You are on page 1of 328

C 3 7è £>

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
,

AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE FAPALI CARDINALIZIE E


,

PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON


CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. II.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXL.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

A ME AME
A MELI A ( Amerin. ). Città con tore di uno scritto, nel quale parago-
residenza vescovile nello stato Pon- nasi la teatrale declamazione all'elo-
tifìcio. E situata sopra un mon- quenza.
te tra il Tevere e la Nera in un La religione cristiana vi fu sta-
terreno amenisshno che
e fertile, bilita nei tempi della Chie-
primi
produce ottime prugne, e ima qua- sa dalla predicazione degli apo-
lità d'uva eccellente delle migliori stoli, e vi fu consegrata dal sangue

di tutta l'Italia. E molto incerto il di martiri in gran numero , fra


tempo nel quale questa città ebbe i quali si annovera s. Firminia, fi-
principio. glia del prefetto di Roma. Le sue
Plinio pretende che sia stata fab- reliquie, con quelle di s. Secondo
bricata dai vejeiiti prima della martire, riposano nella chiesa cat-
guerra di Perseo , avvenuta l' an- tedrale dedicata alla stessa santa ,

no di Roma
583. Catone, citato dal ed alla sua compagna s. Olim-
sopraddetto autore, ne stabilisce la piade. V. s. Firminia.
fondazione 966 anni prima di que- Fino dalla metà del quarto secolo
sta guerra, quindi 383 anni prima dell' era cristiana ebbe Amelia dei

della fondazione di Roma. Essa era vescovi , la cui sede è immedia-


municipio dell' impero romano, e tamente soggetta al Promano Pon-
poscia fu cangiata in colonia ro- tefice. Il capitolo ha tre dignità,
mana sotto Augusto. Ancora si am- la maggior delle (piali è il priore;
mira qualche avanzo dei suoi anti- un arcidiacono, ed un prevosto con
chi edifizii. dodici canonici, sei beneficiati, preti
Amelia si gloria di esser patria di e chierici. Il priore è anche par-
molti uomini illustri, fra' quali me- roco della cattedrale. Vi sono sei

rita particolare menzione Quinto Ro- conventi di religiosi ,


quattro mo-
selo, rinomato nell'arte comica, au- nisteri di monache ,
confralerni-
4 AME A ME
te , seminario, monte di pietà, ed Nacci, terminò i suoi giorni
che
ospedale, oltre quello, fondato dal- vicario legato del Cardinal Giam-
l' attuale vescovo, de' religiosi Ben- batista Orsini in Bologna, nel Ponti-

frateili . La tassa è di 108 fio- ficato di Alessandro VI, Borgia, del


rini. 1492 più rinomato ancora fu l'altro
:

Tra che spontaneamen-


le città, vescovo amerino Antonmaria Gra-
te si assoggettarono al dominio del- ziani, segretario del Cardinal Gian-

la Santa Sede , nel tempo in cui francesco Commendone, veneziano,


l' Italia fu obbedienza
assolta dall' Porporato di Pio IV, legato a di-
a Leone Isaurico , scomunicato da versi principi, colla riputa/ione di
san Gregorio II, evvi anche Ame- uomo de' più grandi del suo secolo,
lia , una delle sedici componenti di raro talento e di straordinaria
il ducato di Roma. Senonchè nel eloquenza. La sua vita fu distesa
73 1 venne rapita al Sommo Pon- in forbita lingua latina dallo stes-

tefice da Luitprando re de' longo- so suo segretario ,stampata


e a
bardi, che per suggestione dell' im- Parigi , nel 1 669. Flechier ne fe-

pcrator Leone aveva invaso gli sta- ce un'eccellente traduzione in fran-


ti della Chiesa. Quantunque però, cese, pubblicata a Parigi , neh' anno
costretto a ritirare le truppe dallo 167 1.
stato romano, siasi rifuggito in Pa- Nel 1593 lo stesso monsignor Ora-
via, si ritenne il possesso di Amelia ziani, che fu anche segretario del gran
con altre città. Ma dipoi fu ricu- Pontefice Sisto V, Perelti, creato nel
perata alla Santa Sede dal Ponte-, i585, e fu poscia impiegato in
lice s. Zaccaria. diplomatiche missioni da Clemente
La rocca d' Amelia fu già in al- Vili, A Ulobrandini, celebrò un si-

ta considerazione. Là Urbano VI nodo in Amelia, in cui fra le altre


mandò prigioniere il Cardinale Tom- cose si riprovarono le feste carna-
maso Orsini, in pena di aver ecci- scialesche. Bartolommeo Ferratini,
tato in Viterbo una sedizione, con- di una delle primarie famiglie di
tro nuovo legato però da lì a
il ; Amelia, recatosi a Roma per ap-
poco, ad istanza di alcuni principi, plicarsi agli studii legali, acquistossi

venne rimesso in libertà. nella curia tal credito e riputazione,


Sisto IV, nel 1476, si ricoverò in che ottenne da Pio IV, nel \5ùi,
Amelia per una fiera pestilenza, il vescovato sua patria, per
della
accompagnato da sci Cardinali. Al la rinunzia di suo zio. Dopo aver
giugnere in questa città, fu ospite governata con somma prudenza e
de' Giraldini , come lo manifesta la sollecitudine pastorale la sua diocesi,
iscrizione posta dalla famiglia nel pro- per lo spazio di nove anni, la ras-
prio palazzo, la quale si legge nel segnò, nel i5y 1, al Papa s. Pio V,
Ciacconio, tomo III, p. i5. Di que- e ritornato a Roma, pieno di nienti
sta famiglia fu il celebre Alessan- per le molli- cariche onorevolmente
dro Giraldini che Leone spedì
, X Sostenute, fu ereato Cardinale di San-
per primo vescovo in America, ove ta Romana (liiesa da Urbano Nili.
morì santamente nel iSll. V. Ferratini Bartolommeo, Cardi-
Tra vescovi d'Amelia, evvi Mau-
i nale
ro, amerino, creato Cardinale nel Merita singoiar menzione 1 altro
1207 da Innocenzo 111; il celebre vescovo di Amelia Francesco Cen-
,,

A ME A ME 5
nini di Salamandri , nobile sanese abbiamo perchè sieno esaudite. Che
uditore del Cardinal Borghesi, nipote se vien pronunziata dopo un'ora-
di Paolo V, che, per le egregie sue zione risguardante un'opera cui sia-
doti, nel 1612, gli conferì il vesco- mo obbligati , come ringraziare e
vato d'Amelia, che allora fruttava lodare il Signore, allora significa il

appena ottocento scudi, il sigillo del- nostro consentimento allo scopo di


la penitenzieria, e la carica di prela- quella preghiera. La voce Amen
to di consulta e del buon governo. non mai tradotta dalla Chiesa,
fu
Resse con somma lode la sua chie- sì per riverenza a Gesù Cristo, ehe
sa per lo spazio di otto anni, e di- frequentemente la usava, e sì j nu-
poi ebbe la nomina pel patriar- la grande energia, che in sé rac-
cato di Gerusalemme colla nunzia- chiùde (Sarnelli, Lettere Eeelesiasti-
tura a Madrid. Mentre egli eserci- che, toni. VI, lett. LX). Neil' antica
tava colà il suo uffizio , Paolo V disciplina della Chiesa il popolo as-
lo creò prete Cardinale di s. Mar- sistente ai santi misteri ripeteva la
cello.V. Cernuti, Cardinale. prefata voce in diversi momen-
Amelia si vanta oggidì pel no- ti : ora, per toglierne la confusione,
bile suo cittadino monsignor Luigi i soli ministri la soggiungono al-
Vannicelli Casoni^ attuale governato- l' uopo. Accostumavasi ancora di
re di Roma. Di questa famiglia fu quel dirla dopo la consacrazione, in te-
Quintino Vannicelli di Lugnano, pio, stimonianza della fede all' operato
e divoto talmente della 13. Vergine, mistero ; quest' uso però nella Chie-
che in suo onore, col titolo della sa occidentale non fu mai introdot-
Madonna delle Pioma
gioie, istituì in to. In alcuni luoghi v'è la consue-
nella chiesa di s. Lorenzo e Damaso, tudine di rispondere Amen dopo le
il primo novembre 161 5, una con- parole, che proferisce il sacerdote nel-
fraternita, la quale in breve si dilatò l'atto diporgere la particola a quelli
in diverse parti d' Italia. Di Amelia che si comunicano. Forse per tal ca-
trattarono Antonio d' Orvieto , Fi- gione gli abissini chiamano Amen il
lippo Consoli, Giorgio Marchesi , il sacramento dell' Eucaristia.
Gamurrini ed altri. Del zelante ve- Nel Pontificale, che celebra il Som-
scovo d'Amelia Giuseppe Crispino, ol- mo Pontefice la Pasqua di risur-
tre altre opere, abbiamo: Relatio rezione, alle ultime parole del ca-
status Ecclesia Amerindi ad Clc- none per omnia seccala sivctdoruni
vientem XI, typis Julii de Fabis prima del Pater nosler, il coro non
1702. risponde Amen. Ciò si crede fosse
AMEN. Parola ebraica introdotta istituitoper antica tradizione che ,

dalla Chiesa nella liturgia e nelle; celebrando in quel dì un santo Pon-


preghiere. Essa venne adoperata nel tefice, a quelle parole rispondessero
senso di asserzione, di desiderio ed gli angeli. Però Andrea Adami [Os-
anche di acconsentimento. Quando servazioni per ben regolare il coro
si usa dopo qualche dogma di fe- della cappella Pontificia , Roma
de, per esempio dopo il Credo, al- 171 1 ) che riferisce quest' uso, ne
lora significa asserzione cioè che , assegna un motivo preso dalla >[>ic-
crediamo così. Se con essa voce gazione, che fa dell'Amen il dottissimo
bari termine le nostre orazioni, in Innocenzo 111. Questi è d'avviso che
quel caso esprime il desiderio, che quella voce, risposta prima dell' o-
AME AME
6
de' suoi climi. Oltre le produzioni
indichi il pianto
razione dominicale, in
del Redentore ; sue particolari, esso può fornire
de' fedeli per la morte altre regioni
gran parte quelle delle
e che perciò a
buon dritto venga
giorno di santo giu- del mondo, necessarie al mantenimen-
omessa in quel
alla memoria del to, e al sollievo dell'uomo. Mon-
bilo consecrato
Gherardi Ma- tagne enormi sollevate sopra una
suo risorgimento. V.
philologicae Amen porzione considerabile della sua su-
jeri, Horae ira
immensi fiu-
perficie, laghi smisurati,
imperisele,Wittembergae, 1687; Job
mi, foreste vastissime, l'oro, l'ar-
Philip. Treffertlith,
Disputano phi- J

gento, e le pietre preziose, ond es-


lologica de Amen, Lipsiae, 1700.
sa va ricca, distinguono l'America
Ébbevi chi prese a ricercare ,

dopo dalle altre parti del mondo, per un


per qual motivo il sacerdote, stra-
terminato il Pater carattere di grandezza affatto
che il ministro ha
libera nos ordinaria.
noster col soggiugnere
con vo- Amen Il nome di Nuovo Mondo, col
a malo, risponda
quale 1' America si distingue, dee
Durando (lib. IV,
ce sommessa. Il
chiaramente di- piuttosto riguardarsi relativamente al
cap. 46) risponde
ciò per dinotare la in-
tempo in cui venne scoperta. Coe-
cendo, farsi
se il Si- va al mondo, il sempre intenta-
certezza, che noi abbiamo
pre- to suo cammino la rese ignota a-
gnore abbia esaudita o no la di que' mezzi
e Ca- gli antichi, privi
ghiera. Bona (in cap. 2 3),
de orat. di navigazione, che dappoi furono
vante (part. II, tit. 20,
Durando conosciuti. Fu spesso argomento di
Doni. ) convengono col
.

scrissero elaborate discussioni se V Ameri-


Intorno a questa voce ignota agli
(in U* ca fosse effettivamente
anche Gregorio Cassandro
e Albaspineo {Tra- antichi; ma sebbene fin dall'età
turg. cap. 28) a ter-
politia in omerica gli elleni credessero
Hiatus de veteri Eccksiae
circumslan- re feraci verso il tramonto, sebbe-
administr. Euchar. et
ne Aristotele, Mariano di Tiro,
tiis missae, lib. II, cap. 14).
Strabone tra gli altri presentissero
AMERIC A, o Nuovo MoNDo.Quar- oc-
dell'orbe terrac- una navigazione dall'estremità
ta delle cinque parti
Colombo, cidentale "dell'Europa e dell'Africa,
queo, scoperta da Cristoforo poro
America alle parti orientali dell'Asia,
genovese, nel 1492, e detta Eu-
Americo Vespucci, il qua- o nulla avevano di positivo. L'
dal nome di
sole
i497- E s0 SS etta ropa, V Asia, 1' Africa erano le
le vi approdò, nel mondo
terre ad essi note a questo :

principalmente agli spagnuoli , ai


portoghesi, tutte le tradizioni, tutti gli scritti si
francesi, agl'inglesi, ai
buona parte riferiscono; a questo erano limi-
agli Stati Uniti, ed in
divisa, tate le peregrinazioni, le imprese
eziandio agl'indiani. Ella è
specula-
di lucro e le filosofiche
mercè l' istmo di Darien, in setten-
trionale e meridionale. Le
sue co- zioni.

ste orientali sono bagnate dall'O- Ma se gli antichi non conobbe-


ro l'America, fu ella la prima
Aul-
le occidentali poi
ceano atlantico, alla Ime
immen- ta veduta dagli europei
dal grande Oceano. Questo
del secolo XV ? Non vi posero
pie-
tratto di paese non è
solamente
so
sua esten- de gli scandinavi prima di CòlOOH
mirabile per la grande
varietà boi Ciò non pub c^erc posto in
sione, ma ancora per la
A ME AME
dubbio. Casselio compose la Disser- » razza stessa degli abitanti della
tatto philologico-historica de naviga- » costa a greco dell'Asia, e delle iso-
tionibus fortuitis in Americani ante n le giacenti fra i due emisferi. "
Christopkorum Columbwn factis 3 Ugone Grozio (De. origine ameri-
Magdeburgi, 1742; due fratelli
i canorum Amstelodami 1 643 - 44
, ,

Zen, nel 1 38o, fecero una scoperta cum notis et responsionibus Jo: de
che narrasi nella Relazione dello Lact. ) li crede provenire dai cananei
scuoprimento delle isole Frislanda, (V. Jo. Baptista Poissonus in Ani-
Eslanda, Engrovelanda, Esto tilan- madversione ad ea, ance Grotius et
da e Tearia, Venezia i558; una Laetius de origine gcntium peruvia-
colonia di scandinavi fermò stanza narumel mexicanarum scripserunt,
sulla costa occidentale, ed un'altra Parisiis, 1
644). Roberto Conte (De
spedizione pare spingessero gì' is- origine gentiumamericanarum, Am-
landesi Leif e Biron molto più in- stelodami, i644) li fa provenire dai
nanzi verso Libeccio. Alla Groen- cartaginesi. L'autore dell' origine des
landia approdarono certamente gl'is- premières sociétès des peuples , des
landesi nel 982. Racconta Adamo
, sciences 3 des arls , et des idiomes
Bremense, che i frigioni giunsero anciens et modernes, ha congettura-
a penetrar nella regione d'Oro, e to che 1' America sia una colonia
Gio. Filippo Casselio ( Observatio hi- celtica.
f
storica de risonimi navigatione for- Se tanta oscurità si trova sui
tuita in Americani saeculo XI facta, primi abitatori dell' America , più.
Magdeburgi, 1 741) si studia di mo- rendonsi false le questioni di coloro
strare che tale nazione fosse l'America. che si posero ad indagare non solo,
Posto che il penetrare in questa ma a sostenere eziandio che pria ,

regione sia stato per molti secoli mal- della scoperta dell'America la reli-
agevole, la questione dell'anteriore gione cattolica era stala bandita in
approdo all' America per parte de- quelle contrade fino dal tempo de-
gli europei, procede con quella pro- gli apostoli (V. Riberi, De universali
mossa dai filosofi del secolo trascor- omnium hominum vocatione ad sa-
so; chi abbia popolato l'America. luteniy de difficili quee-
et selectim
Primieramente la facilità del pene- stione an evangelium apostolorum
trarvi, siccome si è veduto, e la tempore sit prcedicalum in Ameri-
tradizione nei popoli dell'antichità ca } et aliis novi orbis partibus j
di altri abitatori oltre mare del Joh. Alb.
il
lux
Fabricii, Salutaris
Nord, rendono facile a sciogliersi la evangelii per divinam
toti orbi,
questione anche col soccorso dei gratiam cxoriens, Hamburgi, 173 1 ;
confronti fisiologici, che s' istituiscono De America , num in Ulani quo-
tra gli americani e le razze mon- que apostoli penelraverint j JEgid.
gole dell' Asia. Il sig. Vaher di Ber- Gonzalez de Avila Theatro eccle- ,

lino inserì un articolo nel Mitrida- siastico de las Iglesias de las In-
te di Adelung che prova « esistere dias; Ciriaco Morelli, Fesli novi
» nelle parti
a maestro dell' Ame- orbis , et ordinationum apostoli-
» rica in Groenlandia e sulla co- canini ad Indias pertinentium Bre-
» sta di Labrador, come pure ad viarium, Venetiis, 1576. Giorgio Mo-
» occidente di esso in vicinanza del- chio ( De evangelio per apostolos
" la costa asiatica, un popolo della in Americani propagato in li-
,
AME AME
8 ricchezze. Il re di
Portogal-
si è opposto al
immense
bro de Oraculis) studia di tenerlo nell'
inazione
Enrico Orsino, lo si
sentimento di Gio. la sua confidenza. In
negato in Anatete ed ingannare
il quale lo ha temporeggia per e
molto
Ermanno Witsio, nella XU1
Ispagna si
1 i?„i.rVi umido
di Ferdinando
°. . . .• • ,ì:
sacris.
ha raccolto astuzie dei cortigiani
Esercitazioni,
delle sue cui Colombo
V, re di Aragona, per
tutte le confetture, che potevano in Inghilterra,
1' apostolo s. Tom- era risoluto di passare
far credere aver Perez guardiano
fede in America. quando il p. Gio.
portata la
maso
di un convento di Rabida, che gode-
poi, nell'esercitazione
XIV, con- mo-
Ma va tutta la fiducia d'
Isabella
assai dubbii ed in-
fessa che sono Ferdinando V, risolvette di
glie a
documenti, che se ne
protettore. In mezzo
certi tutti i alle al-
anche farsene
adducono, come ha sembrato per la espulsio-
(de Anto legrezze della corte
a Tommaso
Malvenda Spagna e per la
ne de' mori dalla
(de
diritto)ed a Mortane Vajero finiscono le con-
presa di Granata,
Vcrtu des Payens). Anche p.
il
la
traddizioni.Colombo viene chiama-
Giovanni Menochio {Smo-
Stefano sotto-
to dalla pia regina Isabella;
Cent. IV, XLH) ha
fatto di si-
1*"
scrive, a 17 aprile i49S>fi
re,
miglianti ricerche. Ferdinando ed essa V f*
pro- to in cui
Dopo tutto ciò, ogni cuore e grande
lui viceré
alla dichiarano
va subita commozione
una tutta la estensione
ammiraglio di
vera scoperta dell'America, che in- che sa-
delle isole dei continenti,
grandemente a vantaggio del- medesimo
fluì
rebbero stati da lui
sul finire del secolo
XV, degli
l' Europa scoperti, con l'ottava parte
più grande avvenimento Ac-
e fu il
Colom- utili, che ne fossero derivati.
Cristoforo
di quella stagione. cordatigli tre vascelli equipaggiati
ovvero piacentino
genovese, a spese del-
bo,
e, come parla il con centoventi uomini,
secondo alcuni, Castiglia, appartenenti
Dissertazione sulla la corona di
Napione nella dopo aver im-
alla regina Isabella,
Colombo, di Cuccato nel Colombo, ai 3
r atria di Codice diplo- plorato da Dio l'aiuto,
Monferrato ( V. il
sal P b dal porto di
ossia di agosto 1 49^
matico-colombo -americano Volse diretta-
Patos nell'Andalusia.
raccolta di documenti di Cristofo- Gemerà, una del-
scoperta dell Ame-
mente leprore verso
ro Colombo e Canarie; ma sul cominciar del
set-
le
Genova, i8 2 3 in fogl), illumi- per molti
rica,
teorie astronomi-
tembre, dopo aver navigato
nato alle più sode giorni traiverginei flutti di qucll im-
geografiche e nautiche, congiun- incomin-
che menso oceano, l'equipaggio
navigazioni, fu l es-
te alle pratiche ed ammutinarsi, di-
sco- ciò a sbigottirsi
sere immortale a cui tanta dell'impresa.
sperando sull'esito felice
Pieno di quella
perta è dovuta. obbligare violen-
Risolse anzi o di
persuasiva, che solo genio inspira,
il
temente Colombo a retrocedere,
tentò di condurre alcuno dei po- mare. Il coraggw
a somministrargli o di gettarlo in
tentati d'Europa prudenza di quell'eroe
viMero
per eseguire il ma- e la
necessari! aiuti agli ottobre
o*ni ostacolo, finché
i 1 1

gnanimo progetto, che alla sua maro e di


stormi di uccelli di
infallibile. Genova e vani
mente riusciva galleggiante, che
dono, che ei terra, una canna
Venezia respingono un
il pò/.-
sembrava tagliata di fresco,
di terre nuove e di
loro vuol fare,
, 4

A ME A ME 9
%o di pino artificiosamente intaglia- Concezione. Colombo, volendo ritor-
to, furono altrettanti presagi della nare in Ispagna per rendere conto
imminente scoperta. E già tremulo delle conquiste e chiedere rinforzi,
lume rivela una nuova terra abita- videi prossimo quasi a perire per
la, che gì' indiani chiamavano di orrenda procella. Credendo inevita-
Giianaliami ( l' isola del gatto delle bile la morte, acciocché non si per-
carte ) una delle Lueaie. Tutti esul- desse il frutto di sua navigazione,
tarono di gioia, altri abbracciarono scrisse in fretta il giornale del viaggio
colui, che avea rotto i confini del sopra una pergamena, ed invilup-
mondo antico , spalancate le porte patala in tela cerata, entro un barile,
del nuovo, ed aperto a sé stesso il la gettò in mare. La Provvidenza per
più. luminoso e vasto teatro di glo- altro il salvò, ed egli potè felicemen-
ria ; altri gli baciavano le mani te proseguire la navigazione. Tor-
altri prostrati ai suoi piedi, chie- nato alla corte, ch'era allora a Barcel-
dendo perdono delle offese , lo ri- lona, l'ingresso di Colombo con
conoscevano per viceré e supremo alquanti indigeni, con l'oro, colle ar-
ammiraglio. Al suono di una musi- mi e cogli utensili delle isole sco-
ca guerriera, al rimbombo de' can- perte, fu un vero trionfo. Lo fecero
noni, e dei marziali strumenti, tutto quei principi sedere ai loro fianchi,
l'equipaggio sbarca sul lido; ma e coprire alla loro presenza come
Colombo vuol essere il primo de- grande di Spagna lo nominarono
;

gli europei a porre il piede nel Don, il confermarono nelle prero-


nuovo mondo. Egli fa inalberare gative concesse, gli diedero l' altra
su queir isola l' insegna del trionfale d'inquartai- le armi di Castiglia e
vessillo della croce, ed in mezzo agli di Leone, unite alle sue gentilizie, e
inni di lode, le impone il nome di S. ad altre rappresentanti il nuovo
Salvatore, e ne prende il possesso mondo.
per la corona di Castiglia e di Leo- Quando il Papa Alessandro VI
ne, appartenente alla regina Isabel- fu fatto dal re Ferdi-
consapevole
la.Tutto contribuiva a fare che gli spa- nando V della
maravigliosa scoperta,
gnuoli comparissero a quegli isolani ai 3 di maggio del 1 C )3, spedi tre
per figliuoli del sole discesi dal cie- bolle ai due sovrani Ferdinando V
lo. Da principio si mostrarono es- ed Isabella, colle quali concedeva
si ritrosi e timidi per lo spavento; loro tutte le isole scoperte e da ,

ma ben presto, succedendo allo sbi- scoprirsi, siccome al Portogallo era-


gottimento un' innocente confidenza, no state concesse le scoperte nel-
si famigliarizzarono coi novelli ospiti, l'Africa e neh' Etiopia occidentale.
dai quali accettarono pur anco di- Nella terza bolla però furono aggiu-
versi doni. dicate dal Pontefice a favore di quei
Alquanti giorni dopo si presentano sovrani tutte da scoprirsi per
le terre

agli sguardi di Colombo Cuba ed l'estensione da


di centottanta gradi,
Haiti, alla quale ultima impone il incominciarsi a contare da cento
nome di Spaglinola. Erettovi un leghe al di là delle isole Azore e di
forte di legno, da lui chiamato Na- Capo-Verde per la parte d' occiden-
vidad, e lasciativi trentotto spaglinoli te e di mezzogiorno aggiudicando ,

cóme a fondamento una colonia,


di a favore di Giovanni II di Porto-
entra in altro porto, che chiama della gallo tutte quelle che si scuoprisse-
voi. II. 7.
,

io AME AME
io verso Oriente per gli altri 180 zione sotto la scoria del vicario
gradi. Insorse poscia discordia fra apostolico Bernardo Boyl reli-
p. ,

Ferdinando V e Giovanni II re di gioso catalano dell' Ordine de' mi-


Portogallo, avvalorato essendo que- nori, uomo di molto credito. V. il
sto secondo dalle concessioni del breve riferito dal Rinaldi: Tibi, qui
Pontefice Eugenio IV al re Enrico preshylcr cs , 7 luglio i4o3, col
fin i438. Papa Alessan-
dall'anno quale conferiva a quel religioso tut-
dro VI per impedire che la privata ti i privilegii, di cui sogliono godere
contesa non andasse a terminare in i vicarii apostolici con altri parti-
un' aperta guerra, fatto sopra una car- colarissimi indulti, e col potere di
ta dal polo settentrionale al polo au- erigere monisteri , e di far che i

strale un cerchio, il quale, declinando religiosi mendicanti acquistassero ter-


dal precedente, si estendesse oltre all'i- reni non ostante la proibizione di
sola di Capo-Verde per lo spazio di Bonifacio VIII.
370 leghe, divise in due parti egua- In questo secondo viaggio, più
li la massa della terra, onde quella felice elei primo , scopri Colombo
che sta a levante la die, nel 1 49-Ìj alcune delle Antille, la Dominion,
al re Giovanni II a cagione delia Maria Galante, la Guadalupa, la
antichità del suo diritto, e quella Gìamaica. Ma in questo mezzo co-
che riguarda ponente la die' al
il minciarono altresì contro di lui a
re Ferdinando V. Questo fatto me- destarsi le invidie e le congiure.
morabile e luminoso si rileva dalla Però a tutto resistè il suo coraggio,
stessa famosa carta geografica origina- tutto addolci la sua prudenza. Lo
le esistente nel museo Borgiano del stesso p. Boyl, sedotto dalle rap-
collegio Urbano, in cui si scorge la li- presentanze dell'equipaggio, recla-
nea vaticana tirata dalla destra di Ales- mò contro Colombo, e giunse fin
sandro VI. linea che divise quella anco a fulminarlo colle ecclesiasti-
gran parte di mondo tra due possen- che censure. Colombo volle vendi-
ti sovrani, e che servi di base fonda- carsene sottraendogli il vitto, e la
mentale in ogni nuovo trattato ed scissura andò Boyl
tant'oltre, che il p.
in ogni posteriore controversia. fece ritorno in Europa, e mosse que-
Le primizie dell' oro americano, rela di lui appresso il trono, ove già
in segno di gratitudine, furono da erano pervenute le accuse. Frattan-
quei sovrani inviate ad Alessandro to essendo stato inviato in Ame-
Vi, il quale
impiegò in onore
le rica dalla corte di Spagna con
dilla Beata Vergine, facendo indo- alcune navi cariche di vettovaglie
rare il soffitto della basilica libe- Bartolommeo fratello di Colombo
riana, di cui era stato arciprete. Frat- colse quel destro Colombo per la-
tanto Colombo nello stesso anno, sciar Bartolommeo insieme all'altro
i4o3, 25 settembre, fu ri spedi lo al
a' suo fratello Diego al governo della
nuovo mondo, partendo da Cadice con Spaglinola, e ripartire egli per la
una flotta di diciassette vascelli carichi Spagna. Nel giugno del 1496, dopo
di tutto ciò che potea essere opportuno tre mesi di viaggio, egli perrwHW
alle nuove colonie, e coU'equipaggio di a Cadice. Siccome allora la corte
mille e cinquecento uomini. Parecchi si trovava a Burgos, ivi si n
missionari] dell' Online benedettino per discolparsi delle accuse np-
partirono in questa seconda spedi- pÒStegti da' MKH in miei . e dai
\ME AME ii
relazione dello stato vero dell' i- la sorte di approdare alle Antille,
sola, e delle scoperte delle minie- egli approdò alle spiaggie del con-
re. che presentava
Neil' atto sii au- tinente. Eslese quindi relazioni e
gusti sovrani di nuovi doni, alle e- carte di modo che, senza discutere
videnli sue giustificazioni dileguaro- il merito, la (ama capricciosa contò
no subilo mal concepiti sospetti,
i sopra di lui, e diede il suo nome
ed a lui venne affidata una terza al nuovo mondo già per Colombo
spedizione. L'invidia di alcuni fece pe- dapprima scoperto. Veggasi M. Ot-
rò insorgere tali e tante difficoltà, to, Mcnioive sur la Dccouverte de
che dovette Colombo inutilmente t'jémerique, de la Società de Phy-
consumare tre anni di tempo in ladelphiej Angelo Maria Bandirti,
consulte e preparativi prima di Vita, e Lettere di si/nerico Vcspuc-
mandarla ad ellelto. Finalmente, ai c/, Firenze 174^» Pluche_,Charlevoix,
3o maggio i4 1"">> ripartì da s. Lu-
( e Robertson, Storia di America.
car con sei navi e con nuovi pro- Colombo frattanto veniva privato
getti di navigazione, che giugner lo della dignità sì ben meritata di vi-
fecero all' isola della Trinità, ed en- ceré e di governatore delle Indie,
trare nel seno di Paria e di Cu- e fu spedito in sua vece il com-
mana. Alla vista dello sterminato mendatore don Francesco Bovadilla
fiume Orenoco, riflettendo che sgor- per governatore generale delle i-

gare non polea se non da un va- sole, e della terra ferma nuo- nel
sto continente, si mise in cerca di vo mondo. Questi, imprigionalo
esso, né guari slette a raggiungerlo don Diego Colombo, e
fratello di
ed a scuoprire si delizioso terreno fattolo rinchiudere nell'isola
s. Do-
pel clima e per la semplicità degli mingo, e stringere in ferri Co-
abitanti, da fargli stimare di aver lombo stesso,, si compiacque di pa-
trovato il paradiso terrestre. gare colla più nera ingratitudine. (

Se non che la gelosia della corte nome di tutta 1' umanità, il benefizio
di Madrid non volea che tutta la della scoperta di un mondo fatta
gloria si concedesse a Colombo . da quel grande. Colombo imbarcato
Il felice suo procedimento, infon- poscia per la Castiglia, colla calma
dendo coraggio a' privati avventu- dell eroe soifriva quella umiliazione,
rieri, fé' si, che Alfonso di Ojedo, il opponendosi persino al capitano del
quale l' avea accompagnato nel se- vascello Alfonso di Vallejo, che vo-
condo mezzo del
viaggio, ottenesse, a leva liberarlo; perocché non da altri

vescovo di Badajox, una commissione amava riconoscere la libertà che dal


particolare. Egli la compì insieme trionfo della sua innocenza. E già
ad Americo Vespucci fiorentino, pas- accolto da Ferdinando V, e da I-

sando similmente a Paria ed alla sabella maggior distinzione,


colla
terra ferma. Americo in un secon- venne pienamente rivendicato. De-
do viaggio andò alle Antille ed a stinato ad una quarta navigazione,
Venezuola, ed in un terzo, nel 1 5o r, ai 9 maggio i5o2, fu principal frut-
servendo il Portogallo, visitò le co- to di questo ultimo viaggio la sco-
ste del Brasile vicino a sant' Ago- perta della Martinica , di alcuni
slino. Nel suo ritorno scrisse in i- punti di Costa Bieca, e della Cosfci
stile elegante le proprie scoperte o- •

di Honduras insieme al ristabilì -

(tentando, che se a Colombo toccò mento di quel nuovo slato. Bra-


,

i2 A ME A ME
moso Colombo di ritornare in Ca- Luigiana e California. Contempora-
stighi per poi recarsi a Roma, vo- neamente ai primi stabilimenti degli
lea alla Sede della religione depo- spagnuoli, i portoghesi impadroni-
sitare le corone ed i trionfi, stabi- vansi dell' ampio e fecondo Brasile,
lendo nel suo animo clie fosse de- allora che, dietro la scorta dei ve-
rivato da un impulso celeste per la neziani, Cabotta e gì' inglesi s' impos-
felicità di quelle selvagge regioni, se sessarono delle coste degli Stati Uniti
egli avea tentate e condotte a fine quel- sino al fiume san Lorenzo, mentre
le imprese. Perciò a Dio voleva por- quasi paro olandesi e francesi
al

ger l' atto del suo cuore riverente. accorrenti a gara si annidavano nel-
Ma questo pietoso disegno gli andò le Antille. Gli olandesi poco appres-

fallito. so tragiltavansi sulla costiera del-


Ritornato in Ispagna, ed afflitto l'Unione, e nella Guiana, dov'erano
per la morte della regina Isabella, seguiti dai francesi , che avidi di
cadde in tale abbattimento, che po- gloria, scorrevano e conquistavano
co dopo, ai 20 maggio i5o6, mo- il basso e l' alto Canada , e per
rì a Yagliadolid, in età d'anni ses- l' immensa valle del Mississipì , la

santanove. Il suo corpo condot- seconda Luigiana. Ultimi ad insi-

to a Siviglia, ed ivi sepolto nella gnorirsi di terre americane furono


chiesa de' certosini, ebbe poi sulla i che dal lato della Siberia
russi ,

tomba, per ordine del re Ferdinan- in esse penetrarono per la parte gre-
do VI, l' iscrizione : cale, e per gran tratto vi si sono
distesi.

Queste sono le nazioni europee,


A CASTItLA Y A LEON
alle quali cadde in sorte di conqui-
NUEVO MONDO DIO COLON
stare, e colonizzare con grande loro
vantaggiose regioni del nuovo mon-
Colombo avea ordinato innanzi di do dal genio italiano sodate. La re-
morire che gli si chiudessero nel se- ligione cristiana cattolica seguiva sem-
polcro le catene tenute da lui appese, pre le orme di quegli scopritori :

finché visse, ed esposte nella propria la umanità de' suoi precetti , la su-
stanza, meditando sopra l' instabilità blimità delle sue istituzioni, la fer-
delle umane vicende. Da Siviglia mezza de' suoi missionarii, penetra-
il suo corpo fu trasportato a san vano tra i selvaggi americani, e gli
Domingo nella cappella maggiore ammollivano e li disponevano alla
della cattedrale, e quindi in quella civiltà, che tra essi oggimai è diffu-

dell' Avana, ove sta. sa. Toccò ad Alessandro Giraldini


Sulle orme di Colombo, e di d' Amelia 1' esseremandato per pri-
Vespucci innumerevoli naviganti ed mo vescovo con poteri di Legato
avventurieri continuarono con peren- a la le re , da Papa Leone X, il
ne alacrità il corso delle scoperte, quale dalla chiesa di Volturarla
delle quali approfittò sola per non come scrive lo Zeno nelle disseria-
poco tempo la Spagna, facendo suc- zioni Yossiane, fu trasferito al ve-
cessi va mente suoi, per diritto di con- scovato dell'isola di s.Domingo, ca-
quista, il Messico , il Perù, il Gli- pitale delle Antille. Aveva egli insti-
fi, la Piata, Venezuola, Caraccas, tuito uno spedale pei poveri; conver-
Durici!, Florida, Nuovo Messico, tiva i beni tolti agli uccisi in opere
., ,

A ME AME i3
pie, o dava tulle quelle disposizioni conversioni, ed inseguito Gregorio
die la religione eli Gesìi Cristo sa XV, v'inviò un vicario apostolico
suggerire. 1 Pontefici che vennero do- col titolo di vescovo di Patreia,
po, altri vescovati eressero di tempo che poscia divenne vescovo di Que-
in tempo, da cui si composero le cin- bech , come quella città fu eretta
que piovincie ecclesiastiche dei do- in vescovato coi prodotti dell' abbadia
mimi spagnuoli. benedettina nella diocesi bituricese.
Frattanto Carlo V spediva ncl- Altre chiese furono erette a Quebech,
1'
America religiosi di s. Francesco. e nel 1666, i convertiti del Cana-
Adriano VI concedeva poscia bolle da arrivavano a ben ducentomila
agli Ordini mendicanti e special- , (V, Queiìrcii). 1 gesuiti vi si fondaro-
mente ai minori osservanti, accioc- no un collegio, e vi si stabilirono le
ché, dove non fossero ancora stabi- monache orsoline e i pp. ospitalieri.
liti vescovati, esercitassero la giurisdi- V. Relazione di Giovanni da Ve-
zione vescovile in quelle cose soltan- razzano della terra da lui scoper-
to, per cui si richiede 1' ordine del ta, nella raccolta de' Piaggi di lia-
ve scovo, e più che altro istruissero, rnusio.
battezzassero, edificassero. V. Var- I francesi nell' anno f>,6, oc- 1 1

ricelli, De JÌIission. Apost. tit. IV


r
, cuparono le terre orientali dal Ca-
pag. li i. nada sino all'Atlantico, ed impose-
Noi però, per dare qualche cen- ro alla regione il nome di Nuova
no ordinatamente sui progressi e Aeadia. Tolsero quel paese bensì
sullo siato attuale della religione gì' inglesi ai primi possessori ; ma
nelle contrade americane , non ci lo riebbero alla pace di Utrecht
fermeremo gran fatto su quelle più che, nel 1 7 1 3 , ne aggiudicò alla
nordiche, sulla Groelandia, sulle isole Gran Bretagna lo stabile dominio.
Giorgie. La Groelandia, che abbrac- Non diremo né intorno a que' paesi,
cia le spiagge dell' antica Frislan- né intorno agli Stati Uniti ci ferme-
dia note ai navigatori norvegi, rice- remo a parlare, comunque per tutto
vette la religione per un gentiluomo i missionarii, e gli sforzi di Pro-
norvegio, che fu il primo a disco- paganda sortissero l' esito più feli-

prire il paese. Le istorie della Dani- ce; per tutto chiese e vescovati, per
marca ricordano, un vescovo di tutto orfanotrofi, ed altri stabilimen-

Groelandia, chiamato Enrico, fin da ti pii s'erigessero a mano a mano che


quando vi stanziavano i norvegi si andavano scoprendo ed occupan-
Di qui via via scendendo per le do quelle terre. In seguito dare-
contrade adiacenti alla baia d'Aud- mo l' elenco di tutti quegli arci-
son, per la nuova Galles, per la vescovati e vescovati esistenti nell'A-
Labrador o nuova Breta-
terra di merica, le notizie dei quali potran-
gna volgeremo all' alto e basso
, ci no essere conosciute dal lettore a
Canada chiamato nuova Francia luogo opportuno.
avente Quebech per capitale del bas- Frattanto gli stati del nuovo Mes-
so , e Yorck per capitale dell* alto sico in parte scoperto insieme a la
Canada. Salle dal p. Luigi Hennepin missio-
Lo zelo dei gesuiti e de'recollelti nario zoccolante del Belgio , e quelli
speditivi dal re di Francia negli an- del Messico propriamente detto, che
ni 1637 c i638, fece moltissime hanno Messico per capitale, dove un
i

i4 A ME AME
sontuoso collegio eressero i pp. della cesco Pizzarro in uno a Diep;o Al-
compagnia di Gesù , e dove Paolo magro V. la conquista del Pe-
(

III, nel i5»47j istituì un vescovato, rii, Venezia i53§., e la relazione


sono tutti illuminati dalla luce della di un capitano spaglinolo del disco -
fede. primcnto e conquista del Perii, fatta
Giovanni di Cumerraga, che fu da F. Pizzarro, e dx Bernardo Piz-
il primo vescovo del Messico, tenne zarro, Siviglia, 1 5 3 4), incontrò gra-
il primo concilio l' anuo i534; e vi difficoltà nel principio la diffu-
regolò la disciplina delle sue chiese sione in esso del vangelo. La lingua
Pietro di Coutreras primo arcive- malagevole, lo scarso numero dei
scovo del Messico, l'anno i585. Si missionarii a gran pena procurava-
ordinò in que' concili!, che ogni cat- no il solo battesimo a quegli aiuta-
tedrale avesse cinque dignità ; cioè tori. Trovossi un rimedio a questi
un decano, un arcidiacono, un can- inconvenienti nel sinodo provinciale
tore, un teologo, un tesoriere, dieci tenuto colà coli' intervento di cinque
canonici, sei prebendati, sei sotto-pre- sacerdoti, diecinove religiosi, sei laici ed
bendati , e sei chierici con buoni un vicario del Sommo Pontefice,
redditi. Tutto questo trovasi presso dove si trattarono molti affari di
a poco in ciascun vescovato. Gli ar- religione, e singolarmente il punto
civescovati come anche i vescova-
, del matrimonio degl' indiani, per
ti , erano di nomina reale. Molti di determinare con qual donna, di mol-
questi hanno venticinque, trenta, ed te che ne avevano, restar dovessero
alcuni sino centomila ducati di ren- i convertiti Ma nessuno contribuì
.

dita. tanto all' incremento del cristianesi-


Se dall' America settentrionale fa- mo quanto monsignor Vasco de
remo passaggio alla meridionale, che Quiroga, il primo vescovo di Me-
dall' istmo di Panama si estende choacan, la memoria del quale ri-
sino allo stretto di Magellano, tro- mase in perenne benedizione, sicco-
veremo la religione molto più radi- me quegli, che fondò più conventi
cata. Nella terra ferma, paese il niù ai domenicani, francescani, agosti-
settentrionale della meridionale A- niani, rnercedari e carmelitani scal-
merica, vedremo Panama insigni- zi, oltre ^introdurvi i gesuiti. Fab-
to di una sede vescovile . Ivi ol- bricò chiese cattedrali e collegiale,
tre le undici provincie, in cui aprì scuole, istituì seminarli, celebrò
quel territorio è diviso, vi sono le concilii diocesani onde
e provinciali,
isole Cuyenc e quella delle Perle ben presto il Perù contò quattro
specialmente, dovei gesuiti, nel 1
6^5, arcivescovati e molti vescovati. Li-
stabilirono una florida missione non ma è capitale di tutto il Perù, e
tanto per gì' isolani ,
quanto pe- residenza del governo, dell' arcive-
gli abitatori della vicina terraferma. scovo e di una università. Ciuco,
Ottantamila persone in breve tem- vescovato sulfraganeo a quello di
po vennero da essi battezzate, sem- Lima, ha un collegio fondalo dai
pre piìi progredendo la propagazio- gesuiti. Il Pontefice Clemente X,
ne del vangelo. Altieri, nel i(*>7i, canonizzò solen-
11 Perù è un altro paese consi- nemente s. Rosa di s. Maria del
derabile dell' America meridionale. ter z' Ordine di S. Domenico, inori.
Conquistato dallo spagnuolo Fran- ai ì\ BffOStO ibi 7. Fu dessi l.i
AME AME i5
prima santa canonizzata ti eli A ineri- il Pacifico colf Atlantico, man fin al-

rà incritlionale. lora creduti disgiunti, diede il suo no-


I padri domenicani della provin- me allo stretto che li unisce, percorse
cia di s. Croce furono i primi a i mari orientali, superi) il capo di
pollar la fede di G. C. nel Perù. Buona Speranza, e ritornò finalmen-
Nell'anno i53t) passarono nelle mon- te a Siviglia dopo aver conosciuto
tagne vicino al Marninone, e scoper- l'intero globo, e l'abitazione di
sero varie provineie, fra cui quelle quasi tutto il genere umano ( V.
della Cannella, ove ne convertirono nel Piamusio la descrizione delle
molti, come riuscì padre Ema-
al sue navigazioni , Viage al Eslre- il

nuello di Silva; ma per mancanza cho de JUagellanes de la Fragata


di operai evangelici ricaddero nel- s. Maria de la Cabeza en los
l'idolatria, finché, nel 1671, il p. annos 1785, 1786 con un Extra-
Valentino di Amaya vi ri desiò la cto de todos los anteriores impresos
Cede cattolica. I popoli gay, slimo- y . Iliss .
y No deia de los habi-
latia quell' esempio, invitarono i do- tanles, Sudo Clima, y produccìones
menicani a battezzarli {V la con- . irabjada de orden real, Madrid, I-

quista del Perii e provineie del di- barra, 1788).


sco nelle Indie occidentali , tra- La terra Magellanica
parte più ,

dotta dallo spagnuolo per Dome- meridionale dell'America, non è pe-


nico Gulzelù). 11 religioso Ordi- rò bene conosciuta. Sullo stretto di
ne dei padri predicatori segnò a essa gli spagnuoli edificarono i (òrti

questi giorni ne' suoi fasti la 1 ca- di s. Filippo e del Nome di Gesù.
li dei Lb. Giovanni Mas-
Ideazione Bastano quei nomi perchè si co- ,

sias e Martino de Porrez, il primo nosca il segno della religione pian-


nato in Rivera nellEslrcmadura e tato sui baluardi , come una capar-
l'altro in Lima V. Pobbez e Mas- ra di ciò che fruttificar possa un
si h s SS. giorno su quelle inospiti terre.
Diego Almagro Cu quegli, die ag- Il Faraguai, o Rio della Piala,
giunse alla corona di Spagna il confina a settentrione col Brasile,
Cbilì, paese assai vasto, confinante al ponente col Perù e Chili, ed a
col Perù, colla terra Magellanica e mezzogiorno col mare del Paraguai.
colla Piata, paese molto ricco di mi- La maggior parte obbediva ai so-
niere d'oro. Diviso in tre provineie, vrani spagnuoli e ne seguiva la re-
del Glifi, dell Imperiale e di Chiquito, ligione. 11 governatore risiedeva
ciascuna di esse ha varie giurisdi- nella città dell'Assunta.Vi è un
zioni subordinate. La Serena è nel vescovato a Buenos -Ayres. Anche
Chili una città marittima; Quilla- colà fu sparsa la luce della fède
la è un paese fertile, e s. Jago è per opera dei gesuiti, l'anno 1691.,
la capitale di tutto il Chili. Prima e con siffatto profitto che nel , ,

di Jago era capitale la Concezio-


s. 1702, nelle provineie Parana, e di
ne, che seggio vescovile avea pure Uiuaig si contavano ventinove po-
Milfraganeo a quello di Lima. poli ridotti alla unità della cattoli-
La terra Magellanica fu così no- ca Cede.
minala dall' immortale Ferdinando Il discorso ci porta naturalmente
Magellano portoghese, che accintosi a al paese delle Amazzoni ed alla
girar tulio quanto il globo, accoppiò antica Guiana , così appellala da
,

16 A ME AME
un grandissimo fiume; regione quan- vile sullfraganea di s. Salvatore. Ivi
to vasta, altrettanto poco conosciuta, si stabilirono i benedettini, i france-
confinante col Perù, colla terrafer- scani , i carmelitani, i gesuiti ed
ma, col Rio della Piata e col Bra- altri religiosi. Invaso, nel 1807, il

sile. Verso i638, il gesuita Cri-


il Portogallo dai francesi , la corte
stoforo Acuna, stimolato dal suo riparò nel Brasile, e vi stabilì la

fratello Giovanni ,
governatore di propria residenza. Tale avvenimento
Q.uito, scoperse quei popoli, e, nel terminò col dividere gl'interessi del-
i643 ne die' ragguaglio al Ponte-
,
le due nazioni portoghese e brasi-

fice Urbano Vili, Barberini, che a liana. Ritornando Giovanni VI nel


mezzo della congregazione di Pro- Portogallo, lasciò a Rio Janeiro
paganda v' istituì una missione di suo figlio Pietro col titolo d' impe-
minori cappuccini, che l'accolse co- ratore. Abdicata da questo ultimò
piosi frutti. la corona, nel i83i, gli successe
Or che diremo del Brasile, chia- Pietro II attualmente regnante. V.
mato il paese di santa Croce, allor- Portogallo.
quando Alvarez Cabrai lo scoper- Quando il re Giovanni VI passò
se nel i5oo? Così intitolò quello nel Brasile trova vasi nunzio aposto-
,

scopritore sì vasta regione ,


che lico presso di lui pel Pontefice Pio

chiamata dipoi venne Brasile, per VII, il prelato Lorenzo Calcppi di


l'abbondanza del legno di questo Cervia , che seguendolo a Rio Ja-
nome. Il Brasile è la parte più- neiro , ricevette colà la berretta
orientale di tutta l'America; non Cardinalizia, alla quale dignità lo stes-
ha altra religione che la cattolica. so Papa lo elesse agli 8 marzo ,

San Salvatore, città capitale del 18 16. Ma soltanto dieci mesi ei po-
Brasile nella Baja di tutti i Santi, tè godere quest'onore, poiché fu col-

ne è la sede arcivescovile. Tra le to dalla morte. Fu questi il primo


migliori provincie del Brasile è il nunzio presso una corte sovrana di
capitanato di Fernambuco, che ha America dipoi gli successe monsi-
:

tredici colonie con Olinda capitale gnor Pietro Ostini romano, che pas-
e vescovato suffraganeo di s. Salva- sando da Rio Janeiro nunzio presso la
tore. Varii istituti religiosi ivi so- corte di Vienna, dal regnante Pontefice
no, tra i quali una congregazione nel r83r, fu creato Cardinale, e pub-
dell'oratorio. Nella Baja di tutti i blicato nel 1 83(3. Ora egli è zelantis-

Santi le chiese sono bene costrutte simo vescovo di Jesi.


singolarmente la metropolitana. I Nulla diremo delle terre antarti-
gesuiti ci possedevano un collegio. che o meridionali da Magellano
Alessandro VII, nel 1660, la eresse in pure scoperte, i cui nomi principali
vescovato, e, nell'anno iG"6, Inno- sono la Guinea la terra di Papous, ,

cenzo XI la fece sede arcivescovile. la Carpentaria ecc. Piuttosto daremo


Presa dagli olandesi e saccheggiata, un cenno generale delle molle e
insieme a gran parte del Brasile, vaste isole sparse pei mari dell A-
venne anche invasa dai francesi ma ; merica, nelle quali la religione

poscia ritornò al dominio dei porto- cristiana non fruttifica meno clic

ghesi, i quali vi fabbricarono la citta nella terraferma. 1/ isola Spaglinola


di s. Sebastiano, principale del ca- fra le altri- ha molli vescovati
pitanato di Rio Janeiro, e sede veSCO- L'arcivescovo di s. Domingo, che ne
,,

AME AME 17
è il metropolita , ha meno rendite an (vescovato nelle provincie unite
eli quelli di Lima e del Messico ; dell'America settentrionale; Bards-
gode però sopra di essi il vantaggio 'l'invu in Kentuky negli Stati Uni- ,

di essere non solo il loro primate, ti americani ; Beleni de Para, nel-


ma eziandio di tulle le Indie. E- le Indie portogbcsi o ; Bcnczuela ,

gli ha per suffragane! i vescovati Caraccas, arcivescovato nelle Indie


di s. Giovanni, di Portorico, di s. occidentali; Boston, negli Slati Uni-
Jago di Cuba nella grande iso-
, ti Buenos- Ayirs, neh' America me-
;

la di questo nome di Venezue- , ridionale; California, nell'America


la e della Concezione . Quest' ul- settentrionale Carlagcna, nelle Indie
;

timo vescovato era altre volte u- occidentali; Charlestown , negli Stati


na assai ricca abbazia nella Gia- Uniti; Charloltetown, nell' isola del
inaica. principe Eduardo; Chiapa, nell'A-
La Martinica , la Guadalupa merica meridionale; Cincinnati, negli
s. Cristoforo , s. Croce, s. Martino, Slati Uniti ; Comayagua, nelle Indie
s. Bartoloimnco e la Dominica, sono occidentali; Concezione <\e\ Chiù, nel-
altre isole in cui la fede si stabilì con l'America meridionale; Cordova, nel
rapidi successi. Ciascuna di esse con- Tucumanj S. Croce della Sierra, nel-
tiene molto parrocchie dirette dai 1' America meridionale; Cuenca, nel
domenicani, gesuiti e cappuccini, sot- Perii nelle Indie occidentali; Cujabao,
to un prefetto apostolico. Ci sono an- nel Brasile ; Casco, nel Perù nell' A-
che dei fratelli della carità, detti fa- roerica meridionale; Detroit, nel Mi-
te bene fratelli , e delle religiose or- chigan negli Stati Uniti d'America ;

soline, die si adoperano all' istru- S. Domingo, arcivescovato nelle Indie


zione della gioventù, come nel Ca- occidentali ; Dubnqitc, nel territorio
nada. Visconsin, nell'America settentriona-
Oltre queste quattro corporazioni le; Durango, nelle Indie occidentali;
religiose, sono anche nella Gua-
vi S. Fede di Bogota, arcivescovato nel-
dalupa dei carmelitani, che atten- l' America meridionale Filadelfia, ;

dono ad alcune parrocchie. I cappuc- negli Stati Uniti di America S. Gia- ;

cini si prestano nelle isole di Granata, como del Chiù, nelle Indie occiden-
di s. Martino e di s. Bartolommeo; tali ; S. Giacomo di Cuba, arcive-

i domenicani nell'isola di s. Croce; ed scovato nelle Indie occidentali ; S.


5
i carmelitani in quella di Maria Ga- Gio. di Cuyo , nell America me-
lante. 11 frutto principale delle loro ridionale; Guadalaxara , nelle In-
missioni sta nel convertire e nel bat- die occidentali ; Guajana, nelle In-
tezzare i negri dell'Africa trasportati die occidentali ; Guayaquil, nell'A-
in queste isole. merica meridionale ; Guamagna, o
Ecco un elenco delle sedi arci- Ayacucho nelle Indie occidenta-
,

vescovili e vescovili di America li; Guatimala , arcivescovato nelle


delle quali si tratterà ai rispettivi Indie occidentali; Jucatan, nell'A-
articoli. merica meridionale ; Kingston , nel-
Antequcra, nelle Indie occidentali ; l'alto Canada; Lima, nel Perù, ar-
Antiochia, nell'America meridionale; civescovato ; Linare.s, o Leone nuo-
Arequipa, nelle Indie occidentali; A- vo,nel Messico; S. Lodovico, nel
vana o s. Cristoforo, nelle Indie oc- Maragnano nelle Indie occidentali
cidentali; Baltimora o Richmond, di Portogallo^ S. Louis, nel tcrri-

voi,. II.

l&WNOYvb &3w«|&,

J^ìtfrfrvarvb; H&-
,

i8 A ME A ME
Iorio di Missouri negli Stati Uni- ve aspettare medesimo per pro-
il

li; Marittime, nel Brasile; S. Mar- porre alla S. Sede, nomi dei tre i

ta, nell'America meridionale; May- sacerdoti di cui si brama dai vesco-


naSj nelle Indie occidentali ; Alechoa- vi che ne venga uno scello dal Pa-

can, nelle Indie occidentali; Merìda, pa per la chiesa vacante. Se il si-

nellelndie occidentali; 3Iessico,arci ve- nodo è lontano^ è obbligato ogni


scovato nelle Indie occidentali; Mùbì^ vescovo appena eletto di fare due
nell'Alabama negli Stati Uniti; Mont- lettere, suo vicario gene-
dirette al
real, nel basso Canada ; Nashville, rale, da aprirsi dopo la sua morte,

nel Tennesèe nell'America settentrio- nelle quali devono essere scritti i no-
nale; Natchez, nello stato del Mis- mi dei tre sacerdoti, uno dei quali re-
nell'America settentrionale;
sissippi puta degno di essere fatto suo suc-
Nicaragua, nelle Indie occidentali; cessore. Queste lettere devono esse-
Nuova Orleans, negli Stati Uniti ; re spedite dal vicario, una all'arci-

Nuova Yorek, negli Stati Uniti O- ; vescovo , e T altra al vescovo più


linda e Fernambuco, nelle Indie oc- vicino, i quali devono aver cura di
cidentali di Portogallo; Pace, nel- scrivere a tutti gli altri vescovi se
TAmerica meridionale Pamplona ; convengono nella Fatto ciò,
scelta.

nuova, nell'America meridionale; devono rimettere alla sacra Congre-

Panama, nell'America meridionale; gazione i nomi dei sacerdoti colla


S. Paolo , nelle Indie occidentali sottoscrizione, e sigillo dell'arcive-
di Portogallo; Paraguai, nelle In- scovo e vescovi, perchè dalla Santa
die occidentali ; Piata [De la) ossia Sede venga scelto il nuovo vescovo.
Charcas, arcivescovato nell'America Se qualcuno dei medesimi si scor-
meridionale; Popayan, nelle Indie dasse di fare le lettere suindicate
occidentali Portorico , nelle Indie
; il vicario è obbligato di darne par-
occidentali ; Quebech , nel Canada te al vescovo vicinimi, affinchè esso
nell' America settentrionale ; Quì- designi tre soggetti , e ne mandi
(o. nel Perii nelle Indie occidentali; nota all'arcivescovo, il quale deve
Salia , nella provincia del Tucu- darne parte ai vescovi, ec. Se an-
man, nell' America meridionale; S. che il vescovo viciniore non iscrive,
Salvatore della Baja di tutti i San- l'arcivescovo ex se manda i nomi
ti , arcivescovato nel Brasile ; S. dei tre sacerdoti ai vescovi.
Sebastiano e Rio-Janeiro, nel Bra- Il vescovo seniore nella morte
sile ; Sonora, nell'America setten- dell'arcivescovo è obbligato a fare
trionale; Tlascala. o Puebla de. los tutto quello, che fa l' arcivescovo
Angelos , nelle Indie occidentali ; nella morte dei vescovi.
Truxillo, nell'America meridionale; Per quello che riguarda l'elezio-
l' inceline s, nella Indiana negli Stati ne dei coadiutori, il vescovo, che lo
Uniti dell'America. chiede, deve mandare nomi di tre i

Per l'arcivescovo e vescovi degli sacerdoti all'arcivescovo, e ai voci-


Stati Uniti di America un decre- , vi ed in seguilo tulli
suffiaganei,
to della sacra Congregazione di Pro* devono spedire ima let-
Sottoscritti
paganda Fide prescrive, in dala del tera in forma di supplica alla sa-
18 marzo 8 3 4 , che se dentro
1 cra Congregazione, allineile ne ven-
tre mesi dalla morie di un vesco- ga scelto uno dal Sommo Ponte-
vo vi è il sinodo provinciale, si de- fice.
1

AME AMI 19
Al presente presso Santa Sede la la direzione ad Ameto, il quale pas-
i differenti stati dell'America han- sava la intera settimana in una
no seguenti diplomatili. 11 Messico
i buca alla quanto il suo corpo, da
ha un inviato straordinario e ministro cui usciva soltanto la domenica per
plenipotenziario. 11 Brasile, la Pie- istruiie i religiosi e le religiose. Così
pubblica dell' equatore, quella del praticò fino alla morte, che avven-
Chili, e la nuova Granata un inca- ne nel ti'27 ai i3 settembre, nel
ricato d' affari. Gli Stati Uniti un qua] giorno se ne celebra la lèsla.
Console Generale. La Santa Sede poi 11 suo corpo trovasi nel monistero
anch'essa tiene a Rio -Janeiro un di Remiremont, le cui religiose
incaricato d' affari, e nella Nuova presero l'abito di canonichesse, e la
Granata un prelato internunzio, col cui sola badessa si obbliga con vo-
carattere di delegato apostolico. to all' osservanza delle regole di s.

AMEIl IO ( Cristoforo, Cardina- Benedetto, che furono sostituite a


le. Cristoforo Amerio, spaglinolo, quelle di s. Colombano.
creato dall'antipapa Benedetto X 1 1 AM1CLA (Amyclan.), Yordonia,
pseudo-Cardinale Croce in Ge-
di s. o Taygeta. Città vescovile in parti-
rusalemme, nel concilio di Costan- bus nella Licaonia, suffraganea di
za (anno 4 °" ) ravvedutosi, ven-
i ' Lacedemonia o Sparta nel Pelopon-
ne confermato nella dignità dal neso , la cui sede fu fondata nel
vero Pontefice Martino V in esso XVII secolo. Gregorio XVI,
ai 20
eletto. gennaio 834 elesse
1 vescovo in
,

A Mi: LO (s.), primo abbate di partibus di A micia, successore a mon-


Habent, che poscia ebbe il nome signor Francesco Gentilini, traslata-
di Remiremont, trasse i natali nel- to a Rimini, d. Antonio rierrar di
la terra di Grenoble, nel secolo se- Santa Fede neh' A inerica.
sto. Fino da' più verdi anni della AMICO, Cardinale. Amico, mo-
età dedicossi all'acquisto delle cri- naco ed abbate di s. Vincenzo, fu
stiane virtù, alle quali veniva in- eletto Cardinale di s. Croce in Ge-
formato da Eliodoro suo padre. rusalemme dal Pontefice Urbano II,
Questi lo condusse al monistero di del 1088, e sostenne per alcuni an-
Agamie, che in seguito chia mossi di ni la dignità di arciprete della Chie-
san Maurizio, ove Ameto si tratten- sa Romana.
ne pel corso di trent' anni, dopo i AMICO,
Cardinale. Amico, mo-
quali si ritirò sopra uno scoglio, naco di Montecassino, fu poi deca-
per condurvi una vita più austera. no del monistero, indi abbate a s.
Quindi entrò nel monistero di san- Vincenzo di \ olturnio. Trasferito
t'Eustasio, abbate di Luxeuil, da all' abbazia di s. Lorenzo fuori del-

dove ino se a predicare nell'Austra- le mura di Roma, Pasquale II, che


sia. Persuase un uomo ricco e re- governò la Chiesa dal 1099 fino al
ligiosissimo chiamato Rornarieo a , 1 18, lo creò Cardinale diacono dei
1

costruir quivi due monisteri che , ss. Vito e Modesto. Morì nel Pon-

prima ebbero il nome di Habent o tificato di Calisto li.

Habont, e poscia furono chiamati AMICO, Cardinale. Amico Ih

Romberg o Piemiremont, situati nel- dal Sommo Pasquale II


Pontefice
la diocesi di Toul, al nord dei monti creato Cardinal prete dei ss. Nereo
di Vostre. Sant' Euslasio ne alììdò ed Achilleo. Soscrisse, nel 1 16. una 1
2o AMI AMI
bolla di Pasquale II a favore del valoroso Enrico IV le procacciò la
monistero di s. Croce di Sassovivo, tranquillità, di cui godea per lo in-

ed intervenne a'eomizii per la elezio- nanzi.


ne dei Sommi Pontefici Gelasio II, Amiens è bene edificata, ed ha
ed Onorio li. le strade per lo più larghe e dirit-
AMIDO o AM1DA (Amidcn.). Cit- te, con belle piazze. Ha sede vesco-
tà metropolitana in partibus della vile dal terzo secolo. Era prima
prima Mesopotamia presso al fiume sufl'raganea dell' arcivescovo di Pa-
Tigri, con due vescovati pure in rigi ; ora è soggetta a quello di
partibus per sullraganei cioè Mar- , Reims. Il più raro ornamento di
tina e Resina. Molte volte la presero Amiens è la sua cattedrale dedicata
i barbari, e Sapore re di Persia l'as- alla E. V. capo d'opera di lavoro
,

sediò per tre mesi. Costanzo ingran- gotico, ed una delle più belle e me-
dì ed abbellì questa città, e la glio ornate chiese di Francia. Si
chiamò Constanzia ; nome che ap- ammira la sua altezza e sopra tutto
presso scambiò nel suo primiero di la costruzione della navata, che ha
A micia. Gli abitanti la chiamano trecentosessantasei piedi di lunghez-
Caramit, o Cara-Amìd , cioè Anù- za, e centotrentadue di altezza e lar-
ria Nera, perchè è costruita di ghezza. Il capitolo ha otto canonici,
pietre nere, resistenti al ferro e e diversi onorarti e chierici. Ha spe-
al fuoco. Le vicende de' tempi la dale, monte due semina-
di pietà ,

fecero passare sotto il dominio ot- rii ed alcuni conventi di monache.


tomano. La tassa è 370 fiorini.

AMIENS (Ambianen.). Città con Amiens si gloria d' illustri cittadini,


residenza vescovile in Francia. Questa fra i quali annovera Pietro l'Eremita,
è antica, grande e mercantile città. alle cui zelanti rimostranze il Pon-
GÌ' imperatori romani
dimora- vi tefice Urbano II determinò, nel conci-
vano allorquando visitavano le Gal- lio celebrato a Clermont, l'anno 109?,
lie. Soggiacque alle disgraziate con- la prima crociata ,
per ricuperare
seguenze dell' invasione dei barba- in Oriente le terre possedute dagli
ri ; ma poscia risorse con più lu- infedeli.
stro, dichiarandola i franchi capitale Fiorirono in Amiens molti uo-
del loro impero. Clodion la pre- mini santi, la cui memoria è in
scelse a sua residenza. Nel feuda- benedizione, e che veneriamo sopra
lismo , Amiens ebbe i suoi conti ;
glialtari. S. Firmino martire fu il

ma il re Filippo II Augusto, nell'an- primo vescovo di quella città, e la

no ii85, la riunì alla monarchia consacrò col suo sangue ricevendo


francese, passando dipoi al do-
e il martirio nel 287 (V.s. Firmino).
minio dei duchi di Borgogna, sotto San Firmino confessore fu il terzo
Luigi XI, nel 1 4-6 i fu per sempre , vescovo, che resse quella chiesa per
restituita alla Francia. Un fortuito quarant' anni , circa la fine del IV
avvenimento fece sì che Amiens, ai secolo V. s. Firmino, confessore ).
(

io marzo ">97 i , mentre regnava San Acheolo e san Acio vi conse-


Enrico IV, fosse sorpresa dallo spa- crarono pure la vita a G. C, spar-
glinolo Ferdinando Tedio, governa- gendo il loro sangue nei primi (em-
tore per Filippo 11 di Doulens; ma pi della religione cristiana ( / .
S.

non andò guari di tempo, che il A.CH10L0). La chiesa di s. Acheolo


,

AMI AMI 21

ed Acio martiri esistente in Amiens, Si rendette famosa per aver dato i

era anticamente la cattedrale, ma s. natali al celebre storico Sallustio.


Salvio trasportò questo titolo a ([nel- AMITTO, Amìculum sacrimi,
lo di M. V. dentro la città. San Got- amictus. Indumento benedetto, che
tofredo, nell'anno i6o3, fu con- consiste in una Ida di forma qua-
sccrato vescovo di quella chiesa , e dra e di tale grandezza, che sia suf-

santissimamente la edificò con pe- ficiente a ricoprire le spalle ilei sa-


regrine virtù ( V. S. GoTTOFREDO ).
cerdote. Di questo si fa menzione
Altri santi fiorirono in Amiens. La negli antichi libri liturgici. II dot-
loro vita è descritta da Adriano de tissimo padre le-P>run è di av-
la Morlière (Antiij. Ambian. lib. I viso, che la parola Amictus de-
e II) in cui vi è il catalogo dei rivi dal verbo amicirc, cuoprire
vescovi di Amiens. Tra gli uomini e vuole che venisse introdotto nel
celebri, che sortirono i natali in secolo VIII per coprire il collo, che
Amiens, non tiene l'ultimo posto fino a quel tempo si teneva scoper-
il Ducange, autore notissimo di Glos- to. Nella odierna disciplina l' Andito
sarli , donde venne alle buone di- è indossato dai latini prima del ca-
scipline tanto vantaggio. mice, dai maroniti e dagli ambro-
Il re Giorgio III,
d' Inghilterra siani sopra dello stesso. Così pra-
ai i5 marzo 1802, fece segnare in ticavano anche i greci ; ma questi
Amiens la famosa pace, che, ponen- oggidì più non usano, siccome
lo
do fine alla guerra rivoluzionaria, attesta il Macri suo Ilierole-
nel
appianò la via a Napoleone Bona- xicou alla parola Amictus, ed il
parte per ascendere al trono fran- Chiericato (De sacrif. misscv, Dc-
cese. cis. 5ò, n. 11.). Un tempo an-
AMISO. Città arcivescovile del- che nella Chiesa latina lo si sovrap-
l'Asia minore nella Paflagonia, che poneva al camice. Il Giorgi (Litur-
i greci chiamano Simiso, ed i tur- gia Rom. Pontifìcis, t. I ) cita un
chi Amici ovvero Hemìd. E situa- assai antico messale vaticano , in
ta nella spiaggia littorale del Ponto cui si prescrive Amitto s' in-
che l'

Eusino. dossi dopo il camice ed il cin-


AM1TERNO (Amiternum). Antica golo. Però del costume presente
città vescovile ÒV Italia nel paese dei abbiamo memoria in un messa-
sabini. Yeggonsi ancora le sue rovine le del secolo undecimo, giusta ciò

Dell' Abruzzo ulteriore. La sede epi- che si legge nel p. Merati (T. I, par.
scopale fu trasferita ad Aquila ,
XI, cap. I, n. 20). Sembra che nel-
città che divenne vescovile nel \i5 j. r
le chiese di Francia si sia introdot-

S. Vittorino fu il primo vescovo di to soltanto col rito romano, poiché


Amiterno, e sparse il suo sangue per gli autori francesi, che vissero pri-
confermale la verità della lède, (di ma del secolo ottavo, non ne fumo
antichi autori, e specialmente Stra- parola. Alcuni religiosi, che non por-
tone, la ricordano assoggettata al tano la berretta a croce, si copro-
romano impero da Spurio Carvilio no il capo coli' Amitto. Così prati-
console, avendo contribuito truppe cano i cappuccini , i domenicani ,
i

5
a Scipione per la spedizione d A- riformati, ec. V. Magri, JFir.nn-
frica : poi fu rovinata ai tempi del- LEX1CON.
le guerre fra i guelfi ed i ghibellini. Se vogliamo attendere al signifi-
,.

22 AMM AMM
cato morale dell' Ami tto, esso vale ad terre. Per sì distinto servigio fu elet-
indicare l'elmo della salute, la spe- to, nel 1 460 , ad occupare la sede
ranza e la Dio
fiducia nonché in , vescovile di Pavia, e nell'anno ap-
la fortezza per adempiere a' divini vo- presso, a' 1 8 dicembre, venne deco-
leri. Questo s' interpreta dalla stes- rato della sacra porpora col titolo
sa orazione, che fa il sacro ministro, di s. Grisogono. Dopo aver gover-
allorché se ne veste: Impone, Domi- nata quella chiesa per alcuni anni
ne, capiti meo galeoni salutis ad ex- fu fatto vescovo di Lucca, dove ven-
pugnandos diabolicos incursus. Sim- ne accolto da' suoi concittadini coi
boleggia ancora la moderazione del medesimi onori del Romano Ponte-
parlare eh' esser deve in colui, eh' è fice. A solida pietà accoppiava egli
consecrato al Signore , e come le profonda dottrina. Ma le arti e le
sue parole non debbon essere eli e scienze, da lui favorite in modo sin-
di sapienza ed ordinate al suo Dio. golare, dovettero, nel 1 479, pian-
Ciò s'intende dalla formula, che usa gerne la perdita. Mori nel castel-
il vescovo, mentre ordinando il sud- lo detto le grotte di s. Lorenzo
diacono gli sovrappone al capo
,
presso Bolsena , a' r o settembre
l'Ainitto: Accipe Amictum, per quem Ne scrisse la vita Jacopo di / otterrà

designatur castigalo vocis. Così la suo segretario. Questa fu pubblica-


discorrono s. Tommaso (in 4- »&'*" ta, nel 17 12, in Lucca dal p. Se-
tentiar. distint. X\1Y q. ó, a. 4) bastiano Paoli. Le sue celebri Epi-
Titelmano (eie Expositione mysterior. stole e Commentarli videro la luce
missce, cap. 2); Soto (in /\. sententi ar. in Milano nel i5o6.
distinct. XIII, q. 2, a. 4) j Natale AMMEDARA. Città vescovile del-
Alessandro (Theologia dogmatica, t. l'Africa, suffraganea dell'arcivescovo
I, lib. 2): Merbesio (de Stimma Chri- di Cartagine.
stiana, pali:. Ili, cj.
4( )> conclus. 1
);
AMMONARITA (s.), vergine e
Tour nel y (de Sacrarli. Eucharistice martire di Alessandria , compagna
part. II). di s. Epimaco. V. s. Epimaco.
AIVflZONE. Città vescovile del- AMMONIO (s. ), primo solitario
la diocesi d' Asia nella provincia di del monte di Nitria, e fondatore
Caria. de' romitorii in Egitto, nacque nel-
AMMANNATI Jacopo, Cardina- l'anno 286 da nobile e ricca fa-
le. Jacopo Ammanitati, detto il Car- miglia; indi ammogliato e sempre
dinal Papiense, nacque in Lucca, nel continente , col consenso della spo-
1.422, di nobile, ma poverissima fa- sa, rese celebre quel monte perla sua
miglia : però luminose del suo
le doti santilà e pei romitaggi, che
molti
spirito supplirono all'avversità della vi formò, e riempì di discepoli de-
fortuna . Divenuto segretario delle gni di sé. Avea frequenti visite dal-
lettere Ialine presso Callisto III e Pio l' anacoreta santo Antonio, con cui
II, meri tossi l'amore e la stima gareggiava in virtù, praticando auste-
dì questi Pontefici, e Pio II l'adot- rità straordinarie, e soprattutto non

tò nella propria famiglia Piccolo- interrompendo mai esercizio della 1

mini. Incaricato di far fronte a Si- orazione. Popolò de suoi discepoli


gismondo Malatesta, empio uomo, il deserto delle Celle, dieci dodici
che avea mosso guerra al Papa, li) miglia lontano dalla Nitria, ina pe-
costrinse a ritornarsene nelle sue rò nel desolo medesimo. \ enne 111
AMO AMP »3
fama oltracciò per molti miraco- gelo del regno ,
le sentenze domini-
li. Mori Dell' anno .'i'18 sessage- , la li , la prof zia. dello spirito d'a-
simosecondo della età sua. Nella more, la promulgazione della pace
maggior parte de' menologi dei gre- sulla terra.
ci egli è nominato ai 4 ( li otto- AMORIO (Amorien.). Città ve-
bre. scovile in partibus della Magna Fri-
AMMONIO Axessandriifo, filoso- gia, sede istituita nel sesto seco-
fo cristiano del terzo secolo, si me- lo ,
poi fatta sulfraganea di fyn-
ritò gli encoinii degli stessi pagani nac/a, è situala tra questa ed A pa-
per la sua dottrina. Insegnò filosofìa nica, sulle frontiere della Gala/ia nel-
con somma felicità di riuscimento 1' Asia minore. Questa città fu con-
e con massimo applauso. Ebbe a siderabile, ed è patria di vani uomi-
discepoli Origene, Plotino ed altri ni grandi, non che di Michele e
uomini illustri. Scrisse un libro De Teofilo, padre e figlio, imperatori; ma
consensu iMoysis et Jesuj ed è au- nella guerra de' califfi, contro i greci,
tore del Diatressaron o Monotessa- fu pressoché distrutta. Leone XII,
ron, equivalente pressoché ad una ai 23 giugno r<S28, vi nominò vesco-
concordia de'quattro vangelisti, ope- vo in partibus, successore di Luigi U-
ra che molto gli costò di fatica e golini traslatato alla chiesa di Fossom-
di studio. Di lui troviamo onore- brone, Gioacchino Grabowski di Mo-
vole menzione appresso san Giro- chilow, dopo la morte del quale, il
lamo. L'anno 23o fu l'ultimo della Papa regnante, a' 9.7 aprile 1840,
t,ua vita. ne ha dichiarato vescovo d. Carlo
AMOLONE oAMULONE, arci- Rajnerdi Strigonia, affinchè possa as-
vescovo di Lione, fu altamente stima- sistere nelle funzioni l'arcivescovo
to da Carlo il Calvo per la sua di Agri a (Erlau).
scienza profonda e singolare pietà. Si AMPOLLE o Ampolline. Vaset-
acquistò la grazia del Papa Leone ti di cristallo, contenenti il vino e
IV. Scrisse un Trattato contro i l'acqua, che servir deggiono al divin
giudei , uno sulla predestinazione sacrifizio. Le ampolle nell'Ordine Ro-
e libero arbitrio, ed un altro in- mano si chiamano Anice. Se ne fa
tessuto di varie sentenze da
tolte menzione nel libro Pontificale, dov'è
sant'Agostino sullo stesso argomen- registrata la vita di s. Silvestro, e si

to. Esiste inoltre una lettera da nota ch'erano d'argento. Son ricor-
lui indiritta a Teutebaldo, vesco- date altresì nella vita di s. Marco, di
vo di Langres. Morì verso l'anno s. Innocenzo, di s. Celestino ed in
854. molte altre. Negli Ordini Romani,
AMORE (fratelli dell'). Fanatici, oltreché Anice, vengono appellate
infestatori dell'Olanda verso l'anno anche Amulce . Questa differenza
1 190, che poscia si diffusero anche die' luogo a credere che le Anice
in Inghilterra. Quivi Enrico Nicola fossero vasi più capaci , e in tutto
di Liegi le bestemmie della
insegnò simili ai nostri boccali , destinati
sua ed affinchè piantassero
setta, a conservare il vino e l' acqua pel
più profonde radici, divulgolle ezian- sacrifizio, e che le Aimdcv. fossero
dio colla stampa. Fra gli altri scrit- soltanto quei piccoli vasetti, che ven-
ti che contengono il veleno delle
, gono usati nella messa. Di qua
sue dottrine, si annoverano: il Vitto- eziandio mosse la opinione di alcuni,
,, .

24 AMP A MS
che stimano esser derivalo da ciò il fra Carlo V e Francesco I re di
costume di apparecchiar dei boccali Francia, Castello Aragonese fu vali-
d' argento, sulla credenza nella cap- damente difeso, sostenendo l'ono-
pella Pontificia, (piando il Sommo re imperiale il celebre Andrea Do-
Pontefice, od anche i Cardinali ce- ria. Poscia , ne' primordi! del se-

lebrano solennemente. colo XVIII, l'invasero i tedeschi


Ne' primi secoli offerivano i fedeli nella guerra della successione di
il vino pel sacrifizio in alcuni bic- Spagna ; se non che riuscii a Filip-
chieri,ovvero anche in altri vasi ; po V di ferii allontanare.
ed il diacono tanto ne infonde- Civita, già sede vescovile, cono-
va nel calice quanto era sufficiente sciuta anche sotto il nome di Fau-
pel sacerdote e per quelli che si siana , e di Olivia, fu da Giulio II,

comunicavano. A tal uopo servivasi nel i5o(ì, riunita ad Ainpurias


di un colatoio a manico
lungo Ciò addivenne perchè la cattedrale

acciocché il vino ben depu-


fosse della prima era quasi rovinata :

rato. Desiderio , vescovo di Auxer- cattedrale ora distrutta. La chiesa


re , nel sesto secolo, avea donato de' benedettini d'Ampurias, dedicata
alla sua chiesa uno di questi cola- a s. Antonio abbate fu eretta dappoi
toi del peso di due oncie. Di questi in cattedrale, e molte delle loro ab-
ne vide il Cardinal Bona nel mu- bazie furono riunite alla mensa vesco-
seo barberino, come egli stesso at- vile. 11 titolo del vescovo era di Civi-

ti sia {Rerum Lilurgfcar. lib. I cap. ta ed Ampurias. La sede fu trasferi-

2 5). Monsignor Bianchini (annota- ta in seguito a Terranuova nella chie-


zioni sopra il libro Pontifìc. nella, sa di s. Simplicio. Ora però, man-
{.•ila. di s. Urbano, toni. II. )
pre- cando di rendite e di capitolo, il

senta due figure di tali colatoi regnante Pontefice Gregorio XV I,

d' argento, che si conservavano nel in virtù del disposto della bolla
museo del Sabbatìni, cittadino bo- Quamvis aaua, emanala a' 26 a-
lognesi», che morì in Roma nel se- gosto i83r), ha soppresso la catte-
colli scorso. drale di Civita ed Ampurias in
Le ampolle devono esser sempre Terranuova, ed in vece ha eretto
di cristallo, perchè il sacerdote di- in chiesa cattedrale, la collegiata
stinguer possa il vino dall'acqua. di s. Pietro apostolo nella città di
Per le Ampolle poi di vetro, che Tempio, perpetuamente
unendola
serbano il sangue de' martiri, e son alla sede vescovile di Ampurias, in
poste nei loro sepolcri, V. Mar- guisa che un solo vescovo, denomi-
tiri. nato di Ampurias e di Tempio,
AMPURIAS e CIVITA ossia Ca- governi ed amministri 1' una e
,

stello aragonese in Sardegna [Am- l'altra diocesi. V. Tempio.


purien. et Gioitateli.), vescovati uniti. A.MSDORFIANI. Eretici prote-
Ainpurias, detta anche Empuria stanti, i quali presero nome da Nico-
fu edificata dai Dona sulle ro- la Amsdorf, famoso discepolo di

vine di Giuliola, verso l'anno i io?., Lutero , clic lo léce ministro di

ed ebbe il nome di Castello Ara- Magdeburg, e vescovo di \aum-


gonese dopo che i re di Arago-
, bourg , conferendogli una dignità,
na divennero sovrani della Sarde- che neppur egli possedeva Nicola,
gna. Nella guerra dell'anno i
127 capo della setta , e con lui i suoi
,

A M li ANA 2.5

gitaci, osarono sostenere che le sua virtù e dottrina si acquistò così


buone opere erano inutili , e fin alfa stima nell'animo del Pontefice
anco perniciose alla salute propo- : Pio IV, che questi, a' 26 febbraio
sizione, come ognun vede, opposta tSSì ,lo creò Cardi naie prete di S.Mar-
al buon senso, ed alla sacra Scrittura. cello, e nel 1 562, vescovo di Rieti.
AMPUDIA. Città vescovile della Fu decorato eziandio della carica di
Spagna tarragonese. Ora è un bor- bibliotecario della S. Sede. Otto an-
go, detto esso pure Ampudia. È si- ni dopo moiì. La sua memoria sa-
tuata nel Leone, e nella
regno di rà sempre cara alla Chiesa, che da
diocesi Polentina, come ne assicura lui ricevette molti importanti ser-
Gregorio de Argais. vigi. Ebbe Venezia
sepoltura in
\ AI CLETO. Rimedio superstizio- nella sagrestia di s. Giobbe. Nel
so portato indosso da taluni a pre- suo testamento ordinò la erezione
servazione dalle malattie, o da' sopra- di un collegio in Padova a favore
stanti pericoli. Fu questo per lo più della veneta nobiltà, coli' obbligo che
una pietra preziosa, una pietra trat- dovesse portare il nome di Collegio
ta dal corpo di qualche animale, il Amulio.
segno di un pianeta e di una co- ANABAGATA. Città arcivesco-
stella/ione, una figura oscura, e si- vile dell'Asia, sotto il patriarcato di
mili fattucchierie. Dagli antichi si Antiochia.
portava con gran devozione appeso ANABATTISTI. Eretici del se-
al collo, o fra le vestimenta. Aveva- colo XVI, i quali sosteneano non
no essi pegli amuleti tanta fiducia, doversi punto battezzare i fanciulli
che, tenendoli , si credevano liberi nell' infanziaperchè in quella età,
dalle malattie, dai malefìcii e da altri diceano, non possono esprimere atti
simili guai. La Chiesa, notando que- di fede ovvero che agli anni della
:

sta usanza di superstizione, ne vie- discrezione si dovesse riconferir lo-


tò l'uso sotto la pena di anatema. Il ro il già ricevuto sacramento. Inoltre
pravo costume di portare gli amu- insegnavano, che gli uomini sono
fu rettamente scambiato dai ve-
leti liberi ed indipendenti, che non è le-
ri cristiani in quello di portare in cito di prestar giuramento, di fare
dosso piccole immagini di santi, o la guerra, né di obbedire alle po-
medaglie, od anche reliquie delle testà, e che un vero cristiano non

ossa dei santi medesimi; perchè tali deve essere magistrato. Non tutti
cose sensibili e continuamente pre- convengono nello stabilire l' autore
senti, abbiano a ridestare sovente di questa setta ma, secondo la più
;

l' del dovere di rivogliere a


idea comune opinione, ebbe origine da Ni-
loro le più fervorose preghiere, per colò Storchio e da Tommaso Mun-
averne la protezione efficacissima cero, amendue discepoli di Lutero.
contro ad ogni spirituale e tempo- Questi sisepararono dal loro mae-
rale pericolo. stro, dicendo che insegnava una dot-
AMULIO Marco Antonio, Car- trina troppo rilassata. Muncero si
dinale. Marco Antonio Amulio, pa- condusse a predicare nella Turingia
trizio e senatore veneto, prima am- e specialmente a Munster, ove incul-
basciatore presso Carlo V poi in ,
cava gente di campagna non
alla
Ispagna, venne delegato col medesi- doversi prestare obbedienza né ai
mo onore anche in Roma, Colla prelati né ai principi. Que' poveri
VOL. II. 4
£6 ANA ANA
ignoranti si lasciarono a tal modo ANACARIO (s.), vescovo di Ali-
sedurle dall'empio, che in gran nu- sene, di casato riguardevole, spese
mero diedero di piglio alle armi ; la gioventù a corte di Gontrano re
ina non andò guari che furono scon- di Borgogna. Indi antepose agli o-
fitti. Il loro capitano si diede alla nori del mondo la disciplina di s.

fuga; tuttavia riconosciuto, fu con- Siagrio vescovo di Autun, uomo per


dannato a moite. Sembrava allora virtù e sapere celebratissimo. Creb-
che la setta ne fosse al tutto estir- be quivi Ànacario sì fattamente da
pata; se non che molti abitanti di meritare di essere elevato alla cpi-
Vestfalia si ribellarono al principe, si scopal sede di Auxerre. Assistette
resero padroni di Munster, e si eles- al quarto concilio di Parigi e a due
sero a re un certo Giovanni Lei- altri tenuti a Macon. Inoltre radu-
de, che, fatti discacciare da quella nò un sinodo, donde uscirono da
città il vescovo ed i cattolici, semi- quarantacinque statuti intesi a far
nò varii errori, tra' quali la poliga- rivivere in diocesi la pressoché spen-
mia. Ma dopo qualche tempo il ve- ta disciplina. Morì a' i5 settembre
scovo ritornò ed il alla sua sede, intorno l'anno 6o5, ed è ricordato
preteso re fu condannato a morte, in questo giorno nel martirologio
prima di subir la quale però die' se- romano.
gni di un vero pentimento. ANACLETO (s), Papa V, na-
Gli Anabattisti si divisero in mol- tivo di Atene, figlio era di Antio-
te sette. Nacquero quindi gli hutiti co. S. Pietro gli conferì la dignità
i taciturni, gli adamiti, gli agostinia- di diacono, poscia di prete, e lilial-

ni, i melchioriti, i davidici, i men- mente di vescovo. Non si accordano


noniti ed altri molti. Questi ultimi gli storici nel fissare l' epoca della
ebbero il nome da Simone Menno, sua assunzione al Pontificato, soste-
che in Olanda si sforzò di unire le nendo alcuni che vi fu innalzato
diverse sette, impresa nella quale neh' 85 altri dopo la morte di
,

riuscì colle sue fatiche, e col mo- s. Clemente, nell'anno f)8, e parec-
derare alquanto il sistema. Pro- chi ancora volendolo Pontefice eletto
scrisse la poligamia ed il divorzio, nel io3. Gli vengono attribuite al-
nonché le massime contro il gover- cune decretali 3 di cui i critici mo-
no civile. I mennoniti amministrano derni mettono in dubbio l' autenti-
il battesimo ai soli adulti, e circa l'eu- cità. Compì e dedicò il tempio a s.

pensano come i calvinisti.


caristia la Pietro nel Vaticano, che avea già co-
Negli argomenti della grazia e della minciato sul sepolcro di questo apo-
predestinazione seguono le opinioni stolo,quando era prete, dove Giulio
prossime al pelagianismo di Zelan- II disegnò la magnifica basilica, che
tone e di Arminio, si astengono dal oggi comanda ammirazione a tutto
giuramento, credono illecita la guer- il mondo. Morì nella persecuzione di
ra, non condannano l'ufficio di magi- Traiano, e la Chiesa lo venera qual
strato, ma solo non lo accettano. Que- martire. Si crede che sia stato se-
sti mennoniti al presente si dividono polto nel Vaticano vicino alla tom-
in due sette principali, in anabat- ba di s. Pietro. Alcuni scrittori lo
tisti moderati, ed in rigidi, o menno- confondono con Cleto; ma si dilun-
niti propriamente detti, che professa- gano dalla verità perocché ,
nomi, i

no fedelmente la dottrina di .Menno. le patrie genitori e le opere di


, i
A IVA ANA 27
questi Papi sono diversi. 11 padre Pie- presto passò in varie parlid'Eu-
tro Lazzeri ed il Papebrochio asseri- ropa. 1 nemici della religione non
scono tuttavìa, che il nome Anacleto mancarono di calunniare ancia- la
significa rivocato, ovvero iterimi Cle- vita degli anacoreti, non conside-
1ux } e provano la loro opinione in rando i grandi vantaggi, ch'essi por-
tal modo. Essendo stato allontanato tarono alla società. Nei tempi delle
da Roma il Pontefice Cleto, questi persecuzioni delle guerre e dei
, ,

rinunziò al Pontificato, al quale contagi ,


questi eroi si videro ab-
successe Clemente. Siccome poi an- bandonar le solitudini, e con evan-
che questi, per essere stato condan- gelica carità volare in soccorso dei
nato all'esilio, rinunziò alla sua di- loro simili; e durante la pace, si

gnità in favore dello stesso Cleto, ammirarono sovvenire alia inopia


che avea fatto ritorno in Roma, dei poverelli col prezzo delle loro
così quest'ultimo ebbe il nome di opere. Gli stessi re ebbero ricorso
Anacleto. I più saggi critici però agli anacoreti ne' loro più impor-
convengono nel togliere a cotali con- tanti affari , e tutti gli uomini eb-
ghietlure la nota di probabilità. bero mai sempre in essi un e-
ANACLETO II, antipapa. V. sempio di mortificazione, di pazien-
ANTiPArr. za di umiltà, e di abbonimento
,

ANACORETA. Uomo ritirato dal da ogni cosa sfuggevole di questo


mondo per che
motivo religioso , mondo.
vive da se solo per non vivere che ANAGARO. Città vescovile della
a Dio e provvedere alla propria
, Spagna tarragonese, di cui fanno
eterna salute. Nell'Oriente vi furo- menzione le storie dei concilii. La
no sempre Anacoreti , e s. Paolo sede vescovile fu poscia trasferita a
nella epistola agli ehrei ( XI. 38 )
Calceata. A' nostri giorni chiamasi
fa menzione dei profeti, che anda- Naiera , ed ha il titolo di Ducato.
vano errando pei deserti, vestiti di E celebre per la vittoria riportata
pelli caprine, e cihandosi di frutta da Pietro re di Casliglia sopran- ,

silvestri , conchiude 1' a-


dei quali , nominato il crudele, sopra suo fra-
postolo non era degno il mondo.
, tello Enrico, il quale poscia otten-
Ai tempi di G. C. è celehre s. Gio- ne la regia dignità.
vanni Batista che visse nelle foreste, ANAGNI ( Anagnìn. ). Città con
pascendosi di locuste e di mele. residenza vescovile nello stato Pon-
G. C. medesimo si ritirò per qua- tifìcio. Gloriose sono le memorie
ranta giorni in un deserto. Ma dopo di quest'antica e nobilissima capi-
G. C. s. Paolo di Tene neh' Egitto tale degli ernici , che ripete la sua
è considerato come il primo ana- fondazione da Saturno. I ruderi di
coreta. Visse nella solitudine della molti e magnifici edifizii, che tuttora
Tchaide fino dagli anni più verdi, si veggono, fanno testimonianza del-
e pervenne a tarda vecchiaia senza lo antico suo lustro.
rivedere la società. Dopo di lui ab- Furono comuni ad Anagni le

biamo s. Antonio abbate, che fon- vicende, a cui soggiacquero gli er-
dò un Ordine di eremiti, chiama- nici dopo la origine di Roma. Questi
ti anche cenobiti, perchè menava- popoli essendo stati sconfitti da Ap-
no la vita in comunità. Tal esem- pio Claudio, fecero lega coi sanni-
pio fu imitato in Italia , e ben ti per la difesa della loro libertà.
, ,

2B ANA ANA
Marzio però, al quale fu com- Ostia vinse l' armata de' saraceni e
messo d'impugnare le ai-mi contro ridonò la quiete a que' luoghi.
di essi , li sbaragliò in tre trincera- Nel i3o3 circa, Bonifacio Vili,
menti, e li costrinse a domandare la essendosi in Anagni per
ricovrato
pace. Questadivenne in ap- città alcune differenze insorte coi Colon-
presso uno dei municipii dell' im- nesi e col re di Francia , Sciarra
pero romano, ed ebbe il titolo di Colonna e Guglielmo di Nogaret
colonia. Silio Italico e Virgilio fan- dopo aver corrotti con danaro molti
no menzione delle sue grandi ric- anagnini, entrarono nella città uniti
chezze, e della fertilità delle sue a molti abitanti francesi,ed ai prin-
terre. cipali della città, gridando a mano
Anche dopo lo stabilimento del armata muoia il Papa, e viva il
:

cristianesimo avvenuto, fin dal tem- re di Francia. Derubato il Ponti-


po di s. Pietro apostolo , Anagni ficio tesoro, si avanzarono fino al

andò soggetta a parecchie sciagure. palazzo del Papa , ma nulla più


Nell'anno di Cristo 4 io j sotto il estesero le loro violenze che ad in-
Pontificato d' Innocenzo I, presa e giuriose parole e minaccie. Però gli

saccheggiata Roma per la prima anagnini poco dopo pentiti del loro
volta da' goti , Anagni ne soffri le attentato, ed eccitati dal Cardinal
conseguenze venendo insieme ai cir- Luca Fieschi, corsero alle armi, e
costanti luoghi esposta al saccheg- vendicando la morte dell'arcivesco-
giamento ed alla strage. Nel /\.55 vo di Strigonia, che adoperato ave-
allorché Genserico re de' vandali va ogni studio per salvare dalla
guerreggiava contro Roma, Anagni nemica rapacità le ricchezze della
non evitò il suo furor bellicoso; cattedrale, fecero strage dei francesi,
ma furono ben maggiori i danni, sbandarono i nemici del Papa, al-
che dovette sofferire quando il re cuni ne uccisero ed altri ne fecero
Totila , nel 556 , si recò a Roma prigioni. Tra questi eravi anche il
con possente esercito per restituirla capitano Nogaret. Così per allora
al dominio de' goti , dopo che Be- le discordie e la inquietudine nella
lisario l'avea ridotta all'obbedienza città ebbero fine.
dell' imperator Giustiniano. Senonchè al principiare del se-
Nella del romano du-
ribellione colo XV nuove sciagure piombaro-
cato controimperatore Leone I-
1' no sopra Anagni per parte dellaii-
sa urico, scomunicato da Gregorio II gioino Ladislao re di Napoli, che
siccome persecutore delle sacre im- aspirava all'impero di Roma ed al
magini Anagni, nel j3o, sponta-
, regno d'Italia. Né qui si arrestarono
neamente si sottomise al governo le sue vicende. Insorsero gravissime
Pontificio. Ma fu essa barbaramente contese, sotto il Pontificato di Pao-
infestata nelle scorrerie de'saraceni, lo IV, col re di Spagna e di Sici-
che non lasciarono di tentarne ad lia Filippo li, per cui nel i55r>,
ogni modo la devastazione perlo- ; il fisco Pontificio dichiarò quasi ul-
chè ncll'828, s. Gregorio IV, ad
, timo decaduto dalla sovranità. Fi-
impedire gli eccidii, riedificò la città lippo irritato al gommo, comandò
di Ostia , e s. Leone IV, aiutalo al viceré di Napoli duca di Miti
dai napoletani, venne alla lesta di di pollare la guerra urlio siali» del-

valoroso esercito, con cui pressa la Chiesa. In tante ostilità Anagni


,

ANA A N A -0
venne assalita; e sebbene Torquato s. Nicolò I Pontefice, regimati i ve-
Conli ne procurasse ad ogni modo scovi provinciali, per ben due volte
la difesa, tuttavia obbligato a ce- 10 fulminò delle censure, e lo depo-
derla, venne occupata dalle truppe se da ogni ecclesiastica dignità. Ma
spaglinole, che vi restarono per ot- Zaccaria , scosso all' idea del suo
to mesi, fu soggetta ad inumano fallo, ritrattò il proprio errore, ri-

saccheggio, e cinque de' suoi popo- conobbe Ignazio per vero patriar-
losi borghi furono pienamente di- ca, ed espiò con sincera peniten-
strutti. Volendosi poscia, sotto Pio za lo scandalo di cui era stato ca-
IV, che ricuperato ne avea il do- gione. Egli così bene seppe condur-
minio, rimetterla nel pristino splen- si, che Adriano II Papa lo restituì
dore, vi si aggiunsero piuttosto nuo- alle dignità della Chiesa, e lo rimi-
vi danni, perchè demoliti gli avan- se nella sua sede. Nel 964 ni V(,_
zi delle sue mura, come anche gli scovo di questa città Giovanni, clic
antichi palazzi, restarono poi senza intervenne al concilio romano in
effetto gli ottimidivisamene di quel cui fu condannato l'antipapa Leone.
Pontefice, che troppo presto chiu- Merita di essere ricordato anche s.
se la sua mortai carriera neh' an- Pietro del 1062, il quale era della
no 565. 1 famiglia de' principi salernitani. E-
Anagni , secondo che abbiamo ducato egli fin da fanciullo nel mo-
detto ricevette il lume del vange- nistero di s. Benedetto presso Sa-
lo fino da' tempi apostolici. Il pri- lerno, crebbe mirabilmente in sape-
mo suo vescovo fu consecrato da s. re e virtù. Condotto seco dal Car-
Pietro. Dal quinto secolo dell' era dinale Ildebrando, che poi divenne
cristiana se ne contano oltre a no- Pontefice col nome di Gregorio VII,
vanta senza interruzione. Questi per ed addestrato nel maneggio degli af-
molti anni venivano eletti dal ca- fari ecclesiastici, parve provetto, seb-
pitolo. L'Ughellio {Italia sacra, 1. 1) bene ancor principiante. Alessandro
ne tesse la serie; noi però daremo 11 Papa vedendo quindi qual vantag-
una idea di quelli soltanto, che più si gio donerebbe alla chiesa di Ana-
meritarono commendazione. Felice gni se lui vi desse a pastore, lo
del 4°" 7 cne intervenne al concilio
3 creò vescovo, sebbene Pietro umil-
romano celebrato sotto Felice III ; mente vi si opponesse. Egli ritrovò
Gregorio del 72 1, che nel concilio ro- le ossa di san Magno vescovo per
mano radunato da s. Gregorio II, gran tempo nascoste ; egli risanò
sottoscrisse ad un decreto contro gli colla imposizion delle mani l'impe-
illeciti connubii ; Zaccaria, che, nel- ratore d'Oriente Michele, che, gra-
l'anno 860, fu spedito in qualità di tissimo al suo benefattore, ne am-
legato a Costantinopoli in un a Ro- pliò ed arricchì la cattedrale ; egli
doaldo vescovo di Porto, affinchè me- con invitto coraggio seppe solferire
glio esaminasse la causa d' Ignazio le calunnie degl' invidiosi nemici
patriarca di quella sede scacciato e ne li confuse colla più tenera ca-
da Fozio, e confermasse il decreto rità. Retta quella chiesa per qua-
sul culto delle sante immagini; pe- rant'otto anni, spirò soavemente nel
rò Zaccaria col suo compagno, se- Signore ( V. s. Pietro, vescovo di
dotto da Fozio, condannò s. Ignazio. Anagni). Inoltre ressero questa chie-
Per la qual cosa ritornatosi in Roma. sa : Giovanni, che nel 1208, a' 26
,
,

3o ANA ANA
di agosto, col consentimento de' suoi 1^79; Giovanni Gaspare, eletto
fratelli, donò ad Ugolino vescovo Car- da Urbano Vili, nel 1626, uo-
dinale di Ostia, la chiesa di s. Aus- mo spettabilissimo per la soavità
senzio con tutti i diritti di lei, per- de' costumi. L' Ughellio [Italia sa-
chè là vi fabbricasse uno spedale cra, toni. I, pag. 233 ) confessa di
giusta l' istituto dei crociferi ( Vedi)j dover molto alla scienza di lui, e
Alberto, vescovo chiarissimo e di di avere, con 1' aiuto delle cure
gran nome, consecrato nel 1224, sue raccolti que' monumenti della
che ampliò i privilegii della sua sede chiesa anagnina , eh' egli riferisce.

e costrinse l'abbate di s. Teodoro Morì nel 164.2, e fu sepolto nella


antica cattedrale, a riconoscerlo per cattedrale ; Bernardino , dapprima
suo diocesano pastore. Egli ottenne uditor generale nella nunciatura di
da Gregorio I X. la chiesa di s. Salva- Napoli, poi, nel 168 1, eletto ve-
tore posta nel territorio anagnino scovo. La esimia carità di lui brillò
che unì alla mensa ed al capito- massimamente allora quando Angelo
lo vescovile; Pandolfo eletto nel , Maria Brancavalerio, vescovo di A-
1237, al quale diresse Gregorio IX latri calunniato da' suoi nemici, e
una lettera Pietro eletto vesco-
; , rifuggitosi in Anagni, venne da quel
vo nel i320. A lui venne affida- vescovo accolto, benignamente soc-
to il secondo esame per la san- corso, e fino agli estremi protetto.
tificazione di san Tommaso d' A- Chiuderemo questa serie dei prin-
quino; Giovanni Pagnotta, crea- cipali vescovi di Anagni, col ricor-
to nel i33o, zelantissimo per la dare, che sede vescovile di co-
la
sua chiesa , siccome apparisce da testa città fuoccupata dal Sommo
un amplissimo epitafio esistente in Pontefice Stefano VI detto VII, il
Anagni nel tempio di s. Giacomo quale governava la Chiesa nell'Bqfi;
degl'incurabili; Angelotto Fosco, e che nel i5i5 questa diocesi fu
romano, prima canonico di s. Gio- amministrata in commenda da Ales-
vanni in Laterano, dipoi creato ve- sandro Farnese, che poscia fu Papa
scovo nel 1.418. Era grande ami- col nome di Paolo III.
co di Eugenio IV, che nella sua La sede di Anagni è la più cospicua
prima promozione meritamente lo della provincia di Marittima e Cam-
creò Cardinale col titolo di s. Mar- pagna. Ha il trono fregiato, e sulla
co; Francesco, già canonico di san tribuna del suo aitar maggiore s inal-
Giovanni in Laterano, creato vesco- bera la croce a due spacchi. La cat-
vo nel 1 4^4- E sepolto nella cat- tedrale, dedicata a Dio ed all'Assun-
tedrale, dove esiste una iscrizione a zione di M. V., soggetta immediata-
suo elogio; Benedetto, fornito nello mente alla S. Sede, possiede molti
spirito di rarissime doti, per cui Pao- paramenti di Pontefici, delle mitre
lo IV lo fece suo chierico di camera, e pastorali dei più antichi tempi. In
Pio IV; nel i565 lo creò Cardinale essa son venerate le ossa del pro-
prete del titolo di s. Maria in Aqui- tettore san Magno, che riposano
10, e nel 1072, Pio V lo trasfe- nella confessione della chiesa. Il ca-
rì in Anagni, ove resse con mol- pitolo ba \\n prevosto, e venlidue
to zelo la diocesi, nonché il suo canonici, olto beneficiati, i\uc man-
clero, che riformò giusta precetti del i sionari! ,
preti e cherici* La chiesa
Tridentino, e morì santamente nel degli angeli custodi è collegiata. \ i
ANA A NA 3 1

sono in Anagni cinque conventi di zo di passare co' Cardinali in Fran-


religiosi, due monisteri di mona- cia presso Lodovico VII. Ritornato
che, orfanotrofio, confraternita, mon- Alessandro III alla Pontificia Sede,
te frumentario, ospedale e seminario. si recò poscia in Anagni , e con
La tassa del vescovato è trecento gran pompa vi consacrò la catte-
fiorini. drale assistendo a cotal ccremonia
Anagni è gloriosa nei fasti della molti Cardinali, e tutti i vescovi
Chiesa eziandio per molti marti- della provincia. Nel 1168 vi ritornò,
ri che
, confessarono col proprio e dimorandovi, nel 174 a' 18 gcn-
1

sangue la fede, (piando il furore naro, conia più splendida solennità vi

della persecuzione tentava di svel- canonizzò s. Bernardo abbate di Chia-


lerla dal cuor dei cristiani. Questa ravalle. In questa stessa città Alessan-
città è patria di quattro Pontefici, dro III, nell'anno precedente, avea
cioè Innocenzo III, Gregorio IX, A- fatta una promozione di cinque Car-
lessandro IV e Bonifacio Vili. Così dinali. Il Pontefice, grato all'obbe-
pure in essa ebhero la culla dieci altri dienza e fedeltà di quei cittadini, li

personaggi, che furono fregiati della visitò ancora negli anni 1 1 76, 1 1
79
sacra porpora; Sasso de' conti di Se- e 1 1 80. Fu pure in questa città,

gni nel ioc)<); Gaetani Gregorio, che accolse gli ambasciatori di Fe-
e Crescenzio neh' anno medesimo ; derico I per la pace, che poi si con-
Conti Ottaviano e Sassi Pietro, nel chiuse in Venezia, dopo la quale
198; Conti Nicolò, nel 1228; Gae-
i ritornovvi, a' 14dicembre 177, do- 1

tani Benedetto, nel 1 294; Conti b. ve ebbe le istanze del popolo romano
Andrea, che non volle accettare, perchè se ne ritornasse a Roma.
nel 120/); e Gaetani o Tornasi Ja- S. Tommaso arcivescovo di Can-
copo, e Gaetano Francesco, nell'anno torbery, fuggito dall' Inghilterra, si

stesso. V. i rispettivi articoli. ricoverò nella canonica di Anagni


Anagni per la sua fedeltà alla presso il mentovato Pontefice. Lo stes-
Santa Sede era stata visitata dal so Alessandro III canonizzò questo
Pontefice s. Leone IX, nel io 54; santo nel 1 173, ed il capitolo diA-
da Alessandro II, nel 1062; da Ur- nagni, per ordine di Enrico II, gli
bano li, nel 1088; due volte da dedicò una cappella nei sotterranei
Pasquale II, nel io3 e iioq; 1 della cattedrale, che ora serve alla
da Gelasio li, nel 1 18, allorquan- 1 sepoltura dei canonici, e si chiama
do fuggì le persecuzioni di Frangi- la Cappella di s. Tommaso.
pani, e da Innocenzo li, nel ii3o. Lucio III, nel 11 83, ritrovandosi
Adriano IV in essa morì il primo in Anagni, vi celebrò la festa del
settembre 1 159. Alessandro III, che Ss. Natale. Innocenzo III, anagnino,
gli successe, correndo l'anno 1 1 60, varie volte visitò la sua patria, ed
nella cattedrale di Anagni scomuni- ivi, nel 1202, nella cattedrale col
cò l'antipapa Vittore IV, nonché solito processo e l'assistenza di molti
1 imperatore Federico, suo fautore, ed vescovi e Cardinali, annoverò nell'al-
i loro aderenti. Rifuggitosi questo bo dei santi Pietro Eremita. Ono-
Pontefice nella Campania, Anagni, rio III, nel 12 17, si recò in Anagni,
nel 1 161, come avea fatto nel 1 15(), e mentre vi dimorava, nel 1222,
gli prestò soccorso, lo difese dalle chiamò Federico II, per sollecitarlo
armi imperiali, e gli facilitò il mez- all' impresa di Terra santa, secondo
,,

3a A \A ANA
il giuramento fatto. Gregorio I\, di Anagni canonizzazione di s.
la
nipote ti' Innocenzo III, a' 21) set- Chiara d'Assisi, e fanno stesso, con
tembre 1227, vestilo degli abiti diploma 29 ottobre dato in Ana-
Pontificali, scomunicò nella catte- gni, autorizzò il singoiar privilegio
orale di Anagni l' imperami* Fede- delle stimmate di G. C. ricevute ,

rico II, che aveva mancato al giu- da s. Francesco di Assisi. L' anzi-
ramento di partire per la crociata detto Pontefice essendo ancora in
diTerra santa. Per tal motivo il Anagni, col disposto delia costitu-
perseguitato Pontefice si ricoverò zione Romanus Ponti/ex, Anagnìce,
prima a Perugia, e poi nella pa- die 5 octobris, nella cattedrale fece
tria, dove, nel 1 2 3o, riconciliò l'im- fare una disputa dinanzi a lui ed
peratore, che si era umiliato. Ma, a molti Cardinali, tra fr. Bernardo
ricaduto questo nei falli di prima, da Baiona francescano, e l'eretico
venne nuovamente scomunicato dal Guglielmo di Sant' Amore, il quale
Papa nella cattedrale anagnina. restò vinto pienamente. Per la qual
Gregorio IX fece la prima pro- cosa Alessandro IV fece abbrucia-
mozione di alcuni Cardinali in quel- re nel mezzo della chiesa il libro,
la città. A questo Pontefice, nel 241,
1 che Guglielmo avea scritto contro
successe Celestino IV, il quale op- i religiosi.
presso da infermità dopo pochi gior- Morto, nel 17.55, Guglielmo conte
ni morì. Allora i Cardinali temen- di Olanda , eletto re de' romani
do la persecuzione dell' imperato- Alessandro IV con lettera scritta da
re, si raccolsero in conclave nella Anagni, ai 28 luglio ii56, intimò
città di Anagni, dove, nel 1243, ai la scomunica agli elettori del S. R.

24 giugno, nella canonica elessero Impero nel caso che in luogo di


,

in Pontefice Innocenzo IV, Fieschi, esso eleggessero Corradino, figlio di


che ivi fu consacrato , a' 29 dello Corrado, e nipote di Federico lì.

stesso mese , e vi si trattenne sino Mosso in Roma un


tumulto per
alla fine di ottobre. Il nuovo Papa opera di Manfredi Alessandro IV ,

celebrò la messa solenne in quella fuggì a Viterbo, e, nel 1258, ad


basilica , e ricevette 1' adorazione Anagni. Colà si addusse con grande
nella chiesa di s. Magno, cui lasciò esercito il senatore di Roma Bran-
indulgenza plenaria pel dì del tito- caleone di Bologna, per distruggere
lare in memoria di così fausto av- la città se non che il Pontefice
;

venimento. Alessandro IV, anagnina, mosso dalle lagrime dei cittadini


succeduto ad Innocenzo IV, trovan- domandò al senatore la pace, e la
dosi nella sua patria, nel \i5S, sot- conebiuse nell'anno medesimo.
topose all'anatema Manfredi, figlio Bonifacio Vili, anagnino, in pa-
naturale di Federico II, e seguace recchie circostanze si condusse alla
di lui nella persecuzione alla Chiesa, sua patria. Egli ai 2 gennaro 1295,
e agli 8 agosto dell anno medesimo, andando a Roma con Carlo II re
consacrò la basilica sotterranea della di Sicilia, e col figlio di questo
chiesa, dedicandola alla Ss. Trinità Carlo Martello re di Ungheria si ,

ed a s. Magno, arcivescovo di Trani, trattenne in Anagni per alcuni gior-


principale protettore di Anagni. A- ni, e nella cattedrale celebrò la messa
lessandro IV, nel 1 256, con solen- pontificalmente, in cui Carlo Mar-
nissima pompa fece nella basilica tello gli die' I' acqua alle mani, e
AN A ANA 33
Carlo II l'asciugamani L' ultima bolla l'onore al vescovo, ed al ca-
volta, che visitò quella città, fu quan- pitolo, cioè, che recandosi egli ed i

do vi si rifuggì, nel i3o3, per di- Papi suoi successori nelle provinole
fèndersi dalle inimicizie dei colon- di Marittima e Campagna, avessero
nesi e francesi. offerto sette pani, ovvero focaccia
Gregorio XI, nel 1377, per evi- di grano ogni sabbaio, omaggio solilo
tare i calori della state, passò con a farsi dagl' indicati monaci bene-
tutta la corte ad Anagni, portando dettini ai sovrani Pontefici, allorché
avanti la ss. Eucaristia, e quivi si passavano per quei luoghi, ed in essi

trattenne novembre. Egli


fino al risiedevano.
abitò udì' ampia canonica chiama- ,
Questi pani furono presentali al
ta Palatium majoris Ecclesia;, luo- Sommo Pontefice Paolo III, Farne-
go in cui alloggiarono tutti i Papi, i534, quando andò in
se, eletto nel

die recaronsi ad Anagni, meno In- A.nagni, e lo stessovenne praticato


nocenzo III, Gregorio IX, Alessan- verso InnocenzoXII, Pignalrlli, napo-
dro IV, e Bonifacio Vili, die, essen- letano. Nel mese di aprile 1697, con-
do anagnini, abitarono nelle proprie dottosi egli a Nettuno, i canonici di A-
case. Finalmente Paolo III, del i534, nagni, spedirono a quella volta l'ab-
fu l'ultimo ebe visitò la prefata città. bate Marco Gigli anagnino, e fecero
In Anagni, nel 1378, si raccolsero significare al Papa l'atto, che dovea
undici Cardinali francesi malcon- , farsi nel dì 24 del medesimo. Il
tenti della elezione di Urbano VI, Pontefice, godendo della memoria e
fatta a B.oma in quell'anno stesso, prontezza del capitolo, ordinò che
e celebrata solennemente la messa si convocassero in sua presenza 1

nella basilica, deposero il Papa, e lo chierici di camera. Ammesso poi al-


dichiararono contumace. E già a- l' udienza il Gigli, cominciò questi
vrebbero sul momento creato un an- ad esporre causa di quel tribu-
la
tipapa, se il popolo inorridito a tan- to. Ma fu interrotto da Innocenzo
to eccesso, non avesse con le armi XII, che gli domandò di che erano
costretti i Cardinali ad una precipi- fatti quei pani, e ne prese uno in
tosa fuga. Però essi, ragunatisi in mano. Fu risposto esser quelli di

Fondi, vi elessero l'antipapa Clemen- grano, Triticcos pancs a tenore


te VII. della costituzione, che gli fu espo-
Bonifacio VIII, con bolla 7 luglio sta da monsignor Orlandi ,
pro-
1297, terzo anno del suo Pontificato, tonotario apostolico. In appresso, fa-
dopo aver testimoniata la sua grati- cendo la solita protesta il commis-
tudine alla cbiesa anagnina, donò il sario della Camera, protestò anche
monistero e la tenuta di Villamagna, il Gigli, affinchè per questo atto
possedimento de benedettini, al vesco- non s' intendesse pregiudicata la chie-

vo e capitolo della cattedrale, con cui si sa anagnina se avesse privilegio, o


dovesse somministrare il mantenimen- non fosse più tenuta di prestare quel
to ai monaci commessi, ed alle altre tributo, e che solo s'intendesse fat-
persone dello stesso monistero, finché to come si dovea. Il Pontefice or-
non si fosse altrimenti provveduto, dinò che si ricevesse senza pregiu-
e di piìi ancora si fossero mantenu- dizio d'ambe le parti, e fece con-
ti due preti, ed altri tre chierici. segnare i pani a monsignor Cenci
Confermò il Pontefice nella stessa maestro di camera. Questi selle pa-
VOL. II.
34 ANA AftA
ni erano spianati in figura di pizze a venti . venendo divise le rendile
dorate, aveano una pila impressa degli altri quattro ad otto beneficiali,
nel mezzo, ch'era lo slemma d' In- esperti nel canto ecclesiastico. In ri-
nocenzo XII, e furono presentati in guardo di tanti pregi, e della banda
un bacile, fatto di giunchi inargen- senatoria, che quei canonici usavano
tato nel piano e dorato nell'estre- e potevano conferire, Innocenzo XIII,
mità. Nel mezzo stava delineata l'ef- della famiglia Conti , con un diplo-
figie di Sua Santità colla iscrizione a ma dei 23 luglio 1722, concesse
lapislazzoli Innocentio XII P. O. M. loro uso della cappa magna , sì
l'

Nel piano elevato erano in ovato i nell'inverno, che nella state, pre-
d'Innocenzo III, di Grego-
ritratti rogativa di cui poche cattedrali era-
rio IX, di Alessandro I\, di Bonifa- no fregiate. Di più concesse al pre-
cio Vili, anngnini, di Stefano "VII vosto la mantelletta nera e roc-
e Paolo HI, come dicemmo, vescovi chetto, luogo della stola d' oro,
in
di Anagni, coli' iscrizione intorno, in che portava per indulto di Bonifa-
fondo d' oro. Negli spazi di questi sette cio VIII. Di molte altre prerogative
ovati verso L'estremità del bacile si ve- gode la cattedrale di Anagni, le quali si
devano dipinti in tondini col fondo possono vedere nel libro Ada pas-
verde smeraldo e coli' iscrizione di sionis atque translalionum s. Magni
color corallo, i Cardinali di Anagni. episcopi tranensis et martyris
Sopra di ogni ritratto de Pontefici era nolis illustrata ab uno ex ejusdem
posto un pane di minor mole, in mo- anagnince ecclesia? canonicis, che di-
do che vedeansi le iscrizioni, le quali cesi il dotto Marangoni.
erano del seguente tenore Nel I : : Innocenzo XIII colf autorità del
prò omnibus, quee retribuii mihi (Ps. Pontifìcio breve Apostolica; , che si
CXV). Nel II: aeeepit septem panes legge nel tomo XI ,
parte 11 , del
(Mattia. XV). Nel III: de punibili Bollano, dato ai ì5 febbraio 1724,
regionis (Num. XV). Nel IV: ut sii confermò il decreto della Congre-
panis in monimentum (Levit. XXIV). gazione de' Riti degli 1 1 dicembre
Nel V
trilicitm in itinere panesque
: 1723, nel quale si approvava il
poriabo ( Genes. XLV ). Nel VI : culto immemorabile del suo ante-
deferens viro Dei panes primitiarum nato b. Andrea Conti. Questi era re-
( Reg. 1 V.c. 4)- Nel VII, in cui era il ri- ligioso dell'* Ordine de' conventuali di
tratto di Sua Santità dederil mihi pa-
: s. Francesco, nipote di Alessandro IV,
limi (Gcn. XXIV). Questo bacile fu pronipote d' Innocenzo 111 eGregorio
portato a Roma nel ritorno del Papa, IX, e zio materno di Bonifacio Vili.
ilquale ordinò, che gli si facesse la Innocenzo Odtscalchi , nel
XI,
cornice e si conservasse nell'archi- 167(3, concesse ad Anagni la nobiltà di
vio. V. Alessandro de Magistris, Not. Malta, cioè dell'Ordine equestre Gero-
Istoria di Anagni, p. ii3. solimitano, confermata poscia dal Pa-
J.a diocesi di Anagni che , anti- pa Pio \ I, Bruschi, il quale nel decli-
camente, oltre la sua, abbracciava nare del secolo XVIII, recandosi alla
diecisette terre, oggi ne comprende provincia di Marittima pel prosciu-
soltanto nove, essendo le altre otto gamento delle paludi Pontine, rice-
desolate. I canonicati di quella chie- vette ancor egli I offerta di sette
sa a tempo di Alessandro IV, era-
, pani dal capitolo anagnino. Questa
no ventiquattro, e poi si ridussero città esultò, nel 1829, quando vide
A.NA A iN A 3T
elevato alla veneranda cattedra dì l'uso della sottana, e fascia paonaz-
s. Pietro il Cardinal Francesco Sa- za , e ai beneficiati del medesimo
verio Castiglioni da Cingoli, già vi- l'uso della fascia nera.
cario generale della diocesi di A iii- A \ \S LETE, Città vescovile del-
gni, che prese il nome di l'io Vili. la diocesi d' Antiochia, nella Siria,
In attestato di benevolenza e pater- soggetta alla metropoli di Seleucia-
na considerazione, la basilica di A- Pieria. Sì die
gli anticlu i moderni
nagni ebbe in dono dai medesimo geografi ci furono avari eli notizie
Pio Vili im calice d'argento di intorno a questa città.

superbo lavoro, con coppa e patena ANASTAGIO (s.), martire, per-


d'oro, del valore di scodi 5oo, con siano di origine , era figlio di un
analoga iscrizione, ed il Pontificio mago, ebe Io ammaestrò in tutti gli

stemma. Fu somma ancora la gio- artificii della propria setta. Datosi


ia di Anagni, nel 1 83 ali esalta/io-
r , prima al mestiere delle armi, poi
ne del regnante Pontefice Grego- rinunziatovi, fermò stanza in (Tri-
rioXVI. Mentre egli si recava, nel poli presso un monetiere cristiano.
mese di aprile 1839, a Terracina e Questi lo innamorò della vera re-
s. Felice, si condusse alla sua resi- ligione, ed egli andò a ricevere il
denza in Terracina, monsignor Anno- battesimo in Gerusalemme. Geloso
vazzi, vescovo di Anagni, coi rap- di custodire i voti pronunziati in
presentanti del capitolo, monsignor quel sacramento, ritirassi in un mo-
Ambrogi preposto, ed i canonici d. nistero sci miglia discosto dalla cit-
Andrea Belli e d. Pietro Caia i
, , tà, dove indossatogli l'abito da Giu-
quali in una canestra ovale rico- stino abbate, divenne Anastagio ai
perta di seta cremisi , e fregiata di confratelli perfettissimo esempio di
merletti d'oro, avente in mezzo un obbedienza ed esattezza. Le storie dei
fondo ovale di lama d'argento, il martiri, onci' ei diletta vasi dopo le
gonfalone della basilica ricamato col- sacre Scritture, il commovevano po-
le lettere iniziali in campo celeste tentemente, e gli accendevano in
SS. D. C. A., umiliarono i sette pani, petto nobilissima fiamma di versare
come tributo prescritto colla bolla, il sangue per Gesù Cristo. In fat-
Inter cceteras orbis Ecclesias, di Bo- ti,pieno di tal desiderio, uscì dal
nifacio Vili, insieme ad una copia monistero, ove da sette anni vivea
della bolla di quel Pontefice su que- con molta edificazione ; e non valen-
sto argomento. I pani erano di for- do a contenere dentro di sé lo ze-
ma ovale, avente ognuno in giro un lo ardentissimo per la gloria di Dio,
allusivo motto, ed in mezzo il cap- parlò pubblicamente contro la magia,
pello e tre stelle, insegne gentilizie e la superstizione. Per lo die, rico-
del Pontefice regnante. Il Papa ri- nosciuto cristiano , fu sottoposto a
cevette l'omaggio con segni di pa- replicate torture, cb' ei sofferse con
terna amorevolezza, onorando nel dì eroica imperturbabilità, e quasi in-
seguente alla sua mensa il vescovo credibile costanza. Fu finalmente
ed il preposto, e facendo servire i strozzato con sessantasei altri cristia-

due canonici nella camera di corte. ni, del cui supplizio lo si volle ocu-
Oltre a ciò, con breve de' 3o ago- lar testimonio per ultima prova del-
sto 1839. si degnò accordare ai ca- la immobile sua fermezza. Il mar-
nonici del capitolo della cattedrale, tirio di santo Anastasio avvenne i]
,, ,

3G A IVA ANA
dì 11 gennaio 5^8. E a questo gior- ti. S. Girolamo lo chiama uomo di

no appunto si rapporta la sua lesta. vita santa, di ricchissima povertà ',

ANASTASIA (s.), martire, il cui di apostolica sollecitudine 3 ed as-

nome troviamo inserito nel canone serisce che Dio lo chiamò a rice-
della messa. Sccondochè dicono gli vere il premio delle sue virtù, afline
atti «li s Grisogono, fu condanna- di risparmiargli il dolore di vedere
la ad ardere viva durante la per- il saccheggio di Roma , fatto nel
secuzione di Diocleziano. Ella è no- 4io, da Alarico re dei goti. Nella
minata ne' menologi dei greci e nei maggior parte dei martirologi tro-
calendari dei moscoviti sotto il 22 viam segnata la sua festa ai 27 di
dicembre. Altra santa di questo stesso aprile, in cui probabilmente si fece
nome è onorata dalla Chiesa, ed una traslazione delle reliquie di que-
essa fu martire a Sirmich ai tempi sto santo.
di Nerone o di Valeriane La festa ANASTASIO li (s.), Papa L1I,
di quest' ultima è indicata a' 25 era figlio di Pietro, romano , e fu
dicembre. V. s. Basilissa. giudicato per esimia santità degnis-
ANASTASIO I (s.), Papa XLI, simo di occupare la Santa Sede
liglio di Massimo, nacque in Roma nel 496, dopo la morte di s. Gela-
e venne eletto ad occupare la sede sio I. Dichiarò validi il battesimo
Pontificia, nel 3q8, dopo la morte da A cacio, ve-
e gli ordini conferiti
di s. Silicio. Breve fu il suo Ponti- scovo di Costantinopoli scomunica-
ficato, se riguardisi il tempo; diu- to e sospeso. Scrisse all'imperatore
turno però ,
per le molte azioni Anastasio, da cai gli ortodossi ve-
virtuose onde edificò la Chiesa
, rnano perseguitati^ affinchè, ridotto
combattendo sempre valorosamente al dovere, permettesse che il nome
per mantenere inviolato il sacro de- di Acacio fòsse da' sacri dittici can-
posito della fede. Ordinò che non cellato.Inviò una lettera a Clodo-
si sollevasse agli ordini sacri chi veo re di Francia, nella quale si ral-
avesse difetto nel corpo; e volle che legrava con esso lui, dell'aver egli
non si conferissero essi ordini ai pel- abbracciata la fede con tre mila
legrini, che non portassero lettere francesi. I nemici di questo santo
sottoscritte dal proprio vescovo. Pontefice sparsero contro di lui va-
Prescrisse che i sacerdoti stessero rie calunnie, le (piali di leggieri
in piedi allorché i diaconi leggono vengono smentite. Dopo due non in-
il vangelo nella messa. Si oppose teri anni di Pontificato, Dio lo chia-
con invitta fermezza ai progressi mò a ricevere il premio di sue
origenismo, e condannò la tra-
dell' virtù. Fu sepolto nel portico di san
duzione del Periarchon di Origene, Pietro.
fatta da Rufino. Mori nel l\.oi do- ANASTASIO (s.) ,
patriarca di
po aver governata santamente la Antiochia, molto istruito nelle divi-
Chiesa pel corso di quattro anni. ne Scritture, pio e caritatevole uo-
La sua spoglia mortale fu riposta mo, rigido osservato! 1
ilei silenzio,
nel cimitero Orso Pileato ncl-
all' consolatore maraviglioso degli afflit-

l'Esquiliuo, che da questo Pontefice ti, ebbe a combattere con un Ope-


ebbe il nome di s. Anastasio; e fu ra ragionala insieme e leggiadra
trasferita da Sergio 1 nella chiesa Giustiniano imperatore, che sostenea
desunti Silvestro e Martino ai Mon- la falsa dottrina di chi asseriva Ce-
.

ANA ANA 37
su Cristo aver avuto quaggiù carne Anastasio non dubitò di partirsi dal-
incorruttibile ed impassibile. Per la solitudine per impedirne pro- i

ciò, se la morte non glielo avesse gressi, e pei' difèndere la incontami-


impedito, il monarca disegnava esi- nata sposa di Cristo da'suoi avversa-
liarlo; se non che Giustino il gio- rli. E vi riuscì a modo che il po-

vane, successore di lui, depose dal- polo ascoltatore de' suoi discorsi,
la sua sede il santo patriarca. Ana- sdegnato contro cotesti eretici, pen-
stasio dopo ventitre anni fu richia- sò di lapidarli. Hannovi di lui pa-
mato, e governò la propria chiesa recchie opere ascetiche, le quali spi-
fino al 598, anno della sua morte. rano per tutto la più. tenera pietà.
La festa n'è riportata al dì 1 1 di aprile. Vivea nel 678; ma non è ben no-
ANASTASIO (s.) di Doydes, ere- to se questo fosse l'ultimo anno del-
mita, nacque a Venezia nel princi- la sua vita. La memoria n' è ripor-
pio del secolo XI. Mosso da alcune tala al dì 1 1 di aprile.
considerazioni intorno la vanità del ANASTASIO III, Papa CXXIV,
mondo, lasciata la patria, vestì 1' a- era figlio di Luciano, romano. Dopo la
bito Francia nel monistero del
in morte di Sergio III, ottenne la dignità
monte s. Michele. Corse di lui tan- di Sommo Pontefice, nell' anno g 1 r

ta fuma, che s. Anselmo volle cono- Per condiscendere alle istanze di


scerlo. Non molto dopo partissi dal Berengario re d' Italia, concedette al
monistero, e menò vita eremitica in vescovo di Pavia 1' uso dell' ombrel-
piccola isoletta, dalla quale le istan- la, del cavallo bianco, di portare la
ze di Ugo, abbate di Clugny, lo tras- croce ne' viaggi, e di sedere alla si-

sero al monistero di lui. Fu scelto nistra del Papa nei concilii. 11 Car-
da Papa Gregorio VII a missiona- dinale Baronio aggiunge a questi
rio della Spagna per certi mussul- un altro privilegio, vale a dire che,
mani, che ivi stanziavano. Rimane qualora il vescovo di Pavia chia-
di Anastasio una lettera sopra l'Eu- masse al sinodo gli arcivescovi di
caristia. Potè ritirarsi per la secon- Milano e di Ravenna co' loro suf-
da volta nel deserto, e visse sui Pi- fragane!, corresse a questi 1' obbligo
renei; ma dopo un triennio fu quin- di andarvi. In appresso Benedetto
di rimosso dalle preghiere dell'ab- XIV, nel 1743, in vista di questi
bate di Clugny, che il voleva con se- privilegi, dichiarò i vescovi di Pa-
co. Avviavasi in elfetto 1' eremita a via perpetui arcivescovi di Amasia.
quelle parti; ma gli venne meno la Anastasio, dopo aver governato la
vita nel viaggio ; ei la finì a Doy- Chiesa pel corso di due anni e qua-
des, diocesi di Rieux, verso 1' anno si due mesi, mori nell'ottobre del
io85. E onorato in questa diocesi, 91 3, ed ebbe la tomba nel Valicano.
e nominato nel martirologio galli- ANASTASIO IV, Papa CLXXV,
cano il eh 16 ottobre. figlio di Benedetto, nobile romano,
ANASTASIO (s.), solitario, fu chiamavasi prima Corrado di Sa-
chiamato il siuaita, perchè, visitati i burra. Avendo scelto il Signore per
santi luoghi di Gerusalemme, ritirossi sua eredità, fu ascritto tra i cano-
sul Sinai, ed emulò la vita solitaria di nici regolari, ed eletto priore nel
quelli, che vi abitavano. Quando la monistero di s. Anastasio. Indi il

Chiesa era bersagliala dalle eresie Papa Onorio II, che volea premiar-
degli acefali e degli eulichiaui ne la profondità della scienza in
,
.

38 ANA ANA
ambi i diritti, in uno alla som- da Pasquale II nel 1099, e poscia
ma sua prudenza, lo creò vesco- fu incaricato della legazione a Be-
vo Cardinale di s. Sabina, nel i 126. nevento, insieme con Leone vesco-
Finalmente, nel r i53, venne insigni- vo Cardinale albanese. Regnando
to della dignità di Sommo Ponte- lo stesso Pontefice, passò a miglior
fice. Un anno dopo la sua promozione vita.

concesse ai cavalieri di s. Giovanni ANASTASIO (iuniore), Cardi-


di Gerusalemme di possedere quan- nale. Anastasio nacque in Roma
to venisse dato ad esso loro pel Nel 1 1 12, da Pasquale II fu deco-
mantenimento dei pellegrini. All' ab- rato del titolo Cardinalizio di s. Cle-
bate di Corwey nella Sassonia ac- mente , alla cui clnesa comparti
cordò l'uso dell'anello: privilegio molti benefizia Intervenne al con-
al quale Adriano IV aggiunse quello cilio di Laterano, cui sottoscrisse
Fab-
dei sandali e della dalmatica. cogli altri Cardinali, sulla vertenza
bricò un nuovo palazzo presso a delle investiture ecclesiastiche. Col
s. Maria della Rotonda. Dopo un suo voto ratificò 1' elezione di Ca-
anno e quasi cinque mesi di Pon- listo II, seguita nelle Gallie. Ebbe il

tificato, mori in Roma nel 1 1 54, sepolcro nella chiesa del suo titolo.
e fu sepolto nella basilica di Late- ANASTASIO, Cardinale. Ana-
rano. stasio, da Pasquale II fu fatto ve-
ANASTASIO, Cardinale. Anasta- scovo Cardinale di Albano. Ebbe
sio, Cardinale diacono nella regio- l'incarico di conciliare, nel 1 1 i4, i

ne quarta e undecima, viveva nel cittadini di Benevento colla Chiesa


Pontificato di Gelasio I, nel 49 2 - Romana, insieme al Cardinal Leone:

ANASTASIO, Cardinale. Anasta- trovossianche nel sinodo tenuto da


sio, Cardinale prete di s. Anastasia, Pasquale II in Ceprano. Il Cardinal
fioriva nel 494 sotto il Pontificato Borgia nelle memorie di Benevento
di Gelasio I, cbe fu innalzato alla diffusamente scrisse su quel proposito.
cattedra di s. Pietro nel 49 2 - ANASTASIO, Cardinale. Anasta-
ANASTASIO, Cardinale. Ana- sio, Cardinal prete di s. Maria, è lo
stasio, monaco benedettino, fu creato stesso,che Talasio, prete Cardinale
Cardinale e bibliotecario della S. R. della santa Madre di Dio. V. Ta-
C. nel Pontificato di Stefano III del lasio.
752. Egli era uomo di merito, pro- ANASTASIO, Cardinale. Ana-
fondo nelle scienze, e cultore ancor stasio, Cardinale di s. Marcello. V.
delle lettere. Scrisse alcune opere, Antipapi.
tra le quali una storia Sulla trasla- ANASTASIO, bibliotecario della
zione delle reliquie dei ss. Benedet- Chiesa Romana, si distinse fra tulli
to e Scolastica. gli scrittori del secolo nono. Prestò
ANASTASIO, Cardinale. Ana- i suoi servigi ai legati del Sommo
stasio, arcidiacono della Chiesa Ro- Pontefice nell'ottavo concilio, di cui
mana, nel 769, intervenne al con- tradusse io latino gli atti noli 871,
cilio romano celebrato da Stefano come pure quelli del settimo, ed
III, detto IV. altri monumenti della chiesa greca*
\\ \S l'ASIC) (seniore), Cardi- K autore di una /incolta di eoin-
nale. Anastasio, di pallia romano, posizioni, che riguardano la storia
fu eletto Cardinale di s. Clemente dei monoteli ti; scrisse la vita di s. Di'-
ANA ANA 3r>

mètrio martire, e quelle de' Papi da ricorsero all'imperatore Decio, ciò


s. I Metro sino a Nicolò I. piegarono a permettere che condu-
\Y\STASlOPOU. Città vesco- cessero nelle loro case queste gio-
vile dell'Asia minore, nella Galazia, vanetle, per quindi ottenerne l'as-
suffraga nea all'arcivescovo di Andra. senso. Costoro non avendo potuto
Ai\'ASTASIOPOLI. Città vesco- venire a capo de' loro desiderii, cru-
vile della diocesiTracia nella di delmente le maltrattarono, e poscia
provincia di Rodope,
fondata nel le consegnarono ai carnefici, perchè

JX secolo, soggetta alta metropoli di in mezzo ai più fieri tormenti le

Traianopoli. Dicesi, che abbia rice- facessero esalare l' ultimo fiato. 11

vuto il nome dall imperatore Ana- martirologio romano assegna il gior-


stasio. no 9 luglio per la festa di s. Ana-
ANASTA SIOrOLI (Jnaslasiopo- tolia, ed il 2 3 dicembre per quella
lilan.). Città vescovile in partibus. di s. Vittoria.
siiffraganea della metropolitana di ANATOLIANO (s.), martire V.
Edessa, nella Mesopotamia, tra Ni- Cassio.
sibi ed Amida. Gli ultimi vescovi AAATOLIO (s.), vescovo di Lao-
in parlibus furono Taddeo Kundziez, dicea nella Siria, nacque in Ales-
ed Angelo Andrea Zottoli, sacerdote sandria di Egitto nel secolo terzo,
di Acerno, eletto dal regnante Ponte- da una delle più cospicue famiglie
fice nel Concistoro de' 17 settem- di quella città. San Girolamo ne
bre i838. Commanville riporta tre assicura, che questo santo era eccel-
altre Anastasiopoli ,
già sedi vesco- lente in varii rami dello scibile u-

vili. mano, e, secondo alcuni, veniva ri-

ANATEMA. In senso ecclesiastico putato come il più dotto tra' suoi

questa parola , derivante dal greco, contemporanei, che abitavano nel-


significa separazione , smembramen- l'impero romano. Riconciliò ai ro-
to, ed è quella sentenza della Chie- mani il tiranno Emiliano, e quelli
sa, che dichiara un qualche reo dis- del suo partito, che si erano ribel-

giunto dal corpo de' fedeli. V. Sco- lati. Intraprese poscia un viaggio
JIUNICA. alla volta della Siria e Palestina,
ANATETARTA. Città vescovile verso l'anno 264. Mentre si tro-
della Caria neh' Asia minore, suf- vava in Cesarea, Teoteno, vescovo
fraganea all'arcivescovo di Stauro- di quella città., creollo suo coadiu-
poli. Essa fu fondata nel V se- tore; e poscia condottosi in Laodi-
colo. cea, nel 269, venne eletto vescovo
ANATOLIA (s.), vergine romana. di quella chiesa, che resse con sol-
Promessa ad un giovane chiamato lecitudine paterna adoperandosi a
Aureliano, rinunziò alle nozze per distruggere l' idolatria, la eresia, ed
consiglio di sua sorella Vittoria, la a propagare la religione ed ogni ma-
quale avea divisato di conservarsi niera di virtù. Alcuni sono di av-
ergine. Aureliano di molto irrita- viso, che vivesse sotto l' impero di
tesi per cosiffatta determinazione, Diocleziano, e che terminasse la sua
ed unitosi ad altro giovane di no- vita in pace. Il martirologio roma-
me Eugenio, il quale aspirava ad no ne assegna la festa ai 3 di lu-
ottenere in moglie Vittoria, stabilì glio. Fra gli scritti di Anatolio me-
di prenderne vendetta. I due amanti rita onorevole menzione il suo Trai-
4tì ANA ANA
tato dellaPasqua, che venne tra- vede da una medaglia coniata nel-
dotto da Rufino, e stampato in An- l'anno 21 4- Dividevasi la città in
versa nel i()34- popolo, consiglio e senato. Quando poi
ANATOLIO, Cardinale. Anatolio, neiprimordi del secolo, nell'impero V
diacono Cardinale, fiorì sotto il Ponti- di Arcadio e di Teodosio il gio-
,

ficato di Vigilio Papa del 5zjo\ vane, la Cilicia fu divisa in due


V . Sebastiano, Cardinale. Provincie, Anazarba venne creata
ANATOLIO, Cardinale. Anato- metropoli ecclesiastica della seconda,
lio, diacono Cardinale della S. R. C. essendo restata Tarso metropoli del-
viveva mentr' era Pontefice s. Gre- la prima. Commanville dice eh' essa
gorio.Correndo l'anno 5gj succedette fu eretta nel V
secolo, e che nel VI
a Sabiniano nel ministero di apocri- divenne metropoli. Anazarba godette
sario alla corte di Costantinopoli, co- il privilegio di eleggersi i magistrati,
me apparisce chiaramente da parec- ed allorché dopo Eraclio, si divisero
chie lettere dello stesso s. Gregorio. In le provincie dell'Asia in dipartimenti
questa città medesima Anatolio fu militari, Anazarba fu compresa colla
colto morte, essendo ancor
dalla Cilicia in quello di Selcucia.
vivo l' imperatore Maurizio. Avendo Anazarba abbracciato il

ANAZARBA ( Anazarben. ), Ana- cristianesimo, vi rimase fedele, e


zadarba ovvero Aesau, è città metro- attaccatissima dipendendo dal pa-
,

politana in pardbus , della se- triarcato insieme ad


antiocheno ,

conda Cilicia, o Cilicia campestris, altre otto diocesi. Ma dopo l' inva-
così chiamata dal vicino monte di sione de' turchi sua illustre sede
, la
questo nome. Essa si distingue per cessò di esistere ed attualmente è ,

un'Era adottata sulle sue medaglie, metropoli in parlibus , con cinque


che porta il nome di Era di Ana- vescovati suffragatici, essi pure in
zarba, e vuoisi che incominciasse pardbus, cioè; Caslabala, Cam-
l'anno di Pioma 735, cioè 19 anni Liso poli , Egea, Flavio poli e Ro-
prima della volgare. In virtù di un sea.
decreto del senato ebbe il permesso Dopo l'arcivescovo Girolamo For-
di assumere il nome di Cesarea., maliari , il regnante Pontefice, nel
ììì riconoscenza de' beneficii conse- concistoro de' 1 1 febbraro i83f), vi
guiti da Augusto. Per alcun tempo preconizzò Romano Federico Gal-
prese eziandio quello di Jusdnopoli lard, traslatato da Meaux , e (alto
o Justinianopolì in onore degl' im- in pari tempo coadiutore con suc-
peratori Giustino e Giustiniano. cessione di Reims.
Molct vuole che si chiamasse anco In Anazarba furono celebrati i\nc
Axar da alcuni ali ri dicevasi concilii : il primo l'anno 43 1 con-
/Userai, e secondo Goll io Ainzarba. tro s. Cirillo, di cui tratta il Balu-
Avendo questa città sofferto un ter- zio (in Colteci.); l'altro nel 433 sul
remoto, Nerva la fece riedificare, medesimo soggetto. Ewi chi registra,
coinè pure fecero per egual causa all'anno fò5, altro concilio, cono-
Giustino e Giustiniano. Procopio sciuto sullo il nome di Anozarbicum,
I' annovera fra le più belle città in cui molti vescovi , ad esempio
della Cilicia. Sembra clic il titolo di Téodoreto, si riunirono a Gio-
di metropoli le venisse sotto Elio- vanni antiocheno, (di armeni nel
gabalo, o sotto Caracalla, come si secolo XIII ebbero in Anazarba la
ANC ANC 4«
sede vescovile suffraganea di Sis. provincia dell'antico Epiro, soggetta
ANBAB. o ENBAR. Città vesco- a ÌVicopoli. Tolomeo la chiama Por-
vile di Caldea, della provincia pa- to Onchesmo, Straberne Onchismo,
triarcale, nel territorio di Bagdad. ed alili Porto d Anehise.
'

Un tempo chiamavasi anche l'iie- AxNCIRA (Ancyran.). Città me-


roz-Sapor, perchè il re de' persiani tropoli lana in partibus nella Ga-
Sapore, nel secolo XII, vi collocò lazia, che ha tre vescovati suffragai
un presidio, a difènderla dai romani. nei , cioè Cinna, Giuliopoli e Lra-
Questa chiesa, con quella d'Hit, nopoli.Oggidì chiamasi Angora ,

eh' è posta al disopra dalla parte Auguri ed Angouri ed un tem- ,

settentrionale dell' Eufrate, formava po era capitale della Galazia o


una sola sede. Gallo-Grecia. L'ultimo arcivescovo in
ANCARAAO (Pietro d'), nacque j)arlibus fu il dottissimo Giovanni
verso il i33o in Bologna dall'il- Marchetti, fatto da Pio VII. Ora
lustre famiglia dei Farnesi. Seppe è città della Natòlia, e capitale del-
congiungere lo studio dell'eloquenza la provincia di Chinali. I turchi,
con quello della filosofìa e della giu- che possedono da oltre 3oo anni,
la

risprudenza, e perciò per tutta Italia si la chiamano Engouri. E situata so-


era sparsa fama del suo nome. Fu
la pra una montagna a 60 miglia in
professore a Padova. Bologna, Siena circa dal mar Nero, e ad 80 leghe
e Ferrara. Intervenne al concilio di da Costantinopoli. Celebri sono le
Pisa nel i4°9> c d aringo a favore pianure di Ancira per aver in esse
di esso contro le propozioni degli Tamerlano sconfìtto e fatto prigio-
ambasciatori di Roberto di Baviera. niero Baiazette I, ai 7 agosto 1401.

Nel i4 o, terminò i suoi giorni. Com-


1 Anteriormente Ancira fu presa da
pose le seguenti opere: Commentario. Mitridate re del Ponto, che pur ivi
in librossex Decretalium, colle note di fu poscia disfatto da Pompeo il Gran-
Codecha e Giovanni del Monferrato ; de. L' apostolo s. Paolo, unitamen-
Leclurce super Clementinisj Selectce te a san Barnaba bandi in essa
cjucvsliones omnium prcestanlissimo- la fede, passandovi per trasferirsi
runi juiisconsulloruni in tres lomos nella Frigia ( V. gli Atti degli apo-
digesteej Consilia, sive responso ju- stoli e. XVI, e le lettere di s. Paolo
ris, colle aggiunte di Girolamo Zan- ai corinti ed ai galati ) Dicono .

chi ; Repeliliones in e. canonum sta- alcuni avervi s. Paolo mandato an-


tuto de constit. che Crescenzio suo discepolo, il
ANCHIALA ( Anehialcn.). Città che da altri si nega, a:>serendo piut-
arcivescovile in portibus, senza suf- tosto essere stato spedito quel di-
fragane! , nella Tracia ,
provincia scepolo nella Gallio che in Galazia.
di Emimonte, eretta nel IX secolo. Nelle antiche memorie, egualmen-
Siccome anticamente era un castello te che nelle sottoscrizioni ai concilii,
costrutto dagli Apolloniati, chiamos- il metropolita di Ancira vieu subi-
si Apollonia. Ebbe eziandio il nome to dopo quelli di Eraclea e di Tra-
di Anchiolo. Essa sta sul mar Nero, cia, siccome città principale della
e appartiene al patriarcato di Co- diocesi del Ponto dopo Cesarea.
stantinopoli. Ancira, nella storia della Chiesa,
AiNCHIASMO. Città vescovile del- riuscì famosa per molli vescovi, che
la diocesi dell' llliria orientale nella la illustrarono, e per le sette e l'eresie,

vol. ir. G
,

4a ANC ANC
che 1' hanno straziata. Tra i vescovi agli eterodossi delle chiese occupa-
illustri d'Andra primeggiano s. Cle- te dagli ortodossi . A Sergio fu
mente, martirizzato nel secolo III, surrogato Tommaso
Tamsarale ,
e s. JVilo, confessore, che ad una con che governò Andra con sufficiente
sette vergini e gli altri martiri s. tranquillità. Intanto adoperaronsi gli
Teodoro, s. Eustachio ed i suoi ancirani cattolici domiciliati a Co-
molti compagni, assai fecero illustre stantinopoli di far rimuovere Tom-
il secolo IV. ]\el secolo V ahbiaino il maso dalla chiesa di Andra per
martirio di s. Melasippo colla fami- dare il vescovato a Pietro Bahdiar
glia, senza dire di tanti altri, che in notorio cattolico, e circospetto, ben-
quel secolo, e posteriormente santifi- ché non avverso al patriarca. I cat-
carono questa città col sangue loro, e tolici s impadronirono delle quattro

colla santità della vita. Per quanto chiese occupale dagli eterodossi. Di
poi spetta alle sette, onde Andra fu che indispettito il patriarca, privolii
turbata, diremo aver avuti Fotino in ancora di esse, e rilegò il vescovo Pie-
essa i natali ; da essa essere usciti tro in una fortezza. Con tuttociò, nel
gli ofili, i catafrigi, i borboriti, i 1780, gli ancirani riebbero le chiese;

manichei ed altre sette diverse, che ma 1' anno appresso un Capigi Bassi
diedero motivo a s. Girolamo di le ritolse loro per la terza volta senza

deplorare specialmente la sorte in- speranza di più possederle. ISulla-


felice di quella città. dimeno, ottenuta dai cattolici l'e-
La fède fu sottoposta in Andra mancipazione dal governo ottoma-
alle stesse vicissitudini, onde l' Ar- no, nel i83o (
V. Armenia), ed ot-
menia intera fu travagliata, né si tenuto per mezzo del loro attuale
potrebbero dar cenni peculiari di capo Carlo Esaian, monaco
civile p.
Andra, che non ne avesse parte il mechitarista, il firmano di poter fab-
resto del regno. Rimandando il let- bricar chiese per tutto l' impero ot-
tore all' articolo Armenia diremo , tomano, non vollero più rivendicar
soltanto,che sulla sede di Andra, le anzidette quattro chiese , afliue
più che altrove, la fede cattolica si di non esporsi a nuove questioni ;

è mantenuta e che i greci, gli ,


ma preferirono piuttosto di fabbri-
armeni, ed i latini tutti vi ebbero carne di nuovo altre quattro, che
un arcivescovo, dappoiché divenuta stanno attualmente fondandosi.
metropoli nel IV secolo, nel XI 11 fu Ai pregi di Andra aggiungeremo
fatta Che se il padre
esarcato . i 11 primo
concilo in essa celebrati.
della discordia non avesse turbata si adunò l'anno 27 3 per provvedere
la carità che regnava in Andra a molte cose riguardanti la disci-
se le dispute di religione non aves- plina cattolica, come si ha da l'it-

sero fomentati gli odii, non si sareb- tou, in Colleclione. 11 secondo te-
bero vedute quattro chiese essere oc- nuto nel Pontificato di Silvestro 1
cupate dagli ortodossi, e tre dagli nel 3 4 j si crede con fondamento
1

eterodossi. Ad accrescere la divisione che fosse un concilio generale di


si aggiunse che mentre Nal diveniva tutto l'Oriente; imperocché vi si
patriarca, conferì la chiesa di Andra a trovarono vescovi, non solamente
Sergio Scrafcallolico occulto, pel (pia- della Galazia, ma dell'Ellesponto,
le con vili firmano spedito da Co- del Ponto, della Bitinta, della Li-
stantinopoli comandò la restituzione caonia, della Frigia, della Panfilia»
,

ANC ANC 43
delia Cappadocia, della Siria, della ni alla testa di Basilio d' Ancira e
l'aterina e dell'Armenia maggiore. di Giorgio di Laodicea contro la
Quindi è che v' intervennero alme- forinola eretica del concilio di Sir-
no 118 vescovi, i più celebri di mio, radunato dagli ariani , fu ce-
que' tempi , come a dire , Vitale lebrato nel 358. I puri ariani in-
d'Antiochia, Marcello di Ancira sì segnavano che il Figliuol di Dio non
famoso nella storia di s. Atanasio, era che una semplice creatura, lad-
Lupo di Tarso, s. Anfrone, vescovo dove i semi-ariani credevano ch'egli
di Epifania. In quel concilio si for- fosse simile al Padre, ma non eguale
marono venticinque canoni appro- e consostanziale che era un con-
; il

vati dipoi dai padri del concilio traddire al domina cattolico, il quale
niceno. La maggior parte di quei stabilisce la consostanzialità del Fi-
canoni risguarda coloro, eh' erano Padre nel vocabolo Oniou-
glio col
caduti nelle persecuzioni, ed ai quali V. Sozom. lib. IV. e. 3. t. Ili ;
sion. i

vennero imposte varie penitenze; gli Labbé t. II; ed Hard. t. I.


altri si volgono su varii ometti della ANCIRA. Città vescovile dell'Asia
disciplina ecclesiastica. E meritevole minore, nella Frigia Pacaziana, suf-
fli menzione tra tutti il decimo sul ce- fraganea prima della metropoli di
libato dei diaconi, il quale stabilisce, Laodicea, e poscia di quella di Je-
elie se all'atto deirordinazione loro ropoli. Commanville distingue due
dichiaravano voler prender moglie, Ancire suffraganee di Laodicea, una
non venivano privati delle funzioni, fondata nel V secolo, l'altra nel IX.
ammogliandosi; ma che se veniva- ANCONA ed Umana (Anconilan.
no ordinati senza quella dichiara- et Human.). Città con residenza ve-
zione, dove si fossero ammogliati, scovile nello stato Pontificio. E proba-
costringeva usi a lasciare il ministero. bile, che questa città prendesse il no-
11 XI 11 dichiarò, non esser permes- me dalla propria configurazione. E
so ai sacerdoti della città il far cosa costrutta sul pendio di una collina,
alcuna nella diocesi senza la per- che si estende nell'Adriatico, e nel-
missione in iscritto del vescovo. 11 la posizione presentemente detta
XVI II proibisce, pena della
sotto golfo san Ciriaco. E rinchiusa fra
deposizione ai vescovi non ricevuti due altre che si prolun-
colline
,

ne' vescovati loro, d' impossessarsi gano sino sponde del mare
alle
di quelli altrui ,
permettendo loro e sono difese da buona ed impor-
soltanto di essere a pari condizione tante cittadella, e da opere fortifi-
degli altri sacerdoti, condizione dalla cate. Il suo porto, formato dalla na-
quale erano pur decaduti se mai aves- tura, fu in molto pregio appresso
sero suscitate sedizioni contro i vesco- i romani: vi stanziavano le loro
vi locali. I canoni XX, XXI, XXII, flotte per tenere in vista gl'illirici,

XXIII e XXIV sanzionarono pene, quasi punto medio fra Taranto ed


ed ingiunsero penitenze agli adulteri, A quileia. Divenne quindi importante
alle infanticide, agli omicidii volonla- al commercio, quando nell'anno 98
riied involontarii, ed ai superstiziosi di Cristo, esaltato all' impero Tra-
(Reg. t. II. Labbé. Hard. I.). iano, questi barricò mediante salda
Finalmente il terzo concilio an- muraglia la ripaGuasco cor-
del
cirano, o piuttosto conciliabolo, per- roso dalle onde, e tirò la gran cate-
chè convocato da vescovi semi-aria- na sino all'opposta punta dell'Asta-
44 a f

rs e ANC
gno; cosicché per riconoscenza gli Clementina, onde, per memoria di

fu eretto il famoso arco sul disegno tanta munificenza, gli anconitani


di Apollodoro, eoli' epigrafe : Quod collocarongli nella piazza grande una
accessum Italia?, hoc ctìam addilo statua di marmo, e quelli di Jesi

ex pecunia sua portu, tuliorem na- un arco trionfale, e nel grandioso


vigantibus reddideril. salone, chiamato loggia, ove i nego-
Questo porto venne molto bene zianti sogliono trattenersi, gli fu e-
fortificato, nel i55o„ da Pio IV, retto un busto marmoreo.
eziandio
Medici, e nel i566 vieppiù assi- Questo porto venne reso più comodo
curato dal suo successore s. Pio V, anche dall'immortale Pio VI, per
che si l'eco appositamente in Anco- cui il commercio riprese il suo vigore.
na per munirla insieme all'esposte Un altro arco trionfale si tro-
piazze contro le incursioni de' turchi. va eretto in Ancona, ed è sa-
Sotto il Pontificato di Clemente Vili cro alla memoria di Benedetto
fu esentato il porto d'Ancona dalle ga- XIV, suo grande benefattore. Anti-
belle, affinchè più florido ne divenisse camente aveva anche una zecca,
ilcommercio nel dominio Pontificio, cioè a' tempi de' greci coloni. Questa
e da Urbano Vili, nel 1623, venne era celebre specialmente ne' secoli
nuovamente migliorato. In principio duodecimo e decimoquinto, in cui
del secolo XVII, il molo si prolun- si coniavano monete di ogni sorta.
gò alquanto fino all' odierno Arco Ella è opinione dai migliori a-
dementino, ove un'iscrizione, incisa dottata che i siculi primitivi di
,

nel 1732, attestava la riconoscenza origine greca, fuggendo la persecu-


al provvido Clemente XII, Corvini, zione di Dionigi tiranno di Siracusa,
di Avvi pure un como-
Firenze. fondassero questa città in epoca anti-
do lazzaretto con molo nel porto, troiana. Strabone lo dice chiaramente
fabbricato dallo stesso Pontefice ,
in poche parole: Grceca esturbsAncon
che lo dichiarò franco , mediante asyracusanis condita, qui Dionysii
Motu Proprio del 14 febbraio
, fu gerani ty ranniderà. Cos'i pure ri-
1732, e del 19 luglio 1733. Veg- ferisce il Solino, cap. Vili: Notum
gasi la Relazione di quanto ac- est Aneonam a siculis constitutarn, e
cadde nella solenne funzione della Plinio finalmente: Hit/nana a si-

prima pietra del nuovo lazzaretto culis condita, ab iisdem colonia


in isola, che si erige in Ancona Ancon. V. tra i moderni, Agosti-
dalla munificenza di Clemente XII, no Peruzzi, canonico di Ferrara,
Ancona nella stamperia Belleli Cra- : nella Storia di Ancona dalla sua
cas , numero 2^02 agosto 1 y33, , fondazione fino all'anno i532, ed
numero 3o52, 23 febbraio 1737: Antonio Leoni, neh' Ancona illu-
Veduta in prospettiva del porto strata, Ancona, i832.
d' Ancona e suo lazzaretto, archi- Passata Ancona sotto il domi-
tettura di Luigi Vanvilelli, inta- nio degli umbri, e de' greci coloni,
gliata in acqua, forte da Giuseppe per cui ncll iscrizione posta mi pa-
Vasi. A
render poi questo porlo lazzo municipale edificalo verso il
più commerciante, lo stesso Clemen- 1270, chiamasi Ancori Dorica ci-
te XII, da Nocera per Fabriano vitas (idei .; indi dominata dai pi-
e per Jesi aprì una Strada conso- ceni dì origine sabina che stabili-
.

lare, che dal suo nome si chiama rono in Ascoli la capitale , diventò
.

ANC ANC 4 7
coloniaromana ascritta alla tribù indipendenza e coraggio l'assediò,
Lemonia e fu , ripopolata a' tempi con cui la investì il goto duce; ma
di Ottaviano Augusto ,
primo im- poscia ne fu liberata, verso il 55 1,
peratore romano. da'grcci, i quali d'allora in poi con lin-
Ebbe molte magistrature il Piceno, ciarono la distruzione del gotico po-
sotto l'impero de'Cesari, e nella divi- tere in Italia, che finì poco appres-
sione d' Italia fatta da Costantino il so con Teia, ultimo re de' goti. Fu
Grande, fu diviso in due provi n- allora istituita da' greci csarchi di
cie. La prima fu detta Piceno sub- Ravenna , la vecchia e marittima
urbicario , o perchè più prossima Pentapoli, che comprendeva le cit-

alla metropoli, o pei molti pos- tà di Ancona, Sinigaglia, Fano,


sedimenti de' romani magnati, sog- Pesaro e Rimini. Questa fu deno-
getti alla giurisdizione del vicario minata poi Decapoli, quando una
di Roma , di cui segnava il con- nuova Pentapoli montana, o medi-
fine l'Esi, ossia Fiamisino. La se- terranea vi fu aggiunta.
conda chiamò Piceno annonario
si Ancona fece parte dell'esarcato di
come quella, da cui più ragguar- Ravenna allorché longobardi, popo-
i

devole copia traeva Roma di vet- li della Scandinavia, chiamati furono


tovaglie di armi e di, soccorsi in Italia, nell'anno di Cristo 5o8,
Equivaleva questa alla Gallia de'se- da Narsete capitano di Giustiniano
noni, dipendendo dal vicario d'Ita- I, per alto tradimento. In quell' epoca
lia , a' quali magistrati 1' italico cominciò il loro regno, fissando il

prefetto pretorio soprastava . Par- primo re Alboino la sua sede in Pa-


tecipò Ancona della misera sorte via. Per ciò furono costretti gl'im-
d' Italia , allorquando l' invasero i peratori di Oriente a governar Roma
goti , mentre Alarico loro re, nel- per via di capitani, e Ravenna per
l'anno 4 io j
prese e saccheggiò Ro- esarchi, che durarono 184 anni ( V.
ma. Eguale disastro provò dessa per Giovanni de Rubeis, TI istori ce Ra-
le violenze degli eruli ,
quando il venna; Uh. IV ) Per tal motivo il
.

loro re Odoacre, nel 47 6 , estinto rimanente del Piceno di qua del


l' impero d'Occidente, e relegato nel- Musone, fu gradatamente invaso dal
la Campagna l'ultimo Cesare Mo- ducato di Spoleto nella longobarda
millo Augustolo, dominata l'Italia oligarchia.
da'goti, l' imperatore di Oriente Giu- Ancona si tenne lungamente in
stiniano I vi speth il valoroso Be- fede de' costantinopolitani regnanti,
lisario per riacquistarla con pode- con leggi e particolari prerogative,
roso esercito, il quale entrato in Ro- finché la grave contesa degl' ico-
ma, a' io dicembre ne discac-
53j , noclasti, l'alienarono da questa sud-
ciò i goti, e la ridusse all' ubbidien- ditanza, e la mossero a sottoporsi al
za degl'imperatori romani. Indi a- pacifico regime del Pontefice Grego-
vendo spedito ad Ancona un suo rio II, verso l'anno 730.
capitano, per nome Giovanni, gli an- Sebbene i Papi non profittassero
conitani spontaneamente si assogget- dell'esasperazione degli animi, i lon-
tarono ai greci. gobardi trassero nondimeno prelesto
Asceso al trono de'goli, nel S^i, di estendere la loro dominazione, e
Totila, Ancona si mantenne devo- Luitprando prima, e poi Astolfo, di-
ta a Giustiniano I , e sostenne con vennero padroni del Piceno, ove isti-
, ,

46 ANC ANC
tuirono precariamente i duchi di dipoi cooperasse all' immediata sua

Ancona, di Osimo, di Fermo, ed V. Sovranità de' Ro-


riedificazione.
Ancona fu occupata da' longobardi. mani Pontefici, e Marcì, ove parlasi
Senonchè il Pontefice Stefano II del Piceno e di Ancona.
dello III, eletto nel 752, non po- Pacca di grandi privilegi Ancona
tendo ottenere dal re Astolfo che godette a lungo di un temperato
cessassero le stragi ne'dominii roma- reggimento municipale; ma nell' in-
ni, si recò in Francia ad invocar cursione normanna andò soletta
l'aiuto del re Pipino, il quale re- alle censure del Pontefice Nicolò II,
catosi in Italia, costrinse Astolfo dalle quali colla mediazione del santo
a restituire l'esarcato, che avea oc- Cardinal Pier Damiani vescovo di
cupato, e diede alla Chiesa Roma- Ostia, venne assoluta. Usurpata quin-
na le ricuperate terre colle quali , di, nel 1080, dal marchese Guar-
ampliò il principato del Romano nieri di sveva origine , intrusovi
Morto poi, nel 7 56, il re
Pontefice. dall' imperator Arrigo IV, tutto il
Astolfo, il Papa Stefano III con- Piceno si chiamò Marca di Guar-
tribuì perchè nel regno lombardi- nirai e poi Marca anconitana.
_,

co gli succedesse Desiderio, colla Più tardi si arrese, dopo lungo as-
condizione però che gli restituisse sedio, alle armi dell' imperator d'Oc-
le città da Pipino donate , o rida- cidente Lotario II, che essendo stato
te alla Chiesa, e dal defunto con- incoronato, nel 11 33, dal Pontefice
tro la data promessa ritenute, fra Innocenzo II , tutelava gì' interessi

le quali eranvi Osimo, Ancona ed della Chiesa; ma in seguito piegò


Umana. Ciò non per tanto , solo in favore dell' imperator d' Oriente
Faenza, e il ducato di Ferrara rieb- Emmanuele II, il quale la lasciò
be il Pontefice, perchè Desiderio, ve- governarsi colle proprie leggi sotto
dutosi in possesso della reale digni- la presidenza di un suo legato. In-
tà, non volle condiscendere alla re- sorto lo scisma dell' antipapa Vit-
stituzione delle altre. Ma il Papa tore IV suscitato da Federico I Bar-
Adriano I, creato nel 772, veden- barossa sommamente Pa- irritato col
dosi anche offeso dal re Desiderio pa Adriano IV, perchè avea decorato
ricorse alle armi di Carlo Magno re Guglielmo normanno del titolo di
di Francia, il quale recatosi a Pa- re di Sicilia Ancona soffia dalle
,

via, nel 773, fece prigione Deside- armi dello stesso Federico due for-
rio, e die' fine al regno de' longo- midabili assedii, il primo nel 1 167,
bardi ( V. il Pagi). Fu allora che quando Alessandro III legittimo Pon-
Cailo Magno restituì Ancona al tefice successore di Adriano, tornato
Sommo Pontefice, col resto delle ec- di si era restituito in Ro-
Francia,
clesiastiche terre. ma, da dove tuttavia poco dopo do-
Malgrado le provvidenze di Gre- vette fuggire a Benevento ( V. Ales-
gorio IV, l'anno 83o, riuscì funesto sandro 111); e l'altro, nel 1172, in
ad Ancona, giacché gli empi sara- cui Federico vi spedì l'arcivescovo
ceni la distrussero da capo a fon- Cristiano suo luogotenente. La eillà
do, passandone a fil di spada sii non fu però abbattuta, oppose la ma
abitanti, e mettendo a fuoco gli edilì- più eroica resistenza, mentre magi- i

zii. JVè potè il tribolato Pontefice strati imploravano il soccorso di Gu-


preservarla da lauto disastro, sebbene glielmo degli Adelardi, capo della fa-
,

AKC ANG 47
ziune guelfa, che favoriva il Papa in della costituzione XII, Sincerila.'; } e-
Ferrara, e eli Aldrude conlessa di Bre- manata a'i3 aprile 1217, che si Iet-
tinolo. Guglielmo tulle le sue so- gè nel Ioni. Bollano, parte 1,
Ili del

stanze impegnò per le opportune riferita anche dal Muratori, Jnlimti-


leve, ed Aldrude, alla cui coite tatibus E*t. part. I, cap. XLII,
i cavalieri più distinti convenivano concesse in feudo Anco- la Marca di
nella giovanile vedovanza di lei, na marchese d'Esle, col tributo
al

propose ad essi quale amoroso,


annuale di cento libre di moneta
torneo, la liberazione di Ancona, proi'isina. Queste lire, giusta il (.ri-
che effettivamente segui nel punto maldi avevano il valore di i5
,

in cui la penuria e lo stento face- baiocchi, o d'una lira fiorentina,


vano le ultime prove dell' anconi- Nel ii3i, il Pontefice Gregorio
tana costanza. Ai 21 luglio 1177, IX fulminò la scomunica contro An-
fu conchiusa in Venezia la sospirata cona , che aspirava colle altre città
pace tra il Papa e l' imperatore,, di italiche ad un' assoluta indipcndeu-
cui le armate furono disfatte dal za; ma le censure furono ben pre-
doge Ziani e di cui il figlio Ot-
, sto per la restituita tranquillità ri-
tone venne fatto prigioniero. Dopo vocate, e d'allora in poi tenne
di questa pace Ancona si liberò da quasi sempre il partito guelfo nelle
ogni greca dipendenza. italiane discordie, e i suoi amplissimi
A Federico I , nel 1 iqo, successo privilegi non vennero mai meno,
il Enrico \ I questi prepose
figlio ,
Circa questo tempo la santa casa
al governo della Marca di Ancona dove prese carne l' unigenito Figlio
il crudele Marcualdo , co' titoli di di Dio, trasportala prima dagli An-
duca di Ravenna , e marchese di geli nella Dalmazia venne trasle- ,

Ancona e Molise; ma l'intrepido rita miracolosamente nella Marca


Innocenzo III, adoperando tutta la di Ancona, dove presentemente si
forza delle censure e delle armi venera nella città di Loreto. P .

ricuperò alla Santa Sede la Marca Santa Casa.


di Ancona, con parecchie città da Creato Papa Bonifacio IX, To-
Enrico "VI occupate, molle delle mazclli, napolitano, nell'anno i3o,3,
quali egli visitò personalmente. Per le città della Marca di Ancona, che
tal motivo spedi nella Marca, in per qualche tempo si erano ribel-
qualità di suo legato, il cugino late alla Chiesa, e aveano seguilo
Cardinal Ottaviano Conti carnei- , il partito dell' antipapa Clemente
lengo della Romana Chiesa, il quale Ali, ebbero ricorso alla clemenza
scacciò interamente dalla provincia di lui , onde Bonifacio IX li assol-
l' usurpatore Marcualdo. Quindi In- vette dalle incorse censure, e creò
nocenzo III fece governarla Marca il nipote Andrea, marchese
suo
per mezzo dei Pontificii Cardinali dellaMarca; ma questi colla morte
legati, godendone il primato Anco- del Papa ne perde la signoria.
na che in progresso divenne anche
, Nel 1 463 , il Sommo Pontefice
residenza de' marchesi, dai Pontefici Pio li, alfine di liberare l'Oriente
investiti della provincia. Di ciò esiste dalla crudeltà di Maometto li, sol-

un documento nel Pontificalo di lecito contro il turco la guerra, già


Onorio III, Savelli, successore di stabilita nel famoso Congresso di
Innocenzo 111, il quale coll'autontà Mantova. A tal uopo strinse alleali-
,
,,

48 ARe ANC
za con Filippo duca Borgogna, di truppe, e poco mancò che un drap-
e con Cristoforo Moro, doge di Ve- pello di nobile gioventù anconitana
nezia; e dopo aver disposte le co- accorsa ivi, non attentasse alla sua
se pel governo della Chiesa e dello persona. Ildurò tutta la
tumulto
stato, parti per Ancona, ove giun- notte, e nel seguente giornomolte
se a' 18 giugno i4(34- Quivi ei fu adunate turbe scesero da Capodi-
accolto con entusiasmo non sola- monte per opporre forza a forza ;
mente dagli anconitani ma ezian- , ma prevalse il consiglio de' seniori,
dio da un numero immenso di fo- che invocarono la sovrana clemenza.
rastieri recatisi in quella città per Incominciò da quell'epoca a costruir-
essere spettatori di quel fatto me- si la maggior fortezza, che i succes-
morando. La spedizione per altro sivi Pontefici ingrandirono. Forte
non fu tosto intrapresa, perchè man- severità usò in quella crisi il gover-
cavano le galere de' veneziani le , natore della Marca; ma peggio ado-
quali non giunsero in Ancona pri- però il Cardinal Benedetto Accolti
ma de' 12 agosto. Quantunque al- originario d'Arezzo, legato a la-
lora Pio II fosse obbligato a letto tere della Marca dipoi succeduto,
per febbre, volle esser condotto al- sotto il quale cinque gentiluomini
la sponda del mare per vedere l'in- rimasero decapitati, cioè Marcanto-
gresso dell'armata nel porto, e man- nio Antiqui Leonardo Bonarelli
,

dò le sue galere e cinque Cardina- Giambatista Benincasa, Andrea Bu-


li,ad incontrare il doge Cristoforo. scaratti e Romano Giacchelli, e ses-
Questo Pontefice però non ebbe il santaquattro si videro esiliati.

conforto di vedere effettuato il suo Pacifico fu lo stato di Ancona insi-


diseguo, imperocché dopo due gior- no alla rivoluzione di Francia. Nulla
ni fu colto dalla morte. curando i repubblicani francesi i ,

Verso il i53o, sia per vertenza sagrificii fatti da Pio VI nell'armi-


intorno a' tributi, sia per istabifire stizio di Bologna, nell' incominciar
salda barriera contro e i turchi, il dell'anno 1797, fecero avanzar le
loro imperatore Solimano, divisò il loro truppe , occupando S. Leo
Pontefice Clemente VII Medici, fio- , Sinigaglia,Ancona e Macerata, on-
rentino, di porre Ancona al livello de Papa non restava che la Sa-
al
delle altre città Pontificie e due , bina, il Patrimonio e la Campagna
anni dopo vi spedì Luigi Gonzaga romana. Necessità obbligò Pio VI
suo generale, cioè quello stesso, che a convenire alle durissime condizio-
nel i527, favori la sua fuga da Ro- ni stabilite nella pace di Tolenti-
ma a Viterbo, con parecchi arma- no a' 2 3 febbraio, fra le quali a do-
ti, per erigervi forti bastioni, al di ver ricevere guarnigione francese in
sopra di Porta Calamo. Ancona, che il general Rey illuso-
Nel 20 settembre del i533, epo- riamente nominò per breve ora re-
ca in cui gli autori dicono esser pubblica anconitana con istemnii e
Stata Ancona definitivamente riuni- colori proprii. Nel 1700 essa sosten-
ta ai domimi ecclesiastici, il prela- ne memorabile assedio delle trup-
il

to Del lai >a il a governatore delia


,
pe austro-russo-turche, in un eol-
Marca, dalia sua residenza di Reca- le masse indisciplinate de popolani

nati vis' introdusse per la porta del- nel quale si distinsero il francese ge-
lo stesso nome alla testa delle suo nerale Monier, ed il general Pino,
ANC ANC 49
da cui ne seguì onorevole capitola- sitò di nuovo il porto, e il lazzaretto,
zione. partendo la mattina seguente per
Ancona ebbe nuovamente guar- Loreto dopo avere ricevuto molte
nigione francese, e nel 1808, fu in- dimostrazioni di ossequio.
corporata al regno italico , e fatta Pio VII vi si recò nel 1 800, allor-
metropoli primaria de' tre diparti- ché, dopo la sua elezione in Vene-
menti delle Marche: fu quindi oc- zia, recavasi a Roma. L'ingresso in
cupata da Murat re di Napoli, che Ancona di quell' immortale Ponte-
la tolse ai francesi, indi dall'impera- fice fu per un vero trionfo e
lui

tore Francesco I, ed alla fine fu ren- pegli anconitani una gloria. Parten-
duta al paterno regime Pontificio do egli, a' 20 giugno, perSinigaglia,
di Pio VII, nel luglio i8i5, il qual proseguì il viaggio per Ancona es-
Pontefice tornò a concederle il por- sendo incontrato per lungo tratto
to franco e il delegato apostolico. della città da
popolo; poi-
folto
Questa città fu occupata di nuovo ché tutta la marineria del porto
dai francesi il 22 febbraio i832. in numero di mille e più uomi-
Due battaglioni vi sbarcarono sotto ni vestiti in gala, secondo il loro
il comando del generale Cubieres , ed uso, recossi ad incontrarlo verso
a' 3 dicembre sgombrarono.
1 838, la l' osteria detta del Piano. Colà fra
Ancona in diversi tempi venne vi- gli evviva e le acclamazioni più fe-

sitata da' Romani Pontefici. Pio VI stose, e i trasporti del più' devoto en-
e Pio VII furono gli ultimi ch'es- tusiasmo, si staccarono i cavalli dal-
sa accolse entro le sue mura. Pio VI la carrozza del Pontefice, e fece a
vi giunse nel suo ritorno da Vien- gara ognuno di tirarla a mano fi-
na, a' i3 giugno 1782. Il suono del- no al palazzo del Cardinal vescovo,
le campane di tutta la città, e gli entro la città. Tale spettacolo mos-
spari dell' artiglieria ne annunzia- se vivamente la tenerezza del Pon-
vano il lieto arrivo, e facean eco alle tefice e della folla degli spettatori,
acclamazioni del giubilo comune. Egli niuno de' quali potè trattenere le la-
smontò al palazzo Acciaiuoli, residenza grime, che la gioia rendeva deliziose.
del Cardinal vescovo Bufalini. Fece La guarnigione tedesca dell'imperator
conoscere la sua soddisfazione sullo d' Austria Francesco I, di carissima
stato del porto, delle fortificazioni, memoria, gli prestò tutti gli onori mi-
della fabbrica del nuovo braccio, litari, e lo accompagnò fino al pa-
e dei lazzaretti, che, servito dal lazzo vescovile tra gli strepitosi con-
Cardinal vescovo, volle egli visitare centi di scelte bande, uniti al suono
dentro una feluca. Ai 1 7 giugno ce- delle campane, ed al rimbombo dei
lebrò la messa nella cattedrale, ed cannoni. Il dì seguente, dopo aver
ascoltò quella del suo cappellano: celebrato il santo sagrifìcio nella chie-
nel sotterraneo venerò il corpo di sa di s. Ciriaco, e di aver visitati i

s. Ciriaco vescovo e martire, e nel- sotterranei, ove conservasi intatto il

1'
appartamento episcopale, ammise corpo di questo santo, co' suoi com-
il clero anconitano, e molti nobili, pagni martiri, Pio VII ammise al ba-
e distinti cittadini^ nonché le auto- cio del piede la primaria nobiltà an-
rità, al bacio del piede, indi dalla conitana, e poi ogni altro ordine, e
loggia die' al popolo la Pontificia quindi riposatosi alquanto, proseguì
benedizione, e nel dopo pranzo vi- il viaggio per Loreto.
VOL. 11. 7
So ANC ANC
Ancona dominio
appartiene al vetusto tempio di Venere, ch'ebbe
della Santa Sede, ed è capoluogo in quella città splendido culto. Eira
della delegazione anconitana. El- dedicala a s . Lorenzo ,
quando
la è sede di un vescovo, che di- alla metà del IX secolo vi si ese-
pende immediatamente dal Sommo gui la solenne traslazione del san-
Pontefice. La cattedrale dedicata a to corpo, da cui prese l' attuai no-
Dio ed a s. Ciriaco, ha tre dignità, pri- me, dopo diroccamento di s. Ste-
il

ma delle quali è l'arcidiacono, do- fano, seguito per le nemiche in-


dici canonici , sei mansionari! detti vasioni. La memoria di quello pe-
canonici soprannumerari!, e quattro rò fu ripristinata per l' edificazione
cappellani. Inoltre ha nove conven- di altra chiesa, col titolo di confra-
ti di religiosi, tre monisteri di mo- ternita, la quale si dovè demolire in
nache, due conservatori i, confrater- seguito delle fortificazioni eseguite
nite, orfanotrofio, ospedale e monte sul finire del secolo passato.
di pietà. La tassa è di 443 fiorini. Il tempio di s. Ciriaco ha nella

In questa città avvi un tribunale di punta del monte Guasco il gotico


prima istanza, civile e criminale, ol- frontispizio , che fa sì vaga mostra
di commercio, al quale
tre quelli) da lungi a chi muove verso Anco-
Pio Vili aggiunse il tribunale di na da! limitrofo ducato di Urbino.
appello per le sole cause commer- L' interno è a tre navate in figura
ciali. Molti sono i pubblici edificii, di croce greca, sostenutada colonne
che meritano particolare osservazio- di pietra. massima
Dietro all' ara
ne. Noi però, in ordine al nostro sono collocati i precordii del Pon-
piano, non parleremo in principalità tefice Pio li, morto in Ancona. La

che dei sacri, riportando eziandio sua cupola si reputa una delle pri-
ciò che il chiarissimo Castellano Pie- me e più belle d' Italia. In una
tro nel suo Nuovo .specchio geogra- delle cappelle laterali si venera la
fico storico politico ec. esattamente prodigiosa immagine della B. V.,
riferisce. dipinta in tela, e da Papa Pio VII,
La basilica di s. Stefano proto- nel 1 8 4 1 j solennemente incoronata.
martire, già eretta dall'imperatrice Le sovrasta una elegante loggia donde
Galla Placidia sul versante orien- si mostrano al popolo ne' dì solen-
tale dell' Astagno, nel principio del ni molte insigni reliquie, delle quali
V secolo dell' era cristiana , fu gì' imperatori greci Paleologi , ed
il maggior tempio che Ancona aves- altri personaggi l' arricchirono. In
se, e venerando per la relicpiia di maestoso sarcofago è racchiuso il
un sasso, che è tradizione abbia col- corpo del patrono s. Ciriaco, che
pito santo Stefano nel suo marti- intatto si mostra alla comun divo-
rio, come pure per lo possesso del- zione. Vi sono pure le urne di s.
le mortali spoglie del patrono s. Liberio confessore, di s. Marcelli-
Ciriaco suo vescovo, e pei prodigii no vescovo, le spoglie del b. vesco-
onde Dio glorificò il piissimo man- vo Antonio Fatati anconitano, e
sionario Costanzo, di cui il Ponte- nella superior cappella del Croci-
fice s. Gregorio 1 Magno fa il me- fisso son venerate le ceneri delle ver-
li tato encomio. gini s. Palazia, e s. Lorenza.
L'odierna cattedrale di Ancona Sono ancora da memorarsi per
rimpiazza probabilmente il silo del onorevoli pregi la collegiata ili 8.
,

ANC ANC 5i
Mariti del popolo, V arciconfraler- nera tra 1 santi suoi protettori. S.
niia lateranense del Sacramento Marcellino fu anch' egli vescovo di
nflìciata da numerosi cappellani , e questa città, e fioriva circa l'anno del
la parrocchiale della Misericordia, Signore 55o ( V. s. Marcellino ),

eretta ad onore della B. Vergine L' Ughellio (loc. cit.) ne riporta la


nel contagio del secolo decimoterzo. serie de' vescovi, che in progresso
Vi sono poi diversi altri templi di governarono la chiesa Ancona.
di
elegante moderna architettura, cioè Tra questi si distinsero Severo del
il Gesù, posseduto presentemente )()S, di cui parla s. Gregorio Papa ,

dal seminario vescovile; s. Dome- Mauroso, che nel 649 intervenne


nico, ufficiato dai religiosi dell'Or- ad un concilio di Laterano; Bnolcr-
dine dei predicatoli, a'quali Bene- gio, che neh' 887 sottoscrisse ad una
detto AHI die' l'oratorio della con- donazione falla da Teodosio Fir-
fraternita del Rosario, applicando mano vescovo in favore del moni-
le rendite al seminario; s. Agostino stero di s. Croce; Trasone, che vis-
degli Eremitani.; Francesco ad
s. se circa il 983, e del quale sappiamo
Alto 3 dove si venera il corpo del- che molto influì nella sentenza, cui
l' anconitano b. Gabriele Ferretti Ottone IV imperatore proferì a van-
e vi stanziano i minori osservanti. taggio della chiesa di s. Flora are-
V'ha pure una chiesa degli arme- tina; Gentile, che nel 1 179 sotto-
ni , detta s. Gregorio Illuminatore, scrisse agli atti di un concilio late-
e due moni steri delle suore. ranense, e sotto la cui reggenza, il

Dopo Roma, fu Ancona una del- Papa Alessandro III concesse al mo-
le prime città, che abbracciarono la nistero di Nuovoporto un amplis-
religione di Gesù Cristo; e si può simo privilegio, di cui 1' Ughellio ri-
ragionevolmente ritenere che vi sie- porta anche il breve; Rufino Lupaio
no stati vescovi lino dal momento, padovano, che viveva circa il 1111;
in cui vi fu conosciuto il vangelo. a questo vescovo scrisse una lette-
Che non ci sono pervenuti
se i lo- ra Papa Gregorio IX, in cui gli
il

ro nomi, ad altro non possiamo a- comandava di ridurre al dovere, sot-


scriverlo che alla crudele persecu- to pena di scomunica, tanto le po-
zione di Diocleziano. Sappiamo pe- destà che il concilio anconitano uni-
rò che s. Ciriaco , martirizzato nel tosi ai ribelli di santa Chiesa ; Gio-
362, sotto Giuliano apostata, era suo vanni Bono (del), cittadino di An-
vescovo ( V. s. Ciriaco ). Il canoni- cona, eletto nel 1243, il quale pre-
co Luigi Baroni assunse di compro- scrisse, che nessuno della sua diocesi,
vare la identità di questo santo con quando non avesse passati venti-
quel vescovo, che, nel 326, additò in cinque anni, e non fosse bene ad-
Gerusalemme il luogo della croce dottrinato negli stridii, potesse conse-
alla imperatrice s. Elena ( Ancona, guire un ecclesiastico benefizio ; Ni-
i8i3 pel Sartori). L' Ughellio {Italia colò, inaugurato vescovo nel 1299,
sacra) all'articolo Anconitani episco- che fondò la chiesa dei frati minori;
pi parla a lungo sopra tale argo- Bartolommeo Viario, cittadino pa-
mento. S. Traso governava quella dovano, innalzato alla sede di An-
chiesa nel 498 ed ebbe il martirio, cona nel i38i, e, circa sei anni do-
nell'anno 5io. Le reliquie di lui po, decorato della sacra porpora «la

si trovano in Ancona . che lo ve- Urbano VI ( V. Ulario Bartolom-


5z AiVC ANC
meo, Cardinale); Lorenzo Riccio, fio- esposto e sepolto nella cattedrale.
rentino, che da Innocenzo VII pro- La memoria di questo degno Car-
mosso al vescovato nel 1406, gover- dinale sarà in perenne benedizio-
nò la con massima lode, e
chiesa ne presso gli anconitani, per lo zelo
sostenne parecchie volte importan- dell' apostolico ministero, e per tut-
tissimi uffici in diversi concilii ; A- to quel gran bene che generosa- ,

slorgio, trasferito a quella sede nel mente fece ad Ancona e ad Umana.


1422, nella reggenza del qual vesco- Gregorio XVI Sommo Pontefice fe-
vo Martino V unì alla chiesa di An- licemente regnante, coli' elevare al-
cona quella di Umana (Fedi), ed A- la sacra porpora Gabriele Ferret-
storgio fu il primo, che si nominasse ti, riempì di letizia gli anconitani
vescovo di Ancona ed Umana ; A- concittadini di egli da no-
lui. Naccpie
gapito, succeduto nel 1460, che fu bile famiglia inAncona, a' 1 3 gennaio
celebre in dottrina e pietà, morì in 1 795, e fu provveduto di un canoni-

Roma, e venne sepolto nella chiesa cato nella basilica lateranense. Leo-
di S. M. sopra Minerva con ono- ne XII, nel concistoro del 2 1 mag-
revole epitafio; Accolti Pietro, eletto gio 1827, lo avea promosso al ve-
nel i5o5, e sei anni dopo creato scovato di Rieti , ove si rese ce-
Cardinale del titolo di sant' Eusebio lebre pel pastorale zelo e valore,
(V. Accolti Pietro, Cardinale ) ; che eroicamente dimostrò nel i83i,
Conti (de) Carlo, che destinato ven- nel difendere la città contro i ri-
ne a vescovo nel 1 585, e da Clemente belli, impedendo così il loro avvi-
Vili fu promosso alla sacra porpora cinamento a Roma. Gregorio XVI,
col titolo di s. Grisogono (V. Conti in premio delle sue belle azioni,
(de) Carlo, Cardinale); Conti Gianni- a' 29 luglio 1 833, lo trasferì alla
colo, creato vescovo nel 1 666, dopo chiesa arcivescovile di Seleucia in
lunga vacanza ed anch' egli ascritto partibus, e l' inviò suo nunzio pres-
al sacro Collegio (V. Conti Giannico- so il re delle due Sicilie, dove in
lò, Cardinale) ; Bussi, che nel 1 7 1 mezzo allo sviluppo del cholera fece
venne trasferito da Tarso ritenen- prodigii di carità, e si guadagnò a
do il titolo di arcivescovo, e poscia giusto diritto le benedizioni di tutti.
fu creato Cardinale di S. M. in Ara- Quindi gli conferì il vescovato di
(V. Bussi, Cardinale); Riganti
rceli Montefìascone e Corneto, a' 1 4 giu-
Nicolò di Molfetta, da Pio VII crea- gno 1837, e P°co appresso, a' i5
to Cardinale, nel 1 8 1 6, in quello stes- febbraio 1 838, lo traslatò all'arci-
so concistoro, in cui lo promosse al- vescovato di Fermo, nel qual an-
la sede di Ancona ( V. Riganti no, rinunziando il Cardinal Ode-
Nicolò, Cardinale). A questo succes- scalchi la sacra porpora , nel con-
se Cesare Nembrini Pironi-Gonza- cistoro de' 3o novembre, il Pon-
ga, nato in Ancona a' 27 novembre tefice creò in vece e ri serbò in
1768, e fatto vescovo della sua petto il Ferretti colla onorevole qua-
patria da Leone XII, a' 24 maggio lifica di cgregius wr, che pubblicò po-
1824, indi da Pio Vili, Castiglioni, scia, nel concistoro degli 8 luglio 1
809,
di Cingoli, benemerito d'Ancona, Cardinale dell'ordine dei preti, confe-
creato pel primo, a' 27 luglio 1829, rendogli per titolo la chiesa dei san-
Cardinale prete di sant' Anasta- ti Quirico e Giulietta ( V. Rie-
sia, morto a' 5 dicembre 1837, ed ti ). Oltre i delti Cardinali , An-
AND AND 53
cona si gloria de' seguenti suoi ti da certo Felice, ricevettero con
concittadini decorati della stessa lui la palma del martirio, sul finire

dignità: Costanzo
Boccafuoco , o del secolo secondo. La festa n'è rap-
Torri di Sarnano diocesi d'Ancona, portata al 24 di settembre.
creato da Sisto V, nel 1 586, e ANDRAPA. Città vescovile di Pa-
Giannantonio Manci forte Sperelli, flagonia, sotto l'arcivescovo di Amasia.
elevalo al Cardinalato, nel 1777, da ANDRAVILLA. Città vescovile,
Pio VI; e fra i Vescovi Cardinali di cui parla Papa Innocenzo III,
è degno di memoria Marcello d'Aste nella sua XXV lettera, diretta al
romano, nell'atto di preconizzare tesoriere diTebe l'anno 12 io, in
il quale in concistoro, Innocenzo data de' 24 marzo.
XII diceva, che dava ad Ancona un ANDREA ( s. ), primo discepolo
vescovo santo; ed in tal concetto di Gesù Cristo, dopo che era stato
realmente morì nel 1709, come si discepolo del Precursore di lui, nac-
legge nella iscrizione lapidaria, che que da un pescatore in Betsaida,
gli anconitani posero nella sala della piccola città della Galilea appresso
Ragione. il lago di Genesareth. Ei si trovò
ANDEOLO (s.), martire nel Vi- presente al primo miracolo del Sal-
Varese, creduto discepolo di s. Po- vatore alle nozze di Cana in Gali-
licarpo, inviato nelle Gallie_, an- lea. Il Beda lo appella
venerabile
nunziò il vangelo a Carpentras e introduttore a Gesù Cristo, perchè
nelle sue vicinanze. Disponevasi associò a sé medesimo Simone, a cui
a fare il medesimo in Inghil- fu dato poscia il nome di Pietro,
terra; ma fu, nel 208, sorpreso dal- ed ancora perchè in varie circo-
l' imperatore Severo, che gli fece stanze fu impetratole di grazie a
spaccare la testa con una spada di prò di queglino, che seguitavano il

legno. Ricordasi la sua festività il divino Maestro. Asceso Cristo, e di-


dì primo maggio. sceso Io Spirito santo, Andrea pre-
ANDERIDO. Città vescovile del- dicò,secondo Origene, nella Scizia;
la Gallia nell' Aquitania , capitale secondo Sofronio, nella Sogdiana e
dei gabali, per cui ebbe eziandio il nella Colchide. Tra i santi padri
nome di Gabalo. Era suffraganea chi lo dice apostolo della Grecia,
dell'arcivescovo di Berry. Essendo sta- chi particolarmente dell'Epiro, chi
ta rovinata, la sede vescovile fu trasfe- dell' Acaia, dove tutti convengono
rita a Mimato. ^".Gabalo e Mimato. eh' ei desse la vita per Gesù Cri-
ANDIRA. Città vescovile della sto. S. Sofronio, s. Gaudenzio e
diocesi d' Asia, nella provincia, che santo Agostino il dicono crocifisso;
ha lo stesso nome, soggetta alla me- s. Pier Grisologo il vuole confitto
tropoli di Efeso. ad un albero. La sua memoria si

ANDOCHIO (s.), prete martire, celebra nel giorno 3o novembre.


che Reda, Adone e Usuardo voglio- La sua testa si venera nella basilica
no discepolo di s. Policarpo, portò di s. Pietro in Valicano.
la luce del vangelo, unitamente a ANDREA (s.), martire. V. s. Pie-
s. Tirso diacono suo condiscepolo, tro di Lampsaco.
in molte provincie della Gallia, e ANDREA Corsini (s.), vescovo di
vi fondò varie chiese. Giunti ambi- Fiesole in Toscana, le cui reliquie
due nel territorio di Autiuij ospita- Papa Eugenio IV permise che si
,,

5A and AND
esponessero alla pubblica venerazio- ANDREA (s.)
Avellino, chiamalo
ne, e che poscia Urbano Vili an- prima Laneellollo, napoletano, hel-
noverò i santi, nacque a Firen-
fra lo di corpo e di spirito, nell' uno
ze il 3o novembre 1 3 oa, giorno
dì e nell' altro diritto dottore, latto sa-
di s. Andrea apostolo. Ad onta che cerdote, trattò per alcun tempo mol-
i genitori adoperato avessero ogni te cause nel foro ecclesiastico. Una
studio per farlo crescere nella cri- bugia, che proferì mentre disputava,
stiana pietà, parca da principio che glifé' mutare consiglio, e lo indusse

ei si conducesse a vita troppo licen- a togliersi dal mondo. Così fece ar-
ziosa; ma, inteso da Pellegrina sua rotandosi alla Congregazione tea-
madre, ch'ella a vealo colmarito con- tina, dove, per legarsi al dovere di
secrato al Signore prima ancor del- riuscire perfetto, pronunciò due vo-
la nascita, e dolcemente rimprove- ti particolari, di contraddire, cioè,
rato della sua condotta opposta a sempre alla volontà propria, e di
quel nobile disegno, mosso e aiu- crescere in santità ogni giorno più.
tato dalla divina grazia, deliberò far- Le doti dell'animo gli cattivarono
si religioso carmelitano. Celebrato speciale da Paolo di Arez-
stima
ilsuo primo sacrifizio in picciolo zo Cardinale, e da s. Carlo Borro-
convento lungi a sette miglia da meo, il primo de' quali impiegol-
Firenze, perchè troppo splendida- lo in difficili cure. Chiamato in
mente i suoi genitori voleano com- più luoghi per istabilirvi case del
pierne la ceremonia, presto fu ban- suo Ordine, Dio ne accompagnava
ditore del vangelo in Firenze, po- le imprese con larghe benedizioni,

scia a Parigi; quindi in Avignone e accrescea lustro alle virtù di An-


passò a continuare gli studii, e da drea col dono della profezia e dei
ultimo reduce in patria, lo si elesse miracoli. Indebolito da lunghe fatiche
da un capitolo provinciale a priore e dalla vecchiezza, fu colto da apo-
di quel convento. I suoi sermoni plessia mentre incominciava la mes-
ravvalorati da' miracoli e dal dono sa, e ottuagenario morì placidamen-

della profezia,, lo fecero considerare te nel 1608, il giorno decimo di


qual secondo apostolo del paese. novembre, giorno stabilito a festeg-
In questo mezzo vedovata la greg- giarne le glorie. AH' intercessione di
gia di Fiesole, il capitolo della chie- lui si raccomandano gli apopletici.
sa lo elesse a suo vescovo. Non gli ANDREA (s.) di Creta, sopran-
valse la fuga : Dio permise che lo nominato il Calibila j o il Cretese,
si rinvenisse quasi prodigiosamente, monaco , fu generoso sostenitore
ed ei ricevette la unzione episcopa- della ecclesiastica dottrina, e difensore
le, l'anno i36o. Tredici anni incir- delle sacreimmagini sì potente, che
ca resse la diocesi -con pastorale non temè di rinfacciare a Costan-
carità, con lucidissimi esempli di tino Copronimo l'attaccamento alla
vita mortificata e penitentissima eresia degl'iconoclasti, e il suo furore
dopo i quali intese 1' avvicinarsi contro i cattolici. 11 prìncipe per-
dell ultima ora sua con tranquillità tanto, mal sollèrendone la franchezza,
e gioia maravigliosa, il dì sesto del lo assoggettò a diverse torture, poi
i37j, toccando all' incirca il settan- comandò che fosse tolto dal mondo.
tesimo anno dì età. La festa di lui si Andrea rimase vittima della propria
celebra nel giorno quattro di febbraio. costanza nel 7G1, il diciassettesimo
1,

AND AND SS
giorno di ottobre, giorno altresì del del suo benefizio venivano da lui
la sua festiva memoria. impiegate nel sovvenire i poveri , i

ANDREA de Franchis (b.), ve- prigionieri, gli spedali e persino


scovo di Pistoia sua patria. Nato anche i debitori, che non potea-
egli nel i335 dalla famiglia Roc- no supplire a' lor doveri. Insorto
cagnis o de Franchis di Pistoia lo scisma dell' antipapa Clemente
venne allevato fin da' verdi anni nel- VII, il vescovo Andrea stette sai-
la scuola delle cristiane virtù, nelle do alla pietra fondamentale del
quali vantaggiò mirabilmente. Pe- vero Pontefice, ed a epiesta man-
netrato del nulla delle umane gran- tenne fedele la sua città. Repres-
dezze, amando meglio il viver ne- se una guerra civile nata in Pi-
gletto nella casa del Signore che stoia per l' ambizione di alcuni, e
onorato nelle abitazioni de'peccato- compose dissidi] subito che a lui
ri, volò in seno alla pace del chio- ne venne data contezza. Diretta la
stro, facendo professione nell'Ordine diocesi per venti tre anni, ritornò
de' predicatori. Per l'alta scienza, al suo Ordine de' predicatori clo- ,

che seppe unire alla soavità de' co- ve spirò nel bacio del Signore l'an-
stumi, egli si rese utile alla Chiesa, no r4oo.
e colla sua predicazione condusse sul Non molto dopo vennero spedili
retto sentiero molti ostinati pec- alcuni deputati presso la Santa Se-
catori. Flagellata l'Italia nel 1 36 de, aflìn di ottenere la canonizza-
e 3y 3 da fierissima peste, si a-
1 zione del santo vescovo. Le istanze
perse un amplissimo varco la ca- si raddoppiarono, nel i f> 1 3 quan- ,

tità del giusto Andrea, che in mez- do fu scoperto il suo corpo incor-
zo al contagio, imperterrito si ve- rotto. Istituito quindi il processo nel ,

dea soccorrere i suoi fratelli, ed susseguente secolo, Renedetlo XIII


impavido farsi tutto a tutti. Tanta fece innalzare magnifica statua di
virtù ammirata da ognuno, gli prò- marmo in onore di Andrea e , la
cacciò la più sincera venerazione dei collocò nella cappella di s. Dome-
buoni e dc'perversi ancora, che a lui nico alla Minerva, dandogli il col-
si prostravano pentiti, da lui aspetta- to di beato. Abbiamo di lui un vo-
vano la parola di consolazione e , lume di panegirici e prediche (jita-

lui volevano qual pacificatore tra resimali.


Dio ed essi. La fama ne pervenne ANDR.FA (b.) Caccioii, di chiara
al soglio di Pietro, accompagnata prosapia ncll' Umbria ,
prete secolare
dalle più calde istanze del clero e e curato nella diocesi di Spoleto,
de' cittadini che Io do-
di Pistoia, orbato di madre e sorella, contando
mandavano a pastore quindi Ur- ;
la età di quarant' anni , entrò nel-
bano VI, che allora ne occupava T Ordine di s. Francesco e ad ,

la sede, ben volentieri acconsentì a esempio di lui predicò la penitenza,


sì giusta inchiesta, e creollo vescovo convertì molti peccatori , e fu tau-
di Pistoia. Crebbe nella eminenza maturgo. Annunziata per lungo giro
del posto il fervore di Andrea per la di tempo la divina parola riparò ,

virtù, non che il desiderio di vederla ad un solitario convento per appa-


seguita da'suoi e principalmente dal recchiarsi alla morte de'giusti. L'an-
riforma del quale si ado-
elerò, alla no 1294 Ul l'ultimò della sua vita,
però con tutto il calore. Le rendite e Renedetlo XIV ne approvò il
56 AND AND
culto, facendone trasportare le reli- molte altre parti, combattendo mas-
quie solennemente. simamente gli errori degli albigesi,
ANDREA de Conti (b.), nato in de' valdesi e de' cattali, nonché le

Anagni di nobilissima famiglia, vestì stolide superstizioni, cbe allignavano


l'abito di s. Francesco, patteggiando ancora dove eziandio altri santi re-
per umiltà cbe lo si ricevesse nell'Or- ligiosi del suo Ordine aveano intro-

dine in qualità di converso. Ales- dotto il vangelo. Pel corso di oltre


sandro IV Pontefice fu suo zio. quarant' anni sostenne 1' apostolico
Questi gli esibì la sacra porpora; uffizio al quale se aggiungansi le
:

ma il nipote pose innanzi a tutto continue sue penitenze, ben si vede


la oscurità del chiostro, dove morì quanto estenuato di forze ei si ri-
nel i3ot>, in odore di santità. manesse. Carico pertanto d' anni e
ANDREA Ibernone (b.), frate di meriti appresso Dio, volò a Lui nel
laico della riforma di s. Pietro d'Al- giorno 18 del i/±85.
cantara , de' mi-
insignito del dono ANDREA del Cardo (s.). Or-
racoli e dellanacque in profezia , dine militare. Lo si crede da alcuni
Ispagna, e discendeva da famiglia istituito in Iscozia da Hungo re dei
nobile ed antica , decaduta poscia pitti, o da Acaio I re di Scozia
dalla sua grandezza per sinistre vi- nell' 809 altri piuttosto ne
; attri-

cende. San Pasquale Baylon e il buiscono la instituzione a Giaco-


b. Giovanni di Ribera ne fecero mo IV, nel 1 534- Dodici sono i

pubblica la santità; i suoi superiori cavalieri di quest'Ordine, che hanno


lo inviarono ai conventi di Murcia, a protettore s. Andrea, e ricono-
di Valenza e di Gandia, perchè vi scono il re per capo. Portano un
riformasse la disciplina col suo fer- cordone turchino con medaglia di
vore e co' suoi consigli. Preconobbe oro smaltata, da un lato della quale
la sua morte quattro anni innanzi havvi l'effigie di s. Andrea, e dal-
che avvenisse , e tra i più acerbi l' altro trovasi l' impresa con queste
patimenti di una malattia dolorosis- parole nemo me impune lacesset.
:

sima, pressoché nonagenario, parti- Inoltre gli appartenenti a quest' Or-


vasi da questa terra nell'aprile 1602. dine portano sul giustacuore e sul
Pio VI Pontefice Sommo, a'22 mag- mantello al lato sinistro una croce
gio del 1 79 1, pubblicò il decreto di s. Andrea accantonata con foglie
della sua beatificazione. di ruta, il cardo e l' impresa nel
ANDREA Greco (b.), da Pe- mezzo.
schiera, domenicano, il quale non ANDREA, Cardinale. Andrea Car-
si sa dove abbia vestito l'abito del- dinale prete di s. Matteo, visse nel
l' Ordine fu sì fedele ai voti della
, Pontificato di Gelasio I, ed è re-
povertà, della castità e della obbe- gistrato nell' anno 4q4-
dienza che non ebbe a rimprove-
, ANDREA, Cardinale. Andrea Car-
rarsi mai di averneli punto né poco dinal prete di s. Maria in Calisto,
trasgrediti. Destinato al gravissimo cioè di s. Maria in Transteverc, fu
incarico della predicazione , si me- presente al concilio celebrato da s.

ritò a corto dire 1' elogio di padre Paolo 1, nel 761.


de' poveri , apostolo e angelo della ANDREA, Cardinale. Andrea Car-
fede. Fu missionario in Valtellina, dinale vescovo di Palestrina, ottenne
ne' Grigioni , nella Svizzera , e in la sua dignità circa l'anno 7<>(), dal
.

AND AND 57
Pontefice Stefano III, che Io spedi tà ed un seminario. Il vescovato di
legato a Desiderio, ultimo re dei Monte Peloso fu per qualche tempo
longobardi. aggregato a questa dioeesi, ma pre-
ANDREAPOLI. Città arcivesco- sentemente n' è separato. La tassa
vile della Scozia meridionale, situata del vescovato di Andria è 33 fiorini. 1

nella provincia Fifa, di cui è capi- ANDRONICIANI. Discepoli di


tale. Fu decorata dell' arcivescovato certo Andronico, il quale s' era da-
dal Sommo Pontefice Sisto IV, nel- to agli errori de' severiani. V . Se-
1' anno 1471. veri ani.
ANDRE APOLI. Città vescovile ANDRONICO (s.), martire, V.
della Spagna, nella dioeesi di Bur- s. Taraco compagni martiri.
e
gos. Essendo slata distrutta, fu rie- ANDRONICO, Cardinale. Andro-
dificata da Alfonso IX, re di Ca- nico, Cardinal prete dei santi dodi-
stiglia, nel 1 174. ci apostoli, è ricordato al tempo
ANDRIA (Àndrien.). Città con del Pontefice s. Gregorio I Magno,
residenza vescovile nel regno delle che salì la cattedra di s. Pietro nel
due Sicilie nella terra di Bari. Fu 5 9 o.
fondata nell'anno 1046 da Pietro ANDROS, nel mare Egeo ( An-
Normanno conte di Trani. Eb- drai^. Città vescovile, poi vicariato
be il titolo ducale, dopo che i nor- indipendente, separata dallo stretto
manni divennero signori delle ter- dell Eubea meridionale, e da un altro
re napolilane e di Sicilia; indi fu- stretto dall' isola Tenedo. E una di
rono inveititi di quella città i prin- delle Cicladi settentrionali, chiamata
cipi d' Altamura,
passando di poi successivamente, secondo Plinio, coi
alla famiglia Caraffa. V. Biagio vari nomi di Cauros, Lasia, Nona-
Alto mara; Storia genealogica della gria, Epagris, Antandrosed Hydrus-
famiglia Caraffa, Napoli, per Rail- sa. Essa è chiamata Andria da An-
lard, 1 69 1 drus fratello di Eurimaco o di Ananio,
11 vescovato di Andria è sot- padre degli eliotropi che alcuni ,

to la metropoli di Trani. Antica chiamano Andrico. Baudrand la po-


è la istituzione di esso, ascriven- se sotto 1' arcivescovato di Nassia, e
dosi Papa san Gelasio I
al il , disse che avea un porto comodissimo
quale vi nominò s. Riccardo verso e sessanta villaggi, ove erano circa sei
il
49 2 La chiesa cattedrale di An-
- mila i cristiani, con due vescovi, l'uno
dria, dedicata all'Assunzione di M. greco, e l' altro latino. Innocenzo
V., è ragguardevole pelgran nu- lì sottopose Andros alla diocesi di
mero delle reliquie, che vi sono de- Atene, ne si conosce alcun vescovo
poste. Il capitolo ha cinque dignità, latino prima del 1272. Oggi An-
prima delle quali è l'arcidiacono, dros spetta al regno della Grecia. Però
cinquanta canonici, quattordici man- vi sono due Andros, la nuova, che
sionarii, ed altri preti e chierici. Nel- è sulla costa orientale, e 1' antica o

la cattedrale è in somma venera- Andros vecchio, sulla costa occiden-


zione corpo di s. Riccardo, suo pri-
il tale. Molto durarono gli ateniesi
mo vescovo e patrono vi sono due : condotti da Temistocle a conquista-
conventi di religiosi, un monistero di re che fu ripresa dai
quest' isola,
monache, uno spedale, un conserva- persiani,passando successivamente
torio, confraternite, un monte di pie- ad Alessandro il Grande, ad Anti-
VOL. II. 8
,

58 A NE ANE
gono, a Tolomeo, ad Attalo re del porta che Alessandro sigillava col
Ponto, e finalmente ai romani, ai proprio sigillo le lettere, cui spedi-
quali succedettero i duchi di Nasso va in Europa e coll'Anello di Da- ;

e gli ottomani. Molti monisteri a- rio quelle che mandava in Asia. I


veva Andros prima che cadesse sot- persiani vogliono che Guiamschild,
to questo ultimo dominio. Ora il quarto re della prima loro stirpe,
.vescovato di Andros è amministra- introducesse l' Anello per sigillar le
to dal vescovo di Tine e Micone loro lettere e gli altri atti. I sabi-
(Tinien. et Miconen.), diocesi uni- ni adopravano gli Anelli tempi a'
te neh' isola del medesimo nome di Romolo; essi probabilmente ne
nell' Arcipelago ( P
Tine e Mico-
. adottarono l' uso dai greci ; e dai
ne). Esiste in Andros la già cattedral sabini lo ricevettero i romani, seb-
chiesa di s. Andrea. Presentemen- bene alquanto più tardi.
te il vescovo di Tine manda in An- La
materia degli Anelli fu va-
dros alcuni sacerdoti, secondo il bi- ria secondo i tempi. Gli antichi li
sogno, non esistendovi più cattoli- portavano di un sol metallo, ed
ci indigeni, ma venendone alcuni anche di due, o di misti ( V. Ar-
soltanto in cpialche stagione dalle temidoro, lib. II. cap. 5). I roma-
isole . Andros ha dodicimila abi- ni per qualche tempo si contenta-
tanti. rono di que' di ferro, e Plinio af-
ANDRUSIÀ. Città vescovile del- ferma che Mario fosse il primo a
l' llliria orientale , nella provincia portar 1' Anello d' oro nel suo terzo
di Eliade, soggetta alla metropoli consolato, l'anno di Roma 65o.
di Monembasia. Giorgio Phrantza Talvolta 1' Anello era di ferro ed a-
la crede una delle città appartenenti vea il sigillo d' oro , ed altre fiate
al Peloponneso. era concavo; ora la pietra, che lo
ANELLO. Piccolo cerchio d'oro, adornava, era liscia, ed ora scolpi-
d' argento, o d' altra materia , che si ta, talora lavorata di rilievo e talo-
porta in dito per dignità, oper orna- ra d'incavo: queste dicevansi gem-
mento. Antichissima n' è la origine. ma? ectypai e quelle gemma?
, scul-
I primi, che lo abbiano usato, sono ptura prominente.
gli ebrei fino da' tempi de' patriar- Variamente eziandio si trova che
chi. La Genesi, nel capo XXXY1II, fosse portato l'Anello. Gli ebrei,
riferisce che Giuda figliuolo di Gia- come apparisce XXII di Ge-
dal capo
cobbe consegnò a Tamar il suo A- remia, lo portavano nella mano di-
nello, o sigillo, in pegno della sua ritta. Avanti che i romani lo aves-
promessa. Sembra nondimeno che sero arricchito di pietre preziose
l'Anello fosse in uso nello stesso lo usavano ad arbitrio in una ma-
tempo tra gli egizii, poiché, nel ca- no o nell' altra ; ma dipoi soltanto
po XXXI della Genesi, leggcsi che nella sinistra. Plinio ci assicura che
Faraone pose il suo Anello in dito a al principio si usavano nel quarto
Giuseppe come segno dell' autorità dito, indi nel secondo, finalmente
di cui lo investiva. Anche gli anti- in ognuno; ed egli stesso afferma
chi caldei, i babilonesi, i persiani che i galli ed i britanni antichi lo por-
ed i adoperavano l'Anello; e
greci tavano nel dito di mezzo. Aulo Gellio
ciò apparisce da molli luoghi della che greci ne aggruppava-
asserisce, i

sacra Scrittura. Quinto Curzio ri- no diversi nel quarto dito (lib. X.).
A NE AÌVE 59
Al principio si portava un 60I0 turo martire, vicino a morire, lasciò
Anello, dipoi uno in ciascun dito, al soldato Pudente il suo Anello
ed alla fino, essendo divenuto anche tinto dello stesso sangue suo: hcere-
un oggetto di lusso, se n'ebbero mol- ditatem pignoris relinquens Mi, et
ti in ogni dito ( V. Marziale libi memoriam sanguini.?. In quegli Anel-
XI, cpig. 60). I viaggiatori delle In- li che i cristiani, inerendo al costu-
die orientali raccontano, che i nazio- me usavano per sigillare, si
antico,
nali per lo più lo portano attaccato vedeva impressa una colomba con
al naso, alle labbra, alle guancie, ramo di pacifico ulivo, ovvero una
alle orecchie e persino al mento. stella, per indicare la pace recata al

V. Diodoro Siculo, Kb. III. mondo dal Redentore, ed il luine


Gli antichi avevano tre sorta di delle verità eterne, eh' Egli sparse
Anelli. La prima serviva per distin- sulla terra. Vedi Fortunio Liceto,
guere le condizioni e la qualità del- De Anulis anliquorumj come pure
le persone. Secondo Plinio, ne' vetu- Clemente Alessandrino, Pcedagog.,
tempi non permettevasi a' sena-
sti lib. Ili, cap. 9.
di portare l'Anello d'oro se
tori L'Anello negli ecclesiastici fu sem-
prima non fossero stati ambasciato- pre segno di qualche dignità; quindi
ri presso qualche corte straniera: e egli è un distintivo del Pontefice,
questo istesso Anello usar non po- de' Cardinali, de' vescovi, degli ab-
tevano che nelle più solenni circo- bati, delle abba desse, ed anche dei
stanze. Col progresso venne accor- dottori nella facoltà teologica. Ad
dato simile Anello con viso comune ognuno, per maggior chiarezza, da-
a' senatori, ma non era lecito l' a- remo un particolare articolo, e qui
doperarlo se prima non l' aveano parleremo soltanto dell'Anello in ri-
ricevuto dal pretore. Riservato l'A- guardo agli altri ecclesiastici di so-
nello d' oro come distintivo dei pra non menzionati, nonché della
grandi, alla plebe fu concesso d'ar- significazione di lui.
gento, ed agli schiavi di ferro. Gli L'uso dell'Anello d'oro e senza
Anelli della erano
seconda specie gemma è permesso a' protonotarii
gli sponsalizii ( V. Anello pronu- apostolici non partecipanti, ed ai
bo), e quelli della terza detti an- , canonici delle cattedrali. La sacra
che cirografi , servivano per si- Congregazione de' Riti, agli 1 1 feb-
gillare. braio 1623, proibì però a' protono-
Detto ciò intorno agli Anelli de- tarii di celebrare la messa portan-
gli antichi veniamo a parlare di
, dolo in dito; divieto confermato, ai
quelli, che usati furono da' cristiani, 20 novembre 1628 (t. I, pag. 23o
ed in ispecial modo dagli ecclesia- de' decreti medesima), ed ai
della
stici ; ciò che principalmente è nostro 22 gennaio i63o. Fu estesa que-
scopo. Sugli Anelli, che portavano sta legge anche ai canonici, secondo
i primi cristiani nel dito , era im- i decreti de' 24 novembre 1628, e
presso il nome di G. C, ovvero an- e dei i3 settembre 1670; quin-
che il segno di croce. Che i primi di molto più ciò è da inferirsi in ri-

cristiani usassero 1' Anello, si racco- guardo a' dottori. L' Anello è con-
glie dagli Atti di s. Perpetua. È ceduto anche ai parrochi. S. Carlo
anche riportato r\e\Y Africa cristiana Borromeo, Cardinale arcivescovo di
del Morcelli, all' anno 2o4j cne Sa- Milano, nell'atto che proib» a' sem-
. ,

fio A NE A NE
plici preti di portare l' Anello, lo l'Anello fu conceduto, nel 1 i/[-\, dal
concesse a'parrochi delle collegiate. Pontefice Lucio II a Roggero II re

Anzi è costume quasi generale d' in- di Sicilia, in uno alla facoltà di

vestire i parrochi ed anche i titola- usare la dalmatica, i sandali, la


ti per Anulum et biretum . Però mitra ed il bacolo. Cosi riporta
in riguardo a' titolati, l'uso dell'A- Ottone da Frisigna De gest. Fri-
nello è biasimevole quando non sie- derici libro VII, cap. 28, inler

no fregiati di qualche dignità, che script, rer. ital. tom. VI.

porti giurisdizione, giacché il loro Molti simboli ha l'Anello nel dito


uffizio altro non è che di matricolati, degli ecclesiastici. Esso dinota il loro
ovvero d'incardinati, che s. Cipria- matrimonio spirituale con la Chiesa,

no appella sporlulanles fratres. Che e la sua rotondità significa l'eterna


se non viene concesso l' uso dell'A- vita cui deggiono tener del conti-
nello a' titolati, che hanno pur inve- nuo rivolto il pensiero. Innocenzo III,
stitura,molto meno sarà permesso ai nella lettera colla quale accompagnò
semplici sacerdoti. Per quanto spet- al re d'Inghilterra Riccardo I, Cuor

ta agli ecclesiastici, Innocenzo III, di Leone, il dono di quattro Anelli,


nel concilio generale XII dell'an- spiega il significato delle pietre, che
no l a 15 3 decretò che non sia li adornavano. Il verde dello sme-
lecito usarlo che a quelli , cui es- raldo, egli dice, addita ciò che dob-
so conviene per uffizio. Egualmen- biamo credere ; il ceruleo del zaf-
te si prescrive nel capo Cleric. qfflc. firo , ciò che si deve sperare ; il

de vita et honeslate clericorum. Il rosso della granata, quello che dob-


Sarnelli [Dell'uso degli Anelli per biamo amare, e lo splendore del
le persone ecclesiastiche, t. I. Let- topazio, le virtuose nostre operazio-
tere eccles.) spiega il decreto d' In- ni. Vedi su questo argomento Ste-
nocenzo con l' autorità dei seguenti fano Menochio, gesuita (Stuore, cen-
sinodi. Il Toletano del 1481 ordi- turia XL, tom. II). Tra gli altri

nò, che » si astengano gli ecclesia- scrissero sugli Anelli Francesco de


» stici dal portare l' Anello, qual- Corte, Synlagma de Anulis , sive
» ora non lo usino per essere co- Tractatus anulari's , de, Anulorum
» stituiti in dignità ". Nel sinodo origine , virtule ac dìgiù tate , An-
sanese, del i5i^, fu stabilito pegli tuerpiae, 1 706; Bonnani, Gerarchia
ecclesiastici, che » non portino gli ecclesiastica, ne' trattati degli Anelli,
» Anelli se non costituiti in dignità ". Roma, 1720; Domenico Macri
11 concilio provinciale napoletano Ilierolexicon, Bononisc, 1 7 C> ")

confermato da Gregorio XIII, liei ANELLOPescatorio. E proprio


1576, definì, che » gli ecclesiastici del Romano Pontefice. Riceve il suo
» non portino Anelli nelle dita se nome dall' immagine che rappre-
» non lo richieda un motivo di senta , cioè s. Pietro in atto di
» dignità, o di onore. " Finalmente pescare dalla nave. I Papi lo usano
il sinodo di Ravenna, del 1607, affine di mantener viva l'idea, eli era
comandò, che » dall'uso dell' A- un pescatore quegli, cui fu da (>. C.
» nello astengano quelli, cui non
si affidala supremazia della sua
la

» competa per uffizio, grado, o di- Chiesa, e di cui sono eglino suc- i

* gnità. cessori. Ogni grazia, eh essi conee-


JVr singoiar privilegio l'uso del- dono in forma ili breve, e che hn
.

ANE ANE Gì
per sigillo la figura di fi. Pietro, vesse l'Anello Pcscatorio cominciato
che getta la rete in mare, l'appel- a cangiar di uso. Anche il succes-
lano data sotto V Anello del Pesca- sore Eugenio IV, eletto nel i4-3 r,

tore. scrisse sub Anulo nostro secreto ,

A qual' epoca rimonti la origi- varie lettere da Roma, da Firenze,


ne eli questo Anello , non è age- da Bologna e da Ferrara, pubbli-
volcosa a decidersi, mancandone del cate nel concilio generale XVI e
tutto i documenti. Cosi confessa il nel bollano vaticano. Queste istes-
Mahillon, De. re diplomatica, lib. II, se riporta 1' Ughellio
( Italia sa-

c. 14, § ii. cra , tom. II, pag. 87, e toni. V,


Sappiamo però che il primo a nonché il Rinaldi pag. 1 290 )

farne menzione fu Clemente IV, Tuttavia il dottissimo Cardinale


che da Perugia, nel 1263, a' 7 di Giuseppe Garampi additò a Gae-
marzo, scrivendo un breve ad Egi- tano Cenni , che nell'accademia di
dio Gross suo nipote, se ne valse Benedetto XIV dovea trattare sul-
come a sigillo Giusta il Panvi-. 1' argomento De Anulo piscaloris
nio , Platina Masson, nella vita
e et de variis diplomatum inscriplio-
di detto Papa, egli chiudeva la nibus et generibus: nelle disserta-
sua lettera al nipote in questi ter- zioni poi di storia ecclesiastica Pon-
mini : Non scribimus neque
libi, tificia e canonica,, additò la confer-
sanguineis nostris sub bulla , sed ma fatta da Nicolò V, Parentuccel-
sub piscaloris sigillo, quo Romani li, ad alcuni capitoli, che a tal effetto
Pontifices in suis secretis ulunlur. gli vennero esibiti dalla comunità

Sembra quindi che i Papi lo ado- di Todi. Da questa conferma risulta


perassero da qualche tempo, e che la continuazione del primitivo uso
se ne servissero soltanto nelle loro dell' Anello segreto ,
poiché il docu-
lettere private, improntando ne bre- mento, che si conserva in queir ar-
vi e nelle bolle il sigillo di piombo chivio di s. Fortunato, presenta due
colla incisione delle teste de' ss. apo- sigilli pendenti , uno in cera rossa
stoli Pietro e Paolo e il nome del coli' impressione dell'Anello Pescato-
regnante Pontefice. V. Sigilli Pon- rio , l'altro in cera verde con l'a-
tificii. quila, eh' è la insegna della città.
Com' è ignota l'origine dell Anello Veggasi Gebh. Levin Leudecke, De
Pcscatorio, è pur indeciso ancora se cera rubra3 Francofurti, 1780; Du-
il sommo Gerarca continuasse ad u- cange In Sigil. j Carpentier In
sarlo per le sole lettere segrete. Sap- Sigil., tom. III. Ivi nel documento
piamo infatti che Martino V, Colon- si legge questa sottoscrizione : Petrus
na, romano, creato nel i4 r 7> dires- de Noxelo Sancliss. D. N. secre-
se un suo breve a certo vescovo ano- tarius 3 de mandato suce Sanctita-
nimo apud ss. apostolos sub Anulo tis , supradictas petitiones , idi mo-
piscaloris j un altro all' arcivescovo ris est, signavi manie propria, et
di Gnesna sub Anulo, ed un terzo manu prcefati D. N. subscriptas
ancora sub Anulo a Guglielmo Ce- Anulo suo secreto signavi. Datimi
sarmi, venticinque giorni dopo averlo Romce eie. Si vegga eziandio la let-
creato diacono Cardinale di s. An- tera del p. Giuseppe Maria Paciau-
gelo cioè die 1 7 julii anno nono.
, di intorno agli Anelli Pontifìcii, nel
Quindi sembra che fin d' allora a- tom. XII delle Memorie della Sto-
,

6l ANE ANE
ria Letteraria d' Italia j così pure d'Inghilterra Enrico VIII, al Car-
la Dissertazione del p. Anselmo Co- dinale d' York, a Pietro Prisco Gu-
statloni, sopra le pietre anulari col glielmucci vescovo Lavellense , al
simbolo del pescatore, toni. XII del- Cardinal Egidio di Viterbo, ai ca-
la Raccolta di Opuscoli. nonici Chieregato e Girolamo de
Però gli esempli che dopo il Pon- Medici, ecc., e adognuno sub Anulo
tificato di Calisto III ci si presen- Piscatoris. Vedi Pietro Lazeri, Mi-
tano di brevi, sigillati coli' Anello del scellan. Biblioth. collegii romani.
Pescatore, potrebbero far credere che Non ha certamente chi igno-
vi
da quel tempo l'uso privato ne ri, che vi sieno due segretarii dei
cessasse . Ed infatti nell' archivio brevi, dopo l' abolizione del col-
vaticano esiste un suo breve al legio de' segretarii apostolici, fat-
conte di Fondi sub Anulo Pisca- ta da Innocenzo XI; uno de' quali,
toris, die i februarii i4^7, ed un detto comunemente Segretario dei
altro al b. Giacomo della Marca Brevi Pontificii, che risplende per
suo nunzio in Ungheria con la data esser posto Cardinalizio Palatino
Bomce apud s. Petrum sub Anulo spedisce ogni altro genere di bre-
Pise a toris, die 25 octobris i^5j. vi diplomi sigillati coli' Anel-
e
Quest'ultimo si legge nel Rinaldi lo Pescatorio e 1' altro, eh' è sem-
;

ad ann. 1 4^7- una Pi° H scrisse pre uno de' più dotti e distinti pre-
lettera al re di Francia Carlo VII lati, al quale è commessa la cura
apud s. Petrum sub Anulo Pisca- dei brevi, che si scrivono a'princi-
tori s , die 24 octobris 1^.58^ Pont, pi chiamato perciò Segretario dei
,

nostri an. I, e nel i463 ne indi- Brevi ad principes. Questi suggella


rizzò un' altra all' arcivescovo di tali lettere col sigillo gentilizio, il

Genova, parimenti sub Anulo Pi- quale si usa per le altre lettere Pon-
scatoris. Il Mabillon attesta di aver tifìcie private e segrete, che scrive
veduto molti brevi originali spediti il prelato Segretario delle lettere
nel secolo XV col sigillo dell'Anello latine.
Pescatorio invece del piom- sigillo di L'Anello Pescatorio veniva fami*
bo Brevibus appensus est Anulus
: gliarmente usato dal Pontefice: ora
Piscatoris saltem sceculo XV, qualìa è custodito dal prelato maestro di
sunt brevia Calixli III et Pauli II. camera, e lo si spezza avvenuta che
Innocenzo Vili aveva istituito un sia la morte di ciaschedun Papa. In
segretario domestico per la estensione tal circostanza un notaio della ca-
de' brevi sub Anulo Piscatoris di- mera genuflesso , dopo aver letto
retti a're, a'principi, alle repubbli- l' istrumento della ricognizione del
che, città, Cardinali assenti, vesco- cadavere, e di aver ricevuto da mon-
vi ed altri magnati romani. Veg- signor maestro di camera l'Anello,
gasi il Coellio, Notitia Cardìnala- lo consegna in una borsa al Cardinal
tus, Romso653 De secretariis a-
1 ; camerlengo, il quale nella congrega-

poslolicis, cap. XXII. Leone X di- zione generale adunata nella stan-
resse anch' egli un breve a Carlo re za de' paramenti, lo passa al primo
di Aragona, Datimi Florenliiv sub maestro di ceremonje, «lai quale si
Anulo Piscatoris, die a5 fébr. 1 5 6, 1 rompe assieme col sigillo di piom-
Pontìf. nostri ann. lerlio. Lo stesso bo delle bolle. 11 Ciacconio è d'opi-
Pontefice ne scrisse un altro al re nione , che simil costumi' avesse
, ,

A N E A\E 63
cominciamento dopo la morte di Leo- al Cardinale segretario de' Brevi.
ne X, accaduta il primo dicembre Così fece anche Pio VI, quando par-
1 52 i Eccone le parole
. Defuncto : tì per Vienna, nel 1782. Quest'Anel-
Ponti/ice, rampi solet hic Anulus lo andò soggetto a memorabili vi-
itti et plumbum , qui mos /orlasse cende, sotto il Pontificato di Pio VI,
a Leonis X obilu priinum ccvpit. e Pio VII. Venendo invaso, nel 1 798,
Dopo di Leone troviamo memoria lo stato ecclesiastico da' repubblicani
che l'Anello sia stato infranto nel- francesi, insieme alla capitale, non
l'esequie di Pio IV, che morì a' io contenti i rivoluzionarii di essersi im-
dicembre i565, in quelle di Gre- padroniti di tuttociò, che apparte-
gorio XIII nel i585, di Urbano neva a Pio VI, un giorno mentre
VII nel 1590, di Gregorio XIV questi desinava, si presentò il com-
nel 1 5g 1 e d' Innocenzo
, nel X missario Ilaller calvinista, e con
i655. Vedi Cornelio Firmano, No- baldanza gli disse Vengo a pren- :

vendiali esequie eli Pio 1F j Fran- dere i vostri tesori. L' afflitto Pon-
cesco Mucanzio, Descrizione del fu- tefice rispose , aver dato quanto
nerale di Gregorio XIIIj Gattico, avea; ma l'insolente commissario,
pag. l\.5i; Paolo Alalcona, Memorie- replicò : avete pero in dito due ric-
3
deli esequie di Gregorio XIV j Ful- chi Anelli, datemeli. Pio VI trattosi
vio Servanzio, Descrizione dei fu- dal dito il particolare, disse : io pos-
nerali d' Innocenzo X. Quest' uso so darvi questo eli e mioj ma l'al-
venne confermato anche da Clemen- tro, eh' era il Pescatorio, dee pas-
te XII col chirografo Avendo noi sare al mio successore. Pieno di col-
pubblicato a' 24 dicembre 1732, lera, gridò Haller: io noi soffrirò
che si legge nel Bollario toni. XIII, giarnmaij o voi me lo consegnate sul
pag. 2^ì-\.. Tuttavia, accaduta la momento, o userò la forza. Per
morte Pio VI, nel 1 799, in Va-
di non esporsi ad una violenza, il Pon-
lenza, l' Anello non fu rotto colpa tefice glielo diede: ma siccome, fu
le circostanze di que' tempi che , trovato di poco valore, nel dì se-
impedirono le consuete ceremonie guente gli venne restituito.
dell'esequie; ma vi si fece cancellare Anche a Pio VII, deportato dai
soltanto il nome di quel Papa, affin- francesi, nel 1809, si volle togliere
chè fosse inciso il nome del nuovo. l' Anello Pescatorio ; ma egli pri-
L'Anello Pescatorio è consegnato ma di cederlo al generale Radet
al Pontefice nel giorno della sua lo fece tagliare nel mezzo. Mon-
elezione quando i Cardinali gli
,
signor Emmanuele de Gregorio, co-
prestano la prima adorazione. Al- me delegato Pontificio, si recò pres-
lora il camerlengo lo
Cardinale so il generale Miollis per chieder-
mette in dito al novello Papa, e glielo, affin di poterne sigillare le

questi poscia lo restituisce al primo bolle e i brevi; ma


non volendo il ge-
maestro di ceremonie perchè vi sia nerale restituirlo, fece fare un sigillo
impresso il nome, ch'egli assunse. di ferro della forma di uno scudo ro-
Quando il Papa per qualche affare si mano con le figure intere di s. Pietro
reca in lontani paesi, nel dichiarare e s. Paolo, il primo colle chiavi
che la Curia Romana e Pontificia resta nella mano sinistra, l' altro con un
in Roma come se egli stesso vi risiedes- libro e la spada nella destra, e sot-

se., dà in custodia l'Anello Pescatorio to la iscrizione Pro An. Piscatorio,


4

64 A NE A NE
ed intorno alle figure, Pius Papa alati e vestiti, sovrastata dal trire-
VII. Con questo sigillò parecchi gno e dalle chiavi incrociate. Nel
brevi. L' Anello Pescatorio con altre blasone vi è la croce, distintivo della
suppellettili venne trasportato a Pa- famiglia antipapa, ed intorno al
dell'
rigi, e vi stette fino al 81 in cui
1
5
Clemcns Papa VII. La
sigillo leggesi
salendo al trono di Francia Luigi parte esteriore, che non attacca col
XV III, venne incaricato lo stesso de cerchio, è ornata di fregi. Nel cer-
Gregorio di recarsi a ricuperarlo in chio poi sono ripetute le immagi-
nome Pio VII, cui finalmente fu
di ni degli apostoli. Quest' Anello era
restituito. Ma siccome era stato rotto passato in proprietà di Clemente XI,
nel mezzo, se ne fece un altro. che lo fece chiudere in nobilissimo
Trattano dell' Anello Pescatorio astuccio, decorato del suo stemma
Gaetano Cenni, De Amilo Pisca- papale. venne in proprietà
Dipoi
toris et variis diplomatimi ìnscriptio- del regnante Pontefice Gregorio XVI,
lììbus aegeneribus, 1. 1 delle disserta- che ne fece graziosissimo dono alla
zioni postume, Pistoia 1778; Nicola stessa biblioteca vaticana.
Tolosani, Synonyma Juris Kb. XV ANELLO de' Papi e Anello Pon-
cap. 3.; Gerardo de Mastrich, Histov. tificale. Oltre 1' Anello Pescatorio,
Juris Eccl. il Romano Pontefice ha due altri
L' Anello Pescatorio del regnante Anelli : quello che usa comunemen-
Pontefice, secondo l'uso, ha nel cer- te con pietra preziosa, e l' altro che
chio una piastra d' oro di forma ovale adopera ne'Pontificali,che quindi ap-
con la incisione rappresentante s. Pie- pellasi Pontificale.
tro in una navicella, alquanto chino L'uso di questo Anello ne' Pontefici
ad un remo, che dal mare tira con rimonta a' primi tempi della Chiesa.
ambe le mani una rete. Neil' intor- S. Stefano I, eletto nel 257, lo usa-
no leggesi la iscrizione : Gregorius va, ed in quello, che servivagli di
XVI Pont. Max. Nel di sotto del- sigillo, avea il Pontificio suo nome
la piastra evvi pure il nome del diviso in due parti da una croce.
maggiordomo Pontificio A. Del Dra- S. Eusebio, creato nel 3og, porta-
go S. P. A. Pr. et Conci. Guber., va l' Anello e lo adoperava per sigillo.
e quelli dell' incisore N. Cerbara, e Giacomo Grimaldi, che descrive
de' gioiellieri del Palazzo Apostolico la invenzione del corpo di Bonifa-
Arcieri e Baldini. Il suo peso è di cio Vili, narra che fu trovato esso
un' oncia e mezza d' oro. incorrotto, ed avente nel dito anu-
Nella biblioteca vaticana esiste lare della destra mano un anello
l'Anello Pescatorio, che usava l'an- bellissimo con prezioso zaffiro di
tipapa Clemente VII. Pesa un'on- gran valore, che, giusta il Mucanzio,
cia e dodici grani d'oro; la forma ascendeva a trecento scudi.
del sigillo è ottagona coi lati op- Neil' inventario di Benedetto XI,
posti eguali. Nella parte supcriore Boccassini, trivigiano, morto a Peru-
in due nicchie di disegno gotico gia a' tii3o4, prodotto da
luglio
sono incise le teste de' ss. Pietro e monsignor suo Vcstarario
Galletti nel
Paolo; il primo a destra con bar- della santa Romana Chiesa Roma
ba ricciuta, l'altro a sinistra con i7'")8, fra le altre preziose suppel-
barba lunga. Di sotto evvi l'arme lettili del annovera
tesoro di lui, si

gentilizia sostenuta da due angeli l'Anello Pontificale, portante nel mez-


,

ANE A NE 65
zo un zaffiro grande, quattro baia- Riguardo all'Anello Pontificale,
sci e le perle nel contorno ; inoltre dal codice del cerernoniale valicano
Un altro Anello Pontificale con un pressoil Gallico, si rileva quando
balascio in mezzo ,
quattro perle ilPapa debba assumerlo nelT indos-
grosse, e quattro smeraldi nel con- sare paramenti e quando de-
i

torno. porlo. Presentemente, ne' Pontificali,


Il Torrigio nelle Grotte valicane, ecco ciò che si pratica. Questo Anello
e Filippo Dionigi, Sacrarum basi- vicn prima collocato sull'altare in-
lici? vaticana; cvyptarum monumen- sieme agli altri paramenti. Intanto
ta, tavola VII, descrivono il depo- che il Pontefice liva prendendo, il
sito di Benedetto XI \, morto nel sagrista sopra un tondino d'argento
i34.2, e sepolto nella cattedrale di dorato lo consegna ad un votante
Avignone, ove nella sua figura scol- di segnatura, o ad un abbreviatola
pitainmarmo vienerappresentato con di parco maggiore, ebe, genuflesso
due chiavi nella mano sinistra, e con sopra l' ultimo gradino del trono,
l'Anello nel quarto dito della destra. lo presenta al Cardinale decano, ov-
Gio. Burcardo yActa eie remoniarimi) vero ad altro Cardinal vescovo sub-
attesta, che Sisto IV, della Rovere, urbicario assistente, da cui gli vien
morto a'i3 Agosto i4^4> venne se- posto nel dito anulare.
polto con 1'
Anello prezioso, che a- Terminato che sia dai musici il
vea il medesimo valore di quello di Credo della messa il Papa s' alza ,

Bonifacio Vili. Francesco Cancellie- per cantare il Dominus vobiscum


ri, nella Sagrestia vaticana, Roma e per leggere 1'
offertorio j indi per
1784, riporta che in quella sagrestia levarsi i guanti depone V Anello ,

si conserva un Anello d'ottone dora- e subito dopo lo riprende , ed i

to, assai grande e con pietra falsa, le guanti sono consegnati al prelato
lettere PP. SIXTI, e lo stemma di votante accolito, che resta genu-
quel Pontefice. flesso avanti al Papa, col suddet-
Né fino a quel tempo soltanto ven- to tondino per riceverli . Quan-
ne usato 1' Anello da' Pontefici : an- do il Papa comunica nel Pontifica-
zi nelle memorie dei loro successo- le i Cardinali diaconi, il Principe
ri fino a' correnti giorni si fa di assistente al soglio, i conservatori
quello chiara menzione. Pio VII, di Roma, col priore de' Capo-Rio-
Cliiaramonti, ne usava uno d'oro con ni, e gli ambasciatori di Bologna ,

cammeo bislungo, rappresentante la e di Ferrara, quando vi erano, ed


Beata Vergine; Leone XII, della Gen- il maestro del sagro ospizio , tut-
ga, ora ne portava uno d'oro con ti questi baciano l'Anello prima di
semplice acquamarina, ora un altro ricevere la sacra Eucaristia, la qua-
egualmente d'oro con cammeo aven- le essendo anticamente baciata dai

te 1' effigie del Redentore, contornato preti e dai diaconi nel riceverla
di brillanti; Pio VIII, Castiglioni, dalla mano del vescovo, ne pro-
avea un Anello d'oro con ismeraldo venne l'attuale rito di baciare al
contornato di brillanti, e talvolta an- vescovo l'Anello avanti di ricever-
che un altro con zaffiro. 11 regnan- la, lo pure al Papa, an-
che si fa
te Pontefice usa ordinariamente un che quando comunica nella sua
Anello d'oro con semplice acqua- messa bassa o privata. Compiuto
marina. il Pontificale e ripresa dal Pontefice
VOI. 11.
,

66 A NE Ai\E
la mitra, egli lo leva di nuovo per Cardinali, uè dai vescovi, uè da
riassumere i guanti, e poscia gli vie- tutti gli altri, cui n'è concesso I uso,
ne rimesso; indi asceso in sedia ge- in segno di lutto per la morte di
statoria riceve il Presbiterio (/ celi). Gesù Cristo. Anche nelf esequie di
L'Anello Pontificale, che usa il qualche defunto, il Papa soleva
legnante Pontefice , è d' oro con astenersi dal portare l'Anello, come
cerchio coli' incastro per allargarlo fece Gregorio XIII, a' 2 di maggio
quanto occorra, e per gioia ha un nel 1578, per l'anniversario del suo
prezioso brillante solitario di forma predecessore Pio V, che fu poscia
bislunga di limpidissima acqua, ma elevato all'onore degli altari. Così si
poco faccettato, del valore di sei mi- rileva da Francesco Mucanzio pres-
la scudi. ISel gaslone o cerchio che so Gattico, p. 477? dove è detto
il

lega il brillante, in giro si legge da che discese il Papa nella sala del
una parte, Pius VII, e dall'altra concistoro col cappuccio di lana
Pont. Max., poiché Pio VII fu quel- senza Anelli nelle dita.
lo che lo fece fare. Il cadavere del Papa per tre gior-

JNel Pontificato di Pio VI, che ni viene esposto nella cappella del
morì nel I7p,q, eranvi nella sagre- Sacramento della basilica vaticana,
stia due Anelli Pontifica-
Pontificia vestito cogli abiti Pontificali e con
li, che usavano
i Papi nelle solenni Anello, col crocifìsso sul petto, e
funzioni; uno avea un grosso dia- due cappelli Pontificali di vellu-
mante di fondo, fatto legare dallo to cremisi ai piedi, rappresentan-
stesso Pio VI 1' altro avea per ; ti la doppia giurisdizione del so-
gemma un grosso zaffiro, in mez- vrano Pontefice, spirituale e tempo-
zo a due smeraldi non lavorati rale. Ai 21 febbraio iySo, essen-
con quattro pietre orientali intor- do morto il piissimo Pontefice Be-
no, fatto per ordine di Gregorio nedetto XIII, Orsini, esemplare di
XV, nel 1 628, all' A-
e perciò di sotto ogni più bella virtù, secondo il so-
nello era inciso Greg. XV a. II. lito, restò esposto pubblicamente il

Giulio li, come ne assicurano pa- suo cadavere nel Vaticano. Vi fu fra
recchi scrittori, solea prevalersi nei il popolo chi per divozione gli tolse
solenni Pontificali di un Anello con l'anello, ed uno spillone del pallio.

un diamante da lui acquistato per Veggasi Christ. Falterius de insigni'


venlidue mila e cinquecento scudi bus saeerdolum et episcopo rum mitra,
d' oro Caradosso Poppa di
, che bando, Anulo, in tomo li Anuenit.
Pavia, niellatorc ed orefice, eccel- Pìu/olog. p. Ili; Job. And. Schmi-
lentissimo avea legato con lamine
, dius, De Anulo Pastorali, llelm-
d'oro e d' argento , in cui ciano stadii170^; Alb. Menon. Verpborte-
con finissimo e meraviglioso lavo- nius De Anidis clcricorum, in fa-
ro scolpiti i quattro dottori della seieulo dissert., Cuburgi 1 7 3c>; Pom-
Chiesa. peo Sarnelli, Di varie sorte di Anel-
Nel venerdì santo per la messa li e precisamente del Pontificale, to-

de' Presantificati, in cui l'altare è mo 111, p. 82.


tutto spogliato, il Papa si reca in ANELLO Cabbivalizio. K quello
eappella senza Anello in dito , e, che i Cardinali tengono in dito co-
senza dar la benedizione. In quel me a segno della loro dignità. Desso
giorno non portasi l'Anello uè dai consiste in un cerchio d oro, che poi -
, ,,

A NE A NE 67
tn per gemma un zaffiro, sotto la cui Anche al presente si accostuma
legatura evvi in ismalto lo stemma la ceremonia di dare 1' Anello nel
del Pontefice, che lo conferisce. tempo stesso che viene stabilito il

Monsignor Pompeo Sarnelli, ve- titolo ad ogni Cardinale. Adunato


scovo di Biscglia , nelle sue Lette- il sacro Collegio in concistoro se-

re ecclesiastiche 174° , Venezia greto, il Pontefice prima di pro-


presso Andrea Bortoli, nel tomo VI, porre le chiese vacanti , chiude la

p. 85, ricercando, perchè il Papa bocca a' nuovi Porporati ;. dipoi pre-
dà al novello Cardinale un Anello conizza i vescovi per quelle sedi
col /.adiro, dichiara i mistici signi- quindi apre ai Cardinali la bocca. Ciò
ficati del colore di tal gemma, fatto, essi con la cappa paonazza sciol-

dicendo, che il Papa dà ai Car- ta si presentano al trono Pontificio e


dinali un Anello con zaffiro, di- genuflettono. Allora il Papa, pronun-
notando questa gemma il sommo ziando la formula : Ad honorem Dei
Sacerdozio, ed anche il regno giac- ,
omnipotentis, ss. Apò.sto lo rum Pe-
ché i Cardinali Regibus cequipa- tri et Pauli , et S. NN. ( cioè quel
rantur. santo a cui è dedicata la chiesa ti-

Non comprovalo da
è abbastanza tolare,che ad essi assegna come loi'o
quaV epoca ripeter si debba l'uso sposa) conimittimus libi ecclesiam
di questo Anello per?) sembra mol- ; NN. cum clero, et populo, et cap-
lo probabile che avesse origine ver- pcllis suis ,
parole che si om metto-
so il duodecimo secolo, e che ve- no pei Cardinali diaconi indi ba- :

nisse accordato quando a' Cardinali ciato il piede ed il ginocchio al


si assegnava il titolo delle chiese. Pontefice sono da esso ammessi al
,

Così ci conduce a credere la me- duplice amplesso, e ritirandosi ad


moria, che si trova nell'Ordine Ro- uno ad uno tornano ai loro posti.
mano XIV, attribuito dal Mabillon (Veggasi Paolo de Angelis Breve ,

al Cardinale Gaetano, nipote di Bo- Compendio delle cose che si trat-


nifacio Vili, del 1294, in cui de- tano nell'istoria de titoli dell'an-
scrivendosi il concistoro, nel (piale il tichissimo Collegio apostolico, Roma
Pontefice apriva la bocca a' novelli pel Grignani Loren- 1640; e Gio.
Porporati, si dice ancora che nel fi- zo Berti, Dissertazione nella quale
ne dello stesso ricevevano dal Pa- si tratta de titoli distribuiti da s.
pa i titoli e gli Anelli ( Ord. Rom. Evaristo Papa del 1 1 2 a preti di
Cajetani, T. II, Musaci Italici Ma- Roma, nelle sue prose volgari, Fi-
La medesima cosa è confer-
billon). renze 1759). Eugenio IV, mediante
mata nel codice Gaetano vatica- , la costituzione de' 26 ottobre 1 43 1
no 1737, rubrica 70 e 78, ch'espo- escluse dal concorrere all' elezione
ne eziandio come venisse ricevuto Pontificia co' loro sumagii , e dalla
al tempo di Benedetto XII, creato voce attiva e passiva negli affari
in Avignone nel 1 334; auz i 1° stes " que' Cardinali, che non avessero rice-
so codice, riportando la norma che vute le insegne Cardinalizie della
usavasi neh' aprire la bocca, asse- Berretta, Cappello, Titolo, ed Anello.
gnare i titoli e gli Anelli a' nuovi Essa però fu abolita da s. Pio ^ ,

Cardinali, ammette un tal uso sic- con una decretale de' 26 gennaro
come praticato da lungo tempo in- l*>7 1, e da Gregorio XV nel suo ,

nanzi. Ceremonialc del 1622. che abilitò


,

6$ ANE ANE
qualunque pub-Cardinale, eletto e lS55 Paolo IV, con un Motti pro-
blicato in Concistoro, a poter dare prio de' 5 agosto, estratto dallo sta-
in conclave il voto. Il Cardinal E- tuto mss. in pergamena dell' arci-

milio Altieri restò eletto Pontefi- confraternita di s. Anna in Roma,


ce col nome di Clemente X, a' 29 accordò agli eredi del Cardinal Gi-
aprile 1670, senza aver prese le rolamo Vcralli, la esenzione dal pa-
insegne , né il titolo , ne l'anello gare alla reverenda Camera Apo-
Cardinalizio Per ispecial distin- .
stolica per l'Anello Cardinalizio cin-

zione i Papi spediscono , oltre la quecento ducati d' oro, che il defon-
Berretta Cardinalizia, anche Cap-
il to non avea sborsati.
pello, ai Cardinali assenti, ma non Fino al i564 tale provento era
già l' Anello, ed il titolo, comechè devoluto alla Camera;
reverenda
ci sia qualche raro esempio in con- ma nel medesimo anno Pio IV lo
trario. Paolo III, nel i53c), elevò al assegnò alla basilica lateranense pel
Cardinalato Marcello Cervini, eh' era mantenimento della fabbrica, ordi-
nunzio presso Carlo V, e gli man- nando che il residuo delle spese an-
dò, oltre il cappello, l'Anello Car- nuali s' investisse in luoghi di mon-
dinalizio, col titolo di s. Croce in ti camerali non vacabili. Senonchè
Gerusalemme , concedendogli tutte Pio V, creato nel i56b, ordinò che i
le prerogative, come se avesse rice- cinquecento scudi d'oro, tassa dell'A-
vute dette insegne in Concistoro, e nello Cardinalizio, con altri diecimi-
gli fòsse stata chiusa, ed aperta la la s' impiegassero nella fondazione
bocca. Questo Porporato, nel 1 555, del monistero detto comunemente
divenne Papa, col nome di Mar- di Magnanapoli sul Quirinale per
celloII. Nel 1735, Clemente XII, le domenicane, che avea traslocate
creò Cardinale d. Luigi di Borbo- dal vecchio monistero di s. Sisto.
ne figlio di Filippo V re di Spagna, Tale concessione venne ratificata da
e, benché assente, gli conferì 1' Anel- Gregorio XIII, di lui successore, col
lo, col titolo di s. Maria della Sca- breve Cam alias, riportato nel to-
la.Benedetto XIV, suo successore mo V del bollarlo domenicano. Ma
nel iy46, pubblicò Cardinale Gio. dipoi lo stesso Pontefice concesse
Teodoro di Baviera, fratello dell' im- l'oblazione dell'Anello al collegio
peratore Carlo VII, e sebbene non germanico da lui istituito (P\ Sar-
!

presente in Roma, gì' inviò 1 Anello nelli, Lettere ecclesiastiche t. I, pag.


Cardinalizio e lo nominò al titolo 78; e Giulio Cesare Cordata, gesui-
presbiterale di s. Lorenzo in Pane- ta, Storia del collegio germanico).
perna ed ai tempi nostri, Pio VII,
;
Sisto V, che successe a Grego-
«levando alla porpora, nel 18 19, rio XIII, tolse al suddetto collegio
Ridolfo Ranieri fratello dell' impe- l'oblazione, e Clemente VIII, nel
ratore Francesco I, gl'invio in uno 159?., la restituì alla basilica late-
alle insegne Cardinalizie l'Anello, col ranense. Ciò venne confermato an-
titolo di s. Pietro in Montorio. V. che da Paolo V, nel 16*09. Final-
Cardinali di s. Romana Chiesa. mente Gregorio XV, nel 162?.,
I Cardinali nel ricevere l'Anello, l'assegnò in perpetuo alla congrega-
pagano una determinata tassa. Que- zione di Propaganda, e con lette-*

sto costume rimonta a' tempi anti- ra Pontificia dispose clic fosse ad es-
chi. Sappiamo infalli, clic sino dal sa dovuta da ogni Cardinale sino
ANE A NE 69
dal giorno (lolla sua promozione. ANELLO de'v escovi. È quello che
A memoria di sì peculiar benefìzio, essi portano sempre in dito come
la Congregazione eresse nella chiesa un segno delle spirituali loro nozze
del suo collegio il seguente epitafio ; con la Chiesa. Che fosse insino da
tempi remoti siccome tale riguar-
GREGOFIUS XV. POIfT. MAX. dato, apparisce anche dal libro V
CONGREGA TIOIN KM DE TROP AGANDA FIDE del Cronaco Mauriniacense, ove leg-
rimius INSTITUIT gesi: ipsos quoque Anulos, in allibili
PRIVIIEGUS A VX T I ad ipsos episcopos pertinens Jù-clc-
PERPETUO EX ANULIS CARD1NALITIIS sicc desponsa/io expriniitur . . . abs-
rr>su lulil, eie. , e dal Pontefice Innocen-
LOrUTLETAVIT A. SAL. M.D.C. XXII. zo III, che nel cap. V. De lib. I,

J\Jis. mist. Anxdus est Jì-


, scrisse:
Il Cardinale Giulio Maria della dei sacramentimi, in quo Clirisius
Somaglia, piacentino, creato da Pio sponsam suam Ecclesiam subarrha-
"VI, nel 1795, fu l'ultimo, che sbor- vit, ut ipsa de se dicere valeat: A-

sò l'intero pagamento per l'Anello nulo subarrhavit me Dominus meus,


Cardinalizio. Il Cardinale pagava per idcsl Christus, cuj'us custode? et pce-
questo cinquecento quarantacinque dagogi sunt episcopi , Anulum prò
scudi d'oro di slampa, che corrispon- signo ferentes in leslimonium.
devano ad ottocento novantanovc scu- L'uso dell'Anello ne' vescovi è
di e venticinque baiocchi di moneta antichissimo. Abbondanti sono le te-
corrente. In appresso Pio VII, a ca- stimonianze che lo provano. Il pri-
gione delle vicende de' tempi, sta- mo concilio di Orleans, celebrato
bilì che fermo il privilegio di
, nel 5 11, fa menzione del rescritto
Propaganda, ogni novello Cardina- favorevole di Clodoveo re di Fran-
le dovesse pagare soltanto seicento cia, in cui promette rilasciare gli

scudi d' argento. V. Nola degli schiavi ad arbitrio de' vescovi ; in


emolumenti e mancie che devono , esso v' è parola dell' Anello, ove di-
pagare gli eminentissimi e reveren- ce: Si vestras epistolas de Anulo ve-
dissimi signori Cardinali nuovi rid- stro intra signalas ad nos dirigati.*.

i' a secon-
alto della loro creazione, Nel Sacramentario di s. Gregorio
da del nuovo piano di riforma, Ro- IVIagno si legge, che abbia egli or-
ma, 1801. dinato, nel 590, come a' novelli ve-
Finché da' Cardinali non sia ese- scovi si dovesse dare oltre il bacolo
guito il pagamento dell' accennata anche l' Anello ,
qual segno della
tassa, non conseguiscono i tre brevi loro dignità. Dal concilio tolctano
apostolici, ne' quali vien loro con- IV, tenuto nel 633, vivente Papa
ceduto di far testamento, di trasferi- Onorio I, si raccoglie che in quel-
re la metà delle pensioni, e di dis- l' epoca il solo pastoral bastone e
porre delle suppellettili della loro l'Anello erano i segnali del grado
cappella, le quali, diversamente, di- episcopale. Santo Isidoro vescovo di
vengono proprietà della sagrestia Siviglia , scrittore del secolo setti-
apostolica. L'Anello costa appena mo , trattando della consecrazione
venti scudi , Io compra il palazzo de' vescovi , dice : Huic episcopo
Apostolico, e viene consegnato al dum consacra tur datur baculus j
Papa dal prelato maggiordomo. datar et Anxdus propter signaculum
7° A \ li A^E
secretorum. Surio, nella vita di s. Bi- veruna. Così prescrisse Innocenzo
rillo, vescovo di Dorceslria, che visse 111, come nota il Durando (De ri-

nell'almo 6^0, ci racconta che usava libus Ecclesia: lib. II, cap. IX). Però
l'Anello, poiché venne anche sepol- quantunque fosse proibita la inci-
to co! medesimo in dito. Lo stesso sione, il Sussai [Panoplia episco-
ripete Tritemio nel lih. Ili degli pale lib. Ili ) dice di aver veduto
L'omini illustri dell' Ordine dì s. Be- l'Anello di s. Agilberto, vescovo di
nedetto. Che i vescovi continuassero Parigi, con una gemma, in cui era
a portare 1' Anello anche ne' poste- intagliata la immagine di S. Giro-
riori tempi , Io abbiamo dall' an- lamo in atto di pregare innanzi al
tichissimo Ordine Romano e dal Crocifisso.
Pontificale di Egiberto, vescovo di Anticamente l'Anello veniva por-
York, il quale circa il nono secolo, tato da' vescovi nel dito indice del-
descrivendo la consecrazione del ve- la mano destra. Il citato Duran-
scovo, riporta anche la formula usata do ne spiega anche la mistica ra-
nel consegnargli l'Anello: Accij)e Anu- gione. Dipoi, essendo necessario per
lum Ponlificalis honoris, ut in fidei la celebrazione de' Pontificali , di
interritale munitus. Anche il Baluzio collocarlo nel quarto dito , inval-
tra le formule di promozioni epi- se 1' uso di tenerlo sempre in
scopali , ci trascrive quella che quello, come anche sempre nella
pronunziò Ivardo, arcivescovo di mano destra, per distinguerlo dal-
Tours, nella consecrazione di Elu- l'Anello pronubo ( Vedi ), che vien
tranno in vescovo di Rennes, ese- usato nella sinistra. Gregorio IV,
guita nell'866, dove vien detto:... dell' 827, assegnò di tal costume
ad ìnformalionem fìlli nostri Elu- una ben giusta ragione. Scrivendo
t ranni .... Amilo dolanles s. Ra- egli de culla Pontifienili , precettò
donensi Ecclesia: cum ordine Pon- che l'Anello si portasse non nella
tificali prceferimus. Nel secolo X sinistra , ma nella destra, siccome
abbiamo poi fra le geste dei vescovi più nobile, e siccome quella da cui
di Mans, pubblicate dal Mabillon, partono le benedizioni. Veggasi Jo.
Gesta cpiscoporuni , che il vescovo d' Espagne; De digito anulari, et
Guglielmo, habebat Amduni, (jiii levibus circa eum persuasionibus
a nomine ejusdeni regis , Gaiferius in lib. IV cap. 4 errorum popu-
vocalus , ab iiifìr/nis requirebatur. lariiunj Episcoporum
Gereinonial.
Quest' uso , da quel secolo in poi lib. I, Domenico Georgius
cap. VII;
non soffrì mai interruzione ed in , De solemni missarum celebratione
ogni tempo ne troviamo memoria. Rom. Pontif., Roma* 7 3 tom. I, 1 1 ,

Veggansi tra gli altri, Rabanolib. I, cap. 20, n. 1, et in Pontif. Jì/onast.


cap. IV; Ruperto lib. I, cap. XXV; Lyr. anno 600, apud .Alartene De
Onorio Augustodunense lib. I cap. , aulir/. Ecclesice ritib.
<i<A\ Innocenzo III lib. I, cap.
; Presentemente i vescovi ricevono
ALVI; Bernardo nel sermone
s. I' Anello nella loro consecrazione.
in Cavia Domini, Pietro Blesense Questo dopo essere stato benedetto dal
cap. XC. consecratore, gli vien posto nel qua**
L'Anello del vescovo dev'esser lo dilo dilla mano destra . eoo
d'oro ed ornalo qualche pie/iosa
di queste parole: Accipe Anuhim fi-
gemma, ma senza intaglio o figura dei , seduci signaculum, quatenus
,

Ai\E ANE 71
sponsam Dei, sanctam Ec- vìdelìcet ce Chronica s. monastcrii cassinen-
clesiam 3 intemerata fide ornatus si.^ in toni. IV rerum ilaliearuni
illibate custodias. La formula, che Muratoriij Bellot. Lau- Rie. Eccles.
anticamente si usava, e che ci vien don. M. Antonii Scipionis Elogia
;

riportata dall'Ordine Romano, è del abbatum s. mona s ter ii cassinensìs,


seguente tenore : Accipe Anulum Neapoli apud Jacob. Galfarum, 6a3). 1

dùcretionis et honoris, Jìdei signum, Leone Ostiense riferisce che, dopo


ut qua signanda sunt, signex , et Pasqua dell'anno stesso ritornato in
quee aperienda sunt, prodas. Roma il lodato Pontefice, venne vi-
I vescovi greci non hanno mai sitato dall'abbate di Monte Cassino
usato, né usano l'Anello. Di questo cui confermò gli accordatigli privi-
non trovasi memoria alcuna nep- legi. Dietro quell'esempio non fu
pure nei loro rituali dati in luce difficile agli abbati de' monisleri piìi
dal p. Goar. Nondimeno gli altri illustri 1' ottenere la decorazione
orientali lo ammettono, e partico- delle episcopali insegne, e quindi
larmente armeni. Questi ultimi,
gli anche dell' Anello. Se ne ha un c-
quando anche celebrano pontifical- sempio nel Pontificato di Anastasio
mente, lo depongono assieme col IV che, nel 1 154, concesse all'ab-
pallio, giunti che sieno al canone bate di Corwey nella Sassonia, sua
della messa, per indicare che punto vita durante, l'uso dell'Anello. Leg-
non si addimanda la pontificale di- gasi l' epistola ad TVìbaldum abba-
gnità per offerire il divin sacrifizio, tem presso il Martene , t. II vele-
e che quello che vien celebrato da rum
scriptorum. Certo si è che fi-
un vescovo come quello di un sem- no dal secolo XII gli abbati aveva-
plice sacerdote è il medesimo sacrifi- no conseguito 1' Anello al pari della
zio. Oltre
accennati autori vessasi
gli mitra {V. Abbati). S. Bernardo an-
anche Cris. Falterio De inxign. sa- zi nella celebre sua lettera XL1I al-
cerdol. et episcopor. mitra , Iaculo 3 l' arcivescovo di Sens reclamava con-
amilo in t. II Amcenit. philolog. p. tro siffatte prerogative riputandole
IIIj Andrea Schmid, De Anulo
Ciìo. contrarie alla umiltà che si deve
Pastorali, Helmst. 1705, Alberto professare da' monaci; e Pietro di
Men. Verpbortenio, De Anulix cleri- Blois, scrivendo all'abbate Guglielmo
corum in fasciculo dissert. Cubur- suo fratello, Io consigliava a non
gh 1739. accettare quelle insegne di onore,
ANELLO DEGLI ABBATI REGOLARI. cioè 1' Anello, ecc.
E quello che vien loro consegnato Secondo la presente disciplina della
nella solenne benedizione, onde ven- Chiesa, portano 1' Anello tutti que-
gono preposti al monastero, e che gli abbati, che hanno l'uso de'Pon-
essi, egualmente che i vescovi, por- tificali per concessione della Santa
tano in dito. Negli abbati il privi- Sede, tuttavia non come segno del-
legio di usare 1' Anello è assai an- 1 abbaziale dignità, ma come un pri-
tico. Si crede che s. Leone IX vi- vilegio.
sitando, nell'anno io5o, il monistero Quando gli abbati mitrati dispen-
di Monte Cassino sia stato il primo sano la Ss. Eucaristia a' loro inonn-
a concedere a quell' abbate il distin- c\, questi, prima di riceverla, devono
tivo dell' Anello cogli altri ornamen- baciare il sacro Anello, ma gli al-
ti Pontificali ( V. Angeli de Nu- tri non lo fanno che vescovi
ai .
7a
ANE ANE
Nel Pontificato di san Grego- solennemente venivano benedette.
rio VII, che fu eletto ai 22 apri- In Firenze ogni nuovo arcivescovo
le del 1073, erano già comuni l'A- dovea recarsi al monistcro di s. Pier
nello ed il bacolo a' vescovi. Mentre maggiore, e porre in dito all'ab-
questo zelante Pontefice dirigeva le badessa un Anello d'oro. Questa
sue prime sollecitudini all'estinzio- ceremonia però che prima avea ,

ne della simonia, e dell'eresia dei luogo nel monistero, dipoi in chie-


nicolaiti, nacque la deplorabile dif- sa, venne abolita da Gregorio XIII,
ferenza fra il sacerdozio, e l'impe- nel 1572. V. Bettinelli, Risorgimen-
ro, che durò per più di cinquanta to d'Italia, t. II. Egualmente taceva
anni. Enrico IV re de' romani, pre- il vescovo di Pistoia. V. Salvio UUsto-
tendeva dar l'investitura de' feudi, e ria Pistoiensis t. Ili, Venetiis, 1GG2);
delle possessioni ecclesiastiche a' ve- Muratori (Anlicj. hai. t. V), che an-
scovi e agli abbati Anello e , coli' che ci riporta la solenne funzione
col Bacolo, per cui Gregorio VII, fatta nelujoo dal vescovo Diamanti;
risolvette di levare questo abuso de- Carpentier (Glossar, t. II); Modesto
gl' imperatori, ch'essi chiamavano Rastrelli (Storia di Alessandro Me-
Regalie. Continuando pertanto le dici), che descrive la cerimonia ese-
perturbazioni pel divieto Pontificio, guita da monsignor Bondelmonti
onde diversi Papi molto ebbero a nella chiesa di s. Pietro nel i532,
solici re, Iddio fece sì che ambedue i in cui fu dato all' abbadessa un A-
partiti nel Pontificato di Calisto II, nello d' oro con zaffiro.
si riconciliassero e che la controver- L' abbadessa del monistero delle
sia delle investiture fosse pienamen- vergini in Venezia , approvata che
te aggiustata per inez/.o de' legati fosse dal doge la sua elezione, veni-
del Papa, e di Enrico V, in Worms, va decorata dallo stesso di due A-
ove si stabili, imperatore po-
che l' nelli , in uno de' quali aravi 1 im-
tesse dar solamente le investiture pronta di s. Marco, l'altro portava
collo scettro , lasciando quelle, che un zaffiro. V. Agostiniane delle
doveano darsi ai vescovi, ed abbati vergini.
col Bacolo, e coli' Anello, e ciò fu ANELLO dei dottori. E quello,
ratificato nel concilio lateranense I, che vien loro dato quando ricevono
generale IX, celebrato da Calisto II, la laurea dottorale. Eugenio III,
nel 1 123. che avea istituito nelle accademie
ANELLO DELLE ACCADESSE. Noti è il grado di bacellierc, licenziato e
precisamente conosciuta l'epoca in dottorato, conferì anche l'Anello a
cui si abbia conceduto alle ahbadesse quelli, che n' erano decorati. Così
il Se ne argo-
privilegio di usarlo. pure venne concesso ai dottori in
menta però l'antichità da alcuni ce- sacra teologia, in legge, ed in filo-
remoniali delle chiese di Firenze e sofia, quantunque fossero ecclesia"
di Pistoia, in cui ci viene descritto il siici. Ciò si rileva da un decreto
rito, chi.' i vescovi di quelle scili usa- della Congregazione de' vescovi e
vano nel darei' Audio alle abbadesse regolari • \«l un prete dottore
:

de'monisteri esistenti nelle loro ilio- » anelli- in filosofia non si deve


cesi. Cosi pure in altre chiese si ac- » proibire dall' ordinario il portar
costumava <li consegnare l'Anello - 1'
biello fuori della messa, ••Sa-
d' oro alle abbadesse nell' alto che lerno, 22 maggio [617. GJi armeni
ANE ANE 73
danno l'Anello a' sommi dottori, Schelchguigius, Dissertano de antiq-
cioè a quelli che hanno dodici gra- consecrat. nuptialis, Gedani 1689;
di di dottorato. Christianus Kortholius, De necessi-
ANELLO pronubo o nuziale. Si tate consecrationis nuptialis , Rilo-
dà questo dallo sposo alla sposa nii 1690; Jo. Pfanner, De benedL
nell'atto che vien unita in matri- elione nuptiali in observ. Eccl. Je-
monio, come segno di mistica di- nae 1llormannus, De benedi-
694 ;

lezione. S. Isidoro ( De Eccles. qflìc. ctione nuptiarum, Altdorfii, iG85.


cap. XIX) ne assegna la stessa ra- ANELLO della Beata Vergimi:,
gione: propier signum mutuce Jìdei reliquia insigne. È quello di cui, giu-
.... vel ut , eodem pignore , magis sta la tradizione, si crede aversene
eoruni corda fungantur. Il costume servito Maria ss. nel suo sposalizio con
di dare l' Anello sponsalizio si fa s. Giuseppe. Si conserva presentemen-
ascendere fino al tempo degli ebrei. te nell'augusta città di Perugia, dai
Leone di Modena, non ostante ciò, Pontefici chiamata per privilegio spe-
asserisce che gli antichi ebrei non ciale, città della B. Vergine del Ro-
lo usavano. Seldeno ( Uxor hebrai- sario, nella cattedrale basilica lau-
ea, lib. V cap. XIV) confessa però, renziana, nella cappella, ove in bel
che nelle nozze solevano essi darlo; quadro dipinse il cav. Wicar lo
ma eh' era in sostituzione di una sposalizio della B. Vergine, cioè l'atto,
certamoneta dell'istesso valore, che in cui il sacerdote presenta all'incom-

prima si accostumava di consegna- parabile coppia l'Anello pronubo.


re. L'Anello nuziale si usava anche Questo Anello si custodisce con gran
da' greci e da' romani ; anzi da venerazione nel timpano dell' altare,
questi presero l'uso i primi cristiani, dentro un tabernacolo adatto in mo-
come consta da Tertulliano e da do da farlo discendere sulla mensa per
alcune liturgie antiche, in cui tro- essere da' devoti osservato.Desso è
vasi la formula di benedirlo. rotondo, erto, da un lato esteriore
Secondo la presente disciplina, piano, con un piccolo cerchio inter-
l'Anello nuziale consiste in un cer- no. La sua materia sembra di mar-
chio d'oro senza gemma. Vien be- mo bianco, o alabastro, o più pro-
nedetto dal sacerdote con apposita babilmente amatista di Siria.
orazione, ed asperso con 1' acqua Per appagare la pietà de' fedeli
lustrale in forma di croce; dipoi si suol porre in un vaso con acqua,

dallo stesso sacerdote è consegnato ove poscia si tuffano degli Anelli


allo sposo, che l' impone nel quarto fac-simili di alabastro di Volterra
dito della mano sinistra della sposa, che dispensano mediante legale au-
si

mentre il prete dice : in nomine tentica del canonico custode del sa-
Patris , et Filii , et Spiritus Sancti. cro Anello, il quale dà alle persone
Trattarono di questo Anello Petrus : distinte quelli, che sono stati posti
Mullerus, Dissertalo de Anulo pro- all'immediato suo contatto. Sulla
nubo j Frid. Aug. Jiinius, Commen- cornice del tabernacolo si legge l'i-
tario de Anulo romanorum spon- scrizione D. C. Anulus B. M. V.
salitio, Lipsia? i ?44; Benedetto XIV, Fu questo sacro Anello scoperto
De synodo diocesana, lib. V; Mi- sul fine del secolo X sotto il Pon-
chael Lochmair, De benedictione nu- tificato di Gregorio V, e conservato
bentiurn, Hoidegg. i4y4; Samuel per lo spazio di anni 4^4 nella città di
voi.. II. io
,

74 ANE A NE
Chiusi, nel Sanese V. Chiusi), dove
( Ivi ancora si conservano, come as-
l' Anello fu lasciato da s. Mustìola serisce il Monsacrati, De catenis s.

colà martirizzata, finché rubato, si Petri.


dee credere per divozione, da un re- metropolitana di Colonia
Nella
ligiosoFrancescano venne in potere si trovano alcuni Anelli delle stes-
dei perugini, che perciò dovettero se catene, che voglionsi donati a
sostenere con quei di Chiusi non pò- s. Brunone dal Pontefice Agapito
che micidiali guerre. IT, eletto nel 946. Parimenti Teo-
Ai perugini dipoi mossero lite in doro, vescovo di neh' anno Metz,
tempo di Papa Sisto IV, della Ro- 969, in cui per virtù delle cate-
vere, del 1 47 x
?
gli stessi cittadini ne di s. Pietro fu liberato un os-
di Chiusi, che volevano assolutameli- sesso, ch'era uno de' famigliari del-
ie ricuperare la santa reliquia. Si- l' imperatore Ottone III, ne ottenne
sto IV pertanto inviò a Perugia col uno da Giovanni III. Cosi dice il

titolo di legato apostolico il Cardinal Cancellieri, Notizie del carcere Tul-


Giambatista Savelli romano. Questo liano, e delle catene dì s. Pietro,
Porporato, esaminate le ragioni prò Roma 1788. Però invece di Gio-
e con tra sull' Anello della B. Vergi- vanni III deve leggersi Giovanni
ne, die' formale sentenza a favore dei XIII romano, sotto il quale appun-
chiusini. Innocenzo Vili nondime- to in Roma fu liberato un signore
no la risoluzione contro i
rivocò del seguito dell'imperatore, per es-
perugini, e, ponderate meglio le co- sersi messe intorno al collo le san-
se, emanò sentenza favorevole per es- te catene. Dipoi quest' antico uso
si, cosicché poterono ritenere pres- fu rinnovato da Leone X, che
so di sé il santo Anello. Vegga- nell'anno i52i, donò un altro A-
si Lambertini, De fesiis B. M. Vir- nello al Cardinal Alberto di Bran-
ginis cap. I, n. i4; Giovanni Ba- deburgo, arcivescovo di Magonza
tista Lauro Perugino, Disserlalio de da lui elevato alla porpora; ed an-
Anulo pronubo Deìpara Pirginis, che da Paolo III, Farnese, che ne
qui PerusicB adservatur, Roma; 1621, regalò un altro al Cardinale Ubcr-
Coloniae 1626; Domenico Venti, to di Gambara, quale lo collocò
il

Compendio storico riguardante VA- nella chiesa di Michele di Can-


s.

nello pronubo di Maria /^Perugia, diana, nella diocesi di Padova. Fi-


i838. nalmente il Cardinal Annibale AI-
ANELLI delle catene di s. Pie- baili, nel decorso secolo ne donò ,

tro donati dai Papi. Antonio Ba- uno a Federico principe reale di
sio attesta (Historia passionis s. Polonia.
CcBcilice) che Adriano I, creato nel Più esteso racconto intorno agli
772, regalò sette Anelli delle cate- Anelli di queste sante catene donati
ne di s. Pietro a Desiderio re dei dai Papi, od alle limature de' mede-
longobardi, che li collocò nel tem- simi, che si ripongono in alcune ero-
pio di 6. Pietro di Clavate, presso ci o chiavi ec, trovasi nel l'apr-
ii lago di Como nel ducato di Mi- brochio, De catenis apostolici*, rt
lano, dove restarono finché furono Anutis atout rasura earum inclu-
riportati a Roma dal Cardinal Pao- sa clavibus s. Petri dictis , in to-
lo Emilio Sfondrati, che li collocò moVpag. i
Jaj < Del p. abbate Mi-
nella chiesa di B. Cecilia, suo titolo, chclangclo Monsacrati , Disserta-
,
,

ANF AJfF 75
tìo de calerti* s. Pttri, Romae 1828, nave nel concilio di Sida in Pam-
apud FranGÌscum Bourliè ; loco ci- filia, al quale presedette, e com-
tato, de Aitulis et ramentìs cate- pose molte dotte opere per confu-
narum b. Petri, quce olini a Ro- tarli (/'. Mess ili ani). Sembra che

manis Pontificibus ad principales morisse verso l' anno 3g4- I greci


aliosque illustres viros rnissce sunt e i latini lo onorano ai 2 3 di no-
quceque alibi etiamnum custodiun- vembre.
tur. V. Catene di Pietro.
s. ANFJNO o AFFINO (s.), mar-
ANEMURIA (Ancmurien.). Città tire. Trasse i natali dopo la metà
vescovile in partibus nella Cilicia del secolo terzo da una delle più
fino dal secolo V suffraganea della cospicue famiglie della Licia. Cre-
metropolitana di Seleucia, diocesi sciuto negli anni, recossi a Baite
d'Antiochia ,
provincia d' Isauria. nella Fenicia, ove compì il corso
Secondo Strattone, è una città e pro- de' suoi 3o4- Ri-
studii, nell'anno
montorio dell'antica Cilicia; e, se- tornato alla casa paterna si ado- ,

condo Pomponio Mela , confina col- però alla conversione de' suoi; ma
la Pamfilia. Se ne fa memoria negli ebbe l'amarezza di non guadagnare
atti de'concilii, ove pure viene at- a G. C. che suo fratello Edesio.
tribuita all' Isauria. I Romani Pon- Quindi abbandonata la patria ed
tefici provvidero questa chiesa di i parenti , si condusse a Cesarea di
vescovi titolari, e Leone XII, nel Palestina, ove morì per la fede di
concistoro de' 9 aprile 1827, vi no- Cristo ,
1' anno 3o6 : anno in cui
minò fi*. Antonio de Arrabida fran- Galerio Massimiano avea mossa fie-

cescano portoghese ,
già precettore ra persecuzione ai cristiani. Eusebio
di Pietro I, imperatore del Brasile. ricorda il martirio di Anfino al

ANFILOCHIO (s.), vescovo d'I- giorno 1 2 aprile , nel quale i greci


conio in Licaonia, celebre fra i pa- ne celebrano la festa.

dri del quarto secolo, chiamato dal ANFIONE (s.), vescovo d'Epifa-
Nazianzeno Pontefice irreprensibile, nia in Cilicia, fioriva ai tempi del-
angelo, eroe della verità, fu col- l' imperatore Costantino. Dopo aver
lega strettissimo di questo e dell'al- confessato con invitto coraggio la
tro padre della Chiesa il Magno fede di G. C. ai tempi di Massi-
Basilio. Tenne in diocesi un conci- miliano Daia, intervenne ai concila

lio contro i macedoniani, che nega- di Ancira in Galazia, di Neocesarea


vano la divinità dello Spirito santo; nel Ponto, e di Nicea nel 32 5. Quin-
intervenne al concilio di Costanti- di tenne il governo della chiesa di
nopoli radunato contro i medesimi Nicomedia, dond' era stato cacciato
eretici ; e possedette così la grazia Eusebio seguace degli ariani. Anfìo-
di Teodosio imperatore, che ne ot- ne da questa ritornò alla chiesa di

tenne una legge, la quale proibiva Epifania, ove consumò il resto di sua
le assemblee degli ariani , degli eu- vita, praticando le più eroiche virtù.
nomiani , de' macedoniani , de' ma- Nel martirologio romano si fa men-
nichei , legge estesa appresso anco zione di questo santOj ai 12 di
agli apollinaristi. Adoperò zelo apo- giugno.
stolico altresì contro l' allora na- ANFIPOLI. Città vescovile del-
scente eresia dei messaliani, detti l' Illiria orientale nella provincia di
EuchUi o Preganti. Li fece condari- Macedonia , soggetta alla metropoli
76 ANG ANG
di Tessalonica. In seguito passò sot- ANGELA MERICI (*.), fondatri-
to la metropoli di Filippi, e fu ce delle monache Orsoline, nacque
eretta a sede di un arcivescovo. Chia- a Desenzano nel 1 474> d' oscura fa-
ma vasi ancora Chrisopoli, o Chi- miglia. È celebre, oltreché per una vita
sopoli. castigatissima, per una santissima ope-
ANFTPOLI. Città di Armenia. ra, ond' ella diede al mondo maestre
Nelle sottoscrizioni al quinto conci- di virtù innumerabili, e al cielo altret-
lio ecumenico si fa menzione di un tante figliuole di Dio. Fondò la cosi
certo Alessandro, il quale occupò detta società di sant' Orsola, le cui
la sede vescovile di questa città. primizie furono alcune zitelle diret-
Sembra che sia l'Anfipoli, di cui tà te da lei, ma sparse in varie case
parola Stefano di Bizanzio, che vuo- della città di Brescia, dov' ella fer-
le esser questa una città della Siria mò stanza dopo molti pellegrinaggi
poco lungi dall' Eufrate, fabbricata intrapresi, e forniti per la propria
da Seleuco e chiamata dai sirii Tu- santificazione . Alle prefate zitelle
romda. eransi unite alcune vedove matrone,
ANFISSA. Città vescovile di Gre- le quali aspiravano alla perfezione
cia , un tempo considerevole, suf- cristiana, e si raccoglievano in certi
fraganea ali arcivescovo di Atene. di a udirvi i consigli e le ammo-
ANGADRISMA (s.), vergine, pa- nizioni della santa, in un privato
trona di Beauvais, figliuola di Roberto oratorio. A riunire con
pertanto
gran referendario del re Clotario III. ispeciali vincoli di carità, obbe-
di
Promessa in isposa dai genitori ad dienza e di scopo le vedove, e mas-
Ansberto, che fu poi santo arcivescovo simamente le giovani donzelle di
di Rouen, non condusse però ad elfetto qualunque condizione, inspirandola
ilmatrimonio proposto. Il vaiuolo, che Iddio, Angela diede forma e rego-
la dilformò, potè rimuovere il padre la alle adunanze, prescrisse un abi-
dal compiere il fatto disegno, con- to uniforme di lana, modesto e di
siderando egli la fatai malattia sic- bruno colore [V. Orsoline). Quat-
come travamento della Provviden- tro anni circa dopoché resse la sua
za. Perciò Angadrisma potè soddis- Compagnia, nel sessantesimosesto del-
fare il suo desiderio di vivere in la età, il dì 27 del i54o, morì, la-
continenza perpetua. Manifestò quin- sciando gran desiderio di sé. Urba-
di la santa vergine le sue dispo- no VIII, nel iG34, e Clemente XIII
sizioni alla famiglia, e condotta approvarono il culto, che ad Angela
a Rouen, ebbe il velo dalle mani già rendevasi in Brescia Pio VII ;

di Andoeno. Le si commise ben


s. poi, con suo decreto 24 maggio
presto il governo di un monistero 1807, la ascrisse fra i santi.
cretto vicino alla città di Beauvais, ANGELA (b.) da Foligno, così detta
dove mori beatamente sul finire del perchè nacque in questa città nel se-
settimo secolo. La sua festa è ce- colo XIV, ragguardevole pei natali,
lebrata il di i
\ ottobre. dopoché maritata oon rispettò il Baerò
ANGARIALA. Borgo del Malabar, vincolo del matrimonio, colpita da Dio
ove il Sommo Pontefice Paolo V, con la priva/ione dello sposo e » 1
«
1

nel 1
609, eresse la sede di un ar- figliuoli, novello esempio preclaro di
civescovo latino, che posci venne i penitenza, pianse i suoi falli, ven-
trasferito a Granganor. {Vtd£\, dette i beni dispensandone il pses*
ANG ANG 77
70 ai poveri, e abbracciò il terzo tu proprie degli angeli, fu stabilito
Online di s. Francesco. Tra lagri- di dare ad esse il nome di Angeli-
me incessanti, e malattie moltissime cite. Ne' primi tempi, in cui fioriva
ed acutissime con eroica pazienza cotesto istituto, non erano obbligate
comportate, divise Angela nel nuo- a clausura ; ma dopo pochi anni
vo stato la vita. Mori l'anno i3oc), elessero di vivere ritirate. L'abito
e Papa Innocenzo XII, nel i6q3, ordinario era bianco, e nella pa-
ne approvò la pubblica venerazione. zienza parimente bianca, sopra il
La beata si era presa la cura d'a- petto, aveano una croce, la quale
dunare le zitelle, istruirle nelle vir- era scolpita eziandio in un anello, che
tù, e nella divozione al s. Bambino. portavano in dito.
Anna Moroni quando fondò in Ilo- ANGELICI. Ordine equestre, che.
ma le monache del Bambin Gesù nel 1191, fu istituito da Isacco An-
{fedi), modellò il suo istituto con gelo Flavio Comneno, imperatore
quello della b. Angela. di Costantinopoli. Era composto di
ANGELICHE. Ordine di mo- laicied ecclesiastici, sacerdoti d' ob-
nache. Instituto, che venne appro- bedienza e fratelli servitori. Gli ven-
vato da Paolo III verso la metà ne dato eziandio il nome di Ordi-
del secolo decimosesto. Luigia To- ne di Costantino, di s. Giorgio, e
relli contessa di Guastalla, rimasta dei Cavalieri dorati. Bernardo Giu-
vedova di Luigi Stanghi nobile cre- stiniani all'erma che Costantino n' è
monese, donatasi al pieno esercizio l'istitutore; ma s'inganna, imperoc-
delle cristiane virtù, ebbe a cura ché non abbiamo alcuna notizia de-
principalmente di raccogliere nella gli Ordini militari del tempo di
sua casa quelle nobili fanciulle, 1' o- Costantino,: e sono apocrife le let-
nore delle quali correva pericolo tere del Pontefice s. Leone , alle
per la loro povertà. Ricoverò anco- quali vuol egli appoggiata la pro-
ra in altra casa molte donne di pria asserzione. V. Costantimano
cattiva condotta, sotto la protezione Ordine.
di Maria Egiziaca. Avendo ella,
s. ANGELICI. Eretici, che prestavano
nell'anno i534, ottenuta dal Pon- indebito culto alle celesti intelligen-
tefice Paolo III facoltà di fon- ze. Giugnevano a crederle superiori
dare una Congregazione di donne a G. C. medesimo, pretendendo,
sotto la regola di s. Agostino, ven- eh' Egli adoperasse la loro interces-
dette Guastalla , ed impiegò ottan- sione presso il divin Padre. Di più
tamila scudi nella fabbrica di un ritenevano, che fosse indispensabile
monistero e di una chiesa sotto il il ministero degli angeli, affine di
titolo della conversione di s. Paolo. poter offici-ire a Dio il sacrifizio del-
Quelle, che desideravano di essere le nostre preghiere e delle buone
ascritte a questa novella Congrega- opere. Finalmente aveano per fer-
zione , ottennero dalle domenicane mo, che Iddio avesse creato il mon-
di s. Lazzaro le regole, e nel i536 do col mezzo loro. L' apostolo san
vestirono l' abito. La stessa insti- Paolo riprova l'errore di questi nel-
tutrice entrò nel monistero ed , l'epistola a'colossesi (II. 18.): loc-
assunse il nome di Paola Maria. chè ci fa comprendere quanto gli

Ed affinchè queste religiose si ani- Angelici sieno antichi. Nel concilio


massero vie meglio ad imitare le vir- di Laodicea, dell'anno 3G.J, litro-
78
ANG ANG
viamo pure un decreto, che anate- de Angclis rinunziò al vescovato e
matizzava siffatta superstizione. ritornò a Roma, ove Clemente IX
ANGELICO. Abito di alcuni mo- lo fece vicegereute del Cardiual vi-
naci greci dell' Ordine di s. Basilio. cario. Clemente X lo destinò segre-
V. Basiliani. tario della Congregazione de' vescovi
ANGELICO. Abito monacale, e regolari : locchè non ebbe effetto
che presso gli antichi inglesi si ve- per opposizione del Cardinal Pa-
stiva dai laici quand'erano vicini a luzzo . Ma Innocenzo XI , dopo
morte. avergli conferitoun canonicato nel-
ANGELINA (b.). Nacque nell' an- la Lateranense ed avergli affidato ,

no 1 357, in Monte Giove dell' Alfi- l'amministrazione di varii luoghi pii,


na, territorio di Orvieto. Fino dal- e dopo averlo fatto segretario della
la sua verde età cominciò a gustar visita apostolica, a' 2 settembre 1 686,
le dolcezze di un' intima unione a 10 creò Cardinale di S. M. in Ara-
Gesù Cristo, e di soli dodici anni of- celi , ed abbate di Nonanlola col-
ferse a Lui con voto la sua verginità. l' incarico di visitare l' abbazia. A-
Che se per volere de' parenti fu con- dempiuto con somma carità quel
giunta in matrimonio, essa non mai faticoso uffizio , visitò con pari a-
violò quel \ incolo, che prima stretto more la s. casa di Loreto, la chie-
avea col suo Signore. Passato a mi- sa di Urbino, già sua sede vesco-
glior vita il marito, donate a' pove- vile, ed il monistero di s. Pellegrino
ri le sue pingui facoltà, vesti l'abito sugli A pennini. Compi la sua glorio-
delle terziarie di s. Francesco. Eser- sa carriera nel 1 69 5,nella Garfàgua-
citatasi per alcuni anni nelle più al- na, e, trasferito il suo corpo a Roma,
te virtù, pensò di far una riforma fu sepolto nella chiesa del suo titolo.
delle monache del terz' Ordine di ANGEL1TI. Eretici, che, secondo
s. Francesco, e, nel 1 385, dietro alla alcuni, non differiscono dai sabel-
Pontificia autorità, n'eresse in Foli- liani secondo altri sono più pro-
; ,

gno il primo monistero. A merito priamente gli Angelici, vale a dire


della sorprendente sua attività, ben superstiziosi adoratori degli angeli.
presto furono eretti in Italia al- ANGELO (s.), martire carmeli-
tri venti monisteri , che ella stessa tano, ebreo di nazione , sortì i

confortò di sua visita e di parole natali in Gerusalemme. Appena gli


di vita. Compita la mortai carrie- fu dato di conoscere Gesù Cri-
ra, coronata di gloriose virtù, mori sto, si fece compagno ad alcuni a-
nel bacio del Signore, a' 14 luglio nacoreti, che viveano presso il (ìinr-
i435, in età di anni settantotto. dano. Passò quindi fra i romiti
11 suo corpo fu sepolto nella chiesa del monte Carmelo ;
predicò nel-
di s. Francesco di Foligno in un l' Occidente con tanto zelo da non
luogo distinto. perdonarla a làcoltoso uomo di Si-
ANGELIS (de) Jacopo, Cardi- cilia, a cui, DUOTO Giovanili Ba-
nale. Jacopo de Angclis, nobile pi- tista . rimproverò I incesto con la
sano, fu innalzato da Papa Alessan- propria sorella. Convertì questa,
dro ^ Il alla sede della chiesa di e si tirò dietro l'ira del peccatore
Urlano. Insorte quivi alcune liti, ostinalo . il quale, mediante alcuni
forse pel suo soverchio rigore nel- sgherri posti in aguato, lo uccihC.
1'
amministrazione del governo, il 11 martirio ne avvenne intorno l'ali-
ANG ANG 79
no li?.'). La festa di lui ricorre il fu hen nominato supcriore
presto
dì quinto di maggio. della provincia di Genova, indi vi-
ANGELO Acri d' (b.), cappucci- cario generale degli Osservanti. Il

no, che una e due volte ritornò suo sapere e la santità sua invo-
al secolo, e poscia si attenne fer- gliarono Carlo I duca di Savoia a
mamente a quell'istituto di peniten- volerlo per proprio confessore. Sisto
za, nacque in Acri, popolosa città IV lo elesse a banditor della cro-
della Calabria. Missionario potente ciata contro i turchi, che infestava-
in opere ed in parole, esercitò l'apo- no le coste della Puglia. Innocenzo
stolico ministero pel corso di tren- Vili gli conferì il titolo di nunzio
tott' anni, percorrendo tutta la Ca- e commissario apostolico per repri-
labria. I prelati lo chiamavano nelle mere la eresia de'valdesi. Dopo aver
loro diocesi per correggerne i co- soddisfattoad ogni carico pienamen-
stumi e santificarne le anime. In te e perfettamente, morì Angelo di
mezzo alla virtuosissima predicazione, Clavasio in età di ottantatre anni a
operava Angelo strepitosi portenti, Coni in Piemonte, nel 1 49^- Bene-
sollevavasi estatico per l' aria, ap- detto XIII approvò il culto, che gli
pariva da mirabile splendore circon- si rendeva, massimamente dagli a-
dato, ora coronato di fresche rose, di Coni,
bi tanti i quali lo scelsero
ora con fulgida stella in fronte. Sci a loro patrono.
mesi prima di morire perdette la ANGELO m Gionata, Cardi-
vista, ricuperandola però sempre nale. Angelo, detto di donata, fu
quando gli bisognava per dire l'of- dal Pontefice Calisto II, nel 1122,
ficio e celebrare la messa. Il dì 3o creato diacono Cardinale di santa
dell'ottobre 1739, cessò di vivere. Maria in Domnica Era . egli del par-
Ai 17 giugno 182 1, Pio VII ne ap- tito di Anacleto II antipapa, ed in
provò le virtù; ai 20 novembre 1825, favore di lui scrisse a Lotario II
Leone XII ne autenticò i mira- re dei romani, in unione di altri Car-
coli, e pochi giorni dopo, cioè a' 18 dinali. Il suo nome si legge nelle
dicembre, lo annoverò tra i beati. bolle di Calisto II, del 123., a fa-
1

ANGELO da Clavasio (b.), fran- vore del vescovo di Genova, e di


cescano nato in Piemonte, nel i4 i2 j
Onorio II, del 1 1 26, in vantaggio
fu baccelliere in teologia, in diritto ci- del capitolo di Città di Castello.
vile e canonico, ed esercitò altresì la ANGELO, Cardinale. Angelo, dal
magistratura nel Monferrato. Giunto Pontefice Innocenzo II, eletto nel
a' trent' anni, si consecrò a Dio nel- ii3o, fu creato Cardinal prete di
l' Ordine di s. Francesco. Oggetto s. Lorenzo in Damaso. Il Ciacconio

di comune ammirazione per la sua ci assicura che il Cardinal Angelo


vita, datosi alla cura delle anime, non abbandonò Innocenzo II per seguire
solo predicò zelantemente e costan- lo scisma di Anacleto II; ma sem-
temente, ma compose una Somma bra che egli sia caduto in abbaglio,
dei Casi di Coscienza, detta dal suo poiché questo Porporato sottoscris-
nome Somma angelica, con la quale se alla bolla del legittimo Pontefice.
intese di rendersi utile a tutti i diret- A NGELO, Cardinale. Angelo, Car-
tori di spirito. Padre dei poveri, fondò dinale diacono di s. Adriano, viene

per loro un monte di pietà. Pvigido ricordato l'anno 12 12 nel registro


osservatore della monastica disciplina, d' Innocenzo III.
8o ANG ANG
ANGELO (s. ) dei Lombardi c fu conceduta qual feudo nobile a
Bisaccia (S. Angeli Lombardorum Giulio Cesare Mamiami, della Ro-
ci Bisacien.). Vescovati uniti nel re- unitamente al contiguo castel-
vere,
gno delle due Sicilie, suffraganei lo diMontecchio , poi rovinato. Il
della metropoli di Conza. La cit- Sommo Pontefice Urbano VIII, Bar-
tà di Angelo dei Lombardi, chia-
s. berini,avendo ricuperato, nel 1626,
mata anche Angelopoli, con resi- da Francesco Maria della Rovere il
denza vescovile nel principato ulte- ducato di Urbino, colla Massa Tra-
riore, marchesato della famiglia Lu- baria, che riunì alla signoria della
dovisi, fu edificata nel declinar del Chiesa Romana, tornò a decorarla del
secolo XI, dal Papa Gregorio VII, titolo di città, e ristabilì la sua se-
o da Urbano II, e nello stesso se- de vescovile, coli' annua rendita di
colo vi fu eretta la sede vescovile. mille scudi, riunendola al vescova-
Dopo Angelo fu distrut-
sei secoli S. to di Urbania, suffraganeo d' Urbi-
ta dal terremoto 664). Però fu ben
( 1 no, ed ordinando che il vescovo di-

presto rifabbricata ed abbellita di


, morasse mesi in Urbania ed
sei

una cattedrale dedicata a santo altrettanti a sant'Angelo in Vado,


Antonino martire, e di due chiese come rilevasi dalla bolla Pro ex-
parrocchiali. Il vescovato di Bisac- celienti pnvminentia, emanata da
cia [Vedi) fu unito a quello di s. Urbano VIII, a' 16 febbraro i635.
Augelo dei Lombardi per disposi- La cattedrale è dedicata a s. Miche-
zione di Leone X. le Arcangelo. 1! capitolo si compone
ANGELO (s.) in Vado e Ur- di quattro dignitarii, primo dei quali
bania ( S. Angeli in Vado et Ur- è l' arcidiacono, di dieci canonici,
hanien. ). Vescovati uniti nello Sta- compreso il teologo ed il penitenzie-
to Pontificio. S. Angelo in Vado è re e di sei mansionarii. Ha il semi-
città con residenza vescovile dello nario Barberino, quattro monisteri
stato della Chiesa, legazione di Ur- di monache e tre conventi di re-
bino e Pesaro. E situata sopra un'a- molto antichi.
ligiosi I vadesi an-
mena e fertile collina sul fiume Me- noverano pure fra i concittadi-
tauro. Ne' rimoti tempi era chia- ni i bb. Vittorio , Vico , Girola-
mata Tipìiernum Metaurensej ma mo , Vittoria e Bartolo ; e fra i

siccome neh' invasione dei goti fu grand' uomini, che vi fiorirono, me-
pressoché distrutta ,
quando ven- ritano speziai menzione, oltre diver-
ne ricostruita, le fu posto il nome si conti con giurisdizione, il cele-
dell' Arcangelo san Michele. Que- berrimo pittore Zuccari, il canoni-
sta fu municipio, e sino dall'impe- sta Prospero Fagnani, ed il Pontefice
ratore Augusto avea la qualifica di Clemente XIV, Ganganelli, la cui
città. Da municipio romano, diven- famiglia era originaria della città.

ne la più grossa terra della Mas- ANGELOE. Vescovato d' orien-

sa Trabaria di s. Pietro. Dal do- te, posto al di là del Giordano,


minio Pontificio passarono i vade- o piuttosto alla sinistra di questo
si a quello dei Brancaleoni, dei fiume. E sulfraganeo alla metropoli
Feltreschi e de'Bovercsi, i quali però di Petra.
governavano la Massa Trabaria, ANGELOLATRIA. Cullo inde-
/'.
come vicarii dei Papi. Nel 58 j, 1 bitamente prestato agli angeli.

smembrata dal territorio pesarese, Angelici eretici.


7

ANG ANG 8t
ANGELOPOLI ( Angelopolitan.). XII con quella de'io giugno 1824.
V. Tlascala. Benedetto XIV comandò, che in
ANGELUS DOMINI. Preghiera, tutto il tempo pasquale in luogo
che i romani recitano ad
cattolici dell' Angelus Domini si reciti l'an-
onore della Beata V ergine in rin- tifona Regina Coeli ce. stando in
graziamento a Dio pel mistero del- piedi, e concesse a questa le me-
l' Incarnazione. Ella è composta di desime indulgenze.
tre versetti dopo ciascun de' quali
, Trattano di questo argomento
si recita un' Ave Maria , e si l' Oldoino nelle Addizioni al Ciac-
chiude con una orazione in cui si conio, tom. II , che cita il p. Ippo-
prega il Signore , che pel merito lito Marracci, in Pontifìcibus Ala-
della passione e della croce del ri ani's j Polidoro Virgilio, De in-
suo Figliuolo ci faccia degni dell'e- vent. rerum etc. lib. IV, cap. XII;
terna gloria. Si chiama Angelus Do- Mabillon, Prcef. in Ad. scecidi be-
mini dalle parole con cui il primo nedict. j de Rubeis, De rebus
il

versetto incomincia. In Fi-ancia è congregationis sub titillo s. Jacobi


detta anche perdono, a motivo del- Salomoniij s. Antonino, in Chronì-
le molte indulgenze, che i Pontefici con, p. Ili j tit. XXII; Platina,
accordarono a chi la recita. La sua Vita di Calisto III j Antonio de
istituzione rimonta all' epoca del- Macedo, Divi litulares orbis chrislia-
l' anno iocp, in cui Urbano II la ni j Angelo Rocca, Commentarius
pubblicò, in un concilio diClermont, de Campania cap. XVII e XVIII;
affinchè i fedeli implorassero il .soc- Benedetto XIV, Delle notificazioni,
corso di M. V. per le armate, che notif. XII, mira, r 1.
combattevano contro a' turchi. Venne ANGENNES (d') Carlo, Cardina-
poi confermata da Giovanni XXII, le. Carlo d' Angennes, più noto sotto

nel 1 3 1 8, con la bolla de' 1 3 ottobre, il nome di Cardinale di Rambouil-


e nel i327, con altra bolla de' let, per la nomina di Carlo IX, di
maggio. I Papi Calisto III, Paolo III, cui godeva la più alta stima , fu
Alessandro VII e Clemente X han- consecrato vescovo di Mans. Pio V,
no molto raccomandato questa di- presso cui l'Angennes era stato man-
vozione, ed a renderla meglio pra- dato ambasciatore , ad istanza del
ticata, vi aggiunsero alcune indul- re gli conferì la porpora, a'7 mag- 1

genze, accresciute poi da Benedetto gio 1070, ed il titolo Cardinalizio


XIII, per quelli specialmente, che di s. Girolamo degli schiavoni. Nel
al trino suono della campana la 1587 fini la sua vita in Corneto,
recitassero ginocchioni ( V. Petra essendo governatore di quella città.

Card Commentarmi ad Const.


. Questo prelato, abilissimo degli af-
Ap. tona. V.). Queste indulgenze, fari, era intervenuto con distinzione

non vengono comprese nella gene- al concilio di Trento.


rale sospensione delle indulgenze ANGERS (Andegaven.). Città di
che si fa nell'anno santo [Vedi). Francia con residenza vescovile. An-
Cosi dichiararono Benedetto XIII, gers è città grande, ora capo luogo
nel Benedetto XIV colla
1725, del dipartimento della Marna e Loi-
bolla Cian nos nuper de' 1 7 mag- ra. La Mayenne le passa per mezzo,
gio 1749? Clemente XIV in un'al- e la divide in due parti, di cui la

tra de' i5 maggio 177^, e Leone minore, che è all'occidente, si e-


voi. n. 1 1
,,

8a ANG ANG
stende nel piano, e 1' altra all' o- Francia sotto il regno di Filippo
riente s'innalza dolcemente sul pen- Augusto. S. Luigi diede l'Angiò in
dio di una ove
piccola eminenza , appannaggio colla Maina a Carlo I
ed il castello,
sta la chiesa principale suo fratello, capo della prima casa
che chiamasi propriamente la città. d'Angiò, che ottenne anche il trono
Tutte le case sono coperte di pietra di Sicilia e possedette la Provenza.
lavagna, di cui trovansi numerose ca- Carlo li, nel 120,0, lo diede in
ve nei contorni, ed è perciò, che da dote a Margherita sua figlia primo-
alcuni chiamossi Angers la città ne- genita, moglie di Carlo di Valois
ra. Dal suo antico nome di Julius secondo figlio di Filippo l'Ardito,
magnus si vuol fondata o , per lo dal qual maritaggio nato essendo
meno riedificata da Giulio Cesare. Filippo IV, questi, divenuto re di
Quale essa è di presente fu fondata Francia, riunì l'Angiò alla sua co-
nel IV secolo dell'era volgare. Sot- rona. Giovanni II lo eresse in du-
to i romani fu abbellita con nume- cato a favore di suo figlio Luigi
rosi né è molto tempo che
edifìcii, stipite della seconda famiglia Angioi-
vedevansi ancora gli avanzi di un na di Sicilia ; ma Luigi XI, nel 1 4^8 r

anfiteatro. 10 riunì di nuovo alla Francia,


Neil' 86 r, Roberto il Forte vi ri- dandosi ilduca d'Angiò.
titolo di
siedette, e sotto Carlo il Calvo, fu La sede Angers è suf-
vescovile di
assediata, nel secolo V, da Chi Merico, fraganea di Tours. Essa fu grande-
e nel IX dai normanni. Presa e mente illustrata da dotti e santi pa- ,

ripresa più. volte dai bretoni, dagli stori. Primo di tutti quei vescovi
inglesi, e dai francesi, nel 1793, fu nel IV secolo è Difensore ; meri-
infruttuosamente assediata dai van- tando menzione inoltre i seguenti
deisti. Angers venne decorata di una che veneratisi sugli altari: S. Mau-
tem-
rispettabile università istituita ai rilio , s. Renato patrono della città

pi del re s. Luigi IX.


però Altri s. Albino, s. Licinio e s. Magno-
ne salutano fondatore Luigi II, du- bodo.
ca d' Angiò. In seguito cedette quel- La cattedrale di questa cit-

la università il luogo alle altre del tà , di gotico disegno , è dedica-


regno. Era composta di quattro fa- ta a san Maurizio , del quale ve-
coltà e vi concorrevano quelli di nerasi un' insigne reliquia, ha un
Angiò Maina
, Aquitania Bre-
, , bellissimo coro, e merita osservazio-
tagna e Normandia Eravi in essa . ne pei suoi tre campanili falli a pi-
altresì un'accademia di belle lettere ramide, due dei quali ne adornano
istituita nel i685 da Luigi XIV. la facciata, e quello di mezzo, ap-
Angers divenne capitale della pro- poggialo alle basi degli altri due,
vincia d'Angiò, di cui non credia- sembra come essere sospeso per aria.
mo inutile dare alcun cenno. Gli 11 suo capitolo si compone di otto ca-
andi o andegavi furono i suoi antichi nonici, compreso il penitenziere ed
abitatori. Questi in progresso furo- il teologo. \ i sono inoltre alcuni
no sottomessi a' romani , che ne di- canonici onorarli, e chierici pel di-
vennero i padroni. In seguito ebbe vin servigio, cui pure prestano gli

il titolo di contea, e da' suoi conti alunni del seminario. Ampio è l'e-
particolari sortì la terza stirpe dei piscopio. II. muovi più case religio-
re francesi. Dipoi venne unito alla se e nionisleri ili monache, uon che
.

ANO ANG 83
altre comunità ed uno spedale. La danti la disciplina. Sono il notevoli
tassa è di 3^o fiorini. primo ed il secondo il primo sco- :

Varii conci lii furono celebrati in munica coloro, che per aifari sem-
Angers. plicemente personali citano innanzi
11 primo si tenne l' anno {[.53 ai giudici secolari gli ecclesiastici ;

per cose disciplinari ed in occasione ed secondo proibisce agli olliciali


il

dell'ordinazione di Talassio, vescovo del vescovo l' esigere cosa alcuna


della città. Leone, arcivescovo di per l'imposizione del suggello alle
Bourges vi presiedette. Nel medesimo lettere d' ordinazione, sotto pena di
si stabilirono dodici canoni, fra i sospensione se insigniti degli ordini
quali sono degni di particolare at- maggiori, e di scomunica se dei mi-
tenzione : il primo, il cpiale proibisce nori. Reg. 28. Lab. t. XI. Ard. VII.
agli ecclesiastici l'appellare dai giu- Il settimo concilio si celebrò Tan-
dizii del loro vescovo , non che no i365, o i36tì, a' 12 di marzo,
l' intraprendere viaggi senza la sua da Simone Renoul arcivescovo di ,

permissione ; il nono, che proibisce Tours unitamente ai suoi suffiaga-


al vescovo l' educarsi un chierico nei, e vi si decretarono trentaquat-
straniero; e l'undecimo, il quale proi- tro canoni riguardanti la discipli-

bisce di ordinar preti, o diaconi i bi- na. Tra i medesimi è bene di ricor-
gami. Reg. tom. 8. Lab. toni. VI. dare il quale proibi-
sedicesimo, il

Ard. tom. IL sce a' prelati di far portare in ta-


Il secondo concilio, del quale si vola più di due pietanze di straor-
dubita, ponesi all' an. 529 , e ere- dinario nei loro pranzi da solenni-
desi provvedesse pure a cose
esso tà, senza giuste ragioni ed il vi- ;

disciplinari. Lab. tom. IV. gesimoprimo, il quale proibisce agli


Il terzo fu circa l'anno io55 con- amministratori d'ospitali, di case
tro Berenger. Pagi. pie, ecc. l' esigere cosa alcuna per
Il quarto, fra l'anno 1 iSje 1 16 1, la loro amministrazione sotto pena
nel capitolo di s. Albino, fu convo- della scomunica ipso facto. Lab.
cato e presieduto da Josse , arcive- tom. XI.
scovo di Tours. Mansi, 53 1 t. II. p. L' ottavo ed ultimo concilio fu
Il quinto tennesi nell'anno 1269 convocato da Giovanni Bernardo
e non vi si formarono , che due arcivescovo di Tours l' anno 1 44$?
statuti; coli' uno dei quali si ordina e vi si pubblicarono diecisette ca-
far uso delle censure ecclesiastiche noni, fra i quali meritano di essere
contro quei signori, che proibiscono specialmente indicati : il settimo, il

ai loro vassalli di lasciar legati alla quale proibisce predicare fuori di chie-
Chiesa , e coli' altro si proibisce ai sa sopra palchi , ed ingiugne non
chierici beneficiati di esercitare 1' of- doversi punto nella predicazione far
ficio di avvocato innanzi ai tribu- uso di grida ed atteggiamenti stra-
nali civili. Reg. 28. Lab. tom. XI. ordinarii; il decimoquarto, che vie-
Ard. VII. ta di dar reliquie per danaro, ed il
Il sesto, nell'anno 1279, tennesi decimoquinto, il quale dispone, che
la domenica dopo la festa di s. Lu- le indulgenze accordate dalla Santa
ca da Giovanni di Montsoreau, ar- Sede siano annunciate al pubblico
civescovo di Tours. Vi si adotta- da persone dotte, conosciute e dab~
rono quattro canoni tutti riguar- bene. Reg. tom. XXXIV. Lab. XIII.
,

84 ANG ANG
Fulconc, uno dei conti di Angers, La sua festa si celebra il dì 18
fu il primo che si sappia avere ri- febbraio. ,

cevuto il donativo della Rosa d'oiOj, ANGIO Goffredo , Cardinale.


benedetta dal Sommo Pontefice. Goffredo Angiò di nobile prosapia,
ANGIFILO Amico, Cardinale. A- fatti luminosi progressi nelle scienze
mico Angifìlo, o della Rocca, come lo presso il monistero della Ss. Trinità di

chiama il Marini, nacque in Col- Angiò, per la sua specchiata virtù,


lemezzo, diocesi dell' Aopiila. Pel suo nel 1088, venne decorato della sa-
profondo sapere lo s' innalzò dap- cra porpora da Urbano II col ti- ,

prima al vescovato della sua patria, tolo di s. Prisca. Il lodato Ponte-


nel 4-3 i Occupato dipoi nel gover-
1 • fice ricevetteda lui rilevanti sussidii,
no della provincia del Patrimonio mentre era perseguitato dall' antipa-
con destrezza e fina politica, ricuperò pa Guiberto. Luigi VI re di Fran-
molte piazze alla S. Sede, nonché al cia volle 1' Angiò a suo consigliere
re di Napoli Ferdinando. Paolo II lo in ardui negozii. Questo Cardinale fe-
decorò della sacra porpora col tito- ce il viaggio da Roma in Francia per
lo di s. Sabina, a' 18 settembre 1467, dodici volte e sempre con utilità
,

ovvero nel 1 4^4? e P°i di S. M. della Chiesa. In più incontri fu as-


in Transtevere. Sostenute con som- salito dai suoi nemici, né mai però
ma lode molte legazioni , fece ri- divenne loro vittima. Sommo inge-
torno alla sua chiesa, che da lui gno e specchiata virtù lo resero
fu colmata di benefìzii distinti. Man- caro a tutti, e specialmente ai suoi
cò alla vita nel i4?6, e fu sepolto monaci, che, nel ii3o, ne piansero
nella cattedrale della città dell'A- amaramente la morte.
quila. ANGLICANI. Seguaci del culto
ANGILBERTO (s.), settimo ab- stabilito in Inghilterra con la Confes-
bate di san Ricario nel Ponthieu, sione della fede anglieana, composta
nacque nel secolo Vili. Allevato l'anno 1062 nel sinodo tenuto in
nelle umane lettere dal celebre Al- Londra, regnando Elisabetta, figlia
cuino alla corte di Carlomagno_, di Enrico Vili. Quel cullo si chia-
fu dato da questo imperante per ma Anglicano per distinguerlo dagli
primo ministro al suo figliuolo Pi- altri, che sono tollerati. Gli Angli-
pino, re d'Italia, permessogli di cani professano molti errori, e pri-
sposare la principessa Berta, so- ma non riconoscono la suprema au-
rella del medesimo. Di consenti- torità della Chiesa, se non nel so-
mento della moglie allontanossi dal vrano; non ammettono alcuni libri

secolo per consccrarsi a Dio nel mo- del vecchio Testamento, come quelli
neterò di s. Ricario, di cui venne di Tobia, di Elster, della Sapienza;
eletto ad abbate. Ad onta che si vogliono l'uomo giustificato dalla
fosse Angilberlo diviso dall'umano sola lede: rigettano il purgatorio,
consorzio, 1' imperatore richiamollo le indulgenze, le reliquie, le; imma-
a sé parecchie volte a cagione di gini , la invocazione dei santi : rieo-
affari importantissimi per la Chiesa noscono due soli sacramenti . il bat-
e per Io stato. Ai 18 febbraio del- tesimo e comunione; non ammetta-
la

l'anno 814, morì il santi), poche no \& transustanziazione ec Conser-


settimane dopo Carlomagno, del cui varono essi nondimeno alcune prati-
testamento eri costituito esecutore. che della Chiesa cattolica, fra le quali
,

ANG ANG 8?
la quaresima, le vigilie, le pubbliche scovo di Angola era prima di Con-
preci ecc. Hanno una gerarchia ec- go , ed portoghesi , come quelli
i

clesiastica , ma priva assolutamente che, Dell' anno 484> scopersero ili

del carattere sacerdotale. Così di- regno di Congo nell'Etiopia sotto


mostrano l'Arduino, e il p. Le Quien il re Giovanni II, si presero l'ar-
domenicano. V. Inghilterra. bitrio, circa la metà del secolo XVI,
ANGLONA e TURSI (Jnghnen. di trasferire ad Angola la residen-
~€l Tursicn.). Vescovati uniti nel re- za del vescovo Clemente Vili, .

gno delle due Sicilie, suffragane] di Aldob r andini y Pontefice del i5<)?.
Acercnza , con residenza in Tursi. ad istanza del re Filippo II, quan-
Anglona , chiamata altre volte A- do dominava sul Portogallo, eresse
auilonia, è posta in una bellissima s.Salvatore, metropoli del regno di
pianura superiormente al Monte- Congo, in sede vescovile, unendola
Aprico . Si crede nata dalle ro- a quella di Angola, ed amendue di-
vine dell' antica Pandosia, che, se- chiarolle sulFraganee di Lisbona; riser-
condo Strabone, fu la reggia de- vando ai re la nomina de' vescovi, e dei
gli enotri, e che cos'i chiamavasi per canonici delle due cattedrali. Sotto
dinotar l'abbondanza di tutto quanto il nome di Angola si comprendono
è necessario alla vita. Fu antica- sei principati , ed
regno è posto il

mente città assai rogguardevolc . tra i fiumi Danda e Coanza.


L' imperatore Federico li la rovinò ANGOULÈME (Engplismen.). Cit-
(in dalle fondamenta , risparmian- tà della Francia con residenza ve-
do la sola cattedrale, dedicata al- scovile. Questa città situata nella
la Beata Vergine, posta sulla cima provincia di Santongia, antichissima
di una collina, che domina sulle capitale dell' Angomese, fu già con-
altre, e dalla quale si scorge in tea, e collaltra detta Santongia costi-
tutta la estensione il golfo di Ta- tuiva la provincia dello stesso nome,
ranto, il Salentino , la Lucania ec. il cuidominio dopo la conquista
Quindi Paolo III credette conve- dei romani successivamente passò ai
niente, lasciandole il titolo vescovile, visigoti, a' quali la tolse Clodoveo nel
di trasferirne l'antichissima sede a 5o8 ,ai normanni, agi' inglesi e
Tursi. V. Tursi. francesi. Soggiacque al dominio di
ANGOLA (Jngolen.). Città ve- Odoardo III re d'Inghilterra, colle
scovile dell' Africa occidentale nella altre cessioni fatte dopo la prigio-
Guinea inferiore dominio sotto il nia del re di Francia Giovanni II;
dei portoghesi, chiamata anche Loan- ma Carlo V /"/ Savio, che gli suc-
da. Il cristianesimo, non mai adot- cesse nel 364, rivendicò alla co-
1

tato nel regno di Angola , è pro- rona francese la Santongia, la qua-


fessato soltanto nelle terre che di- , le servì poi di appannaggio ai prin-
pendono dal regno di Portogallo, cipi del sangue. Francesco I eresse,
e fu introdotto dai gesuiti nell'anno nel i5i4? l' Angomese in ducato a
i58/(.. Il vescovo ha la sua re- favore di Luigia di Savoia sua ge-
sidenza in Loanda, capitale del re- nitrice ne godettero poscia il titolo
;

gno dello stesso nome, e le missio- Carlo, figlio di Luigi XIV, e i prin-
ni di questo appartengono ai mi- cipi della casa reale, per cui ora lo
nori cappuccini, che hanno in detta ritiene il delfino Luigi Antonio di
città l'ospizio di s. Antonio. Il ve- Borbone, figlio del re Callo X.
86 ANG ANG
Angouléme fin dal terzo secolo Quest' abbazia, una delle più antiche
dell'era cristiana è fregiata di sede delle Gallie, e che celebra s. Ausonio

episcopale, ed è una delle più illustri per fondatore, venne arricchita da


di Francia, sufFraganea dell' arcive- Carlomagno , e da' principi suoi fi-

scovo di Bordeaux. Uno dei suoi gliuoli. Distrutti gli edilizii da' calvi-
sobborghi, nomato s. Eybard, è ce- nisti nel 1 568, le religiose furono di-
lebre per 1' abbazia di tale denomi- sperse; e Luigi XIII fece poi rifab-
nazione, ove si veggono le tombe dei bricare il monistero : in tal occasione
primi conti d' Angouléme. In que- gli eretici bruciarono le reliquie di
sta città fu celebrato un concilio s.Ausonio, di cui non abbiamo che
nel i 1 1 7 colpa una lite insorta fra i pochi frammenti. Oltre l'abbazia di
religiosi dell'abbazia di Redon, e quel- s. Eybard v'era quella dei benedet-
li di Quimperlay nella Bassa-Breta- tini non riformati di s. Ausonio, e
gna, per un possedimento denomi- delle suddette benedettine, nonché
nato Belle-Ile, dato all' abbazia di i conventi dei domenicani , fran-
Quimperlay sino dalla sua fondazio- cescani e dei carmelitani scalzi. La
ne, e trasferito da Leone IX e Gre- diocesi era divisa in tre arcipretu-
gorio VII a quella di Redon (Man- re^ contava 200 cure, secondo la
si tom. XI
3 1 9). Dipoi, nell'anno
p. Gallia Christiana > ovvero 290, se-
1 1 1 8, adunossi un altro concilio per condo Beannier.
la confermazione di alcuni vescovi, Nelle politiche vicende della Fran-
come riporta il Labbó nel t. X, e cia,la città ebbe molto a soffrire,

l'Arduino nel t. VI; e nel 1 170 se principalmente nelle guerre religiose


ne celebrò un terzo in occasione , del secolo XVI
sostenute dagli u-
di un donativo fatto a quella chiesa. gonotti, per cui cadde in potere dei
La chiesa cattedrale di Angoulé- faziosi, e più volte ne fu disputato
me, dedicata a s. Pietro, venne ri- il possesso, con grande spargimen-
fabbricata nel 1628, dopo che i re- to di sangue. L' ammiraglio di Co-
ligionarii ne l'avevano distrutta. Il suo ligny la prese nel i568, sotto il
capitolo è composto di cinque di- regno di Carlo IX, soccorso gene-
gnità e ventiquattro canonici. Le di- rosamente dal Pontefice s. Pio V,
gnità sono il decano, l'arcidiacono, il controia potenza ilei ribelli ugonotti.
cantore, il teologo ed il tesoriere. Il Per una strana combinazione, tanto
vescovo intitolato un tempo Arci- l' iniquo Ravaillac, il quale col suo
cappellano del re neh" Aquìtania, misfatto troncò i giorni del re En-
avea Sj^ooo lire di rendita, con rico IV Grande, che Poltrot de
//

2400 di tassa per le bolle. Santo Mere, che assassinò il duca di Gui-
Ausone fu il primo vescovo di que- sa, erano d' Angouléme.

sta città. Egli predicò, l' evangelio ANGRA [Angren.). Città con re-
nel territorio di Angouléme, allorché sidenza vescovile nell' isola Tersera,
vi regnava l'idolatria, eia colse la la principale delle Azorre, com elim-
palma del martirio. Fuori delle mu- inata per la piccolezza del suo por-
ra di Angouléme evvi una chiesa to. Quando i Portoghesi, nel 1668,
parrocchiale dedicata a s. Ausonio, deposero alfonso \ I, lo relegarono
la quale è soggetta all'abbazia delle in questa città, capitala dell' isola,

figlie dell'Ordine «li s. Benedetto, <


he ove poi inori di veleno; ed avvi
porla il nome del medesimo santo. chi ne accusa per autore il fratel-
,

A\G A \ G 87
lo di lui Pietro III. Il vescovato dei casciani, e di altri popoli vicini,
fu eretto da Clemente VII Del- , per assalire colle sue truppe la
l' anno i534 j ed è sotto la me- città di Norcia. Ricorse questa nel
tropoli di Lisbona. La cattedrale i453 al Pontefice Nicolò V, il qua-
è dedicata al Salvatore. Il capito- le avendo inutilmente comandato
lo componesi di cinque dignità, di ad Everso, ed ai suoi compagni di
cui la prima è il decano, ha dodi- desistere, le truppe Pontificie obbli-
ci canonici, compreso il penitenzie- garono Everso a levare 1 assedio di
re , sei sotto-canonici , altri preti Norcia, ed a ritirarsi in Anguillaia.
e chierici. Vi hanno inoltre tre Reclutata nuova gente, tornò egli
conventi di religiosi, e quattro mo- contro Norcia, ma il Cardinal Pietro
nisteri di monache , confraternite, Barbo, nipote di Eugenio IV, estin-
due ospitali e seminario. La tassa è se questa nuova guerra riducendo
di 171 fiorini. all' obbedienza Everso.. Anzi divenu-
ANGUILLARA, nello stato Pon- to Pontefice col nome di Paolo II,

tificio. Piccola città presso Campa- dilatò i dominii della Chiesa Ro-
gnano, Nepi e Su-
nella diocesi di mana con dodici luoghi fortissimi,
tri. Fu
formata sopra una specie di dello stesso Everso conte di An-
promontorio, che s' interna entro il guillara, i cui figli non furono me-
lago chiamato dell' Anguillara e di no infedeli alla Santa Sede. Inno-
Bracciano, ed anticamente Sabbatino cenzo Vili, Cibo, diede l'Anguillaia
ed Angulario da quell' angolo spor- con altri piccoli castelli ad un fi-

gente che forma il promontorio.


, glio, da lui avuto prima di dedi-
Corrottamente invece che angolare si carsi allo stato ecclesiastico, per no-
disse dell' Anguillara. Fin dall' an- me Franceschetto. Furono però essi
no io 19 esisteva in questo luogo venduti nel 149^, dopo la morte
un borgo fortificato che traeva , del Papa ,
quasi tutti a Virginio
grande profitto dalla pesca. L' Ami- Orsini, restando egli soltanto conte
denio nella Relazione dice, che la di Ferentillo. Ma prima di tale alie-
famiglia potentissima dell' Anguil- nazione, gli Orsini già aveano munito
lara possedeva molte terre nel questa terra di mura e di torri. Quan-
Patrimonio, nella Teverina, e nel- do, nel i486, si proseguiva la guerra
1'
Umbria, terre tutte passate in ter- nei dintorni di Roma dal re di Na-
ze mani o per via di doti, ovvero poli Ferdinando , Alfonso duca di
per alienazioni o per vendite. La , Calabria, suo figlio, volle impadro-
parte maggiore toccò ai Corsi , ed nirsi dell' Anguillara; ma fu respinto
ai Savelli, altra ai Cesi e ad altri con non poca perdita dei suoi, per cui
bai oni Questo feudo è ora del
. si vide costretto a ritirarsi. Tutta-

duca di Mondragone e di Pdonte via al re di Napoli riuscì di recare


Rotondo d. Filippo Grillo di Geno- alla sua parte Virginio Orsini; ma
va, rampollo del quale è la duches- Innocenzo Vili conchiuse la pace
sa di Mondragone. senza aspettare il soccorso del re di
Nel tempo che i Norcini si distrug- Francia Carlo Vili. In quell'occa-
gevano pegli odii civili , Everso sione il Papa procurò di riconcilia-
conte di Anguillara , uomo potente, re gli Orsini coi Colonnesi, ai quali
si offri per condottiere dei mal- restituì quanto loro apparteneva
contenti di Norcia, degli spoletini, come riporta 1' annalista Rinaldi
1

88 A N ANI
all'anno 1 4^ ^ • In seguito 1' Anguil- tà : privilegio certamente antichissi-
laia veline dal predetto Franceschet- mo. Quando gli unni assediarono
to Cibo venduta all'Orsini, donde Orleans, s'impetrò l'aiuto di Ezio,
ne discesero i conti d'Anguillaia, prode generale romano ; la vittoria
mercè l'esborso di cinquantacinque però fu attribuita più presto alle
mila scudi, pel quale prezzo fu poi orazioni e all' avvedimento del san-
acquistata dal Pontefice Alessandro to vescovo, che alla bravura del
VI, Borgia. capitano. Si pone la sua morte ai
Pio I \ Medici, milanese, nel 55q,
, 1 17 del novembre /\53 , e al giorno
eresse 1' Anguillaia in marchesato a e mese medesimo se ne riporta la
favore di Paolo Giordano Orsini, festa.
romano. Fu dall' Anguillaia, che a ANICETO (s.) Papa XII. Era
prò della contrada di Transtevere egli prete della Soria nella terra
sopra il lago Sabbatino nell' agro Ami sa. Nell'anno 167, successe a s.

di Bracciano, Vicarello, ed altri luo- Pio I nella sede Pontifìcia. Non man-
ghi, si tolse la gran copia d' acqua ,
cano però scrittori, che lo vogliono
che per trentacinque miglia di asceso alla cattedra di Pietro dieci
corso attraverso gli acquedotti del e più anni innanzi. Rinnovò quanto
l'acqua antica Alseatina, vi è con- avea decretato s. Anacleto sulla con-
dotta in Roma, e che sotto il nome sacrazione dei vescovi, ed ordinò che
di Acqua Paola è conosciuta. V. qualora questi fossero metropolitani,
Acque ed Acquedotti. tutti i vescovi provinciali dovessero
In Anguillaia havvi una chiesa assistervi. Inoltre comandò, che nes-
di cattivo gusto, riedificata nel 1780, suno arcivescovo si assumesse il ti-

e consacrata in onore dell'Assunzio- tolo di primate senza particolare


ne di Maria Vergine. privilegio. Fu visitato da s. Policar-
ANIANO (s.), secondo vescovo di po, al quale concesse la facoltà di
Alessandria, nominalo a tal sede da seguire le costumanze della chiesa
s. Marco. Se vuoisi credere alla cro- d' Asia circa il giorno di celebrare
naca orientale governò Aniano la , la pasqua. Dimostrò Aniceto gran
sua chiesa circa ventitre anni, es- zelo per conservare la fede in tutta
sendo stato ne' primi quattro com- la sua purezza contro gli eretici dei
pagno medesimo santo evangeli-
al suoi tempi, e specialmente contro
sta. Eusebio lo chiama Anniano, e Valentino e Marcione, eh' eransi re-
lo dice uomo assai amato da DiOj catia Roma per corromperla nella
e ammirabile in tutto. Morì li 26 sorgente. Governò la Chiesa otto
novembre dell' 86. Ai 25 di aprile anni, otto mesi, e ventiquattro gior-
se ne celebra la festa. ni. Sostenne il martirio il giorno
ANIANO (s.), vescovo di Orleans 17 aprile 175. La Chiesa in tal (h
successore di sant' Euverto., credesi ne celebra la festa ed il suo cor- ,

originario Vienna nelle Gallie.


di po venera nella cappella del pa-
si

La chiesa di s. Croce, fondata dal lazzo Altcmps in Roma, ove venne


suo predecessore, fu da lui più ma- trasferito nel it»<>j, per cura del
gnificamente fabbricata. Pare che principe Giovanni Angelo Duca Al-
egli ottenesse il privilegio passato ;ii temps, che l'ottenne dal Sommo
vescovi di Orleans, di liberare tutti Pontefice Clemente Vili, e poi ni
i prigioni al loro ingresso nella cit- scrisse la vila in latino e in volgare.
, . ,

ANN ANN 89
ANICJ Giovanni , Cardinale. di luglio. L'anello, che la pia tradi-
Giovanni Aniej dell' antica nobile zione vuole da essa usato, si conser-
famiglia Anicia , nacque in Roma. vava in Roma nella chiesa delle
S. Idelfonso lo esalta qual uomo monache di s. Anna, ed ogni anno
di rara pietà e distinta saggezza. nella processione , che si faceva
Creato Cardinal prete della S. R. C. dall' arciconfraternita de' palafrenieri
dal Pontefice Pelagio II, del £78, sotto l'invocazione di s. Anna, i

venne inviato a Costantinopoli colla confratelli si recavano divotamente


Ro-
carica di apocrisario della Chiesa a baciarlo. V. Statuti della vener.
mana. Fondò un oratorio presso le arciconfr. di s. Anna, Roma 1 75 1
Terme di Agrippa, e, stabilitevi al- ANNA di Gesù (b. ), religiosa
cune rendite, lo affidò ai monaci, trinitaria scalza della santa Vergine
affinchè vi cantassero giorno e notte pel riscatto degli schiavi, fu uno
le divine Gregorio Papa
lodi. S. de' più begli ornamenti della co-
dopo la morte del fondatore , suc- munità religiosa di questo nome.
cessa nel 600 lo tolse ai monaci,
, Ignorasi il luogo e l' anno della
e vi sostituì le sacre vergini. nascita di lei. » Colla innocenza
AN1NETA. Città vescovile della » di sua vita , colla semplicità di
diocesi d'Asia nella provincia dello » sua condotta e colla purezza del
stesso nome , la cui sede fu fonda- » suo cuore meritò di addivenire
ta nel V secolo, e fatta sulfraganea » una delle spose dilette di Gesù
al metropolita di Efeso. « Cristo. Perseverò fino al termine
AN1SIO (s.), vescovo di Tessa- » de' suoi dì nella pratica di tutti
lonica nella Macedonia, nell'anno « i doveri del suo stato ". Elogio
383. Memore delle virtù del suo tale, senz' altre particolarità, ritro-
antecessore s. Ascolo , studiossi egli viamo fatto ad Anna nel decreto
di ricopiarle in sé stesso per con- ,
della sua beatificazione, avvenuta il

tribuire colle parole e cogli esempi 2 giugno del 1783, essendo Pon-
alla santificazione del suo gregge. tefice Pio VI.
Era intrinseco amico di s. Giovanni ANNA(di) Angelo, Cardinale.
Crisostomo, ed ebbe a soffrire pa- Angelo di Anna, Sommari va. V.
recchie tribolazioni , onde venne per- Sommar iva.
seguitato quel santo dottore. La me- ANNATE. ^.Dateria apostolica.
moria di s. Anisio si venera ai 3o ANNEBAUD (d) o DENEBAUD
dicembre. Jacopo, Cardinale. Jacopo d'Anne-
ANNA (s.), madre di Maria Ver- baud , di nobile famiglia francese
gine. Vale sopra ogni altra me- fioriva nel secolo XVI. Clemente VII
moria di lei questa sola. S. Giovanni lo destinòa vescovo di Bajona, e poi
Damasceno trattò con magniloquenza successivamente ad altre chiese. La
le lodi di s. Anna, e del consorte di lei sua dottrina, la pietà e lo zelo, che
s. Gioachino. Giustiniano I fé' innal- dimostrò nel pastoral ministero, de-
zare alla santa un tempio verso l'an- terminarono Paolo III a decorarlo
no 55 o. Giustiniano li un altro ne della romana porpora col titolo di
eresse nel yo5. Abbiamo nei Bollan- s. Bartolommeo all' isola. Neil' an-
disti la storia di gran numero di pro- no 557 vide l'ultimo
1 dei suoi
digi operati per intercessione di lei. giorni.
Se ne celebra la memoria il di 26 ANNECY (Annecien.), detta anche
VOL. II. 1 2
90 AAN ANN
Annessi. Città con residenza vesco- a Moulin, ai i3 dicembre 1641, e le
vile Essa
. è dopo Chambery la sue spoglie mortali furono traslèn-
più grande città della Savoia, e ri- te nel suo monislero di Annecy. be-
conosce fondatore un illustre ro- nedetto XIV la beatificò solennemen-
mano, della celebre famiglia Anicia, te, 21 novembre 1 7^*1 , e Cle-
ai
la più polente, la più ricca, la più mente XIII, la canonizzò ai 16 lu-
nobile, eli e si avesse la città di Ro- glio 17G7. V. s. Giovanna Fkemiot
ma nell'anno 36o. Ya gloriosa pei de Chantal.
suoi santi Canzio, Galiziano, Canzia- Nel 1659, terminò la linea dei
nilla, e per le dame Proba, Giuliana duchi del Genevese, e il ducato loro
e Demetriade illustri in santità. E (di cui Annecy era la capitale) fu u-
patria anche del celeberrimo console nilo alla Savoia. Nell'anno 1801 il
e confessore Anicio Manlio Severino vescovato di Annecy fu da Pio VII,
Boezio, nonché dei Sommi Pontefici Chi ai amonti riunito a quello di
,

s. Felice 111 e s. Gregorio I Magno. Chambery. Lo stesso Pontefice però


V. Tillemont, Histoiie clcs Empe- nel 1822, con bolla dei i5 mar-
reurs t. V, all'anno 368, ove parla zo, ad istanza del re di Sardegna
a lungo dei pregi degli Anicii. Carlo Felice, ripristinò il vescovato
Ebbe per un tempo i suoi par- di Annecy separandolo da Chambe-
ticolari signori distinti dai conti del ry, e dichiarando, che comunque
Genevese, ma fu incorporata a quel- dovesse Annecy essere sullìaganea a
la contea, quando Aimone , fratello Chambery ,
pure i canonici della
del Guglielmo e signore di
conte prima , assistendo al vescovo, usar
Annecy, fu fatto vescovo di s. Gio- potessero della mitra.
vanni di Moriana. Nel 1 535, Annecy La s. Pietro d' An-
cattedrale di
divenne 1' asilo del vescovo e del ca- necy é bellissima. Tale fu denomi-
pitolo di Ginevra, scacciatovi dai pro- nata dai canonici di Ginevra allor-
testanti, e, nel 1600, Enrico IV, re ché vennero espulsi da quella città,
di Francia, vi demolì la fortezza di siccome si è dello. Antecedentemen-
s. Caterina, colla quale i duchi del te era quella cattedrale una cliiesa
Genevese tenevano in freno la città di francescani, nella quale una par-
di Ginevra. Nell'anno 1602 il Pon- te dei canonici, in numero di trenta,
tefice Clemente Vili fece vescovo tutti di nobile prosapia, o dottori,
di Ginevra, colla residenza in An- celebravano le ufficiature, mentre gli
necy, s. Francesco di Sales (/ odi), altri occupavano benefìci, o presie- i

che in questa ultima città, insieme devano alle parrocchie della diocesi.
a s. Giovanna Fremiot de Chantal, 11 capitolo ha tre dignità, di cui
fondò l'Ordine della Visitazione, la prima é il prevosto, dieci cano-
volgarmente chiamato delle Mona- nici, due onorari], colle prebende
che Salesiane ( V. Salesiane. ). La teologale e penitenziere ; esso non
festa di s. Francesco è stabilita ai 29 gode più il diritto di presentare tre
gennaio, giorno in cui le ceneri di lui soggetti al re di Sardegna per reie-
furono porlatr ad Annecy, e dalla pie- zione del vescovo, dacché il re lo
tà delladuchessa Cristina di Savoia si nomina immediatamente. La lassa
collocarono in una preziosa ed ele- é dì 4"° fiorini-
vile urna d'argento. Giovanna ANNEMONDO (s.), volgarmente
rancesca Fremiot cessò di vivere s. Chaumund , vescovo di Lione e
,

A N-W ANN 91
martire, fioriva nel secolo settimo. accolito della cappella Papale, e
Era chiamato ancheDal/ino o Del- il protonotario apostolico. Poi In-
fìnn ed aveva a padre un certo
, nocenzo VII per far cosa gradi-
,

Sgone o Sigues governatore di ,


ta ai romani concittadini di lui
Lione, sotto Dagoberto I e Clodo- ai 12 maggio i4°^> 1° crc ° Car-
veo II. Fu eletto vescovo di Lione dinale diacono di s. Angelo. Gli fu
in vista delle sue eccellenti virtù, conferita sotto Gregorio XII, la cari-
e resse quella chiesa con tutta la ca di legato in Roma nell'assenza di
prudenza e lo zelo de' santi. Men- esso Pontefice. Giovanni XKUI lo de-
tre le redini governo erano in
del stinò col medesimo carattere presso
mano di s. Matilde, vedova del re la corte di Napoli, poscia gli conferì
Clodoveo, un ministro di corte ac- il vicariato temporale di Roma. Nel
cusò Annemondo come reo di alto 1 4
7 ? sai fiore dei suoi anni,
' fu
tradimento, e lo invitò alla corte rapito alle comuni speranze.
ad avanzare le proprie giustificazio- ANNIBALDI, o Annibaldeschi
ni. Se non che mentr' egli moveva Riccardo, Cardinale. Riccardo Anni-
a quella volta, venne harbaramente baldi o Annibaldeschi della Mola-
,

assassinato, lungo il viaggio, per ope- ra, prima canonico di s. Pietro, poi
ra del suo avversario, nel territorio monaco ed abbate di Montecassino,
di Chàlons sulla Senna. La sua spo- da Gregorio IX, nel 1237, ovvero
glia mortale fu trasportata a Lione, nel 1240, fu creato Cardinal diaco-
ed ebbe tomba nella chiesa dei re- no di s. Angelo. Innocenzo IV lo
ligiosi di s. Pietro. Egli viene ono- decorò dell' arci pretura della Vati-
rato come martire nel giorno 28 cana e poi lo stabilì arcidiacono
,

settembre. della S. R. C. Trascelto a primo


ANNIBALDESCHI Annib^ldo, protettore dei Romitani ,
per com-
Cardinale. Annibaldo Annibaldeschi missione Pontificia, li ridusse ad un
della Molara, di antica romana fa- sol corpo, ed assegnò loro la rego-
miglia, professò neh' Ordine dei pre- la ed il titolo di s. Agostino, per cui
dicatori. Innocenzo IV Io elesse mae- si chiamarono Agostiniani Romitani
stro del sacro palazzo, ed Urbano di s. Agostino. Morì nell'anno 1274,

IV, nel dicembre 1262 o i2o3, e fu sepolto nella basilica latera-


lo creò Cardinal prete dei ss. A- nense.
postoli. Con vantaggio della Chiesa, ANNIVERSARIO. Voce compo-
sostenne una legazione in Sicilia. sta da anmts anno, e verto ritor-
S. Tommaso d'Aquino a lui dedi- no. Significa il ritorno annuale di
rò la seconda parte della sua Cate- un giorno notabile , anticamente
na, come ad uomo di sottilissimo chiamato anche giorno memoriale.
ingegno e di soda virtù. Il sacro In generale si fanno anni versarli per
Collegio ne pianse la perdita nel ricordare la nascita, ed il nome im-
1273. Scrisse un Commentario sul posto ad alcun individuo, le fonda-
libro delle Sentenze, che corre sotto zioni delle città e degl' ùrstituti , i

il nome di s. Tommaso. grandi avvenimenti , ec. Noi però


A:\NIBALDI (degli) Pietro Ste- ci limiteremo a parlare degli anni-
v vnesco , Cardinale. Pietro Ste- versarii della Chiesa, che li celebra
lanesco degli Annibaldi signori del- in memoria della dedicazione de' sa-
la Motara, fu Cito da Bonifacio IX, cri templi, della creazione, consa-
92 AJVJV A.NS
dazione e coronazione de' Sommi zione, come in quello della ron«e-
Pontefici, della consecrazione dei ve- crazione e coronazione, il Cardinal
scovi , nonché della morte di al- decano si reca nella camera del letto
cuno ,
per cui rinnovansi esequie e dei paramenti, ed appena che il Pon-
suffragi. tefice si é spogliato di quelli, il Por-

ANNIVERSARIO della Dedica- porato si avanza con cappa senza


zione delle Chiese. V . Dedicazione berrettino, e dato un profondo in-
delle Chiese. chino, fa un ossequioso e breve com-
ANNIVERSARIO della ereazione, plimento di felicitazioni al Papa in
consacrazione e coronazione de* Pa- nome del sacro Collegio. Il Pontefi-
pi. I Papi celebrano l' anniversario ce, parimenti con breve risposta, rin-
della loro creazione, nonché quello grazia il Cardinal decano ed il sa-
della loro consacrazione e corona- cro Collegio, invitandolo a prose-
zione. In quei giorni si funziona guire coi suoi lumi ad assisterlo nel
nella Papale del palaz-
cappella governamento della Chiesa e dello
zo apostolico. Per la creazione can- stato.
ta messa solenne il secondo Car- Se l'anniversario della coronazio-
dinale creato dal Papa regnante, e per ne cade nella quaresima, l' illumina-
la coronazione, il primo. NelT Anni- zione, che suol farsi per tal ricor-
versario della creazione Cardinali si
i renza, insieme ad altre dimostrazio-
recano in abito rosso al palazzo apo- ni di gioia, si trasporta alla secon-
stolico Quirinale o nel Vaticano ,
da e terza festa di Pasqua di Risur-
secondo che abita il Pontefice , né rezione.
vestono diversamente anche se cades- Le illuminazioni si fanno per la

se la festa o in quadragesima., o nelle creazione e coronazione, tanto nel-


quattro tempora, ma nella settimana la sera della vigilia, come in quel-
santa usano vesti e cappe di color la dell'anniversario, ai palazzi dei
paonazzo. Cardinali, dei prelati, dei ministri
L' anniversario della consacrazio- esteri, e di altri primarii della cor-
ne si celebra in quello della corona- te Pontificia. Nella vigilia e nell' an-
zione; poiché molte volle gli eletti niversario della coronazione, prima di
Pontefici si trovano già consecrati notte s'illuminano, secondo l'archi-
vescovi, e perciò solo s'incoronano. tettura, la facciata , il colonnato e
In questa solennità il sacro Col- , la cupola vaticana, e poi ad una
legio, il corpo diplomatico, il ba- ora di notte succede l' istantanea
ronaggio romano, la prelatura, l'uf- illuminazione a fiaccole tanto del co-
fizialità ed altri personaggi si ec-
, lonnato, che della facciata e cupo-
clesiastici, che secolari per mezzo ,
la di detta basilica , che riesce di
dei loro gentiluomini i primi, ed in sorprendente effetto; mentre alle ore
persona gli altri, si recano nell' an- due in Castel s. Angelo, già mole
ticamera Pontificia a segnare le loro Adriana o Elia, hanno luogo tanto i

congratulazioni ed augurii di lunga celebri fuochi artificiali, chiamati


serie di anni e di glorioso Pontifi- girandola, dio. liutista Stella cosi
cato, in un foglio, che poi monsi- descrive questo spettacolo di genera*
gnor maestro di camera rassegna al le illuminazione, e della celebre gi-
Papa. Terminata la funzione « . . |<
- randola ai tempi di Sisto Y , nel
Mastica sì nell'anniversario della crea- l585:
Ars\\ A \\ rp
Maxima solemni texlantnr gau- distribuito a' conventi e monisten
dia pompa, più poveri. Indi fu adottato l'uso
Perque vias crepitant ignei, per- che nella mattina precedente al gior-
que alta domorum no destinato perla coronazione, nel
Culmina sub primam sublustri cortile di Belvedere del palazzo va-
lumine noclem ticano, si distribuisse dal prelato ele-
Dispositi effulgent lyclini , per- mosiniere del Papa e dai deputati
que ardua. Divum della limosineria apostolica, un pao-
Tempia, repercussis resonant tin- lo per testa ad ogni povero, che si
nì libus aera, presentasse d' ambo i sessi, ma perù
Ipsaque flammivomis centuni to- in due diverse località. Vi si compren-
nai undique rnoles dono ancora bambini, ed alle don-i

Aelia tot'mentis, slellasque imita- ne gravide si dà doppia limosina. Nel


ta cadentes giorno poi precedente all'anniversario
Multa. K'olat, rutilisque in nubi- della coronazione, tenuto il medesi-
bus ardet annido mo sistema, si distribuisce un gros-
Missilis, et ccelum crepitanti luce so solamente, cioè baiocchi cinque.
serenai. Che poi i Sommi Pontefici solesse-
ro celebrare l'anniversaria comme-
Giusta il Cancellieri, nel suo Mer- morazione della loro consacrazione,
cato p. i33, l'anniversario della i tre sermoni di s. Leone I Magno,
creazione del Papa chiamavasi reno- Pontefice del 44° > sulla sua esal-
yatìo Pontifìcatusj quello poi della tazione al Pontificato, non ce ne
coronazione, in cui il Papa viene al- lasciano dubbio. Essi v' invitavano
la cappella col triregno incapo,chia- allora parecchi vescovi per celebra-
mavasi Festuni coroncv, come dice il re con maggiore solennità una tal

Gattico Ada cceremon., e il Garampi, festa , e di s. Anastasio ce lo fa sa-

Sigillo della Garfagnana p. 89. pere s. Paolino (Ep. ol. 16, nunc.10
Era antichissima usanza che Pa- i ad Delphinam,p. 108 edit. Veron.).
pi nel giorno della loro coronazione La stessa cosa è provata: r.° dalle
pittassero al popolo gran somma di lettere di Sisto III, Pontefice roma-
denaro, ed imbandissero magnifica no del 43 2 a s- Cirillo di Ales-
mensa ai Cardinali ed agli ambascia- sandria , e a Giovanni di Antiochia
tori. Fin dall'anno 827, in cui fu sullo scisma nestoriano (Epist. 2
eletto Pontefice Valentino, si fa men- appresso Labbé tom. III. Concil.
zione di ciò. Divenuto Papa s. Pio V, pag. 1261). 2.° dalle lettere prima
nel i566, abolì quest'uso, ed il de- ed ottava di Papa s. Ilario di Sar-
naro destinato a tal fine volle si degna, che celebrò in Roma un
distribuisse a mano, parte ai pove- concilio nel giorno anniversario del-
ri, e parte si portasse alle case par- la sua consacrazione, ai 7 novem- 1

ticolari di persone civili bisognose. bre del 465. Si può consultare in-
Altrettanto Pio V volle che si fa- torno a questa solennità anche A-
cesse ogni anno coi mille scudi nastasio bibliotecario nella vita di
assegnati per fare il banchetto ai Adriano I, Papa del 772 (tom. I
Cardinali ed agli ambasciatoti nel- p. 2.5o) dove dice, che questo Pon-
! anniversario della coronazione, or- tefice iece porre nel presbiterio del-
dinando invece, che il denaro fosse la basilica di s. Pietro, un candelie-
01 A NN A N V
re forma ci croce, sul quale si
in i dei Sacri Riti, ai ?.8 agosto idi",
mettevano 1370 candele, che accen* coli' approvazione Urbano Vili, di

deansi nei giorni di Natale, di Pasqua, che commemorationes prò puhlica


de' ss., Apostoli, e dell'anniversario causa non pani in festa prima?
del Papa. classi s , si deve nondimeno eccet-
ANNIVERSAPJO della consacra- tuare questa commemorazione, e la
zione del vescovo. Antichissima è la ragione si è, perchè non solo si fa
pratica ne' fedeli di celebrare annual- per una pubblica causa, ma eziandio
mente il giorno, in cui i vescovi sotto precetto. Né disconviene una
furono consegrati a loro pastori. commemorazione anche nelle feste di
Hi ciò abbiamo testimonianze in prima classe, ma devesi farla snh uni-
s. Agostino (Semi. Ili al 01 de Verb. ca conclusione coli' orazione della fe-

/ioni.) dove parla della consacrazione sta, come vogliono due seguenti de-
i

di Aurelio di Cartagine; in Possidio, creti : /. Commemorata in missa


cbe cita un trattato da lui fatto in- prò consecratione episcopi , aitando
torno all' Episcopato; ed in s. Carlo rottone festi occurrentis dicitur missa
Borromeo, arcivescovo di Milano, il de festa hahente plures commemo-
quale diceva doversi conformare i rationes , debet unici cum oratione
vescovi al decreto di s. Felice IV missa; et diei , sub unica conclu-
beneventano, del 5^6, cbe gli ob- sione juxla rubrica!} pontiftcalis
,

bligava tutti a celebrare l'anniver- romani de consecratione electi in


sario della loro consacrazione ( V. episcopum et missalis romani de
,

Ada Ecclesìa; Mediolanensis tom. consecratione electi in episcopum ,


I p. 97 ). A tali testimonianze ag- et missalis romani in fine post be-
giungasi il IV concilio di Milano nedictiones. S. R. C. 8 /'unii 1709.
(ibid. p. i53), che inculca essere in //. Quandi? dics anniversaria con-
quel giorno da esortare il popolo secrationis episcopi incidit in d~>mi-
a pregare particolarmente pel suo nica. prima; classis , infra hebdo-
pastore, e doversi dal vescovo cele- madiim ma/arem, in die Pascila- ,

brare una messa solenne e , porsi Pentecostes, IVa ti vitati s Domini, vel
a disaminare le mancanze della alio solem m'ori , non poi est dici
vita passata per correggerla. S. Carlo missa de. dieta consecratione , sed
desiderava , che anche tutti i sacer- in ipta missa de die Jieri debet
doti facessero l'anniversario della loro collecta prò episcopo sub unica
ordinazione. Egli era persuaso, cbe conclusione, ut ditponit co; rem. epi-
questa santa pratica molto contri- scon- c7. R. C. 4 aprili3 i-o>.
buisse a conservare quello spirito Se cadrà poi l'anniversario in gior-
sacerdotale, che dee del continuo no feriale, allora si celebrerà la
accendere ministri dell'altare.
i messa come nel messale, con para-
Neil' anniversario della elezione o menti di color bianco con una ,

consacrazione di un vescovo, se ca- sola orazione, con Gloria e Credi.


desse in giorno <li festa,, SÌ celebrerà Nell'orazione si nominerà il vesco-
la messa della festa colla comme- vo, e li città cui presiede.
morazione del vescovo, come si li 1 \\\lVi:i{S\iu<> osi Divismi;
dal ceremoniale dei vescovi (lib. Il Menni fumo rimontare l'origine de-
cap. 31i). Quantunque abbia decre- gli anni versarl i pei morti al Papa
tato la Congregazione Cardinalizi* Anacleto, cbe sali alla cattedra di
A iN If ANN' «/.

s. Pietro nell'anno io3; ed altri a JNel palazzo apostolico il gior-


s. l'elice I sotto il regno di Probo no precedente al generale anniver-
circa l'anno 274, hi cm instituironsi sario dei defunti, si canta il \espero
degli anniversarii in onore dei santi e mattutino dei morti, e nella mat-
martiri. Comunque però sia di que- tina appresso nella stessa cappella
sta origine, non
può dubitare diesi Papale si canta la messa dal Car-
gli anniversarii pei morti non siano dinal penitenziere maggiore; Dopo
assai antichi nella Chiesa, poiché Ter- questa, i chierici della cappella
tulliano, che morì l'anno 245, nel portano avanti ai gradini dell alta-
suo libro della corona del ioldaio, re un piccolo catafalco senza lumi,
così ne parla : Oblatiolies pio de- al quale il Papa fa per 1'
assoluzione
JunctiSj prò annua die ja-
natalitiis le solile aspersioni coli' acqua santa
cimus. Si assegna poi da Martino e le incensazioni, servito ed assisti-
Polono al Sommo Bo-
Pontefice s. to da' votanti di segnatura in cotta e
nifacio IV, eletto nell' anno 608, rocchetto, siccome accoliti apostolici.
l' istituzione dell' anniversaria com- Uno di essi tiene il piccolo secchio
memorazione di tutti i defunti, che dell'acqua benedetta, e X altro l' in-
Pietro de JNatalibus, presso al De- censiere, oltre a due altri, che stan-
mochare t. IV cap. XV 111, dice in- no co' candelieri con candele di cera
trodotta l'anno dopo l'istituzione gialla, come sono quelle dell'alta-
della festa di tutti i Santi; ma Si- re e della cancellata della cappella,
giberlo , la riferisce nel 1 048 ad a pie' del trono. Nelle messe, che si ce-
Oddone abbate cliiniacense, da cui lebrano pei defunti, comprese le sud-
per autorità apostolica fu propaga- dette anniversarie, i Cardinali non
ta per tutto il mondo [V. Bene- rendono l' ubbidienza al Papa. V.
detto XIV nel suo trattato sopra Cappelle Pontifìcie.
gli alti di alcuni santi, de' quali si ANNIVERSARIO pei Sommi Pon-
fa l'uffizio in Bologna, cap. XXII, tefici Defunti. Fino dal 1254 ce-
pag. 207.). V'ha chi ripete da O- lebravasi a' 5 settembre, dietro co-
dilone slesso Tallio uso di distri- mando di Alessandro IV. In questo
buire le fave nel dì della comme- anniversario si comprendevano anche
morazione dei fedeli defunti e nellot- tutti i Cardinali defunti. Alessandro
tava di esso, a vantaggio dei po- IV avea aggiunto, come si vede in
verelli, dacché avendo 01 dinato ai un codice vaticano pubblicato dal
suoi monisteri, che a refocillamen- p. Gatti co {Acla eceremoniarum p.
to dei monaci affaticati dalle repli- 125), che il Pontefice ne celebrasse

cate preghiere, ed altre opere di la messa, desse in quel giorno da


penitenza, somministrata una
fosse mangiare a duecento poveri, come
pietanza di fave di più, quell'uso dovea fare a venticinque ciascun
passò dai monaci ai poveri. Cardinale, e facesse dire o cantare
Sugli anniversarii e messe dei duecento messe. Nel concilio però
defunti dice il Cardinal Bellarmino, romano, tenuto da Benedetto XIII,
che Chiesa adopera un modo di
la Orsini, nell'anno santo 1725, fu de-
pregare, quasi che le anime fossero cretato, che a' 3 di novembre doves-
allora per uscire dai loro corpi col se celebrarsi l' anniversario pei soli
pericolo della dannazione, rappresen- Pontefici, e cantasse la messa il Car-
tandosi con ciò il dì della loro morte. dinal camerlengo della San la fio-
96
ANN ÀNN
mana Chiesa. Benedetto XIII volle ruffa , non
solamente gli eresse
però cantare la messa egli stesso nel tempio di s. Maria sopra Miner-
negli anni 1728, e 1729. va un bel monumento , ma assegnò
Nella cappella di esequie anni- una rendita annua , bastante per
versarie, che i Papi celebrano all' im- fargli ogni anno nel dì dell' anni-
mediato predecessore , canta messa versario della morte, ai J9
sua
il più antico Cardinale creato dal agosto , Cappella Cardinalizia con
defunto, e v' intervengonoi Cardi- solenni esequie, coli' intervento dei
nali con vesti, cappe e tutto il ve- Cardinali della sacra romana inqui-
stito paonazzo, facendosi dal Pon- sizione , i quali vi vanno con vesti

tefice l' assoluzione. paonazze. Prendono però luogo an-


I Cardinali poi, fin tanto che ne che i consultori ed i capi del tribuna-
rimane uno , fanno celebrare ogni le, messa il p. compagno del p.
e canta
anno nella basilica vaticana, nel di commissario. Vi è dispensa di can-
anniversario della morte del Papa dele ai Cardinali ed ai caudatarii,
che li esaltò alla porpora, un'esequie vestiti di sottana, con fascia paonazza

con l' invito del sacro Collegio. Al- e ferraiuolo di seta nera. V. Ese-
cune volte vi assisterono i Romani quie Novendiali de' Pontefici.
Pontefici prendendo luogo nel primo ANiMVERSAiUO pei Cardinali,
posto dello stallo canonicale nelle pei vescovi assistenti, e per gli uditori
cappelle del coro, per cui i Cardi- di Rota defunti. Nel concilio romano
nali scendono ai posti dei benefi- del 1725 fu ordinato, che separata-
ciati , i prelati della corte Pontifi- mente si celebrasse, ai cinque novem-
cia si assidono in quello dei chierici bre, con cappella Papale, l'anniversa-
beneficiati,, ed i cubicularii, cioè i rio pei Cardinali defunti. Tale istitu-
camerieri e cappellani secreti, e gli zione, come riferisce nel suo Diario
aiutanti di camera del Papa, nei Paride de Grassis , risale all'anno
banchi a corna Evangelii. 11 sacro i5i7 {V. Fleury, Storia Ecclesia-
Collegio non suole in tali occasioni stica toni. XLIII p. 223, edizione
incontrare il Pontefice, perchè non di Siena). L' Ughelli in Ciacconio
è invitato, ma lo attende quando t. Ili p. 32i dice, che Leone X l'isti-

sa che interviene. Al Papa, e ai tuì ai 5 febbraio dell'anno i5i8j e


Cardinali sono dispensate le tor- che deve cantarvi la messa il Cardi-
cie, e la spesa delle esequie ascende nal camerlengo del sacro Collegio.
a circa scudi trecento, pagati a parti I Cardinali della Congregazione
uguali dai Cardinali, creati da quel di Propaganda nel primo lune-
Papa, presenti in Roma. Gli assenti dì novembre, si adunano nella
di
pure possono, se vogliono, concorrere camera delle Congregazioni indi ,

nella spesa. scendono nella chiesa del contiguo


II più antico tra questi Cardinali collegio Urbano per celebrare 1' ese-
fa l'invito, riceve il sacro Collegio e quie anniversarie ai Cardinali e
sborsa quanto occorre pel funerale, benefattori della Congregazione, con
e poi, come si è detto, viene divisa dispensa delle candele al Cardinale,
la somma in parti uguali. Il Ponte- ed al caudatario. Canta la messa
fice s. Pio V appena eletto nel un vescovo coli' assistenza d un oe-
i566 , riconoscente alla memoria remonicre Pontificio, del diacono,
del suo benefattore P.ujIo IV, Ca- suddiacono e prete assistente deU|
,

ANN ANN 97
cappelle Cardinalizie, e coli' interven- di aggiugnere all'anno comune le

to dei cantori di palazzo, i odiali cinque ore ed alcuni minuti che ,

in tutte qneste cappelle cantano la mancano a pareggiare l'intera an-


messa, ed il Dies irce dell' Ancri, nua rivoluzione solare; ina certo
o di altro maestro. V. Esequie dei non era sfuggita anche ai caldei
Cardinali. e Strabone ce ne mostra in essi la
I vescovi assistenti al soglio Pon- cognizione radicala. Presso gli ebrei
tifìcio nel giorno seguente, se non gli anni sono sempre stati di dodici
è impedito, o in altro che destina- mesi. Ai tempi di Mosè era l'anno
no, vanno a celebrare l'anniversario solare di dodici mesi, ognuno
dei loro defunti colleghi nella chiesa composto di trenta giorni, eccet-
di Si Maria in Yallicella dei padri tuato 1' ultimo che ne aveva tren-
filippini, in cui si erige un catafal- tacinque. Dopo Alessandro Ma-
co. Vi assistono eziandio i maestri di gno i giudei contarono gli anni
ceiemonie, ed i cantori Pontifìcii. col mezzo dei mesi lunari, e prin-
Anche gli uditori di Piota vanno cipalmente rispetto a ciò, che ri-

col maestro del sacro palazzo, e gli guarda gli uffici sacri e l'ordine
avvocati concistoriali nella chiesa delle feste. Compiuto il talmud, essi
dei Lorenzo e Damaso, e cele-
ss. contarono gli anni puramente lu-
brano l'anniversario ed esequie pei nari, alternando i mesi ora di trenta
loro colleglli, in un altro giorno, giorni , ora di ventinove. E per
ma senza ceremo-
l'assistenza dei accomodare l'anno lunare al corso
nieri Pontificii. E da avvertirsi, che del sole, dopo il mese adar, ogni
per ragione di competenza fra i tre anni aggiungono un mese inte-
collegii della Rota, e gli avvocati ro chiamato il mese intercalare
,

concistoriali è qualche tempo


, che , re-adar, ossia secondo adar.
questi ultimi si sono astenuti dal- L' anno dei greci era di trecento
l' intervenirvi, onde i due collegii si sessanta giorni, i loro mesi di trenta.

trovano uniti soltanto per la cap- Romolo divise l'anno in dieci mesi,
pella Cardinalizia di s. Ivo, e per e chiamò il primo Martius dal no-
le conclusioni alla cancelleria. me di Marte. Kuma Pompilio can-
ANNO. Lo spazio di tempo, nel giò un tal ordine, e, cominciato
quale il sole va pei dodici segni l'anno col primo di gennaio, lo
dell' ecclittica, punto e ritorna nel divise in dodici mesi. 1 due mesi
del zodiaco, donde era partito. Oc- aggiunti furono consacrati uno a
corsero lunghe osservazioni innanzi Giano, l'altro ai sacrificii pei trapas-

che venisse precisamente stabilito il sati.Volendo però Numa che il ,

tempo impiegato nell'annua rivolu- nuovo suo anno pareggiasse la ri-


zione. Pure i caldei sono riputati voluzione del sole, aggiunse, con
i primi, che tentassero misurare il un calcolo poco esatto , novanta
corso annuo del sole, e le loro giorni in otto anni, ed interpose
osservazioni non furono infruttuose, questi giorni complementari tutti
poiché fino dal regno di Nabonas- in una sol volta alla fine di ogni
sar presso quei popoli era già l' ali- otto anni, spazio di tempo che fu
no diviso in trecento e sessanta- detto iperbolico a motivo della sua
cinque giorni. Pare che i babilo- lunghezza. Siffatto errore , unito all'i-
nesi abbiano conosciuta la necessità gnoranza degli auguri, produsse una
VOL. II. 1 j
,

98 ANN ANN
confusione, che durò fino al tempo di ma quanto fu adot-
tennesi fermo a
Giulio Cesare. Questi nella sua qualità talo da (iregorio XIII, come quello
ti poni elìce massimo prese a riforma-
i
eh' è piìi facile, né va soggetto a
re il calendario, aiutato da Sosigene giandi inconvenienti. L' imperatore
e da Flavio. Stabili quindi un nuovo Rodolfo li scrisse nell'anno i583
anno, il quale, essendo di trecento a tulli i vescovi di Alemagna, che
sessantacinque giorni, corrispondeva facessero ricevere il calendario Gre-
prossimamente al corso del sole. E goriano in tutte le loro diocesi. E
siccome, oltre ai trecento e sessanta già esso fu adottato nell'anno ap-
cinque giorni, mancavano ancora sei presso in tutti gli stati cattolici

ore ad uguagliare la rivoluzione del d'Alsazia, ed in tutti i luoghi obbe-


sole, Cesare interpose un giorno di dienti al Papa; ma gli stati prote-
quattro in quattro anni talché ogni , stanti ricusarono di riceverlo. Ac-
quarto anno riusciva di trecento e cadendo però neh' anno 1700 ,

sessantasei giorni, e questo è l'anno, che l' errore dei dieci giorni fosse
che noi chiamiamo bisestile. Affin- cresciuto sino ad undici , si deter-
chè però il calcolo fosse riuscito per- minarono anche protestanti di A- i

fèttamente esatto, sarebbe stato d'uo- lemagna ad abbracciarlo. La Gran


po, che la rivoluzione del sole fòsse Brettagna non volle ammettere la
di trecento e sessantacinque giorni correzione, se non l'anno 176?., per un
e sei oi'e ; ma essendo invece di atto del Parlamento: ed ella ne va
cinque ore e quarantanove minuti, debitrice ai conti di Chesterfield e
sorpassava quel calcolo di undici Macclesfìeld. Russia segue La il

minuti la realtà della rivoluzione computo e calendario antico.


solare ; perocché il soprappiù di Se non che al periodo Grego-
questi undici minuti accagionò nel- riano si fece un'altra modificazione.
l' anno Giuliano un errore, che si Nell'anno 1 696, ultimo bisestile del

faceva sempre piìi sentire ma- , di secolo XVII, cadendo l'equinozio


niera che alla lunga sarebbe nato un di primavera nel diecinove marzo,
intero rovesciameli lo nelle stagioni. anticipava dopo due secoli circa di
Il numero d'oro, o ciclo greco, quasi due giorni. Cassini per cor-
composto di anni lunari, era ugual- reggere l'errore lasciò tre anni cen-
mente difettoso. Per rimediare a tenari comuni invece di farli bise-
tutti questi inconvenienti, il Sommo stili. Questo è l'anno astronomico,
Pontefice Gregorio XIII , chiamati cioè lo spazio di tempo, nel quale
i piii astronomi del suo
valenti il sole percorre, o sembra percorrere

tempo, e specialmente fratelli Li- i i dodici segni del zodiaco.


lio, concertò la correzione affinché L'anno civile si fa di trecento e
l'equinozio cadesse al medesimo scssantacinque giorni, tranne un an-
giorno. Così riformò il calendario, no di quattro in quattro, eh' è bi-
nel i582, e stabilì quello che si sestile. Cominciasi però tra i popoli
chiama nuovo stile 3 per distinguerlo a differenti punti . Tra gli ebrei
dall' anno Giuliano, che dicesi di comincia autunno, nel mese di
in
vecchio stile. Sì potrebbero . come thisri , che corrisponde al nostro
hanno osservalo Scaligero, Tacquet nicsc di settembre. Elisale mieli' in-
e Cassini, avere dei cicli ancora più cominciamento da «piantosi legge nel-

esatti di qualche mimilo .secondo: la < Irenrsi (cap. Ili ), che la terra
ANN A NN 99
nella sua creazione coperta fosse di di lui i Papi contrassegnavano le
alberi, di piante, di frutti inaimi. bolle dall'anno del loro Pontificato,
Quindi gli ebrei nei contratti ed siccome dice il Ciacconio: in bullis
altri alti pubblici , come pure per eniin non describebantur
antiqui*
la supputazione degli anni sabba- anni Domini, sed tantum Pontificii
tici e giubilarli, cominciano dall'au- lune sedentis. V. Bolle.
tunno. Ma Iddio ordinò loro di E però di molto interesse l'os-
cominciare l'anno ecclesiastico, cioè servare che, secondo il costume del-
quello, cbe regolava la celebrazione la cancelleria apostolica, gli anni si

delle feste, all' equinozio di prima- contano dal cominciamcnlo e


loro
vera, nel mese di nisan , die cor- non dal compimento, giusta la re-
risponde ad una parte dei nostri gola annus inceplus habetur prò
mesi di marzo e di aprile. completo. Quindi se p. e. è richie-
I primi cristiani variarono molto sta l'età di venticinque anni per un
nella maniera di cominciar l' anno. benefìcio parrocchiale, non si richie-
Alcuni il cominciarono ai venticin- de che sieno terminati questi, ma
que di marzo, altri il giorno di che sieno completi i ventiquattro.
Natale, ed altri al primo di gen- L' anno francese cominciava ai
naio. Ricavasi dal Ceremoniale della tempi dei Merovingi nel giorno
chiesa carnotense ,
presso il Car- della rivista dell'armata, cbe si face-
pentier (tom. 219), cbe si affig-
I p. va tutti gli anni al primo di marzo.
geva nel cereo pasquale ima tavo- Sotto il regno dei Carolingi l'an-
letta, in cui s' indicava il numero no ordinariamente cominciava a
dell'anno corrente, il quale talvolta INatale, e sotto Capeti a Pasqua
i .

s' incideva nello stesso cereo: Ante Fu Carlo IX, ebe, per quanto vico
horas sabbati I Clericus succen- riferito, dietro consiglio del cancel-
toris scriba! in cereo, seeundum liere de l' Hòpital, nel 1 56\, ha or-
tabularti Dionysii annuiti incarna- dinato che 1' anno civile cominciasse
Quindi derivò il costume
tionis etc. col primo di gennaio. Al quale edillo
di computare l'anno nuovo dalla si conformarono anche i Fiammin-
benedizione del cereo pasquale ,
ghi nel i5y5, e negli atti privati
che si fa nella mattina del sabba- al presente incominciasi da essi l'an-
to santo. no in generale colle calende di gen-
A Pioma
vi sono tre maniere di naio. Cosi durò sino all' introduzio-
contare l'anno. L'uso comune e ne dell'anno repubblicano, che co-
generale è il compiila ilo da Nata- minciava il primo vendemmiatore, cor-
le, i notori dall'indizione, e nelle rispondente all'equinozio di autun-
bolle apostoliche dall' Incarnazione, no. Nel i8o5 tornossi al primo di
cioè dai 2> marzo. Questa terza ma- gennaio.
niera di computare l'anno deriva da In Inghilterra l'anno civile o le-
Dionisio il Piccolo, il quale boriva al gale cominciava il giorno dell'An-
principio del VI secolo. In seguito nunziata, cioè il a5 marzo, quan-
da Beda ed Eugenio IV, ad insi- tunque l'anno cronologico comincias-
nuazione dell' insigne storico Biondo se il giorno della Circoncisione ,

Flavio da Forlì, come osserva ÌMa- cioè il primo di gennaio, ma colla


billon (De re diplom. lib. Il cap. riforma del calendario fu riportalo
ab n. 6), se ne ristabilì l'uso. Prima al solstizio d'inverno.
,

ino ÀJfH ANN


Anche i veneziani , fondandosi licava nei giorni di stazione. Scor-
sulla comune credenza, clie la loro gesi dalle opere dei santi Padri, co-
città avesse avuto principio il 0.5 me protestassero contro gli Stravidi
marzo, contavano l'anno dal dì pri- V. s. Agostino, Serm.
di quei giorni.

mo di tal mese, ed ai due mesi pre- in Calend. j san Pier Grisologo


cedenti lasciavano il millesimo del- Serm. in Calend. j s. Massimo di
l'anno antecedente colle iniziali M.V. Torino, Hom. V
apud Mah ilio ti
cioè more veneto. Gli austriaci han- in Almeno Italico il vescovo Fau-:

no un anno camerale, che pur di- stino apud Bollatici.


cesi anno militare, il quale inco- ANi\() del Pontificato. E il no-
mincia al dì primo novembre. tar che fanno i Pontefici nelle bol-
11 cominciamento dell anno veni- le in qual anno del loro Pontificato
va dai romani celebrato coi Satur- le spediscano. La formula è del se-
nali, ovvero feste di Saturno, per guente tenore: Datimi Boma>, Pon-
sette giorni, cominciando dai 7 di- i tifìeatus nostri anno Sull' epoca, . . .

cembre. Per tutto questo tempo gli un tal uso,


in cui abbia cominciato
schiavi sedeano a mensa coi loro non sono molto concordi gli scrit~
padroni ed avevano la liberta, di
_,
tori. Tuttavia, sebbene dai più si ten-
dire quanto venisse loro in talento. ga che il Pontefice s. Leone IV ro-
L' oggetto di questo costume super- mano , 847, sia stato il
eletto nell'
stizioso si era di ricordare l' età primo ad introdurlo, pure il Burio,
dell'oro, in cui spacciavasi, che non scrivendo di Pasquale II, eletto nel
regnava alcuna distinzione fra gli ioo,r), dice: Fuit primus Papa, qui

uomini. Le calende di gennaio e- annos Pontifìeatus sui, sieut impe-


rano dai romani celebrate in ono- rator regni, computare et subscribe-
re di Giano con ispettacoli stravaganti re coepit. Ma non gliela manda buo-
e licenziosi. Da ciò ebbero origine i na il Sandini il quale trovando
,

godimenti profani del primo dì del- che nel concilio romano, celebrato
l'anno, quelli del carnovale, nonché dal detto Leone IV, nell'anno 853,
della festa dei re, o Befana [Vedi). del quale fa menzione l'Arduino nel
Molti concili] li proibirono severa- tomo V, p. 69 de'concilii, è detto:
mente. Si sa da s. Isidoro di Sivi- Anno Pontifìeatus sanetissimi ac
glia de Offlc. IV) e da Al-
(1. II coangelici et universalis quarti Pa-
enino de divin. Offìc. )
( che al- pa; Leoni s srplimo , argomenta nel
cune chiese ordinarono un digiuno tomo I delle vite de' Papi , esservi
nel primo dì di gennaio, alfine di fino da quel Pontefice stato l' uso
reprimere cotanti abusi. Il Marte- nei Papi ili segnare l'anno del Pon-
ne osserva ( De Eeeles. Diseip. in Tuttavolta il documen-
tificalo loro.
celel). divin. Offic. cap. XI 11) che il to addotto dal Sandini non sembra
concilio di Tours, tenuto nel 566 convincere di falsità il Burio; giac-
e 567,ordinò per la stessa ra- ché non è che da Leone IV nei
,

gione di cantale le litanie nello propri atti siensi numerati gli an-
i

stesso giorno della Circoncisione, e ni del suo Pontificato, ma è la di-


volleche non si cominciasse la messa ligenza di un cronista O di un at-
senon all'ora ottava, cioè un'ora e tuario che lo fece. Il Burìo all'op-
mezza dopo mezzodì, per modo, ch'el- posto dice, che Pasquale 11 medesi*
la finisse alle ore tre, come si pra- mo, all'uso degl'imperatori, comm-
A.NN AXN iot
ciò a notare gli anni del suo Pon- seppe Flavio ( lib. III. delle An-
tificato. In questa opinione, dice il tichità giudaiche) . Questa voce po-
3
Cenni [Dissertazione IV cicli anello trebbe eziandio derivare dal ver-
pescatorio tomo I, p. 137), se per bo hobil, che vale ricondurre , ri-

avventura si è incannato il Burio, chiamare, perchè neh' occasione del


riebbe piuttosto dirsi nel fissare trop- Giubileo ogni cosa era ricondotta al
po presto, che nel troppo differire primiero padrone Così la pensa .

l'epoca in cui i Pontefici comincia- anche il Calmet nel suo Diziona-


rono a noverare gli anni del Pon- rio della Bibbia.
tificato perocché i successori di
:

Pasquale li, cioè Gelasio del 11 18, § 1. Origine e natura dell'Anno


Calisto del io,, Onorio del 1 124»
r 1 santo.
Innocenzo del ii3o, Celestino del
1 i43, Lucio del 44? Eugenio III 1 r Presso gli Giu-
ebrei l'anno del
del 1 i45 ed Anastasio IV del 1 53, 1 bileo quarantanovesimo od
era il

senza interruzione succeduti, non si il cinquantesimo ( Levil. XXV. 10),


vede che abbiano numerati gli anni che veniva dopo sette settimane d'an-
loro. Appena dopo la metà del se- ni. Durante quell' anno gli schiavi
colo XII, trovasi averlo fatto qual- riacquistavano la libertà, e gli ebrei,
che volta Adriano IV, creato nel che avessero vendute od impegna-
I i54j ed Alessandro I J I suo suc- te le eredità, rientravano nel pos-
cessore nel ii5f), finché ad esem- sesso dei loro beni.
pio di Clemente III, eletto nel 1 187, Dagli ebrei la Chiesa prese il co-
continuamente il fecero i successori stume di accorciare, dopo certo nu-
suoi. Che perciò 1' epoca giusta del- mero di anni, una plenaria generale
la numerazione degli anni Pontifì- indulgenza a tutti i fedeli spaisi per
cii, ad avviso del Cenni medesimo, Questa indulgenza chiamasi
la terra.
devesi prendere tutto al più da egualmente Anno santo o Giubileo;
Adriano IV, morto nel 110*9. e non solo nelle pubbliche calami-
Sul contare poi gli anni del Pon- tà i Pontefici sogliono pubblicare
tificato dalla elezione ,
piuttostochè un Giubileo straordinario ma da
,

dalla consecrazione de' Papi, V. Con- Sisto V in poi ogni nuovo Papa,
sacrazione e Coronazione de' Papi. per ottenere dal Signore di poter
Intorno al tempo, in cui abbia- governare santamente la Chiesa, ne
no i Pontefici incominciato a no- accorda uno prima in Roma e dipoi
tare nelle bolle anno del-anche l' agli altri luoghi . Il principio del
la Incarnazione di Cristo, V. Bol- Giubileo, in solenne guisa stabilito,
le Pontificie. rimonta soltanto al 1 3oo, sotto Boni-

ANjNO Santo. Si chiama anche facio Vili; ma se ne trovano esempi


Giubileo, voce che deriva dalla e- anche innanzi a quel tempo Così .

braica Jobel, la quale significa a- dimostrano il Navarro (de Jubilcvo


ricle ,
perchè questo annunciavasi not. 1); Benzonio (lib. Ili cap. \);
con un corno d' ariete. Jobel po- Vittorelli , Turrecremata , e molti
trebbe essere derivato da jobal ,
altri , specialmente Zaccaria ( Trat-
che significa remissione , secondo tato dell'anno santo part. I lib. I

san Girolamo (in cap. Ili Isaioe), cap. 1 pag. 16), non mancandovi di
o libertà , come insegna Giu- quelli che Io fanno rimontare ai
.

102 ANN ANN


tempi apostolici. Vedi ancora il ca- l'anno benché solo da lui si
1700 ,

po li del libro De centesimo, seu incominciasse avendolo compiuto


,

Jubilaeo anno, composto dal Cardi- Clemente XI; Benedetto XIII pel
nal Jacopo Gaetatii che sta nel , 172^; Benedetto XIV pel 17^0;
tom. XXV
della Biblioihcca Pa- Clemente \1V lo promulgò pel 177^,
trum; Febei , de anno Jubilcei ma essendo morto nel settembre del
capo IV; il Cardinal Petra, in con- 1774, poi fu celebrato dal suo suc-
stitutìone P II Bonifacii T III, pag. cessore Pio VI; e Leone XII lo pub-
3o5 num. 9; monsignor Riganti, in blicò pel 1825, dopo il periodo dì
Regala Cancellatile 54, num. 34, cinquantanni, celebrandolo nel mo-
toni. IV pag. 59; Manni, Storia do che vedremo.
dell'anno santo j Zaccaria , Trattato Tommaso Zarola nel suo Tratta-
dell' anno santo, Roma 1 77S, e to del Giubileo, e nella sua pratica

Ferrari, in Bibliotheca. vescovile ci assicura di aver inleso


Dionisio (Ratipnarium
Petavio da molti prelati degni di fede, che
temporwn) è d'avviso che due Giu- Gregorio XIII più volte dicesse di
bilei siano stati celebrati nel primo voler celebrare 1' anno santo ad
secolo. ogni quindici anni per lo stesso

Non si solennizzava dapprima l'An- motivo della brevità dell' umana


no santo , che di cento in cento vita.
anni ; ma Clemente VI, come dire- Per l'acquisto dell' uni versai Giu-
mo, lo ridusse ad ogni cinquanta bileo prescrivono i Pontefici nella pub-
Urbano VI poi, nel 1889, lo re- blicazione di esso le visite di alcune
strinse ad ogni trentatre anni, e basiliche di Roma. Bonifacio Vili
il suo decreto fu osservato soltanto assegnò le due di s. Pietro in Va-
da Martino V nel i423. Nicolò poi V ticano e Paolo nella via o-
di s.

nel 14^0 seguì la bolla di Clemente sliense. Clemente VI aggiunse ad


VI. Ma Paolo II volendo che tutte esse la basilica di s. Salvatore, ossia
le età potessero godere di sì prezioso di Giovanni in Laterano, e Gre-
s.

tesoro, nel i47°j 1° ridusse ad ogni gorio XI la basilica di s. Maria


venticinque anni, ordinando che fosse Maggiore, detta ancora Liberiana,
celebrato nel i^j5. Egli però non dal mio fondatore s. Liberio Papa.
potè pubblicarlo perchè la morte lo Queste quattro furono dipoi sem-
rapì quattro anni prima. Un tale pre assegnate per le visite; ma colpa
periodo di venticinque anni fu con- l'inondazione del Tevere, avvenuta
servalo da tutti i suoi successori li- l'anno 162$, Urbano VHIy per qual-
no al presente. Di fatti Sisto IV, che tempo, sostituì alla basilica di
successore di Paolo li , lo pubbli- s. Paolo fuori delle mill'a, quella
cò e celebrò nell'anno 147 5; A- di s. Maria in Trasteveri'; locchè,
lessandro VI pubblicollo pel i5oo; a motivo dello stesso disordine, li-

Clemente VII pel i5s5; Paolo IH ce pur Clemente XI, nel 1700, seb-
pel i55o, comunque non si celebras- bene temporaneamente. Essendo»
se che da Giulio III Gregorio XIII ; poi incendiata la basilica ostiensi
per l'anno l5y5; Clemente \lll Del i8m3, Leone \ll fece servire
pel 1600; Urbano Vili pel i(>.>. ">; quella stessa di s. Maria pel ('.min-

Innocenzo X pel j(>Ìo; Clemen* ici* del 1 8a >.

le X pel 167Ì: Innocenzo XII per In ogni Giubileo si prescrivono


ANN ANN io3
ordinariamente agli abitanti di Ro- simo. In seguito vedremo per quali
ma trenta visite alle quattro basi- motivi si ritardò l'apertura delle
liche , e quindici a' forestieri , in Porle sanie.
compenso degl'incomodi de' viaggi. Nella vigilia adunque del santo
Questo numero poi da alcuni Ponte- Natale si la una processione, a cui
fici venne ristretto, secondo le circo- interviene il Papa in sedia gestatoria,
stanze, precipuamente agli istituti re- partendo dalla cappella Sistina del
ligiosi, ai capitoli, alle confraternite, \ aticano insieme ai Cardinali, ai pre-

e ad altre corporazioni. lati, alla corte Pontifìcia, al clero se-


colare e regolare, ed a tutti quelli che
§ o.. Cerimonie per la pul'blica- hanno luogo in cappella. La proces-
zione , aprimenlo e chiusura sione, per la scala regia e piazza di
dell'anno santo. s. Pietro, si conduce all'atrio di
quella basilica , di cui sono chiuse
Nel giorno dell'Ascensione pre- tutte le porte, come lo sono quelle
eedente all'Anno santo, con grande delle altre tremenzionate basiliche.
pompa nella basilica vaticana s'in- Accostandosi il Pontefice alla Porta
tima il Giubileo pei- 1' anno se- santa murata, tre volte la percuote
guente. Dopo l'evangelio della mes- con un martello d'argento, e due vol-
sii, alla penta di bronzo, si pubblica te il Cardinal penitenziere maggiore;
la bolla del Pontefice che lo pro- indi muratori atterrano la por-
i

mulga, in latino che in italiano.


s'i ta, della quale il popolo ed i pel-
Questa vien letta dall'uditore di Rota legrini raccolgono con divozione i
ultimo di nomina, ed affissesi poscia cementi. Quelle famiglie poi, od in-
alle colonne della basilica; indi dai dividui, che vi posero neh' anteriore
Pontificii cursori, che partono a ca- chiusura i mattoni impressi di qual-
vallo subito che sia pubblicata in che segno per riconoscerli , se li
\ aticano, si fa affìgger ugualmente riprendono con religiosa soddisfa-
nelle altre tre basiliche ,che deb- zione.
bono esser visitate. Dai penitenzieri vaticani lavata
L'Anno comincia ai ve-
santo viene la soglia, ed il Papa con Cro-

speri del Natale, e dura fino al ce nella destra ed una candela


termine de' medesimi vesperi del- accesa nella sinistra pel primo vi ,

l'anno seguente, finché non è chiusa passa, seguendolo il sacro Collegio


la Porta santa. E questa una porta co' paramenti sacri bianchi, e tutti
che si trova in ciascuna delle an- quelli, che ebbero luogo nella fun-
zidette basiliche, e per essa nel zione. In questo mezzo i Cardinali
Giubileo entrar devono tutti quelli, legati a latere, deputati in conci-
che approfittar vogliono delle saluta- storo all'apertura delle Porte sante,
ri indulgenze. Tali porte son così partendo con gran pompa dai loro
denominate per la santità, che pia- palazzi,fanno altrettanto per aprire
mente si crede acquistarsi da coloro, le Porte sante delle altre tre basili-
che entrano per esse durante 1' An- che. Sono essi il Cardinale decano
no santo. Viene ciascuna murata al per s. Paolo, se non è arciprete libe-

termine dell' Anno santo colle de- riano, o lateranense (nel qual caso
bite cerimonie , e si apre coi con- aprendo egli la porta della sua ba-
sueti riti all' incominciar del mede- silica, per quella di san Paolo, si
,

to4 ANN ANN


nomina «altro Porporato) e i due corso secolo ed avergli raccoman- ,

rispettivi Cardinali arcipreti , per dato nel morire , che nel centesi-
s. Giovanni in Laterano e per , mo seguente non avesse trascura-
s. Maria Maggiore. Ciò è pure ri- to di acquistarsi così gran teso-
petuto al termine dell' Anno santo ro spirituale. Era credenza comu-
per la chiusura delle stesse Porte ne presso i francesi , che in Roma
sante, nei vesperi della vigilia di si abolissero plenariamente tutte le
Natale. Celebra anche allora il Pon- colpe, ed altri opinava che fosse
tefice nella basilica vaticana la fun- necessaria la peregrinazione di tre
zione della chiusura, dopo una so- giorni alla basilica di s. Pietro a
lenne processione uguale a quella venerare i corpi dei principi degli
dell'apertura. Per chiuder la Porta, apostoli , i quali avendo bagnato
il Papa, assistito dal Cardinal peni- la capitale del mondo col glorioso
tenziere maggiore , incomincia
a loro martirio, la Chiesa nella loro le-
mettere alla soglia della stessa per sta canta;
tre volte la calce con un cucchiaio
d'argento, e ponendovi tre pietre O Roma felix, cjuce duoruni Prin-
con alcune medaglie , seguono i cipiali
muratori a chiudere la porta inte- Es consecrala glorioso sanguine,
ramente, la quale, come dicemmo Horuni cruore purpurata cceleras
resta cos'i murata, fino al seguente Excellis orbis una puldiritudines.
Anno santo. Nella mentovata fun-
zione si recitano dal Papa e dai Per la qual cosa Bonifacio Vili,
tre Cardinali legati varie determi- ad istanza dei Cardinali, e del po-
nate preci. V. Porta Santa. polo romano, adunato il sacro Colle-
gio in concistoro a'22 febbraio i3oo,
PRIMO ANNO SANTO, giorno dedicato alla festa della Catte-
dra di s. Pietro in Antiochia, emanò
Fin qui abbiamo presentate ge- la seguente costituzione Extravag.
nerali notizie intorno l'Anno san- Antiquorum de Poenit , et remiss. ,

to ora non crediamo disaggrade-


; che riportiamo tradotta in italiano.
vole al lettore l'avere separatamente
in compendio una storica relazione Bo: io Pj Vili.
di tutti gli Anni santi, cominciando
dall' esporre che indus- le cagioni, » Abbiamo da fedele relazione di
sero Vili a rinnovare
Bonifacio nomini vissuti da lunghissimo tempo,
questo pio costume. Egli adunque che quelli, i quali vanno alla visita
confèssa di essersi a ciò mosso dal- della basilica del principe degli apo-
la voce costante de' vecchi di quel stoli, ottengono grandi perdoni ed
tempo , i quali dicevano che i cri- indulgenze de loro peccati. Noi adun-
stiani ad ogni cent'anni si recavano que, che, secondo il debito del nostro
a Roma per ottenere l'espiazione dei ufficio, e procuriamo
desideriamo,
loro peccati a mezzo dell'universale molto volentieri la salvezza di ognuno,
Giubileo, e dalla testimonianza di avendo a cuore e ratificando tutte
un vecchio di 107 anni, nobile e singole sì latte indulgenze e per-
savoiardo, che affermava ricordarsi doni confermiamo
, le ed appro- ,

averlo guduto sud padre nel de- viamo, ed ancora rinnoviamo colla
, ,

ANN ANN io5


predente costituzione. E perchè i basilica vaticana, alla presenza del
beatissimi Pietro e Paolo abbiano sacro Collegio Cardinalizio, Bonifa-
un tanto maggior onore, con (pian- cio Vili, pieno di spirito religioso
ta più divozione verranno le loro sali sopra un pergamo
di drappi
basiliche di Roma visitate dai fe- di seta esplendidamente
di oro
deli, e medesimi fedeli sappiano di
i adorno, e con analogo sermone
riportare una maggior copia di spiri- annunziò all' innumerabile popolo
tuali doni da queste visite, Noi, confi- 1' indulgenza del centesimo anno :

dando nella misericordia ed autorità indi sopra l'aitar principale della


dell'onnipotente Iddio, e ne' meriti e basilica fu posta la bolla, che il

nell'autorità de' medesimi suoi apo- Papa presentava in dono a' principi
stoli , secondo il consiglio de' nostri degli apostoli ; ceremonia che pur
fratelli, Cardinali di s. Chiesa, e fu eseguita in quella eli s. Paolo
colla pienezza dell'apostolica potestà nella via ostiense. All'annunzio di
concederemo, e concediamo non questa costituzione, Silvestro, segre-
solamente un pieno e largo, ma tario Pontificio, spedi una circolare,
pienissimo perdono di tutti i pec- in cui fé' note ai fedeli le indul-
cali a quelli, che nel presente an- genze e la pubblicazione della bolla,
no iooo, dalla festa della Nati- invitandoli alla peregrinazione di
vità del N. S. Gesù Cristo prossi- Roma. Si mostrò altresì ogni ve-
ma passata , e ogni cento anni
in nerdì ed ogni festa in s. Pietro per
avvenire, si accostano con riverenza consolazione de' fedeli la Veroni-
alle dette veramente pen-
basiliche ca sudario di Cristo cioè il
del ,

titi e confessati, o che veramente J olio santo ( Vedi). Subito si vi-


si pentiranno , e confesseranno nel de accorrere a Roma un nume-
presente anno ed in ogni centesimo. ro incredibile di pellegrini di 0-
Decretiamo, che quelli, i quali vor- gni sesso e condizione, non solo
ranno partecipare di questa indul- provenienti dall' Italia , ma dal-
genza da noi conceduta, debbano la Francia, Spagna, Inghilterra e
visitare le dette basiliche, se sono Germania. Sino a due milioni si
romani per trenta giorni continui fa ascendere il numero di essi , e
o interpolatamente, ed almeno una tanta n'era la folla, che, secondo
volta al giorno ; se poi saranno pel- asserisce Guglielmo Ventura testi- ,

legrini , o forestieri ,
quindici gior- monio oculare, alcuni persino peri-
ni nella stessa maniera. Avrà però vano calpestati.
ognuno più merito, e con più frutto Fra i personaggi più ragguarde-
conseguirà l'indulgenza, con quanta voli si annovera Carlo di Valois, fra-
maggior frequenza e divozione vi- tello di Filippo IV, il Bello, re di
siterà le basiliche. Pertanto non Francia. V'intervenne pure Carlo
sia lecito ad alcuno il violare que- Martello re di Ungheria, e da tutte
sta nostra bolla di confermazione, le parti della cristianità concorse-
approvazione, rinnovazione, conces- ro infinite genti. Sarebbero mancati
sione e costituzione. Dato in Roma i viveri , se la vigilanza del gran
presso s. Pietro li 22 febbraio, an- Pontefice non ci avesse provvedu-
no sesto del nostro Pontificato ». to,procurandone dalle limitrofe con-
Secondo tal bolla, nel soprascritto trade. Carlo compose la pace tra il
giorno 22 febbraio i3oo, nella re suo fratello e Bonifacio VIII,
VOL. II. i4
,

ioG ANN ANN


la quale però ebbe corta durata. A
cagione di tanta frequenza per la visita SECONDO ANNO SANTO.
delle basiliche, fu preso il provve-
dimento di dividere il ponte di Celebrato fu quest' Anno santo
sant' Angelo per la sua lunghezza nel i35o da Clemente VI. A Bo-
con un tavolato, affinchè quelli che nifacio Vili, nell'anno i3o3, succes-
andavano a s. Pietro non incontras- se Benedetto XI, Boccassini, di Tre-
sero quelli che tornavano. Il Villani, viso, ed a questo, a' 5 giugno i3o5,
storico contemporaneo, e testimonio Clemente V, de Golh, arcivescovo
di un tanto concorso, dice al libro di Bordeaux, assente dal conclave,
Vili cap. 36, che le elemosine in ta- e non decorato della porpora Car-
le incontro offerte all'aitar di s. Pie- dinalizia. Chiamati i Cardinali in
tro ammontarono alla somma di Francia, vedendo Clemente V, che
cinquantamila fiorini d' oro, in tanti l'Italia ardeva pel fuoco di diverse
quattrini di rame. La quale somma fazioni, massime de' Guelfi e Ghi-
per ordine di Bonifacio Vili fu de- bellini, stabili la residenza Pontifi-
stinata a comperar castella, case, e cia in Avignone, città di Provenza:
possessioni a beneficio delle due ba- determinazione, che, secondo alcuni,
siliche di s. Pietro in Vaticano, e fu da lui presa per compiacere al
di s. Paolo nella via ostiense. A rac- re di Francia Filippo IV, il Bello.
cogliere il denaro stavano di e notte Nel i3i6, Rieletto Papa Giovanni
due chierici , innanzi la confessione XXII, Euse, di Cahors, e, nel 1 334,
o altare di s. Pietro, con in mano Benedetto XII, Fournier, di Tolosa.
rastrelli per ammonticchiarlo. Poscia, nel 134^, salì al soglio Cle-
In questo primo Anno santo si mente VI, Roger, della diocesi di Li-
fece altresì in s. Giovanni in La- moges. Giunta che ne fu a Roma la
terano un pulpito di marmo tut- nuova, romani, siccome aveano fatto
i

to dipinto per mano di Cimabue. a Clemente V, a Giovanni XXII


artista eccellente . Si vede in esso ed a Benedetto XII, spedirono al nuo-
Bonifacio Vili, che benedice il po- vo Pontefice diciotto ambasciatori
polo da quel poggio in mezzo a due sei per ciascuno de' tre stati, scelti
Cardinali, uno de' quali pubblica dalle primarie case di Roma. Poscia
l' Indulgenza . Quella pittura con- furono inviati allo stesso Pontefice
servata nella detta basilica cogli anche Francesco Petrarca e Cola di
stemmi della famiglia Gaetani o Rienzo, quali, in aggiunta ad altre
i

Caetani, alla quale apparteneva il istanze, domandavano a lui la rino-


Pontefice, ha l' iscrizione : vazione del Giubileo, stantechè troppo
mal convenivasi colla cortezza dell'u-
DOMINUS BONIFACIUS FAPA VII!
mana vita il concederlo ogni cento
FECIT TOTUM OPUS
anni. Tale istanza era avvalorata
PRAESENTIS T H ALAMI
anche dalle preghiere di s. Brigida
ATTIVO DOMINI MCCC.
la quale, come si legge nelle sue
De' parecchi miracoli in quel tem- rivelazioni, per comando di Dio
po operali nelle basiliche de' ss. A- scrisse al Pontefice : « Io ti ho fatto
postoli, ci lasciò memoria il Rinaldi » salire sopra tutti i gradi di onore;
ne' suoi Annali ecclesiastici , all' an- » sorgi adunque a pacificare i re di
no i3oo, numero 7. » Francia e d'I ngliil lena; torna dipoi
ANN ANN 107
•» in Italia ad annunziarvi l' anno >* per le sopraddette, e per altre
» di salute e di divina dilezione ». » cause , sia ridotta all' anno cin-
Indotto da tanfi stimoli, ai 27 gen- » quanlesirno ».
naio i349, Clemente VI pubblicò Mandò il Papa copia di questa
il Giubileo per l'anno seguente, ordi- costituzione a molti patriarchi , ar-
nando che ogni cinquanta anni fosse in civescovi , e ordinandone
vescovi ,

appresso celebrato . Ciò apparisce la pubblicazione, spedendo frattan-


dall'Exlravag. Unigenitus 2. de to in Roma per suo legato il Car-

Poenit. intcr communes, presso il Ri- dinal Annibaldo Gaetani da Cec-


naldi all'anno i349- Ecco il trat- cano, vescovo suburbicario di Fra-
to della bolla tradotto dal latino : scati, personaggio celebrato per le

Considerando Noi che nella leg- sue legazioni, a cui conferì este-
ge mosaica, la quale il Signore se facoltà per tuttociò che risguar-
non venne già a sciogliere ma , dava la celebrazione del Giubileo.
a compiere spiritualmente, l'anno Oltre la visita delle basiliche anzi-
» cinquantesimo era stimato Giu- dette, Clemente VI aggiunse anche
bileo di remissione ( questa voce quella di san Giovanni in Laterano.
non è nella Bolla di Bonifacio Vili) Piccatosi quindi a Roma il legato
e di gaudio, e sacro era il numero incominciò a disporre le cose per
de' giorni, ne' quali per legge avve- la quiete pubblica , e pel comodo
niva la remissione ; considerando dei pellegrini. Questi concorsero in
che il numero cinquantesimo singo- sì gran numero, che dal giorno di
larmente si onora nei due Testa- Natale 1
349 »
ia CLU s* a P ri »
^ no
menti cioè nel vecchio per con-
, allaPasqua, se ne trovarono in Ro-
cessione di legge , nel nuovo per ma un milione e due cento mila. E
la missione visibile dello Spirito benché nella state si fosse d' assai
Santo sopra i discepoli, e che a diminuita la calca a motivo dei
questo numero si adattano molti masnadieri, che infestavano le strade,
e grandi misteri delle Divine del caldo e delle scarse raccolte, nul-
Scritture ; considerando inoltre le ladimeno si vedevano ogni giorno
domande del nostro popolo ro- più di duecento mila di essi, fra i

mano, che umilmente ci sup- quali molti ricchi signori. In quell'


plica, come a Mosè e ad Aronne, incontro il santo Sudario di Cri-
per proprie e solenni ambasciate, sto o Volto santo mostrava nella si

destinate specialmente a pregarci vaticana ogni domenica e nelle feste


in nome di tutto il popolo cri- solenni. Tal era il concorso, che per
stiano dicente : O Signore, apri la folla una volta morirono fino a do-

ad essi il tuo tesoro , il fonte di dici persone. Da tre nobili venezia-


aequa viva . . . Volendo Noi che ni, per nome Nicolò Valentini, Ban-
moltissimi abbiano a partecipare dino de' Garzonibus e Franceschino
di questa indulgenza ,
giacché in Giostro, a' 6 maggio i35o, fu

pochi, attesa la brevità dell'uma- donata per quel s. Sudario una cor-
na vita, possono pervenire all'an- nice di cristallo, intarsiata con va-
» no centesimo per consiglio dei
,
rie lastre di argento dorato, nella
> nostri fratelli i Cardinali di s. quale esso fu rinchiuso ed ancor ,

' Chiesa, abbiamo stimato che la oggi si venera , come abbiamo dal
• detta concessione d' indulgenze Cancellieri, De secrelariis, t. II.
. ,

io8 ANN ANN


Fra i personaggi recatisi in quel- aprile i3y3, stabilì che per acqui-
l' anno a Roma, illustri per santità, stare le indulgenze del Giubileo, si

dignità sono da ricor-


e dottrina , dovesse visitare , oltre le basiliche
darsi s. Brigida e s. Caterina sua vaticana, ostiense, lateranense, an-
figlia, il Cardinal Guido de Boulo- che la liberiana come il maggior ,

gne vescovo di Porto del sangue , tempio dedicato alla beata Vergine,
regio di Francia, commendato per dal Pontefice s. Liberio romano,
le fatiche sostenute a prò della San- consacrata nel 353, ed insigne per
ta Sede insieme al Cardinal Pietro la sacra culla, ivi esistente, in cui fu
Ciriaco di Limoges , ed ambidue posto dalla santissima Vergine il

dichiarati da Clemente VI legati bambino Gesù.


per celebrare col Cardinal di Cec- Considerando poscia Gregorio XI
cano l'Anno santo; ci venne inol- la vedovanza, in cui languiva la
tre Lodovico I re d'Ungheria, che Chiesa Romana, per la residenza
ogni giorno visitò a piedi le basi- Pontificia fuori del suo luogo na-
liche ed assistette alla messa solen- turale, esortato da s. Pietro infante
ne in s. Pietro con molta esempla- di Aragona, santo religioso de' mi-
rità , procurando di vedere ogni nori , da s. Caterina da Siena , ed
giorno il Volto santo Quel re of- . energicamente dagli stessi romani,
ferse all' altare di s. Pietro quattro- a restituire a Roma la sede aposto-
mila scudi d' oro
Il Petrarca in . lica , si decise di recarvisi. Partito
quella rimase somma-
circostanza quindi dalla Francia, giunse nella
mente edificato. Veggasi Francescan- capitale del cristianesimo 7 gen-
a' 1

tonio Zaccaria nell'erudita sua opera naio 1377. Grande fu l'esultanza,


dell' Anno santo toni. 1.1. i e la gioia degF italianiper sì lieto
avvenimento, ed i romani tripudiati-
TERZO ANNO SANTO. li al vedere dopo settantun' anni,
sette mesi, e undici giorni, restitui-
Celebrato fu quest'Anno santo nel ta fra loro la residenza dei Papi
1390 da Bonifacio IX. A Clemen- accolsero Gregorio XI colle mag-
te VI successe in Avignone, nel 352, 1 giori dimostrazioni ed di rispetto
Innocenzo VI, d'Albert, di Limoges, allegrezza. Poco sopravvisse il Papa
indi, nel i362, fu esaltato alla tiara in Roma, poiché morì a' 28 marzo
Urbano V, Grimoaldi, di Grissac; 1 378. Passati undici giorni di sede
ed a' 3o dicembre 1370, il Cardi- vacante, concordemente gli fu eletto
nal Pietro Roger del Limosino, ni- in successore Urbano A 1, Buttili Pri-
pote di Clemente VI, arciprete della gnani, napolitano. Intanto brama-
basilica lateranense, fu eletto Pon- vano i Cardinali francesi di fine ri-

contro sua voglia, col nome


tefice, torno al delizioso soggiorno di Pro-
di Gregorio XI. Nella sua prima venza ; ma impediti ila Urbano VI,
costituzione Super universas s di- si adunarono nella città ili l'ondi,
chiarò, che la basilica lateranense mossi dalle private loro passioni.
era la sale principale del Som- Ivi, raccolti scismaticamente, depose-
mo Pontefice , e la prima nella ro il legittimo Urbano \ I. ed a' 20
dignità fra tutte le Chiese , indi settembre 1
''>-8, elessero l'antipapa
coli' altra costituzione Salvator no- Clemente \ll, dando con ciò prin-
ster, emanata in Avignone agli 1 1 cipio al più lungo e pernicioso
ANN ANN 109
«isma, che durò quasi armi cinquan- sopravvenutagli nella fresca età di
tuno, ne' quali fedeli non sape- i quarantasette anni, rimase ad Urba-
vano a chi obbedire, e chi ricono- no VI la cura dell'adempimento.
scere per vero Papa. Ad Urbano Morto però anche Urbano VI di ve-
VI rimase ubbidiente l'Italia, l'In- leno, a' i5 ottobre i38q, senza poter
ghilterra, la Germania, la Boemia, celebrare il Giubileo che avea pub-
1' Ungheria, la Polonia, il Portogal- blicato, dopo diecisette giorni, quat-
lo, la Danimarca, la Svezia, la Nor- tordici Cardinali del suo pallilo pas-
vegia , la Prussia , e la Frisia ;
sarono ad eleggere Papa Bonifacio IX,
mentre Clemente Ali,
l'antipapa Tomazelli, napolitano, il quale nel-
che si era ritirato in Avignone, fu l'anno seguente i3o,o, celebrò il Giu-
riconosciuto e venerato dalla Fran- bileo. Molli pellegrini vi accorsero
cia, dalla Spagna, dalla Scozia, da dalla Germania, t ngheria, Polonia,
Cipro, dalla Sicilia, da Napoli ed Boemia e da aldi regni e provincie
altre provincie, alcune delle (piali so- ubbidienti alla Chiesa di Roma, co-
vente cambiarono ubbidienza, quan- me assiema Teodorico di Niemo fa-
do lo credevano opportuno, mentre migliare Pontifìcio, e testimonio o-
restarono altre neutrali . V. A- culare, nel lib.I cap. 6S. Però os-
\ ir. NONE. serva Gobelino nella Cronaca del
Trovandosi Urbano VI per que- Dloiìdo, stampata in Francfort nel
ste vicende in gravi dissensioni, do- 1 J09 che non vi si recarono
, ad
po alcuni viaggi per l'Italia, nei acquistar il Giubileo i francesi, gli
quali scoperse una terribile congiura spalinoli , e gli altri del partito
ordita contro di lui in Nocera dei dell'antipapa Clemente VII. lì Papa
Pagani mosso dalle parole di un
, concesse a Riccardo II re d'Inghil-
romito fece ritorno in Roma, ed terra, ed a Giovanni I re di Por-
entrovvi nel mese di ottobre del togallo, che, senza allontanarsi dai
1 388 con grande pompa. Indi, co- proprii regni, potessero acquistare le
me racconta s. Antonino nella sua indulgenze al paro di quelli, che si
Cronaca, part. Ili, tit. II, cap. 2, trovavano in Roma, ed inoltre ac-
considerando esser la vita degli uo- cordò ad alcune città della Germania
mini divenuta piìi breve del solito, di poter acquistare il Giubileo col-
e taluni non arrivare all'anno cin- la visita di alcune loro chiese, pur-
quantesimo di età, nel i38c), pub- ché dessero in limosina il denaro,
blicò in Roma la costituzione Sal- ebe avrebbero speso nel viaggio, per
vator noster Unigenitus Dei Filius, la ristaurazione delle chiese di Roma.
colla quale ristrinse il termine pe- Tra i piìi distinti personaggi, che
rentorio del Giubileo a soli trentatre in questa circostanza si recarono a
anni, in memoria dell'età che Gesù Roma, è degno di special menzione
Cristo visse su questa terra. Secon- Alberto d' Uste marchese di Fer-
do il sentimento di alcuni scrittori, rara, accompagnato da quattrocento
fu Gregorio XI, che pel primo eb- cavalieri vestiti modestamente ad
,

be il pensiero di ridurre a tal ter- una medesima foggia. Alla distanza


mine il Giubileo , tanto per le ra- di un miglio da Roma fu incontra-
gioni espresse nella bolla di Urba- to da cinque Cardinali e dal gran
no VI , che per secondare le vive maestro dell' Ordine gerosolimitano.
istanze de' romani ; ma per la morte Dopo che egli ebbe eseguito quanto gli
,,

no ANN ANN
era stato imposto per l'acquisto delle di compiere, nella vita di Bonifa-
indulgenze, Bonifacio IX gli confer- cio IX toni. IV, dice, che troppo
mò dominio della città di Fer-
il corta distanza era passata dal pre-
rara col tributo annuo di diecimila cedente Giubileo, celebrato nel 1390
scudi, o fiorini d'oro, e di cento sotto il medesimo Bonifacio IX,
cavalieri pagati, pel servizio della il perchè non per altro motivo fu
Chiesa, dentro lo spazio di settanta indotto quel Pontefice a non pub-
miglia, ogni volta che il bisogno lo blicareuna bolla apposita per inti-
richiedesse, secondo il trattato con- marlo nel 1 4oo permettendo ,
sol-
chiuso Marchese e Gregorio
fra il tanto che i fedeli si procurassero in
XI, suo predecessore [V. Rkvaldi , quell' anno la indulgenza.
all'anno 1390). Altri principi reca- In tale occasione mirabil numero
ronsi pel Giubileo a Roma, ed altri di fedeli accorse alla capitale del cat-
mandarono ambasciatori per otte- tolico mondo , specialmente dalla
nere in appresso ne' loro stati la Francia sottrattasi allora all' ob-
medesima indulgenza. bedienza antipapa Benedet-
dell'

to XIII. Fu grande il concorso ,


QUARTO ANNO SANTO. quantunque in quell'anno un fiero
contagio desolasse 1' Italia e Ro-
Celebrato fu quest' Anno santo ma. Né il timore dei masnadie-
nel i4oo da Bonifacio IX. Molti ri , che infestavano le strade, e
scrittori assolutamente negano la derubavano d'ogni loro sostanza
celebrazione di questo Giubileo ,
ed anche della vita i pellegrini;
perchè non evvi alcuna bolla di né la protezione, che costoro gode-
Bonifacio IX, che nel i4oo lo in- vano de' Colonnesi Giovanni e Ni-
timasse ; tuttavia alcuni storici di colò sdegnati contro il Papa , che
quel tempo dimostrano vera; ed la li avea fulminati colle censure ec-
anzi tramandarono a' posteri alcune clesiastiche; né l'agitazione cagiona-
relative notizie. Vedi Teodorico di ta all'Italia dai faziosi Bianchi, val-
Nienio , vescovo di Cambiai sotto- sero a rallentare il fervore de' fede-
segretario di Gregorio XI e di Ur- li. Anzi così appariva quella immensa
bano VI , e scrittore apostolico di folla devota, come, se tutta l'Europa
Giovanni XXIII, esatto e fedele nelle e 1' Italia stessa fosse in tranquilla
sue narrazioni, nella Storia dello pace e sicurtà. Fra i più illustri

scisma di Occidente dal 1 378 fino pellegrini accorsi in Roma , vi fu


al i4 I o Norimberga \*)3i; Vedi
5
Duccio Corsini , avo di s. Andrea
ancora Vita di Giovanni XXIII , della medesima famiglia , che morì
Francfort 1620; i Diritti dell'im- appena tornato dal Giubileo, ed
perio, Basilea i55y ed Andrea ; il beato Giovanni di Domenico
Shocchi canonico di Faenza, Com- detto de' Bianchini ,
domenicano ,

pendio degli anni santi, e storia che, ad impetrazione di s. Cateri-


del Giubileo celebrato da Leone na da Siena, ricevette la guarigione
\!f, Faenza 1826; opera erudita, di una sua infermità. Questi dipoi
diligente, ed interessante.
Il Novaes, venne creato Cardinale ed arcive-
che si era proposto di trattare del- scovo di Ragusa. Partecipò di quel
Y Anno santo 400, in una disser- 1 Giubileo anche la Boemia, dacché
tazione , che la morte gì' impedì Venceslao 1 V suo re, che dal collegio
, 4 j
,

ANN A NN 1 1 r

degli elettori era stato deposto dal- sfama con grande pompa a' 16 mag-
l'impero nel i4oo, dopo aver de- gio i4'tfj entrò in Roma ai 28 set-

testati i suoi errori ( fra i quali tembre 1 2 °) etl a * 3o dello stesso


di aver fatto uccidere s. Giovanni mese dal monistero di s. Maria del
Nepomuceno ) , supplicò nel mede- Popolo, dove si era fermato, in
simo anno il Papa a voler con- mezzo alle acclamazioni del festeg-
cedere a Praga le stesse indulgen- giale popolo, con sontuosa magni-
ze, ch'erano riserbate ai presenti in ficenza si trasferì al Vaticano. In con-
Roma. formità della legge di Urbano VI da
QUINTO ANNO SANTO lui ratificata, celebrò quel Pontefice,
nel i423, il Giubileo dell'Anno santo.
Celebrato fu quest'Anno santo nel Assai scarso fu il concorso de' popoli a
i42 3 da Martino V. Nel i4o4, i cagion della guerra, che ardeva al-

Cardinali dell'ubbidienza di Bonifa- lora in Italia, nella Francia, nella


cio IX, a' 1 7 ottobre, concordemente Germania. Sembra che appunto pel
esaltarono al Pontificato, quindici poco numero de' concorrenti non
giorni dopo la morte di lui, Inno- abbiano fatta menzione di questo
cenzo VII, Migliorati, di Sulmona, Giubileo né s. Antonino dell' Ordi-
il quale avendo cessato di vivere a' 6 ne de'predicatori, arcivescovo di Fi-
novembre 1406, dopo venticinque renze, benché parli nella sua Som-
giorni, i Cardinali elessero Gregorio ma Teologica delle indulgenze dei
XII, Corraro, veneziano. Correndo Giubilei, e de' Pontefici, che fino ai
1' anno i4°9 1 Cardinali del suo par-
5
suoi avevano celebrati
giorni
gli

tito, unitisicon quelli dell'antipapa né Volterrano, né Bartolommeo


il

Benedetto XIII nel conciliabolo ce- , Platina né monsignor Giorgi


,
né ,

lebrato in Pisa, li deposero ambidue, altri storici. Tuttavia non è da met-


ed invece elessero, a' 26 giugno, A- tersi in dubbio quel Giubileo, come
lessandro V, Filargo, di Candia, per prova il gesuita Francescantonio
cui ad un tempo si ebbero tre Papi, Zaccaria con molte ragioni nel suo
ed i fedeli più che mai furono di- Trattato dell'anno santo, tomo I. lib.

visi. Morendo Alessandro V, a' 17 I cap. 5j. Forse che il non


IV p.
maggio i4 r Oj sedici Cardinali della trovare la bolla d' intimazione fu
sua ubbidienza crearono Pontefice una delle ragioni , che fece credere
Giovanni XXIII , Coscia, napoli- non essersi il Giubileo celebrato;
tano. Raccolto poscia il concilio di però lungo sarebbe il men-
vi fu, e
Costanza rinunziò generosamente
, tovare gli autori, che ne sostengono
Gregorio XII al Papato, Giovanni la celebrazione nel i4s3. Fra que-
XXIII venne deposto , l' antipapa sti vi sono Onofrio Panvinio, An-
Benedetto XIII scomunicato, onde drea Vittorelli, sì nelle note al Ciac-
agli 11 novembre 1 4- 1 7» m di co- conio, e si nella Storia de" Giubilei
mun consenso eletto sommo Pon- Giulio Roseo nelle note al trattato
tefice Martino V, Colonna, romano, del Centesimo del cardinal Jacopo
il quale pacificò l'afflitta Italia, re- Gaetani; il p. Soldani, e l'erudito
staurò la desolata Roma, ed estinse Antonio Sandini, Fitce Pontifìcuni
lo scisma, che per tanti anni avea Romanorum , Ferrame 177^5 tom -

angustiata la Chiesa universale. II pag. 58g. Così pure comprova-


Martino V, partito quindi da Co- no i Pontefici Paolo II e Sisto IV,
N

ii2 A \ ANN
vissuti nel medesimo secolo, i quali IV l'antipapa Felice V, lacermn
nelle loro costituzioni ricordano il crudelmente la Cbiesa. La Germa-
Giubileo di quell' anno. A questi si nia e Ungheria erano vessate dal-
l'

aggiungano Giulio III, che nella la guerraintestina: la Francia e


bolla Sì pastores oviiun conferma l'Inghilterra erano in discordia:
quanto aveano detto Paolo II, non 1 unione de'greci e degli orientali
che Sisto IV ed il dottissimo Ponte- colla Cbiesa Romana, già poco pri-
fice Benedetto XIV, Lambertini, che ma stabilita nel concilio
generale di
nell'allocuzione dei 3 marzo 1749 Firenze da Eugenio IV, andava sce-
al sacro Collegio, disse che il Giu- mando: l'Italia infine era divisa in
bileo dell'anno venturo _,
era il de- fazioni mentre i vene-
i francesi ed
cimo ottavo, e quindi fa conoscere zianistavano sulle armi. Ma per lo
aver lui pienamente ammesso quel- valore di Nicolò a tutto fu rime- V
lo di Bonifacio IX del i-joo, e 4 io, l'antipapa Felice
diato. .Nel 1 . V
l'altro di Martino V del i-pS. formalmente rinunziò ali antipapato,
Se ciò non fosse stato, vedesi agevol- e la pace fu restituita alla Chiesa. Fino
mente, che quell'anno sarebbe invece dai io gennaio dell'anno i449> Nicolò
il decimosesto od il decimosettinw. V avea pubblicata la costituzione Im-
Da una Pontificia lettera , che mensa et i/inumerabilia, colla quale,

riportasi dall' annalista Rinaldi al- tralasciata la serie stabilita da Urba-


l' anno i4'29j rilevasi aver Mar- no \ I, di trentatre anni per la ce-
tino V ripreso il vescovo di Can- lebrazione dell' Anno santo, invece
torbery in Inghilterra perchè ar- di pubblicarlo nel i4^7> m cui sa-
rogandosi l'autorità del solo Ro- rebbe caduto, lo pubblicò nel 4^o, 1

mano Pontefice, insti tuì in Inghil- seguendo la disposizione di Clemen-


terra, mentre regnava Enrico VI, te \ I del cinquantesimo. Nella bolla
una specie di Giubileo simile a quel- Nicolò V approvò altresì e rinnovò
lo dell'Anno santo, concedendo a L'indulgenza plenaria, concedendola
coloro, che visitassero in determinati pienissima a quelli che, pentendosi
tempi la chiesa di Cantorbery, le dei falli sinceramente, avessero visi-
stesse indulgenze ottenute in Roma tate le quattro consuete basiliche
nel tempo del Giubileo. nell'anno \/\.5o nel modo da' suoi
antecessori prescritto, cioè di trenta
SESTO ANNO SAVTO. giorni' pei romani, e quindici pei fo-
restieri, sia continuamente come in-
Celebrato fu quest' Anno santo da teiTottamente. Terminava la costitu-
Nicolò V, nel i/po.
Al Pontefice zione con esortare i fedeli perché -i

Martino V, nel iJjìi, fu dato a preparassero all'acquisto dell'indul-


successore Eugenio IV, Conduhnieri, gènza col cambiamento de' costumi,
veneziano, nipote di Gregorio XII. e col soddisfare alla divina giustizia
Morto lui, fu sollevato al soglio Ni- mercè il dolore de' peccati, e la visi-
colò V, Parentitcclli, di Sarzana, il ta de' sacri templi, ad ottenere il pa-
quale prendere le redini del
nel trocinio de' beali Apostoli e degli in-
governo trovò la Cbiesa in sommo namerabili martiri che riposano in
sconvoglimento. Lo scisma di Ba- Roma. Frattanto la pestilenza, che
silea, per cui nel 1 pò, fu eletto con- travagliava I Italia nel 1
j {.9, pene-
tro il legittimo Pontefice Eugenio trò a Roma, onde il Pontefice lutto
, 3

ANN ANN 1 1

si die' a provvedere al maggior co- sistenza il capitolo generale de' mi-


modo , ed alla sicurezza de' pelle- nori conventuali e quello degli os-
grini. servanti di s. Francesco, v' interven-
Somma pietà dimostrò Nico- nero tremila ottocento frati tra i ,

lò V in quella circostanza, come at- quali s. Giovanni da Capislrano vi-


testano le cronache francescane . cario generale di tutto l'Ordine,
Non d' altro si occupò, che d'andare s. Jacopo della Marca , e s. Diego
ogni giorno alle stazioni co' Cardi- laico spaglinolo, che fu anzi desti-
nali , fare le processioni per la vi- nato capo di quelli che hanno cura
sita delle chiese, e frequentemente degl' infermi nel convento Araccrìi,
a piedi nudi, esercitarsi in orazio- Pietro Regalato, Caterina da Bo-
ni, ed offerire l' incruento sacrifizio logna, Francesco dell'Aquila, Ga-
per le necessità della Chiesa, di cui briele Ferretti anconitano, e Rita
gli era il governo. Le torme,
commesso da Cascia, tutti registrati poscia nel
che ogni giorno arrivavano a Roma catalogo dei santi e de' beali.
di ungheresi, tedeschi, inglesi, fran- A questi, che vennero promossi
cesi , spagnuoli ,
portoghesi ,
greci all'onor degli altari, dehbono ag-
dalmatini, italiani, erano sì folte che giungersi quelli che per. dignità so-
il concorso superò quello degli al- no più nominati: Jacopo arcivesco-
tri Anni Tal fu la divo-
santi. vo di Treveri con un seguito di
zione per venerare il corpo di s. centocinquanta uomini a cavallo;
Andrea apostolo che nel giorno , Corrado vescovo di Metz ed il ,

della sua festa mossero dalla Ger- principe Alberto d' Austria fratel-
mania e da altri luoghi molti no- lo di Federico III, che nel \^Si
bili, ed immenso numero di popolo; ebbe dallo stesso Papa la corona
per lo che s' indusse Nicolò Y a di- lombardica e quella imperiale.
minuire più d'una volta il numero
delle visite prescritte, avvegnaché sof- SETTIMO ANNO SANTO
focate rimasero molte persone per la
gran calca nelle chiese, ed in altri Celebrato fu quest' Anno santo
luoghi. Sul ponte di s. Angelo una nel i4v5 da Sisto IV. Successore
mula condotta a mano cagionò tan- a Nicolò fu, nel V
i^55, Calisto
to terrore in un momento di folla, III, Borgia, di Valenza, a cui tenne
che ottantasette persone cadute dai dietro, nel 1 4^8, Pio II, Piccolomini,
parapetti del ponte nel Tevere si sanese, ed a questo, nel i464j il Pon-
annegarono, ed altri ancora resta- teficePaolo II, Barbo, veneziano. Con-
rono morti od uccisi. Il Pontefice siderando Paolo II, d'animo gran-
penetrato da siffatto disordine, fé' de, che per la brevità dell'umana
subito atterrare alcune case, che vita, pochi potevano partecipare agli
rendevano angusta la via condu- spirituali frutti ed alle indulgenze
cente al ponte, rifare le sponde del del Giubileo, col tenore della Bolla
medesimo onorò tutti gli estinti
, Ineffabilis Providentia summi Patrìs,
con magnifici uffici funebri, quasi a spedita a 19 aprile i47°j che è la
penitenti che avevano trovata la settima del Bollarlo romano, tomo
morte neh' esercizio della penitenza. I p. 4 7» ordinò che il Giubileo
1

Nella festa poi di Pentecoste, a' 24 dell' anno santo si celebrasse ogni
di maggio, celebratosi colla sua as- venticinque anni, principiando ai pri-

fevWrJ. fcoWW
1
Ccrbwvcm» r

,
!
, ,,

n4 ANN ANN
mi vesperi della vigilia di Natale Sistina, oggi si dice Borgo s. An-
dell'anno precedente, per terminare gelo. Ma avendo il Tevere inonda-
nel medesimo giorno dell'anno se- ta la città , chi voleva visitare la

guente. Senonchè morì prima che basilica di s. Paolo, era obbligato


si effettuasse la sua deliberazione. a prevalersi delle barche.
Quindi Sisto IV, della Rovere, di Se non die in quest'Anno santo con-
Savona, eletto nel 1 47 E s in confer- correndo a Roma poco numero di pel-
ma del decreto di Paolo II, men- legrini, sì pel timore della guerra

tre trovava in Tivoli, a' 9.9 ago-


si che ardeva nella Francia, Germa-
sto 47^? promulgò la costituzione
1 nia , Ungheria , Polonia e Spagna
Quemadinodum operosi, colla quale come per la poca sicurezza delle
approvò la riduzione di Paolo li, strade infestate dai malviventi, Si-
avendo prima riportato in compen- stoIV pose il Giubileo nella città di
dio guanto contiene di più interes- Bologna, dal primo di maggio sino
sante la bolla Ineffabilis. Eccone alla fine dell' anno , deputandovi
le parole: « Noi che dopo la inor- quattro chiese in luogo di quelle

>i te del nostro predecessore Pao- di Pioma.


» lo II fumino come piacque al , Recaronsi a Roma pel Giu-
» Signore, per la Divina clemenza bileo , fra gli altri personaggi co-
•5 sollevati al sommo apostolato spicui, Ferdinando re di PVapoli

« dopo aver con altra nostra let- colla moglie (come racconta il Ve-
-> tera approvata l' ordinazione, vo- nuti a pag. 35), e con molti ba-
«. lontà e decreto del medesimo Pao- roni e grandi signori. Nella visita
> lo li, e tuttociò che nelle mede- da esso fatta alle chiese, donò alle
> siine lettere è contenuto, secondo basiliche di s. Pietro, e di s. Pao-
.-> il consiglio de' venerabili nostri lo un pallio d'oro per ciascheduna.
» fratelli, decretiamo ed ordiniamo, Né solo il re di Napoli, ma ancora
.-> che l'anno predetto del Giubileo, Cristiano I, re di Danimarca e di
:> colle medesime indulgenze e re- Norvegia e duca di Alsazia, vi si
.-> missioni plenarie dei peccali, in- condusse colla moglie e magnifico
» cominci dalla vigiiia di Natale, e accompagnamento per soddisfare ad
:> debba continuare (Ino al medesi- un voto, nonché per eccitare principi i

•< ino dì dell'anno prossimo ven- cristiani a collegarsi seco lui contro
» turo ». Sisto IV fu il primo Pa- il formidabile Maometto II impe-
pa che sospese tutte le indulgenze, ratore de' turchi. Accolto da Sisto

salvo quelle delle basiliche e chiese IV e dal sacro Collegio onorifica-

diRoma, durante il tempo dell'An- mente ,


gli furono per due vol-
no santo, e vogliono alcuni, che egli, te mostrate le reliquie maggiori
e non Clemente VI, fosse il primo della basilica vaticana, compresa
a dare il nome di Giubileo a tal 1' immagine del Volto santo. Al-
ricorrenza. In questa circostanza Sisto cuni però sono discordi siili' epo-
IV recossi co' Cardinali più volt ca in cui Cristiano I recossi a Ro
/
alla visita delle quattro basiliche e ma ( '. Cancellieri, Notizie della
delle stazioni. Egli, a vantaggio dei venula in /ionia di Cristi/ino i re
forestieri, aprì la strada, che dal pon- di Danimarca, Roma 1820). Inter-
te Angelo conduce a s. Pietro:
s. vennero pure al Giubileo Carlotta
strada che dal suo nome chiamata regina di Cipro e Caterina regina
ANN ANN 11-

di Bosnia , cacciate dai turchi dai fu annunziato a suono dì tromba,


loro regni, in compagnia di quaran- prima e dopo, secondo l'esempio ri-
ta cavalieri. Morta anzi in Roma cordalo dal vecchio te-lamento. Nel-
la regina di Bosnia, lasciò per te- lo stesso anno i/fapjj essendo di trop-
stamento alla Santa Sede tutte le po angusta la via che conduceva da
ragioni, che avea sul proprio rea- Castel s. Angelo alla basilica vaticana,
me; per lo che furono presentati al Alessandro ne lece lare ima più co-
Papa in concistoro la spada e gli moda, che dal suo nome venne ap-
speroni, come si rileva dalla lettera pellata Alessandrina la quale fatta ,

fi>) Cardinal Papiense. V'inter-


"idei 5o5, da Giulio II,
poi lastricare, nel 1

vennero anche il duca Giovanni di oggidì si chiama Borgo nuovo. Co-


Sassonia, Alfonso duca di Calabria, mandò sotto gravi pene ai Cardinali
figlio del re Ferdinando, Andrea Pa- trasferitisi in Roma di non allonta-
leologo principe del Peloponneso, e narsi, e agli assenti di far ritorno,
Leonardo Tocco signore di Dalmazia per rendere cosi i fedeli più divoti
cacciato da' turchi , i quali tutti vi- colla loro edificazione; indi colla
sitarono divotamente le basiliche e Bolla Inter causas multìplices, dei
furono trattati alcuni con allog- 20 dicembre i499> prescrisse la vi-
gio ed alimenti nel palazzo vatica- sitanon solo delle quattro basiliche,
no. Finalmente parecchi riportano, ma eziandio degli Altari maggiori
che i re di Valacchia e di Svezia di esse, promettendo di aprire egli
si recassero a guadagnar l'indulgenza stesso colle proprie mani la Porta
del Giubileo. santa nella basilica vaticana, cosa
per lo innanzi non mai praticata
OTTAVO ANNO SANTO. da' Sommi Pontefici. Così pure pel
primo comandò che ne' tre giorni
Celebrato fu quest'Anno santo precedenti all'apertura del Giubileo
nel 000 da Alessandro VI. Al suonassero a festa tutte le campane
Pontefice Sisto IV successe, ai 26 di Roma, siccome fu poi costante-
agosto 1484, Innocenzo Vili, Cibo, mente praticato ne' successivi Anni
genovese, nel Pontificato del quale santi. Indi colla bolla Pastoris (eter-
V imperatore de' turchi Baiazette II ni, emanata nel citato giorno, Ales-
spedì in Roma la sacra lancia, che sandro VI deputò i penitenzieri mi-
lacerò il costato di Gesù Cristo. Tras- nori di s. Pietro con piena facoltà
corsi quìndici giorni di sede vacante, di assolvere ne' casi riservali al Pa-
agli i 1 agosto i49^j hi creato Som- pa, sospendendo per quell' anno si-

mo Pontefice Alessandro VI, Lenzoli mile facoltà conceduta ad altri.

Borgia, spagnuolo di Valenza, nipote Nella vigilia di Natale, prima di


di Calisto III. Non vi fu mai Giubileo celebrare solennemente nella basilica
celebrato con tanta solennità e di- vaticana i consueti primi vesperi,
vozione di popolo, quanto questo . Alessandro VI, vestito in piviale col
Alessandro con lettere apostoliche triregno in capo, portato sulla se-
lo avea pubblicato per tre volte: dia tenendo nella sini-
gestatoria,
la prima a' 2 aprile 1 498 la se-
1 ; stra mano candelauna dorata
conda ai 28 marzo IJ99) ne ^ accesa, e colla destra benedicendo
giovedì santo; la terza a' 22 di- il popolo, seguito dai Cardinali e
cembre del medesimo anno, incili prelati con candele pur accese, arri-
n6 ANN ANN
tò al luogo dov'era la Porta san- lessandro VI, ed il nuovo aprimen-
ta. Ivi deputò i legati a lalere to della Porta santa, con santo en-
ad aprir quelle delle altre basili- tusiasmo si affollarono i fedeli per

che. A Giovanni nominò un Car-


s. visitarne le prescritte basiliche; e
dinale, a s. Maria Maggiore l' ar- tanto fu numeroso il concorso nel
ciprete Cardinal Orsini, ed a s. Pao- giorno di Natale , che si venne alla
lo un arcivescovo. Allora i musici deliberazione di mostrar per due
incominciarono a cantare il Salmo volte il Volto santo.
Jubilate Deo omnìs terra j dopo di Tanta fu la moltitudine accorsa
questo il Papa recitò il versetto da lontani paesi, che essendo soprag-
operile mihi portas justìlice, ed i giunti molti anche dopo spirato il
seguenti coli' Orazione Deus, qui
: tempo consueto, Alessandro VI, col
per Moysen . Poscia il Papa si breve Commissum nobis ccelilus, pro-
recò a piedi ad aprire la Porta lungò il Giubileo pe' soli forestieri

santa , e col martello per tre vol- sino ai secondi vesperi dell' Epifa-
te percosse il muro. Ciò fatto, ri- nia, dodici giorni, cioè, più del
tornò alla sedia gestatoria lascian- solito. Per lo stesso motivo furono
do a' muratori proseguire 1' atter- anco diminuite le visite, ed a' ro-
ramento del muro stesso. Compita mani ed ai capitoli si concedette
l'opera, il Pontefice venne a piedi di poter acquistare l' indulgenza con
di nuovo Porta; inginocchiossi
alla una sola visita ,
purché facessero
$ul limitare medesima, ed a
della orazione dinanzi la tomba del prin-
capo scoperto orò per breve spazio, cipe degli apostoli.
tenendo sempre accesa nella mano Riporta il Burcardo [Aela Ccerc-
Ja candela. Entrò Alessandro VI il moniarum), che il Papa a'i3 aprile
primo per la Porta santa accom- andò a cavallo alla visita delle quat-
pagnato dai Cardinali e prelati, ed tro basiliche, accompagnato dal sa-
avanzossi fino all' aitar maggiore, cro Collegio, e da molti prelati,
dove alquanto orò genuflesso e dor principi e gran signori notificando ;

pò essersi alzato, disse Pater no- : con editto che, quanti interveniva-
ster 3 e l'Orazione: Actiones nostras. no in tal giorno alla visita delle
Quindi tornò al trono per assistere chiese, seguendolo, acquistavano sen-
al vespero solenne, e destinò quat- za olirà visita l'indulgenza plenaria.
tro religiosi perchè custodissero di e Di piìi ancora nel dì d'Ognissanti,
notte la basilica di s. Pietro, la quale fuori del consueto, il Papa, dopo
dovea sempre stare aperta. Ad A- la messa celebrata in s. Pietro, die'
lessandro VI si deve principalmente la solenne benedizione, concedendo
la celebrità della pompa con la , la medesima indulgenza a tutti i

quale tuttavia si apre quella Porta. presenti. A questa messa, il duca


Egli ne avea fatta fabbricar una Sagamine dalmatino assistette in
ben adorna di marmi , e proibì piedi appresso il trono Pontifìcio,
sotto pena di morte l'entrare per benché nonagenario.
essa innanzi che fossero terminate Alla quantità de' fedeli accorsa in
le sacre cerimonie da lui in s. Pie- Roma pel Giubileo si aggiunsero
tro, e da' Cardinali legati nelle altre molti francesi, tedeschi e boemi di
basiliche. fresco convertili ed assoluti daller

Divulgatasi la costituzione di A- censure incorse per aver seguilo gli


,

ANN ANN 117


errori degli ussiti. Anche da Napoli Chiesa un mese e tre giorni, in
venne una compagnia sotto il pa- capo ai quali fu eletto Pio III,,

trocinio della Madonna del Carmine, Piccolomini Todeschini, sanese, ni-


che fu incontrata dal Papa, dai pote di Pio II, che cessò di vivere
Cardinali e dal popolo. Fra i per- dopo 26 giorni di governo. In
sonaggi più ragguardevoli, che Ro- quello stesso anno i5o3 i Cardi-
ma vide in quell'occasione, si anno- nali pubblicarono Pontefice Giulio
verano Setzone di Tamerlaca , ba- li, della Rovere, di Savona, ni-
ione e palatino di Cracovia , il pote di SistoIV, a cui successe,
duca Valentino, due ambasciatori agli 11 maggio i5i3, Leone X,
del re di Francia Lodovico XII, Medici, fiorentino; indi a' 9 gen-
Renato barone di Arcomonte e Lo- naio i5aa, Adriano VI, Floreiizi,
dovico di \ illanova. d' Utrecht, ed a questo Clemente
Terminato il Giubileo, per chiu- VII, Medici, fiorentino , cugino di
dere la Porta santa, il Papa delegò Leone X, creato Papa a' 1 8 novem-
in sua vece due Cardinali , Fran- bre i523, giorno in cui si celebra
cesco Borgia arcivescovo di Cosen- la dedicazione della basilica vati-
za, e Giambatista Ferreri, vescovo cana. Giunto l'anno i525, Clemen-
di Modena, i quali, celebrati i se- te VII celebrò il Giubileo dell'An-
condi vesperi nella basilica vaticana, no santo, cioè l' ottavo dopo quello
con torcia in mano si avviarono di Bonifacio Vili, ed il secondo
processionalmente per la porta mag- de' celebrati ogni venticinque anni
giore, cantando i musici 1' inno dopo quello di Sisto IV. A questo
Iloslis Herodes impìe. Colà perve- Giubileo concorse poco numero di
nuti, e mostrato al popolo il santo pellegrini a cagione della peste, che
Volto, la processione entrò per la afflisse la città di Roma, delle guer-
Porta santa. Uno de' Cardinali po- re d' Italia , delle ribellioni della
se sul limitare di essa, da un lato Germania , de' tumulti dell' Unghe-
un pezzo d'oro a foggia di pietra, ria, e specialmente a motivo dell'e-
uno d'argento, lasciando ai
dall'altro resia di Lutero furiosamente sca-
muratori di compiere la chiusura. gliatasi contro le indulgenze.
Dipoi recitate alcune preci, ebbe Ad onta però di tante dissen-
termine il santo Giubileo. sioni , Clemente VII pubblicò la
Da Alessandro VI ebbe principio bolla Inter sollicittidines , emanata
la usanza di concedere ncll' anno a' 23 dicembre i5n/[. Tale pub-
seguente per tutto il mondo catto- blicazione fu eseguita con rito
lico le indulgenze del Giubileo diverso da quello ch'erasi fin allo-
che prima erano riservate ai soli ra osservato. Il maggiordomo del
presenti in Roma. A tal uopo spe- Pontefice, e tutti gli altri prelati
dì appositamente internunzi a pubbli- colla famiglia Pontificia si recarono
carle. a sedere avanti al palazzo aposto-
NONO ANNO SANTO. lico, ed ivi, innanzi che il Papa
andasse ad assistere messa so- alla
Celebrato fu quest'Anno santo nel lenne di s. Pietro, in latino ed in i-
i5i5 da Clemente VII. Passato taliano venne letta da due accoliti
agli eterni riposi a' 18 agosto i5o3, la bolla del Giubileo, alla cui let-
Papa Alessandro VI, vacò la santa tura era intervenuto gran nume-
r B8 ANN ANN
ro dì popolo, chiamato dal snono volta, con nuovo rito e con acqua
delle trombe e de' tamburi. In que- benedetta, avessero lavati i marmi
s(a costituzione Clemente VII, dopo delle imposte.
aver rammentato quali fossero i Fra le persone distinte, che in
Pontefici clie dopo Bonifacio Vili quell'anno si sono recate a Roma,
ridussero a breve tempo il Giubileo, primeggia il celebre Pietro Bembo, pa-
approvò le indulgenze concedute dai trizio veneto, che poscia fu Cardinale.
suoi antecessori, ed accordò ai pe- Clemente VII scrisse lettere apo-
nitenzieri minori in s. Pietro la stoliche agli arcivescovi ed ai ve-
faeoltù di assolvere da ogni peccato, scovi, colle quali compartì l'indulgen-
compresi i casi alla santa Sede ri- za del (Giubileo per l'anno i 5 26 a van-
servati. Concesse le indulgenze del taggio di coloro, che non si fossero
Giubileo a dopo aver
quelli che recati a Roma. Fu in quell' anno pure
intrapreso il viaggio, o dopo essersi che Clemente VII, dopo la messa
preparati, fossero legittimamente im- Pontificale celebrata in s. Giovanni
pediti dal venire a Roma, oppure in Laterano, pubblicò la lega fatta
quivi giunti, non avessero potuto, coli' imperatore Carlo V, anche co-

per la morte sopravvenuta, compie- me re di Spagna, con Enrico Vili


re il numero de' giorni alle visite re d'Inghilterra e coi fiorentini, in-
stabilite ; non da questa gra-
esclusi "
sieme ai duchi di Milano e di Man-

zia 1 romani, purché fossero vera- tova. Concedette in quella funzione


mente pentiti e confessati. Indi, ai agli astanti la plenaria indulgenza

24 dicembre i5"2^, il Papa, prima di del Giubileo, e die^loro la Papale


scendere alla basilica vaticana, nella benedizione la quale pure oltre
,

sala detta de paramenti, destinò i Car- l' usato volle dare dalla loggia del
dinali per aprire le porte delle tre Vaticano nel eh festivo de' ss. apo-
basiliche cioè, per quella di s. Gio- stoli Pietro e Paolo.
vanni in Laterano, Alessandro Far- Terminato il Giubileo, nella vi-
nese che n'era arciprete, e poscia gilia di Natale recossi il Sommo
fu Papa col nome Paolo III
di ;
Pontefice alla basilica di s. Pietro
per quella di s. Paolo, Antonio del per chiudere Porta santa. La fun-
la

monte Aretino, vescovo suburbicario zione fu pubblicata con analogo edit-


di Porto; e per l'altra di s. Maria to. Destinati per la chiusura delle al-
Maggiore, deputò Andrea della Valle. tre Porte sante que Cardinali, che le
Indi Clemente VII, visitato il ss. aprirono, Clemente VII, dopo aver
Sacramento nella cappella Sistina, celebrato il vespero in s. Pietro, e ve-
discese a far l'apertura della Porta nerate le reliquie del Volto santo e
santa vaticana. della sacra lancia, intuonò l'antifona
Recatosi il Pontefice alla Porta, con Cimi j'ucunditate, che venne prose-
orazioni diverse da quelle di Alessan- guita dai cantori, in un col salmo Ni-
dro V I, cominciò a percuotere il muro ni Dominus ivdifìcaverìL domimi, ed

con un martello d'oro, che poi die' al uscì la processione per la Porta san-
CardinalPucci penitenziere maggiore. ta. Nel portico il Papa benedì le pie-

"Si posero quindi alla custodia della tre, mattoni e la calcina preparata
i

Porta alcuni soldati finché muratori i per chiuderla, dicendo AdjlUoriuni :

avessero atterrato il muro, ed i nostrum in nomine Domini , cogli


penitenzieri minori per la prima altri versetti, e l'Orazione Summe
ANN ANN 119
Deus, etc. Ciò fallo, il Pontefice Giubileo pag. 5-2 , e il Vittorelli ,

asperse coli' acqua benedetta quelle mila storia dei Giubilei pag. 36 1,
materie e le incensò; poi ripresa la sono di sentimento, die Paolo HI
mitra, e cintosi un candido grembia- non abbia pubblicala la costituzio-
le, ricevette dal Cardinal Pucci peni- ne per l'Anno santo 1 55o: ma Pau-
tenziere, il cucchiaio d'argento, con liano, allora vivente, nel libro De
cui prese tre volte della calcina pre- J/ibilcvo , e monsignor Febei nel
sentatagli in nobile schifo da un mae- suo De Origine .... Anni Jubi-
stro di cerimonie, e tre volle la distese Icei, con molti altri, sostengono il
sulla soglia della Porta santa, ponen- contrario. La loro opinione viene
dovi dentro varie medaglie d argen- corroborata dalle memorie che ab-
to e d' oro, e sopra di esse la pri- biamo delle provvidenze prese da
ma pietra quadrata e ben pulita, Paolo III, affinchè in Roma pel con-
dicendo con voce bassa : In fide, et corso de' forestieri non mancasse
vìrtule Jesu divisti etc. Allora il l'abbondanza, e dalla domanda, che
Cardinale penitenziere, aiutato dai fece il Papa a Carlo come re di V
penitenzieri minori, vi pose dell'al- Sicilia, delle dieci mila saline di
tra calce ed altri mattoni, finché frumento, che dovea somministrar
abaio il muro, venne compito con quel regno senza pagamento, per
sollecitudine da' muratori, mentre si antico trattato.
cantava da' musici L'inno Ccelestis Giulio III, eletto a' 7 febbra-
nrbs Jerusabrn eie. Terminato l'in- io 1 55o, rivolse le sue premu-
no, il Pontefice, lavatesi le mani, pro- re alla celebrazione del Giubileo, e-
seguì col versetto Salvimi foe po- manando a' 24 febbraio la bolla
pi/ lum
timm etc, e recitata l'Orazione Si Pastor ed approvando
oviurn,
Deus, qui in omni loco dominatio- ciò che da Bonifacio Vili fino a
nis etc, ascese sulla loggia della Paolo III era stato decretato intor-
basilica, e die' la benedizione in for- no ai Giubilei. Concesse le Indul-
ma di Giubileo. genze solite, ma sospese le plena-
rie, meno quelle delle basiliche di
DECIMO -ANNO SANTO. Pioma e delle altre chiese di quel-
la città, e meno eziandio le indul-
Celebralo fu quest'Anno santo nel genze concedute alla compagnia di
i55o da Giulio 111. Morto Cle- Gesù. Veggasi Orlandini, Historia
mente VII, nel i534, ed innalzato Società tis Jesu libro X; Giampie-
al triregno il Cardinale Alessandro tro MaiTei, Vita di s. Ignazio Lojo-
Farnese, romano, che s'impose il la, libro II, cap. 29, e Spondano
nome di Paolo III, all'avvicinarsi all'anno i5.ìo. Sospese inoltre la
delia celebrazione del decimo Anno facoltà di commutare i voti e di
santo, nel giovedì santo del i549., ne deputare confessori con podestà di
avea già egli fatta la solenne pro- assolvere ne' casi riservati, e dichia-
mulgazione per l' anno seguente. rò che il Giubileo erasi già comin-
Ma sopraffatto dalla morte, a' io cialo sin dalla vigilia del s. Natale

novembre dell'anno stesso, lasciò la dell' anno precedente ,


quantunque
cura di verificarlo al suo successo- per la sede vacante non si avesse-
le ( V. Paolo III ). 11 padre Teo- ro potuto aprire le Porte sante.
doro, nel suo Trattato storico del Finalmente colle solite cerano-
,

i2o ANN ANN


nie, dopo avere spediti i Cardinali Anni Santi tom. I lib. I. cap. 5).
legati a lettere ad aprire le Porte san- Diverse solenni ambascerie ricevette
te delle altre basiliche, aprì egli nel decorso anno Giulio III
dell'
stesso, a' 24 febbraro, la Porta san- fra le quali ,
di Cosimo I
quella
ta vaticana. In quell' Anno si pose duca di Toscana composta di sei
,

in esercizio il piissimo istituto del- nobili cavalieri. Pietro \ ettori, che


l' arciconfraternita della Ss. Trinità ne faceva parte, recitò anche una
de' Pellegrini, cominciata sedici me- elegante orazione latina.
si prima da s. Filippo Neri in unio- Fra i più illustri soggetti, accorsi

ne a sedici altre divote persone, nella in Roma in quell'anno, è da ricor-


sua chiesa di s. Girolamo della ca- dare il duca di Gandia Francesco
rità, e trasferita nel 1 548 in s. Sal- Borgia accompagnato da trenta cava-
vatore in Campo. Divenne scopo di lieri spagnuoli. Quell'uomo piissimo,
quell' arciconfraternita il raccogliere nel 547, col permesso di Paolo III,
1

i pellegrini giacenti sulle pubbliche avea fatti i voti religiosi nella com-
vie, confortarli con ogni maniera pagnia di Gesù, e nel i565 ne
di cristiana sollecitudine, e ristorarli divenne terzo generale. L' eroiche di
con la lavanda dei piedi, con vitto ed lui virtù determinarono Urbano VIII
alloggiamento. Quest'opera insigne, a dichiararlo beato, e Clemente X
òhe può dirsi il miracolo della cri- ad ascriverlo all'albo de' santi. Ac-
stiana ospitalità , si volse in seguito corsero inoltre a Roma Michelan-
a continuamente anche i
ricevere gelo Buonarotti, Giorgio Vasarij ar-
convalescenti, che escono dagli spe- chitetto, pittore e biografo egre-
dali di Roma, oltre i pellegrini, che gio, nonché sant' Ignazio Lojola
si recano per visitare i luoghi santi fondatore della compagnia di Gesù,
di quella città. (V. Olimpio Ricci canonizzato da Gregorio XV nel
nel libro De' Giubilei Universali 1622. Spirato l'Anno santo, Giu-
capo XXXVIII, e Decreti, ovvero lio III chiuse la Porta santa nel dì
Costituzioni della compagnia e fra- dell'Epifania dopo i vesperi, poiché
ternità della Ss. Trinità de' Pelle- se n'era protratta, a cagione della
grini, Roma i554, e l'articolo Ar- sede vacante , anche 1' apertura.
J
ciconfraternita de Pellegrini in Ro- Quest' Anno santo fu decorato da
ma). Oltre a ciò, volendo Giulio III, due solenni funzioni, cioè della coro-
che gli esteri venissero comodamen- nazione e del possesso del Pontefice ,

te alloggiati, deputò alcune pie per- che fu preso a' 24 g' u g no nella ba-
sone a visitare i luoghi destinati ad silica laleranense, con nobile caval-
accoglierli, perchè provvedessero ad cata, entrando in essa per la Porla
ogni bisogno. Di più fece acquisto santa.
di grano e vettovaglie , anche da
lontane parti , affinchè non man- tTNDECIMO ANNO SANTO.
casse il vitto ad alcuno. A' Cardinali,
legati e governatori delle provin- Celebrato fu quest' Anno santo
cie ordinò d' invigilare sulla sicu- nel i5j5 da Gregorio XIII. Pas-
rezza delle strade. Tutto questo sato agli eterni riposi Giulio III ,

agevolava il concorso de' pellegrini, vacò la sede undici giorni , ed


venuti anco da paesi accattolici. a' io aprile 1 555, restò eletto Mar-
{V. il Zaccaria, nell'opera degli cello 1
1
, Carini , di Montepul-
, ,1,

A i\ R ANN i2
ciano, morto dopo ventidue gior- corte Papale, al suono delle trombe
ni di Pontificato. Ai 2 3 maggio allo strepito de' tamburi, ed allo sparo
i5j>, gli successe Paolo IV, Ca- delle artiglierie. Gregorio XIII, de-
raffa, napoletano, indi Pio IV, Me- putati in pari tempo legati ad
i

dici, milanese , eletto ai 26 di- aprire Porte sante delle altre ba-
le

cembre i55o,, e poscia Pio V, siliche, colla bolla io maggio i5j^,


Ghislieri, della diocesi di Tortona, Domiiius ac Redemptor nosler Jesus,
creato ai 7 gennaro i566; final- impose per le solite visite alle quat-
mente, ai 1 4 maggio 1572, Grego- tro basiliche, trenta giorni ai ro-
rio XIII, Boncompagno , bolognese, mani, e quindici ai forestieri. Però
cbe ebbe la gloria di celebrare diminuite dipoi tali visite, colla
l'undecimo Giubileo dell'Anno san- condizione che le confraternite del-
to con memorabile concorso di
, l' uno e dell' altro sesso si congre-
gente e di personaggi per santità, e gassero in processioni per andare alle
per dignità ragguardevoli. Date a ta- chiese ne' giorni stabiliti , permise
le oggetto le più opportune provvi- a' superiori delle religioni di ridurre
denze, ordinò a' prelati governatori fino a cinque ed anche fino a tre
dello stato ecclesiastico le necessarie giorni il tempo delle perdonanze a
provviste , il ristauro delle strade coloro, che da essi dipendevano
e la vigilanza sui malviventi. Com- forestieri, o romani, ove il gran
però molto grano , tolse le gabelle numero lo avesse richiesto: die' fa-
alla farina , e proibì a' proprietarii coltà ai penitenzieri di far grazia,
delle case di crescerne gli affitti, sì ai romani che ai forestieri , di
come pure di espellere gì' inqui- accorciare il numero di visite, quan-
lini durante l' Anno santo. Per ec- do l'infermità, l'età, o la condi-
citare i Cardinali ad abbellire le zione ne offrissero giusta causa.
loro chiese titolari, ne restaurò le Verso la fine dell'Anno santo con-
principali, accomodò le vie pubbli- cedette altresì ad alcune compagnie
che, rifece il ponte senatorio, or- di poter lucrare il Giubileo in un
nò alcune porte della città, ed il sol giorno. Con altra bolla però
palazzo vaticano. Così pure bene- data a' 1 4 novembre 1^74, sospese
dì gran quantità di Agnus Dei qualunque indulgenza plenaria, ec-
per distribuirne in copia a' pellegri- cettuando solo quelle di Roma
ni, e mandarne a tutte le parti del senza escludere le indulgenze delle
V. Il p. Mafìei, negli
cristianesimo. corone e delle medaglie benedette.
Annali di Gregorio XIII, lib. II. Venuta la vigilia del s. Natale,
Due volte il Papa colle relative bolle Gregorio XIII, vestito degli abiti
e
pubblicò, nel ]^, il Giubileo, cioè ai
1 ) r Pontificali, in sedia gestatoria, ac-
2 1 maggio, giorno dell'Ascensione del compagnato da' Cardinali , da' pre-
Signore, e ai 19 dicembre, quarta do- lati , da tutto il clero secolare e
menica dell'Avvento. Terminata che regolare, dagli ambasciatori, da'prin-
fu in quel dì la messa in cappella, il cipi di Baviera e di Cleves, e da
prelato Bentivoglio ed il Borghesi, che molti aprì la Porta san-
altri signori,
tu poi Paolo V, ricevettero la bolla una calca sì grande di popolo,
ta, tra
del Pontefice , e la recitarono in che molti rimasero soffocati per co-
italiano ed in latino, alla presenza gliere qualche cemento della stes-
di molti principi, e di tutta la sa Porta. Carlo Federico, principe
voi., u. 16
122 ANN
di Cleves, era venuto in Roma anche strato albergo e vitto a uovantasei-
per trattare col Pontefice di molti mila ottocento e quarant'olto perso-
negozii d'importanza, e credesi per ne, alcune delle quali si trattennero
ridurre alla fede cattolica alcuni da dieci a quindici giorni, e di
signori di Germania . 11 Pontefi- più in un giorno solo aver essa
ce a lui , e ad Ernesto di Bavie- accolto da sette in otto mila indi-
ra, secondogenito del duca Alberto, vidui.
recatosi pure in quell' occasione a I nobili romani accorreano sem-

Roma, diede magnifico alloggiamen- pre numerosi a quell' ospizio per la-
to, e li ricolmò di doni e di favori. vare i piedi alla moltitudine, ed eser-
Oltre ai mentovati principi il , citare verso di essa gli atti della
celebre Torquato Tasso ed il san- carità. L' esempio di tanto spirito
to arcivescovo Carlo Borromeo reca- religioso smosse persino la durezza
ronsi in Roma. Mirabili sono gli esem- di molti eretici, i quali volentieri
pi di edificazione dati da quest' ulti- abiurarono i loro errori e fecero
mo in quell' incontro. Egli visitava ritorno al sen della madre la Chie-
le chiese a piedi nudi, dispensava co- sa. Le confraternite di Roma ne
piose limosine, lavava i piedi ai pelle- ricevettero da più di trecento altre
somministrava loro il cibo al-
grini, e venute da varii luoghi , ad alcune
la mensa. Gregorio XI li rimase da delle quali precedevano i proprii ve-
tanta virtù cosi penetrato, che gli scovi e magistrati.Ninna per altro su-
accordò di poter celebrare, nel 1576, però in numero ed in divozione quel-
il Giubileo anche nella sua diocesi. la di Spoleto, che mandò quattordici
Edificarono eziandio il popolo col- mila persone, intanto che Velletri
le opere e colla voce , S. Felice da ne inviava non meno di sette mila.
Cantalicio, cappuccino, e s. Filip- Con processioni simboliche ognuna
po Neri. Recaronsi inoltre al Giu- destava 1' universale ammirazione. I

bileo ; Ottavio Farnese, duca di cittadini diTerni, Macerata, e so-


Parma, la duchessa d'Urbino, e la con- pra tutto quei di s. Ginnesio della
Arembergh. Più volte il Papa
tessa di Marca rappresentarono il trionfo
,

si condusse alla visita delle basili- della Chiesa; quinci una compagnia
che, e più volte, benché ottuagenario, raffigurava per la processione, per le
vestito di lana, genuflesso, saliva la vesti e pel portamento , i penitenti di
Scala santa efficacissimo esempio che
: Ninivc; quindi un'altra i profeti: e se
non lasciò di essere imitato da buon questa mostrava gli apostoli, quella ac-
numero di Cardinali , vescovi e cennava agli evangelisti, ed ai santi
prelati, i quali seguiti veniano anche dottori della Chiesa aventi nel mc/zo
dalle famiglie loro. Stimasi che i pel- un carro trionfale. Tutto compivasi
legrini presenti al Giubileo di Roma con tal ordine e con tanto decoro, da
in tutto il corso dell' anno, giugnes- lasciare per molto tempo in Roma
sero a cento mila. Questi venivano argomento di edificante discorso. La
soccorsi dai Cardinali e dalle con- compagnia della morte, e molti al-
fraternite, principalmente da quella tri cittadini di Pisa, insieme co' lo-
della Ss. Trinità, la quale, ingran- ro magistrali, vestiti di grossi e du-
dita dallo stesso Gregorio XIII, si ri sacchi, a piedi nudi vennero a
sa aver da' 25 dicembre 1T74 si- Roma ,
per ottenere l' assoluzione
no a' 22 maggio i5r5, gommini- della scomunica inflitta a quella eit-
, ,

ANN AW 123
tà da Gregorio IX, nel 1227, nel- 1 regnò soli
!i<- tredici giorni, indi
l'epoca cioè delle tremende fazioni a 5 dicembre kTqo, elevato alla
de' guelfi e de' ghibellini ,
per aver cattedra di s. Pietro Gregorio XIV,
seguite quella città le parti dell' im- Sfondratì, di Milano, vi sedette dieci
peralo!' Federico II contro la Santa mesi, subentrando, a'29 ottobre 1 5q 1

Sede. Innocenzo IX, Facchinetti, di Bolo-


Correndo l'Anno santo, Gregorio gna, il quale, essendo vissuto soli
XIII permise all'Ordine de' minori due mesi, a' 3o gennaio 1592, eb-
cappuccini di dilatarsi e di edificare be a successore Clemente Vili, Al-
ci inventi per tutto il mondo, ciò dobrandino, fiorentino. Questo gran
che a loro era stato vietato da Papa, fornito delle più belle virtù,
Paolo III. Ma Ira i replicati uffici] di vasta mente, zelante per la pro-
di carità pastorale, il magnanimo pagazione del vangelo e per l'estir-
Pontefice si applicò pure ad impe- pazione dell'eresie, avvicinandosi l'an-
dire l' esercizio libero della confes- no 1G00, a' 19 maggio 1^99, fe-
sione Augustana in Boemia, procu- ce pubblicare la celebrazione del
rando d'indurre altresì Massimilia- XII Anno santo del Giubileo, me-
no li re de' romani a venir in Ro- diante il disposto della costituzione
ma per ricevere la corona e le inse- 1 96, Annus Domini placabilis, che
gne imperiali, ed adoperandosi in ogni si legge nel tona. V. 243
part. II, p.
maniera per comporre nuovi ga- i del Bollarlo Romano. Questa venne
gliardi tumulti riaccesi in Genova intimata colle consuete formalità, pri-
al cui oggetto vi spedi il celebre ma nel portico vaticano, a' 2 1 del
Cardinal Giovanni Moroni. detto mese, e dipoi nella quarta do-
Giunta la vigilia del santo Nata- menica dell'Avvento. Con altra bolla
le, Gregorio XIII chiuse la Porta emanata a'21 maggio 1599, Clemen-
santa vaticana, e contemporaneamen- te Vili sospese le indulgenze anche
te si chiusero quelle di s. Paolo, di s. perpetue fino a tutto l'anno 1600,
Giovanni e di s. Maria Madore da come ai confessori la facoltà de' casi
tre Cardinali. Circa trecentomila per- riservati. Impedito da malattia, non
sone assisterono a quel sacro rito. aprì la Porta santa che nella vigi-
lia della Circoncisione, a'3 1 dicem-

DECIMO SECONDO ANNO SANTO. bre. Per la basilica di s. Paolo fu


destinato il Cardinale Alfonso Ge-
Celebrato fu quest' Anno santo sualdo decano del sacro Collegio,
nel 1600 da Clemente Vili. Re- per la lateranènse, il Cardinale
5a da Gregorio XIII 1' anima a Ascanio Colonna, e per la liberia-
Dio, a' io aprile i585, gli succes- na, il Cardinale Domenico Pinelli.
se Sisto V, PereUi, di Montalto, Questi due ultimi erano arcipreti delle
nome equivalente al più splendido medesime. Ciò non pertanto, l'indul-
elogio. La dovette
città di Roma genza del Giubileo cominciò a lucrarsi
piangere la morte di tre ottimi Pon- nei primi vespeii del santo Natale.
telìci nel solo spazio di sedici mesi, Efficaci furono le misure che il
dopo il Pontificato di Sisto V. Pontefice prese ad impedire dis- i

Morendo questo, a'2 7 agosto 1590, ordini soliti a succedere per la cal-
dopo dieciotto giorni fu eletto ca del popolo, specialmente nell aper-
* rbano VII , Castagna , romano ,
tura delle Porte sante. Instituì per
124 ANN ANN
l'ottimo regolamento dell'Anno san- dello stato Pontificio e dai limitrofi

to due congregazioni Cardinalizie, Fino al mese di luglio se ne an-


stati.

una per le cose ecclesiastiche, l'al- noverarono quattrocento e otto, che


tra per le civili. Più volte si vide quel davano settanta sei mila settecento
piissimo Papa al tribunale della pe- settantasette pellegrini. Si distinse nel-
nitenza ascoltare quanti gli si pre- l' accoglierli la città di Frascati, la

sentavano. Non usando carrozza, né quale ad esempio di Roma gran quan-


lettiga, ad onta della grave età sua tità volle albergarne. Da Firenze ven-
di settanta anni, visitò egli settanta ne la nobile compagnia di s. Benedet-
volte le benché le visite
basiliche, to, dopo aver
gl'individui della quale,
prescritte pei romani fossero soltan- ricevuta la comunione dalle mani
to trenta , e quindici pei forestieri ; di Clemente Vili loro concittadino,
e nelle domeniche fece quasi sem- vennero convitati nella magnifica
pre ginocchioni la Scala santa, con galleria Gregoriana, dove lo stesso

tenero affetto baciando que' santi- Pontefice porgeva loro le vivande.


ficati gradini. Accompagnò le pro- Nel mese di agosto giunsero in Ro-
cessioni a piedi affatto nudi digiu- ; ma alcune altre compagnie, che a
nò ogni mercoledì, né più che pa- motivo del caldo visitarono in tempo
ne ed acqua prendeva il sabba to. di notte le basiliche. Nondimeno al-

Più volte visitò gli ospizii, lavava cuni ebbero a risentire gravi dan-
ipiedi ai pellegrini, e li serviva umil- ni da quella stagione. Ai 19 set-
mente a tavola. Distribuì loro più tembre altra compagnia venne da s.
di trecento mila scudi in limosine. Ginnesio della Marca, camminando i
Oltracciò per tutto 1' anno ten- confratelli col capo asperso di ce-

ne un palazzo preparato nel bor- nere a piedi nudi , con le mani


,

go di s. Pietro affili di accogliere giunte, con gli occhi bassi, e disci-


per dieci giorni quanti ecclesiastici plinandosi. Rappresentava essa i mi-
vi accorressero. Nella galleria Grego- steri dell'antico e del nuovo Testamen-

riana del Vaticano fece stare sem- to, cioè L'ubbidienza di Abramo, la

pre apparecchiata la mensa per nove scala di Giacobbe, Giuditta portan-


pellegrini, poiché tanti erano gli anni te nella destra il capo di Oloferne,

del suo Pontificato, e ad essi pure Giona in atto di pentimento, ed altri

prestava umili ufficii ; anzi ne volle avvenimenti memorabili. Oltre que-


ogni giorno altri dodici accanto alla sti fatti ammira vansi altre espressioni

propria mensa, in onore de' apo- ss. de' santi evangelisti, de' martiri, dei
stoli. Che non può un esempio lu- dottori della Chiesa ec.
minoso ! Il sacro Collegio e tutti i Il giorno primo di ottobre la
prelati si fecero un dovere d' imi- compagnia del suffragio di Roma,
tare il Pontefice, che proscrisse quan- composta di più di venticinque mila
to poteva far trapelare il lusso tra individui d'ambo i sessi, s'avviò
le domestiche pareti , e svestite le alla visita delle quattro basiliche.

sale de' serici addobbamenti , rico- Clemente Vili, incontrandola nella


prire soltanto le fece di pietose pit- via ostiense, ne rimase sopra mmo-
ture, spirando tutto il resto mode- do intenerito. Dipoi la solita proces-
razione e povertà evangelica. sione della Beata Vergine del Rosario,
Molle si furono le confraternite avvenuta nella seconda domenica di
recatesi in Roma da diverse parti ottobre, traendo cinquanta mila per-
ANN ANN 12)
sone con dieciotto Cardinali , ebbe sua vita. Venne anche una nobi-
dal Papa l'indulgenza del Giubileo, lissima polacca , e Caterina Zeno
previo due visite alle quattro ba- patrizia veneta, condottasi a pie-
siliche. da pellegrina. Vi si recaro-
di vestita
Senza contare i pellegrini rice- no lìnalmente due vescovi d' Un-
vuti negli ospizii delle diverse na- gheria, ed uno del Messico. Molti
zioni, ne'differenti nionisteri e nelle turchi domandarono in quell' occa-
case private, il solo spedale della sione e ricevettero il battesimo , e
Ss. Trinità de' pellegrini ne albergò molti protestanti abiurarono l'ere-
cinquecentomila. Pei' approssimazio- sia. In questo numero vi fu Stefa-
ne si contò in somma , che nel no Calvino, parente dell'eretico di
corso dell' anno pervenissero a Ro- tal nome, a cui il Papa medesimo

ma tre milioni di persone, nume- amministrò la cresima , trattando-


randosene nel solo giorno di Pa- lo come figlio , e provvedendo
squa duecentomila. Come più vici- largamente alla sua sussistenza fin-
ni gì' italiani salirono a maggior ché entrò nell' Ordine carmelita-
numero; ma i montarono
francesi no scalzo , nel quale mori santa-
a trecentomila. Quanta confusione mente.
a' nemici della Francia, che rappre- Clemente Vili, nel dì del santo
sentavano allora questa nazione, pel Natale, concesse l'indulgenza del Giu-
gran numero degli ugonotti, come bileo a quelli che si trovavano pre-
all'atto eretica ! Fra le persone di senti al pontificale nella basilica vati-
alto lignaggio si videro il duca di cana, onde pel concorso, fra essa ed il

Parma Ranuzio Farnese , il duca Castel s. Angelo, non v'era spazio che
di Baviera , nascosto sotto l' abito non fosse pieno di popolo. Ma il male
di comune pellegrino , il duca di non gli permise di chiudere la Porta
Bar, il conte di Lemos, viceré di santa nella vigilia del s. Natale, e
Napoli colla consorte Arcurt am- , gli fé' trasferire la solennità ai i3
basciatore di Enrico IV re di Fran- di gennaro neh' ottava d' Epifania ,

cia , Pietro Gonzales ,


generale del- durando quindi fino a quel giorno
le galere maltesi, accompagnato da il santo Giubileo. Così afferma lo
cento cavalieri della religione gero- Spondano negli annali ecclesiastici
solimitana , il Cardinal Francesco all'anno 1600, numero XXV11I, il

Dietrichstein tedesco , de' conti di quale ci riporta anche, che nel mez-
Moravia , vescovo di Olmiitz , ve- zo della Porta santa furono collo-
stito di sacco , uomo di candidi cate tre pietre, su cui il Papa pose
costumi e teneramente amato da s. una con alcune medaglie
cassetta
Filippo Neri. Dalla Germania venne d'oro e di argento, nelle quali
inoltre il Cardinal Andrea d'Austria, era impressa da un lato la sua ef-
nipote dell' imperatore Massimilia- figie, e dall'altra l'iscrizione: Abso-
no II , governo delle
toltosi dal luto Anno Jubilcei 1601. Terminata
Fiandre, e segretamente recatosi a la cerimonia, il Papa
die' la bene-
Roma sotto 1' abito di pellegrino. dizione con 1' indulgenza del Giu-
Scoperto nondimeno da Clemente bileo. La medesima cerimonia della
Vili, fu fatto condurre al palazzo chiusura e benedizione fecero an-
apostolico vaticano dove il pio
, che i tre Cardinali legati alle altre
Cardinale poco dopo terminò la tre basiliche.
i 26 ANN ANN
e sulla pratica degli esercizii di pie-
UE01M0TERZ0 A5MO SANTO. tà, e nominò i legali a lalerc per
aprire le altre tre Porte sante, cioè
Celebrato fu quest' Anno san- il Cardinale del Monte , decano del
to i6i5 da Urbano "V 111.
nel sacro Collegio, per l' ostiense Leni ,

Morto Clemente Vili Aldobran- , per la laterauense, sua arcipretura,


dini, nel i6o5, gli successe Leone e Millini, vicario di Roma, per la
XI, Medici, al primo aprile i6o5, il liberiana; indi avviossi con solenne
quale essendo morto dopo ventisei processione ad aprire la Porta santa
giorni, tu eletto il di 1 6 del susseguen- neh' atrio vaticano. Neil' apparta-
te maggio Paolo V, Borghesi. Nel- mento pontifìcio del palazzo quiri-
1 anno 1621 ai 9 febbraio fu in- nale avvi un dipinto che rappresen-
nalzato al triregno Gregorio XV ,
ta siffatta solennità.
Ludovisi3 ed ai 6 agosto del 1623, Fra gì' illustri personaggi, che si

gli successe Urbano Vili, Barberini. trovarono sono degni di


presenti ,

Egli nel 1624, a'20, aprile, emanò particolare menzione Ladislao prin-
la bolla Ornnes gentes plaudite cipe polacco che nella notte di
,

manibus, invitando con essa i principi Natale ebbe da Urbano Vili le


Roma per celebra-
e fedeli a recarsi a insegne dello stocco e berrettone
re decimoterzo Giubileo dell'An-
il benedetti, come pure i patrizii veneti
no santo. In tale incontro, per la Girolamo Cornaro, e Francesco Eriz-
prima volta, nominò la basilica la- zo oratori della repubblica, Girola-
feranense prima della Vaticana. La mo Soranzo procuratore di s. Marco,
bolla fu pubblicata a' 16 maggio, ed il cavaliere Ranieri Zeno. Sosti-
giorno dell' Ascensione, nel solito tuita, colla bolla 3o gennaro 1620,
sito dell'atrio della vaticana, e di- la basilica di s. Maria in Trasteve-
poi nella quarta domenica dellAvven- re a quella di s. Paolo, sì a cagione
to. Urbano Vili fu il primo, che, della inondazione del Tevere e si

mediante pubblico editto, invitasse pei timori della peste, concesse le me-
i religiosi apostati raminghi a rien- desime indulgenze dell'Anno santo
trare in quel tempo di grazia nelle a quelli, che in essa chiesa avessero
case dell' Ordine loro. adempito quanto nelia bolla avea
Sospese le indulgenze e le fa- ordinato.
coltà a' confessori di assolvere dai casi Nel dì 7 febbraio , Urbano Vili ,

riservati, ma per quelle di Roma accompagnato dal sacro Collegio, si

non fece innovazione. Ciò si rileva recò a quella basilica, ed entrato


dalla bolla Curn uuper ob sancii per la porta di mezzo, la benedis-
JubiUvi celebrationem, de' 17 mag- se e la dichiarò santa. Cessata la
gio 1624. Nell'altra poi de'3i lu- pestilenza , la basilica ostiense si

glio che non sospendeva


dichiarò riaprì nel mese di novembre. Seb-
l indulgenza della Porziuncula ed bene «pici flagello minacciasse tutta
estese e concesse il Giubileo alle 1' Italia, e tósse questa atterrita
monache, agl'infermi e carcerali. dalle guerre di que' tempi, ciò non-
Giunto il giorno precedente la dimeno sufficiente numero di pel*
festa del Ss. Natale, Urbano Vili legrini v' accorse , minore però ili

pronunziò un' allocuzione a' Cardi- gran lunga a (picllo de' preci 'denti
nali sull'apertura delle l'orto sante, Giubilei.
,

ANN ANN i 27
Urbano Vili, ad esempio di Cle- Porta santa vaticana da Urbano \ 1 1 !

mente Vili, avea preparato un al- nella vigilia ili Natale, secondo le

loggio pegli ecclesiastici e pei vescovi iòrme consuete. Contemporaneamen-


oltramontani presso il Vaticano, fa- te fecero lo stesso alle altre Porle i

cendo trattare i primi per lo spazio Cardinali legali.


di dieci giorni , ed i secondi per
trenta. DECIMO QUARTO AKNO SANTO.
Frattanto l' ospizio della Ss. Tri-
nità non tralignava punto dalla san- Celebrato fu quest' Anno santo
ta sua istituzione ; ed il Pontefice nel i65o da Innocenzo X, Parafi-
seguito da più Cardinali , vi si re- li, immediato successore d' Urbano
cava spesso per lavare i piedi ai Vili. Sul finire dell'anno prece-
pellegrini, benedirne la mensa, am- dente era stata somma cura di quel
ministrare le vivande, senza dire del Pontefice l'ordinare, che le chiese
dono di novanta mila ed ottocento fossero decorosamente addobbate e
scudi dati alla confraternita, oltre gli ospizii del necessario provveduti,
quaranta scudi d'oro alla settimana. e che fosse allestito, poco lunge dal-
11 Cardinal Francesco Barberini, ni- la Vaticana, il solito alloggio pei ve-
pote del Pontefice, a sue spese ge- scovi e sacerdoti d' oltremonte, non
nerosamente alimentò per più gior- che 1' altro pei poveri sacerdoti
ni i pellegrini greci, irlandesi, scoz- d' Italia. Quindi, a' 4 maggio i64p,
zesi, de' quali era zelante protettore. colla bolla Appropinquata dilcctis-

Visitava frequentemente le basiliche si/ni filii, pubblicò l'apertura del-


e le sette chiese, ascendeva genuflesso l'Anno santo; a' i3 dello stesso
la Scala santa, dispensava molte altre mese, giorno dell'Ascensione, la rese
limosine : esempio seguilo ancora dai notoria, e nella quarta domenica uri-
Cardinali. 1' Avvento la fece ripetere, con qual-
Nel decorso dell' Anno santo ven- che diversità di rito, avanti la porta
nero in Roma, Leopoldo arciduca del palazzo apostolico nel Quirinale,
d'Austria, fratello di Ferdinando III da due suddiaconi vestiti con cappa, t:
imperatore, insieme al marchese di sopra due pulpiti. Dopo averla
saliti

Bade n ed a numeroso stuolo di essi ricevuta dalle mani del Ponte-


nobili tedeschi e famigliari , che il fice nella camera de'paramenti la ,

Papa con magnificenza volle allog- lessero in latino, ed in italiano. Du-


giare nel palazzo vaticano. Fu pu- rante il Giubileo con la bolla Curri
re a Roma Ferdinando Afan de nuper uos , de' 6 maggio , sospese
Ribera, duca di Alcalà, ambasciato- tutte le indulgenze, eccetto quelle
re di Filippo IV. Gli esempi di ca- della Porziuncula in suffragio dei
rità dati da que' principi frutta- defunti e in punto di morte se- ,

rono la conversione di moltissi- guendo in ciò l'esempio de' prede-


mi eretici, tra' quali voglionsi ri- cessori Clemente Vili, e Urbano
cordare principalmente Vincenzo Ba- Vili. Uniformandosi poi a questo
jon calvinista, quattro dotti e no- ultimo Papa, concesse ancora il Giu-
bili luterani, un gentiluomo di Ba- bileo alle monache, agli anacoreti, ai
den, il principe di Transilvania Ga- romiti, agi' infermi ed ai carcerati. Nei
briele Besin e quattro maomettani. tre giorni precedenti la solennità del
Finalmente fu fatta la chiusura della Ss. Natale suonarono a festa le campa-
i^8 ANN ANN
ne, sì a mezzodì che alla sera. Nei pri- Marianna d' Austria, moglie del re
mi vesperi di Natale, Innocenzo X aprì cattolico Filippo IV ; il duca del-
colle solite ceremonie la Porta san- l' Infantado, ambasciatore del detto
ta vaticana, alla presenza degli am- monarca; il principe di Norimberga;
basciatori delle corone. Per le altre il vescovo di Uladislavia e di Po-
basiliche delegò il Cardinale Mar- merania ; il principe Lescziski Ver-
celloLante, decano del sacro Col- mia ed altri.
legio per san Paolo ; il Cardinale
, Donna Olimpia Maidalchini, dama
Girolamo Colonna per s. Giovanni viterbese , cognata del Pontefice e
di cui era arciprete, e il Cardinale priora dell' ospizio della Ss. Trinità,
Francesco Maidalchini per s. Maria a sostegno di quel luogo scelse qua-
Maggiore, in luogo dell'arciprete Car- rantadue dame, tre per ciascuno dei
dinal Barberini ch'era assente. Fu quattordici rioni della città, affinchè
grande il concorso de pellegrini, mal- raccogliessero limosine per tutto l'An-
grado la guerra della Francia colla no santo; limosine, che ascesero a scudi
Spagna, e il timore dell' Italia pel sedicimila cinquecento ottantadue, co-
poderoso armamento degli spaglinoli sicché si potè dar comodamente il vit-
tanto in mare che in terra. Il dia- to per tre giorni a duecentoventisei-
ristaGiacinto Gigli ricorda che ne mila settecento undici uomini, e ot-
vennero dalla Francia, Spagna, Ger- tantaunmila ottocento ventidue don-
mania e Polonia, e che nell'Italia ne, insieme a venticinquemila nove
si distinse la Sicilia. cento e due convalescenti. Quell'o-
J
A i5 di marzo giunsero in Ro- spizio , avendo speso delle pro-
ma i due principi toscani Mattia e prie entrate rilevante somma, ven-
Leopoldo de Medici, il quale ultimo ne sovvenuta dal Pontefice di undi-
fu dipoi creato Cardinale, nel 1667, cimila novecento quarantaquattro
da Clemente IX. Fratelli erano essi scudi: per lo che in segno di gratitudine
del granduca Ferdinando II, e vi- l' arciconfraternita gli eresse una sta-
sitando le chiese in abito umile, tua di bronzo con iscrizione.
diedero a Roma non piccola edi- Per la moltitudine de' forestieri,
ficazione coli' assistere alla lavanda e pel timore della mancanza de' vi-
de' piedi fatta dal Papa, dacché l'u- veri , vogliono alcuni che fossero
no gli porse l' acqua alle mani, e ridotte a due sole le visite delle
l'altro il pannolino per asciugarle. basiliche . Affermasi ancora esse-
Vennero altresì la principessa donna re più di mille compagnie venute
Margherita e suor Maria infanti a lucrare le sante indulgenze, ed i

di Savoia, con altre dame e signo- Cardinali, i prelati, e la nobiltà ro-


re dei loro stati, vestite tutte tol- mana aver fatto a gara in accoglie-
l' abito del terzo Ordine francesca- re i pellegrini, assisterli alle men-
no, ed accompagnate da molti ca- se, e lavar loro i piedi. Spesso il

valieri.Albergate furono dalle mona- Pontefice si recò in compagnia dei


che ubiate oli vetane di Tor degli Spec- Cardinali alla visita delle quattro
chi. A quelle principesse aggiun-
si basiliche, dispensando copiose limo-
sero il duca della Mirandola, che sine, anche colle proprie mani. Gli
fu alloggiato nel noviziato dei gè* esempi della carità evangelica si

suiti, il principe Ercole Trivulzi, mostrarono pure in quest'anno da


ambasciatole straordinario di donna ogni grado di persone ecclesiastiche,
,

ANN \ NN i 2
9
donde, oltre miglioramento dei il
DECIMO QUINTO AX.VO SANTO.
costumi , nacquero conversioni di
eretici ed infetidì. Fra i Cardinali Celebrato fu quest' Anno san-
si distinse Marcello Lantc deca- to nel i()j5 da Clemente X, Al-
no ,
per istraordinarii tratti di pie- tieri,romano. Nel (ì > j a successo-
i

tà e penitenza ,
poiché in vesti ab- re d' Innocenzo X fu eletto Ales-
biette , a piedi nudi vecchio di
, sandro VII, Chigi, sanese, iudi nel
novantanni, quindici volte lece il 1667, ascese alla veneranda catte-
santo pellegrinaggio, e lagriman- dra di s. Pietro Clemente ÌX., Ro-
do salì più volte ginocchioni la Pistoia, ed a' 20, aprile
spigliosi, di
Scala santa. Egual' edificazione por- 1670, divenne supremo gerarca Cle-
sero i cleri delle patriarcali basi- mente X. Seguendo egli il costume
liche, a' quali conceduto poter fu de' suoi predecessori, a' 1 6 aprile
acquistare l' indulgenza con una so- 1G74, pubblicò la bolla Apostoli-
la visita. Fra predicatori, che ban- i ca? vocis oraculum, annunziando il

dirono la divina parola, si ammi- Giubileo, ed assegnando per la vi-


ravano cinque Cardinali cioè Al- , sita delle quattro basiliche trenta
tieri, Rapaccioli, de Lugo, Macula- giorni pei romaui , e quindici pei
rli e Capponi , i quali ne' venerdì forestieri, come costantemente erasi
di quaresima adempirono tal mi- praticato da Bonifacio Vili in poi.
nistero nell'oratorio dell arcieonfra- Sospese quindi tutte le indulgenze,
ternita di s. Marcello, intanto che mol- salvo quelle della Scala santa. La
ti altri sermoneggiavano e spiegavano bolla colle solite formule si lesse
il catechismo a' fanciulli. Consolanti alla presenza di lui nel giorno del-
furono i risultati, convertendosi non l'Ascensione, a' 3 maggio, e nell' ul-

pochi peccatori ; sei ebrei, un tur- tima domenica dell'Avvento, al suo-


co, ed alcuni eretici abiurarono i no delle trombe, de' tamburi ed allo
loro errori, e abbracciarono la fede sparo de' cannoni. Le campane con-
cattolica. Un ugonotto, per esser secutivamente suonarono a festa per
ammesso al grembo della Chie- quattro giorni avanti il s. Natale
sa, si gettò ai piedi del Papa, il nella cui vigilia il Papa dal quirina-
quale incaricò il maggiordomo ad le si recò al vaticano, dove destinò
istruirlo. nella stanza de' paramenti tre Cardi-
Giunta la vigilia del santissimo nali legati a latere, perchè aprissero
Natale, il Pontefice chiuse
Porta la le altre tre Porte sante. Questi fu-
santa allo sparo del cannone ed al rono Francesco Barberini, decano del
suono di tutte le campane. Egli vi sacro Collegio per s.Paolo, Flavio Chi-
pose le prime pietre e le medaglie gi per s. Gio. in Laterano, e Jacopo
d' oro, di argento e di rame in Rospigliosi per s. Maria Maggiore: i

dodici cassette di piombo. Nelle qualidue ultimi erano arcipreti delle


altre tre basiliche i medesimi Car- medesime. Dipoi, dalla camera dei
dinali, che avevano aperte le Porte paramenti, Clemente X si recò all'a-
sante, le chiusero nello stesso tem- dorazione del Ss. Sagramento nella
po. Indi il Pontefice per l' anno cappella Sistina, e preceduto proces-
seguente concesse a tutto il mondo sionahnenle dal clero secolare e rego-
cattolico il romano Giubileo, con lare, dalla corte, dalla prelatura e dal
quindici visite di quattro chiese, saero Collegio, pervenne all'atrio va-
voi. II. •7
i'io ANN ÀNJV
ticano, ove colle consuete cerimonie gina di Svezia , i Cardinali ed
aprì la Porta santa. i signori aprirono largamente la
A tale filiazione già erano in Ro- mano in favore di sì benefico istitu-
ma duecentomila forestieri, e vi to, ed in altre opere di pietà. Per
assistevano i ciuchi di Brunswick tal maniera, insieme alle limosine
e di Baden, non che i signori di Al- di mille doppie, ritratte dalle da-
thann , Furstenberg , Levenstein me, potè anche 1' arciconfraternita
,

Lamberg, Neuburgo e Martinitz; fare in quest' anno la spesa di


gli ambasciatori del re di Francia sessantamila settecento scudi affine
Luigi XIV, e della repubblica ve- di albergare per tre giorni duecen-
neta, i principi assistenti al soglio, tottantamila quattrocento novantasei
e la nobiltà romana. Anche la re- pellegrini , oltre a trentanovemila
gina Cristina Alessandra, figlia del seicento quarantaselte convalescen-
gran Gustavo re di Svezia , che, nel ti,esborsando del proprio soltanto
i653, rinunciato il trono, avea ab- quarantatremila cinquecento sessan-
iurati gli errori de' luterani e si era taquattro scudi. Né inferiori volle-
stabilita in Roma, unitamente alla ro mostrarsi allora alcuni ospedali,
vedova del duca di Modena Alfon- che ricevettero altri cinquantamila
so IV, ed alle principesse nipoti del quattrocento novantuno pellegrini;
Pontefice, intervenne al Giubileo, sicché il numero delle persone in-
e nel corso dell'Anno, in abito di- tervenute in questo
santo si Anno
messo, più volte si vide salire ginoc- fa ascendere ad un milione e quat-
chioni la Scala santa, piangere ed trocentomila. Il Pontefice, per age-
esercitarsi in uffici di pietà. volare l' acquisto delle indulgenze,
Nel mese di febbraro il Papa con- restrinse a cinque il numero delle vi-
cesse alle monache, agli anacoreti, ed a tre, dove
site pei regolari esteri,
agl'infermi,ed ai carcerati le indulgen- andassero processionalmente uniti col-
ze del Giubileo: fece allestire decente le religiose comunità de'conventi loro.
alloggio pei vescovi e pei poveri eccle- Ai collegi poi ed ai seminari stabilì
siastici , esempio imitato anche da quattro sole visite. Alle confrater-
molti principi e da molte dame. Mal- nite forestiere accordò il privile-
grado l'età di ottantacinque anni, gio di acquistare il Giubileo con
Clemente X, visitava le basiliche, e una sola visita quando fossero uniti
recavasi allo spedale della ss. Tri- tutti i fratelli, e con due se disgiunti.
nità per lavare i piedi ai pelle- Conversioni abbondanti di pecca-
grini ad ognuno
, elei quali dona- tori, eretici ed infedeli, anche mao-
va mezza doppia d'oro. Sommini- mettani , tennero dietro a questa
strò all' ospizio seimila scudi detrat- santissima istituzione . Fu celebre
ti dai divertimenti pubblici del car- questo Giubileo per essere stati a-
novale, ch'egli proibì: ordinò agli scritti dal Pontefice Clemente X al
ebrei che pagassero a quel pio luo- numero de'beati ventuno servi di Dio,
go mille trecento scudi, oltre a tre- fra i quali Francesco Solano di Montil-
cento venticinque scudi, valore dei la, religioso di s. Francesco, e Giovanni
palii solito a pagarsi dagli stessi e- dcllaCroce religioso carmelitano, com-
brei per le corse de' barbari A . pagno della riforma di santa Te-
tutto questo aggiunse mille doppie resa . Perciò nel primo di maggio
del proprio peculio. Anche la re- concesse alla chiesa di s. Maria della
,

ANN AN'N i3t


Scala de' pp. carmelitani le indul- sione,venne pubblicala Dipoi, a' 20
genze che si ottenevano in due vi- dicembre, quarta domenica dell' Av-
site delle basiliche. Beatificò ancora vento, nuovamente fu letta in latino
solennemente, a' 24 novembre di ed in italiano da suddiaconi apostolici,
quell'anno, coll'anlorità della costi- uditori di Rota, innanzi la porta del
tuzione Sanalo rum Martyrum, di- palazzo quirinale, alla presenza di
ciannove martiri gorconiiensi , cos\ monsignor governatore di Roma, dei
detti da un luogo delle Fiandre prelati, del tesoriere, de' chierici di
chiamato Gorcom, tulli per la fede camera e di molti altri ministri. Nella
e purità della cattolica dottrina bolla il Papa, dopo aver accennata
martirizzati in Brila neh' Olanda, l'antichissima tradizione dell'acqui-
a' 9 di luglio 1.572. starsi ogni centesimo anno amplissime
Giunto al termine l' anno del indulgenze da que', che visitassero i

Giubileo, Clemente X chiuse la Por- sacri limitii de' bb. apostoli, dichiarò,
ta santa , e i medesimi Cardinali, che sebbene i suoi predecessori aves-
che avevano apertele altre, pure sero ristretta la celebrazioue del
le chiusero, eccetto quella di s. Ma- Giubileo entro uno spazio più an-
ria Maggiore, secondo lo Stronchi, gusto d'anni, affinchè un maggior
che dice aver fatta la funzione il numero persone potesse giugnere
di
Cardinal Luigi Emmannele Fernan- a celebrarlo, pure V Anno Centesimo
da Portoearrero ; ma il Novaes era da pregiarsi più di qualun-
toni. X, pag. 186, e il Cardella que altro Giubileo, per l'eccellen-
toni. VII, p. 188, affermano che il za dell' antichità, per la rappresen-
summentovato Cardinal Rospigliosi, tazione della primiera sua origi-
arciprete della Liberiana, apri e ne, e per essere dell'umana vita il

chiuse la Porta santa di questa ba- più lungo termine che si percorra.
silica nel 1670. Ma il Pontefice per la sua vec-
chia età e per le sofferenze non
DECIMO SESTO ANNO SANTO. potè nella vigilia di Natale aprire
la Porta santa, come desiderava ;

Aperto fu quest' Anno santo nel delegò quindi in sua vece per la
1699 °^ a Innocenzo Xll, e chiuso basilica vaticana il Cardinal Eraraa-
nel 1 700 da Clemente XI Cor- . nuele Teodosio de la Tour di Bu-
rendo l'anno 1676, passato a mi- glione, vescovo suburbicario di Por-
glior vita Clemente X, restò elet- to , come sotto decano del sacro
to Innocenzo XI , Odescalclù , di Collegio, essendo ammalato il decano
Como ; indi nel 1 689, gli successe Cibo, nominò i Cardinali per le al-
Alessandro Vili, Ottobonì , vene- tre, cioè per s. Paolo, Bandino Pan-
ziano, e nel 169 divenne Papa 1 , ciatici; per s. Giovanni e s. Maria
Innocenzo XII, Pigliatela, napole- Maggiore, i rispettivi Cardinali arci-
tano. Approssimandosi la celebra- preti Benedetto Pamfilii e Jacopo
zione del XVI Giubileo ordinario Antonio Morigia.
Innocenzo XII, a' 18 maggio 1699, All'apertura della Porta santa vati-
avea sottoscritta la bolla Regi stv- cana fu presente Maria Casimira, re-
culo rum, che nel portico di s. Pie- gina vedova del gran Giovanni III
tro colle solite cerimonie, il di 28 Sobiescki re di Polonia , la quale
dello stesso mese, giorno dell' Ascen- si distinse in seguito per la sua di-
,

,32 ANN ANN


vozione in tutto il corso dell' Anno si recò a Roma ove si distinse in
santo coli' assistere alle religiose fun- opere di pietà. In quell'anno Innocen-
zioni della basilica di s. Pielro , e zo XII approvò il culto del b. Agostino
particolarmente a quelle della set- di Dalmazia dell' Ordine dei predica-
timana stinta, insieme a' suoi fi- tori,vescovo pria di Zagabria, poi di
gli i e Costan-
principi Alessandro Lucerà; ma, ritornato al Quirinale,
tino. Innocenzo XII obbligato a ,
spirò nel Signore (7^. Innocenzo XII).
guardale il letto , non potè eserci- Il male che aggravava il Pontefice nei
tare co' pellegrini gli atti di pietà primi di settembre, lo ridusse alla
che avrebbe usali. Lo zelo de' Car- tomba ai 27 settembre 700 in età di 1

dinali, de' prelati, e de' principi ro- ottantacinque anni, e fu sepolto nel
mani supplì alla mancanza del Ponte- Vaticano. Per qualche tempo furo-
fice. Nel sabbato ire Albis Innocen- no i sacri elettori discordi nel dar ad

zo XII passò dal Quirinale al Va- Innocenzo XII un degno successore.


ticano, ove die' la benedizione ad Ma il Cardinal Piadolovich raguseo,
immenso popolo; indi, agli undici avendo esposto con libertà ecclesia-
maggio , visitò la contigua basilica stica a' Colleglli il bisogno di decider-
e poscia anche alcune altre. Nel dì si, stante la morte di Carlo li re di
della festa di s. Filippo Neri, a' 26 Spagna , e per dare anche consola-
maggio molte dame forestiere, e
, zione alla moltitudine de' pellegrini
persone ragguardevoli per nascita che recavansi al Giubileo, a' 2 3 novem-
furono ammesse da Innocenzo XII bre del 1 700, fu esaltato al Pontificalo
al bacio del piede. Cosimo III de il Cardinal Gianfrancesco Maria Al-
Medici, granduca di Toscana, giunto bani d'Urbino, malgrado la sua fresca
in Roma il giorno di Pentecoste, età di cinquantun anno, ed i molti
sotto il nome di conte di Pitigliano, parenti suoi. memoria
In della fe-
per visitare le sante basiliche, venne sta di s. Clemente I, Papa e marti-
accolto dal Pontefice con particola- re, la cui solennità correva in quel
re affetto e stima. Fu crealo canoni- giorno ,
prese egli il nome di Cle-
co vaticano soprannumerario, come mente XI.
si ha dal toni. Ili, pag. 282 del Zelantissimo pel miglior essere
Bollarlo della basilica vaticana, af- della Chiesa , dopo altre provviden-
finchè potesse venerare da vicino ze , rivolse le sue cure al felice

le reliquie maggiori in essa conser- progresso dell'Anno santo. E prima,


vale, e toccare quelle insigni del- a motivo dello straripamento del Te-
la Ss. Croce , del Volto santo e vere, sostituì per la visita a s. Paolo,
della sacra Lancia. Presentato venne la basilica di S. M. in Trastevere
inoltre di alcuni regali, tra' quali di come già ordinato avea Urbano Vili.
quello della sedia di s. Stefano I Pa- Comandò quindi , che sollo il [unite

pa, sulla quale, nel 260, nell'ot- s. Angelo vi fossero sempre alcune
tava persecuzione della Chiesa, gli barche! le, per dar soccorso a qua-
era slato troncalo Quel- il capo. lunque per avventura cadesse nel Te-
la sedia venne dal gran duca donata vere. Clemente XI, nel principio tli
alla cattedrale dì Pisa, perchè in dicembre, visitò le (piatirò basiliche,
quella città esistei! convento dell Or- accompagnato dai Cardinali l!ai-
dine equestre di s. Stefano. Anche bcimi ed Orsini, che poi fu Bene
Farnese duca di l'arnia e Piacenza dello Xlll, e concesse 1' inilulgcn
ANN ANN 10J
za a tutti quelli che lo seguirono. e ile. Altrettanto fecero i tre Cardi-
Betta terza domenica dell'Avvento nali legati nel chiudere le Porte sante
comparti solennemente la Papale be- delle altre basiliche. Dipoi Clemen-
nedizione, e poscia la ripetè ogni te XJ , ad imitazione de' suoi pre-
mercoledì e venerdì alle ore dieci- decessori, a'a5 febbraio 1701, estese
etto. Molte conversioni accaddero il Giubileo a tulio il mondo catto-
nel decorso dell' anno. lico, mediante la costituzione In
Giunta la quarta domenica del- sapremo militantìs Ecclesìce3 che si

l'Avvento, si pubblicarono due no- legge nel Bollano romano toni. X


tificazioni, l'ima contenente le gra- parte I, pag. 2. V. Stracchi Com-
zie e le abilitazioni a conseguire le pendio ch'gli A tini santi.
indulgenze del Giubileo con una
DECIMO SETTIMO ANNO SANTO.
sola visita al Crocifisso di s. Mar-
cello , pei fratelli , e per le sorelle Celebralo fu quest' Anno santo
di detta compagnia, l'altra per nel 172$ da Benedetto XIII. Re-
quelli che avessero visitalo nel gior- sa 1' anima a Dio da Clemente XI,
no di s. Tommaso apostolo, la ba- nel 1721 agli 8 maggio, fu elet-
silica di s. Giovanni in Laterano to Innocenzo XIII, Conti, romano,
dall'uno all'altro vespero. 11popolo che morì nel 1723, dopo il (piale
erasi cos'i all'oliato a queste chiese, fu elevato alla dignità Pontificale
che fu d'uopo ascoltare le confessio- Benedetto XIII, Orsini, de' duchi di
ni nelle pubbliche strade, e dispen- Gravina, già dell'Ordine de' predi-
sare l'Eucaristia nella basilica late- catori, e Cardinale arcivescovo di Be-
ranense fino dopo le ore ventidue. nevento. Quel Pontefice, a' 29 giu-
Indi, nel giorno 2 i dicembre, il Pon- gno 724, pubblicò la bolla Iiedein-
1

tefice si recò allo spedale della ss. pior et doniinus no s ter Jesus Chri-
Trinila, lavò i piedi a dodici pelle- slus , che riportasi nel tom. XI
grini , accompagnato da ventidue parte II, pag. 320 del Bollano ro-
Cardinali, benedì le mense, ammi- mano. Notificata a' Cardinali nel
nistrò ad alcuni le vivande, e nel concistoro de' 26 giugno , venne
partire lasciò al pio luogo tremila quindi divulgata nel portico della
quattrocento scudi della Camera a- basilica vaticana dal prelato abbre-
postolica, e mille ne diede del pro- viatole di curia alla presenza del
prio. In quest'anno avea ricevuto quel- Pontefice , del vice-camerlengo go-
l' ospizio quarantottomila oltocento vernatore di Roma, del presiden-
settautasei convalescenti duecento
, te, de' chierici, e degli uflìziali della

novantanovenhla seicento novanta reverenda Camera apostolica, e di


sette pellegrini , e negli altri ospe- popolo innumerevole. Giunta la ter-
dali ed
ne furono con egual
ospizi za domenica dell'Avvento, a' 17 di-
carità albergati trentaduemila due- cembre, Benedetto XIII in sedia ge-
cento novantatre {V. Posteria nel- statoria si recò alla cappella Sistina
le Memorie .storielle dell'anno del del Vaticano. Nella sala de' para-
Giubileo 1700). Nella vigilia del menti die' il permesso ai due ul-

ss. Natale Clemente XI chiuse la timi uditori di Rota, di nuovamen-


Porta santa della patriarcale basi- te pubblicare la bolla pel Giubi-
lica vaticana colle consuete ceri- leo , locchè venne eseguito presso
monie, e colla benedizione Pontiiì- la porla di bronzo degli svizzen.
, ,

i34 ÀNfl ANN


La lettura fu fatta sì in latino che ceso nell'altra. Sedutosi in trono,
in italiano. Ne' tre giorni precedenti ammise al bacio del piede i cava-
la solennità, in ore determinate, lieri di s. Pietro e quelli di s. Pao-
suonarono a festa tutte le campa- lo, a' quali raccomandò la custodia
ne delle chiese, e ciò si fece pure delle quattro Porte sante. I Cardi-
nel di dell' apertura delle Porte nali deputati per quelle delle altre
sante. 11 Papa commise al Cardi- basiliche furono Fabrizio Paolucci,
nale penitenziere maggiore, d'invi- vescovo di Porto per s. Paolo, Bene-
tare con editto gli apostati ed i fug- detto Painiilii per s. Giovanni, e Pie-
gitivi dalle comunità religiose, a ri- tro Oltoboni per s. Maria Maggiore,
tornare in seno alle medesime, in- delle quali ultime ambedue erano ar-
giungendo a' superiori di riceverli cipreti. Dovevano secondo il questi,
con carità. Sotto gravi pene coman- ceremoniale, recarsi al Vaticano, per
dò agli ecclesiastici di comparire in essere dal Pontefice nella camera dei
veste talare dal nascer del sole, paramenti formalmente dichiarati le-
lino a mezza ora di notte, ed appa- gati ed autorizzati a pubblicare la
,

recchiò ospizi a' vescovi ed ai sacer- plenaria indulgenza a chi trovavasi


doti d' oltremonte. In questo fu presente alla funzione ; ma per quella
imitato da' romani, e dal Cardinal volta essi vennero dispensati dal re-
Pereira de la Cerda portoghese, per carvisi, ed ebbero egualmente il tito-
quelli di sua nazione. lo e le facoltà di legati.
Nella vigilia di Natale, il Pon- A' 1 1 gennaio, col disposto della
tefice, col massimo decoro, die' co- costituzione Pontificia sollicitiulo
minciainento all'Anno santo. Egli presso il tona. XI del citato Bolla-
dalla stanza del letto de' paramenti rio pag. 078, Benedetto XIII prov-
si recò dapprima alla cappella Sisti- vide alle monache, educande, obla-
na. Poscia seguì la processione, com- te^ agli anacoreti, ai carcerati, agli
posta del clero secolare e regolare, dei infermi ed a quelli che n'erano im-
bussolanti, scudieri, procuratori gene- pediti perle visite delle chiese destina-
rali delle religioni, camerieri extra, te, col permettere a 'confessori e su-
della camera segreta, dei collegi prela- periori, di commutarle in altre opere
tizii, de' vescovi e Cardinali. Giunta al- pie. Già a'6 luglio 1724» * n v htù
1 obelisco della piazza vaticana, la pro- della bolla Cani nos, presso il Bolla-
cessione si diresse al portico di s. Pie- l'io pag. 32 3, avea sospeso, secondo il

tro. Colà il Papa discese dalla sedia solito, tutte le indulgenze durante
gestatoria ed ascese il trono, posto 1' Anno santo ; ma poi, a' 2 marzo
in vicinanza della Porta santa, ove 1725, mediante la costituzione De-
erano i pp. gesuiti, allora peniten- cet Romanum Pontìficetn ,
pag.
zieri vaticani, co' cerei accesi. Preso il 376 del toni. XI del Bollarlo, di-
martello di argento, il Pontefice, col chiarò che non restavano sospese le
solito rito percosse il muro dov'e- indulgenze degli altari privilegiati
ra la croce. Aperta la Porta santa per i defunti ,
quelle in artictt/o
cominciarono gli spari dell'artiglieria morlis, quelle de' legali a lettere, dei
di castel s. Angelo, ed il festevole suo- nunzi e de' vescovi ne' loro ponti-
no de' sacri Benedetto XI 11
bronzi. ficali e benedizioni, quelle degl'in-
entrò per quella Porta colla croce in quisitori della fede, quelle concessr
asta nella destra , e col cereo ac- da Innocenzo XI od Innocenzo VII
A KM Ai\N i35
a chi accompagna il .santissimo Erano fra questi trecento settanta
Viatico, né quelle concesse alla re- schiavi di varie nazioni , riscattati

cita dell' Ave Maria nelle tre di- a Tunisi dai padri della Mercede
verse ore del giorno. Finalmente, collo sborso di scudi novantamila
ai 28 aprile, in forza della bolla centoventidue; spettacolo il più te-
Salvatori* 3 loco citato, pag. 3o, rT ,
nero, che da mollo tempo non si era
dichiarò inoltre che non erano sospese veduto in Roma. Benedetto XIII
le indulgenze applicate ai defunti per donò a ciascuno una medaglia col-
modo di Benedetto X J II
suffragio. 1' indulgenza
plenaria in Ai liculo
in quest'anno comparti la Pontificai mortis, molli Agnus Dei, duecento
benedizione colla indulgenza del Giu- scudi da dividersi fra più poveri; i

bileo nel giorno dell'Epifania, in cui inolile li trattenne a sue spese per
solennemente celebrò la messa al- altri tre giorni nell' ospizio della
l' altare Papale di s. Pietro. Dipoi, mentovata arciconfratcrnita. Molte
a' 7 marzo, festa di s. Tommaso compagnie vennero eziandio dalle più
d'Aquino, si recò a celebrar messa lontane parti dell' Italia, e se ne

nella chiesa della Minerva, e conces- contavano quaranta avanti la do-


se che la visita di essa equivalesse menica delle palme. La prima di
a quelle delle basiliche : indi nelle queste mosse da Torino, ed entrò
altre chiese dell' Ordine domcnica- in Roma il di 11 gennaio. Ella era
cano dichiarò, pei religiosi, privilegia- composta in sul principio di tren-
ti tutti gli altari in suffragio dei tasei individui , ma soli diciotto vi
defunti: inoltre accordò l' indulgen- pervennero, infermandosene sedici
za a quelli che -visitassero le chie- per istrada e morendone due a ca-
se de' domenicani nel sabbato pre- gione dell' intemperie.
cedente la Pentecoste. Cosi pure, re- Benedetto XIII, nel giorno della
candosi nel novembre a Vignanello Circoncisione di nostro Signore, in
per consegrar la chiesa fatta edili- sul declinare della festa si recò pri-
care dal principe Ruspoli, concesse vatamente alla basilica di s. Maria
a' popolani l'acquisto del Giubileo, Maggiore. Ivi, accolto dal capitolo e
purché visitassero la medesima tre dal clero, e giunto al limitare della
volte, ed altrettanto facessero a due Porta santa, si pose ginocchioni, la
chiese della stessa terra. baciò, e, fatta orazione al Ss. Sacra-
Benché la stagione fosse assai mento, venerò la sacra culla di no-
rigida e nevosa, molti oltramontani stro Signore. Ivi pur fece ritorno
vennero a Roma. L' impera tor Car- dopo quattro giorni , visitando in
lo\I assegnò a cinquanta pellegrini seguito frequentemente anche le al-

mezzo fiorino al giorno, dal principio tre basiliche. Nel decorso di questo
di quaresima,aflìnchè sotto la custodia Anno santo il Papa die' splendi-
di alcuni religiosi si recassero all'ac- di esempi della sua vivissima ca-
quisto del Giubileo. Coli' avanzare rità. Predicava, conferiva la cresi-

dell'anno s'accrebbe a tanto il nu- ma e gli ordini, visitava gì infermi,


mero de' forestieri , che la sola ar- a molti de' quali amministrò l'estrema
ciconfraternita della Ss. Trinità ne unzione, ascoltando prima le loro con-
ricevette « mantenne a proprie fessioni. Cosi faceva eziandio negli spe-
spese, in una alle compagnie, tre- dali , dove assisteva i malati. La-
cento ottantaduemila centoquaranta. vava i piedi a' pellegrini e li servi-

,36 ANN ANN


va ancor alla mensa. Questi preclari dell' anno seguente fu terminalo
esempi non lasciarono di essere imitati colle solite cerimonie della chiusura
da' Cardinali e dalla romana nobiltà. delle Porte sante. Nella basilica va-
Distinti personaggi forastieri si ticana l'eseguì il Papa, ed i sum-
recarono alla città anche in que- mentovati Cardinali la fecero nelle

sta circostanza . Tra gli altri si tre solite basiliche. Volle il Ponte-
annoverano Medici di Oltaiano ,
fice eh' essi partissero , non uni-
Orsini duca di Gravina nipote del ti secondo l'usato
, dal Vaticano ,

Papa, il duca di Baviera, eletto- sino al Campidoglio, dove si divi-


re del sacro romano impero col devano; ma a loro comodo, ciascu-
fratello Ferdinando , la principessa no dal proprio palazzo, come avea
Violante di Baviera, vedova del gran ordinato che facessero neh' aprirle.
duca di Toscana, con numeroso
DECIMO OTTAVO ANNO SANTO.
seguito. Visitò essa le basiliche, e
nello spedale della Ss. Trinità la- Celebrato fu quest'Anno santo
vò i piedi e somministrò le vi- da Benedetto XIV, nel 17 Vo. Nel
vande a molte donne pellegrine. 1730, successore a Benedetto XIII,
Era venuto fra i compagni della fu elevato alla suprema dignità
principessa anche il poeta Stefano Clemente XII, Corsini, fiorentino,
Bernardino cavalier Perfetti, sanese ,
dopo il quale, nel 17 4° venne 5

il quale per ordine del Papa, a' s3 eletto Pontefice Benedetto XIV ,

maggio fu colla corona d' alloro Lambertini 3 bolognese , nome il

fregiato in Campidoglio da cinque quale corrisponde al più grande e-


cavalieri romani, da' conservatori a logio. Fino dal principio dell' an-
ciò deputati e dal senatore di Ro- no precedente avea quel gran Pon-
ma Mario Frangipane. La gran du- tefice ordinata ogni cosa pel mi-

chessa procurò all' esimio poeta un glior andamento di quella solennità.


onore, che Roma non avea più ve- Egli la fece pubblicare due volte.
duto dopo che era stato coronalo il La prima fu a' 1 5 maggio, giorno del-
Petrarca nell'anno 1 34- E l' Ascensione , secondo lo stile mo-
A rendere più solenne 1'
Anno derno in cui in concistoro secreto
,

santo, Benedetto XII I celebrò un pronunciò 1' allocuzione Jam vo-


concilio provinciale dei vescovi di bis, riportata nel Bollano magno al
Italia per la riforma della discipli- t. XVIII, nella quale espose le ragio-

na ecclesiastica, ed approvò il culto ni di aver voluto che nell'acquisto del


immemorabile de' sci fra i sette fon- Giubileo fosse aggiunta per opera im-
datori dell'Ordine de' serviti, cioè posta la confessione ; cosa che, eccet-
Bonfigliolo Monaldi Bonaggiunta , tuato Bonifacio Vili, niuno de' suoi
Manetti, Manette dell' Antella, Ama- predecessori avea espressamente nomi-
dio A mi dei, Uguccione Uguccioni, e nata, benché, come non vi è dubbio, l'a-
Sostegno Sostegni, dacché la bea- vessero sottointesa. La seconda pub-
tificazione del settimo fondatore, il riti da
blicazione fu fatta coi consueti
b. Alessio Falconieri, era stata fatta due uditori della sacra Rota a' 1 1 di-
da Clemente XI. cembre, quarta domenica dell'avven-
Essendo compiuto il periodo del- to, nell'atrio del palazzo quirinale. La
l'Anno santo, comincialo a' ?4 di- bolla Peregrinante:; , emanata a' 5
cembre i 7'ì4j " c l giorno medesimo maggio 1749» cn e si legge nel to-
8.

ANN ANN i3 7
me HI del suo Bollano, fu spedita do però neh' intero loro vigore quel-
nunzi per presentarla a' ri-
tutti i
le accordate da Benedetto XI II per
spettivi sovrani
ove risiedevano
, l'Angelus Domini, quelle di sette
Vuoisi che la Francia facesse allo- anni e sette quarantene concedute
ra difficoltà di ricevere una bol-
tal a coloro che visitano il Sacra-
Ss.
la, per non essere distintamente sta- mento esposto per quaranta ore ;
to nominato in essa il re cristia- quelle, che i due Innocenzi XI e XII
nissimo Luigi XV, come lo era concessero a chi accompagna il santo
l'imperatore. Inviò la medesima Viatico ; quelle della benedizione epi-
pure a' patriarchi, arcivescovi e ve- scopale; tutte quelle che si lucrano
scovi con una lettera circolare, A- in suffragio de'morti, nonché in ar-
postolica, ad essi diretta, data a' i ticulo mortis, secondo la sua stessa
giugno 17 49, che trattava sull'ar- concessione, e quelle finalmente dei
gomento del Giubileo e sulle dis- missionarii ne' luoghi, ove esercitano
posizioni per ben acquistarlo. Con le missioni. Con altra bolla de' 2G
apposito breve, dopo avere esortato novembre, Convocatisi presso il cita-
i fedeli a pregare Dio per la con- to Bollano, prescrisse a'penitenzieri,
cordia fra principi, esortò questi a
i
ed altri confessori deputati diverse
conservare la pace, ed a facilitare dichiarazioni ed utili avvisi nel loro
a' loro sudditi il viaggio per Roma. ministero. Di più ancora, con nuova
Fino dai 19 febbraro, colla costi- bolla de' 3 dicembre Inter prcele-
tuzione Annus qui mine, tona. XVIII ritos , tomo III del suo Bollano,
del Bollano magno, Benedetto XIV chiaramente spiegò le controversie
avea inculcato a' vescovi dello stato in altri tempi eccitate sulle opere
ecclesiastico il culto, e la politezza ingiunte per conseguire il Giubileo,
delle chiese; coli' eloquente allocu- sulle facoltà ad esso accordate e
zione Annua tomo III, pag.
Jubilcei, sull'uso suo salutare.
121 del suo Bollano, animò poi i Ordinò poscia ed catechismi ,

Cardinali a restaurare ed abbellire esercizii in ed in


quattordici chiese ;

le loro chiese, dandone egli stesso quella della Minerva , come pure
l'esempio Provide ancora per le
.
nelle piazze Navona e di s. Maria
differenze, che potessero nascere fra i in Trastevere volle che fosse tenuta
romani ed i forestieri. A tal uopo una straordinaria missione diretta
deputò monsignor Molinari per giu- dal p.Leonardo da Porto Mauri-
dice in ultima istanza, e stabili col zio poi beatificato da Pio VI), la
(
moto proprio Essendosi sommamen- quale venne replicata in tre diversi
te de' 28 novembre
749> uria Con- 1 tempi ,
per quindici giorni, colf in-
gregazione di Cardinali per decide- tervallo d'otto dì fra l'una e l'altra.
re le sentenze criminali riguardanti Più volte assistette Benedetto XIV
gli uni e gli altri. colla prelaturaa quelle missioni, e nel-
Affine di eccitare i fedeli a mag- lo stesso tempo a suggerimento del
,

giormente accorrere al Giubileo, con detto b. Leonardo, istituì nel Co-


bolla de' 1 7 maggio Curn nos seni- losseo 1 arciconfratcrnita detta degli
per, che si legge nel suo Bollano Amanti di Gesù e di Maria, per
tomo III, p. 1 4.9, sospese, come esercitarvi la pia opera della Pia
coleva praticarsi fin da Sisto IV del erucis.
1
4? T
>
tvitte le indulgenze; lascian- Nel primo dicembre convocò il

vol. n. 18
,, ,,

i3S ANN ANN


concistoro segreto, e in esso de- campo Marzo , che nel mese di

putò i Cardinali legati per l'aper- maggio si recassero alla visita delle
tura delle Porte sante delle altre quattro basiliche, li Pontefice stes-
tre basiliche; per s. Giovanni nominò so ,
quantunque avanzato in età,

Neri Corsini, per s. Maria Maggiore die' principio alle visite. Egli le fece

Girolamo Colonna, rispettivi arcipre- tutte trenta. Si recò anche all'ospi-


e per s. Paolo Tommaso Ruffo,
ti, zio della Ss. Trinità ove lavò i pie-
decano del sacro Collegio. Dipoi, ai di a dodici sacerdoti pellegrini , e
ì5 del mese stesso, licenziata la sua poi, accompagnato da ventidue Car-
anticamera, si ritirò per dieci giorni dinali ,
passò a servirli tutti in ta-
a fare gli esercizii di s. Ignazio, sotto vola con formalità, donando a cia-
la direzione del p. Duranti gesuita, scuno un asciugatoio, due medaglie
penitenziere della basilica vaticana. d'argento ed un mazzo di fiori. La-

Indi terminate le missioni


, a'21 , sciò quattromila scudi alla stessa
dicembre, in cui cadeva 1' ultima arciconfraternita oltre ai mille do- ,

domenica dell' Avvento , per la se- nati per ogni estrazione del lotto,
conda volta fece, come dicemmo fintantoché avesse essa estinti i de-
pubblicare la bolla dell'Anno santo. biti; le permise ancora, che senza
Giunse finalmente la vigilia del alcun interesse potesse estrarre dal
s. Natale, e Benedetto XIV, accom- monte di Pietà quarantamila scu-
pagnato da trenta Cardinali, alla vi- di, affine di potere nel restante dell'an-
sta d'immenso popolo, che da tutte le no adempiere all'istituto suo di al-
parti era concorso, premessa la pro- bergare i pellegrini. Infatti cento
cessione fino ali obelisco della piazza novantaquattromila ottocento furo-
vaticana, fece la solenne apertura no da essa albergati , per tre gior-
della Porta santa nella basilica dei ni quelli eh' erano più vicini e ,

principi degli apostoli. Appena fu en- per quattro i più lontani cosicché ,

trato in essa gli vennero presentati i superarono i pellegrini dell' Anno


cavalieri di Paolo
s. Pietro e di s. santo passato in cinquantaduemila
a' quali tenne un discorso raccoman- settecento settanta otto. Nel giovedì
dando loro caldamente la custodia santo ne avea albergati quattromila
delle basiliche. cinquecento ottantasei oltre due ,

Coli' avanzarsi dell' Anno santo numerose compagnie. Continuando


vieppiù cresceva il numero de' pel- il Papa ad esercitarsi in opere di
legrini , ne raccolse l'ospi-
e tanti pietà sovente si recava in Borgo
,

zio della Ss. Trinità, che più volle al palazzo, che avea preparato affine
se n' ebbero a numerare quattro di alloggiare per dieci giorni, ve-
mila per giorno. Per approssima- scovi prelati , sacerdoti e chierici
,

zione si fece il computo, che ne pellegrini.


venissero alloggiati centoquarantacin- Frattanto doveasi in quest' anno
quemila dal novembre precedente celebrare il capitolo generale dei
al luglio di queir anno. Nelle feste Francesco
minori osservanti di s.
di Pentecoste fu fatta una missione
e però, volendovi assistere Benedet-
da tre vescovi , scelti dai molti con- to XIV, nella mattina dei 16 mag-
corsi al Giubileo, e con grazia per gio, si condusse al convento d'Araceli
1addietro non mai conceduta, si ac- per presiedervi. Eletto in quel ca-
cordò alle monache benedettine dì pitolo a generale Molina, alla
il p.
, ,

ANN ANN i3 9
testa di mille trecento suoi religiosi, tenuta della Ss. Trinità fuori della
si recò, accompagnato da numeroso porta t laminia, venne condotto al
popolo, alla visita delle basiliche. suo ospizio, dove quattro Cardinali,
Il Papa avea accordato per quella sola molti prelati e nobili romani presta-
visita l'indulgenza del Giubileo, in- rono cortese servigio alla divota comi-
dulto in queir anno esteso anco tiva. Nei seguenti giorni, si condusse in
ai curati della città. In compagnia un compagnia, a visitare le
colla sua
de' minori francescani, alla visita di basiliche portando una corda al col-
s. Pietro, era anche il b. Leonar- lo, a cui era appeso il Crocifisso; il

do, che ognun già fin d'allora vene- che pure avea praticato nell' entra-
rava qual santo. Il popolo talmente si re in Roma.
affollò per vederlo, che sarebbe stato Fra le compagnie poi, che da tutta
soffocato, se un militare vigorosamen- l'Italia e dalla Germania si reca-
te non l'avesse tolto al pericolo con- rono a Roma merita speciale ri-
,

vincendolo salvo al convento. Bene- cordanza quella venuta da Vienna,


detto XIV fino dal dicembre del composta per la maggior parte di
!749, colla bolla Paterna Ckarilas, nobili individui. Entrando nella ca-
accordò l'indulgenza dell'Anno Santo pitale del cristianesimo, due giorni
a' religiosi d' ambo i sessi , a' con- dopo l' apertura delle Porte sante
servatorii , schiavi, prigioni, ed in- incontrata venne a porta Flaminia
fermi , con facoltà a' confessori di dall' arciconfraternita di s. Maria
commutare la visita prescritta delle dell'orazione della morie. A tanta
basiliche, in altre opere pie. Colla pietà non mancarono di seguitare
costituzione Pasloris > a' 12 genna- numerose conversioni. Tra gli altri,
ro, invitò i religiosi apostati a ritorna- diciassette ebrei vollero ricevere il

re fra otto mesi a' loro abbandonati battesimo, amministrato loro in va-
istituti, e poscia, recatosi a' 27 mag- rie chiese, ed a sei di essi dalla pro-
gio a caste! Gandolfo , vi celebrò pria mano di Benedetto XIV.
diverse funzioni, e ritornò in Roma Giunta la vigilia di Natale, passò
a' 26 giugno. il Pontefice alla basilica vaticana.
Fra i pellegrini di alto lignaggio e diede compimento al Giubileo
in quell'anno intervenuti a Roma, chiudendo la Porla santa e poi ,

è da annoverarsi barone Gugliel- il con uguale solennità furono chiuse


mo Canvan venuto da s. Cristoforo, quelle delle Ire basiliche dai Car-
una delle isole Antille; il principe dinali a ciò delegati, in virtù della
tedesco Esterhazy colla consorte costituzione In Concistorio, data
ed altri nobili del suo seguito. Pao- a'7 dicembre 17^0, cioè da quei
lo Bonavisa , vescovo di Spoleto, medesimi Cardinali che 1' aveano
accompagnato dai suoi canonici, da aperte, supplendo in s. Paolo pel
molta nobiltà, ed altre persone, Cardinale Ruffo, decano impedito, il
preceduto da ventiquattro nobili di Cardinal Pier Luigi Caraffa vescovo
essa città aventi torcie in mano, d'Albano. Indi ad esempio di Alessan-

entrò nel mese di aprile in Roma, dro VI, e degli altri suoi predecessori
al suono delle campane
ed allo colla bolla Benedictus Deus, emanata
sparo de' mortari , da pel-
in abito a' 25 dicembre 17^0, estese a tutto

legrino al pari che quelli del suo il mondo cattolico il Giubileo di

seguito. Incontrato dall' arciconfra- Roma ed a tal fine diresse a tutti


^o ANN ANN
i
Cdebrationcm,
vescovi l'enciclica la Storia di Pio VI^ Venezia 1801
spedita il i.° gennaio fj5i. Essa nel tomo I. Questi, dopo quattro
si trova presso il detto Bollano mesi circa , elessero il Cardinal
pa CT 268, ed in essa esortava i fedeli
.
Giannangelo B raschi , di Cesena,
a leggere le sue costituzioni promul- In memoria di s. Pio V, volle egli
gate sul Giubileo, prescrivendo loro prendere il nome di Pio VI, col
i mezzi eziandio di procacciarsi si quale a' 1% febbraio si consacrò ve-
gran tesoro della Chiesa. scovo e solennemente venne coro-
nato. Una delle prime cure dell'apo-
DECIMONONO ANNO SANTO. ..
r .
r. ,
stohco ministero del nuovo Ponte-
Anno santo,
Pubblicato fu quest' lìce fu l'eseguire le cose concernenti
nel 1774? da Clemente XIV, e ce- la celebrazione del Giubileo, e l'a-

lebrato, nel 1775, da Pio VI. Do- primento della Porta Santa. Pio VI
pò la morte di Benedetto XIV quindi, colle solite cerimonie e pio-
fu eletto Clemente XIII, Rezzoni- cessioni, a' 16 febbraio, si condusse
co, veneziano, il quale, nel 1769, al portico vaticano, e ne aprì la
fu succeduto Clemente XIV,
da Porta. Per le altre basiliche de-
Ganganelli , già dell'Ordine dei putò i Cardinali Albani decano del
conventuali e della diocesi di Ur-
, sacro Collegio per san Paolo, Ma-
bania. Giunto l'anno 1774, Clemen- refoschi per Giovanni in La-
san
te XIV, coll'autorità della bolla Sa* terano , e Colonna per s. Maria
lulis nostrce, che avea già emanata Maggiore, ambedue arcipreti di es-
sin dai 3 aprile 1774 e pubblica- se. Il Papa per agevolare ai fedeli
ta nella festa dell'Ascensione , ca- l'acquisto del Giubileo, sino dal pre-
duta a' Giù-
\i maggio, notificò il cedente giorno 1% febbraio avea pnb-
bileo che giusta il consueto si do- blicato tre bolle. Nella prima ani-
vea celebrare nel seguente anno, pliava la facoltà ai confessori di
Ad esempio de' suoi predecessori non dispensare i fedeli dal numero del-
cessò d'inculcar vivamente la de- le visite delle quattro basiliche;
cenza e l'ornamento delle chiese; nella seconda di commutare in al-
ma soprattutto, standogli a cuore la tre opere pie le visite che dalle
riforma de' costumi , ordinò che monache oblate, terziarie ed altre
in quattro diverse piazze, dal gior- donne viventi in monisteri e con-
no 3i luglio fino ai i5 agosto, si servatorii, dagli anacoreti, eremiti,
facessero le missioni, alle quali più infermi, prigioni, ed altri impediti
volte si recò egli stesso. Ma in bre- non si potessero eseguire. Nella tei -

ve morte lo tolse alle speranze


la za poi richiamava i religiosi apo-
comuni, a' 11 settembre ijj^.; e 'I stati a presentarsi pentiti a' loro mi-
suo successore Pio VI, eletto ai i5 perfori nel termine prescritto. Nul-
lehbraio 1775, fu quegli cui toccò in la trascurò il zelante Pontefice pel
sorte di proseguire le religiose cure
miglior alloggio de' pellegrini, e per
intraprese pel miglior ordine del- crescere splendore alle auguste ce-
Anno santo. rimonie, ch'egli rese più venerande
Compite Ir solite esequie al de- colla sua presenza. Frequentemente
imi,!,» Pontefice, a' 5 ottobre i
77 4, visitava le basiliche prescritte, e quo-
entrarono in conclave ventisette Car- tidianamente la vaticana.
dinali, annoverati dal Beccatini, ne! n so fo spedale della Ss. Trinità ri-
,

ANN ANN 141


cevette ed alimentò per tre giorni tra Cesena, e per morte di questo asce-
pellegrini , e convalescenti , cento- se la veneranda cattedra di s. Pie-
trentamila trecento novanta persone; tro il Cardinal Annibale della Gen-
e nella settimana santa ne accol- , ga, spoletino, vicario di Roma, che as-
se novanta cinque mila trentotto . sunse il nome di Leone XII, a' 28 set-
Divenuto il locale in proporzione an- tembre 1 823. Profitterò nella seguen-
gusto, non poche famiglie s'indus- te descrizione del Compendio storico
sero a cedere stanze, letti, e somme degli Anni santi e storia del Giu-
a sussidio dell' istituto medesimo. bileo celebrato da Leone Xff del
Avvicinandosi il termine dell'Anno canonico Andrea Strocchi faenti-
santo, Pio VI ne facilitò l'acquisto, no. Le fatali rivoluzioni che po-
mediante una sola visita, alla scolare- sero a soqquadro, e cambiarono
sca, al senato romano, a diverse con- faccia Europa nel declinare del
all'

gregazioni , capitoli , corporazioni e secolo XVIII, furono pur infausta


confraternite. Nel giorno della festa cagione, che Pio VI, tolto a' vivi
del Rosario fu sì indulgente, che
s. lunge dalla sua residenza, non potè
accordò egual grazia a chi avesse intimare la celebrazione dell'Anno
visitata chiesa di s. Maria sopra
la santo. Fu travagliato da troppe
Minerva ed avesse accompagnata
, sciagure il magnanimo Pio VII, che
la processione. Nel giorno 3o no- a lui successe ,
perchè potesse vol-
vembre prese con pomposa caval- gere a ciò i pensieri. Ma spira-
cata il solenne possesso della basi- to egli nel bacio del Signore nel
lica lateranenseentrando per la , 1823, Leone XII di lui successo-
Porta santa, mentre negli altri tem- re fu quegli che, dopo cinquanta
pi s' entra per la principale. Nella anni, compi questa fàustissima so-
vigilia del Natale, Pio VI, co' con- lennità. Quindi, a' 24 maggio 1824,
sueti riti chiuse la Porta santa va- convocati in concistoro i Cardinali
ticana ; ma qui non terminò il Giu- venne stabilito ed ordinato tutto ciò,
bileo, che rimase protratto a tutto che tendesse al miglior andamento ed
il dicembre, a vantaggio di que' fe- al decoro del Giubileo. Nel medesi-
deli, che non l'aveano conseguito. mo giorno pubblicò la bolla Quod
Tra i personaggi di alto lignag- hoc ineunte sceculo in cui invitava ,

gio in epoca recatisi a Roma,


tal' ì fedeli al pellegrinaggio di Roma,
sono da rammentarsi Carlo Teodo- con queste espressioni: Salite per-
ro elettore palatino del Reno, Massi- tanto cinti le reni a questa santa
miliano arciduca d'Austria elettore Gerusalemme , città sacerdotale, e
di Colonia, fratello dell' imperatore regia, che divenuta capo del mon-
Giuseppe II , il duca di Gloceslei do per la Sacra Sede di s. Pietro,
fratello del re d' Inghilterra , ed il vede estendersi più largamente la
Margravio di Anspac e di Bareith, sua dominazione per la Religione
nipote del re di Prussia. divina di quel che faccia per lo
terreno principato.
VIGESIMO ANNO SANTO. La mattina 27 maggio, festa de'
Leone XII, accom-
dell'Ascensione,
Fu celebrato nel 1825 da Leone pagnato da numerosa prelatura e ,

XII. Successore a Pio VI, a' 1 3 marzo da monsignor Cernetti governatole


1800, fu Pio VII, Chiaramonli, di di Pioma, dalle guardie nobili, e ckilla
,

142 A1VN ANN


svizzera, si trasferì dalle camere medesima bolla vengono eccettuate.

dei Vaticano alla sala


regia di es- Ordinò anche le sante missioni

so ivi monsignor Testa


:
abbreviato- cui egli stesso intervenne, e conces-
re di curia, vestito di cappa, do- se indulgenze a chi le frequentava.

po aver implorata la Pontificia be- Nell'ultimo giorno di esse Leone


nedizione, ebbe facoltà dal Pon- XII si recò a piazza Navona coi
tefice di pubblicare la bolla. Salito Cardinali palatini, e dopo la predi-
sopra un pulpito , a mano sinistra ca, compartì l'apostolica benedizione
dell' ingresso della basilica vaticana, coli' indulgenza plenaria, tanto ai
ad alta voce la lesse in lingua la- presenti che a quelli che stavano
tina. Venne chiusa questa lettura nelle altre piazze delle missioni , i

col suono di trombe, di tambu- quali al rimbombo dei cannoni, ed


ri e di bande , e collo sparo della al suono delle campane si posero ,

moschetterà. Poscia i riferiti pre- in ginocchio per acquistarla.


lati si recarono alla cappella Pon- Pubblicata anche la bolla Stu-
tificia con quell'ordine medesimo, diarli paternee charitalis, alfinchè i

col quale erano discesi dalla sca- claustrali lucrassero della indulgen-
la regia al portico vaticano . In- za, vennero richiamati gli apostati
tanto i cursori ,
preceduti da quat- con un' altra Pasloris celernce. La
tro tamburi ed altrettante trom- mattina de' 19 dicembre, quarta do-
be, si recarono a pubblicare l'an- menica dell' Avvento, prima che il
zidetta bolla alle basiliche di s. Pao- Papa assistesse alla cappella Ponti-
lo (benché incendiata nel 1823), di fìcia Sistina, i due ultimi uditori
s. Giovanni in Laterano, e di s. Ma- di Rota, monsignori Muzzarelli e
i

ria Maggiore. Leone XII, dopo la Ruspoli tenendo in mano la bolla


,

solenne messa a cui avea assistito, del Giubileo, s' inginocchiarono a pie-
ascese in sedia gestatoria , e prece- di del Pontefice, ed, ottenuto il per-
duto dal sacro Collegio, dalla pre- messo di pubblicarla per la seconda
latura e dagli altri personaggi che volta, s' incamminarono al portico
hanno luogo in cappella, si condus- della Vaticana, dove, saliti sui pul-
se sulla loggia del prospetto della Va- piti , uno di essi la lesse in ita-
ticana, donde compartì all'affollato liano, l'altro in latino. I cursori
popolo la solenne Pontificia benedi- Pontificii ,
preceduti da quattro
zione. trombetti a cavallo ed altrettanti
Con bolla dei 3 r mastio fissò tamburi, si diressero alle altre ba-

1 •

la visita apostolica in tutte le chie- siliche.


se di Roma, da incominciarsi dalla La seguente mattina del lunedì
basilica di s. Gio. in Laterano. Ad 20 dicembre, Leone XII, nel con-
esempio di Benedetto XIV ordinò cistoro secreto , nominò i legati a
la ristaurazione della basilica libe- lalere per eseguire il solenne apri-
riana e degli altri templi di Roma; mento delle Porte sante delle tre
come pure, seguendo le orme de'suoi basiliche, di s. Gio. in Laterano, di
predecessori, mediante la Bolla Cam s. Maria Maggiore, e di s. Maria
nns rutper de' ?.o giugno 1824, so- in Trastevere, sostituita all'ostien-
spese durante l' Anno santo le in- se pel ricordato incendio : cioè i

dulgenze e le ficoltà emanate dalla Cardinali Somaglia, decano


della
Santa Sv<\c. tranne alcune che nella del sacro Collegio, per la prima, di
. ,

ANN ANN 143


cui era arciprete, Naro, fregiato del- rono mostrate a tutti gli astanti le
la stessa dignità, per la seconda, e insigni reliquie della croce, della
Bartolommeo Pacca per la terza lancia, del Volto santo. Di là, in
Quest'ultimo era allora sotto deca- compagnia di quelli ai quali aveva
no del sacro Collegio. Indi Leone amministrata 1' Eucaristia, incomin-
XII, con notificazione del Cardinal ciò le visite a piedi ignudi coi soli
vicario, concesse indulgenza plenaria sandali. Precedeva la corte , e ap-
a quelli, che debitamente disposti, presso il Papa seguivano varii ve-
intervenissero alla processione o al- scovi, ed i mentovati pellegrini. La
l'apertura delle Porte sante, in cia- processione si diresse alle chiese di
scuna delle quattro basiliche. Giun- s. Lorenzo in Borgo, di s. Maria
to il dì 24 dicembre, il Papa aprì della Traspontina e , alla cappella
quella di san Pietro. Furono pre- Paolina del palazzo apostolico. Quin-
senti alla ceremonia la regina Ma- di i pellegrini furono ricevuti alla
ria Teresa vedova di Yitlorio Era- mensa, e il Pontefice distribuì loro
manuele IV re di Sardegna, le rea- la minestra sedette con essi
, li ,

li principesse sue figlie Maria An- , ammise al bacio del piede e die'ad
na Carolina Pia, ora regnante im- ognuno una corona con medaglia
peratrice d'Austria, e Maria Cristi- d'argento, un Agnus Dei benedet-
na poi regina di Napoli; l'infante to, ed un'altra medaglia d'argento
di Spagna don Carlo Lodovico du- appositamente coniala. Nella sera
ca di Lucca, con la real sua con- del venerdì santo, il Papa recossi
sorte Maria Teresa, i quali tutti assi- all' ospizio della Ss. Trinità , dove
sterono poscia anche alla chiusura. 11 lavò, e baciò i piedi ai pellegrini
Pontefice regalò alla regina Madre benedì loro la mensa , somministrò
la Rosa d'oro da lui benedetta. loro le vivande, volle anche ono-
Leone XII, oltre tanti altri esem- rare il registro dell'arciconfraternita
pi di somma carità, che sarebbe trop- collo scrivere di propria mano il

po lungo annoverare, si recò a' 7 feb- suo nome con queste parole: Ve-
braio allo spedale de' Benfratelli, vi- nerdì Santo primo aprile 182.5, Leo
sitò tutti gli infermi e lasciò loro PP. XII. Il Papa volle altresì fare
generoso sovvenimento. A' 1 5 dello processionalmente a piedi la visita

stesso mese, giorno precedente alle alle quattro basiliche nel dì della
ceneri , visitò le basiliche di s. Pie- domenica in Albis , come descrive
tro, di Maria in Trastevere, di
s. anche il numero 29 del Diario di
s. Giovanni donde s' incamminò a
, Roma, invitò i Cardinali a segui-
piedi verso la Scala santa, sulla quale re il suo esempio, significando che
salì genuflesso, entrò nella cappella una sola visita sarebbe bastata a
denominata Sancta Sanctorum, e si procacciarsi le indulgenze del santo
trasferì quindi alla basilica libe- Giubileo ; indulto che pur venne e-
riana. Nel giorno 26 marzo Leone steso a tutta la sua famiglia, inclu-
XII, preceduto da tutta la sua cor- sivamente agli artisti de' Pontificii
te , andò a celebrare la messa al- palazzi, non che a tutti i pellegrini.

l' altare della Pietà nella basili- Neil' ordine della processione pre-
ca vaticana, e distribuì l'Eucaristia cedevano due drappelli di dragoni,
alla sua famiglia nobile, ed a set- tutti i famigliari, 1 giovani artisti ed
tantadue pellegrini; dopo di che fi** i palafrenieri del Papa, i padroni
,

.44 ANN ANN


artisti, gli scopatori secreti ,
gì' im- Fra i personaggi augusti che in
piegati negli ofììcii civili di palazzo, tal tempo vennero in Roma, oltre

«li scudieri, i bussolanti, gli aiutan- quelli che si trovarono all'apertura


ti di camera , i cappellani comuni della Porta santa , sono da ricor-
e secreti, le guardie nobili, i came- darsi Francesco I re delle due Si-
rieri di onore, sì ecclesiastici che se- ciliee Maria Elisabetta infante di
colari, i camerieri secreti di ambe- Spagna sua real consorte, ai quali
due queste classi, i cappellani can- Leone XII, mediante una sola visita
tori , i prelati domestici, l' elemosi- alle basiliche, concesse l'indulgenza
niere, il sagrista, ed i principi Bar- del Giubileo, insieme a tutti quelli
berini ed Altieri, capitani delle che componevano la loro corte.
guardie nobili. Seguivano il croci- Entrarono cjue' sovrani con indul-
fero colla croce Papale maestri , i to Pontificio, dopo avere asceso gi-
di ceremonie, e Leone XII in mez- nocchioni la Scala santa, nel Sancla
zo al maggiordomo ed al maestro , Sanclorunij insieme alle dame del
di camera ; indi veniva il sacro Col- seguito, e dipoi, nella basilica va-
legio colle proprie famiglie nobili ticana, vennero loro mostrate le re-
cui tenevano dietro altri cappellani liquie maggiori.
cantori e La prima basili-
i pellegrini. La comune di Ceprano die' pro-
ca visitai fu s. Maria Maggiore, poi ve di ospitalità a quelli che dagli
s.Gio. in Laterano,ove il Papa celebrò Abruzzi si recavano in pellegrinag-
la messa, indi quella di s. Maria in gio. Molti vi vennero anche dagli
Trastevere, e terminossi nella basi- stali sardi dalle provincie di Ma-
,

lica vaticana coli' inno ambrogiano. rittima eCampagna e da altri ,

Nel giorno di s. Filippo , Leone luoghi. Venne da Arezzo la confra-


XII a piedi nudi, salmeggiando e ternita di s. Maria della Neve. Il

recitando il rosario, si recò alla Cardinal Pallolta ,


protettore di
chiesa in cui si venera il corpo di £ssa, amministrò agi' individui il pa-
quel santo. Celebrata la messa al- ne degli Angeli, passando poscia a
l'altare di esso, passò nell' ora sta- piedi nudi alla visita delle sacre ba-
bilita alla cappella Papale, che ivi siliche in compagnia dell'arciconfra-
si suol tenere. ternita del Ss. Sacramento, e di
In quest'anno furono innalzati al- Malia Ss. della Neve nella basilica li-
l'onor degli altari i venerabili servi beriana , alla quale era aggregata.
di Dio fr. Giuliano di s. Agostino, Molte altre compagnie si reca-
converso della regolare osservanza rono in Roma per quel Giubileo
di s. Francesco nella provincia di a segno tale che nel decorso del-
Castiglia; Alfonso Rodriguez di Se- l' anno se ne contarono intorno a
govia, della compagnia di Gesù; cento. Queste sommarono pelle- i

Ippolito Galantini di Firenze, fon- grini a trecento settantaseimila tre-


datore della Congregazione della dot- ccntosettantacinque , de' quali nel-
«i ina cristiana, ed Angelo d'Acri 1' ospizio della santissima Trinità
de' minori cappuccini. Tali beatifi- ne furono accolti novantaquattro-
cazioni successivamente si celebra- niila centocinquantasette. Né si de-
rono ne'?3 maggio, io. e io, giu- ve passare sotto silenzio , che nel
gno, 8 dicembre, quarta domenica
i
dì della Corpus Domi-
festa del
dell' Avvento
ni si annoveravano in Ptoma piti
,

ANN ANN 145


di cinquantamila estranei. A piedi, Andrea Stracchi, che di questo Giu-
ed in abiti Cardinalizi , in un alle bileo parla diffusamente.
famiglie loro, visitarono le chiese i ANNONA e Grascia. Tribunale
Cardinali Pallotta, Zurla e Rivarola. in Roma. A questo tribunale apparte-
Molte corporazioni di Ptoma, ca- neva in conformità delle leggi L. Im-
pitoli , collegiate , religioni , confra- peratore;; D. adLeg. Zul. de .1 nuoti,
ternite, e pie unioni furono dispensate e L. II Codic. Tlieodos. de ristai-.,
dalle trenta visiteda Leone XII, il di punire i delinquenti in qualunque
quale concesse loro l' indulto d'una materia riguardante le granaglie, di
sola visita, e talvolla soltanto della decidere le cause spettanti il con-
vaticana. Tale indulto accordò an- tratto di esse e gì' interessi dei fab-
che a vaili collegi prelatrai , e ad bricatori di pane ; facoltà tutte espres-
alcuni tribunali di Roma. A tanti se dalla costituzione XXX di Urba-
esempi di pietà cristiana , due ere- no Vili, Superna. Era diviso in
tici abiurarono i loro errori , e due rami e presieduto da due chie-
molti ebrei e maomettani doman- rici di Camera, uno col titolo di
darono il battesimo Finalmente
. Prefetto dell' Annona, e altro di l'

essendosi compito l'Anno santo, il Presidente della Grascia. Queste ma-


Sommo Pontefice nel concistoro se- gistrature corrispondono alla prefet-
greto de' 4 dicembre 1825, nominò tura frumentaria istituita da Augu-
a chiudere le Porte sante nelle tre sto e dal prefètto degli edili cereali.
basiliche, que' medesimi legati che A forma della bolla Inter coetera ,
le aveano aperte, e chiuse egli stesso di Gregorio XIII al prefetto del- ,

nella vigilia del s. Natale quella l'Annona erano accordate tutte le


del Vaticano Quindi ordinò un
. facoltà proprie del tribunale : anzi
triduo di ringraziamento a Dio non si poteva in verun modo ven-
ne' giorni 26 27 e 28 dicembre, dere, alienare o trasferire per la ne-
pe' beneficii ricevuti nel celebrato goziazione da un luogo all'altro il
Giubileo, e scelse gli oratori a pre- grano dello stato senza l'approva-
dicare in tali giorni in determinate zione di lui.

chiese, a chi v'interveniva concedendo Simili erano le facoltà del pre-


l' indulgenza di cento giorni per cia- sidente della Grascia circa il bestia-

scuna volta, e la plenaria a quelli me da macello, l'olio ed altri ge-

che vi fossero concorsi tutti tre i neri di consumo. Il Lunadoro ci

giorni. Dipoi, con notificazione dei riferisce ancora, che tal presiden-
22 dicembre, per dare a' fedeli mag- te, unito ai conservatori del popo-
gior comodo di profittare del Giu- lo romano, fissava ogni anno, e sta-
bileo, ne prorogò il tempo fino al- biliva l'inalterabile prezzo delle vet-
l' ultimo dello stesso dicembre. tovaglie a seconda della legge anno-
naria. D. de extraordinar. cri/ni n.
Finalmente, col disposto della
bolla Exultabat Spiritus, emanata Ambedue le dette magistrature a-
a' 2 3 dicembre 182.5, promulgò vevano un esteso ministero a loro
l'Anno santo a tutto il mondo cat- disposizione, oltre di che ritenevano
tolico. La bolla venne segviita dal- l'autorità di condannare i contrav-
la enciclica diretta ai patriarchi , ar- ventori alle leggi a pene pecuniarie,
corpo secondo la ruta
civescovi e vescovi, data nel mede- ed afflittive di

simo giorno. Vedi 1' altrove citato dei casi.


'<)
VOL. 11.
1

i46 ANN ANN


Soffrirono però questi due tribu- sidente dell'Annona e Grascia. Sic-

nali molte variazioni; ma nell'assu- come però i suddetti Pontefici non


mere il Pontefice Pio A' II, Chia- avevano accordato alla deputazione
ramonti, il governo dopo le vicen- dell' Annona e Grascia la giurisdi-

de della prima invasione francese, zione coercitiva, che l'era stata tolta
avendo proclamata la libertà del com- col mota proprio de' 6 luglio 8 6 il
1 1 ,

mercio, dovette dare una nuova for- regnante Gregorio XVI accordò alla
ma alla legislazione stili' Annona e medesima tale facoltà, affinchè que-
Grascia. Col modi proprio didatti sta magistratura potesse con effica-

de' i settembre 1800 istituì una de- cia esercitare le sue attribuzioni.
putazione di sei cavalieri presieduta Non sia discaro, che per noi
dal prelato prefetto dell'Annona, al- brevemente si esibiscano le mansio-
la cpiale diede la giurisdizione ammi- ni sostenute da codesti tribunali, e
nistrativa e giudiziaria sopra tutte le specialmente da quello dell' Annona
materie annonarie. In seguito con al- nel volgere de' tempi.
tro mota proprio degli 1 1 marzo 80 1 Nel i5o5, Giulio U, della Rovere y
istituì la deputazione della Grascia istituì il presidente dell'Annona. Non
presieduta dal prelato cbierico di andò guari che questi potè impie-
Camera e composta dei due conser- garsi particolarmente nelle due gra-
vatori più anziani, e di quattro ca- vi carestie, da cui fu afflitta Roma
valieri. A questa deputazione diede, sotto il Pontificato di Paolo IV,
nelle materie di Grascia, quella stes- Caraffa. Nella prima il pietoso Pon-
sa giurisdizione stabilita per le an- tefice aveva presi trentamila scudi
nonarie a quella dell' Annona. colla sicurtà dei beni dello spedale
Queste estese facoltà vennero dal di s. Spirito per comperare il gra-
suddetto Pontefice in qualche parte no necessario al mantenimento del
nel giudiziario ristrette, nella restaura- popolo ( V. il Panvinio nella Vi-
zione del governo Pontificio, col suo ta di Paolo IT). Nell'anno i55j,
molli proprio dei 6 luglio 1 8 6 ma 1 ; ordinò che fosse dato al popolo a
le due deputazioni proseguirono ad cinque scudi al nibbio il grano da
avere la piena giurisdizione nell'am- lui comperato ad otto scudi, il che
minislrattivo. fece rimettere dal Pontificio erario
Assunto però al Pontificato Leo- cinquantamila scudi ( V. 1/ Anna-
ne XII, della Genga, riunì le attri- lista Rinaldi all'anno 155^). Mol-
buzioni di questi due tribunali sotto to dovette Roma , e lo slato Pon-
la presidenza di un solo prelato, al tificio nella carestia del i55c) al
quale conferì, nel 1828, il titolo di presidente dell'Annona, Alessandro
presidente dell' Annona e Grascia ; Sforza, romano, il quale colla sua
ma conservò le separate deputazio- industria e colle risolse del suo in-
ni, ed i separati ministeri. gegno seppe attenuare la grave
Nell'anno 1829, Pio VII T, Casti- sciagura. i582 grande
Neil' anno
glioni, riunì le due deputazioni in fu la sterilità della campagna ro-
una soltanto, restringendo i membri mana. 11 perchè Gregorio XI II, tol-
della medesima a sei, due de' quali ti da Castel s. Angelo cinquecen-
debbono esser sempre due conser- i
tomila scudi, ordinò al suo tesorie-
vatori più anziani. Formò un solo re, che provveduto fosse il grano
ministero dipendente dal prelato pre- occorrente, spendendo del proprio
, .

ANN ANN ,4 ?
quarantamila scudi, sebbene ad al- p. 4 '4, istituisse la Congregazione
tre grandi opere di misericordia sopra V abbondanza dello stato ec-
volgesse l'animo quel Pontefice. Tra clesiastico, composta di cinque Car-
queste sono da annoverare gli am- dinali, alla quale appartenesse invi-
plissimi granai fondati in Roma. gilare a quanto vale per mantener-
Correva il gennaio i ^86 cosi la. Donati duecentomila scudi, rati-
rigido quanto Roma noi provava nati a tale clfetto, come egli si espri-
da qualche secolo indietro. Per f in- me ,
con la sua parsimonia e fru-
curia dei presidi all' Annona, non galità, supplicò i suoi successori ad
valevano le industrie di Sisto V a invigiline, affinchè detta somma non
mitigarne il male. Per la qual cosa sidiminuisse, ma ne fosse per essi
nell' atto che i conservatori di Ro- procurato piuttosto l'accrescimento
ma andarono al Papa ad augurar- Affine di aumentare vieppiù questa
gli buon capo d'anno, egli acci- abbondanza, Sisto V si recò a Ter-
gliatosi fieramente, in aria dispet- racina e deliberò il disseccamento
tosa disse: » lo mi accorgo esser delle paludi pontine, ma questa gi-
« voi risoluti di perdere il poco ta fatta nei mesi caldi fu cagione
» che per la bontà di questa Santa della sua morte. V. Paludi Poe-
» Sede vi rimane di pubblica ara- tine.
m ministrazione Vi resta ora Marc' Antonio Valena, nelle sue
» questa poca cura della Grascia, e Cose memorabili, scrive. » Dopo la
" pur questa è si male amministra- vacanza di due mesi dalla morte di
» ta , che ci fate risolvere di levar- Urbano VII vissuto soli dodici gior-
» vela , acciò non patisca con tanto ni,, fu creato Papa Gregorio XIV.
» nostro dispiacere per vostra colpa In Roma ed in tutta l'Italia io gran-
» la povertà « Indi sapendo cagio-
! dissima carestia. Si dispensava il pa-
narsi la penuria da molti ricchi, che ne coi viglietti , ed una libbra al
tenevano ascosa copia grande di giorno per testa. Morirono tra Ro-
frumento, ordinò che, fatto pubbli- ma ed
suo distretto più di ses-
il

car prima un editto obbligante tutti santamila persone, ed il grano asce-


a dare in nota il grano ed a venderlo se a più di scudi trenta il nibbio».
al determinato prezzo, venisse rifru- Successe a quel Pontefice, nell' an-
gato il nascosto. Infatti dopo l'improv- no i5qi, Innocenzo IX, Facclunet-
visa visita, fu trovato tanto grano da ti, il quale per soccorrere all' indi-

procacciare non solo il bisognevole genza del popolo, levò i tributi da


al popolo, ma da fargli provare l'ab- Sisto V imposti, e nella gran care-
bondanza. E per questo egli medesi- stia di Roma e d' Italia tutta, a cui
mo volle tassare il prezzo, comandan- la peste e la fame rapirono una ter-

do che non si vendesse il grano più za parte degli abitami, gran prov-
di sette scudi il nibbio, aggiugnendo vedimenti prese a vantaggio del
centomila scudi della particolare sua popolo romano : ordinò che fosse
entrata. calato il prezzo di tutte le derrate,

Tale sollecitudine di quel Pon- ed avendo fatto concistoro nel se-


tefice all'agiato vivere del suo po- condo giorno dopo la sua creazio-
polo , fé' sì che colla costituzione ne per trovare rimedii a siffatta
CXXII, Abandantes, presso il Bolla- penuria comandò a tutti
,
roma- i

rio romano, toni. IV, par. IV, ni che facessero condurre nella
,
,

ANN a n jr
,48
giano che avessero fugiati da tutto lo stato ecclesia-
capitale tutto il

fuori, ed impose a monsignor Vi- stico.

tellio, preietto dell'Annona, di far Vedendo il Pontefice Benedetto


eseguire appuntino tali ordini ; e XIII, Orsini, che pel commercio
secondo il Ciacconio, prese quaran- libero sul grano, allora esercitato

tamila scudi in prestito, per far dagli stessi ministri dell' Annona, e-

fronte al bisogno. V. A. Coppi, Cen- ransi dal 17183 tutto il 1724 lucra-

ni storici di alcune pestilenze, Ro- titrecento novantacinquemila trecen-


ma i832. toquarantanove scudi, con bolla dei
Né fu ad esso inferiore Paolo V, i5 ottobre dell'Anno santo 172.5,
Borghesi, che, nel i6o5, per como- Ad swninum , presso il tom. XII
dità dei poveri istituì certo monte del Bollarlo pag. 44) proibì intera-
detto della Farina, e perchè ognu- mente un tale commercio, ed ordinò
no trovar potesse occupazione, or- che nei granai pubblici dell' Anno-

dinò molte fabbriche per ornamen- na, fatta la raccolta del grano, si

to di Roma, stimando che in ciò la riponessero per qualunque necessita


mercede era piuttosto limosina. Per- della capitale trentamila rubbi , e
tanto non monte Esqui-
lungi dal maggior quantità negli anni di ab-
lino, ampliò grandemente i granai bondanza.
pubblici da Gregorio XIII edifica- Allineile poi gli agricoltori potes-
ti presso le terme Diocleziane, aprì, sero con maggior comodo seminare,
purgò e fortificò il porto di Fano, prescrisse Benedetto XI II, che ad essi
donde nacque un gran vantaggio si facesse imprestanza di denaro,
all'Annona del Piceno, dell' Umbria non di grano. Deputò quindi una
e della Romagna. Ne mostrassi dif- Congregazione particolare, alla quale,
ferente il Pontefice Urbano Vili, per ciò che spetta al grano, fossero
Barberini, nel i632, ampliando i soggetti governatori dello stato
i

granai già fabbricati ; siccome ap- e che radunasse ogni dieci gior-
si

pena Alessandro VII, Chigi, nel ni per aver cura dell'Annona. Indi
i655, ascese il trono del Vaticano, con mota proprio dei 18 marzo
die' saggi provvedimenti sulla espor- dell'anno seguente 1726, Essendo
tazione del grano. Anche Clemente che, presso il tom. XII, p. 84 del
X, Altieri, romano , come riporta Bollano, Benedetto XIII dichiarò
lo Scilla [Delle monete Pontificie che dalla Camera apostolica si pre-
p. 1 7 3), si prese tal cura, affinchè stassero ogni anno sessantamila scu-
il grano abbondasse in Roma e nel- di agli agricoltori dell' agio roma-
lo stalo ecclesiastico non ostante la no e cinquantamila agli altri del
penuria, che affliggeva le popola- distretto, dandoli ai padroni dei
zioni.Benemerito fu pure Alessan- fondi, che ne risponderebbero per i

dro Vili, () Ilo boni , il quale non coloni. E dove quei padroni voles-
solo tolse ai romani la gabella sui sero fra lo spazio di tre giorni som-
grani , ma ne permise la trat- ministrare ai rispettivi coloni il de-
ta agli che cagionò
agricoltori , il naro, lo facessero; in caso diverso
grandissima abbondanza. Nel 1721, appartenesse alla Congregazione dcl-
anno di grandi: universale carestia, 1 Annona il prestarlo.
Clemente \I mantenne in Roma Considerando Benedetto XIV,
Ottomila poveri, ohe ivi si erano ri- Lambertini, danni che prò veni-
i
ANN ANN ,49
vano nello stato ecclesiastico dalla fornai, i quali defraudavano il pubbli-
proibizione del commercio delle vet- co sì nella qualità che nel peso del
tovaglie tra le rispettive provincie, pane, prescrisse varie leggi sui ge-
coli' autorità della costituzione Quo neri di Grascia. Difatti seguita nel-
die, pubblicata agli 8 luglio 1748, l'anno 1797 la occupazione fran-
come leggesi nel XVII, pag.
tona. cese delle più belle provincie del-
2 34 del Bollano magno, ne per- lo stato Pontificio , la desolazio-
mise fra esse libero commercio, ri- ne e la miseria che angustiavano ,

manendo proibita l'estrazione al- le provincie rimaste al dominio del


l'estero. Papa, avrebbero trascinati quei po-
Da tale libero commercio eccet- poli alla disperazione, se il zelante
tuò la legazione di Avignone, il Pontefice non avesse saputo preve-
ducalo di Benevento, il distretto di nirne i pubblici bisogni, in guisa che
Roma, la provincia di Sabina , il mai i generi mancarono in Roma,
governo di Viterbo e Civitavecchia, ne mai soffrirono una eccessiva al-
giacché tutte queste provincie, tolte terazione di prezzo. Per suo co- —
ledue prime, servivano all'abbon- mando Congregazione della Gra-
la
danza dell' Annona. scia obbligò gli affittuari ed i pro-
Nell'ottobre dell'anno 176.1 fu prietarii dell'agro romano, a dar pe-
determinata in Roma la comoda, riodicamente un certo numero di be-
e luminosa fabbrica sotterranea or- stie da macello pel consumo della
dinata dal Pontefice Clemente XIII, capitale, a ragione di venti bestie
prossima alla chiesa di s. Malia ogni cento per gli affittuarii, e di
degli Angeli dei padri certosini, alle dieci per cento pei proprietaria L'o-
terme Diocleziane, che contiene dieci lio fu il solo genere di cui per qual-
ben costrutti pozzi, e trentadue gran- che tempo si sofferse penuria in Ro-
di vettine murate per la conserva- ma; ma a questo ancora fu con
zione dell' olio dell' Annona olea- sollecitudine e generosità provveduto
ria, soggetta alla giurisdizione del dal Cardinal Giuseppe Doria segre-
presidente della Grascia, e ciò per tario di stato, il quale di consenso
provvedere la capitale di un depo- del principe suo fratello, lasci») che
sito permanente di olio, come 1' ave- a beneficio del pubblico aperti ve-
va di grano. Intanto lo stesso Pon- nissero magazzini di quella
i copiosi
tefice con mota proprio de' 8 mag- 1 primaria famiglia: sicché Roma an-
gio di quell'anno, dichiarò la per- che in questa occasione ebbe motivo
petua abolizione dell'uffizio di tutti di ammirare la gara, che, per sov-
gli straordinarii , e del commissario venirne i bisogni, facevano il sovra-
della Grascia di Roma, come an- no ed il suo ministro.
cora la remozione di quelli che ne Ripristinato il governo Pontifìcio
avevano l' esercizio. A ciascuno as- nell'anno 1800, il Pontefice Pio
segnò per altro un congruo mensile VII, Chiaramonti, ad imitazione di
emolumento. Institiù invece sei one- altri stati tolse il sistema vincolali

sti e civili sopraintendenti alle vet- te nel commercio dei generi di con-
tovaglie ed altri generi, che si ven- sumo , ed adottò quello della li-
dono al minuto. bertà nella vendita, e circolazione
Anche il Pontefice Pio VI, oltre di essi, salva la panizzazione a ta-
varii provvedimenti presi contro i riffa. Questa libertà di commercio
i5o ANN ANN
si è in massima conservata, e solo con aspro cilicio, ed sotto le vesti
alcune leggi disciplinari sono state istruiva i con zelo
suoi diocesani
promulgate tosto dalle separate due ed assiduità. Fondò a Colonia due
magistrature , che presiedevano al- monisteri di canonici regolari , e
l'Annona ed alla Grascia, e quindi tre dell' Ordine di s.Benedetto in
dalla deputazione, che governa que- altri luoghi, dopo aver riformato
sti due rami ora riuniti, come può tutti quelli della sua diocesi. Morto
vedersi Raccolta delle leggi
dalla Enrico Vili, divenne Annone reg-
e disposizioni di pubblica ammini- gente e primo ministro, fatto nomi-
strazione nello stato Pontificio , Ro- nare a tal carica dalla superstite im-
ma nella stamperia della rev. Cam. peratrice Agnese, durante la mino-
apost. 1814, e ove ven-
seg. anni, rità di Enrico IV. Sebbene al san-
gono riportate le provvidenze prese to arcivescovo pei maneggi degli
e decretate anche nel Pontificato adulatori compagni delle dissolutez-
del regnante Gregorio XVI sul tri- ze del principe, fu tolto il governo
bunale dell'Annona e Gl'ascia. Chi dello stato; si dovette però richia-
bramasse avere più precise noti- marlo per calmare il disgusto ge-
zie sulle leggi emanate da questi nerale eccitato da tal deliberazione.
tribunali quando erano divisi, potrà Tornò quindi ad amministrare gli
leggere le memorie , leggi 3 ed os- nel 1072, e mori nel 1075
affari
servazioni sulle campagne e sul- al dì 4 dicembre, giorno in cui se
V annona Roma,
di di Nicola M. ne legge il nome nel martirologio
Nicolai, Roma i8o3; ed il Discorso romano.
siili' agricoltura dell'Agro Romano ANNOTINA Pasqua. Festa che
di A. Coppi, Pioma 1887. si celebrava ogni anno, affin di ri-
ANNONE (s.), arcivescovo di chiamare al pensiero la propria spi-
Colonia, uscito di nobile prosapia, rituale rigenerazione, e rammentare
fioriva nel secolo undecimo . Si ad un tempo le solenni promesse
ascrisse ne' primi anni alla milizia; fatte a Dio in tal circostanza. Al-
ma udito il proprio zio, canonico tri vogliono , che tal festa fosse l'an-
di Bamberga , favellare intorno là niversario del battesimo, il quale u-
vanità e manchevolezza de'mondani nitamente veniva celebrato da tut-
beni stabili
, di consecrarsi a Dio ti quelli che nel medesimo anno
,

nello stato ecclesiastico. Enrico III lo avevano ricevuto. Nota a questo


imperatore, detto il Nero, fatto proposito l' ab. Zaccaria che in al-
conscio delle virtù e del sapere di cuni sacramentarii
mss. dopo la ,

lui, chiamollo a sé, e nominollo domenica in Albis si trova una ,

non guari dopo prevosto di Groslar messa col titolo M'issa in Pascila
nella bassa Sassonia, quindi lo col- Annotinum ( V. Battesimo ). Per
locò sulla sede arcivescovile di Co- Annotino Pasqua s'intende ancora
lonia, nel io56. Vero padre dei quella solennità che alcune chiese,
popoli, informalo a carità, distri- specialmente in Francia , solevano
buiva ai poverelli di Cristo abbon- celebrare nel giorno anniversario
danti limosino; mortificava poi sé della Pasqua di Risurrezione dell'an-
medesimo frequentemente e rigoro- no precedente. V. Marlene, De anliq.
samente, passava in veglia la mag- ccclcs. ritìb. T. III. cap. XXVI ,

gior parte delle notti, tormentavasi n. 6.


,

ANN ANN iSi


ANNOTINO Crisma. Olio che, Annoveresi lo stendardo scandina-
secondo il Mabillon, veniva un tempo vo; ma col ristabilimento della pa-
benedetto dall'arcidiacono alla mat- ce l' Annover fu, nel i 8 i 5, cretto in
tina del sabbato innanzi la Pasqua regno e restituito al re d'Inghil-
di Risurrezione. terra, che lo governava con impe-
ANNOVER. Regno nella Germa- ciaireggimento rappresentativo, nel
nia. I paesi , che costituiscono la quale gli stati aveano parte. Con
novella monarchia dell'Annover so- tal qualità il re d'Inghilterra era
no compresi ne' due circoli della membro della confederazione ger-
bassa Sassonia e della Westfàlia. manica, e dava il suo volo partico-
Imperocché tutto cpiasi vi si con- lare nelle ordinarie
assemblee, e
tiene 1' antico elettorato Anno-
di quattro nelle generali, ove occupava
ver coi principati di Kalemberg, di il quinto posto ( V. De Robbe, La
Gottinga, di Luneburgo, nonché il storia dettagliata della nuova mo-
ducato di Brema, compresovi Wer- narchia Annoverese3 e del ducato di
den ed il paese di Hadeln, tranne Brunswick, pubblicala in Gottinga).
il piccolo brano posto alla destra Accaduta poi la morte del re
riva dell' Elba ed aggiungcndovisi
, d'Inghilterra Guglielmo IV, gli suc-
nella Prussia il vescovato di Hil- cesse, a' 20 giugno 1837, il fratello
delsheim, le città imperiali di Goslar di lui,che n'era reggente, cioè l'at-
e Basso Eichsfeld , e neh' Assia il tuale re d'Annover Ernesto Augu-
baliaggio di Neuengleichen , e la sto, duca di Brunsiwick, duca di Cu-
signoria di Plesse. Ne' limiti West- berlandia.
falici poi si unisce il vescovato di Al trono di Annover non può
Osnabruck , essendosi tratti dalla ascendere che la linea mascolina.
Prussia eziandio il principato di 11 ristoratore della filosofia ale-
Ost-Frisia e la contea bassa del Lin- manna, Leibnizio, nacque ad Anno-
gen e dall'Assia, i baliaggi di
; ver, e fondò la rinomata biblio-
Frendeuberg, Uchte ed Auburg, fi- teca di quella ciltà, che per le cure
nalmente paesi mediati di Rheina-
i di Giuseppe II ebbe edilìcata una
Wolbeck, il baliaggio Meppen, e le chiesa ad uso de' cattolici.
contee di Iioya e Bentheim. Il culto Al tempo d' Innocenzo XII Pi- ,

dominante e più diffuso è il prote- gna le Ili , un duca di Annover di


stante Annover fu resa la capi- religione eterodossa, fu eletto nono
tale di questo nuovo regno, che dian- elettore dell' impero. Si oppose il
zi era un elettorato germanico. Pontefice con costanza a quella ele-
Dopo la rivoluzione francese fu zione ( anno 1 695 ), e l' imperatore
tra i primi divi samenti di Napoleo- Leopoldo I prevenne la procella
ne, per abbassare la marittima po- che formavasi in tale occasione sos-
tenza inglese, di occupare i dominii pendendone la investitura finché fosse

Annoveresi, riunendone una parte approvata dal collegio dei principi.

all'impero francese, e comprendendo Correndo l'anno 1708, si sparse


l' altra nel novello regno di West- la voce di un trattato, col quale
fàlia, da lui istituito. Nella guerra dai canonici del capitolo di Hildes-
del 1 8 1 3 , Bernardotte allora prin- heim davansi in pegno al duca elet-
cipe reale di Svezia , volte le armi tore di Annover le terre, ed pro- i

contro la Francia, piantò nelle terre venti di quella mensa vescovile per
,,

16» ANN ANN


una rilevante somma. Papa Cle- a diversi altri principi coi brevi ri-

mente XI, Albani } scrisse tosto portati a pag. 34o, e caldamente


gran numero di brevi apostolici a li pregò ad opporsi senza indugio
quel capitolo, all'imperatore Giu- ad un male sì grave, non permet-

seppe 1, a tre Cardinali ed a più tendo che quella formula avesse mai
elettori di Germania, come si vede effetto. Gravi danni l'elettore di An-

nel toni.pag. 44°j della raccolta


I, nover, nel 1714? portava alla reli-
de' Lievi di Clemente XI , affinchè gione de' suoi stati. Perciò lo stesso
si opponessero a questo trattato Papa Clemente XI l'addoppiava gli

tanto pregiudiziale alla cattolica re- uffizi a diversi sovrani coi brevi ri-

ligione, ed all' ecclesiastica dignità. portati a pag. 4 21 ? affinchè si oppo-


Risposero i canonici in giustifica- nessero a tanto male. Lo stesso fece
zione; aver concliiuso quel tratta- coir imperatore , e coli' imperatrice
to, perchè essendo stato posto per nipote del duca Antonio Ulrico di
intrusione il vescovo dal duca, e Brunswick , tosto che seppe essere
sostenendolo la presenza delle truppe istigato dagli eretici il nuovo duca
annoverasi, temevano essi non rica- ad abrogare l' esercizio libero della
desse sopra di loro apparato quell' religione, dal duca defunto permes-
di forze. L'elezione, che allora do- so in quel ducato. Nel 1719 ado-
vea accadere del nuovo imperatore, perassi in fine perchè in Paderbo-
ed il favore di altri principi lascia- na fosse eretto un seminario vesco-
vano nondimeno lusinga in essi di vile, e perchè somministrati venis-

respingere tanta violenza. sero opportuni sussidii ai missiona-


Occupati improvvisamente, nel ri, che nello stato di Annover fati-

171 i, dal duca di Annover colla cavano oppressi dall'indigenza.


città di Hildesheim molti luoghi , Né le chiese di Hildesheim ed
appartenenti a quella chiesa, il Pa- Osnabruck sfuggirono alle paterne
pa con sollecitudine scrisse all' im- sollecitudini di Pio VII subito che
peratore, ed a' principi sovrani del- fu restituito al soglio Pontificio; ma
ia Germania , con brevi , che si la morte, nell'anno 1823, gli tolse
leggono al toni. II, pag. 34 della di veder compiuti i santi divi samenti.
raccolta, per impegnarli a darne il Succeduto a lui Leone XII, nel
possesso libero al legittimo padro- principio del suo Pontificato si mo-
ne. Dipoi, nel 1 7 1 3, Clemente XI, strarono favorevoli alla religione cat-
con impegno esortò f imperatore tolica i principi della confederazio-
Carlo VI , e molti altri principi ne Germanica luterani e calvini-
,

come rilevasi da' brevi apostolici, sti , egualmente che i governi delle
affinchè ne' trattati di Utrecht e di quattro città libere. In tutti que-
Ryswick fossero risarciti danni
i sti stati, dove prima ciò non era
già fatti al vescovo di Hildesheim permesso, i cattolici aveano potuto
ed alla religione cattolica. Come erigere una chiesa , e del pari coi
poi venne a cognizione di quel Pon- protestanti venivano ammessi a' pub-
tefice che dal duca di Anno-
, blici uffici. Il suddetto re d'Inghilterra
ver comandavasi ai sacerdoti, ed ai Giorgio IV succeduto a suo padre nel
,

maestri cattolici, dimoranti nel suo


1820, per quanto risguarda FAnno-
stalo, una formula di giuramento, ver, dove i cattolici al numero ili
ricorse all' imperatore suddetto, ed duecentomila formavano circa un se-
ANN ANN i53
sto della popolazione, formò col Pon- stinta: devono inoltre essere insigni-
tefice Leone XII un concordato nel ti dell'Ordine de' ss. Maurizio e Laz-
i<S2/f. Allora quel Pontefice pubblicò zaro (Fedi). Un tempo erano limi-
la bolla 1inpensa Romanorum Pont, ,
tati al numero di soli venti; pre-
concili fu determinato e meglio prò ve- sentemente però sta in arbitrio del
duto allo stato delle nuove chiese. Si re, che n'è il gran maestro, l'eleg-
determinarono anche due vescovati, gerne quanti a lui meglio piace. Es-
quello di Iiildesheim, e quello di Osna- si hanno il titolo di Eccellenza e por-
bruck. Cessò per conseguenza di aver tano per decorazione una collana
vigore lo strano articolo del trattato pende una imi la-
d'oro, dalla quale
di Westfàlia, riprovato da Innocenzo glia rappresentante 1' Annunziazione
A, per cui la sede vescovile di Osna- di Maria "Vergine. Oltre a ciò van-
bruck alternativamente passava da no fregiali di una stella ricamala
un cattolico ad un principe prote- in oro in forma di sole sopra di cui
stante della casa di Annover, salvo veggonsi le lettere F. E. R. T. di-
che allora la giurisdizione spirituale notanti un antico motto Fortiludo
era devoluta all' arcivescovo di Co- efus Rhodum tenuit. Questo allude-
lonia. va al valore di Amadeo I che, nel-
ANNUNZIATA. Ordine cavalle- l'anno i3io, costrinse i saraceni a
resco, da Amadeo VI, quattordicesi- levare l' assedio di Rodi. Il colore
mo conte di Savoja, circa il i 36o, isti- dell'abito proprio de' cavalieri è l'a-
tuito ad onore di Dio, della 15. Vergine, maranto , con ricami in argento e
e di tutta la corte celeste. Nel suo prin- foderato di seta di color azzurro.
Ordine militare del
cipio appellavasi L'Ordine è il primo del regno sar-

Nodo d'amore, ovvero Ordine della do. La sua festa è celebrata nel
Collana. I suoi statuti col progresso giorno 25 marzo, in cui la Chiesa
del tempo vennero riformati ed ac- solennizza appunto il mistero dell' An-

cresciuti. Amadeo Vili , sedicesimo nunziazione.


conte di Savoja, ne scrisse i più an- ANNUNZIATA. Nome dato a
tichi nel i4°9j mentre si trovava a parecchie comunità religiose isti-

diati llon. Questi erano contenuti in tuite sotto gli auspicai dell' Annun-

quattordici paragrafi ; ma dipoi, nel ziazione di M. V. 11 Ferrari, nella


i434, ne vennero stesi altri quattro. sua Bibliotheca, ne fa menzione di
Carlo II, nono duca di Savoja, al- molte. Fra queste però si distin-
tre volte Carlo III, detto il Buono, guono, i.° quella ch'ebbe origine
nel 1 518 a' i3 settembre, riformò in Firenze nel i23ci, fondata da
quegli statuti , e consecrò 1' Ordine sette de' principali cittadini e chia-
al mistero dell' Annunziazione di M. mata con altro nome de' Servi di

V. da cui sortì il nome. Emmanue- Maria {Vedi); 1. ° quella che, nel


le Filiberto, figlio di Carlo II, nel 1 5oo , venne stabilita in Bourges
10*77 a' 18 ottobre, vi aggiunse in dalla b. Giovanna di Valois ( V.

Torino delle altre regole, che, nel Amitnziata , monache francescane ) ;


1620, furono accresciute da un sup- 3.° quella che, nel 1 6o4, fu fondata da

plemento di Carlo Emmanucle di Maria Vittoria Fornari Strata, geno-


lui figlio. I cavalieri non possono vese. Quest'Ordine è conosciuto anco-
essere trascelti dal numero di una ra sotto il nome delle Annunziate ce-
nobiltà, che non sia la più alta e di- lesti o turchine (Vedi), Si dà inoltre
VOL. 11.
,

i54 ANN ANN


il nome di Annunziata ad un' arci- chiesti per la canonizzazione. La sua
confraternita istituita in Roma, nel vita fu scritta da fr. Gregorio iMira-
1460, dal Cardinal Turrecremata cant, dal p. Atitchy, nel i6a5, e

ed accresciuta poi dai Pontefici dal gesuita Mareville, nel 74 1 r -

scopo della quale era il dotare al- ANNUNZIATA, monache tur-


cune povere zitelle. V. Arciconfra- chine o celesti, così appellate dal
ternita dell'Annunziata. loro mantello di color celeste. La
ANNUNZIATA , monache fran- fondatrice Ordine è Ma-
di quest'
cescane. Il loro Ordine venne isti- ria Vittoria Fornari Strata, dama
tuito Bourges in Francia dalla
a genovese, beatificata, nel 1828, da
b. Giovanna figlia di Lodovico XI Leone XII. Ella, rimasta vedova di
e poi moglie di Lodovico XII, da Angelo Strata, da Orazio Spinola,
cui si separò con divorzio, pel quale arcivescovo di Genova, nel 1604,
ottenuta aveva la dispensa dal ricevè l'abito religioso in compagnia
Papa Alessandro VI, nel i49^- di quattro verginelle, Vincenza Lo-
Quella virtuosissima principessa a- mellini, Chiara Spinola, Maria Tac-
vea data alle sue religiose la regola chini e Cecilia Pastori. Si posero
di s. Francesco, ed alcuni statuti sotto gli auspicii della Ss. Annun-
basati sulle principali virtù del- ziata, e chiamarono anzi con tal
si

la Ss. Vergine di cui ,in ispe- nome. La regola ad esse ingiunta


zieltà si fa menzione nel vangelo. Il raccomanda gran povertà e distacco
loro abito è grigio, lo scapolare, dal mondo. Non è loro permesso
che portano in forma di croce sul parlar mai con alcuno di fuori, ec-
petto è rosso. Vestono anche uu
, cettuati i soli parenti più stretti,
manto bianco, che discende fino ai cui però veder non possono , che
talloni, ed il velo nero sul capo. Le sole tre volle all' anno. Emettono
costituzioni di quest'Ordine, rettifi- ancora il di non domandar
voto
cate dal p. Gabriele Maria, minor mai temperamento alle loro costitu-
osservante francescano , furono ap- zioni. Le regole dell'Ordine furono
provate dallo stesso Alessandro VI, proposte dal p. Bernardino Zanno-
nel i5oi. Dipoi Giulio II, nel i5o6, ni, gesuita, ed approvate da Cle-
e Leone X, nel 5i 7, nuovamente le
1 mente VIII, nel 1604, e da Pao-
confermarono ed arricchirono di pri- lo V, nel 161 3. In pochi anni se
vilegi. L'Ordine si propagò celera- ne moltiplicarono i monisteri fino a
mente in Francia ed in Fiandra, sot- quaranta, sparsi nella Francia Ger- ,

to la direzione de' minori osservanti. mania e Danimarca, e tutti furono ap-


La pia istitutrice, a' 4 febbraio provali con autorità apostolica di Gre-
i5o4, era spirata in odore di san- gorio XV e di Urbano VIII. Portano
tità. Promossa la causa della sua l'abito e lo scapolare bianco, la cin-
beatificazionesotto Urbano VIII , tura ed il mantello celeste. In Roma
fu rinnovata anche nel Pontificato posseggono il monistero e la chiesa
di Alessandro VII; ma il culto di della Ss. Annunziata presso la basi-
lei non venne confermato che da lica liberiana. Il p. Ambrogio Spi-
Benedetto XIV, a' 21 aprile 1742. nola, gesuita, scrisse la vita della
Pio VI, nel 1775, decretò constare beata fondatrice di quest'Ordine.
delle eroiche virtù della beata per ANNUNZIATA, monache dell'. So-
procedere all' esame de' miracoli ri- no queste le monache per lo più
,

ANN ANN i55


che vivono colla regola delle
neofite, darli e martirologi degli egizi, dei
domenicane. Si chiamano dell' An- cofli, de' siri, de' caldei e de' ruteni,
nunziala perchè conservarono il ti- ne' martirologi, breviari], messali dei
tolo del monistero dedicalo all'An- Ialini, e nel sagramentario di s. Gre-
nunziata, edificato sugli avanzi del gorioMagno, concordemente è asse-
tempio di Nerva, e già appartenen- gnato l'anzidetto giorno. Che se al-
te ai monaci di s. Basilio in Ro- cune chiese particolari per qualche
ma, presso l'arco de' Pantani che , tempo, od anche al presente ne (an-
s. Pio V, nel i566, sotto la direzio- no la celebrazione in altro dì, ciò
ne della casa e collegio de' Neofiti, non accade punto perchè vogliano
die' loro in possesso. allontanarsi dalla universa! tradizio-
ANNUNZIAZIGNE. Festa, che ha ne; ma pel motivo soltanto, che pei
nome dalla ambasciata dell'Arcan- lo più, venendo il i5 marzo in qua-
gelo Gabriele a Maria Vergine, e resima, non può essere celebrato col-
si celebra in onore di Lei pel con- la dovuta solennità. La chiesa am-
cepimento del Verbo neh' immaco- brosiana, tra le altre poche, segue un
lato suo seno. Tale solennità dagli tal rito. Laddove poi la festa del-
antichi chiamavasi eziandio coi nomi l'Annunziazione cadesse nel venerdì
•li Concezione di Cristo, Annunziazio- o nel sabbato santo, si trasferisce al
ne di Cristoj Annunziazione Domini" primo giorno dopo l'ottava di Pa-
ca, Principio della redenzione ecc. squa tanto per 1'
umziatura che pel
La sua origine è antichissima, impe- precetto della messa e di astenersi
rocché di essa ne parla Sagramenta-
il dalle opere servili. Questo Irasla lo pe-

rio di Papa Gelasio I, morto nel 4q6. rò non succede se invece la solen-
S. Gregorio taumaturgo, s. Giovan- nità cadesse nel gio\edì santo; in
ni Crisostomo, s. Basilio di Seleu- quel caso gli ordinarli debbono per-
cia e Proclo di Costantinopoli, come mettere un sufficiente ninnerò di
pures. Agostino, tennero delle omelie messe piane da celebrarsi prima dil-
per questa festa. Il decimo concilio di la conventuale, affinchè tutti i fedeli
Toledo, celebrato nel 656, nella me- possano soddisfare al precetto. La
moria, ed anzi nel canone primo, si chiesa Aniciense in Francia per uno
lagna perchè in molte provincie spa- special pri\ ilegio celebra la lèsta suac-
glinole non era celebrata nel mede- cennata anche nel venerdì santo quan-
simo giorno. Egualmente antico ed do si combini in quel giorno (V.
universale è il costume di farne la Martene De Antiq. Ecclcs. rilib. lib.
solenne ricordanza al dì vigesimo- IV, cap. XXXII mini. 28). Per un
quinto di marzo, costume appoggia- decreto di Clemente XIII, 19 lu-

to alla tradizione, che appunto in glio 1760, la chiesa di Venezia ce-

quel giorno siasi compito il miste- lebra l'Annunziazione con ottava an-
ro della Incarnazione. Infatti così che nel caso che si trasferisca dopo
scriveva s. Agostino nel quinto se- Pasqua. V. Cafi'elie pontificie, o^ e si
colo (De Trinitate lib. IV, cap. 5) : riporta quella, che per tal festa cele-
&icM a majoribus traditimi susci- bra il Sommo Pontefice nella chiesa
jìicns Ecclesiie custodii auctoritas di s. Maria sopra Minerva, alla quale

odavo kalendas aprilis conceptus si recava in solenne cavalcata.


ereditar Chrislus. . . . Ne' menologi ANNUNZIO. In senso ecclesiasti-
de' greci, menei e sinarii, ne' calen- co è l'avviso, che pubblicamente si
.

i56 AJTS ANS


in cliiesa, delle feste, od altro che dre lo destinava al matrimonio, per

si le^e o si fa palese nel martiro- dilungarlo alquanto da una, a suo
logio. A Parigi e ad Orleans il dia- parere, soverchia divozione alle cose
cono nel giorno della Epifania an- di Dio, e aperta avversione a quan-
nunziava la Pasqua dopo aver canta- to sapeva di terra; ma la Provvi-
to il vangelo. A. Vienna nel desi- denza operò, che Angadrisma, figlia
nato ed in altre chiese , il vescovo di Roberto cancelliere di Clotario III

od uno de' principali lo fa colle pa- impromessa a lui, fosse da una specie
role r-esurrexit Dominus , dopo le di lebbra o vajuolo assalita; onde il

quali dà il bacio della pace ai due santo potè farne tramontare il di-

cantori, che rispondono : et appa- visamente. Condotto alla corte di


nni Petro. Lo stesso praticano gli al- Clotario, si meritò la comune esti-

tri ecclesiastici presenti alla cerimo- mazione, e ne fu fatto cancelliere


nia.Presso la chiesa latina il dia- Se non che mentre lo si voleva oc-
cono annunzia le feste mobili nel cupato ne' terreni affari, cresceva in
giorno dell'Epifania dopo il vangelo. Ansberto l'amore al ritiramento dal
AJfOMEI. , Eretici del IV secolo, secolo e da tutte le insane grandez-
cos'i chiamati dal loro errore. Pro- ze sue; quindi, abbandonata segre-
fessando essi la falsa dottrina ariana, tamente la corte, riparò all'abbazia
insegnavano essere il Verbo anomion, di Fontenelle, ove s. Vandregesilo,
cioè dissimile in tutto dal Padre. dopo le consuete prove, lo accolse
Ebbero ancora i nomi di Euno- fra' suoi. Non è a dire quanto ei

jìiiani, Aeziani ce. dai loro corifei. vantaggiasse quivi nella virtù: basti in-

Furono condannati dai semiariani nel cordare che fu creduto dal suo abbate
sinodo di Seleucia , e questi furo- degno del sacerdozio, e fu ben pi'esto
no anatematizzati in Costantinopo- innalzato a cotal dignità in Rouen
li dagli Anomei perchè ,
proscri- dal santo vescovo Audoeno, del qua-
vendo la consustanzialità del Verbo le fu successore dopo di aver go-
col Padre, ne ammettevano la somi- vernato il predetto monistero di
glianza. Così questi, come gli altri Fontenelle. Piacque sommamente a
eretici, condannandosi a vicenda, nel Teodorico re la sua elezione ; egli
mentre fanno apparir la falsità di ne ammirava la santità e lo scelse
tutti i loro dogmi, presentano alla a suo direttore spirituale. Negli sva-
Chiesa cattolica, sempre eguale a sé riati postiche occupò, adempì An-
stessa, un nuovo oggetto di trionfo sberto perfettamente
i propri do-
nella sua immutabilità , vero carat- veri. Ebbe tuttavia l'amarezza di
tere che la distingue per l'unica spo- vedersi allontanato dalla diocesi per
sa di Lui, che, verità per essenza, una ingiusta calunnia, e Pipino, pre-
non può mutarsi giammai. fetto del palazzo, presso cui fu in-
A \S BERTO vescovo di Rou-
(s.), famato, inviollo a confine nel mo-
cn ,
nato da riguardevole famiglia nistero di Haumont, nelT Hainault,
a Cbaussi, villaggio del Vessinese ove pure il pio vescovo pose opera
sul nume Epte, fioriva nel seco- a edificare con l'esempio i suoi con-
lo VII. Crebbe mollo presto nel- fratelli. Gli si permetteva il ritorno
la conoscenza delle lettere uma- alla diocesi (piando era presso alla
ni' e divine, in cui lo si fece assai morte, avvenuta nel G98. Se ne
per tempo educare. Siwin suo pa- riporta dì febbraio.
la festa al 9 di
ANS ANS i5 7
ANSCAB.IO (s.), arcivescovo di Am- tica città di Francia , nel Lioncse,
burgo e di Brema,fu nominato alla pri- dipartimento del Rodano. E cono-
ma diocesi da Papa Gregorio IV, l'an- sciuta nella ciocia ecclesiastica per
no 832 , e contemporaneamente a otto eoueilii, che \i si tennero.
legato della Santa Sede. Alla secon- 11 primo si raccolse nell'anno 990
da poi, cioè a quella di Brema, L'anno per decidere sul possesso di alcuni
85g,fu eletto da Papa Nicolò I, il quale beni appartenenti all'abbazia di Clu-
unì al reggimento di Amburgo quello gny. Nove statuii furono in esso de-
di Brema e ne formò una sola dio- cretali.Nel secondo di essi si prescrive;
cesi. Anscario sentendosi chiamalo che in ogni domenica vengano rinno-
ad abbattere la idolatria e ad ingran- vate le sante ostie, che si conservano
dire il regno di Gesti Cristo, predi- in chiesa; nel settimo si proibisce di
cò ai danesi, agli svedesi e da ul- lavorare al sabba to dopo foia di no-
timo agli abitatori del settentrione dcl- na. Martene, Thesaur. t. IV.
l'Alemagna. Questo egli fece prima 11 secondo fu celebrato nel 99Ì,
di essere vescovo; vescovo poi, rad- e trattò sul ristabilimento e disci-
doppiò lo zelo che avea della glo- plina de' canonici diRomans.
ria di Dio e del ristabilimento del- 11 terzo fu intimato nel ioi$ per

la vera religione fra' popoli , special- dare una regola all'ordinazione de'
mente danesi, dove parea disperata monaci di Clugny. In esso fu giudi-
ogni via di far fiorire il cristianesi- cato, che que' monaci non possano
mo. Edificò il sant'uomo più chic- essere ordinati dall' arcivescovo ili

se, e ci prepose eccellenti pastori. Con- Vienna senza il consentimento del


fermava con l' esempio di una vita vescovo di Macon, annullando qua*
mortificata e penitente la soda dot- lunque privilegio che ae (osse alle-
trina che andava spargendo fra la gato. Labbé, toni. IX. Hard. VI.
moltitudine, e giunse a non pascersi Il quarto ebbe luogo nel 1070,
di altro che di nero pane ed acqua. per una donazione falla all' ab-
Singolare era la carità di lui ver- bazia di Ile-Barbe. Labbè toni. IX.
so i poveri di Cristo , e così eh' ei Hard. VI.
si prendeva a piacere lavare ad essi i Il quinto, nel 1077, trattò sulla
piedi e servirli alla mensa. Secondo disciplina. Labbé, tom. X. Hard. VI.
che ci avvisano gli storici, pare che Il sesto, nel 1 1 00. V'intervennero
egli a propria ed altrui compunzione quattro arcivescovi, tra' quali s. An-
scrivesse parecchi brani di ascetica, selmo di Cantorbery. Tom. X Con-
de' quali mise alcuna parte in calce cilio!'.

a' salmi davidici. Compiva il sessanta- 11 settimo, nel 1 1 12, si tenne con-
settesimo anno di età, il trigesimo- tro le investiture. Labbé tom. X.
quinto di episcopato quando piacque Hard. VI.
all'Altissimo chiamarlo fra' suoi più ca- L'ottavo finalmente, nel 1299.
ri. Ne avvenne la morte in Brema, Gali. Chrisl. toni. IV.
l'anno 865. Dio operò molli miracoli ANSEGISIO (s.), ab. di Fontenel-
per sua intercessione. La fesla di lui lc. / . Vakdregesilo (s.).

ricordasi a' 3 febbraio. In Alemagna A A SELMI Egidio, Cardinale. V.


epiesto santo arcivescovo è conosciuto Aissr.Lixi.

sotto nome di Sant-Scaries.


il ANSELMO (s.), arcivescovo di

ANSE o ANSA. Piccola, ma an- Cantorbery, nacque nel io33 in Ao-


,

i58 ANS ANS


.sta, città del Piemonte. I suoi ge- morto Lanfranco ne fu egli posto,

nitori,ambidue d'illustre famiglia, in quella sebbene suo malgra-


vece,
furono Gondultò ed Ermengarda. E- do e a condizione che Guglielmo
,

ducato siccome comportava il suo il RossOj re d'Inghilterra, ritornasse

grado, in età d'auni quindici si deter- alla chiesa diCantorbery i beni, di


minò Anselmo di abbracciare lo sta- che l'aveva spogliata poco innanzi
to di monaco; ma non voluto ac- e riconoscesse per legìttimo Pon-
cettare dall'abbate, a cui si presen- tefice Urbano
Ciò avvenne l'an-
II.

tò, perchè Gondulfó non se ne sde- no 1093. In seguito però dovette


gnasse , egli, rimesso l'usato contegno, sofferirc penosi travagli, perchè Gu-
ili sì rotto al vizio , che ben tosto glielmo, non potendo indursi a la-
il prese disamore per tuttociò che sciare alla chiesa di Cantorbery le
lo poteva render degno e della re- proprie rendite, glimancava alle pro-
ligione che professava e della nobil- messe già fai te. Anselmo usò frequen-
tà del casato. Rendutosi per tal gui- temente una fermezza presso che pro-
sa adiralo il padre né potendo-
, digiosa impugnando all'aperta i pre-
lo per vermi modo calmare, si tesi diritti per cui non al-
del re;
determinò di dar le spalle alla tro guadagnò che odio e persecu-
patria. Passò in Borgogna, ove fu zione. Alla fine dopo quattro anni,
ad udire Lanfranco , priore di da che sedeva, ini barcossi a Douvres ve-
Bec, che insegnava grande ri- con stitoda pellegrino, e venne a Lione
putazione. Intanto mori Gondulfó, dove Ugo, arcivescovo di quella città
ed Anselmo, avendo riflettuto al- lo ricevette con gran dimostrazione
quanto tempo per determinarsi ad della più viva gioia e del più profon-
uno stato di vita, fu consigliato da do rispetto. L' anno seguente andò
Maurizio, arcivescovo di Rouen, di a Roma dopo aver superata una peri-
entrare nell'Ordine di s. Benedetto. colosa malattia, e deluse le trame or-
Poco dappoi fu surrogato a Lan- ditegli dall'antipapa Giliberto. Quivi
franco nella prioria di Bec, dove col fu ricevuto con la più sentita alle-
ripigliato esercizio delle virtù e coi grezza dal Pontefice, che lo fece allog-
pro-ressi nello studio delle Scritture, giare nel suo palazzo, e scrisse in suo
e con opere date in luce, sedò
le favore al re d'Inghilterra. Ma siccome
il tumulto mosso fra i monaci in- l'aria di Roma era nociva ad Ansel-
torno la sua elezione a priore in età mo, gii fu forza ritirarsi in un con-
fresca di troppo.
Morto Erluino l'an- vento della Calabria, ove compi l'o-
no 1078, Anselmo fu eletto a suc- pera che aveva cominciato, col ti-
cessore di lui nell'interior governo tolo: Pcrclù- J delio si e fatto uomo?
del monastero. Questo nuovo uJìicio Per secondare la volontà del Pon-
1" pose nella necessità di -viaggiare
so- tefice , intervenne ad un concilio
vente nell'Inghilterra per rivedervi
i convocato a Bari , ridusse i greci
possedimenti che al monista» ap- che
al silenzio, e pregò il concilio,
partenevano, ne' quali viaggi otten-
Volea fulminare di scomunica il te
ne l'amicizia del tv. e mentre Ugo,
Guglielmo, a non farlo. Assistette
conte «li Chester, il volle seco per ancora ad un altro concilio raccolto
«ondare cenno mio un monisterò a Roma, dopo il quali* ritornò a
.1

ih- c-li
l'u sopraintendente per cin- Lione, ove compose un libro intorno
que mesi. Ma non andò mollo che la Concezione della B, V. e sul pee-
. , .

ANS AIS'S 159


calo originale. Morto finalmente Gu- 12. Il Trattato dei matrimoni
glielmo, da Enrico I successore di lui tra parenti.
fu richiamato in Inghilterra dove, a- i3. Il Trattato del Grammatico,
vendo sofferto gravissimi travagli per l4- Il libro della volontà dì Dio.
le investiture ecclesiastiche, dopo sci I trattati, di che abbiamo or ora
mesi di continuo languore e di estre- parlato, compongono la prima parte
ma debolezza, morì a' 2 1 di apri- delle opere di s. Anselmo. Vengono
le 1109, in età di anni 76, e fu in seguito le opere parcnelic lie, os-
seppellito nella cattedrale di Cantor- sia esortatorie, morali e ascetiche, di
bcry. Molli miracoli si operaro- cui ecco 1 elenco :

no per Anselmo,
la intercessione di 1. Sedici omelie.
e in vista di questi Clemente XI ; 2. Una Esortazione al disprezzo
l'anno 1720, decretò che si annove- delle cose temporali.
rasse fra i santi dottori della Chiesa. La 3. Un Avvertimento a un mori*
sua festa si celebra ai 2 1 di aprile. bondo, spaventato alla vista de' suoi
peccati.
Scritti di s. Anselmo. 4- Un Poema sul disprezzo del
mondo, il quale non è già di s. An-
1 Il Monologo, cosi intitolato per- selmo, ma di Rogerio da Caen, mo-
chè il santo vi parla solo , compo- naco di Bec. V. Mabillon, Annal.
sto prima dell'anno 1078. lib. 65, n. 4 t P- » 34- j

Proslogo, cosi chiamalo per-


2. Il 5. \ entima meditazioni.
chè 1' autore vi s' intcrticnc o con sé 6. Settantaquattro orazioni, ossia
stesso, o con Dio a ragionare dell' esi- preghiere
stenza e degli attributi dell' Essere 7. Inni in onore della santa \ er-
supremo. gine, per tutte le ore del giorno e
3. Il Trattato della Fede, della della notte, ed un salterio. Molli
Trinità e della Incarnazione, compo- scrittoridubitano che questo salte-
sto Tanno 1093, ovvero ioq4- rio sia di s. Anselmo.
4. Il Trattato della processione La terza parte delle opere di s.
dello Spirito santo contro i greci, Anselmo contiene le sue lettere, di-
composto nell'anno 1 100. vise in quattro libri. JNel primo so-

5. Il libro della caduta del De- no quelle eh' ei scrisse prima di es-

monio, in forma di dialogo. sere abbate; nel secondo quelle che


6. I due libri Perchè Iddio : si è compose essendo arcivescovo di Can-
fatto uomo? torbery. Queste lettere sono faG
7. Il Trattato della Concezione nell'edizione del p. Gerberon. 11 p.
virginale, e del peccato originale. d'Achery (Spicil. tom. IX), Baluzio,
8. I Trattati della verità , della (Miscel. tom. IV e V) e Usserio (in
volontà e del libero arbitrio. epist. Ilibern.) ne hanno pubblicato
9. Il Trattato della concordia molte, che il p. Gerberon non avea
della prescienza e della predestina- conosciuto.
zione. Attribuirono falsamente a s. An-
io. Il Trattato del pane azzimo selmo XElucidarium, il discorso so-
e del pane lievito. pra la Concezione della santa A er-
11. Il Trattato de' chierici con- gine, un commentario sopra le epi-
cubinari. stole di s. Paolo, gli alti dei marti-
,,

i6o ANS ANS


ri «K Irlanda, il dialogo sopra la pas- in Mantova che lo elesse a proteg-
sione il trattato della misura della gitore. Provatane per non
la santità

croce, il trai lato della stabilità, ec. pochi miracoli, egli ottenne pubblico
ANSELMO (s.), vescovo di Luc- onore e universa! devozione in Ita-
ra, nacque a Mantova, dove ezian- lia, che ne commemora le glorie
dio studiò la grammatica e la dia- appunto nel citato giorno 18 di
lettica, e poi, dato il nome al cbe- marzo.
ricato, applicossi agli studii della teo- ANSELMO, Cardinale. Anselmo
logia ed al diritto canonico, nel quale canonico regolare, o monaco bene-
ultimo andò innanzi mirabilmente. dettino, fu da Onorio II nel dicem-
Ebbe a zio Alessandro li Papa, pri- bre 1127, fatto Cardinal prete di
ma vescovo di Lucca, il quale sali- s. Lorenzo in Lucina. Egli nello
to al Pontificato, il volle a succes- scisma dell' antipapa Anacleto II

sore, e mandollo in Germania a ri- onorò il suo nome, serbando costan-


cevere la investitura dalle mani di te fedeltà al vero Pontefice Inno-
Enrico IV costumanza
, siccom' era cenzo II. Visse circa diciassette anni
di que' tempi. Anselmo però non nella sua dignità.
valendo a persuadersi che ad una ANSELMO di Laodicea. Scrittore,
temporale potenza spettasse il dirit- che fiori nel secolo undecime E
to di conferire una ecclesiastica di- sua la storia dei vescovi di Laodi-
gnità, non volle riceverla. Consacra- cea , dall' anno 666
al 1 048.
to poscia da Gregorio VII, nel 1073, ANSIDEI Marco Antonio, Car-
ricevette da Enrico l' anello e il ba- dinale. Marco Antonio Ansidei, d'il-
ston pastorale. Di che fattosi scrupolo, lustri genitori, nacque in Perugia
andò a farsi monaco a Cluguy ; ri- ove diedesi a' primi studii. Rapidi
prese però poco stante il governo furono i suoi progressi negP impie-
della sua chiesa; ma non ci vol- ghi della corte romana, dove fece
le meno di un ordine Pontificio mostra di nobile ed esimio talento.
per indurvelo. Prese a ridurre i ca- L'assidua applicazione allo studio ed
nonici alla vita comune, e ciò egli agli affari più interessanti , gli pro-
faceva dietro un decreto di Leone curò nella sua gioventù pericolosa
IX; era anco assistito dalla con- malattia. Se non che riavutosene
tessa Matilde sovrana di Lucca e di felicemente, fu destinato segretario
gran parte della Toscana; ma non della Congregazione del concilio, e,
ci riuscì : anzi le cose giunsero a ta- nel 17 17, canonico di S.Pietro ed
le eh' ei venne obbligato dalla per- assessore del s. Officio. Benedetto
tinacia de' canonici ad abbandonare XII 1 lo creò prima dottore dei sa-
Lucca nel 1079. Riparò presso la cri canoni nel concilio lateranense
contessa Matilde, menando ivi la dell'anno 1725, poscia a' 9 dicembre
vita che polca ritirata e rac-
piti
il
172(3, lo dichiarò Cardinal prete del
colta in Dio, col quale si trattene- litolodi s. Pietro in Molitorio, donde
va, ravvivando il suo fervore con diu- poi passò a quello di s. Agostino. Con-

turna caldissima orazione. Abbandonò temporaneamente lo preconizzò ve-


Anselmo una Papa lo
diocesi, ma il scovo di Perugia. Governata la sua
creò suo legato in Lombardia, affi- diocesi con molto zelo, arricchita di
dandogli il governo di parecchie sagri arredi la cattedrale, accresciute
diocesi Mori a' 17 marzo io<S(>,
.
le rendite della mensa vescovile,
1

ANT ANT 1 6
diede miglior sesto al seminario ed prò. Le devastazioni operatevi dai
alla università. Cessò di vivere nel turchi ce la presentano oggidì si-

1730, e fu sepolto nella chièsa del mile a vero de.itilo.


suo titolo. AKTEDONA (Anthedonen.), chia-
ANSLOA. Città vescovile del gover- mata anche Maìuina. Città vesco-
no di Aggerus in Norvegia, suffraganea vile in partibus nella Palestina, fon-
alla metropoli di Drontheim. Lasede e- data nel V secolo, suffraganea del
piseopale fu istituita nelT XI secolo. patriarcato di Gerusalemme , sulle
ANTAMORI Francesco Paolo, sponde del mare. Nel MI secolo
Cardinale . Francesco Antamori era stata dichiarata arcivescovile li-

nacque nel 17 12 di nobile famiglia tolare. Si chiamò anche Agripnia* o


romana. Fatti regolarmente gli stu- A'grippi ade , nome che Erode il
dii, fu dapprima avvocato concisto- (/rande le diede in onore di Agrippa,
riale, quindi, postosi in prelatura co- suo amico, e favorito di Augusto.
me abbreviatore di Parco Maggiore, ANTELMO (s.)di Bellay, nac-
divenne giudice dell' A. C, canonico que in Savoia nel principio del seto-
vaticano, ed assessore del s. Officio. lo duodecimo. Entrò assai giovani
Inoltre sostenne altre cariche, e fu nella ecclesiastica milizia; e quantun-
addetto a diverse Congregazioni. Pio que ei non conducesse una vita sre-
VI, nella promozione dell' 1 1 dicem- golata, non distinguevasi tutta"? ia gran
bre 1780, lo creò prete Cardinale di fatto in rara pietà. Amava sì vera-
s. Promosso alla
Alessio. chiesa di mente i poveri, ed era largo con
Orvieto, compì nella sua diocesi la essi; ma dobbiamo
noi le sue virtù
mortale carriera a di i5 dicembre alla efficacia, onde gli s' inspiraro-
1795, compianto per le sue virtù, no da Dio salutevoli considerazio-
specialmente per la sua carità e pel ni intorno la vanità delle terrene
suo disinteresse. grandezze , allorquando visitò An-
ANTANDRA. Città vescovile nella telmo la solitudine dei certosini di

diocesi d'Asia e nella provincia dello Portes. Stette, pensò, decise di con-
stesso nome, fondata nel VI secolo, secrarsi a più stretto servigio di
suffraganea alla metropoli di Efeso. Dio, e fu mandato poco dopo alla
ANTA RADA. Città vescovile del- gran Certosa, dove praticò le au-
la Fenicia , eretta nel V secolo, sterità della regola con fervore pres-
fatta soggetta al patriarca di An- soché incredibile. Di (pia venne che,
tiochia , ed altre volte suffraga- morto il generale dell Ordine, An-
nea di Tiro. E situata sulla co- teluni ne in eletto successore ; di

sta del mar di Siria. Acquistò in qua lo zelo di lui per togliere abu-
progresso di tempo Or- il nome di si di disciplina e restituirvi le [na-
tosa o Tortosa, Co- come pure di tiche antiche alquanto allora di-

stanzia da Costantino il Grande. I menticate o neglette; di (pia soprat-


crociati se ne resero padroni nel tutto l'obbligazione elicgli fu fatta
1098, e vi posero un vescovo Ia- di prendere il governo della Cirio
lino; dopo quest'epoca fu soggetta sa di Portes, mentre rinunziava al
al patriarca di Antiochia, ed in se- suo posto, e se gliene dava licen-

guito a Tiro. Finalmente verso la za. Se non che, ritornato alla sua
metà del secolo XIV, venne unita cella nel 1 1 58 ,
per occuparsi

a Famagosta, città dell' isola di Ci- di proposiiu dell'anima propria, non


YOL. II. 2 1
,,

62 ANT ANT
si astenne dal giovare alla Chiesa sto, della Ss. Vergine, dei ss. Pie-
travagliata dagli scismi, guastò i di- tro e Paolo e degli altri Apostoli
segni dei partigiani dell' antipapa non che nel giorno di tutti santi e i

Vittore III, protetto dall'imperatore nei venerdì di marzo. Negli altri gior-
Federico Barbarossa , e contribuì ni ira l'anno concesse l' indulgenza di
a far prevalere il partito di Ales- sette anni ed altrettante quarantene.
sandro III eletto legittimamente , a L' altarista di s. Pietro fa dis-

favore del quale si dichiaravano la pensare questa orazione a' Cardinali,


Francia, la Spagna e l' Inghilterra. quando si recano ad orare alla det-
Se un comando del Papa non ce ta confessione, in compagnia del Pon-
lo spronava, Antehno non accetta- tefice, a cui l'umilia un canonico
va certamente il vescovato di Bel- digniore.
lay , a cui lo si promoveva nel ANTEQUEBA (de Antequera).
li 63.
Nel disimpegnare il quale Città con residenza vescovile nelle
gravissimo incarico, cominciò dal cle- Indie Occidentali. E la capitale
ro la riforma della sua diocesi con della provincia di Guaxaca, o Oa-
franco petto e inflessibile fermezza xaca, nel Messico, e deve la su?
contro agli oppositori. Però non ba- fondazione a Nuno del Mercado,
stavagli la vigoria dello spirito ad uno de' compagni di Cortes, men-
ottenere il suo intento : e quindi fu tre ripete il nome dalla gran quan-
veduto lasciare il vescovato a cui tità di alberi chiamati guaxès
,

rigovernare fu obbligato dal Sommo che nascono ne' dintorni. Edificata


Pontefice. Mori a' 26 di giugno sulla sinistra del Rio Verde, in un
1 178, nel qual giorno fa menzione vallone delizioso, va soggetta a ter-
di lui il martirologio romano. remoti. La sede vescovile vi fu
ANTE OCULOS TUOS, DO- eretta nel i535 o i547 da Paolo
MINE. Orazione che Urbano Vili III. Magnifica è la cattedrale dedi-
ebbe compilata da un' altra preghie- cata all'Assunzione della B. Vergine.
ra, che si trovava scritta in una mes- Il capitolo ha quattro dignità, pri-
sa pubblicata, nel i55'j
i
da Matteo ma delle quali è il decano ; vi so-
Fiacco Illirico ,
perchè la riputa- no inoltre nove canonici, ed altri
va egli ai cattolici. Que-
contraria prebendati. Il vescovato è molto
sta messa vide
nuovamente la luce ricco, paga 33 fiorini di tassa, ed
nell'opera del Cardinale Bona Re- è suffragane© dell' arcivescovo del
rum liturgicarum ma ben con al- , Messico. Antequera ha inoltre una
tro fine. collegiata, sei conventi di religiosi,
Urbano Vili coli' autorità della cinque monisteri di monache , di-
costituzione Inter
primdrias , da- verse confraternite, l'ospedale ed
ta ai i5 novembre i63o, che si il seminario. Essa è conosciuta an-
lègge nel toni. Ili p. 2 /p del Bol- che col nome di capital della Val-
lano della basilica vaticana, conces- le de Guaxaca, sotto il titolo di
se indulgenza plenaria a quelli,
che s. Maria.
visitando La basilica vaticana e la con-
ANTERO (s.), Papa XX Era gre-
fezione, o sepolcro di s. Pietro, reci-
cò di origine, e secondo alcuni, tras-
tassero la della orazione, oppure di- se i natali in Potili;» nella Calabria,
cessero dieci Pater ed Ave nei giorni detta Magna Grecia; secondo altri,
festivi della Ss. Trinità, di Gesù Cri- in Policastro, città essa pure della
, ,

ANT A NT i63
Calabria. Per quanto opina qualche latina. Dopo la caduta dell' impero
storico,apparteneva ai canonici re- romano, venne in potere di varii
golari, ovvero a qualche monistero popoli barbari, ed i saraceni la di-
della Sardegna. Creato Pontefice nel- strussero quasi interamente. La fa-

l'anno 287, non governò la Chiesa miglia Grimaldi dapprima ebbe :i

che per un solo mese, in capo del dominio temporale di questa città,
quale coronò la sua vita col marti- ma i vescovi sotto Clemente \ li lo
rio. La sua spoglia mortale venne acquisii :r,iìo a sé medesimi. Ff*n-"
riposta nel cimitero di Calisto nel- cesco 1 ed Enrico IV la fortificaro-
la via Appia, donde fu trasferita no, dopoché fu riunita alla corona
nella chiesa di s. Silvestro in Cam- di Verso la fine del 17 j'\
Fi-ancia.
po Marzo, ove si rinvennero le sue soffrì un assedio, ed in marzo itti >
s

ceneri a' 7 novembre


1 jo, >. Di lui 1 quando Napoleone ritornò in Fran-
si fi» menzione ne' martirologi a' 3 cia, la sua guarnigione ricusò di pren-
di gennaio. dente le difese.
ÀNT1ADIAFORISTI. Setta di e- ANT1-CARD1NALE, o Psbudo* Iàh
relici luterani. Dichiararono essi a- nix\LE. L' Anticardinale è il (lardi-
perta ninheizia ad ogni dipendenza naie creato dal pseudo-Pontefice, o
da superiori ecclesiastici, e ad alcune antipapa. Malagevole sarchile il vo-
cerimonie praticate dai luterani più ler annoverare tutti gli Anticardi-
miti. Perciò si appellarono Antiadia- nali, creati dagli antipapi, di cui gli
perchè agli Adiaforisli diret-
foristi, autori poche volle fecero menzione,
tamente eontrarii. V. Adiaforisti. principalmente di «pulii creati dai
ANTIAS1STI. Sellarii, che passa- primi antipapi. / Antipapi. .

vano i loro giorni dormendo, ripu- Anticardinali , o Pseudo-cardinali


tando delitto ogni maniera di lavo- si chiamarono ancor quelli che se-

ro e di fatica. Non si sa in qual guirono il partito degli antipapi, ed,


tempo abbiano avuto origine. abbandonato il vero Pontefice, pre-
ANTIBO (Antipolis). Antica città sero attiva parte allo scisma, come
vescovile e marittima di Francia nella si potrà vedere principalmente agli
Provenza. E posta nel dipartimento articoli Scismi, Elezione {le Romani
del Varo, in un fertile terreno. Il Pontefici, Basilea ed Avignone.
suo porto è protetto da un molo ANTICI Tomm iso, Cardinali-. Tom-
e difeso da un forte fabbricato so- maso Antici , nobile di Recanati
pra una roccia, a poca distanza del nacque a' io maggio del fjSi. \ en-
mare. La sede vescovile eretta fino ne destinato ministro plenipotenzia-
dal quinto secolo già sufiraga- ,
rio del re di Polonia presso la San-
nea di Aix e poi di Ambrun
, hi ,
ta Sede. Pio VI, in seguito alla no-
trasferita da Innocenzo IV a Grasse, mina fatta da quella repubblica, nel
nel 1
244? P cr cagione dell' aria in- concistoro de' 3o mano 1789, lo

salubre e delle frequenti inem-sioni creò Cardinal prete di s. Maria in

dei pirati. La città ebbe principio Trastevere, e nel 1791 , prefetto

da una colonia marsigliese, fondata del concilio. A


questa dignità nel .

circa 34o anni prima di G. C. I 1 798 , rinunziò 1' Alitici per le vi- ,

romani in seguito ne fecero una cende di quel funestissimo tempo. .

delle più importanti piazze d'armi, visse dipoi come privato nella sua

e le accordarono il diritto di città patria.


ifi-'l A NT A NT
ANTICOSTITUZIONARII. No- e. 8) il canto delle Antifone si at-
me dato a tutti coloro, che rigettano tribuisce a s. Ignazio, terzo vesco-
Ja costituzione Unìgenilus. vo d'Antiochia, e secondo il Martene
ANTIDEMONIACI. Eretici, che ( De antiquìs Eccl. ritìbus, lib. IV,
negano la esistenza dei demonii. cap. IV, mira. •?.), i monaci Flavio e
ANTIDICOMARIANITI. Eretici Teodoro furono i primi ad introdur-
seguaci di Elvidio e Gioviniano , i re nell' Oriente l'uso delle Antifone.
quali appariti sul declinare del se- Dopo di essi , s. Ambrogio arcive-
colo IV ,
pretendevano , che Maria scovo di Milano , coni' è d' avviso
non fosse rimasta sempre Vergine, Paolino ( Vita s. Ainbrosii ), fu que-
e che dopo Gesù Cristo ottenesse gli che le istituì nella sua chiesa.
dei figli dal suo sposo s. Giuseppe. Poco appresso tutta la Chiesa lati-
ANTIDORO. Pane benedetto, cui na approvò ed ammise tale costuman-
dispensano i greci a quelli che nella za. Si vuole clic da principio le
inessa non hanno partecipato della Antifone fossero sempre cantate in-
Eucaristia. Di questo pane vieni pri- tere innanzi ai salmi o cantici di
ma tagliata una parte per la con- qualunque offiziatura solenne o non
secrazione. solenne, tanto de' notturni che delle
ANTIFELLO (Jnliphellen.). Cit- ore divine. L'Amalario (lib. IV, e.
7)
tà vescovile in partibus della Licia è di questa opinione. Col progresso
in Asia sul mediterraneo, eretta nel furono anche dimezzate, cantandosi
quinto secolo, e suffraganea della alternativamente la prima parte da
metropoli di Strabone, Pli-
Mira. un coro , la seconda dall'altro. In
nio, edne fanno menzione
altri : qualche tempo venivano preposte
ora appartiene alle coste dell' Ana- eziandio ad ogni versetto de' salmi
tolia. L' ultimo suo vescovo fu Pie- {V. Amalario, De ordine Antipho-
tro di Alcantara di s. Antonio , a ìiarii, cap. 3 ). Un esempio di que-
cui il regnante Pontefice, nel con- st* uso, come riporta monaco Gio-
il

cistoro de' 1840, ha dato


27 aprile vanni nella Vita di Odone, lib.
s.

per successore Giuseppe Iginio de I, num. io, lo abbiamo nella chie-


Madalengoylia-y-Sanz di Truxillo. sa di Tours in cui nella vigilia di
ANTIFONA. Voce che appresso i s. Martino volendo i canonici al-
greci significa reciproco canto, e vale lungare il notturno fino all'aurora,
a determinare parecchi versetti di un ripetevano l'Antifona ad ogni verso
salmo, a ciascuno dei quali
si risponde de' salmi. Un altro esempio ce 11' e-
con un versetto a controsonanza. Ap- sibisce Teodoreto (Historia eccle-
po noi intendesi con tal voce quel siastica lib. Ili, cap. io) dove ri-
versetto, preso dalla sacra Scrittu- corda che i cristiani in odio all'em-
ra, adattato alla festa che si cele- pietà di Giuliano, mentre cantava-
bra, e che viene recitato o cantato no i salmi di Davidde aggiunge- ,

innanzi e dopo i salmi o i cantici, vano ad ogni verso la clausola :

regolandone anche 1' intonazione . Confundantur omnes epa adorant


Anticamente con questo nome in- sculptilia. Di quell'antico costume
tendevano salmi e gl'inni, che
i
ci rimane oggidì una qualche ri-
si cantavano nella chiesa da due membranza nel notturno del nostro
cori, i quali
alternativamente ri- officio, in cui ad ogni verso del sal-
spondevano. Giusta Socrate lib. VI, mo Venite
( <) \ exullemus, etc. , si
è,,

A NT ANT i65
ripete 1' Antifona o tut t;i od in fizio de tempore, quanto de san-
parte. V. Martene, loco cit. mini. quando ve ne sono
ctìs, di proprie
6; Rerum liturgica rum Kb. II, Gip. alle laudi,
e non per le ore, si

Ili; Tomasino, in Pnrfatione adro- desumono dalle laudi , omessi; la


manum Antiphonarium. quarta, perchè dessa è una Antì-
Circa all'attuale uso delle Anti- fona adattata al cantilo, e non al
fone, ecco quanto prescrivono le salmo.
rubriche generali del Breviario. IV. Nelle ferie dell'Avvento, che
Se si la l'uffizio della dome-
I. non hanno nelle laudi Antifone pro-
nica o della feria, si dicono le An- prie, prendono per le ore dalle
si

tifone come nel salterio, ne si mu- laudi della domenica precedente:


tano eziandio quando si faccia l'uf- dove sono poi proprie?, si prendono
fìzio di una festa di tre lezioni dalle stesse laudi.
cioè di un semplice, eccetto che nel V. Nel tempo pasquale, nell' ufli-
tempo pasquale, in cui si dice un' zio tanto di nove (pianto di Ire le-
Antifona soltanto, ossia 1'
Alleluja ,
zioni, si dicono i salmi di qualun-
ed il tempo dell' Avvento in cui que notturno sotto una sola Antifo-
ai vespcri ed ai notturni della do- na, che convenga all'uffizio, ed in
menica si pongono le Antifone pro- fine di ogni Antifona si aggiugne
prie. Nelle laudi e nelle altre ore alleluja. quando non vi sia. Dalla
si mutano le Antifone, secondo la Settuagesima fino alla pasqua, dove
diversità dei tempi, ut in proprio de si ha l' alleluja, si tace, né altro si

tempore habentur. Quando poi non dice in sua vece.


ne vengono assegnate di proprie VI. Nei doppi ai vesperi, al mat-
sempre si dicono quelle che si tro- tutino ed alle laudi soltanto si di-
vano nel salterio. cono le Antifone intere prima dei
II. Le Antifone, che in proprio salmi, o del cantico, e: dopo si ripe-
de tempore si pongono nei sabbati tono. Nelle altre ore, e nell' ufficio

al Magnificat per la prima dome- non doppio si comincia solo I anti-


nica di qualche mese si debbono , fona nel principio del salmo, o ean-
desumere da quella domenica eli' tico, ed alla fine si dice intera. f'L

più prossima alle calende di quel quando si desume 1' Antifona dal
mese, ovvero cade nelle stesse ca- principio di un salino ossia che ,

lende, e sempre nel sabbato si po- cominci colle prime parole di esso,
ne quell'Antifona al Magnificat, che non si ripete il principio di que-
è analoga al libro della Scrittura da sto, ma
da quel luogo si comincia
leggersi nella vegnente domenica. dove, secondo il rito di quel giorno,
III. Nelle feste di nove lezioni ai si tralascia l'Antifona, sempre che non

vesperi, qualora non ne sieno asse- venga disgiunta per esservi in fine

gnate di proprie, An- si dicono le l' alleluja.


tifone delle laudi, tenuto fermo il VII. Alle Antifone proprie tanto
prescritto dalla S. R. C. a' 28 dell' uffizio quanto de
de tempore
aprile 1607: magistcr cccremoma- sancii'!, sempre cedono quelle che
rum non potest alterare seu muta- sono nel salterio, o nel comune dei
re consuetudinem circa pirrno/alio- santi.

nem Antiphonarum ad vesperas. VIII. Quando si fa qualche com-


Alle ore similmente tanto nell'uf- memorazione, sempre si dice I \nli-
166 A NT ANT
fona raima dell'orazione col suo ver- la rubrica (De Antiph. n. 3), sembra

setto quale si desume dall' uffi-


, la si debbano omettere. Ciò si con-
zio che conviene a quel santo di ferma colla pratica del sabbato santo,
,

cui si fa commemorazione. Rubr. in cui non si dice l'Antifona dopo


Brev. Rorn. tit. XXI. la messa. Così pure si tralascia do-

Sulle Antifone reggasi 1' Ordine po l'uffizio dei defunti, quando si


Il mo-
romano XIII, Gattico Ada cceremo- unisce con quello del giorno.
niarum, Carpentier toni. III. do proprio eziandio di finire la mes-
sa, esclude affatto queste Antifone.

§. I. Antifone della Beata Fergine V. Gavanto Sess. V. cap. XXII n. 16.

finali dell'Uffìzio.
§. II. Antifone nei vesperi cantati t

Si dicono ogni giorno in fine del- dai Pontefici.


l'uffizio secondo la diversità dei tem-
pi, eccettoche nel triduo della settima- Nel vespcro del s. Natale e in quel-
na maggiore. La loro origine rimonta lo dei ss. Apostoli Pietro e Paolo, che
al secolo XIII, in cui vennero riforma- celebra il Pontefice, si praticano le se-

te e ricevute in Roma dal Pontefice guenti cerimonie in riguardo alla in-


Gregorio IX e poi da Innocenzo IV. tonazione delle Antifone. L'uditore
Si dicono fuori del coro soltan- di Rota, che nella seguente mattina
to in fine della compieta , ed in deve essere il suddiacono della mes-
fine del mattutino dette le lau- , sa, fatta prima' genuflessione all' al-

di , se allora si deve terminar l' uf- tare, va a' piedi dei gradini del so-
fìzio ; altrimenti, quando segue un' glio, genuflette e poi dà l'intonazio-
altra ora, si dicono in fine di essa. ne dell'Antifona al Papa, a cui il Car-
In coro poi sempre si recitano, quan- dinal vescovo presenta il libro. Al-

do terminata qualche ora, si parte lora il Pontefice intuona l' Antifona


da quello. Rex pacificus, che si ripiglia dal co-

Non mai si dicono dopo qual- ro. Poscia due sopranziani intuona-
che ora quando all' uffizio del gior- no il salmo Dixit Dominus. Termi-
no sussegua quello de' defunti o , i nato clie sia, due contralti ripetono
sette salmi penitenziali , ovvero le l' Antifona, che vien proseguita dal co-
litanie, fuorché dopo la compieta, ro,ed il suddiacono torna a dare la
in cui mai non si omettono. Nem- seconda Antifona, al Cardinal primo
meno si recitano quando dopo qual- diacono assistente nello stesso mo- ,

che ora immediatamente si celebri do con cui l'ha data al Papa, e poi
la messa. Si dicono poi ginocchio- la terza al Cardinal vescovo assisten-
ni , fuorché nei giorni di domenica, te, la quarta al Cardinal primo prete,
cominciando dai primi vesperi del e finalmente la quinta al Cardinal
sabbato, ed in tempo pa-
tutto il secondo diacono assistenti'. 1 Cardi-
squale. L'ebdomadario deve sempre nali ricevono l'Antifona sedendo, col-
sorgere all' ora/ione ( Rubr. Brev. la mitra in capo, indi la levano al-
rom. tit. XXXVI.). Si ricerca se, zandosi in piedi per ripeterla. Ter-
finita la messa e non seguendo altra minato il canto de' salmi e dell'inno,
ora canonica, si debbano dir queste lo stesso uditore annunzia l'Antifona
antifone. Risponde il celebre Ga- del Magnificat, al Papa, dopo l'into-
rante, ehe dal modo eou cui parla nazione della quale vien seguita la
A NT A NT 167
cantilena dal coro , finché il Papa Francia, l'arcivescovo di Lione Ago-
ha benedetto e messo nel turibolo bardo lo corresse, ed Amalario lo
l'incenso ; dopo di che si canta il mutò, e del tutto lo ri 11 fuse.

Magnificat. 11 Pontefice s. Paolo 1, nel 757,


Nel vespero solenne, che cantava il ne avea mandato uno in dono a l'i-
Papa nel sabhato precedente la terza pino re di Francia. La lettera con
domenica dell' Avvento, nella basilica cui glielo accompagnò, trovasi ples-
vaticana, per la stazione , tenevasi so il codice carolino. 11 detto Pon-
quest'ordine. Il primicerio intonava tefice Gregorio Vfagno ne avea do-
laprima Antifona al Papa: Vcniet nato un altro alla chiesa «li Roma.
Dominas et non tardabil. I canto- Questo tuttora gelosamente si conser-
ri dicevano per intero le altre tre va. V. Antì'phonarium Romanum
Jerusalem, gaude etc. Preintonala de tempore, ci Sanctis ad iiorniitiit
che fosse la quarta Antifona Juste, il Brcviarii etc. Venetiis ex typ. Bal-
Papa prendeva dalle mani del ca- leoniana.
merlengo una moneta d' oro e la Antifonario chiamavasi antica-
poneva nella bocca del canonico mente tanto il libro del canto per
prointonatore. Ciò eseguito il Pa- , la celebrazione delle messe, in cui
pa cantava solennemente Juste, ed i contenevansi l' introito, il graduale,
cantori proseguivano et pie vivamus, il tratto, l'offertorio e la comunio-
etc. V . il §. 12 del ceremoniale ne, quanto l'altro libro, che servi-
compilato d'ordine espresso di Gre- va al canto delle antifone, e dei sal-

gorio X, Viscontij Mabillon, Illusosi mi per le ore canoniche. Questo ;i]>|>el-

hai. toni. II. pag. 232 233; ed , lavasi ancora Responsoriale j peroc-
il p. Gattico , Acta cccremoniarum ché in esso, oltre le antifone, erano
eziandio responsorii dell' uffizio per
P a g- 79- i

Pompeo Sarnelli, nelle sue lettere tutto 1' anno.


ecclesiastiche , alla lettera X tomo ANTIGONA (An/igonen.). Città
IV, pag. 20, tratta delle Antifone vescovile in pariibus nell'Ellesponto,
maggiori dell'Avvento, che principia- sulfraganea della metropoli di Cizi-
no in O e durano otto giorni , e co, nell'Asia minore.
nella lettera XIII pag. 25, parla del- ANTILUTER ANI, o Sagramenta-
le Antifone del salmo Penile , nel rii. Eretici del secolo XVI, che non
terzo notturno della Epifania. vollero più riconoscere Lutero per
Il Cancellieri poi, ne' suoi Ponti- loro capo, e formarono dell»' sette

ficali p. 5, parla dell' uso della chie- particolari, come i calvinisti, i zuin-

sa gallicana, per cui dai laici o da- gliani ed altre molte.


gli ecclesiastici solcano regalarsi del- ANTIMO (s.), il quale con pa-
le vivande a quelli, cui era slata recchi altri santi martiri di Nico-

preintonata l'Antifona de fructu al media patì sotto Diocleziano, l'anno


vespero solenne di Natale. 3o3. Era vescovo della detta città,
ANTIFONARIO. Libro, il qua- e credesi che fosse arrestato in oc-
le contiene le Antifone, che si cantano casione che si pubblicò un bando,
tutto corso del- quale ordinava che lutti i vesco-
nell' uffiziatura in il il

l'anno. S. Gregorio I, come si dirà al- vi fossero posti in catene, e tenta-

l'articolo Canto ecclesiastico, uè fau- ti per ogni guisa di tormenti , fino


abbandonassero cri-
tore. Carlo Magno l' introdusse in a tanto che il
,,

168 AWT ANT


stianesimo ed offerissero incensi agli ro di piglio alle armi per sottrarsi

idoli. mozzato il capo, e in


Gli fu dalla soggezione dei principi e del-
compagnia di lui morirono i preti la nobiltà. 2." I discepoli di Gio. Agl'i-

e gli altri ministri della sua chiesa, cola, detti anche Islebiani, i quali
non che le famiglie di ciascuno di sostenevano che il cristiano non fosse
essi. Oltre a epiesti furono morti al- soggetto alla legge morale, tortamen-
cuni tra i principali maestri di pa- te interpretando quei passi dell'Apo-
lazzo e consiglieri imperatore
dell' ,
stolo, ove parla della legge cerimo-
quali sono s. Pietro, s. Gorgonio, niale giudaica. 3.° Tutti quei puri-
s. Dorotco, s. Indo, s. Migdonio ed tani d'Inghilterra, che nel secolo XVII
altri. 11 martirologio romano fa men- insegnavano essere inutile di esorta-
zione, sotto il 27 di aprile, di quelli re alla virtù ,
perchè ciascuno è pre-
che patirono in questa persecuzione. destinato alla gloria o alla dannazio-
ANTINOE. Città vescovile in ne; di più che gli eletti non potendo
parlìbus nell' Egitto , suffraganea perdere la giustizia, nessuna empie-
della metropoli di Tebe, patriar- tà vien loro ascritta a colpa. Alcuni fi-
cato di Alessandria, edificata da A- nalmente asseriscono, che si chiama-
driano imperatore , sull' antica Be- rono Antinomiani coloro, quali dice- i

sa , nella parte orientale del Nilo vano che i motivi naturali non sono di
e cosi chiamata da Antinoo, giova- vantaggio alla salute, e che quindi non
ne da lui grandemente amato, e è necessaria la loro considerazione al-
che miseramente si annegò in quel la pratica delle opere buone.
fiume, ovvero sacrificossi pel princi- ANT1NOPOLI (Jntinopolitan. ).

pe bizzarro. Si vuole da alcuno che Città vescovile in partibus neh' E-


Antinoe fosse la capitale del paese, gitto , suffraganea della metropoli di
e dalla moltitudine de' suoi martiri, Tebe di Beozia.
che registrano i martirologi nella ANTIOCHIA (Anliochen.). Pa-
persecuzione di Diocleziano, con- triarcato dell'Asia, nella Siria, o So-
viene ritenere, che ivi numerosi fosse- ria, al presente titolo in partibus.
ro i cristiani. Commanville dice Antiochia città famosa dell' Orien-
che si chiamò Insane, che venne te, capitale della Siria e , secondo
eretta in vescovato nel quarto se- alcuni , di tutto 1' Oriente , era la
colo , e che poi fu elevata al gra- terza dell'impero romano, la più
do di metropoli. I turchi chiamano considerevole cioè dopo Roma ed A -
questa città Sckeick Abadè. Con-
- lessandola di Egitto. Fu fabbrica-
serva no profonda venerazione per la nella valle del fiume Oronte, ora
un antico vescovo di detta sede Asi,dopo le conquiste di Alessandro
chiamato Ammon,
soprannomina- e Magno, da Seleuco Nicànore, figlio
lo El-Adeb, oiì giusto, che
credo- di Antioco, il quale perciò le pose
no fosse maomettano. il nome del padre, 3 12 anni avanti
AMINOMI \M. Eretici. La pa- la nascita di G. C. Questa città diven-
rola deriva dal greco e significa gemi- tò la residenza dei sovrani di Siria
ci della legge. Molle sette hanno avu- quali
della dinastia dei Seleucidi , i

to questo nome 1." Gli anabattisti, ebbero una serie di rispettabili prin-
che, credendo di seguire i
principii cipi che sostennero per 270 anni
,

«liLutero, aon solcano prestare ob- la monarchia. Il gran Pompeo coi


bedienza alle leggi cmli. e diede- suoi romani . dopo ave!' vinto Ti-
, ,,

ANT ANT 169


grane, cacciò l'ultimo re , cioè An- eum t. I, p. 3.) e col p. Sangallo
tioco XIII, detto l'Asiatico, liglio di lo mette in dubbio coli' anno 39, pel
Antioco X Cusebate, o Filopatore, quale si dichiara. La pensano pure
e ridusse il paese allo stato di ro- col \ovues Eusebio in Chronicoti
mana provincia. all'anno 38, e s. Girolamo, Com-
Fino dalla prima predicazione, il meni, in cap. II. Epist. ad Galal.
«angelo fece progressi mirabili fra V. Santa Sede.
gli abitanti di Antiochia. Alcuni di- Governò s. Pietro la chiesa d'An-
scepoli vi avevano già seminata la tiochia per sette anni contìnui, in
parola di salute, annunziandola però qualità di Sommo Pontefice, senza
ai soli giudei di origine e di reli- lasciar di trascorrere le Provincie del
gione. Ma il vicario di G. C. s. Pie- Ponto, della Galazia, Cappadocia, Bi-
tro, giusta l'ordine che aveva rice- tinia, e d'altre parti dell' Asia. Veramen-
vuto dal divino suo Maestro, li le- te in quei primi tempi s. Pietro in
ce rivogliere ai gentili molto meglio nessun luogo fece una slabile resi-
disposti dei giudei. Le divine benedi- denza, imperocché il grado ili ca-
zioni copiosamente si diffusero sopra po della Chiesa lo chiamava da ogni
questa messe novella, e si giudicò a parte.
proposito di mandare in Antiochia Antiochia fu dunque la prima se-
ai numerosi proseliti l'apostolo s. Bar- de del principe degli Apostoli. V.
naba, il quale prese in aiuto s. Pao- Faggini (de Roman, d. Petti itine-
lo, ed insieme uniti impiegarono un re exercil. 9) ove dimostra la sede
anno nella missione d'Antiochia, cui di Antiochia fondata da S. Pietro
resero fiorente per modo , che po- contro Basnagio (Annali politico-ec-
teva essere riguardata come la culla clesiastici all'anno 4°> n. 20) confu-
del cristianesimo. appunto nel- Ivi tato ancora da Boschi nel trattato
l'anno 43 cominciarono fedeli a i De Patriarch. Antioch., pubblicato
denominarsi cristiani. in Anversa nel 1725.
Intanto s. Pietro era passato an- Circa poi il tempo, che s. Pietro
ch'egli nella Soria ed in Antiochia, resse quella Chiesa, sebbene comu-
chiamata anche da s. Girolamo (iti nemente ritengasi che sia stato pel
cap. VI Amos) la più celebre del- corso di sette anni, tuttavia sono va-
l'Oriente, e vi fissò la sede Ponti- rianti le opinioni degli autori, come
licia.Intorno 1' anno in cui s. Pie- osserva il Papebrochio nel luogo ci-

tro abbia ciò fatto non s' accor-


, tato, Dissert. I, p. 12, n. 5.

dano gli scrittori. 11 p. Dande ( nel Quando san Pietro si trasferì in

tom. 1. Histor. uiu\>. p. 325) as- Roma lasciò per


, suo successore
segna l'anno 33 dell'era volgare. ma soltanto qual semplice vesco-
Bachinio (Dissertalo de eccles. Hie- vo di Antiochia, il suo caro disce-
rarch. origin. p. I. e. Ili §. 4> P- IO/) polo s. Evodio. Se poi l'immediato
ed il Faggini stabiliscono 1' anno ^1. successore fosse s. Ignazio piuttosto
Baronio (Annales Eccles. all'anno 3g che s. Evodio, veggasi Tillemont {Hi-
numero 9) come pure il Papebrochio stoire ecclesiastiaue t. II. p. 5j6).
(in conatu Ckron.j et catalog. RR. Il Baronio ( Annales ecclesiastici

PP. Dissert. 2. de sede s. Pctri all'anno 4*>> numero 14, anno 71,
Antioch.) assegnano l'anno 3g. Il No- numero 1 1) con Natale Alessandro
vaes però col Sandini (Vilce Pontifì- (Histor. ecclesiast. , saec. I. disse r-

VOL. 11.
7o
A NT ANT
tatio XIV) presero una strada di venuta cospicua per la sua istituzio-
mezzo, che non piacque al gesuita ne, ottenne l'ossequio di tutte le chie-

iJaJloix. ( Vita s. Ignalìì Martyr. se orientali, che ne salutarono i ve-

p. 290, 394) né al protestante in- scovi per patriarchi, ossia principi


glese Hanunond (De cpiscop. jurìb. dei padri. Molti uomini ragguarde-
V, cap. I. §. 18, p. 258).
lib. voli per santità e per dottrina si po-
Giunto s. Pietro in Roma nel- trebbero annoverare tra questi, ma
l'anno di Cristo 44j e ne l seguente, a noi basterà ricordare l'illustre mar-
a' 18 gennaio, colà stabili la pri- tire s. Ignazio (Pedi). Serapione, che
mazia dell apostolato e la sede su- con un trattato dichiarò apocrifo il sup-
prema del sacerdozio. La lèsta an- posto vangelo di s. Pietro, era anche
niversaria della traslazione della cat- egli nel 779 patriarca di Antiochia
tedra di s. Pietro in Roma è an- ( V. Serahone ). La sede di quella
tichissima. città sempre riguardala come la ter-
Qualche tempo dopo che s. Pie- za del mondo cattolico, dopo quel-
tro era partito da Antiochia, insor- la di Roma e di Alessandria, che si

sero in quella città alcuni venuti crede pure fondata da s. Pietro, fu


dalla Giudea, fra' quali Cerinto, in- anche dal concilio primo di Nicea, ce-
segnando ai fedeli convertiti dal gen- lebrato nel 32.5, posta immediata-
tilesimo , che non potevano conse- mente dopo quella di Alessandria, e
guire la eterna salute, se non si fos- vuoisi chegoda gli stessi diritti di
sero assoggettati alla circoncisione se- quella.
condo la legge di Mosè V. Cerin-
( Non é cosa facile il descrivere i

to). S. Paolo e s. Barnaba resistet- danni e le vicende fatali che sofferse


tero con molla forza a questa fal- la chiesa di Antiochia nel decorrer
sa dottrina, e vennero alla deter- dei secoli. E vero, che il sangue dei
minazione di partir essi con alcun martiri, di cui fu cospersa, ridonda a
altro dell' opposto partito, e recarsi sua gloria; gloria che accresciuta le
in Gerusalemme per dilucidare tale venne dagl'immortali Crisostomi dai ,

controversia cogli apostoli e coi se- venerabili Babila e da altri molti. Ma


niori. Infatti condannata la proposi- ella fu acerbamente da figli suoi dila-
zione di Cerinto, fu inviata la de- niata col mal costume, colf eresie, co-
cisione ai con
fedeli di Antiochia Molli furono i concilii che
gli scismi. ,

lettera recata loro da Paolo e da sitennero in Antiochia per rimedia-


Barnaba. Essa cominciava con la for- re a tanti mali. Dicesi, che il pri-
mula 7 isum est Spiritili sanato et
: mo fosse quello raccolto dagli stessi
nobis: formula usata dipoi nei de- apostoli fanno 5g, e che nove canoni
,

creti dei concilii generali. Dalla let- si fossero nel medesimo promulgati.
tera del concilio di Gerusalemme pe- Ma quantunque di ciò si trovi me-
gli antiocheni ebbero origine le let- moria nella lettera diciottesima d'In-
tere encicliche, le quali udirono dai nocenzo 1, e nel concilio "V li generale,
concilii tenuti poi dalla Chiesa. Co- secondo di ISicca, tuttavia dai critici
sì san Luca, che era cittadino di specialmente moderni, appoggiati su
Antiochia, u descrìve questo ini* mollo buone ragioni si mette in ,

portante avvenimento, Act. Apost dubbio se siasi celebrato.


XV. Nell'anno i5 1, o 253, si tenne
La sede vescovile di Antiochia di- in Antiochia un concilio contro il
A NT A NT i
7 r

primo antipapa Novaziano il quale , sollevazione del popolo, che lo ave-


rimase deposto. V. Antipapi. va per innocente, lo scacciarono da
Certo Paolo vescovo di Samosata quella chiesa (Aid. tom. Ij V.Ym-
fu il primo, che inalberò in Antio- stazio patriarca). Dopo la sua de-
chia lo stendardo dell' eresia. Ine- posizione, gli eretici misero in luogo
rendo agli Artemone
errori di in- , di Ini Paolino di Tiro, quindi l'.n
segnava egli, che G. C. è un puro lalio, poi Eufronio, die morirono in
e semplice uomo, pervicacemente ne- brevissimo tempo. E qui è da no-
gando la sua divinità ( V. Paolo tarsi uno seismi, che afflisse li chiesa
di Samosata). Così Eusebio riferi- antiochena. Eletto Placillo del par-
sce, lib. V Hist. eccl. cap. 28. tito degli ariani, i fedeli cattolici
Per- distruggere questa empia dot- non vollero mai comunicare con esso,
trina, nel 264 , fu tenuto un concilio ed invariabilmente continuarono a
in Antiochia. Cinque anni dopo, nel tenere le loro assemblee a parte
268, un altro concilio in Antiochia sotto il nome di Eustaziani ,
pel
condannò Paolo, che dopo essersi loro attaccamento ad Eustazio. Do-
ritrattato, nuovamente cadde in er- po la morte di questo santo pre-
rore. Nel 260, congregatosi il quinto lato, essendo rimasta la sede di
concilio antiocheno Paolo venne , Antiochia vacante di diritto e an-
deposto e discacciato dalla sua sede cora di fatto per la traslazione a
(Labbé e Ard. tom. I). Corse per Costantinopoli dell'intruso patriarca
qualche tempo l'opinione, che pa- i Eudossio, i cattolici e gli ariani si

dri di questo concilio abbiano riget- unirono per la scelta del successore,
tata la voce onwusion, cioè conso- la quale, in un concilio tenuto nel
stanziale j ma ciò fu ben dimostrato 36o, cadde sopra Melezio; ma alcu-
falso dal chiarissimo padre Pruden- ni cattolici eustaziani ricusarono di
zio Mairan ( Divini t. J. C. manifest. riconoscerlo, sotto pretesto che, aven-
in script, et traclit. 1. 4), e dal p. do gli ariani avuta parte alla sua
Liberato Fassonio, che scrisse intor- elezione, questa dovea tenersi come
no a questo argomento un' erudita irregolare. Dichiaratasi poi la l'rAc

dissertazione,che ha per titolo: Dis- di Melezio, gli ariani tanto fecero


sertatio eie voce omousion, in qua che il patriarca venne esiliato. \l-

oslenditur vocem Ulani ab antioche- lora i cattolici fedeli a Melezio vol-


nis patribus proscriptam vel repu- lero unirsi cogli altri, che passavano
diatam non esse. Dopo il 3 1 5, dis- sotto il nome di eustaziani. Ma inu-
seminatasi 1' eresia di Ario anche in tilmente, che, ritornato Melezio alla
Antiochia, i suoi seguaci non tar- sua sede, gli eustaziani se gli di-

darono a congregarsi in concilia- chiararono nuovamente contrari] ed


boli, onde non poco ebbe a soffrir elessero in patriarca un certo Pao-
quella chiesa Il primo si tenne
. lino, che fu consecrato da Lucifero
nell'anno "327, o 328, poiché gli di Cagliari. A questi si attennero
eretici scagliatisi dapprima contro alcuni vescovi dell' Occidente, ed
il santo patriarca Eustazio per de- anche s. Anastasio ; ma il santo
porlo dalla sua sede con qualche , Melezio contava tra i suoi difensori
formalità si ragunarono insieme, e s. Basilio, s. Gio. Grisostomo, i due
calunniatolo come reo di adulterio Gregorii, e parecchi altri, tenuti sic
e di sabellianismo , non ostante la come i primi luminari della Chiesa.
,

ANT
Melezio ani- lo stesso s. Melezio. Nel 363 poscia
In questo frangente,
mato dalla carità eli G. C, per non gli ariani unitisi ai cattolici ricevette-

vederne le pecorelle cosi divise, ro da s. Melezio la fede di Nicea,

venne ad un amichevole trattato di che rigettarono fanno 367, non am-


unione con Paolino in cui ambedue mettendo la parola omousion, con-
/ormando un sol corpo si partivano sustanziale. Finalmente, nel 38o,
il reggimento della chiesa, col pat- rammemorasi un altro loro pseudor
to, che l'uno dei due che soprav- sinodo.
vivesse all'altro dovesse essere l'u- Sebbene grandi fossero in Antio-

nico patriarca. Ciò fu confermato chia gli sforzi degli eretici , la vera
dal Sommo Pontefice Damaso I, Chiesa sempre fu vigile perebè non ci

che già in più occasioni si era di- prevalessero, ed oltre gli accennati,
mostralo propenso per Paolino ( V. tenne i seguenti particolari concini.
Melezio s. patriarca Defunto Me-
). Nel 36o, come abbiamo detto si ,

lezio , i cattolici che aveano se- radunò per eleggere s. Melezio. Nel
guito il suo partito, elessero Fla- 373 1' istesso s. Melezio, alla testa
viano di Antiochia a suo succes- di 145 vescovi, confermò la fede
sore. Paolino, giusta i patti, non lo del concilio di Roma tenuto in quel-
volle riconoscere ;
quindi rinnovel- l'anno; nel 379 ve n'ebbe un altro
lossi lo scisma. Neil' anno poi 383, egualmente 383 contro
sulla fede; nel
morto anche Paolino, sarebbero an- i messaliani; nel 388 sulla morte di

date le cose a buon termine, ma Marcello; nel 4 2 4 circa, uno ne fu


gli eustaziani gli sostituirono E va- presieduto da Teodoto vescovo d'An-
glio. Questi però, sì per 1' amicizia tiochia, contro Pelagio (s. Hier. ep. 55);
che aveva con s. Girolamo sì per , circa il ebbe altresì una ri-
43 1 y'

le prestazioni di s. Gio. Grisostomo duzione, dove fu confermato il sinodo


e delle chiese di tutto l' Oriente di Tarsi, in cui si era condannato
venne a conciliazione con Flaviano, Cirillo di Alessandria, dichiarato ne-
che restò dichiarato con universale mico delle dottrine di Nestorio; ma
soddisfazione imi co patriarca di An- Sisto III si adoprò con tale solleci-
tiochia. tudine e provvidenza , che giunse
Gli ariani tennero ancora in essa va- a capo di conciliar quel disordine,
rii conciliaboli. Nel 34i ne raccolsero pacificando Giovanni patriarca d'An-
uno contro s. Atanasio. Si preten- tiochia con s. Cirillo, cui lo stesso
de che non fosse composto di puri Giovanni confessò solennemente che
ariani. Egli è certo però, che da esso Nestorio era stato con giustizia con-
uscirono molti canoni disciplinari di dannato dal concilio generale di Efeso.
ottima dottrina, che furono poi rice- Per ultimar questo aliare si era già,
vili dalle altre chiese. Questa ragu- nel /\o?., radunato un altro concilio
nanza pi Mia il nome della dedica- in quella città.
zione. Ad 3/ ( {_ m »
celebrarono altri Contro Nestorio ed i suoi seguaci,
dn<- (fillio li fede di Nicea. Dipoi la chiesa Antiochena si raccolse an-
nel 345, uno in cui condannarono che negli anni 4^4 e 4^5 (Baluz.
i sabelliani, ed i seguaci di Paolo in Colteci. ) ; per la causa di Teo-
Samosateno, indi altri Ire negli anni doro Mopsuesteno, nel 438; per
347, 356, 357, ed un altro nel Atanasio vescovo di Perrhea, nel 44-5»
36p, o 36 In quest' ultimo deposero
1 .
in cui venne il vescovo deposto;
A NT A \ T H ì

cos'i ancora nel 44^ P er J' 3a vescovo no assegnati per siiUiaganei i vesco-
di Edessa, gli accusa Lori del quale fu- vati in partibus di Almira, Devase
rono scomunicali. \cl4~1 v'ebbe un Epifania, Cabale e Rosa.
altro concilio per la conversione de- \i sono altri Ire patriarchi di O-
gli eutichiani (P'edt); ed un ànodo riente, che portano il titolo di An-
poi nel 472 si tenne, giusta l'ordine tiochi;;, quantunque in essa non ten»
di s. Simplicio Papa, per depor- gano sede. Essi sono di differenti
re dal vescovato di quella chiesa i"i 1 i, cioè de' maroniti, de' siri, de' gre-
Pietro Fullonc intruso. Chi fòsse ci nubhi
ed ognuno ha potere sol-
t i ;

quel Pietro Fullonc e come gùt- tanto sopra di quelli che apparten*
gnesse alla sede antiochena ,
po- gono al proprio rito e non più.
trà il lettore vedere dall'articolo
Fullone Pietro. Nondimeno per op- § I. Antiochia df.' Maroniti
porre un argine all' impeto della ( Antiochen. Maronitarum ).

maligna corrente degli errori che Patriarcato.


spargeva Fullonc, venne celebrato,
nel 478, un
altro concilio, dove fa Questo patriarcato ebbe origine cir-
condannato. Diversi altri se ne ten- ca il 62J, nel qual anno Onorio I
nero in vani tempi. Nel 16o, in fece consacrare Giovanni Marone, in-
dilèsa del concilio di Calcedonia titolandolo patriarca d'Antiochia e
( synodico veteri apud, Albevlum
in di tutto l'Oriente, per ciò che ris-

Fabrìcium tona. II. Bill, grcec); guarda i maroniti. Estendevansi i li-

nel 781, per le sacre immagini sotto miti della sua giurisdizione non solo
il patriarca Teodoro (Ard. torn. Ili); al distretto di Antiochia, cioè nella
nel 11 36, contro un certo Radolfò Siria, Monte-Libano, ma
Fenicia, e
patriarca intruso, il quale venne ancora nella Palestina, Cipro, Egitto
deposto (Lab. toni. X, Ard. tom. VI); e dovunque i maroniti hanno stanza.
nel 1 i4o circa, contro il medesimo Le diocesi suffraganee del rito maro-
Radolfo , che venne nuovamente un'appendice al sino-
nita, fissale in
deposto; nel i2o3 o i2o5, secondo do del monte Libano, ed approvate
Lenglet, uno ne radunò Pietro Car- da benedetto XIV, nel 1 74 91 cxm la ?

dinale di S. R. C. , in cui si trat- costituzione Apostolica prtedecesso-


tò contro un re di Armenia. Così rwn nostrorum, esattamente tuttora
ne assicura anche il Rinaldi al- si mantiene. Tali diocesi sono otto,
l' anno 12 io. In quel secolo deci- cioè A leppo, Tripoli, bibli e botri,
moterzo Antiochia, presa dai turchi, Eliopoli o Baalbek, Damasco. Cipro,
perdette l' immediata successione dei Berito, Tiro e Sidone.
suoi patriarchi , che incominciata 11 patriarca ritiene come sua pro-
nell'anno 36 dell era cristiana, giunse pria una di queste otto diocesi, la qua-
fino all'anno 1242, terminando con le fino al 1837 era Sidone;; a (fucsia

Cristiano martire. Qui pertanto ha però con decreto della S. C. di Pro-


fine ancora la catena dei suoi con- paganda de' 6 maggio di detto an-
cili i. no fu sostituita la diocesi di Gibel
Presentemente il patriarca d'An- o Bibli e Botri, come più vicina
tiochia titolare risiede in Roma, e alla residenza patriarcale.
sebbene non abbia alcuna giurisdi- Il clero consiste in due vescovi

zione in Oriente, tuttavia gli vengo- titolari, vicarii del patriarca, ed in


I? 4 ANT ANT
altri sacerdoti, oltre sette arcivesco- La sede patriarcale è presso Ca-
vi delle menzionate Vi sono
diocesi. nubin, monistero posto in una valle
eziandio altri cinque vescovi in par- del monte Libano nella diocesi di

tibus. Uno è vicario patriarcale nel Tripoli. Ivi esiste anche una chiesa
governo della diocesi di Tiro e Si- pubblica, e l'esercizio della religione
done, che fu ridotta sotto la giu- è libero. I vescovi maroniti hanno
risdizione patriarcale del precedente un rituale proprio per la consccrazio-
patriarca: due hanno il titolo di vi- ne, che non discorda nella materia, e
carii patriarcali, per assisterlo, uno nella forma da quello della Chiesa cat-
negli affari temporali, l'altro negli tolica. Nel patriarcato si contano due

spirituali ; un altro è superiore nel seminari generali. 11 primo nella dio-


collegio di Hainvarca, e l' ultimo e- cesi di Eliopoli dove son educati cir-

sereita l' uffizio di giudice pei cat- ca trenta giovani, l'altro nella dio-
tolici monte Libano.
del cesi di Damasco per altri venti. Ol-

Quando è vacante la sede patriarca- tre di questi, le diocesi di Gibel e di


le, l'elezione si fa sempre dagli ar- Cipro hanno i loro piccoli propri se-
civescovi, e vescovi maroniti, meno minari. Vi hanno ancora sotto la giu-
il caso che Papa per insinuazio-
il risdizione del patriarca tre ordini re-
ne della sacra Congregazione di Pro- ligiosi, i." I monaci del Libano, che

paganda elegga un coadiutore al pa- posseggono venticinque conventi nelle


triarca vivente, o per malattia, o vicinanze di quel monte. Nel moni-
per qualche altro motivo; ed allo- stero di Cosia risiede il generale coi
ra alla morte del coadiuto succede debili tori. monaci, compresi anche
I

nel patriarcato il coadiutore. Ese- i laici, superano il numero di otto-


guendosi poi l'elezione del patriarca cento. 2." Quelli di Aleppo, che pro-
dagli arcivescovi e vescovi, il novello fessano la medesima regola dei Li-
patriarca manda gli atti di tal' ele- banesi ed hanno sei conventi ol-
,

zione, sottoscritti da tutti quelli che tre il principale, dove ha stanza il


vi concorsero , alla pretata Congre- generale eoi definitori, e quello di
gazione per verificare se è proce-
,
Loaisa nel Chesroano. I monaci si

duta canonicamente, e colle solite fanno ascendere a trecento. 3.° Gli


regole. Se la cosa è progredita re- Antoniani di s. Isaia. Questi han-
golarmente, la Congregazione suppli- no tredici conventi. Il generale coi
ca il Pontefice a confermare l'elet- definitori, parte dell'anno dimora nel
to in patriarca de' maroniti, e Io prega monistero di s. Isaia, e parte in quel-
ancora a dargli il pallio, il quale lo di s. Rocco, ambedue situati vi-
si consegna al di lui procuratore. K cino a Berito. I monaci sono circa
qui da avvertirsi che la elezione dei cinquecento. Vi esistono eziandio al-
patriarchi antiocheni, de' siri, e dei tri sei conventi occupati da alcuni
greci melchiti, non clic de' patriar- religiosi, che professano una regola
chi di Babilonia e di Cilicia degli meno austera.
Armeni, tutti dipendenti dalla Con- Le monache, di stretta osservan-
gregazione di Propaganda, ha luo- za hanno luogo anch'esse nel pa-
go tanto pel coadiutore, che per triarcato maronita e sono circa du-
laelezione, <• conférma ce., in tulio gento. Hanno sette monisteri go-
egualmente come di sopra dicemmo vernati da quei preti, che professano
<\: I
patriarca maronita. una regola, la (piale fu (Iellata da un
ANT AiVT
vescovo di A leppo, ed altri due go- ertiti, compresi due vescovi, alcuni
vernali da' monaci. IJaunovi inoltre preti «• dia. (mi. Gli eretici ari eu-
quattro conservatori] per le così Avi- Lichiani giacobiti sono circa due» n-
te elisole, ed in Anfora c'è un mo- to mila. non ha guari
1 vescovi siri

nistcro di Salesiane, con cinquanta re- ciano quattro, ed ultimamente se ne


ligiose. convertirono altri tre. \i è pure un
Si vuole che il clero della nazione numero sufficiente ili sacerdoti, giac-
maronita ascenda a millecinquecen- ché nel 18.39, la Porla ottomana
to individui, e che il numero de' cat- emanò un firmano, che accordava
tolici dipendenti dal patriarcato ol- la libertà, ossia la indipendenza dei
trepassi i centocinquanta mila. L'at- sili cattolici dal palliarla eretico.
tuale patriarca Giuseppe Habaisci, Nel secolo \ V 11 il loro patriarca, per
fu latto a' 3 maggio 189.4. V- Ma- nome Pietro, con altri prelati, cioè Isac
roniti. primate e coadiutore del suddetto
patriarca, Gregorio metropolita li

§. II. Antiochia de' Siri terra santa, e Ressallah metropolita


( Antiochen. Syrorum). di Aleppo, dall'eresia vennero all'u-
Patriarcato. nità della vira Chiesa. Onesti stessi,
sottoscritti (ulti in una lettera, m--
La residenza di questo patriar- guagliarono la Congregazione Cardi-
ca, a tenore della disposizione di nalizia di Propaganda , come era
Pio VI è nel monistero di san-
, stata mossa dai turchi una crudelis-
ta Maria Liberatrice nel Chesroa- sima persecuzione, dopo l'avvenimen-
no al monte Libano, monistero fonda- to di Scio, ad istigazione dei greci
to dal patriarca Giarve, zio dell'attua- scismatici. Perocché, accusiti ai giudi-
le patriarca monsignor Ignazio-Pie- ci turchi come franchi, e quai sedut-
tro da Leone
Giarve, preconizzato tori delle nazioni orientali, e come
XII nel concistoro de' 28 gennaio se volessero dare il paese ai principi

1828. Oltre a quel monistero ne cristiani, i governatori maomettani


hanno i siri un altro denominato di ricevettero ordine rigorosissimo dalla
s. Efrem egualmente nel monte Li- Porta, che tutti i cattolici, viventi
bano. Il patriarcato ha sotto la sua sotto i domimi turchi, convertiti dai
giurisdizione alcune chiese cattoliche missionarii, tornar dovessero alla loro
poste in Gerusalemme, Aleppo, Mu- antica religione, e che i missionarii
sili, Damasco e Diarbekir. Speratasi puniti acerbamente scacciati fosse-
anche in questi ultimi tempi , che ro da tutto l'impero ottomano. Quin-
per le sollecitudini di Propaganda di fu comandato ai menzionati pre-
potessero essere ricuperate ai siri cat- lati di ritornare alla loro eresia. Ma
tolici le chiese di Mardin. 11 patriar- tanto si adoperarono con preghiere
ca, per mancanza di rendite, dalla e con doni presso quei barbari, che
Congregazione di Propaganda vien ottennero pubblica testimonianza di
proveduto della pensione di scudi non esser franchi , cioè latini , e di
dugento. I siri cattolici attualmente non voler dare l'impero a' cristiani :

sono più di trenta mila, e vanno tut- che però rivoltasi l' ira del governa-
tora aumentandosi. Si sa che nella tore contro i greci, ne fece flagellar
parte di Mardin molti eretici siri- molti, ed altri rinchiudere in prigione.
giacobiti, dopo il i83o, si sono con- I padri superiori della missione di
.,

176 ANT ANT


Aleppo ch'erano carmelitani, cappuc- ca, lo fecero porre in catene, e nel
cini e gesuiti, confermarono questo 1702, il console francese di Alessan-
fatto, e vi aggiunsero che il Cadi vo- dretta scrisse aver veduto di là
lendo dare esecuzione agli ordini del- passare il patriarca de' soriani col-
l'imperatore Mustafà 11, aveva minac- 1' arcivescovo di Aleppo, e molti
ciato i missionarii di farli battere, ed preti, i quali erano condotti mise-
incatenati porli in una fossa fino a ramente in esilio nella fortezza di
tanto che venisse comandato di farli Adene provincia di Caramania, do-
morire: il che sarebbe succeduto, ve mori poco dipoi il patriarca per
se la pietà e lo zelo del console del la grave sua età e pei sotterri stra-
re di Francia Luigi XIV non avesse pazzi. Fu allora sollecita la Propa-
trattenuto una sì crudele risoluzio- ganda di spedire certo p. David,
ne , col denaro e col credito. che in nome di varii principi euro-
Quindi per allora fu solamente pub- pei dimandò in Costantinopoli la li-

blicato un bando, che ninno comu- berazione dei detenuti, e pace ai


nicasse coi missionarii, pena la vita. cattolici di Aleppo; locchè conseguì,
Ed in questa occasione raccontasi mediante buona somma di denaro.
la temerità e 1' insolenza dei greci, Indi l'arcivescovo di Ninive fu sur-
che più. volte condussero i detti rogato in quella sede.
prelati avanti i giudici turchi, e li

percossero e spogliarono degli abiti (j.lìl. Antiochia de' Greci Melchiti


sacri. I turchi lodarono la generosa ( Aiìtiocliea. Melckitaruni ).

costanza dimostrata da quei buoni Patriarcato.


pastori.
Correndo però l' anno 1 696, il La residenza antica del patriarca
patriarca Pietro cogli arcivescovi di era presso Aleppo o Damasco; ina
Gerusalemme e di Ninive, pieni di af- poscia per le persecuzioni del patriar-
flizione , si portarono a Roma ,
perchè ca scismatico costretto a ritirarsi di
gli eretici ricorrendo ai turchi, era là, stabilì la sede presso al monte
loro riuscito di farlo deporre, accu- Libano nel collegio della Ss. Trini-
sandolo come franco, e dipendente tà di Chesroano. Egli ha giurisdi-
dal Pontefice, onde in suo luogo e zione sulle sedi cattoliche di Dama-
degli altri due prelati furono posti tre sco^. Giovanni d'Acri, Aleppo, Ferzul,
La Congregazione di Pro-
scismatici. Eliopoli o Baalbek, Bairut, Tiro, e Si-
paganda, mediante gli uffizi del men- done, Busra ovvero Horan, e Diarbekir
tovato ambasciatore, ottenne che, nel in Egitto. La diocesi di Damasco si

1699, l'accennato patriarca d'An- suol ritenere dal patriarca siccome


tiochia, e i detti due arcivescovi si propria, e viene amministrata per
potessero recare a Costantinopoli, mezzo di un vicario patriarcale. Però
per ottenere grazia di ritornare alle in questa città i melchiti son poco
loro chiese, tocche effettuò del patriarca
si nel sicuri per la residenza
1701, con sommo piacere dei na- scismatico; abitano quindi i mona-
zionali di Aleppo, di Gerusalemme maroniti
ci sacerdoti insieme co'
e di Ninive. Ma questa consolazione Vi sono otto vescovi suffragatici
durò appena un anno, perchè, solle- e nella vacanza di qualcuno di es-
vali^ di nuovo gli scismatici, e sin-
si , supplisce un vicario del patriar-
gqlarmente 1 greci contro il patriar- ca. In Aleppo i melchiti non hanno
,,

A. NT ANT i
77
chiesa propria; perciò amministrano Benedetto XIV in -virtù della costi-
i sacramenti nelle case, e si servono tuzione , Inter cederà , presso il
delle chiese latine. tom. IV del Bollano di detto Papa
Hanno i melchiti due Ordini reli- a pag. 1 38, confermò il culto antiao
giosi di monaci basiliani : l' uno di di s. Marone abbate, che Cirillo pa-
s. Salvatore ,
1' altro di s. Giovanni triarca greco mclchita voleva toglie-
in Soairo. primo possiede otto
Il re, avendo perciò squarciale le im-
monisteri di uomini, uno di donne, magini di questo santo, e con la stam-
e ventuno ospizii ; l' altro ha otto pa pubblicato in Roma eh' esso non
monisteri di monaci, due di monache doveva annoverarsi fra i santi, per
e cinque ospizii. esser vissuto e morto eretico. Cosi
Il patriarca Matac predecessore avea praticato Cirillo, perchè Io con-
di quello, cui successe 1' attuale mon- fondeva con un altro Marone che vis- ,

signor Massimo Mazlum, eletto il se nel secolo A II, mentre il primo


primo febbraio i836, con suo te- fiori nel IV.
stamento dispose della metà delle
sue sostanze a favore del patriar-
§ IV. Alcune relazioni sulla città
cato , e destinò che 1' altra metà
d' Antiochia.
s' impiegasse per aprire un semi-
nario.
Nel Pontificato di Clemente XI, Antiochia sì famosa per la sua po-
il patriarca greco antiocheno resi- tenza e pel suo lusso, presentemen-
dente in Damasco era un certo Ci- te non può dirsi, che un borgo mi-
rillo , eretico di comunione. Questi, nato. Dessa, nel 175, quando era in
siccome appare dalla raccolta dei sul fiore, fu quasi rovesciata dai fon-
brevi Clemente XI , tom. II ,
di damenti per un terremoto, mentre
si dichiarò cattolico. Egli aveva e- Traiano reduce dalla gloriosa spedizio-
sposti al Pontefice Benedetto XIII ne contro i parti, passava in quella
e poi a Clemente XII molti dub- L'inverno. Vi era allora un prodigioso
bii per sua istruzione , ma niu- concorso di gente da guerra, e di de-
na risposta avea egli avuto da que- putati della nazione, ed ambasciatori
sti Pontefici. Benedetto XIV, dati di principi stranieri, non che di cu-
poi ad esaminare i predetti dub- riosi, tratti da ogni città a godere
bii a gravissimi teologi, col con- gli spettacoli. Quelli, che ebbero la
siglio di questi, e di dottissimi Car- ventura di salvar la vita, rimasero
dinali , vi rispose colla costituzione o storpi, o feriti, e di tante migliaia
Demandatemi, pubblicata ai i4 di- di abitanti erano in Antiochia,
eh'
cembre 1 74- 2 presso il Bollano tom.
?
due sole persone si annoverano del
XVI 66, a Serafino Janas
pag. 1 lutto salve. L'imperatore si precipitò
che col nome ancora di Cirillo era da una finestra e ferito in un brac-
succeduto a quello nel patriarcato. cio, passò tutto il tempo, che du-
Nell'anno iy44> ^ ece q uest i l'istanza rò lo spavento, nella piazza del-

del pallio, ed il Papa glielo mandò l'Ippodrono a cielo scoperto e sotto


insieme alla costituzione, Dum vo- una tenda sdruscita. Gli storici nul-
biscum, dei 29 febbraro, che si leg- la ci dicono dei cristiani antiocheni,

ge al luogo citato pag. 178. Dipoi, ma si vuole che avessero un profe-


a' 28 settembre dell' anno 1753, tico annunzio, poiché si sottrassero
voi. 11.
,,

«7 8
ANT ANT
dal flagello, emigrando. E
cosa certa rassegnati a quella punizione, che

almeno, che Erone vescovo d' Antio- l' irritato Augusto avrebbe scagliato
morte di tanti, sopra di essi. L' anacoreta Macedonio
chia sopravvisse alla
e che per più anni dopo questo in- sospese il fulmine della vendetta.
fàusto governava ancor la
evento ,
Cesario scosse il cuore dell'offeso mo-
sua chiesa. Antiochia, avendo pre- narca, ma fu il santo patriarca Fla-
so partito per Cassio, siro di origi- viano, che recatosi dall'imperatore,
ne e governatore della Siria, sentì ne placò colla sua patetica eloquen-

dapprima i giustissimi effetti dello za la collera, e dalla sua umanità


sdegno di Marco Aurelio, che la impetrò grazia e perdono alla sven-

privò di sua presenza e vietò ogni turata Antiochia.


spettacolo pubblico e tutte le assem- Antiochia fu quasi annientata dai
blee municipali; ma essendosi pentiti terremoti , anche negli anni 34o
gli antiocheni, ottennero dall' impe- 3g4, 3g6 e 458, ma i più terrìbili
ratore i perduti privilegii, anzi egli furono quelli del 29 maggio dell' an-
si recò a visitarli in prova della ri- no 52 2, e 2q novembre del 528.
donata sua grazia. Nel ig3, Antio- Giustiniano la l'iedilicò del tutto nel
chia essendosi dichiarata per Pescen- 52 9 e la denominò la città di Dio,

nio Negro , venne punita con seve- Theopolis. Nel 54o Cosroe, re di
rità dal suo rivale Settimio Severo, e Persia, prese Antiochia, la quale es-
le fu tolto il privilegio di capitale sendo stata in seguito demolita, fu
della Siria, che fu dato a Laodi- poi nuovamente edificata dall'impera-
cea. Ma dopo la morte di lui Antio- tore Giustiniano, che la rese più bella
chia rientrò nei suoi primieri dirit- di prima. Quel bellicoso re penetrò nel-
ti. Sotto Valeriano, i persiani co- la Siria,passando per la Mesopotamia,
mandati da Sapore entrarono in s'impadronì delle città di Berea, di
Siria, sorpresero Antiochia, la sac- Jerapoli, e di Antiochia che pure
cheggiarono e ne distrussero i din- gli ridusse in fiamme. Giustiniano in-

torni. L' imperatore, poco dopo re- violle ambasciatori per domandargli
stituendola, ne ricevette in prova di la pace , che ottenne a condizione
riconoscenza il titolo di restauratore di un annuo tributo. An-
pagargli
dell' Oriente. tiochia nel 638 fu presa dai sara-
Teodosio, nel 387, per supplire ceni, per mezzo di Abou generale
alle spese della guerra, impose al- di Omar.
cune nuove tasse agli abitanti di Nel 970, in numerosa armata i
Antiochia , i quali perciò ribellatisi saraceni assediarono ancora questa
furiosamente, abbatterono le statue città, ma in progresso la sottomi-
dell'imperatore, dei suoi figli, e della sero, ed aggiugnendo nuove forti-
defunta virtuosa imperatrice Placilla, ficazioni a quelle che già aveva
ed ignoininiosamente le strascinaro- la resero una piazza quasi inespu-
no per le strade della città. S. Gian- gnabile.
grisostomo antiocheno, clic, ordinato Nel 1084, Solimano, d'ordine di
prete da Flaviano, era la mano, l'oc- Melic sultano dell'Iran, aveva conqui-
chio e la bocca del suo vescovo, ed stato Antiochia a danno dei greci, nel-
onore della sua patria, co' suoi elo- l'impero di Alessandro Comneno. Me-
qiHiitksiiiii sermoni, non solo domò lic l'aveva dipoi donata ad un altro
1 ribelli concittadini, ma li preparò principe del suo sangue Ascian, per
ANT ANT i
7g
difendere la frontiera contro il Ca- Fu dunque determinato di dar bat-
lilfo Fatimita dell' Egitto, il cui re- taglia, alla quale si fece precedere
gno si stendeva dalla Siria lino a un digiuno dì tre giorni, nel corso
Laodicea. dei quali tutti i soldati si confessa-
I crociati sotto Goffredo Buglione rono, e ricevettero la comunione.
l'assediarono nel 1
097, e Boemondo Nel tempo della zuffa il legato Ponti-
principe di Taranto la investii il 2 1 ficio Aimardo per incoraggiare i com-
ottobre. Questo assedio fu lungo e battenti portava la suila lauri, 1 ; gli
sanguinoso. La città era piena di altri vescovi, ed i preti in abiti sa-
cristiani ed ancora fioriva siccome cerdotali seguivano 1'
armala colla
sede del patriarca di Oriente, che croce in mano, e cantando dei sal-
aveva venti provi ncie sotto la sua mi. Niente potè resistere al valore
giurisdizione, compresevi sei eh' era- animato dalla religione, ed in brevi
no eretiche , infette degli errori di momenti la moltitudine degl' infedeli
Etiliche e di Nestorio. L' assedio du- fu compiutamente sbaragliata, e se
rò otto mesi interi, nel qual tempo ne fece un' orribile carnificina, con-
i saraceni assalirono i cristiani; ma tandosi a centomila i morti. 11 pre-
Goffredo li rispinse , e s' im padroni te Stefano correndo per le file ani-
d' Antiochia ai 3 giugno 1 098, giac- mò i cristiani, facendoli siculi del pa-
ché un apostata denominato Pirro trocinio dei santi Giorgio , Teo-
consigliò una torre a Boemondo, doro e Demetrio, che combattevano
che dagli altri signori fu riconosciu- con loro. II governatore rimase tal-
to principe d'Antiochia. Ma intanto mente colpito da sì inaspettata \h-
si seppe che un'armata di trecento- toria, che non solo immediatamente
mila uomini veniva a soccorrere gli si arrese, ma abbracciò eziandio con
assediati sotto la condotta di Curba- molti dei suoi la religione cattolica.
lan generale del sultano di Persia. Nulla slava più a cuore ai vinci-
I turchi tenevano tuttavia il castello tori, che di mettere in onore il cul-
di Antiochia , colla maggior parte to divino. Purificarono le chiese pro-
della guarnigione, che vi si era riti- fanate dagl'infedeli, ristabilirono il

rata,ed i crociati stretti di assedio, clero nelle sue funzioni , e gli asse-
patendo penuria di viveri, erano giun- gnarono rendite sufficienti. 11 patriar-

ti a mal partito, quando lo zelo del ca d' Antiochia alle prime ostilità

prete Stefano li assicurò dell' aiuto de' cristiani era stato posto in fèrri
celeste, ed un altro prete per nome da'mussulmani, ma fu rimesso con
Pietro Bartolanuneo accrebbe il loro onore nella sua sede, e trattato con
coraggio, dichiarando ad essi, che l'a- molto rispetto per tutto il tempo
postolo s. Andrea gli era comparso, e che volle rimanervi. Se ritirossi di-
gli avea indicato nella chiesa prin- poi a Costantinopoli, fu di sua vo-
cipale di Antiochia, dedicata a s. Pie- lontà, perchè essendo greco, capiva
tro, luogo ov'era riposta la sacra
il di non poter governare con frullo
lancia, che trafisse il costato di no- i latini. Gli fu dato in successore
stro Signore. Tredici operai scava- Bernardo vescovo di Aria ncll' Epi-
rono in quel luogo per un giorno ro, che in qualità di cappellano avea
intero, trovarono la reliquia, e nes- seguito il legalo Aimardo. Furono
pure alcuni vescovi nelle cit-
suno più dubitò della protezione di- istituiti

vina. tà vicine.
i8o ANT ANT
In progresso di tempo i principi gine ed un capitolo con buon nume-
cristiani perderono neh' Oriente gli ro di canonici, !a prima dignità dei
stati conquistati, ed il sultano d'E- quali è il decano. Nella città vi so-
gitto Bibar, nel 1268, o nel 1269 no de' monisteri di religiosi d' am-
prese d'assalto Antiochia, la tolse ai bi i sessi , un collegio un semi-
e
cristiani e barbaramente ne distrusse nario. La tassa del vescovato monta
le chiese. a trentatre fiorini.

Selim I imperatore dei turchi la ANTIOCHIA sul Meandro. Città


conquistò nell'anno 5 1 6, ed i suoi 1 episcopale, fino dal V secolo, della
successori l'hanno sempre conservata diocesi d' Asia , nella provincia di
in un alla Siria, che governavano Caria , soggetta alla metropoli di
per mezzo di tre pascià, il primo Afrodisiade, la quale poi fu trasfe-
dei quali risiede in Aleppo città opu- rita a Stauropoli. Fu edificata da
lentissima, quattro leghe distante da Antioco padre di Seleuco. In segui-
Antiochia , il secondo nella città di to ebbe dai turchi il nome di Ta-
Damasco, ed il terzo in quella di chiali.
Tripoli. Da quel tempo perdette An- ANTIOCHIA o ANTARIA di Pi-
tiochia la sua rinomanza. Presente- sidia. Città metropolitana della dio-
mente conta appena diecimila abitan- cesi di Asia , situata nella provincia
ti. Essa ebbe a soffrire l'ultima del- di Pisidia , della qual poscia fu ca-
le sue sventure, nell'anno 1 82 2, per un pitale. Col progresso del tempo di-
tremuoto, die insieme ad essa quasi venne colonia romana, e fu chiamata
distrusse anche Aleppo. La Siria che, anche Cesarea, ma a' nostri giorni è
nel 798, fu occupata dalle armi
1 quasi distrutta. Negli atti del con-
francesi di Napoleone, fu poi da Ibraim cilio di Calcedonia è chiamata la
pascià conquistata, nel i832, il quale Salutare. Si fa menzione di questa
prese possesso di Antiochia il primo città negli Atti degli Apostoli cap.
agosto, ma fu quindi restituita all'im- XIII. San Paolo, accompa-
v. 14.
peratore dei turchi Mahomed II. Nel gnato da san Barnaba, entrò fran-
presente loro dominio si chiama an- camente in una sinagoga, men-
che Antakieh nel pascialato di A- tre gli ebrei santificavano il sabba-
leppo. to colla preghiera, e postosi con
ANTIOCHIA sul mare. Città epi- eloqxientissimo discorso a predicar
scopale, sino dal V secolo, della dio- Gesù Cristo, mostrandolo pel Pro-
cesi di Antiochia , nella provincia feta annunziato dalle Scritture, ot-
d'isauria, soggetta alla metropoli tenne di parecchi la conversione.
di Seleucia. E
imboccaturaposta all' Quest' Antiochia fu eretta in metro-
del fiume Cragus non molto lungi , poli nel V secolo , ed in esarcato
da Selinunte, ed è chiamata anche della Pisidia nel XIII, essendo ventisei
Antiochetta. le sedi a lei già suffragauee, oltre un
ANTIOCHIA {Antioclien. in In- arcivescovato.
diis- ). dell' America meridio-
Città ANTIOCO. Monaco di s. Saba
nale nuovo regno di Grana-
nel nella Palestina, vivea nel principio
ta , con residenza di un vescovo del secolo VII. E autore di un' ope-
Buflraganeo ali" arcivescovato di s. ra intitolata Pandette della sacra
Fede de Bogola. Ila la cattedrale' Scrittura, in cento novanta discorsi.
dedicata alla Concezione di Maria Ver- Fece il catalogo degli eretici da Si-
,,

ANT ANT 18,


mon Mago fino al suo tempo. Nel- elessero Cornelio romano, che tosto
la prefazione delle Pandette parla del- fu consacrato. 11 solo Novaziano di-
la presa di Gerusalemme fatta da chiarossi contrario all' elezione. Nato
Cosroe re di Persia, nonché delle gentile, prima di convertirsi al cri-
crudeltà esercitate contro i monaci stianesimo, professava la filosofìa de-
della Palestina. gli stoici , alla quale non rinunciò
ANTIOPLA. Città vescovile, fino mai perfettamente. Addivenuto infatti
dal V secolo, della prima Tebaide, prete romano, più per la connivenza
suffraganea al patriarca di Alessan- di un vescovo, il quale molto lo ama-
dria. Essa si appella anche Anlow va, che per le sue virtù, durante la
od Antowa. detta persecuzione de' cristiani face-
ANTIPAPI. L'Antipapa, secondo la va pompa d'indifferenza, e chiama-
greca etimologia, torna lo stesso che to a soccorrere i confessori della fole,
contro il padre , o contro papa. E- mentiva proprio carattere sacer-
il

gli è quindi un competitore del Papa, dotale e seguiva la solita foggia de-
un capo di partito, che insorge con- gli stoici. Chiamati poscia a Roma
tro padre dei fedeli, ne usurpa il
il tre vescovi italiani, ed alloggiatili
nome, se ne arroga le funzioni e l'au- nella propria casa, ubhriacolli in un
torità, e ià nascere uno scisma nella lauto banchetto, e si fece da quel-
Chiesa cattolica. La generale opi- li ordinar Pontefice. Pentito però
nione conta quarant'uno Antipapi uno di quei vescovi, confessò il pro-
tre de' quali non si porranno nel- prio lidio al legittimo Papa, men-
1 ordine progressivo. Questi sorse- tre gli altri due, abbagliali dalle se-
ro dal terzo secolo della Chiesa fi- duzioni di Novaziano, continuarono
no al secolo decimoquinto. Altri pe- nell'errore, e quindi furono depo-
rò li ristringono a soli venticinque. sti. L'Antipapa frattanto usava del-
Noi daremo il nome di lutti non solo, la dignità come l'avea acquistala.
ma gli accompagneremo con quante Empietà, violenze erano da lui ado-
notizie valgano a far conoscere le perate, sia per trarre a sé nuovi parti-
circostanze de' tempi nei quali s'in- giani, e sia per mantenere gli anti-
trusero nel Sommo Pontificato. V. chi. Esigeva da il giuramento
tutti
Lodovico Agnello Anastasio, arci- di fedeltà, enei comunicarli prendea
vescovo di Sorrento, Istoria degli a ciascuno le mani, dicendo in vece del-
Antipapi, Napoli 1754, in due to- le solite orazioni promettimi pel Cor-
:

mi in 4-° po e pel Sangue di G. C. di non ni ab-


bandonare per seguire Cornelio.
I. ANTIPAPA Ne mani se non aves-
lasciava quelle
se ciascuno risposto: Amen. Intruso
Novaziano ( an. 2 54 )• Era la a quel modo, scriveva ad un tem-
Chiesa travagliata dalle persecuzio- po ai vescovi principali per annun-
ni suscitate dall' imperator Decio ziare la propria esaltazione e per dipin-
e per sopra più da un anno e mez- gere colle più nere calunnie Cornelio
zo era priva di Pontefice. Final- Pontefice legittimo. Dionigi vescovo di
mente nel mese di aprile
,
del- Alessandria rispondeva peròaH'Antipa-
l' anno 254, il popolo ed il clero, pa, intimandogli di rinunziare pel bene
con sedici vescovi, che si trovavano della pace, e s. Cipriano, vescovo
in Roma, due dei quali africani, di Cartagine, rifiutava di accogliere
. ,

i8a ANT ANT


i suoi legati, permetteva loro
uè successore uno spagnuolo di nascita,
l'accesso al concilio, che si teneva in chiamato Damaso. I grandi meriti di
quella città a fine di stabilire i canoni quel Pontefice non valsero ad impedi-
» uli'aininissione o no nella Chiesa di re che il diacono Cardinale Ursicino
coloro che spaventati dalle persecu- insorgesse contro il nuovo Papa, e si

zioni fossero caduti nel peccato facesse ordinare da Paolo, vescovo di


Punto cos\ sul vivo, Novaziano inal- Tivoli, piuttosto che da quello di O-
berava lo stendardo dello scisma, mo- stia, cui ne spettava il diritto. La
stravasi o rigoroso o^ lasso soverchia- parte più sana del popolo fu co-
mente a misura che fosse da sostenere stante nel favore verso Damaso;
una parte contraria a quella de' suoi ma i partigiani di Ursicino vollero
avversari. Allora mostrassi eccessiva- sostenerlo colla forza delle armi
mente severo; dichiarò non poter con- per cui varii cristiani perirono in
cedersi pace nella Chiesa ai caduti, uè quel contrasto. L' imperatore sosten-
doversi permettere le seconde nozze. ne il Pontefice legittimo, e fé' di-
Condannate bensì furono in Roma scacciare il turbolento Ursicino. Tor-
pretensioni cos\ esagerate; ma No- nò non pertanto l'Antipapa a Roma
vaziano fece un nuovo tentativo in a suscitare nuove perturbazioni; ma
Africa. Ivi la durezza di tali prin- esiliato venne per sempre, e Dama-
cipii, tra per l'indole dei tempi, tra so fu mantenuto sul trono Pontifi-
pegli scaltri modi con che l'annuziava, cio. Per un mezzo secolo 1' ambizione
trovò gran proseliti, che dal suo nome non mor-
sollevò altri Antipapi. Però,
furono chiamati Novazioni, Da questo to Papa Zosimo, dopo essere stato
il

punto la storia più non dice che cosa lungo tempo in pericolo della vita,
di lui avvenisse, benché della sua e più volte anzi colla fama della
setta rimanessero traccie fino al IV morte, approfittò di tali congiunture
secolo, nel quale si confuse con al- ilseguente
tre eresie combattenti il dogma del-
la religione e l'autorità della Santa III. ANTIPAPA
Sede. Posta in calma la Chiesa di Ro-
ma colla partenza di quel settario , se Euxalio (an. 4*8), già creato
per lecontinuate persecuzioni, per arcidiacono Ponte-
Cardinale dal
le irruzioni de' barbari e per le e- fice InnocenzoFormatosi egliI.

resie dei settarii doveva soffrire un forte partito , s' impadronì del-
mille inquietudini, oltre un secolo la chiesa di Luterano, e prima an-
restò nondimeno tranquilla per con- cora dei funerali di Zosimo , so-
to degli Antipapi. stenuto da Simmaco prefetto di
Roma aspettava che giungesse la
,

II. ANTIPAPA domenica per celebrare la solenni-


tà dell' ordinazione. Peraltro la mag-
Orsiccvo od Ursicpvo (an. gior parte del popolo e del clero
367).
L impero era slato diviso tra i cri- s' era radunata nella chiesa di san
stiani imperatori Valentiniano e suo Marcello, dove fu eletto Pontefice
fratello Valente, che fecero godere
il vecchio sacerdote Bonifacio, tanto
tranquillità allaChiesa. Ma, morto piìi degno della sede Pontificale ,

Papa Liberio, ai9 settembre del 3G", quanto piii inostravasi ritroso ad
alcuni giorni dopo gli fu dato per accettarla. 11 di medesimo dell' eie-
ANT ANT Ì83
zione il prefetto scrisse all' impera- l'esercizio delle sacre funzioni ma fu
;

tor Onorio sugli avvenimenti, che bandito inoltre Eulalio da Roma, e


da quell'attrito di opinioni si pre- condotto in esilio. Tornato quindi
sagivano assai gravi; ma ne scrissi Bonifacio al soglio Pontificio)
in guisa da preoccupare l'animo del- dò all' emulo suo il vescovato eli.

l'imperatore. Quindi è che ordinava Kepi, come si legge nel Libro Pon-
l'imperiale rescritto dover Bonifacio tificale. Reso inutile l'anzidetto con-
uscire di Roma. Il partilo di Boni- cilio,che dovea lenirsi ;ii i3 di
facio trovò modo per altro di far giugno per la composizione dei
pervenire alla corte la verità , e due partiti, e cessili;, l' ingerenza del-
V imperatore, fatta sospendere l'ese- l' imperatore Onorio nello scisma
cuzione del primo decreto, ingiunse di Eulalio (che servì di esempio ai
ad Eulalio ed a Bonifacio di tro- re d'Italia e agli altri som ani per
varsi in Ravenna agli 8 di febbraio, prendere parte nella elezione del Pon-
ad una cogli autori delle ordinazio- tefice, aprendo 1'
addo in seguito
ni loro, sotto pena a ehi mancasse alle così delte esclusive), lungo tem-
di cadere dai proprii diritti. Affin- po non restò turbata la Chiesa dalla
chè fosse pronunciata la sentenza in cupidigia di ehi volesse occupare il

un modo canonico, furono chiamati soglio Pontificio. Ma nell'anno /\C)S,


a Ravenna i vescovi di diverse pro- quando Clodoveo re dei franchi, fatto
vincie, i quali si raccolsero in con- cattolico, incominciò in Francia la
cilio. Divisi nei sentimenti, diedero serie dei re cristianissimi, videsi con-
motivo all' imperatore di rimettere temporaneamente all'eie/ione di Sim-
la decisione al primo di maggio, indi maco di Sardegna, essere eletto, <'d
a' 1 3 di giugno, e di ordinare che ordinato, per opera di Feste patri-
né Eulalio, né Bonifacio rimanesse- zio romano, quello che segue
ro in Roma per timor di tumulto.
Frattanto prescrisse che la celebra- IV. ANTIPAPA
zione de' divini misteri delle feste
pasquali ( an. 4 9 ' ) fosse fetta da Lorenzo ( an. 4o^)» già arciprete
Achille vescovo di Spoleto, il quale Cardinale del titolo di s. Prassede.
non parteggiava né per l' uno , né Simmaco era stato ordinalo nella basi-
per 1' altro. Tuttavolta Eulalio, sen- Costantino, e Lorenzo in ([nella
lica di
za saputa del prefetto Simmaco, en- di Maria Maggiore. Un forte parti-
s.

trò in Roma e die' luogo a sette to contavano entrambi, e quindi più


mesi e quindici giorni di scissure tra accanito divenne lo scisma, < lie du-
la fazione di lui , e quella del ve- rò per oltre tre anni. Finalmente
scovo di Spoleto. Eulalio ebbe la dall'una e dall'altra parte fu con-
peggio ; ma comunque avesse l' im- venuto di ricorrere alla mediazione
peratore imposto, che, scacciato lui, di Teodorico re de' goti, benché
fosse restituito Bonifacio, volle per- ariano, e che i due concorrenti an-
tinacemente impadronirsi della ba- dassero per tale effetto a trovarlo
silicadi Laterano, ed amministrar- a Ravenna. Convocò Teodorico un
vi il battesimo con altre solennità. concilio di vescovi cattolici, nel qua-
Avuto però ricorso alle soldatesche, le fu deciso, che quegli il quale era
fu non solo scacciato dalla chiesa, e stato eletto il primo, ed àvea per
lasciato libero al vescovo di Spoleto sé il maggior numero dei voli, do-
184 ANT ANT
vesse conservare la sede. Perciò Sim- ventati scrissero a Teodorico, il qua-

maco fu riconosciuto per legittimo le, perchè l'affare era ecclesiastico,


possessore della cattedra apostolica da lasciò che i medesimi vescovi vi
lui occupata per oltre a quindici an- provvedessero opportunamente. Egli-
ni. Prima sua cura si fu di por ri- no di consenso col senato romano,
ni edii, che ovviassero in seguito so- nel 5o3, sciolsero Simmaco da ogni
miglianti divisioni. Il perchè in un accusa, accordarono il perdono ai
secondo concilio, in cui trovaronsi chierici che aveano tumul-
primi
settantatre vescovi , compreso il Pa- tuato, esiliarono Lorenzo e Pietro fau-
pa , a tal uopo furono prese salutari di- tori del disordine, e determinarono,
statuendosi, che quegli sa-
scipline, che qualunque non si fosse sottomesso
rebbe consacrato Pontefice, che più alla decisione sarebbe canonicamente
avesse di voti. Alla testa de' vesco- punito come scismatico. Al Papa, d'or-
vi, che sottoscrissero que' canoni, tro- dine del re Teodorico, si restitui-
vavasi Io stesso Lorenzo , cagione rono i beni appartenenti alla Cbie-
dello scisma, e che per la benevo- sa, e tutto fu calmato. Pure sei lu-
lenza di Simmaco fu dipoi vescovo stri dopo comparve il

di Nocera. Ma non pertanto s'era-


no acquetati i dissidii, perocché in V. ANTIPAPA
capo a quattro anni, alcuni chierici,
coll'aiuto di Festo e di Probino se- Dioscoro (an, 53o), diacono Car-
natoriromani si rivolsero contro , dinale promosso a questa dignità dal
Simmaco, ed accusatolo innanzi a Papa s. Ormisda , che lo destinò
Teodorico, richiamarono l'Antipapa anche a suo legato in Costantinopoli.
Lorenzo in Roma a rinnovare lo Costui s' intruse nella basilica co-
scisma. Di che sdegnato Teodorico, stantiniana, nello stesso giorno 1 6 ot-
inviò Pietro vescovo di Aitino per- tobre 53o, nel quale Bonifacio II Ri-
chè regolasse lo scompiglio. Tutta- eletto Sommo Pontefice nella basi-
volta grave scandalo occasionò nei lica giuliana, spalleggiato dai seguaci
vescovi e nel popolo il vedere un di Atalarico re d'Italia. Se non che,
véscovo posto a giudicare lo stesso essendo morto Dioscoro dopo circa un
Sommo Pontefice, né cessarono i la- mese, rimase estinto con lui lo scisma,
menti, se il Papa medesimo non di- e Bonifacio dopo la morte lo fece con-
mostrava averlo richiesto, e voler dannare ed anatematizzare. Più d'un
che un concilio decidesse sulle avan- secolo passò prima che nuovi An-
zate accuse. Difatti nel concilio Pal- tipapi si vedessero; ma, nel 686, dopo
mare, cos'i detto dal luogo ove fu una rapida successione di Pontefici,
celebrato, nel portico di san Pie- rimasta vacante la sede apostolica
tro , il Pontefice vi comparve pie- due mesi e mezzo per la morte di
no di quella tranquillità che ispi- Giovanni V, insorsero i due
ra la sicurezza di una buona co-
scienza. ]\e fremettero i suoi ne-
mici ed in un tratto fecero pio-
VI. e VII. ANTIPAPI
,

vere sopra di lui e sopra il suo se-


guito una grandine di sassi; dopo Pietro e Teodoro ( an. 686) II .

di che omicidii, e violenze di ogni primo arciprete


, era favorito dal
,

sorta furono commessi. I vescovi spa- clero il


, secondo prete , dai magi-
,
ANT ANT ,85
strati e dall'esercito, il quale erasi Teodoro si era sottometto ben-
raccolto nella chiesa di s. Stefano, tosto al nuovo Pontefice; il che a-
mentre il clero stava innanzi le por- vendo pur fatto Pasquale, comechè più
te della basilica costantiniana, im- a lungo avesse resistito, e secondo
pedito dai soldati di entrarvi. Ma il Baronio per sette anni, gli l'n con
un uomo semplice nominato Cono- servala da Sergio la dignità di ar-
ne, col favore del clero, che si pose cidiacono. Nondimeno in seguita
in concordia colle milizie, nel patriar- venne deposto a cagione di D
chio lateranese ,
prevalse colla me- e rinchiuso un monistero in , vi
desima sua semplicità all' intrigo ed morì neh' impenitenza. La sede a-
alla presunzione. Egli però non tei; postolica era stata occupata succes-
ne la sede un anno intero, poiché, sivamente da nove pure Pontefici ;

consacrato ai 21 ottobre del 686, prima che morisse Paolo I, la pre-


morì agli 1 1 settembre dell'anno potenza di Totone duca di Kepi,
seguente. Durante la sua ultima ma- fece eleggere tumultuariamente il

lattia lasciava ragguardevoli legati al proprio fratello


clero ed ai monisteri . Alla morte
di Cononc sursero i seguenti
X. ANTIPAPA
Vili e IX. ANTIPAPI
Costantino, che il citato Anastasio
Teodoro e Pasquale (an. 687). Il chiama Costantino II (an. 767), il
primo, che, come sopra si è detto, quale non per anco avea ricevuto la
avea già ambito il Pontificato con- tonsura clericale. A mano armata fu
tro Conone, fu eletto da una fazio- messo in possesso del palazzo di La-
ne del popolo, mentre l'altra pro- terano, poi venne tonsurato, ordinato
curava 1' innalzamento di Pasquale diacono, ed, omesso il grado di prete,
arcidiacono, che chiamato avea da fu consacrato vescovo di Roma da
Roma l'esarca di Ravenna, promet- Giorgio vescovo di Preneste , e
tendogli cento libbre d' oro pur- Pontefice dallo stesso Giorgio r.

ché lo sostenesse nella sua ostinazione. da Eustrasio e Citonato, vescovi di


Ma intanto i magistrati, i principali Albano e di Porto. Per oltre un
gran porzione del clero,
della milizia e anno occupò Costantino la santa Se-
per estinguere lo scisma, aveano e- de, primo esempio di una usurpa-
letto il legittimo Pontefice Sergio I, zione così violenta. Creò egli ot-
conducendolo sulle loro spalle nel pa- to vescovi , otto preti , e quattro
triarchio con grida di gioia, e con liete diaconi; ma pochi giorni dopo la

acclamazioni. Giunto quindi l'esarca a sua consacrazione , assalito il vesco-


Roma, e veduto Sergio sul trono apo- vo di Preneste da una malattia che
stolico, abbandonò la causa di Pasqua- gli attrasse le membra, e per la qua-
ricercando peraltro al Pontefice la
le, le morì , ed ucciso il suo fratello

somma che Pasquale gli avea pro- Totone, si disciolse il resto del par-
messa. Sergio, a prevenire la tem- tito dell' Antipapa, per opera di al-

pesta che sovrastava alla Chiesa, fu cuni romani, risoluti di perire piut-
costretto ad impegnare lutto 1 oro tosto che veder profanala la cattedra
della confessione di s. Pietro per sa- di s. Pietro. In mezzo a lauto sconvol
ziare l'ingordigia dell'esarca. cimento di cose, al giugnere il gioi-

24
,

[86 ANT ANT


no quinto ili agosto dell'anno 768. Governò Eugenio oltre a Ire anni,
insorse
1' morendo nell'827. Valentino, Gre-
gorio IV, Sergio II, e s. Leone IV
XI. ANTIPAPA gli succedettero nel soglio Pontificio.
Dopo s. Leone IV, fu eletto Be-
Filippo (anno 768), Cardinale nedetto III neh' 855. Partecipatane
prete ed abbate di s. Vito. Tuttavol- 1' elezione per la conferma agi' im-
ta nel medesimo giorno fu obbligato peratori Lotario I e Lodovico II suo
a cedere, ed a ritornare al proprio figlio, gl'inviati si lasciarono indurre
monistero. Indi il clero, la milizia, nello scisma in favore del
e tutti gli ordini del popolo insieme
uniti, elessero Stefano IV, commet- XIII. ANTIPAPA
tendosi frattanto molti orrori e cru-
deltà indegne della catisa, che prende- Anastasio (an. 855), Cardinale
vasi a difendere.Al vescovo Teodoro, prete del titolo di s. Marcello, deposto

vicario dell'Antipapa Costantino, a dal Papa s. Leone IV per la sua ostina-


Passivo altro fratello di lui , ed ai due tezza di non voler risiedere nella pro-
suoi partigiani Gracelli e Valdiperto pria chiesa. I francesi aveano prese
furono cavati gli occhi, e, preso lo per alcun tempo le parti dello scisma-
stesso Costantino, gli venne strappata tico ; ma la inviolabile divozione della
la stola, gli si tagliarono i sandali, maggior parte de' prelati, e del po-
fu messo a cavallo sopra uno scan- polo al santo Pontefice Benedetto III,
no con ed in tale
grossi pesi ai piedi, li ricondusse al sentimento comune,
stato d' ignominia fu condotto al , ed Anastasio fu scacciato dal palazzo
monistero delle Celle Nuove. Tratto patriarcale. Vuole il Baronio che, nel-
poscia di là, sveltigli gli occhi, fu 1'
867, tornasse a Roma pentito
lasciato senza pietà sulla strada. Tali che sotto Nicolò I fosse ricevuto
erano gli effetti di quella specie di nella comunione della Chiesa e ,

anarchia, a cui Roma fu abbando- che da Adriano II per nuovi delitti


nala dopo avere scosso il giogo de- ne venisse privato neh" 868 ( Consf.
gl' imperatori, finché Carlo Magno Omn. Dei, Bullar. Rorn. t. V p. 206).
consolidò il dominio temporale dei Certo è che per altri trent' anni
Papi, ai quali romani si erano spon-
i non avvennero scismi contro la le-
taneamente sottoposti. Sei Pontefici gittima elezione del Pontefice. Fi-
sedettero dopo Stefano IV sulla sede nalmente, morto nell'896 Papa For-
Pontificia piimachè comparisse il moso, sulla cattedra di s. Pietro suc-
cedeva prima Stefano VI, indi Proma-
MI. ANTIPAPA no ed in fine Teodoro II. Morto
Teodoro, s'intruse il
ZrvziMo o ZiNznvio (an. 824), Car-
dinale dell'ordine de'preti. Turbò e- ANTIPAPA
XIV.
gli la elezione del Pontefice
Eugenio
II, arvenuta ai 16 febbraro dell' 824. Bonifacio VI an. 898 , della
( )
Per !<• sollecitudini però dell'impera-
famiglia de' Rossi de'conti Rosia. Co-
tore Lodovico Pio, quello scisma non munque però a cagion del tumulto,
ebbe conseguenze ed in rapo a ,
onde fìi condotto al soglio Pontificio,
pochi dì quell'Antipapa fu scacciato, e che da Gio-
delle scelleraggini ,
ANT ANT 18-
vanni Vili il fecero depone prima
dal grado di suddiacono e poscia XVI. ANTIPAPA
da quello di prete, venga «la alcuni
rimosso dal novero de' legittimi Ponte- Leone Vili (an. g63 ), che alni
fici e posto in quello degli Antipapi, pu- ni credono figlio di Giovanni, pro-
re per altri viene legittimamente rico- toscrinario della Santa Sede, e che
nosciuto. Tuttavolta il breve suo Sergio era innanzi appellato. Fu con-
governo di quindici giorni (essendo sacrato a' 6
dicembre dai vesco-
morto di podagra ai 26 aprile del- vi di Ostia di Porto e dì Al-
,

l''
098 ) non diede campo né agli bano; ma dai romani in capo a due
uni né agli altri di conoscere a quale mesi fu scacciato, per rimettere
ordine veracemente appartenga. Giovanni XII. Questi, rientrato in
Roma, si vendicò aspramente dei
XV. ANTIPAPA due autori della sua deposizione, ed
in un concilio condannò l' impera-
Sergio (an. 898), Cardinal prete, tore, l'Antipapa Leone, ed i vesco-
romano. In quel mentre la elezio- vi che aveano ordinato questo se-
ne canonica era caduta sopra Gio- condo. Mori nel 964, e fogli eletto
vanni IX. Questi cacciò da Roma a successore Benedetto V. Essen-
Sergio, il quale si ritirò in Toscana do tale elezione stata fatta senza
sotto la protezione del marchese il consenso dell' imperatore Ottone,
Adalberto e vi dimorò sette anni. tornò egli adirato contro Roma ,

Nel 904 , coli' aiuto del medesimo e, vintala colla fame, recò seco in
Adalberto, e della sua fazione, che Germania Benedetto V, che mori in
profittava degli odii del popolo ro- Amburgo. Intanto usurpò ancora, nel
mano contro Papa Cristoforo, fece 964, la sede Pontificia Leone VIII,
ritorno in Roma, costrinse Cristofo- e l' occupò per un anno e nove
ro, che avea invaso la cattedra apo- mesi in capo ai quali mori nel
,

stolica nella elezione di Leone V, ad q65. E sebbene non sia stato legil
entrare prima in un monistero e po- timo Pontefice , tuttavia da alcuni
scia in un carcere, cosicché potè farsi moderni scrittori è annoverato l'Ylll
strada al soglio Pontifìcio col nome di fra i Leoni, forse perché IX chia-
Sergio Pur non istette guari a
III. mavasi il seguente Leone. Tolta-
comparire un nuovo Antipapa, im- volta il Borgia, nella sua apologia al
perocché, seguitandosi dal Pontefice Pontificato di Benedetto X. dimostrò
Giovanni XII le parti di Adalberto la cagione per cui quel Leone si

contro Ottone I, l'imperatore si re- chiamava IX , e fu perchè, essendo


cò a Roma nell'anno 963. Giovanni parente dell'imperatore Arrigo ili,

XII, costretto quindi a fuggire, lasciò non volle opporsi al fatto di Otto-
campo all'imperatore di entrare nel- ne I, che ièce introdurre Leone
la città , ove si adunò un conci- sulla sede Pontificia.
liabolo, nel quale lo stesso Giovan-
ni , accusato di enormi delitti , fu XVII. ANTIPAPA
degradato del Pontificato, degrada-
zione che per altro fu di niun vi- Fiuivconp:, o Bonifacio VII (an p~ [),
gore e si pose invece di lui
, co- , diacono Cardinale romaiio.il quale
mechè fosse laico, il imprigionando Benedetto VI, e ial-
,

,88 AJVT ÀNT


tolo strangolare in Castel s.
Angelo, guaci fu mozzata la testa, menti e im-

usurpò il Pontificato nel 970. Te- prigionato l'Antipapa Giovanni XV 11


mendo però la forza de' conti Tu- e troncategli le orecchie ed il naso,
sculani, un mese appresso, dopo fu fatto condurre vergognosamente

avere spogliato il Vaticano, fuggì per la città cavalcando un asino


a Costantinopoli. Frattanto si succe- colla faccia rivolta alla coda; onde

dettero l'uno due legit-


all'altro i poco di poi morì, nel marzo del 998,
timi Pontefici Benedetto VII e Gio- dopo dieci mesi di antipapato. Quat-
vanni XIV; ma tornato Bonifacio tro Pontefici occuparono in seguito il
VII da Costantinopoli, nel 985, im- soglio Papale Silvestro II, Giovan-
:

prigionò anche Giovanni XIY in ni XV1I1, Giovanni XIX e Sergio


Castel s. Angelo, dove mori di fa- IV. Morto quest' ultimo, e succe-
me e di veleno. Bonifacio non tar- dutogli Benedetto Vili, vescovo di
dò a scontare il fio di tanti delitti Porto, una parte de' romani rico-

con una morte subitanea. Il suo ca- nobbe, nel 1012, il


davere, per opera de' suoi propri
partigiani, fu strascinato fino alla XIX. ANTIPAPA
piazza del Campidoglio, ove fu po-
sto penzolone. Vedutolo i chieri- Gregorio (an. io 12) pel quale for-

ci nelf indomane, portarono a


lo mossi unparlitocosì forte, che Papa Be-
seppellire in s. Gio. Luterano. Gio- nedetto Vili non si credette sicuro in
vanni XV, e Gregorio salirono V Roma. Rifuggitosi pertanto presso il re
successivamente sulla cattedra aposto- di Germania Enrico II, che trovava» a
lica. Gregorio, detto per l' innanzi Polden in Sassonia affine di celebrare
Br unone, tedesco di nascita, era la festa di Natale, il Papa presen-
sostenuto dall' imperatore Ottone III; tossi colla pompa della sua dignità,
ma presenza dell' imperatore
se la e con patetici discorsi espose le vi-
in Italia rendeva circospetti i nemi- cende a cui era stato soggetto. Il
ci di Gregorio, non appena tornò santo re penetrato da dolore e da
l'imperatore in Germania, che Cre- sdegno partì sul momento per l'Ita-
scenzio senatore romano fece discac- lia , e vendicò i torti del Pontefice
ciare il Pontefice per acclamare il il quale, mentre il principe trovavasi
non esitò
in Pavia, di comparire in
XVIII. ANTIPAPA Roma. Poco dopo ri andò il re
stesso a farsi incoronare imperatore.
Fiugato, o Giovaci XVII (an.997), L'Antipapa, temendo il risentimento
calabrese di nascita, pieghevole ed di Enrico ( anno 1 o 3 1
), abbandonò
intraprendente avventuriere. Questi prontamente Roma e 1' antipapato ;

per via di broglio era giunto al ve- ma, succeduto a Benedetto Vili pri-
scovato di Piacenza, sottraendo abu- ma Giovanni XX e poscia Benedet-
sivamente quella chiesa dalla dioce- to IX, il disprezzo e la pubblica in-
si di Ravenna. Nel salire 1 al soglio dignazione ,
per la giovanile condotta
Pontificio prese il nome di Giovan- di questo secondo, andarono a tale se-
ni XVII; ma, tornalo Gregorio Voci- gno che, nel io3y, fu deposto dai ro-
la potenza dell' imperatore Ottone mani. L'imperatore Corrado II, passa-
dia propria sede, a Crescenzio, se- to in Italia, affine di dissipare le tur-
natore romano ed a' dodici suoi se- bolenze che la desolavano, venne «
,

AHT A NT ,89
Roma e restituì quel Pontefice, ael mese di luglio dell'anno maseguen
seguente anno io38, alla primiera te, tocco da improvviso molo di
dignità. Ma
dopo la morte di det- pentimento, inni pensò più che a
to imperatore di bel nuovo Be- lare solenne penitenza: Damaso II,
nedetto fu scacciato, verso il prin- s. Leone IX, Vittore li. e Stefana
cipio del i o44 due fazioni
> dalle X occuparono la sede apostolica.
dei conti Tuscolani, e di Tolomeo Alla prima nuova della morte di
console romano che straziavano Ro- questo ultimo Pontefice, Gregorio
ma, per ciù col favore del medesimo conte Latcrancse e Tuscolano , e
Tolomeo fu intruso il Gerardo conte di Galles, unitamen-
te ad alcuni più possenti romani,
XX. ANTIPAPA. formarono una notturna e tumultuo-
sa assemblea, nella quale per dare
Silvestro III , chiamato pri- un successore a Stefano IX detto
ma Giovanni ( an. i o44 )> romano X, cooperarono all' intrusione del
vescovo di Sabina il quale non ,

occupò la sede che tre mesi in cù^ XXI. ANTIPAPA


ca col soccorso de'proprii parenti.
Benedetto IX fu restituito al Ponti- Benedetto X, chiamato prima
ficato ; ma per una certa somma Giovanni (an. io58), vescovo Car-
di denaro determi nossi di rinuncia- dinale di Velletri, fìllio di Guido
re ad una dignità, di cui conosce- Conte Tuscolano, e di Emilia dil-
va non poter sostenere lo splendore. la famiglia Conti. A cagione del-
Posto in suo Gregorio VI,
luogo l'estrema sua ignoranza fu sopran
qualche tempo fu esso pure
dopo, nominato Mincio, che dal francese
scacciato dall' incostante Benedetto ,
mince significa balordo. I Cardinali,
che per la terza volta risalì sulla presieduti da s. Pier Damiani, pro-
sede apostolica . Quindi Roma con- testarono contro tale cle/.ioue, e seb-
tava tre Pontefici Benedetto IX,
: bene toccasse a s. Pier Damiani, in
Gregorio VI, e Silvestro III legit- : qualità di vescovo di Ostia, il con-
timi i due primi, Antipapa il terzo. sacrarlo; pure i faziosi in sua vece
Se non che l'imperatore Enrico III, ne presero per forza 1' arciprete
detto il Nero, andò a Roma, per ri- (uomo così ignorante, dice Pietro me-
mediare a tanti disordini. Verso le desimo, che non sapea leggere nep-
feste di Natale del 1 046 fece tene- pur compitando), e l'obbligarono
re un concilio a Sutri, non molto ad incoronar Benedetto ai 5 aprile
distante da Roma, nel quale molti io58. L' usurpatore si mantenne
autori affermano essere tutti e tre pel corso di nove mesi e diciotto
stati deposti come simoniaci. Altri giorni fino al gennaio del lo5g, in
con maggior fondamento pretendo- cui fu deposto nel concilio di Sutri,
no, che Gregorio cedesse volonta- o, come dice il Platina, fu costretto
riamente pel bene della pace. Elet- a rinunziare l'usurpato Pontificalo
to in sua vece nello stesso giorno di 11 defunto Papa Stefano ,
partito

Natale Clemente II, alla morte di prima di Toscana avea


morire per la

lui, avvenuta nel i o47 > tornò Be- legato Ildebrando in Germania, di-
nedetto IX a figurare per Papa, chiarando che ove venisse a morte
e si mantenne sulla sede finché nel innanzi il ritorno d'Ildebrando, re
,

i
9o ANT ANT
stasse vacante la Santa Sede, accioc- zi, al dire di s. Pier Damiani, se
ché la nuova elezione fosse al tutto prima i chierici incontinenti appel-
regolata co' consigli d' Ildebrando. lavano Nicolaili, dal disonesto An-
Seppe invece quest' ultimo nel ri- tipapa si chiamarono Cadolaiti. Do-
torno in Italia la scismatica elezione po la sua elezione
l' intruso ordinò
di Benedetto X. Laonde, fermatosi molte truppe e raccolse somme di de-
a Firenze scrisse ai romani sulle
, naro, ed improvvisamente, ai i\ aprile
conseguenze dello scisma, ottenne da io62,presentossi a Roma quasi con-
essi le più illimitate facoltà , e nel quistatore , o piuttosto vile cor-
concilio ordinato a Siena, come vuo- ruttore. Subornò parecchi colle si-

le il Gigli nel suo Diario Sanese moniache liberalità, ed accampatosi


tom. I. pag. i5, fece eleggere Ge- nei prati di Nerone presso il Vati-
rardo vescovo di Firenze borgo- , cano , una prima battaglia
diede
gnone di nascita, che assunse il no- nella quale molti romani perirono. In-
me di Nicolò II. Il Pagi più cri- tanto Gottifredo, duca di Toscana e
tico del Gigli prova che fu eletto
,
di Lorena andò in soccorso della
,

a' 28 dicembre io58, ed introniz- Santa Sede; e costrinse l'Antipapa a


zato in Roma dopo gli 8 gennaio cercare la salvezza a forza di dona-
1 o 09. L' Antipapa Benedetto a' piedi tivi.Costretto finalmente a fuggire
del nuovo Pontefice, non ostante la a Parma, radunò invano nuove trup-
confessione del suo reato, degradato pe per sostenere la propria impresa,
venne della dignità vescovile e sacer- perocché, nel deposto e
1067, fu
dotale, cui secondo alcuni, poco dopo degradato in un concilio composto
fu restituito. Fu sepolto a s. Maria dai vescovi d' Italia e di Germania,
Maggiore fra 1' altare del Presepe, e raccolti a Mantova sotto la presi-
di s. Girolamo. Dopo Nicolò II fu denza di Annone arcivescovo di Co-
esaltato Alessandro II al Pontificato. lonia. Non per questo si arrese ,

Ma passati vent' otto giorni dall' ele- poiché due anni dopo, feceuna
zione di Alessandro II , cioè ai 28 nuova irruzione, nella quale non fu
ottobre 1061, l' imperatrice Agnese, più Tuttavolta, sebbene er-
felice.

madre del giovane re Enrico IV, rante e fuggitivo, povero e spogliato


mal sofferendo che Alessandro salis- di tutto, pel poco tempo che soprav-
se al soglio senza il consentimento visse, non cessò quel miserabile di
di lei, convocò in Basilea un'adunan- intitolarsi Sommo Pontefice. Suben-
za, nella quale fece riconoscere per trava legittimamente nel Pontificato,
Papa il l'anno 1073, Gregorio VII, uomo
di genio sublime assai celebre pel-,

XXII. ANTIPAPA le sue contese coli' imperator Enri-


co IV a cagione delle investiture ec-
Onorio II, detto prima Cadolao, clesiastiche. Tali contese diedero mo-
'i <.\ti\loo Pallavicini (an. 1061), tivo non solo ad uno scisma, duralo
vescovo e conte di Parma. Con- quasi cinquant' anni, e che divise il

dannato da tre concilii per la sacerdozio dall' impero, ma die' luo-


sfrenata sua lascivia e sregolatezza go alla deposizione di Enrico , so-
avea dato la sua elezione un moti- sti luendovisi Rodolfo duca di Sve-
vo di gran plauso ai simoniaci, ed via. Adiratosi Enrico per tale sosti-
ai concubinarii della Lombardia, an- tuzione , in un congresso di tren-
,

AJNT AVI' 191


la vescovi, e parecchi signori, sì te- Pontefice, che, seguendo i consi-
deschi, che italiani tenuto a Bres- , gli di Roberto si ritirò a Saler-
,

sanone nel 1080, fece deporre Gre- no, ove mori nel io85. L'Anti-
gorio VII ed eleggere il papa Giliberto, già più volle scomu-
nicato da Gregorio, mantenne lo sci-
XXI II. ANTIPAPA ama pd corso di tre successivi Pon-
tilicati. Infine i romani sdegnati, che

Clemente III, detto prima Giliber- la Chiesa fosse agitata da questa


to Correggia di Parma (an. io8.|'|. discordia, stimolarono Pasquale li a
Era arcivescovo di Ravenna fatto liberarli da tanto flagello; al qual ef-
da Alessandro II, cancelliere di En- fetto offrirono coi loro bi ni anche
rico IV, uomo eloquente, e di mol- il sangue; e i deputati ilei (iute
te lettere. E sebbene alcuni il fac- Ruggero normanno posero a' suoi
ciano di basso lignaggio, altri però piedi centoventicinque marchi il oro.
ilmostrano discendere dai conti di Pasquale con tali mezzi non tardi) a
Ausburg. Abbandonata l' insegna dei fugare Giliberto da Albano; nella qual
guelfi, segui egli le parti ghibelline fuga mori all'improvviso nel 1100.
in grazia dell' imperatore Enrico. 11 Le sue ossa, fatte dissotterrare dallo
decreto della sua elezione, in data 25 stessoPasquale II, furono gittate nel
giugno, è pieno di atroci ingiurie con- fiume per togliere al popolo la falsa
tro Gregorio VII, che dipinto vie- opinione che avesse dati segni di
ne quasi turbatore dell' impero cri- santità.
stiano, e promotore di civili discordie, Invano il partito di lui, per opera
di omicidii ed incendi. All' avviso di di Riccardo duca di Campagna,
tali attentati Papa Gregorio, in un di Capila, gli sostituì prima il
concilio tenuto a Roma nello stes-
so anno 1080 , scomunicò Enri- XXIV. ANTIPAPA
co e l' eletto Antipapa. Per lo che
quell' imperatore assalì invano la Alberto (an. 1100), diacono
capitale del mondo cattolico per Cardinale di Alella, o di Aversa, fatto
ben due volte , ma la terza volta dal pseudo-Pontefice Clemente III,

essendo stati corrotti alcuni col- che nello stesso giorno della sua in-
l'oro, gli furono aperte le porte a' 1 1 trusione fu rinchiuso nel monistero
marzo io84- Occupato il palaz-
del di s. Lorenzo d' Aversa, presso Na-
zo lateranese, dove Gregorio VII poli ; indi il

si era ritirato, e dove veniva difeso


XXV. ANTIPAPA
dai nobili romani rimastigli per la
maggior parte fedeli , Enrico pose Teodoiuco, romano ( an. 100), 1

sul trono Pontifìcio 1' Antipapa Gui- pur diacono Cardinale dell' Antipapa
berto, e Gregorio VII per maggior Clemente III, che dopo cento e cin-
sicurezza si ritirò in Castel s.Ange- que giorni di discipline fu relegato
lo. pure assediato dal re Enri-
Ivi a far penitenza nel monistero della
co, per opera del valoroso Roberto Ss. Trinità della Cava; in fine il

Guiscardo accorso con mano armata


XXVI. ANTIPAPA
alla sua salvezza, fu posto in fuga l'im-
peratore, fu incendiata parte della Maionuifo (1102), nominato nel
città, e così fu meglio liberato il mese di novembre dal suo partito
,

'9- ANT ANT


Silvestro IV. Era prete Cardinale ficargU il giubilo che proverebbe
creato dal predetto falso Pontefice Cle- nell' assistere alla sua consecrazio-

mente IH, e fu eletto Antipapa in Ra- ne, e ad invitarlo quindi a ritornare


venna per opera di Verniero. Costretto in Roma. Gelasio, ben lungi dal ce-

egli a fuggire da Roma, e caduto in dere a tali insinuazioni, si fece or-


una estrema miseria, confidando inutil- dinare e consacrare a Gaeta. Di che
mente nella sua negromanzia, finì la indispettito Enrico V, fece immedia-
vita smozzicandosi coi propri denti la tamente eleggere e consacrare il

lingua. Il Pontefice Pasquale II impie-


gò la tranquillità ricuperata mercè XXVII. ANTIPAPA
l'estinzione di tanti mali germi , edi-
ficando i principi ed i popoli. Filippo I Gregorio VIII, detto prima Mau-
re di Francia abiurò i propri erro- rizio Burdino, di nazione francese
ri, e se Enrico IV non seppe seguir- (ami. ili 8). Era costui di Userca
ne l'esempio, trovò nella ribellione nel Limosino ove fu monaco bene-
del proprio figlio Enrico V, la pu- dettino. Passò di poi all' arcidia-
nizione delle sue esasperazioni con- conato di Toledo , al vescovato di

tro il vicario di Cristo. Che se En- Coimbra in Portogallo, ed in fine,


rico V occulto camminava prima di nel ilio, all'arcivescovato di Braga
giungere agli ambiziosi suoi fini, di- nel medesimo regno Ma fu so- .

mostrassi non meno del padre fer- speso dall'arcivescovo di Toledo le-
mo di poi, nel reclamare le inve- gato apostolico, per mezzo di cui era
stiture , come un diritto inalterabile salito a quel sublime grado ; sospen-
della sua corona, e nell'obbligare il sione che fu confermata da Pasqua-
Papa a fuggire in Francia. Ivi il le II, che poi lo restituì all'arcivesco-
raggiunsero i legati di Enrico V, vato, e lo mandò legato ad Enrico V
per conferire sullo spinoso argomento per trattare con esso lui la pa-
delle investiture ; ma il Papa tenne ce. Mentre era 'in tal qualità, il

fermo , e ripassato a Roma, vi por- detto imperatore lo fece elegge-


tava il proposito medesimo di non re Antipapa, a' io marzo 1818, e
eedere. Potè l' imperatore per un quindi consagrare nello stesso mese.
momento astringervelo colla forza, pu- L'intrusione però era sì clamorosa, che
re pentito rivocava il Pontefice quelle nessuno del clero e del popolo ne
concessioni (an. 1 1 1 6), finché dopo al- abbracciò il partito. Sollecito quindi
tre vicende, moriva nel 1 1 Assunto
18. il legittimo Pontefice a scrivere ai
al soglio Gelasio II, certo Cencio fedeli di Francia e di Spagna, ac-
Frangipani fazionario dell'imperato- ciocché fossero premuniti contro i

re, corse amano armata contro il Pa- nuovi pericoli, andò poscia a tenere
pa, e strascinatolo pei capelli, cari- un concilio a Capua, ove scomunicò
colk) di catene. Il popolo romano l'imperatore e l'Antipapa. Burdino dal
ne accorse alle difese- onde Fran- suo canto, dopo aver data, come se
gipani spaventato lasciò libero il Poli- fosse Papa, la corona imperiale ad En-
teli» e. il quale dovette fuggire un'al- rico V, spedì dovunque delle bolle
ti ;i \ull.i affine di prevenire l'impe- che riscossero il dispetto e l'indigna-
ratore medesimo condottosi a Roma
zione. Tutta volta non osò Gelasio
per impadronirsi di lui. L'artificioso lì rientrare in Roma se prima i

imperatore mandò deputati a signi- principi normanni venuti in suo soc-


ANT ANT i
93
corso,non obbligarono l'imperatore gionia dell'Antipapa, avvalorando il

a ripartir per l'Alemagna. Pure nel- coraggio dei cattolici e l'ira ad un


l'atto che quel Pontefice celebrava tempo negli avversarii loro, accese i!

a s. Prassede , assalito nuovamen- fuoco per tutto, e mise anni la io


te dai Frangipani,
fu costretto a Germania. L' imperatore preso mi-
fuggire Francia dove mori nel
in glior consiglio, fece prima intimare
ii 19. Eletto Calisto II, in un con- un'assemblea generale a Virtzburgo
cilio tenuto a Reims, procurò la riu- pei 3o settembre del 1121, indi pre-
nione della Chiesa e l'estinzione del- gò il Papa a tenere in Ilenia un
lo scisma a cagione delle investiture concilio, nel quale fu conchiuso, d'ac-
pur troppo lacerata. Indi passò in cordo coli' imperatore, di dare alle
Italia,ed entrò in Roma nel 1120. chiese dell'impero la libertà di eleg-
L'Antipapa erasi ritirato a Subì ri- gere e consacrare i prelati., di re-
solutissimo di difèndersi in quella stituire alla Chiesa i beni confiscati
fortezza , fino a tanto che gli fosse durante lo scisma, e di concedere
giunto il soccorso dell' imperatore. la pace universale. Non pertanto al-
Calisto spedi bentosto un esercito di tre vicende attendevano la Chiesa.
valorosi romani a Sutri , alla testa Morto Calisto, e succeduto, come si

del quale pose il Cardinal Giovan- disse, Onorio II, moriva in questo
ni di Crema ; ma come gli abi- mezzo Enrico Y. Morto anche Ono-
tanti della piazza videro abbattere rio II, nel n3o, ed eletto dai Car-
le mura, s'impadronirono di Bordi- dinali Innocenzo II, nello stesso gior-
no, che da tre anni portava il no- no i partigiani del Cardinale Pier
me di Papa, e lo consegnarono agli Leone congregatisi in s. Marco e-
,

assedianti. I soldati dopo averlo ca- lessero il

ricato d' ingiurie , lo fecero salire a


rovescio di un cammello, gli posero XXVIII. ANTIPAPA
sulle spalle una pelle di montone
grondante eh sangue, effigie burlesca Anacleto II (an. ii3o). Fu cidi
del Papa in cavalcata vestito colla monaco di Clugny, indi prete Car-
cappa di scarlatto. In tal foggia l'An- dinale di s. Maria in Trastevere. Era
tipapa entrò in Roma. Ad uno spet- figlio di Pietro di Leone , ebreo
tacolo sì compassionevole il popolo ricchissimo fatto cristiano, che san
anziché trattenersi, sarebbe corso a Bernardo chiamava judaicam so-
sacrificare Burdino, ove il Papa non bolem. Alla elezione di lui Innocen-
lo avesse liberato. Inviatolo pertanto zo II dovette ritirarsi in Francia.,
prima nel monistero di Cava presso Sa- ed in quel mezzo un concilio te-
lerno (an. 1 1 2 1
),
perchè si riducesse a nuto a Puy, gli avea resa giusti-
penitenza, e fattolo poscia trasportare zia , riconoscendolo per legittimo
(an. 122) nella fortezza dis. Germa-
1 pastore. Tuttavolta ne fu rimes-
no, sopravvisse ivi a Calisto. Subentra- sa la finale decisione a san Ber-
to nella cattedra apostolica Onorio II, nardo. Questi, ponderate entrambe
questi lo trasferì, nel 1 1 24, al Castel- le elezioni, consideratone l'ordine e

lo di F unione presso A latri, ove mo- la forma, ed esaminata la condizio-


ri dopo circa sei anni di antipa- ne degli elettori, dichiarò, che colui

pato (an. 1 1 24) e venne nel medesi- il quale eletto venne il primo, e che
mo Castello sepolto. Frattanto la pri- dal massimo numero delle chiese fu

vo!. 11. 25
191-
ANT A NT
nipoti, e zio de' propri figli, per lo
riconosciuto per Legittimo Pontefice,
si dovesse riconoscere per vero vi- brutale commercio avuto con Tro-
cario di Cristo. Gerardo d'Angoulème pea sua sorella; ogni altra azione
legato d'Aquitania, fu uno de' più sol- era modellata sovra siffatti principii.
icelli a dimostrare ad Innocenzo II La morte di lui die' fine al funesto

[a divozione. Ma il chiaro intelletto scisma; ma intanto i Cardinali del


del Pontefice intese l'obbliquo senso partilo di Anacleto a' 16 elessero,

die la suggeriva, e perciò giudicò marzo, un altro Antipapa, più colla


opportuno di levargli la legazione mira di guadagnar tempo, che «li
di Aquitania. Di che, indispettito voler ostinatamente persistere nel pro-
Gerardo, corse a chiederla inconta- posito primiero. Era il

nente all'Antipapa Anacleto, il quale


afferrò con giubilo l'occasione per XXIX. ANTIPAPA
acquistar fautori in Francia. Papa
Innocenzo al contrario , merce la Vittore III detto IV, appellato
pomposa accoglienza ricevuta nel prima Gregorio Conti (an. ii38),
monistero di Clugny, dove lo stesso Cardinal prete de' santi Apostoli, che
Anacleto era stato monaco ,
guada- fu coronato a' 20 di detto mese. In
gnò il favore di tutti gli occiden- capo a due mesi andò egli a trovare
tali ; indi passato a Clermont (ani notte tempo s. Bernardo il quale, ,

i 1 3o
tenne uri concilio nel
), vi fattegli rinunziare la mitra e la cap-
quale scomunicò l'Antipapa. Ma in- pa, il condusse a' piedi del Papa In-
tanto Normandia,
molti vescovi di nocenzo II, e gli ottenne il perdono.
da Gerar-
e d' Inghilterra, prevenuti Tutti gli scismatici seguirono quell' e-
do d'Angoulème, pendevano per A- sempio, né andò guari che videsi
nacleto e comunicavano al re di
, ovunque rifiorire la felicità pubbli-
Francia Enrico I svantaggiose im- ca. In tale condizione il papa Inno-
pressioni contro Innocenzo. S. Ber- cenzo II, nel 1 1 3q, fece congregare il

nardo dissipò quelle impressioni, sic- secondo concilio di Laterano, conta-


ché il re unitamente all' imperator, to pel decimo ecumenico, affine di
Lotario II, ai due re di Spagna-, meglio consumare l' estinzione del-
Alfonso re d' Aragona ed Alfonso lo scisma e di anatematizzare il restan-
Raimondo re di Castiglia, prestaro- te de fautori di esso. Godette Innocen-
no ubbidienza al Papa Innocenzo, zo II di tal calma sino alla fine della
che da Liegi, ove allora si tro- vita, avvenuta nel 1 i/p, e ne gode-
vava, tornò in Francia. A Rcims era rono parimenti gli altri suoi successori
stato convocato un concilio (anno Celestino II e Lucio II. Sotto Euge-
1 1 3 1 ) di tutte le nazioni, affine di nio HI ( anno 1 45 ) tornarono a1

confermare di comune consenso la e- suscitarsi le turbolenze e le fazioni.


l</ione d'Innocenzo. Ratificata la ele- Se la seconda crociata armava 1' occi-
zione, fa in pari tempo scomunicato dente contro l'oriente, le insurrezio-
a pieni voti l'Antìp&pa. Nondimeno ni interne di Roma per la conqui-
perseverò sette anni Anacleto nello ste della libertà antica, e lo scisma
scisma, morendo in Roma nell'anno destato da Arnaldo di Brescia, tene-
i ! 38. Scellerata 111 la sua vita vano agitala nell'interno l' Italia. Be-
e
puma e durante [' Anlipapalo. Di- ne per opera di Eugenio sedavansi
venuto persino yenitoie de' propri le insurrezioni romane, pure quel-
1

ANT ANT i
95
le promosse dagli Arnaldisti, obbli- timo momento per levarla dalle spal-
garono Adriano IV, succeduto ad le di Alessandro ed
indossarla. Un
Anastasio IV , a sottoporre Roma senatore sdegnato, gliela strappò dalie
ad un interdetto, che fece cessare mai li; ma Ottaviano, premeditata l'em-
i divini oflizii sino al i i55. I ro- pia scena, avea già seco recala altra cap-
mani placarono il Pontefice collo pa colla qualesi voli tanto frettolosa-
scacciare Arnaldo; ma questi rico- mente che la parie dinanzi resi,', .,1

verassi sotto la protezione del re dì dietro: il che per In. v'ora die*
di Germania Federico Barbaros- luogo a scrosci di risa. Bentosto però
sa , il quale alla testa di pode- il tragico successe al burlesco, impe-
roso esercito veniva alla volta di rocché spalancatesi in un tratto li-

Roma a fine di farsi coronare im- porte della chiesa, ed entrati tumul-
peratore. La cerimonia si fece pa- tuariamente soldati eolla spada alla
i

cificamente, tuttavia le lettere di mano, si fecero a nominare il mede-


Papa Adriano ricevute dall'imperato- simo
re in Borgogna dandogli sospetto, che
il Papa dicesse tener l'imperatore la WV ANTIPAPA
corona dalla Chiesa romana anziché
da Dio, se ne mostrò altamente offeso Ottavuho, che assunse il nome
Federico, né valsero ad acquietarlo di VlTTOBB IV detto V (ari. in,). !

le giustificazioni date dal Papa; pe- L'elezione accadde a' 7 settembre


rocché tornalo in Italia tenne in iiTi), e la coronazione seguì nella
Roncaglia , tra «Piacenza e Cremo- badia di Farla a' \ ottobre, avendolo

na, un'assemblea generale, dove vol- consacrato Ubaldo vescovo di Fe-


le che dai giureconsulti fossero esami- rentino , il vescovo di Melfi e ,

nati i suoi diritti. Il Papa scriveva Temaro Cardinal vescovo Tuscolano,


in proposito lettere piene di risen- che, dopo aver dato il voto ad Ales-
timento, e imperatore con più di l' sandro III, l'avea abbandonato. 11

fierezza replicava. Frattanto la mor- Papa Alessandro ec'. i sacri suoi elet-
te del Papa, nel 1 5g, impedì lo tori si ritirarono a stento nella basili-
scioglimento di una querela che ca vaticana, donde da persone ar-
le mediazioni del dotto vescovo Ebe- male furono trasportati in un car-
rardo di Bamberga intendevano a cere. 1 titanio la commossa città gri-
sopire. Eletto Alessandro HI, trova- dava contro Ottaviano, e satiriche
ronsi tra' suoi elettori tre Cardinali, canzoni ricordavano la grottesca ma-
( fra quali certo Ottaviano, de' conti niera con cui avea indossata la por-
tusculani, nobile romano, creato nel pora. Di che intimoriti i seguaci di
i 1 38 da Innocenzo II, Cardinale dia- lui posero in libertà il Pontefice
cono di s. Nicola in carcere, e poi ad una coi Cardinali ritiratisi prima
prete di s. Cecilia , legato di Euge- iu Ninfa , ove a' 10 settembre fu
nio III, e di Adriano IV a Corra- consacrato, e poscia sulle terre del

do III, e a Federico I) che gli ri- re di Sicilia. L'imperatore dichiarassi


fiutarono il voto. Accadde che non sul principio in favore dell'Antipapa,
volendo Alessandro essere vestito del- accogliendo aspramente i nunzi in-
la cappa o piviale, ovvero man- viatigli da Alessandro , ed impie-
to di scarlatto in segno dell' in- gando segretamente acconci mane^-
vestitura , Ottaviano colse l' oppor- gj si,, presso le corti straniere, affli
!
96 ANT ANT
di accreditare lo scisma. Finalmente mente raccolti , venne istituito per
Federico I ed Ottaviano tennero a suo successore il Cardinal di s. Ca-
Pavia ed a Lodi alcuni conciliaboli, listo.

le cui decisioni furono quali da essi


erano volute. Papa Alessandro III
XXXI. ANTIPAPA
fu citato: ricusando di comparirvi
fu condannato come contumace, e
f imperatore con minaccioso editto Guido da Crema, che prese il no-
obbligò tutti i vescovi de' suoi stati me di Pasquale III (an. 1 164). Con-
a riconoscere per Pontefice Vittore sacrato venne costui nel dì 26 eli
IV, detto V. Chi non avesse obbedito aprile del 1164 da Enrico vescovo
era scacciato dalla propria sede. Fede- di Liegi ; ma siccome sapevano i suoi
rico tentò inoltre di sedurre i re di elettori essere l' imperatore già stan-
Francia, d'Inghilterra di Gerusalem- co dell'Antipapa, così ne fecero
me, ed alcuni altri, che però presero r elezione all' insaputa dell' imperato-
il partito di Alessandro, intervenen- re medesimo. In segmto tali furono
do nel numeroso concilio di Tolosa, le guise onde gliene rappresentarono
e svelando in esso i disegni di Fe- la necessità, che non solo approvò
derico. Il Papa Alessandro esortò Federico I la elezione già proibita, ma
più volte imperatore a ravveder-
l' giurò e fece giurare a' suoi ecclesia-
si, ma fu costretto a scomunicarlo. stici di sempre riconoscere Pasquale,
Gli scismatici dal loro canto faceva- ed i successori di lui, epiai legittimi
no altrettanto con Alessandro; i dot- Pontefici, e di ritenere quale scismatico
tori scrivevano apologie sull'uno, e Alessandro, in uno agli altri successori
sull'altro partito, l'imperatore inco- suoi. In tal forma ravvivossi lo scisma
raggiava le fazioni romane, in fine che pareva volersi estinguere colla
la possente famiglia dell' Antipapa, morte di Ottaviano. Quindi, a' 29
costringeva il Pontefice legittimo a dicembre 11 65, Pasquale III cano-
fuggire da Roma, cui si confiscava frat- nizzò Carlo Magno : ciocché poi la
tanto lamaggior parte dei patrimo- Chiesa lungi dall' approvare , solo
ni di s. Pietro , e venivano tramate in- tollerò. Ma cessato di vivere a quel
sidie in ogni luogo. Finahnente Ales- tempo in Roma il vicario di Ales-
sandro III, mal sicuro in Italia, ricove- sandro, e posto in suo luogo il Car-
rossi in Francia, nel mentre che Mila- dinal Giovanni spedì quel Cardi- ,

no lia le molte città devote al Papa, nale un'ambasceria in Francia ad


fu distrutta dalle armi di Federico. Alessandro III, supplicandolo in no-
Intanto, nel 1 164 a' 20 aprile, mori- me de' romani a far ritorno alla
va impenitente l'Antipapa in Lucca, sede Pontificia. Acconsentì Alessan-
compianto dal Pontefice Alessandro, dro, e da Montpellier per mare par-
ma abbonito dalle stessecittà, elicgli tì alla volta di Roma. Però come
aveano prestata ubbidienza a tal se- ne intese 1' arrivo Federico, vi si re-
gno, clii- canonici di Lucca non
i
gli cò egli stesso con un esercitò) nel
accordarono sepoltura nella loro chie- 1 166, e strinse la città di rigoroso
sa. Dopo più di quattro anni
d' in- assedio. Alessandro, dopo aver cele-
trusione, avea soli «lue Cardinali,
ai brato un concilio, nel quale scomu-
«piali associandosi «pianti prelati sci- nicò l' imperatore, in abito da pel-
niaiiii poterono venir frettolosa- legrino uscì segretamente da Roma,
A NT ANT ,
97
e giunse a Gaeta donde, ripresi gli conchiusa a Venezia nell'anno
77, n
abiti Pontificali, si trasferì a Bene- con Alessandro III. ponendosi così
vento. Non è a passarsi sotto silen- termine alle grandi controversie tra
zio, che Federico I ad onta che fos- il sacerdozio e l'impero. Ristabilito
te già stato coronato
da Adriano IV, a Roma il legittimo Pontefici . I
'<

lo fu nuovamente con un cerchio dei-ito) dichiarò di voler bandire dal-


d'oro dall'Antipapa, insieme alla l'impero l'Antipapa Calisto, ad ima
Augusta Beatrice nel vaticano. Tut- coi suoi partigiani, dove non s, fosse
tavolta l' imperatore propose a' ro- Sottomesso ad Alessandro III. esi- V
mani d'invitar Alessandro 111 alla tò punto Calislo, e, recatosi a in-
rinunzia, facendo egli il simile con stilo, si presentò pentito ad .Mean-
Pasquale III ; ma i romani gli rispo- dro, che lo accolse amorosamente, il
sero : a noi non appartiene giudi- fece sedere alla sua mensa, e se non
care il Papa. Era allora che i cre- arcivescovo, siccome alcuni avvisano,
monesi, i piacentini ed i milanesi, uni- certo il fece governatore di Beneven-
ti in alleanza contro l'imperatore, to, ove morì nel irS.
fondarono nel 1 1G0 la città di Ales- Poiché è qui parola di Antipapi,
sandria detta della Paglia, sotto la non debbe esser dimenticato a que-
(male l'esercito di Federico ricevette sto punto l'Antipapa che il p. Bou-
una sconfìtta, che a poco a poco il ges cita nella storia di Carcassona,
condusse a dover mandare ad Ana- pag. 54i. È quesii Nickinta Papa
gni ambasciatori per chiedere la pa- preteso degli albigesi, creato nel 167, 1

ce. In questo mezzo moriva di un il quale ordinò alcuni vescovi della


canchero l'Antipapa Pasquale III (an. sua setta, ed in questo anno tenne
i 167, 1 168); ei moriva impenitente, un concilio. Ala lasciando questo, il
ed in sua vece Federico non lascia- quale vuol dirsi piuttosto caposet-
va di porre il tario che Antipapa, si continui la se-
rie degli Antipapi usurpatori della
XXXII. ANTIPAPA primazia ecclesiastica. Comunque al
ristabilimento della pace tra Ales-
Giovanni abbate di Sturmio, che sandro III, e l' imperatore Federico

sichiamò Calisto III (an. 1 68). Era 1 dovesse in Calislo III cessare l'antipa-
unghero di nazione , uomo lubrico, pato, pure alcuni scismatici, un mese
vorace, e vagabondo , prete Cardi- dopo la morte di Calisto, a' 28 settem-
nale di Martino, fatto dall'Anti-
s. bre 1178,110 fecero un altro chia-
papa Pasquale III e vescovo elet- , malo
to di Albano. Tuttavolta una serie XXXIII. ANTIPAPA
di tre Antipapi, avendo fatti aprire gli
occhi agli stessi partigiani dello scisma, L \ynoXK o Landò SiTOTO, della fami-
e vedendo l'imperatore di giorno in gliaFrangipane, che prese il nome
giorno diminuire la sua fazione, fìn- d'Innocenzo HI (an. 1 178). Cosi po-
se dapprima di voler procurare la riu- chi però furono i seguaci di Ini, che
nione della Chiesa; ma combattuto l'ultima scintillaci può riguardarsi del-
sempre più dalla lega italica, e spe- lo scisma soffocato. Preso a Palomba-
cialmente dalle armi veneziane ad es- ra, nel cui castello l'avea accolto il

sa congiunte, venne nel sincero de- fratello dell'Antipapa Ottaviano, d or-

siderio di voler la pace , che fu dine di Alessandro HI dal Cai-


,

i
98 ANT ANT
dinal Ugo Pierleoni, nel 1 180, fu causa fosse decisa dalla Santa Sede;
mandato a far penitenza nel moni- ma Papa
rifiutandovisi Lodovico, il

stero della Cava, ove mori im- scomunicollocome ribelle alla San-
penitente . In lui allatto terminò ta Sede. Altro non ci volle per-
lo scisma durato venti anni, e sos- chè Lodovico calunniasse il Papa
tenuto da quattro Antipapi con- per mezzo di prezzolati scrittori e
tro Alessandro III. La Chiesa lun- movesse tantosto in Roma , chia-
gamente rimase tranquilla, né altri matovi dai romani offesi dal Papa,
Antipapi si i32 8.
contano sino al perchè da Avignone non trasferiva
Solo, se vuoisi prestar fede a Mat- la sede apostolica in Giunto Italia.

teo Parisio (ffist. Augi, presso il Lodovico a Roma, si fece coronare


Rinaldi ad ann. 1220, n. 9), gli e- re dei romani, degradò il Pontefice
retici albigesi crearono, nel 1223, un Giovanni, dichiarollo reo di lesa mae-
amo settario impropriamente detto stà per aver usurpati i diritti im-
il trentesimo quarto Antipapa, cioè periali, ed elesse nella chiesa va-
Bartolommeo, il quale dominava nei ticana ad Antipapa il detto Pietro
confini della Bulgaria [Vedi) 3 della di Corbaro. Pomposo era 1' apparato
Croazia e della Dalmazia ; ma tale per l' incoronazione. Vestito Lodo-
opinione peculiare di uno storico vico degli ornamenti imperiali, sta-
non debbe alterare il novero degli va in cima da
ai gradini attorniato
antipapi. Perciò è il molti grandi e da clero numeroso.
Avanzava Pietro Corbaro , a cui
l'imperatore s' inchinava, ed il faceva
XXXIV. ANTIPAPA
sedere sul proprio trono. Il predi-
catore agostiniano Nicolò da Fabria-
Nicolò V, il quale portava il no- no teneva relativo sermone, dopo il
me di Pietro Rain\lducci (an. i328). quale popolo interrogato colle so-
il

Egli era nato in Corbaro, terra del- lite formule manifestava, più che
l'Abruzzo, da poveri contadini. Si fece approvazione, turbamento ed incer-
religioso francescano del convento di tezza. Ma vinta la ritrosia da al-
Araceli di Roma, ove entrò contro il cuni, ed affermata l'elezione, l'im-
volere della propria moglie, e condusse peratore nominò Nicolò V il nuovo
una vita scandalosa e non osservante Papa, gli mise in dito l'anello, lo ve-
< Iella povertà religiosa, come attestano stì della cappa, omanto, e lo metteva
gli scrittori del suo venerabile Ordine. alla sua destra. Condottolo di poi
Fu promosso antipapato nel detto
all' dentro la basilica di s. Pietro, e dopo
anno 1 328, ed ecco l'origine della sua la messa solenne ad un festino, il
elezione.Morto, per un'ostia avvele- provvide eziandio di maestoso cor-
nala, l'imperatore Enrico VII ai teggio. L'imperatore, impoverito nel-
14
agosto i3i3, parte degli elettori le finanze, mal poteva sostenere tan-
dell'impero si decise di fargli suc- te spese ed il trono del nuovo Pa-
cedere Lodovico di Baviera, e par-
pa, il quale non rifiutava ogni gior-
ie Federico figlio d'Alberto
di Au- no lauti banchetti, uè abborrendo
rina. Entrambi sostenevano colle ar- splendida corte e nobile servigio di
mi Ir proprie pretensioni all' impe- gentiluomini, di paggi e di palafre-
ro. Pontefice Giovanni XXII, re-
Il
nieri; si creava inoltre sette Car-
sidente in Avignone, voleva che la
dinali, comunque innanzi biasimas-
. ,

A NT A NT i (>

se le ricchezze e gli onori della prela- per la città, li gettarono nel Tevere-
tura siccome fanatico eretico fra- 1/ imperatore stesso andato a Pisa,
ticello. Mancando poscia Lodovi- v'era accollo dapprima con grande
co di alimentargli tanta magnificen- allegrezza. Ai 3 gennaio i3ag pro-
za, fu costretto l'Antipapa a rubar cacciava un solenne ingresso all'An«
i vasi delle chiese, ed a vendere privi- tipapa medesimo ad
recandosi e^li

dignità e benefizia ch'ei dichiara-


legi, incontrarlo, USO al suo seguito;
in
va vacanti tosto che cessassero le con- pure quantunque accordasse quel-
cessioni fatte dal Pontefice legittimo. l'Antipapa indulgenze a chi confes-
Frattanto non appena l'imperatore e sato non riconoscesse il Papa Giovan-
l'Antipapa s' erano scambievolmente ni, e quantunque di bel nuovo sco-
incoronati, e che l'imperatore partiva municasse quel Pontefice insieme col
da Roma, l'Antipapa pubblicava al- re Roberto di Napoli, ed fiorentini i

cune bolle contro Giovanni XXII, i più zelanti tra i suoi partigiani
ne confermava la deposizione già il favore dei pisani per Lodovico, si
pronunciata dall' imperatore , e pri- cambiava siffattamente da dover egli
vava de'benefizii chierici secolari i di là partire, ed avviarsi in Ba-
rimasti devoti al vero Pontefice viera. 1 pisani accostatisi anzi nei
Cosiffatti prestigi non facevano ve- sentimenti dei fiorentini e degli
runa illusione. Uscita bensì la sen- altri partigiani del legittimo Papa,
tenza di Giovanni X\II contro inviarono a lui, al paro che ai ro-
P usurpatore elei soglio Pontifi- mani, un'ambascerìa affine di chie-
cio, si aprì il campo onninamente dere perdono sulla connivenza da
allo scisma durato neh" interno del- essi usata per le incoronazioni di

l' Italia tanto ; quanto si manten- Lodovico e di Pietro di Corbaro.


ne la fortuna dell' imperatore. Né Quest'ultimo a cagione della par-
andò guari a mutarsi a' suoi danni. tenza di Lodovico da Pisa avea do-
Perduta Pistoia, fu costretto V Anti- vuto nascondersi in casa del conte
papa già diretto a Xapoli a fare ri- Bonifacio, il più possente di quella
torno in Roma, ed indi ancora si vi- città, facendo credere essere invece
de obbligato ad uscirne insieme col- fuggito; ma dopo un anno, venne
l' imperatore tra le grida del popo- scoperto. Giovanni XXII lo richiese

lo :Pera no i sacrileghi! Viva la allora a quel conte, il quale aven-


santa Chiesa ! Nella notte appresso dovi acconsentilo, mise 1' Antipapa
Bertoldo degli Orsini , nipote del nella necessità di scrivere una let-

Cardinal legalo del Pontefice Gio- tera al Pontefice piena del più alto
vanni XXII era anche entrato in pentimento. Né senza una tenera
Roma colle sue truppe. Così resti- carità rispose il Pontefice: che anzi
tuita Roma sotto l' ubbidienza del esortollo a trasferirsi ad Avignone.
Papa, si fecero infiniti alti di disap- Andovvi Pietro; ina prima di par-
provazione contro Lodovico di Ba- tire da Pisa nel i33o, fece una so-

viera e l'Antipapa Pietro di Cor- lenne abiurazione, confessò suoi i tra-

baro ; si arsero nella piazza del cam- viamenti, e delitti. Imbarcatosi so-

pidoglio tutti i loro privilegi , la pra ima galera provenzale, unita-


plebe ed i fanciulli sparsi pei cimi- mente al nunzio del Papa, approdò
teri dissotterrarono i cadaveri degli prima a Nizza indi ad Avignone.
Nondimeno eccitava egli più or-
sciamatici, e dopo averli trascinati I
200 ANT ANT
rore, che l'edificazione del penitente. vestito da francescano nella chie-
A mano a mano che più s' appres- sa de' minori di Avignone, nel 1 333.
sava ad Avignone, i popoli lo cari- V. Avignone.
cavano di maledizioni e d'ingiurie, Un altro scisma, più memorabi-
ne ad Avignone osava comparire in le ancora, diede luogo a nuovi An-
altra foggia che travestito da seco- tipapi. È questo il celebre XXII
lare. Finalmente, nel dì 26 di ago- scisma della chiesa occidentale inco-
sto, comparve in concistoro innanzi minciato nel 20 settembre 1378,
al Papa ed ai Cardinali. Affinchè e mantenutosi fino a' 26 luglio
tutti gli astanti potessero vederlo 1429. La corte Pontificia era stata
montò sovra impalco preparato, dove trasferitaad Avignone, nel i3o5, da
ripetè la sua ahiurazione. Voleva Clemente V; ma Gregorio XI la re-
detestare minutamente i falli com- stituì in Roma a' 17 gennaro 1377.

messi ; ma la stanchezza e l'oppres- Quivi fu eletto, nel 1378, Urba-


sione glielo impedirono ; quindi fu no VI arcivescovo di Bari, il quale
rimesso ad una seconda sessione. coi suoi modi rigorosi si alienò
Intanto il Papa prese la parola, e 1' animo fin sulle prime dei Car-
facendo un discorso si estese sui do- dinali francesi , che erano impa-
veri del buon pastore, sulla peco- zienti di far ritorno ad Avigno-
rella smarrita. AI termine del discor- ne . Perciò undici di essi , in-
so scese Pietro dal palco colla corda sieme allo spagnuolo Cardinal de
al collo, e dirottamente piangendo Luna, presero il pretesto dei caldi
gettossi ai piedi del Papa che lo estivi per ritirarsi ad Anagni. Ivi
rialzò, gli tolse la corda, ed ammes- attizzati da Carlo V re di Francia,
solo al bacio del piede ed a quello e tratti nel loro partito i Cardinali
delle mani e della bocca, intuonò italiani seguaci diUrbano, col pro-
finalmente il Te Deum. mettere a ciascuno il Papato si ,

Il giorno appresso ricomparve il col legarono insieme a deporre Ur-


penitente in un concistoro segre- bano dal Pontificato, e trasferitisi
to, affine di fare sì la particolarizzata poscia a Fondi, nel 1378, ai 21 set-
confessione degli attentati risultati tembre elessero il
dallo scisma, come la ri vocazione di
essi, e la professione di fede. Così ri- XXXV. ANTIPAPA
cevette l'assoluzione, e riconciliato
venne colla Chiesa. Però ad assicu- Roberto di Ginevra, Cardinale, che
rarsi sulla sincerità della sua conver- vuol dirsi Antipapa, e che chiamato
sione,ed a togliere l'occasione di venne Clemente VII (an. 1378). Era
nuove turbolenze, fu stimato conve- egli tedesco, figlio di Amadeo con-
nirli te assegnargli un appartamento, te di Ginevra. Prima era vescovo
sotto la tesoreria, o piuttosto una di Boulogne, indi arcivescovo di
decente prigione nella quale fu co- Cambrai, finalmente prete Cardina-
si idi lo
1 più come amico, che come le de' ss. Apostoli, creato nel 1371
nemico (an. i33o). Visse tre anni da Gregorio XI, il quale l'avea pur
in (ale stato usando di libri coi fatto, nel 1376, legato e comandan-
quali supplire al commercio sociale te di un'armata da Avignone spedi-
che ^li era vietalo, ed in fine mori ta da lui in Italia. Dopo la sua in-
penitente, e fu sepolto con onore trusione, a' 21 settembre ^78, e
ANT ANT 201
secondo altri a' 3 i ottobre, fu coro- Terra Santa, prese la precauzione di
nato alla presenza degli ambasciato- attraversare i mari sulle galere, e
ri di Giovanna I regina di Napo- stabilire ad Avignone il suo soggior-
li. Dalla elezione di questo falso no. Ricevutovi con sommo giubilo ed
Pontefice cominciò il grande scisma onori da questi abitanti, ai 20 giu-
menzionato, durante il quale, diviso gno 1379, slabili ivi la sua re-
il mondo cattolico tra due Pontefi- sidenza, e die' adito maggiore allo
ci, non sapevano i fedeli a quale scisma. Per opera de' Cardinali del
ubbidire, e quale riconoscere per le- partito dell'Antipapa e per opera del-
gittimo. Imperocché se s. Caterina lo stesso re di Francia innumera-
da Siena, se Pietro infante di Spa- bili persone furono costrette a testi-
gna religioso francescano
, celebre , ficarecome sforzata la elezione di
per le sue rivelazioni sostenevano , Urbano VI ; Urbano fu-
i seguaci di
Urbano VI; il b. Pietro di Luxem- rono avidamente ricercati per mare
burgo, e soprattutto
Vincenzo s. e per terra, e come venivano presi,
Ferrerà, davano gran forza all' ub- nell'acqua o nel fuoco e con altri
bidienza dell' Antipapa Clemente , supplizierano fatti perire. Nei giorni
dappoiché presso a molti restò dub- solenni promulgavansi in Avignone
biosa la questione del vero Papa. le esecrazioni e le scomuniche contro
Ne egli stabiliva appena la sua au- Urbano VI ed i suoi fautori cercos- ;

torità, che movea sanguinosa guerra si di opprimerlo colle armi di Rinal-

ad Urbano. Truppe di guasconi e , do Orsini e di rapirgli con va-


di britanni, sotto la condotta di rie legazioni i principi dalla sua ub-
Pietro della Saga scorrevano da A- bidienza e le città d'Italia segui',
nagni sino alle mura di Roma, men- di lui.
tre le milizie francesi presidiarle di Succeduto alla morte di Carlo V
Castel Angelo tenevano assediato
s. re di Francia a reggere quel regno
il Pontefice legittimo nel suo pa- Lodovico d' Angiò nella minorità di
lazzo. Aiuti opportuni il liberarono Carlo VI, l'Antipapa Clemente in-
ben presto, e misero in rotta le mi- coronollo re di Napoli (an. 1382):
lizie dell'Antipapa, il quale spaven- ma morto neh' atto che recavasi al
tatoandò vagando per varii luoghi possesso del regno, Clemente ne die-
del conte di Fondi e particolar- de l'infeudazione al figlio di lui Lo-
mente si nascose in una spelonca a dovico II. Né bastando all' accorto
Splonata , castello nella diocesi di Antipapa tali concessioni, per meglio
Gaeta; ma, non istimandosi abba- tirare ne' suoi interessi que' principi,
stanza sicuro, ritirassi a Napoli, do- accordò al re di Francia le provi -
ve la regina Giovanna, che abban- sioni di molti vescovati riserbati per
donata avea la causa di Urbano, lo lo innanzi alla sede Apostobca, e
protesse vivamente, comunque i na- 1' aspettativa di pingui benefizi ai

politani non partecipassero alla pas- principi del sangue ed ai grandi del
sione della loro sovrana ; ma stes- regno.
sero per la maggior parte attaccati Colla morte di Urbano {V. Urea.no
al vero Pontefice loro compatriot- VI, ed Avignone) nel i38g, alcu-
ta. Quindi è che come Clemente ni credevano estinto lo scisma, spe-
intese aver Urbano bandita contro rando che l'Antipapa montasse sul
lui la crociata colle Indulgenze della soglio Pontifìcio; ma invece i Cardi-
voi. II. 26
2.0% A NT ANT
uà li di Urbano gli diedero per suc- consiglio del re, e quindi poter ogni

cessore Bonifacio IX, che fulminato dottore far l'esposizione dell!? pro-
venne bentosto cogli anatemi dell'An- prie mire in una memoria da de-
tipapa. Bonifacio tentò le vie della pia- porsi in apposita cassetta esistente

cevolezza e della riconciliazione in una nel chiostro de' bernarditi. Tante


lettera diretta ai principi della casa di memorie condussero alla finale con-

Baviera, offrì di accogliere i Clemen- clusione dover


: privarsi i due Pa-
tini, e promise di fare Clemente legato pi ad un tempo della Pontificia au-

apostolico perpetuo tanto in Francia torità, e celebrarsi il concilio gene-

che in Ispagna. Tuttavolta tali cortesie rale proposto da Bonifacio IX, ri-

anziché ammansare 1' alterigia del conoscere per esso la validità dei
suo rivale s
la raddoppiavano. Vo- titoli loro, per quindi devenire al-

leva Bonifacio, per abrogare affatto lo l' elezione del Papa legittimo. Il re
scisma, celebrare un concilio ecumeni- permise che la lettera dei dottori
co, il quale decidesse definitivamente di Parigi fosse trasmessa ad Avigno-
sul conteso Pontificato. V inclinava ne all'Antipapa, il quale nel legger-
anche dapprima Clemente; ma man- vi i mezzi menzionati, rispose sdegnato:

dato poscia a Parigi il p. maestro stilla da ogni parie veleno da que-

Gouluin carmelitano, vi fece per esso sto scritto tendente ad infantare la


concitar gli animi contro Bonifacio. Santa Sede: né disse di più, temendo
Nondimeno veduti i francesi troppo assai coloro, che recato lo avevano.
impegnati a terminare lo scisma, man- Non resse Clemente all' iracondia,
dò legato a Carlo VI re di Francia, alla malinconia ed alla pena conce-
lo spagnuolo Cardinale Pietro de Lu- pite,onde caduto infermo e percos- ,

na perchè, col pretesto di estinguere da apoplessia, morì


so in pochi giorni
lo scisma, vie meglio lo propagasse. in Avignone a' 16 settembre 130,4,
Opponevano a que' movimenti i teo- dopo il governo scismatico di i5
logi della università di Parigi, e tra anni, 1 1 mesi e 28 giorni. Alcuni
essiprincipalmente due soggetti di scrivono aver lui lasciati alla came-
gran credito Pietro d'Ailly, ed Egi-
, ra Pontifìcia trecento mila scudi
dio di Campi, i quali citati da Cle- d' oro; ma altri narrano invece che
mente VII a comparirgli dinanzi, ri- a tanta inopia lo avessero ridotto
cusarono di presentatisi. Si diede le sue profusioni, che per certa
allora l' Antipapa a corrompere con somma denaro aveva dato in pe-
di
doni e con promesse i principi della gno al cavalier Giovanni Ernaudez
corte, congiunto al detto
per cui de Heredia la tiara Pontificale, la mi-
Pietro de Luna il duca di Berry, zio del tra preziosa, e tutta la sacra e ric-
re, oppressi furono i teologi. Né ca suppellettile Papale, in guisa die
essi turbavano, che presentata al
si non avrebbe potuto incoronarsi il

re una scrittura, tentarono confer- successore, se il pio cavaliere non


marlo nelT abolizione dello scisma. avesse somministrato quanto era ne-
Però quando speravano favorevole cessario alla funzione.
risoluzione, imposto fu loro il silen- 11 re Carlo, appena fu informato
zio dal cancellici' del regno. Né an- dellamorte di Clemente, tenne nu-
cora per questo cessavano dai loro meroso consiglio, il quale al paro
colloqui, anzi a tale giunsero da per- dell' università nel giorno appresso
suadere Pietro de Luna ad un'usi al adunala , stabili ; doversi inconta
A NT ANT 2o3
nentc scrivere pseudo- cardinaliai te promesse. Tanto scaltro, quanto
di soprassedere alla nuova eie/ione ambizioso, politilo profondo ed elo-
sino all'arrivo dell'ambasceria, che quente, mise a partito lutti que' do-
il re stava loro per inviare. I Car- ni per arrivare a capo de' propri di-
dinali consci ilei contenuto nei dispac- visamenti. Blandì il re di Francia col
ci recati dagli ambasciatori, ricorsero mezzodì Egidio Bellemen vescovo di
all'astuzia di non aprirli fin dopo Avignone; per meglio significare la sua
la elezione, comunque con giura- prontezza al ripudio del Pontificato,
mento si obbligassero di voler estin- depose la cappa pontificio manto alla
guere lo scisma, l'in che tutti o- presenza del deputato inviatogli dall'u-
stentava il Cardinale Pietro de lama niversità a complimentarlo; per mez-
una potente inclinazione a riunire zo dello stesso vescovo di Avignone
la Chiesa, ed a rinunziare persino richiese all'università la noia dei be-
al Papato dove fosse eletto. Ed ap- nefizi da essa desiderati, ed essendo
punto per sì filile proteste e pei slato destinato Pietro d' Aill\ sì a
destri suoi maneggi, eletto venne Pa- recargliela, e sì perchè mandasse ad
pa a pieni voti, a' 28 settembre, ed effetto la rinunzia, lo ricolmò di fa-
è quello che segue vori, lo fece suo segretario, ed ol>-
bligollo a far pensieri diversi
da quel-
XXXVI. ANTIPAPA li,ihesino allora aveva coltivati. Le-
gata COSÌ dal destro Antipapa quel-
BeiYedetto XIII (an. i3c)4)- Na- la lingua dell'università, rallentò il

to da una delle più illustri famiglie fervore del corpo infero per la riu-
diAragona, lasciò prima la giurispru- nione della Chiesa, e rivolto ambe
denza per seguire le armi; indi ri- a s. A incenzo Ferreri, il fece suo
pigliati gli studi, divenne professo- confessore e maestro del sacro pa-
re di canonico nell'universi-
diritto lazzo.
tà di Montpellier, e poscia canonico di In mezzo a tante largizioni sì sve-
Cuenca, arcidiacono di Saragozza, pre- larono appieno agli occhi della Fran-
posto di Valenza, e finalmente Cardi- cia le occulte mire di benedetto, di-
nale diacono di S. Maria in Cosme- rette a prolungare il tempo e dal
din, nel 1 3 r
j:'>, creato da Gregorio XI, tempo approfittare. Laonde, per ti-
col quale si recò in Roma ov'ebbe more di perdere vanamente f occa-
in commenda la chiesa di s. Appolli- sione in deputazioni mutili, convo-
uare. Eletto Antipapa, ordinato venne co»), nel i3g5, un'assemblea, che
sacerdote a' 3 di ottobre, dal Cardinal piuttosto vuol riguardarsi un conci-
Guido, vescovo di Frascati, ed agli lio nazionale. La rinunzia di bene-
undici dello stesso mese consagrato, e detto all' Antipapato fu sostenuta da
incoronato Pontefice. Con ampollose ottantasette voti, ed il re per ten-
parole, e con lettere circolari si die- tare con la maestà l'animo di Be-
de tosto a mostrarsi desideroso del- nedetto, mandi» in Avignone a pro-
la predetta unione, come leggesi in porgli la rinunzia, una splendida le-
Giovenale Orsini (tomo X de Schism. gazione composta da Lodovico d'Or-
pag. 69, e tomo Vili pag. t85). Ma leans suo fratello, da Giovanni, du-
o la tiara avesse in lui cangiato il ca di Berry e da Filippo duca di
carattere, o fossero dissimulazioni quei Borgogna suoi zii. Invece della ces-
desiderii, non tardò a deludere le fal- sione, che ripudiò come contraria alle
3 o4 AJNT AiXT
leggi ed alla pratica della Chiesa.propo- versi congregare il concilio ecuriie-

se l'Antipapa la via del compromesso nico, ed in esso giuridicamente de-


in arbitri da farsi concordemente in gradare, siccome proponeva Bonifa-
un privato congresso tra Bonifazio IX cio IX, chi fosse conosciuto intruso.

e lui, e quando ciò non bastasse a Con tutto ciò congiunti, nel 1 3 96,
restituire la pace alla Chiesa, dichia- con nozze in istrettissima confedera-

rò che prima della separazione del zione que' due re, abbracciò Riccardo
congresso, avrebbe proposti altri mez- il parere di Carlo VI, e rifiutala la
zi ragionevoli, onesti e giuridici. via del determinarono di
concilio,

Scorgevano nondimeno i principi costringere due competitori alla ri-


i

francesi che tutte le proferte di Be- nunzia. Riccardo ne fece anche do-
nedetto non erano che tergiversazio- manda a Papa Bonifacio , e n'ebbe
ni e cavillazoni. Perciò ad istringer- una ripulsa. Da ciò prese l'Antipapa

lo più efficacemente si procacciarono occasione d'insidiar Bonifacio IX man-


la copia autentica del giuramento dando a Roma i suoi nunzi, che, sotto
della cessione fatta da tutti i Cardi- pretesto di procurare la pace, vi se-
nali dell'ubbidienza d'Avignone pri- minarono sedizioni. Vietato però dal
ma dell'elezione dell'Antipapa Bene- Pontefice l'accesso ad essi in B.oina,
detto XIII. I Cardinali stessi del par- si fermarono presso Onorio Gaetani
tito dell'Antipapa, come si ha dalle conte di Fondi, ed ivi parimente
lettere di Enrico III re di Lione e Bonifacio IX inviava loro Francesco
di Castiglia a Mai-tino re di Arago- vescovo di Segovia per sentire le
na, riportate nel tomo XV (de Schism. proposte. Ma quel vescovo declinan-
pag. 26 ) e dal Rinaldi all'anno 397, 1 do dai propri doveri, si uni ai mi-

aderivano alle misure di que' prin- nistri di Benedetto, per cui il Papa
cipi. Di che commosso l'Antipapa, commise a Corrado, arcivescovo di
arse di sdegno ma per non essere
; Nicosia, di procedere contro di lui
tacciato di diede la copia
durezza, colla severità delle leggi (Bonif. lib.
del giuramento duchi benché, co-
ai IV, ep. cut. pag. 33).
me dice Bzovio, abbia avuta gran Nel 1397, si tenne in Francfort una
parte a piegar l'animo di lui, il tu- dieta co'principi dell'impero, e coll'in-
multo popolare de' cittadini di Avi- tervento degli ambasciatori di Fran-
gnone. cia, d'Inghilterra e d'altri stati, non
Cosi terminò infruttuosamente la che con quello dei legati dell' uni-
ambasceria. Il re fece intanto con- versità di Parigi. Di là si spedirono
vocare una numerosa assemblea di ambasciatori a Bonifacio IX, perchè
vescovi francesi in Parigi, nella qua- rinunziasse al Pontificato per uni-
le si decretò di sottrarre a Benedet- re in un solo ovile tanti regni cri-
to XIII durante lo scisma la colla- stiani. Benedetto XIII dal suo canto
zione de' benefìzi e le annate vacanti; e mandò a pregare Martino re d'Ara-
scritto fu inoltre ai principi cristiani, af- gona, che vittorioso dall'impresa del-
fine di ridurre i due Papi alla ces- la Sicilia era approdato a Marsiglia,
sione. Tuttavolla Riccardo II re d'In- acciocché si recasse in Avignone per
ghilterra aveva «sposto prima a quel stabilire insieme i modi di estingue-
re po' suoi ambasciatori non doversi re lo scisma; ma
con disegno piut-
forzare il Pontefice legittimo «Ha tosto di consolidarlo con quel col-
'•posizione del Pontificato ; ma do- loquio e colla potenza di un re
,

ANT ANT 20?


armato imporre ai Cardinali della che i Cardinali di Benedetto aderi-
sua ubbidienza, i quali già comincia- rono a sì fitta sottrazione, ed usciti
vano a mostrarglisi contrari. 11 re da Avignone eon molti prelati e mi-
dilatti eon numerosa comi ti va di truppe nistri Pontifìcii, passarono a \ illano-
entrò in Avignone ove fu magnifi- va di là del ponte del Rodano per
camente accolto dall'Antipapa, die timore delle forze aragonesi lasciate
lo presentò della Uosa d' oro e lo a presidio di Benedetto nella città
investi del regno di Sardegna e di di Avignone. Ala se quelle truppe
Corsica. mettevano timore nei Cardinali, non
Le lusinghiere espressioni di Be- impedivano punto al re di Francia
nedetto guadagnarono allatto 1' ani- di mandar con giuste forze il mare*
mo diMartino re d'Aragona, che gli seiallo Bu.ssieanlo ad astringere l'An-
promise di estirpare lo scisma eolla op- tipapa alla rinunzia, obbligandolo a
pressione del Papa Bonifacio. Al qual ritirarsi in una delle dm- fortezze
fine ordirono entrambi di mandar della città, ed a esigerlo d'assedio.
due galere armate al conte di Fondi Accrebbero le fòrze di Bussicardo gli
e con un tradimento prendere il porto anlieardinali di ViUanova, menan-
e la città di Civitavecchia. Se non che do non poche truppe da essi raccol-
alcuni accidenti attraversando il di- te, e giunti ad Avignone presero
segno, la peste intanto, che nel me- l' amministrazione del governo, rin-
desimo anno 1397, affliggeva or- forzarono la guerra, ed obbligarono
rendamente Avignone, obbligava Be- Benedetto a ridursi nella fortezza del
nedetto ed i Cardinali ad uscirne. munitissimo palazzo apostolico. Non-
Nel ritiro presso il ponte di Sorga, dimeno Benedetto rintuzzò gl'impe-
poco distante da Avignone, ricevi l- ti de' suoi avversari tanto che, seb-
te Benedetto gli ambasciatori man- bene vani tornassero gli aiuti spedi-
dati, nel 1396, dal re di Francia tigli dal re di Aragona per liberar-

per farlo risolvere alla cessione del lo, potè colla sua destrezza ottenere
Papato. Però fu infruttuosa tanto tre mesi di regna ed una pace sta-
I

quella legazione dell'arcivescovo di bilita per opera del medesimo re


Sens, quanto la seconda di Pietro con quello di Francia.
d' Ailly , vescovo di Cambrai e del Erano i patti di quella pace: ri-
maresciallo Maingrio Bussicardo . Egli nunzicrebbe Benedetto XIII al Pa-
persisteva sempre a dichiara re di vo- pato quando Bonifacio IX o cedesse,
ler vivere e morir Papa, senza che o morisse, o fosse deposto si trasferi- ;

né né generale, né negoziatore
re, rebbe personalmente alla Congregazio-
potessero fargli mutare consiglio. ne da tenersi per l'unione della Chiesa,
Biusciti vani i tentativi del re di e sebbene custoditone il suo palazzo
Francia presso altri principi cristia- starebbe sotto la salvaguardia del re,
ni, affine di disporli a sottrarsi alla il quale non mai ritratterebbe la de-

ubbidienza di Bonificacio IX, con- cretata sottrazione di tutto il suo


gregò in Parigi un' assemblea com- regno dall'ubbidienza dell'Antipapa.
posta del clero e dei baroni del re- Più per le angustie, ond'era oppres-
gno, nella quale fu decretala la re- so, che per altro, consentì Benedetto
cessione dall' ubbidienza dell'Antipa- a giurare quei patti; ma come fu
pa per tutto il regno di Francia e libero, dichiarò con pubblico diplo-
per la provincia del Delflnato. An- ma irrito il giuramento da lui pre-
ao6 AJVT A NT
stato; e poiché con poca cura era to contestabile e dai colleglli arago-
custodito, potè "richiamare le antiche nesi. Con un naviglio a gran voga
ed introdurre nuove soldatesche a- andò al castello Renardo, dove si

ragonesi, e con nuove munizioni da era recato a presidiarlo con alcune


bocca e «la guèrra, munirsi di imo ve truppe il Cardinale di Pamplona. Il
difese. Ai quali preparativi non face- duca d'Angiò, e dodici principali citta-
va ostacolo la Francia impedita dal dini di Avignone si condussero colà a
favore, che Lodovico duca d'Orleans riverirlo a nome della città, ed a
prestava a Pietro de Luna. In epiesta pregarlo di fare ad essa ritorno per
guisa, di nuovo ristretto l'Antipapa, 10 timore di perdere il seggio Pon-
decorse l'anno i4oo. tifìcio. Non si piegò per altro allora
Nell'anno appresso, sebbene rigoro- Benedetto XIII; ma scriveva al re
samente custodito, Benedetto era tan- di Francia di voler francamente la
to considerato, che Pietro Palmcrio, restituzione della sua ubbidienza nel-
provinciale de' minori di Avignone, l'atto che protestava voler la riu-
predicò solennemente essere tutti sco- nione della Chiesa. Inviava anche
municati e maledetti coloro, che non due Cardinali a stimolare il re
gli avessero ubbidito. Ciò commosse più fortemente ed a dimostrare
il clero eil il popolo di quella città non poter la sottrazione dall' ub-
a tumulto sì fòrte,che a sedarlo fu bidienza che perpetuare lo scisma.
mestieri 1 intervento degli ambascia- 11 re rimise la deliberazione all' as-
tori appositamente inviati dal re di semblea del clero, che stava inde-
Francia, il duca d'Orleans, a libe- cisa, né ci volcano che i maneggi
rare più efficacemente l'Antipapa, ri- del duca d'Orleans a vincere il par-
mosse il maresciallo Bussicardo, che tito favorevole all'Antipapa, ed a fal-

diligentemente lo custodiva, ed in- coni lannarc la sottrazione. Mostras-


viollo governatore a Genova. Dopo si contento il re medesimo di tale
quella rimessione gli fu agevole mi- risoluzione, e manifestata la superio-
tigale eziandio gli animi de' Cardi- rità del genio di Benedetto, giuragli
nali contro Benedetto, ed il re di subito ubbidienza, ed indusse il suo

Aragona applicossi a liberarlo seria- popolo a riconoscerlo per vicario di


mente dal carcere, A tal effetto man- Cristo.
dò ad Avignone Giacomo di Prata Nel sentimento della Francia era-
contestabile d'Aragona, con tre altri no pure entrale la Castiglia, la Na-
soggetti, sotto apparenza di trattare varca cu 1 altre nazioni, cosicché ripassò
un accordo tra l'Antipapa ed i Car- Benedetto senza intervalli dall'abisso
dinali, clic lo avevano abbandonato; delle umiliazioni al colmo della glo-
ma con vero e segreto disegno di ria. In Marsiglia apparecchiò quel-
fàrlp uscire dall'assediato palazzo. l'Antipapa un'armata per tragittare
Quindi che dopo aver indarno pro-
è in Italia all'oppressione di Bonifa-
curata appresso il collegio de' Cardinali cio I\", ed al medesimo line, per
la liberazione dell' antipapa, feèéforare comando del duca d'Orleans, un'al-
una panie, che .lisi. leva il palazzo da tra ne allestiva il Bussicardo in Ge-
un'aì>itazi< Iella cattedrale, e per nova. Intanto i nunzii inviali pre-
quella apertura, sulT albeggiare <1< 1 cedentemente dall' antipapa solleci-
i
> marzo i
{.o3, uscì travestito con tavano Bonifacio in Roma a trasferirsi
Ire soli familiari, accollo dall' anzidet- in qualche luogo, affine di trattare
,

ANT ANT 207


con Benedetto. Ma tanto il timore In questo mezzo morì Innocenzo ai
delle insidie, quanto la malsana sua 6 novembre 1 |o(>, e dopo >"> gior-
salute gli fecero risolvere di rifiutare ni di sede vacante fu eletto il Car-
la proposta, e prescrivere a' nunzii dinale Angelo Corraro veneziano,
stessi la immediata partenza da Ro- che prese il nome <li Gregorio \ll.
ma. Allegarono essi allora il salvo- Egli accettava il Pontificato colla
condotto ottenuto romani, il
dai obbligazione «li rinunziarvi dove Be-
che ferì siffattamente Bonifacio, che nedetto o cedesse, morisse, o vo-
ritiratosi nelle sue stanze, assalilo lessero i Cardinali «li Avignone riu-
da febbre unita ai dolori della pietra, nirsi a quelli di Roma. Divenuto
ond' era abitualmente tormentato-, così in sostanza un depositario del
morì al primo di ottobre i4<>4- Pontificato, finché fosse procacciata
I nove Cardinali obbedienti a Bo- la pace alla Chiesa, notifico ai prin-
nifacio IX, chiamarono in conclave cipi ed all'emulo suo giuramento il

i detti nunzii, e loro offerirono di prestato e le intenzioni autrite. Ve


non procedere all' elezione del nuo- i discorsi e le azioni smentivano
vo Pontefice, dove avessero avuta punto la verità de' proponimenti.
facoltà di rinunziare a nome di Be- Nondimeno per la scaltrezza di Be-
nedetto al preteso Papato. Mancanti nedetto non ebbero verun effetto.
di procura per aderirvi, il conclave Perocché, comunque Savona fosse
procedette quindi all'elezione d'In- stabilita per luogo di convegno dei
nocenzo VII. Tuttavolta prima di due competitori affine di , << der si-
conchiudere l'elezione si erano ob- multaneamente, Gregorio ii< usò di
bligati a procurare l' unione della andarvi sì perchè vi si era recato
Cbiesa eziandio colla cessione del
, Benedetto con undici galere, e sì
Papato, al modo di (pianto aveasi perchè dopo aver munito in Avignone
fatto Avignone pria di eleggere
in il proprio palazzo, tentava sottomet-
Benedetto XIII. Innocenzo VII tere anche Roma. Non pertanto de-
scrisse, ai 27 dicembre i4°4> a* prin- traendosi i popoli ed i Cardinali dal-
cipi, perchè gli suggerissero con fe- la ubbidienza di Gregorio, egli al-

dcl consiglio i modi più opportuni tri ne creava, e quindi irritava idi

per riunire la Chiesa: stabilì ancora antichi, i quali apponendogli mire


di convocare un sinodo in Roma sospette non meno di quelle di Be-
che per le sedizioni di quella città nedetto, lo abbandonarono in Lucca,
fu protratto al i.° di maggio 14.06; e si congiunsero ai Cardinali avi-
ma intanto Benedetto cercava pre- gnonesi.
valere al nuovo Pontefice sottraen- Frattanto ii re di Francia, che
dogli i popoli dall'ubbidienza, ncl- avea decretata ancora la sottrazione
1' atto che ostentava voler egli stesso di tutto il suo regno dall'ubbidien-
recarsi in Roma e metter fine allo za di Benedetto, il fece salire in
scisma. Giunse anche sino a Genova, tal furore da fulminare censure, ed
e chiese di là un salvocondotto per interdetti al re, ed assoluzione persino
Roma, che gli fa ricusato. Tanto ai sudditi dal giuramento di fedeltà.

bastò a lui perchè a voce ed in Un'assemblea si raccolse nei giardi-


iscritto manifestasse non essere sua ni del palazzo reale ai 21 mi
la colpa, ma del competitore, se la 1407, e trattò da insano quell ul-

pace non era ridonala alla Chiesa. to, lo (ice lacerare ed ordinò li
,

ao8 A NT ANT
cattura di Benedetto. Egli, vigi- ti proibisco 3 gli disse adirato, di a-
lante (filanto fuggì con
ostinato, prir bocca: tu cerchi di nuocermi
quattro Cardinali Portovenere da ognora : paventa che non ti metta,
sulle proprie galere nel mentre che dove tu non vegga la luce del
il re bandiva a' suoi popoli la neu- giorno. A tali minaccie parti quel
tralità dall' ubbidienza ai due Pon- Cardinale per unirsi al collegio di
tefici. Pisa. Benedetto, riflettendo per altro
In mezzo a tali scandali stabilivasi alle conseguenze del suo impeto,
dai due collegi Cardinalizi pel i.° di riprese le solite dissimulazioni e spe-
settembre i4o8, la convocazione in dì nunzii al concilio di Pisa già
Pisa di un concilio generale da ce- adunato. Roberto , re de' romani e
lebrarsi ai 2 5 marzo i4c>9- Grego- duca di Baviera, e Carlo Malatesta,
rio XII ne avea inlimato un altro signore di Rimini, protestavano con-
da essere convocato in Aquileia pei tro quel concilio, e ne volevano un
6 di luglio. Commossi quindi egual- altro per favorire Gregorio XII. Il
mente Gregorio e Benedetto si sco- concilio anche aderiva di trasferirsi
municarono a vicenda, e deposero a Pistoia purché Gregorio avesse
,

dalla dignità i loro Cardinali con- data fede di trasferirvisi e cedere al


giurati.Gregorio ritornò in Roma Pontificato. Gregorio a tutt' altro in-
e Benedetto con veloce fuga si recò clinato, per la caparbietà del suo
a Perpignano per aver inteso che competitore, e pel procedere de'Car-
il maresciallo Bussicardo, rettore di dinali della romana ubbidienza, si
Genova, dovea arrestarlo d'ordine ritirò negli stati veneti affine di ce-
di Carlo VI. Scomunicato quindi di lebrare in Aquileia il concilio sta-
bel nuovo quel re e quanti aveva- bilito.
no scossa la sua ubbidienza, celebrò Adunque il concilio di Pisa pro-
in Perpignano un concilio coi pre- grediva e nella XIV sessione, tenuta
lati di Castiglia Aragona e di
, di ai 5 giugno, depose entrambi i Pon-
Navarca, e con alcuni della Provenza tefici, ed aperto i5 dello stesso
ai
e della Savoia. Cosà tre concili ten- mese il conclave, fu eletto per Papa
devano con mire opposte a disunire Alessandro V. Gregorio, che in Udi-
vie meglio la Chiesa. In quello di ne, anziché in Aquileia, celebrava il

Perpignano, primo degli altri adu- suo concilio, condannò nella seconda
nato, era entrata la disunione, la sessione di esso quali Antipapi sì Ales-
maggior parte de' prelati si era riti- sandro che Benedetto. Parve però nel-
rata, né più ne rimanevano che se- la terza sessione che condiscendesse
dici. Al i

di febbraio consigliavano alla riunione; dava facoltà a Ladislao
eglino stessi a Benedetto di spedire re di Napoli, ed al re di Ungheria
legali a Pisa per rinunziare al Pa-
Sigismondo, poi imperatore, di fissare
pato. Egli rispondea: tale non può Ma conobbe
il dì della conferenza. si
essere l'unanime sentimento del
con- non essere ciò stato che una tergi-
cilio. Oli fu replicalo: non ve,
ne ha versazione, avvegnaché si espose al-
che uno, il quale non segua il pa- le estreme necessità, e, travestito da
nie degli altri. Ebbene, soggiunse, mercatante, abbandonò le terre dei
(fueWuno pensa meglio di tutti, ed veneziani, e si rifuggiò a Gaeta sul
a lui mi attengo. Volerà il Cardi- dominio di Ladislao, piuttosto che
nale di Chalant insistere più oltre; venire alla pacificazione promessa.
A Pi T À.NT 2u 9
Benedetto, egualmente indocile, in- sua fuga. Tuttavolta fu arrestato,
tesa la deposizione sua operata dal imprigionato e costretto a rinunzia
concilio di Pisa, per formarsi altri re assolutamente al Pontificato.
sostenitori, creò nuovi Cardinali, e In questo mezzo parve a Grego-
continuò a spacciarsi per Papa. Quin- rio XII di dar la pace alla Chiesa
di è che anche dopo il concilio di colla sua cessione. Costituiti pertanto
Pisa s' accrebbe la discordia, ed in- a suoi nunzi e procuratoli (iio. Do-
vece di due Papi se ne róderò tre, menico, detto de' Bianchini, suo Car-
ognuno dei quali riteneva e principi dinale del titolo di s. Sisto, cono-
e nazioni sotto le sue leggi. Nondi- sciuto sotto il nome di arcivescovo
meno l'ubbidienza ad Alessandro V di Ragusa, Giovanni detto patriarci!
si estendeva rapidamente sulle con- di Costantinopoli,
Yetlruro arcrresoo-
tinue perdite de' suoi avversari. Poscia, vo di Treveri, Lodovico conte Pa-
morto quel Pontefice nel maggio del latino del Reno e Carlo Makttesta,
i4 io e fatta pace con Ladislao re di
j diede facoltà a Malatcsta stesso si-
Napoli per opera di Giovanni XX III, gnore di Rimini, appo il quale dimo-
successore di lui, Gregorio XII fu rava, di presentare la sua cessio-
costretto a fuggire a Rimini sopra una ne ai 4 luglio l4l5, ed ai i5
nave veneziana. del mese fu dal concilio dichiara-
Intanto, in continuazione al con- to Angelo Corraro già ,
Grego-
cilio di Pisa, convo-
pubblicossi la rio XII, Cardinale vescovo diPor-
cazione pel primo di novembre i4^4> to, e legalo perpetuo delia Marca,
di un altro concilio in Costanza, a e primo dopo il Sommo Pontefice,
cui lo stesso Pontefice Giovanni XXIII toltone il caso della rinunzia di Be-
dovette intervenire. Vi giunsero pu- nedetto, nel quale si concorderebbe
re i nunzi di Gregorio XII e di Be- del luogo, che tra essi stabilirsi doves-
nedetto XIII ; e datosi il concilio sin se. Con tutto ciò, obbedendo ancora

dalla prima sessione ad esaminare a Benedetto molti re e molte provin-


chi dei tre pretesi Pontefici preva- ci e cristiane non concorse al concilio,
lesse agli altri nel diritto, nodo par- 1' imperatore Sigismondo ( il quale
ve troppo difficile, perocché non pia- secondo l'intenzione di Gregorio XII
ceva alle nazioni soccombere al rim- avea presieduto all' atto della cessio-
provero di aver errato. Pertanto ne di quel Pontefice ) andò da Co-
quegli adunati padri procurarono che stanza a Perpignano per piegare
ciascheduno dei tre competitori si V animo di Benedetto o alla cessione,
disponesse alla rinunzia per eleg- o ad unire alla Chiesa almeno le
gere unanimamente un altro ve- nazionia lui obbedienti. A Perpi-
ro ed indubitato Pontefice Gio- . gnano lo attendevano eziandio Fer-
vanni XXIII mostrò prima l'av- dinando re, ed Alfonso duca d* Ara-
versità di Benedetto XIII alla ri- gona; ma comunque non trascurasse
nunzia ; indi richiesto di dover co- argomento o promessa per indurre
stituire procuratori perchè a nome di l'Antipapa alla cessione, non al-
lui rinunziassero, resistette fortemen- tro riportò che le usate collusioni,

te. Conscio però che volevasi arre- tra le quali la proposizione di un altro

starlo, fuggì di soppiatto da Costanza luogo per la convocazione del con-


e salvossi a Sciatìusa presso il duca cilio. L' imperatore restò offeso di
d' Austria, che pur avea protetta la tanta ostinatezza , e gli stessi due
vol. il.
4

aio ANT ANT


principi aragonesi, protettori di Be- zionato forte di Paniscola, e poteva

nedetto, acconsentirono di procedere temersi che avessero di là a ripul-


contro di lui. All'aspetto del peri- lulare nuovi germogli per la prote-

colo, nel principio di novembre dello zione che ancora Alfonso re di Ara-
stesso anno i/\.i5, si ritirò egli, e col gona accordava al deposto Benedetto
presidio di grosse squadre di soldati XIII. D' altronde non minor appren-
e col seguito de' suoi Cardinali e di sione recava 1' essersi Giovanni XX III
buon numero di prelati, sopra quat- ridotto in salvo con la fuga e l' es-

tro galere si ridusse nel forte di da Braccio Fortebraccio


sere favorito
Paniscola, appartenente alla sua casa perugino, valoroso guerriero ed oc-
de Luna, e che per essere situato sovra cupatore di Perugia e d' altra non
uno scoglio presso l'imboccatura del- mediocre parte del dominio eccle-
l'Ebro, -veniva riputato inespugnabile. siastico. Ma per questo secondo mo-
Benedetto, 1' imperato-
Assente tivo l'apprensione fii tolta dallo stes-

re Sigismondo da Perpignano si re- so Giovanni XXIII con la spontanea


stituì a Narbona, ed i principi di dedizione fatta di sé stesso a Mar-
Aragona, dietro il consiglio di san tino V, prostrandosi a' piedi di lui

Vincenzo Ferreri, decisero di ab- in Firenze, ai 4 maggio 1 9? ed T

bandonare 1' Antipapa e di unirsi al adorandolo per vero vicario di Cri-


concilio sotto le seguenti condizioni: sto. Atto fu questo che, unitevi le

che il concilio fosse di nuovo con- intercessioni della città di Firenze,


vocato a Costanza dai Cardinali della mosse il Pontefice a crearlo vescovo
obbedienza di Benedetto, che il con- di Frascati, primo Cardinale del sa-
cilio cosi unito abolisse tutti i pro- cro Collegio, essendo morto il pre-
cessi, ema-
censure, sentenze ed atti lato Cardinale Corraro, già Gregorio
nati da Giovanni XXIII, da Grego- XII, ed a concedergli altre distinzioni.
rio XII e dal concilio di Pisa contro Solo l' Antipapa Benedetto XIII
l'obbedienza di Benedetto, e che al rimaneva quindi inflessibile alle per-
contrario fossero approvate tutte le suasioni, e vano riusciva a Martino
dispense, e concessioni da quell' An- V il ridurlo colle minacce e con una
tipapa emanate. Dove poi Benedetto crociata a tal uopo bandita tra i
non avesse voluto rinunciare venisse principi cristiani , tutti in altre im-
dal concilio deposto. Spedito tale con- prese impegnati. Laonde nelle terre
cordato al concilio, venne accolto dai del re d'Aragona stavano quasi per
padri e promesso con giuramento, suscitarsi pestiferi semi, quando, nel
ai 4 febbraio i4iG. Indi, ai 26 lu- i42 3, mori Benedetto nel suo forte
glio I4 1 ?} condannarono Benedetto di Paniscola nell' età di novanta an-
in contumacia, e come scismatico ed ni, dopo trenta anni d' Antipapato.
eretico il deposero dal Pontificato, Mori, secondo alcuni, colf animo tal-
eleggendo agli 1 1 novembre di quel- mente pieno della sua dignità che,
l'anno, a nuovo Pontefice il Cardi- sotto pena della divina maledizione,
nal Ottone Colonna, romano, che as- costrinse due Cardinali rimasti alla
sunse il nome di Martino V e che, sua corte di dover eleggergli un suc-
dopo essere stato in varii luoghi, si cessore ; ma, secondo altri il successo-
recò a soggiornare a Firenze. re 111 eletto dal voto spontaneo dei
Restavano tuttavia, dopo il con- due Cardinali rimasti all'ubbidienza
cilio, le reliquie dello scisma nel meo- di Benedetto. Siccome però irregolare
A NT ANT 211
riusciva un tal conclave , mancando nedetto XIII, i tre pseudo-Cardinali
la prescritta pluralità dei voti, ai io di lui, rinchiusisi, come in sede va-
giugno i425, scelsero a Pontefice un cante, fecero tra loro lo scrutinio, e
prelato estraneo al conclave, cioè il dichiararono legittimo Pontefice Mar-
tino V, che già contava dodici anni di
XXXVn. ANTIPAPA Pontificato. Indi, ai 1 \ agosto, condot-
to dall'ambasciatore di A llònso V insie-
ClemfvteVIII (an. 1 4'^ ^ ), gi^ ap- me a tutti i ministri dello scenico suo
pellato Egidio Sanchez Munoz, o Mu- Pontificato, Clemente VIII recossi a
gnoz, canonico di Barcellona sua pa- rendere ubbidienza al Cardinale legato
tria. Fu coronato ai 1 7 giugno di nel palazzo del maestro dell' Ordine mi-
detto anno. Non lasciò di far egli litare di Montesia, presso s. Matteo,
un Cardinale nipote e di esercita- terra contigua a Paniscola. Vestito del-
re tutte le funzioni di Sommo Pon- le insegne Pontificie si pose prima
tefice. Tuttavolta detestando i va- a sedere in mezzo agli anticardinali
lenziani quell' intrusione . si appa- e prelati della sua curia; indi sceso
recchiaronoad assediare Paniscola, dalla sedia Papale, depose le visti
onde furono ringraziati con lettera Pontificali, assunse le sue private e
dal Pontefice ( lib. vit. brev. pag. dottorali, ed al Cardinale legato, rap-
1 32 )
per 1' affetto loro alla cau- presentante la persona di Martino
sa del legittimo vicario di Cristo. V, interamente si sottomise. Lo stes-
Rese per altro inutile Alfonso V lo so fecero gli anticardinali, e tutti fu-
zelo loro, che prese il patrocinio del- rono assoluti, riconciliati colla Chie-
l'intruso; della qual cosa il Papa si sa e provvisti. L' Antipapa fu fatto
dolse con Giovanni re di Castiglia vescovo di Majorica ; e la celebre mitra
(lib. IX. brev. minacciando al-
p. 3.), coronata di s. Silvestro I, che vuoisi
tresì di scomunicarlo, ove Alfonso data a quel Pontefice dall'imperatore
non avesse accolto il Cardinale Pie- Costantino , e varie reliquie insigni
tro di Foix, che destinava quale le- insieme a ricchi paramenti ecclesiastici
gato nei dominii di esso re, finché ed a gran numero di registri de' Som-
lo scisma appieno fosse estinto. Il mi Pontefici, cose tutte da Benedetto
timore della scomunica fece che XIII trasportate in Paniscola, ricu-
l'Aragonese accogliesse il legato , perate vennero dal Cardinale di Foix
e desse opera a ridurre al ravvedi- e trasferite a Roma. Pareva che in
mento 1' Antipapa Clemente Vili. tal guisa lo scisma fosse estinto; ma
Né questi esitò punto: annullò tutte cosi non fu, come racconta il Ber-
le sentenze da Benedetto XIII ful- castel ( Hist. de Eglise, tom. XIV);
l'

minate contro il Pontefice Martino V, perocché avendo Benedetto XIII


protestò di non aver accettata la di- lasciati altri due Cardinali, oltre i

gnità Pontificale che per estinguere due aragonesi elettori di Clemente


lo scisma , finalmente rinunziò al Vili, il primo di essi accostossi ai
Pontificato solennemente 26 luglio a' due aragonesi colla speranza di veni-
1429, dopo quattro anni, un me- re innalzato alla cattedra di Bene-
se , e sedici giorni d' Antipapato. E detto , che , comunque degradata,
perchè meglio fossero richiamali al eccitava le più vive passioni, e il

grembo della Chiesa quanti era- secondo, cioè Giovanni Carriere, si

no ancora avvolti nell'errore di Be- era ritirato in Francia. Ma non ap-


a . 2 AN T A NT
pena quest'ultimo fu informato del- stessi romani annoiati di una guerra

la elezione di Egidio JMunoz (Cle- rovinosa, fuggì segretamente in abito


mente Vili) che protestò contro di da monaco, ed imbarcatosi ad Ostia,
essa, e riguardandosi solo in diritto ricoverassi prima a Pisa, e poco do-
di dare un capo alla Chiesa, nomi- po a Firenze. Privo di tutto, poco
nò un francese, che fu il seguente mancò che non fosse là ridotto a
mendicar di porta in porta. In tale
XXXVIII. ANTIPAPA stato scrisse al concilio di voler tener-
si unito ai suoi membri col vincolo

Benedetto XIV (an. i4 2 9)- Ta- della carità; ma quando sentì aver

le fantasma di Pontefice rientrò ordinato il concilio stesso la soppres-

ben presto nelle tenebre donde sene delle annate, e delle altre ren-

era stato levato. Frattanto a Mar- dite della Camera apostolica, reclamò
tino V era succeduto sulla catte- contro quell' usurpazione di oggetti

dra di san Pietro, nel i4-3i, Ga- particolari e generali.


briele Condulmer veneziano, nipote I padri principali del concilio,

di Gregorio XII, che assunse il no- già divenuto conciliabolo radu- ,

me di Eugenio IV. Nel giorno del- nati col precipuo scopo di riuni-

la elezione di lui, doveasi aprire il re la Chiesa greca alla latina, scor-


ecumenico di
concilio Basilea. Euge- gendo non essere accetta all'imperatore
nio IV, per servire alla causa dei di Costantinopoli Giovanni \ II, Pa-
greci, volendolo celebrare piuttosto a leologo, la città di Basilea, per ese-
Bologna , scrisse per la traslazione di guire tale riunione s' erano anche
esso da Basilea. Ma quei padri ivi piegati a nominare Firenze od ,

raccolti persistettero nel voler con- Udine, od altra città d'Italia; ma


tinuare il proprio concilio. Il Papa la moltitudine, composta di preti di
disapprovava quelle sessioni ; ed il campagna e di bassi ufficiali addetti
concilio intimava invece al Papa, o al servigio de' prelati, insisteva a non
di recarvisi egli o di man-
stesso, voler che Basilea od Avignone, od
darvi un rappresentante nel perio- altra città della Savoia. In quel mez-
do di tre mesi, decretando eziandio zo anche l'imperatore di Costantino-
non poter il Papa far alcuna pro- poli recatosi a Ferrara, unendosi al

mozione durante il concilio. Condi- volere di Eugenio I\ , ordinò la trasla-

scese il Pontefice di mandare legati zione del concilio di Basilea a Fer-


al concilio, che male furono accolti, rara. Dal che 1' acefala unione di
finché il Papa non rivocava le bolle Basilea fino dalla XXV I sessione,
contrarie al concilio medesimo,e finché non avendo che un capo di pura
non prendeva il partito di accostarsi pompa, s'accese contro il Papa, sop-
alle idee di esso, edalla sua continua- presse le bolle di Roma, condannò
zione in Basilea. Nel i433, seguì per Eugenio in contumacia, il sospese nello
altro la riconciliazione tra il Pontefice spirituale e nel temporale. Per la qual
ed il concilio. Però
secondo se questo cosa aprendosi una lagrimevole lotta
progrediva tranquillamente, il primo al tra due concili di Ferrara e di Basi-
i

contrario, vessato da Filippo Visconti lea, il clero di Francia, col re Car-


duca di Milano, e quasi imprigiona- lo ,
per trovare vie di tempe-
VII
lo in Roma, temendo cadere in di ramento, tenne un'assemblea a Bour-
mano di quel duca per opera degli ges dove fu compilata la famosa pram-
1 .

A N A NT 2i 3
matica sanzione ingiuriosa alla Sede erano del dominio di Amadeo ì pri-
Apostolica (/x*. Prammatica Sanzione), mari uffiziali del conclave. Aggiunga-
mentre nel conciliabolo di Basilea, ai 25 si che il Cardinale di Arles dipinse
giugno, si tenne la XXXIV sessione, cosi a puntino il soggetto, da dover-
colla quale, malgrado le opposizioni del- si innalzare al Papato, che Amadeo,
le corti, e de' più illustri prelati, pre- in cui si trovavano le condizioni,
paravasi la via all' ultimo scandalo. tu eletto unanimamente, ai T> no-
Imperocché erroneamente decidendo vembre i43g. Ciò fu ratificato, ed
quel concilio di essere superiore al approvalo nella sessione XVII di del
Papa , né poter il Papa medesi- to mese. I venticinque deputati, che
mo agire od esser deposto senza portarono a Ripaglia il decreto del-
1' assenso dei padri , conchiudevasi l'elezione,provarono molle difficol-
che Eugenio era un eretico perchè tà a ricevere da Amadeo il suo as-
operava contro il concilio, e quindi era senso ; finché dopo sparse molte la-
decaduto. Il Papa anatematizzò quel grime, vi acconsentì a gran pena,
concilio ; ma esso, invece di Euge- e prese il nome di Felice V, I

nio, eleggeva Amadeo primo duca di dosi salutar Papa nella chiesa di
Savoia, creato dall'imperatore Sigis- Ripaglia, e facendosi tagliar la lun-
mondo, e che divenuc il ga barba, che dispiaceva alla molti-
tudine Quindi accompagnato dai
.

XXXIX. ANTIPAPA principi suoi (ìgli, e da trecento gen-


tiluomini de' suoi siali, fece in Ba-
Felice V (an. tzpq). Abbandona- silea il suo ingresso solenne a' 24
to da lui il mondo, dopo essere stato giugno i4|.o> ed a' i\ luglio fu
1' ammirazione dell' Europa per la ,
consagrato vescovo e coronalo dal
giustizia e per la prudenza con cui Cardinal d'Arles; comunicando po-
avea governato, rinunziò i suoi sta- scia alle corti la propria ele-
ti a Lodovico suo primogenito , zione . maggior par-
Tuttavia la
facendo conte del Genevese il se- te dei sovrani ebbero silfattamen-
condo suo figlio Filippo . Lascia- te in orrore lo scisma dominan-
tasi crescere in gioventù la bar- te da far decadere il concilio di
ba alla foggia degli eremiti, e fat- Basilea, autore di tanti scompigli
tosi solitario nel delizioso soggior- Nondimeno tenne il concilio l' ul-

no di Rinaglia sulle sponde del la- tima sessione, nel i443> dopo aver
go di Ginevra, ognuno avrebbe cre- molto lottato coli' Antipapa Felice,
duto impossibile che in età pro- che ricusava di far ritorno a Basi-
vetta egli avesse potuto per qua- lea, e che trasferiva il suo soggiorno

lunque avvenimento abbandonare , ora a Losanna, ed ora a Ginevra,


il suo amato romitaggio. Ma cos'i pa- a fine di schermirsi dalla noia. La
re che intervenisse, perocché alcuni dignità, nella quale quell' Antipapa
vescovi, ed alcune bande di preti, sperava di trovare riposo, l'aveva git-
tratti dai suoi stati di Savoia, si di- tato in maggiori fastidii naturalmen- :

mostrarono nel concilio di Basi- te proclive ad una saggia economia,


lea i più ardenti contro il Papa gemeva sul rapido consumo dei te-
Eugenio, ed i trentatre elettori, sta- sori,che vedeva profondere. Tutta-
biliti per eleggere il nuovo Ponte- via Alfonso di z\ragona pose in Ama-
fice.' erano tutti savoiardi siccome , do all'ultimo cimento questo spirito
? I
I
ANT ANT
di economia , e mostrò ad un tempo re arbitro dell' accomodamento. Il re

aJ mondo, ma a torto, quanto andasse volle che Felice rinunziasse al Pontifi-


dei paro in lui a quello dell'ambi- cato, a patto che il Papa Nicolò annul-

zione. Trattando contemporaneamen- lasse con tre bolle i passi fatti con-

te i due Papi per essere conferma- tro Felice, confermasse tutti gli atti

to nel titolo di re di Sicilia, n' eb- emanati in quell' ubbidienza , rista-

be promessa dall' Antipapa Felice, e le persone nelle


bilisse loro digni-
di più la somministrazione di due- tà ed assicurato venisse il trat-
,

centomila scudi d'oro. Eugenio in- tamento futuro di Felice Poco .

formato di tali proposizioni, ne con- mancò che un segretario di Ama-


cepì timore, il che die' campo al re deo, detto Bolmiero, non rendesse
di Aragona di accostarsi piuttosto inutili le trattative colle diffidenze in-

ad Eugenio, già riconosciuto da tutta spirate neir animo del suo signore.
la Chiesa, che al Papa dei savoiar- Arrestato quel perturbatore e con-
di. E come "vide tale astuzia aver vinto , fu precipitato nel lago di Gar-
prodotto buon fine, cercò di elude- da. Allora Felice rivesti gli antichi
re gì' impegni presi con Felice, pro- sentimenti di rettitudine, e siccome a-
ponendogli lo sborso istantaneo dei mante della pace, e dell'unità cattolica,

duecentomila scudi. Felice spaven- dopo aver bandite tre bolle al modo
tato cedette la strada dell'accomo- di quelle promesse dal Papa Nicolò V,
damento ad Eugenio; ma quell'ac- restituì finalmente la pace alla Chie-
comodamento fu il colpo mortale al sa, colla dimissione pura e semplice
partito dell'Antipapa. del Pontificato nel dì 9 aprile i449-
Eugenio mori nel i447s ec^ ebbe a Una tal nuova riempì di giubilo il
successore Nicolò V. Si tennero al- mondo cattolico. Amadeo venne crea-
lora delle conferenze, dirette a ri- to Cardinal vescovo di Sabina, e co-
condurre la pace alla Chiesa. Il Car- stituito legato perpetuo, e vicario del-
dinal d'Arles s' era recato a Basilea la S. S. negli stati di Savoia, nel Pie-
per parte dell'Antipapa Felice, ed il monte, nel Monferrato, nel marche-
re di Francia avea date istruzioni ai sato di Saluzzo, nella contea d'Assi
suoi plenipotenziari, che nessun an- nel Lionese di qua dalla Sona , e
ticardinale di Felice vi fosse accolto se ne' territori di Augusta, di Losanna,
non si fosse sottomesso a Nicolò V, ed di Basilea , di Costanza , d' Argenti-
avesse rinunziato all'Antipapa. Ma gli na , di Seduna , ec. Inoltre fu di-
ambasciatori di Francia , allontanan- chiarato decano del sagro Collegio,
dosi dallo spirito delle istruzioni, si cioè primo personaggio della
il

trasferirono invece a Ginevra colla Chiesa dopo il Pontefice, ii quale


speranza di scendere a negoziazioni si sarebbe alzato al suo avA'icinarsi,
più utili. Difetti se Felice acconsenti- né esigerebbe da lui che il bacio
va ad abbandonare il Pontificato, della bocca. Di più aveva il privile-
metteva in campo condizioni che do- gio di conservare nel distretto della
vettero esser rigettate. Nicolò V per sua legazione gli ornamenti e le in-
intimorirlo pubblicò alla fine del segne del Pontificato, eccettuato il

i44~> ,ìlia bolla, con che abbando- triplice diadema, il baldacchino, fanel-
na. tutte !>• terre della casa di Sa-
i
lo pescatorio, le scarpe crucigere, e
voia al re Carlo ed al re Delfino suo il farsi precedere dalla santissima Eu-
figliuolo , indi con un'altra lasciava il carestia. Egli però bene usando dell'
AA T A A' T 2 ,7
clemenza di Nicolò V, dopo la sua temporaneo, che ne faccia menzione
abdicazione, lece ritorno alla solitu- alcuna. \ eggasi lo Spondano all'anno
dine di Ripaglia, ove tutto si diede i5i2, o al i5i3, ne' suoi Annali
alla contemplazione, e, per quanto ecclesiastici.
dicesi, non ricordò più del Pontificato Altro supposto Antipapa è lo stesso
veruna cosa. Mori piamente, in molla menzionato Lutero. Movendo guerra
opinione di santità, nel gennaio del l'imperatore Carlo V al Pontefice
i45o, come vuol Morozzo: in Ama- Clemente VII, ed avendo l'eserci-
ti co pacificus. Ma Pignone (ira arò. to di lui composto di quaranta-
,

gen. Sab. Prin.) dice che morisse nel mila uomini comandati dal contesta-
i45i, e alcuni altri, nel i4'j2. Co- bile di Borbone, presa Roma ai (i mag-
si finirono collo scisma gli Antipa- gio 1527, ed espostala per due ohm
pi , dacché ninno ardì più invade- al più tremendo e memorabile sac-
re la cattedra del principe degli A- eheggiamento, dai sellarli di Lute-
postoli. La causa principale è forse ro fu deposto Clemente \ II, e pro-
da ricercarsi nella scoppiata riforma, cedendo all' elezioni' di nuovo Pon-
accaduta nel Pontificato di Leone X, tefice, contraffatte furono da es>i lot-
l'anno i5 1 7, per opera dell'eresiar- te le osservanze e le cerimonie del
ca Martino Lutero, che insieme a' conclave. Ciascuno die' il proprio voto
suoi ardenti seguaci, minacciando il a Martino Lutero loro patriarca .

cattolicismo, lo rese anzi più concor- sebbene egli non abbia però fatto
de, più costante, e più fedele al centro uso della falsa dignità ricevuta.
della suprema ecclesiastica autorità. Si avverta, che siccome Teodoro fu
Prima di Lutero, nel Pontifi- due volte eletto Antipapa, si è pure
cato di Giulio II, della Rovere, di due volte progressi \ ai nenie numera-
Savona, che riempì del glorioso suo to. Per ciò si troveranno quaran-
nome l' Europa tutta, alcuni Cardi- tadue, e non quarantuno gli Anti-
Fran-
nali scismatici, sedotti dal re di papi, compresi i tre non numerali.
ciaLodovico XII, cospirarono con- ANTIPAS ( s. ) martire, quel des-
tro quel Pontefice per deporlo , so che Gesù Cristo nella Apoca-
avvegnaché, come racconta Spontia- lisse chiama suo fedel testimonio.
no all'anno i5i 1, ai 16 inaiano Solferì il martirio a Pergamo ove ,

i Cardinali stabilirono prima un divenne poi celebre la sua tómba


conciliabolo a Pisa> indi passali a pe' miracoli che vi furono operiti.
,

Milano in detestabile congresso, il La sua festa ricorre agli 1 1 di aprile

clero chiuse spontaneamente i sagri ANTIPATICA (Antipatren.). Citta


templi. Di che intimoriti si recaro- in partibus nella Palestina, suftra-
no essi a Lione. 11 Ripamonti (Storia ganea della metropoli di Cesarea .

della chiesa milanese libro XIV )


chiamata anche A n tipatride, o An-
scrive a questo punto che il Cardinal tipatris , la cui sede fu eretta mi
Carvajal, capo de' Cardinali sedizio- V secolo. Di essamenzione è fatta
si, fu eletto Antipapa col nome di negli Atti degli apostoli e. XXII v.
Martino. Tuttavolta o v' è equivoco 23 e 3i. Erode il Grande la edifi-
in siffatta notizia, o tale elezione re- ficò, imponendole il nome del suo
stò solamente fra que' Cardinali sen- genitore. Evvi però chi sostiene he -
< I

za palesarsi al pubblico, non essen- rode soltanto la ri fabbricasse, e clic


dovi nemmeno uno scrittore con- l'antico suo nome fosse Caphasarba.
6

a 1 A xN T A ,\ r
ANTJPIRGA. o altrimenti Città, L' antica Dioclea fu nella medesi-
borgo vescovile della seconda Libia ma posizione di Antibari o Antivari,

o Marmorica, la cui sede fu fonda- ovvero ne accrebbe l'importanza colle

ta nel IV secolo, e resa soggetta alla sue rovine. Sugli avanzi di Dioclea,
metropoli di Darnis.Si crede che Giu- già sede vescovile nell'VlII secolo,
stiniano imperatore 1' abbia guernita ed arcivescovile nel X si eresse ,

di fortificazioni, e la si conosce ap- pure l'arcivescovato di Ragusi nell'XI


pellata da Siila col nome di Anti- secolo, in onta alle opposizioni fattevi
pigo. dal primate di Spalatro e dall'arcive-
ANTIPURITANI. Nome dato a scovo di Antivari. Antivari cadde in
tutti coloro, che si oppongono alla potere dei turchi, ai quali fu tolta dai
setta de' puritani. veneziani: ma, nel i57 3, ritolta dai

ANTISCR1TTURARII. Addietti- turchi, rimase da quell'epoca sotto


vo, onde sono contraddistinti alcuni il loro dominio. Il sommo Pontefice
dell' Inghilterra, che si vantano ne- Benedetto XIV, mediante il breve
mici della sacra Scrittura. Urbem Antibarum, dato ai 19 mar-
ANT1TATTICI. Eretici gnostici, zo 1702, che si legge nel tomo
che comparvero nel secondo secolo. XVIII pag. 266 del Bollario, e che
Confessavano un Dio buono e giu- è diretto a monsignor Lercari se-
sto, e sostenevano, che la natura gretario della Congregazione di Pro-
del male fosse opera di una crea- paganda, rispose ai dubbii proposti
tura per inimicarci a lui. Insegna- dall'arcivescovo di Antivari, circa i

vano, a ciò, che i precetti


oltre beni ecclesiastici ritenuti in quelle
della legge erano stati imposti dai parti o dagli infedeli, o da' cristiani.
principii cattivi, e quindi credeano Ma siccome nonpotevano evitare si

di rendersi cari a Dio col trasgre- grandi mali nelle restituzioni, che
dirli. far ne dovessero i possessori, egli con
ANTITRINITARIE Eretici , che altro simile breve Cimi encyclicas,
contraddicevano al mistero della Ss. de' a5 marzo 1 754, riportato nel tom.
Trinila. Fra questi annoverano
si XIX pag. 101 del citato Bollario,
i samosateni, gli ariani, i macedo- permise che i vescovi transigessero
niani. Cotal nome però vien dato coi possessori di detti beni ecclesia-
più propriamente ai sociniani, che stici. Un concilio, nel 1 1 99, si rac-

si chiamarono anche liiitarìi. colse in Antivari a cagione dell'o-


AINTIVARI (Antibaren.). Città micidio, di cui venne accusato un
lòrte dell'Albania turca con residen- vescovo. Questo concilio si dice pu-
za arcivescovile. E situata poco lungi re di Dioclea perchè i vescovi di
dall'Adriatico. Prese tal nome dalla Antivari investiti dei diritti de' me-
sua posizione in faccia a E a ri nella tropolitani di quella città già distrut-
Puglia. E difesa da un castello si- ta , conservarono pure il nome di
tuato sopra un' erta rupe. Era se- vescovi di Dioclea.
de di un vescovo sin dal nono ANTOLIANO (s.), martire d'Al-
secolo; ma poi il Papa Alessan- vergna. Diede la vita per Gesù Cri-
dro II, nel iof>4, la eresse in me- sto, verso l'anno 266, sotto Chroco
tropolitana, dandole dieci suffraga- uno de' re alemanni di Pomerania.
ne della chiesa Albanese, ridotti ora i quali devastarono le Gallie ai tem-
a tre, cioè Sentali, Sappa e Pulati. pi dell'imperatore Galieno.
,

A N T A NT 2.7
ANTOLOGO. Voce, che formala della chiesa orientale, e finalmente
ria due parole greche, suona lo stes- pro-segretario dei Previ. Esiliato in
so che scelta di fiori. Per essa vuoi- Sinigaglia, nelle vicende di quegli av-
si intendere una collezione degli of- versi tempi, morì quivi nel itti 1, do-
ficii più solenni, che si celebrano dal po aver costituita erede la congrc-
greci. gazione di Propaganda pel mante-
ANTONELLI Nicolò, Cardinale. nimento di dodici alunni armeni ini
Nicolò Antonella, nobile di Shrigaglia, collegio Urbano. Ornato delle più bel-
nacque in Pergola nel i(ii)<S. Sosten- le virtù, d'animo grande, amò e pro-
ne diverse mansioni nella prelatura, e tesse le lettere ed i letterati. Essen-
da ultimo, la carica di segretario di do possessore di una doviziosa libre-
Propaganda. Clemente XI li a' 24 , ria, ne fece bibliotecario l' eruditissi-
settembre 17^9, lo decorò della por- mo Cancellieri, che nelia dato prezio-
pora, col titolo presbiterale dei ss. se notizie, insieme all'elenco delle o-
Nereo ed Achilleo : poi Io fece se- pere di lui nel Cenotaphium Leo-
gretario de' Previ , e prefetto della nardi Anionelli Cardinali* etc., illu-
S. C. delle Indulgenze. Terminò la strato e stampato in Pesaro nel i.S>7.
vita nel 17C7, in età di sessantano- ANTONIA (s.), vergine e martire.
ve anni, e venne sepolto nella basili- Sacrificò la vita per la lede in Cir-
ca Lateranese ov'era sialo canonico, ta, città della Numidia verso la metà
con quella iscrizione, che insieme al- del secolo terzo, quando \ alenano
l' elenco delle sue opere, riporta il tenea le redini dell impero. Con lei

Cancellieri, nel Cenotaphium al Car- soffersero il martirio varii compa-


dinal Leonardo di lui nipote. gni, da' quali si ricordano particolar-
ANTOiXELLI Leonardo, Cardina- mente i santi .Iacopo e Mariano. Il

le. Leonardo Antonelli, nobile di Si- martirologio romano ne là menzione


nigaglia, nacque nel 1780. Fatto ca- ai ?.q aprile.
nonico della basilica vaticana, esercitò ANTONIANO StLVIO, Cardinale.
varie prelatizie cariche, cioè di pre- Silvio Antoniano, nel i54o, nacque
fetto dell archivio di Castel s. Ange- in Roma di povera famiglia. Fino
lo , di segretario della Cifra, e poi dall'infànzia spiegò rari talenti. Nel-
del sacro Collegio , e concistoro ; e la età di soli dicci anni improvvisava
promosso ad assessore del s. Offizio, sopra qualunque soggetto, anche il

pel primo fu esaltalo alla sacra por- più sterile, e suonava a perfezione
pora da Pio VI nel concistoro de' 24 la lira. Trovandosi in casa del Car-
aprile del 1 775, col titolo presbite- dinal Pisani in un giorno di solenne
rale di s. Sabina. Divenne poscia ve- banchetto, introdotto nella sala del

scovo di Palestrina, poi di Porto, convitto, il Cardinal Farnese gli con-


quindi decano del sacro Collegio segnò un mazzetto di fiori con or-
vescovo di Ostia e Velletri ,
peni- dine di recarlo a quello che tra i

tenziere maggiore, arciprete di s. commensali gli sembrasse dover di-


Giovanni in Laterano, segretario del ventare Pontefice. Il fanciullo, dopo
s. Officio, prefetto della segnatura di aver pensato alquanto, l'offri al Car-
giustizia, e della congregazione, del- dinale de' .Medici, con un elogio im-
l'Indice, non che di quelle di Pro- provvisato; Il duca di Fenaia ammi-
paganda e sua stamperia, e dell'al- ratore dei talenti di Antoniano. lo li-
tra sopra la correzione de' libri ce educare con diligenza da'più valenti
vol. n. 28
9.8 A Vi AKT
maestri, e riescitene a meravìglia, lo abbiamo veruna certa contezza, o se

dichiarò professore ili eloquenza in ve n'ha, i critici più giudiziosi la

quella università, sebben non con- tengono in conto di erronea e di


lasse che sedici anni di vita. De Me- falsa. Comunque sia, narransi mol-
dici , nel j 5'Tr) , divenuto in vero ti miracoli operati per intercessione
Pontefice col nome di Pio IV , lo di un santo martire Antonino: e sul
volle professore di belle lettere nel- finire dell'ottavo secolo vi era un
T archiginnasio romano, e lo dichiarò monislero dedicato al suo nome e
principe dell' accademia vaticana. Fu impreziosito delle sue reliquie. La

poi destinato a segretario del sacro sua festa si celebra tuttavia in Pa-
Collegio sotto Pio \ , dei vescovi e miers ai 2 di settembre.
regolari per volere di Sisto V, e ANTONINO (s.), martire. Col-
sotto-segretario dei Brevi sotto Cle- # se la palma del martino in compa-
mente A III , che, provvedutolo di gnia di s. Maurizio, nel secolo ter-
iin canonicato nella Lateranese , lo zo, in un luogo vicino a Piacenza, do-
fece maestro di Camera, e a' 3 marzo ve è pur onorato. Il martirologio ro-
i5o,q, lo creò prete Cardinale di s. mano gli assegna la festa al dì 3o
Salvatore in Lauro. An- Le virtù di settembre.
tonia no non la cedevano punto al ANTONINO (s. ), martire della
di lui ingegno. In una inondazione Palestina. Sotto l'impero di Galeno
conobbe Roma guaì fosse lo spirito Massimiano e Massiinino Daia soffrì

della sua carità verso i poveri, li- il martirio questo invitto eroe nella
mile di sentimento, non volle mai città di Cesarea. Egli si unì a Ze-
accettare il pastora] ministero, cui lo binas e Germano, e con questi re-
destinava Sisto A . Devotissimo di Ma- cossi al luogo ove il governatore Fir-
ria V., visitava ogni sabbato qualcu- miliano offriva sacrifizii a' falsi numi,
na delle sue basiliche. Il continuo proponendosi di rimuoverlo dalla su-
studio ne abbreviò
i giorni, e con perstizione. Dalla intrepidezza loro
universale compianto spirò nel Si- però montato sulle furie il governa-
gnore, l'anno i6o3. Scrisse un trat- tore, li condannò all'ultimo supplizio.
tato De Christiana puerorum edu- I nomi sono
loro registrati nel mar-
calione, che venne forbitamente tra- tirologio romano a' i3 novembre.
dotto in italiano ; dei Commenti e ANTONINO (s. ), arcivescovo di

dei Sermoni, delle dissertazioni, De Firenze. Nacque nel iSSp di Nico-


obscuritate solis in morte Christìj la Pierrozzi e di Tomasia, ambidue
De primatu Petri j De successione di onesta famiglia. Educato nella pie-
Apostalorum, etc. Da Giuseppe Ca- tà e nelle scienze, diede a divedere
Stiglioni anconitano si ha la Vita chiaramente d' averne colto abbon-
Silvii Cardi/utlis Antoniani, et ejus- devole profitto. Fatto adulto, entrò
dem orationes AHI, Roinae apud nel amnisterò de' domenicani di Fie-
Jacob. Mascardum, 1610. sole, dopo averne ottenuto l'assenso
ANTONINO (s.), martire, che pa- dal padre Giovanni di Domenico
re niente diverso dall'altro martire di Bianchini, che fu poi Cardinale
questo nome morto in Apamea della arcivescovo di Ragusa , a prezzo di
Siria, è onorato a Pamiers, celebra- sciorre le questioni, che gli venis-
to nella (iiiirniia, nel Rovergue e sero proposte intorno il decreto
iti Linguadoca. Degli atti suoi non di Graziano. Ordinato sacerdote , e
,

A N T Wr 219
datosi con maggior fervore all' eser- chiamatovi dal Papa Eugenio perchè
cizio di ogni virtù, fu preposto in lo assistesse < confessasse nella sua ul-
età ancor tresca al governo del gran tima infermità: dopo la cui morte ri-
convento della Minerva in Roma tornò a Firenze, e profuse quanto
donde poscia si trasferì in qualità di aveva in occasione di una pestilenza,
priore a Napoli, a Gaeta, a Corto- che disertò la sua diocesi, non che
na, a Siena, a Fiesole, a Firenze; di un lincinolo, che ne rovinò (ino
lasciando per lutto ampii vestigi i di ad un'intera contrada. Finalmente
valore. Anzi essendosi uniti a Fi- dopo tredici anni di episcopato, do-
renze parecchi vescovi per decidere po l'esercizio delle più difficili virtù,
le questioni fra' greci e latini, An- dopo essersi rcndiilo povero egli stes-
tonino, che del suo sapere in si fat- so per sollevare la povertà d'altrui,
te materie aveva date pruove chia- morì nel 1 4^9, in età d'anni settanta-
rissime, quando hi giudice della sa- sette. Fu sepolto, siccome eia su., de-
cra Rota , venno sollecitato da Eu- siderio, nella chiesa de' domenicani in
genio IV a condursi a quel consi- Firenze, e i suoi funerali furono ono-
glio in qualità di teologo. Intanto rali dalla presenza di Pio II, che si tro-
fu eletto convento di s.
priore del vava allora in quella città. Furono o-
Marco, quivi medesimo e non mol- ; perati in virtù delle sue reliquie mi-
to dappoi, arcivescovo della chiesa racoli senza numero; avuto riguar-
fiorentina, in que' giorni stessi, in cui do ai quali Adriano VI lo cano-
egli era andato a visitare i monisteri nizzò; e la salma di Antonino i\\,

alla sua cura affidati. Come ciò in- l'anno i55q, tradotta nella cappella
tese il nostro santo scrisse a Papa, di s. Marco a tale intendimento co-
Eugenio, pregandolo che gli volesse struita. La lista di lui ricorre ai io
togliere quel peso, che per niuna di maggio.
guisa, a giudicio suo, gli si conveni-
va ; ma Eugenio lo costrinse sotto Principali scrini di s. Antonino.
scomunica, ed Antonino lasciossi per-
ciò consacrare nel marzo del 1 44^- u" Una somma teologica ,
divisa
Ricevette a suo mal grado le usale in quattro parti. A i si trova una
congratulazioni da Cosimo de' Me- spiegazione delle virtù e dei vizi, coi

dici e dai principali signori di Firen- motivi che conducono alla pratica
ze condottisi a Fiesole a hella posta. delle une e alla fuga degli altri.

Entrato nel ministero., volle attendere ?..° Un ristretto d'istoria, chiama-


egli medesimo a presso che tutti i to anche Cronica tripartita, dalla crea-
negozii pertinenti allo spirituale ,
zione del mondo fino all'anno 1
j l>8.

commettendo a fidate persone di am- L'autore mostra sincerità e buona


ministrare le sue facoltà, di distri- fede; ma manca di esattezza quando
buirle ai poverelli, e di condurre il racconta fatti lontani da' suoi tempi.
collegio di s. Martino, al fine di tener- 3.° Una piccola Somma, in cui si

vi alloggiati quelli, eh' erano tocchi comprendono le istruzioni più ne-


da vergogna della propria indigenza. cessarie ai confessori.
u
Convertì e menò a rendersi frate-- 4- Alcuni sermoni e trattati par-

di s. Francesco un certo Ciardi , da ticolari sui vi/i e sulle virtù. / il

cui era stato accusato falsamente di padre Echard, de. Script, ord. Pre-
gravi delitti. Passò quindi a Roma, dir, temo I. pag. 81S, e i Pallcri-
?. >.o A "^ ANT
ni, nella rita di s. Antonino, ch'essi duca messi in prigione. Quivi posta
hanno posto avanti alla edizione del- a prova la loro costanza per varie
leonere del santo arcivescovo. Il p. torture, e riconosciuta inespugnabile

Mamachi fece pure un'edizione della furono giudicati a morte. Giovanni


Somma teologica di s. Antonino, con morì ai 24 di aprile i34^, An-
annotazioni assai lunghe , a Firenze tonio di lui fratello ai i4 di giugno,
nel i74 r - ed Eustachio ai 1 3 dicembre do- ,

ANTONINO (s.), ahhatedi san- po aver sostenuto orribili tormenti.


t'Agrippino a Surento, ovvero Sor- Questi santi furono poscia appe-
rento nel regno di Napoli, nacque si ad una gran quercia, che servi-

nelT ottavo secolo, visse alcun tratto va di patibolo pei malfattori ; ma


in un monistero della regola di Mon- dopo loro non vi si fece impicca-
te Cassino, donde fu rimosso dalla re altra persona, perchè i cristiani

guerra che infuriava in quelle vici- comperarono dal principe l'albero ed


nanze , e rifnggiossi a Stabies , dove il terreno a costruirvi una chiesa. I

aiutò grandemente il vescovo s. Cate- loro corpi furono sepolti nel tempio
lu. Reduce poscia a Sorrento fu suc- della ss. Wilna, ove pa-
Trinità a
cessore di Bonifacio nell'abbazia di tirono, e sono tuttavia guardati
vi

sant' Agrippino. Mori a' 1 3 di feb- da' monaci di s. Basilio, che uihziano
braio verso l'anno 8 3 o, dopo avere quel tempio; se non che le loro teste
diretto i suoi monaci con singolare furono tradotte nella cattedrale. Ale-
prudenza ed esimia pietà. A' i4 di sio, patriarca cattolico di Kiow, or-
febbraio, giorno in cui fu seppellito, dinò che fossero onorati di pubblica
se ne ricorda la festa. Egli è pro- venerazione. La loro festa si celebra
tettore di Sorrento, che provò reite- a Wilna i4 di aprile, e sono ri-
ai

rate volte gli effetti maravigliosi del guardati siccome i principali santi di
suo patrocinio. quella città.
ANTONIO (s.), martire con s. Ro- ANTONIO (s.), patriarca de'ce-
mano e s. Davide. V. s, Romano mar- nobiti, venne l'anno i5 1alla luce
tire. a Coma, villaggio prossimo ad Era-
ANTONIO, Giovanni ed Eusta- clea nell'alto Egitto. Nato da fami-
chio martiri (ss.), nacquero nella Litua- glia di mezzana fortuna, fu istrutto
nia da nobilissime famiglie e furono nella pietà più che nelle scienze ; di
tutti e tre d'Olgerdo,
ciambellani sorte che altra lingua non sapeva
gran duca di Lituania e padre del leggere dalla egiziana in fuori. Morti
famoso Jagellone. Educati, secondo i genitori, e rimaso egli a cura di
clie esigeva la religione della loro pa- una sorella giovinetta, entrò nella
tria, non adoravano altra divinità chiesa in quello che veniva letto il

dal fuoco in fuori ; ina, avuta con- verso 2 1 capo XIX di san
del
tezza della religione cristiana, non Matteo; dalla qual lettura fu pre-
dubitarono punto di farsene se- so per forma da disamore per
gnali, < furono balle/vati dal prete ogni terrena cosa, che, uscitone, di-
Nestorio. Ligii ai precetti della leg- stribuì tutto l'avere ai poveri, non
ge, che avevano incominciato ad osser- altro riservando che un convenevole
vare, ricusarono di cibarsi di alcune provvedimento per la sorella, e po-
carni proibite in giorno di digiuno; chi mobili per sé: de' quali eziandio
luonde furono per cenno de] gran- si privò poco stante, avendo 11-
A* T A \ T ?.-?. 1

dito leggere nella stessa chiesa il rimangono ancora; molte eziandio


verso 34 del capo \ I pure di san ne ricevette dai vescovi finitimi, e
Matteo. La sorella fu da lui collo- dall'imperatore Costantino, che Io
cata in un monistero di vergini, ed aveva in somma venerazione; ma
egli riparò in un deserto hi vicino. con tutto ciò non pare che las< :iasse
In rpiello fu dal diavolo per ogni ai suoi ninnaci alcuna regola in iscritto,
modo tentato, ma senza effetto ve- per quanto sp< ttava alla loro discipli-
runo-, Giunto all'età di venticinque na, salvo che alcune esortazioni con-
anni, si trasse di là, valicò il brac- cernenti la piiitica delle virtù. Poco
cio orientale del Nilo, e si chiuse prima della sua morte Antonio im-
entro un antico castello sulla vetta prese la visita de' monisteri a lui sug-
d'una montagna, ove per ben ven- gelli, e dopo avere ordinato a Maca-
t' anni altro uomo non vide da rio e ad AmatOS, quali stellerei con
i

quello in fuori che di tanto in essolui i quindici ultimi anni di Ila


tanto gli recava del pane. Intanto sua vita, di seppellirlo senza però
la fama della sua santità gli procac- imbalsamarne il corpo, manife-
ciò dei discepoli, i quali desiderando stare il silo della sua tomba, morì,
di vivere sotto la stessa sua condot- l'anno 35G, lasciando in dolere della
ta, indussero ad abbandonare quel
l' sua partita un popolo di discepoli.
sito l'anno 3o5, e ad erigere il Il suo corpo, ad onta del desiderio

monistero di Phaium. Quali 11 isserò che aveva dimostrato il santo di ri-


le penitenze, che anche allora dices- manersi incognito, fu rinvenuto e
se, non è mestieri di raccontare: basta tradotto ad Alessandria, donde, do-
dire che tutto il suo cibo consisteva po aver passato da uno in altro
in sei onde di pane stemperato nel- riposo, fu trasferito, l'anno 1 i<ii. nel-

l'acqua e poco sale. Fiottasi persecu- la chiesa parrocchiale di s. Giuliano


zione contro i cristiani, recossi dove più d'Arly, ove tuttavia se ne giace,
ella infieriva e per desiderio di mar- operando del continuo miracoli, l'a-
tirio e per assistere a quelli, ch'erano re che morisse ai 17 di gennaio;
alle carceri e a' metalli condannati; e giorno in cui è nominalo ne' più
tosto che quella si rimase, passò nel antichi martirologi, e nel quale an-
monte Colzin, lontano una giorna- che i greci ne celebrano la festività.
ta dal mar rosso ; monte tutto scabro ANTONIO (s.) di Padova, reli-

e dirupato sotto al quale scorre un ru- gioso dell'Ordine di s. Frano


scello, e trovano frequenti palmeti.
si nacque a Lisbona nel imi";, e nel-

Quivi pure venne Antonio seguito da l'esser levato dal sacro fónte, rice-

molti discepoli a tale, che fu fòrza erige- vetteilnome di Ferdinando, che poi,
re un nuovo monistero detto di l'ispiri, quando vestì l'abito religioso, mulo
in cui capivano presso a cinquemila in quello di Antonio per una sua

religiosi. A quest' epoca specialmente particolar devozione a questo patriar-


si riferiscono le spesse visioni, onde ca de'cenobiti. Fu figliuolo di [Mar-

fu Antonio da Dio favorito, i mira- tino de' Buglioni, ufficiale dell'ar-

coli di varie guise che operò, e il mata di Alfonso, il (piale poi di-

viaggio che fece ad Alessandria per venne re del Portogallo, edi Maria di
disputare contro gli ariani. Scris- Tavera, donna ragguardevole. In età
se molte lettere ai varii monisteri di quindici anni ritirassi in una casa
da lui fondati, delle quali poche ci di canonici regolari, donde passò in
-,
32 ANT ANT
Coimbra nel convento di Santa Cro- nel suo convento di Padova , ma
ce per essere meno distratto nelle non potè giungervi pel troppo

sue occupazioni dalle visite degli


ami- suo mal essere di salute. Morì pres-
ci. Quivi si applicò
allo studio della so le religiose di Arcela, ai 1 3 di

teologia e all' esercizio di quella ma- giugno del i23i, in età d' anni tren-
schia e persuasiva eloquenza, che tasei, e fu canonizzato fanno susse-

recò poi tanto vantaggio alla Chiesa. guente. Riposa in Padova, dove tren-
Nell'anno 122 r, si rendette france- tadue anni dalla sua morte ,
gli fu
scano in un piccolo monistero presso eretta una chiesa magnifica. La lin-

Coimbra; ma avendo desiderato ar- gua si conserva tuttavia incorrotta,


dentemente ed ottenuto di venir a come sentisse ancora la vita. Gli stre-

predicare l'evangelio ai mori dell' A- pitosi miracoli operati dal Signore


t'rica, non appena vi giunse che fu per la intercessione di lui, sono già
pressato da malore afiliggentissimo a ovunque noti. Se ne celebra la festa

ricondursi in Ispagna. Approdò a Mes- ai 1 3 di giugno.


sina, gittatovi dalla fortuna del mare, ANTONIO (s.), detto della Chie-
e dopo aver visitalo Francesco di
s. sa, nacque a s. Germano presso Ver-
Assisi, ottenne di riparare nel romi- celli nel Piemonte. Fu monaco del
torio del monte di s. Paolo, presso convento vercellese di s. Domenico,
Bologna. Quivi riconosciuto per va- nel quale entrò dopo moltiplici diffi-
lentissimo in fatto di predicazione e coltà per parte del genitore. Divenu-
di scienze teologiche, fu da s. Fran- to esperto nelle lettere e pieno di
cesco medesimo costituito lettore di virtù, fu promosso al sacerdozio,
teologia e mandato in quella quali- e divenne eccellente predicatore. Con
tà a Bologna, a Tolosa, a Montpel- ripugnanza accettò successivamente la
lier e a Padova. La sua predicazione carica di superiore dei conventi di Co-
non era frattanto interrotta; che anzi mo, di Savona, di Firenze e di Bolo-
ri si occupò una intera quaresima gna, nei quali rimise in fiore la
a Padova, dove dimorava, e faceva regolare disciplina. Fatto prigione in
mille altre guise di beni spirituali : mare dai corsari, ne campò per mi-
vi occupò a Roma dove fu
si racolo. Morì in età d'anni sessanta-
tenuto in gran conto da Papa Gre- cinque a Como nel i4^9- Fu se-
gorio IX. In forza del suo dire ot- polto nella chiesa di s. Giovanni
tenne eziandio che il tiranno Ezzelino, presso quella città, donde fu tradot-
deponesse alcun tempo la sua istan- to in quella di s. Germano, ai 28
cabile crudeltà e desse segni di peni- di luglio del 18 io. 11 culto prestato
tenza. Rimproverò ad Elia, generale a s, Antonio ebbe approvazione,
dell'Ordine, la mondana condotta nel 18 19, da Pio VII, il quale per-
che menava, e il pericolo di rilas- mise eziandio, che se ne celebrasse
sarsi a cui traeva l'Ordine stesso, l'officio. E onorato ai 28 di luglio.
con la sua avversione alle primiere ANTONIO (s.), soprannominato
discipline. Finalmente attenualo dal- Coleo, patriarca di Costantinopoli,
le fatiche e dalle continue penitenze, venne alla luce in un castello atti-
come conobbe di toccare l'estremo guo a questa città, da genitori ori-
<li sua vita, ritirassi con due religiosi ginarli ili Frigia. Educato nella pietà
in un luogo solitario detto Campo S. meglio che nelle scienze umane, vo-
Fulvo. Di qui volle farsi menare tossi a Dio contando anni dodici,
A i\ T ANT aa3
in mi monisterò di Costantinopoli, 1 età sua, che desiderò di entrare
ili mi di ventò poscia abbate. Eletto nell Ordine di s. Francesco. La fre-
a successore del patriarca Stefano, schezza dell'età fu per Antonio un im-
fratello dell' imperatore Leone 1 \ ,
pedimento sul bel principio; ma lo
fu presidente del concilio raccolto splendore dille virtù ne lo dissipò
per condannare lo scismatico l'ozio. ben tosto. Come ebbe pronunziati
Passò di questo mondo ai 12 di i voti, siili.- sotto li direzione del
febbraio dell'896 in età di anni ses- b. Bellacio, il quale dopo avernelo
santaselte dopo aver condotta una parecchi anni custodito, il mandò
vita di preghiera e di penitenza nella Corsica. Quivi appunto fondò
uusterissima. La sua festa è ricor- Antonio diversi conventi dell'osser-
data ai 1 2 di febbraio. vanza. Ritornato alla patria, conti-
ANTONIO (s.), monaco di Le- nuò, anzi rafforzò gli esercizii di
rins, nacque nella Pannonia da Se- penitenza a cui s'era dato da .imi
condino uomo ragguardevole pei
, tempo. Cibava di frequente solo pa-
suoi natali. Orlano del padre, intor- ne ed acqua con L'assenzio, per a\ vez-
no l'anno ^Si, si ritirò presso il zarsi alla quale non gli vollero meno
vescovo di Costanza, suo zio pater- di quattordici anni. Passò di vita
no, e passò quindi in Italia, dove fanno i^j 1 nel convento di s. Da-
sollecitato a rendersi sacerdote, per miano presso Assisi. Nel i"6c) la
le attissime disposizioni che ne di- Congregazione dei Riti pubblicò l'ap-
mostrava, fuggi nelle Alpi verso il provazione del culto pubblico del
milanese per non lasciarsene indur- b. Antonio, data nel 1689 da pa-
re. Quivi si accompagnò per terzo pa Uessandro Vili. La sua festa si

a due romiti, che vi menavano vita celebra ai *j di febbraro.


solitaria, e poco stante, per la morte ANTONIO IVLuiU ZagcABU (ven.),

loro, rimase solo. Appresso, richiesto fondatore primario de' chierici rego-
di da uno che lo avvicinò
ospitalità lari di s. Paolo, detti barnabiti, e

sottomenzognera spoglia di eremita, delle vergini angeliche di s. Paolo,


e ammonito da Dio dell'essere co- nacque a Cremona, sul tramontare
lui uno scellerato, s' internò vieppiù dell'anno i5oa, da Lazzaro Zana-
nel deserto, e riparassi sotto una ria ed Antonia Piscaroli, nobili e |>ii
rupe. Ma siccome quivi medesimo cittadini. Fin da fanciullo era a-
traeva a lui gran gente per bisogni manlissimo di tutte le pratichi; di-
spirituali , ed era perciò divertito vote, alle quali dalla madre, rima-
dai suoi santi esercizii, lasciò final- sta vedova, era vie più sollecitato,

mente quell'albergo , e si trasferì nel per la speranza , che ne concepi-


monisterò di Lerins. Aon vi stette va esser lui per divenire un buon
però che due anni, poiché passò di servo di Dio. Giunto all'età di 18
vita nel 5^5, lasciando una illustre anni si recò a Padova, ove stu-

memoria di sé pei miracoli che o- diò logica ,


filosofia, medicina, e
però. 11 suo nome si legge nei mar- ne ottenne la laurea dottorale .

tirologio romano ai 28 dicembre. Delle sostanze avea lat- paterne


ANTONIO (b.) di Strouconio, fu to dono alla madre, poco per se
così nominalo da un villaggio del- riserbando, sì per vivere povera-
l'Umbria, ov'ebbe i natali. Non ap- mente, e sì per aver l' umilia/ione
pena toccò il dodicesimo anno del- di ricevere il vitto dalla madie co-
22JJ.
AN T ANT
Dopo quattro anni dinalc Nicolò Piidolfi,vi riformò il
me per accatto.
di preparazione e di studio delle monistero delle convertite, non che
sacre lettere, vestì l'abito ecclesia- quello di s. Silvestro, e passò poscia

stico e fu ordinato sacerdote. Co- a Guastalla per condurre a fine

pioso era il frutto, che coglieva dal- ogni affare temporale della contessa
la sua predicazione, alla quale s'era Lodovica, venderne i feudi per far
avvezzato fin da laico, sermoneg- denaro da impiegare nelle belle o-
giando a pie persone che si racco- pcre di già cominciate, e riconcilia-
glievano nella chiesa di s. Giroldo. re colla Chiesa i cittadini di Gua-
La fama del bene, che operava, lo stalla caduti nell' interdetto . Frat-
fece conoscere alla contessa Lodovi- tanto non rimaneva di procac-
si

ca Torelli signora di Guastalla , la ciare l'altruibene spirituale con le


quale lo volle a suo cappellano e private esortazioni, con le conferen-
consigliere. Egli da ciò seppe trac ze particolari sì in Guastalla, che
vantaggio, e unitosi con altri due in Milano. Nel 1 538 si accinse al-
probi e nobili cittadini di Milano, l'impresa di acquistare più ampio
profittandosi anche delle ricchezze locale alla sua religiosa famiglia di
di Lodovica, le quali ella soltanto ser- molto aumentata; ma tra per le
bava a benefizio d'altrui, istituì a occupazioni de' conventi fondati, e
Milano una Congregazione di vergi- perchè fu colto dalla febbre, non
ni, diretta dalla conlessa , la quale potè darvi mano. Anzi, sentendosi
aveva già della sua casa in Gua- venir meno, si fece tradurre a Cre-
stalla fatto presso che un moniste- mona nella casa paterna, perchè il

ro. Quindi fece supplica a Clemen- viaggio a Milano era troppo disa-
te VII di potersi unire in regolare giato, e nel giorno da lui predetto,
osservanza con que^due buoni com- cioè nel quinto di luglio del i(>3c),
pagni, e con altri che con essi s'accom- cessò di vivere. Fu sepolto nella chie-
pagnarono, e ne ottenne la bolla sa di s. Donato , e dopo alquanti
di concessione, 533 ai 18
l'anno 1 giorni tradotto a Milano, dove, do-
di febbraio. Questo nuovo Ordine po essere stato esposto alcun tempo
di cherici regolari, che aveva per alla pubblica veduta, fu sotterrato
fine il ristorarnento della disciplina nella chiesa di s. Paolo. La sacra
nel clero, divenne per Antonio Ma- Congregazione de' Riti, con decreto
ria, siccome una consolazione pei se- dei io ottobre 1806, segnato dal
guaci che ne faceva, così una sorgen- Pontefice Pio VII, approvò che a-
te di avversità; poiché per le pub- vesse luogo la causa della sua beati-
bliche processioni, ch'egli ordinava ficazione.
affine d'intimare la penitenza, fi? ANTONIO (di s,), abbate. Monaci
piti d'una volta incolpato di gra- armeni ,Monte Libano o
detti di
vissimi, ma filisi delitti; dei quali Libanesi, ed anche Antoniani. La
però, dopo gli esami fatti e dalla origine di questi monaci rimon-
Santa Sede e dal scualo di Milano, ta al tempo delle aspre persecu-
fu riconosciuto innocenlissimo. do- zioni, cui andarono sottoposti i cat-
minalo preposito dell'Ordine, non tolici armeni, massimamente al prin-
ne volle incili,') per aver motivo
I
cipio del secolo XVII, nel quale
di stare ubbidiente e soggetto ad i sacerdoti tutti, in uno a parecchi
altrui. Chiamato a Vicenza dalCar- secolari, furono esiliali e dispersi. Fra
,

ANT A\T 12 >

questi ebbevi cerio Àbramo Atar- Correndo l'anno di Cristo ir '< ',

Poresigh, nobile uomo, che unitosi nel Pontificato di Benedetto XIV,


a due suoi fratelli ed al sacerdote ]. umbertini , alcuni dei prelati mo-
Jacopo Hosepian loro cugino, che naci si recarono a Roma per vii m-
divenne poi Pietro 11 patriarca di meglio addestrarsi nelle scienze ne-
Cilicia,si ritirò a Monte Libano, in al- cessarie a chi si adopera nelle apo-
lora solo asilo pei cattolici in Turchia. stoliche missioni. Olio anni dopo col
La qual cosa come dagli altri eccle- proprio acquistarono in questa di-
siastici del dominio ottomano si ri- ta il palazzo Cesi presso il Vati-
seppe, concorsero ivi tutti quanti, cano, e lo ridussero a
monistero,
e vi formarono in breve una reli- intitolandolo di s. Gregorio illumi-
giosa società numerosissima. Ad ac- natore. Clemente XIII,
nell'anno
cogliere tanta gente faceva d'uopo quinto del suo Pontificato, 1<> appro-
un'abitazione più ampia che non si vò con ispeciale decreto per bene-
avea: quindi i congregati e col pro- ficio delle missioni in tutto 1
'

prio denaro e con l'aiuto del prin- te. Gregorio XVI, oggidì Sommo
cipe di a edificare
colà presero Pontefice, loro sino da protettore
agiato monastero, che fu poi detto quando era Propagan-
prefètto di
del Santissimo Salva/ore. Provve- da, riguardando essi religiosi con
duto così alla fàbbrica materiale, si paterna benignità ed amorevolezza,
pensò allo spirituale edilìzio facendo ne riconfermò nel suddetto moni-
quivi ripristinare la primigenia mona- stero il collegio e il noviziato, e con-
stica disciplina, giusta la regola di cesse al loro procuratore generale
s. Antonio patriarca degli anacoreti, un posto, fra quelli delle altre reli-
con alcune modificazioni aggiustate gioni, nelle Cappelle Pontificie.
alle tempi e della
circostanze dei La vita comune di quesli monaci
nazione. Questi monaci debbon pas- è regolatissima; l'abito è di lana
sare due anni in noviziato; fanno nera, portano ai lombi cintura di
i soliti tre voti, ed eleggono l'ab- pelle, e coltivano la barba, secondo
bate generale ad ogni triennio. Si l'orientale costume.
occupano del continuo nelle sante ANTONIO ( s. ) abbate, Ordine
missioni, e giungono a fungerne il religioso nell'Egitto. Quando si consi-

ministero insino alle Indie. Che an- deri la vita ilei patriarca degli ana-
zi a provvedere vie maggiormen- coreti, s. Antonio, raccogliesi di leg-
te alla spirituale salute de' pros- gieri come esempi di
i chiarissimi
simi, fine precipuo del loro Ordine, lui attirassero da ogni parte imita-
vi si obbligano con un quarto voto. tori senza numero che si ridussero,
Quando attendono alle missioni, si lui vivo, sotto la sua direzione. Ol-
acconciano all' uso del paese dove tre a ciò è manifesto che parecclii

soggiornano; vestono quindi come monasteri per i suoi discepoli si fon-


gli altri del luogo, e vivono di li- darono in Egitto, nella Libia, nella
mosine. Fuori di questo caso, osser- Palestina, nella Siria, nell'Arabia, nel-
vano le feste principali del calen- l'Armenia ed altrove. E quivi, come in
dario Gregoriano, e i digiuni pro- altrettanti tabernacoli di orazione, rac-
prii della nazione, consacrano in pane coglievansi a pieni cori, per salmeggia-
azzimo, e sì messa che nella uf-
nella re continuamente ed esercitarsi nella
ciatura si altent>ono al rito armeno. lettura spirituale. Senon che il &na-
2
y
aa6 A NT ANT
tismo e le inclementi irruzioni de'inno- ri generali dei Maroniti aleppini
nief (ani devastarono i moiiisleri e dis- di sa/it' Antonio abbate, e dei Ma-
persero i monaci. Come vestissero que- roniti libanesi di sani' Antonio ab-
stimonaci, non è facile a risapersi. bate , de' quali si tratta all'artico-
Una dipinta imagine di s. Antonio lo Maroniti. Anche i Mechitaristi
lia tallo credere che lasciassero incol- prima si chiamavano monaci di s.

ta la barba, e il loro abito consistes- Antonio, ma peraver adottato la


se in certa tonaca, avente cintura regola di s. Benedetto, si dicono An-
ai lombi ili color capellino oscu- tonìani benedettini. In questa re-
lo, e cappa e cappuccio nero. Pa- gione anticamente vi era un gran
re dalla stessa imagine che portas- numero di monisteri sotto la regola
sero berretta sul capo e sandali ai del medesimo santo Antonio abba-
piedi. te. Ciò rilevasi da molti ecclesiastici
11 signor Renaudot osserva, che documenti, oltre gli estinti. Sino al
non si deve ammettere alcuna di- decorso secolo in Roma nella chie-
stinzione tra. i religiosi di s. Antonio, sa di s. Antonio a s. Maria Maggio-
e di s. Basilio, o di qualunque al- re, ora delle Camaldolesi (ledi), e-
tro Ordine orientale . Soggiugne ranvi i Canonici regolari spedalieri
che professano tutti la medesima di s. Antonio abbate (J- edi), istitui-
regola ,
praticano le medesime a- ti in ^ ienna del Delfìnato nel XI
stinenze , e gli stessi esercizii spi- secolo, affinchè avessero cura degli in-
rituali,perchè le regole di san Ba- fermi molestati dal fuoco sacro, e
siliocontenute ne' suoi ascetici, es- portavano sull'abito un T di colore
sendo state abbracciate da tutti i azzinio detto Tati , con campa-
,

religiosi di Oriente, sono totalmente nello, insegne, e simboli di s. An-


uniformi a quelle dei greci, degli tonio loro patrono.
armeni, degli egiziani, degli etiopi, AjYfOMO (s.), Ordine sacro iti

e di tutte le nazioni, e la differen- Etiopia. Dopo che Giovanni re di


za di questi non consiste in alcuna Etiopia istituì 1' Ordine equestre
cosa essenziale, benché abbiano di- de' cavalieri del medesimo nome,
versi nomi. Quindi è che maroniti, i
( Vedi ) combattere i
desi inali a
alcuni armeni giacobiti i copti, , i , nemici della fede, considerando che
e gli abissini, sebbene si chiamino le armi più efficaci sarebbero le o-
monaci dell' Ordine di s. Antonio, razioni de' pii religiosi, eresse un al-
non vivono con altra regola, che tro Ordine, che dovea comporsi di
con alcune osservanze, cavate dagli monaci, dando loro un abito nero,
ascetici di s. Basilio , comuni ad o- colf insegna della croce azzurra di
cni istituto e monistero orientale, forma simile alla lettera T, detto
alcuni de' quali
non si dicono di s. Tau, eguale a quella che portava
Antonio, se non per una particola- sul petto l'anacoreta s. Antonio,
re venerazione a questo gran san- patrono del regno. L'abito consiste
to, ond'è sempre vero che s. Basi- in una tonaca con maniche strette, e
lio è patriarca de' monaci
il
orien- cappuccio pendente dalle spalle. So-
tali. V. Basiliam. pra il capo usano un berrettone di
In Roma sono i monaci ar-
vi panno, per lo più di color turchi-
meni di 8. Antonio abbate del Mon- no. Quest' Ordine risiedeva in Me-
te Libano (ì ali), ed i procurato- ri i . isola situata nel mezzo del
ANT ANT 227
Nilo , donata alla religione dal- s'o gran maestro, gran abbate,
lo stesso re d'Etiopia. Fu stabilita risiedeva nell isola Meroe, os,- -1

per questi monaci la regola di san trattava con pompa, e magnificen-


Basilio, e ne confermarono l'istitu- za. La sua corte si componeva dì
zione e l'Ordine i Leone
Pontefici cento cavalieri delti gran croie, di
X e s. Pio V, i quali approvarono duemila e cinquecento chiamati di
eziandio quello de 'cavalieri, come ab- riga inferiore, e di cento serventi
itiamo dal Bonanni, Catalogo degli L'antico abito componevasi d'ima
Ordini equestri e militari. Un abbate tonaca di lana aera, lunga sino a
generale è il superiore degli altri metà delle gambe; quando assi-
e
abbati e de' monaci; venendo go- stevano alle (unzioni, assumevano
vernati i monisteri dagli abbati. A una cocolla increspila al collo, con
quest'Ordine possono ascriversi i ca- maniche larghe, lunghe sino a' pie-
valieri; ed allora hanno domestici di, coprendosi il capo eoo una ber-
nelle abbazie, e vivono in chiostro retta quadrata. In progresso tale
separato, sotto un priore. Questi abito ha sofferto delle varia/ioni, e
monaci tanno professione di obbli- fu surrogato con altro di seta, e di
garsi all'obbedienza del superiore, e fini drappi, la cui figura è ripor-
di castità coniugale, se prendono mo- tatada Cesare Veeeellio.
glie, colla quale però vivono fuori In quanto poi al gran maestro,
9
de' monisteri. o grand abbate dei due Ordini
ANTONIO (s.) d'Etiopia, Ordi- equestre e monastico, esso viene e-
ne cavalleresco. Giovanni re d'Etio- lelto da dodici cavalieri, e da altret-
pia cognominato il Prezioso, ovvero tanti monaci, scelti dagli altri, come
Prete- Janni , per estirpare i nemici i più degni e meritevoli. Riguardo
della fede cattolica, verso l'anno 370, all'abito ilei grand' abbate, esso con-
istituì quest' Ordine religioso ed e- siste in una tonaca nera lunga, so-

questre sotto l' invocazione di s. An- pra la quale assume un'ampia co-
tonio protettore del reame, consi- colla, le cui maniche giungono si-

gliandolo san Basilio Grande. Per


il no a terra, eguale a quella de'ca-
insegna gli diede una croce di colore valieri; ma la croce turchina, che
azzurro, in campo verde, colle tre porta sul petto, è pih grande di

estremità superiori in forma di giglio, quella de' monaci. Se quest'abito i

la quale volle che si dovesse portare usi ancora non è certo, mentre il

sul petto. Filippo, figliuolo di detto Ludolfb, storico dell'Etiopia, non ut;

re, Dell'ampliare l'Ordine, aggiunse fa menzione limitandosi a dire clic


alla croce un filo d'oro , da cui è in quel paese vi sono molli mona-
circondata. ci, che vivono sotto la regola di

Le costituzioni sono eguali a quel- s. Basilio.

le dell'Ordine costantiniano, ed il ANTONIO (s.), Ordine, militare.


superiore chiamasi il grande abbate d' Hainault. Alberto di Baviera, ni-
militare; e siccome l'Ordine è divi- pote dell'imperatore Lodovico il Ila-
so in due classi, cioè in cavalieri mili- varo, conte di Hainault o liauno-
tari , e in monaci e religiosi , cia- nia, zelante del ricupero di lena
scheduna classe a vicenda elegge santa, e per guerreggiare co' turchi,
Pontili. .ilo
il grande abbate, nel modo che de- nell'anno 1882, sotto il

scrive il Giustiniani a p. 67. Quc- d'Urbano VI, istituì quest'Ordine


228 A NT ANV
il quale venne
composto solamente di Sono sue opere un Trattato siri :

cavalieri ecclesiastici. Alberto avea di- pri/icipii de la Por-


di Gilberto
tée j un Commentario sui libri del-
visato partire con essi per la Pale-
stina, ma per le discordie de' prin- le Sentenze, e diversi Commentarli

cipi non avendo potuto effettuarlo, sui libri di Aristotele e di Boezio.

1
J
Ordine cessò. Le insegne di questi ANTROPOMORFITI. Eretici ,

cavalieri consistevano in una collana, che attribuivano a Dio figura e


o cintura di color ceruleo ricamata di corpo umano. Erano essi indotti in
oro, come quella degli eremiti, con un tale aberrazione di mente dall' inter-

fermaglio dalla parte sinistra, da cui pretare alla lettera quel testo del
pendeva un campanello, e due Tau sacro Genesi, ove è detto che Dio
o T d'oro, attaccati ad un bastonci- creò l'uomo ad imagine e similitu-

no dello stesso metallo. Queste in- dine sua. S. Epifanio li chiama an-
segne erano simbolo di quelle usate che audiani da un certo Audio, che
das. Antonio anacoreta. Abbiamo ebe si crede loro capo, e che fu cpiasi
Giacomo re di Gerusalemme racco- contemporaneo ad Ario.
mandò a' suoi successori di portar con- ANUS o ANUM. Città vescovile
tinuamente un Tau d'oro, e al collo nella diocesi della grande Armenia.
un campanellino, come riporta l'Hcliot. 1 cattolici la possedettero fino all'e-

ANTONIO,
Cardinale. Antonio poca della insurrezione dei tartari; ma
proposto del monistcro di s. Pietro dipoi vennero costretti ad abbando-
presso il fiume Tritano, nella contea nare il paese. Di questa città, che
di Valva dal Pontefice Pasquale II
, alcuni asseriscono essere stata assai
del 1099, fu creato prete Cardinale vasta , esistono tuttora alcune rovi-
della S. R. C, ed intervenne ai con- ne verso la sorgente dell' Enfiate.
cila di Guastalla e di Laterano. Il ANVERSA Antuerpia ). Città
(

suo nome si trova soscritto in una vescovile in Fiandra capo luogo


,

bolla d' Innocenzo II, spedita a Pisa della provincia di detto nome, che
nel 35, a favore del priorato di
11 altre volte fu marchesato spettan-
s. Pietro di Nanto. te all' Austria. Dopo Brussclles , era
ANTONIO, Cardinale. Antonio dessa la città più bella, più grande
venne creato prete Cardinale di s. e più ricca del Drabante. Giace alla
Marco da Alessandro III, eletto nel sinistra della Schelda, dieciotto le-

1 1 T9. Secondo il Baronio, sostenne ghe distante dal mare . La sua


con altri porporati una legazione in posizione , aggradevole ed utile al
Ispagna, e nelle Gallie. L'Ughellio commercio accrebbe di tempo in ,

all'incontro è di avviso, che Anto- tempo la sua popolazione, cosicché a


nio ottenesse la dignità cardinalizia mano a mano fu mestieri dilatarla.
da Adriano IV, o da Eugenio III; Non si potrebbe per verità assegnare
ma sembra che questa opinione non l' epoca in cui incominciasse a divenire
possa sostenersi. Compi la mortale città. Nel secolo XI sappiamo essere
cariida nel Pontificato di Lucio III, stata una piccola repubblica, nel 1201
eletto nel 1 1 8 i. e 1207, sotto Enrico I duca del
ANTONIO Aragonese. Scrittore Brabante, aver cominciato ad am-
celebre, vivente intorno il principio pliare i suoi confini, che più e più si

del secolo decimo quarto. Apparte- estesero poscia nel 1 3 4- sotto Gio-
1

neva all' Ordina dei frati minori. vanni 111, e nel i543, regnando firn-
ANV ÀNV 129
peratore Carlo V. Sotto quest'ultimo 18 r4, se il general Carnot non l'a-
si elevò anzi al grado dima delle vesse lon» ceduta dietro gli ordi-
primarie città commercianti dell'Eu- ni del suo monarca Luigi \\ Ilf
3
ropa: ma molto poi sofferse durante dopo il inaialo di Parigi. Con quel
le guerre civiliper la religione; e trattato furono riunite di bel nuovo
molto piìi durante le lunghe guer- le dieiassetle provinrie, che poi tor-
re degli spaglinoli e delle provincie narono a disgiugnersi per sepa-
la
unite di Fiandra, nel 1 7-(i. Per tre ra/ione dell'Olanda dal Belgio sta-
giorni fu saccheggiata dagli spagnuo- bilita dalcongresso nazionale, e dal-
li comandati dal dura d'Alba, in- le alte potenze nel r83i. Il re di
viatovi da Filippo 11. Entrò egli i;i Olanda, che rifiutava» però di sgom-
Anversa preceduto dal funesto splen- brare la cittadella di Anversa die'
,

dore di seicento case incendiate, e motivo ai francesi di entrare in que-


macchialo del sangue di milleotto- st'ultima città, la quale divenne inte-
cento abitanti scannati, e lasciando ramente nuovo regno
del Belgio.
nell' inopia quei miseri che scampa- \ anta Anversa uomini illustri nelle
rono dal saccheggio. lettere e nelle belle arti, massima-
Scosse però quel giogo della Spa- mente nella pittura, in cui si distinse-
gna nel 1 582 ma tre anni do-
, ro sopra tutti Wan-dich, e Rubens.
po, il duca Alessandro Farnese go- La sontuosa sua cattedrale, dedicata
vernatore dei Paesi E assi , che la alla beata Vergine, lii cominciata
teneva assediata da un anno, per la nel 14^2, e terminata nel t5i8.
estrema penuria dei viveri, ai 17 Mollo venne essa danneggiata dal
agosto 1 585, la sommise di nuovo fuoco nel i533, cosicché non pili
alla Spagna. Accaduta, nel 1706, la le rimase d' intatto, che la torre ed
battaglia di Remilliens nel Bracan- il coro. Nelle guerre di religione Cu
1
te, ove i francesi furono disfatti da- contaminata dagl iconoclasti, (piali i

gli alleati, il duca di Marlboroug se nel i556, al paro die in molle


ne impossessò. Nel 17 i5 fu quivi fir- altre città vi commiscro orrende ab-
mato il celebre trattalo detto delle bominazioni. Questa cattedrale ha
Barriere, tra Carlo VI, e le provin- qualtrocentoscssantasei piedi di lun-
cie unite di Francia. Però, nel 746, i ghezza e duecentoquaranta di larghez-
i francesi se ne impadronirono, né la za con sessantasei cappelle ricche di
lasciarono, che per la pace di Aquis- marmi ed canate di belle pitture e
grana. Essa si arrese di nuovo ai Iran- con un'altissima torre fornita di tren-
cesi, nel 1792, per breve tempo. Non- tatre campane. Monsignor Bocca, De
dimeno la ripresero, nel 1 794j e riu- campanis, t. I pag. icj.f, ne riporta
nita alla Francia, nel 1795, diven- la incisione. Sopra queste campane

ne capoluogo del dipartimento delle sta l'orologio, che balle le ore e


due Nethe, dopo di che cessò d'es- prima di essa suona un preludio
sere vescovato. Assai si è adopera- mottetto. La più grande, (iella trion-

to Napoleone, acciocché fosse ridot- fale, non puòmuoversi da princi-


ta uno dei grandi porti marittimi pio che da ventotlo uomini, poten-
dell'impero francese: del che inge- dosi poi continuare il suono da do-
lositi gì' inglesi tentarono invano, nel dici solamente. Nelle maggiori so-

1809, d'incendiar vascelli e cantieri. lennità, con le altre, forma un con-


Né meglio sarebbero riusciti, nel certo chiamato il contrappunto. Tut-
2 3o ANV ANV
li i martelli si muovono per mez- sopra Schelda fu tosto unita al
la

zo di ruote e di corde, e suo- vescovato di Anversa; ma avutovi


nano con la tastatura e coi pedali un accomodamento ,
pel quale i mo-
a guisa degli organi. Rimarchevole naci abbandonarono la metà delle
è la cittadella di Anversa fatta co- loro entrate al vescovo, elessero essi
struire dal duca d'Alba nel i558. il proprio abbate. Il capitolo della
La casa anseatica, la borsa, il palazzo cattedrale era composto di un de-
imperiale fabbricato da Napoleone cano e di ottanta canonici della
sul Meer, eh' è la primaria piazza prima fondazione, nove dei quali
pubblica, sono pure bellissimi edifizii. graduati ed a scelta del capitolo,
Si crede aver s. Amando pre- cioè tre nobili , tre dottori o licen-
dicato pel primo in Anversa e nei ziati in teologia e tre dottori o li-

suoi dintorni il vangelo, nell'anno 626, cenziati in diritto.decano avea il II

o (J47. S. Vilbrord, vescovo di U- primo posto: succedevano l'arcidia-


trecht continuò i travagli apostolici cono, l'arciprete, il cantore, il peni-
di s. Amando, ed indi a poco a tenziere ed Eranvi inol-
il teologo.
poco il cristianesimo vi fece grandi tre otto canonici della seconda fon-
progressi. Fino dall'anno 726 Ro- dazione, chiamati anche i piccoli ca-
hing, uomo ricco e distinto per no- nonici, i quali non aveano voce nel
biltà, insieme a sua moglie, fé' dono capitolo, sebbene portassero nel coro
al vescovo s. Vilbrord di una chiesa 10 stesso abito. Tra essi sceglieasi il

stata costrutta da s. Amando in maestro delle cerimonie e quello


Anversa con parte della contribu- della fàbbrica.
zione da lui riscossa sopra la Sehel- Oltre la cattedrale evvi in An-
da. Però fu soltanto nel 1 j5c), che versa la collegiata di s. Michele col
il Pontefice Paolo IV, Caraffa, die- titolo di prebenda, la quale è di
tro domanda di Filippo II re di una vastità e bellezza sorprendente.
Spagna e sovrano dei Paesi Bas- 11 capitolo di essa era composto di
si, ai 12 maggio, e coli' autorità im decano e di un cantore, tratti
dell'apostolica costituzione X>lVI, dal numero degli altri canonici, e di
Super universa, che si legge nel trenta prebende, i cui patroni erano
toni. IV parte I del romano Bolla- laici aventi diritto di presentare nel-
rio pag. i5c), istituì nella Fiandra le vacanze ecclesiastici idonei.
quattordici vescovati, col prescrivervi Debbonsi aggiugnere a questa col-
le diocesi, fra le quali vi è il vesco- legiata anche tre parrocchie in An-
vato di Anversa, composto di sette versa che sono s. Walburgo
, s. ,

terre in cinquantasei miglia di lun- Giorgio, s. Andrea, e tre nei sob-


ghezza e trenta di larghezza, colla borghi s. Wilbrod, s. Catterina, s.
mensa vescovile di tremila ducati Lorenzo. Nella cittadella trovasi s.
d oro dalle decime, millecinquecento Jacopo, bellissima chiesa di collazio-
dal medesimo sovrano, cui die 'il di- ne del principe.
ritto di nominare alla stessa chiesa. Francesco Sonnio, primo vescovo
La sede vescovile di Anversa di- effettivo di Anversa, radunò nei
pendeva prima per lo spirituale dal- 1 ^76 un concilio diocesano in ([nel-
la metropoli di Cambiai,
da cui fu la città, nel quale stabilì molli sa-
sottratta e messa sotto l'arcivescovato lutari provvedimenti. Un altro ne
di Malines. L'abbazia di s. Bernardo
tenne il vescovo Giovanni la Mire,
ANZ ANZ 23 r

nel 1610, col quale pubblicò ordi- Villa. L' importanza delle sue ville
nanze opportunissime. si rileva da' monumenti pregevoli di
ÀNZO, Anzio, o Nettoro (An- arte che ivi si rinvennero, l'inneg-
tium). Astica calta d'Italia, un tem- giano il famigerato \ pollo di Belve-
po assai considerabile, e poi sede Bere, scoperto uel tempo del Ponti-
pretendono che
vescovile. Alcuni sia ficato di Giulio li, e poi trasportata
stata fondala da Ascanio o dai fi- in \ alleano, ed il rinomato < dadia-
gli di Ulisse e di Circe. Ora non tore de' Borghesi, ora esistente in Pa-
se ne veggono che rovinosi avanzi: rigi. Anzio ricevette il vangelo lino
perciò chamasi anche Anzio rovina- da' primi tempi, e fiorì come una
to. Era la capitale dei volsci, co' qua- delle principali sedi ?esco^ ili . sino
li i romani combatterono quasi due- dal V secolo. La sede però venne in
cento anni, e fu presa da] celebre appresso trasferita alla suburbicariadi
Camillo Tanno duecentottantasei di Albano. Gaudenzio e Decio, suoi
Roma; divenne quindi colonia ro- vescovi in diversi tempi, intervenne-
mana. Gli abitanti assai distinti nel- ro ai concilii romani. 1 sarao ni nel-
la navigazione, allorché vennero as- l'ottavo secolo sbarcali su quella eo-
salili dai romani, esposero i rostri sta, distrussero Anzio, mettendo a
delle loro navi, come trofeo de' pri- rovina anche i suoi dintorni; ina
mi marittimi vantaggi ; ma Camillo (lessero poi quel sito per farvi uno
glieli tolse tutti e li fece trasporta- stabilimento, e chiamarono dall' lisia

re a Roma nella piazza dei comizi. nuovi coloni a ripopolarlo. Sul prò»
Il suo soggiogamento segnò l'epoca molitorio di capo d'Anzio veggonsi
della finale sottomissione del Lazio. ancora le ammucchiate rovine del-
Erano di lei dipendenze Cenone sul l'antica città.
mare, che riguardavasi come 1' arse- Circa un miglio in distanza del-
nale, Languita, e Pollusca entro ter- l'antico porto d'Anzio, evvi la gros-
ra, piccole città, o piuttosto borgate sa terra di Nettuno, Neptunium, o
cinte di mura. Quantunque tosse di- Navale Antia/um, precisamente nel
venuta soggetta a' romani, tutlavia luogo occupato dall'antica < enone,
gli abitanti d' Anzio non cessarono Caeno, ove riparavano le flotte de-
dall' esercitare per qualche tempo gli Anziati. L'origine si vuole o dai
la pirateria. Stante l'amenità del saraceni nel nono, o decimo secolo,
sito fu da' patrizi romani, e poi o da' napolitani attirati ivi dalla pe-
dagl' imperatori prescelto luogo di sca ubertosa, che scelsero per rico-
La Fortuna colà vi ebbe
villeggiatura. vero le rovine del famoso tempio
un tempio, e in onore di Augusto fu di Nettuno, ch'era in Anzio, per cui

eretto un altare. Nacquero in essa giova credere che sin qui si (.sten-

Caligola, Nerone, e la figlia di que- desse ia città antica, ritenendo il no-


sti Poppea Sabina, chiamata
e di me di quella deità con cui ehiamos-
Augusta. Nerone non solo vi fece si ilborgo. La sua memoria più
costruire un buon porto, ma rista- antica secondo Nibby
, risale al ,

bilì la città,, ornandola di molti su- 1 iG3, e dalla proprietà de' Frangipa-
ni, nel secolo decimoquinto, passò
perbi edifìci.

Nella punta orientale di essa tro- ai Colonna, finchéda essi la com-


rn/\, ed
vasi la piccola isoletta di A stura, in però Clemente Vili nel \

sua a' nostri giorni la Camera Apostolica


cui Cicerone ebbe la decantata
.

?.32 ANZ ANZ


la vendette al principe Borghese nel staguli, ora de'Borghesi, e de' Pani-

i83i, col vasto suo territorio. Net- fili.Nel 1672 il Cardinal Giberto
tuno fu confiscato al Colonnese nel Borromei, e nel 1700, il Cardinal
j4o^> da Alessandro VI, il quale vi Francesco Maidalehini nipote di d.
fondò la fortezza, che fu poi i-istau- Olimpia, cognata d' Innocenzo X,
rata da Urbano Vili, ed Alesssan- vi terminarono i loro giorni. Due

dro VII, Romani Pontefici. uomini insigni ha dato Nettuno, \u-


Rende singolare Nettuno il costu- drea Sacchi celeberrimo pittore, che
me di vestire delle donne, l'abito vi nacque nel 1600, e Paolo Segne-

delle quali ritiene, secondo alcuni, di ri fiore dell' eloquenza italiana, che

quello de saraceni, secondo altri,


e, vi sorti i natali nel 162 {•

de' greci fondatori di Anzio e ric- ; Innocenzo XII per rendere più a-
che sono le stoffe, e gli ornamenti giato il commercio di Roma, nel-
tessuti in oro ed argento che usa- l'aprile del 1697, si recò a Nettuno,
no , essendovi distinzione fra le ma- vi fece rialzare, e fortificare il por-
ritate , le zitelle , e le vedove. Ev- to d' ed erigere una solida
Anzio ,

i i ancora chi opina che tali vesti- torre sul promon torio, secondo il dis-
ita sieno le antiche de' popoli posto della costituzione, Roma/uis
Ialini; e siccome adoperavano alcu- Ponlifex, de'28 maggio 1700, pres-
ni ornamenti propri degl'imperatori, so il tomo IX del Bollano pag. 51 1

dei Papi, e dei vescovi, come dice All' erezione di tal fòrte, il Papa
il Piazza nella sua Gerarchia pag. destinò con facoltà di protettore
3i4; cioè, i sandali, la porpora ed il Cardinal Benedetto Pamfili , co-
altro, durò fatica Gregorio XIII, Pon- adiuvato da una congregazione di
tefice del 1 072, a farne ridurre la alcuni prelati, e di due cittadini ro-
forma e qualità dell'abito, e per la mani per le conservazioni del por-
puma volta vi fece supplire la spesa to, e dell' acquedotto , col quale da
dall'erario Apostolico. lungi vi portò l'acqua pe' bastimenti
.Nettuno è regolarmente fabbrica- che vi approdano, assegnando per la
to, e la principal Chiesa dedicata ai manutenzione i proventi che Nettu-
ss. Giovanni Batista, ed Evangeli- no doveva alla reverenda Camera.
sta, eretta sulle rovine del tempio In questa gita, Innocenzo XII si fer-
di Nettuno, ha il titolo di colle- mò a Cartocceto di Borghesi, ove il
giata, con areipretura. Il Piazza principe Giambatista lo ricevette in
aggiunge, che alla chiesa dell'An- sontuoso palazzo eretto appositamen-
nunziata di Astura, Paolo V, Bor- te di tavole, e con apparato sì ma-
ghese, con breve de' 1 che se ne pubblicarono le
7 luglio 1 6 1 5, gnifico,
assegnò renditi; per la celebrazione descrizioni come ancora in questa
; ,

della messa; e che inoltre ve n'ha XII


po- circostanza, Innocenzo ricevette
co disiente un'altra saera a s.
Biagio, in Nettuno il tributo de' pani, dal
con alcune sotto il governo di con- come dicesi a
Anagni
capitolo di ,

fraternite, e s. Francesco de' con- Finalmente, Benedetto


quell'articolo.
ventuali, antica fabbrica de'.colonne-
XIV, che nel 174? si r ccò a Net-
si. Vi si distingue il palazzo Corsini,
tuno, e che fu trattato sontuosamen-
« lificato da Clemente MI ed ora .
te a Cartocceto dal principe Borghe-
proprietà dei Mencacci, quello degli
se, fece costruire un nuovo porto,
Albani di buona architettura, de'Co- ad
più comodo dell antico, olire al-
A OS A OS a 33
tre beneficenze, ed il Cancellieri, nel che regnò dal ra33 al 1*53, con-
suo Tarantismo , ed Aria di Roma, quistò la valle di Aosta, i cui abi-
ne fa la descrizione, citando i se- tanti avevano insultato ed imprigip-
guenti ed altri autori, a p. i5i, cioè nato i suoi messi. L' imperatore IV-
Carlo Fontana, Anzio, e sue anti- aerico II nel suo passaggio per To-
chità descritte dalla porta di s. Gio- rino conferì al detto Amadeo l\
vanni ai volici , in vicinanza del il titolo e le insegne di duca di Ao-
nuovo porto, Roma 17 io; Rocchi sta, di cui fa nel decorso secolo
Vulpii , tabula Antiatum , veteris decorato il secondo figlio del re di
Antii suis interpret. illustrala cum Sardegna.
notis , Romae 1626. Inoltre vegga- Vuoisi clic discepoli di s. Barnaba i

si Carlo Fea, Della d'Anzio , città recassero ad Aosta la fede di Cristo


e suo porto neroniano, Roma 835. 1 allorché quell'apostolo predicava in
AOSTA (Augustan. Provinciae Pe- Italia. Per verità la sua sede vesco-
demonlanae). Città con residenza ve- vile è molto antica, e Commanville
scovile nel Piemonte. Solino la chiama la vuol fondata nel secolo. Altre V
la porta dell'Italia; altri la dicono Civi- volte era dipendente da Milano,
tas Augusti, Augusta, Pretoria Julia. poi da Tarantasia; ma al presente
E posta sulla Dora tra i due gio- è sotto la metropoli di Chambery.
ghi delle Alpi Graie e Pennine. Al Anche la sua cattedrale, dedicata al-
Nord ha il gran monte s. Rernardo la Beata Vergine Assunta ed a s.
ed a tramontana il piccolo. La pro- Giovanni Batista, è una delle più an-
vincia di questo nome,di cui Aosta è la tiche d' Italia. E di bel disegno go-
capitale, era popolata dai salassi, con- tico, e ricca di reliquie insigni,
dottivi da Cordello, e da Giulio Ce- fra le quali il mento del detto s.

sare sottomessi all' impero romano. Precursore, ed il corpo de' ss. Gra-
Dopo la morte di Cesare si rivol- to e Giocondo, già vescovi e patro-
tarono durante il triumvirato, per ni della città. Evvi inoltre collocato
ciù Augusto inviò contro di essi il in essa il monumento a Tommaso
general Terenzio "Varrone. Questi conte di Savoia morto in Aosta nel
trovò la più ostinata resistenza: tut- 12 32. capitolo si compone di due
11

tavia li scacciò e li disperse. Fu dignità, prima delle quali è il pre-


allora che il detto imperatore nel vosto, di nove canonici e di cappel-
luogo, ove erasi Terenzio accampato, lani e chierici pel divino servigio.
spedì tremila coloni, i quali fonda- Oltre la parrocchia della cattedrale,
rono la città di Aosta chiamata an- nella città ve ne sono due altre, con
che Augusta Pretoria. un convento di religiosi, orfanotro-
Fu posseduta successivamente dai fio, ospedale e seminario. La men-
borgognoni, dai francesi, dai marchesi sa è tassata nei libri della Camera
d'Ivrea, finché assoggettossi volontaria- Apostolica , cento e trentadue fio-

mente verso decimosecondo secolo


il rini.

alla casa di Savoia, che se n'ebbe il Ventidue canonici regolari sog-


pacifico dominio fino all'entrar del getti ad un preposto ed un arci-

secolo decimonono, in cui fece parte diacono vi funzionavano un rito

del dipartimento francese della Dora. conosciuto sotto nome


il di Costu-
Nel 18 4 tornò sotto l'antico scet-
1
me d' Aosta , comune a tutta la

tro. Amadeo IV conte di Savoia, diocesi ; ma non si sa quando e per


VOL. II. 3o
,,

2 34 AOS AOS
miai modo venisse introdotto. A quel predetto anno ad avere nel titolo

che pare, vigeva a principio il rito la indicazione : ad attrice ecclesice

romano, che subì col procedere dei Augusleìisis ritum. Il Cardinale Bo-
tempi alcune mutazioni, delle quali na ( Rer. liturgicarum tomo III

però ignorasi la causa. Argomentasi pag. 56-6G) mette in chiara veduta


che talvolta i vescovi istituissero delle le variantiche trovansi dopo questa
feste senza ricorrere alla Santa Sede: epoca nelle rubriche fra il rito ro-
e ciò massimamente apparisce dal non mano e l'augustano.
averne dessi fatta menzione ne' loro La collegiata di s. Orso abrogò nel-
decreti. Si conservarono alcuni mes- l'anno 63o, consentendolo il suo ordi-
1

sali dei secoli decimo e undecimo nario, il costume di Aosta. Alcune par-

che si accordano in gran parte col rocchie della stessa diocesi lo lascia-
sacramentario di s. Gregorio. Un rono anch'elleno collaudare de' tem-
Pontificale del decimo, od undecimo pi, finché poi, nel 1829, Leone XII
secolo,che appartiene alla cattedrale Sommo Pontefice , ad inchiesta del
di Aosta, nel capo della consecrazio- vescovo M. Evasio Agostino, d'ac-
ne di un vescovo, ha impresso le cordo col capitolo, soppresse il rito
parole ordo qualiter ordinatur epi- di Aosta onninamente.

scopio in Urbe Roma, a cui segue la S. Pi'otasio è il più antico vescovo

rubrica della conseerazione medesima. di Aosta che si conosca. Vivea circa


La chiesa Cortemaggiore servi-
di 1' anno 4° 8. Eustasio, che il succe-
vasi di altro messale del decimoquin- dette, spedi in suo nome un prete
to secolo, a cui sta in fronte il ti- nominato Grado o Girado al con-
tolo: Incipit ordo missalis secundum cilio di Calcedonia nel 4^ 1 concilio, ;

consuetudinem romance ecclesice. Da che fu da esso sottoscritto in questi


questo e da un altro messale riguar- termini : Ego Gradus presbyler
devole per la sua venustà stampato directus ab episcopo meo Euslatio
l'anno i5oi ad uso della collegiata di ecclesice Augustance vice ipsius in
sant'Orso, il quale comincia dalle pa- omnia supra scripta consensi et sub-
role incipitordo missalis secundum scripsij analhema dicens iis, qui de
consuetudinem romance curìcc ma- , incarnationis domiru'cce sacramento
nifesto è che il rito di Aosta era, hnpìe senserunt. S. Grato e s. Gio-
almeno in quanto a fondamento condo sono i patroni di Aosta te-
quello di Roma con qualche sola nuti in grande venerazione. Una col-
differenza. E qui notisi, che allor- legiata e' è in Aosta di cui fu un
quando fu riformalo il romano rito, tempo Orso, ed al quale
priore s.

Aosta ottenne dalla Santa Sede di fu in seguito intitolala. Retta da ca-


poter continuare col primitivo. nonici regolari avea di notabile, che
La sacra Congregazione de' Riti, il priore di essa vestiva gii orna-
dopo aver fatto esaminare le costu- menti Pontificali ed era subito do-
manze di Aosta dal Cardinal Bellar- po il vescovo in dignità. Anselmo
mino , le approvò nell'anno i6i5, arcivescovo di Cantorbery sotto Gu-
dappoiché il capitolo della cattedra- giiemo Rufo ed Enrico I d' In-
,

le ne avea provata l'antichità che ghilterra uomo di profonda dot-


vi voleva per non essere comprese nel- trina erano nativi di Aosta, e Ber-
la bolla di s. Tio V. Ed infatti i libri nardo de MeUthon fondatore dei
liturgici cominciarono solamente dal due spedali detti il grande ed il
AFA APE i3">
piccolo Bernardo e delia
san pic- lab chiamalo Thomas, la tolse con
cola Congregazione dei canonici re- destrezza a Cosroe, quando la do-
golari di s. Bernardo, sul monte di minavano persiani. Fino da tem-
i

questo nome, fu arcidiacono di Ao- po immemorabile, o nel V secolo,


sta, e vicario generale del vescovo, a' suoi vescovi si conferì il grado
che a tale incarico lo prescelse nel- arcivescovile, che anticamente si da-
l'anno 967. va alle sole sedi principali. Cele-
APAMEAo APA M I A Città vesco-
. bri furono i monisteri de' ss. Ro-
vile della Bitinia nella Propontide tra mani liesyca, e Dorotca, esistenti
Borsa e Cizico. Nel V secolo diven- ne' dintorni d'Apamca.
ne sede di un vescovo sull'raganeo APAMEA {Cibotis). Città vesco-
di Nicomedia, e poscia nel IX secolo vile sino dal IV secolo, della dioce-
metropoli; ma ora è quasi rovinala, si d'Asia, nella provincia di Pisi-
e conta pochi abitanti. Si chiama dia, soggetta alla metropoli di An-
anche Mirlea, nome che anche ai tiochia.
nostri giorni levien dato dai turchi. APATHOS, o PATHOS. Citili ve-
APAMEA (Apamen.). Città me- scovile della diocesi di Gerusalemme
tropolitana in parlibus, nella Siria, della prima Palestina, soggetta alla
sotto il patriarcato antiocheno con metropoli di Cesarea. Abbiamo me-
due vescovi per suffragane! cioè , moria di essa nella notizia greca dei
Amorio nella Frigia, e Aretusa o da llobteiiio, e
patriarcati, lasciataci
Fornacusa nella Siria. I moderni Reland rittri-
in quella latina, di cui
la chiamano Amano o llama; e i sce un frammento. Commanville di-
macedoni le aveano imposto il no- ce che la sua sede ebbe origine nel
me di Pella. Siccome era poi circon- XII secolo.
data dalle acque dell' Oronle, fu an- APELL1TI. Seguaci di Apelle, ere-
che chiamata Chersoneso. Seleuco Ni- tico, nato nella Siria nel secolo secon-
cànore la edificò, dandole il nome do, e discepolo dell'eresiarca Marcio-
della propria consorte. Giunse a tal ne. Poco persuaso A pelle; della dottrina
grado d'importanza, che fu sempre del suo maestro, se ne discostò in vaili
la rivale d'Antiochia. Apainca ebbe punti. Coi nuovi dogmi guadagnatasi la
dei re particolari, finché Pompeo non credulità di alcuni disordinati, divenne
s'impadronì della Siria, che ridusse autore di una nuova sella. Egli am-
tutto il paese a provincia romana. Di- metterà un Ente supremo e buono
poi nella sua pianura ebbe luogo la per essenza: però non volendo rico-
strepitosa battaglia fra la regina di noscere la vera origine del male, as-
Palmira Zenobia, ed Aureliano im- seriva che Dio area ereati alcuni
peratore. angeli, ed uno fra gli altri chiama*
La religione cristiana vi fu sta- to l' Angelo del fuoco, il quale avea
bilita regnando l' imperatore Teodo- formato il mondo, che noi abitiamo,
sio, quando comandò che fossero de- ad imitazione di un altro mondo più
molili templi de' gentili. La città
i bello e più perfetto. Inoltre insegna-
divenne vescovile, e diede molti mar- va che G. C. erasi formato un cor-
tiri alla Chiesa. S. Marcello n' eia po delle parti di tutti i cieli, per

vescovo allorché nell'anno 385 il det- cui era passato, e che nel risalirvi a-
to imperatore emanò un decreto per vea restituito a ciascun cielo l'elemento
abolire la idolatria. Uno de' suoi pre- che ne avea preso; quindi diceu che fa-
a 36 APO APO
nima sola di G. C. era in cielo. Preten- vano l'anima umana essere porzione
deva che le anime fossero state crea- della Divinità. Comparvero circa l'an-

te sopra il iìrmamento, e che non


fos- no 279. 11 loro nome significa so-

sero del tutto spirituali, ma si trovas- praeminenti in bontà. La setta loro


sero unite a sottilissimi corpi cciuoli. sembra discendente dai manichei. Di
Hannovi alcuni i quali asseriscono questa eresia per altro non trovasi
eh' ei negasse eziandio la risurrezio- menzione uè appresso di s. Agostino,
ne della carne. né appresso altri scrittori.
APOCALISSE (Cavalieri dell'). APOCREOS. Nome dalla chiesa
Con tal nome si appellavano alcuni greca dato a quella settimana, che
fanatici uniti in società e scoperti noi appelliamo di Settuagesima, per-
in Roma nell'anno 1694- H loro chè dopo la domenica, che segue a
capo Agostino Cabrino si fece chia- quella settimana, si lascia di man-
mare principe del numero settenario, giar carni. La voce composta dalla
e monarca della santa Trinità. Co- preposizione apò e dal nome kreas,
storo asserivano che il loro scopo significa appunto privazione di carne.
era unicamente il difendere la Chie- APOCRIFO. Titolo dato dalla
sa Cattolica contro l' anticristo , il Chiesa che si
Cattolica a que' libri,
quale, dicevano essi, dopo qualche volevano adottare da qualcuno come
tempo si sarebbe adorato. Avevano canonici, ma ch'essa non riconobbe
ancora de'principii pregiudicevoli al- per tali perchè mancanti del tutto,
la indissolubilità del matrimonio. Le o in parte di quelle qualità che so-
loro insegne, che molti portavano su- no proprie dei libri divinamente in-
gli abiti e mantelli, erano una scia- spirati.

bola ed un bastone di comando po- APOCRISARIO. Ministro cui ve-


sti a croce, una stella raggiante ed niva affidato l' onorevole incarico di
i tre nomi degli angeli Gabriele, portare le ambasciate, d' intimare
Michele e Raìlàele. La maggior par- gli ordini e di trasmettere le rispo-
te di essi erano artigiani: ed atten- ste dei principi e degl' imperatori.
devano al lavoro colla spada al fian- La parola deriva dal greco, e signi-
co. Leggesi, che Agostino Gabrino fica appunto un inesso, inviato, depu-
essendo in chiesa nel giorno delle tato. Egli esercitava presso le corti
Palme, mentre cantavasi l'antifona: cattoliche l'ufficio de'nunzii ordinarii.
quis est iste rex gloriiv, colla spa- ed era per lo più un diacono, che
da sguainata, rompendo la calca, sia talvolta assumeva il carattere di le-
corso in mezzo ai sacri ministri, ed gato. Un tal nome però davasi prin-
abbia gridato: son io, son io questo cipalmente ai deputati del Sommo
re della gloria. Un tal fanatico fu Pontefice, i quali aveano la loro
preso e condotto allo spedale dei sede in Costantinopoli, e doveano
pazzi. Poco dopo un altro individuo notificare all' imperatore gli ordini
di questa società, falegname di con- del supremo Gerarca, cui trasmette-
dizione, disvelò quanto sapeva in- vano poi le risposte. Questa carica
torno la loro condotta e dottrina, e fu abrogata in quella città quando
perciò trenta di essi furono ari-e- l'eresia degl'iconoclasti cominciò ad
stati . Gli altri si dispersero da sé infestare la Chiesa. La loro origi-
soli. ne rimonta al Pontificato di s. Leo-
APOCARITI. Eretici, che insegna- ni I, creato 1 anno 44°- AI tempo
APO APO a3 7
di Carlo Magno chiamavasi Apocrisa- pria chiesa, e non soggiacque a
rio il grande limosiniere di Francia; e condanna di morte. Laonde è Ibi-
nei monisteri così appellava que-
si za credere che martire si nomi-
gli, che dovea custodire il tesoro. nasse pei crudeli tormenti che so-
I latini chiamavano responsales co- stenne, non perchè in quelli la-
loro, ai quali era accordato questo sciasse la vita. Il suo corpo fu pri-
officio, che fu commesso anche a mamente guardato a Classe, antico
san Gregorio Magno e ad altri , porto a quattro miglia da Ravenna,
innalzati poscia alla dignità del poscia tradotto sotto una volta della
supremo Pontificato . Gli Apocri- chiesa, ove riposa di presente. Alla
sarii entravano nella gerarchia do- sua tomba si facevano di frequente
po vescovo
il ed allorché la fa-
, pellegrinaggi, e s. Gregorio Magno
ceano da legati, precedevano anche voleva che si facessero i giuramenti
i patriarchi. V. Nu.vzu apostolici. davanti ad essa, per iseoprirc la
APODEMO (s.), che in compa- verità nelle dispute contenziose. Se
gnia di s. Luperco gloriosamente colse ne riporta la fèsta ai 2 3 di luglio.
la palma del martirio. E
uno de- APOLLINARE (s.), martire. V.
gli otto martiri di Saragozza. V. s. Timoteo, martire.
Luperco. APOLLINARE (s.), vescovo d.
APODIPNO. Appellazione che i Gerapoli e apologista della religio-
greci danno a quella parte finale ne cristiana, visse ai tempi dell' im-
dell'officio, che noi chiamiamo Com- peratore Marco Aurelio, a cui scris-
pletorium. La parola greca significa se la sua apologia l'anno 171 ,

dopo cena j e così denomina valisi ammonendolo che del suo impero
quelle ultime preghiere dell' nunzia- e della vita istessa doveva esser te-
tura, perchè facevansi dopo la cena. nuto ai cristiani. Fu acerrimo ne-
APOFANITI. Eretici, che deri- mico della eresia, per quanto scri-
varono da certo Apofane uno dei , vono gli storici a lui contempora-
discepoli di Manete.
principali V. nei, e compose per ciò dottissimi
Manete. trattati. Fu pieno delle virtù alla
APOLISI. Voce, la quale presso dignità sua convenevoli, e per que-
i greci torna al medesimo che le sto avuto in pregio dall' impera-
parole della nostra liturgia : Ite, tore medesimo. Ignorasi quando
Missa est [Vedi). morisse, ma pare innanzi la fine
APOLLINARE (s.J, primo ve- di Marco Aurelio. Il martirologio
scovo che governasse la chiesa dì romano fa menzione di santo Apolli-

Ravenna. Credesi discepolo di s. nare agli otto di gennaio.


Pietro, e da lui a quella residenza APOLLINARE (s.), vescovo di
destinato. Reda nel suo martirolo- Valenza nel Dellinato, ebbe a padri!
gio il vuole vissuto in quella catte- s. Isichio che di senatore di \ n li-
,

dra per ben vent'anni, e finalmente na ne fu fatto vescovo, e a ma-


martirizzato sotto Vespasiano; ma dre la beata Audenza. Apollinare
pare che martire non morisse, pe- informato alle scienze e ali" virtù

rocché sappiamo da s. Pier Griso- da s.Mamerto vescovo di Vieni»,


logo che dopo aver sostenuto varie hi da lui ancora ammesso nel cle-
maniere di tormenti per la fede, ro e ordinato sacerdote. Rcndutasi
visse lungo tempo reggendo la pro- vacante la sede di Valenza nel Del-
238 A PO APO
finato, ne fa conceduto il governo non una persona. Furono condan-
ad Apollinare, l'anno 480. Egli vi nati in molti concilii; in quello di

si adoperò con infaticabile


zelo per Alessandria, nel 362, nel romano
isvellere massimamente gli abusi dal del 373, e nell'antiocheno del 386.
predecessore introdotti, ma
era a APOLLINE. Città vescovile sino
quando a quando assalito da fie- dal V secolo , secondo Tolomeo ,

re malattie, che gli troncavano a situata nella prefettura cofta dal-


mezzo i suoi divisamenti. Fu ezian- la parte orientale del Nilo . Ai
dio esiliato, per aver inflitta la sco- nostri giorni èun semplice borgo,
munica,, con altri vescovi ragunati chiamato Cossia. Era sede di un ve-
in concilio, all'incestuoso Stefano te- scovo nella prima Tebaide. Il pri-
soriere Gondebaldo ; ma dopo
di mo vescovo di essa, che giunto sia
brevissimo tempo ritornò alla sua a nostra cognizione, è Pabisco , il

diocesi, e morì l'anno 525. Era for- quale assistè al concilio di Efeso.
nito da Dio del dono di operare APOLLO (s.), abbate nella Tebaide
miracoli anche mentre viveva, e al- del secolo IV, dopo esser vissuto pa-
le sue preghiere si attribuì la sa- recchi anni in un deserto, fondò sui
nità ricuperata da Sigismondo, che già dintorni di Eliopoli un monistero, in
disperava della vita. Fu sepolto nel- cui si contarono fino a cinquecento
la chiesa dei santi Pietro e Paolo, religiosi vestiti di bianco. Era uomo
situata nei sobborghi di Valenza. Il a cui l' esercizio delle virtù non im-
suo corpo fu arso dagli ugonotti nel poneva un contegno troppo serio:
secolo XVI. Onorasi a Valenza sot- anzi nel tempo stesso che umile,
to il nome di s. Aiplomay. Se ne era ripieno di una celestiale ilarità.
legge il nome nei martirologi di Contava 1' ottantesimo anno del-
Adone, di Usuardo e nel romano. l'età quando fu visitato da san Pe-
La sua festa si rapporta ai 5 di tronio che fu poi vescovo di Bo-
.

ottobre. logna nel 393, e si crede che poco


APOLLINARISTI. Eretici del dopo questa visita morisse. La sua
quarto secolo, discepoli di Apolli- festa ricorre ai 2 5 di gennaro.
nare. Bestemmiavano che G. C. avea APOLLONIA (s.), vergine martire
presa un'anima senza intelligenza, del secolo III. L'età eie virtù, che fre-
al qual difetto suppliva la presenza giavano questa santa, le guadagnavano
del Verbo; che la divinità e V u- ogni riguardo. Nella persecuzione mos-
manità del nostro Redentore co- sa in Alessandria sulla fine del regno
stituissero una sola sostanza; che di presa con molti al-
Filippo, fu
la sua carne fosse una produzione tri fedeli crudelmente trattata
e si

celeste impassibile ed immortale di nel volto che le furono spezzati i


sua natura, tratta non dalle viscere denti ed è perciò che viene invo-
:

della Vergine , ma passatavi come cata da quei che soffrono in essi al-
per un canale. Inoltre asserivano cun dolore. La prima prova della sua
che la divinità di G. C. avea pati- costanza inacerbì di tal modo i per-
to in croce ; che il male venisse dal secutori, che, acceso fuori della cit-
cattivo principio autore delle cose tà un gran fuoco, la minacciarono
visibili; anime che le fossero pro- di gettarvela , se ricusasse di pro-
dotte dalle anime, ed i corpi dai ferire alcune empie parole. Apollo-
corpi; die in Dio non vi fosse se nia domandò qualche istante facen-
, .

APO APO 23
9
do le viste di voler pensare al par- nio fu di primo tratto estinta da una
tito da prendere; ma non fu appe- nube gravida di rugiada, la quale
na rimessa in libertà che precipitò investì rogo eil due confessori. i

da sé nelle fiamme e vi morì , Questo miracolo trasse molti circo-


La sua festa occorre nel dì 9 feb- stantì a conversione, ma Hi causa
braio. del pari che il prefèllo di Egitto
APOLLONIA. Città vescovi- volle presso di sé il due
giudice e i

le della diocesi dell' Illiria orientale sentenziati. Per viaggio Apollonio


nella provincia dell'isola di Creta, convertì i satelliti da cui era guar-
dipendente dalla metropoli di Gor- dato, i quali venuti al prefetto e
tina. Di questa non parlano le sto- non volendo apostatale, furono con A-
rie ecclesiastiche , e non ci rimane pollonio, e con Filemone gettati
notizia che di un solo dei suoi ve- in mare l'anno 3 11. Alcuni giorni
scovi , stato presente al concilio di dopo ritrovarono i loro corpi sul
si

Calcedonia. lido, efurono in una stessa urna rin-


APOLLONIA (Apolìonìen.) Cit- chiusi. Se ne celebra la festa agli
tà vescovile in partìbus nella Ma- 8 di marzo.
cedonia, eretta nel V secolo, già suf- APOLLONIO (s.), apologista della
fraganea della metropoli di Du razzo, religione cristiana. Fioriva questo san-
ed ora di Tessalonica. to nel secondo secolo per ia conoscenza
APOLLONIADE. Città episco- delle lettere e della filosofia, e tanto
pale siuo dal V secolo, appartenen- più si aveva per uomo ragguardevole,
te alla diocesi di Asia nella provin- perché era senatore romano e di ri-
cia di Lidia , soggetta alla metro- levanti uflìcii incaricato. Conosciuta
poli di Sardi. ch'egli ebbe l'eccellenza della reli-
APOLLONIO, Filemone ecc. (ss.), gione cristiana, abiurò 1' idolatria e;

martiri del secolo IV, che furono dati diedesi allo studio delle sanie Scrit-
a morte in Alessandria dal prefetto di ture. Quando Severo suo famiglio
Egitto. A pollonio, ch'era un anacoreta, lo accusò a Perenne, prefetto del pre-
ripieno di zelo per la gloria di Dio, torio, siccome ribelle alla religione
fu preso ad Antinoe in Egitto, e in della sua patria, Perenne lo con-
quello che veniva schernito da pa- fortò a lasciare il cristianesimo, ri-
recchi pagani, fu pazzamente svilla- cordandogli che alla vita e fortune
neggiato da certo Filemone, sona- di lui ne sarebbe venuto gran dan-
tore di flauto. Apollonio allo scor- no; ma Apollonio rispose in modo
tese modo di cotestui disse alcune da lasciar vedere come non diver-
parole in sì dolce e mansueta guisa, rebbe giammai apostata. Perenne
che Filemone si sentì tutto mutare, allora rapportò l'affare al senato,
in modo che date le spalle sul-
, il qiuile lo condannò ad essere de-
1' istante al paganesimo, dichiarossi capitato, ritrovandolo vieppiù fer-

volere essere egli pure cristiano. mo nella fede di recente abbrac-


Furono perciò condotti lutti e due ciata.Si conobbe di lui un sermo-
innanzi al giudice, che aveva testé ne detto in senato prima di rice-
condannati a morte s. Ascalasio vere la sentenza, il quale da s. Gi-
s. Timoteo e s. Palmizio con molti rolamo, che ne lo lesse, è lodalo
altri cristiani . Vi si accese una siccome ripieno di eloquenza , dì

fiamma che alle preghiere di Apollo- solidità e di una profonda cognizione


,

a4o APO APO


«Iella letteratura sacra e profana ;
Il disordine anche maggiore
fu
ma il tempo lo fece andare smar- in Cartagine, sempre tra
e ric- i

rito . 11 martirio di Apollonio chi. Tanti furono quelli che ad un


avvenne intorno l'anno 83. Se 1 tratto rinunziar volevano al cristia-

ne celebra la festa ai quattordici di nesimo, che i magistrati erano co-


aprile. stretti a rimetterne parte al giorno-

APOSTASIA. Greca voce, per seguente. La loro sfrenata demenza


cui vuoisi indicare particolarmente era giunta a tal segno, che se ne
il volontario abbandono della cat- videro alcuni i quali recavano i
tolica fede, e la dichiarata inimicizia al- loro figliuoli, non altrimenti addi-
la religione di Gesù Cristo. Si distin- mandati, e li presentavano agli ido-
guono tre sorta di Apostasia, cioè Apo- li,come per cancellare in essi il ca-
stasia di perfìdia, detta anche Aposta- rattere di G. C. I più timorosi tra
sia dalla fede: Apostasia di disob- costoro erano quelli che per toglier-
hedienza, e Apostasia d 'irregolarità si vergogna di una pubblica a-
la

o di religione. Della prima è col- postasia, prendevano dai magistra-


pevole chi si diparte dalla vera cre- li certi libelli o biglietti
, per ,

denza; della seconda, la quale è pro- non essere ricercati da ciò appun- ;

priamente uno scisma, chi disprez- to veniano denominati Libellatici.


za e non cura l'autorità del som- Ma la Chiesa riguardò sempre an-
mo Pontefice e dei sacri canoni : che questa siccome un'indiretta pro-
della terza chi, dopo aver espresso fessione dell'idolatria, e costoro ve-
i voti in un Ordine approvato, la- niano egualmente considerati come
scia l'abito e la vita religiosa. apostati. V. Libellatici.
APOSTATI DALLA FEDE CATTO- Però non tutti gli apostati del-
LICA.Son tutti coloro che l'abban- la Chiesa erano egualmente guarda-
donano per abbracciare la infedel- ti. Secondo la maniera onde si allon-

tà. Moltissimi ve ne furono nei tanavano dalla fede, o professavano


primi tempi della Chiesa, special- qualche cosa contraria ad essa, ve-
mente tra i cristiani della volut- nia data loro l'appellazione d idola-
tuosa Alessandria d' Egitto , eh' e- tri, turificati, libellatici, e traditori.
rano ragguardevoli per nascita, e {Vedi). Leggasi Corrado Daniele Frik
per ricchezze. Molti atterriti alla pri- Dissertalo de Libellaticìs in eccle-
ma intimazione dei tribunali, temen- sia v eteri , Lipsiae i6o,4> e Gian-
do perdere le loro dovizie insieme nenrico Kaus^ Dissertatio de La-
colla vita, spontaneamente accorre- psis primitiva; ecclesice, Lipsiae 1706.
vano per sagrifìcare agi' idoli, prote- La Chièsa fino dai primi seco-
stando di non essere mai stati ado- li avea stabilite gravissime pene
ratori del Crocifisso. Un sì scanda- contro gli Apostati; ma col progres-
loso esempio non lasciava di sedur- so di tempo furono mitigate e ri-
ne molli altri. Però la maggior par- formate a tenore delle circostanze.
te di questi ultimi
si accostavano al- Il p. Gio. Stefano Menochio, nel-
l'altare con volto pallido e treman- le sue Stuorc Tomo II. cap. XIV,
te, più simili a vittime che a sa- que'gasti-
ci riferisce quali fossero
grificatori; o si lasciavano trascinare ghi. Così pure erano stabilite delle
iti caiccre, soffrivano le prime tor- rigorose discipline per quelli che si
tine, ma poi cadevano. fossero convertiti; ma queste ezian-
APO APO 241
ilio col variare dei secoli furono ad un'altra meno rigida, anche qua-
soggette a cangiamenti. lora non ne avesse la permissione i

Nella presente disciplina se falal- però in pratica è considerato come


elle Apostata esistente nel dominio apostata chiunque sta lungi iU\
de' turchi, ritornar volesse al seno chiusilo senza il permesso dei su-
della Chiesa, fa d' uopo che ne (accia periori, sebbene ritenga l'abito del
esplicitamente l'abiura alla presenza suo istillilo, al (piale intende di fare
dei prigionieri cristiani cui seanda- ritorno. Se poi avvenisse che qual-
lezzò. Deve inoltre astenersi da ogni che religioso trovandosi ingiusta*
atto d'infedeltà alla presenza degli mente trattalo dal suo superiore,
infedeli, nonché deporre l' ahi tu pro- senza ottenerne il permesso, m re-
testativo della falsa religione, non casse direttamente a trattare la sua
però l'abito discretivo della nazione, causa presso il generale od il pro-
ed insieme adoperarsi perchè tutti vinciale, questi non sarebbe punto
conoscano il suo pentimento quando un Apostala, neppure nel caso che
anche vi fosse il pericolo di morire. dimettesse l'abito per qualche mo-
APOSTATI dall' ordine sacro . mento alfine di schivare qualche
Sono abbandonato lo sta-
quelli che, gran pericolo.
to clericale, passano temerariamente Le pene poi inflitte all'Apostasia
allo slato dei laici, ed al matrimo- dallo stalo religioso sono le seguenti.
nio. Le pene, che la Chiesa ha sta- 1 La scomunica ipso facto, se si
.

bilito contro di essi, sono le seguen- deponga l'abito, diversamente poi


ti, i. La scomunica non lata-;, ma se questo si ritenga. 2. La sospen-

ferendee sentendo;, se il chierico apo- sione dagli ordini sacri, cui l'Apo-
stata non abbia contratto matrimo- stata ricevette durante la sua apo-
nio; che se avesse osato di farlo, stasia, e dopo
si; la sospensione
la scomunica è la Le sententice. 2. abbia celebrato od esercitato altri
La pena d' infamia, nella quale in- ordini, diventa irregolare. Da que-
corre ipso facto. 3. La irregolari- sta irregolarità per diritto comune
tà, se contragga matrimonio, poi- può dispensare il solo romano Pon-
ché in tal caso sarebbe bigamo si- tefice. Tuttavia per privilegio pos-
militudinario . 4- La perdita del sono farlo anche i prelati regolari
privilegio Ordine clericale. 5.
dell' coi loro sudditi. 3. La privazione
La carcere, a cui può condannarlo dei privilegii della sua religione.
il vescovo, qualora né colle minac- Oltre pene stabilite dal
queste
ele, né colle lusinghe potesse venire diritto comune, ve ne sono delle
a capo di farlo ravvedere 1
. altre, e tra queste havvi la priva-

APOSTATI DAL RELIGIOSO ISTITUTO zione della voce attiva e passiva,

CHE HANNO PROFESSATO. Soli tutti CO- la condanna alla carcere, al digiu-

loro, che senza licenza dei supe- no e ad altri castighi, che variano

riori e con temerità abbandona- secondo le istituzioni delle a arie

no lo slato religioso con animo religioni.

di non più abbracciare un regolare Anche coloro, quali sciente- i

istituto, sebbene continuino a por- mente danno accoglienza agli Apo-


tarne l'abito. Quindi in rigore non stati e fuggitivi, e li tengono oc-
può chiamarsi Apostata colui, che pas- culti, o prestano ad «si consiglio

sasse da una religione cui già prolessa o soccorso per la fuga , ipso Jul tu

VOL. II.
3i
' ,

242 APO APO


incorrono nella scomunica. Ai su- ancora che venisse istituito in Ge-
periori regolari per decreto di Gre- nova, e che per la vita apostolica
gorio IX, confermato più volte dalla da que' religiosi condotta e per ,

sacra Congregazione, incombe l'ob- essersi posti sotto la protezione di


bligo di mandare in traccia degli s. Barnaba apostolo, si chiamassero
Apostati , allorché hanno contezza Apostoli. Il loro vestito veniva com-
della loro fuga, e devono obbligarli posto da una tonaca di color tanè:
a ritornare al loro Ordine. I Som- essa aveva cappuccio ed era cinta
mi Pontefici nella bolla che pubbli- da una cintura di cuoio. Neil' in-
cano per 1' anno santo su questo verno usavano una cappa, o man-
punto sogliono dare un eccitamento tello corto , alla foggia de' cappuc-
ai superiori degli Ordini religiosi, cini.
e promettere tutta la indulgenza Questa Congregazione venne in
per quelli che vi ritornassero. Urbano modo speciale beneficata da Ales-
V, nel 1625, fu il primo che ne des- sandro VI, locchè apparisce dalla sua
se l'esempio. V. XIII. Anno santo. bolla, Picv vi tee studio, emanata
Gregorio XIII neh' anno 1576 nel 1496, colla quale la uni agli
dichiarò, che senza controversia al- agostiniani, ovvero l'obbligò ai voti
cuna i beni mobili de regolari Apo- colla regola di s. Agostino. In se-
stati, i quali sotto qualunque colore guito gli Apostoli si unirono ai bar-
vivessero fuori della loro religione, nabiti di s. Ambrogio ad Nemus
spettassero alla Camera Apostolica, ma poi a motivo di alcune diffe-
e che a nome di questa, dopo la renze essendosi separati, il Ponte-
morte di chi li godesse, fossero im- V ne decretò la riunione
fice Sisto
mediatamente raccolti. Vedi Maf- con bolla de'i5 agosto 1589, che
fei negli Annali di Gregorio XIII, venne confermata da Paolo V nel
libro V. 1606, mediante l'altra, Pastoralis
APOSTOLATO. Grado, dignità, inuneris , in cui concesse loro non
o ministero di apostolo, o di quelli, pochi privilegi. Nullaostante Urba-
che si recano a predicare il vangelo no VIII conoscendo la poca utilità
di Gesù Cristo, ed a fare l' uffizio de- da essa religione derivante alla Chie-
gli Apostoli (V. Apostolo). Apostolato sa, e come coli' andare del tempo
dicesi anche per significare il Papato, o avea diminuito l'antico suo spirito,
Pontificato Pcenetotus nobis orbisun-
:
la soppresse
; locchè venne confer-
dique ad Umilia , seu sederti Apo- mato da Innocenzo X.
stolicam confluens referebat absen- Gli Apostoli furono detti anche
tibus quoque idipsum nostro scri- beghini, e penitenti, o romiti. Se
bentibus Apostolati» } etc. Alcune vol- ne trova un documento nelle rifor-
te significa eziandio la dignità vescovile, mazioni del comune di Perugia del
come da una lettera scritta da Stefa- i3c)i cap. 20. in cui si legge, che
no prete ad Amanzio vescovo: De- venne concesso un certo luogo ai
cursis lilerìs Apostolatus fui. della penitenza chiamati
fratelli A-
APOSTOLI o APOSTOLICI. posloli : fratribus prenitetiticv, voeatis
Ordine religioso, fondato in Italia, Aposlolis prope muros civitalis Pe-
poco diverso da quello de' barna- rusis inter portarli s. Prosperi.
biti. I critici ne fanno rimontare Si trova memoria di un' altra
la origine al XV secolo. Vogliono religiosa Congregazione , col titolo
,

APO APO 043


di Apostoli. Di questa v' ha men- $1 cltiamarono i monarchi ungheresi,
zione tra i brevi di Gregorio XIII, Maestà 4postotica.
ove le vien data l' appellazione di APOSTOLICO. Appellazione, che
compagnia de'fratelli Apostoli: Con- si dà a tutto ciò che viene da^li
gregalionis, seu fratrum socictatis Apostoli, ovvero anche dal romano
Apostolorum pauperis vide nuncu- Pontefice. Quindi Apostolica si chia-
patorurn. ma ed è la vera Chiesa di G. C.
APOSTOLICI. Eretici deprimi perchè ritiene la stessa fede, che il
secoli della Chiesa. Essi professavano divin Maestro insegnò agli Apostoli,
la continenza a modo da non am- e eh' essi dipoi diffusero per tutto
mettere neppure il matrimonio, si il mondo (/ ~. Apostoli). Apostolici
astenevano da' liquori e da tutto Atti si dicono le Scritture ili\ine,
ciò che potesse aggradire 1' appe- che ci tramandano le gesta degli
tito. Orgogliosi di queste loro pra- Apostoli ; Apostolico simbolo , la
tiche , davansi il nome di Apo- professione di fede composta dagli
stolici , vale a dire seguaci degli Apostoli prima di separarsi a pre
Apostoli. Con eguale appellazione dicare nel mondo ; Apostolici padri
sorsero nel decimosecondo secolo al- tutti quelli che fiorirono immedia-
cuni altri fanatici, che ripudiavano tamente dopo gli Apostoli , e che
le nozze, il battesimo dato a' fan- in parte ricevettero la dottrina a
ciulli, il purgatorio, il pregare pei voce dagli stessi Apostoli, comi s \-

morti l' invocare


, i santi ed altri , rebbe s. Policarpo vescovo di Smir-
dogmi che pure veniano rigettati ne, discepolo di s. Giovanni Evan-
da' manichei. gelista; Apostoliche (ulte le chiese
APOSTOLICO. Titolo d'onore fondate dagli Apostoli, particolar-
concesso da Papa Silvestro II, eletto mente le quattro patriarcali, cioè
nel 999, al re di Ungheria santo Roma, Antiochia, Alessandria, e
Stefano , in premio d' averla egli Gerusalemme. Col progresso però
ridotta alla lède di G. C. Quel ti- surte le molte chiese particolari,
tolo, per concessione Pontifìcia ven- portarono lo stesso titolo per la
ne passato di poi anche a' succes- conformità della loro dottrina col-
sori che si appellarono re Aposto-
, l'apostolica, e per l'autorità de' loro
lici col privilegio di farsi portare vescovi successori degli Apostoli : anzi
innanzi la croce allorché uscivano anticamente era comune di tutti i

in pubblico con formalità. Nel se- vescovi darsi il titolo di Apostolici :


colo XVIII, ereditato il trono di Ille rex viris Aposlolicis patribu.1
Ungheria da Maria Teresa d' Au- no s tris (Marculf. lib. II e. 1). Nella
stria , figlia superstite dell' impera- Francia lo conservarono sino al se-
tore Carlo VI, Papa Clemente XIII colo VII, ma determinato più alla
assunto al Pontilicato nel 1 7 ")8 persona, che alla dignità. Col pro-
le spedi 1' onorifico breve, Cum gresso tolto il titolo di Apostoliche
multa, dato a' 19 agosto, presso a tutte le chiese particolari, ed anche
il Guerra tomo li pag. 281, col alle patriarcali, fa esclusivamente
quale confermò il titolo di Aposto- riservato a quella di Roma perché
lico e il privilegio della croce si fondata dal principe degli Apostoli,
per essa, che pei suoi successori in siccome madre eli tutte le chic-

quel regno. In forza di quel breve se, e residenza del successore di


244 AP0 APO
san Pietro rapo di tutta la Chie- Apostoli i dodici discepoli, eletti fra

sa e de vescovi stessi. Quindi A- gli altri da Gesù Cristo, per pro-

nostolico si denomina solamente il pagare in tutto il mondo la sua


legittimo possessore della sede di divina dottrina. Essi non erano altro
Roma. che dodici poveri e rozzi pescatori,che,
Da ciò ebbero origine le denomi- riempiuti però dello Spirito santo,
nazioni di Santa Sede Apostolica, crebbero nella sapienza e nel po-
per dinotare la romana cattedra, tere, al di sopra di ogni filosofo, ora-
di palazzo Apostolico, per esprime- tore o politico. Forniti di tanta so-
re la residenza del Papa, di legato, prannaturale virtù, col vessillo della
nunzio , delegato ed ablegato Apo- croce, senz'armi e senza strepito
stolico, per esprimere que'personag- divennero in breve i trionfatori del
gi spediti dal Papa o per rappre- cuore umano. Alla loro voce tutto
sentarlo o per qualche altro affare. il mondo si scuote, le nazioni si de-
Sono chiamati eziandio brevi Apo- stano, le tenebre della superstizione
stolici, quelle lettere, che il Sommo si dissipano. Predicano la dottrina
Pontefice spedisce: in una parola di Cristo in tutto l'universo, e nell'u-
si dà questo titolo a tutto ciò ch'egli niverso ad un istante hannovidaper
usa, e che deriva da lui. V. Ma- tutto cristiani. La idolatria fatta po-
cai, Hierolcxicoìi. tente da tanti secoli trema a quegli ac-
APOSTOLO.Questa parola, giu- centi, traballa, precipitaci seppellisce
sta la greca etimologia, suona lo nel niente, sparisce dal mondo e sulle
stesso che legalo, inviato. Secondo sue stesse rovine sorge placidamente
questo significato presso gli ateniesi la croce. Questi furono i primi Apo-
erano chiamati Apostoli coloro, che stoli di Gesù Cristo. Tuttavia sotto
si mandavano per le provincie co- il nome di Apostolo non si appella-
me visitatori, incaricati a provve- rono nella Chiesa que'soli discepoli
dere ai bisogni de' sudditi. Così pu- di Gesù Cristo ; ma sibbene ancora
re venivano appellati con tal nome que' primi missionarii che portarono
presso gli ebrei quegli ufficiali di la luce del vangelo in qualche cit-
tre specie, che si mandavano nelle tà o nazione. Tali furono s. Paolo
provincie dal sommo sacerdote, e 1' Apostolo delle genti dipoi s. Dio- ,

dai capi, o anziani del popolo, affine nigio 1' Apostolo della Francia s. ,

d'invigilare sull'osservanza della leg- Agostino dell' Inghilterra, s. Bonifa-


ge, ovvero a riscuoteredenaro il cio dell' Alemagna, s. Francesco Sa-
per le riparazioni Del del tempio. verio delle Indie orientali, ecc. Egual-
numero di costoro vuoisi che fosse mente venne applicato anche a quel-
s. Paolo, ovvero di quelli che poi li, che ravvivarono la Cede in qual-
M spedirono per ricevere il tributo che luogo, o esercitarono nella pre-
dovuto a' romani, conquistatori del- dicazione, e in altre opere il loro
1 a Palestina. Durò tal titolo fra gli zelo ecclesiastico, come sarebbe san
ebrei sino a Teodosio, il quale nel Filippo Neri, che viene chiamato l'A-
codice De Jader is , vietò con pub- postolo di Roma.
blico editto, che ninno di quella Col mentovato titolo nel progres-
nazione ardisse usurparselo, né eser- so de' tempi vennero appellati ezian-
citarne l'uffizio. dio coloro, che intraprendevano al-
Nella Chiesa vennero chiamali cun viaggio pcgli affari della Chiesa.
APO APP 245
Di ciò abbiamo esempii nel sesto se- APPARIZIONE. È la immagine
colo. Così si chiamarono anche quel- di una sostanza incorporea o corpo-
li clic raccoglievano per le chiese le rea, in ww corpo assuntosi, durante la
collette, e l'elemosine de' fedeli, de- vita o dopo, immagine si pre-
la cpial'
stinate a' bisogni de' poveri, e de' mi- senta a noi per un qualche impor-
nistri ecclesiastici. tantissimo oggetto. Lunge dallo in-
Alcune volle il medesimo nome si trattenerci sulla natura delle Appari-
diede ad un semplice ambasciatore. zioni,non ricorderemo isterica mente
Scrive Luitpmndo nella sua lega- che quelle cui sappiamo di fide essere
zione, che nella corte imperiale di avvenute. E prima, Gesù Cristo
Costantinopoli fu decretato a favor dopo la sua risurrezione molle volte
dell'ambasciatore del re di Bulga* apparve a' suoi cari. II vangelo e
ria, perchè avesse la precedenza so- gli altri libri divini del nuovo te-
pra tutti gli altri ambasciatori, per stamento lo asseriscono francamente.
avere quelli del re sposata in nome Egli si fece vedere alla Maddalena
del proprio so\ remo la figlia dell' im- ed alle altre donne pietose in fórma
peratore: Scripta juramento confer- di ortolano; quindi rallegrò di sua
mata su/il, ut omnium gentium A- presenza il principe degli apostoli,
postolisBulgarorum Apostoli prce- ed due discepoli che si recavano
i

pouantur. Nella chiesa costantinopo- ad Emmaus. Apparve ancora ;i_;Ii


litana col titolo di Apostoli doclor Apostoli radunali nel cenacolo ,

indicavasi una dignità, alla quale sgombrò dall' animo loro ogni dub-
toccava nelle pubbliche concioni bio, mostrando ad essi le inani, i
spiegare 1' epistole di Sub
s. Paolo. piedi ed il costato, mangiando e
Apostolis si nominava da Anastasio bevendo con esso loro, e parlando
bibliotecario quella sala nel patriar- del regno di Dio. Dopo qualche
chio lateranese, dove si celebravano tempo si mostrò di nuovo a sci
i concili!, e ciò per esser ivi dipinte Apostoli, che nel lago di Tiberiade
le immagini degli Apostoli. attendevano alla pesca, ed ivi ope-
Finalmente si dà il nome di A- rò il portento di empiere di pesci
postoli anche a' tredici sacerdoti o le loro reti. Così pure sulle cime

diaconi, ai quali il Sommo Ponte- di un monte li beò della sua vista,


fice lava i piedi nel giovedì santo, e finalmente alla loro presenza salito
in memoria della lavanda da G. sull'Oliveto ascese glorioso al cielo.
C. fatta in tal giorno ai dodici A- Abbiamo ancora delle Apparizioni
postoli ; funzione che si celebra e- degli angeli, che narrate ci vengo-
ziandio in altre chiese, ed in varii no pure dall'evangelio. L'arcangelo
luoghi. V. Cappelle del Giovedì Gabriele sotto umana firma appar-
santo. ve a Maria Vergine per annunziarle
A POT ATTICI. Nome appropria- la incarnazione del Verbo nel di lei

to ad alcuni eretici che finanziava- seno. Un angelo apparve a Gesù


no a tutti i beni della terra. La nel Getsemani; due angeli manife-
voce significa appunto rinuncianti. starono alle pie donne la risurrezione
Essi chiamavansi anche catari o del Salvatore ecc.
puri apostolici, perchè negli errori I defonti stessi ed uomini assai

erano discepoli di questi ultimi. V. lontani apparvero eziandio alcune


Apostolici. volte. Mosè tra i primi fu veduto
P ,

246 A P APP
dai tre discepoli di Gesù Cristo sul tribunale ecclesiastico, domanda che
Taborre nella di lui trasfigurazione; l'affare venga nuovamente esamina-
Anania tra i secondi, fu veduto da to e giudicato dal Sommo Ponte-
s. Paolo che a lui imponeva le ma- fice, affinchè, giusta la sentenza di
ni. Act. IX. lui, riformato venga il giudizio.
APPARIZIONE di s. Michele La Santa Sede per diritto riceve
Arcangelo. E questa una festività le Appellazioni delle cause ecclesia-
la quale ebbe origine ai tempi di stiche da tutto il mondo cattolico.
Gelasio I Pontefice per una appa- Tale diritto è insito nella suprema
rizione di questo santo Arcangelo, autorità, che per divina istituzione
avvenuta nella Puglia sul monte è propria dei Sommo Pontefice, suc-
Gargano . Pascolavano colà certi cessore di s. Pietro. Stabilito egli
armenti quando un toro si al-
,
da Gesù Cristo a pastore della Chie-
lontanò da essi, e dopo molto cer- sa universale, tiene un primato non
carne fu trovato nella bocca d' li- solo di onore, ma di vera giurisdi-
na spelonca. I cercatori determina- zione, anche al di sopra di tutti i

rono di ammazzarlo, ma la freccia vescovi stessi. In forza dunque di


vibratagli contro tornò in dietro, e questa giurisdizione pienissima, ove
feri quello che 1' avea vibrata.
stesso abbisogni riformare una sentenza in
La qua! cosa avendo compreso di fatto di cose ecclesiastiche, egli per
terrore tutti gli altri e insieme di tutti i fedeli n' è il giudice supre-
maraviglia, ne fu consultato il ve- mo ed inappellabile , siccome lo è
scovo di il quale ordinò
Siponto, il principe negli affari civili di tut-
tre giorni d'orazione e digiuno per to il suo stato pel sommo gius del-
ottenerne da Dio stesso lume e l' impero.
consiglio. Il terzo dì fu quel vesco- Prima però di appellare alla San-
vo avvisato, dall' apparsogli Arcan- ta Sede, v' ha una gradazione ordi-
gelo , come quel luogo era da lui nata dalla disciplina della Chiesa.
tutelato, e come aveva voluto mo- Questa consiste nel ricorrere dai ve-
strare con quel prodigio, che in quel scovi ai primati [Vedi) e dai pri-
luogo stesso si voleva rendere culto mati ai patriarchi [Vedi), i quali
a Dio in memoria di sé e degli al- vennero istituiti per supplire al Pon-
tri angeli. Ciò udito, recaronsi il tefice, che non potrebbe essere in
vescovo e i cittadini alla spelonca tutti i luoghi, ne con sollecitudine
cui ritrovarono a guisa di tempio attendere a tutte le cause del cat-
configurata. Cominciarono pertanto a tolico mondo.
celebrarvi i
conobbero
divini uflìzii, e Questo costume vigeva sino dai
più visibilmente essere santo quel tempi del terzo concilio di Carta-
luogo pei miracoli, che ci videro gine, celebrato nel 3o,7, dove i pa-
operati. In seguito in onore del pre- dri insieme raccolti avevano decreta-
fitto Arcangelo e a Roma ed al- to (can. io, presso Labbc, T. II,
trove si eressero delle chiese. La fe- col. i4 or ) ut a Quìbuscumque Ju-
sta di questa Apparizione ricorre dicibus ecclesiasticis ad alios /udì»
agli 8 di maggio. ces ecclesia.sticos , ubi est major po-
APPELLAZIONE w.i.vsawta se- testà*, provocare liceat. Tale isti-
de. Atto col quale la parte che si tuzione però nulla tolse né mai po-
crede giudicata con gravame da un tè derogare ai diritti supremi del
4 -

APP APP i.\n


Sommo Pontefice, che di essi punto munione. Il vero che alcuni autori,
non si spogliò per concederli a' suui in ispezieltà protestanti , negano la
rappresentanti : che anzi quando a verità di questo fatto ; ma sono an-
lui piaccia, per giusti motivi, può che smentiti egregiamente dal Bel-
chiamare a sé immediatamente e larmino (T 1, Lib. a e. m De Ro- ,

ricevere l'Appellazione, senza che ai mano Poniìfice)j Cristiano Lupi) (De


patriarchi, od ai primati siasi prima Appellatìonib.'Diss.ì, cap. i
8)j Vfan-
fatto ricorso. sio e Roncaglia (Animad. <ul A t/i</l..-l-

In Occidente il Pontefice è anche lex. Hist. /uri. sur. Il 28, T. . DÌSS.


il patriarca; 1' Appellazione dunque IV); e Zaccaria Anl-Febron. (par. II,
è dovuta a Lui subito dopo il pri- lib. 3, e. 2, n. 2.).
mate: non così nell'Oriente. Ne da Nell'anno a5o Privato di Lam-
ciò è da inferirsi , come sognarono besa condannato da un concilio di 90
alcuni eterodossi, che al Papa si vescovi si sforzava di ottenere con
convenga il diritto di certe Appel- frode dal Pontefice s. Cornelio al-
lazioni pel gius patriarchico. Allo- cune lettere di comunione. Ciò per
ra soltanto egli lo avrebbe per leg- certo non poteva accadere senza che
ge ecclesiastica, in forza di cui, e venisse riconosciuta e riformata la

non d'altro furono istituiti i patriar- sentenza del concilio, onde aperta-
chi. Ma di questa legge e di quel mente si deduce ebe siasi a s. Cor-
gius certamente non abbisogna que- nelio appellato. Due anni dopo un
gli, che da Gesù Cristo istesso rice- certo Fortunato, ed altri preti afri-
vè pienissima giurisdizione sopra di cani, ebbero ricorso alla Sede apo-
tutti i vescovi: dunque ogni Appel- stolica: e, nel 2G2, Basilide di A-
lazione alla Santa Sede si compete sluria e Marziale vescovo di Menda
in virtù non di altri diritti , che di portarono le loro cause appiedi del
quello del supremo di lei primato. Sommo Pontefice S. Cipriano (Ep.
Qui si aprirebbe il campo a trat- 58, col. 253 edit. Baluzii) non op-
tare diffusamente materia; siffatta pone a quest'Appellazione querela
senonchè propria essendo del cano- alcuna, soltanto la chiama obreti-
nista ed aliena dal nostro piano, ci zia, e così intanto riconosce il gius
occuperemo solo di ciò die d'isto- delle Appellazioni a quel sommo tri-

rico abbiamo potuto raccogliere sul- bunale dovuto.


1' argomento. Nello slesso anno Paolo di Samo-
Il diritto, che ha il Sommo Pon- sata, deposto dal coni ilio antioche-
tefice di ricevere le Appellazioni da no maneggiò perchè
si il suo
tutto il mondo cattolico , fu rico- venissedi bel nuovo trattato da
nosciuto fino da' primi setoli della Papa Felice. Di ciò tratta «li Ì

Chiesa. Questo prova che la sana fusamente il chiarissimo Zaccaria


dottrina mai rivocò in dubbio l'au- Ant-Febron.,par. Il, lib. 3, e. 2. §.6.
torità del diritto inerente alla su- Nel 34i è celebre l'appellazione
prema primazia. Infatti, nel 1 2> di s. Atanasio di cui parla So-
,

Marcione per giudizio del vescovo zomeno (Hist. lib. Ili, e. 8), e Gela-
di Sinopi deposto dal suo grado, a sio I (Ep. i3 ad episcopos Dardan.
cagion di uno stupro, venne a Ro- presso il IV,col. !2o3)ove
Labbé T.
ma e si appellò alla Santa Sede af- dice:Sanche memoria; Athanasium
fili di ottenere il perdono e la co- synodus orientati* addixerat, r/uan
,

2 4S APP APP
tnmen exceptum sedes Apostolica, slasio vescovo di Sebaste , deposto
quia damnalìoni grcvcorum non con- da una congregazione di ariani, ri-

sentii, absolvil. corse al Pontefice Liberio, e venne


Il Concilio di Sardica (presso il Labbé restituito alla sede. Nello stesso se-
T. II, Concilior. col. 65s e 653) colo quarto, Pietro prete di Ales-
celebrato nel 347, aì canoni terzo, sandria, Istanzio, Salviano , e Pri-
quarto e settimo professò il diritto scilliano si appellarono alla santa
del Papa di ricevere le Appellazio- Sede.
ni, o stabilire de' giudici pegli ap- Sul principio del secolo quinto
pellanti,o giudicare egli stesso co- abbiamo l'Appellazione Gio- di s.

nosciuto die n'abbia la causa, il vanni Grisostomo, della quale, con-


canone quarto specialmente merita tro Quesnel, Du-Pin, Giannonio,
di essere ricordato : Quod si aliquis De-Marca ed altri, scrissero David
epìscopus adjudicatus fuerit in ali- (Jugeinens canon, ebap. 7. art. i5);
qua causa, et putat se bonam cau- Natale Alessandro ( loc. cit.), Mansi
sain habere, ut iterimi judiciuin re- (in Baron. ad an. 4°4> "• J 6, tom.
novelur j si vobis placet, sancii Pc- VI ) ; Cristiano Lupo (De Appellatio-
tri apostoli memoriain lionoreinus, nib. Diss. 1, e 27). Né punto si
ut scribatuv vel ab his qui examina- appellava il Grisostomo in materia
verunt, vel edam ab aliìs episcopis di fede: la di lui causa versava
qui in provincia proxima morantur, sopra un oggetto di disciplina; quin-
Romano Episcopo. Et si judicaverit di sin da quel tempo si portavano
renovanduni esse judiciuin, rcnove- alla santa Sede le cause sopra l' li-

tur3 et Si autem prò-


det judices. no e l'altro argomento.
bavera talem causata, ut non refri- Sono da noverarsi nello stesso
centur quae acta, sunt quee decreverit quinto secolo le Appellazioni di Bu-
ro/nanus Episcopus sonfirmata erunt. balio e di Tauriano ad Innocenzo
Basnagio, Du-Pin, Quesnel ed altri, I, siccome apparisce da una sua
fieri nemici del supremo primato, si lettera al vescovo di Macedonia
sforzano di mostrare, ebe i canoni (col. 84 r, presso Costanzo); e quelle
di quel concilio non furono appro- di Celestino prete e Patroclo d Ar-
vati ed accolti in Oriente; però quan- les a Zozimo Papa (col. 944 e 9^9
to essi la pensino lungi dal vero, lo Const.).
dimostrarono con chiarissimi testimo- Al tempo di s. Agostino è cele-
ni e solidissimi argomenti i fratelli bre l' Antonio ve-
Appellazione di
Ballerini ( T. II, op. s. Leonis col. scovo di Fossala, prima presso Bo-
95 e T. Ili, p. 34 et seq. ) nonché nifacio, per cui il primate della Nu-
Giuseppe Sim. Assemani (Bibliotìijur. midia aveagli consegnate lettere di
Orienl. T. I, lib. 1, e. 5.). De'ca- raccomandazione, dipoi al Pontefice
noni del concilio sardicense oltre i Celestino: così pure l'Appellazione
Ballerini, trattarono diffusamente an- di Apiario prete. Che se i padri
che Natale Alessandro (/list. Etcì. africani alzarono i loro lamenti con-
Diss. 28 in seve. IF, T. IV); Zac- tro le pretensioni di quest'ultimo,
caria Ant-Febron. (T. Ili, Kb. 3, e. 3), non fu per opporsi al diritto della
e. Marchetti {Dei canoni del conci- Santa Sede, ma per reprimere l'au-
lio di Sardica, Part. II, §. 2.) dacia di alcuni ecclesiastici, che abu-
Dopo il mentovato concilio, Eu- savansi del vantaggio di appellare.
A PP APP 249
Essi non altro fecero che suppli- sarum , quemadmodum vetta con-
care umilmente il Pontefice affili- 1

ntetudoposeebatj appella lionern rau-


che non volesse di troppo facilmente sarum, ant retraetata ani confirma*
accogliere i loro reclami se non do- tu juisse judieia In altre
.
episto-
po avvisatone un forte motivo. Le le va enumerando ancora quel Pon-
espressioni erano del seguente teno- tefice molte tra le persone, che
re: Rogamus ut ad aures veniente; si appellavano e le cause persino
non facilìus admiltalìs , ne pro'pro- che n'erano il motivo. Quesnello stev
pere vel indebite videa tilur restituì. so, così nemico del gius delle Ap-
Veggasi Orsi, Stor. EccL lih. 27, pellazioni inerenti al supremo pri-
n. 36. Né vi si oppone il canone mato, costretto a confissale con-
fu
dell' africano concilio, celebrato nel tro sua voglia Gallicano* cimi Jp-
:

4 19, in cui si vietò ai preti ed agli pellationes receperunt, respexisse ad


altri ecclesiastici l' appellarsi oltre primatus Pontificii dignitatem ac
mare. Con ciò dimostrarono i pa- potentiorem, ut Jrencvus voeat, prin-
dri come loro sembrava inconve- cipalitatem. Diss. XV, in s. Leon.
niente che ogni cherico si rivoglies- §. 14, num. 4- Lungo sarebbe il vo-
se a Roma, mentre si potea ter- ler enumerare padri e scrittori ec- i

minare la cosa nella provincia. Né clesiastici di que' primi secoli, che


la pensavano male, che troppi e- perenne riconobbero il diritto di ap-
rano gì' incomodi ed anche i dan- pi Ilare alla Santa Sede. Bastino tra
ni dagli abusi e dalle frodi prodot- gli altri s. Innocenzo I ( ep. a ad
ti. Però con tal decreto essi nulla / ictrie. n. 6. col. Constant. "i<)).
pensarono di togliere a' diritti del Giulio I (ep. 1 ad Euseb. n.
supremo primato, che mai chiama- col. Constant 386); e Leone il Gran-
rono in dubbio; anzi ove trattava- de (ep. io ad Viennens. episc. e. 2).
si deile Appellazioni dei vescovi non Cosi pure noioso sarebbe il ripor-
troviamo che mai si fossero oppo- tare i diversi fatti di Appellazioni
sti. Agostino stesso ci ricorda le
S. che ne' secoli susseguenti si recaro-
Appellazioni di Lorenzo, Vittore, no alla suprema Sede romana , e
Prisco ed Antonio di Fossala, tutti che trovano progressivamente re-
si

vescovi della sua età. gistrati negli autori, che si diffusero


Oltre che nell' Oriente e nell'A- nel nostro argomento. Sia nondi-
frica fino da' secoli più remoti ci si meno come corona di quest'articolo
presenta anche nell Occidente istesso la celebre testimonianza di s. Ber-

un quadro sull'argomento il più gran- nardo, padre vissuto nel duodecimo


de. S. Leone Magno fa testimo- secolo. Egli, nel suo libro III, e. 2
nianza delle Appellazioni, che dalla de Considerai, ad Eugen., compro-
Gallia veniano tuttodì prodotte alla va il gius delle Appellazioni al Pon-
Santa Sede. Egli, nella sua epistola tefice, e lo dimostra successivamente
decima, edit. Ballerin. t. I, col. riconosciuto: /ippellalur de loto man-
634, scriveva : Nobiseum itaque vr- do ad te. Id quidem in testimonio
stra fraternitas recognoscat aposto- singularis primatus ini. La Francia
lieani sedem prò reverenda a
siri sempre fedele al soglio di Pietro
vestrae edam provinciae (Viennen- non mancò di dare chiari esempi
sis) sacerdotibus, innumeris relatio- della sua sommissione anche ne-
nibus esse consultarti } et per divay gli ultimi tempi. Le gloriose di lei

voi. 11. 32
1

a5o APP APP


Appellazioni possono vedersi nel t. suoi genitori medesimi, i quali pe-

XVI dell'opera del celebre Marchet- rò durarono immobili nella natia

ti, stampata in Venezia. superstizione. Era discepolo di s.


Trattarono sopra il gius delle Panfilo, quando Massimiano Gale-
Appellazioni al Romano Pontefice, rio salutato imperatore di Orien-
oltre molti altri, il Baronio ad an. te, il di i.° maggio 3o5, ruppe nuo-
347 , n. 52, t. I. p. 44° ; il P a gi 3
va guerra alla religione di Cristo.
in Not. n. 6. nello stesso anno e E poiché il principe inviò lettere a
ad an. 419, «• 76, t. 7; Bellarmino, Cesarea per obbligare tutti i suoi
de romano Pontifico lib. II, e. 2 sudditiad intervenire ai sagrificii,

et seq. ; Francesco de' Simeoni, de Appiano senza aspettare d'esser chia-


iudiciar. Summ. Pont, potestate lib. mato, uscì, a detta di Eusebio, te-
II, e. 20 ; Natale Alessandro, Hisl. stimonio oculare degli atti di lui,

eccl. diss. 28 in scec. IV j Cristia- non facendo a niuno palese il pro-


no Lupo, nella sua singoiar opera prio intendimento, corse al tempio
De Appellationibus j Zalwenio, In- e accostatosi difìlata mente al gover-
stit. canonìe, t. II, lib. I, cap. 4» natore Urbano, lo sospese mentre
l'arcivescovo di Sens, Instruction pa- alzava la mano
per otFerire il sa-
storale conlenante une troisihne let- grificio, asserendo francamente il so-

tre à un Conseiller die Parlement lo Dio vero doversi adorare. Di co-


de Paris, an. 17 53; David, nell'o- tale ardire Appiano pagò ben pre-
pera des jugemens canoniques chap. sto il fio tra' ceppi di oscura pri-
8, art. 4 > Gerardo Casteel, Contro- gione. Condotto quindi al governa-
vers. hìst. eccl., controv. Zij l'au- tore, fu dilaniato aspramente e scor-
tore della dissertazione, De appel- ticato con unghie di ferro. Fram-
latìonib. ad Rom. Pont, stampata mezzo alle più dure carnifìcine ei
in Roma nel 1768; i fratelli Bal- non altro diceva,, se non che Io :

lerini, in edit. op. s. JLeonis 31. sono servo di Gesù Cristo. Aizzata
observat. ad Diss. 5 Quesnelli t. II, per tal modo la rabbia del presi-
col. 927; il Mamachio ad Aucto- de, gli furono involti i piedi in una
rem op.: Quid est Papal ep. 3, tela immollata nell'olio, a cui ven-
p. 2 34, t. I; Zaccaria Antì-Febron. ne appiccato il fuoco. La fiamma
t. 3, per tot. ; finalmente il chiaris- con insaziabil voracità penetrogli le
simo Devoti, Institutiones canonìcae ossa; ma egli saldo qual rupe in
T. Ili, tit. XV, De appellationib. aria placida tranquilla istupidiva i

n. 19, et seq. carnefici, confortandoli a non venir


APPI A. (s.). V. s. Filemone. meno nell' eseguire il comando del
APPIA. Città vescovile, sino dal governatore, e ripetendo in questo
V secolo, della diocesi d'Asia, nella mezzo Io adoro Cristo,
: eli e un
Frigia Pacaziana, sulFraganea alla me- Dio medesimo col Padre suo. Rin-
tropoli di Laodicea. serrato tre altri dì nella prigione,
A IMMA NO martire a Cesa- (s.), e ricondotto dopo questi al gover-
rea nella Palestina, nato da genitori natore, a gasligamento della invin-
ricchissimi, ma idolatri, nella Licia cibile costanza sua vi desi condan-
addentrandosi nelle scienze, perven- nato al fondo del mare. Qui fu
ne la Dio grazia a conoscere la ammirato allo prodigio. Toccate ap-
verità e a volerne poscia edotti i
, pena dal santo martire le onde, le-
, 1

APR APT 25
vossi orribil procella, parve sgan- APROS. Città vescovile di Tra-
gherarsi la terra per violento tre- cia nella provincia di Europa, chia-
muoto; flutti sospinsero la salma
i mata anco Teodosiopoli, sulfraga-
di Appiano rimpetto a Cesarea, nea alla metropoli di Eraclea. Èra
come a voler far conoscere che colonia romana nella Tracia me-
il mare non se ne credeva degno. diterranea sul fiume Melan. Nelle
Il perchè si cantò gloria all' Al- memorie antiche è chiamata arci-
tissimo, e si operò ammirevole con- vescovato , emoderne me-
nelle
versione di parecchi, i quali confes- tropoli. Commanville dice che fu
sarono tosto Gesù Cristo. Ciò ad- eretta in sede vescovile nel 1\ le-
divenne il di 2. di aprile 3 06, colo, in arcivescovato nel IV
contando il santo diciannove an- APSIDE. Parte interiore delle
ni di età. La festa si celebra il dì clùese antiche, ove il clero asside-
anniversario della sua morte. vasi, e dove si trovava collo, alo
APPI ARIA. Città vescovile della l'altare. L' Àpside era di forma e-
diocesi di Tracia, situata nella Me- misferica, e constava di due parli,
si a inferiore, che, fondata nel V se- del coro o presbiterio , e del san-
colo, fu fatta sulfraganea alla metro- tuario. 11 primo terminava sempre
poli di Marcianopoli, o Nicopoli. Ebbe all'oriente in semicerchio. Le sedie
a vescovi Lucipino e Marziale. Il pri- ecclesiastiche erano collocate in or-
mo fioriva ai tempi del Crisosto- dine sopra uno strato esso pure a
mo, che lo mandò, in una ad al- semicerchio, che toccava il santua-
tri messi, a Teofilo Alessandrino per rio da ambe l'estremità. In mezzo
eccitarlo a recarsi in Costantinopo- di queste sedie s' innalzava su molti
li affin di purgarsi dalle accuse mos- gradini il trono del vescovo o del
se contro di lui. Marziale poi ci è superiore, il quale chiamavasi an-
noto, per aver apposta la sua sotto- che Apside gradinata, in seguilo
scrizione alla lettera della sua provin- cxhedra, e poscia Irono e tribuna.
cia indirizzata all' imperatore Leone. Intorno a questo stavano da ambe
APR.O (s.), settimo vescovo di le parti gli altri sacerdoti in ordine,
Toul Lorena, fiorì nel quinto
in secondo la loro età e dignità.
secolo. Se vuoisi prestar fede a Il santuario era all' altra estre-

Baronio e ad altri , questo è quel- mità deli' Apside verso la navata,


l'Apro stesso che fu prima celebre da cui era separato per mezzo di

magistrato, e poi uomo dedito in un cancello o d'una grata di fer-

tutto alle pratiche di continenza e ro, di rame o d'argento. L' altare


di mortificazione, al quale indirizzò era posto nel centro del santuario,
tre lettere s. Paolino. Ma sia ciò e stava elevato sopra molli gradi-
vero, o no, è fermo che Apro ap- ni, affinchè potesse esser veduto dal
partenne a una famiglia francese popolo.
domiciliata ne' dintorni di Tours, e Oltreché indicare quanto dicem-
che succedette ad Orso nella sede mo, questa voce dinotava anche cer-
di codesta città. Fondò una chiesa, te cappelle formate a volta, o ba-
la quale appartenne a celebre ba- re elevate e fatte a volta, ove col-
dia di benedettini. In questa ri- locavansi le reliquie dei santi.
posano le sue reliquie. Se ne celebra APTA. Antica città vescovile di
la festa ai 1 5 di settembre. Provenza, fondata l'anno 400, suina-
,

252 AQU AQU


ganea di Aix. Un tempo chiamatasi la sua cospicua dignità, non man-
Apld Julia Fulgensium, e questo so- cando alcuni autori, che lo fan mor-
prannome di Giulia le fu dato da Giu- to un mese dopo la promozione

lioCesare, che la circondò di mura. Il ed altri ancora che gli danno quat-
vescovato di questa città era il primo tro anni di vita. Il Ciacconio lo
della Narbonese dopo la
seconda ammette nel numero degli elettori

metropoli di Aix, ed il più rino- di Bonifacio Vili, eletto a' 24 di-

mato per sua antichità, pei pri-


la cembre 1294.
vilegi accordatile, e per la santità AQUILA (Aquilan.), anticamente
dei suoi vescovi. Questi aveano il Avella o Avia. Città con residen-
titolo ed anche a' nostri
di principi, za vescovile nel regno delle due
giorni si trovano delle medaglie, le Sicilie. Questa città ampia e bella,
quali mostrano ch'essi aveano il di- è capitale della provincia dell'Abruz-
ritto di far coniare monete. zo ulteriore secondo. Essa è posta
La chiesa cattedrale è dedicata sul pendio di una montagna altissi-

a Maria Vergine ed a s. Castore. ma, in bella pianura lungo la ri-

La diocesi comprendeva trentadue viera di Pescara. Dicesi fondata ed


parrocchie ,
quattro abbazie e pa- ingrandita dall' imperator Federico
recchi monisteri. Neil' anno i36T, II, con le rovine dell'antica città
fu celebrato ad Apta un concilio so- di Amìlernum o Furconium, eh' è
pra la disciplina ecclesiastica, i di cui 1' Avia di Tolomeo
antica Non .

atti riporta il Martene in Tlies. to- fu però considerata come città se


mo IV. non dappoi che Alessandro VI la
APULEIANI. Eretici, discepoli di costituì vescovile, trasferendosi la

Apuleio. Nato questi in Madara di sede di Forconio, nel 1257, insieme


Africa, facea professione della setta alla contea Forconese già da Otto-

stoica, e sembra vivesse nel secolo ne 9^6, donata a quel ve-


I, nel

terzo. Egli abbracciò l'eresia dei va- scovo. Per altro Aquila era pur ri-
lentiniani caini ti, e mutò un arti- cordata al tempo del Papa Nicolò
colo dei loro errori, attribuendo agli II, cioè nel1060, allorché si con-
angeli il culto di latria. Epifanio ,
ferì da quel Pontefice a Guicciardo
s. Agostino ed altri scrittori fanno il ducato di Puglia. Aquila, nel i424j

menzione di questi eretici; molti fu assediata dalle armi del celebre


scrittori però non ne fecero cenno, Braccio da Montone, che teneva le
o se ne parlano, li confondono co- parti del re Alfonso V di Aragona
gli Angelici. sovrano di mentre gli aqui-
Sicilia,

AQUILA o AQUILANO Pietro, lani comandati da Giovauni Caldo-


Cardinale. Pietro Aquila, monaco ra, e da Nicolò Piccinino combat-
cassinese ed abbate del monistero teano per la regina di Napoli, Gio-
di s. in Benevento
Sofia secondo , vanna II, sostenuta dal Papa Mar-
l'avviso di alcuni, venne consecrato tino V Colonna. In una sortita
,

a vescovo di quella città. E certo del 2 giugno, Braccio venne scon-


però che nel settembre del 1 20,4 ,
fìtto, e riportate alcune ferite, volle
da Celestino V fa elevato alla por- di esse morire trascurandone la gua-
pora Cardinalizia col titolo di s. rigione. In Aquila mori s. Bernar-
Marcello. Non apparisce di preci- dino da Siena, ed a suo onore ven-
\o per quanto tempo egli godesse ne ivi eretta una chiesa nella quale
,

AQ U A Qu a 5>3

sta esposto il suo corpo. In Aquila rio X


aveva pubblicata nel concilio
parimenti ebbe stanza, e fu sepolto generale di Leone II, rapporto ai
ilPontefice Pietro da Morrone, che Cardinali nel conclave della sede
fu eletto ai 5 luglio 1293. Questi e- vacante. Conoscendo per altro il

ra fondatore de' Celestini presso Sul- buon Pontefice, che i Cardinali di-
mona. Ricusava egli costantemente pendenti da Carlo II, malcontenti
di accettare il Pontificato , né si del rigore di detta bolla, l'avreb-
piegò se non vinto dalle preghiere bero latto trattenere dopo riunto
del sacro Collegio, e de' re Carlo li in con un altro diploma,
Napoli,
di Napoli, ed Andrea III d'Unghe- che spedi da s. Germano a' 17 di
ria. Partì poi il nuovo Pontefice al- ottobre, annullò giuramento,
il col
la volta d' Aquila^ ove mosso da quale si erano essi obbligati a quel
singoiar umiltà, come dice Pietro sovrano. Indi stando ancora in A-
d'Aylli, capo XXI, entrò
libro II quila, a' 28 settembre 1 >-

< > |
, con-
montato su d' un giumento, adde- fermò, ed arricchì di privilegi il
strato dai mentovati due re a pie- suo Ordine celestino, l'abbate ge-
di. Ivi, dopo l'arrivo de' Cardinali nerale del quale, e capo di tutto
da Perugia, a' quali il Papa avea l'Ordine, risiede nel monisterio di
scritto, che da loro egli non si re- s. Spirito di Sulmona.
cava per gli eccessivi caldi della Giunto in Napoli, sospirando Ce-
stagione , col nome di Celestino V lestino V l'antico suo ritiro, e la

fu coronato a' 29 agosto , nella quiete sua, nel concistoro de' i3 di-
chiesa dell'Ordine suo benedettino, cembre 129'i, rinunziò formalmente
di Maria di Collemaggio fuori le
s. il sommo Pontificato, e pieno di
mura, da lui medesimo fondata son- contentezza si recò al suo eremo
tuosamente nel 1287, e cl u n di mon- ' di Maiella nella Puglia. Dopo un-
tato non più come dianzi sopra un dici giorni di sede vacante, non
giumento, ma sopra un bianco ca- senza ripugnanza e lagrime , fu
vallo, entrò coronato nella città di eletto Bonifacio Vili, Gaetani, d' A-
Aquila, fra gli applausi di duecento nagni, il quale, temendo A'wn qual-
e più mila persone , accorse per che scisma, per la semplicità di

vedere tramutato nel primo perso- Pietro già Pontefice, lo fece rin-

naggio del mondo, quegli che po- chiudere nel castello di Filinone,
co prima era un umile romito, co- ove santamente morì a' 19 maggio
me testifica Tolomeo da Lucca ivi nqG. 11 suo corpo fu trasferito al
presente monistero de' celestini di Aquila,
Poco dopo la sua coronazione, Ce- nell'abbazia di Collemaggio, dov'era
lestino V, nel mese di settembre, fe- slato consacrato Pontefice, e quivi
ce nella medesima città d'Aquila la in un deposito di marmo fu riposto,
promozione di dodici Cardinali, set- riportandone 1' immagine il Pape*
te de' quali francesi, e cinque ita- brochio in Propylaeo, parie II pag
liani. Dopo la quale promozione 66. Fino
all'anno 53o furono 1

assunto il nome di Celestino V, ri- custodi del sacro corpo monaci i

solvette di trasferirsi a Napoli; ma celestini di Francia, indi passò la

prima di mettersi in viaggio rinno- custodia alla Congregazione celestina


vò con sua bolla, data hi Aquila d'Italia, e l'abbate ebbe lungamente

a' 22 settembre, l'altra che Grego- il titolo di barone, possedendo il


,

2 54 AQU AQU
vicino feudo di s. Benedetto in Pe- ramente impera. Così concorrendo
rillis.
questo dotto Cardinale nella pri-
Nel principio del Pontificato di ma opinione di Giovanni Carvajal
Paolo li, tra gli anni 1464 e i/\.65, Cardinal portuense, nella medesi-
tentarono alcuni di comporre le ma piegò Papa Paolo II, e si di-
controversie, che ardevano tra Re- sciolse il trattato di permuta. V.
nato d' Angiò, e Ferdinando d' Ara- Avignone.
gona sopra il regno di Napoli, per Molto sofferse Aquila dai terre-
evitare le conseguenze pericolose al- moti del 1688, e del 1706; ma
la cristiana repubblica. A tal effetto più di tutti, da quello del 2 feb-
fu proposto il Pon- partito, che il braio 1703, che rovesciolla intera-
tefice Renato il dominio
desse a mente, e fece perire più di duemila
della città d'Avignone, e contado persone, ottocento delle quali furo-
Venaissino , con patto che cedesse no inghiottite nella sola chiesa di
alle sue pretensioni sul regno di s. Domenico, dove amministravasi
Napoli , e che Ferdinando all' in- 1' Eucaristia. Si trovò tra le mine
contro, in riguardo della pace, ce- il sacerdote, che teneva ancora in
desse alla Chiesa Romana la città mano il ciborio con più di duecento
di Aquila , e suo contado neh' A- ostie ancora intatte.
bruzzo, come contiguo alle terre Rifabbricata quasi del tutto, delle
ecclesiastiche. Negavano alcuni che sue antiche fortificazioni non si è
fosse utile alla Chiesa quella per- altro conservato che un forte. Ma-
muta, ed asserivano, doversi procu- gnifiche sono le sue chiese, larghe
rare con ogni studio, che la Santa e diritte le strade, e grandi le piaz-
Sede non perdesse quel dominio di ze pubbliche. La sua cattedrale è
là dalle Alpi, esser quello un rico- dedicata a' ss. Massimo e Giorgio
vero a' Sommi Pontefici, che fossero martiri. Il suo capitolo ha una sola
espulsi dalla loro sede, ed un freno dignità, quella cioè dell'arcidiacono,
agi' italiani perchè non insorgano
, ed undici canonici, con altri sacer-
colle armi contro i medesimi Papi. doti, e chierici per servire al coro.
Altri stimavano utilissima la permu- Si contano in questa città venti chie-
ta d' Avignone e Venaissin , con A-
, se parrocchiali, quindici delle qua-
quila, e suo contado ; per la qual li sono collegiate , aventi ciascuna
cosa si veniva a togliere ai Papi il proprio abbate, ovvero priore con

transalpini l'occasione, e la lusinga relativi canonici, e due conventi di


di trasportar la sede fuori d' Ita- frati, ed otto di monache, cinque
lia; ma vi era di parere contrario conservatorii , diverse confraternite ,

Giacomo Ammannati, Cardinal di ospedale, seminario, ec. Questa dio-


Pavia estimando appena uno po-
, cesi è immediatamente soggetta alla
ter trovarsi così perverso e scioc- Santa Sede e la sua tassa ascende
:

co , che volesse esporre a' predoni a seicento ventisei fiorini.


e tiranni il principato ecclesiastico Il Pontefice Pio VII, che gover-
dell'Italia, particolarmente, perchè nò la Chiesa dal 1800 al 18?. 3,
rinchiuso Avignone tra le altrui approvò il culto del b. Vincenzo
forze ,
più rassembrava di dominio d' Aquila, la cui festa si celebra ai
altrui che del Papa, il quale da V. Vincenzo (b.).
7 agosto.
Roma a tulio il cristianesimo libe- Il primo vescovo d' Aquila fu Be-
AQU AQD a55
rardo de Padùla, ultimo vescovo di ni, senza dire di altri zelanti suoi
Forconio, e trasferito a quella sede, pastori.
nel 1257, da Alessandro IV. Quel AQUILA. Ordine de Cavalieri
prelato avea unito in uno solo i della Disciplina, e dell', ftpà/a Bian-
cleri delle chiese Forconicnse ed ca. Dall'augusta casa d'Austria,
Aquilana e lo distribuì in vani
, sempre zelante nel difendere la lede,
gradi. Governata la nuova chiesa fu istituito tal Ordine «li cavalieri
per sette anni, morendo volle esser militari, chiamati della Disciplina,
sepolto nella antica cattedrale di e dell' siepàia Bianca o Candida ,

Forconio. Dopo di lui tra i prelati, per essere stata assegnata a' cava-
che ressero la diocesi di Aquila, si lieri quale divisa un' aquila bianca
distinguono : Filippo di Lucca, ere- su manto azzurro, simboleggiandosi
mitano di s. Agostino, eletto nel nel colore bianco la purità dell'a-
i3i2, uomo chiaro in sapere e in nimo che dovevano professare i ca-
virtù, che riedificò dalle fondamenta valieri nella religione cattolica , e
la sua cattedrale e 1' arricchì di col color della veste il possesso del
preziosi arredi; Amico, il qual po- cielo, che speravano nella divina
scia fu {V. Amico Car-
Cardinale clemenza. Benché il Bonanni nun
dinale); Giovanni Batista Galiof- riferisca il tempo di questa lodevo-
fo promosso nel 1 486 , uomo
,
le istituzione, si sa che i cavalieri
di gran prudenza. Sotto il suo go- acquistarono gloria nelle vittorie,

verno furon pacificati i canonici di che ottennero contro turchi. Era- i

Aquila coli' arciprete di s. Biagio no obbligati a prendere le armi a di-


tra cui da molto tempo ardeva gran fesa della Romana Chiesa, a guarda-
litepei privilegi, che quest'ultimo giu- re i confini de' dominii austriaci li-
stamente vantava Giovanni Piccolo-; mitrofi a quelli ottomani, ubbidien-
mini, che sapientissimamente gover- za perfetta al sovrano, ed osserva-
nò questa chiesa, cui fu promosso nel vano la regola di s. Basilio. Siili el-

i523. Egli si meritò di essere deco- mo, sul petto, e sul mantello, por-
rato della sacra porpora [V. Piccolo- tavano l'insegna dell'aquila. Que-
mini Giovanni, Cardinale); Basilio st'ordine però più non esiste.

Pignatelli, eletto da Pio IV, nel AQUILA BIANCA. Ordine eque-


i56i. Sepolto egli nella cattedrale, stre di Polonia. Fu istituito nel

venne onorato con un epitafìo in cui i325 da Ladislao V re di Polo-


resta a memoria de' posteri quanto nia, quando unì in matrimonio il suo

abbia egli decorata la sua sede con figlio Casimiro III, con Anna figlia

egregie virtù e somma attività; altro del gran duca di Lituania. I cava-
Basilio Pignatelli, promosso nel i5o,3. lieri portavano una catena d'oro,
Questi per attendere con più fervo- dalla quale pendeva sul petto un'a-
re alla propria santificazione dopo quila d' argento colla corona in
sei anni rinunziò all' offizio di ve- testa. Nel 170 5, quest'Ordine fu

scovo e terminò privatamente i suoi rinnovato da Federico Augusto II

giorni. Finalmente Ignazio de la re di Polonia ed elettore di Sas-


,

Cerda, eletto nel 1 683, sommamen- sonia, in occasione che i magnati


te caro al re cattolico, uomo elo- del regno volevano eleggere, dopo
quentissimo, e che morì a'29 settem- la morte di Federico Augusto I

bre 1702 compianto da tutti i buo- suo genitore ed a suo pregiudizio,


2 56 AQU AQU
Stanislao Lescinsky, onde egli di- mediatamente dopo la città di Ro-
spensò varie di queste decorazioni ma, di modo che la si considerava
ai primi della nobiltà polacca per qual seconda città d'Italia. Gli altri
renderseli favorevoli. Fu allora che dicono, che certo Aquilio, venuto di
egli ne riformò le insegne, stabilen- Troia con Antenore, ne gettasse le
dole in una croce di argento con prime fondamenta ; né mancano
otto punte smaltate di rosso, e quat- altri i quali vogliono , che il suo
ro fiammelle di simil colore negli nome sia derivato dall'abbondanza
angoli. In mezzo della croce vi è delle acque del suo territorio. Alcu-
1' aquila d' argento coronata , e sul ni moderni però, con più ragione,
di lei petto una croce con trofei sostengono in fine, che i romani
dell elettorato di Sassonia. La col- accampati sul confluente dell' Ansa
lana poi è di argento ornata di e del Torra, cominciassero a fab-
aquile coronate , dalla quale per bricare una città alla quale im- ,

mezzo d'una catenella pende la cro- ponessero il nome di Aquila Ro-


ce , che si attacca ad una co- mana ,
perchè un' aquila era posta
rona reale ornata di brillanti . sulle insegne loro.Quindi fu detta
Inoltre questi cavalieri, portano sul- prima semplicemente Aquila e di
la spalla sinistra un nastro di co- poi Aquileia. Ebbevi eziandio chi
lor turchino. Nell'atto costituzionale disse che passando un' aquila al
,

di Napoleone pel ducato di Varsa- destro lato, nel gettarne le prime


via del si luglio 1807 si dichiarò, fondamenta, fosse ciò preso da' ro-
che gli ordini polacchi continuassero mani in buon augurio, e perciò
ad esistere. Federico Augusto re di chiamassero Aquileia la novella
Sassonia lo conferì in qualità di du- città. Tuttavolta è più sicuro l'as-
ca di Varsavia, ed in seguito sot- serire con Tito Livio, che una co-
to il governo russo fu conservato lonia romana si è ivi stabilita sulle
cogli altri ordini polacchi. terre già assegnate ai galli nell'an-
AQUILA. Leggìo di rame che no 570 dalla fondazione di Roma,
si colloca in mezzo al coro, ed ha e 184 avanti G. C. Essa crebbe
il suo nome dalla figura che rap- in assai breve tempo. Venne ador-
presenta. Questo serve anche per nata di un magnifico anfiteatro, e di
la lettura del vangelo , ed ha la un campidoglio eh' esisteva ancora
forma d'un' aquila per rappresen- ne' tempi de'santi martiri Felice ed
tare 1' evangelista s. Giovanni. A Elipando. Ebbe una zecca col di-
s. Dionigi in Francia e nell' abba- ritto di moneta, diritto non
batter
zia di Bec vi sono raffigurati inol- mai conceduto ad altre città d'Italia,
tre i quattro evangelisti. da Roma in fuori. Oltre parecchie im-
AQUILE! A. Città patriarcale po- portantissime fabbriche proprietà dei
sta nel regno Illirico. Capitale un più cospicui personaggi, venne in essa
tempo del paese, eh' estendevasi dal- piantato anche il palazzo imperiale.
le Pannonie sino all'Adda, era una Da quel tempo Aquileia ricevette
delle più considerabili, forti e com- sempre maggiore incremento. Augu-
mercianti città dell'impero romano. sto l'aumentò notabilmente e l'ab-
Variano gli autori parlando della bellì perchè assai amava di sog-
,

sua fondazione. Gli uni la preten- giornarvi.Ei trovavasi in Aquileia


dono fabbricata dai paflagoni, ina- quando Erode il Grande venne ad
AQU AQU 257
accusare dinanzi a lui i figli Ales- di Venezia, e l'aria sua «i fece oltre-
sandro ed Aristobulo avuti da Ma- modo cattiva, e palustre divenne
rianna. Similmente Tiberio restò il suo terreno. V. Strabone 1. V,
qualche tempo ad Aquileia, e \ e- Plinio 1. Ili e. 19, Pomponio Mela
spasiano vi fu proclamato impe- 1. II, Tito Livo Ì. XXXIX e XL,
ratore. Il tiranno Massimino as- Erodiano 1. Vili.
sediandola, nel 238, vi fu ucciso; Quantunque illustre fosse Aquileia
nella quale occasione quelli di A- aulicamente per la sua condizione ci-
quileia diedero segni particolari del- vile, non lo fu meno per la sua gran-
la divozione loro verso i roma- dezza ecclesiastica. Perocché è limi;»

ni ,
perocché mancando di corde che l'evangelista s. Marco fondasse
pegli archi de'guerrieri, loro le fe- quella chiesa e vi scrivesse il mio
cero coi capelli recisi delle femmi- vangelo. Ebbe per successore s. Er-
ne. Il senato, in memoria di a- magora, ed indi altri santi uomini
zione si segnalata, dedicò un tempio illustrarono quella sede. Tra essi si

a Venere la calva. Sotto gì' impe- annoverano: Ilario, Grisogono, Teo-


ratori, che seguirono, Aquileiaricevette doro, Valentiniano, Croma/io, Teo-
nuovi ornamenti eranvi i quartieri : doreto e finalmente Fortunaziano, che
de' sarmati, degli unni e degli altri al paro de' suoi antecessori, avea tanto

barbari militanti nelle armate ro- affaticato pel partito ortodosso, e che
mane. Avea Aquileia dodici miglia di ingannato dagli ariani, dicesi essere
circuito e fu fabbricata perchè divenis- stato il primo a contribuire alla

se il baluardo d'Italia contro le irru- caduta del Papa Liberio, siccome


zioni de' barbari. Ma
appunto per osserva s. Girolamo.
la valida sempre da essa
difesa La chiesa di Aquileia restò fer-

fatta alle scorrerie loro più fiera ne ma nella fede sino all'anno 553,
fecero la vendetta. Attila nel 4^ 2 in cui cadde nello scisma per la

la prese e ruinolla interamente. controversia dei tre capitoli. I ve-


JNarsete , capitano imperiale, tentò scovi dell'Istria, della Liguria, del-
rimetterla ; ma i longobardi la sot- la Venezia ed alcuni altri riunirono
tomisero e la minarono novella- si in Aquileia, e malgrado le proi-
mente nel 590. Distrutto lo stato bizioni del Papa Vigilio, osarono de-

di questi ultimi da Carlo Magno, testare con degli scritti pubblici le

Aquileia fu sottomessa agliimpe- prescrizioni del quinto concilio gene-


ratori ed ai re d'Italia. Dipoi pas- rale. Pelagio I, succeduto a Vigilio,
sò sotto la dipendenza dei duchi non ottenne miglior effetto del suo
del Friuli , dei patriarchi , de' ve- predecessore neh' arrestare quello
neziani , della casa d' Austria , se- scandalo; che fu costretto a porta-
guendo in fine tutte le sorti dello re i suoi lamenti all' imperatore ed
stato veneto. a farne arrestare alcuni prelati

A cagione di tante vicende una scismatici.Ciò non fece però che au-
città, che le leggi romane dichiarava- mentare il disordine, il quale durò sino
no regale (Prcefatio ad novell. XXIX) a tanto che Gregorio il Grande (an.
ed uno de' maggiori emporii, ch'esi- 590) e Sergio I lo sopirono intera-
stessero nell'Occidente, restò del tut- mente. Per altro non ebbe termine Io
to spopolata. I suoi abitatori passaro- scisma che nel 698, avvegnaché 1

no a popolare le deserte lagune prelati scismatici, avendo dato il 110-

VOL. 11.
33
,

458 *Q V AQU
patriarca all'arcivescovo di della provincia friulana. Passato do-
me di
Aquileia, quel titolo d' onore rimase
po due secoli il Friuli (anno 1420),

loro auche col cessare dello scisma per l'imprudenza del patriarca Luigi
stesso. Inoltre, colla estinzione dello Ticchio e per la forza delle armi, in ma-
scisma, il Pontefice s. Leone III,nel- no dei veneziani, e spogliato il patriar-

l'8o4, assoggettò a quel patriarcato il ca del dominio degli stati temporali,


vescovato di Mantova, e Leone Vili, per una cessione convenuta fra il pre-

Giovanni XX, e Alessandro II Io lato e la repubblica, confermata di-

considerarono il primo tra i metro- poi dal Papa Nicolò V e dall'impera-


politani di tutta l' Italia. tore Federico III, si assegnarono al

Venuti però anteriormente in Italia patriarca di Aquileia le terre di s.

i longobardi, Elia patriarca aquileien- Vito e di s. Daniele, con la costi-


se, nel 579, trasportossi a Grado in- tuzione di una dote ecclesiastica. Da
sieme con molti fuggitivi, recando seco questo tempo, i patriarchi furono
tutte le prerogative della sua chiesa. sempre veneziani, ed il primo fu
Coloro, che rimasero in Aquileia, no- il celebre Cardinal Lodovico Sca-
minarono altro patriarca, che diede rampi Mezzarota. Continuarono essi
occasione a nuovo scisma. Il Papa a risiedere in Udine, e dopo la lega
sosteneva quello di Grado, come que- di Cambrai, del i5o8, esercitarono
gli che in sé ne aveva le vere prero- la giurisdizione spirituale, non solo
gative, ed i lombardi quello di A- sopra Aquileia, eh' era passata nel
quileia. Sinistre conseguenze nacque- Friuli austriaco, ma in quella parte

ro da tale controversia, che i du- ancora della diocesi che stava nei
chi del Friuli, subentrati ai re lon- dominii austriaci. Tale giurisdizio-
gobardi, fomentavano studiosamente. ne dispiaceva ai discendenti di
Toccò al patriarca Popone, nomina- Massimiliano I e di Carlo V. Si
to duca del Friuli e marchese d' I- convenne pertanto tra gli arciduchi
stria dall' imperatore Corrado II, il d' Austria ed i veneziani, che le due

divenire il vero ristoratore di que- potenze godrebbero alternativamen-


sta sede. Non solo egli uni le due te del diritto di nominare a questo
chiese, ma fece cingere di mura patriarcato. La convenzione si ridus-
Aquileia e vi fabbricò in onore della se ad un puro suono di paro-
Ss.Vergine una magnifica chiesa a le: gli austriaci non godevano il
cui era addetto un clero numeroso. diritto per 1' attenzione eh' ebbe-
Enrico III ed Enrico IV, che ten- ro i patriarchi d' Aquileia vene-
nero l'impero dopo Corrado, appro- ziani, di scegliere sempre coadiuto-
varono ciò eh' egli aveva fatto in ri accordati dal senato, e muniti
favore dei patriarchi di Aquileia; delle bolle della Santa Sede per la
ma siccome l'aria era divenuta mal- futura successione. L'imperatrice re-
sana, i mutarono spesso
patriarchi gina Maria Teresa reclamò contro
di sede, trasportandola ora
in Ge- cotale inveterata usurpazione: essa
mona, ora in Cormons, ora in Ci- pretendeva che la tolleranza de' suoi
vidalc di Friuli, ed ora in Udine me- predecessori non avesse potuto pre-
tropoli della provincia friulana. Fu scrivere ai veneziani il diritto di no-
il patriarca Bertoldo che, nel 1 a5 r minare al patriarcato, ed i veneziani
scelse quest'ultima città per sede fondarono la loro pretensione sopra
del suo dominio e per metropoli il non essersi mai latto uso di quoto
AQU AQU 2
r
ì
9
diritto dai principi della casa d'Au- ta Sede
dovea farsi questa depu-
stria. tazione sempre colla clausola a be-
Era già da gran tempo che alia neplacito nostro, e della Sede Apo-
corte di Vienna e nel senato di \ e- stolica. Dovea inoltre dal Pontefice
nezia agita vasi la controversia. Alle prò tempore farsi sempre la deputa-
proposizioni ed alle offerte l'alte da una zione di un tal vicario in persona
parte sorgevano difficoltà, e rifiuti si scelta e non sospetta
al prìncipe
apponevano ed il maneggio
dall'altra, del territorio del «piale esercitereb-
procedeva senza speranza alcuna di be la giurisdizione delegala, e do-
componimento. Finalmente si accor- vea durare esso vicarialo lim he sus-
darono le due potenze di scegliere il sistessero le dissensioni intorno al-
Papa per arbitro di una controver- l'esercizio della podestà ordinaria
sia parte ecclesiastica e parte poli- patriarcale. Perchè nulla mancasse
tica. La sapienza di Benedetto XIV, al decente comodo e mantenimen-
Lambertinì, si appigliò ad un mez- to del nuovo prelato eletto 111 «ca-
zo opportunissimo a soddisfare le due rio apostolico, col consenso dell'im-
potenze. Informato il Pontefice di peratrice regina Maria Teresa, fu-
quanto era avvenuto nei tempi ad- rono dal Pontefice assegnali i beni
dietro sotto Urbano Vili, Clemente slabili e mobili di un eerto Agosti-
XI, Benedetto XIII, e Clementi; X f, I no Condelli , come pure 1' eredità
informato che una gran parte dei di certo Giustino.
fedeli della diocesi di Aquileia man- Questo rimedio dispiacque al se-
cava di soccorsi spirituali, che le nato di \ ene/.ia. .Slimò che la de-
dissensioni per questa patriarcale cisione Pontificia offèndesse diret-
giurisdizione siperpetuerebbero sen- tamente il gius patriarcale, poi-
za line sino a tanto che negli sta- ché il vicario con quelle clausole
ti della casa d'Austria comandasse era ben amovibile., ma non il vica-
un prelato straniero, prese il par- riato, che diveniva perpetuo; di più
tito di eleggere nella parte austria- ancora perchè le facoltà concesse a
ca di questo patriarcato un vicario questo vicario erano troppo ampie,
apostolico indipendente dai patriar- non differendo punto da quelle che
chi. Elesse dunque per vicario il avrebbe se la sede patriarcale fosse
conte Carlo d'Altems canonico di vacante, o se fosse rimesso il pa-
Basilea, e tesoriere di questa chie- triarca. Queste e molte altre consi-
sa ed in virtù della costituzione
,
derazioni disgustarono quei sellatoli,
Postcjuam initio del primo dicem- iquali credettero di vedere nel Papa
bre, lo fece consagrare vescovo Men- una troppo manifesta propensione
nitense in pariibus. per l'imperatrice Bigina. Ma essi

In forza del breve Pontificio, se- a torto si lamentavano: il Papa era


gnato sotto il giorno 29 novembre costituito arbitro un assoluto con
1749, dovea questo -vicario risiede- compromesso dell' imperatrice regi-
re nella città di Gorizia , ed eser- na e della repubblica quindi la ,

citare tutte le funzioni dell' ordine parte che ricusava di assoggettarsi

e della giurisdizione vescovile. Do- alla decisione Pontificia, dopo la


\eano tutti i suoi atti considerarsi promessa di assoggettarsi, dava luo-
f.itti a nome del Papa e de-' suoi go a sospettar che operasse di mala
successori, e per autorità della Sau- fede, lì senato, insensibile a tultc
2 f,o AQU AQU
queste considerazioni, mostrò il suo stabiliva vicario apostolico nel Friuli

dispiacere con Benedetto XIV : ri- austriaco, ed il rescritto della regi-


chiamò il cav. Andrea Cappello suo na, che lo confermava in questa qua-
ambasciatore ordinario in Roma, e lità. Il Cardinale Gio. Delfino, nuo-
al nunzio Caraccioli,
fece notificare vamente eletto patriarca di Aquileia
che risiedeva in Venezia ,
1' ordine pubblicò in suo nome una protesta
di uscire prontamente dagli stati contro la decisione del Papa, come
della repubblica e ritirarsi in Fer- pregiudiziale ai diritti della sua se-
rara. de, e mandolla a Roma al Cardi-
Risoluta la repubblica di non de- nal Quirini ; ma non ebbe alcun
sistere abbandonò
dalle pretese, si effetto.
ad una impetuosità, che non fece Vedendo poi la repubblica che
grande onore alla giustamente de- l' affare non dava punto speranza
cantata sua naturale saviezza. Fece di accomodamento e che a scarsa ,

armare i vascelli, e le galere , re- gloria sarebbe a lei tornata la vit-

clutò ed aumentò le truppe di ter- toria, come cosa di leggera impor-


ra, come se investita fosse da un tanza, aderì al progetto di dividere
nemico fortissimo. il patriarcato in due arcivescovati.
Il Papa però contentossi dichia- Le due parti contendenti convenne-
rare, che qualunque prendere via ro insieme la repubblica destinò il
:

potessero le cose, egli si repu- non Cardinal Carlo Rezzonico, che fu poi
terebbe responsabile delle conseguen- Clemente XIII, perchè andasse a
ze della sua decisione. Rispose che Roma a trattare la causa a nome
avendo creato un vicario apostolico di lei, e l' imperatrice regina vi de-
in quelle parti della diocesi patriar- stinò per sua parte il Cardinal Ma-
cale soggetta all'imperatrice regina, rio Millini.
egli non avea fatto cosa alcuna che giunti a Roma que' Car-
Infatti
non fosse conforme ai dettati della dinali, com'ebbero esposto il progetto
giustizia; che non si considerava in delle parti dissenzienti, Benedetto
avvenire interessato in conto alcuno XIV, il quale nulla più desiderava
in questo affare, e eh' era determi- che di vederle accomodate, colla co-
nato ad abbandonare le conseguen- stituzione Injunct., del luglio iy5r,
ze alla corte di Vienna ed alla re- decretò che la diocesi di Aquileia
pubblica veneta, parti davvero inte- fosse divisa in due arcivescovati, a
ressate. tenore della divisione temporale del
Ma intanto la repubblica infor- territorio; che uno degli arcivescovi
mò le corti straniere della differenza risiederebbe in Udine, avrebbe per
insorta tra essa e la Santa Sede. sua giurisdizione tutta la parte del
Esagerò i pregiudizi] da essa risen- Friuli veneziano e sarebbe nomi-
titi, e si maneggiò perchè i principi nato dal senato : che l' altro arci-
suoi amici proteggessero la causa vescovo risiederebbe in Gorizia ,

di lei; ma, tolta la corte di Torino ed avrebbe per sua giurisdizione


che mostrò di prenderne parte, gli tutta la parte del Friuli austriaco,
altri non si mossero punto. Frat- e sarebbe nominato dagli arciduchi
tanto il conte di Altems recossi d'Austria; che in Aquileia sarebbe
in Aquileia, e fece leggere a quel stabilita una sola chiesa parrocchia-
capitolo il Pontificio breve, che lo le , immediatamente soletta alla
,

AQU AQU iGi


Santa Sede; che il titolo di patriar- concilio tenuto fu nel Gq8 dai me-
ca di Aquileia resterebbe al Cardi- desimi vescovi contro le decisioni
nal Gio. Delfino, finché vivesse , e dello stesso concilio generale. Fu
passasse ne' suoi successori quello di allora che Papa Sergio colla sua
arcivescovo di Udine, rimanendo saggia condotta li ricondusse al do-
per sempre soppresso ed estinto il vere. Paolino patriarca di Aquileia
governo ed il titolo di vicario apo- ne tenne un quarto nel 791.
stolico . Cosi finiva il celebre pa- Gli altri concilii, comechè con-
triarcato di Aquileia, ch'ebbe a suf- vocati da' patriarchi di Aquileia, si
fraganee le Udine,
seguenti sedi : ragunarono nel Friuli, od in altri
Trieste, Capo d'Istria, Città Nova, paesi al patriarcato soggetti. Nel
Eraclea Pedona
, Parenzo Pola , , 1184, se ne celebrò uno contro gli
Concordia, Oderzo, Marianum, Cc- incendiarli, e sacrileghi; nel 1 jon,
neda, Belluno, Feltre, Asolo, Zuglio, Papa Gregorio \ll ,
deporlo dal
Treviso, Padova, "Vicenza, Verona, concilio di Pisa, ne raccolse uno
Mantova, Como, Trento, e Lubiana nel quale fece leggere un atto col
nella Carinola. proposito di estinguere il grande scis-
L'arcivescovato di Udine è stato ma che dividea la Chiesa. 11 Rinaldi
poscia ridotto a semplice vescovato. nomina questo sinodo: sinodo del
V. Udine. Friuli. Nel i5()(>, il patriarca Fran-
Molti concilii vennero in Aquileia cesco Barbaro ne tenne un altro in
celebrati. Il primo del 38 1, sotto Udine per 1'
osservanza del sacro
il Pontefice s. Damaso lei' impe- concilio generale di Trento e poi-

ratore Graziano, contro Palladio e la disciplina ecclesiastica.


Secondiano vescovi ariani, va mag- Feconda d' uomini illustri fu A-
giormente famoso per la eminen- quileia. Nacque in essa il santo Pon-
te qualità de' personaggi intervenuti, tefice Pio I , figlio di Bufino che
fra' quali pimeggiava l'arcivescovo di patì nella quarta persecuzione della
Milano s. Ambrogio, e s. Yaleriano Chiesa agli 11 luglio del 1G7. Di
di Aquileia, oltre trentadue deputati lui ci rimangono due epistole spiran-
delle chiese di Francia e d'Africa. ti quell' angelica carità dalla quale
Questo concilio non ebbe che una era animato . Ermete suo fratello

sola sessione a' di 5 settembre. Fu scrisse pure tra le altre cose ,


scritta inoltre una lettera agi' impe- di cui non abbiamo chiara con-
ratori Graziano, Valentiniano II e tezza, gli atti del martirio delle

Teodosio il Grande per unione 1' sante Prassede e Pudenziana. Al


delle chiese d' Oriente e per diman- secolo del grande Atanasio, che, ri-

dare la celebrazione d' un concilio paratosi in Aquileia dalle inedie de-


in Alessandria; indi ne fu scritta gli ariani, ristabilì colla disciplina
una seconda per domandare ai me- 1' amor dell' ecclesiastiche lettere, si

desimi imperatori che reprimessero videro nel seno di questa città sorge-

l' insolenza di Ursicino. Un secondo re i chiarissimi uomini: Fortunazia-


concilio fu celebrato nel 553, dopo no , che divise gli evangelii in ca-
la celebrazione del quinto concilio pitoli e scrisse de' commentari] so-
generale dei vescovi d'Istria, di Li- pra gli ; Valeriano;
stessi Croinazio,

guria, e della Venezia contro le di cui restano alcuni aurei trat-


ci

decisioni dei tre capitoli. Un terzo tati sul vangelo di s. Matteo; Bufi-
,

26. AQU AQU


no, autore de' purissimi dettati so- vere in servizio di Dio. A questo
luti la Scrittura e l'ecclesiastica storia; fine ridusse a spedale la propria
Eliodoro, Grisogono, Florenzio, Ne- casa, ove era tutto nel soccorrere
poziano ed altri, de' quali la crudele ai malati e nel sollevare il disagio
barbarie de' tempi e' involò gli scrit- dei bisognosi.Morto s. Eterno, ve-
ti. Sebbene per le stragi di Attila scovo di Evreux, ne fu eletto a suc-
fosse venuta meno di forze, Aqui- cessore; ma siccome temeva che le
leia nelle sue stesse rovine si gloria funzioni del ministero lo divertisse-
di un Agostino, che scrisse un ser- ro alquanto dalle pie pratiche a
mone inserito nell' appendice del cui s'era già dato, fece costruire
toni. V delle opere di s. Agostino una piccola cella non lungi dalla
Jpponese; di un Adelfo, del quale sua chiesa, ove a quando a quan-
abbiamo un altro sermone inserito do si ritirava, per ravvivare la di-
nelle opere di s. Pier Grisologo ; di vozione e raccogliersi in sé mede-
un Massimo autore egualmente di simo. Nel 689 intervenne al conci-
parecchi sapientissimi sermoni . Ai lio di Rouen, ràgunato da s. Ans-
tempi di s. Leone Magno die' lustro berto suo metropolitano. Negli ul-
alla di lei sede 1' arcivescovo Niceta, timi anni della vita divenne cie-
santo illustre siccome per le virtù co, senza però rimettersi dalle usate
così per l' energia e magnificenza funzioni, e dopo un corso di auste-
de' suoi sermoni.Poco dopo vi sur* ra penitenza e di lungo digiuno,
se ancora il diacono Paolo Warne- mori sul volgere del secolo VII,
fridio commendevole storico delle
, dopo quarantadue anni di episco-
geste de' longobardi. Ristoratasi in pato. La sua festa si celebra ad
parte delle antiche desolazioni, A- Evreux il 19 di ottobre.
quileia ritornò allo splendor delle AQUINO (d') Ladislao, Cardi-
scienze. Molti uomini si diedero di nale. Ladislao d' Aquino trasse i

bel nuovo alla cultura delle lettere natali in Napoli nel secolo decimo-
e molti altri accoppiando a queste sesto. Il Sommo Pontefice s. Pio
V eroismo delie cristiane virtù, diven- V assicuratosi della fama, che le
nero luminari della loro patria. Noi virtù e la dottrina di lui fa-
però, per amore di brevità, por- cevano eccheggiare in molti luoghi, si
remo line all'articolo col ricordare i determinò di volerlo seco a Roma.
celebri Tommaso d'Aquileia scritto- Gli conferì quindi alcuni beneficii
re d' un assai curioso libro sulle ecclesiastici e lo creò suo camerie-
stragi di Attila, Gordino Giacomo re In seguito Gregorio XIII, affi-
.

arcidiacono, chiaro per la prefazio- dogli la chiesa di Venafro , e nel


ne al messale Aquileiese, e Dome- 1607, Paolo V lo spedì in qualità
nico Bertoli, canonico, scrittore delle di nunzio, prima presso gli svizzeri,
antichità sacre profane di Aquileia. e dopo sei il duca di
anni presso
AQUILINO (s.),vescovo di Evreux, Savoja accomodare gli affa-
, per
nacque a Bayeux circa l'anno 620 ri della Valtellina. Siccome però
da nobilissima làinijdia. Educato, se- quel duca non gli diede accoglien-
condo che la sua condizione esigeva, za, sotto il pretesto che fosse del
menò moglie e militò sotto Clodo- partito spagnuolo, fu nominato col-
veo II ; ina, fornita la sua campa- lettore di Portogallo. Ma trovan-
gna, convenne con la moglie di vi- dosi egli aggravato dagli anni, non
AQU AQU 2( , 3
ne assunse l'incarico, e fece ritor- dai primi secoli, né può dubitarsi
no a Roma, dove gli venne affida- ch'ella non fòsse fin d'allora resi-
to il governo della città di Peru- denza vescovile; ma le molte rivo-
gia, e poco dopo, cioè a' io set- luzioni alle quali fu esposta, non
tembre 1616, fu creato prete Car- ne lasciano conoscere la esatta suc-
dinale assente del titolo di s. Ma- cessione de' suoi vescovi.
ria sopra Minerva, ed ascritto a Morto V imperatore e re di Si-
quasi tutte le Congregazioni di Ro- cilia Federico i25o, e suc-
II, nel
ma. Agli altri suoi pregi accoppia- cedutogli il figlio Corrado IV, f [Me-
va egli singolare mitezza di animo sti nel recarsi ad occupare
Napoli,
ed esimia carità verso il prossimo, contro le pretensioni di Manfredi suo
di guisa tale, che perdonò non solo fratello naturale, distrusse le mura e
all' uccisore dell'unico suo fratello , gli edifìzii di Aquino, né d'allora in
ma s' interpose ancora presso il poi più risorse.
Pontefice, perchè venisse assolto dal- Nell'anno 1066 Riccardo Nor-
la ben giusta condanna. Finì di manno creato dal Pontefice Nicolò
vivere in Roma mentre era chiu- II principe di Capua, aspirando al
so nel conclave del 1621. Fu se- patriarcato romano, invase colle ar-
polto nella chiesa di Maria so-
s. mi i dominii Pontifìcii. Se non che
pra Minerva, dove sorge un ma- in aiuto di Papa Alessandro li mos-
gnifico avello col di lui busto in se il duca di Toscana e di Lorena,
candido marmo. Godefrcdo, accampando il suo eser-
AQUINO Po?ttecorvo e Sora
, cito ad Aquino, dove dimoiò die-
(A (fumateli., Pontis Curvi, et So- ciotto giorni, combattendo sempre
ran. ). Vescovati uniti nel regno con prospero successo contro i nor-
delle due Sicilie con residenza in manni, da' quali, fatta la pace, rice-
Rocca Secca. Aquino è posta sul vei (e in un congresso molte ric-
torrente Melfi, il quale va a met- chezze.
tere foce poco in giù nel Ga- Verso 1' anno di Cristo 5oo A-
rigliano tre miglia lungi dalle fron- quino fu eretta in vescovato, che si
tiere dello stato ecclesiastico. Que- dichiarò immediatamente soggetto
sta antica città della provincia di alla Santa Sede Apostolica, come lo è
Terra di Lavoro deve la sua origine tuttora insieme alle cattedrali che
agli erniei, antichi popoli dell'Auso- furono ad Aquino riunite.
nia. In seguito divenne colonia ro- La diocesi d'Aquino nel secolo
mana e poscia ebbe i suoi con- XIII ebbe il massimo vanto di da-
ti tratti dalla famiglia de' princi- re alla chiesa san Tommaso, il

pi di Capua, alcuni dei quali in pro- quale nato nel castello di Roc-
gresso di tempo divennero duchi di ca Secca , professò la regola del-
Gaeta. Nel declinar del primo secolo l'Ordine dei predicatori per an- ,

dell'era cristiana, e nell'impero di tonomasia fu nominato Y Angelico,


Domiziano, nacque in essa il cele- e morì nel 1274 d'anni 49 ne l
bre poeta Decio Giunio Giovenale ; monistero di Fossanova. V. Tom-
e patria fu pure di Pescenio Ne- maso d'aquino.
gro salutato nell'anno di Cristo Benedetto XIII, Orsini, domeni-
190 imperatore romano. Aquino cano, con bolla dei 2 3 giugno 1725,
dee aver ricevuto il vangelo lino In excelsa presso il toni. XII. p.
a6| AQU AQU
2G del citato Bollano, eresse in città vincia del basso Reno negli stati
la terra di Pontecorvo, ultimo con- prussiani. Propriamente è detta Aix
fine dello stato ecclesiastico col regno la-Chapelle. Giusta la coni une opi-
di Napoli, e stabilì che in essa dopo nione, fu fondata nell'anno di Cristo
la distruzione di Aquino risiedessero 125 da Sereno Grano sotto l'impe-
i vescovi, innalzandone la collegia- ro di Adriano però nel 4^ l ven~
;

ta in cattedrale. Al vescovo di Aquino ne abbruciata da Attila, né si rieb-


die' poi il titolo di arcivescovo di be se non quando Carlo Magno, nel
Teano e lasciò unita ad Aquino an- cacciare, scoperte a caso le sue acque
che la cattedrale di Sora, che lino termali, fece ricostruì ria* Perciò ebbe
dal terzo secolo vanta la sua sede il nome
di Aix, a cagione di que-
vescovile. steacque, e quello di Chapelle in
Tra i vescovi che la governarono, memoria di una cappella da Carlo
primeggia Costantino, eletto nel Magno eretta presso il proprio palazzo
4t>5. Costanzo (f^edì) la gover-
S. nel 773, oltre l'aver abbellita la cit-
nò circa il 566. Di lui fa memo- tà tutta e rendutala sede del suo
ria s. Gregorio Papa (Dialogorum impero. Bella a vedersi in questa
lib.IL); Martino, promosso nel città è la cattedrale pur eretta da
1060, uomo di specchiata probità; Carlo Magno, e consacrata dal Pon-
Luca Alberino, asceso a quella sede tefice s. Leone III. In essa conser-
nel i43o. Nella chiesa di s. Maria vasi il spada ed il libro
balteo, la
iu Monterone di Roma, v' è un e- degli evangeli per l' inaugurazione
pitafìo che forma il suo panegiri- degl'imperatori. Difatti molti ne fu-
co. Mario del i525. Nella lapide rono ivi coronati. Il perchè il ca-
ch'esiste sulla tomba di lui, egli pitolo chiamavasi imperiale, ed il
è detto uomo di mirabile inee°;no, novello imperatore si faceva cano-
di esemplare virtù, caro alla patria, nico prima di prendere le augustali
agli amici, alla Chiesa, cui
non mancò insegne, giurando di proteggere la
di edificare ad ogni sua possa. Ga- Chiesa cattolica. In aggiunta a ciò
leazzo eletto da Paolo III nel i543. si conserva nel di lei tesoro una
Fu egli uno de' quattro giudici del quantità di preziose reliquie, le quali
Concilio di Trento. Filippo Filo- vengono esposte ogni settennio per
nardo da Paolo V creato vescovo quindici giorni.
nel 1608, e poscia assunto alla por- In quella cattedrale si conserva
pora cardinalizia. V. Filonardo Fi- inoltre capo di Carlo Magno, qui-
il

lippo, Cardinale. vi morto il 25 gennaro 8i4 d'anni


La cattedrale d'Aquino è dedi- 72, ed ivi canonizzato ai 29 dicem-
cata a s. Costanzo; il capitolo si bre 11 65 dall'antipapa Pasquale III,
compone d'un arciprete, di dieci ca- locchè non approvò, ma tollerò la
nonici, compreso il teologo. La re- Chiesa. Dopo gli abbellimenti di
sidenza del vescovo è ora, come si è Aquis-
Carlo Magno, nell'822, solfri
dello , in Rocca Secca j la tas- saccheggio dei normanni e
grana il
sa e di duecento ottanta fiorini. XVI
verso la metà del secolo nel-
V. Ponte Corvo e Sora. l'incursione de'protestanti molto fu
^
AQUISGRANA ( Aquisgranum maltrattata. Venne quasi interamen-
l rUs Aquensis). Città vescovile e te distrutta, nel i656, da un in-
considerabile , capitale della pro- cendio, e nel 1757 dal terremoto.
,

AQU AQU 9.G7


Dopo Carlo Magno divenne la se- cilio due regole, l'ima pei canonici,
conda residenza degli imperatori al l'altra per le canonichesse. La prima
di là delle Alpi. Il marchese Spinola abbraccia quindici capitoli cstialli
la prese nel 6 1 4, ristabilendovi la
1 quasi tutti dalla regola di Crodegan-
religione cristiana. Nel 1792 il ge- I. . vescovo di Metz, che Boriva
nerale Dumouriez, comandante l'ar- nel settimo secolo . La seconda
mata francese, se ne impadronì, ma contiene ventotlo capili ili tratti qua-
poi fu scacciato dagli austriaci nel- si tutti dalle opere dei santi Ata-
l'anno stesso. Nel 1794 cadde però nasio, Cesario d'Arles e Girola-
di nuovo Francia
in potere della mo. Questo concilio è chiamalo ge-
che conservolla sino al 1 8 4- 1
nerale pel gran numero dei vescovi
Molti concini si celebrarono in e di abbati, che \i si trovarono Labbé (

essa. 11 primo nel 78() sotto Pa- ib.).Ilsesto, tenutosi nell' 8 7 in un'ap-
1

pa Adriano I per ordine di Car- partamento del palazzo detto di Latc-


lo Magno, intorno la disciplina eccle- rano, versò sopra la regola di s. Bene-
siastica, come il Labbé riporta al to- detto, procurando di richiamarla al-

mo VII. Si pubblicò in quel concilio l'osservanza, E distribuito in ottanta


un capitolare composto di oltantadue articoli. Nel settimo dell'825 si trat-
articoli, ai quali ne furono aggiunti tò sopra il corpo di s. Uberto; nell'ot-
altri sedici pei monaci e ventuno tavo dell'anno 828 fu composto il terio
per regolare diversi altari eccle- capitolare di Luigi il Buono; nel
siastici e politici. 11 secondo si ce- nono l'anno 836 si promulgarono
lebrò nel 798 per la fondazio- leggi pel ristabilimento della disci-

ne del monistero di san Paolo in plina ecclesiastica. Queste sono divi-


Roma nel Pontificato di Leone III. se in tre parti. La prima, che concerne
Alenino alla presenza dei re e dei le virtù episcopali, contiene dodici ca-
grandi vi disputò contro Felice di noni, il terzo dei quali ordina ai vesco-
Urgcl, lo convinse di eresia, e lo vi d'aver sempre alla propria tavola, o
fé' rientrare in grembo della Chiesa. dinanzi ai loro occhi qualche povero
Il terzo si tenne neh' 802 per ordine cui diano da mangiare in qualsiasi
di Carlo Magno, sopra il giuramento, luogo si trovino. La seconda parte, che
che devesi prestare all'imperatore, co- riguarda i costumi e la scienza di
me si legge nel citato Labbé. Resta di tutti gli ecclesiastici, è divisa in Mal-
questo concilio un capitolare di set- tolto canoni. La terza, che tratta
te articoli, i più importanti dei qua- delle virtù e dei doveri dell' impe-
li sono quelli che riguardano i pre- ratore e de' suoi figli, principalmen-
lati che unitamente ai vescovi go- te per ciò che spetta agli affari ec-
vernano le chiese, stabilendosi che clesiastici, abbraccia venticinque ca-
non potessero esercitare nessuna fun- noni, i quali sono derivati quasi

zione vescovile, ma si dovessero con- tutti dal primo concilio d' Aquis-
siderare semplici preti (Labbé t. VII). grana e dal sesto di Parigi. Si è
Il quarto nell'809 trattò sopra la pro- pure stesa nel medesimo concilio
cessione dello Spirito santo, e l' ag- una rimostranza contro Pipino fi-
giunta della parola FiUoque, al sim- gliuolo di Luigi il Buono e re d'À-
bolo della fede. 11 quinto si tenne ncl- quitania, nonché contro i grandi del

suo regno, per indurli a restituire be-


1' 816 nel palazzo di Luigi il Buono. i

Quell'imperatore fé' stendere dal con- ni della Chiesa, che si erano appro-
VOL. II. 34
266 AQU AQU
piiati. Il decimo concilio dell' 838 gì nunzio di Colonia, dalla cui nun-
tratta del inonistero di Anizola ;
ziatura dipendeva la giurisdizione
Fundeeimo nell' 84* contro l'im- ecclesiastica d'Aquisgrana. Assai di-
peratore Lotarioregno in
, il cui lettando a quel prelato il soggiorno
Francia fu diviso tra i re Luigi e di sì illustre città, vi fece non solo
Carlo il Calvo j il dodicesimo e de- frequente residenza, ma elevato alla
cimoterzo dell'anno 860 trattò sulla cattedra di s. Pietro, nel i655, col
causa di Tictberga moglie di Lotario, nome di Alessandro VII , conservò
che da lui riconosciuta colpevole di amorevole propensione per essa e
enorme misfatto fu rinchiusa in un le inviò cospicue somme per ripa-
monistero. Lotario fu autorizzato a rare alle sue rovine, onde per gra-
sposare Valdrada sua concubina. titudine la municipalità gli eresse
Ma lo scandalo pubblico che n'e- una statua di marmo, nell'aula ove
ra provenuto, obbligò il Papa s. s' incoronavano gì' imperatori. Di-
Nicolò ad instituire un processo con- poi in essa fu conchiusa nel 1668
tro Lotario sul ripudio di Tietber- la fra Carlo II re di Spa-
pace
ga e sul matrimonio con Valdrada. gna Luigi XIV re di Fran-
e
11 concilio però di Metz radunato cia, che assicurò parte della Fian-

per ordine del Pontefice, confermò dra alla corona di Francia , e ciò
il divorzio di Lotario , ma il Pon- per lo zelo e per le premure del Pon-
tefice depose i vescovi di Colonia e teficeClemente IX, Rospigliosi^ dai
di Treviri spediti a portargli gli atti due sovrani dichiarato arbitro dei
del concilio, ed insistè sulla nullità loro voleri. E a vedersi su questo
del divorzio. Finalmente Lotario fu proposito la lettera di Luigi XIV
costretto a ripigliare la prima mo- a Clemente IX, in cui protesta al
glie ed abbandonar la concubina Papa d'esser venuto alla conclusio-
Valdrada, sebbene poco dopo l'ab- ne della pace in vigore dei suoi uf-
bia ripigliata. Tictberga fu conse- fìzii , come si legge appresso 1' 01-
gnata nelle mani del legato del Pon- doino nel tomo 1 V. Indi , nel 1 7 48,
tefice e condotta a E.oma. Il deci- fu celebrato altro trattato di pace
moquarto nell' 862 favori il matri- in Aquisgrana, fra le potenze im-
monio di Lotario con Valdrada. 11 pegnate nella guerra di successione
decimoquinto nel 937 tenne per
si dell'Austria: ed altresì, nel 1818, la
1' incoronazione di Ottone. Il de- città accolse nelle sue mura i so-
cimosesto nel 1000 esaminò l'affa- vrani alleati, affine di stabilire in
re di Visclero , il quale contro i un congresso la quiete di Europa.
canoni possedeva due vescovati. Il AQU1TAN1A. Una delle tre parti
decimosettimo nel 102 1, si radunò dell'antica Gallia, che in antico por-
per definire le differenze di Pellegrino, tava il nome di Armorica, da Ar-

arcivescovo di Colonia, e di Durante mor, che in lingua gallica siguifìca


vescovo di Liegi, sopra il monistero contrada marittima. Si crede che
di Corset, che fu aggiudicato al ve- le sia poi derivato il nome di Aqui-
scovo di Liegi. tania a cagione delle molte aeque
Oltre i concilii, molti trattati di onde il paese sovrabbonda. Al tem-
pace si conclusero in Aquisgrana. 11 po di Augusto si compresero due
primo, nel 1G48, fu sottoscritto per provincie sotto il nome di Aquita-
conto della Santa Sede da Fabio Chi- nia prima e seconda , ed al tempo
,

ARA ARA iG-


di Onorio ve n'ebbe una terza che tici , che nel secolo terzo oppo- si

chiamatasi innanzi Novempopulania. sero alla immortalità dell'anima,


La prima avea per capitale Avari- sostenendo che questa perisce col
Cam (Bourges), la seconda Burdi- corpo, ed insieme con esso risuscita.
gala ( Bordeaux ) e la terza Elusa Quindi ebbero il nome «li Tanta-
(Cauze ). topsrhifaij cioè anime mortali. Per
I romani fecero varie imprese impedire che questa eresia si divul-
sopra gli aquitani. Pompeo som- gasse ad infestare la Chiesa, si ten-
mise i comingi ed i couserani, e ne un concilio nell'Arabia, al quale
Crasso questore di Cesare conquistò intervenne il celebre Origene. Egli
ilrestante. Ma dopo aver obbedito colla forza delle ragioni convinse
l'Aquitania lungo tempo ai romani, questi eretici , e li ricondusse al
fu divisa tra i goti, e poi nel 63o seno della Chiesa.
venne riunita corona di Francia
alla ARABIA. Provincia, che fu il

cui restò 668, ovvero 670


fino al teatro della predicazione di s. Paolo
dopo la morte di Clotario III. Al- pel corso di tre anni. Si ritiene che
lora gli aquitani si scelsero un du- questo apostolo vi abbia fondata
ca. Pipino nel 758 li disfece e , una chiesa. Fra i molti popoli, che il

Carlo Maglio assoggettandoli inte- giorno della Pentecoste si trovavano


ramente nel tornar che faceva dalle in Gerusalemme, si annoverano an-
Spagne, nel 778, eresse in regno che gli Arabi. Questi discendono da
l'Aquitania, e Luigi, il più giovane Ismaele, e sono il popolo più an-
dei suoi figli, ne fu il primo re. tico del mondo, che non cangiò mai
Papa Adriano I lo consacrò, e co- né la sede , né la lingua, né i co-
ronollo con tal titolo in Roma nel stumi.
781, manell'817 il medesimo Lui- Gli abitanti dell' Arabia deserta
gi in un' assemblea di Worms co- furono convcrtiti, nel 373, da' mo-
stituì a re Pipino suo figlio. In se- naci loro vicini ; e quei dell'Arabia
guito quel regno fu soppresso, e felice furono sotto 1' impero di
lo
Carlo il Calvo ristabilì i duchi Costanzo da un vescovo ariano. Il
che duravano a vita ; ma nei disor- cristianesimo fu in fiore fino ai tem-
dini , che seguirono il regno di pi di Maometto nel secolo VII. Un
Carlo il Semplice, le provincie del- solo concilio si tenne in Arabia, cioè nel
l'Aquitania divennero un feudo par- 246, ovvero nel 249, sotto il Pontifica-

ticolare ed ereditario. to di Fabiano, per difendere la purità


Varii concilii si tennero in Aquita- della fede contro ad alcuni eretici,

nia. 11 i.°nelP863 contro Stefano con- che negavano la immortalità del-


te d' Alvergna, ed altri molti nell'an. l'anima. V. Aram o Arabici.
io34 per oggetti riguardanti la fede ARAB1SSO. Città vescovile della

cattolica, eia pace della Chiesa, non- seconda Armenia, della quale cono-
ché per muovere i popoli a pe- sciamo cinque vescovi soltanto. Giu-
nitenza (Pagi). stiniano la pone nella terza Ar-
ARA. Eretico, il quale pretende- menia, Commanville nella seconda, e

va , che neppur Gesù Cristo stato la dice oretta nel IV secolo, sull'i a-

fosse esente dal peccato originale. ganca a Melitene.


ARA. V. Altare. ARADA (.Jradcn.). Città Teseo-
nell'Arabia, fon-
ARABI o ARABICI. Setta di ere- vile in partibus
,

2 6S ARA ARA
data sino dal IV secolo, e suffraga- stabilito dal Sancio I. Questo
re

nea della metropoli di Petra. concilio chiamato Aragonensc vie- ,

ARAGONA. Provincia della Spa- ne conosciuto anche sotto il nome


gna, che ha il titolo di regno. E si- di Concilio eli s. Giovanni della Roc-
tuata fra le gole de' Pirenei, la Ca- ca^ Labbé tom. IX. Ard. t. VI.
talogna, Valenza, le Castiglie, e la Il secondo concilio venne cele-
Na varrà. I celtiberi, gì' ilergeti, i brato nel i4o8, o i4°9ì contro il
lantani, i vescitani, e molti altri legittimo Pontefice Gregorio XII,
popoli nelle romane guerre famosi, in favore di Pietro de Luna anti-
stanziarono iti questa regione. Nel papa col nome di Renedetto XIII,
470 dal romani pas-
dominio de' il quale era sostenuto da Martino
sò sotto quello de' goti. I mori la re di Aragona.
sottomisero nel 714 quando s'impa- ARAGONA (d') Antonio, Car-
dronirono della Spagna; ma l'Arago- dinale. Antonio d Aragona dei du-
na ebbe per la prima la gloria di chi di Ampurias e di Prades, traeva
scuoterne il giogo. Essa si scelse al- origine dai re di Aragona. Nacque
lora un capo, che prese il titolo di in Ispagna nel 161 8. Egli in qual-
Conte, limitando il suo potere a che modo apparteneva al re di
certe leggi, che giurava di osserva- Francia Luigi XIV, ed all'impera-
re. N' ebbe V Aragona diversi sino tore Leopoldo ed avea a fratello
,

al decimoquarto secolo, epoca nel- il Cardinale Pasquale, che portò esso

la quale fu unita insieme co' regni pure il nome Aragona. La inte-


d'
di Castiglia e Lione , alla corona grità de' costumi, e la prudenza on-
spaglinola, in conseguenza del matri- d'era fregiato, lo resero degno di esser
monio di Ferdinando V, chiamato eletto consigliere del re di Spagna,
il Cattolico, con Isabella erede di e della inquisizione. Seppe disimpe-
questi due regni. L' Aragona avea gnare a questi ufiìzii con tanta sag-
anticamente in sua dipendenza la gezza, che Filippo IV suo consan-
Catalogna, il regno di Valenza, e guineo, adoperassi per ottenergli
le isole di Majorca, Minorica, ed I- la sacra porpora. Infatti Papa In-
vica;e in Italia la Sardegna, la Cor- nocenzo X, a' 7 ottobre
1647, ^°
sica, la Sicilia ec. Faceva parte del creò in petto Cardinale, e poi lo pub-
regno di Navarca, ma i privilegi blicò, a' 1 4 marzo 1 65o ; ma sei me-
che vennero gua-
nella riunione le si dopo la sua promozione, con ge-
rentiti, svanirono sotto Filippo V, nerale rammarico, nell'età d'anni 3 2,
che, nel 1714? l'assoggettò alla Ca- fu morte in Madrid.
colto dalla
stiglia per aver parteggiato per 1'
ar- ARAGONA (d') Giovanni, Car-
ciduca Carlo d'Austria V. Spagna. dinale. Giovanni d'Aragona era fi-
Neil' Aragona furono celebrati i glio di Ferdinando re di Napoli.
due seguenti concilii : Il Mazza e 1' Ughellio asseriscono
Il primo si adunò nell'anno 1062
che solo contava l'età di circa nove
nel monistero di s. Giovanni di anni quando, nel i47 2 ^Ll eletto dal >

Rocca, o della Pegna, nel Pontifi- Pontefice Sisto IV alla sede arcive-
cato di Alessandro II, nel quale si scovile di Salerno; però dalla maggior
decise che Aragona
i vescovi di parte degli storici questa opinione
«I incido essere eletti tra monaci i viene rigettata. Comunque siasi, è
di quel monistero, com'era stato certo che il dotto Papa lo dispcu-
ARA A RA 2G9
so, affinchè potesse ottenere l' ar- renzo in Lucina, suo titolo, ovvero in s.

civescovato di Taranto , sebbene Sabina, come scrivono il Ciacconio


non fosse ancor giunto alla pu- ed il Marchesi, la quale asserzione
bertà; e gli concesse d'indossare però si oppone a quanto ne dico-
la porpora, tranne il cappello rosso, no gli scrittori di que' tempi.
come già destinato alla dignità Car- ARAGONA (d') Lumi, Cardi-
dinalizia: unico esempio che abbiasi nale. Luigi d'Aragona nacque in
nelle storie di un tal privilegio. Napoli nell'anno \\-\. Era nipote
Quindi Sisto IV, a' io dicembre l477» di Ferdinando I re di Aragona, e
lo pubblicò Cardinale, conferendogli pronipote di Alfonso I re <li Napoli.
la diaconia di s. Adriano, e poscia, ne). Si uni in matrimonio a Battistina
140*1, gli commise l'incarico di legato Cibo, della (piale essendo rimasto
della Sede in Ungheria, Boemia
s. vedovo, pensò di abbracciare lo
e Polonia , perchè pacificasse colla stato ecclesiastico; fece quindi la
Germania questi regni, e pubbli- rinunzia del marchesato di Gerace
casse un giubileo solenne per quelli, in favore di suo fratello d. Carla
che avessero impugnate le armi Nel i4()8 fu eletto da Alessandro
contro i turchi. 11 re Mattia Cor- VI amministratore della chiesa di
vino nominollo ad arcivescovo di Lecce, e dopo tre anni ebbe lo
Strigonia, ma non n'ebbe né il tito- stesso officio in quella di Aversa. Lo
lo, né le rendite, se non dopo quat- stesso Sommo Pontefice, che a' u
tro anni per essere contrastata tal
,
settembre i.\<)">, Io avea ascrìtto al
sede metropolitana. A questa però sacrò Collegio, Io promulgò nel 1
p)7
venne unita l'amministrazione di quel- colla diaconia di s. Viaria in Cosme-
la di Salisburgo nella Germania, e din. Ei,di contribuì con tutto l'impegno
di Patti nella Sicilia, come pure alla fabbrica della sua chiesa, alla
parecchie insigni abbazie, il cui do- quale Giulio aggiunse la catte-
li

minio e le cui rendite gli furono accor- drale di Capaccio nel im>{. Dopo
date dal predetto Sisto IV. Sostenne due lustri Leone X i^li affidò il
inoltre la carica di governatore della governo delle chiese della Cava, di
provincia di Bari, col titolo di viceré, Nardo, e di Alessano, colf abbazia
a nome di suo padre. Secondo alcuni, di Monte Vergine ed altre preben-
arca appena compiuto l'età di ven- de. Mentre il Cardinale Luigi pre-
tidue anni, quando mori di veleno siedeva alla sua basilica titolare di

nel 148?: altri storici però asseri- di s. Maria in Cosmedin, Leone \


scono che contasse per Io meno la eresse di nuovo in collegiata se-

ventiseio ventisette anni di cui , parandola dalla giurisdizione dei


otto ne passò come Cardinale. La monaci di s. Paolo. Ebbe luogo nei
prudenza senile, e lo zelo per la comizii di Pio 111, ed in quelli dei
religione unito a molto spirito gli mentovati Giulio II e Leone X; con-
avevano procacciato l'amore di tut- dusse in [spagna la regina vedova del
ti e;nel breve con cui Inno- re Ferdinando, e si \vn> in Germa-
cenzo Vili gli diede l'uso del ca- nia in qualità di legato Pontificio.
stello e palazzo di Caprarola, lo chia- Nel iSio,, fu colpito dalla morte
ma vir auetoritatis magnete j perciò la in età d' anni quarantacinque, dei
sua morte venne universalmente com- quali ventidue ne visse come Car-
pianta. Fu sepolto nella chiesa di s. Lo- dinale; e fu tumulato nella chiesa
27 o ARA ARA
di Maria sopra Minerva.
s.
Il Cardi- di quella città. La pietà ond' era
nale Franciotto Orsini ornò il se- fornito , e la carità che lo facea
polcro di questo Porporato con breve largheggiare co' poveri ,
gli merita-
iscrizione, ch'è posta al manco lato rono l'amore di tutti i buoni, che
dell'ingresso della porta laterale, ne piansero la perdita.
a poca distanza dall'altar maggiore. ARANDA o ARENDA. Città della
ARAGONA Pasquale, Car-(d') Spagna , situata quattordici leghe
dinale. Pasquale d'Aragona, fratel- all'oriente di Vagliadolid. In essa,

lo del Cardinal Antonio, e paren- nel 14.73 , si tenne un concilio,


te della famiglia reale, nacque in eh' è quello stesso celebrato in To-
Ispagna. Fino da' suoi verd'anni ledo nell'anno medesimo. V. Toledo.
si applicò allo studio con tutto 1 im- ARAT ( Arathen. ). Città vesco-
pegno e ben presto diede a dive- vile in partibus , nell'Arabia, suf-
dere qual lustro le scienze doves- fraganea della metropoli di Petra.
sero da lui ritrarre. Infatti, fra Tolomeo nomina una città detta A-
breve divenuto provetto, coprì una ratha , appartenente alla Margiana.
cattedra nell'università di Toledo. ARAT ( Arathen. ). Città vesco-

In seguito, avendo ottenuto un pin- vile in partibus, nell'Asia minore,


gue canonicato in quella metropo- in Cappadocia, sede istituita nel nono
litana, e l'arcidiaconato di Talave- secolo, sufTraganea della metropoli
ra, fu ascritto al supremo tribu- di Cesarea. Secondo le notizie del-
nale d'inquisizione. Dopo qualche l' impero, Arat, o Aratha era città

tempo, ammesso nel gran consiglio della Siria , o dell' Eufratense.


di Aragona venne insignito della
, ARATORE, Cardinale. Qual sia
carica di reggente, cui sostenne con la patria di lui non è gran fat-
universale applauso. Per la qual to manifesto. Alcuni opinano eh' ei
cosa Filippo IV re di Spagna sì fosse ligure, altri genovese, altri con
adoperò per fargli conseguire la qualche fondamento lo vogliono di
dignità Cardinalizia, alla quale ap- Milano , ed altri ancora lo fanno
punto venne innalzato da Alessandro nativo di Brescia. Questi ultimi si

Vii a' 5 aprile 1660, col titolo pre- appoggiano sull'autorità di un co-
sbiterale di s. Balbina. Ebbe eziandio dice antico, di cui fa menzione il
le cospicue cariche di supremo inqui- Mazzuchelli. Non v' ha dubbio pe-
sitore di tutta la Spagna, di viceré di rò che attese allo studio in Milano,
Napoli, di oratore e plenipotenziario e ch'ebbe a maestro Deuterio. Cre-
dello stesso re presso la Santa Sede, sciuto in sapere, sostenne le cari-
per comporre pace tra' principi
la che importanti di causidico, e de-
cristiani e muovere guerra ai turchi. putato della Dalmazia a Teodorico,
Dopo la morte del Cardinale San- ed altre molte, nelle quali fece mo-
doval , che reggeva la chiesa di stra della sua eloquenza. Il Som-
Toledo, venne a quella promosso. mo Pontefice Vigilio , creato nel
Allora rinunziò alla carica d'inqui- 54o, che ne conosceva le ra-
sitore, dedicossi all' esercizio del re virtù e la specchiata umil-
suo pastorale ministero , fino alla tà, ordinollo suddiacono Cardinale.
morte, Òhe avvenne in Toledo nel Aratore scrisse in due libri la storia

1677. La Mia spoglia inoliale fu degli Alti Apostolici, a cui premise


sepolta nella chiesa delle cappuccine una elegia a Parlcnio, che lo avea
ARB ARC 271
incoraggiato ad intraprendere quella santa pei miracoli che il santo vi ope-
fatica. Quest'opera scrìtta in versi rò, l'alìn ic(>\ \i ini Iniquo in onore
era dedicata al Papa Vigilio, il qua- di Malia Vergine e di s. .Martino ili
le prescrisse che l'osse conservata Tours, con un monistero arricchito
nell'archivio della Chiesa Romana. in seguito per le donazioni di Dago-
Da alcuni documenti si raccoglie, berto H, il quale, in rimerito della
che questi versi furono letti nella guarigione ottenuta dalle preghiere
basilica vaticana ed in quella dì diArbogasto a Sigeberto mio figliuo-
s. Pietro in Vincoli. Abbiamo di lui lo caduto di cavallo, lo surrogò
anche un poema epico nel quale, a Botano vescovo di Strasburgo.
malgrado la barbarie del tempo, Morì, ai 11 di luglio «lei (i-S, chie-
si trova del sublime. Aratore finì dendo di essere sepolto fuori del-
la vita nel 556. la sopia una collina
città ove s , (

ARAXA. Città vescovile della dio- facevano morire malfattori: ma i

cesi d'Asia, situata nella Licia e suf- ne l'u ben tosto diseppellito da san
fraganea alla metropoli di Mire. Fiorenzo suo successore, ed (spo-
Le si dà anche il nome di Araxus, sto a venerazione. Due secoli dap-
ed abbiamo che sino dal V secolo poi si tradusse una parte delle sue
fu eretta in vescovato. ossa nel monistero di s. Arbogasto,
ARBELLA. Città vescovile e me- eretto di fresco; l'altra parte rima-
tropoli della provincia di Adiabene, se a Surburgo, ove n'era stato de-
della diocesi di Caldea. Ai giorni posto innanzi al decimo secolo fin-
nostri chiamansi Irbil quelle rovine, terò corpo. La festa di questo san-
che ricordano l'antica sua grandez- to ricorre ai 21 di luglio.
za. Il cristianesimo vi fu abhraccia- ARBORA,o ARBOREA. Gttà ar-
to sino dai primi secoli della Chie- civescovile ili Sardegna, posta sulla

sa, e molti martiri lo difesero col costa occidentale tra Cagliari a mez-
loro sangue. E fama che la dottri- zogiorno, e Bosa a settentrione, l'i

na vangelica vi fosse predicata dal- essa non si veggono ai giorni no-


l'apostolo s. Taddeo unitamente al stri che le rovine. La sede vesco-
suo discepolo Maris. vile di Terno eretta nel VI secolo,
ARBOGA. Città di Svezia nella fu trasferita ad Arborea verso fan-
provincia di Westraanland. Quivi no n85, ma già Arborea a vea ri-
si celebrò un concilio sopra la di- cevuto il grado arcivescovile da
sciplina, nel1396, al quale fu pre- (ire-oiio \ 11. Ora l' arcivescovo ba
sidente Enrico arcivescovo di Upsal. la sua sede in Oristano (/ edi), ed
Tra gli altri statuti, venne proibito ha per sulfraganeo il vescovo di U-
ai sacerdoti di benedire i matri- sellis Alez. In questa città, oltre la

moni ne' tempi vietati, sotto pena di cattedrale, vi erano una parrocchia,
deposizione. un seminario, nove conventi di frali.
ARBOGASTO (s.), vescovo di line di monache e cintine confra-

Strasburgo, nacque nella Guienna ternite.

Aquitania altrimenti detta, da AB.CA. Città vescovile apparte-


o
genitori di alto affare, cui sul vol- nente alla diocesi giacobitica di An-
gere dell'anno 666 abbandonò per tiochia, appresso Melitene. JVel 1286
una foresta dell' Alsazia, venni? distrutta con altro sei citta ve-
ricoverarsi in
la quale fu poscia delta foresta scovili poste in quei dintorni.
,

272 ARC ARC


ARCA. Città vescovile della se- de so Ito Valeriano, o Diocleziano.
conda Armenia , istituita nel seco- APXADIO (s.). Questi sostenne il

lo V, e quindi latta sutfraganea


della martirio con parecchi altri nell'anno
metropoli di Melitene. Nicolò nel V 437 , in cui Genserico re dei van-

i44 ( ) creò vescovo di questa città dali infetto dall' eresia di Ario, in-

un certo Tommaso dell'Ordine di fieriva contro i cattolici. A questo


s. Francesco. santo fu troncata la testa, e gli altri

AE.CA. Mouistero nelle monta- compagni in diverse maniere furon


gne di Persia. Si celebrò in questo fatti morire. La loro memoria è ono-
un concilio, nel quale venne rimes- rala il i3 dicembre.
so alla sua sede 1' arcivescovo di ARC ADIOPOL1 (Arcadiopolìtan.).
Seleucia A bd Jesus, che il re Beheram Città arcivescovile in partibus senza
avea condannato a tetra prigione. suffragane!, nell'isola di Creta, sotto
ARCADIA. Città vescovile del- il patriarcato di Costantinopoli. Era
l'I lliria orientale, sulla costa occiden- sufìraganea delia metropoli di Era-
tale dell' isola di Creta, sufìraganea clea. Ebbe nome da Teodosio in ono-
della metropoli di Gortina. Questa re di suo figlio Arcadio. Al tempo del
sede fu fondala nel IX secolo. primo concilio efesino era soggetta
ARCADIO (s.), martire della Mau- al vescovo di Risa ; nel V secolo eb-
ritania, vedendo nel suo paese infie- be un vescovo proprio, il quale po-
rire la persecuzione, si rifugiò in scia fu fatto arcivescovo nell' ot-

un romitaggio, ove tra la penitenza tavo secolo, e coli' andar del tem-
e l' orazione stette alcun tempo ce- po divenne metropolita.
lato. In questo mezzo si seppe del- ARCADIOPOLI. Città vescovile
la sua fuga, e venuta alla casa paterna della diocesi e provincia di Asia
di Arcadio la soldatesca del paese, sulì'raganea della metropoli di Efeso.
non vi trovò che un parente, il quale La sua sede vanta l'origine sino dal
ricusando di manifestare il luogo V secolo.
ove Arcadio si fosse ritirato, fu po- ARCANO (Disciplina dell'). Co-
sto in carcere e minacciato di morte. stume antico della Chiesa, in forza
Arcadio avendo ciò risaputo, tra per del quale i fedeli erano tenuti ce-
desiderio di patire, e perchè non lare la conoscenza de' più alti mi-
gli pareva dicevole lasciar perico- steri della religione. La stessa voce
lare il suo parente, recossi egli me- latina Arcanum altro non significa
desimo al cospetto del giudice. Poco che segreto. Il Petavio nella sua ,

ci volle perchè fosse condannato. teologia dogmatica (toni. II, Prcef. e.


Egli solferi con intrepida costanza lo I, num. 5), propriamente fa cono-

scempio, che d'ogni singolo membro scere in che consistesse. " Quanto
ne fu fatto e morì ai 12 di gen-
, « i misteri, die' egli, diveniano più
naio , commiscrato dagli scherani » sublimi e lontani dal comune in-
medesimi. Il martirologio romano e » tendimento, tanto più si teneva-
parecchi altri martirologi d'Occiden- m no occulti, si nudrivan nel seno:
te ne fanno menzione il giorno stes- •i il loro insegnamento era più cau-
so della sua morte. San Zenone at- si to e nascosto, né giammai senza
che Arcadio fu martirizzato a
testa, •' forte ragione si lasciavano scritti.
Cesarea in Mauritania; ed alcuni ?» Laddove poi la scrittura fosse *la-
asseriscono che il suo martirio accad- •> ta indispensabile, si facea così
,

ARC ARC a 73
» strettamente, con prudenza tale cano, che anzi vollero alcuni padri
» ed oscurità, che senza la spiega- ripetere da Gesù Cristo medesimo,
» zione de' dottori non se ne aves- interpretando a favore della loro o-
» se potuto venire ad una chiara pinione quelle parole /Volile sancitivi :

» intelligenza. » dare canibus, Matti». VII, (1. Chec-


I misteri che tenevano nascosti
si ché ne sia, certo è che s. Giovanni
erano generalmente la Trinità di Grisostomo (Hom. VII, in Cor. ) i

Dio, l'Incarnazione del Figliuolo; ed la fa discendere da' tempi apostoli-


ecco il perchè gli apostoli non ab- ci, e s. Basilio {l.ib. de Sp. v.) con
biano tramandatoli simbolo in iscrit- Clemente Alessandrino (lib. V Stro-
to. Di più, i sacramenti ed in ispe- malum) dal contenuto nel principio
zieltà f Eucaristia e '1 divin Sagri- del capo terzo della
prima lettera
fizio; loro cerimonie e per-
riti,
i le a' Corinti, provano che fosse in vi-
sino l'orazione dominicale. Tutto ciò gore al tempo di s. Paolo.
venia celato a' gentili, agli ebrei ed Rigorosissime erano le pene sta-
a' catecumeni stessi ; però non a tut- bilite dalla
Chiesa per quelli che
ti egualmente. Gli apostoli predi- trasgredivano i precetti di tale di-
cando a' gentili parlano sul princi- sciplina. Dessa li denominava tradi-
pio diun solo Dio creatore del tutto, tori ( Vedi), e la loro colpa venia
né punto della Trinità di persone. considerata siccome
un' apostasia.
Veggansi i capi XIV, XVII, XXIV Quindi quel fèrvidissimo zelo di Ter-
degli Atti apostolici. Se tengono pa- tulliano, di s. Epifanio, di s. Giro-
rola agli ebrei , sermone va più
il lamo, di s. Atanasio nel raccoman-
addentro , ed anzi provano colle darne la fedele osservanza, e nel
Scritture la divinità del Messia, la rampognare gli eretici, che non si

sua eguaglianza e consustanzialità faceano scrupolo di apertamente vio-


col Padre; quindi si tratta del- larla. Che se in qualche circostan-
la Trinità di persone. Rispetto ai za Giustino, Atenagora, Teofilo A-
catecumeni poi , sebbene venissero lessandrino, Taziano e lo stesso Ter-
istruiti ne' principali dogmi , tut- tulliano dichiararono a' gentili i santi
tavia usava con essi ancora li-
si misteri , ciò solo fu fatto nelle gloriose
na grande cautela. Non si dava lo- apologie, che per la difesa della re-
ro il simbolo della fede, per man- ligione calunniata offersero al sena-
darlo a memoria se non alcuni , to romano ed agl'imperatori, cioc-
giorni prima del battesimo ; quasi ché per nulla opponevasi, ed anzi
lo stesso faceasi dell'orazione domi- tornava in trionfo di quella sapien-
nicale, e venivano separati da' fe- tissima disciplina.
deli ed esclusi dalla Chiesa nel tem- I motivi per cui fu essa intro-
po del sagri fizio. Perciò dopo la con- dotta nella Chiesa e tanto gelosa-
sacrazione della messasi recitava ad mente guardala da' suoi pastori, si

alta voce Pater noster, che in al-


il riducono a tre principali. Primo,
tri tempi diceasi sempre a bassa perchè i venerandi misteri tanto in-

voce. Di questo rito è rimasta tut- comprensibili all' umano intelletto

tora la memoria nella nostra litur- ed i riti che tutto spiravano sem-
gia ed uflìziatura. plicità non fossero derisi da' gen-

Dal fin qui detto si raccoglie quan- tili e da chi non n'era appieno i-

to sia antica la disciplina dell' Ar- struito. Secondo, per conciliar a quei
voi,. ir. 35
,

a 74 ARC ARC
misteri una maggior riverenza,
Cos'i scar nella Mesopotamia , fiori nel
Agostino Adhi- terzo secolo. Riscattò a gran prezzo
la pensava anche s.
:

buimus, egli dice, tam sanctis rebus, settemila cristiani , che recatisi in

atque divinis honorem silentii. Ter- un luogo di pellegrinaggio per im-


zo, perchè venisse eccitata la santa petrare da Dio la pioggia a ri-

curiosità de' catecumeni a' quali si medio della eccessiva siccità nel lo-

nascondevano, ed ardesse il loro zelo ro paese, furono presi dall' arma-


affine di meritarne più sollecitamente ta romana acquartierata a Cascar.

la conoscenza; ovvero, come dice s. Fece ogni opera per abbattere la


Agostino, perchè tanto più arden- dottrina di Manete manicheo, e lo
temente li desiderassero, quanto più confuse in sua presenza. Scrisse la

onorevolmente loro si nascondevano. storia di questa setta in siriaco, per

Non si può per altro con tutta la quale è annoverato da s. Giro-


certezza precisare in qual tempo lamo fra gli scrittori ecclesiastici.

sia cessata questa disciplina. Alcuni È nominato a' ventisei di dicem-


opinano che nell'Oriente avesse fine bre nel martirologio romano.
verso il termine del quinto secolo, e ARCHEONI ossia ARCHIONIO
nell'Occidente dopo la metà del se- Antonio , Cardinale. Sorti i natali

sto secolo. Però è più verosimile l'as- in Roma da una famiglia ragguar-
serire che andasse in disuso a se- devole per la sua nobiltà e ricchez-
conda che la religione prendea nei za. Le ond' era adorno gli
virtù , ,

diversi luoghi minori


maggiori o meritarono l'amore di Urbano VI,
radici; quindi ora più presto ed or il quale dal vescovato di Aquino
più tardi in proporzione del nume- lo trasferì a quello di Ascoli, nel

ro de' fedeli. V. Adriano Dande, 1 386. Quivi si celebrò un sinodo,


His. unù'ers. tom. I, rejlexion ad ov' egli fece varie leggi tendenti a
lib. i, Ilist. eccl. reflex. 3 ; Gir- rimettere la disciplina nel clero e
berto in Mantissa ad principia thco- nel popolo. Fulminò 1' interdetto
logice exegeticce
, de arcanis eccles. contro questa città, perchè gli era
tradition.jHertnano Scholliner, De stato usurpato il castello della Cro-
disciplina Arcani, e Selvaggio, An- ce soggetto alla sua giurisdizione ;

tiauit. Chrislianar. lib. I, e. 19. ma, conosciuto il pentimento dei


ARCEA. Città della Fenicia e rei , ben presto ritirò tale castigo.
sede di un vescovo maronita. Fu Bonifacio IX, nel i3c)0, lo trasferì
anche chiamata Cesarea, ed alcuni alla chiesa di Arezzo, della quale pe-
pensano che questo nome le venisse rò non prese mai il possesso, perchè
imposto per essere stata patria del- i aveano nominato a quel-
fiorentini
1 impei'atore Alessandro Severo. Il la Angelo Ricasoli. Ritornò
sede
vescovo Elia del monistero di Mar- pertanto alla sua sede, da dove
sulita è il solo, di cui ci resta me- recossi a Roma, essendone stato
moria. eletto a vicario sì nello spiritua-
ARCEA. Città vescovile della dio- le che nel temporale Dopo que- .

cesi d' Antiochia della prima Feni- sto impiego, a' 12 giugno i4°^>
cia, la cui sede, eretta nel IX se- da Innocenzo VII fu creato Cardi-
colo, fu dichiarala suifraganea del- nale prete del titolo di s. Pietro in
la metropoli di Tiro. Vincoli; ma non avea ancora com-
ARCHELAO (s.), vescovo di Ca- piuti due mesi di Cardinalato, quan-
ARC ARC 27T
do mori nello stesso anno i4o?in vanni XXII nella promozione da terza
Roma, ove fu sepolto nella basilica lui fatta in Avignone, a' 20 dicem-
liberiana innanzi all' altare di s. bre del i32o, lo promosse alla
Girolamo. Il suo deposito è deco- sacra Porpora col titolo di s. Pri-
rato di un epitafìo in versi. sca; ma per due soli anni visse m
ARCHETTI Gì Ann andrea, Cardi- tale dignità. Panvinio non parìa
Il
nale; di nobile famiglia bresciana, di cpiofo Porporato, benché ne lo
ebbe i natali nel 1721. Dapprima ricordi Bernardo di Guidone, scrit-
sostenne la nunziatura in Polonia, tore contemporaneo.
poscia da Varsavia Pio VI lo spe- ARCHI ATRO Pontificio, o primo
di nunzio straordinario presso Ca- medico de] Papa. V. Medici, e Fa-
terina II imperatrice di Russia ; miglia Pontificia.
e, giunto a Pietroburgo, ricevette le ARCHIMANDRITA. È il supc-
più onorevoli distinzioni, ebe si u- riore di un numero di abbati cui
sano a' maggiori ambasciatori; onde vanno soggetti monasteri. Egli si
si viderocon soddisfazione rinno- può chiamare anche abbate genera-
varsi i tempi di Gregorio XIII, che le. Lo stesso nome derivato dal
spedi il celebre p. Possevino, a Gio- greco archos e mandra, principe
vanni Basilowitz. In questa mis- del gregge, basta a dimostrarne la
sione l'Archetti riconobbe, in nome dignità. Ed era appunto presso 1

del Papa, il titolo imperiale ne' mo- greci dove principalmente avea luogo
narchi russi, e conchiusc altri rile- tale appellazione.
vanti afìàri. Per rimunerare sì se- Fanno memoria degli \n liimnit-
gnalati servigi, nel 1784 a' venti di driti, Giustiniano /. Reddentes , S
settembre, Pio VI lo ascrisse al sa- Omnes vero, Cod. De stimma 'l'i i-

cro Collegio col titolo di s. Eusebio ;


nit., il concilio generale di Eliso
undici anni dopo Io creò vescovo e quello di Calcedonia, in cui dopo
di Ascoli 1800 vescovo di
e nel i vescovi sottoscrissero ventidue di
Sabina. Mori nel i8o5 nella città essi. Da ciò si deduce quanto si 1

di Ascoli, mentre ancora ammini- antica la istituzione di quel nome.


strava quella chiesa, encomiato per In Italia allora soltanto comin-
animo grande, zelante del ministe- ciò a venire in uso, quando Rug-
ro ecclesiastico, ed adorno di altre gero normanno I re di Sicilia, nel
virtù. 1094, Bartolommeo
destinò certo
ARCHIAC Simone, Cardinale, vis- per superiore de' monaci basiliani ,

se nel secolo decimorjuarto, ed appar- facendolo chiamare Archimandrita.


teneva alla diocesi di Saintes nella A questo furono assoggettati quei
Guienna. Fu canonico di Beziers e di monaci cogli abbati de' rispettivi 1110-

Saintes, ove ottenne la dignità di nisteri , di cui parecchi v'erano in

decano, e poi promosso all' arcive- Sicilia ed in Calabria, ampliati an-


scovato della chiesa di Vienna nel cora ed arricchiti per la regale

Debbiato. Dopo qualche tempo Fi- munificenza, e sì agli uni che agli

lippo ULongo re di Francia, lo spedi altri venne imposto il dovere di


oratore al Pontefice, con altri sogget- rinnovargli ogni anno l'obbedienza.
ti distintissimi. Quando era vescovo si Tale cerimonia avea luogo nella
tenne in quella chiesa il decimoquin- festa del ss. Salvatore, a' sei di ago-
to concilio generale. Da ultimo Gio- sto. Però col progredire de' tempi
2 7' ARC ARC
essendosi di assai cangiate le cose le; ed anzi gli venne proibito di
tra quo' religiosi, in luogo dell'an- esercitarlo dentro Messina, sebbene

tico Archimandrita, venne sosti- dovesse effettuarsi sempre in qual-


tuito, con Pontificia autorità, un che- luogo di sua giurisdizione. Pei
commendatario, da eleggersi nelmo- successori Archimandriti , decise lo
nistero di s. Salvatore di Messina, stesso Benedetto XIV,, che non po-
in cui fu trasferita la giurisdizione trebbero appropriarsi tale facoltà
dell'Archimandrita. Non sia disca- se prima non ne avessero dal Som-
ro avere a questo luogo un' idea mo Pontefice ottenuto l'indulto.
di quella distinta dignità. Nel caso di sede vacante, i mo-
L'Archimandrita di s. Salvatore naci basiliani ritengono il privilegio
in Messina è prelato secolare della di eleggere, come nelle chiese cat-
terza specie. Egli gode quasi tutti tedrali, un vicario capitolare del lo-
i proventi, tranne il mantenimento ro istituto, fino a tanto che venga
pe' monaci; è giuspatronato del re fatta la istallazione Archiman-
dell'
di Sicilia, e per breve di Urba- drita novello. JNon ha guari era fre-
no Vili, de' 23 febbraro i635, giato di questa dignità il Cardinal
ha una diocesi propria con giuris- Emmanuele de Gregorio , il quale,
dizione quasi vescovile, l'uso del- compianto da tutti , cessò di vivere
l'abito prelatizio paonazzo, con roc- a' 6 novembre 1839. Veggasi Giulio
chetto e mozzetta. Ne' pontificali Barluzzi, Elogio storico del Cardi-
adopera la mitra con gemme, ba- nal Emmanuele De Gregorio, Ro-
colo pastorale e baldacchino. Por- ma 1840.
ta la croce pettorale, dà la bene- ARCH1NIMO e Saturo (ss.), mar-
dizione solenne e privata, e si fa tiri. V. Armogasto.
portare dinanzi la croce astata di ARCHINTO Alberico, Cardinale.
argento. Se interviene alle cappelle Trasse i natali in Milauo, ed ot-
Papali, veste il rocchetto e la cap- tenne la laurea dottorale in Pavia.
pa magna, e siede il primo dopo i Recatosi in Roma, fu fatto protono-
vescovi. Egli dipende immediata- tario apostolico, e da Clemente XII
mente dalla Santa Sede. Il di lui venne nominato vicelegato di Bo-
palazzo in Messina gode l' immuni- logna. Poscia fu dichiarato ponente
tà ecclesiastica del pari che gli di consulta, ed in seguito, consecra-
episcopii: però non è obbligato alla to arcivescovo di Nicea, fu prescelto
personale residenza. Ciò fu definito a nunzio alla corte di Firenze, da
dalla S. C. del Concilio, con decreto dove Benedetto XIV lo inviò colla
de'2 aprile i634- Può istituire i con- stessa incombenza a quella di Po-
corsi pei benefìcii vacanti nella sua lonia. Sette anni ei sostenne questa
quasi diocesi; nulladimeno gli man- carica, dopo i quali fu richiamato
ca la facoltà di concedere lettere a Roma perchè assumesse il governo
dimissoriali pegli ordini, e di con- di quella città. medesimo Ponte-
Il
vocare il sinodo diocesano. Veggasi fice Benedetto XIV, per premiarlo
Benedetto XIV, De Synodo dioece- de' suoi servigi, a' cinque aprile 17.^6,
sana lib. I, cap. II, n. 7. Che se lo creò prete Cardinale del titolo
quel Pontefice die' quest' ultimo di s. Matteo in Merulana; e poi
privilegio al Cardinale Silvio Va- vicecancellicre della santa Romana
lente Gonzaga, fu soltanto persona- Chiesa, annoverandolo alle priucipa-
ARC ARC 277
li Congregazioni. In appresso otten- fu incaricato dell'altra alla corte di
ne l'onorevole incarico di segretario Spagna. Nel disimpegno ili questi
di stato di Benedetto XIV, nel qnal onorevoli impieghi ci mostrassi fede-
posto meritò di essere confermato da le alla Santa Sede. In ricompensa
Clemente XIII. Ma una morte repen- ile' medesimo Sommo
suoi servigi, il

tina lo tolse all'amore de' suoi nel Pontefice Innocenzo XII lo eles-

1758 in età di anni sessanta, dopo se arcivescovo di Milano, ed ai

essere stato Cardinale per trenta me- quattordici gennaio 1


699 , creollo
si. Nella basilica di s. Lorenzo esi- prete Cardinale del titolo di san-
stono le sue spoglie mortali, le qua- ta Prisca, e lo ascrisse alle Congre-
li sono collocate presso 1' aitar mag- gazioni dei vescovi e regolari , del
giore sotto una lapide splendida ed concilio, di Propaganda ed altre. Lo
elegante sulla quale trovasi scolpito zelo, la costanza e la fermezza, onde
un magnifico elogio, nonché lo stem- governò la sua diocesi, gli cattivarono
ma gentilizio. l'amore e la stima di tutti. Fu pre-
ARCHINTO Giovanni, Cardinale, sente al conclave di Clemente XI,
(
d'illustre famiglia milanese, vide la lu- il quale spedillo all'imperatore '; ir-

ce nel 1736. Nel Pontificato di Cle- lo VI in qualità di legato a lato-

mente XIII fu destinato nunzio a Fi- re, e poscia fregiato dello stesso o-
renze; Clemente XIV lo fece segreta- nore lo inviò al congresso di Nizza
rio de' memoriali, e poscia suo mag- di Provenza ad assistere alle noz-
giordomo. Pio VI lo decorò della sa- ze tra Filippo V re di Spagna , e
cra porpora, quindici aprile 1776.
a' la principessa di Savoja. Finalmente
Dal titolo dei ss. dodici Apostoli, nel compì la sua carriera mortale in

1795, passò al vescovato di Sabina. Milano, nel 2 , e fu sepolto nel-


1 7 1

Compi la sua vita l'anno 1799 men- la cattedrale, nella cappella di s. Ca-
tre trovavasi in Milano. terina da Siena. Di questo Cardi-
ARCH1NTO Giuseppe, Cardinale. nale esistono manoscritte alcune let-

Milano è la patria di questo illu- tere, le quali trattano di affari im-


stre personaggio, il quale recossi portantissimi della Chiesa, nonché la
in Baviera, ed affine di apprendere narrativa della legazione di Nizza.
ambe le leggi passò nella città d'In- L'Argelati menzione eziandio di
fa
golstad . Ottenuta la laurea dotto- altre opere, prodotte in luce dal Por-
rale, egli intraprese il viaggio di porato medesimo.
quasi tutta l'Europa allo scopo di ARCHIVI della Santa Sede.
conoscere i costumi e l'indole di L'Archivio è il luogo dove si con-
quei popoli. Finalmente si condusse in servano le scritture, ma segnatamen-
Roma, ove Innocenzo XI a lui con- te le pubbliche. Né v'ha cosa più
giunto per sangue, lo fece vicele- utile e conveniente che la conserva-
gato di Bologna, e lo provvide del- zione delle carte, fedeli depositarie
le abbazie di s. Giovanni di Ver- degli avvenimenti, tramandanti alla

tema nella diocesi di Como, e di s. posterità i fasti della storia. Tutti


Giovanni delle Vigne in quella di i popoli , che strinsero la società lo-
Lodi. In seguito gli fu conferita la ro con leggi scritte, ebbero Archivi^
nunziatura di Toscana ;
poscia da dove i scientifici , e vetusti scritti

Alessandro Vili ottenne quella al loro vennero gelosamente custoditi.

senato veneto, e da Innocenzo XII Quindi a maggior guarentigia di


,

2? 8 ARC ARC
questi, nella Giudea la santa
^
ar- il quale fu segretario di s. Damaso
ca, il sacro tabernacolo, e l'au- I del 367, che per le risposte alle

gusto tempio di Gerusalemme; iu lettere cui il Papa riceveva dai con-


Grecia il famoso tempio di Delfo, cilii e dalle chiese da tutte le par-

il celebratissimo Areopago, il gaz- ti del cristianesimo, si era a suo


zofilacio ; in Roma il famigerato tempo ricorso all' Archivio romano
Campidoglio, il tempio di Minerva, da lui chiamato Chartacium, nel
la reggia dei Cesari, le chiese cristia- quale si custodivano i concilii generali

ne, ed i palazzi dei Pontefici era- si per lo scioglimento delle controver-


no tanti Archivi. ArchioLa si chia- sie, e sì per conoscere se qualche ca-
mò l'Archivista, cioè il custode del- none fosse alterato. Alla fede di questi

le scritture pubbliche, ed anche Car- scrigni si appellò s. Bonifacio I del


tulario (F. Archivista). 11 quar- 4 18, allorché scrivendo a Rufo di
to romano Pontefice s. Clemente I, Tessalonica, volle provargli avere Ja
eletto ai 17 maggio dell'anno 93 sede apostolica costituito il vescovo
di Cristo, istituì in Roma sette no- di Tessalonica suo vicario nelle pro-
tari, per raccogliere gli atti dei mar- vincie dell' Illirico Orientale, dal suo
tiri, e registrarli ne' fasti della Chie- predecessore s. Innocenzo I. Nel con-
sa, onde ebbero origine i martiro- cilio romano, celebrato da s. Gela-
logi , ed i protonotarii apostolici. sio I, nel 4o4> con settanta vescovi,
S. Antero greco Papa del 237, pati in cui si dichiarò quali erano i libri

il martirio ai 3 gennaio del 238, sacri dell'uno e l'altro testamento,


per ricercare con zelo e diligenza quali i libri dei santi padri ricevuti
e riporre negli Archivi delle chiese dalla Chiesa, e quali gli apocrifi, fre-
gli atti dei martiri raccolti con som- quentemente si fa menzione dell'Ar-
ma fedeltà dai notari; e si ha me- chivio, e scrinio romano, dei biblio-
moria che a' suoi tempi nella basi- tecarii, degli scribi e notari e degli
lica lateranese conservavasi già un scrinarli.
Archivio, che dicevasi promiscua- Rimontando poi a' tempi anteriori
mente Bibliothrca, Arclihnum, e con- del mentovato s. Damaso I, abbiamo
giuntamente Bibliolheca et Archi- inoltre, che s. Giulio I, il quale fiorì

viarli. nel 336, col dare a' notai l incomben-


La biblioteca Pontificia, che si za di raccogliere tuttociò che alla se-
vuole cominciata dal principe degli de apostolica si riferiva, e di guardar
apostoli ed in s. Pietro, cui si l'ac- con diligenza gli atti, le cauzioni, gli
colsero poco a poco i codici, gli istrumenti, le donazioni, i legati ed
evangeli, le epistole, e gli alti aposto- altre tradizioni , e le testimonianze
lici, le decretali e costituzioni sino- autentiche, fece argomentare al dot-
dali con altri simili decreti Pontificii, to Cenni tom. I, pag. 76, il prin-
chi a ni ossi ancora Archivio della San- cipio formale della biblioteca , ed
ta Sede, o Scrinio santo. Questo Archivio della Santa Sede. Gli scri-
luogo era senza dubbio il fonte del- narli, che n'erano custodi in nume- i

la ragione canonica, dal quale in ro di dodici e facevano pubblici istro-


tutte le occasioni traevasi ciò, che menti come notari, avevano il loro ca-
bisognava pel retto uso della fede, po col nome di Protoscrinarius. Que-
e della ecclesiastica disciplina. Affer- sti però al presente sono i protonotarii
ma il dottor della chiesa s. Girolamo, apostolici partecipanti, i quali seb-
,,

ARC ARC 279


bene nella loro istituzione doveano vi fissò la sua residenza. Come essa
scrivere gli atti de' martiri , cessate fu poi restituita in da Gre- Roma
le persecuzioni, scrivevano le bolle gorio XI nel 1 377, la maggior parte
apostoliche come si raccoglie dal- delle scritture rimase in Avigno-
l' epistola di Sergio IV, nella quale ne. Successivamente gli scritti della
si leggono le seguenti parole : Scri- Chiesa Promana, e della sovranità
ptum per manus Benedirti notarli Pontificale, si conservarono in vani
regionarii, et scriniarii S. R. E. 11 luoghi di Roma, presso i rispettivi tri-
capo di questo Collegio era il can- bunali e principali uffiziali della me-
celliere chiamato Cancellarius , Ar- desima.
chivista, Proloscrinarius, Bibliothe- Ma i registri Pontificii, le molte
carius. Che l' Archivio poi si con- altre carte, e diplomi, e i libri della
servasse presso il romano Ponte- biblioteca, che rimasti erano in Ro-
fice, l'abbiamo anche dal seguente ma dopo l' assenza de' Papi nell'u-
fatto. niversale sconvolgimento, vennero in-
Nei secoli settimo e ottavo i Pon- sieme al tesoro della Chiesa Romana
tefici Adriano
ed Eugenio II uni- I, portati inAlcune carte, e
Assisi.
rono insieme quante memorie sep- diplomi per ordine di Giovanni
pero rinvenire riguardanti i censi XXII erano stati spediti ad Avigno-
e i diritti della Chiesa Romana ne, e nel 1820 gli Assisinati, sot-
ed i nomi di Biblioteca ed Ar- to pretesto di guerra,rubarono il
chivio si leggono uniti , essendo tesoro, e le robe della Santa Sede,
conosciuto per primo biblioteca- né furono sufficienti i reclami di
rio san Gregorio II eletto nel- Giovanni XXII, e del suo successore
l'anno 71 5. II Cardinal Anastasio Benedetto XII. Soltanto riuscì a que-
del titolo di s. Marcello per aver st' ultimo ricuperare parte de' regi-
depredato il Patriarchio lateranese stri, rimanendo il resto ad Assisi,
e rubate le sinodali scritture che ivi con preziosi originali. Certo è che
conserva vansi neh' Archivio, in un nel Pontificato di Urbano V, pre-
concilio dell' 868 in Roma sotto A- decessore immediato del mentovato
driano II, fu sentenziato. Quando poi Gregorio XI , nel palazzo d' Avi-
il Pontefice Innocenzo IV nel 1245 gnone si custodivano gelosamente
recossi al concilio generale di Lio- le carte dell'Archivio della Chiesa
ne, volle seco i principali diplomi, romana, e di queste molte furono
e privilegii imperiali , reali , e dei richiamate a Roma nel XV secolo
principi benemeriti della Sede Apo- da Eugenio IV. Quando poi Sisto
stolica , come si ha dall' annalista IV nel 1 47 1 fece costruire nel pa-
Rinaldi, e ciò per convincere Fede- lazzo vaticano i locali per la bibliote-
rico II che impugnava le dona- ca pubblica, e secreta, vaticana, e
zioni, e diritti della Romana Chie- palatina , era in questa disposto
sa ; 1 importanza de' quali diplomi l'Archivio disordinatamente in tanti
fu riconosciuta dai padri del con- armadii , e si congettura che la
cilio. custodia di esso fosse devoluta al Car-
In progresso di tempo 1' Archivio dinal vice-cancelliere [Vedi). Da Sisto
della Santa Sede, dal palazzo late- IV in poi sebbene l'Archivio e la
ranese, passò ad Avignone, dappoi- biblioteca stessero in un medesimo
ché Papa Clemente V, nel i3o5, luogo, come negli antichi tempi,
,

2 8o ARC ARC
ed avessero gli slessi custodi, tutta- Levati adunque dalla biblioteca

volta le camere che li contenevano secreta diplomi e le carte origi-


i

erano separate e distinte, chiaman- nali , rimasero in essa i registri

dosi camere secrete quelle in cui stava ed altri libri camerali. Gran parte ve
l' Archivio , e biblioteca secreta il n'era ancora in Avignone, e molti dal-
sito della biblioteca, come, nel i5i3, l'epoca di Martino V del i4i7jSÌno
fu stabilito da Leone X. a Giulio II del i5o3, stavano nel-
Ma i diplomi originali , e le carte 1' Archivio della camera apostoli-
preziose, dispose Sisto IV, che fos- ca, il cui catalogo fatto nel i5i6
sero custoditi con maggior diligen- si legge nel t. XXII delle bolle di

za , facendoli a tal uopo trasporta- Leone X pag. 822. Altri esisteva-


re in Castel s. Angelo, dopo aver no presso il collegio de' segreta-
ordinato al protonotario Fieschi che ri i, altri nella cancellaria, altri nel
fossero trascritti in buona forma in guardaroba del palazzo apostolico,
tre grossissimi volumi; e, nel i/±85, con tutte le scritture riguardanti la
Innocenzo VIII fece aggiungere dal- Sicilia e le cose più rilevanti delle
lo stesso prelato , al line del terzo segretarie di stato, ed altri in fine in
una rubricella delle bolle de' vica- varii luoghi, particolarmente nelle
riati,ed infeudazioni fino a Papa abitazioni de' nipoti, ed eredi de'
Eugenio IV eletto nel i43r. Fu Pontefici. Ma poiché la separazione
poi tal'operazione rifatta dal Pla- dei locali die' luogo al deperimento
tina , che il mentovato Sisto IV di tanti importanti documenti il ,

avea nominato bibliotecario, col ti- Pontefice Pio IV, Medici, mila-
tolo : Privilegia Ponti/, et Irnper. ad nese , eletto nell' anno 1 55$ bra- ,

clignit aleni S. R. E. spectanlia. Ed vo giureconsulto , storico eloquen-


è questa la precisa epoca ed ori- te, fra gli abbellimenti da lui ge-
gine d'uno degli Archivii Pontificii, nerosamente fatti al palazzo vati-
e del più secreto collocato in Castel cano, con saggio accorgimento, di-
s. Angelo, ove già nel Pontificato di visò di costruire nel medesimo un
Giovanni XXIII, verso l'anno i^.i"ò, Archivio, corani omnium quce ad
si fa menzione esservi stati depo- sedem apostolicam quoquo modo
sitati varii libri camerali. Primo pertinent, dando ordine nel i5G5
custode di quest'Archivio di Castel al Cardinal Marc' Antonio Amulio,
s. Angelo fu il Platina, e quindi cui due mesi dopo die' anche la
i suoi successori nella presidenza protettoria della biblioteca, di far ri-
della biblioteca vaticana, come Fe- cerca per ogni dove di libri e carte,
dro, e Beroaldo; e scrinano e bi- prendendoli dalla biblioteca vatica-
bliotecario fu pure il pad. Zanobi na, dall'Archivio di Castel s. Ange-
Acciaioli dell'Ordine de' predicatori, lo , dal Pontificio guardaroba da
,

il quale per comando di Leone X tutto lo stato, e, se fosse stato possi-


nel i5i8, e i5io, ripose in Castello bile, da tutto il mondo, facendone
altri diplomi importanti; indi rior- anche opportunamente trascrivere.
dinò tutto in tanti sacchi di varii Molti originali ritrasse eziandio da-
colori, chiusi in uno scrigno ferra- gli Archivii, principalmente di Ri-
to, e compose un nuovo inventario, mini Bologna, Assisi, Perugia,
,

riportato dal Montfaucon nella sua Anagni, Viterbo, Ravenna e Mace-


liibliothcca bibliollìccartini p. 202. rala, come quelle che per la mag-
.

ARC ARC 28 1

gior parte servirono a residenza di moderazione appropriarsi i documen-


molti Pontefici. ti delle città, dei vescovati, dei imo-
Quindi col breve 28 settembre nisteri, e delle private famiglie re-
t&65, Universi^ et singulis , il det- ligiose e nobili. Da Avignone non
to Pontefice significò ai superiori pertanto fece trasportare molti vo-
degli Ordini religiosi l' incarico da- lumi delle bolle e dei brevi dei so-
to al dotto Cardinale Amulio, af- vrani Pontefici. Gregorio Xlll, che
finchè concedessero libero acces- nel 1572 successe a s. Pio V, pensò
so nelle biblioteche ed Archivi a- anch'egli a raccogliere monumenti
gl' inviati di lui e lasciassero loro per l'Archivio, e nel i$75 estese le
copiare quanto stimassero opportu- sue diligenze persino in Liegi, ove
no. V. l' Amadesi nel t. I, p. 1^1 erano state portate le carte del Pon-
della Cronatassì degli arcivescovi tificato di Adriano VI, da Teodorico
di Ravenna. Ezio liegese, suo segretario. Istituita,

Mamentre il Pontefice con tan- come si disse, dai Sommi Pontefici una
to impegno si occupava in sì utile libreria, questa poscia fu trasporta-
divisamente, fu assalito da ima feb- ta al Vaticano , e vedendo il ma-
bre catarrale, che dopo otto giorni gnanimo Sisto V di Montalto, l' in-

lo tolse di vita la notte del 9 di- cremento a cui essa era giunta per
cembre 1 565 in età di circa ses- le sollecitudini di Pio IV, deliberò

santasei anni. Succedette a lui s. Pio di trasportarla in quella parte del


V, Ghislieri, il quale intorno gli palazzo che chiamasi Belvedere, eri-
Archivi coltivando le idee grandio- gendo una fabbrica maestosa, e ben
se dopo averle
del suo antecessore, degna di lui. A sì sontuosa biblio-
modificate in parte, a' o mag- 1 teca Sisto V congiunse l' Archivio
gio i566, commise a Mario Laz- della Santa Sede, nel quale in am-
zarini 1' esecuzione del progetto pie stanze volle che si conservasse-
Nondimeno ai 19 agosto i56B, ro coi debiti riguardi da un archi-
pubblicò il mota proprio^ Cam de vista a ciò deputato le scritture, i

litteris et inslrumentis omnibus, on- diplomi de' sovrani, i concordati, i

de prescrisse un diligente inventa- diplomi ed i registri dei Romani Pon-


rio e gì' indici relativi di tutti i li- tefici, e le lettere autografe che que-
bri, carte, istrumenti e scritture e- sti riceverono da' principi; le corri-
sistenti negli Archivi di Peonia , di spondenze delle nunziature, e ciò che
Avignone, dello stato e dei privati. riguarda la reverenda Camera apo-
Addossò tale incarico a Carlo Grassi stolica, come delle legazioni, e go-
vescovo di Montefiascone e ad An- verno delle città dello stato ecclesia-
tonio Camaiani presidente della Ca- stico, gli atti del concilio di Trento,
mera con amplissime facoltà, e volle senza fare dettaglio di tutte le carte
che si tenesse conto altresì dei no- preziose, e di sommo rilievo, che
mi, dei luoghi e delle persone che questo Archivio contiene.
possedevano preziosi documenti, af- Erano stati da Sisto V affittati
finchè ad ogni uopo si potesse gli Archivi urbani delle scritture di
profittarne. Da ciò per altro si co- tutto lo stato Pontificio a Paolo
nosce che dal vasto piano di Pio Falconieri nobile fiorentino. Ma co-
IV siasi limitato Pio V ad ordina- noscendo la necessità di creare un reg-
re degl' inventarli, non volendo per gente dei delti Archivi, il quale giù-
voi,. 11. 30
2 8?. ARC ARC
dicasse sulle controversie che insorges- boriili di Lugo , come fu scoperto

sero e servisse di freno ai nota ri, af- dal dotto archivista Gaetano Marini,
finchè producessero le copie dei con- in una iscrizione de' 22 settembre

tratti stipulati da essi all'Archivista, i5o,2 : nome che 1' autore avea na-
scelse perciò il prelato Fabio Orsini scosto fra due tavole, e che solo si

referendario del numero dei settanta, rinvenne nel 1799, allorché l'Archi-
e creando questo ufficio in perpe- vio in un sol giorno fu trasportato al
tuo vacabile, col disposto della co- Vaticano, mediante la diligenza di
stituzione SoUcìtudo mìnìsterìi pasto- tal archivista, com'egli stesso ma-
ralis, data ai trentuno ottobre 588, 1 nifesta inuna sua Memoria, pubbli-
presso il Bollano romano tomo V cata dal suo degno nipote, e succes-
parte I pag. 1 7, lo conferì per pri- sore Marino Marini, negli aneddo-
mo all'Orsini medesimo pel prezzo ti della sua vita, Roma 1822 pag.
di scudi ?.5ooo, unendovi un emo- 189.
lumento di cento scudi mensili, ol- Avendo pertanto Clemente Vili
tre gl'incerti provenienti dal mede- apparecchiato sì conveniente luogo
simo ed oltre la facoltà di
uffizio, al nuovo Archivio, ne parlò a' Car-

conoscere e decidere qualunque con- dinali in concistoro, come avea fatto

troversia potesse insorgere per occa- Pio IV quando si era proposto eri-

sione di detti Archivi. gere anche un Archivio pegli af-

L'Archivio voluto da Pio IV, fari concistoriali. Le prescrizioni per-


ad onta delle sollecitudini de' suoi tanto di Clemente Vili nel riunire
successori, non si fece mai comple- documenti per l'Archivio di Castel
tamente, giacché si limitarono a riu- s. Angelo, furono rinnovate da Paolo
nire moltissimi, e preziosi materiali V nel 16 6, che inoltre fece dili-
r

per esso. Il merito dell' esecuzione gentemente porre in ordine l' Archi-
devesi alla vasta mente, e al concepi- vio. Primo prefetto di esso fu lo stes-
mento Bartolomeo Cesi, tesoriere
di so Cesi, per ordine del quale Dome-
di Clemente Vili, cioè dell'erezione nico Rainaldi, che era stato nominato
di un più ampio e spazioso Archi- custode della biblioteca vaticana fino
vio collocato da lui sotto Paolo V dai 7 luglio 1592, die' principio al-
nell' appartamento de' Cardinali bi- l' indice. Elevato alla porpora il Cesi,
.bliotecari, del quale però si parlerà a' 5 giugno 1596, divenne archivi-
in appresso. Ma parlando di quello sta il medesimo Rainaldi, riceven-
di Castel s. Angelo, ebbe anche do dal Papa facoltà di prendere dal-
questo perfezione regnante lo stes- l'Archivio della Camera tre volumi
so Clemente Vili, e ce ne assicura per volta, per estrarvi quanto cre-
il Vitlorelli nelle addizioni al Ciac- deva opportuno collocare nell'Archi-
conio tom. IV. pag. 807. Fu per- vio. Morì nel 1606, e gli successe
tanto il vecchio Archivio della mole l'Adriani; nel 1608 divenne archi-
adriana allogato in una gran camo- vista Silvio de Paoli, il quale com-
la rotonda, ricoperta da ogni par- pì l'indice nel 16 io. Indi fu data
te di profondi, e bellissimi armadii, tal carica al dotto Michele Lonigo,
ricchi di graziosi intagli, di metalli, sebbene vuoisi piuttosto che abbia
e di dorature, essendo stato archi- lavorato nell'Archivio, di quello che
tetto, e capo mastro di sì nobile sia stalo archivista prefetto del Ca-
lavoro Baldassarre Telarmi o Te- stel s. Angelo. Quindi nel 1621
ARC ARC 283
Gregorio XV ne die* le chiavi al sene padroni; finché Pio VII, nel
Cobelluzzi segretario domestico del 1 800 , lo confermò in primo cu-
Papa. Nicolò Alemanni custode del- stode della biblioteca, ritenendo
la biblioteca vaticana, e dell'Archi- la prefettura degli Archivi riuniti
vio vaticano, ebbe anche l'Archivio presso di essa. Si vide allora nuova-
di Castello, però sotto la dipenden- mente la biblioteca vaticana, e gli
za del Cobelluzzi divenuto Cardina- Archivi sotto la custodia della stessa
le. Nel 1626 l'Archivio fu dato a persona, come era avvenuto piìi vol-
Gio. Batista Gonfaloni, che s'ebbe a te al cominciar del secolo XVIII.
coadiutore e successore Carlo Car- Ritornandosi a parlare dell'Archi-
tari, cui nel 1694 successe Raf- vio vaticano, si sa che Paolo V,
faele furono Do-
Fabretti. Indi lo Borghesi, romano, assunto al Ponti-
menico Riviera, poi Cardinale, Ni- ficato nel i6o5, ampliò le camere
colò Antonelli egualmente poscia del palazzo vaticano e la bibliote-
fregiato della porpora, al quale Be- ca per consiglio del mentovato Car-
nedetto XIV, nel 1752, die' in co- dinal Bartolomeo Cesi romano ,
adiutore il nipote Leonardo An- che nel 16 1 1 separò nuovamente
tonelli ancor esso elevato al Car-
, l'Archivio apostolico, che tenevano
dinalato dignità che pur meritò
, in consegna i custodi della biblio-
Giuseppe Garampi di Rimino, già teca, più se-
facendovi rinchiudere i

archivista del Vaticano, fatto di quel- greti monumenti della santa Sede,
lo di Castello da Clemente XIII, che si trovavano in diversi luoghi
nel 1759. dispersi, e facendolo abbellire di pit-

Fu egli che nel partire, l'anno 1772, ture esprimenti quanto Sede a- la
per la nunziatura di Polonia, con- postolica possiede per diritto e per
sigliò Clemente XIV a fare ira censo , facendovi trasferire dalla li-

chirografo, col quale disponesse che breria segreta vaticana, e dall' Ar-
gli Archivi di Castel s. Angelo, e chivio della Camera i registri delle
Vaticano, rimanendo ne' loro luoghi, bolle da Innocenzo III del 1 198
venissero ad essere uno solo, ma cu- a Sisto V del 1 585 , diversi volu-
stodito da due prefetti con egual mi presi dall' Archivio di castello,

emolumento e giurisdizione e col- , e dal guardaroba Papale; onde a


T obbligo d' un sostituto. Il Papa memoria di tal provvidenza, sopra
volendo beneficare un suo vecchio la porta di esso Archivio, hi collo-
amico nominò prefetto d' ambedue calo un busto di bronzo rappresen-
don Marino Zampini, e nel medesi- tante il detto Papa Paolo V.
mo giorno
gli die' in coadiutori Ca- L'Archivio vaticano è compreso in
listoMarini di Pesaro, e Gaetano varie stanze, nelle quali vi sono tre
Marini di s. Arcangelo. Quest' ulti- grandi dipinti. La prima è ornata nella
mo nella romana repubblica fu ri- volta di vari grotteschi, e nelle pare-
conosciuto prefetto de' due Archivi, ti laterali vi sono otto quadri dipin-
ed inoltre venne nominato presiden- ti a fresco. Nel primo si rappresen-
te del museo, e della biblioteca va- ta Casimiro re di Polonia, che ren-
ticana, e fu assai benemerito, come de tributario alla s. Sede il suo re-
si accennò, di riunire quello di Ca- gno , come spiega 1' iscrizione ap-
stello all'altro del Valicano, nel pun- postavi. Nel secondo viene espres-
to che 1 francesi volevano reuder- so Carlo Magno, che conferma ed
2 84 ARC ARC
amplifica la donazione fatta da suo vio Chigi, nipote di Alessandro VII.
nadir alla Chiesa Romana. Nel ter- Passando alla terza stanza, è es-

zo donazione dell' Esarcato e


la sa guerra t a di undici quadri dipin-

della Pentapoli fatta da Pipino . ti sul muro. Nel primo si vede l'impe-

Nel quarto la restituzione delle Al- ratore Federico II, che giura solenne-
pi Gozie a Giovanni VII fatta da mente di mantenere e difendere tut-

Aripcrto re de' longobardi Nel . te le donazioni fatte dai suoi ante-


quinto la donazione fatta da Enri- cessori alla Chiesa. Nel secondo, Otto-

co d' Assia di alcuni castelli ad Ur- ne IV imperatore, che fa la stessa


bano VI. Nel Reginaldo re di
sesto promessa ad Innocenzo III. Nel terzo,
Anglesey, che dona il suo regno alla Enrico I imperatore, che non solo
medesima santa Sede. Nel settimo Gio- conferma le donazioni mentovate, ma
vanni re d'Inghilterra, che le rende nuove ne aggiunge a Benedetto Vili.
tributario il suo regno sotto Inno- Nel quarto, Ottone I imperatore, che
cenzo III. Nell'ottavo ed ultimo si rap- fa lo stesso a Giovanni XII, e di più

presenta Adriano IV, che concede ricupera alla Chiesa ciò che le era
in feudo il regno d' Ibernia ad En- stato violentemente rapito. Nel quin-
rico II re d' Inghilterra. to, Lodovico Pio, che conferma con

Nella seconda stanza sono sette vi diploma le donazioni di Carlo Magno


quadri. 11 donazio-
primo esprime la suo padre, e di Pipino suo avo a
ne della contessa Matilde a Gregorio favore della Chiesa. Nel sesto si

VII. Il secondo, Demetrio duca di veggono le famose beneficenze di


Candia e di Dalmazia da Gregorio VII Costantino Magno alla Santa Sede.
dichiarato re, il quale promette di pa- Nel settimo , l' incoronazione e la
gare un annuo tributo alla Chiesa conferma delle donazioni di Carlo IV
Romàna. Il terzo, la donazione del suo imperatore. Nell'ottavo, un ambascia-
regno fatta da Stefano I re di Un- tore di Alberto re dei romani, che
gheria alla Santa Sede sotto Silve- conferma le dette donazioni, e rico-
stro II. Il quarto, duca di Boemia
il nosce dalla s. Sede la facoltà conce-
Wratislao II, che promette al Pontefi- duta ai sette elettori. Nel nono, la
ce Nicolò II di pagare un tributo alla conferma medesima di Enrico VII.
Chiesa. Il quinto, Alessandro III, che Nel decimo, quella di Ridolfo I fatta
dà il titolo di re ad Alfonso duca di per mezzo d'un frate minore. Nell'un-
Portogallo perchè avea reso tributa- decimo finalmente è disegnata la
rio alla Santa Sede il suo regno. Il se- conferma medesima fatta da Gu-
sto, l'atto d'Innocenzo II, che dà il ti- glielmo re dei romani. Oltre le
tolo di re a Ruggero conte di Sicilia. suddette stanze, ve ne sono altre
11 d'Aragona che
settimo, Pietro re venticinque appartenenti all' Archi-
sottopone il suo regno a
s. Pietro con vio.
pagare un annuo tributo. Sopra la Lo stesso Paolo V, fondatore del-
porta di questa stanza c'è l'arme del l'Archivio vaticano, dispose che il
Cardinal Borghese, nipote di Pao- prefetto di esso fosse il primo cu-
lo V bibliotecario di quel tempo. stode della biblioteca nel modo, che
Nelle stanze superiori , come dire- lo era già del vecchio Archivio, o
mo , conservano le lettere del-
si sia della biblioteca secreta. Però da
le nunziature e nella quinta di
, Baldassare Ansidei, custode della bi-
esse evvi l'arine del Cardinal Fla? blioteca fino dal 1G06, comincia la
AKC ARC 285
serie de* prefetti degli Archivi, che monsignor Garampi, che fu succes-
brevemente qui riporteremo per non so da quelli menzionati di sopra,
interrompere la narrativa, come fa- parlandosi de' prefetti di Castello. E
cemmo parlando di quello di Ca- Gaetano Marmi meritamente ebbe
stel s. Angelo, e poi si ripiglierà in successore nella prefettura del-
quanto riguarda l' Archivio vatica- l'Archivio Vaticano il
segreto del
no, ed altri Archivi. Gli successe suo nipote Marino Marini canoni-
1' Alemanni, figurando il Lonigo sot- co di s. Pietro, cui poi fu aggiunto
to ambedue quasi altro Archivista. col titolo pure di prefetto, l'altro
Nel 1626, Urbano Vili die' la prelato Pierlìlippo Boatti. V. Ar-
carica a Felice Contelori , ma nel chivisti.

l63o avendo dato il commissariato Urbano Vili, nel 1620, istituì nel
di Camera, e la custodia della bi- Vaticano l'Archivio dei Cardinali per
blioteca a Orazio Giustiniani, decre- servizio di essi nel conclave, ed isti-
tò che da allora in poi fosse la pre- tuì ancora l'Archivio e la deposita-
fettura dall' Archivio separata dal- ria Urbana. Fu questo Papa, che
l' altra della biblioteca, ma soggetta riunì neh' Archivio vaticano le bol-
sempre al Cardinal bibliotecario. In- le registrate per via segreta, che si

nocenzo X, nel 1 644, die' 1' Archi- tenevano da' segretari apostolici, da
vio a Tommaso Centofìorini suo Sisto IV a s.Pio V, e tutti i libri,
maestro di casa e segretario de' me- registri , e minute de' brevi da A-
moriali. Nel 16:16 Alessandro A II lessandro VI, creato nel i4o 2 , a I-
vi pose Domenico Salvetti, e, nel l'anno i567, tolti dalla segretaria
1666, Giovanni Bisaiga, già sostitu- de' brevi, e parecchi volumi fatti ve-

to de' due ultimi predecessori. La nire dall'Archivio d' Avignone. Tor-


soprai n tendenza però l'ebbe Fran- nisi ora a ragionare dell' Archivio
cesco Ravizza, senza esercitarla. Es- vaticano, e degli altri principali di
sendo 1670, nunzio
egli spedito, nel Roma.
in Portogallo, Clemente X fece sup- Mentre regnava Alessandro VII,
plire Pierfrancesco de B.ossi avvo- non
Chigi, di Siena, eletto nel i655,
cato fiscale ,
quasi prefetto . Indi essendovi sino a quel tempo luogo
con breve nominò archivista Giu- determinato, in cui si dovessero con-
seppe Vallemani suo cameriere se- servare le lettere dei Sommi Pon-
greto, ma tutta volta il Bisaiga con- tefici, ai nunzi ed agli altri mini-
tinuò nell'esercizio sino al 1691, stri apostolici , e di questi al Papa
col titolo di pro-custode, o vice-pre- e ai segretari di stato , non che
fetto. Lo stesso titolo portò Tom- quelle de' Cardinali legati, vescovi,
maso de JuliiSj che mori nel 17 12, governatori, principi, particolari ce,
ed era stato aiutato dal nipote An- seguendo il divisamente di Urbano
tonio, che si nominava Custode. Cle- Vili, il quale, nel 1628, avea scrit-
mente XI dichiarò prefetto Giaco- to a' nunzi che dai loro Archivi del-
mo Antonio de Prelis, cui 1727 nel le nunziature spedissero copia delle
succedette il fratello Pietro Donni- lettere , Alessandro VII stabili di
no, che, nel 1742, ebbe in coadiu- riporre tutto nell'Archivio vaticano,
tore Filippo Ronconi morto nel , in cui fossero conservate. A dir vero
17'JL Entrò allora in possesso del- grandi inconvenienti esso prevenne,
l' Archivio il pre-lodato dottissimo perocché i parenti dei defunti Poh-
2 86 ARC ARC
tefici riputando le carte della nun- XIII, a' 4 febbraio 1726, rinnovò
ziatura parte dell'eredità, o di par- l' incarico al Cardinal visitatore col
ticolare diritto, se le trasportavano disposto della costituzione, Sommi
alle loro case , e quindi di mol- Apostolatus, che si legge nel tomo
ti trattati non lasciavano notizia in XII pag. 66 del Bollano romano,
palazzo a' successori. Il perchè Ales- inculcando con essa tutta la mag-
sandro VII ne concepì l'idea sin da gior diligenza grave e
in cosa sì

quando era segretario di stato, e delicata, imponendogli un anno per


buona quantità di carte avea acquista- eseguirne 1' operazione. Quindi è
te da varie famiglie Pontifìcie, princi- che, terminata la visita , il Papa
palmente dalla casa Barberini e dal- ai 28 aprile 1727, colla costituzio-
la eredità del Cardinal Monta Ito ni- ne, Cam nostrum, Bollano magno
pote di Sisto V, perciò che riguar- tom. X p. 337, oltre ai decreti del
dava i Pontificati di Sisto V, e di Cardinal visitatore degli Archivi,
Urbano Vili, facendone di tutte un molti altri ne stabilì per la retta ,

corpo, insieme alle bolle, brevi, e amministrazione della giustizia, e


scritture camerali. Dipoi vi si ag- pegli uffiziali della curia romana,
giunsero anche gli atti concistoriali, contenuti in quindici capitoli.
i diarii de' maestri di cerimonie, ed Il cavalier Lunadoro, nella sua
i inss. delle biblioteche Pio, Carpe- relazione sulla corte di Roma, ecco
gna e Ciampini. quanto ci dice sul prelato presi-
Pegli atti poi delle Congrega- dente degli Archivi eh' è sempre ,

zioni Cardinalizie, che prima con- un chierico di Camera. « Monsignor


servavano nelle case loro i rispettivi presidente degli Archivi è destinato
segretari, Alessandro VII fondò pa- alla custodia dei medesimi, e si

rimenti degli Archivi, secondo il nu- adopera tutt' ora perchè rimangano
mero delle stesse Congregazioni. Tut- intatti i pubblici stromenti , i chi-
tavia molte congregazioni Cardinali- rografi e le scritture d'ogni Archi-
zie in luoghi determinati tengono i vio dello stato ecclesiastico ».
loro Archivi, particolarmente quelle Clemente XIII fra i benefizi, che
della sacra inquisizione, e di Propa- nel 1768 compartì al tribunale degli
ganda, che li hanno nei rispettivi uditori di Rota, assegnò due co-
palazzi. mode stanze sopra la scala regia
Passiamo a dire alcuna cosa su- del palazzo quirinale, per l'Archi-
gli altri Archivi di Roma, e sul vio segreto della sacra Rota , in
prelato presidente di essi, posto luogo di alcuni armadii, nei quali
che sotto Sisto V vedemmo vena- si custodivano con angustia tutte
le , e che cessò di esserlo, quando le più gelose scritture di questo
Innocenzo XII proibì la vendita de- tribunale, facendovi mettere sulla
gli uffizi. Per togliere tutti i rag- porta esteriore una semplice iscri-
giri nelle liti e tutte spese in luo-
le zione, che dinotasse soltanto il

esse superflue, avea Clemente XI, go e tempo di questa concessione.


Papa del 1700, creato un Cardi- Pio VI intento per singoiar maniera
nal visitatore, che esaminasse tutti alla conservazione degli antichi mo-
f-li Archivi dei tribunali ed uffizi numenti, e memorie d'ogni genere,
dei cullali e nolari. Non avendo mentre era suo maggiordomo il ni-
ciò giovato, il Pontefice Benedetto Romualdo Braschi, nel 1780
pote
ARC ARC 287
formò l' Archivio del sacro palazzo desimo anno il Papa incaricò mon-
apostolico, e lo collocò in quello signor Emmanuele De Gregorio ,

del quirinale , come si legge nell' i- poi amplissimo Cardinale sotto de-
scrizione in marmo eretta sulla porta cano del sacro Collegio, di ado-
dell' Archiviò. prarsi in Parigi presso la real corte
In sono
questo ruoli delle
vi i per la ricupera degli oggetti appar-
famiglie Pontificie da Paolo 111 si- tenenti a Roma , come del trire-
no a noi, essendo state incendiate gno , e degli Archivi delle Congre-
le carte, e i registri de' diversi Ar- gazioni Cardinalizie, e di quelli riu-
chivi del palazzo Apostolico , dai niti del Vaticano, e di Castel s. An-
soldati che presero e saccheggiarono gelo , i quali furono effettivamente
Roma nel 1^27, sotto Clemente VII. a disposizione del Papa
rilasciati ,

Nel declinar del secolo XVI li, mi- che avea richiesti a Luigi
li III XV
nacciando i repubblicani francesi anco con lettera scritta da Cesena :

l' intera occupazione dello stato ec- cessione che poi ebbe luogo in fòrza
clesiastico il Pontefice Pio VI per
, del decreto del 19 aprile 1 8 4>
1

preservarne quello che gli era ri- emanato dal conte d' Artois luogo-
masto, firmò l'armistizio conchiuso tenente di Luigi XV111 suo fratel-
a Bologna ai 23 giuguo 1796 fra lo ed asceso poscia al trono di
,

il general supremo Bonaparte, ed il Francia col nome di Carlo X. Tale


marchese Gnudi per la Santa Sede. disposizione fu recata ad effetto dal
Fra le dure condizioni stabilite dai commissario dell' interno Beugnot
francesi vi fu quella di consegnare per mezzo del regio archivista Dau-
cento manoscritti della biblioteca va- nou ed a seconda delle inchieste
,

ticana, condizione che si eseguì nel di monsignor De Gregorio, il qua-


trattato di pace fatto a Tolentino le dovendo partire per Roma col
ai 19 febbraio 1797 dallo stesso triregno, furono consegnati a mon-
general Bonaparte. Divenuto questi signor Gaetano Marini ,
prefetto de-
imperator dei francesi, dopo aver, gli Archivi segreti, in uno al suo
nel 1809, ordinato l'intera invasio- nipote Marino Marini , come di lui

ne dello stato della Chiesa e la primo sostituto. Essi li ricevettero


prigionia del Papa Pio VII, nel in nome della Santa Sede, per or-
gennaio dell'anno seguente 18 io, dine della quale stavano in Parigi
fece trasportare a Parigi gli Archivi, colla qualifica di Commìssarìi del
principalmente quello secreto del Va- Papa, nella quale resero rilevanti
licano, a cui fin dal 1799 era s ^ ato servigi alla medesima Sede apo-
aggiunto importantissimo di
l'altro stolica.
Castel sant'Angelo. Gli Archivi fu- 11 ricuperamento degli Archivi
rono collocati nel palazzo del prin- Pontificii fu uno dei principali og-
cipe di Rohan Joubise, ov' erano getti del trattato di Fontainebleau,
gli Archivi imperiali, e vi rimasero ed i reclami, e le richieste efficaci
fino al i8i5. Piacque a Dio di far di Marino Marini , ebbero il loro
tornare gloriosamente, e trionfante pieno effetto. 11 governo francese
alla sua sede, ai 24 maggio 1 8 1 4? il generosamente contribuì alle spese
Sommo come al
Pontefice Pio VII, dei trasporti in Roma, che si ese-
trono dei suoi antenati Luigi XVIII guirono soltanto nel dicembre 1 8 1 5,
Borbone re di Francia. Nel me- insieme ai codici della biblioteca
, ,,

?.88 ARG ARC


vaticana. Veggasi Luigi Angeloni è sotto la custodia della presiden-
nella sua opera siili' Italia, ove za degli Archivi , carica che eser-

parla di questo argomento nel , citasi dal mentovato chierico


Ca- di
riportare il decreto delle potenze mera, ed esiste nel palazzo Salviati
alleate, che tutto fosse renduto a alla Luugara, proprietà del governo

lincili che aveano diritto, accioc-


vi Pontificio, e già costruito dal Car-

ché la Francia non dovesse essere dinale di tal nome, con architettura
posscditrice essa sola de' monumen- di Nanni di Raccio Rigio, per al-
ti , al cospetto d'Europa. Veggansi loggiarvi il re di Francia Enrico
le Memorie isloriche degli Archivi III. V. Biblioteca Vaticana, chia-

della Santa Sede, Roma 182 5, dal- mata anche Biblioteca Apostolica,
la tipografia vaticana. ed Archivio della Santa Sede Apo-
Il regnante Pontefice Gregorio stolica.

XVI emanò le regole, e le dispo- ARCHIVISTI della Chiesa Ro-


sizioni sulla custodia, e conserva- mana. L'Archivista, o custode del
zione dell' Archivio dei maestri di deposito delle carte, detto varia-
cerimonie Pontificie, che fece ritor- mente Custos tabularti, Chartula-
nare nel palazzo apostolico, ripor- rius , Chartophylax , Scriuarius,
tate nel voi. IV pag. 47 della rac- Diplonialarius, Custos aedium vel
colta delle leggi e disposizioni di Archiota ( Dig. lig. 5o, tit. 4> »b.
pubblica amministrazione, emanate 18, §. Questo vocabolo de-
io.).

nel suo Pontificato, e che si pub- riva anche dall' arca de' latini, che
blicano dalla stamperia camerale. vale camera od appartamento
,

In detta raccolta si leggono tutte ove si conservano registri , o me-


le provvidenze prese dal lodato morie autentiche Per la vene- .

Pontefice sugli Archivi Pontificii razione in cui presso gli antichi e-


cioè : Spiegazioni intorno le leggi rano gli Archivi , i romani ne chia-
ipotecarie riguardanti gli Archivi ,
marono il luogo armarium, tabu-
voi. IV. pag. 5j : Cessazione della larium, ed altri adytum, sanctua-
giurisdizionecontenziosa di monsi- rìum. Venne poi indicato col nome
gnor presidente degli Archivi sul di scrinio da secernere , per signi-
regime ipotecario, delegata ai tri- ficare essere questo di tanta impor-
bunali ordinarli voi. IV pag. 62 : tanza, da doversi costruire in luo-
Norme disciplinari sui notali ed go appartato. Distinto fu il legno
Archivi, voi. IV pag. 182: Regola- con cui si facevano gli armadii ap-
mento degli Archivi comunali e pro- pellato lignum scrinarium Gene- .

vinciali, voi. IV pag. ig5: Attribu- ralmente i custodi di questi luo-


zioni di monsignor presidente sugli ghi presero il nome di Archi-
Archivi e notali voi. IV pag. 198: visti.
Regole pei notari ed Archivi di All' articolo Archi vii si vide quan-
Roma : Onorari competenti agli ar- to antico è i' uso di raccogliere , e
chivisti , voi. IV pag. 199: Pena di conservare le carte pubbliche
per l'incendio o distruzione d'atti che riguardate come sacre furono
degli Archivi, voi. V pag. 56o. riposte negli slessi templi degli dei.
Finalmente V Archivio Urba- Essi dopo l'introduzione della carta
no , cioè gli alti pubblici de' no- grandemente si accrebbero, giacché
tari , i cui uflìci furono chiusi prima di tale invenzione le scritture
,
' ,

ARC ARC 289


si facevano su tavolette cerate, sui tari regionarii ed altri ministri
,

papiri, e sulle pergamene. Allorché che scrinarli semplicemente si di-


poi si raccolsero con singoiar cura cevano, il cui uffizio sebbene fos-
i diplomi , ed i documenti de' se- se distinto da quello de' notali, tut-
coli trascorsi, si distinsero gli archi- tavia a' medesimi notali non potea
vii diplomatici dai civili, o ammi- disconvenire, qualora si osservi che ,

nistrativi, giudiziali, provinciali, mu- spettava pure agli scrinarii leggere, e


nicipali, militari, ec. , ed al custo- pubblicare al popolo gli atti , e le
de d' ognuno si diede il nome di definizioni de' concilii, che si cele-
Archivista. bravano in Roma, dagli amboni del-
Intendevano i romani per isn-i- le chiese, e ve ne sono esempiì del

gno quel luogo , dov' erano custo- 769, e del ii5o. Non si può du-
dite le scritture di qualunque ge- bitare che una delle incumbenze dei
nere esse si fossero ; e per la loro notari e degli scrinarii non fosse pu-
conservazione , interessante il pub- re quella di stendere, e di scrivere
blico bene vi tenevano degli uffì-
, Romani Pon-
le epistole decretali de'
ziali, che chiamavano Scriniarii. tefici, le quali, come
ha da credere,si

Si denominò scrinìum 1' archivio furono anche molte volte da essi


ove si conservavano le scritture ec- concepite , e composte secondo il
clesiastiche, e quello dellaSanta Se- sentimento, che se ne suggeriva lo-
de fu detto scrinio santo. Nella Chie- ro dai Papi ; lo che dimostra la
sa romana vi erano dodici scrina- dottrina, e facilità di scrivere di cui
rli, i quali custodivano l' archivio erano forniti, osservandosi, che nei
facendo pubblici istromenti come no- secoli più barbari, quando la lin-
tari. 11 loro capo era detto Proto- gua latina era nel comune degli
scrinarìus, secondo il Panvinio, e uomini un accozzamento di solecis-
talvolta Proto, aggiungendo tale au- mi, nelle officine della Chiesa Ro-
tore che gli scrinarli avcano in ma- mana si è sempre conservata pro-
no lo scrigno della Sede Apostoli- pria e corretta. Spesso però trovia-
ca, e servivano a formare gli atti mo che i notari regionarii scrittori
pubblici. Certo è, come afferma il delle decretali, o di altro genere di
Galletti nel Primicerio p. 1 33, che monumenti s'intitolano anco scri-
essi scrivevano le lettere apostoliche. narii della santa romana CItiesa,
Trattando poi del Protoscriniario _, ed il citato Galletti vuole che ciò
incominciando da Gregorio, che lo avvenisse, quando incontravasi, che
fu nel Pontificato di Gregorio IV il notaio era insieme precisamente
neir 827, ne enumera venti, sino a addetto alla custodia del sagro scri-
Giovanni fiorito nel 1 ig5 sotto Ce- gno, giacché è certo che tali episto-
lestino 111, e dice che fu detto an- le alcuna volta si trovano scritte
che Primiscrinio, ma che la carica da chi era soltanto scrinano.
non fosse delle più antiche, sebbene Questi scrinarii adunque furono
Giovanni diacono lo faccia precedere soggetti al collegio de' notari per
al Primicerio de Difensori 3 ed al parecchi secoli, giacché non trovan-
Nomenclatore. dosi menzione del Protoscrinarw
Alla custodia pertanto di tali scri- se non nell'anno 832, o poco pri-
gni o archivii erano destinati cer- ma, e siccome il numero degli scri-
tamente con soprai ntendenza i no- narii dovette crescere a proporzio-
VOL. II. 37
,

'9° ARC ARC


ne della moltiplicitù degli affari, che verino, occupò il patriarchio lale-

si aveano a spedire a Roma, così ranese, e, suggellato il Vestiario 3


vuoisi si giudicasse opportuno for- in cui erano riposte le cose prezio-
mare un collegio a parte col suo se, aspettò la venuta in Roma del-
capo sopra esso, e che quindi si ve- l' esarca Isacco, e poi insieme de-
nisse ad istituire il Protoscrinario predarono tutto. Poco dopo, ambe-
della Santa Sede, chedivenne un due perirono miseramente. Anche
rispettabile uffizio tra' primi uffiziali in Sicilia risiedette a nome dell'im-
del palazzo Pontificio. Eravi inol- peratore Stefano Cartulario delle
tre uno scrinarlo memoriale, cioè parti marine , contro le cui violen-
uno degli scrinarli che aveva l'uffi- ze ed estorsioni ricorse il Pontefice
zio particolare nello stesso Archivio s. Gregorio I, a Costantina Augu-
cioè di custode delle memorie, e dei sta, perchè Questo stes-
le frenasse.
monumenti. Che fessevi l'uffizio l'ab- so Papa Giovanni abbate
scrisse a
biamo da s. Ambrogio, nell'episto- di s. Lucia di Siracusa, che desse
la a Marcella, ove si legge : Pala- termine per via di composizione ad
tina omnia officia, hoc est , memo- ogni litigio, che avea con un certo
riales, agentes in rebus, apparito- Floriano, poiché Stephanus Charlu-
res diversorum commodorum. Final- larius dicitur imminere, et grave
mente dai no tari regionari ebbe nobis est ami publico litigare. Gra-
cominciamento la Cancelleria. Nel zioso Cartulario sotto il Pontefice
5yo si ha un Pietro vescovo can- s. Zaccaria, poi fu duca. Il Gal-
celliere sotto Giovanni III ; Del- letti crede che fosse ministro Pon-
l' 847 uu Teodoro arcicancelliere tificio, ed avesse cura dell' archivio,
e nell'871 si trova un Pietro dia- ch'era in Roma spettante alle cose
cono della S. R. C. , e cancelliere temporali della repubblica;
che e
del sacro Palazzo, ed un Teofila- fosse pure governatorequalche di
to cancelliere nel 910, secondo il città, per nomina del
Papa, che
Ciampini. già, fino dall'anno y3o, era so-
L' Archivista fu chiamato anche vrano temporale del romano du-
Cartulario, perchè custodiva le car- cato.
te. Nella corte imperiale aveva pu- Chartacium fu detto l'Archivio
re incumbenze maggiori, come quel- delle chiese, perchè si hanno degli
la di amministrare i tributi dovu- atti del sinodo celebrato da Sisto III
ti al fìsco. Il magno Cartulario nella chiesa di s. Croce, In Char-
avea la cura della scuderia, e di tacium ecclesiam collocavit: cap. 6,
addestrare il cavallo, che doveva e Charlacicon lo chiamarono pure
servire all'imperatore fino alla por- altri.
ta del palazzo ; e Narsete prefetto I Cartulari! però, che la
Chiesa
d'Italia fu Cartulario imperiale. romana avea anche tempi più
ne'
In Ravenna, quando vi dominavano antichi , si crede con poco fonda-
i greci eravi pure un Cartulario,
, mento da' maurini, nelle note al
il quale sarà stato il custode dell'Ar-
predetto s. Gregorio I, che fossero
chivio contenente le carte spettanti lo stesso che i notali; dicendo, che
alle ragioni dell'impero: tale era idem fui tin Romana Ecclesia Char-
epici Maurizio Cartulario il quale lulariì et nolani off/cium. Ciò essi as-
l'anno G.jo, nel Pontificato di Se- seriscono perchè quel santo Pontefice
ARG ARC 2qi
in olio lettere chiama Cartolario lo to T anello d' accompagnato
oro,
stesso che in altre dieci ap-
Ilario, con guardie ; e quando il patri-
pella Ma questa non è pro-
Nolaro. arca lo creava ,
gli consegnava le
va sufficiente, perchè Ilario poteva chiavi in mano , simbolo della po-
essere Cartulario e Notaro. Fatto testà sua, perchè esercitava ezian-
è, che nella Chiesa Romana, si as- dio 1' uffizio di gran penitenzie-
serisce che questo uffizio fosse con- re, come vicario del patriarca, a
siderato di poca importanza, essen- cui serviva di arcidiacono nella mes-
do rare le menzioni che de' Cartu- sa. Il luogo di sua residenza era
larii si trovano, segno che non era- detto Chartophylaciiim, che significa
no impiegati in affari di rilievo. Archivio. In quanto poi agli odierni
Saranno stati forse soltanto custodi Archivii Pontificii, degli altri an-
di Archivii, come lo erano altri tichi custodi di essi , degli attuali
Carlularii di chiese particolari, e prefetti degli Archivii segreti della
monisteri eziandio diplomataci 3 i Santa Sede, esistenti nel Valicano,
quali Archivii si conservarono me- e del prelato presidente degli Ar-
glio degli altri , non solo per la chivii Pontificii, si è già detto ab-
diligenza de' custodi ecclesiastici, ma bastanza nell'articolo a questo pre-
perchè ne' bassi tempi quando i cedente.
militari nelle guerre e fazioni de- ARCI ACCOLITO, Archiacolutus,
solarono le città e i palazzi, rispar- Archiacolythus. Un tempo nelle catte-
miavano le chiese e i monisteri. drali v' erano quattro ordini di cano-
Trasferiti dagli Archivii delle nici, vale a dire i sacerdoti, i diaconi,
chiese, ebbe l' Italia atti scritti sul i suddiaconi e gli accoliti. Ciascuna
papiro egiziano dalla metà del se- di queste dignità avea il suo capo,
colo quinto, fino al settimo, onde il e quello degli accoliti, chiamavasi
custode di essi fu detto Chartularius 3 Arciaccolito. Nella chiesa metropoli-
o Chartophylax, voce greca che , tana di Capua questo ufficio era
appunto significa custode di scrittu- dignità canonicale , cui appartene-
re. Il Chartophylax 3 era dignita- va cantare l'uffizio nel giorno del-
rio nella chiesa greca, ed avea in la festa dei ss. Innocenti, come si

cura il sigillo patriarcale denomi- ha da Michele monaco del Santua-


nato Bulloteriunij il quale portava rio di Capua.
attaccato al collo. Né solamente cu- Oltre quanto si è detto all'ar-
stodiva le scritture ecclesiastiche ; ticolo Accoliti, su quest'ordine ag-
ma anco dava sentenze, e giudicava giungiamo, che il doge di Venezia,
le controversie, massime le matri- per concessione Pontifìcia era Acco-
moniali, per cui i sacerdoti non po- lito della cappella Papale, e perciò

tevano senza sua licenza benedire nelle faceva precedere


solennità si

i novelli sposi. Difendeva le cause da un con veste rossa, e


Accolito
del clero, ond' era chiamato bocca, candeliere con candela accesa.
e mano destra del patriarca. Di ARCICANTORE. Così chiamavasi
molta autorità era il Carlojilace il capo dei cantori di una chiesa,
della chiesa costantinopolitana, chia- cioè Archiparaphonista, il quale a-
mato magnus Chartophylax 3 il veva l'ufficio di offerire nel tempo
quale camminava in pubblico con delle oblazioni 1' acqua pel santo
grande dignità : portava in di- sagrifizio, perchè essendo i cantori
,

292 ARC ARC


occupati nel canto, non potevano of- legi concessi, Arciconfraternite furo-

frire né pane né vino, come face- no dichiarate.


vano gli altri astanti, onde portava- Il presente articolo darà una idea
no l'acqua dal vicino fonte. Archi- di alcune fra le principali , secondo
paraphonista è voce che deriva dal l'ordine dell'epoca in cui vennero
greco, e propriamente significa il istituite.

capo degli declamatori. Questo nei Arciconfraternita del Gonfa-


cerimoniali antichi viene chiamato lone. Essa è la più antica che tro-
Prcecenlor , perchè nella messa a visi eretta come confraternita . A
lui toccava l' intuonare l' introito ciò nulla ostano le ragioni di quel-

quando il Papa uscendo dai sacra- la del santo Spirito, che vanta una
rio gli dava cenno di comincia-
il anteriore fondazione. Venne istitui-

re; ed esso prima d'incominciare ta nel 1263 sotto la guida di s.

il canto, stando sulla porta, diceva Bonaventura, eh' esercitando allora

ad alta voce ai ministri : Accedile. la carica d' inquisitore generale del


Una cerimonia si praticò pure
tal s. Orazio, si unì a dodici divote per-
nella cattedrale d' Angers, nella qua- sone, e prescrisse loro la regola clie
le il Precettore, non solamente in- dovevano osservare, nonché un abi-

timava colla detta forinola l'ingres- to bianco sopra il quale a destra


so nel coro, ma eziandio in certe dovessero portare su d'uno scudet-
feste solenni portava in processione to la croce rossa e bianca, una co-
l'acqua per la messa, uscendo dalla rona alla cintura ed una discipli-

sagrestia con l'ampollina coperta con na, colla quale si battessero per via
velo, pendente dalle spalle, prece- andando in processione alle basili-

dendo il suddiacono, siccome pre- che, o ad altri luoghi santi.


scrive l' Ordine Promano. V. Can- Portarono da principio que' con-
tori. fratelli il nome di raccomandati al-

ARCICAPPELLANO. Nome dato la SS. P'., secondo l'approvazione di


un tempo al gran limosiniere di Clemente IV, nel 126?, ed aveva-
Francia. Se poi vogliamo prestar fe- no la loro stazione nella basilica di
de ad alcuni, i titoli di Arcicappel- s. Maria Maggiore. A loro imita-
lano ed Arcicancclliere sotto due le zione quattro altre società si eres-
prime schiatte de' re di Francia si- sero nella chiesa d' Aracoelij la

gnificavano la medesima cosa. T . prima sotto il titolo della Natività


Cappellano. di Nostro Signore, la seconda sotto
ARCICONFRATERNITA. È la l' invocazione della SS. Vergine, la

maggiore tra quelle confraternite, le terza sotto la protezione de' Ss. In-
quali uniscono insieme un numero nocenti, quarta sotto quella
e la
di persone col fine di praticare e- di s. Aggregate dipoi que-
Elena.
sercizii di religione e di pietà {V. ste quattro con fra terni le a questa
Confraternita). de' Raccomanda ti della SS. ì er-
In Roma, oltre le diverse confra- gine, divenne essa quindi Arcicon-
ternite, sono parecchie di que-
vi fraternita, ovvero madre e capo del-
ste pie unioni, che per la dignità del- le altre (an. 1^79), avendo in se-
le persone clic le compongono e de- guito, come diremo, nel i585, avuta
gli uffizi eh esercitano, o per la no- la cura di riscattare gli schiavi sud-
hillà della loro origine de prhi- diti Pontificii dalle mani degl'in fedeli.
,

ARC APtC 293


Sollevatesi in Roma alcune tur- confrati del Gonfalone aveano cura
bolenze, nel l354, colla morte del- della miracolosa immagine della
l'audacissimo tribuno Cola di Piien- Madonna, che conservasi in s. Ma-
zo sotto il Pontificato d' Innocenzo ria Maggiore. Quando si calava dal-
VI risiedente in Avignone, i confrati l'alto ove slava rinchiusa in una
de' Raccomandati della SS. l'ergi- nicchia
soli' altare (il che succede-

ne opposero alla violenza dei


si va una volta l'anno) per esporla al-
signori romani, ebe volevano oppri- la venerazione dei fedeli , eranvi
mere il popolo , e fecero eleggerti sempre dei confrati che a vicenda
di consenso al vicario del Papa, ne facevano la guardia. Negli anni
eh' era pure governatore di B.oma, santi essi alloggiano i confrati delle
non che col consiglio dei principali altre confraternite filiali, e di altre
cittadini , un governatore del cam- loro aggregate.
pidoglio per nome Giovanni Cer- Gregorio XIII, Boncompagno,
inone, antico popolare romano. 11 non solo eresse la confraternita del
perchè diedero alla società loro il Gonfalone in Arciconfraternita , e
nome di Gonfalone per dinotare le die' il carico di riscattare gli
che sotto lo stendardo della libertà, sebiavi , ma ai 12 ottobre 1^76,
della patria, e della giustizia, ave- colle costituzioni 38 , 79 , che si

vano restituita alla città di Roma leggono nel tomo li del Bolla-
la pristina libertà, mercè la prote- rio del Cherubini , concesse mol-
zione della SS. Vergine. te indulgenze al rosario da questi
Questa fu la cagione per cui i fratelli secondo la prescri-
recitato,
Romani Pontefici, tra i molti privi- zione di Bonaventura, cioè cento
s.

legi conceduti a questa illustre Ar- volte 1' orazione Dominicale al- ,

ticoli fraternità, le diedero le chiese di trettante l' Angelica, col versetto


s. Pietro e di s. Paolo, de' ss. Qua- Gloria Patri, e sette volte le stes-
ranta martiri al di là del Tevere, se orazioni col versetto Requiem
di s. Maddalena, della Pietà al Co- ceternam in fine. Altre indulgenze
losseo e gli ospedali dell'Annunzia- godono nondimeno que' confrati, che
ta fuori delle mura di Roma, e di si leggono negli statuti loro. Sisto
s. Alberto presso Maria Maggio- s. V che pur avea concedute indul-
re, i quali più non esistono. Pre- genze alle Congregazioni stabilite nei
sentemente però la chiesa loro è collegii de' gesuiti, col disposto del-
la parrocchiale di s. Lucia alla Chia- la costituzione 38, Cam benigna,
vica, che appellasi ancora del Gon- del primo i58G, riportata
aprile
falone, dal nome dell'Arciconfrater- nel tomo IV, p. i33 del Bollano
nita, ch'eresse quella chiesa dai fon- romano, assegnò annue rendite a
damenti oltre il contiguo oratorio questa Arciconfraternita per l'in-

( forse il più bello di Roma), dedi- combenza affidatale da Gregorio XIII


cato a' ss. Apostoli Pietro e Paolo. di riscattare gli schiavi sudditi dello
Dotano que' confratelli ogni an- stato ecclesiastico. In aiuto però di
no quattordici povere fanciulle e , un' opera sì pia vi si aggiunse anche
di otto ne hanno la nomina con- i l'annua oblazione di cinquanta scu-
frati più diligenti alla frequenza del- di d'oro dati dal Papa all'Arcicon-
le sacre funzioni, ebe vengono ce- fra terni ta , e quella di uno scudo
lebrate nell'oratorio. Anticamente i d'oro dato da cadauno de' Cardi ria-
•") I
A?» C ARC
li por hi Testa dell'Assunta nella naggi. V. Piazza, Opere pie di Róma.
cappella che si celebra in s.
Maria Contribuirono al maggior lustro
Maggiore. V. Statuti de IV reicon- A di questa società anche Innocenzo
fraternità del Gonfalone, stampati Vili, Giulio Leone X, Clemen-
II,

Roma nel i584- te VII, Giulio III; ma s. Pio V ne


in
Simili nella veste bianca a questa restrinse gli ampli privilegi. Tutla-
dol Gonfalone sono molte Confra- via Gregorio XIII, Sisto V, ed al-

ternile ed Arciconfraternite in Ro- tri tornarono a concederne. Final-

ma, le quali non si distinguono le mente Clemente Vili ne rivocò mol-


une dalle altre, se non dallo scu- ti, e cos\ Paolo V, nel 1612, come-

do, o stemma, che portano sopra che la elevasse alla primaria sua di-

le spalle, o da qualche altra par- gnità, vale a dire al titolo di Arcicon-

ticolarità. fratemita. I confrati si esercitano in


Ahciconfr eternità del s. Spiri- opere di cristiana pietà, anche nel
lo in Sassia. Ha la sua stazio- mentovato ospedale siccome un ; e
ne neh' Oratorio davanti la chiesa tempo ebbero in custodia il Volto
«li questo nome, presso il celebre Santo, dopo che questo fu dato ai-
ospedale in borgo. Antichissima n'è la basilica vaticana, 1' Arciconfrater-

la istituzione. Documento di ciò è nita ogni anno si reca processional-


l'aver Innocenzo III, nel 1 198, non mente in essa, nella seconda dome-
solo confermato l'Ordine dei ca- nica dopo l'Epifania, e nel secondo
nonici spedalieri del s. Spirito in giorno della festa di Pentecoste, ove
Sassia, ma approvato ancora que- per privilegio
le vien mostrato il det-

sto sodalizio, che contribuiva certa to Volto Santo colle altre reliquie
tassa al nominato ospedale: tassa maggiori. V. Spedale di s. Spirito
che Giulio II e Giulio 111 modera- in Sassia, e Volto Santo.
rono, colle facoltà conferite ai com- Arciconfraternita del SS. Salva-
mendatori dell'Ordine ospitalario. Ol- tore. Questa risiede presso il Sancta

tre ad Innocenzo III, molte grazie e Sanctorum alle scale sante nel La-
privilegi concessero e questa Arci- terano. Fu la prima in Roma ad
confraternita i Sommi Pontefici ro- essere eretta in Arciconfraternita;
mani Onorio III, Gregorio IX, Inno- essaha per insegna un altare col-
cenz.o IV, Alessandro IV e Clemen- l'immagine del Ss. Salvatore in inez-
ie IV. Il Papa Eugenio IV la zo a due candelieri ; copia di quel-
chiamò Compagnia di grande au- la che viene custodita nella cap-
torità, mediante la bolla, Salvatoris pella di Ss. Sanctorum. Antichissi-
nostri, del i44°\ colla quale rimi- ma è la venerazione a tal' imma-
se la confraternita all'antico lustro, ghie per cui vennero stabiliti a
,

ciò che fece pure Sisto IV a' ventu- custodirla perpetuamente dodici gen-
no marzo anzi quest'ultimo
1 4^78 : tiluomini ottimati e principali di Ro-
per aiutare lo spedale da lui riedi- ma, chiamati Ostiarii, Portieri, o
ficato, volle segnarsi nel novero dei Raccomandali del Ss. Salvatore.
confrati, onore che lo spedale rice- Essi doveano amministrare, e tener
vette anche da altri Papi non , conto delle oblazioni de' fedeli: privi-

cele dall'imperatore Massimiliano I, legio che passò per successione nelle


ria diversi re, e regine, da Cardina- famiglie loro. Quindi fu presso il
li, vescovi, principi, ed altri perso- santuario istituita una Congregazio-
,

ARC ARC a 95
ne di persone che per mezzo del
, Iteri. Opere sì pietose accendevano
suo vicario, Giovanni XXII, Ponte- la carità de' fedeli ad alimentarle
fice residente in Avignone, nel r332, con novelli sussidi!; ed infatti sia
aridusse a Confraternita sotto il titolo a perenne memoria la generosità
del Ss. Salvatore a Sancta Sancto- del Cardinal Giannantonio Sangior-
rum. In progresso di tempo, gli oslia- gi, piacentino*, legato a lettere in
rii custodirono l'immagine per mezzo Roma nell'assenza di Alessandro VI,
d'un altarista. Però essendo acca- e di Giulio II, che lasciò iride la
duti varii furti di ornamenti pre- Confraternita de' suoi beni. Trattano
ziosi nel
, 1422 j Martino V, in dei privilegi ili questa Arciconfra-
forza della bolla, Annuere sole/, sta- ternita; il Piazza (Opere pie di Ilo-
bilì; che non più gli ostiarii, ma i ma)j benedetto Minino (del? Oratorio
guardiani, e la Confraternita la cu- ins. Lorenzo del Laterano detto San-
ed amministrassero le li-
stodissero, cta Sanctorum, Roma 6G(i); e princi- 1

mosine ad essa fatte. Ciò fu motivo palmente Giovanni Marangoni {/sto-


di alcune differenze tra gli ostiarii, ria dell antichissimo Oratorio 3 o cap-
e la Confraternita, e quindi lo stesso pella di s. Lorenzo nel patriarchio
Pontefice, nel "4 2 4-. colla bolla, lalerane.se
, comunemente appella-
Super universa, decretò, che in man- to Sancta Sanctorum , della celebre
canza di linea mascolina ne' supersti- immagine del Ss. Salvatore, e del-
ti ostiarii , subentrasse neh' ufficio la nobile compagnia, che ne ha la
la Confraternita stessa. Ciò venne con- custodia, Roma 174?)-
fermato anche da Nicolò V, nel Arciconfeatermta di san Ber-
1 449* Finalmente Sisto IV, con nardo. Fu istituita nel 1 368 da ,

bolla del i47^> E™ 1 pastoralis , Francesco Fulvio, romano, nella


tolse affatto le pretensioni dei de- chiesa da lui edificata sul rione
putati ostiarii , incorporando quei de' monti in onore di s. Bernardo,
che rimanevano alla Confraternita e alla quale donò tutti i suoi beni.
suoi guardiani, ed Alessandro VI, Impiegava essa le rendite in opere
nel 149^, interamente ad es-
vini pie, e distribuiva pane e vitto a cer-
si la custodia dell'immagine, con te famiglie vergognose di mendica-
tutte le analoghe ragioni ed emo- re. Sisto V, col consenso della Con-
lumenti. fraternita , vi stabilì contiguo un
Questa insigne Confraternita eser- monistero di monache, e colla co-
citavasi in varie opere cristiane. Ve- stituzione XCII Sacrosanctce , 3 , 1

stiva nel giorno della festa di san luglio 1587, che leggesi nel to-
Giovanni dodici poveri , che poi mo IV, pag. 323 del Bollano, vi
trattava a pranzo: altra mensa im- eresse ancora un conservatorio per
bandiva nel giovedì santo a dodici le zitelle che si volessero far mo-
religiosi , dava a ciascuno di essi nache, assegnandone il regolamento
un paio di scarpe, un giulio, ed alla stessa Confraternita di s. Ber-
un pane dotava eziandio povere
; nardo.
donzelle manteneva in casa povere
; Arciconfp.aternita di s. An-
vedove; ed avea finalmente in cura na de' Parafrenieri del Pontefice,
l' arcispedale di s. Giovanni presso de' Cardinali , degli ambasciatori
Sancta Sanctorum, ed i collegii Ca- e dei principi, nonché de' servitori
pranica, Nardini, Crivelli, e Ghis- de' prelati e de' cavalieri romani.
,,

296 ARC ARC


Riconosce il suo principio fino dal s.Angelo, il forte spara alcuni col-
Pontificato di Urbano VI, cioè nel- pi di eannone.

l'anno 1378, quando l'ordine dei Anticamente i parafrenieri dei


parafrenieri del Papa ,
stabilì una Cardinali si recavano all'accennata
adunanza nella cappella, ed un al- chiesa otto giorni innanzi la fe-

tare dedicato a s. Anna nella basi- sta , sopra mule bardate tenendo
lica di s. Pietro prendendo la santa dietro le loro spalle i cappelli rossi
per protettrice. In seguito i conflati de' rispettivi padroni.
vestirono il sacco bianco, col cor- Il Cancellieri avea preparata un'ope-
done turchino , collo stemma di s. ra sopra il nobile collegio de' ventisette
Anna dal lato sinistro del petto. parafrenieri Pontificii, istituito ai 19
Era scopo loro l' accrescimento del aprile i5o7, con diploma di Giulio
culto alla Madre della B. Vergine, II, con altro di Leone
e confermato
il sollievo de' loro congiunti nei bi- X i5 aprile 1ÌJ17. Egli nelle sue
de'
sogni, il suffragare le anime dei Notizie istoricìie di alcune chiese
fratelli defunti, ed il promuovere, di Roma, Bologna 182 3, dice che
e stabilire i dovuti regolamenti pel le costituzioni erano state formate

buon servizio del sommo Pontefi- nel i5o7 da Michele Mouzon, conte
ce, e degli altri rispettivi padroni. palatino, accolito cappellano Pontifi-
E perciò che furono i confratelli cio e della sede apostolica, eletto
corredali di privilegi e distinzioni. in Bologna per decano generale dal-
Essi,mediante una bolla di Pio IV, le quattro nazioni teutonica, gal-
de' 20 novembre i565, edificarono licana , spaglinola ed italica j il

una chiesa in uno de' borghi presso qual Michele era allora parafreniere
il Vaticano sotto 1' invocazione di del Cardinale Autoniotto Pallavicini.
s. Anna, per cui il borgo ne pre- Oltre il Cardinal protettore di que-
se la denominazione. Sisto con- V sta Arciconfraternita, che per solito
cesse loro di poter ogni anno libe- è il Cardinal decano del sacro Col-
rare un condannato a morte, pri- legio , evvi un prelato primicerio,
vilegio di cui ora più non godono. e poscia il decano generale laico
Era le prerogative, che distinguono scelto da' confrati fra i loro indivi-
l' Arciconfra terni ta, si annoverano le dui , nella congregazione generale.
seguenti : 1

precede le altre con- Questi dura nella carica un anno
fraternite , meno quelle del Gon- e talvolta viene confermato sino a
falone, e di san Spirilo in Sas- tre. A questo decano, in segno di
siaj 1° interviene alle processioni, preminenza della sua qualifica, vie-
ed accompagna i cadaveri 3.° i ; ne dato un bastone corto di legno
suoi confrati consegnano le torcie dorato, con fiocco rosso, ed altri
«la essi portate alla loro Arcieon- ornamenti, coli' immagine di s. An-
fraternita , senza che ninno possa na chiamato volgarmente bastone
,

ripeterle; 4° nel dì della festa di del comando , il quale si appende


5. Anna, che i confrali celebrano nella sala di quel signore ch'egli
con solennità, fanno la processione serve ; non mai però in quella del
colla stalua della santa, partendo Papa. Gli statuti di questa Arcieon-
sempre da quella chiesa più vicina fraternila furono ristampati in Roma
al palazzo del Cardinal protettore, e nel i 7 5.i dalla R. C. A.
niciilrc la processione passa il ponte Ajrciconfb a 1 t.i;m t \ della Pietà
, ,

ARC ARC 297


1
de fiorentini in Roma. Ebbe prin- azzurro , coli' immagine della pietà
cipio nel i44&> in cui Roma ili sul cappuccio, e il cordone di co-
desolata dal contagio. In tale ama- lor bianco. A questo sodalizio ap-
ra circostanza trovavansi in quel- partiene anche l'oratorio della Pietà,
la città alcuni fiorentini , uomini eli situato nel vicolo di faccia, e l'uffi-
somma religione, che, mossi dall' al- cio del consolato. V. Piazza, Ope-
trui miseria, si convennero di do- re pie.
narsi tutti al sollievo de' loro simili 11 console di Toscana residente in
e soccorrerli se infermi ,
prestar Roma, si reca con treno di forma-
loro l'estremo uffizio se defunti. lità alla predetta chiesa , tanto nei
Essi, terminata la pestilenza, vol- primi vesperi , come nella mattina
lero istituire in Firenze una com- della festa di s. Giovanni Ratista
pagnia sotto la protezione di s. Gio: patrono della nazione toscana; ed
Balista _, cbiamandola della Pietà. allora per singoiar privilegio Ponti-
Fecero quindi alcune costituzioni ficio,passando egli n nanzi Castel s. An- i

pel miglior regolamento del soda- gelo, questo fòrte spara alcuni colpi di
lizio, le quali, approvate poscia da cannone.
Paolo IV, nel i55'j, riformate venne- Arcicoxfraternita dell' Annun-
ro negli anni i586, 1616, e i6q2, ziata . Riconosce dessa la sua o-
finché Papa Renedetto XIII, nel rigine sino dal 1460. Nel Pontifi-
1729, con molu proprio die' miglior cato di Pio II venne addetta alla
forma a questa Confraternita, e la chiesa della Minerva, e fu arricchita
mù alla chiesa di s. Giovanni dei in seguito dal Cardinale Giovanni
fiorentini, edificata in Roma nel Turrecremata nobile spagnuolo deb
1 44-8 da alcuni nazionali , con ar-
,
1' Ordine di s. Domenico. Edifici)
chitettura di Giacomo della Porta: questi in detta chiesa la magnifica
chiesa, che, nel i5io,, da Leone X cappella della ss. Annunziala, pegli
fu dichiarata parrocchia per tutti i uffizi della Confraternita, composta
fiorentini suoi connazionali abitanti di duecento cittadini romani. Era
in qualunque parte di Roma. loro cura sin da principio della isti-
IndiClemente XII della stessa tuzione il provvedere al matrimonio
nazione non solo ne ampliò e con- di parecchie centinaia di zitelle con
fermò gli statuti nel 1734, enei 1737, dotazione per ciascuna di sessanta
ma col disegno di Alessandro Galilei scudi una veste di panno bianco,
,

eresse la bella facciata della chiesa, ed un fiorino per le pianelle. O-


decorandola con due ordini di co- ra questa Confraternita somministra
lonne. Fino dal 1606, si eresse il venticinque scudi per l'onesto collo-
contiguo che
spedale nazionale , camento delle povere zitelle, e con
Antonio Coppoli dichiarò suo erede cinquanta scudi agevola la vocazione
universale , e che da altri pii fio- religiosa a quelle, che bramano con-
rentini fu poscia beneficato. secrarsi in un monistero. Senza dire di
In questo luogo abitarono s. Fi- altri Pontefici, s. Pio V, eletto nel
lippo Neri ed il Cardinal Raronio 1 566, diede cinque mila scudi a
che per molti anni predicò nella questa Arciconfraternita per le do-
contigna chiesa. L'abito de' confrati tazioni delle zitelle, al qual uopo an-
nella istituzione fu di tela di color che Urbano VII, Castagna, con suo
nero, colore che poi cambiarono in testamento le lasciò l' intero suo pa-
VOL. 11. 38
•298 ARC ARC
Lrimonio, ascendente a trentamila Piazza dell' Annunziata alla. Miner-

scudi. Per la qual cosa, compresa di va pag. 4 22 j nelle Opere pie.


riconoscenza, l' Arciconfratemita gli Arciconfraternita della Imma-
Minerva
volle erigere nella chiesa della colata Concezione. Essa esiste nel-
nella cappella della ss. Annunziata un la chiesa de' ss. Lorenzo e Da-
sontuoso monumento, e gli stabilì un maso. Fu fondata da Pietro Mat-
anniversario {V . ilCiacconio nel t.IY, tucci, nella chiesa ili s. Salvatore ad
p.2o5 delle Vile dei Papi). Attualmen- fortiicem presso campo di fiore, ove
te il numero delle dolate ogni anno è ora è la chiesa di s. Maria di Grot-

di quattrocento, ed in luogo di veste ta Pinta. Nel 1 465, sotto Paolo H,


e pianelle si danno loro trentasei fu trasferita insieme ad un'antica e
paoli. divota immagine, nella menzionata
Questo sodalizio non veste sacco, chiesa di s. Lorenzo in Damaso, ove
e per le congregazioni, i deputali il Cardinal vice - cancelliere Riario
si riuniscono in luogo apposito, di le assegnò una cappella a destra del-
contro la chiesa di s. Chiara, ove l'altare maggiore, che nobilmente
evvi la segretaria e la computiste- poi venne decorata nel i638.
ria. Nel dì della festa dell'Annun- Oltre gli esercirli di pietà, che
ziata il Sommo Pontefice si reca praticano questi confrati, nella festa
con treno {Tedi) ad
semipubblico della Concezione danno otto doti
assistere messa Pontificale in
alla alle donzelle povere, e sei per quel-
quella chiesa , e prima lo faceva le che si fanno monache. Altre v<,l-

con solenne cavalcata. Terminata te queste doti erano trenta, di set-

la messa, il Papa dà ai deputa- tanta fiorini, oltre una veste di pan-


ti della detta Arciconiraternita cen- no bianco per cadauna. Questa ce-
to scudi d'oro per l'istituto delle do- lebre Arciconfraternita gode moltis-
tazioni, dandone pur uno ogni Car- sime indulgenze e privilegi ; ha il
dinale. Un tempo tutte le dotate pro- Cardinal vice-cancelliere a perpetuo
fessionalmente si recavano a pie' del protettore; tuttavia l'istituto non
trono Pontificio nell' accennata chie- veste sacco, e per istemma ha l'im-
sa, ove ricevevano i brevetti della macolata Concezione, che si venera
•dote dai deputati ; ma ora questi, sua cappella. Nel 1773,
nell'altare di
ed alcune zitelle rappresi mi tanti le si stamparono in Roma gli Statuti

monache sussidiate dal loro abito , della veneranda Areieonfralernita


dette ammantale, vengono al tro- della ss. Concezione.
no ammesse dal Papa al bacio del Arciconfrater\it\ di s. Am-
piede nella stessa chiesa, finita che brogio, e di s. Carlo de' milane-
sia la messa . \cggansi gli Sta- si. Fu eretta a' 20, agosto 4" 1 '

tuti dell' Areieonfralernita della ss. da Sisto IV per le istanze di molli


Annunziata in Roma, 1 585-1 64 '-; pii lombardi, piantandovi accanto
Ordo qui servatur die Annunlialio- un ospedale pei connazionali resi-
nis, lam in equitatione Sturimi Pon- denti in Roma, o che quivi si re-
tjfìcis, quam in celebratione missce cassero per divozione, od alTari. E-
ae distributione eleemosyiuv sodalila- ressero i detti lombardi la Confra-
tis B.IIJ. Annuntiationis pag. 226. in ternita sotto 1'
invoca/ione di Ge-
ss.Nominìs Dei sodatila le per Con- sù Cristo, della Beata \ ergine , e
ealvurn Ponce de Leon., llomiv i5oo. di s. Ambrogio arcivescovo di Mi-
,

ARC ARC 299


lano, protettore della nazione, al no da questa Confraternita. La pro-
quale poi aggiunsero s. Carlo Bor- cessione che la Confraternita fa nella
romeo. Giulio II, con bolla del i5o8, prima domenica d'ogni mese, e parti-
concesse loro varii privilegi , i quali colarmente quella solenne che celebra
furono aumentati da Paolo V, che nellaprima domenica di ottobre
dichiarò anche Arciconfraternita la venneistituita da Gregorio XIII, in
loro unione , appunto nella circo- memoria della famosa vittoria na-
stanza in cui sollevò s. Carlo Bor- vale riportata l'anno 1371, dalla
romeo all' onor degli altari. Due lega cattolica contro i turchi ; nel
volte 1' anno dispensa doti alle o- qual giorno appunto si dispensano
neste donzelle, ed il pane benedet- le dotazioni. Sisto V col disposto
to in memoria dell'esemplar cari- della costituzione, Dani ineffabili a,
tà di s. Carlo , che nell' ospedale emanata a' 3o gennaio 586, con- 1

annesso alla Confraternita, serviva fermò ed ampliò i privilegi del-


,

gì' infermi nazionali, e porgeva loro l' Arciconfraternita , la quale, nel


le vivande.Vestono i confrati il 1600, fu meglio stabilita nella pre-
sacco turchino, con una mozzetta detta chiesa , dove ha 1' altare , in
J
rossa. A 4 novembre, in cui si ce- cui riposa il corpo di s. Caterina
lebra nella sontuosa chiesa al Cor- da Siena. Vestono i con frati sac-
so la festa di s. Carlo, il Sommo chi bianchi, con l'insegna della B.
Pontefice con treno semipubblico, Vergine col santo Bambino, circon-
si reca col sagro Collegio ad as- data da un fregio in cui in quin-
sistere alla messa , che celebra il dici spartizioni sono rappresentati i
Cardinal protettore. Il Piazza, nel- misteri del Rosario.
le Opere pie di Roma , stampate Arciconfraternita della Mise-
nel 1679, descrive quanto riguarda ricordia. E una delle più ragguar-
la chiesa, il sodalizio e Y ospedale. devoli che sienvi in Roma. Rice-
Arciconfraternita del Ss. Ro- vette il suo principio nella chiesa di
sario. Ebbe la sua origine dopo s. Giovanni Decollato. Fu essa isti-
la diffusione del Ss. Rosario per tuita agli 8 maggio del 1488, da
opera di s. Domenico , e 1' appro- molti fiorentini, che dimoravano in
vazione, nel i4^f> da Sisto IV, e Roma. Confermata venne da Innocen-
sì essa che tutte le altre ascritte zo Vili , con sua bolla, ch'è la XVI
sotto gli auspicii del Ss. Rosario, nel Bollano, in data dei 7.5 febbraio
rimasero unite ai pp. predicatori. 1490. Da quel tempo i confrati si
Leone X , ad esempio de' suoi unirono insieme per assistere i con-
predecessori, concesse indulgenze ai dannati al supplizio ed aiutarli a
divoti del Ss. R_osario e Clemente _,
fare una buona morte. Quando ad
VII nel i5i3 fece altrettanto, con- alcuno di que' miserabili viene par-
fermando la Confraternita eretta uel- tecipata la condanna, il governo ne
la chiesa di s. Maria sopra Miner- dà immediatamente avviso a questa
va. Nel i566 il barone di Bomba Confraternita , la quale deputa dei
lasciò a questo sodalizio fondo per
il confrati affinchè vadano alla prigione
dotare due zitelle, ed in progresso a consolare il paziente, ed a dispor-
di tempo con altri pii lasciti si au- lo a fare la confessione generale, e
mentarono di molto le dotazioni le , la santa comunione. Dimorano a tale
quali annualmente distribuite vengo- eflbtto tutta la notte nella cappella
3oo ARC ARC
della prigione, ne l'abbandonano sin- diuturna.'! , aboh i privilegi goduti
ché non ha il condannato subita la pe- da alcuni luoghi pii e Confraternite,
na. Giunta 1' ora di condurlo al sup- di liberare ogni anno un condan-
plizio, i confrati in copioso numero nato dalla morte , lo conservò per
si recano alla prigione per accom- questa Arciconfraternita.
pagnarlo, andando processionalmente Arciconfraternita del Ss. Sa-
dietro il loro Crocifisso ornato di cramento. Fu istituita, nel i5i3, e
un velo nero, e posto in mezzo a ripete la sua origine dal seguente
due confrati, che portano due torcie avvenimento Un carmelitano del
.

di cera gialla, cantano i sette salmi convento di santa Maria in Tras-


penitenzialie le litanie in tuono
, pontina portava il Ss. \ iatico ad un
lugubre. Morto il condannato al- , infermo ed era accompagnato da
cune ore dopo pongono il cadavere un solo laico, il quale teneva la torcia
in una bara coperta di panno nero, accesa. Accadde che questa si spense,
e lo portano alla chiesa loro , ove e si dovette fermare il sacerdote per-
dopo aver fatte le solite assoluzioni, chè di nuovo fosse accesa. Molte re-
nell' apposito cimitero contiguo gli ligiose persone osservando con do-
danno sepoltura. lore T indecente accompagnamento
Consiste il loro abito in un sacco del Ss. Viatico, si determinarono di
di tela nera
con una corda per
, istituireuna pia società nella chiesa
cintura, e corona nera al fianco. La di Maria in Traspontina
s. il cui ,

loro insegna è la testa di s. Gio- scopo fosse 1' accompagnarlo agi' in-
vanni Batista nel bacile, la quale fermi con un conveniente decoro.
viene da essi portata sul cappuccio, Questo sodalizio, dopo essere passato
e nella medaglia della corona stessa; in altre chiese, si stabili in quella di
usano tempi piovosi un
altresì ne' s. Giacomo Scossaca valli, così appel-
cappello senza ornamento. lata, da un'antica tradizione, perchè
Come fu stabilita quest' Arcicon- in quel sito passando il carro su cui
fraternita, nel 1488, la giustizia dei si portava alla basilica vaticana la pie-
condannati che veniva eseguita in tra sopra la quale fu riposto il bam-
Roma nella Rupe Tarperà sul mon- bino Gesù Cristo quando venne pre-
te Caprino , cominciò, sotto il pre- sentato al tempio, visi fermarono i

detto Innocenzo Vili, a farsi nel- cavalli,né forza alcuna ve li potè


la piazza di ponte s. Angelo; ove smuovere, in guisa che fu d' uopo
poscia venne costruita una conforte- riporre la pietra nella vicina chiesa.
ria pei detti V. Torrigio, Storica narrazione del-
confrati di s. Gio. De-
collato, acciocché vi riposasse ed arcicon- pa- la chiesa parroecliiale
il
ziente, e disposto venisse all'estremo fraternita del Corpo di Cristo posta
supplizio. Nel
1674, fu aperto il in s. Giacomo apostolo in Borgo ,

collegio Bandinella ed il suo fonda- Roma 162C).


tore ne affidò la direzione a questo Arcicoxfraternita di s. Roc-
sodalizio col privilegio di mettere co e di s. Martino, al porlo di
,
in esso dodici figli de' confrati Ripetla. Fu istituita nel Pontifi-
per
convittori. Hanno i confrati un fon- cato di Alessandro VI, che l'ap-
do eziandio pei- dotare le provò nel c °l disposto della
figlie dei 1 499 >

giustiziati: per la qua! cosa, quando bolla, Cogilantes humarue condilio-


I'"» MI. colla costituzione, Post nis. Questo sodalizio fece làbbricare
,

ARC ARC 3oi


Ja chiesa onore di s. Hocco
in ed, , con disegno del celebre cav. Vaia-
a' 2 aprile i5o3, Carlo Burconio ci ier, secondo il generoso legato di
di Parma, vescovo Vestano, solen- Giuseppe Vitelli. V. Piazza, Opere
nemente la consacrò. La Confrater- Pie. dì Roma, e l'articolo Osi-edale
nita eresse ancora il contiguo ospe- di s. Rocco.
dale per l'università degli osti, Arciconfratf.rxtta. della Carità.
barcaiuoli, albergatori ed altri, Fu istituita dal Cardinal Giulio de'
con luogo pegli uomini, e per le Medici, e venne approvata da Leone
donne , e che usasi a vantaggio X ai ?.8 gennaio 1 520. Divenuto il det-
delle sole povere partorienti per ,
to Cardinale Pontefice col nome di
la munificenza del Cardinale Anto- Clemente VII, dotò pelsovveniinen-
la
nio Salviati. Leone X confermò la to dei poveri vergognosi e dei carcera-
Confraternita, nel 1 5 1 4, e le concesse ti inetti a pagare i debili, per la di-

indulgenze mediante la bolla In- , fesa delle vedove e de' pupilli , e


tenta sempcr. Indi Paolo IV la eres- per dar sepoltura ai morti. In opera
se in A rcicon fratern ita. Ciò venne si pietosa impiegò il Papa due mila
approvato da Pio IV colla bolla durati d'oro; e già lo stesso Leone
Regimila wu'i'ersalis Ecclesia;, a' »8 X avea assoggettato fino dalla sua
ottobre i56o, accordandole anche istituzione il monistero delle conver-
de' privilegi. Lo stesso fece Grego- tite all'amministrazione di questa
rio XIII, col contenuto della bol- Arcicon fraternità della Carità {V. Na-
la, Consubstantialis et (eterni, data tale Alessandro, Storia ecclesiastica,
a'4 gennaro iSjj, e con l'altra, tomo Vili, pag. 34, ed il Piazza
Cogitante s , pubblicata nel seguente Opere pie pag. 319). Nò a questo
giorno. Oltre a tanti beni spiri- si limitò; che anzi coll'autorità della
tuali, godette eziandio l'Arciconfra- costituzione Jllius, riportata nel to-
ternita il privilegio di liberare un mo III, parte III, del Bollano ro-
individuo condannato a perpetua mano, da Confraternita la eresse in
prigione. Essa per la festa dell' As- Arciconfraternita ; e Pio IV, de' Me-
sunzione, dispensa le dotazioni a dici, ai19 gennaio i562, col disposto
povere ed oneste zitelle. I confrati della bolla Cam venerabili s , che
,

vestono sacco verde, colla cintura leggesi nel tomo V, parte II, del
dello stesso colore, e portano l' im- detto Bollano, applicò a favore di
magine di s. Rocco sul petto. essa tutte le pene de' malefìzii ap-
La suddetta chiesa di s. Rocco partenenti al fisco, che non passas-

appartenente a questa Arciconira- sero la somma di dieci ducati.


ternita è ora parrocchiale, e fu Nel Pontificato dello stesso Leone
rifabbricata, nel i65y, con architet- X, secondo il Panciroli, dei Tesori na-
tura di Gio: Antonio de Rossi, in scosti, ebbero i minori osservanti, nel-
occasione della manifestazione della l'anno 1 5 1 9, la chiesa di s. Bartolomeo
miracolosa immagine di Maria SS. che all'Isola, s. Giro-
lasciando quella di
ivi si venera. Il Cardinal Vecchiarelli, lamo, la quale essendo concessa a que-
ed anche il Cardinal Francesco Barbe- sta Ai'ciconfraiernita, fu quindi chia-
rini, zelanti protettori del sodalizio, mata la Chiesa, di s. Girolamo della
vi concorsero colle loro pie largizioni. Carità. Coli andar degli anni, si tro-

Siccome la chiesa mancava di fac- vò la Confraternita, nel 1708, con


ciata , ultimamente venne edificata cinquantadue mila duecento scudi
3o5 ARC ARC
di debito motivo della som-
, a effusione di lagrime il perdono del-

ma, che ogni anno impiegava in o- le lor colpe. Questa società ven-
pere pie, ascendente a cinquemila ne appellata quindi Arciconfrater-
cento quaranta scudi più dell'entra- nita del ss. Crocifisso. Essa, oltre
ta. Clemente XI fu quegli che vi alle altre opere pie, mantiene anche
pose rimedio colle provvidènze a- le cappuccine del monistero del ss. Sa-
dottate nella sua costituzione Per- cramento presso il palazzo quirinale.
lustrato, presso il Boll. mag. p. 4 20 ?
Clemente VII Pontefice, nel IJ2 3,
t. VlIIj degli 8 luglio 1708. In ag- confermò gli statuti dell' oratorio
giunta agi indicati beneficii, l' A rei co n- di questa Arciconfraternita, e Giulio
fraternita della Carità comperò le III, nel i55o, le concesse il privile-
carceri fabbricate sotto il Pontefice gio di liberare un
ogni anno car-
Innocenzo X, chiamate le carceri nuo- cerato reo di morte, che non fosse
ve, e ne mantenne i delinquenti ivi però di lesa maestà ;
delinquente
racchiusi. Diminuite ultimamente le privilegio che ora più non gode.
sue pingui rendite, il governo le con- Fra quelli che fruirono di tal con-
tribuisce i fondi corrispondenti, on- cessione , si annovera il celebre
de 1 Arci con fraternità stipula i con- Remando Cenci, giovane di quindi-
tratti coi fornitori, col consenso di ci anni, che fu accusato di parricidio,

monsignor tesoriere. In quanto poi insieme a sua sorella Beatrice. Dopo


allo spirituale delle carceri, viene dal tre giorni uscì libero dalla prigione e
sodalizio affidato a' sacerdoti che dalla morte coll'obbligo però di pagare
stanno nella propria chiesa, aiutati fra un anno venticinque mila scudi al-
dallo zelo de' pp. gesuiti. Spesso vi- l' Arciconfraternita della santissima
sitano essi le carceri e i prigionieri, Trinità dei Pellegrini. Fu poi dimo-
ed invigilano sul vitto, sul disbrigo strato dal celebre giureconsulto Fa-
delle cause, e sulla pacificazione del- rinaccio che il Cenci era inno-
le persone. V. il Piazza, Della visi- cente. Ogni anno, ai quattordi-
ta delle prigioni, capo 33. ci settembre , nel detto oratorio
Arciconfraternita detta del Ss. si celebra una cappella Cardi-
Crocifisso di s. Alar cello. Ebbe nalizia per 1' esaltazione della ss.

la sua origine da una particola!* Croce. Il Cardinal protettore del-


divozione, che prestavasi ad un cro- l' Arciconfraternita invitava il sacro
cifisso nella chiesa di s. Marcel- Collegio, ed al termine della messa
lo. Essendo stata ritrovata la detta distribuì vansi altre volte dal Cardi-
immagine intatta in mezzo ad un nal digniore le borse per le doti del-
incendio di quella chiesa, molti di- le zitelle che erano accompagnate
voti cominciarono
a venerarla in dai deputati dell' Arciconfra'er nita.
modo Nel i522, Roma
distinto. Ora ogni Cardinale a vantaggio del-
divenendo attaccata dal contagio, la medesima dà uno scudo d' oro.
e non avendosi scampo che nel- Nel giorno dell'Epifania vestiva
la misericordia divina, oltre a va- quest' Arciconfraternita tre poveri in
rie opere di penitenza istituì una onore della ss. Trinità, e dava lo-
società di pie persone, che porta- ro il pranzo e la limosina. Dessa ha
rono in processione V indicato cro- chiesa propri,!, poco distante da quel-
cifisso sino alla basilica di san Pie- la di s. Marcello, fabbricata dai Car-
tro, domandando al Signore con dinali Alessandro, e Ranuccio Fai-
ARC ARC 3o3
nese, la facciata della quale è disegno cagione, e per essersi i conflati con-
del \ ignola. Veggasi il p. Girola- dotti nel 1 )qS sino ad Ostia a cer-
mo di s. Carlo, carmelitano scalzo, care i corpi degli annegati affine
Roma nel Crocifisso venerato nel- diseppellirli, l'Arcieonliaternita si de-
V oratorio di s. Marcello , Siena nomina Compagnia della morte. Es-
1687 : Statuti della venerabile Ar- sa destina alcuni conflati a cercare
ciconfraternita del ss. Crocifìsso di i morti e farli portare alla loro
s. Marcello in Roma, Urbino 177 1. chiesa, o in quelle fuori di Roma,
Arciconfraternita di s. Grego- ove recitato viene per essi I' uffizio
rio Muratori a Ripetta. Fu
de* de' morti. Si obbligano confrati i

istituita sotto Clemente VII nel- a fare quarant'ore di orazione cia-


l'anno santo \5i5. Era unita al- scun mese, in memoria delle qua-
l' Università de' Falegnami, ma que- rant'ore che G. C. stette nel se-
,

sti si separarono da essa affine di , polcro. Quindi è che, oltre l'appel-


congiungersi a quella di s. Giusep- lazione della morte, riceve la com-
pe ( Vedi Piazza, Opere pie: Trat- pagnia anche quella dell'. orazione.

tato IX e XI di s. Gregorio de'Mu- Ad indurli poi alla diligenza è da-


ratori in Pupetta p. 5?..) Avendo ta ad essi per turno una dote. Ve-
Clemente XIII, ai 16 luglio 1767, stono di sacco nero con cordone di
canonizzato san Serafino d' Ascoli lana, d'egual colore, sopra il quale
cappuccino (morto ai 12 ottobre portano uno scudo, o targa, in cui
1 6o4, e già beatificato da Clemen- sivede un teschio, una croce, e due
te XI nel 17 19) in quella solenni- orologi a polvere, simboli del tem-
tà, 1' università de' capi-maestri mu- po, posto sopra due monti. Quel
ratori di Roma prese s. Serafino teschio pende pure dalla corona ne-
per proprio comprotettore. Vestono ra, che tengono al fiancò.

i suoi confrati di sacelli turchini. Qucst' Arciconfraternita, arricchi-


Arciconfratep.mta di s. Giulia- ta di privilegi da Giulio IH, fu la

no sul monte Giordano. Questa pos- prima che andasse in pellegrinaggio

siede la chiesa, che fu del capitolo alla s. Casa di Loreto, e che prati-
di s. Celsoche è anche delta
, e casse negli anni santi del Giubileo di
di s. Michele Arcangelo. Fondatori recarsi fuori delle porte di Ruma ad
di questa compagnia furono fra Fran- incontrare compagnie aggregate,
le

cesco Quadri, ed Ilarione Griffi, che ciò che praticò per la prima volta nel-
ne diedero principio nel 1 527, nel- l'anno santo 07 >, celebrato da Gre-
la chiesa di s. Cecilia, sotto il Pon- gorio XIII, accogliendo quella di Pe-
tificato di Clemente VII. I confrati rugia, abbracciandone i confrali, la-

di essa vestono sacco bianco con vando loro i piedi ed albergandoli con
mozzetta turchina. vera carità, cosa che fu poi imita-
Arcico:vfrater>"it\ dell' Orazio- ta con esemplarità dalle altre Con-
ne e Morte. Cominciò essa
della fraternite di Roma. Fu nel mede-
nel i538, e venne confermata da simo anno che i conflati gettarono
Giulio III . Il principale impie- le fondamenta della loro chiesa e ,

go de' suoi confrati è di dar se- dell'oratorio, la qua! fabbrica essen-


poltura alle persone trovate mor- dosi terminata nel [586, fu consa-
te per le strade conducenti a Ro- crata la chiesa nel dì dell" Annun-
ma, e nella campagna. Per questa ziata. Pio IV eresse questa compa-
-

3o4 ARC ARC


gnia in Arciconfraternita nel i jGo, ss. Bartolomeo ed Alessandro pro-
concedendole molte indulgenze e tettori di Bergamo. Venne anche

privilegi confermati ed accresciuti arricchita di privilegi ed indulgen-

da' successori , fra' quali èdegno di ze da Gregorio XIII e da Paolo


memoria quello di esporre il f ene- V. Essa provvede pel matrimonio
rabile nella terza domenica d'ogni molte donzelle nazionali, con la do-
mese; istituzione che Clemente A III te di venticinque scudi per cadau-
confermò, e che esiste in perpetuo na ; si esercita in opere pie, e i confra-
giro per tutto l'anno negli oratori] telliportano il sacco di color tanè.
pubblici delle Confraternite. Inoltre, Arciconfraternita di san Giu-
sino a' giorni nostri godette il privile- seppe dei degnami. Deve la sua
f
gio di liberare un condannato alla prima origine a trenta uomini in
morte. Non si deve tacere, che nel- circa di quest' arte , i quali , re-

l'oratorio , contiguo alla chiesa , e gnando Paolo III, nel i539, pre-
presso il cimitero, ogni anno nel- sero in enfiteusi dal rettore e parro-
l'ottavario de' fedeli defonti , i con- co della chiesa dis. Martina, la con-
flati, per trarre il popolo a suffra- tigua chiesa di s. Pietro in carcere,
garli,rappresenta con figura al na- sul principio del campidoglio , con
turale un fatto per lo più biblico. alcune case, mediante 1' annuo cano-
Tali rappresentazioni per lo stesso re di undici ducati. In seguilo col-
fine si fanno dalle rispettive Con- l' esborso di duecento scudi libera-
fraternite ne' cimiteri di s. Spirito, ronsi da quel peso; indi, nel i54o,
del SS. Salvatore, di s. Maria del- fabbricarono una piccola chiesa di
la Consolazione , e di s. Maria in legno, e nel 1^98, intrapresero l'ere-
Trastevere. V. gli Statuti della ven. zione della chiesa oggidì esistente, e
Arciconfraternita della morte, Ro- che con molta solennità venne con-
ma 590 1 ; Carlo Usdenghi, La vera sacrata nel i663.
idea del sollievo de' defonti, sì nel L' università dei falegnami con ,

dar loro sepoltura, come nell'ora- tutte le altre arti che lavorano in
re pei medesimi, proposta nell'isti- legno, si unirono a questa A rei con
tuzione e vìi esercizìì dell' adunan- fraternità nel giorno 23 gennaio
za del sovvenimento, eretta nella Ar- 1603; ed Urbano Vili, nel i634,
ciconfraternita dell' orazione e del- ne approvò gli statuti. I fratelli ve-
la morte, 1709. Roma stono sacco di color azzurro, por-
Arciconfraternita dei Ss. Bar- tando l' immagine di s. Giuseppe, e
tolomeo, ed Alessandro de' berga- fanno anche vestire dello stesso co-
maschi. La chiesa di lei, denomi- lore le zitelle, alle quali danno la
nata anche S. Maria della Pie- dote di venticinque ducati. Per or-
tà, è situata in piazza Colonna, do- dine di Benedetto XIV nel sesto ,

ve prima uno spedale pei paz-


ri avi giorno dell' ottavario della lèsta di
zi trasferito poi alla Lungara da
, ss. Pietro e Paolo, in memoria del-
Clemente XII, istituendovi^ il col- la prigonia da quegli apostoli soffer-
le-io delio Cerasoli. Fu nel Ponti- ta nel carcere sottoposto alla pre-
Beato di Paolo III, e precisamente detta chiesa, si celebra messa Pon-
nell'anno i538, che venne fondala tificale, coli' assistenza de' prelati vo-
la detta Confraternita nazionale dei lanti di segnatura. Veggasi Y Origi-
bergamaschi, sotto l'invocazione dei ne della ven. Arciconfraternita di
,

ARC ARC So ì

s. Giuseppe, dei falegnami di lìoma Ar.rir.oMi: \n i:mt\ del Ss. Sa-


sopra le carceri Mamertiiie de' ss. cramento. Venne istituita nella ba-
Pietro, Paolo fino dal 1780, col-
e silica vaticana , ed ba per insegna
le notizie raccolte da IV archivista calice con sepia,
il l'ostia in mezzo
Gio. Balista Aureli Vanno del Giu- ai ss. Apostoli Pietro e Paolo. Fu
bileo l'jSo, come dal mss. dell Ar- approvata e confermata negli statu-
ciconfraternita. Cancellieri Notizie ti da Paolo HI, Farnese, nel 1548,
del carcere Tulliano, dello Mamer- colla costituzione XXX, che si leg-
tino, Roma 1788. ge nel bollarlo della basilica vati-
Arciconfraternita
del Ss. Sa- cana, tom. II, p. /jj"?.. Gregorio

cramento. Ebbe origine dalla com- XIII l' arriccili d'indulgenze e di


pagnia del ss. Sacramento istituita privilegi, erigendola in Arciconfra-
nel 53g, nella chiesa della Miner-
1 ternita. Essa ha sacco rosso, ed
va de' domenicani da una società , interviene alle processioni sì nell'ot-
di cittadini e curiali romani sotto la tava del Corpus Domini, nella ri-
direzione del p. Tommaso Stella. Era cordata basilica vaticana, ài quando
scopo della pia unione l' invigilare questa espone l'Augustissimo Sacra-
affinchè nelle chiese fosse tenuto il mento per le quarant'ore. Ila il suo
ss. Sacramento colla dovuta decenza, oratorio contiguo alla chiesa de 'ss.

e portato con riverenza agli infermi. Michele e Magno in Porgo, nella


Paolo HI, ai 3o novembre i53o,, quale celebra le sue feste e le so-
ne confermò l'istituto colla bolla lenni esequie. V. Francesco Maria
XXXI Y, Dominus nostcr, presso il Torrigio, Narrazione dell'antichis-
Bollano romano, toni. IV, part. I, sima chiesa eretta nel secolo JX
pag. 167, e 1' arricchì d' indulgenze, de' ss. Michele Arcangelo e Magno
come con tutte
fece altresì le altre vescovo e martire del eapitolo va-
confraternite istituitee da istituirsi licano, Roma 169C): Statuii e Co-
sotto questo titolo. Paolo V con- stituzioni della compagnia del Ss.
cesse a questa molti altri privi- Sacramento creila nella chiesa di
legi ed indulgenze , e l' eresse in s. Pietro sodo Paolo III, ad ec-
Arciconfraternita . Crcdcsi che sia citare la divozione nel popolo, stam-
stata prima dedicata al Ss. Cor-
la pati per Antonio Rlado : Constitu-
po di Ciisto j e da essa aver anzi tiones, privilegia, et indulgendo; vcn.
le altre preso ad onorare il ss. Sa- Ai eh., ee. Roma? 161 3.

cramento. Celebre è la processione Arciconfratepjstta della heala


che si là nella predetta chiesa il /'ergine della lisi/azione degli or-
venerdì mattina dell'ottava del Cor- fani. Fu fondata in Roma da al-

pus Domini. Ad essa intervenivano cuni curiali con la direzione, e


anticamente molti Cardinali. Per la consiglio di s. Ignazio Loiola, affin-
cpial cosa in segno di prerogativa chè fossero educati ed istruiti nelle

singolare usa il padiglione o gonfa- arti i poveri orfanelli d'ambo i sessi,

lone come fanno le chiese patriar- cioè maschi in s. Maria in Aquiro,


i

cali e le basiliche di Roma. Distri- e femmine nel monistero de' ss.


le

buisce questa Arciconfraternita mol- Quattro al monte Celio. Tosto che


te limosine ed ha per insegua un
,
venne istituita si aggregarono ad
calice con ostia sostenuta dalle mani essa molti Cardinali vescovi, e pre-
di due angeli. lati, per lo che dal Pontefice Pao-
39
,

3o6 ARC ARC


lo UT, con bolla 9 febbraio 10/j.iilei no Santo i55o, a' tempi di Giulio

i'u approvala sotto delta


invocazione, III. E perchè i pellegrini fossero

arricchita d' indulgenze, ed eretta in assistiti , e serviti più caritatevol-

Arciconfrateruita, costituendola capo mente in quello spedale, il p. Ma-


di tutte le altre confraternite degli riano Soccini, prete dell'oratorio di
orfani, fanciulli e fanciulle. Intorno s. Filippo Neri, nel i
G75 , fondò
ai privilegi di questo sodalizio, tratta una Con£;re2,azione di sacerdoti seco-

il Cohellio, Noliiiu Card. e. XXXI. lari con apposite regole. Le storie

T . Orfastotrofi. ci ricordano, che neh' anno Santo


Ap.ciconfrateknita della Ss. Tri- i5j5, l'Arciconfraternita alloggiò in
nità de' Pellegrini. Nella sua origi- un giorno ottomila pellegrini; però

ne fu da s. Filippo Neri
istituita cosi soprabbondantc largizione a-
fondatore Congregazione del-
della vea condotte le finanze di lei ad
l'Oratorio in compagnia del p. Per- un notabile decadimento, per cui nel
siano Rosa suo confessore e di ,
Giubileo del i65o, celebrato da
quindici altre divote persone, ai 16 Innocenzo X, dovette ricorrere agli
agosto i548, in s. Salvatore in altrui sussidii. In quell' incontro si

Campo. Il loro unico scopo era vide come in Roma fosse pregiata qucl-
l'esercizio di varie opere di pietà, l'Arcieonfraternita. Donna Olimpia,
e la premura di convertire i pecca- cognata del Papa, priora delle so-
tori. Aveano per istituto di acco- relle, insieme a quarantadue dame

gliere per alcuni giorni i poveri questuò per la città affin di pre-
pellegrini, che si recano a Roma. starne soccorsi , che ben copiosi
Quindi fu presa a pigione una pic- n' ebbero a ritrovare.
cola casa ; ma crescendo mirabil- Ne allora soltanto fu ella benefi-
mente il numero de' confrati si tras- cata , che il Papa Clemente X, nel-
ferirono nella chiesa di s. Benedetto l'anno Santo 1675, le concesse l'e-
alla regola concedutale da Paolo quivalente de' palili , e dei premii
IV. Quella chiesa, nel 16 12, rifab- delle corse del non celebrato car-
bricata, dedicata venne alla Ss. Tri- novale, e recossi dodici volte al-
nità. l'Arciconfraternita a lavare i piedi
Questa insigne Arciconfrateruita, a' pellegrini come avevano fatto, e
che può dirsi il miracolo della cri- dipoi fecero altri Pontefici ; ma anche
stiana ospitalità , seguendo le nor- Innocenzo XI, Odescalelu', l'aiu-
me della sua istituzione, riceve con- tò affinchè non avessero a dormire
tinuamente tutti i convalescenti i pellegrini due per letto. Dipoi,
che escono dagli spedali di Ro- nell'anno Santo 1 700, Clemente XI
ma , ed i pellegrini, che a Roma si recò presso l' ospizio di essa se-
si recano per visitare i luoghi san- guito da ventidue Cardinali, servi
ti
,
principalmente nella settimana a tavola diversi pellegrini , e lasciò
Nauta. Negli anni del Giubileo ,
una rilevante compenso somma in
alberga questi ultimi con esem- delle spese fatte An- dai conflati.
plarissima carità per tre giorni. O- che Clemente XII largheggiò molto
limpio Ricci, nel libro del Giubileo in elemosine per soccorrerla. Bene-
universale capo XXXVIII, afferma nedelto XIV, stante il numeroso
elie la Confraternita cominciò a "pra- concorso de 'pellegrini, nell'anno San-
ticare tanto religiosa carità nell'an- to da lui celebrato nel 17J0, gene-
ARC ARC 3o 7
rosamente le contribuì larghi soc- tenuta della Ss. Trinità de' pelle-
corsi, lavò i piedi a dodici pelle- grini e convalescenti , con la re-
grini, e coli assistenza di vcntidne gola comune, e col catalogo delle.
Cardinali, li servì a mensa. Nell'ul- Indulgenze concesse da' Pontefici.
timo Giubileo del 182?, il sodali- Arc[coxfr\ter\it\ de' Ss. dodi-
zio alloggiò settantuntnila novecento ci Apostoli. Fu eretta nel ii6'\
novantacinque pellegrini che trat- , sotto Pio IV, Medici, per opera di
tati vennero di mensa, istruiti, ed alcuni divoti, che presero particola]?
accompagnati alle basiliche per lu- cura della cappella del Ss. Sacramen-
crare le indulgenze del Giubileo. to nella basilica costantiniana de'
Quest'Arciconfraternita, oltre sì am- Ss. dodici Apostoli. Ampliata nel
pia provvede annualmente
carità, i586 da Sisto V, con gran giova-
pel matrimonio di alcune povere mento e soccorso de' poveri , degli
zitelle, ed anche per la professione infermi, delle vedove, delle zitelle e
religiosa di qualche monacanda. di altri , ebbe grande incremento
Ne' quattro ultimi giorni della per lo zelo precipuamente del p.
settimana santa, ogni anno la Con- Giacomo Lainez, generale de' gesui-
fraternita alberga eziandio tutti quei ti, e di s. Giuseppe Calasanzio. Nel
poveri forastieri , che si recano a secolo XVI il sodalizio si trasferì
Roma per oggetto di religione. In alla chiesa di s. Eustachio, ove ha
quella circostanza gli stessi Cardi- una particolar cappella, e poco di-
nali ed altri spettabilissimi soggetti stante il Cardinal Francesco Barbe-
e nobili dame assistono i pellegrini, rini vi aprì una farmacia per la
e praticano loro gli atti della eroica distribuzione gratuita de' medica-
carità cristiana. menti a' bisognosi, principalmente a
Veggasi Jacopo Gressero Pcdon- quelli della parrocchia e de' rioni
plrus, sive liber de more lavandi vicini a s. Eustachio, siccome cen-
pedes peregrìnorum , ci hospitum, tro della città. In seguito non di-

Inglostadii 1 (5 1 o; Menochio, nel to- spensò più i medicinali, occupando-


mo II delle Stuorec. 76, Del costu- si piuttosto al sovvenimcnto de' ver-
me di lavare i piedi ai pellegrini; gognosi della città. Viene governa-

Joseph Bemeri , Poesis focosa, Pata- ta da quattordici deputati incarica-


vii 1 7 1 5 ; Descriptio peregrìnorum ti di visitare i poveri, la cui condi-
Jiospitii Ss. Trinitatis sacrce hebdo- zione non permetta di andar men-
madee diebus p. 38; Decreti , ovvero dicando. Ad ognuno di essi dispen-
costituzioni della compagnia e Con- sa sessanta scudi all'anno. I confrati
fraternita della Ss. B_oma
Trinità, non vestono sacco ed hanno per ,

i554? Statuti della venerabile Ar- istemma il Salvatore nella cena. Le


ciconfraternita della Ss. Trinità sue pratiche e regole vengono de-
de' pellegrini provati e mostrali scritte dal Piazza, Opere pie.
per Gio: Mainardi iySo. Gli sta- Arciconfraternita del Ss. Sa-
tuti di questa Areiconfratemita ac- cramento della chiesa di san Tri-
cresciuti, e riformati, furono stam- fone. Fu istituita nell'anno Santo
pati B.oma
in anche nel 1821; , i575, celebrato da Gregorio XIII,
nel qual anno per le stampe del ovvero sotto il predecessore suo s.
Puccinelli, si pubblicò la Narrazio- Pio V. Accompagnano i confrati il
ne storica della vener. Arciconfra- Ss. Sagramento quando si porta a-
,, ,

3o8 ARC ARC


gl'infermi della parrocchiale di s. la scudi, che da un censo annuo non
Agostino, cui fu concessa per suc- piccolo, e colla costituzione CLII,
cursale, da Clemente VIII, nel i 5o,2, Ex debito, presso il tomo V, parte
là loi-o chiesa di san Trifone. Ol- del Rollano p. 66, le concedette
I

tre s. Pio V, i successori di quel di liberare un carcerato reo di mor-


Pontefice furono larghi di privilegi, te (eccettuato
il delitto di lesa mae-
ed indulgenze verso la detta Arci- stà ed altra simile colpa) nel lu-
confraternita, i membri vestono
cui nedì dopo la prima domenica di
sacchi bianchi, ed hanno per inse- quaresima.
gna un calice con Ostia in mezzo Quel privilegio accordato da al-
ai ss. Agostina, e Nicola da Tolen- cuni Pontefici a certe Confraternite,
tino inginocchiali. La suddetta chie- come si è veduto parlando delle
sa dedicata ai ss. martiri Trifone Arciconfraternite del Ss. Salvatore
Respicio e Ninfa, vuoisi edificata nel del Gonfalone, e come si dirà trat-

717 sotto Gregorio II, e poi di- tandosi di quella del Suffragio, di-
chiarata titolo Cardinalizio, onore venendo causa che commessi fosse-
che ora non gode più. V. Piazza, ro impunemente i delitti, Innocen-
Opere pie di Roma, p. 528. zo X, Pani/ili, del 1644, l'abolì.
ARcico.vriiATER\iTA della Pietà V. il Piazza Eusevologio Romano,
de Carcerali. Venne fondata dal trattato IV, capo Vili ; né altra
gesuita francese p. Giovanni Ta- restò a goderlo, stante le disposi-
gliere nel i575, ovvero nel 1578, zioni emanate da Pio VII, che quella
per sovvenire ai bisogni de' carce- di S. Gio. Derollato {Vedi).
rati e sollecitare il disbrigo delle Per però nulla fu
tale abolizione
loro cause. Fu
approvata ed arric- tolto all' riguardo
Areico n fraternità
chita di grazie e privilegi da Gre- al libero esercizio di sua pietà nel
gorio XIII Boncompagno ai 28
, , visitare tutte le carceri, nel sollecita-
giugno i57g, mediante l'autorità re presso i giudici le cause di coloro,
della costituzione CI , Pii Patris ,
che più sono privi di mezzi, nel
presso il Rollano romano tom. IV, dare ogni settimana pane ai poveri
parte IH, p. 407 del Mainardi. e limosine nella scarcerazione di
Poscia, nel i582, concesse quel Pon- coloro che terminarono la condan-
tefice a questa Confraternita la chie- na. Inoltre dispensa corone e libri
sa di s. Giovanni della Pigna, così spirituali ai carcerati per conforto
chiamata per essere nel rione di tal delle loro pene , e fa loro predica-
nome. Essendo però in uno stato re la divina parola insieme all'am-
rovinoso, fu rifabbricata dalle fonda- ministrazione del Ss. Sacramento
menta a spese della stessa Arcicon- della penitenza. Hanno pure vigi-
fraternita. Papa Sisto V, Peretti, lanza questi confrati sulle carceri
ammiratore della di lei pietà, le segrete , e sui condannati alla ga-
assegnò duemila scudi d' entrata lera. Tengono essi per insegne la
perchè ogni anno nel santo Natale, figura della Pietà mezzo a due
in
e nella Pasqua di Risurrezione angeli , con due uomini genuflessi
fossero scarcerati que' miseri, che e colle mani giunte sotto il sepol-
vi trovassero per debito inferiore
si cro, su cui la Pietà stessa s'assi-
a cento scudi. Liberò ancora l'Arei- de, ed una ferrata in forma di pri-
confi'atemita sì dal debito di due mi- gione. Nel 1775 si stamparono 111
ARC A RC 303
Roma i Nuovi statuti della ven. pitale , donò quindici mila scu-
Arciconfraternita della Pietà dei di, e, lasciato il suo cadavere a s.
Carcerati. Pietro Montorio, dispose della sua
Arciconfraternita della B. t er- dote, acciocché fossero maritale cin-
gine del Suffragio. Riconosce la quanta povere zitelle, alle quali i

sua istituzione sino dal i5q2, sot- connati ogni anno ne fanno la distri-
to il Pontificato di Clemente Vili, buzione. 1 medesimi confratelli por-
il quale eolla costituzione, Ex de- tano il sacco di lana bigio del co-
bito, che si legge nel toni. V, pag. lore dell'abito de' frali minori con
i i del Bollarlo, l' approvò. Allora cordone di filo bianco, e stemma
risiedeva presso la chiesa di s. Bia- francescano.
gio della Pagnotta, che al presente Arcicovi-:vvternit\ del Stintissimo
per concessione del Sommo Gerarca Salvatore. Ebbe cominciamento da
Gregorio XVI è in possesso degli una pia società istituita dal p. Am-
Armeni. Paolo V, nel 1620, la e- brogio Bianchi, domenicano, per ve-
levò al grado di Arciconfraternita. nerare un'immagine del ss. Salva-
E di lei scopo suffragare viemmag- tore posta da Clemente Vili nella
giormente i fedeli defonti con le cappella delle Agata e Lucia nel-
ss.

preghiere, elemosine e sagrifìzi. Col la chiesa di Maria sopra Miner-


s.

progresso si edificò una chiesa nel- va. L'accennato Pontefice non solo
la strada giulia, e là appunto ri- le concesse molte grazie, ma, nel
siede . I confrati vestono sacchi i5o/6,(a eresse in Arciconfraternita,
bianchi con mozzetta di saja, cor- trasferendola poi nella cappella di
done, bordone e cappello nero, ad s. Sebastiano della stessa chiesa ;

uso de' pellegrini. Hanno per isten- cappella chiamata dei Maffeì, per es-
dardo l' immagine di Gesù Cristo ser sepolti colà parecchi di quel-
colla Beata Vergine e s. Gregorio la famiglia, non che deh" Aldobran-
Magno. dino a cui apparteneva Clemente Vili.
Arciconfraternita delle Stima- Celebra l' Aroiconfraternita la festa
le Francesco. Ebbe la sua
di san della Trasfigurazione , ed in quel
origine da Federico Pizzi romano, giorno dispensa alcune doti alle zi-
il quale insieme a tre divoti di s. telle. Un tempo liberava anche un
Francesco, e coi consigli di fra Pie- condannato alla morte anzi, nel- ;

tro Paolo di s. Pietro Molitorio, in l'anno Santo 1600, ne salvò tre.


mio al beneplacito di Clemente Vili, Simile privilegio però venne da qual-
insidili nella chiesa di san Pietro che tempo abolito, come si disse su-
Montorio la Confraternita, agli 1 1 periormente.
agosto i5o,4- Migliorata poscia, nel Arciconfraternita del s. Su-
1673, da Clemente X fu trasferita dario. Fu eretta nel iScfj sotto il

nella chiesa de' ss. Quaranta, nel Pontificato Clemente Vili , che
di
rione Pigna. I confrati di essa furo- la dichiarò Arciconfraternita. Regnan-
no graziati d'indulgenze, e privile- do Paolo V, fabbricò la propria chie-
gi da Clemente Vili, da Paolo V, sa, nelle vicinanze di s. Andrea del-

e da Clemente X. A questa Arci- la Valle, perla nazione de'savojar-


confraternita la famosa Beatrice Cen- di e piemontesi, perchè appunto il

ci, stando in conforteria, prima di Sudario, o s. Sindone, si venera nel-


subire come parricida la pena ca- la metropolitana di Torino. Pao-
,, .

3.o AJfeC ARC


lo Vaccordò molte indulgenze, a esposto Venerabile sino alla mor-
il

quel sodalizio ed altrettanto fece A- te del reo. Nella domenica seguente


lessandro VII. Il pio duca di Sa- all'eseguita sentenza recita l'uffizio

voia Carlo Emmanuele le concesse de' morti, e fa celebrare molte messe


il privilegio di liberare due bandi- in suffragio dell'anima di quell'infelice.

ti de' suoi stati, anche per pena ca- Da s. Maria Maddalena passarono
pitale, meno i rei di certe qualità di in seguito questi conhati alla chiesa
delitti. I confrati vestono sacco bian- di s. Bernardo a Colonna Traiana,
co, legato con una cintura di cuo- ed allora fu che si stamparono le
jo rosso; e sul petto portano uno Regole da osservarsi dai fratelli e ,

scudetto, nel quale due angeli sos- sorelle dell' Arciconfraternita. Suc-
tengono la s. Sindone. cessivamente si trasferirono alla chie-
Arciconfraternita. dei ss. An- sa di s. Maria di Campo Carleo, a
geli custodi. Fu eretta nella chie- quella di s. Salvatore in Primicerio
sa de' silvestiini , a s. Stefano del o Primario di piazza Fiammetta, a
Cacco, nel 6 1 1 4- Confermata poscia quella di s. Lucia della Tinta e fi-
da Paolo V, fu elevata ad Arcicon- nalmente a quella di s. Girolamo
fraternita, nel 1 62 i da Gregorio XV.
, degli schiavoni, dove risiedettero per
Presso la via di Capo le Case avea qualche tempo, finché fabbricando
fabbricata una chiesa, e nel di del- dalle fondamenta sulla piazza di Pa-
la festa de' ss. angeli, Clemente IX, squino una chiesa coli' oratorio nel
decretò che il senato romano le fa- luogo ove erano alcune case ap-
cesse obblazione d' un calice d' ar- partenenti ai Gottofredi, stabili i-

gento con alcune torcie di cera. I vi la sua residenza. Si conserva-


confrali vestono di sacco, mozzetta, no in questa chiesa le fasce usate
e cintura bianca con uno scudo , da Gesù Bambino. I confrati vestono
in cui è rappresentato 1' Angelo cu- un sacco bianco, con mozzetta vio-
stode. letta, sulla quale evvi uno scudo che

Arcicovfraternity degli Agoniz- rappresenta la Natività del Reden-


zanti. Nell'anno 16 16, fu eret- tore del mondo. Veggasi Regole da
ta col titolo della Natività del Si- osservarsi dai fratelli e sorelle del-
gnore , nella chiesa di s. Agostino l' Arciconfraternita della Natività,
donde passò a quella di s. Ma- i633. Orazioni particolari che si
ria Maddalena. Ha per istituto recitano da fratelli dell' Arciconfra-
pregare pegli agonizzanti , a van- ternita degli agonizzanti,Koma 1 68 1
taggio de' quali introdusse l'esposizio- Arciconfraternity del Ss. Sa-
ne del Ss. Sacramento in ogni ter- cramento, e di santa filaria della
za domenica del mese, come anche Neve. Ebbe origine nella chiesa par-
pei condannati a morte. Per questi rocchiale di s. Salvatore a' Monti
ultimi nel giorno avanti l' esecuzio- sotto l'invocazione della Beata Ver-
ne della sentenza, ne dà avviso a gine, o /Madonna di Monte, e di s.

molti monisteri di monache, accioc- Stefano. Venne eretta in Confrater-


ché preghino pel delinquente e nel d'i nita da Urbano Vili, a' 20 dicem-
dell'esecuzione della sentenza medesi- bre 16^0, mediante il contenuto del-
ma, espone il ss. Sacramento nella la bolla Pasloris (eterni, per la pro-
propria chiesa, e fa celebrare parec- tezione del Cardinal Antonio Bar-
chie messe pel condannato, restando berini, fratello del Pontefice. Ma
,

ARC ARC 3rr


bramando poi la Confraternita di Pontefice Innocenzo XT , che do-
aggregarsi alla patriarcale basilica vendosi attribuire la vittoria alla in-
liberiana di s. Maria Maggiore, con- tercessione della gran Madre di Dio,
servò bensì il primitivo titolo del si celebrasse in avvenire la festa del
Ss. Sacramento e di s. Stefano ss. Nome di Maria nella domenica
ma aggiunse quello di .?. Maria del- fra l'ottava della di lei Natività, in
laNeve, in memoria della neve, che, perpetua memoria di sì segnalato
caduta prodigiosamente regnando il benefizio. In tali religiose allegrezze,
Pontefice s. Liberio, die' origine a si unirono insieme alcune divote per-
tal basilica. Pertanto conservandosi sone, eoiproponimento di celebrare
nella parrocchia del Ss. Salvatore magnificamente a proprie spese la
a' Monti, sotto la direzione del Car- prima festa del ss. Nome dì Maria,
dinal protettore prò tempore, obbli- nella chiesa di S. Stefano del Cacco
gossi ad intervenire in tutte le pro- de'monaci silvestrini. Quindi nacque
cessioni che la basilica liberiana a- nelle medesime persone il pensiero
vrebbe fatto pel Ss. Sacramento, ed di fondare una nuova Congregazio-
in tutte le occasioni, che avesse poi- ne, la quale fosse addetta ad ono-
tato il Ss. Viatico, e coll'annuen- rare la beata Vergine Maria, e mi-
za del Cardinal Astalli decano del litasse principalmente sotto le in-
sacro Collegio, allora protettore del segne del santo suo Nome. Passati
sodalizio, dal capitolo liberiano, ai quattro anni, e fatto uno Statuto,
22 dicembre i 7 i 5, fu aggregata a nel 688 umilialo venne al Ponte-
1

quella basilica. Clemente XI col bre- ficeInnocenzo NI, perchè ne appro-


ve Exponi nobis, dato a' 19 ottobre vasse la Confraternita. Piacque in
1720, le concesse la facoltà di pote- tal modo quest'opera al Papa, che

re ereditare. Quest' Arcicon fraterni- non solo a' 4 agosto del medesimo
tà ha chiesa con oratorio presso
,
,
anno approvò l'istituto, e concesse
s. Maria dei Monti. Il regnante Pon- facoltà di formarne le regole , ma
tefice, che nel Cardinalato n'ebbe la volle essere il primo a dare il suo
protettoria, volle benignamente con- nome alla novella compagnia, pren-
servarla, e ne fa sperimentare gli ef- dendone particolar protezione, come
fetti all'esemplare sodalizio. I confrati proseguirono a fare lutti i suoi suc-
vestono sacco bianco, e nello scudet- cessori.
to che sovrappongono sulla mozzet- Poco dopo compilato lo Statu-
ta, evvi rappresentato il Ss. Sacra- to, venne assoggettato alla suprema
mento. sanzione apostolica. Innocenzo XI ,

Arciconffaternita del ss. Nome dopo aver esaminate le regole e tro-


di Maria . Ripete essa il princi- vatele conducenti alla gloria di Dio,
pio sino dal 1688. Due notabi- all'esaltazione del venerabile Nome di
li circostanze diedero occasione ad Maria, e al vantaggio de' prossimi, le

istituirla. E prima la prodigiosa encomiò, ed a' 7 settembre 1688


vittoriariportata a' 12 settembre le approvò, e stabilì regolarmen-
683, dall'esercito dell'imperatore
1 te la Confraternita. I confrali con-
Leopoldo I, contro i turchi. L'altra tinuarono nella suddetta chiesa i

fu allorquando, giuntane la lieta no- loro pii esercizii, ed orazioni diret-


tizia in Roma, oltre i solenni ren- te principalmente r,d invocar la di-
dimenti di grazie a Dio, ordinò il vina protezione sulla Chiesa ec. Col
3 i 2 A RC ARC
un abito analo-
Droerresso assunsero stenle in detta chiesa , fregiata di
i-i «

go all'istituto, cioè un sacco di tela corona d'oro dal capitolo valicano.


bianca, un cordone e una mozzelta, L' altro fu1' acquisto delle
indulgen-
ambedue di color celeste, ed una ze che godeva l'accennata antica
,

cifra ricamata in oro , nella quale cbiesa, e che vennero confermate a


è impresso il Nome di Maria, nelle favore del sodalizio da Innocenzo XII.
due lettere soprapposte, alle quali Ma comunque si trasferisse, nel
sono intrecciati due SS. per espri- 169?, l' Arciconfraternita nella chie-
mere ebe gli ascritti alla Confrater- sa di s. Bernardo, angusta fu pur
nita sono servi a Maria, e finalmente essa al concorso de' fedeli ; laon-
una mezza bina sotto la cifra, clic de con disegno di Desizet francese,
accenna 1' ottomana potenza abbat- l'anno 1738, ne fu incominciata
tuta dal potente Nome di Maria. T erezione della nuova in forma di
Molte furono le indulgenze e le gra- croce greca, con cupola, e fu aper-
zie, ebe Innocenzo XI concesse alla sua ta nel i74 2 - A questa Benedetto
Confraternita. Tra le altre le impartì XIV trasfuse le indulgenze godute
il privilegio di ricevere nel Pontifìcio dalla demolita. L' Arciconfraternita
palazzo quirinale la benedizione so- vanta Ira' suoi confrati, oltre quat-
lenne dal Sommo Pontefice, ai cui tro venerabili (due dei quali si pro-
piedi si recano i guardiani ad umi- cede a beatificare), diversi Pontefici,
liargli ogni anno il libro, e l' imma- imperatori, e principi di Germania.
gine del ss. Nome di Maria, allor- Godè sempre la protezione dell' im-
<
-bè la Confraternita nella domenica peratore d'Austria, e del fiore della
dopo la festa dell'augustissimo Nome si romana nobiltà. Yeggasi Breve rag-
reca processionalmente alla cbiesa di s. guaglio dell' origine, e progressi del-
Maria della littoria. Quando Inno- l' Arciconfraternita del ss. Nome di
cenzo XI per la prima volta compartì Maria, stampato in Roma.
tal benedizione, versò lagrime di con- Arciconfraternita del Ss. Cuo-
solazione, ed avendo benedetti tutti i re di Gesù. E chiamata volgar-
confrati, ad alta voce disse duciate, : mente de' Sacconi, dal ruvido sac-
andate, o fìgli, e siale benedetti da co che portano i suoi con frali. Eb-
Dio. Egli prima di morire, a' 16 be principio nel 1729 da buon nu-
maggio 689 elevò il sodalizio al
1 , mero di nobilissimi personaggi, Car-
grado di Arciconfraternita , affinchè dinali, prelati, principi, cavalieri ec.
si potesse diffondere , e propagare Venne canonicamente eretta nella
per tutta la cristianità. cbiesa diaconale di s. Teodoro mar-
Tale e tanto fu il di lei incre- tire in campo Vaccino. 11 Pontefi-
mento, ebe non essendo più sufficien- ce Clemente XII confermò l' Arci-
te il luogo concesso in s. Stefano dei confraternita, le concesse molte gra-
silvestrini, i confrati passarono alla zie spirituali e privilegi. Ciò si ri-
cbiesa di s. Bernardo a Colonna Tra- leva nei tre suoi brevi per essa
iana, ebe ottennero dalle mònache pubblicati, Cimi sicut accepimui,
di s. Susanna. Cos'acquisto di que- de' 28 febbraio 173?, Cimi no s su-
sta cbiesa, Y Arciconfraternita con- per, de' 7 marzo 1732, e Cimi,
seguì nel tempo stesso due gran be- sicut accepimus, in hac alma urbe,
ni. primo fu il possesso della mi-
11 emanato a' 12 giugno 1736.
racolosa immagine di Maria Ss. esi- L' Arciconfraternita oltreché es-
3

ARG A RC 3 1

sere sotto gli auspicii del Ss. Cuor bini, e dedicato a Romolo, in me-
di Gesù, milita anche sotto la pro- moria che questi fu esposto in quelle
tezione di s. Raniero nobile pisano, vicinanze con Remo; perciò vi si ve-
e di s. Giacinta Marescolti. deva una lupa di bronzo in atto di
L'abito de' confrati , come dicem- allattare i due gemelli, monumento
mo, è di sacco assai grossolano. Es- che nel XVI secolo fu trasferito in
so copre interamente il corpo , ed Campidoglio. 11 tempietto fu conver-
è tutto chiuso, eccettuata un' aper- tito in cbiesa, e poi nell'ottavo secolo
tura avanti il petto. Il cappuccio restaurato da Adriano I, nel XV da
ha poca punta, ed in fronte evvi Nicolò V, nel XVII dal Cardinal
un teschio stampato sopra tela Francesco Barberini e nel XV11I
bianca. Si cingono di grossa fu- da Clemente XI per mezzo di Car-
ne, con tre nodi, e dal lato sinistro lo Fontana. A questa chiesa vengo-
portano una corona di spine fatta no portati i fanciulli aggravati da
di legno bianco, con croce simile, e qualche male non conosciuto. Ciò
cranio. Con questo sacco usano san- si pratica giusta un' antica consue-
dali sui piedi nudi. Tuttavia havvi tudine introdotta da' Pontefici dei
qualcuno che per maggior mortifi- primi secoli ,
per sopprimere la
cazione cammina anche scalzo nelle memoria delle feste lupercali, che
funzioni del sodalizio, nelle processio- ivi si celebravano, contro le quali
ni, o visite delle chiese , nell' ac- tanto avea operato s. Gelasio I ver-
compagnare i cadaveri de' fratelli, e so l'anno 494- Vuoisi, che solendo
nelle questue. Essi per istituzione i romani dedicare e consagrare in
pongonsi altresì in ginocchio quan- questo tempio i loro bambini a Ro-

do sentono bestemmiare. I fratel- molo, venisse dedicata la chiesa ad


li oblati sono distinti con una un santo martire fanciullo , il cui
crocetta di panno rosso, che usano nome in greco significa Dono di Dio.
sul petto dalla parte Que-
sinistra. V. Regole della ven. Arciconfraler-
sti sono settantadue in memoria de' nita del Ss. Cuore di Gesù, eretta
discepoli di Gesù Cristo , ed eser- in Roma nel 1729, ad effetto di
citano le cariche e gli ufficii secon- pregar Dio che ci liberi dagli acci-
do i tempi stabiliti. Perciò godono denti apopletici e dalle morti improv-
voce attiva e passiva,, ed ammini- vise, Roma 177 1; Ceremoniale, o
strano e regolano le cose dell' Ar- sia Rituale ad uso della ven. Ar-
ciconfraternita. Oltre l'indicato nu- ciconfraternita del Ss. Cuore di
mero di fratelli oblati , vi sono al- Gesù, Roma 18 ig.
tri conflati chiamati soprannumcra- Arcicoivfraternita degli Amanti
rii , i quali non hanno voce attiva di Gesù e Maria. Fu istituita nel

e passiva. Questi in occasione di va- colosseo o anfiteatro Flavio , dal


canze sono abilitati ad entrare nel Sommo Pontefice Benedetto XIV ,

numero degli oblati. Non riuscirà di- Lambertini, a suggerimento del b.


scaro chesi dica alcun che della chiesa Leonardo da Porto Maurizio, nel
di Teodoro, ove venne stabilito
s. 1749- Nel 1755, lo stesso Papa,
questo illustre, ed edificante soda- per promuovere l' accennata divo-
lizio. Quella chiesa era in origine zione e la venerazione di tanti mar-
un piccolo tempio rotondo, che si tiri, che nel colosseo versarono il
crede edificato da Tazio re de' sa- sangue, determinò che questo di-
VOL. II. 4o
4 , .

3 1
ARC ARC
venisse chiesa pubblica. Ciò fu con mss. della basilica vaticana, in cui
solenne pompa eseguito dal prelato si tratta della chiesa di s. Sofia in
vicegerente tli Roma , die poi da Benevento, consecratn l'anno 1028.
Benedetto XIV fu dichiarato diret- La sua istituzione ripete l'origine
tore perpetuo dell Àrcieonfraternita. fino da' tempi apost' ilici. Allora in
1 confrati vestono sacco bigio di la- tutte le città episcopali, ad imita-
na con cappuccio. In mezzo del zione degli apostoli, venivano eletti
petto hanno una croce di scarlatto sette diaconi, ed il più anziano tra
rosso, e per cingolo una corda con essi appellavasi Arcidiacono. Il di

pende la co-
tre nodi, dalla quale lui oflizio consisteva nel sorveglia-
rona. V. Vincenzo Marangoni, Me- re, affinchè gli altri diaconi adem-
ritoriesacre e profaite dell' anfitea- pissero con esattezza al loro mi-
tro Flavio di Roma } volgarmente nistero.
detto colosseo, Roma, pel Pagliari- Ma col progresso del tempo 1' au-
ni, 1746; Statuti della ven. Àr- torità dell'Arcidiacono crebbe a tal

cieonfraternita degli amanti di Ge- segno nelle cattedrali , che divenne


sù e Maria, Roma 1773. il principale ministro del vescovo
Sulle Aggregazioni, che per par- per l' esercizio della spirituale giu-
ticolari concessioni de' Sommi Pon- risdizione nel foro esterno. Spettava
tefici si danno dalle primarie Ar- a lui il comandare agi' inferiori
ciconfraternite di Roma alle compa- ministri della Chiesa ciò, eh' essi do-
gnie ,
gioverà rammentare , che e vevano fare, giusta il loro officio;
sul modo di accordarle, e sulla par- dirigere l'oluciatura del coro, distri-
tecipazione delle sole indulgenze, e de- buire ai chierici le lezioni, ed istrui-

che ne risultano,
gli spirituali favori, re gli accoliti nel servigio divino ,

deesi attendere la costituzione pub- vegliare alla custodia dei sacri vasi
blicata li 7 novembre 1607 da Cle- e delle reliquie. All'Arcidiacono ven-
mente Vili, Quaecumque §. 4- 5>. ne concessa eziandio 1' amministra-
Su tale argomento colla scorta zione degli affari temporali. Egli
di altre apostoliche ordinazioni , e riceveva le oblazioni della chiesa
di varii decreti di sacre Congrega- nonché le sue rendite, quando que-
zioni, trattasi diffusamente nella ri- sta non aveva economi particolari.
soluzione emessa dalla s. Congrega- Distribuiva ai chierici ciò che loro
zione del Concilio sopra alcune con- dovevasi pel mantenimento, e pri-
troversie insorte su questi oggetti. ma che fossero istituiti gli spedali,
iV". C. C. Lunen-Sarzanen. 1. mart. aveva il governo di ciò che risguar-
i833. dava i poveri. Era il censore di
In quanto poi all' origine delle tutto il clero inferiore , e invigilava
Confraternite, ed in quanto altro sulla correzione dei costumi , ren-
riguarda le Arciconfraternite. V. Co.-V- deva informato il vescovo dei disor-
FRATERXITE. dini, e presta vasi alla rifórma dei
ARCIDIACONO. È un ministro medesimi. Per tal motivo l'Arcidia-
ecclesiastico, il quale, siccome indica cono fu anche chiamalo la mano }
la greca etimologia del nome, tiene e l'occhio del vescovo.
il principal luogo tra i diaconi. Infatti s. Clemente Papa in unì
Era detto anche Protodiaconus lettera così parla dell'Arcidiacono
ed Archilevita. Ciò si rileva da un ( Cap. Diac. Eccles. 7 dift. 93 )
, 1 ,

ARC \l;<: 3,5


Archididconi Ecclesia; sint tamquam fu smodi actibus et functìonibus ta
m

oculi episcopi. Innocenzo III trat- cerdotalibuss episcopo absente^ prar


tando di questa lettela, soggiugne: ferendum esse archipresbytero j ne-
Item iìi epistola Clementis Papef
b. ijue alb gatam consuetudinem quee
t
prcedecessoris nostri oculus epìscopi Icgitìnic probata non fui!. .

Archidiaconus appellatiti- , ut loco archipresbytero ad excludenduni


episcopi per episcopa tu ni prospi- Archidiaconum sacerdotali in <</»// ,

ciens, ance corrigenda viderit , cor- de quo abitar, sujfragari. Questo


rigai et emendet. Il sacro concilio decreto In confermato dalla
di Trento punto non dubita di con- Congregazione anche in alti tempi.. 1

fermargli quel decoroso titolo, poi- Da ciò per aldo si eccettua il ca-
ché nella sess. \ \ V ci?, aperta-
I so, in cui dalla ile 111-

mente glielo applica dove dice: .//- tervi agano ad un funerale, I \i .


1-

chidiaconi 3 epa ecidi dicuntur epi- diacono pinna diguità . e l'ari iprete
scopi. seconda, ed a questo incomba la
Per tanta dignità e giurisdizione, cura delle anime <l . 1 appai
onde immediatamente assiste al ve- secondo la consuetudine lo sta-
scovo, l'Arcidiacono s' innalzò ben tuto della chiesa, il diritto « l por-
presto al di sopra del prete, ed tare la stola. In tale ipotesi l' ari 1-

anche dell'arciprete cui spetta la prete precede I' arcidiacono nella


sola giurisdizione nel foro interno. funzione e nella via [Sacr. (<"/g-

( V. Arciprete). Tuttavia lino al Hit. die 1 [


nuiji 1

secolo VI l'Arcidiacono riconosceva La giurisdizione dell arcidiacono


una dipendenza verso chi lo supe- presentemente determinata dalla è
rava neh' ordine; ma dopo quel consuetudine delle diocesi. In alcune
tempo cominciò la sua precedenza chiese esercita una giurisdizione sui
sopra il clero. Quindi anche al pre- chierici, Mille parrocchie della città

sente egli come dignità va innanzi ed entro certi confini dilla mede-
ai canonici, quantunque sien preti, sima, (In 1
vengono chiamati i limiti

e se abbia l'ordine del presbitera- dell'Arcidiaconato. In alcune altre,


to, e sia la prima dignità del ca- non uno solo, ma più Ari idiaeoni

pitolo , mancando il vescovo , ha esistono, i 'inali reggono ini' 1


1 1

diritto in preferenza all' arciprete, diocesi divisa in altrettante par-

di funzionare nelle feste principali. ti . decome perpetui vicarii del ve-

Così decise la Congrega/ione dei scovo. In altre l'Arcidiacono I

Riti, ire Regìensi 9 dicemb. 1600, tanto ima preminenza li 1 1 soli < a«

il cui decreto qui giova conoscere. nonici, seoza alcuna giurisdizione

Eccone le parole Censuit stura


: od amministrazione. I.' Arcidiacono,
giurisdizione, seci rido lo
Congregano Archidiaconum Eccle- che ha la

siiv, qui prima dignitas post Ponti- stabilito dal concilio ili Trento
deve esser dottoi
/ìcaleni exislit, et sacerdos mine , ; ,-. 1
.
1

non quidem ex oblis>atiene almeno licenzialo in teologia o in


est ,
sed ex sua voluntate et devotione diritto canonico.

in decantatione missarum in diebus L'Arcidiacono, che per privili


solemnibus , delatione Ss. Sacra- è protonotario, mentri nelle pub-
funzioni assiste .-I rescovo
in
menti, benedictione cande/arum 3 bliche
Arcidiacono, non può
einerum , palma/uni et aliis hu- , qualità di
3if> ARC ARC
portare l'abito di protonotario, ma persino il nome. Urbano
II, nel 1088,

il suo di canonico. Che se non as- ed Alessandro 111, nel ii 59, defini-
siste come Arcidiacono, allora sol- tivamente lo soppressero. Da quel
tanto potrà usare l' abito di proto- tempo il più anziano de' Cardinali
notario; ma
però nel coro non po- diaconi venne appellato invece di
trà aver il posto a lui competente Arcidiacono, priore de'diaconi {Vedi).
come dignità o canonico ; dovrà L'utìicio,ehefungeva anticamente l'Ar-
quindi porsi dopo gli altri. L'Arci- cidiacono, fu affidato al Cardinal
diacono, come prima dignità, deve Camerlengo. Gregorio VII, del 1078,
esercitare l'uffizio di prete assistente fu quegli, che già ne aveva fatto la
ed indossare il piviale , mentre il sostituzione. A lui spettava l'ammini-
vescovo pontificapure se sia ; cosi strazione della rendita della chiesa da
insignito del sacerdozio, tocca a lui distribuirsi a beneficio de' poveri. V.
il presentare al vescovo la candela Camerlengo.
benedetta e la palma nella festa ARCIDUCA. Titolo di principa-
della Candelora, e nella domenica to, che rimonta al settimo secolo,
delle Palme. cioè ai tempi di Dagoberto I, re di
ARCIDIACONO della Chiesa ro- Francia, asceso al trono nel 628.
mana. Era quegli che in Roma, del Dopo quel tempo abbiamo gli Ar-
pari che nelle altre città episcopali, ciduchi di Lorena e di Brabante.
presiedeva a' diaconi. Ne' tempi an- Ora egli è proprio del sovrano del-
tichi era chiamato anche Circumlu- la casa d' Austria, e de' suoi discen-
strator, per l'oihzio che avea di gi- denti, sì maschi, che femmine. L'Au-

rare pei rioni di Roma affine di sor- stria però non fu sempre chiamata
vegliare i diaconi nell' esercizio dei arciducato. Essa fu tenuta qual mar-
loro ministeri. P. Diaconi. ca sin dal tempo dell' imperatore
Col progresso la dignità di Arci- Enrico I di Sassonia, detto V uccel-
diacono venne in gran potere pres- latore, verso il 926, il quale la sta-

so il clero romano. Siedeva egli di- bili appunto in marca per tenere a
nanzi al Pontefice, ed era suo vica- freno i bellicosi ungheresi Di poi .

rio negli affari ecclesiastici, riceven- l' Federico I, Barbaro*-


imperatore
done anche le appellazioni nel caso sa, della casa di Svevia nel 1 153,
che i diaconi regionarii non eserci- la eresse in ducato, e quindi il
tassero la Però invanitisi
giustizia. signore di essa si chiamò duca. Ma
gli Arcidiaconi coli' andare del tem- Y imperatore Massimiliano I, nel-

po, ed abusatisi della autorità loro, l'anno i4-59, e, secondo Fede-


altri,

cominciarono a ribellarsi contro gli rico III di Stiria, eletto a' due febbra-
stessi Pontefici. Infatti, nel 4 * 8> Eu- io i44°5 onorò più duchi del titolo
lalio Arcidiacono insorse contro s. di Arciduchi, un anno dopo che eia
Bonifacio I, e si fece Antipapa ; co- stalo coronalo solennemente in s.

sì Pasquale, parimenti Arcidiacono, Pietro da Papa Nicolo V.


nel 687, per la morte di Conone, AK CI CERA RCA. Così appellasi
capo della gerarchia e della Chie-
:

s intruse nella cattedra romana. Si il

pensò quindi a disi megere un per- sa. Quindi è che questo nome si die-
sonaggio, clic inquietava di tanto la de talvolta al Sommo Pontefice; ed
tranquillità ed il buon governo del- in senso piii largo si die' anche ai

la Chiesa, abolendosene la dignità <•


superiori di numerose e celebri CO
ARC ARC 3 17
munita religiose, come pure ai supe- stino in Milano. Questo Porporato è
parola Hierar'
riori secolari. Infatti la autore di parecchie opere. Nella ba-
ches capo delle cose sa-
significa silica metropolitana di Milano sorge
cre. La voce Hierarchia poi significa un elegante monumento, che Giannan-
principato sacro. gelo Arcimboldi, arcivescovo di que-
ARCIMBOLDI Giovanni, Car- sta città, fece innalzare alla memo-
dinale. Giovanni Arcimboldi nac- ria di questo Cardinale di cui era
que a e si rese com-
Milano , nipote.
mendevole non meno per la dot- ARCIPRETE. È il primo, o il su-
trina che per la pietà. 11 duca Ga- periore tra' preti. Di molto antica è
leazzo Maria di Milano inviollo am- la oxigine della parola, che i latini
basciatore al Sommo Pontefice, non- derivano dal greco archos e presby-
ché a diversi principi e repubbliche. teros, principal prete. I greci, che
Avrà preso a moglie Briscide, dalla sempre conobbero tal dignità, la
quale ebbe alcuni figli ; ma essen- chiamarono protopresbyleronj ed in-
dogli questa rapita dalla morte, ab- fatti se ne ha memoria fino da' tem-

bracciò lo stato ecclesiastico. Paolo pi del concilio di Calcedonia, nella


11 ammirando le virtù e la scienza sessione decima.
di questo sacerdote, lo fece vescovo D'Arciprete fu riguardato in ogni
di Novara. 11 duca, affidatogli mol- tempo con somma riverenza, sicco-
te importantissime cariche, poscia si me quegli che non interrottamente
interpose presso il Papa Sisto IV avea per officio di rappresentare il
affinchè gli accordasse il cappello Car- vescovo in quanto spetta alle fun-
dinalizio. Le sue istanze ottennero zioni presbiterali , ed aveva anche
il loro effetto^ e 1' Arcimboldi fu fat- della giurisdizione nel foro esterno.
to prete Cardinale assente del tito- S. Girolamo, del quinto secolo, a-
lo de' Ss. Nereo ed Achilleo, a' set- pertamente lo dice nella sua lettera
te maggio i47 3. Dopoché terminò a Rustico : singuli ecclesiarum epi-
di vivere il duca, il quale secondo scopi, sìnguli Archipresbyleri. A lui
alcuni pentissi di avergli procurato veniva qualche volta commessa an-
la dignità Cardinalizia , Innocenzo che la cura delle vedove, de' pupil-
VI FI lo promosse ali arcivescovato li, de' poveri, de' malati e de' pelle-
di Milano, e gli diede in commen- grini.Specialmente presso i latini
da la basilica di s. Ambrogio mag- occupava tal posto quegli, che di-
giore. Esercitò l'uffizio di legato del- veniva il più anziano nel presbite-
la Sede nelf Umbria, e po-
Santa rato ,
quando però non vi fossero
scia recossi in Alemagna, Ungheria stati de' gravi motivi per anteporgli
e Boemia, ove confermò quelle gen- un più giovine. Ed infatti abbiamo
ti nella fede e nella obbedienza al dalla epistola decimanona
s. Leo- di
Romano Pontefice. In Roma ebbe la ne Magno, ch'egli aveva acremente
prefettura del tribunale della segna- rimproverato certo Doro vescovo di
tura di giustizia. Finalmente dopo Benevento perchè avea eletto ad Ar-
essersi reso illustre, morì in Boemia ciprete un sacerdote da poco tempo
nel I49 1 ?
m età di anni settanta, ordinato in preferenza agli altri vec-
dei quali dieciotto ne visse come chi ; ed anzi ordinò che , deposto
(Cardinale. Le sue spoglie mortali fu- da quella dignità, venisse restituito
rono riposte nella chiesa di s. Ago- tra gli ultimi dell'ordine presbite-
3iS ARC ARC
rale. Siccome dunque il più speri- zio, il fare le veci del vescovo, o
mentato nelle virtù e negli altari, assente o presente, in tutto ciò che
l'Arciprete generalmente, mancato riguarda l'ordine presbiterale, come
che fosse il vescovo, succedeva in il celebrare messe solenni, l' a-
le

quella sede. Degli officii e prero- scottare le confessioni ed ammuli-


na ti ve degli Arcipreti ne' tempi an- strare gli altri sagramenti a' fedeli
tieni diffusamente trattano il Tom- della parrocchia cattedrale, presie-
masino, De veler. et nova Eccleshe dere alla divina ufficiatura, alle spi-
disciplina, lib. II, Parte I, e. 3-4-5; rituali cerimonie, il benedire il po-
Rousseaud de la Combe Jurispru- polo, la fonte battesimale ecc. non-
denlia Canonie, alla voce Archi- che riferire al vescovo in qual mo-
presbyterj il concilio di Cartagine do venga lutto ciò praticato.
IV al capo 17; Boemero, In de- A riguardo dell'Arciprete della
crclnl. lib. I, tit. i4> §• 495 Zall- cattedrale, sono da osservarsi le sc-
wein Princip. Jur. Eccl. T. IV, guenti costituzioni della S. C. dei
cap. V. q. 2, §. 8. Col progresso Riti.

aumentatesi le diocesi, i vescovi pen- l.° L'Arciprete nella corale uffi-

sarono dividerle in parecchie parti, ziatura dev' essere incensato nello


a ciascuna delle quali proposero un stesso modo che gli altri canonici
decano cui venne dato il nome di (Sacr. Congr. Rit. in Perusina 2 3
Arciprete. Allora si distinsero due martii 1602).
qualità di Arcipreti, quelli cioè delle 2. Non conviene che in coro ab-
cattedrali, e quelli di campagna, bia la sede fornita ( S. R. C. in

A' primi incombeva soltanto la cu- Baren. 4 i 16 15).


j
»-i 1 i

ra delle cose spirituali nella città ; 3.° Se non può, ovvero non vuo-

a' secondi la sorveglianza sopra gli le celebrare, non ha facoltà di de-

altri parrochi e beneficiati di cam- legar altre persone di suo arbitrio,


pagna. ma la dignità del capitolo ed i ca-
L'Arciprete della cattedrale godet- nonici subentrano invece a rimpiaz-
te per qualche tempo di estesissimi zare il suo luogo (S. R. C. in Ta-
privilegi. In esso si erano in gran ventina Criptaliarum 3 septembris
parte trasfuse le facoltà de' corepi- 160 5). Questo stesso venne confer-
scopi, quando vennero abrogati [V. mato nella medesima costituzione,
Cop.efiscopo). Però colf andare del colfaggiunta, che non sempre deve
tempo il di lui potere fu ristretto; funzionare in luogo dell'Arciprete
anzi toltagli ogni giurisdizione nel la stessa dignità o il medesimo ca-
fòro esterno, divenne in questa nonico , ma cominciando dal più
soggetto all'arcidiacono stesso. Ciò degno e più anziano, devesi andar
era in vigore lino dall' età di I- per ordine successivamente, allineile
sidoro Ispalense , il quale in una tutti per turno abbiano simile ono-

sua lettera a Ludofredo , vesco- re ( S. R. C. in eadem Tarcntina


vo di Cordova, così scriveva: Ar- 27 febb. 16 io).
chipfesbyier vero se esse sub ar- 4-" 1' sostituto dell' Arciprete non
chidiacono, ejusque praeceptis sicut può cintar quelle messe, che spet-
epi scopi sui sciat obedire. Ridotto tano all'Arciprete istesso né può ,

il suo ministero soltanto allo spiri- occupare il suo posto, come nep-
tuale, fu assegnato, qual di lui uffi- pure ricevere l'incenso e la pacca
ARC ARC 3r9
modo deU' Arciprete (S. R. C. in ministero, per decidere le contro
/Varugcn. nullìus i 4 decenil). 1 602). versie, u qualche difficile caso. Ed
5.° qua nlunque ge-
L'Arciprete, in vero un certo Ricoliò vescovo di
neralmente sia una delle prime di- Soissons avea promulgala una costi-
gnità, tuttavia in coro deve cedere tuzione in proposito, che ne invi.
il primo posto al canonico celebran- mandava tutta la diligenza : Sanxi-
te ( S. R. C. in Arbor. 27 julii nius ... ut in unoquoque tnenseì
1610). stallila die, per singulas decanias
6.° Non deve intromettere a
si presbiteri simul conveniant, et de.

regolare il coro perchè tal ufiìzio è his, quae in eontm parochiis acci'
proprio del maestro di canto (S. R. C. dunt, sermonem hai ((ini. Tenevano
in Tarentina Crìptaliarum 3 sept. soltanto nelle loro chiese il baltiste-
i6o5). rio, cui erano obbligati concorrere
7. Egli, nel coro, nel capitolo, tutti i fedeli della decania. Riceve-
nelle processionied in altre pubbli- vano le abiurazioni dille ere-!.
che funzioni deve precedere al vi- inimicavano in iscritto i colpevoli,
cario del vescovo, se interviene co- e cosi pure assolvevano dalle a n-
me canonico, e perciò può cantare sure, ove ne fosse d'uopo ; ma però
la messa e celebrare quelle altre sempre per delegazione del vescovo.
funzioni, che nella mancanza del ve- (P. il Cardinal Le Camus Ordnn-
scovo competono alla prima digni- nanceSf tit. 3, art. 1). Sembra che
tà (S. C. Èpisc. et Piegul. in Lan- qualche volta amministrasi ro an-
cianen. 8 martii et 3i aug. i6i5). che la cresima, consecrassero il cri-
8.° Nei funerali deve avere la sma e dessero la solenne benedizio-
precedenza in confronto dell'arcidia- ne, poiché abbiamo un decreto del
cono, pel diritto della stola (S. R. C. concilio di Ravenna, del ioi4, cl' c
in millius seti Trojana, 1 2 martii espressamente lo proibiva: NulhisAr"
161 2 et 4 nia ji iGi3). chipresbyter benedictiomm super po-
g.° Egli si deve mantenere nel pulum det,non conjirinatioin in ehn-
suo quasi diritto di celebrare la smatis fa cia t , ncque illud conji-
messa, mentre manca il vescovo, cìat. Il sinodo di Nantes, del ia4°

non ostando la contraddizione del circa,avea prescritto che presentas-


vicario (S. R. C. in Tremai. 2 r febr. sero al vescovo que' giovani della
1604). loro arcipretura, che aspiravano al-
Anche gli Arcipreti di campagna lo stato ecclesiastico; un altro si-

dal momento della loro istituzione nodo di quella provincia, raccolto

per qualche tempo andarono forniti nel 12.53, prescrisse che frequente-
di riguardevoli facoltà. Una costi- mente visitassero le suddite parroc-
tuzione del concilio Agatense, ripor- chie per discoprire con quale esat-

tata da Burcardo (lib. XIX cap. 26), tezza venissero amministrali sacra- 1

e da Graziano (Dist. 56, cap. 64), menti, qual fosse il' decoro della chie-
ci dimostra che sino dal nono se- sa, e come venissero praticate le au-
colo dessi erano costituiti decani so- guste ceremonie. Il concilio celebra-
pra un numero di parrocchie. A- to nella Santogna, fanno 1280, co-
veano il gius di congregare ogni mandato avea che prendessero infor-
mese i parrocbi dipendenti da loro, mazione dai parrochijintorno alle pub-
bliche colpe del popolo soggetto
al-
per trattare insieme sugli affari del
L. Vw \t > "*1 V
320 ARG
la decania , e quindi ne facessero Turenna, l'anno 1242, avea sin d'al-
al vescovo la delazione. Il concilio di lora tolta ad essi ogni giurisdizio-
Treviri, del 1
54 g, esigette che i par- ne nelle cause de' matrimonii. I si-
rocchi dentro il primo anno della nodi poi celebrati da s. Carlo Bor-
loro promozione facessero il giura- romeo ed in altri tempi, come an-
mento all'Arciprete loro superiore, che la sacra Congregazione de' Riti,
e da lui venissero riconosciuti per determinarono i loro ofhcii. Essi pre-
fratelli. Facevano ancora processo sentemente dipendono da' vicari fo-
nelle cause matrimoniali, dispensa- ranei, che nel potere sono a loro
vano dall' astinenza delle carni nei successi, e se hanno qualche giuris-
giorni vietati, e concedevano di la- dizione, mancano però di ecclesia-
vorare per alcune ore nel di festi- stica dignità o personato. Quindi,
vo, quando necessità lo domandas- a cagion di esempio, il concedere
se. Questi ed altri vasti privilegi, che per qualche ragionevole necessità la
variavano a tenore delle diverse co- permissione di lavorare in giorno
furono però
stituzioni delle diocesi, festivo, spetta ora al vicario foraneo,
di molto moderati, ed in gran parte e non all'Arciprete (S. C. Episcop.
anche tolti col progresso del tem- in Ciren. 2 augusti 1694)- V. Vi-
po. E già un concilio, tenuto nella cario Foraneo.

FINE DEL VOLUME SECONDO


BX 841 .1167 1840
sncR
Noroni Gaetano
, ,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

You might also like