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Nahtjak89

Wilhelm Reich .

LA RIVOLUZIONE SESSUALE .

Un'indagine rivoluzionaria sul rapporto tra morale sessuale e struttura economica e politica della societ conservatrice . La funzione sociale della repressione sessuale, che alimenta l'ideologia autoritaria e caratterizza le masse disarmate, pronte a consegnarsi alla dittatura. L'analisi dei problemi della sessualit infantile e adolescente, del matrimonio, della famiglia, dell'omosessualit, del controllo dalle nascite . L'opera del Reich il contributo pi importante, pi appassionato alla formazione di una struttura umana capace di autogoverno . Wilhelm Reich nacque in Austria nel 1897; diresse il Seminario di Terapia Psicoanalitica di Vienna. L'avvento del nazismo prima, e lo scoppio della seconda guerra mondiale, poi, lo costrinsero a riparare negli Stati Uniti. A New York fond l'Orgone Institute. Denunciato per i suoi esperimenti dalla Food and Drug Administration, si rifiut di esporre le sue teorie in veste di imputato. Condannato per disprezzo della corte mor di infarto nel penitenziario di Lewisburg il 3 novembre 1957. Fra le sue opere, fondamentali Psicologia di massa

del fascismo (trad. it. Milano 1982) e Analisi del carattere (trad. it. Milano 1978) .

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INDICE . Prefazione alla quarta edizione . Prefazione alla terza edizione . Prefazione alla seconda edizione . Parte prima. Il fallimento del moralismo sessuale . Capitolo 1. Basi cliniche di una critica sessuo-economica . 1. Da una regolazione morale ad una regolazione sessuo-economica . 2. Una contraddizione nella filosofia della civilt di Freud. a) Repressione sessuale e rinuncia all'istinto; b) Soddisfazione degli istinti e rinuncia agli istinti . 3. Impulsi secondari e regolazione morale . 4. Moralit sessuo-economica . Capitolo 2. Il fallimento della riforma sessuale . Capitolo 3. L'istituto del matrimonio coattivo come base delle contraddizioni nella vita sessuale . Capitolo 4. L'influenza della morale sessuale conservatrice . 1. Scienza obiettiva, non-politica . 2. La morale maritale come fattore di inibizione per qualsiasi tipo di riforma sessuale. a) Helene Stcker; b) Auguste Forel; c) La fine della Lega mondiale per la riforma sessuale . 3. Il vicolo cieco dell'educazione sessuale . Capitolo 5. La famiglia coattiva come apparato educativo . 1. L'influenza dell'ideologia sociale . 2. La struttura triangolare . Capitolo 6. Il problema della pubert . 1. Il conflitto della pubert . 2. Pretese della societ e realt sessuale. a) La giovent operaia; b) I giovani della classe borghese . 3. Alcune considerazioni mediche non etiche, sulla vita sessuale della giovent. a) Astinenza sessuale nella pubert; b) Masturbazione; c) Il rapporto sessuale degli adolescenti .

Capitolo 7. Matrimonio coattivo e relazioni sessuali durevoli . 1. La relazione sessuale durevole . 2. Il problema del matrimonio. a) La funzione sociale del matrimonio; b) La contraddizione inerente all'istituto matrimoniale . Parte seconda. La lotta per la nuova vita nell'Unione Sovietica . La reazione sessuale in Russia . Capitolo 8. L'abolizione della famiglia . Capitolo 9. La rivoluzione sessuale . 1. Legislazione progressista . 2. Voci ammonitrici si levano tra i lavoratori . Capitolo 10. L'inibizione della rivoluzione sessuale . 1. Lo sfondo dell'inibizione . 2. Si fa opera di moralizzazione invece di comprendere e affrontare praticamente il problema . 3. Cause obiettive dell'inibizione . Capitolo 11. Affrancamento e successiva inibizione del controllo delle nascite e dell'omosessualit . Capitolo 12. L'inibizione nelle comuni giovanili . 1. Giovent rivoluzionaria . 2. Le comuni giovanili. a) La comune Sorokin; b) La comune di lavoro Bolshevo per delinquenti; c) La giovent in cerca di nuove forme di vita; d) L'insolubile conflitto tra famiglia e comune . 3. Presupposti strutturali indispensabili . Capitolo 13. Alcuni problemi di sessualit infantile . 1. La creazione di una struttura collettiva . 2. La creazione di una struttura non-autoritaria nel bambino . 3. Educazione pastorale falsamente rivoluzionaria . 4. Ancora sul problema della delinquenza . Capitolo 14. Gli insegnamenti della lotta sovietica per una nuova vita Note .

"Il direttore di Katushka solleva il problema: Qual lo scopo della vita? Pu darsi che intenda aprire una profonda discussione filosofica. Pu anche darsi che si senta preso dalla paura che la vita umana non abbia alcun significato. Nel primo caso va tutto bene. Ma se fosse giusta la seconda ipotesi non andrebbe affatto bene. Perch la sola risposta possibile Si vive per vivere, per quanto strana e unilaterale questa risposta possa sembrare. Tutto il significato della vita la vita stessa, il processo dell'esistenza. Per capire il significato della vita si deve, prima di tutto, amare la vita, abbandonarcisi completamente. Solo allora se ne comprender il significato, si capir perch si vive. La vita - a differenza di tutto ci che opera dell'uomo - non ha bisogno di teorie. Chiunque sia capace di adempiere alla funzione di vivere pu fare a meno di teorie sulla vita" . Dal diario dello studente Kostya Ryabtsev .

PREFAZIONE ALLA QUARTA EDIZIONE . Sono passati vent'anni da quando il materiale che forma la prima parte di questo libro fu raccolto e pubblicato dalla Mnster Verlag a Vienna col titolo Geschlechtsreife, Enthaltsamkeit, Ehemoral. Vent'anni non contano molto nel campo della biologia; eppure nella prima met di questo turbolento ventesima secolo, la societ umana ha sofferto pi che in molti secoli precedenti. Possiamo dire che, negli ultimi due decenni, sono stati rimessi in discussione tutti i concetti avanzati dall'uomo per una chiara intelligenza del suo essere. Tra questi, nessuno si sgretolato e distrutto pi di quello di moralit sessuale, che poco pi di trent'anni prima sembrava guidare la vita dell'uomo con inalterabile costanza. Stiamo vivendo un vero e proprio processo di riconsiderazione di tutti i valori riguardanti la vita sessuale degli esseri umani. Tra questi i pi acutamente interessati dal processo sono stati i valori riguardanti la vita sessuale dei bambini e dei giovani . Quando io fondai l'Organizzazione socialista per la consulenza e la ricerca sessuale a Vienna nel 1928, i diritti genitali dei bambini e dei giovani erano interdetti. Era impensabile che i genitori potessero tollerare il gioco genitale dei bambini e tanto meno poi considerarlo espressione di uno sviluppo naturale e sano. Il solo pensiero che i

giovani potessero soddisfare il loro bisogno d'amore in un accoppiamento naturale riempiva la gente di orrore. Chiunque avesse appena accennato a un tale diritto era diffamato. Nella lotta contro i primi tentativi per assicurare la vita amorosa dei bambini e dei giovani si alleavano gruppi di solito nemici giurati: bigotti di tutte le chiese, socialisti, comunisti, psicologi, dottori, psicoanalisti eccetera. Nelle localit dove io davo consulenze di igiene sessuale e alle riunioni dei gruppi di igiene mentale - che molti austriaci forse ricorderanno ancora - maestri di etica e di filosofia levavano la voce a profetizzare la rovina della razza umana causata dall'immoralit. I politici che irresponsabilmente promettevano alle masse il paradiso sulla terra ci espulsero dalle loro organizzazioni perch difendevamo il diritto dei bambini e dei giovani all'amore naturale. Certo, questa presentazione puramente medica di esigenze biologiche avrebbe comportato immediatamente serie conseguenze per tutta la struttura sociale ed economica della societ: abitazioni per i giovani, mezzi di sussistenza garantiti per i genitori, insegnanti e giovani; ristrutturazione dalle fondamenta dei caratteri degli insegnanti; critica di tutte le tendenze politiche che basano la loro esistenza e attivit sulla essenziale debolezza umana; fondamentale intima autosufficienza dell'essere umano e, per estensione, delle masse; autonomia nell'educazione dei bambini e, per questa via, graduale raggiungimento dell'autosufficienza per gli adulti. Questi erano i primi tentativi per una grande rivalutazione delle componenti biologiche dell'uomo . La pressione esercitata da tutte le direzioni su quest'opera di igiene sociale divent cos forte che decisi di andarmene in Germania. Nel settembre del 1930, abbandonai il mio fiorente lavoro di medico e l'insegnamento psicoanalitico in Vienna e mi recai a Berlino. Tornai in Austria solo un'altra volta nell'aprile 1933. In questo breve soggiorno ebbi la possibilit di parlare a una grande assemblea di studenti dell'universit di Vienna. Tracciai per loro uno schizzo delle conclusioni che avevo tratto dal mio studio sulla natura del fascismo. Come psichiatra e biologo consideravo la catastrofe tedesca conseguenza di una situazione in cui masse di esseri umani biologicamente indeboliti erano caduti nelle mani di pochi banditi affamati di potere. Fui grato della comprensione che i giovani studenti di Vienna mi dimostrarono in quell'occasione. Ma non ci fu un solo esponente politico che si degnasse di venirmi ad ascoltare .

Da allora il problema della biologia dell'animale uomo ha assunto enormi proporzioni. Nel momento in cui scriviamo, nel marzo 1949, negli Stati Uniti viviamo un'ardua battaglia per il riconoscimento della rivoluzione biologica che da diversi decenni travaglia l'umanit. Discutere particolarmente questo punto ci porterebbe troppo lontano. Ma c' un fatto che va decisamente sottolineato . Ci che in Austria, dal 1920 al 1930, sembrava cos peregrino e pericoloso oggi, nell'America del 1949, oggetto di vivaci discussioni pubbliche. La svolta si verific intorno al 1946; poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fu contrassegnata dal fatto che i giornali portavano in numero sempre crescente articoli che trattavano della naturalezza dell'autosoddisfazione genitale infantile. L'ampio movimento di igiene mentale sta facendo presa sull'opinione pubblica in America. Oggi negli Stati Uniti si riconosciuto che il futuro dell'umanit dipende dalla soluzione che si dar al problema della struttura caratterale umana. Specialmente negli ultimi due anni il principio dell'autoregolazione ha fatto grandi progressi nell'educazione del bambino e comincia a richiamare l'attenzione delle masse. Naturalmente, anche qui come dappertutto ci sono ipocriti sessuali in alto loco, funzionari di governo che si infuriano quando sentono parlare di autoregolazione. Appartengono alla peggior specie di politici affamati di potere. Ma la marcia del movimento di igiene mentale e l'affermazione della naturale sessualit biologica dei bambini e dei giovani non sono pi dubbie. Questo movimento non pu pi essere frenato. La visione del mondo negatrice della vita si leva contro quella dell'affermazione della vita . Non dico che si sia gi ottenuta la vittoria. Ci saranno ancora gravissimi urti nei decenni che verranno. Ma dichiaro che l'affermazione fondamentale della vita amorosa naturale progredisce e non pu essere fermata nonostante i numerosi e pericolosi nemici della vita. Per quanto ne so, inoltre, l'America il solo paese in cui la vita, la libert, e la ricerca della felicit siano componenti fondamentali della costituzione. Assicuro il lettore che mi rendo anche pienamente conto delle tendenze reazionarie esistenti negli Stati Uniti. Ma qui come in nessun altro posto possibile battersi per la felicit e i diritti della vita. Il libro di Alexander Neill, The Problem Family, che sostiene il principio della sessuo-economia nell'educazione si venduto a migliaia di copie appena pubblicato. Anche la pubblicazione del mio

La rivoluzione sessuale ha avuto buona accoglienza. In America esistono influenti e note organizzazioni di genitori e insegnanti che difendono il principio dell'autoregolazione, e con esso il principio della sessuo-economia per il bambino. Alle universit le questioni sessuali fanno parte dei corsi sui principi della vita. Qua e l si trovano esitazione, silenzio, perfino ostilit: ma l'igiene sessuale per milioni di persone gi una realt . Mi sarebbe piaciuto ampliare questo libro esaminando lo stato attuale della nostra conoscenza in questo campo. Ma ho dovuto rinunciarci. Le condizioni sessuo-politiche negli ultimi vent'anni formano un'immagine che costituisce un tutto integrale. Ed un'immagine essenzialmente ancora valida. Gli esperimenti scientifici e medici che sono stati fatti nel campo dell'economia sessuale a partire dal 1930 sono stati descritti in studi particolari. Perci pubblico La rivoluzione sessuale in forma pressoch immutata. Devo ancora una volta sottolineare che per pi di diciassette anni il mio lavoro si svolto indipendentemente da qualsiasi movimento e partito politico. E' diventato un lavoro che si occupa semplicemente della vita umana; e molto spesso in acuto antagonismo con la politica che la minaccia . W. R . Forest Hills, New York, marzo 1949

PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE . Questa terza edizione del mio Die Sexualitt im Kulturkampf (la cui prima edizione apparve nel 1930 e la seconda, ampliata, nel 1936) rimasta immutata per quanto riguarda il contenuto. Ha richiesto per parecchie modifiche nella terminologia, per le ragioni che diremo . Il materiale per questo libro fu raccolto, originariamente, negli anni che vanno dal 1918 al 1935, nel quadro del movimento di liberazione europeo. Questo movimento cadde nell'errata convinzione che l'ideologia autoritaria fosse sinonimo del sistema di vita borghese e che l'ideologia della libert fosse sinonimo di sistema di vita del proletariato. Questo errore fondamentale fu la rovina del movimento di liberazione europeo. Gli avvenimenti sociali degli ultimi 12 anni hanno provveduto a correggere, con una sanguinosa lezione, questa errata convinzione. Essi hanno dimostrato che ideologia autoritaria e

ideologia della libert non hanno niente a che fare con i confini economici delle classi. L'ideologia di uno strato sociale non un riflesso immediato della sua situazione economica. Nel processo sociale, le sollecitazioni emozionali e mistiche delle masse hanno altrettanto, per non dire maggiore, significato degli interessi puramente economici. La compulsione autoritaria permea tutti gli strati sociali, di tutte le nazioni, pur quando pensiero e azione sono volti alla libert. Per quanto riguarda la struttura caratterale, non ci sono confini di classe come ci sono confini nelle situazioni economiche e sociali. Non questione di lotte di classe fra proletariato e borghesia come vorrebbe farci credere una meccanicistica sociologia teoretica. No: singoli lavoratori con una struttura caratterale capace di libert lottano contro singoli lavoratori con una struttura autoritaria e parassiti della societ; membri degli strati sociali pi elevati, con una struttura capace di libert si battono, a rischio della vita, per i diritti di tutti i lavoratori contro i dittatori che, sia detto per inciso, provengono dal proletariato. La Russia sovietica, che deve la sua esistenza ad una rivoluzione proletaria, oggi, nel 1944, reazionaria in fatto di politica sessuale, mentre l'America, con il suo background di rivoluzione borghese, segue una politica sessuale per lo meno progressista. Le concezioni sociali del diciannovesimo secolo, con le loro definizioni puramente economiche non si applicano pi alla stratificazione ideologica che noi osserviamo nelle lotte culturali del ventesimo secolo. Le lotte sociali di oggi, per ridurle alla formula pi semplice, si verificano tra interessi che salvaguardano e affermano la vita da un lato, e interessi che la distruggono e reprimono dall'altro. La questione sociale fondamentale non pi: Sei ricco o povero? ma Sei per la difesa e la maggior libert possibile della vita umana, e combatti per esse? Fai praticamente, tutto quanto in tuo potere affinch le masse dei lavoratori raggiungano una tale indipendenza di pensiero di azione e di vita da rendere del tutto naturale, in un futuro non troppo lontano, la completa autoregolazione della vita umana? Se si pone in questi termini concreti la questione sociale fondamentale, inutile dire che centro di ogni esperimento sociale diventa il funzionamento vitale di ogni membro della societ, inclusi i pi poveri. A questo proposito, il significato che, oltre quindici anni fa, io ebbi ad assegnare alla repressione sessuale sociale assume proporzioni gigantesche. La sessuo-economia sociale e individuale ha provato che

la repressione della vita sessuale infantile e adolescente il meccanismo fondamentale per mezzo del quale si producono le strutture caratterali capaci di tollerare la servit politica ideologica ed economica. Non si tratta pi di presentare la tessera di un partito bianco, giallo, rosso o nero a riprova di questa o quella o quell'altra mentalit. Si tratta di affermare pienamente, di difendere e di salvaguardare, le manifestazioni vitali libere e sane di neonati, bambini, adolescenti, uomini e donne, in maniera inconfondibile, tale da escludere per sempre ogni frode sociale; oppure di reprimerle e di rovinarle, non importa con quale ideologia o con quale pretesto, se nell'interesse di questo o di quello stato, proletario o capitalistico, per quella o quella religione, sia essa ebraica, cristiana o buddista. Questo vero dovunque e finch esiste la vita, e va riconosciuto se si vuole mettere fine al defraudamento organizzato delle masse dei lavoratori, se si vuol provare coi fatti che si prendono sul serio gli ideali democratici . La necessit di mutare radicalmente le condizioni della vita sessuale gi largamente sentita e tale convinzione va sempre pi rapidamente permeando di s il pensiero sociale. Una intelligente attenzione per la vita amorosa infantile si va diffondendo in circoli sempre pi vasti. Praticamente manca ancora, vero, qualsiasi effettiva affermazione sociale della vita amorosa adolescente; vero che la pedagogia ufficiale rifugge ancora dal toccare quella scottante questione che il problema sessuale della pubert; nondimeno, l'idea che il rapporto sessuale degli adolescenti sia un'ovvia esigenza naturale non sembra pi cos spaventosa come quando fu prospettata per la prima volta nel 1929. Il successo incontrato dalla sessuo-economia in tanti paesi dovuto ai molti buoni educatori e intelligenti genitori ai quali i bisogni sessuali dei bambini appaiono completamente naturali e giustificati. E' vero, esiste ancora la vergogna di una legislazione sessuale medioevale ed esistono ancora quelle atroci istituzioni che sono i riformatori; ma una concezione razionale della vita sessuale infantile e adolescente ha guadagnato terreno irrevocabilmente . Un nuovo periodo di razionalismo dovr mantenere le proprie posizioni contro i potenti resti di irrazionalismo medioevale. E' vero, ci sono ancora i sostenitori della degenerazione ereditaria e della criminalit congenita; ma si andata sempre pi diffondendo la consapevolezza dell'origine sociale del crimine e delle turbe

emozionali. Ci sono, vero, ancora troppi medici che sostengono misure come quella di legare le mani ai bambini per impedir loro di masturbarsi; ma si levano, perfino sui giornali, altre voci che vi si oppongono. Si mandano ancora, vero, adolescenti sani ai riformatori solo perch soddisfano normali funzioni amorose; ma sempre pi numerosi sono i giudici consapevoli del fatto che leggi e istituzioni del genere sono crimini sociali. Esiste ancora, vero, un diffuso moralismo clericale che interviene a condannare come opera del diavolo la naturale sessualit; ma esistono anche, in numero sempre crescente, studiosi di teologia che compiono opera sociale e si liberano del loro moralismo. Ci sono perfino vescovi che sostengono il principio dell'antifecondazione, anche se essi vorrebbero vederlo limitato al matrimonio legale. E' vero, ci sono ancora molti, troppi giovani che soccombono alla difficile lotta per la felicita nell'amore; ma accade gi che in una pubblica discussione alla radio si rimproveri a un padre di aver condannato sua figlia per aver avuto un figlio senza essere legalmente sposata. E' vero, c' ancora una oppressiva legislazione matrimoniale grazie alla quale il divorzio pu diventare un ricatto; ma il disgusto provocato da una tale legislazione e da siffatte procedure di divorzio si fa sempre pi grande e sempre pi diffuso . Noi stiamo vivendo una genuina e profonda rivoluzione della vita culturale. Si sta verificando senza parate, uniformi, tamburi e salve di cannoni, ma non fa meno vittime di una battaglia nelle guerre civili del 1848 o del 1917. La sensibilit dell'uomo verso le sue funzioni vitali naturali si sta svegliando da un sonno di migliaia di anni. La rivoluzione della nostra vita arriva fino alle radici della nostra esistenza emozionale, sociale ed economica . Particolarmente nella vita familiare, questo tallone d'Achille emozionale della societ, le rivoluzioni si svolgono in maniera caotica. Sono caotiche perch la nostra struttura familiare autoritaria, derivata dal vecchio patriarcato, scossa fin nelle fondamenta e per il processo che accompagna la comparsa di una migliore, naturale forma di famiglia, e perch la societ manca di proteggere questo processo. Questo libro non discute le relazioni familiari naturali, ma attacca le cattive forme autoritarie di famiglia mantenute da leggi rigorose, dalla struttura caratterale reazionaria degli uomini e da una pubblica opinione irrazionale. Gli avvenimenti nella Russia sovietica durante la rivoluzione sociale iniziatasi dopo il 1917, discussi nella seconda parte

di questo libro, dimostrano il carattere, emozionalmente e socialmente pericoloso, di queste rivoluzioni. La crisi della famiglia, che la Russia sovietica cerc di risolvere in breve lasso di tempo negli anni '20, ora si verifica in tutto il mondo, molto pi lenta ma anche molto pi completa. Quando parlo di una profonda rivoluzione della nostra vita culturale mi riferisco in primo luogo alla sostituzione della famiglia patriarcaleautoritaria da parte di una naturale forma di famiglia. Ma precisamente questa forma naturale di relazioni fra marito e moglie e tra genitori e figli che incontra ancora i pi pericolosi ostacoli nella societ . La parola rivoluzionario in questo libro, come in altri scritti di sessuoeconomia, non sottintende l'uso della dinamite ma l'uso della verit; n sottintende cospirazioni e distribuzioni di opuscoli illegali, ma un aperto e pubblico appello alla coscienza umana, senza riserve, circonlocuzioni e alibi; non significa gangsterismo politico, esecuzioni, convegni, conclusioni e rotture di patti; significa rivoluzionario nel senso di radicale, tale cio, da andare alla radice delle cose. La sessuoeconomia rivoluzionaria, come rivoluzionarie furono per la medicina la scoperta dei microbi o la scoperta della vita psichica inconscia, per la tecnica la scoperta delle leggi della meccanica e dell'elettricit, per l'economia la scoperta della natura del potere produttivo, del potere lavorativo. La sessuo-economia rivoluzionaria perch svela le leggi della formazione del carattere umano e perch basa la lotta dell'uomo per la libert sulle leggi funzionali dell'energia biologica invece che su slogan libertari. Siamo rivoluzionari in quanto ci accostiamo ai processi vitali con i metodi della scienza naturale, e non misticamente, meccanicisticamente o politicamente. La scoperta dell'energia organica cosmica che funziona negli organismi viventi come energia biologica d ai nostri esperimenti sociali un solido fondamento nella scienza naturale . L'evoluzione sociale dei nostri tempi volge dovunque verso un internazionalismo senza compromessi. Il governo degli uomini politici sui popoli deve essere sostituito da una guida scientifica dei processi sociali. Ci che importa la societ umana e non lo stato. Ci che importa la verit e non la tattica. La scienza naturale si trova di fronte al compito pi alto che mai le si sia presentato: quello di assumersi finalmente e definitivamente la responsabilit del futuro di una umanit torturata. La politica chiaramente finita. Gli scienziati,

gli studiosi di scienza naturale, lo vogliano o no, sono chiamati a guidare i processi sociali e i politici dovranno, volenti o nolenti, imparare un mestiere utile. Uno degli scopi che si prefigge questo libro aiutare il nuovo e razionale ordinamento scientifico della vita, per il quale tanti si battono in tutti i paesi. Chi sano nelle sue funzioni vitali e ha il senso della responsabilit sociale non potr e non vorr fraintenderlo o farne un cattivo uso . W. R . Novembre 1944

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE . Nell'ottobre del 1935 trecento notissimi psichiatri invitarono il mondo alla riflessione. L'Italia aveva appena invaso l'Abissinia. Migliaia di persone, fra cui donne e bambini, venivano trucidate. Si cominci ad avere un'idea delle proporzioni che avrebbe assunto lo sterminio di massa nel caso di una nuova guerra mondiale . C'era da aspettarsi che una nazione come quella italiana, dove larghi strati della popolazione morivano di fame, accogliesse con entusiasmo e senza ribellarsi la chiamata alle armi; nondimeno, il fatto era pur sempre incomprensibile. Esso confermava non solo l'impressione generale che il mondo, in certi paesi, fosse guidato da persone in cui gli psichiatri non avrebbero mancato di scoprire segni di confusione mentale; ma che, pi ancora, malato lo stesso popolo, in tutte le parti del mondo; le reazioni della gente sono anormali, contrastano con i suoi stessi desideri e con le sue stesse reali possibilit. Ecco quali sono le manifestazioni di queste reazioni anormali: morire di fame mentre c' abbondanza; essere esposti al freddo, alla pioggia e alla neve quando c' carbone, materiale e spazio per costruire; credere che ci sia una potenza divina, con una lunga barba bianca, a governare tutto e che si sia alla merc di questa potenza, per il bene e per il male; assassinare con entusiasmo degli innocenti e convincersi di avere il dovere di conquistare un paese di cui non si mai sentito parlare; essere in cenci e sentirsi, nello stesso tempo, i rappresentanti della grandezza della nazione; dimenticare le promesse fatte da un politicante prima di diventare capo di una nazione; delegare ad alcuni individui, come uomini di stato, un potere quasi assoluto sulla propria vita e sul proprio

destino; non essere capaci di concepire che anche il cosiddetto grande timoniere dello stato deve mangiare, dormire, rispondere all'appello della natura e che anch'essi sono governati da impulsi emozionali inconsci e incontrollabili e che hanno le loro turbe sessuali come qualsiasi altro mortale; considerare naturale picchiare i bambini nell'interesse della civilt; negare agli adolescenti, che sono nella primavera della vita, la felicit dell'accoppiamento sessuale. E si potrebbe continuare all'infinito con gli esempi . Il manifesto dei trecento psichiatri fu un'azione prammatica da parte di una scienza che si considera di solito non-prammatica. Ma fu un'azione incompleta. Anche se descriveva correttamente il fenomeno, non arrivava alle sue radici. Non si poneva il problema della natura del male comune a tutti gli esseri umani d'oggi. Non si domandava perch le masse si mostrano cos pronte a sacrificarsi nell'interesse di pochi intriganti politici. Non chiariva la differenza tra una reale soddisfazione dei propri bisogni e la soddisfazione illusoria fornita dall'entusiasmo nazionalistico, cos intimamente vicino all'estasi del fanatismo religioso. La fame e la miseria delle masse, mentre la produzione aumenta, invece di portare a una razionale pianificazione dell'economia, si risolvono nell'affermazione della fame e del depauperamento emotivo delle stesse masse operaie. Il movimento della libert ha perduto lo slancio. Il problema non la psicologia degli uomini di stato ma quella delle masse . Gli uomini di stato di oggi sono amici, fratelli, cugini o suoceri di magnati della finanza o dittatori. Il fatto che la massa di gente pensante ed istruita non se ne accorge e non agisce di conseguenza, esso stesso un problema. Non lo si pu risolvere analizzando degli individui con test di psicodiagnostica. I disturbi mentali, e fra questi l'indebolimento del pensiero razionale, la rassegnazione, la sottomissione all'autorit e al Fhrer, sono, ridotti alla formula pi semplice, espressione di turbe nell'armonia della vita vegetativa e particolarmente nella vita sessuale, cos com' voluta dalla meccanizzazione della vita sociale . I grotteschi sintomi della pazzia sono soltanto esagerazioni degli atteggiamenti mistici e creduli che tutti manifestano quando cercano di scongiurare le guerre con la preghiera. Nelle cliniche mentali del mondo che ospitano circa 4 persone su mille, non viene accordata maggiore attenzione alla regolazione della vita sessuale di quanto non

ne accordi la politica. La scienza ufficiale a tutt'oggi non ha ancora scritto il capitolo sulla SESSUALITA'. Pure, non si pu pi dubitare del fatto che certe reazioni psichiche anormali si originano in una energia sessuale mal diretta e insoddisfatta. Sollevare il problema della regolazione sociale della vita sessuale dell'uomo, perci, significa andare alle radici dei mali psichici di massa . E' l'energia sessuale a governare la struttura dei sentimenti e del pensiero umani. La sessualit (in termini fisiologici, le funzioni del parasimpatico) l'energia vitale per s. Reprimerla significa turbare le funzioni fondamentali della vita, non solo nel campo medico, ma in generale. La pi importante espressione sociale di questo fatto l'azione irrazionale, il misticismo, la bellicosit, eccetera. Il punto di partenza di una politica sessuale, perci, dev'essere: Qual la ragione della repressione della vita amorosa dell'uomo? Riassumiamo brevemente i concetti sessuo-economici circa il rapporto tra psicologia umana e fattori socio-economici. La societ forma, modifica e reprime i bisogni umani; in questo processo si forma la struttura umana. Tale struttura non innata, ma si sviluppa in ogni individuo nella lotta tra bisogno e societ. Non esiste una struttura congenita degli impulsi; la si acquista nei primissimi anni di vita. Di congenito c' soltanto una maggiore o minore quantit di energia biologica. La repressione sessuale crea la struttura del servo che obbedisce e si ribella nel medesimo tempo. Oggi, abbiamo bisogno di produrre soltanto gente libera. Perci dovremo sapere non soltanto come si crea la struttura dell'individuo autoritario ma anche di quali forze ci si deve servire per creare una struttura libera . Poich il nucleo del funzionamento psichico la funzione sessuale, nucleo di una psicologia pratica non pu essere altro che una politica sessuale. Questo fatto si riflette nella letteratura e nel cinema: il novanta per cento dei romanzi e il novantanove per cento dei film e dei lavori teatrali sono produzioni il cui richiamo si basa su bisogni sessuali insoddisfatti . I bisogni biologici, il bisogno di cibo e di soddisfazione sessuale, determinano la necessit di una organizzazione sociale generale. I sistemi di produzione che ne risultano alterano i bisogni fondamentali, senza abolirli, e perci creano bisogni di nuovo genere. I bisogni modificati e creati ex novo determinano a loro volta un ulteriore sviluppo della produzione, dei mezzi di produzione (macchine

e utensili), e con questo le relazioni sociali ed economiche tra individui. Sulla base di tali relazioni interpersonali di produzione si sviluppano certe concezioni di vita, di morale, di filosofia, eccetera. Esse corrispondono approssimativamente allo stadio di evoluzione tecnica di un dato momento, e cio alla capacit di capire e di conoscere a fondo l'esistenza umana. L'ideologia sociale cos sviluppata forma a sua volta la struttura umana. Diventa cos un potere materiale; esiste nella struttura umana sotto forma di quella che chiamata tradizione. L'ulteriore evoluzione dipende interamente dal fatto se tutta la societ a partecipare alla produzione dell'ideologia sociale o se lo fa soltanto una minoranza. Se la minoranza ha il potere politico, ha anche il potere di formare l'ideologia e la struttura generali. Di conseguenza, in una societ autoritaria, il modo di pensare della maggioranza corrisponde agli interessi di coloro che hanno il governo economico e politico. In una vera democrazia, una democrazia del lavoro, invece, dove non esistono interessi di potere di una minoranza, l'ideologia sociale corrisponderebbe agli interessi vitali di tutti i membri della societ . Prima d'ora, l'ideologia sociale stata concepita come una semplice somma di concetti sul processo economico come si formavano nella testa della gente. Ora, dopo la vittoria della reazione politica in Germania, e dopo quello che l'irrazionale comportamento delle masse ci ha insegnato, l'ideologia non pu pi essere considerata come un semplice riflesso delle condizioni economiche. Appena una ideologia ha messo radici nella struttura della gente e l'ha modificata, diventata un potere sociale materiale. Non c' processo socio-economico di importanza storica che non sia ancorato nella struttura psichica delle masse e che non si esprima nel loro tipo di comportamento. Non esiste uno sviluppo dei poteri produttivi per s; c' soltanto uno sviluppo d'inibizione della struttura umana, dei sentimenti e del pensiero, sulla base di processi socioeconomici. Il processo economico, cio lo sviluppo delle macchine, funzionalmente identico al processo di struttura psichica di coloro che creano il processo economico, che lo incoraggiano o l'ostacolano e che ne sono influenzati. L'economia senza una struttura emozionale umana attiva inconcepibile; e cos il sentimento, il pensiero e l'azione umani senza base economica. Trascurare l'uno o l'altro di questi aspetti conduce o al psicologismo (solo le forze psichiche dell'uomo fanno la storia) o all'economismo

(solo l'evoluzione tecnica fa la storia). Invece di parlar tanto di dialettica, bisognerebbe cercar di capire le reciproche, vitali relazioni tra gruppi di persone, natura e macchine. Funzionano come unit, e nello stesso tempo si condizionano reciprocamente. Certo non sar possibile dominare l'attuale processo culturale se non si comprende il fatto che il nucleo della struttura psichica la struttura sessuale, e che il processo culturale determinato essenzialmente dai bisogni sessuali . La piccola, miserabile vita sessuale che si pretende impolitica va studiata in rapporto ai problemi della societ autoritaria. La politica non si deve fare ai pranzi dei diplomatici ma nella vita quotidiana. Una consapevolezza sociale della vita quotidiana, perci, indispensabile. Se 1800 milioni di abitanti del mondo capissero le attivit dei cento diplomatici che li guidano tutto andrebbe bene. Allora la societ e i bisogni umani non sarebbero pi governati secondo gli interessi dell'armamento e le esigenze politiche. Ma questi 1800 milioni di individui non riusciranno a essere padroni del loro destino finch non acquisteranno consapevolezza delle loro modeste vite personali. A impedirglielo sono due forze intime: il moralismo sessuale e il misticismo religioso . L'ordinamento economico degli ultimi duecento anni ha trasformato notevolmente la struttura umana. Eppure, questa trasformazione insignificante se la confrontiamo con il vasto depauperamento umano provocato da migliaia d'anni di repressione della vita naturale, e particolarmente della sessualit naturale. E' solo questa repressione di migliaia di anni che ha creato il terreno di una psicologia di massa paurosa dell'autorit e sottomessa ad essa, incredibilmente umile da un lato, e brutalmente sadica dall'altro, e grazie alla quale l'ordinamento capitalista riuscito a esistere negli ultimi duecento anni. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che furono i processi socio-economici a iniziare, migliaia di anni fa, questa trasformazione della struttura umana. Non si tratta pi dunque del problema di una industria che esiste da duecento anni ma di una struttura umana esistente da seimila anni, struttura che fino ad oggi si mostrata incapace di mettere la macchina al proprio servizio. Per quanto magnifica e rivoluzionaria sia stata la scoperta delle leggi dell'economia capitalista, non basta da sola a risolvere il problema della sottomissione dell'uomo all'autorit. E' vero, ci sono piccoli gruppi di individui e frazioni di classi oppresse che combattono dovunque per avere pane e libert, ma la schiacciante maggioranza

si tiene in disparte e prega, o crede di battersi per la libert stando dalla parte dei propri oppressori. Le masse vivono ogni ora del giorno in duro bisogno. Il fatto che si pronti a concedere loro pane soltanto e non tutti i piaceri che pu dare la vita, li rende sempre meno esigenti. Nessuno ha ancora detto concretamente alle masse che cosa sia o potrebbe essere la libert. Non si spiegato loro tangibilmente quali sono tutte le possibili felicit della vita. Dove questo stato tentato, stato fatto sotto forma di passatempi patologici, pieni di sentimenti di colpa e scadenti. Il nucleo della felicit della vita la felicit sessuale. Nessuno che avesse una certa importanza politica ha mai tentato di metterlo in evidenza. Invece si affermato che la sessualit era una faccenda privata e che non aveva niente a che fare con la politica. La reazione politica la pensa altrimenti! Il traduttore francese del mio Geschlechtsreife, Enthaltsamkeit, Ehemoral (La crise sexuelle, Paris, 1934), paragona il freudo-marxismo con il marxismo e dice che il pensiero psicoanalitico cambia le formulazioni marxiste. Reich, scrive, non considera la crisi sessuale essenzialmente una conseguenza del conflitto tra capitalismo declinante e le nuove tendenze sociali, la nuova morale proletaria, ma come risultato del conflitto tra i naturali, eterni bisogni sessuali e l'ordinamento sociale capitalistico. Obiezioni del genere sono sempre istruttive e portano a formulazioni pi precise e complete . Il critico distingue tra differenza di classe da un lato e conflitto tra bisogno e societ dall'altro. Eppure, questi due opposti non vanno visti semplicemente nella loro antitesi; vanno tutti e due spiegati sulla medesima base. E' vero, vista da un obiettivo punto di vista classista, la crisi sessuale espressione del conflitto tra decadenza capitalista e ascesa rivoluzionaria. Ma nello stesso tempo l'espressione del conflitto fra bisogno sessuale e societ meccanicista. Come si conciliano queste due cose? Obiettivamente, la crisi sessuale una manifestazione della differenza di classe; ma come si manifesta soggettivamente? Cosa codesta nuova morale proletaria? La morale della classe capitalista contro la sessualit e cos crea in primo luogo il conflitto. Il movimento rivoluzionario elimina il conflitto prima creando una ideologia affermatrice del sesso e poi dandole forma pratica con una legislazione e con un nuovo ordinamento della vita sessuale. Cio, ordinamento sociale autoritario e repressione sessuale sociale vanno a braccetto, come insieme

procedono la morale rivoluzionaria e la soddisfazione dei bisogni sessuali. Nuova morale rivoluzionaria, in se stessa non significa niente, assume un significato concreto solo con una regolare soddisfazione dei bisogni e non soltanto in campo sessuale. Se l'ideologia rivoluzionaria non riconosce che questo il suo principale significato concreto, essa rimane una frase vuota, in conflitto con i fatti reali. Il conflitto tra ideologia e realt facilmente dimostrabile nell'Unione Sovietica. Se nuova moralit ha veramente un senso, solo quello di rendere superflua la regolazione morale e di instaurare l'autoregolazione della vita sociale. Se non si ha fame non si spinti al furto e perci non c' bisogno di una morale che impedisca alla gente di rubare. La stessa legge fondamentale si applica anche alla sessualit: se si soddisfatti sessualmente non esistono impulsi alla violenza sessuale e non c' bisogno di una morale che li condanni. Questa l'autoregolazione sessuo-economica che si sostituisce alla coattiva regolazione morale. Il comunismo, per l'ignoranza delle leggi che regolano la sessualit, tent di conservare la forma della moralit conservatrice cambiandone il contenuto; ne risulta una nuova moralit che si sostituisce alla vecchia. E questo un errore. Proprio come, secondo Lenin, lo stato non deve limitarsi a cambiare la sua forma, ma deve estinguersi, cos la moralit coercitiva non deve limitarsi a cambiar forma ma deve estinguersi . Il secondo errore del nostro critico consiste nel credere che noi assumiamo una sessualit assoluta che venga in conflitto con la societ. E' un errore fondamentale della psicoanalisi ufficiale quello di ritenere che gli impulsi siano assoluti dati biologici; vero, l'errore non inerente alla psicoanalisi ma al pensiero meccanicistico degli analisti che, come sempre nel meccanicismo, integrato da tesi metafisiche. Anche gli impulsi si sviluppano, si trasformano, e decrescono. I periodi di tempo, tuttavia, in cui si verificano i mutamenti biologici sono cos lungi a paragone di quelli in cui si verificano i mutamenti sociali che i dati biologici ci sembrano fattori assoluti mentre le trasformazioni sociali ci sembrano transitorie e relative. Basta esaminare i concreti processi sociali che sono molto limitati nel tempo per scoprire il conflitto tra un dato impulso biologico e la maniera in cui l'ordinamento sociale lo considera. Non cos per le leggi biologiche del processo sessuale; qui, dobbiamo attentamente considerare la relativit e la mutevolezza della struttura emozionale. Basta, per esempio,

considerare il processo vitale degli individui come primo presupposto di qualsiasi processo sociale, per affermare che esiste la vita con i suoi bisogni. Ma questa vita stessa non assoluta. Se consideriamo lassi di tempo cosmici, la vita qualcosa che si sviluppa da materia inorganica e che si ritrasformer in essa. Queste considerazioni dimostrano meglio di ogni altra quanto siano infinitesimali e insignificanti le illusioni che l'uomo si fa sui suoi compiti spirituali, trascendentali, e come sia importante, invece, la connessione fra vita vegetativa dell'uomo e tutto l'insieme della natura. Questo potrebbe essere frainteso nel senso che la lotta sociale anch'essa insignificante se paragonata con i processi cosmici di cui l'uomo e la societ sono soltanto una parte insignificante. Si potrebbe dire che relativamente insignificante che ci si uccida l'un l'altro, che si consenta a Hitler di arrivare al potere o che si cerchi di abolire la disoccupazione, mentre le stelle muovono per l'universo; che sarebbe meglio godersi la natura. Interpretazioni siffatte sarebbero erronee, perch la visione della scienza naturale milita contro la reazione e a favore della democrazia del lavoro. La reazione cerca di comprimere il cosmo infinito e il sentimento della natura in cui esso si riflette negli esseri umani, nella cornice di un'idea infinitamente piccola qual quella dell'astinenza sessuale e dei sacrifici da sostenere per scopi nazionalistici. La democrazia del lavoro, invece, mira a portare il piccolo individuo e la vita sociale nell'orbita del processo naturale generale; a eliminare il conflitto creato nella societ da migliaia di anni di sfruttamento, di misticismo e di repressione sessuale; in breve per la sessualit naturale e contro l'innaturale moralit sessuale, per una economia internazionale pianificata e contro lo sfruttamento e il nazionalismo . L'ideologia nazionalsocialista racchiude un nucleo razionale che espresso nella fedelt al sangue e alla terra e d un impeto enorme al movimento reazionario. La prassi nazionalsocialista, d'altro canto, continua ad aderire alle forze sociali che sono in contraddizione con il fondamento del movimento rivoluzionario, l'unit fra societ, natura e tecnica. Continua ad aderire al principio della societ classista che l'illusione dell'unit popolare non elimina in nessun modo, e alla propriet privata dei mezzi di produzione che non in nessun modo eliminata dal concetto di prosperit pubblica. Il nazionalsocialismo esprime nella sua ideologia, in maniera mistica, quello che il nucleo razionale nel movimento rivoluzionario, una societ senza classi e una

vita secondo natura. Il movimento rivoluzionario d'altro canto, sebbene non ancora pienamente cosciente della propria ideologia, ha chiari i presupposti economici e sociali della realizzazione della sua razionale visione della vita, della realizzazione della felicit nella vita . Questo libro riassume la critica delle condizioni e concezioni sessuali prevalenti quale risulta da un'esperienza medica nel campo sessuoeconomico durata per anni. La prima parte (Il fallimento del moralismo sessuale) apparve circa sei anni fa col titolo Geschlechtsreife, Enthaltsamkeit, Ehemoral. In taluni pumti stata arricchita, ma rimasta essenzialmente inalterata. La parte seconda (La lotta per la nuova vita nell'Unione Sovietica) inedita. Si basa su materiale raccolto negli ultimi dieci anni. Il preambolo alla parte che tratta della repressione della rivoluzione sessuale nella Russia sovietica chiarir perch, nei miei primi scritti sessuo-politici, io mi rifacessi all'Unione Sovietica. Negli ultimi quattro anni circa, molte cose sono cambiate. Insieme con un generale regresso verso principi autoritari nella Russia sovietica, le conquiste della rivoluzione sessuale sono state sempre pi messe da parte . E' inutile dire che non stato possibile accennare a tutti i relativi problemi. Sarebbe stata opportuna anche una critica alle teorie prevalenti sulle malattie psichiche come anche un ampio esame della religione; ma non stato possibile perch i problemi erano inesauribili e perch il volume doveva essere tenuto in un formato ragionevole. Della politica sessuale del fascismo e della chiesa e della organizzazione sessuo-politica del patriarcato ho trattato nel mio Massenpsychologie des Faschismus. Questo libro non un testo di sessuologia n una storia dell'attuale crisi sessuale. Si limita a dimostrare per mezzo di esempi individuali le generali caratteristiche fondamentali dei conflitti nella vita sessuale odierna. I concetti di sessuo-economia qui presentati non sono frutto di un lavoro di tavolino. Senza molti anni del pi stretto contatto con i giovani delle classi operaie, della borghesia e degli ambienti intellettuali, e senza un costante confronto con le esperienze del lavoro terapeutico sui pazienti, non sarebbe stato possibile scrivere una sola frase di questo libro. Ci va detto in vista di un certo tipo di critica. La discussione fruttuosa e necessaria. Ma rimane una insensata perdita di tempo e di energia se la critica non va alla fonte dell'esperienza sessuologica: le vite di gente non educata o educata male, gente che soffre e spesso lotta, gente che i

Fhrer inviati da dio chiamano Untermenschen. Sulla base della mia esperienza pratica in Germania e in Austria, esperienza sociologica e clinica, posso presumere di essere in grado di avere un'opinione sul corso della rivoluzione sessuale nella Russia sovietica, anche se non ho avuto un costante contatto personale con gli avvenimenti di quel paese. E' senz'altro possibile che alcuni aspetti delle condizioni sessuopolitiche siano presentati piuttosto unilateralmente. Ma non mi proponevo di enunciare verit assolute ma di dare una presentazione fondamentale delle tendenze e dei conflitti generali. E' inutile dire che nelle prossime edizioni si terr conto di qualsiasi rettifica dei fatti . Infine, vorrei dire agli amici che, preoccupati, mi ammoniscono ad abbandonare la pericolosa politica e a limitarmi al mio lavoro di scienza naturale, che la sessuo-economia merita questo nome finch non n destrorsa n sinistrorsa, ma guarda dritto davanti a s ed ha, perci, un orientamento razionalmente rivoluzionario. Chi vorrebbe, in un edificio in fiamme, starsene tranquillamente a scrivere trattati di estetica sul senso del colore dei grilli? W. R . Novembre 1935

Parte prima . IL FALLIMENTO DEL MORALISMO SESSUALE . Capitolo primo . BASI CLINICHE DI UNA CRITICA SESSUO-ECONOMICA . 1. Da una regolazione morale ad una regolazione sessuo-economica I concetti sessuo-economici qui presentati si basano sull'osservazione clinica di pazienti che, nel corso di un riuscito trattamento di analisi caratterale, subiscono un mutamento nella struttura psichica. Giustamente, ci si chieder se possibile applicare le scoperte riguardanti la trasformazione di una struttura individuale nevrotica in una struttura sana ai problemi di una struttura di massa e alla possibilit di una sua modifica. Badiamo ai fatti, invece di inoltrarci in discussioni teoretiche. Non c' dubbio che l'irrazionale comportamento della massa pu essere capito solo sulla base di osservazioni fatte sull'individuo nevrotico. Si tratta, dopo tutto, dello stesso principio che

guida la lotta contro un'epidemia: per combatterla, si comincia con l'esaminare le singole vittime e scoprire quel particolare bacillo e i suoi effetti, che sono fondamentalmente uguali per tutte le vittime dell'epidemia. Il comportamento patologico dell'individuo medio della massa manifesta chiaramente gli stessi aspetti che ci sono familiari attraverso l'osservazione dei singoli pazienti: una generale inibizione sessuale; il carattere coercitivo delle prescrizioni morali; l'incapacit di considerare compatibili la soddisfazione sessuale e le realizzazioni del lavoro; la particolare convinzione che la sessualit dei bambini e degli adolescenti sia un'aberrazione patologica; il non riuscire a concepire altra forma di sessualit che non sia una monogamia destinata a durare tutta la vita; la mancanza di fiducia nelle proprie forze e nel proprio giudizio, e quindi l'acuto bisogno di una figura di padre onnisciente che faccia da guida, eccetera. I conflitti fondamentali degli individui di una massa sono tutti gli stessi; le differenze di sviluppo individuale portano soltanto a differenze di dettaglio. Se si cerca di applicare alle masse le osservazioni ricavate dallo studio dei singoli pazienti bisogna limitarsi a quelle che si riferiscono ai conflitti caratteristici comuni a tutti; in tal caso, si possono correttamente applicare alla massa le osservazioni che riguardano i mutamenti intervenuti nella struttura individuale . I pazienti che vengono da noi accusano certi disturbi tipici. Sempre ridotta risulta la capacit di lavoro, i cui risultati effettivi non corrispondono alle richieste della societ e neppure ai risultati che lo stesso paziente sente di poter raggiungere. La capacit di soddisfazione sessuale sempre grandemente ridotta se non addirittura distrutta. Si nota costantemente che la capacit di soddisfazione sessuale naturale stata sostituita da altri tipi di soddisfazione non-genitali (pregenitali); esistono concezioni sadiche dell'atto sessuale, fantasie di violenza sessuale, eccetera. E' sempre possibile dimostrare chiaramente che questo mutamento nel carattere e nel comportamento sessuale assume forma definita intorno ai quattro-cinque anni di et. Presto o tardi si fa evidente a tutti che il rendimento sociale e sessuale turbato: il paziente oppresso da un conflitto tra istinto e principi morali; in condizioni di repressione sessuale nevrotica, il conflitto diventa insolubile. Le prescrizioni morali che il paziente - sotto una costante pressione sociale - continua a imporsi mantengono e alimentano la condanna dei suoi bisogni sessuali e, in senso pi vasto, vegetativi. Le

turbe nella potenza genitale si fanno sempre pi gravi, sempre pi grande la discrepanza fra bisogno di soddisfazione e capacit di soddisfazione. Questo a sua volta accentua la pressione morale necessaria per tenere sotto controllo le energie condannate; e poich il conflitto essenzialmente inconscio l'individuo non pu essere in grado di risolverlo da solo . Nel conflitto tra istinto e principi morali, tra ego e mondo esterno, l'organismo costretto a corazzarsi tanto contro l'istinto quanto contro il mondo circostante; una rigida corazza (1) che si risolve inevitabilmente in una limitazione delle facolt vitali e di cui soffre la maggioranza degli uomini: come se tra loro e la vita si innalzasse un muro. E' in questa corazza che risiede la ragione chiave della solitudine di tanti uomini in seno alla collettivit . Un trattamento di analisi caratterale libera le energie vegetative dalla loro fissazione alla corazza. Il risultato immediato una intensificazione degli impulsi antisociali e perversi e quindi anche della angoscia sociale e della pressione morale; se per nello stesso tempo si dissolvono anche le fissazioni infantili alla casa paterna, i traumi infantili e i tab antisessuali, l'energia si incanaler sempre pi verso il sistema genitale. E allora i naturali bisogni genitali si sveglieranno a nuova vita o si manifesteranno per la prima volta. Se a questo punto si eliminano le inibizioni e l'angoscia genitali, se il paziente diventa capace di piena soddisfazione orgastica e ha la fortuna di trovare un partner sessuale adatto, si osserva un mutamento in tutto il suo comportamento, in misura spesso sorprendente. Elencheremo i mutamenti pi importanti . Mentre prima ogni pensiero e ogni azione erano determinati da motivi inconsci e irrazionali, ora il paziente sempre pi capace di pensare e di agire razionalmente. Nel corso di questo processo, tendenza al misticismo, religiosit, sottomissione infantile, credenze superstiziose eccetera vanno via via scomparendo, senza che vi sia bisogno di esercitare sul paziente una influenza educativa. Se prima il paziente era corazzato, incapace di contatto con se stesso e col mondo esterno, o capace soltanto di pseudo-contatti innaturali, ora invece si va sviluppando in lui una sempre crescente capacit di contatto naturale con i suoi stessi impulsi e col mondo che lo circonda. E il risultato di tutto questo l'evidente sviluppo di un comportamento naturale e

spontaneo che si sostituisce al precedente comportamento innaturale e artefatto . In molti pazienti si osserva, per cos dire, una duplice natura. Esteriormente, ci appaiono anormali e strani. Pure, dietro questa facciata patologica, si avverte una natura sana. Ci che rende gli individui diversi l'uno dall'altro , oggi come oggi, essenzialmente la sovrastruttura nevrotica. Nel processo di guarigione si perde gran parte di tale differenziazione individuale, cui subentra una semplificazione del comportamento, grazie alla quale i pazienti in via di guarigione si vanno sempre pi rassomigliando nei tratti fondamentali, senza per questo perdere le caratteristiche individuali. Per esempio, ogni individuo dissimuler in maniera diversa la sua incapacit di lavorare. Ma se si libera del disturbo che gli impedisce di lavorare e acquista fiducia nelle proprie capacit, si libera anche di tutti quei tratti del carattere che servivano a compensare il suo sentimento di inferiorit. Mentre le compensazioni possono essere eminentemente individuali, la fiducia in s basata sui risultati raggiunti senza sforzo , per tutti, fondamentalmente la stessa . Lo stesso si dica per l'atteggiamento nei riguardi della sessualit. Reprimendola, si creano ogni sorta di difese moralistiche ed estetiche. Una volta che il paziente riprende contatto con i propri bisogni sessuali, queste differenziazioni nevrotiche scompaiono. L'atteggiamento verso la sessualit diventa uguale in tutti gli individui ed caratterizzato dall'affermazione del piacere e dall'assenza di sensi di colpa. Prima, l'insolubile conflitto fra bisogni istintuali e inibizioni morali costringeva il paziente ad agire, sotto ogni rispetto, secondo certe leggi estranee e superiori a lui. Egli, pur protestando contro questa costrizione, misurava ogni suo pensiero e azione su un metro moralistico; ma, avviatosi ad acquistare una diversa struttura appena si rende conto dell'indispensabilit della soddisfazione genitale, si libera della camicia di forza moralistica e con essa di ogni senso di colpa nei riguardi dei bisogni dell'istinto. Prima, la pressione morale faceva pi forte l'impulso e lo rendeva antisociale, cosa che a sua volta richiedeva una intensificazione della pressione morale; ma quando la capacit di soddisfazione cominci ad eguagliare l'intensit dell'impulso, non pi necessaria una regolazione morale. Non c' pi bisogno del meccanismo di autocontrollo una volta indispensabile, poich l'energia si allontana dagli impulsi antisociali; ne rimane ben poca da

controllare. L'individuo sano non ha una morale coercitiva in quanto non ha impulsi che richiedano una inibizione morale. E' facile controllare quel tanto che resta di impulsi antisociali purch siano soddisfatti i bisogni genitali fondamentali. Lo dimostra lampantemente il comportamento di un individuo che abbia raggiunto la potenza orgastica (2): i rapporti con le prostitute diventano impossibili, scompaiono le fantasie sadiche, diventa inconcepibile esigere l'amore come un diritto e imporre l'atto sessuale al partner o sedurre i bambini. Scompaiono le perversioni anali, esibizionistiche, e con esse l'angoscia sociale e il senso di colpa. Perde ogni interesse la fissazione incestuosa su genitori e fratelli e cos si rende disponibile l'energia prima assorbita da tali fissazioni. Tutti questi fenomeni, insomma, indicano che l'organismo capace di autocontrollo . Chi ha raggiunto la capacit di soddisfazione orgastica di gran lunga pi capace di monogamia di coloro che soffrono di stasi sessuale (3); e questo atteggiamento monogamico non sorge da inibizione degli istinti poligamici o da scrupoli morali ma la conferma di un principio sessuo-economico: la capacit di provare ripetutamente intenso piacere e intensa soddisfazione sessuali con lo stesso compagno. Questo presuppone una piena armonia sessuale fra i due partner e sotto questo aspetto non esiste differenza fra l'uomo sano e la donna sana. Per contro, la mancanza di un partner idoneo - e questa, nelle attuali condizioni sessuali, la norma - far s che la capacit di monogamia si trasformi nella irrefrenabile ricerca del partner adatto. Se lo si incontra, si ristabilisce automaticamente l'atteggiamento monogamico che perdura finch esistono armonia e soddisfazione sessuali. Il pensiero e il desiderio di un altro partner non si manifestano n, grazie all'interesse che si porta al proprio compagno, si traducono in atto. Ma, una volta che il rapporto abbia perduto ogni sapore e che un nuovo compagno ci prometta un piacere pi grande, inevitabile che una relazione cessi. Questo fatto, assolutamente incontrovertibile, si risolve in un conflitto insolubile nell'ordinamento sessuale della nostra societ, nella quale gli interessi economici e il concetto che si ha dell'infanzia sono in contraddizione con i principi sessuo-economici. Perci, in un ordinamento sociale sessuo-negativo, sono proprio gli individui pi sani ad essere esposti alle pi acute sofferenze soggettive . Diverso l'atteggiamento di coloro che soffrono di turbe orgastiche, vale a dire della maggior parte della gente: ricavando minor piacere

dall'atto sessuale, essi sono meglio in grado di fare a meno di un partner per un periodo di tempo pi o meno lungo, oppure sono meno esigenti: per loro l'atto sessuale ha poca importanza. La promiscuit delle loro relazioni sessuali una conseguenza delle loro turbe; coloro che ne soffrono possono meglio sottomettersi alle esigenze di una monogamia che duri tutta la vita; epper la loro fedelt si basa non sulla soddisfazione sessuale ma sulle inibizioni morali . Quando un paziente in via di guarigione incontra il partner adatto, non solo si libera di tutti i sintomi nevrotici ma scopre, spesso con sorpresa, di essere in grado di regolare la propria vita e di risolvere ogni conflitto senza alcuna nevrosi e con una facilit prima sconosciuta. Egli sviluppa una sicurezza automatica nel dirigere i propri impulsi e relazioni sociali; gli basta seguire il principio del piacere. La semplificazione del suo atteggiamento verso la vita, quale si esprime nella sua struttura, nei suoi pensieri e nei suoi sentimenti, elimina parecchie cause di conflitto dalla sua esistenza; e nello stesso tempo il paziente assume un atteggiamento critico verso l'odierno ordinamento morale . Diventa chiaro, allora, che il principio di regolazione morale l'opposto di quello di autoregolazione sessuo-economica . Nella nostra societ che, sessualmente malata, rifiuta ogni aiuto che miri a darle la salute sessuale, ogni tentativo terapeutico per mettere gli individui in grado di raggiungere la soddisfazione orgastica si imbatte in difficolt di ogni genere e pressoch insuperabili. Una di queste il numero limitato di persone sessualmente sane che un paziente all'inizio della cura pu prendere in considerazione come eventuale partner. Chi ha raggiunto la sanit genitale non pu fare a meno di trasformarsi da ipocrita inconsapevole in ipocrita consapevole di fronte a tutte le istituzioni e le condizioni sociali che gli impediscono di sviluppare la sua naturale, sana sessualit; altri riescono a trasformare il loro ambiente fino a minimizzare l'influenza limitatrice dell'attuale ordinamento sessuale . Le esperienze cliniche alle quali si accennato (4), ci consentono di trarre conclusioni di carattere generale per quanto riguarda la situazione sociale. In verit, le vaste prospettive di queste conclusioni, rispetto a problemi quali la prevenzione delle nevrosi, la lotta contro il misticismo e la superstizione, l'annoso problema del preteso conflitto fra natura e cultura, tra istinti e morale eccetera, sono

a tutta prima sorprendenti e sconcertanti. Ma anni di confronti con le scoperte dell'etnologia e della sociologia non lasciano dubbi sulla correttezza delle conclusioni che si ricavano dalla trasformazione, nella struttura, del principio morale in principio sessuo-economico dell'autoregolazione. Se, ora, un movimento riuscisse a mutare le condizioni sociali in modo da sostituire l'attuale negazione del sesso con una generale affermazione del sesso (con tutti i relativi presupposti economici) la trasformazione strutturale delle masse diventerebbe realt. Non si intende, ovviamente, che si sarebbe in grado di curare tutti i membri della societ: questo un equivoco frequente nei riguardi della sessuo-economia. Ma significa soltanto che le esperienze ricavate dal processo di trasformazione della struttura individuale fornirebbero principi fondamentali validi per una diversa educazione del fanciullo e dell'adolescente, capace di non provocare o coltivare conflitti fra natura e cultura, fra individuo e societ, fra sessualit e socialit . Bisogna tuttavia riconoscere che le esperienze terapeutiche e le scoperte teoretiche rese possibili dall'introduzione d'ella teoria dell'orgasmo nella psicoterapia contrastano con quasi tutte le concezioni precedentemente sviluppate dalla scienza. L'assoluta antitesi tra sessualit e civilt governa come un dogma inviolabile morale, filosofia, cultura, scienza, psicologia e terapia. Al riguardo, certo, la psicoanalisi di Freud assume la posizione pi importante; ma ci nonostante, e nonostante l'originalit delle sue scoperte cliniche e scientifiche, egli aderisce a quella antitesi. E' necessario, perci, descrivere brevemente le contraddizioni insite nelle radici della filosofia della civilt psicoanalitica che fecero degenerare nella metafisica il lavoro scientifico di Freud: tale filosofia fonte di gran confusione . 2. Una contraddizione nella filosofia della civilt di Freud . a) Repressione sessuale e rinuncia all'istinto. - Per una discussione seria delle conseguenze sociologiche della psicoanalisi occorre chiarire le seguenti questioni: sono la cosiddetta sociologia psicoanalitica e la Weltanschauung presentate nelle opere posteriori di Freud ed elaborate in formule spesso grottesche negli scritti di alcuni discepoli, come Roheim, Pfister, MllerBraunschweig, Kolnai, Laforgue e altri, uno

sviluppo coerente e logico della psicologia psicoanalitica? O vero invece l'opposto? Non devono cio tale sociologia e Weltanschauung la loro esistenza a una rottura con le scoperte cliniche della psicoanalisi, a una loro incompleta o erronea interpretazione? Se si potr dimostrare l'esistenza di questa frattura nella stessa teoria clinica, e inoltre, la connessione tra questa teoria clinica e i concetti sociologici fondamentali, si sar trovata la pi importante fonte d'errore nella sociologia psicoanalitica. (Altra fonte d'errore l'equazione individuosociet.) Il punto di vista della filosofia della civilt di Freud stato sempre che la cultura esiste grazie alla repressione e alla rinuncia agli istinti. L'idea fondamentale che le conquiste culturali sono un prodotto dell'energia sessuale sublimata; e ne consegue logicamente che la soppressione e la repressione sessuale sono un fattore indispensabile di progresso. Ma la storia dimostra che questa formula sbagliata; esistono societ di alta civilt che non conoscono repressione sessuale e hanno una vita sessuale assolutamente libera (5) . In questa teoria c' di vero soltanto che la repressione sessuale alla base della psicologia di massa di una certa civilt e precisamente di quella patriarcale e autoritaria, in tutte le sue forme. Errata invece la formula secondo la quale la repressione sessuale sarebbe alla base della civilt in generale. Come arriva Freud a questo concetto? Non certo per ragioni di politica o per una Weltanschauung consapevoli. Al contrario anzi: le sue prime opere, come per esempio quella sull'Etica sessuale civile puntano decisamente ad una critica della civilt nel senso di una rivoluzione sessuale. Ma Freud non segui mai questa direzione; al contrario, avverso ogni tentativo in tal senso e disse una volta che essi deviavano dalla strada della psicoanalisi. Furono appunto i miei primi tentativi di formulazione di un sistema sessuale implicante una critica della civilt a provocare i primi seri dissensi tra Freud e me . Analizzando il meccanismo psichico, Freud scopr che l'inconscio pieno di impulsi antisociali. E chiunque pratichi il metodo psicoanalitico pu confermare questa scoperta. Ogni uomo fantastica di uccidere suo padre e di prenderne il posto presso la madre. In tutti si scoprono impulsi sadici inibiti da pi o meno consapevoli sensi di colpa. In moltissime donne si scoprono violenti impulsi a castrare l'uomo, a impadronirsi del pene, per esempio inghiottendolo. L'inibizione di tali impulsi che continuano ad operare nell'inconscio, si

risolve non solo in un adattamento sociale ma anche in ogni specie di turbe (per esempio, in vomito isterico). Le fantasie sadiche maschili di violentare e perforare la donna si risolvono in vari tipi di impotenza, se le fantasie sono inibite da angoscia e da senso di colpa; in mancanza di tali inibizioni esse possono sfociare nella perversione o nel delitto sessuale. In molti individui, senza distinzioni di classe sociale, si scoprono desideri inconsci, per esempio quello di mangiare le feci. Altre scoperte della psicoanalisi, come quella che l'eccessiva sollecitudine di una madre verso il figlio o di una donna verso il marito il corrispondente dell'intensit delle sue inconsce fantasie di assassinio, sono molto spiacevoli per i campioni ideologici del sacro amor materno o del sacramento del matrimonio; ma questo non toglie che siano giuste. Gli esempi si potrebbero moltiplicare all'infinito, ma dobbiamo tornare al nostro argomento. Si dimostrato che questi aspetti dell'inconscio sono residui di atteggiamenti infantili verso i genitori i fratelli, eccetera. Per vivere e inserirsi nella nostra civilt, i bambini debbono reprimere questi impulsi. E pagano con una nevrosi, cio con una riduzione della capacit lavorativa e della potenza sessuale . La scoperta della natura antisociale dell'inconscio era giusta, era la scoperta della necessit di una rinuncia agli istinti in vista dell'adattamento alla vita sociale. Epper ci sono due fatti discordanti: da un lato, il bambino deve reprimere gli istinti per essere capace di adattamento culturale; dall'altro, proprio con questo processo, si procura una nevrosi che a sua volta lo rende incapace di evoluzione e di adattamento, e che finisce col renderlo antisociale. Perch sia possibile la soddisfazione degli istinti naturali, occorre eliminare la repressione e liberare gli istinti. Questo era il presupposto per la cura, se non addirittura la cura stessa come avrebbero voluto le prime asserzioni di Freud. Che cosa, allora, dovrebbe rimpiazzare la repressione? Certo, non gli istinti repressi, perch questo secondo la teoria psicoanalitica, significherebbe impossibilit di esistere in questa civilt . In molte opere di psicoanalisi ci imbattiamo nell'affermazione che la rivelazione dell'inconscio, e cio l'affermazione della sua esistenza, non implica assolutamente affermazione dell'azione corrispondente. Lo psicoanalista formula in proposito una legge che si applica tanto nella vita quanto nelle sedute di cura: Si pu e si deve dire ci che si

vuole; ma questo non significa che si possa anche fare ci che si vuole. Ma lo psicoanalista responsabile si trovato - e si trova sempre - di fronte a un problema: che accade degli istinti prima repressi e ora liberati? La risposta della psicoanalisi era: sublimazione e rifiuto. Poich, tuttavia, solo una minima parte dei pazienti capace di sublimazione in misura sufficiente, non c' altra via d'uscita che la rinuncia attraverso il rifiuto dell'istinto. Il rifiuto viene a sostituire la repressione. Questa esigenza giustificata dalla formula seguente: il bambino si trova di fronte agli istinti con un ego debole e non ancora sviluppato, e perci non ha altra scelta che la repressione; l'adulto ha un ego forte e sviluppato, ed perci capace di dominare gli istinti rifiutandoli. Anche se questa formula era contraddetta dall'esperienza clinica, divent - ed tuttora - la sola formula accettata. Questo principio domina anche la pedagogia psicoanalitica, quale rappresentata, ad esempio, da Anna Freud . Dunque, secondo questa concezione, l'individuo diventa capace di civilt in quanto capace di rinunciare all'istinto, piuttosto che di reprimerlo, e poich si assimila il comportamento della societ a quello dell'individuo, ne consegue che la civilt si fonda sulla rinuncia agli istinti . Tutta questa costruzione sembra ineccepibile e gode dell'approvazione della maggior parte degli psicoanalisti, non solo, ma anche dei campioni di un astratto concetto di civilt in generale. La sostituzione della repressione con la rinuncia e il rifiuto sembr fugare tutti gli spettri che si erano levati minacciosi quando Freud mise il mondo di fronte alle sue prime scoperte. Queste avevano lampantemente dimostrato che la repressione sessuale non solo fa degli uomini degli ammalati, ma anche degli incapaci di azione e di conquiste culturali. Tutto il mondo prese a infierire contro Freud, accusandolo di minacciare la moralit e l'etica, di predicare lo sfogo sfrenato degli istinti e di mettere in pericolo la civilt e cos via. La pretesa immoralit di Freud fu una delle pi potenti armi dei suoi primi oppositori. E fu uno spettro fugato solo quando fu proposta la teoria del rifiuto; le prime dichiarazioni di Freud, con le quali egli affermava di voler difendere la civilt, che le sue scoperte non minacciavano affatto, avevano fatto poca impressione. E lo dimostrarono le infinite discussioni a proposito del pansessualismo. Ma pi tardi, quando fu formulata la teoria del rifiuto, alla primitiva avversione si and

sostituendo una parziale adesione. Purch gli istinti non fossero liberati, dal punto di vista della civilt non aveva nessuna importanza che fosse il meccanismo del rifiuto o quello della repressione a far da Cerbero perch le ombre del mondo sotterraneo non venissero alla luce. Si riusc perfino a registrare un progresso: quello dalla repressione inconscia del male alla volontaria rinuncia alla soddisfazione degli istinti. Visto che l'etica non consiste nell'essere asessuati ma, tutt'al contrario, nel resistere alle tentazioni del sesso, si potevano mettere tutti d'accordo. La psicoanalisi, gi condannata, era invece diventata essa stessa un fattore di cultura: disgraziatamente, rinunciando all'istinto, e cio rinunciando alla sua stessa teoria degli istinti . Mi dispiace dover distruggere delle illusioni. In tutto il sistema c' un errore di calcolo, ed facile dimostrarlo. Ma non nel senso che le scoperte della psicoanalisi, su cui queste conclusioni si basano, siano errate. Tutt'altro: quelle scoperte sono assolutamente giuste. Solo, sono incomplete, e molte delle formule sono astratte e perci distraggono dalle vere conclusioni . b) Soddisfazione degli istinti e rinuncia agli istinti. - Gli psicoanalisti tedeschi che tentarono una Gleichschaltung della psicoanalisi, cercarono di giustificare il loro atteggiamento niente affatto scientifico citando alcuni passi degli scritti di Freud. Di fatto, vi si trovano enunciazioni che annullano il carattere rivoluzionario delle scoperte cliniche della psicoanalisi e che dimostrano con evidenza la contraddizione tra lo scienziato e il filosofo borghese in Freud. Una di queste suona: E' un errore, spiegabile solo con l'ignoranza, dire che la psicoanalisi prospetta come cura delle nevrosi il libero sfogo della sessualit. Al contrario, una presa di coscienza dei desideri sessuali repressi ne permette il controllo (il corsivo mio, Nota dell'A.), controllo che non sarebbe stato possibile per mezzo della repressione. Sarebbe pi esatto dire che l'analisi libera il nevrotico dai ceppi della sua sessualit . (Ges. Schriften, XI, p.p. 217 seg.) Se, per esempio, la figlia diciassettenne di un dignitario nazista soffrisse di attacchi isterici in conseguenza del desiderio represso di rapporti sessuali, questo desiderio, in un trattamento psicoanalitico, sarebbe riconosciuto, per cominciare, come incestuoso e come tale sarebbe respinto. E sin qui va bene. Ma che cosa accade del bisogno sessuale? Secondo

l'enunciazione citata, la ragazza liberata dai ceppi della sua sessualit. Tuttavia, clinicamente risulta questo: una volta che la ragazza, con l'aiuto dell'analisi, si sia liberata del padre, si sar liberata soltanto della trappola del suo desiderio incestuoso ma non della sessualit in s. L'enunciazione di Freud dimentica questo fatto fondamentale. La disputa scientifica sulla funzione della genitalit ha origine proprio in questo problema clinico: ed il punto sul quale divergono fondamentalmente la sessuo-economia e la versione riveduta e corretta della psicoanalisi. La formula di Freud presuppone una rinuncia, da parte della ragazza, a qualsiasi vita sessuale. In questa forma, la psicoanalisi diventa accettabile perfino per il dignitario nazista e, nelle mani di analisti tipo Mller-Braunschweig, diventa strumento per formare degli eroi. Ma una psicoanalisi che non ha nulla a che fare con quella esposta nei libri bruciati da Hitler. La pi recente psicoanalisi, non quella rinsecchita da pregiudizi reazionari, dimostra senza possibilit di equivoco che la ragazza pu guarire soltanto se trasferisce i desideri genitali dal padre ad un amico col quale possa soddisfarli. Ma questo non si accorda affatto con l'ideologia nazista e riporta a galla, inesorabilmente, tutto il problema del sesso nell'ordinamento sociale. Infatti, per vivere sessuo-economicamente, non basta che la ragazza abbia una sessualit genitale libera; occorre anche che abbia una camera tranquilla, antifecondativi adatti, e un amico capace di fare all'amore, che non sia cio un nazista con una struttura sessuo-negativa; ha bisogno di genitori comprensivi e di un ambiente sociale affermatore del sesso, necessit tanto pi forti quanto meno essa si trovi in una situazione finanziaria che le consenta di aprirsi un varco attraverso le barriere sociali della vita sessuale adolescente . La sostituzione della repressione sessuale con la rinuncia o il rifiuto sarebbe cosa semplicissima se non fosse per il fatto che anche quest'ultimo meccanismo dipende dall'economia della vita istintuale. La rinuncia possibile solo a certe condizioni sessuo-economiche ben precise. Lo stesso si dica per la sublimazione. L'esperienza di analisi caratterale dimostra chiaramente che una durevole rinuncia agli impulsi patologici o antisociali possibile solo con una economia sessuale ordinata, e cio se non ci sono stasi sessuali a fornire energia agli impulsi cui si vuol rinunciare. Una economia sessuale ordinata, tuttavia, possibile solo se esiste una soddisfazione sessuale

corrispondente all'et. E questo vuol dire che un adulto pu abbandonare i desideri infantili e patologici solo se prova una piena soddisfazione genitale. I tipi di soddisfazione pervertiti e nevrotici contro i quali occorre proteggere la societ, in se stessi sono solo dei surrogati della soddisfazione genitale e si manifestano solo se tale soddisfazione genitale turbata o resa impossibile. E' evidente perci che non si pu parlare di soddisfazione o di rinuncia istintuale in generale. Ci si deve chiedere concretamente: soddisfazione di quale istinto? Rinuncia a quale istinto? Se la terapia psicoanalitica considera suo compito eliminare la repressione e non predicare la morale, deve ottenere la rinuncia a un solo tipo di soddisfazione: a quella cio che non corrisponde all'et o allo stadio di sviluppo. Perci, deve portare una ragazza a rinunciare alla sua infantile fissazione al padre, semplicemente rendendo conscia la fissazione. Ma non si deve implicare una rinuncia al desiderio sessuale come tale, in quanto l'energia sessuale continua a premere e chiede di essere scaricata. Mentre facile far s che essa si liberi dei desideri sessuali che hanno per oggetto il padre, non ci sono invece altri argomenti, se non quelli moralistici, per indurla a rinunciare alla soddisfazione sessuale con un ragazzo della sua et; questo sarebbe in contraddizione con ogni principio terapeutico e con ogni possibilit di cura. D'altro canto, la paziente pu liberarsi della fissazione al padre ad una sola condizione: a condizione cio che la sua sessualit trovi un altro, normale oggetto e una soddisfazione effettiva. Altrimenti, la fissazione infantile non scomparir oppure regredir su altri obiettivi dell'istinto infantile, e il problema fondamentale continuer ad esistere . Lo stesso vale per ogni caso di turbe nevrotiche. Se una donna non soddisfatta nel matrimonio, inconsciamente riattiver i desideri sessuali infantili; potr abbandonarli solo se la sua sessualit trover altri sbocchi soddisfacenti. E' vero che il rifiuto dei desideri sessuali infantili il presupposto della sessualit normale; ma anche una vita sessuale normale con una soddisfazione effettiva un presupposto indispensabile per abbandonare definitivamente gli obiettivi dell'istinto infantile. Un pervertito sessuale, o un criminale, per esempio un assassino sessuale, pu essere curato dei suoi impulsi patologici solo a patto che si avvii ad una vita sessuale biologicamente normale. L'alternativa, dunque, non la rinuncia all'istinto o il libero sfogo dell'istinto, ma: a quale impulso bisogna rinunciare? Quale

impulso bisogna soddisfare? Parlando in astratto della natura malefica dell'inconscio represso si nascondono i fatti pi fondamentali non solo della terapia e della prevenzione delle nevrosi, ma anche dell'educazione. Freud scopr che l'inconscio dei nevrotici - e quindi della maggior parte degli individui, nella nostra civilt - racchiude in s essenzialmente impulsi infantili, crudeli, antisociali. Questa scoperta giusta. Ma non mette in evidenza un altro fatto, e precisamente il fatto che l'inconscio racchiude anche molti impulsi suggeriti da esigenze biologiche naturali, quali per esempio i desideri sessuali degli adolescenti o di chi incatenato a un matrimonio infelice. L'intensit degli impulsi infantili antisociali posteriori deriva, storicamente e economicamente, dal mancato soddisfacimento di queste esigenze naturali; l'energia della libido, condannata, va in parte a dar nuovo vigore ai primitivi impulsi infantili e in parte a crearne altri assolutamente nuovi, per la maggior parte di natura antisociale quali il desiderio di esibizionismo o gli impulsi al delitto sessuale. Ricerche etnologiche dimostrano che nei popoli primitivi tali impulsi non si presentano fino a un certo livello di sviluppo economico e che cominciano a manifestarsi solo dopo che la repressione sociale della normale vita amorosa ha assunto una fisionomia ben precisa . Questi impulsi antisociali, che risultano dalla repressione sociale della sessualit normale e che devono essere repressi perch la societ giustamente - non pu permetterne il soddisfacimento, sono impulsi considerati dalla psicoanalisi come fatti biologici. E' una concezione che si collega strettamente a quella di Hirschfeld secondo cui l'esibizionismo dovuto a particolari ormoni. E' difficile smascherare questo ingenuo biologismo meccanicistico, perch ha una funzione ben definita nella nostra societ: sposta il problema dal campo sociologico a quello biologico, nel quale non possibile intervenire . C' una cosa che si chiama sociologia dell'inconscio e della sessualit antisociale, e cio una storia sociale degli impulsi inconsci, in riferimento alla loro intensit e al loro contenuto. Non solo la repressione in se stessa un fenomeno sociologico, ma anche ci che provoca la repressione. Lo studio degli impulsi parziali dovr accettare i suggerimenti delle scoperte dell'etnologia, come per esempio il fatto che in certe societ matriarcali non c', o quasi, una fase anale dello sviluppo della libido, fase che nella nostra societ considerata uno stadio normale tra la fase orale e quella genitale. E ci

perch in quelle societ i bambini sono allattati fino al terzo o quarto anno, quando entrano in una fase di attivit intensive di gioco genitale . Il concetto psicoanalitico di impulso antisociale assoluto e perci porta a conclusioni che discordano dai fatti. Se, d'altra parte, ci si rende conto del carattere relativo degli impulsi antisociali, si arriva a conclusioni fondamentalmente diverse non solo per quanto riguarda la psicoterapia ma anche e specialmente la sociologia e la sessuoeconomia. Le attivit anali di un bambino di uno o due anni non hanno assolutamente niente a che fare con il sociale e l'antisociale. Se tuttavia si aderisce all'astratta concezione secondo la quale questi impulsi anali sarebbero antisociali, si istituir un regime destinato a far del bambino un essere capace di cultura fin dal sesto mese di et; il risultato ultimo sar esattamente l'opposto, e cio l'incapacit di sublimazione e lo sviluppo di turbe nevrotiche anali. La concezione meccanicistica di una antitesi assoluta fra sessualit e civilt fa s che anche genitori provvisti di una preparazione psicoanalitica adottino provvedimenti contro la masturbazione infantile, quanto meno sotto forma di mite diversione. Per quanto ne so, in nessuno dei suoi scritti Anna Freud accenna a quello che, in conversazioni private, ammette essere una conclusione inevitabile delle scoperte della psicoanalisi: e cio che la masturbazione infantile una manifestazione fisiologica e non deve essere inibita. Se si aderisce al concetto che ci che represso e inconscio anche antisociale, si condanneranno, ad esempio le esigenze genitali dell'adolescente. E' questo che ispira certe frasi, come quelle che il principio di realt esige che si posponga il soddisfacimento degli istinti . Ma il fatto che questo principio di realt a sua volta relativo ed determinato da una societ autoritaria i cui fini esso serve, questo fatto di importanza decisiva viene accuratamente taciuto: parlarne, dicono, significherebbe fare della politica, e la scienza non ha niente a che fare con la politica. E si rifiutano di vedere che anche tacerlo politica. Atteggiamenti del genere hanno danneggiato seriamente il progresso della psicoanalisi; non solo hanno impedito la scoperta di certi fatti ma, e questo pi importante, hanno impedito l'applicazione pratica di altri fatti ormai definitivamente stabiliti, travisandoli in termini di concezioni culturali conservatrici. La psicoanalisi che costantemente si occupa delle influenze esercitate dalla societ sull'individuo e giudica che cosa sano e che cosa malato, che cosa sociale e che cosa

antisociale, e nello stesso tempo chiude gli occhi sul carattere rivoluzionario del suo metodo e delle sue scoperte, si muove in un tragico circolo: scopre che la repressione sessuale danneggia la civilt e che nello stesso tempo un presupposto indispensabile della civilt . Ci sia consentito elencare i fatti trascurati dalla psicoanalisi che ne contraddicono il concetto di civilt: - l'inconscio in s quantitativamente e qualitativamente - determinato dalla societ; l'abbandono degli impulsi infantili e antisociali presuppone la soddisfazione dei normali bisogni fisiologici; - la sublimazione, in quanto essenziale conquista culturale dell'apparato psichico, possibile solo se non c' repressione sessuale; nell'adulto, si applica soltanto agli impulsi pregenitali, non a quelli genitali; - la soddisfazione genitale - fattore sessuo-economico decisivo per la prevenzione delle nevrosi e per le realizzazioni sociali - sotto ogni aspetto in contraddizione con le leggi attuali e con tutte le religioni patriarcali; l'eliminazione della repressione sessuale - introdotta dalla psicoanalisi come terapia e come fattore sociologicamente importante - in netta contraddizione con tutti gli elementi culturali della nostra societ, che si basano appunto su questa repressione . Finch la psicoanalisi continua a mettersi dal punto di vista culturale, agisce a detrimento dei risultati pi genuini del suo lavoro. I ricercatori psicoanalisti risolvono a favore della Weltanschauung patriarcale il conflitto tra le loro concezioni culturali e le risultanze dell'investigazione scientifica che militano contro questa civilt. Quando la psicoanalisi non osa accettare le conseguenze delle sue scoperte, si appella al preteso carattere non politico (non-prammatico) della scienza, mentre in realt la teoria e la pratica psicoanalitica si imbattono ad ogni passo in problemi politici (prammatici) . Se si esaminano le ideologie ecclesiastiche, fasciste, e altre ideologie reazionarie nel loro contenuto inconscio, se ne individuer la natura di reazioni essenzialmente difensive, provocate dalla paura dell'inferno inconscio che ciascuno porta in s. Se ne potrebbe dedurre una giustificazione per una moralit ascetica solo se gli impulsi antisociali inconsci fossero dati biologici assoluti; se cos fosse, la reazione politica sarebbe giusta e ogni tentativo per eliminare l'infelicit sessuale sarebbe insensato. E allora, il mondo conservatore potrebbe giustamente proclamare che la distruzione delle pi alte qualit, dei valori centrali, del divino e del morale nell'uomo porterebbe al

caos sessuale e etico. Questo si intende inconsciamente quando si parla di Kulturbolschevismus. Il movimento rivoluzionario - ad eccezione dell'ala sessuo-politica - non conosce questo rapporto; di fatto, quando si viene alle questioni fondamentali di sessuo-economia si trova molto spesso schierato sullo stesso fronte della reazione politica. E' vero che si schiera contro i principi sessuo-economici per ragioni diverse da quelle della reazione politica: ignora questi principi e le loro implicazioni. E' anche convinto della natura assoluta e biologica degli impulsi antisociali e di conseguenza della necessit di una inibizione e di una regolazione morali. E trascura, tal quale i suoi oppositori, il fatto che la regolazione morale della vita istintuale crea proprio ci che essa pretende di dominare: gli impulsi antisociali . La ricerca sessuo-economica, d'altro canto, dimostra che gli impulsi antisociali dell'inconscio - finch sono veramente antisociali e non giudicati tali dai moralisti - sono il risultato della regolazione morale ed esisteranno finch esister siffatta regolazione. Solo la regolazione sessuo-economica pu eliminare l'antitesi fra civilt e natura; con l'eliminazione della repressione sessuale, saranno eliminati anche gli impulsi perversi e antisociali . 3. Impulsi secondari e regolazione morale . L'antibolscevismo fascista assegnava una funzione importantissima nella lotta contro il cosiddetto Kulturbolschevismus all'argomento che la rivoluzione sociale distruggerebbe completamente la morale e instaurerebbe il caos sessuale. Si obiett che, tutt'al contrario, era stato il capitalismo a provocare il caos sociale e che la rivoluzione sociale avrebbe rimesso senz'altro ordine nella vita della societ. Nell'Unione Sovietica, il tentativo di sostituire il principio autoritario in materia morale con l'autoregolazione non-autoritaria fall . N pi convincente fu il tentativo di competere con la societ autoritaria nello stabilire una propria moralit. Prima di tutto, bisogna cercare di capire perch l'individuo cos schiavo del concetto di moralit, perch per lui l'idea di rivoluzione sociale inevitabilmente sinonimo di caos sessuale e culturale. A queste domande abbiamo gi risposto, in parte, col nostro studio sull'ideologia fascista: nell'inconscio dell'individuo medio, con la sua struttura sessuo-negativa, Kulturbolschevismus significa libero sfogo della sessualit sensuale. Presumere che in una rivoluzione sociale sia

possibile applicare immediatamente e praticamente le scoperte della sessuo-economia capaci di eliminare la regolazione morale, significa travisare completamente il pensiero sessuo-economico . E' inevitabile che una societ, una volta impossessatasi dei mezzi di produzione, si trovi ad affrontare il problema di come regolare la vita umana: se moralisticamente o liberamente. Ovviamente, una liberazione immediata della sessualit o una immediata abolizione delle norme morali sono senz'altro fuor di questione. Sappiamo che gli uomini, allo stato attuale della loro struttura, sono assolutamente incapaci di autoregolazione; possono essere capaci di instaurare immediatamente una democrazia economica, ma non una societ razionale, autogovernantesi. E' questo, dopotutto, che intendeva Lenin quando affermava che lo stato pu essere eliminato solo gradualmente. Se si vuole eliminare la regolazione morale e sostituirla con l'autoregolazione bisogna sapere fino a che punto essa sia indispensabile e fino a che punto nociva, individualmente e socialmente . Il punto di vista della morale coattiva della reazione politica che tra l'impulso biologico e gli interessi sociali esiste una netta antitesi. Su questa base, la reazione insiste sulla necessit della regolazione morale; in quanto, si dice, se si eliminasse la morale, gli istinti animali avrebbero la meglio e cos si creerebbe il caos. E' chiaro che la formula del caos che minaccerebbe la societ esprime solo la paura degli istinti umani. E' necessaria la morale, allora? S, perch gli impulsi antisociali mettono veramente in pericolo la vita sociale. Stando cos le cose, come si pu abolire la regolazione morale coattiva? Non si pu rispondere a questa domanda se non si prendono prima in considerazione le seguenti scoperte sessuo-economiche. La regolazione morale reprime e impedisce il soddisfacimento dei bisogni biologici naturali. La repressione si risolve in impulsi secondari, patologicamente antisociali, i quali, a loro volta, devono essere necessariamente inibiti. Dunque, la morale non deve la sua esistenza alla necessit di inibire le tendenze antisociali: essa si sviluppa, in una societ primitiva, quando una classe provvista di superiorit economica conquista il potere; per ragioni economiche quella classe interessata a reprimere i bisogni naturali, anche se, per se stessi, non turbano in nessun modo la socialit (6). La regolazione morale coattiva ha ragion d'essere nel momento in cui ci che essa stessa produce

comincia realmente a mettere in pericolo la vita sociale. Per esempio, la repressione del naturale soddisfacimento della fame porta al furto; e questo a sua volta rende necessaria la condanna morale del furto . Perci, in una discussione che miri a stabilire se la morale necessaria o se la si possa abolire, se un tipo di morale possa essere sostituito da un altro, e se, infine, la regolazione morale non possa essere sostituita dall'autoregolazione, in una discussione di questo genere, non si fa un passo avanti se non si distinguono gli impulsi biologici naturali dagli impulsi secondari nati proprio dall'esistenza di una morale coercitiva. L'inconscio dell'uomo, in una societ autoritaria, pieno di impulsi dell'uno e dell'altro tipo. Se si reprimono - come necessario fare - gli impulsi antisociali, anche gli impulsi biologici naturali patiscono la stessa sorte. Mentre per la reazione politica il concetto di impulso e quello di antisociale sono tutt'uno, la distinzione che abbiamo accennata indica una via per uscire dal dilemma . Finch non si riuscir a trasformare la struttura umana al punto che la naturale regolazione delle energie biologiche escluda automaticamente ogni tendenza antisociale, sar impossibile abolire la regolazione morale. Tale processo di trasformazione destinato a richiedere moltissimo tempo. Sar possibile eliminare la regolazione morale e sostituirla con una regolazione sessuoeconomica solo a patto che il dominio degli impulsi biologici naturali si estenda a spese degli impulsi secondari antisociali. Che questo si verifica, e come si verifica, lo sappiamo con certezza dalle esperienze di analisi caratterale di singoli pazienti, che ci permettono di vedere come il paziente smobiliti le sue costrizioni morali solo nella misura in cui riacquista la sessualit naturale. Con la scomparsa della regolazione morale dalla coscienza del paziente scompare anche la sua antisocialit; egli sviluppa una moralit naturale, in contrasto con quella coercitiva, man mano che acquista sanit genitale . Perci la futura evoluzione sociale - se sapr il fatto suo - non abolir di punto in bianco la regolazione morale. Cercher di trasformare la struttura umana in modo da mettere gli individui in grado di vivere e di lavorare nella societ senza altra autorit e pressione morale che la loro indipendenza e una disciplina veramente spontanea, che non pu essere imposta dall'esterno. La regolazione morale sar applicata soltanto agli impulsi antisociali. Certe misure, quali la punizione dei seduttori di

minorenni non vanno abolite finch la struttura della maggioranza degli adulti non sar in grado di contenere l'impulso a una tale seduzione. In questo senso, dopo la rivoluzione esisteranno apparentemente condizioni identiche a quelle vigenti nella societ autoritaria. La differenza - questo l'importante - tra le due societ sarebbe che la societ libera non frapporrebbe alcun ostacolo al soddisfacimento dei bisogni naturali. Non solo, per esempio, non sarebbero proibite relazioni amorose tra adolescenti, ma li si proteggerebbe e aiuterebbe; n per esempio, si proibirebbe la masturbazione infantile, che anzi si prenderebbero severe misure contro gli adulti che cercassero di impedire lo sviluppo della naturale sessualit del bambino . Tuttavia ci si deve guardare da una concezione assolutista e rigida di impulso sessuale. L'impulso secondario determinato non soltanto dal suo obiettivo ma anche dal periodo in cui si sviluppa e dalle condizioni sotto le quali si sforza di ottenere soddisfazione. L'identica manifestazione pu essere naturale in un caso e in un certo periodo, innaturale e antisociale in un altro caso e in un altro periodo. Per fare un esempio: che un bambino di uno o due anni bagni il letto o giochi con le proprie feci un fenomeno naturale in una fase di sviluppo pregenitale. Punirlo per questi impulsi in una tal fase un'azione che andrebbe essa punita nel modo pi severo. Ma se lo stesso individuo all'et di quattordici anni mangiasse o maneggiasse le proprie feci, ci si troverebbe di fronte a un impulso secondario antisociale e patologico. L'individuo un questione non andrebbe punito ma ricoverato per un trattamento. In una societ libera, per, questo non sarebbe sufficiente: il compito pi importante di una tale societ sarebbe invece quello di mutare l'educazione in maniera da impedire lo sviluppo di impulsi patologici . Facciamo un altro esempio. Se un ragazzo di quindici anni intrecciasse una relazione amorosa con una ragazza di tredici, una societ libera non solo non la disturberebbe ma l'approverebbe e la proteggerebbe. Ma se il ragazzo di quindici anni tentasse di indurre ad atti sessuali una bambina di tre anni o di costringere una coetanea al rapporto sessuale, questo sarebbe considerato antisociale, perch significherebbe che l'impulso sano del ragazzo a intrecciare un rapporto sessuale con una coetanea inibito. Insomma nel periodo di transizione dalla societ autoritaria alla societ libera, la norma dovrebbe essere: regolazione

morale per gli impulsi secondari antisociali e autoregolazione sessuoeconomica per i bisogni biologici naturali. Lo scopo quello di eliminare a poco a poco gli impulsi secondari e con essi la costrizione morale, e di sostituirli completamente con l'autoregolazione sessuoeconomica . Queste enunciazioni riguardo gli impulsi secondari potrebbero essere facilmente travisate dai moralisti e da altri individui patologici per i propri scopi. Ma in breve tempo diventerebbe cos chiara la differenza tra impulsi naturali e impulsi secondari che alla ipocrita morale autoritaria sarebbe impossibile intrufolarsi di nuovo nella vita sessuale. L'esistenza di severi dogmi morali prova, e ha sempre provato, che i bisogni biologici e particolarmente i bisogni sessuali non sono soddisfatti. La regolazione morale di ogni tipo di per s sessuonegativa, condanna o non riconosce i bisogni sessuali naturali. Ogni specie di moralismo negazione della vita e il compito pi importante di una societ libera quello di dare a tutti i suoi membri la possibilit di soddisfare i bisogni naturali . La sessuo-economia mira non meno della regolazione morale ad un comportamento morale. Solo che per la sessuo-economia moralit ha un significato alquanto diverso: essa non qualcosa di diametralmente opposto alla natura ma completa armonia tra la natura e la civilt. La sessuo-economia combatte la regolazione morale coattiva perch essa la causa di quello che la sessuo-economia intende combattere: gli impulsi antisociali. La sessuo-economia non combatte una moralit che sia affermazione della vita . 4. Moralit sessuo-economica . In tutto il mondo gli uomini combattono per una nuova regolazione della vita sociale. E' una lotta nella quale essi non solo sono inceppati dalle pi difficili condizioni economiche e sociali ma sono anche inibiti, confusi e danneggiati dalla loro stessa struttura biopsichica che fondamentalmente la medesima di coloro contro i quali combattono. L'obiettivo di una rivoluzione culturale far s che gli uomini acquistino una struttura caratteriale che li faccia capaci di autoregolazione. Coloro che oggi combattono per raggiungere questa meta vivono spesso secondo prncipi adeguati alla meta; ma sono, appunto, soltanto princpi. Ci dev'essere ben chiaro il fatto che oggi non c' nessuno che abbia una struttura solidamente e pienamente

affermatrice del sesso, perch tutti noi siamo passati attraverso un sistema educativo autoritario, religioso, sessuo-negativo. Ci nonostante, nel regolare la nostra vita, noi acquistiamo un atteggiamento che si pu chiamare sessuo-economico. Alcuni riescono meglio in questa trasformazione strutturale, altri meno bene. Chi ha vissuto e lavorato per molto tempo tra gli operai sa che fra loro si anticipata sporadicamente e parzialmente questa futura regolazione sessuo-economica . Bastano pochi esempi per dire che cosa sia moralit sessuoeconomica e in che senso essa anticipi la moralit del futuro. Bisogna sottolineare il fatto che, cos vivendo, noi non formiamo in nessun senso un'isola; ci che ci mette in grado di formulare questi concetti e di seguirli il fatto che tali modelli di vita e tali princpi morali nuovi fanno parte di un processo di sviluppo nella societ che si verifica del tutto indipendentemente da questo o quell'individuo, da questo o quel gruppo politico o culturale . Quindici o vent'anni fa, per una ragazza non sposata era una vergogna non essere vergine. Oggi le ragazze di tutti gli ambienti e gli strati sociali - dove pi dove meno, dove pi chiaramente dove pi vagamente - cominciano a entrare nell'ordine d'idee che c' da vergognarsi di essere ancora vergini a diciotto o a venti o a ventidue anni . Non molto tempo fa era considerato un crimine morale tale da richiedere una drastica punizione, il fatto che una coppia di fidanzati intrecciasse rapporti sessuali prima del matrimonio. Oggi con assoluta spontaneit e nonostante l'influenza della Chiesa, della medicina scolastica e della mentalit puritana comincia sempre pi a diffondersi l'opinione che antigienica, imprudente e magari pericolosa l'unione di due persone che non siano ben convinte di essere fatte l'una per l'altra per quella che dovr essere la loro vita in comune, e cio per la loro vita sessuale . Il rapporto sessuale extramaritale era considerato colpa soltanto fino a pochi anni fa, e dalla legge addirittura turpitudine morale; oggi (1936) diventato naturale e di vitale necessit per esempio, fra i giovani operai e delle classi medie in Germania . Qualche anno fa, sembrava assurda l'idea che una ragazza di quindici o sedici anni - pur sessualmente matura - avesse un boy friend; oggi gi diventata materia di seria discussione; fra qualche anno sar

altrettanto naturale quanto naturale oggi il diritto di una donna non sposata ad avere un amante. Fra cento anni, pretese come quella che una insegnante non abbia una vita sessuale provocheranno lo stesso sorriso di incredulit che provoca oggi il ricordo dei tempi in cui gli uomini imponevano alle loro donne la cintura di castit. Cos come sembrer ridicola quella che oggi una opinione quasi generale: e cio che debba essere l'uomo a sedurre la donna, mentre una donna non deve sedurre un uomo . Ma si ancora lontani dal considerare normale non imporre il rapporto sessuale ad un partner non disposto. Il concetto di dovere coniugale sostenuto dal diritto e ha applicazione legale. Eppure nelle cliniche di igiene sessuale e nella pratica medica vediamo invece manifestarsi un atteggiamento opposto: e cio che l'uomo, nonostante le opinioni della societ e della legge, non deve avere rapporti con la sua compagna se essa non vuole; e ancor pi se essa non pronta genitalmente. Tuttavia, si considera generalmente ancora naturale che una donna subisca l'atto sessuale senza alcuna partecipazione intima. Fa parte della morale naturale evitare il rapporto sessuale se non si ambedue pronti genitalmente; questo elimina l'idea maschile di violenza e l'atteggiamento della donna che si aspetta di essere sedotta o di subire una dolce violenza. E' ancora abbastanza diffusa la mentalit secondo la quale occorre vegliare gelosamente sulla fedelt del proprio partner; la cronaca e le statistiche dei suicidi dimostrano eloquentemente come sia marcia sotto questo aspetto la nostra societ. Ci nonostante si fa lentamente strada il convincimento che non si ha il diritto di proibire al proprio partner un'altra temporanea o durevole relazione sessuale; si ha soltanto il diritto di ritirarsi o di riconquistarlo. Questo atteggiamento, completamente conforme alle scoperte della sessuoeconomia, non ha niente a che fare con l'idea, esageratamente radicale, che non bisogna essere affatto gelosi, che un'altra relazione del partner non ha nessunissima importanza. E' assolutamente naturale soffrire al pensiero che il compagno amato abbracci un'altra persona: ma questa gelosia naturale va nettamente distinta dalla gelosia possessiva. E' naturale non volere che l'essere amato sia abbracciato da un altro; ma altrettanto innaturale - se non si hanno pi rapporti sessuali con il proprio partner, come pu capitare nel matrimonio o in altre relazioni di lunga durata - pretendere di proibirgli un'altra relazione .

Questi esempi possono bastare. Complicata com' oggi la vita dell'individuo, e specialmente la vita sessuale, ci si dovrebbe regolare con la massima semplicit se si fosse pienamente in grado di apprezzare il piacere della vita. La regolazione sessuo-economica consiste essenzialmente nell'evitare qualsiasi norma o precetto assoluti e nel riconoscere nella volont e nel piacere di vivere le norme regolatrici della vita sociale. E il fatto che oggi, per il disordine che regna nella struttura umana, questo riconoscimento si riduce al minimo non depone contro il principio di autoregolazione; al contrario, depone contro la regolazione morale che ha creato questa struttura patologica . Ci sono due tipi di moralit, ma solo un tipo di regolazione morale. Il tipo di moralit riconosciuto e affermato da tutti come naturale (non violentare, non uccidere, eccetera) pu essere stabilito soltanto sulla base di un pieno soddisfacimento dei bisogni naturali. Ma l'altro tipo di moralit che noi rifiutiamo (astinenza sessuale per bambini e adolescenti, fedelt coniugale obbligatoria, eccetera) in se stesso patologico ed la vera causa del caos che pretende di controllare. E' il nemico numero uno della moralit naturale . C' chi sostiene che una vita basata sui princpi della sessuo-economia distrugger la famiglia. Farneticano di un caos sessuale che risulterebbe da una vita erotica sana, e le masse si impressionano perch a parlare cos sono professori e autori di libri diffusissimi. Ma bisogna parlare con cognizione di causa: prima di tutto si tratta di eliminare l'asservimento economico delle donne e dei bambini. E il loro asservimento autoritario. Solo allora il marito amer la moglie, la moglie il marito, i genitori i figli e i figli i genitori. Per loro non ci sar pi ragione di odiarsi. Ci che vogliamo distruggere non la famiglia, ma l'odio che la famiglia crea, la coercizione, anche se essa assume l'apparenza dell'amore. Se l'amore familiare quel grande bene che si vuole che sia, esso ne deve dar la prova. Un cane incatenato non pu fuggire ma non per questo lo si pu chiamare un compagno fedele. Nessuna persona sensibile definir amore la coabitazione di un uomo e una donna legata mani e piedi. Nessun uomo provvisto di un po' di dignit andr orgoglioso dell'amore tributatogli da una donna solo perch egli la mantiene o la domina, n accetter un amore che non gli sia dato liberamente. La morale coercitiva, esemplificata nel dovere coniugale e nell'autorit familiare, la morale dei vigliacchi e degli impotenti incapaci di ottenere con

l'amore ci che essi cercano invano di ottenere con l'aiuto della polizia e della legislazione matrimoniale . Costoro vorrebbero far indossare a tutta l'umanit la loro stessa camicia di forza perch sono incapaci di sopportare la sessualit naturale altrui. Molestano gli altri, pieni di invidia perch vorrebbero anch'essi vivere cos e non possono. Lungi da noi l'intenzione di costringere a liberarsi della vita familiare chi quella vita desidera; epper non intendiamo neanche permettere ad alcuno di costringere alla vita familiare coloro che non vogliono. Chi pu vivere per tutta la vita nella monogamia lo faccia pure; ma chi non vi riesce, chi potrebbe esserne rovinato, deve avere l'opportunit di regolare differentemente la propria esistenza. Se si vuole instaurare una nuova vita bisogna rendersi conto delle contraddizioni inerenti all'antica .

Capitolo secondo . IL FALLIMENTO DELLA RIFORMA SESSUALE . La riforma sessuale mira ad eliminare le condizioni della vita sessuale che, in ultima analisi, sono radicate nelle condizioni economiche e si manifestano in malattie psichiche Nella societ autoritaria il conflitto tra una morale imposta a tutta la societ da una minoranza interessata a conservare il potere, da un lato, e i bisogni sessuali degli individui dall'altro, porta a una crisi insolubile nell'ordinamento sociale vigente. Nella storia dell'umanit, tuttavia, questo conflitto non ha mai avuto conseguenze cos stupide e crudeli come negli ultimi trent'anni; perci, mai come in questo periodo si tanto scritto e discusso di riforma sessuale. Eppure, mai come in questa et della tecnica e della scienza i tentativi di riforma sessuale sono stati tanto fallimentari. Il contrasto tra la devitalizzante infelicit sessuale e gli enormi progressi della sessuologia il corollario del contrasto tra miseria economica delle masse lavoratrici e gli enormi progressi della tecnica nella nostra et industriale. Altro contrasto, solo apparentemente paradossale, che in quest'epoca di operazioni asettiche e di enorme progresso della chirurgia, tra il 1920 e il 1932 morissero in Germania, in seguito ad aborto, circa 20000 donne ogni anno e 75000 contraessero gravi infezioni; oppure, che con la crescente razionalizzazione della produzione, tra il 1930 e il 1933 ci fossero sempre pi disoccupati tra

gli operai, le cui famiglie patirono la rovina fisica e morale. E' un contrasto che, lungi dall'essere insensato, invece perfettamente comprensibile se si cerca di interpretarlo senza prescindere dalla struttura economica e sociale che ne la causa. Ci proponiamo di dimostrare che l'infelicit sessuale e l'impossibilit di risolvere il problema sessuale sono l'una e l'altra parte integrante dell'ordine sociale cui debbono la loro esistenza . Le lotte per una riforma sessuale fanno parte delle lotte per un generale progresso civile. I liberali, come Normam Haire, con la loro riforma sessuale mirano a combattere un singolo difetto della nostra societ, senza per criticarla sotto altri aspetti. I socialisti, i riformisti, vorrebbero con la riforma sessuale introdurre nella societ, cosi com' oggi, un pizzico di socialismo: tendono cio a rovesciare il processo di sviluppo attuando la riforma sessuale prima di aver trasformato la struttura economica . I moralisti non riusciranno mai a capire che l'infelicit sessuale parte integrale dell'ordinamento sociale che essi difendono. Ne individuano la causa nell'iniquit umana, in una volont superiore o in una non meno misteriosa volont di sofferenza, oppure credono che essa esista solo in quanto la gente si rifiuta di obbedire alle loro prescrizioni ascetiche e monogamiche. Non ci si pu aspettare che essi riconoscano di essere complici nel creare quel male che con le loro riforme pretendono, pietosamente e magari anche in buona fede, di abolire . Un riconoscimento del genere, fatto anche solo a se stessi, scuoterebbe le basi della loro economia, quelle basi appunto sulle quali essi intraprendono le riforme. Essi non hanno ancora imparato che i fascisti di ogni variet non amano scherzare con le cose serie e se la loro esistenza in pericolo sostituiscono senza esitare minimamente i pacifisti liberali con il boia . La riforma sessuale ha cercato in questi decenni di alleviare l'infelicit sessuale. I problemi della prostituzione e delle malattie veneree, dell'infelicit sessuale, dell'aborto e del delitto sessuale, e i problemi delle nevrosi sessuali, sono sempre alla ribalta dell'interesse pubblico. Nessuna delle misure adottate riuscita a far altro che sfiorare la predominante infelicit sessuale. E, ci che pi importante, tutti i progetti di riforma formulati sin qui, sono sempre stati qualche gradino al di sotto dei mutamenti che di fatto si verificavano nei rapporti tra i due sessi. La diminuzione dei matrimoni e l'aumento dei divorzi

esigono che si discuta una riforma del matrimonio; le relazioni sessuali extraconiugali sono un fatto sempre pi evidente, nonostante le opinioni dei sessuologi eticamente orientati; i rapporti sessuali in larghi settori della giovent fra i quindici e i diciotto anni sono un fenomeno generale; e tutto questo mentre il movimento per la riforma sessuale discute ancora se gli adolescenti debbono prolungare l'astinenza sessuale oltre i venti anni e se la masturbazione va considerata una manifestazione normale. Gli aborti criminali e l'uso degli anticoncezionali si diffondono sempre pi, e intanto il movimento per la riforma sessuale discute se, oltre a quelli medici, anche i fattori sociali vanno considerati fra le ragioni per permettere l'aborto . E' evidente dunque che i mutamenti di fatto della vita sessuale vanno sempre oltre i trascurabili tentativi dei riformatori sessuali: un ritardo che indica che c' qualcosa di fondamentalmente sbagliato in questi conati di riforma; c' in essi un'intima contraddizione che agisce da freno e li condanna a rimanere infruttuosi . Abbiamo il compito di scoprire le ragioni che si celano dietro il fallimento della riforma sessuale. Dobbiamo scoprire quali sono le connessioni tra questo tipo di riforma e il suo fallimento e l'ordinamento sociale autoritario. Esse non sono affatto semplici. E in particolare, il problema della formazione delle ideologie sessuali tanto complesso da richiedere uno studio speciale (1). Qui prenderemo in considerazione solo un settore dell'intero problema. Notiamo relazione fra i seguenti fattori: 1) L'istituto matrimoniale quale freno ad una riforma sessuale . 2) La famiglia coattiva come apparato educativo . 3) La pretesa dell'astinenza sessuale dei giovani come logica misura da un punto di vista autoritario - per l'educazione al matrimonio monogamico e indissolubile e per la famiglia patriarcale . 4) La contraddizione fra la riforma sessuale e la concezione conservatrice del matrimonio . Molte di queste contraddizioni sono passate inosservate, soprattutto perch i critici della riforma sessuale hanno appuntato la loro attenzione sulle forme esteriori della vita del sesso (l'abitazione, l'aborto, le leggi matrimoniali, eccetera) trascurando invece in gran parte i bisogni, i meccanismi e le esperienze sessuali. Ben poco si pu aggiungere alla critica sociologica, formulata in Europa da uomini come Hodann, Hirschfeld, Brupbache, Wolff e che ha avuto la sua

massima espressione nella rivoluzione sessuale in Russia negli anni fra il 1918 e il 1921 (2) . In ogni modo, una valutazione dei risultati psichici e culturali dell'ordinamento sessuale autoritario per l'economia sessuale dell'individuo e della societ presuppone la conoscenza dei meccanismi psichici e somatici della sessualit . La nostra critica, formulata da un punto di vista medico e che va affiancata alla critica sociologica, si basa sull'esperienza clinica di analisi caratteriale e sui risultati delle nostre ricerche sull'orgasmo .

Capitolo terzo . L'ISTITUTO DEL MATRIMONIO COATTIVO COME BASE DELLE CONTRADDIZIONI NELLA VITA SESSUALE . L'interesse che guida il movimento per una riforma sessuale quello della morale maritale coattiva. Dietro di questa, c' l'istituto conservatore del matrimonio, a sua volta saldamente fondato sugli interessi economici. La morale del matrimonio l'ultima espressione ideologica dei fattori economici nella sovrastruttura ideologica della societ e come tale permea il pensiero e l'azione di ogni riformatore conservatore rendendo impossibile ogni vera riforma sessuale . Qual il rapporto tra i fattori economici e la morale del matrimonio? Immediata espressione di interessi economici l'interesse per la castit prematrimoniale della donna e per la fedelt al marito. Il tedesco Gruber, specialista di igiene sessuale, era ben consapevole di questo fondamentale e decisivo motivo quando scriveva: Dobbiamo coltivare la castit della donna come il pi alto bene nazionale, perch la sola salvaguardia a garantirci che noi siamo davvero i padri dei nostri bambini e che lavoriamo e fatichiamo per la nostra stessa carne e per il nostro stesso sangue. Senza questa garanzia non c' possibilit di tranquilla vita familiare, base indispensabile del benessere nazionale. Questa, e non l'egoismo maschile, la ragione per cui la legge e la morale sono pi esigenti verso la donna che non verso l'uomo per quanto riguarda la castit prematrimoniale e la fedelt coniugale. Concedere libert alla donna comporta conseguenze molto pi serie che non la libert concessa all'uomo . (Hygiene des Geschlechislebens, 53-54, p.p. 146-147) .

Con questo accoppiamento di leggi di successione e di procreazione, problema del matrimonio e problema sessuale sono diventati quasi un problema solo: l'unione sessuale di due persone non pi una questione di sessualit. E' impossibile per la donna osservare a lungo la castit extraconiugale e la fedelt coniugale senza una notevole dose di repressione sessuale; donde l'esigenza della castit delle giovanette. In origine - e questo vale tuttora in certe societ primitive la ragazza era libera di vivere la sua vita sessuale fino al matrimonio; solo dopo il matrimonio era obbligata a osservare la castit extraconiugale (1). Nella nostra societ, e particolarmente nell'ultimo decennio del diciannovesimo secolo, la verginit divent presupposto indispensabile per il matrimonio; la castit prematrimoniale e l'assoluta fedelt della donna coniugata diventarono i due pilastri della morale sessuale reazionaria che, col creare una struttura sessuo-negativa, concorre a rafforzare il matrimonio e la famiglia autoritaria . Fin qui, questa concezione la logica espressione di interessi economici. Ma qui che vediamo la contraddizione nel processo. Con l'esigere la castit prematrimoniale si priva il maschio giovane dell'oggetto del suo amore: ci crea delle condizioni che, sebbene non premeditate dal vigente ordinamento sociale, diventano inevitabilmente parte del suo regime sessuale: il matrimonio monogamico porta all'adulterio, e la castit delle ragazze porta alla prostituzione. L'adulterio e la prostituzione sono parte integrante di questa duplice morale sessuale che consente all'uomo, tanto nel matrimonio quanto prima del matrimonio, ci che alla donna si deve negare per ragioni economiche. Per le naturali esigenze del sesso, tuttavia, una severa morale sessuale si risolve nell'esatto opposto di ci che essa intende salvaguardare. L'immoralit in senso reazionario, e cio l'adulterio e le relazioni sessuali extraconiugali, si risolve in grotteschi fenomeni sociali: perversione sessuale da un lato e sessualit mercenaria, dentro e fuori del matrimonio, dall'altro. Il carattere mercenario dell'attivit sessuale extraconiugale corrompe necessariamente la tenera relazione fra i sessi in grossolana prostituzione. Il giovanotto perbene, per esempio scinder la sua sessualit; la soddisfer con una ragazza delle classi inferiori, per riservare l'affetto e il rispetto alla ragazza del suo stesso ambiente sociale. Questa dissociazione della vita amorosa e il legame che viene a crearsi tra sesso e denaro si risolvono in completa degradazione e

abbrutimento dell'amore. Fra l'altro, ne consegue il dilagare delle malattie veneree, e questo anche parte essenziale, seppure involontaria, dell'ordinamento sessuale conservatore. Si combattono la prostituzione, i rapporti sessuali extraconiugali e le malattie veneree all'insegna dell'astinenza che corrisponde al concetto secondo il quale il rapporto sessuale morale solo nel matrimonio; e si adducono i pericoli delle attivit sessuali extraconiugali a prova evidente della loro peccaminosit . Gli stessi autori reazionari devono ammettere che insistere sull'astinenza sessuale non provvede un'arma efficace contro le malattie veneree. Pur coscienti del fatto che la moralit coniugale un vicolo cieco, non riescono a vedere via d'uscita. E' vero che la causa delle malattie veneree sono i bacilli, ma se si diffondono per la degradazione della vita sessuale extraconiugale, che altro non se non la contropartita della relazione coniugale sanzionata dalla societ. Questa una contraddizione alla quale i sessuologi reazionari - finch vorranno rimanere parte del loro ambiente - dovranno, volenti o nolenti, dare il loro appoggio ideologico . Per quanto riguarda l'aborto, si osservano conflitti analoghi tra i fatti da un lato e le pretese avanzate per difendere la morale coniugale e l'istituto matrimoniale dall'altro. Uno degli argomenti pi comuni contro la legalizzazione dell'aborto di ordine morale. Dopo tutto, si dice, le leggi contro l'aborto mettono un freno a quella che altrimenti diventerebbe una vita sessuale senza pi inibizioni. Si vorrebbe ottenere un aumento della natalit e si ottiene invece esattamente l'opposto: una natalit costantemente in declino. (La legalizzazione dell'aborto nella Russia sovietica non ha portato a un declino del saggio di natalit, ma, insieme con opportune misure sociali, a un enorme aumento.) Perch tanto interesse per un aumento della natalit? Sarebbe sbagliato presumere che il motivo sia il desiderio di formare una grande armata di riserva per l'industria. Questo poteva essere quando la disoccupazione di un certo, relativamente piccolo numero di operai rendeva possibile abbassare il livello dei salari. Ma i tempi sono cambiati. La disoccupazione di massa, che diventata una caratteristica dei nostri tempi, ha tolto ogni importanza a questo motivo. I moventi immediatamente economici dell'ostruzionismo a razionali misure anticoncezionali sono insignificanti se paragonati con quelli ideologici (che del resto, in verit, si radicano anch'essi, in

ultima analisi, in interessi economici). Il movente fondamentale della punizione dell'aborto la paura delle possibili conseguenze ove la si abolisse, la paura di quello che potrebbe succedere alla morale. L'eventuale legalizzazione dell'aborto dovrebbe riguardare non soltanto le donne sposate, ma anche quelle non sposate, con conseguente assoluzione delle relazioni extraconiugali e abbandono del principio morale che impone di sposare la ragazza incinta. E questo significherebbe minare l'istituto matrimoniale. Nonostante tutti i fatti contrastanti della vita sessuale, da un punto di vista ideologico la morale coniugale va sostenuta. E perch? Perch la spina dorsale della famiglia autoritaria, e questa a sua volta l'ambiente in cui si formano l'ideologia e la struttura umana autoritarie . Ecco una cosa fino ad ora largamente trascurata nella discussione del problema dell'aborto. Alcuni potrebbero suggerire la possibilit di una legalizzazione limitata alle donne sposate; cos, si potrebbe sostenere, sarebbero salvaguardati gli interessi del matrimonio. Obiezione valida, se non fosse per una certa parte dell'ideologia sessuale. La morale sessuale convenzionale non vede nell'atto sessuale un atto che miri al piacere e alla soddisfazione sessuali, a prescindere dalla riproduzione. Una sanzione ufficiale dell'atto sessuale che prescindesse dalla riproduzione getterebbe a mare tutte le concezioni sessuali ufficiali, laiche ed ecclesiastiche. Cos, per esempio, Max Marcuse nel suo Die Ehe, nel capitolo che riguarda le pratiche anticoncezionali nel matrimonio, scrive: Se diventasse possibile sterilizzare temporaneamente le donne a volont, mediante cure interne, sarebbe doveroso studiare urgentemente un metodo di distribuzione di tali medicine che ne consentisse l'uso nei casi suggeriti da ragioni di igiene, garantendoci insieme contro l'enorme pericolo che esse presenterebbero per l'ordine sessuale e per la morale, pi ancora, per la vita e per la civilt in generale . E si dovrebbe aggiungere, naturalmente, per la vita e la civilt autoritarie. Il fascismo tedesco, tra il 1933 e il 1935, tenne in gran conto il pericolo indicato dal riformatore sessuale Marcuse nel 1927: circa 1500 sterilizzazioni allontanarono questo enorme pericolo per l'ordine sessuale e per la morale, per la vita e per la civilt, anche se non contribuivano per niente all'igiene. Ci che si intese in realt per enorme pericolo fu il pericolo di separare sessualit e procreazione .

Basta un semplice calcolo per capire che cosa significa in realt tutto ci. Nessun riformatore sessuale in grado di ragionare pu pretendere che una povera donna allevi pi, diciamo, di cinque figli. Checch ne pensino le autorit in materia di sessuologia, l'uomo fatto dalla natura in modo da sentire l'eccitamento sessuale e da desiderare la soddisfazione sessuale, anche se non in possesso di un certificato matrimoniale: e sente questa urgenza ogni pochi giorni, in media. Ci significa, se vive secondo i bisogni biologici e non secondo la morale sessuale convenzionale, che egli ha dai tre ai quattromila contatti sessuali, dai quattordici ai cinquant'anni. Perci se Marcuse fosse interessato soltanto alla conservazione della razza dovrebbe invocare una legge che accordasse alle donne di usare gli anticoncezionali in 2995 casi, e di non usarli soltanto quelle cinque o pi volte necessarie ad avere cinque figli . Ma in realt al riformatore sessuale non importano quei cinque atti di riproduzione. Egli ossessionato dalla paura che la gente, con la sanzione delle autorit, possa non solo desiderare 3000 piacevoli atti sessuali ma compierli effettivamente. E perch ha questa paura? Per molte ragioni . 1) Perch l'istituto matrimoniale non ha niente a che vedere con questi fatti naturali e va difeso in quanto pilastro di quella fabbrica di mentalit autoritarie che la famiglia . 2) Perch altrimenti non si potrebbe pi sfuggire al problema della sessualit adolescente, problema che oggi si evade con slogan tipo astinenza o educazione sessuale . 3) Perch la teoria della costituzione monogamica della donna, o umana in generale, crollerebbe completamente di fronte all'evidenza dei fatti biologici e fisiologici . 4) Perch entrerebbe inevitabilmente in grave conflitto con la Chiesa. Sono conflitti evitabili solo finch - come fa Van de Velde nel suo Ideal Marriage (Il matrimonio ideale, ed. ital.) - si fa propaganda all'erotizzazione all'interno del matrimonio, badando nello stesso tempo a mettere bene in evidenza che quanto vi si propone non in contraddizione con i dogmi della Chiesa . La concezione della moralit convenzionale un pilastro dell'istituto matrimoniale autoritario; in contraddizione con la soddisfazione sessuale e presuppone un atteggiamento sessuo-negativo. Da questo

istituto matrimoniale deriva l'impossibilit di risolvere il problema dell'aborto .

Capitolo quarto . L'INFLUENZA DELLA CONSERVATRICE . 1. Scienza obiettiva, non-politica .

MORALE

SESSUALE

Caratteristiche della ideologia sessuale conservatrice sono la negazione e la degradazione della sessualit che, nella societ autoritaria, si esprimono nel processo di repressione sessuale. Poco importa che si reprimano i bisogni sessuali, quanto vaste siano le ripercussioni della repressione e quali conseguenze ne risultino per gli individui. A noi qui interessano i mezzi che l'opinione pubblica educata in gran parte dalla sessuologia conservatrice, impiega in questo processo, e quali sono i suoi risultati in generale . La sessuologia conservatrice l'esponente pi importante di questa atmosfera ideologica. Lo dimostreremo dettagliatamente quando discuteremo i problemi del matrimonio e della sessualit adolescente; qui ci limiteremo a citare alcuni esempi caratteristici dell'atteggiamento pieno di pregiudizi moralistici di una sessuologia che pretenderebbe di essere obiettiva . Nel Handwrterbuch der Sexualwissenschaft di Marcuse, opera senza dubbio rappresentativa della sessuologia ufficiale, Timerding scrive: Il concetto di sessualit sempre stato, nell'insieme, determinato da un comune atteggiamento etico. Tutti i suggerimenti per una riforma sono stati giustificati da princpi etici (p. 710) . La vera importanza di una prospettiva etica in sessuologia risiede nel fatto che essa insegna a considerare le manifestazioni sessuali nel pi grande quadro dello sviluppo totale della personalit e dell'ordinamento sociale (p. 712) . Come ben sappiamo, per ordinamento sociale si intende l'ordinamento sociale reazionario e per sviluppo della personalit si intende sviluppo di una personalit che sia capace di adattarsi a quell'ordinamento. Ogni morale sociale reazionaria di necessit una morale sessuo-negativa, qualsiasi concessione faccia in considerazione della realt della vita

sessuale, e quale che sia la misura in cui la condotta sessuale delle classi dominanti si allontana dai princpi. Per le loro intime contraddizioni, diversi studiosi arrivano ad enunciazioni che sono in contrasto con l'atmosfera sociale. Agli effetti pratici, tuttavia, questo contrappeso scientifico inutile; esso non mai accompagnato da un'azione che trasgredisca i limiti stabiliti dalla societ reazionaria: ne risultano solo inconsistenza e spesso anche assurdit. Ecco quanto scrive Wiese nello Handwrterbuch di Marcuse: Oltre al misticismo religioso esiste, e particolarmente nei nostri tempi, molto ascetismo o meglio astinenza per principio, i cui motivi scaturiscono da motivi filosofici, etici, da considerazioni sociali di ordine pratico, da debole erotismo fisico o psichico, da tendenze spiritualistiche, o da tutte queste cose insieme mescolate con innati istinti religiosi. Spesso si pensa di poter innalzare i rapporti umani su un piamo pi elevato solo in certe condizioni di astinenza. . . Questo moderno ascetismo. . . solo raramente ha lo stesso alto valore di un genuino ascetismo religioso. E' il risultato della saziet o di una bassa vitalit incapace di sopportare il pathos o la molteplicit della sensualit . Per quanto riguarda le altre forme o gradi di astinenza, vale l'osservazione che un forte istinto naturale non pu essere eliminato, ma soltanto deviato e alterato. L'astinenza 'reprime' la spinta sessuale. Per quanto ci si debba guardare dalle esagerazioni della scuola freudiana, bisogna riconoscere la validit della teoria della repressione dell'istinto sessuale per mezzo dell'astinenza: molti fanatismi, bizzarrie, fobie e sfrenatezze dell'immaginazione possono derivare dall'astinenza Una tendenza naturale all'astinenza (da non confondersi con una temporanea diminuzione del desiderio o con la diminuzione dovuta all'et avanzata) non esiste in un individuo sano. L'ascetismo e essenzialmente di origine sociale, non biologica. A volte espressione di un adattamento a condizioni di vita innaturali, a volte di mentalit patologica . In complesso, sono affermazioni giuste. Ma argomenti come la distinzione tra ascetismo religioso e altri tipi d'ascetismo non offrono possibilit di utilizzazione pratica; tale distinzione non mette in evidenza che anche l'ascetismo religioso scaturisce da inclinazione verso il misticismo e non da istinti religiosi innati. Col postulare istinti religiosi, Wiese lascia aperta una porta a quell'ascetismo estromesso dalla giusta scoperta che esso di origine sociale e che in

un individuo sano non esiste nessuna naturale tendenza all'astinenza. La sessuologia ufficiale offre un'altra scappatoia moralistica quando parla di elevare su un pi alto piano spirituale le relazioni sessuali. In effetti accade questo: in un primo momento si condanna la sensualit; ma le forze represse ritornano sotto forma di manifestazioni patologiche di vario tipo. Che fare dunque di queste forze che ora, anche pi di prima, sono in conflitto con una vita morale, ovverossia con una vita ascetica e casta? Rimane solo una possibilit: elevare la sessualit su un pi alto piano spirituale. Questo slogan adottato da un vasto settore del movimento per una riforma sessuale ha un significato ben concreto, per quanto vaghe possano essere le frasi di cui ci si serve: nient'altro, cio, che una nuova repressione e inibizione della sessualit . Questa mescolanza di dati di fatto e di moralit sessuale, cos caratteristica della sessuologia conservatrice, si risolve in affermazioni assolutamente assurde. Ecco, per esempio, Timerding scrivere: Se si nega il diritto di amare a una donna non sposata si deve anche esigere l'astinenza sessuale prematrimoniale da parte dell'uomo. E' vero che una assoluta castit prematrimoniale, se la si potesse realizzare, sarebbe la miglior garanzia per la continuazione della societ e libererebbe l'individuo da molte sofferenze. Ma se troppo duro pretendere una prova siffatta e vi si riesce solo in rari casi (il corsivo mio, Nota dell'A.) i risultati saranno minimi. L'ideale della castit dovrebbe diventare una norma dell'etica individuale; e tuttavia un'eventualit sempre meno ammissibile specialmente perch le probabilit di sposarsi appena raggiunta la maturit sessuale si fanno sempre pi scarse. Finch la castit rimane solo un'esigenza dell'etica sociale, per la protezione della famiglia, il singolo tende a sbarazzarsene come di una noiosa costrizione . E' significativo che questo concetto sia completamente fallito di fronte alla realt della vita moderna e che in pratica la castit prematrimoniale sia diventata pi o meno una farsa . Ci imbattiamo nelle seguenti incongruenze: se si suppone che una donna possa vivere in castit prima del matrimonio, perch non dovrebbe riuscirci anche l'uomo? Giusto. Diventa sempre meno probabile che l'ideale di castit diventi norma dell'etica individuale. Giusto. Eppure l'ideale della castit dovrebbe essere affermato, anche se questo concetto completamente fallito e la castit

prematrimoniale diventata una farsa. La castit prematrimoniale la miglior garanzia per la continuazione della societ: una delle frasi ripetute pi volte senza il conforto della minima prova. Tuttavia, come ben sappiamo, l'affermazione giusta se teniamo presente che ci si riferisce a una societ autoritaria. E pi oltre: Nella valutazione igienica della sessualit esistono due opposti punti di vista. Da una parte si mette in evidenza il danno psichico e fisico derivante dalla repressione della sessualit e logicamente si auspica una vita sessuale sana e indipendente da condizioni economiche. Un altro gruppo difende accanitamente l'innocuit dell'astinenza assoluta, mettendo in rilievo i pericoli che i disordini nella vita sessuale rappresentano per la salute, particolarmente per la diffusione e la pericolosit delle malattie veneree. . . Effettivamente, la sola misura preventiva sicura sarebbe l'astinenza completa. Ma siccome la si pu pretendere solo in casi eccezionali si ritorna all'ideale del rapporto sessuale solo in seno al matrimonio rigorosamente monogamico. Se si realizzasse completamente questo ideale si raggiungerebbe in pieno l'obiettivo desiderato (la sottolineatura mia, N. d. A.). Le malattie veneree diminuirebbero rapidamente. Eppure, sar difficile realizzare questo ideale (il corsivo mio, Nota dell'A.). Inoltre servirebbe poco a salvaguardare il matrimonio poich il pericolo di infezione si presenta soprattutto prima del matrimonio. Perci pu servire solo un affinamento generale delle coscienze in materia sessuale, in quanto impedirebbe almeno le relazioni sessuali imprudenti e frequentemente mutate. Si pu anche immaginare che liberare le relazioni sessuali basate su un tenace affetto personale dalle attuali restrizioni sociali e legali incoraggerebbe probabilmente relazioni durevoli; eliminerebbe la prostituzione pubblica e clandestina e porterebbe cos ad una notevole diminuzione non soltanto delle malattie veneree ma anche di altri pericoli per la psiche e per il fisico. E' innegabile che individui di ambo i sessi, spinti da un naturale desiderio sessuale, non si lasciano spaventare dai comandamenti della morale ufficiale. D'altro lato si pu benissimo aderire all'ideale di relazioni sessuali soltanto con un partner che dia una durevole e completa soddisfazione fisica ed emozionale. Non c' dubbio, infatti, che colui al quale capitasse una cosa del genere potrebbe solo essere chiamato fortunato . E' evidente che anche il riformatore sessuale conservatore arriva molto vicino alla soluzione pratica del problema. Ma non riesce a sbarazzarsi

della concezione della monogamia obbligatoria; questo deforma il suo giudizio e lo spinge in un vicolo cieco: d'altro lato si pu benissimo aderire all'ideale. . perch colui al quale capitasse una cosa del genere potrebbe solo essere chiamato fortunato. Pu darsi, ma chi ci riesce? E non forse proprio il moralista del sesso ad aver proclamato il fallimento dell'ideale? Anche questo conflitto si spiega con la base economica dell'ideale e l'impossibilit di realizzarlo in maniera sessuoeconomica . Perci si continua a oscillare tra l'ideologia della castit e quella del matrimonio perch fra le due occhieggia lo spettro della malattia venerea che non si pu domare perch la contropartita pratica della morale coniugale e della ideologia della castit. E' vero che lo stesso sessuologo scopre che liberare le relazioni sessuali basate su un tenace affetto personale dalle attuali restrizioni sociali e legali incoraggerebbe le relazioni durevoli, eliminerebbe la prostituzione e porterebbe alla diminuzione delle malattie veneree. Ma nel suo stato attuale la societ non pu andare avanti senza ordinamento morale e senza costrizione. Perci, non rimane altro che un affinamento generale delle coscienze . Questo compito affrontato dal professor Gruber, grande autorit in materia di igiene sessuale. Egli scrive: 'Il piacere della creatura si mescola con l'amarezza'. Il lettore, senza dubbio, ha avuto molte volte la conferma di questa affermazione di Eckhart. Eppure, non abbiamo neppure iniziato un discorso approfondito sui peggiori mali che possono derivare dal rapporto sessuale . (Hygiene des Geschlechtslebens, p. 121) . Il piacere della creatura si mescola con l'amarezza. Giusto. Ma nessuno di quelli che fanno affermazioni del genere pensa a chiedersi se questa amarezza di origine sociale o biologica. La frase, omne animat post coitum triste, diventata un dogma scientifico. Bisogna sapere che sentenze siffatte, proferite da autorit, hanno una profonda influenza su quanti ascoltano con reverenza le parole delle autorit come Gruber. E' una influenza cos profonda che gli ascoltatori non soltanto falsificano le loro stesse sensazioni (che smentirebbero l'asserzione) ma, confusi da questi discorsi altisonanti, non pensano pi con la propria testa. Altrimenti si renderebbero conto che una certa situazione sociale a rendere inevitabile che al piacere si mescoli l'amarezza .

Bisognerebbe conoscere le reazioni di un adolescente che legga, per esempio, queste affermazioni di un'autorit della sessuologia del calibro di Frbringer: Nuovi problemi si presentano nell'adolescenza, in primo luogo l'atteggiamento della medicina verso il rapporto sessuale con i suoi danni per la salute generale e i pericoli di infezioni. Non pi un segreto che nella nostra societ la maggior parte degli uomini ha rapporti sessuali prima del matrimonio. Dobbiamo chiederci fino a che punto la societ tollera - per non dire approva - queste abitudini . (Handwrterbuch, p. 718) . L'adolescente riceve questi insegnamenti: 1) L'atteggiamento del medico, e cio quell'atteggiamento per cui il profano ha il massimo rispetto, verso il rapporto sessuale che esso nocivo per la salute. Chi conosce la reazione dei giovanetti a queste affermazioni, e sa come essi cadano preda di conflitti sessuali, di nevrosi e ipocondrie, e come queste affermazioni si uniscano alle esperienze infantili per produrre nevrosi, concorder con noi che affermazioni siffatte esigono non solo una protesta ma anche misure pratiche che vi pongano riparo . 2) Il medico afferma che si possono verificare delle infezioni. Gruber dichiara sospetta ogni donna che abbia avuto contatti sessuali prematrimoniali o extraconiugali. Naturalmente ci sarebbe una soluzione: avere rapporti sessuali solo con un partner che si conosca bene e che si ami; inoltre si potrebbe assicurare al partner fedelt finch dura la relazione; oppure si potrebbe stabilire di non aver contatti per diverse settimane dopo un rapporto con un altro partner. Con queste e altre misure si potrebbe eliminare lo spauracchio delle malattie veneree. Ma dove andrebbe a finire la morale? Siccome Gruber, Frbringer e altri scienziati della stessa mentalit guardano alle relazioni extraconiugali attraverso le lenti del bordello, come disse una volta Engels, essi si trovano a loro agio nell'atmosfera della ideologia sessuale reazionaria e arrivano ad ammonizioni morali del tipo di quella seguente. Scrive Gruber: Per il disgusto e i pericoli che presenta la prostituzione moltissimi giovanotti saranno indotti a cercare soddisfazione nelle cosiddette 'avventurette' finch non saranno in grado di sposarsi. Dovrebbero tenere presenti queste considerazioni: una 'avventura' del genere pu dare un'assoluta garanzia contro l'infezione solo in caso di relazione con una vergine e di assoluta e reciproca fedelt; considerando, come si detto prima, l'alta

percentuale di malattie veneree, qualsiasi rapporto poligamico molto pericoloso. E da una ragazza che si abbassa a relazioni di questo genere senza scrupoli di coscienza e forse per denaro, anche se non scopertamente, non ci si pu aspettare fedelt. Se come capita la maggior parte delle volte, essa gi passata da uno all'altro, ben difficile che sia meno pericolosa di una prostituta professionista. Un'altra cosa deve tener a mente un giovane che abbia l'ambizione di riuscire a grandi cose: un rapporto con una ragazza intellettualmente ed emozionalmente inferiore, incapace di capire le ambizioni di lui e pratica solo di divertimenti superficiali, abbasser il suo stesso livello culturale. Una relazione amorosa del genere contamina psichicamente molto pi di una sporadica visita a una prostituta, fatta solo allo scopo di una evacuazione naturale, come la visita a un vespasiano . (Hygiene des Geschlechtslebens, p.p. 142-3) . Una vergine proteggerebbe dalle infezioni veneree, scrive Gruber. Ma per assicurarsi che un giovanotto non scelga questa strada, continua: Sedurre un ragazza onorata e di elevati sentimenti e indurla ad una 'relazione amorosa temporanea' impresa da irresponsabili, anche se le intenzioni sono assolutamente oneste. Lasciamo andare il fatto che deflorare una ragazza di per se stessa un'azione che la danneggia in quanto in seguito le sar difficile sposarsi perch l'uomo, seguendo un giusto istinto, preferisce sposare una donna intatta . La cosa pi importante che un'azione siffatta non pu non danneggiare o ferire profondamente l'animo di una donna. In essa, se buona, innato l'istinto della maternit. Solo un rapporto sessuale che implichi la promessa della maternit pu renderla veramente felice. Chi induce una donna, con detestabili inganni, al rapporto sessuale la priva di quell'ora di suprema felicit che le avrebbe dato un onorato matrimonio con i suoi abbracci senza rimorsi (p.p. 1445) . Ecco come si fanno affermazioni d'ordine scientifico nell'interesse dell'istituto matrimoniale: Solo la prospettiva della maternit fa del rapporto sessuale una esperienza felice. L'analisi di donne frigide e sessuofobiche ci ha familiarizzato con affermazioni di questo genere. E che cosa sono i primi abbracci senza rimorsi di un matrimonio onorato l'abbiamo imparato curando donne che si erano ammalate in conseguenza dell'onorato matrimonio .

Chi meglio attrezzato per un'opera di addottrinamento delle masse in senso sessuo-moralistico di un professore tanto famoso? La societ reazionaria brava a scovare i suoi profeti . Il massimo esempio di pericolosa utilizzazione dell'autorit scientifica al servizio dell'ideologia reazionaria rappresentato dall'affermazione di Gruber che l'astinenza sessuale non solo non pericolosa ma anzi altamente utile perch il seme, con l'astinenza, riassorbito e fornisce una provvista di proteine. Non c' nessun pericolo che il seme, trattenuto nell'organismo, possa danneggiarlo, perch non un escremento dannoso come l'urina o come le feci. Bisogna dire che Gruber accompagna con qualche riserva questa sciocchezza. Scrive: Si pu pensare, vero, che l'assorbimento del seme sia utile solo se non supera certi limiti e che l'assorbimento eccessivo possa essere dannoso. A questa obiezione si pu rispondere: la natura, con spontanee eiaculazioni notturne - che, se non troppo frequenti, sono assolutamente normali - ha provveduto a che non si verifichi un eccessivo immagazzinamento. Inoltre la secrezione del seme diminuisce automaticamente quando non si usa l'organo sessuale. I testicoli sotto questo aspetto si comportano come tutte le altre parti dell'organismo. Se non ce ne serviamo, vi affluisce meno sangue e diminuisce cos il loro nutrimento e la loro vitalit generale. Ecco, dunque, prevenuto ogni danno (il corsivo mio, N. d. A.) . Sono affermazioni che vanno lette molto attentamente. In queste esplicite parole di Gruber, contenuta l'essenza di tutta la sessuologia reazionaria: nell'interesse dell'ordinamento morale, della civilt e dello stato, si auspica l'atrofizzazione dell'apparato sessuale. Se l'avessimo affermato senza fornirne la prova documentaria, nessuno ci avrebbe creduto. Gruber qui esprime l'essenza della sessuologia reazionaria: l'atrofizzazione del sesso! Stando cos le cose non c' da sorprendersi se il 90 per cento delle donne e oltre il 60 per cento degli uomini hanno disturbi sessuali e se le nevrosi sono un problema di massa . Se si ricorre all'assorbimento del seme come riserva di proteine, alle eiaculazioni notturne e alla atrofizzazione dei testicoli, non c' pi che un passo per la castrazione come misura attiva. Ma allora questa scienza obiettiva si autoeliminerebbe a detrimento del progresso

umano e del progresso civile. E con la sterilizzazione fascista, questo fiore della nostra civilt diventato realt . La Hygiene des Geschlechtslebens di Gruber stata stampata in 400 mila copie e quindi stata letta da almeno un milione di persone, in massima parte adolescenti: evidente dunque la sua influenza come fattore sociale. Ha creato, come fattore esterno di frustrazione, almeno altrettanti casi di impotenza e di nevrosi . Si potrebbe obiettare che ingiusto citare solo Gruber, e che la maggioranza dei sessuologi non va identificata con lui. Ma, consentito chiedersi, chi di questi sessuologi che pretendono di non rassomigliare a Gruber ha scritto qualcosa contro di lui cercando di neutralizzarne l'influenza? Non mi riferisco agli articoli sulla masturbazione e sulle eiaculazioni che stanno a raccogliere polvere sui giornali scientifici. Mi riferisco a una coerente traduzione in azione delle proprie convinzioni scientifiche: per esempio, con la pubblicazione di opuscoli popolari da contrapporre alle centinaia di migliaia di saggi di letteratura sessuale dozzinale, scritti da medici ignoranti di sessuologia che sfruttano la diffusa sete di conoscenza di problemi sessuali per arricchirsi di diritti d'autore. E' impossibile combattere gli spauracchi delle malattie veneree e della masturbazione con dissertazioni esoteriche. E non ci si pu neanche nascondere dietro la considerazione dovuta ai colleghi e dietro la cosiddetta etica professionale. No, il problema un altro. Chi tiene a non identificarsi con le esplicite opinioni di Gruber esita a portare le proprie giuste opinioni e convinzioni scientifiche alla logica conclusione e a metterle sulla carta. Perch cos facendo oltrepasserebbe inevitabilmente gli angusti confini della sapienza dei conservatori e si metterebbe al bando della loro convenzionale societ. Ed un rischio che non si ha voglia di correre . E' vero, ci sono stati vari tentativi di opposizione. Ma si trattato di tentativi tiepidi o di semplici sciocchezze. Come questa, per esempio: Similmente, nell'interesse di una pi giusta valutazione dei processi sessuali e per evitare il troppo frequente ostracismo della societ, sarebbe auspicabile una pi diffusa conoscenza delle basi fisiologiche e psicologiche della vita sessuale. Per riconoscere le emozioni e le azioni che quelle basi determinano in noi sarebbe molto importante la conoscenza di fatti scientificamente assodati. Bisogna fiduciosamente sperare che il progresso della cultura, particolarmente quando si

diffonde non soltanto negli aspetti individuali ma anche fino a realizzarsi compiutamente, porter non a un deterioramento delle abitudini sessuali ma a un loro affinamento e a una loro maggiore nobilt . (H. E. Timerding, Handwrferbuch, p. 713) Una conoscenza delle basi della vita sessuale sarebbe auspicabile (non essenziale); la conoscenza di fatti scientificamente assodati sarebbe importante (non ); bisogna fiduciosamente sperare. . . deterioramento delle abitudini sessuali. . . un loro affinamento e una loro maggiore nobilt. Frasi vuote e nient'altro . Ma questa deplorevole situazione ha conseguenze anche pi profonde: anche le scoperte e la formulazione teorica sono pregiudicate dal moralismo. E questo capita perfino in autori che in altri campi non mostrano pregiudizi conservatori del genere. Ma c' poco da meravigliarsi, poich l'ideologia sessuale la pi profondamente ancorata di tutte le ideologie conservatrici . E' risaputo che la frigidit femminile si basa su una inibizione della sensibilit vaginale e che, una volta eliminata questa inibizione, tornano l'eccitazione vaginale e la potenza orgastica. Eppure in un opuscolo popolare, Neuland der Liebe-Soziologie des Geschtechtslebens di Paul Krische, leggiamo: Il solo punto capace di eccitazione e di soddisfazione sessuale nella donna la clitoride e non, come obiettano anche scienziati e medici, l'interno della vagina e l'utero. Infatti l'eccitazione sessuale presuppone la presenza dei corpora cavernosa e dei corpi di Krause, che si trovano soltanto nella clitoride. Perci n l'utero n la vagina possono dare sensazioni di piacere sessuale, particolarmente perch servono anche da canale per la nascita del bambino. . . Affinch il parto non sia insopportabilmente doloroso la natura ha limitato la parte sensibile, la clitoride. . . cos che l'orifizio vaginale divent insensibile. . . In questo modo, la natura ha creato quel conflitto che l'umanit nella sua storia non stata capace di risolvere: rendendo insensibile l'orifizio vaginale per rendere possibile il parto, ha anche impedito l'auspicabile soddisfazione femminile nel coito (p. 10) . Krische pi oltre dichiara che tra i tedeschi almeno il 60 per cento delle donne non prova, o prova solo raramente, soddisfazione nel coito (1). E lo attribuisce a una pretesa maggior distanza tra la clitoride e la vagina che sarebbe propria di quella razza. Ci

nondimeno, nella stessa pagina, d il suo tributo alla morale conservatrice: L'et pi adatta ad avere bambini va dai venti ai venticinque anni. Per impedire gravidanze premature la natura ha dato alle ragazze, come misura protettiva, una bassa eccitabilit sessuale . Ci si potrebbe chiedere come mai la natura sia stata cos maldestra da non posticipare l'ovulazione (e cio la maturazione degli ovuli) almeno fino ai venti o venticinque anni. Ci si potrebbe anche chiedere perch questo moderno dio che la natura non abbia provveduto a dare questa protezione anche a quella larga percentuale di ragazze che nonostante tutto soffrono tanto per l'eccitazione sessuale. Inoltre, sappiamo che le ragazze si masturbano non soltanto a quattordici anni ma anche a tre o quattro anni, che giocano con le bambole e che vorrebbero avere dei bambini dai propri pap, nonostante che la natura consideri adatta l'et di venti o venticinque anni. Che per caso questa natura non sia la posizione economica della donna nella nostra societ e il buon comportamento in materia sessuale? E che si deve pensare delle quattordicenni negre e croate? Forse che la natura ha dimenticato di pensarci? Obiettivamente teorie del genere sono solo manovre per divergere l'interesse scientifico dalle vere cause sociali e psichiche dei disturbi sessuali . La concezione predominantemente o esclusivamente biologica del desiderio sessuale inteso al servizio della procreazione un mezzo di repressione della sessuologia conservatrice. E' una concezione finalistica, e dunque idealistica. Presuppone dei fini che devono essere necessariamente di origine sovrannaturale. Reintroduce un principio metafisico e perci tradisce un pregiudizio religioso o mistico . 2. La morale maritale come fattore di inibizione per qualsiasi tipo di riforma sessuale . a) Helene Stcker. - Nel paragrafo precedente abbiamo cercato di dimostrare che a cacciare in un vicolo cieco qualsiasi riforma sessuale convenzionale l'istituto matrimoniale e la convinzione che esso sia di natura biologica; che tutta l'infelicit sessuale pu essere logicamente ricondotta all'ideologia del matrimonio con la quale la societ autoritaria influenza in maniera decisiva tutta l'attivit sessuale. Perfino i migliori e i pi progressisti tra i riformatori sessuali - anche quando i loro programmi sono conformi alla sessuoeconomia - sbagliano tutti su

questo punto. Ed questo che rende quei programmi sterili e senza speranza . Il movimento di riforma sessuale tedesco stato distrutto. Ma negli altri paesi sta facendo progressi, anche se gravato dal fardello di contraddizioni derivanti dal rifiuto di riconoscere la sessualit adolescente. La discussione che segue si applica egualmente ad ogni tipo di riforma liberale progressista . Il Deutsche Bund fr Mutterschutz und Sexualreform (Societ tedesca per la protezione delle madri e per la riforma sessuale) la cui ispiratrice fu Helene Stcker, pubblic i Richtlinien (criteri-guida) compilati e approvati nel 1922. Citiamo prima i Richtlinien, che in linea di principio sono giusti da un punto di vista sessuo-economico . Richtlinien des Deutschen Bundes fr Mutterschutz und Sexualreform . 1. 'Significato e scopo del movimento'. Questo movimento nasce dall'humus di una Weltanschauung serena e affermatrice di vita, dalla convinzione del valore e della santit della vita umana . Cerca di rendere la vita tra uomini e donne, tra genitori e figli e tra gli uomini in generale, la pi ricca e la pi fruttuosa possibile . Nostro compito , dunque, quello di far s che il maggior numero di persone possibile si renda conto di quanto turpi siano le societ e i precetti morali che non solo tollerano ma addirittura incoraggiano la prostituzione, le malattie veneree, l'ipocrisia sessuale e l'astinenza coatta . L'odierna confusione di valori morali e le sofferenze individuali e i mali sociali che ne derivano esigono rimedio; e questo non pu consistere nell'eliminazione dei sintomi ma soltanto nella radicale eliminazione delle cause reali . Ma il nostro movimento non si propone soltanto di eliminare questi mali: si propone anche di operare attivamente per realizzare appieno la vita sociale e individuale. Noi ci proponiamo 1) di proteggere la vita alle sue fonti: salute materna; 2) di fare della sessualit un potente strumento non solo di procreazione ma anche di progresso individuale e di gioia di vivere: 'riforma sessuale' . 2. 'Il principio generale di morale'. Primo presupposto di pi sani rapporti umani e sessuali l'eliminazione di quei princpi morali le cui prescrizioni si fondano su pretesi comandamenti soprannaturali, su arbitrarie regole umane o semplicemente sulla tradizione. Anche i

princpi etici devono basarsi sulle scoperte di una 'scienza' che fa sempre maggiori progressi. Non possiamo stoltamente permettere che sussistano delle prescrizioni morali che erano vere in epoche primitive e servivano solo i fini di certe classi. Per noi, criterio base per valutare ci che morale la capacit di rendere pi ricca e armoniosa la vita, individuale e sociale . Perci noi respingiamo l'antitesi tra il corpo e lo spirito. Non ammettiamo che una naturale attrazione sessuale sia bollata come 'peccato', 'sensualit', sia combattuta come istinto basso e sordido e che il principio basilare della morale sia la 'mortificazione della carne'. Per noi l'uomo un essere unitario le cui esigenze psichiche e fisiche hanno egual diritto a svilupparsi sanamente e a essere curate . I veri "precetti morali" sono tali in quanto nascono di necessit dalle condizioni di una pacifica vita sociale in cui ciascuno abbia eguali diritti ed ogni opportunit di sviluppare le proprie capacit. 'Morale' per noi ci che, a date condizioni meglio serve a sviluppare la personalit individuale e a migliorare le forme di vita sociale . 3. "Morale sessuale". Le concezioni morali e le condizioni sociali che ci governano generano ipocrisia sessuale, mali fisici e altre afflizioni. Consideriamo nostro dovere, perci, operare affinch un sempre maggior numero di persone si renda conto dell'intollerabilit di tali condizioni e della confusione che regna in tali concezioni, nonch combattere contro queste concezioni e queste condizioni con tutti i mezzi a nostra disposizione. Non vogliamo che la 'virt' sia confusa con l''astinenza', come non intendiamo tollerare l'esistenza di un tipo di morale per l'uomo diverso che per la donna . Il "rapporto sessuale" come tale non n morale n immorale. Basato su un desiderio naturale, pu diventare morale o immorale solo a seconda delle circostanze e dell'atteggiamento della gente. Il significato di sessualit va oltre la procreazione, anche se quest'ultima ne la conseguenza pi importante. Piuttosto, una vita sessuale che corrisponda alla personalit e ai bisogni individuali il presupposto per una vita armoniosa, interiore ed esteriore, dell'individuo. E presuppone, inerentemente, un'altra personalit da vincere con le forze dell'attrazione, Allora, l'amore aprir una miniera di nuove possibilit di vita e di esperienze, e nuove vie per un maggiore approfondimento e raffinamento della concezione della vita e della conoscenza dell'uomo: la sola via, infine, per un pieno adempimento dell'essere nella

"maternit" e nella "paternit" Abbiamo citato cos ampiamente perch sottoscriviamo, per l'essenziale, quanto stato detto: ma anche perch risaltasse meglio una contraddizione. Nel paragrafo che tratta del Significato e scopo del movimento, messa in evidenza la necessit di una radicale eliminazione delle cause reali dell'infelicit sessuale; si riconosce e afferma che la morale serve i fini di certe classi; che la vita sessuale che corrisponda alla personalit e ai bisogni individuali il presupposto per una vita armoniosa, interiore ed esteriore pienamente concordante con le scoperte della sessuoeconomia. Ma gi con l'affermazione che questa la sola via per un pieno adempimento dell'essere nella maternit e nella paternit, fa capolino una tesi che non provata e non pu essere provata e introduce un'affermazione che di colpo annulla tutto quanto stato detto precedentemente. E' il punto sul quale fino ad ora fallito ogni trattamento della sessualit, e cio il problema della giovent e del matrimonio . Consideriamo necessario che i giovani di ambo i sessi siano temprati ed educati all'autodisciplina e al rispetto dell'altro sesso e ai propri doveri; in particolare che la giovent maschile, in primo luogo, impari e tenga in considerazione la dignit umana della donna, della sua vita psichica ed emozionale. "Chiediamo perci che si osservi l'astinenza fino alla completa maturit fisica e psichica". Riconosciamo, tuttavia, il diritto naturale degli adulti, uomini o donne, ad avere rapporti sessuali corrispondenti alle loro esigenze, purch essi si verifichino in piena consapevolezza della responsabilit per le possibili conseguenze e senza usurpare i "diritti" altrui (per esempio, il diritto alla fedelt sessuale) . E qui osserviamo le seguenti contraddizioni con quanto era stato detto prima: 1. Considerazione verso la dignit umana della donna. Che non si tratti semplicemente di una delle vecchie frasi a proposito della sessualit femminile, reso manifesto dalla frase che segue: 2. Chiediamo, "perci", che si osservi l'astinenza fino alla completa maturit fisica e psichica . Non ci si chiede perch l'atto sessuale un insulto alla dignit umana della donna; n se questo sia vero in generale, in astratto, o se sia vero solo oggi, in questa societ, e perch. Inoltre, non si dice "quando" i giovani vadano considerati fisicamente e psichicamente maturi, oppure quali siano i criteri di tale maturit. Ovviamente, gli adolescenti

raggiungono la maturit fisica intorno ai 14 o 15 anni, in media; a quell'et essi sono in grado di procreare. La maturit psichica la si raggiunge a varie et, dipendentemente dall'ambiente immediato e ulteriore del giovane. Ecco gi un bel po' di contraddizioni, che non sono risolte ma create da una formula cos generica com' quella della maturit fisica e psichica . 3. Riconoscimento del diritto naturale degli adulti ad avere rapporti sessuali. Quando si adulti? Purch essi si verifichino senza usurpare i diritti altrui, per esempio il diritto alla fedelt sessuale. Il che significa: il marito vanta un diritto sul corpo della moglie e viceversa. Quale diritto? Solo quello che gli dato dall'istituto matrimoniale e nessun altro. E' esattamente lo stesso punto di vista della legge reazionaria e dell'ideologia contro la quale gli estensori dei "Richtlinien" dichiarano di voler combattere . Un'altra contraddizione: Non ravvisiamo l'essenza del matrimonio e la sua 'morale' nell'adempimento di certe formalit. Le concezioni odierne trascurano di considerare i motivi del matrimonio, purch aderisca alla forma prescritta. Tutte le relazioni amorose che recano il sigillo della correttezza formale - e solo queste - sono giudicate 'morali'. Tutte le altre sono giudicate 'immorali', senza considerazione per la loro intima giustificazione, il loro valore e la loro responsabilit volontaria. E infine, su questa linea, la gente costretta dalla legge a continuare il proprio matrimonio anche quando si accorge che la vita in comune non ha pi significato ne scopo, quando essa comincia ad essere soltanto una tortura e perfino quando addirittura non si vive pi insieme . Benissimo. Per: "Noi consideriamo il matrimonio monogamico legalmente riconosciuto come la pi alta e la pi auspicabile forma di relazione sessuale umana". Meglio di ogni altra essa in grado di garantire una durevole regolazione del rapporto sessuale, il sano sviluppo della famiglia e la conservazione della societ umana. Non ci sfugge per che un matrimonio strettamente monogamico che duri tutta la vita ed sempre stato un ideale realizzato da pochissimi. Nella realt la maggior parte della vita sessuale si svolge "prima e fuori del matrimonio". Il matrimonio legale non pu, per ragioni "psichiche" come "economiche", "assorbire" tutte le possibilit di "relazioni amorose giustificate", non pu cio svilupparle, in ogni caso, in un 'monomatrimonio' durevole .

Dunque, si invoca il matrimonio monogamico legalmente riconosciuto, mentre nello stesso tempo non sfugge che un matrimonio monogamico che duri tutta la vita ed sempre stato un ideale raggiunto da pochissimi, e che la maggior parte della vita sessuale si svolge fuori del matrimonio. Coloro i quali difendono l'istituto matrimoniale per principio non pensano mai a indagarne la storia e la funzione sociale. Possono decretare che la migliore tra tutte le forme di relazioni sessuali: e possono contemporaneamente affermare l'esatto opposto. Perci c' poco da meravigliarsi se le loro riforme si esauriscono in frasi vaghe e banali come le seguenti: Conseguentemente propugniamo: a) la "difesa" del matrimonio monogamico legalmente riconosciuto e basato su una reale eguaglianza dei sessi; miglioramento delle condizioni "economiche" per il matrimonio, ma anche delle condizioni "psichiche", attraverso una educazione al matrimonio, alla paternit e alla maternit, l'educazione in comune e altre misure per una migliore e pi profonda conoscenza reciproca fra i sessi; b) leggi di "divorzio" pi liberali nei casi in cui non sussistano pi le condizioni che portarono al matrimonio e inoltre quando il matrimonio non soddisfi pi gli scopi di una durevole relazione (particolarmente, sostituendo il principio di colpa con quello di incompatibilit); c) riconoscimento morale e legale di quelle relazioni in cui esista e sia provata la consapevolezza della responsabilit per le loro conseguenze, anche quando non si siano osservate le formalit legali; d) lotta alla 'prostituzione' attraverso misure sanitarie o con mezzi psicologici ed economici per eliminarne le cause . 1. La "reale eguaglianza dei sessi", in una societ autoritaria, soltanto una vuota frase. Essa richiederebbe una economia democratica e il diritto dell'individuo a disporre di se stesso. Ma una volta soddisfatte queste condizioni il matrimonio nella sua forma attuale automaticamente cesserebbe di esistere . 2. Anche "il miglioramento delle condizioni economiche per il matrimonio" rimane una vuota frase nelle attuali condizioni di produzione. Chi dovrebbe migliorarle? La stessa societ che ha interesse a perpetuare l'attuale tipo di produzione? 3. "Educazione al matrimonio": questa una cosa che in realt si verifica continuamente, cominciando dall'infanzia. Ed proprio contro i risultati di questa educazione che fu fondato il "Bund". Una istituzione che richiede la

repressione sessuale per sussistere a priori in contraddizione con l'educazione in comune e con una pi profonda conoscenza reciproca dei sessi, a meno che anche queste non vogliano diventare frasi vuote di senso . 4. Le "leggi di divorzio pi liberali" in s significano poco. O la posizione economica della donna e del bambino sono tali che il divorzio economicamente impossibile, e in questo caso una liberalizzazione delle leggi per il divorzio non un bene. Oppure le condizioni di produzione cambiano in modo da rendere possibili l'indipendenza economica della donna e l'educazione dell'infanzia a cura della societ, e in questo caso la fine di una convivenza sessuale non incontrerebbe altre difficolt esterne . 5. "Lotta alle cause della prostituzione". Queste cause sono la disoccupazione e l'ideologia della castit delle ragazze per bene. Per combatterle occorre ben altro che le misure sanitarie. E chi dovrebbe prendere queste misure? La stessa societ reazionaria che non riesce a porre rimedio alla disoccupazione e la cui esistenza dipende dall'ideologia della castit? Non con queste misure pu essere vinta l'infelicit sessuale. Essa parte essenziale della struttura sociale esistente . b) "Auguste Forel". - Tra i sessuologi socialisti nessuno pi di Forel ha messo in risalto i danni derivanti all'igiene dagli aspetti mercenari della funzione sessuale. Egli riconobbe tutte le fondamentali difficolt che al sesso derivano dall'autoritarismo, senza, in verit, comprendere le pi profonde radici economiche dell'infelicit sessuale. Perci le sue scoperte si traducono in lamentele invece che in deduzioni pratiche, in consigli pieni di buona volont invece che in una presa di coscienza della particolare connessione esistente fra l'infelicit sessuale e la struttura sociale dominante. E come c' da attendersi, il suo pregiudizio ideologico si traduce in contraddizioni nelle sue stesse opinioni. Quanto alle idee generali, il suo punto di vista etico, cos come espresso nel suo "Sexuelle Ethik", che il soddisfacimento dell'istinto sessuale, nell'uomo e nella donna, tutto sommato non cosa che riguardi l'etica. Cos, egli scrive: Affermiamo senz'altro che un rapporto sessuale tale da non danneggiare uno dei partner o terze persone o la qualit del bambino che potrebbe esserne il frutto. . . non pu essere immorale. . . ; finch non recano danno, tali atti vanno tollerati tanto pi in quanto la felicit un lavoro sano e sereno spesso

dipendono dal soddisfacimento degli istinti normali (p. 20). Magnifiche dichiarazioni, se teniamo presenti i tempi in cui furono formulate. Dopo aver stabilito che l'uomo per lo pi ha una costituzione poligamica (tradendo l'influenza di una duplice morale sessuale che getta ombra sulle sue osservazioni), Forel consiglia: L'ideale dell'etica sessuale senz'altro il matrimonio monogamico basato su amore e fedelt reciproci e durevoli e benedetto dai figli. . . Non un caso cos raro come pretende il nostro moderno pessimismo, ma non neanche un caso molto frequente. Perch il matrimonio sia ci che esso pu e deve essere, occorre che sia assolutamente libero; il che significa che l'uno e l'altro coniuge devono essere assolutamente eguali; che non ci deve essere nessuna costrizione esterna a tenerli insieme, come la responsabilit verso i figli. E questo significa, in primo luogo, diritti di propriet separati per il marito e per la moglie e una migliore valutazione di qualsiasi tipo di lavoro tanto per la donna come per l'uomo . Ma in tal caso il matrimonio scomparirebbe, perch l'ultimo postulato di Forel ne distrugge quella che ne la base e cio la schiavit sessuale ed economica della donna. E in pratica, ecco ci che esso significa (lettera di un paziente che chiede consiglio): Conflitto poligamico: 'Da un po' di tempo ho concepito una passione per un'altra donna. Ho cercato invano di combatterla. Come uomo sposato, e sposato alla pi cara delle donne, con la quale ho vissuto in pace per trentadue anni. . . mi rendo perfettamente conto che una relazione del genere non pu essere assolutamente giustificata e neppure scusabile. E ci nonostante mi sento sempre pi debole e incapace di resistere a questa passione' . Si pu provare a suggerire in primo luogo di combattere tutto ci. In casi del genere, continua Forel, difficile dare un consiglio. Ed veramente difficile se si pensa che ogni membro di una societ conservatrice sente costantemente risuonare dentro di s l'ammonimento che una relazione con un'altra donna non assolutamente giustificata e neppure scusabile . c) "La fine della Lega mondiale per la riforma sessuale". - Verso la fine degli anni venti, Magnus Hirschfeld, il liberale umanista e socialista, aveva organizzato la sua azione nella Lega mondiale per la riforma sessuale. Questo organismo comprendeva quelli che erano allora i sessuologi e i riformatori sessuali pi progressisti del mondo. Il

suo programma comprendeva i seguenti punti: 1. Eguaglianza politica, economica e sessuale della donna . 2. Liberazione del matrimonio (e particolarmente del divorzio) dall'influenza della chiesa e dello stato . 3. Controllo delle nascite nel senso di una procreazione responsabile . 4. Misure eugeniche per assicurare la sanit della prole . 5. Protezione delle madri non sposate e dei bambini nati fuori del matrimonio . 6. Giusta valutazione delle varianti intersessuali, particolarmente degli omosessuali uomini e donne . 7 Abolizione della prostituzione e delle malattie veneree . 8 Concezione delle turbe sessuali come di patologiche manifestazioni e non come crimine, peccato o vizio . 9. Legislazione penale in materia sessuale intesa a punire solo i veri e propri attentati alla libert sessuale altrui ma non a ostacolare i rapporti sessuali intrecciati per mutuo consenso tra adulti . 10. Pianificazione dell'educazione e informazione sessuale . Il sessuo-economista danese dott. Leunbach, che fu uno dei tre presidenti della Lega, ha illustrato i grandi meriti di quella organizzazione, fornendo contemporaneamente una critica notevole delle sue contraddizioni (2). La maggior parte delle critiche riguardavano i tentativi della Lega di portare a termine la riforma non-politicamente; la sua liberalistica generosit che arrivava fino a lasciare che ogni paese fosse guidato dalle proprie leggi; l'aver trascurato la sessualit infantile e adolescente; e l'aver appoggiato il vigente istituto del matrimonio coattivo . Dopo la morte di Hirschfeld, Norman Haire e Leunbach pubblicarono questa dichiarazione: A tutti i membri e a tutte le sezioni della Lega mondiale per la riforma sessuale: Noi, dott. Norman Haire, di Londra, e dott. Leunbach, di Copenhagen, presidenti superstiti della Lega abbiamo il dolore di annunciare la morte del nostro primo presidente, Magnus Hirschfeld. Egli morto a Nizza, il 14 maggio del 1935 . Nostra intenzione sarebbe stata convocare un congresso per discutere del futuro della Lega. Ma un progetto che sembra inattuabile per le stesse ragioni che hanno impedito la convocazione di nuovi congressi internazionali dopo l'ultimo tenuto a Brno nel 1932. Le condizioni politiche ed economiche dell'Europa hanno impedito non solo i congressi internazionali ma l'opera stessa della Lega in molti paesi. La

sezione francese non esiste pi, la sezione spagnola ha cessato ogni attivit dopo la morte di Hildegart, e lo stesso si dica per la maggior parte delle sezioni in altri paesi. Per quanto ne sappiamo, la sezione inglese la sola che continui a funzionare attivamente . In mancanza di un congresso internazionale, i due presidenti superstiti si vedono costretti a constatare che la continuazione della Lega come organizzazione internazionale non pi possibile . Perci noi dichiariamo sciolta la Lega mondiale per la riforma sessuale. Le singole sezioni dovranno decidere da sole se continuare a funzionare come organizzazioni indipendenti o sciogliersi . Tra i membri delle varie sezioni sono nate notevoli divergenze di opinioni a proposito della misura in cui la Lega deve conservare il suo originario carattere di apoliticit. Alcuni membri sono dell'opinione che impossibile raggiungere gli scopi che la Lega si prefissi senza combattere nello stesso tempo per una rivoluzione socialista . Il dott. Haire insiste nell'opinione che qualsiasi attivit rivoluzionaria dev'essere tenuta fuori dai programmi della Lega. Il dott. Leunbach dell'opinione che la Lega non pu approdare ad alcun risultato in quanto non si affianca ai movimento rivoluzionario dei lavoratori e non neanche in condizioni di farlo. Il punto di vista del dott. Leunbach stato esposto nel "Zeitschr. f. Polit. Psychol. u. Sexualk" , 1935, n. 1, e la risposta del dott. Haire nel n. 2. Ora che la Lega mondiale per la riforma sessuale stata sciolta, i membri delle diverse sezioni sono liberi di decidere questi problemi da soli . Norman Haire J. H. Leunbach Cos fin una organizzazione che aveva tentato di liberare la sessualit nel quadro della societ reazionaria . 3. "Il vicolo cieco dell'educazione sessuale" . L'attuale crisi dell'educazione in generale e della educazione sessuale in particolare hanno messo a fuoco la questione dell'opportunit che i bambini ricevano una informazione sessuale e si abituino alla vista della nudit umana e pi particolarmente alla vista degli organi genitali. E' convinzione generale - almeno negli ambienti non influenzati direttamente dalla Chiesa - che la segretezza in materia sessuale fa pi male che bene. In verit, c' una lodevole e decisa intenzione a metter fine all'attuale disperata condizione dell'educazione. Ma ci sono anche tra i riformatori acute divergenze che si possono far risalire a una duplice fonte: personale e sociale.

Discuter soltanto alcune delle fondamentali difficolt che si manifestano ogni volta che ci si schiera a favore dell'abitudine alla nudit e dell'informazione sessuale . Tra gli impulsi sessuali infantili sono particolarmente noti gli impulsi a guardare e a mostrare i genitali. Nell'attuale situazione dell'educazione, tali impulsi vengono di solito repressi appena si manifestano. In conseguenza di questa repressione i bambini sviluppano due sentimenti diversi: in primo luogo un senso di colpa, poich, se cedono agli impulsi, sanno di commettere un'azione rigorosamente proibita; in secondo luogo, il fatto di nascondere i genitali e di considerarli tab circonda di mistero le cose del sesso. Ecco come un impulso naturale a osservare le cose si trasforma in lasciva curiosit. A seconda della misura della repressione si sviluppano pi o meno acutamente la timidezza o la lascivia sessuali. Di solito anzi, timidezza e lascivia coesistono fianco a fianco cos che al vecchio conflitto se ne sostituisce uno nuovo. Il risultato ultimo pu essere solo che o si continua a esercitare la repressione e in questo caso si sviluppano sintomi nevrotici, o gli istinti repressi erompono sotto forma di perversione, vale a dire di esibizionismo. Data l'educazione sessuonegativa, se non si forma una struttura sessuale che non turbi n il benessere soggettivo n la vita sociale lo si deve generalmente al caso o alla combinazione di diversi fattori, come la liberazione dall'autorit paterna e, in qualche misura, sociale durante la pubert, e, cosa ancora pi importante, alla capacit di stabilire una vita sessuale normale. E' dunque evidente che la repressione dell'impulso a guardare e a mostrare i genitali porta a risultati che nessun educatore pu considerare auspicabili . In passato l'educazione sessuale procedeva da una valutazione negativa della sessualit e da argomenti etici invece che igienici, ed essa era tale da portare nevrosi e perversioni. Opporsi ad un'educazione che ammetta la nudit significa concordare con la usuale educazione sessuo-negativa. D'altro canto accettare la nudit senza mutare gli altri intenti dell'educazione sessuale significherebbe creare una contraddizione che vanificherebbe ogni tentativo o renderebbe la situazione ancora pi difficile per il bambino. In materia di educazione sessuale non possibile il compromesso, poich l'impulso sessuale segue le sue proprie leggi. Prima di affrontare la questione dell'educazione sessuale occorre prendere netta posizione pro o contro l'affermazione o la negazione del sesso, pro o contro il principio di

morale sessuale. Senza una presa di posizione esplicita in materia qualsiasi discussione del problema sessuale e inutile, in quanto essa il presupposto di ogni accordo. Tuttavia, vogliamo mostrare a che cosa conduce un tale chiarimento di principio . Noi respingiamo, dunque, un'educazione sessuo-negativa per i danni che pu portare alla salute e ci pronunciamo per una educazione affermatrice del sesso. Alcuni diranno che una tale educazione, dopotutto, non molto pericolosa, che essi riconoscono il valore della sessualit e che si tratta solo di incoraggiarne la sublimazione. Ma non questo il punto. Non questione di sublimazione, ma di un problema concreto: se i sessi devono liberarsi della loro ritrosia a mostrare i genitali e altri parti del corpo eroticamente importanti. Pi concretamente: se educatori e allievi, genitori e bambini, quando si fanno il bagno o giocano devono mostrarsi l'uno a l'altro nudi o in costumi da bagno; se la nudit deve o no diventare naturale. Chiunque accetti incondizionatamente la nudit - una accettazione condizionata ha senso soltanto nei club nudisti dei conservatori, dove si pratica il nudismo per abituare all'astinenza sessuale - chiunque miri non a creare delle isole in un oceano di moralit sociale ma ad una riforma generale nel senso di una sessualit naturale, dovr considerare la relazione tra nudit e sessualit in generale e vedere se le conseguenze del suo esperimento - realizzabile o meno che sia per il momento rispondono alle sue intenzioni . L'esperienza medica dimostra che la repressione sessuale si risolve in malattia, perversione e lascivia. Vediamo quali sarebbero le condizioni e i risultati di una educazione affermatrice del sesso: un bambino di fronte al quale ci si mostra nudi senza vergogna non svilupper timidezza o lascivia sessuale; d'altro canto non c' dubbio che egli pretender di veder soddisfatta la sua curiosit sessuale. Sar difficile rifiutarvisi; si creerebbe altrimenti un conflitto molto pi difficile che il bambino supererebbe con difficolt di gran lunga maggiore; e inoltre, sarebbe ancor pi grande il pericolo di creare perversioni. Naturalmente, non ci si dovrebbe opporre alla masturbazione e bisognerebbe spiegare al fanciullo il processo della procreazione. Si potrebbe, vero, eludere la richiesta del bambino di assistere a un rapporto sessuale, ma questo significherebbe porre dei limiti ad un atteggiamento affermatore del sesso. Che cosa rispondere, infatti, a un cinico moralista sessuale che ci chiedesse perch poi un bambino non

dovrebbe assistere ad un rapporto sessuale e che facesse notare che in ogni modo, come dimostra l'esperienza analitica, ogni bambino praticamente se non ha visto ha sentito? E dunque perch il bambino non dovrebbe assistervi? Inoltre, egli potrebbe chiedere, che ci sarebbe da obiettare a una cosa del genere visto che capita spesso ai bambini di assistere agli accoppiamenti degli animali? Di fronte a siffatte domande saremmo costretti ad ammettere che non abbiamo niente da obiettare, tranne forse un argomento etico, ma questo servirebbe solo a corroborare la posizione del nostro moralista. Oppure dovremmo avere il coraggio di ammettere che se non vogliamo che il bambino assista all'atto sessuale non tanto nel suo interesse quanto nel nostro, poich non ci va d'essere disturbati nel nostro piacere. La sola alternativa sarebbe o rivolgersi ancora una volta a una morale sessuale - che necessariamente sempre antisessuale - oppure affrontare il problema pi scottante, il nostro atteggiamento verso il rapporto sessuale. In quest'ultimo caso bisognerebbe stare attenti a non farlo sapere al procuratore, che senza dubbio ci accuserebbe di oltraggio al pudore . Il lettore convinto che noi stiamo esagerando pregato di seguirci ancora un poco per rendersi conto che l'ammissione della nudit e l'educazione sessuale, realizzate fino in fondo praticamente e razionalmente, comportano il pericolo della prigione per l'educatore e per l'allievo (3) . Supponiamo che nel nostro interesse sessuale noi storniamo il desiderio infantile di assistere a un rapporto sessuale. Ben presto ci troveremo impigliati in un groviglio di contraddizioni insolubili e tutti i nostri sforzi saranno destinati a fallire se non daremo una risposta rigorosamente sincera al bambino che ci chiede quando potr fare la stessa cosa. Il bambino ha imparato che il figlio cresce nel corpo della madre e anche che i suoi genitori hanno compiuto l'atto sessuale a questo scopo. Se i genitori sono stati coraggiosi hanno anche detto al figlio che il rapporto sessuale piacevole, proprio come per il bambino piacevole giocare con i suoi organi genitali. Ma una volta saputolo, il bambino non potr essere tenuto lontano dall'atto sessuale per troppo tempo. Con la pubert aumenta l'eccitazione sessuale, ci sono le polluzioni involontarie, le mestruazioni eccetera. Se cerchiamo di rimandare ancora l'atto sessuale del ragazzo il nostro moralista sessuale ci chieder - magari ironicamente - che cosa abbiamo da obiettare al rapporto sessuale. Giustamente ci far notare che tra gli operai e i

contadini la vita sessuale considerata naturale gi all'epoca della maturit sessuale, e cio intorno ai quindici o sedici anni. Certo ci sentiremo imbarazzati al pensiero che i nostri figli e le nostre figliole possono insistere sul loro diritto ad avere rapporti sessuali completi all'et di 15 o 16 anni, e magari anche prima. Ma dopo aver esitato, imbarazzati, dovremo trovare degli argomenti. Possiamo ricorrere alla sublimazione culturale, e all'argomento che l'astinenza nella pubert necessaria per lo sviluppo intellettuale. Possiamo raccomandare a questi giovani - prima cresciuti senza restrizioni sessuali - di astenersi, nel loro interesse, per il momento. Ma il nostro malizioso e ben informato moralista pu addurre due argomentazioni incontrovertibili. In primo luogo, dir, non esiste in nessun caso astinenza: i sessuologi e gli psicoanalisti sostengono che circa il 100 per cento degli adolescenti si masturbano, e che egli non vede fondamentale differenza tra la masturbazione e l'atto sessuale. Anzi, non solo la masturbazione riduce la tensione sessuale meno efficacemente dell'atto sessuale, ma si collega a un molto maggior numero di conflitti ed di conseguenza molto pi dannoso. In secondo luogo dir, la masturbazione cos universalmente diffusa che la tesi della necessit dell'astinenza per lo sviluppo intellettuale non pu essere giusta. Avr sentito dire che non la presenza della masturbazione ma piuttosto la sua assenza, durante la pubert e la fanciullezza, manifestazione patologica; niente prova che gli adolescenti che praticano l'astinenza diventino adulti pi attivi, al contrario. A questo punto possiamo anche ricordare che Freud riconduce la generale inferiorit intellettuale delle donne alle loro maggiori inibizioni sessuali e ha sostenuto che la vita sessuale la prima delle conquiste sociali. E' vero che pi tardi si contraddisse asserendo che la repressione sessuale necessaria per le conquiste culturali. Egli manc di distinguere tra sessualit soddisfatta e sessualit insoddisfatta: la prima favorisce, la seconda impedisce le conquiste culturali. Le poche e brutte poesie scritte di tanto in tanto nell'astinenza non hanno molto interesse . Convinti ormai razionalmente, cercheremo di scoprire i motivi della nostra insostenibile argomentazione; e cos scopriremo in noi ogni sorta di interessanti e non esattamente piacevoli tendenze, che non si accordano, a quanto pare, con i nostri esperimenti progressisti. Gli argomenti a proposito dello sviluppo intellettuale si rivelano come una semplice razionalizzazione della nostra riluttanza a permettere che la

sessualit segua il suo corso naturale. Sar bene non farlo sapere al nostro moralista, ma dovremo francamente riconoscere l'insostenibilit dei nostri argomenti e cercarne altri pi seri. Vale a dire che cosa accadr dei bambini che risulteranno da queste unioni premature visto che non c' la possibilit economica di allevarli? Il nostro oppositore ci chieder stupito perch mai non vogliamo informare tutti gli adolescenti in et scolastica sui metodi antifecondativi. Ma baster pensare alle leggi contro l'immoralit per tornare di corsa sul solido terreno della realt sociale. Ci verranno in mente tante cose: che, con la nostra approvazione della nudit, con la nostra educazione sessuale che riguarda non i fiori ma gli esseri umani! - togliamo una pietra dopo l'altra all'edificio della morale conservatrice; che l'ideale della verginit fino al matrimonio diventa altrettanto inconsistente quanto quello della eterna monogamia e con questo anche l'ideale del matrimonio convenzionale in generale. Nessuna persona sensata, infatti, pu negare che chi ha ricevuto un'educazione sessuale seria, senza compromessi e su basi scientifiche, non in grado di conformarsi ai costumi e alla moralit coercitivi prevalenti . Il nostro moralista dopo averci portato dove voleva ci chieder trionfante se crediamo davvero che nelle condizioni sociali vigenti si possa soddisfare una sola delle esigenze che scaturiscono dal tentativo di onesta educazione sessuale. Ci chieder anche se riteniamo veramente auspicabile tutto ci. E aggiunger anche, e con piena ragione, che intendeva solo mostrarci che tutto deve rimanere com', educazione sessuo-negativa, nevrosi, perversioni, prostituzione e malattie veneree, se si vogliono mantenere intatti gli alti valori del matrimonio, della castit, della famiglia e della societ conservatrice. E a questo punto pi di un fanatico educatore sessuale abbandoner il campo, comportandosi cos con maggiore onest e coscienza, con maggiore consapevolezza della propria situazione di coloro i quali, pur di non perdere il senso del loro progressismo, rispondessero che sono tutte esagerazioni, che una educazione sessuale non avrebbe poi queste conseguenze e che dopotutto non tanto importante. Ma allora, si pu chiedere loro a buon diritto, perch tanti sforzi? I genitori eventualmente decisi a dare per proprio conto una coerente e razionale educazione sessuale ai figli, devono sapere che dovranno rinunciare a molte cose, proprio quelle che di solito i genitori apprezzano di pi: e cio a un attaccamento alla famiglia che si prolunghi oltre la pubert, a

una vita sessuale dei ragazzi quale di solito considerata per bene oggi, alla sottomissione al parere dei genitori nelle importanti decisioni della vita, a quelli che si considerano di solito buoni partiti per le figlie, e a molte altre cose. I pochi genitori disposti a educare cos i loro figli non hanno nessuna influenza sulla societ. Essi debbono anche tenere presente che si preparano a esporre i figlioli a seri conflitti. Con l'ordinamento sociale e morale attuale, anche se eviteranno conflitti nevrotici. Ma chiunque, insoddisfatto dell'attuale ordinamento sociale, creda di poterlo mutare agendo su larga scala, per esempio nelle scuole, si render ben presto conto che non potr discutere con noi la bont del suo metodo perch sar privato dei mezzi di sussistenza o punito con altre misure ancora pi gravi: il manicomio o la prigione. Non occorre dare le prove del fatto che i rappresentanti della societ, materialmente interessati a mantenere l'attuale ordinamento sociale, tollerano o addirittura proteggono i movimenti di riforma solo se si tratta di passatempi insignificanti, ma tornano immediatamente brutali e pronti a servirsi di tutti i mezzi di repressione a loro disposizione appena si tratta di tentativi seri che minacciano di scuotere i loro valori materiali e i valori ideali corrispondenti. L'educazione sessuale comporta problemi seri, ricchi di conseguenze ben pi gravi di quanto la maggior parte dei riformatori non si sogni neppure. E' per questa ragione che in materia non si fatto alcun progresso, nonostante tutte le cognizioni e i mezzi fornitici dalle ricerche nel campo sessuale. Ci troviamo di fronte a un potente apparato sociale che per il momento si limita a opporre una resistenza passiva ma che passer alla resistenza attiva ai seri primi tentativi pratici da parte nostra. Le esitazioni e le precauzioni, le indecisioni e le tendenze al compromesso nei problemi dell'educazione sessuale si possono tutte far risalire non solo alle nostre personali repressioni sessuali ma - per onesti che siano i tentativi educativi - alla nostra paura di entrare in grave conflitto con l'ordinamento sociale conservatore . Questi due esempi tratti dall'esperienza clinica di igiene sessuale dimostreranno che la coscienza del medico pu costringere a misure che contrastano aspramente non solo con la morale conservatrice ma anche con i tipi di riforma sessuale correnti . "Una ragazza di 16 anni e un ragazzo di 17, ambedue robusti e ben sviluppati, vennero alla clinica di igiene sessuale, timidi e preoccupati.

Dopo molti incoraggiamenti, i ragazzi chiesero se era veramente tanto nocivo avere rapporti sessuali prima dei vent'anni . Perch credete che sia nocivo? Lo dice il nostro capo gruppo nei Red Falcons e anche tutti quelli che parlano di questioni sessuali . Parlate di queste cose nel vostro gruppo? Certamente. Tutti soffriamo molto, ma nessuno osa parlare "apertamente". Proprio poco tempo fa, dei ragazzi e delle ragazze ci lasciarono per formare un gruppo a parte, perch non riuscivano ad andar d'accordo col capo gruppo. E' uno di quelli che dicono continuamente che i rapporti sessuali sono nocivi . Da quanto tempo vi conoscete? Tre anni . Avete avuto rapporti sessuali? No, ma ci amiamo moltissimo e dobbiamo lasciarci perch ci eccitiamo troppo . E come? (Dopo una lunga pausa.) Be', ci baciamo e cos via. Tanti altri lo fanno. Ma ora ci sembra di impazzire. Il peggio che le nostre funzioni ci obbligano a lavorare sempre insieme. Lei ha avuto spesso crisi di lacrime, in questi ultimi tempi e io comincio ad andar male a scuola . Quale sarebbe la soluzione migliore, secondo voi? Pensiamo di lasciarci, ma non servirebbe a niente. Tutto il gruppo che noi capeggiamo si scioglierebbe e poi succederebbe la stessa cosa con un altro gruppo . Fate sport? S, ma non serve proprio a niente. Quando siamo insieme pensiamo solo e sempre a quello. Per piacere, diteci se fa veramente male . No, non fa male, ma spesso crea grandi difficolt con i genitori e altri" . Spiegai loro la fisiologia della pubert e del rapporto sessuale, gli ostacoli sociali, i pericoli della gravidanza, e i metodi antifecondativi, e dissi loro di pensarci e di tornare. Due settimane dopo li vidi di nuovo, felici, pieni di gratitudine e in grado di lavorare. Avevano superato ogni difficolt intima ed esterna. Continuai a vederli di tanto in tanto per un paio di mesi: ebbi la certezza di essere riuscito a salvare la salute di due giovani. La soddisfazione di questo risultato fu rovinata soltanto dalla consapevolezza che raggiungere tali successi solo con qualche consiglio un caso raro ed eccezionale, date le fissazioni nevrotiche della maggior parte dei giovani che venivano da me per consiglio .

"Il secondo esempio riguarda una donna di 35 anni che sembrava per molto pi giovane. La sua situazione era questa: sposata da diciotto anni, aveva allevato un figlio ed era vissuta con il marito in un matrimonio apparentemente felice. Da tre anni il marito aveva una relazione con un'altra donna. La moglie aveva sopportato, rendendosi ben conto che dopo un matrimonio cos lungo era naturale il desiderio di un altro partner sessuale. Da qualche mese, ora, soffriva della sua astinenza, ma era troppo orgogliosa per indurre il marito al rapporto sessuale. Soffriva sempre pi di palpitazioni, insonnia, irritabilit e depressione. Aveva conosciuto un altro uomo, ma scrupoli di ordine morale le avevano impedito di avere rapporti con lui, per quanto essa stessa considerasse privi di senso tali scrupoli. Il marito teneva gelosamente a che gli fosse fedele, e lei sapeva perfettamente che non le avrebbe mai riconosciuto quel diritto che per s trovava perfettamente ovvio e naturale. Mi chiese che cosa dovesse fare, dicendo di non essere pi in grado di sopportare quella situazione" . Un caso del genere va attentamente analizzato. Continuare ad osservare l'astinenza significava una nevrosi sicura. Distogliere il marito dalla nuova relazione e riconquistarlo era impossibile per due ragioni: in primo luogo, non avrebbe acconsentito a lasciare l'altra e avrebbe ammesso apertamente di non provare pi alcuna attrazione sessuale per la moglie; in secondo luogo, neanche lei sentiva pi attrazione per lui. Le rimaneva soltanto una relazione sessuale con l'altro uomo che amava. Ma c'era una difficolt: la donna non era indipendente economicamente e se il marito fosse venuto a sapere avrebbe immediatamente iniziato le pratiche per il divorzio. Discussi ogni possibilit con la donna e poi le dissi di pensarci su. Dopo qualche settimana seppi che aveva deciso di intrecciare una relazione sessuale con l'altro e di tenerla nascosta al marito. I suoi disturbi, dovuti a nevrosi da stasi, scomparvero subito. La sua decisione era stata possibile grazie alla riuscita dei miei tentativi di dissipare i suoi scrupoli morali. Secondo la legge, ero colpevole. Ma io avevo semplicemente reso possibile la soddisfazione sessuale a una donna che si trovava sull'orlo della nevrosi . Fu pi o meno in quest'epoca che trovai nella cassetta delle lettere, una sera, una copia del mio opuscolo "Sexualerregung und Sexualbefriedigung"; sulla copertina c'era scritto: Ti avverto! Smettila, corruttore della giovent! Basta con questa storia, cane!

Vattene in Russia! Altrimenti. . . Una minaccia di morte: ecco la risposta della societ a una normale pratica medica. E' facile capire quanta cautela richiede una riforma sessuale .

Capitolo quinto . LA FAMIGLIA COATTIVA COME APPARATO EDUCATIVO . Il principale centro di alimento dell'atmosfera ideologica del conservatorismo la famiglia coattiva. Il prototipo il triangolo: padre, madre, figlio. Mentre, secondo la concezione conservatrice, la famiglia la base, il nucleo della societ umana come tale, lo studio dei mutamenti intervenuti nella famiglia durante l'evoluzione storica e nella sua funzione sociale in determinate epoche dimostra che essa il "risultato" di certe precise costellazioni economiche. Perci la famiglia non va considerata come pilastro e base della societ, ma come un prodotto della sua struttura economica (famiglia matriarcale e patriarcale, Zadruga, patriarcato poligamico e monogamico, eccetera). Se la sessuologia, la morale e la legislazione conservatrici continuano a vedere nella famiglia "la base" dello stato e della societ, avranno ragione in quanto la famiglia "autoritaria" coattiva veramente parte integrante e nello stesso tempo presupposto dello stato "autoritario" e della societ "autoritaria". Il suo significato sociale poggia su queste caratteristiche: 1. "Da un punto di vista economico": nei primi tempi del capitalismo, la famiglia fu l'unit economica dell'impresa e lo ancora fra gli agricoltori e i piccoli commercianti . 2. "Da un punto di vista sociale": nella societ autoritaria la famiglia ha l'importante compito di proteggere la donna e i bambini privi di diritti economici e sessuali . 3. "Da un punto di vista politico: nella fase precapitalistica dell'industria casalinga e nel primo capitalismo industriale, la famiglia aveva le sue immediate radici nell'economia familiare (come ancora, nell'assetto economico delle piccole aziende agricole). Con lo sviluppo dei mezzi di produzione e con la collettivizzazione del processo lavorativo tuttavia, si verificato "un mutamento nella funzione della famiglia". La sua immediata base economica perdette importanza via via che la donna veniva inclusa nel processo produttivo; e fu sostituita dalla "funzione politica" che la famiglia cominci ad assumere. Sua

funzione cardinale, quella per la quale soprattutto sostenuta e difesa dalla scienza e dalla legge conservatrici servire come "fabbrica di mentalit autoritarie" e di strutture conservatrici. Forma quell'apparato educativo attraverso il quale praticamente, deve passare ogni individuo della nostra societ, fin dal primo respiro. Influenza il bambino nel senso della ideologia reazionaria non soltanto come istituzione autoritaria ma anche per la forza della sua stessa struttura; funziona da cinghia di trasmissione tra la struttura economica e la sovrastruttura ideologica della societ conservatrice; la sua atmosfera reazionaria deve necessariamente essere inculcata nei suoi membri in modo tale che essi non possano districarsene. Con la sua stessa forma e con una diretta influenza, non solo trasmette le ideologie e gli atteggiamenti conservatori all'assetto sociale esistente; ma, basandosi sulla struttura sessuale alla quale deve la sua esistenza e con cui procrea, esercita anche una influenza immediata, in senso conservatore, sulla struttura sessuale infantile. Non un caso se l'atteggiamento degli adolescenti verso l'ordinamento sociale esistente rispecchia, pro o contro che sia, il loro atteggiamento pro o contro la famiglia. Similmente, non un caso se i giovani conservatori e reazionari, generalmente, sono molto attaccati alle loro famiglie, mentre i giovani rivoluzionari hanno un atteggiamento negativo verso la famiglie se ne staccano . Tutto ci in relazione con l'atmosfera e con la struttura sessuonegativa della famiglia e con le relazioni fra i membri della famiglia stessa . Perci studiando il significato della funzione educativa del la famiglia, dobbiamo esaminare due fatti ben distinti: in primo luogo, l'influenza delle concrete ideologie sociali esercitata sui giovani mediante la famiglia, e, in secondo luogo, l'influenza immediata della struttura triangolare in s . 1. "L'influenza dell'ideologia sociale" . Qualunque differenza possa sussistere tra famiglie di diverse classi sociali, esse hanno in comune una cosa importantissima: sono tutte esposte alla stessa atmosfera sessuo-moralistica. Quale che possa essere la morale individuale di questa o di quella classe, essa non agir su quella atmosfera: ma vivr nel suo ambito e in compromesso con essa .

Il tipo di famiglia predominante, la famiglia piccolo borghese, si espande molto oltre i confini della classe stessa piccolo borghese, verso le classi superiori e anche nella classe operaia . La base della famiglia borghese la relazione tra padre patriarcale da un lato e moglie e figli dall'altro. Il padre , per cos dire, l'esponente e il rappresentante dell'autorit dello stato in seno alla famiglia. Proprio per la contraddizione esistente fra la sua posizione nei processo produttivo (subordinato) e la sua funzione nella famiglia (padrone), il suo comportamento simile a quello dei sergenti: tutto inchini per i superiori, assorbe gli atteggiamenti prevalenti (donde la tendenza all'imitazione) e prevarica sugli inferiori; trasmette i concetti governativi e sociali e li fa rispettare . Per quanto riguarda l'"ideologia sessuale", l'ideologia sociale del matrimonio delle classi piccolo borghesi e tutt'uno con l'idea fondamentale della famiglia in generale, del matrimonio cio monogamico indissolubile. Per quanto infelice e disperata, dolorosa e intollerabile possa essere la situazione coniugale e familiare, i membri della famiglia devono difenderla, dentro e fuori di essa. La necessit sociale di un tale comportamento costringe inevitabilmente a nascondere l'infelicit reale e a idealizzare la famiglia e il matrimonio; produce inoltre il diffuso sentimentalismo intorno alla famiglia e gli slogan della felicit familiare, della pace del focolare, del porto tranquillo e del preteso paradiso di felicit che essa dovrebbe rappresentare per il bambino. Il fatto che nella nostra societ la situazione, fuori della famiglia e del matrimonio, anche pi disperata, perch fuori di quell'ambito la sessualit non ha alcun aiuto, materiale, legale o ideologico, travisato nel senso che la famiglia una istituzione "naturale, biologica". Ingannare se stessi sulla realt delle cose con gli slogan sentimentali, importanti elementi nell'atmosfera ideologica, una necessit psichica; aiuta a sopportare la situazione familiare che psichicamente intollerabile. Ecco perch il trattamento delle nevrosi pu distruggere i vincoli familiari e coniugali, spazzando tutte le illusioni e mettendo a nudo la realt . "Obiettivo dell'educazione, sin dall'inizio, l'educazione al matrimonio e alla famiglia". Quella professionale comincia pi tardi. Una educazione che nega e rifiuta il sesso non dettata soltanto dall'atmosfera sociale; la richiede anche la repressione sessuale degli

adulti. Senza un alto grado di rassegnazione sessuale, impossibile vivere nell'atmosfera coercitiva della famiglia . Nella tipica famiglia conservatrice, l'influenza esercitata sulla sessualit assume una forma particolare che getta le basi di una mentalit matrimonio e famiglia. Cio, sopravvalutando le funzioni dell'alimentazione e dell'escrezione, il bambino viene arrestato allo stadio dell'erotismo pregenitale, mentre l'attivit genitale rigorosamente inibita (proibizione della masturbazione). La fissazione pregenitale e l'inibizione genitale spostano l'interesse sessuale verso il sadismo. La curiosit sessuale del bambino viene attivamente repressa, creando cos una contraddizione con le situazioni della vita reale, col comportamento sessuale dei genitori in presenza dei bambini e con l'inevitabile ambiente sessuale della famiglia. E' inutile dire che il bambino osserva tutto, sebbene le sue impressioni e le sue idee degli avvenimenti siano distorte ed errate . L'inibizione della sessualit, come ideologia e come criterio d'educazione, mentre egli si trova nello stesso tempo testimone degli atti pi intimi degli adulti, gi gettano nel bambino le basi dell'ipocrisia sessuale. Ci vale un po' meno nelle famiglie operaie, dove sono meno importanti le funzioni dell'alimentazione e della digestione mentre pi importante e meno tab e l'attivit genitale. Per i figli degli operai esistono meno conflitti e meno ostacoli sulla via della genitalit. Tutto ci dipende completamente dalle condizioni economiche delle famiglie operaie. Se l'operaio progredisce economicamente e sale di qualche gradino nell'aristocrazia dei lavoratori, i bambini sono pi esposti alla pressione della morale conservatrice. Mentre nella famiglia conservatrice la repressione sessuale pi o meno assoluta, nell'ambiente operaio mitigata dalla minore sorveglianza esercitata sui bambini . 2. "La struttura triangolare" . Da un lato la famiglia influenza il fanciullo in direzione dell'ideologia sociale. Dall'altro, la forma stessa della famiglia, la sua struttura triangolare, ha di per se stessa sul bambino una influenza a sua volta indirizzata completamente sulla linea delle tendenze conservatrici della societ . La scoperta di Freud che dovunque esista questa struttura triangolare il bambino sviluppa un certo tipo di attaccamento sessuale, insieme

affettuoso e sensuale, verso i genitori, fondamentale per l'intelligenza dello sviluppo sessuale dell'individuo. Il cosiddetto complesso di Edipo comprende tutte quelle relazioni determinate, nella loro intensit come nel loro esito ultimo, dalla famiglia e dalle condizioni ambientali. Il bambino dirige i primi impulsi di amore genitale verso le persone dell'ambiente immediato vale a dire, nella maggior parte dei casi, verso i genitori. Di regola, si odia il genitore del medesimo sesso e si ama il genitore dell'altro sesso. Questi sentimenti di odio e di gelosia sono ben presto complicati da sensi di colpa e da paura. Originariamente, la paura si collega ai sentimenti genitali verso il genitore dell'altro sesso; poi permane con l'impossibilit di fatto di soddisfare il desiderio incestuoso, risolvendosi nella repressione del desiderio. Questa repressione alla base di quasi tutte le ulteriori turbe sessuali . Non vanno trascurati due fatti fondamentali per l'esito di questa esperienza infantile. Primo, non ci sarebbe repressione se il bambino, pur costretto a rinunciare alla sua attrazione genitale per la madre, nello stesso tempo potesse masturbarsi e avere giochi genitali con le ragazze della sua stessa et. Alla gente non piace ammettere che questo gioco sessuale (giocare al dottore, giocare alla casa) si verifica sempre quando i bambini sono insieme per un certo tempo; siccome questi incontri sono condannati dal loro ambiente, si verificano sempre in segreto con sensi di colpa e conseguenti dannose fissazioni sugli incontri stessi. Il bambino che non osa fare giochi del genere quando se ne presenta l'opportunit si adatta allo schema della educazione familiare ma certo destinato a sviluppare pi tardi serie menomazioni nella vita sessuale. E' impossibile negare oltre questi fatti ed eluderne le inevitabili conseguenze. La verit che non vi si pu porre rimedio nel quadro di una societ autoritaria e finch l'educazione della famiglia guidata da principi economici e politici . La repressione dei primi impulsi sessuali determinata, qualitativamente e quantitativamente, da come i genitori considerano la sessualit. Molto dipende dalla loro severit, dal loro atteggiamento pi o meno negativo verso la masturbazione, eccetera. Il fatto che il bambino esperimenta la genitalit all'et critica tra i 4 e i 6 anni, nella casa paterna, lo obbliga alla soluzione tipica dell'educazione familiare. Se un bambino fosse portato via a 3 anni a stare con altri bambini, fuori dall'influenza della fissazione sui genitori, egli svilupperebbe una

sessualit completamente diversa. Non bisogna trascurare il fatto che l'educazione familiare neutralizza una educazione collettiva anche se il bambino passa ore e ore al giardino d'infanzia. Praticamente l'ideologia familiare influenza il giardino d'infanzia molto pi di quanto quest'ultimo influenzi l'educazione familiare . Il bambino non pu sfuggire ad una fissazione sessuale e autoritaria sui genitori. E' oppresso dall'autorit paterna gi solo per la sua piccolezza fisica, a prescindere dalla maggiore o minore severit di quella autorit. Ben presto la fissazione autoritaria allontana quella sessuale e la ricaccia nell'inconscio, pi tardi quando gli interessi sessuali cercano di rivolgersi al mondo extra-familiare la fissazione autoritaria si piazza come una potente inibizione tra l'interesse sessuale e la realt. Proprio perch essa diventa per gran parte inconscia, non pi accessibile ad una influenza conscia. Ha poca importanza che la fissazione inconscia sull'autorit dei genitori si esprima spesso nel suo opposto, la ribellione nevrotica: questa non basta a liberare gli interessi sessuali se non forse sotto forma di azioni sessuali impulsive, di compromesso patologico tra sessualit e senso di colpa. La scomparsa di questa fissazione "il presupposto fondamentale di una sana vita sessuale". Allo stato attuale delle cose solo una piccola minoranza vi riesce . La fissazione sui genitori - la fissazione sessuale e la sottomissione all'autorit paterna - rende l'ingresso nella realt sessuale e sociale all'epoca della pubert, difficile se non addirittura impossibile. L'ideale conservatore del bravo figliolo e della brava ragazza, disperatamente attaccati alla condizione infantile anche da adulti, l'esatto opposto di una giovinezza libera e indipendente . Un'altra caratteristica dell'educazione familiare che i genitori - e specialmente la madre, a meno che non sia costretta a lavorare fuori casa - vedono nei propri figli, con loro grande svantaggio, la sola consolazione della vita. Che i bambini allora diventano beniamini da amare, ma anche da torturare a capriccio, e che i genitori, per il loro atteggiamento emotivo sono ambedue inadatti ai compiti dell'educazione, sono verit ovvie che inutile rammentare . L'infelicit coniugale, se non si esaurisce nei conflitti fra i coniugi, si riversa sui bambini, con nuovi danni per la loro indipendenza e struttura sessuale. Ma crea ancora un altro conflitto: quello tra l'avversione al matrimonio provocata da tutto ci di cui sono stati testimoni e la necessit economica del matrimonio di fronte alla quale verranno a

trovarsi pi tardi. Nella pubert sono probabilissime le tragedie quando gli adolescenti appena scampati ai danni dell'educazione sessuale dell'infanzia cercano di liberarsi anche delle catene familiari . La repressione sessuale che gli adulti hanno dovuto imporsi per sopportare la vita coniugale e familiare si estende cosi ai bambini. E siccome essi devono pi tardi, per ragioni economiche, ripiombare nella condizione della famiglia, la repressione sessuale si perpetua di generazione in generazione . Dato che la famiglia coattiva , economicamente e ideologicamente, parte integrante della societ autoritaria, sarebbe estremamente ingenuo aspettarsi che se ne possano eliminare gli effetti in seno a questa societ. Per di pi, questi effetti sono nella stessa famiglia e sono, per via di meccanismi inconsci, inestricabilmente ancorati in tutti gli individui . Oltre alla diretta inibizione sessuale risultante dall'attaccamento per i genitori, abbiamo anche i sentimenti di colpa che nascono dall'enorme odio accumulatosi nel corso degli anni vissuti in seno alla famiglia . Se invece l'odio "represso", assumer le caratteristiche opposte: cieca dedizione e obbedienza infantile, caratteristiche destinate a rappresentare un grave ostacolo quando un individuo siffatto aderisce, per una ragione o per l'altra, a un movimento che si batta per la libert. Costui potr essere favorevole a una completa libert e nello stesso tempo mandare i suoi figli al catechismo e continuare a frequentare la chiesa perch non pu dare un dolore ai suoi cari vecchietti. Manifester tutti i segni della indecisione e della mancanza di indipendenza, causate dalla sua fissazione alla famiglia. Non pu diventare un combattente della libert . L'identica situazione familiare, naturalmente, pu anche produrre il rivoluzionario per motivi nevrotici; un tipo diffuso tra gli intellettuali borghesi. Il senso di colpa connesso ai loro sentimenti rivoluzionari far di costoro dei sostenitori assai incerti del movimento rivoluzionario . L'educazione sessuale familiare destinata a danneggiare la sessualit individuale. Se questo o quell'individuo riesce, nonostante tutto, a lottare contro una tale educazione fino a conquistarsi una vita sessuale sana, il successo di solito sar raggiunto a spese dei legami familiari. La repressione dei bisogni sessuali provoca un indebolimento generale delle funzioni intellettuali ed emozionali- in particolare, crea individui

senza indipendenza, n volont n spirito critico. La societ autoritaria non si preoccupa della morale in s. Piuttosto, l'ancoramento della moralit sessuale e i mutamenti che esso provoca creano quella particolare struttura psichica che forma la base della psicologia di massa in ogni ordinamento sociale autoritario (1). La struttura del vassallo un misto di impotenza sessuale, di disperazione, di smania per un Fhrer, di paura dell'autorit, paura della vita e misticismo. E' caratterizzata da devota lealt mista a ribellione. La sessuofobia e l'ipocrisia sessuale caratterizzano Babbitt e il suo ambiente. Chi ha una struttura del genere incapace di vivere democraticamente, perch una struttura destinata a vanificare ogni tentativo per stabilire o mantenere delle organizzazioni regolate da princpi veramente democratici. Gente siffatta forma l'humus di quella psicologia di massa su cui le tendenze dittatoriali e burocratiche dei leader democraticamente eletti possono prosperare . La funzione politica della famiglia, dunque, duplice: 1. Si autoriproduce paralizzando sessualmente la gente. Perpetuandosi, la famiglia patriarcale perpetua anche la repressione sessuale con tutte le sue conseguenze: disturbi sessuali, nevrosi psicosi, perversioni e crimini sessuali . 2. Crea individui condannati ad avere per sempre paura della vita e dell'autorit, creando cos per un pugno di potenti sempre nuove possibilit di governare le masse . Ecco come la famiglia assume per il conservatore quel significato particolare di bastione dell'ordinamento sociale in cui egli crede. Ecco perch la famiglia una delle istituzioni pi accanitamente difese nella sessuologia conservatrice: essa garantisce l'esistenza dello stato e della societ in senso conservatore e reazionario. La valutazione del significato della famiglia serve perci di chiave di volta per la valutazione della natura generale dei vari tipi di ordinamenti sociali .

Capitolo sesto . IL PROBLEMA DELLA PUBERTA' (1) . In nessun campo l'ideologia conservatrice riuscita ad influenzare cos profondamente la sessuologia come nel problema rappresentato dalla sessualit degli adolescenti. In sostanza, tutti i trattati che si sono

scritti in proposito dopo aver costatato che la pubert essenzialmente il raggiungimento della "maturit sessuale" passano bruscamente a prescrivere l'"astinenza sessuale" degli adolescenti. Quali che siano i termini in cui viene espressa questa richiesta, quali che siano le ragioni che se ne adducono, siano esse basate su argomenti sedicenti biologici come quello che la maturit non si raggiunge prima dei 24 anni (Gruber), o siano di natura etica, culturale o igienica, a nessuno degli autori a me noti mai balenata l'idea che la "infelicit sessuale dei giovani sia un problema fondamentalmente sociale, che non esisterebbe se non fosse per la pretesa dell'astinenza sessuale avanzata dalla societ conservatrice". Cercando di giustificare questa pretesa della societ con argomenti biologici, culturali o etici, coloro che li propongono cadono in contraddizioni assurde . 1. "Il conflitto della pubert" . Tutti i fenomeni di conflitti e nevrosi della pubert derivano da un solo fatto: il conflitto tra il fatto che sui quindici anni l'adolescente raggiunge la maturit sessuale, e cio sente la necessit fisiologica del rapporto sessuale e la capacit di procreare e di allevare dei figli, e la sua incapacit economica e strutturale a creare quella cornice legale che la societ esige per il rapporto sessuale: il matrimonio. Questa la difficolt fondamentale. Ce ne sono anche altre, come l'educazione sessuo-negativa impartita al bambino, che fa a sua volta parte di tutto il sistema dell'ordinamento sessuale conservatore. Nelle primitive societ matriarcali, i giovani non conoscono sofferenza sessuale. Al contrario, tutto indica che i riti che accompagnano la pubert servono ad avviare gli adolescenti ad una vita sessuale completa appena raggiunta la maturit; che in molte di queste societ si attribuisce grande importanza alla felicit sessuale; che i riti della pubert costituiscono un grande avvenimento sociale; che in molte di quelle societ non solo non si ostacola la vita sessuale degli adolescenti ma la si incoraggia con ogni mezzo, per esempio mettendo a loro disposizione case particolari, nelle quali passano appena raggiunta la maturit sessuale (2). Anche dove gi vige un istituto matrimoniale rigorosamente monogamico, i giovani, dalla pubert fino al matrimonio, godono di completa libert nei rapporti sessuali. Nessuna delle testimonianze riferisce casi di infelicit sessuale tra gli adolescenti o di suicidi dovuti ad amori frustrati. In quelle societ non esiste contrasto tra maturit sessuale e

mancanza di soddisfazione genitale, ed questo che le differenzia, fondamentalmente, dalla societ autoritaria, nella quale esistono ancora, vero, riti della pubert sotto forma di cerimonie ecclesiastiche (cresima, eccetera), completamente travisati per nella loro autentica natura, non solo, ma addirittura intesi a esercitare sui giovani l'influenza esattamente opposta . L'espressione pi evidente della sofferenza degli adolescenti la masturbazione. Eccettuati i casi patologici, essa non altro che il surrogato dei rapporti sessuali. Per quanto semplice possa essere questo fatto, non l'ho ancora trovato formulato in nessun trattato sociologico. Forse mi sfuggito, ma il fatto che questa ovvia verit tenuta cos accuratamente nascosta che possibile che sfugga. Nei trattati di sessuologia, il conflitto della pubert non definito nei termini di "maturit-assenza di rapporti sessuali", ma come "maturitimpossibilit di sposarsi". La masturbazione continua ad essere condannata dalla chiesa e da medici pieni di pregiudizi moralistici e ignoranti di sessuologia. E' vero che negli ultimi anni si affermato in pi occasioni che combattere la masturbazione serve soltanto ad aumentare la sofferenza intensificando il patogeno senso di colpa; eppure questa nozione - a parte l'eccezione di qualche scrittore popolare come Max Hodann - rimasta sepolta nei trattati scientifici. La gran massa degli adolescenti non ne ha mai sentito parlare . L'indagine psicoanalitica degli aspetti inconsci del conflitto della pubert dimostr, in breve, una riattivazione dei primi desideri incestuosi infantili e dei sensi di colpa sessuali che si collegano alle fantasie inconsce e non all'atto della masturbazione in se stesso. Le ricerche sull'orgasmo hanno modificato le scoperte della psicoanalisi: non sono le fantasie incestuose a provocare la masturbazione, ma l'eccitazione sessuale dovuta all'aumento di attivit dell'apparato genitale. La stasi sessuale provoca il risveglio delle vecchie fantasie di incesto; la fantasia non provoca l'attivit masturbatoria, anche se determina la forma e il contenuto dell'esperienza psichica che accompagnano l'atto della masturbazione. Questo, e soltanto questo, spiega il ricomparire delle fantasie incestuose giusto all'epoca della maturazione sessuale . Il conflitto della pubert, allora, rappresenta una regressione verso forme e contenuti della sessualit pi primitivi e infantili. Nella misura in cui questa regressione non il risultato di una fissazione patologica

infantile, essa "esclusivamente il risultato del rifiuto da parte della societ a permettere la soddisfazione genitale ottenuta con l'atto sessuale all'epoca della maturit sessuale". Ci sono due possibilit: o l'adolescente entra nella pubert incapace di trovarsi un partner sessuale, a causa del suo primo sviluppo sessuale o la frustrazione sociale della soddisfazione sessuale lo obbliga alle fantasie della masturbazione e con queste alla situazione patogena del conflitto infantile. Inutile dire che queste due situazioni fondamentalmente non sono differenti, perch anche la prima non altro che il risultato di una repressione sessuale infantile. La sola differenza che nel primo caso la barriera opposta dalla societ contro la sessualit si fatta pienamente sentire durante la fanciullezza, mentre nel secondo si fa sentire solo alla pubert. Sarebbe pi giusto dire che le due inibizioni allo sviluppo sessuale, quella dell'infanzia e quella della pubert, si incontrano e si rafforzano l'un l'altra in quanto l'inibizione infantile crea la fissazione alla quale la seconda inibizione sociale, all'epoca della pubert, fa regredire l'individuo. Pi grave il danno arrecato alla sessualit nell'infanzia, meno probabilit ha l'adolescente di avviarsi ad una normale vita sessuale e cio, pi efficacemente la barriera sociale si oppone al rapporto sessuale adolescente . Il senso di colpa molto pi intenso con la masturbazione che con il rapporto sessuale, in quanto esso gravato dal fardello delle fantasie incestuose, mentre un soddisfacente rapporto sessuale rende superflue tali fantasie. Se esiste una tenace fissazione agli oggetti infantili, anche l'atto sessuale turbato e il senso di colpa non minore di quello provocato dalla masturbazione. Si vede sempre meglio come l'appagamento del rapporto sessuale mitiga grandemente il senso di colpa sessuale. Poich, a parit di condizioni, la masturbazione non procura mai lo stesso appagamento del rapporto sessuale, essa sempre accompagnata da maggior senso di colpa che non l'atto sessuale. C' tutta una gamma di stadi intermedi tra il tipo-limite dell'adolescente assolutamente incapace di passare dalla sua infantile fissazione ai genitori a una vera vita sessuale e quello che invece compie questo passaggio senza difficolt . Il primo tipo rappresenta l'ideale del buon ragazzo, attaccato alla famiglia, pronto ad obbedire a tutte le pretese dei genitori, come rappresentanti della societ conservatrice: il buon giovanetto secondo tutte le norme reazionarie, modesto, senza ambizioni, sottomesso. Pi

tardi, former l'lite dei mariti rassegnati e dei seguaci politici che non discutono. Ed anche il tipo dal quale proviene la maggior parte dei nevrotici . Il secondo tipo, di solito definito antisociale, fondamentalmente ribelle, ambizioso, insofferente della casa paterna e delle richieste dell'ambiente immediato, e tra i lavoratori fornisce l'elemento rivoluzionario. In molti strati della classe borghese questo tipo rappresentato da caratteri psicopatici e impulsivi che rischiano di rovinarsi socialmente a meno che non si mettano in contatto con movimenti sociali, senza di che cadrebbero in preda a conflitti insolubili nell'ambito del loro ambiente. Poich sono di intelligenza superiore alla media e capaci di intensi sentimenti, i loro maestri, abituati a trattare con i bravi ragazzi e quelli di intelligenza piuttosto bassa, non sanno che farsene. Possono essere definiti moralmente insani (sul metro della morale reazionaria) anche se tutto il male che commettono quello di soddisfare la funzione naturale della loro sessualit. Ma poich questo, nelle condizioni della vita sessuale della nostra societ un comportamento che confina necessariamente con la criminalit, c' pi pericolo che questi giovani, per ragioni puramente sociali, diventino delinquenti. Siamo a questo proposito pienamente d'accordo con Lindsey (3), che dichiara: In generale secondo me ci sono diversi tipi di giovani che ben difficilmente possono mettersi nei pasticci. Primo, il tipo privo di energia, di fiducia in se stesso e di iniziativa. Caratteristico della maggior parte di ragazzi e ragazze che si cacciano nei pasticci, che essi hanno proprio queste qualit, e proprio per questo vale la pena di salvarli. Non sempre vero che i ragazzi o le ragazze che non danno mai prove di volont n fastidi manchino di energie e di carattere: ma senz'altro probabile. Voti di condotta costantemente buoni specialmente per un ragazzo, possono significare n pi n meno che manca di coraggio e di energia, e forse che non gode buona salute e che a trattenerlo non la morale ma la "paura", perch la 'morale' non c'entra molto nelle reazioni di un ragazzo normale, se quel giovane e sano animale che dovrebbe essere. Bisogna che sia altrettanto inconsapevole di avere un'anima quanto lo di respirare e di qualsiasi altra funzione vitale . ("Revolt", p. 94) .

2. "Pretese della societ e realt sessuale" . Occorre chiarire tre questioni riguardanti la sessualit degli adolescenti: 1. Che cosa esige dagli adolescenti la societ autoritaria e da quali ragioni sono dettate queste pretese? 2. Che cosa la vita sessuale degli adolescenti fra i 14 e i 18 anni? 3. Quali sono i fatti accertati circa le conseguenze: a) della masturbazione, b) dell'astinenza, c) del rapporto sessuale durante l'adolescenza? Formulando delle norme etiche della vita sessuale, la societ reazionaria pretende dagli adolescenti un'assoluta castit prima del matrimonio. Essa condanna tanto i rapporti sessuali quanto la masturbazione. (Qui si parla non di questo o quell'autore, ma dell'atmosfera ideologica generale.) La scienza, in quanto essa magari senza rendersene assolutamente conto - influenzata dall'ideologia reazionaria, formula delle tesi destinate a fornire a questa ideologia delle solide basi scientifiche. La maggior parte delle volte non fa neanche questo ma continua a sottolineare la famosa natura morale dell'uomo. In tal modo dimentica proprio quella concezione di s che essa continua a rammentare ai suoi oppositori ideologici, e cio che il vero e legittimo compito della scienza solo quello di descrivere i fatti senza giudicarli, e di spiegarli relativamente alle loro cause. Quando essa tenta di giustificare le pretese della societ con argomenti moralistici, si serve di un metodo obiettivamente molto pi pericoloso, e cio maschera le opinioni moralistiche da tesi pseudo-scientifiche. La morale viene interpretata scientificamente . Cos, per esempio, si afferma che l'"astinenza degli adolescenti necessaria nell'interesse delle realizzazioni sociali e culturali". Questa affermazione si basa sulla teoria di Freud che le conquiste sociali e culturali dell'uomo ricevono impulso dalle energie sessuali distolte dagli obiettivi primari e indirizzate verso mete pi elevate. E' la teoria nota come teoria della sublimazione. La si gravemente travisata interpretandola nel senso di un'antitesi rigorosa e assoluta tra appagamento sessuale e sublimazione. Il problema concreto : che specie di attivit e di soddisfacimento sessuale, e sublimazione di quali impulsi sessuali? Basta un esame superficiale per rendersi conto dell'inconsistenza dell'argomento secondo il quale l'astinenza sarebbe necessaria per il progresso della societ. Si sostenuto che i rapporti sessuali diminuirebbero il rendimento dei giovani. Il fatto - tutti i sessuologi moderni ne convengono - che tutti gli adolescenti si

masturbano. Basta questo per dimostrare l'inconsistenza di un tale argomento. Infatti possibile ammettere sul serio che il rapporto sessuale diminuirebbe il rendimento sociale mentre la masturbazione no? Qual e la differenza "fondamentale" tra la masturbazione e il rapporto sessuale? E infine una masturbazione carica di conflitti non infinitamente pi dannosa di una vita sessuale regolata? Che disperata confusione di argomenti! A meno di distinguere tra vita sessuale soddisfacente e vita sessuale insoddisfacente, non si riesce a vederne il rapporto con le realizzazioni sociali e la sublimazione. Perch tale lacuna nella teoria della sessualit? La ragione semplice. Essa esiste perch se la si colmasse tutti i bulloni che tengono insieme la complicata e abile costruzione ideologica reazionaria comincerebbero pian piano ad allentarsi . Se si dimostrasse ufficialmente l'inconsistenza dell'importantissimo argomento a favore della castit degli adolescenti, i giovani si potrebbero ficcare in testa certe idee e dedicarsi ad attivit che, anche se non pericolose per la loro salute e per la loro socialit, potrebbero invece essere pericolose per l'esistenza della famiglia autoritaria e per l'istituto del matrimonio coattivo. Dimostreremo il rapporto tra la pretesa della castit degli adolescenti e la morale coniugale in altro momento, sulla base di dati di fatto . "Ora, che cosa in realt la vita sessuale degli adolescenti?" Non certamente quale vorrebbe la morale. Sfortunatamente non esistono in proposito statistiche precise. In ogni modo i questionari, le esperienze cliniche di igiene sessuale, e l'indagine generale sessuo-economica non lasciano dubbi sulla giustezza di certe osservazioni generali. Ben difficilmente nei ragazzi esiste l'astinenza assoluta, e cio l'assenza di attivit sessuali di qualsiasi genere; e se si verifica soltanto nei casi di gravi inibizioni nevrotiche. Nelle ragazze l'astinenza pu essere un po' pi frequente, ma in materia i dati sono troppo inattendibili. Non c' dubbio, tuttavia, che "un comportamento sessuale che si possa chiamare con buona ragione astinenza cos estremamente raro che in pratica non conta assolutamente niente" . In realt, si indulge a ogni specie di pratiche sessuali che possono avere solo l'apparenza dell'astinenza. Ci sono uomini e donne che si masturbano per anni senza saperlo. Nelle donne si verifica spesso una sorta di masturbazione dissimulata mediante la pressione delle cosce; anche andare in bicicletta o in motocicletta d spesso occasione o una

inconscia masturbazione. Le fantasie sessuali diurne, anche se non vi corrisponda un'attivit masturbatoria, sono dal punto di vista psichico una vera e propria masturbazione, almeno per quanto riguarda i danni che possono provocare. Coloro che si dedicano a queste fantasticherie diurne e non si masturbano sostengono di vivere in astinenza. In un certo senso hanno ragione, ma la loro astinenza riguarda il "soddisfacimento" e non l'"eccitamento" . a) "La giovent operaia". - Senza nessuna eccezione, c' tra i giovani una grande riluttanza a parlare di questioni sessuali con i loro capi. E' significativo che anche tra loro essi non osino parlarne seriamente. D'altro canto si parla invece costantemente di sesso sotto forma di barzellette oscene e di linguaggio sboccato; tutta l'atmosfera della vita degli adolescenti trasuda sessualit. La gran parte delle parole di gergo degli adolescenti si riferisce al sesso . Le serate dedicate all'educazione sessuale nelle organizzazioni operaie troppo spesso hanno solo lo scopo di corroborare la astinenza nei giovani. Raramente si vede qualcuno che abbia una ben precisa politica sessuale presentare nella giusta luce ai giovani quelli che sono i loro problemi centrali. Nell'affrontare il problema del sesso, tutto dipende da come lo si fa. In primo luogo non si deve tradire la bench minima traccia di imbarazzo o di atteggiamento negativo nei confronti del sesso; in secondo luogo, bisogna parlare con assoluta schiettezza; e in terzo luogo l'esperienza dimostra che in realt l'interesse non si manifesta in maniera viva a meno che non si permetta all'uditorio di porre le domande per iscritto. A queste condizioni, ben difficilmente ci sono giovani che non pongano delle domande dopo una conferenza . Nonostante questo atteggiamento degli adolescenti, il rapporto sessuale diffuso, tra i contadini gi ai tredici anni, tra gli operai verso i quindici . Tra i giovani contadini uso che una ragazza aspetti in una sala da ballo che un ragazzo la inviti. Dopo il ballo, durante il quale il comportamento sessuale abbastanza evidente, il ragazzo se la porta dietro una siepe e l essi hanno il rapporto. I metodi antifecondativi sono pressoch sconosciuti; la pratica diffusa il coito interrotto e l'aborto (operato naturalmente da qualche medicastro) piuttosto frequente . I lavoratori di citt in generale sono informati dell'esistenza di antifecondativi, ma se ne servono pochissimo. Le organizzazioni

giovanili e i partiti nella Germania e nell'Austria prefasciste non hanno prestato attenzione al problema dell'antifecondazione: gli alti funzionari dei partiti avevano anzi in proposito, per la maggior parte, un atteggiamento negativo . Molti giovani e molti dei loro capi, tuttavia, cercarono di occuparsi della faccenda e organizzarono incontri e conferenze per discutere il problema. Ben presto incontrarono l'ostacolo principale: i genitori. Era tipico che anche i genitori appartenenti alle organizzazioni politiche proibissero ai figli di andare agli incontri promossi dalle loro stesse organizzazioni se venivano a sapere che vi si sarebbe discusso di quelle cose. Lo stesso succedeva quando si accorgevano del nascere di relazioni puramente amichevoli, perfino tra giovani diciottenni. L'esperienza dimostra tuttavia che neppure i genitori pi severi riescono a mantenere il loro atteggiamento una volta che si trovino di fronte a masse compatte di adolescenti . Accadeva spesso che le organizzazioni si sfasciassero per questioni di gelosia che molto spesso sfociavano nella violenza fisica. C'erano due tipi di giovani funzionari: quelli che vivevano nell'astinenza sessuale e quelli che avevano relazioni sessuali complete. Per quanto riguarda il primo tipo, era evidente che il lavoro nel partito serviva soltanto a surrogare l'attivit sessuale. Era caratteristico che la loro attivit in seno al partito cominciasse a rallentare appena trovavano un partner sessuale. Molti adolescenti, in realt, entravano nelle organizzazioni solo per trovare un partner sessuale, per uscirne subito dopo . Molto spesso un ragazzo e una ragazza stanno insieme per un periodo di tempo piuttosto lungo, senza tuttavia avere rapporti sessuali perch, dicono, non se ne presenta l'occasione. Invece, la ragione risiede in parte in un'intima inibizione, come il timore dell'impotenza. Nelle ragazze tipica la paura del rapporto sessuale. Sono pi spesso i ragazzi a insistere; le ragazze, tuttavia, acconsentono ad ogni specie di gioco sessuale ma rifiutano il rapporto. Di conseguenza, attacchi isterici e crisi di pianto sono all'ordine del giorno . Le turbe nervose sono un problema centrale per i giovani, pi serio per quanto riguarda le ragazze. Tra i giovani sportivi la repressione sessuale pi marcata che tra quelli che non praticano gli sport e di solito ci si accosta allo sport proprio col proposito di dominare gli impulsi sessuali .

Nei campeggi estivi e nelle colonie studentesche ci si trova di fronte a due fenomeni tipici: da un lato una grandissima libert sessuale, dall'altro gravi conflitti che spesso esplodono e disturbano la vita della comunit . Molte ragazze confessano che quando sono a casa spasimano di desiderio per il loro boy-friend, o che farebbero chiss che cosa per averne uno, ma che sfortunatamente al momento di allacciare realmente una relazione, senza saper perch, vi si rifiutano. Sono incapaci di passare dalla vita della fantasia a una reale attivit sessuale I ragazzi si masturbano abitualmente, da soli o scambievolmente, attivit che di tanto in tanto arriva a eccessi collettivi e che e pi comune tra i ragazzi che tra le ragazze . I balletti e le altre festicciole aumentano la tensione sessuale senza offrire uno sfogo corrispondente . Gli adolescenti che riescono a dominare i loro problemi intimi tanto da prendere in considerazione una relazione sessuale si lamentano della disastrosa mancanza di camere adatte. Nella buona stagione si incontrano all'aperto, ma d'inverno soffrono tremendamente dell'impossibilit ambientale di stare assieme. Non hanno soldi per andare in albergo; molto raramente hanno una camera tutta loro; e i genitori non ammettono assolutamente che essi stiano insieme a casa. Queste complicazioni portano seri conflitti e rapporti sessuali non igienici (nei corridoi, negli angolini bui, eccetera) . La principale difficolt risiede nel fatto che tutta l'atmosfera, tra i giovani lavoratori, carica di tensione sessuale poich in generale gli adolescenti sono troppo inibiti emozionalmente e nello stesso tempo troppo circondati da difficolt di carattere esterno per poter trovare una via d'uscita. Genitori, dirigenti di partito e ideologia sociale sono contro di loro e intanto la loro vita pi o meno collettivizzata preme per una rottura delle barriere sessuali esistenti . Tipico l'esempio di un gruppo di giovani lavoratori di Berlino, che seguii molto da vicino. Erano una sessantina, fra i 14 e i 18 anni, per la maggior parte maschi. Anche per loro il tema preferito, soprattutto per le loro facezie, era il sesso, pi il rapporto sessuale e meno la masturbazione. Se un ragazzo andava con una ragazza, lo prendevano in giro. C'erano fra loro molte relazioni sessuali, i partner cambiavano spessissimo; il rapporto sessuale non era preso molto sul serio, e non ci furono seri conflitti tranne qualche drammatico caso di

gelosia che sfoci nella violenza. Non si verificarono mai eccessi n orge. I rapporti sessuali avevano luogo di solito durante feste protratte fino a tarda sera, ma molto spesso anche di giorno in gite all'aperto; se di tanto in tanto un ragazzo e una ragazza scomparivano, nessuno ci faceva molta attenzione. Poco si parlava di masturbazione o di omosessualit. Ma i ragazzi - non tanto le ragazze - amavano raccontarsi le loro esperienze. Quando io chiesi a una ragazza che era stata funzionaria in quel gruppo come mai non si prendesse sul serio la sessualit e se ne parlasse sempre scherzosamente, mi rispose: Come potrebbe essere altrimenti? L'educazione ci dice che un male, ma dopotutto bisogna parlarne e cos ce ne veniamo fuori con gli scherzi . Il pessario era poco noto e poco usato: l'uso pi comune era il coito interrotto o il preservativo, in generale considerato una spesa di lusso (costava dai 30 ai 50 pfenning) . Il lavoro per il partito era spesso turbato da conflitti sessuali. Ragazzi e ragazze erano accusati di aver aderito al partito solo per seguire i rispettivi partner. Le ragazze, in particolare, spesso entravano nel partito solo perch vi appartenevano i loro ragazzi. Una giovane funzionaria diceva che tutto questo si verificava solo perch gli adolescenti non avevano idee chiare sulla sessualit; reprimerla, diceva, sarebbe stato anche peggio, ma riteneva che il fenomeno non sarebbe stato tanto importante se l'educazione fosse stata diversa e se si fosse potuto parlare apertamente e seriamente di questi problemi. Durante l'inverno, diceva, la mancanza di camere dove i giovani potessero avere i loro rapporti era gi un problema serio; tutti gli adolescenti ne soffrivano moltissimo . Io conosco bene solo la giovent operaia austriaca e tedesca. Sulla base di un'esperienza pluriennale posso assicurare che, con piccole differenze, la situazione ugualmente disperata dappertutto, disastrosa per la salute e per lo sviluppo della responsabilit sociale. Nel 1934 il governo nazista proib le gite e i soggiorni prolungati in comune per i giovani d'ambo i sessi. Nessuno os opporvisi e difendere gli interessi della giovent . Non ho alcun dubbio che le condizioni della vita sessuale siano spaventose in tutti i paesi; ed un'opinione, la mia, rafforzata dai rapporti che mi giungono dall'Inghilterra, dall'Ungheria, dall'America e da altri paesi .

La sofferenza pi abietta riservata ai giovani, nelle piccole citt e nei paesi, dai pettegolezzi maligni delle vecchie zitelle e degli insoddisfatti sessuali che mettono cos i ragazzi nell'impossibilit di allacciare una relazione amorosa anche se fisicamente ne avrebbero tutte le possibilit. La noia della gente crea un'enorme, lasciva curiosit, e una malignit che provoca molti suicidi. Il quadro di una tale giovent disperato. Quando vissi in esilio a Malm, ebbi abbastanza tempo per farmene un'idea ben precisa. Ogni sera, tra le otto e le undici, i giovani della citt passeggiavano su e gi per la via principale, i ragazzi separati dalle ragazze, e tutti, gli uni e le altre, a gruppetti di tre o quattro. I ragazzi scherzavano e guardavano le ragazze con arroganza e imbarazzo nello stesso tempo; e quelle ridacchiavano scioccamente tra di loro. Di tanto in tanto si arrivava a un po' di carezze nei corridoi. Civilt? E' un terreno che alimenta mentalit fasciste, quando la noia e la corruzione sessuale si imbattono in una fanfara nazista. Eppure, non c' un'organizzazione che tenti di migliorare una tale situazione . b) "I giovani della classe borghese". - Ci sia consentito tornare al rapporto Lindsey sulla vita sessuale della giovent borghese americana. Quanto venne alla luce, della vita sessuale genitale nelle scuole, fu tale da obbligare le autorit a muoversi. Scrive Lindsey: Similmente, alla Phillips Academy, un'altra scuola maschile di prim'ordine, qualche anno fa fu necessario proibire i balli nella scuola a causa della licenza che vi si accompagnava. La proibizione ebbe ampia pubblicit sui giornali. Alfred E. Stearns, direttore della Phillips Academy, in un articolo sul "Boston Globe" dichiar che tra le misure preventive adottate c'era stata anche la nomina di comitati di studenti e di facolt incaricati delle seguenti incombenze: 1) Far da polizia e redarguire, o addirittura espellere, le coppie che ballassero in maniera indecente . 2) Impedire l'intervento di ragazze di reputazione discutibile . 3) Impedire ai ragazzi e alle ragazze di bere in sala e altrove . 4) Espellere, o respingere tutti coloro che fossero scoperti in stato d'ebbrezza . s) Controllare nelle camere l'abbigliamento delle ragazze per impedire abiti stravaganti o esposizioni indecenti, ubriachezza e discorsi spinti . 6) Insistere che le ragazze in visita fossero accompagnate da chaperonnes; impedire che le coppie abbandonassero temporaneamente

il ballo per una corsa in macchina. 7) Badare che le ragazze tornassero prontamente e regolarmente nelle loro stanze alla fine del ballo . Ho dato per esteso questa lista perch non rimangano dubbi a proposito della situazione esistente in una scuola che non seconda a nessuno nel paese per la qualit dei suoi studenti: per la maggior parte essi provengono da famiglie degli Stati dell'Est di notevole ricchezza e cultura. Hanno alle loro spalle una tradizione ed un'educazione di prim'ordine . ("Revolt", p. 52) . Invece di sorprenderci e di indignarci moralmente per il fatto che in questa situazione sono coinvolti adolescenti di famiglie degli Stati dell'Est di notevole ricchezza e cultura, dovremmo renderci conto che una tale situazione esiste nonostante tutto il puritanismo esteriore e l'educazione sessuo-negativa; solo nella forma si presenta come l'opposto della moralit sessuo-negativa. Ci che ci interessa in proposito non che la sessualit repressa esploda nonostante le prescrizioni della morale; questo non occorre dirlo. Ci interessa invece "l'influenza della moralit sessuale sulle forme delle attivit sessuali". Si vedr subito che queste non obbediscono n alla morale sessuale n all'economia sessuale; sono invece un "compromesso" tra le due, a spese di tutte e due. Scrive Lindsey: La prima conclusione da trarre dalla testimonianza di questi studenti delle scuole superiori che pi del 90 per cento dei giovani che vanno alle feste, ballano e se ne vanno insieme in automobile, si abbandona a baci e abbracci. Questo non significa che ogni ragazza permetta a qualsiasi ragazzo di abbracciarla e di baciarla, ma che ogni ragazza abbracciata e baciata. Ed evidentemente il 90 per cento non riguarda quelli tra i nostri giovanotti che mancano dell'energia biologica e dell'impulso sociale che spinge la parte pi notevole della nostra giovent a esprimere i suoi istinti naturali in questi passatempi sociali. Si potrebbe anche dire che a cacciare nei pasticci questi giovani un eccesso di vitalit e un'enorme energia che ha solo bisogno di una guida pi saggia . Le testimonianze che ho raccolto circa questo 90 per cento sono praticamente unanimi. Se questo vero, significa che i giovani sono pi o meno chiaramente giunti alla conclusione che ci si pu legittimamente abbandonare a codesta forma minore di esperienza sessuale. E perci un grandissimo numero di giovani lo fa, senza per

permettere che il divertimento ecceda certi limiti piuttosto nettamente stabiliti . Alcune ragazze insistono per fare questo genere di cose con i ragazzi con i quali escono e nel cercare questi piaceri sono aggressive, non senza scaltrezza, quanto gli stessi ragazzi . Ricordo una ragazza molto carina e spiritosa che mi disse di non aver voluto uscire con un certo ragazzo perch egli mancava di iniziativa e 'non ci sapeva fare' . 'Tutti i giovani fanno di queste cose, al giorno d'oggi?' le chiesi . 'Ma naturalmente,' ribatt. 'Se non lo fanno vuol dire che c' qualcosa che non va, in loro'. ("Revolt", p. 56) . Se Lindsey parla di eccesso di vitalit e enorme energia ha ragione solo se l'enorme energia in parte corrisponde a una pi vivace sessualit degli adolescenti e in parte il risultato del carattere contraddittorio della loro attivit sessuale. Abbiamo letto dunque che gli adolescenti considerano gli abbracci e i baci, e cio i preliminari delle attivit sessuali, come un'attivit alla quale ci si pu legittimamente abbandonare; e anche che d'altro lato essi non eccedono certi limiti piuttosto nettamente stabiliti. Esprimiamoci con minore cautela. Questo significa che gli adolescenti praticano ogni specie di eccitamento sessuale, ma per la maggior parte non arrivano all'atto sessuale. Perch, dobbiamo chiederci, si concedono qualsiasi cosa ma non l'atto sessuale? La risposta semplice: la moralit ufficiale definisce esplicitamente il rapporto sessuale come la peggiore delle attivit sessuali. Lasciandosi andare al petting gli adolescenti dimostrano di essere emancipati; rifiutandosi al rapporto sessuale, dimostrano la loro obbedienza alla moralit coattiva. Qui entra in ballo, per quanto riguarda le ragazze, anche la possibilit di sposarsi, poich la verginit ha ancora il suo valore sul mercato matrimoniale. Nondimeno, come scrive il Lindsey, almeno il 50 per cento di coloro che cominciano con i baci e gli abbracci non si limita a questo ma va oltre, e si concede altre libert sessuali che, secondo ogni convenzione, sono vergognosamente indecenti . ("Revolt", p. 59) . Soltanto il 15 per cento riesce a stabilire dei rapporti sessuali. Nel 1920 e nel 1921, Lindsey dovette occuparsi di 769 ragazze tra i 14 e i 17 anni colpevoli di delitti sessuali. Se il numero non fu di gran lunga superiore fu soltanto per i limiti imposti dalla scarsit del personale.

Secondo Lindsey, il 90 per cento dei ragazzi ha esperienze sessuali prima di terminare gli studi e cio prima dei 18 anni. Le ragazze hanno abbandonato gran parte della loro riservatezza . Un liceale con cui ho parlato recentemente ammetteva di aver avuto relazioni con 15 ragazze di et da scuole medie, la met delle quali pi o meno - andava ancora a scuola. Le aveva preferite alle comuni prostitute di strada. Ebbi modo di controllare la veridicit della sua confessione, parlai praticamente con tutte quelle ragazze e trovai che erano delle brave figliole come tante altre. Egli aveva avuto rapporto con ciascuna di loro una o due volte. Le ragazze, ad eccezione di un paio, non avevano l'abitudine alla promiscuit e credo che per la maggior parte abbiano fatto buona riuscita . Un "Red Light District" a Denver avrebbe salvato quelle ragazze da queste esperienze ma non avrebbe salvato il ragazzo; e neppure le prostitute che hanno altrettanto diritto di essere salvate di chiunque altro . Non si pu dubitare, penso, che da quando sono stati aboliti i "Red Light Districts" ci sono state molte 'brave' ragazze in pi che nel passato ad avere esperienze sessuali. Ma, per quanto curioso possa sembrare, ci sono state molte ragazze 'sedotte e abbandonate' in meno ("Revolt", p. 70) Qui forse senza rendersene conto, Lindsey esprime quello che il segreto fondamentale della prostituzione e la soluzione che ne pu dare la crisi sessuale: "la prostituzione comincia a sparire con l'introduzione della giovent femminile nella vita sessuale" . Questo atteggiamento mentale attivamente e aggressivamente indagatore da parte delle ragazze negli ultimi anni diventato pi generale che eccezionale. E inoltre esso si fa sempre pi manifesto. La ragione e che le condizioni sociali ed economiche hanno portato queste ragazze allo stesso livello degli uomini. Molte di loro, una volta lasciata la scuola, hanno delle occupazioni dalle quali ricavano dei guadagni molto superiori a quelli dei ragazzi con i quali escono. E il risultato che pi di un giovane sottoposto ad un esame piuttosto umiliante da parte della donna che egli sceglie . ("Revolt", p. 121) . Ho a mia disposizione delle statistiche che indicano con certezza che per ogni caso di delinquenza sessuale scoperto, ce n' un enorme numero di cui non si ha notizia. Per esempio, delle 495 ragazze in et da liceo, anche se non tutte ne frequentavano uno, che mi avevano

confessato di aver avuto esperienze sessuali con dei ragazzi, solo 25 circa erano rimaste incinte. Il che vuol dire il 5 per cento, in ragione di una su venti. Le altre lo avevano evitato, alcune per caso, e altre perch avevano nozioni di metodi anticoncezionali pi o meno efficaci: conoscenza, tra parentesi, che scoprii essere fra loro molto pi diffusa di quanto si supponga generalmente . Da notare, in primo luogo, che i tre quarti di quelle circa 500 ragazze vennero da me spontaneamente per l'una o per l'altra ragione. Alcune erano incinte, altre accusavano dei disturbi, altre avevano rimorsi, altre cercavano consiglio e cos via. In secondo luogo a portarle da me era sempre stato un bisogno estremo di un aiuto qualsiasi. Senza questo bisogno, non sarebbero mai venute. Per ogni ragazza in cerca d'aiuto che veniva, ce ne dovevano essere moltissime, la maggioranza, che non venivano perch non avevano bisogno d'aiuto e se la sbrigavano da sole . In altre parole quelle 500 - in meno di due anni - costituivano un piccolo gruppo, in cui era rappresentato ogni livello sociale di ragazze che non sapevano cosa fare e che si trovavano in pasticci di vario genere; ma c'era certamente un gruppo ancora pi numeroso che, pur non sapendo che fare, non veniva. La mia opinione personale che per ogni ragazza che viene da me in cerca d'aiuto perch incinta, o malata, o bisognosa di conforto, ce ne sono molte di pi che non vengono perch se la cavano senza conseguenze, o anche perch circostanze favorevoli permettono loro di affrontare la situazione. A centinaia, per esempio, si contano coloro che ricorrono all'aborto. Non una mia congettura; lo so . ("Revolt", p.p. 64 seg.) Quali conclusioni ricava Lindsey dalle sue scoperte, sconcertanti come sono a considerarle al lume della morale coattiva? Non c' bisogno di dire che ci troviamo di fronte a un problema difficile e pericoloso. E' uno dei problemi che non possono essere affrontati con le denunce o con la vigilanza da parte degli adulti. Pu essere affrontato soltanto con una norma di condotta adottata volontariamente, approvata e adottata dagli stessi giovani con una limitazione reale e intima. Una norma del genere pu funzionare liberamente e spontaneamente solo con una educazione la pi franca e la pi diretta possibile . ("Revolt", p.p. 59 seg.) Quale sarebbe questa norma di condotta? Che cosa intende, concretamente, Lindsey? Qual questa limitazione reale

e intima alla quale si dovrebbe arrivare? Nessuna inibizione pu essere pi reale di quelle instillate nei giovani dalla famiglia, dalla scuola e dalla Chiesa; perch non ci sono altre inibizioni all'infuori di quelle che derivano dall'ambiente, e la natura non conosce leggi morali. E poi, qual il risultato di secoli di repressione della sessualit degli adolescenti? Proprio quello descritto da Lindsey . Lindsey si caccia in contraddizioni insolubili. Da un lato, stabilisce dei fatti che dimostrano il declino della moralit coattiva tra gli adolescenti. Dall'altro arriva, proprio sulla base di quei fatti, a proposte che significano, n pi n meno, richiesta di una restaurazione di quella moralit medesima, per quanto egli stesso ne abbia scoperto il declino e lo approvi. Nonostante tutto, non riesce a liberarsi "dalla ideologia del matrimonio monogamico coattivo e dalla pretesa della castit delle ragazze". E' per questo che scrive, per esempio: Anni fa ebbi in sorveglianza una ragazza di 17 anni che cinque anni prima, quando la conobbi, aveva gi avuto relazioni con diversi studenti. Immorale? Cattiva? Sciocchezze! Era semplicemente ignorante. Una conversazione con me mise fine a tutto questo; divent una delle migliori ragazze di Denver. Nessun ragazzo avrebbe osato infastidirla. E' molto bella, ha un'intelligenza notevole, e qualche tempo fa si sposata con un giovane che, ne sono sicuro, degno di lei . ("Revolt", p. 116) . Tutto questo significa che Lindsey si limita a mitigare i criteri della morale coattiva; ma non osa prendere posizione contro di essa; non ricava, da tutti questi fatti, la conclusione che essa fallita ed definitivamente in decadenza. Una generazione fa si sarebbe detto che quella ragazza era immorale, cattiva; Lindsey dice che soltanto ignorante. Ma io non credo che fosse ignorante. Sapeva benissimo quello che faceva; ma approd, inevitabilmente, a un matrimonio convenzionale, come tutte le ragazze di una societ conservatrice. Cos facendo, non divent pi istruita nel senso di una istruzione sessuale; Lindsey si limit a istruirla un po' sulle conseguenze incombenti se lei avesse mancato di conformarsi ai costumi sessuali conservatori. Insomma Lindsey scopre: 1. che il metro di valutazione sociale cambia: Dire che tutto ci avveniva quando questa specie di pazzia era al suo culmine e che ora quell'isterismo finito e che del resto si trattava soltanto di una ventata passeggera dalla quale fu investita la giovent del dopoguerra, una sciocchezza. Oggi pi abile e pi

diffusa la dissimulazione, perch la faccenda non pi una novit, ma se la popolazione adulta del nostro paese crede che la relativa calma della superficie significhi che sotto non succede pi niente, vuol dire che vive in una sciocca illusione. I giovani oggi sono pi accorti, pi sofisticati pi sprezzanti degli adulti e pi freddamente decisi che mai a seguire la propria strada. Questo del resto non vuol necessariamente dire che la loro sia la strada del male, e neppure che essi siano tutti quanti votati alla distruzione. Significa soltanto che stanno modificando le nostre norme sociali; e, a mio parere, ci stanno riuscendo non con noi, ma senza di noi . ("Revolt", p.p. 53 seg.) 2. che le inibizioni economiche si vanno facendo meno forti, specialmente per la giovent femminile: Le limitazioni esterne, le limitazioni economiche che una volta erano cos potenti, sono scomparse per non tornare mai pi, e "il solo problema ora sapere quando e con quanta efficacia si sostituiranno a quelle le limitazioni intime di norme accettate spontaneamente, le sole capaci di far rigar dritto la gente". Credo che questo stia gi accadendo. Non credo che questa giovane generazione si comporti come un toro accecato in un negozio di porcellane . (Revolt, p. 54) 3. che la giovent d'oggi relativamente la generazione pi normale e sana che il mondo abbia mai visto (Revolt, p. 54) . 4. che meglio e pi morale che i rapporti con ragazze della stessa classe abbiano soppiantato il bordello: In passato, infatti, nonostante i "Red Light Districts" e le loro donne perdute, i ragazzi che li frequentavano abitualmente e ne consentivano cos l'esistenza, avevano ottime probabilit di diventare buoni cittadini mariti e padri; ma le donne che appartenevano a quel mondo non n avevano alcuna. Perci la nuova situazione - anche se oggi le ragazze hanno maggiore esperienza sessuale - paragonata ai tempi dei "Red Light Distrikts", sembra meno deleteria per la condizione della donna che non il vecchio ordinamento con le sue rigorose convenzioni, con le sue selvagge punizioni e il suo ipocrita duplice metro di 'moralit'. Non dico, intendiamoci, che il nuovo ordinamento sia perfetto: tengo semplicemente a dire che in esso c' sostanzialmente pi moralit che nel vecchio; e che, con buona pace di tutte le cassandre, non c' stato regresso . ("Revolt", p. 72) .

5. che le ragazze moderne conoscono il maschio: Un tempo, una ragazza 'per bene', avrebbe considerato insultante delle proposte del genere. Adesso, anche se non le accetta, non se ne sente offesa. E' troppo sofisticata per una cosa del genere, e conosce abbastanza il maschio per sapere che egli obbedisce a un impulso assolutamente normale. Non mi importa di stabilire se questa franchezza di rapporti fra i giovani sia o meno un progresso: in ogni caso coincide con l'evidente loro ferma decisione di dire pane al pane; e noi adulti non possiamo ignorarla, ci piaccia o meno . (Revolt, p. 67) 6. che il sesso semplicemente un fatto biologico, come la fame. E come la fame, non legale o illegale, morale o immorale ("Revolt", p. 127) . Tuttavia nelle sue conclusioni, Lindsey non indaga le ragioni del "fallimento" della rivoluzione sessuale dei giovani, ma si limita a giudicarla da un punto di vista moralistico: Allontanandosi, "en masse", dai vecchi criteri, la giovent ha senz'altro realizzato qualche progresso reale; individualmente, per, i giovani si sono limitati a passare da una forma di schiavit a un'altra. La licenza schiavit; la libert, al contrario, spontanea adesione a leggi pi severe e difficili di quelle umane, e di gran lunga pi esigenti. I giovani, senz'altro aiuto che il proprio criterio, spesso confondono le due cose . (Revolt, p.p. 102 seg.) Nelle leggi di gran lunga pi esigenti riconosciamo i punti di vista e le pretese della societ autoritaria, nelle loro imposizioni la mancanza di basi per una vita sessuo-economica dei giovani, la determinazione della societ a non permetter loro di sfuggire alle grinfie di quella fabbrica di vassalli che la famiglia autoritaria. E i giovani non possono avere un proprio criterio, non possono permettersi di averlo perch hanno a loro volta un interesse materiale a mantenere l'ordine sociale esistente, anche se proprio quell'ordinamento a creare tutte le difficolt della loro vita sessuale . Come possibile, ci si chiede, che perfino un uomo come Lindsey, un ammirevole e coraggioso difensore dei giovani, non riesca ad arrivare alle inevitabili conclusioni, e che anche lui sembri pieno di pregiudizi moralistici e perci cos impacciato nella sua lotta in difesa della giovent? Forse a questo punto opportuno dare un'occhiata alle segrete ragioni per le quali la societ insiste tanto nel pretendere astinenza, nonostante l'evidente fallimento. Scrive Lindsey: Se la donna vivesse 'in peccato' pi tardi, dopo la cerimonia matrimoniale,

tutto andrebbe bene. Ma dove va a finire la logica? "Davvero quella relazione la macchia o la contamina, o piuttosto essa era in colpa solo perch violava le nostre norme sociali?" La distinzione estremamente importante. Possiamo ammettere che essa fosse in colpa per la sua relazione prematrimoniale; ma una colpa che consiste nella violazione, da parte di lei, delle convenzioni sociali, e non in chiss quale 'profanazione' evocata dalle nostre superstizioni tribali . ("Revolt", p. 118) . Perci, secondo Lindsey, la donna non fu contaminata dalla sua attivit sessuale prematrimoniale, ma viol le norme sociali. La richiesta della castit da parte della ragazza non potrebbe essere definita pi chiaramente: era in colpa avendo una relazione sessuale preconiugale. Assolutamente? No, relativamente. E cio, relativamente al fatto che la societ conservatrice, "per ragioni ideologiche ed economiche, non pu sanzionare il rapporto sessuale prematrimoniale senza minare il matrimonio coattivo e la sua ideologia". Scrive Lindsey a proposito della ribelle Mary: Eppure non ha senso dire che il matrimonio un fallimento e che bisognerebbe abolirlo per far posto al libero amore o ad altri ritrovati dei vari socialismi. Per quanto imperfetto possa essere l'istituto matrimoniale "non possiamo farne a meno". Occorre difenderlo con opportune e caute correzioni alle leggi. . . ("Revolt", p. 140) . Non c' il minimo dubbio: "concedere la libert sessuale ai giovani, significa minare il matrimonio (nel senso del matrimonio coattivo); la repressione sessuale serve a preparare i giovani a questo tipo di matrimonio". E' a questo che si riduce, in ultima analisi, tutto il parlare che si fa di significato culturale del matrimonio e di moralit giovanile. Ed per questa ragione - e solo per questa - "che il problema del matrimonio non pu essere discusso indipendentemente dal problema della sessualit adolescente", e viceversa. E se si turba in un modo o nell'altro il rapporto fra i due fenomeni, la giovent agitata da conflitti insolubili, perch non si pu risolvere il problema sessuale senza risolvere quelli dell'indipendenza economica della donna e i difficili problemi educativi ed economici . Per, nonostante le sue riserve, Lindsey fu trattato con molta freddezza. Difatti perse la carica di giudice . I brani che precedono furono scritti nell'estate del 1929, circa due anni avanti la prima edizione di questo libro. Erano il risultato di uno studio

sociologico sul legame tra la morale matrimoniale e la pretesa dell'astinenza negli adolescenti. Un anno dopo, mi capit di trovare le prove statistiche delle mie conclusioni nell'articolo di un medico dell'Istituto per le malattie veneree di Mosca (4), dove erano riportate statistiche sul rapporto tra infedelt coniugale e l'et in cui si cominciano ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio. Erano infedeli il 61,6 per cento di coloro che avevano avuto rapporti sessuali prima dei diciassette anni, il 47,6 per cento di coloro che avevano avuto rapporti sessuali tra i diciassette e i ventun anni e solo il 17,2 per cento di quelli vissuti nell'astinenza oltre i ventun anni. L'autore notava: In media, prima si hanno rapporti sessuali, meno si fedeli nella vita matrimoniale e pi si tende a intrecciare occasionali relazioni extraconiugali. . . Chi ha una precoce attivit sessuale, ha pi tardi vita sessuale irregolare . Se vero che la richiesta di astinenza sessuale negli adolescenti sociologicamente determinata direttamente dall'istituto matrimoniale e indirettamente dai medesimi interessi economici ispiratori della riforma sessuale ufficiale conservatrice; se, inoltre, staticamente evidente che "i rapporti sessuali precoci rendono incapaci di matrimonio" (nel senso della morale del matrimonio coattivo, un solo compagno per tutta la vita), allora chiaro perch si pretende l'astinenza sessuale. Essa serve "a creare una struttura che non permette vita sessuale eccetto quella, strettamente monogamica, del matrimonio coattivo" e che induce la gente a sottomettersi docilmente alle pretese della societ. Le pagine che seguono mostrano quali caratteri assume questa struttura sessuale, quali effetti ha sulla giovent e quali contraddizioni crea nella condizione coniugale . 3. "Alcune considerazioni mediche, non etiche, sulla vita sessuale della giovent" . Gli adolescenti hanno soltanto tre possibilit: "astinenza, masturbazione" (attivit omosessuale ed eccitazione eterosessuale incluse) e "rapporto sessuale". Occorre chiarire bene da quale punto di vista si discute il problema. I punti di vista possibili sono, anch'essi, tre: quello etico, quello sessuoeconomico e quello sociologico. Quello etico non serve n a inquadrare il problema n, tanto meno, a risolverlo. In concreto, il problema si limita ad una questione di

economia sessuale individuale e all'interesse della societ verso i suoi membri . Come abbiamo visto, la societ autoritaria ha il massimo interesse a reprimere la sessualit negli adolescenti. E' una repressione necessaria a perpetuare il matrimonio e la famiglia coattivi e a produrre strutture di vassalli. La filosofia morale reazionaria - confondendo societ "autoritaria" e societ "umana" - ritiene che la societ umana come tale sarebbe danneggiata se i giovani, come essa dice, dovessero dar sfogo alla loro sessualit. Ma il problema sapere se questo vero o no: in che cosa gli interessi della societ sono in conflitto con gli interessi sessuo-economici e se, in altre parole, si deve mettere a repentaglio un interesse per salvaguardarne un altro. In primo luogo occorre considerare gli interessi dei giovani e chiedersi quali sono i vantaggi o gli svantaggi che derivano loro dall'astinenza, dalla masturbazione e dai rapporti sessuali, rispettivamente . a) "Astinenza sessuale nella pubert". - Qui dobbiamo esaminare le manifestazioni di astinenza totale perch tutte le altre rientrano nel dominio della masturbazione nel senso pi vasto della parola . E' incontrovertibile che, intorno ai 14 anni, la sessualit - per l'aumento di attivit endocrina e per la maturazione dell'apparato genitale - entri in una fase di massima attivit. "Normalmente", lo stimolo sessuale rivolto verso il rapporto sessuale. Se, ora come ora, tanti adolescenti non hanno desiderio "cosciente" del rapporto sessuale, questo fatto non , come si assume generalmente ed erroneamente, espressione di immaturit biologica, ma "conseguenza di una educazione", grazie alla quale si reprime perfino il pensiero di un'azione del genere. E' importante rendersene conto, se vogliamo vedere le cose come sono e non come vogliono farcele vedere la societ autoritaria e la chiesa. Gli adolescenti che sono riusciti a liberarsi di questa repressione si rendono perfettamente conto di desiderare il rapporto sessuale. "Presupposto dell'astinenza la repressione di idee sessuali, e particolarmente di quella del rapporto sessuale". La situazione pi frequente forse quella per la quale l'idea dell'atto sessuale non repressa, ma privata di interesse psichico o associata con idee di paura e di disgusto al punto di perdere ogni importanza pratica. Ma per garantire l'astinenza necessaria ancora qualche altra cosa: "occorre reprimere anche l'eccitazione sessuale". Se ci si riesce si raggiunge la tranquillit, almeno per un po' di tempo. L'adolescente si risparmia allora il penoso

conflitto della masturbazione e la pericolosa lotta con l'ambiente, lotta inevitabile quando l'adolescente ha un cosciente ma irrealizzabile desiderio del rapporto sessuale . Dopo i primi stadi della pubert, la maggior parte degli adolescenti manifesta un ben preciso mutamento nell'atteggiamento verso il sesso. Dopo i 16-17 anni, esso diventa molto pi negativo. L'analisi del loro comportamento dimostra che "lo sforzo per raggiungere il piacere stato sostituito dalla paura del piacere" . In loro subentrata l'"angoscia del piacere". Quest'angoscia del piacere, o paura dell'eccitazione piacevole, fondamentalmente diversa dalla paura della punizione per l'attivit sessuale che, se intensa, solitamente paura di castrazione; e in essa si ncora l'atteggiamento sempre pi difensivo verso il sesso. E questo perch in conseguenza delle proibizioni croniche, la natura dell'eccitazione sessuale subisce un'alterazione. L'esperienza clinica dimostra che il piacere "inibito" si trasforma in eccitazione genitale spiacevole o addirittura "dolorosa". Dunque un'eccitazione piacevole diventa fonte di pena, e questo fatto costringe l'adolescente a combattere e a reprimere la propria sessualit. Ogni medico che abbia esperienza sessuologica conosce bene una particolare abitudine degli adolescenti: quella di reprimere artificialmente le erezioni. Lo fanno perch l'erezione non seguta da soddisfazione diventa dolorosa. Nelle ragazze la paura di una forte eccitazione ancora pi marcata, perch ne hanno esperienza come di un pericolo. La paura della punizione per l'attivit sessuale, acquisita dall'esterno, viene ad ancorarsi in questa angoscia del piacere. Ecco come molte volte l'adolescente diventa a sua volta sostenitore delle proibizioni sessuali . Non si pu sopportare a lungo l'eccitazione sessuale non seguita da appagamento. Ci sono soltanto due soluzioni: o la "repressione" della eccitazione sessuale o la "soddisfazione". La prima si risolve sempre in disturbi psichici e fisici, la seconda - nella nostra societ - in conflitti sociali . L'astinenza pericolosa e senz'altro dannosa per la salute. L'energia sessuale repressa si esprime per diverse vie. Si possono ben presto manifestare disturbi nervosi, oppure l'adolescente comincia a indulgere a fantasie che si ripercuotono seriamente sul suo lavoro. Certo, chi si rifiuta di vedere un rapporto tra l'eccitazione sessuale e i disordini nervosi, pu anche dire che l'astinenza non pericolosa o che

possibile praticarla nella maggior parte dei casi. Costoro vedono soltanto che l'adolescente vive in astinenza e ne concludono che, dunque, essa realizzabile. Ma trascurano il fatto che l'adolescente pu praticarla solo a costo di nevrosi o di altre turbe. Possono anche attribuirle ad una costituzione nevrotica, o parlare di forza di volont. Semplificano le cose per non porsi il difficile problema della sessualit adolescente e quello dell'ordinamento sociale . Molti obietteranno che non tutti gli adolescenti che vivono nell'astinenza diventano subito dei nevrotici. Questo pi o meno vero ma non cambia il fatto che la nevrosi si prepara a manifestarsi pi tardi, quando l'individuo si trover di fronte alle esigenze di un'attivit sessuale legale. L'esperienza clinica sessuo-economica dimostra che i malati le cui prognosi sono pi sfavorevoli sono quelli che non hanno mai osato masturbarsi. Costoro hanno represso la loro sessualit, magari con successo per molto tempo, e non hanno fatto funzionare i loro organi sessuali. Una volta raggiunta l'et in cui diventa possibile l'attivit sessuale sanzionata dalla societ, l'organo sessuale si rifiuta di funzionare, si arrugginito, per cos dire. Ma anche se queste cose si sanno ci si guarda bene dal farlo sapere agli adolescenti; altrimenti come si giustificherebbe l'astinenza? Non sarebbe pi possibile ricorrere all'atletica come a un rimedio per la sofferenza sessuale . Molti, discutendo del problema della masturbazione, indicano nell'"atletica una possibilit di diversione dell'energia sessuale". A costoro ho dovuto ribattere che mentre l'attivit atletica la maniera migliore per ridurre gli impulsi sessuali, moltissimi atleti d'altra parte ci riescono cos bene che pi tardi si accorgono di non avere pi a disposizione la loro sessualit. Si rimane sempre sorpresi nel notare quante persone vigorose, che praticano l'atletica, presentano gravi turbe sessuali. Il fatto che la loro attivit atletica in gran parte una lotta contro la sessualit; tuttavia, non potendo spendere tutta l'energia sessuale nello sport, sono costretti infine a ricorrere alla repressione con le inevitabili conseguenze. E' vero che l'atletica un mezzo per ridurre l'eccitazione sessuale ma non pu risolvere il problema sessuale della giovinezza, come non pu farlo nessun'altra misura che miri a sopprimere l'eccitazione sessuale . Se qualcuno, consapevole delle possibili conseguenze, vuole uccidere la propria sessualit, faccia pure. Non abbiamo intenzione di costringere nessuno a vivere una soddisfacente vita sessuale. Ma ci sia

consentito dire: chi vuole, viva pure nell'astinenza, a costo di turbe nervose, di riduzioni della capacit lavorativa, e di infelicit. Gli altri devono avere la possibilit di regolare soddisfacentemente la propria vita sessuale appena gli stimoli sessuali siano diventati tali da non poter essere ignorati pi oltre. E' nostro compito mettere in evidenza il fatto che l'astinenza sessuale nell'adolescenza porta ad una atrofizzazione della sessualit e a un suo rifluire in attivit infantili e perverse e in disordini nervosi. E' tragico lo spettacolo di malati che vengono a implorare aiuto a 35, 40, 50 e anche 60 anni, nevrotici, scontenti, soli e stanchi di vivere. Di solito, si vantano di non essere mai stati eccessivamente viziosi, volendo dire con ci che da giovani hanno evitato masturbazione e rapporti sessuali . I pericoli dell'astinenza sessuale sono troppo spesso sottovalutati anche da autori per altri aspetti attendibili. E questo per due ragioni essenziali: in primo luogo, essi ignorano il rapporto tra astinenza e disturbi sessuali, che possono manifestarsi soltanto pi tardi; in secondo luogo, mancano dell'esperienza dello psichiatra o del consulente di igiene sessuale messi continuamente di fronte al frequente rapporto tra disturbi nervosi e astinenza sessuale. Cos, Fritz Brupbacher scriveva nel 1925, in un opuscolo per altro eccellente: Molti discettano in scritti di ogni specie a proposito dei danni e dei vantaggi dell'astinenza. Chi ama l'astinenza pu anche praticarla: Non gli far male. . . In ogni caso l'astinenza pi salutare dl una malattia venerea . Pi tardi, Brupbacher abbandon questo atteggiamento. Egli aveva trascurato il fatto che la tendenza a un'astinenza prolungata gi di per s un sintomo patologico, che indica una repressione pressoch assoluta del desiderio sessuale cosciente. Prima o poi finisce sempre col danneggiare la vita amorosa e col ridurre il rendimento nel lavoro. E' un fatto provato. Raccomandare l'astinenza ai giovani significa gettare le basi di nevrosi destinate prima o poi a esplodere, o almeno le basi di una menomazione del piacere di vivere e delle capacit di lavoro. E in proposito, dal punto di vista dell'economia psichica, c' da dubitare che l'astinenza sia pi salutare di una malattia venerea. Con una cura adatta possibile debellare la malattia venerea; ed in ogni caso difficile eliminare del tutto le alterazioni del carattere d'ordine patologico. Inoltre, non abbiamo tanti psichiatri capaci quanti ne sarebbero necessari per curare i mali procurati da un'astinenza

prolungata. Naturalmente le malattie veneree non vanno sottovalutate. Ma di solito ci si serve di queste malattie come di uno spauracchio, di un mezzo per aiutare la repressione sessuale. In ogni caso, l'alternativa non astinenza o malattia venerea; sufficiente avere rapporti solo con una persona amata del proprio ambiente invece che con prostitute per evitare le malattie . Parlando di astinenza degli adolescenti, ci riferiamo a quelli che sono tra i 15 e i 18 anni. La pretesa autoritaria vorrebbe che l'astinenza durasse fino alla chiusura delle epifisi, e cio pi o meno fino ai 24 anni. La citazione che segue presa da una rubrica di domande e risposte tenuta da un consigliere della giovent e apparve su un giornale viennese, il "Morgen" del 18 marzo 1929: "G. Sch". - La Sua domanda riguarda un problema spesso discusso negli ambienti biologici, e cio quello che riguarda l'epoca in cui dovrebbe iniziare l''attivit sessuale'. Lo scrittore romano Tacito esalta gli antichi Germani per il fatto che non toccavano una donna prima del 24 anni. "E questo dovrebbe valere anche per noi. Non si deve consentire" all'impulso sessuale, uno dei pi potenti nella vita umana, di manifestarsi prematuramente, e Lei fa bene a cercare di liberare nello sport quell'energia che non ha ancora il diritto di rivolgere alla sessualit. Se i Suoi giovani amici si comportano differentemente, agiscono contro le leggi dell'igiene sessuale. Una famosa autorit in materia, "Geheimrat" prof. dott. Max Von Gruber, non ha mai cessato di predicare, col suo tipico ardore, che l'astinenza sessuale non ha mai fatto male a nessuno . E' un argomento ricorrere a Gruber e agli antichi Germani? Lo stesso professor Gruber arrivato a proclamare che l'astinenza lungi dall'essere dannosa, era addirittura utile, in quanto il seme non consumato sarebbe riassorbito dall'organismo e fornirebbe una riserva di proteine. Io conosco una maniera migliore e pi piacevole per procurarsi proteine: mangiare carne . Tra i consiglieri della giovent a Vienna, c'era un ecclesiastico. Una ragazza di 22 anni ebbe da lui questo consiglio (secondo un resoconto scritto dalla stessa): Per affrontare l'argomento, gli dissi che avevo letto dell'esistenza dei consultori in un giornale e che ero al limite della resistenza. Il dott. P. allora mi incoraggi a parlare liberamente . Gli dissi che il mio ragazzo ed io ci amavamo moltissimo ma che da un po' di tempo c'era tra noi una grande tensione e che io non sapevo

come comportarmi. Aggiunsi di aver cercato consolazione nella religione ma invano . Allora il dott. P. mi pose lo seguenti domande. Quanti anni avevo? 22. Da quanto tempo conoscevo il mio ragazzo? Da quattro anni. E lui quanti anni aveva? 24. A questo, replic che conosceva giovani che si frequentavano da 8 o 9 anni e che pure si mantenevano puliti. Non mi spieg che cosa intendesse per 'puliti' ma aggiunse di non avere difficolt ad immaginare due persone innamoratissime l'una dell'altra e che pure non avessero pensieri sessuali l'uno per l'altro . Poi mi chiese quale fosse l'atteggiamento del mio fidanzato. Gli risposi che, naturalmente, anche lui soffriva enormemente della situazione e che io non resistevo pi a vederlo soffrire tanto. Allora mi chiese quali fossero le condizioni delle famiglie ed io gli risposi che da quella parte non potevo aspettarmi nessun aiuto. Il dott. P. riteneva che dovessi parlare al pi presto con mia madre e cercare di sposarmi quanto prima possibile. E in proposito disse, tra l'altro, che i comandamenti della chiesa, come ad esempio quello che prescrive di non commettere atti impuri, avevano un profondo significato. Perch, disse, se succedeva qualcosa, i figli non avrebbero avuto una famiglia affettuosa . Quando gli obiettai che ci sarebbero voluti anni prima che io potessi essere in condizioni economiche tali da consentirmi il matrimonio e che non avrei avuto la forza di resistere per tanto tempo, il dott. P mi rispose che non dovevo pensare alle cose con un anno di anticipo ma che dovevo perseverare giorno per giorno e diventar forte come l'acciaio. Mi chiese anche se incontravo il mio amico da solo e se i miei genitori lo sapevano. Gli risposi di s. Allora mi ammon di evitare di trovarmi da sola con il mio amico per non cacciarmi in situazioni spiacevoli e per non tormentarci l'un l'altro . Il dott. P. cerc di incoraggiarmi e disse che mi occorreva solo una cosa: la certezza di farcela. Ammonendomi ancora a sposarmi per il mio bene, mi conged dicendo: 'Dio ti benedica' . Anche i guaritori si occupano di dar consigli in materia sessuale. Ecco la prescrizione fatta a un ragazzo di 17 anni che, sofferente di eiaculazioni diurne, si rivolse a un guaritore: Tre volte al giorno un pizzico di polvere di genziana in cialda. Inoltre, bollire trenta grammi di semi di canapa in polvere in mezzo litro di latte: un cucchiaio da tavola tre o quattro volte al giorno. Inoltre, a giorni alterni, un semicupio di circa venti minuti in infuso di calamo. Inoltre, un buon

massaggio della spina dorsale, ogni sera, con il seguente preparato: 90 grammi di spirito d'arnica, 4 grammi di lavanda e menta, 1 grammo di menta peperita e di timo. Mescolare bene . Questo e altri ridicoli consigli derivano dall'assoluta impotenza del consigliere della giovent, creda o meno nell'efficacia dei suoi rimedi, sia o no convinto dell'inutilit della richiesta di astinenza. A prescindere dalle sue stesse inibizioni, egli senza saperlo solo l'organo esecutivo dell'ordinamento sessuale negatore della vita, l'unico che pu adattare l'adolescente al matrimonio coattivo e all'ossequio verso la societ autoritaria. Dimostreremo presto come l'essere consapevole della verit non rende affatto pi agevole la situazione del consigliere: tutt'altro . b) "Masturbazione". - La masturbazione pu mitigare i danni dell'astinenza solo in misura molto limitata. Pu regolare l'energia sessuale solo se la si pratica senza gravi sensi di colpa e senza disturbi nei processi d'eccitazione e di sfogo sessuali, e se non si soffre della mancanza di un partner sessuale. Pu aiutare, vero, gli adolescenti sani a superare le prime tempeste della pubert; ma siccome in conseguenza del primo sviluppo sessuale, solo pochi adolescenti raggiungono la pubert indenni nelle proprie funzioni, essa pu servire allo scopo solo in relativamente pochi casi. Solo una sparuta minoranza di adolescenti riesce a liberarsi dall'influenza moralistica dell'educazione ricevuta quanto occorre per masturbarsi senza sensi di colpa. Di solito, essi combattono contro lo stimolo della masturbazione pi o meno con successo, a seconda dei casi. Se non riescono a reprimere lo stimolo si masturbano rimanendo preda di gravissime inibizioni e in maniera dannosa, per esempio trattenendo l'eiaculazione; si arriva cos, nei migliori dei casi, alla nevrastenia. Se invece ci riescono ricadono in quell'astinenza dalla quale avevano cercato di salvarsi con la masturbazione. Ma intanto la situazione si di molto aggravata, perch l'eccitazione e le fantasie che nel frattempo si sono sviluppate rendono l'astinenza anche pi difficilmente tollerabile. Solo pochi arrivano ad una soluzione sessuo-economica, cio al rapporto sessuale . Fino a poco tempo fa la masturbazione, generalmente, era uno spauracchio. Recentemente - una volta capito che non si pu sempre imporre l'astinenza e poich si considera la masturbazione un male minore rispetto al rapporto sessuale - invalsa la moda di giudicarla

completamente innocua e naturale. Questo, per, vero solo fino a un certo punto. E' vero che la masturbazione preferibile all'astinenza; ma alla lunga finisce col non essere pi sufficiente a raggiungere la soddisfazione e col provocare disturbi, perch ben presto la mancanza di un oggetto dell'amore si fa penosa; inoltre, quando non soddisfa pi, crea disgusto e senso di colpa - diventa una compulsione. Anche nelle condizioni pi favorevoli ha lo svantaggio di costringere sempre pi la fantasia entro canali nevrotici e infantili, gi abbandonati, che a loro volta rendono necessaria la repressione. In questo caso, il pericolo della nevrosi aumenta con il perdurare della masturbazione come mezzo di soddisfazione . Molti adolescenti si comportano timidamente e goffamente. Gli altri, vivaci e in gamba, sono sempre quelli che sono riusciti a compiere il passo dalla masturbazione al rapporto sessuale. Alla lunga, la masturbazione rende meno realistico il comportamento; la facilit con cui si pu arrivare alla soddisfazione - quale che essa sia - spesso paralizza la capacit di lottare per trovare una compagna adatta . La conclusione che si ricava da tutto ci e: si verificato un mutamento nell'atteggiamento generale verso la masturbazione degli adolescenti. In un primo tempo, lo spauracchio del rapporto sessuale degli adolescenti cre la favola che l'"astinenza" era innocua o addirittura utile. Pi recentemente, quello stesso spauracchio ha creato la favola che la "masturbazione" degli adolescenti naturale, completamente innocua e che la soluzione del problema della pubert. Entrambe le favole servono solo a evadere il problema ben pi scottante che : c) "Il rapporto sessuate degli adolescenti". - E' un problema da rivedere nei suoi aspetti fondamentali come pure nei concreti aspetti economici ed educativi. Quasi di comune accordo, esso stato fino ad oggi evitato in tutta la letteratura . Abbiamo dimostrato che sono gli interessi della societ autoritaria a causare indirettamente (tramite la famiglia e il matrimonio) le restrizioni della sessualit adolescente con tutte le sofferenze che esse comportano. Tali restrizioni sono parte integrante del sistema di questa societ; le sofferenze che le accompagnano ne sono conseguenza non premeditata. Stando cos le cose, all'interno di questa societ non possibile una soluzione sessuo-economica: basta considerare in quali condizioni i nostri adolescenti entrano nella fase della maturit sessuale per rendersene conto. Qui trascureremo l'influsso esercitato

dalle differenze di classe ed esamineremo soltanto quello dell'atmosfera ideologica e delle istituzioni sociali . 1. Tanto per cominciare, l'adolescente deve superare una montagna di inibizioni intime, conseguenza di una educazione negatrice del sesso. Generalmente la sua genitalit inibita (e questo vero particolarmente per quanto riguarda le ragazze), turbata o deviata verso l'omosessualit. Perci, gi per temperamento, l'adolescente non pu intrecciare una relazione eterosessuale, non essendo all'altezza del compito . 2. O la sua maturit sessuale biologica inibita nevroticamente o, come accade assai comunemente, l'infantilismo psichico, la fissazione nell'atteggiamento infantile verso i genitori ha creato una discrepanza tra maturit psichica e maturit fisica . 3. Gli adolescenti materialmente meno privilegiati possono anche essere dei ritardati psichici. Ci si trova cos di fronte a un sottosviluppo fisico e psichico all'epoca della maturit sessuale . 4. Non esiste soltanto un rigoroso tab contro la sessualit adolescente. C' anche l'assoluta mancanza di aiuto da parte della societ; e, pi ancora, ci sono misure attive d'ogni specie per impedire che l'adolescente allacci relazioni sessuali. Per esempio: a) "Si ostacola attivamente un'effettiva educazione" degli adolescenti nei problemi della loro sessualit. Quella che diventata tanto di moda col nome di educazione sessuale non soltanto una mezza misura, qualcosa di peggio. Serve soltanto ad aumentare la confusione perch mette mano a qualcosa che dovrebbe portare inevitabilmente a certe conseguenze senza avere alcuna intenzione di arrivarci. Per esempio, si parla ad una ragazza di 14 anni della natura della masturbazione, ma ci si guarda bene dall'accennare alla natura dell'eccitazione sessuale. Questo un esempio di ci che abbiamo detto altrove: la visione esclusivamente biologica della vita sessuale una manovra diversiva. All'adolescente non interessa molto sapere come mai l'ovulo e lo spermatozoo si combinano nel mistero della creazione di un nuovo essere; ma ha un vitale, bruciante interesse per il mistero dell'eccitazione sessuale con cui lotta con tanta disperazione. Ma quale logica deduzione bisognerebbe lasciar trarre all'adolescente a proposito del rapporto sessuale se gli si dicesse la verit, e cio che diventato biologicamente pronto per il rapporto sessuale e che le sue varie difficolt dipendono dalla sessualit che incalza imperiosa senza essere

soddisfatta? Dal momento che non gli si pu dire la verit, qualsiasi cosa faccia l'educazione sessuale servir soltanto ad aumentare le sue difficolt. Questo, naturalmente, conforme al nostro sistema sociale. La deformazione sessuale degli adolescenti non altro che la logica continuazione della deformazione della sessualit infantile . b) I problemi dell'"alloggio e dell'antifecondazione". Con la generale penuria di alloggi anche gli adulti della classe lavoratrice incontrano difficolt a star soli insieme senza essere disturbati. Ma per gli adolescenti il problema costituisce una sofferenza indicibile. E' caratteristico che i nostri riformatori sessuali non ne parlino mai. E che cosa potrebbero rispondere del resto all'impudente giovanotto che chiedesse loro perch la societ non provvede a risolvere questo problema? Invece, essi parlano ai giovani delle loro responsabilit dimenticando le proprie responsabilit nel fatto che i giovani si riducono ad avere i loro rapporti sessuali nei corridoi, nelle automobili, nelle stalle, dietro le siepi, sempre pieni di paura di essere scoperti . E che dire del problema dell'antifecondazione? Il solito impudente giovanotto potrebbe candidamente chiedere che interesse ha la societ a "non" far sapere ai giovani quali sono i migliori metodi di antifecondazione o a non aiutarli quando sbagliano . E' inutile dire che in una societ che non riconosce rapporti sessuali fuori dal matrimonio, e non si preoccupa neppure di provvedere all'igiene della vita sessuale degli adulti, queste sono domande destinate a rimanere senza risposta n soluzione . Ed anche inutile dire che se non si impartisce una diversa educazione sessuale ai bambini e se non si risolvono i problemi dell'alloggio e dell'antifecondazione, sarebbe irresponsabile e pericoloso dire ai giovani semplicemente di tirare avanti tranquilli e di intrecciare pure i loro rapporti sessuali: non sarebbe meno dannoso che raccomandare l'astinenza . Ci siamo proposti di dimostrare le contraddizioni che esistono nella presente situazione e di dimostrare che impossibile risolvere questi problemi nelle condizioni attuali. Spero di esserci riuscito. Dunque, se non vogliamo comportarci da ciarlatani e da codardi, dobbiamo affermare in linea di principio la sessualit degli adolescenti, aiutarli dove ci possibile e fare quanto possiamo per facilitare la loro definitiva emancipazione. Ormai, il lettore si sar reso conto che questo un compito enorme e di grande responsabilit .

Ora capir meglio l'inconsistenza e l'inadeguatezza dell'educazione sessuale odierna. Essa ha le seguenti caratteristiche: viene sempre troppo tardi, segue vie misteriose ed evita sempre il punto essenziale, il piacere sessuale. Sono pi coerenti quelli che avversano ogni educazione sessuale. Bisogna combatterli in quanto nemici della verit e della coerenza scientifiche, ma in un certo senso la loro posizione pi chiara di quella dei pretesi riformatori sessuali veramente convinti di cambiar qualcosa con i loro insegnamenti. In realt, non fanno che confondere il problema e nascondere la necessit di una trasformazione radicale della nostra vita morale . Questo non vuol dire, naturalmente, che ci si debba comportare come il sullodato ecclesiastico, il dott. P. Individualmente, il consulente di igiene sessuale, valutata la situazione sociale, psichica ed economica, non proibir ma raccomander il rapporto sessuale all'adolescente ormai maturo. Aiuto individuale e misure sociali sono due cose diverse . Da un punto di vista sociale, nelle condizioni attuali niente cambia: i bambini continuano ad essere educati all'ascetismo e i ragazzi continuano a sentirsi dire che le conquiste culturali richiedono l'astinenza, oppure che devono consolarsi con la masturbazione finch non saranno in grado di sposarsi . La contraddizione fra una progressiva collettivizzazione della vita e un'atmosfera sociale sessuo-negativa debbono necessariamente portare ad una crisi della sessualit adolescente impossibile a risolversi in una societ autoritaria. Finch i giovani saranno vincolati alla famiglia, finch le ragazze, esposte a scarsa eccitazione sessuale, si contenteranno di aspettare l'uomo che vorr prendersi cura di loro, finch i ragazzi vivranno nell'astinenza, o si masturberanno o ricorreranno alle prostitute, ci sar sempre e soltanto muta sofferenza, nevrosi e brutalit sessuale. Nelle attuali condizioni di vita, i bisogni sessuali che lottano per essere soddisfatti sono repressi e scacciati dalle inibizioni acquisite attraverso l'educazione da un lato, e dall'opposizione della societ autoritaria dall'altro. I vaghi discorsi dei riformatori sessuali o i consigli tipo materassi duri, distrazione nell'atletica e nei buoni libri, diete senza carne non hanno cambiato assolutamente niente . Io affermo che i giovani d'oggi vivono in un'epoca infinitamente pi dura che non, per esempio, quelli della fine del secolo scorso. Allora

erano ancora in grado di reprimere completamente i propri impulsi. Oggi, sono scaturite le fonti della vita adolescente, ma i giovani non hanno la forza strutturale per approfittarne, n la societ viene loro in aiuto. D'altra parte non pi possibile arginarle . "La crisi sessuale della giovent parte integrale della crisi dell'ordinamento sociale autoritario. In una tale struttura non possibile risolverla su scala di massa" .

Capitolo settimo . MATRIMONIO COATTIVO DUREVOLI

RELAZIONI

SESSUALI

Nota aggiunta nel 1945: Attorno ai concetti di matrimonio e di famiglia regna un'enorme confusione, grazie alla quale il medico chiamato a dare il suo consiglio in questioni di vita intima viene a trovarsi in conflitto con il concetto "formale" di matrimonio. Generalmente, si ha l'impressione che per l'inconscio degli individui sessuofobici il formale certificato di matrimonio rappresenti n pi n meno che "l'autorizzazione al rapporto sessuale". Lo dimostra con particolare evidenza il fenomeno dei matrimoni di guerra: le coppie che vogliono provare, prima che l'uomo parta, la felicit dell'abbraccio sessuale si precipitano all'ufficio apposito per averne l'autorizzazione, sotto forma di certificato matrimoniale. Dopo, rimangono divisi per anni e la separazione cancella a poco a poco il ricordo del compagno. Se i partner sono giovani incontreranno un altro compagno, e nessuno che abbia sensibilit li condanner per questo. Pure, il certificato matrimoniale continua a esercitare il suo influsso vincolante, anche se diventato una vuota formalit. Quei giovani che volevano farsi reciprocamente felici prima di una separazione di durata e di esito incerto, ora si accorgono di essere intrappolati. Molto stato scritto, specialmente in questo paese, sull'infelicit derivante da tali matrimoni. Ma in tanti scritti nessuno ha messo a nudo il punto essenziale della questione: la pretesa che si legalizzi l'esperienza amorosa. Eppure, tutti sanno che vogliamo "sposarci" significa in realt vogliamo abbracciarci . Altra fonte di confusione e di infelicit il conflitto tra il contenuto legale (ecclesiastico) del concetto di matrimonio e il suo contenuto

"effettivo". Per la mentalit formale dei giuristi esso cosa completamente diversa che per lo psichiatra obiettivo. Per l'uomo di legge, il matrimonio l'unione di due persone di sesso diverso basata su un documento legale. Per lo psichiatra si tratta di un attaccamento emozionale basato su una unione sessuale e accompagnato di solito dal desiderio di avere dei figli. Per lo psichiatra, non matrimonio se i partner sono provvisti di certificato matrimoniale ma non hanno avuto una relazione coniugale. "Il certificato matrimoniale in s non costituisce matrimonio". Per lo psichiatra, si pu parlare di matrimonio se due persone di sesso diverso nutrono amore reciproco, hanno cura l'una dell'altra, vivono insieme e, con l'avere dei figli, allargano la loro unione in una famiglia. Per lo psichiatra, il matrimonio un'unione pratica ed effettiva di natura sessuale, "indipendentemente dall'esistenza di un certificato matrimoniale". Per lo psichiatra il certificato di matrimonio solo la conferma ufficiale di una relazione sessuale decisa, stabilita e vissuta "dai partner". Per lui sono i partner, e non la legge, a stabilire, praticamente, se esiste o no il matrimonio . Una moralit coattiva ha fatto degenerare la struttura sessuale umana; in questa situazione, il certificato di matrimonio rappresenta per la donna una protezione contro la possibile irresponsabilit maschile. In questo senso - e solo "in questo senso" - quel certificato adempie una funzione. E' diffusa e profondamente radicata la consapevolezza del carattere "effettivo" del matrimonio "naturale" senza certificato matrimoniale. Negli Stati Uniti come in Francia, Scandinavia e molti altri paesi esiste il matrimonio per diritto consuetudinario, in molti stati degli U. S. A. , esso legalmente riconosciuto. Dove non lo , questo tuttavia "non" significa, come crede molta gente afflitta da sensi di colpa sessuali, che il matrimonio di fatto non sancito da un certificato sia "proibito". Non esistono leggi contro un tale matrimonio E' inutile dire che dal punto di vista di una razionale igiene mentale il prototipo della relazione sessuale durevole il matrimonio di fatto e non quello formale. L'igiene mentale razionale aspira ad una responsabilizzazione "intima" e non ad una responsabilit accollata con la forza dall'esterno. Essa considera tale imposizione un espediente per prevenire azioni antisociali, ma non un fine di per s auspicabile . Nell'interesse della autoregolazione morale bisogna lottare con decisione e adottare leggi rigorose contro gli effetti della peste emozionale (1) in questo campo; contro la diffamazione di chi vive

insieme "more uxorio" senza certificato matrimoniale e dei loro figli da parte di individui afflitti dalla peste emozionale e incapaci di capire questo tipo di comportamento sociale altamente morale e tanto meno di viverlo; contro la profonda patologica immoralit del ricatto e delle vergogne finanziarie rese possibili dalla legislazione matrimoniale basata su una moralit coattiva; contro la lascivia sessuale creata dai divorzi da matrimoni infelici e formali; contro la balordaggine di chiamare matrimoni quelle relazioni governate solo dall'odio e dalla meschinit eccetera . In questo campo praticamente tutta una enorme confusione, una stalla di Augia che deve essere ripulita. Ma soprattutto necessario proteggere le relazioni amorose da ogni interferenza degli interessi economici; "adottare leggi severe contro la diffamazione delle relazioni amorose naturali e dignitose e della prole che ne nasce; far dei passi per eliminare i sensi di colpa sessuale e per sostituire la moralit coattiva imposta dall'esterno con la responsabilit intima". I tempi sono maturi. Nessuno nega la necessit di una radicale riforma delle leggi tranne forse in quegli ambienti che ricavano un guadagno economico dall'esistenza di una legislazione sessuale ormai sorpassata e disastrosa dal punto di vista dell'igiene mentale . Il matrimonio coattivo, che nel suo aspetto attuale rappresenta soltanto uno stadio nello sviluppo dell'istituto matrimoniale in generale, il risultato di un compromesso tra interessi economici e sessuali. Gli interessi sessuali, certamente, non sono quali molti sessuologi vorrebbero farci credere, e cio relazioni sessuali con un solo partner, lo stesso per tutta la vita, e la procreazione. Dovremo esaminare i due aspetti del problema del matrimonio - quello economico e quello sessuale -separatamente. Dovremo operare una rigorosa distinzione tra quella forma di relazione fondata sui bisogni sessuali e che tende a diventare permanente, e l'altra che si fonda sugli interessi economici e sulla posizione della donna e dei bambini nella nostra societ. Chiameremo la prima relazione sessuale durevole e la seconda matrimonio (detto in breve per intendere matrimonio coattivo) . 1. "La relazione sessuale durevole" . Presupposti sociali di una relazione sessuale durevole dovrebbe essere l'indipendenza economica della donna, la cura e l'educazione sociale dei bambini, senza che ci entrino di mezzo degli interessi economici.

Concorrerebbero con essa altre relazioni provvisorie, puramente sensuali. Dal punto di vista dell'economia sessuale, la relazione temporanea presenta degli svantaggi rispetto alla relazione durevole. Lo si pu vedere particolarmente bene nella nostra societ. In nessun'altra societ infatti stata tanto comune la promiscuit come nell'epoca in cui pi fiorita l'ideologia della rigorosa monogamia; una promiscuit, d'altra parte, priva per il suo carattere mercenario di fondamento emozionale e di significato sessuo-economico . La relazione sessuale temporanea, l'esempio estremo della quale la relazione di un'ora o di una notte, diversa dalla relazione durevole in quanto non c' affetto fra i partner. L'affetto pu avere diversi motivi: 1. "Un attaccamento sessuale derivante dal piacere reciprocamente procurato dalle esperienze sensuali". In esso c' buona parte di gratitudine sessuale per il piacere goduto nel passato e un legame sessuale (da non confondersi con la schiavit di carattere nevrotico) causato dal piacere che ci si aspetta in futuro. L'uno e l'altro sono elementi fondamentali nella relazione amorosa naturale . 2. "Un attaccamento risultante da odio represso: amore reattivo". Se ne parler pi oltre, in rapporto al matrimonio coattivo. Esso rende impossibile la soddisfazione sessuale . 3. Un attaccamento dovuto a bisogni sessuali "non soddisfatti". E' caratterizzato da una sopravvalutazione del partner, ed dovuto a sensualit inibita e ad una inconscia attesa di un certo tipo di soddisfazione sessuale. Presto si muta in odio . Una prolungata mancanza di affetto nella relazione sessuale riduce l'esperienza sensuale e con essa la soddisfazione sessuale. Questo si verifica, tuttavia, solo da una certa et in poi, e cio quando le tempeste sensuali della pubert sono state superate e si stabilito un certo equilibrio delle emozioni sessuali. "L'affetto" - a meno che la sensualit non sia stata soppressa nevroticamente - "non raggiunge tutta la sua intensit finch non si attuata una certa soddisfazione dei bisogni dei sensi". Gli atteggiamenti di tenerezza non vanno confusi con le infantili pseudo-tenerezze esibite da estatici giovani dominati inconsciamente dall'ideale femminile rappresentato dalla madre che nello stesso tempo reprimono la propria sensualit sotto la pressione di sensi di colpa. Le libere e a volte temporanee relazioni sessuali come le vediamo in certi strati della nostra giovent mi sembrano essere la forma naturale e sana di esperienza sessuale corrispondente all'et.

Esse sono simili alla vita sessuale degli adolescenti nelle societ primitive. E' vero che non manca in esse un alto grado di tenerezza, ma non per questo tendono a diventare relazioni durevoli. Non si tratta del lascivo desiderio di nuove eccitazioni che osserviamo nella poligamia nevrotica degli adulti ma piuttosto del ribollire di una sensualit appena maturata, che si attacca ad ogni oggetto sessuale capace di suscitare desiderio. Rassomiglia alla piacevole irrequietezza di un animale giovane, destinata col tempo a diminuire. Non difficile distinguere l'irrequietezza sessuale di un giovane sano da fenomeni nevrotici quale l'eccessiva irrequietezza isterica . Le brevi relazioni sessuali degli adulti non sono necessariamente nevrotiche. Piuttosto, se vogliamo trarre dalla nostra esperienza sessuologica una conclusione onesta e scevra da pregiudizi moralistici, dobbiamo dire che colui o colei che non hanno mai avuto il coraggio o la forza di allacciare una relazione del genere, erano sotto l'influenza di un senso di colpa irrazionale e perci nevrotico. D'altro canto, l'esperienza clinica dimostra oltre ogni possibilit di dubbio che chi non riesce a stabilire una relazione durevole dominato da una fissazione infantile delle proprie relazioni amorose, in altre parole soffre di turbe sessuali. O i suoi tentativi di tenerezza sono ancorati in qualche forma di attaccamento omosessuale (tipico, per esempio, negli atleti, negli studenti e nei militari di professione) oppure un ideale fantastico fa apparire indegno ogni oggetto sessuale reale. Molto spesso, lo sfondo inconscio di una continua e insoddisfacente promiscuit la paura di attaccarsi a un oggetto amoroso, perch un qualsiasi attaccamento del genere ha connotazioni incestuose, e la paura dell'incesto costituisce una continua inibizione. Si manifestano disturbi della potenza orgastica: lo scontento prodotto da ogni atto sessuale impedisce che si stabilisca un tenero attaccamento verso il partner . Lo svantaggio pi notevole della relazione temporanea, parlando in senso sessuoeconomico, il fatto che essa non consente lo stesso completo adattamento sensuale fra i partner, e dunque la stessa completa soddisfazione della relazione durevole. Questa la pi importante obiezione sessuo-economica contro la relazione temporanea e l'argomento pi forte a favore di quella durevole. A questo punto, i sostenitori dell'ideologia matrimoniale tireranno un sospiro di sollievo, scorgendo una via per contrabbandare di nuovo la moralistica

monogamia indissolubile. Ma ancora una volta dobbiamo deluderli, poich quando parliamo di relazione durevole, non pensiamo ad alcun periodo di tempo in particolare. Sessuo-economicamente, non ha alcuna importanza che una relazione duri settimane, o mesi, due o dieci anni. E non vogliamo neanche dire che una relazione deve o dovrebbe essere monogamica, perch non fissiamo norme . Come ho dimostrato altrove (2), l'idea che il rapporto sessuale pi soddisfacente sia il primo contatto con una vergine, che il periodo di maggiore soddisfazione sessuale sia la luna di miele, sbagliata. E' un'idea contraddetta da tutta l'esperienza clinica, e nasce dal contrasto fra il lascivo desiderio di una donna vergine e l'indebolimento e il vuoto sessuale che intervengono pi tardi nel matrimonio monogamico permanente. Una relazione sessuale soddisfacente fra due persone presuppone che si sia instaurata una armonizzazione dei loro ritmi sessuali. Solo se i due partner imparano a conoscere intimamente i particolari bisogni sessuali, raramente consci e nondimeno importanti, possibile una vita sessuale sana in senso sessuoeconomico. Sposarsi senza aver raggiunto la reciproca confidenza sessuale scarsamente igienico e di solito porta al disastro . Un altro vantaggio della relazione sessuale durevole soddisfacente che con essa non pi necessaria l'eterna ricerca di un partner adatto e che perci si ha pi tempo ed energia da dedicare alle realizzazioni sociali . Perch sia possibile una relazione sessuale durevole si presuppongono: - "piena potenza orgastica", cio piena associazione tra sessualit affettuosa e sessualit sensuale; - superamento delle fissazioni incestuose e delle angosce sessuali infantili; - nessuna repressione di tendenze sessuali non sublimate, siano esse omosessuali o non-genitali; - una assoluta affermazione della sessualit e della "joie de vivre"; superamento degli elementi fondamentali della morale sessuale autoritaria; capacit di cameratismo intellettuale con il partner . Dobbiamo ammettere che nessuno di questi presupposti, considerati dal punto di vista della situazione sociale, realizzabile su scala di massa in una societ autoritaria pur essendo essi realizzabili a livello individuale. Poich la negazione e la repressione della sessualit sono parte caratteristica e inseparabile della societ autoritaria, ne segue necessariamente che esse determinano anche l'educazione sessuale. L'educazione familiare incoraggia anzich cancellare le fissazioni

incestuose: l'inibizione dell'attivit sessuale infantile crea la dissociazione fra sessualit affettuosa e sessualit sensuale; crea perci una struttura caratterale sessuo-negativa con tendenze pregenitali e omosessuali che devono a loro volta essere represse e conducono a un indebolimento della sessualit. E per di pi, l'educazione alla supremazia dell'uomo rende impossibile il cameratismo con la donna . Come ogni altro tipo di relazione permanente, anche quella sessuale contiene ampia materia di conflitti; ma qui ci interessano non le difficolt umane in generale ma quelle sessuali in particolare. La difficolt fondamentale di ogni relazione sessuale permanente "il conflitto tra l'ottundersi (temporaneo o definitivo) del desiderio sensuale da un lato e il sempre crescente attaccamento affettivo verso il partner dall'altro" . In ogni relazione sessuale - prima o poi, di rado o frequentemente capitano periodi di minore attrazione e addirittura di indifferenza: un fatto dimostrato dall'esperienza e contro il quale gli argomenti moralistici non servono. All'interesse sessuale non si pu comandare. Quanto pi grande l'armonia sensuale e affettiva fra i partner, tanto meno frequenti e decisivi saranno gli episodi del genere. Nondimeno tutte le relazioni sessuali vi sono esposte; questo non avrebbe molta importanza se non fosse per i fatti seguenti: 1. L'indebolimento dell'attrazione pu verificarsi in uno dei partner ma non nell'altro . 2. Oggi come oggi, nella maggior parte delle relazioni sessuali esistono anche vincoli economici (dipendenza economica della donna e dei bambini) . 3. Indipendentemente dalle difficolt esterne esiste una difficolt che inerente alla relazione durevole stessa e che complica l'unica soluzione: la separazione e la ricerca di un nuovo partner . Tutti sono costantemente esposti a nuovi stimoli sessuali suscitati da persone che non sono il partner. Quando la relazione nel suo pieno tali stimoli rimangono senza conseguenze. Pure, non possibile eliminarli; meglio ancora, tutti i tentativi in tal senso, come le prescrizioni ecclesiastiche che raccomandano la modestia negli abiti e tutte le altre misure sociali di carattere ascetico o moralistico, otterranno esattamente l'effetto opposto, perch la repressione delle esigenze sessuali serve soltanto a renderle pi urgenti. La tragedia - o forse la commedia - di ogni morale sessuale di tipo ascetico proprio il fatto che non si tiene conto di questo fatto fondamentale. Gli stimoli

sessuali esistono. In ogni individuo sessualmente sano essi fanno nascere il desiderio di altri oggetti sessuali. All'inizio, quando si appagati da una relazione sessuale, questo desiderio ha scarse conseguenze. Pi sano l'individuo, pi sono coscienti (e cio non repressi) i desideri; e pi sono coscienti, pi facile controllarli. Naturalmente, un controllo del genere sar tanto meno dannoso quanto pi sar guidato da considerazioni sessuo-economiche invece che da considerazioni moralistiche . Ma quando si fanno pi incalzanti, si riflettono sulla relazione sessuale esistente, specialmente con l'affrettare l'indebolimento dell'attrazione. Manifestazioni inconfondibili sono la diminuzione del desiderio sessuale prima dell'atto e del piacere durante l'atto. Il rapporto sessuale comincia a diventare una abitudine e un dovere. La diminuita soddisfazione con il proprio partner e il desiderio di un altro compagno si sommano e si rafforzano reciprocamente. E' un fenomeno cui non si pu ovviare n con le buone intenzioni n con le tecniche erotiche. E' allora che si manifesta lo stadio critico dell'irritazione verso il partner, espressa o repressa a seconda dell'educazione e del temperamento. In ogni caso: come sempre dimostra l'analisi di situazioni del genere, l'odio inconscio per il partner si fa sempre pi grande. Esso provocato dalla frustrazione del desiderio di altri oggetti. Il fatto che l'odio inconscio pu diventare tanto pi intenso quanto pi amabile e remissivo il partner, solo apparentemente paradossale: il partner non offre nessun pretesto a un odio personale e cosciente, ma nello stesso tempo egli, o l'affetto che si sente per lui, sentito come un ostacolo. L'odio sovracompensato e assume le apparenze di un enorme affetto. L'affetto reattivo nato dall'odio e il senso di colpa che lo accompagna sono le basi specifiche del morboso attaccamento, ed proprio per questo che spessissimo anche coloro che non sono sposati non riescono a separarsi pur non avendo pi niente da dirsi e ancor meno da darsi, e pur essendo ormai la relazione solo tortura reciproca . Tuttavia, l'affievolirsi dell'attrazione non ha bisogno di essere permanente. Esso tale da mutarsi da condizione temporanea in condizione permanente se i partner sessuali sono incapaci di riconoscere coscientemente il loro odio scambievole e se respingono il desiderio di altri oggetti come indegno e immorale. Nel qual caso di solito si verifica la repressione di ogni impulso con tutte le disastrose

conseguenze che la repressione di forti impulsi destinata ad avere nelle relazioni tra due persone . Se invece si capaci di affrontare con lealt queste situazioni senza alcuna distorsione sessuo-moralistica, il conflitto non arriver ad assumere tali dimensioni e si trover una via per uscire dalle difficolt. Il presupposto che la gelosia che normale provare in questi casi non si trasformi in pretesa di possesso; e inoltre che si riconosca come ovvio e naturale il desiderio di altri oggetti. Nessuno si sognerebbe di biasimare chi non vuole indossare lo stesso vestito tutti gli anni o chi si stufa di mangiare continuamente gli stessi cibi. Solo in campo sessuale l'esclusivit del possesso ha assunto un grande significato emozionale, per l'interferenza tra interessi economici e relazioni sessuali, grazie alla quale la naturale gelosia assume le dimensioni del diritto di possesso. Molti individui maturi ed evoluti mi hanno detto che una volta superato l'intimo conflitto, il pensiero di una relazione temporanea dei loro partner con un estraneo non appariva pi cos spaventoso, dopo di che quella stessa idea dell'infedelt, che prima sembrava intollerabile, appariva loro ridicola. Innumerevoli esempi dimostrano che una "fedelt basata sulla coscienza" mina a poco a poco la relazione. D'altro canto, numerosi esempi dimostrano invece chiaramente che un rapporto occasionale con un altro partner pu solo giovare ad una relazione avviata ad assumere l'aspetto del matrimonio coattivo. Una relazione sessuale permanente non fondata su basi economiche ha due possibili soluzioni in un caso del genere: o il rapporto con un terzo solo temporaneo, e allora esso non pu competere con la relazione preesistente; in questo caso essa ne pu essere soltanto rafforzata poich la donna non ha pi la sensazione di essere limitata nella sua libert o impossibilitata ad allacciare un altro rapporto. Oppure la nuova relazione diventa pi forte di quella vecchia, procurando un piacere maggiore e un'amicizia pi salda; e in questo caso la vecchia relazione gradatamente finisce . Cosa accade del partner ancora innamorato? Non c' dubbio che, uomo o donna che sia, dovr combattere una dura battaglia. Gelosia e sentimento di inferiorit sessuale contrasteranno con i tentativi per comprendere la situazione del partner. Si cercher di riconquistarlo o forse si preferir aspettare passivamente e lasciare la decisione al corso degli eventi. Del resto non intendiamo dare consigli: ci limitiamo a considerare le effettive possibilit. In ogni caso, non una situazione

cos disastrosa come quella in cui due esseri rimangono legati per ragioni morali o per altre ragioni irrazionali. La considerazione per i sentimenti del proprio compagno, che tanti in casi del genere dimostrano col reprimere continuamente i propri veri desideri senza tuttavia riuscire a eliminarli, si muta anche troppo facilmente nel suo opposto. Chi si dimostrato cos rispettoso dei sentimenti altrui portato a pretenderne la gratitudine, a considerarsi vittima e martire, a farsi intollerante - tutti atteggiamenti molto pi spregevoli e pericolosi per la relazione di qualsiasi caso di infedelt . Sfortunatamente, quanto abbiamo detto fin qui pu riferirsi soltanto a una piccola minoranza, perch nella nostra societ la dipendenza economica della donna costringe le relazioni sessuali ad assumere una forma assolutamente diversa da quella, qui descritta, tra due persone indipendenti. Inoltre, il problema dei figli pu annullare queste considerazioni sessuo-economiche. Dunque, l'educazione sessuale alla quale praticamente tutti sono soggetti e l'atmosfera sociale continuano a far s che tali soluzioni siano evenienze rare e individuali . Occorre qui parlare di una particolare difficolt che, non capta, pu provocare serie conseguenze. Una volta diminuita o scomparsa l'attrazione, nell'uomo si possono manifestare disturbi della potenza. Di solito si tratta di scarsa erezione, forse di mancanza di eccitazione nonostante gli stimoli. Per l'affetto che ancora sussiste nella relazione o per la paura dell'impotenza, avvenimenti del genere possono far precipitare l'uomo in uno stato di depressione o addirittura nell'impotenza pi o meno definitiva. Per nascondere la sua freddezza l'uomo continuer a tentare il rapporto. E questo pu essere pericoloso. Occorre ricordare che l'assenza di erezione, almeno in principio, non impotenza ma soltanto espressione della mancanza di desiderio e del desiderio - di solito inconscio - di un altro partner. (Nella donna pu capitare essenzialmente la stessa cosa; solo che per essa non altrettanto importante, in primo luogo perch l'atto sessuale pu essere consumato nonostante il disturbo e in secondo luogo perch la donna non se ne sente offesa quanto l'uomo.) Se la relazione per altri versi buona, spesso basta parlare con franchezza delle cause del disturbo (avversione dei sensi, desiderio di un altro partner) per eliminare le difficolt. E occorre pazienza. In una relazione che sia sotto altri aspetti buona, di solito il desiderio sessuale, prima o poi, ritorna. A questo punto, il tentativo con un altro partner pu fallire per il

sentimento di colpa nei riguardi del primo partner. In altri casi, pu essere di aiuto . Se c' disposizione nevrotica, la repressione del desiderio di cambiare partner, aggiunta all'avversione verso il compagno attuale, pu portare ad una malattia nervosa. Non raro che un conflitto acuto del genere disturbi seriamente la capacit lavorativa; ci si ammala perch si cerca la soddisfazione, negata nella realt, nelle fantasie di solito connesse con la masturbazione. L'esito di tali acuti conflitti pu variare grandemente, a seconda della disposizione individuale, del carattere della relazione sessuale e dell'atteggiamento morale dell'individuo e del suo partner. I nostri pregiudizi in materia di morale sessuale in questo caso possono diventare indicibilmente nocivi; generalmente, anche il solo pensiero di cambiare partner considerato indegno, gi un'infedelt. Tutti dovrebbero sapere che queste situazioni sono parte naturale del bisogno sessuale, sono assolutamente normali e non hanno niente a che fare con la moralit. Se il pubblico capisse questo, le torture e i delitti compiuti da mariti, mogli e fidanzati sarebbero certamente meno frequenti; e di conseguenza si eliminerebbero molte delle cause prossime di disturbi psichici che sono soltanto un'inadeguata via d'uscita da certe situazioni . Fino ad ora, ho esaminato soltanto le difficolt della relazione sessuale permanente in s. Prima di passare a considerare come queste difficolt siano vieppi complicate dall'interferenza di interessi economici, debbo accennare a taluni fatti che sono fonte di difficolt anche in quelle relazioni sessuali non ancora trasformate in un matrimonio di dovere. Mi riferisco alla ideologia della monogamia, cos come accettata e rappresentata soprattutto dalla donna . Per una donna, per quanto economicamente indipendente essa sia, rompere una lunga relazione non semplice. Tanto per cominciare c' la cosiddetta "opinione pubblica", una istituzione che presuppone di avere il diritto di impicciarsi degli affari privati del prossimo. E' vero che oggi meno severa verso la donna che abbia una relazione extraconiugale, ma delle donne che osino avere una relazione con pi di un uomo fa altrettante prostitute . La moralit sessuale, pervasa com' da interessi di possesso, ha portato a una situazione in cui considerato perfettamente naturale che un uomo possegga la donna, mentre la donna si d. E poich possedere onorevole, mentre darsi implica l'idea del degradarsi, le

donne hanno sviluppato un atteggiamento negativo verso l'atto sessuale. E' un atteggiamento costantemente incoraggiato dall'educazione autoritaria. Peggio ancora, poich per la maggior parte degli uomini possedere una donna prova di virilit piuttosto che esperienza d'amore, e la conquista pi importante dell'amore, l'atteggiamento femminile diventa tragicamente giustificato . Inoltre, la ragazza sin dall'infanzia imbevuta del principio che prescrive alla donna di avere rapporti solo con un uomo. L'influenza di un'educazione del genere sempre pi profonda e pi potente - in quanto ancorata a inconsci sentimenti di colpa - dell'influenza di un successivo chiarimento in materia di cose sessuali che arriva troppo tardi. Ci sono donne le quali - pur dotate di notevoli capacit intellettuali - non riescono a dividersi da un uomo che non amano, e respingono un'idea del genere con ogni sorta di argomenti assolutamente irrilevanti. Il motivo vero, che rimane inconscio, pi o meno questo: Mia madre ha sopportato il suo atroce matrimonio per tutta la vita, dunque anch'io debbo sopportarlo. Nella maggior parte dei casi questo identificarsi con la madre fedele e monogama il pi efficace fattore di inibizione . Le relazioni sessuali permanenti che non si risolvono in un matrimonio raramente durano tutta la vita. Pi presto si allacciano, maggiori sono le probabilit che tali relazioni siano troncate prima di altre allacciate pi tardi; e pi grandi anche, come facile dimostrare, sono le giustificazioni psicologiche e biologiche a troncarle. Fino all'et di 30 anni, pi o meno, l'individuo medio - a meno che non glielo impediscano le condizioni economiche - continua a svilupparsi psichicamente. Solo a questa et, di solito, gli interessi cominciano a cristallizzarsi e a stabilizzarsi. L'ideologia dell'ascetismo e della monogamia indissolubile, dunque, sono in netto contrasto con il processo di sviluppo psichico e fisico. E' un'ideologia che non possibile tradurre in pratica. Questo ci porta alle contraddizioni inerenti ad ogni ideologia matrimoniale . 2. "Il problema del matrimonio" . Le difficolt descritte nel caso della relazione sessuale permanente sono accentuate dai vincoli economici e di fatto diventano insuperabili. "La relazione sessuale permanente, con le sue fondamenta biologiche e psicosessuali, si trasforma cos nel matrimonio coattivo". Questa

istituzione ideologicamente caratterizzata dalla prescrizione ecclesiastica della a. "indissolubilit" e b. "rigorosa monogamia". La societ, vero, mitiga il matrimonio ecclesiastico; ma non si spinge mai fino alle sue intime contraddizioni perch se lo facesse, verrebbe in conflitto con i suoi stessi concetti liberali. Da un punto di vista economico essa dovrebbe sostenere il matrimonio, mentre da un punto di vista ideologico dovrebbe arrivare a conclusioni irrealizzabili nella pratica. Questa contraddittoriet si ritrova senza eccezione in tutti gli scritti scientifici e letterari sul matrimonio. Ridotta alla formula pi breve la contraddizione questa: "i matrimoni sono un male, vero, ma l'istituzione del matrimonio coattivo va protetta e coltivata". La prima met di questa formula una constatazione di fatto e la seconda una prescrizione, nello spirito quella societ reazionaria della quale l'istituto del matrimonio coattivo parte inseparabile . Per questa duplice fedelt - ai fatti da una parte, e alla ideologia reazionaria dall'altra - gli autori arrivano a formulare i pi strani e assurdi argomenti per la difesa del matrimonio coattivo . Cos, per esempio, cercano di provare che matrimonio e monogamia sono fenomeni naturali e cio che sono determinati da esigenze biologiche. Cercano pertinacemente fra tutte le specie animali, che hanno senz'ombra di dubbio una vita sessuale irregolare, e vanno a scovare le cicogne e i colombi che vivono - qualche volta! - in monogamia, questo dimostra dicono, che la monogamia naturale. E' caratteristico come tutt'a un tratto l'uomo "non" sia pi un essere superiore da non paragonare agli animali, quando un paragone del genere pu servire a sostenere l'ideologia del matrimonio monogamico. Invece quando si discute il problema del matrimonio da un punto di vista "biologico", si trascura il fatto che la promiscuit la regola presso gli animali; improvvisamente l'uomo non pi un animale ed tenuto perci a toccare il livello pi alto dell'attivit sessuale e cio il matrimonio monogamico. Allora l'uomo un essere superiore con un senso morale innato, e si combatte la sessuo-economia perch essa ha provato al di l di ogni possibilit di dubbio che non esiste nessun senso morale innato. Ma se la moralit non innata, dev'essere acquisita dall'educazione. Educazione da parte di chi? Da parte della societ e della sua fabbrica ideologica, la famiglia autoritaria basata su una monogamia coattiva. Questo dimostra abbastanza chiaramente che la famiglia non un fenomeno naturale, ma una istituzione sociale .

Ma gli argomenti reazionari sono duri a morire. Quando si costretti ad ammettere che il matrimonio non n naturale n sovrannaturale ma soltanto un'istituzione sociale, si passa a tentar di provare che gli uomini sono sempre vissuti nella monogamia e si nega qualsiasi evoluzione o mutamento nei costumi sessuali. Si arriva a falsificare l'etnologia, come fece Westermark, per esempio, e si giunge a conclusioni come questa: se gli uomini sono sempre vissuti in monogamia indissolubile, si deve concludere che questa istituzione e necessaria per la sopravvivenza della societ umana, dello stato, della cultura e della civilt. Non si tien conto della storia, che dimostra come ci sia sempre stata una vita sessuale poligamica e promiscua. Invece si sostituisce il criterio dell'evoluzione con il criterio della moralit. Si scopre che la sessualit si evoluta a un livello pi alto, che i primitivi vivono in una immoralit bestiale e che possiamo andare orgogliosi di aver superato queste condizioni di anarchia nella vita sessuale. Non si bada al fatto che l'uomo si distingue dall'animale non per una pi debole sessualit ma per una sessualit pi forte (l'uomo pronto a compiere l'atto sessuale in ogni stagione). Certamente per quanto riguarda la sessualit, lo slogan secondo il quale l'uomo sarebbe superiore all'animale un errore. Se si aderisce a questo criterio moralistico, non si vedono pi i fatti, per esempio il fatto che la sessuoeconomia dei selvaggi di gran lunga superiore alla nostra (3). N si ha la possibilit di studiare le forme sessuali - diverse a seconda dei tempi e dei luoghi - nella loro base economica e sociale. Ci si invischia sempre pi in un groviglio di giudizi moralistici e in discussioni interminabili, inutili invece di indagare la realt. Si cerca di giustificare - con la morale, con la metafisica o con la biologia - dei fenomeni sociali gi da lungo tempo condannati; e tutto ci sotto specie di una scienza che si pretende obiettiva, tanto pi imponente agli occhi dei Babbitt quanto pi piena di pregiudizi moralistici . Se invece ci si attiene rigorosamente ai fatti, si presentano due questioni: 1. Qual la funzione sociale del matrimonio? 2. Qual la contraddizione inerente al matrimonio? a) "La funzione sociale del matrimonio". - La funzione sociale dell'istituto matrimoniale triplice: economica, politica e sociale. E' identica a quella della famiglia autoritaria . "Funzione economica". Proprio come il matrimonio, nella storia dell'umanit, comincia a svilupparsi insieme con la propriet privata

dei mezzi di produzione, cos su questa base economica che ha ragione di continuare ad esistere (4). Ci vuol dire, che finch sussiste questa situazione economica, il matrimonio una necessit sociale. Obiettare che anche le classi per le quali questi interessi economici non esistono vivono nella medesima forma di vita sessuale sbagliato, poich le ideologie dominanti sono quelle delle classi dominanti; il sistema matrimoniale si basa non soltanto su fattori economici ma anche sull'atmosfera ideologica morale e sulla struttura umana. Questa la ragione per cui la gente, in genere, non cosciente della vera base del matrimonio; lo considera sempre in termini di razionalizzazioni ideologiche. Tuttavia quando le ragioni materiali lo esigono la societ cambia ideologia. Dopo la guerra dei 30 anni, la popolazione dell'Europa centrale era considerevolmente diminuita. Perci il 14 febbraio 1650 il tribunale di Norimberga promulg un decreto che aboliva la monogamia: Essendo necessario per il bene del Sacro Romano Impero colmare i vuoti nella popolazione decimata dai combattimenti durante la guerra dei trent'anni, dalla carestia e dalla malattia. . . ad ogni maschio per i prossimi dieci anni "sar consentito sposare due donne" (citato da Fuchs, "Sittengeschichte"). E gli scienziati parlano di monogamia naturale, biologica . "Funzione politica". Il matrimonio monogamico destinato a durare tutta la vita il nucleo della famiglia coattiva; questa a sua volta come abbiamo dimostrato, lo sfondo ideologico per l'educazione di tutti i membri della societ autoritaria. In questo risiedono l'importanza e il significato politici del matrimonio . "Funzione sociale". La dipendenza economica della donna e dei bambini una caratteristica capitale della societ patriarcale. Secondariamente, il matrimonio diventa cos una protezione economica e morale (nel senso degli interessi patriarcali) per le donne e per i bambini. "Di conseguenza, una societ patriarcale e autoritaria non pu non proteggere il matrimonio coattivo". Qui non si tratta di indagare se il matrimonio cosa buona o cattiva, se o no giustificato e necessario socialmente. Non ci si pu proporre di abolirlo in una societ in cui esso ha radici economiche. Si possono soltanto introdurre riforme secondarie, come la sostituzione del principio di incompatibilit a quello di colpa come ragione di divorzio; riforme del genere non mutano affatto i princpi fondamentali .

Esse sono il risultato delle contraddizioni del matrimonio che scaturiscono non da ragioni economiche ma da ragioni sessuoeconomiche. C' qualcosa di tragicomico in tutto questo; eccone un saggio nell'articolo di un quotidiano ("Pester Lloyd", 25 gennaio 1929): Il bridge come materia scolastica. Da Cleveland in America ci arriva una notizia sorprendente. Le scuole cittadine hanno deciso di fare del bridge una materia obbligatoria. La ragione di questa singolare innovazione che le famiglie americane sembrano votate alla distruzione perch vi si gioca sempre meno a bridge. Molti matrimoni sono naufragati perch i mariti e le mogli, invece di giocare a bridge fra loro o in buona compagnia, escono ciascuno per conto proprio. Insegnando il bridge ai bambini, si spera non soltanto di educarli ad una solida vita coniugale, ma anche di esercitare per mezzo loro una benefica influenza sui genitori, molti dei quali vivono un matrimonio ormai in frantumi . Si pu dire che quasi tutte le considerazioni sul matrimonio che si sentono fare sono espresse in questa maniera scherzosa; ma facile vedere quale seria realt si nasconde sotto il superficiale umorismo. Che i matrimoni vadano in rovina non e una novit. Ma vediamo qualche cifra. In primo luogo, il numero dei matrimoni e dei divorzi a Vienna tra il 1915 e il 1925 (secondo Walter Schiff) . Anno 1915: Matrimoni 13954 - Divorzi 617 Anno 1916: Matrimoni 12855 - Divorzi 656 Anno 1917: Matrimoni 12406 - Divorzi 659 Anno 1918: Matrimoni 17123 - Divorzi 1078 Anno 1919: Matrimoni 26182 Divorzi 2460 Anno 1920: Matrimoni 31164 - Divorzi 3145 Anno 1921: Matrimoni 29274 - Divorzi 3300 Anno 1922: Matrimoni 26568 Divorzi 3113 Anno 1923: Matrimoni 19827 - Divorzi 3371 Anno 1924: Matrimoni 17410 - Divorzi 3437 Anno 1925: Matrimoni 162888 Divorzi . 3241 Come si vede, il numero dei matrimoni - tranne che per gli anni immediatamente successivi alla fine della guerra - aumentato solo di poco, mentre il numero dei divorzi aumentato costantemente fino a raggiungere il 500 per cento in 10 anni. Mentre il rapporto fra matrimoni e divorzi era di circa 20:1 nel 1915, nel 1925 era di 5:1 . In un articolo del "Pesti Naplo" del 18 novembre 1928 leggiamo: Se vero che il numero dei matrimoni aumentato, assai pi rapido stato l'aumento dei divorzi. Tra il 1878 e il 1927 il numero dei matrimoni

aumentato di quattro volte, mentre il numero dei divorzi aumentato di ottanta (80) volte. Nel 1926 era addirittura 1:100 . Questo articolo riferiva inoltre che la maggioranza dei divorzi si era verificata cinque o sei anni dopo il matrimonio. Nel 1927 in 1498 casi su 1645 la giustificazione era stata abbandono; solo in due casi ragione del divorzio era stato l'adulterio . Dopo il 1931, il numero dei matrimoni in Europa - meno che in Cecoslovacchia - aumentato, particolarmente in Germania e in Italia. Questo un riflesso dell'accresciuta pressione della reazione politica; in Germania, furono concessi in tre anni 366178 prestiti matrimoniali per favorire il progresso dell'ideologia della famiglia. Peraltro, un aumento del genere significa poco o niente. Certo non significa che sia intervenuto un mutamento nella vita sessuale. La contraddizione fondamentale rimane sempre la stessa . Nella Russia sovietica, dove l'istituto matrimoniale fu praticamente abolito (non era obbligatoria la registrazione di una relazione sessuale), le statistiche dimostrano: che a Mosca il numero delle registrazioni aument, tra il 1926 e il 1929, da 24899 a 26211; nello stesso periodo, le separazioni passarono da 11879 a 19421; a Leningrado, dove si ebbero 20913 registrazioni nel 1926 e 24369 nel 1927, le separazioni passarono nello stesso periodo da 5536 a 16008 . Le cifre per gli Stati Uniti, desunte da Lindsey, sono le seguenti: nel 1922, il numero dei divorzi e degli abbandoni di tetto coniugale a Denver super quello dei matrimoni. Paragonate a quelle del 1921 le cifre dimostrano una diminuzione di 618 unit nei matrimoni e un aumento di 45 nei divorzi. Mentre il numero di matrimoni fu di 4002 nel 1920, nel 1922 fu di 3008. A Chicago i divorzi furono esattamente un terzo dei matrimoni . Secondo la "United Press" ci furono ad Atlanta 1845 divorzi contro 3350 matrimoni (circa la met) nel 1924; nello stesso anno, a Los Angeles 7882 contro 16605 (quasi la met); a Kansas City 2400 contro 4821 (quasi la met); a Ohio 11885 contro 53300 (circa un quinto); a Denver 1500 contro 3000 (la met); e a Cleveland 5256 contro 16132 (un terzo). Lindsey commenta: Il matrimonio, cos come oggi, un inferno per la maggior parte delle persone che lo contraggono. Questo ovvio. Sfido chiunque a guardare la processione di vite spezzate, di uomini e donne infelici, di bambini senza pi casa e negletti che sfilano nel mio ufficio e a venire ad una diversa conclusione .

("Revolt", p. 174) . A Chicago ci sono state 39000 licenze di matrimonio nel 1922 contro 13000 divorzi ufficiali. Se sono state firmate di fatto 13000 sentenze di divorzio, quante coppie si deve supporre ci fossero che "avrebbero voluto" il divorzio senza che il loro desiderio fosse realizzato? Perch il divorzio una faccenda fastidiosa, costosa, imbarazzante e chi lo desidera si rivolge al tribunale soltanto quando all'estremo limite della sopportazione. Se ci sono stati 39000 matrimoni a Chicago nell'anno di grazia 1922, non affatto esagerato dire che 26000 coppie avrebbero divorziato se avessero potuto, oltre le 13000 che lo hanno fatto. Baso questa convinzione sulla proporzione di coppie sposate che ho avuto modo di conoscere, che venivano da me non ufficialmente per consiglio e conforto e che non hanno cercato di ottenere il divorzio pur desiderato. Credo che il loro numero sia molte, molte volte pi grande di quello di coloro che sottopongono i loro problemi al tribunale . ("Revolt", p. 212) . Non c' modo di sfuggire alle conclusioni, se si confrontano questi fatti con le statistiche degli ultimi anni: i divorzi e le separazioni sono in aumento vertiginoso, e se questo fenomeno continua, come probabile, per qualche tempo, in alcune zone del paese ci saranno tanti divorzi quanti matrimoni. . . In diecine di migliaia di casi l'evidente fallimento del matrimonio registrato nei nostri tribunali non come 'divorzio' o 'separazione legale' ma come mancata assistenza o abbandono e cos via. "Materialmente e psicologicamente non c' ragione per non classificarli come divorzi, perch tali sarebbero se le parti in causa potessero comportarsi come vorrebbero", e se non fossero legati dalle circostanze, dai figli e dagli obblighi legali. Un'etichetta comune dovrebbe comprendere tutti questi casi, divorzi, separazioni e tutto il resto, quella di 'matrimoni falliti'. In questo senso, non esagerato dire che ogni anno ci sono tanti divorzi quante licenze matrimoniali . (Revolt, p.p. 213 seg.) . Ed ecco un'imbarazzante conversazione con una ragazza americana: Per esempio, Mary, la ragazza di cui ho parlato, rifuggiva dal matrimonio perch era riluttante a sottoscrivere un contratto cosi irrevocabile e difficile a rompere. . . Esigeva un tipo di matrimonio che la lasciasse padrona di s; ma non poteva averlo. Perci respingeva

tutta l'istituzione, pur riconoscendo che, con certi emendamenti, l'avrebbe approvata e avrebbe potuto anche ammetterne i vantaggi . Si pu obiettare che era dovere di Mary, come membro tenuto a rispettare le leggi della societ, di conformarsi all'istituto matrimoniale cos com', e di tentare; e che se non voleva rassegnarvisi doveva rimanere nubile e negare alla sua vita sessuale la normale espressione che essa esigeva . A questo Mary risponde, a torto o a ragione, che non si sacrificher a feticci e a conformismi del genere; e che non si rassegner a scegliere tra due pretese che considera egualmente mostruose e irragionevoli . Invece, essa lancia la sfida e dice: 'No, io e la mia generazione troveremo una terza via d'uscita. Vi piaccia o no stringeremo un patto matrimoniale che soddisfi i nostri bisogni. Siamo convinti di avere un diritto naturale a una compagnia e ad un'intimit di cui sentiamo il bisogno istintivo; conosciamo metodi anticoncezionali per eliminare la probabilit che arrivino dei bambini non desiderati a complicare la situazione; non ammettiamo che un comportamento del genere da parte nostra metta in pericolo la salvezza della societ umana; e siamo convinti che questo sforzo di sostituire la tradizione con quello che secondo noi buon senso far pi bene che male'. In sostanza, dice questo . Ora io, che occupo una posizione di responsabilit come uomo di legge, che cosa posso rispondere a una sfida del genere? Da un lato, non posso approvare la condotta di Mary senza trascurare le grosse difficolt pratiche e i gravi pericoli sociali che una precipitosa applicazione di quelle sue teorie comporterebbe: il tipo di applicazione che vi d lei stessa, per esempio. D'altro canto, non posso dire sinceramente e onestamente a Mary e a nessun altro che ritengo l'istituzione del matrimonio "cos come essa " in grado di garantire la felicit di chi lo contrae. Non posso non riconoscere che se il matrimonio vuol mai meritare l'appoggio incondizionato della societ deve dare dei risultati adeguati ai fini che si propone; e che deve essere considerato responsabile di ogni infelicit causata dalla sua attuale rigida morale. N posso tacere che stato il matrimonio ad esser creato per il benessere e la felicit della umanit, e non l'umanit per il matrimonio; che il matrimonio non un fine ma un mezzo; e che se una scarpa non va bene, la scarpa e non il piede che bisogna cambiare. E quanto alla pretesa che sia il celibato l'alternativa di un

matrimonio forse disastroso, perch sprecare il fiato a esprimere comandamenti cui la gente non pu e non potr mai obbedire senza far violenza a un istinto necessario? ("Revolt", p.p. , 138 segg.) Quali conclusioni trae Lindsey dalle sue stesse scoperte e dalla penosa conversazione con Mary? Eppure non ha senso dire che il matrimonio un fallimento e che bisognerebbe abolirlo per far posto al libero amore o ad altri ritrovati dei vari socialismi. Per quanto imperfetta possa essere l'istituzione matrimoniale "non possiamo farne a meno". Occorre difenderla con opportune e caute correzioni alle norme, perch possa dare alla gente quella felicit che, nelle condizioni adatte, dovrebbe essere capace di creare. Io credo profondamente nelle benefiche possibilit del matrimonio, ma debbo riconoscere che noi non permettiamo che esso realizzi appieno queste possibilit. Spero di essere stato chiaro . ("Revolt", p. 140) . Come si vede, perfino un uomo straordinario come Lindsey salta dalla scoperta che il matrimonio in dissoluzione e contrasta con la sessuoeconomia, all'etica reazionaria espressione, come sappiamo, solo delle necessit economiche del sistema dominante. Se la dissoluzione del matrimonio cos rapida e ovvia in America, perch qui il capitalismo ha fatto i suoi maggiori progressi e di conseguenza produce le pi aspre contraddizioni nel campo della sessuo-economia: rigido puritanesimo da un lato e collasso della moralit coattiva dall'altro . Lindsey convinto che il matrimonio deve essere difeso, a causa della felicit che, nelle condizioni adatte, dovrebbe essere capace di creare. Il problema, in ogni modo, non se il matrimonio pu o meno rendere felice la gente. Il problema piuttosto se esso lo fa; non se pu rendere felice la gente, ma se la rende felice. E se non ci riesce, dobbiamo indagare le cause; se esso va in rovina, dobbiamo indagare le ragioni materiali e sessuo-economiche della rovina . Hoffinger, nel diciannovesimo secolo, arriv a queste conclusioni: Nonostante una coscienziosa e assidua ricerca per sapere quanti sono i matrimoni felici, devo riconoscere che essi sono una rarissima eccezione che conferma la regola . (cit. da Bloch, in "Das Sexualleben unserer Zeit") . Secondo Gross-Hoffinger: 1) Circa la met dei matrimoni sono assolutamente infelici .

2) Molto pi delle met di questi sono chiaramente depravati . 3) La moralit del rimanente non contempla certo la fedelt coniugale . 4) Nel 15 per cento del totale dei matrimoni, esistono prostituzione e favoreggiamento . 5) Il numero dei matrimoni ortodossi, assolutamente al di sopra di ogni sospetto di infedelt - per ogni persona ragionevole che conosca la natura e l'impeto delle esigenze naturali - zero . (Bloch, "Sexualleben") . Bloch esamin cento matrimoni e scopr questo: Matrimoni chiaramente infelici: 48 Matrimoni indifferenti: 36 Matrimoni senza dubbio felici: 15 Matrimoni virtuosi: 1 Fra questi cento matrimoni, Bloch ne trov 14 intenzionalmente immorali; 51 non seri e indecenti; 2 fuori d'ogni sospetto. Da notare i termini moralistici. Io verificai questi casi e scoprii che dei matrimoni definiti felici, 3 erano coppie in et avanzata, in 13 c'era infedelt da una o da entrambe le parti; 3 erano caratterizzati da apatia cio da mancanza di esigenze sessuali (per impotenza o frigidit); 2 erano secondo ogni apparenza felici. Se in 13 matrimoni su 15 considerati senza dubbio felici i coniugi sono infedeli, evidente che nel lungo corso del matrimonio si pu essere felici solo se si sacrifica la pi importante richiesta ideologica, la fedelt coniugale, oppure se i coniugi non hanno esigenze sessuali . Un mio studio statistico, condotto su 93 matrimoni a proposito dei quali ero bene informato, dimostr che erano: Infelici o definitivamente senza fedelt: 66 Caratterizzati da rassegnazione o malattia dei coniugi: 18 Discutibili (apparentemente tranquilli): 6 Felici: 3 Dei tre matrimoni felici, nessuno durava da pi di tre anni. Lo studio fu condotto nel 1925. Dopo di allora uno si concluso col divorzio, un altro sostanzialmente croll quando l'uomo si sottopose ad analisi, sebbene non si sia ancora arrivati al divorzio, il terzo dura ancora al momento in cui scrivo (1929) . In un corso per medici la Lebedeva, a Mosca, forn alcune cifre interessanti sulla durata delle relazioni sessuali. Quelle cifre si basavano sui matrimoni registrati che sono, praticamente, pure relazioni sessuali stabili. Di queste relazioni registrate, il 19 per cento fin dopo un anno; il 37 per cento dopo quattro anni; il 26 per cento dopo nove; il 12 per cento dai dieci ai diciannove anni dopo .

Queste cifre dimostrarono che la durata media di una relazione, per quanto riguarda i rapporti sessuali, di quattro anni. Che cosa si propone di fronte a questo fatto la riforma sessuale conservatrice? Vorrei ora aggiungere alcune considerazioni a proposito di quei matrimoni che si definiscono buoni e sereni. Sereno significa semplicemente che il conflitto non si manifesta. Si chiamano felici molti matrimoni in cui una quieta rassegnazione nasconde tutti i conflitti. Ma quando uno dei partner di un matrimonio del genere si fa analizzare, si rimane ogni volta stupiti di quanto odio represso e inconscio si sia andato accumulando nel corso del matrimonio per risolversi infine - senza mai essere diventato conscio - in disturbi psichici. Sarebbe un errore attribuire un tale odio esclusivamente ad esperienze infantili. Si scoperto che il trasferimento dell'odio da una persona odiata nell'infanzia al coniuge non si verifica se non quando la situazione matrimoniale produce conflitti che riattivano le difficolt infantili. L'esperienza dimostra che questi matrimoni crollano durante un'analisi condotta senza riguardi per la morale coattiva del matrimonio; se cio non si evitano, consciamente o inconsciamente, gli argomenti che possono danneggiare il matrimonio esistente. L'esperienza dimostra inoltre che i matrimoni che debbono resistere alla pressione dell'analisi continuano solo se il paziente riguadagna la sua motilit sessuale ed deciso a non obbedire ciecamente alle rigorose regole della morale coniugale. Siffatta obbedienza si rivela sempre ancorata ad una repressione nevrotica . "L'analisi di gente sposata", inoltre, rivela questi inequivocabili fatti: 1. Non c' donna che non abbia le cosiddette fantasie di prostituzione. Solo raramente il contenuto di queste fantasie di prostituirsi. Di regola si desidera il rapporto con pi uomini, si desidera non limitare la propria esperienza sessuale ad un solo uomo. Nella nostra societ, ed pi o meno comprensibile, tali desideri sono subito associati all'idea della prostituzione. L'esperienza di analisi caratterale distrugge ogni convinzione di una costituzione monogamica della donna. Molti psicoanalisti ritengono che le fantasie di prostituzione siano di carattere nevrotico e pensano di doverne liberare le donne. Con questi criteri si abbandona l'atteggiamento amorale necessario per una terapia razionale e ci si mette ad analizzare solo nell'interesse di una moralit patogena. Dovere del medico, in ogni caso, occuparsi della salute della paziente, e cio della sua economia sessuale, e non di morale. Se

si nota contraddizione tra le esigenze della libido del paziente e la morale della societ, un errore sbarazzarsene definendole infantili, macchinazioni del principio del piacere, e invocare la necessit di un principio di realt, dell'adattamento alla realt, o della rassegnazione. In primo luogo occorre scoprire se l'esigenza sessuale veramente infantile o no, e se le esigenze della realt sono accettabili dal punto di vista della salute. Una donna che soddisfi le sue esigenze sessuali con pi di un uomo non necessariamente infantile; semplicemente, non si adatta allo schema ideologico della nostra societ. Non malata, ma rischia di ammalarsi se si adatta alla moralit convenzionale pi di quanto tollerabile per le sue esigenze sessuali. Bisogna fare maggiore attenzione al fatto che le brave donne, quelle adattate alla realt, e cio quelle che hanno accettato il fardello del matrimonio apparentemente senza conflitti, perch sono sessualmente inibite, presentano tutti i segni di una nevrosi. Ma non ci si bada perch quelle donne si sono adattate alla realt . 2. L'analisi, se include l'esistenza sociale, ci mostra quali sono i motivi dell'ideologia della monogamia. I pi importanti sono: una profonda identificazione con i genitori che rappresentano, almeno esteriormente, la monogamia, e particolarmente identificazione della figlia con la madre monogama. Ma anche l'opposto, e cio la reazione alla rigorosa monogamia materna: la poligamia nevrotica. Una ulteriore ragione consiste nel senso di colpa verso il proprio compagno per l'odio represso che si nutre nei suoi riguardi in quanto impedisce la libert sessuale. Il motivo pi importante dell'atteggiamento monogamico in ogni modo, risiede nelle proibizioni sessuali dell'infanzia, la paura delle attivit sessuali acquisita nella fanciullezza. "E' evidente dunque che la ideologia monogamica per l'individuo un potente meccanismo di protezione contro i propri desideri sessuali, desideri che ignorano l'antitesi monogamia-poligamia, ma conoscono soltanto la soddisfazione". La fissazione incestuosa sul genitore dell'altro sesso svolge qui una funzione importante; se la si distrugge, gran parte dell'ideologia monogamica crolla. Nella donna, la dipendenza economica un importante motivo dell'inclinazione alla monogamia. Non raro che un atteggiamento monogamico rigorosamente morale scompaia, anche senza intervento analitico, quando la donna raggiunge l'indipendenza economica .

3. Anche la pretesa alla fedelt della moglie da parte del marito ha i suoi motivi particolari. Non pare che la base economica della monogamia abbia una immediata rappresentazione psichica. I motivi sono, in primo luogo, la paura di un rivale, particolarmente di uno pi potente, e la paura narcisistica di essere bollato dalla societ come cornuto. Se la donna ad essere tradita non ha disprezzo ma commiserazione: perch per la donna, economicamente dipendente com', l'infedelt del marito un pericolo reale. Se invece la donna ad essere infedele questo prova, di fronte all'opinione pubblica, l'incapacit dell'uomo a imporre i suoi diritti, e forse anche una scarsa capacit a possedere la propria donna in senso puramente sessuale. Per queste ragioni, la moglie tollera di solito l'infedelt del marito meglio di quanto il marito non sopporti l'infedelt della moglie. Se gli interessi economici si riflettessero direttamente sull'ideologia, si verificherebbe l'opposto. In ogni modo, fra le basi economiche delle concezioni morali e le concezioni morali stesse c' tutta una variet di anelli intermedi, come la vanit maritale, sicch infine il significato sociale del matrimonio rimane intatto: al marito concesso essere infedele, alla moglie no . b) "La contraddizione inerente all'istituto matrimoniale". - La contraddizione nell'istituto del matrimonio si basa sul conflitto fra interessi sessuali e interessi economici. Le esigenze degli interessi economici sono espresse con grande risolutezza ed enfasi. Per un individuo sessualmente sano impossibile da un punto di vista sessuoeconomico sottomettersi alle condizioni della morale matrimoniale, e cio avere un solo partner sessuale, e solo quello "per tutta la vita". Il primissimo presupposto per il matrimonio, una repressione assai vasta dei bisogni sessuali, particolarmente nella donna. Ecco perch la morale esige - pi dalla donna che dall'uomo - la castit prematrimoniale. Non la sessualit, dicono, ma i bambini sono l'essenza del matrimonio (il che giusto per l'aspetto economico del matrimonio, ma non per la relazione sessuale permanente). E si pensa che la gente sposata non debba avere contatti sessuali con altri durante il matrimonio . Non c' dubbio, queste pretese sono necessarie per la difesa del matrimonio. "Ma sono proprio queste pretese a minare il matrimonio", a condannarlo sin dall'inizio alla rovina. Esigere che una relazione sessuale duri tutta la vita crea necessariamente una ribellione contro

questa costrizione; conscia o inconscia che sia la ribellione sar tanto pi forte quanto pi vivi e pressanti sono i bisogni sessuali. La donna ha vissuto nell'astinenza sessuale fino al matrimonio; per poterla osservare, ha dovuto reprimere le sue esigenze genitali. Ora, una volta maritata, non pi padrona della sua genitalit; resta frigida. Esaurito il fascino della novit, non pu pi n eccitare n soddisfare il marito. Pi sano costui, prima si allontaner dalla moglie e cercher una donna capace di dargli di pi, ed qui che si verifica la prima incrinatura. Anche se l'uomo, secondo il costume sociale, ha il privilegio di correre la cavallina, non pu per andare troppo lontano nelle sue scappatelle. E anche lui, una volta sposato, deve reprimere buona parte dei suoi interessi genitali. Sar un bene per la salvaguardia del matrimonio, ma un male per la relazione sessuale, perch si risolve in disturbi della potenza. Se la donna riesce a sviluppare la sua genitalit, rimane ben presto delusa dall'insufficienza sessuale del marito. Cercher un altro partner oppure soffrir di stasi sessuale e svilupper una nevrosi. "In ogni caso il matrimonio sar stato rovinato proprio da ci che doveva garantirne la sopravvivenza: l'educazione al matrimonio per mezzo della repressione sessuale" . C' inoltre il fatto che la sempre crescente indipendenza della donna l'aiuta a superare le sue inibizioni sessuali; meno legata alla casa e ai bambini e viene in contatto con altri uomini; la sua introduzione nel processo economico la porta a riflettere su cose che prima non rientravano nell'ambito delle sue riflessioni . I matrimoni potrebbero essere buoni, almeno per un certo periodo di tempo, se ci fosse armonia e soddisfazione sessuale. Questo, tuttavia, dovrebbe presupporre una educazione affermatrice del sesso, l'esperienza sessuale preconiugale, e l'emancipazione dalla moralit convenzionale. "Ma proprio ci che potrebbe giovare al matrimonio nello stesso tempo lo condanna". Infatti una volta affermata la sessualit, una volta superato il moralismo non ci sono pi argomenti intrinsechi contro i rapporti con altri partner salvo per un periodo di tempo limitato (ma non tutta la vita) durante il quale esiste "la fedelt basata sulla soddisfazione". Crolla l'ideologia del matrimonio e con essa il matrimonio. Non si tratta pi di matrimonio ma di una relazione sessuale permanente. Una relazione del genere, non essendoci repressione dei desideri genitali, e pi atta a dare felicit di un matrimonio rigorosamente monogamico. In molti casi, la cura per un

matrimonio infelice - con buona pace della morale e della legge autoritaria - l'infedelt coniugale . Scrive Gruber: Certamente in tutti i matrimoni ci saranno momenti, o periodi dl profonda insoddisfazione, in cui l'essere incatenati l'uno all'altro diventer un pesante fardello. Questi disgraziati turbamenti saranno superati molto pi facilmente da coloro che sono arrivati al matrimonio casti e che nel matrimonio hanno osservato la fedelt. ("Hygiene", p. 48) . Gruber ha ragione: quanto pi si vive in astinenza prima del matrimonio, tanto pi fedeli si sar nel matrimonio Ma un tipo di fedelt dovuta soltanto all'atrofizzazione della sessualit causata dall'astinenza preconiugale . "La sterilit della riforma del matrimonio conservatrice, dunque, si spiega con la contraddizione tra l'ideologia del matrimonio coattivo" che causa l'infelicit coniugale e la necessit della riforma - "e il fatto che il solo tipo di matrimonio che si immagina di dover riformare proprio parte dell'ordinamento sociale ed economicamente ancorato in esso". Abbiamo dimostrato che, fondamentalmente, la prevalente infelicit sessuale dovuta al conflitto tra i bisogni sessuali naturali da una parte e l'ideologia dell'astinenza fuori dal matrimonio e del matrimonio monogamico e indissolubile dall'altra . Secondo i riformatori sessuali i matrimoni infelici sono dovuti per la maggior parte ad una scarsa soddisfazione sessuale per la goffaggine del marito e la frigidit della moglie. Perci i riformatori alla Van de Velde propongono l'erotizzazione del matrimonio; insegnano ai mariti le tecniche sessuali e si aspettano da questo un miglioramento delle relazioni. L'idea fondamentale giusta; un matrimonio ben fondato sulla soddisfazione erotica , in verit, migliore di un matrimonio insoddisfacente dal punto di vista erotico. Ma non si pensa ai presupposti necessari ad una erotizzazione della relazione sessuale. Il pi importante dovrebbe essere una affermazione generale della sessualit, e l'esperienza sessuale prematrimoniale della donna. L'educazione sessuale tuttavia cos com' oggi determinata dai suoi obiettivi: castit delle ragazze e fedelt coatta della moglie. L'una e l'altra richiedono una repressione sessuale di grande portata se non addirittura completa da parte della ragazza. La donna di scarse esigenze sessuali, sottomessa che nega il sesso o al massimo lo tollera, la moglie pi fedele; in termini di morale conservatrice e la moglie

migliore. Una educazione affermatrice del sesso le darebbe maggiore indipendenza; e sarebbe perci pericolosa per il matrimonio. "Dal punto di vista del matrimonio monogamico indissolubile un'educazione sessuo-negativa assolutamente logica. Viceversa, la pretesa di erotizzare l'unione coniugale, contraddice l'ideologia del matrimonio" . Cos, il professor Hberlin di Basilea scrive nel suo "Die Ehe" che l'amore sessuale il vero movente del matrimonio; poi passa ad affermare che mentre senza amore sessuale il matrimonio completo impossibile, nondimeno esso costituisce nel matrimonio l'elemento pericoloso e incalcolabile, la cui sola presenza rende eternamente problematica la vita coniugale. Da bravo scienziato reazionario arriva alla conclusione: Il matrimonio deve consistere in una amicizia che dura tutta la vita nonostante l'amore sessuale che l'accompagna. In altre parole: c' un interesse economico nella istituzione del matrimonio coattivo indissolubile e non si pu tener conto degli interessi sessuali . Per questa ragione, il palliativo della legge di divorzio non ha praticamente significato per le masse. Tali leggi significano soltanto che la societ, in linea di principio, permette il divorzio. Ma anche pronta a creare quelle condizioni economiche che metterebbero la donna in condizioni di divorziare? Occorrerebbe fra l'altro razionalizzare la produzione in modo da arrivare ad una riduzione dell'orario di lavoro e a migliori salari in modo da eliminare la disoccupazione. La donna, per la sua dipendenza economica dall'uomo e per il compenso ridotto che ricava dal processo di produzione, trova nel matrimonio una istituzione che la protegge, ma nello stesso tempo la sfrutta. Infatti essa non soltanto l'oggetto sessuale per l'uomo e la fornitrice di bambini per lo stato, ma con il lavoro non retribuito che presta accudendo alla casa aumenta indirettamente i profitti dei datori di lavoro. E l'uomo pu lavorare per le basse paghe usuali solo a condizione di non dover pagare tutto il lavoro che viene svolto in casa. Se il datore di lavoro avesse la responsabilit dell'andamento della casa dei suoi operai, dovrebbe pagar loro una domestica oppure pagare salari tali da permetter loro di assumerne una. Invece questo un lavoro sbrigato dalla moglie casalinga senza che le spetti una retribuzione. Quando anche la moglie lavora, le tocca prestare un lavoro straordinario non retribuito per tenere in ordine la casa; altrimenti, la famiglia va pi o meno a rotoli e il matrimonio non pi quello voluto dalle convenzioni .

Oltre a queste difficolt economiche c' il fatto che la donna, grazie all'educazione sessuale convenzionale, adattata soltanto alla vita sessuale coniugale con le sue sofferenze, le sue costrizioni e la sua desolazione, ma anche con la sua calma esteriore e con quella routine sistemata che evita alla donna media la necessit di preoccuparsi della sua sessualit nonch le lotte della vita fuori dal matrimonio. Fosse essa cosciente della sua sessualit si salverebbe forse dalla nevrosi ma non dalle sofferenze sessuali inflitte dall'ambiente convenzionale . Le contraddizioni nell'istituto matrimoniale si riflettono nelle contraddizioni delle riforme matrimoniali. La riforma che propone l'erotizzazione del matrimonio (come fa Van de Velde) in se stessa una contraddizione. Proposte tipo quella di Lindsey per un matrimonio cameratesco sono compromessi. Invece di scoprire le ragioni della disgregazione, si cerca di rappezzare ci che si va disgregando, guidati dal principio che il matrimonio la migliore riforma sessuale. Gli scritti di Lindsey dimostrano chiaramente il brusco scarto dall'indagine scientifica alla valutazione moralistica coattiva. Lindsey si oppone, per ragioni morali, al matrimonio-prova, sostenendo nello stesso tempo il matrimonio cameratesco e cio la relazione sanzionata dalla legge con un controllo delle nascite altrettanto legale. Se ci si chiede il perch della sanzione legale, non si trovano altre ragioni salvo la concezione secondo la quale le relazioni sessuali vanno sanzionate dalla legge. La sola differenza, dunque, tra il matrimonio cameratesco e quello convenzionale consisterebbe nel controllo delle nascite e nel fatto che lo si potrebbe sciogliere senza troppe difficolt. E' vero che questa proposta la pi spinta tra quelle avanzate nella societ conservatrice; pure ci si deve rendere ben conto del fatto che, concepita com' nei limiti della societ esistente, antepone di necessit gli interessi economici della donna e del bambino alle esigenze della sessuo- economia; quindi, non pu contribuire per niente a risolvere il problema del matrimonio . I fatti sono questi: "il conflitto matrimoniale non pu essere risolto in seno a questo ordinamento sociale", per le seguenti ragioni. Da un lato, la spinta sessuale non pu pi essere limitata nella forma di relazione sessuale in cui stato finora costretta; e questo comporta "la disgregazione della morale matrimoniale". Dall'altro le condizioni economiche della donna e del bambino rendono necessario il matrimonio; e questo comporta "una tenace difesa del sistema sessuale

esistente, il matrimonio coattivo". Questo conflitto solo la continuazione di un altro conflitto a livello differente. L'altro conflitto consiste nel fatto che nel sistema sociale autoritario si sviluppano tipi di produzione da democrazia del lavoro (5) e la morale matrimoniale cambia man mano che l'indipendenza economica della donna, la collettivizzazione della giovent operaia e il conflitto sessuale stesso provocano crisi sessuali. "Il matrimonio coattivo parte integrante del sistema economico autoritario e perci lo si difende nonostante tutti i conflitti e le crisi". La sua dissoluzione solo un sintomo della precariet di tutto il sistema di vita autoritario. Il matrimonio coattivo si dissolve automaticamente appena se ne disintegrano le basi economiche. Questo quanto accaduto nell'Unione Sovietica . La rapida e completa dissoluzione del matrimonio coattivo dopo la rivoluzione dimostr chiaramente quanto esso manchi di un fondamento sessuo-economico. Ogni volta che si verificano crisi sociali la crisi latente del matrimonio si manifesta nella dissoluzione del matrimonio. E' un abbassamento del livello morale in momenti di crisi, diranno molti. Ma consideriamo i fatti nel loro contesto sociale invece di considerarli moralisticamente. La dissoluzione della moralit coattiva significa semplicemente che la rivoluzione sociale porta anche ad una rivoluzione sessuale . Finch esister un modello di vita sessuale ispirato all'ideologia della monogamia coattiva, la vita sessuale sar esteriormente ordinata, e intimamente caotica e in contrasto con la sessuo-economia. I difensori dell'ideologia matrimoniale, chiaro, non si lasceranno convincere dall'evidenza degli effetti provocati dalla norma che essi sostengono: la generale degradazione della vita amorosa, la prevalente infelicit coniugale la sofferenza sessuale degli adolescenti, le perversioni e i crimini sessuali. Stando cos le cose, essi non si lasceranno impressionare da altri argomenti che si potrebbero addurre, per esempio da quello che i bisogni naturali non richiedono di essere difesi dalla societ finch la societ non far niente per ostacolarne la soddisfazione. Gli uomini si sono associati perch fosse pi facile soddisfare la fame e i bisogni sessuali. La societ patriarcale rende, per la maggioranza degli uomini, difficile soddisfare l'una e quasi impossibile soddisfare gli altri . Soppressa la standardizzazione sociale della vita sessuale, ritorner al potere la naturale regolazione sessuo-economica? Non tocca a noi

esprimere speranze o timori; noi possiamo soltanto porci il problema se l'evoluzione della societ tende verso un miglioramento delle condizioni dell'economia materiale e sessuale. Una cosa certa: se la maggioranza riconoscer che occorre basare la visione della vita su fondamenta scientifiche e razionali tutti gli idoli saranno tolti di mezzo; la salute e la felicit di milioni di persone non saranno pi sacrificate in nome di una idea astratta della civilt, di uno spirito obiettivo o di una morale metafisica. E i cosiddetti socialisti non accondiscenderanno pi - come fanno oggi - a sostenere una rovinosa regolazione moralistica della vita umana con le loro affermazioni scientifiche . Si pens che la rivoluzione sociale si sarebbe proposta di affrontare i problemi della vita su basi scientifiche. In Russia la rivoluzione ebbe luogo nel 1917. Vediamo come ha affrontato il problema sessuale, in che cosa ha avuto successo e in che cosa fallita .

Parte seconda . LA LOTTA PER SOVIETICA

LA

NUOVA

VITA

NELL'UNIONE

LA REAZIONE SESSUALE IN RUSSIA . "Non da noi creare un piano eternamente valido; quindi noi contemporanei dobbiamo dare, di tutto ci che esiste, una valutazione critica scevra da compromessi, nel senso che la nostra critica non deve temere n i suoi risultati n il conflitto con i poteri costituiti" . Karl Marx . Nel giugno del 1934 nell'Unione Sovietica fu ripristinata la legge che punisce l'omosessualit e da allora si sono avute notizie sempre pi frequenti di persecuzione degli omosessuali. Nella loro lotta contro la legislazione reazionaria sull'omosessualit i riformatori di Austria e Germania si erano sempre ispirati alla progressista Unione Sovietica che ne aveva abolita la punizione . Analogamente, l'aborto divent sempre pi difficile per le donne alla prima o alla seconda gravidanza; anzi, si and sempre pi combattendo

l'aborto in generale. Il movimento per il controllo delle nascite in Germania aveva sempre trovato, nella sua lotta contro la reazione politica, un forte appoggio nell'atteggiamento sovietico nei riguardi di quel problema. Ora invece, gli oppositori di una legislazione liberale dell'aborto e del controllo delle nascite sottolineano trionfanti il fatto che anche l'Unione Sovietica ha abbandonato il suo precedente atteggiamento . In Germania il Verlag fr Sexualpolitik, con la collaborazione di varie organizzazioni giovanili, pubblic il mio libro, "Der sexuelle Kampf der Jugend" (La battaglia sessuale della giovent) nell'intento di sviluppare concezioni e prassi progressiste nel campo sessuologico. Anche noi mettemmo in rilievo la libert che l'Unione Sovietica aveva dato alla giovent in materia sessuale. Poi, nel 1932, il Partito Comunista Tedesco proib la distribuzione del libro; un anno pi tardi i nazisti lo misero all'indice. Ora veniamo a sapere che nell'Unione Sovietica i giovani si trovano in difficolt, perch vecchi medici e molti alti funzionari statali tornano sempre pi alla vecchia ideologia dell'ascetismo. Non possiamo pi, dunque, ispirarci alla libert sessuale della giovent sovietica e tra i giovani europei che non riescono a capire questo fatto regna una certa confusione . Si ha notizia e si legge che nell'Unione Sovietica di nuovo appoggiata e protetta la famiglia coattiva. La regolazione del matrimonio quale fu stabilita nel 1918 pi o meno in via di abolizione. Nella nostra lotta contro la legislazione matrimoniale coattiva, avevamo sempre indicato a modello le leggi sovietiche. La rivoluzione aveva confermato l'affermazione di Marx secondo cui la rivoluzione sociale segna la fine del matrimonio coattivo. Ed ora, i reazionari trionfano: Vedete, le vostre teorie erano tutte sciocchezze. Perfino l'Unione Sovietica abbandona la falsa teoria della distruzione della famiglia autoritaria. La famiglia coattiva e rimane la base della societ coattiva e dello stato Siamo venuti a sapere che la responsabilit dell'educazione dei bambini tornata ancora una volta ai genitori. Nei nostri lavori sull'educazione e l'allevamento dei bambini eravamo soliti orientarci sull'Unione Sovietica, dove ai genitori era stata tolta ogni potest sui figli e tutta la societ si era assunta il compito di curarne l'educazione. La collettivizzazione dell'educazione sembrava un procedimento fondamentale in una societ socialista. Ogni lavoratore progressista, ogni madre dalle idee chiare capiva e sosteneva questa tendenza del

sovietismo. Noi combattemmo le tendenze possessive e il cattivo uso dell'autorit da parte delle madri e mettemmo in rilievo il fatto che non si portavano via i bambini alle madri ma che, assumendosi l'educazione dei bambini, la societ le alleggeriva di un grave fardello e di tante preoccupazioni. E le madri lo capivano. Ora invece la reazione politica pu dire: Vedete, perfino nell'Unione Sovietica hanno messo da parte quella sciocca idea e stanno ripristinando l'autorit naturale, data da Dio, dei genitori sui figli. Raccomando al lettore di procurarsi l'opuscolo Voglio essere come Stalin, pubblicato in Russia nel 1947. Fu edito a cura del Commissariato per l'educazione ed era, perci, "ufficiale". Rappresenta la pi infame prevaricazione sul carattere infantile, consumata a scopi politici, che io abbia mai visto in trent'anni di professione . Veniamo a sapere che il "Dalton Plan" stato da lungo tempo abbandonato nelle scuole sovietiche e che i metodi di insegnamento sono diventati sempre pi autoritari. Nella nostra lotta per l'autogoverno dei bambini e per l'eliminazione dei metodi autoritari nelle scuole non possiamo pi orientarci sull'Unione Sovietica . Nella nostra lotta per una razionale educazione sessuale dei bambini e degli adolescenti, ci orientavamo sui successi sovietici. E invece da qualche anno sappiamo che l'ideologia ascetica sta assumendo forme sempre pi severe . Tutto sommato, dunque, "scopriamo una inibizione nella rivoluzione sessuale sovietica; pi ancora, un regresso verso una regolazione moralistica e autoritaria d ella vita sessuale" . Da molte fonti apprendiamo che la reazione sessuale va sempre pi prendendo il sopravvento nell'Unione Sovietica, che gli ambienti progressisti, disorientati, non riescono a capire il fenomeno e perci sono impotenti di fronte alle misure sempre pi reazionarie. Questo disorientamento, nell'Unione Sovietica e fuori, suscita gravi interrogativi. Che cosa accaduto? Perch la reazione sessuale trionfa? Quali sono le cause del fallimento della rivoluzione sessuale? Che cosa bisogna fare? Queste domande turbano la mente di ogni sessuologo progressista, oggi . L'argomento che la reazione politica potrebbe avvantaggiarsi di un'aperta discussione di questi problemi erroneo .

In primo luogo, la reazione politica non potrebbe mai prendere la stessa posizione dello scienziato contro le misure odierne nell'Unione Sovietica. Tutt'al contrario: essa esulta per tali misure . In secondo luogo, la chiarificazione di questi problemi all'interno del movimento operaio di Germania e d'America pi importante delle considerazioni di prestigio. La confusione pericolosa. In Francia, l'"Humanit" ha gi chiesto la difesa della razza e della famiglia francese. Le reazionarie misure sovietiche sono di dominio pubblico e non possono essere negate . Il regresso in campo sessuale nell'Unione Sovietica parte del pi generale problema dello sviluppo culturale rivoluzionario. Sappiamo che anche in altri campi le tendenze all'autogoverno sociale sono state sostituite dal regime autoritario. Solo del regresso in campo sessuale si parlato molto pi liberamente e pu esser capito molto pi chiaramente del regresso negli altri campi. E non senza ragione. "Il processo sessuale di una societ sempre stato il punto centrale del suo processo culturale". Lo si visto chiaramente nella politica del fascismo verso la famiglia come nel passaggio dal matriarcato al patriarcato nella societ primitiva. Non pu essere diversamente nel passaggio ad una societ che si autogoverni. Anche in Russia, la rivoluzione economica, nei primissimi anni, procedette di pari passo con la rivoluzione sessuale. Questa era l'espressione obiettiva di una rivoluzione culturale. Se non si intende bene il processo sessuale nell'Unione Sovietica, non possibile capirne neanche il processo culturale . E' tragico che i leader di un movimento rivoluzionario cerchino di difendere delle concezioni reazionarie, chiamando borghesi i progressisti in materia sessuale. Il ritorno alla letteratura dozzinale un regresso, segno che non si riusciti ad andare avanti. Per il momento, si pu solo accennare ai rapporti fra l'inibizione della rivoluzione sessuale e il regresso culturale. Pu darsi che fra non molto sia possibile ottenere il materiale necessario per chiarire il problema culturale in generale. Tuttavia, sar pi utile cominciare col discutere quello che il suo nucleo invece di discutere il problema culturale generale senza conoscerne la base: la struttura umana .

Capitolo ottavo . L'ABOLIZIONE DELLA FAMIGLIA . La rivoluzione sessuale nell'Unione Sovietica cominci con la dissoluzione della famiglia. In tutti gli strati della popolazione la famiglia si disgreg alle radici, dove prima, dove pi tardi. Fu un processo doloroso e caotico; provoc terrore e confusione. Forn una prova obiettiva della giustezza della teoria sessuo-economica sulla natura e sulla funzione della famiglia coattiva: la famiglia patriarcale la sede strutturale e ideologica della riproduzione di ogni ordinamento sociale basato su principi autoritari. L'abolizione di questo ordinamento minava automaticamente l'istituto familiare . La disgregazione della famiglia coattiva nella rivoluzione sociale fu dovuta al fatto che i bisogni sessuali ruppero le catene costituite dai legami economici e autoritari della famiglia. Rappresent una "separazione tra economia e sessualit". Nel patriarcato, i bisogni sessuali erano al servizio - subendone perci la pressione - degli interessi economici di una minoranza; nella primitiva societ matriarcale basata su una democrazia del lavoro, l'economia era al servizio della soddisfazione dei bisogni - bisogni sessuali compresi - di tutta la societ; la vera rivoluzione sociale tendeva inequivocabilmente a rimettere l'economia al servizio della soddisfazione dei bisogni di tutti coloro che compiono un lavoro produttivo. Il rovesciamento del rapporto tra bisogni ed economia uno dei punti essenziali della rivoluzione sociale. Solo considerandola nella prospettiva di questo processo generale si pu capire la dissoluzione della famiglia coattiva. Se coinvolgesse solo il fardello dei vincoli economici della famiglia e l'energia repressa dei bisogni sessuali, il processo si verificherebbe rapidamente, completamente e senza difficolt. Ma il problema non : perch la famiglia si disgrega? Le ragioni di questo fenomeno sono ovvie. Il problema, al quale molto pi difficile dar risposta, : perch questa disintegrazione fu tanto pi dolorosa degli altri processi rivoluzionari? L'espropriazione dei mezzi di produzione sociali colpisce soltanto i proprietari e non le masse che sono i pilastri della rivoluzione. Ma la disgregazione della famiglia colpisce proprio coloro che si presume debbano attuare la rivoluzione economica, gli operai, gli impiegati e i contadini. E' proprio a questo punto che si rivela pi chiaramente la funzione conservatrice della fissazione alla famiglia,

nell'inibizione dello stesso rivoluzionario. La sua fissazione alla moglie e ai figli, alla casa, se ne ha una e per quanto povera sia, la sua tendenza a fossilizzarsi eccetera, tutte queste cose lo trattengono proprio quando ci si aspetta che egli proceda all'azione pi importante, alla ristrutturazione dell'uomo . Nello sviluppo della dittatura fascista in Germania, per esempio, la fissazione familiare fu un potente fattore di inibizione delle forze rivoluzionarie; essa forn ad Hitler una solida base su cui costruire una ideologia imperialistica e nazionalistica. E allo stesso modo, la fissazione alla famiglia fu un fattore di inibizione nella trasformazione della vita "rivoluzionaria". C' una grave contraddizione tra la disgregazione della base sociale della famiglia e la vecchia, tenace struttura familiare dell'uomo che emotivamente, anche se in gran parte inconsciamente, desidera mantenere la famiglia coattiva. La sostituzione della forma di famiglia patriarcale con il collettivo di lavoro, senza dubbio la base del problema culturale rivoluzionario. Il grido ribelle Basta con la famiglia! pi spesso illusorio che no. Di solito a gridarlo pi forte sono coloro che hanno una pi tenace fissazione alla famiglia. Sono gli ultimi sui quali si pu fare affidamento per la soluzione, teoretica e pratica, del pi difficile di tutti i problemi, quello della sostituzione dei legami familiari con i legami sociali. Se, ora, la societ non riesce, contemporaneamente alla restaurazione di una societ democratica basata sul lavoro e capace di autogoverno, ad ancorarla alla struttura psichica dell'uomo; se dunque i sentimenti familiari continuano a esistere, si svilupper una sempre crescente contraddizione fra lo sviluppo economico e quello culturale di una societ democratica basata sul lavoro. "Non si verifica rivoluzione nella sovrastruttura culturale perch la base e la custode di questa rivoluzione, la struttura psichica degli esseri umani, non cambiata" . Nel libro di Trotsky "Problemi d'ogni giorno" troviamo ampio materiale sulla disgregazione della famiglia negli anni 1919 e 1920. Furono osservati i seguenti fatti: La famiglia, compresa la famiglia proletaria, cominci a disgregarsi. Il fatto non poteva essere negato e fu interpretato in diversi modi; alcuni ne furono preoccupati, altri espressero delle riserve, altri ancora non sapevano come regolarsi. Tutti convennero di trovarsi di fronte a un processo superiore e molto caotico che poteva ben presto assumere forme tragiche, e che ancora

non lasciava intravedere le possibilit di una nuova, pi elevata forma di ordinamento della famiglia. Molti erano convinti che la disgregazione della famiglia operaia derivasse da un'influenza borghese sul proletariato. Altri invece giudicavano errata questa interpretazione, sottolineando che si trattava di un problema molto pi profondo e complicato; che il processo pi importante si collocava nella patologica e critica evoluzione della famiglia proletaria in s, e che si stava assistendo al primo e caotico stadio di questo processo . Sottolineavano il fatto che il processo di disgregazione della famiglia era lungi dall'essere concluso e che, anzi, era ancora in pieno svolgimento Che la vita quotidiana era molto pi conservatrice dell'economia, perch fra l'altro era molto meno cosciente di quest'ultima. Si notava inoltre che la disgregazione della famiglia di vecchio tipo non si limitava agli strati pi avanzati quelli pi esposti alle nuove condizioni, ma andava molto oltre l'avanguardia. Fu espressa l'opinione che l'avanguardia rivoluzionaria era solo coinvolta per prima e pi intensamente nel processo, inevitabile per per tutta la classe . Tanto i mariti quanto le mogli erano sempre pi assorbiti nelle funzioni pubbliche; e questo fatto diminuiva le pretese della famiglia verso i suoi membri. Gli adolescenti cominciavano a crescere nei collettivi. Nasceva cos "una concorrenza fra obblighi familiari e obblighi sociali". Questi ultimi tuttavia erano nuovi e recenti, mentre i legami della famiglia erano antichi e invadevano ogni angolo della vita quotidiana e della struttura psichica. Il vuoto sessuale del matrimonio medio non poteva competere con le relazioni sessuali, affermatrici della vita, nei collettivi. Tutto ci accadeva in base ad una sempre crescente eliminazione del pi tenace tra i legami familiari, la supremazia economica del padre sulla moglie e sui figli. Spezzato il vincolo economico si eliminava anche l'inibizione sessuale. Ma ci non significava ancora libert sessuale. Una libert esteriore per la felicit sessuale non ancora la felicit sessuale. Questa presuppone, in primo luogo, la capacit psichica di crearla e di goderla. Nella famiglia i sani bisogni sessuali, di regola, erano stati sostituiti da atteggiamenti infantili e da abitudini sessuali patologiche. I membri della famiglia si odiavano reciprocamente, consciamente o inconsciamente, e soffocavano l'odio con un affetto forzato e con un reciproco, appiccicoso attaccamento che a mala pena nascondeva l'odio latente.

Una delle difficolt principali era l'incapacit delle donne genitalmente menomate e impreparate a una indipendenza economica com'erano - a liberarsi della schiavistica protezione della famiglia e del surrogato di soddisfazione ricavato dal dominio sui figli. La donna aveva fatto dell'educazione dei figli la ragione della sua esistenza, sessualmente vuota ed economicamente subordinata. Ogni limitazione a questa relazione, sia pure posta per il bene dei figli, era sentita dalla donna come una grave menomazione e come tale combattuta. Ed era comprensibile; per lei si trattava del pi importante surrogato della soddisfazione. Il romanzo di Gladkow "La nuova terra" dimostra che la lotta per lo sviluppo del collettivo non incontra assolutamente difficolt paragonabili a quella della lotta femminile per difendere la vecchia casa, la famiglia e i figli. La collettivizzazione della vita si realizza per decreti superiori e con l'appoggio della giovent rivoluzionaria che spezza le catene dell'autorit dei genitori. Ma ogni individuo medio era inibito, ad ogni passo verso la collettivizzazione, dai vincoli familiari e particolarmente dalla sua inconscia nostalgia e dal suo inconscio attaccamento alla famiglia . Tutte le difficolt e i conflitti che si manifestavano nella vita quotidiana non erano espressione di una condizione accidentale e caotica risultante dalla stupidit o dalla immoralit del popolo; questa condizione, invece, nasceva secondo una legge stabilita che governa il rapporto tra forme di relazione sessuale e forme di organizzazione sociale . Nella societ primitiva, organizzata su basi collettive e sulla democrazia del lavoro, l'unit il clan, che comprende tutti i consanguinei di una madre comune. All'interno di questo clan che anche una unit economica, non c' matrimonio fuori dei vaghi legami di una relazione sessuale. Man mano che il clan, per l'intervento di mutamenti economici, si avvia ad essere assoggettato alla famiglia potenzialmente patriarcale del capo, il clan si disgrega. La famiglia e il clan entrano in un rapporto antagonista. Sostituendosi al clan, la famiglia diventa sempre pi l'unit economica e perci il germe del patriarcato. Il capo dell'organizzazione matriarcale del clan, originariamente in accordo con la societ del clan, poco alla volta si trasforma nel patriarca della famiglia, e acquista cos preponderanza economica e si sviluppa sempre pi nel patriarca di tutta la trib. La

prima differenza di classe, perci, quella tra la famiglia del capo e i clan minori della trib . Nella successiva evoluzione dal matriarcato al patriarcato, la famiglia assume oltre alla sua funzione economica. la funzione di gran lunga pi significativa di trasformare la struttura umana da quella del libero membro del clan in quella dell'oppresso componente della famiglia. La famiglia delle Indie Orientali d'oggi l'esempio pi evidente di questa funzione. Differenziandosi dal clan, la famiglia diventa non soltanto la fonte della distinzione di classe ma anche della repressione sociale nel suo interno e fuori. L'uomo familiare che ora si sviluppa aiuta a riprodurre l'organizzazione di classe patriarcale. Il meccanismo fondamentale di questa riproduzione il passaggio dall'affermazione alla negazione del sesso; la sua base il dominio economico del capo . Riassumiamo i punti essenziali di questa trasformazione psichica: il rapporto tra i membri del clan, che era libero e spontaneo, basato soltanto su comuni interessi vitali, sostituito da un conflitto tra interessi economici e interessi sessuali. Alle spontanee realizzazioni del lavoro si sostituiscono il lavoro coattivo e la ribellione contro di esso; la naturale socialit sessuale sostituita dalle prescrizioni moralistiche; la relazione amorosa, spontanea e felice, sostituita dal dovere coniugale; la solidariet di clan, dai vincoli familiari e dalla ribellione contro di essi; la vita regolata dalla sessuoeconomia, dalla repressione sessuale, dai disturbi nevrotici e dalle perversioni sessuali; l'organismo biologico forte e per natura pieno di fiducia in se stesso, si fa debole, bisognoso d'aiuto, ligio all'autorit e timoroso di Dio; l'esperienza orgastica della natura sostituita dall'estasi mistica, dalla pratica religiosa e da un desiderio vegetativo insoddisfatto; l'ego individuale indebolitosi cerca un sostegno nell'identificazione con la trib e pi tardi con la nazione, con il capo della trib e pi tardi con il patriarca della trib e con il re della nazione. E' nata cos la struttura vassalla; l'ancoramento strutturale dell'asservimento dell'uomo assicurato . La rivoluzione sociale dell'Unione Sovietica, nelle fasi iniziali, si rivel come un nuovo rovesciamento del processo: la restaurazione cio delle primitive condizioni di democrazia del lavoro, su un livello pi elevato e pi civile, e la rivoluzione "dalla negazione all'affermazione del sesso" .

Secondo Marx, uno dei compiti fondamentali della rivoluzione sociale l'abolizione della famiglia.(Per famiglia, ovviamente si intende la famiglia "coattiva".) Ci che Marx aveva dedotto teoricamente dal processo sociale fu confermato pi tardi dall'evoluzione dell'organizzazione della societ nell'Unione Sovietica. La famiglia di vecchio tipo si avvi ad essere sostituita da una forma di organizzazione che aveva certi punti di somiglianza con il vecchio clan della societ primitiva: il "collettivo" socialista nella scuola nelle comuni giovanili, eccetera. La differenza fra l'antico clan e il collettivo socialista che il primo si basa su un rapporto di consanguineit e, su questa base, diventa un'unit economica; il collettivo socialista, invece, non basato su un rapporto di consanguineit ma su comuni funzioni economiche; l'unit economica porta necessariamente a relazioni personali che finiscono col renderlo anche un collettivo sessuale. "Proprio come nella societ primitiva la famiglia distrugge il clan, cos il collettivo economico distrugge la famiglia". Il processo rovesciato. Se si sostiene ideologicamente o strutturalmente la famiglia coattiva si inibisce lo sviluppo del collettivo. Se il collettivo non riesce a superare l'inibizione, viene distrutto dalla struttura familiare dei suoi membri, cos come accaduto nelle comuni giovanili (confer il capitolo dodicesimo). Il processo che si verifica nelle prime fasi dello sviluppo collettivistico caratterizzato da questo conflitto: "il conflitto tra collettivo economico con il suo sforzo dl affermazione del sesso per l'indipendenza sessuale da un lato, e la struttura familiare, dipendente, sessuo-negativa degli individui dall'altra" .

Capitolo nono . LA RIVOLUZIONE SESSUALE . 1. "Legislazione progressista" . La legislazione sovietica in materia sessuale rappresento la pi chiara espressione del primo attacco portato dalla rivoluzione sessuale all'ordinamento sessuale negatore della vita. Quella legislazione sconvolse, alla lettera, la maggior parte delle tradizioni. Si dimostrer che dove la trasformazione non fu completa, la reazione sessuale riprese ben presto il sopravvento. Per meglio capire quale sia l'antitesi tra una regolazione moralistica e una regolazione sessuo-economica,

occorre confrontare la legislazione rivoluzionaria con l'antica legislazione zarista. Non necessario dimostrare particolareggiatamente che le leggi sessuali liberali e democratiche non sono diverse, in linea di principio, dalle leggi zariste, e che, per quanto riguarda la repressione sessuale, la differenza piccola. Le misure in favore di una regolazione autoritaria sessuo-moralistica sono fondamentalmente sempre le stesse. Sottolinearlo importante perch si detto che le misure sovietiche si limitavano a sostituire l'ordinamento capitalistico con un altro ordinamento autoritario e che, per esempio, la legge matrimoniale sovietica era solo l'abolizione della repressione e non una regolazione fondamentalmente diversa. Tuttavia, l'essenza della sessuo-economia proprio in questa differenza fondamentale . Per cominciare, ecco un esempio di legge zarista: Art. 106: Il marito deve amare la moglie come se stesso, vivere con essa in buona armonia, curarla quando ammalata. E' tenuto a provvedere ad essa secondo la sua posizione e le sue possibilit . Art. 107: La moglie deve obbedire al marito come capo della famiglia, tributargli amore, rispetto e illimitata obbedienza, riservargli ogni favore e dimostrargli tutto il suo affetto di moglie . Art. 164: "Diritti dei genitori": L'autorit dei genitori si estende a tutti i figli di ambedue i sessi e di ogni et . Art. 165. I genitori hanno il diritto, per migliorare figli turbolenti e disobbedienti, di usare in casa misure correttive. Se tali misure non raggiungono lo scopo, i genitori hanno il diritto: 1) di far imprigionare i figli, di ambedue i sessi, per ostinata disobbedienza, per vita immorale o per evidenti depravazioni; 2) di iniziare procedimento giudiziario contro i figli. La punizione per ostinata disobbedienza all'autorit dei genitori, per vita immorale o per altre evidenti depravazioni comporta la prigione da due a quattro mesi, senza particolare inchiesta della corte. In questi casi i genitori possono, se lo ritengono opportuno, far mitigare o sospendere la sentenza . Vediamo come si esprime, in questi articoli, la regolazione morale autoritaria. E' chiaro che, con il sostegno della legge, i coniugi sono vincolati a un impegno morale. Il marito deve amare la moglie, se la senta o meno; la moglie deve essere l'obbediente donna di casa; impossibile cambiare una situazione infelice. La legge arriva a pretendere che i genitori usino la loro potest nell'interesse dello stato

autoritario; contro una ostinata disobbedienza alla potest dei genitori (identificata con il potere dello stato) perch nei figli si produca la struttura del vassallo; contro una vita immorale e altri vizi evidenti, per assicurare i "mezzi" di produzione di questa struttura. E' inconcepibile che di fronte ad un'ammissione cos ingenua e candida da parte dell'ordinamento patriarcale il movimento rivoluzionario non abbia migliore cognizione della repressione sessuale come "mezzo essenziale" per l'asservimento dell'uomo. La sessuo-economia non ebbe bisogno di scoprire il contenuto e il meccanismo della repressione; essi risultano chiari come il sole in tutta la legislazione e in tutta la cultura patriarcali. Il problema, piuttosto sapere perch tutto ci "non" si vede, perch "non" ci si serve delle formidabili armi che questo candore fornisce. La legislazione zarista, come ogni altra legislazione sessuale reazionaria, conferma e illustra chiaramente il concetto sessuo-economico: "L'ordinamento morale autoritario mira all'asservimento sessuale". Dovunque si scopre regolazione morale e repressione sessuale, che ne il mezzo principale, la vera libert impossibile . Il significato che la rivoluzione sociale attribuiva alla rivoluzione sessuale risulta chiaramente dal fatto che Lenin, fin dal 19 e 20 dicembre del 1917, pubblic due importanti decreti. Uno riguardava la dissoluzione del matrimonio; per la verit, il contenuto non era inequivocabile come il titolo. L'altro riguardava il matrimonio civile, i figli e la registrazione dei matrimoni. L'una e l'altra legge toglievano al marito le sue prerogative di capo indiscusso della famiglia, riconoscevano alla donna completo diritto all'indipendenza economica e sessuale e dichiarava giusto e naturale che la donna decidesse liberamente se conservare o meno il proprio nome, e scegliesse domicilio e cittadinanza. Naturalmente, queste leggi, in s, non potevano essere che la garanzia formale per un libero sviluppo del processo che era ancora da venire. Era naturale che la legge si proponesse l'abolizione dell'autorit patriarcale. Spodestare le classi dominanti significava togliere nello stesso tempo al padre ogni autorit sui membri della famiglia, ed eliminare la rappresentanza dello stato "all'interno" della famiglia coattiva come cellula formatrice della struttura della societ classista. Se si fosse visto chiaramente il rapporto tra stato autoritario e famiglia patriarcale, la sede in cui esso riprodotto strutturalmente, e se si fossero presi adeguati provvedimenti

pratici, la rivoluzione avrebbe evitato non solo molte discussioni inutili e molti insuccessi, ma anche molte dolorose regressioni. In particolare sl sarebbe saputo come regolarsi con i rappresentanti della vecchia ideologia e della vecchia moralit che cominciavano a raccogliere le forze. Costoro conservarono i posti pi alti, e intanto i capi della rivoluzione non avevano la minima idea del male che quei funzionari stavano facendo . Il divorzio fu facilitato di molto. Si poteva sciogliere una relazione sessuale, considerata matrimonio, sulla sola base dell'accordo reciproco fra i partner. Nessuno poteva costringere un altro ad una relazione: esisteva soltanto la libera decisione dei partner. In questo contesto, non aveva senso parlare di motivi del divorzio. Quando uno dei partner intendeva lasciare il compagno, non doveva spiegarne le ragioni. Matrimonio e divorzio divennero una faccenda assolutamente privata . Non era obbligatorio registrare una relazione. Anche se essa era registrata, il rapporto sessuale con terzi non era perseguibile. Tuttavia, si considerava frode non informare il proprio partner di una relazione con un terzo. L'obbligo del pagamento degli alimenti era considerato solo una misura transitoria. Trascorsi sei mesi dalla separazione tale obbligo cessava, a meno che il partner non fosse disoccupato o impossibilitato, per altre ragioni, a guadagnarsi da vivere. Che l'obbligo di pagare gli alimenti fosse considerato una misura puramente transitoria, inutile dirlo, data la tendenza sovietica a stabilire un'assoluta indipendenza economica per tutti i membri della societ; esso era solo un aiuto per superare le difficolt che ancora si frapponevano al raggiungimento di una piena libert personale ed economica. Va ricordato che la famiglia coattiva era abolita soltanto legalmente e non di fatto. Finch la societ non garantisce a tutti, adulti e adolescenti, la sicurezza, questa funzione rimane alla famiglia, che perci continua ad esistere. Perci, si consideravano registrazione e alimenti soltanto misure transitorie. Se un uomo che per qualche tempo aveva vissuto in matrimonio registrato e aveva provveduto alla sua famiglia contraeva nuovi obblighi, danneggiava la famiglia; e se non ne informava la moglie, indubbiamente la defraudava. Questa situazione familiare una contraddizione al significato della legge sovietica che garantiva esplicitamente la libert personale, anche in relazioni con pi di un partner .

Notiamo contraddizioni di fatto tra l'ideologia sovietica della libert e la reale situazione della vita familiare. Che la donna non ancora indipendente sia interessata agli alimenti contraddice con la libert che ci si sforza di raggiungere. Ci imbatteremo pi tardi in molte contraddizioni del genere. L'importante non che esistessero tali contraddizioni ma come le si risolveva, e cio se la soluzione assecondava l'originario obiettivo della libert, o se era rivolta al regresso e all'inibizione . La legislazione sovietica, dunque, mostra elementi che anticipano ideologicamente l'auspicato risultato finale e, dall'altro lato, elementi che tengono conto di un periodo di transizione. E' necessario seguire, sin dall'inizio, il corso dinamico di tali contraddizioni tra le mete prefisse e le condizioni del momento. Solo cos capiremo la progressiva inibizione della rivoluzione sessuale nella Russia sovietica Si cita spesso Lenin per avallare certi atteggiamenti reazionari in materia culturale e sessuale. E' utile perci ricordare con quanta chiarezza Lenin vedesse in quelle leggi soltanto un inizio della rivoluzione sessuale e culturale . Le discussioni generali sulla nuova regolazione della vita individuale e culturale si prolungano per anni. Esse erano la dimostrazione di una attivit e di un entusiasmo quali pu avere soltanto un popolo che ha appena infranto le sue pesanti catene e che sa chiaramente di dover cominciare una nuova vita. Le discussioni sulla questione sessuale cominciarono all'inizio stesso della rivoluzione, andarono sempre pi aumentando, e alla fine si spensero. "Perch" si siano spente ed abbiano ceduto il passo a un movimento sempre pi regressivo appunto quanto questo libro si propone di chiarire. E' significativo che nel 1925, nel pieno delle discussioni sulla rivoluzione sessuale, il commissario Kursky abbia creduto di dover premettere a un nuovo abbozzo di legislazione coniugale una citazione da Lenin: E' certo che le sole leggi non bastano, e in nessun caso ci limiteremo ai decreti. Per quanto riguarda la legislazione, tuttavia, abbiamo fatto quanto dovevamo per rendere la posizione della donna uguale a quella dell'uomo. Abbiamo il diritto di esserne orgogliosi: al momento attuale, la posizione della donna nell'Unione Sovietica tale che anche in confronto alle nazioni pi progressiste pu essere chiamata ideale. Ci nonostante, affermiamo che questo soltanto un inizio .

Un inizio "di che cosa"? Se si analizzano queste discussioni, si scopre che i conservatori avevano dalla loro il vantaggio di tutti gli argomenti e le prove. I progressisti, i rivoluzionari, sentivano molto chiaramente di non essere capaci di esprimere a parole queste novit. Si battevano coraggiosamente, ma alla fine si stancavano e soccombevano nella discussione, anche perch essi stessi erano prigionieri di vecchie concezioni delle quali non riuscivano a liberarsi . Occorre capire a fondo le contraddizioni di questa che di gran lunga la pi tragica delle lotte combattute dalla rivoluzione per esser meglio preparati contro la reazione sessuale quando verr il momento in cui la societ riprender coscienza del suo compito di riorganizzazione della vita umana. Nell'Unione Sovietica la gente non era preparata n teoricamente n praticamente alle difficolt che la rivoluzione culturale comportava. Esse erano dovute in parte all'ignoranza della struttura psichica di una generazione che succedeva al patriarcato zarista, e in parte al carattere transitorio di quei tempi . 2. "Voci ammonitrici si levano tra i lavoratori" . E' diffusa opinione che la parte pi essenziale della rivoluzione sessuale sovietica fosse la sua legislazione. Tuttavia, una legislazione o qualsiasi altro mutamento formale assume un significato sociale solo se veramente raggiunge le masse, solo, cio, se ne trasforma la "struttura" psichica. Solo cos un'ideologia o un programma possono acquistare un potere rivoluzionario di dimensioni storiche; solo se riescono a trasformare "in profondit" i sentimenti e la vita istintuale delle masse. Il famoso fattore soggettivo della storia, infatti, non altro che la struttura psichica delle masse. E' questa a determinare l'evoluzione della societ, sia con una passiva tolleranza del dispotismo e della repressione, sia con l'adattamento ai processi tecnici di sviluppo istituiti dai poteri costituiti, sia, infine, con l'attiva partecipazione allo sviluppo sociale, attraverso, per esempio, una rivoluzione. Nessuna concezione dello sviluppo storico pu essere chiamata rivoluzionaria se essa considera la struttura psichica delle masse semplicemente come il risultato dei processi economici, e non come la forza motrice di questi processi . Di conseguenza, il "risultato" della rivoluzione sessuale non pu essere giudicato dalle leggi che furono approvate (che indicano solamente lo spirito rivoluzionario dei "capi"), ma soltanto dai loro effetti sulle

masse popolari, e dall'esito finale di questa lotta per la nuova vita. Dobbiamo, allora, chiederci: come reagirono i funzionari minori del partito che erano a pi stretto contatto con le masse? E infine, quale fu pi tardi l'atteggiamento dei capi? Ecco che cosa riferisce Alexandra Kollontay, che fu profondamente interessata al problema sessuale, nel suo "La nuova moralit e le classi lavoratrici", a p.p. 65 segg. : Pi a lungo dura la crisi sessuale, pi difficile essa diventa. Ad ogni tentativo di soluzione, le cose si complicano sempre di pi. Sembra che la gente non riesca a vedere la sola via che potrebbe portare ad una soluzione. Il popolo, spaventato, cade da un eccesso all'altro, e il problema sessuale rimane insoluto. La crisi sessuale non risparmia neppure le campagne. Come un morbo epidemico che non rispetta n ricchezza n posizione, essa visita castelli e povere dimore di operai e contadini. . . Sarebbe un grave errore presumere che soltanto i membri delle classi economicamente sicure vi siano coinvolti. La crisi sessuale provoca tra i lavoratori drammi non meno violenti e tragici dei conflitti psicologici della raffinata borghesia . In altre parole, la crisi della vita sessuale, nei limiti ristretti della vita privata, della vita familiare, era alle porte. La nuova legislazione matrimoniale, l'abolizione del matrimonio, aveva eliminato soltanto gli ostacoli esteriori. La vera rivoluzione sessuale si verificava nella realt della vita quotidiana. In primo luogo, lo stesso fatto che i leader dello stato si occupassero del problema sessuale era in s una piccola rivoluzione. Ma pi tardi, si impadronirono del problema i funzionari minori. Il crollo del vecchio ordinamento si risolse, in un primo momento, in un vero e proprio caos. Ma i rivoluzionari, gente semplice, priva di istruzione, affrontarono il mostro coraggiosamente, mentre gli accademici educati e raffinati scrivevano trattati o erano assolutamente all'oscuro del processo storico in atto . Nel suo "Problemi di ogni giorno", Trotsky richiam l'attenzione del pubblico sovietico sui piccoli problemi della vita quotidiana. Ma non parl del problema sessuale. Fece esporre ai funzionari la loro opinione su problemi pratici della vita quotidiana. Essi parlarono molto della questione della famiglia. Non, per, dei problemi della famiglia da un punto di vista legale e sociologico, ma delle difficolt della vita sessuale. Prima, questa era stata strettamente associata all'unit economica della famiglia; ora che la famiglia si stava disgregando, la vita sessuale poneva dei problemi completamente nuovi .

Durante i primissimi anni della rivoluzione, i funzionari minori mostrarono un eccellente atteggiamento. "L'inizio" della rivoluzione sessuale fu assolutamente giusto non solo nell'aspetto legislativo ma anche nella maniera in cui la gente riusc a vedere le difficolt e a formulare i problemi. Qualche esempio servir ad illustrare questo fatto . Il funzionario Kosakov dichiar: Esteriormente, la vita familiare cambiata, si assunto cio, al riguardo, un atteggiamento pi semplice. Ma il male fondamentale non cambiato, non sono cio affatto diminuite le preoccupazioni quotidiane dei membri della famiglia, e sussiste il predominio di uno dei membri della famiglia sugli altri. Il popolo lotta per realizzare la vita collettiva, e se le preoccupazioni familiari la rendono impossibile, si diventa sempre pi inquieti e nevrastenici . Come si vede, Kosakov ha compreso, in pochissime frasi, questi problemi: 1. Esteriormente, la famiglia si era trasformata: internamente, nulla era cambiato; 2. la famiglia frenava lo sviluppo di una vita collettiva; 3. l'inibizione familiare danneggiava la salute psichica dei suoi membri; vale a dire, che riduceva la capacit e la gioia di lavorare e provocava disturbi psichici . Le testimonianze che seguono mettono in evidenza gli effetti della rivoluzione economica sulla progressiva disgregazione della famiglia . Kobosev: 'Indubbiamente, la rivoluzione ha provocato una grande trasformazione nella vita familiare dei lavoratori. Specialmente quando lavorano tanto il marito che la moglie, questa si considera economicamente indipendente e vuole parit di diritti. Si stanno superando certi pregiudizi, per esempio quello che il marito il capo di casa. La famiglia patriarcale si disgrega. Nelle famiglie degli operai come in quelle dei contadini, c' una forte tendenza a dividersi, a vivere indipendenti, appena se ne raggiunge la possibilit materiale' . Kulkov: 'Certo la rivoluzione ha trasformato la vita familiare, l'atteggiamento verso la famiglia e verso l'emancipazione della donna. Il marito abituato a considerarsi capo della famiglia. . . Per di pi, c' il problema religioso, il rifiuto di riconoscere i bisogni piccoloborghesi della donna. Tuttavia, poich non si pu far molto con i mezzi a disposizione, si verificano degli scandali. La moglie, dal canto suo, chiede pi libert, chiede di poter lasciare i bambini in qualche posto, per accompagnarsi pi spesso al marito, quando egli esce. Questo

provoca scandali e scenate di ogni specie, che spesso conducono al divorzio. I comunisti, di fronte a questi problemi, dicono di solito che la famiglia, e specialmente le liti fra marito e moglie, sono faccende private'. ' Possiamo senz'altro vedere nelle difficolt indicate come problema religioso e come rifiuto dei bisogni piccolo-borghesi della donna l'espressione del conflitto fra i vincoli familiari e il desiderio di libert sessuale. Gli scandali conseguenza della mancanza di possibilit materiali, per esempio la scarsit di stanze, erano, naturalmente, inevitabili. Considerare la sessualit una faccenda privata era un atteggiamento infelice; significava essenzialmente che i membri del partito comunista erano incapaci di affrontare la rivoluzione nelle loro vite private; perci, si rifugiavano in una formula legale. Questo era bene espresso dal funzionario Markov, che diceva: Desidero sottolineare le disastrose conseguenze della nostra errata interpretazione del concetto di 'libero amore'. Il risultato stato che i comunisti hanno messo al mondo una quantit di figli. . . La guerra ha creato innumerevoli storpi. Questa errata interpretazione del concetto di libero amore ne creer ancora di pi, e le storpiature saranno peggiori, Dobbiamo uscirne e ammettere francamente che non abbiamo niente per educare in questo campo i lavoratori, in modo da dar loro una idea corretta di queste cose. Pi ancora, dobbiamo ammettere che quando ci verranno posti questi problemi, non saremo in grado di dar loro una risposta . Non era che i comunisti mancassero del coraggio necessario per affrontare questi compiti; come dimostreremo, non ne sapevano abbastanza per risolvere le difficolt. Se si considera l'ulteriore sviluppo della situazione, queste dichiarazioni gi facevano presentire la tragedia che sarebbe sopravvenuta. Il funzionario Koltsov sottolineava: "Non si discute mai di questi problemi". E' come se per un'ignota ragione li si "evitasse". Io stesso non ci ho mai riflettuto seriamente; per me erano nuovi. Sono problemi estremamente importanti e bisognerebbe discuterne . Il funzionario Finkovsky individuava una delle ragioni per cui questi problemi erano evitati: La materia imbarazzante perch la gente sente che essa la riguarda direttamente. . . I comunisti di solito puntano ad un aureo futuro e perci evitano di affrontare questi acuti problemi. . . I lavoratori sanno che nelle famiglie dei comunisti le cose, sotto questo aspetto, vanno anche peggio che nelle loro .

Tseitlin diceva: In letteratura, non si discutono affatto i problemi del matrimonio e della famiglia, dei rapporti fra uomo e donna. Nondimeno, "sono proprio questi i problemi che interessano i lavoratori", uomini e donne. Quando se ne annuncia la discussione in qualche riunione, "i lavoratori accorrono in folla". Le masse sentono che noi evitiamo questi problemi e infatti non ne parliamo, So che alcuni dicono che il partito comunista non ha, in proposito, un'opinione ben precisa. Eppure i lavoratori, maschi e femmine, "continuano a porre queste domande e non trovano risposta" . Queste opinioni e questi atteggiamenti dei lavoratori, gente che non ha una teorica preparazione sessuologica ma ricava tutto il suo sapere dalla vita stessa, valgono pi di qualsiasi dotto trattato di Sociologia della famiglia. Dimostrano che l'abolizione del sistema autoritario rivel una capacit di riflessione e di critica prima nascoste. Tseitlin, per esempio, senza nessuna preparazione n cognizioni sessuologiche, enunciava esattamente un concetto sostenuto dalla sessuo-economia: "essere l 'interesse dell'individuo di massa non politico ma sessuale". Egli vedeva chiaramente come le masse criticavano - anche se, forse, non esplicitamente - che i capi rivoluzionari evitassero i problemi sessuali. Si rendeva conto che non avevano idee chiare in proposito e perci li evitavano. Eppure era proprio questo il problema che le masse volevano risolto . I funzionari sottolineavano l'interesse popolare per la chiarificazione in materia sessuale e per una nuova regolazione dei rapporti sessuali. Il popolo chiedeva letteratura divulgativa buona e a buon mercato. Parlavano di famiglia e intendevano sessualit. Sapevano che le vecchie posizioni erano sorpassate e indifendibili, ma cercavano di affrontare le novit nei vecchi termini, o peggio, in termini puramente economici. In concreto succedeva pi o meno ci che descriveva Lyssenko: i bambini per la strada si comportavano male. Per esempio, giocavano all'Armata Rossa. In questo fatto si scorgeva una sfumatura di militarismo, ma lo si giudicava, nondimeno, buono. Ma a volte si vedevano tipi di giochi peggiori, e cio giochi sessuali, e ci si stupiva che nessuno intervenisse. Ma ci si spremeva il cervello per vedere come portare i bambini sulla buona strada. L'elemento rivoluzionario si rivelava nel giusto istinto a non intromettersi; l'angoscia sessuale conservatrice portava a preoccuparsene. Se la nuova mentalit non fosse venuta in conflitto con la vecchia sotto

forma di angoscia sessuale, non ci si sarebbe preoccupati di portare i bambini sulla buona strada e cio sulla strada dell'asessualit; invece, si sarebbero seguite con attenzione le manifestazioni sessuali dei bambini e ci si sarebbe chiesti come comportarsi con la sessualit infantile. Ma siccome fanciullezza e sessualit sono termini che sembrano non aver niente in comune, la gente si spaventava e giudicava degenerate quelle manifestazioni naturali . I rivoluzionari ammonivano: Spesso ci vien detto che parliamo solo di problemi universali. Dovremmo piuttosto parlare dei problemi della vita quotidiana. In concreto, per quanto riguarda i giochi infantili, questo significava: 1. Dobbiamo favorire o ostacolare questi giochi? 2. E' naturale o no la sessualit dei bambini? 3. Come possiamo capire e regolare il rapporto tra sessualit infantile e lavoro? Le commissioni di controllo erano preoccupate. I funzionari dicevano: Non c' ragione di occuparsene. Il comunista andr a vivere con i lavoratori e li controller da vicino. Se non viviamo con loro perderemo il contatto con le masse. Occorreva per non solo tenere il contatto con le masse, ma servirsene per arrivare a soluzioni concrete. Cercare di controllare le masse significava che non si sapeva come comportarsi di fronte alle nuove manifestazioni di una vita che si era appena affrancata dai ceppi del potere autoritario; significava, inoltre, sostituirlo con un nuovo potere autoritario nel vecchio senso della parola. Il compito era, per, quello di stabilire un nuovo tipo di autorit, che mettesse le masse in grado di raggiungere l'indipendenza in modo che alla fine potessero fare a meno di un'autorit che le sorvegliasse costantemente . I capi, senza essere capaci di formulare il loro dilemma, si trovavano di fronte all'alternativa di aprirsi a forza un varco attraverso le nuove forme di vita oppure di ritornare alle vecchie. Visto che il partito comunista non aveva alcuna concezione di una rivoluzione sessuale, visto, inoltre, che l'analisi storica di Engels spiegava solo lo sfondo sociale ma non la natura della rivoluzione in atto, si svilupp una lotta che dimostrava chiaramente a tutte le future generazioni quali doglie si accompagnano ad una rivoluzione culturale . Sul principio ci si consolava puntando all'eliminazione dei presupposti puramente economici. Ma l'atteggiamento prima i problemi economici, e poi quelli della vita quotidiana era sbagliato ed era solo un segno dell'impreparazione di fronte alle forme apparentemente caotiche della rivoluzione culturale. Spesso era un'evasione. In verit,

una societ esaurita dalla guerra civile, che non in grado di allestire immediatamente cucine, lavanderie pubbliche e giardini d'infanzia, deve pensare prima di tutto ai presupposti economici. Quelli sono in realt i presupposti di una rivoluzione culturale, particolarmente nella vita sessuale. Ma non si trattava soltanto di sollevare le masse al livello culturale dei paesi capitalisti; quello era solo il compito pi immediato. Era anche necessario chiarire la "natura" della nuova civilt della civilt socialista, rivoluzionaria . Sul principio, nessuno aveva colpe. Era accaduto che la rivoluzione si era trovata di fronte a problemi imprevisti e che i mezzi per affrontarli potevano essere trovati solo quando quelle difficolt si fossero pienamente sviluppate e avessero richiesto una soluzione pratica. Una regressione era inevitabile. Bisogna tener presente che questa era la prima rivoluzione sociale coronata dal successo. Lo sforzo per comprenderne i presupposti puramente economici e politici fu enorme. Ma oggi chiaro che "la rivoluzione culturale poneva problemi infinitamente pi difficili della rivoluzione politica". E' facile capirlo. La rivoluzione politica richiede essenzialmente solo una guida tenace e preparata e la fiducia delle masse in quella guida. La rivoluzione culturale invece, richiede "una trasformazione della struttura psichica di ogni individuo della massa". E a questo proposito, a quell'epoca era difficile averne un concetto, non diciamo pratico, ma anche soltanto scientifico. Ecco qualche cenno sui risultati di quella rivoluzione, quali appaiono nel 1935: Il 29 agosto del 1935 la "Weltbhne" pubblic un allarmante articolo di Louis Fischer sullo sviluppo delle ideologie sessuali reazionarie nell'Unione Sovietica. Che l'articolo sia stato pubblicato da un periodico comunista testimonia quanto sia pericolosa la situazione. L'articolo sottolinea questi fatti: Nei sovraffollati appartamenti cittadini, i giovani non riescono a trovare una camera per la loro vita sessuale. Alle ragazze si ricorda che l'aborto dannoso, pericoloso e sconsigliabile, e che molto meglio avere bambini. Un film, "La vita privata di Pietro Winogradov", fa propaganda al matrimonio convenzionale. In un film, scrive Fischer, che riscuoterebbe l'approvazione degli ambienti pi conservatori dei paesi conservatori. Nella "Pravda" si legge: Nei Soviet, la famiglia una cosa importante e seria. Fischer dell'opinione che i bolscevichi non abbiano mai fatto niente per la famiglia. E' vero, essi sapevano che in certe epoche della storia la famiglia non esisteva, e ne ammettevano

anche, teoricamente, l'abolizione, ma dal canto loro non l'hanno abolita; al contrario, anzi, l'hanno protetta. Il regime, ora che non ha pi da temere una cattiva influenza dei genitori, ne accetta di buon grado la necessaria influenza morale e culturale, e cio l'influenza repressiva del sesso esercitata dalla generazione adulta nei riguardi della nuova generazione . Un editoriale della "Pravda" nel 1935 affermava che solo un buon padre di famiglia pu essere un buon cittadino sovietico. Una cosa del genere sarebbe stata inconcepibile nel 1923, scrive Fischer. Lo stesso si dica per affermazioni come questa: Chi afferma ancora che l'attaccamento alla famiglia una caratteristica piccolo-borghese si schiera a sua volta con la pi bassa categoria di piccolo-borghesi. Il divieto di interrompere la prima gravidanza mira probabilmente a liquidare le molteplici relazioni amorose e la promiscuit e incoraggiare il serio matrimonio. Sempre pi numerosi diventano sui giornali gli articoli di professori sui gravi danni dell'aborto . Quando la stampa quotidiana continua a tuonare contro l'aborto; quando a questa propaganda si accompagna l'esaltazione delle festose cerimonie matrimoniali; quando si esalta la santit del dovere coniugale e si assegnano premi speciali alle madri che danno alla luce tre o quattro gemelli; quando si scrivono articoli su donne che non hanno mai fatto ricorso all'aborto; quando un'insegnante, malissimo pagata, madre di quattro bambini, viene pubblicamente lodata perch non si rifiuta di avere un quinto bambino, nonostante le difficolt di nutrirli tutti, allora, scrive Fischer, vien fatto di pensare a Mussolini. Le ragazze che resistono alle tentazioni sessuali non sono pi considerate conservatrici o addirittura controrivoluzionarie. Base della famiglia deve essere l'amore e non la soddisfazione dei bisogni fisici . Questi pochi brani dimostrano che l'ideologia sessuale dei gruppi dirigenti nell'Unione Sovietica non si differenzia pi dall'ideologia dei gruppi dirigenti di qualsiasi paese negatore della vita. C', senza dubbio, un regresso verso un moralismo sessuale conservatore . L'ideologia sessuale dell'Unione Sovietica si ripercuote anche sull'Europa occidentale. La "Humanit" del 31 ottobre 1935 scriveva: "Salvate la famiglia!" Aiutateci nella nostra grande inchiesta nell'interesse del diritto d'amare. E' un fatto ben noto che il saggio di natalit in Francia diminuisce con un ritmo preoccupante. . . I

comunisti si trovano di fronte a una situazione gravissima. Il paese nel quale si preparano a portare la rivoluzione, la Francia, corre il pericolo di essere mutilato e spopolato, La malizia del capitalismo morente, la sua immoralit, l'egoismo che esso crea, le sofferenze, gli aborti clandestini che esso provoca distruggono la famiglia. I comunisti vogliono combattere "per la difesa della famiglia francese". Hanno definitivamente rotto con la tradizione piccolo-borghese, individualistica ed anarchica che fa della sterilizzazione il suo ideale . Essi desiderano preparare un paese forte e una "razza feconda": La U. R. S. S. indica la strada. Ma necessario prendere immediatamente misure attive per "salvare la razza" . Nel mio libro, "La disgrazia di essere giovani", ho elencato le difficolt in cui si imbattono oggi quei giovani che vogliono mettere su famiglia e ho difeso il loro "diritto ad amare" . Il diritto all'amore l'amore dell'uomo e della donna, l'amore dei bambini per i genitori, dei genitori per i figli, di questo si occupa la nostra nuova inchiesta. . . che si giover delle lettere dei lettori che ci racconteranno le loro difficolt, le loro preoccupazioni e speranze. Una inchiesta sui mezzi per salvare la famiglia francese dando alle madri e ai fanciulli, e "alle famiglie numerose il posto e i vantaggi" che spettano loro nel paese. Scriveteci, giovani, padri e madri. . . P. Vaillant-Couturier . Ecco come la pensa un comunista che gareggia con i nazisti in fatto di teorie razziste e di difesa delle famiglie numerose. E' tragico che un articolo del genere sia apparso su un organo socialista. La lotta disperata: in queste faccende i fascisti ci sanno fare molto meglio . Un atteggiamento di arrogante ipercritica in questo caso sarebbe un segno sicuro di ignoranza. Ci che pi importa il rispetto per la grandezza, la complessit e la diversit dei compiti di fronte ai quali ci troviamo. Un tale rispetto il presupposto indispensabile del coraggio e della seriet necessari per affrontare processi storici di tale portata . Nella rivoluzione culturale russa eruppe la nuova vita, ma non fu capita e il vecchiume riusc a bloccarla. Vecchia mentalit e vecchi sentimenti riuscirono a intrufolarsi nei nuovi sistemi. La nuova vita si liber dapprima della vecchia, combatt per esprimersi nettamente, ma non vi riusc e perci dovette soccombere . Dobbiamo cercare di capire come il vecchio riusc a soffocare il nuovo, se vogliamo evitare che la cosa si ripeta .

Dobbiamo imparare dalla rivoluzione russa che la rivoluzione economica la socializzazione dei mezzi di produzione e l'instaurazione politica di una democrazia socialista (dittatura del proletariato) deve procedere automaticamente di conserva con una rivoluzione nell'atteggiamento verso la sessualit e nelle relazioni sessuali. Come la rivoluzione economica e politica, la rivoluzione sessuale deve essere a sua volta chiaramente compresa e guidata in "avanti" . Ma che cosa in concreto questo andare avanti, preceduto dal crollo del vecchio mondo? Pochi sanno quanto ardente sia stata la lotta per la nuova vita, per una vita sessuale soddisfacente, nell'Unione Sovietica .

Capitolo decimo . L'INIBIZIONE DELLA RIVOLUZIONE SESSUALE . 1. "Lo sfondo dell'inibizione" . Attorno al 1923, si fece pi evidente una certa tendenza che si opponeva ai mutamenti rivoluzionari nella vita individuale e culturale; ma fu solo negli anni tra il 1933 e il 1935, che si concret in provvedimenti legislativi regressivi. Questo processo rappresenta una inibizione della rivoluzione sessuale e culturale nell'Unione Sovietica. Prima di passare a considerarne le caratteristiche principali, dobbiamo renderci ben conto di alcuni dei suoi presupposti . Per quanto riguarda la parte economico-politica, la rivoluzione fu guidata completamente e consapevolmente dalle teorie economiche e politiche marxiste. Ogni processo economico fu considerato alla luce del materialismo storico. Ma per quanto riguarda la rivoluzione culturale - per tacere di quella rivoluzione sessuale che ne il nucleo n Marx n Engels fornivano una indagine del problema che potesse servire da guida ai capi rivoluzionari. Lo stesso Lenin, criticando un libro di Ruth Fischer, poneva in rilievo il fatto che la rivoluzione sessuale, come il processo sessuale in generale, non era stato affatto capito dal punto di vista del materialismo dialettico e che per impadronirsene occorreva una pratica enorme. Riteneva che chi avesse capito il problema nella sua totalit e nella sua reale portata avrebbe reso il pi grande dei servizi alla rivoluzione. Come abbiamo visto, i funzionari si rendevano conto del fatto che c'era tutto un campo nuovo

da esplorare. Anche Trotsky faceva continuamente rilevare quanto nuovo e quanto poco capito fosse il campo della rivoluzione sessuale e culturale . La prima ragione dell'inibizione della rivoluzione sessuale dunque, fu che "non esisteva una teoria della rivoluzione sessuale" . Una seconda ragione fu che tutti coloro che avrebbero dovuto guidare questa spontanea rivoluzione erano prigionieri di vecchie concezioni sbagliate: l'idea che il sessuale e il sociale fossero incompatibili, la supposta antitesi fra sessualit e socialit. E inoltre, l'idea che la sessualit distraesse dalla lotta di classe. Non ci si era chiesti "quale tipo" di sessualit poteva distrarre dalla lotta di classe, e neppure in quali condizioni la crisi sessuale poteva diventar parte della lotta di classe. Invece, si era convinti che la sessualit in s fosse in contraddizione con la lotta di classe. Altra erronea concezione era la pretesa incompatibilit tra sessualit e civilt, la loro assoluta antitesi. Inoltre, l'intero problema del processo e delle soddisfazioni sessuali era complicato dal discorrere che si faceva di famiglia invece che di sessualit. Anche uno sguardo superficiale alla storia delle riforme sessuali avrebbe dimostrato che la famiglia patriarcale ben lungi dall'essere un istituto capace di proteggere la soddisfazione sessuale. Essa, al contrario, ne la contraddizione. E' essenzialmente una istituzione economica e crea un conflitto tra bisogni economici e bisogni sessuali . Un'altra ragione dell'inibizione della rivoluzione sessuale furono le erronee concezioni che se ne avevano. Secondo queste concezioni, la disfatta della borghesia e l'istituzione di una legislazione sovietica sarebbero bastate da sole a provocare la rivoluzione sessuale, ossia la questione sessuale si sarebbe risolta da sola, una volta che il proletariato avesse conquistato il potere. Ma si trascurava il fatto che potere del proletariato e legislazione sessuale potevano solo creare le condizioni esterne per una diversa vita sessuale. Acquistare un suolo edificatorio non significa possedere un edificio; significa so]tanto che se ne pu affrontare la costruzione. Ecco un esempio di queste concezioni sbagliate (G. G. L. Alexander, in "Die Internationale", Mosca 1927): La soluzione del grande problema sociale, l'abolizione della propriet privata dei mezzi di produzione, significa anche la soluzione, in linea di principio, del problema del matrimonio che fondamentalmente economico. . . Secondo il pensiero comunista,

realizzando gradatamente una organizzazione della vita sociale radicalmente diversa, si liquider il problema del matrimonio come problema sociale. . . L'amore non corrisposto, che comporta il pericolo della solitudine e della sofferenza, difficilmente trover posto in una societ che si pone dei compiti collettivi e che offre delle gioie collettive, una societ in cui le pene dei singoli non hanno pi alcuna importanza. Questa maniera di affrontare i difficili problemi della psicologia di massa ingannevole e pericolosa: cambiate le basi economiche della societ e le sue istituzioni, e le relazioni umane cambieranno da sole. Dopo il successo del movimento fascista, non si pu pi dubitare che tali relazioni, esprimendo la struttura psichica e sessuale del popolo, diventino una forza che influenza a sua volta profondamente la societ. Non capirlo significa eliminare l'uomo vivo dalla storia . In breve, si stavano semplificando troppo le cose. Le trasformazioni ideologiche erano considerate come fossero tutte immediatamente e direttamente connesse con le loro basi economiche. Che cosa, allora, sono gli effetti retroattivi dell'ideologia sulle basi economiche di cui si tanto parlato e che sono state capite tanto poco? La donna con un atteggiamento strettamente coniugale e familiare si ingelosisce quando il marito comincia a partecipare alla vita politica. Teme che quell'attivit lo metta in contatto con altre donne. E il marito patriarcale avr le stesse reazioni quando la moglie comincia a interessarsi di politica. I genitori, proletari compresi, non amano che le figlie giovanette partecipino alle riunioni. Temono che le ragazze si guastino, temono cio che comincino ad avere una vita sessuale. Anche se i figli debbono andare al collettivo, i genitori avranno ancora le vecchie pretese possessive su di loro. Sono costernati quando il ragazzo comincia a considerarli con occhio critico. E gli esempi possono essere moltiplicati all'infinito . Molti tentativi per affrontare questi problemi si sono risolti in vuoti slogan a proposito di civilt e personalit umana. Teoricamente, la gente sa che l'antitesi fra civilt e natura dovrebbe essere abolita. Tuttavia, quando si tenta di arrivare praticamente a una soluzione, cominciano a riaffiorare le vecchie concezioni antisessuali e moralistiche. Cos Batkis, direttore dell'istituto di igiene sociale di Mosca, scrisse nel suo opuscolo, "La Rivoluzione sessuale nell'Unione Sovietica": Durante la rivoluzione il fattore erotico e sessuale ebbe

poca importanza poich i giovani erano lanciati lontano, sull'onda del sentimento rivoluzionario e vivevano soltanto per le grandi idee. Ma quando vennero i tempi pi tranquilli della ricostruzione si temette che i giovani, come nel 1905, ormai pi freddi e pi calmi si lasciassero andare ad uno sfrenato erotismo . Sulla base dell'esperienza nell'Unione Sovietica affermo che la donna, esperimentando la liberazione sociale e familiarizzandosi con i doveri pubblici e sociali, diventando cio da semplice donna che era un essere umano "diventava in qualche misura pi fredda sessualmente". La sua sessualit , forse soltanto temporaneamente, repressa. . . Il compito della pedagogia sessuale dell'Unione Sovietica quello di allevare individui sani, membri della futura societ, nei quali esista completa armonia tra impulsi naturali e grandi compiti sociali. A questo fine, va incoraggiato quanto vi di creativo e di costruttivo negli impulsi naturali e eliminato quanto potrebbe danneggiare lo sviluppo della personalit del membro del collettivo. . . Il libero amore nell'Unione sovietica non uno sfogo sfrenato e selvaggio ma la relazione ideale tra due persone libere e indipendenti che si amano . Dunque, perfino Batkis, che per altro ha le idee chiare, dopo un giusto avvio si va a impantanare negli slogan. La sessualit dei giovani chiamata erotismo, il problema sessuale fattore erotico. Si scopre, senza ombra di dubbio, che la donna diventata sessualmente fredda, fino a un certo punto, e che si trasformata da semplice donna in un essere umano. Occorre eliminare tutto ci che pu danneggiare lo sviluppo della personalit (e si intende, naturalmente, la sessualit): lo sfogo sfrenato persone libere e indipendenti che si amano. Le masse erano irretite come pesci in queste concezioni. Basta considerarle un po' pi attentamente perch se ne faccia evidente tutto il vuoto e il carattere antisessuale, e cio reazionario. Che cosa significa selvaggio sfogo? Significa forse che un uomo e una donna non dovrebbero abbandonarsi all'abbraccio sessuale? E che cosa la relazione ideale? La relazione in cui la gente sia capace di un pieno abbandono animale? Ma allora sarebbero dei selvaggi! In breve, queste sono soltanto parole che invece di far capire la realt e i conflitti della vita sessuale servono soltanto a nascondere la verit per non toccare argomenti dolorosi . Qual la radice di questa confusione di idee? Il fatto che non si riesce a distinguere la sessualit "patologica" della giovent, sessualit che

contrasta con le conquiste della civilt, dalla "sana" sessualit che la base fisiologica per ogni realizzazione culturale; il fatto che si pone in antitesi la semplice donna (cio la donna sensuale) e l'essere umano (e cio la donna "attiva", capace di sublimazione), invece di rendersi conto che la consapevolezza "sessuale" e la fiducia in se stessa da parte della donna la base psichica della sua emancipazione sociale e della sua attivit; e che si crea l'antitesi tra sfogo e relazione ideale, invece di rendersi conto che la capacit di un "pieno" abbandono sessuale a un compagno amato la base pi sicura per una relazione cameratesca . 2. "Si fa opera di moralizzazione invece di comprendere e affrontare praticamente il problema" . Una delle caratteristiche essenziali dell'inibizione della rivoluzione sessuale fu che la situazione caotica provocata da tale rivoluzione venne giudicata moralisticamente invece di essere considerata manifestazione di un periodo di transizione rivoluzionaria. Ci furono strida di disperazione sugli effetti del caos, si disse che occorreva ripristinare la disciplina, che una disciplina interiore doveva prendere il posto della coercizione esterna. Era n pi n meno che il vecchio concetto presentato sotto un nuovo travestimento, perch la disciplina interiore non cosa che possa essere pretesa e imposta; o esiste o no. Pretendendo una disciplina interiore invece di una coercizione esterna, si esercitava di nuovo una pressione esterna. Ci si doveva chiedere: come si possono cambiare le cose in modo che il popolo abbia una disciplina "spontanea", senza che si ricorra alla costrizione? La eguaglianza della donna fu un principio rivoluzionario. Sul piano economico si era instaurato il principio di parit di salario a parit di lavoro. Sul piano sessuale, sulle prime non ci furono obiezioni al fatto che la donna avesse le stesse esigenze sessuali dell'uomo. Ma non era questo che importava. Bisognava chiedersi: erano le donne strutturalmente "capaci" di usare della loro libert? Lo erano gli uomini? Non avevano tutti acquisito da tempo una struttura antisessuale, moralistica, inibita, lasciva, gelosa, possessiva e generalmente nevrotica? Occorreva prima di tutto veder chiaro nel caos, distinguere chiaramente le forze rivoluzionarie da quelle reazionarie inibitorie, e rendersi conto che una vita migliore non poteva nascere senza doglie .

Ben presto l'inibizione della rivoluzione sessuale cominci a cristallizzarsi attorno a certi centri. Le alte autorit sovietiche assunsero in principio un atteggiamento passivo. La formula corrente era: Prima i problemi economici: affronteremo pi in l i problemi sessuali. La stampa era quasi esclusivamente dedicata ai problemi di interesse economico. Ignoro se ci fossero giornali che si occupassero particolarmente dei problemi della rivoluzione sessuale . Decisiva fu l'influenza degli intellettuali. Per origine, struttura e mentalit essi "si opponevano" alla rivoluzione sessuale. Idealizzavano i vecchi rivoluzionari che per i loro difficili compiti, non potevano condurre una soddisfacente vita sessuale; trasferivano questa maniera di vivere, imposta dalle circostanze, dai capi rivoluzionari alle masse e se ne facevano un ideale. Questo era, naturalmente, nocivo. Non ci si pu aspettare dalle masse quello che i compiti richiedono ai capi. E perch, poi, si dovrebbe? Fanina Halle loda questa ideologia invece di chiarirne l'influenza disastrosa che esercita sulle masse, nel suo "La donna nell'Unione Sovietica". Delle vecchie rivoluzionarie scrive: Erano tutte giovani, molte erano bellissime e dotate di talento artistico (Vera Figner, Ludmilla Wolkenstein); piene di femminilit, sembravano fatte per essere felici. Nondimeno, la loro felicit personale, l'amore, la femminilit rimanevano sempre in secondo piano. La castit e la purezza delle relazioni fra i sessi che avevano influenzato e caratterizzato tutta quella generazione di intellettuali russi e anche la generazione seguente, ancora predominante nei rapporti tra uomo e donna nella Unione Sovietica e continua a stupire gli stranieri il cui atteggiamento cos diverso. . . La completa emancipazione da ogni filisteismo, l'assoluto rifiuto di ogni barriera sociale, hanno incoraggiato lo sviluppo di relazioni pure, rigorosamente cameratesche basate su comuni interessi intellettuali. . . Alcune rivoluzionarie, quando erano in carcere, si misero col pi grande entusiasmo a studiar matematica; qualcuna ne era cos esaltata ed eccitata da arrivare perfino a sognare i problemi di matematica. . . Non chiaro, da queste affermazioni, se nella cosiddetta pura relazione l'atto genitale permesso o no, se essa ammette o esclude il pieno abbandono vegetativo. E' sciocco postulare per le masse un ideale per cui la matematica dovrebbe diventare una sensazione eccitante e prendere il posto del pi naturale dei bisogni umani. Un'ideologia del genere non onesta e non tien conto della realt. La

rivoluzione non dovrebbe difendere ideali disonesti, ma la vera vita dell'amore e del lavoro . Nel 1929, a Mosca, seppi che si stava dando un'istruzione sessuale alla giovent. Fu immediatamente evidente che si trattava di una istruzione "antisessuale". Essenzialmente si limitava ad una informazione sulle malattie veneree e sulla concezione, allo scopo di spaventare i giovani e tenerli lontani dal rapporto sessuale. Non c'era traccia di onesta discussione dei conflitti sessuali . Quando chiesi al commissariato per la sanit pubblica come si affrontava il problema della masturbazione degli adolescenti, mi sentii rispondere: Con la diversione, naturalmente. L'opinione medica pienamente accettata nelle cliniche di igiene sessuale in Germania e in Austria - secondo cui il ragazzo deve essere liberato da ogni sentimento di colpa e quindi deve avere la possibilit di soddisfarsi con la masturbazione, era respinta con orrore . Quando chiesi alla direttrice dell'ufficio per la sanit materna, Lebedeva, se si stavano istruendo gli adolescenti sulla necessit e sull'uso degli anticoncezionali, mi rispose che provvedimenti del genere erano incompatibili con la disciplina comunista. Discutendo con un gruppo di giovani in una vetreria presso Mosca scoprii che i giovani trovavano piuttosto ridicoli questi atteggiamenti da parte delle autorit; ma, d'altro canto, non sapevano come comportarsi con le ragazze e avevano gravi sensi di colpa circa la masturbazione; in breve, presentavano i tipici conflitti della pubert . La reazione sessuale si serv in modo particolarmente nocivo di alcune malintese affermazioni di Lenin. Lenin era estremamente riluttante a esprimere opinioni precise sui problemi sessuali. La sua giusta intuizione del compito della rivoluzione in questo campo fu espresso nell'affermazione: Il comunismo non significa ascetismo, ma piacere della vita e adesione ad essa attraverso il completo soddisfacimento amoroso. Invece fu diffuso, grazie all'atteggiamento reazionario, in fatto di sessualit, dei circoli responsabili, questo brano delle conversazioni di Lenin con Klara Zetkin in cui egli discuteva la caotica vita sessuale della giovent: Il nuovo atteggiamento dei giovani verso i problemi della vita sessuale si rif naturalmente, 'ai princpi', e dipende da una teoria. Molti chiamano il loro atteggiamento 'rivoluzionario' oppure 'comunista', o credono sinceramente che sia cos. Io, che sono anziano, non ne sono impressionato. Non sono un

asceta, eppure mi sembra che questa cosiddetta 'nuova vita sessuale' dei giovani, e spesso anche degli adulti, spesso sia solo una manifestazione degna del vecchio bordello borghese. Tutto ci non ha niente a che fare con la libert amorosa come la intendiamo noi comunisti. Certamente tu conosci la famosa teoria secondo la quale soddisfare gli istinti erotici , nella societ comunista, altrettanto semplice e trascurabile quanto bere un bicchier d'acqua. Codesta 'teoria del bicchier d'acqua' ha fatto perdere completamente il senno ad una parte della nostra giovent. E' stata disastrosa per molti, ragazzi e ragazze. I suoi sostenitori affermano che si tratta di una teoria marxista. Grazie, no, a un marxismo del genere che farebbe derivare tutti i fenomeni e tutte le trasformazioni nella sovrastruttura ideologica della societ direttamente ed immediatamente dalle sue basi economiche. Le cose non sono cos semplici. . . Cercare di ridurre le trasformazioni ideologiche, separate dal contesto dell'intera ideologia, alle basi economiche della societ fare del razionalismo e non del marxismo. Certo bisogna soddisfare la sete. Ma un individuo normale, in circostanze normali, berrebbe ad una grondaia o attingerebbe ad una pozzanghera? O anche soltanto userebbe un bicchiere sporco? Ci che pi importa l'aspetto sociale della cosa. Bere l'acqua atto individuale. L'amore ha bisogno di due persone e pu portare ad una terza vita. E questo fatto comporta un interesse sociale, un dovere verso la societ . Cerchiamo di capire bene che cosa intendeva dire Lenin. In primo luogo respinge l'economismo, questa concezione che fa derivare tutto ci che culturale direttamente dalle basi economiche. Nel rifiuto del fattore affettivo nelle relazioni sessuali dei giovani vedeva n pi n meno che lo stesso vecchio punto di vista conservatore, bench rovesciato; e nella teoria del bicchier d'acqua semplicemente la vecchia ideologia ecclesiastica dell'ascetismo, rovesciata. Lenin notava altres che quella non era la vita sessuale auspicata, regolata sessuoeconomicamente, perch era antisociale e insoddisfacente . Che cosa, allora, manca nell'enunciazione di Lenin? Prima di tutto, un concetto positivo di ci che dovrebbe prendere il posto delle vecchie concezioni nella vita sessuale della giovent. Le possibilit sono solo tre: astinenza, masturbazione, relazioni eterosessuali soddisfacenti. Il comunismo perci avrebbe dovuto indicare chiaramente come meta da raggiungere una di queste soluzioni. Lenin non assunse un

atteggiamento programmatico; si limit a disapprovare i rapporti sessuali senza amore, auspicando una vita sessuale felice, e questa esclude tanto l'astinenza quanto la masturbazione. Certo Lenin non intendeva farsi fautore dell'astinenza! Eppure, come abbiamo sottolineato prima, fu proprio il brano in cui si parlava della teoria del bicchier d'acqua ad essere continuamente citato dagli spiriti timorati e dai moralisti a sostegno delle loro disastrose concezioni, nella lotta contro la sessualit degli adolescenti . Essi non avevano alcun contributo positivo da recare. Invece di sforzarsi di capire la terribile lotta dei giovani e di cercare di aiutarli, li mettevano in ridicolo. Ecco che cosa scriveva nella "Pravda" una notissima comunista, la Smidovich: 1) Ogni komsomolet, membro della giovent comunista, ogni rabfakowet, studente delle facolt operaie, ogni ragazzetto insomma si sente autorizzato a soddisfare i propri bisogni sessuali. Per chiss quale ragione sembra essere diventata una tacita legge. L'astinenza sessuale considerata una faccenda 'piccoloborghese'. 2) Ogni Komsomolka, ogni Kabfakowka e ogni altra studentessa tenuta ad accettare l'invito di chiunque la trovi piacente, altrimenti una 'piccoloborghese' e non pi degna del nome di studentessa proletaria. Capire come queste passioni africane abbiano potuto allignare qui, nel nostro nord, superiore alle mie forze. C' un terzo atto di questa particolare trilogia: la faccia pallida e tirata di una ragazza incinta. Nella sala d'attesa della 'Commissione per l'autorizzazione dell'aborto' chiunque pu vedere come si concludono i romanzetti dei Komsomolet . Questi atteggiamenti tradiscono l'orgoglio della nordica, sessualmente pura Smidovich, che confronta con i primitivi. A questa nordica non passa neanche per la mente che si potrebbero evitare le gravidanze e gli aborti istruendo i giovani nell'uso degli anticoncezionali e provvedendo condizioni igieniche per la vita sessuale. E tutto questo nell'interesse della civilt Sovietica. Ma fu inutile: in Germania, furono affissi dei manifesti che riportavano le affermazioni della Smidovich come esempio della ideologia sessuale comunista! E come sempre quando non si affronta la realt della sessualit degli adolescenti, anche nell'Unione Sovietica, dopo un periodo di duro conflitto con la giovent, lo slogan divent: "Astinenza". Uno slogan tanto comodo quanto disastroso e irrealizzabile. Fanina Halle riferiva: Gli anziani che furono chiamati a

esprimere il loro parere, scienziati, esperti di igiene sessuale, funzionari del partito, fecero proprio l'atteggiamento di Lenin che Semashko, commissario per la salute pubblica, riassunse cos in una lettera ai giovani studenti: 'Compagni, siete venuti alle universit e agli istituti tecnici per i vostri studi. Questa la meta principale della vostra vita. E poich tutti i vostri impulsi e atteggiamenti sono subordinati a questa meta, poich dovete privarvi di molti piaceri che potrebbero allontanarvi dall'obiettivo, che quello di studiare per collaborare alla ricostruzione dello stato, dovete subordinare a questo scopo tutti gli altri aspetti della vostra esistenza. Lo stato ancora troppo povero per accollarsi il vostro mantenimento e l'educazione dei bambini. Perci l'ammonimento che vi rivolgiamo : "Astinenza!"' . P cos anche nell'Unione Sovietica si svilupp il male che sempre deriva dall'astinenza sessuale: la delinquenza sessuale. Bisogna protestare contro questo ingannevole riferimento a Lenin. Lenin non mai stato fautore dell'astinenza dei giovani. Certo, quando parlava di piacere della vita, e adesione ad essa attraverso il completo soddisfacimento amoroso, non intendeva riferirsi all'ascetismo degli scienziati impotenti e degli incartapecoriti esperti di igiene sessuale . Non si pu rimproverare alle autorit sovietiche di quel tempo di aver ignorato la soluzione di questi difficili problemi. Ma vanno biasimate per averli evitati per aver scelto la linea di minor resistenza, per non essersi domandate qual era il significato degli avvenimenti per aver parlato di rivoluzione della vita senza affrontarla nella realt; per aver sbagliato nell'interpretare il caos che si era verificato come caos morale nel senso della reazione politica invece di capire che la situazione caotica era caratteristica di una fase di transizione verso nuove forme sessuali; e infine, cosa non meno importante, per aver rifiutato il contributo all'intelligenza del problema che aveva da offrire il movimento sessuo-politico di Germania . Quali, poi, erano quelle difficolt che alla fine diventarono cos gravi da portare alla repressione della rivoluzione sessuale? In primo luogo, una rivoluzione sessuale assume aspetti diversi da quelli di una rivoluzione economica, aspetti che non possibile inquadrare in piani e leggi ma che coinvolgono tutti i dettagli della vita quotidiana individuale e sono complicati da complessi e nascosti fattori emozionali di ogni specie. E' impossibile metter ordine nel caos sessuale affrontandolo nei dettagli, che sono moltissimi e complessi. Donde la conclusione: La vita

privata di ostacolo alla lotta di classe; di conseguenza, non ci dev'essere vita privata. Naturalmente non si pu affrontare il caos affrontando uno per uno i singoli casi. Questi problemi vanno risolti su base di massa. Ma tra le difficolt dei singoli ce ne sono molte che riguardano milioni di persone. Una di esse, per esempio, il problema di cui ogni adolescente di salute normale patisce pi acutamente: come poter restar soli con la propria ragazza. Non c' dubbio che basterebbe risolvere questo problema, basterebbe cio dare ai giovani la possibilit di avere i propri rapporti sessuali indisturbati, per eliminare di colpo gran parte del caos. Poich se in una citt o in un borgo ci sono migliaia di giovani che non sanno dove andare a far l'amore con le loro ragazze essi lo faranno nelle stradine buie, dove si disturberanno reciprocamente, litigheranno, si sentiranno insoddisfatti, irritati e saranno portati agli eccessi, in breve, creeranno il caos. E' un fatto ovvio, eppure non c' letteralmente una organizzazione, politica o altro, che abbia mai propugnato la necessit di "procurare ai giovani delle stanze perch possano avere i loro rapporti sessuali senza essere disturbati" . 3. "Cause obiettive dell'inibizione" . Le difficolt fin qui descritte provengono dall'ignoranza e dai pregiudizi dei funzionari responsabili. Ma l'impeto della rivoluzione era cos forte che l'inibizione dei singoli funzionari e di certi professori reazionari non sarebbe stata decisiva, se non ci fossero state delle difficolt nel processo "obiettivo" stesso che operavano nella medesima direzione. Sarebbe dunque sbagliato dire che la rivoluzione sessuale e con essa la rivoluzione culturale, fall per l'ignoranza e l'angoscia sessuale dei circoli dirigenti. L'inibizione di un movimento rivoluzionario della portata della rivoluzione sessuale sovietica si pu verificare solo in conseguenza di ostacoli obiettivi di decisiva importanza. Essi possono essere approssimativamente cos raggruppati: 1. La difficolt del compito della ricostruzione in generale, specie in considerazione dell'arretratezza culturale della vecchia Russia, della guerra civile e della carestia . 2. La mancanza di una teoria della rivoluzione sessuale. Bisogna ricordare che la rivoluzione sessuale sovietica fu la "prima" del genere .

3. La struttura sessuo-negativa del popolo in generale, e cio l'aspetto concreto in cui un patriarcato sessuo-repressivo si era perpetuato per migliaia di anni . 4. Le concrete complessit di un settore della vita cos esplosivo e cos multiforme come quello del sesso . Indubbiamente la guerra civile del 1918-1922, che veniva dopo tre disastrosi anni di guerra, fece s che la disgregazione delle vecchie forme di vita operata dalla rivoluzione sociale assumesse forme pericolose. Migliaia di famiglie, la popolazione di interi villaggi dovettero emigrare nel tentativo di trovare cibo in altre regioni. In non pochi casi le madri abbandonarono i figli e gli uomini le mogli lungo il cammino. Molte donne dovettero vendersi per nutrire se stesse e i figli. In queste condizioni il bisogno di libert sessuale degli adolescenti si manifest necessariamente in forme diverse da quelle che avrebbe assunto in condizioni pi normali. Invece di una lotta dolorosa per raggiungere la chiarezza e un nuovo orientamento si verific una brutalizzazione della vita sessuale. Nessuno aveva idea di che cosa avrebbe rimpiazzato il vecchio. Fondamentalmente, questa brutalizzazione non fece che rivelare la struttura che sempre stata tipica dell'individuo patriarcale e che in circostanze ordinarie pi o meno nascosta e pu manifestarsi soltanto con eccessi occasionali. Il cosiddetto caos sessuale non imputabile alla rivoluzione sociale pi della guerra civile o della carestia. La rivoluzione non aveva voluto la guerra civile. Aveva solo rovesciato gli zaristi e i capitalisti e dovette difendersi quando costoro cercarono di riprendere il potere. Il caos sessuale fu dovuto in parte al fatto che gli anziani funzionari non seppero superare le vecchie strutture che contraddicevano al piacere della libert . Se si analizzano le idee dei capi sovietici a proposito del caos, si fa immediatamente evidente che la paura della libert sessuale imped loro di vedere le difficolt reali e ne deform il giudizio. Tanto i fautori quanto le vittime della rivoluzione sessuale furono accusati di aver perduto ogni senso di responsabilit. Ma bisogna ricordare che per migliaia di anni una marcia moralit sessuale aveva reso impossibile lo sviluppo di un senso di responsabilit sessuale, che possibile solo con un pieno sviluppo della struttura genitale. In particolare, i giovani furono accusati di allentare sempre pi i limiti delle relazioni sessuali. Si dimenticava che non erano mai esistite relazioni veramente sane e

sicure sessualmente soddisfacenti; e che dunque non c'era niente ch si potesse allentare. In realt ad allentarsi era la pressione esercitata dalla dipendenza economica dei rapporti familiari e la pressione di una coscienza antisessuale nei giovani. Ad andare in rovina, dunque, non erano assolutamente delle relazioni sessuali sane, ma una moralit autoritaria che si era sempre risolta nell'esatto opposto di ci che si era proposta di realizzare. Non c'era ragione di spargervi su delle lacrime . Il popolo non era in grado di spiegarsi la situazione. Per esempio, si attribuivano al bisogno economico le cause delle relazioni sessuali occasionali. Ma si trattava di una interpretazione errata. Quel tipo di relazioni non mai prodotto dalla sola miseria economica se non nella prostituzione. Non si seppe distinguere tra le situazioni economiche e le manifestazioni di una nuova vita, le quali, sane in se stesse, apparivano come caos sessuale agli occhi di chi giudicava in termini ormai decaduti. Un rapporto sessuale tra un ragazzo di 17 anni e una ragazza di 16 pu essere una manifestazione di caos sessuale e pu anche essere perfettamente sano. Il rapporto sessuale caotico, sessualmente non economico, nocivo e socialmente pericoloso se si verifica in condizioni esterne sfavorevoli, con una struttura intima malata, con angoscia e sotto la pressione di una coscienza morale, e perci insoddisfacente; in breve, quando ha luogo sotto l'influenza del caos dei nostri tempi. Ma tutt'altra cosa quando si verifica in circostanze esterne favorevoli, con una struttura capace di una vita amorosa felice, nella piena consapevolezza della sua importanza, e senza sentimenti di colpa n paura di autorit e di bambini indesiderati che non sarebbe possibile allevare come si dovrebbe. Una cosa che un paio di uomini accecati dal desiderio violentino una donna o la ubriachino per indurla al rapporto sessuale; che essi evacuino dentro di lei, per cos dire. Ma tutt'altra cosa che due esseri indipendenti, capaci di una piena esperienza sessuale, passino felicemente la notte insieme, anche se sanno che si tratta di quella notte soltanto. Una cosa che un uomo, da irresponsabile, abbandoni la moglie e i bambini, per una superficiale relazione sessuale; tutt'altra cosa che un uomo poich sessualmente sano, si renda pi sopportabile un intollerabile matrimonio mantenendo segretamente una relazione felice con un'altra donna. Questi esempi possono bastare ad illustrare i seguenti punti: 1. Quello che sembra caos alle persone rovinate dall'ordinamento sessuale

autoritario, non necessariamente caos; al contrario pu essere la ribellione dell'organismo contro condizioni di vita impossibili . 2. Il vero caos, per buona parte, non causato da nessuna immoralit dei giovani, ma da un insolubile conflitto tra i naturali bisogni sessuali e un ambiente che ne impedisce con tutti i mezzi la soddisfazione . 3. Il passaggio da una vita internamente caotica ed esternamente ordinata ad una vita intimamente ordinata, anche se pu sembrare caotica ai Babbitt, pu aver luogo solo attraverso una fase di grande confusione . Occorre tener presente che l'umanit d'oggi ha un gran terrore proprio di quel genere di vita desiderato fortemente per tanto tempo ma contrastante con la struttura umana. E' vero, la rassegnazione sessuale che caratterizza nella stragrande maggioranza la gente, si esprime nell'apatia, in un'esigenza priva di significato, nelle paralisi di tutte le attivit e iniziative sane oppure in eccessi brutali e sadici; ma nello stesso tempo d alla vita una relativa tranquillit. L'esistenza che si mena un anticipo della morte; si vive tendendo alla morte. E si preferisce questa morte vivente se la propria struttura incapace di affrontare le incertezze e le difficolt di una vita veramente viva. Basta pensare, per esempio, alla paura di non trovare un partner sessuale adatto dopo aver perduto il proprio partner, per quanto dolorosa possa essere stata la vita in comune. Oppure alle migliaia di persone che uccidono il proprio compagno solo perch non riescono a sopportare l'idea che abbia rapporti sessuali con altri. Fatti del genere hanno nella vita reale una funzione molto pi importante che non, tanto per fare un esempio, i viaggi politici di un Laval. I governi infatti possono disporre a loro piacere dei popoli solo finch la gente impegnata a lottare, inconsciamente e disperatamente, con problemi personalissimi che toccano sul vivo le loro esistenze. Supponiamo che ci si rivolga, in una provincia di centomila anime, a tutte le donne che penano per i figli da allevare, per l'infedelt dei mariti, e per la propria incapacit di soddisfazione sessuale, e si chieda la loro opinione sui vagabondaggi diplomatici di un Laval. Le risposte dimostrerebbero che milioni di donne, di uomini e di adolescenti sono talmente preoccupati per i loro problemi personali da non rendersi neppure conto della sorte che i politici stanno loro preparando .

Capitolo undicesimo . AFFRANCAMENTO E SUCCESSIVA INIBIZIONE DEL CONTROLLO DELLE NASCITE E DELL'OMOSESSUALITA' . Nel campo del controllo delle nascite ci fu sin dall'inizio notevole chiarezza di idee. I concetti fondamentali furono questi: Finch una societ non vuole o non pu assumersi la cura dei bambini, non ha il diritto di pretendere che le madri allevino i figli se esse non vogliono o se versano in grave bisogno economico. Per questa ragione, fu riconosciuto a tutte le donne, senza eccezioni, il diritto di interrompere una gravidanza nei primi tre mesi. Gli aborti dovevano essere operati in pubbliche cliniche ostetriche. Solo gli illeciti aborti clandestini sarebbero stati puniti. Con questi provvedimenti si sper di togliere all'aborto il suo carattere di clandestinit e di sottrarlo alle ostetriche da strapazzo. Nelle citt il provvedimento ebbe successo; nelle campagne, le donne non si dimostrarono altrettanto pronte ad abbandonare i vecchi metodi. Fu un'altra dimostrazione che l'aborto non soltanto un problema legale ma riguarda molto da vicino l'angoscia sessuale delle donne. La segretezza e l'imbarazzo che hanno caratterizzato la sessualit per migliaia di anni, fanno s che una donna dell'ambiente operaio o contadino preferisca rivolgersi a una fattucchiera che a un ospedale . Non si era mai pensato per di fare dell'aborto una istituzione sociale permanente, sin dai primissimi tempi i sovietici avevano ben chiaramente visto nella legalizzazione dell'aborto solo un mezzo per combattere la ciarlataneria. L'obiettivo principale rimaneva quello di "prevenire l'aborto" attraverso un'opera completa di educazione all'uso degli anticoncezionali . Il marchio che una volta aveva segnato le ragazze madri scomparve ben presto. La crescente partecipazione della donna al processo di produzione le dette un'indipendenza materiale e una sicurezza che non solo le resero pi facile ma anche pi desiderabile allevare dei bambini. Le donne lasciavano il lavoro due mesi prima del parto e lo riprendevano due mesi dopo, continuando a percepire la loro paga. Le fabbriche e le fattorie collettive installarono delle nurserie dove esperte bambinaie si prendevano cura dei piccoli mentre le madri lavoravano. Chi avesse visto queste istituzioni per l'assistenza dell'infanzia, non avrebbe potuto pi dubitare degli enormi progressi in materia di igiene

sociale. Nei primi mesi di gravidanza, le donne erano esenti dai lavori pesanti. Il tempo sottratto al lavoro per accudire ai bambini era pagato. Gli stanziamenti per l'assistenza delle madri e del bambino aumentarono di anno in anno, in progressione quasi geometrica. Perci non c' ragione di sorprendersi se la diminuzione nel saggio di natalit, tanto paventata dalle anime timorate e dai moralisti, non si verific; al contrario, il saggio aument notevolmente . Il governo fece ogni sforzo per arrivare anche ai pi remoti distretti di quell'enorme paese; nelle province periferiche, per esempio, furono inviati treni speciali attrezzati con tutto il necessario per istituire il controllo delle nascite. Il fatto che occorsero circa dieci-dodici anni di duro lavoro per ridurre al minimo gli aborti illegali dimostra quanto fosse potente l'angoscia sessuale nelle masse; essa che rende cos lento e difficile l'accoglimento di quelle utili misure . Come sempre, il tentativo di realizzare dei provvedimenti di igiene sessuale cozz contro l'atteggiamento reazionario degli igienisti convenzionali. Come sempre, fu dimostrato che le masse hanno una diretta e istintiva intuizione di questi problemi vitali mentre gli esperti di igiene sociale, con tutte le loro argomentazioni pro e contro si comportano come un millepiedi che quando si accorge di avere mille zampe non sa pi camminare. Vediamo a che punto del problema dell'aborto e con quali mezzi, la reazione riusc a conquistarsi il punto d'appoggio per finire con l'esercitare la sua influenza inibitoria Possiamo fare a meno di presentare il problema dell'aborto nell'aspetto storico e statistico; vi hanno provveduto molti buoni libri. Cercheremo soltanto di capire la dinamica del conflitto tra elementi progressisti ed elementi inibitori. Le argomentazioni etiche e religiose, pi o meno camuffate, non solo perduravano, ma andavano assumendo sempre pi peso. Come sempre, l'etica reazionaria riconoscibile dalla sua vuota verbosit. Fin dall'inizio, la reazione sessuale combatt il rivoluzionamento del problema dell'aborto, servendosi in parte di vecchi argomenti mutuati dallo zarismo, in parte con argomenti nuovi adattati al sovietismo ma non per questo meno reazionari. Si disse che l'umanit si sarebbe estinta, la moralit sarebbe crollata, che bisognava proteggere la famiglia, e incoraggiare il desiderio di avere bambini. La preoccupazione principale della reazione sessuale, come sempre e dovunque, verteva su un possibile declino del saggio di natalit (1) .

Non possibile distinguere, tra questi argomenti, quelli addotti in buona fede e quelli che, soggettivamente e obiettivamente, non sono che vuoti pretesti per non affrontare i problemi reali della vita sessuale. Per costoro la preoccupazione di difendere la moralit, e cio di impedire l'appagamento dei bisogni sessuali, genuina; e cos la loro sollecitudine per la famiglia . D'altro canto, i discorsi sullo spopolamento e sulla protezione degli esseri non ancora nati ma gi vivi sono pretesti. Chi parla cos, dimentica che in natura tutto si moltiplica all'infinito forse proprio grazie all'assenza di una politica demografica. Non pu esserci pi alcun dubbio: la politica demografica quale praticata oggi, disonesta e imprecisa com', " un mezzo per negare la sessualit, un mezzo per divergere l'attenzione dal problema, che quello di favorire la soddisfazione sessuale" . Com' ovvio, le tendenze fasciste si manifestarono nell'atteggiamento di molta gente il cui primo dovere sarebbe dovuto esser badar meno allo Stato e pi alla salute delle madri. Ecco per esempio, come il dottor Korliov riassumeva la sua opinione al congresso di Kiev nel 1932: L'aborto criminale un segno di "immoralit" che viene ad essere favorito dalla legalizzazione dell'aborto . L'aborto sociale spesso la via sbagliata per uscire dal caos del "problema sessuale". . . Impedisce la maternit e spesso fa diminuire il rendimento della donna nella vita pubblica. Perci, contrario alla vera vita della comunit . L'aborto "un mezzo di massa per distruggere la progenie". Esso non mira ad aiutare la madre o la societ; e non ha niente a che fare con la protezione della salute della madre . Contro questi parolai dalla mentalit fascista, c'erano sessuologi e medici che, senza molte cognizioni teoriche, ma guidati solo da un giusto istinto acquistato con la pratica, avevano la giusta visione rivoluzionaria delle cose. C'era, per esempio, Klara Bender, che al congresso del gruppo tedesco dell'Associazione criminologica internazionale, nel 1932, si oppose coraggiosamente agli ipocriti che avevano fatto proprie le argomentazioni dei reazionari fautori di una politica demografica dell'Unione Sovietica . Era una sciocchezza, sostenne, parlare di danni fisici e spirituali, se l'aborto veniva operato nelle condizioni appropriate. L'argomento del declino del saggio di natalit, aggiungeva, era contraddetto dalle

statistiche. Parlare di primordiale istinto materno della donna era una sciocchezza, e lo dimostrava la brutalit con la quale le donne erano costrette ad allevare i bambini in condizioni impossibili. Nei paesi conservatori, diceva, l'aborto era soltanto una questione di possibilit finanziarie, e le leggi conservatrici sull'aborto costringevano le donne a rivolgersi a medicastri da strapazzo. Per contro, nell'ospedale di Mosca per il controllo delle nascite, non c'era stato neanche un caso di morte sui cinquantamila aborti operati in un anno . Ci si stupisce continuamente dell'inefficacia cui sembrano destinati argomenti cos chiari. Chi era presente alle discussioni sul controllo delle nascite e sull'aborto in Germania intorno al 1930 non poteva fare a meno di rendersi conto che gli igienisti e i reazionari sostenitori di una politica demografica non si servivano assolutamente di argomenti razionali. Richiamavano sempre alla mente un dibattito nazista tra teorici della razza. In quell'occasione diventava inequivocabilmente chiaro che impossibile affrontare vuoti parolai e professori impotenti e vani, affaticandosi a dimostrare che la razza nordica germanica "non" superiore alle altre razze del mondo o che un bambino negro non meno intelligente n meno grazioso del rampollo di un Brger tedesco . Se si fosse trattato di una discussione razionale, allora gli argomenti rivoluzionari l'avrebbero gi fatta finita da un pezzo con l'ideologia dei reazionari fautori della politica demografica e dei teorici della razza. Ma questi gruppi hanno dalla loro parte le forze irrazionali del pensiero di massa che impossibile affrontare con i soli argomenti razionali. I reazionari fautori della politica demografica hanno successo perch le donne hanno una paura inconscia della lesione genitale. Per queste ragioni, milioni di donne tedesche votarono, a scapito del loro stesso interesse, contro l'abolizione delle leggi sull'aborto. La stessa cosa si verific in Danimarca nel 1934, dove erano state raccolte delle firme per una petizione che chiedeva l'abolizione della legge sull'aborto. I teorici della razza, dal canto loro, possono esistere soltanto perch il Brger tedesco riesce a compensare il suo complesso d'inferiorit solo se gli si dice che appartiene alla razza dominante, pi intelligente, pi creatrice, e cio alla razza nordica . Va rilevato che non bastano gli argomenti razionali per battere certe formazioni irrazionali come la teoria della razza e come la moderna eugenica; agli argomenti razionali necessita il sostegno di una base di forti sentimenti naturali. Non si tratta di applicare una teoria sessuo-

economica escogitata a tavolino, la vita sociale stessa manifesta spontaneamente i fenomeni descritti nella teoria sessuo-economica, una volta che si permetta alle sorgenti della vita umana di fluire ancora. Non si tratta di procreazione ma, prima di tutto, di salvaguardare la felicit sessuale. Il fatto che il problema del controllo delle nascite fosse discusso nell'Unione Sovietica non in associazioni private o in circoli, ma in pubblico e ufficialmente, e in maniera "positiva" era in se stesso un enorme passo avanti. Solo cos fu possibile a un rivoluzionario coraggioso e intelligente come Zelinsky dire alle autorit conservatrici: Nel quadro dei discorsi sui pericoli dell'aborto tenuti in questo congresso le mie dichiarazioni suoneranno eretiche. E' difficile credere alla onest sociale di coloro che, distogliendo lo sguardo dalla vita e dalla realt, raccontano astratte verit sull'aborto. C' qui un'atmosfera di miopia o di ipocrisia sociali. Costoro non vedono, o non vogliono vedere, le condizioni economicosociali e psicologiche nelle quali si verificata l'epidemia di aborti. Le affermazioni che si sono fatte sull'aborto tradiscono un pregiudizio moralistico piuttosto che una valutazione obiettiva. A proposito di questo problema sono state diffuse ogni sorta di orribili storie. Si cercato di spaventarci con ogni mezzo immaginabile: infezione e perforazione dell'utero, disturbi nervosi, declino del saggio di natalit, soppressione dell'istinto materno, operazioni condotte alla cieca, eccetera. Non si opera alla cieca quando si introduce un tubo nello stomaco o addirittura nel duodeno? Quando si iniettano nelle vene ogni sorta di preparati, se ne conosce in anticipo il risultato? E' assolutamente provato il rapporto tra disturbi endocrini e aborto? Come mai, allora, la cittadina che passata da un aborto all'altro pu ancora, a 30 anni, gareggiare con successo in bellezza con le amiche ventenni, mentre le sue sorelle contadine, che hanno coscienziosamente allevato i loro figli, si trasformano in cadaveri ambulanti a 30 anni, dopo aver avuto sei o otto bambini? e chi dice che un minor numero di parti sar sempre nocivo alla bellezza? Pu essere vero anche il contrario. E' pi facile per la donna affrontare gli aborti, che accompagnare al cimitero una piccola bara dopo l'altra e seppellire con esse la giovinezza e il vigore. Naturalmente, ci potrebbero essere pi bambini, ma allora ci dovrebbero essere anche altre condizioni sociali. Guardiamo con sincerit alla vita, guardiamo in quali condizioni sociali ed economiche le donne vivono e sono costrette ad avere dei bambini. La famiglia, con

la sua breve durata, non garantisce alle donne le condizioni indispensabili per una idonea educazione dei bambini. Gli alimenti non servono sempre allo scopo. L'uomo che non in grado di pagare gli alimenti interessa teoricamente pi al legislatore e praticamente meno alla donna. Spesso non ci si pu fidare degli antifecondativi. La donna non pub usufruire sempre del suo diritto ad abortire, perch molte sono disoccupate, mentre possono usufruirne se hanno una entrata mensile di 40 o 50 rubli. Ricordate il brano di Zola in cui un clandestino operatore di aborti dice al medico diplomato: 'Voi gettate le donne in prigione o nella Senna, noi le salviamo dall'una e dall'altra'. Volete che 'salvare dalla Senna' le donne diventi di nuovo competenza di criminali del genere. Uno dei relatori ha esclamato pieno di orrore: 'Basta che il dottore stenda il certificato e che la donna lo voglia, per abortire!' Certo, proprio cos che dev'essere: basta che la donna lo voglia, perch il diritto di determinare le ragioni sociali che suggeriscono l'aborto appartiene alla donna e a nessun altro. Nessuno di noi uomini tollererebbe che una commissione o un ente qualsiasi avesse il diritto di discutere il nostro matrimonio e di stabilire, secondo i suoi concetti sociali, se permettere o no che ci sposiamo. Dunque, non impedite alla donna di decidere da sola sulla questione pi importante della sua vita. La donna ha diritto alla vita sessuale e deve realizzarla cos come fa l'uomo, e se dev'essere un essere completo socialmente e biologicamente, deve averne la piena possibilit. Non si deve verificare una produzione di massa di zitelle che servirebbero soltanto a danneggiare un programma di vita collettiva . Zelinsky, seguendo un giusto istinto, espresse il suo punto di vista proprio quando la reazione sessuale si preparava di nuovo a impedire il controllo delle nascite e l'aborto con commissioni, decreti e spiegazioni filantropiche. In quel Congresso, ci fu un'accesa lotta tra i gruppi "sessuo-affermativi" e quelli "sessuo-negativi". Dieci anni dopo la legalizzazione dell'aborto, la reazione sessuale era ancora forte. Yefimov chiese un completo esame degli anticoncezionali. Nello stesso tempo, lament che fossero venduti pubblicamente nelle strade di Mosca senza controllo sanitario, fatto che apriva le porte alla speculazione e alla frode. Benderskaya e Shinka chiesero la libera distribuzione degli anticoncezionali; Belinsky, Shinka e Zelinsky chiesero che la distribuzione fosse subordinata alla prescrizione del medico, sostenendo che una distribuzione incontrollata degli

antifecondativi sarebbe stata enormemente nociva da un punto di vista demografico . Il problema sulla maniera migliore di distribuire gli anticoncezionali non fu risolto. La preoccupazione eugenica era in realt la preoccupazione del comportamento morale della popolazione. Il godimento del piacere sessuale sembrava incompatibile con il desiderio di avere dei bambini. Benderskaya di Kiev, per esempio, sostenne i seguenti principi: 1) Rendere di nuovo perseguibile l'aborto aumenterebbe il numero degli aborti criminali operati da medicastri . 2) L'aborto criminale va combattuto con l'aborto legale . 3) L'aborto legale va combattuto con una educazione al controllo delle nascite . 4) In un ordinamento socialista la donna dovr compiere la sua funzione di maternit secondo le esigenze del collettivo al quale appartiene . Il quarto punto annulla immediatamente i primi tre. I punti uno-tre riguardano misure igieniche che garantirebbero la libert e il godimento sessuale; poi, nel punto quattro, la maternit subordinata a una esigenza morale, le esigenze del collettivo. Si trascurava la funzione del piacere di avere dei bambini. Non sar mai possibile obbligare le donne ad allevare dei bambini per amore di un potere esterno. Allevare dei bambini o far parte di un generale piacere di vivere e allora avr una solida base, o diventer una esigenza morale e rimarr, nella stessa misura, un problema insolubile . Perch gli interessi dell'eugenica sono sempre in contraddizione con quelli sessuali? E' insolubile questo conflitto? Finch c' ostilit fra le nazioni; finch esse sono divise da barriere nazionali e doganali; finch hanno interesse a competere quanto a numero di soldati disponibili, "l'eugenica dev'essere per forza in contraddizione con le esigenze dell'igiene sessuale". Non essendo possibile dichiarare apertamente che c' bisogno dell'incremento demografico, si parla di moralit e procreazione e di difesa della razza. "In realt il fatto che le donne non desiderino bambini solo una tra le manifestazioni della crisi esistente nella vita sessuale dell'umanit". Non c' nessun piacere ad avere bambini quando si povere e da compagni ai quali non si vuol bene; e inoltre, la stessa vita sessuale diventata una tortura. Gli eugenisti non si accorgono del conflitto; essi rappresentano interessi nazionalistici .

Finch non si elimineranno le cause sociali della guerra e la societ non potr dedicarsi al compito di edificare le condizioni per una vita felice, il conflitto tra felicit sessuale e interessi demografici non scomparir; solo allora il piacere di avere bambini potr entrare a far parte del godimento sessuale in generale. E con questo, sar inutile dare una motivazione morale alla richiesta di procreare . La legalizzazione dell'aborto comportava - anche se solo implicitamente - "l'affermazione del piacere sessuale". Avrebbe dovuto esserci anche una consapevole trasformazione di tutta l'ideologia sessuale da negativa in positiva, dalla negazione all'affermazione del sesso. Secondo i ginecologi del congresso summenzionato, il 60-70 per cento delle donne incapace di godimento sessuale. Si afferm che questa impotenza sessuale era dovuta, chi l'avrebbe detto, all'aborto. E' un'affermazione contraddetta dall'esperienza clinica; un tentativo per confondere il problema dell'aborto e per giustificarne la proibizione. Le donne che hanno disturbi sessuali, toccano quella percentuale dappertutto con o senza l'aborto. Ci furono donne che affrontarono 15 aborti, molte due o tre volte in un anno. Questo dimostra che le donne "hanno paura di usare gli anticoncezionali". Altrimenti avrebbero provveduto da sole a usare gli anticoncezionali adatti. Sappiamo, per dirette esperienze avute nelle cliniche di igiene sessuale di Germania, che quasi tutte le donne hanno quel timore; sappiamo che intanto il problema dell'anticoncezione per loro uno dei problemi pi scottanti. Le donne devono essere liberate da questa paura. E' necessario farsi portavoce di questo loro ardente e non riconosciuto desiderio e pensare a esaudirlo. La legalizzazione dell'aborto, da sola, non basta a far nascere un desiderio positivo di bambini, che presuppone, prima di tutto, l'instaurazione dei presupposti interni, e dunque sociali, per una felice vita amorosa. Invece di discutere su come distribuire gli anticoncezionali bisogna cercare di scoprire con esattezza quali sono quelli pi adatti "a garantire la soddisfazione sessuale". A che serve un pessario se la donna ne ha paura o se la spiacevole sensazione di avere un corpo estraneo dentro di s non le permette di arrivare alla soddisfazione? A che serve il preservativo se lascia insoddisfatti, creando cos dei disturbi nervosi? A che serve la migliore delle propagande in favore dell'anticoncezione se poi non c' la possibilit di fabbricare il "migliore" degli anticoncezionali da fornire a tutti a un prezzo accessibile? E a che servono queste facilitazioni se le donne

continuano ad aver paura di usare gli anticoncezionali? La risoluzione di quel congresso patrocinava ancora l'aborto legalizzato; ma nello stesso tempo manifestava un diffuso timore di difendere realmente la soddisfazione sessuale. Questa atmosfera di paura fu cos descritta nel 1932 da Fanina Halle: Il mondo ha avuto scarsa notizia delle proteste dei bolscevichi pi anziani, molti dei quali, per la verit, andarono ben oltre Lenin e si misero quasi a predicare ideali ascetici. Invece si continuava a fare un gran parlare della 'socializzazione della donna', particolarmente in funzione di propaganda antisovietica. Nello stesso tempo, l'ondata di interesse per i problemi sessuali si era definitivamente ritirata, e i giovani russi che si avviavano alla maturit l'avanguardia della rivoluzione, si trovarono di fronte a compiti di responsabilit tale che i problemi sessuali "diventarono trascurabili". In questo modo, le relazioni tra i sessi nell'Unione Sovietica tornarono di nuovo ad uno "stadio di desessualizzazione" questa volta, forse, pi completa che mai. La noncuranza nelle relazioni tra uomo e donna che prima aveva caratterizzato una piccola cerchia di pionieri della rivoluzione diventata ora una caratteristica di massa. La forza che ha operato in questo senso il piano quinquennale . L'ideologia sovietica va orgogliosa di questa desessualizzazione. Ma la desessualizzazione un parto della fantasia. La sessualit non scompare; continua sotto forme patologiche, distorte e nocive. Non esiste una alternativa tra sessualit e socialit. La sola alternativa : vita sessuale felice, affermata dalla societ, soddisfacente, "oppure" vita sessuale patologica, segreta, messa al bando dalla societ. Proprio nella stessa misura in cui l apparente desessualizzazione - che in realt turbamento della sessualit naturale - render i cittadini dell'Unione Sovietica nevrotici e antisociali, le autorit si vedranno costrette ad adottare leggi moralistiche, per esempio, l'abolizione dell'aborto legale. In un inesorabile circolo vizioso, la sessualit repressa esiger una pressione morale, che a sua volta aumenter le turbe della sessualit. Gi il professor Stroganov lamentava che mentre prima le donne si vergognavano dell'aborto, adesso lo consideravano un loro diritto legale. La direttrice dell'organizzazione per la sanit materna, Lebedeva, diceva che la legalizzazione dell'aborto aveva "liberato da ogni ritegno" la psicologia della donna, che l'aborto era diventato una sorte di psicosi. Krivsky affermava che questa psicosi andava progredendo e che non se ne poteva prevedere la

fine. Il risultato di questa depravazione disse, era l'indebolimento dell'istinto materno. Alcuni medici sovietici vennero alla giusta conclusione che il bisogno economico "non" era il fattore principale dell'aumento degli aborti. Ed logico; altrimenti l'aborto non sarebbe cos frequente fra le donne che non hanno bisogni economici. In realt, l'aborto una chiara espressione del fatto che la gente ha innanzitutto bisogno del godimento sessuale, prima di avere dei bambini . Sulla base di questa confusione la libert sessuale ha subto di fatto notevoli restrizioni nel corso del secondo piano quinquenmale. Per esempio, non pi possibile interrompere una prima gravidanza. E' impossibile dire dove porter questa evoluzione. E' un fatto che non sar deciso da solo ma sar determinato dall'esito della lotta tra le tendenze affermatrici del sesso e rivoluzionarie in materia sessuale da un lato e le tendenze sessuo-negative e reazionarie dall'altro. C' da temere che le tendenze rivoluzionarie non raggiungeranno un impeto tale da prevalere sulle vecchie concezioni. Ne risulta un'economia splendidamente organizzata, mossa da macchine viventi e nevrasteniche ma "non" il socialismo . Riassumiamo gli insegnamenti che possibile ricavare da questa lotta per essere meglio preparati nel caso che la societ si trovi ad affrontare nuovamente il compito di costruire un'esistenza razionale. Per affrontare un tal compito indispensabile: 1. "Eliminare tutti gli alibi e tutte le spiegazioni in malafede", come la preoccupazione di difendere la razza o la spiegazione secondo la quale il bisogno economico sarebbe la sola ragione dell'aborto. Non pi separazione fra eugenica e politica sessuale in generale . 2. "Riconoscere nella funzione sessuale una funzione a s, indipendente dalla procreazione" . 3. "Riconoscere nella volont di procreare una parte della funzione della sessualit", nel desiderio di avere figli, una parte del piacere di vivere in generale. Rendersi conto del fatto che, una volta attuate le condizioni per una vita materiale e sessuale soddisfacente, sar del tutto naturale volere dei bambini . 4. Propugnare apertamente l'"anticoncezione" non come mezzo per eliminare l'aborto ma, prima di tutto, per raggiungere il piacere e la salute sessuali . 5. Schierarsi coraggiosamente per l'"affermazione del sesso" e per l'"autoregolazione" sessuale .

6. Difendersi dall'"influenza pratica" di santi, moralisti e ogni altra specie di nevrotici sessuali camuffati . 7. Controllare col massimo rigore la prassi e l'ideologia di professori di ostetricia e di igiene sociale reazionari per mezzo delle organizzazioni femminili e giovanili per l'igiene sessuale. Sradicare lo stupido rispetto delle masse per la scienza d'oggi, che raramente merita questo nome . Lo scopo di una politica demografica razionale pu essere solo quello di ridestare l'interesse della stessa popolazione, invece di imporle, dall'altro, il dovere di difendere la razza.Il primo presupposto per raggiungerlo l'affermazione del piacere sessuale e la sua salvaguardia per tutti coloro che hanno parte "produttiva" nella vita sociale. Il popolo deve arrivare a sentire che pienamente e veramente capito su questo punto, sul problema del piacere sessuale e che la societ pronta a fare tutto il possibile per difenderlo e per metterlo in grado di godere quel piacere . La soluzione di questi problemi apparir relativamente semplice, se paragonata con il problema principale: "Come pu l'angoscia orgastica di cui soffre oggi la gente essere eliminata su scala di massa?" E' un problema gigantesco. Una volta risolto, il problema della politica demografica non sar pi in mano di accademici affetti da neurosi sessuali, ma dei giovani, degli operai, dei contadini, di scienziati specializzati. Fino ad allora, la politica demografica e l'eugenica rimarranno ancora quelle formazioni reazionarie che sono oggi . "Il ripristino della legge contro l'omosessualit" . La legislazione sessuale sovietica aveva senz'altro soppresso l'articolo del vecchio codice zarista che puniva l'omosessualit con un lungo periodo di carcere. Sulla grande enciclopedia sovietica, l'omosessualit era trattata sulla base delle opinioni di Magnus Hirschfeld e parzialmente su Freud. Si spieg l'abolizione dell'articolo penale col fatto che l'omosessualit era problema esclusivamente scientifico e non la si poteva, di conseguenza, punire. Era necessario fu detto, abbattere il muro che divideva gli omosessuali dal resto della societ. Questa conquista del governo sovietico dette grande impulso al movimento sessuo-politico dell'Europa occidentale e dell'America. E di fatto non fu un provvedimento preso a fini di propaganda, ma in base al fatto che l'omosessualit, la si consideri congenita o acquisita, un'attivit che non danneggia nessuno. Del resto questo era un sentimento diffuso generalmente tra il popolo. La gente era generalmente molto tollerante

in materia sessuale anche se come afferma un corrispondente, talvolta omosessuali e lesbiche erano presi bonariamente in giro. Per contro, i conservatori, come altrove del resto, erano ancora sotto l'influsso di ideologie ascetiche e di pregiudizi medievali. Questa categoria aveva i suoi rappresentanti anche nei medi e nei sommi strati del partito, e perci a poco a poco la sua influenza si diffuse tra i lavoratori. A poco a poco si sono andati consolidando sempre pi due concetti sull'omosessualit: 1. L'omosessualit un segno di barbarica incivilt, una depravazione dei semiprimitivi popoli orientali . 2. L'omosessualit un segno di degenerazione della civilt della pervertita borghesia . Opinioni del genere, insieme con la generale mancanza di chiarezza a proposito di problemi sessuali, sfociarono di tanto in tanto in grottesche manifestazioni di persecuzione degli omosessuali, manifestazioni che col passare del tempo si andarono facendo sempre pi frequenti. Del resto, abolire la legge che puniva gli omosessuali non poteva bastare a risolvere il problema. La sessuo-economia ci dice che l'omosessualit , per la maggior parte dei casi, conseguenza delle inibizioni dell'amore eterosessuale nei primi anni della vita. Con la generale inibizione della rivoluzione sessuale, d'altronde, era inevitabile che aumentasse sempre pi il numero dei casi di omosessualit tra i giovani, specialmente nell'esercito e nella marina. Ci furono denunce e delazioni, ostracismo da parte dei comitati di partito e perfino purghe di partito. In alcuni casi, vecchi bolscevichi come Klara Zetkin intervennero e riuscirono a ottenere l'assoluzione. Ma a poco a poco, rimanendo insoluto il problema sessuale in generale, l'ondata di omosessualit and crescendo, finch nel gennaio del 1934 ci furono arresti in massa a Mosca, a Leningrado, a Karkow e a Odessa. Gli arresti furono giustificati con ragioni politiche. Tra gli arrestati c'erano numerosi attori, musicisti e altri artisti che, accusati di aver partecipato a orge di omosessuali, furono puniti con diversi anni di prigione o con l'esilio . Nel marzo del 1934 fu approvata la legge che proibisce e punisce i rapporti sessuali tra uomini. Firmato da Kalinin, il decreto sembra un provvedimento di emergenza, poich gli emendamenti alle leggi esistenti potevano essere approvati solo dal Congresso dei Soviet. Nella legge, i rapporti sessuali tra uomini erano giudicati crimine sociale da punire, nei casi pi leggeri, con il carcere da tre a cinque

anni e con il carcere da cinque a otto anni nel caso che uno dei partner dipendesse dall'altro. Cos l'omosessualit fu ancora una volta giudicata alla stessa stregua degli altri crimini sociali: il banditismo, le attivit controrivoluzionarie, il sabotaggio, lo spionaggio, eccetera. Le persecuzioni di omosessuali ebbero un rapporto con il caso Rhm in Germania tra il 1932 e il 1933. La stampa sovietica aveva iniziato una campagna contro l'omosessualit come manifestazione di degenerazione della borghesia fascista. Il notissimo giornalista sovietico Koltsov aveva scritto una serie di articoli sugli amichetti del ministro della propaganda Goebbels e sulle orge sessuali nei paesi fascisti. Influenza decisiva ebbe un articolo di Gorky sull'Umanesimo proletario. Scriveva Gorky: Ci si sente rivoltare anche solo a parlare degli orrori che il fascismo fa cos riccamente prolificare. Intendeva riferirsi all'antisemitismo e all'omosessualit. Continuava: Nei paesi fascisti, l'omosessualit, rovina dei giovani, fiorisce impunemente; nel paese dove il proletariato ha audacemente conquistato il potere, l'omosessualit stata dichiarata crimine sociale e severamente punito. C' gi un detto in Germania: 'Eliminate gli omosessuali e il fascismo scomparir' . E' facile vedere quanto fossero confuse e nocive queste idee sull'omosessualit. Non si faceva distinzione tra l'omosessualit del "Mnnerbund", che era effettivamente alla base dell'organizzazione di Rhm e di altre organizzazioni, e l'omosessualit d'emergenza tra soldati, marinai e detenuti, dovuta alla mancanza di rapporti eterosessuali. Per di pi, si chiudevano gli occhi sul fatto che l'atteggiamento fascista verso l'omosessualit era altrettanto negativo; basta tener presente che il 30 giugno 1934 Hitler fece piazza pulita dei capi delle S. A. con gli stessi argomenti usati nell'Unione Sovietica per dare il via alle persecuzioni degli omosessuali. E' chiaro che concezioni caotiche del genere a proposito del rapporto tra sessualit e fascismo e a proposito dei problemi generali della sessualit, non portano a niente. Gli arresti in massa gettarono il panico tra gli omossessuali nell'Unione Sovietica; si disse che nell'esercito si verificarono numerosi suicidi. Fino al 1934 non c'era stata un'atmosfera di delazione nell'Unione Sovietica ma, dopo questi avvenimenti, si svilupp di nuovo. Dal canto suo, generalmente il popolo conserv un atteggiamento tollerante verso gli omosessuali .

Mi limiter a questa breve esposizione. Il rapporto tra la persecuzione degli omosessuali e la generale situazione sessuo-politica, specialmente nei popoli occidentali, richiederebbe una esposizione esauriente che non possibile in questa sede. La concezione sessuoeconomica dell'omosessualit esposta in altri miei libri, "Die Funktion des Orgasmus", "Charakter-Analyse", e "Der Sexuelle Kampf der Jugend". In breve, si pu dire questo: 1. L'omosessualit tra adulti non un crimine sociale, n danneggia alcuno . 2. L'omosessualit pu essere ridotta solo a patto di instaurare i presupposti necessari per una vita amorosa naturale tra le masse . 3. Finch non si raggiunge questa meta, essa va considerata come un tipo di soddisfazione sessuale collaterale a quella eterosessuale e (a parte i casi di seduzione di adolescenti e bambini) non va punita .

Capitolo dodicesimo . L'INIBIZIONE NELLE COMUNI GIOVANILI . In Russia, nei primi anni della guerra civile, la giovent ebbe immediatamente la funzione predominante che le spetta. Lenin aveva pienamente colto il significato della vitalit dei giovani e sin dall'inizio aveva dato particolare importanza alla loro organizzazione e al miglioramento della loro posizione economica. Il riconoscimento dell'indipendenza dei giovani fu esplicitamente espresso nella risoluzione approvata al Secondo Congresso delle organizzazioni giovanili: Il Komsomol un'organizzazione autonoma con una sua costituzione. Gi nel 1916 Lenin aveva sottolineato: Se non completamente indipendente, la giovent non pu dare buoni socialisti . Solo una giovent indipendente, libera di agire senza una disciplina autoritaria e sessualmente sana, pu alla lunga assolvere ai compiti estremamente difficili della rivoluzione. I passi seguenti illustreranno il carattere sessuo-politico delle organizzazioni rivoluzionarie giovanili indipendenti . 1. "Giovent rivoluzionaria" . Fino a circa dieci anni fa, quella di Baku era una delle regioni pi reazionarie di tutta la Russia. E' vero, la rivoluzione aveva cambiato le

leggi, aveva cambiato l'economia e la religione era stata dichiarata una faccenda privata. Ma, secondo Balder Olden, sotto i nuovi tetti, c'era ancora l'antica e crudele morale dell'harem. Le ragazze erano affidate a istituti religiosi, ed era loro vietato imparare a leggere e a scrivere, per tema che stabilissero contatti con il mondo esterno, e che fuggissero disonorando le famiglie. Insomma, erano le schiave dei padri. Una volta raggiunta la maturit sessuale, diventavano le schiave dei mariti, che non potevano scegliere n addirittura vedere prima del matrimonio. Donne e giovanette dove vano indossare il velo e non potevano mostrare il viso a un uomo. Se si concedeva loro di uscire, dovevano essere accompagnate; non potevano lavorare, n leggere libri o giornali. Teoricamente avevano il diritto di divorziare, praticamente non potevano. E' vero, dalle prigioni era scomparso il gatto a nove code, ma le donne erano ancora battute. Dovevano partorire da sole, perch non esistevano ostetriche n dottoresse; e la religione proibiva loro di mostrarsi a un maschio, sia pure dottore . Poi, intorno al 1925, le donne russe fondarono un circolo femminile che organizzo l'istruzione. A poco a poco, l'istruzione si diffuse; sempre pi numerose le ragazze si recarono alle lezioni di anziani insegnanti (i giovani non potevano insegnare alle ragazze). Cos, molti anni dopo la rivoluzione sociale, si verific una rivoluzione dei costumi. Le ragazze appresero per la prima volta che c'erano paesi in cui ragazze e ragazzi erano educati insieme, che le donne potevano praticare gli sport, andare a teatro e alle riunioni senza il velo, partecipare insomma alla vita contemporanea . Questo movimento sessuo-politico si diffuse. Quando padri fratelli e mariti seppero quali idee erano proclamate in quel circolo, si sentirono minacciati nei loro interessi. Diffusero la voce che il circolo era una casa di malaffare, dopo di che divent pericoloso per le donne recarvisi. Secondo Olden, a certe ragazze che continuarono a frequentarlo, fu versata addosso acqua bollente e scatenati contro i cani. Non basta: in pieno 1923 una ragazza che si mostrava in pubblico o indossava abiti sportivi che lasciassero scoperte gambe e braccia era minacciata di morte. In tali condizioni comprensibile che perfino le pi coraggiose non osassero nemmeno pensare di avere relazioni amorose fuori del matrimonio. Nonostante tutto ci, ci furono alcune giovani donne che intrapresero risolutamente la battaglia per la liberazione sessuale della giovent femminile. Dovettero affrontare

sofferenze incredibili. Naturalmente erano immediatamente individuate, messe al bando e considerate peggio che prostitute, e nessuna di loro poteva mai sperare di sposarsi . Nel 1928, una ragazza ventenne, Zarial Haliliva, fugg dalla casa paterna e cominci a tenere comizi per l'emancipazione sessuale femminile; and a teatro senza il velo e indoss un costume da bagno sulla spiaggia. Padre e fratelli si riunirono per giudicarla, la condannarono a morte ed eseguirono la condanna. Tutto ci accadeva nel 1928, undici anni dopo la rivoluzione sociale in Russia. L'assassinio dette un enorme impulso al movimento sessuo-politico femminile. Il suo corpo fu tolto ai genitori ed esposto al circolo con una guardia di onore di ragazzi e ragazze. Donne e ragazze andarono in massa al circolo. Gli assassini furono condannati a morte, e si dice che d'allora in poi padri e fratelli non osassero pi prendere provvedimenti siffatti contro la emancipazione delle donne e dei giovani . Olden descrive questi avvenimenti come una rivoluzione culturale in generale. E' pi esatto dire che si tratt di una ben definita rivoluzione "sessuale" che solo secondariamente port ad una presa di coscienza culturale tra donne e giovanette. Nel 1933 c'erano gi 1044 ragazze iscritte all'Universit, trecento levatrici e cinquecento circoli di donne e di ragazze. Molte donne diventarono scrittrici e giornaliste il presidente della Corte suprema una donna. Molte donne sono ingegneri, medici e aviatori. La giovent rivoluzionaria s'era conquistato il diritto di vivere . 2. "Le comuni giovanili" . Le comuni giovanili dimostrarono con particolare efficacia la funzione della rivoluzione sessuale della giovent. Furono la prima espressione naturale di una vita collettiva in via di sviluppo tra i giovani. Una comune di adulti si imbatte immediatamente nelle difficolt rappresentate dalla rigidit delle reazioni e delle abitudini. Nei giovani, invece, particolarmente durante la pubert, tutto ancora fluido e le inibizioni non sono ancora diventate rigida struttura. Perci le comuni giovanili sembravano predestinate a riuscire e a dare un esempio del progresso rappresentato dalla vita collettiva. Fino a che punto, dunque, nelle comuni si instaur una vita rivoluzionaria? E quali fattori impedirono questo progresso? Ben presto ci si rese conto che i primi compiti da affrontare erano organizzare politicamente la giovent e

provvedere alla sua sicurezza economica. Ma si cap anche che tutto ci non bastava. Bucharin tent di riassumere il compito principale nella formula La giovent ha bisogno di romanticismo. Fu un principio che sembr diventar necessario quando il movimento della giovent proletaria perdette d'impeto, una volta finita la guerra civile e quando gli avvenimenti rivoluzionari di quegli anni cedettero il passo ai compiti della ricostruzione, meno romantici e pi faticosi. Non possiamo fare appello soltanto al cervello. Prima che il popolo capisca una cosa, deve sentirla, si disse al quinto Congresso del Komsomol. Occorre utilizzare tutto il materiale romantico della rivoluzione per l'educazione dei giovani: il lavoro clandestino prima della rivoluzione, la guerra civile, la Ceca, le lotte e le gesta rivoluzionarie dei lavoratori e dell'Armata Rossa, i loro stratagemmi e le loro spedizioni. Soprattutto, si disse, occorreva creare una letteratura in cui l'ideale socialista fosse presentato in forma ispiratrice; in cui si glorificassero la lotta dell'uomo con la natura, l'eroismo dei lavoratori e la resa incondizionata al comunismo. In altre parole, occorreva suscitare e mantener vivo l'entusiasmo della giovent con ideali etici. Ideali e idee reazionari stavano per essere sostituiti da altri, rivoluzionari . In termini concreti, questo significa: ai giovani conservatori piace leggere i racconti polizieschi perch vanno alla ricerca del sensazionale. Ora, senz'altro possibile sostituire a uno dei soliti racconti polizieschi un altro racconto dal contenuto rivoluzionario; per esempio, invece di un criminale inseguito da un poliziotto parliamo di una spia bianca inseguita da un agente della Ghepe. Ma l'esperienza del giovane lettore esattamente la stessa: orrore, curiosit e tensione; ne risultano fantasie sadiche che si collegano all'energia sessuale arginata e non liberata. La formazione della struttura psichica "non dipende dal contenuto ma dalla qualit delle eccitazioni vegetative che vi si associano". Una storia paurosa ha l'identico effetto, tratti essa di Al Bab e i quaranta ladroni o della esecuzione di spie bianche. Quel che importa al lettore di provare il brivido e non se sono quaranta ladroni o quaranta controrivoluzionari ad essere decapitati . Se il movimento rivoluzionario si propone semplicemente di imporre le sue concezioni e di attirare ad esse il popolo, allora sar senz'altro sufficiente sostituire un ideale etico con un altro. Se per, si propone

inoltre di trasformare la struttura umana, "di rendere la gente capace di azione e pensiero indipendenti", di sradicare la struttura servile, allora bisogna tener presente che non basta sostituire lo Sherlock Holmes conservatore con uno Sherlock Holmes rosso, o cercare di battere in romanticismo conservatore con un romanticismo rivoluzionario. Nelle risoluzioni del Quinto Congresso si disse che si doveva ricorrere il pi possibile a dimostrazioni, fiaccolate, bandiere e concerti di massa per influenzare la giovent. Anche se necessari, questi metodi erano, nondimeno, solo il rinnovato ricorso a "vecchie" maniere per suscitare entusiasmo ed esercitare un'influenza ideologica sulla gente. Lo stesso ha fatto, con pieno successo, Hitler in Germania. La giovent hitleriana non si dimostra certo meno entusiasta e meno devota alla sua causa dei giovani del Komsomol. La differenza fondamentale era questa: la giovent hitleriana giura cieca e incondizionata fedelt a un Fhrer simile a un dio: non si sogneranno mai di crearsi una propria vita, con delle proprie leggi. Compito del Komsomol, invece, era proprio quello di creare una nuova vita per tutti i giovani lavoratori, rispondente ai loro bisogni; di renderli indipendenti, antiautoritari, capaci di lavorare serenamente e di raggiungere la soddisfazione sessuale, capaci di abbracciare una causa non per cieca obbedienza ma per propria decisione. Dovevano sapere che non combattevano per un astratto ideale comunista, ma che scopo del comunismo era "che loro realizzassero una propria vita indipendente". Ci che caratterizza la societ autoritaria che la sua giovent non ha coscienza della propria vita; e perci, vegeta ottusamente o si affida ad altri "ciecamente". La giovent rivoluzionaria dal suo canto sviluppa, oltre alla coscienza dei propri bisogni il pi potente e durevole degli entusiasmi, "la gioia di vivere". Essere giovani ed essere indipendenti significa affermare la sessualit. Lo stato sovietico doveva decidere se fondare il proprio potere su un ascetico sacrificio di s o su una gioia di vivere affermatrice del sesso. Le masse di giovani, alla lunga, potrebbero essere guadagnate al socialismo e la loro struttura potrebbe essere trasformata in senso socialista soltanto con l'aiuto dell'affermazione della vita . Il Komsomol contava un milione di membri nel 1925; due nel 1927, cinque nel 1931 e quasi sei milioni nel 1932. L'organizzazione della giovent lavoratrice aveva dunque avuto un pieno successo. Era cambiata la struttura di questi giovani nel senso di una completa

indipendenza come avevano postulato le risoluzioni del Secondo Congresso? Nello stesso tempo, al Komsomol apparteneva s e no il 15 per cento dei giovani contadini. Dei 500 mila giovani contadini in et di appartenere al Komsomol che vivevano nelle comuni agricole ed erano molto facilmente raggiungibili, solo il 25 per cento era iscritto. Perch il rimanente 75 per cento non era organizzato? La possibilit di raggiungere i giovani in diretta proporzione alla misura in cui le organizzazioni giovanili capiscono i bisogni sessuali e materiali della giovent, alla misura in cui li esprimono e si adoperano per soddisfarli. Nuove forme di vita nascono solamente da "nuovi" contenuti, e i nuovi contenuti debbono assumere nuove forme. Tra i giovani contadini, il mutamento strutturale assumer forme diverse che tra i giovani operai, secondo le differenze dei rispettivi tipi di vita sessuale . a) "La comune Sorokin". - Nel corso dei rivolgimenti rivoluzionari si svilupparono certe formazioni sociali che, pur caratteristiche di quel periodo di transizione, non possono essere considerate come germi di un futuro ordinamento comunista. Esaminiamo ora queste caratteristiche nel caso della famosa comune Sorokin . Era questa il prototipo della comune autoritaria, antifemminista, "non" precisamente comunista, che si basava su affetti omosessuali . Sorokin era un giovane operaio, che lavorava in un mulino a vapore del Caucaso settentrionale. Aveva letto della costruzione dell'Avtostroy, la grande fabbrica di automobili sovietica e decise che vi avrebbe lavorato. Si rec nella citt pi vicina, segu dei corsi tecnici ed organizz un gruppo di studenti. Alla fine del corso, tutti i ventidue diplomati, infiammati dall'entusiasmo di Sorokin, si presentarono all'Avtostroy il 18 maggio del 1930. I ventidue giovani operai, guidati da Sorokin, formarono una comune di lavoro. Versavano tutti i loro salari in un fondo comune che serviva a pagare le loro spese. Era dichiaratamente una comune giovanile, non superando alcuno dei membri i 22 anni. Diciotto appartenevano al Komsomol, uno al partito, due non appartenevano ad alcuna organizzazione . Il loro giovanile entusiasmo la loro ambizione e la loro infaticabilit cominciarono presto a dare ai nervi agli altri operai. Anche il direttore cominci a rendere loro dura la vita facendoli lavorare separati, invece di lasciarli lavorare nello stesso reparto come avrebbero voluto. Sorokin riusc a far sostituire il direttore. Il successore dimostr maggior comprensione verso la comune. Immediatamente i giovani si

dedicarono a un progetto particolarmente difficile, il drenaggio di una palude, il cui programma era indietro del 70 per cento. Quattro dei giovani, fra i quali la sola donna della comune, rinunciarono perch il lavoro era troppo duro. Gli altri lavorarono come matti. Osservarono la disciplina pi rigorosa. Avevano deciso di escludere dalla comune qualsiasi membro avesse perduto pi di due ore di lavoro. Uno dei comunardi, per questo, fu spietatamente escluso, sebbene tutti gli altri gli fossero affezionati . Presto il lavoro fu in vantaggio del 100 per cento sul programma. La fama della comune Sorokin si diffuse nei pi lontani angoli dello stabilimento. Ora erano sistematicamente assegnati tutti ai lavori pi ardui. Dovunque erano d'esempio agli altri lavoratori. A volte arrivavano a lavorare venti ore al giorno. Ottennero due tende nelle quali vivevano insieme. Avevano cos realizzato una perfetta comune. Il loro esempio fu presto seguito. All'arrivo di Sorokin e compagni, c'erano sessantotto brigate di pionieri con 1691 membri ("darniki"); quella di Sorokin era stata la sola comune. Sei mesi pi tardi le brigate erano 253, e le comuni sette. Un anno pi tardi c'erano 339 brigate con 7023 darniki e 13 comuni. Sorokin fu decorato dell'Ordine della Bandiera Rossa . Questi comunardi rammentano i gruppi collettivistici di molte divisioni del fronte rosso in Germania. Basta l'esclusione delle donne a caratterizzarli come non rappresentativi dei futuri collettivi fondati su una democrazia del lavoro. La loro struttura diversa da quella dell'individuo medio. Esigono da se stessi compiti indubbiamente eroici e necessari durante le dure battaglie del periodo di transizione, ma non indicano nessuna via per il futuro. Bisogna distinguere se una comune nasce per una dura necessit, o per reciproca influenza tra i membri e se obbedisce o meno a naturali bisogni vitali. Fu proprio questo elemento transitorio a caratterizzare lo sviluppo di molte comuni nell'Unione Sovietica; alla loro base c'era una comunanza di lavoro e di difficolt nella fabbrica o nell'esercito. Il tipo primitivo di esistenza cancellava le differenze individuali. I collettivi di lavoro diventavano vere collettivit quando sviluppavano, oltre al lavoro, una vita collettiva. Ma un collettivo siffatto non ancora una vera comune, perch i salari sono versati solo in parte nel fondo comune. La comune totale era considerata la pi alta forma di vita. L'evoluzione di queste comuni assolute dimostr che trascurare i problemi strutturali e

individuali porta ad una forma di organizzazione coattiva ed autoritaria. Eccone un esempio significativo: C'era una comune alla Biblioteca di Stato di Mosca, in cui erano collettivizzati gli abiti, le scarpe e perfino la biancheria. Se uno dei membri pretendeva di avere un abito o della biancheria tutti per s, era bollato come piccoloborghese. Non esisteva vita personale. Era proibito avere con uno dei compagni relazioni pi strette che con gli altri. L'amore era bandito. Quando si scopr che una ragazza aveva concepito una simpatia per un compagno, ambedue furono accusati di essere distruttori dell'etica comunista. La comune ben presto si disgreg . Se nella comune si sostiene la forma di famiglia del futuro, la futura unit della vita sociale, importante studiarne e capirne gli insuccessi. Tutto ci che in contraddizione con i bisogni umani naturali, ogni tipo di regolamentazione autoritaria, moralistica o etica porter necessariamente alla fine della comune. Il problema fondamentale come si pu sviluppare una comune sulla base di condizioni naturali piuttosto che morali. Il conflitto tra struttura umana e forma di vita qualche volta porta a fenomeni grotteschi. Alcune comuni arrivarono a regolare al minuto l'orario dei membri. La comune della fabbrica AMO ricav la seguente statistica del medio uso del tempo degli appartenenti alla comune: 1 Lavoro di fabbrica: ore 6 e 31 m . 2 Sonno: ore 7 e 35 m . 3 Studio: ore 3 e 1 m . 4 Pasti: ore1 e 24 m . 5 Attivit politiche: 53 m . 6 Lettura: 51 m . 7 Divertimenti (cinema, circolo, passeggiate, eccetera): 57 m . 8 Lavoro di casa: 27 m . 9 Visite: 25 m . 10 Igiene: 24 m . 11 Occupazioni imprecisabili: ore 21 e 32 m . --------------------------------------------------- ore 24 00 m . Questa compulsione nevrotica. Fenomeni simili sono senz'altro patologici, sono manifestazioni nevrotico-compulsive dell'esistenza di un dovere contro il quale tutto, nei comunardi, dev'essersi ribellato. La conclusione da ricavare da questi episodi non quella che ne ricava Mehnert (1), che cio una vita collettivista non possibile, ma che bisogna trovare un tipo di esistenza collettivista compatibile con la

struttura della gente. Finch la struttura, il modo di pensare e di sentire dei comunardi in contraddizione con il collettivo, la necessit sociale prevarr sotto forma di coscienza e di compulsione. Si tratta di colmare la lacuna tra struttura e forma di vita non mediante la compulsione ma organicamente . b) "La comune di lavoro Bolshevo per delinquenti". - Impiantata nel 1924 su raccomandazione di Dzerjinsky, capo della Ghepe, fu questa la prima comune di lavoro per giovani delinquenti basata sul principio che i criminali vanno trattati in maniera assolutamente libera. Il problema era come organizzarli. Due dei fondatori della comune ebbero una conversazione con gli ospiti della prigione Butyrki di Mosca. Si trattava di giovani detenuti per rapina, furto, vagabondaggio, eccetera. La proposta della Ghepe era questa: noi vi daremo la libert, la possibilit di educarvi e di collaborare all'edificazione dell'Unione Sovietica. Volete fondare una comune? I detenuti diffidavano. Non potevano credere che la Ghepe che li aveva arrestati si preparasse ora a dar loro la libert. Sospettavano un inganno e sulle prime rifiutarono. Quando pi tardi furono messi in libert decisero di andare a vedere come stavano le cose, e poi fuggire e continuare la loro carriera di criminali. Quindici di loro finirono col fare il tentativo. Poi compilarono elenchi di altri ragazzi per i quali si facevano garanti, e mandarono delegazioni nelle prigioni per andarli a prendere. Alla fine, il loro numero tocc il migliaio. Quanto al lavoro, fu deciso di installare una fabbrica di scarpe per la popolazione della zona. I ragazzi organizzarono tutto da soli, stabilirono comuni per il lavoro, per l'amministrazione e per l'istruzione. I salari partirono da 12 rubli. La popolazione protest violentemente contro questa comune di delinquenti; ne avevano paura e inviarono petizioni al governo. A poco a poco, tutto cambi. C'era un circolo e un teatro, frequentati anche dai contadini, e in pochi anni i rapporti tra delinquenti e popolazione diventarono cos buoni che i giovani riuscirono a intrecciare relazioni sessuali con le ragazze delle citt e dei villaggi vicini . Il lavoro aumentava cos che dal 1929 ci fu una produzione giornaliera di 400 paia di scarpe e di mille paia di pattini, oltre a indumenti vari. I salari andavano dai 18 rubli dei nuovi venuti fino ai 130 dei membri anziani. Gli operai pagavano da 34 a 50 rubli per il loro mantenimento e per gli abiti. Il 2 per cento della paga era trattenuto per il programma educativo. Si concedeva credito ai nuovi venuti finch non arrivavano

al salario completo. C'era lo stesso sistema di autogoverno che vigeva in tutte le fabbriche sovietiche . Se agli inizi i delinquenti avevano temuto di entrare nella comune, a poco a poco le richieste diventarono cos numerose che la comune stabil un esame di ammissione, nel quale l'aspirante doveva provare di essere davvero un exdelinquente, di essere stato arrestato e carcerato eccetera . A poco a poco si cre una biblioteca, un circolo di scacchi, una galleria d'arte e un cinematografo. Tutto era amministrato dagli stessi comunardi. Esistevano anche delle cosiddette commissioni di conflitti. Chi trascurava il lavoro o era in ritardo, era rimproverato pubblicamente; la seconda volta, subiva una trattenuta sulla paga. Nei casi pi gravi, il trasgressore era condannato a uno o due giorni di arresto. Lo si indirizzava ad una prigione di Mosca dove egli si recava senza scorta, scontava la condanna e tornava . Nei primi tre anni ci furono anche oltre i 320 ragazzi anche 30 ragazze. Non c'erano difficolt sessuali degne di nota perch i ragazzi avevano rapporti con le ragazze dei dintorni. Il capo della comune mi disse che i comunardi discutevano i loro problemi sessuali e che solo molto raramente si verificavano eccessi. La vita sessuale era autoregolata perch esistevano le possibilit di una completa soddisfazione sessuale La comune Bolshevo il prototipo di una istituzione per l'educazione dei giovani criminali basata sul principio dell'autogoverno e di una trasformazione della loro struttura in senso non autoritario. Sfortunatamente, comuni del genere rimasero esempi isolati, e negli anni successivi il principio fu abbandonato come dimostrano le notizie pervenute nel 1935. Non bisogna dimenticare che nel 1935 il generale regresso su metodi autoritari era gi molto spinto . c) "La giovent in cerca di nuove forme di vita". - Mentre, con l'aiuto della NEP (Nuova Politica Economica), si ricostruiva l'economia, molto importante fu l'istituzione di comuni private. Ci si aspettava che i giovani instaurassero forme comuniste di vita in abitazioni collettive. Mehnert riferisce che pi tardi si rinunci a questi tentativi. Si diventati pi equilibrati, scrisse nel 1932. Si ammette apertamente che anticipare lo stadio finale del socialismo, il comunismo, sotto forma di piccole isole significa ben poco mentre il resto del paese ancora nella fase di liquidazione della NEP e nelle primissime fasi del socialismo. L'istituzione di comuni era soprattutto una misura di

emergenza di cui oggi non c' pi bisogno. Non una spiegazione soddisfacente. Pu darsi che intorno al '25 l'istituzione di comuni giovanili fosse prematura. Ma il problema : perch fallirono? L'evoluzione sovietica, oggi, caratterizzata da una lotta accanita tra nuove e vecchie forme di vita. L'esito di questa lotta determiner l'esito della rivoluzione russa. Il problema delle comuni giovanili soltanto un settore del problema totale. Non si pu dire che la loro istituzione fosse una misura di emergenza. Molto pi probabilmente, questo importantissimo passo avanti della giovent si risolse in un fallimento per ragioni ancora oggi incomprensibili. Evidentemente il nuovo non riusc a prevalere sul vecchio. Nondimeno, si dichiara gi che il socialismo nell'Unione Sovietica un fatto definitivamente stabilito Vediamo qualche brano del diario di una comune, riportato da Mehnert: Era l'inverno del 1924: erano tempi di grave indigenza, particolarmente nelle grandi citt come Mosca. L'esperienza comune della fame, delle privazioni e della mancanza di alloggi avvicinava gli uomini. Alcuni amici in procinto di diplomarsi constatando l'impossibilit di un ritorno in famiglia, decisero di unirsi in un'altra specie di famiglia e di fondare una comune. Dopo lunga ricerca, riuscirono a trovare alcune camere al secondo piano di una vecchia casa. Al primo piano c'era una lavanderia cinese; attraverso le fenditure del pavimento filtrava il vapore, tranne che dalle due alle sei del mattino quando la lavanderia non funzionava. Ma tutto questo non importava. Erano felici di aver trovato un tetto . Vi si trasferirono nell'aprile del 1925. L'appartamento consisteva in due camere da letto, un tinello, chiamato il club e una cucina; i mobili erano alcuni giacigli, due tavoli e due panche. Dieci persone, cinque ragazze e cinque giovanotti, si preparavano a costruirvisi una nuova vita . I comunardi furono ben presto cos presi dal lavoro che cominciarono a trascurare la cura della casa. Ecco che cosa racconta il diario: 28 ottobre. Il gruppo che dovrebbe occuparsi della casa ha dormito troppo. Niente colazione. La comune non stata pulita. Dopo cena, i piatti non sono stati lavati (tra parentesi, l'acqua scarsa) . 29 ottobre. Ancora niente colazione. E neanche cena. I piatti ancora sporchi. Niente pulizia nella dispensa e in bagno. C' un dito di polvere dappertutto. Le porte non hanno serratura, in due camere non c' luce. Alle due del mattino il nostro fotografo dilettante, nonostante i regolamenti, ha sviluppato le sue fotografie. Il tubo di scarico

otturato. La dispensa tutta sossopra. I comunardi sono apatici, tranquilli, e alcuni anche contenti. Possiamo costruire cos una nuova vita? Qualche giorno pi tardi si discusse l'assunzione di una domestica. Non si trattava di sfruttamento? Dopo una lunga discussione si arriv a questa conclusione: tutti sono obbligati continuamente a servirsi degli altri dietro pagamento: si mandano le proprie cose alla lavanderia, si fa venire una domestica a ore, eccetera. Una domestica fissa semplicemente una persona che riassume tutte queste funzioni. Perci si introdusse nella comune la domestica Akulina, e con essa subentr anche un po' di ordine e di pulizia . Nondimeno, il diario del primo anno ci mostra un quadro piuttosto nero. Le difficolt dei tempi hanno creato nervosismo e irascibilit. Quattro membri se n'erano andati: una ragazza perch, dichiar, si stava rovinando la salute nella comune; un'altra perch non sopportava uno dei ragazzi; una terza si spos e and a vivere col marito; un giovanotto fu espulso perch si era trattenuto parte del suo guadagno. Rimasero cos due ragazze e quattro ragazzi. Nell'estate, si aggiunsero nuovi membri che riportarono il numero dei comunardi a 11 cinque ragazze e sei ragazzi, tutti tra i 22 e i 23 anni, per la :maggior parte studenti. Dei dieci fondatori ne erano rimasti soltanto quattro . Ogni problema, anche il pi piccolo, era discusso in riunioni di tutta la comunit. C'era una commissione per ogni aspetto della vita quotidiana; una commissione per le finanze, una per l'abbigliamento, una per l'igiene responsabile dei problemi sanitari e dell'approvvigionamento di sapone e dentifricio, eccetera. Per quanto riguardava la sua organizzazione, dunque, la comune deriv la sua dal governo di stato, e cio un governo per commissioni . Ma c'erano altre e pi fondamentali difficolt che non erano dovute a bisogni materiali immediati ma all'angoscia sessuale strutturale. Superficialmente sembrava che egoismo, individualismo e abitudini piccolo borghesi interferissero nello spirito collettivistico della comune. Si cerc di sradicare con una disciplina morale queste vecchie cattive abitudini. Si stabil un principio ideale e morale di vita collettiva contro l'egoismo. Cio si cerc di costruire una organizzazione, che avrebbe dovuto essere fondata sul principio dell'autogoverno e di una disciplina spontanea e intima, con l'aiuto di provvedimenti moralistici e perfino autoritari. Perch mancava la disciplina intima? Poteva la comune, alla lunga, resistere al "conflitto

tra il principio dell'autogoverno e una disciplina autoritaria"? L'autogoverno di una comune presuppone la salute psichica; questa a sua volta presuppone l'esistenza di tutte le condizioni intime ed esterne per una vita amorosa soddisfacente. Il conflitto tra autogoverno e disciplina autoritaria era radicato nel conflitto tra il desiderio di vivere collettivisticamente e la struttura psichica che non ne era capace: "il fallimento venne quando si pass a regolare le condizioni della vita sessuale". Ci si aspettava che il collettivo desse una "nuova casa" ai giovani stanchi della casa paterna e della vita in famiglia. Ma quei giovani sentivano, contemporaneamente, "avversione e nostalgia per la famiglia". I piccoli problemi quotidiani del mnage della casa diventavano insolubili solo per la confusione delle relazioni sessuali. Sul principio i comunardi avanzarono giuste richieste. Le relazioni dovevano essere cameratesche, per quanto non sia mai stato ben chiarito che cosa si intendesse con questa parola. Essi sottolineavano il fatto che la comune non era un monastero e che i comunardi non erano degli asceti. La costituzione della comune conteneva perfino queste affermazioni . Pensiamo che non ci devono essere restrizioni alle relazioni sessuali. In materia sessuale ci deve essere franchezza: verso questi problemi il nostro atteggiamento dev'essere consapevole e serio. Altrimenti ci si vorr appartare negli angolini, ci saranno flirt e altre manifestazioni spiacevoli. In poche frasi, i comunardi avevano colto per intuizione un principio fondamentale della sessuo-economia: porre restrizioni alle relazioni sessuali porta ad una sessualit clandestina e distorta. Avevano i comunardi ricevuto un'educazione in tal senso? Erano essi cos consapevoli della loro sessualit e cos sani da poter vivere secondo questi principi collettivistici sessuo-economicamente corretti? La risposta no . Divent presto evidente che non si risolveva il difficile problema della struttura umana con le frasi e con richieste d'ordine morale. Divent evidente che se due persone desideravano star sole e non essere disturbate nel loro amore, non significava affatto che difettassero di cameratismo. La comune si trov di fronte al problema della giovent di tutti i paesi e di tutti gli strati sociali: "la mancanza di una stanza tutta propria". Ogni stanza era piena di gente. Dove ci poteva essere una vita amorosa indisturbata? Fondando la comune, nessuno aveva pensato alla quantit di problemi che si sarebbero presentati per

il fatto di vivere sessualmente con altri. A questi dati di fatto non si rimediava con una regolazione o con una disciplina morale. Ci nonostante fu approvato un emendamento alla costituzione che eliminava di colpo il problema: "E' bene che nei primi anni della comune non ci siano relazioni sessuali fra i suoi membri" . Il diario afferma che per due anni si obbed a questo principio. Per quanto sappiamo della sessualit dei giovani, lo consideriamo assolutamente impossibile. Senza dubbio, ci furono relazioni sessuali clandestine, invisibili per la commissione. Questo fatto reintrodusse una parte del vecchio mondo reazionario. Il primo e giusto principio della comune, la franchezza e la lealt in materia sessuale, era stato infranto . d) "L'insolubile conflitto tra famiglia e comune". - Le difficolt della vita della comune non consistevano nel problema se solo le ragazze o anche i ragazzi dovessero rammendare le calze; fondamentalmente, era una questione di vita sessuale. Lo dimostrarono nella maniera, in parte nuova e rivoluzionaria e in parte tesa e apprensiva, in cui cercarono di risolvere i problemi sessuali. La conclusione di queste lotte fu: "famiglia e comune sono organizzazioni incompatibili" . Gi nel 1928 la difficolt si manifest acuta. Il membro della comune Vladimiro chiese che si tenesse una riunione e ci fu questa discussione: Vladimiro: Katja ed io abbiamo deciso di sposarci. Vogliamo vivere nella comune, perch non riusciamo a immaginare di viverne fuori . Katja: Vorrei diventare membro della comune . Semion: Sotto quale profilo Katja lo desidera? Come moglie di Vladimiro o soltanto come Katja? Tutto dipende da questo . Katja: Ne avevo l'intenzione gi da molto tempo. Conosco la comune e desidero farne parte . Sergei: Io sono a favore. Se Katja lo avesse chiesto indipendentemente dal matrimonio con Vladimiro, ci avrei pensato due volte. Non si tratta solo di Katja, per, ma anche di un membro della comune: non bisogna dimenticarlo . Letia: Sono contro la accettazione di una persona solo perch si tratta della moglie o del marito di un membro. In primo luogo dobbiamo considerare "se la famiglia che si costituita si adatta alla comune". Per la verit Katja particolarmente qualificata per questo esperimento, perch ha un temperamento che la rende adatta alla vita della comune .

Misha: La comune in crisi. "Un matrimonio significherebbe la costituzione di un piccolo gruppo al suo interno e ne pregiudicherebbe ulteriormente l'unit". Perci sono contrario all'ammissione di Katja . Letia: Se non accettiamo Katja perderemo Vladimiro. L'abbiamo gi praticamente quasi perduto; sta a casa molto di rado. Io sono a favore Katja: Vorrei che prendeste in considerazione il mio caso senza 'circostanze attenuanti', desidero diventare membro regolare della comune e non soltanto la moglie di un suo membro . Decisione: Katja accettata . Fu messo un altro lettino nella stanza delle ragazze. N sul diario n nella presentazione di Mehnert ci sono dati concreti su come si svolgesse la vita sessuale dei giovani comunardi. Teoricamente il problema del matrimonio dei membri della comune era risolto, ma soltanto pi tardi si manifestarono le difficolt. Dopo lunghe discussioni si scopr che l'affollamento e la mancanza di denaro sconsigliavano la nascita di bambini, che avrebbero tolto agli studenti ogni possibilit di lavorare a casa. Nel diario si legge: Nella comune il matrimonio possibile e permesso. Tuttavia, data l'attuale situazione degli alloggi, il matrimonio deve rimanere senza prole. L'aborto non ammesso . Queste tre affermazioni contengono dei problemi della rivoluzione storica dell'Unione Sovietica pi di quanto non contengano mille parole di rapporti formalistici: 1. "Nella comune il matrimonio possibile e permesso". In altre parole, in un primo momento si dubit che fosse possibile, e alla fine lo si permise; dopotutto non si pu proibire una relazione amorosa. A nessuno venne in mente che non era necessario contrarre matrimonio per mantenere una relazione amorosa perch nell'ideologia sovietica ufficiale il termine matrimonio comprendeva "ogni" specie di relazione sessuale. Non si faceva distinzione tra relazione temporanea e relazione stabile; non ci si occupava della possibilit che una breve relazione finisse o dello sviluppo graduale di una relazione stabile . 2. "Data l'attuale situazione degli alloggi, il matrimonio deve rimanere senza prole". Da un lato, i membri della comune ammettevano la possibilit di un matrimonio senza prole per la quale non c'era posto. Ma il problema pi immediato era . "dove" avere il rapporto sessuale. Il movimento giovanile tedesco aveva in certi casi risolto il problema con un espediente: i giovani che

avevano delle camere tutte per loro le mettevano a disposizione dei compagni. Nonostante la necessit di un siffatto provvedimento, nessun partito ufficiale avrebbe osato sostenerlo ufficialmente come provvedimento di emergenza . 3. "L'aborto non ammesso". E' una frase che esprime la tendenza conservatrice ad ammettere la relazione amorosa ma non l'aborto; in pratica non c'era altra soluzione che l'astinenza. Invece la decisione giusta sarebbe stata: Visto che per ragioni di spazio non possiamo per il momento tenere bambini, voi non potete avere bambini. Se volete stare insieme usate gli anticoncezionali e diteci quando volete starvene indisturbati . La discussione che segu quella decisione dimostr quale disperata confusione esistesse tra i membri della comune incapaci di distinguere procreazione da soddisfazione sessuale. Molti comunardi protestarono, sottolineando l'indebita interferenza con la natura, causa di confusione e nociva alla salute. Dopo un anno, la comune ebbe maggior disponibilit di stanze e allora la vecchia risoluzione fu sostituita da un'altra: La comune permette la nascita di figli. Non fu ancora toccato il problema dei rapporti sessuali indisturbati. Di veramente rivoluzionario c'era il principio secondo il quale i figli dei comunardi sarebbero stati considerati figli della comune, che avrebbe provveduto alle spese necessarie per allevarli . E' ovvio, a questo punto, il conflitto. La comune era chiaramente una nuova forma di famiglia, un collettivo di gente non legata da vincoli di sangue, che si preparava a prendere il posto della vecchia forma di famiglia. E' vero, il collettivo fu creato prima come protesta contro le costrizioni familiari, ma nello stesso tempo anche per il desiderio di vivere in una comunit che rassomigliasse alla famiglia. Creava cio un nuovo tipo di famiglia, mantenendo contemporaneamente nel suo interno la vecchia forma familiare. La confusione era grande. I comunardi approvarono questa risoluzione: Se un membro intende sposarsi la comune non cercher di impedirglielo. Anzi far tutto il possibile per creare le condizioni necessarie alla vita familiare . Il conflitto tra famiglia e collettivo si manifest concretamente in problemi come questo: che fare se un comunardo intende sposare una ragazza che non appartiene n e adatta alla comune? Bisogna ammettervela o no? Che fare se la ragazza in questione non vuol diventare membro della comune? Dovrebbero in tal caso i coniugi

vivere per conto loro? Cos, da un problema ne nasceva un altro. I comunardi non si rendevano conto dei seguenti fatti: 1. Esisteva un "conflitto" tra la "nuova forma della comune" e la "vecchia struttura dei suoi membri"; 2. la comune "incompatibile con la vecchia forma di matrimonio e di famiglia"; 3. era necessario arrivare ad una "trasformazione della struttura" di coloro che vivevano in comune e occorreva vedere "come" riuscirvi . I comunardi non si erano liberati dalla concezione reazionaria di matrimonio con la relativa implicazione di indissolubilit. Proprio quando credettero di aver trovato la soluzione con le loro nuove decisioni, accadde un fatto nuovo, come riferisce il diario: Vladimiro non ama pi Katja. Non sa spiegarsi perch. Quando la spos l'amava, ma ora rimasto soltanto un sentimento amichevole, e vivere come marito e moglie se non c' pi amore difficile e inutile. Si arriv al divorzio, ma i comunardi ne furono molto colpiti e particolarmente violente furono le ragazze: Vladimiro un porco. Doveva pensarci bene prima di sposarsi. Non ci si pu sposare e poi andarsene via cos, semplicemente. E' una specie di romanticismo piccolo-borghese: 'finch ti amo, sto con te e se non mi va pi, basta'. Oggi si dice: 'non posso vivere senza di te, sposiamoci', e dopo un po': 'non ti amo pi, rimaniamo buoni amici' . Quanto poco la legislazione matrimoniale sovietica aveva influito sulla struttura dei comunardi! Consideravano piccolo borghese proprio ci di cui i piccolo-borghesi hanno tanta paura: lo scioglimento di una relazione coniugale . I ragazzi si mostrarono pi comprensivi. Dicevano: Non c' dubbio che Vladimiro amasse Katja, e non colpa sua se questo sentimento finito. Ci fu una lunga discussione in riunione plenaria. Alcuni dicevano: Vladimiro ha ragione di volere il divorzio; non lo si pu biasimare. Dopotutto, nessuna risoluzione della comune pu obbligarlo ad amare. Ma la maggioranza lo condann, accusandolo di aver contratto matrimonio leggermente, di essersi dimostrato un cattivo Komsomolet e un cattivo comunardo. Col tempo, si sposarono cinque degli undici membri della comune. Ma le condizioni di vita rimanevano le stesse, con i ragazzi e le ragazze in camere separate. Dal punto di vista dell'igiene sessuale, una situazione impossibile . Tania, membro di quella comune, scriveva al marito: Tutto ci che chiedo un poco di semplice, personale felicit. Desidero un angolo

tranquillo dove starcene indisturbati, senza nasconderci, perch la nostra relazione possa essere pi libera e pi serena. Come mai la comune non vede che si tratta di una semplice e umana necessit? Tania aveva una struttura genitale veramente sana . Ora chiaro da che cosa fu provocato il fallimento della comune. I comunardi capivano benissimo Tania; tutti soffrivano per quelle condizioni di vita e per la confusione ideologica, ma non erano in grado di cambiare n l'una n l'altra. Del problema non c' pi traccia nelle deliberazioni e nel diario, ma esisteva anche se non veniva alla luce. Naturalmente non bastava risolvere il problema dell'alloggio per risolvere quello delle relazioni sessuali nella comune. Serviva soltanto a creare un importante presupposto "esterno". Le difficolt principali erano strutturali e ideologiche. I comunardi non capivano che non si allaccia una relazione stabile se non si ben convinti di essere adatti l'uno all'altro, dal punto di vista sessuale e dagli altri punti di vista; che, per potersene render conto, una coppia deve prima vivere insieme per un po' di tempo senza obblighi reciproci; che per adattarsi l'uno all'altro ci vuole un po' di tempo; che ci si deve poter separare se ci si accorge di non essere adatti l'uno all'altro da un punto di vista sessuale; che l'amore non si pu esigere; che la felicit sessuale o viene spontaneamente o non viene. Tutto ci quei giovanotti e quelle ragazze lo avrebbero certamente scoperto da soli, se non avessero avuto una concezione convenzionale del matrimonio e se la reazionaria equazione tra procreazione e sessualit non fosse stata in loro quasi una seconda natura. In loro quella concezione non era innata ma l'ideologia sociale non aveva fatto niente per sradicarla . 3. "Presupposti strutturali indispensabili" . Riassumendo le osservazioni fin qui fatte, possiamo affermare: 1. Intorno al 1900, la situazione della famiglia era relativamente semplice. La gente viveva nel guscio familiare. Non c'erano collettivi le cui richieste fossero in conflitto con la situazione familiare o con la struttura familiare dell'uomo. N esisteva conflitto tra la famiglia e l'ordinamento sociale dello stato autoritario patriarcale. La sessualit repressa si sfogava in isterismo, in rigidit del carattere e in certe sue caratteristiche, in prostituzione, perversioni, suicidi, torture autoritarie inflitte ai bambini e fanatismo bellico .

Intorno al 1930 la situazione si era notevolmente complicata. La famiglia coattiva si disgreg nel conflitto tra produzione collettivistica e distruzione della base economica della famiglia. A mantenere l'istituto familiare furono molto meno i fattori economici e molto pi i fattori di struttura umana. Non poteva vivere e non poteva morire. La gente non se la sentiva pi di vivere in famiglia, ma neanche di vivere "senza" di essa. Non se la sentiva di vivere per sempre con lo stesso partner ma neppure di vivere sola . 2. Nell'Unione Sovietica una nuova forma fu creata. Era la "nuova forma di famiglia costituita da persone non legate da vincoli di sangue in seno al collettivo". Il collettivo esclude la vecchia forma di matrimonio. Bisogna ora vedere quale forma di relazione sessuale possibile in questo tipo di comunit. Non possiamo e non dobbiamo cercare di determinarlo "a priori". Possiamo solo seguire da vicino la rivoluzione sessuale e sostenere in essa quella tendenza che non contrasta con le forme economiche o sociali di una societ libera. In generale, questo significa una "assoluta e concreta affermazione della felicit sessuale". Essa non possibile n nella monogamia coattiva n nei rapporti accidentali, senza amore e senza soddisfazione (promiscuit). Il collettivo sovietico esclude come modelli tanto l'ascetismo quanto la monogamia coattiva e indissolubile. Le relazioni sessuali entrano in una fase di condizioni completamente diverse. Il collettivo rende le relazioni individuali cos molteplici che sono da escludere le misure intese a impedire che si cambi partner e che si sviluppi una relazione con un terzo. Solo se si sa quanto dolore si prova al pensiero che il compagno amato abbracci un'altra persona, solo se se n' avuta esperienza, attivamente e passivamente, si pu capire che questo non un problema meccanicistico ed economico, ma strutturale. In un collettivo, con ugual numero di uomini e di donne, ci sono grandi probabilit che si cambi partner . Sarebbe pericoloso trascurare di capire e conoscere a fondo il doloroso processo della nascita di un nuovo ordinamento sessuale. Ed un problema da capire e da conoscere a fondo non moralisticamente, ma affermando la vita. La giovent sovietica ha pagato a caro prezzo questa lezione; non dovrebbe aver sofferto invano . La struttura umana va adattata alla vita collettiva. Questo adattamento, senza dubbio, esiger che diminuiscano la gelosia e la paura di perdere il proprio compagno. Generalmente la gente non capace di

indipendenza sessuale; ci si lega al proprio compagno con legami tenaci ma senza amore, e non si capaci di staccarsene; si teme di non trovare un altro compagno. E' un timore sempre fondato su un infantile attaccamento alla madre, al padre o ai fratelli maggiori. Sostituendo la famiglia con il collettivo, non si formerebbero siffatti attaccamenti patologici. Si eliminerebbe cos il nocciolo dell'attuale debolezza sessuale, e aumenterebbe perci enormemente la possibilit di trovare partner adatti. Si ridurrebbe moltissimo, se non addirittura eliminerebbe, il problema della gelosia. Diventar capaci di cambiare le relazioni stabili senza pene e sofferenze immeritate uno dei problemi fondamentali . Modificata nella struttura, la gente sarebbe capace di amore genitale, affettuoso e sensuale insieme, capace di piena sessualit sin dalla fanciullezza, e cio, capace di "potenza orgastica". La prevenzione delle turbe sessuali, della poligamia nevrotica, insoddisfacente, dei transfert sessuali morbosi e nevrotici, della sessualit inconscia eccetera, richieder certamente sforzi giganteschi. Non si tratta di dire alla gente come deve vivere; si tratta di educarla e di allevarla in modo da metterla in grado di regolare da sola la propria vita sessuale, senza complicazioni socialmente pericolose. Questo, in primo luogo, presuppone lo sviluppo di "una genitalit naturale non inibita e garantita dalla societ". Solo allora si diventer capaci di trattarsi con franchezza tra partner sessuali e sopportare le emozioni della gelosia senza gesti brutali. Non si possono eliminare dalla terra i conflitti della vita sessuale, ma se ne pu, e se ne deve, facilitare la soluzione. Un'efficace prevenzione sociale delle nevrosi dovrebbe impedire agli uomini di complicare nevroticamente gli inevitabili conflitti della vita quotidiana. Se le masse avessero una fiducia in s naturale, per quanto riguarda la sessualit, l'ipocrisia morale diventerebbe un crimine sociale. Il concetto di vita collettiva non ha nulla da spartire con quello del paradiso. Le lotte, gli affanni e il piacere sessuale sono parte della vita. Ci che conta che la gente impari a provare consapevolmente dolore e piacere, e a dominarli razionalmente. Gente siffatta non potrebbe essere serva. "Solo chi sano genitalmente pu essere capace di lavorare spontaneamente e di decidere da solo, senza interventi autoritari, della propria vita". Se non si ha chiaro questo, non si riuscir a modificare la struttura umana; pi ancora, non si capir neppure questo compito. Una struttura sessuale umana non adattata alla vita

collettiva condurr a risultati obiettivamente reazionari. Ogni tentativo di arrivare a un tale adattamento avanzando pretese morali e autoritarie, inevitabilmente condannato a fallire. Non si pu "pretendere" una disciplina sessuale spontanea. Essa esiste o no. Si pu solo aiutare la gente a sviluppare pienamente le proprie capacit naturali .

Capitolo tredicesimo . ALCUNI PROBLEMI DI SESSUALITA' INFANTILE . I giardini d'infanzia russi da me visitati nel 1929 avevano una eccellente organizzazione collettiva. Un giardino d'infanzia per trenta bambini contava sei insegnanti che trascorrevano cinque ore con i piccoli e un'ora a preparare il loro lavoro. Direttore e amministratore erano due operai della fabbrica; gli insegnanti avevano un segretario. Quindici dei bambini erano figli di operai della fabbrica gli altri erano figli di studenti. Il consiglio era formato dal direttore, da un insegnante, da due rappresentanti delle famiglie, da un rappresentante del distretto e da un medico. Ai bambini non veniva impartita educazione religiosa; il lavoro continuava durante le vacanze. La scelta delle materie era straordinaria; c'erano materie come il significato della foresta per gli uomini, o per la loro salute. I bambini lavoravano molto col legno . Per quanto riguardava la "sessualit", le cose andavano meno bene. Gli insegnanti si lamentavano del nervosismo dei bambini; si cercava di farli riposare molto, per evitare che si masturbassero. Spesso, quelli che si masturbavano erano riconsegnati ai genitori. Un insegnante notava: "Perfino" i figli di medici si masturbano. Un piccolo episodio: mentre conversavo con la direttrice vedevo dalla finestra dei bambini che giocavano in giardino. Un bambino aveva scoperto il pene e una bambina lo stava osservando. E proprio in quel momento la direttrice mi stava assicurando che nel suo giardino d'infanzia certe cose - masturbazione e manifestazioni di sessualit infantile - non succedevano . 1. "La creazione di una struttura collettiva" . La storia della formazione delle ideologie dimostra che ogni sistema sociale, consciamente o inconsciamente, si serve dell'influenza

esercitata sui bambini per ancorarsi nella struttura umana. Se seguiamo questo processo nello sviluppo dell'ordinamento della societ, da quella matriarcale a quella patriarcale, scopriamo che il suo nucleo "l'educazione sessuale" del bambino. Nella societ matriarcale, basata su un ordinamento sociale di comunismo primitivo, i bambini godono completa libert sessuale. Con lo svilupparsi economico e sociale del patriarcato, notiamo che si sviluppa anche una ideologia ascetica applicata ai bambini. Questo mutamento serve a creare strutture dall'atteggiamento "autoritario", che si sostituisce alla vecchia struttura non autoritaria. Nel matriarcato, esiste una sessualit infantile "collettiva", corrispondente al collettivismo della vita in generale; non si forza cio il bambino in forme prestabilite di vita sessuale per mezzo di norme fisse. La sessualit infantile, libera, d saldo fondamento strutturale al suo "spontaneo" adattamento alla collettivit e ad una spontanea disciplina del lavoro . Sviluppandosi la famiglia patriarcale, si sviluppa in misura sempre crescente la repressione sessuale del bambino. Si proibisce il gioco sessuale con i compagni, e si punisce la masturbazione. Roheim riferisce che i bambini Pitchentara sono un chiaro esempio di come si trasformi tragicamente tutto il carattere infantile una volta che se ne reprima la naturale sessualit. Il bambino diventa timido, apprensivo, timoroso dell'autorit e sviluppa impulsi sessuali innaturali, per esempio tendenze sadiche. Al comportamento libero e scevro da timori subentrano obbedienza e subordinazione. La lotta per reprimere la sua forza motrice, la motilit, il coraggio, e il senso della realt: diventa inibito. Al centro della sua inibizione c' sempre l'inibizione dell'attivit motoria, della corsa dei salti dei giochi rumorosi, dell'attivit muscolare insomma. E' facile vedere in qualsiasi ambiente patriarcale come i bambini verso i quattro, cinque e sei anni diventino seri, tranquilli e compassati e comincino a corazzarsi contro il mondo esterno. In questo processo perdono la grazia naturale e spesso diventano goffi, tardi e intrattabili; il che a sua volta provoca un inasprimento dei metodi di educazione patriarcali. Questa anche la base strutturale delle tendenze religiose, dell'attaccamento e della subordinazione infantile ai genitori. Quanto il bambino ha perduto in motilit naturale, viene ora sostituito da ideali immaginari. Diventa introverso e nevrotico, un sognatore. Pi debole si fa nelle funzioni della realt, nelle emozioni e attivit reali, pi rigide diventano le

esigenze ideali che egli si impone per realizzare qualcosa. Occorre distinguere nettamente gli impulsi sessuali; richiede molta energia attenzione e selfcontrol. Non potendo le energie biologiche pi fluire verso il mondo esterno e la soddisfazione degli istinti, il bambino perde "due forme di ideali": quelli che hanno origine nella naturale motilit biologica del bambino e quelli che si originano secondariamente, dalla necessit di autocontrollo e dalla repressione istintuale. Le prime sono alla base dell'attivit spontanea, alacre, del lavoro produttivo, le seconde alla base del lavoro inteso come dovere. Perci nella societ patriarcale il principio dell'autoregolazione nell'adattamento sociale e del lavoro compiuto con gioia strutturalmente sostituito dal principio di obbedienza autoritaria e del lavoro come dovere, in uno con la ribellione contro di esso. Questi pochi concetti, qui, possono bastare. In realt, si tratta di materia molto complessa che pu essere trattata adeguatamente solo nel quadro di particolari studi di analisi caratteriale Ora ci interessa particolarmente vedere come una societ autogovernantesi si riproduce nei bambini. Ci sono differenze specifiche tra la riproduzione del sistema autoritario ottenuta per mezzo dell'educazione e il sistema d'autogoverno? Ci sono due possibilit: 1. addottrinare il bambino con ideali d'autogoverno invece che con ideali coattivi e criminali 2. mettere da parte ogni addottrinamento ideologico e formare, invece, la struttura caratterale del bambino in maniera che egli si governi da s e accetti l'atmosfera della democrazia del lavoro "senza ribellione" . Il secondo metodo coerente al principio dell'auspicata autoregolazione, il primo no . Se in tutte le epoche storiche si fosse modellata la struttura infantile attraverso l'educazione sessuale, la struttura tipica di una democrazia del lavoro non costituirebbe affatto un'eccezione. Nell'Unione Sovietica si fecero molti tentativi in tal senso. Molti insegnanti, e specialmente quelli che avevano un orientamento psicoanalitico, come la Vera Schmidt, Spielrein e altri, tentarono di istituire una educazione sessuale positiva. Ma si tratt di tentativi isolati e nel complesso, "l'educazione sessuale dei bambini nell'Unione Sovietica rimase un'educazione sessuo-negativa". E' un fatto di estrema importanza. Naturalmente la struttura infantile avrebbe dovuto armonizzare con l'auspicata vita collettiva. E ci era impossibile senza l'affermazione della sessualit infantile perch non si pu allevare un bambino in

collettivi reprimendo nello stesso tempo il pi vivo dei suoi impulsi, quello sessuale. Se lo si reprime, il bambino, pur vivendo "esteriormente" nel collettivo, sar costretto a impiegare, per reprimere la propria sessualit, una parte delle sue energie "intime" anche maggiore di quella che gli occorrerebbe se vivesse in seno alla famiglia, e perci svilupper conflitti pi gravi e si sentir addirittura pi solo. In questa situazione, all'educatore rimane soltanto una possibilit, quella di una rigorosa disciplina, di un ordine inculcato dall'esterno, di restrizioni e di ideali antisessuali. Ed impresa di gran lunga pi difficile in quanto nel collettivo la sessualit sottoposta a un maggior numero di sollecitazioni che non nella famiglia. Ecco perch le obiezioni contro l'educazione collettiva sono di solito motivate dal timore che il bambino possa diventare cattivo, possa cio manifestare impulsi sessuali . Le impressioni suggerite dai giardini d'infanzia erano contraddittorie. Vecchi aspetti patriarcali coesistevano accanto agli aspetti nuovi, inconsueti e promettenti. Ai bambini, guidati da un insegnante, spettava decidere ogni cosa da soli (autogoverno). Una innovazione certamente importante per la trasformazione della struttura la combinazione tra lavoro manuale e apprendimento intellettuale. Le cosiddette scuole di lavoro dove oltre alle solite materie scolastiche i bambini imparavano anche un mestiere, sono certo il prototipo di istituzioni educative destinate a produrre strutture collettive. Fino a pochi anni fa, tra studenti e insegnanti c'erano rapporti veramente camerateschi. Un esempio particolarmente impressionante di formazione della struttura affermatrice della vita furono i cosiddetti giardini d'infanzia volanti nel parco culturale di Mosca. I visitatori del parco lasciavano i bambini in un giardino d'infanzia dove gli insegnanti giocavano con loro. Non si assisteva pi cos allo spettacolo deprimente dei bambini trascinati per il parco, stufi e svogliati, dai genitori o dalla governante. I piccoli imparavano a conoscersi e avevano l'opportunit di giocare fra di loro: quelli dai due ai dieci anni erano raccolti in una grande sala e ricevevano strumenti primitivi, una chiave, un cucchiaio o un piatto un insegnante di musica sedeva al piano e suonava qualche musichetta; i piccoli, senza direzione n incitamenti, cominciavano ad accompagnare la musica, seguendo il ritmo con i loro strumenti. L'esistenza di un parco culturale non un fatto particolarmente rivoluzionario; ne esistono nei paesi pi

reazionari. Ma era affermatore della vita il fatto di mettere i piccoli tutti insieme e di trattenerli a quella maniera; si teneva conto cos del loro bisogno di movimento e del loro senso ritmico. I bambini che imparano a divertirsi con questo tipo di giochi, apparentemente disorganizzati, svilupperanno da soli una mentalit da democrazia del lavoro senza alcun addottrinamento . Il problema di dirigere "l'attivit motoria infantile" ci porta al problema centrale dell'educazione. Compito di un movimento rivoluzionario , in senso generale, liberare e soddisfare gli impulsi biologici prima repressi. Questa la funzione di una naturale democrazia del lavoro. Pi gli uomini sono in grado di soddisfare i propri bisogni, meglio possono sviluppare facolt e istinti naturali. Un bambino non inibito e libero nella sua motilit non tipo da subire le ideologie o i costumi reazionari. Per contro, inibito nella sua motilit, accetta supinamente qualsiasi ideologia. Vanno ricordati, in proposito, i tentativi del governo sovietico, nei primi anni dopo la rivoluzione, per dare ai bambini completa libert di criticare i genitori. Fu un provvedimento che, pur risaputo negli Stati Uniti, sulle prime non fu affatto capito nei paesi dell'Europa occidentale. Molti bambini chiamavano i genitori per nome. Scuola e casa paterna, insomma, si trasformarono, mirando a creare una struttura autogovernantesi nei bambini. A questa tendenza, di cui potremmo portare moltissimi esempi, se ne oppose un'altra che and gradatamente prendendo la meglio, e che recentemente ha trionfato con la restituzione della responsabilit dell'educazione ai genitori, equivalente ad un altro regresso verso forme di educazioni patriarcali. Non si lavor pi sui complicati problemi dell'educazione collettiva. L'educazione familiare torn a costituire la regola; corrispondentemente, cambi anche il tipo di educazione politica nelle scuole. Per esempio, le riviste di pedagogia riferiscono che si fanno fare gare politiche ai bambini. Domande tipo Quali erano le tesi del Sesto Congresso mondiale? dimostrano che l'addottrinamento coattivo delle idee comuniste diventato il metodo di selezione. E' chiaro che un bambino non in grado di afferrare o di giudicare le tesi di un congresso. Non ha importanza che partecipi brillantemente a gare del genere o che conosca le tesi a memoria: sono cose che in ultima analisi non servono a proteggere contro le influenze fasciste. Lo si potrebbe altrettanto bene addottrinare di ideologie fasciste. Per contro, un bambino con una motilit completamente libera e una sessualit

naturale resister spontaneamente all'influenza di ideologie ascetiche e autoritarie. In materia di influenza autoritaria, superficiale ed esterna dei bambini, la reazione politica pu ben competere con l'educazione rivoluzionaria. Non cos nel campo dell'educazione sessuale. Nessuna ideologia reazionaria o politica pu offrire ai bambini ci che pu offrire invece la rivoluzione sociale per quanto riguarda la loro sessualit . E' chiaro, dunque, che per produrre una struttura non-autoritaria nel bambino, occorre salvaguardarne la motilit biologica sessuale . 2. "La creazione di una struttura non-autoritaria nel bambino" . Compito basilare per lo sviluppo di una struttura non-autoritaria un'educazione infantile affermatrice del sesso . Nell'agosto del 1921 la psicoanalista moscovita Vera Schmidt fond un istituto e affront un tentativo di corretta educazione infantile. Le sue esperienze, raccolte in un opuscolo pubblicato nel 1924 col titolo "Educazione psicoanalitica nella Russia sovietica" dimostrano che quanto la sessuo-economia insegna oggi circa la primissima educazione, scatur l spontaneamente da un realistico atteggiamento di affermazione del piacere. Il suo lavoro fu tutto rivolto all'affermazione della sessualit infantile . Ecco i princpi fondamentali di quella casa: si era detto agli insegnanti che non dovevano punire e neppure rivolgersi con asprezza ai bambini. La lode e il biasimo erano considerati giudizi incomprensibili per il bambino che servivano solo agli adulti. Si eliminava cos l'autoritario principio moralistico. Che cosa lo sostitu? Si giudicava solo il risultato obiettivo dell'azione infantile e non il bambino in s. In altre parole, si chiamava bella o brutta la casetta disegnata o costruita dal bambino, "senza" lodarlo o biasimarlo per questo. Se c'era una zuffa, non si rimproverava il bambino ma gli si mostrava solo ci che aveva fatto al suo compagno . Gli insegnanti dovevano guardarsi dal pronunciare giudizi sul comportamento o sulle caratteristiche dei bambini. Non erano consentite loro focose dimostrazioni d'affetto, i baci e gli abbracci. Come giustamente sottolinea Vera Schmidt, dimostrazioni del genere servono sempre e solo a soddisfare l'adulto e non il bambino . Si eliminava con questo un altro nocivo principio di educazione moralistica autoritaria: chi si sente giustificato a picchiare i bambini, si

sente anche giustificato a servirsene per sfogare la propria sessualit insoddisfatta; lo si vede con particolare chiarezza negli accaniti sostenitori dell'educazione familiare. Una volta messi da parte i provvedimenti disciplinari e i giudizi moralistici non occorre pi riparare con i baci al danno procurato con le percosse . Tutto l'ambiente circostante era adatto all'et e ai particolari bisogni infantili. Si sceglievano giocattoli e altri oggetti sulla base della voglia di attivit del bambino in modo da stimolarne le capacit creatrici; col cambiare dei bisogni, si cambiavano corrispondentemente giocattoli e oggetti. Il principio secondo il quale "l'oggetto va adattato al bisogno" e non il bisogno all'oggetto pienamente coerente con i concetti fondamentali della sessuoeconomia; si applica a tutta l'esistenza sociale. "Le istituzioni economiche dovrebbero essere adattate ai bisogni", e non i bisogni all'economia esistente. Questo principio sessuoeconomico, come dimostr il giardino d'infanzia di Vera Schmidt, l'opposto del moralistico principio autoritario adottato nelle scuole Montessori dove sono i bambini che devono servire, per cos dire, gli oggetti . Vera Schmidt diceva: Se il bambino deve adattarsi alla realt esterna senza troppe difficolt, il mondo non deve apparirgli ostile. Noi perci cerchiamo di rendergli quanto pi piacevole possibile la realt e di sostituire ogni piacere primitivo, al quale si suppone che egli debba imparare a rinunciare, con gli altri piaceri razionali . Questo significa che se il bambino deve adattarsi spontaneamente alla realt, egli deve prima imparare ad amarla. Deve essere in grado di identificarsi gioiosamente con l'ambiente: questo il principio sessuoeconomico. Per contro, il principio moralistico autoritario cerca di adattare il bambino ad un ambiente ostile inculcandogli il senso del dovere e ricorrendo alla pressione morale. Se una madre o un insegnante si comportano in maniera che il bambino si affezioni loro spontaneamente, questo sessuo-economico. Un comandamento sociale o religioso, devi amare tua madre, sia essa amabile o no, moralistico e autoritario . Il necessario adattamento alla vita sociale era facilitato in diverse maniere. Le richieste della vita sociale venivano dalla vita quotidiana e dalla stessa comunit infantile, non dai capricci di adulti nevrotici, ambiziosi e affamati di affetto. Ci si limitava a chiedere ai bambini di fare certe cose; non si davano loro degli ordini. Si sviluppavano e si

incoraggiavano fiducia in se stessi e senso di indipendenza, perch alle necessit della vita sociale si adatteranno pi facilmente quei bambini che non hanno bisogno di essere guidati ma che hanno fiducia in se stessi e senso d'indipendenza. Fatti del genere sono assolutamente incomprensibili per l'educatore duro eppure sono assolutamente naturali. Si applicava il principio sessuo-economico della rinuncia spontanea a quei tipi di soddisfazione che nella vita sociale non sono possibili anche nell'abituare i bambini alle loro funzioni corporali. Assolutamente fuori questione erano le proibizioni di qualsiasi tipo da parte degli insegnanti. I bambini non avevano l'impressione che i loro impulsi sessuali potessero essere giudicati differentemente dagli altri bisogni corporali. Perci li soddisfacevano senza alcun imbarazzo in presenza degli insegnanti, con la stessa naturalezza con la quale soddisfacevano la fame e la sete. Questo rendeva superflua ogni segretezza; aumentava la fiducia dei bambini nei maestri, ne incoraggiava l'adattamento alla realt e gettava cos una solida base per lo sviluppo generale. In queste condizioni, gli insegnanti avevano la possibilit di seguire passo per passo lo sviluppo sessuale del bambino e di incoraggiare la sublimazione di questo o quell'impulso . Vera Schmidt mette in rilievo che l'educatore deve costantemente lavorare su se stesso. Fu dimostrato, nel giardino d'infanzia, che nervosismo e disordine tra i bambini erano regolarmente conseguenza di inconsci atteggiamenti nevrotici degli insegnanti. E' assolutamente impossibile allevare in senso sessuo-economico i piccoli finch gli educatori non sono liberi da tendenze irrazionali o non hanno, almeno, imparato a riconoscerle e a controllarle. E' un fatto di immediata evidenza, solo che si badi agli aspetti concreti di questo tipo di educazione . Nella cosiddetta cultura occidentale, madri e governanti non ammettono che il bambino "non" sia abituato al vasetto entro il primo anno. Nel giardino d'infanzia di Vera Schmidt non si tent di portare i bambini al vaso a intervalli regolari prima che avessero compiuto i due anni, e anche allora non li si costringeva assolutamente, n li si rimproverava se si sporcavano. Non ci si badava, come se fosse stato un avvenimento naturale . Questo fatto fondamentale, che riguardava l'evacuazione, dimostra quali presupposti bisogna soddisfare prima che si possa anche soltanto pensare a una educazione sessuo-economica del bambino. Nella

famiglia impossibile; possibile soltanto nel collettivo. Mentre medici ed educatori ignoranti credono che bagnare il letto richieda drastiche punizioni (che servono solo a creare una fissazione del disturbo), Vera Schmidt riporta questo caso: una bambina riprese, a circa tre anni, a bagnare il letto. Non vi si bad affatto e dopo tre mesi la bambina riprese da sola a evacuare normalmente. E' un altro fatto destinato a rimanere inconcepibile per l'educatore autoritario. Eppure, un fatto naturale . L'atteggiamento dei bambini nei riguardi dell'evacuazione, scrive Vera Schmidt, conscio e naturale. A questi fatti non si connette alcun sentimento di 'vergogna'. Il nostro metodo ci sembra tale da salvare i bambini dalle gravi esperienze traumatiche collegate di solito con l'abitudine al controllo degli sfinteri. Ha senz'altro ragione. L'esperienza clinica dimostra che la causa pi frequente di gravi turbe nella potenza orgastica dell'adulto risiede nel rigido controllo dell'evacuazione degli escrementi, che crea un senso di vergogna associato alla funzione genitale. Si turba cos la capacit di regolare tutta l'energia vegetativa. Il procedimento della Schmidt assolutamente giusto: i bambini che non associano un senso di vergogna alle funzioni escretorie non sviluppano pi tardi corrispondenti disturbi genitali . Nell'istituto i bambini erano assolutamente liberi di soddisfare la loro voglia di muoversi; potevano correre, saltare, far chiasso eccetera. Erano cos in grado non soltanto di sfogare i loro impulsi naturali ma anche di utilizzarli. E questo concorda pienamente con il concetto sessuo-economico secondo il quale la libert degli impulsi infantili il presupposto per la loro utilizzazione sociale e culturale, mentre l'inibizione ne impedisce la sublimazione, per il fatto stesso che essi vengono repressi . Nei nostri giardini d'infanzia, invece, dove si rendono i bambini capaci di cultura e adattati alla realt con l'inibizione dell'attivit motoria, i piccoli di quattro, cinque e sei anni manifestano un allarmante mutamento di tutto il comportamento: da naturale, vivace e attivo esso si fa tranquillo e perbene; il bambino diventa sempre pi compassato. Anna Freud nel suo "Psicoanalisi per insegnanti" conferma la scoperta senza tuttavia criticarla; pi ancora, considera necessario il mutamento perch mira coscientemente a una educazione che porti il bambino a diventare un cittadino "conservatore". Questo si

basa su un assunto erroneo, di cui soffre tutta la pedagogia conservatrice, secondo il quale la naturale motilit del bambino sarebbe in contrasto con la sua capacit di cultura. La verit invece l'opposto . Un'importantissima parte del rapporto di Vera Schmidt riguarda la "masturbazione". La Schmidt not che i bambini si masturbavano relativamente poco. Essa distingueva giustamente due forme di masturbazione: una provocata dagli stimoli fisici che nascono dai genitali che serve soltanto a soddisfare il bisogno di piacere genitale, l'altra che nasce come reazione ad un insulto, a una mortificazione, o ad una limitazione della libert. La prima forma non presenta difficolt. La seconda deriva da un aumento dell'eccitabilit vegetativa provocato dalla paura o da una ostinazione che il bambino cerca di scaricare stimolando i genitali. Vera Schmidt aveva avuto una giusta intuizione del fenomeno, mentre Anna Freud sbaglia nel considerare la cosiddetta eccessiva masturbazione infantile come uno sfogo degli istinti. Va notato che data l'educazione affermatrice del sesso la masturbazione si verificava senza che ci si nascondesse, sotto gli occhi degli insegnanti. Se si conosce la tremenda angoscia della masturbazione degli educatori medi, si capisce bene come innanzitutto occorra educare l'educatore prima che egli sia in grado di assistere imperturbabile alle naturali manifestazioni sessuali infantili . Analogamente, i bambini erano assolutamente liberi di soddisfare tra loro la "curiosit sessuale". Non ci si opponeva a che si osservassero reciprocamente, di conseguenza, reagivano alla nudit con calma e obiettivit assolute. Notammo che i bambini non mostravano alcun interesse per gli organi sessuali quando erano nudi ma soltanto quando erano vestiti. Se i bambini ponevano domande che riguardavano argomenti sessuali, si rispondeva loro con piena franchezza. Non conoscevano, dice Vera Schmidt, autorit n costrizione paterna. Per loro padre e madre erano esseri ideali e amati. E' senz'altro possibile, scrive Vera Schmidt, che cos buone relazioni con i genitori si possano sviluppare solo quando l'educazione viene impartita fuori della casa paterna . Mentre la prassi seguita in questo giardino d'infanzia rispondeva pienamente all'affermazione sessuo-economica della sessualit e della vita in generale, ne divergevano le concezioni teoriche. Spiegando i princpi seguiti nel suo istituto, Vera Schmidt parla di superamento

del principio di piacere e della necessit di sostituirlo con il principio di realt. Non si era liberata dall'erronea concezione psicoanalitica di un'antitesi meccanicistica tra piacere e realizzazione culturale; non si era resa conto del fatto che l'attuazione del principio di piacere in ogni stadio determinato il miglior presupposto per la sublimazione e per le realizzazioni sociali. Nella prassi, la sua opera contrastava di fatto con le sue concezioni teoriche . Un fattore importante per valutare questi tentativi per trasformare la struttura della nuova generazione il destino toccato a quella istituzione. Dopo la sua fondazione, in citt cominci ben presto a diffondersi ogni sorta di dicerie. Si diceva che l dentro accadessero le cose pi terribili, per esempio che gli insegnanti, a scopo sperimentale, sollecitassero prematuri stimoli sessuali dei bambini, eccetera. Le autorit che avevano acconsentito alla fondazione della casa aprirono un'inchiesta. Alcuni educatori e pediatri la difesero, gli psicologi, naturalmente, l'attaccarono. Il Commissariato per l'educazione dichiar che la casa doveva essere chiusa ma addusse a pretesto l'alto costo del suo mantenimento. La ragione vera era un'altra. La direzione dell'istituto psiconeurologico, dal quale la casa dipendeva, era appena passata in altre mani. Il nuovo direttore, membro altres della commissione d'inchiesta, stese una relazione sfavorevole, anzi, insult coloro che lavoravano in quella casa e i bambini. Di conseguenza, l'istituto psiconeurologico non solo ritir il suo appoggio economico ma anche quello ideologico . Prima della chiusura una rappresentanza del sindacato dei minatori tedeschi Union, si fece avanti a offrire, in nome dei sindacati dei minatori tedeschi e russi, il suo appoggio finanziario e ideologico. A partire dall'aprile 1922 la casa fu rifornita di cibo dal sindacato tedesco e di carbone dal sindacato russo. Ma non resistette per molto. Commissioni, inchieste, e il ritiro dell'appoggio la costrinsero a chiudere. E' significativo che tutto ci coincidesse pi o meno con l'inizio dell'inibizione generale della rivoluzione sessuale russa . Non va taciuto il fatto che anche l'Associazione Internazionale di Psicoanalisi assunse un atteggiamento in parte scettico: e in parte negativo verso l'esperimento di Vera Schmidt, atteggiamento che fu una espressione dell'evoluzione posteriore della psicoanalisi in teoria antisessuale. Nondimeno, il lavoro di Vera Schmidt fu "il primo tentativo nella storia dell'educazione per dare un contenuto pratico alla

teoria della sessualit infantile". Come tale, di importanza storica. Indubbiamente Vera Schmidt fu la prima educatrice che, per pura intuizione, colse praticamente la necessit e la natura di una trasformazione della struttura umana. E, come sempre nel corso della rivoluzione sessuale, autorit, scienziati, psicologi e educatori affermati preparavano la strada al regresso e alla disfatta, mentre i lavoratori dei sindacati, senza alcuna preparazione teorica, dimostrarono coi fatti di avere colto tutta l'importanza del problema . Facciamo ora un confronto fra questo giusto tentativo e l'attivit svolta nel frattempo da pretesi educatori rivoluzionari. Il confronto dimostrer che se mai ci sar un nuovo tentativo occorrer fare assegnamento sulla gente semplice, provvista di un naturale senso della vita e non su professionisti dell'educazione e della psicologia reazionari . 3. "Educazione pastorale falsamente rivoluzionaria" . In nessun altro settore l'educatore si imbatte in problemi cos difficili come in quello dell'educazione sessuale. E' impossibile, vero, separare questa da tutto l'insieme dell'educazione, ma essa presenta difficolt tutte sue. L'educatore stesso passato attraverso una educazione negatrice del sesso. La casa paterna, la scuola, la chiesa, e tutto l'ambiente conservatore lo hanno permeato di atteggiamenti sessuo-negativi; e questi vengono a conflitto con i suoi atteggiamenti affermatori della vita. Nondimeno, se desidera educare i bambini all'affermazione e non alla negazione della vita deve sbarazzarsi delle sue opinioni negative, sviluppare una visione propria e metterla in pratica. Dovr rilevare le parti essenziali della pedagogia conservatrice, respingerne molte altre in quanto antisessuali e altre ancora adattarne. E' un compito grande e difficile che si a mala pena cominciato ad affrontare. Nel campo rivoluzionario la difficolt maggiore quella rappresentata dai chierici. Nella maggior parte intellettuali sessualmente pervertiti, rivoluzionari per ragioni nevrotiche, invece di contribuire ad una positiva intelligenza del problema provocano soltanto confusione. Il sacerdote del comunismo Salkind uno di questi, membro della accademia comunista e dell'Associazione Internazionale Psicoanalitica. Le sue opinioni furono aspramente combattute dai giovani rivoluzionari dell'Unione Sovietica ma furono esse a ispirare l'ideologia ufficiale in Russia e anche in Germania. Un

suo articolo, Einige Fragen der sexuellen Erziehung der Jumgpioniere ("Das proletarische Kind", 12, 1-2, 1932) provoc molta confusione, come ripetutamente fece notare la "sexpol" tedesca. Ci serviremo di questo articolo per dimostrare quanto sia disperata la mescolanza di forma rivoluzionaria e contenuto antisessuale . Salkind muove dalla giusta affermazione che il movimento dei pionieri influenza i bambini nella loro pi importante fase di sviluppo, e che dispone di mezzi che mancano invece alla famiglia e alla scuola. Ma ha un concetto della sessualit infantile non migliore di quello che ne ha la Chiesa. Tutti gli altri errori di Salkind e dei suoi simili derivano da questo concetto. Egli scrive: Per questa ragione [per il fatto cio che il movimento pionieristico dispone di mezzi migliori che non la famiglia] esso deve diventare la forza principale nella lotta "contro il parassitico incatenamento sessuale dell'energia dei bambini durante lo sviluppo" . Secondo Salkind la sessualit infantile parassitica. Come arriva a questo giudizio? Che cosa intende egli con questo aggettivo? Quali conclusioni ne trae ai fini dell'educazione? Parassitico qualcosa di estraneo all'organismo. Questo filosofo del sesso, che l'Unione Sovietica tollera, sostiene seriamente che bisogna "impedire" l'incanalamento dell'energia nel parassitico nel sessuale . Se i dirigenti del movimento sanno presentare ai bambini il contenuto del lavoro di pioniere in forma adatta all'et, non rimarranno energie per le dominanti parassitiche . Vale a dire, Salkind convinto che si possano eliminare gli interessi sessuali dei bambini. Non si chiede come conciliare interessi collettivi e interessi sessuali, n in che cosa gli uni siano in conflitto con gli altri C' da chiedersi, qui, in che cosa Salkind si differenzi da un prete qualunque o da un pedagogo reazionario; anche costoro sono convinti della possibilit di dirottare completamente l'energia sessuale. Oggi non pi possibile negare l'esistenza di una sessualit infantile e adolescente. Oggi, la parola d'ordine la completa diversione delle energie sessuali, e cio un vecchio concetto vestito di nuova forma. Non mai venuto in mente a Salkind di chiedersi perch la Chiesa non permette una vita sessuale infantile. Non si rende conto che, se vuole stabilire le regole di una educazione rivoluzionaria, deve prima spiegare perch, ci nonostante, assume lo stesso punto di vista degli educatori reazionari. Sembra vagamente che ci arrivi quando asserisce che vita

sessuale e collettivismo sono antitetici; egli mira a eliminare la sessualit nell'interesse del collettivismo . Sono soprattutto i bambini trascurati, solitari, a cadere preda di travagli prematuri, i bambini che non vivono in attivo cameratismo con i coetanei. . . Pi sono isolati dalla collettivit e si abbandonano alla solitudine, pi si avvicinano a un precoce parassitismo sessuale . Sono frasi ignoranti e vuote. Che cosa prematuro? E' prematuro che un bambino di quattro anni si masturbi? E' prematuro che un adolescente di tredici o quindici anni, sessualmente maturo, si soddisfi? E' prematuro che desideri avere dei rapporti sessuali? Salkind e compagni di ideologia provano con i loro argomenti astratti e propagandistici di non essere riusciti a scendere dalle regioni astratte dell'etica alla realt della vita infantile e adolescente. Contrariamente alle affermazioni di Salkind, quei capi pionieri che davano spiegazioni di carattere sessuale appena notavano manifestazioni sessuali insane nei loro gruppi, agivano benissimo. Ogni dirigente di gruppi giovanili dotato di una certa sensibilit sa che non la mancanza di collettivismo a causare le cosiddette condizioni sessuali ma che vero esattamente il contrario: il turbamento subito dalla vita sessuale infantile -- causato e mantenuto, fra l'altro, da opinioni come quelle di Salkind - la pi importante delle cause di turbamento nella vita collettiva. Non sar mai possibile edificare il collettivismo sulle basi della repressione sessuale se non autoritariamente. Secondo Salkind, un incessante controllo collettivo sul comportamento sessuale e generale dei bambini dovrebbe essere la base per un sano sviluppo sessuale. Sano in questo caso significa, naturalmente, asessuale. E questa morale dei pionieri Salkind si propone di realizzarla per mezzo di una appropriata organizzazione del lavoro . Ma lasciamo ora il regno delle parole vuote e cerchiamo di immaginare che cosa significano concretamente queste proposte. Per quanto tempo dovrebbero lavorare gli adolescenti? Ininterrottamente? Anche di notte, a letto, per evitare che si tocchino i genitali? E quando i bambini e gli adolescenti stanno giocando, dovremmo esercitare un incessante controllo collettivo per impedire che si innamorino e che intreccino dei romanzetti? Salkind parla esplicitamente di bambini, riferendosi ad adolescenti di tredici-sedici anni, e cio ad adolescenti che hanno gi raggiunto la maturit sessuale! E perch non dovrebbero innamorarsi e intrecciare dei romanzetti? Per non danneggiare il

collettivismo? O perch la gente che la pensa come Salkind non potrebbe sopportarlo? In pubbliche discussioni di organizzazioni giovanili a Berlino, si accert al di l di ogni dubbio che i gruppi tendevano a disgregarsi precisamente quando contavano troppo poche ragazze, e che invece si mantenevano compatti quando c'era un numero di ragazzi e di ragazze approssimativamente eguale. E questo non certo per un incessante controllo collettivo volto a impedire il nascere di inutili pensieri amorosi. No, questo accadeva perch i giovani trovavano dei partner e la vita sessuale non era pi qualcosa capace di interferire con la vita collettiva. I vari Salkind arrivano alle loro assurde affermazioni perch non distinguono fra vita sessuale "sana" e vita sessuale "turbata"; perch non indagano le cause di una vita sessuale licenziosa; perch non vedono che precisamente l'inibizione della sana sessualit a creare una sessualit malata, tale a sua volta da rendere impossibile un lavoro collettivo. Com' arida, burocratica e nemica della vita la tesi che segue: Un collettivismo attivo il mezzo migliore per sviluppare un sentimento di eguaglianza sessuale. Chi lavora in comune non nutre inutili pensieri amorosi. Non rimane n tempo n energia per cose del genere . Che viene a significare qui eguaglianza sessuale? Noi siamo per l'eguaglianza sessuale; con l'ideologia di una sana sessualit noi combattiamo la reazione politica. I tipi alla Salkind, invece fanno propaganda all'eguaglianza sessuale "nella proibizione della vita sessuale". Proprio come i capi delle organizzazioni giovanili cattoliche, con la sola differenza che non respingono l'educazione in comune; "non ancora" (1). Ma proprio per questa via che arrivano alle assurdit. In concreto: che cosa "dovremmo" fare, secondo le idee di Salkind, quando, nonostante i Dieci Comandamenti di Salkind, un ragazzo e una ragazza che lavorano insieme ad un importante progetto si innamorano? Che cosa? Esercitare un controllo collettivo? Soffocare l'amore facendoli lavorare ancora di pi? Oppure imporre l'eguaglianza sessuale nell'astinenza? E questo in un'et che lo stesso Salkind chiama il pi decisivo stadio dello sviluppo, lo stadio in cui vanno aumentando le esigenze sessuali. Quanta disonest e quanta ipocrisia c' nell'asserzione seguente: Completa fiducia e assoluto rispetto reciproci, assoluta onest reciproca: questo il primo presupposto, senza il quale impossibile un sano sistema educativo nei gruppi dei pionieri .

Come possono esistere fiducia e rispetto reciproci tra ragazzi ed educatori, se la giovent non capita in uno dei suoi problemi pi brucianti? Un bambino giunto ad et di pioniere sa gi parecchio delle questioni sessuali. Anche troppo! Ma lui non lo sa e non sa quello che dovrebbe sapere. E il capo non pu semplicemente passar sopra a questa aberrazione; dovr parlare. Ma come? Appunto, come dovrebbe parlare un capo dei pionieri? Ce lo dice Salkind: Certo, non deve dar da leggere ai bambini dei libri che trattino della questione sessuale. Meglio ancora: non deve assolutamente parlare con i bambini di questioni sessuali . Significa che bisognerebbe discutere della sessualit solo in rapporto ai problemi sociali e politici, cosa che sarebbe giusta? No; ecco qual la concezione della sessualit infantile e adolescente di Salkind: Un'attenta osservazione rivela che i bambini si masturbano . E' necessaria una grande cautela da parte dei dirigenti, perch i bambini sono particolarmente sensibili [e giustamente, W. R. ] se si cercano di combattere queste loro "dannose abitudini". . . Il nostro ipocrita padre tedesco parlava proprio cos! E pi oltre: In ogni caso, all'insegnante consentito intervenire nell'immediata sfera sessuale infantile solo se ha gi avuto una preparazione pedagogica, prima. [Da chi, ci si potrebbe chiedere? E preparato in che senso? A vedere nella masturbazione un'abitudine dannosa?] E' assolutamente inammissibile una pubblica discussione di simili controversi argomenti diretta dal capo del gruppo. La cosa va stroncata sul nascere in un colloquio privato. [Quale cosa? Il fatto scandaloso che bambini e adolescenti si masturbino?] E per questo bisogna ricorrere a persone della "cui irreprensibilit sessuale" si sia ben certi . Ecco che cosa si intendeva per assoluta onest reciproca. E che meraviglia c' se tra i gruppi di pionieri ci sono manifestazioni di delinquenza sessuale, e cio di una vita sessuale piena di turbe e di contraddizioni? I vari Salkind non hanno mai capito che ogni giovanetto, per quanto possa non essere sessualmente irreprensibile impara spontaneamente dalla vita: non mai l'attivit sessuale in se stessa a creare la delinquenza sessuale ma le inibizioni e i metodi educativi propugnati da Salkind. Eppure, Salkind afferma: Non. . . senza urgente necessit, non senza che se ne siano avute allarmanti manifestazioni, il capo dei pionieri, tra le altre, dovrebbe toccare la questione sessuale .

Con una confusione cos totale nei circoli dirigenti, come potrebbe un dirigente conoscere il fatto suo? Pedagoghi come Salkind evadono le enormi difficolt che si presentano quando ci si accosta al problema della vita sessuale infantile e adolescente con logica e coerenza. Non possibile dare ai giovani chiarimenti sul problema sessuale e nello stesso tempo proibire i giochi sessuali e la masturbazione. Non si pu nascondere loro la verit sulla funzione della soddisfazione sessuale. Si pu solo dir loro la verit e lasciare finalmente che la vita faccia liberamente il suo corso. La potenza sessuale il vigore e la bellezza fisici devono diventare fermi ideali nella lotta per il progresso della societ. La rivoluzione non pu prendere a ideale la bestia da soma invece del toro, il cappone invece del gallo. La gente stata gi abbastanza bestia da soma. I castrati non si battono per la libert . 4. "Ancora sul problema della delinquenza" . La rivoluzione russa non disponeva del numero necessario di educatori, specialmente di educatori ben preparati sessuologicamente, per affrontare il gigantesco problema della delinquenza giovanile. L'incomprensione della rivolta sessuale della giovent fin col portare a un aggravamento del problema della delinquenza intorno al 1935. Non si poteva attribuire alle condizioni della guerra civile la nuova ondata di delinquenza, perch i delinquenti del 1935 erano gi figli del nuovo sistema sociale. L'Unione Sovietica aveva tutto tentato per risolvere il problema della delinquenza. Dobbiamo chiederci, dunque, quali siano state le cause dell'insuccesso. Che insuccesso ci sia stato, lo dimostra la seguente deliberazione del governo: Il Consiglio dei commissari del popolo dell'URSS e il Comitato Centrale del Partito Comunista giudicano che la presenza di giovani delinquenti nelle citt grandi e piccole del paese - mentre la situazione materiale e culturale dei lavoratori va costantemente migliorando e lo Stato d un considerevole appoggio finanziario alle istituzioni per la giovent - dovuta principalmente alla scarsa opera dedicata dalle autorit sovietiche locali e dalle organizzazioni (del partito, dei sindacati, del Komsomol) alla liquidazione ed alla prevenzione della delinquenza giovanile, e alla mancanza di una partecipazione organica da parte di tutto il popolo a questo problema . a) Molti istituti per bambini hanno un appoggio finanziario insufficiente e sono inadeguati da un punto di vista educativo; b) La lotta

organizzata contro la turbolenza dei giovanissimi e contro gli elementi criminali che si trovano tra gli adolescenti inadeguata o addirittura non esiste . c) Non si son presi i necessari provvedimenti perch i bambini che vivono nella strada (per aver perduto o abbandonato i loro genitori, o per essere fuggiti dagli istituti) fossero riportati immediatamente negli istituti o restituiti ai genitori . d) Non si prendono provvedimenti contro i genitori o coloro ai quali affidata la custodia degli adolescenti che con indifferenza lasciano che i ragazzi si abbandonino alla violenza, al furto, alla degenerazione morale, al vagabondaggio, n li si chiama a render conto del loro operato . Dunque, della situazione si incolpava la scarsa opera delle varie organizzazioni. Si ricorse di nuovo alla responsabilit dei genitori e a provvedimenti che non erano pi aderenti allo spirito dei princpi educativi adottati dalla rivoluzione. Forse che quei principi erano falliti? No, erano solo stati incompleti, avevano trascurato il problema centrale, e spesso l'avevano pi o meno deliberatamente evitato. Era questo il problema della vita sessuale infantile. L'ideologia collettivistica e la vita collettiva degli adulti, "mentre contemporaneamente vengono mantenute la vecchia repressione della sessualit dei bambini, l'ipocrisia sessuale e l'educazione familiare, portano inevitabilmente alla delinquenza giovanile". Di fronte ad una evoluzione generale verso la libert, non si potevano reprimere senza danno alla societ e all'infanzia, le esigenze sessuali infantili . Nel 1935, il governo sovietico fece uno sforzo tremendo per abolire la delinquenza. I commissariati per l'educazione ebbero l'ordine di sistemare i bambini in istituti. La milizia ebbe ordine di multare fino a 200 rubli i genitori i cui figli si davano ad atti di turbolenza per le strade. Ai genitori e ai tutori fu attribuita la responsabilit finanziaria di tutti i danni materiali causati dai bambini. Ai genitori che trascuravano di sorvegliare la condotta dei figlioli sarebbero stati tolti i ragazzi e affidati a istituti a spese dei padri . Il giornale norvegese "Arbeiderbladet" del 16 giugno 1935, riferiva che il governo sovietico aveva dovuto ricorrere ad arresti in massa di giovani delinquenti. Oltre che colpevoli di furti e saccheggi, riferiva il giornale, i ragazzi erano infestati da malattie veneree: Come una peste, i ragazzi portano da un posto all'altro l'infezione. E' vero, i

ragazzi avevano a loro disposizione bagni pubblici, istituti e ospedali, ma rifiutavano di ricorrervi. Fuggivano in massa dagli istituti. L'"Arbeiderbladet" riferiva che le "Izvestia" recavano quasi quotidianamente avvisi per rintracciare ragazzi fuggitivi. Fino a poco tempo fa, avvisi del genere erano stati molto rari sulla stampa sovietica; ora sono comunissimi. Il governo sovietico prese delle misure: forn insegnanti qualificati, attrezzi e macchine, film educativi e testi speciali per la giovent. Inoltre, cerc di mobilitare la popolazione per risolvere il problema . Nelle mie conversazioni con le educatrici sovietiche Vera Schmidt e Geshelina nel 1929, feci rilevare pi volte l'inadeguatezza e l'inutilit di tali misure. Era chiaro che il problema della delinquenza, anche se generato dalle condizioni della guerra civile, era costantemente alimentato dalla mancanza di chiarezza in materia di vita sessuale. C'era abbastanza lavoro nell'Unione Sovietica. La terapia del lavoro era altamente sviluppata. Non c'era pi disoccupazione. Gli istituti per l'infanzia e i collettivi erano bene organizzati. Ma "nonostante" tutto questo, i ragazzi preferivano fuggire, preferivano la pericolosa e deleteria vita della strada e la sua antisocialit alla vita negli istituti. E' un problema gigantesco che non si pu risolvere con l'educazione al lavoro o del quale ci si possa sbarazzare spiegandolo con l'amore per l'avventura proprio della giovent. In Germania avemmo ampia possibilit di studiare la vera natura della delinquenza giovanile. Quando si diffuse notizia dei miei tentativi volti a salvaguardare e a promuovere la salute sessuale dei giovani, i fuggiaschi vennero sempre pi numerosi a parlarmi - visto che capivo il loro problema principale della loro infelicit e dei veri motivi del loro comportamento antisociale. Posso assicurare il lettore che c'erano tra loro molti giovani splendidi, di alta intelligenza e capacit. E sempre di pi notavo quanto pi vitali fossero codesti cosiddetti delinquenti di tutti gli ipocriti perbene, proprio perch si ribellavano ad un ordinamento sociale che negava loro il pi elementare dei diritti naturali. Le loro storie, alla base, mostravano poche varianti. Si trattava sempre della stessa cosa; non erano stati capaci di dominare fantasie ed eccitazioni sessuali. I genitori non li avevano capiti, n li avevano capiti gli insegnanti e le autorit. Non erano riusciti a parlare di quel problema con nessuno di loro. Perci erano andati diventando sempre pi chiusi, diffidenti e maligni. Avevano dovuto tenere per s i loro turbamenti, solo i

compagni che avevano struttura e difficolt simili, li capivano. Visto che la scuola non li capiva, la boicottavano visto che non li capivano i genitori, li rinnegavano. E siccome, nello stesso tempo, avevano per i genitori un profondo attaccamento e inconsciamente se ne aspettavano aiuto e consolazione, in loro si formavano gravi conflitti e sensi di colpa. Questo li aveva spinti nelle strade. Non che cos fossero felici, ma almeno si sentivano liberi. Almeno fino a quando la polizia non li catturava e non li spediva in un riformatorio, spesso soltanto perch a 15, a 16 o a 17 anni erano stati sorpresi con ragazze della stessa et. Notai che moltissimi di questi giovani erano stati psichicamente sani e dotati di giudizio e di razionale ribellione fino al momento in cui erano capitati nelle grinfie della polizia e delle opere di assistenza. Da quel momento in poi, diventavano degli psicopatici e si trovavano al bando della societ. I crimini della societ verso questi giovani sono incommensurabili. Sarebbe stato possibile - e questo confermava ulteriormente la giustezza delle mie tesi - rimettere sulla giusta strada questi delinquenti solo se si fosse dimostrato loro praticamente che li si capiva davvero . Anche in paesi come la Germania il problema dell'adolescenza era difficile e molto complicato. Il conflitto fra pressanti esigenze della sessualit e il rifiuto da parte della societ a riconoscerle era necessariamente di gran lunga pi acuto nell'Unione Sovietica dove si era proclamata piena libert mentre di fatto sussisteva la repressione sessuale. E se con una organizzazione collettivistica della vita in generale continua a coesistere il tipo d'educazione familiare, si arriva inevitabilmente a esplosioni sociali. Bisogna anche tener presente il fatto che le madri venivano sempre pi a partecipare al processo di produzione e alla vita pubblica e che veniva a crearsi perci un nuovo conflitto nei rapporti con i figli. Dal momento che le madri erano fuori casa e partecipavano al lavoro e alla vita pubblica, anche i figli volevano uscire e partecipare alla vita. Avevano modo di accedere alla vita del lavoro, ma per la maggior parte non lo vollero, visto che intanto rimaneva chiusa per loro la via della sessualit. Questo e non la guerra civile - che nel 1935 ormai apparteneva alla storia - e neanche il sistema sovietico n alcun altro fattore, era veramente alla base della delinquenza giovanile. Non c' dubbio che tale delinquenza la manifestazione visibile della latente crisi sessuale della vita infantile e adolescente. Si pu senz'altro predire che "nessuna societ riuscir a

risolvere il problema della delinquenza e della psicopatia infantile e adolescente se non sar riuscita prima a radunare tutta la conoscenza e tutto il coraggio necessari per regolare la vita sessuale di bambini e adolescenti in senso sessuo-affermativo" . E' impossibile prevedere quali singole misure si dovranno prendere, in concreto; possiamo solo mettere in evidenza i fatti e le necessit generali. La soluzione del problema della delinquenza, come quello della educazione in generale, "dipender dalla possibilit o meno di eliminare dal processo di formazione strutturale la fissazione incestuosa e l'odio fondato sul senso di colpa dei figli verso i genitori e dei genitori verso i figli". Questo non sar possibile a meno che i bambini non ricevano una educazione collettiva "prima" di trovarsi in condizione di formare questi deleteri attaccamenti verso i genitori, e cio prima del quarto anno di et. Questo non significa la distruzione del rapporto di naturale affetto tra genitori e figli ma soltanto la distruzione dei rapporti patologici e nevrotici. Sar impossibile risolvere il problema se non si risolve su vasta scala sociale il conflitto tra collettivo e famiglia. Genitori e bambini debbono potersi voler bene e gioire pienamente l'uno dell'altro. Ma, per paradossale che sembri, proprio a questo fine indispensabile togliere di mezzo la famiglia coattiva e l'educazione familiare cos come esse sono oggi. Non si risolver il problema finch non si porr fine al bando imposto alla sessualit infantile e al senso di esclusione dalla societ a causa dei desideri e delle azioni sessuali che quel bando fa nascere. Non si dovrebbero leggere mai pi resoconti come questo che segue: Garik, di sei anni: 'Per amor di Dio, che cosa successo?' Una cosa inaudita. Lubka, di otto anni, che ha appena imparato a scrivere, 'si innamora' e passa un bigliettino a Pavlik, di otto anni: 'Amore, tesoro, gioia mia. . . ' 'Innamorarsi! Come una piccolo-borghese! Eppure sono passati i tempi dello zar Nicola!' Si discute con calore la faccenda e, per punizione, Lubka esclusa dai giochi per tre giorni. Cos scrive Fanina Halle, per dar prova della moralit del sistema sovietico nel ben noto "La donna nell'Unione Sovietica", il libro col quale essa chiede la riabilitazione del comunismo nel giudizio di tutto il mondo morale . Educatori e sessuologi che non riescono a sopportare lo spettacolo di due bambini che si carezzano, che non riescono a vedere tutta la grazia e la naturalezza della sessualit infantile, sono assolutamente inutili all'educazione rivoluzionaria della nuova generazione, per buone che

siano le loro intenzioni. Nell'impulso sessuale infantile nelle manifestazioni infantili di amore sensuale, c' una moralit infinitamente genuina, pi forza e pi volont di vita che in migliaia di aridi trattati e indagini. E' nella vivacit della natura infantile, e l soltanto, che risiede la garanzia di una societ di esseri umani veramente liberi . Questo certo. Ma sarebbe pericoloso pensare che basti questa semplice scoperta per risolvere tutti i problemi. Al contrario, dobbiamo renderci conto che la trasformazione della struttura umana da un'esistenza patriarcale e autoritaria ad una vita di gente libera, capace di spontanee realizzazioni e di gioie naturali, presenter compiti difficilissimi. L'affermazione marxista secondo la quale occorre educare l'educatore diventata una frase vuota. E' tempo di darle un contenuto concreto e pratico: gli educatori di una nuova generazione, genitori, insegnanti, governanti ed economisti, devono essere sessualmente sani essi stessi prima di poter anche solo consentire ad una educazione sessuoeconomica di bambini e adolescenti .

Capitolo quattordicesimo . GLI INSEGNAMENTI DELLA LOTTA SOVIETICA PER UNA NUOVA VITA . Tutti coloro che si trovano ad affrontare quotidianamente problemi siffatti nel loro lavoro chiederanno direttive concrete. Ma la richiesta, per quanto comprensibile, non pu essere esaudita. E' possibile solo ricavare, dagli insuccessi dei mutamenti rivoluzionari, qualche insegnamento sulle cause del fallimento stesso; abbozzare un profilo generale dei metodi e dei mezzi da adoperare per un nuovo sviluppo che porti nella direzione auspicata. Non possiamo prevedere con precisione quali saranno le circostanze concrete di nuovi mutamenti rivoluzionari in questo o quel paese. Quali che siano, si applicheranno gli stessi princpi fondamentali. Ad ogni modo non si possono sviluppare ideali utopistici: essi servirebbero soltanto a bloccare la via alle realt concrete . Dall'analisi dell'inibizione della rivoluzione sessuale si ricava che uno dei princpi fondamentali "l'esplicita garanzia di tutti i necessari presupposti della felicit sessuale". Per quanto riguarda il diritto, la

legislazione sovietica in materia sessuale dal 1917 al 1921 puntava decisamente in questa direzione; non sarebbe stato necessario apportarvi molte modifiche. Ma la legislazione non bastava assolutamente. Necessitavano seri provvedimenti per dare effetti pratici alle leggi, per renderle cio parte della struttura umana. A parte ci, mancava tutta una serie di provvedimenti che avrebbero incanalato ordinatamente la spontanea rivoluzione della vita sessuale . Per salvaguardare la legislazione sessuale rivoluzionaria, occorre togliere dalle mani di urologi, ginecologi e esperti di igiene sociale reazionari la responsabilit della salute sessuale del popolo. Ogni operaio, ogni donna, ogni contadino ed ogni adolescente devono ben capire che tra i conservatori non esistono "autorit" in materia, assolutamente; e che coloro che si considerano sessuologi ed esperti d'igiene sociale sono permeati di atteggiamenti ascetici e pieni di preoccupazione per la moralit della gente. Chiunque abbia lavorato a lungo con gli adolescenti, sa che ogni giovane lavoratore, senza alcuna preparazione ma sano, ha pi buon senso e miglior giudizio in fatto di vita sessuale di qualsiasi cosiddetta autorit. E su questa base, i lavoratori sarebbero capaci di creare delle organizzazioni e scegliere fra loro i funzionari per affrontare i problemi della rivoluzione sessuale . La nuova regolazione della vita sessuale deve prender le mosse da una diversa educazione del bambino. E' indispensabile, perci, che gli insegnanti siano rieducati e che il popolo impari a servirsi del proprio giusto istinto in tali questioni per criticare gli educatori che abbiano una preparazione sessuologica sbagliata. Sar molto pi facile rieducare gli insegnanti che convincere medici ed esperti d'igiene. Si hanno sempre pi indicazioni del fatto che gli educatori progressisti dell'Europa occidentale e dell'America cercano spontaneamente nuovi metodi di educazione per bambini e adolescenti e spesso cominciano a sviluppare delle concezioni sessuo-affermative . Non si riuscir a riorganizzare la vita sessuale se i capi politici dei movimenti operai non dedicano al problema tutta la attenzione che merita. I capi politici con una ideologia sessuale ascetica rappresentano un grosso ostacolo. I leader impreparati in materia e spesso a loro volta sessualmente malati dovranno rendersi conto che in questo campo devono imparare prima di essere in grado di comandare. Inoltre dovranno imparare che non ci si pu sbarazzare delle discussioni

spontanee sui problemi sessuali perch distraggono dalla lotta di classe. Al contrario occorre che esse diventino parte di tutto lo sforzo di costruzione di una societ libera. I lavoratori non dovrebbero mai pi tollerare una situazione in cui teorici di etica, nevrotici compulsivi e donne frigide abbiano nelle loro mani l'organizzazione della vita sessuale. Ci si deve render conto che proprio questa gente, spinta da motivi inconsci, subentra nella discussione proprio quando la situazione richiederebbe la massima chiarezza. Allora il lavoratore, privo di preparazione specifica, messo a tacere dal rispetto per gli intellettuali, riconoscendo - senza nessuna giustificazione - che costoro ne sanno pi di lui. Ogni organizzazione di massa dovr avere funzionari ben preparati sessuologicamente che non avranno altro compito che quello di osservare la evoluzione dell'organizzazione per quanto riguarda la sessualit, ricavarne degli insegnamenti e affrontare le difficolt in collaborazione con un ufficio sessuologico centrale . Oltre ad una positiva legislazione sessuale e ai provvedimenti necessari alla sua salvaguardia, dall'esperienza passata sono desumibili diverse altre misure . Ad esempio, va proibito ogni tipo di letteratura capace di creare angosce sessuali. Questo riguarda i libri pornografici, i gialli, ma anche tutte le raccapriccianti fiabe per bambini. Tale letteratura dovr essere sostituita da un'altra che, invece degli orrori, descriva e tratti un sentimento genuino per le infinite e molteplici fonti di piacere naturale della vita . L'esperienza passata dimostra inequivocabilmente che occorre eliminare ogni ostacolo alla sessualit infantile e adolescente da parte di genitori, insegnanti, o autorit governative. E' impossibile dire oggi come ci si possa arrivare. "Ma non si pu pi dubitare della necessit di una protezione sociale e legale della sessualit infantile e adolescente" . I migliori provvedimenti legali non valgono pi della carta su cui sono scritti se non si ha un'idea chiara delle difficolt che sorgeranno - in date condizioni politiche e di struttura umana - dall'affermazione della sessualit infantile e adolescente. Se i genitori e insegnanti non avessero una formazione sbagliata e se non fossero a loro volta malati e se si potessero immediatamente creare le migliori condizioni per l'educazione di bambini e adolescenti, le cose sarebbero semplici. Ma siccome non questo il caso, sar necessario prendere

contemporaneamente due provvedimenti: a) la formazione, in varie regioni, di "istituzioni modello per l'educazione collettiva", in cui educatori ben preparati, realistici sessualmente sani studieranno da vicino l'evoluzione della generazione che si sviluppa e risolveranno i problemi pratici man mano che si presenteranno. Tali istituzioni modello saranno i nuclei dai quali i principi del nuovo ordinamento si diffonderanno a tutta la societ. Sar un lavoro, lungo difficile e faticoso, ma alla lunga sar la sola via possibile per affrontare la modifica della struttura servile dell'uomo. Inoltre, degli "istituti di ricerca" affronterebbero - seguendo vie diverse da quelle seguite fino ad oggi - lo studio della fisiologia della sessualit, della prevenzione delle turbe psichiche e dei presupposti dell'igiene sessuale. Tali istituti non si occuperebbero pi della raccolta di falli indiani e di altre curiosit sessuologiche e di formulare scoperte pseudoscientifiche che distraggono l'attenzione dai fatti reali . b) Fuori da questi centri, si dovrebbe affrontare il compito di preparare su scala di massa la regolazione naturale e sessuo-economica della vita sessuale. In primo luogo bisognerebbe stabilire il principio che la vita sessuale "non" un affare privato. Ma questo non va travisato nel senso che un ufficio governativo o un'altra organizzazione abbia il diritto di intervenire nei segreti sessuali della gente. Significa invece che la modifica della struttura sessuale degli uomini e l'attuazione piena della loro capacit sessuale non faccenda da lasciare all'iniziativa privata ma "un problema cardinale per tutta la vita sociale" . Ci sono dei provvedimenti che si potrebbero adottare senza difficolt, se la vita sessuale delle masse non fosse considerata cosa di importanza secondaria. Gli anticoncezionali dovrebbero essere fabbricati con la stessa cura che si dedica ai macchinari sotto supervisione scientifica ed escludendo ogni profitto. Bisognerebbe rendere praticamente efficace la propaganda dell'anticoncezione come mezzo per combattere l'aborto . E' inevitabile che si ripeta il catastrofico fallimento della rivoluzione sessuale sovietica se non si risolve il problema dell'alloggio per adolescenti e la gente non sposata. Per quanto so io dei giovani, essi saranno felici di affrontare il problema se se ne offrir loro la possibilit, e non staranno ad aspettare provvedimenti dall'alto .

E' necessario istituire alloggi di emergenza per la giovent. Ed cosa possibile, a meno che qualche autorit vi si opponga per ragioni moralistiche. Bisogna far sentire ai giovani che essi hanno tutte le opportunit di farsi una loro vita. Questo non li indurr a trascurare i compiti sociali generali. Al contrario, anzi, una volta messi in grado di risolvere gradatamente da soli il problema dell'alloggio, affronteranno i compiti sociali col pi grande entusiasmo. Tutto il popolo deve avere la certezza che il governo fa il possibile per assicurare la felicit sessuale, senza se, quando e ma. Illuminare le masse sui danni dell'aborto e sul pericolo delle malattie veneree diventer inutile quanto pi le masse saranno illuminate anche sul valore di una sana e naturale sessualit . Se la gente sente che i suoi bisogni sessuali sono veramente capiti e praticamente affrontati, lavora di buona lena e senza alcuna costrizione. Una felice vita sessuale sar la miglior garanzia di una generale sicurezza sociale. La gente si dedicher con gioia all'edificazione della propria vita e la difender contro i pericoli della reazione . Se si vuole evitare il caos sessuale e la necessit di misure punitive contro l'omosessualit nell'esercito e nella marina si dovr affrontare uno dei pi difficili problemi della sessuo-economia sociale: "la partecipazione della giovent femminile alla vita militare". Per quanto questo possa suonare inconcepibile agli orecchi degli specialisti di cose militari oggi, non c' altra via per prevenire l'insidia che minaccia la sessualit nella vita dell'esercito e della marina. Naturalmente non semplice la soluzione del problema, ma il principio chiaro (1) . Teatro, cinema e letteratura non dovrebbero, come succede nell'Unione Sovietica, essere esclusivamente al servizio dei problemi economici. Non si possono eliminare dalla faccia della terra i problemi della vita sessuale, che dominano la maggior parte della letteratura e del cinema mondiali, per glorificare le macchine e la produzione. Ma la maniera di trattare i problemi sessuali nella letteratura e nel cinema che propria della societ reazionaria e patriarcale, e tutto il sentimentalismo da quattro soldi vanno sostituiti da un altro stile affermatore della vita e razionale . Non bisognerebbe lasciare il lavoro generale nel campo sessuologico a medici impreparati e a frigide idealiste, ma come ogni altro esperimento sociale bisognerebbe organizzarlo collettivamente e trattarlo in maniera non burocratica. Non serve affliggere nessuno con i

dettagli di questa organizzazione: la questione si risolver spontaneamente una volta che la vita sessuale delle masse assumer primaria importanza in ogni tentativo di trasformazione sociale . In nessun caso la nuova regolazione della vita sociale dovrebbe essere decretata da un ufficio centrale. Un'ampia rete di organizzazioni sessuologiche dovrebbe mantenere il contatto tra le masse e i centri preparati professionalmente, come nelle riunioni serali della "Sexpol" in Germania, queste organizzazioni solleverebbero la discussione dei problemi della vita della massa e ritornerebbero al loro settore di lavoro con tutte le risposte utilizzabili. Gli scienziati e i capi responsabili dovrebbero essere esaminati per valutarne la sanit sessuale e la mancanza di atteggiamenti ascetici e moralistici . La religione non sarebbe combattuta ma non si tollererebbero interferenze con il diritto di trasmettere alle masse le scoperte delle scienze naturali e con i tentativi per assicurarne la felicit sessuale. Allora si vedrebbe ben presto se la Chiesa ha ragione o meno di sostenere l'origine soprannaturale dei sentimenti religiosi. In ogni modo, si proteggerebbero rigorosamente bambini e adolescenti dall'instillazione di angosce e di sensi di colpa sessuali . Nel processo di rivoluzione sociale la vecchia forma di famiglia si disgregher inevitabilmente. I sentimenti familiari, e l'attaccamento alla famiglia delle masse, che nondimeno sussisteranno, dovranno essere discussi e considerati in ripetute pubbliche riunioni, affrontando i problemi man mano che si presentano. Il punto di vista sessuoeconomico questo: La vita vegetativa che l'uomo ha in comune con tutta la natura vivente, lo spinge alla lotta per progredire, all'attivit e al piacere e ad evitare le cose che non gli danno piacere. La vita vegetativa avvertita come una corrente che spinge all'azione. E' questo il nucleo vitale di ogni ideologia progressista e cio rivoluzionaria. Anche la cosiddetta esperienza religiosa e il sentimento oceanico si basano su fenomeni vegetativi. Solo di recente stato possibile dimostrare che l'eccitazione vegetativa si basa su una carica bioelettrica dei tessuti . Il sentimento religioso di unione con l'universo, dunque, si basa su fatti naturali. Ma la mistificazione delle naturali sensazioni vegetative ha portato al loro ottundimento. Il cristianesimo delle origini era fondamentalmente un movimento comunista. Il suo potere di affermazione della vita fu convertito, attraverso una contemporanea

negazione del sesso, all'ascetico e al sovrannaturale. Diventando Chiesa, il cristianesimo, che lottava per l'affrancamento dell'umanit, rinneg le proprie origini. La Chiesa deve il suo potere alla struttura umana negatrice della vita che risulta da una interpretazione metafisica della vita; prospera sulla vita che uccide . La teoria economica marxista mostr quali erano i presupposti economici di una vita progressista. Ma limitata da concezioni puramente economiche e meccanicistiche si risolve in una pericolosa deviazione nel senso della negazione della vita con tutte le sue ben note manifestazioni. In questi anni di dure lotte politiche, un tale economismo fallito perch la comprensione della volont vitale vegetativa fu condannata come psicologia e lasciata ai mistici . La vita vegetativa irruppe di nuovo con il neo-paganesimo del nazionalsocialismo tedesco. Il pulsare della vita vegetativa fu capito meglio dall'ideologia fascista che dalla Chiesa e sottratto al dominio del sovrannaturale. Da questo punto di vista il misticismo nazista del montare del sangue e della fedelt al sangue e alla terra fu un progresso in paragone del concetto cristiano del peccato originale; tuttavia, stato di nuovo soffocato nella mistificazione e in una politica reazionaria. Cos, l'affermazione della vita si risolta di nuovo nella sua negazione con le ideologie ascetiche del sacrificio di s, della devozione al capo e del dovere. Ci nonostante, l'insegnamento della teoria del peccato originale non va preferito a quello del montare del sangue, che dovr essere guidato verso altri, positivi canali . Il rapporto tra cristianesimo primitivo e neo-paganesimo porta a molti errori di interpretazione. Alcuni pretendono che il neo-paganesimo sia la giusta religione rivoluzionaria, ne avvertono la tendenza progressista ma non ne vedono la distorsione mistica. Altri ritengono che la Chiesa debba essere protetta contro l'ideologia fascista e ritengono di agire in maniera rivoluzionaria. Molti socialisti affermano l'esistenza di un sentimento religioso; hanno ragione se si riferiscono alle sensazioni vegetative e ad un loro libero sviluppo; hanno torto in quanto non ne comprendono la reale negazione della vita. Nessuno osa finora accostarsi al sesso, il nucleo essenziale della vita. Invece, l'inconscia angoscia sessuale fa s che si affermi la vita sotto forma di esperienza religiosa o rivoluzionaria mentre la si nega negando il sesso. Il diagramma a pagina 213 [qui omesso] illustra questi concetti .

La sessuo-economia arriva a queste conclusioni partendo dalle sue scoperte nella scienza naturale e dai processi sociali: "l'affermazione della vita va aiutata fino a un pieno sviluppo, nell'aspetto soggettivo dell'affermazione del piacere sessuale e nell'assetto sociale e oggettivo di una pianificata democrazia del lavoro". Bisogna lottare per questo in maniera organizzata. L'ostacolo maggiore rappresentato dall'angoscia del piacere dell'essere umano. . Tale angoscia, risultato del turbamento provocato dalla societ nel processo del piacere naturale, il nocciolo di tutte le difficolt in cui ci si imbatte nel corso degli esperimenti psicologici e sessuologici di massa, sotto la forma della falsa modestia, del moralismo, della cieca obbedienza ai vari Fhrer, eccetera. E' vero, ci si vergogna di essere impotenti cos come ci si vergogna di essere reazionari politicamente. L'ideale ancora essere potenti sessualmente, come essere rivoluzionari; non c' reazionario oggi che non si atteggi a rivoluzionario. Ma non si vuole ammettere di aver perduto le possibilit di essere felici e di averle perdute per sempre. Questa la ragione per cui i pi anziani avversano sempre la concreta affermazione della vita nei giovani. Per la stessa ragione i giovani, con l'avanzare dell'et diventano conservatori. Non si vuole ammettere che si sarebbero potute risolvere meglio le cose per quanto riguarda se stessi: che ora si nega ci che una volta si era soliti affermare che la realizzazione dei propri desideri richiederebbe una riorganizzazione di tutto il processo sociale che distruggerebbe tante illusioni a lungo accarezzate e tanti surrogati di soddisfazione. Non si rinnegano i rappresentanti del potere autoritario e dell'ideologia ascetica perch si chiamano padre e madre. Cos, ci si rassegna esternamente e ci si continua a ribellare nel proprio intimo . Tuttavia, non possibile impedire che la vita sbocci. Non un caso che il processo sociale sia stato considerato tutt'uno con il processo naturale. Quella che i teorici chiamano la necessit storica, in realt non che la necessit biologica del fiorire della vita. Sar ancora distorta nell'ascesi, nell'autoritarismo, nella negazione della vita; ma alla fine le forze naturali dell'uomo riusciranno vittoriose nell'"unit di natura e civilt". Tutto concorda a indicare che la vita si ribella contro le forme di oppressione nelle quali stata costretta. E' in corso la lotta per una nuova vita, anche se, come inevitabile agli inizi, essa assume soprattutto l'aspetto di una gravissima disorganizzazione,

materiale e psichica, della vita individuale e sociale. Ma se si intende bene il processo vitale non c' ragione di dubitare dell'esito finale. Un individuo sano che abbia abbastanza da mangiare non ruba. Un individuo sessualmente felice non ha bisogno di morale inibitrice o di esperienza religiosa soprannaturale. Fondamentalmente, la vita semplice. La complica solo la struttura umana quando caratterizzata dalla paura di vivere .

NOTE . Capitolo primo . BASI CLINICHE DI UNA CRITICA SESSUO-ECONOMICA . (1). Corazza caratterale la somma di atteggiamenti caratterali tipici che l'individuo sviluppa per bloccare le eccitazioni emozionali, e che si risolvono in rigidit fisica, mancanza di contatto emozionale, indifferenza. Funzionalmente identica alla corazza muscolare che la somma di atteggiamenti muscolari (spasmi muscolari cronici) che l'individuo sviluppa per bloccare la penetrazione delle emozioni e delle sensazioni organiche, e particolarmente l'angoscia, l'ira e l'eccitazione sessuale . (2). Essenzialmente, la capacit di completo abbandono alla convulsione involontaria dell'organismo ed allo scarico completo dell'eccitazione nel culmine dell'amplesso genitale. Manca sempre nei nevrotici. Presuppone l'esistenza o l'instaurazione del carattere genitale, e cio l'assenza di corazza caratterale e muscolare patologica. Non distinta di solito dalla potenza erettiva ed eiaculativa che sono solo i presupposti della potenza orgastica . (3). L'ingorgo di Energia Vitale nell'organismo, e al tempo stesso fonte di energia per le biopatie e le irrazionalit . (4). Per un'ampia presentazione, si confronti Die Funktion des Orgasmus e Charakter-Analyse. Nota del trad. ingl. Theodore P. Wolfe, M. D. : si veda anche The Function of the Orgasm . (5). Si veda W. REICH, Der Einbruch der Sexualmoral, 1935 . (6). Si veda W. REICH, Der Einbruch der Sexualmoral, 1935 . Capitolo secondo . IL FALLIMENTO DELLA RIFORMA SESSUALE .

(1). Si vedano Der Embruch der Sexualmoral e Massenpsychologie des Faschismus . (2). Si vedano, per esempio, le opere di Genss sul problema dell'aborto in Russia; WOLSHON, Soziologie der Ehe und Familie; BAIKIS, Die sexuelle Revolution in der Sovjet-Union . Capitolo terzo . L'ISTITUTO DEL MATRIMONIO COATTIVO COME BASE DELLE CONTRADDIZIONI NELLA VITA SESSUALE . (1). Si veda BRYK, Negereros, Marcus and Webers, p. 77; PLOSSBARTELS, Das Weib, e specialmente MALINOWSKI, The Sexual Life of Savages . Capitolo quarto . L'INFLUENZA DELLA MORALE SESSUALE CONSERVATRICE . (1). Ci si potrebbe chiedere, allora, come fa il restante 40 per cento delle donne a raggiungere la soddisfazione, visto che l'ordinamento della natura non glielo permette . (2). "Von der brgerlichen Sexualreform zur revolutionren Sexualpolitik", Zeitschr. f. Polit. Psychol. u. Sexualk. 2, 1935 . (3). Il direttore di una rivista che ristamp questa parte - apparsa per la prima volta come articolo sulla Zeitschr. f. psychoan. Pdagogik nel 1927- fu condannato a quaranta giorni di prigione da un governo altamente liberale . Capitolo quinto . LA FAMIGLIA COATTIVA COME APPARATO EDUCATIVO . (1). Confer "Der Einbruch der Sexualmoral", dove il fatto storicamente provato . Capitolo sesto . IL PROBLEMA DELLA PUBERTA' . (1). Confer REICH, "Der sexuelle Kampf der Jugend" . (2). Questi popoli lasciano tranquillamente che i bambini soddisfino i propri istinti appena svegli, con una libert che noi chiameremmo vergognosa impudenza ("freche Unsucht"), mentre gli adulti considerano tutto ci un 'gioco'. . . In molte societ primitive, ragazzi e ragazze si incontrano seguendo il loro spontaneo affetto (PLOSSBARTELS, "Das Weib", 1902) . (3) "The Revolt of Modern Youth" del giudice BEN. B. LINDSEY e WAINWRIGHT EVANS, New York, Boni & Liveright, 1925. D'ora innanzi citeremo pi brevemente "Revolt" .

(4). M. BARASH, "Sex life of the Workers of Moscow", in J. of Social Hygiene, 12 maggio 1926 . Capitolo settimo . MATRIMONIO COATTIVO E RELAZIONI SESSUALI DUREVOLI (1). L'azione deleteria del carattere nevrotico sul piano sociale . (3). "Die Funktion des Orgasmus", 1927 . (3). Confer specialmente MALINOWSKI, "The Sexual of Savages", e REICH, "Der Einbruch der Sexualmoral" . (4). Nota aggiunta nel 1944: Questa formula, pur corretta, incompleta. Nell'Unione Sovietica non esiste propriet privata dei mezzi di produzione ma propriet dello stato. Nondimeno, si reintrodotto il matrimonio coattivo. Perci occorre aggiungere: a) La famiglia autoritaria coattiva si basa storicamente sulla propriet privata dei mezzi di produzione; lo stato autoritario la conserva anche l dove si abolita la propriet dei mezzi di produzione . b) La famiglia autoritaria coattiva si basa ancora nella struttura umana autoritaria e sessuo-negativa . (5). Il funzionamento dei rapporti di lavoro naturali ed intrinsecamente razionali tra esseri umani. Il concetto di democrazia del lavoro costituisce la realt di fatto (non l'ideologia) di quei rapporti che, distorti in genere dalle corazze strutturali e dalle irrazionali ideologie politiche prevalenti, sono nondimeno alla base di ogni conquista sociale . Capitolo undicesimo . AFFRANCAMENTO E SUCCESSIVA INIBIZIONE DEL CONTROLLO DELLE NASCITE E DELL'OMOSESSUALITA' . (1).Nota del trad. inglese Theodore P. Wolfe, M. D. : Questo si riferisce all'epoca della rivoluzione russa. Da allora questo irrazionale argomento della reazione non per niente cambiato. Ecco che cosa scrive il generale Henri Honor Giraud a proposito della caduta della Francia (Life, 1 febbraio 1943): Quali le cause dell'imprevedibile crollo inaudito nella storia della Francia? In primo luogo, il problema fondamentale, quella del saggio di natalit. La Francia, anche senza la guerra, era sulla china del suicidio. La famiglia scompariva per cedere il posto a coppie senza bambini. Nel pi ricco paese del mondo, dove la terra da tutto a chi voglia lavorarla, la campagna si spopolava . Un tale argomento antisessuale conduce diritto al fascismo: .Che cosa insegnava la scuola a questi giovani e a questi uomini? Primo,

l'egoismo, il tornaconto personale e il culto dell'invidia. Dopo la negazione di tutto ci che spirituale, di tutto ci che divino, di ogni ideale. L'ateismo, se non proclamato, almeno era incoraggiato. . . Se dalla giovent, che costituiva solo una piccola parte dell'esercito, passiamo alla nazione intera, quali caratteristiche notiamo? Ammettiamolo, i tedeschi "forse" (!) non hanno la libert, ma in Germania certo non c' "n disordine n anarchia". Dappertutto c' lavoro, la sola fortuna di un popolo che vuole vivere e vivere felicemente. Possa la Francia ricordarsene e approfittarne. (Il corsivo del trad. inglese.) Capitolo dodicesimo . L'INIBIZIONE NELLE COMUNI GIOVANILI . (1). MEHNERT, KLAUS, "Die Jugend in Sovietrussland", Berlin, S. Fischer Verlag, 1932 . Capitolo tredicesimo . ALCUNI PROBLEMI DI SESSUALITA' INFANTILE . (1). Nota del trad. ingl. Theodore P. Wolfe, M. D. : Il non ancora in corsivo nell'originale, scritto nel 1935; otto anni pi tardi, nel 1943, dall'Unione Sovietica pervenne la notizia che "l'educazione in comune era stata abolita". (Confer il commento in International Journal of Sex-Economy and Orgone Research, 2, 1943, p.p. 19 segg.) Nota del 1949: L'educazione in comune fu abolita nell'U. R. S. S. diversi anni fa. Negli U. S. A. incoraggiata sempre di pi . Capitolo quattordicesimo . GLI INSEGNAMENTI DELLA LOTTA SOVIETICA PER UNA NUOVA VITA . (1). Nota del traduttore inglese. Confer "A sex-economic prediction come true", in International Journal of Sex-Economy and Orgone Research, 3, 1944, 80 . Nota del 1949: Dopo la scoperta dell'energia orgonica, questa concezione notevolmente mutata (ved. The Discovery of the Orgone, vol. 1 - The Function of the Orgasm, New York, 1942, 1948) .

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