You are on page 1of 10

APPUNTI DI ALGEBRA Punti, vettori, prodotto scalare. Punto rappresentato da un insieme di numeri (x1, x2....

.xn) tanti quante sono le dimensioni Dello spazio. n-pla Coordinate Addizione Tra punti insieme di numeri (x1, x2....xn) che rappresenta un punto in un n-spazio. i numeri (x1, x2....xn) che rappresentano il punto. se A, B sono punti nello spazio A + B = (a1+b1 + ... + an+bn).

Punto moltiplicato se A un punto e c una costante, cA = (ca1, ..., can). Per 1 costante Propriet dell 1) (A+B) + C = A + (B + C) Addizione tra punti 2) A + B = B + A 3) c(A+B) = cA + cB 4a) (c1 + c2)A = c1A + c2A 4b) (c1 * c2)A = c1(c2 * A) 5) 0 = (0, 0, ..., 0) A + 0 = A 6a) A * 1 = A 6b) (-1)A = -A; A + (-A) = 0 una coppia ordinata di punti. Si scrive AB (con la freccia sopra, ma non indica il prodotto) dove A si dice origine del vettore e B si dice fine del vettore. Se si ha un vettore formato da 1 sola ennupla lo si considera applicato allorigine (il punto 0, 0, ..., 0). Vettori applicati equivalenti Vettori paralleli se abbiamo AB e CD, i vettori si dicono equivalenti se O(B-A) = O(D-C). Geometricamente se, una volta applicati allorigine, risultano avere la stessa direzione, verso e lunghezza. AB e CD sono paralleli se esiste una costante c 0 tale che B-A = c(D-C). Geometricamente se hanno la stessa direzione, in pi se c > 0 hanno anche lo stesso verso, altrimenti sono di verso opposto. AB perpendicolare a CD se B-A perpendicolare a D-C, ovvero il prodotto scalare (B-A)(D-C) uguale a zero. Altra condizione di perpendicolarit: || A+B|| = ||A-B|| se A e B sono 2 vettori, il loro prodotto scalre si scrive A*B e si ottiene in questo modo: A*B = (a1*b1 + ... + an * bn). Il prodotto scalare un numero.

Vettori perpendicolari Prodotto scalare Tra 2 vettori

Propriet del 1) A*B = B*A Prodotto scalare 2) A*(B+C) = A*B +A*C 3) (xA)*B = x(A*B) x = costante. 4) se A = 0 (vettore nullo), allora A*A= 0. se A 0, allora A*A > 0

Norma di un vettore Vettori con la Stessa direzione

detta anche lunghezza o modulo, si tratta del suo valore preso sempre positivo si scrive |A|. A e B hanno la stessa direzione se esiste un c>0 tale che cA=B

Distanza tra 2 punti distanza tra 2 punti A e B: |A-B| Proiezione di A su B se A, B sono 2 vettori e c una costante, cB detta proiezione di A su B, dove c = A/B. Angolo tra A e B Langolo individuato da 2 vettori con lo stesso punto di applicazione cos = __AB__ ||A||*||B||

Rette e piani Equazione Parametrica della Retta Iperpiano dato P = punto e A = vettore, lequazione parametrica definita come x = P + tA. piano passante per un punto P e perpendicolare ad un vettore N (non nullo). Oppure linsieme di tutti i punti tali che X-P perpendicolare a N: (X-P)N = 0. In alternativa si pu definire come il piano passante per P e perpendicolare alla retta (vettore) N. presi 2 punti P1, Q1 su una retta e P2, Q2 sullaltra retta, esse si dicono parallele se i vettori P1-Q1 e P2-Q2 sono paralleli. 2 piani sono paralleli se i loro vettori normali (perpendicolari) sono paralleli. lo stesso angolo formato da 2 vettori normali appartanenti ai 2 piani.

Rette parallele Piani paralleli Angolo tra 2 piani Numeri complessi

Definizione di 1) Ogni numero reale un numero complesso. Numero complesso 2) Esiste un numero complesso i tale che i2 = -1. 3) ogni numero complesso pu essere scritto in modo unico come a + bi, essendo a, b numeri reali. 4) tutte le propriet di addizione e moltiplicazione continuano a valere. Addizione di Numeri complessi x = a1 +b1i, y = a2 +b2i. x+y = (a1+a2) + (b1+b2)i

_ _ Coniugato di un se X = a + bi, il suo coniugato X = a bi. Dunque X*X = a2+b2 Numero complesso _ Propriet dei 1)X = a + bi (non nullo) k = __X__ il suo coniugato e viene scritto k-1 Numeri complessi a2+b2 2) a, b numeri complessi, |a+b| |a| + |b| 3) a, b numeri complessi, |ab| = |a|*|b|

Valore assoluto di un come numero complesso Spazi vettoriali Rn Corpo (di numeri)

dato k = a + b1. il valore assoluto come al solito il numero preso positivo e in questo caso coincide con la lunghezza del vettore (a,b).

insieme di tutte le ennuple ordinate di numeri reali. un insieme di numeri complessi k un corpo se soddisfa le seguenti prop. 1) dati x, y k, x+y k e xy k 2) se x k -x k. Se x 0 x 1 k 3) 0 k e 1 k. Gli insiemi dei numeri razionali, dei reali e dei complessi sono corpi. un sottoinsieme di un corpo che soddisfa le propriet del corpo.

Sottocorpo Spazio vettoriale

definito su un corpo ed un insieme che supporta laddizione e la moltiplicazione ed inoltre gode delle seguenti propriet: 1) u,v,w V (u+v)+w = u+(v+w) (V= spazio vettoriale) 2) 0 V: u V: 0+u=u+0=u 3) u V: u + (-1u) = 0 4) u, w V u+w=w+u 5) c = costante c(u + w) = cu + cv 6) a, b numeri (a + b)v = av + bv (v V) 7) a, b numeri (ab)v = a(bv) 8) u V 1*u = u sottoinsieme di uno spazio vettoriale che gode delle seguenti propriet: 1) se u, w W u+wW 2) se u, w W u*wW 3) 0 W

sottospazio vettoriale

vettore elemento di uno spazio vettoriale Rn, dove R il corpo dello spazio vettoriale ed n il numero di dimensioni dello spazio, cio il numero di elementi presenti nel vettore. Combinazione Lineare dato un insieme di vettori (v1, , vn) e un insieme di numeri (x1, , xn) definiamo la combinazione lineare come (v1x1 + + vn xn). linsieme di tutte le combinazioni lineari possibili con i vettori (v1, , vn).

Sottospazio generato Da (v1, , vn) Generatori di uno Spazio vettoriale

linsieme di tutte le combinazioni lineari dei vettori (v1, , vn).

Funzione (a valori) regola tramite la quale si asociano elementi di un insieme con elementi di un altro insieme.

Basi Vettori linearmente presi dei vettori da uno spazio vettoriale V sul corpo K, essi si dicono Dipendenti linearmente indipendenti se esistono n elementi (a1, , an) K (non tutti nulli) tali che a1v1 + + an vn = 0. Vettori linearmente dei vettori (v1, , vn) tale che non esistono n elementi (a1, , an) K (non indipendenti tutti nulli) tali che a1v1 + + an vn = 0. Base dello spazio Vettoriale V Coordinate del Vettore v rispetto A una base Vettore delle Coordinate Sottinsieme Massimale di Elementi Linearmente Indipendenti se un insieme di vettori (v1, , vn) sono generatori di V e sono linearmente indipendenti, allora si dicono base di V. se presa una base (w1, , wn), il vettore v si pu scrivere come (a1w1 + + an wn), (a1, , an) sono le coordinate del vettore v rispetto alla base. il vettore (a1, , an) di elementi attraverso i quali si pu rappresentare un vettore rispetto alla sua base. preso un sottoinsieme (v1, , vr) con 0 < r n, da un insieme di elementi (v1, , vn) di uno spazio vettoriale V, diremo che (v1, , vr) sottoinsieme massimale di elementi linearmente indipendenti se: 1) (v1, , vr) sono linearmente indipendenti. 2), ogni elementovi con i > r, gli elementi (v1, , vr, vi) sono linearmente dipendenti.

Dimensione di uno numero di elementi di cui costituita la base di uno spazio vettoriale V. Si Spazio vettoriale indica con dimV. Insieme massimale degli elementi di V, (v1, , vn), sono un insieme massimale di elementi Di elementi linearm. Linearmente indipendenti se (v1, , vn) sono linearmente indipendenti e per Indipendenti ogni elemento w V (w, v1, , vn) sono linearmente dipendenti. Somme e somme dirette. Somma Somma Diretta Dati U e W sottospazi di V, la loro somma data dal sottoinsieme di V costituito da tutte le possibili somme u + w con u U e v W.

uo spazio vettoriale V somma diretta di 2 sottospazi U e W se ogni elemento di V pu essere scritto come u + w, con u U e v W. Si scrive: V = U W. se U e W sono spazi vettoriali qualsiasi sul corpo K, definiamo laddizione come (u1 + w1) + (u2 + w2), con (u1, w1) e (u2, w2) UxW. se U e W sono spazi vettoriali qualsiasi sul corpo K, definiamo prototto diretto il risultato c(u+v), con u U e v W e c K.

Addizione di elementi di spazi vettoriali Prodotto diretto

Matrici Matrice Preso un corpo K, definiamo matrice come una serie di elementi disposti su m righe e n colonne. Dove ogni elemento aij definito come componente o termine della matrice. m-pla ricavata da una colonna di una matrice. matrice col numero di righe pari al numero di colonne. matrice avente come elementi tutti zeri. Viene effettuata componente per componente e pu essere effettuata solo quando le due matrici hanno le stesse dimensioni.

Vettore Colonna Matrice Quadrata Matrice zero Addizione tra Matrici

Matrice Trasposta Data una matrice, la sua trasposta si indica con tA ed costituita dalla matrice stessa con le righe al posto delle colonne. Per esempio una matrice 3x2 diventa una matrice 2x3. Matrice Simmetrica Una Matrice si dice simmetrica quando coincide con la sua trasposta. Matrice diagonale Matrice unit Matrice avente tutte le sue componenti nulle, ad eccezione di quelle diafgonali. Ogni matrice diagonale anche simmetrica. Matrice quadrata con tutte le componenti nulle ad eccezione di quelle diagonali che sono uguali ad 1. Viene denotata con In oppure con I.

Prodotto Scalare viene effettuato componente per componente e gode delle seguenti propriet: Tra Matrici PS1. se A, B sono nel corpo Kn, AB = BA PS2. se A,B,C sono in Kn, A(B + C) = AB + AC = (B + C)A PS3. se x K, (xA)B = x(AB) e A(xB) = x(AB) Non degenerazione: Se A Kn, e se per ogni X Kn AX = 0 allora A=0 Prodotto tra Matrici Pu essere eseguito solo se il numero di righe della prima matrice uguale al numero di colonne della seconda. Date 2 matrici A m n e B n s, gli elementi della matrice prodotto si ottengono moltiplicando i vettori riga di A per i vettori colonna di B(dunque moltiplicando i songoli elementi del vettore e poi addizionandoli per ottenere lelemento della matrice prodotto) ottenendo cosi una matrice m s.

Matrice Invertibile Detta anche matrice non singolare, una matrice quadrata A per cui esiste una matrice B delle stesse dimensioni che moltiplicando A*B oppure B*A, si ottiene una m,atrice unit In. In pratica: AB = BA = In. La matrice B viene detta inversa di A e viene denotata con A-1. Matrici con Esponenti Sia A una matrice quadrata. Definiamo la matrice Am come la matrice moltiplicata m volte per s stessa. Con A0 indichiamo la matrice unit avente le stesse dimensioni di A e con A1 la matrice stessa.

Matrice Nilpotente Matrice quadrata A per cui esiste un iintero r>0 tale che Ar=0.

Equazioni Lineari Equazioni Lineari Equazioni nella forma a11x1 + + a1nxn = b1 am1x1 + + amnxn = bm

Sistema Omogeneo Sistema di equazioni lineari come sopra descritto, dove tutti i termini b1 bm sono nulli. Matrice dei coefficienti Preso un sistema lineare, la matrice dei coefficienti quella formata da tutti gli elementi a11 a1n , , am1 amn

Sistema Omogeneo Sistema Omogeneo ottenuto da un sitema di equazioni linerari ponendo i Associato termini b1 bm pari a zero. Applicazioni Lineari Applicazione Immagine Modo di associare gli elementi di un insieme agli elementi di un altro insieme. presa unapplicazione SS1 ed un elemento sS, si dice immagine di s lelemento di S1 che viene associato ad s dallapplicazione. Viene detta anche valore di s. Presa unapplicazione F: S Kn, dato che per ogni elemento di S avremo un vettore F(t) = (f1(t), ... , fn(t)) come risultato dellapplicazione, gli elementi del vettore vengono chiamati funzioni coordinate. Se abbiamo unapplicazione F: J Rn, con J intervallo di numeri reali, allora lapplicazione viene detta curva nelln-spazio. Applicazione F: V V1 sul corpo K, con V, V1 spazi vettoriali, per cui valgono le seguenti propriet: AL1 u, v V: F(u + v) = F(u) + F(v) AL2 c k, v V: F(cv) = cF(v) Dato V spazio vettoriale, lapplicazione identica quella che associa ad ogni elemento u di V s stesso, un applicazione lineare a viene denotata con id. Viene definita su spazi vettoriali, ed quellapplicazione che associa ad ogni elemento di V lelemento 0. Detta anche applicazione zero. dati 2 spazi vettoriali V e V1, definiamo spazio delle applicazioni lineari linsieme di tutte le applicazioni lineari da V a V1. Viene indicato con L(V, V1), oppure L se il riferimento agli spazi vettoriali chiaro. Date 2 applicazioni lineari T: V V1 e F: V V1, definiamo la loro somma T + F come lapplicazione il cui valore in u pari a T(u) + F(u).

Funzioni Coordinate Curva in forma Parametrica Applicazione Lineare

Applicazione Identica Applicazione Nulla Spazio delle Applicazioni Lineari Somma di Applicazioni Lineari

Nucleo

data F: V W applicazione lineare, linsieme di elementi v V tali che F(v) = 0 detto nucleo di F. Il nucleo sempre un sottospazio di V.

Piano dati 2 vettori linearmente indipendenti nelln-spazio e P un punto delln-spazio, linsieme dei punti X tali che: X = P + tA + uB, dove t e u assumono tutti i valori reali detto piano passante per P e parallelo ad A e B. lequazione X = P + tA + uB chiamata equazione parametrica di un piano. Immagine di una Applicazione Lineare Applicazione Iniettiva Applicazione Surgettiva Applicazione Lineare Invertibile Isomorfismo data F: V W applicazione lineare, si definisce immagine di F linsieme di elementi w W per i quali esiste un elemento v V tale che F(v) = w. limmagine di F un sottospazio di W. applicazione F: S S1, dove comunque si prendano elementi t, u in S, risulta F(t) F(u). F iniettiva se e solo se il nucleo di F {0}. applicazione F: S S1 in cui limmagine di F lintero insieme S1. In pratica surgettiva se ogni elemento di S1 associato ad un elemento di S. data F: V W applicazione lineare, diciamo che F invertibile se esiste una applicazione lineare G: W V tale che F G = id e G F = id. Applicazione lineare sia iniettiva che surgettiva (dunque anche invertibile). Se si vuole specificare che lisomorfismo sul corpo K, si parla di Kisomorfismo. Applicazione lineare di uno spazio vettoriale in s stesso del tipo F: V V.

Operatore

Applicazioni Lineari e Matrici Matrice associata Allapplicazione Lineare F prendiamo unapplicazione lineare F: V W e 2 basi di V e W, {v1, ... vn} {w1, ... wm}. Gli elementi F(v1) ... F(vn), i risultati dell applicazione, appartengono a W, ed ognuno di questi pu dunque essere scritto come combinazione lineare di w1, ... wm. Presi i coefficienti a1 ... an delle combinazioni lineari cos ottenute, costruiamo una matrice, la cui trasposta sar chiamata matrice associata allapplicazione lineare F. un applicazione lineare F: V V di dice diagonalizzabile se esiste una base B per cui la relativa matrice associata a F una matrice diagonale. Due matrici M, M1 si dicono simili in un corpo K se esiste una matrice invetibile N tale che M1 = N-1*M*N. la notazione Mbb1(F) viene usata per indicare la matrice associata allapplicazione lineare F: V W, relativa alle basi b e b1, con b V e b1 W. Se le basi sono gi fissate si pu anche scrivere M(F).

Applicazione Diagonalizzabile Matrici Simili Notazione Mbb1(F)

Determinanti

Determinante di Matrice 2 x 2

Data una matrice quadrata 2 x 2 con la prima riga (a, b) e la seconda (c, d) definiamo il suo determinante come il numero ad cb. Il determinante di una matrice costruita in questo modo gode delle seguenti propriet: 1) Il determinante, come funzione dei vettori colonne, lineare. 2) Se due colonne sono uguali, allora il det. uguale a 0. 3) Il det.e di una matrice unit 2 x 2 uguale a 1. 4) Se si addiziona a una colonna un multiplo di unaltra colonna, il valore del det. non cambia. 5) Se due colonne sono scambiate tra di loro, il det. cambia di segno. 6) Il det. di una matrice e della sua trasposta sono uguali, det D(A) = D(tA). 7) I vettori (a, c) e (b, d) sono linearmente indipendenti se e solo se il det. ad bc uguale a 0. Si applica a matrici quadrate e viene applicato nel seguente modo: - si decide una riga secondo la quale calcolare il determinante e la si elimina - si prende la prima colonna, la si elimina e si moltiplica la matrice cos creata per il numero dato dallintersezione tra la riga e la colonna eliminate. - si aggiunge questo risultato alla soluzione finale che ci dar il det. della matrice scelta, secondo la regola che le matrici ottenute da colonne dispari si sommano e le matrici ottenute da colonne pari si sottraggono. Data una matrice A di dimensione n x n, se abbiamo una matrice B tale che AxB = BxA = I, dove I una matrice unit, allora B la matrice inversa di A e viene denotata con A-1. Sia A: V V unapplicazione lineare, sia M = Mbb(A) la matrice associata ad A rispetto alla base b. Il determinante di questa matrice indipendente dalla base e rapprensenta il det. dellapplicaizone lineare A. se A, B sono 2 applicazioni lineari da V a V, allora D(AB) = D(A)*D(B). se A invertibile, allora D(A-1) = D(A)-1. Se I lapplicazione identica, allora D(I) = 1. Unapplicazione lineare dello spazio V in s stesso invertibile, se e solo se, il suo determinante diverso da 0.

Sviluppo del Determinante Secondo la riga i-esima

Matrice Inversa

Determinante di Unapplicazione Lineare

Propriet del det. 1) Di unapplicazione Lineare 2) 3) 4)

Permutazioni Permutazione Dato un insieme di interi J, una permutazione unapplicazione F: JJ tale che se x y, allora F(x) F(y). Lapplicazione inversa F-1 che, per ogni x J, se F(x) = y allora F-1(y) = x. se F e G sono permutazione, possiamo considerare anche lapplicazione composta FG, o pi semplicemente FG che ancora una permutazione. una permutazioneche scambia solo 2 numeri dellinsieme e lascia gli altri al loro posto.

Permutazione Inversa Applicazione Composta Trasposizione

Permutazione Pari Permutazione Dispari Polinomi e matrici Polinomio Coefficienti di un polinomio Polinomio lineare Radice di un Polinomio Molteplicit di Una radice

Permutazione il cui segno assegnato dal numero ( ) 1. Permutazione il cui segno assegnato dal numero ( ) 1.

un polinomio sul corpo K una funzione f: K K tale che esistono in K elementi a0, ..., an tali che f(t) = antn + ... + a0 per ogni t K. dato un polinomio f(t) = antn + ... + a0 i numeri a0, ..., an sono detti coefficienti, in particolare a0 detto termine costante di f. un polinomio di grado 1. dato un polinomio f, un numero tale che f( ) = 0 viene denominato radice di f. dato un polinomio f nel corpo complesso C, esso pu essere scritto come: f(t) = (t - 1)m1 ... (t - r)mr, dove 1, ..., r sono radici distine del polinomio e m1, ..., mr sono interi positivi univocamente determinati. Dato un termine mi del polinomio diciamo che esso la molteplicit della radice i.

Autovettore

dato uno spazio vettoriale V su K, e un operatore di V A: V V, un elemento v V detto autovettore di A se in K esiste tale che Av = v. Se v 0, univocamente determinato dato che 1v = 2v 1 = 2. Gli autovettori vengono anche chiamati vettori caratteristici. dato un operatore A: V V su K e autovettore v, per cui ovviamente Av = v, il numero viene chiamato autovalore se univocamente determinato. Gli uotovalori vengono anche detti valori caratteristici. Data una matrice A di dimensioni n x n sul corpo K, A = (aij), il polinomio caratteristico il determinante PA(t) = det(tI A). Ovvero il determinante della matrice con i termini invertiti di segno ed avente per diagonale elementi del tipo t - aij, dove aij un elemento della diagonale della matrice. Prendiamo unapplicazione lineare A: V V, in uno spazio vettoriale di dimensione finita. Definita una base di V consideriamo la matrice M che rappresenta A rispetto a V. Il polinomio caratteristico di M anche il polinomio caratteristico per lapplicazione lineare A. Dato un autovalore dellapplicazione lineare A, la sua molteplicit pari alla radice del polinomio caratteristico di A.

Autovalore

Polinomio Caratteristico

Polinomio caratteristico per unapplicazione lineare Molteplicit di un Autovalore

Gruppi Gruppo Moltiplicativo 1) 2) 3) Gruppo Additivo 1) 2) Gruppo Abeliano Insieme G a cui assegnata una regola che permette di associare ad ogni coppia (x,y) di elementi di G, un elemento di G stesso denotato xy che soddisfa le seguenti propriet: x, y, z: (xy)z = x(yz) (associativa) G: x G, x = x = x (elem. neutro) x G: y G, xy = yx = (simmetrica) Gruppo per il quale il risultato dellassociazione tramite legge di composizione x + y invece di xy. Le propriet a cui deve sottostare lelemento x + y sono le seguenti: x, y, z: (x + y) + z = x + (y + z) (associativa) G: x G, 0+x=x+0=x (elem. neutro) 3) x G: y G, x+y=y+x= (simmetrica)

gruppo moltiplicativo in cui, oltre alle propriet suddette, viene soddisfatta anche la seguente propriet: 4) x, y G x + y = y + x. (simmetrica) Viene detto anche gruppo commutativo. Gruppo formato dalle matrici invertibili n x n, rispetto alla moltiplicazione, viene denotato con GLn(K), oppure GL(n,K). Gruppo formato, rispetto alla moltiplicazione, dalle matrici invertibili n x n su corpo K aventi determinante uguale a 1. Gruppo con un solo elemento. Gruppo con un numero finito di elementi. Numero di elementi di un gruppo. Gruppo G x G1 ottenuto da due gruppi G, G1 e costituito da tutte le coppie ordinate (x,x1), con x, G e x1 G1. il prodotto diretto gode della seguente propriet: Prese 2 coppie di G x G1, possibile definire il loiro prodotto (xy,x1y1).

Gruppo lineare generale Gruppo lineare Speciale Gruppo banale Gruppo finito Ordine di un Gruppo Prodotto diretto

You might also like