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IL POZZO DEI DESIDERI: SESSO, DAMMI LA FELICITA

Giusy Nasello, Alba Maria Tonarti.


Introduzione di Giusy Nasello La fiaba medievale Il pozzo dei desideri racconta di una bambina di nome Matilde il cui unico desiderio era quello di non desiderare. Ci nonostante la bambina si recava al pozzo dei desideri e lanciava la sua monetina, e mentre nella sua mente riecheggiava la filastrocca Stellina bianca nella notte nera, dormi di giorno e attendi la sera e non aver paura perch, ed cosa vera, la vita aiuta spesso chi spera, lei non riusciva ad esprimere nessun desiderio. Matilde viveva in un incubo iniziato da molto piccina, quando, trovandosi al palazzo insieme alla sua mamma, i cavalieri che stavano assediando il castello invasero il Regno, e tutto ci che fino a quel momento aveva portato felicit nel suo cuore cadde come un ponte mal costruito. Lei rimase sola, non vide pi il volto della madre, non sent pi il suo profumo, i suoi abbracci, le sue carezze,.solo la sua voce echeggiava con quella filastrocca, lunica a tenerle compagnia. Ogni sera, prima del tramonto, Matilde si recava al pozzo e lanciava la sua monetina vuota, e affacciandosi al bordo non vedeva altro che il suo volto riflesso e tante monetine sul fondo che aspettavano di realizzarsi in un desiderio, in un sogno. In fondo al pozzo si sentiva un forte bisbiglo. Le monetine brontolavano tra loro, deridendo coloro che avevano espresso desideri irrealizzabili, irreali, lasciandole insolute sul fondo. Le monetine dei sogni irrealizzati vedevano cadere le monetine vuote di desideri, che si accumulavano inerti in un angolo. Ma un giorno si avvicina una vecchia donna che ne lancia una anchessa vuota di sogni, Rebecca sapeva che il suo non poteva realizzarsi, perch nonostante lei lo esprimesse tutti i giorni, esso non s realizzava mai. Quando la sua monetina cadde gi incontr lo sguardo delle monetine inerti, senza destino, ed in quel momento si riconobbero come in una immagine riflessa. Mentre la donna riprendeva i suoi passi ud le parole Stellina bianca nella notte nera, dormi di giorno ed attendi la sera, si gir e vide una giovane donna seduta in un angolo.ebbe un tuffo nel cuore, la giovane donna alz lo sguardo e incontr quello della vecchinasi riconobbero e si unirono in un abbraccio che asciug tutte le lacrime piante e coccol quelle che adesso scendevano sul volto. Attraverso questa fiaba, gli Autori vogliono evidenziare un fenomeno che si riscontra nelle coppie rispetto alla sessualit e la loro esperienza di intimit.

I paragrafi successivi affronteranno questi temi dal punto di vista psicologico, sessuologico e neurofisiologico, inoltre verranno esposti alcuni esempi tratti dalla clinica sessuologica. Infine, verranno riportati i risultati di un sondaggio rivolto agli individui in coppia. Le conclusioni daranno una interpretazione dei dati riportati proiettandoli in un ottica pi macroscopica e generalizzata del comportamento umano nella cultura odierna. Aspetti psicologici e sessuologici di Giusy Nasello Il Modello Integrato di H. Kaplan che viene applicato nella clinica sessuologica, prevede lutilizzo della focalizzazione sensoriale attinta dallapproccio cognitivo-comportamentale. Esso vuole che ambedue i partner ripristinino un contatto fisico-corporeo nonch emotivo attraverso i sensi ed il contatto. Negli ultimi anni, ho riscontrato una crescente difficolt nello svolgimento di questa mansione, come s tali pazienti non fossero pi abituati ad esprimersi attraverso il contatto ed in particolare a sentire ci che la mano tocca. Parallelamente sono cresciute le situazioni in cui le coppie condividono poco tempo insieme, addirittura, poche ore. Per esempio, si trovano sempre pi coppie senza figli che viaggiano regolarmente e separatamente per lavoro, vedendosi cos due o tre giorni a settimana, oppure, coppie che hanno il posto di lavoro in due citt diverse, per cui si incontrano solo nel fine settimana.. Anche coloro che vivono insieme, hanno ritmi lavorativi impegnativi, trovandosi insieme solamente la sera, due o tre ore prima di andare a dormire. Insomma, le coppie vivono molto poco una vita comune, trovandosi a focalizzare e sintetizzare la loro intimit in poche ore. Le coppie stesse riportano la sensazione che qualcosa manca, che lintimit viene compromessa, ma nello stesso tempo non sono pienamente consapevoli delle cause di tale compromissione, pertanto le richieste fatte divengono irreali e spesso magiche. Come nella fiaba medievale, i due partner separandosi perdono il contatto e questo li impoverisce. Essi sentono che la propria vitalit diminuisce sempre pi, spegnendoli. In procinto dellultimo respiro sperano che tutta la vitalit persa si ripristini nel rapporto sessuale, che ha perso la connotazione di incontro, acquisendo quella di rituale magico, volto a riacquistare lenergia e il contatto, come nella magia bianca. Ovviamente, le monetine di questo desiderio irrealizzabile rimangono sul fondo, prendendosi beffe dei loro artefici. Ogni giorno che passa la coppia perde pi speranza, e le monetine vuote si accumulano in un angolo. Solo quando il desiderio diventa quello di incontrare laltro e non lidea dellaltro, essi si riconoscono come in una immagine riflessa. Spesso la coppia, perdendo il contatto, dimentica laltro e si attacca ad unidea dellaltro che la sovrapposizione della propria proiezione. Cos, pensare di profumare di muschio bianco, di

illuminare la camera con luci fioche, di indossare una biancheria provocante, di soddisfare le fantasie sessuali dellaltro, di svolgere un atto sessuale senza intoppi..porti magicamente allincontro con laltro. La coppia perde i riferimenti non tuffandosi pi negli abbracci avvolgenti, nelle carezze accoglienti, nei baci caldi, visto che labitudine alle sensazioni si perde nei lunghi intervalli senza laltro. Il corpo umano fatto per sentire, attraverso queste percezioni lindividuo modula la propria vita corporea, cognitiva e relazionale. In particolare, la sessualit una modalit di comunicazione che utilizza il corpo come raccordo di emozioni ed affettivit. Due corpi che vivono una relazione affettiva, non possono essere disattivati e poi riattivati quando la situazione diviene propizia, con un intervallo in cui questi due corpi non si esprimono e non interagiscono. Vero che non necessariamente la coppia debba o possa avere rapporti sessuali quotidianamente, ma anche vero che essa, condividendo pi tempo insieme, con gli sguardi, con le carezze, con il tenersi per mano, ecc. colmano gli spazi tra un incontro sessuale e laltro, secondo i propri tempi. Ci permette alla coppia di mantenere costante un contatto a vantaggio della familiarit, dellintimit. In conseguenza a tali considerazioni, ho voluto verificare i dati emersi nella clinica con un sondaggio a domande miste, rivolto ad un campione casuale. (I risultati e la lettura interpretativa verranno affrontati nei paragrafi successivi). Le mie riflessioni sono andate ben oltre lo spazio sessuale vissuto dalla coppia e si sono rivolte allosservazione di molti comportamenti e vissuti odierni, che non sono riscontrabili solo nei pazienti che portano una disfunzione sessuale, e non sono riscontrabili solo nelle coppie o negli adulti. In altre parole, pare che questa perdita di capacit sensoriale sia un fenomeno pi macroscopico. Nella nostra epoca, ogni giorno il nervo ottico di un individuo registra pi di 4 milioni di immagini in un solo giorno. Questo stesso individuo, da quante immagini erotiche viene stimolato e da quante carezze nello stesso giorno? E se spostassimo lattenzione non pi su un individuo adulto, ma su un bambino, e ci chiedessimo . Quante ore al giorno un bambino di sei mesi viene stimolato dai suoni, dalle immagini e dalle voci delle puericultrici nel suo soggiorno al nido e quante carezze riceve dalla madre nellarco dello stesso giorno? Quante ore al giorno un bambino di sei anni viene stimolato dalle immagini mentre guarda i cartoni, e quante carezze riceve nellarco dello stesso giorno? Quante ore al giorno un ragazzo di 13 anni viene stimolato dalle immagini mentre gioca al computer o comunica con Messenger durante il giorno e quante carezze riceve nellarco dello stesso giorno? Quanto un ragazzo di 20 anni sar in grado di riconoscere le carezze, nel momento in cui avr le prime relazioni affettive? Il paragrafo seguente affronter le osservazioni esposte da un punto di vista neurofisiologico, allo scopo di capire limportanza di uno sviluppo completo dei sensi e della manifestazione degli stessi

attraverso le sensazioni, inoltre, evidenzier limportanza che assumono nella vita di relazione di ogni individuo. Lo sviluppo neurofisiologico nel bambino di Alba Maria Tonarti - Comunicare attraverso la pelle. Comunicare significa condividere! La comunicazione al centro dellesistenza quotidiana, presente, sia pure in forme diverse, in ogni ambito della vita umana, in ogni gruppo sociale, elemento costitutivo della trama dei rapporti tra le persone. La prima forma di comunicazione quella corporea: attraverso il contatto pelle-pelle la madre comunica con il bambino. La pelle l'organo sensoriale pi esteso e ricettivo del corpo. Tutto il mondo delle sensazioni, da questa originato, viene rielaborato dalla mente e le sensazioni diventano percezioni, emozioni e sentimenti. La pelle protegge, contiene, limita e contemporaneamente permette il contatto con gli altri, accoglie un'infinit di stimoli e risponde. Sin dalla nascita la pelle l'organo che filtra il mondo esterno. Per questa ragione questo organo delicato di senso, ha un'importanza fondamentale sin dalla nascita. La modalit di conoscere il mondo, propria del bambino, quella sensoriale, vale a dire che tutti i messaggi che riceve attraverso il contatto corporeo, vanno a strutturare la sua prima forma didentit. La pelle il primo mediatore delle sensazioni affettive e, fin dai primi momenti la vita uterina, appare scandita dai movimenti vibrotattili prodotti dal feto nel liquido amniotico e dalla madre ad ogni cambiamento di posizione, in quello che appare come precursore del linguaggio corporeo che si instaurer dopo la nascita. I gesti che seguiranno la nascita assumono invece unaltra dimensione, quando per la prima volta il bambino visibile, vestito della sua sola pelle. Inizia un altro modo di comunicare! La pelle il primo organo di contatto tra il bambino e le sue figure di riferimento. La pelle del bambino oggetto di cure materne regolari e attente. Esiste una vasta gamma di contatti con essa: carezze, sfregamenti, pressioni, palpazioni, piccoli pizzicotti ripetuti, contatti per via aerea (il fiato diretto al viso o al corpo del bambino), contatto con le labbra, baci, ecc. Limportanza del contatto fisico stata ormai riconosciuta quale elemento determinante per un corretto sviluppo psicologico del bambino ed la base della sua futura vita affettiva, sociorelazionale. Il toccare stimato come la madre dei sensi: il senso del tatto il primo sistema sensorio che diventato poi funzionale in tutte le specie. Per tatto si intende il contatto soddisfacente, che pu avvenire con le carezze, le coccole, gli abbracci, laggrapparsi.

Il piacere tattile soddisfacente nella prima infanzia svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo ulteriore dellindividuo. Il bambino ha bisogno di apprendere, sulla solida base del tatto, cosa significhino lintimit, la prossimit, la distanza e il distacco. Pertanto, laffermazione tattileaffettiva , infatti, un bisogno vitale primario assolutamente necessario allo sviluppo della vita affettiva. Le carezze, le manipolazioni erotizzano il corpo del bambino, mentre anche la madre riceve apporti sensuali. Tale esperienza permette la formazione di immagini affettive primarie fetali, in un continuum di carezze, cullamenti, massaggi. Un bambino dolcemente abbracciato gi appena nato, impara per sempre che desiderato e, da adulto, sar a sua volta tenero nell'abbracciare. J.P. Sartre (1943) magistralmente asserisce: La carezza non un semplice sfiorare, formare. cos che nascono le premesse del dialogo e della mutualit del linguaggio corporeo in et adulta. Se privato della mediazione tattile, il bambino, anche se gonfio di latte, sar deprivato e ne soffriranno le strategie di conoscenza della realt circostante, minando il senso di sicurezza interiore. Accarezzare diventa la forma principale di intimit ed espressione di affetto, con le parole ed i toni di voce appropriati. Ogni contatto fisico diventa importante e colorato dal sentimento. Tutto questo rimane impresso nella memoria corporea e si manifesta nellenorme bisogno del piccolo di ricevere continue cure fisiche. La disponibilit di contatto, la sua qualit, i modi, lintensit, affidabilit e variabilit del contatto sono i pilastri dellesperienza relazionale, il terreno su cui si esplica quel ricco universo di stimoli vitali alla crescita dellessere umano. Un contatto primario che offre riconoscimento, sostegno, contenimento, nutrimento, amore permette al bambino di crescere nella sicurezza e nella fiducia in s e nellaltro e di definire un sano confine tra SE e NON SE. Viceversa un contatto basato sullansia, la fretta, la paura, lostilit, limbarazzo va a strutturare un IO corporeo insicuro e spaventato che si appoggia sulle illusioni piuttosto che sulle esperienze interne autentiche. Il contatto e la carezza hanno effetti positivi emozionali e viscerali sul nostro corpo. Quando la persona si sente accarezzata e desiderata si rinforza in lei il sentimento di autostima e valorizza il suo corpo come qualcosa di piacevole, capace di risvegliare il senso del piacere e del desiderio. Nellaspetto organico si attivano, insieme al desiderio e al piacere una serie di processi neuroendocrini superiori del tono vitale, importanti per il buon funzionamento del corpo stesso. In rapporto a cattive vicende di relazione, un individuo pu subire in et formativa (soprattutto in rapporto con le figure primarie) e che vedono la pelle come uno scenario di realizzazione di un difettoso scambio intersoggettivo, si possono manifestare, in et adulta, turbe psicopatologiche di diverso contenuto e gravit, dalle nevrosi alle psicosi, alle malattie psicosomatiche.

- La comunicazione influenza il comportamento. Non possiamo farne a meno di comunicare. Coscientemente o non, comunichiamo con gli altri, interagendo. Viviamo attraverso il nostro comportamento e ci esprimiamo attraverso il rapporto con gli altri: siamo talmente in interazione che, una qualsiasi modificazione di ciascuno di noi, comporta una modificazione di tutti gli altri. Tutti riconoscono il valore di gesti, atteggiamenti, comportamenti nel favorire o talvolta ostacolare la comunicazione: il linguaggio non verbale viene infatti utilizzato spesso come "codice di controllo" della comunicazione verbale. Il non verbale, infatti, permette di veicolare messaggi di vicinanza, di rassicurazione, di affetto, di stima, che con il verbale non si riesce a trasmettere. E impossibile non comunicare (Watzlawick, 1971). Il prototipo delle relazioni basate sul contatto corporeo, contrariamente a quanto molti credono, non l'atto sessuale ma il rapporto madre-bambino: attraverso il contatto col corpo materno, il bambino ritrova l'armonia e il benessere della vita intrauterina e il senso di fusione con la madre che stato perso con la nascita e soprattutto a seguito della progressiva acquisizione del senso di individualit. Al giorno d'oggi i contatti corporei si fanno sempre pi rari perch i messaggi viaggiano su strade molto neutre. Siamo abituati a vivere le emozioni a distanza, senza un grande coinvolgimento perch sono mediate da strumenti che filtrano e distanziano sempre pi i rapporti interpersonali e che diventano sempre pi specialistici allontanando cos la comunicazione (telefono, cellulare, sms, computer, internet, ecc.) . Spesso non riusciamo a sentire nella maniera giusta le emozioni perch non capiamo pi i messaggi del corpo. Sono la pelle e il tatto il veicolo delle emozioni, della rabbia e della estasi e il mezzo attraverso il quale, con lintegrazioni delle sensazioni primarie, si arriva ad essere persona per s e per gli altri. La corporeit soprattutto comunicazione: il luogo privilegiato di tutto lesprimersi della persona. La comunicazione corporea non unacquisizione spontanea: si arricchisce attraverso la padronanza delle proprie pulsioni e tensioni, con lo sviluppo dellintelligenza e del pensiero, con la costituzione di rapporti gratificanti dal punto di vista affettivo, con unequilibrata maturazione personale. Per favorire questo processo educativo necessario far emergere lespressivit, lemotivit nel rapporto con laltro. Ecco perch una carezza, un abbraccio, lo stesso rapporto sessuale, assumono un'importanza straordinaria. Lowen sottoline che la percezione dell'identit nasce dall'esperienza di contatto con il corpo. Ashley Montagu senza mezzi termini afferm che: "La semplice sensazione del tatto come stimolo assolutamente necessaria per la sopravvivenza dell'organismo... dimostrato inequivocabilmente

che nessun organismo pu sopravvivere a lungo senza stimolazione cutanea proveniente dall'esterno". Ad un certo punto dello sviluppo, il bambino si rende conto la comunicazione pu essere intenzionale, proprio quando il proprio comportamento pu essere usato per influenzare il comportamento altrui allo scopo di ottenere risultati desiderati A questo punto possibile dire che i problemi della corporeit sono essenzialmente i problemi della comunicazione! Materiali e metodi A ) Casi clinici di Giusy Nasello Paolo 32 e Anna 32. Ricorrono alla terapia sessuologia per un disturbo dellerezione. Disfunzione erettile primario parziale. In seguito ad alcune sedute individuali e di coppia (circa 8), inizia la fase delle mansioni caratterizzate, la prima dallastensione dai rapporti sessuali, la seconda, dalla focalizzazione sensoriale I fase. Questultima prevede di denudarsi e di accarezzarsi scambievolmente in due momenti diversi contraddistinti da un tempo di 15 minuti ciascuno. Durante questo contatto, ognuno deve ascoltare le sensazioni fisiche del tatto tra la mano che accarezza e la parte del corpo dellaltro che viene toccata. Ognuno di loro deve ascoltare sia nel ruolo di dare le carezze che nel ruolo di riceverle democraticamente verso tutte le parti del corpo, esclusi i genitali, i glutei, i seni e i capezzoli. Allo scadere della mezzora, necessario riportare su di un taccuino, ognuno separatamente, tutte le sensazioni fisiche sentite, per poi descriverle al terapeuta nella seduta successiva. In questo caso, Paolo riporta le seguenti sensazioni anticipando: <<Io non ho scritto nulla, perch non era necessario. Non ho sentito niente di particolare, nessuna sensazione di piacere.>> Il terapeuta chiede: <<Mi descrivi ci che non hai sentito o che ti aspettavi di sentire, non quello che hai sentito>>. Pausa <<In che senso? Ah s vero. Ho sentito le parti del corpo di Anna>> Il terapeuta << E cio, cosa hai sentito delle parti del corpo di Anna?>> In difficolt risponde << Il viso, le braccia, la pancia, ecc.>> Anna riporta: <<Io ho sentito poco. Quando ero io a dare le carezze, mi faceva piacere, era piacevole>> Il terapeuta interrompe << E cosa ha sentito la tua mano?>> Continua Anna <<EhPaolo, sentiva Paolo, il suo corpo. Poi quando ero io a ricevere, sentivo alcune parti, ma molte altre non le sentivo>> Il terapeuta <<Quali parti hai sentito?>> <<Il viso, la parte alta delle braccia, le maninon ho voluto toccare i piedi ed io non ho toccato i suoi!>> Il terapeuta <<C un motivo particolare per questo?>> Anna risponde <<S. Mi schifo un po e mi imbarazza che lui tocchi i mieinon si sa mai!>>

Aldo 51 e Lia 52. La coppia richiede una terapia per la mancanza di desiderio di Lia. Desiderio ipoattivo secondario totale. Dopo alcuni incontri individuali e di coppia (circa 6), anche a questa coppia viene somministrata la focalizzazione sensoriale. Lia riporta uno schema abbastanza dettagliato rispetto al ruolo di dare le carezze, assente invece lo schema relativo al ruolo complementare. A seguito: <<Io ho sentito la mia mano calda mentre accarezzavo Aldo. Lui aveva il viso caldo, ma il naso freddoahanche le orecchie erano calde. Poi i capelli erano appiccicosi, .aveva messo il gel. Il collo era rugoso, il petto peloso, irregolare, ma morbido. Le braccia lisce in alto, ruvide perch pelose in basso, le mani erano freddepoi, la pancia era calda, ma i fianchi erano puntinati e freddi, quasi morti.le gambe sono belle, specialmente le caviglie, sono affusolate, lunghe, femminili e forti nello stesso tempo, fredde fuori, calde le ginocchia e linterno coscia poii piedi sono ossuti, freddi, affusolati, irregolare e ruvidi la pianta ed il tallone. Girandosi ho sentito tutto tiepido, anche le spalle.>> Lia prosegue con una descrizione abbastanza ricca. Il terapeuta le chiede <<Cosa hai sentito nel ruolo di ricevere?>> Pausa, sbigottimento. <<Niente! Non ho ascoltato. Mi sono dimenticata>> Il terapeuta<<Si ricorda che questa mansione andava fatta secondo i due ruoli con le stesse caratteristiche?>> <<S, mi ricordo, ma poi l, lho dimenticato. Io non sono abituata a ricevere, boh.non saprei nemmeno cosa ascoltare>> Il terapeuta <<Mentre ricevevi cosa ascoltavi allora, se non la mano di Aldo?>> Pausa. <<I miei pensieri>> <<Di che tipo?>> Risponde Lia <<Giudicavo lui, se mi toccava bene oppure no>> Aldo riporta: <<Bene. Allora io ho fatto meno ancora.>> Il terapeuta <<Cosa intendi?>> <<Leggo quello che ho scritto. E stato bello, rilassante, piacevole. Ho sentito piacere>> Il terapeuta chiarisce <<Sentire il piacere non rientrava nella mansione che vi stata data, importante invece ascoltare le sensazioni fisiche del contatto.>> Lui prosegue <<Io ne ho sentita solo una di sensazione fisica: le mie mani ruvide>>. Giovanni 37. Richiede una terapia per una anorgasmia. Anorgasmia primaria situazionale. Giovanni single, pertanto affronta un trattamento individuale. Dopo alcune sedute svolte sul tema del piacere (circa 10), il terapeuta somministra una mansione strategica prima di lavorare sulla masturbazione. La mansione prevede di toccare tutte le parti del corpo, ascoltando le sensazioni fisiche e riportando in seguito le stesse su un taccuino. Giovanni riporta le sensazioni seguenti: <<Non sono riuscito a scrivere, perch non ho sentito assolutamente nulla.>> Il terapeuta <<Questo ci che non hai sentito, e cosa ha sentito la tua mano?>> Giovanni << La mano sentiva

la mano, il corpo sentiva solo i vestiti, infatti la parte che sentiva di pi erano i piedi.avevo le scarpe strette.>> Intuendo difficolt nel paziente rispetto a tale mansione, decido di ricorrere ad unaltra mansione per ottenere un riscontro da un contesto diverso. Giovanni doveva riportare le sensazioni sperimentate, dalla vista di due oggetti, dal tatto con due oggetti, dallascolto del tono emozionale di due frasi, dallodorare due fragranze, dal gustare due pietanze. La prima esperienza riportata fu relativa al senso del gusto. Giovanni aveva mangiato un minestrone di verdure a pezzi ed un petto di pollo al limone. Giovanni riporta: <<Allora.leggo ci che ho sentito. Ho sentito la carota, il pisello che era un po viscido, una cosa molliccia che doveva essere la poltiglia degli spinaci, il sedanoe poi non lo so.i fagioli non cerano. Il petto di pollo era..acido.>>Il terapeuta commenta<<Chiedevo qualcosa di pi dettagliato, invece che sentire la carota per esempio sentire, liscio, definito, morbido, caldo.>> Giovanni risponde<<Io sono abituato a mangiare velocemente!>> I tre casi qui riportati vogliono essere un esempio rispetto al tema proposto. Le risposte trattate in seduta sono alquanto sommarie da parte dei pazienti. Si vuole chiarire che, pur avendo difficolt rispetto al tema del piacere e carenze rispetto la capacit di sperimentare intimit, essi non portano altri disturbi associati, n problematiche profonde da trattare necessariamente secondo un approccio psicodinamico. Infatti, pur esprimendo difficolt rispetto la comprensione della mansione assegnata, essi ne acquisiscono le modalit in seguito a qualche chiarimento apportato dal terapeuta. In pratica, manca labitudine ad utilizzare consapevolmente i sensi, a soffermarsi ed ascoltare il contatto. Si tratterebbe dunque di sensibilizzare il soggetto a percepire lo stimolo, un processo utilizzato dallapproccio cognitivo-comportamentale.

b) Il Questionario. di Giusy Nasello, Silvia Rondinelli, Sara Vitiello I risultati del questionario (i dati sono stati raccolti tra novembre 2007- marzo 2008) Il campione utilizzato composto da soggetti incontrati lungo le strade di Roma, presso i Centri Commerciali, presso studi professionali (centri polidiagnostici, studi medici, studi legali, ecc.) Il campione ha una numerosit di 144 soggetti di cui il 31,3 % sono maschi e 65,6 femmine. Et : Il picco di frequenza pi elevato (moda) si concentra nella fascia di et tra 28 e 30 anni nel 26,6 %. La variabile et era compresa tra i 24 e i 60 anni.

Titolo di studio. Il 65,6 degli intervistati possiede il titolo di laurea. Il 32,8 possiede il diploma di scuola superiore. Stato civile: Il 73,4 % dichiara di essere convivente (questo dato si deve interpretare in base al picco bimodale della frequenza pari a 28 e 30 anni). Il 23, 4% dichiara di essere coniugato. Tempo trascorso insieme durante un giorno (esclusa la notte): Il 34,4% trascorre una media di 7 ore al giorno. Il 23, 4 % trascorre una media di 3 ore al giorno. Le altre risposte si distribuiscono in maniera dispersiva. Mezzo di comunicazione prescelto al di fuori del tempo trascorso insieme: L84,4% predilige il cellulare (comunicazione aperta o sms). Il 12 % comunica con il telefono fisso. Solo l1,6% dichiara di usare la posta elettronica. Frequenza dei rapporti sessuali: Il 67,2 degli intervistati dichiara di avere rapporti sessuali con la frequenza di 2 volte a settimana. Il 25,0 una volta a settimana. Solo il 4,7 % dichiara un a frequenza di una volta in un mese. Tempo dedicato alla sessualit: Il 59,4 % dichiara di dedicare 1 ora del proprio tempo alla sessualit con il partner. Il 21,9 % dichiara di dedicare 2 ore. Gradimento della propria sessualit: Ben l84,4 % di ritiene soddisfatto della sessualit con il partner. Solo il 15,6 si ritiene insoddisfatto. Aspettativa riguardo i rapporti sessuali: Tra le variabili fornite dai soggetti in forma libera, tre hanno mostrato una frequenza decisamente pi rappresentativa. Coinvolgimento emotivo e intimit pari al 57,8 %, Ricchezza di fantasie sessuali pari al 14,1 %, infine Appagamento fisico pari al 12,5 %. Farebbe richieste al suo partner per migliorare la sessualit?: Si 57,8 %, No 42,2 %. Cosa chiederebbe?: Il 44,0% chiederebbe maggiore coinvolgimento emotivo, mentre il 56, 0% chiederebbe migliori prestazioni fisiche. Farebbe richieste a se stesso per migliorare la sessualit con il suo partner?: Si 46,9, No 53,1. Cosa chiederebbe?: Il 61,2 % chiederebbe a se stesso maggiore coinvolgimento emotivo, mentre il 38, 8 chiederebbe a se stesso migliori prestazioni fisiche. La lettura dei dati non vuole essere di natura interpretativa, intendendo fornire esclusivamente un contributo contenutistico descrittivo dei dati raccolti. Salta agli occhi chiaramente un dato fondamentale che questo sondaggio ha voluto ricercare: si dichiarano soddisfatti ben l84,4 %. Questo risulta chiaramente in contrasto con la possibilit, prevista dal sondaggio, di richiedere di migliorare la propria sessualit. Il 57% chiederebbe al partner di migliorare le sue prestazioni fisiche (56,0%) e il suo coinvolgimento emotivo (44,0%).

Inoltre chiederebbe a se stesso di migliorare secondo il 46,9 % nel coinvolgimento emotivo ( 61,2) e nelle prestazioni fisiche (38,8). Molti sono soddisfatti, ma pi della met farebbero dei miglioramenti. Chiedono, per lo pi, migliori prestazioni fisiche al partner e maggiore coinvolgimento emotivo a se stessi. Queste coppie trascorrono dalle 3 alle 7 ore al giorno insieme, ed hanno una frequenza di due rapporti sessuali a settimana e dedicando dalluna alle due ore di tempo alla sessualit. Inoltre laspettativa pi elevata proprio quella relativa al coinvolgimento fisico e intimit (57,8). Sarebbe come dichiarare: dalla sessualit mi aspetto emozione ed intimit, questo quello che richiedo a me stesso ad al mio partner, ma sono soddisfatto della mia sessualit. In pratica manca nella sessualit ci di cui hai la maggiore aspettativa. Unaltra riflessione si riferisce allet sei soggetti che hanno mostrato una frequenza pi elevata, dai 24 ai 30 anni. La letteratura odierna ritiene che let adolescenziale compresa tra i 12 e i 28 anni. Dai 24 ai 28 si potrebbe definire tarda adolescenza. Sappiamo che questa fase caratterizzata da contraddizioni concettuali dovuta ad un atteggiamento di ricerca per la definizione della propria identit. Tuttavia, in questa fascia di et lindividuo ha gi sviluppato un certo grado di autoconsapevolezza delle proprie emozioni. Da questi dati ottenuti sembra che manchi proprio il contatto, prima di tutto verso se stessi nel riconoscere un bisogno e pertanto di poterlo soddisfare in modo adeguato. Pare che il valore di gradimento si legga pi in termini pratici di frequenza, tempo dedicato alla sessualit, magari nel numero degli orgasmi, invece di commisurare la soddisfazione con lappagamento emotivo dato dallincontro con laltro. Incontro che non pu verificarsi se il contatto con se stesso risulta precario. In sintesi, sanno cosa vogliono (coinvolgimento emotivo e intimit),ma non sono in contatto con se stessi nel percepire che questo elemento manca nella propria sessualit. Secondo gli Autori dellarticolo, la sessualit lincontro con laltro attraverso se stesso, il resto solo monologo. Conclusioni Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dal travolgente sviluppo e dagli enormi passi in avanti delle tecnologie: media, telefonia mobile, internet, chat, web, ecc. che ha prodotto una profonda trasformazione sulla comunicazione-relazione e sul linguaggio. Sono cambiati i tempi, la modalit e la qualit della comunicazione. Parallelamente si verificato il cambiamento della famiglia, soprattutto per la modifica del ruolo della donna nella societ, prima artefice e gestore della funzione familiare.

Ora il suo inserimento nel mondo del lavoro ha determinato la necessit di far conciliare le mansioni di casalinga con quelle del lavoro esterno. La duplice funzione ha portato al cambiamento dellorganizzazione e della funzionalit familiare. Il rischio maggiore quello di credere di poter sostituire il punto centrale della relazione umana nei primi anni di vita , e cio il contatto corporeo. Cresce infatti la fruizione individuale della televisione, del computer e degli altri media che assumono un ruolo rilevante nel vissuto familiare, allinterno delle relazioni tra i vari membri della famiglia e nellorganizzazione del tempo individuale e collettivo, con la conseguente sottrazione di preziose occasioni di dialogo e di condivisione tra i membri della famiglia. In queste modalit di comunicazione che propone forme di contatto pi visivo che corporeo e sollecita la rappresentazione delle fantasie sullo schermo in una sorta di spazio collettivo a cui tutti possono attingere, il grande assente sempre il corpo! Successivamente, da adulto, i modelli e le modalit di interazione psico-corporee che sono stati acquisiti si strutturano e vengono impiegati nella relazione con laltro e nella sessualit. Possiamo dire che, la rappresentazione che abbiamo della sessualit, il risultato delle esperienze affettive e corporee dell'infanzia, dalle quali si svilupperanno a loro volta, le prime relazioni, la capacit di riconoscersi e differenziarsi, la strutturazione di una identit maschile o femminile. Il primo piacere relativo a queste prime fasi di sviluppo il piacere passivo, il piacere di ricevere; esso in fondo il piacere di essere; ci che definisce i confini del proprio corpo. Nella condizione di ricezione passiva, il piacere erotico diffuso in tutto il corpo e tale si ripropone nell'arco della vita, arricchito poi da altri piaceri. Questo piacere definito passivo, partendo dal concetto di massima dipendenza che il bambino vive nei primi mesi di vita, di fatto il piacere di essere oggetto di cure, di essere nelle mani dell'altro. Il contatto, il calore, il dialogo tonico, la contiguit dei corpi sono gli elementi che caratterizzano questa estrema dipendenza. Il piacere attivo, tappa dello sviluppo che prepara ad una parziale uscita dalla dipendenza , rappresentabile come il piacere del corpo che pu, che agisce e si traduce anche nel piacere di fare piacere all'altro, prima di tutto attraverso il corpo e le sue funzioni. Guardare il corpo e ascoltarlo un processo continuo. Di fatto la sessualit si prepara fuori dal letto, negli atteggiamenti della vita quotidiana. La relazione intima richiede tempo, implica uninterazione verbale e non verbale per giungere alla complicit, allintesa, allalleanza reale. Come il sondaggio ha dimostrato, oggi si sa tutto della sessualit, ma non si pu dire che sia aumentata la felicit sessuale!

BIBLIOGRAFIA

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