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Crisi della cultura di massa, postmodernismo e necessita della menzogna ei Stefano ts. Azzant Abstract, The collapse of public ethies in Italy does nor depend om ane single individual and his Bowapartice power, but is-racher linked to a move serious crisis of national culture identity and to changes in society dnd in forms of consciousness that have been taking place over a quite @ few decades. The postmodernist culeural turn which has been gaining strength in our country tap since 1980s has camplerely changed not only our way of meating and pertciving history, but dle our way of reflecting an general concepts, soith the result that the relationship of “post-medera” man with reality itself has changed as his roots, conditiwning even those who would still like to transform this reality Poitmadernism challenges the modera project of conseious aud organized (and sherefore political) universal emancipation of maikind and substitutes it with amultiplicity of liberation ronses that exclusively concern the individual and his persancl preferences. But the extolling of desire and of immediate fre- edom risks materidliaing solely in she arenas of the market and of the access, veal or imaginary, ro consumption. And iz cherefare risks purcing the real free- dom of men aud wonsen, in the sense of the capacity 10 actively modify realiry even move att risk, It is therefore necetsary to investigate the yelation thar exist between postmodernism and the neo-liberal political tendency that has develo- ped alongside it, But before this, it ix necessary wo investigate its relution with the ideas that emerged on the great wave af social canflict from 1968-1977, to see if — aver and above superficial contrasts — there isn't a more hidden affinity besicdee: these phenomena. 7 dnvolgarimenso detle cultura? «Corruzione a cutti i livelli della vica economica, civile ¢ politica . cariche pubbliche a figli ¢ amanti, lo scambio di carricte politiche con- tro favori privati, i concorsi pubblici (quelli universitari, per esempio) decisi sulla base di accordi fra gruppi di pressione @ cordate — quando non addirittura di parentele — ¢ non su quella del merito, lo sfruttamen- to di risotse pubbliche a vantaggio di interessi privati, il familismo, il clientelismo, le casten'; @ questa lo scenario disarmare che offre oggi il nostro paese secondo Roberta De Monticelli. E non meno ‘gravi sono le considerazioni di un'altea filosofa molro presence nel dibactico pub- blico, Nadia Urbinati: sempre pit «l'insofferena verso le leggi dello Stato tende a tradursi in un'adesione acritica alla logica delinteresse individuale» ¢ questo efavorisce una quasi perfetta identificazione con un modelo di societ8 come di un grande mereato nel quale cucto pud essere ragionevolmente oggetto di scambio, dove denaro, sesso ¢ porere sono ad un tempo obiettivi ¢ premi di successi privati ¢ pubblici, dave sembra smarrito perfino il linguaggio del bene pubblico’ La denuncia della questione morale si fa, da parte di numerosi intel- lettuali che non esitano a dichiararsi progressisti, sompre pitt accorata e si concenwa in particolare sulla crisi di senso che essa proietta sulle parole-chiave del nostro lessico civile € polivico ma anche sul linguaggio quotidiano, deformato da una scmplificarione brutale-¢ da un oval mento senza precedenti’, Non & difhicile capire che questi fenomeni cesi macrascopici sono indice di un piti generale stato di erisi ¢ di frattura, prima ancora che del costume pubblico e privato, dei valari condivisi dalla comunita, della cultura nazionale e delle stesse condi: venva civile dignitosa. E quanto dimostra, ad esernpio, quell’ operavione idcologica, tuct'altro che da sottovalutare, con la quate altri intellectuali del campo avverso sono abilmente riusciti a rovesciare il dibattito sugli standard di etica pubblica richiesti al ceto politico di un paese demo- cratico in una surreale campagna “libertaria” contro il neogiacabinismo oscurantista € bacchettone!, Sappiamo, del resto, che di recente anche la Chiesa catto mbigu legate alla difficile situazione in cui, nonostante i revival religiosi perio- dicamente annunciati, versa i] tentative di coniugare fede ¢ ragione nella sociera capitalistica avanzata — ha parlao di un vero ¢ proprio sdisastro antropologico»? del paese e persino dell’ Occidente intero. oni di una convi- =sebbene con molte ¢ per motivazioni diverse, 72 Lasciando da parte Benedetto XVI e i vescovi italiani, le cui con- siderazioni meriterebbero nella lore tragicitd reazionaria un discorso a parte, rispetto. al dibattito oggi in corso mi sembra perd necessario introdurre alcuni distinguo ¢ sviluppare una riflessionc. In manicra diretta o indietta, esplicita o velata, infatti, gli interventi che pili eco hanno avuto riconducono per lo piti questa consunziene delle parole, dell'etica ¢ delle relavioni sociali alla presenza deleteria ¢ corruttrice di Beclusconi —¢ cioé di una nuova forma di potere personalistice ¢ incolvo, che nel suo conflitto d’interessi permanente si ritiene al di sopra di ogni legge ¢ pretende di riplasmare anche i significati consolidati portandoli al proprio infime livello -, 0 al massimo al “berlusconismo” — inteso geneticamente nel sue versante culrurale e.comunicariva come estrema tiedizione dei peggiari IPepportunisme egoist Al di fi dei rischi di strumentalita impliciti in opera: nascondono il lore intento politico immediato, legittimo ma parziale, questa analisi appare insufficience®. Pur non esitando # denunciare con foraa le enormi responsabilird soggettive che su di lui ricadono, bisogna dire che Berlusconi ¢ ancor pit il berlusconismo ela videocrazia ad esso, connessa sone anzitutto egressione di una trasformazione della socicta italiana in corso ormai da diversi decenni, oltre che atroré influenti di questa trasformazione stessa. Ed ¢ percié dubbio il fatro.che, rimosso il i2i italici; dal: pressappochismo:superfictale ni che nen colpevole a il correo, il problema svanirebbe come per magia ¢ lo stato della cultura o delletica pubblica nationale tornerebbe ad un'impro- babile aurea normalith, Quella parte del pacse che respinge l'artuale configurazione neobonapartistica del potere — scbbene non ricsca ad aggregarsi in un blocco sociale alternativo di pari compattezza ed effica- cia politica ~ pud dirsi poi cos) immune da quelle forme di “corruzione” linguistica, culturale persino etica che imputa all'avversario? Esiste in Ktalia una vera divaricazione antrepologica, come qualcuno pensa, 0 siamo piuttosto di fronte aun problema che riguarda tutti noi, visto che —come sanno gli studiosi del linguaggio — siamo parlati tanto quanto siamo in giado di parlare e, aggiungerci, siamo completamente immersi in un monde culturale che ci costituisce con la sua egemonia e che non patreme mat padroneppiare nella sua incerezea? Bisogna dunque evitare cccessi di personalizzazione, che non col- gono il significata profondo del fenomeno, cost come i rinvii ad un improbabilc immoralisme o particolarismo perenne delle classi dirigenti 73

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