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LE SUPERFICI QUADRICHE.

1. Denizione. Una quadrica e una supercie nello spazio, luogo dei punti P =
(x, y, z) le cui coordinate soddisfano ad unequazione del tipo
a
11
x
2
+a
22
y
2
+a
33
z
2
+a
44
+ 2a
12
xy + 2a
13
xz + 2a
23
yz+
+2a
14
x + 2a
24
y + 2a
34
z = 0.
In coordinate omogenee lequazione di una quadrica e data da
a
11
x
2
1
+a
22
x
2
2
+a
33
x
2
3
+a
44
x
2
4
+ 2a
12
x
1
x
2
+ 2a
13
x
1
x
3
+ 2a
23
x
2
x
3
+
+2a
14
x
1
x
4
+ 2a
24
x
2
x
4
+ 2a
34
x
3
x
4
= 0.
Osserviamo immediatamente che se : ax+by+cz+d = 0 e

: a

x+b

y+c

z+d

= 0
sono due piani, allora

: (ax +by +cz +d) (a

x +b

y +c

z +d

) = 0
e lequazione di una quadrica, che e detta ridotta nellunione dei due piani.
Indichiamo con
X =
_

_
x
1
x
2
x
3
x
4
_

_
il generico vettore delle coordinate omogenee e sia
A =
_

_
a
11
a
12
a
13
a
14
a
12
a
22
a
23
a
24
a
13
a
23
a
33
a
34
a
14
a
24
a
34
a
44
_

_
la matrice simmetrica formata dai coecienti che compaiono nellequazione della
quadrica. Allora lequazione puo essere riscritta in forma compatta come segue:
X
T
A X = 0.
Si noti che ogni retta dello spazio incontra una quadrica in due punti, eccetto
il caso in cui la retta appartenga completamente alla quadrica (nel qual caso i
punti di incontro tra la retta e la quadrica sono inniti, tutti quelli della retta).
Analogamente a quanto detto per i punti di una curva algebrica nel piano ane o
euclideo, un punto di una quadrica e detto doppio se una qualsiasi retta passante
per esso ha una intersezione doppia con la quadrica nel punto stesso.
Determiniamo una prima classicazione delle quadriche in base alla presenza di
punti doppi:
Teorema 1. Sia Q : X
T
A X = 0 una quadrica. Essa contiene almeno un punto
doppio se e solo se det(A) = 0.
1
2 LE SUPERFICI QUADRICHE.
In particolare diciamo quadriche generali quelle che non presentano punti
doppi (det(A) = 0); diciamo quadriche specializzate quelle che presentano un
solo punto doppio; diciamo quadriche riducibili quelle che presentano inniti
punti doppi.
Concludiamo questa prima sezione osservando che lintersezione tra un piano
: ax + by + cz + d = 0 ed una quadrica Q : X
T
A X = 0 determina una curva
nello spazio, pi u precisamente una conica che giace sul piano , la cui equazione si
scrive
_
ax +by +cz +d = 0
X
T
A X = 0.
Tale conica e riducibile solo quando il piano e tangente alla quadrica, oppure nel
caso la quadrica sia ridotta nellunione di due piani.
2. Quadriche generali. Queste sono le quadriche prive di punti doppi. In pre-
senza di una quadrica generale Q : X
T
A X = 0, si denisce una corrispondenza
biunivoca tra linsieme di tutti i punti dello spazio e linsieme di tutti i piani dello
spazio, tale che ad ogni punto P = (a
1
, a
2
, a
3
, a
4
) corrisponda il piano di equazione
:
_
a
1
a
2
a
3
a
4

_
a
11
a
12
a
13
a
14
a
12
a
22
a
23
a
24
a
13
a
23
a
33
a
34
a
14
a
24
a
34
a
44
_

_
x
1
x
2
x
3
x
4
_

_
= 0.
Il punto P e detto polo del piano rispetto alla quadrica Q, il piano e detto
piano polare di P rispetto alla quadrica Q.
In particolare, se P Q e un punto della quadrica, il suo piano polare, rispetto
a Q, coincide col piano tangente in P alla quadrica.
Fissiamo ora una quadrica Q : X
T
A X = 0 ed un punto P Q. Tramite la
polarita appena denita, e possibile costruire il piano tangente in P alla quadrica.
Lintersezione tra Q e genera una conica riducibile. Se e ridotta in due rette
reali e distinte, il punto P e detto iperbolico. Se e ridotta in due rette reali e
coincidenti, il punto P e detto parabolico. Se e ridotta in due rette immaginarie
e coniugate, il punto P e detto ellittico.
Una quadrica generale non possiede punti parabolici, inoltre vale il seguente:
Teorema 2. Sia Q una quadrica generale. Se essa possiede un punto iperbolico
(rispettivamente ellittico) allora ogni punto della quadrica e iperbolico (rispettiva-
mente ellittico).
Le quadriche generali a loro volta si suddividono in tre classi. Tale classicazione
viene fatta in base allo studio della conica che scaturisce dallintersezione tra la
quadrica ed il piano improprio x
4
= 0.
LE SUPERFICI QUADRICHE. 3
2.1. Iperboloide.

E una quadrica generale che interseca il piano improprio in una
conica irriducibile e reale (si dice che il piano improprio e liperboloide sono secanti
lun laltro).
Se i punti delliperboloide sono tutti iperbolici, esso e detto iperboloide iperbol-
ico, se i punti sono tutti ellittici esso e detto iperboloide ellittico.
Teorema 3. Un iperboloide e iperbolico se e solo se det(A) > 0, e ellittico se e
solo se det(A) < 0.
Liperboloide possiede tutte le sezioni piane, cioe si possono generare sia iperboli
che parabole che ellissi, intersecando un iperboloide con i piani dello spazio.
2.2. Paraboloide.

E una quadrica generale che interseca il piano improprio in una
conica riducibile (si dice che il piano improprio e tangente al paraboloide).
Teorema 4. Una quadrica generale e tangente al piano improprio (quindi e un
paraboloide) se e solo se il complemento algebrico A
44
, dellelemento a
44
della ma-
trice A, e nullo.
Se i punti del paraboloide sono tutti iperbolici, esso e detto paraboloide iperbol-
ico, se i punti sono tutti ellittici esso e detto paraboloide ellittico.
Teorema 5. Un paraboloide e iperbolico se e solo se det(A) > 0, e ellittico se e
solo se det(A) < 0.
Teorema 6. Un paraboloide iperbolico possiede iperboli o parabole come sezioni
piane, cioe si possono generare sia iperboli che parabole, intersecando un paraboloide
iperbolico con i piani dello spazio.
Teorema 7. Un paraboloide ellittico possiede ellissi o parabole come sezioni piane,
cioe si possono generare sia ellissi che parabole, intersecando un paraboloide ellittico
con i piani dello spazio.
2.3. Ellissoide.

E una quadrica generale che interseca il piano improprio in una
conica irriducibile immaginaria (si dice che il piano improprio e esterno all ellis-
soide).
I punti di un ellissoide sono tutti ellittici.
Teorema 8. Un ellissoide possiede punti tutti reali se e solo se det(A) < 0, ed e
detto ellissodie reale, in caso contrario e detto ellissoide immaginario.
Teorema 9. Un ellissoide possiede solamente ellissi come sezioni piane, cioe si pos-
sono generare solamente ellissi, intersecando un ellissoide con i piani dello spazio.
Esercizio 1. Classicare la quadrica di equazione x
2
+y
2
z
2
+xy +x 3 = 0.
Svolg. La matrice associata alla quadrica e
A =
_

_
1
1
2
0
1
2
1
2
1 0 0
0 0 1 0
1
2
0 0 3
_

_
.
Otteniamo che det(A) > 0 con A
44
= 0, dove A
44
e il complemento algebrico
dellelemento a
44
della matrice A.
4 LE SUPERFICI QUADRICHE.
Inoltre la conica impropria della quadrica e data da:
_
x
2
1
+x
2
2
x
2
3
+x
1
x
2
= 0
x
4
= 0
ed e a punti reali. Allora la supercie e un iperboloide a punti iperbolici.
Esercizio 2. Classicare la quadrica di equazione 2x
2
+y
2
+z
2
x 2y + 1 = 0.
Svolg. La matrice associata alla quadrica e
A =
_

_
2 0 0
1
2
0 1 0 1
0 0 1 0

1
2
1 0 1
_

_
.
Otteniamo che det(A) < 0 con A
44
= 0.
Inoltre la conica impropria della quadrica e data da:
_
2x
2
1
+x
2
2
+x
2
3
= 0
x
4
= 0
ed e a punti immaginari. Allora la supercie e un ellissoide a punti reali.
Esercizio 3. Classicare la quadrica di equazione x
2
+y
2
+2xy+2xz+2yz2x+2 =
0.
Svolg. La matrice associata alla quadrica e
A =
_

_
1 1 1 1
1 1 1 0
1 1 0 0
1 0 0 2
_

_
.
Otteniamo che det(A) > 0 con A
44
= 0.
Allora la supercie e un paraboloide a punti iperbolici.
3. Quadriche specializzate. Sono le quadriche con un solo punto doppio, il quale
e detto vertice. Per quanto riguarda i punti delle superci specializzate, vale il
seguente:
Teorema 10. Se Q e una quadrica specializzata, allora tutti i punti della supercie
Q sono parabolici.
Anche le quadriche specializzate si suddividono in sottoclassi, e tale classi-
cazione si riferisce alla conica impropria della quadrica, cioe la conica che scaturisce
con lintersezione col piano improprio.
LE SUPERFICI QUADRICHE. 5
3.1. Cono. Il cono e la quadrica specializzata la cui conica impropria e irriducibile
(il cono ed il piano improprio sono secanti). Il vertice V del cono e un punto proprio
e le sue coordinate (x
1
, x
2
, x
3
, x
4
) sono la soluzione del sistema lineare
_

_
a
11
a
12
a
13
a
14
a
12
a
22
a
23
a
24
a
13
a
23
a
33
a
34
a
14
a
24
a
34
a
44
_

_
x
1
x
2
x
3
x
4
_

_
= 0.
Si riconosce che la supercie e un cono utilizzando il seguente risultato:
Teorema 11. Sia A la matrice associata alla quadrica Q. La supercie e un cono
se e solo se det(A) = 0, rango(A) = 3 e A
44
= 0.
Un cono possiede tutte le sezioni piane, cioe si possono generare sia iperboli che
parabole che ellissi, intersecando un cono con i piani dello spazio.
Inoltre tutti i piani tangenti alla supercie di un cono devono contenerne il
vertice.
3.2. Cilindro. Il cilindro e la quadrica specializzata la cui conica impropria e
riducibile (il cilindro ed il piano improprio sono tangenti). Il vertice V del cilindro
e un punto improprio e le sue coordinate (x
1
, x
2
, x
3
, 0) sono la soluzione del sistema
lineare
_

_
a
11
a
12
a
13
a
14
a
12
a
22
a
23
a
24
a
13
a
23
a
33
a
34
a
14
a
24
a
34
a
44
_

_
x
1
x
2
x
3
0
_

_
= 0.
Si riconosce che la supercie e un cilindro utilizzando il seguente risultato:
Teorema 12. Sia A la matrice associata alla quadrica Q. La supercie e un
cilindro se e solo se det(A) = 0, rango(A) = 3 e A
44
= 0.
Ogni cilindro possiede un solo tipo di sezione piana indipendentemente dal piano
col quale si eettua lintersezione. Cioe, ssato il cilindro Q, si possono generare
solo iperboli o parabole o ellissi, intersecando il cilindro con i piani dello spazio.
In particolare, poiche il piano improprio e tangente al cilindro, la conica impropria
ridotta dovra rispettare il seguente prospetto:
Conica impropria Generica sezione del cilindro
2 rette reali e distinte Iperbole
2 rette reali e coincidenti Parabola
2 rette immaginarie coniugate Ellisse
Inoltre tutti i piani tangenti alla supercie di un cilindro devono contenerne il
vertice.
Esercizio 4. Classicare la quadrica di equazione x
2
+y
2
+2xy+2yz2x+y+1 = 0.
6 LE SUPERFICI QUADRICHE.
Svolg. La matrice associata alla quadrica e
A =
_

_
1 1 0 1
1 1 1
1
2
0 1 0 0
1
1
2
0 1
_

_
.
Otteniamo che det(A) = 0 con A
44
= 0.
La supercie e un cono di vertice X = (x
1
, x
2
, x
3
, x
4
) tale che AX = 0, da cui
_

_
x
1
+x
2
x
4
= 0
x
1
+x
2
+x
3
+
x4
2
= 0
x
2
= 0
x
1
+
x2
2
+x
4
= 0
e quindi X = (1, 0,
3
2
, 1).
Esercizio 5. Classicare la quadrica di equazione x
2
+y
2
+ 2xy 2x +y + 1 = 0.
Svolg. La matrice associata alla quadrica e
A =
_

_
1 1 0 1
1 1 0
1
2
0 0 0 0
1
1
2
0 1
_

_
.
Otteniamo che det(A) = 0 con A
44
= 0 e rango 3.
La supercie e un cilindro di vertice X = (x
1
, x
2
, x
3
, x
4
) tale che AX = 0, da cui
_
x
1
+x
2
= 0
x
1
+
x2
2
= 0
e quindi X = (0, 0, 1, 0).
Inoltre la conica impropria della quadrica e data da:
_
x
2
1
+x
2
2
+ 2x
1
x
2
= 0
x
4
= 0
_
(x
1
+x
2
)
2
= 0
x
4
= 0
cioe sono due rette reali e coincidenti, quindi la conica generatrice del cilindro e
una parabola.
4. Quadriche riducibili. Sono le quadriche di equazione
a
11
x
2
+a
22
y
2
+a
33
z
2
+a
44
+ 2a
12
xy + 2a
13
xz + 2a
23
yz+
+2a
14
x + 2a
24
y + 2a
34
z = 0
tali che
a
11
x
2
+a
22
y
2
+a
33
z
2
+a
44
+ 2a
12
xy + 2a
13
xz + 2a
23
yz+
+2a
14
x + 2a
24
y + 2a
34
z = (ax +by +cz +d) (a

x +b

y +c

z +d

)
cioe sono unione di due piani e

di equazioni:
: ax +by +cz +d = 0

: a

x +b

y +c

z +d

= 0.
Tali quadriche hanno inniti punti doppi, sono i punti della retta comune ai due
piani e

.
In particolare si possono vericare i seguenti 3 casi:
LE SUPERFICI QUADRICHE. 7
1. i due piani sono distinti ed incidenti, ed allora det(A) = 0, rango(A) = 2, vi
sono
1
punti doppi propri;
2. i due piani sono distinti e paralleli, ed allora det(A) = 0, rango(A) = 2, vi
sono
1
punti doppi impropri;
3. i due piani sono coincidenti, ed allora det(A) = 0, rango(A) = 1, vi sono
2
punti doppi propri.
Aggiungiamo come caso molto particolare quello in cui la quadrica ha equazione
x
2
4
= 0, cioe vi sono
2
punti doppi impropri.
Consideriamo

: a

x+b

y +c

z +d

= 0 un qualsiasi altro piano dello spazio.


Lintersezione della quadrica riducibile con

determina una conica ridotta nelle


due rette:
r
1
:
_
ax +by +cz +d = 0
a

x +b

y +c

z +d

= 0
r
2
:
_
a

x +b

y +c

z +d

= 0
a

x +b

y +c

z +d

= 0
5. Piani ed assi di simmetria delle quadriche generali.
Denizione 1. Il cerchio assoluto e una conica irriducibile priva di punti reali che
giace sul piano improprio. Essa e identicata dalle equazioni:
_
x
2
1
+x
2
2
+x
2
3
= 0
x
4
= 0
.
Ricordando che i punti ciclici di un qualsiasi piano sono i punti che la propria
giacitura ha in comune con ogni circonferenza che giace sul piano stesso, il cerchio
assoluto e in denitiva il luogo dei punti ciclici di tutti i piani dello spazio.
Denizione 2. Sia A = (a
ij
) M
4
(lR) la matrice non singolare associata allequazione
di una quadrica generale. Si denisce centro di simmetria della quadrica Q il punto
C Q tale che, se P Q e un punto della supercie, allora anche P

, il simmet-
rico di P rispetto a C appartenga anche alla supercie. Analogamente a quanto
visto per le coniche, le coordinate del centro di simmetria si ottengono direttamante
dalla matrice A: C = (A
41
, A
42
, A
43
, A
44
), dove ogni A
ij
e il complemento algebrico
dellelemento a
ij
A considerato con lopportuno segno (derivante dalla posizione
che esso occupa nella matrice). Nel caso di un paraboloide, essendo A
44
= 0, si
parla di quadrica a centro improprio o priva di centro.
Denizione 3. I piani di simmetria (piani principali) di una quadrica generale sono
quei piani dello spazio che, rispetto alla quadrica denita, hanno come polo il punto
improprio della direzione ad essi ortogonale. Gli assi di simmetria della quadrica
sono le rette che si ottengono dallintersezione dei piani di simmetria. Nel caso di
iperboloide ed ellissoide (quadriche a centro) si determinano 3 assi di simmetria
(in corrispondenza di 3 piani di simmetria): tali assi si possono ottenere anche
congiungendo il centro di simmetria con ciascun polo di ogni piano di simmetria. Nel
caso del paraboloide (senza centro di simmetria) si determina 1 asse di simmetria
(in corrispondenza di 2 piani di simmetria).
Teorema 13. Le prime 3 coordinate dei poli dei piani di simmetria sono le com-
ponenti degli autovettori della sottomatrice A
44
della matrice A rappresentante la
quadrica generale.
8 LE SUPERFICI QUADRICHE.
Dim. Indichiamo con P
0
= (x
0
, y
0
, z
0
, 0) il polo di un piano di simmetria e sia
A =
_

_
a
11
a
12
a
13
a
14
a
21
a
22
a
23
a
24
a
31
a
32
a
33
a
34
a
41
a
42
a
43
a
44
_

_
la matrice che rappresenta la quadrica. Il piano polare di P
0
rispetto alla quadrica
ha equazione
(a
11
x
0
+a
21
y
0
+a
31
z
0
)x
1
+ (a
12
x
0
+a
22
y
0
+a
32
z
0
)x
2
+
(a
13
x
0
+a
23
y
0
+a
33
z
0
)x
3
+ (a
14
x
0
+a
24
y
0
+a
34
z
0
)x
4
= 0
e per sua denizione esso deve essere ortogonale alla direzione (x
0
, y
0
, z
0
, 0), cioe:
(a
11
x
0
+a
21
y
0
+a
31
z
0
) = x
0
(a
12
x
0
+a
22
y
0
+a
32
z
0
) = y
0
(a
13
x
0
+a
23
y
0
+a
33
z
0
) = z
0
per un opportuno lR. Ne segue che
_
_
_
(a
11
)x
0
+a
21
y
0
+a
31
z
0
= 0
a
12
x
0
+ (a
22
)y
0
+a
32
z
0
= 0
a
13
x
0
+a
23
y
0
+ (a
33
)z
0
= 0
il quale ha soluzioni non banali solo quando

(a
11
) a
21
a
31
a
12
(a
22
) a
32
a
13
a
23
(a
33
)

= 0.
In sostanza e un autovalore della matrice A
44
e le coordinate (x
0
, y
0
, z
0
) del
punto P
0
= (x
0
, y
0
, z
0
, 0) individuano le componenti di un autovettore relativo a .
Al variale di si ottengono tutti gli autovettori e quindi tutti i poli dei piani di
simmetria.
Oltre allutilizzo degli autovalori della matrice A
44
(come appena visto), esiste
un secondo metodo per determinare i poli dei piani di simmetria: esso consiste nel
determinare inizialmente un fascio di coniche, utilizzando, come coniche di base, il
cerchio assoluto e la conica impropria della quadrica. Quindi si individuano le tre
coniche riducibili di tale fascio ed i rispettivi punti doppi. Tali punti sono i poli dei
piani di simmetria.
Verichiamo col seguente esempio lequivalenza dei due metodi:
Esempio 1. Consideriamo il paraboloide iperbolico Q di equazione 6xz+8yz5x =
0. Determiniamo piani ed asse di simmetria utilizzando entrambi i metodi.
Svolg. Metodo del fascio di coniche improprie:
La conica impropria di Q e 6x
1
x
3
+ 8x
2
x
3
= 0, x
4
= 0, determiniamo il fascio con
il cerchio assoluto:
F :
_
6x
1
x
3
+ 8x
2
x
3
+(x
2
1
+x
2
2
+x
2
3
) = 0
x
4
= 0
.
LE SUPERFICI QUADRICHE. 9
La matrice associata al fascio e
_
_
0 3
0 4
3 4

il cui determinante e (
2
25). Quindi si ottengono le coniche riducubili del fascio
per i valori = 0, 5, 5.
Per = 0 la conica e x
3
(6x
1
+ 8x
2
) = 0, x
4
= 0, il cui punto doppio e P
1
=
(4, 3, 0, 0). Il piano polare di P
1
rispetto al paraboloide Q e x
4
= 0 (tale piano
risultera sempre nel caso di un paraboloide, chiaramente non verra mai preso in
considerazione).
Per = 5 la conica e 5x
2
1
+ 5x
2
2
+ 5x
2
3
+ 6x
1
x
3
+ 8x
2
x
3
= 0, x
4
= 0 il cui punto
doppio e P
2
= (3, 4, 5, 0). Il piano polare di P
2
e 6x + 8y + 10z 3 = 0.
Inne per = 5 la conica e 5x
2
1
5x
2
2
5x
2
3
+ 6x
1
x
3
+ 8x
2
x
3
= 0, x
4
= 0 il cui
punto doppio e P
2
= (3, 4, 5, 0). Il piano polare di P
2
e 6x + 8y 10z + 3 = 0.
Lasse di simmetria e quindi
_
6x + 8y + 10z 3 = 0
6x + 8y 10z + 3 = 0
inoltre possiamo calcolare il punto di sella del paraboloide iperbolico, intersecando
lasse con la sua supercie:
_
_
_
6x + 8y + 10z 3 = 0
6x + 8y 10z + 3 = 0
6xz + 8yz 5x = 0
ottenendo le coordinate (0, 0,
3
10
).
Metodo degli autovalori.

E suciente vericare che gli autovalori della matrice A


44
sono esattamente =
0, 5, 5 e che i rispettivi autovettori rispetto ad A
44
sono: (
4
3
, 1, 0) per = 0,
(
3
5
,
4
5
, 1) per = 5, (
3
5
,
4
5
, 1) per = 5. Quindi i poli dei piani si simmetria
sono esattamente (
4
3
, 1, 0, 0), (
3
5
,
4
5
, 1, 0), (
3
5
,
4
5
, 1, 0).
Osservazione 1. Il calcolo del punto di sella di un paraboloide iperbolico e analogo
al calcolo del punto del parabolide ellittico che potremmo denire impropriamente
vertice del parabolide. In entrambi i casi tali punti ricopriranno un ruolo fonda-
mentale per la riduzione a forma canonica delle equazioni dei paraboloidi.
6. Forma canonica di una quadrica generale con centro di simmetria.
Sia X
t
AX = 0 lequazione di una quadrica generale con centro di simmetria (iper-
boloide o ellissoide). Una rototraslazione degli assi di simmetria che riporti lorigine
del sistema di riferimento nel centro di simmetria e faccia coincidere gli assi coordi-
nati con gli assi di simmetria della quadrica, trasforma lequazione della supercie
nella sua forma canonica:
Ellissoide:
1.
x
2
a
2
+
y
2
b
2
+
z
2
c
2
= 1 ellissoide reale;
2.
x
2
a
2
+
y
2
b
2
+
z
2
c
2
= 1 ellissoide immaginario.
10 LE SUPERFICI QUADRICHE.
Iperboloide:
1.
x
2
a
2
+
y
2
b
2

z
2
c
2
= 1 iperboloide iperbolico;
2.
x
2
a
2

y
2
b
2
+
z
2
c
2
= 1 iperboloide iperbolico;
3. -
x
2
a
2
+
y
2
b
2
+
z
2
c
2
= 1 iperboloide iperbolico;
4.
x
2
a
2

y
2
b
2

z
2
c
2
= 1 iperboloide ellittico;
5. -
x
2
a
2
+
y
2
b
2

z
2
c
2
= 1 iperboloide ellittico;
6. -
x
2
a
2

y
2
b
2
+
z
2
c
2
= 1 iperboloide ellittico.
Diciamo X
t
BX = 0 lequazione della quadrica nella sua forma ridotta. Come
accadeva per le coniche, si puo dimostrare (non lo facciamo!) che esistono alcune
quantita che non cambiano dopo aver eettuato un cambiamento di base tramite
vettori ortonormali: vengono detti invarianti ortogonali e sono
det(A) = det(B)
det(A
44
) = det(B
44
)
la somma degli autovalori di A
44
e pari alla somma degli autovalori di B
44
.
In altre parole, se indichiamo con x
2
+y
2
+z
2
= lequazione di una quadrica a
centro, e suciente calcolare gli autovalori di A
44
per ottenere i coecienti , , ,
inoltre gli autoversori relativi ad , , compongono la matrice di rotazione. Quindi
si puo eettuare una traslazione rispetto alle coordinate del centro o equivalente-
mente applicare linvarianza del det(A) = det(B) per ottenere il valore del coe-
ciente .
Esempio 2. Consideriamo liperboloide ellittico di equazione 2x
2
2y
2
2yz
2z
2
3 = 0 di matrice associata:
A =
_

_
2 0 0 0
0 2 1 0
0 1 2 0
0 0 0 3
_

_
.
Determiniamone una forma canonica e le formule di rototraslazione che ci perme-
ttono di ottenerla.
Svolg. Una forma canonica e ax
2
+ by
2
+ cz
2
= d, dove a, b, c sono gli autovalori
della sottomatrice A
44
. Eseguendo i calcoli, essi sono 2, 3, 1, quindi lequazione
sara 2x
2
3y
2
z
2
= d con matrice associata
B =
_

_
2 0 0 0
0 3 0 0
0 0 1 0
0 0 0 d
_

_
di determinante 6d. Inoltre e facile calcolare che det(A) = 18 e grazie allinvarianza
ortogonale sappiamo che 6d = 18, quindi d = 3. Inne lequazione in forma ridotta
sara 2x
2
3y
2
z
2
3 = 0.
Vediamo ora quale e stata la trasformazione eettuata per ottenere tale forma
canonica.
Lautospazio relativo allautovalore 2 rispetto alla matrice A
44
e generato dal ver-
sore (1, 0, 0).
LE SUPERFICI QUADRICHE. 11
Lautospazio relativo allautovalore 3 rispetto alla matrice A
44
e generato dal vet-
tore (0, 1, 1) e quindi anche dal versore (0,
1

2
,
1

2
).
Inne lautospazio relativo allautovalore 1 rispetto alla matrice A
44
e generato
dal vettore (0, 1, 1) e quindi anche dal versore (0,
1

2
,
1

2
).
Inoltre il centro della quadrica e (A
41
, A
42
, A
43
, A
44
) = (0, 0, 0, 6), cioe in coordinate
non omogenee (0, 0, 0).
Quindi la rototraslazione che ci permette di concludere e la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_
_
1 0 0
0
1

2
1

2
0
1

2

1

2
_
_

_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+
_
_
0
0
0
_
_
.
7. Forma canonica di un paraboloide. Sia X
t
AX = 0 lequazione di un paraboloide.
Come in precedenza una trasformazione ortonormale del sistema di riferimento
trasforma lequazione della supercie nella sua forma canonica. Facciamo rifer-
imento ai paraboloidi che abbiano nella loro forma ridotta, lasse di simmetria
coincidente con lasse Z, in modo del tutto identico il discorso puo essere riportato
agli altri 2 casi:
1.
x
2
a
2
+
y
2
b
2
= 2dz paraboloide ellittico;
2.
x
2
a
2

y
2
b
2
= 2dz paraboloide iperbolico.
Diciamo X
t
BX = 0 lequazione della quadrica nella sua forma ridotta. Come in
precedenza i seguenti sono invarianti ortogonali:
det(A) = det(B)
det(A
44
) = det(B
44
)
la somma degli autovalori di A
44
e pari alla somma degli autovalori di B
44
.
Esempio 3. Consideriamo il paraboloide iperbolico di equazione 6xz+8yz5x = 0
di matrice associata:
A =
_

_
0 0 3
5
2
0 0 4 0
3 4 0 0

5
2
0 0 0
_

_
.
Determiniamone una forma canonica e le formule di rototraslazione che ci perme-
ttono di ottenerla.
Svolg. Una forma canonica con asse di simmetria coincidente con lasse Z e ax
2
+
by
2
+ 2cz = 0, dove a, b sono gli autovalori non nulli della sottomatrice A
44
(ri-
cordiamo che per un paraboloide lautovalore nullo esiste sempre ma non fornisce
indicazioni, poiche lautovettore ad esso relativo e il polo del piano improprio).
Eseguendo i calcoli, gli autovalori non nulli sono 5, 5, quindi lequazione sara
5x
2
5y
2
+ 2cz = 0 con matrice associata
B =
_

_
5 0 0 0
0 5 0 0
0 0 0 c
0 0 c 0
_

_
12 LE SUPERFICI QUADRICHE.
di determinante 25c
2
. Inoltre e facile calcolare che det(A) = 100 e grazie allinvarianza
ortogonale sappiamo che 25c
2
= 100, quindi c {2, 2}. Inne le equazioni in
forma ridotta saranno
5x
2
5y
2
4z = 0
oppure
5x
2
5y
2
+ 4z = 0.
Vediamo ora quale e stata la trasformazione eettuata per ottenere tali forme canon-
iche.
Lautospazio relativo allautovalore 0 rispetto alla matrice A
44
e generato dal ver-
sore (
4
5
,
3
5
, 0).
Lautospazio relativo allautovalore 5 rispetto alla matrice A
44
e generato dal ver-
sore (
3
5

2
,
4
5

2
,
1

2
).
Inne lautospazio relativo allautovalore 5 rispetto alla matrice A
44
e generato
dal versore (
3
5

2
,
4
5

2
,
1

2
).
Inoltre il punto di sella della quadrica e (0, 0,
3
10
).
Quindi la rototraslazione che ci permette di concludere e la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_

_
3
5

2

3
5

2
4
5
4
5

2

4
5

2

3
5
1

2
1

2
0
_

_
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+
_
_
0
0
3
10
_
_
.
Osserviamo che nella rotazione, possiamo scegliere quale asse coordinato di-
ventera lasse di simmetria, sara suciente nella matrice di rotazione posizionare
lautoversore relativo allautovalore nullo esattamente nella colonna 1, se si sceglie
lasse X, nella colonna 2 se si sceglie lasse Y , nella colonna 3 (come nel nostro
esempio) se si sceglie lasse Z.
Si verichi infatti che, se si scegli come rototraslazione la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_

_
4
5
3
5

2

3
5

3
5
4
5

2

4
5

2
0
1

2
1

2
_

_
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+
_
_
0
0
3
10
_
_
in cui lautoversore relativo allautovalore nullo e posto nella prima colonna, la
forma canonica nale sara 5y
2
5z
2
4x = 0, cioe un paraboloide iperbolico con
asse di simmetria coincidente con lasse X.
8. Forma canonica di un cono. Sia X
t
AX = 0 lequazione di un cono, con
matrice associata A e vertice V di coordinate X
V
= (x
v
, y
v
, z
v
). Poiche il vertice
del cono si comporta esattamente come un centro di simmetria, quanto detto sulle
quadriche a centro proprio (iperboloidi ed ellessoidi) puo essere applicato anche
per la riduzione a forma canonica dellequazione di un cono. Si tratta allora di
determinare gli autovalori della sottomatrice A
44
e quindi di costruire una base di
autoversori, tramite la quale riempire la matrice di rotazione P. Inne si eettua
la traslazione rispetto al vettore di coordinate X
V
. Dopo la rototraslazione,
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
= P
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+X
V
lequazione ridotta assume una delle seguenti forme:
LE SUPERFICI QUADRICHE. 13
1. a
2
x
2
+ b
2
y
2
+ c
2
z
2
= 0 nel caso di un cono immaginario (lunico punto reale
e il vertice);
2. a
2
x
2
+ b
2
y
2
c
2
z
2
= 0 nel caso di un cono reale (con asse perpendicolare al
piano z = 0).
I coecienti a
2
, b
2
, c
2
sono gli autovalori della A
44
.
Esempio 4. Consideriamo il cono immaginario di equazione 3x
2
+2y
2
+2xz+3z
2
=
0 di matrice associata:
A =
_

_
3 0 1 0
0 2 0 0
1 0 3 0
0 0 0 0
_

_
.
Determiniamone una forma canonica e le formule di rototraslazione che ci perme-
ttono di ottenerla.
Svolg. Il vertice del cono ha coordinate (0, 0, 0). Gli autovalori della sottomatrice
A
44
sono
1
= 2, con molteplicita algebrica 2, e
2
= 4. Una forma canonica e
2x
2
+ 2y
2
+ 4z
2
= 0.
Vediamo ora quale e stata la trasformazione eettuata per ottenere tali forme canon-
iche.
Lautospazio relativo allautovalore 2 rispetto alla matrice A
44
e generato dai ver-
sori (
1

2
, 0,
1

2
), (0, 1, 0).
Lautospazio relativo allautovalore 4 rispetto alla matrice A
44
e generato dal ver-
sore (
1

2
, 0,
1

2
).
Quindi la rototraslazione che ci permette di concludere e la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_
_
1

2
0
1

2
0 1 0

2
0
1

2
_
_

_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+
_
_
0
0
0
_
_
.
9. Forma canonica di cilindri a base ellittica e iperbolica. Sia X
t
AX = 0
lequazione di un cilindro con base ellittica o iperbolica, con matrice associata
A. Anche in questo caso si tratta dapprima di determinare gli autovalori della
sottomatrice A
44
: uno di essi e certamente = 0. Si costruisce una base di au-
toversori, tramite la quale riempire la matrice di rotazione P: lautospazio relativo
allautovalore nullo ha dimensione 1, il suo versore generatore e parallelo alle gen-
eratrici del cilindro; gli altri autoversori individuano un piano perpendicolare alla
direzione della generatrici. Una volta eettuata la rotazione si osserva lequazione
ottenuta: se non sono presenti termini di primo grado, allora non vi e alcun bisogno
di traslazioni. In caso contrario, si eettua una sostituzione x

= x +a, y

= y +b,
z

= z +c, imponendo che i termini di primo grado si annullino. I valori a, b, c che


vericano lannullarsi dei termini lineari, sono esattamente le coordinate del vet-
tore di traslazione (esso e il centro C = (a, b, c) di una qualsiasi conica direttrice del
cilindro, cioe una conica che giace su un qualsiasi piano ortogonale alle generatrici
del cilindro). Lequazione ridotta nale assume una delle seguenti forme:
1. a
2
x
2
+b
2
y
2
+c
2
= 0 nel caso di un cilindro immaginario;
14 LE SUPERFICI QUADRICHE.
2. a
2
x
2
+b
2
y
2
c
2
= 0 nel caso di un ellittico (con generatrici parallele allasse
Z);
3. a
2
x
2
b
2
y
2
c
2
= 0 nel caso del cilindro iperbolico (con generatrici parallele
allasse Z).
I coecienti a
2
, b
2
sono gli autovalori non nulli della A
44
. Si osservi che in modo
analogo si ottengono le equazioni canoniche dei cilindri con generatrici parallele agli
assi X o Y .
Esempio 5. Consideriamo il cilindro a base iperbolica di equazione 6xz+8yz5 =
0 di matrice associata:
A =
_

_
0 0 3 0
0 0 4 0
3 4 3 0
0 0 0 5
_

_
.
Determiniamone una forma canonica e le formule di rototraslazione che ci perme-
ttono di ottenerla.
Svolg. Il vertice del cilindro ha coordinate (4, 3, 0, 0), infatti lautospazio relativo
allautovalore 0 rispetto alla matrice A
44
e generato dal versore (
4
5
,
3
5
, 0).
Gli altri due autovalori di A
44
sono 5, 5.
Lautospazio relativo allautovalore 5 rispetto alla matrice A
44
e generato dal versore
(
3
5

2
,
4
5

2
,
1

2
).
Inne lautospazio relativo allautovalore 5 rispetto alla matrice A
44
e generato
dal versore (
3
5

2
,
4
5

2
,
1

2
).
Quindi la rotazione e la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_

_
3
5

2

3
5

2
4
5
4
5

2

4
5

2

3
5
1

2
1

2
0
_

_
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
.
La forma che si ottiene dopo la sostituzione delle variabili e x
2
y
2
1 = 0, con
generatrici parallele allasse Z. Essa non presenta termini di primo grado, quindi
non necessita di alcuna traslazione.
10. Forma canonica di cilindri a base parabolica. Discorso a parte per i cilin-
dri a base parabolica: essi presentano un autovalore nullo per la matrice A
44
, con
molteplicita algebrica 2. Lautospazio associato e un piano parallelo alle generatrici
del cilindro, quindi contiene il vertice. La scelta dei tre vettori per la rotazione deve
in tale caso essere pi u oculata che non nei precedenti.
Il primo versore e quello relativo alla direzione individuata dal vertice.
Il secondo, anche esso appartenente allautospazio V
0
relativo allautovalore nullo,
e il versore della retta che si ottiene dallintersezione del piano V
0
e di un qualsiasi
piano ortogonale alla direzione del vertice.
Lultimo versore e il generatore dellautospazio relativo allautovalore non nullo
della matrice A
44
, che e quindi ortogonale ai precedenti due.
Una volta eettuata la rotazione si osserva lequazione ottenuta: se non sono pre-
senti termini di grado zero (termini noti), allora non vi e alcun bisogno di traslazioni.
LE SUPERFICI QUADRICHE. 15
In caso contrario, si eleminano i termini noti procedendo con una traslazione im-
posta, come per i cilindri a base iperbolica o ellittica. Alla ne si ottiene la seguente:
a
2
x
2
+by = 0
in cui i ruoli delle variabili x, y, z sono intercambiabili.
Esempio 6. Consideriamo il cilindro a base parabolica di equazione x
2
2xy +
y
2
4x 4y 4z + 4 = 0 di matrice associata:
A =
_

_
1 1 0 2
1 1 0 2
0 0 0 2
2 2 2 4
_

_
.
Determiniamone una forma canonica e le formule di rototraslazione che ci perme-
ttono di ottenerla.
Svolg. Gli autovalori della sottomatrice A
44
sono
1
= 0, con molteplicita alge-
brica 2, e
2
= 2. Il vertice del cilindro ha coordinate (1, 1, 2, 0), quindi il primo
versore per la rotazione e (
1

6
,
1

6
,
2

6
).
Inoltre lautospazio relativo allautovalore 0 rispetto alla matrice A
44
e dato dal
piano di equazione x y = 0.
Scegliamo ora un qualsiasi piano perpendicolare alla direzione individuata dal ver-
tice, ad esempio quello passante per lorigine: x +y 2z = 0.
Il secondo vettore per la rotazione e quindi individuato dallintersezione
_
x y = 0
x +y 2z = 0
per cui ha componenti (1, 1, 1), con versore (
1

3
,
1

3
,
1

3
)
Lultimo vettore e lautovettore relativo allautovalore
2
= 0, cioe (1, 1, 0), con
versore (
1

2
,
1

2
, 0). Quindi la rotazione e la seguente:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_

_
1

6
1

3
1

2
1

6
1

3

1

6
1

3
0
_

_
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
.
La forma che si ottiene dopo la sostituzione delle variabili e 2z
2
4

3y + 4 = 0.
La presenza del termine di grado zero, richiede una ulteriore traslazione: poniamo
x = x

, y = y

+b, z = z

tali che:
2z
2
4

3(y

+b) + 4 = 0
2z
2
4

3y

+ (4

3b + 4) = 0.
Imponendo (4

3b + 4) = 0 otteniamo b =
1

3
. La trasformazione nale sara
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_

_
1

6
1

3
1

2
1

6
1

3

1

6
1

3
0
_

_
_
_
x

1
x

2
x

3
_
_
+
_
_
0
1

3
0
_
_
che porta alla forma ridotta 2z
2
4

3y = 0.
16 LE SUPERFICI QUADRICHE.
11. Esercizi.
Esercizio 6. Classicare la seguente quadrica x
2
y
2
+2z
2
+6yz4xz2x3 = 0
e determinare la conica intersezione con il piano z = 1.
Esercizio 7. Classicare la quadrica x
2
+y
2
z
2
+2xy2x2y = 0 e determinarne
gli eventuali punti doppi.
Esercizio 8. Classicare la quadrica x
2
+ 2y
2
z
2
+ 2xy 2x 2y + 1 = 0 e
determinarne gli eventuali punti doppi.
Esercizio 9. Classicare la quadrica x
2
y
2
+ z
2
+ 2xz 2x 4y 2z 3 = 0,
determinarne gli eventuali punti doppi e la conica allinnito.
Esercizio 10. Classicare la quadrica x
2
+ 2y
2
+ z
2
+ 2xy 2x 3 = 0 ed i suoi
punti.
Esercizio 11. Classicare la quadrica xy +yz +xz 2x + 1 = 0 ed i suoi punti.
Esercizio 12. Classicare la quadrica y
2
z
2
+ 4xy 4xz 6x + 4y + 2z + 8 = 0
ed i suoi punti.
Esercizio 13. Determinare la conica intersezione tra la quadrica x
2
+ y
2
+ z
2
+
2xy 2x = 0 ed il piano x +y z = 0; ripetere lesercizio nel caso in cui il piano
sia x = 0.
Esercizio 14. Determinare la conica intersezione tra la quadrica 2x
2
3y
2
6z
2
= 0
ed il piano x = 0; ripetere lesercizio nel caso il piano sia x =

3z + 1.
Esercizio 15. Classicare la quadrica 2x
2
+ 2xy + z = 0 e determinare la conica
intersezione con il piano 4x + 2y +z 2 = 0.
Esercizio 16. Classicare la quadrica x
2
2y
2
z
2
= 1 e determinare le coniche
intersezione con i piani : x = z 1 e : x = 1.
Esercizio 17. Classicare la quadrica x
2
z
2
1 = 0 e determinare la conica
intersezione col piano z = 1.
Esercizio 18. Classicare la quadrica 4x
2
+ y
2
+ z
2
2 = 0 e determinare la
conica intersezione col piano y +z 2 = 0.
Esercizio 19. Classicare la quadrica x
2
+y
2
2xz +z
2
1 = 0 e determinare la
conica intersezione col piano x z = 0.
Esercizio 20. Classicare la quadrica x
2
+y
2
+ 2xy = 0 e determinare le coniche
intersezione coi piani x = 1 e z = 0.
Esercizio 21. Classicare la quadrica 2x
2
+y
2
+3z
2
+4x2y+2 = 0 e determinare
le coniche intersezione coi piani x = 0 e y = 0.
Esercizio 22. Classicare la quadrica x
2
z
2
+ 2y = 0 e determinare la conica
intersezione col piano x 2z = 0.
Esercizio 23. Classicare la quadrica x
2
y
2
+ z
2
= 1 e determinare le coniche
intersezione coi piani x y = 1 e z = 1.

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