppo verr convocato per il 19 ottobre e riguarda il Porto Mediceo nellarea dei cantieri (Bacini). E stato realizzato uno studio di messa in

Accademia: cambio di vertice


Un caro saluto allammiraglio Pier Luigi Rosati, un cordiale benvenuto allAmmiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Con la tradizionale ed ammirevole seriet ed efficienza ha avuto luogo la cerimonia per il passaggio delle consegne al comando della prestigiosa Accademia Navale dallammiraglio Pier Luigi Rosati allammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. E indubbio che lammiraglio Rosati, a cui mi ha legato grande stima ed amicizia, lascia un ricordo imperituro nella nostra citt: una partenza,la sua, del resto annunciata e prevista dal regolamento, che apparsa, a tutti, inattesa perch stato cos intenso il legame che ha saputo strin- Una fase del passaggio delle consegne tra lAmm. Rogere con i livornesi che, ormai era la sati e lAmm. Giuseppe Cavo Dragone (foto Onorati). sua presenza alla guida di quellautentico ed anche per avere contribuito in maniera gioiello livornese, sembrava quasi eterconcreta a visibile ad elevare il prestigio di na. questa nostra Livorno che, come Ella ben Ed invece accaduto quello a cui non sa, ha tanti tanti problemi da affrontare pensavamo pi e lAmmiraglio Rosati ha anche per la non eccezionalit della sua lasciato il suo importante incarico per asclasse diriente ed uno come - Lei - a Livorsumerne un altro di assoluto rilievo, quelno avrebbe fatto molto comodo! lo di Vicedirettore Generale del Personale Al nuovo Comandante - Ammiraglio DradellEsercito alla Cecchignola a Roma. gone - un caloroso benvenuto personale e A nome della intera redazione de IL CENdella intera redazione de IL CENTRO: pu TRO, La ringraziamo per limpegno, la destare sicuro, caro Ammiraglio, che saremo dizione e lintelligenza con cui ha saputo sempre aperti e disponibili ad esaltare il gestire il suo alto incarico ma, in partiruolo indispensabile della gloriosa ACCADEMIA NAVALE - il nostro autentico giocolare, per la sensibilit con cui ha saputo aprire lAccademia Navale ai livornesi iello.

12 A tu per tu con...

Nostra intervista a Alessandro Franchi, sindaco di Rosignano Marittimo

Creare nuove op
- Siamo ormai quasi a met legislatura; qual il giudizio del Sindaco sulla situazione complessiva e sulla capacit di raggiungere obiettivi posti nel programma di governo locale? La sensazione che abbiamo che, in giro, vi siano pi perplessit che certezze Indubbiamente stiamo vivendo gi da qualche tempo, a livello nazionale ma anche locale, un periodo di grandi incertezze. I nostri primi due anni di mandato non sono stati facili: la crisi economica internazionale, alcune difficolt ereditate dal passato, il clima negativo venutosi a creare con una campagna elettorale molto aspra, i ripetuti tagli del Governo, i limiti imposti dal Patto di stabilit, la crisi che continua ad accrescere le situazioni di disagio. In questo quadro i risultati ottenuti dallAmministrazione sono da considerarsi abbastanza buoni, anche rispetto agli obiettivi prefissati nel programma di governo, che pure stato scritto quando ancora gli effetti della crisi, con i conseguenti tagli, non erano cos pesanti. Abbiamo appena concluso un documento per la verifica di met mandato che servir proprio a mettere in luce quanto di buono stato fatto e gli obiettivi che invece non sono stati ancora raggiunti, per poter rimodulare gli impegni da qui al 2014, sulla base anche di un quadro generale che ha cambiato non poco obiettivi e risorse. Detto questo, tengo a sottolineare il lavoro svolto per difendere i diritti dei pi deboli, mantenere alto il livello di qualit della vita, di assistenza, di integrazione raggiunto da questo Comune e limpegno profuso per provare a creare opportunit nuove di crescita economica, civile, sociale, lavorando alladeguamento e al miglioramento degli strumenti di pianificazione e sviluppo a nostra disposizione. - La situazione economica locale preoccupante: al di l della presenza di un tessuto importante di piccole e medie imprese, resta insoluto il problema dello stabilimento Solvay Stando a voci ricorrenti, non sarebbe il caso di chiarire e prepararsi ad ogni evenienza? Come ho avuto modo di ribadire in pi to nuovo rispetto a quello approvato allindomani delle vicende che hanno coinvolto il Sindaco Nenci? Direi di no. La decisione di procedere alla stesura di una variante parziale, senza riscrivere completamente le norme, dovuta al fatto che una rivisitazione sostanziale del Regolamento Urbanistico, come prevede la Legge Regionale 1/2005, avrebbe richiesto tempi molto lunghi. Abbiamo ritenuto che non fosse il caso di tenere tutto fermo e quindi abbiamo intanto predisposto questa variante che, seppure non sostanziale, andr comunque ad incidere positivamente sulla vita dei cittadini e delle imprese, grazie alla semplificazione delle procedure e alle nuove opportunit offerte per favorire recuperi e riqualificazioni. Penso ad esempio alla possibilit di trasformare le strutture stagionali in strutture a servizio permanente dellattivit; allopportunit di procedere ad adeguamenti legati a riqualificazioni (ad esempio per stabilimenti balneari o alberghi) senza dover presentare un piano di recupero e quindi senza dover attendere oltre due anni per dare avvio ai lavori; alla possibilit di ampliare le abitazioni anche oltre il limite massimo finora consentito di 115 metri quadrati, limite che con questa variante viene appunto eliminato; allopportunit di demolire e ricostruire manufatti condonati ad uso residenziale; alla possibilit offerta a tutte le aziende che lo riterranno utile di poter aprire attivit commerciali, anche di tipo alimentare, nella zona artigianale delle Morelline. Dopodich, come ho gi avuto modo di annunciare pi volte, aspettiamo i risultati della ricerca del SantAnna sulle prospettive di sviluppo del nostro territorio, per avviare unampia fase di partecipazione e per procedere ad una ridiscussione complessiva degli strumenti urbanistici del nostro territorio. Vorrei anche sottolineare che al di l della votazione finale (favorevoli i gruppi di maggioranza Pd e Idv, astenuti Il Cambio, Rosignano Democratica e Socialista e Gruppo misto Sel, contrari Pdl e Gruppo Comunista Federazione della sinistra), valutazioni positive per il lavoro svolto su questa variante e per i suoi con-

Alessandro Freschi

occasioni, riprendendo anche un passaggio importante del mio programma di governo, lindustria rappresenta un settore importante delleconomia del nostro territorio, il cui sviluppo dovr essere legato maggiormente a un miglioramento complessivo dellimpatto ambientale. Ovviamente la crisi che il nostro Paese e pi in generale lEuropa stanno attraversando ha colpito anche la nostra industria. Per questo abbiamo apprezzato il fatto che la dirigenza Solvay non abbia fatto ricorso a strumenti quali la cassa integrazione e la mobilit, anche se occorre ricordare che la maggior parte delle difficolt in questo ambito si sono riversate sulle ditte appaltatrici che operano allinterno della fabbrica. Per quanto riguarda il futuro chiaro che come Amministrazione Comunale, per poter programmare al meglio lo sviluppo del nostro territorio e della sua economia, abbiamo la necessit di avere una prospettiva pi certa sulle reali intenzioni della societ Solvay. - Il 24 ottobre stata votata in Consiglio una modifica esclusivamente tecnica al Regolamento Urbanistico, che costata due anni di preparazione qualcosa si sblocca, ma non sarebbe stato il caso di accelerare verso un Regolamento del tut-

A tu per tu con...

13

portunit di crescita
tenuti sono state manifestate da molti Consiglieri Comunali, anche di opposizione. Particolarmente apprezzato il metodo di lavoro: un metodo innovativo basato sul dialogo e sul confronto costante che ha segnato una discontinuit forte rispetto al passato e che, dati anche gli apprezzamenti ricevuti ed il risultato finale, vogliamo continuare ad utilizzare per il lavoro che ancora ci aspetta di revisione degli strumenti urbanistici vigenti. - La maggioranza, in modo a volte esplicito, a volte in modo sotterraneo, ha attraversato momenti di pericolo dal punto di vista della tenuta; ora si attestata su 18 Consiglieri Si prevede una verifica di met mandato e un eventuale allargamento della maggioranza, verso chi poi? Non mi risulta che vi siano stati pericoli. La Consigliera Monti, poco dopo linsediamento, ha scelto di lasciare il gruppo Pd, nel quale era stata eletta, per aderire a Sel. E questo stato lunico cambiamento registrato nella maggioranza che anche oggi, dal punto di vista numerico, solida poich pu contare su 17 Consiglieri pi il Sindaco, per un totale di 18 su 30. E anche sotto il profilo politico ricordo che in questi due anni non c stato atto di governo, di Giunta o di Consiglio, su cui non vi sia stata una presa di posizione assolutamente unitaria. Magari, ma questo anche positivo, abbiamo registrato momenti di discussione e di confronto, che sono poi la base della politica. Il documento per la verifica di met mandato pressoch pronto e a partire dai prossimi giorni sar oggetto di un percorso di ascolto e discussione, che ci permetter di raccogliere il contributo di tante voci diverse, con lauspicio che si possano creare le basi per un consenso e una condivisione pi larga dellazione di governo, per superare le divisioni nello schieramento di centrosinistra e trovare nuovo slancio per le sfide che ci attendono. - Torniamo alleconomia locale: sembra di percepire da parte dellAmministrazione e degli operatori economici locali una sorta di pericoloso distacco, carenza di iniziative, come se ci fossimo ormai rassegnati ad un destino di lento declino, cosa che ci sembra non accada in molti Comuni medio-piccoli del sud della Provincia, come Suvereto, Castagneto, la stessa Cecina, Bibbona? Nonostante i pesanti tagli e le difficolt del momento, siamo riusciti a mantenere alto il livello delle iniziative culturali, sia in quantit che in qualit. Ricordo un dato che parla da solo: 10.000 presenze alla mostra estiva sui Tommasi. Ma, oltre agli eventi nostri, abbiamo supportato anche iniziative di altri soggetti, Pro Loco e associazioni, come ad esempio i Mondiali di Danza del mese di maggio al Castello Pasquini. Sicuramente altre proposte da parte di soggetti privati sarebbero accolte dallAmministrazione con grande favore. - Ed infine: il destino del PD nazionale prefigurato dallincontro di Vasto? Premetto che certe rappresentazioni caricaturali della politica non mi appartengono. A mio avviso lazione politica, in un momento cos difficile come quello che stiamo vivendo, deve recuperare qualit e consenso. In questo senso apprezzo molto il lavoro svolto dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Una cosa certa: prima la stagione del berlusconismo finisce e meglio . Per quanto riguarda il futuro del PD, penso che, data la gravit dei problemi che affliggono lItalia, sia importante pensare ai programmi e poi sulla base di questi si devono scegliere gli uomini, creare le coalizioni e costruire i governi. In ogni caso mi auguro che tutte le forze democratiche del Paese possano concorrere al superamento dellattuale fase storica.

Chi Alessandro Franchi


Alessandro Franchi stato eletto Sindaco con il 65,49% al ballottaggio nelle Elezioni Amministrative 2009, sostenuto da una coalizione costituita da PD, Di Pietro-Italia dei Valori e Partito Socialista. E nato a Livorno il 28.05.1975 ed residente a Vada. Queste le tappe fondamentali dei suoi studi: si laureato allUniversit di Pisa in Economia con una tesi su Sviluppo sostenibile e certificazione ISO 14001 e EMAS: lesperienza del Comune di Rosignano Marittimo, quindi ha seguito un corso di formazione alla Bocconi di Milano su Il Sistema Turistico Locale un nuovo modello di organizzazione per lofferta turistica. Successivamente a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, ha partecipato allo stage Finanziamenti comunitari -rapporti Regioni, Comuni ed UE. Ha iniziato lesperienza politica nel 1995, eletto Consigliere Comunale al Comune di Rosignano Marittimo nelle liste dei Democratici per Rosignano. Nelle elezioni del 1999 e del 2004 poi rieletto per i Democratici di Sinistra. Durante questo periodo ha ricoperto le cariche di Presidente della Commissione Consiliare Cultura, Istruzione e Formazione, capogruppo consiliare dei DS e segretario dellUnione Comunale dei DS. Dal giugno 2004 stato Assessore alla Cultura al Turismo e allo Sport del Comune di Rosignano Marittimo e dal novembre 2007 ha assunto anche la delega allUrbanistica, dopo aver lasciato quella al Turismo. Dal gennaio 2007 Presidente di Armunia Festival Costa degli Etruschi (ente di produzione, programmazione e organizzazione teatrale, gestione e organizzazione meetings e convegni per i Comuni dellArea della Bassa Val di Cecina). Il mandato, scaduto nel giugno dello stesso anno, stato rinnovato dagli enti soci, con lobiettivo di arrivare a una nuova definizione statutaria della stessa Associazione. Nellottobre 2007 stato eletto allAssemblea Costituente Nazionale del PD. Alessandro Franchi anche Presidente della Societ della salute della Bassa Val di Cecina e membro dei Consigli di Amministrazione di Ato Costa e Ato Acque.

14 Livorno Firmato un protocollo dintesa con i Mediatori Immobiliari

Larbitrato amministrato dalla CCIAA


E stata firmata lo scorso 28 ottobre unimportante intesa tra la Camera di Commercio e le associazioni degli agenti immobiliari. Per la prima volta a Livorno i mediatori si impegnano, nella stipula dei contratti di compravendita con i clienti, a prevedere che, in caso di contenzioso, si potr ricorrere ad uno strumento snello e poco costoso: larbitrato. Larbitrato infatti un mezzo alternativo al ricorso al Tribunale nella risoluzione di controversie e pu essere somministrato dalle CCIAA in cui sono istituite le Camere Arbitrali. E infatti pi celere veloce e il giudizio emesso dal Collegio di esperti nominato per ogni causa ha pieno valore legale. Quella di Livorno stata tra laltro una delle prime nate in Italia, negli anni Novanta; ma in questi ultimi anni ha accelerato la sua attivit grazie alle azioni dirette a promuovere e diffondere la cultura dellarbitrato. Lintesa con le associazioni dei mediatori frutto dellimpegno alla sensibilizzazione condotto dalla Camera di Commercio: appello raccolto dalla FIMA, dalla FIAIP e da ANAMA, i cui rappresentanti hanno firmato nella sala Capraia delle sede camerale il protocollo dintesa. Nella stessa giornata del 28 ottobre seguito un interessante convegno promosso insieme allordine dei Notai e dedicato proprio ai mediatori immobiliari e ai liberi professionisti: dopo il saluto del Presidente Roberto Nardi, il prof. Francesco Bosetti ha parlato della convenzione arbitrale; il notaio Gian Luca Cristiani delle clausole arbitrali nella contrattazione preliminare di immobili; il prof. Claudio Cecchella dellarbitrato amministrativo, mentre le conclusioni saranno tratte dal prof. Sergio Menchini. Moderatore il Segretario Generale della CCIAA, Dott. Pierluigi Giuntoli.

SCUOLA

In crisi listruzione professionale


di Mario Lorenzini Pochi giorni dopo linizio del nuovo anno scolastico allIstituto Professionale Orlando accaduto,come riportato dalla stampa locale, un grave episodio di indisciplina da parte degli alunni di una classe del quale rimasto vittima fisicamente un docente. Da questo episodio si aperta una finestra con una lettera di un ex docente, da noi conosciuto, che, come ha scritto si tolto qualche sassolino dalle scarpe e con dichiarazioni di alcuni capi istituto piuttosto generiche. Vogliamo intervenire innanzi tutto con alcuni dati ufficiali che testimoniano la crisi dellistruzione professionale nella nostra citt. Nel 1990 il professionale Orlando contava 1583 alunni e ben dieci indirizzi (disegnatore meccanico, congegnatore meccanico, meccanico riparatore di auto,radio-tv riparatore,elettricista-installatore, elettromeccanico, mecatronico, odontotecnico, chimico biologo, elettrotecnico. Questanno conta appena 358 alunni di cui solo 83 nelle prime classi. E vero che la situazione dellistruzione professionale preoccupante a livello nazionale ma questo non giustifica il fatto che in sede locale debba essere ignorata. C da domandarsi se chi sceglie questo tipo di istruzione sia a conoscenza delle difficolt che incontra. Scriveva nel 1990, in una relazione lallora preside Roberto Gallinari: la maggior parte dei giovani che si iscrivono allistituto professionale non parte con una grande motivazione per lo studio. Proviene da una scuola dellobbligo che generalmente lo ha licenziato con la sola sufficienza e raccomandando loro di non proseguire gli studi o di rivolgersi ad una qualche professionalizzazione che preveda unuscita a breve termine dellistruzione con un diploma in qualche modo spendibile. Giudizio che forse ancor valido. Ma i ragazzi di oggi, o meglio i genitori di oggi,come la pensano? E allora le istituzioni e il mondo imprenditoriale perch non intervengono? Mentre scrivo queste brevi note,gli studenti si agitano,protestano in tutta lItalia,compreso a Livorno. Qualcuno dir: tutti gli anni a ottobre ci sono le proteste,poi tutto si calma. Speriamo che sia cosi ma dubitiamo.

Livorno Inaugurata limportante struttura

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Interporto: Piattaforma alimentare refrigerata


LInterporto, finita la prima fase costruttiva della piattaforma, realizzando 15 km di strada interna, 110.000 mq. di magazzino, 10.000 mq. di uffici ed ospitando 28 operatori che impiegano 670 addetti oltre lindotto, la societ entra a piena titolo nella logistica operativa andando ad offrire un servizio fondamentale nella filiera alimentare della frutta e verdura di importazione. Resosi conti che nellarea livornese non esisteva una zona doganale refrigerata di qualit che possa essere elemento di riferimento per tutti i grandi operatori del settore, lInterporto nei tre mesi di lavoro ha aperto nel marzo scorso 1.500 mq di magazzino per il fresco di importazione. Area tecnologicamente avanzata con 4 celle frigorifere a temperature differenziate che permettono ai clienti di gestire da remoto la loro merce controllando temperature, quantit e assistita da controlli di qualit elevata. I servizi si spingono dalla presa in consegna dei containers alle banchine portuali, espletamento di tutti i servizi doganali, operazioni di controllo fito-sanitario sulle merci, sdoganando e introduzione in cella frigorifera, consegna e destinazione anche per singolo pallets

in tutta italia. Il servizio ha ottenuto da subito un grande successo, tanto che stato necessario raddoppiare la struttura iniziale ed in fase di realizzazione il suo ulteriore potenziamento, arrivando entro lanno ad unofferta di stoccaggio e manipolazione di oltre 3.000 pallets. Questa importante iniziativa ha fatto si, da intercettare sul porto di Livorno nuovi traffici alimentari refrigerati che erano destinati ad altri porti (Vado, Genova, La Spezia, Civitavecchia) di sviluppare servizi qualificanti nel nostro territorio creando occupazione specializzata in un settore complesso. Questa iniziativa sulla filiera alimentare in sinergia con lapertura del nuovo reefer portuale destinato essenzialmente alle navi con prodotti freschi in stiva (non containerizziate) pone complessivamente Livorno quale polo mediterraneo di riferimento ai grandi traffici alimentari in concorrenza con i terminal storicamente preparati, recuperando una tradizione labronica che negli anni si era assopita.

Prossime sfide per lInterporto saranno far crescere ancora il servizio offerto nel settore del fresco ed integrare la filiera alimentare con la catena del freddo (prodotti congelati).

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Rosignano

A fine anno chiuderanno i battenti le storiche pensiline del Malandrone

Impianto Agip: zero speranze


Sembra ormai scontato che con il 31 dicembre 2011 limpianto AGIP del Malandrone chiuder i battenti. A quanto abbiamo appreso La conferma arrivata direttamente allENI da parte di SAT. Si conclude cos una delle piscellerate operazioni di questa decadente stagione che vede il nostro paese immmergersi, sempre pi,nellanonimato del pressapochismo e della irresponsabilit. Si perch questo misfatto deve essere inserito, di forza, nellelenco infinito dei fallimenti e del nullismo che il nostro paese sta drammaticamente attraversando. La chiusura dellimpianto di Malandrone ne rappresenta, infatti, una chiara e,nello stesso tempo, allucinante conferma perch vede coinvolte le Istituzioni (il Comune di Rosignano Marittimo), la SAT - concessionaria e gestrice della costruenda autostrada Tirrenica ed infine lENI - Divisione AGIP - con la eccezione delling. Giuseppe Mele - agente per le province di Livorno e Pisa - che si leoninamente battuto per evitare questo autentico scempio che, con un podi buona volont, poteva essere tranquillamente evitato. Come sta, del resto, regolarmente accadendo nel tratto di autostrada in costruzione a Civitavecchia si evitato che si ripetesse lo scandalo del Malandrone salvaguardando la continuit di un altro impianto con il marchio dellAzienda di Stato. Nel nostro caso, invece, tutti hanno fallito e sono, pertanto responsabili, di questa violenza perch di violenza trattasi. Gli organi competenti del comune di Rosignano (amministratori e dirigenti) i quali, dopo che nella prima conferenza dei servizi era stata confermata la conservazione dellimpianto non si sono preoccupati di verificare, se nel proseguio, limpegno fosse stato confermato, la SAT che, nella seconda riunione, ha inopinatamente fatto saltare la struttura evitando di darne comunicazione ai presenti ed infine lENI che si completamente disinteressata della faccenda ignorando, tra laltro, il livello dellinvestimento e lassoluta qualit dellimpianto uno dei pi moderni e pi rispondente alle esigenze dellutenza. Per inciso, lo scrivente, insieme allagente AGIP di Livorno concorse, allorch funzionario della gloriosa AGIP-PETROLI ad ottenere le necessarie permessualit per lapertura dellimpianto di Malandrone insieme ad altro, sempre sulla variante Aurelia, in loc. Le Spianate a Castiglioncello. Ebbene, in quei tempi, i quadri della direzione generale e della periferia dell azienda fondata da Enrico Mattei, di cui lanno prossimo sar solennemente celebrato il cinquantesimo anniversario della Sua tragica scomparsa, si consideravano letteralmente mobilitati per evitare la chiusura di una misera pompa in un paesino sperduto di qualsiasi provincia italiana perch lAGIP rappresentava un simbolo della presenza italiana nel settore petrolifero ed un elemento trainante delleconomia nazionale. Il 31 dicembre si chiude un impianto il cui plafond di vendita raggiungeva i 7 milioni di litri e si mandano a casa dodici lavoratori nel colpevole silenzio di tutti: Istituzioni -SAT ed ENI. Che vergogna!

Lautunno caldo di Rosignano


di Jacopo Pizzi Nel mese di Ottobre due manifestazioni hanno svegliato i comuni di Rosignano e Cecina dal loro torpore. La prima, e senza dubbio la pi eclatante, quella del comitato pro ospedale di Cecina, che il 22 Ottobre ha visto la partecipazione di migliaia di persone provenienti da tutti i comuni della Bassa Val di Cecina. Unaltra manifestazione, meno importante per i numeri, quella che ha visto la partecipazione di 150 studenti dellAlberghiero di Rosignano. Queste due manifestazioni, cos diverse tra di loro, hanno in s elementi di grande novit. In primo luogo, sono state due manifestazioni spontanee. Quella pro ospedale, in particolare, stata sostenuta da un comitato di carattere apartitico, guidato dal cappellano dellospedale don Reno Pisaneschi: erano presenti i dodici Sindaci della Bassa Val di Cecina. Completamente assenti invece i sindacati, in particolare la CGIL. In secondo luogo, sono state due manifestazioni che riguardanti i problemi locali. Mentre a Cecina si discuteva delle sorti dellospedale, nella manifestazione studentesca, contrariamente allusanza sono state denunciate gravi carenze da parte degli studenti costretti a tenere le lezioni in strutture fatiscienti e obbligati a sostenere stage caratterizzati da gravi carenze organizzative. Queste due manifestazioni, in conclusione, testimoniano la volont dei cittadini della nostra zona di partecipazione non solo alla politica a livello nazionale, che gi era stata evidenziata con i referendum, ma anche una volont di partecipazione alla politica a livello locale, che riguarda il proprio territorio. Di questa volont la classe politica locale dovr tenerne conto dora in poi.

Nozze doro per Dina e Domenico


A Rosignano una voce fuori dal coro ora c:
I coniugi DINA e DOMENICO COSTANTINI hanno festeggiato il loro cinquantesimo anno di matrimonio. Dopo la cerimonia religiosa, svoltasi durante la S.Messa presso la Chiesa di Santa Croce delle ore 11, gli sposi insieme ai figli, ai nipoti ed a tanti amici hanno festeggiato lanniversario al ristorante Senza Nome. A Dina e Domenico - conosciutissimi in quanto gestiscono insieme ai figlI Giovanni e Davide Il Garden Poggiofiorito in Loc. Cotone a Rosignano Solvay, i rallegramenti e gli auguri della Redazione.

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Attualit

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Vino & Cibo:


tavole da primato nella provincia di Livorno
(di Luca Lischi) Una rassegna, Wine & Food -vino e ciboche ha caratterizzato i mesi di fine settembre (allIsola dElba) e di ottobre in provincia di Livorno ma anche con una capatina in provincia di Pisa (il Mocajo di Casina di Terra) e in provincia di Grosseto (La Godenda a Capalbio e Le Mandorlaie a Scarlino). Promossa dalla Provincia di Livorno con il suo principale artefice, lassessore Paolo Pacini, e coordinata da Provincia di Livorno Sviluppo ha fatto centro con circa 1200 persone coinvolte. Tavole imbandite con piatti a Km. 0, volte a valorizzare i prodotti del territorio e a far incontrare ristoratori e produttori per stringere alleanze sempre pi strette e sempre pi desiderate dai commensali. Ben 70 etichette di vino e 40 produttori di olio extra vergine di olivo, di quello veramente di qualit, che hanno arricchito le tavole. Quando si sceglie un ristorante fa piacere poter trovare dei men che valorizzano il territorio e assaggiare i prodotti di eccellenza che lo distinguono. Materie prime, carne e pesce, ma anche olio, formaggi, salumi, liquori e naturalmente vini. Una giuria di esperti giornalisti gastronomi, Cozzella, Ferrari e Ricci capitanati da Salvatore Marchese e accompagnati da fotografi professionisti ha visitato ben 27 ristoranti valutando di ognuno il piatto preferito (tra antipasto, primo, secondo e dolce) del men proposto. Ancora una volta la conferma del primato della cucina nostrana, con ristoranti presenti a buona ragione nelle principali guide gastronomiche (Carabaccia, La Perla del Mare e Mocajo nellultima Guida Espresso 2012) ma un grande protagoni-

smo di tutti gli altri, ciascuno infatti ha dimostrato quanta passione e capacit professionale ci sono dietro al mondo della ristorazione (le sorelle Orlandi di Montenero con la salsiccia di pesce del certosino, riscoprendo una ricetta dei monaci della Certosa di Calci, LAragosta con una Palamita al cartoccio dai sapori mediterranei). Il ristorante un volano di conoscenza del territorio. Chi sceglie di mangiare in un locale attraverso il cibo e il vino coglie il territorio, incontra i gusti e i sapori di una terra e incontra persone, ne assapora gli umori e i caratteri. E ad essi si lega, li ricorda e funge da miglior trasmettitore e promotore verso altri. Ma il ristorante anche luogo di amicizia. Ecco il ricordo, a tavola, di Aldo Santini presso il ristorante LUva Nera di Elena, a Bolgheri, con vini e piatti che rimarranno memorabili (tra cui quello vincitore: il coniglio in umido, il preferito dal giornalista arguto che tanto ha scritto -e bene!- di cibo e di vino).

Vini e cacciucco: in trionfo ad Abano


Abano incontra Livorno. Veneto e Toscana unite per la promozione del cibo e quindi della cultura. Ecco VeneToscana: 3 giorni di enogastronomia con il cacciucco protagonista, seminari sulla promozione turistica, momenti teatrali e musicali e la presentazione del libro Intervista con la legge di Pierluigi Vigna da corollario. Leccellenza della Provincia di Livorno promossa nello splendido Hotel Venezia, guidato con professionalit dal giovanissimo direttore Riccardo Panzarini e reso possibile grazie allorganizzazione magistrale della giornalista Vania Partilora di Punto dIncontro di Cecina. L Olio di Graziani, Fonti di Forano di Castagneto Carducci e del podere Sacchirotti di Bibbona, entrambi segnalati da Slow Food), i salumi del salumificio Sandri, i formaggi del caseificio Rossi di Rosignano, i vini della provincia di Livorno selezionati dal Consorzio di San Guido di Bolgheri, la Palamita (il pesce azzurro presidio Slow Food) e i vini di Enrico Santini

di Bolgheri e di Ivano Monelli di Populonia sono stati offerti in assaggio, assieme a una nutrita documentazione di materiale informativo e promozionale, durante le tre giornate. LAssociazione Cacciucco di Livorno ha preparato, grazie al pesce portato direttamente da Livorno (Mercato.) un cacciucco di quelli che non si scordano per la loro bont e presentazione (rigorosamente pesci interi) abbinati al vino rosso Tages, un vino fresco, armonioso e profumato a base di merlot e sangiovese di Poggio Rosso di Populonia. Davvero un capolavoro apprezzato dai veneti (presente lassessore di Abano Claudio Benatelli e il presidente della Apt di Padova, Flavio Manzolini) ma anche dai tanti stranieri ospiti dellhotel. Il tutto concluso rigorosamente con sua maest il ponce! Una positiva amicizia quella instaurata con Abano ha affermato lassessore Pacini- che ci sprona ancora di pi far conoscere i nostri territori attraverso occasioni come queste: una promozione della provincia che punta sui prodotti e i produttori. *** 11-11-11.11 scuole di Livorno festeggiano lestate di San Martino con il progetto Orti in condotta di Slow Food, Provincia e Comune: Maestre e bambini assaggeranno una merenda davvero sana e buona: pane e olio. Olio bono portato a scuola direttamente dagli agricoltori della provincia di Livorno per far conoscere che C Olio e olio. *** A proposito di eventi enogastronomici e di prodotti tipici: almeno 2 appuntamenti da non perdere: il primo il 18 e 19 novembre in Fortezza Vecchia con Lezioni di cucina Vetrina Toscana, promossa da Tuttovela e dalla CCIA di Livorno, con la partecipazione della Provincia. Il secondo evento da non perdere il 3 (con inaugurazione alle ore 10) e il 4 dicembre: prender il via la terza edizione di C olio e olio al Museo di Storia Naturale, Villa Henderson a Livorno. La rassegna, organizzata dalla Provincia, mette in mostra i prodotti a Km. 0 del nostro territorio. Prodotti di qualit che potranno essere ottime occasioni di regali utili e gustosi per le prossime festivit.

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18 Attualit Gran successo alla mostra Harborea a Villa Mimbelli

Nel segno dei fiori


di Marisa Speranza

Harborea ha conquistato i livornesi. Dopo il taglio del nastro, compiuto dalla presidente del Garden Club Marcella Montano Musetti insieme allassessore alle culture Mario Tredici, se ne sono visti gli effetti. Alla festa delle piante e dei giardini dOltremare, che si svolta tra gli alberi e i vialetti del parco di Villa Mimbelli, hanno partecipato oltre 5000 persone , protagoniste, per tre giorni, di un evento che non ha avuto finora precedenti. Chi entrava si sentiva subito avvolto da unatmosfera gioiosa e profumata di aromi. Di fiore in fiore, le soste presso questo o quel padiglione sono continuate ininterrotte. A partire dalle rose, protagoniste della mostra, che si offrivano alla vista spampanate o in boccio, in cespugli traboccanti dei pi sontuosi colori che sfumavano nelle mille tonalit di unideale tavolozza pittorica. E poi gli agrumi siciliani, le orchidee di Morosolo, le ninfee sospese sullacqua, le spezie che solleticavano lolfatto, i frutti antichi, evocatori di dispense profumate di mele cotogne. Ognuno trovava il suo pezzetto di paradiso. Celato anche in un angolo di deserto con le piante grasse mignon, negli arbusti sempreverdi punteggiati di bacche rosse, nelle Hirondelle di ferro battuto che lievitavano per laria con farfalle, uccelli e coccinelle da ospitare in giardino. E non a caso hanno esposto i migliori vivai-

sti italiani, in particolare quelli specializzati in piante esotiche. Si voleva infatti ricordare la vocazione marinara di Livorno, quando il porto mediceo sapeva di caff e di spezie, aveva lafrore dei legnami che giungevano dalle foreste coloniali, e le maone, cariche di merci, andavano su e gi tra le navi e i magazzini degli spedizionieri affacciati sui canali della Venezia. Sul filo del ricordo, le degustazioni di vari tipi di caff, t, e cioccolato al peperoncino che hanno scandito la presentazione di questo o quel libro presso il Caff letterario. Un successo: per gli ascolti, la partecipazione a temi attinenti la realt storicobotanica del nostro territorio e la dimostrazione che la risposta a una buona offerta sempre positiva. Successo anche per le lezioni di composizione floreale: una dimostrazione di bravura a cui si devono manufatti ammiratissimi ( che eleganza quel bamb ornato di orchidee!). Che lesito di Harborea sia stato superiore ad ogni aspettativa, lha ben sottolineato il sindaco Alessandro Cosimi: Ci auguriamo che sia linizio di una collaborazione pi stretta con il Garden Club e che levento diventi un fatto culturale importante, visto che ci insegna a vivere bene un pezzo di citt. In questo contesto si pu davvero credere che Livorno sia la rosa del Tirreno, ha poi osservato il presidente della Provincia Giorgio Kutuf. Lallusione alla pezza della rosa, la moneta medicea introdotta da Ferdinando II che rappresenta il fiore sul retro. Con una sua riproduzione e una pergamena sono stati premiati dieci espositori con le motivazioni pi significative. Testimonial preziosa, Harborea ha voluto offrire un pacchetto completo di opportunit per i visitatori: dalla visita alla casa natale di Modigliani a quella del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, dalle gite in battello lungo i canali, allAcquario cittadino. Chiuso il sipario verde, si fanno ora i conti: detratte alcune spese, lincasso sar devoluto al Comune perch lutilizzi al meglio per la manutenzione del parco e delle sue strutture storiche. Intanto, arrivano da pi parti i primi commenti. Con sfumature diverse, sono tutti positivi, conditi anche da qualche esclamativo. A riprova che c fame di bellezza e armonia. E saperle offrire aiuta a vivere meglio.

Dal Kenya a Pisa con Arpa nel nome di Pier Giorgio Ballini
E giunto alla conclusione lo stage, finanziato dalla Fondazione Arpa (www.fondazionearpa.it), di due operatori sanitari provenienti dal Kenya presso lAzienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. I due giovani, il medico Ketere Puntai e linfermiera Agnes Sineet Lemomo, sono arrivati a Pisa alla fine di agosto con una borsa di studio di sei mesi che la Fondazione Arpa ha istituito nel nome di Pier Giorgio Ballini, compianto Amministratore Delegato della SAT. Nel loro stage hanno frequentato con profitto ed entusiasmo la Chirurgia Generale 1 Universitaria, lambulatorio di Ecografia e la Sala Operatoria dirette dal Prof. Franco Mosca e la Senologia della Dr.ssa Manuela Roncella, acquisendo nozioni importanti per la professione nel loro paese. Continua cos limpegno di formazione di Arpa per i paesi in cui la situazione sanitaria molto difficile. Il Prof. Mosca, Presidente della Fondazione Arpa, insieme al Maestro Andrea Bocelli, Presidente Onorario di Arpa, desiderano ringraziare sia la Dr.ssa Gina Giani che la Signora Luisella Ballini. Gina Giani, Amministratore Delegato SAT, ha dichiarato: Siamo lieti di poter presentare questa importante iniziativa, legata alla memoria delling. Pier Giorgio Ballini, nei locali dellaeroporto che lui stesso ha guidato a partire dal 1994 fino al 2009, anno della sua scomparsa. Laugurio migliore che possiamo fare a questi operatori sanitari di poter mettere a frutto nel loro Paese di origine tutto il know-how e lesperienza professionale con cui sono entrati in contatto lavorando insieme ai medici e agli infermieri di uno degli ospedali deccellenza della sanit italiana.

Cultura

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A Livorno quello pi noto era il Caff della Posta a fianco del cinema Lazzeri

Cera una volta il caff letterario


di Silvia Menicagli

Caff letterario una di quelle espressioni scomparse che indicano unepoca, eppure i caff letterari sono stati una realt importante nella societ e nella cultura italiana, e non solo italiana. Si chiamava Il Caff, gi nel Settecento, la rivista che Pietro Verri pubblicava a Milano fingendo di riportarvi le conversazioni colte che si sarebbero svolte appunto in una caffetteria. Non c paese (o villaggio), anche piccolissimo, che non abbia un suo caff, che non sia meta di frequentatori, assidui o saltuari, dove, oltre a un caff o a una birra, non si consumi anche una gran quantit di parole, dove le parole e il vino, diceva Manzoni parlando di Renzo alla Luna piena, scorrevano senza misura n regola. A Torino, negli anni che prepararono lUnit dItalia, cerano caff frequentati dai conservatori, altri soltanto dagli innovatori. Illuminismo, Romanticismo, Risorgimento, Futurismo e Avanguardie hanno trovato nei caff italiani di un tempo il luogo in cui discutere ed elaborare idee. Ogni citt ha avuto i suoi caff letterari. Da Trieste, coi suoi Caff degli Specchi e San Marco, oggi frequentato da Claudio Magris, a Palermo, coi Caff Caflish e Mazzara, dove Tomasi scrisse Il Gattopardo, passando per Roma e ai suoi ormai leggendari Caff Aragno, in via del Corso, nella cui celebrata Terza Saletta, durante il fascismo si ritrovavano scrittori e giornalisti, pittori, gente di cinema, e poi, dopo il fascismo il Caff greco a via Condotti, e il Caff Rosati e il Canova a Piazza del Popolo, e laltro Rosati e il Doney a via Veneto. Erano quelli i luoghi della Roma della dolce vita, di Fellini e Flaiano, dellintellettualit italiana e internazionale che, dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni 60, fecero di Roma una nuova caput mundi. A Firenze il famoso caff Giubbe Rosse che, tra le due guerre mondiali, fu frequentato da Montale e Vittorini, Tobino e Bonsanti, per citare solo alcuni intellettuali. E il Pedrocchi (PD), il Gam-

Una vecchia cartolina del Caff della Posta.

brinus (NA). Caff Tergeste, ai tuoi tavoli bianchi/ ripete lubbriaco il suo delirio;/ ed io ci scrivo i miei pi allegri canti: cos Umberto Saba immortalava uno dei pi famosi caff di Trieste. A Livorno, i letterati, i pittori e gli artisti pi in generale si davano appuntamento al Caff della Posta, questo era ubicato nellarea dellattuale cinema Lazzeri era dotato di un grande giardino ricco di alberi e di vegetazione. Era cos chiamato perch situato di fronte al Palazzo delle Poste, si affacciava infatti con lingresso principale sulla via Grande, ed aveva inoltre un grande cancello dal quale si accedeva al rigoglioso giardino in piazza Guerrazzi. Il Caff della Posta senza dubbio il pi celebre e antico caff di Livorno, ritrovo di letterati e patrioti, fra i quali, come ricordava la lapide murata allinterno del locale, Francesco Domenico Guerrazzi, A. Palli, T Gherardi Del Testa e G. Carducci. Aperto da Artemisio Zucconi nel 1851, fu ceduto dagli eredi, nel 1920, ai fratelli Lazzeri. Successivamente questo complesso fu trasformato e sullarea del giardino fu costruito il moderno, CinemaTeatro Lazzeri. Laltro baluardo degli incontri delle genialit livornesi, il Caff Bardi fu aperto nel 1909 ed ebbe vita fino al 1921. Era situato allangolo tra via Cairoli e Piazza Cavour, da qui transiteranno tutti gli artisti pittori che daranno vita al Gruppo labronicoed alcuni di essi collaboreranno con vari letterati per disegnare le copertine dei loro libri. Ai tavoli del Caff si generavano discussioni accese, nascevano idee e collaborazioni, si progettava di politica e di cultura pi in generale, ed alcuni artisti

(Natali, Puccini, Michelozzi, Fioravanti, Romiti, Ghilardi per citarne alcuni) decorarono con le loro opere pittoriche colonne e lunette del Caff. Tutto avveniva l, come in un auditorium ciascuno dalla propria tribuna, difatti cerano postazioni fisse (guai a sedersi nel posto abituale di un singolo personaggio) come il cantuccio di sinistra che era esclusivo degli artisti. Anche per il Caff Bardi il 1920 fu nefasto, il Banco di Roma acquist limmobile e ne prese possesso lanno successivo, i pittori della branca del Gruppo labronico continueranno a frequentarsi alla Bottega dArte aperta da Gino Belforte. Cos racconta Gastone Razzaguta nel suo Virt degli artisti labronici:- I divani torno torno di velluto flosci e consumati, i grandi specchi appannati, i camerieri stanchi colle falde bisunte, i clienti incalliti ai loro posti; la decadenza trov insomma il Caff pronto al trapasso.I tempi sono inesorabilmente cambiati, adesso gli scrittori usano quasi tutti il computer e lavorano comodi in case riscaldate, mentre i pittori sono molto meno maledetti e ubriaconi di una volta. Oggi ognuno interessato a se stesso o tuttal pi ai suoi amici, scambi ce ne sono pochi. Oggi il blog che assomiglia al caff letterario dun tempo, Nel blog c di tutto, critica seria e insulti, materiale inedito e accese discussioni. Manca la fisicit e manca un limite: nel blog ci si perde a volte senza alcun costrutto. Ma un ritorno alla socializzazione culturale c, presente una nuova tendenza in fatto di lettura e di scambi di pensiero, si chiama book-bar, questo unevoluzione del caff letterario del passato, molto apprezzato dagli intellettuali, ma piace anche ai giovani, agli adulti e ai non pi giovanissimi. E un locale in cui si va per un aperitivo, ma anche per letture di poesia, o per sfogliare un libro o una rivista davanti a un drink o a una cena. E la cornice in cui incontrare gli amici, ma anche uno scrittore, oppure per ascoltare musica. Insomma, un mix tra luogo di intrattenimento alla moda, caff e salotto di casa, in una parola, il Book-bar.

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Cultura

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FIDAPA - Gianfranco Melli si racconta con un libro amarcord

E nacque la Moda Italiana


di Laura Conforti Benvenuti La sezione di Livorno della FIDAPA, presieduta da Margherita Mazzelli, ha iniziato lattivit del nuovo biennio al GranHotel Palazzo con la presentazione del libro di Gianfranco Melli E nacque la moda italiana. E stato scelto questo argomento che rappresenta una grande eccellenza del nostro Paese ed un considerevole business, per dare lustro al sessantesimo anniversario di Pitti Donna che simboleggia la storia della moda italiana meglio conosciuta nel mondo come Made in Italy. Nessuno meglio di Gianfranco Melli, che dal 1959 al 1984, ha vissuto in prima persona il progresso della moda italiana consacrandola addirittura a 8 musa, avrebbe potuto raccontare il corso degli eventi che si sono succeduti in un mondo tanto affascinante. Durante tutti questi, anni ha acquisito una conoscenza diretta e approfondita del mondo della moda italiana dai suoi esordi. Melli vive a Firenze e per parecchi mesi lanno si sposta a Castiglioncello. Dopo la lettura di alcune pagine dellopera da parte dellattrice Silvana Urru, lAutore ha svolto un vero e proprio excursus dalle origini della moda fino ai giorni nostri rispondendo anche a vari interventi del pubblico. La moda moderna nata agli inizi del 900 a Parigi perch centro culturale del mondo. Allinizio cerano le sartine che si impegnavano principalmente a cucire i costumi per lOpra. Poi arriv il primo stilista, che allepoca si chiamava creatore, Paul Poiret che continu il lavoro per lOpra e le Folies Bergre e per alcune signore bene. Ma il tutto cominci a svilupparsi notevolmente con larrivo di Ert nel laboratorio di Poiret. Parigi influenz anche New York tanto che nella 7 Avenue e nella 6 Fashion Avenue si cominciarono a creare modelli parigini mentre in Europa si continuava ancora a realizzare gli abiti dalle sartine. Fino agli anni 50 la moda dipendeva da Parigi che lanciava il dernier cri. A Firenze si creavano gli accessori di pregio: borse, guanti di filo, sciarpe, cappelli di paglia. Il modo di operare era necessariamente lento: non cera internet, per telefonare in America te nel suo palazzo e al GrandHotel di Firenze, il 12 luglio 1952 la moda italiana si stabil a Palazzo Pitti e per oltre ventanni ha visto nascere le pi autorevoli firme del Made in Italy. I politici locali per mal tolleravano che avvenimenti importanti come il Made in Italy, di cui Firenze era capitale, fossero gestiti dai privati e tanto fecero che Giorgini fu costretto a dimettersi. Dopo una gestione insoddisfacente, lincarico fu affidato a Emilio Pucci che volle accanto a s il nostro Autore come direttore tecnico e organizzativo del Centro di Firenze per la Moda Italiana. Durante i preparativi delle sfilate, Melli era spesso avvicinato da molti stilisti in erba che si presentavano con cartelle di disegni chiedendo informazioni e aiuti per dedicarsi al settore. Giorgio Armani, Gianni Versace e tanti altri hanno iniziato proprio cos! Con la trattazione di un argomento cos stuzzicante , il pubblico femminile non ha lesinato le domande. Molto interessante risultata la spiegazione sui falsi dautore. Sono di due specie: quelli cinesi che vengono realizzati a imitazione degli originali e quelli del mercato parallelo che sono prodotti dalle stesse ditte, ma fuori orario e per conto loro. Per arginare questo fenomeno che, ovviamente, molto dannoso, sono nati gli outlet allo scopo di eliminare tutte le rimanenze

occorreva prenotare due giorni prima per avevamo dei grandi sarti, Caracciolo, Visconti , Schubert (le famose attrici dei film dei telefoni bianchi erano vestite da lui). I clienti stranieri erano principalmente americani che, dopo la moda francese, compravano quella italiana. Poi arriv la grande distribuzione. Alla fine della seconda guerra mondiale al Nord cerano i macchinari degli opifici intatti, quindi lattivit potuta ripartire subito con grande vantaggio. Govanbattista Giorgini fu il grande inventore della moda italiana e si adoper con successo a far concorrenza a quella parigina; infatti, dopo alcune sfilate effettua-

22 Cultura 11 A MONTECATINI VAL DI CECINA

I capolavori di Lorenzo Bartolini


di Letizia Villani Nato a Savignano di Prato il 6 gennaio 1777e morto nel gennaio del 1850 , Lorenzo Bartolini fu considerato dagli esperti del settore uno dei pi significativi protagonisti della scultura del XIX secolo. Inizi a lavorare fin da giovane per poter studiare facendo lapprendistaanche nella fabbrica-scuola dalabastro di Marcello Inghirami a Volterra. Visse a Parigi dal 1797 al 1807 dove conobbe e frequent Jean- Louis David , lartista incaricato dal governo francese di tradurre in arte i concitati avvenimenti della rivoluzione in atto e Jean-AugusteDominique Ingresaltro grande artista simbolo di quegli anni. Nel 1808 si trasfer a Carrara dove svolse lincarico di direttore del Banco Elisano per la scultura e professore presso LAccademia delle Belle Arti. Bartolini era convinto che lunica salvezza dellarte e soprattutto della scultura , consistesse in un ritorno allo studio della natura e nel recupero della grande tradizione del rinascimento italiano, si discostdagli ideali neoclassici e si indirizz verso larte toscana del Quindicesimo secolo inseguendo la bellezza al di fuori dei canoni accademici , fu in continua polemica con i classicisti poich egli si opponeva con forza al classicismo imperate del periodo. Conosciuto per opere come La Ninfa Arnina commissionata nel 1834 dal banchiere svizzero Eynard e terminta nel 1841, la notissima Fiducia in Dio del 1836 celebrata da subito come capolavoro assoluto, la Ninfa del deserto commissionata da un noto conte parmense e molte altre, nel 1815 si trasfer definitivamente a Firenze dove visse e lavor fino alla sua morte. Recentemente, per, stato attestato che alcuni capolavori di Lorenzo Bartolini si possono ammirare anche aMontecatini Val di Cecina ( Pi ). Infatti si sa per certo che fu lui a realizzare laltare che si trova allinterno dellOratorio di Santa Barbara; egli infatti, conobbe Francesco Sloane, uno dei principali fautori della fortuna della miniera di rame montecatinese, strettamente legato alla famiglia Boutourline, amante delle arti e profondamente cattolico.Grazie, quindi, a questo rapporto damicizia confermato anche dal ritrovamento di varie epistole che Bartolini accett realizzare questo bellissimo altare in marmo finemente scolpito. Ma non finita qui! Infatti allinterno dalla galleria della miniera vi sono due busti in marmoraffiguranti rispettivamente Giovanni Targioni Tozzetti e Luigi Porte due personalit di spicco legate da sempre alla storia di questa miniera. Questi due busti sonorimasti senza attribuzione fino allo scorso anno quando Fabrizio Rosticci , appassionato di storia locale con alle spalle molte pubblicazioni sulle storia dellaminiera di rame non fa notare a Renzo Rossi ex sindaco di Montecatini, la possibilit che queste due sculture,sia per le caratteristiche stilistiche sia la loro storia, potessero essere attribuibili anchesse a Lorenzo Bartolini ; cos si sono rivolti alla dottoressa Cristina Acidini, Sovrintendente del Polo MusealeFiorentino e alla dottoressa Franca Falletti della Galleria dellAccademia che dopo accurati studi hanno definitivamente attribuito anche queste due opere alla mano di Lorenzo Bartolini Unimportante scoperta che attribuisce il meritato valore artistico a questi due capolavori e che contribuisce ad arricchire la storia di questo paese e dei suoi protagonisti.
Nel riquadro: Altare del Bartolini.

Il poeta Piero Simoni alla Biblioteca Guerrazzi


Lo scorso 14 ottobre, presso la sala Badaloni della Biblioteca Labronica F.D. Guerrazzi, nellambito delliniziativa inserita nel progetto della Regione Toscana In bibliotecaPerch c il futuro della tua storia, si svolto un incontro con il poeta livornese Piero Simoni dal titolo, appunto, Piero Simoni poeta dogni tempo. La sua produzione letteraria stata presentata da Maria Mazzarino Sfriso che ha tracciato un profilo umano dellautore e successivamente si ampiamente soffermata sullo stile e le tematiche che lo stesso ha affrontato lungo la sua proficua ed interessante attivit letteraria. Durante la manifestazione, il folto pubblico ha potuto ascoltare alcune delle liriche pi significative del poeta lette con bravura e passionalit da Maila Nossiglia. Piero Simoni, pittore e narratore, ma soprattutto poeta, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, intitolata I sassi che raccolgo nel 1976, da allora ha riscosso ampi apprezzamenti e importanti riconoscimenti in Toscana e a livello nazionale. Per Simoni, ancora una volta un appuntamento importante e prestigioso, nellambito di un progetto istituzionale che ha visto appuntamenti significativi in tutte le Biblioteche della Toscana e che hanno coinvolto gli autori e i cittadini dal 1 al 31 ottobre. In periodo di tagli e di crisi una iniziativa coraggiosa e lodevole. Maurizio Piccirillo

DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano

Teatro

23 19

I prossimi appuntamenti
Giovedi 10 e venerdi 11 novembre, ore 21 Teatro Goldoni (Prosa fuori abb.) Bea presenta

Acli Labor
SOCIET COOPERATIVA

Personaggi
con Antonio Albanese regia Giampiero Solari Marted 22 novembre, ore 21 - Teatro Goldoni (Rassegna Darsena) Springtime Choir presenta

FONDIARIA-SAI SPA DIVISIONE FONDIARIA Agenzia di Rosignano Solvay Tel. 0586.760509 - Fax 0586.761349
e-mail: rosignanomaritt.0189@agenzie.fondiaria.it

Edilizia Pulizie civili e industriali Giardinaggio


Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 www.aclilabor.it ROSIGNANO SOLVAY

Agente generale

VITTORIO ANTOLA

America! all around the music. jazz-pop-rock-musical-gospel-rock & co


direttore Cristiano Grasso Sabato 26 novembre, ore 21 Teatro Goldoni (Concerti) Michele Campanella, pianoforte

Concerto dedicato Liszt per il bicentenario della nascita


musiche di Franz Liszt In collaborazione con Amici della musica di Livorno Domenica 27 novembre, ore 16 Teatro Goldoni (Prosa fuori abb.)

Biancaneve il musical regia Enrico Botta Progetto Teatro Bambino


Martedi 29 e mercoledi 30 novembre, ore 21 Teatro Goldoni (Prosa) Compagnia della Rancia presenta

Happy Days il musical


opera originale di Garry Marshall musica e libretto Paul Williams, arrangiamenti adattamento Saverio Marconi Sabato 3 dicembre, ore 21 - Teatro Goldoni (Rassegna Darsena) VIII edizione

Livorno Gospel festival


Jubilation Gospel Choir (Livorno), Greensleeves Gc (Varese), Clive Brown & Shekinah Singers (Londra) Direzione artistica Luca Del Tongo Domenica 4 dicembre, ore 21 Teatro Goldoni (Volare Musica dAutore fuori abb.)

Francesco Renga

Tour 2011

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