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C 3 7-Z&

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, VI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI

E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA


DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII ,

AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. IV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
il 1) C C C X L,
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STO RICO -E CC LE SI ASTICA

B
BAA BAB

IX,
B i
• AANITI. Eretici
quali abbracciarono gli erro-
del secolo causa della cattolica fede e della ec-
clesiastica disciplina. Noi non riporte-
ri dei manichei. Il loro capo chia- remo che un sol fatto per mostra-
mavasi Baanes, o Baani , che si di- re quanto gli stesse a cuore l'osser-
ceva discepolo di Epafrodito. vanza delle leggi ecclesiastiche. L'im-
BABIA o BABRA. Città vesco- peratore Filippo conduceva una vi-
vile nell' Africa , nella provincia ta cosi dedita ad ogni sorta di vi-
di Numidia, sotto la metropoli di zii , da recar grave scandalo non
Cirta. solo ai cristiani, ma eziandio agi' in-
BABILA(s.). Le notizie, che ne fedeli più dissoluti. Si avvicinava il

danno gli scrittori di questo santo tempo di Pasqua, quantun-


ed egli,

prelato, son poche , ma cosi luminose, que reo di gravi delitti, e fumante
da farlo riguardare come uno dei ancora del sangue di Gordiano, eb-
più celebri vescovi del suo tempo. be la temerità di presentarsi al tem-
Egli, nel 237 occupò la sede di
, pio ad assistere alle divote funzioni.
Antiochia, che prima di lui era sta- Come Babila ebbe contezza di ciò,
ta governata da undici vescovi ; e tutto sentissi animato dal più arden-
con tanta prudenza e zelo sostenne te zelo, e nulla temendo i pericoli
la sua dignità da mostrarsi degno
, a cui si esponeva, recossi incontro
successore di quell' Ignazio, che due a Filippo per impedirgli 1' ingres-
secoli prima era stato il modello di so in quel luogo sacro. L' impera-
tutte le virtù episcopali. Governò tore fu colpito dalla costanza di
la sua diocesi per tredici anni cir- quel prelato, e ben presto si sotto-

ca , sotto gì' imperatori Gordiano ,


mise a quanto gli venne da esso lui
Filippo e Decio, ai quali egli si op- prescritto. Fece pertanto a' suoi pie-
pose mai sempre con eroica fermez- di 1' exomologesi ossia confessione
,

za, qualora trattavasi di sostenere la de' suoi falli, dopo la quale unisci
4 BAB BAB
ai pubblici penitenti, e si fermò al- BABILONIA. Patriarcato dm
la porta della chiesa. Caldei [Babylom-n. nalionis Chal-
Ma diciamo qualche cosa intor- dacoruni in Mesopotamia). Diverse
no l'impegno di Babila per soste- sono le città di questo nome. Ba-
nere le verità della cattolica reli- bilonia, città celebre dell'Oriente
gione, della quale fu martire invit- posta sull'Eufrate, è la capitale
to. Sotto
impero di Filippo la
l' del più antico impero del mondo.
Chiesa godeva di molta pace, e quin- L'opinione più probabile è che Nem-
di il numero dei credenti di gior- rod l'abbia fondata, e ne sia stato il
no in giorno aumentava. Ma non primo re. Per dir qualche cosa della
andò guari di tempo, che la perse- sua sontuosa magnificenza, basti ricor-
cuzione tornò ad incrudelire, e la dare, che le sue celebrate mura aveano
bella sposa di Cristo si vide esposta cento porte di bronzo massiccio. Pre-
ai più L'infame Decio,
fieri travagli. tendono alcuni che l'idolatria abbia
alla metà del terzo secolo, ne fu avuto origine in Babilonia. In questa
l'autore, dopo essersi imbrattato le città gli ebrei soffrirono settanta anni
mani nel sangue di Filippo. Chiun- di schiavitù. Babilonia è presa nella
que era fregiato del carattere di scrittura per un luogo di disordini,
cristiano , trovavasi esposto ai più e di delitti : onde si dice questa è
crudeli tormenti, qualora non rin- una Babilonia per esprimere in ge-
negasse la fede. I prelati poi furo- nerale un luogo pieno di confusio-
no quelli contro i quali si scagliò ne, di disordine , di libertinaggio e
con maggior furore l'empio tiranno. di delitti. Nei
tempi della primi
Il nostro Babila fu arrestato, e rin- Chiesa Babilonia era sede episcopa-
chiuso in tetra prigione , ove consu- le, e per conseguenza della diocesi
mato dai disagi, terminò la sua glo- di Caldea ed ora è un patriarcato
riosa carriera, nel 25 1
, col dolce con- de' Caldei. V. Caldei.
forto di morir martire per la cattolica BABILONIA di Egitto. Città ve-
Chiesa. I latini ne celebrano la festa scovile della seconda Augustamnica
nel dì 24 gennaio, ed i greci ai 4 di nel patriarcato di Alessandria, che
settembre. I cristiani innalzarono un fu fabbricata ai tempi del re Se-
tempio sopra la sua tomba, e poscia sostri dai prigionieri, che questo prin-
Gallo Cesare ne eresse un altro nel cipe avea condotti da Babilonia di
borgo di Dafne, cinque miglia lon- Caldea , e che oppressi da' lavori i ,

tano da Antiochia, nel quale ripo- quali venivano loro imposti, eransi
sano le reliquie di cotesto martire. impadroniti di una fortezza lungo
S. Gio. Grisostomo, Teodoreto ed il fiume, avevano fatta la guerra a-
altri ne assicurano, che quel
scrittori gli egiziani loro vicini, e in fine si

pio imperatore fece costruire un erano mantenuti in questo luogo,


tempio in quel borgo, affine di ri- che essi chiamarono Babilonia dal
mediare alle superstizioni, ondepre- nome della loro patria. E senza fon-
tendevasi dai ciechi gentili di ono- damento l'opinione di alcuni i quali
rare Apollo. Si crede, che oggidì vogliono che s. Pietro abbia scritto la
Cremona abbia il vanto di posse- sua prima lettera in questa città.
dere corpo di Babila, cui molte
il Essa era la sede di un vescovo fi-

chiese di Francia, di Spagna e della no dal V secolo. Il Cairo si è for-


nostra Italia venerano come patrono. mato nelle sue rovine sotto i prin-
BAB BAB 5
cipi romani, e questa ullima città nella fede, il qual patriarca pose nuo-
è divenuta la sede degli emiri, e vamente la sede in Diarbekir, dove
dei sultani d'Egitto. Le genti del hanno poi sempre soggiornato i pa-
paese la chiamano Mesrara, o Jìlis- triarchi cattolici de' Caldei fino ai
ram, dal nome di Mesraìm figlio di giorni nostri. Quindi del patriarca
Chain. Questa fu poscia la sede di dimorante nel Curdistan non si era
un vescovo giacobita, a cui venne- avuta più nuova fino al tempo del
ro conferiti i diritti di metropolita- Pontefice Clemente XIV, in cui altro
no. V. Cairo. Mar-Simone mosso dalla divina in-
BABILONIA.
Provincia della Cal- spirazione si dispose ad abiurare gli
dea o dell'Assiria, di cui Babilonia errori del nestorianismo, e ricercare
era la capitale, e cbe oggi vien chia- l'unione colla sede apostolica. Scris-
mata Yeract. Bisogna osservare, che se egli pertanto a Clemente XIV
alcuni danno il nome di Babilonia una lettera de' io aprile 1770, nel-
a tutto cpiel tratto di paese, il qua- la quale manifestavagli il vivo desi-
le trovasi fra la Mesopo tamia, l'Ara- derio di rientrare nel grembo della
bia, il Tigri, e il Golfo Persico, co- vera Chiesa, usando que' termini più
me ha fatto Tolomeo, che divise la espressivi, che si esigono nella pro-
Babilonia in tre contrade. Quella vi- fessione di fede, solita proporsi in si-
cina all'Eufrate la chiama Auraniti- mili occasioni. Questa lettera obbe-
de 3 quella posta non lungi dall'Ara- dienziale fu presentata dal segreta-
bia deserta, Caldea, ed A mordacia, o rio di Propaganda al santo Padre
Amordocia j a quella piena di paludi nel giorno della Ss. Trinità del
dà il nome di Mussol. Continuarono 177 1, ed egli con sommo piacere
i patriarchi successori del Sulacha a ne die' parte al sacro Collegio nel
fare il loro soggiorno in Diarbekir sino concistoro de' 1 7 giugno, in cui fu
all'anno i58i, in cui Simone Denha, applaudita la riunione di questo pa-
cedendo alla prepotenza del patriar- triarca alla romana Chiesa. Erano
ca eretico, andò a ritirarsi neli' Aca- ad esso soggetti nel secolo passato
ria, paese compreso nel Cuvdistan, tre metropolitani, e venti vesco-
e posto tra confini del dominio
i vi , ma ora fuori della sua chie-
turco, e della Persia, dove poi han- sa di Giuliamerch ,dove conti-
no stabilmente collocato la propria nuamente risiede, non ha che sei
sede i patriarchi a lui successo- vescovati dipendenti dalla sua giu-
ri fino al tempo presente. Questi risdizione, che sono Salamast, Ge-
si conservarono uniti alla santa Se- loi, Gaver, Beroaii, Costroava, e
de fino al i653, in cui si trovano Sciamesdin, con più di dieci mila
lettere di ubbidienza, scritte da Mar- famiglie, i cui rispettivi vescovi di-

Simone III al Pontefice Innocenzo chiararono nel tempo medesimo di


X. Dopo quell'anno non vi è piìi voler seguire l'esempio del loro pa-
documento di tal' unione,' onde con- triarca.
vien credere che i patriarchi venu- BABILONIA, Bagdad, Barda-
ti di poi ricadessero nell'eresia; tan- timi. Città con residenza di un ve-
to che nell'anno 1 68
più fu da 1 scovo di rito latino, suifraganeo del
Innocenzo XI creato un terzo pa- patriarcato di Babilonia. E la capi-
triarca caldeo sopra i vescovi, cle- tale dell' Jrak Arabi, sulla spon-
ro e popolo rimasti ancora saldi da orientale del Tigri , o Babiloni-
,

6 BAB BAB
de, o Caldea provincia dell' impero se ne impadronì il principe Turco-
turco , che comprende gran parte manno Hassan, e nel i5o8 Schach
dell' antico impero Assiro , e le ro- Ismaele re di Persia : da quel tem-
vine di Ninive, e di Babilonia già po divenne Bagdad oggetto di san-
capitale dell' Oriente, e di Iesifonte. guinose discordie fra i turchi e i

Bagdad è a piccola distanza della persiani ,


per cui i turchi neh' im-
antica Babilonia, le cui rovine si pero di Amuratte IV presero ,

scuoprono nelle sue vicinanze. Ba- Bagdad nell'anno i638, dopo aver-
bilonia era sull'Eufrate, Bagdad è vi perduto quaranta mila uomini
sul Tigri, i quali due grandi fiumi per espugnarla. Quindi fu assediata
ivi si avvicinano per confondere le tre volte nel decorso secolo dai per-
loro acque, e non sono uno dall'al- siani inutilmente, e molto soffri nel
tro lontani, che sei ore circa di cam- terremoto del 1769.
mino. Abugiazar Alman-
Il CalilTo Nell'anno i632, il Sommo Ponte-
sore Bagdad cioè città di
edificò , fice Urbano Vili, Barberini, fioren-
pace, nell'anno di Cristo 762, ed tino, istituì in Bagdad il vescovo di
impiegò quattro anni, onde divenne Babilonia, con giurisdizione sui cat-
la metropoli del califfato sotto i tolici dell'Assiria di Mesopotamia, ora
saraceni del XII secolo. Vi sono Diarbek ( i cui boschi servirono
molti Bazar, ove stanno i fondachi di legname alle flotte di Alessandro,
de' mercanti essendo il suo com- , e di Traiano), di Bassora, o Te re-
mercio attivissimo, e cinque moschee, do n j grande e popolosa città, fon-
due delle quali più. vaste, ed ador- data dal califfo Omar III nel 636,
ne. Evvi pure una cappella pei gre- di Mosul, o Durbeta , dal cui luo-
ci eretiei-nestoriani. I turchi della go presero il nome i 3Iussolini pei
setta di Ah ritengono che questo copiosi edificii di cotone, ne' quali
loro profeta vi abbia dimorato, ed singolarmente si distingue ; ed Emid,
in gran numero vi si recano quan- o Amida, vasta ed antica città,
do vanno alla Mecca. Vuoisi esi- che poscia ebbe vescovo particolare.
stervi la tomba del profeta Eze- Questo vescovo esercitò la giurisdi-
chiele visitata spesso dagli ebrei, e zione anco sul vescovato d'Hispa-
fra i molti sepolcri , vi è una pic- han, che designato ne' limiti giuris-
cola torre, sotto di cui ne' primor- dizionali da Urbano Vili, soltanto
di i del IX secolo racchiuse Zobeide, nel 1694 fu eretto nel Pontificato
celebre sposa del califfo Haroun di Innocenzo XII, per cui la sacra
Eiraschid. Sotto il regno degli Abes- congregazione Propaganda colla
di
sidi, per cinque secoli Bagdad ri- sua autorità impose ai due vesco-
splendette come capitale di poten- vi, di Babilonia e di Hispahan, che

te impero , sede delle scienze e si dovessero contentare de' limi-


delle arti, e centro del commercio ti anteriormente prescritti . A' no-
delle tre parti del mondo allora stri giorni Leone XII nel 1 824

conosciute. Fu presa e saccheggiata fece il vescovo di Babilonia ammi-


nel 1 268 dai tartari o mongoli
, nistratore della chiesa di Hispahan
onde da quell' epoca incominciò a nella Persia, ove per altro al pre-
diminuire la sua celebrità Nel . sente non trovansi che alcune po-
1398 Timur Beg la prese ai tar- che famiglie latine. Il primo suo
tari, e dopo varie vicende nel 1470 vescovo fu Giovanni du Val, car-
, ,

BAB BAB 7
jnelitano scalzo chiamato nel suo
, ria e la Media. La chiesa pei cat-

Ordine monsignor Bernardo di s. tolici è grande, e vi è 1' ospizio che

Teresa; fu consacrato in Boma , e sei-ve di residenza al vescovo. I

giunse alla sua residenza nel 1640. caldei, i siri, e gli armeni catto-

A questa chiesa di Bagdad fu ap- lici vi hanno delle cappelle, con sa-

plicato tìel 1696 un legato di sei cerdoti del proprio rito. I carmeli-
mila doppie, fatto alla congregazio- tani scalzi vi hanno ospizio e chie-
ne Propaganda dall' insigne pie-
di sa con rendite; e il defonto vesco-
tà d' una dama francese chiamata vo monsignor Coupperrié istituì a
Bicovart vedova di Gue-Bagnols
, proprie spese due scuole, una pei

pel sostentamento d' un vescovo ; ed fanciulli, l' altra per le fanciulle cat-

in vigore di un breve Pontifìcio de- toliche.

vono nominati a questo ve-


essere BABOLENO (s.). Nulla abbiamo
scovato solamente francesi. Alla me- di certo intorno alle gesta di san
desima Cardinalizia congregazione Baboleno imperocché lo scritto-
;

appartiene Y eleggerli , ed al Som- re della sua vita viveva quattro


mo Pontefice 1' approvarli ed isti- , secoli dopo di lui, né fu molto sol-
tuirli. Correndo l'anno 1785 mon- lecito di attignere le memorie da
signor Meroudot de Youborn, della fonti sicure. Si aggiunga inoltre,
Franca Contea, vescovo di Babilo- che alcuni lo confondono con altre
nia, si recò ad A leppo, per siste- persone, che aveano lo stesso nome
mare gli affari della sua vasta dio- o consimile. Ignorasi pertanto qual
cesi, e qui si trovò alla morte del fosse la sua patria, che alcuni cre-
patriarca di Antiochia de' Siri, onde dono Borgogna, né si sa con sicu-
prese occasione d' impegnare il ve- rezza se fosse di s. Co- discepolo
scovo d' A leppo , Ignazio Michiele lombano, quantunque lo si possa af-
Giarve, convertito di fresco dal ne- fermare con qualche fondamento.
storianismo alla cattolica fede, per Quello, che si può asserire senza
tentar di essere eletto nel vacante tema d' inganno si è , che essen-
patriarcato, ciò che appunto gli riu- dosi Baboleno recato in Francia
scì ai i5 dicembre 1783, e per venne eletto abbate di s. Pietro del-
primo servizio reso alla Chiesa, con- le Fosse. Cotesto monistero era sta-

vertì quattro vescovi siriaci , detti to eretto nel 638 mercè le cure di
giacobiti, col loro clero, e molti di Blidegisillo diacono di Parigi, ed
quella nazione. Bisolvette pertanto era lontano da quella città due
il predetto vescovo di Babilonia di leghe soltanto. La elezione non po-
recare da sé stesso le consolanti no- tea cadere sopra un soggetto più
tizie al Pontefice Pio VI, il quale degno imperocché non appena eb-
;

penetrato di tanta compiacenza, ol- be egli assunto il governo di quel-


tre a molti privilegi, che gli accor- la famiglia , si diede alla prati-
dò in vantaggio del suo gregge, lo ca di tutte le virtù più eminenti,
fece decorare del pallio per mezzo per informare ad esse anche suoi i

dell'arcivescovo di Parigi. Egli unissi a s. Furseo di


religiosi.

Attualmente nella città di Bag- Lagny, e con esso impiegò l'opera


dad risiede il vescovo con più sua in varie circostanze, affine di
di due mila cattolici la diocesi ora : giovare alla diocesi di Parigi, il cui
comprende la Mesopotamia , 1' Assi- vescovo Andoberto, ammirando le
8 BAC BAC
virtù di Baboleno, lo eccitava a per- studii, e perciò gli spagnuoli lo ap-
severare nelle sue imprese, e lo pro- pellano Licenciado, e il concilio di
teggeva nel disegno, che avea for- Trento Licentialus. Revano è d'avviso,
malo di fondare chiese ed ospi- che silfatto nome provenga in origine
tali. da baculus, o bacillus (bastone),
Il desiderio, che avea di prepa- imperocché ai Baccellieri ponevasi
rarsi al gran passaggio, lo ridusse fra le mani un bastone, siccome sim-
a rinunziare alla sua dignità, per bolo o della loro autorità o della ,

terminare la vita in un ritiro. La libertà loro accordata dappoi che


morte di lui avvenne nell'anno 660 avessero compiuti gli studii. Però
o 670 addi 26 giugno, nel qual non avvi esempio, che a questo mo-
giorno se ne celebra la memoria do venissero eletti i Baccellieri. De
dai martirologi. Lauriere pretende, che i Baccellieri
BACANARIA. Città vescovile neh" fossero così nominati dalla eguale
Africa occidentale , nella provincia appellazione con che una volta di-
della Mauritania Cesarea. stinguevansi in guerra coloro, che ser-
BACAÌNCELD o £ accanitici , o vivano per ottenere avanzamento, e
Baccenceld. Luogo in Inghilterra, perciò la crusca definisce la voce
nella contea di Kent, ove si tenne- Baccelliere: graduato in armi od
ro tre concilii, il primo nel 693 sui in lettere. Nel XIII secolo fu intro-
beni della Chiesa: il secondo nel dotta una distinzione tra i Baccel-
f>Q7 sulle immunità ecclesiastiche; lieri semplici, che assumevano il ti-

il terzo nel 799 per la conservazio- tolo di baccellieri cursori ( bacca-


ne di;' beni della Chiesa. laurei cursores), e i baccellieri for-
I! ACATIIA. Città vescovile nel- mali [baccalaurei formati). Dicevausi
l'Arabia. Questa città o borgo da Baccellieri semplici quelli, che dopo
s. Epifanio è posta neh Arabia nei sei anni di studii erano ammessi ,

dintorni di Filadelfia al di là del a intraprendere il loro corso, e da


Giordano. Trovasi un vescovo di ciò venne ad essi la denominazione
Bacatila nella soscrizione di alcuni di cursori. E siccome eranvi due
concilii. Carlo di s. Paolo, e il p. corsi di studii , 1 imo de' quali de-
Labbé credono, che Bacatha sia la stinavasi alla spiegazione della Bib-
siesta che Bazcata nella tribù di bia per lo spazio di tre anni, 1' al-

'«inda. V. Ifexoi'oli. tro alla spiegazione del maestro delle


BACCELLIERE. Grado scienti- sentenze per un anno, così i Baccel-
fico,che vuoisi istituito nelle acca- lieri, che facevano il corso della Bib-
demie, o università dal Pontefice bia, venivano denominati Baccalau-
Eugenio III creato nel 1 i45. Ba- rei biblici, Baccellieri della Bibbia,

ccifere è quegli, che ha conseguito il e quelli che si dedicavano al corso


grado di baccclleria, baccalaureus, delle sentenze , Baccalaurei senten-
dalle bacche dell'alloro, col qua- ti ai ii, o Baccellieri delle sentenze.
le si coronava, quasi si dicesse Bac- Coloro poi, che avessero compiuti
calaurealus. Da Giustiniano impe- questi due corsi, assumevano il ti-
ratore il Baccelliere viene chiamato tolo di Baccalaurei formati, Bac-
Lyta , forse dal greco verbo scio- cellieri formati, quali dovevano i

gliere ,
perchè chi acquista tal sempre aver impiegato un decen-
grado , vicue ad essere libero dagli nio negli studii , cioè sei anni in-
, ,

BAC BAC 9
Itami di applicarsi alla spiegazione non nobili ; così la sola differenza, che
della Bibbia, tre nella spiegazione esisteva fra i nobili e i plebei nelle
di essa, ed uno in quella delle sen- università, riducevasi a questo, che
tenze. i nobili essendo Baccellieri, dopo tre
Dopo che fu mutato l'ordine de- anni di studii nella scuola di diritto,
gli studii in Francia, chiunque a- potevano conseguire le patenti di
vesse ottenuto il grado di Baccellie- nomina dall'università, laddove esi-

re, secondo le formalità assegnale nel gevansi pei plebei cinque anni di
regno, consideravasi qual Baccelliere studio innanzi di ottenere l' appel-
formato, ed era distinto dai Baccel- lazione di graduato, che proveniva
lieri ai quali alcune uni-
graziati , da tali patenti di nomina. V. Uni-
versità accordavano la patente di versità.
Baccelleria, non avendo riguardo al- BACCHETTA, o mazza sottile,
lo spazio di tempo da essi consu- verga. In alcune chiese come a Lio-
mato negli studii, ed era pur anche ne, a Bouen, ed in alcuni monisteri,
distinto dai Baccellieri privilegiati, ai come in quello di Clugny, havvi co-
quali i Papi, o i legati concedeva- stumanza di portare in certe proces-
no il titolo e i privilegii della Bac- sioni delle Bacchette bianche, o d'al-
celleria. tro colore. Quest' uso probabilmente
I nobili per parte di padre e di deriva dai bastoni (Predi'), che si
madre potevano conseguire il gra- usavano nelle processioni, talvolta lun-
do di Baccelliere nel diritto civile e ghe e gravose, per reggersi nel cam-
canonico, dopo averne fatto studio mino.
per Io spazio di tre anni, provan- Ai 12 di maggio, giorno della
do la loro nobiltà mediante un cer- limosina di s. Martino in Francia ,

tificato del giudice ordinario del luo- i religiosi di Marmontiers si reca-


go, ov'ebbero i natali, convalidato vano processionalmente alla chiesa
da quattro testimonii. Ciò potrebbe di s. Martino con Bacchette bianche
indurre a credere, che la dispensa fra le mani, che deponevano all' en-
di due anni di studio fosse un pri- trare in chiesa, e ripigliavano nel-
vilegio della nobiltà, e che i plebei l'uscire; e questo si faceva da essi
ne fossero esclusi, la qual cosa era per gratitudine dell' aver i canonici
da tenersi per vera analogamente di s. Martino offerto asilo a quelli
alle disposizioni del concordato. E de' loro fratelli, che si erano sottratti
però da osservarsi, che il concorda- al furore dei normanni e dei da-
to in tanto non esigeva che cinque nesi , dopo che la città di Tours
anni di studii quanto richiede-
, in alla quale avevano quei bai-bari po-
vasi un corso quinquennale di stu- sto assedio , fu per intercessione di
dii prima di poter conseguire un s. Martino liberata. Per la Bacchet-
grado qualunque nelle università; ta dei penitenzieri, V'. Penitenzieri.
ed essendosi questa pratica in mol- BACCHETTA Divinatoria. Ramo
te di esse riformata, e ridotto il forcuto di nocciuolo, mediante il qua-
regolamento a soli due anni per ot- le si pretendeva scuoprir le miniere,
tenere la facoltà di professare bel- e le sorgenti d'acque nascoste sotto
le lettere e filosofia , e a tre per la superficie del suolo. Fuvvi diffe-

conseguire grado di Baccelliere, co-


il renza di opinioni intorno alla Bac-
me pure quello di licenziato anche pei chetta divinatoria. Contendono al-
2
,

io B A C BAC
cani sui fatti, de' quali negano la gli anni santi ad acquistarvi il giu-
possibilità; altri li spiegano con ar- bileo, molti de' quali sotto il manto
gomenti fisici della traspirazione, e della religione, e colf apparenza di
del molo ; altri infine ne accagio- pietà andavano girovagando a spe-
nano il demonio. Nel secolo trascor- se del prossimo per quel modo in-
so si stesero molti sci itti intorno gannato. Bergier alla voce Bacchet-
alla Bacchetta divinatoria stata sco- tone o Bigotto, dice : » Qualunque sia
nosciuta sino al secolo XV. Giaco- l'origine di tale parola, significa un
mo Aimar, villico di s. Veran nel divoto superstizioso, e chiamasi bi-
Delflnato, ottenne celebrità per l'uso gotteria una pietà mal diretta e po-
fatto di tale Bacchetta, colla quale co illuminata. Ma l' abuso , che gli
pretendeva scoprire le acque sotter- increduli e i cattivi cristiani fanno
ranee, i metalli sepolti nelle viscere di questa voce per ispirare il dis-
della terra e persino gli assassini. prezzo della pietà in genere, non
Baccontasi pure che certo Beaucaire, deve imporre: costoro sono cattivi
nell'anno 1692, trascegliesse tra do- giudici, che non conoscono né la
dici prigionieri uno degli scellerati, religione, né la virtù.
che trucidarono un bettoliere di BACCO (s.) V. Sergio. s.

Lione e sua moglie. Grazie al cielo, BACCONE Giovanni, inglese na-


tali superstizioni, che la Chiesa ha to a Norsfolck. Era teologo dotto-
sempre condannate, sparvero coli' a- re della Sorbona e provinciale
,

vanzamento dei lumi. Altre prove, dei carmelitani. Pubblicò parecchie


che la filosofia si congiunge colla opere, come i commentarli sui quat-
religione pura, ed i motivi della cre- tordici libri del maestro delle sen-
dibilità offerti dal vangelo non ven- tenze; un trattato della regola dei
gono mai smentiti dalle vere spe- carmelitani ec. , e mori verso il

rienze naturali. V. il p. le Brun, i346.


Istovia critica delle pratiche super- BACCONE Ruggero, inglese fran-
stiziose j e Vallemont , la Fisica cescano nato nel 1214 a Elchester,
occulta, o trattato della Bacchetta chiamato dottore ammirabile. Era
divinatoria. peritissimo in parecchie scienze, enei
BACCHETTONE. Colui, che o- 1267 propose a Papa Clemente IV
stenta la vita spirituale, religionis la correzione del calendario, che non
ostentator, ovvero ipocrita in cose riuscì per ragionevoli motivi, se non
di culto.vuol derivato questo
Si molti secoli dopo. Vedeva molto in
vocabolo dalla bacchetta, colla qua- fìsica matematica
, meccanica ed ,

le penitenzieri percuotono legger-


i ottica. Le sue opere sono Specula :

mente que'tali, che loro si presen- mathematica et perspectivaj Specu-


tano, anche senza bisogno di con- luni alchimice: De mirabili potesta-
fessione; onde bacchettoni si dissero le artis et naturce j Epistola^ curii
quei, che troppo di frequente a tal notis,Opus majus, in fol. Londini
pratica si assoggettarono. Menagio 1733. Morì nel 1294 a Oxford.
lo crede originato da baculus , da Benché fosse eccellente scrittore
cui bacchetta, indi bacchettone, lo cadde però in alcune puerilità del
stesso che bordone, bastone lungo suo secolo.
usato da'romei e pellegrini, cioè da BACHI A. Vescovato in Ungheria.
quelli, che si recavano a Roma ne- Bachi in, Bach o Baes, contea di Tolu
,

BAC BAC ! 1

presso palude Mosztonya, ove si


la che vien dato nel mezzo della sacra
veggono ancora le tracce delle anti- mensa dal sacerdote, che celebra la
che fortificazioni, fxi sovente il teatro messa. Se questa è solenne, il sa-
di sanguinose battaglie coi turchi. La cerdote bacia 1' altare
distintamente
maggior parte de' suoi abitanti so- per dieci volte, altrimenti soltanto
no serviani; fu presa dall' imperato- nove. E prima, subito che sia asceso
re Leopoldo I, nel 1686, e tolta a dopo 1' introito, mentre pronunzia
Maometto IV; ma la sede episco- le parole quorum reliquia; hic sunt,
pale risiede a Colocza, eh' è costi- dell' orazione, Ora/nus te, Domine,
tuita in dignità metropolitica, giac- etc. S. Giustino sul fine dell apolo-
ché anticamente Bachia era suffraga- gia seconda insegna, che allora vien
nea dell'arcivescovo di Colocza. V. posto il Bacio in profonda venera-
Colocza. zione delle sante reliquie nell' aitar
BACIO. E un appressare le collocate. In alcune chiese v' era la
chiuse labbra a qualunque siasi og- costumanza di aggiungerne un altro
getto ,
poscia con qualche
aprirle a' piedi del Crocifisso, dicendo ado-
forza. Il costume di porgere il Ba- ramus te , Christe , et benedicimus
cio è antichissimo non solo nel com- tibi , quia per sanctam crucem titani
mercio della vita civile, ma sì ben redemisti mundumj in alcune altre
anche nelle cerimonie della Chiesa. però si usavano altre orazioni , co-
Esso venne dato comunemente o me p. e. in quella di Tours Ado- :

qual segno di venerazione, e di ramus etc. e poi Respice, queesumus


benevolenza o siccome un saluto.
, Domine etc. Il secondo Bacio vien
Ed infatti la tradizione ci ricorda, posto dopo l' inno Gloria in excel-
che fino dal principio del cristia- sis etc. , o se il rito della messa
nesimo non meglio sapeano i fedeli Io esclude , dopo i Kyrie eleison
ossequiare, se non col Bacio , o le prima che il sacerdote si rivolga a
gloriose cicatrici de' confessori che salutare il popolo col Dominus vo-
avean sostenuti per la fede i tor- biscum. 11 Gavanto (Thesaur. sacror.
menti o i sacri tumuli che rico-
, rit. part. II. tit. 5) vuole, che si
privan le spoglie de' martiri o le , dia per ottenere la pace da Gesù
loro reliquie, o gli altari, o le im- Cristo, nell' aitar figurato, affin di
magini sante. S. Paolo amorosa- poterla comunicare con pienezza nel
mente scrivea a' novelli convertiti, saluto alla assemblea.
raccolta Il

che si mostrassero col Bacio il mu- terzo dopo Credo, ovvero, se non
il

tuo fratellevole affetto, e s. Pietro vien detto, dopo il vangelo; il quarto


in pari modo animava i credenti immediatamente prima dell' Orate,
a salutarsi col santo Bacio: salutate, fratresj il quinto al principio del
invicem in osculo sancto. L'antica canone dopo le parole supplices
,

pratica è giunta la stessa fino ai rogarnus ac petimus j il sesto prima


giorni nostri. Anzi, in ciò che ris- del Memento pe' morti , allorché
guarda le sacre funzioni la Chiesa
, dice ex hac altaris participatione
ha stabilito quando praticar Io si nell'orazione Supplices etc.j il set-
debba ed
a tenore delle diverse
, timo, se messa è solenne, e non
la
circostanze, ne assegnò il mistico, si- sia de' defonti dopo la prima ora-
,

gnificato. zione innanzi la comunione. Questo


BACIO dell' altare. E quello, dicevi propriamente Cacio di pace
12 DAC BAC
( fedi ). L' ottavo dopo il versetto do [Note al Sacramentario di s.

appellato Communio j il nono, ter- Gregorio, 377); Merati (tom. I


p.

minata che sia l'orazione detta Post- p. 1). Quell'uso tuttavia durò sino
communio j il decimo finalmente a' tempi d'Innocenzo III, eletto nel

prima della benedizione. L' altare 1


1 98, e non più, che troppo i rei co-
è baciato ancora dal sacerdote su- stumi avean saputo pervertire una
bito che T abbia asceso ne' vespri pratica così santa. Oggidì invece si
solenni per incensarlo, e allorché presenta ai laici da baciare una tal-
deve fare la solenne benedizione voletla d'argento, in cui è impressa
delle candele, o delle palme; così l'immagine del Crocifisso. Ciò succede
pure il venerdì e sabbato santo pri- dopo che il sacerdote, baciato l'altare
ma di cominciare la liturgia. prima di terminare le orazioni per
BACIO di pace. È quello, che si la comunione, dà l'amplesso di pace
dà iu segno di uno scambievole al diacono (V. Pace). JN'el monistero

santoamore o, in segno di pace. di s. Gregorio, nella diocesi di Ba-


Quando il Papa fa Pontificale, nel silea, V era il rito, per cui dopo il
recarsi all'Altare, -vieu baciato nel Bacio di pace , dato dal sacerdote
Tolto e nel petto dai tre ultimi Car- a' sacri ministri prima della comu-
dinali preti, significando la carità nione, egli dovea dire: Habete vin-
inculcata da Cristo di riconciliarsi culum pacis et charitalis, ut apti
col proprio fratello, prima di ascen- sìtis sacris misteriis. Lo stesso fà-

dere l' Altare. Consimile a questo ceasi in altre chiese, come in Ma-
era l'altro antichissimo rito, con cui gonza In quella poi di Catalo-
ecc.

il primicerio della scuola de' canto- gna, ove celebrasse il vescovo, pri-
ri incontrava il Pontefice, quando ma del Bacio di pace, il diacono
iiM iva dal segretario, e baciavagli Ja baciava l'altare e l'omero destro
spalla destra , per dinotare 1' an- del vescovo; e, data la pace, gli
gelo , che annunziò la
a' pastori porgea un Bacio nel petto. Nella
nascita del Simile Ba-
Redentore. liturgia di Salisburgo , il vescovo
cio neh' antica disciplina si porgea- impartiva il Bacio di pace prima
110 scambievolmente i fedeli, che as- della confessione , dicendo : Pax
sistevano a' sacri misteri, prima che Chrisli, ouam nobis per Evangc-
il sacerdote facesse la comunione. lium suum tradititi, conservet cor-
Di menzione Giustino mar-
esso fa da nostra et corpora in vtiam ce-
tire nelle sue orazioni ad Antoni- ternam. Amen. Martene De antiq.
no Pio, ove dice: precibus infinitis eccl. ritìhiSj lib. I,c. 4 5
A. 12, Ord.
nos ìnvicem osculo salutamus , ed XIII, XVI, XXIII.
aggiugne, che dipoi si amministrava Bacio di pace dicesi quello an-
1' Eucaristia. Similmente s. Agosti- cora che nella consecrazione de' ve-
no, Semi. L XX
XIII de diversis 3 scovi è dato dal consecratore e dai
lo ricorda: Post oralionem do/ni- vescovi assistenti al novello conse-
nicam dici tur : Pax vobiscum, crato per due volte. La prima do-
et osculantur se invicem christiani po che venne investito dell' episco-

in osculo sancto. Sopra di ciò trat- pale autorità, affin di predicare il

tarono negli ultimi tempi il Bona vangelo all'affidatogli popolo ; la se-

(Rer. Liturgicar. lib. II e. 16); Le- conda al termine della funzione do-
Biim (tom. I p. 63); Ugone Menar- po che il consecrato ha fatto per
.

BAC BAC , 5

tre volte l'augurio al consecratore rando {Rationalis lib. II, e. io) di-
dicendo : ad midlos annos. Questo ce, che un tempo il vescovo dava

rito non è che sino


lecito dubitare, ali ordinato quel Bacio prima di am-

da' primi tempi non sia stato intro- ministrargli la comunione. V. Cata-
dotto tanto nella Chiesa latina, che lano, Co/nm. in Pont. Rom. T. I.
nella greca. li' autore delle apostoli- Egualmente il Bacio di pace vien
che costituzioni prescrive, che, posto il porto dal vescovo nella solenne be-
vescovo consecrato nel possesso del nedizione degli abbati. Questo si dà
suo trono, gli venga dato il Bacio per due volte dopo che
: il primo ,

di pace collocelur throno suo ab


: gli fu conferito l'anello, l'altro
dopo
aliis episcopi? ipsum in Domino gli augurii ad midlos annos. V Pon- .

osculantibus, lib. Vili, e. 5. Di quel tif. Roman, ad lume loc. Però di


Bacio s. Dionisio {de ecclesiast. hierar- tal Bacio non si ha memoria che
chia) ci spiega, come sia desso un com- ne' recenti pontificali. Presso i greci,
pimento della seguita consecrazione, il vescovo stando nel monistero ri-
un simbolo della scambievole con- ceve l'abbate col Bacio, indi gli dà
cordia e giocondità dello spirito. Il il bacolo pastorale. Cos'i il loro Eu-
vecchio Pontificale di Magonza or- cologio.
dina il Bacio di pace con la seguen- Quel Bacio vien dato anche dal-
te formula Pax tibi, carissime fra-
: le abbadesse monaclie loro sog-
alle
ter, ora Deum prò me. L'eucolo- gette allorché vengono, dopo la so-
gio nella rubrica prescrive il Bacio lenne benedizione, collocate in pos-
nella consecrazione del vescovo, ove sesso del monistero. V. Rit. Rom.
dice: Deinde ordinatimi Pontifex de benedici, abbalissae.
ordinans exosculatur, sicut et reli- E Bacio di pace anche quello
aui episcopi. Però l'antico Ordine che nel termine de' concilii prima
Ilomano voleva che il consecrato des- di partire si danno a vicenda tutti
se il Bacio al consecratore, agli assi- quelli, che li aveano composti. E
slenti ed al clero. Con esso accor- questo un rito assai antico, di cui
dasi il Pontificale di Leone. Il ri- si parla anche nel vecchio Ordine
tuale dei greci, riferito dal Goar Romano e nel vetusto codice di
( in ordinai, episeopor. n. io) e- Fleury (In ordin. adagend. synod.).
sige anch'esso il Bacio di pace. Nell'ultimo concilio generale di Tren-
V. Catalano, Comment. in Pontif to fu praticato dopo le acclama-
Rom. T. I. Comment. in capite de zioni {Vedi). Il cerimoniale de' ve-
consecr. episeopor. §. 3 r scovi però, siccome spiega il Ga-
Bacio di pace si dà anche dal
Il vanto (in praxi synod. dioeces. part.
vescovo nella ordinazione del prete. II, sess. 3, n. 27), pensa che ne' si-
Dopo che ha egli ricevuta dall' or- nodi diocesani si possa omettere :

dinato la promessa dell' obbedienza peraltro lascia ciò all' arbitrio dei
e riverenza, prende le mani di lui vescovi. Il concilio quinto provin-
fra le sue, e gli porge il Bacio, di- ciale di Milano ne stabilì la regola
cendo Pax Domini sit semper te-
: per osservarlo. » Terminato il si-

rum. Anche di questo fa parola s. » nodo, sono le precise parole vol-


Dionisio loc. cit. Secondo l'Ordine « garizzate, tutti si levino, e con
Romano, venia dato dopo la parti- » gran riverenza ricevano dal ve-
colare benedizione Pontificale. Du- » scovo il Bacio di pace; dipoi se
.

i4 BAC BAC
» lo dieno scambievolmente con ti- BACIO nel Battesimo. E quello,
» more ed amore di Dio. Che se che anticamente nelle chiese dell'A-
>> il numero delle persone è tale frica si accostumava di porgere ai
» che la cerimonia andasse troppo battezzati subito dopo il loro spi-
>> a lungo allora i preposti e gli
, rituale lavacro . Di ciò fa testi-

» arcipreti soli lo ricevano dal ve- monianza s. Cipriano nella lettera


» scovo, e di poi lo porgano alla LIX a Fido. Nondimeno, mancan-
:> porzione de' preti loro soggetti., done per ogni modo menzione pres-
« allineile questi se lo porgano a so tutti gli altri scrittori eccle-
» vicenda. » S. Carlo Borromeo siastici, puossi argomentare, che fos-
egregiamente spiega il significato di se un rito proprio soltanto di quel-
quel Bacio dimostrando com' esso, la chiesa. V. Marlene, De nnliq.
oltre che un segno dell' unione dei Eccl. ritib. lib. I, e. I, a. 1 5, n. 1

sentimenti, è anche una promessa BACIO dell' Anello. Si porge


di eseguire con pace e carità tutto dasrli ecclesiastici e da' secolari an-
ciò, che vi fu stabilito ed approvato. cora all'anello del Cardinale, del ve-
Qual Bacio di pace riguardar fi scovo e dell'abbate mitrato in segno
deve eziandio quello, che gì' infermi della profonda riverenza loro dovuta.
a morte solean porgere a' loro pa- Cosi pure si bacia prima di riceve-
renti ed amici dopo che aveano re la Eucaristia dalle mani del Pa-
ricevuta la Comunione. Tal consue- pa e di loro, in luogo di baciare la
tudine ebbe vigore in ispezial mo- sacra particola, come ne' tempi an-
do presso monaci, che prima di
i tichi si accostumava. V. Eucaristia.
morire voleano cos\ dimostrare la Si bacia parimenti 1' anello al ve-
loro carità verso i fratelli, e cosi da scovo, allorché conferisce la cresima.
loro accomiatarsi. Anche alcuni san- BACIO di Mano. Si dice quello,
ti vescovi l'ebbero a praticare negli che vien dato alla mano del supe-
ultimi loro istanti. S. Paoliuo, come riore qual saluto, o qual professione
scrive Uranio nella vita di lui, lo di ossequio. Quindi i Cardinali ba-
porse a tutti i preti e ministri del- ciano la mano al Pontefice, oltre
la sua chiesa ; cos'i pure s. Belino- che il piede quando
egli, appena e-

ne di Meissen, s. Gugiiemo di Ber- letto, prima adorazione.


riceve la

ry ed altri. V. Marlene, De an- Così pure gliela baciano sotto Tau-


tiq. Eccl. ritib. t. II, lib. i i, e. XI, rifrigio del manto, quando si tiene

n. 12, e lib. Ili, e i5, ord. Vili cappella Papale (V Ubbidienza), e .

e XII. allorché ricevono da lui le ceneri,


Un Bacio, che si diceva di pace, le palme le candele e gli agnus
,

accostumavano i re d'Inghilterra di Dei dopo aver baciato l' oggetto


,

porgere a' vescovi del loro regno al- benedetto ed il ginocchio del Pon-
lorché li ricevevano. Infatti cosi ven- tefice.

ne accollo s. Tommaso di Cantor- L'eletto a vescovo, nella sua


bery da Enrico II nell' anno 1 1 63, e consecrazione, genuflesso dinanzi al
nella stessa guisa Enrico III ricevet- consecralore gli bacia la mano, ter-
te i vescovi del regno nel suo ritor- minato che sia 1' esame (V. Pontif.
no da trasmarine provincie. V. Tho- Roni. De consecr. electi in episc.).

mas*. Velus et nova Eccl. discipl.


, Di questo rito abbiamo parola in
lib. HI, p. 2, e. 58 e 64. tutti gli antichi Pontificali non ,
.

BAC BAC i5
meno che in quello manoscritto di La mano del vescovo o del sa-
s. Leone, ove anzi si prescrive, che cerdote vien anco baciata dal dia-
sieno baciate ambedue le mani. Il cono nel servigio dell'altare, qua-
Pontificale Romano della biblioteca lunque volta gli porge un qualche
Colbertina aggiugne in tal proposi- oggetto, cui egualmente deve ba-
to, che se il consecratore è il Papa, ciare. Lo stesso dee eseguire al-

allora il consecrando deve baciargli lorché gli viene restituito l'oggetto.


il piede e la bocca, se poi è ve- Questa cerimonia si pratica in ve-
scovo, lamano e la bocca. V. Cata- nerazione della mano sacerdotale.
lano, Comm. in lume loc. BACIO del Piede. Appellasi
La mano si baciava al vescovo quello, che si porge al piede del
da tutto il clero prima ch'egli, as- Sommo Pontefice in omaggio della
sunte le pontificali divise, partisse suprema potestà, che possiede. Giu-
dalla sagrestia per celebrare solen- seppe Stevano, De adorat. et oscu-
nemente. Perciò aspatico in greco, lai pedum Stimmi Pontijìcis, e Ci-
e salutatorio in latino appellavasi quel rillo Alessandrino in un passo dei
luogo. Di quest'uso antico è rima- suoi Commentarli sopra il Levitico,
sta consuetudine nella chiesa di Bi- facevano derivare quest' uso da-
seglia, dove, parato il vescovo per gli esempii dell' antico testamento
la messa, i canonici egualmente pa- introdotto nella Chiesa fino dai
rati gli baciano mano. Tr Sar- la . suoi primi tempi. E siccome una
nelli, Ltttere ecclesiastiche, tomo III, delle due donne riconoscitrici del
let. i. Messia, gli baciò i piedi, glieli asciu-
Anticamente si baciava la mano gò coi capelli e glieli unse col
del vescovo, ed anche del sacerdote balsamo, e l'altra gli toccò le fran-
nell'atto che porgeva la ss. Euca- gie della veste per ottenere la gua-
ristia. S. Giovanni Grisostomo nel- rigione di un male incurabile, cosi
l'omilia 60, ovvero 83 in Ma (ih. si stimò sempre dovere di coloro,
ricorda la pia pratica, e soggiugne, che hanno abbracciato il Cristia-
che si eseguisce in venerazione del- nesimo di baciare il piede al roma-
la mano stessa di Gesù Cristo da no Pontefice, Vicario e Luogote-
quella del sacerdote rappresentata nente di Gesù Cristo. ( V. Cri-
Egli nell'antica sua liturgia intima stiano Lupo in Scìwl. ad Dictat.
ai diaconi la pia cerimonia: Diaco- Greg. VII Opera Tom. V. pag.
nus exosculans porrigentem sibi ma- 196 ediz. veneta). Dal Baronio, t.

nunij accipil sanctum panem. L'anti- II, ad ami. 294? raccogliamo, che fu
co Ordine Romano ne fa parimente baciato il piede a s. Cajo Papa, e-
memoria, e Durando (Rationalis lib. letto nel s83, quando, riunita las-
II, e. io) riferisce, che il diacono e semblea de' fedeli in casa di un cer-
suddiacono nella loro ordinazione to Gabinio, si fé' noto il martirio
dovean baciare la mano del vesco- di s. Susanna. Lo stesso atto ven-
vo, che li comunicava. Ora tal di- ne eseguito dall'imperatore Costan-
sciplina è ristretta al Papa, a' Car- tino, il Papa s. Sil-
Grande, verso il

dinali, a' vescovi, e agli abbati mi- vestro del 3 1 6, come


può vedere si

trati, cui invece della mano si bacia presso Anastasio bibliotecario. Però
l'anello nel ricevere la comunione quella costumanza per qualche secolo
e in altre circostanze. fu comune anche verso i vescovi. In-
,

16 BAC BAC
fatti l'Ordine Romano prescriveva che di lui figlio, nell'SiG, per tre
il diacono, prima di cantar il vangelo volte prosteso a terra baciò il pie-
nella messa solenne, baciasse il pie- de a Papa Stefano IV, mentre u-
de al vescovo. S.Girolamo nell'Epist. Scì da Beims per incontrarlo; Sigi-

6 ad Pa mina chi uni, ricorda che, es- nulfò, principe di Benevento a Ser-
sendo venuto in Gerusalemme s. E- gio II neh' 844 > Stefano, re d' Un-
,

pifimio, concorsero a lui persone di gheria, a Benedetto VIII dell' an-


ogni sorla per baciargli il piede. In no io 12; Federico I, Barbarossa,
allora i vescovi a tal oggetto por- ad Adriano IV nel 1 1 55 quando ,

tavano sopra de' sandali una croce trovavasi a Sutri, e dipoi in Vene-
ricamata, siccome oggidì la tiene il zia ad Alessandro III. E per non
Pontefice sulle scarpe ( Vedi). Ma dire di tanti altri, Sigismondo impe-
quel costume durò fino a' tempi ratore li baciò ad Eugenio IV, nel-
di san Gregorio VII, del 1078, 1' anno i433, allorché ricevette da
il quale ordinando non doversi lui le insegne imperiali; Carlo VIII,
chiamar Papa che il supremo Ge- re di Francia, ad Alessandro VI nel
rarca, prescrisse ancora che a lui i495; Carlo V d'Austria, a Clemen-
solo, e non ad altri, fosse riserba- te VII, nel i53o, ed al successore di
to il bacio del piede. V. Catalano. lui Paolo III finalmente Carlo re di
;

Comm. in Pontif. Rom. t. II, tit. Napoli, e poi della monarchia spa-
XXIV, § 1, n. 3. gnuola col nome di Carlo III, al

Abbiamo dalla storia, che tal atto XIV, nel 744-


Pontefice Benedetto 1

di ossequio fu sempre religiosamen- Dopo quest'epoca non cessarono sif-


te osservato verso il Pontefice an- fatti esempi, che anzi nel glorioso
che dagli stessi sovrani i piìi poten- Pontificato del regnante Gregorio
ti. Non sia discaro all'erudito aver- XVI, oltreché ne' precedenti, ben
ne qui la serie de' principali. Oltre più volte si rinnovellarono. V. il
Costantino il Grande, l'imperatore p. Giacomo Povyard , Dissertazio-
Giustino, nel 5i5, baciò il piede a ne sopra (autorità del Bacio dei
Papa s. Giovanni 1^ allorché giun- piedi de" Sommi Pontefici ec. Ro-
se alla corte di Costantinopoli. In si- ma, 1807, e la lettera del Card.
mil guisa Giustiniano I al Pontefi- Brancadoro all'ab. Cancellieri sulla
ce s. Agapito I, del 535, mentre dissertazione del p. Povyard; Bian-
trovavasi presso la corte di lui ; e chini in Notis ad Anastasium Bi-
Giustiniano II verso il Papa Costan- bliolh. t. IV; Gianfederico Mayer
tino I, quando usci ad incontrarlo De osculo peduni Pontificis Roma-
Nicomedia, l'anno 710.
nella città di ni, Lipsiae 17 12; Andrea Saussaio,
Luitprando re de' longobardi lo stesso De Stimmi Pontificis deosculalione
fece verso s. Gregorio II, nel 73o, pedani, Parisiis 1628; Stefano Este-
quando si recava verso Peonia per ve, De osculalione pedani Romani
prenderla colle sue armi. Rachis, Pontificis, Venetiis 1578; e Gaeta-
successore di Luitprando, baciò il no Cenni, De osculo peduni Ro-
piede a s. Zaccaria allorché si recò mani Pontificis j nel tom. I p. 1 3 1

al di lui campo, che nel 749 as- delle sue Dissertazioni postume.
sediava Perugia, aflin di stornarlo Ben sappiamo non essere appro-
da quell'impresa; Carlo Magno nel vata dagli eretici siffatta costumanza
79Ì ad Adriano I; Lodovico Pio, di baciare il piede al Sommo Pon-
BAC BAC 17
tefice, quasi che in essa siavi im- che si conserva nella chiesa ai Mon-
plicita una adorazione. ti; in un'immagine di Onorio I,

Tuttavia, anche secondo la Scrit- creato Pontefice nel 625, che si ve-
tura, v' hanno due sorta di adora- de nel mosaico della chiesa di san-
zione; quella che si deve solamen- ta Agnese fuori le mura; in quel-
te a Dio , e l' altra che non solo la di san Cornelio Papa del 2 54
senza peccato, ma virtuosamente nell'altro mosaico della basilica di
anzi si tributa agli uomini. Di que- s. Maria in Trastevere.
sta seconda abbiamo molti esempi Che a' vescovi ancora si bacias-
nel Genesi, e nel primo libro dei sero anticamente i piedi crucigeri,
Paralipomeni al capo ultimo, dove non è più. dubbio, dacché Gregorio
parlandosi di tutto il popolo con- VII, del 1073, slabi lì , che il solo
gregato si dice : Adoraverunt Deum romano Pontefice potesse chiamar-
et deincle Regem. L' adorazione quin- siPapa, e proibì negli altri vesco-
di e la riverenza, che in questo mo- vi siffatto uso,siccome avverte il
do si fa al Pontefice, non è la stessa Catalano (Pontif. Rom. tom. II, tit.
che si fa a Dio ; ma d' un ordine XXIV, § 1, num. 3). Anzi oltre i
inferiore e di un'altra specie ; tut- vescovi, molti altri ecclesiastici por-
tavia ridonda in Dio ed in Cristo tavano i calce' crucigeri , come si

di cui il Pontefice è vicario. Il ricava da una pittura pre.^a da un


perchè Tertulliano ( de pcenitentìa, codice evangeliario della \ alliccila,
capo X) dice: Ergo cimi le adfra- scritto prima del secolo X, e ripor-
truni genua protendis , Chrislum tato dal commendalor Vettori nel-
contrectas , Christum exoras. Che la parte seconda delle sue Disser-
se s. Pietro (Act. X 25 e 26) tazioni fìlologielic. In quella pittu-
non volle ammettere l'adorazione di ra sono Lorenzo ed il
effigiati s.

Cornelio Centurione, fu perchè roz- suddiacono Gioveniano con i calcei


zamente voleva adorarlo siccome un ornati di una crocetta. V. Scarpe
Dio in terra, od una cosa sovruma- e Saldali dei Papi.
na; errore pur comune a que' di Sotto i menzionati aspetti di di-
Listri, che volevano adorare come vozione non solo repula a gran ven-
Dei gli apostoli Paolo e Barnaba. tura ogni cattolico, che si conduce
Nondimeno lamodestia dei Papi a Roma , baciare il piede al Pon-
pose sui sandali prima, e poscia sul- tefice; ma quest'uso piissimo viene
le proprie scarpe la croce, acciò quel- esercitato da chi si trova in B.oma
le non i piedi loro venissero bacia- ai piedi del cadavere del Pontefice
ti,siccome ebbe a dimostrare il ce- allorché vestito pontificalmente col-
lebre gesuita Possevino nunzio di , le scarpe crucigere rimane per tre
Gregorio XIII in Bussia allo czar giorni esposto nella cappella del
Basilio. E ciò è antichissimo uso, Sacramento della basilica vaticana,
dacché il Panvinio ebbe a vedere e coi piedi alquanto fuori della can-
quel segno salutare sul sandalo di cellata chiusa della cappella me-
un Pontefice antico, neh" occasione desima, per soddisfare al desiderio

in cui fu dissotterrato per la nuo- dei fedeli. V. Cadaveri de' Ponte-


va fabbrica della chiesa di s. Pietro. fici.

Lo stesso segno si vede in un san- BACIO degli spois-sAii. Si dava vi-

dalo di Martino I, Papa del 649, cendevolmente da'eontraenti gli spon-


VOI.. IV. 3

feo
i8 BAC BAC
sali insieme collo stringersi della BACOLO o Bastone. E ordina-
destra in confermazione del solenne nari amente un istrumento fatto per
atto conchiuso. Tertulliano (De ve- riposarvi sopra nel camminare. Pe-

land, virgin. e. n), ne fa menzio- rò coli' avanzarsi de' tempi divenne

ne; così pure Costantino (lib. XVI, anche segno di giurisdizione o di ,

cod. De donalìonib. ante nupt.), la onore e come tale vien usato da


,

qual costituzione è la legge V, ri- parecchie persone costituite in qual-


portata nelle Basiliche lib. XXVIII , che dignità. Quindi, a seconda del-
e III, n. Quest'uso assai anti-
16. l' officio che la persona sostiene, o
co venne abbandonato da' latini, non del grado che la innalza, il Bacolo
però da' greci, come si raccoglie dal cangia di forma e di ornamenti.
Mazzocchi in adnot. ad Muscettu- Il Cardinal Bona ricorda nel li-
lae dissert. de spons. etc. Distrib. bro delle Liturgie, che se qualcuno
I, n. 8 et seq. adoperava il Bacolo in chiesa per
BACOLARI. Setta di Anabatti- sua comodità dovea deporlo nel
,

sti, la quale infestò la Chiesa nel mentre venia letto il vangelo. L'an-
secolo decimosesto. Questi eretici in- tica disciplina mirava con ciò a far

segnavano, che non andava esente conoscere a ciascheduno la prontez-


da peccato chiunque portava qual- za ,con cui doveva animarsi alla
che arma, dai bastone in fuori e ;
osservanza di quello. Egualmente
che non era lecito di respingere la doveano deporre il Bacolo tutti i sa-

forza colla forza. Così la pensavano cerdoti neh' accostarsi all' altare , e

costoro, male interpretando quelle così pure i laici nella sacramentale

parole del Vangelo, con cui si co- confessione.


manda di offrire la sinistra guancia In Roma qual segno di giurisdi-
a colui,che avesse percosso la destra. zione usava un bastone foderato di
Inoltre asserivano, che essendo G. C. velluto bianco il sagrista, quando a
venuto a portare la pace sopra la cavallo seguiva ne' viaggi la ss. Eu-
terra, i cristiani si opponevano allo caristia , che precedeva i Sommi
spirilo di loro vocazione, se citava- Pontefici. Ora in Roma il bastone
no qualcuno dinanzi ai tribunali. Co- qual' insegna di autorità e di pote-
storo erano così tenaci della propria re vien adoperato dal comandante
opinione, che in Germania giunsero di piazza e da' suoi uffiziali. Per lo
a tale eccesso, da privare di ogni stesso motivo gode il diritto del Ba-
sostanza tutti quelli, che non ab- colo, ma non
ne usa, il capitano del-
bracciavano la dottrina da essi pro- la guardia svizzera Pontificia. 11 ba-

fessata, eda portare la desolazione stone di quest' ultimo è foderato con


e la morte in que' luoghi, ove tro- velluto cremisi, e con ornamenti di
vavano resistenza. Altri al contrario oro. Riguardo a questo è da osser-
di questi eretici, appoggiati ai loro varsi la cerimonia per la quale, ,

principii , si lasciavano privare di ove sia mancato a' vivi il capitano,


ogni facoltà e della vita medesima, i di lui uffiziali prendono il Bacolo,

senza punto difendersi. I Bacolari lo pongono sopra il feretro durante


trassero il loro nome dalla voce lati- 1' esequie, indi lo consegnano al lo-
na baculus, e si chiamarono eziandio ro tenente che lo custodisce fino
,

Siabberiaci , dalla paiola tedesca alla novella elezione. Gli esenti poi
Stabj che significa bastone. della guardia nobile Pontifìcia, che
,

CAC BAC 19
hanno grado di colonnelli, allor-
i! li hanno pure lo stemma del Por-
ché neir anticamera del Papa sono porato, e sono di color verde o
di guardia portano anch' essi un
,
paonazzo, cioè del primo, se il Car-
bastoncino qual segnale, che sono dinale non è creato dal Papa mor-
di fazione ; e quando seguono il to, e del secondo colore se il Car-

Pontefice a cavallo, affinchè si co- dinale è creatura del definito Pon-


nosca, che sono di guardia, ne por- tefice.

tano uno lungo un terzo di palmo BACOLO del ceremonista. E una


appeso al petto. bacchetta diritta foderata con drap-
Il Bacolo è usato anche dal go- po di colore violaceo od anche, se-
vernatore di Roma come vice-ca- condo i luoghi, di velluto cremisi-
merlengo, qual emblema del potere, no, avente nella sommità qualche
e perciò chiamasi bastone del co- fregio d'argento, o d'oro, oppure
mando. Esso è lungo circa tre pal- qualche figura. Viene in alcuni luo-
mi, foderato di velluto cremisi con ghi adoperato dal ceremoniere men-
due fregi di metallo dorati nelle tre esercita il suo officio nelle so-
estremità, e cordone con fiocchet- lenni funzioni, ed è considerato co-
to dello stesso colore intarsiati di me un segnale della autorità di lui
oro. Succedendo la morte del Pon- nel ben dirigere le cerimonie.
tefice il governatore porta
, il suo BACOLO del cantore. Era una
Bacolo nella prima congregazione bacchetta, che adoperava il corista
generale che si tiene
, dal sa- per contenere il coro, regolare il
cro Collegio segno della
, e ciò in canto, ed anche intimare silenzio a
suprema che hanno i Car-
potestà, coloro, che si trovavano in chiesa.
dinali di poterlo deporre nondime- ; Egli è perciò, che in qualche luogo
no, confermatolo nel suo posto, gli evvi il costume, che uno o più can-
viene immediatamente restituito. Lo tori passeggino con quel Bacolo per
stesso vien praticato nella elezione chiesa durante le sacre funzioni. V.
del novello Pontefice. Questo Bacolo Cantori.
nelle funzioni solenni viene portato Da non dubbi documenti rilevia-

presso il governatore da un fami- mo, che nell'antica abbazia di Mo-


gliare dell' anticamera nobile, o dal- nestier, territorio di Pay-en-Velay
l' aiutante di camera .Vedi Gover- il Bacolo del cantore era una bac-
natore di Roma e Camerlengo di chetta di osso di balena, lunga e
s. Chiesa. flessibile coli' estremità coperte di

Un piccolo Bacolo dipinto color lamine d'argento. Vedi De Vert,


verde, o paonazzo collo stemma Ceremon. de V Eglise 3 tomo II,
gentilizio, vien anche lasciato dai pag. i5.
Cardinali nel tempo del conclave BACOLO della croce. E quel-
a' loro parafrenieri, affinchè sia co- l' asta su cui si porta la croce nel-

me segno per cui possano passare alle le processioni. Da questa la croce


ruote dello stesso conclave. Quando allora prende il nome di croce asta-
poi il dapìfero porta con formalità ta. Vedi.
il pranzo al suo Cardinale dal pro- BACOLO DELLE CONFRATERNITE. E
prio palazzo alle ruote due para- , quello, che nelle processioni portano
frenieri precedono la carrozza con i guardiani colla immagine del san-
due lunghi Bastoni in mano, i qua- to titolare del sodalizio, avente dal-
,

2 BAC BAC
l' altra parte lo stemma di esso in- luoghi e tempi non fu sempre e-
tagliato e dorato, o dipinto; per guale. Appellavasi pedum se era di-

cui nel dar loro il possesso della ca- ritto colla cima ritorta ed aguzzo
rica, si pone ad essi in mano dal nella punta; ferula cambuta o cam-
primicerio. brica se era diritto senza curvatura,

B ACOLO pastorale. È un ba- ma fornito con nodi e con una


stone d'oro, o d' argento ricurvato piccola sfera nella sommità portante
nella sommità, e fornito di fogliami una croce; croccia se avea la forma
ed altri fregi, che, siccome segno di della lettera T, oppure invece, dal-
spirituale autorità, si porta dai ve- la parte trasversale, le immagini
scovi o dagli abbati, i quali ne han- di due serpenti, che si guardavano
no l'uso, mentre esercitano le sacre l' un l'altro. Della prima maniera,

funzioni, o impartiscono la solenne cioè pedani , è quello di s. Satur-


benedizione. nino discepolo degli apostoli, che
Da principio era solamente un avvi in Tolosa colla immagine an-
bastone di legno, che serviva di aiu- tichissima del santo; quello di s. A-
to a' vescovi, od anche a' principi gostino, di cui parlammo, che si
per appoggiarvisi, allorché intrapren- conserva in Valenza , o piuttosto,
devano un lungo viaggio. Però col- giusta il Baronio, ad an. 5o4, in
l' andare del tempo adornato ed Sardegna; cosi pure quello di s. Isi-

arricchito, passò a divenire anche la doro che ,Gavanto ( loco citato )


il

insegna del loro ministero. Nondi- asserisce di aver veduto in Bologna.


meno tutti i vescovi non 1' ebbero Della seconda forma, cioè ferula,
ad un tempo della stessa materia. fu il pastorale usato per molto tem-
Sappiamo che il pastorale di s. A- po dal Sommo Pontefice. Ciò ap-
gostino era composto di legno e di parisce da un' immagine di s. Gre-
avorio (V. Ga vanto, Tliesaur. sa- gorio Magno, del 5go, riportata
crorum. park II. tit. i, ed O-
rit.' dal Magri , e da quella di Gelasio
norio, Gemma
animee lib. I). Di II, del 1118, riferita dal Ciampini
legno soltanto era il Bacolo di san nella dissertazione An Roni. Pon-
Burcardo vescovo di Viburgo, quan- lifex utatur past. Baculo, B_omae
tunque ricchissima fosse la di lui 1790. Di più ancora si rileva dai
chiesa. V. Tommassino, Discipli- ceremoniali ed Ordini romani in ,

na eie. part. I, lib. II, cap. 58, cui si legge, che nel possesso dato
n. i. Coperto di lamine d'oro era al novello Pontefice gli si dava la

quello di s. Remigio vescovo di ferula, pronunziando le parole: di-


Rebus, che Andrea Saussai (Panoplia; rigere sancùfìcare et regere. Del-
,

episc. lib. II ) dice di aver veduto l' ultima figura, cioè croccia, è
in quella città, e d'argento erano quello che usarono sempre, ed usa-
due , che giusta 1' autorità di
que' ,
no anche al presente i vescovi gre-
Corrado vescovo (in C/ironico re- ci , siri , moscoviti , armeni ed altri

rum Moguntinar.), nell'anno io^i, orientali.


si conservavano nel tesoro della Dai sopra accennati esempi , e

chiesa di Magonza. dal conservarsi ancora nella chiesa

Il Bacolo pastorale sino dall'ori- antica patriarcale di Aquileia il Ba-


gine sortì varie denominazioni, a colo pastorale di s. Ermagora, che
tenore della forma, che ne' diversi in uno alla episcopale consecrazio-
, ,

BAC BAC 1 r

ne l' ebbe da s. Pietro , si può fa- vatura della sommità , dicon essi

cilmente rilevare come 1' uso del vuoisi indicare l' amore , con cui
pastorale ripeter si debba da' primi il vescovo deve attrarre gli erranti
tempi della Chiesa; anzi da quest'ul- all'ovile; nella lunghezza del ba-
timo fatto si conosce, cbe fin da stone, la vigilanza nel custodire
queir epoca venia conferito allora i fedeli , e nell' aguzza punta con
soltanto, che seguiva la consecrazio- cui termina, il rigore col quale de-
ne. Tal disciplina fu sempre osser- ve svegliare l' accidia. Tale spiega-
vata nella Cbiesa. Oltre le tante zione vien molto bene compresa
testimonianze, cbe se ne potrebbero nel verso, che sta impresso nel pre-
addurre, abbiamo il concilio IV di fato pastorale di s. Saturnino: Cur-
Toledo, il quale nel canone 28 ordina va traini 3 quos virga regit^ pars
espressamente, che a' vescovi ingiu- ultima pungit.
stamente deposti vengano resti- Anticamente solevano i vescovi
tuite le pontificalicon insegne, e in qualche solenne comparsa, o in
queste il Bacolo pastorale, perchè qualche viaggio, portar innanzi, o
1' ebbero nella consecrazione quia : farsi portare il Bacolo pastorale
in ordinatione perceperunt. Altri nel qual caso i notai ne adempiva-
esempi ne riferiscono Isidoro Ispa- no l'ufficio. V. alartene, loco cit.

lense De offic. ecclesia*. Lib. II e. a. io, e Cipriano che nel lib. II,
2j; Ugo da s. Vittore nel libro de in Vita s. Cesarei Arelat., ce ne
Sacramenti,? e. 1 1, ed altri. Il alar- offre un esempio. Anche i greci
tene [De Antiq. Eccles. ritib. lib. I. in qualche particolare incontro ac-
e. 8. a 11) riporta le formule tratte costumavano seguire la stessa ceri-
da antichissimi pontificali che si , monia. Narra Silvestro Sguropolo
usavano nel darlo a' vescovi conse- (Historia Synod. Florent. lib. IV.
crati. e. i4), che Giuseppe patriarca di
Secondo l'attuale romano ponti- Costantinopoli recatosi in Ferrara
ficale , il Bacolo vien consegnato al presso Eugenio IV, giunto al palazzo
vescovo nella di lui consecrazione, Papale, prese in mano il pastorale,
dopo che si è fatta la benedizione che sino allora gli aveva portato di-
dello stesso, quando prima non fos- nanzi il suo servo, e che dipoi, ri-
se stato benedetto. Il consecratore tornato dal Pontefice, volle che si
nel darglielo dice la formula: Ac- occultasse in un fodero.
cipe Bacidum pastorali* officìi , ut Ma non furono i vescovi soltanto
sis in corrigendis vìtiis pie sceviens, insigniti del Bacolo, che lo ebbero
judicium sine ira tenens, in foven- ancora alcuni abbati come segno
dis virtutibus auditorum animos della loro autorità nel governare i

demulcens , in tranquìllitate severi- monaci loro soggetti. Benedetto


tatis censuravi non deserens. Da Hefteno (Disquisii, monastic. , li-
questa formula ben si vede qual bro IV, trattato V, disq. 5), dice
mistico senso abbia inteso la Chiesa che i monaci primitivi, sebbene in
di simboleggiare nel Bacolo. Gli altra forma, lo usavano ad imitazio-
scrittori di siffatte materie vollero ne de' personaggi dell'antico Testa-
partitamente spiegarlo nella figura, mento. Egualmente scrive Cassiano
ch'esso pastorale presentemente ot- (Instit. lib. I. e. 7), e Ruperto Ab.
tiene nella Chiesa latina. Nella cur- ( in Regul. s. Bcncdìcti,
lib. 3). Chec-
, ,

22 BAC BAC
che ne sia di tal' opinione, o se piul- da altri all'altare del santo. Ivi giun-
tosto gli abbati l'abbiano per con- to, lo investivano dell'abbazia col to-
suetudine degli antichi monaci, o gliere il Bacolo dal sepolcro e dar-
per quella certa somiglianza, clic glielo in mano. A tenore della vi-
hanno coli' autorità episcopale, egli gente disciplina ecclesiastica, gli ab-
è certo, che lo usavano prima che bati che usano i Pontificali, ricevo-

ottenessero le insegne pontificali. S. no il Bacolo nella solenne benedi-


Bernardo scrive disapprovando, che zione loro. Il vescovo funzionante
alcuni abbati del suo tempo si ma- prima lo benedice, poi glielo dà di-
neggiavano per conseguir quelle in- cendo : Accipe Baculum pastora-
segne, però non fa menzione di sor- lis offlcii, quein prceferas caterve?
ta del pastorale. Da ciò si può de- libi commissos _,
ut sis in corrige n-

durre, che a que' giorni lo adope- dis vitiis pie sceviens, et cani iratus
rassero per uso antico, né punto fueris misericordice memoreris. Il

come segnai d'ambizione, ma di sola Macri poi alla parola Canibula di-

autorità. Che antico ne fosse l'uso, ce, che era un Bacolo che gli ab-
si prova col Martene (Op. cit. lib. bati consegnavano ai decani de' mo-
II, e. 2), il quale nell'Ordine VI, nisterii qual contrassegno di autorità

tratto da un manoscritto di s. Re- sopra gli altri monaci.


migio vissuto nel secolo quinto, rap- Oltre agli abbati, il Bacolo pasto-
porta il rito con cui, nella solenne rale fu accordato qualche volta an-

benedizione degli abbati, venia loro che alle abbadesse, e venia loro da-
consegnato il pastorale. Lo stesso to nella solenne istallazione. Marte-
autore riferisce parecchi altri Ordi- ne, loc. cit., distesamente riporta gli

ni tratti dai libri Pontificali di non Ordini tratti dagli antichi pontifi-

minore autorità, dai quali si rileva cali, in cui si legge la formula colla
la stessa cosa. Tuttavolta per distin- quale si dava.
guere il Bacolo degli abbati da quel- Anche a certi altri prelati distinti,

lo de' vescovi, venivagli apposto un coll'andare del tempo fu accordato


bianco sudario , che però non ave- il pastorale ; cosi pure ai canonici
vano gli abbati esenti. di qualche insigne cattedrale. Tra
È singolare il rito, che si prati- gli esempi, nel 1724, Bene-
altri

cava nel monistero comeriacense detto XIII lo concesse a quelli del-


mentre si consegnava al novello ab- la metropolitana di Lucca. Inoltre,

bate il suo pastorale. Il citato Mar- per singoiar privilegio, fu permesso


teue cosi ne descrive la cerimonia. a qualche sovrano ; ed infatti Lu-
Morto che fosse l'abbate, o rinunziato cio II del 11 44 lo die ' a Buggero
che avesse, tosto i monaci portava- Normanno re di Sicilia unitamente
no il Bacolo nella chiesa di s. Mar- ad altre insegne prelatizie. Del pari
tino vescovo di Tours e lo depo- , l'ebbero ancora certi gran maestri
nevano al destro lato del tumulo di Ordini militari od equestri. No-
di quel santo. Dopo ciò davano an- vaes, 97, ricorda, che il
t. Ili, p.

nunzio al capitolo della occorsa va- priore dell'Ordine militare di Cala-


canza, e chiedevano licenza di passa- tila va (Vedi) istituito nel 11 58,
re alla nuova elezione. Fatta che usava con la mitra anche il Pa-
fosse, l'eletto dava il giuramento, storale.

poscia era condotto dal decano e Il Sommo Pontefice non fa uso del
BAG BAG 23

Pastorale. Innocenzo III, in e. unic. Oltre gli accennati autori, scris-


De sacra unti, fa derivare quest'uso sero diffusamente del Bacolo pasto-
da due ragioni, dalla storia cioè, e dal rale, Andrea Saussai, Panopl.Episc.
mistico significato del bastone. Dalla lib. 2; Ciampini P et. mommi, part.
storia, perchè v' è la tradizione che I, e. 1 5, et Dissertalio hislorica An
s. Pietro , consecrato a vescovo di Ponìifex Romanus Iaculo utaturt
Treviri s. Eucherio, nel mandarlo (e lo sostiene parlando de' tempi
a quella volta gli consegnasse il suo antichi), Bomae 1690; Giorgio, Li-
bastone. Così rimastone egli privo, né turg. Rom. Pontif. lib. I, e. 29; Cata-
avendolo dopo mai più ripreso, di- lano, Prolegomena ad Pontif. Rom.
cesi, che i di lui successori si asten- t. I, e. 28, tit. XIII § 6, De consecr.
gano anch' essi ckuTusarlo in memo- elecli in episc.
ria di tal fatto. In Treviri si con- BACOLO usato dai Papi. Baston-
serva quel bastone con grande ri- cello, baccllua. Bastone, che per loro
verenza; perciò se il Pontefice fun- appoggio adoperarono alcuni de' ro-
zionasse in quella città , allora egli mani Pontefici, e particolarmente Be-
adoprerebbe il Pastorale. V. Lucii nedetto XIII. Che infatti si servisse-

Ferrarii Biblìoth. canonie, etc. Pel ro di esso, apparisce dal conservar-


mistico significato non usa poi quel sene ancora qualcheduno in Boina;
Bacolo, perocché significando anche e già non tanto era loro di aiuto
nella curvatura della sommità un po- nell'ultima età, che anzi parecchie
tere ristretto, non può aver luogo pres- volte ne fecero uso a loro comodo
so Papa, eh' è il pastor de' pastori,
il nelle villeggiature. Il Bastone, che
ed non ha sopra di sé che Gesù
altri si vuole adoperato da Giulio II ,
Cristo. Di più dinotando ancora la della Rovere, eletto nel i5o3, dal
spirituale giurisdizione ricevuta dal Cardinale Placido Zurla venne do-
superiore, Papa non lo adopera
il nato al regnante Pontefice Gregorio
perchè non riceve da alcun uomo XVI. Questo Bastone è di avorio
il suo potere, ma soltanto da Dio. bianchissimo, alto più di cinque pal-
«S*. Thom. sitppl., i. 4o, a. 7, ad 8. mi, con pomo e liviera dorati. Il

E vero che per molto tempo Papi i Cardinale Zelada conservava nel suo
usarono un bastone, ma questo piut- museo un Bastone lavorato parte a
tostochè pastorale, si potea conside- grotteschi, e parte con intagli rap-
rare uno scettro. Infatti altro non presentanti cinque fatti della vita di
era che la ferula {Vedi), come dicem- Gesù Cristo, spiegati con altrettanti
mo di sopra. Che se ritroviamo la distici. Sotto il pomo avea scolpite
immagine di qualche Pontefice col varie azioni della vita di s. IVicolò
Bacolo ricurvo com' è quella di , da Tolentino, con le iscrizioni in pro-
Giovanni X, del 91 5, riportata dal sa. In fine del Bastone, v'era il nome
Cavalieri nelle sue immagini dei dell'artefice,espresso con queste pa-
Papi, hassi molto a dubitare sulla role: Frater A. A. de civitale Ce-
loro verità, raccolte avendole il ci- phaludi siculus Ordinis s. Augu-
,

tato autore il più delle volte, a ca-


, stini. Siccome tra gli altri stemmi
priccio. Forse per tal ragione 1' 01- vi si presenta quello di Sisto V,
doino nelle addizioni al Ciacconio Peretli, del suppone
i585, così si

espose la immagine del detto Papa che venisse lavorato o per una com-
senza Pastorale. missione o per fargliene regalo. Lo
,

24 BAC BAD
stesso Cardinale regalò al museo del le simboleggiare la mansuetudine
Collegio romano due Bastoni: uno di quel Pontefice. Sotto la capra si

di canna incisa meravigliosamente a veggono tre bassi rilievi, parimenti


bulino con figure e rabeschi rileva- d'oro di ben inteso disegno ed ele-
ti da una vernice nera, e con pomo gante esecuzione. Nel primo si rap-
di avorio; l'altro di legno intagliato presenta l' attentato sacrilego della
con varii rabeschi e figure , collo deposizione di Pio \ II dal regno
stemma del Pontefice Clemente XI, temporale, col testo scritturale ben
del 1700. adattatogli: Peccatimi non est in eo.
Il compilatore
di quest' opera ne Nel secondo "vien espresso il glorio-
conserva uno di canna simile a quello, so di lui ritorno in Boma, coli' epi-
che il detto porporato die' al museo grafe, Dìlectus Deo el hominìbus.
del collegio romano, ma cogli stem- Nel terzo viene rappresentata la ri-
mi di Alessandro VII.
Esso in e- pristinazione della compagnia di Ge-
squisito lavoro figura con sette rap- sù colla breve iscrizione Societatem :

presentazioni le geste della Ven. Jesu restituii. Sotto questi bassi ri-
serva di Dio suor Orsola Benincasa. lievi sonvi l'anello e il fiocco d'oro.
Abbiamo dal Diario di Boma In fine del Bastone avvi una lunga
nel 174.1 num. 3774, che Benedet- liviera di lama d'oro, in cui da una
to XIV, stando nella villeggiatura parte è stata incisa l'epigrafe, tolta
di Castel-Gandolfo, venne presentato da' salmi: Salva a cornibus uni-
di un Bastone con pomo di diaspro corniuni meani
humilitalem e _,

ed una miniatura con ornamenti di nell'altra il millesimo dell' anno in


argento, lasciatogli a memoria da cui fu donato in numeri romani
mons. Nicolò Maria Tedeschi, ve- MDCCCXIV. Lavoro così distinto è
scovo di Apamea. Lo stesso Diario, opera del chiarissimo artefice Carlo
a'G ottobre 1702, fa menzione di Sarge ni.
un altro simile dono offerto al pre- BACOW (Baeovien.). Città con
fato Pontefice dal Cardinal Albani. residenza vescovile nel principato di
Era questo il Bastone di Urbano Moldavia, tributario della Turchia,
Vili, morto nel i644; teneva il confina colla Vallachia, e la Tran-
pomo d'avorio e la pittura delle silvania, ed è situata sulla riva del fiu-
.sette chiese di Boma, in cui v'ha me Misow. Bacow occupa il luogo di
indulgenza per chiunque le visita da una città dello stesso nome, assai fio-
un vespero all'altro. rente, eh' era pure la residenza d'un
Anche Pio VII nella sua villeg- vescovo cattolico , e si vedono tut-
giatura usava del Bastone. Questo tora le rovine della sua cattedrale.
gli era stato umiliato dal reveren- L'attuale città, capoluogo di distretto,
dissimo p. Luigi Panizzoni, vice- è miserabile , fu eretta in vescova-
preposito generale della compagnia to da Clemente VIII, eletto nel
di Gesù. La materia è corno di u- 1392, per favorire i cattolici che
nicorno con l'altezza di circa cinque 1' abitavano, e fu sottoposta alla
palmi. La così detta capra, ove si metropoli di Colocza, ed al patriar-

posa la mano per istringer il Ba- ca di Costantinopoli.


stone, è d'oro con lo stemma Pon- BADAJOX. Città con residenza
tifìcio da una parte, e dall' altra vescovile nell'Estremadura nella Spa-
una testa di agnello, in cui si vol- gna, detta anche Pax Augusta. E
,

B A D BAD 25
Estremadura, pro-
essa capitale della le e di s. Cristoforo. Sulla gran
vincia della Spagna che formò già , piazza evvi la magnifica cattedrale
parte del regno di Castiglia^ ed an- dedicata a s. Giovanni, la quale ha
ticamente era nota col nome di Be- un capitolo composto di sei dignità,
llina. In vece del nome di Pax Au- quindici canonici, quattordici pre-
gusta, datole dai romani per traman- bendati , dieci semiprebendati, venti
dare la memoria della pacificazione cappellani, ec. Eranvi in essa un
delle Badajox ritiene quello
Spagne , collegio di gesuiti, ed undici altre case
impostole dai mori, che la tolsero religiose d'ambo i sessi. La diocesi
ai goti nell'ottavo secolo , dopo che era formata da sessantatre parroc-
questi se n erano impadroniti nel chie divise in due arcidiaconati e ;

quinto. Giace questa grande e forte tre parrocchie costituivano Badajox,


città sopra un bel piano bagnato che pur vanta tre comodi ospedali
dal fiume Guadiana , ed ammira- e caserme. Un tempo Badajox ebbe
bile è il ponte di pietra costruitovi titolo di ducato, e più volte sosten-

sotto l'impero romano, il quale e- ne memorabili assedii con glorioso


stendesi per mille ottocento e sessan- successo. Oltreché nel 1661 dai
taquattro piedi in lunghezza e ven- portoghesi, fu assediata invano nel
titre in larghezza, sostenuto da ven- 1705, nella guerra della successione
totto archi. Sotto il regno di Filip- di Spagna, dai confederati inglesi e
po II d'Austria, che fiori nel i555, portoghesi, regnando Filippo V. Il
fu tutto riedificato, non meno che trattato di Badajox del 1801 paci-
sotto il regno di Filippo IV. Sul ficò Carlo IV re di Spagna e Gio-
medesimo ponte, nel 1661, furono vanni VI re di Portogallo, che di-
disfatti i portoghesi da d. Giovanni versamente parteggiavano per la rivo-
d'Austria fratello naturale di Filip- luzione francese. Occupata poi dagli
po II, mentre sedeva sul loro trono eserciti di questa nazione, nel 1 8 1
1
Alfonso VI di Braganza. Avendo Al- sostenne l'assedio contro quello di
fonso IX re di Lione e di Casti-
, Giorgio III re della Gran Bretta-
glia conquistato nel 1228 le città
, gna , occupandola gì' inglesi solo per
di Merida e Badajox, occupate dai capitolazione, nell'anno seguente il

mori saraceni, il Sommo Pontefice giorno sesto di aprile.


Gregorio IX conte d' Anagni nel , BADABACA o BADRAJA. Città
i23o, con autorità apostolica eresse vescovile in Caldea non molto lun-
ambedue in vescovati. Badajox ha la gi da Seleucia. Era 1' undecima se-
rendita di diciottomila ducati annui, de vescovile, che fu poi soppressa
secondo alcuni o nove mila scudi,
, ed unita alla metropoli di Casca-
secondo altri, ed è suft'raganea alla ra, e chiamavasi con altro vocabolo
metropolitana di Compostella, detta Dair-Cunij ed anche Dai Kecca.
Sa n tfago. Questa città si è avuta sem- BADEMO (s. ), trasse i natali da
pre in conto di piazza forte, ed ol- nobile e ricca famiglia, che nel secolo
tre le mura guernite di torri, viene quarto dimorava nella piccola città di
difesa prima da un elevato ed an- Belhlafat, soggetta al dominio de'per-
tico castello costrutto da' mori, ove siani. Dopo aver distribuite ai poveri
nel i58o morì la regina Anna mo- quasi tutte le sue ricchezze, deside-
glie di Filippo II, e poscia da due rando di consecrarsi al servizio di
separati baluardi, detti di s. Miche- Dio, eresse presso al luogo di sua
r
voi,. IV. 4
,,

a6 B A D BAD
.nascita un monistero, del quale fu palatinato lungo la sponda destra
il moderatore con molta prudenza, del Beno; nel circolo dell'alto B.eno,

zelo e carità. Le virtù più eroiche il principato di Bruschal, e con esso


lo teneano continuamen-
esercitato la maggior parte dei patrimonii dei
te, e la perfezione era lo scopo, a principi mediatizzati di Fùrtem- ,

cui tendevano le azioni tutte della berg , di Aversberg di Schwarzen- ,

sua vita. A quei tempi la chiesa di berg, di Leiningen, di Lewenstein-


Persia era oppressa da una crudele Wertheim ec.

persecuzione. Sapore n'era l'autore, Organizzato per tal modo il Ba-


ed altro non sembrava desiderare dese, viene circoscritto al N. dal re-

che il sangue de' cristiani. Anche gno di Baviera e dal gran ducato
Bademo venne preso con sette suoi di Assia Darmstadt , all' E. dal re-
discepoli, e rinchiuso in orrida pri- gno di Wùrtemberg , al S. dal la-

gione, ove per quattro mesi tol- go di Costanza e dallo sbocco del
lerò coraggiosamente ogni sorta di Beno, mediante il quale è diviso
tormenti. Alla fine colse la palma dalla confederazione elvetica, ed al-
l' O. in tutta la sua lunghezza dal
del martirio per mano di un empio
apostata , il quale rinnegò la fede Beno, che lo separa dai paesi bavari
per isfuggire la morte. Gl'infedeli transrenani e dalla Francia.
trascinarono fuori della città il cor- 11 gran ducato di Baden si divi-

po di Bademo, ma i cristiani gli de ne' sette circoli seguenti.


diedero onorifica sepoltura. 11 mar- 1. Jllurge Pftìiz, che ha Carlsruhe

tirio di lui accadde nel giorno no- città capitale del gran ducato, fondata
no dell'anno 876. nel 1 7 15 dal gran duca Carlo Fede-
BADEN.oBADE.Gran ducato, ed rico, il primo che prese tal titolo, e
uno degli stati della confederazione nobilitata dalla presenza del sovrano,

germanica. Portava esso altre volte il che vi ha fissata la sua residenza


titolodi margraviato ed era già ,
in ampio e magnifico palazzo. Pos-
diviso nei due margraviati j di Ba- siede essa un liceo, un'accademia,

den-Baden nel circolo di Svevia, di ed altri letterarii istituti. Durlach è


religione cattolica, e di Bade/i Dur- altra bella città di questo circolo,

iceli nel medesimo circolo presso il già dimora del margravio di Baden
Beno , di religione luterana . Tali Durlach , dov' è la zecca ducale, e
margraviati fanno ora parte del gran dove nel tesoro si conserva il cilicio
ducato di Baden. Dietro gli ultimi del b. Bernardo margravio di Baden,
accordi , il gran ducato di Baden nato da Giacomo I. Rastadt è una
possiede oggidì nel circolo di Svevia, piccola città di questo primo circolo,
il margraviato di Baden, il princi- con munito castello. In essa fu con-
pato di Ettenheim, il vescovato di cluso il celebre trattato di pace tra
Costanza, una piccola parte di quel- la Francia, e l'impero germanico,
lo di Basilea, la Brisgovia. 1' Orte- nel 1714? nella quale molto ado-
nau , ed il landgraviato di Nollem- perossi il Pontefice Clemente XI ,

burg. paesi una volta appartenenti al- acciò nelle condizioni , nulla fosse

l' Austria, le città imperiali di Uber- cambiato rapporto alla religione cat-
lingen, diGengenbach, di Ofiènburg, tolica. Nel 1799 vi si tenne altresì

di Zeli, e di Pliillendorf; nel circolo un congresso fra le potenze bellige-


del basso Beno, una parte del basso ranti. Baden _,
Thermos inferiore;
BAD B A D 27
così distinte dalle Terme superiori luogo OjTeidnirg, piccola, ma va^i.
nella Svizerà, Baden-ober Baden', città già libera.

o Aquce Helveticce , e dalle Terme V. Circolo di Treisam. La Bris-


austriache presso \ ienna che por- , govia propria, ossia la parte meri-
tano volgarmente lo stesso nome di dionale dell'antico landgraviato di

Baden. Da questa città, così deno- tal nome, costituisce questa provin-
minata da un antico castello, prese il cia. Due delle quattro città, dette
nome il margraviato, di cui fu ca- forestiere , perchè trovansi all'ingresso
pitale, ed è celebre per le sue acque della Selva nera, cioè Secklingen e-

calde e per le ubertose vigne. Waldshut, sono comprese nel circolo.


II. Circolo di Ncekar. Esso ha Friburgo, già capitale della Brisgo-
Marìheim 3 città un dì capitale del via, e vescovato, fondata nel 11 20,
Palatinato e residenza dell' elettore, innalzasi alle làide di un monte al-

oggi seconda sede dell'attuale sovra- l' ingresso della Selva nera. Spicca
no, ed una delle più belle d' Ale- in lontananza la torre del principa-
magna. Il palazzo sovrano molto le suo tempio. Possiede l' università
sofferse per lo bombardamento fran- un dovizioso gabinetto fisico inte-
cese del iycp. Heidelberg, antica ressante ed alcuni
, instituti di e-
città, già residenza dell' elettore pa- ducazione. Brisacco il vecchio, co-
latino, incominciò a decadere, quan- sì distinto dal nuovo Brisacco, che
do nel 17 19, trasferì a Manheim gli sta dirimpetto nel territorio fran-
la sua corte. E celebre l'università cese, è una piccola città, ed era una
fondatavi nel 386 ed approvata
1 , delle migliori fortezze alemanne, le
dal Pontefice Urbano VI. Philipsbur- cui difese furono distrutte nel 1 74 r •

go, Philippoburgum ^ piccola che città, V. Friburgo.


per le sue fortificazioni riguardava» VI. Circolo del Danubio. Questa
come uno degli antemurali dell'im- provincia meridionale del gran du-
pero germanico. Sotto le sue mura cato ,
posta tra Wùrtemberg e la
nel 1734 cadde il duca di Berwick; Svizzera, racchiude quasi tutto il

fu assediata, nel 796, dai francesi,


1
principato mediato di Fiirstembcrg,
e bombardata, nel 1800, vide i suoi e varie città imperiali. Willingcn,
ripari interamente demoliti. V. Ei- piccola città n' è il capoluogo di- ,

DELBERGA. fesa da fosse , e da duplicimura.


III. Circolo del Meno, e Tauber. Abbonda di sorgenti termali, ed ivi
Questa piccola provincia forma l'estre- gli austriaci nel i8o5, furono bat-
mità settentrionale del gran ducato. tuti dai francesi.
IVertheim n' è il capo luogo, città VII. Circolo del Seckreis. Lnn^o
cinta da solide muraglia che divi- , le rive del lago di Costanza, si esten-
desi in quattro rioni. Durante la de la estrema parte, meridionale pro-
confederazione del B.eno fu aggre- vincia, del gran ducato. Costanza ca-
gata ai dominii del principe prima- poluogo fu già vescovato sovrano, ed
te, e ne' trattati del 18 15, fu in- ebbe i privilegii eli città imperiale, ed
corporata al gran ducato di Baden. è difesa da mura e da fosse. La cat-
IV. Circolo di Kintzig. Compren- tedrale contiene molti cospicui mo-
desi in esso gran parte dell'antico numenti di scultura gotica, \arii
margraviato, e la signoria d' Orte- avvenimenti la resero famigerata.
nau col suo territorio. Ila per capo- Attila la saccheggiò barbaramente;
,

28 BAD BAI)
nel g38 sostenne contro gli unghe- ni e dagli slavi, onde parlano un
ri un rigoroso assedio ; raa ciò, che dialetto durissimo dell'alto aleman-
la rese più celebre, fu la pace con- no. L'antico margraviato di Baden
cili usa, nel i 89 tra Federico I
1 , non era in origine che una signo-
Barbarossa, il suo figlio Enrico A I, ria particolare, eretta in margravia-
e varii magnati da una banda e , to da Enrico I, l'Uccellatore, che
dall'altra le città di Lombardia, del- divenne imperatore nel g 8. La ca- 1

la Romagna e della Marca. Con ciò sa di questi margravi è antichissima.


venne posto il suggello alla libertà dei Gli uni la fanno discendere dai re
municipii italiani, mentre rinuncian- goti, ma il maggior numero si accor-

do quell' imperatore alle Regalie , da nell'assegnarle per istipite quel-


sanzionò alle comuni la facoltà di l'Ermanno 1, secondo figlio di Ber-
emanar leggi , stabilire imposizioni toldo I, duca di Zahringen, mor-
eleggere magistrati, avere il diritto to nel 1074, ai 2 5 aprile, e disceso
di guerra, di pace, di alleanze e di da Eticone I duca d'Alemagna, il

ne alla piena ed asso-


fortificazioni, quale visse 684 anni dopo la nasci-
luta indipendenza altro si oppose ta di Gesù Cristo.
dipoi, che la necessità delle investi- Ermanno I, o Hennau di Baden,
ture, segnale di vassallaggio, che ben sposò Giuditta figlia di Adalberto,

presto a mera e inefficace formali- conte di Calvv, o Calb, che gli recò
tà si ridusse.famoso concilio
Del in dote i beni della contea di Ulfgan.
poi, celebrato dal i4*4 a ^ i4 I ^? e Egli si trova mentovato nei diplomi
che fu il principale avvenimento nel dell' Alemagna del io52 sotto il ti-

secolo XV , si parla all' articolo tolo di marchese. Si ritirò verso la


('nsTANZA. Carlo V occupò questa fine della sua vita nell'abbazia di
città, nel i548, e gli svedesi nel Clugny. Il gran duca di Baden pos-
) 533 inutilmente l'assediarono. Rei- siede il ritratto di questo Ermanno 1,

rhenau, isola non grande, ma la ove vede rappresentato in figura


si

più ragguardevole del vasto lago di di santo pastore, cioè ornato di au-
Costanza , è decorata da una ricca reola nella testa e con pecore ai ,

abbazia, ove fu sepolto l' imperatore piedi evvi ancora un santo di Ba-
:

Carlo il Grosso. den, chiamato s. Wendelin.


Nel ducato di Baden contasi un I successori di questo Ermanno
milione di abitanti, due terzi dei aumentarono in progresso i loro
quali sono cattolici, quasi un terzo possedimenti. Suo figlio Ermanno II
luterani, con circa quindici mila prese per la prima volta il titolo
ebrei. Piena è in esso la libertà dei di margravio, o marchese di Baden,
culli. 11 gran duca, che occupa il nella dieta di Basilea tenuta nel ,

settimo luogo nella confederazione mese di febbraio ii3o, alla quale


germanica, ha tre voti nelle assem- epoca principiò il titolo, e il nome il-

blee generali della Dieta , ed uno lustre della casa di Baden. Il margra-
nelle assemhlee ordinarie la sovrani- : viato di Baden molti possedimenti
tà è ereditaria nella famiglia del perdette per la guerra della rivolu-
gran duca, e, in mancanza di maschi zione francese, ma nel 1802, col-
della linea retta ,
passa alla col- l'atto di recesso ricevette delle in-
laterale. deunizzazioni, ed ebbe il titol > di E-
J Badesi discendono dadi alcman- leltorato. Alla formazione della con-
,

BAD BAD 2 !)

federazione renana cangi ossi un tal che serenissima principessa col suo
la

titolo in quello di gran ducato, dive- figlio fossero a vedere i fuochi arti-

nendo membro della confederazione. ficiali della girandola dal torrione


Dopo il 1806, i suoi limiti furo- del palazzo vaticano, ove li fece trat-
no fissati quali sono di presente tare dal maggiordomo con lauti rin-
col mezzo de' cambi ed aumenti ter- freschi. In questotempo Clemente
ritoriali. XI cadde gravemente infermo, e la
Ermanno VI di Badai, avendo pia principessa si distinse per le pre-
sposato la figlia di Leopoldo VII, ghiere fatte per la conservazione di lui.

duca d' per mediazione di


Austria ,
Ad Ernesto I margravio di Ba-
Pupa Innocenzo IV, ottenne l' inve- dèn-Durlach successe il fratello mar-
stitura di quel ducato che poi fu , gravio Giorgio Federico I, che mo-
tolto alla casa di Badai. Il margra- rì nel i638, avendo preso con ca-

vio Giacomo I, padre del b. Ber- lore la difesa de' protestanti contro
nardo, lii assai lodato dal Pontefice Massimiliano I duca di Baviera.
Pio II, e fu chiamato Salomone. il Federico I di lui figlio fu più sag-
Filippo I, duca di Baden, interven- gio e nel 1649, dopo
del padre,
ne, nel 1 52 1, alla dieta di Worms, di lui divenne margravio Federico
enei i526, a quella perle
di Spira II da lui nato. Federico III ebbe

conferenze religiose di Lutero, fa- il soprannome di Grande per le sue

cendo le veci dell' imperatore Carlo belle azioni, ed ebbe a successore


\ Alla sua morte la casa di Ba-
. il figlio Carlo Guglielmo I, il qua-

den si divise, nel i533, in due ra- le, dopo la pace di Rastadt, intra-
mi. Bernardo II, che stabilì la re- prese, nel 17 i5, ad edificare un pa-
ligione protestante ne' suoi stati, fu lazzo, ed a fondare una città a
il capo del ramo di Badai- Baden, Carlsruhe, in una foresta, una lega
ed Ernesto I di quello di Baden-Dur- lontana da Durlach: instituendo in
lach, che attualmente possiede tutti memoria di quella fondazione l'Or-
gli stati di Baden. Guglielmo I, che dine della fedeltà. Morì nel 1738,
morì nel 1677, fu appellato il For- lasciando erede suo nipote. Giorgio
tunato. Successe a lui il nipote Lui- Simperto, ultimo margravio del ra-
gi Guglielmo I nominato per mili- mo di Baden - Baden, cessò di vi-
tari imprese. Il Sommo Pontefice vere a Rastadt a' 2 2 ottobre 1771,
Clemente X, nel concistoro dei 24 senza lasciar figli. In lui fu estinto
agosto 167 1, annoverò al sacro Col- il ramo cattolico di Baden. Fu egli,
legio un individuo di questa nobile che fece confermare la beatificazio-
che fu Bernardo o Bernardi-
stirpe, ne del b. Bernardo, fatta già da
no Gustavo Adolfo de' principi o Papa IV nel 1481, viventi
Sisto
marchesi di Badai. Fedi. ancora madre ed i fratelli del
la
ISel Pontificato di Clemente XI, beato. Clemente XIV, nel 1771 con
si recò in Roma la principessa di decreto de' 24 marzo, concesse l'uffi-
Baden, nell'anno 17 19. Il Papa la zio di quel santo e la messa con rito
regalò del corpo di s. Giusto, di doppio pel clero di B.astadt, per lo
molti Agnus Dei da lui benedetti, stato di Baden, e per la città di Mon-
e di una cassetta di manna di s. calieri nel Piemonte, ove il b. morì
Nicolò di Bari. Ricorrendo poi la a' 25 di luglio i458, allorquando
festa dei ss. Pietro e Paolo, volle si recava a Roma dal Pontefice
3o BAD BAD
Calisto III per la crociata contro il gran duca Carlo Luigi Federico,
turco ( V. b. Bernardo Margravio Stefania Luisa Adriana, professa la

di Baden). A
Giorgio Simperto suc- religione cattolica. Neil' attuale Pon-
cesse Carlo Federico I, il quale uni tificato del regnante Gregorio XVI,
alla sua corona i beni della casa di recossi essa a visitare in Roma la
Baden-Baden, e divenne gran duca. tomba del principe degli Apostoli.
Nella sua morte, accaduta a' io giu- Dal i834 in poi il prefato gran
gno 8 1 1, gli successe il primogeni-
1 duca Carlo Leopoldo tiene un in-

to Carlo Luigi, il quale, a' 9 dicem- caricato d'affari presso la santa Sede.
bre 18 14, diede una costituzione ai BADEN, Bernardino Gustavo
proprii sudditi. Sotto cotesto gran Adolfo, Cardinale. Gustavo nac-
duca, nel Pontificato di Leone XII, que a Durlach di Germania nel
la provincia ecclesiastica cattolica i63i. Mentre egli veniva istituen-
dell'alto B.eno ebbe vita finalmen- dosi nelle lettere e negli esercizii

te 1827. Con troppa a-


nell'anno militari, incappò miseramente negli
cerbità aveva per lo innanzi prete- errori di Lutero. Se non che allora
so quel principe di sostenere la no- si fece a ricercar di proposito la ve-
mina del barone di Wesemberg al rità, la ritrovò, e fermò seco stesso
vescovato Costanza rifiutata da
di di costantemente seguirla a dispetto
Pio VII, e nel 18 18 avea presen- di chi si fosse appressato a lui per
tato alla dieta di Francfort una sde- distornelo. Vi riuscì per siffatta ma-
gnosa nota contro il contegno della niera , che dopo d' aver rigettato il
santa Sede. Si conciliarono i dis- luteranismo , nel viaggio che fece
sapori allorché gli successe il fratel- dell'Italia e della Francia, venuto a
lo Luigi, e si convenne tra esso ed Roma, e quivi pure meglio ancora
il Pontefice Leone XII, che, soppres- istruito nella vera religione, pro-
so il vescovato di Costanza, venisse fessò la fede cattolica romana, e
istituitoFriburgo in sede arcivesco- vesti l'abito di s. Benedetto, nel
vile, nominandosi monsignor Boll celebre Fulda
monistero del di ,

ad arcivescovo di Friburgo e di Ba- qua! monistero, come pure di quel-


den. Si stabili in esso la giurisdi- lo di Campidona divenne abbate.
zione ecclesiastica altresì sopra quat- In appresso divenne principe del
tro sedi simraganee , cioè Magonza, S. R. I. Tali cospicue dignità però
Bottemburgo , Limburgo e Fulda. non tolsero a lui il pregio di fer-
La provincia ecclesiastica del gran vente e perfetto religioso. Il per-
ducato di Baden rimane divisa tra chè divenuto caro a Leopoldo im-
diversi principi della confederazione, peratore , a cui era congiunto per
ma il numero maggiore de' cattolici sangue, fu per intercessione di lui
appartengono al gran duca di Ba- creato Cardinale prete del titolo
den , giacché sommano a più di di s. Susanna da Clemente X, nel-
settecento mila sopra l'intera popo- la seconda promozione che fece nel ,

lazione del gran ducato, che ora si 1 67 1 li 24 di agosto. Non vestì la sa-

fa da alcuni ascendere circa ad un cra porpora che per sei anni, poiché,
milione e centotrentamila abitanti. ritornando dal conclave d' Innocen-
A'3o marzo i83o sah sul trono zo XI in Alemagna, perdette quasi
il regnante gran duca Carlo Leo- d'improvviso la vita nel 1677, con-

poldo Federico . La vedova del tando il quarantesimo sesto anno del-


,

BAD BAD 3i
l'età sua. Il Pontefice del pari che ristabilimento della ecclesiastica di-
Cesare intesero amaramente la per- sciplina. Inviato poi, nel i54o, dal
dita di tanto soggetto, dacché egli Pontefice al colloquio di Vormazia,
era un principe di qualità eminenti, dimostrossi valoroso nel confutare
di fermo e sodo pensamento, destro gli eretici e sostenere i diritti del
ne' maneggi, dotato di non comune Pontefice. A premio di tanti meriti
affabilità, generoso e magnanimo. fu nominato Cardinale prete del
BADIA. Città vescovile in Africa, titolo di s. Silvestro in capite, nella
che si crede situata nella Maurita- settima promozione, che fece Paolo
nia Cesarea. Potenzio uno de' suoi III li 3 1 maggio i542. Secondo Ales-
vescovi, intervenne alla conferenza sandro Tassoni seniore, che fu contem-
di Cartagine, ed un altro fu pre- poraneo a lui, egli ricusò tal dignità ;
sente al concilio di Cartagine nei ma fu costretto ad accettarla. Rinunziò
tempi di s. Cipriano. di più alla chiesa di Urbino e ad al-
BADIA. Città vescovile della pro- tri non pochi vantaggiosi benefici!
vincia di Mosul nella diocesi di Cal- ecclesiastici , contento del semplice
dea, sotto la metropoli di Mosul. necessario al proprio sostentamento.
Questo solo sappiamo di essa, quan- Venne in seguito deputato sopra la
do però non fosse la stessa che congregazione del s. Offizio, coll'as-
Beth-Dialj di cui si parlerà a suo segno dell' abitazione nel palazzo
luogo. vaticano, perchè più facilmente po-
BADIA Tommaso, Cardinale. Ba- tesse servire al Pontefice, che di
dia Tommaso appartenente ad an- lui valevasi reggimento della
nel
tica famiglia modenese venne alla
, Chiesa. Neil Tournon, nel
avvisa
luce nel i483. Si fece domenicano, IV tomo della sua opera degli
e riuscì a tale in erudizione eccle- Uomini Illustri dell' Ordine dei
siastica ed illibatezza di costumi,
che predicatori , ed il Fontana nel suo
più di una volta voleano eleggerlo Teatro Domenicano pag. 444 scri-
a generale del suo Ordine. Benché ve , come dagli atti concistoriali
raccomandato due volte dai romani del 6 ottobre 5^i apparisce, che
1 1

Pontefici prima da Clemente VII


,
il fosse uno dei tre legati de-
Badia
nel capitolo tenuto nel i53o, e stinati al concilio in un ai Cardina-
poi da Paolo III in quello, ch'eb- li Parisio e Polo, e poi aggiugne,
be luogo nell'anno i53c), tutta- che fermossi a Boma perchè il Pa-
via perchè era caduto in sospetto pa si determinò di trattenerlo ad
di troppo rigore ai frati , sebbene oggetto di esaminare ciò che pro- ,

come scrissero alcuni , senza gran poneasi ed agitavasi a Trento ; e


fondamento venne escluso dalla
, che di più incaricollo il Papa di esa-
suprema prefettura dell'Ordine. Se minare l' istituto di s. Ignazio, che
non che nel i52 3 fu da Clemente fu quindi dal medesimo Pontefice
VII trascelto a maestro del sacro approvato. Dello stesso parere trovasi
palazzo; e Paolo III volle valersi anche il Pallavicini nella Storia del
del Badia nei più interessanti affari Concilio di Trento. Divenuto Car-
del Pontificato, perchè lo volleil dinale il nostro Badia non trala-
fra quelli, che, prima della convo- sciò cosa alcuna rapporto al teno-
cazione del generale concilio, desti- re di vita da lui praticata, mentre
nava alla riforma del clero ed al vivea in qualità di semplice religio-
32 BAD BAD
so; quindi dividea suo tempo tra il Lodovico re di Ungheria, perchè lo
lo studio e l'orazione, e si rese di inducesse alla sacra guerra , e nel
questa maniera più chiaro per la 1 377, i suoi meriti distintissimi lo
santità de' costumi che per la dignità sollevarono al generale magistero
della porpora Cardinalizia. Dopo ses- dell'Ordine a Verona, benché vo-
santaquattro anni di \ita non peran- gliano i Bollandisti essere ciò avve-
co compiti, e sei di Cardinalato nel nuto nel 13^8. Poco dopo fu de-
1 54", in odore di santità, andò a ri- corato della sacra porpora col tito-
cevere la corona, che gli era apparec- lo di da Urbano \ I, nel-
s. Cecilia
chiata. Le sue ossa furono riposte la prima promozione che fece nel
alla porta della chiesa di s. Maria so- 1378, non già, come vogliono al-
pra Minerva , presso alla tomba del cuni, nella terza promozione del di-
Cardinale Gaetano, sepoltura, che cembre 1 38 1 Errarono poi il Pan- .

egli medesimo erasi eletta. Il fratello vinio il Ciacconio ed i Bollandoti


,

di luiFrancesco Badia vi fé' sovrap- nel fissarne l'epoca nel i384, dac-
porre as*ai onorevole iscrizione. ché trovasi il Badoario sottoscrit-
BADICI A o BADICIUM. Città ve- to come Cardinale alla bolla della
scovile, che il Wadingo dice essere suf- concessione del regno di Sicilia, cui
fraganea della metropoli di Creta, fece Urbano VI al re Carlo III, nel
e pretende, che Papa Clemente VII 1 38 1 primo di giugno:
nel giorno
affidasse, a' 23 settembre i53o di più l'antipapa Clemente VII nel-
,

ad un suo confratello francescano le sue due bolle del 1378 e 79,


denominato Giacomo: con tutto ciò chiama il Badoario Cardinale di
non avvi alcun vescovo suffraganeo Urbano VI; e s. Caterina da Sie-
di quella metropoli, che porti sif- na, che mori nel giorno 29 aprile
fatto nome. del i38o, scrisse a lui una lettera
BADOARIO Bonaventura, Car- quando era già Cardinale. Se non
dinale.Bonaventura Badoario nac- si tiene per certa la legazione ono-
que a Padova nel i332 da chia- revolissima commessa al Cardinale
ra famiglia, secondo lo Scardeonio novello da farsi a Ladislao re di Polo-
nella Storia degli nomini illustri nia, non si questiona però minima-
di Padova, e l'Ossinger nella Bi- mente di quella, ch'ebbe per l'Un-
blioteca agostiniana. Ascritto fra gheria, come apparisce anche da al-
gli eremitani di s. Agostino, si ap- cune indulgenze da lui concesse in
plicò tanto seriamente agli studii Neustadt d' Austria , soggetta in al-
nell'università di Parigi, che, ripor- lora all'arcivescovo di Salisburgo. Il
tata la laurea, fu per ben dieci an- Badoario fu il primo che decorasse
ni lettore di sacra teologia. Torna- il suo Ordine dellonor della Porpo-

to in Italia, s'impiegò con somma ra. Francesco da Carrara il Vecchio


lode sì nel predicare dal pergamo, Io odiò sommamente perchè zelava
che neh insegnare dalla cattedra, se- l'immunità ecclesiastica, mentre que-
gnatamente in Bologna per ordine sto tiranno di Padova affliggeva la
d Innocenzo VI che lo ascrisse a , Chiesa di Dio. A lui sempre re-
que'nove insigni dottori da lui de- sistette da forte il nostro Cardinale
stinati ad erigere un collegio nell'u- negando d'accordargli alcune ingiu-
niversità di Bologna. Da Gregorio ste domande , anzi riprendendolo a
XI fu spedito nunzio apostolico a voce ed in iscritto delle manifèste
BAD BAD 33
e pubbliche violenze, che operava. Il meriti, lo ordinò sacerdote, e gli con-
tiranno lo fece uccidere per mezzo ferì nella sua chiesa un canonicato.
d'un sicario, che gli scoccò contro Quindi Luigi Contarmi doge di Vene-
una freccia mentre passava il pon- zia nominollo alla dignità di primi-
te di Castel sant'Angelo per anda- cerio nella chiesa ducale di s. Mar-
re al concistoro, e con tale segre- co, e per la sua integrità e cono-
tezza, che non fu mai possibile sco- sciuta virtù Innocenzo XI, nel 1688,
prire l'autore di sì orrendo delitto, lo elesse a patriarca di Venezia. Ad
se non per mezzo eli congetture. Per- oggetto di riformare costumi nel i

chè il Badoario fu morto a difesa suo popolo, ebbe in mira di confe-


dell'ecclesiastica immunità, molti lo rire le parrocchie vacanti a sacer-
riconoscono martire, e lo onorano doti che per dottrina e pietà fos-
,

del titolo di beato ; tra' quali ab- sero distinti e perchè non crede-
,

biamo lo Scardeonio, il Tritemio, il va sufficienti quelli, che teneva pres-


Volterrano, Paolo Cortese ed altri, so a sé, ne chiamò buon numero
per la qual cosa i continuatori de- da altre parti, e per non abbisogna-
gli atti dei santi lo hanno riposto re in seguito di ciò, aprì seminari
nell'opera loro al giorno io giugno. ed accademie a pubblico ammaestra-
Fu sepolto nel chiostro di s. Agosti- mento dei giovani. Egli zelava as-
no, ove presentemente ritrovasi nella saissimo la salute delle anime, e per-
cappella dis. Nicolò da Tolentino, ciò insegnava la dottrina per le piaz-
ed a manca della stessa vedesi roz- ze e per le strade della sua popo-
zamente espressa la sua effigie inca- latissima metropoli predicando so- ,

strata nella vicina parete, attorniata vente dai pergami, e pontificalmente


da una iscrizione in carattere goti- esponendo le divine verità
vestito,
co. Fu dottissimo il Badoario ed per maniera da muovere a
siffatta
amicissimo del Petrarca, a cui fece compunzione più traviati. A tal
i

nella università di Padova, all'occa- fine manteneva a proprie spese mis-


sione delle solenni esequie di lui, sionarii e predicatori. Rigido e se-
funebre orazione, quando non era vero seco stesso, si accontentava di
ancora insignito della porpora. I più. un vitto assai frugale, d' un brevis-
riputati fra i suoi scritti sono : / simo riposo, e maceravasi concilicii e
commenti sulle epistole canoniche 3 flagelliin modo di versar sangue a
e quelli sul maestro delle sentenze. grande copia. Il perchè venne in gran-
BADUARO Giannalberto, Cardi- de considerazione presso ai romani
nale. Baduaro Giannalberto ebbe a Pontefici e specialmente a Clemente
,

patria Venezia, e venne a luce nel XI, che lo promosse al Cardinalato,


i658 da una delle prime famiglie col titolo presbiterale di s. Marcel-
di questa nobilissima città. Alberto lo, nella seconda promozione, che
Baduaro, suo zio e vescovo di Cre- fece li 17 maggio 1706, e lo tras-
ma, lo ebbe seco nei primi anni della ferì al vescovato di Brescia. Di (fatti
sua educazione, e gli conferì l'arci- questa città abbisognava di un zelan-
diaconato di quella cattedrale. Mor- tissimo pastore, per causa degli er-
to lo zio, restò Giannalberto erede rori dei quietisti , disseminati dal-
di tutte le sostanze di lui, e passò a l' empio Beccarello. Fu di più ascrit-
Padova, dov'era vescovo il b. Grego- to alle primarie Congregazioni di
rio Barbarigo. Questi conosciutine i Roma nell'anno stesso 1706, nel
VOL. IV. 5
,

34 BA G BAG
quale fu eletto Cardinale. A mezzo Iib. 3 e 4 contra Crcscen.j Baro-
del Baduario venne purgata Brescia nio an. 394, n. 43, 44- Labbé t. 2.
da ogni errore e ridotta alla purezza BAGDAD. V. Babilonia vescovato
ed unità della cattolica fede, essen- nell' Asia.

do condannato tra gli altri solenne- BAGGEMIO. Filosofo, che fiori-


mente il Beccarello nella piazza della va in Lipsia nel secolo decimosetti-
cattedrale. 11 Baduario fece in oltre mo. Costui insegnò che Dio si era
da uomini dottissimi confutare l'ere- determinato a creare le creature per
tico Picenino, che con varii libri in- amore alle medesime; e, seguendo
fami stampati in italiano, procurava il sistema platonico , asseriva, che
diffondere il veleno de' suoi errori. l'Ente Supremo erasi indotto ad a-
Combattè valorosamente anche gli er- mare le sue opere per 1' idea sol-
rori di Giansenio. Azioni cotanto re- tanto , che a Lui le rappresen-
ligiose e magnanime gli eccitarono tava.
contro il livore e l' invidia di non B AGGIO (s.) Anselmo, Cardi-
pochi , i non valsero a
quali però nale. Baggio s. Anselmo nacque a
farlo deviare neppure di un punto Milano dalla nobile famiglia Baggio,
dall'opera incominciata, anzi rad- o, secondo altri, Badagio, nel io36,
doppiava il suo zelo contro gli empi, come afferma il Muratori negli
e la vigilanza pel suo gregge. Intro- Annali d Italia, a cui soscrivono
dusse nella diocesi le religiose della il Vadingo, il Picinelli, i Bollandi-
Visitazione istituite da Francesco di s. sti ,il Fiorentini, 1' Argelati ed al-
Nel terzo anno del suo vescovato
Sales. tri. Ciò è provato ad evidenza dal
andò a visitare Luigi Ruzzini vesco- Tiraboschi nella Storia della Lette-
vo di Bergamo, eh' era gravemente ratura Italiana, benché non man-
infermo. Da ultimo le enormi fatiche chino taluni che il vogliano man-
incontrate pel bene della sua chie- tovano, come il Passerino , il Vo-
sa, gli procurarono una malattia ,
nesmondi 1' Agnelli
, il Bellarmi- ,

che nel 1714» 1° condusse al con- no ed altri Egli fu innalzato alla


.

seguimento del premio eterno con sacra porpora da Alessandro II cir-


grido di santità e prodigi contan- , ca il 1070, ed illustrò la Chiesa non
do egli sessantasei anni di vita ed meno colla integrità dei costumi
otto di Cardinalato. Tutti piansero che collo splendore della dottrina,
amaramente la perdita di lui ; fu per cui venia chiamato il martello
sepolto nella chiesa del proprio ti- degli scismatici. Nel 1067 interven-
tolo nella cappella di s. Antonio ne al concilio di Mantova, in cui fu
con un breve epitafio , spirante mo- condannato lo scisma di Cadaloo.
destia ed umiltà, come quello, che Dal Pontefice Alessandro II suo zio
vivendo egli si era composto. fu spedito, nel 107 3, in Germania
BAGA, o BAGAIA (Bagy, Vaga per gravissimi all' imperatore
affari

o Vagai). Città vescovile della Numi- Enrico IV, e con generosa fermezza
dia in Africa. Primiano, vescovo dona- rinunziò al vescovato, che quel so-
Cartagine, neh" anno 3o,4, vi
tista di vrano offerivagli massimamente per
fece adunare un concilio contro il non convenire circa gli enormi abu-
diacono Massimino suo competitore. si simoniaci, che vigevano in quel-
Trecento dieci vescovi vi assistettero e la corte. Nello stesso anno fu pro-
condannarono Massimino. s. Agost. V . mosso al vescovato di Lucca, e da
.

BAG BAG 35
lì a non
molto fu consacrato so- finalmente la sua mortale carriera
lennemente da Gregorio VII, e dal contrassegnata da virtù e miracoli,
detto Enrico IV n'ebbe la investitu- ai 11 di marzo del 1086, nel cin-
ra. Ma dappoi pentitosi di simile a- quantesimo anno di età, ed ebbe
zione, lasciata quella chiesa, si ritirò onorevole sepoltura nella cattedrale di
a farne austera penitenza nel mo- Mantova, che con somma venerazio-
nastero di Polirone a Mantova, o, ne ne conserva tuttora incorrotto il
secondo altri, in quello di Clugny. sacro deposito. Dice Leandro Al-
Se non che Gregorio VII lo co-
s. berti, e con lui Raffaello Volterra-
strinse a passare al governo della no, che fosse dapprima seppellito
sua chiesa, ove procurò di promuo- nel monistero di Polirone, dove il

vere possibilmente la riforma del Signore operava a mezzo di lui


clero,conducendo un tenore di vi- meravigliosi portenti, il perchè du-
ta veramente esemplare ed accom- bitando i mantovani, che i popoli
pagnato dalla più rigida penitenza. vicini lo avessero a rapire , se lo
Ma alcuni de' canonici di quella chie- recarono a Mantova, e gli diedero
sa si ribellarono contro il santo pa- sepoltura nella cattedrale. Compose
store, perchè procurava ritornarli questo Cardinale varie opere, tra le
al primiero loro istituto allon- , quali un egregio Commentario sopra
tanandoli da ciò, che non conve- alcuni salmi, di cui non abbiamo che
niva alla loro condizione nobilis- un frammento inserito nella vita di
sima. Avvenne in quella ribellio- s. Gregorio VII, ed un altro sopra

ne, che in luogo del legittimo pa- il profeta Geremia. Scrisse inoltre
store fosse consacrato vescovo 1' arci- un' apologia a favore del Ponte-
diacono Pietro capo dei ribelli il , fice Gregorio VII, contro l'anti-
quale lacerò e sconvolse quella chie- papa Giliberto, ed una Collezione di
sa con uno scisma mostruosissimo. canoni divisa in tredici libri, di
Dovette Anselmo, nel io83, lascia- cui si servì Graziano, e della qua-
re la sua sede, né potè ritornarvi le esistono molte copie nelle bi-
se non quando la città venne sotto blioteche vaticana e barberina
al dominio della pia contessa Matilde. Ma questa collezione sembra opera
Dopo aver governato per tredici an- molto posteriore, perchè non vie-
ni santamente quella chiesa, passò a ne ricordata dal suo penitenzie-
Roma, ove fu eletto vicario aposto- re, autore della vita di lui, e per-
lico in tutte le città di Lombardia, chè* contiene decreti di Urbano II
che mancavano di vescovi cattolici, e di altri Pontefici vissuti molto
con facoltà di assolvere gli scisma- dopo. Egli teneva perfettamente a
tici di quella provincia separati dal- memoria tutta la divina Scrittu-
la vera religione, ma che ravveduti ra non solo, ma, interrogato di un
domandavano d'essere ammessi alla passo medesima, esponeva a
della
cattolica comunione. La conlessa prima veduta come era stato in-
Matilde diretta dal santo prelato terpretato da ognuno dei padri.
negF interessi sì spirituali che tem- Il 18 marzo nel martiro-
giorno
porali, donò per consiglio di lui logio romano la Chiesa onora la
molte ricchezze, e compartì segna- memoria di lui La sua vita fu .

lati benefìcii alla chiesa di Lucca ed scritta con molta esattezza dal p. An-
al monistero di Polirone. Terminò drea Rota gesuita, e nella bibliotc-
36 BAG fi AG
ca casanatense a ne con- Roma se ficia cento fiorini d'oro annualmen-
serva una di antica data. L'Oldoino te, come abbiamo dal Novaes tomo
ne parla a lungo nel tomo secondo V pag. i53. Barbiano nel decimo-
del suo Commentario degli scritto- quinto secolo produsse molti eccel-
ri ecclesiastici. lenti capitani, fra' quali Giovanni,
BAGHIDSECA. Città vescovile principale sostegno di Galeazzo Vi-
de' giacobiti in Antiochia. Alcuni la sconti primo duca di Milano. Za-
considerano come un borgo del pae- gonaria è memorabile per la bat-
se di INI ardi presso Cafartuta. taglia combattuta tra i fiorentini
BAGNACAVALLO. Città dello comandati da Carlo Malatesta, e
stato Pontificio ( Tiberiacum Ga- le truppe del duca milanese, Filip-

beum) o, come leggesi negli antichi po Maiia Visconti, che dal valore
documenti di B_avenna. ad Caballos. di Angelo della Pergola furono con-
Bagnaca vallo fu decorata del titolo di dotte a trionfale vittoria.
città dal Sommo Pontefice Leone Gli esteriori villaggi di Bagnaca-
XII, della Genga, che ascese il tro- vallo, fra i quali meritava menzione
no del Vaticano nel 1823. Essa Traversala, castello de' signori, che
viene attraversata da un torrente, dominavano Ravenna prima dei po-
e giace presso la riva del fiume ne accrescono Ja popolazio-
lentani,
Senio. E sottoposta al distretto di ne fino a circa dodici mila indivi-
Lugo, legazione di Ferrara, e dio- dui, mentre dall'indice alfabetico di
cesi di Faenza. Alcuni marmi dis- tutti i luoghi dello stato Pontifìcio,
sotterrati nel i6o5 provano la sua stampato in Roma nel 1829, si ha
esistenza fino dal tempo della re- che la città di Bagnacavallo ne con-
pubblica romana, e tre analoghe i- ta 4999.
scrizioni conservano nell' univer-
si Il famoso pittore Romcorghi pre-
sità di Ferrara. La sua cattedrale, se il nome di Bagnacavallo. Oltre
dedicata a san Michele, gode l' o- il professore di rettorica Domenico
nore di un arcipretemitrato per ^ accolmi, il professore di eloquenza

concessione di Benedetto XIV, ema- Giuseppe Ignazio Montanari, ed altri


nata nel 1 749. Morto nel primo di distinti soggetti, si onora grande-

ottobre dell'anno santo i4^°> il mente Bagnacavallo per a\er dati


marchese Leonello d' Este, vicario i natali, a' 17 marzo 1801, al pro-

per la Sede della contea, e po-


s. prio vescovo Gio. Benedetto dei
scia del ducato di Ferrara, il Pon- conti Folicaldi, che il regnante Pon-
tefice Nicolò V, Parentucelli con ,
tefice Gregorio XVI fece vescovo
bolla de' 4 novembre costituì vi-
1 di Faenza, e che attualmente la go-
cario della stessa città di Ferrara e verna con pastoral zelo, ed apo-
contea, il fratello di lui Borso di Este, stolica sollecitudine. Bagnacavallo, ai
co' figli di lui mercè l' annuo cen-
, io dicembre 1778, diede i natali e-
so alla Camera apostolica di cinque- ziandio al Cardinale Anton Francesco
cento fiorini d'oro. Con altra bol- Orioli, il quale essendo consultore
la dello stesso giorno, JNicolò V vi di varie congregazioni Cardinalizie,
aggiunse Bagnacavallo, s. Agata ed esaminatore de' vescovi in sacra teo-
i territorii di Barbiano , di Cuneo, logia, reggente del Collegio di s.

già contea, e di Zagonaria, pe' qua- Bonaventura, e deiìnitore generale


li dovea pagare alla camera Pon ti- del suo Ordine de' minori conven-
,,, ,

B a g BAG 37
tuali, dal regnante Pontefice Grego- fa menzione della lavanda di Ber-
rio XYI fu prima fatto vicario apo- sabea moglie di Uria. Di Susanna
stolico dello stessoOrdine nel i832, parimenti si parla nel capo X11I
indi nel concistoro dei 5 aprile 1 di Daniele profeta, essere ella sce-

1 833, fu promosso al vescovato di Or- sa nel giardino per lavarsi, accom-


vieto, ed in quello de' 12 febbraio pagnata da due delle sue ancelle
i838 alla sublime dignità del Car- ed aver loro comandato che andas-
dinalato, col titolo presbiteriale di sero a pigliare dell'olio e del sapo-
s. Maria sopra Minerva. ne per Di Giuditta si di-
astergersi.
BAGNI. Col nome Bagno e di di ce nel capo X,
che lavò il corpo
terme, s'intende quel luogo dove si suo , e 1' unse di ottima mirra. Di
trovano acque naturali, o conduttori Ester nel capo II è scritto che, ,

per artifìcio manuale, o per industria scelta per moglie dal re Assuero,
di strumenti , ad uso di bagnarsi essa per sei mesi si unse con olio
Balneum. Diconsi anche terme, no- di mirra.
me derivante dal greco, che significa I Bagni si facevano dagli antichi
caldo, per indicare i bagni caldi ; avanti di pigliare il cibo, ed erano
tuttavolta applicossi quel nome in di due maniere, una di acqua fred-
appresso anche ai bagni in generale. da, e l'altra di acqua calda. Si ser-
Sembra che gli orientali, siccome an- vivano della prima per levarsi il su-
cora mantengono 1' uso dei Bagni dore e la polvere; ma perchè l'ac-
così fossero ancora i primi a costrui- qua fredda ha la facoltà di costi-
re appositi edifìzii per siffatto uso. pare e chiudere i pori del corpo ,

] non tardarono a seguirne


greci si adoperava poi l'acqua calda, che
l'esempio. Sebbene dica Plinio (Sto- fa l'effetto contrario ; e si ungeva-
ria naturale XIII, cap. I),
lib. no con qualche olio odoroso come
non esservi ai tempi della guerra di nardo spicato, non solo per le-
di Troia stato l' uso di ungersi vare gli odori ingrati dei corpi, ma
ed essersi introdotto dappoi tro- , anche perchè 1 unzione riscalda e
vavansi però bagni caldi ne' tempi mollifica; e se l'olio è caldo ha la
più anteriori. Diodoro Siculo raccon- virtù discussiva, e digestiva degli
ta nel principio del libro II , che umori viziosi. Quindi in Omero nel
Meride re dell'Egitto, slato molti libro X dell' Iliade, si dice di Dio-
secoli prima dell' epoca troiana, im- mede e di Ulisse, che si lavarono
pose sopì a uno stagno d'acqua certa colleacque del mare, perocché, al di-
gabella, la quale si riscuoteva a be- re di Eustazio, l' acqua marina gio-
nefizio della regina , ricavandosi un va tanto a deporre ogni sordidezza,
talento ogni giorno, che serviva per quanto a ricreare l' animo. Tutta-
le unzioni e ornamenti della me- volta in Omero medesimo si par-
desima. Neil' Odissea poi sono tanti la di un' altra lavanda fatta col-
gli esempii del lavarsi e dell'ungersi, 1' acqua dolce , riscaldata al fuoco ,

che sembra gran meraviglia che Pli- dopo la quale, scrive il poeta, si

nio potesse dire, versato nella let- unsero e sedettero a tavola per ce-
tura di quell' insigne poeta , che ai nare. L'uso però di tali lavande fu
tempi trojani, de' quali appunto par- introdotto dalla necessità di que'
la Omero, non fossero in uso. Nella tempi, ne' quali ancora non usandosi
Sacra Scrittura (Beg. II, cap. XI), si le tele di lino, costumatasi di la-
,,,

38 BAG BAG
vare i corpi ogni giorno ne' pub- terme più grandiose furono quelle
blici bagni per nettarsi dalle lor- di Caracalla non compiute se non
,

dare , che restavano sopra le carni sotto Eliogabalo. Ad esse furono


a cagione dei vestimenti di lana. aggiunti portici magnifici da Alessan-
Ma siccome il mangiare e il ve- dro Severo, che stabilì nuove ter-
stire introdotti per mantenere la me a canto di quelle di Nerone
vita , e per cuoprire , e difendere d'onde il complesso di quelle fab-
il corpo a poco a poco si ridussero briche ricevette il nome di terme.
al lusso più splendido cosi avven- , Alessandrine. Aureliano e Diocle-
ne ancora de' Bagni. Prima con pri- ziano furono gli ultimi imperatori
vata modestia incominciossi a co- i quali ne facessero costruire ; ma
struirsene di pensili nelle case , e quelle di Diocleziano superarono in
nelle ville, finché crebbe a tanto il grandezza tutte le altre.
lusso,che arrivò all'estremo, sicco- Quelle terme erano per lo più
me si può vedere presso il me- di forma quadrata oblunga cinte ,

desimo Seneca neh' epistola citata. all'intorno da mura; ma lo spazio


I Bagni converlironsi in edificii im- in esse contenuto aveva tre altri
mensi destinati al lavacro non meno recinti, cosicché l'uno trovavasi rin-
che ai giuochi ginnastici ed altri chiuso nell'altro. Il primo contene-
giungendo sotto i
piacevoli esercizii, va le camere dove sovente i filosofi
corrotti imperatori a dar asilo alle disputavano od insegnavano, e quel-
più studiate oscenità. Clemente A- le dove esercitavansi gli atleti. Il

Jessandrino nello stesso libro III del secondo conteneva spazii liberi, pas-
Pedagogo, capo V, fa menzione del- seggi , viali, biblioteche, sale di de-
le sedie d'oro e d'argento, e dei clamazione ec. Il terzo , nel mezzo
vasi innumerabili degli stessi metalli, dell' edifizio, avea i Bagni propria-
che vi erano nei bagni. E le due mente detti frammezzati da portici
sedie di porfido, delle quali i Papi cortili, oppure (come nelle terme
si servivano nel loro possesso al di Alessandro Severo ) l' intero edi-
Laterano, si vuole che avessero ser- fìcio era circondalo da un parco
vito pei Bagni stessi, e che il fora- che molto contribuiva all' abbelli-
me servisse per iscolatoio dell'acqua, mento generale. I bagni più gran-
dopo il bagno. diosi erano composti di sei parti
Dione Cassio nella vita di Au- La prima era quella, nella
principali.
gusto riferisce , che Mecenate fece quale coloro che andavano a lavarsi
edificare i primi sontuosi Bagni pub- deponevano le vesti e perciò con
blici; ma si sa che Marco Agrippa, voce greca diceasi assoditerio, e con
genero di Augusto, quando fu edi- romana voce spoliatorio. Ivi i ca-
le , aprì a beneficio del popolo psarii aveano cura di custodire le
centosessanta Bagni pubblici. Nero- vesti. La seconda parte era il frigi-
ne in appresso, Vespasiano, Tito, dario, cioè destinata bagni fred- ai

Domiziano, e quasi tutti gl'impe- di. Il tepidario era la terza, perchè

ratori eressero Bagni ornati dei col mezzo dell' aria temperata pre-
marmi più preziosi, e colle forme venisse gli effetti perniciosi del pas-
della più bella architettura, ed essi saggio subitaneo dal caldo al fred-
medesimi compiacevansi talvolta di do. La quarta era il sudario o la-
bagnarsi col popolo. Por altro le coni cum , specie di stufa secondo
,

BAG BAG 39

l' uso della Laconia. La quinta era più antiche di tutte; le Antonianc
il balneum, od il bagno propria- erette da Antonio Caracalla non lun-
mente detto, che conteneva talvolta gi dalla porta Appia; quelle di Ti-

sino a duecento individui.


tremila to, e di Trajano, ambedue edifica-

ed untano dai greci te neh' Esquilino sugli avanzi dei


Eleotesio dai ,

romani nominavasi la sesta camera palazzi Neroniani ; leDomiziane ver-


nella quale conservavansi gli olii, ed so la più orientale pianura del cam-
i profumi. Quanto agli ornamenti, po Marzio; le Severiane, e le Au-
le terme dei romani erano per lo reliane nel quartiere di Trasteve-
più abbellite da statue , da bassi re ; le Gordiane vicino alla porta
rilievi , e da pitture, come rilevasi Esquilina; le Costantiniane sul Qui-
negli avanzi ancora esistenti in B_o- rinale, le amplissime Diocleziane fra

ma. Le città d' Italia imitarono il l'antica porta Collina, e l'odierna


lusso e la splendidezza dei romani, Pia , e quelle finalmente di JVova-
splendidezza pur presa ad imitare to , e di Olimpio, delle quali incer-
da tutte le altre città dell' impero tamente s'indicano le traccie verso la
romano. Suburra. Vedi tutte queste terme
Per avere un' idea della copia illustrate, riunite in un corpo e pub-

di colonne, sculture, marmi ed al- blicate a Londra da Cameron nel


tri ornamenti profusi, basti
squisiti 1772.
dire che degli avanzi dissotterrali da L'ora del lavarsi era dal mezzo
una sola anzi reggia che terma
, giorno fino alla sera, perchè era pre-
molti e molti edifìcii esuberante- parazione al cibo, giacché usavano
mente si abbellirono, e quanto alla gli antichi di mangiare una sola vol-
grandezza si ricorda solo che le ta il giorno, cioè verso la sera. Ma
misure delle terme di Caracalla perchè è un grande incentivo al-

e di Diocleziano sorpassavano una la libidine il trarsi di dosso le ve-


circonferenza di quattromila due- sti, e rendersi nudi, i cristiani dei
cento piedi. quali era più severa la disciplina,

Alcune Terme erano senza prez- procurarono di moderare 1' uso dei
zo a tutti aperte: in altre si dava Bagni.
un quattrino onde disse Giovena-: Abbiamo dalla vita di s. Basilio
le (Satyra 6) lavarsi fino alla per- il Grande, fiorito nel 329, che fra
fezione , con un quattrino. I fan- le mortificazioni onde macerava
ciulli che non avevano ancora quat- il suo corpo, si asteneva dal Bagno,
tordici anni, non pagavano; onde cosa di grande privazione ne' paesi
volendo dire lo stesso Giovenale [Sa- caldi , di Cesarea di
essendo egli

tyra 1 3), che una tale cosa non la Cappadocia. Pure il Bagno fu con-
credevano altri, che i fanciulli, dis- cesso anche ai monaci, i quali lo
se Nec pueri credimi, rasi qui non-
: usavano fraora di prima
l' e di ,

dum cere lavantur. compieta. Teodoro rampognava


S.
Contami sino a dodici gli avanzi coloro, che si recavano al Bagno
delle terme che ancora sussistono in dopo la santa comunione, e molti
Roma Alessandrine che apparten-
: le santi se ne astennero per ispirito

nero a Nerone e ad Alessandro Severo di penitenza.


poco distanti dal civico Agonale; le Secondo l'annalista Baronio, le

Agrippine prossime al Panteon, e le dame avevano ne' Bagni pubblici


,, ,

4o BAG BAG
luogo separato da quello degli uo- sono in Roma attualmente i Bagni
mini ; ma s. Girolamo nell' epistola dell'acqua santa , la quale è molto
XLVII non approva, che le vergini efficace per varie malattie, e perciò
si bagnassero pel pericolo della pu- se ne beve in gran copia. Papa Pio
rità e del virginale candore. Quindi VI nel 1778 accordò un impre-
furono poi affatto tolti i Bagni e stilo all' Arcispedale di s. Giovanni
le terme, introducendosi universal- cui appartengono per renderli più
mente l'uso delle camicie di lino, comodi ed utili. In varie città e
onde in s. Giacomo apostolo, primo luoghi dello Slato Pontificio , come
vescovo di Gerusalemme è scritto : si sono
dice a' rispettivi articoli , vi
Giacomo fratello del Signore, no- Bagni di acque salubri e Clemen- ,

minalo il giusto, fin dalla prima te XI, del 1700, presso quelli di
età non bebbe ne vino, ne birra, né Nocera, fabbricò delle case per co-
adoperò unguento, né balsamo. Egli modo degl' infermi che vanno a ba-
stesso adoperava vesti di lino. gnarsi, ed a beverne le acque.
Parlando il Butler nelle sue Fe- Sui buoni effetti del Bagno e so-
ste Mobili, del Giovedì Santo, ec- pra le cautele di che devesi usare
co quanto dice : Altra fiata i ca- per evitarne i pericoli, veggasi Gio-
tecumeni si lavavano e purificava- vanni Floyer.
no il corpo in questo giorno per BAGNO (s.) di Fontanelle. V.
presentarsi con maggior decenza la s. Vandreoesilo.
vigilia di Pasqua al santo fonte BAGNO, Ordine, equestre. Anti-
ove dovevano ricevere il battesimo. camente tra le diverse maniere di
Parecchi altri, che non volevano far creare un cavaliere una ve n' era,
uso del bagno in tutta la quaresi- per la quale, rasa prima la barba
ma lo facevano il giovedì santo
, al candidato, si metteva poscia nel
affine di purgarsi dalle brutture, che Bagno, donde, rimastovi alcun tem-
avessero potuto conti-arre per le po, si passava in un letto, all'alzar-

austerità della santa quaresima. si dal quale gli si dava una veste
Molte Terme furono ridotte in con cappuccio. Trascorreva la notte
chiese,come quelle di Novato, e di in orazione, e dopo aver ascoltata
Timoteo convertite nel titolo di Pa- la messa, rimesso veniva nel letto.

store o s. Pudenziana. Ivi dimorò Destato che fosse, lo si vestiva con


prima il principe degli Apostoli, e una veste rossa , ed era cinto, con
poi s. Giustino martire. Le Terme bianca cintura. Così conducevasi a
di Diocleziano in Roma, che al pa- colui, che doveagli conferire l' Or-
ro di quelle di Massimiano in Car- diue cavalleresco Questi davagli
.

tagine furono fabbricate dai soldati dapprima un abbracciamento, indi


cristiani condannati e dai martiri alcune piattonate sopra le spalle e

e quindi erette col lavoro dei san- facevagli attaccare gli speroni d'oro.
ti, vennero in chiese. E fu
rivolte Tale pratica vigeva in Francia, in
il SommoPontefice Pio IV, che nel Inghilterra, in Italia ed altrove, con
1
559, convertì in sontuosa chiesa a alcune variazioni però nelle cerimonie,
memoria ed onore di Maria Vergi- giusta il costume dei paesi. Ma ciò, che
ne e degli Angeli quella di Diocle- era una semplice cerimonia negli altri
ziano. paesi divenne in Inghilterra un Or-
Fuori di Porta s. Giovanni vi dine particolare equestre. Vorrebbo-
BAG BAG 4 t

no alcuni che primo ad istituirlo fosse divino sagrifizio, che qui per brevi-
stato Riccardo II re d'Inghilterra, nel tà si omettono. Terminata la mes-
377, ed altri Enrico IV nel 1399.
1 sa il novizio veniva rimesso nel let-

Al giungere alla corte di colui, che to coperto da gran copertone d'o-


esserdovea creato cavaliere, assegna- ro, in inglese detto Sigleton. Ad ora
ti venivano due scudieri, accioc-
gli acconcia prescriveva il re, che i suo-
ché dirigessero tutta la funzione. Se natori ed i cavalieri si recassero
arrivava alla corte innanzi l'ora del alla stanza di lui per isvegliarlo e
pranzo, doveva servire il re in ta- per vestirlo.
vola per la prima portata solamen- Ognuno dei cavalieri gli dava
te, fornita la qual cerimonia due
i quindi una parte delle vesti caval-
scudieri conducevanlo nella camera leresche, indi montavano tutti a ca-
a lui destinata, ed un barbiere, ver- vallo. Il cavallo però del novello ca-
so sera, gli radeva la barba intanto valiere era in maniera particolare a
che ogni cosa si andava preparando fornimenti bianchi e neri addobbato.
pel Bagno. Per ordine del re alcuni Così moveano tutti alla reggia pre-
cavalieri entravano allora nella stan- ceduti da un giovanetto scudiere che
za onde ammaestrare ad uno ad uno portava gli speroni, la spada e l'elmo.
genuflessi il candidato sulle leggi del- Alla reggia venivano ricevuti dai
la cavalleria, ed intanto altri cava- marescialli e con ap-
dagli uscieri
lieri, rimasti sulla porta, saltavano, posite cerimonie. E giunto che fos-
danzavano e cantavano. se il re, gli fàcea porre da due ca-
Ciò compiuto cavato era il candi- valieri gli speroni, ed egli medesimo
dato dal Bagno, e posto nel suo letto lo cingea della spada, nel mentre che
finché fosse asciugato; indi veniva ve- ilnuovo cavaliere alzate in alto le
stitoancora ed adornato con veste mani giunte, lo abbracciava. Battea-
rossa a foggia di eremita, acciocché gli poscia il re sul collo, e resolo buon
vegliasse tutta la notte. Entravano cavalìere3 lo baciava eziandio. Allo-
a questo fine i cavalieri per condurre ra la comitiva accompagnava il no-
tra i suoni ed i canti il candidato vizio alla cappella sino all' allo del-
nella cappella, dove rimanevano chiu- l'altare, dove giurava genuflesso di
si con esso i due scudieri, i sacer- sostenere i diritti della Chiesa per
doti, primo cavaliere padrino ed
il tutta la vita. Levatasi di poi da sé
una Finché albeggiava
sentinella . stesso la spada ed offertala a Dio
pregava il nuovo cavaliere tutta la ed al sostegno delle vedove e dei
notte impetrando dal Signore di pupilli, prendea una zuppa di vino,
sostenere onorevolmente la nuova con che finita la cerimonia eccle-
dignità, e come il giorno fosse spun- siastica, all'uscire della cappella gli

tato, si confessava, ascoltava mattu- erano tolti gli speroni, e gli si diceva,
tino e messa, e se avesse voluto, era che dove commettesse cosa disdice-
comunicato. Durante la messa ardea vole all' Ordine gli sarebbero stati
,

innanzi a lui un cereo sino al van- rotti sui suoi talloni. Bicondotto
gelo; al vangelo portato veniva dallo nella sala, mensa co' ca-
ed assiso a
stesso candidato, e dopo sino al ter- valieri, da essi di ogni
era servito
mine della messa era il cereo rimes- cosa; ma né mangiava, né beveva,
so dinanzi a lui. Varie altre cerimo- né mai si moveva. Alzatosi il re
nie compivansi in vari punti del dalla tavola, il novello cavaliere ac-
VOL. IV. 6
4* IÌAG BAG
compagnato era dalla maggior co- esser civile) ed in com-
presi dal
mitiva dei cavalieri sino alla sua mendatori (centottanta).
stanza. Ivi congedavasi da tutti e L'Ordine del Cagno, nel 1 8 3 4>
pranzava. Poscia spoglialo de' suoi oltre a quattro principi della fami-
abbigliamenti, erano o ad un essi dati glia reale annoverava sessantuno
,

amido o ad un suonatore con una, gran croci nella milizia venti nel ,

con due, o con più marche d'ar- civile e nove gran croci onorarii
gento, secondo la condizione. La stranieri; di più centocinquanta com-
cappa rossa della notte era però mendatori, dodici dei quali erano
donata o ad una sentinella, o ad un al servizio della compagnia delle
nobile. Quindi vestito con una ve- Indie Orientali, e sedici commenda-
ste cilestre, gli si faceva pendere dal- tori onorarii stranieri.
la spalla sinistra un laccio di seta BAGNO. Cardinal dei conti Gui-
bianco, laccio che portava sempre di: Gio. Francesco. V. Guidi.
sopra qualsivoglia abito, finché acqui- BAGNOLI o BAGNOLIAN1. E-
statosionore tra le armi fosse sta- retici del secolo ottavo, che ricevet-
to o da un principe, o da
sciolto tero il nome dalla città di Bagnol
qualche dama. Fornito il pranzo, i nella Linguadoca. Furono chiamati
cavalieried i gentiluomini si reca- eziandio Concordesi ovvero Cazochesi.
vano ancora presso il nuovo cava- Costoro seguivano gli errori dei mani-
liere , il quale condotto al re te- chei; rigettavano l'antico testamen-
neva discorso di ringraziamento. to, e parte del nuovo; sostenevano
Alcuni dicono, che altre volte in che Dio non crea le anime quando
luogo del laccio riferito, portasse- le congiunge ai corpi e che il inon-;

ro que' cavalieri per insegna usua- do è eterno. Nel secolo decimoterzo


le uno scudetto d'oro con tre co- si diede questo nome anche ad una

rone a significare le tre virtù teo- setta di cattali.


logali, e con questo motto: tria in BAGNOREA (Balneoregien.) Cit-
unum, per alludere ai tre regni uni- tà con residenza vescovile nello sta-
ti d'Inghilterra. Nondimeno dalle fi- to Pontificio. Bagno rea
così nomina-
gure, rappreseli tanti le antiche ceri- ta negli atti da alcuni viene
officiali,

monie praticate nella creazione di appellata Bagnarea, ed anticamente


siffatti cavalieri, pare che ciò non fu conosciuta sotto la denominazio-
fosse. V. Nicol. Upton de studio ne di Flovempagi. Fu poi chiamata
militari cum
Edoardi Bissei; notisj Bhoda e Ch'ita 3 coi quali nomi si
Giustiniani Schoonebeck nelle
, e chiamano ora le sue principali contra-
Storie degli Ordini militari, non de. E una piccola città di circa tre mi-
che Francesco Redi nel suo Bacco la abitanti ed esiste sopra un colle
in Toscana. alle cui làide scorre 1' umile torrente

Quest'Ordine fu dimenticato in Chiaro. E cinta da cupi dirupamen-


Inghilterra sotto Giacomo II, Gu- ti, e perciò soltanto pel ponte, eret-
glielmo III e la reginaAnna; ma tovi dal celebre Vignola, si ha in-
fu rinnovato, il dì 7 giugno 172^, gresso per la porta principale. I din-
da Giorgio I, ed il numero de' suoi torni di Bagnorca sono rimai clic voli

cavalieri fu fissato a trentasei. Nel per un vulcano spento, e le sue ro-


181 5 era diviso in gran croci (set- vine sono bizzarre e degne dello -In-
tantadue , dodici dei quali possono dio de' geologi per essersi ivi subissa-
,

BAG B AG 43
te le antiche rinomate terme, da cui poiché nello stesso giorno in cui fu
si crede le derivasse il nome di dato il vescovo alle due unite chie-
Bagno Regio. Ora è rimasta solo se, gli abitanti di Bagnorea, otten-
in essa ima polla d' acqua acido- nero dal medesimo Nicolò V un
sulfurea efficace pei mali della cute. proprio e particolare vescovo, come
Sebbene i terremoti abbiano più scrivono i compilatori del Bollano
volte orrendamente scossa questa cit- del capitolo di s. Pietro in Vati-
tà dalle fondamenta, ed in singoiar cano, tomo II pag. 100.
modo, nel i<3o '>, nel Pontificato di
/
Bagnorea cadde , come afferma
Innocenzo XII, anzi interamente de- Paolo diacono lib. IV, sotto le ar-
vastata, nondimeno essa ha alcuni mi dei longobardi verso 1' anno ,

regolari edificii con la cattedrale^ de- 606, legnando Agilulfo quarto loro
dicata a san Donato martire, ed uf- re. Di que' tempi, ovvero de' tempi
ficiata da sette canonici. Altre chie- gotici, si rinvenne in questa città,
se bastantemente ornate in essa pu- nel 1727, un raro anello d'oro, di
re esistono, oltre un un
seminario, cui tratta il Muratori nella disserta-
monte di pietà, una casa mae-di zione XXXV sopra le antichità ita-

stre pie, varii conventi, un moni- liane. Quell' anello rappresenta il

stero , un ospedale recentemente


e busto d' un uomo barbaro, con le

fabbricato. La diocesi contiene alcu- lettere AVFRETI, Aufredo, per lo

ne piccole città e borgate. che ha prova, che qualche illu-


si

La sede vescovile di Bagnorea, che stre longobardo, o goto abbia po-


600, da
vuoisi istituita avanti l'anno sto stanza, e sia morto in questa
tempo immemorabile è soggetta im- città, avvegnaché la capigliatura, la

mediatamente alla Sede Apostolica, e barba, ed i davi, cioè le vestimen-


vanta l'origine dall'epoca dei disce- ta di quella effigie, non che l'uso
poli di G. C. Viene ricordata, in di quegli anelli, sono segni caratte-
una lettera ad Eulogio vescovo chiu- ristici dei grandi signori settentrio-
sino, da Gregorio I, Magno Pon-
s. nali.

tefice del 590, e fu resa illustre da Allorché Carlo Magno restituiva

parecchi insigni suoi vescovi, fra i alla s. Sede tutti i suoi stati, e ro-
quali da s. Ildebrando, che nel con- vesciava e distruggeva, nel 773,
cilio romano, celebrato neh' 868 da sotto Papa Adriano regno dei I, il

Adriano II Papa, per la terza volta longobardi anche Bagnorea venne


,

scomunicò l'arrogante Fozio pseudo- accolta all'ombra del pacifico do-


patriarca di Costantinopoli {V. s. Il- minio della romana Chiesa. Le suc-
debrando). Il Novaes, nel tomo V cessive lagrimevoli vicende la im-
pag. 3 , riporta
1 1 che il Sommo mersero nondimeno nel sangue, la
Pontefice Eugenio IV, nel i44^, fecero segno alle tremende fazioni,
fece vescovo di Bagnorea, Nicolò e la rapivano talora, e vicendevol-
Boggieri romano, dell' Ordine dei mente la restituivano a' sovrani Pon-
minori francescani, ch'era stato due tefici. Come è celebre la restitu-

volte penitenziere in Roma nella ba- zione che ne fece l' imperatore Ot-
silica vaticana , morto il quale nel tone III, il quale regnò dal 983
i449 Nicolò V, unì questo ve- all'anno 1002, così é celebre del
scovato a quello di Viterbo. Tale pari il lamento che Pasquale li.
unione per altro durò poco tempo eletto nel 1099, fece all'impala
,

44 BAG BAG
tore Enrico IV, perchè volesse ri- IV, fissò la festività di 8. Bonaven-
tornare al patrimonio di s. Pietro tura nel dì della sua morte, con
varii dominii, fra' quali Bagnorea, tol- indulgenza plenaria a quelli, che in
ta per la grave differenza insorta essa visitassero una chiesa di france-
tra il sacerdozio, e l'impero, per scani in Lione, in e in Bagno- Roma,
le investiture ecclesiastiche. Bagnorea si
rea. Nella cattedrale di
Sorpresa Roma, nel da
i4y6, conserva un codice da lui scritto
una fiera pestilenza, da
cagionata sulla sacra Scrittura, ed il brac-
un'inondazione del Tevere, che som- cio destro. Il medesimo Sisto V
merse tutti i luoghi piani della cit- non solo ornò s. Bonaventura col
tà, il Pontefice Sisto IV, della Ro- titolo di dottore della Chiesa , ma
vere, vedendo la diserzione, che se- fondò in Roma un collegio pel suo
guiva nella città, uscì anch' egli da Ordine, sotto il nome del santo,
quel soggiorno di morte, a' i o giu- che tuttora fiorisce, come ancora
gno, accompagnato da sei Cardinali ed fece stampare le opere di lui.
andò alla volta di Viterbo. Ma essen- La città di Bagnorea si gloria di
do anche colà penetrata la peste, si molti altri illustri cittadini, che si di-
recò a Campagnano, e poscia da A- stinsero nelle dignità ecclesiastiche
quasparta si condusse, a' 22 agosto, nel foro, nelle scienze e nelle armi.
a Bagnorea donde si diresse per
, Merita però speciale ricordanza s.

Assisi. Bernardo ultimo vescovo di Voscia,


Il Cardinal Filippo Calandrili! di e primo di Castro, egregio antenato
Sarzana, fratello uterino di Nicolò della famiglia Janni tuttora esistente.
V summentovato, vescovo di Porto Anticamente Bagnorea reggevasi
e penitenziere maggiore come te- , con proprie leggi, e sceglieva a suo
stifica il padre Costantino Baby, piacimento un podestà per le qui-
morì in Bagnorea dov' era allog- stioni civili e criminali. In appres-
giato per seguire Sisto IV. Trasfe- so ebbe un prelato governatore , e
rito in Roma il suo corpo, fu se- tra i molti Cardinali governatori,
polto nella chiesa di s. Lorenzo in che la onorarono, meritano menzio-
Lucina, già suo titolo Cardinalizio. ne i seguenti: B_oberto Pucci fioren-
Il menzionato Pontefice Sisto IV, tino, penitenziere maggiore, creato
a'i4 aprile 1482, canonizzò solen- da Paolo 1542, morto in
III, nel
nemente, mediante la costituzione Boma nel i547, con fama di sin-
Superna, che si legge nel tomo III golare innocenza e fedeltà negli im-
parte III del Bollano romano pag. pieghi esercitati Beginaldo Polo
.

182, Bonaventura Fidanza, chia-


s. de' duchi di Suffolch, parente del re
mato nel battesimo Giovanni, nato d'Inghilterra, uno de' più grand' uo-
in Bagnorea nel 122 1, e fatto pri- mini, che abbia prodotto quel re-
ma generale de' minori, indi Cardi- gno, fatto Cardinale da Paolo III
nal vescovo di Albano, da Grego- nel i536 e morto in Inghilterra
rio X
nel 1273, e morto nel tempo nel i558, dopo aver ricusato di
che assisteva al concilio generale XIV succedere a Paolo III; e Gio. Gi-
in Lione, a' 14 luglio 1274, dopo rolamo Albani bergamasco, celebre
aver introdotto nella Chiesa le con- giurisconsulto e famoso capitano, e-
fraternite de' secolari. Sisto V poi levato alla porpora, nel 1570, da s.

«le' minori conventuali, come Sisto Pio V. Fu mecenate di Torquato


BAG BAI 43
Tasso, e morì nel 1^9 r
,
poco man- la stagione. Dopo aver disimpegnato
cando che non fosse successore di al suo ufficio pel corso di ventisei

Gregorio XIV, come dice il citato anni, terminò di vivere ai 21 gen-


Novaes tomo VII pag. 23 1. naio del 1706. Il Baillet lasciò al-
Attualmente Bagnorea è retta da cune opere, nelle quali sebbene si
un governatore laico dipendente , possa desiderare maggiore purità di
dalla delegazione apostolica di Vi- stile, tuttavolta si riconosce, quanto
terbo, e nel 1660 vi si pubblicaro- egli fosse erudito. Tra queste si an-
no delle ordinanze sinodali assai sti- noverano: / gìudìzii degli eruditi
mate. Il regnante Pontefice Grego- sulle principali opere degli autorij
rio XVI, nel concistoro de' 29 lu- Della divozione alla b. tergine e
glio 833, prepose a vescovo di Ba-
1 del culto a lei dovuto j Dei fanciul-
gnorea monsignor Gaetano Balulh li divenuti celebri pei loro studii e
d'Ancona, che poscia inviò per In- pe loro scritti j Delle satire perso-
ternunzio e delegato apostolico nel- nali j contro V and- Baillet di Me-
la Nuova Granata. nage; Autori celati sotto nomi diffe-

BAILLET Adriano. Sortì la cul- renti, presi ad imprestito, supposti


la, nel 1649, a Neuville , villaggio fatti a piacere, in cifre, rivoltali

poco distante da Beauvais. Il desi- trasportali, o cangiati da una lin-

derio, che egh mostrava di fornire gua un altra; Vita di Cartesio;


in
la mente di cognizioni, indusse i Storia d' Olanda, dalla tregua del
suoi genitori ad affidarlo ad alcuni 1609, fino alla pace di Nimega
francescani, affinchè lo informassero del iGjqj Della condotta delle ani-
alla scienza ed alla pietà. In segui- me, sotto il nome di Daret de Vii-
to Adriano proseguì il corso degli leneuve j Vite dei santi j Storia del-
3
studii nel collegio di Beauvais, ove le feste, mobili j Vile de santi del-

tanta lode si proccaciò, die ben pre- l' antico testamento j Cronologia e
gio fu eletto professore di umanità. topografia de" santi j Massime di
Quindi venne insignito degli ordini s. Stefano di Gr ammoni j Vita di
sacri, e per qualche tempo sostenne Edmondo, Richer, e di Goffredo
1' ufficio di parroco . Ma siccome Hermantj Storia delle questioni del
le cure della parrochia non gli per- Papa Bonifacio Vili con Filippo
mettevano di consecrarsi all' acqui- il Bello re di Francia j Relazione
sto di nuove letterarie e scientifiche curiosa, e nuove della Moscovia.
cognizioni, egli rinunziò alla sua di- Avvi da ultimo un'opera, che si

gnità affine di applicarsi con mag- attribuisce a Baillet, intitolata : Nuo-


gior agio a quegli studii, che for- va relazione contenente ì viaggi di
marono mai sempre la sua più cara s. Tommaso Gage nella nuova Spa-
occupazione. gna, tradotta in francese dall' in-

Passò quindi presso 1' avvocalo glese, da Beaulieu Huet Oncil.


generale Lamoignon che gli com- , BAINO (s.). Verso la metà del

mise la custodia della sua bibliote- secolo sesto illustrava la sede ve-

ca. Contento il Baillet di aver conse- scovile di Terovana, che ai nostri

guitomi impiego conforme al proprio giorni chiamasi di s. Audomaro.


genio, diedesi con tutto l'impegno L' amore però , eh' ei nutriva al-

allo studio, e si procacciò l'amici- la solitudine, lo indusse a rinun-


zia degli uomini più eruditi di quel- ziare alla mitra, per ritirarsi nel-
40 BAJ BAJ
la badia di san \ "andregesilo in Nor- a Malines nel territorio di Ath Tan-
mandia. La fedeltà con cui corrispo- no 1 5 1 3, malgrado condotta re-
la

se alla sua vocazione, gli procacciò golare e la studiata modestia, aveva


Ja stima di lutti, e ben presto lo fece manifestati tali sentimenti da inspi-
innalzare alla dignità di abbate. La rare sino dal tempo del suo baccel-
sua divozione verso le reliquie dei lierato, giusti timori al cancelliere
santi era assai tenera; e molto si ado- dell' università di Lovanio, per cui
perava affinchè si rendesse alle me- lungamente sì a lui, che allo stretto
desine il debito onore. Per la qual suo amico, Giovanni Hessels, os-
cosa mentre sedeva sulla sede ve- sia Giovanni di Lovanio differita ,

scovile, trasferì le reliquie di s. Ama- venne la laurea dottorale. In quel


to dal monistero di Brneil nella tempo molto agitavansi le questioni
chiesa di Donai, e diede onorevole della grazia e del libero arbitrio,
sepoltura ai corpi dei s. Luglio e per cui Domenico Soto, professore
Luciano, i quali erano stati barba- dell'università di Dilinga insieme ad
ramente uccisi dagli assassini. Dopo- altri uomini sommi, presagiva i pre-
ché fu abbate, trasportò solenne- giudizi!, che per quelle questioni re-
mente i corpi dei santi Vandregesilo, car potevano alla dottrina degli an-
si

Ansberto , e Wulfrano nella chiesa tichi padri, ed a quella singolarmente


ili s. Pietro, ove i monaci celebra- di s. Agostino. Tanto bastò a Baio
vano i divini uffizi]. In seguilo il ed al suo amico Giovanni di Lova-
duca dei francesi Pipino affidò il nio per comporre un sistema, pel
governo della badia di Fleury a quale veniva accagionato di semi-
san Baino, che dopo cinque anni pelagianismo ciò, che non si confor-
compì la sua carriera mortale, nel mava alle idee loro, anzi proclama-
711. I martirologi francesi ne fanno rono apertamente essersi risvegliata

menzione nel giorno 20 giugno. nella Chiesa quella eresia. Principii


BA1ZINA. Sede vescovile metro- sì mal fondati si sarebbero ben pre-
politana della diocesi di Servia. sto introdotti nell università di Lo-
BAIA ni tutti 1 sarti. Città con vanio , dove un argine non fosse
residenza di un arcivescovo, nel Bra- stato opposto dai vecchi dottori di
sile. V. S. Salvatore deila Baia di quella scuola. Se non che, chiamati
TUTTI I SAXTI NEL BbASLLE. que' sapienti al concilio di Tren-
BAIANA. Città vescovile della to , Baio ebbe modo di entrare
provincia di Numidia in Africa . 11 nell università ,
prima come sup-
suo vescovo Felice intervenne al plente al vecchio Giovanni d" Hes-
concilio di Cartagine sotto Grato. sels, e poi come professore cfìèttivo.
Beiano, vescovo di questa città, fu In seguito Giovanni di Lovanio di-
condannato nel concilio di Bagaia venne rettore dell'università subito
1' anno 3o,4- dopo la morte del cancelliere Buar-
BàJANESIMO. Comechè respi- do Tapper. La morte di quel gran-
rasse la Chiesa dalle ferite, onde fu de uomo, quella di Bavestein, in
lacero il suo seno per mano del seguito accaduta, e la nomina dei
luteranismo , terger non poteva al piìi rispettabili dottori a diversi ve-

tutto le lagrime pel nuovo ramo di scovati dei Paesi Bassi, misero il

eresie uscito ceppo del lutera- dal colmo alla disgrazia dell'università,
nismo medesimo. Michele Bajo, nato ed un campo ai due novatori di-
BAJ BAJ 47
schiusero a poter promulgare le per- necessario per adempiere ad un pre-
niciose dottrine. cetto, è poi spesso ricusato ai fede-
Dapprima Baio, affine di non of- li, talvolta ai giusti, e generalmente
fendere i discepoli ed i colleglli, a lutti gl'infedeli, finché tali si riman-
finse dicombattere piuttosto il me- gono, perocché la fede, secondo Ba-
todo dell' insegnamento antico, che rn, è la prima grazia, nò havvi altra
la sostanza delle cose. Inveiva con- fede vera da quella in fuori che o-
tro la scolastica, e contro la filo- pcra per la carità. Di più, diceva, che
sofìa, mostrava sommo zelo per la senza la grazia 1' uomo non ha forza
Scrittura e pei padri , specialmen- che per peccare : che pecca realmen-
te per sant'Agostino (del quale te in tutte le sue azioni, persino
più volte aveva lette le opere ) e nell' orazione, nella elemosina , nel
faceva pompa di voler convertire rispetto verso i genitori, ec, e che
i protestanti. Con un metodo sì a più forte ragione tutte le o-
saggio, dove sia acconciamente ado- pere degl' infedeli sono altrettanti
perato; ma che spesso in mano dei peccati, e causa sono di danna-
novatori è un manto per nascon- zione.
dere i fini fallaci, infettò anche Baio Siffatta orribile dottrina, per la
gran numero di giovani, che sparsi quale Dio è rappresentalo come un
dopo il corso degli studii per le tiranno, che punisce colpe commes-
città per le provincie e persino
,
se per insuperabile necessità, era pa-
ne' chiostri seminavano la zizzania. rimente sostenuta da Giovanni di Lo-
Le case dell'Ordine di s. Francesco vanio, amico di Baio, dicendo: non
furono le prime ad avvedersi delle esservi alcun male nel commettere
opinioni serpeggianti in esse, e fu- ciò che non si poteva evitare, giac-
rono le prime a raccogliere diciotto ché tale impotenza era stata data
proposizioni, e ad inviarle alla uni- in pena del peccato originale. Su
versità di Parigi, i cui dottrinali questa base comune del luteranismo
giudizii passavano per oracoli nelle e del semi-luteranismo e si eresse-
scuole cristiane. I dottori, congrega- ro altre scandalose asserzioni intorno
tisi ai 27 giugno i56o, dichiararono alla perfetta contrizione, alla imma-
false quelle proposizioni, e quindici colata Concezione, ed alle afflizioni

ne censurarono come eretiche. del giusto , e si diffusero siffat-

Baio replicò con artificiosa apo- tamente, che il celebre vescovo di


logia in forma di osservazioni a Arras, Antonio di Gran velie, passa-
tali censure , stabilendo in sostan- to all' arcivescovato di Malines ed
za, che la volontà e la libertà sono alla carica di primo ministro delle
una cosa medesima quanto agli ef- Fiandre, fu costretto ad invitare nel-
fetti , che quanto è volontario è la sua duplice qualità, i due novatori

libero di una libertà sufficiente a Hessels e Baio, sgridarli alla pre-


meritar premii e castighi che l'uo- : senza di alcuni testi mOnii, e proibi-
mo, il quale pecca necessariamente, re loro un linguaggio così alto ad ec-
vale a dire che commette un pec- citare lo scandalo. Quel rimedio dive-
cato cui non poteva evitare, incon- niva troppo debole; ma la Fiandra
tra 1' eterna dannazione : clie il pec- eia in condizione da non poter ten-
cato è inevitabile senza il soccorso tarne uno più rigoroso. Tanto gli

della grazia_, e che questo soccorso, innumerabili settarii, che colle d<.<
48 BAJ BAJ
trine recate dalla Germania, dalla desolata patria stretta tra la du-
Francia e dall'Inghilterra, l'anda- rezza di Spagna, ed il furore de'
vano tormentando, quanto il gene- suoi. Ma i giorni del terrore, i

rale malcontento della nobiltà con- più preziosi pei novatori, lo furo-
tro il governo spagnuolo, ivi allora no pur anco per Hessels e Baio, i

dominante, erano tali semi da poter quali tra quelle angustie si misero
fàcilmente congiungersi d' interessi, a consolidare meglio il sistema loro.
se non di principii, ai due faziosi Iguoti non erano alla Sede Apo-
novatori, e strascinare i popoli alla stolica quei mali, anzi era già inte-
turbolenza. sa a recarne i rimedii. Pio V, che
Adoperate pertanto da quel ve- allora occupava il soglio Pontifi-
scovo le vie della dolcezza , usò ai cio non solo affrettò l' esame delle
novatori mille guise di distinzioni e proposizioni stategli denunziate, ma
di benevolenza, facendoli persino de- assistette egli medesimo a quell'esa-
putati al concilio di Trento, di cni as- me, a cui ebbero pur parte i dot-
sistettero alle tre ultime sessioni, e tori di tutte le nazioni, non sospet-
dove male repressero i torti loro sen- ti a Baio.
timenti diretti a sopire ilnonmale,, e Compiuto l'esame sopra ogni ope-
ad estinguerlo. Nondimeno cupamen- ra di lui, il Pontefice pronunziò de-
te il male progrediva. Mentre Baio finitiva sentenza, anzi sopra settan-
pascevasi a Trento degli onori, il suo tasei proposizioni, che sopra le di-
partito spargeva pei Paesi Bassi i ciotto censurate a Parigi. Tuttavol-
trattati di lui sul libero arbitrio, ta, dicendo la bolla: sebbene alcune
sulla carità, sulla giustificazione ; trat- di tali proposizioni 3 possano in
tati nei quali le dette proposizioni qualche modo sostenersi, prendendo-
erano vestite di colori insidiosi. Tut- le a rigore e nel senso proprio del-
ti i dottori ortodossi gemevano nel le Noi pero le condanniamo
parole,
silenzio e la corte sperava la guari- come rispettivamente eretiche } erro-
gione del male, perchè non ne udiva nee j sospette , temerarie , scandalo-
più i lamenti. se ed offensive le pie orecchie, co-
I mali umori del popolo bel- me pure condanniamo tuttocib clic

gio, cagionati dalle riforme religio- slato detto o scritto in loro favore.
se e dall' odio al governo di Spa- Da ciò insorsero alcune dispute sulla
gna, giunsero a segno da voler Fi- pretesa omissione di una virgola tra
lippo II recarsi egli stesso a met- la parola sostenersi e prendendole
tere ordine in que' paesi. Pure, pre- a rigore. Gli apologisti del baiane-
so nuovo ne die la cura
consiglio, simo pretendevano, che la bolla di
al duca d' Alba, il più gran capita- s. Pio V permettesse sostenere a ri-
no che avesse allora la Spagna, ma gore e nel senso proprio degli au-
il carnefice ad un tempo il più spie- tori alcune delle proposizioni con-
tato. Di forche, di ruote si empie- dannate. Ma siccome la condanna è
rono le piazze, principali fuggiva-
i complessiva, le cavillazoni quindi
no in Germania, intanto che i ri- non potevano distruggere il valore di
belli, favoriti dagli ugonotti di Fran- una bolla dogmatica avente per og-
cia , dai protestanti degli altri stati getto il senso proprio e naturale di
e dall' Inghilterra allestivano due tutti i testi che dannava.
eserciti, e piombavano sulla stessa .Mezzi soavissimi furono nondime-
BAJ BAJ 49
no adoperati per mettere ad effetto del Sarebbe avvenuto
baianesimo.
quella bolla in essa non Tennero
:
il medesimo forse anche dell'univer-
nominati né i due novatori, né i ti- sità di Lovanio, se ingenua fosse sta-

toli dei libri loro ; anzi la condi- ta la condotta di Baio. Idolatra pe-
scendenza giunse a segno da non rò egli delle opinioni proprie, era
pubblicare la bolla né a Roma, né caduto in un misero stato di tri-
in Fiandra, né in Lovanio medesi- stezza al vederle dannate; accusava
mo, ove l'errore era nato. Conten- i suoi giudici, o perchè non lo avea-
to il Pontefice di soffocarlo senza no ascoltato innanzi di giudicarlo,
pregiudicare gli autori di esso, affidò o perchè male avevano estratte le
1' esecuzione dei decreti al menzio- proposizioni da' suoi libri, o perchè
nato Cardinale di Granvelle, od a ignoravasi, al suo dire, che molte
quel delegato, di cui gli fosse pia- erano state sostenute dalle scuole
ciuto servirsi. Di latti quel Cardi- cattoliche, e persino insegnate da s.

dinale, trovandosi allora in B-oma, Agostino e da s. Prospero. Mori-


commise al proprio vicario genera- glione pazientemente gli dimostrava
le Massimiliano Moriglione che fa- , come fossero a torto quelle accuse;
cesse accettare la bolla da Baio e , Baio pur non sapeva persuadersene,
che lo inducesse a proscrivere le anzi con aria minacciosa prometteva
proposizioni ed i libri da cui furo- di scrivere contro la bolla. Ciò di fat-
no estratte. Il duca d'Alba continuava ti egli mantenne, ed indirizzò l'apo-
ad inondare di sangue le diciassette logia al Cardinale Simonelto, e per-
provincie de' Paesi Bassi, e così per- fino al Sommo Pontefice. Questi,
seguitava indistintamente tutti i no- acciocché niun argomento rimanes-
vatori, che niun eretico osava levar- se di doglianza a quel settario, fece
si maschera. A quel commissario
la sottoporre ad altro esame le già dan-
apostolico fu quindi facile allora di nate proposizioni, le quali vennero
indurre Baio alla sommissione. Adu- trovate nuovamente degne di con-
nata ancor dallo stesso Baio la fa- danna, e quindi il Pontefice confer-
coltà teologica di Lòvanio, fu riso- mò la sentenza contro esse pronun-
luto, che tanto a voce come in iscrit- ciata, e ne notificò la conferma con
to ognuno dovesse astenersi e dalle breve, datato il i3 maggio i566.
proposizioni dannate e dai libri on- Dato pure dal Pontefice incarico al
de si trassero. La bolla Pontifìcia, Cardinal di Granvelle di spedire quel
datata primo ottobre del i56j
il
,
breve a Moriglione suo vicario aposto-
ebbe la piena sua esecuzione a Lo- lico, affinchè fosse a Baio consegnalo

vanio ai 29 del susseguente di- per l'abiura delle proposizioni e per


cembre. la ricerca dell'assoluzione dalle censu-
Ma gli
avvenimenti posteriori, e la re, Baio al riceverlo si mostrò, al suo
fortuna avuta dai ribelli, fecero can- solito, ubbidiente, chiese l'assoluzione,
giar faccia alle cose e mostrarono e si pose ginocchioni per riceverla.
di qual sorta fosse la sincerità di Ma quando il vicario dovette rifiuta-
Baio. Moriglione purgava frattanto re di farlo , finché non abiurasse alle
l'Ordine di s. Francesco dalle novi- proposizioni, ei si non
rialzò, e disse :

tà insinuatevi, faceva deporre qual- poterlo fare dove non avesse copia
che provinciale resistente, ed obbli- della bolla per distinguere quali pro-
gai sommessi all'abiura solenne
i posizioni, in virtù della medesima
voi.. IV. 7
5o BAJ BA J
potevano sostenersi e quali no. Il bolo devoto, divise le sue proposi-
vicario soggiunse allora non aver zioni in quattro classi : ì
."
in quelle
volato dare il Pontefice copia del- false ben condannate, ma da lui
e
a
la bolla, né ai novatori , né agli non mai sostenute; 2. in quelle rese
avversarii loro, affine di seppellire ambigue e maliziose, perchè non si
ogni cosa nel silenzio. Contento di era penetrato il senso de' suoi libri;
tali disposizioni, Caio pregò che più 3. '
in quelle male estratte e condan-
non si disputasse siili* argomento a nabili per le sole appendici fattevi
a
Lovanio, ed introdusse cosi nella dai compilatori; 4- in quelle confes-
Chiesa quel simulacro di rispetto di- sate da lui, ma
odiose soltanto per
venuto cotanto celebre sotto il no- essere enunziate col linguaggio dei
me di silenzio rispettoso, eh' è quan- padri, piuttosto che con quello de-
to a dire una venerazione esteriore gli scolastici. Per le quali cose in ul-
di ciò, che si disprezzava interna- tima analisi rimproverava egli la Se-
mente. Faceva quindi mestieri di de della verità e della religione, per
stringere e minacciare; al che, do- la negligenza, per la ignoranza , e
po molle tergiversazioni, acconsenti per la iniquità manifestate ne' suoi
Baio di accettare assolutamente la giudizii. Quest'orgoglio, velato da
bolla sebbene non volesse sottoscri-
, un'apparente modestia, non sedusse
vere l'atto, dicendo bastevole la ver- punto i cattolici illuminati, che ben
bale sua adesione. Per un riguardo videro invece un ipocrita, quale il

fu sorpassato da Moriglione a quel- volgeva contro la podestà Pontifìcia


la formalità, ma non andò guari a l'indulgenza e la longanimità usa-
conoscere quanto fosse pericoloso il ta verso di lui. Laonde portarono
transigere con un novatore. le istanze al governatore acciocché
Frattanto, per la morte già indi- facesse pubblicare la bolla nelle scuo-
cata del dottore Ravestein, divenuto le di Lovanio, ed inducesse Baio a
Baio decano dell' università
il
,
sottoscriverla insieme a tutti gli al-
né avendo per colleghi altro che i tri dottori. •

propri discepoli attaccati alla sua Il duca d'Alba, inteso a estingue-


(.lotti ina, e teneri di lui, credet- re il fuoco della ribellione fomen-
te quello un opportuno momento tato dalle sette protestanti , non sof-
per rientrare nel campo di batta- friva al certo la formazione di nuo-
glia, obbliar le promesse, le reite- va setta, che, unita alle altre, po-
rate sommissioni, l'abiura ed infine teva cagionar la rovina dello sta-
audacemente sostenere le proposi- to. Immediatamente risolse di dar
zioni condannate. Tale condotta of- rigore alle decisioni della Santa
fese gli ortodossi. Ne portarono i Sede, e coli' opportunità che i ve-
lamenti ai vescovi della provincia, scovi del Belgio erano
adunati in
i quali obbligarono Baio a giustifi- un concilio nazionale a Malines per
carsi sulla recidiva, e ad esporre al- dare esecuzione al concilio di Tren-
la presenza dei dottori congregati i to, scrisse loro affinché ordinassero
veri suoi sentimenti sugli articoli la promulgazione di quella bolla. I
proscritti dalla bolla. prelati vi aderirono di buon animo,
Finse Baio di cedere al parere e vollero innanzi tutto, che due ve-
dei vescovi, ed al cospetto della u- scovi andassero a trovar Baio co-
niversità raccolta, dopo un prcam- me deputato del concilio, per co-
. oi

BAJ BAJ m
municargli il decreto del concìlio" formidabile duca d'Alba. La sua
medesimo. Il dottore, già formato ignominia restò registrala nei fasti
alla dissimulazione, fu largo di pro- della sua università; ma non per-
messe a que' vescovi, che le sue in- tanto ei non divenne più fedele alle
sidie doveano deludere. sue promesse ed ai suoi giuramenti.
Moriglione intanto, incaricato di duca d'Alba, e chiesto
Sconfitto il

comunicare il decreto del concilio il suo dilaniata la Fiandra


ritiro,
alla facoltà teologica di Lovanio, pub- da cinque fazioni, che richiamavano
blicò solennemente la bolla : ex om- i vescovi a guarentire i popoli loro
nibus qfflictionibus, ed ottenne la dagli errori della Francia e della
pronta ubbidienza per parte di tutti Germania, ebbe quindi Baio aperto
que' dottori ; ma sull'esempio del loro il varco a poter disseminare un'altra
maestro, usavano essi sutterfugi, per voltale sue dottrine, e stringersi con

non sottoscrivere la bolla, dichiaran- Marnix, signor di sant'Algonda, con-


do persino che né il Papa, né il con- fidente del principe d'Orange e
cilio esigevano tale sottoscrizione dotto calvinista. Non vedendo egli
Fu necessaria una lettera espressa che un passo tra Baio e Calvino,
dei vescovi di Vessori , d' Ipri e di tentò di farglielo fare, e riunire per
Gand, rendere pubblica quella
a tal modo il semi-calvinismo al cal-
sfacciataggine.E forse che al vedersi vinismo rigoroso. Accordava Baio
così smascherati avranno ubbidito i con Marnix essere la sacra Scrittura
Lovanisti; ma non esiste vermi do- l' unico giudice di tvitte le tradizioni
cumento della sottoscrizione , che ecclesiastiche, e cedeva sopra alcuni
per avventura col tempo sarà stata testi riguardanti la presenza reale,
rimossa dai discepoli di Baio. per cui avvicinavasi agli eretici sotto
Tale era lo stato dell'affare, quan- pretesto di convertirli. Se non che
do il Papa esortò il duca d'Alba il vortice in cui la guerra immerse
a finirla, facendo emanare dalla il signor di sant'Algonda non fece
facoltà teologica un decreto, sotto- progredire lo scandalo ; ma intanto
scritto da tutti i membri e dichia- Baio pubblicava apologie contro il
rante legittima la condanna di tutte padre Horance francescano , ed il
le proposizioni, pronto il ritiro e rimproverava d'aver tradita la causa
degli scritti, che le contenevano. de' cattolici affine di giustificare le

Avendo il duca di Alba scritto alla equivoche sue relazioni col signor
facoltà in termini da voler essere di sant'Algonda.
ubbidito, i dottori si raccolsero, ad Ma allorquando vide il tumuli
eccezione di Baio. Egli però, atterrito delle armi allontanarsi da Lovanio,
dal serio aspetto delle cose, avea di- ed il rimanente della Fiandra in
chiarato in sul finire di un esercizio preda alla discordia, tutto si volse
teologico, che si sarebbe attenuto al contro la bolla Pontificia ed ammu-
giudizio della facoltà, la quale una- tinarono contro essa i suoi seguaci
nimamente ubbidì, e sottoscrisse alla divenuti più fieri per essere il loro
costituzione di Pio V, il che Baio maestro salito al grado di cancel-
pur fece. In tal guisa l' ostinazione liere e di conservatore dei privilegi
di lui cedette al peso dell' autorità dell'università. Gli ortodossi rappre-
riunita del capo della Chiesa e del sentarono allora, che il miglior mez-
clero nazionale, e soprattutto del zo di reprimere e sconcertare quei
,

5b BAJ BAJ
nemici della Chiesa era di toglier al volo senza le ali. I tenebrosi
loro qualunque speranza di veder suoi partigiani continuarono a scredi-
rivocata la bolla di Pio V, facen- tare la bolla di Roma, e pretendeva-
dola sancire da Gregorio XIII suo no, piìi meritasse solamente quel si-

immediato successore, e pubblicare quale non obbliga


lenzio rispettoso, il

nuovamente a Lovanio. che ad una riserva di convenienza,


Il re di Spagna fece appoggiar senza aver alcun influsso sul giudi-
tali domande presso il santo Padre, zio e sull' adesione
interna. In tal
il quale vi aderì, pubblicando, ai 29 forma, con un laberinto di cavilla-
gennaio 1^79, una costituzione in zioni, si fece strada il giansenismo,
conferma della bolla di Pio V, e stabilendosi sotto altri nomi un se-
facendola bandire solennemente per mi-calvinismo che, malgrado la Chie-
ricavare di bel nuovo da Baio una sa, parve ai men veggenti una por-

Ta-
ritrattazione formale in iscritto. zione di essa. V. La Storia del Ba-
le incombenza fu da lui affidata al fanismo del p. Duchene.
padre Toledo, gesuita spagnuolo, es- Baio passò di questa vita il 16
perto teologo e mediatore eminente, settembre 1^89, nel settantesimo an-
e Baio restò infatti ad lui così con- no dell'età sua, e le sue opere fu-
vinto, che riguardò le sue proposi- rono stampate per la maggior parte
zioni giustamente condannate nel in Lovanio nel i566 e 1077, ed
senso naturale de' suoi scritti. Ciò in Colonia nel 1 696 , insieme ai

ottenuto da Toledo, raccolse la fa- documenti che si riferiscono alla


,

coltà teologica, e richiesto prima Baio storia della sua vita. Consistono esse
indi il resto dell'assemblea, se reli- in opuscoletti versanti sul peccato
giosamente avrebbero osservata la originale j sul modo con cui e ri-
bolla, concordi gridarono ri-
tutti messo j sul merito delle opere j sul-
ceverla con sommissione e promet- la giustizia originale j sulle virili

tere di ubbidirla. degli empi j sulla libertà j sulla ca-


Non restava che la sottoscrizione rità j sulla giustizia j sulla giustifi-
di Baio così ricalcitrante ad ogni cazionej sul sacrificio^ sulle indul-
sottoscrizione; ma anche quella vol- genzej sulle preci pei defunti e sui
ta vi si rifiutava finché , fosse ti- sacramenti in genere. Compose al-
more, o destrezza per parte del com- tresì molte opere di controversia
missario, mostrassi di verso da sé me- sulla Chiesa j sul potere del Papa,
desimo, e diede una ritrattazione ed alcune lettere. Trovansi ancora
sottoscritta, che superò qualunque inediti alcuni commentarli di Baio
speranza. Tutta volta, o per incostan- sul maestro delle sentenze e sui
za, o per cattivo consiglio, oppure salmi.
per ostinazione e cattiva fede non BAJONA. Città con residenza ve-
trascorse l' anno , eh' ei ristabilì il scovile in Francia, nella Guascogna,
cardine del favorito suo sistema dipartimento dei Bassi - Pirenei . Il

ed avanzò di bel nuovo alcune nome di Bajona , Lapurdum, città


pubbliche tesi col dire, che essen- ricca e forte del Beam, deriva da
do stalo creato V uomo per fare Baja eona, che in lingua ba-
ilbene come gli uccelli per volare, sca significa Baja buona o buon ,

era inetto al bene dopo la rovina porto. Una colonia di baschi essen-
delle sue forze, così come l'uccello do passata in Irlanda , vi portò il
,

15 A J BAJ >3

suo idioma, il che sappiamo da Giral- desi e presso l'isola di Finlandia;


do Cambrense, il quale ci offre una in somma il suo traffico per mare
descrizione molto curiosa delle ar- e per terra è importantissimo , ed
mi, degli abiti, e dei costumi di esteso assai.
questi popoli. Questa città, riputata Il paese circostante di Labour
molto pel suo commercio, giace sui così appellato da Lapurdem, fu abi-
fiumi AdaUr e Niva, lungi una le- tato da' baschi di origine cantabri,
ga circa dal mare in vicinanza del i quali cacciati dalla patria quivi si

golfo di Biscaglia.Viene essa divi- stabilirono. Tale paese estendevasi


sa dal JVive, che internamente l'at- anticamente dall' Adour sino a san
traversa in tre parti, mentre all'ester- Sebastiano nella provincia di Gui-
no l'Adour ne rade le muraglia. puscoa. Intorno a questo paese veg-
Il tratto più grande racchiude uno gansi Plinio e Pomponio Mela ,

antico castello guernito di torri ro- che parlano dell' origine de' baschi.
tonde: nella parte più piccola (ri- Sembra che la lingua di que' popo-
dotta dai due fiumi in foggia di li sia in sostanza quella degli anti-
penisola) vedesi altro forte circon- chi bretoni, la quale in parte si è
dato da quattro formidabili bastio- conservata nel paese di Galles, e
ni. Isolato sorge il terzo quartiere, nella Bassa-Bretagna . Il paese di

che riguardasi come sobborgo, e che Labour è si sterile, che va esente


chiamasi dello Spirilo Santo, né co- da ogni ordinaria gabella, e paga
munica col rimanente che per aiu- soltanto al re un piccolo tributo.
to d'un ponte di legno. In esso si Alcimi autori sostengono, che la cit-
vede la maggiore cittadella, che in tà di Bajona abbia avuto dei ve-
forma quadrilatera s'erge sopra una scovi fino dall'anno 38 1; ma leg-

altura, e domina tutta la città, il por- gesi nella Gallia Christiana nova,
to e la circonvicina campagna. Le non averne avuti prima del 980.
principali fortificazioni di questa cit- La sua sede vescovile, già suffraga-
tadella sono opera del rinomato nea di Tolosa, ora lo è della me-
Yauban. In Bajona, piazza forte di tropoli di Auch, e sono i pre-
distinti

prim' ordine e eh' è la chiave della gi della sua cattedrale. Decorala è


Francia dal lato di Spagna, vi è Bajona altresì da una scelta bi-

una direzione generale di artiglieria, blioteca, dalla zecca, dalle scuole


ed un vasto arsenale. Il porto vie- di nautica, e di disegno. Questa
ne dai due fiumi formato, ed offre diocesi, che si estendea per lo passa-
comodo asilo, comunque sia di ac- to fino alla città di s. Sebastiano

cesso difficile, né altro che navi in Ispagna, non contiene ora che
mezzane possano costruirsi ne' suoi settantadue parrocchie , che sono
cantieri. Bajona ha il vantaggio parte nella terra di Labour, parte
unico in Francia, di aver due rivie- nella bassa Navarra. Fontarabia, e
re, e ne' due suoi fiumi osservasi il le altre ventinove, che le apparte-
fenomeno del flusso e riflusso. Si nevano altre volte, ora dipendono
deve a questa città l'invenzione del- dal vescovo di Pamplona e di Ca-
le Bajonette. Molte furono le bar- lahorra. Questo smembramento lu
che di Bajona, che per la prima fatto da Papa s. Pio V, del i566, ad
volta tentarono, nel i6o5, la pesca istanza di Filippo II re di Spagna.
delle balene nelle acque groenlan- Bajona fu patria di s. Leone vesco-
,

54 T* AJ BAJ
vo eli essa, apostolo dei baschi, e con gran pompa seguì il giura-
martire, nato nell'856. V. s. Leone. mento prestato dai due re Filippo
Dominata in principio Bajona da IV e Luigi XIV, affine di perpetua-
particolari signori, ebbe, fino dal I X mente conservarla. In Marac, bel
secolo, dei visconti che dorarono
, castello di delizia contiguo a
Ba-
sino al 120 5. Unita poscia al du- jona, Carlo IV Spagna per
re di
calo di Guienna, ebbe a sostenere volere di Napoleone, nel maggio del
vigorosi assedii da' suoi potenti vi- 1808, rinunziò il trono, che a' 17
cini, cioè i re d'Aragona, ed i viscon- marzo avea già ceduto in Aranjuez
ti del Bearn. Alfonso I re d'Ara- a Ferdinando VII suo figlio. Custo-
gona, nel 1 104., l'assediò e la prese: dito era già Ferdinando VII a Ba-
Gastone principe del Bearn l'asse- jona, allorché per ordine dello stes-
diò pure liei 12.53. Nel i^.5i la so imperatore de' francesi vi fu ,

tolse il re di Francia Carlo VII, il trasferitoCarlo IV e la reale fa-


Vittorioso, agli inglesi nel regno di miglia ingiungendosi a Carlo IV
,

Enrico VI, e ne arricchì la coróna. di disapprovare l'atto di Aranjuez,


Il re Carlo IX eseguì nelle sue mu- e cedere i propri diritti a favore
ra l'abboccamento con Elisabetta re- della Francia. Dopo di che il re fu
gina di Spagna sua sorella, moglie mandato a Roma, e Ferdinando VII
di Filippo III, nel i5gg, e vano fu fu racchiuso nella fortezza di Valen-
negli anni susseguenti ogni sforzo cay, e venne obbligato poscia a Bor-
degli spagnuoli per tentare la fe- deaux a prestare la sua adesione al-

deltà delle sue genti , che salde si l'atto suddetto. Gli studiosi comizii
mantennero contro famosa lega, la di Bajona proclamarono Giuseppe
a favore della anche nel-
legittimità, Bonaparte fratello di Napoleone
,

l'avvenimento al trono di Enrico IV, per re di Spagna e dell'Indie; ma


il Grande, già re di Navarra e si- ben presto, insorta tutta la provin-
gnore del Bearn. In Saint Jean de cia, ebbe principio l'eroica guerra,
Luz (Lusius sficus) ,
piccola città in sostenuta intrepidamente fino al
riva alla Nivette, nel 1660, fu ce- 1 8 1 4» nel qual anno gli spagnuoli,
lebrato il matrimonio di Luigi XIV, collegati agl'inglesi, intrapresero l' as-
con Maria Teresa d' Austria in- , sedio della città di Bajona, che non
fante di Spagna, figliuola di Filippo ebbe a cessare , se non dopo il

IV , ciò che poi fece risolvere il trattato di Parigi, pel quale ritor-
fratello della sposa Carlo II a la- nò Luigi XVIII sul trono di Fran-
sciare, nel 1700, per testamento la cia, e Ferdinando VII su quello di
corona spagnuola al re di Francia, Spagna.
per cui Luigi XIV vi prepose il suo BAJULI, capitolari. Nell'Ordi-
nipote Filippo V. Tale matrimonio fu ne di Malta o gerosolimitano si ,

conseguenza della celebre pace de' Pi- chiamano con tal nome quelli che
renei , trattata e concili usa nell' iso- posseggono de' Baliagi dell' Ordi-
la de' Fagiani, nel mezzo della Bi- ne. Diconsi poi Baiali conventuali
dassoa, dal Cardinale Mazzarini per i capi delle otto lingue, che hanno
la Francia, e da d. Luigi de Flato residenza nel convento della relazione
per Spagna nel iG^c); pace che
la di Malta.
apportò tra i due popoli stabile BAJULI de' vescovi, e degli arda-
concordia. Fu a' 9 luglio 1660, che ti. Sono ciucili che dai francesi si ap-
,

BAR BAR 55
pellano baillis capilulaircs e che so- le istanze di Uladislao V re di Un-
no uffiziali domestici degli uni, e de- gheria e della repubblica veneta,
gli altri. Chiamami pure Bandi i venne da Alessandro VI, nell'ottava
servitoli e domestici, che i Cardinali promozione fatta in Roma l' anno
conducono seco in conclave colla qua- i5o2, creato, benché assente, Car-
lifica d'inservienti. Niuno però de' dinal di S. Romana Chiesa, riceven-
Cardinali può eleggere il suo, do- do poi il presbiterale del titolo di

vendo nominare quello di uno l'al- s.Martino, fatto legato a latere di


tro Porporato, benché in conclave si pressoché tutto il Settentrione do-
facciano servire dal proprio. ve non vi fu città o provincia in
BAJULI, CERCOSTARI, STAUEOFERI, ec. cui non penetrasse. Ottenuta po-
Uffiziali, che portano la croce, i can- scia da Leone X apposita facol- ,

delieri , ed altro nelle processioni. tà di predicare la crociata contro


BAJULO. Uffiziale conventuale, il turco, che minacciava l'Ungheria,
che riceveva, o distribuiva legati i non vi volle meno, che tutta l'au-

ed il denaro offerto pei divini ser- torità e saviezza del Cardinale a


vigi e pegli anniversarii. stornare le ruine, che sarebbero de-
BARACZ o BACOCZI Tommaso, rivate da un esercito di sessan-
Cardinale . Bacoczi Tommaso da ta mila uomini i quali, invece che ,

poveri ed ignobili parenti ebbe i combattere i musulmani , rivolse-


natali circa la metà del secolo de- ro le forze contro ai grandi del-
cimoquinto ad Herdoulk nella dio- l' Aiutò assai Leone
Ungheria. X
cesi di Vesprin neh' Ungheria, come a stabilire la pace tra i principi cri-
affermano il Garimberte nelle vite stiani; nel i5i3 andò a Roma per

di alcuni Cardinali3 e Simone Sa- la seconda volta per ottener soc-


muel nella Porpora canonica. Fi- corso contro i turchi e visitò ,

no dai primi anni applicossi se- devotamente il santuario di Lo-


riamente agli studii, prima in Bolo- reto. In Vienna fu presente alle
gna, quindi a Ferrara ed in segui- nozze solenni eh' ebbero luogo tra
,

to venne ammesso alla corte del Anna figlia di Uladislao re d' Un-
Cardinal Ippolito d' Este, vescovo di gheria e l'imperatore Massimiliano,
Agria, in qualità di segretario. Fu cos'i pure a quelle di Maria nipote

da ciò, ch'egli crebbe a tanto di pote- dello stesso Cesare, e Lodovico re di


re e riputazione, specialmente pres- Ungheria. Amabile e dolce era l' in-
so il re Mattia Corvino, che in bre- dole di lui ; usava belle maniere
ve non solo fu eletto cancelliere verso tutti , e specialmente si mo-
del regno e regio segretario, ma di strava generoso nel sostenere a
più venne promosso alla dignità di proprio carico in Vienna Stri-
,

vescovo di Alba e di Agria nel 1 497 » gonia ed anche in Italia buon nu-

ed ascese anche alla cattedra della mero di giovani , affinchè progre-


metropolitana di Strigonia. Non si sa dissero nei buoni costumi e nel-

donde abbia attinto il Fleury che le lettere. Di più, affine di proteg-


questo Cardinale sia stato eletto ve- gere i confini dell' Ungheria man-
scovo di Torino, dacché nella se- teneva armato numerosissimo eserci-
rie dei pastori di quella Chiesa tes- to. Intervenne da ultimo ai conclavi
suta dall' Ughellio, non si parla mi- di Pio III, e Leone X, ed avendo
nimamente del Bacoczi. Bensì, per arricchito di feudi suoi, mori nella
i
, ,

56 B A L BAL
sua patria nel i 51 1 , come racco- di pietra, di legno, che
di ferro,
gliesi da un manoscritto} che conser- sono destinate a chiudere il cancello
vasi nella biblioteca vaticana. di una cappella, il coro d'una chie-
BAKERDA. Città vescovile di Cal- sa. V. Basilica Chiesa. ,

dea, sotto la metropoli di Nisiba col- BALBEK, Baaxbek o El-Bekaa.


locata entro un'isola del Tigri, lon- Città vescovile della Turchia Asiatica
tana dodici miglia da Mossili. Fu nella Siria e propriamente nella valle
poscia eretta in arcivescovato. di Beka tra il Libano e l'Anti-Libano.
BALADA. Città vescovile di Cal- Diviene interessante pegli avanzi dei
dea nella provincia di Nisibi, sottopo- monumenti di Eliopoli cioè città _,

sta alla metropoli di questo nome. del Sole, della quale credesi che
Cinque città sono chiamate con que- occupi il luogo. Non se ne vedono
sto nome, che in arabo significa ora che le rovine. Era città vesco-
paese. Quella, di cui ora si parla, è vile dei giacobiti , dipendente da
situata nel Diar-Rabia nella Meso- Antiochia, alla quale erano soggetti
potamia, sulla sponda occidentale del coloro, che dimoravano ne' dintorni
Tigri, nella pianura di Bekino, per fino a Damasco e che, diminuito ,

la quale si va a Nisibi, ed è distante il numero de' giacobiti si sono riu- ,

da Mosul a settentrione sei o sette niti in una sola diocesi, cioè a Da-
paransaghe, ognuna delle quali so- masco. Vedevasi però ancora un
no cinquanta stadi. vescovo giacobita nel XYI secolo
BALANDA. Città vescovile, di Li- nel monistero di Deriloomor , vici-

dia nella diocesi di Asia, della quale no ad Eliopoli. Sotto Costantino se


non si fa menzione che nei conci li i. ne fece una chiesa cristiana , che
BALANEA. Città vescovile della sussistette fino all'irruzione de' bar-
seconda Siria nella diocesi di Antio- bari. Balbeck fu presa da Abou
chia, sotto la metropoli d'Apamea, capitano generale del califfo Omar .

che, secondo Commanville, ebbe un nel i4or. Tamerlano s'impadronì di


vescovo latino all'epoca delle crociate. questa citta, la quale nel 1759 sog-
Alcuni ritengono, clic fosse posta ai giacque ad un terremoto, che la di-
lidi del mare. S. Gio. Grisostomo strusse.
avvisa, a ciò che sembra, esser que- BALBISSAoBARBALISSI. Città
sta la patria chiaman-
di Porfirio, vescovile di Ponto , nella seconda
dolo Bataniotes, senza alcun dub- Cappadocia. Trovasi che verso il

bio in vece di Balanocotes. Altri 11 43 Basilio Tianeo, innanzi ad un


sostennero, eh' essa fosse compresa concilio presieduto dal patriarca Mi-
nella teodoriale provincia, stabilita chele Oxita, denunziò Clemente di
dall' imperatore Giustiniano ; ma Saseme, e Leonzio di Barbalissa
una tale provincia non è considerata come fattisi colpevoli dell' eresia

nella distribuzione dello stato eccle- de' bogomili. Furono essi per que-
siastico. Balanca oggi non è che sto motivo deposti, in vigore di un
un meschino villaggio situato nel decreto riportato da Leone Allazio.
mare di Siria. Leonzio non meno che Clemente,
B AL AUSTR AT A Bolustrìum . furono astretti a confessare , che la

balustrum , cancelli , dathri cla- _,


loro ordinazione erasi fatta contro
thralum septum colunnellariim se- le leggi della Chiesa.
plum. E una sene di colonnette BALTUJ11A. Città vescovile di Li-
BAL BAL 57
eia nella diocesi di Asia sotto la me- ecclesiastici; tuttavia rileviamo, che
tropoli di Rodi. Innocenzo III, eletto nel i 198 fece ,

BALDACCHINO. È una tenda memoria, che si portava la mappula.


o coperto tessuto in seta ed oro, sopra Pontefice.
il In quel torno
per lo più di forma quadra, con venia adoperato anche ne' funerali
là ci e o drappelloni pendenti. Esso è delle persone cospicue. Cherubino
di due sorta; l'uno stabile, l'altro Ghirarducci, nella Storia di Bologna
portabile Il primo si tiene affis-
. all'anno 1620, scrisse che morto
so sopra gli altari o sopra i troni essendo Guglielmo Guidozagni, uo-
del Pontefice, de' vescovi, degli ab- mo celebre in lettere, nelle ese-
bati, de' principi o de' gran perso- quie gli fu posto sopra il Baldac-
naggi qual segno di onor distinto; chino, secondo la costumanza di
il secondo, che viene sostenuto da quell' età. Che poi sin dal secolo
aste o bastoni si porta sopra il
, decimoquarto venisse portato sopra
ss. Sacramento, nelle processioni, la ss. Eucaristia , ne fa testimo-
sopra le preziose reliquie ed anche nianza il Martene (De antìq. ecel.
sopra la persona del Papa , de' pre- ritib. lib. Ili , e. 25), ove descrive
lati e principi secolari, che in certi il rito della processione del ss. Sa-
incontri vengono ricevuti e accom- cramento , che si faceva secondo le

pagnati sotto il Baldacchino. Veggasi antiche consuetudini di s. Dionigio.


il Pontificale Romano p. 3. Le regole generali su' Baldacchini
Da principio, quando era immo- prescrivono, che quelli i quali stanno
bile, si faceva di bronzo, o di altro sopra gli altari , debbano essere di
metallo, di legno o di qualche altra sufficiente grandezza per coprirli in-
materia, con figure ed ornamenti. teramente, e debbano pur essere del
In appresso venne fabbricato di colore relativo all' uffizio ,
quando
stona ricchissima , di broccato , di però non constino di legno dorato
damasco, ed a questo sembra essere o di altra materia. Quelli degli ab-
stato più propriamente applicato il bati non possono essere tessuti in
nome di Baldacchino; sebbene esem- oro , e non deggiono essere alzati
pi non manchino, che in qualche che nelle feste più solenni, in cui
incontro sia stato anche di semplice celebrano pontificalmente. A molti
lino. V. X Ordine di Benedetto ca- di questi Baldacchino fu concesso
il

nonico § 4°- da Urbano Vili; agli Olivetani cioè


Parecchie appellazioni ebbe sor- colla costituzione Exponi nobis etc.,

tite negli antichi rituali. V. Mabil- de' 4 aprile 1629; a' cassinensi col-

lon alle Note dell' Ordine Romano. l'altra Exponi nobis, degli 1 1 luglio
Fu chiamato /annone, mappula 3 1 629 ; con una nuova Ex-
a' celestini

velo ed anche ombrella. Così nel- poni nobis, de' 26 settembre 1629,
1' Ordine
di Benedetto Amelio vien ed a' camaldolesi colla costituzione Nu-
detto panno, e palio nel Diario per, de' i5 settembre i63?.. Egual-
di Stefano Infessura, riportato dal mente venne accordato dalla S. C.
Cancellieri ne' suoi Possessi. V. Om- de' riti, ì5 gennaio i633, a' pre-
brellino insegna di dignità. lati della congregazione de' canonici
Non è troppo facil cosa lo stabi- regolari lateranesi, che hanno l'uso
lire precisamente in qual' epoca si della mitra e del bacolo. Laddove
abbia cominciato ad usarlo ne' riti s' innalzi il Baldacchino sul trono
voi. iv. 8
,

58 EA L BAL
degli accennati , come anche su Nelle altre funzioni ecclesiastiche;
quello de' vescovi, il suo colore de- nelle quali interviene il Papa sotto
ve conformarsi a quello dell'uffizio. Baldacchino, le aste, che son ot-
Ma veniamo alle rubriche di Roma to ,
vengono sostenute da differenti
in riguardo a' Baldacchini. qualità di persone, a seconda della
o
In questa città presentemente vie- funzione medesima. Nella processio-
ne portato sopra la persona del ne del Corpus Domini si portano
Pontefice allorché parato delle sacre coli' ordine seguente. Dalla cappellai
vesti prende il possesso nella Basi- Sistina del Vaticano sino al secondo
lica lateranese ,
quando in pubblico ripiano della scala regia le sostengo-
discende per celebrare i Pontificali, no i prelati referendarii vestiti di roc-
nella processione del Corpus Do- chetto e inantelletta. A questi vengo-
mini, in quelle per le funzioni delle no consegnate da' mazzieri nella cap-
candele e delle palme, nelle solenni pella accennala. Dal detto ripiano
benedizioni, nelle canonizzazioni e sino alla porta della Catena, ove stan-
quando ripone le quarant'ore ed il no sempre gli svizzeri, gli alunni del
sepolcro nella cappella Paolina del collegio germanico in sottana e,

suo palazzo, nonché in altre cir- soprana rossa. Dalla Catena, fino al-
costanze. la metà del colonnato destro, gli a-
A' tempi, che ne'possessi dei Papi lunni del collegio urbano, in veste
si usava la solenne cavalcala co' pa- negra cinta da una fascia rossa; lino
ramenti sacri, il Pontefice partiva al termine del colonnato gli alunni
dalla basilica vaticana sotto il Bal- del collegio inglese in vesti negre;
dacchino, e le aste veniano portate fino al mezzo della piazza inferiore
da' romani fino alla basilica latera- otto sacerdoti in abito lungo negro;
nese, dove le prendevano i canonici fino al quartiere de' soldati, con ve-
di quella. Cessato poi quell' uso, sti succinte, e mantello di seta ne-
fino dal Pontificato di Leone X, gro i maestri di strada ed i mini-
eletto nel i ? 3 1 , ultimo che fece la stri del loro tribunale ; a questi suc-
cavalcata, venendo il Pontefice alla cedono per tutto il colonnato sini-
basilica del Laterano senza i sacri stro in abito di spada i deputati della
paramenti , li assume nel portico nazione fiorentina, gl'individui delle
della stessa chiesa ;
quindi là sol- arciconfraternite di s. Gio. Decollato e
tanto vien ricevuto sotto un nuovo di s. Giovanni de' fiorentini: dal por-
Baldacchino da quei canonici, che tut- tico sino all'ingresso del vestibolo, e-
tora ne sostengono le aste fino all'al- gualmente in abito di spada, i depu-
tare Papale, e, terminata la funzione, tati della nazione sanese, privilegio ad
dall' altare fino alla loggia , dove il essi accordato da Pio li loro concitta-
Papa sotto altro Baldacchino ante- dino, nel i458, cioè ad alcuni mem-
riormente preparato, impartisce l'a- bri dell' arciconfraternita della stessa
postolica benedizione. In tutte le log- nazione, eretta nel i5io,; fino poi
gie in cui il Pontefice dà la solen- al mezzo della basilica , cioè alla
ne benedizione, si alza un tal Bal- cappella di s. Sebastiano, gli alun-
dacchino. Talvolta quello portato ni accademia ecclesia-
della nobile
ne' Possessi de' Romani rimase a lo- stica, mantello di seta
in sottana e
ro, quindi fu devoluto a' canonici negro; in ultimo fino all'altare Papa-
a' quali rimane in proprietà. le, il senatore ed i conservatori di
B AL B A L £9
Roma col priore de' caporioni , e i Il Baldacchino immobile in Ro-
giudici capitolini in toga, e primii ma ricopre gli altari Papali delle
in rubone. Ivi giunto iltalamo su cui patriarcali basiliche, e cosi pure quel-
sta il Papa col ss. Sacramento, i li delle altre basiliche minori e col-
dodici parafrenieri lo calano a terra, legiate di altri insigni chiese, come
ed i prendouo le aste del
mazzieri ancora nella chiesa di s. Maria so-
baldacchino, che conseguano a' con- pra-Minerva e in diverse Chiese do-
frati del Corpo di Cristo, i quali lo ve gli altari principali sono isolati.
ripongono a suo luogo. Quest'Ordine Non sia discaro avere a questo
però non ebbe principio che sul luogo un' idea del più magnifico de'
cominciare del secolo XVI , prima Baldacchini, quello cioè di s. Pietro

del cpiale diversamente esegùivasi in Vaticano lavoro che attrae la


,

la cerimonia. V. Francesco Maria curiosità e l'ammirazione de' più in-


Torri gio Costituzioni dell' Arcicon- telligenti.Desso fu fatto fabbricare
fralernita del Corpo di Cristo in da Urbano Vili, ed il celebre Ber-

s. Pietro j Camillo Fanucci, Trattato nini ne fu l'artefice. Egli per for-


delle opere pie di Roma, Roma marlo impiegò cent' ottantaseimila
1601, lib. Ili, e. 45 Biagio di Ce- trecento e novantatre libbre di me-
sena 14 ghigno
ne' suoi Diarii ai tallo. Vien sostenuto da quattro smi-

i534, e Francesco Mucanzio a' io surate colonne spirali. Al di sopra


giugno i574. porta quattro statue di angeli iu
Nelle processioni poi delle basili- piedi con varie altre figure e quat-
che lateranese e vaticana, fatte nel- vanno ad
tro altissimi costoloni che
l' ottava del Corpus Domini , cui unirsi nel mezzo, reggono sopra e
interviene il Papa, le aste del Baldac- di sé una palla dorata con la croce
chino vengono sostenute da'monsigno- in cima. Le colonne sono in parte
ri camerieri segreti e di onore , e scannellate ed in parte coperte di
in loro mancanza dagli aiutanti di rabeschi superbi tutti dorati, com'è
Camera. Lo stesso vien praticato al- dorato tutto il Baldacchino. L' oro
lorché il Pontefice si reca in s. Pie- venne a quest' oggetto cosi profuso,
tro od altra basilica alla esposizione che ne furono impiegati quaranta-
e ri posizione del Ss. Sacramento seimila scudi. Per concepire qual
per le quarant' ore. Ma quando il sia la sua vastità, basti il dire che
Pontefice nel giovedì santo porta coprendo l'altare, si estende anche
la ss. Eucaristia dalla cappella Sisti- a coprire la confessione, o sepolcro
na alla Paolina pel santo sepolcro, de' ss. Apostoli.
le otto aste del Baldacchino vengo- Baldacchino cogli stemmi del
Il

no rette da' vescovi assistenti al so- Papa regnante ne'drappelloni, o fre-


glio vestiti di piviale bianco, ed in gii è posto ancora sopra l'Altare ed il

loro mancanza dai protonotari apo- trono nelle cappelle Pontificie ; così
stolici in cappa. , colla quale gli stes- pure nelle cappelle domestiche del
si vescovi le sostengono quando il Papa e nei palazzi apostolici. In que-
Papa prima domenica dell'Av-
nella sti ultimi ve ne sono tre per ogni
vento posta nella detta cappella Pao- appartamento; cioè due, uno nella ca-
lina il Ss. Sacramento in forma di mera di udienza, l'altro nella came-
quaranta ore. V. Cappelle Ponti- ra di pranzo il terzo in quella do-
,

fìcie. ve si tengono concistori, congregazio-


,

6o BAL BAL
ni, Que' Bal-
esami de* vescovi, ec. Nella camera eziandio del sena-
dacchini son di damasco o velluto tore di Roma, per concessione di
di seta chermisi con frangie e gal- Clemente XII, v'ha eretto il Bal-
loni d'oro. Ne'palazzi Pontificii poi dacchino. Così pure i conservatori
e nelle case religiose il Baldacchino di Roma in Campidoglio l'hanno
alzar non si può nella sala, e nep- di damasco rosso e giallo, aven-
pure nella camera di udienza o del te nel sopraccielo lo stemma del se-
trono, cosicché tanto in queste che nato romano per dossello un
, e
in quella vi si colloca alle pareti il arazzo rappresentante Roma, sopra
dossello colle armi gentilizie nella il quale evvi l'effigie del regnante
prima, e coli' immagine Ponte- del Pontefice.
fice nella seconda. Nella mattina del I romani e gli amba-
principi
concistoro pubblico, in cui il novel- sciatori lo pur essi tanto
erigono
lo Cardinale riceve il cappello al nella sala che nella camera del Iro-
trono dalle mani Papa allora
del no. Nella prima è collo stemma
viene scoperto lo stemma suo gen- gentilizio della loro famiglia ; nella
tilizio, sovrastato appunto dal cap- seconda i principi vi tengono il ri-

pello Cardinalizio, nel dossello del tratto del Papa regnante, e gli am-
Baldacchino della sala. basciatori quello del proprio sovra-
Il Baldacchino sta adunque eretto no. Quel Baldacchino è di seta ce-
sopra il trono che tengono i Cardinali leste trinato d'oro.
nella camera di udienza, e nella loro In aggiunta agli accennati perso-
sala. Il primo è di damasco rosso naggi, in Roma alzano Baldacchino
con frangie e trine d'oro. Di sotto nelle loro camere alcuni nobili mar-
v' ha il ritratto del regnante Pon- chesi, cioè, Theodoli, Cavalieri, Mas-
tefice dipinto in oglio con cornice simo , Costaguti e Patrizi , che ap-
dorata. Il secondo è di panno ros- punto perciò chiamansi Marchesi di
so con trine e frangie di seta gial- Baldacchino: ma nella seconda fami-
la. Il dossello, fondo, o coltre sotto gliaora più non esiste, e la terza
di questo Baldacchino porta lo stem- è divenuta principesca. ha pure V
ma gentilizio del Cardinale ornato un conte detto di Baldacchino, che,
del cappello Cardinalizio. oltre le tante prerogative de' suoi
Baldacchino viene alzato anco-
Il antenati gode anche di quel privi-
ra nella camera di udienza e nella legio. Questi è il conte Soderini
sala dell' uditore generale della Ca- discendente dalla nobilissima fami-
mera, siccome primo tra i prelati glia, che fiori in Firenze, legata in
de' fiocchetti. Esso è di damasco parentela co' Medici.
paonazzo con trine d'oro, un poco BALDERICO o BAUDRY (s.),
più piccolo di quello de' Cardinali, fioriva nel secolo settimo. Intorno
e nella camera di udienza tiene di al luogo ed all'anno della sua na-
sotto l'immagine del regnante Pon- scita, sono incerte le notizie. Alcuni
tefice, nella sala poi il dossello col però sostengono, ch'ei discendesse
di lui stemma. Però siccome questo da regia prosapia, e fosse congiun--
prelato abita nel palazzo Monte Ci- to in parentela Dagobcrto. col re
toiio, che si considera Pontificio Balderico, ardendo del più vivo zelo
così non alza Baldacchino in verun per la gloria di Dio insti tuì un ,

luogo, ma i soli dosselli. monistero a Montfaucou pei maschi,


,

BAL BAL 6 1

e nel 627, un altro ne fondò pel- Vedovata la chiesa di Perugia del


le femmine. A quest' ultime diede proprio pastore, trasferito all'arci-

per direttrice sua sorella s. Bovia vescovato di Monreale , fu questa

la quale a stento ne assunse l' in- da Urbano conferita al Cardinale


carico. Egli all' incontro fissò sua Monaldi Baldeschi, sebbene non po-
stanza nel monistero di Moutlàucon, tesse per allora attendere in perso-
e,secondo alcuni, n' ebbe il governi;. na alla cura del suo gregge attesa
Dopo parecchi anni di vita veramen- la legazione di Bologna ottenuta ,

te esemplare, ei fu colto dalla morte due mesi prima. Nel 1637, a per-
verso il 673 j nella città di Reims, petuo monumento di sua devozio-
ove si era recato a visitare sua so- ne e riconoscenza verso la Vergine
rella s. Bovia, e la nipote s. Doda. santissima e s. Francesco, prima di
La sua spoglia mortale ebbe la tom- partire, fé' innalzare, innanzi alla
ba a Montfaucon. chiesa di esso santo nella piazza dei
BALDESCHI Benedetto, Monal- francescani, una colonna con sovrap-
di, Cardinale. Balcleschi Benedet- postavi una statua rappresentante
to nacque da Perugino patrizio, P immacolata Concezione, nella base
nel i588. Si consacrò con impegno della quale volle che si apponesse
agli studii nel seminario e nel col- una iscrizione latina. Stabilitosi a Pe-
legio di s. Bernardo iu Perugia sua rugia , visitò la diocesi, radunò un
patria, e quindi fu condotto dallo zio sinodo, attendendo con tutta premu-
Francesco Baldeschi (che fu poi udi- ra alla esecuzione dei suoi doveri.
tore di Puiota) in Avignone, dove Ma cinque anni dopo per timore ,

si fermò per due anni, e poscia ri- di non poterli esattamente adempie-
tornato in patria ottenne la laurea. re, rinunziò il vescovato ad Orazio

Passato a Roma , studiò indefes- suo fratello, che fin dal i63o, occupa-
samente per sedici e più. anni la va la sede di Gubbio, e che nel i643,
legge, e giunse a tanto da poter fu da Urbano Vili trasferito alla
molto onorevolmente sostenere l'uffi- chiesa di Perugia. Né errò nel suo
cio di avvocato. Succedette poi allo provvedimento il Cardinale, dacché
zio si nelle ricchezze come nella ca- nel 1644 infermato gravemente, nel
rica di giudice della Ruota romana; detto anno venne a morte, nella età
indi fu assegnato per uditore e data- di cinquantasei anni ed undici di
rio al Cardinale Antonio Barberini Cardinalato.
nella legazione che nel 1628, sostenne BALDESCHI Federico, Cardina-
in Lombardia, e nel i63o, in Urbi- le. Baldeschi Federico nacque a Pe-
no, e tanto s' acquistò di merito in rugia, nel 1625, dalla nobile fami-
siffatto impiego , che il Barberini ,
glia Baldeschi, e a mezzo del Car-
per dimostrarsi a lui riconoscente, gli dinale Pancirolo, segretario di stato
rinunziò la pingue abbazia di san d' Innocenzo X, passò a Roma. Es-
Bevignate, vicino a Perugia, mentre sendo molto dotto nella legge ed
il Pontefice Urbano \ III credette, per in oltre fornito di non ordina-
vie meglio premiarlo, sollevarlo al- ria erudizione, fu preposto alla città
l'onore della porpora Cardinalizia di Faenza, della provincia di Sabina
,

creandolo diacono Cardinale dei ss. e della in allora terra, ed in oggi


A ito, e Modesto, nella settima pro- città di Fabriano. Fu dappoi man-
mozione del i633, a' 28 settembre. dato nunzio agli svizzeri, quindi da
6

6-2 BAL BAL


Clemente X, fu eletto segretario di masca, che nella sua patria informa-
Propaganda e poscia assessore del vano la gioventù alla pietà ed alle
s. Offizio, il 22 marzo del 1673. scienze . Compito appena il deci-
A cagione poi del matrimonio che mo settimo anno di età, si ascrisse
fece il Pontefice di una sua pro- a quella! congregazione. Dopo qual-
nipote col principe Egidio Colon- che tempo fu fatto professore di
na di Sciarra, il Baldeschi , colla rettorica , che
e poscia di filosofia ,

rendita di tremila scudi e col nome insegnò per dodici anni in Milano.
di Federigo Colonna, creato venne In appresso recossi a Roma ove ,

prete Cardinale del titolo di Mar- s. fu insignito di varie dignità; e con-


cello , nella quinta promozione dei dottosi a Tivoli, vi mori nel 1765.
2 3 giugno del 1673. Ciò fece Cle- E autore delle opere seguenti: i.°
mente X, perchè volendo onorare Lettere sopra le forze viventi, stam-
Porpora uno della illu-
della sacra pate nella raccolta di Calogerà, voi.
stre famiglia Colonna, né trovando- IV. 1° Relazione dell' aurora bo-
si nessuno in essa che fosse atto al reale veduta in Roma il di 1

Cardinalato, come uno degli affini, dicembre 1737, venendo il 17, Ro-
fu scelto il Baldeschi che prese il ma 1738. 3.° Dissertazione sopra
nome della famiglia. Veune in ap- vasetti creta in gran numero
di ,

presso dichiarato prefetto della con- trovati una camera sepolcrale.


in
gregazione del concilio , ove dimo- 4-° Dissertazione sopra un antica
strò più che mai i suoi talenti e piastra di bronzo. 5.° Numismata

doti singolari. S'impegnò altresì nello iinperatorum romanorum praeslan-


accomodare le controversie, che vi- prima
liora per Jo. Vaillunt, editio
gevano fra il Cardinale Paluzzo Al- romana, plurimis rarissimis nummis
tieri e gli ambasciatori delle corone, auctor.
ed era cosi stimato nella curia di BALDO Pietro de Ubaxdis, giu-
Roma per la perizia nelle leggi, reconsulto nacque a Perugia nel
,

che i suoi voti tenevansi per ora- secolo XIV, ed era discepolo al fa-
coli.Concorse all'elezione d'Inno- moso Bartolo. Lesse con profitto in
cenzo XI, di Alessandro Vili e di patria, a Padova ed a Pavia, ove ar-
Innocenzo XII compi i suoi gior- , rivò preceduto dalla fama. Ivi giun-
ni a Roma, nel 1691, di sessan- to, si dice , che meravigliando del-
tasei anni di età e diciotto di Car- la sua piccola statura gli astanti
dinalato , e fu sepolto nella chiesa abbiano esclamato Minuit prcesen- :

di Propaganda. Avea il Baldeschi tia fa mani , a cui egli senza punto


sortito un naturale molto fervido, sconcertarsi soggiunse Augebit cce- :

ma moderato però sempre dalla ra- tera virlus. Teniamo di lui alcuni
gione. Capacissimo, negli affari avea Commentarli sulle decretali , ed al-
nobile il tratto, amabili le maniere, tri trattati, raccolti in foglio a Ve-
a cui univa un contegno sempre nezia nel 1593, e nel 1600; ma
grave e maestoso. non salirono a molta rinomanza.
BALDINI Giovanni Francesco, Rjli lasciò la vita pel morso di uà
sorti i natali 1677, in Brescia nel rabbioso cane, verso il i4oo, e se-
e. molto si rese commendabile per condo la sua disposizione, fu seppel-
la sua profonda dottrina. Ebbe a lito in abito di francescano.
precettori i chierici regolari di So^ BALDOMERO (s.), chiamato al-
,

BAL BAL 63
tresì Valdimero o Garmier, nacque BALDREDO (s.) Fu vescovo di
in Forez, e fino dai primi anni ab- Glascow verso la fine del secolo se-
bandonò la patria recandosi a Lio- sto. Fondò molti monisteri in Iseo-
ne. In questa città egli faceva il zia, e verso l'anno 608, terminò
chiavajuolo, e col tenue prodotto la santa sua vita , nella provin-
delle sue fatiche soccorreva molti cia di Laudon. Alle reliquie di que-
poveri, agli estremi bisogni dei qua- sto prelato prestavasi , un tempo
li diede spesse fiate persino gl'istru- culto divoto in molte chiese di
menti suo mestiere. A questa
del Scozia.
carità aggiungeva tenero amore al- BALDUINO, Cardinale. Baldui-
la preghiera ed alle mortificazio- no nacque da nobile pisano, do-
ni, nonché una perfetta sommessio- po la metà del secolo decimo pri-
ne ai voleri di Dio. L'abbate di s. mo, secondo il Baronio il Pagi ,

Giusto, che poscia fu innalzato alla ed altri. Checche ne sia del luo-
dignità episcopale, avendo veduto la go ove ebbe i natali , certamente
divozione, con cui pregava il nostro fu il primo che tra i cisterciensi
Baldomero, lo invitò ad unirsi se- venisse decorato della porpora, da
co. Non esitò egli un istante ad Innocenzo II , locchè avvenne , nel
accettarne 1 invito, e lieto rinunziò concilio di Clermont nelle Gallie
al mondo per consecrarsi alla me- nel 1 i3o, o secondo altri, nel 1 1 33.
ditazione delle cose celesti, ed alla S. Bernardo fa onorevol menzione di
pratica della penitenza. In seguito lui in una sua lettera, chiamandolo
fu promosso all'ordine del suddia- unico suo conforto, come quello che
conato, e verso la metà del secolo ebbe anche a discepolo e segretario.
settimo, terminò la sua santa carrie- Non fu il Balduino abbate del moni-
ra nel giorno 27 febbraio. La tom- stero di s. Pastore nella diocesi di Rie-
ba di lui fu ben presto visitata da un ti, come pensa il Baronio; accompagnò
frequente concorso di gente, e mol- indivisibilmente il Papa nel suo viag-
ti miracoli operati per sua interces- gio in Francia, e, ritornato in Italia,
sione, diedero a divedere il grado fu dal medesimo eletto arcivescovo
eccelso di santità cui era pervenuto. di Pisa nel 11 38, secondo il Mal-
Ma nel secolo sedicesimo le sue re- tei; di più primate della Corsica e
liquie furono disperse dagli ugonotti. Sardegna ove andò come legato
,

BALDOVINO, o BALDUINO Pontificio. Al suo tempo Corrado


Martino di Cam peri nel Brabante, II imperatore, ad istanza di s. Ber-

fioriva nel secolo XVI, ed era ve- nardo, fé' dono alla chiesa di Pisa di
scovo d'Ipri. Intervenne al concilio molte terre e castelli. In seguito Inno-
Tridentino nel i562, ove potè e- cenzo II, Balduino con Rainal-
spedi il

mergere come straordinariamente do Colimetano abbate, a Montecassi-


dotto. Presiedette a quello di Ma- no per istornar quei monaci dall'ob-
lines nel1570, e nel 1577 tenne un bedienza all'antipapa, e ridurli alla
sinodo ad Ipri. Di lui abbiamo il soggezione verso il legittimo Pastore.
Manuale Paslorum, notissima ope- Quantunque onorato il si vedesse
ra e degnissima: poi un Commen- Balduino maniera , si
per siffatta
tario sul maestro delle sentenze . mantenne nulladimeno sempre, qua-
Mori di peste a s. Omer il 9 ot- le fu nei primi anni del chiostro,
tobre i583. non deviando minimamente dal te-
,

64 B A L BAL
nore di vita cui avca intrapreso. tori ecclesiastici di assai antica data.
Secondo il Malici, terminò Ja mor- / Beda in Canlicor. cap. 1. Però
.

tale carriera nel r i


\ j, nel mese di non mancano autori, che vogliono
ottobre , benché vi sia chi indichi essersi introdotto l'uso del Balsamo
l'epoca della sua morte nel n/±6. pel s. crisma, soltanto dopo il se-
S'ignora però se sia morto in Sar- colo sesto; ed infatti prima di quel-
degna , ovvero per viaggio a quel- l' epoca non se ne trova memoria
la parte, dopo sedici anni di Car- negli scrittori di cose sacre.
dinalato. Morì con lale estimazione Gii armeni, secondo che scrive s.
di pietà, che alcuni lo hanno an- Gregorio VII (lib. Vili, ep. 1. ad
noverato fra' sanli, e nel martirolo- archiepisc. Sjnnaden.) componevano
gio cisterciense lcggesi il suo nome il crisma col burro piuttosto che col
col titolo di beato. Balsamo. Tal errore, sebbene sgri-
BA.LECA. Baleca, denominata da dato ripetutamente da' Romani Pon-
Plinio Balerìa 3 è città vescovile in tefici, avca prese salde radici, e per-

una provincia d'Asia soggetta alla severò per qualche tempo.


metropoli di Efeso. Ella è posta nel Se la mescolanza del Balsamo
mezzo ad altre terre, ed è assai lon- coli' olio sia necessaria alla validità
tana dal mare, come nota il mede- del sacramento, in cui si adopera il

simo Plinio. Fu occupata dai mi- crisma , oppure se sia soltanto di


sii, allorché, abbandonata la Fran- precetto ecclesiastico, mossero gran
cia, entrarono in Asia. Oriens Christ. questione i teologi. Il Catalano (Coni,
tomo I. in Pontific. Rom. T. Ili § 14), e
BALIA NA. Città vescovile della con lui la maggior parte degli au-
Mauritania. Pancrazio, che ne fu tori, sostengono che non si deve ri-
vescovo, intervenne al concilio di guardare se non di necessità di pre-
Cabarsussa. cetto. Tale giudizio viene convali-
BALISTA. Città vescovile di Servia. dato da quanto sul proposito scrisse
BALLA Filiberto. Filiberto Balla Innocenzo III (De Sacram. non ite-
nacque a Bagnasco nel Piemonte rami, cap. pasloris 1.) Interrogato
l'anno 1703. Cresciuto negli anni, egli se ripeter si dovea la conferma-
e sentendosi chiamato allo stato ec- zione ad uno, cui era stata ammi-
clesiastico si arruolò alla compagnia ninistrata colf unzione di olio sem-
di Gesù. Scrisse alcune lettere teo- plice benedetto, rispose : In talibus
logiche, e queste in difesa della dot- non est aliquid ilerandum, sed
trina che professava Y instituto a cui caule supplendum auod incaute fide-
si era dedicato. Morì nell'anno 1760. rat omissum. Il lodato Catalano (he.
BALSAMO. Sostanza oleosa, re- cit.) fa riflettere che sulla necessità
sinosa, odorosa, che stilla dalle inci- di mescolare il Balsamo coll'olio pel
sioni di certe piante, e che dalla Chie- s. crisma, lo stesso deve dirsi che
sa viene infusa nell' olio per consc- dell' acqua col vino per la conse-
crare il Che tal co-
crisma (Pedi). crazione del Sangue di G. C. Que-
stumanza da gran tempo sia sta- sta dove mancasse non renderebbe
ta praticata dalla Chiesa latina invalida la consecrazione , ma gibbo-
lo provano apertamente i sacri co- ne illecita pel grave precetto della
dici sacramentarli, i primi libri pon- Chiesa peccherebbe ometten-
, e si

tificali manoscritti, nonché gli scrit- dola. V. ACQUA NEL VISO.


,

BAL BAL G5
Balsamo s' infonde nell' olio dal
Il una raccolta di ordinanze ecclesia-
vescovo, quando egli nel giovedì san- stiche; e compose altre opere, nel-
to consacra il crisma. Secondo il le quali mostra nemico della chie-
si

Pontificale Romano , si fa col rito sa romana. Furono pubblicate ezian-


del seguente tenore. Portato il va- dio due lettere di questo autore,
so col Balsamo un suddiacono
da una delle quali versa sul digiuno,
e riposto sulla mensa preparata col e l'altra sulla maniera, onde si de-
mezzo dell' arcidiacono , il vescovo, vono accogliere i novizii ne' moni-
levatasi la mitra, lo benedice reci- steri. La maggior parte degli scrit-
tando le tre orazioni, che leggonsi tori sono di avviso che Balsamone
nel prefato Pontificale : dipoi bene- abbia compito i suoi giorni nel 1 204.
dice l'olio; quindi, estrattane una BALSEMIOoBOSSENZIO. Due
porzione dall' ampolla, lo mescola col santiportano questo nome. Il pri-
Balsamo, e di poi versa tutto nella am- mo patrono di Rameru nella
è
polla dell' olio; dicendo haec coni- : Sciampagna, e di lui sappiamo sol-
mìxtio liquorum fiat omnibus ex ea tanto, che subì il martirio nel 4°7>
perunclìs propitialio et custodia sa' del quale si celebra la festa nel
lularis in saccula saeculorum. Amen. giorno 16 agosto. L'altro si dedicò
Questo rito per altro non fu sempre alla vita eremitica, e fioriva nel se-
lo stesso nella Chiesa latina. La colo VII. Ammiratore delle virtù
chiesa di Soissons in Francia al e della penitenza di s. Basolo, ab-
tempo di Nivellone II di lei vesco- bandonò Limoges sua patria, affine
vo, soleva cantare l'inno Veni Crea- di ricopiare in sé le geste di questo
tor, prima che si facesse la infusio- eroe , che lascio! lo erede della pro-
ne. Al contrario il sacramentario di pria cella. Dopo parecchi anni im-
s. Gregorio, dove tratta del giove- piegati nella santificazione della sua
dì santo, dice che il vescovo deve anima, Balsemio morì nel bacio del
infondere il Balsamo prima della Signore addi i5 agosto, non si sa
messa, stando tutti nel segretario, e di qual anno.
nulla proferendo in quell'atto. BALTIMORA. Città con residen-
Il Balsamo si mescola coli' olio za arcivescovile nelle provincie uni-
per indicare l' odore soavissimo del- te dell'America settentrionale
( Bal-
la grazia di G. C, oppur anche l'o- titnoren.).Questa città è contea
dore delle opere buone,
deve che d'America, la più considerabile del
spirare quegli il quale degnamente Maryland, situata su d' una piccola
ha ricevuti i sacramenti. V. Inno- riviera , che si precipita in quella
cenzo III lib. I. de sacra unctione. di Patapsco alla distanza di circa
( V. Agnus Dei benedetti , e Rosa venticinque miglia dalla sua unione
d'oro benedetta), usandosi del Bal- con la baja di Chesapeak. È fab-
samo nella loro benedizione. bricata all' interno del bacino , che

BALSAMONE Teodoro, celebre viene riguardato come uuo de' mi-


canonista del secolo XII. Era dia- gliori porti dell' America. Contiene
cono, archivista della chiesa di Co- questa città la casa di correzione
stantinopoli, e poscia patriarca di dello stato, un palazzo di giustizia
Antiochia pei greci. Illustrò con no- un museo, un teatro, una dogana,
te il Nomocanon di Fozio, che nel un ospedale con gabinetto anatomi-
1672 fu stampato in Oxford; fece co, una biblioteca di circa diecimila
voi. IV.
9
,

r»6 13 AL BAL
volumi, una scuola di medicina , la se dichiarati inabili agl'impieghi, fu-
università di Maryland, un collegio, rono cacciati i preti loro, forzando-
una borsa bellissima e tre mer- , si ad avere de' ministri protestanti.
cati. Vi sono diverse chiese, delle Tali contraddizioni non ebbero l'ef-
quali cinque cattoliche, cinque epi- fetto dalla persecuzione bramato
scopali, cinque metodiste, tre batti- giacché la fede si conservò in Bal-
ste, due presbiteriane, due di rifor- timora per lo zelo di alcuni missio-
mati olandesi, due separatiste, due narii, e si ristabilì appieno al mo-
quacbere, una luterana, una indi- mento della rivoluzione delle Pro-
pendente, una detta dunker , una vincie unite dell'America, accadu-
unitaria, una svedenborgiana. Nella ta sul declinare del secolo XVIII
America settentrionale penetrò la cioè poco prima di quella francese.
religione cattolica co' primi coloni, Bi mossi furono dal nuovo governo
che vi arrivarono dall' Inghilterra repubblicano gì' impedimenti posti
sotto il regno di Carlo I , che vis- ai cattolici per l'esercizio della loro
se sul trono dal 1623 al 1649, ^ vennero le leggi pe-
religione, abolite
quale die' la provincia di Maryland nali contro ed i preti pote-
di essi,
a lord Baltimore ,
per ritirarvisi rono applicarsi senza timore alla
co' cattolici, allora perseguitati nel pratica delle funzioni. Ma il gran
loro paese, onde vi fondò la colo- numero degli emigrati della Fran-
nia di Baltimora, che poscia diven- cia, per fuggire la tirannia della lo-
ne una fiorente città. Altri abitan- ro nuova repubblica, accrebbero as-
ti dell' Inghilterra e dell' Irlanda, sai più in Baltimora il numero dei
vi si rifuggirono per la stessa ca- fedeli americani.
gione, e vi portarono il loro attac- Nello stesso tempo le tredici nuo-
camento alla fede. Gli accompagnò ve provincie unite dell' America set-
nel i63i il gesuita p. Andrea U- tentrionale, per appagare i voti dei
vifhe, il quale fu poi successivamen- cattolici, specialmente della provin-
te rimpiazzato da altri missionari, cia di Massacuset, domandarono al
quasi tutti levati dalla sua compa- Papa Pio VI un vi caino apostolico,
gnia. Ma i cattolici, che avevano con autorità, e plenipotenza assolu-
sperato di essere al coperto di ogni ta nelle cose spirituali, né indugiò
persecuzione in queste lontane con- ilPontefice, nel concistoro dei 6
trade, si videro pure soggetti a mol- novembre 1789, ad erigere una
te vessazioni. Baltimora fu spogliata nuova cattedra vescovile in Balti-
da Oliviero Cronnvel, che dopo a- mora, dove si contavano circa cin-
ver fatto decapitare Carlo 1 , usur- que mila abitanti, che seguivano la
pò, col titolo di protettore, la so- religione romana. E per primo ve-
vranità dell'Inghilterra, e privò Bal- scovo Pio VI vi nominò l'ex ge-
timora delle concessioni fattele dal- suita Giovanni Carroil, nato in Bal-
l'infelice monarca. Assunto però al timora agli 8 gennaio 1736, capo
trono nel 1660, il di lui figlio Car- de' missionarii di quel paese. Diede a
lo II, la ristabilì ne' primi diritti, lui facoltà di recarsi all'Avana., o a
comunque per altro contesi le fos- Quebech, per farsi consacrare, ed
sero nel regno di Giacomo II, che afhdogii nel tempo stesso la dire-
incominciò nel 1 684- Furono per- zione degli affari cattolici in tutti i

tanto allora i cattolici di quel pae- vasti paesi soggetti ai tredici stati u-
,

BAL fi AL 67
«iti d'America, rivestendolo ancora ro fondatrice. Questo stabilimento
legato apostolico. Do-
dell'uffizio di piantato e diretto da un zelante
po aver ricevuto le sue bolle, porti cattolico , diveniva il contrapposto
il nuovo vescovo per l'Inghilterra, vivissimo delle persecuzioni sofferte

dove fu consacrato a Londra ai 16 dai religiosi nella Francia per ope-


agosto 1790, colla più solenne e ra dell'assemblea del 1790.
pomposa cerimonia, da monsignor Una colonna di marmo è stata
Walsmesley vescovo di Rama, e deca- eretta in Baltimora come monumen-
no de' vicari apostolici d'Inghilterra. to di onore a Vashinglon; ed un
Nel suo ritorno a Baltimora fu altro monumento fu pure innalzato
il prelato seguito nel 79 da mol-
1 1 che perirono nelle gior-
ai cittadini,

ti ecclesiastici, per la maggior parte nate i4 settembre 1 8 1 4 P er


i3 e
francesi che pei torbidi della loro difendere quella città contro gl'in-
?

patria portarono il loro zelo in un glesi. Il concilio nazionale di Balti-


paese sprovveduto di operai evan- mora presieduto dall' arcivescovo
,

gelici. La nuova diocesi non con- Giacomo Wiethfield, l'anno 1829,


tava che quarantacinque preti cir- fece palese a tutto il mondo lo

ca, la maggior parte antichi ge- straordinario e rapido progresso del-


suiti , sparsi per un territorio di la fede cattolica in America. Fu es-

mille cinquecento leghe di lunghez- so il primo concilio tenuto in que-


za , e novecento di larghezza. Le sta parte del nuovo mondo. Di die-

prime cure del nuovo prelato furo- ci vescovi degli Stati Uniti Te ne
no impiegate ad istabilire un semi- intervennero sei, ed uno mandò il

nario pel quale fu acquistata una procuratore. Vi si trattarono tre ar-


,

casa, in cui si ricevettero alcuni gomenti, la fede, la disciplina, i


alunni , ed a formare ancora un Sacramenti; e si prescrissero alcune
collegio a Georges -Joun presso a regole intorno alla condotta degli
Baltimora. Nell'anno stesso 1 79
r
ecclesiastici. Indi si scrisse una cir-

egli tenne il primo sinodo, che du- colare ai cattolici animandoli alla

rò quattro giorni, a cui interven- fondazione di nuovi seminari, e ren-


nero diciotto preti , senza contar dendoli cauti intorno alla lettura di
quelli arrivati dalla Francia. In quel libri perniciosi.
sinodo si stabilirono diversi articoli Il secondo concilio, o sinodo pro-
di disciplina sugli oggetti di maggior vinciale di Baltimora, fu tenuto in

importanza, come si può vedere in delta Città, dai 9.0 ai 27 ottobre del
Jaulfret Shemoires, tomo II pag. i833, e vi assisterono oltre l'arcive-
349, e seguenti. scovo di Baltimora Wiethfield, nove
Monsignor Corroil, nel ritornare vescovi degli Stati Uniti di America.
al suo vescovato coi due preti in- Il terzo sinodo provinciale,
fu ce-
glesi Planket e Nikel condusse se- , lebrato in Baltimora dai 16 ai 22
co un nuovo stabilimento di quat- api ile del 1837, e v'intervennero,
tro religiose carmelitane delle Fian- oltre arcivescovo di Baltimora Sa-
1'

dre, domandate per la fondazione muele Eccleston, nove vescovi dei


di un convento del loro Ordine in medesimi Stati Uniti.
MaryJaiid, dove già alcune fervorose B A LTO Gì anfrancesco, nato a Metz
neofite aspettavano per mettersi divenne gesuita poi let-
le nel 1 667 ,
;

quindi esercitò
so Lio la regola di santa Teresa lo- tore dei medesimi;,
j

G8 BAL BAL
molti gravissimi uffizi, e da ultimo 4- ; e la esatta revisione delle ope-
i'u bibliotecario di Reims, ove mo- re di s. Cipriano.
li nel 1743. Le opere, che abbia- BALVE Giovanni, Cardinale. S'i-
mo di lui sono Risposta alla Sto-
: gnora luogo preciso ove nacque,
il

ria degli oracoli del signor di Fon- poiché alcuni sono d' avviso, che ab-
tenelle, Strasburgo 1707, 1709 in bia veduto la luce nel ducato d'Angiò,
8. j Continuazione alla sua Rispo- altri in Verdun, ed altri in Poitiers ;
sta; Difesa dei santi Padri ac- chi lo crede nato da un ciabattino,
cusati di platonismo, opera erudi- chi da un racconci atore di panni, e chi
tissima , Parigi 17 11 in 4. : Reli- da un mugnaio. L'epoca però del suo
gione cristiana provata dal com- nascimento viene da molti segnata al-
pimento delle profezie, Parigi 1728 l'anno 1421. Mancante di nascita co-
in 4-"; Difesa delle profezie della spicua, di scienza e pietà, trovò nul-
religione cristiana, tre voi. in 12. lostante in quello spirito di cabala,
1737, col Giudizio
dei santi Pa- ond' era fornito , con che appagare
dri sulla morale della filosofia pa- la sua ambizione. Guadagnatosi per-
gana, Strasburgo, 17 19 in foglio, tanto il favore di Giangiovenale
e gli Attidi s. Barlaam tradotti dal Orsini, patriarca di Antiochia, a mez-
greco in francese, con osservazioni. zo della più raffinata scaltrezza, ot-
BALUZIO Stefano, nato a Tul- tenne di essere, secondo alcuni, fatto
le nel i63o,era letterato accettissi- suo vicario, canonico della cattedrale,
mo all'arcivescovo di Tolosa, biblio- ed esecutore testamentario, e giunse,
tecario al signor Calbert quindi nel secondo il Maan, a profittare del pin-
,

1670 nominato lettore di canonico gue patrimonio, cui aveva disposto


diritto nel collegio reale, ove per quel signore a favore dei poveri e del-
lui s' instituì quella cattedra, e morì le cause pie. Passò dappoi al servigio
nel 1 718 di ottantott' anni. Pub- di Giovanni Bellavalle vescovo d'An-
blicò nel 1708 la Storia genealogi- gers, dal quale, secondo il Fleury, fu
ca della famiglia d' Overnia j De fatto canonico e vicario generale nel
concordia sacerdotii et imperiij la i46i. Ma dovendo il Bellavalle pas-
edizione bellissima dei Capitolari dei sare a Roma
perchè incaricato da
,

re di Francia, colla collezione di Carlo VII dell'ambasceria a Pio II,


Ansegisio e di Benedetto diacono non potè il Balve occultare il suo carat-
nel 1677; le Lettere d 'Innocenzo III tere a maniera, che l' oculatissimo
nel 1682; la Marca Hi'spanica nel Cardinal di Pavia non se ne avve-
1688; le Vite dei Papi d'Avigno- desse. Ritornato il Balve in Francia
ne, che sono proibite; il Salvia/io per conferire col re Luigi XI , si

Vincenzo Lirincsej Lupo de Fer- guadagnò il favore di questo principe


rierej Agobardo Camolonj Leidra- in modo che gli diede la carica di
doj un Trattato di Floro diacono.; intendente delle finanze e di segreta-
quattordici Omelie di s. Cesario di rio, e poscia lo elesse a suo con-
4rles_: i concilii della Gallia Nar- fessore, limosiniere e tesoriere, dac-
ionesej Reginon j la correzione di ché compiacevasi a promuovere per-
Graziano-, Mario Mercatore j Mi- sone di oscura nascita; e nel i465
scellanee jSupplemento ai concilii sotto Paolo II, lo nominò al vesco-
del p. Labbé i683 in fogl.; da ul- vato di Evreux dal quale, nel 1467,
timo la llistoria tutclcnsis 1 7 7 in fu trasferito a quello di Angers,
1
,

BAL BAL 69
e non, come il Riuy osservava , a di cui monarca, a se-
godeva presso al
quello di Angiò, errore che pri- gno tale di incrudelire barbaramente
ma di lui avea adottato il Galim- contro quelli, che credeva non con-
berti. Per giugnere al Cardinalato, formi al suo modo di pensare, fra
a cui di continuo aspirava, impu- i quali, come dice il Maan, fece
gnò la prammatica sanzione, e ben- condannare alla morte ingiustamen-
ché di subito non ne ottenesse lo te Giovanni conte di Melun, cui ac-
effetto , ebbelo in seguito ,
poiché cusò al re di peculato, benché da lui
uscì un ordine del re in vigore del dovesse riconoscere il suo esaltamento
quale dovea il parlamento aboli- ed il principio delle sue fortune. Rife-
re la sanzione stessa; dappoi ad riscono Sammartani nella Gallio,
i

istanza dello stesso principe , fu cristiana, che mentre una notte per
promosso al Cardinalato col titolo Parigi cavalcava una mula in abito
di s. Susanna, da Paolo II, nella Cardinalizio, sia stato assalito da al-

prima promozione, che fece a Ro- cuni armati di bastoni e di coltelli

ma li 18 settembre del i4^7» con per cui ne riportò una grave feri-
gravissima ripugnanza del Pontefice, ta. Ma ciò, che lo fece tracollare,
attesa la sua condotta morale poco furono alcune lettere intercette, cui
conforme al suo stato; ma il Fu- avea egli scritte nel 1468, al duca
mea ambasciatore di Francia spedi- di Berry Carlo fratello del re Cristia-
to a Roma dalla corte di Parigi a nissimo, esortandolo a dispetto del
tale uopo, procurò di persuadere al monarca a continuare l'in-
fratello
Pontefice, che quanto diceasi del trodotta corrispondenza col duca di
Bai ve era invenzione della invidia Borgogna, per timore che venendo
più nera, locchè procurò di prova- alla corte del fratello non si dimi-
re con una falsità , asserendo che
, nuisse la sua autorità, dacché sco-
avea udito egli stesso che ilPonte- priva, eh' era poco sensibile
il re
fice non dava udienza ad alcuno all' amicizia, e che si sarebbe man-

o almeno assai difficilmente, quando tenuto nella grazia di lui, finché ne


una felice esperienza aveagli dimo- avesse abbisognato, nel che non an-
strato il contrario ;
perlochè il Pa- dava gran fatto lungi dal vero.
pa rimase ingannato da una elo- Persuase il duca di Borgogna a non
quenza tanto seducente. Diffatti il pacificarsi col re, anzi a muovergli
Balve appena fu Cardinale spiegò guerra, ammonendolo che altrimen-
quel superbo e borioso caratte- ti verrebbe intimata a lui. Per me-
re, onde, appassionato assai per la glio riuscire in questa trama si col-

guerra, non avea difficoltà di recar- legò con Guglielmo di Harancourl


si colle militari divise alla rassegna vescovo di Verdun, uomo di simile
delle truppe, locchè diede motivo a carattere.A tale uopo spedirono un
Chabannes, conte di Dammertino, messo al duca di Berry e di Bor-
di domandare al re permissione di gogna con lettere in cifra per per-
ordinar sacerdoti, del che meravi- suaderlo a non comporre mai la
gliando il re, soggiunse il conte : pace , che veniagli progettata dal
» come non converrà a me ordinar re fratello. Se non che portò l' ac-
» ecclesiastici, se conviene al vescovo cidente che il messo fosse arrestato
v di Evreux rassegnare 1' esercito « ? a Dlaia nel territorio di Duma, e
Egli abusò del grado della autorità, scoperti i fogli ed esaminato il mes-
70 BAL BAM
so, confessò il fatto; perlocliè il re che il Balve da Innocenzo VIII fu
chiamati il Cardinale ed il vescovo trasferito dalla sede di Albano a
e rinfacciata la loro perfìdia neris- quella di Palestrina colla legazione
sima, li primo a
fece incarcerare il della Marca, poiché dall' epitaffio

Moabaron, poi ad Onzain, da ulti- posto alla sua tomba risulta, ch'egli
mo a Loches nella Turenna; il ve- mori vescovo albanese. Dopo la
scovo poi a Ratton-chatel , indi al- morte di Luigi XI al Balve riuscì
la dove fu ritenuto per
Bastiglia di far ritorno in Francia col carat-
quattordici, ovvero per quindici an- tere di legato, e Pietro de Marca
ni; il Cardinale poi fu chiuso in una aggiunge , che fu colà mandato, il

gabbia di ferro per undici anni , che non si sa comprendere, meno


della quale credesi inventore il sud- che avesse cambiato la sua con-
detto vescovo di Verdun , o più dotta ,
per ritornare in fiore la
probabilmente lo stesso Balve, ben- disciplina ecclesiastica, che avea de-
ché alcuni non ne sieno al tutto perito di molto in quel regno. Eb-
persuasi. Poiché ii Papiense scritto- be dappoi la protettoria de' cavalieri
re contemporaneo asserisce che la , di Rodi, la custodia di Zizimo fra-
dignità Cardinalizia fu causa al Bal- tello di Baiazette imperatore de' tur-
ve, ch'egli fosse rinchiuso in un chi colla rendita di dodicimila scudi,
carcere molto ristretto ed incomo- assegnatiglida Sisto IV. Finalmente
do. Al parere del Papiense soscrive settuagenario morì in Bipatransone
anche il Fleury, parlando a lungo nel i49 x dopo ventitré, ovvero venti-
di simile faccenda. sei anni di Cardinalato. L'Alby per
Da questi scrittori sembra che errore scrive che sia morto in Anco-
si possa sicuramente dedurre , che na nel i4995 ea il Suaresio per *

il Balve non fu rinchiuso nella errore di stampa nel i49 J Trasfe- -

gabbia di ferro, ma al più vi fu rito poi a Roma fu sepolto nella


il vescovo di Verdun. Fece per- chiesa di con un ono-
s. Prassede
tanto il re cristianissimo trattare a revole epitaffio del Cardinale An-
Roma causa del Balve, e la Santa
la toniolto Pallavicini. Conviene legge-
Sede spedi in Francia alcuni sogget- re con molta cautela il Cardinale
ti di gran conto per decidere l' af- Papiense che descrive i fatti del
,

fare. E assai poco appoggiata l' as- Balve, perchè la poco soddisfacente
serzione del Ciacconio, che dice co- dipintura, che fa di esso può essere
me il Balve sia stato liberato dal derivata o dallavversione concepita
carcere ad istanza del Pontefice Si- a causa della sua ambizione, o per
sto IV, mentre dall' orazione recitata la naturale antipatia che avea ver-
nei funerali di Giulio II da Tommaso so la persona di lui.
Fedro Inghirami , si raccoglie , che BAMACURES. Città vescovile
alla mediazione di Giulio II nella le- della provincia di Numidia in Afri-
gazione che sostenne in Francia in ca. È ricordata da Plinio, e da lui
qualità di Cardinale, devesi la libertà appellasi Vamacurre. AI concilio di
ottenuta dal Balve, al quale oggetto Cartagine convocato da s. Cipriano
cransi impegnali i Pontefici roma- fu presente anche un vescovo di
ni, e presso che tutti i regnanti di Vamacurre, per nome Felice. Il si-
Europa, ma sempre inutilmente. Del gnor Dupin pretende che si legga
pari s' ingannò l' Ughellio dicendo, in vece Ramacurre.
BAM BAM 7i
BAMBERGA. Città con residen- garsi dalla cattedrale di Bamberga.
za di un arcivescovo nella Baviera, Papa Benedetto Vili, ai 14 feb-
Bamberga 3 Panibcrga Paperga , ,
braio 1014, coronando Enrico II
Bandenberga (Bambcrgen.). Questa imperatore colla sua sposa s. Cune-
città fondata verso l'anno 8o4, s * gonda, gli regalò uno scettro impe-
crede che ricevesse un tal nome da riale, consistente in un pomo d'oro,

Babà figlia di Ottone II, la quale o globo cinto di gioie, con una cro-
ne accrebbe l' estensione. E posta ce nella parte superiore come ri- ,

nella Franconia al confluente del porta Glabro Rodolfo, lib. I, scri-

Regnitz sul Meno, ed è regolarmen- ptorurn hisloriarum Francorum. Di


te costruita, e piena di begli edifizii, poi nel 1019 ritornando il Pontefi-
fra i quali primeggiano la casa cor- ce in Germania, per domandar soc-

rezionale , l' ospitale , ed il palazzo corso al medesimo Enrico lì con-


vescovile. Per la sua abbondanza tro i greci che a poco a poco si
ed amenità fu chiamata l' Italia del- appropriavano ogni cosa sino ai con-
la Germania. Si vuole che l' impe- fini romani, fu ricevuto dall'impe-

ratore Carlo Magno conducesse in ratore nella città di Bamberga. Ivi

questi contorni diverse famiglie slave. nella cattedrale celebrò con lui la

Al tempo dell'imperatore Luigi IV, solennità della Pasqua e consacrò


ultimo della stirpe di Carlo Magno, la chiesa di Stefano edificata dal-
s.

era Bamberga una contea ma sic- ; l' imperatore stesso, con un conven-
come il signore di lei Alberto o to di canonici, oltre ad un moniste-
Adelberto alimentava la guerra ci- ro di monaci di san Benedetto.
vile nella Franconia, Hatton arcive- Nel prestare soccorso all' Italia,
scovo di Magonza pervenne a sor- Enrico II fu accompagnato dal Papa,
prenderlo mediante uno stratagem- e dopo aver disfatti i greci si tro-
ma, e lo consegnò all'imperatore, il varono ambidue nel monistero di
quale lo punì dell' ultimo supplizio, Monte Cassino, a cui 1' Augusto fece
l'anno <}o5. La morte di questo grandi doni. Benedetto Vili inoltre
conte diede causa alla confiscazione confermò l' erezione del vescovato
de' suoi beni,ed in ispecie della con- di Bamberga, che dichiarò sottopo-
tea di Bamberga, che divenne feudo sto al metropolitano di Magonza,

dell' impero, conceduto poscia dal- accordando varie esenzioni al suo


l' imperatore Ottone HI al figlio di primo vescovo Eberardo. Papa Cle-
sua sorella Enrico, duca di Baviera mente II fu il secondo vescovo di
e suo successore nell'impero. 11 voto Bamberga col nome di Ruggero, o
di continenza mantenuto dal detto Svedero, o Sindagero di Mayendorf.
Enrico e da Cunegonda sposa di lui Eia sassone, e signore di Morsleve
impedì che avessero figli; laonde e di Omburg, canonico di Alberslad,
Enrico fece nel 1007 erigere la con- poi cappellano dell' arcivescovo di
tea di Bamberga in vescovato , il Brema, indi cancelliere di Enrico III

quale fruttava cent'ottanta mille lire, il Negro. E durante il Pontificato


e rese la città di Bamberga feuda- ritenne Clemente II il titolo di ve-
taria alla Chiesa romana col peso scovo di Bamberga, come attesta il

di un tributo annuale di un caval- Papebrochio.


lo bianco magnificamente bardato e Nello stesso anno della sua elezio-
di cento marche d'argento da pa- ne Clemente li separò la chiesa di
,,

7i BAM BAM
Bamberga dall'arcivescovato di Ma- di Bamberga fu anche s. Ottone a-
gonza , sottomettendola immediata- postolo della Pomeriana nei momenti
mente alla Santa Sede; accordò il dei gravi sconvolgimenti per le in-
pallio ai di lei vescovi, e la facoltà vestiture ecclesiastiche. V.
Ottowe. s.

di giudicare, nel territorio della loro 11 vescovo di Bamberga aveva la


diocesi, tutte le cause e processi, co- preminenza su tutti gli altri vescovi di
me fossero arcivescovi. Passando di Alemagna, ma continue dispute insor-
poi in Germania, vi canonizzò la gevano fra lui e il gran maestro del-
vergine Viborada, martirizzata da-
s. l' Ordine teutonico intorno al diritto
gli ungari nel 920, e ritornato a di precedenza. Tutti suoi domimi
i

lioma morì nel 1047, comandando dipendevano immediatamente dal-


die il suo corpo fosse trasferito alla l' impero, tranne i quindici baliaggi,
sua amata cattedrale diBamberga,ove eh' egli possedeva in Carintia , i

fu collocato in un sepolcro, l'imma- quali erano governati da un Vice-


gine del quale si vede incisa presso dominus, e ha essi trovavasi quello
il Papebrochio. Gli successe Damaso di Villach, dove il vescovo di Bam-
II, // Bavaro, che visse soli tredici berga dovea fissare la propria resi-
giorni e fu eletto in sua vece s. Leone denza , ogni qual volta fosse stato
IX Dapsburgo, parente di Enrico
di eletto un imperatore, che non pos-
III, che impiegò tutto il suo Pontifi- sedesse alcun dominio nelle terre
cato in continui viaggi pel bene di s. dell' impero nel qual caso 1' impe-,

Chiesa. Nello stesso anno, in cui fu ratore avea il diritto di abitare il

eletto , partì egli pine per la Ger- palazzo del vescovo di Bamberga.
mania, dopo aver celebrato in Colonia Questo amministrava la giustizia in
con Enrico III, la festa de' principi via definitiva, né poteasi appellare
degli apostoli, e diede a' canonici di da'suoi giudizii al tribunale dell' im-
Bamberga la facoltà di usare la mi- pero. Era eziandio direttore del

tra.Nel io 52 per la terza volta tor- circolo di Franconia , insieme col

nò in Germania ed abboccossi coll'im- marchese di Brandemburgo Bareith,


peratore in Vormazia, e nel dicem- in forza degli accordi stretti fra

bre, riserbandosi la Chinea, cam- loro nel i55o, alla dieta di Ausbur-
biò il feudo della città di Bamber- go. Un altro privilegio accordò alla
ga per la città di Benevento, a lui chiesa di Bamberga 1' imperatore
ceduta da Enrico III. Imperocché Enrico II con un editto denominato
sebbene Leone IX fosse in possesso il filo di seta di s. Cunegonda _,

del ducato di Benevento, in virtù mediante il quale era comandalo


delle cessioni dei longobardi, tutta- ai quattro grandi uffiziali dell' im-
via gì' ed i re d' Italia
imperatori , pero , che si riconoscessero uffiziali

ancora ne conservavano l'alto do- ereditarii del vescovo di Bamberga,


minio, né lo stesso imperatore Carlo e gli facessero omaggio della loro
Magno potè mettervi in possesso la dignità , e una parte de' loro
di

Santa Sede quando ad essa donò dominii. Perciò il re di Boemia


quelle terre napoletane, come lun- nella qualità di gran coppiere, gli

gamente dimostra il Cardinale Bor- prestava omaggio per la città di

gia nella sua Storia del dominio Praga ;


1' elettore di Baviera , sicco-

temporale della Santa Sede nelle me gran maestro, lo prestava per


due Sicilie p. 77. Insigne vescovo Averbach 1' elettore di Sassonia
,
, , .,

BAM BAM .3
gran maresciallo, per Vittemberg ove colla catena del santo apostolo
e Trebitz, e l'elettore di Branden- si venerava. Il Cancellieri però, nel-
burgo, gran ciambellano, per Crustin. le Memorie isteriche delle sacre
Questi principi eleggevano de'vicarii teste dei ss. Pietro e Paolo, Roma
appositi per adempiere a tali firn- 1806 a p. 7 1, dice, die tale possesso è
rioni , e per assistere alle solennità diviso colla basilica di s. Marco di
dell ingresso, e della consacrazione Venezia, coi greci, cogli spagnuoli
del vescovo. Il signore d' Auffzecz e coi veronesi, i quali tutti picten-
era il Boemia, il
vicario del re di dono l'uguale possedimento del Col-
barone di Truchses di Pommersfel- o Spada predelta.
tello,

den lo era del duca di Baviera, ed In Bamberga si tennero delle die-


il signore di Rotenbann , del mar- te imperiali negli anni 984. 1
24, 1

chese di Brandenburgo. 11 34, 11 38, ir58, e delle diete


La chiesa cattedrale di Bamber- del circolo di Franconia nel 1 644?
ga, sormontata da quattro torri 164^, e 1673. Nel iy58 fu presa
maestose, coperte di lamine di dai prussiani, e sottoposta ad una
piombo, è assai bella. Veggonsi in grossa contribuzione: i francesi la
essa tombe de' suoi fondatori s.
le presero nel 1796. Ebbe già Barn-
Enrico II, morto nel 1024, e di berga l'università, quale ora è alla
s. Cunegonda, morta nel io4o, non sostituito il vanta di una
liceo, e si

che quella, come si disse più sopra, biblioteca di quattordici mila volumi,
di Papa Clemente II morto nel , con ricco numero di preziosi ma-
1047. 11 suo capitolo componevasi noscritti, posseduta dai religiosi car-
di venti canonici capitolari, e di melitani. Il suo dominio fu ce-
quindici domiciliari. Tutti avevano duto fin dal 1804 alla Baviera, e
obbligo di provare la loro nobiltà godette i anche di città
privilegi!
di sedici quarti. Le dignità erano, imperiale. Finalmente nel concor-
il proposto, il decano, il teologale, dato conchiuso, ai 5 giugno 18 17,
il camerlengo e il cellerario. I prò- tra il Sommo Pontefice Pio VII
posti delle chiese collegiali di santo ed il re di Baviera Massimiliano
Stefano, di s. Giacomo, e di san Giuseppe, fu stabilita l'erezione in
Gengolfo erano scelti fra i canonici metropolitana della cattedrale di
della cattedrale. Un canonico novi- Bamberga coi vescovati Wirtz- di
zio, che avesse un sol giorno 0111- burgo , Eichstett, e Spira per suf-
messo la celebrazione della messa fraganei , Papa pubblicò
lo che il

per lo spazio dei primi due anni, nel concistoro 6 aprile 18 18. dei
perdeva due anni di anzianità. Gli preconizzandovi per primo arcive-
hnperatori stessi di Alemagna erano scovo monsignor Giuseppe Altuben-
canonici di Bamberga secondo l'isti- berg di Gratz, traslato dal vesco-
tuzione di quel capitolo fatta da rato di Eichstett.
s. Enrico II. In questa città si celebrò un conci-
Riporta Novaes, toni. I, pag 3, lio, in cui l'imperatore s. Enrico rac-
conservarsi in Bamberga il Coltello colse quarantasei vescovi, nel giorno
o Spada, colla quale il principe (ì maggio dell'anno 101 1, per la de-

degli apostoli s. Pietro, nell'orto di dieazione della chiesa di s. Giorgio.


Getsemani, tagliò l'orecchio a Mal- Dopo il compimento della sacra ce-
co, trasportatavi da Costantinopoli, rimonia, nella quale uffizio Giovan-
\ OL. iv. 1 o
74 BAM BAM
ni patriarca di Aquileia, quei pre- pi ìi atte al disegno, e più penetra-
lati unirono in concilio per defi-
si te del suo spirito, e col loro ajuto
nirvi alcuni punti, che si riferivano e colle facoltà loro giunse a com-
alla dignità loro. In esso concilio porre un istituto, che in breve tem-
furono interdette altresì le funzioni po propagossi in Spoleto, in Rieti,

episcopali a Teodorico di Luxem- in Sanseverino, in Ascoli, in Pale-


Imrgo vescovo di Metz fino a che strina, in Firenze ed in altri luoghi,
non avesse distrutta l'accusa, che gli come può vedersi dai seguenti li-

veniva fatta di essere pervenuto al- bretti ; Cosimo Berlintani Istituto

la sede vescovile per vie illegittime. delle Convittrìci del SS. Bambin
Reg. XV. Ard. VI. Labbé IX. Ge.^ìi, principialo in Roma sotto la
BAMBIN GESÙ' SS. Monache protezione. , e direzione del Cardi-
dell'Ordine di agostiniane oblate. An- nal Carpegna vicario di Roma,
na Morosi, zitella Lucchese, di sin- e stampato in Roma nel i685;
golar modestia, e di costumi illiba- Regole della congregazione, delle
ti, rimasta orfana di genitori, priva Convittrìci del SS. Bambin. Gesti
di parenti, ed insieme abbandonata composte dal p. Cosimo Berlintani ,

da tutti, si tolse dalla sua patria, e raccolte dal p. Federico Orsucci, Ro-
capitò a Roma dove si diede a servir ma 1711: Regole primitive delle
alcune dame Giunta all'età
distinte. Convittrìci delSS. bambino Gesù,
di quaranta anni incominciò con mol- Rieti 171 3 e Pioma 172*2 e 172I;
ta carità a raccogliere ivi ed educa- Carlo Antonio Erra Storia dell' im-
re nel 1 66 r, sotto Alessandro VII, magine e della chiesa di s. Ala-
Chigi s alcune zitelle. Però non po- ria in Portico,Roma 17^0 in 4f°',
tendo sussistere l' istituto per man- Fondazione delle Convittrìci del Bam-
canza di rendite, la fondatrice im- bino Gesù pag. 99., e Venuti, Roma
pose alle educande una mensuale te- moderna, tomo I, p. i32.
nue corrisposta, a titolo di alimenti. Passato qualche tempo di prova
Prosegui l'opera felicemente con ne' loro santi esercizii, per rendersi
molta edificazione della città sotto più grate a Dio, e nella vita e co-
la direzione spirituale del p. Cosimo stumi più esemplari, fecero ai 2 lu-
Berlin tani, o Berlinzani parroco di s. glio 1673, un fermo e stabile pro-
Maria in Portico in Campitelli, cheri- ponimento (senza però obbligarsi a
co regolare della Madre di Dio. Il per- verun voto di castità, povertà ed
chè Anna Moroni incoraggita anche ubbidienza) di perseverare sino alla
dall' accrescimento continuo delle a- morte nella virtuosa loro unione :

lunne, non solo procurò che la congre- per cui un tal giorno sacro alla
gazione fosse approvata dal sommo Visitazione, di Maria Vergine, rima-
Pontefice , ma
ad imitazione della se per queste monache sempre me-
beata Angela da Foligno volle eri- morabile.
gerla in istituto particolare sotto il La sostanza dell'istituto in quel-
titolo di Convittrìci del Bambino l'occasione meglio stabilita si era,
Gesù, sottoponendola poscia alle re? come abbiamo dal Piazza, nelle sue
gole di s. Agostino. Offerta tutta sé Opere Pie di Roma stampate nel
stessa e le proprie sostanze per la pia 1670,, di non dover essere più di
intrapresa, trascelse delle ventiquat- trentatre le monache, in onore dei
tro zitelle da essa raccolte, dodici tientatre anni, dal Verbo incarnato
B A IVI fi AM 75
vissuti in terra : tuttavolta in seguito la professione. In diversi proscritti
per indulto Pontifìcio, vennero abilita- giorni dell'anno si fanno neh' insti-
te a riceverne oltre un tal numero. Do- tuto pubbliche mortificazioni : si e-
po tre anni di prova, e passata l'età di sercitano in opere manuali, ed in
"ventunanni, devono lare pubblico il diversi lavori d' ago , in leggere ,

voto di perseveranza nella medesima scrivere, far conti. In tutto questo


congregazione, ed il fermo proponi- pur ammaestrano le educandi; loro
mento di perpetua ed castità, povertà, che ascesero talora fino al numero
obbedienza; e volendo essere per di trenta, e non più. Una volta si ap-
giuste cause assolute dal voto, ov- plicavano alla lingua latina, al dise-
vero passare ad altra religione, non gno, alla pittura, al canto gregoria-
possono ripetere sotto qualunque ti- no e figurato, al suono dell'orga-
tolo o di dote, o di limosina, ciò che no , e di altri strumenti.
nel!' ingresso assegnarono alla con- Ricevono per otto, o dieci giorni
gregazione. Devono osservare una quelle zitelle, che con l'approvazio-

perfettissima comunità: vestire abito ne del proprio parroco, o confessore,


semplice, e moderato di saia, o sco- vogliano la prima volta accostarsi
to nero, che prima era di color tanè alla ss. Comunione, le istruiscono, e le
in onore della B. Vergine del Carmi- ammaestrano in tutte le cose neces-
ne. Far debbono vita ritirata, non sarie a sapersi intorno a sì venera-
uscir di casa, se non in alcuni gior- bile mistero. Era pur loro fine il

ni, e in luoghi solitari assegnati ; e tenere per qualche .mese, quando le

particolari-mente uscir non posso- rendite glielo permettevano quelle ,

no liei giorni di quaresima , av- zitelle povere, le quali avendo tut-


vento , vigilie , venerdì e feste di to allestito per vestir l'abito ne' moni-
precetto. Ogni giorno è debito per steri i fuori di Roma, hanno bisogno
in esse un'ora e mezza di orazione di qualche istruzione per coltivare
mentale , oltre le vocali , ed altri lo spinto religioso ; onde il mo-
loro
esereizii di pietà cristiana, fatti in nistero fu già considerato come un
comune nel coro, recitando altresì seminario per chi bramava abbraccia-
ne' giorni festivi l' uffizio divino. O- re vita religiosa. Che se i tempi vie-
gni anno nella quaresima, e nell'av- tano loro un' opera sì utile , accol-
vento si ritirano a celebrare gli gono però le vedove e le maritate,
esereizii spirituali , mentre in cia- che con licenza del Cardinal vicario,
scun mese hanno un giorno de- o di monsignor vice gerente, e di
stinato all' interiore raccoglimento. consenso de' loro mariti, o maggiori
Nella mattina, che ricevono la Ss. volessero per otto o dieci giorni ri-

Comunione portano il cilicio; tre tirarsi per fare gli esereizii spirituali.

volte la settimana fanno la discipli- In passato tenevano altresì sempli-


na, e digiunano i venerdì, i sabba- cemente a scuola le donzelle nobili,
ti e le vigilie della B. Vergine, di civil condizione, instruendole nella
oltre i digiuni comandati dalla Chie- pietà, e nei lavori donneschi.
sa. Le giovani, che determinano di Fu istituito prima questo pio luo-
abbracciar l'istituto, fanno sei mesi go in una casa a piazza Margana,
di prima prova, indi vestono l'abi- vicino a Campiteli!, indi fu traslèn-
to religioso, e dopo un anno ili to a s. Rrassede, e finalmente vicino
.>tictlo noviziato, sono ammesse ai- a s. Lorenzo in Paneperna. Trus-
,

76 BAM BAM
poi tata dalla chiesa di santa Galla a arcivescovo e uditole santissimo, nel
quella di Campiteli! la prodigiosa i73i, si recò al luogo, lobenedi, col-
immagine di Maria in Portico, e
s. locando la croce ove dovea erigersi
quindi le case annesse a s. Galla ri- 1 altare maggiore. Indi il celebre Car-
maste disabitate; il p. Berlintam dinal Corradini protettore, alla pre-
vendette ai 5 maggio 1672, per tre senza delle monache,solennemente po-
mille cinquecento scudi quelle ca- se la pietra fondamentale, con un'iscri-
sead Anna Moroni, fondatrice delle zione latina sulla lamina di metallo,
Qblate del SS. Bambino Gesù di che ricorda la funzione celebrata il

Roma; ma essendo inquilino di es- primo dicembre 1731. Furono posti


se Tommaso Odescalehi ,
parente nei fondamenti, entro una cassetta,
d'Innocenzo XI, volle essere prefe- alcuni agnus Dei benedetti e tre ,

rito nella vendita, in vigore della medaglie, una d'oro, una d'argen-
bolla Gregorio XIII. Pertanto
di to, e 1' altra di con 1' ef-
metallo ,

acquistolle,ai 16 settembre 1673, figie del Clemente XII,


Pontefice
dalla benemerita Moroni per quat- e nel rovescio due epigrafi Die :

tro mila scudi, e vi fece fondare un qua fundamenta jaela suiti templi
più ampio ospedale, affine di ricevervi, MDCCXXXI, ed in giro: In hono-
ad imitazione dell'antica proprietaria rem Infanlis Jesu. Proseguita la

s. Galla, i poveri dispersi per Roma. fabbrica dal valente architetto pon-
In seguito fu trasferito il convitto tificio cavalier Ferdinando Fuga
di queste religiose alle falde del ed ornata di varii marmi, e stuc-
monte Esquilino incontro la chiesa chi dorati, e vaghe pitture, essen-
di Pudenziana. 11 iVovaes nella Vi-
s. do poi terminata nella seconda ,

ta di Clemente XI, tomo XII, p. domenica di settembre dell' anno


2 38 e 246, dice che questo Ponte- 1736, il Papa la fece consacrare
fice elevato al trono del Vaticano da monsignor d'Almeyda arcivesco-
nel 1700, fra i monisteri, che genero- vo di Pirgi, il quale pose sull' aitar
samente restaurò, ebbe in mira quel- maggiore le reliquie dei santi mar-
lo delle oblate agostiniane del Ss. tiri Erasmo, Valentino, Longino,
Bambino Gesù , da lui di molto Silvio, Bonifacio e Vittoria; e la
ingrandito. Il monistero di Ro- domenica seguente consacrò l'altare
ma ha un Cardinale per protet- dedicato a s. Andrea Corsini ante-
tore , con particolar so-
e celebra nato del Pontefice. L' interno di
lennità la festa di Gesù Nazare- questa chiesa è di graziosa forma
no, del quale una prodigiosa im- a croce greca , con tre altari , e
magine in esso monistero si venera. cupola a catino al di sopra. L' al-
11 Pontefice Clemente XII, Corsini, tare principale dedicato alla Nati-
fiorentino, essendo stato, come Car- vità di Gesù Cristo ha il quadro
dinale, protettore delle Convittrici del dipinto da Filippo Evangelisti; a
Bambino Gesù, somministrò ad esse destra evvi l'altare sacro a s. Ago-
cospicue somme per l' erezione di stino, il quale venne rappresentato
una chiesa contigua al monistero dal pittore Domenico Maria Mura-
alle radici dell'Esquilino, per como- tori , ed a sinistra qxiello di s. An-
do dellemedesime. Ed essendosi in- drea Corsini il cui quadro venne
,

cominciata la fabbrica con disegno maestrevolmente condotto da Giaco-


di Carlo Buratti, monsignor Passeri mo Zaboli.
,

BAM BAM 77
Altro Pontefice benefattore di quo- loro sconcertata economia, anzi la

sto istituto fu Pio VI nel 1790. Le stessa sussistenza, a perpetua memo-


monache del Bambino Gesù volen- ria, eressero, in mezzo all' esteriore

»lo dimostrare la loro gratitudine recinto del monistero, una tavola di

alla munificenza di Papa Pio VI, marmo, e vollero clic vi fosse ap-

da cui riconoscevano il ristoro alla posta la iscrizione seguente:

PIO . SEXTO . PONT . OPT . MAXIMO


QVÒtì

DOMVI • 1NFANTIS . JESV . COPIIS . FAMILIARIB . DESTITVTAE


GRAVIQVE . AERE . ALIENO . OPPRESSAE

CENT . ARGENT . SINGVLIS . MENSIB

A . SODALITIO . XII . APOST . EXSOLVI . DECREVER1T


SORORE8 . LOCI . DOMINAE . TANTI . MEMORES . BENEFICI!

GRATI . ANIMI . MONVMENTVM P . P

AN . SAL . MDCCXC

Siccome più sopra dicemmo del- con brevi ed adatte parole vieppiù le
la prima comunione, che dalle don- infervora. Recitatosi con mesto canto
zelle lassi in questo monistero , il Confìteor, quattro fanciulle edu-
crediamo che qui giovi descriver- cande, due a destra e due a sini-
la. Ne' giorni degli esercizi! adun- stra con vesti turchine, a guisa di
que precedenti la funzione, le fan- angeli, con ali alle spalle, vagamen-
ciulle vengono istruite dalle mona- te coronato il capo di fiori, con edi-
che, come già si è riferito. Giun- ficante compostezza, tengono chi 1

to il dì stabilito per ricevereGe- ceri raccolti


,
dalle comunicande,
sù Sacramentato , le comunicando chi un vaso col vino ,e coll'acqua per
dopo aver assistito ai divini miste- l' abluzione, dove ne fosse bisogno.
ri, ed alle religiose pratiche di uso, Segue la comunione fra il tenero
vestite di una bianca tunica di la- pianto, e la commozione delle don-

na, e di un lungo manto di co- zelle, e degli astanti, che per lo più
lor celeste, capo di coro-
cinte il sono i rispettivi congiunti. Termi-
na, ascendono divotamente alla con- nata la ceremonia, il celebrante, o
tigua chiesa, con candele accese in il predicatore con un fervorino fa

mano. Inchinato il celebrante, che conoscere alle giovani la segnalata


per lo più è un Cardinale od un ve- grazia in quel punto ricevuta, e, can-
scovo, segue il canto Pange lin- tato il Te Deum e ricevuta la be-
gua, quindi il Veni Creator, ed in- nedizione, le comunicande, col me-
comincia la messa bassa, assistita desimo ordine con cui entrarono in
da chierici in cotta. Tutto richiama chiesa, ritornano al monistero ove ,

le innocenti donzelle ad affettuosi per tutto il giorno si esercitano ni

e pii pensieri : il melodioso suono pratiche di pietà, passando nel dì


dell'organo accompagna l'incruento seguente alle loro case, condotte dai
sacrifizio, mentre un sacro oratore, parenti.
o quello stesso che celebra messa, Scrisse anche di questo istituto
7H BAN BAN
il p. Filippo fìonanni gesuita , nel vrani ed ambasciatori davano loro
,

suo Catalogo (Irgli Ordini religio- l'acqua alle mani, servivano de' due
si Chiesa militante, stampa-
della primi pialli, e versavano nel bicchie-
to in Buina dal de Rossi nel 1741 , re per la prima volta il vino) qui
dove nel parlare della detta congre- ci limiteremo a far menzione del
gazione, riporta le vesti usate da Banchetto splendidissimo, che avea
(|iielle Ciò fu riprodotto da
zitelle. luogo nell' elezione del nuovo Papa,
Giuseppe Capparoni, nella Raccolta cioè nella sua coronazione, e nel-
degli Ordini religiosi, e delle vergi- l'anniversario di essa, avendone già
ni a Dio dedicate, Roma 1828, alla indubitati esempii nel secolo IX. In-
pag. 21. A tutte queste notizie si tervenivano ad esso il sacro Collegio,
possono aggiunger quelle, che l'e- gli oratori de' principi, i principali
ruditissimo Francesco Cancellieri dà ministri della Santa Sede, e gli ot-
sopra il detto istituto, nelle sue no- timati o maguati di Roma.
tizie intorno novenaalla
vigilia, , Tuttavolta, assunto di poi al Pon-
notte, e festa di natale, stampate in tificato nel i566 s. Pio V, Ghislieri,
Roma nel 788. 1 confermò le disposizioni di Pio IV, di
BANCHETTI, cioè splendidi Con- dare cioè a mano denaro, che
quel
viti. Nel concilio generale XI La- si gettava sulle scale di Pietro, ed s.

teranense III, celebrato dal Sommo abolì il consueto Banchetto, che so-
Pontefice Alessandro III, nel 1179 leva imbandirsi ai Cardinali e agli
culi' intervento di più di trecento ambasciatori , che assistevano alla
vescovi, fra le altre cose riguardan- solenne coronazione, non che agli
ti la disciplina ecclesiastica, si deter- auniversarii di questa, e dispose che
minò, che i prelati non assistessero i mille scudi, che vi si spendevano
ai Ranchetti, come riporta il Novaes per detto Banchetto, fossero distri-
al tomo lil pag. 1 io. buiti ai conventi,ed ai monisteri più
Una
delle prime cure del Pontc- bisognosi: onde ebbe origine quella
lìceLeone X, fu quella di dar fi- limosina, che si dispensa a' poveri di
ne al concilio generale XVII, di Roma nel gran cortile di Belvedere
Laterano V, incominciato dal suo in simili ricorrenze, essendovi unita
predecessore, Giulio 11, e ch'egli anche la somma, che si gettava sulle
terminò nel 5 1 7 Fra le altre co-
1 . scale vaticane. Questo Pontefice inol-
se, determinossi, che la casa, fami- tri; riformò il lusso degli ecclesia-
glia, tavola, ed arredi de' Cardinali stici, particolarmente ne' Banchetti.
della santa romàna Chiesa, dovesse- Anche Sisto V", sublimato al trire-
ro essere specchio di modestia e di gno nel i585, non volle che si fa-
moderazione. cesse il regio convito ai Cardinali
Olire poi quanto diremo distesa- ed ambasciatori, precipuamente per
mente all'articolo Pranzi, su quelli la penuria de' viveri , ch'era allora
solenni imbanditi da' Pontefici per in Roma, dichiarandosi, non per-
la consacrazione de' vescovi, e indi- mettere, che si l'innovasse la satira
verse circostanze, non che nelle mag- fatta Ottaviano Augusto, il
contro
giori solennità e persino co' para- quale, mentre in Roma morivano i
menti sacri, come pel solenne possesso, poveri di faine, banchettava con
e dopo aver celebrato pontificalmen- {splendidissimo lusso la nobiltà. V.
te la messa (ne' quali principi, so- Conviti, e Caitelle del giovedì, ve-
,

BAN BAN 79
NEEOÌ SANTO, E DELLA NOTTE DI NATALE in altro luogo, sia direttamente,
ove si parla de' pranzi, e della cena, sia col mezzo di un terzo, e ciò
che avea luogo nel palazzo aposto- previo un determinato compenso
lico, pei Cardinali, e pei principi delle proprie cure, e del vantaggio,
assistenti al soglio Pontificio. Ri- che deriva alla persona verso la
guardo poi a' conviti de' primitivi quale si obbliga. Una cosi fatta
cristiani, T
r Agape. . specie di commercio non è da con-
BANCHI nelle Chiese. Le con- dannarsi, quando il profitto, che si
cessioni, che si riferiscono all'uso fa dal Banchiere sia moderato, e
dei Banchi nelle chiese non ne , nei limiti dalla legge prescritti. Tale
trasferiscono la proprietà in coloro è il del venerando Ponte-
giudizio
che li ottengono, né l'uso è trasmis- fice Pio V, dichiarato nella sua
s.

sibile ai loro eredi. Non è che ai Bolla dei 27 gennaro i5yi. V. Usura.
fondatori, ai patroni, e per Io pas- BANCHIÈRE SPEDIZIONERE.
sato anco ai giustizieri superiori Nome altra volta dato in Francia a
che siasi accordato il privilegio del quelli, che si assumevano l'incarico del-
Banco in perpetuo, sia nella navata, la spedizione di tutte le bolle, dispense,
sia nel coro. Nessun altro può aver ed altri atti tanto di cancelleria, co-
Banco in chiesa fuorché per con- me di penitenzieria, che si emanano

cessione del curato o di chi ha cu-


, dalla corte di Roma, e, quando esi-
ra delle chiese, senza il concorso del steva, dalla legazione di Avignone,
curato, come praticavasi in Parigi. L' editto delle piccole date, uscito in
E in facoltà del vescovo, nel corso Francia nel mese di giugno i55o, pre-
delle sue visite diocesane , di pre- scriveva all'articolo quinto, che i Ban-
scrivere la riduzione, o 1'
abolizione chieri ed altri, che s' intromettessero
dei privilegi del Banco senza inter- nelle spedizioni degli atti della corte
pellare i particolari, che ne hanno di Roma , e della legazione d'Avi-
il godimento, ed anzi malgrado la gnone, fossero obbligati a prestar
loro opposizione. Queste riduzioni giuramento dinanzi al giudice ordi-
o cangiamenti, potevano esercitarsi nario del luogo, nel quale abitava-
anche pei privilegi del Banco riser- no, e di esercitar l'uffizio loro con
vato ai patroni ed ai giustizieri
, fedeltà, non che di tenere apposito
superiori; a condizione però che fos- registro delle loro operazioni, ed of-
sero loro mantenuti quelli, che era- frire una cauzione di mille scudi. Il
no collocati nel coro. 11 Pontefice regolamento sancito dal parlamento
Benedetto XIV, riformando gli abu- di Parigi, li 10 febbraio 16 19, con-
si delle musiche nelle chiese, vietò tiene disposizioni pressoché eguali.
ri golosamente ai superiori di es- I Banchieri doveano
spedizioneri
se, che vi tenessero Banchi o sedie essere laici, dell'età non minore di
nei giorni, che vi fosse musica. V. venticinque anni, e non dipendenti,
Novaes, tom. XIV, p. ?.3o. sia come uffiziali, sia come dome-
BANCHIERE, o BANCHIERO. stici, da verun ecclesiastico. Non
Colui, che tieneBanco per prestare, potevano possedere, né esercitare •

e contare denari ad altri. Chiamasi congiuntamente gì impieghi di con-


con tal nome un negoziante che , trollore, di Banchiere e di notaio;
ricevendo una somma di denaro, si l'esercizio simultaneo de' medesimi
obbliga di rimborsarne il pagatore era pur vietato, quando anche fosse
,

80 lì A In- BAN
diviso tra padre e figlio, tra zio. della consulta, del contado Venesi-
genero, e nipote, tra fratello, o no, della Casa di Loreto e della
s.

cognati, o cugini germani, che di- città di Fermo. Se non che, la sua
morassero in Uno stesso luogo. A salute mal ferma non gli permise
questi Banchieri soltanto, esclusa di occuparsi a lungo delle nuove
qualunque altra persona, riservava» cariche, poiché desideroso di ri pa-
la facoltà di sollecitare la spedizione lliare per ricuperare la perduta sa-
degli che si solevano implorare
atti, lute, giunto appena in Toscana, morì
dalla Santa Sede, e dalla legazione nel 1733, contando sessanta sei an-
di Avignone. V. Spewzioxef.e. ni di età, e cinque di Cardinalato.
BANCHIERI Antonio, Cardinale. La chiesa dei padri gesuiti fu il luo-
Antonio Banchieri nacque da genitori go destinato a ricoverar le ossa.

nobilissimi nel 1667, «Pistoia, edera BANCHIERI (ti axfp.ancesco, Car-


nipote di Clemente IX dal lato ma- dinale. Gianfrancesco Banchieri, eb-
terno. Mentre era Pontefice Innocen- be vita da nobilissimi parenti, nel
zo XII, passò a Roma nel 1692, ove 1694, e vide la prima luce in Pi-
fu eletto protonotario apostolico, po- stoia. Era nipote del Cardinale An-
nente di consulta e prelato consultore tonio Banchieri, segretario di stato di
della congregazione dei riti. Supplì Clemente XII. Ascritto, nel 17 33, dal-
dappoi al Cardinale Agostino Fabroni lo stesso Clemente XII tra i ponenti
segretario di Propaganda. Nel 170.3 di consulta, dopo ott' anni, Benedet-
7
Clemente XI lo onorò della vice le- to XIV lo annoverò tra chierici di i

ga/ione di Avignone, e decornilo della camera coli incarico di presiedere


nunziatura al re cristianissimo, dalla alle ripe alle marine ed al Castel
,

quale essendosi dispensato il Banchieri sant'Angelo; quindi nel 1747 1° de-


per ingenti motivi, fu in quella vece stinò alla carica di tesoriere della
destinato, nel 1706, dallo stesso Pon- medesima camera apostolica. Da ulti-

tefice a segretario di Propaganda mo creatolo diacono Cardinale di s.

nel 1707, ad assessore del s. Of- Adriano nella quarta promozione fatta
fizio, e da ultimo, nel 1712*, segre- in Roma, li 26 novembre del 1753
tario di consulta. Benedetto XIII lo ammise poi alla congregazione
lo elesse, nel 1724, governatore della consulta, della immunità, del
di Roma in luogo del Cardinal Fal- buongoverno e ad altre. Passato a mi-
conieri, e dopo due anni che pas- glior vita Cardinale Berni nel 1754,
il

sò in quell'impiego, onorollo quel restò libera la legazione di Ferrara,


Pontefice della saera porpora, nella la quale fu conferita al Banchieri
sesta promozione, che fece a Roma colla protctloria della religione dei
li 9 dicembre del 1726, assegnan- cavalieri di Malta e dei monaci del-
dogli la diaconia di s. Nicolò in car- l'Ordine betlemmitico nelle Indie oc-
cere. Per poco non fu eletto Pon- cidentali. Ritornato finalmente a Pi-
tefice nel conclave di Clemente XII, stoia, fu in breve colto dalla morte
all'esaltamento del quale contribuì nel 1763, sedendo il Pontefice Cle-
col suo voto il Banchieri. Il nuovo mente XIII, ai comizii del quale fu
Papa lo volle a proprio segretario, Morì di sessanta nove anni,
presente.
e lo ascrisse a tutte le congregazioni avendone passali dieci nel Cardina-
di Roma. Sostenne il Banchieri il ca- lato, e fu sepolto nella chiesa dei
rico di primo ministro, la prefettura gesuiti di quella città.
BAN BAN 8r
.- BANDA. Ordine Equestre. Ad es- doveva battersi con uno dell'Ordine;
sere ascritto a quest'Ordine cavalle- rimanendo vincitore, era dichiarato
resco antico militare della Spagna, cavaliere. Si radunavano tre volte
doveasi deporre le armi sopra un all'anno per gli affari dell'Ordine,
altare , e tutta la notte vegliare in dovendo avere nel luogo dell'assem-
orazioni. Nel giorno seguente, men- blea le armi ed i cavalli loro. Te-
tre si messa solenne, il
celebrava nuti erano a far ogni anno il giuo-
supremo maestro dell' Ordine mede- co delle canne; una volta per setti-
simo imponeva al novello cavaliere mana correre l'aringo, trovarsi ogni
una Banda, o Benda, cioè una stri- domenica alla reggia per battersi
scia di drappo, larga quattro dita, due contra due alla presenza del re.
di seta rossa la quale pendeva
, Ai tornei non era però ammesso uà
dalla spalla sinistra verso il fian- numero maggiore di trenta contro
co destro, il che era il segno del- trenta, né alcuno poteva corrervi
l' onore ricevuto , e del nobil gra- più di quattro volte, e chi ne' quat-
do a cui veniva il cavaliere esal- tro corsi non avesse rotta la lancia,
tato . Il primo autore di questo era obbligato a pagare la spesa del
Ordine si dice essere stato Alfonso torneo. Alla morte di alcun confra-
XI re di Castiglia, sotto il Pontefice tello vestivano gli altri a lutto per
Giovanni XXII, verso l'anno i33o, un mese, né assistevano a verun giuo-
il quale volle esser chiamato gran co per altri tre mesi. Mancando a
Maestro di esso, e usare della me- tali cadevano in deter-
prescrizioni,
desima Banda. Si vuole che il co- minate pene, alle quali giuravano di
lore di essa fosse prima simile alla volersi sottoporre. Fu ampliato que-
pelle del pardo, come abbiamo dal- st' Ordine da Giovanni I re di Ca-

la vita di Giovanni II. A tal titolo stiglia nel 1379, il quale creò cento
di onore erano ammessi soltanto i cavalieri nel dì della sua incoro-
figliuoli di persone , nati dopo il nazione. Da Ferdinando I fu pur
primogenito, e di poche facoltà; trasferito nel regno di Aragona cir-
eglino dovevano aver militato o ca 1' anno 1 4 1 2 in seguito fu a-
:

servita la corte per dieci anni o , bolito ; ma venne ristabilito dal re


combattuto contro i mori Ob- . di Spagna Filippo V della casa di
bligati a prendere le armi per la Borbone nei primordii del seco-
difesa della cattolica religione contro lo XVIII.
gl'infedeli, doveano altresì mantener BANDA o SCIARPA. Ordine c-
la fede al re costringendo sino a tace» questre di donne. Mentre la nobiltà
re chi avesse sparlato di lui. Doveano era in servizio del re Giovanni I

inoltre parlargli a favore degl' infe- di Castiglia ( che regnò dal 1879
lici, non dir mai una menzogna od al 1390), la città di Palenza, asse-
adulazione, conversare solo coi sag- diata dagl'inglesi, stava in pericolo
gi e coi costumati, né cogli artisti di essere espugnata. Supplì per di-
e con persone di bassa condizione, fenderla il coraggio delle donne no-
non vantarsi mai , né mangiare bili, le amore della patria
quali per
cibi grossolani , e bevendo pro- impugnarono le armi e non sola- ,

nunciare dovevano sempre il no- mente resisterono, ma facendo una


me di Gesù. Chi avesse portata la generale sortita, obbligarono gì' in-
Banda senza la permissione del re, glesi a fuggire. Mosso il re Giovan-
VOL. IV.
,

8-2 BAN BAN


ni I dalla eroica fedeltà e valore di chiamasi banderarius. Cencio Came-
esse, volle ricompensarne degnamen- rario lo appella bandulan'us baudo- ,

te il merito; concedendo loro molti narii, e bandonerii enumerandone ,

privilegi, e per memoria de' posteri, dodici con vessilli rossi, nel possesso
accordando loro l'uso d'una Banda che i Pontefici prendevano della ba-
o Sciarpa d'oro, che, appoggiata al- silica laleranense, cogli antichi riti. Il

l' omero destro, s'allacciava al di sot- Movaes, t. IV p. 216 dice dei Bande-
to del braccio sinistro ; ed attraver- resi. / caporioni di Boni a, che nel
sava così il manto. In oltre concesse Pontificato di Gregorio V, il Sassone,

loro tutti que' privilegi , e distin- nel 998, si chiamavano col nome
zioni godute dai cavalieri della Ban- greco decarchoni o decarconi, ossia
da, detti anche della Sciarpa, isti- il collegio de' tribuni della piche, in
tuiti dal re Alfonso XI suo avo tempo di Urbano V, nel i362. si
paterno. dicevano con vocabolo tedesco Ban-
BANDELLI Bavdello , Cardi- deresi, dalle bandiere che usavano
nale . Bandello Bandelli ,
patrizio in guerra, perchè ciascuna decuria
lucchese, venne alla luce circa la me- di Roma si distingueva dalla sua
tà del secolo XIV. Era laureato bandiera. Essendo la città divisa in
in ambe le leggi, collettore aposto- più decurie, ciascuna di esse aveva il

lico nella Toscana e nel ducato di suo capo, e la sua insegna partico-
Spoleti, e da Urbano A I fu promosso lare, sotto la quale militavano, co-
nel i388 al vescovato di città di stituendo tutti insieme un magistra-
Castello. Gregorio XII lo passò poi a to del popolo romano, oltre il se-

quello di rumini nel i4°7> e creol- natore, e i conservatori, giacché fi-

lo prete Cardinale del titolo di s. no dal Pontificato di Innocenzo II,


Balbina e legato nelle terre del do- quando i romani ribellaronsi a sug-
minio veneto e nella Romagna, nel- gestione di Pietro Abailardo, pro-
la seconda promozione fatta a Siena clamata la repubblica, crearono ven-
li iq settembre del 1408. Egli rice- totto senatori, o decarconi. Questi
vette quel Pontefice nel giorno della dunque si denomiua\ano Banderesi
Epifania nella sua cattedrale con tutta coi loro decurioni : dipoi i capi di que-
solennità, allorché si rifugiava presso sti, che si dicevano Banderesi, si dis-

Callo Malatesta suo amico e prin- sero comunemente, e con titolo più
cipe di quella città. Intervenne il proprio caporioni [Vedi), ed erano
Bandelli al concilio di Costanza quattordici, perchè altrettanti sono
e poco dipoi l'elezione di Martino i rioni di Roma, secondo la divi-
V, morì nel i4'7 dopo 9 anni di sione fattaneda Augusto primo im-
Cardinalato. peratore romano. Ristretti poi do-
BANDERESI. Banderese, secon- po d 238 dal Pontefice s. Fabiano
do il dizionario della lingua italiana, romano a sette i rioni, ma poi dive-
significa, che ha la Banda di una nuti al numero di tredici, Sisto V,
sorte di cavalleria, o portatore di del 1 585, li ritornò al numero di
un insegna 3 ovvero capo di una quattordici, aggiungendovi quello di
banda di soldati. Il alacri chiama Borgo. Vedi Vettori nel Fiorino
B anelimi lo stendardo e la bandie- d'oro illustrato p. 373, e Bernar-
ra, e dice che handoforus fu deno- dino Bernardini nella sua Descri-
minato l' alfiere , il quale da altri zione del nuovo ripartirne/ilo dei
,

BAN B AN 83
rioni di Roma , Roma per Gene- il governo della città, mentre il se-
roso Salomone
1 744-
Bartolomeo natore amministrava la giustizia.
Platina, de Pontefici, in quel-
Vite, Mosso il Pontefice Urbano Y da
la di Gregorio XI, che fu creato in varii gl'avi riflessi, volle restituire la
Avignone ai 3o dicembre l'i'jo, ec- residenza Pontificia in Roma, ma
co quanto dice de' Banderesi. In poco dipoi a cagione delle guerre
questo tempo in Roma il senatore, di varii potentati, nel iSyo, fece
che rendeva ragione al popolo, ogni ritorno in Avignone per sedarle
sei mesi si mutava. Ed i Bande- lasciando in Italia un Cardinale le-

resi guardavano la città, ed ave- gato. Non andò guari, che ritenen-
vano tutto il governo della repub- do i fiorentini avere il Pontificio le-
blica. Questo nome di Banderesi gato somministrato soccorso a quei
era venuto dai Gei-mani , che ban- di Prato, co' quali erano in aspris-
diere chiamavano i vessilli, che sima guerra, per vendetta spediro-
portavano neW imprese. Perciocché no a varie città, eh' erano state ri-
ogni decuria, che oggi capo di re- cuperate al dominio della Santa Se-
gione cliiamano , era con la sua de, certi vessilli, o bandiere col mot-
bandiera, e segno od insegna di- to Liberta». I romani le accolsero
stinta. Si veggono queste bandiere, con trasporto , ed essendo la città
dice il Cancellieri ne' suoi Possessi divisa in decuiie, il capo chiaman-
p. 33, sopra lo stemma de' Bande- dosi decurione, o Banderese, ciascu-
resi in Campidoglio, nella base di no ricevette una bandiera per te-
marmo della mano di bronzo; in una nersi alla propria abitazione, donde
casa in un marmo con vino scudo alcuni riconoscono 1' origine del no-
ed effigie de' Pavesatori, e Balestrieri me di Banderesi. Finalmente dopo
presso la colonna traiana , ed in che la residenza Pontificia fino dal
una colonnetta vicino la porta di i3o5 era stata fissata in Avignone,
fianco di s. Ivo, alla Scrofa, con- il glorioso Gregorio XI, il settimo
trada, che conduce a porta Flami- de' Papi colà residente, ai 17 gen-
nia. Veggasi il Marini , Archiatri naio 1 377, si recò con tredici Car-
Pontificii, t. I, p. 106. dinali in Roma, per ristabilirla de-
Dopo la morte del famoso tri- finitivamente, venendo accolto, e ri-

buno di Roma, Cola di Rienzo, uc- cevuto da' magistrati, e dal popolo,
ciso agli 8 ottobre 1 3 !>4 ne l Pon- colle maggiori dimostrazioni di gioia
tificato d' Innocenzo VI residente in e di rispetto. Non tardò il buon
Avignone, il popolo romano colla Pontefice ad nuo-
affliggersi della
autorità Pontificia elesse successiva- va dimora , perchè non si vede-
mente varii senatori, tutti con som- va in Roma ubbidito come richie-
ma autorità nell' assenza del Papa. deva 1' autorità di un sovrano ; giac-
Nacque nuova sedi/ione nel i358, ché i Banderesi, che al suo arrivo
mentre erano senatori Orso Orsini in Roma aveano deposte ai suoi
e Pietro Capocci, né il sovrano Pon- piedi le proprie bandiere, insegne
tefice potè domare l' audacia del del loro potere, eccitali dai fiorenti-
popolo col creare i senatori estra- ni a mantenersi in libertà, le ave-
nei; anzi questo popolo medesimo vano subito riprese, per esercitare
creò un magistrato, che chiamatasi ogni autorità come dianzi facevano.
de' Banderesi, presso il quale stava Dall'altra parte quei, che favoriva-
84 BAN BAN
no il Papa tramarono contro i Ban- elessero per Papa, Bartolommeo Bit'
deresi, per cui Gregorio XI prescel- tìlli Prignani napoletano , che poi
se a senatore Gomez d' Albornoz, assunse il nome di Urbano VI , es-
dichiarandolo inoltre capitano gene- sendo arcivescovo di Bari secondo ,

rale del popolo romano si per la quanto aveano fissato prima di en-
pace che per la guerra , e lo fece trare il conclave. Seguita l'elezione,
inoltre rettore del ducato spoletino. i romani corsero armati al vatica-
Ciò non produsse il desiderato ef- no, gridando, romano lo vogliamo,
fetto onde Gregorio XI fu costret- romano lo vogliamo j e scorrendo fu-
to a cedere, per non esporsi alle riosamente pel conclave, minaccia-
violenze de' Banderesi. Addolorato il rono di uccidere tutti i Cardinali.
Pontefice di vedersi in mezzo ad Ma riuscì, non senza difficoltà, ad
una nazione, che sola disprezzava i Agapito Colonna, e ad altri primarii
suoi supremi comandi , mentrechè personaggi della città, a calmare la
questi erano con ossequio ricevuti furia del popolo. All' articolo Avi-
da tutti i potentati del mondo cri- gnone j descrivendosi 1' elezione di
stiano , ed
continuamenteessendo Urbano VI, sono le particolaritàvi
malaticcio, cadde infermo, e morì di questo avvenimento, che poco di
nel palazzo vaticano ai 28 marzo poi servì di pretesto ai Cardinali
i3 7 8. francesi,bramosi di ritornare in A-
Ai 7 aprile entrarono in concla- vignone, per ribellarsi, ai 20 settem-
ve nel detto palazzo apostolico se- bre 1378, al legittimo Pontefice,
dici Cardinali , cioè quattro italia- con eleggergli contro l'antipapa Cle-
ni, undici francesi, ed uno spaglino- mente VII; il quale recandosi in
lo : nel giorno medesimo, o nel se- Avignone, vi stabilì una cattedra di
guente, un capo-rione de' Banderesi pestilenza, e die' vigore allo scisma,
che governavano i rioni della cit- che per cinquant'anni afflisse la Chie-
per parte de' romani
tà, vi si recò sa, e desolò Roma e l' Italia.

a fare una rappresentanza ai Cardi- Il Pontificato di Urbano VI, sic-


ad eleggere un
nali elettori, per indurli come tempo di scisma, fu una con-
Papa romano, che non partisse più tinuazione di orrori e di ribellioni.
da Roma, esponendovi fra le altre Nel 1 38 1 al senatore Carlo III Du-
cose, la rovina di tutte le chiese, razzo re di suo Napoli successe il

senza porte, e senza tetto ridotte luogotenente Lasso di Castiglionehio,


a pascolo degli armenti, e massime per cui a' 2 1 giugno i possenti Ban-
delle basiliche vaticana e lateranen- deresi corsero al palazzo senatorio
se. Rispose al Banderese
il Cardinal e dissero al luogotenente che non
di Glaudeve,
che avrebbero procu- intendevano ch'egli guastasse Roma,
rato di scegliere il più degno ed il come avea fatto della sua terra, e
più atto al governo della Chiesa u- il minacciarono della vita, se pron-
ni versale ; e capo-rione Bandere-
il tamente non partiva dalla città, il
se si licenziò con replicargli queste che suir istante eseguì Irrequieti .

parole : Voglia Iddìo che ce lo dia- i romani a motivo della prepotenza


te romano } poiché altrimenti ve ne de Banderesi, di frequente si com-
pentirete. Appena costui si riti- movevano , e tanto fu fiera la se-
rò co' suoi compagni, i Cardinali di dizione del i382, che i Cardinali
commi consenso, e canonicamente per iscampar la morte dai romani.
BAH BAN 85
furono costretti a nascondersi; ed il Abbiamo poi, che il Cardinal di

Papa, intrepido, vestilo del paluda- s. Angelo, legato di Roma nell'as-

mento Pontificale , eolla Croce in senza di Gregorio XII, agli 1 a- 1

mano, presentatosi ai sollevati nel- prile i4°8, creò di nuovo i Bande-


l'atrio del palazzo, li placò, e li in- resi a cagione della guerra che mi-

dusse a domandargli perdono. Morto nacciava Ladislao re di Napoli per


nel i 38g Urbano VI, i Cardinali della impadronirsi di Roma. Tuttavia es-
sua ubbidienza cospirarono concorde- sendo riuscito a Ladislao penetrar
mente nell'elezione di Bonifacio IX, nella città, fece alcuni patti co' ro-

Tomazelli, napoletano. Stanco questo mani, e poi l'occupò interamente;


Pontefice dell'insubordinazione dei onde dopo questo avvenimento , i

romani per averlo costretto i Ban- Banderesi dimisero l'insegna e l'uf-


deresi a rifugiarsi in Perugia, uo- ed il re nominò senatore Gio-
fìzio,

mo di petto forte coni' era, si fece vanni de Tostis. Da tal' epoca adun-
ubbidire, e rispettare in guisa, ebe que la storia non ci presenta me-
fu primo Papa, eli' esercitò mag-
il moria di questi audaci e potenti
gior dominio temporale in Roma, magistrati, rinnovati poco dipoi sotto
e nel patrimonio di s. Pietro. Pie- altro nome e più. moderata influen-
no di coraggio , tolse ai romani za, cioè dei Capo -Rioni di Roma.
l' autorità usurpala , ed eleggendo V. Rioni di Roma, ove, parlandosi
a suo arbitrio i magistrati, come delle d' ognuno, si vedrà
bandiere
abbiamo dall' annalisla Bzovio, al- quali erano quelle de' celebri Ban-
l'anno i3o,4> num. 1, soppresse i deresi, che un tempo furono cotan-
potenti ed irrecpiieti Banderesi , che to formidabili alla sovranità Ponti-

fino allora aveano audacemente di- ficia.

sputato co' Sommi Pontefici, il go- BANDI


Giancarlo, Cardinale.
verno di Roma. Tuttavolla, stante Giancarlo Bandi nobile cesenate ,

il proseguimento dello scisma, che e zio materno del Pontefice Pio


indeboliva la sovranità di Bonifacio VI, Braschi, nacque ai 1 7 luglio
IX, fu egli nuovamente costretto 1700. Era avvocato, ed uditore del
dai Banderesi ad allontanarsi da Ro- Cardinal Ruffo , legato di Ferrara,
ma : ma avvicinandosi la celebrazio- indi fu fatto vescovo di Imola ,

ne dell'anno santo iZjoo, volendo nella quale città eresse dai fonda-
i romani profittare dei tanti van- menti la cattedrale. Quindi fu crea-
taggi , che provenivano alla città to Cardinale col titolo presbiterale
pel concorso de' forestieri e pelle- di Maria del popolo dal suo
s. ni-
grini , spedirono un' ambasceria in pote ai 29 maggio 1775, ma fu
Assisi ad invitare il Papa a conso- pubblicato agli 11 del seguente set-
larli di sua presenza. Bonifacio IX tembre. Ricevette nel suo vescova-
promise di esaudirli allorché avesse- to, 1782, lo stesso Pio VI,
nel
ro per sempre aboliti i Banderesi, che teneramente lo amava, allor-
e ricevuto il senatore Malatesta da quando recossi a Vienna nella ,

lui nominato alle quali condizioni


: qual' occasione consacrò il Papa la

essendosi i romani sottomessi, il Pon- detta cattedrale. Questo degno por-


tefice tornò in Pioma, assunse l'as- porato , encomiato per le sue vir-
soluto dominio di essa, e munì di tù, morì in Imola ai 23 marzo
valido presidio il castel s. Angelo. 17845 con gran dispiacere del Pon-
8(j B4K B A X
tefice nipote. V. B baschi; e Novaes inesscni aveano la lettera greca Mi
tomo XVI pag. ciò. i lacedemoni 1' A; e nel popolo del
BANDI. Eretici, che nel XII se- Signore, i maccabei v' aveano scrit-
colo rinnovarono 1' errore degli ori- te le iniziali ebraiche del versetto
genisti, i quali sostenevano essere i t cap. XV dell'Esodo, cioè, M C
tutte le anime state create al tempo B I, dalle quali derivò lo stesso no-

medesimo in cui fu creato il mon- me di maccabei. I romani poi ne-


do, ed aver esse peccato subito do- gli antichi tempi non ebbero stabi-
po la creazione. E vero che questi le insegna nella Bandiera. Ora vi

eretici tolsero il nome da quello del rappresentarono il lupo, ora il mi-


loro maestro Bando; non consta pe- notauro, il cavallo, il cignale, in-

rò che abbiano fatti grandi progres- di l'aquila, che gì' imperatori dipoi
si, né si sa in qual luogo abbiano sempre ritennero. Questa essi aveano
dommatizzato, o chi li abbia com- assunta prima dell' anno secondo del
battuti, né meno condannati. consolato di Mario, e non fu lascia-
BANDIERA. Drappo legato ad una ta che al tempo di Costantino il

asta, entro del quale ricamate o dipin- Grande. In luogo di essa egli vi ag-
te si rappresentano le imprese de' ca- giunse una croce col monogramma
pitani, le armi ed insegne de'principi, composto delle due lettere greche
a diversi colori. L'uso della Bandiera X e P intrecciate assieme, signifi-

si ritieneper antichissimo e sonvi ,


ficanti il nome Christòs.
autori, che lo vogliono derivato da- Tale Bandiera a' tempi di Costan-
gli assiri, siccome quelli, che aveano tino sortì anche il nome di Labarum,
dipinta una colomba sopra di un per lo innanzi da' romani non cono-
drappo in memoria della colomba sciuto. Consisteva essa in un'asta dora-

spedita da Noè a rintracciare se le ta, avente nella sommità una corono


acque del diluvio si fossero ritirate. preziosissima e al di sopra il detto
Certo è che gli ebrei per distingue- monogramma. Un bastone in cima la
re le loro tribù aveano le Bandie- traversava ad angoli retti, e da que-
re, sulle quali vedeansi simboleggia- stopendeva un ricco drappo di color
te le Giacobbe a' suoi
profezie di porpora ornato d' oro e di gemme,
lìgli e quella
, di Giuda area un neir infima parte del quale si ve-
leone. Il costume venne abbraccia- deano i busti di Costantino e dei
to in breve anche dalle altre na- figli di lui. Quell'imperatore avea
zioni, e presto si vide la Bandiera scelto cinquanta de' più valorosi del-
adoperata e da persiani, che vi dipin- l' esercito affinchè ciascuno in giro
sero il sole, o, secondo Senofonte, la portasse o la custodisse. Eusebio,
un'aquila, e dagli ateniesi, ch'ebbero De s'ita Constanlini cap. Vili, dice
la civetta, da tebani, che
e vi segna- essere stato solito l'imperatore mede-
rono la fenice. I cimbri la intro- simo a raccontare che in certa bat-
dussero colla figura del toro ; gli taglia quel soldato che portava il

ecizii col drago; i corinti col ca- Labarum, intimidito per la gagliar-
vallo alato, o pegaso gì indiani col ;
da impressione, che su di lui fa-
gallo ; gli etiopi col cane ecc. Non cenno i nemici, consegnollo ad un
tutti però ebbero l'emblema di qual- altro e si ritirò per salvare la vita;
che figura ma piuttosto qualche
; ma non appena era uscito dal bol-
lettera iniziale o qualche sentenza. I lore della mischia che, ferito da un
,

BAN BAN 87
«lardo , mentre i colpi che
morì , stis Rom. Pontif. , dove tratta di
avea ricevuti quando portava la Leone 111, creato nel 79^, anemia
Bandiera, non gli aveano potuto re- che non solo quel Papa avea be-
care alcun danno, siccome non lo nedetta e mandata anch' egli una
ebbe chi a lui successe. Gli scrittori Bandiera a Carlo Magno , ma che
non vanno d' accordo nello stabilire prima di lui Stefano li, del 752,
l' etimologia di quella parola Laba- avea fatto lo slesso verso Pipino.
rum. Alcuni la derivano dal greco L' anzidetto Pagi, in Critica Baro-
lambanin, prendere j altri dal no- niana, e Ottaviano Gentili nell' ope-
me lafjìra , spoglie j però a molti ra De Patriciis lib. Ili, e. 2, n. 6,

piacque meglio di farlo derivare dal dimostrano che la Bandiera si man-


latino lab or , come se indicasse un dava dalla Chiesa Romana a' re di
termine alle fatiche della guerra Francia ,
perdi' erano palrizii ro-
oppure, perchè avendo al di sopra mani, e di lei avvocati e difensori.
la croce, per la quale da Costantino Qual figura presentasse quella Ban-
s' era posto line alle persecuzioni diera, che Leone III avea mandala
de' tiranni, così addiveniva un em- a Carlo Magno, si vedeva espresso
blema di pace un simbolo di feli-
, in mosaico nel celebre antico tricli-
cità , che la terra potea ripromet- nio che lo stesso Pontefice i'ece fab-
tersi dal vessillo della universale bricare vicino alla basilica lalerane-
salute. Yeggasi Baronio ad ami. se. Vedevasi in quello il principe
3 1 2; Gretsero De cruce lib. i , e. degli apostoli seduto in trono colla
i 7 et seq. ; Job Mieli. Weinrich De destra che porgeva a Leone una
vexillis et vexilliferis, Erfurti i 7 io; stola e colla sinistra la Bandiera al
Dan. Guil. Molleri, Dissertano de principe. Però quella fabbrica de-
Labaro constanliniano, Altd 1696; molita, e distrutto insieme anche il

Sac. Frid. Borchmanni, Disserlalio mosaico, non ne rimane che l' inci-
hy storico-critica de Labaro. V. Bax- sione nelle opere del Pagi Ciani- 3

JN'EKITI. pini, Alemani e Gentili.


Propagata la religione di Gesù Che le bandiere precedessero la so-

Cristo, la Bandiera cominciò ad ave- lenne cavalcata, con cui i Pontefici


re nelle nazioni cristiane qualche co- prendevano solenne possesso della ba-
sa di sacro. La Chiesa vi stabilì un silica lateranense, ne abbiamo mol-

rito appositamente per impartirle tissimi esempi presso il Cancellieri


la benedizione, e questo rito è pure ne' suoi Possessi, e, parlando di quel-
antichissimo. Venia eseguito dal Som- lo preso nel 1 1 19 da Gelasio li,

mo Pontefice, oppure dal vescovo, dice ch'erano le bandiere della fan-


siccome osservasi anche oggidì. Se- teria romana che sono rammentate
condo 1' opinione di gravi autori, la nell'epistola Schismalica Canonico-
prima Bandiera, che sia stata bene- rum s. Petti, lib. 2. Hist. Roderi-

detta e spedita dal Papa ai princi- ci e. 66. Nicolò Rosselio d'Aragona


pi si fu quella, che Gregorio III, dice, che Signiferi cum Bannis pre-
eletto nel 73 1, mandò al re di cedevano Eugenio 111 del ii-p.
Francia. In essa v' aveano figurate Perciò furono detti Bandonasii da
le chiavi della confessione, o se- Cencio Camerario, e Baudcrcnses
polcro di s. Pietro ( V. Chiavi ). da Pietro Amelio. Ma de'Bandere-
11 Pagi, nel suo breviario De ge- si, portatori delle bandiere de' Bio-
, .

88 BAH B A N
ni di Roma, che specialmente nei me V. Dufresne Glossar,
dipinte.
secoli XIII, e XVI esercitarono in rnediie et infima; latinitatisj Challon
quella città un' illimitata autorità ,
Storia di Francia Catalano Comm. ;

e figurarono quali primari magistra- in Pont. Rom. P. II, de Bentdict.


ti , si è trattato all' articolo Baxde- J^exilli. Intorno alla cappa di san
eesi. Dal Galletto poi rilevasi nel Martino, specie di mantello, o sten-
suo Primicerio pag. i3. e i5, che dardo che era portato dall'esercito
dodici Draconarii, ciascuno
militi de' re di Francia della prima, e del-
de' qualiaveva uno stendardo, che la seconda dinastia, V. Cappa.
chiamavasi banda precedevano il ,
Né solo a' re di Francia furono spe-
Papa allorché dal patriarchio reca- dite leBandiere benedette dai Papi. Ci
vasi a celebrare pontificalmente in ricorda la storia che, tra gli altri, A-
s.Maria Maggiore; ed inoltre due lessandro II, eletto nel 1 06 1
, come ri-
Draconarii o Bandonari con V in- ferisce il Baronio, mandò lo stendardo
segne de' Cherubini, e con lancie. o Bandiera benedetta a Guglielmo con-
Qualche tempo dopo Carlo Ma- te di Normandia, acciocché impren-
gno divenne eziandio costume dei desse la guerra contro gli eretici e con-
re di Francia prendere la Ban-
il tro il tiranno Araldo invasore dell In-
diera di san Dionigi prima che ,
ghilterra. Sisto IV. del 147G nella
partissero per la battaglia Dessa . basilica di sanPaolo bened'i solenne-
chiamavasi Orifiamma j stava sem- mente due Bandiere per la battaglia
pre appesa presso il sepolcro di navale de' cristiani contro i turchi
quel santo, ed era la insegna del- S. Pio V benedì anch'egli la Ban-
l'abbazia. Da principio il solo conte diera che dovea portarsi contro ai
del \-cssinese, come dipendente da turchi. Questa aveva dipinte le ima-
quell'abbazia, la portava nella guer- gini di Gesù crocifìsso, de' Ss. Apo-
ra che occorreva di fare in difesa stoli Pietro e Paolo col motto :In
de' privilegi e delle terre del moni- Iìoc signo vinces. Lo stesso Ponte-
stero. Ma avendo dipoi Luigi VI il fice avea mandato anche al conte
Grosso, del 1108, unita la contea di s. Fiora , fratello del Cardinal
alla corona, i re fecero dell' Ori- Sforza, lo stendardo benedetto, quan-
fiamma la principale insegna delle do colle milizie Pontificie lo spedi
loro armate. Nondimeno conservaro- capitano in Francia contro gli ugo-
no prendere l'orifìamma da
l'uso di nottied in aiuto del re Carlo IX.
quell'abbazia, dove all'uopo l'abbate, In alcune chiese di Roma si veg-
celebrata la messa, gliela consegnava. gono parecchie Bandiere vinte ai ne-
11 Sugerio ricorda che ciò fu fat- mici, e dalla pietà de' principi offer-
to da Lodovico Vili, nel 1 1
47 te al Romano Pontefice o qual se-
da s. Luigi IX, prima che partisse gno di gratitudine per le di lui pre-
per la guerra della crociata, da Lui- stazioni , o qual effetto di filiale ri-

gi X, da Filippo VI e da altri. verenza. .Nella basilica lateranese ve


Quella Bandiera appellavasi Ori- n' erano ventisette tolte agli ugo-
fiamma oppure Aureafiamma, ov- notti, le quali, dal prefalo conte di
vero in francese Oriflambe, perchè santa Fiora, col mezzo del Cardi-
portava de' ricami d'oro sopra un nal di lui fratello, furono manda-
fondo rosso, o perchè, secondo te in dono a s. Pio V (^.Baronio ad
L'opinione d'altri, avea delle fiam- ami. 1 56q). Nel vaticano il Pontefice
BAN BAN 89
Innocenzo XI vi pose la Bandiera di La Bandiera Pontificia si custo-
Maometto, che Giovanni III, re di diva dal generale supremo quando
Polonia, tolse a' turchi nella batta- il Papa partiva da Roma. Questa
glia deli683, presso Vienna (V . dal corpo di guardia reale si cala
Lodovico Maracci Lo stendardo ot- soltanto quando passa il Ss. Sacra-
tomanieo). Nella basilica liberiana vi mento, e quando passa il sovrano
erano due Bandiere, ora custodite Pontefice; non mai però al passag-
in quell' archivio , che insieme ad gio de' principi forastieri, a' quali so-
altre due, vennero a Clemente XI lo s'inalbera. Il regnante Pontefice
offerte dall'imperatore Carlo VI, che Gregorio XVI diede Bandiera a que'
le avea vinteegualmente a' turchi corpi militari, che non l'aveano.
nella guerra del 1 7 6 presso Pe- 1
,
La Bandiera o stendardo si porta
tervaradino. Nella chiesa di s. Maria anche nelle processioni. Sembra che
sopra Minerva evvi un' altra Bandie- questo costume abbia cominciato nel
ra presa a'turchi, ed allo stesso Pon- i4i4> m CIU P er I a prima volta si

tefice con altre presentata nel 17 17. spiegò Bandiera colla immagine di s.

Inoltre nella suddetta basilica latera- Rocco nella canonizzazione di quel


nese v'ha una Bandiera di Maometto santo. Nelle processioni delle arci-

tolta a' tunisini dal gran maestro confraternite e delle chiese di Roma
dell'Ordine gerosolimitano, e colà siusano le Bandiere col rispettivo
riposta da Innocenzo XIII. Parec- stemma.
chie altre di queste Bandiere si con- Dicono i maomettani che avendo
servano nella chiesa di s. Maria una volta essi perduto in battaglia
della Vittoria. {Vedi). co' cristiani la loro Bandiera prin-
In qualche luogo si accostumò di cipale, il loro generale tagliò subito
porre in cima della Bandiera il sim- la coda ad un cavallo, la legò ad
bolo della ss. Eucaristia, per signifi- una pertica, e gridò: Ecco questa
care che G. C. è il protettore della e, laBandiera chi mi ama seguiti
guerra giusta, oppure perchè i solda- mej con che avendo i turchi preso
ti, nel mirarlo in mezzo ad essi, cre- di nuovo coraggio ottennero la vit-
scessero nel coraggio, e più forti che toria. Questa è un' imitazione dello
mai impugnassero l'inimico. E certo stratagemma di Romolo, ed i turchi
che Turstino, arcivescovo eboracense, chiamano questa coda Tug, dopo aver-
lo collocò sopra la Bandiera delle ar- la adottata per Bandiera. Le code dei
mate del suo re. V. Lupo, Dissert. cavalli, eh' essi adoperano come in-
de antiqua disciplina christiance segne sono stendardi di una mezza
militice. picca alti, dalla cui sommità pendo-
La Bandiera delle truppe Ponti- no le code de' cavalli, sopra della
ficie, dopo Pio VII , consta di due quale e nella cima evvi un pomo
colori, bianco e giallo. Prima di dorato: il colore della medesima può
quel Papa , il solo bianco avea essere qualunque, ma non verde, po-
luogo nella Bandiera. Quella noi tendosi però di questo colorire l'Asta.
della guardia svizzera ha tre colori, Non e a tacersi poi, che anco di
cioè rosso, turchino e giallo con queste code tolte a'turchi dagli eser-
due stemmi: dall'una parte quello citi cristiani , i capitani e prin-
del Pontefice regnante, dall'altra il cipi vincitori fecero donativo ai
gentilizio del capitano degli svi/zeri. Pontefici ; e che nell' impero olto-

VOL. IV. 12
, ,

9o BAN BAN
mano chiamansi Pascià a tre co- Io scelse a protettore dell'Ordine
ri?, quelli della prima classe fra camaldolese, e nel 1666 lo fece pre-

i Pascià, siccome rivestiti eli gran- side al capitolo generale, cui compone-
dissima autorità. Ed i bulgari pri- vano tutte le congregazioni di quel-
ma che abbracciassero il cristianesi- 1' istituto , tenutosi neh' eremo di
mo, portavano per insegna militare Frascati. A Roma corse il resto della
una coda di cavallo, a cui Papa s. sua vita consumata in opere pie e re-
Nicolò I fece surrogare la croce. V. ligiose, e nel 1667 chiuse in pace i

Gonfaloni. suoi giorni in età di circa settanta


BANDI NELLI Rolando, Cardi- anni e dieci di Cardinalato. Ordinò
nale. V. Alessandro III. Papa. che si riponessero le sue ossa nella
BANDINELLI Volunnio Cardi- basilica di Giovanni in Laterano,
s.

nale. Volunnio Bandinelli sortì a appiè della tomba di Alessandro III


Siena i natali dall' antica e chiara suo congiunto con una iscrizione ,

stirpe di Alessandro III, nel i5g". piena di errori, tra i quali vien se-
Avea nobili maniere ed affabili, gnata la morte di lui nel 16 j
7,
ed era religiosissimo. Da giovane am- anziché nel 1667. Sebbene questo
mogliatosi ebbe prole numerosa, e Cardinale non fosse uomo di pro-
visse lunga pezza alla corte del gran- fonda scienza, ne sapea però molto
duca di Toscana universalmente ri- di mondo e quindi il Pontefice
,

verito ed amato. Le nobili sue ma- conferiva assai volentieri con lui
niere gli fecero strignere leale amici- ed era de' suoi pareri molto sod-
zia col Cardinale Fabio Ghigi , che disfatto.

appena occupò la sede romana col B ANDINI Ottavio, Cardinale.


nome di Alessandro VII , lo chia- Ottavio Bandini, decoro ed orna-
mò a se, dacché era vedovato del- mento della città di Firenze , dove
la moglie. In età di sessanta anni sortì i natali, unì col candore dei
io elesse suo cameriere di ono- costumi, colla soavità delle manie-
re , e maestro di camera, e po- re, coli' elegante aspetto, la cogni-
scia nominollo patriarca di Co- zione delle scienze da lui coltivate
stantinopoli e suo maggiordomo. in Firenze, in Parigi e Salamanca.
Per metterne il colmo ai suoi favo- Restituitosi alla patria, sicondusse
ri , lo creò Cardinale col titolo di a Pisa per apprendervi la legge,
s. Martino ai Monti , nella terza nella quale fu laureato, e per que-
promozione che fece a Roma li sto mezzo si aprì un' ampia strada
20, aprile del i658. Lo stesso Pon- alle dignità della Chiesa . Recatosi
tefice per alcun tempo lo ritenne a Roma nel Pontificato di Grego-
appresso di sé col titolo di promag- rio XIII, ottenne la qualifica di pro-
giordomo , ma di poi gli confidò tonotario apostolico. E fama che di
la legazione della Romagna, cui trat- quindici anni recitasse un' eloquen-
tò col sommo della dolcezza, pietà e tissima orazione funebre nella chie-
prudenza, perlochè partì di là con sa di s. Lorenzo, pel defunto gran
grandissima laude e con molta sod- duca Cosimo I, onde ne rimasero
disfazione di quei popoli, ritornati a maravigliati gli uditori. Sisto V nel
mezzo della giustizia alla quiete per- i586 lo destinò, invece del suo ni-
turbata da' ladronecci de' fuorusci- pote Cardinal Peretti, al governo
ti. Alessandro VII inoltre, nel 1609, della città di Fermo, e poi nel
, ,

BAN BAN 91
i5go alla presidenza di tutta la Mar- affatto svanite, non avendo avuto
ea , in cui si contenne con tale in- i Cardinali considerazione alcuna pel
tegrità e valore, che dopo la mor- Sauli. Neil' esporre il proprio sen-
te di Sisto V, fu due volte eletto timento era di ammirabile facondia,
dal sagro collegio a prefetto, o go- onde si meritò il titolo di padre
vernatore del conclave e della cit- eloquentissimo. L' esperienza e la
tà Leonina. Gregorio XlV si pre- saviezza unite al l'aro suo talento
valse dell' opera e de' consigli del gli meritarono di far parte delle con-
Bandi ni negli affari dello stato, ed gregazioni di consulta, buon gover-
avrebbelo fatto di buon grado suo no, vescovi e regolari, s. offizio,

datario, se non vi fosse stata la vali- propaganda e molte altre


, ed eb- ;

da opposizione del conte Olivares be le protettone deh' Ordine della


ambasciatore di Spagna. Clemente Ss. Trinità della Redenzione degli
Vili, che da Cardinale era amicis- Schiavi. Intervenne a'eomizii di Leo-
simo di Ottavio, appena, nel i5q2, ne XI, di Paolo V, di Gregorio
fu fatto Papa, invidio a reggere la cit- XV, e di Urbano Vili. A questi
tà di Bologna col carattere di vi- ultimi comizi! Bandini si mostrò
, il

celegato, dove le sue attrattive gli contrario, tenendosi per certo, che
guadagnarono il cuore di tutto il sarebbe stato egli stesso fatto Pa-
popolo. 11 provvide poscia nel i5g5 pa, ma in vece ebbe uno scarso nu-
del vescovato di Fermo, ed ai 5 mero di voti, e dui'ò fatica a dis-
giugno 1596 l'ascrisse tra i preti simularne il rammarico, pel quale
Cardinali, col titolo di s. Sabina : alcuni attribuiscono il detto feno-
lo fece inoltre legato della Roma- meno cambiamento del colore
del
gna, e nel 1598, della Marca che de' capelli. Nel 1606 rinunziò l'ar-
spurgò subito da' malviventi e ban- civescovato di Firenze, che da Pao-
diti, né ebbe difficoltà di penetrare lo V fu in vece conferito a Pao-
tra le balze, e le nevose gole de'mon- lo Strozzi nipote del Bandini. Final-
ti per eseguire con ardore l' inca- mente , dopo essere stato la delizia

rico avuto, infrangendosi anzi una de' Cardinali , e 1' oracolo de' suoi
gamba. Fu ancora onorato di al- tempi , essendo vescovo d' Ostia
tre distinte commissioni, tra le quali (chiesa ottenuta nel 1626 da Ur-
è memorabile l' incontro che fece bano Vili), cessò di vivere il Ban-
a nome della Santa Sede, a Mar- dini in Roma nel 1629 qual de-
gherita di Austria, sposa di Filip- cano del sacro collegio ed in età
po III re di Spagna. di anni settantuno. Le sue ossa
Essendo di capello biondo , in furono collocate nella chiesa di
una sola notte, divenne questo Car- san Silvestro al Quirinale ,
dove
dinale affatto canuto, per la vee- al lato sinistro della cappella del-
mente apprensione concepita di a- l'Assunta gli fu eretto un nobile
ver perduto quell' alto concetto, in ed elegante avello col busto di ,

cui era presso il sacro collegio marmo, e con un'iscrizione da lui


mentre avendo egli assicurato il composta. Fu di cuore grande e
Cardinal Sauli, da lui giudicato de- magnanimo d' ingegno pronto ed
,

gno del che avrebbe


Pontificato, elevato, ed 'assai dotto.
eloquente
tutto posto in opera perchè vi fos- Le persone dabbene trovarono in
se esaltato, vide le sue speranze lui un costante prolettore, e Paolo
7 ,

92 BAI BA i\

V, Gregorio XV, ed Urbano Vili dallo stesso Pontefice prete Cardi-


solevano chiamarlo vecchio vene- , nale del titolo di Lorenzo in Da- s.

rando 3 delizia del sacro collegio, maso, nella terza promozione, fat-
ed ornamento e splendore della to a Monlefìascone li 22 settem-
sua patria. bre del i368. Ma per brevissimo
BANDITI Francesco Maria, Car- tempo vestì la sacra porpora, per-
dinale. Francesco Maria Banditi no- chè , vogliamo credere al Ba-
se
bile riminese nato ai 9 settembre luzio ed al Contelorio , dopo un
1705, era religioso de' chierici rego- anno morì a Viterbo dalla peste,
lari teatini e fu fatto vescovo di Mon- donde ne fu trasferita la salma a
tefìascone, donde fu trasferito ali ar- Mortomare nel Limosino, ricevendo
civescovato di Benevento. Creato in poscia sepoltura nella chiesa dei ro-
petto Cardinale prete da Pio VI a' 1 mitani con un epitaffio nobilissimo.
luglio1775,0 poi pubblicato a' i3 BANNERITI Cavalieri. Negli an-
novembre seguente morì in Bene- , tichi secoli solevano i principi, per
vento a' 27 gennaio 1796 d'anni molivo del proprio interesse, nobili-
novantuno non compiuti. tare i vassalli, concedendo loro la
BAJVGOR, o BANCHEB. Città facoltà di alzare bandiere sotto le
vescovile d'Inghilterra (Bangorium quali potessero condurre uomini ar-
o Bangoria). E situata nella contea mati alla difesa delle loro regioni.
di Coernassan, presso lo stretto di Indi furono chiamati Cavalieri Ban-
Anglevey, e, tranne il suo vescova- neriti dalla bandiera che portavano.
to, suftVaganeo di Cantorbery, nul- Non si sa però il tempo certo del-
la ha che sia meritevole di consi- la loro istituzione. Si crede forse in
derazione. Essa è distante sei mi- tempo dell' imperatore Costantino
glia dalla città di Coernassan, e ere- quando scelse cinquanta de' più co-
desi che il suo vescovato sia quello spicui soldati, per la custodia del
di \ iet trasferito l'anno 53o. La Labaro. V. Bandiera.
cattedrale, antico gotico monumen- Da quell'esempio tale uffizio in
to, fu demolita da Owen Glendo- tutti i regni si dare a per-
suol
wer, e la città intera di Bangor fu sone primarie. Varie sono state le
abbruciata nel 1 2 1 o dal re Gio- cerimonie di crear siffatti cavalie-
vanni. Si ricorda un vescovo di no- ri, le quali si possono veder presso
me Mardois, o Marduitti, all'epoca il Giustiniani a pag. 1 35. Ai Banne-
de' normanni, che vi risiedeva prima riti era permesso usare l'elmo e la
del 943. visiera;erano detti cavalieri aureali
BÀNKACO, o KINACO Pietro, per lo sprone d'oro, che loro si da-
Cardinale. Pietro Bankaco sortì i va. Tal grado di cavalieri a poco a
natali nella Marca di Limoges po- poco è mancato in varie parti, e
co lungi dal Belaco , sul terminare per l'abuso della loro autorità, fu
del secolo decimoterzo. Dal lato ma- da varii principi abolito, a riserva
terno era nipote del Cardinal Pie- d'alcuni, a' quali per indulto specia-
tro di Mortomare, abbate dell' Or- le si concede la medesima facol-
dine di s. Benedetto nel monistero tà. Ignorasi però se portassero divi-
di Montmaieur presso Arles, ed es- sa propria; solo si sa che la bandiera
sendo vescovo di Chartres e refe- loro eia fregiata, o col nome , o
rendario di Urbano V, fu creato con l'arme di ciascuno. Quella ban-
BAR BAR 93
dieta eia piccola e quadrala, e nel trario avviso.Commanville riporta
conferirla si tagliavano le punte nel- un vescovato col nome di Bara isti-
le cjuali terminava. V. Vessillifero. tuito nel V secolo, suffraganeo di
BANiNES Domenico, domenicano, Cizico.
spaglinolo. Leggeva teologia in A lcalà, BARACACCHI. Nome di una set-

Yagliadolid e Salamanca , fu confes- ta di religiosi sparsi nel Giappone.


sore di s. Teresa, e mori a Medina BARACHISIO (s). Vivea questi
del Campo nel 1604 di anni settan- nel secolo quarto, in cui Sapore re
tasette. Scrisse un commento in sei di Persia ruppe una fiera persecu-
grossi volumi in foglio a difesa zione ai seguaci del Vangelo. Aven-
della dottrina dell'Angelico; chio- do Barachisio inteso che molti cri-
sò anche Aristotele e viene riguarda- stianidoveano condannarsi all'estre-
to come padre della famosa prede- mo supplicio, partissi da Bcth-Asa
terminazione fìsica, sistema accredi- sua patria, e recossi ad Hubaham
tato presso i domenicani per com- in compagnia di suo fratello, chia-
binare la libertà dell' uomo colla mato Giona, ad esortare alla per-
grazia e colla prescienza di Dio ; severanza coloro che doveano su-
,

quindi validamente si oppose al ge- bire il martirio. La qual cosa co-


suita Monte Maggiore, che assaliva me pervenne alle orecchie del giu-
la dottrina stilla grazia di s. Ago- dice , questi comandò che fossero
stino e di Tommaso medesimo.
s. condotti alla sua presenza i due
BANZARA. Città vescovile d' A- fratelli. Obbedirono essi con pron-
frica. Ignorasi in qual provincia fos- tezza alla chiamata, ma si protesta-
se ella situata, ma si sa che ne fu rono solennemente, che non sareb-
fatta menzione nella conferenza di bero mai per prestare alle creature
Cartagine. quell' onore, che al solo re immortale
BAPARA. Città vescovile della del cielo e della terra è dovuto. Sde-
Mauritania Cesarea in Africa. To- gnati i magi per tale risposta, co-
lomeo la ricorda col nome di mandarono che Barachisio fosse rin-
Babar. chiuso in tetra prigione , ed intan-
BARA. Città vescovile della pri- to fecero soffrire atrocissime pe-
ma Augustamnica, patriarcato d'A- ne al fratello di lui, il quale po-
lessandria, situata a poca distan- co dopo terminò la vita in difesa
za di Damiata, sulla sponda oc- della verità. Dopo qualche ora i

cidentale del canale per cui il Ni- magi chiamarono Barachisio alla lo-
lo va a gettarsi nel mare di Da- ro presenza, e gì' imposero di sa-
miata. Verso il nono secolo era es- crificare. Arse egli di zelo, e si

sa la residenza di un vescovo mel- fece a parlare con tanta energia


chita, siccome appare dagli atti del sulla grandezza del vero Dio , che
sinodo di Fozio, tenutovi sotto il i magi ne restarono maravigliati.
Pontificato di Giovanni Vili. Sem- Tanta virtù non valse a convertir-
bra che fosse poscia eretta in me- li, e per isfogare il loro furore, co-
tropoli. La memoria di un sol ve- mandarono al carnefice di porgli
scovo di Bara giunse fino a noi; è sulle braccia delle lamine di ferro
questi Teofilo, il quale approvò l'or- arroventate, e poscia di versare sul-
dinazione di Fozio, e scagliò l'ana- le narici e sugli occhi di lui del
tema contro quelli, ch'erano eli con- piombo fuso. Ma confortato dalla
94 BAR BAR
grazia, nostro santo sostenne in-
il infieriva la persecuzione, suscitata
trepido ed allegro questi tormenti, da Sapore li contro la chiesa di
ai quali si aggiunse quello di get- Persia, questo santo diacono di Ar-
targli in bocca della pece bollente bella fu preso, e tormentato con ogni

e dello zolfo ,
per cui terminò di vi- maniera di supplizii. Egli li sostenne
vere. La morte gloriosa di questi con ammirabile coraggio, e di buon
fratelliavvenne ai 24 dicembre del- grado si sottomise al taglio di testa,
l' anno 327, ed il martirologio ro- piuttostochè mancare ai doveri, che
mano ne fa menzione nel giorno 29 gì' imponeva la religione. L'empio a-

di marzo. postata,che dovea eseguire la senten-


BARADATO o VARADATO (s.), za , non fu capace di spiccarne il

solitario della diocesi di Ciro, il capo, quantunque per sette volte lo


quale vivea nel secolo quinto, e si avesse colpito ; e perciò trapassato-
rese celebre per le austerità cui sep- gli cuore colla spada lo uccise. Il
jl ,

pe praticare ad onta di un tempe- martirio di Baradbesciabas avvenne


ramento assai gracile. Conduceva i nel giorno 20 luglio dell'anno 354-
suoi giorni in una specie di gabbia BARALOTTI. Eretici di Bologna
aperta da ogni parte, cosicché era in Italia, fra i quali tutto era comu-
esposto a tutte le intemperie del- ne, persino le mogli ed i figli. Eb-
l' aria. Il patriarca di Antiochia, per bero eziandio il nome di obbedien-
mettere a prova obbedienza di lui,
la ti, per la facilità onde acconsentiva-
coniandogli la sua di-
di lasciare no ad ogni maniera di dissolu-
mora. Obbedì Baradato all' ordine tezza.

del suo superiore , nel quale rico- BARASIO. Città vescovile di Ser-
nosceva la voce di Dio ; ma, sebbe- via dipendente dalla metropoli di
ne lontano dal romitaggio conti- , Petra.
nuava nella pratica delle più auste- BARBA. I peli, che crescono sul-
re penitenze. Quantunque si vedes- le guancie e nelle parti aggiacenti

se fornito di una rara saggezza e alla faccia. Il costume di farsi cre-

di una perfetta cognizione delle co- scere la Barba lunga da principio


se celesti, il santo uomo si man- era generale; in appresso comincia-
tenne nella più profonda umiltà, né rono alcuni popoli a raderla quindi :

mai permise che lo spirito dell' or- il Signore avea comandato nel Le-
goglio entrasse a corrompere le sue vitico al cap. XXI che gli ebrei si ,

belle virtù. Di queste si era sparsa guardassero dall'assomigliarsi a quel-


la fama dovunque, e giunse persino li I .greci secondo osserva Ateneo
,

alla corte dell' imperatore Leone, il dopo Crisippo, portarono sempre la


quale gli scrisse una lettera, in cui Barba fino al tempo di Alessandro
lo pregava ad esporgli il proprio pa- vissuto 334 anni avanti Gesù Cristo.
rere intorno ad alcuni affari impor- Plutarco aggiugne, che Alessandro
tantissimi spettanti la Chiesa. La comandò ai macedoni di radersi

risposta di Baradato soddisfece del per timore che i nemici gli afferras-

tutto alle brame dell' imperatore, e sero per la Barba ; ma checché ne


mollo "iovò al bene della Chiesa. sia, noi troviamo Filippo suo padre,
La sua festa si celebra ai 22 feb- Aminta ed Archelao di luiprede-
braio. cessori rappresentati nelle medaglie
BARADBESCIABAS (s.) Quando senza Barba. 1 romani non si raserò,
,

BAR BAR 97
giusta Vairóne presso Plinio, se non mani. E quanto romani osser-
ai
dopo l'anno 4^4 di Roma. Egli vatori di tal uso abbiamo da Sve-
aggiugne che Scipione l'Africano, fu tonio, tra gli altri esempi, che Giu-
uno de' primi a darne 1' esempio , lio Cesare come ricevette la trista
seguito poi da gran parte de' gio- nuova di certa rotta ricevuta dai
vani. I primi imperatori romani si suoi soldati, Barba^ ed il
si rase la
raserò fino al tempo di Adriano medesimo fece Augusto quando in-
assunto all' impero nell' anno di Cri- tese la sconfitta toccata a Varo in
sto 1
1 7 , il quale ripigliò la costu- Germania. Ma veniamo al nostro
manza della Barba ; ma pel solo scopo, alle discipline cioè della Chie-
motivo, come dice Plutarco, di na- sa in riguardo alla Barba degli ec-
scondere che avea sulla fac-
le ferite clesiastici, cosa che essendo stala
cia. Giuliano 1' apostata, che diven- soggetta a tante variazioni col pro-
ne imperatore liei 36 1 portava sì gredire de' tempi, ha ben giusto di-
lunga barba, che per essa era mot- ritto di essere trattata.
teggiato del continuo, e specialmen- Prima fa d'uopo distinguere ^altia
te dagli antiocheni. A rivendicare essere la rasura della Barba, altra la
quei motteggi, s' indusse a scrivere tosatura. Se la prima significa il ra-
un'orazione intitolata Misopogon cioè dere qualunque pelo sino alla pelle,
odio alla balsa colla quale , al di- la seconda è quel taglio di essa in-
re di Ammiano Marcellino nel li- teso ad uniformare ed acconciare i
bro XXII, eternò ,
più che redar- peli, anziché adeguarli alla pelle.
guire i disprezzi de' suoi contempo- Nella chiesa latina fu introdotta
ranei. Gli arabi, oltreché nudi-ire la la pratica di raderla sino da' suoi
Barba con grandissima venerazione, primi tempi. Non cosi però nella
riguardano quali infedeli coloro, che greca più inerente agli aviti costu-
se la tagliano; perciò i persiani sonda mi. Tuttavia 1' uso de' latini, ne'pri-

loro tenuti in conto di eretici. I russi mi secoli, non fu sempre costante.


portarono la Barba sino al princi- Se vi si lasciava trapelare una qual-
piare del decorso secolo, in cui ven- che effemminatezza nel raderla, tosto
ne abolita con legge universale; tut- provvidamente venia ingiunto di por-
tavia non si durò poca fatica per tarla; e se nella maestosa Barba
farne mettere in esecuzione il co- spirava l'ambizione ed il fasto, subi-
mando. lombardi, allorché princi-
I tamente un concilio, un canone, un
piarono a regnare in Italia, nudri- decreto Pontificio ne togliea 1' occa-
vano lunga la Barba, ed era presso sione. Come poi l'uso di radersi fu
di essi un segno di onore ,
giacché stabilito specialmente presso i roma-
voleano che i loro schiavi se la ra- ni, i fedeli ed in ispezial modo gli

dessero. Per questo chiamavansi an- ecclesiastici vi uniformarono, e con


si

zi Longobardi di lunga Barba co- essi tutto l'occidente. Infatti nel 63o,

rotti in seguito in Lombardi. s. Amando vescovo di Mastricht,


Presso alcune nazioni è un segno ne' Paesi Bassi iniziò nel chericato
di lutto il lasciarsi crescer la Barba, s. Bavone , e scrive di lui il Surio
come in alcune altre lo è il tosarla. che depose la Barba a' piedi dell al-
Gli ebrei, osservatori di quest'ulti- tare. E Sidonio Apollinare, lib. IV,
ma costumanza, giunsero in qualche ep. i3, riferisce che a' suoi tempi
incontro sino a strapparsela colle i preti delle Gallie 1' avevano rasa,
96 BAR BAR
o tosala. Questa disciplina nel secolo nodo Siponto nel i5j8 lo vieta in
di
IX s'era fatta così generale, cl ie Fo- egual modo, ed anzi impone la tassa
zio, dell' 858, Epist. 1 ad s. Nicol. di sei scudi a que' cherici, che non
Pont., e dopo
Michele Ceru- di lui la radessero almeno. ogni otto giorni.
lario acremente rimproveravano la Il Tridentino, del i564, parla chia-

Chiesa latina come fautrice di una ro anch' esso sull' argomento. Il sino-
disciplina opposta alle apostoliche do di Civita Castellana e quello di A-
istituzioni. Quanto però andassero melia, ambedue del i5cp, proscrivo-
lungi dal retto, lo dimostra Cristiano no anche la piccola Barba, che da
Lupo, Dissert. de Vili synod. gerì. molti ecclesiastici si faceva crescere
cap. V. Anzi dopo il secolo X con- sul solo mento. Ad ognuno finalmen-
sta da molli concilii lettere e de- , te è noto come si adoperasse s. Carlo
creti Pontificii , che furono prese Borromeo e coi frequenti sinodi, e
delle disposizioni e provvedimenti colle insinuazioni vocali , e con la
perchè la disciplina fosse interamente celebre lettera pastorale dei 3o di-
stesa a tutto l'occidente. Il concilio cembre 1^76, affin di ristabilire nel-
di Berry in Francia, can. VII, pre- la sua diocesi, oltre alcune altre
scrive che tutti gli ecclesiastici si discipline, quella ancora di radersi la
taglino la Barba. Cosi si ordinò Barba , cosa che appariva da anti-
nel concilio Cosacense, tenuto in chissime pitture essere stata per lo in-
Ispagna l'anno io5o, e in quel- nanzi usata anche in quella chiesa. In
lo di Tolosa, del 1 1 1 9, canone X. quel torno l'esempio di s. Carlo ven-
Di più, s. Gregorio VII, del 1073, ne imitato da altri zelantissimi ve-
epist. io, scrisse al vescovo diCa- scovi, e tra gli altri da quello di
gliari nella Sardegna svegliandogli Tours, che nel i583 raccolse un
la memoria come il rito di radersi sinodo in cui estese anche a'monaci
la Barba s'era stabilito nella chiesa il precetto di radersi la Barba : mo-
occidentale fino da' primi tempi, e nachi omnes .... habeant Barbani
quindi lo ripristinasse in tutta la r a sani.
sua diocesi, che per essersi assog- Sebbene l'uso di radere o tosare
gettata a' greci avea preso il loro , la Barba ne' Sommi Pontefici non
costume della Barba lunga ed Ales- ; siasi conservato il medesimo, nulla-
sandro III, del 1 i5o„ nel cap. VII dimeno troviamo che da' primi se-
De vita et honest. clericor. tras- coli molti Papi aveano il mento raso.
mette alcune sue lettere all' arcive- Le molte medaglie, ch'esistono, pro-
scovo di Cantorbery, colle quali lo vano evidentemente la cosa. Una
ammonisce pur a seguire la costu- raccolta di antiche transazioni dei
manza della Chiesa Romana. Più Pontefici rappresenta s. Aniceto, del
tardi il sinodo bisantino, dell' anno 167, senza Barba, cosi pure s. So-
1481 ,
prescrive assolutamente che tero, del 17^, s. Calisto I del 221,
i chierici si radano la Barba: quello s. Stefano I del 257, e di poi quasi

di Meldi, nel i4°/3, vuole che spesso tutti i Papi sino al tempo di Giu-
se la radino : Non nutviant proli- lio II, eletto nel i.5o3. Questi, sic-

xam Barò ani , sed serpe rasi. Il come nota Spondano, si lasciò cre-
lo

concilio generale lateranese, compito sceré la Barba solo negli ultimi anni
da Leone X ,5 4 sess. IX
nel 1 1 , ,
del suo Pontificato; non è certo poi se
proibisce di nudrire la Barba; il s'ir (piai segno di mestizia per la presa di
,

BAR BAR 97
•Bologna fatta da' francesi nel i5ii, nia, al Adimaro cabanense
dire di
oppure per accrescere la venerazio- apud Beslium p. 328, fu praticata
ne alla lui avanzata età. Leone
di con Giordano vescovo di Limoges.
X, Adriano VI, suoi imme-
indi V. Catalani Comment. Pontif. ad
diati successori, non lo imitarono; il he. de tond. Barba.
primo per essere ancor giovane ed il Nola il Bonarotti ne' Vetri Cemi-
secondo per seguire il costume del- teriali , pag. 5o, 5cj. Diss. ep. in

la belgica sua nazione. Bene imi- Tab. eburn. n. 17, che gli antichi
tollo Clemente VII, per esprime- cristiani praticavano di figurare in
re il lutto e il dolore, donde era età giovanile e senza Barba le im-
proso per l'orribile sacco, che i magini de' Santi e del Redentore,
luterani dell'esercito imperiale die- affine di significare ch'essi non sono
dero a Roma nel 1527. soggetti alle variazioni dell'età; ma
L'esempio adunque del menzio- che sempre godono di una florida
nato Clemente VII venne seguito , giovinezza. Questo costume si è
dagli altri susseguenti Pontefici si- usato anche nei bassi tempi nel
no a Clemente XI, eletto nel 1700, rappresentare in età giovanile i mo-
dopo il quale comparvero sempre narchi, sebbene costumassero por-
colla Barba perfèttamente rasa. tar Barba lunga. Per uno stesso
11 Cardinale Bessarione per la mor- motivo di significare 1' immortalità
te di Nicolò V nel i/\55 sarebbe sta- si rase ai morti la Barba e si to-

to eletto Papa, se la Barba, che deli- sarono loro i capelli come abbia- ,

catamente nutriva in un tempo in cui mo dall'anonimo Turonense nel suo


i Cardinali erano tutti rasi, non lo M. Speculo Eccles. e da s. Dionisio
avesse dimostrato troppo greco. Ama- alessandrino presso Eusebio, i quali
deo Vili, appena col nome di Fe- affermano farsi questo per contras-
lice V fu eletto antipapa , radere segnare la fede dei defunti cristia-
si fece la Barba per non dispiace- ni, come quelli che credono dover
re alla moltitudine che ne mor- ringiovenire nella comune risurre-
morava. zione.
Ne' tempi, che usava da'eherici
si Scrissero dell'argomento Giuseppe
la Barba soltanto tondata, prima Valeriano Card. Vannetli, Barbalo-
che i giovani venissero ammessi agli gia , ovvero ragionamento intorno
ordini minori, si accostumava di alla Barba , Roveredo 17%; Mu-
benedirla solennemente e poi «on- ratori Dissertazione XXIII j A. Ga-
darla. Il Pontificale romano p. Ili spare Rirchmann De gloria et ma-
De tondenda Barba, ne somministra jeslale Barbce j Giacomo Tommasi
il rito. Anche a'novizii, che doman- nella dissertazione de Barba j Pie-
davano 1 abito religioso , venia be- tro Valeriano, apologia prò Saccr-
nedetta, e lo si ha dalle Consuetu- dolimi Barba j Burio RR. PP. Bre-
dini del monistero di s. Benigno vis nolilia pag. 262; Buono Spera-
dal rituale amanense e da altri do- ti De Barba defensa. V. Cinelli 3

cumenti. V. La vita di s. Godardo Biblioteca nel tomo IV Permosero^ ;

presso i Bollandisli a' 4 maggio. In De cultu Barbarum septentrionalium


qualche luogo vi fu l' uso ancora di et orientaliumj Docrdelino in mo-
benedire la Barba al nuovo vesco- numento slavo-russico et in nummis
vo prima di tondarla. Tal cerimo- Germania; mediai ed altri ancora
VOL. IV. 1 o
,

98 BAR BAR
che troppo lungo sarebbe l' enume- liaiia, parte dell'Africa, che si esten-
rare. V. Fabricio nella Bibliotheca de dall'Egitto fino oltre allo stretto
antiquaria e. XVI II. di Gibilterra, lungo il mare medi-
BARBALISSA o BARIÌAR1SSA. terraneo, e per breve tratto lungo
Sede vescovile fino dal XII secolo, l'oceano, è divisa dal monte Atlan-
del patriarcato d'Antiochia nella pro- te. La parte, che trovasi al di qua
vincia dell'Eufrate, dipendeva dalla del monte, è la Barbarla propria-
metropoli di Jerapoli. mente delta, che comprende tutto
BARBARA (s.). Gli atti, che ci il paese, noto agli antichi sotto il

pervennero intorno alla vita di nome di Libia esteriore, o Cirenai-


questa santa vergine, nonché sul ca, d'Africa propriamente detta, di
tempo e sul luogo del suo marti- Numidia, e di Mauritania, e che
rio non hanno 1' impronta della
, comprende altresì, andando da o-
certezza. Credesi ch'ella sia nata in riente ad occidente, la provincia di
fticomedia , e che suo padre, chia- Dcrna, o Barca, e i regni di Tri-
mato Dioscoro, fosse ravvolto in mez- poli, di Tunisi, di Algeri e di Ma-
zo alle tenebre della idolatria. Senon- rocco, a cui è sottoposto quello di
chè Barbara, illuminata dalla grazia, Fez. La parte che trovasi al di là
conobbe la falsità della pagana re- del monte contiene il Biledulgerid.
ligione ed abbracciò quella del
, 11 nome di Barbarla chi il trae
JNazareno. Il padre montò sulle fu- dalla nazione primitiva ed indigena
rie per tale risoluzione , e non di quel paese, chiamata dagli ara-
avendo potuto indurre la figlia a bi Barabra j chi dalla parola a-
rinnegare la fede, la feri con un raba Bar, che significa grand' esten-
colpo di spada, che le troncò la sione di campagna; chi finalmente
testa. Alcuni sono di avviso, che opina aver avuto tal nome dagli
questo fatto sia accaduto sotto il arabi che venuti neh' Vili se-
stesai,

regno di Massi mi no altri nel se-, colo a stabilirvisi, trovarono inin-


colo quarto, in cui regnava Valerio telligibile il linguaggio de' suoi abi-
Massimiano altri finalmente sotto
, tatori, e perciò il dissero barbar,
Massimiano Daia. Intorno poi al cioè suono di chi parla tra i denti.
luogo del martirio , gli scrittori Checché ne sia, quantunque questa
non convengono fra loro; imperoc- contrada sia delle più antiche del-
ché v'ha chi pretende essere avve- l'Asia e delle più conosciute, pure
nuto a Kicomedia in Bitinia, e chi non comiucia la sua storia se non
suppone essere stata Eliopoli la dall'arrivo, che vi fecero i cartagi-
città onorata dal sangue di lei. nesi.Però gli egiziani ed i fenici
Lasciando a parte ogni questione aveano navigato lungo le sue coste
egli è certo che il culto prestato più di mille anni avanti 1' era no-
a s. Barbara risale fino al se- stra.
colo ottavo presso i greci, ed al Una colonia adunque di cartagi-
nono presso i latini. Divenne s. Bar- nesi (fenici di origine) sotto la con-
bara la protettrice di molti, e prin- dotta di Didone venne a stabilirsi
cipalmente de' bombardieri. Se ne in Barbarla verso l'anno 886 in-
celebra la festa nel giorno quattro nanzi G. C, e vi fondò la città di
dicembre. Cartagine, il cui territorio, ristretto
BARBARI A nell'Africa. La Bar- dapprima, si dilatò poscia per tut-
,

BAR BAR ,)9

to quel tratto di paese, che sotto frica. Chiamarono bensì molti tur-
il nome di regno di Tunisi oggi chi avventurieri, i quali anziché di-
si conosce. Forse
che in potere di fenderli s'impadronirono del paese
que' nuovi conquistatori sarebbe ca- e fondarono nella Barbarìa quegli
duta tutta la Barbarla, dove i ro- stati marittimi sotto ai quali geme
mani non fossero venuti a distrug- tuttora, lungo tempo
e che per s"i

gerli. Essi dapprima ne divisero il furono temuti dalle potenze cristia-


possesso coi mori, getuli, numidi, ne dell' Europa. La Barbaria culla
africani, libi, cirenaici, e marmari- fu di uomini grandi, e tra essi di
di; ma poscia finirono col ridurre Asdrubale, di Annibale, di Teren-
l'Africa, bagnata dal Mediterraneo, zio, di Tertulliano, di s. Agostino
in una vastissima provincia roma- e di molti altri ancora.
na, divisa come si disse, in Cire- BARE ARIGO Gregorio (b. ),
naica, Africa propria, Numidia e Cardinale. Gregorio Barbarigo ve-
Mauritania. Al tempo di Costanti- neto patrizio, nacque 1625.
nel
no la parte all'est del golfo della Molto a lui deve la religione. Ven-
Sidra dipendeva però dalla provin- ne a Roma appena fu elevato al so-
cia di Egitto; quella situata all'o- glio il Pontefice Alessandro "VII, il
vest della Mulliva apparteneva alla quale nel congresso di Munster co-
provincia di Spagna, e la parte del noscendo di quali prerogative fosse
mezzo formava una provincia par- da Dio favorito il giovanetto Bar-
ticolare, sotto il nome di Africa. barigo, lo ascrisse tra i prelati, grado
I romani rimasero tranquilli pos- che sostenne colla massima integrità.
sessori delle loro conquiste fino al L'ardente sua carità si fé' chiara nel-
428, vandali sotto la con-
in cui i la presidenza alla cura degli infetti
dotta di Genserico, spinti dalle Spa- da morbo contagioso. Nel 1637 fu
gne nell' Africa, tolsero quasi senza fatto vescovo della diocesi di Berga-
contrasto, ai deboli imperatori quel- mo, di cui nel 1660 terminò la vi-
le provincie. Ma dopo la morte di sita, celebrando, al primo settembre

Genserico finì anche la potenza van- il sinodo diocesano. Pel bene da


dalica di essere formidabile, e qua- lui recato a quella diocesi , il pre-
si cent'anni dopo, Belisario genera- lodato Alessandro creollo Cardinal
le dell'imperatore ricuperò facilmen- prete di s. Tommaso in Pa rione,
te quella porzione dell' Africa. I sa- nella quarta promozione fatta in Ro-
raceni, ovvero gli arabi, resi più ma, a' 5 aprile 1660, indi lo trasferì
formidabili non meno pel loro fa- alla chiesa di Padova vedova di
natismo, che per la fama delle loro Giorgio Cornaro nel i663, non
conquiste, vennero nel VII secolo 1660, come scrive Petroni. Nel go-
a pubblicar quivi l'alcorano, e nel verno delle sue chiese il Barbarigo
697 sotto il califfato di Osmano avea preso a modello san Carlo Bor-
terzo successore di Maometto, se ne romeo. Quindi conduceva santissi-
resero i despoti. Sotto i primi prin- ma vita, predicava sovente, istruiva
cipi saraceni questo paese riacquistò i fanciulli ed i rozzi; ed alla pa-
quasi l'antico splendore; ma, scac- zienza, univa una somma affabili-

ciati i saraceni dalle Spagne e per- tà. Accrebbe di fabbriche i due se-
seguitati anche di là dei mari, non minarli di Bergamo e di Padova,
poterono quindi più sostenersi in A- ed in questo secondo fece fiorire le
,

ioo BAR BAR


lingue greca, ebraica, e le orientali, migliore di vita, lasciate tutte le
e lo arricchì d'illustre biblioteca, di sollecitudini del secolo, die' il suo
buona stamperia, e di eccellenti pro- nome al chericato. Eletto in pro-
fessori. Egli medesimo presiedeva gresso a primicerio della patriarca-
alle dispute dei casi di coscienza, le di san Marco si acquistò tanta
,

che si tenevano mensilmente da tut- stima, che nel 1698 Innocenzo XII
ti i parrochi e confessori, le decisio- lo diede pastore alla chiesa di Ve-
ni dei quali vennero raccolte e pub- rona. Non risparmiò a fatiche di sorte
blicate da Chiericato ; eresse il fa- alcuna pel bene del suo gregge, a
moso collegio pei giovani nobili se- cui egli stesso frangeva il pane della
colari, affinchè divenissero studiosi e divina parola, che rendeva efficacissi-

letterati ; era mecenate agli erudi li, ma con una condotta la più edificante.
de'quali godeva 1' amore e la stima, L'amore alla altrui salute lo condu-
specialmente del Magliabecchi. Pe- ceva agli spedali a soccorrimento dei
netrando però che traltavasi di eleg- ricovrati ed alfetti anche da' morbi
gerlo a Pontefice, procurò con ogni i più pericolosi, ed amministrava col-
premura di stornare i Cardinali dal le proprie maui a' moribondi gli

proposito. Splendeva non ultima tra estremi aiuti della religione. Desi-
le sue virtù, la compassione verso deroso che il suo clero si applicas-
ai poveretti, per sovvenire ai quali se allo studio dei padri, ordinò che
giugnea, come s. Tommaso di Vil- a sue spese si stampassero con la
lanova, a portar vesti logore e rap- più finita diligenza le opere di s.
pezzate, e privarsi del proprio letto. Zenone vescovo di Verona, divenu-
Consunto da vita molto penitente te rarissime, nel che fu soccorso dui
mori nel 1697 di 72 anni e 37 di celebre Antonio Magliabecchi. De-
Cardinalato, e fra la commozione, terminò uomini dottissimi a tessere
e le lagrime dei poveri sovvenuti, la storia della chiesa veronese, che

delle vedove protette, e dei difesi diede anche alla luce. Accrebbe di
pupilli, in fine di tutt' i buoni, ebbe molto il numero de' oberici e quello
tomba in quella cattedrale. Reso cele- eziandio de' professori al seminario
bre per miracoli, da Clemente XIII di quella città, né considerandolo ba-
venne ascritto al numero dei beati stante, ne stabili uno nuovo, del quale

nel 1761. però non potè vedere il compimento.


BARBARIGO Gi.ojfraxcesco, Car- Zelante della religione procurava ,

dinale. Barbarigo Gianfrancesco, na- che fossero eletti a ministri della

to a Venezia nel 1661 era nipote , medesima uomini veramente dotti e

del b. Gregorio di questo nome, e piissimi, né tralasciò studio veruno a


congiunto di sangue al Cardinale Mar- tale uopo. Visitava personalmente
e'Antonio della medesima famiglia, non solo le chiese parrocchiali, ma
che fu poi vescovo di Montefia- anche gli oratorii, istruiva egli me-
scoue. Servì Gianfrancesco in di- desimo i più rozzi sui fondamenti
verse circostanze la veneta repubbli- della religione; ed a mantenere più
ca, che fra le altre cure, addossate fermo il frutto delle pastorali visite,
al Barbarigo, lo spedi ambasciato- provvedeva la diocesi di fervorosis-
re a Luigi XIV re delle Gallie. Se sime missioni appoggiandone il ca-
non che sentendo dentro a sé ima rico ai padri gesuiti. Sollecitava la
voce, che lo chiamava a condizione promozione degli studii e precedeva
BAR BAR iot
tutti esempio delle cristiane
nello occhi, e distingueva i migliori per
virtù, e segnatamente d' una carità ingegno e pietà con premii conde-
la più ardente, cui dimostrò a chia- gni e col conferire loro ecclesiastici
re note nel 1702, quando sveglia- beneficii. Fu in seguito da Innocen-
tosi nella sua diocesi un morbo zo XIII trasferito al vescovato di
contagioso egli, vittima della cari- Padova, cui visitò per intiero, pe-
la sua, si facea tutto a tutti per gua- netrando anche nei luoghi più dif-

dagnarli alla religione e a Dio. L'e- ficili e quasi inaccessibili. La esten-


sempio di lui attraeva alla imitazio- sione di quella diocesi lo indusse ad
ne i pastori di secondo ordine nelle ampliarne il seminario, e a fondare
loro l'ispettive parrocchie. monisteri novelli per le sacre vergini,
Nel 17 12 introdusse il Barbari- assegnando loro dote competente.
co a Verona i padri dell' orato- Egli era coi dotti liberale, e ge-
rio , ai quali , con le dovute fa- neroso verso i poveri, cui nei dì
coltà, assegnò la chiesa dei ss. Fer- festivi voleva raccolti nella chiesa di
mo e Rustico. Sosteneva a maravi- sant'Agnese perchè fossero istrutti

glia i diritti della sua chiesa e di- nei misteri della fede, e nei primi do-
fese la immunità ecclesiastica ad veri della religione. A mezzo dell eru-
esempio del santo suo zio. Per le dito Paolo Galeandi, canonico di Bre-
quali cose Clemente XI lo credette scia, raccolse gli opuscoli di s. Gauden-

molto a proposito per la chiesa di zio, di Ramperto e di Adelmanno


Brescia, a cui il Barbarigo non sa- vescovi di Brescia, e li fece dare al-
peva condursi per lo amore, che por- la luce. Pianse la Chiesa la perdita
tava alla diocesi di Verona, perlo- di un valido sostegno nella morte
chè non vi volle meno che un espres- del nostro Cardinale, avvenuta nel
so coniando del Pontefice, il quale a 1780, nell'età di anni 69 e dodici
merito della sua obbedienza, ma mol- di Cardinalato. Ebbe sepoltura in
to più a vista di tante prerogative quella cattedrale presso alla tomba
singolari lo fregiò , della porpora del b. Gregorio suo zio, di cui aveva
Cardinalizia col titolo presbiterale dei promossa la beatificazione. In tempo
santi Pietro e Marcellino, nella deci- del suo Cardinalato, contribuì col
maquarta promozione latta a Ro- , proprio suffragio all' esaltamento al
ma li 19 novembre del 1 7 (). 1 Pontificato d'Innocenzo e di Bene-
Fino dal 1714 eia passato il Bar- detto XIII.
barigo alla reggenza della novella dio- BARBARIGO Aggelo, Cardinale.
cesi, ove con tutta la premura si dedi- Angelo Barbarigo era patrizio veneto,
cava allo insegnamento della dottrina e nipote di Gregorio XII dal lato ,

cristiana In una villa suburbana


. materno. Venne alla luce dopo la
fece fabbricare alcune cellette a ma- metà del secolo XIV. Fu sopram-
niera di monistero, ove ri tiravasi modo zelante della cattolica religio-
in tempo di carnovale negli spirituali ne e della ecclesiastica disciplina,
esercizii col suo clero. Né il semina- come scrive il Quirini nella sua
rio pur quivi ebbe l' ultimo luogo Porpora e tiara veneta. Venne a
nelle cure dell' amorosissimo pasto- lui conferito il vescovato di Cimerà
re, dacché vi aggiunse la cattedra nell' isola di Negroponte, e dieciotto
della lingua greca. Guardava i gio- anni dopo, cioè nel i.\o6, da Inno-
vani cherici come la pupilla degli cenzo VII fu trasferito alla chiesa di
io2 BAR BAR
Verona, per compiacere alla re- tra di Corfu. l'anno 1678. Gover-
pubblica di Venezia, che, secondo nando egli quella chiesa, ebbe un
il cavaliere Flaminio Cornalo, voleva dissapore con Barbone Morosini am-
rimuovere Iacopo de Rossi da Vero- miraglio della flotta veneta, per mo-
ria,caduto in grave sospetto per af- tivo di un semplice cerimoniale,
fari di stato. Passato quindi il Rossi locchè avvenne così : Doveva il Mo-
alla chiesa di Limi, ed a lui surroga- rosini salpare dal porto ed aprir
to il Barbarigo, vi si distinse per le la campagna, ma prima desiderava
belle sue prerogative tra le quali pri- coi primi dell'armata intervenire
meggiava l'illibatezza de' costumi e la alla orazione pubblica, che dovea
santità della vita. Scrive il sullodato farsi al duomo colla esposizione del
Cornalo, ebe nel i3go ebbe nomina Ss. Sacramento. Pertanto i servi del
il Barbarigo alla metropolitana di generale apparecchiarono lo strato,
Candia ed Aqui-
al patriarcato di sovra cui doveva egli inginocchiarsi,
leia nell'anno medesimo, ma per in luogo, che sovrastava a quello del-
non conosciute ragioni non ebbe , 1 arcivescovo. Si corresse l'alterazione
alcuna di tali dignità. Lui sedente, del cerimoniale dagli uflìziali di chie-
a Verona vennero ammessi i cano- sa, ma le cose giunsero a tale che
nici regolari, o lateranesi della , l'arcivescovo sospese per quel gior-
congregazione di s. Frediano di no la funzione. Del che informato
Lucca , e fu loro assegnato il mo- il senato, ordinò all'arcivescovo di
nistero colla chiesa di s. Leonardo recarsi a Venezia, dove furono a lui
fuori delle mura di quella città. sequestrate le rendite ecclesiastiche
Innalzato fu il Barbarigo alla porpora non solo, ma anche le domestiche.
Cardinalizia col titolo presbiterale dei Della qual cosa sommamente ama-
ss.Pietro e Marcellino nella seconda reggiato, salutata di volo la patria,
promozione, che Gregorio XII fece prese la strada di Roma ed espone
a Siena li 1 9 settembre del 1 4o8. Il a Innocenzo XI il motivo della
Biancolini scrive eh' egli rinunziò sua Mostrò il Pontefice
venuta.
alla sede di Verona, e dopo varie di con indifferenza
riceverlo re- ,

vicende andato al concilio di Costanza stando più presto disgustato perchè


e ritornato dappoi in Italia con si fosse perturbata la quiete per
Martino V, come leggesi in Ciac- motivo sì leggero. Tuttavia esami-
conio morì a Genova nel 1418,
, nato il fatto, trovò che non potea
dopo dieci anni che vestiva la sa- condannarsi l'arcivescovo, che anzi
cra porpora. Furono le ossa di lui doveasi ammirare e premiare per
riposte in quella cattedrale. la sua fermezza nel sostenere i di-
BARBARIGO Marc\nto.yio, Car- ritti ecclesiastici. Nulladimeno pre-
dinale. Barbarigo Marcantonio Fran- vedendo che il senato non se
cesco consanguineo del Gregorio b. V avrebbe bene intesa col
più.
dello stesso nome, nacque a Vene- Barbarigo determinò fermarlo a
,

zia da illustre famiglia e nobilissima Roma, e fuor d'ogni aspettazione,


nel 1620. Dopo che dal b. Grego- a premio quasi della fermezza cui
rio fu annoverato tra canonici i avea dimostrato in questa circostan-
della cattedrale di Padova , Inno- Cardinale del titolo
za, lo creò prete
cenzo XI , a vista de' suoi meri- di Susanna, nella seconda promo-
s.

ti distinti , lo decorò della rai- zione fatta in Roma il 2 settembre


B A II BAR io3
del 1686, e nello stesso leni pò lo sa , non pure in Italia , ma anche
fece vescovo di Montefìascone, e lo fuori di essa, benché alcuni lo ab-

volle annoverare a molle congrega- biano accusalo di troppa arditezza


zioni di Roma , tra le altre, a quel- nelle conghietture, e nella libertà di
le del concilio, dei vescovi e rego- sentimenti. La morte fu sì sollecita,

lari, e di propaganda. Insigni mo- che lo tolse di vita nel i4g4 n °l"
numenti della liberalità e magnifi- la Villa del Cardinale Caraffa sul-
cenza dipossono ammirare,
lui si 1 Esquilino, ove ritiravasi per evita-
nella antidetta città, l'ampio e ma- re il contagio, e fu sepolto in chie-
gnifico seminario Intervenne ai . sa di s. M. del Popolo come scri- ;

(ondavi di Alessandro "Vili , Inno- vono Quirini nella Porpora e Tiara


cenzo XII, e Clemente XI, non di venerala R.ossi, e Zeno in una lettera,
Clemente IX, come per isbaglio che riporta tutti i Cardinali vene-
scrive il Quirini, e ricolmo a dovizia li,checché ne dica Marini, il quale
di meriti, e di gioì;-: compì la sua afferma the morisse nel 49^- Vol- 1

carriera a Montefìascone nel 1706, terrano dice male, che sia morto di
in età di ottantasei anni, e venti di cordoglio per lo esilio dalla pallia,
Cardinalato, ricevendo sepoltura in che anzi, secondo Giovio, Alcyonio,
quella cattedrale. e Crinito, non istudiò mai con tan-
BARBARO Ermolao, Cardinale. to genio. Alcuni vogliono che com-
Barbaro Ermolao nacque a "S enezia ponesse più di dodicimila versi. Fra
nel \l\5i.; e fu profondo in erudi- sì le che pubblicò, la migliore
opere,
zione.che [Nicolò Lconiccno lo disse è la correzione delle opere di Pli-
dottissimo sopra qualunque altro, che nio, in cui emendò cinquemila pas-
vivesse a Venezia -prima di lui. Qua- si, ed altri trecento in Pomponio
drilustre scriveva alcuni opuscoli, co- Mela. Nelle preziose miscellanee del-
me dicono G esnero, Vossio e Cave. la biblioteca angelica^ si legge di
Fu ambasciatore a Federigo Cesare, lui un compendio di Elica, pubbli-

ed a Massimiliano suo figlio, re dei cato a Venezia dal Cornino nel 1 544-

romani quindi al Pontefice Inno-


;
Dubitano gli storici con grave fon-
cenzo Vili, che, secondo Ciacconio, damento eh' egli non sia stato mai
creollo Cardinal prete, e patriarca di pubblicato in concistoro, come Car-
Aquileia, nella prima promozione fatta dinale. Crinito, Giovio, Apostolo Ze-
a Roma a' marzo
i4, o meglio a'g no, Bembo, Contelorio non ne par-
1 489. Ma
il senato, che avea nomina- lano ; Mancinelli neh' orazione in
to a patriarca di Aquileia Nicolò Do- funere cui tesseva a lui, non ne fa

nato sdegnatosi al sommo, perchè


, cenno ; Vittorelli opposto nelle
all'

contro le sue leggi vietanti rigorosa- aggiunte al Ciacconio Giovanni,

mente ai suoi cittadini di accettare Roche, Nomenclatore,


Tritenio, il

dignità dalle corti estere, senza per- Pietro Valeriano, Giovanni Arduino,
missione del senato medesimo ; esi- lo vogliono Cardinale ed il Gan- :

liò il Barbaro, che rinunziò la sua dolfi agostiniano, che volea provarlo
chiesa al Pontefice, il quale però non agostiniano e Cardinale, lo dice solo
la volle accettare. Cardinalem designalum. Ma questi
A detta di Bembo, si avea il scrittori sono ingannali; dacché l'eru-
si

Barbaro acquistato grandissima fa- ditissimo Zeno, nella vita di lui, col
ma polla sua erudizione meraviglio- p. de Rossi, dice, che il Barbaro
tc4 BAR BAR
non vestì mai la porpora Cardi- naro del 346. Dopo la morte di
nalizia. Barbascemino la sede di Seleucia
,

BARBASCEMINO (s.). Questo san- rimase priva di pastore pel lungo


to prelato fu uno de' più illustri corso di venti anni. Durante questa
personaggi, che abbiano decorato la epoca infierì la persecuzione in tut-
sede metropolitana di Seleucia e te le provincie della Persia, nelle
Ctesifone. nemici sfogarono
I suoi quali innumerabile fu la moltitudi-
il loro odio contro di lui, e lo ac- ne dei fedeli, che sostennex-o il mar-
cusarono come seguace di una re- tirio.

ligione, che a quella dei persiani si BARE ASTRO (Barhaslren). Cit-


opponeva del tutto. Il re Sapore II tà con residenza di un vescovo in
comandò eh' ei fosse catturato insie- Aragona nella Spagna, edificata sopra
me con altri sedici del suo clero, il fiume di Vero. Confina con Iìiba-
che nutrivano gli stessi magnanimi corza, ed Huesca, ed è quattordici
sentimenti del loro pastore. Sapore leghe distante da Saragozza. Si chia-
studiossi d'indurre questo illustre mava altre volte Bergidum, e Belgida.
prelato a rinnegare la fede del Na- E opinione che i fondatori di Barba-
zareno per abbracciare quella del stro fossero gl'iligerti, antichi popoli
paese ; e nulla ottenendo colle mi- dellaSpagna al tempo de' goti, che
naccie, ricorse alle promesse, e lo anche era denominata Bigastro. Bar-
assicurò che qualora avesse condi- bastro é una sede vescovile stabili-
sceso alle sue brame, non gli man- ta primieramente a Roda, in seguito
cherebbero né ricchezze, né onori. fu trasferita ad Urgel, poi a Levida, e
Ma il santo resistette con molto co- finalmente a Barbastro. Essendo Ro-
raggio alle proposte del tiranno, il da stata ripresa ai mori nel io4o,
quale condannollo ad una tetra e Ervivaldo vescovo d' Urgel si lamen-
puzzolente prigione, ove per undici tò col re Ramiro I d' Aragona, per-
mesi ebbe a soffrire la fame, la se- ché avea separato questa chiesa , e
te e tutti quei tormenti, cui seppe quella di Pubacorca dalla sua. Allo-
inventare la rabbia de suoi nemici. ra quel principe ordinò , che le

Di questa il nostro eroe non uscì, dette diocesi fossero restituite al ve-
se non per essere condotto nuova- scovato d' Urgel : ma dopo lamor-
mente dinanzi al re. Questi tentò te di R.amiro I, il re Sancio Rami-
per la seconda volta di sedurre il ro I suo figlio ristabilì la sede a
santo prelato, avvisando, che qua- Roda, indi, ripresa Balbastro ai mori
lora egli avesse apostatato, gli al- nel io65, diede la Chiesa di questa
tri ne avrebbero seguito l'esempio. città a Salamon vescovo di Roda, e
Ma lo scellerato s' ingannò, poiché di Barbastro. Non portò per altro quel
Eaibascemino rispose con invitta titolo lungo tempo, mentre Pietro
costanza, ch'era pronto a sacrifi- I, al trono aragonese nel
che ascese
care la vita, anziché dilungarsi di 1094, avendo ripreso una seconda
un solo articolo dalla sua fede, li- volta la citta di barbastro fece eri-
na tale costanza accese lo sde- gere la sua chiesa in cattedrale dal
gno di Sapore in modo, eh' ei or- Pontefice Urbano li, e poi ne fu
dinò fosse decapitato co' suoi com- dichiarato primo vescovo. Il vescovo
pagni, i quali tutti colsero la pal- di Fluesca si oppose però vigorosa-
ma del martirio nel giorno i\ gen- mente all' erezione di questa sede,
BAR BAR io')

pretendendo che gli fosse pregiudi- si erano assunto anche il maneggio


zievole. I suoi successori fecero lo delle cose temporali, e che tentaro-
stesso, di modo che il processo, e no di padroneggiare i preti, sebbe-
le vertenze durarono fino all'anno ne non riuscissero nell'intento. Tro-
i573, in cui Filippo II da Papa vasi un Ordine intero denominato
Gregorio XIII fece erigere Barba- de Frati Barbati, in Alberico anno
stro in vescovato, o per meglio di- 1 1 1 3, 1240.
re, fece confermare l'erezione fatta BARBATO (s.) Trasse i natali
da Urbano II. Filippo d' Urrias ne nel territorio di Benevento sul prin-
fu fatto quella volta primo vescovo. cipio del secolo settimo. Fino dalla
D. Pietro II re d'Aragona con- prima età ei diede molti indizii, i
vocando gli stati nel 1
1
96 fece da- quali davano a divedere a qual gra-
re a Barbastro molti privilegi. La do di santità ei fosse per arrivare.
città è circondata di mura, che sono Quando trattossi di scegliere uno
suscettibili di difesa, annoverandosi stato, ei volle il Signore per sua
più di cinque mila abitanti ; il ve- porzione e si ascrisse all' ecclesiasti-
scovato è ora suffraganeo della me- ca milizia. Divenuto sacerdote, si
tropolitana di Saragozza. Non ha gua- adoperò alla pratica di quelle virtù
ri questa sede avea il capitolo com- che ad una dignità sì eccelsa sono
posto di sette dignitari , di dodici necessarie , e si diede con tutto lo
canonici , di dodici prebendati , e zelo alla predicazione della divina
di diversi altri beneficiati. La dio- parola. In seguito gli venne affida-

cesi si estendeva su centoventi par- to l' incarico di parroco, al quale


rocchie, avendo otto conventi, quat- sottopose omeri per obbedienza.
gli

tordici romitaggi, e diecinove ospe- Appena cominciò ad esercitare il suo


dali. In questa diocesi evvi il mo- ministero, si avvide quante difficol-
nistero con cura d'anime dei monaci tà gli restavano a superare, e con-
benedettini, sotto il titolo di s. Vit- fidando nell' aiuto divino mise ma-
toriano, che provvede dal Papa si no all' aratro. Ma anziché seconda-
in concistoro; e da ultimo il re- re i saggi consigli del loro pastore,
gnante Gregorio XVI in quello dei i suoi parrocchiani se gli scagliaro-
28 febbraio 1 83 1 vi prepose il p. no contro, lo accusarono qual per-
abbate Giuseppe Gorizalez, per no- turbatore della pubblica quiete, e
mina del re Ferdinando VII. La lo colmarono di villanie. A tan-
tassa camerale consiste in quattro- to furore Barbato opponeva una u-
cento fiorini. La chiesa abbaziale miltà senza esempio ed una am-
e parrocchiale, è dedicata a s. Be- mirabile pazienta, sperando di ri-

nedetto; ha fonte battesimale, e va- condurre così al loro dovere i tra-


rie insigni reliquie, fra le quali il viati. Le sue speranze però anda-
corpo di s. Vittoriano stato abbate rono fallite , e si vide finalmente
del medesimo monistero, e quello costretto ad abbandonare la par-
di Gaudioso vescovo di Tarragona.
s. rocchia, per ritornare Beneven- in
BARBATO. Barbatus chi por- , to. Anche in questa città erano gra-
ta la barba. Ebbero la denomina- vi i disordini, e la religione era pur
zione di Barbati i frati conversi troppo oltraggiata dalle più scioc-
di parecchi ordini ed in ispecie ,
che superstizioni. Lo zelo, onde av-
quelli dell'Ordine di Grammont che vampava Barbato pel bene delle
VOL. IV. '4
106 BAR BAR
anime e per V integrità della fede, BARBEAU o BAR, Goffredo,
non gli permise di restare ozioso Cardinale. Barbeau o Bar Gof- ,

spettatore di tanti disordini. Il per- fredo nacque a Borgogna di Fran-


chè alzò la sua autorevole voce, ma cia, circa il termine del secolo un-
le sue parole furono prive di effet- decimo, od il principio del decimo
to; ed allora soltanto gli venne pre- secondo. Poco di lui abbiamo dalla
stata fede, quando si verificò una storia. Fu decano della chiesa di Pa-
predizione che avea fatto, sull' asse- rigi e vescovo di Evreux nella Nor-
dio posto alla loro città dall' impe- mandia. Il Pontefice Martino IV lo
ratore Costante. In tal frattempo fregiò della porpora cardinalizia nel-
era morto il vescovo di quella cit- la prima promozione fatta ad Or-
tà, e tutti ammirando le virtù sin- vieto li 23 marzo del 1281 col ti-
golari di Barbato, lo vollero a loro tolo presbiterale di s. Susanna, don-
pastore. Insignito pertanto del ca- de passò a quello di s. Prassede.
rattere episcopale , tutti si videro Concorse alla elezione di Onorio IV,
brillare nella persona di lui quei e dopo non molto fu vittima d'un epi-
pregi che si richieggono ad una di- demico morbo, che svegliatosi a Roma,
gnità eminente. Egli rivolse ogni
sì vi menava strage orribilissima. La mor-
pensiero a distruggere del tutto la te di lui avvenne nel 1287^ sei an-
superstizione, ed ebbe il dolce con- ni dacché era Cardinale. La spoglia
forto di venire a capo dei suoi san- mortale di lui fu accolta dalla sua
ti desiderii. Nel 680 portossi a Ro- titolare di s. Prassede : sopra la sua
ma per assistere ad uu concilio, tomba non n' è scolpito che il nome.
e 1' anno appresso si trovò presente BARBELIOTTA. Setta di gno-
al sesto concilio generale tenuto in stici, che meglio si conoscono solto
Costantinopoli. Finalmente terminò il nome di barboriani ( Vedi).
i suoi giorni, ai 19 di febbraio del BARBELIOTI , BARBORIANI.
G82. Il martirologio romano fa Setta di gnostici, che spargeva-
menzione di questo santo, e la chie- no i più ridicoli errori , e pra-
sa di Benevento (Fedì) lo onora co- ticavano le più abbominevoli ce-
me uno de' suoi principali patroni. rimonie. Costoro insegnavano, che
BARBATO (s.), vescovo di Be- vi fu commercio tra un Eone im-
nevento. Lo zelo, onde si adoperò mortale ed uno spirito vergine
ad illuminare nella fede di G. C. i chiamato Barbeloth, il quale in se-
lombardi , che brancolavano nelle guito venne insignito della prescien-
tenebre e nelle ombre di morte, gli za, della incorruttibilità e della eter-
meritò il glorioso titolo di Apostolo na vita. Aggiungevano, che questo
de Lombardi. spirito vergine generò la luce , la
BARE AZIO Andrea, di Noto, o quale perfezionata dalla unizione del-
Messina, era giureconsulto celebra- lo spirito creatore, chiamossi Cristo ;
tissimo nel secolo decimoquinto : les- che questi ottenne l'intendimento,
se a Bologna con grande ammira- ed unissi alla intelligenza, alla ra-
zione. Dicesi che morisse nel i4B4- gione ed alla che
incorruttibilità:
Abbiamo di lui un trattato sul se- la ragione e l' intendimento genera-
condo libro delle decretali ; sulle rono Autogene, il quale poi gene-
clementine; sopra i Cardinali, ed rò Adamo; che questi e la sua con-
altre opere stampate a Venezia. sorte generarono la materia : che il
BAR BAR 107
primo angelo generò la Sapienza o li, fra' quattro che pubblicò nella
Prunico che questi avendo moglie
;
prima celebrata ai 2 ottobre 1623
generò Protareonte, o il primo prin- vi fu il seguente:
cipe, il quale fu sciocco ed insolente ; BARBERINI Francesco seniore,
che costui generò le creature ed Cardinale. Barberini Francesco ni-
unitosi con arroganza fu autore di pote al Pontefice, nacque nel 1597.
tutti i vizii. È fama che i Barbe-
, Giovane di vivace spirito, consumato
liotti spacciassero tali buffonerie in negli affari e ne' maneggi, ed erudito
lingua ebraica, onde imporre mag- delle lettere sacre, risplendette singo-
giormente con queste strane opi- larmente pella illibatezza dei costu-
nioni. mi. Neil' età di ventisei anni il suo
BARBERINI Famiglia. La fami- zio Urbano Vili, nella promozione
glia Barberini ebbe l'origine in To- fatta a Roma li 2 ottobre del 1623,
scana dal Castello Barberino di Val lo decorò, come si disse, colla digni-
d' Elsa, posto su d' una collina nel- tà di diacono Cardinale di s. O-
la strada consolare , ed ivi fondato nofrio, titolo presbiterale già tenuto
da' Barberini, che prima si chiama- dallo stesso Papa , che pel nipote
vano Castellini. Fiorì nella repubbli- fece allora diaconia finche egli la go-
ca Semifontana, tra Siena, e Firen- desse: nominandolo di poi arciprete
ze, cinquecento anni prima che Fran- della basilica lateranense, e dando-
cesco Barberini, nato in Barberino, gli successivamente il governo di
nel 1264, passasse a soggiornare in Tivoli, di Fermo, la protettoria dei
quest' ultima città. Celebre poetaed regni di Aragona, Portogallo, Scozia,
oratore era quel Francesco, ed il Inghilterra, degli svizzeri, dell'Ordine
primo che in Firenze si addotto- dei minori, di quello dei monaci cas-
rasse in legge ( anno 1 3 1 2 ) ,
per sinesi , e di moltissimi luoghi pii
cui ebbe il titolo di giudice, col di Roma, insieme alla carica di bi-
quale morì nel i34B. Antonio Bar- bliotecario di S. R. C. (an. 1627),
berini, discendente da lui trasportò ed insieme abbazie di Grotta-
alle
la sua famiglia in Roma, ed in ferrata e di Farfa nella seconda del-
questa città vogliono molti scrittori le quali nel 1628, tenne il sinodo
accreditati della Toscana, che nasces- diocesano e nel i632 finalmente
se Maffeo, e tra essi il Piatti, Sto- gli fu anche conferita la carica di
ria de' romani Pontefici tomo XII, vicecancelliere.
pag. 92, sebbene altri dicano che na- Nel Giubileo del 1625 questo
scesse in Firenze nel i568 da An- Cardinale alloggiò generosamente
tonio Barberini, e da Camilla Bar- greci, scozzesi e molti altri esteri che
badori dama di quella città. Nel peregrinarono a Roma, e trattar li

1623 col nome di Urbano VIII fece largamente di vitto, servitù ed


dalla porpora fu egli esaltato al pon- abitazione. Quando era in tram-
tificale paludamento. Ed è perciò busti militari la Valtellina, egli, ben-
che dopo di lui la famiglia Barberini ché giovane di età, di senno però
salì ad un grado distintissimo, par- maturo, fu inviato a Parigi in qua-
ticolarmente fra la nobiltà romana. litàdi legato a latere per trattare
V. Urbano Vili Papa. la pace d'Europa, che per allora
In nove promozioni avendo crea- con suo rammarico non potè con-
ti Urbano Vili settantotto Cardina- chiudere . Fatto prefetto della segna-
,

io8 BAR BAR


tura, legato di Urbino e di Avignone, Maria Enrichetta regina della Bret-
ed arciprete della basilica vaticana tagna, moglie dell'infelice Carlo I,

nel 1626, ad istanza di Filippo III, che ebbe a Lon-


re d' Inghilterra,
andò legato a latere a Madrid pel- dra mozzata pubblicamente la testa
le va re al sacro fonte a nome del su di un palco ; e trentamila ne
Pontefice, Maria Eugenia, figlia di passò in mano al duca di Baviera

quel monarca, e per istabilire la pace a sovvenirlo nelle spese contratte


ad un tempo. Al suo arrivo fu incon- nella guerra coi protestanti; e fi-

trato dal Cardinale Infante fratello nalmente somme vistosissime con-


del monarca, e nell'ingresso, il re tribuì alla veneta repubblica pella
medesimo lo accolse con magnifi- guerra di Candia. Si calcola che
cenza singolarissima. Sedò in quella egli spendesse in tante opere pie
occasione le turbolenze insorte tra oltre adue milioni ed in di scudi ,

la Savoia e Genova, tra la Fran- ornamenti di chiese e limosine im-


cia e la Spagna perlochè glorioso
,
piegasse somme di molta conseguenza.
di onore e ricolmo di regali fece Nel Pontificato d'Innocenzo X
ritorno a Roma. Rimane a memo- passò in Francia. Ritornato a Roma
ria del suo amore per le lettere egli godè della grazia di quel Pon-
la celebre biblioteca Barberini piena tefice,che meglio ratfermolla median-
di preziosi manoscritti e ricca di te il matrimonio di una pronipote

originali di celebrati autori e di an- di lui con uno dei Barberini. Lascia-
tichi codici. Testimoni della sua ta la diaconia divenne vescovo sub-
perizia nelle lingue greca e lati- urbicario , e passò nel 1 666 , sot-

na , sono i dodici libri dell' impe- to Alessandro VII, al vescovado di


rator Marco Aurelio da lui tradot- Ostia e Velletri, dove nel 1673, con-
ti dal greco idioma e pubblicati a vocò il sinodo, molto stimato , e
Roma nel 1667 coi tipi di Iacopo stato impresso nella stamperia Bar-
Dragoncelli. Né solo amico alle scien- berini . Rinunziata l'arcipretura di
ze e alle lettere, ma promotore fu san Pietro, dopo essere intervenuto
ancora delle arti belle, avendo e« ai conclavi d' Innocenzo X, di Ales-

un museo di rare
ziandio raccolto sandro VII, dei Clementi IX e X,
medaglie, che non giunse però a e Innocenzo XI, mori a Roma
compire. nel «679, in età di ottantadue an-
Divenne il nostro porporato l' og- ni e cinquantasei di Cardinalato;
getto delle lodi e delle maldicenze checché altri dicano, che sia morto
di molti. Checché ne sia, egli fornito dopo cinquantotto anni di Cardina-
verso Nelle sue esequie fu fatta o-
era di bellissime prerogative lato. l'

ogni maniera di poveri. Pegl' infermi razione funebre dal gesuita Musan-
tenea aperta una spezieria in prò di zio, e nel 1680 fu stampata in Pe-
molte famiglie della parrocchia di saro . Ebbe sepoltura nell' antica

%. Lorenzo in Damaso, della quale sagrestia della vaticana ; non in


urne vice-cancelliere era commenda- quella di san Lorenzo in Damaso,
tario; in Sabina, suo vescovado, fon- come vuole lo Sperandio; ed al-

ilo un conservatorio per le fanciulle la porta della maguifica sagrestia,


periclitanti, ed edificò un moniste- eretta dalla munificenza di Pio VI,
io di sacre vergini, nel monte della t' è il busto del Cardinale , con un
Paia . Trentamila scudi diede a elogio illustre , che contiene (pianto
, ,,

BAR BAR io<)

abbiamo finora di lui narrato. Desti- ottobre del i6a4- A far palese la

nò la sua eredità al monistero delle grande umiltà sua lo 6tesso Ponte-


monache di s. Maria della Provvi- fice dichiarò di aver dovuta prolun-
denza, da lui fondato nel castello gare la promozione generale, affine

della Fara. Chi desiderasse ulteriori di vincerne la ripugnanza.


nozioni di questo Cardinale, legga Assente il Cardinale Francesco
la Storia dei governatori di Tivoli Barberini , supplì alle veci di su-
scritta da Michele Giustiniani e quel- premo ministro di stato ed agli
la della chiesa di Velletri , scritta atfari appartenenti al governo del-
dal Borgia. la Chiesa con nota di somma pru-
Nella seconda promozione , a' 7 denza ed Nel 1625, fu
integrità.
genuaro 1624 fatta dal medesimo promosso al vescovado di Sinigaglia,
Urbano Vili creò Cardinale il se- e giuntovi appena fece dispensare
guente di lui fratello. gran quantità di grano ai bisogne-
BARBERINI Antonio, Cardina- voli ed eresse un Monte frumenta-
le. Barberini Antonio denominato rio, perchè ogni anno si potesse di-
seniore^ per distinguerlo dall' altro stribuire ai poveri contadini ed
Barberini di questo medesimo nome artigiani del grano, secondo scrisse
detto iuniore, e nipote al nostro Car- Lodovico Siena nella Storia di Si-
dinale. Avuta comune la patria col nigaglia. Accrebbe le rendite del
fratello Pontefice Urbano Vili si seminario e nel 1627, celebrò il

fece cappuccino nel 1569. E come- Sinodo, dettando leggi a quella dio-
chè, a detta di Teodoro Amidenio, cesi convenienti. Diciotto mesi dopo
non riuscisse uomo di gran scienza, fu richiamato a Roma per presie-
era di costumi integerrimi , e di dere al capitolo generale tenutosi
eroica mortificazione. Anziché gode- dagli osservanti con- a Roma nel
re per l' elevazione del fratello al vento di Araceli, dopo di che, vo-
se ne amareggiò alta-
Pontificato, lendo ritornare alla sua diocesi
mente, né per quante istanze avesse il Papa non glielo permise. Ma egli
dal Pontefice seppe giammai indur- che volea governarla per sé, anziché
si a portarsi in Roma, se da espres- per mezzo di vicari, nel 1628, la
sa ordinazione del Papa non vi fu rinunziò al Pontefice , né volle ac-
stretto. Fece a piedi quel viaggio e per cettare una considerabile pensione
lo più di nottetempo affine d'iscausare di quella Chiesa. Tuttavolta fu ob-
gli applausi. Giunto al Vaticano, si bligato a ricevere sei mila scudi
trattenne sconosciuto per lo spazio di mille duecento dei quali segretamen-
due ore nelle prime anticamere. te rilasciò al vescovo successore.
Umiliatosi quindi al Pontefice pre- La eminente dignità che rive-
gollo a non dilungarlo dal suo con- stiva questo porporato non gli fa-
vento, ove vivea con piena tranquil- cea dimenticar punto la religione,
lità. Ma nulla valse lo scusarsi ed che avea professata, dacché sotto
\\ resistere, che il Papa lo volle a la porpora ne vestiva l' abito, usan-
forza crear prete Cardinale del ti- do nella mensa perpetua frugalità.
tolo di sant' Onofrio, Chiesa che al- Coi poveri era generoso e muni- ,

lora tornò ad essere titolo presbi- ficentissimo colle chiese e molti altri
terale, nella seconda promozione luoghi pii, cui faceva a sue spese
come si disse, fatta a Roma li 7 perfezionare ed anche costruire; e.res-
no BAR BAR
se il convento e la chiesa dei cap- ne, con una iscrizione, ordinata nel
puccini a Loreto, mentre a Roma fe- suo testamento, in lingua latina,
ce costruire il collegio della Madon- che suona così: Qui giace polvere,
na dei Monti per i neofiti, la casa cenere, niente. 1 funerali di lui ven-

per i catecumeni, e restaurare la nero decorati dai singulti dei poveri,


chiesa dei ss. Sergio e Racco coll'an- ed il popolo v'accorse così frequente
nesso monistero dei monaci basiliani e tumultuante, che vi abbisognaro-
ruteni, insieme al monistero dell'In- no guardie per impedirne i disordini
carnazione per le vergini nobili po- che poteano succedere . Il collegio
vere . Compartì memorabili bene- di Propaganda, ad eternarne la me-
fidi a quello di s. Caterina dei Fu- moria, collocò la sua effigie al destro
nari per le fanciulle ; alla casa delle lato della chiesa da lui fondata , e
convertite donò sei mila scudi, ed altri su marmorea base, ove leggesi ma-
cinquanta mensili ne diede in perpe- gnifica iscrizione.
tuo: nel collegio di Propaganda fon- Nella quarta promozione fatta
di) la chiesa, alla quale donò tra in dallo stesso Pontefice Urbano Vili
vita ed in morte duecentoquaranta fu creato il seguente suo nipote:
mila scudi ed altre immense somme BARBERINI Antonio iuniore,
distribuite ai cattolici dell' Ibernia, Cardinale. Barberini Antonio nobi-
assegnò anche certe e determinate le fiorentino. Era nipote del Ponte-
rendite a' vescovi quando vanno alla fice e fratello del Cardinale France-
visita dei sacri li mini a Roma. Ve- sco dello stesso cognome. Nato nel
stiva ed alimentava ogni anno do- 1607, fu fatto prima gran priore a
dici poveri ; ogni mese distribuiva Roma dell'Ordine dei cavalieri gero-
mile scudi in limosina a' luoghi pii solimitani, e grancroce dello stesso

e bisognosi ; alle ore canoniche aggiu- Oidi ne, indi, dopo aver esercitata la
gnea l'officio della B. V. ed il Ro- milizia con fortunato riuscimento, die-
sario; anzi in tal modo avea distri- de suo nome alla ecclesiastica ge-
il

buita la giornata da non aver in rarchia, e contando appena quattro


essa un' ora che in santa azione non lustri, nella quarta promozione, del
fosse applicata. Nell'inverno si alzava 3o agosto del 1627, fu da Ur-
due ore avanti giorno, e nella state bano Vili creato diacono Cardina-
col giorno istesso. Impiegava un'ora le di santa Maria in Aquiro, donde
intera nell'orazione mentale, e pri- poi passò alla diaconia di s. Aga-
ma e dopo di celebrare, ascoltava pa- ta. Da essa passò nel i665, sotto
recchie messe. Dal suddetto titolo passò Alessandro VII, al vescovato di Pa-
a quello di s. Maria in Trastevere, ed lestrina, di cui ristaurò il palazzo
intervenuto al conclave di Innocen- vescovile e ne avrebbe rifatta dai

zo X rivestito degli onori di sommo fondamenti la stessa cattedrale, se


penitenziere, di provicario di Roma, e di più gli fosse durata la vita. Ciò
da ultimo nel i636, di bibliotecario che non potè fare alla chiesa di Pa-
della vaticana dopo la rinunzia del lestrina avea però fatto alla sua dia-
Cardinal Francesco Barberini , finì conia di s. Agata, cui, tranne le mu-
santamente i suoi giorni a Roma nel ra ed i fondamenti, rinnovò ed ab-
1646, contando settantasette anni di bellì quasi per intiero. Né perdette
età e ventidue di Cardinalato. Ebbe perciò di vista l'altra sua diaconia
sepoltura nella chiesa del suo Ordi- pure da lui posteriormente occupata
, ,

BAR BAR in
dì s. Maria in Via Lata, dacché ne fe- Accompagnato da un solo de' suoi,
ce dipingere la volta e l' arricchì di salì sopra un brigantino, col quale

suppellettili preziose, al paro di quan- passò a Genova. Necessitato però il

to avea fatto colla basilica liberiana, brigantino da una fìerissima tempe-


di cui, come diremo, fu Arciprete. sta ad approdare a Livorno corse
Dopo alcuni anni fu provveduto dal il Cardinale gl'ave pericolo di esse-
Pontefice suo zio dell'abbazia del- re arrestato. Nondimeno vi si trat-
le tre fontane e di Nonantola, ove tenne per un giorno e mezzo in abi-
celebrò un sinodo e lo fece stampare. to da marinaro, e trasferitosi in tal
Fece più volte a mezzo dei
visitare, maniera in Francia, accolto venne
suoi vicari, quella abbadia, divenuta dal Cardinale Mazzarino e rimase ,

circa queltempo teatro di battaglia. in istima appresso tutti i grandi di


Veggasi il primo tomo della Storia quella corte. Il Pontefice per altro
di eletta abbazia, del Tiraboschi. gli fece sequestrare tutte le rendi-
Nel 1 633, ebbe questo Cardinale la te godute nello stato ecclesiastico
legazione di Avignone ; e nel i638 ma dopo qualche tempo fu ammesso
fu eletto camerlengo della S. R. C. non solo in grazia, ma all' intima
coli' arcipretura della basilica libe- confidenza dello stesso Pontefice. De-
riana. In qualità di legato ai prin- corato venne questo Cardinale dal
andò alla corte del du-
cipi d'Italia, re cristianissimo dell' Ordine dello
ca di Savoia dove seppe maneg- , Spirito Santo, arricchito di parecchie
giare a modo gli animi e gì' inte- abbazie, e fatto grande elemosiniere
ressi, che procurò la pace all'Italia, in luogo del Cardinale Alfonso di
ed ebbe in quella circostanza un Richelieu. Sotto lo stesso Innocenzo
congresso col Cardinale di Richelieu. X nel i65a nominò vescovo di
lo
Affidategli in seguito le legazioni di Poitiers, e nel 1657, essendo Ponte-
Bologna , Ferrara e Ravenna con , fice Alessandro VII, fu traslatato al-
quella dello stato di Urbino, di l'arcivescovato di Reims tuttoché non ;

cui , a nome della Santa Sede potesse mai ottenerne le bolle, quan-
prese possesso, ebbe altresì la pre- tunque ne fruisse le rendite, e ciò per
sidenza della segnatura , la segre- non aver voluto rinunziare, che dopo
teria dei Brevi , la protettola del dieci anni, al di lui nipote Cardinal
regno di Francia e quella del- Carlo nel Pontificato di Clemente IX
l' Ordine dei predicatori, dei mona- camerlengo della S. R. C,
la carica di
ci di s. Bernardo, e dei canonici re- ed allora conseguì le bolle. Ebbe il
golari del Salvatore, oltre la con- nostro porporato nel Pontificato del-
gregazione del s. Offizio , a cui fu lo zio, oltre le mentovate, altre cari-
ascritto.Se non che, vedendosi il che, come la presidenza alle ecclesia-
Cardinale divenuto odioso e te- stiche milizie, ed il titolo di gene-
mendo moltissimo di sé specialmen- ralissimo.
te dopo la elezione d' Innocenzo X, Narransi grandi cose della gene-
pensò di ritirarsi in Francia ; che
il rosità di lui ; fra le quali si dice che
mandò ad effetto in questa manie- mentre a Civitacastellana pranzava,
ra. Finse passare a Monterotondo gli fu riferito che un povero uomo

verso cui inviava la servitù, e di stava per annegarsi nel Tevere. Di


improvviso, sconosciuto, prese la via subilo accorse con alcuni altri alla
di s. Marinella, verso la marina. riva e liberatolo fece contare cento
ii2 BAR li A?,
doppie da compartirsi fra lui e chi berini male interpretata, e peggio
ne lo avea tratto dal pericolo. Che calunniata, che Ratlaello delle Torre
se generoso era con tutti, segnata- publicò in Perugia nel 1646.
5
mente lo era co suoi familiari , dei Da Carlo Barberini, fratello del
quali volea fin anco dopo morte Papa, e da lui fatto generale di s.
perpetuata la memoria, come può Chiesa, nacque Taddeo Barberini,
vedersi nella chiesa di s. Onofrio nel pure generale delle truppe Pontifì-
monte Gianicolo. I migliori letterati cie, il quale dallo zio non solo come
del suo tempo intitolarono a lui le dicesi all' articolo, Prefetto di Ro-
opere loro, e la sua magnificenza ma, fu insignito di questa antica
splendette nel gran foro agonale di e cospicua carica, ma nel giorno che
Roma dove fece far a sue spese gli die'l'abito, e le insegne di prefetto
un torneo, e i giuochi dell' asta, cioè il tenne a pranzar seco, lo rega-
una finta battaglia per esercitare la lò dellaRosa d'oro benedetta, e
romana gioventù nei militari e ca- sposollo dipoi solennemente in Ca-
vallereschi esercizii. Fu questo Car- stel Gandolfo (come descrivesi al-
dinale ai conclavi d' Innocenzo X ,
l' articolo, Sposalizi; fatti da' Pon-

di Alessandro VII, di Clemente IX e tefici) con Anna Colonna, figlia del


di Clemente X. Sotto di questo ultimo Duca di Paliano, dal quale la fami-
rinunziò alla arci pretura della basi- glia Barberini comperò il principa-
lica liberiana, e passato alla chiesa to di Palestrina , ancora da es-
di ReimSj battezzò a Parigi il Del- sa posseduto. Veggasi Ignazio Brac-
fino figlio di Luigi XIV; e nel 1669 cinell' Occulta corrispondenza tra

vi celebrò il sinodo, che poi fu pub- Varine (che sono tre api) e il co-
blicato. Da ultimo trasferitosi a Ro- gnome de Barberini, con l'aggiunta
ma per essere presente al conclave di cinquanta epigrammi, Roma 1623
di Clemente X , al cui esaltamento e i633; Carlo Strozzi, nella discen-
contribuì col suo voto, morì a Netti denza della casa Barberina da
diocesi di Albano nel 1671 in età di circa cinquecento anni, Roma 640 1 :

sessantaquattro anni avendone pas- e Carlo Moroni , nel trattato del-


sati quarantatre come Cardinale. Tras- l' origine , e nobiltà della famiglia
ferito il suo corpo a Palestrina, fu Barberini, Roma 1640; Barberina
sepolto nella sua cattedrale nella Anice fornix Romce , Petri Corto-
cappella di s. Lorenzo con questa nensis ,
picturis admirandusj Di-
bellissima iscrizione : II Peccatore chiarazione delle pitture di Pietro
a norma della sua testamentaria da Cortona nella sala del palazzo
disposizione. In seguito fu traspor- eretto dal cava li er Bernini alla fa-
tato alla chiesa di sua famiglia de- miglia Barberini, Roma 1640. Do-
dicata a santa Rosalia . Alcuni le- menico Pauaroli, Musccum Barbe-
varono a cielo il nostro porpo- rinum Roma? 1 656 Index Biblio- :

rato ; altri lo depressero di troppo ; thecie , qua fr. Barberinus S. R.


il vero si è che fu libéralissimo e E. Cardinalium Vice- Cancellarius
più che mediocremente dotto, come magnificcntissimce sua; familioe ad
ne fanno fede i suoi componimen- Quirinalcm /Edes magnificentiores
ti latini ed italiani, conservati nella reddidit. Rumai 687; Pompilio Tot-
1

Biblioteca Barberina. E poi a vedersi ti nel Ritratto di Roma moderna,


La fuga del Cardinal Antonio Bar- i638; e l'articolo Bibliolea Barbe-
,, ,

BAR BAR n3
ritti. Il Pinarolo nelle antichità ministrata a quella repubblica nella
di Roma tom. II, p. 1 83 , fa ri- guerra, che andava sostenendo con-
levare, vedersi nella corte del palazzo troi turchi. Da esso Taddeo nacquero

Barberini un due pezzi


obelisco in Carlo e Mall'eo il primo, rinunziuta
:

trovato fuori maggiore


di porta la primogenitura, fu fatto, come si

che dovea esser eretto avanti al pon- dirà, Cardinale da Innocenzo X ed ,

te contiguo al medesimo palazzo, già il secondo fu maritato ad Olimpia


edificato curiosamente dal cavalier Giustiniani , figlia di Andrea prin-
Lorenzo Bernini; obelisco che da d. cipe di Bassano , e nipote d' Inno-
Cornelia Barberini fu donato a Cle- cenzo X Pam/ili.
mente XIV. Sorpreso Taddeo dalla morte in Pa-
Racconta il Gigli nel suo Diario, rigi nel 1647, i y i resto il suo cadave-
che Urbano Vili soleva lagnarsi di re, finché, nel 1660, fu trasportato
aver quattro parenti, che a nulla va- a Monte Rotondo allora feudo dei
levano. Uno era santo, e non ficea Barberini, e dove ne ingrandirono il
miracoli, ed era il Cardinal Fran- palazzo, intanto che Urbano \ III ne
cesco Barberini : uno era frate , e fabbricava la collegiata. Trasferito
non avea pazienza j ed era il Car- però nell'anno 1668 nella chiesa
dinal Antonio, detto di s. Onofrio : dei cappuccini di Palestrina, ai i5
uno era oratore, e non sapea par- novembre 1704, fu tumulato nella
lare j ed era il Cardinal Antonio chiesa di s. Rosalia nelle tombe
Juniore : ed uno era generale , e della famiglia Barberini. V. Pie-
non sapea metter mano alla spa- tro-Antonio Petrini, Memorie Pre-
da j ed era d. Taddeo principe di nestine pag. i5o. La sua sposa d.
Paleslrina. Veggasi inoltre Tria , Anna con somma grandezza d'ani-
Brevia Urbani Vili super ere- mo sostenne il suo grado in molti
ctìonem Maforatus Domus Barbc- fastidiosi incontri, e mostrò virile
rince. Essendo Cardinale Urbano Vili fortezza nelle avversità della casa
acquistò da monsignor Visconti una Barberini, nel principio del Pontificato
villa in Castel Gandolfo, onde fatto d' Innocenzo X. Rimasta vedova, fon-
Papa continuò a villeggiarvi, edifi- dò in Roma a sue spese il monistero
candovi anzi il palazzo Pontificio, di Regina Geli, ov' è sepolta, con
che fu poi abitato dai Papi, nelle l'altra confondatrice sua sorella Vit-
villeggiature. Continuò non pertanto toria Colonna carmelitana scalza
la famiglia Barberini a recarsi nella e con Laura Tomacella sua parente.
stagione autunnale in quella sua BARBERINI Carlo, Cardinale.
abitazione, siccome può vedersi all' Barberini Carlo nipote ai due Car-
articolo Castel Gandolfo. dinali Francesco ed Antonio del me-
Il suddetto Taddeo Barberini di- desimo nome, e quindi pronipote al
venne poi Grande di Spagna j titolo Pontefice Urbano Vili, figlio era, co-
ei'editario nella sua famiglia, e fu de- me si Taddeo e di d. An-
disse di d. ,

corato del Toson d' oro , ed anno- na. Nacque in Roma, enei i63o. Ce-
verato insieme a tutta la famiglia duti volontariamente i diritti di pri-
alla nobiltà di Venezia, nel i652, mogenito al fratello minore Malìeo,
come riporta il Muratori ne' suoi in età circa quadrilustre si fece chie-
Annali, in ricompensa di una gran rico, e di venti tre anni fu creato
somma di denaro, dai Barberini som- diacono Cardinale di s. Cesario nella
i5
n4 BAR BAR
sestapromozione, fatta a Roma da bate commendatario. Intervenuto
Innocenzo X, li 19 febbraio del ai conclavi di Alessandro VII, dei
1(02, colla facoltà di ritenere la due Clementi IX. e X, di Innocen-
carica di prefetto di Roma. Benché zo XI, di Alessandro A « III , di Inno-
la corte di Roma fosse in allora cenzo XII, e Clemente XI, fu colto
decorata da due altri Cardinali Bar- dalla morte nel 1704 in età di anni
berini, pure vide con grandissima settantaquattro. La sua spoglia mor-
soddisfazione anche l'esaltamento del tale riposa nella chiesa di s. Andrea
nostro Carlo, come quello eh' era fre- della Valle , innanzi l' altare della
giato di doti nobilissime e di spec- grandiosa cappella Barberini , sotto
chiata virtù. Dava col suo giudizio e una magnifica lapide, avente una
colla sua prudenza continui saggi bella iscrizione.
d' un'età assai più provetta, che la Da Maffeo Barberini poi figlio di
sua , e nelle congregazioni sponeva Taddeo più sopra menzionato, nac-
con tale modestia e basso sentire di quero quattro figli; ma noi non par-
sé il proprio parere, che di buona leremo che dei seguenti :

voglia eia da ciascuno ascoltalo. BARBERINI Francesco iuniore,


bell'assenza del Cardinale Antonio Cardinale, nobile romano, pronipo-
iuniore suo zio, fu eletto amministra- te di Urbano Vili, e nato primoge-
tore della basilica liberiana e del ve- nito ai 27 maggio 1662. Applicato-
scovato di Palestrina, dove fondò il si fin da giovinetto allo stato eccle-

seminario. Da Clemente IX ebbe no- siastico, comperò secondo l' uso di


mina di arciprete alla vaticana basi- que' tempi, nel Pontificato d'Inno-
lica per la rinunzia dell'altro zio Fran- cenzo XI, un chiericato di Camera,
cesco, ed invece del detto zio Anto- ed in seguito la carica di uditore
nio , fu camerlengo , al qual carico della stessa Camera. Fu quindi ai
soddisfece col massimo impegno, spe- 1 3 novembre 1 G90 da Alessandro
cialmente nella vacanza lunghissima , Vili creato diacono Cardinale di
della Santa Sede per la morte del- s. Angelo in pescheria, e da In-
l' antidetto Clemente IX. Ascritto fu nocenzo XII, quantunque giovane
alle congregazioni dei vescovi e per l'età, ma vecchio per lo senno,
de' regolari, del concilio, dell'im- venne deputato alla legazione di Ra-
munità ed altre, colla proteltorìa dei venna, a cui compartì considera-
monaci celestini di quei di san , bili benefieii, e tra gli altri restaurò
Bernardo, de' canonici regolari la-. con grande spesa il palazzo del le-

teranensi, della s. Casa di Loreto, gato, e vi aprì il seminario. Riguar-


e dei regni d' lbernia e Savoia. Le- dato anzi da que' popoli come pa-
gato a Intere andò a Napoli per dre della provincia,gli fu eretta, a

complimentare, a nome del Pon- perpetua memoria. una iscrizione mar-


tefice, il re cattolico Filippo V, morea contenente l'elogio delle sue
legazione che sostenne col lustro, virtù. Compita la legazione, gli furono
e col decoro conveniente alla San- conferite le prefetture delle acque,
ta Sede. Gli fu conferita l'abbazia e de' vescovi e regolari, e le pro-
di Subiaco, ove nel 1674 tenne un tettone de' cisterciensi, de riformati,
sinodo, che dai dotti viene stimato, e de' cappuccini. Dimessa però la dia-
mentre l'anno 1 685 un altro ne tenne conia, passò successivamente al ve-
nell'abbazia di Farla, ove era ab- scovato d'Oblia e Velletri, dove si
BAR BAR n5
mostrò padre de' poveri, ai cpiali, ol- questa che Matteo, nato nel 1699,
tre larghe limosine, faceva distribui- e morto nel 1703, non che Cor-
re in tempo di malattia le necessa- nelia, la quale restata erede di sì
rie ed opportune medicine. \isitò illustre casa, sposò in età di do-
la diocesi, restaurò la cattedrale di dici anni non compiti, nel 1728,
Velletri, e le fece generoso dono Giulio Cesare Colonna duca di Bas-
di molte sacre suppellettili; indi, per- sanello, allora assente delle guardie
venuto all'età di settantasei anni, del re di Spagna Filippo V, e fi-

e quarantasette di Cardinalato, mori glio secondogenito di Francesco Ma-


in Roma
decano del sacro Collegio, ria Colonna, principe di Carbogna-
ai venendo i 17 agosto 1738, e
ì6, no. Il Valesio racconta questi singo-

trasferito a Palestrina, ebbe sepol- lari sponsali, contratti


pure nella stes-
tura nella chiesa di santo Rosalia, Olimpia Giustiniani Bar-
sa età, di d.
nella tomba de' suoi antenati . Fu berini, nel seguente modo Lunedì :

egli presente all'elezione de' Ponte- 17 maggio 1728 ha preso il Car-


fici Innocenzo XII, Clemente XI, dinal Francesco Barberini iuniore,
Innocenzo XIII, Benedetto XIII, e dal Pontefice Benedetto XIII, un
Clemente XII. breve di dispensa per la nipote,
Nel successivo conclave per l'ele- che non ha per anco terminati i
zione di Benedetto XIV, eletto ai dodici anni, mancandole sette mesi
17 agosto 1740, racconta il Novaes per poter contrarre gli sponsali,
al tomo XIV, pag. 8. e io, che col primogenito della principessa di
alcune volte negli scrutimi si lessero Carbognano. E
perche nella dispen-
tre schedule in favore del p. Bar- sa vi e la solita clausola de con-
berini, ex generale de' cappuccini, e sensu parentum, la principessa ve-
predicatore apostolico, benché non dova di Urbano principe di Pale-
ornato del cappello Cardinalizio. Ri- strina, Teresa Boncompagno, ma-
nunziandosi da lui però alla quali- dre della sposa, fece un nihil tran-
fica di predicatore del sacro palazzo, seat, negandole volervi prestare il

per la brama di riposarsi, e di vi- suo consenso, onde il Papa si mo-


vere quietamente, venne in vece da strò renitente in voler far spedire
Benedetto XIV ricompensato coll'ar- il breve. Ed è perciò che il Cardi-
civescovato di Ferrara. Ma questo nale in questi giorni si è posto in
personaggio non ha nulla che fare somma agitazione. Mercoledì, dieci-
eolla famiglia orionda di Firenze, nove, alle nove ore, ottenuta dal
né per altro ne abbiamo fatto qui Pontefice la definitiva licenza, se-
menzione se non per non preterire gui alle dodici lo sposalizio di d.
un fatto singolare. Cornelia Barberini col primogenito
L'altro figlio di Maffeo fu Ur- del principe di Carbognano, assen-
bano Barberini, che sposato prima te, e colonnello di un reggimento in
a Cornelia Zeno nipote del Ponte- Ispagna. La
funzione in sua vece
fice Alessandro VII! veneziano, per fu fatta per carta di procura, da
la morte di essa, si unì in matri- d. Alessandro suo zio: sposolli lo
monio ad Anna Maria Felice, ve- stesso Cardinal Barberini, alla pre-
dova di Biagio Ventimiglia, e poi senza de* due parrochi. Vi assisti-
a Teresa Boncompagno, figlia del la principessa Barberini, vecchia
principe di Piombino. Non ebbe da madre del Cardinale, e la prìncf*
iiG BAR BAR
vessa di Carbognano, madre dello 2". D. Antonio, che passò a mi-
sposo. glior vita ne' primordi) del corrente
Dice il PSovaes, tomo IX p. 191, secolo 3". D. Benedetto Barberi-
e seguenti, che da questo matrimo- ni nato in Roma ai 22 ottobre 1788,
nio di Giulio Cesare Colonna di fu maestro di Camera di Pio VII, e
Sciarra, morto nel 1787, con d. di Leone XII, dal quale fu creato
Cornelia Barberini, nacquero, oltre Cardinale, ai 2 ottobre 1826, e
diverse femmine, il principe d. Ur- pubblicalo nel concistoro de'i5 di-
bano Barberini, e il duca di Monteli- cembre 1828, col titolo presbitera-
bretto d. Carlo, poi principe di Pale- le di s. Maria sopra Minerva, don-
strina, ambedue padri di numero- de nel i832 fu passato dal regnau-
sa prole. D. Urbano, che mori nel te Pontefice Gregorio XVI, a quello
1796, continuò la propria famiglia di s. Maria in Trastevere, facendo-
Colonna di Sciarra, ed ebbe per fi- lo in oltre prefetto della sacra con-
gli d. Maffeo Barberini Colonna di gregazione dell'immunità ecclesia-
Sciarra, de' principi di Palestrina, stica. Fra le altre protettone ha
principe di Carbognano, e d. Pros- quella del monislero della ss. In-
pero principe di lioviano gran Cro- carnazione del Verbo Divino delle
ce dell'Ordine di s. Gregorio, e d. carmelitane scalze, dette le Barbe-
Carlo Barberini Colonna, principe rina, perchè fondato nel i63g da
di Palestrina, maritato a d. Giu- Urbano Vili, Barberini, e perchè
stina Borromei milanese, da' quali vi entrò la moglie di d. Paolo Bar-
nacquero i seguenti: 1 D. Francesco . berini fratello di quel Papa, con
Barberini nato, a' 5 novembre 1772, venute da Fireuze. Il
le sue figlie,
attuale principe di Palestrina, capi- Cardinal Francesco Barberini eresse
tano comandante, tenente genera- dai fondamenti la chiesa consagrata
le delle guardie nobili Pontificie, e poi ai 23 ottobre 1670. Veggasi
decorato della gran Croce dell' Ordi- Rituale del veri, monistero della Ss.
ne di s. Gregorio Magno, dal regnan- Incarnazione del Verbo Divino in
te Pontefice Gregorio XVI. In virtù Roma, e dei monisleri del suo Isti-
del testamento del suddetto Cardinal tuto, Roma 1 74*25 e Venuti, Roma
Francesco Barberini, continua egli a moderna pag. 180. 4°- D. Amalia
serbare il cognome Barberini e la Carlotta nata ai 21 settembre 1771,
"-accessione di sì nobile prosapia. e maritata al principe d. Agostino
Maritatosi nel 18 12 a d. Vittoria Chigi e morta nel 1837. 5." D.
Colonna, figlia del contestabile d. Teresa nata ai 26 novembre 1776»
Filippo Colonna duca di Palliano. e vedova del conte Scipione Chiara-
nata ai 7 febbraio 1791, da tal monti di Cesena, nipote di Pio A li.
matrimonio nacque la seguente pro- 6°. D. Maria nata ai 2 settembre
le : Carlotta Luisa nata nel 18 15, e 1781, e finalmente d. Caterina, re-
maritata agli 11 settembre i838 ligiosa carmelitana scalza, nel mo-
al marchese Raffaele Casali del Dra- nistero di Regina Coeli, nata a' 3
go Carlo Felice nato nel 18 17, e
; dicembre 1783. Francesco Cancel-
maritato nel 1889 a d. Giuliana lieri nelle sue opere riporta squisi-

Falconieri; Enrico nato nel i823; te, ed interessanti notizie sulla ec-
Giuntina nata nel 1825, e Filippo cellentissima famiglia Barberini, sin-
nato nel 1827. golarmente ne Possessi de' Papi, nel
1

BAR BAR 1
7
Mercato, nella Basilica vaticana, e que' monaci benedettini, ma iscor-
nel Tarantismo, Aria di Roma, e gendo essere tutto inutile, munito
Castel Gandolfo. della facoltà apostolica, ne li espul-
BARBO Gaufrido, Cardinale. V. se accettando in vece i monaci Oli-
Barbeau. vetani. Tenne in Aquileia un provin-
BARBO Pietro, Cardinale. V. ciale concilio, come avvisa l' Ughel-
Paolo II Papa. lio, ove dettò decreti utilissimi alla
BARBOMarco, Cardinale. Bar- da Innocen-
ecclesiastica disciplina,che
bo Marco, che nacque nel i438, fu zo VIII vennero confermati. Genero-
veneto patrizio e nipote al Pontefice so coi poveri non solo in vita, ma
Paolo li per parte di fratello. Suo anche in morte, li volle eredi del suo
malgrado fu egli promosso da Calisto patrimonio. Terminò i suoi giorni
III al vescovato di Trevigi; dappoi a Roma nel 1491, in età di cin-
nel 1 4^4? dallo zio fu passato a quello quantatre anni, dopo ventitre, ov-
di Vicenza; in seguito, come scrive il vero ventisei anni di Cardinalato.
Muratori, venne dalla repubblica di Non è vero ch'egli finisse di vivere
Venezia nominato a patriarca di nel i49°> come scrive il Suaresio,
quella città; ma il Papa per non il Ciacconio e come apparisce dal-
allontanarlo da sé, non acconsenti l'epitaffio, cui presenta la sua tom-
a questa nomina; per lo che nella ba; poiché nelle note alla vita di
prima promozione, fatta a Roma li lui si corregge l'errore, cornea tut-
j8 settembre del i4^7, o secondo ta chiarezza dimostra il Rossi nella
il Ciacconio, del 1 4^4? 1° creo prete sua Storia di Ravenna. Riposano le
Cardinale del titolo di s. Marco, ti- sue ossa nella chiesa di s. Marco,
tolo già dal Pontefice occupato nel nellatomba, che s'apparecchiò vi-
suo Cardinalato. Nel i/±65 il no- vendo, del che ci assicura un breve
stro Marco ebbe dallo stesso Pon- epitaffio.
tefice il patriarcato di Aquileia; e BARCE o BARCA. Città vesco-
da Sisto IV, nel
1478, il vescovato vile della Libia Pentapoli, eretta nel
di Palestrina. Fu a Paolo li utilis- IX secolo. Dipendente dal patriar-
sima l'opera del Barbo, siccome di cato di Alessandria, era già capitale
uomo che versatissimo era nelle d'un regno, sul Mediterraneo nel-
lettere, fornito di pietà e perito nel l'Africa, fra Alessandria e Tripoli,
greco idioma , secondo che ne fanno ed era già sede vescovile de' copti
lede le opere erudite di lui , ed era secondo Commamville. Alcuni però
eziandio dotato di gran senno nel ma- dicono che sia situata nell'Oasis
neggio degli affari. Da Sisto IV fu degli antichi.
mandato alla legazione dell' Alema- BARCEFA Mosè ( altrimenti
gna, Ungheria e Polonia, affine di chiamato Severo ) , era d'Assiria.
comporre le differenze, eheviaveano Forniti gli studii suoi nel monistero
tra' re di questi due ultimi domimi di Monte -Arido sul Tigri, fu in
per la Boemia. E giunse in
corona di breve, per la fama de' suoi talenti
capo a trenta mesi a conciliarli, e ad e del suo sapere, innalzato alla di-
allarmarli contro gli ottomani. Era gnità episcopale.Governò successi-
abbate commendatario all' abbazia vamente le chiese di Beth-Ramau,
di Sassovivo, e più d'una volta am- di Beth-Ceno e di Mozul, nel Diar-
moniva con paterna amorevolezza bekir.
8 ,

1 1 EA 11 BAR
Secondo il parere di Andrea Ma- di America. La regia marina pos-
sio, inori egli il giorno i3 febbraio sedè un copioso arsenale con fon-
91 4- Scrisse nella natia lingua: un deria di cannoni, e vasti cantieri da
Trattato dell' Opera de sei giovani, costruzione. Vuoisi die dalla fami-
un libro dell'Anima, un Commento glia Barca cartaginese abbia preso
sopra s. Alatteo, un'opera Sulla la città il nome di Barcellona, e ebe
differenza delle sette, ebe divideva- vanti per fondatore, trecento anni
no di que' giorni il cristianesimo, avanti la nascita di Gesù. Cristo ,

una Liturgia ed un Trattato del Amilcare padre di Annibale.


Paradiso Terrestre. Soggiogata Barcellona dai roma-
BARCELLONA (Barchinonen.). ni, divenne una delle più rinomate
Città con residenza vescovile nella loro colonie col nome di Faventia.
Catalogna in Ispagna, chiamata an- Alaulfo, o Adolfo (che nel 41 1

ello Barcellona, Bardito, e pili an- divenne re de' visigoti s' impadronì
),
ticamente Faventia. E una delle più di Barcellona; ma vi fu assassinato
belle città della Spagna , ed era nel mauri, o saraceni tol-
4 12 - I
un tempo la capitale della Catalo- sero a' goti Barcellona, allorquando
gna. L'Ebro maggior suo fiu-
è il s' impadronirono della Spagna. Car-
me. Confina Barcellona con Valenza lo Magno però re di Francia, nel-
Evalonorum, ed i suoi popoli deri- I 8o Barcellona dal giogo dei
i, tolse
vano dagli antichi catalani, ebe emi- saraceni, e da quell'anno cominciò
grarono dall' Aquitania. ad essere governata dai conti par-
Giace Barcellona sul Mediterra- ticolari, dei quali nel palazzo della
neo , all' imboccatura de' fiumi Lo-
deputazione si vedono tuttavia ri- i

hregai e Boesos , ed ba la forma tratti Leggasi Pujades , Dingo


(
di un semicerchio. La più impor- p. Jornich e Marca ). Bera nel-
tante fortezza è Mont-foun , ebe primo conte, Bernardo l'ò'oi fu il

domina il mare, ed il lato occiden- il secondo nell' 820, Aldcrano il


tale. La cittadella, capace di otto- tei-zo neirS/p, Guiffrcdo il quarto
mila armati, è difesa da forti e nell' 848, Salomone il quinto nel-
bastioni dal lato orientale ebe guar- ì'S'ji, Guiffredo II il sesto nell'880,
da la terra mentre la riva del jìlirone il settimo nel 911, Suigel-
,

mare viene munita da impenetra- fredo l'ottavo nel 928, Borello il


bile muraglia. Il porto è guarentito nono nel q6j, Raimondo il decimo
da lungo molo, al cui termine si nel roSy, Raimondo Berengario IV
eleva il Faro; ma l'accesso n' è 1'
undecimo nel 1081 il quale nel
difficile, ed i grandi vascelli sono
1 090 donò a Urbano II la città di
costretti a starsene lontani. 11 forte Tarragona, e Raimondo Berengario
s. Carlo concorre a renderlo mu- V il duodecimo nel 1 i3i, il quale

nito, e per una via sotterranea morì nel 1162. Questi sposandosi
comunica colla cittadella maggiore. con d. Petronilla regina d'Aragona
Ragguardevoli sono i palazzi dei unì i due stati, occupando nel 1 io 1
conti sovrani di Barcellona, della il trono d'Aragona, e succedendolo
municipalità e delle udienze. Un nel 1 1G2 Raimondo, detto Alfonso
vero emporio si stima il suo com- II re di Aragona.
mercio con tutte le nazioni, parti- In questa città e in tempi diver-
colarmente un tempo colle colonie si morirono quattro re d'Aragona,
,
BAR BAR 119
cioè Alfonso III nel 1291, Giaco- di s. Filippo Neri. La cattedrale <".•

mo II nel 13^7, Alfonso IV nel dedicala a s. Croce; in essa si con-


i33G, e Giovanna II nel 1 4?9- serva il corpo di s. Enlalia, e ([nel-
Nel secolo XVII Barcellona par- lo di s. Madrona, di s. Oldegario,
teggiò per la Francia, e fu presa di s. Vittore, di s. Accio, di s. Lu-
nel1649 dal conte di Martin; ma cio tutti nativi di Barcellona, e quel-
dopo quindici mesi, nel i(Jj2, fu lo di s. Raimondo di Penna fort do-
ripresa dagli spagnuoli nel regno menicano.
di Filippo IV. Nella guerra per la Barcellona vanta fino dal terzo
successione della monarchia spaglino- secolo la serie non interrotta dei
la, fu nuovamente occupata nel suoi vescovi. 11 primo fu s. Teodo-
1705 dall'imperatore Carlo VI, sio, ed uno de' principali fu s. Pa-
e da milord Peterboruiig , indi dano, fatto vescovo di Barcellona ,
nel 1706, e nel 1 7 14- da' fran- nell'anno 373 (V. s. Paciavo), uno
cesi e dagl' inglesi , onde dovette dei piìi grandi uomini che la Spa-
sostenere molti assedii. Nella guerra gna abbia dato alla Chiesa.
napoleonica, sotto pacifico aspetto, vi Santa Eulalia nata a Barcellona,
s'introdussero francesi ed italiani, dove patì il martirio durante la
i quali bastarono a sostenersi fino persecuzione di Diocleziano, assunto
al 1 8 1 4- Dal 1823 fino al 1827 al romano impero nel 284? è prin-
vi tennero i francesi guarnigione a cipal protettrice di questa città, nel-
sostegno della causa regia di Fer- la quale, come dicemmo, conservan-
dinando VII. Ma fra i maggiori disa- si le sue reliquie. V'hanno altresì
stri di Barcellona vuol annoverarsi molte chiese, e molti villaggi che
la febbre gialla, che nel 182 1 di- portano il nome di questa santa,
minuì considerevolmente la popola- nella Guienna, nella Linguadoca ed
zione , nonostante i soccorsi degli altrove (V. tomo V, e
Tillemont
ospedali, delle case di carità, dei Butler a' 12 febbraio). Tutta volta
medici, e delle suore francesi di secondo la diversità de' paesi ha dif-
s. Camilla. Presentemente oltrepassa ferenti nomi ed ora è Eulalia, ora
il numero di centomila abitanti. Olerà, ovvero Altiera, ora 0lacia 3
Grandiosa e bella è la cattedrale ora Ocilla, Ocella, Julaziaec. Vin-
di Barcellona, sede vescovile snffra- cenzo de Beauvais l'ha presa senza
ganea della metropoli di Tarrago- fondamento, e contro la tradizione
na. Il capitolo della sua chiesa era delle chiese spaglinole per s. Eula-
composto di undici dignitari; cioè lia di Mericla, di cui parla Pru-
l'arcidiacono maggiore e sei arcidia- denzio. Gliatti, che abbiamo di s.

coni subalterni, il decano, il canto- Eulalia di Barcellona non sono au-


re, il sagrestano, il sotto cantore, e tentici.
il tesoriere, ai quali si aggiungeva- 11 primo concilio celebrato in

no ventiquattro canonici, dodici pre- Barcellona con sette vescovi della


bendati, e parecchi altri beneficiali. provincia fu nel 54o, e vi si trattò

La diocesi comprendeva duecento della disciplina ecclesiastica, come si

sei parrocchie, due abbazie, e tre ha dal Labbè tomo V, e dall'Ar-


commende, ed eranvi nella città duino tomo II. Vi si decretò do-
nove parrocchie, tredici conventi di ver gli uomini penitenti accorciarsi
ambo i sessi, ed una congregazione i capelli , vestir i' abito religioso, e
i2o BAR BAR
passar la vita nel digiuno e nelle il cangiamento del rito. Un altro
preghiere. Vietalo fu loro eziandio concilio fu celebrato nel i33f), ed
di partecipare ai banchetti, ed eser- i suoi canoni si possono vedere, nel
citare mercatura: dover gl'in-
la tomo 111 della Raccolta de concilii di
fermi ricevere dal vescovo la peni- Spagna del Cardinal de Aguirrc,
tenza, che implorano durante il cor- il quale nello stesso tomo descrive il

so della malattia, e doversi accordar concilio celebrato in Barcellona per


loro la benedizione del Viatico. Il l'antipapa Clemente VII di Ginevra
secondo si adunò nel 5r)9 sotto il nell'anno 1387.
regno di Recaredo, con l'intervento Insorto fin dal i3t8 lo scisma
di dodici vescovi. Versò contro la del detto Pseudo-Pontefice Clemente
simonia, e ne riportano gli atti i VII di Ginevra, contro il legittimo
citati autori. I più interessanti sono Papa Urbano VI, la Spagna seguì le
i canoni che proibiscono ai vescovi parti dell'antipapa, a cui nel 1394
di ricevere alcuna cosa per l'ordi- fu dato in successore Benedetto XIII
nazione dei preti, e dei diaconi, pel de Luna, d'una delle più illustri

sacro Crisma che si dà ai preti, e famiglie d'Aragona, e dove morì ai


per la confermazione de' neofiti. A en- 29 novembre i4 2 4> dopo che il

ne altresì interdetto ai laici di riceve- concilio di Costanza nel 14 ! 7 ave "


re gli ordini sorpassando glinterstizii, va eletto in Sommo Pontefice Mar-
e l'innalzamento alla dignità episco- tino V.
pale, a chi non abbia ricevuto gli Prima di morire, avendo ordina-
altri ordini; fu prescritto che le ver- to l'antipapa Benedetto XIII, a due
gini che abbiano fatto voto di con- anticardinali del suo partito, sotto
tinenza, e ogni altra persona che pena discomunica, di dover dargli
abbia ricevuto la benedizione della un successore, ai 1 o giugno \ 2
">, 1

penitenza, sia esclusa dalla comunio- essi elessero in antipapa Egidio San-

ne dei fedeli, nel caso, che avendo chez de Moguoz, canonico della cat-
contratto matrimonio di loro volon- tedrale di Barcellona sua patria, il

tà, ricusino di separarsi. Sei altri quale fu coronato ai17 dello stesso
concilii si adunarono in Barcellona, mese, col nome di Clemente Vili,
cioè nel confermò
906 in cui si prendendone la protezione Alfonso
l'abbadessa Eunia nel possedimento V possente re d'Aragona, per cui
di alcune chiese, e sopra le pretese la Chiesa vide con dolore rinascere
dell'arcivescovo di Narbona (/ edi lo scisma, che credeva affatto spento,
Labbè al tomo IX, e l' Arduino colla morte del de Luna. Premu-
al tomo VI); nel 1009 sopra le do- roso il zelante Martino V di estin-
nazioni fatte alla stessa chiesa di guerlo onninamente inviò nella Spa-
Barcellona; nel 10T4 contro gli u- gna per suo legato il Cardinale ,

surpatori de' beni ecclesiastici ; nel Pietro de Fois cugino del re e ,

1068 per opera del legato Ugone dopo diverse tergiversazioni entrò
le Blanc. In esso fu ordinato a' chie- ai io maggio i4 2 9? m Barcellona

rici la continenza, e fu sostituito il accolto con tutti gli onori dal clero
rito romano al gotico , benché al- e dal popolo, e incontrato fuori del-
cuni vogliono, che il concilio sia sta- la città dallo stesso Alfonso V. Ai
toadunalo nel monistcro di Leira, i(5 giugno si giurò la concordia,
ma che non vi si potesse stabilire convenendovi L'antipapa, riconoscili-
,,,

BAR BAR 121


to soltanto dagli aragonesi; ed in- Picado. La chiesa abbaziale è in-
fatti ai 26 luglio rinunziò formal- titolata al menzionato santo Cucufa-
mente le insegne Papali ed in Mon- to, e siccome è parrocchia, ha il

tesia, ebbe luogo


presso Paniscola , fonte battesimale, essendo tassata
la funzione, in cui prestò ubbidienza la mensa di quattrocento fiorini di
a Martino V, rappresentato dal le- camera.
gato. Quindi ai 16 agosto Egidio BARCLAY Gio-
o BARCLAJO
Sanchez Mugnoz iuniore, nipote del- vanni, Guglielmo, giure-
figlio di
l' antipapa , e da lui fatto Pseudo consulto del secolo XVI, nacque a
Cardinale di s. Maria in Cosmedin, Pont-a-Mousson, l'anno i582. Com-
abiurò lo scisma, e giurò fedeltà a piuti gli studii appresso i gesuiti
Martino V, deponendo la dignità e questi amavano averlo della loro
titolo Cardinalizio, come riporta il compagnia , ma egli piuttosto si

Ciacconio toni. 700. Tuttociò


II p. tolse a seguire il padre suo in In-
fu confermato dal concilio di Tor- ghilterra. Quivi incontrò l' affetto
tosa, ed il Pontefice Martino V pro- del re Giacomo I. un'opera
per
mosse al vescovato di Maiorica l'ex latina intitolata Euphormion che _,

antipapa. Ma di questo argomento pubblicò nella incoronazione di quel


si parla diffusamente all' articolo an- sovrano. Le strette relazioni con
tipapa XXXVII. parecchi di religione anglicana , la
Il Pontefice Nicolò V, mentre di- cura che si ebbe per la ristampa
morava in Assisi, ad istanza del re delle opere di suo padre, avverse
Alfonso V, con bolle de'3o settem- ai principii d' oltramonte le sue ,

bre i4^°> istituì l'università di Bar- proprie del medesimo sentimento


cellona, cbe decorò di molti privile- rendendolo sospetto ad alcuni cat-
gi, e che in progresso si acquistò ono- tolici più disposti a pensar male
revole fama. Molti collegi, scuole se- d'altrui, che atti a giudicar retta-
condarie, società scientifiche, accade- mente , abbandonò 1' Inghilterra
mie, e varie biblioteche, ed un gabi- fu a Parigi , indi a Roma , dove
netto di storia naturale vi sono inol- Paolo V e i Cardinali lo accolsero
tre in Barcellona. colle maggiori dimostrazioni di af-
Presso di questa evvi Barcello- fetto. A cessare ogni dubbiezza sulla
netta, piccola, ma bella e graziosa purità de' suoi principii, consegnò
città,che può riguardarsi come un prima alle stampe un'apologia con-
sobborgo di Barcellona, e che trovasi fondendo coi fatti ogni argomento
lungo la sponda marina fuori delle degli avversarli, e rese inoltre di
sue mura. Conta solo ottantasei an- pubblico diritto una sua oper» con-
ni circa dalla sua fondazione, per- tro ogni setta di protestanti, sotto
chè fu eretta sotto il re Ferdinan- il titolo di Paraenesìs ad Sectarios.
do VI. In questa diocesi v' è il mo- Colonia 16 17, in 8.°
nistero con giurisdizione, e cura di Fermata la sua dimora in Ro-
anime di s. Cucufato de Valle, del- ma, ivi morì contando l'anno tri-

l'Ordine di s. Benedetto, di nomina gesimo nono di sua età il giorno ,

regia, che si conferisce dal Sommo 12 agosto 162 1. Oltreché pei suoi
Pontefice in concistoro, e in quello rari talenti, si rese celebre per le
di 5 luglio i83o, Pio Vili vi pro- controversie col Bellarmino e per
mosse il p. abbate d. Lino Mattia una profondissima malinconia che
VOL. IV. 16
, ,

uà BAR BAR
lo toglieva al consorzio degli uomi- I. la censura del Prendestinatus, del
ni. Le opere sue, in giunta alle p. Sirmondo gesuita in 8." if)/|.3.

accennate, sono le seguenti: f. Un II. Risposta ad un estratto d'alcu-


commentario sulla Tebaide di Sta- ne proposizioni di Giansenio e dei
zio, Pont-a-Mousson, i6or, in 8.° settatori suoi ec.III. Trattalo del-
II. Publìcm prò Regìbus, et priva- l' autorità
di s. Pietro e di s. Paolo,
ti? prò G. Barclaio parente vindicae, in i645. IV. La grandezza
4-°
Parisis, 1612. III. Poematum, libri della Chiesa romana, stabilita sul-
duo, 1.6 1 5, in 4-° IV- Una Storia l'autorità di s. Pietro e di s. Paolo,
Della congiura delle polveri , Ox- e giustificata con la dottrina dei
ford, i634- V. Icon animorum Papi, in 4-° 164?. V. Epistola ad
Londra, 1614, in 8.° Iniwcentìum X, sullo stesso argo-
BARCOS (de) Martino, sortì i mento. VI. Lettera alV abbadessa
natali da nobilissima famiglia in e alle religiose di Portoreale. VII.
Baiona, l'anno 1600. Come ebbe Esposizione della Fede della Chiesa
appresi i primi elementi delle scien- romana intorno alla grazia, e alla
ze dal suo zio l'abbate di s. Grano, predestinazione, in 8.° e in 12.°
studiò teologia nella università di B ARDA A . Ci ttà metropolitana del -
Lovanio , avendosi a maestro in la diocesi di Caldea, eduna delle più
quella famigerato Giansenio, che
il mag-
distinte fra cjuelle dell'Armenia
in appresso fu vescovo d' Ipri. Mor- giore , Media
e Persica, nell'antica
to essendo il signor d'Anguibert, verso Covasan. Fu edificata 1' anno
segretario dell'abbate di s. Girano, 87 dell'Egira, e 705 di Gesù Cri-
il de Barcos ne assunse 1' impiego, sto, nel califfato di Abdamalee, fi-

ond' ebbe occasione di profittare glio Mervan.


di
moltissimo in dottrina e pietà, ab- BARDAXY de AZARA Dionisio,
bracciando pure lo stato ecclesia- Cardinale. Dionisio Bardaxy de A-
stico. Dopo la morte dello zio fu zara nacque in Puyarraego, diocesi
eletto a succederlo in cpiella digni- di Barbastro a'9 ottobre 1760. Do-
tà , ne prese il possesso il dì 9 po aver esercitato in Roma per la
maggio i644» e venne tosto in de- nazione spagnuola, con religiosa ret-
liberazione d' introdurre alcuna ri- titudine, l'uditorato del sagro tribu-
forma. E per lui, che la regola di nale della Rota, dal Pontefice Pio
s. Benedetto fu ritornata alla auste- \'II nel concistoro segreto degli 8
rità sua primitiva , dandone in sé marzo 18 16, fu creato Cardinale con-
stesso V esempio, comechè non mai ferendogli il titolo presbiterale di s.

astretto da voto solenne. Fu segno Agnese fuori le mura. Molto fu


all' odio di non pochi , il ed
suo commendato per pietà ed attacca-
attaccamento alla causa di Porto- mento alla santa Sede. Reso prima
reale attirò sovra lui un ordine del estremamente sordo, morì in Ro-
re, che lo esiliava in Bologna. A ma ai 3 dicembre 1826. Esposto
cessarne 1' effetto ,
per alcun tempo nella sua chiesa parrocchiale di s.

occultossi, ritornando poscia al suo Salvatore in Lauro , fu sepolto in


posto, dopo restituita la pace alla cpiella del detto suo titolo Cardi-
Chiesa, l'anno 1669. Pieno di gior- nalizio. Egli intervenne nel concla-
ni e di meriti mori nella sua badia ve per l'elezione di Leone XII.
l'anno 1678. Le sue opere sono: BARDESAPsISTI . Eretici, che
,

BAR BAR i23


trassero il nome da un certo Bar- sole ogni mese si conginngesse colla
dcsan'e siro, il quale vivea nel se- luna, per operare la propagazione
colo secondo sotto l'impero di Mar- del genere umano. Inoltre s. Ago-
co Aurelio. Dapprima, secondo che stino assicura, che questo eresiar-
attesta s. Epifanio (1. II, t. 1 p. 376)3 ca attribuiva fato molte delle
al

fu egli uno de' più illustri difensori azioni umane ed altri autori sono
,

della cattolica fede , e .con invitto di avviso , che Bardesane opinasse


coraggio seppe resistere alle lusin- non avere il Figliuolo assunta vera
ghe ed alle minaccie di Apollonio carne umana , ma soltanto essersi
calcidense, il più. celebre filosofo di vestito di un corpo aereo e celeste,
quella stagione , il quale volea in- e quindi aver egli patito ed essere
durlo ad abbracciare le gentilesche risorto in apparenza. Altri aggiun-
superstizioni. Scrisse gag'iardamente gono finalmente, che negò la risur-
alcuni dialoghi contro Marcione co- rezione della carne , ed attribuì ai
me esprime Niceforo [Hist. eccl. 1.
4) beati dei corpi celesti alla maniera
e contro tutti gli eretici di quella degli angeli. Conviene però osserva-
età, siccome attestano Eusebio, san re, che alcuni attribuirono a que-
Epifanio e principalmente s. Giro- sto eresiarca errori ch'egli non ispar-
lamo ( de Script, eccles. cap. 53). S. se giammai; mentre altri al con-
Girolamo dichiara che le opere di Bar- trario si studiarono di purgarlo da
dasane da lui lette tradotte in lingua molte ereticali opinioni, da cui era
greca risplendono di tal forza e calore infetto realmente. La sua setta ben
da dover desumere quanto dovesse presto si divulgò , e sul declinare
essere eloquente nella siriaca lin- del secolo quarto avea corrotto quasi
gua. Se non che, non andò guari tutta la chiesa di Edessa. Da Pri-
ch'egli oscurò la gloria di sua vir- scilliano fu introdotta nella Spagna;
tù colf adottare le strane opinioni ma sembra che dopo il secolo quin-
di Valentino , alle quali aggiunse to non ne rimanesse più memoria
altri errori. Formò una setta che , alcuna, od almeno punto non fosse
dal suo nome chiamossi di Bardesa- curata dagli stessi eretici.
nisti. Costoro professavano la dottri- BARDI Girolamo, Cardinale.
na dei manichei, ed a questo errore Girolamo Bardi, che discese dalla pro-
altri ne aggiungevano. genie dei conti di Vernio , fami-
Imperocché il loro capo ardiva glia nobilissima, nacque a Firenze
sostenere, che il Padre Eterno s'in- nel i685. Protetto dal Cardinale
namorò di una donna, la quale ve- Lorenzo Corsini dappoi Papa col ,

dendosi poi trascurata ne mosse , nome di Clemente XII, andò a


querele con parole scritturali che : Roma dove Clemente XI nel
, ,

il Figliuolo era stato inviato sulla 17 15, lo ascrisse ai prelati, quindi


terra dal Padre, e che era divenuto lo mandò alla vicelegazione di Fer-
uomo per carnale generazione : che rara, dove per le sue prerogative
lo Spirito santo avea generato due si cattivò, in men di un triennio,
figlie: che il sole era padre su-
il la benevolenza universale. Richia-
premo di tutte le cose, e la luna mato a Roma, Innocenzo XIII lo
n'era la madre. Vi hanno degli ascrisse ai ponenti di consulta. Pas-
scrittori, i quali avvisano, che Bar- seggiava un giorno a diporto il

desane abbia insegnato altresì, che il Bardi i ricinti di una sua villetta
,, ,

i?4 BAR BAR


presso Morltemarìo, dove era solito potere da credere che poeti e mi-
condursi Benedetto XIII per riti- nistri fossero ad un punto. Preten-

rarsi a quel convento dei domenica- dono alcuni che i primi Bardi non
ni. Incontratosi col Pontefice, venne fossei'o noti se non presso i Celti

con lui a colloquio , e scorta in ed anzi Freret crede che il nome


quell' incontro da Benedetto l' indo- di bardo fosse celtico. Il signor Sain-
le amabilissima e la somma inte- te Foix, ne' suoi saggi storici , dice
grità del Bardi promise .quan-
,
gli ,
che Bardd in linguaggio bretone
to prima, una promozione. E man- vale quanto poeta, e bardoneg un
tenne la data fede nel 1728, con- poema. Tuttavia nel paese di Gal-
ferendogli la carica di luogotenen- les si chiamano Bardi alcuni giro-

te civile dell' uditore della Came- vaghi poeti o cantori, che traducen-
ra, carica tenuta per cinque anni, dosi di paese in paese cantano gli
finché Clemente XII lo fece segretario elogi dei grand' uomini, accompa-
della consulta, e Benedetto XIV gnando il canto col suono dellarpa.
lo ascrisse poscia al sacro collegio col- Ma i Bardi antichi aveauo sì
la diaconia di s. Adriano nella prima grande riputazione, che presentando-
promozione, fatta a Roma li 9 set- si tra due eserciti azzuffati le trup-

tembre del 1743. Venne in seguito pe deponevano tosto le armi per a-


dato il suo nome alle congregazioni scollare le loro proposizioni. 11 loro
del concilio, del buongoverno, della posto nelle battaglie ed in tutte le

consulta, di propaganda ed altre. pubbliche feste era sempre presso


Fu egli d'un in iole semplice, schiet- al re od al capo della nazione , e
ta , nemico alla simulazione ed al- ciascun capo o regolo aveva sempre
l'intrigo, religioso verso Iddio, com- il proprio bardo riguardato come
miserevole e generoso coi poveri, a un di grado distinto. Esen-
ufficiale
favore de' quali lasciò morendo ti erano Bardi da tasse e dal mi-
i

trentamila scudi per lo stabilimen- litare servigio anche in occasione dei


to di uno spedale a ricovero. Fu più grandi pericoli. E mentre accom-
al conclave di Clemente XIII, ma pagnavano i principi nei combatti-
dovette uscirne prima della elezio- menti aveano i Bardi una guardia
ne , obbligandovelo una malattia per la sicurezza delle loro persone,
che di poi crudelmente lo rapì nel- trenta subalterni se fossero stati

l'anno 1765, nel settanlesimosesto del primo ordine, e quindici se del


anno dell' età sua , e nel diciotte- secondo.' Ma oltre che tali onori go-
simo del suo Cardinalato. Riposa- devano i Bardi dei lucri considerabi-
no le ceneri di lui nella sua ti- li di donativi, e di terreni destinati
tolare di s. Maria degli Angeli al loro mantenimento.
a cui era stato trasferito rimpetto , Presso i germani, i galli ed i bre-
l'aitar maggiore, sotto a bella la- toni, furonvi collegi o istituzioni par-
pida, sovra cui sta scolpito un ma- ticolariper la educazione dei Bar-
gnifico elogio. di, quale era affidata ai druidi.
la

BARDI. Con questo nome inten- Insegnate venivano ai Bardi la sto-


devansi i poeti ed i cantori della ria, l'eloquenza e le leggi, il tutto pe-
guerra presso i germani, i galli ed rò a mezzo e coll'accompagnamento
i bretoni, tra i quali i Bardi go- della poesia. La musica formava al-

devano tanta considerazione e tanto tresì una delle parti essenziali di


,

P, A R BAR 125
({nella da quei
educazione. Usciti canti alle lodi del vero Dio dei cri-

collegi, nei quali rimanevano dodici stiani.

anni i Bardi, si dividevano in varie I Bardi si mantennero per lungo

classi. La prima era composta di tempo con grande splendore nell'In-


poeti che animavano i soldati avan- ghilterra e formarono un ordine ri-
tiil combattimento e nella pugna putatissimo dello stato sino ad E-
medesima e con odi e canzoni guer- duardo I (anno 92 4) il quale mos-
riere celebravano coloro che morti so da qualche gelosia fece mettere
fossero nel conflitto ; servivano tal- a morte tutti gì' individui di quel-
volta di araldi ed accompagnavano l'ordine. Il celebre poeta Gray scris-
i comandanti , come si disse , nel se una bella ode sopra sì triste av-
campo di battaglia. La seconda clas- venimento.
se era composta di legisti, per pro- Eduardo non avea che fatta la
mulgare sovente le leggi, e per co- maggior persecuzione a quei Bardi,
municare gli ordini alle armate. La già anche in addietro perseguitati a
terza era destinata a richiamare ai cagione dell'insolenza da essi acqui-
popoli , colle canzoni e coi poemi stata pegli onori, pei privilegi, e per
la memoria dei piti illustri avveni- le immense ricchezze loro. Voleva-
menti e le genealogie degli uomini no i loro possedimenti come sacri

più valorosi. Compiuti gli studi, con- ed inviolabili, pretendevano essere


seguivano i Bardi il titolo di ollo- mantenuti a spese dello stato du-
nach o dottore, ed atti erano a di- rante la metà dell'anno ; insultava-
venire o file (poeti che precedeva- no la nobiltà ed in qualche momen-
no tra una compagnia di suonatori to richiesero ornamenti simili ai rea-
gli eserciti vestiti di lunghi abiti li ; finalmente erano accresciuti di
bianchi ed aventi tra le mani un'ar- numero così, che formavano la ter-

pa) breitheamh (legisti che promul- za parte della nazione e quindi, per
gavano le leggi con un canto mo- mancanza di operai, languivano le

notono) e scannella (antiquari e ge- arti e 1' agricoltura permancanza di


nealogisti). lavoratori. Fino dall'anno 58o in una
A queste tre classi, credono al- pubblica assemblea si propose dal re
cuni scrittori che ne fosse aggiunta l'abolizione di quell'ordine. I danesi
una inferiore composta dei JBardi giunti in Irlanda, come conquistatori,
.suonatori di vari strumenti musica- distrussero tutti i collegi e bruciaro-
li ; ma questi non erano Bardi; ma no i libri dei Bardi, e que' pochi che
si seguaci dei Bardi. Tali strumenti poterono salvarsi, si rifugiarono nel-
riducevansi, secondo i eletti scrittori, le montagne, ne' boschi e ne' deserti
a cinque, e quindi cinque differenti onde salvarsi dalla cattività. Si dis-
titoli avevano quei suonatori che in se perciò, che le arpe loro, ad imi-
generale si chiamavano oirfidigh. tazione di quelle degl' israeliti , non
Sebbene i druidi dall'Irlanda, do- mandavano allora se non suoni la-

po lo stabilimento del cristianesi- mentevoli nelle valli solitarie. Tut-


mo , scomparissero si mantennero tavolta si narra che dopo l' espul-
i Bardi e tutte le instituzioni loro, sione dei danesi, il re Brien rendes-
colla differenza che non più indi- se 1' antico splendore all' ordine dei
rizzavano gì' inni alle divinità del Bardi nell'Irlanda.
paganesimo, ma consacravano i loro Adelung asserisce che i germani
ia6 BAR BAR
non avessero ne' Bardi ne' druidi ;
vincia di Hacbac , o Acbat, e le
ma Tacito pure li ricorda presso Chiese a lei sulfraganec furono di-
quei popoli uniti cogli altri popoli strutte. E ora sottopasta alla me-
di origine celtica. Molti documenti tropoli di Grand- Vanch, sotto il pa-
certoabbiamo che mostrano aver i triarcato d'Ecmiazin.
germani, non meno che galli, a- i BARELIO P!etro, Cardinale.
vuti cantori negli eserciti loro, i qua- Pietro Barello nacque nella Gallia
li cantavano canti militari detti bar- JXarbonese , circa il principio del
dili o barriti atti ad incitare i guer- secolo decimo terzo, e fu religióso
rieri all'eroismo, a far presagire l'e- dell'Ordine della Mercede. GÌ' in-
sito della battaglia, ed a spaventare teressi della sua religione servirono
nel tempo medesimo l'inimico. a fargli intraprendere il viaggio per
BARDS-TOWN (Barden.). Cit- Roma. Pervenuto colà, la sua dot-
ta con residenza vescovile in Ken- trinanon meno che la purità
tuky negli Stati-Uniti Americani. de' suoi costumi gli guadagnaro-
Bards-Town è una piccola città, della no in brevissimo tempo l' affezione
contea di Melson , sulla riviera di ed il favore dei Cardinali Girolamo
Bollingbecch, cioè che gira d'attorno Mascio e Benedetto Gaetani en- ,

al bosco di Hètre, con sede vesco- trambi assunti al Pontificato, il pri-


vile eretta dal Pontefice Pio VII nel mo col nome di Niccolò IV, ed il
1808. Sulfraganea a Baltimora ha secondo con quello di Bonifacio Vili.
la cattedrale dedicata a s. Giuseppe: Onde Nicolò IV, non prese appena
i cattolici superano i ventimila, e le redini della Chiesa, che creò il

sarebbe maggiore il numero se quel- Barelio Cardinale, nella prima pro-


lo copioso degli anabattisti, metodi- mozione, fatta a Roma quarantanove
sti ,
quacqueri fosse meno zelante giorni dopo la Pasqua del 1288.
della sua religione nel Kentuky. Ev- Ebbe a fare moltissimo questo Car-
vi l'istituto delle sorelle della cari- dinale percomporre le discordie, che
tà, quello delle sorelle amanti di Ma- vigevano a quei tempi nel suo Or-
ria, s. Or-
e quello delle sorelle del dine, per lo che imprendeva viaggi
dine di Domenico, il quale ha un
s. frequenti e lunghi. In Ascoli finii la
convento di frati, ed altri oltre il , sua vita, nel Pontificato di Bonifa-
seminario e due collegii non che
, , cio Vili, Gaetani j ed in quella città
alcune scuole. Questa diocesi fino dal ebbe la sua sepoltura.
1809 è paternamente governala BAR.ES, o BARIS. Città vesco-
da monsignor Benedetto Haget, per vile di Pisidia sino dal IV secolo.
nomina del medesimo Papa Pio VII, Appartiene alla diocesi di Asia sot-
a cui il regnante Pontefice Grego- to la metropoli di Antiochia.
rio XVI, nel concistoro de' 2 mar- 1 BARETTA o BURGASA. Città
zo i834, ha dato per coadiutore vescovile eretta nel V secolo, nella
con futura successione monsignor , provincia, e nella diocesi d'Asia, sot-
Guidone Ignazio Chabrat, fatto ve- toposta però alla metropoli di Efeso.
scovo di Bolena in partibus. BARGALA. Città vescovile di
BARDUINEOS o BARTOLO- s. Macedonia, la quale appartiene alla
MEO, vescovato d Armenia. Que- J
seconda Macedonia nella diocesi ,

sta era sede arcivescovile nella dioce- dell' Illuda orientale, sottoposta a
si dell' Armenia Maggiore, nella pro- Tessalonica.
,

B A R BAR li'

BARGILA. Città vescovile di nobbe Bari il re di Napoli per pa-


Caria. Questa sede della provincia drone. Questa città è stata per Ire
di Caria, diocesi di Asia, sottoposta volte quasi distrutta, e per altrettan-
alla metropoli di Afrodisiade, se- te fu nello stesso luogo riedificata.
condo Pomponio e Plinio, era si- Bari nel secolo XV venne signoreg-
tuata sul golfo Tassiano. Cicerone giata dagli sforzeschi Francesco e
la chiama Bargylisa. Lodovico; ma quest'ultimo la con-
BARI ( Barai. ). Città con resi- cedette in dote ad Isabella d' Ara-
denza arcivescovile nel regno del- gona, della quale passò a Bona sua
le due Sicilie, nella Terra di Ba- figliuola per le nozze da lei celebra-
ri , è la decima provincia del det- te col re Sigismondo di Polonia
to Reame, nella Puglia, che ima asceso al trono nel i5oy. In seguito
volta si chiamò Apulia Peucetìa } però fece di nuovo parte integrante
da un capitano stabilitovisi nelle del reame di Napoli.
emigrazioni de' greci e bagnata dal : La città di Bari, oltre le solide
fiume Ofanto, ed è vagamente edi- mura, ha il castello che ne accresce
ficata su di una lingua di terra in la difesa. Angusto è il porto ma ,

riva all' Adriatico. In questa contra- di sicuro asilo alle navi. Grandiosa
da abitarono gli antichi giapigi, on- è la mole della chiesa metropolita-
de talora tutto il littorale, tra i due na, di bella architettura, e 1' eleva-
promotori Gargano e Salentino, si ta sua torre indica l'augusto tempio
disse Japygìa, e quindi Bari si chia- ai lontani.
mò prima Japix. Si governò Bari In questa città vi è il corpo di
in tempo della romana repubblica s. Nicolò vescovo di Mira, metropoli
colle proprie leggi, e fu municipio della Licia, detto comunemente di
sotto Nerone imperatore anno 54 dell' Bari, cui i popoli si recano a visi-

dell'era cristiana. Esposta dopo il ca- tare in divoto pellegrinaggio. La


der dell' impero alle prime invasioni grande venerazione, che si ha per
saracene, fu ricuperata dall'imperato- s. Nicolò da tanti secoli presso i
re d'Oriente Basilio, nel Pontificato greci ed i latini, e quella moltitu-
di Benedetto VII, nel declinar del de- dine di templi edificati sotto la sua
cimo secolo, con gran danno della invocazione, dice il Butler ai 6 di-
città, e con molta effusione di san- cembre in cui la Chiesa ne celebra
gue. Ma verso l'anno iooq un pri- la festa, sono prove incontrastabili
mario cittadino di Bari, denominato della sua esimia santità, e della glo-
Melo o Meles emancipò la patria ria che gode in cielo.
dalla greca soggezione, facendo sol- Ecco in qual maniera si fece la
levare la Puglia, e la Calabria , di traslazione delle sue reliquie in Ita-
cui si rese duca e signore . In lia. Alcuni mercatanti di Bari s'im-
seguito ebbe Bari duchi partico- barcarono sopra tre navi alla volta
lari , indi passò sotto il dominio della costa di Licia. Al loro arrivo
de' duchi normanni, i quali vi fissa- pensarono ai mezzi di eseguire il
rono la loro sede, tosto che il Pon- disegno, che avevano formato, di
tefice s.Leone IX, nel io54, gli in- portar via il corpo del santo vescovo
vestì della Puglia , della Calabria ,
di Mira. Colto perciò il momento,
e delle altre terre, tolte da essi in cui i maomettani erano discosti,
al dominio dei greci: in fine rico- recarousi alla chiesa, nella quale
,

128 BAR BAU


conservavasi il tesoro, unico fine Qttod natura non protulit
del viaggio loro. Quella chiesa po- Marmor sudando parturit.
sta in un luogo deserto , distante
circauna lega dal mare, né avente L' ufficio di s. Nicolò si celebrò
che una piccola comunità di monaci per tolta la Chiesa^ mentre non si
per custodirla, diede modo ai detti celebrava d' altro confessore, che di
mercatanti di rompere la tomba di s. Martino. Il santuario di s. Nicolò
marmo, in cui riposavano le ossa ricco di donativi della pietà de' fe-
del santo, e portaronlo via sopra deli, fu spogliato per la prima vol-
le loro navi. Avvertiti del furto gli ta da Ferdinando d' Aragona, fi-
abitanti del luogo corsero dietro ad glio naturale del re Alfonso d' Ara-
essi, mandando alte grida, ma non gona. V. s. Nicolò di Bari.
li poterono raggiungere ,
perchè ar- Appena ebbe Gregorio XI trasfe-
rivati al lido trovarono gl'italiani rita nel 1377 la sede Pontifìcia da
imbarcati. Approdarono essi a Bari Avignone a Roma, che venuto a mo-
Ji 9 maggio del 1087, e poiché eb- rire nel seguente anno, gli fu dato
be ricevute l'arcivescovo le ossa, le agli 8 aprile, per successore Bartolo-
depose nella chiesa di s. Stefano. S. meo Butilli Prignani, col nome di
Nicolò e la tomba di lui dopo que- Urbano VI, di famiglia illustre na-
sto tempo sono divenuti celebra- politana , arcivescovo di Bari, il

tissimi pel concorso de' fedeli, che quale nel 1377 dal vescovato di
vi vanno in pellegrinazione. Ab- Acerenza era stato dal medesimo
biamo l' istoria autentica di questa Gregorio XI trasferito a questa me-
traslazione da Giovanni, eh' era al- tropolitana , avendolo inoltre fatto
lora arcidiacono di Bari, e che scri- supplire nella carica di vice-can-
veva per ordine del suo vescovo. Il celliere della Chiesa ,
pel Car-
racconto dell' arcidiacono Giovanni dinal Pietroda Monturco vescovo
è confermato da un'altra storia di di Pamplona, rimasto in Avignone.
questa traslazione composta da Nice- E veramente l'arcivescovo di Ba-
foro di Bari verso lo stesso tempo per ri era degno della scelta, essendo
ordine de' magistrati della città. I versato nelle sacre lettere, nelle leg-
veneziani avevano formato il disegno gi, nelle pratiche di cancelleria, ed
di rapire le reliquie di s. Nicolò in ogni altra consuetudine della ro-
ma furono prevenuti dai mercatanti mana corte : era d' animo pio, one-
di Bari. Si accerta, che esce un olio sto, zelante, giusto ed acerrimo ne-
sacro, detto manna, e di grato odore mico della simonia; egli fu l'ulti-
da quelle reliquie e che pur si tro- mo, che non avesse la dignità Car-
va una grande quantità di questo dinalizia all' atto della esaltazione al
olio nella sua tomba presso Mira trono Pontificio. L' insurrezione po-
nella Licia. Se ne dispensa in Bari polare, la diserzione dei Cardinali,
ognora a' divoti del santo, e innu- e l'origine tremendo scisma,
del
merevoli ne sono i prodigiosi effetti, contro Urbano VI, mediante l' ele-
siccome leggiamo nel Breviario To- zione dell'antipapa Clemente VII,
letano. diffusamente si trattano agli articoli
Avignone e Scismi dove pur si ri-

Cuj'ustumba Jert oleum feriscono altre particolarità risguar-


Matres olìvae nesciuntj danti questo Pontefice.
,

BAR BAR 1 n<)

E tanto antica la sede di Bari, che cinerarii di lavoro etrusco si sono


un suo vescovo intervenne nel 347 a ' scavati nei dintorni di Bari, ed
concilio di Sardica. Fu eretta in me- il suo governo pastorale attual-
tropoli, nel Pontificato di Felice IV mente è affidato allo zelo ecclesia-
del 5z6, da Epifanio patriarca di stico di monsignor Michele Clari,
Costantinopoli. Giovanni XI accor- dell' Ordine di s. Basilio, nato in Ro-
dò il pallio ai prelati di lei nel q3i, ma nel 1778, traslatato a questo ar-
onde da quell' epoca in poi assunse- civescovato nel 1823 da Papa Leone
ro il titolo di arcivescovi , cui so- XII, dalla chiesa di Catanzaro : per-
no suffraganei i vescovati di Bitet- sonaggio encomiato anco per le sue
to, di Bi tonto, di Cattaro, di Gio- opere letterarie.
veuazzo, di Minervino, di Ruvo, di
Conversano, di Lavello, di Poligna- Concilii di Bari.
no, e di Canosa, stata fondata nel-
1' 8x8 , e dopo la distruzione fatta Il primo concilio di Bari fu ce-
dai saraceni unita a Bari : unione lebrato nel 1064 da Arnoldo vica-
che confermò Urbano II, allorquan- rio del Pontefice Alessandro II. Il

do nell' ottobre 1089 si recò in secondo convocato nel


concilio fu
Bari a visitar le reliquie di san Ni- 1097, o 1098, ritornando Urbano
colò. Il Pontefice Benedetto XIV, II a Bari, dove accompagnato da
come riporta il Novaes tomo XIV s. Anselmo arcivescovo
di Cantor-
p. 52 con , bolla degli 8 agosto bery, tenne un concilio nel mese
1743, concesse alle dignità e cano- di settembre a cui intervennero
,

nici della metropolitana chiesa di i83, o 195 vescovi per la riunio-


Bari, l'uso dei Pontificali. Il clero ne della chiesa greca alla latina.
della cattedrale di Bari era compo- S. Anselmo vi sostenne con molta
sto di centoventi ecclesiastici , di dottrina una disputa contro i greci
quaranta canonici, e fra questi di sulla processione dello Spirito santo,
due dignitarii, l'arcidiacono cioè, essendo imperatore di oriente Ales-
e l' arciprete. I benefìci! danno te- sandro Comneno, come riporta il
nui rendite, per le vicende a cui Novaes tomo II, p. 291, e 296, ed
soggiacquero. Evvi ancora in que- il Labbè nel tomo X de' concilii, e
sta cattedrale una prelatura nul- l'Arduino nel tomo VI. Un terzo con-
lìus col titolo di priorato di s. Nicolò cilio diocesano ebbe qui luogo nel
di Bari. 1607, e Xl furono discussi alcuni
Sono degni di osservazione in Ba- punti di ecclesiastica disciplina. I
ri, pel decoroso trattamento, e per monarchi di Napoli e di Sicilia
la sontuosità della fabbrica, il regio per lungo tempo si recarono in
liceo, il seminario arcivescovile ed Bari a farsi coronare, e tuttora vi
il nobile collegio fondato nel 18 17: si conservano le insegne per la so-
molti sono i benefici stabilimenti pei lenne funzione.
bisognosi ,
pegl' infermi e per gli BARIANA. Città vescovile sino
orfani, oltre il monte di pietà. Ba- dal IX secolo, nella provincia di
li è patria di molti uomini celebri, Tessaglia , nella diocesi dell' Illiria ,

e fra gli altri di Andrea detto di sottoposta alla metropoli di Larissa.


Bari, e del maestro di musica Pic- BARISPA BARA o BARIS. Cit-
cini morto in Parigi. Alcuni vasi tà vescovile d' Ellesponto eretta nel
'7
, ,

i3o BAR BAR


V secolo nella diocesi d'Asia, sotto- carcere , ove meritossi da Dio le
posta alla metropoli di Cizica. grazie più segnalate. Condotto po-
BAR JESU. Mago e falso pro- scia alla presenza del giudice, non
feta. S. denomina Elymas,
Luca lo si corrompere né dalle mi-
lasciò
che in lingua araba significa mago. nacele, né dalle promesse, e sosten-
Dimorava egli nell'isola di Cipro, ne con animo invitto la crudele fla-
ed era famigliare del proconsole gellazione, alla quale fu condannato.
Sergio Paolo personaggio fornito
,
Dopo di ciò ricondotto in prigione.
di prudenza e di sapere. Questo non molto dopo fu costretto ad uscir-
proconsole desideroso di ascoltare ne per ordine del governatore, che
la divina parola, mandò in traccia volea indurlo ad offrire incensi alle
di Paolo e di Barnaba apostoli. divinità dei pagani. Ma il santo, sor-
Bar-Jesu volle opporsi agli argo- retto dalla grazia divina, ebbe tanta
menti di questi due banditori del costanza da tenere immobile la ma-
vangelo, e faceva ogni sforzo per- no sulla quale erano stati posti
chè Sergio non abbracciasse la fede dei carboni accesi. Gli spettatori
di Gesù Cristo, ma uà' improvvisa a tal vista furono presi da grande
cecità venne a colpirlo, per un tem- ammirazione, e l' inclito eroe del
po, e gli fu forza aggirarsi da ogni vangelo poco dopo volò a cogliere
lato per trovare una mano che lo la palma del suo martirio. Secondo
guidasse. A tale spettacolo il procon- 1' opinione de' più accreditati scrit-
sole si convertì. Origene e s. Gio. questo fatto successe sotto
tori, l' im-
Grisostomo sono d'avviso che anche pero di Diocleziano.
Bar-Jesu abbracciò il vangelo e fece BARLETTA. Città vescovile (Ba-
penitenza. rolum o Barolium) nel regno di
BARLAAM. Eretico, il quale iSapoli, è piazza forte di quarta
confondeva 1' essenza di Dio cogli classe, cinta di solide muraglia. Si
effetti esterni della sua potenza rimarca sulla piazza maggiore una
asserendo non esservi alcuna dif- statua colossale di bronzo, alta cir-
ferenza fra lui , e le sue opere. ca dieciotto piedi, che gli abitan-
Barlaam spacciava i suoi falsi domini ti assicurano rappresentare l' im-
all' incominciar del XIV secolo, nel- peratore Eraclio. Una cattedrale di
l'epoca del concilio di Vienna, aduna- bella architettura, la cui navata è
to da Clemente V nell'anno i 3 1 1. sostenuta da alte colonne antiche
BARLAAM e GIOSAFAT (ss.). di granito, qualche altra chiesa,
V. S. GlOSAFAT. molti conventi di frati e di mona-
BARLAAMO (s.). Nacque, sic- che , un beli' ospizio pcgli orfani
come appare, in un villaggio pres- un collegio fondatovi da Ferdinan-
so Antiochia. I suoi genitori, ch'e- do IV, sono gli edifizii più consi-
rano poveri, gli diedero una edu- derevoli di questa città. Il suo por-
cazione veramente cristiana, ed eb- to naturalmente comodo, divenne
bero il conforto di vedere il loro un laberinto di molti seni, ove i

figlio fedele seguace del vangelo. bastimenti danno fondo. Questa an-
Il coraggio, ch'ei dimostrò in varii tica città chiamata da Strabone
,

incontri di confessare il nome del Baretwn, fu fondata neh' XI secolo


Redentore, gli procurò la gloria da Pietro conte di Trani, uno dei
di essere rinchiuso in un tetro dodici capitani normanni, che con-
,

BAR BAR i3i


quistarono il regno di Napoli. Fu Napoli, Mariano da Sarno, Roma-
in ingrandita ed abbellita
seguito nello da Forlì Lodovico Aminale,

dall'imperatore Federico li, e dai da Terni Francesco Salamoile e


,

re di Aragona nel ii5i, e crebbe Guglielmo Albinaccato siciliani, Mia-


a tal segno, che fu compresa fra i le da Troja, il Riccio ed il Fan-
quattro celebrati castelli d'Italia nel fulla da Parma.
XV secolo. Ferdinando I d'Arago- Il general Lautrec occupò Bar-
na vi fu coronato dal legato apo- letta pel re di Francia Francesco I

stolico a tal effetto speditovi dal Pon- nel i528, e pugnò in que' din-
tefice Pio II. Nella discesa dalle torni contro Filiberto d'Orange ge-
Alpi di Carlo VIII re di Francia nerale dell' imperatore Carlo V, il
fu data da Ferdinando II in pe- quale nell' anno precedente avea
gno ai veneziani, con Trani, Brin- presa Roma; ma dopo un anno,
disi ed Otranto, per sostenere la per la seguita pace , tutte le terre
guerra. Gonsalvo di Cordova, capi- napolitane, occupate da' francesi e
tano di Ferdinando V il Cattolico, dai veneziani, vennero in potere
nel i5o3, vi radunò la sua armata degl' imperiali. Dopo una lega al-
per attaccare i francesi , e dopo l' est di Barletta s' incontra la foce
averla ripresa, ne formò il centro dell'Ofanto, onde viene divisa la
delle sue operazioni militari affine Puglia Peucezia dalla Puglia Dau-
di discacciare i francesi stessi dal nia , ossia la Terra di Bari dalia
regno, e ne venne a capo coli' aiuto Capitanata. Un bello e solido ponte
degli illustri capitani Prospero e congiunge le due rive. A due leghe
Fabrizio Colonna. e mezza al S. O. da Barletta si
In questa circostanza ebbe luogo trovano le vestigia di Canne, sulla
la clamorosa disfida di tredici ita- riva destra dell'Ofanto, luogo cele-
liani guerrieri, con altrettanti fran- berrimo per la disfatta, che i ro-
cesi a sostegno del patrio onore mani vi ebbero da Annibale, l'an-
vilipeso. Fu pari lungamente il va- no 2t6 prima della nascita di Gesù
lore nel combattere colle lancie a Cristo. 11 campo di battaglia è an-
campo aperto, ed ambigua la vit- cora nominato il campo di sangue.
toria. Ma essendo stato smontato Col rompersi la terra si trovano
di sella da un francese 1' italiano scheggie di cimieri e di lancie
Albi monte , accorse il suo collega speroni, ed altri avanzi d'armi,
Salamoile, e gli riuscì di uccidere benché sieno trascorsi più di venti
1 aggressore. Ambedue poi col Miale secoli. Dopo che nel XIII secolo fu
sopravvenuto fecero balzar di sella distrutto il regno di Gerusalemme,
la maggior parte de' francesi , ucci- si rifugiò in Barletta l' arcivescovo
dendone i cavalli, e renduti questi latino di Nazareth [Vedi), e diven-
interiori si arresero, e furono tratti ne sede arcivescovile titolare , senza
prigioni in Barletta, fra l'universale suffragane!. Clemente IV concesse
esultanza. Ecco i nomi di que' tre- all' arcivescovo il privilegio di farsi
dici sostenitori della gloria italiana: precedere ovunque colla croce avanti;
Ettore Fieramosca da Capua, Gio- ed in progresso di tempo gli si uni-
vanni Capoccio da Tagliacozzo, Gio- rono le sedi vescovili, nel i<!\.55, di
vanni Bracalone, ed Ettore Giove- Canne (Vedi) e nel i53i di Mon-
nale romani , Marco Carellario di te Verde (Vedi), per disposizione
i32 BAR B\R
di Calisto III la prima, e di Cle- profeta A gabo, desolò la Giudea per
mente VII la seconda. ben quattro anni. I fedeli di Antio-
BARNABA (s.). Uno deprimi apo- chia, mossi dallo spirito di carità,
stoli,appartenente alla tribù di Le- raccolsero una somma considerevo-
vi, e nativo dell'isola di Cipro. Pri- le, e la mandarono ai loro fratelli
machè lo Spirito Santo discendesse di Gerusalemme col mezzo di s.
sopra gli apostoli, si chiamava Giu- Barnaba e s. Paolo. Dopo aver dis-
seppe. Il suo nome significa figliuo- impegnato al loro uffizio, fecero ri-
lo di consolazione _,
ovvero della torno in Antiochia , e condussero
profezia. La Scrittura ci racconta seco un certo Giovanni sopranno-
di lui, che dopo aver venduto le minato Marco, cugino di Barnaba.
sue possessioni, ne depositò il prezzo La preghiera ed il digiuno erano
a' piedi degli apostoli, e ce lo dipinge le principali occupazioni di que-
come un uomo buono, pieno di fe- sti due santi e di altri dottori e
de, ripieno dello Spirito Santo. A- profeti , fiorenti in quella chie-
vendo egli frequentata la scuola del sa. Mentre un giorno tutti que-
famoso Gamalielo in Gerusalemme, sti illustri personaggi erano occu-
chbe opportunità di trattare con s. pati nei divoti esercizii, lo Spiri-
Paolo. Tre anni dopo la sua conver- to Santo fece loro conoscere come
sione fece ritorno in quella illustre doveano separare Paolo e Barnaba
città; ma i fedeli non voleano am- pel ministero, al quale erano stati

metterlo nelle loro adunanze, me- da lui destinati, di essere cioè gli

mori del furore , onde avea non apostoli de' gentili. Obbedienti alla
ha guari perseguitato la Chiesa. Bar- voce del Signore, dopo aver passa-
naba assicurato del sincero ravvedi- to qualche tempo nel digiuno e nel-
mento eh Paolo, lo presentò ai san- l'orazione, imposero le mani sopra
ti Pietro e Giacomo,
primo dei il i due apostoli, e li mandarono a
quali lo accolse nella sua casa. Do- predicare il vangelo a' popoli idola-
po quattro o cinque anni, fu man- tri. Paolo e Barnaba partirono allo-
dato dagli apostoli in Antiochia affin- ra verso Seleucia, conducendo in
chè rassodasse nella fede i neofiti e loro compagnia quel Giovanni, di
provvedesse ai bisogni di quella chie- cui sopra abbiamo fatto menzione.
sa. Le sue apostoliche fatiche ebbero Poscia s'imbarcarono alla volta di
un ottimo successo, ed i seguaci del Cipro, da dove passarono a Sala-
Nazareno crebbero di giorno in gior- mina, a Pafo ed a Perge. Fu in
no. Avendo bisogno di qualche questa città che Giovanni si separò
coadiutore, nell' anno appresso re- da'due apostoli per ,
ritornare a
cossi a Tarso, ove trovavasi s. Paolo, Gerusalemme, stanco dalle fatiche.
il quale eccitò a farsi suo compa- Da Perge intrapresero il viaggio ver-
gno nel sacro ministero. Ritornato so Antiochia di Pisidia, dalla qual
seco lui in Antiochia , vissero in città, essendo stati cacciati, si reca-
compagnia per un anno, oprando rono ad Icona metropoli della Li-
tante conversioni, che ivi i novelli caonia, ove predicarono con qualche
credenti ricevettero per la prima volta successo. Ma il livore de' giudei li

il nome di Cristiani [Vedi). Verso 1'


costrinse ad iscuotere la polvere dai
anno quarantaquattro dell'era volgare loro piedi, ed a recarsi a Listri e
una fiera carestia, predetta già dal poscia a Deibi. Finalmente dopo
,

BAR BAR ,33


aver percorse diverse altre città, ove di Padova, s'indusse egli invece ad
oprarono molte e strepitose conver- abbracciare lo stato ecclesiastico, nel
sioni, ritornarono in Antiochia. In (piale diede tosto grandi prove dì
quel frattempo sorse la disputa sul- carità luminosa. Sovvenir miseri
l'osservanza della legge mosaica, e predicare, poveramente vivere?, era-
s. Barnaba, insieme con s. Paolo, no i segni, cui mirava del continuo.
sostenne che non era d'uopo sotto- A cagione dei beni posseduti da lui
mettersi alle pratiche cerimoniali del- in Milano, recandosi spesso a di-

la legge antica. Una tal questione fu morarvi, strinse amicizia con alcu-
poscia decisa nel concilio di Gerusa- ni nobili e pietosi uomini ascritti
lemme, in cui gli apostoli conferma- alla confraternita di quella città,
rono i nostri due santi nella loro intitolata Sapienza eterna. Tra
la
missione. Dopo siffatto avvenimen- i primi erano Bartolommeo Ferra-
to, essi si divisero per ispargere le ve- ri, e Iacopo Morigia , e ad essi
rità del vangelo in varie conti-a- fé' accogliere un suo divisamento
de. S. Barnaba recossi nell' isola di tendente ad instituire una congre-
Cipro con Giovanni, il quale ter- gazione che pegli studii da lui fat-
minò il suo corso apostolico in Bi- ti sopra gli scritti di s. Paolo, ri-
blis, città della Fenicia. In quanto coverar volle sotto gli auspicii di
a san Barnaba, la Scrittura non quell' apostolo, e della quale volea
non ne fa ulteriore menzione. Si che fosse scopo la predicazione, la
crede che fosse lapidato nella sua istruzione della gioventù, ed ogni
patria dai giudei, imperocché il suo cosa che promovesse la salute del
corpo fu scoperto in quell'isola ai prossimo.
tempi dell'imperatore Zenone. Gli Non volle il p. Zaccaria preva-
storici non convengono nel fissare lersi primieramente delle concessio-
l'anno del suo martirio. Se ne ce- ni Pontifìcie; ma a' suoi compagni
lebra la festa nel giorno 1 1 giugno. prescrisse solo vita povera e comu-
BARNABITI. È un Ordine reli- ne. Acquistata una piccola casa
gioso detto dei chierici regolari del- presso la porta di Pavia nel i534,
la congregazione di s. Paolo. Mol- diede loro regole, e l'abito della re-
to disputano gli eruditi sull'autore ligione, cioè quello comune a' preti
di quest' Ordine. Chi ne attribuisce secolari di que' tempi. Per l'esem-
il merito a d. Serafino da Fermo plare vita loro si procacciarono quei
canonico regolare della congrega- padri di leggeri l'ammirazione uni-
zione lateranense, chi a s. Carlo versale. Ora con un pesante croce-
Borromeo, chi vuole non altro sia fisso sulle spalle si vedevano predi-
quest'Ordine se non una modifica- car penitenza, ora ne' più abbietti
zione alla regola di s. Agostino, e modi vestitiscorgevano chie-
si

chi a quella di s. Benedetto. Tut- dere limosina. Vivea allora la con-


ta volta la generale opinione ne ri- tessa Luigia Torelli di Guastalla, la
guarda fondatore il venerabile p. quale qualche anno innanzi (i.13o)
Anton-Maria Zaccaria, nato a Cre- avea raccolte nella propria casa air
mona nel 1S01, e con grande so- cune vergini ed, ordinatele in con-
lerzia educato religiosamente e civil- gregazione, avea ottenuto per es-
mente dalla madre sua. Riportata se il titolo di Angeliche ( V. An-
la laurea in medicina nella città geliche ), anziché quello di donne
, ,

i34 BAH B A R
o suore. La matrona non
virtuosa Emmaimele di Savoia, nel 1 >5o,
fu ultima a soccorrere con genero- permise loro di stabilirsi nel Pie-
se largizioni ne' virtuosi suoi disegni monte. Aveano quindi altre volte
il p. Zaccaria, ed il volle anzi con- sei provincie, in Roma, Milano,
sigliere e guida nel condurre la Toscana, Piemonte, Francia e Ger-
propria congregazione delle Ange- mania. Né appena si estesero a
liche. questo modo, che furono posti sot-
Nel i^3? Papa Paolo III concedet- to la direzione di un generale: ca-
te ampli privilegi alla congregazione rico per la prima volta affidato al
del p. Zaccaria, ed esentatala dalla p. Alessandro Salili.
giurisdizione dell'arcivescovo di Mi- Nel capitolo generale ad ogni tre
lano, la mise sotto la protezione anni celebrato tra essi interviene
della Santa Sede. Nell'anno ap- sempre d generale, il quale vi è spes-
presso passate le Angeliche da por- so confermato. Ma per un altro trien-
ta Venellina, ove soggiornavano, a nio soltanto può essere confermato il

porta Lodovica, entrò là nel luogo supcriore di ogni casa professa. Que-
di esse il p. Zaccaria co'propri com- non celehrava-
sto capitolo generale
pagni. Quivi, giusta il disposto della si dapprima che in Milano, pure
bolla di Paolo III, era stato egli elet- avendo Alessandro VII fatto stabi-
to a preposto della nuova sua re- lire a Roma il generale loro, ordi-
ligiosa famiglia; ma rifiutando quel nò che i capitoli ivi si tenessero
titolo, fu prescelto il p. Morigia ed a tal effetto divise la Congrega-
il cpiale nel i538, fece fare un nuo- zione in provincie, acciocché v'in-
vo passaggio alla sua congregazione, tervenissero soli i provinciali ed il

trasferendola nell' antico monastero deputato di ciascuna provincia. Va-


accanto la chiesa di s. Barnaba, per riossi nondimeno siffatto sistema da
cui è derivato alla religione il nome Innocenzo XI, il quale decretò che i

di Barnabiti j nome
che trasse in er- capitoli si tenessero alternativamente
rore il Cusenio, perocché diceva aver in Roma ed in Alilano. In antico il
essi rinnovato l'Ordine di s. Barnaba Cardinale protettore dell'Ordine in-
e degli apostoli o apostolini [Fedi), terveniva esso pure; ma dopo la mor-
comunque d' instituzione tanto di- te del Cardinale Serbelioni, i Ponte-
versa. Rinnovato fu per essi il nuovo fici permisero ai questi religiosi di
ospizio del tutto,onde la chiesa fu eleggersi a presidente uno de' capi-
mestieri che un'altra volta venisse tolari loro. L' arme di questa con-
consacrata nel i546. gregazione é composta da tre mon-
S. Carlo Borromeo nutriva tale ti in campo azzurro sormon-
rossi
affetto per questa congregazione, che tati da una croce nel mezzo delle
sovente si ritirava ira i Barnabiti, e lettere P. A. significanti Paulus
£Ìà la fama loro si accrebbe talmente Apostolus. Rimase sempre sotto i
che ogni luogo d' Italia voleva udir- Barnabiti la direzione delle mona-
ne le missioni ed aver collegi filiali che Angeliche, come quelle, che re-
ad essi. Enrico IV, nel 1608, chia- golate erano dalle medesime disci-
molli anche in Francia, dopo aver pline, avevano ricevuta e vita ed
abiurato nel i5o,3 il calvinismo; incremento dal medesimo fondato-
Ferdinando 11 imperatore gli accol- re , né mai lasciavano di accompa-
se in Germania ; ed il duca Carlo gnare i Barnabiti nelle missioni, prò-
BAR BAR 1 3 7

cacciando esse la conversione delle elevato alla sacra porpora nel 1698
fémmine, intanto ch'essi attendevano (V. Morigia): il p. Bartolommeo
a quella degli uomini. Gavanto consultore della sacra con-
Vestono questi padri l'abito tala- gregazione de' riti, il b. Alessandro
re de'prcti secolari, portano il roc- Sauli genovese, stato vescovo di

chetto invece della cotta, meno in Aleria, e che si meritò il titolo di

Pioma per Pon-


rispetto al Sommo apostolo della Corsica {V. Sauli);
tefice. Le loro osservanze sono le Giacinto Sigismondo Gerdil amplis-
seguenti digiunano tutti i vener-
: simo Cardinale, uno degli uomini
dì dell'anno, due ultimi giorni
ne' piìi illustri nel secolo passato {V.
di carnovale e prima dome-
dalla Gerdil). Altro lume del sacro col-
nica dell' Avvento sino a Natale ;
legio fu pure il barnabita France-
fanno astinenza tutti i mercoledì sco Luigi Fontana di Casalmag-
dell'anno; osservano rigoroso silen- giore, che
onorato della fiducia
zio dopo l'esame della sera sinché del Pontefice Pio VII, lo giovò dei
non abbiano nel susseguente giorno suoi consigli nel periodo piti tem-
recitato il mattutino. Ai tre voli di pestoso del Pontificato, e che fu con-
povertà, castità ed ubbidienza ag- giunto in grande e tenera amicizia
giungono un giuramento di non col regnante Gregorio XVI ( V. Fon-
procacciarsi mai alcuna carica, né tana) ; in fine il vivente porporato
dentro né fuori della congregazione, e segretario di Stato di Santa Ro-
senza il permesso del Papa. Non mana Chiesa Luigi Lambrusclihii è
sono i conversi ammessi all'abito un nuovo lustro de' Barnabiti. Na-
se non dopo cinque anni di dimo- to in Sestri di Levante, diocesi di

ra nei loro collegi. Brugnato nel Genovcsato ai 2 giu-


In Pdilano essi ebbero per lungo gno 1776, e fattosi religioso del-
tempo la direzione delle scuole det- la congregazione de' chierici regola-
te Arcìmbolcle dal nome di monsi- ri di s. Paolo, si distinse per feli-
gnor Arcimboldi loro istitutore, e ce ingegno e per profondità nelle

che ora formano il ginnasio ed il scienze in tal modo, da meritare


liceo imperiale di s. Alessandro. Al- che il Pontefice Pio VII il dichia-
tri stabilimenti, prima della rivolu- rasse prima consultore della supre-
zione francese, erano affidati ai Bar- ma romana Inquisizione e segreta-
nabiti nella Lombardia ed altrove; rio della congregazione Cardinalizia
avevano cattedre nelle università di degli affari ecclesiastici straordinarii;
Milano e di Pavia ed erano i , quindi ,
per nomina del re di Sar-
precettori dei principi. Consultori degna Vittorio Emanuele , nel con-
del sant'uffizio in molte città d'Ita- cistoro de' 27 settembre 18 19, lo

lia, teologi gran duca di To-


del preconizzasse arcivescovo di Genova,
scana penitenzieri maggiori, tutto
,
chiesa che governò con pastoral ze-
dimostrava in quanta stima fossero lo. Papa Leone XII, promovendo
generalmente tenuti i lumi e le alla sacra porpora ai 2 ottobre
virtù dei religiosi di questa congre- 1826 monsignor Macchi, nunzio in
gazione. Molti furono di fatti i chiari Francia presso il re X, gli
Carlo
uomini fiorili tra essi; ma vogliono diede in successore monsignor Lam-
più specialmente essere annoverati bruscliini, facendogli ritenere l'arci-
i.° il Morigia già citato, che fu vescovato di Genova. Sollevato alla
,

i36 BAR BAR


cattedra di s. Pietro il regnante affidategli le sue Operette spirituali
Pontefice Gregorio XVI, ai 2 febbraio da compilate, e che già due volte
lui
1 83 1, poscia ai 3o settembre del me- videro la luce, il collocarono fra i
desimo anno, creò il Lambruschini migliori ascetici de' nostri tempi. Sur-
per primo Cardinale, conferendogli rogò il medesimo Pontefice il Lam-
il titolo presbiterale, che egli stesso bruscbini per la consacrazione della
avea nel Cardinalato, cioè della chie- chiesa insigne di s. Maria degli Angeli
sa di s. Calisto, già onorata da Pio presso Assisi fatta risorgere splendi-
VII. Decorato il novello Porporato damente, e che voleva egli stesso
dal regnante Carlo Alberto re di come risulta dal breve
consecrare,
Sardegna della gran croce dell'Or- Ubi primum magno, appositamente
dine equestre de' ss. Maurizio e Laz- emanato in Castel Gandolfo a' 18
zaro e della protettoria degli anti- agosto 1840. Tale consecrazione av-
chi, e nuovi suoi regii stati, succes- venne agli 8 settembre del presente
sivamente il medesimo Pontefice lo anno 1840 in mezzo ad innumera-
promosse alle seguenti rispettabili bile ed edificante concorso di popolo.
cariche : di prefetto della sacra con- Ma l'Ordine de' Barnabiti, che ha
gregazione della disciplina regolare, lasciato grata rimembranza tra i mi-
nel i832, e nel seguente anno, dì lanesi coi nomi dei padri Quadru-
abbate commendatario ed ordina- pani e dei due fratelli De- Vecchi
rio di s. Maria
Farfa e di s. di , e, tra i coltivatori delle scienze fi-
Salvatore maggiore. Quivi profuse siche e naturali, coi nomi dei padri
egli le pastorali sollecitudini, e ritor- Frisi, Pino e Reccagnani, conta pu-
nò all'antico lustro il celei>re semi- re attualmente con onore due ve-
nario, abitato da
due mila in-
circa scovi, cioè monsignor Antonio Maria
dividui, trasportandolo da s. Salva- Cadolini, nato in Ancona ai io lu-
tore maggiore, a Poggio Mirleto, glio 177 1, fatto vescovo da Pio
luogo dipendente dal monistero far- VII ai io aprile 1822 ed in- ,

fense, provvedendolo di ottimi re- di nel concistoro dei 1 2 febbra-


golamenti composti da lui medesi- io 838, dall'odierno Pontefice tras-
1

mo e pubblicati colle stampe. V. la ferito alla sede vescovile di Anco-


Dissertazione epistolare, dedicata a na di lui patria. L'altro è monsigno-
questo Cardinale da monsignor Ma- re Stanislao Vincenzo Tomba, nato
rino Marini, che la pubblicò in Pio- in Bologna ai 1 7 aprile, fatto dal me-
ma nel i836. Quindi lo stesso Gre- desimo Gregorio XVI li 17 dicem-
gorio XVI 1 8
3 4 nominol-
nell'anno bre i832, vescovo di Rodiopoli in
lo bibliotecario Santa Promana
di partibus, e vicario e visitatore apo-
Chiesa, prefetto della congregazione stolico di Forlì, alla cui chiesa lo
degli studii e segretario di stato, e promosse nel concistoro del primo
nel 1839, gran priore in Pioma, del febbraio i836. In oltre progredisce
sacro militare Ordine gerosolimitano, la causa del venerabile servo di Dio
e segretario de' brevi Pontificii, quali- p. Francesco Saverio Maria Bian-
fiche tutte, che l'ottimo Cardinale eser- chi barnabita, nato in Arpino dio-
cita col massimo zelo, diffondendo la cesi di Sora, li 2 dicembre 1 743,

benefica sua protezione sopra varii e morto in Napoli li 1 3 gennaio


Ordini religiosi, accademie, collegii e 18 io; per la quale già l'avvocato
pii luoghi. In mezzo a tante cure concistoriale, conte Bonaventura Or-
BAR BAR i3 7
fei ha perorato due volte innanzi il del lignaggio univano la più esimia
Sommo Pontefice, ne' due concisto- pietà, e quindi si diedero tutto l'im-
ri pubblici dei 1 1 febbraio, ed i i pegno, affinchè il loro figlio fosse e-
luglio dell'anno 18.39, ne " e au e (' c ^ ' ducato nelle cristiane virtù, e nelle
Vaticano e del Quirinale. V. Fran- lettere amene. Allorché giunse al-

cesco Maria Barelli, Memorie del- l'anno decimo ottavo della sua età,
l'origine, fondazione, ed uomini il- lo mandarono alla corte di Carlo
lustri Barnabiti, in due tomi in Magno, ov'egli visse una vita riti-

foglio . In Roma hanno i Bar- rata, e consecrossi all' esercizio delle

nabiti il collegio e la chiesa di più eroiche virtù, passando le notti


s.Carlo de' Catinari conceduta lo- intere in orazione, praticando frequen-
ro da Gregorio XIII nell' anno ti rigorosi digiuni, e distribuendo ai
i5j5, e fatta titolo de' Cardinali da poveri le sue facoltà. Per condiscen-
Sisto V nel i585. In essa i Bar- dere alle istanze de' suoi genitori, pre-

nabiti con molto frutto esercitano se moglie; ma poco dopo avendo otte-
arie opere ed in essa si
di pietà, nuto da questa il permesso di vestire
conserva la corda portata da s. Car- l' abito religioso, diede un addio al

lo Borromeo in segno di penitenza secolo nell'età di venticinque anni,


al tempo della peste di Milano. At- ed entrò nel monistero di Ambour-
tualmente v'ha nella medesima con- nai nel Bugey, di cui era stato il

gregazione de' professori di musica fondatore. Quivi egli si esercitò so-


sotto 1 invocazione di s. Cecilia, di cui prattutto nell' umiltà, ben persuaso
non ha guari era protettore il sullo- che questa è il fondamento delle
dato Cardinale Lambruschini, essen- altre tutte; e si diede alla pratica
done ora il zelantissimo Cardinal An- di ogni sorta di austerità. Dopo la
tonio Testi romano. Intorno ai pp. morte dell' abbate, a lui fu affidato
Barnabiti V. Anacleto Sicco e Valerio il reggime del suo monistero, del
Mosio Synops. de Cler. Regul. Cong. quale perfezionò la disciplina ed ac-
s. Paulij Silvestro Maurolico, Ma- crebbe gl'individui. Ma la fama del-
re Oceano di tutti i religiosi; Mo- lasua santità non fu ristretta alle
ri già, Storia dell' origine di tutte le mura del chiostro che si divulgò ,

religioni 7, cap. 65; Hermat.


lib. per lungo tratto, per cui nell' 817
Etabilissem. des Ordres relig. cap. fu eletto a successore di Wolfe-
62 ; Schoonebeth Hist. des Ordì: ro arcivescovo di \ienna. Turbossi
Relig. j Pietro Crescenzio, Presidio Barnardo a tale annunzio, e pro-
Romano j Sponde A. C. i533 num. testò di non voler sottomettere gli
i4; Le Mire, De
Congr. cleric.j fi- omeri ad un peso sì formidabile.
nalmente Prcestantium virorum qui Se non che, riconoscendo nel coman-
in Congregatione s. Pauli vulgo do del Papa la voce di Dio, vi pre-
Barnabitarum nostra Jloruerunt, Bo- stò il suo assenso, e tutta ripose la sua
nomo?, ij5i, ed Helyot. List, des fiducia in quel Signore, al cui volere
Ord. Relig. si era sottomesso. Il Sommo Pontefi-
BARN ARDO (s.), che da altri ce Pasquale I gli mandò il pallio , e
chiamasi anche Bernardo, o Bern- confermò tutti i diritti accordati al-
Ilart, trasse i natali nel 778 da una la sua chiesa. Con quanto zelo e
delle più ragguardevoli famiglie del prudenza egli abbia disimpegnato
Lionese. I suoi genitori alla nobiltà il suo officio, è più facile inima-
VOL. IV. 18
i38 BAR BAR
ginarlo che descriverlo. La sua ca- BARIVI Giambattista, Cardinale.
rità lo rendea talmente tenero alla Giambattista Barni dai conti di Ron-
vista delle miserie delle sue peco- cadello Lodi sortì natali illustri nel
relle, che nulla ometteva per porvi 1676. A Piacenza, sotto la discipli-
rimedio, specialmente qualora erano na dello zio vescovo di quella cit-
spirituali. Questo santo prelato eb- tà, principiò gli studii, che terminò
be la disgrazia di lasciarsi sedurre a Pavia ove fu laureato. Essendo
,

da coloro, i quali erano stati gli au- Pontefice Clemente XI, andò a Ro-
tori della deposizione di Luigi il ma, dove die' saggi tali dì pruden-
Buono. Allorché questi potè ritor- za ed assennatezza, negl'impieghi
nare sul trono, Barnardo si rifugiò svariati a lui affidati, che colle dol-
in Italia con Agobardo cui avea or- ci ed insinuanti maniere ottenne di
dinato arcivescovo di Lione. Ma do- conciliare la pace, e ridonare a tutti
po qualche tempo, essendosi Lotario la sincera e solida tranquillità. Né
riconciliato col padre, il nostro Bar- solo fu Barni accetto a Clemente XI,
il

nardo ritornò alla sua sede, e con ma Innocenzo XIII, Benedetto XIII,
vero pentimento espiò il suo fallo. e Clemente XII lo ebbero in tanta
In seguito eresse il monistero di B.o- stima, da commettere a lui varie pre-
mans, nel quale di quando in quan- fetture e legazioni, come quelle di
do si per poter lungi dai
ritirava Perugia e dell'Umbria nel 172! e di
tumulti prepararsi alla morte. E Macerata nel 1725. Poscia fu fatto
già accorgendosi, che poco gli re- visitatore generale di Loreto nel 1 73o,
stava di vita, montò per l'ultima nelle circostanze più difficili e mala-
volta il pergamo della sua catte- gevoli. Ivi per ispeciale dispensa fu
drale, affine di impartire la pastoral consecrato arcivescovo di Edessa. I.

benedizione al suo diletto gregge. ponenti di consulta lo teneano in gran


Dopo quest'atto, che a tutti fece conto sotto Clemente XII; gli svizzeri.
spargere lagrime di tenerezza insie- nel 1 73 1 lo riconobbero come nunzio
me e di dolore, si recò al suo ca- Pontificio, enei 1739, la corte di
io ritiro, e quivi avendo passati Madrid, che lo ricevette come nun-
tre giorni e tre notti in orazione, zio, il fece da Benedetto XIV nella
spirò l'anima benedetta, dopo essere prima promozione de' 9 settembre
stato corroborato col pane degli an- del 1743, nominare prete Cardinale
geli. Visse sessantaquattro anni , di del titolo di s. Tommaso in Parione.
cui trentatre ne impiegò nelT eser- Nel 1700 inviato legato a Ferrara,
cizio del pastorale ministero. Fu se- si contenne con tale soddisfazione del

polto ai 23 di gennaio dell' 84 2 j


Pontefice e del popolo, che gli fu pro-
nel qual giorno venne poscia sta- lungata la carica ad un intero trien-
bilita la sua festa. Le reliquie di nio, scorso appena il quale, firn di vi-
lui un tempo conservavano a B.o-
si vere nel 1754, hi età di settantotto
mans; ma nel secolo XVI andaro- anni non compiti ed undici di Car-
no smarrite nel saccheggio degli u- dinalato. Tutti ne piansero amara-
gonotti. 11 nome di questo vescovo mente la perdita. Riposa in quella
non fu inscritto mai nel martirolo- metropolitana alla cappella della Ma-
gio romano; egli per altro è ono- donna, con una breve iscrizione, cui
rato con solenne officio nella dio- ripporta Giambattista Molossi nella
cesi di Vienna, Grenoble, di Die, ec. seconda parte delle sue Memorie di
., i

BAR BAR i3g


alcuni uomini il lustri della città di era ancora questa qualificazione nel-
Lodi. le provincie meridionali dell' Europa
BARONE, Baro, valeva in antico nell' XI secolo, ed in quel secolo so-
oltre che in significato di barattiere, lamente dal re Malcolmo III creati
capo di qualche banda d' armati furono nella Scozia diversi Baroni.
Dal nome di Baro potè formarsi Molto splendore acquistò il titolo
quello di Barone, che in Italia ap- di Barone nei secoli XII e XIII, ed
tempi ad un si-
plicossi negli antichi in Francia furono tenuti per prin-
gnore con giurisdizione od anche ad cipi Baroni del regno; cosicché nelle
i

un uomo di grande qualità: il perchè lettere dei re volendo questi asse-


,

in questo secondo senso s. Antonio gnare appanaggi ai loro figliuoli o


fu detto Barone. Presso il Villani, fratelli si esprimevano che quelle ter-

Baroni erano quelli che sedevano re dovessero essere tenute in qualità


nei parlamenti, e Barone fu detto di contee o baronie. In Italia il

anche talvolta in significato di ma- vocabolo di Barone fu piuttosto ti-

rito. In quest'ultimo significato dice tolo di onore che non segnale o


il Boville che fiamminghi, più assai
i titolo di dominio.
che i francesi l' ebbero usato chia- Tra gì' inglesi molto si propagò
mando le donne ivi indifferentemen- in più recenti il titolo di
tempi
te meus vir 3 mou Baron, donde Baronetto, diminutivo di Barone, del
passò poi questa voce in significato quale è al di sotto. Crealo venne
di dominio traendosi da quel domi- per la prima volta da Giacomo I
nio, che l' uomo esercita sulla donna. nel 1 61 i si conferisce con lettere
;

Riconosce però il detto scrittore che patenti e passa ai discendenti in


il vocabolo di Barone non è origi- eredità.
nalmente latino; ma bens\ fattizio, Nella cappella Pontificia, e nelle
e quindi tanto potevasi formare in il Papa
funzioni solenni che celebra
Italia quanto in Francia. non intervenendo più formalmente
Ragionevolmente si dubita sull'as- sta in luogo distinto il Baronaggio
serzione di alcuni scrittori i quali romano, come si può leggere al ri-

dicono non aver cominciato quel spettivo articolo, viene esso rappre-
titolo ad essere in onore sino dal sentato dal principe assistente al so-
sesto secolo, perocché non si citano glio Pontifìcio. I Baroni romani non

in appoggio se non se Fredegario prendevano l'investitura de' propri


e Gregorio Turonense, secondo i feudi dal sovrano Pontefice, né pre-
quali i grandi del regno di Borgo- stavano l' omaggio di fedeltà come
gna , senza che si accenni l' epoca si praticò altrove , ma tramandata
precisa, sarebbero stati nominati Ba- n'era la giurisdizione sui feudi da
rones o farones, il che secondo que- padre in figlio. Per le ultime vicen-
gli scrittori significava lo stesso. Cer- de, e per la nuova legislazione oltre
to è che nel IX e X secolo il nome i feudi Baronali del popolo romano
di Barone fu dato in Francia ed in pochi sono i Baroni che nello stato
Germania ai primarii membri dello Pontificio conservano giurisdizione.
stato, ed ai grandi del regno e del- BARONI Andrea, Cardinale. An-
l' impero in generale, senza che con drea Baroni adottato dalla famiglia
esso volesse distinguersi un nome Peretti, della quale prese anche il
particolare di nobiltà. Sconosciuta nome, era da Montalto nella Mar-
i4o BAR BAR
ca venne alla luce nel i5y3.
e ni e trentatre
di Cardinalato ed ;

Educato presso il Cardinale di Mon- ebbe sepoltura nella basilica di s.


da Clemente Vili,
talto istesso, fu Maria Maggiore a' pie di Sisto V.
nella seconda
promozione di B.o- , Fu ai conclavi e contribuì alle ele-
ma de' 5 giugno del 1096 crea- zioni di Paolo V, Gregorio XV ed
to diacono Cardinale di s. Maria Urbano Vili.
in Domnica, pel riconoscimento a BARONIO Cesare, Cardinale.
Sisto V, da cui fu esrli elevato al- Cesare Baronio nacque a Sora nel
Ja porpora. Benché non tosse il Ba- 1 538 , da genitori piissimi ed one-
roni uomo di gran lettere, pure sti.Studiata a Napoli la teologia e
colla illibatezza dei costumi, colla la legge, passò a Roma nel i557,
venustà della persona, colle maniere ove diretto da s. Filippo Neri, fece
dolci ed affabili guadagnossi in bre- quei prodigi ben noti a tutto il

ve 1' amore di tutta Roma. L' Ami- mondo . Era cosi sollecita la sua
denio di lui scrive così : « Fu il Car- carità verso i poveri, che anche
» dinaie Peretti uomo di aspetto leg- malato di febbre, li visitava e con
-•'
giadro, di equa statura, ben fatto essi gì' infermi negli spedali. Gelosis-
» della persona, nulladimanco ca- simo custode del suo candor ver-
» sto ed illibato, ed alieno sempre ginale, non solo evitava ogni occa-
» mai da que' tutti sollazzi a cui sione che glielo potesse offuscare,
,

>> sfrenatamente tien dietro la scon- ma con mortificazioni e macerazioni


> sigliata gioventù, che a guisa di continue procurava d' infrenare il
mal cauto destriero, dirompe
-•>
in senso ribelle, entro ai limiti del do-
» ogni maniera d' inciampi ed a vere. In casa del Paravicino, ove
« briglia aperta corre alla propria si trattenne per sette anni, tolse
» ruina. Grave
modesto della e con colori da alcuni ritratti ciò ,

» persona, decorosamente
sostenea che non si addiceva alla cristiana
» 1 onor della porpora a modo , modestia. Sermoneggiò per trent'an-
» che non vi fu chi male tagliasse ni, tre, o quattro volte alla setti-
di lui ; che se fece poco di be-
•-••
mana in s. Giovanni dei fiorentini,
» ne, fu perchè scarsa autorità il in s. Girolamo della Carità, e nella
» forniva. Con saviezza e prudenza chiesa di s. Maria della Vallicella,
» sponeva il proprio parere nelle ascoltando anche le confessioni, nel
;> congregazioni alle quali apparte- qual uffizio vide nel i58o in ispirilo
» neva. » Dopo prima Diaconia la l' anima della propria madre volar-
nel 1600, passò a quella di s. An- sene al Cielo.
gelo in Pescheria; chiesa che defor- Ma ciò che rese il Baronio celebre
me sua antichità fu quasi
per la e renderallo in tutti i tempi avveni-
per lo intiero ristaurata a sue spese, re immortale, è l'opera degli Annali
rifabbricandone pressoché di nuo- della Chiesa, tenuta da Giano Nicio
vo la tribuna. Lasciata nondimeno Eritreo, come un portento operato
nel 1627, quella chiesa; passò al dal Signore a favore della sua Chie-
vescovado Tuscolano donato final- : sa . Il primo volume vide la luce
mente ai poveri, luoghi pii ed anche nel i588, e vi lavorò intorno a qua-
a' suoi domestici il pingue suo pa- ranta anni, per ubbidire a s. Filip-
trimonio, terminò i giorni a Roma po Neri. Già erano comparse alla
nel 1629 in età di cinquantasei an- luce nel 1 585, altre opere di lui
,

BAR BAR i4 r

sopra il Martirologio Romano, co- di quei ss. Martiri, L'arricchì del-

me a saggio del gran lavoro degli le ossa di Flavia Domitilla, tras-


s.

annali, per le quali cose e molto ferite dalla diaconia di s. Adria-


più per le sue virtù Gregorio XIII, no pomposamente a quella basilica,
gli offri il vescovato della patria ;
ne ristaurò la tribuna, rinnovandone
Sisto V, quello di Chieti , e Gre- il pavimento, spendendovi settemila
gorio XV quello di Sinigaglia, i scudi. Nei giorni festivi vi celebrava
quali tutti l' uomo di Dio costan- la messa, assisteva ai divini uflizii,
temente ricusò ; ma non potè ricu- e vi teneva dotta e fervorosa ome-
sare,benché ne facesse il possibi- lia. Ma pieno di merito mori a Ro-

le, il Cardinalato , col titolo pre- ma nel 1607 di sessantanove anni,


sbiterale Nereo ed Achil-
dei ss. ed undici di Cardinalato, e si ripo-
leo a cui a forza lo volie promuo- sa in chiesa di s. Maria in Vallicel-
vere Clemente Vili nella secon- la, con elogio comune col Cardinal
da promozione fatta in Roma ai 5 Tamigi, entrambi ornamento preda-
giugno i5o,6, minacciatolo delle rissimo alla congregazione dell' ora-
censure, se non ubbidisse. Quindi torio di Roma.
Io fece bibliotecario della vaticana, Non la sola corte di Roma ne
e lo deputò a tutte le congregazioni piagneva la perdita, ma il cristia-

di Roma. Divenuto Cardinale, non nissimo Enrico IV ancora, che te-


ne avea che l'esteriori divise; e fece nevaio in grand' estimazione, vol-
voto di non dir mai o far cosa , le, che alla sua presenza, gli fos-

che potesse appianargli la via al sero fatte a Parigi esequie solen-


Sommo Pontificato, pel quale nella nissime. Dal p. Girolamo Berna-
elezione di Paolo V
ebbe trentadue bei dell' oratorio abbiamo la vita

voti, ed il Cardinal Montalto, suo dell' immortale Cardinal Baronio, la

gran promotore, procurava di per- quale pubblicata in latino in Roma


suadere ai Cardinali di esaltarlo a presso il Mascardi nel 1 65 1 in 4°-

Pontefice. Delle quali cose temen- fu accresciuta da Gregorio Fritz, e


do Raronio, supplicò vivamente a stampata in Vienna nel 1 7 1 S. La
Dio, di liberarlo dall' imminente pro- stessa" fu con note dal p.
illustrata

cella, e pregò i Cardinali a volgere Piai mondo premessa alle


Alberici, e

sopra di altri le loro mire;Iocchè os- lettere dello stesso Cardinale pub-
servato dal Cardinal di Gioiosa, de- blicate nel 1759 colle stampe del
cano del sacro collegio, sclamò che Komarel in Roma in tre tomi in
per questo solo meritava il Baronio 4°. Nel tom. i°. di essa si vedono

il titolo di Grande. diverse orazioni fatte nelle esequie

Essendo abbate commendatario di di esso Cardinale alla chiesa nuova


s. Gregorio nel Montecelio, ne abbel- dal p. Michelangelo Bucci dell'ora-
lì il Baronio la chiesa, ed espose torio ai i3 luglio 1607, nel colle-
il primo alla pubblica venerazione, gio Romano dal Gesuita Giuliano
la memoria di s. Silvia madre a Sanna 9 agosto dell' anno stesso,
ai

quel gran Pontefice. Fondò in Sora in Napoli dal p. Girolamo Binago


un convento ai cappuccini, ristaurò dell' oratorio e al sagro collegio da
pressoché di nuovo la ruinosa chie- Giambattista Mucanzio.
sa del suo titolo, ornolla di pit- BARONZIO (s.), che credesi di-
esprimenti azioni precipue scendente dalla nobile famiglia del
ture le
,

i4* BAR BAR


Berry, e che illustrò la Chiesa nel di Mi rapisce o Mirepoixs nacque nol-
secolo settimo. Dapprima egli si unì la diocesi di Rodez circa il principio
in matrimonio e n' ebbe anche
,
del secolo XIV. Laureato nel i3?7,
un figlio chiamato Agloalclo. Ma quindi da Gregorio XI fu promosso
Dio avea formato degli alti disegni al vescovato di Autunnella Borgogna,
sopra questo personaggio, al quale colla amministrazione della chiesa di
inspirò un tale disprezzo per le co- Ostuni. Pvicusò la sacra porpora
se tutte della terra, che prese la Ur-
offertagli dal legittimo Pontefice

risoluzione di rinunciarvi interamen- bano VI nella terza promozione fatta


te, onde attendere più di proposi- a B.oma nel dicembre del i38i,
to alla propria santificazione. Riti- ma non arrossì di vestirla per le
rossi pertantocon suo figlio nella mani del pseudo-Pontefice Clemen-
badia di Lonrey, detta anche di s. te VII. Trattò dello scisma contro
Grano ; che dopo qualche tempo Giovanni di Lignano, che difen-
abbandonò onde portarsi a condur- deva Urbano VI, come leggesi nel
re una vita più perfetta in un de- tomo IV della Storia dell' Uni-
serto. Poscia venne in Italia, e pas- versità di Parigi. Finì in Avignone
sò a Roma, donde si ritirò in un nel 1 383 , e riposò in quella Cat-
luogo del territorio di Pistoia in tedrale.
cui costrusse una cellelta posta
si BARRO Pietro, Cardinale. Bar-
tra due montagne. La fama delle ro Pietro Cardinale, sortì i natali
sue virtù invitò s. Desiderio ad
, in Francia verso il termine del deci-
unirsi a quel santo, che poscia al- mosecondo secolo. Fu pria monaco ci-
tre quattro persone imitarono nella sterciense; indi priore del celebre
maniera di vivere. Dopo avere pra- monistero di Chiaravalle, ed abbate
ticatouna vita divota e ritirata in in altri monisteri. Creato prete Car-
compagnia di questi compagni, s. dinale, col titolo di s. Marcello da
Baronzio fini la sua mortale carrie- Innocenzo IV, nella prima promo-
ra, e fu sepolto nella Chiesa cui zione , fatta a Lione nel dicembre
avea fabbricato. Nel principio del del i244> nella circostanza che vi
secolo XI venne costrutto in quel si celebrava concilio generale e quan-
il

luogo un monistero che dal nome do per la prima volta venne accorda-
di questo santo venne appellato. La to ai Cardinali il cappello rosso; e
chiesa di Pistoia ne celebra la fe- poscia fu eletto vescovo di Sabina. Lo
sta ai 27 marzo. stesso Innocenzo IV , onorollo della
BARRATA Giovanni, Cardina- legazione di Spagna nel ia5i, da
le. Giovanni Barrata romano nacque lui disimpegnata con somma lode.
circa il principio del secolo XII. Finito il generale concilio di Lio-
Da Clemente III fu creato diacono ne , a cui intervenne , ritornato in
Cardinale della S. R. C, nella ter- Italia col Pontefice, cessò di vive-
za promozione, dal medesimo fatta re dopo anni otto di Cardinalato,
il mese settembre 1190. Se non
di a Perugia nel 1202, e quivi otten-
che, tenne egli cotal dignità per as- ne sepoltura.
sai tempo
scarso morendo , il se- BARRY Landolfo o Lodovi- ,

guente anno 1 iqi. co Cardinale


,
Barry Landolfo .

BARRERIA Pietro, Cardinale. vanta la sua origine dai duchi


Pietro Barreria, altrimenti appellato di Berry e nacque in Francia verso
BAR BAR 143
la metà del secolo decimoquarto. Il- dell' antipapa, per cui profuse assai
lustre per le cospicue parentele , coi denaro nel rifabbricare la cattedrale

monarchi di Francia, di Aragona e di Verdun a lei dedicata. Fece di


colla casa di Austria, fu dapprima pubblico diritto alcuni sinodali decre-
eletto a vescovo di Poitiers, indi nel ti per la chiesa di Langres, da lui

i 39 5, da Bonifacio IX fu trasferito alla arricchita di alcune ricche e preziose


chiesa di Langres dove, nel , 1 4°4> ten- reliquie.
ne un solenne e copioso sinodo dioce- BARRY Stefa.vo , Cardinale.
sano, nel quale si pubblicarono de-' Stefano Barry, dei Conti di Bar-
creti utilissimi, conservali poscia ma- ry, o Montebeliando in Fran-
di
noscritti a memoria dei posteri. Nel cia, nacque sul terminar del se-

1 4. 1 Giovanni XXIII, conferì a lui


3, colo XI. Era nipote al duca di
la chiesa di Chàlons; e nel 1^0, Lorena; consanguineo all'impera-
ebbe da Martino V, quella di Ver- tor Federico Barbarossa, e per la-
dun Benché l' antipapa Benedet-
. to di sorella, nipote anche a Ca-
to XIII, nel 1397, col titolo della listo II, da cui poi venne fregiato
diaconia Agata , lo facesse
di s. della porpora Cardinalizia, in qua-
pseudo-cardinale, mosso nulladiman- lità di diacono Cardinale del titolo

co dal desiderio di vedere una volta di s. Maria in Cosm edili, nella pri-
estinto quello scisma, lasciato nella ma promozione, cui fece lo stesso
sua ostinazione l'antipapa, andò al Papa nel dicembre del 1120. Dal
concilio di Pisa, e col suo voto con- medesimo Pontefice ebbe il vescova-
tribuì all'esaltamento di Alessandro do di Metz, col privilegio del Pal-
V, che lo confermò Cardinale e gli lio. Non andò per altro a quel vesco-

assegnò il titolo dei ss. apostoli. I vato se non un biennio dopo, causa
Cardinali del detto Pontefice là ra- la resistenza a lui fatta dall' impe-
gunati a concilio, lo spedirono alla ratore Errico V suo nimicassimo. A
dieta di Francfort al fine di procu- Metz, presente Bernardo, pose la
s.

rare l'unione della chiesa. Ritornato, prima pietra dei fondamenti di un


a Bologna ai comizi di Giovanni XXIII, monistero delF Ordine Cliiniacense ;
che gli conferì il vescovado Portuen- eresse parecchie chiese e monisteri,
se, intervenne in seguito al concilio tra quali 1' Alteriaco pei canonici re-
di Costanza e favorì la elezione di golari di Agostino, che conve-
s.

Martino V. Da ultimo nel i43o, a nientemente dotava. Morto il Ponte-


Verdun, o, secondo altri, a Varano, fice, si ritirò a Metz, ma quei
luogo di sua diocesi , in cui avea popoli chiusero a lui le porte, i

stabilito un convento ai frati di s. nobili segnatamente, come quelli che


Francesco, terminò di vivere dopo si erano impadroniti delle rendite e
trentatre anni da che indossava la né fu riammes-
dei fondi episcopali,
sacra porpora. Riposano le sue os- so che in capo u. nove anni, mercè
sa nella chiesa di santa Maria nel- l'aiuto di Reginaldo, fratello di lui.
la cappella di s. Elisabetta, con un Passato dappoi in Palestina con Lui-
barbarissimo epitafio in versi analo- gi re di Francia per la guerra sa-
go alla infelice condizione dei tempi. cra nel 1 147 ; ritornato, che fu in
Era devoto Vergine Beata dalla
alla Francia, volle vestir 1' abito dei Ci-
quale, scrivono alcuni, che fosse am- però rinunziare alla
sterciensi, senza
monito ad abbandonare il partito diocesi. Avvenne la sua morte, prò-
,

i44 BAR BAR


labilmente nel 63, dopo quaran-
1 1 re virtù. Dapprima egli si ascrisse
tatre anni di Cardinalato, e fu sep- tra gì' individui del monistero di
pellito nella sua cattedrale. s. Sexidone presso a Gaza nella
BARSABIA (s.). Era abbate di Palestina, e quivi passò alcuni an-
Persia, e molto segnalavasi per la ni conducendo una vita santa e
sua pietà, e per lo zelo nel convertire penitente. L'amore che nutriva alla
i persiani ed i saraceni. Al principio contemplazione era tale, che egli si

della fiera persecuzione suscitata da determinò nel 54o di rinchiudersi


Sapore contro la Chiesa, fu preso in una cella appartata ,
per tutto
co' suoi monaci, e tormentato coi consecrarsi al suo Diletto. In questo
più crudeli supplizii. Il governatore, ritiro compose un trattato contro
vedendo che tutte le sue arti non i monaci, aveano abbrac-
i quali
valeano a distorli dal santo pro- ciato le dottrine di Origene; ed in
posito, condannolli al taglio di te- tale scritto brilla mirabilmente lo
sta. I dieci suoi discepoli furono zelo del nostro santo per la verità
prima di lui decapitati, ed a que- della fede. I greci gli prestano una
sti un mago, il quale si offrì
unissi singolare venerazione; e ad Oria,
spontaneamente al carnefice. La fa- presso a Siponto in Italia, se ne

miglia di quest' ultimo eroe fu tal- celebra la memoria nel giorno 6


mente da ciò commossa, che ab- febbraio, come di un principale
bracciò la religione cristiana. Que- protettore.
sti dodici martiri ottennero la pal- BARSENORO(s.). Uno dei primi
ma del martirio nel giorno 3 giu- abbati del monistero della Croce
gno dell'anno 342. Il nome di s. fondato presso Evreux. da s. Leu-
Barsabia è registrato nei menologi fredo. JNiente si sa di lui , se non
de' greci, e nel martirologio romano. che mori sul terminare del secolo
BARSAMIANI o SEMIDULITI. ottavo. Il suo corpo fu portato in
Eretici del secolo VI, seguaci de- diversi luoghi al tempo delle scor-
gli errori dei Caiani ti e dei Teo- rerie dei normanni. La maggior
dosiani. Giovanni Damasceno ne
S. parte delle sue reliquie si custodisce
fa menzione nel suo libro delle oggidì a Fuam nel paese eh Caux.
eresie, e dice che i loro sacrifìzii La festa di questo santo è indicata
consistevano soltanto nel prendere negli antichi breviari a' i3 di set-
colla estremità di un dito alcun po- tembre.
co di fior di farina, cui poscia met- BARSIMEO (s.). La città di E-
tevano in bocca. dessa si gloria di avere avuto a ve-
BARSAKLFIAM) eretico. Bar- scovo questo santo, che fu il terzo
sanufiano (Barsanitphianus), è que- dopo s. Taddeo ad essere fregiato
sto il nome che il Fleury dà agli di questa dignità. Ei si distinse pel
eretici, delti comunemente Barsania- suo zelo nel predicare le verità del
ni. Ciò potrebbe indurre a credere vangelo , cui avrebbe voluto spar-
che Barsanufio monaco d' Egitto di gere in tutte le parti della terra
specchiala santità, il quale viveva col sacrifizio eziandio della vita. La
nel IV secolo, fosse autore di qual- sua costanza nell' esercizio di que-
che setta eretica, lo che non è. sto ministero, risvegliò ben presto
BARSAMJFIO (s.). Illustrò la il furore de' suoi nemici, ed il pre-
chiesa nel secolo sesto colle sue ra- sidente Lisin condannollo a morte
,

15 AK BAR 145
nel i i anno le reclini
4j nel qual di molti, e straordinarii favori ; e
dell'impero erano nelle mani di Tra- mandato a Roma ad Innocenzo IV,
iano. 11 martirologio romano, ed il a fine di procurare la deposizione
monologio dei greci fanno menzio- del vescovo di Winchester, secondo
ne di questo martire nel dì 3o alcuni. Fatto è, che promosso al
gennaro. I siri lo chiamano Bar- vescovato di Sisteron , lasciò con
saunas. piacere l' Inghilterra dove la sua
BARTANA. Città vescovile d'A- virtù, e scienza gli avea acquistato
frica , di cui però non è nota la degli emoli invidiosi. Nel i25o tras-
provincia. Un suo vescovo trovossi ferito all' arcivescovato d' Embrun,
alla conferenza di Cartagine. celebrò il concilio provinciale pres-
BARTEMISA. Città vescovile so Sedon, a cui intervennero i ve-
della Mauritania Cesarea in Afri- scovi della provincia di Arles, nel
ca. Un suo vescovo, chiamato Vitto- quale furono pubblicati dodici ca-
re, assistette alla conferenza di Car- noni. Predicava sovente al suo po-
tagine.Questa chiesa è pure de- polo, essendo non meno gran legi-
nominata Vardimissensis. sta, che eccellente teologo, e famo-
BARTO (s. ), martire del secolo so oratore. Avanti l' esaltazione al-
IV. Fu abbruciato per la fede sot- la porpora, fu canonico di Vienna
to Valentiniano I e Valente, nel nel Delfinato, benefìcio che ritenne
tempo in cui maggiormente infieri- fino alla morte, e fu arcidiacono di
va la persecuzione dei goti fuori Parigi, e prevosto di Gratz. In ricom-
dell' Furono com-
impero romano. pensa del suo merito fu assunto al
pagni del suo martirio un sacerdo- Cardinalato, col vescovato d'Ostia,
te chiamato Verca, un certo Arpi- da Urbano IV Inel 1261, o nel
la solitario, e altri ventitre cristia- maggio 1262. La sua saviezza, e
ni, che rimasero preda delle fiam- dottrina ei pose principalmente in
me in una chiesa , ove si erano opera nella legazione di Lombardia,
raccolti. V. Niceta. dove colla sua eloquenza ottenne da
BARTOLOMEI Errico, Cardina- quel clero considerabili sussidii pei
le. Errico Bartolomei, che alcuni vo- bisogni della Chiesa Romana , ves-
gliono della famiglia Bartolomei, de- sata da armi nemiche. Dopo la
nominato l'Ostiense a motivo del ve- sua promozione compì per con- ,
,

scovato d'Ostia, che ottenne nel 1262, siglio già avuto da Alessandro IV,
nacque in Susa città del Piemonte, i Commentariì sul libro delle de-
e dopo aver appresa l' una e 1' al- cretali _,
che lasciò a titolo di le-
tra legge sotto eccellenti precettori, gato all' università di Bologna ; ma
la insegnò prima in Bologna, e poi più riputata , e pregevole viene
in Parigi, con tal credito, che fu ritenuta la Somma delle decreta-
detto , giusta 1' uso di que' tempi li da lui composta , detta la Som-
Fontana Prima di esse-
della legge. ma dell' Ostiense j che nel diritto
re Cardinale, in compagnia del nun- ecclesiastico ha la medesima auto-
zio, si trasferì in Inghilterra dove rità, che quella di Azzone nel di-
non è affatto fuori di probabilità ritto civile, la quale vide la pubblica
che aprisse scuola di canoni; ed luce in Basilea nel 537, colle no- 1

è certo che fu dal re Enrico III, te del Guari ni, e poi in Lione nel
che assai lo apprezzava, ricolmato 1 588, e nel 1397. Dopo essersi
voi.. IV. r
9
,

146 BAR BAR


trovato in conciare, insieme ai Car- si posti fra tramontana e ponente
dinali elettori di Clemente IV, in- dell' Asia, da dove poscia passò nel-
tervenne in Viterbo all' elezione di la Licaonia. Indi si portò nellagran-
Gregorio X, (col quale era stato in- de Armenia, ove fu coronato del
caricato dal re inglese a trattare i martirio, come ne fa fede s. Gre-
più assidui affari del regno presso gorio di Tours. Gli storici greci
Alessandro IV), dove prolungandosi moderni, nonché i latini, sostengono,
di soverchio i comizii, attaccato Er- che fu condannato alla morte di
rico da pericolosa malattia, doman- croce in Albanopoli, ed altri asseri-
dò in grazia di poter uscire dal scono, che sia stato scorticato vivo.
conclave , locchè ottenuto , col ri- Intorno al tempo di questa morte
nunziare formalmente a qualunque nulla v' ha di sicuro. Vi è gran
diritto,che a lui si apparteneva in questione del luogo ove riposa il

([uelF elezione, se ne andò a Orte, corpo di s. Bartolomeo, se sia in


quindi per consiglio de' medici in Benevento [Vedi), o in Roma sot-
Francia dove incontrò la morte
, to l'altare della chiesa a lui consa-
con volto ilare ed animo tranquil- grata, ed uffiziata da' Minori Osser-
lo in Lione nell'anno 127 1. La vanti. Su di che abbiamo erudite,
sua spoglia mortale trovò riposo e critiche notizie del Novaes, toni.
nella chiesa de' predicatori, in ono- XIII, p. 147- La festa poi di san
revole sepoltura. Alcuni lo vogliono Bartolomeo si celebra ai 24 ago-
morto soltanto nel 1274. Di lui sto, ma nei martirologi greci se
disse Tolomeo da Lucca , che fu ne fa menzione il giorno 1 1 giugno.
grande nella scienza delle leggi, ec- BARTOLOMEO (b.), da Bra-
cellente teologo, egregio oratore, ganza. Trasse la sua origine dalla
uomo di lodata vita, e d' inconta- nobile ed antica famiglia dei conti
minato costume. di Braganza, e vide la luce in Vi-
BARTOLOMEO (s.). Uno dei cenza sul principio del secolo XI li.
dodici apostoli , nativo di Galilea Ancor giovane fu mandato a per-
testimonio cogli altri della gloriosa fezionarsi negli stridii nella rinoma-
risurrezione e delle principali geste ta università di Padova. A questi
di G. C. Dopo la discesa dello Spi- dedicossicon tutto il calore; ma
rito Santo , recossi nelle più bar- persuaso che la scienza disgiunta
bare contrade dell' Oriente a disse- dall'umiltà ad altro non serve, che
minarvi il vangelo, e, secondo l'opi- a gonfiare, dicssi con molto impe-
nione di parecchi scrittori, penetrò gno all'acquisto di questa virtù, al-
lino nell'Indie, nell'Arabia Felice, la quale seppe unire la pratica del-
nella Persia ed anche neh" Abissi- le altre opere di pietà. Il santo
nia. Eusebio ne assicura, che nel istitutore Domenico Pa- recossi in
secolo III , s. Panteno si recò Del- dova allora appunto quando Bar- ,

l' Indie, ove rinvenne molti vestigi tolomeo volgeva nell' animo il dise-
del cristianesimo, e vide una copia gno di consecrarsi al servizio del
del Vangelo di s. Matteo in lingua suo Signore. Questi due santi per-
ebraica, che quella gente asseriva sonaggi strinsero ben presto fra lo-
essere stata portata dall' apostolo ro una beata amicizia, e Bartolo-
Bartolomeo. Il santo apostolo re- meo, ammirando la dottrina e san-
cossi a predicare eziandio nei pae- tità di Domenico, delenninossi di
BAR BAR 147
rinunziare alle vanità del mondo, primere la religione ed i suoi mini-
onde seguire l' umiltà della croce stri. Per la qual cosa, seguendo la dot-
nell' istituto domenicano. Fino dal trina del vangelo, si rifuggiò Barto-
primo momento della sua vestizio- lomeo a Roma presso il santo Pa-
ne ei si propose a modello il suo dre, il quale gli affidò offizii impor-
precettore, le virtù del quale cosi tantissimi, e lo mandò legato pres-
seppe ricopiare in sé stesso, che fu so i re di Francia e d' Inghilterra.
riputato degno del sacerdozio. La Dopoché ebbe disimpegnate queste
sua dottrina poi era tanto profon- cariche con felice successo, ritornò
da, clie venne eletto dapprima a alla cara sua patria per riunirsi
precettore di sacra Scrittura, e po- al suo diletto gregge. In questa cit-
scia fu spedito ad annunziare le tà si aperse largo campo agi' impul-
evangeliche verità in molti luoghi si del suo zelo apostolico. L' eresia e
della Lombardia e della Romagna, la discordia vi aveano piantato pro-
in quella infelice stagione infetti da fonde le radici ; ed egli tanto si ado-
multi errori, e rosseggiami, del san- però che giunse a convertire gli ereti-

gue sparso dalle fazioni, onde l'Italia ci, a frenare le contese, ed a rimette-
era straziata. Bartolomeo alzò 1'
auto- re nel sentiero della salute i traviati.
revole sua voce, e l' integrità della Tanto ei procacciossi l' amore de'
fede e la pace furono da lui in più connazionali, che lo pregarono istan-
luoghi rimesse. Ma la fama delle temente di assumere eziandio il go-
sue virtù era pervenuta alle orec- verno civile della loro città. Ze-
chie del Sommo Pontefice Grego- lante anche del culto esteriore e- ,

rio IX. Questi lo chiamò a Roma dilìcò una magnifica chiesa, alla qua-
verso il 12 35, e lo elesse a mae- le aggiunse un convento di do-
stro del sacro palazzo, carica cui menicani, e la intitolò della Coro-
Onorio III avea stabilito in favore na, perchè vi avea collocato vina
di s. Domenico. Innocenzo IV lo spina della corona del nostro Re-
avea in tanta stima, che seco lo dentoi-e ed un pezzo della vera croce:
condusse a Lione per averlo a ,
preziose reliquie, che gli avea date in
compagno nel concilio tenutovi nel dono s. Luigi re di Francia. Dopo es-

1240. S. Luigi, re di Francia, am- sersi esercitatocon mirabile costanza


mirò esso pure le virtù di questo e fervore nel suo ministero pel corso
santo religioso, e lo scelse a suo di due lustri, terminò la sua glo-
confessore. Nel i25o, o due anni riosa carriera in Vicenza nell'anno
prima, fu creato vescovo di Nime- 1270. Prima di chiudere gli occhi
sia nell' isola di Cipro, suffraganeo comandò di essere sepolto in un
alla metropoli di xSicosia. Sostenne luogo oscuro nella mentovata chie-
questa dignità con molto zelo, fin- sa della Corona : ma i suoi figli spi-

ché Alessandro IV lo nominò ve- rituali cominciarono tosto a render-


scovo di \ icenza. In quel tempo il gli pubblico culto. E già, dopo ot-
tiranno Ezzelino, avido di sangue, tant'anni, ottennero di farne la tras-
infestava le belle contrade d' Italia, lazione del corpo, il quale fu trovato
e già era divenuto padrone di Vi- incorrotto. Finalmente divulgatasi la
cenza. Il nostro Bartolomeo fu ben fama dei miracoli da questo prelato
presto perseguitato da quest' empio, operati in vita, e di quelli, che per
che nulla lasciava intentato per op- sua intercessione vennero fatti do-
i48 BAR BAR
pò morte, Pio VI lo ascrisse nel meo, che il frutto delle sue fe biuta
numero de' beati. non sarebbe stato di lunga durata, se
BARTOLOMEO da Bologna non vi avesse stabilmente provvedu-
(b.), cos\ chiamato dal luogo, ove to, al pubblico culto fece innalzare
sortì i natali. Fioriva nel principio templi e monisteri per modo, che
del secolo XIV ed ancor giovanet- anche a' nostri giorni ai cattolici in
to formò il disegno di voltare le quelle contrade è permesso da-
spalle ai beni caduchi del mondo. gl' infedeli di esercitare liberamen-
A tal fine entrò nel convento di te il culto loro. Allo zelo per la con-
s. Nicola di Bologna dove , facendo versione degl' idolatri , accoppiava
rapidissimi progressi nella cristiana Bartolomeo molto impegno per man-
perfezione, avea recato a tutti il tener la fede ne' credenti, e per con-
più alto stupore. La fama di lui servare la pace. Ne risparmiò fatica
pervenne alle orecchie del Sommo veruna affine di unire i religiosi di
Pontefice Giovanni XXII, il quale, s. Basilio a quelli di s. Domenico,
verso il i3i8, lo invitò ad Avi- d' onde ebbe origine la congregazio-
gnone ed il consecrò vescovo di
, ne dei frati-uniti che indossavano,

Maraga o Maratha città situata ,


1' abito di s. Domenico, e professa-
tra il paese dei parti e quello de- vano la regola di sant'Agostino,
gli armeni. Insignito di questa di- e le costituzioni dei domenicani.
gnità , gli fu affidato dallo stesso Dopo essersi adoperato con tanto
Pontefice , l' incarico delle missioni studio al bene della Chiesa, il san-
in Oriente, delle quali venne elet- to vescovo Bartolomeo spirò nel
to Bartolomeo sottopose di
capo. bacio del Signore, nell'anno i333.
buon grado le spalle a questo pe- Egli è autore di una somma, e da
so, come quegli che zelava soltan- alcuni brevi trattati intorno ai sa-
to la gloria di Dio ed il bene del cramenti. Tradusse in lingua arme-
prossimo. Le sue apostoliche fatiche na il salterio, i quattro libri di san
ebbero ben presto il più felice suc- Tommaso contro i gentili, la terza
cesso, imperocché moltissimi idola- parte della somma teologica, il bre-
tri rinunziarono alla loro stupida viario e il messale del suo Ordine.
credenza, per abbracciare il vangelo. In queste letterarie occupazioni eb-
Adoperossi eziandio per indurre i be a compagni un religioso, e l'ab-
monaci di s. Basilio a prestare ob- bate di Cliernac superiore di un
bedienza alla Santa Sede, da cui si monistero di s. Basilio. Quest'ultimo
erano separati e lo stesso zelo mo-
; si avvide dei suoi errori e
li abituò

strò affine di ricondurre a questa monaci, mercè le premine


co' siisi
unità la maggior parte de' popoli del beato Bartolommeo.
d' Oriente. Trasferito di poi il san- BARTOLOMEO, antipapa. Ve-
to prelato alla sede arcivescovi- di Antipapa XXXIII.
le di Naxivan, in Armenia, non BARTOLOMEO, Cardinale. Bai -

rallentò punto il suo fervore, per tolomeo francese di origine fu da


cui ottenne, che 1*
infedeltà, lo scis- Papa Onorio III nel 12 19, o nel
ma, ed ogni maniera di vizii e di 1220, creato prete Cardinale del
stranezze consecrate dal codice di titolo di s. Pudenziana. Si sa che
Maometto, non più infestassero quel- viveva nel 1229, contando nove
la città. Conoscendo però Bartolo - anni di Cardinalato, ma non si ha
DAR BAR y, 1

precisa notizia della sua morte. E ispettori diocesani, che invigilano in


certo però, che intervenne al con- ciascuna diocesi sui parrochi e
clave di Gregorio IX, dal quale, sugli altri ecclesiastici del loro isti-

attesa la di lui profonda perizia tuto, li visitano ogni anno, e fan-

nelle leggi, fu deputato per giudice no relazione delle loro visite agii

in una che agilavasi tra


causa, il Ordinari cui sono soggetti. Sono pu-
monistero delle tre Fontane, ed il re soggetti ai presidenti diocesani
capitolo di s. Maria di Orbetello. alcuni decani rurali, i quali eserci-

Confermò colla soscrizione del pro- tano nel decanato le funzio-


loro
prio nome alcune bolle spedite dal ni, che i presidenti sostengono in
mentovato Gregorio IX, riportate tutta la diocesi. I Bartolorniti han-
dal Ciacconio ed una tra le altre
, no un gran numero di parrochi, e

si legge nel Bollarlo Valicano, spe- quasi in ciascuna parrocchia due


dita in Perugia nel 1228. sacerdoti del loro istituto a coadiu-
BARTOLOMITI. Chierici rego- varli. Hanno pure in alcune dio-
lari. Alcuni sacerdoti dell' Alema- cesi fino a tre comunità, mantenute
gna, volendo menare una vita di col superfluo delle cure e colle ,

perfezione conforme al loro stato, donazioni fatte alla congregazione.


verso la metà del secolo XVII prese- Queste comunità sono di tre sorta:
ro a sottomettersi al proprio vescovo le prime sono seminari diretti al-
con tale indifferenza per tutto il l'educazione dei giovani chierici del-
resto , che a suo beneplacito po- l'istituto; le seconde sono desiniate a

teva disporre di essi nel modo che ricevere i parrochi e i beneficiati


più tornasse acconcio alla utilità de' dell' istituto , o chiamati dai lo-

primo, cui Dio inspirasse il


fedeli. Il ro affari alla città, o desiderosi di
lodevole pensiero si fu certo Barto- darsi al ritiro; le ultime sono de-
lomeo Holzauter (Pedi), il cpiale a- stinate per quelli, che mettonsi in
dunati alcuni sacerdoti p ose i fonda- penitenza, o che non sono più
menti del suo instituto in Saltzboug in stato di continuare le loro fun-
il primo agosto 1640. Q uell' institu- zioni.
to,che dal suo fondatore fu denomi- BAPJJLA (s.). Questo santo an-
nato dei chierici regolari Bartolorniti, cor giovanetto sostenne il martirio
dopo la morte del fondatore si dif- per la religione di Cristo. A que-
fuse per 1' Aleinagna ,
per la Polo- st' atto eroico venne incoraggito da
nia, per l'Ungheria, per la Catalo- s. Romauo esorcista, il quale si era
gna^ per le istanze dell'imperatore portato in Antiochia al tempo della
e di molti principi di Germania, fu persecuzione di Diocleziano , affine
approvato da Papa Innocenzo XI ,
di sostenere i cristiani nella loro fe-
prima nel 1 680, e poscianel 1 684 per de. S. Barula nell' antico breviario
aver ricevute quelle costituzioni mol- di Toledo si chiama anche Teodulo,
te aggiunte. Sono ordinati i Barto- parola greca che significa servo di
lorniti a formar
buoni ecclesiastici Dio Il giorno del suo martirio è
.

e buoni pastori per le città e per fissato a' 18 novembre.


le campague. Hanno ancora la dire- BABCJLI. Eretici quali soste- , i

zione dei seminari, e sono governati nevano non aver Gesti Cristo preso
da un presidente generale ispetto- veramente la carne umana, ma sol-
re di tutta la congregazione, e da tanto un corpo fantastico. Seguondo
i5o BAS B A S
gli Origene diceTano inol-
eirori di le congregazioni dei vescovi e rego-
tre che le anime furono create in- lari,dell' immunità, della consulta

nanzi al mondo, e che tutte aveano ed altre, intervenne alla elezione di


peccato in una sol volta. V. Bar- Innocenzo XI, e mori a Roma nel
DESAMTI, BaSILIDEIAM. 1684, contando settantasette anni di
BASADONNA Pietro, Cardina- età. Fu sepolto nella chiesa di s.

le. Sorti pregevolissimi natali nel- Marco, al manco lato, in un ma-


l'anno 1607, in Venezia da fami- gnificomausoleo col suo busto vi-
glia molto cospicua. Applicatosi al- vamente espresso.
le lettere, divenne oratore com- BASILA. Città vescovile unita a
mendabilissimo, ed alla amenità de- Marcelliana nella provincia procon-
gli studii uni grande perizia nella solare di Cartagine dell' Africa oc-
lingua greca. Fu perciò alla re- cidentale, sotto la metropoli di
pubblica utilissimo in diversi carichi Cartagine . Di questa città si fa
importanti, segnatamente in quello menzione nella conferenza di Carta-
di ambasciatore al re cattolico, nel gine.
i'iJJ'S, da cui riportò centottantami- BASILEA (Basileen.). Città con
la ducati per le spese della guerra, residenza vescovile. Basilea è la più
che il senato avea allora contro il grande città della Svizzera, e capo-
turco. Nel 1660, ovvero nel 1661, luogo del cantone dello stesso nome.
come ambasciatore andò a Roma, E situata presso le rovine dell'antica
dove si procurò l'amore e la esti- Augusta Rauracorum, capitale del
mazione generale e la confidenza
, paese dei raurachi, gli avanzi della
degli stessi ambasciatori delle corti, quale si scorgono ancora nei contorni
che alla fedeltà, prudenza ed assen- del villaggio di Augst. Il fiume Pie-
natezza di lui affidarono gli affari più no la divide in due parti ine-
gelosi e lo addimandavano di con- guali. Quella, che giace sulle colli-

siglio. Dovca il Pontefice Clemente ne alla sinistra, chiamasi la grande


X promuovere alla sacra porpora, Basilea, più antica e più conside-
secondo il costume allora vigente, rabile dell altra, che trovasi alla de-
un suddito della repubblica di Ve- stra, e che dicesi la piccola. Sono
nezia.Conoscendo a fondo il Basa- riunite col mezzo di un elegante
donna procuratore di s. Marco per ponte di legno, lungo seicento pie-
uomo di non ordinarie virtù, lo creò di, costruito nel 1220 a cura di
diacono Cardinale assente di s. Ma- \\ al (.ber di Pioctenlein, vescovo di
ria inDomnica, nella quinta pro- quella città. E cinta di mura e di
mozione da lui fatta a Roma li i3 fosse, ed in generale può dirsi ben
giugno del 1673. Com'era il Basa- fabbricata. La cattedrale, dedicata
donna scarso di rendite, il Papa gli a Nostra Signora, che ora si chia-
assegnò quelle, che la Camera apo- ma , e che fu fatta
Miinsterkirche
stolica suole assegnare ai Cardinali fabbricare da Enrico II imperatore
poveri, rendite che però il novello dall'anno ioio al 1019, è una del-
porporato generosamente ricusò. Il le più belle e sontuose della Sviz-
perchè oltre ogni dire soddisfatta da zera. Contiene i sepolcri di Anna
questa azione magnanima la repub- sposa di Rodolfo d Hapsbourg, da
blica, ne lo provvide abbondevol- cui ebbe origine l' augusta casa di
mente. Annoverato in progresso al- Austria ( V. Austria), del dotto E-
BAS BAS i5i
rasino diRotterdam, di Giovanni nava, a cagion d'esempio , alle un-
Eeolampadio , e del matematico dici antimeridiane e cosi di segui-
Bernoulli basileese. La sua torre è to. Verso la fine del secolo XVI li,
alta più di duecento cinquanta pie- non senza grave difficoltà, si perven-
di. Oltre di essa sono degni di ne ad abolirlo.

menzione : i
."
il palazzo comunale, Non fu Basilea in origine che un
cui appartiene la sala dove si ten- castello fatto costruire da Valen-
nero nel 1 43 1 le conferenze pel tiniano I, assunto al romano impe-
famoso concilio di Basilea, del quale ro nel 364, dopo che fu distrutta
si fa più sotto parola, e nella qua- Augusta. Gran numero di cittadini
le vi è la statua di L.Munazio Plan- di quest'ultima si recò ad abitar-
co fondatore di Angusta Rauraco- lo, per cui divenne tosto di qualche
rum: i.° l'arsenale fornito di ogni considerazione. Si crede che Giulia-
sorta d'armi, dove conservasi l'ar- no l'apostata gli abbia dato il no-
matura di Carlo il Temerario : 3.° me di Basilia, in onore della sua
la celebre università, fondata nel madre Basilina . Passò in seguito
i4^Pj dal Pontefice Pio II, Picco- sotto il dominio di Clodoveo pri-
lo/nini, sanese, con una biblioteca mo re cristiano di Francia, insieme
ricca di curiosi ed importanti mss., con tutte le altre città bagnate dal
e che possiede inoltre i ritratti di Reno, e la sede episcopale, stabili-
tutti gli uomini illustri nati in Ba- ta dapprima in Augusta Rauraco-
silea, varie tele di Holbein, ed un rum, vi fu trasportata durante la
museo d' antichità , ricco di una sua reggenza in Basilea.
collezione di dodicimila medaglie Distrutta Basilea quasi intera-
romane , e di diversi altri pre- mente dagli unni nel 917 regnan-
ziosi oggetti ritrovati in Augu- do Rodolfo II, videsi a poco a po-
sta . Nella piccola città dobbiamo co ristabilita recandosi ad abitarla
rammentare: i.°la Certosa, conver- in gran numero la nobiltà dei con-
tita in casa di correzione, dove an- torni.Dai re di Borgogna passò a
che a spese pubbliche allevansi Corrado II, che ascese al trono nel
molte povere orfane, e dove si ve- 1024; hi quindi città imperiale, ed
dono molti sepolcri di Cardinali e ottenne privilegi, resi sempre più
di altre persone distinte, morte du- considerabili, dagli altri imperatori.
rante il concilio ; 2.° il monistero Passato agli eterni riposi Papa
di s. Agostino, destinato soltanto Nicolò II, gli fu eletto a succes-
per le nobili donzelle. sore, nel primo ottobre 1061, Ales-
Basilea fu quasi tutta rovesciata sandro II Badagio, senza che i sa-
dal terremoto nel 1 336, e nel i3o,2. cri elettori curassero d' ottenerne
La grande Basilea unita alla piccola, 1' approvazione dagli imperatori ;

non formarono ebe una sola città, dalla dal che pur nacque che la Chiesa
quale sono esclusi gli ebrei. Questo restò in seguito indipendente, al paro
fu anche il primo luogo della Sviz- dei primi quattro secoli, nell'elezio-
zera, in cui si cominciasse a stam- ne de' suoi Pontefici. Con isdegno
pare. Fino dal medio evo era in- ricevettero la notizia della nuova
valso in questa città l'uso singolare forma di elezione sì l' imperatrice
di far precedere gli orologi tutti Agnese, e sì il figlio di lei Enrico
di un'ora; il mezzogiorno vi si suo- IV, perchè eseguita senza il loro con-
òs BAS BAS
sentimento. Ed i vescovi della Lom- na di Napoli. 11 Pontefice perciò lo
bardia, volendo che dalla loro pro- disciolse, e dopo le calamità della
vincia in preferenza fosse creato il pestilenza, lo tradusse in Basilea, che
Papa, colsero quel destro per far allora dipendeva dal metropolitano
eleggere altro Pontefice col favore di Besanzone, e dove fu prorogato
di Giliberto da Parma, persona mol- per altri sette anni.
to potente, e cancelliere di Enrico Il primo i43 1, Mar-
di febbraio del

IV. L'imperatore vi ostava in sulle tino V dichiaròa latere il Car- legato


prime; ma adunato un concilio, pro- dinal Giuliano Cesarmi romano, ac-
clamato venne in antipapa, ai 28 ot- ciocché con amplissima facoltà vi pre-
tobre 10G1, Cadolao Pallavicini, ve- siedesse in suonome.Morto Martino V,
Scovo di Parma, conosciuto anche a' 20 di quel mese, i Cardinali entrali
col nome di Onorio II, il quale dai in conclave primo marzo, a'3, eles-
il

due vescovi di Vercelli, e di Pia- sero concordemente il Cardinal Ga-


cenza venne consacrato con unzione briele Condulmieri, veneziano, che
scismatica in Basilea , nel gior- prese il nome di Eugenio IV, e che
no medesimo dedicato ai santi Apo- confermò subito la convocazione del
Simeone, e Giuda come ripor-
stoli concilio di Basilea , e la presidenza
tano Leone Ostiense (in Chronicon del Cardinal Cesarmi. Fu solo ai
Casin. lib. Ili capo 21, presso il 2 3 luglio del detto anno, che nel
Muratori Scripiorum Berlini lla- palazzo pubblico incominciossi a ce-
lur 3 tomo IV pag. 4-ìi), '' ^°" lebrare quel concilio. Passati alcuni
vacs ( tomo II, p. 207 e 26^), il mesi , il Cardinal presidente rag-
Lenglet ( Tavolette cronologiche) ,
guagliò il Papa del poco numero
nonché il Labbc (Sloiia de Concilii dei prelati sino allora concorsi, e
altom. IX) e l'Arduino (al tom. VI) della poca sicurezza del concilio in
V. Antipapa XXII ed Alessandro II quella città, delle guerre
a cagione
Papa. circonvicine promosse specialmente
Era stata decretata nella sessione dagli eretici ussiti ( V. Ussiti ). Op-
XLIV del celebre concilio di Co- posti si eiano anzi essi a quel con-
stanza la celebrazione di un altro cilio pubblicamente con lettera cir-
concilio per estirpar le reliquie del- colare. Il perchè Eugenio IV, con bol-
lo scisma di Avignone , rintuzzare la de' 1 2 novembre, sottoscritta dai
l'eresie rinascenti, e restituire nel suo Cardinali, die' facoltà al legato di
rigore la disciplina ecclesiastica. Mar- scioglierlo, e trasferirlo a Bologna
lino V Sommo Pontefice aveva con- col consentimento degli stessi greci,
vocato quel concilio a Pavia (Ve- che volevano trattare la causa del-
di), nell'anno xl^i'ò. Ma sopravve- la loro riunione alla Chiesa cattoli-
nuta in Pavia la peste, piacque ai ca. Bicevuta la bolla, il Cardinale
padri di trasferirlo in Siena, dove gli fu legato erasi ritirato dalla presidenza;
dato principio ai 22 agosto del 1423 ma sopravvenuto bentosto un gran
[T . Sien \ ). Semi di discordia era- numero di vescovi e di ambascia-
no nondimeno sparsi in quel con- lori di principi con alcuni Cardi-
cila da Alfonso V re d'Aragona, nali, già creati in concistoro privato
contrailo a Martino V, perchè avea da Martino V, riassunsero essi il

approvata l'adozione di Lodovico concilio contro l' intenzione di Eu-


d'Angiò fatta da Giovanna II regi- genio IV, il quale, non volen-
, ,.

BAS BAS i53


do che i boemi vi disputassero i lo- ebbero sempre per costante costu-
ro errori giù dagli antecedenti Papi me di radunare un sinodo di pre-
e dai concilii condannati, aveva or- lati immediatamente soggetti al pa
dinato che il concilio, dopo un an- Inarcato romano, ed ivi esaminarli
no e mezzo dal suo scioglimento, minutamente prima di procedere
venisse trasferito in Bologna. alla conferma come si legge di
,

A poter coonestare il prosegui- Papa s. Silvestro I, allorché approvò


mento delle sessioni loro, si fecero i decreti del primo concilio genera-
il presidente ed i padri del concilio le, che avea fatto celebrare in Ni-
basileese a deprimere l' autorità del cea nel 3 2 5,come, in tempi più
e
Pontefice, e ad esaltare quella del moderni^ Clemente V non volle ap-
concilio sopra il Papa. provare i decreti del concilio gene-
Eugenio IV, mosso dalle vio- rale Vienna nel 1 3
celebrato in 1 1

lenze di Filippo Maria Visconti du- SeEugenio IV aveva dichiarato nulla


ca di Milano, dalle ribellioni dei la dissoluzione, non fu perchè man-

romani, e dalle macchinazioni di casse della potestà di sostenerla ;

Alfonso V re d'Aragona, e quindi ma perchè erano risultate gravi dis-


dalla defezione di molti Cardinali sensioni, e più gravi ancora se ne
corrotti , non meno che dalla perti- temevano. 11 Pontefice Nicolò V (in
nacia de' basileesi e dalle stesse e. s allentici 7.5 gii. 7), disse Sen- :

loro lusinghiere promesse, s'indusse tentiam Romance seclis non nega-


a rivocare la dissoluzione del con- tnus in melius posse commutari '

cilio, e ad annullare le censure e le cimi aut surreptum aliquid fuerit -,

privazioni fulminate contro di esso. aut ipsa prò consideratone aela-


Per altro se confermava il concilio lu/n et temporiini, seu gravili/ti ne-
di Basilea, non per questo appro- cessitatimi dispensatorie ijiuvdani or-
vava i decreti emanati da esso in dinare decreverit. cjuoniani et egre-
pregiudizio della sede Pontificia, che gin/il jdpostulimi Paulit ni ciucedani
anzi protestò di voler piuttosto mo- fecisse dispensatorie legimus, ipica p&-
rire, che confermarli. Veggansi gli stea legitur revocasse. Voleva Euge-
Annali ecclesiastici di Bzovio, Spon- nio si proseguisse il concilio con ogni
dano e Rainaldi al detto anno. divozione e fervore , ma in riguar-
Non tralasciarono i basileesi di do a quelle cose soltanto che giuste
interpretare a loro vantaggio il di- e ragionevoli si fossero , salva la
ploma di Eugenio IV. 11 Cardinal fede cattolica, e la riverenza all'au-
di Turrecremata, il più gran teolo- torità della Santa Sede.
go della sua età, elevato alla por- L'adesione di Eugenio IV, e la
pora nel i4^9? trattandone diffusa- concordia tra lui ed il concilio, eb-
mente ne' suoi dottissimi libri de be elfetto ai 5 febbraio i434- E
Ecclesia^ dopo aver mostrato, che siccome fin da Martino V era stato
la dichiarazione fu estorta con vio- progettato il trattato della unione
lenze e minaccie rintuzzò le lo- , dei greci colla Chiesa latina, sotto
ro illazioni Fece conoscere . che ,
Eugenio IV vi fu pure proseguito.
i Sommi Pontefici neh' aver a ,
I conciliari] di Basilea aveano a tal
confermare i decreti dei legitti- fine spediti ambasciatori alla corte
mi concilii ecumenici , ai quali greca, che in ricambio altri ne man-
non aveano assistito in persona dava aBasilea per significare che, stant-
vot. IV. ia o
ì 54 BAS BAS
te il difficile accesso di quella città lio nella città loro, ciocché si racco-
per parte dei greci, non potè vasi glie dalla lettera di Eugenio IV ai
in essa trattare la sospirata unione. Cardinali suoi legati in Basilea, regi-
Il perchè, ai t..\ settembre del 1 £3 j, strata nel lib. Brev. p. 147. Ricevuta
unanimi concordarono gli ambascia- una ripulsa, si rivolsero gli avigno-
tori ed i conciliarii, che il concilio nesi ai conciliarii , ed offersero a
per l'unione si celebrasse nell' Occi- tempo determinato il prestito di
dente, od in Calabria, od in An- settantamila fiorini d'oro per inte-
cona, od in altra terra marittima ressarli alla celebrazione del conci-
dell'Italia, od in Buda di Unghe- lio Aderivano alle
nella loro città.
ria, od in Vienna d'Austria, op- loro brame mentre Gio-
i basileesi,
pure nella Savoia. vanni Bissipato, ambasciatore e pro-
Si dolse Eugenio IV, con suo breve curatore dell'imperator greco, solle-
dato in Firenze ai io novembre del citava!! liei principio del 4^7 a 1

detto anno, e registrato nel lib. Brev. determinar finalmente un luogo dei
p. 86, che avessero, senza sua noti- nominati nel primo decreto. Alta-
zia e consulta, stabilite i conciliarii mente si doleva egli dell'infedeltà e
quelle convenzioni, mentre diverse dell' incostanza de' padri di Basilea,
poteva averne concluse in Costanti- perchè mentre i prelati orientali , su-
nopoli Cristoforo Garatone suo se- perati i pericoli e le distanze immen-
cretano e nunzio. Sperava cos\ che, se, dalla Siria, dall Egitto, e dalla
maggior numero di padri greci con- Puissia erano giunti in Costantino-
correndovi, più durevole avesse ad es- poli ,
pronti a solcare aspri mari ,

sere l'unione, di quella che fu stretta per passare in occidente, il poco


nel concilio di Lione del 1272 dai zelo de' basileesi, con tante tergiver-
pochi, che vi si erano recati. Ne sazioni, impediva la congiunzione
avvisò Eugenio IV conciliarii di
i delle chiese occidentale e orienta-
Basilea ai 20 febbraio i4-35 ; ma le; solo condotti dalla bassa avver-
non vi prestarono orecchio, e con sione all' Italia, come quella nella
lettera diretta al Papa, in data dei quale più che altrove potea risplen-
5 maggio , riprovarono la celebra- dere la maestà Pontificia. V. Rai-
zione del concilio di Costantinopoli, naldi all'anno 1 4^6.
e mandarono nuovi nunzi all'impera- Fra simili altercazioni , lasciatisi

tor greco perchè si piegasse al luogo vincere dallo studio della pace, i

di Basilea ( V. in append. conci 1. legati ed i prelati loro


apostolici
Basii.); ma trovatolo inflessibile, lo aderenti convennero colla parte av-
sollecitarono alla ratificazione del versa de'faziosi nella determinazione
primo concordato, cioè alla nomina che sborsassero gli avignonesi certo
di alcun luogo marittimo dell' Ita- promesso sussidio e che nel pat- ,

lia, come più comodo all' impera- tuito intervallo di tempo si trasfe-
tore, al patriarca, ed al Papa in risse in Avignone il concilio, ovve-
persona. ro si stabilisse altro luogo per la
Scorse però gran tempo senza che traslazione del medesimo.
avesse effetto il concordato, e gli a- Rimasto senza 1'
esecuzione del
vignonesi intanto spedirono i loro pagamento il secondo termine pre-
ambasciatori ad Eugenio IV perchè scritto ( il quale dice lo Spondano
cooperasse al trasferimento del conci- fosse di quarantadue giorni), la par-
BAS BAS i55
te sana del concilio, schiene la me- del monistero di Mervel nella dio-
no numerosa, conchiusc finalmente cesi di Treveri, poi amplissimo Car-
che si dovesse trasportare a Firen- dinale. Questi visitarono prima il

ze, ad Udine, od in altro luogo di Papa in Bologna, e concertati con


quelli convenuti tra il Papa,, il con- lui e cogli ambasciatori greci gli

cilio ed i greci. affari, unirono con Cristoforo


ivi si

Cooperarono a siffatta risoluzione Garatone vescovo coronense, e nun-


gli ambasciatori di Carlo VI re di zio Pontificio, e passati in Venezia,
Francia, che pospose Avignone agli s' imbarcarono per Costantinopoli,
Di che gliene seppe gra-
altri luoghi. sopra comandate
quattro galere
do Eugenio IV, il quale conferirlo il da Antonio Condulmiero appro- ,

decreto con bolla data in Bologna dandovi ai 3 settembre dello stes-


ai 2() giugno i4^7- Nondimeno la so anno. Presentate all'imperatore
parte conciliare avversa al Papa, e Giovanni VII Paleologo le lette-

la più numerosa composta di po- , re Pontificie, ed il denaro invia-


chi prelati, dei loro famigliari ec- togli dal Papa per difesa di Co-
clesiastici, di semplici sacerdoti del- stantinopoli durante la sua assenza,
le terre circonvicine ammessi al immantinente acconsentì l'augusto
suffragio decisivo, contro l'uso dei alla proposta della città di Ferrara,
passati concilii, e di moltitudine di ple- luogo compreso nella prima con-
be, guidata dal Cardinal Ludovico venzione, come quello di piti facile

Alamand arcivescovo d' Arles fatto accesso breve navigazione per


con
presidente del concilio, e subor- l'Adriatico, e per le barche del Po.
nata ed avvalorata da Alfonso V Di ciò certificato Eugenio IV con
re di Aragona, da Filippo Maria lettere del Garatone, convocò senza
Visconti duca di Milano, e da A- indugio il concilio universale di Fer-
madeo Vili duca di Savoia, de- rara, suprema au-
disciogliendo con
cretò che, ammesse le istanze degli torità e formalmente quello di Ba-
avignonesi , i quali chiedevano un silea con bolla dei 18 settembre
altra proroga per lo esborso, ferma 1437, nella quale si diffuse in a-
restasse l'elezione già fatta della mare querele pel tumultuario, sedi-
città di Avignone. Che se i citta- zioso , ingiurioso e scismatico pro-
dini di essa neppur quella volta cedere dei basileesi.
avessero adempiuto alle promesse, Poco dopo l'arrivo del Garatone
si trasferisse il concilio in alcuna cogli ambasciatori greci, e con due
città di Savoia. Nella stessa sessione, vescovi nunzi del legittimo concilio
dei 7 maggio, la parte dei faziosi di Basilea, giunsero ancora in Costan-
promulgò un decreto per assicurare tinopoli quattro vescovi nunzi dei
agli avignonesi il rimborso della faziosi persuadere i greci
ailine di
somma di settanta mila fiorini d'oro, per Avignone. Ma inutile tornò l'an-
ed in esso dichiararono che la cit- data loro, poiché l' imperatore ed il
tà d'Avignone ne aveva già sborsa- patriarca, dopo aver confermata la
ta una porzione. Frattanto la parte risoluzione d'entrare ne' legni Pon-
sana del concilio deputò suoi nun- tificii, esortarono i basileesi, che, de-
zi a Costantinopoli, Pietro vescovo poste le animosità e composte le

di Dignc , Antonio vescovo porto- differenze, andassero seco loro in Ve-


ghese, e Nicolò de Cusa preposto nezia. Giunsero difalli colà ai 9 feb-
. ,

1 56 BAS BAS
braio del 1 348, ed ai 4 marzo en- è soggetta interamente alla potestà
trarono in Ferrara colmati nslluno dello sposo, eh' è il Papa : Che co-
e nell'altro luogo di grandissimi o- me la madre del re è suddita del
nori ( V . Fere \ra ). I faziosi basi- re, così la Chiesa madre del Papa,
leesi al contrario si ritirarono sde- come uomo e come fedele, è sud-

gnati a Marsiglia. Si fecero in seguito dita del Papa, come principe di es-
a Ferrara sedici sessioni, l'ultima del- sa, a cui solo immediatamente die-
le quali ebbe luogo ai io gennaio de il Signore la suprema potestà
i43 9 .
delle chiavi, che e<di esercita sui
Carlo VII re di Francia, avendo fedeli : Che la Chiesa è forza che
nel i43S formata in trentotto artico- cada, ogni volta ch'è smossa l'au-
li la famosa Prammatica Sanzione torità del Papa , il quale è la

( Te di ) _,
cavata da' decreti del pietra su cui essa è fondala :

conciliabolo, fu condannata con au- Che la Chiesa è bellissima e senza


torità apostolica da Eugenio IV. I macchia sol quando è Ornata viro
detti trentotto canoni, di cui si com- suo, eh' è il Pontefice : Che quanto
pone la Prammatica Sanzione, leg- è registrato nelle sacre lettere delle
gonsi presso il Ferrari nella Bi- prerogative della Chiesa , tutto di
li Hot. Canon. , verbo Concorda- essa si verifica sol quando è congiun-
timi Gallicnm ta al Papa suo sposo, suo capo, e
Gli ambasciatori dei principi, e vicario onde senza lui
di Cristo ,

molti prelati si erano a poco a po- quella Chiesa, ch'è chiamata San-
co ritirati dal conciliabolo, per cui ta nel simbolo degli apostoli, non
in quell'ultima sessione, tenuta ai 16, sarebbe congregata In nomine Chri-
o, come altri vogliono, ai 19 mag- sti, non sarebbe corpo, ma ca-
gio 1439, esso restò composto del davere non sposa , ma adulte-
;

solo Cardinale Alcmand arcivescovo ra ; non chiesa ma sinagoga non , :

di Arles, una
di sette vescovi e di talamo di Cristo, ma postribolo di
moltitudine di sacerdoti bordine in- Satana Che quanto conviene a Cri-
:

feriore, occupando questi ultimi i sto, come capo invisibile della Chie-
seggi episcopali con sacre reliquie sa, tanto, con proporzionata comu-

in mano. Argomento precipuo di nicazione, si deve al Papa, come ca-


quella sessione si fu il fulminare po visibile della medesima Chiesa,
Eugenio IV per la deposizione del e perchè visibile, però capo neces-
Papato; non considerando costoro che sario della Chiesa visibile : Che Cri-
i fratelli minori soggiacciono alla giu- sto, il quale ha promesso di trovarsi
risdizione della primogenitura del nel mezzo delle persone radunate
Pontefice : Che la casa di Cristo è in suo nome, assiste nei concilii

sottoposta al Sommo Pontefice, pa- come nel corpo l' anima, la quale
dre di famiglia Che non : meno esercita le sue principali funzioni
la greggia universale della Chie- negli organi del capo, come Cristo
sa , che le pecore particolari devo- principalmente co' suoi lumi nel Pa-
no restar subordinate alla direzione j3a, eh' è capo del suo corpo misti-

del Che il corpo misti-


Pastore: co, cioè della Chiesa : Che sebbene
co della Chiesa, come il corpo fisi- il regno è superiore al re , come
co non può dipendere, che dal suo disse Gersone nel concilio di Co-
capo : che la sposa, cioè la Chiesa, stanza, e come replicarono i faziosi di
BAS BAS ,5 7
Basilea, proposizione però che in nome di Felice V ( V. Antipapa
molti luoghi sarebbe data alle fiam- XXXI X ). Accompagnato poscia da
me come offensiva dell' autorità Lodovico duca di Savoia, dal conte

della monarchia laica contuttociò ;


del genevese, suoi figli, e da trecento
la Chiesa non può essere superiore gentiluomini dei suoi stati, fece il

al Papa, perchè il Pontefice ha la solenne suo ingresso in Basilea , il

autorità immediatamente da Dio, 24 giug l1f> I 44°3 e<i il 24 luglio


laddove i re 1' ebbero primieramen- fu consagrato e coronato dal Car-
te dai popoli : Che la celebrazione dinal d' Arles.
de' concilii non è stala istituita co- La Germania, nel congresso di
me necessaria per la decisione del- Magonza, ricevette tutti i decreti
le materie della fede, poiché è ba- de' basileesi assoggettandoliperò a
stevole per deciderle senza errore il molle modificazioni, eccettuati quel-
Sommo Pontefice, legittimo succes- li che appartenevano al giudizio
sore di s. Pietro, pel quale, non fatto contro il Pontefice. La Fran-
per la Chiesa Cristo pregò ut non cia parimenti nel concilio nazionale
defìceret fides, ina come convenien- di Bourges ne ammise alcuni asso-
te e necessaria per la più facile lutamente, ed altri con modificazio-

esecuzione de' decreti, ne' quali tut- ni. E lo stesso regno ed il re rico-

ti influiscono, come scrisse a Mar- nobbero quel concilio, ma non però


tino Mayero nelle sue epistole il 1' antipapa , né la sentenza di depo-
Cardinal Enea Silvio Piccolomini, sizione del Papato fatta contro di
poi Pontefice Pio II; e perchè an- Eugenio IV.
cora piace al Signore che tutti ope- JNella risposta, che diede Carlo
rino per le vie umane, ancorché si- VII agli ambasciatori di Felice
curi della divina assistenza , e coi col mezzo del vescovo di Clermont,
mezzi proprii della prudenza, non fece conoscere di voler supplicare
tentando senza essi il Signore Id- Eugenio IV a celebrare dentro un
dio. Per la qual ragione i re si va- anno un concilio generale in Fran-
gliono de' loro consigli e i Papi , cia per togliere dalla Chiesa lo scis-
consultano giornalmente col sacro ma. Pregava intanto i padri di Ba-
collegio de' Cardinali, che loro assi- silea, ed il signore di Savoia (co-
stono nel governo, come già assi- sì chiamava Felice V) che, lasciate
stevano i settanta seniori a Mosè. a parte le censure e le minaccie,
Pronunciata quella sentenza, con- i pensassero alla concordia , né in
ciliarii deputarono i tre triumviri, per- modo alcuno molestassero con giu-
chè nominassero dal loro corpo tren- di zìi gli ecclesiastici del suo regno.
tatre elettori d'un nuovo Papa, di- Aggiungeva, essere il signore di Sa-
ciotto dei quali erano sudditi di A- voia per sangue suo congiunto, e
madeo Vili duca di Savoia, per te- non piacergli che fosse ingiuriato
stimonio di Flavio Biondo dee. , da alcuno ; ina che in questo affa-
Ili lib.X. Rinchiusisi quindi in un re, in cui trattavasi della fede, pre-
luogo già fabbricato nel mezzo di tendeva solo la giustizia, e quindi
Basilea, ad uso delle danze pubbli- sperava, che il di lui consanguineo
che, lo fecero servir di conclave; avrebbe trattato l'affare colla soli-
nel quale elessero Amadeo Vili du- ta prudenza. Appena, ai 26 ottobre
ca di Savoia, divenuto antipapa col del i44°3 furono tali cose riferite
,

i58 BAS BAS


ai padri di Basilea ed a Felice V, scienza, o per nobiltà, per esser
1 l'animo di tutti.
afflizione invase eletti Cardinali di santa Romana
Alfonso V re d'Aragona, e sovra- Chiesa, acciocché godessero, oltre gli
no di Sicilia e di Sardegna non , emolumenti, degli onori, e delle in-
riconobbe da principio né Eugenio segne proprie di tal dignità. Nel
IV né Felice V ; ma dipoi aderì
, consecutivo mese di settembre poi
ad Eugenio IV. La Germania, ap- gli permisero, che per quella volta
pigliatasi alla neutralità, ricusò di soltanto, ne potesse nominare due
ascoltare nella dieta di Magonza il o tre ancora di una stessa diocesi.
Cardinale d Arles
5
e due anticardi- Felice V però, nel mese di apri-
nali di Felice V, se epiesti prima le ,
presso Thonon avea di , già
nou deponevano gli abiti Cardinali- scritti nel numero de' Cardinali i se-
sài, e quello gli ornamenti di legato guenti :

a Intere. Lo stesso avvenne nella Lodovico della Pala, de' conti di


dieta di Francfort, essendovi presen- Varambone, francese di origine. One-
te Federico III re dei romani, anzi sti professò nell'Ordine di s. Benedet-
questiavendo mandati ambasciatori to, e, secondo altri, in quello di Ci-
ad Eugenio IV ed a Felice V, or- stcllo, e quindi fu eletto prima vesco-
dinò loro di venerare il primo co- vo di s. Giovanni di Morienna , e
me vero Papa, di chiedergli la con- poi amministratore di Losanna. Nel
vocazione di altro concilio, e di trat- concilio di Costanza ottenne la ca-
tar col secondo per internunzi, senza rica di custode , o sia governatore
tenerlo per Pontefice. Deposta fi- del conclave, che ivi fu tenuto per
nalmente la neutralità , tutta la 1'
Martino V, e in que-
elezione di
Germania si sottopose, nel principio sto di Basilea per la sua attività
del i447j a d Eugenio IV. L'Italia faceva le prime parti, onde Felice
( senza escludere Filippo Maria Vi- V lo creò Pseudo-Cardinale; ma ter-
sconti duca di Milano genero del- minalo lo scisma, il Pontefice Ni-
l'antipapa), la Spagna, la Provenza colò V lo riconobbe per vero, con-
l'Inghilterra, l'Ungheria, la Polonia, ferendogli il titolo di s. Anastasia,
e gli altri regni settentrionali, con ed alcuni scrivono che poi passasse
1' Oriente , lo seguirono in tutto. a quello di s. Cecilia. Dopo due
La Savoia, gli svizzeri, i basileesi, anni, come vuole il Contelorio
il Piemonte, alcune università, e contraddetto dal Frizonio , che scri-
quei d' Argentina parteggiarono per ve sci, fiiù il corso de' suoi giorni
Felice V; ma
furono dipoi costretti in Roma nel 14^1, ° ne l j 4^^j ea
"

a venerare ed ubbidire al legittimo ebbe la tomba nella basilica vati-


Romano Pontelìce. cana.
Nel i44° (così il Ciacconio Bartolommeo di Novara, fratello
nelle vite dei Pontefici e Cardinali diScaramuccia consigliere di Filippo
colle note di Agostino Oldoino duca di Milano, eh' era genero del-
1677, toni. II, p. 938) il giorno lantipapa, aggregato alla famiglia dei
29 gennaio, fu conceduto a Felice V Visconti, e perciò cognominato Vi-
dai congregati nella città di Basi- da Mai-tino V, Ponte-
sconte, fu creato
lea, che prima di recarvisi per es- fice romano, vescovo di Novara l'anno
sere coronato, potesse scegliere al- 1429. Egli aggiunse non pochi edifi-
cuni soggetti illustri per lama, per zii,già fatti dal vescovo Guglielmo suo
, . ,

BAS BAS i5g


predecessore nel castello di Vespola- 3> davere : e cos'i d' allora in poi
ti , come rilevasi da' suoi stemmi 33 comincio a servire con migliori
travagliali con mattoni colli, e » auspicii a Filippo, dal quale fu
varie importanti cose fece nel pa- 33 arricchito e tanto amato che
,

lazzo vescovile . Da Eugenio IV n venne ascritto fra i \ isconti e ,

chiamato in giudizio , e convin- 53 il di lui fratello Barlolommeo fu


to di aver cospirato contro ili -3 fatto vescovo. A questo vescovo
lui, fu spogliato dell'onore e della » ho servilo ancor io allorché Iro-
dignità episcopale. Laonde, per evita- -3 va vasi in Basilea assai famigerato
re lo sdegno del Pontefice, si rifug- 53 in riguardo al duca : con lui au-
gii) presso il concilio di Basilea , e 35 dai a Milano, e per tre anni gli
presso l' imperatore. Si presentò pu- 55 prestai fedel servigio nel IN'ova-
re ad Alberto re de' romani, dal 55 rese. Poscia lo seguii a Firenze
quale ottenne la conferma di tutti 55 speditovi dal duca in legazione.
que' privilegii accordati alla chiesa 33 Uno scellerato mostro di mali-
di Novara , e c\\ essa attualmente •5 gnità fìngendosi nemico di Eu-
possedeva. Cos'i, sebbene privato da •5 genio IV, lo tirò a sé con in-
Eugenio IV del vescovato, si conte- •3 ganno 33
neva come se fosse vescovo ordina- E dopo aver narrato la cospira-

rio, e in quella conferma Bartolom- zione , circa la cattura di Eugenio


meo viene nominato principe del IV in Firenze, soggiunge. « Di li

sacro romano impero. Per verità 3» a pochi giorni il vescovo fu li-

ricevette occultamente le insegne del 53 berato, e andò a Milano col Car-


Cardinalato dategli da Felice V, 53 dinal Santacroce, il quale avea
ma protestava di averle pubblica- 53 qualche affare col duca, e quin-
mente ricusate per ottenerle da Eu- » di dovea trasferirsi ad Arras per
genio IV. Pio afferma aver que-
li » trattarvi della pace tra il re di
gli nella curia romana in Firenze 33 Francia, e il duca di Borgogna.
alla presenza di Eugenio IV, rinun- 33 Ancor questo seguii, e per di lui
ziato gli ornamenti di tal dignità, •3 comando mi recai nella Scozxi;
cos'i parlandone nei commentarli: 3 ma essendone tornato non volli

5 Barlolommeo di Visconti vescovo -3 avvicinare Eugenio IV in Bolo-


» di Novara, fratello di Scaramuc- 33 gna, per tema che imputasse a
» eia , fu da giovane promosso al 35 me le azioni del Novarese. Dimo-
» vescovato, non tanto per merito » rai lungo tempo in Basilea, e
33 proprio, quanto pel favore del 33 stettipresente a tuttociò, che fu
» fratello. Imperocché Scaramuccia, 33 operato contro Eugenio IV; quin-
» detto anche Giorgio, nato di bas- 55 di fui ricevuto per segretario da
> so lignaggio servi garzoncello a 55 Felice V di recente creato anti-
>> Gabriele Visconti, ed in seguito 5. papa, presso il quale mi adoprai
» alla decapitazione di costui avvenu- 35 nella promozione de' Cardinali
53 ta presso Genova, tuttor giovinetto, 53 affinché ancor questo Novarese
« si rivolse a Giovanni Visconti duca 33 fosse fatto Cardinale, locchèavven-
33 di Milano ; fu seco lui mentre 33 ne. Ma poi cambiate le cose, tut-
33 ancor venia percosso , trovossi 33 ti abbandonando Felice V, né
33 alla di lui uccisione, e fu ve- 33 volendo riconoscere il di lui Pa-
•) duto lagrimare sopra di quel ea- 53 pato, io mi recai presso L'inope-
.

160 BAS BAS


» ratore Federico III, ne amai pas- cono Cardinale di s. Eustachio. Es?li
>> sar subito da un partito all' al- rinunziò lo splendore di tai titoli,
» tro. Il vescovo di Novara poi ri- come consta dagli atti del concilio
» nunzio le insegne del Cardinala- di Basilea, ove leggesi, che i pre-
» to, non senza speranza di otte- fati quattro falsi Cardinali furono
v nerle nuovamente da Eugenio IV, approvati dal sinodo di Basilea. Ga-
» speranza eh' egli nutre tutt'ora » spare Porregni confonde quest' Al-
Bartolommeo adunque , cogli sforzi fonso falso Cardinale, coli' altro Al-
del duca di Milano, fu restituito alla fonso Carillo già detto: imperocché
sua primiera chiesa ove mori , se- l'Alfonso designato da Benedetto XIII,
condo Ferdinando Ughelli nelle ad- morì nel ifi\, laddove l'altro fu
dizioni al Ciacconio, l'anno 1^6, o, scritto da Felice V nel numero dei
secondo altri, nel i4^7- Esiste una Cardinali l'anno i44°-
lettera del Cardinal Enea Silvio Pic- Felice V inoltre annoverò tra i

colomini, ed è la trecentesima decima falsi Cardinali Sbìgneo vescovo di


nona, ad Andrea Visconti, nella quale Cracovia, il quale sebbene fosse sta-
si condolè della morte di Bartolom- to creato Cardinale da Eugenio IV,
meo vescovo suo fratello. In questa pure si condusse, secondo il Contelo-
lettera confessa Silvio andar lui di ri, da creatura di Felice V, cui le-
tutto debitore alla di lui casa, il che se grazie in Basilea col mezzo di
fa credere essere stato segretario di un messaggere, l' ultimo giorno di
Bartolommeo. Avvi un'altra lettera ottobre del i44g come negli atti
del medesimo Enea, diretta a Bar- del concilio. V. Scismi.
tolommeo stesso, ed è nell'elenco la Nell'anno i44°j primo dell' an-
vigesima seconda. Esiste un pubblico i- tipontificato, il giorno 12 ottobre,
stromento , con cui questo vescovo Felice V creò in Basilea i seguen-
prese possesso del castello di Vespola- ti anticardinali , nella seconda sua
ti, ed un altro col quale eresse, nel- promozione :

l' anno i44$> a piazza da mercato


^ Alessandro Zanowitz polacco, fi-
di Gaudiani. glio del duca di Moscovia, secondo
Valdr amo di Morsa signore di alcuni patriarca di Aquileia, ed am-
Baer, che Panvinio ed il Ciacco-
il ministratore della chiesa di Trento,
nio chiamano Urbano, tedesco, elet- fu chiamato prete Cardinale di s.

to vescovo di Mastricht, assente ven- Lorenzo in Damaso da Felice V.


ne da Felice V appellato Cardina- Per comando di lui andò legato in
le : ma egli rifiutò Y offertagli di- Polonia, alfine di stogliere quel regno
gnità , e scrisse che sarebbe venu- dall'ubbidienza di Eugenio IV, e
to al concilio di Basilea. Sotto Ni- assoggettarlo all' antipapa. Nulla pe-
colò V rinunziò il vescovato di Ma- rò concluse in tale legazione, poi-
stricht; nessun' altra menzione tro- ché trovò lo stesso re, ed i prima-
vasi fatta di lui presso gli scrittori di ti del regno contrarli a Felice V.
quell' epoca. Poco dopo diede un addio sì alla
Alfonso Cardio spagnuolo, diver- dignità Cardinalizia, che a quella
so da quello che l' antipapa Bene- di legato, per la qual cosa Nicolò
detto XIII arruolò nel numero dei V confermò vescovo di Trento
lo
falsi Cardinali, da protonotario apo- agli 8 novembre i44^- Ferdinando
stolico , fu eletto da Felice V dia- Ughelli non annovera questo Ales-
,

CAS BAS ,61


sancirò fra i patriarchi di Aquileia: datato li 22 settembre 1 44^- Quindi
e per verità se si osserverà atterv- mori nella sudditanza di Felice Y.
tamcnte sulla loro serie, sarà ben Francesco nativo di Francia il ,

difficile fissar l' epoca nella quale quale ancor giovanetto avea profes-
abbia egli preseduto a quella chie- sato la vita monastica secondo le re-
sa. Il 29 1402 occupò quel-
aprile gole di s. Benedetto, l'anno i43s fu
la cattedra, per comando del Pon- eletto vescovo di Ginevra, città della
tefice Bonifacio IX, Antonio Pan- Savoia posta in vicinanza del lago di
ciatino. A questo legittimamente suc- Ginevra. E già molto innanzi era ad-
cedette nel 14 B Lodovico Tecchj 1 detto agli uffizii della curia romana.
il quale nel 1 435 lasciò questa se- Assistette agli atti del concilio di Ba-
de vacante a Gio: Vitellio Vitelle- silea, e come uno de' francesi con-
schi. Alla morte del Vièelleschi la vocati, fu presente ai comi/.ii , nei
ottenne Lodovico Scarampi, al quale quali fu creato antipapa Felice V,
succedette Marco Barbo, che ritenne da cui ricevette nello stesso concilio
il patriarcato di Aquileia fino al l'ostro e la nomenclatura di prete-

1490. Forse tutti quelli, che abbiamo Cardinale di s. Marcello. Fu uomo


nominato, ebbero il patriarcato di di poca facondia, ma di molto in-
Aquileia dai romani Pontefici, e tendimento. 11 suo giudizio in ogni
questo Alessandro polacco, dall' anti- difficile affare dicesi meritevole di pre-
papa Felice V potrebbe essere stato ferenza. Dopo il ritiro di Felice V,
decorato di una tal distinzione nel me- anch' egli depose la porpora che
desimo tempo in che gli altri godeva- avea indossata.
no e lo stesso titolo e la cattedra. Bernardo francese il quale in ,

Ottone spagnuolo vescovo di Tor- verde età abbracciò e professò l'isli-


losa, uno degli otto spagnuoli, che, tuto di s. Benedetto, fu celeberrimo
intervenuti in Basilea, elesseroPapa giurisconsulto di quel tempo, e ve-
Felice V medesimo nomi-
, fu dal scovo di Acqs. Si recò al concilio
nato prete Cardinale di s. Puden- di Basilea come uno degli elettori
ziana nel i44°j nia ne ^ giorno i3 francesi a quello prescelti; ma sic-
aprile del i44^S a ^ a presenza dello come soffriva il mal di podagra,
stesso Eugenio IV Pontefice roma- non volle intervenire all'atto della
no e dei Cardinali rinunziò le in- , nomina di Felice V, e gli fu sostitui-
segne del Cardinalato, come consta to Lodovico di Marsiglia. Nondime-
dal diploma dello stesso Eugenio IV. no Felice V lo intruse nel sacro
Giorgio spagnuolo vescovo di \ ich Collegio, quasi prete Cardinale dei
si recò al concilio di Basilea pel ss. Nereo ed Achilleo ; egli però po-
regno di Aragona, e fu uno degli spa- co dopo ne gettò le insegne.
gnuoli, che diede il voto per Fe- Giovanni tedesco, da vescovo Ar-
lice V, il quale contollo tra preti i gentino di Eger, fu celebrato qual
Cardinali primieramente col titolo
,
prete Cardinale di ma quan- s. Sisto;
di s. Anastasia, dipoi con quello di to tempo godesse fama s'igno-
di tal
s. Maria in Traspontina. Ma Euge- ra: gli scrittori contemporanei non
nio IV, privatolo non solo della por- ne parlano, e ne' codici vaticani non
pora , ma ancora del vescovato , lo si rinviene di lui che il semplice
rimandò a casa sua , come rilevasi nome.
dal diploma dello stesso Eugenio IV Giovanni Gruuemeldcr } o Grum-
VOL. IV. 21
, ,

i6a BAS BAS


malder, detto anco Germulder, ba- giorni nell' amor di Dio. Egli tra-
stardo di Giovanni, o piuttosto di dusse in latino l'alcorano, in cui
Alberto duca di Baviera, era dottore Maometto stabilì una falsa e mol-
in decreti e sacra teologia, e qual ca- le religione, e ne confutò le men-
nonico, o prevosto, intervenne al con- zogne con argomenti e ragioni vere-
cilio di Costanza, e sioppose a Gio- Inoltre fece una collezione delle con-
vanni Hus. Diretto da quel conci- cordanze delle parti del discorso in-
lio alla cattedra vescovile di Frisi- declinabili della Bibbia, e in due
gna, non tardò ad esserne cacciato volumi die' alla luce gli alti del
da Martino V. Felice V lo aggre- concilio di Basilea.
gò a' Cardinali col titolo de' ss. Sil- Terza creazione de' falsi Cardina-
vestro e Martino a' Monti altri- , li, ossia pubblicazione de'medesimi.
menti detto Equizio. Deve dirsi pe- Il giorno 1 1 novembre del 1 44°>
rò che cedesse simile ascrizione, ed ricevuta per lettere notizia dalla
ottenesse da Eugenio IV il vescovato Francia, che gì' infrascritti avrebbe-
di Frisigna, poiché si sa di certo ro accettato il Cardinalato, Felice
che mori in Vienna vescovo, il se- V, pseudo Pontefice, mezzo assiso in
condo giorno di dicembre del 1 453. alla congregazione sinodale di Ba-
Giovanili de Prilla Vezzosa, spa- silea, consultando per la prima vol-

gnuolo di Segovia , insigne teologo ta i presenti tra Cardinali da lui i

di quel tempo, arcidiacono di O- creati, creò Cardinali di santa ro-


viedo, intervenne al concilio di Ba- mana Chiesa alcuni, tutti assenti,
silea come uno degli elettori spa- come leggesi negli Atti del concilio
gnuoli, die' suo voto a Felice V,
il Basileese, tomo li libro XVI, capo
dal seconda proclama-
quale, nella 36, e sono i seguenti :

zione de' padri, fu iscritto nel nove- A ina eleo di Thalaru francese, il
ro de Cardinali col titolo di s. Ma- quale da Giacomo Severzio, nella
lia in Trastevere, e fu spedito alla Cronologia de' vescovi lionesi vie- ,

adunanza di Berry. Dopo la riti- ne descritto per uomo nobilissimo,


rata di Felice V , cessò di usare religioso ed erudito. Sortì sublimi
porpora e titoli. S. Antonino scrive, natali nel territorio di Lione dalla
che questo Giovanni fu alunno del- famiglia de Thalaru ragguardevo-
l' Ordine de' predicatori e che mo- , lissima per 1' antica sua nobiltà, fu
li appena ricevuta la nomina al nipote di Giovanni de Thalaru.,
Cardinalato Enea Silvio Piccolo-
. chiamato Cardinale da Clemente
mini poi, nella sua Storia del con- VII falso Pontefice, ed arcidiacono
cilio di Basilea, a chiare note as- di Lione, e prescelto da quel clero,
serisce, che questo uomo, illustre partì pel concilio di Costanza. Ivi

per letteratura e pietà , depose la dimorando gli pervennero lettere


porpora nelle mani di .Nicolò V colle quali gli si notificava la sua
dopo il recesso di Felice V, e che elezione, fatta dal capitolo 1 anno
ottenne il vescovato di Cesarea nel- 1 4 * 5>, al grado del defunto Filippo
le regioni degl'infedeli. Comunque arcivescovo di Lione, la quale, se
sia la cosa, si tiene per certo, che ab- crediamo a Parodino, fu approvata
bandonata la dignità e il mondo nel medesimo concilio ila tre nazio-
si ritirò in una solitudine, e con ni, delle cinque che componevano
gran santità visse il resto de' suoi quell'augusta assemblea. Tornato a
,

BAS BAS i63


Lione, dai suffragane! di quella pro- bianco del peso di due libbre, e do-
vincia, che giunsero a' i 3 gennaio al- po la mezza notte un altro pezzo
la capitale di essa, fu nella catte- dello stesso peso, e gl'inservienti al-
drale consacrato con solenne rito il l'altare un altro pezzo.
giorno 16 dello stesso mese ed an- Dionisio ila Moidin, o de Molen-
no i4i6. A lui Martino V rinnovo dino francese, ori ondo di Meaux, fu

i privilegi di primate, come costa canonico e cantore della chiesa di

dal diploma spedito per tal prima- Vienna , ed ebbe canonicati nelle
zia,che conservasi nell'archivio del- chiese di Chartres, di Reims, di Tu-
la di Lione. Intervenne al-
chiesa rena, di Alby e di Ambrun. Dipoi,
l'adunanza di Berry, dalla quale fu fatto consigliere del re di Francia
spedito legato ad Eugenio IV ro- Carlo VII e ne' palagi di Carlo
,

mano Pontefice, unitamente agli am- Delfino di Vienna e reggente in Fran-


basciatori del re di Francia, o solo cia, fatto referendario de' memoriali

per impetrare Papa, tanto a dal finalmente fu promosso alla cattedra


nome del re, quanto del clero, che di s. Stefano arcivescovile di Tolosa,
nulla facesse contro i padri di Ba- per elezione del capitolo, ai 21 aprile
silea, ma che anzi vi approvasse il 1421; indi fu trasferito a quella di
concilio. Benché assente, venne se- Parigi nel 14^9, nella quale venne
gnato da Felice V nel numero dei confermato dal Pontefice Eugenio IV,
Cardinali preti l'anno i44 0: non con analogo diploma dei io giugno.
visse però lungamente in tale qua- Quindi venne insignito dal mede-
lifica, poiché il giorno i i febbraio simo Pontefice del patriarcato d'An-
i443 morì, e il corpo di lui fu sepolto tiochia. Nello scisma, ascritto da Feli-
nella cattedrale di Lione nella cap- ce V tra i Cardinali preti, intervenne
pella di s. Pietro a sinistra del co- all'adunanza di Berry, chiusa la qua-
ro. In vita die' molte prove di sua le, morì in Parigi a' i5 settembre
pietà. Sono ben noti i di lui atti i447j e fLl se P°ho in quella catte-
contro i bestemmiatori. E poiché drale in una tomba di bronzo nel
gli ebrei nel 1 3 1 1 furono espulsi coro, a lato dell'aitar maggiore. Au-
dalla città di Lione, allorché ne oc- bens, non vedendo nella lapide
cupava la cattedra Filippo di Savoia, sepolcrale alcuna menzione di Car-
Amadeo, eccitato dal di lui esempio, dinalato, lo escluse dal numero dei

intraprese l' atterramento della loro Cardinali di Felice V ma ; a torto,


sinagoga in Trevoux, città diocesa- perché negli atti del concilio di Ba-
na. Finalmente, prossimo alla mor- silea Va-
manoscritti, conservati nel
te, comandò con approvazione del ca- ticano, trovasi fra nominato. quelli

pitolo, per usare l'espressione del Forse avendo spontaneamente la-


suo testamento, che nelle sei setti- sciata la porpora prima della sua
mane (che cominciano nella domenica morte, non se ne fece memoria in

vicina a s. Fercole) nelle quali di- quella lapide. Fra le altre fonda-
cesi al presente esser vacanza, si zioni havvi questa, che in ogni
celebrino messe appena finiti i
le gabbato si canti dai musici una
mattutini, e quelli che assistono al- messa nella cappella di s. Dionisio,

la messa del coro, se saranno inter- ove scorgesi l' effigie di questo Car-
venuti al mattutino, riceveranno (spe- dinale, ed inoltre pel di lui riposo
cialmente i detti cappellani) un pane si reciti il salmo De-prqfundis al- ,
, ,,
.

iG4 I3AS BAS


lorchè nelle feste più solenni si cele- lice V, che allora era alla testa del
brano sagrifizii e riti nell' aitar sinodo di Basilea, decorato delle in-
maggiore. segne cardinalizie.
Filippo de Caerquis, o de Coat- Fr. Nicolò di Tudisco, o Tude-
kiz francese della Brettagna, cittadi- sco, siciliano, di Catania, e,secondo al-
no di Lione, versassimo nell'uno tri, palermitano, discendeva da nobile
e nell'altro diritto, bene addottrina- schiatta. Era celeberrimo professore di
to sì nelle profane,
che nelle sacre dh'itto, detto comunemente abbate
lettere, ammirevole per non ordina- palermitano, o soltanto abbate, e fin
ria eloquenza, fu appellato il Fran- dall'adolescenza avendo in Catania
cese de' Francesi, per la superiorità abbracciato l'istituto di s. Benedetto,
del suo ingegno. Innalzato primie- fu discepolo in Bologna del dottis-
ramente alla sede vescovile leonen- simo Francesco Zabarella , insegnò
<e , fece
ingresso in detta città il
1'
dieci anni in Siena, quindi in Par-
lunedì santo, 17 marzo i^36, indi ma, finalmente in Bologna coll'emo-
ascese alla cattedra metropolitana lumento di ottocento scudi d' oro.
di Tours, fu direttore del consiglio Attesta il Trittemio esser questo
secreto, e come presidente de' conti stato famosissimo, di fino ingegno,
concistoriali primo ministro del re di pronto e fermo consiglio, nel
di Fi-ancia. Andò sovente amba- discorso limpido e chiaro, ed essere
sciatore di Carlo VII, e legato al stato predicato Luminare di Legge.
Sommo Pontefice , in Germania , e Primieramente venne fatto abbate
presso altre estere nazioni, e spe- Maniacense, o Moniacense, nella dioce-
cialmente nel concilio di Basilea si di Messina, poi referendario e udi-
ove, in occasione delle contese circa tore generale della Camera aposto-
le precedenze fra gli ambasciatori lica , come vuole il Panvinio,
o,
de' duchi di Brettagna e di Borgo- uditore della rota romana regio ,

gna, con tanta veemenza perorò a consigliere e commissario. Venne


favore del duca di Brettagna, che in fine eletto dal re Alfonso arci-
fu reciso ed annullato il decreto, vescovo di Palermo, nel 4^7, e 1

col quale era stata aggiudicata e confermato da Papa Martino V.


confermata la preferenza al Borgo- Per comando di Alfonso, si recò
gnone rappresentante , e fu ordina- al concilio di Basilea, in cui perorò
to e affisso un altro decreto, con a difesa di Eugenio IV, anzi, come
cui conferivasi un tal onore al Bri- riferisce Enea Silvio Piccolomini
tanno. Passando poco dopo per la si sforzava col massimo impegno di
Brettagna, fu sommamente ringra- dimostrare, che Eugenio IV non era
ziato e favorito con ogni sorta di allatto ricaduto e sostenne una
,

onorificenze da quel duca. Tornato grande controversia coi tre teolo-


in Parigi assistè alla conferenza di gi , il vescovo di Eger , Giovanni
quella sacra facoltà intorno alle con- di Segovia e Francesco di Foix
,

troversie Pontificie, e difese il con- nella quale il suo discorso fu da


cilio di Basilea contro lo stesso tutti più lodato che approvato
Eugenio IV, nel qual sentimento Pure produsse questo effetto, che
persistè pertinacementeanche dopo nelle conclusioni fu tolta la pa-
che quel Pontefice avea scritto in rola ricaduto , sostituendole ca-
proposito al re : laonde fu da Fe- duto. Imperocché trattandosi della
,,

BAS BAS 16S


conferma delle proposte l' arcive- , riconciliato con Eugenio IV. Po-
scovo di Palermo, uomo fornito di co dopo avendo ricevuto da Fe-
,

sommo ingegno e singoiar facon- lice V il nome di Cardinale, ri tur-


dia, e primo ambasciatore del suo nò verso Basilea, e fu caldo difen-
re , con una splendida orazione sore del concilio. Pel resto, ritiran-
chiese la dilazione dell'affare; ma dosi Felice V, per togliere lo scisma,
grande essendo la discordia, si con- il Palermitano, benché pregato, non
trastò per molti giorni: finalmente vollemai deporre un tal nome. E
prevalse il partito contro il Paler- mentre con vari pretesti andava
mitano, per lo che egli con erudito portando la cosa a lungo , gli so-

opuscolo, che ha per titolo: Que- praggiunse la morte, e morendo si


stioni inforno al concilio di Basilea, dolse molto di aver, a suggerimento
magistralmente le discusse. Dopo de' nipoti , abbandonato, coin' egli
tultociò, tornato Nicolò in Roma diceva, la verità del concilio. Compi
si trasferì presso il re Alfonso d'A- la mortai carriera nel mese di lu-
ragona, il quale, per sopravvenute glio i44^j e fi-1 sepolto nella cat-
cause, sdegnato contro Eugenio IV, tedrale di Palermo. 11 Panvinio e
di nuovo rimandò il Palermitano s. Antonino riferiscono che dopo ,

con Lodovico al concilio di Basilea alcuni anni della di lui morte, Ni-
per impugnarvi il partito del ro- colò V romano Pontefice, successore
mano Pontefice , ove pubblicando di Eugenio IV, ebhe cara e legit-
molte Risposte a Questioni ammassò tima la dignità cardinalizia di questo
gran denaro e più cose indegna- Nicolò. Proclive al punire di leg-
mente operò secondo che scrive
, geri, sentenziò contro i rei, per lo
Guidone Panziroli nella sua Storia che da certuni è chiamato crudele.
J
de famosi Professori di Diritto. Pel resto interpretò i decreti dei
Tra le altre cose dicesi, che corrotto Pontefici con tale solidità di dot-
dall' oro fecepromovere al vesco- trina , che meritò di essere nomi-
vato di Bergamo Isidoro da Ro- nato nuovo Bartolo tra' professori
sata, ignorante, ignobile, e pieno del diritto Pontifìcio , commenda-
di vizi. Inoltre fece un panegirico to , sopratutto per la sua chiarez-
a favore di Marco Milanese, uomo za. Oltre le Opere sul Concilio
sebbene creato dottore in legge di Basilea , scrisse le dette Que-
imperito ed inetto, esaltandolo qual ed erudite Risposte , che fu-
stioni
altro s. Agostino, e persuase al si- rono fatte pubbliche da Lodovi-
nodo che fosse eletto vescovo di co Bolognino. Scrisse inoltre cin-
Alessandria locchè gli fruttò non
, que tomi sopra il Decreto , e le
leggera macchia d' infamia. Laonde Decretali:, sopra le Clementine: in-
nacque dissensione fra lui e Lodovico torno all' Autorità , Verità , ed I-
Pontano. E molto più fu il travaglio sliluzione de' Concilii , specialmente
posto a pacificar costoro, che a richia- di quello di Basilea: la Procedura
mare boemi alla fede cattolica, secon-
i Giudiziaria , ossia la pratica circa
do 1' autorità del citato Enea Silvio. il modo di procedere ne' Giudizii Ci-
Riuscì inoltre a persuader molti di de- vili.Fece centoquattro Consigli, distri-
porre Eugenio IV. Ma allorché si buiti in due volumi, varie Dispute
giunse a tal atto, parti dal sinodo per intorno alla Potestà Papale, Con-
comando del re d'Aragona, ch'erasi ciliare, ed Imperiale: Ripetizioni,
, ,

iB6 BAS BA.S


e una questione tenuta nel
Letture: sima famiglia , e procacciò decoro
Ginnasio di Panna ed un Trat- ed ornamento a lui stesso. Passò
talo a favore dell'autorità del Con- la puerizia e la gioventù nello
cilio ili Basilea. studio delle scienze ; inoltrato nel-
Gherardo Mariet, che il Panvi- l'età disimpegnò con lode per più
nio, il Ciaccolilo ed altri chiamano anni l' onorevolissimo officio di pri-
Giovanni francese, da confessore di mo presidente nella camera de'conti
Curio VII, il Vittorioso, re di Fran- di Nantes ; fu quindi decorato del
cia fu fatto in primo luogo vescovo
,
pastorale della chiesa vescovile di
di Castres poi Cardinale prete da s. Bricux. Poco dopo venne tras-
Felice V nella terza iscrizione dei ferito a i4 9? e d
Nantes, nel r

padri, seguita in Basilea. Il Frizonio, eletto cancelliere del duca di Bret-


il quale, aderendo al Ciacconio ed tagna nel
, qual tempo vendette
al Panvinio chiama Giovanni questo a quel duca Giovanni V alcuni
Gherardo, scrive che il Gherardo Ma- municipii. Ma a cagione delle estre-
riet succedette a Giovanni sì nel vesco- me sue ricchezze dal duca di Alenzon
\ato di Castres, e sì nell'impiego di fu tratto in carcere ; di che il duca
confessore regio ; ma che Giovanni brittanno sommamente irritato co-
e non Gherardo fu decorato della mandò tosto una leva, arruolò sol-
porpora dal falso Pontefice Felice dati , saccheggiò le terre , e i do-
V. Ma non si può convenire co' ci- mimi del duca di Alenzon, e colla
tati autori, attesi i codici mss. del forza delle armi lo costrinse a
Valicano, ne' quali non Giovanni restituirgliil vescovato di Nantes
ma Gherardo viene annoverato tra ed compensarlo dei danni che
a
i falsi Cardinali dell'antipapa. Colla gli avea cagionati insieme al ca-
scorta del Frizonio si assegna a pitolo della sua chiesa Questo .

questo Gherardo per istemma rosso Giovanni, vescovo celebre in Fran-


scudo , con croce d' oro rilevata da cia, fu spedito da Carlo VII qual
otto punte all'estremità, rigettan- suo ambasciatore a Rai mondo d'An-
dosi l'altro attribuitogli dal Ciacco- gennes, e da Felice V fu inscritto fra
nio, che appartiene a quel Giovanni i Cardinali preti, col titolo di s. O-
Borgognone, il quale fu creato Car- nofrio l'anno i44° m Basilea; ma
dinale da Nicolò V. non visse molto in tale qualifica, im-
Giovanni de iMalestroict , o de perocché nel i443, a '
J 4 settembre,
Maleslrot, francese nacque di nobi- , mori presso Nantes, e fu sepolto in
lissima famiglia della Brettagna, quella chiesa cattedrale. Gli scrittori
che trasse il cognome da Malestroit francesi lodano altamente l'equità,
rinomatissima baronia della diocesi e probità di quest'insigne personag-
di Vaunes presso il fiume Oliste. gio. Pregato da Arlusio conte di Pu-
I di lui genitori furono Giovanni chemont, poi duca di Brettagna, di
di Castelgirone, e Giovanna di Dol cedere, attesa la senile età sua, il

signora di Combret, non già duchi vescovato al nipote Guglielmo, con


di Brettagna, come vuole il Ciac- grandissimo stento potè venire a ciò
conio , il quale falsamente gli asse- indotto ; mentre ad Artusio che rei-
gnò gli emblemi brittanni. Questi terava le istanze, rispondeva con in-
dunque tenne tale condotta, che culcargli molte volte, che il nipote
gloria accrebbe alla sua specchiatiN- non era idoneo a tanto carico. A-
.

BAS BAS 167


vea Giovanni nello scudo del suo Portogallo Alfonso V, intervenne
stemma nove bisunti d'oro. Alcuni al conclave di Basilea , e come
bau dubbio sul titolo di s. Ono- uno della nazione spagnuola, se-

frio, che gli attribuiscono il Con- dette in que' coinizii , e die' il suo
telori, Agostino de Paz, e Frizo- voto per Felice V, dal quale ter-

nio ; imperocché non leggiamo che minato il sinodo, fu ascritto al sa-


quella chiesa, eretta da Eugenio IV, cro Collegio.
fosse assegnata a' diaconi Cardinali Inoltre negli atti dello slesso con-
se non all'epoca di Leone X, ed ai cilio basileese, trovami resi famosi
preti Cardinali se non dal tempo Cardinali gl'infrascritti, cioè:
di Sisto V. Per la qual cosa il Vincenzo Dolivac, polacco, illu-

Panvinio ed il Ciacconio, sebbene stre per ingegno e dottrina, il qua-


riferiscano questo Giovanni nella se- le applicossi sino dal primo fio-

rie de' preti Cardinali celebrati da re degli anni in diverse accade-


Felice V, non indicano però il ti- mie, alla pietà non meno che al-

tolo. Seppure non vogliamo dire, le lettere. Compiti gli studii, tor-

che lo stesso Felice V, falso Ponte- nando in patria , fu eletto cu-


fice,per cagione di Eugenio IV, e- stode del tesoro della chiesa di

rigesse in titolo Cardinalizio la chie- Gnesna, indi a poco a poco nel con-
sa di s. Onofrio, e l'affidasse a que- siglio di Vartz, per pubblica scel-
sto Giovanni. ta di tutti gli ordini, a lui venne
Quarta creazione di falsi Cardi- affidata la cura e l' educazione dei
nali, latta il giorno 6 aprile i444> m figli del re Uladislao, occupato pres-
Ginevra, come negli atti del conci- so l' esercito. Eseguì questo geloso
lio ; ma, secondo il Ciacconio, nel- incarico con quello zelo e saggez-
1' anno 1 44^, anno quarto dell' an- za, che produssero alla repubblica il

tipontificato di Felice V. In essa creò prezioso godimento de' frutti da si


cinque falsi Cardinali, quattro pre- degno educatore aspettati. Sebbene
ti, ed uno diacono, de' quali due uomo di non
tanto distinto merito,
soltanto ne pubblicò, che sono : andò esente dal morso dell' invidia,
Giovanili Arsio, o sia degli Arsi intenta ad intralciar la via alla vir-
di nazione francese, arcivescovo di tù , colla quale saliva alle più lu-
Tarantasia , intervenne al concilia- minose dignità del regno di Polo-
bolo di Basilea, dove aderì al par- nia. Di fatti, quando prelati e ca-
tito dell'antipapa Felice V, che lo nonici uniti a consulta per la va-
creò anticardinale. A fine però di canza della mitra metropolitana di
smorzare affatto qualunque scintilla di Gnesna, unanimi lo acclamaro-
del passato scisma, fu da Nicolò V, no primate, non pochi magnati del-
a'19 dicembre i4io? crealo prete la repubblica si opposero, giudicando
Cardinale del titolo de' ss. Nereo ed aver diritto a tal dignità, per or-
Achilleo, e dopo cinque anni dalla dine, e per grado, Uladislao vesco-
sua promozione, finì i suoi giorni vo di Wladislavia, col pretesto che
nella Savoia nel 4^4? e "ella sua 1 era provveduto dalla legge alla suc-
metropolitana rimase onorevolmente cessione de' prossimiori nelle vacan-
sepolto. ze degl'impieghi del regno, quasi-
Lodovico portoghese vescovo di ché una legge civile regolar doves-
Viscu, come ambasciatore del re di se ancora 1' ecclesiastiche dignità
i68 BAS BAS
Fra gli applausi pertanto della mas- alla cattedrale di Gnesna moltissi-
sima parte, Vincenzo nell'anno 1 4 ^7 me sacre suppellettili ornate di
prese a reggere la metropolitana di gemme ed oro. Visse nella dignità
Gnesna affidatagli da Eugenio IV arcivescovile, secondo alcuni, fino al
romano Pontefice. Nel secondo an- i448, e secondo altri, sino al i4^9j
no di arcivescovato, a nome del re nel qual anno mori, e fu sepolto
di Polonia, andò in legazione pres- nella chiesa cattedrale di Gnesna.
so l'imperatore Alberto, che allora V. Polonia, ove si portano alcune
trovavasi in Breslavia, e vi trattò di notizie riguardanti questo scisma.
concedere ai boemi la facoltà di sceglie- Ugo Guglielmo di Stagno., nato
re liberamente in re chi volessero. Im- in Verdun nella Lorena, monaco di
perocché alcuni della Boemia aveano s. Benedetto nel monistero di s.
prudentemente eletto Casimiro fra- Vittore di Verdun, ottenne la di-
tello del re Uladislao, donde nac- gnità di arcidiacono nel capitolo
que occasione di guerra contro i boe- della cattedrale di Metz, e in quel-
mi. Dopo la morte di Uladislao, l'ar- lo eziandio di Verdun. Seguì il

civescovo Vincenzo, nell'anno i


44?; partito dell' antipapa Felice V, che
il giorno
27 giugno, unse con rito lo elesse anticardinale dignità, che :

solenne in re di Polonia il fratello quantunque di pura ombra ed im-


Casimiro IV, nella qual solennità i maginaria, fu da lui ricusata sul
vescovi ebbero la distinzione di oc- motivo di non aver rendite suffi-
cupare, in confronto dei duchi Mu- cienti a sostenerla col dovuto de-
savi, il lato destro allorché il re as- coro. Papa Nicolò V però, a' 29
siso ricevette da' cittadini il pubbli- dicembre 144°)? creollo vero e le-
co giuramento. Frattanto l'antipapa gittimo Cardinale del titolo di s.

Felice V, per cattivarsi la benevo- Sabina, e liei 1^1 vescovo di Sion


lenza dei polacchi, che ad ogni co- nella Vallesia, che fu da lui poi ri-
sto si sforzava di trarre al suo par- nunziato, in luogo di che ottenne la
tito, annoverò tra i suoi Cardinali amministrazione della chiesa di Fre-
l'arcivescovo Vincenzo, che in ap- ius , dove fece edificare una chiesa
presso rinunziò agli ornamenti del parrocchiale nel villaggio d' Estain.
Cardinalato sotto il legittimo Nico- Intervenne ai comizii di Calisto III,
lò V, ottobre 1 447? come si
il 1 dove nell' elenco de' Cardinali elet-
rileva dal diploma di questo vene- tori di quel Pontefice, viene al suo
rando Pontefice. Questo arcivescovo nome aggiunto il titolo di arcive-
fu impegnatissimo per estendere la scovo di Metz, quantunque quella
religione ortodossa perseguitò sem-: chiesa sia vescovile soltanto, e non
pre l' eresie ; ebbe diligente cura metropolitana, della qual rimarche-
dell' ecclesiastica disciplina, e fu ze- vole circostanza nella sua vita non
lantissimo difensore de' beni della si fa alcuna menzione. Contrasse
Chiesa. Fabbricò da' fondamenti un stretta e singolare amicizia col Car-
tempio in onore della ss. Vergine dinal Pietro Barbo, che fatto Papa
Maria e delle sante Caterina e , nel i464 5
si nominò Paolo II, e
Barbara. Coli' approvazione del ro- stando in Roma si prese a cuore
mano Pontefice eresse in collegiata gì' interessi della chiesa di Verdun,
la chiesa di s. Nicolò vescovo, dei ottenendo tra le altre cose da Ni-
canonici regolari laleranensi. Donò colò V la conferma di due statuti
, ,

BÀS BAS 169


del capitolo di Verdun , in virtù Corneto e Montejìascone . Questi
de' quali que' canonici nelT atto . di dopo la morte violenta dello zio
essereammessi in quella cattedrale, essendo stato preso da Papa Euge-
debbono giurare d' essere nati di nio IV in sospetto di ribellione,
legittimo matrimonio, e di libera fuggì insieme con Lilio Laitellano
condizione. Lasciò di vivere in Ro- di Corneto in questa città, ed aven-
ma nel i455 dopo sei anni di Car- do ritenuto presso di sé le spoglie
dinalato, e fu sepolto nella sua ti- dello zio, chiamato in giudizio, uè
tolare, nella cappella del Rosario volendo venirvi, fu spogliato da Eu-
dove al destro lato della medesima, genio IV del vescovato nel i44 2 -

vedesi sul pavimento la di lui effi- Ma egli, impaziente dell'ingiuria ri*


gie impressa in marmo, con intor- cevuta, essendosi appellato al conci-
no ad essa una breve iscrizione scol- lio di Basilea , non solo da Felice
pita in carattere gotico. V fu restituito nel vescovato, ma di
Bartolomeo T itellescìà o de' Vi- più fu crealo anticardinale del ti-

tellesi, italiano di Corneto, nipote del tolo di s. Marco ; la qual denomi-


celeberrimo Cardinal Giovanni, da nazione ritenne fino alla morte di
vescovo di Corneto e Montefìascone, Eugenio IV; e quindi Bartolomeo,
(creato da Eugenio IV), fu da Felice V come di animo moderato, lasciando
predicato prete Cardinale del tito- la porpora, tornò all' ubbidienza di
lo di san Marcello : ma egli non Nicolò V, dal quale venne reinte-
accettò l'offerta, secondo il Ciacco- grato nella chiesa di Corneto e Mon-
nio. Felice Contelori poi, coll'auto- tefìascone. In seguito , avendo l'i-

ri là de' monumenti vaticani, afferma preso amministrazione della sua


l'

aver egli vestito la porpora ed as- chiesa, la dotò di regolamenti cotan-


sistito al concilio di Basilea, traspoi'- to salutevoli, che anche al presente
tato a Losanna. Presso Marcello Vi- fanno legge le di lui costituzioni, e per
telleschi canonico di Maria Mag- s. la loro utilità in appresso si diedero
giore, germano Muzio Vi-
del p. alla stampa nel 1592 da Girolamo
telleschi preposito generale della com- Bentivoglio vescovo di Montefìasco-
pagnia di Gesù ,
per testimonianza ne e Corneto. Ordinò, che tutti i

del Vittorelli, esisteva una lettera venerdì all' ora nona si suonasse la

di Felice V diretta , il giorno 24 maggior campana in memoria della


gennaio, a questo Bartolomeo in s. passione del Signore , ed allora i

Domenico fuori delle mura della cit- chierici, e tutte le persone istruite;
tà di Ginevra, l'anno 1 44-7 j setti- comunque occupate anche in lavo-
mo dell' antipapato, che cominciava ri , dovessero recitare l' orazione :

così : Servo de/ servi di Dio, al di- Christus faclus est prò nobis obe-
letto figlio Bartolomeo Cardinale diens usque ad mortem , mortein
di Santa Romana Chiesa, e vesco- auteni crucis Kyrie etc. Pater no-
:

vo delle chiese unite di Corneto e ster, Ave Maria, e Respice, quae-


Montejìascone, salute ed apostolica sumus Domine super liane fami- ,

benedizione. E nella sentenza da lui liam luam, ec. I laici poi, o gl'igno-
proferita nella lite fra il prelato di ranti, un Pater ed Ave, richiaman-
Torino, e 1'abbate di Rivoli, si sot- do alla memoria il benefìzio della
toscrisse : Bartolomeo prete. Cardi- redenzione. Inoltre nelle ore disoc-
nale di s. Marco , e vescovo di cupate scrisse molte cose, e stampò
VOI. IV. 22
, ,

i7o BAS BAS


un opuscolo intorno morte, per
alla eia, come conveniva a principe cri-
Ja di cui meditazione, stimandola stianissimo, avea sempre favorito al-
imminente a sé stesso, mosso da di- la dignità de' generali concilii , e
Tino fervore, coli' annuenza del Pa- soprattutto a quello di Basilea ,

pa Pio II, andò a Gerusalemme in nel quale avea sempre tenuto i


pellegrinaggio alla visita de' luoghi suoi legati : Che avea sofferto as-
santi. Nel ritornomori in Modo- sai di malincuore le discordie nate
ne li i3 dicembre i4^3, avendo tra' padri ed il Pontefice : Che ave-
prima di partir dall'Italia fatto testa- va ammonito e pregato gli stessi pa-
mento, ed istituiti gli eredi. Portato dri spessissime volte , e con lettere,
il corpo in patria fu sepolto a pie- e con messaggi , onde soprassedes-
di dello zio Cardinale, nella catte- sero nel giudizio contro Eugenio
drale di Corneto. Narrasi che il IV: Ch'eglino tutto ciò sprezzando,
corpo di Bartolomeo si conserva tut- non non aveano soprasseduto
solo
tora incorrotto. ma più lo aveano deposto, surro-
di
Tommaso de Corcelle, ovvero de gandogli un altro. Laonde per con-
Courcelle, francese, era canonico di Pa- siglio e de' grandi del
de' prelati
rigi, giusta il Contelori, e di Amiens, suo regno avea risoluto di perse-
,

a parere del Panvinio e dell'Àubens. verare nell' ubbidienza ad Eugenio


Qual teologo, assistè al concilio di IV, né riconoscere alcun altro Pontefi-
Basilea,ebbe disputa contro Euge- ce ; ma voler anzi supplicarlo a cele-
nio IV, e fece una lunga disserta- brare dentro un anno un concilio ge-
zione per provare , che il romano nerale in Francia, per togliere dalla
Pontefice è sottoposto al concilio, Chiesa lo scisma intanto pregare i
:

ed alla Chiesa. Fu uomo dotto e padri di Basilea, ed il signore di


modestissimo a segno che nel di- , Savoia (così chiamava Felice V) on-
sputare tenea sempre gli occhi bas- de, lasciate a parte censure e mi-
si verso terra senza mai volgerli nacce, pensassero alla concordia, né
ai circostanti. Fu uno degli elettori in modo alcuno molestassero con
francesi, che nei comizii diede il giudizii gli ecclesiastici del suo re-
voto per Felice V. Come ambascia- gno : essere il signore di Savoia per
tore del concilio di Basilea e del- sangue congiunto al re, non piacere
l' antipapa,trovò al congresso di
si a sua maestà che fossegli fatto ingiu-
Berry, in cui si sforzò a tutta pos- ria da alcuno : ma in questo affare,
sa: ma inutilmente, di sostenere tan- in cui trattasi di fede, il re non
to i decreti del concilio , de' quali pretendere altro che la giustizia :

era egli stato autore principale sperare tuttavia, che il di lui con-
quanto il partito di Felice V. Im- sanguineo avrebbe trattato l' affare
perocché, dopo varie dispute ed al- colla solita di lui prudenza. Appe-
terazioni, sopraggiunse alla fine lo na; li 24 ottobre del i44°j furono
stesso re Carlo VII con gran nu- tali cose riferite a' padri di Basilea
mero di prelati e principi, e uditi ed a Felice V, l'afflizione invase l'a-
gli ambasciatori d' ambedue le par- nimo di tutti. Tommaso ritornò in
ti, con tutta maturità ponderato e Basilea, ove dallo stesso Felice V
discusso 1' affare co' suoi,
rispose per fu susurrato Cardinale ma questi ;

mezzo del vescovo di Clermont in rifiutò l' oblazione, dicendo di non


questi termini che il re di Fran-
: avere rendite sufficienti a sostener-
,

BAS BAS ,
7 i

ne il deeoro. Non fassi di lui alcu- che si coronò col nome di Nicolò
na menzione dal Ciacconio, e dal V. La Germania immantinente lo
Panvinio. Ne fecero però rimem- venerò per legittimo Papa, confer-
branza Felice Contelori nell'elenco mandosi, da Federico III re dei ro-
tratto da' monumenti vaticani, ed mani e dai principi dell' impero, la
Aubery. abi'ogazione della neutralità, e d'o-
Giovanni de Ragusìo, alunno del- gni commercio con Felice V anti-
l'Ordine de' predicatori il cpuale , papa e co' sediziosi di Basilea. Si
avea disputato contro i boemi, fu adoperarono quindi, nel i449> c °l
da Felice V inserto nel computo massimo impegno i principi cristia-
de' Cardinali, a seconda de' mss. di ni a secondar le zelanti sollecitudi-
Pio II, Piccolomini, risguardanti il ni del Sommo Pontefice, per ren-
concilio di Basilea. dere una piena serenità alla Chie-
Cosa poi avvenisse degli anticar- sa. Felice V, amante della pace, e
dinali di Felice V, lo dice Pio II, dell' unità cattolica, e temendo d'
già Enea Silvio Piccolomini, ne'suoi altronde di rimanere senza niun se-
commentarii intorno al concilio di guace, perdere la Savoia,
anzi di
Basilea. Intavolate le trattative del- che Nicolò V
avea esposta all' oc-
la pace, così si convenne tra le par- cupazione delle armi di Carlo VII
ti: Felice rassegni il Papato, e sia re di Francia, depose ai 7 aprile
il primo tra i Cardinali e ne'suoi spontaneamente il Pontificato, ed i
domimi legato perpetuo: Lodovico, padri del conciliabolo basileese, per
J
Cardinal d Arles, conservi la pri- ordine di Federico III, emanato
miera dignità, e ricuperi la catte- nella dieta di Aschaffemburgo, scac-
dra pontificale: Lodovico de Va- ciati da Basilea, si trasferirono in
rami) one o de Palu,
, Tigone di Losanna, restringendo lo scisma tra
Metz di Stagno, e Tarascon, cioè i confini della Savoia. Elessero ivi

d' Artus, o Arsio , rimangano nel per salvare il loro decoro, e per
Cardinalato: Gli altri, secondo che togliere ogni apparenza di scisma,
si potrà, siano promossi. ai25 aprile, il medesimo Nicolò V
Morì intanto Eugenio IV in Bo- come Sommo Pontefice, ed in con-
ma ai 2 3 febbraio 1 447> illustre seguenza sciolsero la loro congrega-
per santità di costumi, glorioso per zione. Questo fu l' esito del congresso
molti fatti insigni, e singolarmente basileese trasferito a Losanna.
per aver trionfato di tante tempe- Amadeo, già detto Felice V, fu
ste, scaricategli contro dal conci- dal Papa creato Cardinal vescovo
liabolo di Basilea, e per aver, mal- di Sabina, e costituito perpetuo le-
grado gli scismatici ed altri gra- gato a latore della Santa Sede nel-
vissimi impedimenti, condotto felice- la Savoia, nel Piemonte, nel Mon-

mente al sospirato termine 1' ecu- ferrato, nel marchesato di Saluzzo,


menico concilio generale di Firen- nella contea d'Asti, nel Lionese, di
ze e Lateranense coli' unione,dei qua della Sona, e nei territorii di
greci, degli armeni, dei giacobiti, Augusta, di Losanna, di Basilea, di
degli etiopi , de' mesopotami , dei Costanza, d'Argentina, di Sedune
caldei , e dei maroniti alla Chiesa ecc. col privilegio di poter occupa-

romana. Si elesse ai 5 di marzo il re il primo luogo dopo il Pontefi-


Cardinal Parentucelli di Sarzana ce, e quello di portare nel distret-
172 BAS BAS
to della sua legazione gli ornamen- parte alla Santa Sede. Né fu senza
ti Papali^ toltine il triplice diade- motivo quella esortazione, perocché,
ma, l'anello pescatorio, le scarpe nell' anno appresso, fu mestieri al

crucigere, l'ombrella, e la delazio- medesimo Pontefice di riprendere


ne della Ss. Eucarestia, oltre altre fortemente quel vescovo per avere
prerogative. stabilita certa transazione col can-
Nicolò V, coll'autorilà della Bol- tone di Berna all' insaputa della Se-
la L t pacis , assolse dalle censure de Apostolica. Laonde Clemente XI
quelli che erano stati radunati in ne condannò e dichiarò nulli tutti
Basilea e poi in Losanna, sotto il i capitoli. I domini! del vescovo di
nome di concilio generale, come ri- Basilea, nel 1798, all'entrar dei
portano Labbé toni. XIII, p. 1 347 francesi in Basilea, ed al sopprimere
e Fleury lib. capo IV, dichia-no l'antica costituzione dell'intero can-
rando nullo tutto ciò eh' era stato tone, vennero uniti alla Francia for-
detto e scritto contro l'antipapa, mando parte del dipartimento del
l' assemblea basileese, ed i loro ade- Beno. Nel 18 15 la maggior parte
renti. Tutti gli alti originali del con- di data al cantone di Berna.
essi fu

ciliodi Basilea e di Losanna si con- Tuttavolta un recente concordato


servano nella libreria della regia ca- collaSanta Sede ha riordinato il
sa di Savoia. vescovatodi Basilea in modo che
Nel 1438., e nel 1481 Basilea comprende nello spirituale le popo-
fu flagellata dalla pestilenza. Assai lazioni cattoliche dei cantoni di Lu-
florida nel secolo avea acqui- XV, cerna , Berna , Soletta , Argovia ,

stato un territorio, ed era divenuta Zug e Turgovia. Si fissò la resi-


una repubblica indipendente, fino denza del vescovo e del capitolo a
a che fu ricevuta nei Cantoni Sviz- Soletta, la Solodurum , antica e
zeri ai
9 giugno dell'anno i5oi. ragguardevole città, capoluogo del
Nel 5 9 fece professione di reli-
1
1
cantone dello stesso nome posta in
gione riformata per opera di Gio- riva all'Aar. La sua chiesa di s. Vis
vanni Ecolampadio, che vi fece fu eretta perciò in cattedrale e vi
escludere la cattolica. Cacciato al- si è formato un capitolo diocesano
lora dalla città il vescovo Filippo di ventun canonici, ripartiti su tutti
Gandolpheri, fu trasportata la sede i cantoni concordanti, con un suf-
a Porentruy dove i suoi successori fraganeo nominato dal vescovo, e
continuarono a risiedere, comechè con due dignitari , cioè un prepo-
il capitolo si stabilisce a Friburgo sto nominalo dal cantone di So-
nella Brisgovia. Il vescovo di Basi- letta ed un decano di nomina del-
lea, ch'era principe dell'impero, a- la Santa Sede. Nel 179^ la Fran-
vea altre volte voce nel colle- cia conchiuse in Basilea due trat-
gio dei principi alle diete di Ba- tati di pace, uno con Carlo V re
tisbona. Clemente XI
Nel 1 7 1 1 di Spagna, l'altro con Federico
esortò con una lettera in forma di Guglielmo III re di Prussia.
breve il vescovo di Basilea a man- BASILIANE. Monache dell'Orien-
tenere con tutto il calore la purità te e dell' Occidente. S. Basilio, tor-
della religione cattolica, ed astenersi nato dalla Siria e dall' Egitto avea
dal contrarre obbligazioni cogli ere- scelto per luogo di ritiro la provin-
tici confinanti senza prima darne cia del Ponto, perchè s. Emelia ma-
, ,

BAS BAS i
73
drc di luì, con s. Macrìna di lei figliuo- riente, che non ne avesse uno. Di-
la (Vedi) vi s'erano ritirate e v'a- chiaratosi però l'imperatore Co-
vèano fondato un monistero di ver- pronimo nemico delle sante imma-
gini. S. Basilio scrisse allora alcu- gini, circa il 74 ', perseguitò ogni
ne regole non solo per questo maniera di monaci e di monache
ma per tutti gli altri monisteri di Basiliani; li bandì dall'impero, ster-
vergini da lui fondati, siccome egli minolli col ferro ; ne saccheggiò i

afferma sermone VII de List.


nel conventi, cosicché vennero tutti no-
Monadi. Tra gli altri monisteri uno tabilmente a diminuirsi abbraccian-
presero a fondarne in Cesarea due do per sopra ppiù l'eresia e lo scis-

nipoti del santo, le quali s' appella- ma. Possono nondimeno arguir-
vano canonichesse, come apparisce si le osservanze regolari delle Basi-
dal trattato delle penitenze religiose liane orientali dalle costituzioni del
poslo in fine delle piccole regole di monistero, che l'imperatrice Irene,
s. Basilio. moglie dell'imperatore Alessio Comne-
liiferisce il Nisseno nella lettera no, fece fabbricare a Costantinopoli
ad Olimpio, che quelle monache vi- nell'anno 11 18, in onore di santa
vevano quasi angeli. Qual veste pe- Maria Piena di grazia.
rò usassero non è certo. Si sa solo Doveano in quel monistero abitare
che la veste loro interiore era di ventiquattro religiose,numero che sino
cilizio od almeno di lana. La esterio- a quaranta poteva essere accresciuto
re usata da s.Macrina, era quale la dove le rendite lo avessero permesso.
riporta il Bonanni nel suo catalogo Non era il monistero soggetto a ve-
degli Ordini religiosi nella parte se- runa podestà laica od ecclesiastica,
conda delle Vergini a Dio dedi- ed avea per proteggi trice la stessa
cale, tavola 1 3, tratta da pitture Irene, e dopo la morte di lei, una
antiche, e posta pure al num. i5 principessa della sua prosapia. Le
nel catalogo delle sante donne, pub- religiose doveano essere ammesse
blicato in Parigi nel 1660 dal p. senza dote, ed accettare potevano
Beurier, non meno che da Leone quanto venisse loro donato. Albi tre
Allazio al capo VI lib. Ili della eli eleggere e deporre l' abbadessa,
Concordia della chiesa orientale ed aveano un economo per gli affari

occidentale. Quella adunque


veste temporali, un padre spirituale e due
era per lo più nera non tinta sacerdoti, convivevano col-
i quali
ad arte, ma di colore nativo. Il le monache per amministrar loro
Masorio ( cioè un pallio angusto , i sacramenti. Non avevano le re-
che volgarmente si dice scapolare o ligiose stanza particolare, corican-
pazienza ) era del colore medesimo ; dosi tutte in un dormitorio comune,
le maniche della veste coprivano le lavoravano insieme e durante il la-
braccia e quasi tutte le mani la ; voro una di esse faceva la lezione
cocolla, ed il sopraiunerale, cioè so- spirituale. Veniva loro raccomandata
praveste erano quasi senza ornamen- la povertà, e nulla difatti possedevano
to e tutti erano di lana , ed i ca- in particolare. Prendevano anche in
pelli loro erano tosati. comune la refezione. Dove i giorni del
Tanti poi sono stati in seguito digiuno fossero caduti in qualche festa,

i monisteri delle seguaci di s. Ba- era moderata l'astinenza; condivano


silio, che non v' era città dell' O- in quel caso le vivande coli' olio
,

i
74
BAS BAS
bevevano vino , mangiavano pesce ,
vesserò abbisognato, facilmente tro-
cose tutte loro proibite negli altri vavano limosino in quella città ca-
giorni di digiuno. Uscivano dal mo- ritativa. Ben fabbricato era il prin-
nistero per andar a trovare i loro cipal loro monistero; osservavano
parenti infermi. Le donne potevano clausura, e l'arcivescovo, avente l'e-
entrare nel monistero per visitarle, piscopio dirimpetto al monistero, e-
mentre gli uomini venivano ricevuti ra il loro non avendo
superiore ,

alla porta coli' assistenza di qualche esse La maggior


superiora alcuna.
monaca attempata. Una volta al mese parte di quelle monache viveva se-
entrar potevano quelle monache nel condo i dettami della natura, non
bagno e le inferme tutte le volte che aveva regole non recitava uffizio
,

ciò venisse loro ordinato dal medico. e come erano poche le ricche che
Ilmedico esser doveva o eunuco o si facessero religiose, cos'i quasi tut-
vecchio. Essendo il monistero al- te erano miserabili, e ciò eh' è più,
quanto ristretto, avevano la sepoltura ignoranti, null'altro sapendo che re-
in altro luogo, detto Cellarea, ed ot- citare qualche orazione e le litanie.
tenuto per cura dell'imperatrice Irene I monisteri delle monache orien-
dal patriarca, ed alla cui custodia ella tali Basiliane situati sotto domimii

mise quattro religiose del monistero cristiani meglio regolati. Se


erano
delle Grazie con un sacerdote seco- vogliamo credere a Leone Allazio,
lare, affinchè vi celebrasse i divini uffi- le religiose dell' isola di Scio sua
zi. Ivi trasportavansi monache de-
le patria, menavano vita osservantissi-
funte, ed ivi andavano ad assistere ma , recitavano le stesse orazioni
alle esequie quelle religiose, che dall' dei monaci, osservavano i medesimi
abbadessa fossero state destinate. I be- digiuni, ed avevano le proprie ba-
ni stabili del monistero non potevano desse. Ciascuna di esse aveva il par-
esser alienati ; ma bensì i mobili in ticolare appartamento che compera-
caso di necessità. Molti monisteri va a proprie spese e nel quale le ,

condotti con tali discipline furono più ricche tenevano serve ed educa-
distrutti dai turchi , tanto in Euro- vano fanciulle loro parenti. Erano
pa quanto in Asia; alcuni però tut- eccellenti nei ricami. L'abito loro,
tora sussistono, e si crede tra gli altri al paro di tutte le altre monache
quello del gran-Cairo dove entrar orientali , era simile a quello dei
potevano cento religiose. monaci, a riserva di un gran man-
In Gerusalemme ve n' aveva un to, che dal capo scendeva loro in-
altro ,
posto sotto la protezione del sino ai piedi. JNon portavano né velo
patriarca , e che sostenevasi colle li- nò benda come le religiose d' occi-
mosine de' pellegrini. Erano tutte dente, ed usavano nella vestizione le
donne attempate le quali ad onta , stesse cerimonie praticate dai monaci.
della clausura uscivano dal moniste^ Veniva la novizia in chiesa sino
io sempre che i greci od i latini alla porta del coro ove ella si fer-

facessero qualche festa particolare mava per tutto il tempo dell' uffizio.

dentro o fuori di Gerusalemme. Di poi andava sino all'altare colla


Altri monisteri somiglianti pur vi testa scoperta, co' piedi scalzi, co' ca-
erano in Atene, e che viveano o coi pelli sparsi accompagnata da una re-
fondi lasciati dai pii cristiani, o coi ligiosa, che faceva le veci di matrona,

lavori delle monache. Dove però a- e che aveva cura d' impedire che i
,

BAS BAS i
7 5
capelli non le scendessero quando si ,il Papa s. Simmaco, fu fondato quel-
prostrava a pie del vescovo, il quale, lo di s. Galla presso la basilica di

dopo averle fatte alcune interrogazio- s. Pietro, e quello in Campo Mar-


ni, e recitate alcune preci, le tagliava i zo , delle quali parlasi all' articolo
che venivano dalla sua matro-
capelli, Benedettine , non che quello della
na raccolti per fare una cintura che ss. Annunziata, detto di s. Basilio
la monaca novella dovea portare nel- e che ora è delle monache domeni-
le sue comunioni, nelle fèste solenni cane dell'Annunziata (Pedi), ed
e perfino nella tomba. Vestita po- altri altrove.
scia cogli abiti della religione, ulti- La veste di queste monache non
mo era ilgran manto collo strascico. differisceda quella delle orientali in
Dato le veniva in fine il vangelo, die quanto alla forma, benché in alcuni
dovea tenere sul petto, perchè da ogni monisteri varii nel colore, usandolo
religiosa, recante un cereo acceso, fos- alcune nero , altre bianco di lana
se baciato. Finite tali cerimonie di- semplice, e portando in capo una
morava la novizia per sette giorni legatura all'usanza greca assai mo-
nella chiesa in orazione, senza mai desta, come asserisce Camillo Tuti-
essere svestita degli abiti ricevuti. no nella sua Storia.
Nondimeno le vere religiose del- Verso l'anno i56o cominciarono
1 Ordine di s. Basilio sono in occi- ad usare le vesti nere, con uno sca-
dente. Alcune ve ne sono in Polonia, polare e un velo grande nero dal
in Germania, in Italia principalmente, capo fino alle gambe, e attorno al
in Napoli ed in Sicilia, ove è celebre volto un altro velo, che pende so-
il monistero reale delle monache di pra il petto , eccettuate quelle che
s. Palermo, nel quale sog-
Basilio di si dicono converse, le quali portano
giornano ordinariamente circa cento il velo bianco . Vedi Bonanni, Or-
religiose , tutte dame delle famiglie dini religiosi; Apollinare d'Agnosia,
principali del regno. Ne' principii J ita dì s. Basilio; Goar Eucholog.

della lor fondazione uffiziavano in Graecor.; Sigysmund. Baro in Hcr-


greco, ma per la difficoltà, che pro- bestein Rerum moseovitarum com-
vavano le siciliane nell' apprendere inent.; Paul. Oderborn Vita Joaiin.
quella lingua, ne furono dispensate Basii.; Olearius Veyage da Moscov.
da Alessandro VI, che loro concesse Thevent Voyage du Levant.
di ufìiziare col rito latino e pro- BASILIANI. Ordine monastico
priamente di recitare 1' uffizio dei instituito nel 362 in circa, da san
domenicani. Papa Innocenzo XI Basilio il Grande arcivescovo, di Ce-
però, con suo breve del 1680, co- sarea nella Cappadocia, e patriarca
mandò loro di servirsi piuttosto del de' monaci di Oriente. Nel 355
breviario romano, permettendo loro s. Basilio aprì scuola di reltorica
altresì di celebrare tutte le feste in Cesarea, e si diede ad arringare
dell'Ordine di s. Basilio e di farne nel foro . Dappoiché temeva che
l' uflìziatura. Le monache di Mes- i grandi applausi lo facessero cade-
sina mantennero sempre il rito gre- re nella vanagloria ad istigazione ,

co, mentre tutte le altre d'Italia di sua sorella Macrina e del suo
s.

seguono il rito latino. amico s. Gregorio Nazianzeno de- ,

A Napoli nel 365 fu fondato quello liberò di rinunziare al mondo , e


di s. Patrilia; in Roma nel 5o4 sotto di darsi alla perfezione. Ceduta ai
,

176 BAS BAS


poveri la maggior parte de' suoi In quelle regole ripete sovente che
beni, e rendutosi religioso, non vol- un monaco deve aprire al superio-
le piìx vivere che a Dio. Imprese ha di più segreto nella
re ciò che vi
nel 3^7 un viaggio nella Soria sua anima, e sottomettersi in tutto
nella Mesopotamia e nell' Egitto alle sua decisioni; prescrive l'ospi-
collo scopo di visitare i monaci e talità verso i forestieri, proibisce
gli eremiti abitatori di que' deserti, che loro si dieno cibi delicati, pe-
e per acquistare conoscenza perfet- rocché ciò sarebbe tanto ridicolo ,
ta dei doveri , cui la sua nuova quanto se i monaci cambiassero
maniera di vita lo assoggettava . abito per riceverli. Vuole che con
Ritornato nell'anno appresso nella ima vita austera sieno sciolti i suoi
Cappa ciocia, da Dianeo suo vescovo, religiosi dalle visite inutili, e stieno
che pur lo aveva battezzato, ordi- lunge dalle case loro mondani. i

nato venne lettore. Bentosto riti- Scendono quelle regole a parlar del-
rossi nel Ponto, dove scelse per do- la sobrietà dovuta nella tavola an-
micilio la casa di sua ava, posta in che pegli stranieri, fa l'enumerazio-
riva all'Iris, dove Emelia sua
e ne altresì delle ore canoniche, e ne
madre, e Macrina sua sorella ave- dimostra l' eccellenza. 11 Cardinale
vano fondato un monistero di sacre Bessarione, nel secolo XV, compilò
vergini {V. Basili aìvk). Basilio ne fon- quelle regole, e le distribuì in ven-
dò un altro per gli uomini all'oppo- titré articoli.
sta parte del fiume, avendone egli stes- Né diverso era l'austero suo vi-
so la dilezione per quattro anni, cioè vere dalle austere sue prescrizioni.
fino al 362, in cui rinunziò a quel- Nel ritiro una sola to-
portava
la carica in favore di s. Pietro di naca, una cintura ed un mantello
Sebaste suo fratello. tutto di grossa materia. Dormiva
Costretto a lasciare la solitudine, per terra, vegliava per alcuna fiata
affine di recarsi a Costantinopoli, le notti intere, e si asteneva dal
e di là ritornato a Cesarea , vi si bagno, ch'era grande mortificazio-
trattenne qualche tempo pregato da ne ne' paesi caldi, e massime innan-
Eusebio che n'era vescovo; ma in- zi che si facesse uso di panni lini.

gelosito poi questi di Basilio, fece Di notte cuoprivasi di un cilicio,

il santo ritorno alla solitudine. Ol- cui lasciava di giorno per nascon-
tre il monistero in essa piantato, dere agli uomini il suo amore alla

s. Basilio ne avea fondati parecchi penitenza. Accostumossi, malgrado


altri, s"i per gli uomini che per le tutte le ripugnanze della natura, a
donne, in diversi luoghi del Pon- soffrire il freddo eccessivo, che re-
to, dei quali ritenne la soprainten- gna sulle montagne del Ponto. Non
denza generale, anche durante il iacea che un pasto
il dì con poca
suo episcopato. Compose inoltre per acqua e pane, cui aggiungeva al-
loro istruzione le sue Opere asce- cune erbe ne' giorni di festa onde ;

tiche, fra le quali le cinquantacin- divenne cotanto pallido che il suo ,

que grandi, e le trecento sedici pic- corpo sembrava appena animato.


cole regole j univa allo stato de'ce- A edesi dalle sue lettere aver lui trat-

nobiti, quello degli eremiti, benché talo il suo corpo come uno schiavo, ed
a lui sembrasse il primo di un ge- essere andato sovente soggetto a
nere assai più sicuro del secondo. gravi infermità. La mortificazione
,

BAS BAS 177


de' sensi era in lui accompagnata barba, e colla corona di capelli.
da quella della volontà, la quale Tutta volta ricevettero alcune modifi-
avea del prodigioso. Per effetto del- cazioni nel vestire, a seconda degli usi
la sua straordinaria umiltà deside- vennero introdotti.
dei paesi nei quali
rava vivere sconosciuto, e seppel- Pertanto i Monaci Basiliani in
lirsi in una solitudine ; eppure era Grecia vestono tonaca nera cinta
di un' inalterabile dolcezza tempe- ne' lombi. Sopra questa ne portano
rata da un'amabile gravità. Ripas- un' altra collemaniche larghe circa
sato in Cesarea,, vi fondò nuovi tre palmi, aperte nella parte ante-
monisteri, e tra gli altri uno spe- riore, e con l'estremità foderata di
dalej chiamato dal suo amico Gre- una lista di diverso colore, che pos-
gorio Nazianzeno una novella città, sono chiudere con bottoni. In capo
e dal suo fondatore, Basiliade. Ma portano sempre un berrettino, da
toccando la meta, in cui doveansi cui sono coperte le orecchie, e ag-
coronare tante fatiche, mori il pri- giungono un ampio cappuccio, al
mo gennaio del 379 in età di , quale sono attaccati due pendoni
cinquantun anno. V. s. Basilio. larghi quattro dita, che cadono so-
In breve l' insti tuto di s. Basilio pra le braccia e dai quali dicono
,

si sparse per tutto l'oriente, oscurò significarsi la croce. Lasciano cresce-


le altre regole che vi si professa- re in fine i capelli e la barba. Que-
vano, e quasi in sé stesso le assor- st'Ordine fiori per molti anni, ma
bì tutte, onde anche presentemente poi diventò scismatico. Sono divisi i

la maggior parte di quegl' instituti, Basiliani in Grecia in tre classi. La


che prendono da altri santi l'appel- prima è di quelli, che senza voti vi-
lazione,non conoscono e non osser- vono ove vogliono, la seconda è di
vano se non la regola Basiliana. quelli, che vivono ne' monisteri , la
Per questo s. Basilio è riconosciuto terza vive pure ne' monisteri, ma
pel patriarca de' monaci orientali con vita più solitaria né mai esco-
quantunque la sua regola passasse no da quelli portando per segno
,

ancora bentosto nell'occidente, dap- un cappuccio più ampio, e soprave-


poi che Ruffino 1' ebbe tradotta ste senza maniche. Tutti salmeggia-
dalla greca nella lingua latina ; no e fanno voto, astenendosi dalla
anzi pria che s. Benedetto pubbli- carne; celebrano nel rito greco in
casse la sua, v' erano in Italia, ed pane fermentato , e benché tutti si

in altre parti dell' occidente, molti professino scismatici, alcuni pochi


monaci di s. Basilio. Scrivono alcu- credono i donimi della Chiesa cat-
ni che innanzimorire si al suo tolica. Erano di questi ultimi i re-
vedesse il santo institutore padre ligiosi di molti monisteri d' Italia.

di ben nonantamila monaci nel solo Danno i greci il nome di Calo-


oriente: altri però d'assai ne accre- geri, ch'è quanto a dire Buoni an-
scono quel numero. tichi ai loro monaci. Forse che
Nessuno in oriente poteva essere pa- dapprima quel titolo sarà stato da-
triarca od arcivescovo, e neppure to ad alcun superiore; in seguito
parroco, se non appartenesse all'ordi- si estese a tutti coloro, che pro-
ne di s. Basilio, o di s. Antonio. I fessavano vita monastica. Tre sorte
Basiliani, a similitudine del loro in- di gradi vi sono tra essi: Archari
stitutore, vestono in cocolla, senza o novizi , Michrochemi o professi
voi. IV. a3
i
78
BAS BAS
ordinari , e Regalochemi o perfetti. restante del popolo seguace del lo-
Si dividevano eziandio in Cenobili, ro rito. La prima, cioè quella del-
Anacoreti, e Rinchiusi. I Rinchiusi la Risurrezione del Signore e che
stavano da cui
ristretti in grotte durando otto settimane , è sempre
non uscivano mai, abbandonandosi di olio. E vietato ai religiosi il vino,
affatto alla Provvidenza. Gli Ana- dal sabbato, e dalle domeniche in
coreti si appartavano dall' umano fuori. Tale quaresima è si rigoro-
consorzio, abitavano negli eremi sa, che dove accadesse di nomina-
presso i monisteri , a cui non si re per fino latte, o burro ec. ag-
portavano cbe la festa per assi- giungono una parentesi dicendo :
stere ai divini sagrifizi. I Cenobiti, salvo il rispetto della quaresima.
dopo un uffizio particolare chia- , La seconda quaresima è quella
mato Mesonycticon, che cantavano Comincia otto gior-
de' ss. Apostoli.
a mezza notte e che durava due , ni dopo la Pentecoste, dura quan-

ore, recitavano tutte le ore rego- do più, e quando meno, essendo in


lari del loro uffizio sino alla com- alcuni anni di tre ed in alcuni al-
pieta, che non dicevano se non tri di più settimane. Mangiano in
dopo il tramonto del sole. Nelle essa pesce, e bevono vino; ma i lat-
vigilie della festa stavano in coro ticininon sono permessi. La terza
sino allo spuntar del giorno im- quaresima è quella dell'assunzione
piegando la notte nel salmeggiare, di M. F. e dura quattordici gior-
y

e nel leggere . Quell' uffizio che ni, in cui vien loro vietato il pesce,
comprende le lezioni di tante ore fuorché nelle domeniche, e nel giorno
si appella Olynichon de Calogeri. della Trasfigurazione di N. Signore.
Compiuto o l' uno o l' altro dei Nei monisteri, nei quali sia fiorente

detti due uffizi notturni., ciascun re- l'antico spirito, dove alcuno si presenti
ligioso ,
per la regola di s. Basilio, per abbracciare la vita monastica, più
dovea ritirarsi nella sua cella; e tor- volte è richiesto sui motivi della

nar alle cinque in chiesa per dire sua risoluzione, e dove esso li mo-
mattutino, laudi e prima, e alle nove stri legittimi con alcune formule
,

ore, terza, sesta e la messa. Passa- rituali gli vengono tagliati i capelli
vano dal refettorio oalle celle, od al a modo di croce, indi gli è data la
lavoro, secondo che più. loro piaceva, tonaca, gli è posto in capo il ber-
riducendosi poscia nella chiesa an- rettino, e così riceve V abito dei
cora per dire vespero. Fatto qual- novizii. Portato che l' abbia tre
che piccolo esercizio , dopo la cena anni ,
gli è dato quello de profes-
rientravano in chiesa per dire un uf- si , cioè il piccolo abito. Per rice-
fizioche appellasi Apodipho , termi- verlo sta il novizio fuori della chie-
nato il quale andavano a riposar per sa essendo ancora del novero dei
alzarsi a mezza notte.monaci I penitenti. Giunto al liminare si spo-
più osservanti dicono anche ogni glia della tonaca di novizio, e per
sera le colpe prostrati a' piedi del quanto dura la messa sta colla te-

superiore posto alla porta della sta scoperta, i piedi nudi, e senza
chiesa. cintura. Entrando in chiesa canlau-
Molte sono le mortificazioni a cui si delle antifone, e condotto al san-
si danno qne' monaci. Hanno tre prin- tuario, fatte gli vengono alcune do-
cipali quaresime, osservate anche dal mande a significargli l' importanza
BAS BAS 179
dell'atto, a cui si espone, e ricono- sione,, e le sigle IC XC NC signifi-
sciuta la franchezza del suo spirito canti Jesus Chris tus vincit.

(sempre con apposite formule) gli Torniamo a ripetere, che notia-


si tagliano i capelli, gli e data la mo tali cerimonie come prescritte
tonaca e la cintura, gli è posto sul dalle regole di san Basilio, ed osser-
capo il berretto, e coperto viene vate dai Calogeri; ma per molti luo-
col mantello, ec. proferendo il sa- ghi come perdute, perocché pochi so-
crante : il nostro fratello N. ha ri- no i monisteri, dai quali sieno osser-
cevuto la caparra del piccolo ahi- vate, essendo entrata lindisciplina, e
tOj nel nome ec. la ignoranza nella maggior parte
Compiuta tale cerimonia, diconsi dei monisteri basiliani. Quindi è
alcune orazioni, e poscia si pone in che pochi sono i monici vesti-
mano nuovo professo il libro
del ti del piccolo e del grande , o
del Vangelo, una croce, ed un ce- angelico abito; ma per lo più
reo, se ha gli ordini sacri, e se è hanno una vesta di color bigio
laico, gli si danno solamente il cereo o scuro che scende sino a' nocciuoli
la croce. Il superiore bacia il pro- del piede, e che si chiama doliman.
fesso; gli altri religiosi baciano il vange- Fermata da una cintura di tela scura
lo, la croce e l'abito del nuovo pro- che con più giri s' avvolge intorno
fesso, il quale per cinque giorni non alla vita hanno sovra il sotto abito
esce dalla chiesa per meditare ed un'altra veste o tonaca avente le ma-
orare. Oltre il berrettino, comune ai niche che non istà mai serrata. I calzo-
novizi, ai professi gli è dato una co- ni, facendo molte pieghe, arrivano lo-
colla, ovvero un velo, che, posto sul ro 6Ì110 al nodo del piede, portando
berrettino, e gettato dopo le spalle, la- attaccate ai calzoni medesimi le
scia due soli pezzi pendere al di- calze di marocchino violetto. Invece
nanzi. di scarpe calzano pianelle appuntale
Riguardo al grande ed angelico all'usanza de' levantini, non portano
abito, dato a chi lo richiede, ecco la cocolla ed il velo di cui abbia-
la cerimonia. mettono gli abiti
Si mo parlato.
in mezzo all'altare, aggiungendo al La necessità in che sono questi
mattutino ed alle laudi, molti can- Calogeri di coltivare le terre da sé
tici. Chi lo riceve durante la mes- medesimi, fa sì che accettino molti
sa sta senza cocolla, e co' piedi scal- laici, i quali quasi sempre stanno
zi. Fattegli le stesse interrogazioni alla campagna , e la sera soltanto
che nel dargli il piccolo abito, l'e- ritornano al monistero. Nonostante
sortazione diviene però più lunga, e la fatica sostenuta, assistono ad nna
più sono le preci che si cantano. lunga orazione molte ge- e fanno
Ancora i sono tagliati ;
capelli gli nuflessioni dette Metanai, cioè pro-
gli sono dati medesimi e di
gli abiti strazioni sino a terra.
più gli è aggiunto Y Anable, ovvero Sovrastano a questi religiosi gli

un pezzo di panno largo un palmo, Esarchi, specie di visitatori incaricati


che s' attacca alle spalle con alcuni dal patriarca a spogliarli del gua-
cordoncini cuciti ai quattro angoli, dagno, che fruttarono le fatiche loro.

e dentro i quali si fanno passare le Gli Eugemeni , o superiori dei


braccia. Sono in esso impressi la monisteri, nei gran monisteri ben
croce e gli altri stronfienti della Pas- regolati sono tenuti dai religiosi in
1S0 BAS BAS
molta stima ; nei piccoli al contra- perta davanti con mantello ed un
rio sono costretti a grandi artifizi, cappuccio alquanto aguzzo, tutto
ed a leggere penitenze per ave- del medesimo colore, e sopra que-
re ubbidienza , affinchè i religio- ste vesti, dalla parte sinistra, pon-
si non s' inducano ad abbando- gono una croce rossa con alcuni
nare, la vita religiosa preferendo per- caratteri per esprimere il desiderio
sino di dichiararsi turchi. Questi loro di spargere il sangue per la
Eugumeni devono essere confermati fede di Gesù Cristo.
dal vescovo, che a tal fine si reca Quando armeni si unirono al-
gli

appositamente al monistero recitan- la Chiesa cattolicaGiovanni Var- ,

do orazioni, e riti peculiari. tabiedo, vedendo il decadimento del-


Comecbè l'Ordine di s. Basilio l'Ordine di s. Basilio nell'Armenia,
abbia perduta un' infinità di mo- voleva riformarlo; ma poi ne fondò
nisteri nell'Asia, e nell' Europa per uno nuovo, perchè mantenesse negli
le invasioni fatte dai turchi ,
pure armeni la fede cattolica, a cui die-
un gran numero se ne conserva. de il nome di Fratelli uniti. La-
CoXGREGAZIOXE DI S. BASILIO DE- sciata pertanto la regola di s. Ba-
GLI Armeni. I monaci armeni sono silio, presero essi quella di s. Agostino,
di due sorte: altri eretici ed altri e cambiarono l'abito dei monaci
cattolici detti Franchi Armeni, ri- armeni basili ani in quello dei frati
dotti alla cattolica religione nel conversi di s. Domenico, approvan-
i33o Domenico da Bologna
dal p. do tutto Papa Giovanni XXII.
domenicano. Fra gli armeni scis- Aggiunsero ai tre voti, il quarto,
matici v'ha moltitudine di mona- cioè, di ubbidire in ogni cosa al
ci e dimonache. Professano alcu- romano Pontefice, come a capo su-
ni l'Ordine di s. Antonio, ed altri premo di tutti cattolici. Comecbè
i

quello di san Basilio. Tutta volta molto si dilatassero, pure nelle in-
sul fine del passato secolo, avendo vasioni dei turchi ritiraronsi nella
alcuni di essi abbandonati i proprii provincia di Naxivan nell'Armenia
errori, inviarono nel i 706 due mo- maggiore, e finalmente, nel 1 356,
naci a Roma, per prestare ubbidien- passarono nell'Ordine di s. Dome-
za al Pontefice Clemente XI. Abi- nico colla permissione d'Innocenzo
tano questi religiosi nelle vicinanze VI, e tutto l'Ordine loro si conver-
di Naxivan città dell'Armenia nel tì in una provincia di padri dome-
dominio del ed in una
re di Persia, nicani, che chiamasi tuttavia di Na-
parte, detta Abrener, ove sono do- si vari.
dici villaggi cattolici. Fanno due an- Movaci Armexi Basiliaxi di Ge-
ni di noviziato, ed alcuni aggiungo- nova. Questi monaci, fuggiti dal
no ai tre voti comuni quello di far monistero Basiliano di Monte Nero
le missioni nell' Armenia, nella Per- nell'Armenia per la persecuz'one
sia e nella Turchia. Vivono di del soldano d'Egitto, approdarono
limosina ; nei digiuni si conformano nel i3o7 in Genova dove edificarono
alla Chiesa romana , e consacrano una chiesa, che intitolata a s. Bartolom-
nell'azzimo benché seguitino il rito meo, li fece appellare eziandio Barto-
armeno. Portano tonaca di color lomiti. Altri religiosi in seguito ag-
nero, legata con cintura di cuoio giungendosi ad essi in Genova, e por-
ed un' altra di sopra più corta a- tando seco libri per uffizi a re secon-
.,

BAS BAS 181


do il rito armeno , si dilatarono a Da questa Congregazione si sce-
mano a mano , e fondarono altri glie archimandrita ( V. Ar-
anche l'

monisteri in diverse città d'Italia, chimandrita) ovvero iL metropolita


In seguito lasciarono l'abito antico, di tutta la Russia , che viene con-
e presero pur essi quello dei conver- fermato dal Sommo Ponlelìce, e
si domenicani abbandonando al, , per opera del metropolita si eleggono
paro di quelli d'oriente, la regola gli altri vescovi a lui subordinati

di s. Basilio, assumendo coll'appro- Tutti questi religiosi Ruteni atten-


vazione d' Innocenzo VI, quella di dono a coltivare, e promuovere la

s. Agostino, e dicendo l'uffizio se- fede cattolica, sia colla divina pa-
condo il breviario romano , e la rola, e sia amministrando i sacra-
messa all'uso de' padri domenicani, menti; pel qual fine molti Papi
Finalmente, conscio nel i65o Papa hanno voluto, che, e nel collegio
In nocenzoX,Ptf /?////, che erano ridotti greco di R.oma, ed in quello de Pro-
que' monaci a soli quaranta, e che e- paganda di Roma, di Olmiitz,
rano discordi fra di loro e rilassati di Vilna, ed altrove , si alimentas-
sulcostume, gli estinse colla bolla sero alcuni giovani da loro inviati.
i43 Commissanobis, emanata ai 29 Celebrano que' Ruteni con rito gre-
ottobre, che si legge nel tomo VI del co, dicono 1' uffizio in lingua schia-
Bollario Romano, p. 2 56, applicando vona, hanno veste nera con una
i beni loro ad altre pie opere. piccola cocolla, o cappuccio, come
Congregazione de' Monaci Rute- gli antichi Basiliani orientali. Han-
Ni Basiliani. In Russia il cristia- no in Roma un procuratore gene-
nesimo fu introdotto dai greci ver- rale nel rione de' Monti, ove Urba-
so il 987, o 989 sotto il governo no Vili assegnò loro la chiesa de' ss.
di Wolodimaro. Una prodigiosa Sergio e Bacco, per li meriti del
quantità di conventi Basiliani vi si santo martire Giosafat, ucciso per
sparsero, che comunque ritenessero la fede cattolica dagli scismatici. A
il rituale dei greci, pure in gran rendere viva la memoria del quale
parte ne alterarono le consuetudini, beato, Urbano Vili, nell'anno 1643,
Volle il Signore, che vivendo il col Costituzione In
disposto della
Sommo Pontefice Clemente Vili Sede, riportata nel tomo VI, par-
nell'anno i5g5, Michele Ragora te II, p. 38 del Bollano, conces-
1

metropolita di tutta la Russia, ri- se che tanto dai monaci Basiliani


conosciuti i proprii errori, insieme quanto nella diocesi di Polocz se
con tutti i vescovi e monaci di ne facesse l' uffizio, e la messa ( V.
quelle contrade, si unisse al centro Iacopo Susza l' ita b. Josaphat
:

dell'unità, e riconoscesse capo per Kuncavicii archiepiscopi Ploceusis


universale il Sommo Pontefice. Spar- Romae typographia Varesii i665.
si viveano que' monaci Basiliani ru- Papa Benedetto XIV, Larnber-
teni e Stefano
, Velammo Rutski tini, voleva per mezzo della Propa-

metropolita ottenne da Urbano VI il ganda che i vescovi Ruteni pro-


di poterli ridurre in una congre- curassero di unire i monaci Basilia-
gazione, a cui il Pontefice nell'anno ni di rito ruteno in un sol corpo.
1624 concedè facoltà di eleggere In sulle prime, come riporta lo sles-
un abbate generale, rileggibile ad o- so Novaes al tomo XIV p. 44? v *
gni quattro anni dal capitolo generale, si opponevano, temendo pregiudica-
,

182 BAS BAS


ta la giurisdizione loro sui monaci Calabria , e del regno di Napoli.
medesimi; ma con la lettera Et si Usavano lutti questi monaci e la
dubitare, dei 27 novembre 174^, veste, e la ufficiatura de' greci; ma
che è presso ii Bollarlo Magno tomo al tempo di Sisto IV, dalla Rovere,
XVI pag. 120, avendoli assicurati nell'anno 1473, elessero il rito lati-

Benedetto XIV non essersi perciò no, e la veste degli altri monaci
diminuita la giurisdizione loro, si cioè tonaca, cintura di pelle, cocol-
fece unione in due Congregazioni
l' la, scapolare, cappuccio. Gregorio
della Ss. Trinità nella Lituania, XIII, nel i573, scorgendo la negli-

e del Patrocinio di Maria Vergine genza in cui que' monisteri erano


nella Polonia, unione che dal Pon- caduti, e come l' ignoranza del gre-
tefice stesso fu confermata colla co- co idioma gli rendesse indifferenti
stituzione , Inter plures, data ai 2 alle regole di cui facevano profes-
maggio 1 744? presso il Bollano ci- sione ,
procurò di riaccendere iu
tato a pag. 198, dove prescrisse gli essi ii fervore antico, e fece tra-
statuti più opportuni. Bensì, in forza durre in italiano le regole da essi
della costituzione, Inclitum , ema- professate. Bidusse in un solo corpo
nata ai 12 aprile 1753, come da tutti i monaci Basiliani sparsi per
detto bollano, pag. 47>tomo XIX l'Italia, per Spagna, e per le
la
proibì a que' monaci di fare come altre provincie alla Santa
soggette
per lo innanzi il quarto voto, cioè Sede ; ordinò che ad ogni tre anni
di non brogliare alle dignità. Solo si tenesse concilio, in cui fosse eletto
esortolli a fuggire quel broglio, già un abbate generale, e che assog-
da Benedetto XIII, Orsini, del 1723 gettate ad esso fossero tutte le pro-
condannato, e tanto contralio a' mi- vincie subordinate alla Chiesa lati-

nistri rivestiti del sacro carattere. na. Esentò altresì i monisteri ed


Finalmente con altra costituzione i religiosi dalla giurisdizione dell'Or-

dell'anno 1756, Super familiani , dinario, degli archimandriti, e de-


spedita ai 3o maggio 1756^ ripor- gli abbati commendatari, mettendo
tata nel detto Bollano a pag. 2 1 7, a carico di questi ultimi la ripara-
stabilì qual fosse l'autorità del me- zione de' monisteri , e delle chiese,
tropolita , e del proto - archiman- e separando le mense abbaziali,
drita sui monaci di quest' Ordine. dalle conventuali ; finalmente con-
V. Butexi, Polonia, e Bussia. cesse ad essi molti altri privilegi,
Movaci Basiliam d'Italia. Men- che confermati vennero da Clemen-
tre viveva s. Basilio, la sua regola te Vili, e da Paolo V.
propagatasi, come si è detto, nelle Per un breve di Paolo V, dei
parti occidentali, si stabilì anche i5 maggio 1620, il capitolo gene-
in Italia. S. Agostino afferma aver rale si teneva ogni sei anni, ed
veduti in Roma molti uomini, e ogni anno in ciascuna provincia
molte donne vivere insieme congre- radunavasi una dieta o definitorio
gati al modo orientale. Nel Tusculo generale a cui assisteva l' abbate
,

antico, vivente s. Basilio, l'abbate generale ed i visitatori provinciali


Giovanni di Cappadocia fondò il ecc. Tutta volta, sebbene l' elezione
monistero detto di s. Agata, come del generale dovesse farsi ogni sei an-
che altri monisteri si piantassero ni, spesso accadevano che per brevi
per le contrade della Sicilia , della pontificii più oltre venissero confer-
,

BAS BAS i83


mati i generali, ed alcuno anche a nardo della Crux. Alcuni anni dopo
vita. il p. Matteo della Fuenle diede

Per che risguarda l' origine,


ciò una riforma a quest'Ordine, e fondò
il progresso e vicende dell'Ordine due monisteri l'uno a Tardon
,

Basiliano in Italia, merita d'essere l'altro a Vallede Guillos; ma Pa-


consultata 1' opera di Pietro Pom- pa Gregorio XIII, come aveva fatto
pilio Rodotà nella biblioteca Vati- per le varie divisioni d' Italia, così

cana, intitolata: Dell' origine, pro- fece di questi due di Spagna, e gli
gresso 3 e stato presente del rito unì insieme con quello della Ss.
greco in Italia, Roma 17.58 pel Vergine d'Oviedo, li costituì in
Salvioni, e specialmente il libro II provincia sotto il nome di s. Basi-
ove con profonda erudizione, e cri- lio, a cui volle che i monisteri suc-
tica giudiziosa tratta assai diffusa- cessivi fossero uniti e soggetti all'ab-
niente di siffatte materie. Pel cele- bate generale dell'Ordine di s. Ba-
bre monistero poi ed abbazia di Grot- silio d'Italia. Tuttavolta, riconosciuta

taferrata [Vedi), ove rifiorisce l'Ordi- pregiudizievole tale unione alla ri-

ne, oltre mentovato Rodotà, è da


il forma del Matteo Fuente, come
p.
vedersi Io Sciommari ned' opera che in appresso sarà riferito, Clemente
ha per titolo Note ed osservazio-: Vili, del i6o5, tornò a separare i
ni istoriche spettanti V insigne ba- riformati dalle due provincie non
dia di Grotta/errata, Roma 1728. riformate, proibendo a questi ulti-
Può ancora osservarsi l'opera del mi di ricevere novizi, e far nuove
p. Cardocci intitolata: De Tuscu- fondazioni. Inseguito però, tolta sif-

lano M. T. Cieeronis nunc Cru- fatta proibizione, anche quei religio-

pta ferrata adversus p. Jo. Lucani sivennero di nuovo ristabiliti , con-


Zuzzeri S. T. Disputatio Apologe- tinuando a dipendere dal generale
tica, Romae i^^j, ove con invitti d'Italia, comechè avessero un vica-
argomenti sostiene l'antica tradizio- rio generale eletto dalle due pro-
ne dell' esistenza della celebre villa vincie, e confermato dal generale.
di Cicerone nel luogo stesso ove ri- Ambedue quelle provincie celebra-
trovasi il monistero di Grottafer- vano ad ogni tre anni il capitolo
rata, e non già alla Ruffinclla, co- provinciale, quella di Castiglia nel
me pretendevasi dal p. Zuzzeri. sabbato della seconda settimana do-
Movaci Basiliaxi di Spagna. po Pasqua, e quella dell'Andalusia
Forse che al paro d'ogni altro luo- nella vigilia della Pentecoste.
go dell' occidente avrà fiorito l'Or- L' uffizio di superiore non dura-
dine Ragliano anche ne'primi tempi va più che tre anni, e clovea esse-
in Ispagna, pure non è ricordanza re escluso per altri sei chiunque
del tempo in cui vi fossero intro- avesse esercitata quella carica pria
dotti. I soggiogando quelle
mori, di essere nuovamente riassunto. Cia-
provincie, avevano distrutto ogni scuna provincia avea due collegi di

germe di tal Ordine monastico, nò teologia, di filosofia, e di belle let-

prima esso rinacque nell'Andalusia tere, né aver poteva più di dieci

del Pontificato di Paolo IV, del licenziati.

i55g. Pio IV, succeduto a Paolo Mangiavano carne que' monaci


IV, sanciva con una bolla del i56i ne' giorni permessi dalla Chiesa, e
quell' introduzione fatta dal p. Ber- digiunavano, oltre i giorni da essa
184 BAS BAS
prescritti, nell'avvento, in tutti i giuntivisi altri compagni, per la co-
venerdì dell'anno, nelle vigilie del- stituzione CHI di l'io V, abbraccia-
la festa della Ss. Vergine e di s. rono la regola di s. Basilio, e si

Basilio; in tutti i mereoledì e ve- divise in due romitaggi, l' uno al


nerdì dell'avvento, e nei lunedì, Tardon, come si è detto, e l'altro
mercoledì, e venerdì di quaresima nella valle di Galliguilles nella dioce-
si flagellavano. In due giorni della si però circa die-
di Siviglia. Passati
settimana lavoravano tutti insieme; ci anni, GregorioXIII colla bolla
nella state si alzavano a mezza not- LXXI de' 24 giugno 1577 eresse i
te, dopo orava-
nel verno tre ore ; due sopraddetti romitorii in moni-
no mentalmente per un' ora dopo sieri dell' Ordine di s. Basilio, ed
prima, e per un' altra dopo com- in uno agli altri che si sarebbero
pieta. fondati nella Spagna , li dichiarò
I loro abiti consistevano in una soggetti all'abbate generale d'Italia
veste,o scapolare di saia nera, un colla concessione di varii privilegi.
cappuccio assai largo attaccato allo Molte dissensioni nacquero tra
scapolare. In chiesa, o cpiaudo usci- questi monaci riformati, e quelli
vano di casa, vestivano la cocolla non riformati. Clemente Vili man-
monacale come quelli d' Italia. Di dò commissarii apostolici affinchè
che reclamando i benedettini , l'af- sedassero i tumulti, ma indarno;
fare fu portato alla congregazio- quindi è che nel separarli die' loro
ne dei riti, la quale nel i6q5 assentì quel Pontefice alcune regole circa
a quell'uso, che era stato accordato il lavoro manuale inserite nel suo
da un breve di Papa Alessandro breve , obbligandoli a non chie-
"VII, ma I Do-
vietato ai conversi. dere limosine, a non predicare fuo-
nati avevano tonaca come gli altri ri delle chiese loro , a non tener
con uno scapolare largo un palmo scuole, né mandare i religiosi al-

senza cappuccio, e ricevevano an- lo studio delle università ; lutto


cora degli oliati, i quali, vestendo perchè non interrompessero il lavo-
come i Donati , offerivano sé stessi ro manuale, fondamento della vita
ed i beni loro alla religione Ve- . Basiliana. Nondimeno ad un sacer-
di Alpons Clavel Antìquedad de dote era permesso l' essere sciolto
la Re li gioii de s. Basii.; D. Apolli- per attendere all' istruzione dei re-
nare d' Agresta, Vita di s. Basi- ligiosi, per la perfezione della vita
lio part. 5 ; Bollar. Piom. T. i. loro. A' ventiquattro anni potevano
4- e 5, e che in generale
gli altri i religiosi aver voce attiva e passi-
trattano degli Ordini religiosi. va in tutti gli uffizi, che non fosse-
Monaci di s. Basilio bifobmatj, ro quelli di spirituale giurisdizione.
detti del Tardon. Circa il 1567 il Secondo le costituzioni di quell'Or-
padre Matteo della Fuente vimi- dine se stavano i religiosi sopra i

nale della diocesi di Toledo, sicco- laici, i laici però erano sopra i re-
me abbiamo riferito, insieme a due ligiosi da coro non sacerdoti, e so-
o tre compagni s' era ritirato nel- pra i diaconi.
1' eremo di Tardon nella diocesi Ebbero questi religiosi riformati
di Cordova, ove colla fatica delle nuove costituzioni approvate da Pao-
proprie mani passava la vita in lo V, che però non derogavano a
povertà, e in esercizii di pietà. Ag- quelle di Clemente Vili, anzi, in
,,

BAS BAS i85


vigore delle nuove costituzioni, con In generale ha provvisto il vene-
un quarto voto doveano obbligarsi rabilissimo Ordine Basiliano, trofeo
a quelle di Clemente. Altre dissen- della primitiva santità della chiesa, e
sioni pur nacquero tra questi rifor- dell'osservanza primiera della discipli-
mati che durarono più anni. Utili na apostolica, tanto la cattedra di
regole perciò emanò Urbano Vili, s. Pietro dei Papi, quanto il Vati-
nel 1639 e nel 164.1, per lo fine cano d' illustri porporati , me-
e le
che le costituzioni di Clemente Vili tropoli di patriarchi , non meno
inviolabilmente fossero osservate. Si- che le greggi di Cristo di eccellenti
no ad Innocenzo X non fecero mu- pastori. Fra i Cardinali nomineremo
tazioni que' due monisteri di Tar- a cagion d'onore Isidoro di Tessa-
don, e della valle de Galliguillos; lonica, monaco di s. Basilio, che si

ma di poi altri due ne fondarono: meritò il titolo di apostolo de' gre-


uno a Rattemal, e 1' altro a Bregua. ci e de' ruteni , e Bessarione di Trebi-
Queste nuove fondazioni diedero sonda, monaco
Basiliano, e compa-
motivo a nuovi dissidii che da Pa- gno dell'imperatore Giovanni VII
pa Alessandro VII, nel 1660, furo- al concilio Fiorentino, assai celebre
no sopiti ordinando 1' adempimento per virtù e profonda scienza , am-
del breve d'Innocenzo X del 1646. bedue creali Cardinali nel i4^9 dal
Vedi, Breve de Reformacion y Papa Eugenio IV. Dotti oratori eb-
constitweiones Monges del
des los bero per questo Ordine i pergami
Orden de s. Basilio camados del maestri le scuole , splendidi esem-
Tardon. Bular. Rom. tom. IV e V plari di virtù le città ed i monisteri,
Francois de s. Marie, Histoire des e le solitudini onorate furono per
Cannes dechaussés liv. IV, e. 3, e esso di Santi.
V Hist. prqfetique des Cannes to- Alcuni abbati di quest'ordine , tra
mo II; Àlph. Clavel , Antiquedad i quali que' di Saba, e quello di
s.

de la Relig. de s. Basilio, e d. A- s. Basilio del priorato all' Aventino


pollinare d'Agresta, Vita di s. Ba- assistevano alle funzioni pontificali
silio p. s. al Sommo Pontefice , ond' è che
Monaci Basili ani della Germa- per essere più antico di tutti nella
nia , sono diversi dagli altri per chiesa, l'abbate generale dell Ordine
T abito che portano. Il loro vestia- di s. Basilio, se v' interviene, precede
rio si compone di una lunga tona- tutti gli altri in cappella Pontificia.
ca e di eguale pazienza con cap- Aggiunge il Panvinio, che quando il

puccio, che cuopre le spalle: hanno Papa qualche solennità, o stagione


in
una cappa lunga e larga; ma in ca- celebrava in s. Gio. Laterano sopra
po portano una sorte di berretta che l'aitar maggiore, due monaci basi-
si può paragonare ad un morione, liani Grotta Ferrata facevano
di
annadura del capo del soldato. l'oflizio di diacono e di suddiaco-
Sono essi in grande venerazione no, cantando l'uno l'epistola, l'al-
presso i popoli, vivendo con costu- tro 1' evangelio in lingua greca. Pe-
mi esemplari , e religiosi. La me- rò Sisto V, nel i586, mediante la
moria di questi è registrata nella costituzione Cimi ex antiquo, che
breve Istoria delle Religioni, stam- si legge nel tom. V, part. I, p. 160
pata in francese in Amsterdam l'an- del Bollano, assegnò in perpetuo
no 1688. quest' uffizio con tutti gli onori
VOL. IV. 24
,

18G BAS BAS


ma senza il salano, a due alunni ti, e siti della chiesa greca (f. Ba-
del collegio greco istituito da Gre- siliche). Hanno inoltre i basiliani a-
gorio XI li, onde esercitarli, in tut- bitato ne'monisteri presso le chiese
ti i Pontificali che solennemente de' ss. Silvestro e Martino a' Monti,
celebra Sommo Pontefice.
il a s. Basilio del Priorato, e s. Basilio
In Roma presso s. Salvatore in ov' è ora summentovato monistero
il

Campo, nel rione Regola vi abita- dell'Annunziata, a Tor dei Conti,


rono i novizi e gli oblati laici ba- già una delle venti abbazie privi-
siliani, che servivano a portare e legiate ove conservasi un braccio
,

riportare i vasi sacri, i vestimenti, del santo Basilio e nella chiesa, e col-
ed altri arredi da celebrare la mes- legio presso piazza Barberini, residen-
sa pontificale del Papa , chiamati za dell'abbate generale, e procuratore
nell'ordine romano Daiuli del Mae- generale de' Basiliani.
stro Maggiore. BASILICA. Chiesa che o per
S. Leone I Papa del 44°> presso superiorità o per magnificenza al-
la basilica vaticana (al di cui al- le altre sovrasta. 11 nome lo abbiamo
tare di s. Gregorio Nazianzeno con- dal greco basilici casa regale. In _,

servansi le reliquie di s. Basilio )


origine venia dato da' romani ad
fondò un ricco monistero di basi- alcune grandi sale fabbricate dap-
liani, ed il Pontefice s. Ilario, eletto prima nei palazzi dei re, e di poi
nel 4^i, ne eresse due l'uuo sotto il edificate ad uso di amministrar la giu-
titolo di s. Lorenzo al Basrno, e l'al- stizia, e per trattar qualche pubbli-
ti'o ad Lunam ai Cemeterii, perchè co affare, ovvero anche, come negli
quivi giorno e notte uffiziassero al- ultimi tempi, per raccogliere i rner-
l'uso degli Acemeti e Studiti mo- cadanti ed esercitarvi commercio. il

llici dell'oriente. Altri monasteri pe- Quelle antiche Basiliche ciano rettan-
rò i avevano in Roma,
Basii iani golari, di grandioso disegno e vernano
come a s. Prassede ne' Monti, a s. divise in tre navate da due file di alte
Saba tra l'Aventino ed il Celio, a colonne. Quella di mezzo , ossia la
s. Silvestro in Campo Marzo, a s. maggiore, terminava con fondo cur-
Lorenzo Fuori le mura, a s. Pan- vilineo, e le due laterali aveano
taleo a' Monti, a s. Gio. in Mercatel- superiormente de'corridoi, ossia gal-
lo, oggi s. Venanzio, e a s. Maria lerie, le quali, mediatile un secondo
in Cosmedin ove i monaci lungo
, ordine di colonne, sosteneano il sof-

tempo vi risiedettero, nel magnifico fitto. In fondo della navata di mez-


monistero fatto fabbricare da Pa- zo eravi la tribuna, o tribunale, ove

pa Stefano II, detto III, del 752. sedevano i giudici a decidere le cause.
Ancora ivi si veggono in chiesa le Situata era nel mezzo del curvilineo,
antiche, e venerabili memorie del o semieircolo, la sedia curale, inse-
rito Greco, cioè il sito ripartito de' gna della loro giurisdizione, se fos-
fedeli consistenti, de prostrati , dei sero magistrati, o sopra sedili adat-
Jlenti , dei poveri j il Sintrono , il tati alla centina dell' edifizio se giu-
Berna, il Diaconio, la Protesi , la dici semplici, sollevandosi e gli uni
Solca, il Naosi, il Nartex , la e l'altra su di molti gradini del pa-
Magna Porta, i Pulpiti, la sede vimento. Però pare che talvolta il

imperiale 3 il luogo delle Donne, tribunale sedesse fuori della basili-


e il Portico, nomi lutti delle par- ca medesima.
4 ,

BAS BAS 187


Leon Gio. Batista Alberti, nel suo zi tempio della Pace
del ciò che ,

trattato dell' Architettura lib. 7, cap. nega con altri il Fea; e v' ha l'£/7-
1 ?
deve esse-
dice che la Basilica pia di Traiano, chiamata Ulpia dal
re formata da una navata più alta, nome della famiglia illustre del fon-
ma non più larga del corpo, e se- datole . Vi si vede l' andamento del-

condo i principii di Vitruvio, la chia- la scala che vi menava, ed allorché


ma Causidica, dall' essersi ivi trat- vennero demolite le chiese ed i con-
tate le cause, e da altri Clinici dica, venti di s. Eufemia e dello Spirito
o Caldàica. 11 p. Lupi, nella sua Santo, fu rinvenuto anche l'antico
Disseriazione I , aggiunge che il impianto della Basilica. Le colonne
luogo nelle basiliche romane desti- esistenti,che appartenevano ad es-
nato alle dame di rango era il 3Ia- sa, rimasero nel medesimo sito in
ironeo, situato in cpiella parte della cui ora si trovano. Su questa basi-
Calcidica, ch'era alla testa delle lica è a vedersi l'opera dell' ab.
navate settentrionali, cioè di quelle, Angelo Uggieri Intorno agli edijicii :

che nell'entrar in chiesa rimangono di Traiano.


dal lato sinistro, dapoichè dalla par- Com' ebbe pace la Chiesa molte
te opposta della Calcidica eravi il di quelle fabbriche si convertirono
Senatorio, cioè il posto de' patrizii, da' cristiani in luoghi sacri aflìn di
e senatori ; luoghi distinti con can- congregarsi per le pubbliche preci
celli, e balaustri di marmo, si dal e per eseguire il divino servigio.
santuario , cui rimangono laterali Perciò non dimisero punto il no-
e sì dal resto della chiesa alla, qua- me di Basiliche che anzi tanto ,

le sono superiori. queste quanto le chiese che in


,

I Romani adattarono sovente alle progresso di tempo furono edificate


Basiliche l'ordine corintio, e questo su quel disegno, si appellarono con
formava il decoro della basilica sco- tal nome.
perta dal celebre Bianchini nel Ognuno facilmente riconosce in
monte Palatino ; lo stesso ordine qual maniera tali pagane basiliche
osservavasi nella basilica di Fano. venissero adattate ai bisogni del cul-
Nei soffitti delle gallerie superiori to cristiano. La navata centrale, o
ed inferiori si sviluppavano e si met- nave, rappresentò la nave di cui la
tevano in vista tutte le ricchezze Chiesa è figura, e le due parti la-
dell'arte. Ma l'emiciclo, dove stava terali servirono alla divisione dei
il tribunale, sembra che fosse la due sessi voluta da una religione,
parte più ornata di statue, di bassi che rimuove nell' uomo perfino i

rilievi e di altre opere di scultura. pensieri carnali, per unirlo al Crea-


Sebbene sieno state queste fabbri- tore nella purità dello spirito. Il
che soggette alla distruzione del tem- semicerchio in cui la principale na-
po, Roma ne conserva ancora una vata terminava diventò {'abside ov-
qualche reliquia. Vi ha l'Emilia nel- vero la tribuna. La nave fu in segui-
la chiesa di Adriano, fabbricata da
s. to tramezzala per cavarne un luogo
Paolo Emilio, e chiamata per la sua detto Nartex , da una parte del
ricchezza la Reggia di Paolo, come quale collocaronsi i lebbrosi e gì' in-
la più sontuosa della città; v' ha quel- vasi dal demonio {energumeni) e dal-
la di Costantino , che alcuni (anno l' altra coloro che abbandonata ap-
esistere nei mirabili e grandiosi avan- pena una falsa religione, non me-
,

i88 BAS BAS


aitavano d' essere tosto ammessi ai colonne. Sopralenavi laterali vi cor-
sacri misteri della vera ( catecume- re intorno una loggia fornita di co-
ni ). In questo stesso Narlex alza- lonne che portano il tetto. L'altra
vasi spesso il battistero ; ma il più chiesa de' Santi Quattro Coronati ha
delle volte isolato esso si erigeva molte somiglianze con questa. Dessa
fuori della basilica {V. Battisterio). è a tre navate divise da otto colonne,
La tribuna, od abside, separata dal- sopra le quali da altre minori viene
la nave principale a mezzo di al- sorretto il portico superiore. In ori-
cuni cancelli, veniva riserbata al ve- gine venne fabbricata da Melchiade
scovo , ai sacerdoti ed ai cantori, Papa , eletto nel 3 1 1 ; però in ap-
alzandosi all' esterno di quei can- presso ebbe più volte vita novella
celli gli amboni o pulpiti, ove i sa- per le cure de' Sommi Pontefici O-
cri ministri leggevano le epistole e norio I, Adriano I, Leone IV e
gli evangeli. Pasquale II , non che per il gene-
Dopo la forma generale della ba- roso zelo di alcuni Cardinali titola^
silica convien dire degli architetto^ ri della medesima.
nici ornamenti di essa, i quali, per Per qualche tempo tutti gli edi-
l'umana inclinazione all' imitare, di- flzii cristiani dell occidente costruiti
vennero quelli stessi del paganesimo furono a un dipresso sul disegno
finché potevano esser modificati col di quelle antiche basiliche, e quella
simbolismo cristiano. La vite, diven- forma di costruzione ebbe talmente
ne immagine di Gesù Cristo ; la pal- a prevalere, che si riconosce anche
ma, che indicava le vittorie tempo- nelle più vetuste fabbriche gotiche.
rali, fu destinata a significare i trion- Però il nome di Basilica non rima-
fi della croce ; il cervo di Diana si se andare del tempo se non a
coli'

volse nel simbolo dell' anima cri- quegli edifìzii che nello splendore
stiana sitibonda delle acque celesti; e nella grandezza gareggiavano cogli
il pavone di Giunone indicò l' ani- antichi ovvero ,sebbene non ne ,

ma risorta , e gli angeli ebbero le conservassero il gusto nella pianta


ali al modo stesso dei genii e de- tuttavia diveniaiio ragguardevoli per
gli amori del paganesimo ec. JNe la principalità delle sedi vescovili
solo i simboli furono presi ad imi- o per qualche altra circostanza.
tare nelle antiche cristiane basili- Ma le basiliche cristiane, comun-
che, ma perfino coi ruderi stessi que ritenessero nel corpo generale
di quelle fabbriche si eressero le la forma di quelle de' gentili, assun-
chiese. sero però dal momento che Costan-
In Roma la chiesa di sant' A- tino vide in aria la croce (Musan-
gnese fuori delle mura , eretta zio, Tavole cronologiche) la figura
ne primi tempi della religione dal- della croce medesima. Quindi in luo-
l'imperatore Costantino, restaurar go dei lunghi anditi della basilica ro-
la poi dai Pontefici Liberio , In-- mana si fecero sorgere agli angoli
nocenzo I Onorio I , Alessandro
, di un vasto quadrato quattro ,
pie-
IV, Innocenzo VIII, e da altri ci dritti legati da quattro arcate e so-
presenta anche oggidì la forma delle pra queste e sopra i pennacchi in-
antiche Basiliche e de' templi fab- nalzossi una cupola, fiancheggiata da
bricati sul loro gusto. Essa vien di- altre mezze cupole che ricuoprono
visa in tre navi sostenuta da sedici le quattro braccia della croce. L'u-
bas BAS 189
»a di queste braccia, mellcndo capo sero sul modello di s. Sofìa la chiesa
ali entrata principale era preceduta di s. Marco , la quale per essere
da un Nartex, men-
portico, detto stata fabbricata in tempi diversi ri-
tre il braccio opposto formava il senti negli ornamenti interiori i

santuario ed i due laterali erano gusti posteriormente dominanti.


tagliati nella loro alle/za da una In tempi però più recenti si è ten-
galleria per le donne. Ecco ond' eb- talo di far rivivere la forma delle
be origine la bella forma a foggia antiche basiliche, anche per evitare
di croce greca, campo d'imitazione colla spesa delle vòlte la diilicoltà
ai secoli successivi. Pedi monsignor di unire quattro navi ai lati della
Ciampini nelle antiche memorie, e croce senza l'aiuto di una cupola,
nell'opera, De sacris aedificiis a Co- nou meno che per rischiarare l'edi-
stantino Magno extntctis, e il Ma- lizio, ed anche forse per imitare
rangoni, Basiliche ad uso delle chie- Benedetto XIV, che restituiva al-
se, al capo XL1I nelle sue Cose l' antico splendore la basilica Libe->
Gentilesche. liana o di s. Maria Maggiore.
Questa forma, in oriente, principiò Alcuni scrittori vogliono che an-
a prodursi nella basilica di s. Sofia ticamente tra i cristiani ci fosse una
fabbricata in Costantinopoli a' tem- differenza tra le basiliche ed i tem-
pi di Costantino, die forse imita- pli 3 volendo che le prime fossero
va la costruzione dell'antica chie- dedicate al culto divino ed all'onore
sa di s. Pietro di Roma. Ma più dei santi, specialmente dei martiri,
volle quella basilica, ridotta in ce- mentre il tempio fosse per cele^
nere, venne rifabbricata, fìncbè An- brarvi i divini misteri. Però fallace
tonio Trallense e Isidoro di Mileto, o poco fondata è quella distinzione.
i più famosi architetti di quell'età, In appresso si diede il nome di
concepirono il disegno di costruire tempio alle chiese che si andavano
un tempio assai pi Li grande di tutti costruendo, rimanendo quello di
quelli ch'erano stati eretti in addie- basilica ai primi luoghi consacrati
tro, senza che vi fosse adoperato le- al culto cristiano, ed a quelle chiese
gname per salvarlo dagl' incendii. destinate a conservare le reliquie e
Sì bella ne fu la disposizione che , a onorare le memorie degli antichi
ìiell' oriente venne da poi generab martiri. Nella Storia dell'Accade-
mente imitata. Quadrata è la pianta mia delle Iscrizioni e Belle Lettere
di basilica, e nel mezzo si
quella v' ha una memoria , nella quale si

alza una cupola emisferica con ven- sostiene, che in occidente, nei secoli
tiquattro finestre all' intorno ed una IV e V, col nome di chiesa chia-
grande lanterna nel mezzo. L in- mavasi la cattedrale, e di basilica
terno è tutto fatto a portici, ed quelle chiese dedicate ai santi. Ma
accanto alla cupola principale ne a ciò oppone l' osservazione che
si

sorgono due laterali, mentre in in Italia ed in Roma specialmente,


,

fondo alla chiesa è praticata una vi avevano basiliche nelle quali era
grande nicchia in forma di mez- il trono, il presbiterio ec., senza che
za cupola, sotto la quale trova- nominate fossero cattedrali, sebbene
vasi l'altare. Siccome allora Costan- avessero tutte il nome di basiliche.
tinopoli , in materia d' arti dava , 11 nome di cattedrale da molti si

leggi all'Europa, i Veneziani costrus- asserisce essere d' assai posteriore a


,

if)<» BAS BAS


quei secoli. Il Sarnélli pubblicò una ho, per dar principio all'Indulgen-
lunga dissertazione col titolo di Ba- za, suol essere aperta dal rispetti-
sdicografia e moke di quelle chiese vo arciprete, ch'è sempre un Cardi-
fece delineare illustrandole il citato nale con speciale delegazione del
,

Ciampi dì nel tomo I dei suoi Mo- Papa. Notisi però che a s. Pietro
numenti Cristiani. in Vaticano la funzione vien falla
In Roma tredici sono le chiese dal medesimo Pontefice, ed in s.
cui si competa il decoroso titolo di Paolo dal Cardinale decano, (piando
Basilica, cioè: Giovanni in Late- s. questi non è arciprete di una delle
rano, s. s. Paolo
Pietro in Vaticano, altre tre patriarcali Basiliche, per-
nella via Ostiense s. Maria Mag- , chè la non ha arciprete;
Basilica
giore, s. Lorenzo fuori delle mura, ma è in cura de' monaci benedetti-
& Croce in Gerusalemme s. Seba- , ni, con un abbate, che gode giuris-
stiano, s. Maria in Trastevere, dizione nullius. T~. Aimo Santo.
s.Lorenzo in Damaso, s. Maria in Comechè se ne abbia apposita-
Cosmedin, i ss. dodici Apostoli, mente a parlare nel relativo arti-
s. Pietro in Vinculis e s. Maria in colo, non riuscirà frattanto disca-
Monte Santo [V. le notizie di tutte, ro al lettore il qui sapere che la
all'articolo Chiese di Rom v). Fra tutte Basilica di san Paolo , distrutta da
queste le prime quattro sono le furioso incendio nel 1823, venne
principali ed hanno anche la qua- in gran parte sontuosamente riedi-
lifica di patriarcali, perchè sono as- ficata, le forme antiche,
ritenendo
segnate a' quattro patriarchi mag- ridotte però a maggiore e più no-
giori. La prima , s. Giovanni in bile perfezione. A' 5 ottobre quin-
Laterano, madre e capo di tutte le di dellanno corrente la sua nave
Chiese del mondo cattolico, era la traversa ricevette la benedizione
residenza ed ora è cattedrale del Som- con indulto pontificio dal rever. p.
mo Pontefice, ch'è ancora il patriarca Zolli benedettino, attuale abbate di
di occidente; la seconda, s. Pietro s. Paolo, mentre la benedizione e
in \ aticano, è assegnata al patriarca consacrazione dell'altare papale fu
di Costantinopoli; la terza, s. Pao- incominciata dal Cardinal Gambe-
lo, al patriarca Alessandrino; l'ulti- rini, vescovo subur bica rio di Sabi-
ma, s. Maria Maggiore, al patriarca na e presidente della commissione
di Antiochia. Veniva poi riguarda- della Basilica medesima, e compiu-
la per quinta patriarcale la basilica ta venne con decorosa pompa e con
di s. Lorenzo fuori delle mura, la la recita di apposita allocuzione,
cui residenza era devoluta al patri- intervenendo il sacro collegio dal ,

arca di Gerusalemme. V. Piazza Papa regnante Gregorio XVI, cotan-


Santuario Romano pari. II, ed il to benemerito per lo risorgimento
Panciroli: i Tesori nascosti di Ro- di un tempio sì celeberrimo.
ma, pag. 128. Trattarono siili' argomento delle
Le indicate quattro maggiori Ba- Basiliche Jo. Morrai Epistola; ìli
siliche sono stabilite da visitarsi nel- ad Leoncin Allatium De Greco- —
l'occasione dell'anno santo per l'ac- rum Basilicisj Se ne tratta nella
quisto della Indulgenza plenaria. In Continuation des Mcmoires de litte-
ciascheduna di esse v' è la porta raL de M. De Sallengre, t. I, Paris
santa ( fTedi) , che in quell' incon- 1-7 26 ; ed in De Dasilicis Christia'
BAS BAS 191
zzo/'., siìigulisquc covimi partìbus 3 o- stessi principi cristiani , tentò di ri-

pera compresa in quaranfasette ca- solvere specialmente la questione del


pi senza nome di autore non che ;
male. Disse non essere il mondo
in De Basilìcìs , altro breve opu- stato crealo immediatamente dal-
scolo in cui si contengono cose l'Ente supremo; ma esservi stato
omesse nel primo; in fine Frid. mestieri di subordinate intelligenze
Henr. de Gerstenberg De Basili- dall'Ente stesso prodotte, perocché,
cis eorumque juvibus, Erford 1733. secondo 1' avviso di quc'settari, diffi-
EASILIDE (s.). Questo santo cilmente poteva conciliarsi altrimenti
era uno dei quattro soldati od olìi- il male colla bontà propria dell' Es-
ciali
, che servivano nell' armata di sere infinito. D'intelligenza in intel-
Massenzio e che confessarono co- genza, secondo Basilide, erano quindi
raggiosamente la fede di Gesù Cristo nati gli angeli di diversi ordini, il

dinanzi al prefetto Aurelio. Costui primo dei quali aveva prodotto il


esercitava questo ministero verso primo cielo, e così di mano in mano
l'anno 3og, nel qual tempo, chia- sino a 365 cieli. Gli angeli per cui
mato a sé Basilide coi suoi compa- l'ultimo cielo lù formato composero
gni Quirino, Nabore e Nazario, li anche il mondo, in cui il male è al
voleva indurre a prestare i loro bene commisto. Al paro di Simon
omaggi alle false divinità del paga- Mago, credeva Basilide che G. C. bob
nesimo. Non avendo potuto venire fosse slato uomo
se non in apparenza

a capo di questo disegno, li cacciò e che corpo non fòsse che


il suo
in mia tetra carcere, ove converti- un fantasma; che egli avesse data la
rono il custode Marcello ed altre sua figura a Simon Cireneo ; che
persone. L' imperatore Massenzio, questi poi fosse in sua vece crocifis-
come ebbe ciò inteso , fece venire so. Da deduceva non essere cosa
ciò
alla sua presenza questi quattro in- conveniente l'adorare il crocifisso, ne

vitti personaggi, e dopo averli fatti il confessarlo. In tal modo, egli ed


tormentare colle più crudeli earnili- i suoi discepoli, scansavano il marti-
cine, li condannò al taglio di testa. rio, mangiavano vivande offerte agli

La loro solennità si celebra nel idoli, e dissimulavano, a seconda dei


giorno 1 2 giugno. casi, la loro fede. Basilide insegnava
BAS1LIDE (s.). V. s. Potami ha. la Metempsicosi, negava la risurre-
BASILIDIANI Eretici, che presero zione della carne, diceva essere d'uo-
nome da Basilide di Alessandria ere- po abbandonarsi ad ogni specie di
tico del secondo secolo. In quel tem- impurità, ammetteva una successio-
po assai prevalevano nella scuola di ne ridicola di processioni in Dio, la
Alessandria le dottrine di Pitagora e quale veniva a chiudersi in certi an-
di Platone, e del paro che colla reli- geli, secondo lui, creatori del cielo.
gione cristiana vi erano penetrate le I Basilidiani pretendevano trovar mi-
sette separate da essa. L'origine del sieri nelle lettere componenti il no-
mondo; quella del male esistente me di Dio, cioè Abvoxaz, ed aveano
nel mondo, erano principali soggetti i inventati certi amuleti e talismani,
onde i filosofi ed i settarii andava- cui attribuivano grandi virtù. Ba-
no esercitando il loro ingegno. Basi- silide voleva, ad imitazione di Pita-
lide, sulla scorta di Simone Mago, gora, che i suoi discepoli serbassero
di Menandro, di Saturnino e degli per cinque anni il silenzio. Compose
icp BAS BAS
di più questo impostore un vangelo, Ponto, pretesa dal vescovo di Nicea
che pubblicò sotto il suo nome e scris- di sua giurisdizione; ma poi aggiu-
se ventiquattro libri sugli evangeli ;
dicata a Nicomedia. Appare da-
inventò purè de' profeti, a due de' gli atti del concilio di Calccdonia,
quali die' il nome di Bareaha, e di che questa città fosse edificata re-
Barcophj finalmente mori in Ales- centemente. V. Nicomedia.
sandria, nell'anno i3o di Cristo, sotto BASILIO (s. ), per la sublimità
l'impero di Adriano. Si vantava que- della sua dottrina soprannominato
sto eretico di essere stato discepo- il Grande, trasse i natali a Cesa-
lo di Ciancio, che fu discepolo di rea di Cappadocia, sul declinare del-
s. Pietro. Gli errori attribuiti a l'anno 329. Suo padre, chiamalo
questo eretico sono in gran parte egli pure Basilio, era nativo del Pon-

scusati dal Beausovre nella sua fa- to ed Emelia sua madre traeva
,

mosa istoria del Manicheismo, dopo origine da una famiglia di Cappa-


ciò che ne aveva scritto Goffredo docia. Cotesti coniugi si resero ris-
Arnoldo, altro celebre apologista de- pettabili per la pietà e per ogni
gli eresiarchi. Se non così intera- sorta di virtù onci' erano forniti : e
mente voglia giustificarsi quell'ereti- si videro consolati da Dio con dieci
co, come vorrehbe il Beausovre, certo figli, i quali si segnalarono per la più
è che egli qualificava Dio come di eminente santità. Fra questi si di-
ingcnilo padre ed incapace di nome stingueva Basilio, ancora fan- che
( Ircn. lib. I, cap. XXIV, n. 4) e che ciullo fu mandato a santa Macrina
quanto alla generazione degli Eoni sua ava, dalla quale ammaestrato
(intelligenze subordinate), egli la in- venne nella pietà e nella fede. 11 pa-
tendeva al modo di Platone cioè dre suo, bene esperto nelle lettere a-
una figurata descrizione degli attri- mene e nelle scienze, si addossò di
buti di Dio. Che poi nella setta dei buon grado 1' incarico di ammae-
gnostici, e nelle sette posteriormente strare il tenero figlio , che poscia
da essa derivate, vi fossero molti idio- continuò il corso degli studii in
ti, quali, intendendo materialmen-
i Cesarea Quivi tutti sorpassò i
.

te il sistema si formassero un politeis- compagni, non solamente nel pro-


mo, non è maraviglia, perocché non gresso, ma nella pietà eziandio,
è dubbio che quanto più si allon- e nelle altre virtù. In seguito pas-
tanarono da Basilidc tanto più, al so in Costantinopoli ove il celebre
dire di san Clemente Alessandrino, Libanio dava pubbliche lezioni, e si
(Strom. 1. Ili, p. 4 2 7)> uscivano li- procacciò l'amore e la stima di
cenziosamente dai limiti che gli ar- questo personaggio. Da Costantinopoli
chitelti della loro setta; padre e fi- si recò ad Atene onde appagare
glio, aveano prefissi. il fervido desiderio di arricchir-
I Basilidiani celebravano come si di più estese cognizioni . Fu
gran festa il battesimo di N. S.G.C., e quivi ove egli consolidò maggior-
sparsi in Ispagna e nelle Gallie, vi mente il vincolo di quella san-
portarono i loro Abraxas, che adot- ta e fraterna amicizia, che già avea
tati dalla debolezza e superstizione, stretta in Cesareacon s. Gregorio
ricevevano mille virtù dilferenti. di Nazianzo. due amici si Questi
BASILINOPOLI. Città vescovile amavano teneramente, e la base del
della prima Bilinia nella diocesi di loro amore era la stima ed il ri-
,

BAS BAS ,
93
spetto •vicendevole . L'unico loro vocazione. (V. Basiuane, e Basili.y-
desiderio era quello di consociarsi ni ). A tutti poi porgeva esempii
al servigio di Dio e della Chiesa; luminosissimi delle più eroiche vir-
né perciò altre vie conoscevano se tù e penitenze. La sua dolcezza e
non che menavano ai luo-
quelle pazienza, congiunte alla gravità, gli
ghi ed alla scuola. I loro
sacri conciliavano l'affetto e la stima di
sollievi erano gli studii, le vigilie i , quanti trattavano con esso lui. Fra
digiuni, abborrendo quei sollazzi pe- questi si annovera il suo amico
ricolosi cui si dava la maggior par- Gregorio, il quale non dubitò di
te dei loro coetanei. All' eloquen- abbandonare la patria onde por-
za però tutta consecravano la lo- tarsi a nel Ponto.
visitarlo
Bla
ro applicazione , e nella quale di- già era passato qualche anno, dac-
vennero perfetti. Basilio era assai ché Basilio mancava da Cesarea
perito nella filosofìa , nella poesia, e quindi nel 362 pensò di farvi ri-
e negli altri rami della letteratu- torno. Eusebio, vescovo di quella
ra ; ma scpratutto nella cognizione città, ordinollo sacerdote, quantun-
della Scrittura e delle opere dei pa- que umiltà del santo non gli con-
1'

dri. Tanta dottrina, unita alla più sentisse di ascendere a tanta digni-
distinta pietà, indusse gli ateniesi a tà. Insignito di questo carattere, si
pregarlo onde volesse fermare la sua infervorò maggiormente di condur-
dimora in mezzo ad essi; ma Basi- re una vita perfetta, fondò parecchi
lio rinunziò a questo onore, creden- monasteri, e diedesi con tutto lo
dosi obbligato d' impiegare 1' opera zelo alla predicazione delle celesti
sua a favore della patria. A que- verità. In quella stagione la Chiesa
sta pertanto ei fece ritorno nel
355, era molestata dalla eresia degli A-
e quantunque fosse ancor giovane riani, e Valente se ne dichiarò pro-
diedesi ad insegnare rettorica ed a teggitore. Basilio volò ov' era mag-
trattare le cause nel foro. Pur non giore il con tanta forza
pericolo, e
appena si accorse quanto fosse gran- convinse gli eretici, che furono co-
de il pericolo di essere acciecato stretti a darsi per vinti. Tale avve-
dalla vanagloria, determinò di da- nimento gli meritò vieppiù la ve-
re un addio per sempre al mondo, nerazione de' suoi concittadini, i qua-
e consecrarsi interamente all' ac- li, essendo venuto a morte il loro
quisto della evangelica perfezione. vescovo Eusebio nell'anno 370, lo
Si fece pertanto religioso, e per ac- elessero a suo successore. Non ap-
quistare una più perfetta conoscen- pena il novello prelato si vide in-
za dei doveri , visitò i moniste- signito di questa dignità, che co-
ri della Siria, della Mesopotamia e nobbe aprirglisi largo campo alle
dell' Egitto. Dopo questo viaggio sue cure paterne, e per disimpegna-
ritornò nella Cappadocia, ed il ve- re ai doveri studiossi di tutte pra-
scovo Dianeo, il quale già lo avea ticare quelle virtù, che l'aposto-
battezzato, innalzollo al grado di lo prescrive ai vescovi. La predica-
lettore. Si ritirò poscia nel Ponto, zione della divina parola era per
ove fabbricò varii monasteri, sì per lui un esercizio quotidiano, né 1'
gli uomini che per le donne, pro- ometteva in que' dì, nei quali la
ponendo a tutti un'ottima regola on- sua salute era mal ferma. E co-
de corrispondessero alla propria pioso fu il frutto che ne ritras-
voi,. IV. se
r
94 BAS BAS
se , dandosi i suoi diocesani con indurre ad abbracciare l'arianesimo.
molta alacrità alle pratiche divo- 11 santo prelato, dopo essersi ado-
te. I poveri però formavano 1' og- perato a confermare nella fede il

getto del suo amore più intenso. ì\é suo gregge, fu colto da grave ma-
contento di soccorrere alle loro par- lattia, che lo trasse a morte noi
ticolari indigenze fondò a Cesarea , primo gennaio del 379, compianto
un ospedale cotanto grandioso, che da non solo dai cristiani , ma dagli
s. Nazianzeno è chiamato
Gregorio ebrei eziandio e dai pagani. La fa-

una seconda città, né duhita di an- ma della sua pietà e dottrina è ta-
noverare tra le meraviglie del mon- le, che meritossi di essere chiamato
1
do. Anche gli eretici e gli scisma- il Grande, la fiaccola dell univer-
tici eccitavano lo zelo del santo ve- so, l'onore e l'ornamento della Chie-
scovo, tutto adoperandosi onde ri- sa , l'uomo inspirato da Dio, il
condurli all' ovile di Cristo. Ma una grande Basilio , il ministro della
prova luminosissima della sua apo- grazia, che spiegò la verità a tut-
stolica fermezza ne viene offerta ta la terra.
da quanto fece onde opporsi alle
Le opere di s. Basilio sono
scellerate intenzioni dell' imperato-
le seguenti.
re Valente.
Questi avea concepito V empio di- i.° L'Exameron, ossia la spiega-

segno di spargere ovunque gli er- zione dell' opera de' sei giorni, m
rori di Ario, ed i vescovi cattolici nove omelie.
furono i primi coi quali usò ogni 2. Tredici omelie sopra i salmi.
maniera di promesse e di minacce. 3.° Un commentario sopra Isaia.
Basilio restò fermo nella sua fede, 4-° Cinque libri contro Euuomio.
e Valente, che ben conosceva come 5.° Ventiquattro omelie sopra di-
1' apostasia di questo santo avrebbe versi soggetti di morale e sopra le

contribuito alla propagazione dell'a- feste dei martiri.


rianesimo, diede al prefetto Mode- 6.° I libri ascetici, dei quali il

sto l' incombenza d' indurlo a comu- primo è un discorso che può ser-
nicare cogli ariani. Ma vane riusci- vire di prefazione agli altri, il se-

rono le arti messe in opera da co- condo è un trattato sopra lo stato


stui,che Basilio si protestò di non monastico e sulla rinunzia alle co-
temere né l' esilio, né i tormenti, se del mondo, il terzo è un sermo-
né la morte. L' imperatore sdegna- ne intorno alla vita ascetica, il quar-
to avea stabilito di esiliare l' invit- to una prefazione intorno al giudi-
to eroe ; ma poscia si penti del- zio di Dio, il quinto un trattato
la risoluzione e lasciollo in pace. sopra la fede. Questi piccoli tratta-
Egli portossi per ben due volte nel- ti sono come preliminari ai grandi
l' Armenia, onde calmare le turbo- trattati ascetici, intitolati: i morali,
lenze, e porre un argine ai progres- il libro ascetico, le grandi regole
si dell'eresia. Ritornato in patria, spiegate ampiamente in numero di
continuò ad esercitare il santo mi- cinquantacinque, le piccole regole
nistero, né andò guari di tem- compendiate, che ascendono a tre-
po, che il governatore di Cap- centotredici, alcuni canoni sulla pu-
padocia suscitò una fiera persecu- nizione dei monaci e sulle costitu-
zione contro i cattolici, cui volea zioni monastiche.
BAS BAS i
95
7. Il libro dello Spirito Santo. sciava intentato, onde sottrarre gli
8."
Trecento trentasei lettere, di incauti da quei lacci, che i nemici
cui tre sono chiamate canoniche. della cattolica dottrina soleano ten-
9." Una liturgia. dere in quella stagione ai veri se-

La
migliore edizione delle opere guaci del vangelo. Che si dirà poi
di questo santo è quella, che fu dello zelo onde sentissi acceso allora
stampata a Parigi per cura dei Be- quando l'empio Giuliano volea pian-
nedettini della congregazione di san tare il culto degl' idoli sulle rovine

Mauro. del cristianesimo ? Niente curando


BASILIO (s.), vescovo di Amasea la propria esistenza, correva ove
nel Ponto, fioriva dopo la metà del era maggiore il pencolo, e co' suoi
secolo terzo, e nel principio del quar- consigli e colle sue esortazioni pro-
to. L' imperatore Licinio , nella fiera curava distogliere i fedeli da tan-
persecuzione mossa contro i seguaci to eccesso . Ma non andò guari
del Crocifisso abitatori di Cappa- ch'egli venne condotto da' suoi ne-
docia, dell' Armenia e del Ponto, mici presenza del proconsole
alla

rivolse principalmente contro Basi- Saturnino. Questi, non avendo potu-


lio suo furore. Alcuni sono d'av-
il to indurlo a rinnegare la fede, lo

viso, l' imperatore


che abbia preso fece stendere sopra un cavalletto, e
a perseguitare Basilio, perchè que- poscia lo condannò a languire in

sti avea sottratto dalle sue mani la un'orrida prigione. Come Giuliano
vergine Galfira, sorella di Costanti- ebbe contezza di ciò, spedì altri tre
no, la quale, facendo professione empii ministri, onde si studiassero
della fede cristiana aveva cercato , di venire a capo dell'intento di far
rifugio nella città di Amasea. Difat- apostatare il nostro eroe. Ma tutto
ti Basilio restò vittima della empietà fu indarno, come indarno tornò tut-

di Licinio. Di san Basilio fa parola ta la messa in opera


eloquenza
san Atanasio annoverandolo tra
, dallo stesso Giuliano, sperando di
i vescovi, che nel 3^5 assistettero riuscire in sì diabolico disegno. Ba-

al concilio di Nicea, e ne sostenne- silio, dopo aver sofferti con intre-

ro la fede. Alcuni però opinano, pidezza i più atroci supplicai, spirò


che il nome di Basilio sia stato l'anima benedetta nel giorno 29
messo in luogo di Eutichio o Eu- giugno dell' anno 362. I greci ed i
tichiano, che gli successe nel gover- latini gli prestano onore nel dì 22
no della diocesi ; e che S. Atanasio marzo.
abbia fatto menzione di Basilio, per- BASILIO, Papa finto. Sigiberto
chè con invitta fermezza si oppose nel suo Cronico, all'anno 888, met-
alle bestemmie di Ario. I greci ed te, dopo il Pontefice Martino II, o

i latini ne celebrano la memoria Marino I, eletto Papa ai 2 3 dicem-


nel giorno 26 aprile. bre 882, un Pontefice col nome di
BASILIO (s.) riguardato dagli Agapito, da lui sognalo. Forse pro-
Ariani come uno de' più accerrimi cedette il suo errore dall' aver detto
nemici de' loro errori, era sacerdo- alcuni, che Adriano III, creato il
te della chiesa d'Andra , metropoli primo marzo 884 a successore di
della Galazia , cui illustrava col- Martino II, prima del Pontificato
la santità della vita , e colla ze- si chiamasse Agapito. Un altro Pon-
lante predicazione. Nulla egli la- tefice, dopo Adriano III, fu sognato
9 ,,

1 6 BA S BAS
dal medesimo Sigibèrto nel suo rio della quale donni il santo dot-
Cronico all'anno 891 col nome di tore Giovanni
Crisostomo allor- ,

Basilio., al modo
con cui aveva
stesso quando passò per quella città. Il
inventato Agapito. Fatto è, che do- Palladio riporta, che s. Basilisco ap-
lio là morte di Adriano III vacò parve in sogno a quell'illustre esi-
la santa sede sei giorni, ed ai i5 liato, lo confortò e gli predisse che
luglio 885 fu eletto di comun con- nel giorno seguente si sarebbero uni-
senso Stefano V, detto VI. Tanto ti a cantare per sempre le misericor-
riporta il JN'ovaes tomo II pag. i36, die del Signore; e soggiugne che
i3'7, i38. la cosa si verificò, poiché il Griso-
BASILIO prete Cardinale. Ba- stomo nel giorno appresso morì
silio è dagli storici ricordato sicco- e la sua spoglia mortale fu riposta
me Cardinale di Sabina, e fioriva presso quella di s. Basilisco. Que-
nel Pontificato di san Gregorio I, sto avvenimento è riportato ezian-
creato fanno 5o,o. II perchè, si può dio dal Sozomeno e dal Teodoreto.
conghietturare che venisse alla luce BASILISCO (s.), il soldato, fu mar-
circa al principio del sesto secolo. tirizzato a Cornane nella provincia del
BASILIO, Cardinale. Basilio gre- Ponto, viveva nel secolo IV. Trasse
co di nazione, nacque in sul principio i natali nel villaggio di Cumiale in
dell undecimo secolo e fu promosso Cappadocia, da genitori, per quanto
al Cardinalato da Alesssandro II, sembra, seguaci del vangelo. Fu
come vescovo Cardinale Albanese, ascritto alla milizia con Eutropio e
circa
il 1073. Morì nel Pontificato Cleonico, i quali faceano professione
di Gregorio VII, brevissimo tempo
s. di essere In forza degli
cristiani.
dopo che vestiva la porpora Cardina- editti, promulgati da Diocleziano e
lizia. N'è viva la memoria in una da Galerio Massimiano contro quelli
Bolla , spedita da Alessandro II a che seguivano la religione di Cristo,
favoreggiare il monistero di s. Be- Basilisco ed i suoi compagni vennero
nedetto a Mantova. arrestati e messi alla tortura affm-
BASILISCO (s.), vescovo di Co- chè rinnegassero la fede. Ma questi
rnane, martirizzato a Nicomedia in Bi- invitti campioni seppero l'esistere
tinia, fioriva al principio del secolo ad ogni maniera di tormenti, ed
quarto. Era nativo di Cumiale, vil- Eutropio e Cleonico furono lieti di
laggio in Cappadocia, ove sorti la cul- sacrificare la vita sopra un patibolo.
laanche s. Basilisco il soldato (Fedì). La vista degli atroci tormenti cui
Tradotto a Aicomedia, verso il 3 12, furono sottoposti i suoi compagni
fpiando era imperatore Massimino non i scemò punto il fervore di Ba-
Daia, fu condannato alla morte con silisco,che anzi, invidiando alla loro
s. Luciano sacerdote di Antiochia, ventura, agognava il momento di
in odio alla religione di Cristo. Il spargere il sangue in contrassegno
corpo dell'invitto vescovo venne tra- dell' amore che portava al suo Di-
dotto a Cornane, ed ebbe la tomba letto. Ma altri supplizii doveva egli
due leghe lungi dalla città. Ciò av- sostenere ,
prima di venire a capo
venne probabilmente il 11 maggio, de' suoi desiderii. Pertanto fu tra-
giorno consecrato a celebrarne la dotto in orrida prigione , d' onde
festa. Quindi fu innalzata sulla tom- non dovea sortire che per essere
ba di lui una chiesa, nel presbite- presentato al giudice A grippa, go-
BAS BAS r
97
vernatore della provincia. Primachè e Paolo. Infieriva a que' tempi la
costui ad Amasea, Basi-
arrivasse persecuzione dell'empio Nerone, e
lisco permesso di recarsi
ottenne il chiunque professava la dottrina di
a Cumiale per dare l'ultimo addio Cristo era condannato alla morte.

a' suoi parenti. Ma giunto nel me- La nostra eroina agognava alla co-

desimo giorno ad Amasea il cru- rona del martirio , e si riputava


dele A grippa e fatto consapevole
, felice se avesse potuto col proprio
della cosa, montato nelle furie, co- sangue confessare la sua credenza.
mandò che si andasse in cerca di Non andò guari che Dio le concesse
Basilisco , e lo si conducesse a Co- di venire a capo di questo santo
mane nel Ponto, dove egli doveva desiderio, imperocché avendo rinun-
recarsi. 11 commissario, cui era stato ziato con tutta fermezza di rinne-
affidato l' affare, s'abbattè a poca gare la religione di Cristo, le venne
distanza da Cumiale nel nostro eroe mozzata la testa. Ebbe a compagna
nell' atto che si riconduceva ad A- delle sue pene un' altra nobile e
masea. Lo arrestò incontanente e , santa donna, chiamata Anastasia.
caricatolo di due pesantissime cate- BASlLISSxl (s. ) martire, moglie
ne, e costrettolo a calzare stivali a s. Giuliano detto V Ospitaliere.
serrati a chiodi , volle che prose- V. s. Giuliano.
guisse il viaggio, facendolo di tratto BASINO (s.), di Lorena, una
in tratto crudelmente con
battere delle principali provincie dell'Austra-
verghe. Arrivato alla fine in Co- sia ,
quantunque potesse godere di
mane, venne tradotto in un tem- molti agi in seno alla propria fami-
pio, ove avendo negato all'empio glia, elesse di seguire l'umiltà della
Agrippa di offrire le sue adorazio- Croce, e stabili di ritirarsi nel mo-
ni e sacrifìcii alle insensate divinità nistero di s. Massimo di Treveri.
de' pagani , fu condannato a' più Le virtù eroiche di lui destarono
crudeli tormenti , e finalmente alla l'ammirazione di tutti i suoi cor-
morte. Lieto Basilisco di poter con- religiosi, i quali pensarono di affi-
fessare col suo sangue la verità dargli il reggi me del loro convento.
della fede , si lasciò condurre fuori Molto egli si adoperò onde sottrarsi
della città in un luogo chiamato ad un tanto onore ; ma finalmente
Dioscoro sulla riva dell' Iris ove , cesse alle istanze e lo accettò. Quel
colse la palma del martirio. I greci Dio però che esalta gli umili, lo
ne festeggiano la memoria il ven- destinava ad occupare un posto
tidue maggio, ed ai tre marzo lo più luminoso nella chiesa. Il vesco-
registrano nel menologio coi santi vo di Treveri, s. Idolfo, avea rinun-
Eutropio e Cleonico. Da' suoi atti ziato alla dignità vescovile onde
apparisce, che la sua morte acca- darsi al ritiro, e perciò facea d'uo-
desse ai 21 di luglio, e che Dio po trovargli un successore. Tutti
ne illustrasse la santità con molti rivolsero lo sguardo a Basino, il qua-
prodigi. le, confuso in sé stesso per tale ele-
BASILISSA (s.). Trasse i suoi zione, non s'indusse a sottomettere
natali da una delle più ragguarde- gli omeri a quel peso , senonchè
voli famiglie di Roma , e venne quando si assicurò essere tale la

ammaestrata nelle verità della cat- volontà del Signore. Niente can-
tolica fede dai sauli apostoli Pietro aio del santo tenore di vita, e
1 98 BAS BAS
praticava nel suo palazzo le stesse ro di richiamare il figlio, affine di
opere di penitenza e di mortificazio- obbligarlo a rinnegare la nuova
ne cui solea darsi nel ritiro. In tal religione abbracciata. Non appe-
maniera si disponeva all' esercizio na questi n' ebbe contezza , allon-
del santo ministero, al (piale rinun- tanossi da Roma, e si recò in un
ziò dopo ventidue anni onde occu- piccolo villaggio poco lungi da Ra-
parsi del solo pensiero di ben dis- venna. Bramava di starsene oc-
porsi alla morte, da cui venne colto culto; ma la fama delle sue sante
nell' anno 700. La sua festa si ce- virtù, e de' miracoli ben presto si

lebra nel giorno 4 di marzo. divulgò, e pervenne sino alle orec-


BASITA. Vescovato unito a Mar- chie del vescovo di Ravenna. Que-
celliona nella provincia proconsolare sti conferì a Bassano gli ordini sa-
di Cartagine dell' Affrica occidentale, cri, quantunque per umiltà non
sotto la metropoli di Cartagine. volesse esserne insignito, e gli ma-
Di questa città è fatta menzione nifestò essere suo desiderio che des-
nella Conferenza di Cartagine. se il suo nome a quella chiesa. E-
BASMOTEO, Eretico e Basmo- levato a tanta dignità, si studiò il
tei,è il nome dato ad alcuni eretici, nostro santo, di crescere vieppiù
che santificavano il Sabato. nella via della perfezione, e di ren-
BASSANO (s.), vescovo di Lodi, dersi famigliare la pratica delle vir-
trasse i natali in Sicilia nel seco- tù cristiane fra le quali predili-
,

lo IV,mentre Costantino teneva geva l' umiltà, la mortificazione, e


le redini dell'impero. Suo padre la carità verso i poveri. Intanto, es-
Sergio che ancora prestava ado-
, sendo rimasta vedova la chiesa di
razione ai falsi numi, scorgendo nel Lodi, verso la dell'anno 376, fine
giovanetto suo figlio le più belle fu mandata a Ravenna una deputa-
prerogative, lo mandò a Roma af- zione a pregare Bassano di assume-
finchè si dedicasse agli studi, ed a- re il governo di quella diocesi. Il

gli esercizi proprii de' giovani. Qui- santo, conoscendo esser tale la vo-
vi Bassano, avendo udito parlare lontà del Signore, sottopose le spal-
della cattolica religione, desiderò di le a sì formidabile peso, tutte ripo-
esserne instrutto da un sacerdote, nendo le sue speranze nella grazia
chiamato Giordano: il quale, come divina. Egli non era soltanto sod-
lo ebbe ammaestrato, gli conferì il disfatto d'impiegare il fervido zelo
battesimo e lo guidò nella via dei pel bene della propria diocesi, ma
divini precetti. Quantunque Bassano lo estendeva al vantaggio della
si adoperasse affincbè i suoi servi Chiesa universale. Per la qual co-
non si accorgessero della sua con- sa si collegò a s. Ambrogio nel
versione, temendo che ne fosse reso difendere la cattolica fede dagli as-
consapevole il padre, tuttavolta, dopo salti degli ariani; trovossi presente
qualche tempo, essi si avvidero, che alla maggior parte dei concilo ce-
il loro padrone recavasi alle adu- lebrati nella Gallia cisalpina, e spe-
nanze de' cristiani, accompagnato da cialmente a quello di Aquileia nel
un suo confidente. Non tardarono 38 1 Milano nel 390, in cui fu
e di
costoro di farne avvertito il geni- condannato l'eretico Gioviniano, e
tore , il quale montato sulle fu- gli itacensi. Si tenne mai sempre
rie, ravvolgeva nell'animo il pensie- legato a s. Ambrogio colla più stret-
BAS BAS 199
ta amicizia , lo assistè al letto di il corpo di s. Bassilla fosse trasferito
morte, e colle sue mani diede se- nella chiesa di s. Prasscde. Sembra
poltura alle sacre sue spoglie. Dopo che non si dilunghino dalla verità
aver adempiuto a questo ufficio, ri- alcuni, quali sono d'avviso che s.
i

tornò Bassano in Lodi e governò Bassilla o Basilissa o Basilia, regi-


per altri diciasette anni il gi'egge strata ne' martirologi nel giorno 20
alle sue cure affidato, fino cioè al maggio, sia diversa da quella di

4i3, in cui il Signore chiamò a


lo cui abbiamo fatto menzione. Infatti

cogliere il premio di sue virtù. Eb- quest'ultima si ricorda ai 22 set-


be la tomba nella chiesa dei dodici tembre nell'antico calendario roma-
apostoli, che per opera di lui era no, compilato verso la metà del se-
stata edificata, e che poscia otten- colo quarto, ed in quel giorno se
ne il suo nome. Nel i 1 58 i mila- ne celebrava la festa nel cimitero
nesi avendo uguagliato al suolo la che portava suo nome. Se ne fa
il

città di Lodi voleano traspor- , ricordanza eziandio nel giorno un-


tare nella loro capitale il corpo di dici dello stesso mese.
questo santo, ma ogni loro tentati- BASSO prete Cardinale. Basso
vo riuscì indarno. Dopo quattro an- fu Cardinale dei Santi Pudente e
ni l' imperatore Federico Barbaros- Pudenziana al titolo di Pastore. Si
sa, fatta costruire una nuova città può conghietturare che vivesse verso
tre miglia lontana dall' antica, vi il declinar del secolo sesto, dacché
fece trasportare le reliquie del suo sappiamo che egli esisteva durante
santo protettore, nel giorno 4 n0 " il Pontificato di s. Gregorio I.
vembre dell'anno i 1 63. BASSORA. Metropoli della dio-
BASS1ANI Eretici , discepoli di cesi di Caldea, detta eziandio Bas-
Basso il quale derivò dalla scuola ra, Dasrmaisan e Miscan, è posta
di Ebione e di Valenti-
Cernito, di nel luogo ove si congiungono l'Eu-
no. Secondo lui la vita umana, e la frate, e il Tigri. I principi greci le
perfezione di tutte le cose dipende- diedero il nome
Apamea. Avvi di
vano da da venti-
sette pianeti e in essauna certa specie di Cristiani,
quattro lettere appoggiandosi a , che si chiamano di s. Giovanni, e
quello che aveva detto G. C. di che altro non sono, che preti ma-
sé medesimo, esser egli cioè V al- nichei. Egli è forse a costoro, che
pha e V omega: aggiugneva non do- Maometto tributò encomi nel suo
versi fondare la propria salvezza, Alcorano, dichiarandoli adoratori di
che nel solo G. C. un solo Dio. Bassora è la terza me-
B ASSILLA (s.) martire del 3o4 tropoli della diocesi di Caldea. O-
sotto il nono consolato di Diocle- ncns clirist. tomo II. pag. 1210.
ziano ed ottavo di Massimiano Er- BASSORA o BOSRA. Sede vescovi-
cole. La spoglia mortale di lei fu le, è denominala dai greci Bastra, e
riposta in un cimitero di sua pro- dagli arabi Basra. È situala sul Tigli
prietà, fu chiamato col
che poscia verso Occidente e fu essa la sede di
suo nome
quantunque gli sia sta-
,
un vescovo giacobita chiamato Gio-
to imposto anche quello di altri vanni, nell'anno 928 dell'era greca, e
martiri in esso sepolti. Si dice, 617. Questo Giovanni com-
di Cristo
che il Sommo Pontefice Pasquale I, pose una liturgia siriaca, poi tra-
eletto nell'8 i
7, abbia comandato che dotta dall' abb. Renaudot. Bassora
, ,

2.00 BAS BAT


ebbe pure verso il 1 36o un vesco- V sopra i Bastardi che pretendono
vo latino di nome Siciliano, religio- di entrare negli Ordini regolali.
so dell'Ordine de' frati minori, il Novaes , Vite de' Pontefici.
quale fu poscia trasferito a Mazara BASTONE V. Bacolo.
in Sicilia. Oriens christ. tomo li. BATli. Città vescovile d' Inghil-
pag. i4"6- terra. Bathe o Bathonia. Essa è
BASTARDO. Nato d'illegittimo posta nella contea di Sommerse!
congiungimento di uomo, e di don- sul fiume Avor. Tolomeo la deno-
na spurius, nothus. I Bastardi non mina Aquce calidx pe' suoi rinomati
possono ricevere la tonsura, gli or- bagni caldi, ed Antonino la chiama
dini minori., e i benefizi! semplici Aquce solis. Questa città, riguardata
senza dispensa del vescovo. In quan- come una delle più belle deli Eu-
to agli ordini maggiori e ai bene- ropa, è celebre per le sue acque. La
fìzii, cui sia annessa cura d'anime, sua cattedrale è il più beli edilizio
vi vuole la dispensa pontificia. L' ir- gotico dell' Inghilterra. Una inscri-

regolarità de' Bastardi al vescovato zione, dissotterrata nel 1708, prova


era antica, ma il Pontefice Urbano che le acque di Bath erano in
II, nel 1090, la estese agli Ordini sa- grande riputazione anche presso i

cri inferiori: ignorasi chi la distendes- romani, i quali diedero il nome di


se agli ordini minori, e alla prima Ac/uce solis alla piccola città che
tonsura. Papa Clemente VII , nel costrinsero presso quelle sorgenti.

1529, rivocò la costituzione di Ales- Vi si vedono ancora le traccie del-

sandro III, const. Ad Caiionum la grossa muraglia con cui la cir-


Conditorem. Non. Jun. e proibì , condarono, come pure alcuni fram-
che i figli spurii de' preti potessero menti di colonne, ed il restante di
in tempo alcuno succedere ai bene- un tempio consacrato a Minerva
fizii de' loro padri. Sisto V, ai 26 da Giulio Agricola. Obbligati nel
novembre 1587, pubblicò la costi- 444 i romani ad abbandonare que-
tuzione cani de omnibus, contro sta città, la lasciarono ai bretoni,
gì' illegittimi e bastardi ; coman- che ne restarono possessori sino al

dando che niuno nato o d' incesto , 557, in cui dopo una formidabile
di sacrilegio si ricevesse in veruna
, resistenza , fu presa dai sassoni.

religione , salvo che in qualità di Cav valin, Westsex, la con-


re di
laico, annullando la professione di quistò e sotto il regno di Gu-
chi vi fosse ammesso nell'avvenire glielmo il Rosso, fu invasa, e
e fulminando le censure contro saccheggiata da Ruggiero Mombra-
qualunque superiore, che li ammet- ye , indi onorata col titolo di con-
tesse all' abito , e alla professione. tea. Ne' primordi del XII secolo,
Decretò ancora, che i nati di qual- Gio. de la Villette, vescovo di Wels,
che altro illegittimo congiungimento nel regno di Eurico I, col consen-
non si ammettessero se non che , so del signor di Bath , trasferì

colla licenza del capitolo del con- a Bath la sede vescovile , e da


vento, e dopo una diligente appro- quell' epoca in poi i successori di
vazione de' loro costumi. Ma Gre- lui unirono il titolo di vescovo
gorio XIV, mediante la costituzione di Bath a quello di Wels. Bath è
Circumspecta , de' i5 marzo i5gi sottoposta alla metropoli di Cantor-
moderò le due costituzioni di Sisto bery. Nel 973 fu in essa adunato
,

BAT BAT 2oi


un concilio , nel quale fu coronato avrebbe neppure immaginato. 11

il re Edgaro. Augi. I. giovane Clodoveo era giunto ad


BATilYAN Giuseppe, Cardinale. un età, in cui potea prender mo-
Giuseppe de Bathyan nobile tedesco glie. Si trattò dunque di trovargli
nacque in Vienna ai 3o gennaio un partito, e dopo aver esamina-
1727. Fatto prima arcivescovo di to quale tra le più sagge donzelle
Strigonia traslatato da Cobleza e
, gli potesse convenire , si decise da
Bachia ai 20 maggio 1776 da Pio tutti, che Batilde, a preferenza
"VI, fu quindi da questo Pontefice, delle altre, era degna di un tan-
nel primo giugno 17 78, creato to onore. Qual altra donna non
Cardinal prete di s. Bartolomeo al- si sarebbe invanita nel vedersi in-
l' Isola , che poi gli die il Papa stes- nalzata a siffatta dignità? Ma la no-
so in un al cappello cardinalizio, adorando i disegni del-
stra Batilde,
nel concistoro che tenne allorquan- l' Ente supremo umiliossi , e si ,

do si portò in Vienna nel palazzo persuase che quanto più eia poten-
imperiale, ai 19 aprile 1782. Fu mol- te , tanto più le correva l' obbligo
to encomiato per zelo ecclesiastico e di adoperarsi , onde tergere le la-
per altre doti; cessò di vivere in grime alle vedove ed ai pupilli , e
Presburgo ai 22 settembre 1789. soccorrere umanità. Di
la misera
BATILDE (s.), regina di Fran- più, vedendosi onorata da Clodoveo,
cia chiamavasi anche Balde-
, che che le affidò la sua autorità sulla
childe, e per corruzione Bauteur o protezione dei templi, dei pii sta-
Baudour. Trasse i natali in Inghil- bilimenti e degl' infelici, si rico-
terra , ove venne venduta a vii nobbe come uno strumento, di cui
prezzo come schiava ad un certo la Provvidenza si degnava servirsi
Erchinoaldo o Arcambaldo che , onde mettere ad effetto le sue di-
poscia, Clodoveo II, sosten-
sotto sposizioni. Essa diede alla luce tre
ne la carica di maestro di palaz- figli, i quali ebbero le redini del
zo . Le ond' era for-
rare virtù , regno, 1' uno dopo 1' altro, Clo-
nita giovane
questa e la santa , tario III, Childerico II, e Teodo-
prudenza di cui si valeva in ogni rico III. Nel 655 sostenne con cri-
azione, le meritarono la stima e stiana rassegnazione la perdita di
la benevolenza de' suoi padroni suo marito, e con tanta saggezza
che a lei affidarono il governo della disimpegnò ai doveri che le impo-
famiglia. Batilde, vedendosi cotanto neva la tutela de' suoi figli ed il
privilegiata sopra le altre ancelle reggi me delle pubbliche cose, che i
non punto acciecar dalla
si lasciò più esperti politici ne fecero alte ma-
superbia, che anzi studiossi sempre raviglie. Studiossi sopratutto di man-
più di farsi umile, ad imitazione tenere la pace, e fece opere degue di
della Vergine che quanto più si , ricordanza. Aboli il costume di tene-
vedea privilegiata, tanto più si umi- re degli schiavi, si adoperò, insieme
liava. Ma la fama delle sue virtù con alcuni vescovi, onde sradicare il

si divulgò ben presto per tutta la sacrilegio della simonia, costrusse dal-
Francia e quel Dio, che ogni cosa
, le fondamenta alcuni monisteri, sta-
dispone sapientemente permise
, lo bili due celebri badie, ed eresse mol-
onde aprirle la strada ad un grado ti ospedali nelle varie città del suo
cosi eccelso, che mente umana non regno.
voi IV. 26
,

202 BAT BAT


Ma 'già era giunto il tempo, da è,che Batna era sede vescovile si-
lei tanto bramato, in cui il maggiore no dal VI secolo sottoposta alla
suo figlio Clotario era capace di metropoli d'Edessa.
governare da sé le pubbliche cose. BATTAGLIA o BATTAGLIAI
Pensò essa allora di seguire le ispi- Gozio, Cardinale. Venne da pro-
razioni del suo Sposo celeste, che sapia nobilissima di Rimini e nacque

la chiamava a tutto consecrargli il circa la metà del secolo XIII. Da


suo cuore nella ritiratezza del chio- precettore di Carpentrasso e cap-
stro. Laonde nel 665 si ascrisse tra pellano apostolico, da Benedetto XII,
le religiose del monistero di Chelles. nel i335, fu decorato della digni-

Quivi ella si distinse per la umiltà, tà di patriarca di Costantinopoli, e


per affetto verso Gesù, e per la ca- quindi spedito alla legazione di Si-
rità onde avvampava pel bene delle cilia con Raterio vescovo di Vaison,

sue compagne, alle quali si prestava per minacciare di anatema Pietro re


mai sempre coli' opera e col consi- di Aragona, ove questi avesse o con-

glio. Che diremo poi della pronta ob- trariato od impedito a B_oberto il

bedienza verso la badessa, e della Savio, re di Napoli, possedimento


il

pazienza con cui soffrì una lunga co- della Sicilia, obbligando i Siciliani
lica? Era però arrivato il termine col terrore delle censure a ricono-
della sua gloriosa carriera. Le me- scerlo per loro signore. In questo
ste consorelle di lei, per una perdi- tempo, a' iSdecembre 1 338. fu crea-
ta cotanto grave , intorno al suo to Battaglia Cardinal prete assente
letticiuolo stavano piangenti. Stu- del titolo di s. Prisca da Benedetto
diossi Batilde di confortarle , e do- XII. Nella cattedrale di Rimini stabilì
po aver loro raccomandato di per- una sontuosa cappella a s. Prisca,

severare nel sentiero della perfezio- ed un'altra nella chiesa di s. Agne-


ne , spirò l' anima benedetta nel se al protomartire s. Stefano : le

giorno 3o gennaio del 680. Il suo fornì di dote competente , ed era


corpo venne sepolto nella chiesa di solito di donare ogui anno alle chiese
s. Croce , cui ella stessa avea fatto di Rimini preziosa suppellettile. Di-
edificare, e poscia fu trasferito nel cesi , che fosse di memoria tanto

tempio della Ss. Vergine, da dove tenace da non dimenticar mai le


venne collocato siili' aitar maggiore cose lette anche una volta sola; ma
della badia di Chelles, ove anche ebbe pur lode per istraordinaria scien-
ai nostri giorni si trova. za. Intervenne ai comizi di Clemente

Nel martirologio romano si fa VI, e finì di vivere in Avignone


menzione di questa santa nel giorno nel i348, dopo due lustri, dacché
26 gennaro; in Francia per altro vestiva la sacra porpora. Non mai
se ne celebra la solennità ai 3o fu vescovo di Vaison come alcuni
dello stesso mese. credettero. Il suo corpo fu trasfe-
BATNA o BATIIAN. Città ve- rito e sepolto nella chiesa di s. A-
scovile di Edessa.Ai tempi di Giu- gnese di Rimini.
liano Apostata era città municipale BATTESIMO. Sacramento isti-

della provincia Osroena diocesi di , tuito da Gesù Cristo, il quale, per


Antiochia. Procopio vuole che fosse mezzo dell'abluzione del corpo (at-
un borgo, dall'imperator Giustinia- ta coll'acqua, ed accompagnata dal-

no fatto circondar di mura. Certo la pronunzia delle parole prescritte


BAT BAT ao3
dal divino istitutore, cancella il pec- Giordano verso Gerico, la quale era
cato originale ed anche i peccati at- poco abitata. Vestito in abito di
tuali negli adulti che lo ricevono. penitenza predicava agli uomini
,

Per virtù di esso l' uomo diventa l' obbligo che avevano di espiare
figliuolo adottivo di Dio, e si fa ca- le loro nequizie colle lagrime della
pace della eterna gloria. compunzione, ed annunziava loro il
Sebbene inalterabile sia la forma Messia, che sarebbe fra non molto
e la materia di questo sacramento, comparso fra essi. Il popolo lo ac-
nondimeno, a tenore de' tempi, fu- colse come ambasciatore dell' Altis-
rono varie le discipline della Chiesa simo ,e la sua voce fu come una
sul tempo e sulle ceremonie con tromba celeste, che avvertiva tutti
cui lo amministra. gli uomini di prevenire il rigore dei

giudizii di Dio e disporsi a giovar-

§ I. Origine del Battesimo. si della misericordia, che veniva lo-

ro offerta. Molli farisei vennero pu-


Giovanni Battista,
Iddio suscitò s. re ad ascoltarlo ma egli riprese;

perchè fosse del suo


il precursore severamente 1' orgoglio e l' ipocri-
Figliuolo e disponesse gli uomini
, sia che li rendevano indocili, e im-
colla penitenza a ricevere il'Messia, pedivano ad essi di conoscere i pro-
che i profeti aveano predetto di se- pri vizii. Erano ancora fra' suoi udi-
colo in secolo fino dal principio del tori de' soldati non che dei pubbli-
mondo. Le grazie, di cui Iddio lo cani, cioè uomini in generale dediti
ricolmò , furono proporzionate al alla violenza ed all' ingiustizia.
,

sublime ministero che dovea eserci- Egli esortava tutti a far opere di
tare e che di gran lunga era su-
, carità ed a riformare i loro vizii, e
periore a quello de' più celebri pa- battezzava nel fiume Giordano co-
triarchi e profeti. Ritirossi Giovan- loro, in cui trovava queste disposi-
ni fino dalla fanciullezza nel deser- zioni.
to, ove si occupò unicamente negli La legge prescriveva a' giudei pa-
esercizii della penitenza, della preghie- recchie purificazioni corporali ; ma
ra e della contemplazione, fino ai tren- non ve n' era stata infino allora al-
ta anni, ch'era appunto l'età in cui i cuna, la quale rinchiudesse delle fi-

sacerdoti ed i leviti dell'antica legge gure così importanti come il batte-


cominciavano ad entrare nelF eserci- simo di Giovanni. Questa cerimonia
zio delle loro funzioni. I profeti lo rappresentava il modo, onde le ani-
avevano annunziato molto prima co- me nostre sono purificate dal pec-
me un messaggio, che avrebbe pre- cato e dalle viziose abitudini per
ceduto il Signore per preparargli la aver diritto al regno spirituale di
via, inspirati uomini vivi sen-
negli Gesù Cristo ; ed era l'emblema del-
timenti di compunzione dei loro pec- l' effetto interiore di una penitenza
cati, e dispostili a ricevere degna- sincera. Essa non avea però né la
mente colui, che veniva a salvarli. virtù, né l' efficacia del sacramento
Giovanni conobbe per rivelazione della rigenerazione istituito poscia
1' importante ministero a cui era dal Salvatore ; non era che una spe-
destinato, e cominciò ad esercitarlo cie d' Battesimo di Gio-
immagine. Il

nel deserto della Giudea, cioè nel- vanili era un rito passeggiero, per
la parte situata sulle sponde del cui coloro, i quali erano sotto la
ao4 BaT li AT
legge, riceveano alcuni nuovi pri- santo avea battezzato il Salvatore
vilegii spirituali, pel ministero di Ne fece pure erigere un' altra col
colui , che era il precursore del nome dello stesso santo ad Emesa
Messia , e 1' araldo della nuova nella Siria, e conscrvossi in questa
alleanza . Perciò i padri lo ri- per buon tempo il capo del Batti-
guardano come un passaggio dalla sta. \
sono però degli scrittori i qua-
i

legge scritta al vangelo. In una pa- li dubitano se la prima sia stata


rola, esso non rendeva i giudei cri- fondata da s. Elena madre di Co-
stiani, ma apparecchiavali ad esser- stantino Magno. Che che ne sia. s.
lo. suo battesimo non era confe-
Il Maria Egiziaca vi ricevette la co-
rito in nome di G. C. o dello Spi- munione.
rito Santo, il quale non era ancora Il Salvatore dei peccatori a-
stato dato ; ma ne era una prepa- d inique si con essi
confuseben- ,

razione. La predicazione dis. Giovan- ché fosse senza macchia. Il suo sco-
ni, unita alla santità di vita, lo fecero po, dice s. Ambrogio, era di santi-
riguardare come il Messia. Il santo ficare le acque, e di dar loro la
precursore dichiarò, eh' egli non fa- virtù di purificare gli uomini dai
ceva che battezzare i peccatori nel- loro peccati. S. Agostino e s. Tom-
l' acqua per disporli ad una nuova maso pensano aver lui istituito al-
vita colla penitenza, ma che fra non lora il Battesimo, cui fece poco do-
molto ne avrebbero veduto compa- po amministrare da' suoi discepoli,
rire uno in mezzo ad essi, che li avendoli egli stesso battezzati il primo.
avrebbe battezzati coli' effusione del-
lo Spirito Santo; che lo avrebbe § II. Se la Beata Vergine e san
superato di gran lunga in potere Giovanni Battista sieno stali bat-
ed eccellenza, ed a cui egli non era tezzati da Gesic Cristo.
degno di rendere gli ultimi servi-
gli. Allorché il Battista battezzò G. Pompeo Sarnelli , nelle sue Let-
C. , dichiarò che era il Messia, e tere Ecclesiastiche, tomo IX, let-

cfaiamollo l' agnello di Dio, e gli tera XXI, ricerca, se la Beatissima


diede parimenti a conoscere la sua \ ergine, e s. Giovanni Battista
fede nelle domande che gli fecero abbiano ricevuto il Battesimo da
i suoi discepoli sopra il battesimo di Cristo, egli cos'i scioglie la questione:

Gesù, e in parecchie altre circostanze. s. Evodio dichiara, che battezzato


Erano da sei mesi che Giovanni s.Giovanni da Cristo, come sosten-
predicava e battezzava, allorché il gono alcuni dal medesimo Cristo
,

Salvatore venne a trovarlo in Na- furono battezzati la Beata Vergine,


zaret, e presentossi fra quelli che s. Pietro, s. Giacomo, s. Giovanni
gli domandavano il Battesimo. Gio- evangelista, e gli altri apostoli. Ma
vanni, avendolo conosciuto per ri- l'annalista Baronio, all'anno di Cri-
velazione, senfi un grande rispetto sto 3i, riporta quali fossero gli apo-
per la sua sacra persona e non volle stoli battezzati da Gesù Cristo se-
dapprima battezzarlo, ma fu alla fi- condo l' autorità di s. Evodio ve-
ne costretto ad ubbidire. L'impe- scovo d' Antiochia presso Niceforo
ratrice s. Elena fece edificare una libro II cap. 3 , cioè solamen-
Chiesa, col nome di s. Giovanni te Pietro, Andrea ed i figliuoli

Battista , nel luogo in cui questo di Zebedeo, i quali poi battezzarono


BAI B A T 2o5
gli altri apostoli. Aggiunge egli poi alla volta di Cesarea ,
per battez-
che settanta discepoli furono battezza-
i zarvi Cornelio romano, centurione,
ti da s. Pietro, e da s. Giovanni evan- cioè capitano di cento uomini, che
gelista. Lo stesso scrive ancora s. stava di guarnigione in quella città.
Clemente Alessandrino (apud So- Questi fu il primo dei gentili, ad esse-
phronium in Prat. Spirit. e. 76); re battezzato e poi fu vescovo di Cesa-
ma non fa menzione della Beata rea. V. s. Gio. Grisostomo, Homilia
Vergine. Eutimio sopra il capo III XXII in Act. Apost. pag. 609 , e
di Giovanni, scrive cosi Scribwit
s. : s. Girolamo Epist. IX, pag. 7ZJ-

quidam apostolorum temporibus pro- Avendo s. Pietro governata sette


Ai mis quod Chris tus Petrum et
,
anni la chiesa di Antiochia, e la-
Virginem matrem baptizaverit Pe- : sciatovi s. Evodio per successore,
trus vero reliquos. Il p. Menochio partì alla volta di Roma per ista-
parlando in qual tempo la Beata bilirvi la sua sede, giungendovi ai
Vergine potè essere battezzata, dice: 18 gennaio dell'anno di Cristo l\5.
» dal vangelo di s. Giovanni, al capo Quivi fu egli il primo a predicarvi
III, sappiamo, che Cristo Signor la dottrina evangelica, ed il primo
nostro, dopo il ragionamento che ad amministrarvi il santo Battesi-
ebbe con Nicodemo intorno al Bat- mo. Arrestato poscia per ordine
tesimo andò alle rive del fiume
, dell'imperator Nerone, e condotto
Giordano, e cominciò quivi a bat- nel carcere Mamertino (ove ancor
tezzare locchè sembra avvenuto
, oggi si conserva una fontana d'ac-
quattro o sei mesi dopo le nozze qua, che sgorgò improvvisamente
di Cana di Galilea, quando Cristo da un sasso) battezzò con quell'acqua
era di trent'anni e mezzo in circa, Processo e JYIartiniano allora sol-
e la Beata Vergine di quarantacin- dati e poi martiri con altri qua- ,

que compiuti. In quanto al luogo rantasette ancor essi martirizzati. Que-


è probabile, che fosse alla riva del sta fontana nell'altezza di un palmo,
Giordano, e forse nel medesimo e dieci oncie , senza mai sovrab-
luogo dove da s. Giovanni era
, bondare ,
quantunque sia di pic-
stato battezzato Cristo « V. il p. Calvi cola profondità, si conserva in gui-
nel suo Propinomio Evangelico 3 sa , che rimane sempre piena alla
B-esol. i4- Il Sarnelli, fra le autorità stessa misura, per quanta acqua si
che cita in appoggio al Battesimo cavi medesima. V. Cancel-
dalla
della Beata Vergine, nomina quella lieri , del Carcere Tullia-
Notizie
di s. "V incenzo Ferreri. no, poi Mamertino capo X, pag. 52.
Fra gì' illustri battezzati da s. Pie-
§ III. Chi sieno stati i primi ad tro , fuvvi anche s. Clemente ro-
essere battezzati dagli Apostoli. mano che nel'' anno o,3 fu eletto
, ,

per terzo successore nel Pontificato.


Dopo l' ascensione del Signore al
cielo, s. Pietro rimase per cinque § IV. In qual tempo anticamente
anni nella Giudea ad esercitarvi venisse conferito il Battesimo.
l'apostolico ministero; quindi men-
tre morava in Joppe avvertito
ili Ne' primi dieci secoli della Chie-
da Dio per mezzo della visione
, sa, non compresi tempi apostolici,
i

del lenzuolo degli animali ,


parti era quasi generalmente invalsa la
206 RAT fi ÀT
costumanza di ammettere al solen- gonza, dell' 8 1 3, can. 4> ed il se-
ne Battesimo soltanto nella ricor- condo dell' 817, can. 3; quel di
renza delle due principali solennità, Parigi,dell' 829, part. 1, e. 7; di
la Pasqua e la Pentecoste. Meaux, neh" 845, can. 48, di Worms,
Gli scrittori ecclesiastici di osmi
o neh' 868, can. 1, e quello di Ronen,
tempo ne fanno chiarissima prova. del 1072, can. 23.
Tertulliano [De Baptismo e. 1 9) aper- Peraltro i greci , oltreché nella
tamente ebbe scritto: Dieni Baptis- Pasqua e Pentecoste, lo conferivano
mo solemniorem Pascha praestat... anche nella Epifania a ricordanza
Exinde Pentecostes ordinandis la- del Battesimo di Gesù Cristo che
vacrìs latissimum spatium est. S. appunto in quel dì si commemo-
Girolamo ripete la stessa cosa scri- ra; e Paolo diacono all'anno 52o ,
vendo a Pammacchio; l'Anonimo lo racconta che Gere re degli eruli,
dimostra ad evidenza ne' tempi di co' suoi principi e senatori, fu bat-
Carlo Magno, non meno che Aitone tezzato a Costantinopoli nel dì del-
vescovo di Basilea in alcuni capitoli l'Epifania, e gli fu padrino Giusti-
composti nell'822, e pubblicati nello niano I imperatore. Ne fa fede il

Spicilegio T. VI, siccome pure Ge- loro Eucologio ed anche s. Gregorio


rardo vescovo di Tours in altri capi- Nisseno, del quale abbiamo un discor-
toli dell'858, prescrive la medesima so in tal giorno tenuto a' candidati.
disciplina. A ciò si aggiungano decre- i La chiesa dell'Africa, come scrive Vit-
ti di molti sommi Pontefici, di s. Si- tore Vi tense ( De persecut. Vandali-
ricio specialmente e di s. Leone, Ma- ca, lib. 2) avea seguito lo stesso costu-
gno. Quest' ultimo chiamò quel co- me, e parimenti quella di Sicilia. Per
stume istituito dagli apostoli e con- tal motivo s. Leone, nella epistola
servato nella Chiesa per una con- XVI, in modo acerbo avea sgrida-
tinua successione. Gelasio T, del 49 5 ,
ti i vescovi di quell'isola. La Fran-
nella sua epistola IX, dirizzata a tut- cia era andata più innanzi. Vi si

ti i vescovi cattolici , li esorta di conferiva il solenne Battesimo, oltre


guardarsi bene dallo amministrare che nella Pasqua, Pentecoste ed Epi-
il solenne Battesimo fuori di quel- fania, anche nella festa del ss. Na-
ledue solennità; s. Gregorio II del tale e di s. Giovanni Battista. Clo-
y3o, nella epistola al clero e popo- doveo ricevette il Battesimo appun-
lo della Turingia , eh' è riportata to nel Natale, e s. Avito viennese
nella vita di s. Bonifacio vescovo ce lo ricorda in alcune lettere, che
di Magonza; Leone IV, 84", dell' sull' argomento avea scritte a quel
nell'omelia De cura pastorali, e re. (S. Gregorio di Tours , De glo-
Nicolò I, dell' 858, nella risposta ria Confessor, e. 69), racconta , che
alle domande de' bulgari, di bel nella città Ebredunense da un fonte
nuovo confermarono la volontà dei battesimale scaturiva miracolosamen-
loro antecessori. Molti concilii ezian- te l'acqua sì nel dì del santo Natale,
dio vi concorsero a convalidare l'a- e sì in quello della cena del Signo-
dottato costume. Tra gli altri quel- re, cioè nel giovedì santo. S. Ago-
lo di Girona, celebrato nel 5i", stino, apostolo dell'Inghilterra, bat-
can. 4; quello di Auxcrre, del 5j8, tezzò mille uomini nel dì del Ss.
can. 18; il secondo di Macon, Natale, come riferisce Gregorio I
s.

nel 585, can. 3; il primo di Mai- lib. 7, cap. 3o. Lo stesso uso tea-
,

HA T BAT 207
ne 1' Ibernia, come si raccoglie dal terra, nel 967, n. i5, prescrivono
.sinodo di s. Patrizio cap. 19. Il dì al sacerdote, die amministri il Bat-
del nascimento di s. Gio. Battista tesimo in qualunque tempo ne sia
scrive s. Tours, libro
Gregorio di richiesto, ed anzi vogliono che i

Vili, historia Francorimi capo 9, neonati fanciulli sieno portati alla


era eziandio celebre nella cbiesa cbiesa dentro di trentasette giorni
Gallicana pel solenne Battesimo. La dalla loro nascita. Teofilatto, nel
Cbiesa romana però tenne costante- Commentario al e. io di Luca,
s.

mente, e volle che si tenesse dagli prova la stessa cosa, ed anche ne


altri,non doversi dare il Battesimo adduce i motivi della novella prov-
solenne che ne' due sabbati antece-
, videnza. Gli statuti sinodali della
denti la Pasqua, e la Pentecoste, e 1' chiesa di Avignone, prodotti dal
uso in contrario fu da Siricio Papa vescovo Giovanni, nel 1 337, c - ^>»
appellato improbabilis, et emendando, un concilio di Malines , celebrato
confusio , aggiungendo che chi fa- nel 1074» e s. Carlo Borromeo,
cea il solenne Battesimo nel Ss. Na- nel Conc. prov. I, esigono che al
tale , neh' Epifania , e nelle feste più presto si dia il Battesimo ai
degli apostoli, e de' martiri , non fanciulli. Bispetto poi agli adulti,
lo faceva coli' autorità della sede laddove non vi fosse urgenza, bra-
apostolica. merebbe il Pùtuale Romano che, a
Tutta volta se una qualche neces- ricordanza dell'antica disciplina, si
sità lo addimandava, una persecu- riserbassero pel Battesimo alle vigi-
zione p. e., un pericolo, sollecitamente, lie di Pasqua e Pentecoste. Anzi a
qualunque si fosse il giorno, v'ac- tal oggetto in qualche luogo agli
correvano i vescovi o i sacerdoti, e stessi fanciulli nati nella quaresima,
raccolti assieme i catecumeni, ammi- lo si Quindi il conci-
prorogava .

nistravano loro il Battesimo. Ed infat- lio XVlI Toledo avea prescritto


di
ti al tempo di s. Agostino, accadendo che il vescovo nel primo giorno di
in Palestina un grande tremuoto, di- quaresima suggellasse il Battistero col
cesi, che settemile persone venute proprio suggello, e non fosse aperto
al Battistero, senza indugio fossero che nel di della cena del Signore.
battezzate. Lo stesso s. Agostino, Però, temendo i sinistri accidenti, si

epist. IX novae edit. , ci assicura, differiva soltanto ai nati negli otto


che in altro simile caso due mila giorni prima di quelle solennità;
uomini furono rigenerati nel salu- ma di poi anche ciò venne in dis-
tare lavacro. V. Enrico Yalesio in uso. Al presente dell'antica discipli-
Notis ad Eusebiì Hist. eccles. lib. na non abbiamo che il rito di be-
VII, e. 11; nonché s. Leone M. nedire il sacro fonte.
ep. XVI.
Però quell'antica disciplina, essen- § V. Ministro del Battesimo.
dosi dilatata la religione per tutto
J
il mondo, gradatamente s illangui- Allorché si accostumava di confe-
dì, e nel secolo XI non fu più os- rire il solenne Battesimo nelle vigi-
servata. Un concilio tenuto in Li- lie di Pasqua e Pentecoste, al solo
moges, nell'anno 1 o3 1
aiferma che
, vescovo spettava il diritto di am-
in quella città si battezzava ogni ministrarlo, né il sacerdote od il
giorno; i canoni pubblicati hi Ingiù 1- diacono lo potevano senza la di lui
2o8 BAT BAT
permissione. S. Ignazio martire, ter- mani pubblicati dal Mabillon, Mus.ei
zo vescovo di Antiochia, scrisse a ital. tora. II, dal manoscritto pon-
que'di Smirne: non esse, licitimi si- tificale di Apamea in Siria, da quello
ile episcopo baptizare. Tertulliano, di Beims e da altri chiarissimi do-
De Baptismo e. 17, ripete le slesse cumenti. Quindi in Roma sin da
espressioni ; s. Girolamo, in Dialogo principio furono fabbricate parrecchie
ach'ersus luciferianos, soggiugne: sine fonti battesimali, dove i vescovi, as-
episcopi iussione, ncque presbyter, ne- sieme od anche i preti sol-
a' preti,
que diaconus ius habeant Daptismij tanto battezzavano. Nondimeno un
s. Agostino , De civitate Dei lib. qualche vestigio dell'antica disciplina
XXII, 8 ; s. Gregorio di Naziau-
e. si era conservato in quella città sino
zo, Oratione de Baptismo, vi si al secolo Fino a quel tempo
XIII.
concordano da
nell' asserirlo; anzi i non amministrava-
preti Cardinali
cjuest' ultimo si raccoglie, che anche no il Battesimo nelle due solenni vigi-
1' approvare i catecumeni lie, se prima non aveano
pel Batte- chiesta la
simo, spettava al solo vescovo. Per- benedizione del Sommo Pontefice. L'
ciò Gregorio I, del 5go, avea
s. ordine romano, avanti l'anno r i/|.3,

persuaso l'esarca di Piavenna a la- scritto da Benedetto canonico di san


sciare in libertà Blando vescovo di Pietro, ci trasmette anche la cerimo-
Orte, eh' egli riteneva presso di sé. nia che in quell'incontro solca pra-
Il clero Edessa avea pregato il
di ticarsi da' Cardinali. » Finito 1' ofii-

patriarca Fozio a restituire il pro- » ciò, cosi dice l'Ordine citato, il

prio vescovo ; ed i legati di Francia, » Pontefice discendeva al fonte bat-


recatisi in Costantinopoli, fecero i- » tesimale assieme a' diaconi e sud-
stanza a Giustiniano perchè venisse " diaconi cantando le litanie ... I
rimandato alla di lui sede Dacio » Cardinali eh' erano rimasti in co-
vescovo di Milano. Tuttavia molti- " ro, uscivano dietro l'abside, ed
plicatosi il numero de' catecumeni, » entrati pel portico di san Gio-
né potendo il vescovo supplire egli " vanni, s'incamminavano alla chie-
solo al Battesimo di tutti, fu devo- » sa di s. Venanzio. Allora l' arci-
luto quel diritto anche a' sacerdoti. » diacono comandava a due eccle-
E già se ne trova memoria anche » siastici, che si recassero a quel
nelle Costituzioni apostoliche , li- •' luogo, dove giunti prendevano il

bro III: potestatem baptizandi faci- « priore de Cardinali e lo condu-


tnus . . . tantum episcopio et pres~ -> cevano per mano dinanzi al Pon-
byteris , ministrantibus diaconis. A » tefìce, seguendolo gli altri in pro-
tal decreto accordano piena-
vi si » cessione. Pervenuti che fossero di-
mente Teodolfo vescovo di Aurelia, > nanzi il Papa, con profonda rive-
de Baptismo e. 17; Gelasio Papa, -> renza inchinato, dal priore diceva-
del 49 2 j H1 una lettera a' vescovi -•' si : Jube donine benedicere , ed il

di Sicilia; s. Isidoro De divinit. qffic. -•» Pontefice rispondeva colla benedizio-


lib. II, e. 24; s. Idelfonso di Toledo » ne. Lo stesso veniva ripetuto una se-
Adnotat. de cognit. Baptismi, presso » conda ed una terza volta ; final-
Baluzio t. VI; Innocenzo I, del 4° 2 ) « mente il Papa diceva loro Ite, :

nella lettera a Decenzio , nonché il « baptizate omnes gentes in nomi-


canone 77 del concilio illiberi tano. » ne Patris , et Filii , et Spiritus
Lo stesso apparisce dagli ordini ro- " sancii «. Compiutasi la cerimonia
BAT B A T IOCJ
i Cardinali parati, montavano i loro in qualche circostanza anche lo am-
cavalli e procedevano a' singoli ti- ministrassero. Quanto facilmente pe-
toli per amministrare il Battesimo. rò disciolgasi la difficoltà, si vede
f' . Martene De andò. Eccles. ridi. chiaro non trovarsene in alcun
dal
lib. I, cap. i, art. 3, num. 4- Dal tempo veruna memoria, dal vedere
fin qui detto però concludere non come fossero escluse fino da' tempi
si voglia, che la Chiesa non abbia apostolici da ogni qualunque officio
sempre riguardato inerente al sacer- ecclesiastico, e dalle proibizioni, che
dote il gius di amministrare il Bat- anzi ci ricordano gli scrittori eccle-
tesimo. Subilo ch'egli abbia ri- siastici. Tertulliano (lib. De velami,
cevuta la giurisdizione dal suo ve- virginib.) scrivea:
permildtur Non
scovo per una certa porzione di mulieri in Ecclesia loaui , nec do-
sudditi, ne diviene sul fatto l'ordi- cere, nec tingere. Che se alcune sa-
nario ministro. Che in tal guisa ab- crilegamente vi s' intromisero, ciò
bia sempre ritenuto la Chiesa, si accadde fra gli eretici contro dei ,

prova dal Catechismo romano, p. II, quali con nerbo scrisse il lodato au-
e. 2, De Bapdsmo : Quod sacerdo- tore, e le apostoliche costituzioni de-
tes j'ure suo liane funedonem exer- testaxono quell'abuso come empio e
ceant, ita ut edarji prcesente episco- contrario alla dottrina di Gesù Cri-
po ministrare Baptismum possint ,
sto : Non oportet mulieres bapdzarej
ex doctriua patruni et usu Ecclesia* hoc est impium et a doctrina Christi
constat. alienimi (lib. Ili, cap. 9). Lo stesso
Non però
deve dire de' dia-
così si insegnarono s. Epifanio, ad-
lib. Ili,
coni, che sebbene per ordine degli vers. hcereses, hevres. 70, e Giovanni
apostoli dovessero amministrare quel Mosco, in Prato Spirit. cap. 3.
sacramento, non vennero mai riguar- In forza della disciplina, che an-
dati che siccome un aiuto agli or- che al presente vige nella Chiesa ,
dinarli ministri, e quindi loro non il vescovo ed il parroco sono gli ordi-
fu mai lecito di amministrarlo che narli ministri del Battesimo; qualun-
per delegazione de' superiori. Perciò que altro sacerdote non può ammi-
non fa meraviglia se le costituzioni nistrarlo se prima non ne abbia ot-
apostoliche, lib. Vili, cap. 44 e ^2> tenuta licenza dal parroco. Il diacono,
prescrivessero : Diacono Bapdzarefas sebbene lo possa, attesa la potestà
non esse j se Tertulliano, s. Girola- dell'ordine, abbisogna per altro del
mo, s. Agostino, le decretali di Gra- permesso del vescovo, altrimenti con-
ziano, pili, De consecrat. dist. 4> trarrebbe la irregolarità. In qualche
d' accordo vietassero a' diaconi l'in- urgentissimo caso però qualunque
gerirsi in ministero siffatto, quando persona diviene il ministro del Bat-
non ne venissero destinati dal ve- tesimo; ma non mai del solenne.
scovo o dal sacerdote. E benché la Dove accada tal necessità, si deve
dignità Cardinalizia sia cotanto su- osservar l'ordine che la donna ceda
blime, un Cardinale diacono non può all' uomo, questi al cherico, ed il che-
conferire il Battesimo senza facoltà rico al padre e la
superiore. Il

e dispensa del Papa. madre poi non divengono ministri


Da alcuni eruditi si è mossa que- del Battesimo pei loro figliuoli se
stione se le antiche diaconesse, che non nel caso che manchi ogni altra
servivano al Battesimo delle donne, persona e sia imminente il pericolo
voi,. IV. 27
,

210 BAT BAT


di morte; altrimenti essi incorrono lissimo conventuale In tluas epi- :

la parentela spirituale, che impedisce stola* s*. Fìrmilìani ,


et Cypriani
1' uso del matrimonio. In egual mo- adversus decretimi de non iterando
do , se la necessità è urgentissima, liaerctìeorum Daptismo, disputatio-
eziandio un eretico, un scismatico, un nes criticae, Yenetiis 1 733, voi. 3.
infedele possono battezzare, qualora Ma quel p. Raimondo confutato
ne conoscano il modo, usino la ma- venne dal p. Sbaraglia, nella Ger-
teria ed abbiano l'inten-
proscritta, mana Cypriani , et slfrorum ,
s.

zione della Chiesa cattolica. nec non Fi rindiani, et oricntalium


Verso la metà del secolo NI, vi opi n io de haereticorum baptismate.
fu una gran controversia fra il Pon- ad rectum crilicorum vindiciis Cy-
tefice s. Stefano I, e s. Cipriano ve- priani disputationum , Ray mundi
scovo di Cartagine, il quale, co've- Missorii, che sosteneva non esser-
scovi africani e dell' Oriente soste- vi mai stata contesa fra s. Stefano,
nevi, doversi ripetere il Battesimo e s. Cipriano sul Battesimo, intelli-

dato dagli eretici, ciò che dal Pa- gentia expò sita , Bononiae 1742:
pa fu proibito , e poi confermato e dal Valchio nella dissertazione: De.
nel 3 25 dal concilio generale JNiee- Cypriani ac Firiniliani epistola
no. Agrippino, antecessore di s. Ci- adversus Stephani I Papae decre-
priano nel vescovato, avea eccitata timi de haereticorum Daptismo,
nell'Africa la controversia, se il Bat- adversus Raymunduin JUissorium,
tesimo conferito dagli eretici doves- Jenae 1738: la qual però merita
se reiterarsi come invalido. Quindi di essere confutata ,
per ciò che ri-

s. Cipriano succeduto ad A grippino, guarda il Pontefice s. Stefano I.

e con esso i vescovi africani ed Così il p. Tournemine è stato con-


orientali, non solamente abbraccia- traddetto dal signor Maleville nel
rono la sentenza di reiterare il Bat- tomo II dell'opera: La religion
tesimo, ma inoltre la confermaro- naturelle, et la révéleé établies sur
no, celebrando per ciò diversi con- les principes de la vraie philoso-
cili! nell'Africa e nell'Asia, ne'quali phie, Diss. 8 ar. 5, p. 328, e dal
osarono di decidere un affare di protestante Gianfederico Cotta, nel-
tanto rilievo, senza prima farne par- 1' Exercitatio , cpia conjectura Re-
te al Pontefice romano, di che si nati Joscphi Tourneminii, qui cc-
meraviglia il Yalesio in Eusebio leberrimas illas epistolas Cypriani
Hist. Eccl. lib. 7 e. 5. p. 126. ac Firmìliani adversus decretimi
Ma il Papa s. Stefano I insistet- Stephani I Pont. Rom. de non ite-
te nella massima, di non doversi rando haereticorum Baplismo, tam-
alterare la tradizione antica, da cui quam spurias a donatislis confi-
costava, che gli eretici ritornati al- etas penitus rejiciendas esse statuii,
la Chiesa, doveano soltanto purgar- modesto examine subiicitur, Tubin-
si coli' imposizione delle mani , non gae 174°- Veggansi, oltre gli au-
già col secondo Battesimo, e che tori citati, il p. Sangallo, Gesta dei
questo sacramento amministrato col- Pontefici, tomo Hip. 290; il San-
le parole evangeliche era valido dini disputationum dissert. VII j
benché fosse amministrato dagli ere- Turnelly, tomo VI de sacravi, in
tici , o dagli scismatici [V Africa), . gcn. quest. 6, ar. 2 dell'ulti ma edi-
ed il p. Raimondo Missorio erudi- zione di Venezia del 176 5: l'auto-
BIT BAT 211
re della dissertazione de dissidio così antica lai disciplina, che si con-
in ter s. Stcphanum et s. Cypria- siderò inalterabile tosto eh' ebbe pa-
mini, stampata in Parigi nel 1724, ce la Chiesa. Il concilio Quinisesto
e ristampata dal dottissimo p. Zac- can. 59, prescrive In cede oratoria, :

caria in Venezia, nel XIII ed ulti- ance est intra domimi , Baptisma
mo tomo del suo copioso Tesoro nunquam peragatur , sed ad catholi-
teologico capo I p. 897 l' autore ; cas ecclesias accedant. In altro luo-
della dissertazione teologica sulla go ancora intima la deposizione a epici
celebre disputa tra s. Stefano I Pa- sacerdote che diversamente operasse.
pa, e s. Cipriano vescovo di Car- Il concilio di Vienna, raccolto da
tagine, stampata in Parigi in fran- Clemente V, nel 1 3 1 1 quel di Co- ,

cese nel ifi5; il citato p. Zaccaria lonia, tenuto nel i549, il Parigino

nel suo Antifebronio parte II lib. del i5d7, quello di B,eims del i583,
2, cap. 2, p. 177; Elia de Amato vietano il Battesimo solenne confe-
nel Parere Stefano
sulle brighe tra rito fuori della chiesa. Che se la
I Papa, e Cipriano di Cartagine necessità lo chiedesse, qualunque luo-
intorno al ribattezzare gli eretici, go può servire ; ma non. però per le
nelle sue lettere erudite parte II p. solenni ceremonie.
232, Genova 1 7 1 5; Natal Alessan- Giusta la disciplina antica, il mi-
dro nella dissertazione de Stephani nistronon potea conferire il Batte-
1 Pont. Max. decreto circa Dapti- simo qualora non fosse digiuno. Ne
sini collationem in nomine Christi^ fa testimonianza s. Giustino martire
nella dissert. de controversia inter nella Apologia seconda all' imperato-
Cyprianum et Stcphanum Rom. re Antonino. Le decretali di Grazia-
Pont, de rebaptizandis haerelicis _,
no, De consce, dist. 5, esigono pari-
e nella dissertazione de fide Ste- mente il digiuno nel sacerdote, e molti
phani Rom. Pont, circa Baptismum, sinodi de' tempi posteriori ne confer-
ti lite nel tomo III Hist. Eccles. p. marono la disciplina. Però subito

685, 691, 696, Parigi 5714; Gio- che si fece necessario l'ani ministrare
vanni Marchetti, nelle sue Esercita- ilBattesimo più volte nell'anno, quel
zioni ciprianiche circa il Battesimo costume andò a poco a poco in dis-
degli eretici e degli scismatici, Ro- uso , e il concilio di Magonza, del-
ma pel Salomoni, 1787 ; Albano
e l'anno i54o, can. 5, solo prescrisse
JìtiLler nella vita di s, Stefano I Pa- che il Battesimo venisse conferito di
pa ai 2 agosto, Venezia
1824. mattina, e non mai al dopo pranzo,
S. Melchiade Papa, nell'anno che eqcettuato se un bisogno lo richiedes-
Costantino Magno professò pubbli- se. Pi-esente mente quella legge non
camente la fede cristiana, condannò tiene più luogo.
gli eretici donatisti, i quali negava- II ministro del Battesimo, allorché
no la validità del Battesimo dato lo conferisce., dev' essere vestito dei
dagli eretici, oltre ad altri errori. sacri arredi. Teodoreto, Hist. eccl.
il legittimo ministro del Battesi- lib. 2, riferisce che l' imperatore Co-
mo, dove non siavi pressante neces- stantino il Grande avea regalato
sità, non può assolutamente confe- s. Macario vescovo di Gerusalem-
rirlo in una casa od oratorio privalo. me di una magnifica veste ricama-
La chiesa, il pubblico Battistero {Vedi) ta d'oro, perchè la indossasse nel^
è d luogo destinalo, e non altri. Fu K amministrazione del Battesimo Da
212 BA T i:at
questo fatto ben si vede come la al numero 116-, mentre il numero
Chiesa abbia sempre avuto a cuo- 1 18) riporta il Battesimo, ch'egli fece
re, che i vestiti più solenni, e d'altra di Enrico Benedetto Maria Clemente,
forma che i comuni, fregiassero i duca di York, figlio di Giacomo
sacri ministri neh' esercizio del lor III re d'Inghilterra nella regia cap-
ministero. La veste comunemente pella del palazzo presso i ss. dodici
destinata per amministrare il Batte- Apostoli. Il detto principe fu poi am-
simo fu di color bianco. L' antichis- plissimo Cardinale, creato nel 1747
1110 ordine romano, ed un' assai da Benedetto XIV, e divenne de-
vetusta liturgia gallicana ben lo di- cano del sacro Collegio. Al fratello
mostrano. Ed in vero non v* ha mi- primogenito di questo principe di
glior cosa per tener saldamente fis- Galles, benché fosse nato in Roma,
?

so all idea del sacerdote il candore lo stesso Pontefice per mezzo di


e la santità, che gli è necessaria pel monsignor Merlini arcivescovo d' I-
disimpegno delle sante funzioni. Be- conio, dichiarato perciò nunzio apo-
nedetto III, in lectìonib. supraExod., avea rimesso il
stolico straordinario,
ripete quanto su tal argomento in- donativo delle preziose Faacie bene-
segnarono i santi padri e gli asce- dette, come praticavasi co' primoge-
tici d'ogni tempo: J^estes ministra- niti dei più grandi sovrani, raccon-
rum designanl ìdoneitatem, qmv in tandone la funzione il numero 1200.
eis requiritur ad tractandnm divina. Sul qual argomento è a vedersi l'ar-
La presente disciplina ordina, che il ticolo Fascie Benedette.
sacerdote ministro del Battesimo sia Nel medesimo anno 1725, Benedet-
vestito di cotta e stola violacea, che to XIII battezzò dieci individui fra e-
deve cangiare colla bianca dopo brei, e maomettani, nel battisterio del-
aver eseguita la unzione coli' olio la basilica lateranense, numero 1218,
de' catecumeni. Che se fosse il ve- indi nel 1729, die' 1' acqua battesi-
scovo ministro del Battesimo per un male a d. Filippo figlio del mar-
adulto, allora dovrà esser parato di chese Bentivoglio d'Aragona, che fu
amitto, camice, cingolo, croce pet- tenuto al sacro fonte da Filippo V
torale, stola e piviale di color vio- re di Spagna facendone le veci il
,

laceo, che a suo tempo dovrà in Cardinal Bentivoglio suo incaricato


pari modo mutare col bianco, mi- d'affari presso la Santa Sede, e zio
tra semplice e bacolo pastorale. del fanciullo, con la vedova princi-
Anticamente amministravano spes- pessa di Piombino rappresentante
,

se volte questo sacramento gli stessi la regina madrina, numero i8i3.


Pontefici, e nel passato secolo ezian- Benedetto XIV, Lambertini, cor-
dio e nel presente non ne mancano rendo l'anno 1 74^, nella chiesa del-
esempii. Difatti, nell'anno santo 1725, la Minerva battezzò una famiglia di
il Sommo Pontefice Benedetto XIII, ebrei d'Ancona convertiti alla fede
come quegli che faceva frequente-
, cattolica, indi li cresimò, e nella
mente le funzioni non solo di ve- messa che celebrò, gli ammise al ri-
scovo, ma anche di sacerdote, bat- cevimento della ss. Eucaristia, nume-
tezzòun neofito nella chiesa di santa ro 4°62. Di poi nell'anno santo
Maria della Minerva de" padri dome- 1750, Benedetto XIV, nella mede-
nicani, al cui Ordine avea appartenu- sima chiesa di s. Maria sopra Mi-
to, come descrivesi nel diano romano nerva, non solo battezzò sette ebrei,
,,

BAT BAT 2i3


li comunicò, ma ne con-
cresimò e li Già neh' anno i8o3, lo stes-
giunse anche due in matrimonio, i so Pontefice Pio VII , recandosi
quali cosìad un tempo ricevettero nel palazzo Colonna , coli' inter-
quattro sacramenti, numero 35ij. vento del sacro Collegio, avea bat-
Papa Clemente XIII, Rezzonico, tezzate le due principesse gemelle
veneziano, nell'anno 1760, con gran- figlie del re Vittorio Emmanucle di
eie solennità, nella cappella Paolina del Sardegna, e della regina Maria Tere-
palazzo apostolico quirinale, battez- sa d'Austria, nate ai 19 settembre
zò tre ebrei ed un turco, a' quali i8o3, come descrive il numero 285.
impose il suo cognome Rezzonico Le due principesse sono la regnante
come in simile occasione avea fatto imperatrice d' Austria Maria- Anna-
s. Pio V, donando il suo cognome Carolina-Pia., e la duchessa di Luc-
Ghislieri ad un certo Elia ebreo ca ,
Maria-Tercsa-Ferdinandina-Fe-
che battezzò solennemente in s. Pie- licita- Gaetana-Pia, ambedue model-

tro, ai 12 giugno i566, e che chiamò lo di cristiana virtù. Lo stesso Ponte-


coll'antico suo nome Michele, insieme fice Pio VII, nel 18 16, per mez-
a tutta la di lui famiglia. Terminata zo del Cardinal Consalvi segretario
la funzione, avendoli pure cresimati, di stato, tenne al sacro fonte il neo-
e nella messa comunicati, Clemente nato figlio del duca di Blacas am-
XIII regalò a ciascuno de' battezza- basciatore di Francia, facendogli im-
ti una corona alla cavaliera con me- porre il suo nome di Pio; ed il suo
daglia d'oro, oltre ad alcune me- successore Leone XII, nella vigilia

daglie d'oro e d'argento colla sua ef- della Pentecoste dell'anno 1827,
figie , facendoli ritornare alla pia benedì solennemente il nuovo bat-
casa de' neofiti co' frulloni palatini, tisterio da lui edificato nella patriar-
come gli avea fatti prendere, numeri cale basilica liberiana, e poscia vi
6633, 6636. Poscia nell'anno 768 lo 1 battezzò sei ebrei. V. Padrini Pon-
stesso Clemente XIII battezzò il figlio tificii.

del principe Andrea Doria Pam li, e fi

di donna Leopolda Savoja-Caiigna- § VI. Nome, imposto nel Battesimo.


no tenuto al sacro fonte dal Car-
,

dinal Alessandro Albani, in nome La Chiesa ebbe sempre a costu-


dell'imperator Giuseppe II, nume- me d' imporre ai battezzati un qual-
ro 8009. che nome, che altro non fu se non
Il numero 3o dell'anno 1 80? descri- di que' gloriosi uomini, che la onora-
ve il battesimo solenne, che fece Pio rono colla loro virtù, o la difesero
VII in Saint-Cloud del principe Na- col loro sangue. Sapientissimo istitu-
poleone Carlo, nipote dell'imperatore to per vero, che coglie doppio van-
Napoleone Buonaparte, in
de' francesi taggio in uno, di eccitare cioè par-
occasione che si era recato in Fran- ticolar devozione a quel santo, di cui
cia ad ornarlo colle insegne im- si dà il nome, e di rammentare le

periali, ed il numero 3 riporta r di lui geste per eccitarne l'imita-


il racconto di tutta la funzione , e zione. Siccome non fu sempre egua-
delle cerimonie che si praticarono, le la disciplina della Chiesa, così pur
non meno che i padrini che il ten- varia fu la ceremonia nell' imporre
nero al sacro fonte, cioè Io stesso impe- il nome. A' tempi, generalmen-
in cui
ratore, e la sua ava madama Letizia. te usavasi il catecumenato, doveanoi
.

2i4 BAT BAT


fedelidare in nota alla Chiesa quel chiamò ilPipino
figlio di Carlo
nome, che volevano assumere, alcuni Miglio, che avea battezzato in Bu-
prima
giurili di ricevere il Battesi- ina; Attico patriarca di Costantino-
mo. Lo dice s. Gregorio Nisseno, in poli nel Battesimo cangiò in hu-
Orat. advers. eos, qui differititi Ba- dossia il nome di Alenai de. Nella Mo-
ptism.j cos'i s. Cirillo Gerosolim., in scovia anche oggidì viene conservata
Pra'fat. ad cateclies. _, il concilio lamedesima pratica, ma con ceremo-
Cartaginese can. 85, e s. Agostino nieben differenti. Sigismondo, Uh.
Confession. lib. IX, e semi. 1 3 1 de Rebus Moscovitis cap. de Ba-
Però, siccome non tutte le chiese ptismo, nana che avvisato il sacer-
ebbero le medesime costumanze, co- dote della nascila di un fanciullo, si

sì nell'Africa era prescritto, che lo reca alla casa della puerpera, e stan-
si dovesse dare due settimane pri- do alla porta della casa, recita alcune
ma del Battesimo, cioè innanzi la dà
orazioni, indi al bambino quel no-
consegna del simbolo. L' ordine ro- me, che meglio gli piace, né si con-
mano vuole, che nella feria IV del- duce al Battesimo, «e non abbia com-
la terza settimana di quaresima sie- pito il quarantesimo giorno. In al-
no ricevuti i nomi de' battezzando ;
tri tempi però veniva offerto il no-
Silicio Papa, nella lettera ad linc- me da' genitori, come si osserva an-
io vescovo di Tarragona e. 2, pre- che oggidì, né mancò età in cui
scrive che non più tardi di quaran- non fosse dato anche dagli stessi pa-
ta giorni innanzi il Battesimo venga drini.
dato. I greci osservarono quasi lo Il sacerdote poi deve bene guar-
stesso costume, e lo si rileva dalla darsi dall' imporre un nome, che
prefazione di s. Cirillo Gerosol. ad proprio sia de' pagani, né trovisi re-
Catcches. Dal fin qui detto con- gistrato nel martirologio. In ogni
chiusero alcuni, che il nome venisse tempo fu assai gelosa la Chiesa so-
imposto nel tempo del catecumena- pra tal punto, e ne abbiamo as-
to piuttostochè nel Battesimo, come solute proibizioni fino dal concilio
ora si accostuma; di tal parere è Niceno, can. 3o. JNiceforo, Hislor.
Menardo nelle note al sacramenta- eccles. lib. VI, e. 11, racconta, che
rio di s. Gregorio Papa. Ne la opi- i primi cristiani amavano di assu-
nione va fuor di strada, che ragione- mere i nomi degli apostoli, e Dio-
vol cosa si era l'abbandonare insieme nisio Alessandrino presso Eusebio
alla condotta di vita dell'infedele an- lib. VII Hist. eccles. e. 2 5, afferma
che il nome.
di lui che specialmente il nome di Pie-
Se non fu sempre lo stesso il tro, Paolo e Giovanni sopra ogni al-
tempo in cui
, ebbero il nome tro voleano portare. Tali appellazio-
i battezzati, non fu parimente la ni davansi anche a' tre fanciulli che,
medesima quella persona che lo giusta la rubrica dell' antico cere-
dava. In qualche età era lo stes- raoniale di Beroldo, battezzava l'ar-
so ministro. Infatti Sergio I Papa, nel civescovo di Milano in tempo pa-
6;)o, secondo quanto ne dice Beila, squale. In Francia v' erauna spe-
Hist. Anglic. lib. V, cap. 7, bat- cial devozione pel nome dell' apo-
tezzando Cerdulla re dei sassoni oc- stolo s. Filippo, ed ivi in particola!'
cidentali, gli die' il nome di Pietro; modo amavano di appropriarselo. Pe-
egualmente Adriano J,Papa nel 782, rò dopo quello degli apostoli, si ebbe
,,

B AT BAT 2i5
grande attaccamento pel nome dei Lo scrutinio venia eseguito, sic-
mai-tiri ; quindi s. Giovanni Criso- come consta da chiarissimi docu-
stomo non manca di farne caldissi- menti, quasi in tutte le singole chie-
me raccomandazioni a' suoi diocesa- se. Che la romana lo praticasse
ni, e loda molto cittadini d' An- i duopo non fa dimostrarlo, che ab-
tiochia, che per la maggior parte bastanza lo dicono i libri antichi
prendevano il nome di s. Mele-zio Pontificali. Della milanese poi, lo si

vescovo di quella città. Che se i rileva Ambrogio, de misteriis,


da s.

pareteti del battezzando volessero e. 1. L'Africa pur lo avea adotta-


dargli un nome profano, il romano to, e ne parla il IV concilio carta-
rituale insegna, che il sacerdote po- ginese, can. 85, nonché s. Agostino
trà accordarlo nel solo caso che ne- nel libro de fide et opcribus. La
cessario sia pel conseguimento di Spagna in egual modo lo ammise,
qualche eredità; ma sarà poi di suo come dice il concilio di Braga o
dovere l' aggiungerne un altro di Bragues can. 9. Le Gallie fecero lo
qualche santo registrato nel marti- stesso, e lo abbiamo, oltre che da
rologio. innumerabili testimonianze, anche dal
Intorno poi all'uffizio dei Padri- capitolale de' re di Francia lib. V,
ni e delle Madrine , si farà parola e. 372. Finalmente s. Cirillo Ge-
ai rispettivi articoli. rosol. dimostra, che anche la chiesa

greca lo praticava. Però non in


§ VII. Scrutinio miticamente tutti i luoghi venia celebrato col
praticato prima del Battesimo. medesimo rito. La Chiesa Romana
lo eseguiva sette volte durante la

Subito che i catecumeni aveano quaresima.


date telici speranze di sé, ed avean Quali poi fossero i giorni de-
chiesto il Battesimo, dato che aves- stinati all'uopo, non così facilmen-
sero il nome, faceansi i così delti te appare dagli scrittori di cose
serotini], che tal nome appunto sor- sacre, che assai poco su tal punto
tirono dallo scrutinarsi in essi l'a- si accordano. Tuttavia il Martene,
nimo de' battezzando e ben bilan- de antiq. Eccl. ritib. lib. 1, e. 1,
ciarlo se pel sacramento fòsse stato a. 11, n. 3, ci assicura di aver di-
capace. Vi si tenevano orazioni, let- ligentemente veduto l'ordine roma-
tine spirituali, esorcismi, si esa- no, e quindi rilevato che i primi
minavano di tratto in tratto i ca- due scrutimi si faceano nel mercor-
tecumeni, e questi ancora faceano dì e sabbato della terza settimana,
la confessione della loro vita ; cosa altri due negli stessi giorni della
che in vero non si riputava neces- quarta, il quinto nel mercordì del-
saria pel Battesimo, ma sibben uti- la quinta, ed il sesto e settimo nel
lissima per ottenerne i suggerimen- mercordì e sabbato dell'ultima. Ne
ti più. adatti a' loro bisogni, ed i lu- solamente faceasi lo scrutinio pel
mi più necessairi per la vita novella. Battesimo nella vigilia di Pasqua
Tertulliano, de Baptism. e. 20, s. che, militando le stesse ragioni, tro-
Gregorio Nazianzeno, de Baptismo viamo apertissimi documenti com-
orat. 4o, s. Cirillo Gerosolim. Calech. provanti essersi praticato anche per
1 , ed Eusebio, vita Constantini lib. la Pentecoste. Tra gli altri molti, il

IV, e. 6r , ne sono testimoni. sacramentario della chiesa gellonese


, ,

2i6 BAT li A T
stabilisce, che si faccia nel settimo il simbolo nel venerdì santo, e to-
giorno avanti la festa, così nel quin- sto doveasi imparare ; così scrivono
to e nella vigilia. Teodoreto Histor. Eccles. lib. II,
Prima di cominciar lo scrutinio, e Niceforo lib. XVI, e. 35. 11

giusta il vulgato ordine romano simbolo poi non si consegnava


si benediva la cenere con cui asper- senza qualche formalità. General-
ge vasi il capo de' catecumeni di , mente il vescovo solea tenere pri-
poi colla saliva il sacerdote tingeva ma un sermone, poscia lo recitava,
le orecchie loro e le narici dicendo: quindi lo spiegava a parte a par-
Ephpheta, quoti est adaperire , in o- te. In Roma si ripeteva due volte,
dorem suavitatis j tu attieni ejj'u- una in greco, l'altra in latino; Io stesso
gare, diabole, appropinquabit enim si praticava in altri luoghi, e nelle
judicìum Dei. Tal rito però non Gallie per tre volte. In Milano legge-
avea luogo in tutte le chiese. Ve- vasi per quattro volle, e quivi con
nia quindi interrogato il catecume- distinta solennità. Congregati i cate-
no se rinunziava al demonio e se cumeni, si suonavano le campane, po-
credeva ai dogmi della fede; poi si scia, chiuse le porte della chiesa
soffiava nella di lui faccia, pronun- il vescovo, cantando in tuono mag-
ziando le parole: Exi ab eo, im- giore dell' evangelio, intuonava , si-

munde spiritus, et da locuni Spiri- gliate vost et audite symbolumj


titi sancto ParaclitOj e davasi nella quindi lo leggea per intero, lo spie-
fronte il segno di croce, aggiungen- gava, e da ultimo lo dava in iscritto
do : In nomine Patris3 et Filii, et congiuntamente all'orazione domini-
Spiritus Sancii. Nel terzo scrutinio cale V. Martene loc. cit. a. 11.
.

poi si consegnava in iscritto il sim- Non è del tutto preciso quando


bolo e la orazione dominicale , af- siasi estinta la disciplina dello scru-
finchè la mandassero a memoria ;
tinio. Sembra però verosimile che
né pi-ima di allora si permetteva andasse in disuso gradatamente, se-
di apprenderla in forza della disci- condo che più occorreva di confe-
plina dell'arcano ( Pedi). Non è rire il Battesimo. Nondimeno anche
però di tutta certezza in quale degli oggidì la Chiesa prescrive che lad-
scrutimi venisse consegnato il sim- dove trattisi di battezzare un adul-
bolo nelle altre chiese. Jl concilio to, non venga conferito il sacra-
di Agata attesta, che nelle Gallie ve- mento, se per alcuni giorni prima
nisse dato nella
domenica delle Pal- non venga provato nel buon costu-
me; egualmente nella Spagna ed me, istruito nella verità della reli-
in Milano, come lo dicono Isidoro gione, ed esperimentato sulla fer-
Jspal., de dìvinis qffìc. lib. II, e. i
7, mezza del suo proposito. "Vegg. il Ri-
e Ambrogio epist. 20 novae edit.
s. tuale Romano, De adulto r. Baplismo.
ad Marcellianam. In Africa era di-
verso il costume. Si consegnava tre § Vili. Ceremonie innanzi il Battesi-

settimane avanti il Battesimo, e do- mo, secondo l'antica disciplina


veasi apprenderlo in otto giorni, e la presente.
dopo i quali venia consegnata la
orazione dominicale. Veggasi s. A- Provati che fossero i catecumeni
gostino serm. 58 e 2 1 3 novae edit. ne' precedenti scrutimi, e venuto il
La chiesa di Costantinopoli esibiva giorno stabilito pel Battesimo, si
,

BAT BAT 217


conducevano per tempo alla chie- Cipriano 7, e Tertulliano De.
epist.

sa, dove il sacerdote o il vescovo corona mililis, e. 3. Riguardo poi


ripeteva gli esorcismi, la imposizio- alla unzione, questa colf olio de'ca-
ne mani, la unzione ed altri
delle tecumcni facevasi in sul petto e fra le
riti. Secondo il costume della Chie- spalle. In alcuni luoghi come si ,

sa Romana compite le accennate


, vede ne' Pontificali e nell'Ordine di
ceremonie, venivano licenziati dalla Gelasio, si premetteva alla rinun-
chiesa. L'arcidiacono dicea ad alta zia, in alcuni altri anche si omet-

voce : Catecliumeni recedant, o- teva come se fosse stata eseguita ne-


mries catecliumeni exeant foris3 ed gli I greci accostumavano
scrutimi.
il diacono soggi ugn èva \ Fìlli ca- di farlasempre dopo la rinunzia,
rissimi, revertimini in loca vestra ed ungevano tutto il corpo da ca-
expeetanles horani qua possit circa po a piedi. La chiesa d' Alessan-
i'os Dei gratia Bapiismum. operari. dria, giusta l'Ordine di Severo pa-
Circa l'ora ottava poi ritornavano, triarca, usava due unzioni : la pri-

e cominciava la funzione colla


si ma dopo la rinunzia, l'altra imme-
lettura di alcune lezioni dell'antico diatamente innanzi 1' immersione.
Testamento ; indi si procedeva alla Rispetto alla professione di fede,
benedizione del sacro fonte , e fi- siccome è fuori dubbio chedi sia

nalmente, premessa la rinuncia al stata praticata anche dagli stessi a-

demonio, la unzione e la professio- postoli, cosi di essa parlano d' ac-

ne di fede, venivano battezzati. Per cordo tutti gli scrittori, i manoscrit-


ciò che spetta alla rinunzia dessa , ti antichi Pontificali, ed i recenti
facevasi in tre volte, cioè al demo- rituali; quindi crediamo cosa inutile
nio, alle di lui pompe, ed alle di diffondersi a parlarne più a lungo.
lui opere, e si slava rivolti all' oc- Più estese erudizioni sulle ceremonie,
cidente soffiando e sputando con che precedevano il Battesimo, si a-
altri segni d'indignazione, affili di vranno all'articolo Catecumeno.
manifeslare il disprezzo, onde si a- Secondo quanto prescrive il pre-
vrebbero tali cose rinuiv/iate. Questo sente Romano Rituale, pel Battesi-
rito venia osservato da' latini insie- mo degli adulti si devono osserva-
me e da' greci. De' primi ne fa fede re le seguenti ceremonie. Dapprima
s.Ambrogio, lib. De mysteriis e. 2, raccolti gli ecclesiastici, si comincia
e s. Girolamo, Comm. in proph. colla recita di alcuni salmi e pre-
Amos e. 6j de' secondi parlano s. ghiere, terminate le quali il sacer-
Cirillo Gerosol. in Calceli. 1. my- dote o il vescovo va alla porta
stagoc, e s. Gregor. Nazianz., Ora- masfinore della dove sta ilchiesa
tone 4o, i quali anche aggiungono catecumeno, e gli chiede con qua!
che i greci alzavano le mani, come nome voglia chiamarsi e che cosa
per discacciar lunge il demonio. desideri dalla Chiesa. Avutane la
Si vuole che il rito di tale ri- risposta, gli domanda se rinunzia
nunzia fosse d' istituzione apostolica, al demonio, lo interroga sulla fede
e così per vero la pensa s. Basilio, e sul simbolo, quindi soffia tre vol-

lib. De Spirita Saneto, e. 27. Cer- te sulla di lui faccia ;


gli fa col pol-

to si è che usavasi ne' primi tem- lice il segno di croce sulla fron-
pi ,
e di esso parlano Origene , te e sul petto, accompagnando que-
Conivi, in epist. ad Romanos, san st'atto con un'ammonizione ed ora-
VOL. IV. 28
2i8 BAT BAT
zione. Eseguita che sia, ripete nuo- alle cose essenziali sieno stati e sieri

vamente il segno di croce, e lo fa per essere sempre i medesimi; però


anche sul petto, nelle orecchie, sugli nei riti che li accompagnano, in di-
occhi, sulle narici è sulla bocca, se- verse chiese, luoghi e tempi, furono
guendo due orazioni e la imposizione diversi; il perchè si confessavano,
delle mani. Quindi benedice il sale, e come dice il dottore s. Tommaso,
glielo pone in bocca, e poi gli dà (par. 3, q. 68, art. 6), non già per
la pace con altra orazione. Allora il essere assoluti, o perchè fosse loro
sacerdote comanda al catecumeno, imposta penitenza, che ciò sarebbe stato
che s' inginocchi e reciti l'orazione d'ingiuria al sacramento del Batte-
dominicale, dopo la quale dà ordine simo, ed alla stessa morte del Be-
al padrino di segnarlo nella fronte, dentore; ma perchè, sapendosi la
come lo segna pur egli in forma di loro vita passata, potessero istruirsi
croce, ed in nome della santissima come si dovevano regolare per l'av-
Trinità. Di bel nuovo gì' impone le venire, detestando i peccati passati,
mani sul capo, indi passa agli esor- e proponendo di non ricadérvi. Og-
cismi. Terminati che sieno, lo in- gi però tale costume non ha più
troduce in chiesa, dove il catecume- vigore.
no prosteso a terra adora il Signo-
re, ed alzatosi recita in compagnia
§ IX. Diverse maniere di
del sacerdote il simbolo ed il Pater
abluzione nel Battesimo.
noster ec. Riceve un' altra volta la
imposizione! delle mani, e il prete fa
un secondo esorcismo, dopo di che In tre maniere la Chiesa ebbe
lo bagna colla saliva nelle orecchie costume di fare l'abluzione, per a-
e nelle narici. Lo s'interroga nuo- spersione, cioè, per immersione e per
vamente demonio,
sulla rinunzia al infusione.Di ognuna di esse ab-
alle pompe ed opere; alle di lui biamo chiarissime testimonianze. La
dipoi coli' olio de' catecumeni si fa aspersione fu usata dagli apostoli,
la unzione in forma di croce sul che troppo lunga cosa sarebbe stata
petto e fra le spalle; quindi vien immergere dell' acqua ciaschedun
richiesto qual nome voglia assumere, de' convertiti fedeli, poiché alle volte
se creda ne' misteri della fede e se in un solo sermone cresceano a più
voglia battezzarsi. Avutasi la riposta migliaia. La Chiesa ebbe sempre
affermativa, si procede all'ammini- anche questo per vero Battesimo, e
strazione del sacramento. Le cere- condannò in ogni tempo coloro, che
monie che si praticano pel Battesi- osarono alzare in contrario la vo-
mo de' fanciulli sono più semplici e ce. Però, laddove una stretta neces-
piò brevi. V. Situai. Boni. De par- sità non lo richiedesse, fino da quei
s'idor. Bapt. primi tempi si battezzò per immer-
11 Sarnelli, nella lettera XXXII, sione.
parlando della confessione fatta an- Questa si praticava immergendo
ticamente dagli adulti prima del tre volte nell'acqua quegli che do-
Battesimo, dice: che ne'primi tempi vea battezzarsi, in memoria, come
la confessione si faceva pubblica- dice Valifrido, della sepoltura tri-

mente, e poi segretamente, giacché duana di Cristo, il qual uso fu ri-

quantunque sacramenti in quanto


i tenuto dalla chiesa greca e dall'ani-
, ,

BAT BAT 219


brogiana. E perchè si sparse indi diaconesse rivestiamo la battezzata.
nella Spagna da alcuni eretici l'er- I mantengono ancora l'uso
greci
rore di ammettere tre sostanze di- della immersione ; ma i latini co-
stinte nella Ss. Trinità, per opporsi minciarono ad abbandonarla dopo il
ad esso fu in quella chiesa intro- duodecimo secolo, secondo che si può
dotta l'unica immersione; onde in- raccogliere dalle notizie più critiche,
terrogato s. Gregorio I da Lean-
s. e ci surrogarono la infusione, siccome
dro, vescovo di Siviglia, intorno a quella per cui versandosi l' acqua
questa diversità di rito , rispose : soltanto sul capo del battezzando
Quia in una fide nihil ofjicil in è assai più comoda e precipuamente
Ecclesia consuetudo. IVos autem pe' bambini più sicura.
parlando dell'uso romano di quel
tempo ,
quod tertio mergamus , tri-
§ X. Materia del Battesimo.
duance sepulturce sacramenta signi-
ficanius, ut cium tertio infans ab
aquis educitur, resurrectio triduani Vi ha due sorta di materia nel
temporis exprimatur, Lib. I, Epist. sacramento del Battesimo, rimota,
XL1II ad Leandrum. L'autorità di cioè, e prossima. La rimota è l'ac-
s. Gregorio I fu seguita da' padri qua, la prossima è l'applicazione
del concilio toletano IV, can. VI di questa sul corpo del battezzato.
appresso Labbé Concil. tom. Ili , col. Di che siamo fatti certi per la
1796. tradizione costante e perpetua dei
I catecumeni interamente spo- padri e per la pratica della Chiesa
gliatisi discendevano al Battistero, universale. L'acqua debb' essere na-
dentro nell'acqua, e vi s'immerge- turale, ossia elementare, come lo
vano per tre volte accompagnandoli dimostra il vocabolo stesso, renden-
con una mano il sacerdote, ed in done ragione s. Tommaso, q. 6G
la
ciascuna immersione
pronunziando art. per lo confronto della na-
3 ,

il nome di una persona della ss. tura e della proprietà dell' acqua
Trinità, giusta la formula prescritta cogli effetti cui il Battesimo produ-
da Gesù Cristo. Perchè poi in cosa ce; perocché siccome l'acqua lava
di tanto rilievo la decenza venisse le brutture del corpo, così il Bat-
pienamente serbata, o si battezza- tesimo lava quelle dell'anima, e
vano gli uomini in luogo separato siccome l'acqua rinfresca il corpo,
dalle donne, e perciò in molti bat- così il Battesimo tempera il calor
tisteri v'erano due vasche; oppur della concupiscenza ( s. Girol. Episi.
anche prima battezzavamo gli uomi- 83 ad Oecan. ). A cui può aggiun-
ni, poscia le donne. E perchè il sacer- gersi che essendo il Battesimo un
dote medesimo nel secondo caso fosse sacramento necessario per la salute-
difeso, la piscina del Battistero ve- di tutti, conveniva per esso una
nia circondata da cortine per modo materia comune. La mescolanza
che non accorgeva se non per via
si nondimeno di altra cosa coli acqua
dell'udito che la persona era entra- naturale non sempre ne cangia la

ta nell' acqua. Allora egli porgea il natura da renderla materia inetta al


solo braccio al di dentro delle cor- sacramento; quindi non sono inette
tine per accompagnarne le immer- p. e. le acque minerali ma ben inet- ;

sioni; dopo le quali sollecite le ti sono i liquori , il vino, il latte co.


,

220 BAT BAT


Quantunque ogni sorta di acqua iole di questa forma esprimono e
naturale sia materia sufficiente pel l'azione sacramentale e il soggetta
Battesimo, tuttavolta, quando è e la causa di essa sì ministeriale
possibile, conviene far uso dell'acqua che principale, che è la ss. Trinità
benedetta, che a tal fine si conserva di cui e la essenza una si dichiara
nel battistero. Che se quest' acqua colla parola in nomine , e si spie-
diminuisse in modo da non esser ga la distinzione delle persone e-
pel resto dell' anuo, se
sufficiente spressamente nominate ed invoca-
ne potrà mescolare dell'altra non te . Legittima riconoscono questa
benedetta, ma
minor quantità. in forma ed il consenso di tutte le

Circa la materia prossima del chiese occidentali , i concili i La-


Battesimo, è facile il rilevarlo da teranense IV e Fiorentino nel de-
quanto si disse al § VI. L'uso a creto di Eugenio IV per gli Ar-
cui l'acqua deesi applicare nel Bat- meni , ed il Tridentino sess. 7
tesimo per istituzione di Cristo è can. 4-
l'esteriore lavamento del corpo. Il Presso i greci poi e gli altri orien-
nome slesso di Battesimo ed il ver- tali forma del Battesimo si è
la
bo battezzare espresso nelle parole questa: Baptizatar , e non già ba-
del divino istitutore lo dimostrano, ptizetur come molti credono., servus
perocché baptizare per uso delle Dei in nomine Patris et Filli et

divine Scritture e per comun sen- Spinimi Sancti. Ed è antichissima


timento è lo stesso che abluere appo loro una tal forma, e per le-
cioè lavare. V. più sopra il detto gittima fu sempre dalla Chiesa la-
§ VI. tina riconosciuta. Né per vero dire
dalla nostra è punto diversa. Che
se in essa l' atto di lavare è reso
§ XI. Della forma del Battesimo.
ministero
passivamente, e quindi il

del battezzante sia indicato solo che


Nella chiesa latina la forma del implicitamente, nulla importa; men-
Battesimo si è questa : Ego te ba- tre è dichiarata la causa principale
ptizo in nomine Patris, et Filii, et da cui il Battesimo trae la sua vir-
Spirilus Sancii. Questa forma con- tù, cioè la ss. Trinità; come può os-
tiene e rende quella da Gesù Cri- servarsi nel decreto del concilio Fio-
sto istitutore di questo sacramento rentino.
prescritta; e però presuntivamente Invalido è pertanto quel Battesi-
fino dalla stessa età degli apostoli mo nel quale nominate non siano
fu in uso presso i latini nella cele- espressamente tutte le tre persone del-
brazione del Battesimo, indicandola la ss. Trinità oppur la Trinità collet-
il sacramentario di s. Gregorio Ma- tivamente sia espressa; intorno a
gno ti t. Ordine Romano
66, e 1' che sono da vedersi Natale Alessandro,
dato alla luce poco dopo la di lui s. Tommaso, il Tournely, il Bellar-

morte, come cosa non nella Chiesa mino, il Suarez ed altri. Tuttavolta
allora introdotta , ma sì trasmessa v' à chi dice essersi dal Pontefice s.

dai maggiori. Negli atti di s. Ste- Gregorio I Magno del 090, ratilì-

fano Papa, presso il Baronio an. 2 5c) oato il Battesimo dato dagli eretici,

n. 2, la si legge da lui proferita coli' espresso nome della ss. Trinità,


nel conferire il Battesimo. Le pa- come si legge neh' epistola 67 libro
1

BAT BAT 22i


XI, e come una tal disputa fu pure piuttosto determinata al Battesimo
eccitata nel secolo XVI sopra il Bat- che alla guarigione del corpo, op-
tesimo dei calvinisti, Papa s. Pio V pur anche ad altro uso spirituale.
creato nel 1 566, dichiarò esser valido. Quattro sono ancora nella forma
{V. Maldonato disp. de Bapt. q. 4)- del Battesimo le parole delle qua-
Convcrtiti ugualmente nell'anno 86 li si disputa tra i teologi se la lo-

alla fede i bulgari, Papa Nico- ro omissione renda invalido il Bat-


lò I loro mandò nell'866, i suoi tesimo, cioè ego, in, le, et. Che se
legati, e per istruzione di questi die- l' ego, per l' asserzione di s. Tom-
de loro 106 risposte, a tanti que- maso q. 66 a. 5, non rende invali-
siti fattigli dal re , tra le quali la do il sacramento, ben lo rende, per
i o4 diede luogo a' teologi ad una la opinione del medesimo dottore,
grande disputa , ed era , che non la te, come
parola quella per la
dovessero battezzarsi di nuovo quel- quale determina l'atto; ma in-
si

li che avevano ricevuto il Battesi- valido non lo rende l'omissione del-


mo in nome della ss. Trinità, o in l' in come opinano il Giuvenino ed
nome soltanto di Cristo. Tra le ri- il Concilia, e nemmeno quella del-
sposte, che i teologi apportano in l' dacché le tre divine Persone,
et,

questo punto, sembra al Novaes la una volta nominate, per la nativa


più opportuna il dire, che il Papa e propria virtù loro vengono ad un
voleva significare non la forma del tempo distinte.
Battesimo, imperciocché questa dee La clausola Amen , che si suole
essere in nome della Trinità ma , aggiungere , è troppo chiaro non
bensì la fede in Cristo degli adul- appartenere né alla forma, né alla
ti, che doveano ricevere il Battesi- integrità del sacramento ;
perocché
mo in nome della Trinità. Veggasi non viene prescritta dal concilio di
Arduino in quaest. de Bapt. Chri- Trento, né trovasi espressa nel ca-
stinomine, Natale Alessandro, Theo- techismo romano, par. 2 de Bapt.
log, dogrn. lib. i i tract. II capo I Sacram. man. i 3, ove intera si es-
art. 3 reg. i, e Landini, De apo- pone la forma del Battesimo , e
stolìs in universum, interrog. 36* nemmeno presso s. Tommaso q. 66
E altresì necessario l' esprimere, art. 5 ove ne parla.
di proposito
prima della invocazione delle divi- Dal sin qui detto può di leggeri
ne Persone colla parola baptizo l'a- inferirirsi essere sostanziale muta-
zione del battezzante ; ed è neces- zione quella, che il senso corrompe
sario in guisa che Battesimo sen-
il delle parole : essa sola rendere in-
za di ciò è invalido, secondo che valido il sacramento , mentre non
dichiarano Alessandro III Extr. de nuoce alla validità di esso quella,
Baptis., Eugenio IV nel concilio che la cangia in cosa non sostan-
di Firenze ed Alessandro VIII.
, ziale.
San Tommaso poi ciò conferma Il ministro però del Battesimo
con una ragione presa dall' intima non può, senza peccato, deliberata-
natura de' sacramenti, nei quali tut- mente aggiungere o variare alla for-
ti confessano essere necessaria la in- ma prescritta; ma in un idiota ciò
tenzione del ministro , e nel caso può aver luogo di scusa. E di fatti

del Battesimo, perchè non si può il Zaccaria, del 741, ri-


Pontefice s.

conoscere se 1'
esterna abluzione sia spondendo al quesito di s. Bonifacio
222 BAT BAT
apostolo della Germania , dichiarò ve la medesima forma, che usa il

che Battesimo conferito per sola


il sacerdote.
ignoranza della lingua latina, colle
parole: Baptizo te in nomine Patria,
§ XII. Cerimonie dopo il Battesi-
et Filia, et Spirita Sancta, dovesse
mo giusta l'antica e la moderna
tenersi per valido. Pompeo Sarnelli
disciplina.
nella lettera XLVII, tomo V p. 92,
nella quale tratta della forma del
Battesimo nella Chiesa greca e latina Appena che il battezzato era usci-
ed esamina perchè le persone costituite to dalla sacra fonte, il sacerdote lo
in dignità dicano Noi, e parlino in ungeva in fronte col sacro crisma. La
plurale, che se una perso-
dice, istituzione di tal cerimonia vuoisi at-
na particolare, battezzando dicesse : tribuire al Papa s. Silvestro I, del 3 1 5,
Nos te baplizamus , sarebbe valido ed infatti abbastanza lo si prova
il Battesimo, benché illecito ; ma dal di lui Pontificale, e dall' asser-
però il battezzante peccherebbe , zione di parecchi critici scrittori,
per la esposta ragione che non è tra' quali Amalario, De Eccles. ofjìc.
lecitovariar la forma ne'sacramenti, lib. 1, e. 27. Di essa parla In-
ancorché nel significato non princi- nocenzo I, del 4° 2 nella lettera a >

pale. Decenzio, ed Isidoro, De Eccles.


Il medesimo Sarnelli nella Let- ofjìc. lib. 2, e. i5. Che se prima
tera XXIII nel tomo X pagina di s. Silvestro si ha memoria di
4B, in cui tratta, che la testimo- unzioni praticate sulla fronte ,
que-
nianza di un solo basta per pro- ste non devonsi intendere che della
vare che taluno sia battezzato , e, Cresima. Non è fuor di luogo os-
de sacramenti sotto condizione, di- servare , che nelle grandi concor-
ce : « E regola generale, non esservi renze de' battezzandi, la unzione si

causa veruna , la quale si termini faceva da un altro sacerdote , non


colla testimonianza di un solo, ben- mai però dal diacono, sebbene sien-
ché legittima , dicendo persino il vi autori, che sostengono le Gallie
Deuteronomio e. 7 v. 6 In ore duo-
1 : aver permesso a' loro diaconi tal
rum, aut trium testami, ec. Ma que- ministero. Nella chiesa di Cartagi-
sta regola ha luogo quando si trat- ne, secondo che ne dice s. Cipriano,
ta del pregiudizio altrui, e dove ciò accostumavasi anche dare il bacio
non vi sia, si crede alla testimo- di pace a' candidati; ma sembra un
nianza di un solo, come pel Batte- uso proprio solo di que' luoghi.
simo, dicendo la Glossa: Testimonio Dopo la sacra unzione i catecumeni
nnius creditur in Baptismo. >> Se poi si vestivano di bianco in segno del-
si dubitasse del Battesimo di alcuno, la grazia ricevuta nel Battesimo,
per mancanza di testimonio, si dee e portava per sette giorni questa
si

battezzare con la seguente formula, veste per significare i sette doni del-
come si legge nelle rubriche del Ri- lo Spirito Santo ricevuti pel Bat-
tuale romano Si non es baptiza-
: tesimo. Eusebio, De vita Constanti-
tus3 ego te baptizo in nomine Pa- ni e. 62 ; s. Ambrogio De My-
tris, et Filìì, et Spiritus Sancii. steriis Agostino serm. 223,
e. 7; s.

Nel Rituale romano, dove si parla ricordano l'antichità di questa pra-


del vescovo che battezza, si prescri- tica. Oltre alla candida veste, impo-
,

BAT BAT 22 3
nevano capo un velo, con un filo
sul squale Copeti, delle Pe mattazioni 3
rosso. Il primo era simbolo della co- che i novelli battezzati facevano, e
rona reale acquistata pel merito del dell' antica costumanza di dispensar
sangue del Salvatore, e chiamavasi gli Agnus Dei di cera benedetti 3
il perchè cuopriva quella
crismale, ne' suoi Discorsi di Liturgia, Ro-
parte ch'era stata unta col crisma. ma 1 765.
Si dava pure al battezzato una can- Dopo il Battesimo, i neofiti riceveva-
dela accesa, perchè intendesse, che la no la Confermazione e la Eucaristia.
di lui anima, sciolta dalla servitù Di tal disciplina fanno parola fra i la-

del demonio con la libertà de' fi- tini Tertulliano, lib. De Baplism.
gliuoli di Dio, è divenuta sposa di e. ult., s. Cipriano episl. 63 ad Cce-

G. C, indi calzati gli adulti si con- cilium , s. Ambrogio De mysleriis 3


segnavano al vescovo da cresimarsi, e. 8, e fra i greci, s. Gio. Grisosto-
il quale donava a ciascuno di essi ma, Ho ni. ad illumin. 3 e s. Dionisio
dieci Siliqiri. Stima il Visconti, di- De eccles. Hierarch. cap. de Bapt.
scorrendo di tal cerimonia, che que- Durò tal cerimonia per molti secoli,
sti siliqui fossero monete di poco ed anche dopo il decimo ve ne sono
prezzo ,
per disingannare alcuni , i memorie. V. Mar tene loc. cit. art. 1 2.
quali calunniavano i vescovi , che n. i4- Rispetto poi a' fanciulli, il

amministrassero i sacramenti per in- divin sangue venia loro posto col
teresse. Ma vien contraddetto dal p. calice alle labbra ; ma succedendo
Menochio nelle sue Stuore, asseren- de' sinistri effetti, fu stabilito che il

do, che i detti siliqui non erano sacerdote tignesse il dito nel calice,
altrimenti denari, ma certi frutti di e lo desse a succhiare al fanciullo.
poco conto chiamati comunemente Finalmente venia posto a' catecume-
guainclle,le quali perchè erano dol- ni il latte ed il mele , come segno
ci,aggradivano a' fanciulli se forse : della infanzia loro ne' misteri della
con tal cerimonia significar non vo- fede. Questo costume, secondo 1' as-
lesse la Chiesa il felice passaggio serzione di Tertulliano e di s. Girola-
che fanno i battezzati, a guisa di fi- mo, assai antico, perseverò fino al
gliuoli prodighi, che sciolti dalla mi- secolo IX , e ne fa fede Giovanni
serabile servitù del demonio, non diacono nella lettera a Senario, t. I
doveano satollarsi più delle silique Musisi Italici.

destinate ai porci , ma fare ritorno Neil' attuale laddove disciplina ,

alla casa paterna. sia battezzato catecumeno, riceve il

Parlando il Sarnelli nella lettera la crismale unzione nella fronte, di-


XLIX sull' Umiltà cristiana, tomo poi il sacerdote fa una preghiera e
X 107, dice: questa virtù s'in-
p. gli dà quindi è vestito di
la pace,
sinuava alle persone novellamente bianco e porge il cereo acce-
gli si

battezzate, le quali portavano pen- so. Finalmente è congedato colle


dente al collo l' immagine di Gesù parole : Vade in pace 3 et Dominus
Cristo in un agnello, impresso nella sit tecum.
cera detta Agnus Dei, per impa-
rare ad essere a somiglianza di lui § XIII. Esercizii de' neofiti dopo
mansueti ed umili di cuore. V. A- il Battesimo.
gnus Dei Versetto, ed Agnus Dei
di Cera Benedetti, non che Pa- Compite le cerimonie del Batte-
M4 BAT BAT
simo, dentro lo stesso giorno veniva infanzia, non solo con l'acqua del
letto a' neofiti il vangelo di s. Gio- fonte battesimale santificata , ma
vanni, affinchè intendessero 1' altez- talora eziandio col più. pregevole
za della grazia divina per la quale Battesimo di Sangue, per via del
erano divenuti figliuoli adottivi di martirio glorificata, come eloquen-
Dio. La medesima cosa venne pra- temente esprime s. Cipriano nella
si

ticata nella chiesa di Parigi, di Sois- epistola LVI, de exhort. Martyris:


sons e di Reims, come si vede negli Aetas ne dum habilis ad pugnata,
antichi loro rituali. Per otto giorni idonea existit ad coronata ut ap-
doveano rimanersene separati dal parerei, Innocentes esse qui propter
popolo e ragunati in qualche pio Christian necantur. Infanlia inno-
luogo. Ogni mattina ricevevano la cens , ob eius nome/i occisa est.
comunione alla messa che per essi Ostensum est, neminem esse a pe-
venia celebrata, e dopo recitavasi riculo persecutionis immunem, quan-
un sermone. Anche oggidì, dove si do et tales martyria fecerunt .

potesse, bramerebbe la Chiesa siffat- Il Sarnelli dice, che il Battesi-


to utilissimo ritiro. V. Martene loc. mo in voto ha 1' effetto del Bat-
cit. a. 12 n. 17 et seq. tesimo in re, ma non è sacra-
mento, che di tre maniere è
e
il Battesimo: Fiuminis , Fiatili ni s ,
5 XIY. Battesimo di desiderio,
Sanguinis. Fluminis è il Battesimo
e di sangue.
ira re, cioè realmente ricevuto col-

l' aspersione dell'acqua: Flaminia è


Del sacramento del Battesimo il Battesimo in voto, cioè desiderato,
in voto, parla il tomo III
Sarnelli, come sopra, e Sanguinis è il mar-
pag. i4o, nel seguente modo: » che tirio compiuto colla morte, soste-
gli adulti col Battesimo in volo nuta per Gesù Cristo.
possano salvarsi, è dichiarato espres- Si ha dal ÌNovaes tomo III ,

samente dal sacro concilio di Tren- pag. 2 54j cne ne l concilio generale
to, sess. VI, cap. 4- Per Battesimo XIV, di Lione II, celebrato nel
in volo s' intende il desiderio ed il 12^4? furono condannati i flagel-
proposito di ricevere il Battesimo: lanti , i quali pretendevano
che il ,

non desiderio nudo e semplice, ma Battesimo acqua fosse inutile,


di
congiunto colla fede, e colla per- che fosse duopo adoperare la flagel-
fetta contrizione , senza la quale lazione, riputata da essi come Bat-
niuno adulto fuori del sacramento tesimo di sangue, nel quale vole-
può esser giustificato. vano che consistesse tutta la reli-
,

Il ancora supplisce per


martirio gione. V. Flagellavo Eretici.
lo Battesimo, avendo detto Cristo
in s. Matteo e. 18: Qui perdiderit
§ XV. Battesimo sotlc condizione.
animarti mani propter me, inveniet
eam. Dice il Cancellieri in una sua
dissertazione epistolare, che, ammi- Il Rituale ordina, che niuno si

rabile il Signore in tutti i suoi dee battezzare chiuso neh' utero


santi, nondimeno in impeciai modo della madre; ma se vi fosse perico-
volle non di rado dimostrare la lo di morte della prole, o questa
sua onnipotenza nella più tenera cacciasse fuori qualche membro, e
BAT BAT 225
vi fosse indizio di moto vitale , si so si rigenera il cristiano, e da altri
battezzi in quello, e se il membro è è detto Fons sacer, et sacrarium re-
il capo, non si battezzi di nuovo, se generalionis. Se ne deve ripeter la i-
è altro membro, come al fanciullo stituzione dall' età in cui ebbe pa-
durasse la vita, si battezzi sotto con- ce la Chiesa, poiché prima d' al-
dizione : Si non es baptìzalus ec. lora si battezzava in qualunque luo-
Cbe se dopo battezzato in altro mem- go vi fosse acqua. Quindi presso il

bro, che non è il capo, nascesse morto mare, i fiumi o i laghi. Dagli Atti
il fanciullo, si dee seppellire in luogo degli Apostoli rileviamo^ che il dia-
sacro. I fanciulli ancora esposti e ri- cono Filippo battezzò 1' eunuco del-
trovati, se fatta la debita ricerca, non la regina Candace subito che si ab-
consta del loro Battesimo, si battezza- battè in un fiume; e Tertulliano
no sotto condizione. Il mostro che non riferisce, che gli apostoli, laddove
ha la specie umana, non deesi bat- convertito avessero buon numero di
tezzare ; se è dubbio, si battezza persone, le conducevano presso l'ac-
sotto questa condizione : Si tu es qua ed ivi conferivano il battesimo.
homo, ego te baptizo ec. In Palestina, s. Giro- come attesta
lamo, De locis hebraicis, si pratica-
va in ispezial modo presso il fiume
§ XVI. Eretici, che errarono rispetto
Giordano, siccome quello, ch'era sla-
al Battesimo.
to santificato dal contatto medesimo
di Gesù Cristo . Ivi, giusta l' as-
Son essi gli ascodruti ,
gli ar- serzione di s. Antonino martire nel
contici, i marcosiani, i valcntiniani, suo Itinerario;, v' era un sito cir-
i quintiliani, i seleuciani, gli ermi- condato da cancelli dove l' acqua
niani , i manichei , i pauliciani , i scorreva dall' alveo , e nel mezzo
messaliani, gli elusiani, menandria- i una croce di legno. Là il sacerdo-
ni, i montanisti, gli eunomiani, i te nel di stabilito discendeva, e be-
calvinisti gli anabattisti ec.
,
V. i nedetta quell'acqua, conferiva il bat-
loro articoli. A' tempi di s. Paolo tesimo a'convertili. Teodoreto (Ilist.
vi furono anche tra quei di Corin- Eccles. lib. r, e. 3?.) scrive che lo
to alcuni, o eretici, secondo che vuo- imperatore Costantino assai dilazio-
le Tertulliano ovvero fedeli male , nò il battesimo pel desiderio di re-
istruiti, che ricevevano di nuovo il carsi a riceverlo appunto in quel
Battesimo pei loro parenti od ami- luogo. S. Pietro amministrò a mol-
ci, che morirono senza ottenerlo. S. ti quel sacramento presso la fonte,
Paolo si serve di questo argo- che tuttora si vede vicino alla chie-
mento per convincere i cristiani di sa di s. Prisca. Le caverne, le ca-
que' luoghi della risurrezione dei tacombe , i cimiteri servivano pei
morti, comechè sgridi contro un ta- primi fedeli a tal uopo; così pure
le superstizioso abuso. le case de' privali, e specialmente le
BATTISTERIO. Luogo destinato carceri, dove le persecuzioni tenea-
a conservare acqua consecrata pel l' no chiusi i confessori della fede.
battesimo, ed a ministrarvi quel sa- Ma, datasi pace alla Chiesa, imme-
cramento, chiamato anche sacro fon- diatamente si fabbricarono delle cap-
te. S. Dionigio chiamò il Battiste- pelle o piccole chiese, per battezza-
rio Mater acloplionis, perchè in es- re i catecumeni^ e quelle ebbero
VOL. IV. 29
226 BAT BAT
volgarmente il nome di Battisteri. qual sia la virtù del battesimo, e
Da principio venivano erette fuori quali disposizioni si richiedano in

della chiesa, come se ne vede tut- chi desidera riceverlo. Negli antichi
tora la memoria in parecchie città Battisteri era assolutamente proibi-
d'Italia e di Francia; ma in ap- to di seppellire i defunti. In essi si

presso fabbricarono anche dentro


si conservavano alcune reliquie de'niar-
la chiesa, a parte sinistra di chi en- tiri per ricordare a' neofiti la fer-

tra e colla fronte rivolta all'oriente mezza de' santi nel confessare la fe-
come i forma era
templi. La loro de. A' tempi, in cui si dava il Bat-
ottangolare, od ovale, e si ergevano tesimo solenne soltanto nelle due vi-

a guisa di torre. La vasca con- gilie di Pasqua e Pentecoste, verna-


tenente l' accjua dovea essere di no chiusi i Battisteri al principiare
marmo, e, secondo che si raccoglie della quaresima, ed il vescovo vi do-
da san Isidoro ( Origin. lib. V ) ,
vea apporre il proprio suggello. Pe-
vi si discendeva per sette gradini. rò tal costume non avea luogo che
S. Ambrogio rende ragione di quel- in alcune chiese.
la forma ottangolare dicendo che , Ne' primi tempi, allorché il gius
se tali sono i templi, tali dovranno del solenne Battesimo era riservato
essere i Battisteri, nei quali il po- a' vescovi, non si erigevano Battiste-
polo è restituito alla vera salute. ri che nelle sole chiese cattedrali,

E lo stesso Cardinal s. Carlo Bor- e là doveano concorrere tutti i dio-


romeo arcivescovo di Milano, nella cesani ; ma in appresso venne con-
istruzione delle fabbriche de' batti- ceduto anche alle decanie di campa-
steri ne' suoi decreti sinodali , am- gna, che perciò dicevausi matrici^
mette bensì la figura sessangolare, ed anche plebance, pel grande con-
e la rotonda ; ma preferisce l' ot- corso della plebe. E que' sacerdoti,
tangolare , stimata la più perfetta, che ne aveano la direzione, appel-
e la più capace , siccome l' ottava lavansi decani della cristianità, deca-
delle feste del Signore, e de' santi, ni chvistiaiiilatis . Ad essi erano
è atta a misteriosamente significare soggetti i parrochi della decania, i

la perfezione della gloria. quali doveano recarsi colà nelle due


Lo spazio del Battistero si richiede- vigilie di Pasqua e Pentecoste per
va piuttosto vasto, ed a motivo del assistere alla solenne benedizione del-
gran numero de' catecumeni eranvi la fonte. Però in Roma, per un sin-
più vasche nel medesimo luogo. In golare privilegio v'hanno Battiste-
quella cappella stava anche uno, o ri in ogni parrocchia, anzi ogni an-
più altari per consecrarvi l' Eucari- no nel sabbato di Pentecoste prima
stia, che veniva amministrata a' no- della messa cantata, se ne fa la be-

velli battezzati . In quella, per cagion nedizione; privilegio dipoi concesso


d'esempio, che apparteneva alla basili- anche a tutte le altre città e ville.
ca costantiniana, ve n'erano tre, eret- Qualche monastero ottenne puran-
ti dal Pontefice Ilario. Al di sopra co il privilegio di aver Battistero
delle vasche si collocavano delle co- a cagione del suo istituto apostoli-
lombe effigiate in oro od argento, co e della massima riverenza, che
che simboleggiavano lo Spirito san- debbono prestare i fedeli alla virtù
to. Nelle pareti v' erano altresì va- speciale de' religiosi. E certo che vi
rie iscrizioni , le quali indicavano era in ([nello di s. Pacomio, e lo
,

BAT BAT 227


attesta l'autore della vita di lui listeri rotonde e ottangolari, non che
presso Bollando a' 14 maggio. Di la forma delle loro cupole.
molti altri monisteri ci fa fede il Fra gli antichi Battisteri di Ro-
Marlene De antiq. Eccles. ritib. ma è celebre quello, che tuttavia
lib. I, e. \, a. 3, n. 16. chiamasi di Costantino per la tradi-
Secondo la presente disciplina zione, eh' egli là ricevesse il battesi-
che ha abbandonalo 1' uso di bat- simo. Ivi ogni anno nel giorno
tezzare per immersione, il Battiste- del sabbato santo, e nel sabba to di
ro deve consistere in un bacino di pentecoste sogliono battezzarsi i cate-
marmo, sostenuto da un piedistallo cumeni, se vi sono. E annesso alla ba-
ed esattamente coperto. Il bacino silica laleranense, ed è coevo alla me-
dev'essere diviso in due vaschette, desima. Molto hanno scritto gli storici

una delle quali contiene l'acqua intorno alla magnificenza e sontuosità


battesimale, l'altra riceve 1 acqua, che dell' antica fabbrica di quel Batti-
scorre dalla testa del battezzato. stero ; noi però non faremo men-
Questa deve avere anche un foro, che zione che dell' attuale slato, in cui
mandi l'acqua nel sacrario [Pedi). lo ridusseroGregorio XIII, Clemen-
11 coperto dev' essere fornito di un te Vili, Urbano \ III ed Innocen-
manto, che vi cada sopra con qual- zo X.
che dignità. 11 luogo del Battistero Otto superbe colonne di porfido
è per lo più al principio della Chie- di otto palmi di circonferenza reg-
sa, a parte sinistra della porta mag- gono un architrave antico intaglia-
giore, il che cominciò a praticarsi ai to di hella forma. Sopra di questo
tempi di Clodoveo. Esso dev'essere intavolali) entosorgono altre otto co-
circondato da cancelli e chiuso da lonne di marmo
bianco sulle qua-
chiave, che non può essere custodita li posa un' altra cornice, ed al di
se non almeno da
dal parroco, od sopra di questa otto pilastri piegati
un altro Sopra il Batti-
sacerdote. negli angoli terminano 1' edilizio ot-
stero si suole porre la immagine tagono, che regge la cupola. Negli
di s. Giovanni Battista in atto di spazii intermedi] a' pilastri vi sono
battezzare. Anticamente si erigevano in otto quadri effigiale altrettante
fuori,o presso le chiese, per signifi- geste della vita di s. Gio: Battista.
care che l'uomo per mezzo del bat- Nel centro sottoposto alla cupola è
tesimo è l'icevuto nel grembo di s. il fonte, o urna battesimale di ba-
Chiesa. Il Macri riporta e fa men- salte verde. Essa è collocata in un
zione di alcuni fonti battesimali piano più basso, a cui si discende
miracolosi. Veggasi il p. Lupi nelle per tre gradini, ed il luogo è cir-
sue dotte Disseriazioni, Faenza i 785, condato da una balaustrata. Da am-
ove al tomo I, e II tratta degli au- bedue i lati si aprono due piccole
che scrissero sui Battisteri e
tori, , cappelle consimili, le quali diconsi
dice che la loro architettura è mo- fossero due camei-e del palazzo di
dellata sul gusto delle stanze bal- Costantino ridotte ad uso sacro da
nearic de' gentili. Bammenta egli i s. Ilario Papa. Le porte sono di
principali Battisteri d'Italia, e dice bronzo.
che quello celebre di Firenze probabil- Gli autori, che parlarono intorno
mente fu edificato a' tempi di Teo- ai fonti battesimali, sono il Piazza,
deliuda ; e descrive le forme de'Bat- s. Paolino, s. Carlo Borromeo, A-
,

228 BAT BAT


inalano, Isidoro Rasponi , Antonio sionarii. E giunta all'età di quin-
Maria Lupi, Cancellieri, s. Dionisio, dici anni, come quella che anelava
Pasquale vescovo lilibenze, Meno- la vita religiosa, fece voto di ver-
chio, Sarnelli nella sua Antica Basi- ginità , e di ubbidire a' genitori
lograjia, ed altri. avendo già ricevuto rivelazione di
BATT1STÌNE Romite di s. o dover fondare un monistero.
Gio. Battista, Monache. Diede prin- Finalmente, provando il dono di
cipio a quest'Ordine di romite la ve- alcune visioni mentre un giorno
,

nerabile suor Giovanna Maria Batti- orava nella chiesa de' minori osser-
sta Solimani nata nel 1688 in Ai- vanti riformati pregando Dio a ,

baro a levante di Genova, come ri- volerle far conoscere in qual Ordine
porta il p. Flaminio Annibali da religioso dovesse entrare , fu rapita
Latera nel Compendio della sto-
, in ispirito e vide due angeli, che
ria degli Ordini religiosi. avendo tra le mani una veste di
Aliena dai sollazzi fanciulleschi, me- colore, della forma che oggidì usa-
nava ella vita divota e ritirata, me- no le sue monache, le dicevano: Ec-
ditava la passione di Gesù Cristo, coti l'abito di religiosa , che Iddio
e si rivolgeva di frequente all'in- ti ha destinato. Non intese allora
tercessione della sua divina madre qual fosse l' Ordine a cui veniva
per ottenerne il patrocinio. Arriva- invitata, e limitossi a ringraziare il

ta anno nono di età


all' si accese ,
Signore, attendendo che un giorno
la Solimani d' un vivo desiderio di avrebbe pienamente esaudite le sue
propagare la fede cattolica , e di brame. Correva l'anno trentunesimo
spargere per essa anco il suo san- della sua età ,
quando un giorno,
gue. Zelando l'amore di Dio, come mentre dimorava in casa dello zio,
quello che voleva ispirare nelle al- in un luogo detto la Castagna,
tre donzelle, radunò poco a poco dopo la comunione, vide in rapi-
quaranta fanciulle , che spesso nella mento di spirito la Ss. Vergine,
propria casa di Albaro ammaestra- col bambino Gesù tra le braccia,
va nelle verità eterne, e nell'osser- cui stava a lato s. Gio. Battista,
vanza della legge di Dio, inculcan- che parlando al divin Infante, quasi
do alle migliori qualche divoto eser- querelandosi gli diceva, che essen-
cizio, ed un'acre penitenza. 11 di dovi nella chiesa tanti Ordini reli-
lei genitore sebbene ciò vedesse con giosi, sotto il nome e la regola di
piacere, per prudenziali motivi vie- altri santi, niuno ve ne fosse sotto
tò alla figlia di più introdurre fan- il nome di lui, e perciò lo pregava
ciulle nell'abitazione, ma essa tanto d' istituirne uno colla propria deno-
dolore ne provò, che ammatassi, e minazione. Accettata l'istanza dal
perchè guarisse fu duopo che il pa- s. Bambino, il Precursore gli sog-
dre si determinasse a concederle altra giunse: ma chi sarà scelto da voi
casa, che avea nella stessa villa. In per questa fondazioneì e il Reden-
questa casa il numero delle fanciulle tore replicò questa donzella, accen-
mirabilmente si accrebbe , venen- nando la Solimani, e quella da tne
do divise dalla Solimani in quat- destinata a tale impresa. Disparve
tro classi ,
quasi le parti del mon- allora la visione, e in quel medesimo
do, ingiungendo a ciascuna il pro- istante un celeste lume penetrò nel-
prio ullizio come fossero tanti nhs- la inente della Solimani in guisa,
, ,

BAT B A T 229
che le restò impresso il tenore della istituto, insieme al sacerdote d. Vin-
regola dovca prescrivere
che e , cenzo Solari. L' Olivieri per atten-
che aveasi ad osservar dall' istituto dere alla direzione di qucst' istituto
novello, manifestando il tutto al rinunziò l' arcipretura, e si fermi) in

p. Atanasio cappuccino suo confes- Genova ; e la fondatrice per farlo

sore e direttore. approvare, nel 74 ?-, recossi in Ro-1

Questi, dopo un anno, le impose ma dal Pontefice Benedetto XIV,


di scrivere la regola, ciò che pron- lasciando far le sue veci a Teresa
tamente esegui senza che mai aves- Assereta e conducendo seco Anto-
,

se scritto ignorandone persino il


, nietta Vernazza sua nipote. Suppli-
modo ed avendola il religioso da-
; cato il Papa a confermare la sua
ta al suo vicario generale, questi, fondazione, Benedetto XIV die' ad
dopo averla copiata, la bruciò, cioc- esaminar le regole al proprio confes-
ché fu alla Solimani manifestato su- sore, p. Mario Maccabei Barnabita.
pernamente. Onde nulla calcolando Non tardò la Solimani a ricevere
gì' impedimenti frapposti, dalle mani del capo della Chiesa
a'
7 giu-
gno iy3o, da Albaro passò a Mo- nel gennaio 1 744
'
tl e brevi apo-
neglia, ov' era arciprete don Dome- stolici ; cioè uno per la fondazio-
nico Francesco Olivieri, sotto la cui ne del nuovo monistero 1' altro
,

direzione essendosi posta per divina di approvazione alle regole, e il ter-

ispirazione, gli raccontò quanto era- zo contenente una dichiarazione sul-


le avvenuto, e il comando di fon- le medesime, onde la Solimani nel

dare un monistero di romite sotto l'in- maggio riparti per Genova, e colle
vocazione, ed il patrocinio di s. Gio- compagne cantò l' inno della ricono-
vanni Battista. Quindi in Moneglia, scenza per tante grazie ricevute da
nella casa di Giuseppe Maria Mul- Dio. Nella casa quindi , e ne' giardini
tedi, ricevette alcune fanciulle, e vi- di Carlo Giustiniani, ridotti a moni-
vendo di limosine cominciò a intro- stero essa passò processionalmente
,

durre l'osservanza delle sue regole colle sue zitelle a' 7 dicembre dello
sotto la dipendenza dell' Olivieri e stesso anno, di poi passando ad altro
i voti condizionati di povertà, ca- monistero, ove stavano le terziarie

stità , ubbidienza e clausura. Per domenicane presso i cappuccini ,

la fama , che presto acquislossi la che in breve tempo con pie li-

fondatrice, accrescendosi ognor più mosine fu ridotto decentemente


le istanze di donzelle che anelavano a' 20 aprile 174°" l'arcivescovo
di essere ammesse nella sua casa, fu impose l' abito alla fondatrice , e a
necessario trovarne altra più spa- dodicicompagne coriste, mettendo
ziosa, concorrendo varii benefattori anche ad ognuna in capo una co-
a restaurarla. rona di spine, e sulle spalle la cro-
Nel 1736 la Solimani si recò a ce. Dichiarato fu cos'i a clausura,
Genova per trattar col doge e col- e variando tutte il proprio nome,
1' arcivescovo della fondazione , che la fondatrice lasciò quello di Ma-
per altro fu stabilito effettuarsi in ria Antonia, e prese l'altro di suor
quella città, adoperandosi per rinve- Giovanna Maria Battista. Poi furo-
nirne il locale Girolamo Garibaldi no vestite otto converse senza il ,

genovese, ed Ambrogio Dolera di Mo- nome di Battista; e a' 27 luglio


neglia, che si resero benemeriti dello dello stesso anno, venne canonica-
2, ,

2 3o BAT BAT
niente eletta per abbadcssa la fon- la mezzanotte, per cantare il mat-
datrice, che dopo tre anni fu con- tutino; hanno perfetta vita comune,
fermata con Pontificia dispensa , e non possono parlare coi parenti che
ne esercitò il ministero finché vis- tre volte all' anno , sempre però
se. E siccome le regole prescriveva- velate, ed alle grate o alle ruote.
no diciolto mesi di noviziato, con Oltrele monache e le conver-
indulto Pontificio, a' 5 agosto j
747» se, debbono essere anche le ter-
vi
l' arcivescovo ricevette la professio- ziarie, che dovrebbono custodire le

ne dalle suore. Alla fine piena di chiese, e domandare limosina per


meriti Giovanna Maria
e di virtù le romite. In Boma hanno, come
Battista Solimani morì santamente si disse, il monistero e la bellissi-
agli 8 aprile ij58, e Dio illustrò ma chiesa di san Nicola di Tolenti-
il suo fine con vari miracoli, dopo no, vicino alle terme Diocleziane. La
aver avuto la consolazione di vede- chiesa fu fondata con disegno del Ba-
re il suo istituto consolidato, e ap- ratta dalla pietà del principe Camillo
provato pur quello, che fondava a Pamfili romano, nipote d' Innocen-
sua insinuazione l'Olivieri, chiamato zo X, che ai 21 gennaio 1647 Vl ~
de'Battistini, o Missionarii diGio- s. nunzio la porpora Cardinalizia, per
vanni Battista (Tedi). Assai crebbe continuare la successione nella sua
in seguito e si dilatò quest'istituto, famiglia. Quindi fu data ai religiosi
per opera specialmente della madre agostiniani scalzi e poi alle mona-
Maria Chiara Battista Vernazza nipo- che ,
per le cure della nipote del-
te della istitulrice. Essa recatasi in la fondatrice suor Maria Chiara Bat-
Boma nel 1775, nella chiesa di s. tista Vernazza suddetta.
JVicola di Tolentino , di cui par- BATTI STINI. Congregazione di
leremo fondò altro monislero
, vi missionarii sacerdoti sotto gli au-
dello stesso Ordine , e morì ai 1 spicii di s. Giovanni Battista. La
gennaio 1783, in età d'anni ses- vener. suor Giovanna Malia Batti-
santacinque. sta Solimani, fondatrice delle Batti-
Queste monache romite non posso- stine (Vedi), ebbe sempre vivo de-
no ricevere vedove, fanno i quattro siderio che s' istituisse anche una
voti solenni abitano piccole cel-
, congregazione di sacerdoti, i quali
le , vestono di lana ordinaria di si obbligassero con voto particolare

color cannella, cioè tonaca, sca- di fare le missioni nella parte degli
polare e manto lungo sino a ter- eretici ed infedeli. Sembrava alla
ra, cingono la tonaca con fune serva di Dio di aver que' medesimi
di crini , usano sandali di corde ;
lumi per l' istituzione di questi
,

in capo portano veli oscuri in ve- che avea ricevuti dal cielo per la
ce di bianchi, dormono vestile, ed fondazione delle monache romite.
il loro cibo è sempre di magro, Stabilito perciò in Genova il suo
cioè tutte le domeniche lunedì , monistero per le religiose, col con-
martedì, e giovedì possono mangia- siglio di quell' arcivescovo, nel 1 749>
re latticini, fuori della quaresima, spedì in Boma il sacerdote Dome-
e delle altre vigilie. Digiunano tutto nico Francesco Olivieri suo confes-
l' anno, tolte le domeniche, ed il sore, per l' approvazione dell' istitu-
giorno di Natale. B.ecitano 1' uffizio to de' missionarii.
divino, e si alzano un' ora dopo Questo degno ecclesiastico, nato
BAT BAT o.3r

in Genova il primo novembre 1691, cesco Olivieri, dopo aver veduto lo

erasi distinto per la predicazione, incremento della sua congregazione,


onde istituì nella sua patria la con- ed aver esercitate tutte le virtù, san-
gregazione Rurale, o Forense, perchè tamente morì in Genova a' 1 3 giu-
i sacerdoti ascritti alla medesima s'im- gno 1766, operando Dio non po-
pegnassero di fare le missioni nelle chi prodigi a sua intercessione. Ven-
ville, e nelle campagne; ma divenuto ne tumulato nella chiesa delle Bat-
arciprete in Moneglia, recalasi quivi la tisti ne.
vener. Solimani nel 1780, e posta- Se queste monache in Roma in ,

si sotto la di lui direzione spiri- Genova ed altrove tuttora liori-


tuale, egli animato da eguale spi- scono , la congregazioue de' preti
rito, e zelo, seguì in Genova la venne meno per
secolari Battistini ,

serva di Dio rinunziando l' arci- vicende che posero a soqquadro la


pretura, e tutto dedicandosi all'isti- Europa nel declinare dello scorso se-
tuto delle romite battisene. Reca- colo. Essi facevano due voti sem-
tosi adunque in Roma con due sa- plici , cioè di permanenza perpetua
cerdoti, dopo aver abitato presso s. nella congregazione, e di andare a
Ruffma in Trastevere, passò nel far le missioni ne' luoghi sottoposti
chiostro di s. Giovanni de' genove- agli eretici, ed infedeli, ad ogni co-
si. Quindi per mediazione del Car- mando di Propaganda, non po-
dinale Spinola presentossi al Ponte- tendo perciò predicare nei paesi
fice Benedetto XIV, il quale, do- cattolici , ed ascoltar in essi le

po maturo esame, a' 2 3 settembre confessioni delle donne. Il loro ca-


1755, con suo apostolico breve, po chiamavasi superiore, ed avea
approvò tal società col nome di , un vicario . entrambi
Eleggevansi
congregazione di sacerdoti secolari ogni tre anni, e prendevano possesso
missionari) Giovanni Battista,
di s. della carica nel giorno della festa
detti Battistini, sotto la dipendenza della natività di s. Giovanni Batti-
della congregazione Cardinalizia di sta. Non potevano procurarsi digni-
Propaganda 3 per propagare la fe- tà ecclesiastiche. Nelle loro chiese
de col mezzo delle missioni nei pae- erano permessi tre soli altari. Os-
si degli infedeli ed eretici. Accre- servavano perfetta vita comune, ed
sciutosi il numero de' sacerdoti, ed oltre ai sacerdoti eranvi i laici , o
acquistala dirimpetto alla chiesa di conversi, chiamati fratelli coadiuto-
s. Isidoro una casa, ivi formarono un ri. Delle loro regole, discipline, e
oratorio, e in progresso furono im- tenore di vita , tratta il p. da
piegati nelle missioni di Roma , e Latera, nel suo Compendio della
di altre città, venendo spediti inol- storia degli Ordini regolari, a pag.
tre alle missioni di Bulgaria , di So- 307 e seguenti.
fìa , di Filippopoli, di Nicopoli, nel- Finalmente questi sacerdoti ve-
la Cina, ed altrove ad esercitare lo stivano come i missionari di san
apostolico ministero. Alcuni sacerdoti Vincenzo di Paola, colla differenza,
della congregazione furono dichia- che hanno i bottoni
questi nella
rati vescovi in partibus in diversi luo- sottana sino a mezza vita, e i Bat-
ghi , e prestarono utili servigi alla tistini fino ai piedi, ma i laicio coa-
congregazione di Propaganda men- ; diutori loro usavano sì la tonaca che
tre il benemerito d. Domenico Fran- il mantello più corto. Di essi furono
2 32 BAT BAT
benemeriti Pio VI, i Cardi-
oltre marsi contro Michele vaivoda della
nali Spinelli, Imperiali, ed altri. \ alacchia, il che sperava
(piale, oltre

BATTORIO Andrea, Cardinale. di ottenere il governo della Tiansilva-


Andrea Battono ebbe a patria la nia, se fosse venuta in potere degli
Transilvania nel i566, ed a zio Stefa- austriaci, temeva poi dall'altra parte

no Battono re di Polonia. Dappoiché che, divenuto forte in quel potente


sentiva maggior inclinazione per le dominio il Cardinale, avesse vendica-
dignità ecclesiastiche che per le civili, ta la morte di suo padre avvenuta
fu dal Pontefice Gregorio X11I ono- per istigazione del vaivoda medesi-
rato del titolo di protonotario aposto- mo. Per la qual cosa, collegatosi con
lico. Desiderava lo zio di far conoscere Giorgio Battista governatore dell'Un-
al Pontefice i distinti talenti del gheria superiore , il quale era poco
nipote perchè invidio a lui con
; il lungi dalla Transilvania, con un eser-
importantissime commissioni, ed ac- cito poderosissimo assalì la stessa

compagnato da nobilissima comitiva, Transilvania prima che il Cardinale


ingiungendo però al nipote, che pri- potesse por argine ai suoi progressi.
ma si recasse a Milano al fine di Allora il Cardinale fatto coraggioso
ricevere spirituali istruzioni dal Car- dalla necessità, radunò quanto mag-
dinale s. Carlo Borromeo. Fu il Bat- gior numero di gente potè, e datone
terio accolto dal santo prelato con a Cornis il comando generale an- ,

ogni maniera di onore, ne a Roma si dò in persona contro il vaivoda.


fece meno per lui. Per le quali cose il Ottenne spontaneamente, dalla parte
Pontefice Gregorio XIII, nell'ottava di quei popoli, Fogoras ed altri luo-
promozione, fatta a Iloma a' 4 ghi- ghi nella campagna di Cibinio, e vi
gno i584, Car-
lo ascrisse ai diaconi piantò d' incontro gli alloggiamenti.
dinali, con la diaconia di s. Adriano. Il vescovo di Sansevero, nunzio apo-
Non mancò lo zio di provvederlo di presso al Cardinale, andando
stolico
pingui prebende, e nell'anno i58g, uno all'altro campo tentava di
dall'

nominollo al vescovato ricchissimo comporre la pace senza spargimento


di Vai-mia nella Prussia Polacca, cui di sangue cristiano; ma il vaivoda
ottenne da Sisto V. era fermissimo, e diceva, che avea
Accorgendosi il principe Sigismon- dovere di ricuperare la Transilvania
do Battono, che Tiansilvania cor-
la a sua maestà cesarea; né volle per-
reva gran pericolo , a cagione dei ciò trattare di pace, se non a con-
turchi e degli alemanni, che aspira- dizione che il Cardinale cedendo la
vano a dominarla, intimata la dieta, provincia se ne partisse. La qual
disse che il mezzo più opportuno cosa sembrando al Cardinaletroppo
per sedarne i torbidi, era di proporre dura, troncava il vaivoda ogni indu-
al governo di quella provincia il gio, e come quello, che vedevasi di
Cardinale Andrea suo cugino , il fòrze superiore, diede segno alla bat-
quale, atteso il valoroso coraggio, taglia. I transilvani fecero piegare i

avrebbe saputo mantenerla in pace, nemici; ma nel punto che il capi-

e tener soggetti i nemici alla co- tano generale di questi, o a caso sia
rona. La dieta accettò il partito, ed ciò avvenuto, oppure a bella posta,
il Cardinale fu governatore di quella fu fatto prigione dal nemico , il

quantunque per brevissimo


provincia, vaivoda & accese di modo ,
che
tempo, poiché fu costretto ad allar- scompigliò le truppe transigane,
, ,

BAT BAU 2 33

divenendo in un momento, di quasi fine che potesse saviamente condursi


vinto eh' egli era , vincitore glo- nella novella dignità.
rioso. BAUDELIO (s.), nacque, secondo
11 principe Cardinale vedendo que- alcuni, in Linguadoca, secondo altri,
sta sconfitta, staccò una compagnia in altra città della Gallia Celtica. V'ha
di cavalli, e tentò di salvarsi per la via chi opina, che fosse unito in matrimo-
di Moldavia, per andare in Polonia; nio, e che esercitasse il mestiere del-

se non che gli armati sicoli al vaivo- le armi. Di lui fanno menzione i
da alFezionatissi mi, perchè a loro pro- più antichi martirologi , i quali ne
metea tanta libertà quanta ne to- assicurano, che incontrò coraggioso
glieva loro il Cardinale, occupati i il martirio nella città di Niines nel
passi, lo spogliarono della cavalleria terzo o quarto secolo. S. Gregorio
sicché con due soli paggi mal pratici de Tours, nel suo libro De gloria
delle strade andò per qualche gior- marlyrum, ne fa fede, che a' suoi
no errando pei* boscaglie. Tenendo- tempi furono operati de' miracoli
gli però dietro alcuni archibugie- ad intercessione di s. Baudelio. Non
ri , cinque di essi raggiunsero la si sa in qual luogo trovisi il corpo
compagnia del Cardinale , ed am- di questo santo, del quale i cano-
mazzatogli il primo paggio, uccisero nici regolari di s. Genoveffa a Pa-
anche 1' altro eh' era di guardia
, ,
rigi si vantano possedere una por-
mentre il Cardinale stanco riposa- zione. La sua festa si celebra nel
va alquanto. Svegliatosi al rumore dì 20 maggio, giorno memorabile
dei sicarii, più per necessità che per nella Spagna e specialmente in
valore pose mano alla scimitarra, e Francia.
menò qua e colà colpi da dispe- BAUME (della) Claudio, Cardi-
rato. Avrebbe fatto di più, se non nale. Claudio della Baume venne dai
fosse stato colto nella fronte da un doviziosi baroni di Sansorlin, e nac-
colpo di fune , che gli fece versare que nella Franca Contea nel i528.
un torrente di sangue, per cui in- Compiuti gli studii nella università
gombrata la vista , si diede a fug- di Dole, fu in prima arricchito di
gire alla cieca. Ma colto da altra tre pingui abbazie e di due prio-
più grave ferita dietro il capo, do- rati ; poi col favor di Carlo V nel
vette cedere svenuto. -Né tardò a 1 543 , in età di quindici anni , ven-
sopraggiugnere un altro de' sicarii, ne da Paolo III promosso ad oc-
che fu al suo servizio un tempo, il cupare l'arcivescovato di Besanzon
quale barbaramente gli troncò la te- per la rinunzia del Cardinal Pietro suo
sta. Avvenne simile strage nell'anno zio. Il re cattolico Filippo II lo elesse
i5gg, essendo il Cardinale in età di segretario dei memoriali, o maestro
trentatre anni. Vogliono il Ciacco- delle suppliche, viceré di Napoli e
nio ed il Tommasi, che il Cardinale consigliere del dipartimento ecclesia-
fossetrasferito ad Albagiulia ma si ; stico, avendo prima ricevuto l'epi-

oppone Samuele Timon che sos- , scopale consacrazione insieme col


tiene essere stato trasportato a Clau- pallio. Nel i566 passò a Boma col
diopoli, esepolto in un magnifico suo vicario generale Antonio Lul-
monumento. Esiste una lettera di lo a visitare i sacri limini, nel tempo
s. Carlo Borromeo a lui scritta se- in cui era Pontefice s. Pio V, da cui
gnandogli alcune regole eccellenti al fu ricevuto con singolari dimostra-
VOL. IV.
,

234 BAU BAU


zioni di amore. Quando nella sua lustro e decoro al concilio latera-
diocesi radunò il sinodo provin- nese, sotto Leone X, e poscia mo-
ciale, a cui intervennero i vescovi strò ardente zelo per la cattolica
di Losanna, di Basilea e di Bellay, fede, quando la infelicissima città
nel 1071 promulgò solennemente i di Ginevra diveniva teatro di ri-

decreti del Tridentino, e ne intimò bellione contro la Chiesa Roma-


la esecuzione. Resistette con molto na , e stringea il proprio pasto-
vigore agli eretici nell' anno i5j5, re ad abbandonarla. Non però tra-
in un col magistrato, e preservò la lasciava egli cosa veruna per ricon-
contea di Borgogna dai loro errori pe- durre sul buon sentiere coloro spe-
stilenziali. Egli, benché fosse il più ric- cialmente che principiavano a vacilla-
co dei vescovi de' suoi tempi, nulla re nella fede. Assente per ben cinque
mai avea per dacché tutto di-
sé, anni dalla sua chiesa nel i 533 deter-
stribuiva a' poveri Pervenute tutte
. minossi a ritornarvi con grave ri-
queste ed altre cose a notizia di sico della vita. Intimata allora ima
Gregorio XIII , Pontefice di cpiei processione pubblica e solenne, fece
tempi , senza 1' interposizione di al popolo una concioue per allon-
alcuno, nella quinta promozione, tanarlo dall'errore, e rassodarlo nel
fatta a Pvoma a' 2 1 febbraio del- bene. Tuttavolta alcuni ottimati, par-
l'anno i5y8, lo creò Cardinal prete tigiani a Calvino, congiurarono con-
assente, del titolo di s. Pudenziana. tro di lui, e forzando di notte tem-
Era troppo necessaria la presenza po le porte del palazzo, ne chiusero
di lui alla sua diocesi per tenere in ogni adito. Temendo egli ad ogni
fieno gli eretici, ma quando furono momento di restar vittima, credette
composte le cose, pensava di recarsi a meglio di cedere e sottrarsi al peri-
Napoli per esercitarvi la carica di vi- colo.E a tutti noto, che in questo tem-
ceré. Una morte immatura ne stor- po Calvino entrò solennemente in Gi-
nò il viaggio, e Io rapì nel 1 584- Ebbe nevra, la quale divenne maestra di
tomba in Arbois nella chiesa di, errori , sentina di vizii, di eretici
s. Giusto presso al Cardinale Pietro apostati prima
e malviventi. Nella
della Baume suo zio. domenica dell agosto i535, fulminò
BAUME (della) Pietro, Cardina- il buon pastore sentenza di anate-
le. Pietro della Baume traeva origine ma e d' interdetto contro gli eretici
dai celebri conti di Montrevel, e nac- libelli, tale Perino
e fra questi un
que dopo la metà del
nella Bressa, se- nemicò vescovo, per
capitale del
colo XV. Fin dalla prima età fu al- giusto giudizio di Dio, fu il primo
levato alla Chiesa. Ebbe pertanto a portarne la pena. Fingendo egli
un canonicato nella chiesa di san di rinnovare contro i francesi la
Gio. Lione; poi le abbazie di
di strage del vespero siciliano, ad isti-

s. Claudio, di Nostra Donna di Pi- gamento di Calvino, fu fatto decapi-


gnerol, di s. Giusto, di Mourtier ed tare su quella pietra stessa, che serviva
altre. Adriano A I lo fece nel i523 all'aitar maggiore della cattedrale di
vescovo di Ginevra, e nel 1529, Cle- s. Pietro, la quale per sommo disprez-
mente ^11 lo elesse a coadiutore zo fu da lui trasferita al luogo desti-
di Antonio Vargeyo arcivescovo di nato a giustiziare i rei. Pervenuta a
Besanzon. Pria della sua promozione R.oma la notizia della ribellione dei
al vescovato comparve con grande ginevrini, e de' rischi e delle persecu-
, .. ,

BAV BAV 235


zioni sofferte dal buon vescovo, il su questi stati che nella forma da
Pontefice Paolo III, all'insaputa del lui medesimo fissata nell' atto costi-
Canine, lo creò Cardinal prete assente tuzionale del iG maggio 1818. L'am-
del titolo dei ss. Giovanni e Paolo, nel- ministrazione loro è ripartita in otto
promozione, fatta a Roma li
la sesta circoli. Essi sono : quello dell' Iser ,

12 dicembre del i53f). Finalmente del Danubio superiore, del Danubio


eolmo di meriti, passò a ricevere la inferiore, del Regen, del Rezat, del
rimunerazione della corona eterna, Mein superiore, del Mcin inferiore
nel l544) c i' lcPie anni dopo che fu e del Reno. La religione dominan-
Cardinale. Ebbe sepoltura nel castel- te professata dalla corte è la catto-
lo di Arbois nella Franca Contea, in lica, benché tutte le altre sieno tol-
cbiesa di s. Giusto, nella cappella det- lerate. Ha la Baviera due arcivesco-
ta Igniacense. vati, di Monaco cioè, chiamata la
BAVIERA. Regno nella Germania, piccola Roma delia Germania, e
ilquale fa parte della confederazione di Bamberga. Da questi dipendono
germanica, ed ba quattro voci nella i vescovi suffraganei di Augusta,
assemblea generale in cui il suo , Eichstadt, Erbipoli, o Wiirtzburg,
rappresentante occupa il terzo luogo, Passavia, Ratisbona e Spira. Conta
dopo quelli di Austria e di Prussia. però la Baviera circa ottocento mi-
Comprende quasi per intero l'antico la protestanti, gli affari dei quali
Circolo dì Baviera 3 meno le fra- sono regolati da un concistoro par-
zioni testé incorporate all'Austria; ticolare, e circa sedi ci mila ebrei
i Bamberga, di Eichstadt
vescovati di Sonovi delle università a Erlagen, a
e di Wiirtzburg o Erbipoli di , , Monaco ed a Wiirtzburg; molti licei,
cui era composto quasi tutto il cir- giunasii, accademie, altre scuole,
colo di Franconiaj principati prus- i seminarli e stabilimenti scientifici

siani di Bayreuth, di Anspach, e le Ha cinque ordini equestri. Quello


città imperiali di B_atisbona, Norim- di s. Uberto, eh' è il primo, quello
berga, Rotbenburg, Schweinfurt ec; di s. Giorgio, e quello di s. Michele
la parte orientale del circolo di Sve- istituito nel i6o,3 dal duca Giusep-

via, lino all' Iller, colla prepositura pe Clemente, di cui il gran maestro
di Kempten, col vescovato di Au- è il re presente Lodovico I; 1' Ordi-
gusta, col margraviato già austriaco ne militare Massimiliano Giusep-
di

di Burgau, e varie altre città impe- pe, e quello della corona di Bavie-
riali ; il ducato di due Ponti con , ra, eh è civile.
porzione del vescovato di Spira, Ful- I boi, antica nazione della Celti-
da e Worms nel circolo dell'alio ca , 58q anni avanti la nascita di
Reno, una parte del basso-palatina- Gesù il Reno,
Cristo, passato avendo
to , e dell' elettorato di Magonza si fermarono prima nella Boemia,
con Ascbalfemburgo , Asciburgium ,
donde cacciati dai marcomanni al
Mittemberg ec, nel circolo del Bas- tempo di Augusto ritornarono di ,

so Reno, ed alcune frazioni dell'Al- nuovo nel Norico. Il paese del lo-
sazia settentrionale, colla fortezza feu- ro nuovo soggiorno fu dai roma-
dale di Landau nella Francia. Sono ni chiamato Baiarla, o Baioaria, dal
imiti finalmente ai sovraccennati pae- cui nome è forse derivato quello di
si molti possessi de' principi medializ- Baviera. Ilnome di questa regione,
zati. 11 re non esercita il potere sovrano che i tedeschi appellano Bayem
, ,

236 BAV BAV


vuoisi, secondo gli scrittori nazionali, nario, e lo zelo di lui fece risplen-
derivato da quello dei Galli Boi, dere la luce del vangelo anche nelle
che, dopo aver valicate le Alpi, pre- nazioni vicine. Continuò la sua pre-
sero stanza lungo il Po , e discac- dicazione a Lorck,Laureacum, sul
ciati poi da' romani, fuggirono nelle Danubio fra Ratisbona e Vienna,
contrade germaniche della Boemia ed a Tuvava, Giuvavia, o Giuvava,
e della B avaria o Boiaria. Gli an- stabilendo la sede vescovile in questa
tichi chiamarono Vindi'licia la parte ultima città, che essendo allora alfatto
situata di qua dal Danubio fra i rovinata, venne rifabbricata, e prese
rezi ed i norici, e dissero poi Nort- il nome di Salisburgo. Il duca Teo-
gow la parte transdanubiana , os- done molto l'abbellì, diede ricchi
sia il palatinato, ove soggiornarono doni al santo, pei quali fu posto in
i narisci. Furono assai valorosi gli istato di erigere colà gran numero
antichi bavaresi. Portarono essi il ter- di chiese e di monisteri. Teodober-
ror delle loro armi fino nella Grecia to,o Diotpero, erede della pietà di
e sull'Ellesponto, e furono i primi suo padre, accrebbe di molto l'en-
tra i popoli germanici, che abbiano trata della chiesa di Salisburgo. V.
passate le Alpi, ed inalberati i loro Salisburgo.
vessilli sulle rive del Tebro e del San Corbiniano, che insieme ai
Termodonte. propri servi erasi ritirato in un
La Baviera fu originariamente monistero da lui fondato presso la
governata dai re d'Austrasia, ed chiesa di s. Germano di Chatre
in seguito dai duchi di Baviera, oggi Arpaion, dopo quattordici anni
fino a che Carlo Magno , se ne di ritiro, volle recarsi a Roma per
impadronì, e la fece amministra- deporre le inquietudini della sua
re dai conti. S. Severino abbate coscienza nel seno del padre comu-
1'
apostolo del Norico, che fiorì ver- ne dei fedeli. Il Papa Gregorio II

so il 4^2 ? vi predicò la nostra scoprì come opportunemente poteva


fede [T^edi). Teodone duca di Ba- adoperarlo pei bisogni spirituali
viera , mosso dalla fama che ce- , delle Gallie. Ordinatolo vescovo
lebrava il nome , la santità ed i perchè predicasse per tutto il mon-
miracoli di s. Ruperbo o Roberto do , si recò a predicar nella Fran-
vescovo di Worms , lo invitò a cia, ove le sue fatiche furono coro-
recarsi in questo paese. Accettò que- nate da un felice successo. Spaven-
sti l' invito, e si condusse a Ratisbo- tata la sua umiltà , ei stabilì di
na nell'anno 697, dove dal duca e tornarsene a Roma per ottenere la
dalla corte fu accolto assai onorevol- dispensa dalle funzioni dell'episcopa-
mente, e trovando molto docili alle to e la permissione di vivere nella sua
vere dottrine gli animi di quei popo- solitudine antica. Lasciata la strada
li, die' opera con tutto l'impegno a ordinaria, affine di meglio nascon-
ravvivare la fiaccola della fede spen- dersi , s' incamminò a Roma per
ta quasi dalle eresie e dalle super- l'Alemagna. Giunto in Baviera, la
stizioni. Convertì Regintruda sorella sensibilità del suo cuore non seppe
di Teodone, conversione seguita da resistere al bisogno dell' istruzione,

quella del duca, e di tutta la Ba- in cui trovavasi quel popolo recen-
viera. Dio confermò con molti mi- temente convertito. L'anzidetto du-
racoli la dottrina dal santo missio- ca Teodone e tutta la nobiltà lo
,

BAV BAV 23 7
riguardarono come un angelo sceso ecclesiastiche di quel paese. Ma più
dal cielo per dare l' ultima mano di tutto erano colà benedette le fa-
all'opera della lor conversione. Sog- tiche apostoliche di S. Bonifacio.
giornò alcun tempo fra essi; forti- Nato verso il 680 a Creditela nel
ficolli nei lodevoli loro sentimenti, Devonshire, poi arcivescovo di Ma-
poscia riprese la strada di Roma, gonza, divenne apostolo dell'Alema-
accompagnato dallo stesso Teodone gna, e martire, per le immense fati-

che (primo di tutti della sua na- che da lui sostenute afiine di propa-
zione ) volle fare il pellegrinaggio gare la fede nella Baviera. V. s. Bo-
per visitare il degli apo-
sepolcro nifacio.
stoli. Indarno Corbiniano scongiurò Fatto da Gregorio II arcivescovo
il Pontefice a sollevarlo dal peso e primate di tutla l'Alemagna, con
dell' episcopato , che quella umiltà ampio potere di fondar vescovati
spinse anzi Gregorio II ad obbligarlo dovunque stimasse più opportuno,
a continuare nel suo ministero. In- fece, nel 738, in età molto avan-

tanto Grimoaldo, figliuolo di Teo- zata, un viaggio a Roma per con-

done, teneva guardie alla frontiera ferire con Papa Gregorio III, suc-

per non lasciar passare Corbiniano ceduto a Gregorio II. Non solo fu
se prima non prometteva di recarsi ricevuto in Roma con tutta la di-
a trovarlo. Ma egli operò e da apo- stinzione dovuta ai copiosi frutti

stolo e da santo. Giunto al palazzo, delle sue fatiche antecedenti; ina


dichiarò, che non vedrebbe il duca quanti stranieri si trovavano in
finche non rinunziasse all'incestuoso quella capitale facevano acome
suo matrimonio, e non abbandonasse gara per onorarlo maggiormente.
Biltruda sua moglie, e vedova di Allorché partì da Roma il Papa
suo fratello. Lo zelo di lui riuscì inu- ricolmollo di donativi, gli diede una
tile, anzi non altro fece che muo- raccolta di canoni scelti, perchè gli
vergli persecuzioni per opera dei servissero di regola ; scrisse altresì

due colpevoli. Biltruda specialmente in suo favore delle lettere di rac-


giurò di perderlo. Appostati furono comandazione a Carlo Martello, ai

da lei degli assassini per torgli la principi ed ai vescovi pei cui di-

vita; ma
Dio conservò il servo fe- stretti avesse avuta occasione di pas-
dele ed i suoi nemici perirono
, sare, acciocché gli somministrassero
miseramente poco dopo. Costretto degni operai , i quali lo secondas-
a fuggire tornò a Frisigna, dove sero nelle sue missioni. Il santo ne
continuò l'esercizio delle sue fatiche condusse egli medesimo
due da
sino alla beata sua morte, avvenuta Roma, cioè i due inglesi fratelli
nel 73o. V. s. Corbiniano. Villebaldo e Vunebaldo suoi pa-
A s. Corbiniano andò del pari renti, ed altri insigni personaggi in-
per lo zelo apostolico spiegalo aHa glesi.

conversione della Baviera, un vesco- Chiamato in Baviera dal duca


vo nominato Martiniano. Incaricato Oddone per mettervi la riforma di
a ciò pur egli da Papa Gregorio II parecchi abusi, il lungo suo soggior-
vi si trasferì unitamente al prete no in quel paese fu meno un tem-
Giorgio ed al suddiacono Doroteo po di riposo sì conveniente all'a-
ambi due della chiesa romana. Col vanzata età sua, che una nuova
più retto sistema ordinò le cose serie di fatiche e di trionfi pel
2 38 BAV BAV
vangelo. Scacciò o sottomise una concilio nel 772 per opera di Tas-
moltitudine' di seduttori, che arro- silone duca di Baviera nel qua- ,

gandosi il nome di sacerdoti e di le furono stabiliti diversi regolamen-


vescovi scandalezzavano i popoli (vil- ti, e si concessero varii diritti alla
la licenza del costume ristabilì ; Chiesa . Carlo Magno nel 788, im-
la fede e la morale e per rende-
: presa una guerra e vinto Tassilone
re più durevole l'opera sua, di con- duca di Baviera, lo costrinse ad en-
certo col duca, oltre all'unico ve- trare in un monistero facendo am-
scovato di Passavia esistente in quei ministrare la Baviera da' conti di-
paesi, vi fondò quelli di Frisigna, di pendenti da lui.

Salisburgo e di Ratisbona (che fu- Morto in Aquisgrana Carlo Magno


rono confermali da Gregorio III nel nell8i4, gh succedette Lodovico il
•-3q ), e divise la Baviera iVi quattro P/'osuo primogenito, il quale, nell'8 1
7,
diocesi. Vivilone già ordinato dal associò all'impero Lotario suo figlio
Pontefice restò vescovo di Passavia; primogenito, che fece re di Francia,
Erembergo, nipote di s. Corbiniano, dando l' Aquitania a Carlo secon-
divenne vescovo di Frisigna ; Gio- dogenito, ed a Lodovico il più gio-
vanni fu collocalo nella sede di Sa- vane, detto il Germanico, assegnan-
lisburgo, e Gabaldo su quella di do la Baviera. Cessalo di vivere Lo-
Ratisbona. L'istoria della conver- dovico il Pio nell'840, i tre suoi
sione de boiarii, ossia bavari, tro- figliuoli, dopo aver aspramente guer-
vasi nel libro intitolato: Qtiomoclo Bo- reggiato, si accordarono insieme, e
iarii facli sunl christiani. Fu scritto si divisero gli stati del padre. Lo-
nel 127 venne pubblicato da Ca-
i, e tario restò in possesso dell' impero,
nisio tomo 2), da Du-
{Lect. antiq. del regno d'Italia, della Lorena, e
Chesne (Frane, script, toni. 2), da dellaBorgogna e Lodovico il Ger- ;

Dubrario vescovo di Olmutz ( Col- manico ebbe la Germania, compresa


lect. script, hist. Bohem. p. j), da 1 la Baviera, mentre Carlo ottenne
Hansiz ( Germania sacra tomo 2 la Francia occidentale. Neil' anno
p. 35). 868 Carlo re di Aquitania mori
Morto Carlo Martello nel 7 \ 1, e senza figli, Carlo il Cah'O, succedu-
divisa la sua corona tra i due suoi to nell'impero a Lodovico II il Ger-
figliuoli Carlomanno e Pipino, Car- manico, s' impadronì del reame di
lomanno cui era stata assegnata
o la Francia e lo divise con Lodovico
Suabia e la Turingia, cioè la Fran- re di Baviera. Ouesli neh' 876 de-
cia orientale, tanto di qua che di bellati i sorabi e |uli schiavoni, mori
là del Reno, sottomise Oddone e in Francfort agli 8 agosto nel 876,
Teodorico, L'uno duca di Baviera, lasciando gh stali ai suoi tre figli,

l'altro di Sassonia, costringendo en- Carlomanno , Lodovico e Carlo. Il


trambi a pagargli un tributo. A Pipino primo ebbe la Baviera, il secondo
re dei francesi, morto nel 7G8, erano la Germania, ed una parte della
succeduti anche nella parte della Ger- Lorena, il terzo l' altra parte colla
mania spettante alla Francia, i suoi Alemagna. Carlomanno re di Ba-
figliuoli Carlo Magno e Carloman- viera morì nell'880, e Lodovico re
no. Alla morte del secondo toccò di Germania, s'impadronì de suoi
il vasto impero a Carlo Magno. Frat- stati; ma anch' egli cessò di vivere
tanto nella Baviera si celebrò un in Francfort nell'882, e la Baviera
b a v B \ V 239
passò all'altro fratello Carlo il Gros- quale regnò fino al 1002, morendo
so. Quando perà fu questi pei- la di veleno ai 28 gennaio.
sua debolezza deposto nell' anno 887 I principi di Germania proclama-
dagli stati del regno di Germania, rono imperatore Enrico 11 duca di
ed Arnoldo, figlio naturale di Car- Baviera, cugino del clefònto, detto lo
lomanno suo fratello, fu eletto re Zoppo e il Santo. Nato nel 982
di Germania, anche la Baviera cad- da Enrico II, il Litigióso 3 duca di
de sotto il dominio di lui, che pro- Baviera e fratello di Ottone I, il
teggendola la dichiarò margraviato, Grande, ricevette la sua educazio-
sinché nel 920 venne costituita du- ne da s. Wolfgango vescovo di Ra-
cato dall'imperatore Eurico I. tisbona , e nel 995 succedette a
Frattanto Corrado I, nel C)i4j suo padre nel ducato di Baviera.
sconfìsse gli ungheri, che desolavano Siccome non avea egli mai présa
la Baviera, e nel 916 assediò e moglie, molli gran signori di Ale-
prese Ratisbona, che donò ad Eve- magna procurarono di annullar la
rardo fratello di lui, al duca- insieme sua elezione al trono imperiale; ma
to di Baviera. Fu
931, che Ar-nel colla prudenza dissipò i loro dise-
nolfo duca di Baviera, recatosi a gni. Rinnovò la ceremonia della sua
Verona per impossessarsi del regno consacrazione in Aquisgrana, e spo-
d' Italia, venne da Ugo costretto a sò Cunegonda figlia di Sigifi'edo
,

rientrar ne' suoi stati. Morto intan- primo conte di Luxemburgo, facen-
to Enrico I, nel g36 Ottone I, il dola incoronare a Paderbona. Visse
Grande , suo figliuolo gli successe con essa santamente, ed in perpe-
nell'impero. Arnoldo peri nel 937 tua virginità per cui ambedue si
,

in guerra contro Ugo re d' Italia, meritarono V onor degli altari. V.


onde L'imperatore Ottone 1 investì Enrico II e Cunegonda santi.
Bertoldo fratello del defunto dei suoi Ottenuto il trono imperiale, ce-
stati.Everardo primogenito manda- dette il ducato di Baviera ad En-
to venne in esilio, ed il secondoge- rico di Luxemburgo suo cognato,
nito, chiamato pure Arnoldo, fatto detto il Vecchio. Arduino marchese
conte di Schiyren, e palatino del di Ivrea si ribellò, ed assunse il ti-
Reno, divenne lo stipite d' una fa- tolo di Cesare; ma vinto da Enrico
miglia, che nel 1 180 tornò in pos- II, prese l'abito religioso. Dopo que-
sesso del ducato di Baviera. Fat- sta vittoria, il santo recossi a Pavia,
to poi Bertoldo duca di Baviera, indi passò a Roma nel 1014 ac-
nel 947 Enrico I, che avea sposata
, compagnalo dalla regina Cunegonda
Giuditta figlia di Arnoldo il Malva- e da gran numero di vescovi, di
gio suo fratello , ottenne gli stati abbati, tanto di Alemagna, che di
dell' imperatore Ottone I per le cu- Italia. Papa Benedetto VIII lo ac-
re della comune madre Matilde nel colse sui gradini della chiesa di san
955. Gli ungheri si posero a depre- Pietro, ed in essa lo coronò impe-
dare nuovamente la Baviera ; ma ratore insieme alla sua sposa. En-
Ottone li costrinse a ritirarsi. Se non rico II confermò alla Santa Sede
che, morto nel 973, gli successe Ot- '
le clonazioni degli augusti suoi pre-
tone II suo figliuolo, che terminan- decessori. Dicesi che volesse aggre-
do i suoi giorni nel 983, ebbe a garsi ai cliiniacensi , e farsi mona-
successore il fratello Ottone III, il co nella badia di s. V annes di V er-
,.

2.40 BAV BAV


dun : ma che l'abbate lo abbia dis- vescovo di Ratisbona contro il duca
tolto dicendogli : / monaci debbono di Baviera. Spogliò questo principe
ubbidienza al loro abbate , ed io de* suoi stali e li diede al detto
vi ordino di restare imperatore. suo figlio Enrico IV. Morto Enrico
Fondò templi e monisteri in vari luo- III, nel io56, Enrico IV gli successe
ghi della Germania e prodigo era in età di cinque anni, sotto la tu-
coi poveri. Alcuni duchi e signori a- tela diAgnese di Aquitania sua ma-
veauo preso le armi contro di lui nel dre. Poco prima la Baviera vide
io io; ma egli li sbaragliò in bat- nuovamente decorato del sublime
taglia campale, perdonando a' prin- paludamento Pontificale uno dei
cipi ribelli , e restituì loro i do- suoi sudditi, che fu Geberardo, il

mimi conquistati. Vinse gì' idolatri quale assunse il nome di Vittore II.
della Polonia e della Schiavonia, e Comechè fosse nato ad Innsbruck
represse gl'insorti boemi; onde la pur vuoisi considerare degli stati ba-
Polonia la
, Boemia e la Moravia varesi, perocché allora il Tirolo era
divennero tributarie all' impero. Ri- soggetto alla Baviera. V. Vittore II.

stabilì le sedi d' Hildesheim, di Mag- Fra i Cardinali creati da Ales-


deburgo, di Basilea, di Misnia e di sandro II, Pontefice 1061, vi fu
Meersburgo; soccorse Benedetto Vili Gherardo di Clugny ossia Gerardo,
contro i greci ed i saraceni, che in- il primo che vantò la Baviera. V.
vadevano le terre della Chiesa, e si Gerardo di Clugny.
pacificò con Roberto re di Francia. Appena Enrico IV si sottrasse
Ricco di virtù, e di meriti, morì la dalla tutela de' suoi zii, i duchi di
notte dei i4 luglio 102.4, nel ca- Sassonia e di Baviera, fu obbli-
stello di Grone presso Halberstadt,
,
gato a far loro la guerra ed ,

ed il suo corpo fu trasportato nel- aiutato dal resto della Germania,


la cattedrale di Bamberga. Eugenio li sconfisse appieno. Ottone li di
III lo canonizzò nel i52, e ne sta- 1 Northeim, sassone, che era divenuto
bilì la festa ai i5 luglio. duca di Baviera, per un dono del-
Corrado li venne eletto re dei l'imperatrice Agnese nel 1061, aven-
romani. Nel 1026 fece acclamare do congiurato contro la vita di lui,
per re di Baviera Enrico suo figliuo- fu bandito dall' impero, ed i suoi
lo, che avea allora nove anni, affi- stati, nel 107 1, furono dati a Guel-
dando la educazione di lui ad al- fo I, detto il Grande, figlio d'Azzo-
cuni vescovi. Morto Corrado li, ai ne marchese d' Este d' Italia, e di

4 giugno 1039, Enrico III, il Negro, Cunegonda , rampollo del-


ultimo
suo fratello gli succedette nell'im- l' illustre casa de' Guelfi o Wel- ,

pero. Sotto questo principe la Ba- fi di Altdorf. Fece Enrico IV co-


viera ebbe la consolazione di am- struire delle fortezze in Sassonia
mirare , e venerare sulla cattedra per tenere in freno gli abitanti
apostolica il suo concittadino Pop- ma commise l' imprudenza di af-
pone vescovo di Bressanone col no- fidarne la Otto-
custodia al detto
me di Damaso II. P '. Damaso II. ne II, che pure avea spogliato dei
Nel io54, o io55 Enrico III domimi. Costui si valse del potere
fece coronar imperatore Enrico IV, per meglio favorire i malcontenti
in età di soli quattro anni assumen- : Se non che dopo molte vicende mo-
do nello stesso tempo la difesa del rì nel io83.
, ,,

BAV BAV 2J1


La corruzione de' costumi dello Enrico V all' impero, morì verso il

imperatore eccitò le mormorazioni 1 120, lasciando il ducato a suo fra-


de' suoi sudditi, e la famosa que- tello Enrico il Moro, che lo trasmi-

stione delle investiture de' benefizii se,nel 1 1 26, al figlio suo Enrico il
non tardò a disgustare la Santa Sede Superbo. Questi nel 1127, nell'im-
{V . investiture ecclesiastiche), occu- perio di Lotario II, ottenne anche
pata allora da s. Gregorio VII. Guelfo il ducato di Sassonia, e così diven-
I, che, siccome si è detto, era stato in- ne uno dei principi più potenti di
vestito degli stati di Baviera da Germania, e diede all'imperatore in
Enrico IV per aver ripudiata la fi- isposa la sua unica figlia Gcltrude.
glia di lui in sua consorte, fu costret- Avendo Innocenzo II, e Roberto di
to a rendergli porzione del suo Capua invocato il soccorso imperia-
ducato di Baviera. Allora seguì il le, Enrico il Superbo fu spedito
partito del Pontefice, e di Ridolfo in Italia con un esercito, e da va-
di Svevia contrarli ad Enrico. Asse- lente guerriero ricuperò la Campa-
diò e prese Batisbona, Salisburgo, nia, Benevento, e la Puglia, per cui
e Wùrtzburgo ; sconfisse dinanzi l' imperatore Lotario II ebbe il do-
questa ultima città lo stesso impe- no degli stali della contessa Matil-
ratore, e depredò Augusta. Irritato de da Innocenzo II, col patto di pa-
Enrico IV di tali aiuti ricevuti dal gar a lui ed ai successoli annualmen-
Pontefice in Germania, come di te cento libbre di argento, e di re-
quelli prestatigli in Italia dalla con- stituirli dopo la sua morte alla San-
lessa Pia Matilde, incrudelì la guerra ta Sede. Morto Lotario nell'anno
in Baviera, e portolla negli stati del- 1 1 37 in una capanna vicina a Tren-

la contessa medesima, che nel 1089 to Corrado III duca di Franco-


,

erasi sposata a Guelfo II figlio di nia fu acclamato re di Germania


Guelfo I. Assediò Mantova nel 1 090, e onde Enrico il Superbo, che pre-
sene rese padrone ai 1 2 aprile 1 09 1 ; tendeva all'impero, per essersi opposto
rimanendo vittorioso eziandio tra il alla di lui elezione, perdette nel 1 138
Po, e gli Appennini. Ma dovendo ri- il ducato di Sassonia, e quello pu-
volger altrove le sue armi, potè la re di Baviera, morendo a Qued-
gran contessa ricuperale in breve limburgo nel 1 1 39. Suo figlio En-
tutte le piazze forti. Donati dalla rico Leone nell' età di quattro an-
contessa Matilde i propri stati alla ni riebbe ambidue i ducati , sotto
sede Pontificia, e privatone quindi la tutela dello zio Guelfo ; ma per
Guelfo lì di Baviera, al quale per ra- essere stato messo al bando dall'im-
gione di matrimonio avrebbero dovu- peratore, li perdette di nuovo.
to pervenire, egli si separò sdegno- Guelfo VI , fratello d' Enrico il

so da sua moglie nel 109J, ed in- Superbo , e tutore del nipote En-
sieme a suo padre Guelfo I, il Gran- rico Leone , fece ogni sforzo ,
per
de, abbracciò il partito di Enrico conquistare di nuovo al suo pupil-
IV, rendendogli segnalati servigi. lo ed alla sua casa la Baviera
,

Morto però Guelfo I in Cipro che Corrado III avea donata a


mentre recavasi alle guerre in Pa- Leopoldo d' Austria. Era soccorso
lestina, Guelfo II ereditò il duca- da Ruggero re di Sicilia, che cer-
to di Baviera, per cui fece ritorno in cava di suscitare imbarazzi nella
Germania, ma dopo 1' elevazione di Germania all' imperatore, per dis-

VOL. IV. 3!
, ,

342 BAV BAV


toglierlo dal far valere i suoi di- intese ad incivilire i suoi stati, e
ritti neir Apulia. Respinse ia sul ad estenderli. Soggiornando ora in
principio Leopoldo fino in Austria; Sassonia, ora in Baviera, fece fab-
ma la dieta di YVorins, tenuta nel bricare città, e custodire le pubbli-
ii4o, bandi Guelfo dall'impero, che strade; sottomise e ridusse alla
e Corrado III mosse in persona fede, dopo molte campagne, gli slavi
contro di esso. Guelfo andò in fret- suoi vicini soccorse Valdemaro, re
;

ta a soccorrere il suo castello di di Danimarca, contro i pirati del


Weinsberg, assediato dall'imjDeratore. settentrione; represse le sedizioni
Nell'occasione di queste battaglie della Sassonia, e recatosi in terra
ebbero origine le parole Guelfi , e Santa , dopo il suo ritorno fece
Ghibellini [Vedi), l'ima per significare costruire la città di Monaco (Predi')

il partito di Guelfo, il quale avea dato ora capitale del regno di Baviera. Di-
il proprio nome per grido di guer- venne Enrico cosi formidabile , che
ra, mentre gl'imperiali, avendo tolto ricusò di soccorrere l'imperator Fe-
quello di TVaiblìngen, o Gibeilo, pic- derico I. Ma citato in diverse diete,
cola città ducato di Wiirtem-
del a cagione del suo orgoglio verso
berg, ove nacque Enrico figlio di Cor- Cesare , verso i grandi , e special-
rado III, ed appartenente allora a Fe- mente verso i vescovi , i quali a-
derico di Hohenstaufen, fratello del- vea lesi persino nei diritti, venne
l'imperatore detto Barbarossa, fece- spogliato degli stati di Sassonia e
ro tramutare in Italia il nome di TVai- di Baviera.
blingi in quello di Ghibellini. Guelfo Colla umiliazione potè ottenere
battuto a AVeinsberg, non si smarrì : un esilio di tre anni, dovendo re-
continuò coraggiosamente la guerra stare contento dei suoi beni allo-
e ricusò di aderire al trattato con- diali di Brunswich e di Lunebur-
chiuso a Francfort nel i 1^1 fra go. Rifugiossi perciò presso il suo
i signori sassoni del suo partito , e suocero re d' Inghilterra, sul trono
T imperatore. Nondimeno Corrado del quale salirono i suoi discen-
III, unito alla madre di Enrico Leo- denti. Mori frattanto nell'anno 1 190
ne, persuase questo a cedere le sue Federico Barbarossa. Allora Enrico
I

pretensioni sulla Baviera a favore fece ritorno in Germania, sperando di


di Enrico duca d'Austria, ed a ri- profittare della gioventù di Enrico
manere contento dell' investitura del VI figlio del defunto per ricuperare
ducato di Sassonia. Geltrude madre gli stati ; ma i principi di Germa-
di Enrico l' avea a ciò indotto per nia furono in sul punto di spogliarlo
isposare il detto Enrico d'Austria; anche de' beni ereditarii, per cui
ma come Enrico divenne adulto e nella vecchia età sua fece la pace,
possente , non volle approvare una e mori in Brunswich nel 1193.
concessione fatta da fanciullo. Do- Nel tempo di Enrico Leone , la
mandò la Baviera con forza , ed Baviera ammirò Corrado Vitelles-
eloquenza a Corrado III ;
questi ne lo pach della dei suoi duchi
casa
spogliò e la restituì ad Enrico Leo- decorato porpora dal gran
della
ne, rimunerando l'Austriaco colla Pontefice Alessandro III ( V. Cor-
fondazione del margraviato d'Au- rado Vitellespach ) come sotto ,

stria in ducato ereditario. Il nuovo Innocenzo II n' era stato decorato


duca di Baviera, con ogni eira Corrado de'duchi di Baviera. Vedi.
,

BAV BAV *p
Dopo che Enrico Leone fu spo- dell'augusta casa d'Austria, quei due
gliato del ducato di Baviera, il Ti- fratelli Luigi ed Enrico possederono
rolo toccò ad Ottone il Vecchio in comune la dignità di elettore del
conte palatino di Wittelspach, del- sacro romano impero.
l'antica casa di Baviera, i cui ante- Eletto imperatore, con gran meri-
nati (cioè i figli duca Arnoldo), n'e-
del to di Luigi il Severo, Bodolfo di Hab-
rano stati ingiustamente esclusi due- sburgo, questi rimuncrollo dì gran-
cento anni prima. Innanzi di entrare di favori, confermò i diritti de' conti
in questo ducato era Ottone conte pa- palatini a lui ed al fratel suo, e co-
latino di Baviera, e s' era già molto stituì entrambi, nel tempo di vacanze
segnalato nella prima spedizione di della corona imperiale, guardiani di
Federico I Barbarossa in Italia. Su- tutte le terre e principati del ro-
però con duecento uomini un' erta mano impero. Rimunerò pure Luigi
rupe, che difendeva il passo di Ve- costituendolo suo vicario generale e
rona sulle rive dell'Adige; ed il mi- luogotenente dell' impero ne' ducati
lanese, la Toscana e tutti i luoghi, d' Austria e di Stiria, e non gì' im-
ne' quali portò l' imperatore le sue pedì con V eredità del-
d' ingrandirsi

armi , furono in diverse riprese il lo Corradino di Svevia,


sfortunato
teatro delle gloriose sue geste. Fe- ultimo rampollo della casa d' Ho-
derico si valse di lui in parecchi henstaufen, da cui Luigi avea acqui-
trattali d'importanza, e quantunque stato parecchie città , fra le quali
gli ahbia conceduto il ducato di Ba- Donawerth , oltre il legato di una
viera, ne staccò Batisbona per di- parte del rimanente de' suoi stali
chiararla città libera , ed il Tirolo. ereditarli.
Ottone Grande non mostrossi
il Dopo la morte di Bodolfo, acca-
in progresso di tempo meno fedele duta nel 12 19, Luigi di Baviera
pel suo sovrano, morì agli r i lu- e non visse in ugual buona armonia
glio due figlie ed
ii 83, lasciando con Alberto I d' Austria suo figlio.
un figlio in età tenera chiamato , Voleva questi essere tutore del gio-
Luigi, che fu suo erede. Divenne vane Ottone nipote di Luigi e duca
questi conte palatino per concessione della bassa Baviera ; ma Luigi con
dell'imperatore Federico II, ottenen- vigore vi si oppose, e tenne le parti

done il possesso Ottone di lui figlio, di Adolfo di Nassau, competitore di


chiamato V Illustre. Alberto al momento in cui questo
Luigi il Severo, duca di Baviera ultimo aspirava all' impero. Si ag-
e conte palatino nato nel 1220, era giunse però un disgustoso avveni-
figlio di Ottone l'Illustre, al quale mento ad interrompere 1' alleanza
successe nel 1023.suo Ristabili il tra Luigi ed Adolfo di Nassau. Adol-
fratello Enrico nella bassa Baviera fo tragittando il Beno in battello,
ritenendo per sé il palatinato sul fu assalito a colpi di freccia così che
Beno e l'alta Baviera. Nell'agitato alcuni del suo seguito ne rimasero
interregno per la morte di Corra- feriti. Accusato Luigi di tale perfi-

do IV figlio di Federico, avvenuta dia, Adolfo lo dichiarò colpevole di


a' 7.1 maggio ii53 a cagione del lesa maestà, e concesse il palatinato
veleno datogli da Manfredi suo fra- ai principi vicini. Luigi però potè
tello naturale, fino all'elezione di giustificarsi , e rientrò nella grazia
Bodolfo di Habsburgo progenitore dell'imperatore. Pure non ne godette
^44 BAV BAV
gran tempo, giacché mori nel 1294, duplice elezione e consacrazione pro-
ad Heidelberg, compianto da' sud- dusse una lunga guerra civile ed
diti malgrado il titolo di Seve-
, un lagrimevole scisma. Alcuni anni
ro , attribuitogli per l'azione vio- innanzi di tali avvenimenti, Clemen-
li ala , di far uccidere dal carne- te V (an. i3o5), per compiacere il

fice per gelosia la propria mo- re di Francia , e per le fazioni dei


glie Maria figlia di Enrico il Ma- guelfi ghibellini, che
e agitavano
gnanimo, duca del Brabante. A ta- l'Italia,avca trasportata la residenza
le furore tenne
però dietro in lui Pontificia in Avignone. A Clemente
un pentimento forte, che i suoi sì V era succeduto Giovanni XXII, il
capelli di repente incanutirono, co- quale vedendo il Bavaro trattarsi
me dimostrata gli venne l'innocen- come imperatore, non ostante che
za di quella donna. Il Pontefice prima dovesse aspettar la conferma
Alessandro IV gli accordò l'assolu- Pontificia , e veggendolo colle armi
zione a patto che costruir faces- alla mano sostenerne le pretensioni^
se una casa per dodici religiosi di pregollo di permettere, che la causa
s. Bruno. Ma non esistendo in Ba- fosse trattata dalla Santa Sede ci- ,

viera religiosi di quell'Ordine, la tando ambo a coni i competitori


fabbrica fu data a' monaci cistercien- parire avanti di sé in Avignone.
si, ed è oggidì l'abbazia di Tursten- Non volle però Luigi assoggettarsi
feld. Luigi I il Severo sposò in se- a tale giudizio, e le due fazioni, che
conde nozze Matilde figlia di Ro- allora tenevano divisa l'Italia, pre-
dolfo d'Habsburg, e morendo divise sero partito in sì gran contesa. I guel-
i suoi stati fra Lui- i due suoi figli fi, che pur seguivano le parti del
gi,o Lodovico detto il Bavaro , e Papa, si dichiararono per Federico,
Rodolfo detto il Balbo. Questo se- e i ghibellini per Lodovico. Venuti
condo ebbe il palatinato, e fu lo alle mani, dopo essersi versato mol-
stipite della casa palatina, chiamata to sangue, i due pretendenti accon-
ramo Ridolfino. sentirono di rimettere la decisione,
Luigi, o Lodovico
V, chiamato il nel 1 3 1 r), de' loro diritti, a trenta
Bavaro, intitolatasi Luigi IV quando campioni : ma tale combattimento
fu eletto re de' romani, percbé non parziale non fu che il preludio del-
si annoverava Luigi IV, detto il la battaglia generale appiccatasi tra
Fanciullo, fra gl'imperatori. Dopo i due eserciti spettatori della pugna.
la morte dell' imperatore Enrico VÌI, La vittoria rimase al Bavaro, ma
nel 1 3 14, si mise egli tra i concorren- non fu decisiva. I due imperatori
ti; e gli elettori dell'impero dopo lun- continuarono a farsi guerra; la Ger-
ghe incertezze nell' anno seguente ,
mania restò divisa e titubante tra
unirono finalmente i loro suffragi essi; ma l'Italia si stancò com-
di
parte in favore di lui e parte per battere per la scelta d'un padrone
Federico il Bello, figlio di Alberto da cui non attendeva alcun vantag-
d'Austria, cugino del duca. Questi gio. Lodovico V raggiunto il suo
fu superiore di due voti ma nel , rivale nel i322 vicino a Muhldorf,
mentre Federico si faceva coronare lo fece prigioniero; ma nulladimeno
a Colonia, Luigi il Bavaro, fu in- la guerra continuò. Benché l'Austria
coronato nel i3i5 in Aquisgrana avesse mezzi maggiori, e potenti al-
dall'arcivescovo di Magonza. Tale leati, pure Lodovico V consolidò di
BAV BAV 2 45
giorno in giorno la sua autorità: nuovo, e fece offerire l'impero a Car-
s'impadronì del palatinato, toglien- lo IV, il Bello, re di Francia, onde
dolo al suo fratello Ridolfo, come questo principe cercò di assicurarsi
quello, che si era collegato co' suoi il suffragio degli elettori, divenuto
nemici, e lo cedette a Giovanni di indispensabile : ma non riuscendogli
Luxcmburgo in cambio del regno di guadagna ili, rimandò al Bavaro
di Boemia; indi si mise in possesso la lancia, la spada e la corona di
di Brandeburgo abbandonato dal Carlo Magno, nel possesso delle qua-
margravio per recarsi in terra san- li l'opinione riponeva un gran va-
ta, e sposò in seconde nozze Mar- lore.
gherita contessa di Olanda che gli Lodovico V rese poscia la liber-
portò in dote i Paesi Bassi. tà al suo cugino Federico d' Austria,
Il Papa scelse quel momento per dopo avergli fatto sottoscrivere un
dichiarare 1' imperatore fautor de- atto di rinunzia all'impero; ed a-
gli eretici, perchè proteggeva i vi- vendo provveduto per la tranquilli-
sconti di Milano. Proibì
a qualun- tà della Germania, non spirò che
que nel i323, sotto pena di scomu- vendetta verso il Pontefice. Né tar-
nica, di porgergli aiuto, e gli ordinò dò essa a produrre un' occasione.
che entro tre mesi desistesse dalla Roberto re di Napoli, seguace dei
amministrazione dell'impero. Lodo- guelfi e del Papa, aveva mandato
vico informato delle censure fulminate a Firenze Carlo duca di Calabria
da Giovanni XXII, protestò controia suo primogenito, un gran numero
S. Sede, e chiese la convocazione di un di nobiltà e di truppe considerabi-
concilio generale. I fatti andarono li. I ed i piccoli tiranni
ghibellini
sempre crescendo sicccome accade , di ne concepirono vivo
que' paesi
sempre che la resistenza sia confor- spavento ed implorarono il soccorso
me alla forza degli attacchi. Final- dell'imperatore. Lodovico (an. 1327)
mente il Papa, a' io luglio 13^4, calò in Italia; tenne una numerosa
lo dichiarò contumace, e lo privò assemblea a Trento ove giurò di
d' ogni diritto sull' impero, se non non far ritorno in Germania se pria
compariva in persona in Avignone non avesse sottomessa Roma. Accu-
avanti il primo di ottobre ; indi lo sò d' eresia e fece scomunicare il

scomunicò^ come ribelle alla Santa Papa , cui più non nominava che
Sede, e perchè difendeva ed aveva ab- Jacopo di Cahors, o per derisione
bracciati gli errori degli eretici fra- il prete Gianni. Traversate poscia
ticelli. V. Fraticelli. le montagne, fece il suo ingresso e
Altro non ci volle perchè Lo- si fece coronare re d' Italia nella
dovico cominciasse a declamare contro cattedrale di Milano, disprezzando
ilPapa per mezzo di Giovanni Gian- qualsivoglia censura Pontificia. Pisa
duno di Perugia, e Marsilio Manan- ricusò ad aprirgli le porte, quindi
dro di Padova, scrittori venduti alla soggiacque all' assedio , fu presa e
passione di lui. Fra gli altri ar- gli abitanti dovettero procacciarsi il

diti scritti compilarono essi XXXVI riscatto. Si avviò quindi verso Ro-
capitoli da Lodovico opposti ai- ma chiamato da' romani malcon-
Pontefice, affine di mostrare non tenti del Papa perchè non trasfe-
essere egli vero Papa. Il santo padre riva nella loro città la sede Apo-
a' 20 ottobre 1327 scomunicollo di stolica.
246 BAV BAV
Giunto frattanto Lodovico in Ro- del bene per guadagnarsi il popolo,
ma, nel i3a8 a' 17 gennaio, si fece e fece una legge, che obbligava i Papi
incoronare re de' romani nella ba- a risiedere in Roma senza potersene
silica Vaticana dai vescovi di Ve- allontanar più di due giornate. E
nezia eda quattro
di Aleria, e per meglio contentar il popolo, che
sindaci del popolo romano. Ai 28 voleva avere in casa il suo Ponte-
aprile di quell' anno vi tenne una fice, ai 22 maggio del detto anno,
assemblea generale, nella quale in- elesse in Corbaro
antipapa Pietro
tese le accuse avanzate contro il apostata impose
francescano, e gì'

Papa particolarmente da Nicolò


, il nome di Nicolò V. V. Antipapa
Fabriano religioso agostiniano, die XXXIV, e Rinaldi, Annali Eccle-
lo imputava di molti delitti. Il Ba- siastici, all'anno i328, nonché l'A-
vavo fece leggere pertanto la depo- nonimo delle Vile de'Papi d'Avi-
sizione del Sommo Pontefice come gnone, che di queste gravi diffe-
convinto di eresia e di lesa maestà, renze fra il Bavaro, ed il Papa trat-
e pronunciò un decreto, ebe lo con- tano minutamente.
dannava ad essere bruciato vivo In breve una cospirazione si ordì
del pari die Roberto il Savio 3 re da' romani contro 1' imperatore e
di Napoli, ebe aveva accettato da l'antipapa per l'estorsioni, che com-
lui il vicariato d' Italia usurpando mettevano; onde comparso Roberto
così i diritti dell' imperatore. Con re di Napoli alle porte di Roma
insolenza inaudita dichiarò pure il con un esercito, fuggirono ambedue
sacro Collegio de' Cardinali infetto a' 4 agosto i328, fra le grida del
di eresia, e però devoluta l'elezione popolo muoiano gli eretici e viva
:

del Pontefice al clero ed al popolo la Santa Chiesa. Lodovico V si


romano. Quattro giorni dopo la ritirò prima a Pisa, e ripassò quasi
pubblicazione di tale sentenza, Gia- solo in Germania, abbandonando
como Colonna fece pel Papa un 1'antipapa alla sua sorte. Questi
atto di fortezza veramente romana. pentito sinceramente de' suoi falli,
Entrò nella città , avanzossi fino passò in Avignone a gittarsi a' piedi
nella piazza di s. Marcello, ed ivi, del legittimo Pontefice, il quale ac-
al cospetto di molto popolo, trasse colse con dolcezza il ravveduto , e
fuori una bolla fatta dal Papa con- gli accordò generoso perdono.
tro il re , ma ebe nessuno aveva Prima di quest' avvenimento, il

osato di pubblicare in Roma. La virtuoso Giovanni XXII, dopo aver


lesse , e di più altamente gridò es- ordinate pubbliche preci, e venti
sere Giovanni XXII Papa legittimo, giorni d' indulgenza a chi facesse
e l' imperatore scomunicato; indi iti preghiere per l' estinzione dello sci-
faccia agi' istupiditi astanti affisse la sma, avea condannato di bel nuovo
bolla sulla porta di s. Marcello, e Lodovico, assolvendo i popoli dal
partì incontanente di Roma alla giuramento, che gli avevano presta-
volta di Palestrina. Il Papa infor- to, e scomunicato eziandio l'antipa-
mato di quel tratto di valore, lo pa, insieme a quelli,che si erano
fece vescovo , e cbiamollo in Avi- trovati alla scismatica di lui elezio-
gnone presso di sé. Lodovico al ne. In tal modo proseguì questa
contrario lo perseguitava; ma sfug- famosa dilferenza tra il sacerdozio
gitagli l'occasione, affettava l'amore e l'impero. Essendo poi non solo
,

BAV B AV 247
stato arrestato da alcuni seguaci del con maggiore piacevolezza del suo
Bavaro l' arcivescovo di Magdebur- predecessore trattò egli Lodovico V,
go, ma rinchiuso in prigione, per- e gli spedì subito nunzii, per in-

chè procurava indurli a seguir le durlo a ritornare all'obbedienza del-


determinazioni della Santa Sede, ed la Chiesa. Domandò Lodovico l'as-

abbandonare Lodovico come Gio- , soluzione, che il Pontefice era dis-


vanni XXII ne fu avvisato, pose lo posto ad accordare. Ma venne fra-
interdettoa quelle provincie. Fi- stornata la concordia, tanto per gli
lialmente correndo l'anno i332 impedimenti frapposti da Filippo
spedi il Bavaro ambasciatori al IV re di Francia quanto per la
,

Pontefice, supplicandolo della pace, lega fatta dal Bavaro con Odoardo
promettendo di rivocare l' appella- III re d' Inghilterra, che venne elet-

zione al futuro concilio, e general- to vicario dell'impero. Quindi il Pa-


mente tutto quello, ch'era stalo fat- pa dichiarò quest' ultimo incorso
to contro il Pontefice legittimo nella scomunica al pari che lo stes-
purché conservata gli fosse l' auto- so Bavaro, pel quale con autorità
rità colle insegne imperiali ; ma il apostolica, nel i33g, poneva vica-
Papa non vi condiscese. rii nelle provincie d' Italia. Varia-
Neil' anno seguente replicò Lodo- rono spesse volte i proponimenti di
vico la stessa ambasceria, ed anche Lodovico, che mandò in Avignone
allora il Pontefice tornò a dimo- B-oberto suo zio e Bodolfo conti
strare, che uno scomunicato, avendo palatini del Reno come suoi procu-
perduto ogni diritto, era incapace ratori insieme a Guglielmo conte
,

di venire rieletto, e doveano i prin- di Giuliers, con amplissima facoltà


cipi della Germania eleggere un al- di detestare in suo nome i proprii
tro imperatore. Alcuni dicono inol- delitti. Ma tornando a proteggere
tre, che ordinasse a Giovanni di gli eretici, ed a sostenere le sue
Luxemburgo re di Boemia, di far- pretensioni, richiamò i suoi procu-
lo deporre. Però il Luxemburghese ratori, e convocò contro la sede
invece di ubbidire, accettò da Lo- apostolica la dieta di Konstaym. A
dovico il titolo di vicario dell' im- nulla valsero la clemenza e la ca-

pero, ed entrato in Italia, si rese rità di Benedetto XII, né l' opera


padrone di alcune città importanti di Arnaldo di Verdale spedito in
nell' attoche per assicurarsene il Baviera con carattere d' internunzio
possesso, mise segretamente a ne-
si Pontificio. Lodovico V continuò a
goziare col Papa. Per la qual cosa, risiedere a Monaco dove dal re in-
sdegnati i guelfi ed i ghibellini ri- glese riceveva una modica pensione,
presero le armi. Lodovico suscitò che non gli era puntualmente pa-
de' nemici al Boemo, e lo costrinse gata. Se non che alla fine si scos-
a ritornare in Germania: l'impero se, si riconciliò col re di Francia,
fu di nuovo in confusione, mentre contro il quale macchinava ostili

che il Bavaro stava osservando a Mo- disegni, e cercò di ristabilire la sua


naco il risultato degli avvenimenti. autorità in Italia. Frattanto, essen-
Intanto Giovanni XXII mori in Avi- do divenuto Pontefice Clemente VI,
gnone ai 4 dicembre i334, contando nel i346, con una bolla pubblica-
più di novantanni d'età {V. Giovan- ta il giovedì santo ai 1 3 aprile, co-
ni XXII). Eletto Papa Benedetto XII, me riportano il Rinaldi all'anno 1 345,
1,

=48 BAV BAV


ed il Xovaes al tom. IV p. 1 35, confer- Fu
Lodovico che, collocando due
mò la scomunica fulminata dai suoi aquile nel sigillo dell' impero, ha
predecessori contro Lodovico e gl'in- dato luogo all'invenzione dell'aqui-
giunse a desistere fra tre mesi dal- la con due teste. Avea egli nel
l' amministrazione dell'impero, "a la- 1329 fatto un accordo co' figli del
sciare il titolo di re e d' imperato- suo defunto fratello Pudolfo, per cui
re, a recarsi in persona alla sua pre- concedeva loro il palatinato sul Pie-
senza, minacciandolo che dove non no ed il palatinato superiore, che
si fosse sottomesso a tali comandi, in allora aveva avuto principio. I
avrebbe proceduto contro di lui tre figli però di Stefano figliuolo
temporalmente e spiritualmente. Ve- di Lodovico, nell'anno 1392, fe-
di il citato Punaldi all'anno
1 348. cero una divisione fra loro di que-
Spirati né comparen-
i tre mesi, gli statie della bassa Baviera ezian-
do alcuno in Avignone per Lodovi- dio, che da Lodovico, nel i34o, era
co di Baviera, il Papa in un conci- stata occupata per essersi estinta la
storo lo dichiarò contumace; gli sol- linea, che la possedeva. Furono es-
levò contro il re di Boemia, il du- si gli autori di tre linee, cioè di
ca di Sassonia ed Alberto d' Au- quella d' Ingolstadt, di Landshut e
stria ; e sollecitò l' arcivescovo di di Monaco.
Treveri e gli altri elettori dell' im- La Baviera, la Germania, la Boe-
pero, perchè in vece di lui elegges- mia e la Frisia rimasero fedeli al-
sero Carlo IV marchese di ^loia- la Santa Sede quando i Cardinali
via, figlio del re di Boemia. La qua- francesi elessero 1' antipapa Clemen-
le elezione fu eseguita agli i i lu- te A II di Ginevra, non avendo vo-
glio 346, e dal Papa venne con-
1 luto Gregorio XI ritornare a risie-
fermata nell' anno medesimo, dopo- dere in Avignone. Nel 1389 suc-
ché lo fece consacrare imperatore dal- cesse ad Urbano VI Papa Bonifacio
l' arcivescovo elettore di Magonza. IX. Questi, essendo stato deposto,
I tedeschi si collegarono in favore a' 20 agosto 1400, dallimpero il re
del Bavaro, ed il suo rivale passò de' romani Venceslao, ed eletto in-
in Francia col genitore per far la vece di esso Pioberto o Paiperto con-
guerra al re d' Inghilterra : ma do- te palatino di Baviera, chiamato il

po la battaglia di Crecy, Carlo IV Piccolo, confermò con autorità


ne
ritornò in Boemia, radunò truppe apostolica, nel i4o3, l'elezione. V.
e marciò contro Lodovico. Questi JNovaes tomo IV p. 261.
,

ottenne favorevolissimi successi, in Boberto di Baviera, imperatore


mezzo mori a' quali di apoplessia di Germania, fu figlio di Boberto
Augusta
nella città di agli 1 1 otto- detto il Tenace, zio di Lodovico
bre i347. ^e a l cull dicono av-
i 1° V conte palatino del Pieno, e di
velenato, altri sostengono che mo- Beatrice di Sicilia. Nacque nel i3d2,
ri per essere caduto da cavallo^ in- e fu eletto imperatore, il di 2
seguendo un orso alla caccia. Il po- agosto i4°°s dai quattro elettori,
polo riguardò la sua morte improv- che deposto avevano allora Vences-
visa come un effetto della scomu- lao. Secondo l'uso, egli si presentò
nica. Così cessarono tante angustie, in armi dinanzi a Francfort, ed in
eh' egli aveva cagionato alla Chie- capo a sei settimane e tre giorni
sa, alla Germania ed all' Italia. entrò vittorioso in quella città: ma
,, ,

BAV BAV 249


quello fu l' ultimo esempio di tal to si accrebbero i nemici fu ap-
costume. I magistrati di Aquisgra- punto l'aver seguite le parti di Gre-
na gli chiuselo le porte della loro gorio XII, e forse sarebbe stato
città , ed egli si fece coronare dal- egli deposto come Venceslao, se la
l' arcivescovo elettore di Colonia, ai morte rapito non l' avesse a' 1 o
6 gennaio 1 4o i . Roberto di Bavie- marzo i4io a Oppenheim, donde
ra cercò di farsi ligii i piccoli prin- il suo corpo fu portato in Eidel-
cipi aumentando i loro privilegi : berga, capitale del palatinato. Quan-
collegossi alle città della Svizzera e tunque dotato di grandi qualità
della Svevia , come se fosse stato Roberto non potè mai far rispetta-
ancora semplice conte palatino, e re in se l' autorità imperiale. Non
fece leva di truppe per far guerra osando introdurre imposte, per ti-

ai Visconti duchi di Milano. Giun- more di scontentare i sudditi, non


to appena nel Tirolo, mandò a potè colle scarse rendite né aver co-
Giovanni Galeazzo Visconti un cai*- pioso numero di cortigiani, né circon-
tello di sfida. Questi vi rispose dare il trono di quello splendore, che
mosse incontro all' imperatore, e lo necessario ad imporre alla moltitudi-
sconfisse presso al lago di Garda ne. Perciò, malgrado i vasti suoi talen-
ai 1 7 ottobre 1 4o i . Roberto, ab- ti, ed il suo desiderio di render fe-

bandonato dagli alleati e da' proprii lici i popoli, la storia ha fatta po-
soldati rientrò quasi solo in Ger-
, ca menzione di tal principe. Avuto
mania. Il deposto Venceslao, re di avea dal suo matrimonio con Eli-
Boemia, era desideroso di ricupera- sabetta, figlia di Federico margra-
re un trono, da cui era sceso sen- vio di Norimberga , tre figliuole e
za tentare la minima resistenza, e cinque figli. Stefano il Cadetto fu
sperava di conseguirlo col favore dei il ceppo della casa di Baviera ora
suoi partigiani e del fratello Sigis- regnante. Dopo la morte di Rober-
mondo re d' Ungheria. Venceslao e to, Josse e Venceslao si disputaro-
Roberto accettarono in seguito la no r impero , ma per morte di
la
mediazione di Carlo VI re di Fran- Josse marchese di Moravia , restò
cia : ma tal principe, indebolito da presto il trono a Sigismondo.
infermità, non era in grado di met- Di fatti, eletto Giovanni XXIII dopo
tere d' accordo i due pretendenti. la morte di Alessandro V, benché vi-
Durante quel tempo l'impero ri- vessero Gregorio XII, e l'antipapa Be-
mase diviso tra i due imperatori, nedetto XIII, il nuovo Pontefice spedi
come lo era 1' Europa per lo scisma, subito nunzii agli elettori dell'impero,
che desolava la Chiesa. affinchè vi sostituissero Sigismondo
Roberto senza denaro e senza di Luxemburgo re d'Ungheria, fi-

credito comperò alcune città, con glio di Carlo IV, come di fatti av-
cui ingrandì il palatinato, e questa venne. Quell' imperatore impegna-
fu forse la sola cosa, che gli fruttò tissimo per l'estinzione dello scisma,
1' essere imperatore. Egli si dichiarò si adoperò acciocché Giovanni XXIII
per Gregorio XII, quando alcuni convocasse in Costanza un concilio,
Cardinali l' avevano abbandonato che riuscì il principale avvenimento
e volevano, con quelli dell'antipapa, del secolo XV, giacché Gregorio XII
celebrare un concilio per deporlo. rinunziò in quello alla sua dignità,
Una delle cagioni per cui a Rober- Giovanni XXIII e Benedetto XIII
VOL. IV. 32
,

*5o BAV BAV


vennero deposti ed agli i novem-
, i nacque a Landshut, a' 17 aprile
bre i4'7> di comune consenso delle i573, e studiò nell'università d'In*
cinque nazioni che componevano i golstadt ove strinse amicizia con
,

sacri elettori, restò eletto Martino Ferdinando arciduca d'Austria, poi


V, Colonna, romano. JFelT augusta imperatore col nome di Ferdinan-
assemblea del concilio, fra i principi do II. Passò quindi in Praga alla
intervenuti, vi fu Lodovico conte corte dell'augusto Rodolfo li, ed
palatino e duca di Baviera con in Italia, per proseguire il corso
quattrocento cavalieri, che seguiva- de' suoi studii. Tornato in Baviera,
no le parti di Gregorio XII. V. fu spedito a rappresentare suo pa-
Costanza. Fuggito era da Costanza dre alla dieta di Ratisbona tenuta
Giovanni XXIII; ma arrestato in nel 1594, e nel 1596 ricevette la
Friburgo, fu consegnato a Lodovico corona ducale, che gli venne rinun-
di Baviera, che lo mandò prima in ziata dal suo genitore per motivi
prigione ad Eidelberga, indi a Mo- di pietà.
naco, dove stette tre anni rigorosa- Massimiliano non tardò a fism-
o
mente rinchiuso. Passato quel Ponte- rare Germania, essendo eletto
in
ficeda quella custodia all'altra de'mi- comandante della lega cattolica
nistri della Santa Sede, ricevette Lo- formata per resistere all'unione di
dovico d'ordine di Martino V trenta Halle , stabilita dai protestanti , e
mila scudi d'oro per la spesa fatta protetta da Eurico IV. Ma nel mo-
durante quella prigionia. Altri di- mento, in cui la successione al du-
cono che tal somma venisse pagata cato di sembrava facesse
Giuliers
invece dal detto Giovanni XXII la Lo- scoppiare la guerra, un trattato di
dovico per essere liberato dal carcere. neutralità conchiuso a Monaco, sos-
Dopo la divisione della Baviera, pese le ostilità. Dopo la morte del-
fatta,come si disse, nel i3o,2 dai l' imperatore Mattia, avvenuta nel
tre figli di Stefano, figliuolo di Lo- 161 2, s'impadronì della sovranità
dovico V, che formarono le linee di Mindelheim, e costrinse il vesco-
Ingolstadl, Landshut e Monaco, vo di Salisburgo a rinunziare. Egli
estinta la prima, mentre era impe- si acquistò sì alto credito nella die-
ratore Federico III, cioè nel 144^, ta elettorale tenuta a Francfort, nel
e la seconda nel i5o3 nell'impero 161 9, che venne proposto all' im-
di Massimiliano I, nella terza linea pero dagli elettori protestanti. Que-
successero delle divisioni finche nel sti volevano o disunire gli elettori
i545 ebbero esse termine, unita- cattolici, che favorivano Ferdinando
mente ai governi rispettivi. Intanto d'Austria, o togliere a questo prin-
nel i5i5 gli errori di Martino Lu- cipe l'appoggio della lega. Massimi-
tero ponevano a soqquadro l' Eu- liano, docile alle insinuazioni della
ropa e principalmente la Germania. Francia e della Spagna, rifiutò tal
Nulladimeno, per quanto spetta alla onore che in sua vece venne con-
,

Baviera, tutto firn colla vittoria del ferito a Ferdinando II. Ma gli stati

cattolicismo. V. Luterani. di Boemia, di Lusazia, di Slesia,


Nel secolo decimosesto illustrò e dell'Alta Austria, ricusarono di
principalmente la casa di Baviera riconoscerlo. I boemi elessero re
Massimiliano detto il Grande, fi- Federico V elettore palatino; i prin-
glio del duca Guglielmo V. Egli cipi dell'unione protestante si con-
,

BAV BAV 2*) I

voca remo a Norimberga, e risolsero sua pietà s' impiegò a convertire i

d'armarsi. Massimiliano acconsentì, nuovi sudditi alla cattolica fede,


sebbene con pena, a comandar le onde nel 1628, cambiarono religio-
truppe della lega, e stava per co- ne più di quattordicimila persone.
minciare una sanguinosa guerra, La gelosia eccitata nel duca dal-
quando mediante un nuovo tratta- l'innalzamento di Vallenstein, e l'in-

to , conchiuso in Dima 1620,


nel vasione di Gustavo Adolfo re di Svezia,
s' impegnarono i protestanti di non sconvolsero ben presto la sua inter-
immischiarsi negli affari della Boe- na amministrazione. Dopo la disgra-

mia, purché la lega nulla intrapren- zia del duca di Friedland , assunse
desse contro il palatinato. V. Boemia. il comando generale e contrastar
Massimiliano tranquillo per que- volle a Gustavo il passo di Ledi.
sta parte marciò contro i malcon-
, Battuto, e costretto a piegar sopra
tenti dell'Alta Austria, e ii sottomise Ingolstadt, fu più volte sconfitto.
ben presto imperatore , in favor
all' Donawerth , e Monaco caddero in
del quale il Pontefice Paolo avea V potere dei nemici, e la Baviera fu
impegnato il duca, che unito al conte devastata. Questa fu poi difesa da
Boucquoy, entrò donde nella Slesia, Vallenstein, allorché tornò in cre-
avanzandosi presso Praga agli 8 , dito, ma con poco utile pei for-
novembre ruppe sulla montagna
, tunati successi degli svedesi, mentre
Bianca 1' esercito di Federico V, i vi penetrarono dall' altra
francesi
che fuggii pieno di vergogna. Frat- parte. Stanco de' suoi disastri ed ,

tanto il palatinato fu invaso contro irritato perchè V imperatore non


i patti di Ulma. L' unione, coster- cercava pacificarsi, Massimiliano con-
nala da tanti inattesi rovesci , si chiuse ad Ulma, nel 1647, una
sciolse, ed i fortunati successi di tregua separata coi francesi e cogh
Massimiliano, condussero Ferdinan- svedesi. Ebbe però poca durata, ed
do II ad esercitare un potere d'as- ai 1 7 settembre, 1' elettore prese le
soluto signore , che non tardò a armi nuovo per Ferdinando III,
di
renderlo odioso. Malgrado le pro- e mandò truppe in Boemia. Benché
teste degli elettori di Sassonia, di fosse morto Gustavo Adolfo, erano
Brandeburgo e di parecchi altri , gli svedesi ancora terribili. Il gene-
principi Ferdinando II conferì a
, ral Wrangel entrò in Baviera, cui
Massimiliano, con pregiudizio della depredò nuovamente e sostenuto ,

casa palatina, la dignità elettorale, da' francesi guadagnò la battaglia


vacante per la proscrizione dell'elet- di Susmarshausen. Massimiliano fug-
tore Federico V, ai 2 5 febbraio gì a Salisburgo ed il trattato di ,

1623, anche per le premure di Westfalia conchiuso ai 24 ottobre


,

Papa Gregorio XV. Non fu tuttavia 1648, al quale intervenne il nun-


il nuovo elettore ammesso al col- zio Ghigi, che fu poi Alessandro
legio elettorale, che nel 1624. Ot- VII ,
pel Pontefice Innocenzo X ,
per
tenne inoltre 1' alto palatinato ed le parti prese in favor de' francesi
una parte del basso in compenso conservò il palatinato superiore, e la
delle spese, che fatte avea per la dignità elettorale. Dal detto anno fino
guerra, e della rinunzia ai suoi di- ai 27 settembre i65i, epoca della
ritti sull'Alta Austria. Appagata sua morte, accaduta ad Ingolstadt,
1' ambizione di Massimiliano , la non d'altro si occupò Massimiliano che
2 5a BAY" BAV
<li riparare ne' suoi stati ai danni del- va qualche diritto sulla monarchia
ia guerra, ed a fondar chiese, cappel- spagnuola, e Giuseppe Ferdinando
le , e monisteri , facendo innalzare suo figlio sperava di farlo valere ;
un monumento onore di Luigi in ma la morte immatura di questo
di Baviera, figlio di Luigi il Buono. giovane principe tolse le sue spe-
Fabbricò V ospedale di s. Giuseppe ranze. Allorquando scoppiò la guer-
a Monaco, e molti pubblici edifici. ra per la successione di Spagna,
Anche i gesuiti , i carmelitani , i il duca Massimiliano II a cui ,

cappuccini, i francescani, ed i fra- il re di Francia Luigi XIV avea


ti minori ebbero di che lodare la dati contrassegni di benevolenza ,
sua liberalità. Gli successe suo fi- inviò il conte di Mon asterò 1 a Ver-
glio Ferdinando Maria. V. Eidel- sailles, per trattarvi un'alleanza, con

BEBGA. cui s' impegnò di ricevere i france-


Clemente Vili, 18 dicembre
ai si ne' Paesi Bassi e di somministra-

1596, ornò colla porpora Filippo re venti mila soldati, mediante la


fratello di Massimiliano. V. Filip- promessa, che il governo de' Paesi
po Willelmo Cardinale. Bassi spagnuoli sarebbe ereditario
Mentre regnava Ferdinando Ma- nella Entrato poco
sua famiglia
ria elettore duca di Baviera, figlio dopo in campagna, s'impadronì del-
di Massimiliano I, Papa Alessandro le città di Ulma, Memminga, Neo^

VII, a' 5 aprile1660, decorò pure burg e Ratisbona ma X imperato- :

colla porpora Cardinalizia France- re Giuseppe I, suo cognato, nel 1706,


sco Guglielmo di Wattemberg, dei lo fece bandire dall' impero. Provò
duchi di Baviera (Vedi). A Ferdi- indi due sconfitte, per cui fu co-
nando Maria, duca ed elettore di stretto di riparare ne' Paesi Bassi,
Baviera nel 1679, successe il figlio e vide gli stati di Baviera divisi fra
Massimiliano li Emmanuele, nato i suoi nemici. Pel trattato di Rastadt,
agli 11 1662, il quale avea
agosto nel 1714» ne tornò per altro in pos-
acquistato, benché assai giovine, mol- sesso, e dopo essersi riconciliato col-
ta abilità a tutti gli esercizii della 1' Austria, mandò
alcune truppe sot-
persona. Strinse da principio allean- to gli ordini del principe Carlo Al-
za colf Austria, ed allorché Vienna, berto , suo figlio ,
per soccorrere
nel i683, fu assediata dai turchi, l' imperatore contro i turchi.
marciò in soccorso dell' imperatore Il Novaes, nella vita di Clemen-
Leopoldo I con undici mila combat- te XI, a pag. 57, e 269, dà le ci

tenti avendone dato l' esempio il


, seguenti notizie Ap-
sulla Baviera.
venerando Pontefice Innocenzo XI. pena questo Pontefice nel 170J,
Pugnò da prode in Ungheria con- intese che il duca di Baviera Mas-
tro i medesimi turchi, e sulle rive similiano II, dopo aver bombardato
del Reno contro i francesi , spen- il palazzo della città di Neoburg, si
dendo per tali guerre quasi cento era assicurato della duchessa elet-
milioni ; perlochè nel 1 69 1, otten- trice palatina, vedova settuagenaria,
ne in ricompensa
il governo dei madre dell' imperatrice , e regina ,

Paesi Bassi.Siccome aveva sposato come pure del vescovo di Augusta,


Maria Antonietta figlia di Leopoldo di lei figliuolo, scrisse immantinente
1, e nipote di Filippo IV d'Austria un breve pastorale, che si legge nel
re di Spagna, tal parentela gli da- tomo I pag. 14^ della raccolta,
,

BAY BAV *53


u Maria Casimira, regina vedova questo zelante Pontefice furono con-
tli Polonia, e suocera dello stesso vertiti , mentre era Cardinale , vi

linea eletture di Baviera ,


perchè fu Leopoldo Gustavo de' conti pala-
procurasse di darvi opportuno ri- tinidel Beno, tolto alla setta lute-
medio. Correndo poi l'anno 17 19, rana il quale mirabilmente la vera
,

Clemente XI , ad istanza del duca fede promosse, quando entrò in pos-


di Baviera, in virtù di un breve sesso del ducato di due Ponti.
apostolico, che riportasi nella citata Nello stesso Pontificato di Cle-
raccolta al tomo li, pag. 693, con- mente XI, essendo stati mandati a
cesse pel principe di lui figlio Cle- Roma da Massimiliano II per istu-
mente Augusto Maria , il Pontificio diare due suoi figli, imo di questi,
indulto di eleggibilità alle chiese per nome Filippo Maurizio mori ,

vacanti di Miinster Paderbona;


e nel 1719, ed il Papa ordinò che
dichiarò poi , che venendo eletto egli fosse onorato de' funerali, i quali
ad ambedue, oppure ad una di soglionsi celebrare a' grandi e distin-
avrebbe procurato in ogni
esse, egli tissimi personaggi. Vestito pertanto
maniera, che il nuovo vescovo fosse col sacco dell' arciconfraternita del
fornito di tutte quelle virtù , le Ss. Nome di Maria, di cui era so-
quali convengono ad un sacro pie- cio , fu posto sopra un letto por-
lato, e che fosse istituito in quella tatile. Il feretro era sostenuto da
forma di vita, costumi, e di
di sedici persone vestite di egual sac-
studii, che il Papa avrebbe stimato co, guernito di veli bianchi, ed at-

a ciò migliore. Fu quindi eletto il torniato da otto gentiluomini, o


mentovato principe bavaro del , cavalieri del defunto, vestiti a lutto
quale Clemente XI con altro breve grave, e da quattro palafrenieri con
confermò l'elezione, esortandolo a banderuole in asta. Dopo il convo-
procurare con diligenza, che a Pa- glio funebre veniva il capitano della
derbona fosse eretto un seminario guardia svizzera Pontificia con cin-
ecclesiastico, ed a somministrare quanta uomini, co'mazzieri, e cere-
opportuni sussidii ai missionarii monieri del Pontefice, con nobile
che nello stato di Annover fatica- cavalcata, alla quale intervennero il

vano oppressi dall' indigenza. Col prelato maggiordomo, i vescovi as-


breve , che si legge a pag. 717, si sistenti al soglio, i protonotarii apo-
rallegrò paternamente con Leopoldo stolici, Furo-
e la corte Pontificia.
Gustavo conte palatino del Reno, no celebrate sontuose esequie nella
perchè fosse entrato nel dominio chiesa di s. Maria della Vittoria,
del ducato di due Ponti ; ma nel con l'intervento di tutti gli ordini
tempo medesimo gli levò ogni spe- della prelatura. Cantò la messa un
ranza di ottenere dalla Santa Sede arcivescovo, dopo la quale con altri
la dispensa, che già da dodici anni quattro vescovi fece le cinque solen-
chiedeva , di unirsi in matrimonio ni assoluzioni, come si riporta nel
con una principessa luterana sua numero duecento sessantaqualtro del
parente, lo esortava anzi caldamente Diario di Roma del 171 9. Anche
a contrarlo con altra cattolica sua sotto Gregorio XIII, nel i5j/\, } re-
pari, e degna delle sue esimie doti. cossi in Roma Ernesto di Baviera
Dice Lafiteau, Vìe de Clemcnt XI secondogenito del duca Alberto, che
pag. 3 1 che fra quelli, i quali da
, vi moli d'anni venti, onde il Papa,
a54 BAV BAV
che non solo gli avea donato Io a Lintz nel 174'- Gli ostacoli, che
stocco ed il berrettone benedetti, ma gli suscitò il Cardinal Fleury, il
trattato l' avea sontuosamente, gli quale non voleva che smembrasse la
fece celebrar magnifici funerali nel- monarchia austriaca, uniti alla man-
la chiesa di s. Maria delle Anime, canza d'artiglieria e di munizioni,
ove rimase sepolto. impedirono ch'egli si facesse padro-
Le contese di Massimiliano II ne di Vienna, dove già era grande
coir elettore palatino pel vicariato il timore di ciò. Impossessatosi di
dell'impero ebbero fine nel 1724? Praga, ivi fu coronato ed acclamato
con una convenzione, per cui s' im- re di Boemia, e nell' incominciar
pegnarono d' assumerne in comune del I74 2 ai 24 gennaio, fu unani-
?

l' amministrazione. Mori quindi ai mamente eletto re de' romani, fa-


26 febbraio 1726, lasciando nume- cendo il suo ingresso solenne
a
rosa figliuolanza. Il principe Carlo Francfort, dove il suo fratello Cle-
Alberto fu suo successore. Nacque mente Augusto arcivescovo elettore
egli a Brusselles nel 1697, e dopo di Colonia, già consacrato da
Be-
aver passata la sua giovanile età nedetto XIII Viterbo alla pre-
in
alla coite imperiale, fu comandante senza della sorella Violante gran
delle truppe ausiliarie nel 1722, duchessa di Toscana, lo incoronò
nella guerra contro i turchi. Quin- imperatore. Papa Benedetto XIV
di sposò la imperatore
figlia dell' ne approvò l' elezione dirigendogli ,

Giuseppe I, dopoché
ebbe rinun- un breve, nel quale gli manifestò
ziato a tutti i diritti , che tale non meno la sua contentezza per
parentado avrebbe potuto dargli si fausto avvenimento, che le spe-
alla successione degli stati ereditarli ranze, ch'ei ne traeva pel vantaggio
d'Austria. Nel 1726 successe a suo della cattolica religione. Fu in se-
padre come elettore di Baviera e , guito da Carlo VII dichiarato pro-
fu uno dei principi, che protestaro- tettore dell' impero il Cardinal Bor-
no contro la prammatica sanzione, ghesi , ordinò
al quale che unita- ,

guarentita dalla dieta di Ratisbona mente barone Scarlatti, suo mi-


al
nel 1732. Formò in conseguenza una nistro in Roma, supplicasse Bene-
alleanza difensiva colf elettore di detto XIV ad accordargli le preci
Sassonia. Restò neutrale nella guerra imperiali, la spedizione d'un nun-
tra 1' imperatore e la Francia per zio alla sua corte, e la giurisdizione
la successione di Polonia, dopo la della chiesa nazionale di s. Maria del-
morte dell' imperatore Carlo VI nel l'Anima in Roma. Appena Papa il

1740; rifiutò di riconoscere Maria intese queste istanze, tenne subito una
Teresa, figlia del defunto, per erede congregazione, nella quale fu risoluto
avanzò
degli stati d'Austria, sui quali di differire i primi due punti, e di
pretensioni in virtù d'un testamento non far novità alcuna sul terzo, sopra
di Ferdinando I , e sostenuto nei il quale era nata controversia, per-
suoi progetti da Luigi XV re di chè i deputati di quella chiesa
Francia, che mandò in suo soccorso aveano innalzata l'arma di Maria
un corpo considerabile di truppe, Teresa regina d' Ungheria erede ,

venne eletto luogotenente generale del defonto imperatore Carlo VI.


degli eserciti francesi in Germania. Essendo quella chiesa fondala da
Fu riconosciuto arciduca d'Austria un imperatore della casa d'Austria,
, .

BAV BAV a5>5

credevasi a questa dovesse apparte- nel gennaio 174^5 mentre


au- gli

nere, e non mai alla nazione te- striacirientravano in Baviera. Que-


desca, come pretendeva il nuovo sto principe, commendevole per le
imperatore. sue buone qualità, non aveva co-
Riguardo dunque al richiesto nun- nosciuto che l' infortunio, dopo che
zio, trovandosi ancora alla corte di era stato innalzato al colmo delle
Vienna monsignor Doria nunzio grandezze. Ebbe per successore nel-
straordinario, il Santo Padre volle, l' elettorato suo figlio Massimiliano
che vi rimanesse finché non pren-
Giuseppe, ed all'impero Francesco
dessero altro aspetto le circostanze I di Lorena, sposo di Maria Teresa.
di quel tempo. Per rapporto poi al- Verso questo tempo il Pontefice
le preci imperiali, o primarie, sicco- Benedetto XIV pubblicò a Cardi-
me queste, come si dice al rispetti- nale Gianteodoro figlio di Massimi-
vo articolo, non si accordavano dai liano duca di Baviera e fratello del-
Pontefici a' nuovi imperatori, se non l'imperatore Carlo VII, il quale mo-
che dopo aver eglino per mezzo di rì ai 17 gennaio 1763. V. Bavie-
un loro ambasciatore reso omag- ra Gianteodoro.
gio alla Santa Sede, così appena il Massimiliano Giuseppe, duca ed
Cardinal Borghesi ebbe le creden- elettore di Baviera, figlio dell' im-
ziali di ambasciatore straordinario, perator Carlo VII, nacque ai 28
col qnal carattere rese la solenne marzo 1727. Contava appena tre-
cerimonia a nome di Cesare, e fe- dici anni, quando morì suo padre
ce la supplica di dette preci, Bene- L' imperatrice Maria Teresa fecegli
detto XIV spedi la bolla, in cui tosto proposizioni di pace; ma Mas-
le concedeva. La fortuna non tardò miliano rispose al conte di Loss, a
ad abbandonare l' imperatore nella cui era stato commesso di portarie
guerra, che faceva all'Austria. Le a Monaco, che senza il soccorso dei
truppe di Maria Teresa ripresero suoi alleati non accetterebbe, né
tutta l'Alta Austria, penetrarono in avrebbe ascoltata alcuna proposizio-
Baviera, ed obbligarono Monaco a ne , onde la guerra continuò con
capitolare. Dopo diversi avvenimen- vigore, ma non fu fortunata per la
ti militari, i francesi, e gf imperia- Baviera. Il conte di Segui" fu bat-
li furono obbligati a dilungarsi dalla tuto a Pfalfenhofen, e 1' elettore ab-
Boemia, e ad abbandonare tutte le bandonò la capitale per ritirarsi ad
conquiste. Carlo VII spogliato dei suoi Augusta, né indugiò più a fare una
stati ereditarli, andava errando per pace che solo poteva trarlo dalla
,

la Germania. Riparatosi alla fine in sua perigliosa situazione. Venne con-


Francfort vi convocò una dieta
, chiusa infatti a Fuessen ai 22 apri-
procurando di rimediare alla catti- le 174^5 fra il principe di Fùrstem-
va situazione de' suoi affari, col ten- berg ministro di Baviera, ed il con-
tare altresì di pacificarsi coli' Au- te di Colloredo. Maria Teresa re-
stria. Una diversione effettuata in stituì quanto avea tolto in Baviera,
Boemia dal re di Prussia Federico e Massimiliano rinunziò alle preten-
II, gli poi-se l' occasione di ricupe- sioni, che avea sulla corona impe-
rare la Baviera. Rientrò in Monaco riale. Reduce ai suoi stati, non di
nel novembre 1744? ma rifinito dai altro occupossi, che di sanare i mali
dispiaceri, e dalle infermità, morì da lui cagionati con una lunga serie
>.)G BAV BAV
di guerre. Incominciò dal diminuir le un'accademia di disegno e di scul-
spese della corte ed il numero del- tura, e nel 1763, un'accademia del-
le soldatesche stanziali istituì nel le scienze con un gabinetto d'anti-
:

1 7 49 una commissione per esami- chità. Terminò il palazzo di quella


nare il debito pubblico, e pensa- città, che va a lui debitrice de'suoi
re ai mezzi di estinguerlo furono più begli ornamenti. Massimiliano
:

protette le manifatture , ed un nuo- Giuseppe elettore di Baviera, essen-


vo sistema giudiziario venne intro- do morto, come si disse, senza figli,
dotto gli agricoltori vennero inco- il ramo primogenito della casa pa-
:

raggiati, e rimunerati; le scuole, le latina si trovò estinto ; e Carlo Teo-


università furono migliorate ; e nel doro, capo del ramo cadetto , gli
1760 fu fondata l'accademia delle successe nella dignità elettorale, e
scienze di Monaco . Ma quantunque nella sovranità de'suoi stati, in con-
fedelmente attaccato alla cattolica seguenza del trattato di Westfalia.
religione, diminuì non pertanto quel Fu duca di Baviera a Mo-
salutato
duca i conventi. Accordò ai prote- naco, a' 3o dicembre 1777. Tale
stanti di Monaco il libero esercizio successione originò una guerra di
del loro culto, e fu vino de' primi breve durata tra la casa d'Austria, la

principi, che abbia allontanato i ge- quale profittò del momento oppor-
suiti dai suoi Questo principe
stati. tuno per invadere la Baviera, ed il

terminò i suoi giorni ai 3o dicem- re di Prussia, che tolse a difendere


bre 1777, e siccome la consorte i diritti dell'elettore palatino. Gran-
Maria Anna, figlia del re di Polo- di forze militari furono poste in
nia Augusto III, non gli partorì fi- movimento dall' una parte e dal-
gliuoli, il suo ducato passò nella l' altra, sotto gli ordini del principe
persona dell' elettore Carlo Teodo- Enrico di Prussia e del generale ,

ro della casa palatina, terminando Laudon, senza che avvenisse niuna


così l' ultimo superstite del ramo azione importante, e la pace fu sot-
cadetto della casa di Wittelsbach. toscritta a Teschen ai i3 maggio
Carlo Teodoro, principe di Sultz- 1779. Per tale trattato la porzione
bach elettore palatino, nato agli 1 1 della Baviera situata tra il Danu-
dicembre 1724, ebbe nel 1742 i bio, l' Inn, che faceva
e la Saltz,
ducati di Giuliers, e di Berg, per parte della reggenza di Burekhau-
un trattato col re di Prussia e di sen, fu ceduta all' Austria, ed il ri-
Polonia. Abbracciò la causa della manente fu conservato al duca Car-
Baviera, nella guerra della succes- lo. Questo principe non attese più
sione d'Austria, 174^3 dopo
e nel ad altro che all' amministrazione
la morte dell' imperatore Carlo V II, de'suoi stati, e raffermò la prospe-
fece col nuovo elettore un trattato, rità loro con le sue virtù, e la sua
col quale convennero dell'alternati- saggezza. Il conte di Bumford, suo
va del vicariato dell'impero nella ministro, lo secondò efficacemente al
casa loro. La pace di Aquisgrana bene dei sudditi, instituendo molti
tornò la tranquillità agli stati suoi stabilimenti pel sollievo dell' indi-

nel 1 748: laonde si diede al colti- genza.


vamento delle arti, delle scienze, e Ritornando il Pontefice Pio VI,
per quanto potè alla felicità de'suoi nel 1782 da Vienna ne' suoi stati,
sudditi. Fondu a Manheim nel 17^7 dopo aver lasciato l' imperato!' Gin-
.

BAV BAV 257


seppe prima porta della stra-
II alla co' Paesi Bassi, col titolo di re di
da di Baviera, ad May, quattro le- Borgogna e con altri vantaggi, ma
ghe distante da Monaco, fu incon- una tal proposizione non fu accet-
trato dall' elettor Palatino Carlo tata, perchè combattuta dal duca di
Teodoro. Questi lo accolse nella sua due Ponti. Durante il principio del-
carrozza, e lo alloggiò nella sua reg- la guerra nel 1793, Carlo Teodoro
gia Monaco. [Vedi Pio VI).
di fu obbligato ad entrare nell'allean-
Neil' anno seguente il duca recossi za contro la repubblica francese , on-
in Boma per la seconda volta men- de la Baviera, ed il palatinato furono
tre la prima fu in tempo di con- spesso teatro delle ostilità per sì in-
clave 1774? per cui allora fu
nel fàusta guerra, giacché le truppe ba-
complimentato a nome del sacro vare, unite agli eserciti austriaci, sof-
Collegio da monsignor maggior- frirono molte e gravi perdite. Il

domo, col donativo di cento por- duca morì ai 16 febbraio 1799


tate di commestibili. Il principe si senza che la pace fosse ristabilita.
recò poi al conclave a visitare i Non lasciò figli, e con lui si estin-
tre Cardinali capi d'Ordine. Nell'an- se il ramo palatino di Sulzbach.
no 1783 fu ricevuto in Boma da Egli ebbe per successore nel duca-
Pio VI con ogni paterna distinzio- to di Baviera Massimiliano Giusep-
ne, e per le sue istanze stabilì la pe, duca di due Ponti, che ereditò
instituzione della nunziatura di Ba- pure da lui l'alto palatinato , le si-

viera colla residenza in Monaco. Di- gnorie di Neuburg, di Sulzbach, di


fatti nell'anno 785 monsignor Giu- 1 Mindelheim, il palatinato del Pieno,
lio Cesare Zolio di Rimini fu il pri- i ducati di Berg, e di due Ponti,
mo nunzio di Monaco. Ma siccome il marchesato di Berg-op-Zoom, e
in Germania vi erano due soli nun- la signoria di Bavenstein, come pure
zii Pontifìcii, uno alla imperiai cor- alcune terre della bassa Alsazia.
te di Vienna, l' altro in Colonia pei Avendo Massimiliano poscia perdu-
tre elettori ecclesiastici di Magon- to per le conquiste francesi tuttociò
za, di Colonia e di Treveri, la nuo- che avea sulla riva sinistra del Pie-
va nunziatura fu subito da essi e no , la Baviera ricevette nel i8o3,
da altri prelati fortemente contra- a titolo d' indennizza zi one , i vesco-
riata, come si riporta all' articolo vati di Bamberga, di Frisigna, e di
Nunzii apostolici : imperocché in ad- Augusta una parte di quello di
;

dietro estendevano essi la giurisdi- Passavia Wiirtzburg ed Eichstadt,


,

zione ecclesiastica ne' dominii Bava- il prevostato di Rempten, e molte


ro-Palatini. A fronte però di tali abbazie e città imperiali nella Ba-
pretensioni, Carlo Teodoro raddop- viera, Svevia e Franconia, cedendo
piò le sue istanze a Pio VI, perchè però elettore di Baden la parte
all'

gli fosse mandato il nunzio. 11 Pa- del palatinato sulla riva destra del
pa per contentare la pietà e lo Reno.
attaccamento alla Santa Sede di sì Neil' anno i8o5, nella guerra
religioso principe, glielo spedì, e fu terminata colla battaglia d' Auster-
da lui accolto a Monaco con ono- litz, il duca elettore di Baviera col-
re e distinzione. Nel 1785 l'impe- legossi colla Francia, assumendo pel
ratore Giuseppe II propose a Car- trattato di Presburgo nel primo
,

lo Teodoi-o un cambio dé'suoi stati gennaio 1806, il titolo e l'insegne


vol. i\ 33
,

258 BAV BAV


reali. Soggiacque dipoi nello stesso concordati mantennero l'esteriore suo
anno a disfatte per parte degli austria- culto, e 1' ecclesiastica sua gerarchia.
ci, e nel 1809, il nuovo regno di Ba- 1 1 primo a procurare il benefizio di
viera fu ingrandito colla Burgovia un concordalo Santa Sede fu colla
col Voralberg, con molte signorie e appunto il re di Baviera Massimi-
col territorio di Lindau, col Tirolo, liano Giuseppe che divenuto so- , ,

con Trento, con Brixen, ed il re- vrano di Batisbona, dopo il con-


stante dei vescovati di Passavia gresso di Vienna, inviò a Roma per
e di Eichstadt. L' anno medesi- suo ministro plenipotenziario, ed in-

mo il nuovo re di Baviera se- viato straordinario monsignor Casi-


gnò l'atto della confederazione del miro Haeftelin di Minfeld nel du-
Beno, riunì a' suoi stati Norimber- cato di due Ponti, vescovo di Cher-
ga, Augusta e diversi terrilorii, ed sona, che poi Pio \ II, a G aprile
assoggettò alla sua sovranità i pos- 1818, esaltò al Cardinalato col ti-

sessi di molti principi e conti. Nel tolo di s. Anastasia. Questi, ai 5


18 io il re Massimiliano ottenne an- giugno 18 17, stipulò una vantaggio-
che il territorio di Batisbona, il prin- sa convenzione col Cardinal Consal-
cipato di Bayreuth, Salisburgo, e vi segretario di stalo del mentova-
Berci) tolzgaden, l'Jnn-Viertel, ed una to Pontefice, e ne die' partecipa-
parte dell' Hausruck, cedendo in cam- zione al sacro Collegio nel conci-
bio il Tirolo italiano al regno di storo segreto dei i5 novembre con
Italia, molti territori! al gran duca allocuzione, che riporta anche l'ab-
di Wurzburgo, ed altri colla città bate Giovanni Bellomo nella sua ,

di Ulma al re di Wfirtemberg. Do- continuazione al Bercastel. I seguen-


po gli avvenimenti del 18 13, nel i3 ti cinque articoli contengono un
ottobre, il re di Baviera fece la pa- sunto del medesimo concordato.
ce coli' Austria, rinunziò alla confe- I. La religione cattolica apostoli-
derazione renana , e facendo anzi ca romana sarà preservata illesa

causa comune cogli altri slati della in regno di Baviera, e nei


tutto il

Germania, divise con essi le spoglie paesi soggetti , con que' diritti e ,

de' vinti. quelle prerogative, delle quali dee


Per un trattato conchiuso nel godere giusta le ordinazioni divine,
181 4, la Baviera restituì all'Austria e le sanzioni canoniche.
il Tirolo, il Voralberg, Salisburgo, II. Sua Santità , servatìs servan-
l' Inn-Viertel, e V Hausruck, ad ec- do, stabilirà le diocesi del regno di
cezione di qualche piccolo territorio, Baviera nel modo seguente. Trasfe-
e fu compensata in parte col prin- rirà la sede di Frisigna a Monaco,
cipato di Aschaffemburgo, e col du- e la erigerà in metropolitana, che
cato di Wurzburgo, e nel 18 6 1
,
avrà a sua diocesi l' attuai territo-
con tutto quello, che compone il cir- rio di quella di Frisigna. 11 vescovo
colo del Pieno, ove si trova Landau. però di questa chiesa, ed i succes-
La cattolica religione in Ger- sori di lui dovranno esser chiamati
mania alzò maestosa la sua fronte, arcivescovi di Monaco , e di Frisi-
a danno del protestantismo e ben gna. Assegnerà allo stesso arcivesco-
lungi di cedere in nulla a' pretesi vo in sufliaganee le chiese vescovi-
lumi del secolo, rimase nel suo in- lidi Augusta, Passavia, e quella di
segnamento inconcussa ; e particolari Batisbona. previa la soppressione
,

BAY BAV 2DQ


della loro qualità metropolitana. E- massimamente le matrimoniali, che
rigerà la chiesa cattedrale di Bam- giusta il canone i4, sessione 24 del
berga in metropolitana e le asse- sacro concilio Tridentino, spettano ai
gnerà a suffraganee le chiese episco- giudici ecclesiastici, e portare di esse
pali di Wùrtzburgo , Eichstadt e sentenza, eccetto le cause meramen-
Spira. te civili dei chierici, per modo di
III. Sua Maestà considerando esempio, di contratti, debiti, eredità,
quanti vantaggi abbia ritratto la le quali saran conosciute e definite

Chiesa, e lo stato dagli Ordini reli- dai giudici laici).

giosi, e quanti ritrar se ne possano Adamareggiare nondimeno que-


in avvenire, ed affine eziandio di sta santa letizia al Pontefice Pio
mostrare il suo proprio animo verso VII ,subitamente insorsero alcune
la Santa Sede, procurerà d'accordo difficoltà gravi, che ritardarono l'ese-
con essa, di ristabilire con una conve- cuzione del concordato sino ai 24
niente dotazione alquante case degli settembre del 182 1. Ma sarà sem-
Ordini monastici dell' un sesso e pre di lieta ricordanza pei cattolici
dell'altro. Si presteranno queste alla di Baviera quel giorno, nel quale
educazione della gioventù nella re- venne letta solennemente alla pre-
ligione e nelle lettere, in aiuto dei senza di monsignor Serra Cassano,
parrochi , e per la cura degli in- dal regnante Pontefice Gregorio XVI
fermi. elevato al Cardinalato, nunzio apo-
IV. Sua Santità, avendo in mira stolico in Monaco, la bolla del pri-
il vantaggio che da questa conven- mo che comincia colle pa-
aprile,
zione deriva alla religione , ed alle role Dei ac Domini nostri Jesic
:

cose ecclesiastiche , concederà in Christi Da quel momento in qua


.

perpetuo alla maestà del re Massi- il concordato del 18 17, dichiarato


miliano Giuseppe , ed ai cattolici legge dello stato, regola felicemente
successori di lui, 1' indulto di no- le chiese di Baviera. Di tal successo

minare alle sedi vacanti arcivesco- gran merito si attribuisce a monsi-


vili e vescovili del regno Bavarico gnor Gebsattel, arcivescovo di Mo-
degni ed idonei ecclesiastici, forniti naco nel quale risplendono tutte le
,

di quelle doti che ricercano i sacri virtù del pastoral ministero, con
canoni. Sua Santità poi darà alle cui governa la diocesi di Monaco
persone, che sieno tali, la canonica e di Frisigna.
insti tuzionegiusta le forme consuete. Per morte del re Massimiliano
V. Agli arcivescovi, ed ai vescovi Giuseppe, ai i3 ottobre 1825, asce-
sarà libero di esercitare pel governo se al trono Baviera l' attuale re
di
delle diocesi quello, che loro compete Luigi suo degno figlio, nato ai
I

in forza del pastoral ministero ,* o 25 agosto 1786, gran mecenate del-


per dichiarazione, o per disposizio- le arti e delle scienze. Boma ebbe
ne de' sacri canoni, secondo la pre- più volte ad ammirare nelle diver-
sente disciplina della Chiesa appro- se sue venute la divozione, e il reli-
vata dalla Santa Sede. (Passa qui a gioso suo attaccamento ai sovrani
determinare in sei capi l' esercizio Pontefici, onde meritò che la Prov-
della giurisdizione de' vescovi, nota- videnza elevasse al trono del nuovo
bilmente quella di conoscere nel regno di Grecia nel i832 il suo se-
loro foro le cause ecclesiastiche, e condogenito Ottone I.
,

2 6o BAV BAV
BAVIERA Corrado (di), Cardino le. mavano la sua più cara conversa-
Corrado di Baviera si rese più celebre zione , e solea servirsi de' loro con-
pel candore de' costumi, che per la sigli negli affari di maggiore impor-
nobiltà de' natali. Nacque circa la tanza. Nel i5g2, per comando del
metà dell'undecimo secolo, ed ebbe duca suo padre, andò a Roma con
educazione alla corte di Federico due fratelli, ove fu accolto con
arcivescovo di Colonia suo attinen- molte dimostrazioni di onore ; dap-
te , o, secondo altri, a quella del- poiché il sacro Collegio, i nipoti del
l'arcivescovo di Salisburgo, o del Pontefice e gli ambasciatori dei prin-
vescovo di Costanza. Egli, rinun- cipisi recarono ad incontrarli. Il Papa

ziate generosamente le mondane Clemente Vili diede loro pubblica u-


grandezze, andò in traccia delle dienza, alla quale si trovarono presenti
non caduche e per meglio assicu- , ventotto Cardinali. Filippo, commos-
rarsene ritirossi nel monastero di
,
so per tanta bontà, recitò un'ora-
Chiaravalle dove dallo stesso san
, zione elegantissima, e, licenziatosi,
Bernardo fu accolto molto grazio- fece ritorno in Baviera co' suoi fra-
samente. Corrado in questo nuovo telli. Dopo qualche tempo, contando
istituto di vita tanto si distinse egli anni, venne dallo stesso
venti
nella pratica di ogni virtù, che Clemente Vili creato Cardinale della
Innocenzo II lo ascrisse al sacro S. R. C. , ai 8 dicembre del 1 5()6, in
1

Collegio, dopo la sesta promozione, quel giorno medesimo , in cui fece la


fatta nella quaresima del 1 14^. E- consacrazione solenne della chiesa dei
letto Cardinale, colf imperatore Cor- gesuiti, fabbricatacon sontuosa ma-
rado III, 147, andò in terra
nel i gnificenza in Monaco
dal duca Gu-
santa, e due anni dopo, ritornato glielmo di Baviera. Generoso emula-
in Italia , morì in Bari della Pu- tore della paterna pietà, fondò a
glia circa il i i49j ne l settimo an- Ratisbona un collegio ai medesimi
no del suo Cardinalato. Fu la mor- gesuiti, cui arricchì di rendite assai
te di lui preziosa dinanzi a Dio considerabili. Era piacevole, umile,
ed ebbe sepoltura sotto l'aitar mag- benigno, generoso nel rimunerare,
giore di quella metropolitana. restìo emite nel gastigare, accetto,
BAVIERA Filippo (di), Cardinale. ed amato da tutti, poiché tutti in-
Filippo Willelmo di Baviera, secondo- distintamente accoglieva, e patrocina-
genito Guglielmo V, duca di
di va. Verso i poveri era così affettuo-
Baviera, venne alla luce nel 1376, so, che distribuiva loro elemosine ge-
e fin da'primi anni fu inclinato alla nerose, e recavasi di frequente agli
divozione ed allo studio. A questo spedali, ove lavava talvolta i piedi
molto calore, per cui
applicossi con agl'infermi più schifosi. Se non che,
non andò guari che potè sostenere dòpo due anni che vestiva la por-
nella università d' Ingolstadt una pora, Filippo cadde di cavallo, e
conclusione di filosofia. Gregorio tale caduta gli cagionò sì crudele
XIII, dispensatolo dal difetto del- malattia, che ben presto dovette
l'età, lo nominò vescovo di Ratisbo- soccombere nella verde età di ven-
na. Questo prelato si rese tanto tidue anni. Riposano le ceneri di
celebre nella eloquenza, che riportò lui in Monaco nella tomba de' suoi
molta fama nella predicazione. Gli antenati, posta nella collegiata di
uomini di lettere e di scienze for- s. Maria, Il duca Massimiliano, di
, 1 ,

'
BAV BAV 26
lui fratello, gli fece costruire una lui, nella stessa chiesa, fu eretto un
splendida urna di metallo, nella avello di marmo, a pie del quale
cattedrale di Ralisbona. leggesi ima bella iscrizione.
BAVIERA Gia^vteodoho Car- (eli), BAVONE (s. ), padrone di Gand
dinale. Gianteodoro di Baviera, nato e di Ilari em, discendeva da una
nel 1703, era figlio di Massimiliano delle più nobili famiglie del Bir-
duca di Baviera , e fratello dell' im- bante Lugcse, sul declinare del se-
peratore Carlo VII. Ancor giova- colo VI. Nella sua giovanezza ab-
netto abbiacelo lo stato ecclesiasti- bandonossi ad una vita scorretta ;

co, e contava appena sedici anni, ma dopo la morte di sua moglie,


quando il capitolo di Ratisbona a illuminato dalla grazia, conobbe il

pieni voti lo elesse a vescovo di suo slato infelice, e risolvette di farne


quella cbiesa, affidandone per allora penitenza. Dopo aver udito un ser-
ilgoverno ad un ecclesiastico vene- mone di santo Amando, tutto sen-
rando. Benedetto XIII, nel 1727, tissi cangiato da quel di prima
accordò a lui l'amministrazione della confessò con amare lagrime le sue
chiesa di Frisinga; Benedetto XIV, colpe, e poscia ritirossi in un mo-
nella prima promozione, fatta a nistero a Gand. S. Amando assicu-
Roma li 9 settembre del 1
y4^ , lo rato della sincerità del suo penti-
creò Cardinale, riservandolo però in mento, lo accolse di buon grado, e
petto, e circa il principio del 1 746 lo insignì della clericale tonsura. In
ne fece promulgazione col titolo
la quel santo ritiro, Bavone praticò
presbiterale di s. Lorenzo in Pane- tutte le opere di penitenza, e die-
perna. Nel 1 744 avea ancora otte- desi in modo particolare alla pre-
nuto il Baviera la chiesa di Liegi, con ghiera ed all' esercizio de' consigli
facoltà di ritenere a titolo di ammi- evangelici. Ottenutone il permesso
nistrazione sopra dette due cat-
le dal suo superiore, recossi a visitare
tedrali. Avea egli per costume di i monisteri di Francia , che più. si

tenere presso di sé uomini dotti, distinguevano per 1' osservanza del-


periti, ed eccellenti nelle scienze e la disciplina ; e ritornato a Gand,
nelle arti , cui procurava a tutto gli fu accordato di menare una vi-
studio di promuovere, e perfezio- ta eremitica. Si fece una celletta
nare. Di essi si valeva moltissimo nella foresta di Malmedun ,
poco
pelbuon governo della sua diocesi. distante da Gand , che non molto
Nemico del fasto e delle umane gran- dopo abbandonò per fare ritorno al
dezze, mostrava benefico co' poveri,
si suo antico mouistero. L'abbate Flo-
e specialmente con quelli , che erano riberto gli concedette di fabbricarsi
decaduti da un florido stato. Benché una nuova cella in un bosco vici-

non siasi mai recato a Roma, pure no, ove Bavone tradusse i suoi gior-

per grazia del Pontefice, dimesso il ni tutto occupato nella meditazione


primo titolo, ebbe quello di s. Lo- delle cose celesti. Morì verso la

renzo in Lucina, che suol conferirsi metà del secolo VII nel giorno pri-
al pi'imo de' Cardinali dell' ordi- mo di ottobre. Sessanta gentiluomi-
ne Finalmente nel gen-
de' preti. ni imitarono Bavone nel distac-
naio del 1763 morì placidamente, co dal mondo, e fecero costruire
in età di sessanta anni, e fu sepolto a Gand una chiesa, che fu chiama-
nella sua cattedrale. A memoria di ta dal suo nome. Nell'anno i537
,

2Ò2 BAY BAY


questo monastero fu secolarizzato da Reims, fece molte donazioni alla
Paolo III. Tre anni dopo, avendo cattedrale, e nella diocesi fondò di-
Carlo V fatto fabbricare in quel verse chiese. In seguito molti altri
luogo una cittadella, trasferì il ca- celebri pastori illustrarono quella
lciolo nella chiesa di s. Giovanni ,
sede.
la quale divenne cattedrale, allorché La cattedrale, dedicata alla ss.

Paolo IV fondò un vescovato a Vergine, di gusto gotico, è ampia


Gand Dell'anno i55g. e molto bella, specialmente per la

BAYEUX (Baiocen.). Città con facciata, e per tre campanili di ar-


residenza di un vescovo in Fran- , dita costruzione. Nel tesoro di essa
cia, situata nella Normandia in ri- si custodisce la tappezzeria della re-
va al fiume Aurgia, già viscontea. gina Matilde, rappresentante le im-
E dessa considerabile ed antichissi- prese di Guglielmo il Conquistato-
ma, e i druidi, che l'occupavano al re. La città fu sovente saccheggia-
tempo di Cesare, vi stabilirono una ta e distrutta dai normanni e dai
scuola sul monte Phaunus, che di- danesi nel IX e X secolo. Sotto il

venne rinomala, nel luogo ove poi parlamento di Rouen aveva Bayeux
si costrussero
i priorati di s. Vet- uà viscontado, cioè un giudice regio,
tore, o Vigore vescovo di Bayeax ed un baliaggio, magistrato che ren-
ivi sepolto, e di s. Nicola de la deva giustizia in nome del Bailo.
Chenay. Si crede, che i popoli del- 11 palazzo pubblico era anticamente
la diocesi sieno quelli appellati Bel- l'episcopio, ed il vescovo, eh' è suf-
locassi da Cesare. S. Esuperio pre- fraga neo della metropoli di Rouen,
dicò il vangelo nella Neustria poi godeva settanta due mila lire di ren-
chiamata Normandia, e vi fondò la dita , colla tassa di fiorini quattro
chiesa di Bayeux, della quale poscia mila quattrocento e trentatre; ma
fu vescovo, locchè accadde o nella essendo diminuita la rendita , la
metà del secolo III, o verso la fi- tassa venne stabilita a trecento set-
ne del quarto, nel quale secolo Com- tanta fiorini.
manville stabilisce l'erezione di que- Componevasi il capitolo di cin-
sto vescovato. Varii santi gli suc- quanta canonici, comprese la digni-
cessero nella sede, fra' quali s. Ru- tà di cantore, cancelliere, tesoriere,
iiniano immediatamente, e Lupo.
s. arcidiacono, sotto decano, sotto can-
Per la sua santità, e pei suoi mi- tore , maestro e teologo. Ultima-
racoli, circa anno 4 j"9j fu eletto
F mente ad undici si ridussero i ca-
vescovo s. Maurco, ed avendo go- nonici, con tredici cappellani vesco-
vernato fino al 480, gli succedette vili , ed un tribunale dell' ufficiale

s. Contesto. Dopo la morte di lui per le contese del clero. Ora pe-
vuoisi che fosse eletto vescovo s. rò il capitolo ha soli nove ca-
Vigore, il quale distrusse F idolatria nonici, fra' quali sono dignitari! il

nella diocesi, e morì circa la metà del decano, gran cantore, il teologo,
il

secolo VI. Ebbe per successore s. il promotore e F arciprete. Vi han-


Luccadio, che sottoscrisse, nel 538, no molti canonici onorarli, altri pre-
al concilio d'Orleans. Sul finire del ti e chierici. Sonovi io Bayeux due
V I secolo Regnoberto ,
fiorì s. il ospedali, e tre piccoli seminarii.
quale come vescovo di Bayeux, in- Le guerre civili nel XIV secolo
tervenne nel 6^5 al concilio di cagionarono alla città gravi sciagure,
BAZ BEA 2 G3

ed icalvinisti ugonotti se ne impa- pregevole per alcune tombe, e pel


dronirono nel i.56?., saccheggiando campanile, è dedicata al precursore
le chiese, rovi sciando gli alluri, e s. Giovanni Battista. 11 capitolo era
le sepolture, abolendo il culto reli- composto di diciotto canonici , con
gioso, commettendo tali scellera-
e tre arcidiaconi, un cantore, e due
tezze, che 1' animo rifugge a desq i- dignitari! appellati persona!*. Avea
vere. JNel 3oo il vescovo Gugliel-
1 Bazas un circuito di quaranta miglia,
mo Bonnet vi radunò un concilio, ed altrettanta era 1' estensione delle
per 1' C( clesiastica disciplina, e po- quattro sue abbazie, senza compren-
scia pubblicò le costituzioni sinodi- dere gli stabilimenti degli altri Or-
die inCXUI capitoli. Francesco di dini religiosi. 11 seminario era re-
Servien altro vescovo di Baycux,
, golalo dai barnabiti, e vi fiorivano
fece lo stesso nel i656. anche nuovi riformati ed i cap-
i

BAZAB1DD1DA. Città vescovile puccini, non che le monache orso-


dell'Africa occidentale, che ignorasi line, e le sorelle della carità. Ascen-

in cjual provincia fosse collocata. devano a diciotto mila lire le ren-


Egli è certo però, che uno de' suoi dite della mensa che pagava la ,

vescovi assistette alla conferenza di tassa di sei cento fiorini. Papa Cle-
Cartagine. mente V discendeva dai signori «li
BAZABITA. Città vescovile del- \ illandiaut, cantone di Bazas, e nel
la provincia di Numidia nell'Africa, i3i4 fu sepolto ad Usesta nella
denominata pure \ azarila. Adeoda- stessa diocesi, nella collegiata da lui

to suo vescovo intervenne alla con- ere Ila.


ferenza di Cartagine. Tre sono i concilii celebrali in
BAZAS. Antica città vescovile in Bazas: il primo nel 35i, o nel 358

Francia, nel dipartimento della Gi- contro l' eresia degli ariani ; il se-
ronda, nella Guienna, era la capi- condo nel 44 2 » i canoni del quale
tale del Bazadese, e dipendeva dalla talvolta furono confusi con ciucili di
metropolitana d'Auch. Si chiamò Vaison; ed il terzo nel 5?.p, erme
eziandio Cassio, o Cossium, P osa- riporta la Gallici Christiana. Pedi
timi, e Vasatae Arenosae , perchè Auch.
situala sopra un terreno sabbioso, BAZ1TA. Ciltà vescovile nella
ed abitato dai fabbricatori di vasi. provincia di Numidia in Africa, di
I suoi abilanti erano i più possenti cui si fa menzione negli alti della
della JNovempopulania, e vuoisi che conferenza di Cartagine. In ciucila
nei primi anni del secolo Vili fos- conferenza il vescovo di Bazila lii

se dominata dai saraceni. 11 vesco- rappresentato da un prete della


vato fu istituito nel secolo IV, ov- stessa chiesa chiamato Manilio . Ab-
vero verso 4965 sufliaganeo di
il biamo da Dupin, che il vescovo di
Auch. Soffri molto nelle guerre re- questa città lo eia pure di Mar-
ligiose, indi venne soppresso nell'an- cella.
no 1801. BEATA dei GEMTiux, Antifona.
Uno dei vescovi di Bazas, chia- Il Pontefice Gregorio IX, creato nel
mato Sestilio, il più antico che si 1227, ordinò che dopo la compie-
conosca, fece parte del concilio di ta, si cantasse Beala l' antifona ,

Agde 5o6, e di ciucilo d' Or-


nel Dei genilrix Maria, seguita dalla
leans nel 5 11. L'antica cattedrale. orazione, Deus quiete Beata Mance.
, ,,

264 BEA BEA


BEATI. Sono quelli, che godono definitiva sentenza pronunziata for-
un pieno contento in cielo colla , malmente dal romano Pontefice
visione beatifica dì Dio, meritata con cui egli dichiara ed ordina do-
con una vita pura e santa. Gii può versi venerare nella cattolica Chie-

mai esprimere l'estasi di un'anima, sa per santo quello, che fu dichia-


che sciolta dai legami del corpo, e rato prima Beato. Inoltre il culto
sbarazzata dal velo, che le nascon- che si permette a' Beati nella Bea-
de la Divinità, trovasi ammessa a tificazione solenne, od equipollente,

contemplare la divina essenza, a ve- cioè l' approvazione del culto im-
der Dio, e ad attingere la felicità memorabile di qualche servo di Dio,
nella sua sorgente medesima? «Sa- è ristretto soltanto ad una qualche
" rem simili s. Giovan-
a Lui, dice provincia, diocesi, città o famiglia
>> perchè lo vedremo com'è »
ni, religiosa ; e sebbene possa per con-
i Jo. e. 3 v. 2. « I vostri santi, o cessione della sede apostolica esten-
Signore saranno inebbriati dall'ab- dersi anche ad altri luoghi, ciò si
bondanza de' beni ; voi li abbevere- fa nondimeno per semplice indulto
rete con un torrente di delizie, e facoltativo,non già per precetto. Il
gì' illuminerete colla vostra luce pro- culto però, che si ordina nella Ca-
pria » Ps. 35. Quivi spariscono le nonizzazione, è ugualmente esteso
contraddizioni apparenti de' misteri: per la Chiesa universale, e il di lui
si sviluppa tutta l' estensione dello precetto obbliga tutto il mondo
amor di Dio verso di noi , e la cattolico. Altre finalmente sono le

moltitudine de' suoi benefizii : quivi disparità, che passano fra il culto
si accende nell'anima quell'amore de' Beati , e quello de' santi nella
immenso, che non si estinguerà mai, propria specie; ma qui sono ac-
si

perchè l'amore di Dio per lei sarà cennate le principali. V. Santi e


ilsuo eterno alimento. Beatificìzioxe.
Beati si chiamano ancora quel- Il titolo poi di Beato, che ac-
li , ai quali la Chiesa decretò per corda la Chiesa, a come si disse,

organo del Sommo Pontefice, po- chi è odore di santità


morto in
tersi prestare un culto pubblico e che essa destina ad essere cano-
ma subordinato a quello che rende nizzato, non può concedersi dai ve-
ai santi che ha canonizzati , e la scovi, decretandolo la Chiesa dopo

Beatificazione è ora un grado per un' accurata procedura , in cui si

arrivare alla Canonizzazione. No- provino e le eroiche virtù, e i mi-


tabile poi è la differenza fra la Bea- racoli operati in virtù di Dio da
tificazione, e la Canonizzazione, non quello, a cui deve essere impartito
essendo quella , che una semplice il nome di Beato. Una circospezio-
disposizione a questa, come rileva ne grande dimostra la matura

il gran Benedetto XIV, Lamberti- prudenza de' Papi nel giudizio di


ni De Canoiiizaiione Scindo rum ,
, tali cause, e toglie agli eretici ed
cap. 3g, n. 6. In fatti altro non è altri dissidenti argomento alle ca-
la Beatificazione, se non un indul- lunnie. Veggasi il Garampi, nelle
to, ovvero permesso, che dà il Pa- Memorie della Beata Chiara, sul
pa di potersi venerare con ecclesia- titolo di Beato dato a' servi di Dio,
stico culto un qualche servo di Dio ; e sulla pratica tenutasi nel secolo
all'incontro la Canonizzazione è la XIV, pag. 42 7 e seguenti.
,

BEA BEA 2 65
BEATIFICAZIONE. La Beatifi- i corpi de' santi martiri come mem-
cazione è un alto, con cui il Som- bra di Cristo, in quella guisa ap-
mo Pontefice giudica e dichiara, clic punto che gli apostoli custodirono
una persona già defunta la quale , quelle del protomartire s. Stefano.
condusse una santa vita, ed ha do- Nel secolo 111, s. Cipriano raccoman-
po morte operati alcuni miracoli, dò premurosamente al suo clero di
ritrovasi beala in cielo, e quindi registrare con diligenza que' giorni
permette ai fedeli di renderle un fortunati, ne' quali trionfando de' tor-
determinato culto religioso, culto che menti , coronarono i santi con una
concede in particolare a certe per- morte gloriosa la loro vita, per
sone d' un Ordine regolare, d' una poi celebrarne la memoria. E nelle
comunità ec, come si disse all'arti- chiese tale usanza di conservare i
colo Beati, mentre colla canonizza- cataloghi, o dittici, ove registravansi i

zione si propone quella persona al nomi di coloro, che in vita


aveano
culto universale del mondo cattoli- sparsi chiari lumi di santità, ed e-
co. Nella Beatificazione il Papa non sercitate virtù cristiane in grado e-
interviene qual giudice, che proferi- roico, ovvero sofferto per la fede il
sca intorno alla condizione di quello, martirio, dai primordii del cristiane-
che è beatificato, mentre nella ca- simo fu sempre mantenuta. Vegga-
nonizzazione egli pronunzia ex ca- si Sebastiano Donati, nel libro del
thedra sullo stato di quello, che vie- Dittici. Poscia nel popolo s' introdusse
ne canonizzato, onde la Beatificazio- il costume di acclamare per santo
ne si qualifica una canonizzazione taluno de' defonti morti in odore
non perfetta. I servi di Dio, che fu- di santità; ma per l'abuso, che ne
rono solo beatificati, perchè si ten- poteva derivare , venne ciò proibi-
gono in luogo di salute hanno , to dai Romani Pontefici, riservandosi
un culto meno solenne, di quello essi l'autorità non solo di canoniz-
che si accorda a coloro, che si ca- zare, ma
pur di beatificare.
nonizzarono per lo che , senza un
: Procedendo così di secolo in se-
indulto apostolico, i beati non pos- colo vide questo sacro rito fedel-
si

sono essere presi a patroni de' re- mente nella Chiesa osservato, e seb-
gni, città ec; il loro uffizio non ha bene i vescovi e i patriarchi talvol-
ottava, uè il giorno in cui esso ha ta esponessero alla venerazione pub-
luogo , può esser festa di precetto blica le reliquie de' martiri, ed a-
né può celebrarsi messa votiva. La vessero eretti ad essi altari, e tem-
Beatificazione fu pertanto introdotta pli , nulladimeno col tempo tale
allorché si stabilirono lunghe e se- prescrizione di culto è stata riguar-
vere procedure prima di accordare data propria de' Romani Pontefici,
la canonizzazione. principalmente nel XII secolo. Que-
Il rito, o consuetudine, di decre- sto giudizio adunque per cui si de-
tare ai santi pubblici onori, è tan- creta a' santi gli onori, che sono do-
to antico quanto lo è la Chiesa me- vuti a chi gode la visione beatifi-
desima, trovandosene esempi fino dal ca dell'Onnipotente, è di due sorte;
secondo secolo. S. Pio I, creato Pa- l'ima chiamasi Beatificazione, l'altra
pa l'anno i58, sentita la morte di Canonizzazione : il primo è un atto
Veco vescovo di Vienna, seri vendo precedente e preparatorio, il secon-
a s. Giusto gì' intimò di custodire
,
do un allo preparalo ed estremo,
VOL. IV. H
,

s66 BEA BEA


e la loro differenza, secondo Lam- guancia commissio introductionis cau-
bertini, De Sanct. Beali/, lib. I, sa; ec. eanonizationis in casti ec.
consiste nell'ultima e definitiva sen- La sacra congregazione esamina, e
tenza di santità, per cui si prescri- pondera il tutto, e ne presenta il

ve il culto dei santi nella Chiesa suo voto al Sommo Pontefice , il

Universale mezzo della canoniz-


col quale determina se debba o no tal
zazione, mentre colla Beatificazione commissione stabilirsi. Posto <?he de-
non s' impone questa università di cida affermativamente, il Papa la
culto; ma solo dal Pontefice si per- segna, e con questo atto il Ponte-
mette in forza delle scrupolose di- fice commette la cognizione della
ligenze della sacra congregazione dei causa alla s. congregazione de' Riti,
Riti, per cui nel breve della Beati- e cos'i vi appone mani la Santa le

ficazione, il Papa usa questa sola es- Sede, togliendo a qualunque altro
pressione Tenore praesenlium in-
: la facoltà di trattare questa causa ,

ditlgemus , ut idem servii? Dei beati senzauna speciale delegazione della


nomine nuncupetur. V. Ca>omzz\- medesima Sede Apostolica.
zioxe. Segnata questa commissione si è
Descritta la differenza che passa introdotto il sistema di dare ai ser-

fra la Beatificazione, e Canonizza- vi di Dio il titolo di Venerabile^ il


zione de' servi di Dio, parleremo ;
quale non importa culto alcuno. An-
I. degli atti che precedono la Bea- zi il primo passo, che si fa dalla
tificazione ; II. delle cerimonie, che congregazione de' Riti, è di cono-
hanno luogo in tal funzione; III. scere, che non si presti alcun culto
ove si celebravano prima, e dove si al Venerabile di cui si tratta la cau-
debbano lare. sa. Quindi si esamina se vi sia fa-

I. La procedura della Beatificazio- ma in genere di virtù e di santità.


ne appartiene alla congregazione Car- Ambedue questi dubbii sono discus-
dinalizia de' sacri Riti, istituita nel si previe le animavversioni del pro-
1087, da Sisto V. Aderendo essa motore della fede, e le risposte del-
diligentemente alle dotte prescrizio- l'avvocato. Ottenutisi questi decreti,
ni de' Pontefici, ed in particolare di si passa all'esame delle virtù, a pro-
Urbano VIII, Innocenzo XI e di vare le quali si fanno de' processi,
Benedetto XIV, in primo luogo ri- ove sentono un gran numero di
si

ceve il processo dell'Ordinario del testimonii, e specialmente quelli, che


luogo, in cui cessò di vivere un hanno vissuto e trattato col servo
qualche servo di Dio, col quale de- di Dio. Quando questi processi so-
ve provarsi la fama di santità e , no venuti in Roma, si discute pri-
l'opinione de' miracoli operati da Dio ma se sieno nella loro confezione
ad intercessione di quel suo servo state eseguite tutte le formalità pre-
sia durante la di lui vita, sia dopo scritte ,
poi si esamina il valore di
la morte.Quindi con le ani ma v- questi atti, ossia se sieno state eser-
versioni del promotore della fede, e citate le virtù in grado eroico. L'e-
le risposte del difensore della causa, same si fa in tre congregazioni ; nel-
esamina, e con maturità discute il la prima danno il voto i soli con-
dubbio, se si deve introdurre la cau- sultori , sieno prelati , o regolari in
sa di canonizzazione, che si propo- presenza del Cardinal ponente; nel-
ne con questa formula : An sit si- la seconda i medesimi danno il lo-
,

BEA BEA 267


ro sentimento in presenza di tutti Beatificazione. Di fotti sono queste
i Cardinali; la terza si aduna avan- state da Urhano Vili surrogate a
ti il Papa, nella quale, oltre i con- quelle, che ivi si facevano dei rei fa-
sultori, come sopra, hanno il voto mosi, e niente influiscono al prose-
anche i Cardinali; il Pontefice poi guimento della causa di Beatifica-
dà il decreto, se vede provate le zione, mentre vi sono molti esempi
virtù. Indi si passa all'esame de'mi- di coloro, che sono stati formalmen-
racoli operali dopo la morte, e si te beatificati senza simili perorazio-
tiene il medesimo ordine nella dis- ni, equando si fanno, il prelato pro-
cussione della causa. E da avvertirsi motore della fede domanda sempre
che in ogni congregazione fa le sue a- che il Sommo Pontefice rimetta la
nimavversioni promotore della fede,
il cognizione causa alla piena
della
nelle quali propone anche le più pic- congregazione de' sacri Riti furis ,

cole difficoltà, che vengono sciolte ordine servato , alla (piale protesta
dall'avvocato della causa. Inoltre pei risponde il Papa affermativamente,
miracoli si ricercano sempre i voti con la clausola, Ad sacram Ridami
de' medici e chirurghi che _,
dan- congregationem , quee videat et re-
no il loro parere previo il giura- ,
fera t. V. Concistori Pubblici.
mento di studiare in segreto e di , II. Per celebrarsi poi la funzione

dare per la pura verità il loro voto. della Beatificazione nella basilica va-
Dopo tuttociò si tiene innanzi al ticana, ecco come questa si adorna.
Sommo Pontefice altra congregazio- IVella facciata esterna di essa si ap-
ne, nella quale si esamina se tutto pende un grande stendardo rappre-
venne con regolarità praticato, e se si sentante il novello beato in gloria,
possa con sicurezza procedere alla tenendosi però coperto fino al pun-
Beatificazione col duhhio An tato : to che diremo. Sulla porla princi-
procedi possit ad Bcatiflcationem. pale della chiesa sotto il portico,
Anche su questo dà il suo decreto sta esposto un quadro, in cui -\iene
il Papa, che si legge, come gli al- espresso qualche clamoroso fatto del-
tri, dal prelato segretario de' Riti la vita del servo di Dìo : tutta la
in presenza del Cardinal ponente basilica nell'interno è parata di
della causa e prefetto de' Riti , di damaschi rossi con trine d' oro e
monsignor promotore della fede, del fregi. La tribuna è chiusa al di fuo-

postillatore avvocato , e superiore ri da una balaustrata con candela-


della religione, alla quale appartiene bri a più lumi, e vagamente orna-
il servo di Dio, se è re sola re ; stan- ta al di dentro in varie forme, con

do il Pontefice seduto in trono damaschi, setini di varii colori, fran-


assistito dal suo maggiordomo, e gie d'oro, fregi con di-
di velluto
maestro di camera non che dalla
,
pinti di chiaro-scuro allusivi, e con
sua camera segreta , alla quale poi istemmi del beato, mentre due più
viene dispensato il detto decreto in grandi stemmi, cioè del Pontefice, e
istampa. del sovrano di cui il beatificato nacque
Non si è fatto qui alcuna parola suddito, ovvero quello dell'Ordine a
delle perorazioni, che fanno gli av- cui appartenne, decorano le parti la-
vocati concistoriali ne' pubblici con- terali, sovrastando altri simili stemmi
cistori, perchè non sono di essenza, 1 architrave della porta principale. In-
o di necessità per procedere alla di alcune statue di rilievi simbolcg-
.

268 BEA BEA


gianti le virtù esercitate clal ser- di tutto ne forma rogito il no-
vo di Dio, copiosil umi di cera sim- taro della Congregazione, e
stessa
metricamente distribuiti, accresco- quindi al rimbombo de'cannoni di Ca-
no magnifici addobbamenti del tem-
i stel S. Angelo, de' mortali, ed al suo-
pio. JVelIe due grandi arcate della no delle campane della basilica , si

tribuna, chiusa con sesti dipinti, e toglie il velo, o riparo che cuopri-
lumeggiati a oro, si espongono due va l'immagine del beato, tanto nel-
medaglioni esprimenti i due mira- l' interno, che neh' esterno del tem-
coli approvati per la Beatificazione, pio; la di lui reliquia rimane espo-
erigendosi sotto le arcate due orche- sta alla divozione di tutti, ed allora
stre e cantorie pei musici; infine nel s' intuona l' inno Te Deum, conti-
centro della raggiera che sovrasta la nuato dai musici, e dal canonico
cattedra di s. Pietro, si colloca in celebrante,che incensa tre volte
un quadro ovale l' immagine del l'immagine del beato. Questo ca-
beato adornata da gruppi di lumi, nonico deve essere un vescovo del-
e di angeli, che sembrano portarlo la medesima patriarcale, il qua-
in cielo , e questa ancora rimane le dipoi canta la messa solenne del
coperta sino alla funzione. comune de' martiri o confessori, se-
Nel giorno dunque stabilito per condo la classe cui appartiene il bea-
la Beatificazione, due ore avanti tificato, con l'orazione propria del
mezzodì, si recano alla tribuna del- nuovo eroe della Chiesa, e così per la
la basilica , i Cardinali in cappe prima volta il beato è esposto alla ve-
paonazze, i prelati e i consultori, nerazione de' fedeli , a' quali il Papa
che formano la congregazione dei concede indulgenza plenaria, se con-
Riti ,
prendendo posto alla parte fessati e comunicati visiteranno la
del vangelo, mentre a quella del- basilica, o assisteranno al divin sa-
l' epistola , interviene il capitolo crifizio dopo promulgata la Bea-
vaticano col Cardinale arciprete tificazione . In tal modo termina
Seduti tutti, il postillatore della cau- la funzione , essendosi dispensate
sa accompagnato dal prelato segre- al popolo le immagini e il com-
tario, recita un' elegante orazione pendio della vita del beato. Dipoi
latina innanzi Cardinal prefettoal nelle ore pomeridiane il Sommo Pon-
della Congregazione, in cui, dopo aver tefice accompagnato dal sacro Colle-
fatto un breve elogio del servo di gio de' Cardinali , vestiti di abiti
Dio, presenta a lui il breve apostoli- rossi, e ricevuto dal capitolo della
co, e domanda che si pubblichi colle basilica si reca a venerare l' im-
,

consuete solenni forme il Pontificio magine, e la reliquia del nuovo


decreto della Beatificazione del me- beato, che poi riceve in rame , in
desimo. Terminato il discorso, il un alla vita, e ad una rama di fio-
Cardinal prefetto rimette il postu- ri dal postulatore della causa, men-
lante al Cardinal arciprete della ba- tre contemporaneamente vengono
silica ,
per ottenere la facoltà di dispensate le immagini e le vite ai
pubblicarsi in essa. Questa ottenu- Cardinali, e alle loro famiglie, oltre
ta ,
per mezzo di monsignor se- Trascorso poi alcun
la Pontificia.
gretario presentatore del breve, vie- tempo, in una chiesa, o dell'Ordine
ne esso letto dal pulpito, appositamen- cui apparteneva il beato o nazio- ,

te eretto dui luto dell'epistola, e nale, od altra , suole celebrarsi un


,

BEA BEA 269


solenne triduo, ed anche in essa il va di celebrare in Roma la festa della

Pontefice recasi a visitare il beato, Beatificazione, facevasi soltanto nella


avendogli già il postillatore di esso chiesa del suo Ordine regolare, ov-
umiliato un quadro dipinto a olio vero nella chiesa della nazione, don-
rappresentante qualche miracolo, o de il servo di Dio tratto avea i nata-
principale virtù del servo di Dio li, se essa esisteva in Roma. Non in
ed un reliquiario di argento , con altro pertanto ingerendosi la Sede a-
alcuna particella del suo corpo. Fi- postolica, dopo di aver trasmesso il

nalmente dopo la concessione di tal breve nelle mani de' particolari po-
culto, se Dio per glorificare suo
il stillatori, ben si comprende da ognu-
servo, a di lui intercessione opera no in quanti diversi luoghi potessero
due altri miracoli , si procede alla esserne solennizzate le corrisponden-
canonizzazione del beato; onde il ti festività.
primo giudizio del Pontefice fu pre- Sembrando inconveniente
al no-
paratorio del secondo, col quale egli minato Alessandro VII
Pontefice
estende e comanda a tutta la Chiesa che il primo solenne atto della Bea-
di venerare la santità del servo di tificazione non dovesse celebrarsi se
Dio, colla maggior solennità nella pa- non che nella patriarcale basilica
triarcale basilica vaticana. vaticana, giacché Bea- essendo la
In quanto poi al modo, e dove
III. per così dire, un accesso
tificazione,
prima si celebravano le Beatifica- e strada alla canonizzazione, era
zioni, è da sapersi, che anticamente ben giusto, che dovesse ivi ancora
la Beatificazione consisteva neh" ac- celebrarsi la solennità di quest'atto;
cendere una lampada , e de' lumi perciò stabili che dal tempio vaticano
avanti il sepolcro del servo di Dio, soltanto venisse formalmente annun-
nell' appendere V immagine del me- ziato quello, che per dovea Beato si

desimo, che dichiaravasi Beato, so- riconoscere. Ed è perciò che il mede-


pra la di qualche chiesa, e
porta simo Pontefice agli 8 gennaio 1662
quando Papi concedevano 1' uffizio
i volle celebrarecon pubblica solennità
e la messa in onore di qualche ser- nella detta chiesa di s. Pietro, la Bea-

vo di Dio, se ne faceva la festa in tificazione di s. Francesco di Sales


qualche chiesa particolare di Roma. vescovo di Ginevra essendo questa ,

Tanto fu praticato nella Beatificazio- la prima solenne Beatificazione, che


ne di s. Agnese da Montepulciano, siasi celebrata , come dimostra il

essendosi celebrata la festa nella chie- Lambertini, De ss. canoniz. lib. I


sa della Minerva del suo Ordine do- capo 24, ove riporta per ordine le
menicano, con una cappella Cardina- Beatificazioni dopo questa seguite.
lizia, e con l'autorità del Pontefice Quindi, 19 aprile i665, Alessan-
a'
Clemente Vili, nella quale occasione dro VII canonizzò solennemente nel-
recitò una bella orazione il p. Ste- la predetta basilica il medesimo s.
fonio gesuita. Nei tempi anteriori a Francesco di Sales eh' era morto ,

Papa Alessandro VII , terminata la a' 18 dicembre 1622 nel Pontificato


causa di Beatificazione del servo di di Urbano VIII , mentre in quello
Dio, colla previa discussione tanto del successore Innocenzo X si era
delle virtù che dei miracoli, e spe- incominciato il processo di sua Bea-
ditone il breve, consegnavasi questo tificazione. Veggasi Contextus acto-
a' rispettivi postulatola, e se occorre - 1
rutìi omnium in Beatificaùone 3 et
,

270 BEA BEA


canonizatìone s. Francisci de Sales, cadcm vaticana basilica, et non ali-
alidore Dominico Cappello, Roraae bi, peraganturj non obslantilms etc.
i665 typ. Dragondelli. Di questo argomento, oltre il lodato
Nonostante poi il disposto di Ales- Benedetto XIV , De servorum Dei
sandro VII, che la Beatificazione do- Beatijicatìone et Bealorum canoni-
vesse celebrarsi in s. Pietro, Bene- zatìone j scrissero Pietro Galesini, il

detto XIII, e Clemente XII ne ce- Durando, il Gravina ed altri.

lebrarono alcune nella basilica di Oltre le Beatificazioni solenni, vi


s. Giovanni in Laterano. Benedetto sono anche quelle, che chiamansi
XIII, nel 1729 a 19 marzo, fece in equipollenti _, cioè equivalenti alle

questa basilica la canonizzazione di prime, consistendo nella conferma-


s. Giovanni JVepomuceuo, ed in se- zione, che fa il Sommo Pontefice
guito a questa, a' 24 marzo, la Bea- del decreto della Congregazione dei
tificazione del venerabile Fedele da Riti, col quale essa approva il culto

Sigmaringa cappuccino, locchè di- immemorabile di alcun servo di Dio,


cesi aver fatto egli per evitare dopo un maturo processo, ed esa-
le soverchie spese, trovandosi già me sul medesimo. Adunque, con
la basilica lateranese parata , ed decreti della sacra inquisizione ap-
ornata sontuosamente per la solen- provali e confermati da Urbano Vili,
ne consacrazione, che di essa avea fu provveduto al regolare andamen-
fatta a que' d'i lo stesso Benedetto to delle cause di Beatificazione e
XIII. L'immediato suo successore Cle- canonizzazione. In questi decreti, pub-
mente XII, a' 16 giugno 1737, cano- blicati negli anni 1625 e i634, fra
nizzò quattro santi nella basilica late- le altre cose si prescrive , che da
ranese, e pochi giorni dopo, a ris- allora innanzi si esponessero al pub-
parmio di spese, essendo ancora para- blico culto e venerazione que' soli,

ta, cioè a'22 giugno, vi beatificò il ven. dei quali si fossero esaminate le

Giuseppe da Leonessa. Dopo questi virtù, o il martirio, ed i miracoli, a


due esempi, le Beatificazioni costan- forma delle nuove disposizioni, che
temente ebbero luogo nella basilica in que' decreti si davano.
vaticana, anzi Benedetto XIV, me- Volle inoltre il detto Pontefice, che
diante il contenuto della bolla Ad perciò si ri movesse il culto di tutti, ad
sepulcra apostolorum data a' 2 3 _,
eccezione di quelli, dei quali si prova-
novembre 1 74 1 confermò il decre-
j va, o che avessero una venerazione
to di Alessandro VII sul celebrare pel comune consenso della Chiesa,
le Beatificazioni in s. Pietro, dichia- o un culto per un corso immemora-
rando non recare alcun pregiudizio bile di tempo, e che questo culto
i contrarli esempi de' predecessori si provasse cogli scritti de' padri , o
Benedetto XIII, e Clemente XII, e di uomini santi, o vi fosse scienza

Ad honorandam , de'
nell'altra bolla, e tolleranza del culto per un lun-
27 marzo 1752, Benedetto XIV, con- ghissimo tempo, e fosse questo a co-
fermando i privilegi della basilica vati- noscenza della Sede Apostolica, o dei
cana, così parla in rapporto alle Beati- rispettivi Ordinarli. In seguito è stato
ficazioni : Ex justis ibidem expressis interpretato il lunghissimo tempo per
causis, staluiinus ut servono» et an- lo spazio di cento anni.
cillarum Dei BeatifìcalioneSj et Bea- Siccome di alcuni si è provala la
torum canonica liones inpostcrum in scienza , e tolleranza della Santa
, ,

BEA BEA 271


Sede, o degli Ordinari] per un tem- tiche prose fiorentine, nonché nelle
po minore di anni cento avanti i vite dei santi padri, dicesi padre, san-
decreti soprannominati, così è acca- to, e signor nostro, preghiamo la tua
duto, che legittimamente si vene- Beatitudine, parlandosi a s. Macario ;

rino sugli altari come beati qual- e nei Morali di s. Gregorio I si ac-
cuno di quelli, che sono morti nei cenna pure ad una esposi/ione man-
primi anni di questa centenaria, data alla Beatitudine di Leandro.
cioè dopo il i535, sebbene non vi Beatissimo nome derivato da
,

fosse alcuna processura per le virtù Beato, dice il Novaes, si dà al Pa-


martirio, e miracoli. pa, non solo a cagione della subli-
Spesso accade, che si voglia far me dignità, come asserisce Duardo
dichiarare dalla Santa Sede, che (Commentar, in Bull. Coenae), ma
consta di questo culto immemora- anche perchè tale viene creduto
bile,ed allora devesi legittimamente e. 1.Distint. 4o. Che uso fosse in
provare una almeno delle condizioni altri tempi di appellare anche i
di eccezione volute da Urbano Vili, monaci col titolo di Beatissimo, ma-
accennate Quando venga
di sopra. nifesto è non solo da s. Girolamo,
approvato questo culto immemora- a Fiorenzo Monaco, D. Ilieron. epi-
bile, ossia dichiarato, che consta st. IV, ma da Bacchiarlo ancora
del caso eccettuato da Urbano Vili, nel suo libro a Gennaio, nel quale
si riconosce come beato, e legittima- a questo, e ad altri monaci dà il
mente si venera quello, o quella, che medesimo titolo di Beatissimo. Veg-
è stato soggetto della discussione, e gasi Zaccaria, Storia letteraria di
ciò si chiama Beatificazione equipol- Italia, tomo I, lib. 1, cap. 1, p. 19.
lente , perchè dà i medesimi effetti Ma da molti secoli il nome di Bea-,
della Beatificazione formale. Solo è tissimo è solamente proprio ed ,

da osservarsi, che volendo procedere unicamente si dà al Romano Pon-


alla canonizzazione nei beati for- tefice, chiamandosi Beatissimo pa-

malmente beatificati, è sufficiente dre, e Beatitudine.


la prova di due miracoli accaduti Per dire di alcuni esempi , che
dopo la Beatificazione. Per gli al- il titolo di Beatissimo fu dato pu-
tri, che si chiamano beatificati per re anticamente ai vescovi, abbiamo
equipollenza, si ricerca una prova che il citato s. Girolamo, verso il

sommaria delle virtù estratta dagli fine dell'anno 4°4j scriveva così a s.

autori, che ne abbiano parlato, ed Agostino vescovo d'Ippona Domi-


:

una piena e legittima prova , con mino vere sancto, ac Beatissimo


testimonii di fatto proprio di quat- Papae Angustino. Questa nomen-
tro miracoli, perchè supplisca cosi clatura altro non significava allora,
il testimonio divino alla mancanza che Ecclesiae Clericorum
Pater,
del testimonio umano. Pater. Fu s. Ponte-
Siricio, eletto

BEATISSIMO e BEATITUDI- fice nel 385, che pel primo s'in-

NE , Beatissimus , Beatitndo. Ti- titolò Papa, onde Gregorio V, nel


tolo, che si dà al Sommo Pon- 998, ne fece doglianza per averlo
tefice , e con cui sino dai pri- usato il vescovo di Milano. Nel IV
mi secoli della Chiesa si onorano secolo il clero alessandrino , scri-

gli uomini santi. Beatitudine vede- vendo al proprio vescovo dirigeva


si usalo dal della Casa, e nelle an- la lettera Beato episcopo nostro
27 2 BEA BEA
Alex. andrò , e s. Atanasio vesco- ne ne' tempi antecedenti Arcadio,
vo della medesima sede, nella storia Antemio, Giustiniano, ed altri prin-
«lei suo ritorno in questa, si appel- cipi dessero nelle leggi il titolo di
la Beatissimo. Sidonio Apollinare, Santissimo e di Beatissimo tanto al
che fiorì nel V secolo, dava a Pa- Papa, quanto ad altri vescovi. V.
ziente di Lione, a Megezio Belli- Santità', Santo, e Santissimo, al-
eense, e ad altri vescovi, il nome tri titoli proprii del Sommo Pon-
d i Beatissimus. tefice.
11 Promano Pontefice, da s. Mas- BEATO (s. ), fioriva nel secolo
simo, che visse nel VI secolo, è V. Egli, conosciuta la vanità delle
detto Papa Beatissimus Sanclis- cose terrene incapaci di saziare le
simae Romanorum Ecclcsiae ec. brame del nostro cuore ,
prese la
Nell'azione XVII del VI concilio nobile risoluzione di consecrarsi in-
generale costantinopolitano III, te- teramente al servigio di Dio, ed al
nutosi nel 680, viene chiamato, bene delle anime. Per la qual cosa
Papa unwersalis ter Beatissimus. distribuì ai poveri il suo patrimo-
La lettera sinodica è diretta ad nio, e da Roma recossi nelle Gal-
Agatone Sancto ac Beatissimo Pa- lio. Le sante azioni cui egli prati-
pae senioris Romae. Lo stesso san- cava, e le parole infuocate che usci-
to sinodo indirizzandosi al piissimo vano dal suo labbro , non furono
imperatore Costantino Pogonato II, imperocché
prive di effetto; più i

chiama il detto Pontefice s. Aga- ostinati peccatori uscirono dal lezzo


tone, col nome Sanetissimi Patris delle loro iniquità , ed i buoni si

nostri, et summi Papae. Veggasi rassodarono vieppiù nella santità


il p. Teofìlo Raynaud, nel suo O- della lor vita, che alcuni si studia-
nomasticon Pontificarli, ed il Nuz- vano di condurre all'evangelica per-
zi,siili' origine ed uso del nome del fezione. Ma Beato sentiva gran de-
Papa. Lupo, prete ed abbate be- siderio di terminare i suoi giorni
nedettino , scrivendo al Pontefice nel ritiro; perlocchè dato un addio
Benedetto IV, che governò la Chie- a tutte le cose del mondo, si con-
sa nel qoo, termina la lettera di- dusse in un luogo deserto presso
cendo, praesentem prosperità/ em et Vandome, ove si diede alla contem-
fuluram Beatiludinem. V. Nomi dei plazione delle cose celesti ed alla
Pontefici. pratica della più rigida penitenza.
Finalmente il Parisio, parlando Così perseverò fino alla morte, do-
del titolo di Beatissimo , dice che po la quale il suo corpo venne tras-
avendo il Pontefice s. Siricio, circa portato a Laon , e deposto nella
l'anno 397, preso quello di Papa, ed cattedrale. In seguito anche la chie-
usandolo alcuni vescovi scismatici sa della ss. Trinità di Vandome eb-
sotto Gregorio VII, quest'ultimo be una porzione delle reliquie di s.

stabilì nel sinodo romano, che Pa- Beato.


pa nomen unicum esset, in univer- BEATRICE (s.), incontrò corag-
so chrislianorum orbe, unique Ro- giosa martirio per la fede di G.
il

mano Pontifici tribueretur. Ed al- C. ed eccone il motivo. S. Simpli-


lora fu, che divenne anche distinti- cio, e s. Faustino suoi fratelli furo-
vo dello stesso Romano Pontefice no decapitati a Roma nell' anno
quello di Padre Beatissimo; sebbe- 3o3, come quelli che ricusarono di
BEA BEA 273

offrire i loro omaggi ai mimi del pa- vo di consanguinità , col consenso


ganesimo. Beatrice ne trasse dal delle due parti. La Gallici Chri-
Tevere i corpi, e diede loro onori- stiana dice essersi convocato questo
fica sepoltura. Dopo aver praticato concilio nel 11 54, e Binio aggiun-
un uffizio sì santo, ritirossi in casa ge, che fosse celebrato a Floridi e
di Lucina, donna virtuosa e pia, e giuoco su questo vocabolo, giac-
con essa esercitavasi nelle pratiche ché esso vale ad indicare aver il ,

di pietà e divozione. Ma non andò concilio avuto luogo alcuni giorni


guari, che un suo parente l'accusò avanti la domenica delle palme,
presso il giudice, il quale dopo aver chiamata da' francesi Pdques-Flcu-
tentato inutilmente di indurla a rin- ri: die marlis ante feslum Pascha-

negare la fede, condannolla ad es- tìs- Floridi. 11 Lenglet lo registra


sere strozzata in prigione. Le reli- ad ambedue gli anni.
quie di s. Beatrice, e quelle de'suoi BEAULIEU (di) Simone, Car-
fratelli, si trovano a Roma nella dinale. Simone di Beaulieu , o di
chiesa di s. Maria Maggiore. Belluogo nacque a Brie circa il
BEAUGENCY ( Balgentiacitm ). principio del secolo decimoterzo ,

Città di Francia nell' Orleanese ,


da nobile e distinta prosapia, nel-
che avea il titolo di contea , ed la Sciampagna. Egli, lasciate l'ec-

era celebre al fine del secolo Unde- clesiastiche dignità godute nelle ,

cime ,
pel suo signore particola- chiese di Beziers di Tours e di ,

re chiamato Raoul. In quel tempo Chartres abbracciò l' Ordine cister-


,

fu ivi fondala l'abbazia de' canonici ciense. Per la sua erudizione, accop-
regolari di s. Agostino, e nel 1291, piata ad illibatezza di costumi la
il re Filippo IV, il Bello, compe- più distinta, fu eletto a governare
rò questa città da uno de' succes- il monistero della carità in Besan-
sori di anche posseduta
Raoul. Fu zoue , locchè fece con credito di uo-
da signori diversi, ed in fine si riu- mo santo e prudente. Senonchè Id-
nì alla corona di Francia, sotto il dio lo chiamava all'arcivescovato di
regno di Francesco I nel 1 543. Bourges, dove nel medesimo anno Si-
In questa città si celebrarono mone convocò un concilio provin-
diversi concilii, il primo nel 1 1 o4, ciale, che secondo Gio. Chenu, fii
adunato dal Cardinal Riccardo, le- celebrato nella chiesa dis. Guglielmo.
gato apostolico del Pontefice Pa- Poscia fece la visita della sua provin-
squale II, coli' intervento del re Fi- cia ed in appresso da Celestiuo V,
,

lippo I, per condannare le ince- nel settembre del i2f)4, fu creato ve-
stuose nozze del re medesimo, con scovo Cardinale di Palestrina, e giusta
Bertrada di Monfort, contratte ad il Becchetti, del titolo dei ss. Pietro
onta della ripugnanza dei grandi e Marcellino. Bonifacio VIII poi lo
del reame. I novelli sposi promise- spedì legato in Francia, col Cardi-
ro di separarsi, finché non avesse- nale Berardo del Gotto vescovo al-
ro conseguita la dispensa dal Papa. banese, affinchè riconciliasse fra loro
Nell'anno ii5i, o nel 11 52 un Filippo il Bello re delle Gallie, ed
concilio si tenne in Beaugency, ove Odoardo re d' Inghilterra. Lasciato
si annullò il maritaggio tra il re in Francia il compagno, senza niente
Lodovico VII ed Eleonora figliuo- ottenere dalla sua legazione, ritornò
la del duca d'Aquitania, per moti- in Italia , e morì in Orvieto nel
vol. iv. 35
,

274 BEA BEA


1297, ove era andato a respirare lebre per memorandi assedii soste-

un'aria più salubre. Ebbe la tomba nuti gloriosamente nel i44^ contro
nella chiesa di s. Francesco, innanzi gl'inglesi, respinti col sacrifizio e-

all' aitar maggiore. roico di Giovanni Ligniere , e nel


BEAULIÈU. Città della Francia 1472 contro Carlo, il Temerario
presso Limoges sulla Dordogna. -Nel duca Borgogna, che inutilmente
di

io3i fu in essa tenuto un con- assediolla con otta .la mille uomini.
cilio, i cui atti si sono perduti, In tal frangente le donne di Beau-
come asseriscono ed Ar- Labbé vais, condotte da Giovanna For-

duino. Aulicamente Beaulieu avea quet, o Lainè, soprannominata Ha-


un'abbazia benedettina fondata da chette, si unirono alla guarnigione,

Raolo, o Rodolfo arcivescovo di e combatterono con Estraordinario


Bourges verso la metà del seco- valore, per cui l'inimico fu costretto
lo IX, il primo abbate della qua- ad allontanarsi. Prima della rivo-
le fu un religioso di Solignac per luzione, a' io luglio, se ne celebrava
nome Gairulfo. Dipoi nel i663 vi la memoria con una processione,
si stabilirono i monaci benedettini nella quale le donne godevano la
di s. Mauro ora non è Beaulieu che
;
precedenza. Nel i6.*3 la peste re-
capoluogo di un cantone, nel dipar- cò immense stragi a Beauvais , e
timento della Correze. nel secolo precedente era però stata
BEAUSSET (de) Francesco Lui- agitata dalle guerre civili di reli-

gi, Cardinale. Luigi Francesco de gione comechè molto sofferse ancora


Beausset, nacque nella diocesi di s. per gl'incendii, precipuamente per
Tommaso Francia nel i74°o fa
di quello del 1 8 1 o.
creato Cardinale da Pio VII nel S. Luciano martire è considerato
concistoro de' 28 luglio 18 17, e mo- da alcuni l' apostolo del paese ed ,

rì a Parigi a' 2 1 giugno 1824. il primo vescovo di Beauvais. Que-

Venne esposto nella chiesa di san sto santo, venuto da Roma nel terzo
Tommaso di Aquino , e sepolto in secolo, predicò il vangelo nelle Gal-

quella dei carmelitani. lie, e nel 290 patì il martirio,


BEAUVAIS {Dellovacen.). Città con Giuliano e Massimiano suoi
con residenza vescovile in Francia. compagni. I loro corpi si venerano
Caesaremagus Boves già capitale ,
nell'abbazia fondata verso il 54o,
del Bovese, capoluogo del diparti- col nome di s. Luciano, e molto
mento d' Oise , neh' isola di Fran- arricchita nell'ottavo secolo. Ne'pri-
cia. Fu patria di molti uomini mordii poi del nono s. lldemanno,
grandi , e fedele ognora essendo ai che intervenne nelP 829 al concilio
suoi re , acquistò il nome di Pul- di Parigi, ne illustrò la sede. Accu-
cella, per non essere stata mai oc- sato di aver seguite le parti di Lo-
cupata dai loro nemici Cesare . tario contro l'imperatore, neh' 835,
parlò di essa vantaggiosamente, ed si giustificò nel concilio di Thion-
era anticamente abitata dai bello- ville.

vati, popolo del Belgio, da cui as- Il vescovato di Beauvais , eret-


sunse il nome. Presa da Cesare, dai to fino dal terzo secolo, fissando-
romani passò ai francesi sotto Clo- ne l'epoca Commanville al 284 ,

doveo. Nell'85o venne saccheggiata era suffraganeo dell' arcivescovo di


dai normanni, e divenne poscia ce- Reims; e soppresso nel 1801 , fu
,
, -,

BEA BEC 275


da Pio VII pel concor-
ristabilito Tommaso, per le sue barbarie, ed
dato conchiuso nel 1817 con Lui- oltre a diversi provvedimenti, si
gi XVIII. 11 vescovo anticamente trattò di alcuni eretici di Soissons.
era signore temporale della città, Il medesimo porporato nel 1120,
e figurava fra i primi conti pari o 11 19 convocò un altro conci-
vi
ecclesiastici. La mensa fruttava cin- lio, in cui venne canonizzato s. A-
quecento mila lire con la tassa di rualdo di Soissons, e si discussero
quattromila seicento fiorini essendo , alcuni punti di ecclesiastica discipli-
però in progresso stata diminuita, na. Successivamente nel 11 23, nel
La tassa è ora soltanto di trecento 1124, e nel 1161 in Beauvais si
settanta fiorini. celebrarono tre concilii, l'ultimo
La cattedrale Beauvais è de-
di dei quali fu contro l' antipapa Vit-
dicata ai ss. Pietro e Paolo, è mi- tore IV, ed in favore del legittimo
rabile per l'architettura gotica , seb- Pontefice Alessandro III. Nella me-
bene non compiuta , ed il co- desima città il Cardinal vescovo
ro, incominciato nel 991, è vera- detto di Chatillon, tenne due sino-
mente singolare per la vastità, per di nel i554 e nel i55y, prima
la proporzione della volta, e per ch'egli si dichiarasse partigiano de-
la ricchezza degli ornati. Compo- gli ugonotti, per cui fu deposto e
Elevasi il capitolo di sei dignitarii spogliato della porpora da Pio IV.
cioè il decano, l'arcidiacono della Dipoi i vescovi Poitiers nel 1 64 3
città, il cantore, il tesoriere, l'ar- e Choart nel i6j3, pubblicarono
cidiacono , ed il sotto
del bovese ordinanze sinodali,
cantore. Ierano quaran-
canonici BECCAMORTI. Becchino, sotler-
ladue, compreso il cancelliere ed il ratore di morti [vcspillo, pollinctor).
penitenziere. Attualmente il capitolo II seppellire i morti è un'opera pia

ha otto canonici col decano per di misericordia corporale, esercitata


dignità, altri canonici onorarii, ed particolarmente dagli antichi cristia-

alcuni chierici. Vi sono parecchie ni, per cui riscossero l' ammirazione
confraternite in Beauvais, lo spe- dello stesso Giuliano l'apostata, lo-

dale, un gran seminario, ed altri ro fiero nemico. Appresso i greci i


due seminarli piccoli. sotterratori, o fossarii erano quelli
Varii concilii si sono celebrati a cui spettava la tumulazione de' fede-
Beauvais: il primo nell'anno 84^ al- li, e si consideravano come formanti
la presenza di Carlo il Calvo, in cui parte del clero, per cui venivano
fu ordinato in arcivescovo di Reims ammessi al godimento di certi pri-
lncmaro, in luogo del deposto Eb- vilegi, fra' quali l'esenzione de'dazii.
bon , stabilendosi in otto articoli Nel IV secolo la chiesa greca sta-
alcuni provvedimenti sui privilegii bili un ordine di chierici inferiori,
sui diritti, e sui beni della chiesa, che avessero cura de'funerali, e fosse-
li secondo fu adunato nel 1114 i"« chiamati copratae o lavoranti,
contro 1' imperatore Enrico V per beccamorti,, e letticarii, perchè por-
la vertenza delle investiture eccle- lavano i morti sopra una specie di
siastiche, e fu presieduto dal Car- bara chiamata lettica o lettiga .

dinal Conone legato di Pasquale II. Dicevansi anche decani 3 e colle


Venne fulminato eziandio in esso giati, perchè formavano un corpo
colle censure il signore di Maria separato dal resto del clero. V. san
376 BEC BEC
Girolamo, o piuttosto l'autore del Nella maggior parte delle cit-
trattato de septem Ordinìbus Eccle- tà vi gono arciconfraternite, confra-
sia. Ciacconio, riferisce, che l'impe- ternite, e pie unioni, che per amor
ratore Costantino ne creò novecento di Dio, e per titolo di carità pre-
cinquanta cavati da diverse corpora- stano sì compresi i
religioso ufficio,
zioni di mestieri, cui esentò da impo- poveri, i carcerati, ed anche i rei
ste, e cariche pubbliche. 11 p. Goar di- condannati all' estremo supplizio ,
ce che i Becchini, o Beccamorti era- come in Roma fanno i confrati del
no stabiliti sino dal tempo degli apo- sodalizio di s. Gio. Decollato. In
stoli, e che i giovani, i quali sep- questa città v'ha in ispecial modo
pellirono i corpi Anania e Saf-
di f arciconfratemita della morte che
iìra, e quei, che ebbero cura della ha per istituto di cercare i defonti
sepoltura di s. Stefano, avevano il morti nelle campagne, ed in luo-
titolo di Beccamorti. Ciò proverebbe ghi lontani dall'abitato, per sep-
che ve ne fossero stati anche presso pellirli,ed è perciò che i Sommi
gl'israeliti. Nel 36y Costanzo li e- Pontefici in premio dell'esercizio di
sentò da una contribuzione, e vuoi- sì bella virtù, accordarono amplis-
si che nella chiesa di Costantinopoli se simi privilegi alle corporazioni che si

ne contassero fino a mille cento. Non prendono cura di seppellire i morti.


si scorge che gli antichi Beccamorti Urbano V, avendo concepito gran
abbiano avuta alcuna mercede delle dolore per la morte accaduta in Vi-
loro funzioni, specialmente ne' fune- terbo nel 1367 del Cardinale Albor-
rali de' poveri, ma la Chiesa li man- noz, celebre legato chiamato il pa-
teneva colle sue entrate, ovvero e- dre della Chiesa, concesse l' indul-
sercitavano qualche mestiere ,
per genza dell'anno santo i35o a quel-
mantenersi, ed in benemerenza ai li, che per un tratto di strada aves-

servigi, che prestavano ne' funera- sero portata sulle spalle la lettiga,
li , Costanzo esentolli dal mentova- che ne l'acchiudeva il cadavere. E
to tributo, che pagavano i commer- siccome per la disposizione del de-
cianti. fonto dovevasi trasportare in Tole-
L'origine del nome Beccamorlo do nella Spagna, quindi per parte-
è pel color nero onde vestivano, a cipare a quel premio gli avventurie-
similitudine che si ag-
dei corvi, ri,che s'incontravano nel viaggio, fe-
girano intorno e si pascono de' ca- cero a gara per sottoporsi ad un
daveri. Becchino poi si denomina da tal peso.
becca, cappuccio terminante in pun- Molti Ordini religiosi conser-
ta acuta, col quale si cuopre il ca- vano il lodevole costume di sep-
po. Vanno i Beccamorti vestiti del pellire colle proprie mani i ca-
sacco proprio della confraternita e daveri de' loro confratelli defon-
col cappuccio in testa , anche quan- ti ; ed in Roma 1' esemplare ar-
do debbono trasportare i defunti ciconfratemita del ss. Cuor di Ge-
di condizione miserabile, i congiun- sù, detta de' Sacconi, composta di
ti dei qualinon possano farlo asso-r rispettabilissime persone, usa di sep-
ciare ad una confraternita, per man- pellire i cadaveri di que' confra-
canza di mezzi per fare 1' acqui- ti che desiderano essere tumulati
sto della consueta obblazione della nel loro cimitero, vestendone il cor-
cera. po col sacco, qualora avessero altro
, ,

BEC BED 2
?7
abito, e riponendolo in apposita fos- chi riguardato come martire ; e nel
sa, donde i confrati stessi nell'espur- martirologio benedettino, ai 4 set-
garla, colle proprie mani raccolgono tembre, se ne fa assai onorevole en-
le ossa de' tumulati, e le trasferisco- comio. Nella chiesa della ss. Trini-
no in altro luogo. La congregazio- tà di Firenze si vede rappresentato
ne poi della Pietà della nazione fio- da una immagine antichissima con
rentina in Roma fu istituita per una palma in mano, e la seguente
seppellire i cadaveri de' poveri ap- epigrafe S. Thesaurus Cardinalis
:

pestati. Vedi gli articoli Arcigox- et martyr. Morì nel 1^58, dopo
FRVTERNITE, MORTI , e SEPOLTURE. quattro anni di Cardinalato e fu ,

Francesco Cancellieri, nella sua let- sepolto presso i monaci del suo Or-
tera filosofico-morale sopra la vo- dine.
ce sparsa dell' improvvisa sua mor- BECH Michele, Cardinale. V.
te , Roma 1812, oltre altre erudi- Betox.
tissime notizie sui morti, riporta un BEDA (s. ), soprannominato il
curioso aneddoto a pag. 1 o riguar- Generabile fu secondo il Leland
,

dante un Beccamorto fiammingo. la gloria ed il più bello ornamento


BECCANCELD o BEC AN VELD. della nazione inglese. Nacque in Nor-
Città d'Inghilterra , in cui, secondo thombre ai confini della Scozia, nel-
Lenglet, vi si celebrarono tre conci- l'anno 673. I suoi genitori deside-
lii : il primo l'anno 692 sopra i be- rando che questo giovanetto venis-
ni della Chiesa: il secondo nel 697 se informato alla pietà, ed all'acqui-
sopra le immunità ecclesiastiche; ed sto delle scientifiche e letterarie co-
il terzo nel 799 sopra la conser- gnizioni, lo affidarono alle cure di
vazione de' beni appartenenti alle s. Benedetto Biscop nel monistero
stesse chiese. di Viremont. Beda non contava al-
BECCARIA Tesoro, Cardinale. lora che sette anni; ma fino da quel-
Tesoro Beccaria nacque a Pavia sul l'età dava indizii non dubbii , che
terminar del secolo decimo secondo, sarebbe un giorno per arrivare a
da genitori di nobile schiatta. La- tal grado di santità e dottrina, da
sciato il mondo, andò fra i monaci recare stupore agli uomini più dot-
di Vallombrosa, dai quali fu eletto ti. Dopo qualche anno, fu mandato
generale dell'Ordine poi da Alessan- ; nel monistero di Jarrow a termi-
dro IV del 12 54, fu creato prete Car- narvi la carriera letteraria , sotto
dinale di S. R. C, come leggesi nel l'abbate Ceolliido. Quivi ei si dedi-
martirologio benedettino, nella cro- cò con tutto l'impegno allo studio
naca di Vallombrosa ed altrove. Il della sacra Scrittura, delle lingue
Villani però, il Volterrano, il Vel- greca e latina, della poesia, dell' a-
lutello non fanno menzione, che sia ritmetica, della filosofia e delle al-
stato insignito della porpora. Come tre scienze.Ordinato sacerdote, ac-
legato apostolico venne a Firenze crebbe il suo fervore per lo studio,
per conciliare fra loro i guelfi ed i e per la preghiera sì mentale che
ghibellini, ma indarno; poiché i pri- vocale. Impugnò la penna per di-
mi, per sospetto che favoreggiasse il fendere la causa della religione , e
partito contrario, gli fecero barba- con molta gloria sostenne l'ulfizio
ramente mozzare il capo in piazza di precettore. Ne' suoi scritti trova-
di s. Apollinare. Viene da non po- si precisione e chiarezza, unita alla
,

273 BED BEF


piìi ingenua sincerità ed accorgi- sull'ordine dei tempi, 3.° le vite di
mento. Scrisse poi tante opere , e s. Cutberto vescovo di Lindisfarne
sopra tanti argomenti, che anche i e di s. Felice vescovo di Nola ,

più dotti ne fanno le meraviglie, 4-° un martirologio, un libro 5.°

considerando che le compose in un sin luoghi santi, 6." alcuni commen-


secolo di grande ignoranza. Non è tari sulla Scrittura, 7. alcune ome-
pertanto da stupire, se la fama di lie o sermoni, 8,° varii trattati sul-

questo eccellente scrittore ben presto la poesia, grammatica, rettorica, a-


si diffondesse, e se il Papa Sergio I stronomia, musica ed altri argomen-
gl'indirizzasse una lettera, con cui lo ti. Molte edizioni si fecero delle ope-

invitava di recarsi a Roma, per trat- re di Beda, ma in esse si trovano


tare con esso affari importantissi- molti sci-itti, i quali a lui non ap-
mi. Ma l'umiltà di Beda era tale, partengono punto.
che procurò di essere dispensato dal- BEFANA, o BEFANIA. Chiama-
l'intraprendere questo viaggio. Così si Befana quel fantoccio di cenci,
pure volendolo i suoi correligiosi e- che la notte della vigilia dell'epifa-
leggere a loro abbate, egli vi rinun- nia, detta anticamente per corru-
ziò, amando meglio di stare sogget- zione befania, portasi in Italia par-
to. Finalmente, nell'anno 735, termi- ticolarmente attorno , e nel giorno
nò la sua gloriosa carriera, in età di stesso di quella solennità ponesi per
anni sessantadue. II suo nome è po- ischerzo dai fanciulli , e dalle fem-
sto nel martirologio romano nel mine alla finestra. Il Varchi, Ercol.
giorno 27 maggio, e la sua festa si 24?, menzionò le Befane equivoche,
celebra dai cattolici d'Inghilterra nel come un uomo di carne e di ossa,
giorno 29 ottobre. Questo inclito lu- e uno di stoppa e di cenci. Il Ber-
minare della Chiesa brittanica si chia- ni, rima io?, parlò di certa figura

ma coi nomi di santo, beato, dottore. da porsi per Befana alla finestra il
e padre degl'inglesi, maestro nobilis- dì della Befania, e altrove si legge,
simo, lettore per eccellenza. Non si sa che i non avevano più pau-
fanciulli

con certezza per qual motivo sia ra delle Belane di cenci. Per riguar-
appellato /'/ Venerabile, ma sembra do al nome di Befania trovasi ,

che questo titolo gli sia stato ag- questa voce usata da Gio. Villani,
giunto dopo il secolo nono soltanto, e da altri antichi scrittori, e tal-
imperocché in quella stagione si pra- volta si disse ancora Befania per
ticava di chiamare con tal no- Befana . Il Varchi la descris-
me quei monaci , i quali si erano se cogli occhi rossi, i labbri grossi,
resi illustri per la loro pietà e dot- e il viso furibondo ; così il Berni,
trina. Le opere del nostro santo Orl.i. 11. f). Befana si nominò tal-

come accennammo di sopra, versa- volta la Epifanìa medesima, e il Fi-


no sopra varii argomenti. Una del- renzuola, Trìn. 2. 5, disse lepidamen-
le più considerabili è la storia ec- te , aver intesa alcuna cosa dalle
clesiastica, la quale egli scrisse per pecore , la notte di Befana in cui ,

commissione di Ceolvulfo, re dei tutte favellavano. Finalmente il vo-


nortumbri. Le altre opere sono le cabolo di Befanaa trasportossi
seguenti: 1

Un trattalo delle sei donna brutta e con or-contraffatta,
,Q
età del mondo, 2 un trattato sul- rido ceffo ; e il Guadagnoli , nel-
la natura delle cose, e due libri le sue poesie giocose con lepidissi-
,

BEF BEF 279


me ottave sull'origine della Befana, una tenera divozione , e la mirra il

poeticamente ritiene, che la prima sagrifìzio di un cuore mortificato.


fosse la nonna di Erode, L'alici Ila L'epifania poi degli dei presso gli
osti ari a j o Barabba, e con-
la zia di antichi era appunto la supposta ap-
cili ude con anagramma che Befana parizione delle deità a' mortali, la
provenga da fa bene. quale riusciva amica, e salutifera ai

Epifania è una parola greca, che buoni , ed era ricevuta da loro


signiilca apparizione , o manifesta- con allegrezza, riverenza, ed amo-
zione. L'usanza invalsa nella Chiesa re ; mentre riusciva orribile , e
di Occidente di onorare con due fiera alla gente cattiva , odiata dal
diverse feste la nascita di Gesù Cri- nume. Paragonaronsi agli dei tal-

sto e la sua manifestazione a' ma- volta i Cesari, onde Orazio ha


gi, rimoula lino al quarto secolo detto di Augusto, che la presenza
ed autore di essa fu il Pontefice s. o sia l'epifania d'Augusto fu dop-
Giulio I, creato l'anno 336. I gre- pia pe' suoi effetti , spaventosa ai

ci hanno sempre onorato questi due persiani e ai britanni , e giovevole


misteri in un sol giorno, il 2 5 di- e lieta pei romani. Due adunque
cembre, e gli danno il nome di Teo- sono le epifanie, una gioconda, l'al-
fania, ossia apparizione di Dio. La tra terribile'; distinzione che si tro-
principal mira della solennità del- va egualmente fra' pagani , ebrei e
l'epifania è di onorare la manifesta- cristiani.
zione del Salvatore del mondo ai Hanno i cristiani la credenza di
magi, che scorti da una ispirazione due epifanie di G. C, ovvero delle due
soprannaturale , si recarono dopo sue venute al mondo cioè la ter- ;

la sua nascita nella Giudea per a- ribile nel di finale del giudizio, dan-
dorarlo ed offrirgli de' regali. La
, nevole pei riprovati ; la salutevo-
Chiesa celebra anche nel suo uffizio le nella nascita in Betlemme , e
due altre manifestazioni di Gesù e neh' apparizione de' magi. Ed è
Cristo, cioè nel suo battesimo, e nel- perciò, dice il Cancellieri nella sua
le nozze di Cana. Questa solennità notte e festa di natale, che talvol-
ci richiama alla memoria il comin- ta il giorno della natività del Si-
ciamento di nostra vocazione alla gnore è stato chiamato epifania e-
fede , ed alla conoscenza del vero piphania , poiché rammemoravasi
Dio, nelle persone de' magi, che fu- la manifestazione della Divinità fat-
rono le primizie de' gentili. I magi, ta ai pastori, nello stesso modo con
all'usanza degli orientali che non cui nella festa dell'epifania, che ca-
si avvicinavano mai ai gran princi- de ai 6 gennaio, si rammentava
pi senza fare ad essi dei presenti quella fatta a' re magi, che per di-
offrirono in Betlemme al bambino stinzione dicevasi festum de secun-
Gesù più ricchi prodotti delle lo-
i dis cpiphaniis. Yeggasi Macri in E-
ro contrade: oro per riconoscere la piphania, Io. Paulum Hebrensteit,
sua dignità reale; incenso in tribu- de Epiphania , et epiphaniis, Jenae
to alla sua Divinità ; mina per ren- 1694, in Diss. Accad. Pentade
dere omaggio alla sua umanità. Que- Diss. 1, e. 2, mini. 2, e Michele
sta triplice offerta era il simbolo del Arditi, la epifania degli dei appo
sentimento de' loro cuori ; poiché l'oro gli antirhi, Ledere, Napoli 18 19, ti-

indicava un'ardente carità, l'incenso pografia Porulli.


280 BEF BEF
Dichiaratosi cosa intendano alcu- del valore di scudi trentacinque.
ni per Befana, dato per meglio com- Quel calice, colf intrinseco de' duca-
prenderla un cenno sulla festa del- ti formava la mentovata somma di
l'Epifania, onde ebbero origine il duecento scudi, anticamente la cop-
nome e gli eifetti della Befana, nel- pa talvolta fu anche d' oro. Il Pa-
la qual'epoca principalmente essa vie- pa, in segno di accettazione e gra-
ne a recar doni , passiamo a qual- dimento, dava analoga risposta, ed
che analisi della Befana benefica e ammetteva gli scrittori al bacio del
punitrice, cotanto temuta nella pue- piede.
rizia. Il personaggio immaginario del- Dal farsi poi i donativi ai fan-
la Befana produce ne' fanciulli due ciulli epoca
in derivò l' uso
tal' ,

portentosi eifetti, timore, e speranza, della loro Befana, cioè di far com-
perchè castiga, e premia. Se essi so- parire che questo personaggio im-
no cattivi, disobbedienti, ritrosi ad maginario di sesso muliebre, nella
imparare le cose adatte alla loro vigilia dell' Epifania, a mezza notte,
tenera età, e intendimento, si mi- porti i donativi consistenti in zuc-
nacciano di portar il tutto a cogni- cherini, pupazzi, giuocarelli, od al-
zione della Befana affinchè venera a tra cosa. E magi dall' O-
siccome i

prenderseli, ovvero neghi loro i do- riente si recarono a Betlemme, ed


nativi di cui suol esser larga preci- uno nero di carnagione,
di essi era
puamente per l'epifania, ed in vece che la Befana
cosi si disse a' fanciulli
porti carbone, e cenere mortifican- è nera, che in tal' epoca si pone in
doli così,mostrando il suo sdegno. In viaggio, e da lontano recasi alla
sostanza fanno da Befana i genitori, cappa de' domestici cammini, facen-
i congiunti , i padrini e gli amici ; do precedere il suo arrivo da colpi,
ed a seconda della condizione, chia- ed altri spauracchi lo che si fa ,

masi befanone se ricco faccia co- per confermarli nel timore che
piosi donativi; e Befana, o befani- hanno della Befana, e per tener
no 3 se povero faccia piccoli regali distanti cammini i fanciulli
dai
al bi'fanario. stessi, acciò non vedano chi ivi de-
Seguendo il pio esempio de' ma- posita i doni. Fra le cose che la Befa-
gi ,
gli antichi cristiani si fecero na reca a Roma, vi sono le pigne
degli scambievoli regali nella ricor- dorate, le quali riuniscono l'incenso,
renza dell' , Epifania
ciò che prati- e l'oro donato da' magi al divino
casi ancora
ed è perciò che anco
; Infante. Ma a prendere una più
il Papa nel di dell' Epifania ha la giusta idea, e dare una più sem-
Befana dal collegio de' novantanove plice spiegazione della Befana, ripor-
scrittori apostolici (Fedì), consistente tiamo la descrizione di quanto si

in duecento scudi, che gli consegna il fa in Roma nella vigilia dell' Epi-
Cardinal pro-datario. Fino al 1802, fania.
nella mattina dell'Epifania, soleva Nella sera del 5 gennaio prece-
detto Cardinale presentare al Papa dente la festa dell'Epifania, secondo
il nominato collegio , ed uno scrit- F inveterato costume si vedono ,

tore pronunciava una allocuzione entro nei casotti e nelle botteghe ,

latina ed umiliava il tributo, o delle piazze più frequentate, varie


Befana di cento ducati d'oro, dentro figure di ragazzi, travestiti da don-
coppa, calice, o pisside d'argento ne, col volto tinto di nero, con la
, ,

BEF BEF 281


bautta con una lunga
in testa , guidati e avvertiti, fecero ad Erode,
canna nella destra, e con una lan- essendosi incamminati per altra stra-
terna nella sinistra, rappresentando da, invece di tornare a partecipar-
la cosi detta Befana. A' loro piedi gli, ov' era il nato Messia. Ed in
sivedono gran canestri di dolci , di tatti , Dio il quale conoscea l' ipo-
pomi, e di frutta, ed appese sul crisia, e il disegno detestabile di

loro capo varie calze , ripiene di Erode, mise loro in cuore un pen-
robe diverse. Si suol credere dalla siero affatto contrario, e se ne tor-
maggior parte de' fanciulli, essere ivi narono per un' altra via ne' loro
appese quelle calze a bella posta, o di paesi.
donativi in premio ai virtuosi, o di Sulle Befane, fra gli altri, scrissero
carbone e di cenere in castigo ai vi- i seguenti autori: Domenico Maria
ziosi. Accompagnati sono que' doni Manni citato , Islorica notizia del-
da lettere, o di congratulazione, o di l' origine e significazione delle Be-
applausi per animarli, odi rimprove- fane, Lucca 1766, ed ivi di nuovo
ri, e di minacele per atterrirli. E per- stampata pel Giusti nel 1792, con
ciò ogni anno in detta sera, special- in fine un lepidissimo Idillio sopra
mente alle piazze della rotonda, di le Befane di Benedetto Buonmat-
s. Eustachio, e del circo agonale, il- tei ed anche nel tomo XXIII dei
,

luminato a giorno, si fa una fie- suoi Sigilli; Maria Capello, Cicala-


ra ricchissima d' ogni genere di ga- ta sopra le Befane. N. B. opusc.
lanterie, e di tutte le qualità di con- Calogerà 8, 248; Hebenstreit, de
fetture'", di conditi, e di paste squisite Epiphaniis apud gentilcs, et chri-
e preziose, locchè si fa pure dai caf- stianos i6g3; Enrico Blumembach
fettieri e pasticcieri, per farne ven- Antiquitas Epiphaniarum, Lipsiae
dita ai rispettivi genitori, compari, 1717-; Paolo Manfredi Discorso ,

e maestri , che concorrono in gran sopra l' Epifania fra quelli degli
folla a provvedersene, affine di re- Intrecciati del Cartari p. 7 1 ; Sa-
galarne i loro figliuoli, figliocci e muele Mnresio Disputatio Just,
,

discepoli. Vedi l'eruditissimo cav. A. theol. de festo Epiphaniae, in ejus-


L. Millini nelle Lettre sur le Car- detn Disp. select. p. 11, Gronin-
nevalide Rome, Paris chez J. B. gae 1668; Io. Rindlero, Disser-
Saiou, 1812, p. 18. tatio de festo Epiphaniarum, Vit-
I lettori non devono maravigliarsi tembergae 1684; Erasmo Harmann,
eh' io li trattenga sulla Befana, e per- de Epiphania et Epiphaniis apud
chè essa ha trovato un grave isterico gentiles et christianos 3 i6g3.
fra i più dotti dell' Italia, e per- Altro spauracchio , che incute
chè non ho voluto rimuovere da maggior timore a' fanciulli , sen-
questo dizionario di erudizione le za la qualifica benefica della Be-
notizie riguardanti un tale sogget- fana , è il nominar la venuta
to. V. D. Manni ec. e pronunziar la minaccia di far-

Si legge nelle curiosissime face- li prendere da Bocio Barbocio ,


,

zie di Lodovico Domenichi, Vene- o Barbone. Dice il Muratori, che


zia 1 588 p. 3oo, che Vincenzo Ar- tutta 1' odiosità del sacco di Roma,
nolfini solea celiando derivare l'eti- sotto Clemente VII, nel \5i<j, fu
mologia della Befania dalla Beffa rifusa sopra il contestabile di Bor-
che re magi, da lume superiore
i bone comandante dell'esercito ne-
VOL. IV. 36
, ,

282 REG BEG


mico , e per le inaudite crudeltà dinaie. Begaignon Bumen Ivone
che vi furono commesse, il suo no- di nazione francese , nacque circa

me serviva, e serve ancora, per far il principio del secolo XIV, e pro-
paura a' fanciulli ,
per la terribile fessò poi nell' Ordine dei predicato-
rimembranza, che si era conservata ri. Quando laureato a Parigi,
fu
degli orrori allora commessi. ha
Si venne eletto vescovo a Treguier
da Cancellieri nel suo Mercato 3 ove accolse Giovanni duca della Bret-
che come si gridava una volta, An- tagna, appellato il Vincitore, da cui
nibal ad Portas , poi si disse Ecco :
ricevette molti favori ed esenzioni

Bourbon, che ora si dice Barbone. per la sua chiesa. Urbano V lo volle
V. Bichard, Meni. d'Italia tomo V in Avignone ad esercitare la carica

p. 162; Jo. Christ. Bruggemann de di gran penitenziere e Gregorio XI, ,

terriculis puerorum, Gottingae 1 754. nella seconda promozione fatta in ,

Abbiamo un' egloga di Giovanni Avignone il 2 1 dicembre dell' an-


Fontano, intitolata il Quinquennio no 1375, lo creò Cardinale vescovo
sopra lo spauracchio dell' orco }
prenestino. Secondo il Frizonio, aven-
che si fa ai fanciulli. Si sa da s. do prima rinunziato alla sua chie-
Giustino nell' epistola a Zeno, che sa, segui il Pontefice fino a Roma.
si usava di fare il giuoco d' uno, Nel terzo anno
del suo Cardina-
che rappresentasse Oreste di statu- lato, che fu1378, mori a Roma
il

ra gigantesca, facendolo camminare e fu sepolto a s. M. della Miner-


sopra de' trampani, con una faccia va. Dal Frizonio in fuori , nessuno

mostruosa ed un ventre pieno di


, parla di questo Cardinale, né pure
stracci,o di paglia, che andasse gri- l' anonimo scrittore della vita di
dando a gran voce, onde restavano Gregorio XI, che fu assai diligente
spaventati i fanciulli e le persone , nel registrare nome, cognome e pa-
semplici. Veggasi inoltre Ezechiele tria dei Cardinali promossi da cpiel
Spanhcmio, ad Callimachum, 1
74 Pontefice; il perchè nessuno ardi-
178, t/e terrore pueris incusso, no- sce annoverarlo tra i Cardinali.
mine cyclopum t vel lamiae } vel BEGARDI religiosi, Begguars,
larvis propositis. Beggars. Nome, che ne' Paesi
BEGA ( s. ) , detta anche Bees Bassi si dà ai religiosi del terzo Or-
trasse i natali in Irlanda sul prin- dine di s. Francesco. Tal denomi-
cipio del secolo VII, o sulla fine nazione verso la metà del secolo
del VI. L'amore per la solitudine XIV indusse il volgo a ritenere, che
la indusse a rinunziare a tutte le gli eretici chiamati Begardi, o Be-
comodità della vita, affine di riti- guardi , condannati da Papa Cle-
rarsi in un eremo ove esercitossi , mente V nel concilio di Vienna
nella pratica di penitenza e di pie- l'anno i3ii, appartenessero all'Or-
tà.In seguito fondò i monisteri di dine francescano. Tal errore deter-
Copeland, Heorthu ed Harthlepole. minò il successore di quel Pontefi-
La sua morte avvenne a Calcaria ce Giovanni XXII a replicar la con-
poco dopo la metà del secolo VII, danna degli eretici Begardi, aggiun-
ed il suo corpo fu trasportato a gendovi l'espressa dichiarazione, non
W hilbie , ove un tempo si recava appartenere essi all' Ordine di san
gran numero di devoti a venerarlo. Francesco.
BEGAIGJNON Bumek Ivone, Car- BEGGA (s. ), fioriva nel secolo
7 ,

BEG BEG 283


VII. Era di Pipino di Lan-
figlia le fanciulle, le «piali volessero osser-
den e sorella di s. Gertrude di Ni- varla sotto un' ab-
la direzione di
velle. Essendole stato ucciso il ma- badessa . approva-
Quest' istituto ,

rito Ansegisio mentr' era alla cac- to da Gregorio II, e poi da Boni-
cia, prese la risoluzione di abban- fazio IX, Martino V, Eugenio IV,
donare il mondo, e di consacrarsi e Nicolò V, fu poi conlermalo in
interamente al suo Dio. Fece un congregazione.
pellegrinaggio a Roma ed al suo , Abbiamo dal Novaes, nella vita
ritorno fondò sette cappelle ad An- di Clemente V, che i beguardi, e
den sulla Mosa. Nello stesso luogo beguini, condannati nel 1 3 1 1 nel
edificò un monistero, ed ottenute Vienna, poco prima na-
concilio di
da santa Gertrude alcune l'eligio- ti Germania, presero il nome
in
se, le governò con molta prudenza da una società di donne divote
e con zelo veramente ammirabile. chiamate beguine ne' Paesi Bassi, ,

Il numero delle vergini , che veni- dove queste si sono conservate con
vano a mettersi sotto la sua dire- edificazione fino a' giorni nostri, e
zione, andava di giorno in giorno però non furono esse comprese nel-
crescendo , e rese ben presto ce- la sentenza del concilio viennese, dalla

lebre il nome di quel ritiro, il qua- quale anzi furono eccettuate formal-
le col progresso del tempo venne mente. Altri poi asseriscono, che al-
cangiato in un capitolo nobile, com- cune Beghine, fanciulle divote, sta-
posto di trentadue canoniehesse, e di bilite in molti luoghi, e principal-
dieci canonici per officiare all' alta- mente in Anversa e nella Fiandra,
re. Finalmente Begga, dopo una vi- essendo cadute nell' eresia de' Be-
ta tutta consacrata alla gloria di guini, generale concilio di Vien-
il

Dio, terminò la sua carriera nel- na abolisse il loro istituto, il quale


l'anno 698. Il martirologio roma- tuttavia si mantenne fuori di Fran-
no ne fa menzione nel giorno 1 cia. Ma
Giovanni XXII, successore
dicembre. di Clemente V, ne spiegò il decre-
BEGHINE Religiose. Circa l'an- to dichiarando formalmente , che
,

no 690, venne fondato un moniste- non si erano abolite altre società,


ro, che ben presto acquistò molta da quella in fuori delle Beghine ca-
celebrità, da s. Beggia, o Begga, sorel- dute nell'eresia.
la di Gertrude, e figlia di Pipino di
s. Usano queste donne veste nera,
Landen, il quale ebbe per genitore il avendo coperto il capo ed il pet-
duca Carlomano, e per avo Carlo con- to, la gola , e le guancie. Ricuo-
te di Hesbaye nel paese di Liegi. Si pronsi di panno bianco secon- ,

racconta, come dice il Bonanni, Ordi- do l' uso delle monache hanno un :

ni religiosi, che vi fondasse ella mi manto, che da capo pende sino


collegio di canonici, e canoniehesse a terra, e se a loro piace maritar-
le quali si obbligassero con voto a si, lo possono, lasciando certa limo-

perseverare sino alla morte con os- sina alle Beghine povere, giacche
servanza regolare. Ma perchè nel la loro condizione è tra la vita re-
decorso degli anni mancò l' os- ligiosa, e la secolaresca, procaccian-
servanza, il Pontefice Pasquale II, dosi il sostentamento col lavoro del-
proprie mani. Il Mauburno, Clau-
creato nel 099, prescrisse un tenore
1 le
di vita comune libera dai voti per dio Epeneco, il Molauo e -il Pcn-
,,

?.84 BEG BEG


notto molte altre cose raccontano della Mercede, de' serviti, dei cele-
delle Pieghine, non che Garampi
il stini, ec. , e più altri ancora ne sa-
nella Vita della b. Chiara da ì\Ion~ rebbero comparsi, se il concilio la-
tefalco, Roma 17 55. terauense non avesse vietate nuove
Fra le altre cose dice questo dot- regole, e nuovi Ordini religiosi.

to autore, che poca idea si ha og- Tuttavolta nel secolo XIV domi-
gidì in Italia dell'istituto delle Beghi- nava ancora la pia divozione di
ne. Circa l'anno i583, fra Antonio distinguersi con qualche pratica sin-
Pagani, minor osservante veneziano, golare, e moltitudine di privali per-
istituì in Vicenza, e poi in altre sino assumevano nuove fogge di ve-
parti, una Congregazione di pie stito, e formando diverse società, si
donne, che sotto abito laicale, ma assoggettavano a regole particolari
però uniforme e modesto, viveano conformi al loro talento, od alla
unite senza voli. Queste dicevan- idea della cristiana perfezione con-
si le Dimesse^ che perciò il Garam- cepita.
pi considera quali Beghine. Vegga- Mavolendo alcuni di essi vivere
si Cornaro, EccL Torcell. par. II, secondo i proprii lumi, caddero ben
pag. 35 7 . presto in illusioni, e si resero degni
BEG U ARDI . Falsi spirituali del biasimo comune per la empietà
scoperti in Germania nel principio dei loro insegnamenti, e per la pessi-
del secolo XIV. 11 fondamento di ma condotta di vita. Tali furono i
tutti i settarii, insorti nei secoli XII e beguardi o fraticelli, i dulcinisli, gli
XIII, era la stessa vita licenziosa te- apostolici ed altri, ciascuna delle quali
nuta dal maggior numero dei cattoli- sette aveailsuo capo. I Beguardi per-
ci, e da buona parte del clero. Quindi tanto non ebbero orrore d'insegna-
colla pompa di una vita povera, re, che l'uomo, anche mentre vive
mortificata, e meditativa facile era può giun-
pellegrino su questa terra,
ai settarii l'illudere siffattamente la gere a tal grado di perfezione, da
moltitudine, da formare di leggeri divenire impeccabile, e da non aver
numerosi seguaci al loro partito, e da mestieri di crescere in grazia ; che
nascondere il loro veleno deposto perciò non ha bisogno di esercitare
nelle perniciose dottrine. Dal fondo gli atti delle cristiane virtù, né di
del male ne usci un bene. Zelanti pregare né digiunare. Dicevano in-
cattolici su quegli esempi , per im- oltre, che l'uomo perfetto può ap-
pulso non d'ambizione ma di vera , pagare ogni suo desiderio, avendo i
cristiana carità, davano ai poveri le sensi soggetti alla ragione ; che non
ricchezze loro , viveano col lavoro è tenuto ad osservare la legge; che
delle mani, meditavano la Bibbia può conseguire quella perfetta bea-
mantenevano la continenza, attende- titudine, di cui si gode nell'altra vi-
vano a sempre maggiore perfezione, ta ; che tutti gli uomini sono felici
e con tali mire, raccolti in unioni naturalmente, e non hanno d'uopo
distinte, studiavano ogni via per dar del lume della gloria per vedere e
buon esempio agli uomini. I Sommi possedere Dio ; che la fornicazione
Pontefici favorirono siffatte unioni, non è peccato; che mentre si fa l'e-

dalle quali nel secolo XIII sursero levazione del corpo di Cristo, non
gli Ordini dei mendicanti, del ri- è necessario che i perfetti si alzino,

scatto degli schiavi, della Madonna o che gli usino alcun atto di rispet-
BEI BEL 28?
lo, perocché sarebbe un'imperfezio- ni TI, «alito al trono nel i4St> di-
ne ch'essi discendessero dalla purità chiarolla ducato.
e dall'altezza della loro contempla- BELALITE, o BELASESA. Cit-
zione a fine di pensare al sacramen- tà vescovile sotto la metropoli di
to della Eucaristia, o alla passione Cirta , della provincia di Numidia
di Gesù Cristo. Veggasi Dupin, sec. nell' Africa. Adeodato suo vescovo,
XIV, p. 366; d'Argentré Collectio fu uno di quelli, che intervenne-
judiciorum j Nata) Alexand. in se- ro alla celebre conferenza di Car-
cul. XIV. tagine. Vuole il Baluzio , che Be-
Tali errori furono condannati da lalite, e Belesesa siano una medesima
Clemente V nel concilio di Vienna, città.

celebrato nel 1 3 i i ; ma però la lo- BELCASTRO, o BELICASTRO.


ro setta non fu estinta, poiché venne Città vescovile nel regno delle due
ristabilitada certo Bertoldo tanto a Sicilie. Belicastrum ,
Gcneoca-
Spira che in altri luoghi della Ger- strum in Calabria, da alcuni cre-
mania. Una parte degli errori dei duta la Chonia degli antichi, vuoi-
Beguardi fu adottata dai Dulcini- si edificata sulle i-ovine di Petillia,

sli (Fedi), non perchè li avessero e Pelizia. Aveva il titolo di duca-


ricevuti dai Beguardi ma perchè il , to , ed apparteneva ad un ramo
libertinaggio è sempre il fine di so- della famiglia Caracciolo. Era sede
miglianti sette. Per altro non con- vescovile suffraganea di s. Severino,
vien confondere i Beguardi, di cui e si pretende che il suo vescovato
parliamo, coi Begardi, religiosi del fosse stato eretto dai greci , nell' ot-

terz'Ordine di s. Francesco. V. Be- tavo secolo , o, secondo altri , nel


gardi. decimo. Siccome i conti d'Aqui-
BEHERIN. Città vescovile della no godevano la signoria di Belca-
diocesi soggetta da Maphrien, poco stro, i cittadini pretendono che vi
lontana da Charmes , della quale, nascesse il dottor s. Tommaso. Ila
verso l'anno 846, fu vescovo Gior- la chiesa cattedrale dedicata all'Ar-
gio giacobita dipoi deposto. , cangelo s. Michele, ed il capitolo
BEI A (Bejen.). Città con resi- componevasi di dodici canonici, fra i
denza vescovile in Portogallo, Pax quali vi erano le dignità di decano,
Julia, Pax Augusta , come la arcidiacono, cantore, tesoriere, gran
chiamarono i romani , ai quali de- penitenziere ed arciprete. Oltre il se-

ve la sua origine, e dai quali fu di- minario, ha pure alcuni conventi


chiarata colonia, è cinta da mura, ed religiosi.

è difesa da torri. Oltre la catte- BELEM dePARA (Belemcn. de


drale ha tre chiese parrocchia-
, Para). Città con residenza vesco-
li, ed il Sommo Pontefice Clemen- vile nel Brasile, capo-luogo della

te XIV, ad istanza del re Giusep- provincia dello stesso nome . Ha


pe la eresse in vescovato, dichia-
, molte chiese e conventi , ed una
randola suffraganea dell' arcivescovo bella cattedrale. Il palazzo dell'episco-
d' Evora. Occupata da' mori che la , pio ed il seminario occupano l' an-
denominarono Pacca, Alfonso I re tico collegio de' gesuiti. Questa cit-

di Portogallo la ricuperò l' anno tà dell'America meridionale fu fon-


1162. Il re Dionisio del 1279 vi data nel 161 5 da Francesco Cal-
edificò un forte castello, e Giovan- deira, incontro all' isola di Maraio,
,

286 BEL BEL


mentre la Spagna dominava il Por- deva una porzione dell' isola di
togallo. Francia, la Piccardia e l'Artois.
BELESBUGD. Città episcopale Nel terzo secolo si vuole sparsa
della provincia della IMesia inferio- la luce del vangelo sui belgi, giac-
re, nella diocesi di Francia, sotto ché la chiesa di Treveri fu fondata,
la metropoli di Marcianopoli. Il Pon- e successivamente governata dai ss.
tefice Innocenzo III, che nel 1204, Eucario, Valerio e Materno. San
dichiarò re de' bulgari e de blachi, Valerio, mandato da Roma nelle
il principe de' bulgari Carlo Giovan- Gallie sul finir del terzo secolo, fu
ni, ad istanza di lui eresse in me- successore di s. Eucario sulla sede
tropoli Belesbugd. Questa sede ebbe di Treveri. S. Materno, che ai due
per vescovo Niceforo, autore di una precedenti era stato sostituito dalla
bella preghiera, esistente nel mano- Santa Sede a predicar la fede in
scritto 72 della biblioteca Coislin, queste parti, fu successivamente ve-
il quale par che
sia del 1072. scovo di Colonia , e di Treveri
BELGIORegno. Anticamente col morendo qualche anno avanti il

vocabolo Belgico s' indicavano due 347, e l'Alsazia l'onora come suo
provincie ecclesiastiche della Galli a apostolo.
Cornata. Pel primo Belgio ,
prima Fino al secolo il Belgio fu V
Belgica, intendevasi la provincia di dominato da' romani indi ne di- ,

cui Treveci è la metropoli : conte- vennero padroni i franchi, che lo


neva essa l'arcivescovato di Treveri, incorporarono al loro regno di Au-
e i vescovati di Metz,
suffragane! strasia, formando in appresso parte
Toul e \erdun. Il secondo Belgio, delle diciassette provincie de'Paesi Bas-
secunda Belgica, era la provincia si, da Filippo il Buono re di Bor-
di Rebus, Soissons, Chalons sur Mar- gogna riunite sotto il suo scettro, e
ne, Laon, Senlis, Beauvais, Noyon, nel 1 540 passate sotto la sovranità di
Boulogne, Cambray, Arras, Tour- Massimiliano I re de romani , e fi-

nai e Terrovanne. nalmente trasmesse in Filippo II re


La Belgica Gallia de'romani, poi di Spagna come erede del suo
,

Paesi-Bassi austriaci, ed indi Belgio, genitore Carlo V. Ribellatesi le


era porzione della Gallia, allorché ne diciassette provincie a Filippo II,
fu fatta la general divisione da Giu- nel 579, questi non potè impedire la
1

lio Cesare in Aquitania Celtica ,


proclamazione dell' indipendenza di
e Belgica. La
moltitudine delle sue sette di esse, e l'erezione loro in
provincie fece suddividere la Belgica repubblica, dichiarandosi Guglielmo
nelle due descritte parti, e Treveri, d' Orange Slatolder. Perciò i Paesi
metropoli della prima , fu colonia Bassi divennero il teatro di sangui-
romana , e residenza di molti im- nose guerre, descritte dal Cardinal
peratori , che la cura di vegliare Bentivoglio, nella sua Storia della
alla difesa di questa frontiera , ri- guerre di Fiandra. Riusciti inutili
teneva nelle Gallie. La Belgica se- gli sforzi della Spagna, la repubblica
conda , racchiudendo un numero d' Olanda , e delle sette provincie
maggiore di provincie, ed avendo unite fu consolidata, ed i Paesi
Reims per capitale, comprendeva la Bassi , col Belgio , rimasero sotto
Lorena, ed anche la Sciampagna, 1 antico dominio, e si distinsero col
mentre la Belgica piuma compren- nome di Fiandre.
BEL BEL 287
Frattanto pei progressi, che il dell' apertura del seminario gene-
calvinismo fece ne' Paesi Bassi, fu- rale eretto in Lovanio : e la ce-
rono istituite le missioni del Bel- lebre università di quella città non
gio, la cui giurisdizione spettava al mancò di opporsi vigorosamente al-
nunzio di Colonia; ma questa fu lo stabilimento del detto semina-
tolta da Papa Clemente Vili, eletto rio. Intanto 1' imperatore chiamò
nel 1592. Per far opposizione agli a Vienna la propria sorella gover-
sforzi dell'errore, investì della giu- natrice dei Paesi Bassi, tacciandola
risdizione il nuovo nunzio di Brus- d'indulgente co' belgi sediziosi, e le
selles capitale del Belgio, nunziatura sostituì con poteri illimitati il conte
che quindi da quel Pontefice ripe- di TrautsmandorfT. Attribuivasi al

te l' origine. nunzio Pontificio, residente in Brus-


Dopo la riconosciuta indipenden- selles la distribuzione d'una bolla, che

za delle provincie unite, gli spa- condannava un opuscolo pubblicato


gnuoli conservarono tranquillamen- a Vienna nel 1782, in tempo che
te il Belgio, fino alla morte di Pio VI colà trovavasi , che avea
J
Carlo II, per cui insorta la guer- per titolo Cos h il Papa ? e da tal
:

dall' Ot-
ra di successione, descritta promulgazione ebbe luogo la insur-
tierì, 1706, terminò la loro
nel rezione dei seminaristi di Lovanio,
dominazione, stante la celebre vit- per cui il nunzio fu espulso da' Paesi
toria riportata a Rainilliers dal Bassi , ed il Cardinal arcivescovo di
duca di Malboroug. Da questo av- Malines , fu chiamato alla corte a ,

venimento porzione delle dieci pro- render conto di sua condotta , ol-

vincie riconobbe per suo sovrano tre essere ammoniti


stati , e casti-
Carlo VI d' Austria , che nel 1 7 1 1 gati alcuni vescovi ed altri ecclesia-

divenne imperatore, ed avendole stici.

definitivamente la Spagna a lui ce- Rinnovatosi 1' ordine a' vescovi


dute neiranno 1714? le dieci pro- di sopprimere i loro seminarli, ed
vincie presero il nome di Paesi invitati alunni a recarsi al solo
gli

Bassi Austriaci.Sua figlia, ed erede di Lovanio, alle minacce del gover-


Maria Teresa imperatrice regina, no seguirono non poche punizioni,
le conservò sino al 174*3 in cui i e soppressioni di abbazie e con-
francesi ne fecero la conquista, me- venti, insieme alla celeberrima unio-
no una parte del Luxemburghese. ne de' Bollandisti, che accrebbe il
Indi 1' Inghilterra, e la stessa Olan- general malcontento. Fu allora che
da aiutarono l'Austria a riconqui- Giuseppe lì emanò un editto in

starle; ma a cagione di terribili cui permise i seminarli vescovili, e


rivoluzioni, queste provincie si sot- con altre provvidenze stimò assi-

trassero di nuovo all' imperiale au- curare la felicità spirituale, e tem-


torità di Giuseppe li figlio di Ma- porale del popolo Belgico, e salva-
ria Teresa. V. Austria. re le usanze del paese, insieme al-
In conseguenza delle riforme ec- la libertà della chiesa belgica ; ma a
clesiastiche ne' Paesi Bassi, il dis- fronte di questo, la nazione con-
gusto fu tale, che degenerò in un'a- tinuò a mostrarsi malcontenta. Quin-
perta insurrezione, nell'anno 1786, di fu che quell'imperatore invocò
manifestatasi per opera degli alun- V aiuto del Pontefice Pio VI per
ni ai io novembre in occasione pacificare gli animi, ed il Papa
2-S8 BEL BEL
scrisse al Cardinal Franckemberg si , ed alieno da ogni novità in fat-
di Malines ed a' vescovi d' An- to di religione, non potè contener-
versn, delle provincie del Belgio, si, e, nell'anno 1799, proruppe in
e della Fiandra austriaca, un a- una furiosa rivoluzione. I repubbli-
postolico breve Sfortunatamente . cani, cbe con reciproca strage du-
il governo continuò a riguardare i ravano fatica a domare quest' altra
prelati, e gli ecclesiastici come pa- vandea , si scagliarono a danno dei
trocinatori dell' insurrezione, ed or- sacerdoti cattolici , incolpandoli di
dinò l' arresto del Cardinal arcive- aver promossa la ribellione , e li

scovo di Malines, e del vescovo di cacciarono in esilio ; onde ogni gior-


An versa, cbe fuggirono nel territo- no si accrebbe la deplorabile condi-
rio olandese, e scrissero al Sommo zione della religione in queste pro-
Pontefice, vincie, già si floride, e sì di vote ai-
Mentre i Paesi Bassi erano in la Santa Sede,
aperta ribellione , favoriti dall' O- 11 Belgio prima dell' invasione
landa, mori Giuseppe II ai no fèb- francese, sotto il nome di Paesi-
braio 1790. Pei nuovi regolamenti Bassi Austriaci comprendeva 1. il

del suo fratello , e successore Leo- ducato di Brabante , diviso in au-


poldo li, i popoli del Belgio ritor- striaco ed olandese; il marchesato
narono all'ubbidienza, mediante un di Anversa; la signoria di Malines;
generale perdono rilasciandosi ai , la contea di Fiandra , divisa in
vescovi di regolare gli affari eccle- olandese , austriaca e francese ; la
s'instici, e tutto si ristabilì negli an- contea di Hainaut ; quella di Na-
tichi diritti e privilegi. Poco durò mur ; il ducato di Lu^emburgo e
la quiete del Belgio, poiché, scop- di Limburgo, e la Gheldria meri-
piata la rivoluzione di Francia, ed dionale, che appartenevano all' Au-
erettasi questa in repubblica, le prò- stria, e che questa cedette alla Fran-
vincie de' Paesi Bassi divennero sue eia pei trattati di Campo Formio
conquiste, dopo la battaglia di Fleu- nel 179", e di Luneville : a.° Il

rus nel 1794- Da per tutto seguì paese così detto della Generalità
lo spoglio del santuario, la vendi- formato dalle porzioni della Fran-
ta all' incanto de' sacri arredi, e la eia, dal ducato di Limburgo, dalla
dispersione di quanto era stato sino Gheldria meridionale, e dal vesco-
allora riguardato da que' popoli col vato di Liegi, cbe le provincie uni-
più religioso rispetto. L'università te cedettero alla Francia nel 179^.
di Lovanio, e tutti i monisteri ven- 3° Tutto il vescovato di Liegi, ce-
nerò soppressi, oltre lo spoglio del- duto similmente alla Francia dopo
le cose sacre; s'inquietarono le co- il congresso di Rastadt del 1799, e
scienze, si perseguitò il clero , ed la pace di Luneville. Quindi il Bel-
il Cardinal di Malines, per essersi gio sotto i francesi fu diviso in no-
opposto al giuramento, che esigeva ve dipartimenti incorporati all' im-
il direttorio francese, di odio alla pero; cioè, della Dyle, della Schei-
monarchia, hi proscritto con un de- da, della Foreste, di Jemmapes,
creto di ed insieme
deportazione, dell' O urte, della Lys, della Mosa
con esso tutti quelli, che ne aveva- inferiore , delle due Nethes ,
e di

no imitato l'esempio. 11 popolo Bel- Sambra e Mosa.


gico geloso de' suoi antichi privile- Assunto al Pontificato nel 1800
BEL BEL 289
Pio VII, fii restituita alle chiese berg si ritirò in patria, onde gli

del Belgio la tranquillità, turbata successe nella sede monsignor Bo-


da dissensioni pel giuramento d' o- quelure , e per le sue premure, la
dio alla monarchia. 11 paterno cuo- più bella chiesa di Malines, che nei
re di Pio VII, che col mezzo del delirii della rivoluzione era stata can-
Cardinal Caprara legato a Intere giata intempio della ragione, indi
restituiva la tranquillità alle chiese in tempio delle leggi, fu ridonata al
dell'antica Francia, non dimenticò cattolico culto.
quelle del Belgio non meno a lui ca- Nel 1 8 1 4 sollevossi a nuovi de-
re , e degne delle sue apostoliche contrada de'Paesi-Bassi, e del
stini la

sollecitudini. Queste diocesi insieme Belgio, mentre dopo duecento cin-


con quella di Liegi erano state sino quanta anni si videro riunirsi le di-

a quell' epoca in preda alle dissen- ciassette provincie (meno qualche trat-

sioni a motivo del giuramento d'o- to rimasto alla Francia) ed accre-


dio alla monarchia. Tale sorta di sciute del Luxemburghese, costitui-

giuramento non s'era voluto presta- re un regno sotto il nome di Pae-


re da molti zelanti ecclesiastici, del si-Bassi ; e l'Aja per l'Olanda, e
qual rifiuto, come dicemmo, avea Brusselles pel Belgio, ambedue furo-
dato 1' esempio 1' arcivescovo di Ma- no dichiarale residenze del sovrano
lines Cardinal Franckemberg. Per lo alternativamente , divenendone re
che erano essi esposti alle persecuzioni Guglielmo Federico I , discendente
del direttorio francese, ed all'esilio. de' principi d'Orange, che ne prese
Al contrario altri ecclesiastici di quel- il titolo, e le insegne ai 16 marzo

le diocesi avevano creduto di poter 18 15. Il nuovo regno de'Paesi-


giurare in coscienza , considerando Bassi, secondo l'atto del congresso
quel giuramento, come una sempli- di Vienna, formato degli stati di O-
ce formola di fedeltà dal governo lancla , e delle provincie de' Paesi-
prescritta; onde questi ecclesiastici Bassi cattolici (membri troppo a dir
venendo riguardati come scismati- vero fra loro discordanti di religio-
ci ed eretici, ne nascevano dispute, ne e di costumi ) sempre era stato
e discordie pregiudizievoli alla reli- in preda a continue religiose turbo-
gione, e contrarie al vincolo della lenze, benché per cause diverse. Ne-
cristiana carità. Per la qual cosa il gli stati d' Olanda, dove calvinista

Cardinal Caprara ai i dicembre è la religione dominante appena ,

1801, da Parigi inviò a' vescovi del il re Guglielmo I erasi stabilito nel
Belgio un breve del Sommo Ponte- dominio, incontanente gli scismatici
fice contenente un insegnamento dom- d'Utrecht, avendo ripigliata baldan-
malico, col quale invitando tutti al- za, eransi uniti sotto la protezione
la pace, ed alla primiera concordia, del governo ad eleggere un nuovo
colmando di lodi quei, che non ave- vescovo sino dal 18 14 nella perso-
vano prestato il giuramento, impo- na di Villibrod Vanos, che sacrile-
se agli altri la sottoscrizione di ana- gamente
o si fece consacrare. Il ze-
loga formola. Questo breve produs- lanle Pontefice Pio VII non avea
se ben presto in tutti dipartimen-i mancato con suo breve a' cattolici
ti utilissimi effetti, avendogli presta- d'Olanda di condannare tale elezio-
lo obbedienza i più ragguardevoli ne. Ciò non ostante continuavano gli
del clero. 11 Cardinal Franckem- scismatici a voler farsi credere cat-
37
, ,,

29 BEL BEL
telici a dispetto del Papa, ed il gior- pitelo poi dover presentare l' elet-
no giugno 1825 il capitolo di
i3 to al Pontefice per l'istituzione ca-
Deventer, conservando la medesima nonica. A regolare l' esecuzione del
protervia, elesse era nuovo vescovo concordato, venne poco dopo invia-
nella persona di Guglielmo Vet, il to alla corte di Brussclles monsignor
quale secondo i canoni del codice Francesco Capaccini come quegli ,

giansenistico, con lettera de' 1 3 giu- che avea avuto gran parte nella
gno, diede partecipazione a Leone stipulazione di accordo sì vantag-
XII di sua elezione, e consacrazio- gioso, mentre monsignor Nasalli già
ne ; ma magnanimo Ponte-
questo nunzio in Brusselles, dal 1827, fin
fice con breve del 29 agosto respin- era premiato colla porpora
stato
se tal nuovo audace attentato. per tutto quello, che anteriormente
Le diocesi del Belgio, siccome anco- avea fatto ad appianare le diffi-
ra venivano governate dal concordato coltà.
stipulalo fra Pio VII, e l'imperatore Nel Belgio rinacque momentanea
Napoleone nel 1807, soggiaceano a la calma, quando di nuovo scom-
continue inquietudini per parte di pigliavasi la Francia governata dal
alcuni ecclesiastici , che trasportati re Carlo X. Non andò guari, che nel
da eccessivo zelo, sostenevano non i83o, scoppiata la rivoluzione in
doversi osservare quella sorte di re- Francia per la memoranda cata-
,

golamento, mentre altri trascorrevano strofe delle tre giornate di luglio,


sino al segno di negare obbedienza proclamata la costituzione a' g ago-
al re Guglielmo I, perchè non cat- sto, Luigi Filippo duca d'Orleans
tolico. Era riserbata dalla Provvi- fu acclamato re de' francesi. L' in-
denza un' opera del maggior rilievo cendio prontamente si propagò nel
al gran Leone XII, il quale colla confinante Belgio, ed ai 7 settem-
assistenza del Cardinal Cappellai'! bre Brusselles fu teatro d' insurre-
ora regnante Pontefice Gregorio zione, onde le truppe olandesi do-
XVI, e col conte di Celles amba- vettero lasciarla ai 28 dello stesso
sciatore, e ministro plenipotenziario mese. Le grandi potenze s' intromi-
de' Paesi-Bassi, giunse a conchiude- sero per far cessare le ostilità fra
re un concordato, che tutti questi l'Olanda e il Belgio per cui nel ,

disordini troncava dalle radici, ed marzo del i83i, Surlet de Chokier


insieme accomodava gli affari dei fu nominato reggente del Belgio.
cattolici in Olanda, che ascendevano Eretto poscia in reame indipenden-
circa al numero di settecento mila. te e diviso dall' Olanda pel con-
,

Ripieno di santo giubilo, nel conci- gresso nazionale del Belgio, ai 4 ghi-
storo segreto de' 17 settembre 1827, gno fu eletto in re del Belgio, Leopol-
Leone XII con allocuzione parteci- do I Saxe-Coburgo- Gotha principe
pò al sacro Collegio, che la elezione che accettò con alcune condizioni la
de' vescovi si farebbe dai rispettivi corona ai 26 dello stesso mese. Ai
capitoli , i quali dovevano recare a 1 2 luglio entrò egli in Brusselles, e
cognizione del re coloro , eh' essi formalmente ascese il trono a' 2 1 lu-
giudicavano degni del pastoral mi- glio. Presa nel i832 in moglie Lui-
nistero il re poter cancellare tra sa figlia del suddetto re dei france-
;
o
questi il nome di qualcuno, che a si ,
gli diede essa alla luce i prin-
lui fosse stato meno gradito; il ca- cipi Leopoldo Luigi, e Filippo Eu-
BEL BEL 291
genio, i quali con estrema consola- Sotto i romani fu appellata Sin-
zione dei belgi e del cattolicismo, so- gidinum, e fece parte dell' impero
no educati nella religione cattolica. orientale : successivamente yi do-
regno del Belgio è stato rico-
II minarono i visigoti, i goti e gli unni.
nosciuto anche dall' Olanda, median- Nel i^5G fu liberala dall'assedio dei
te cessione di una parte del Lim- turchi e dal formidabile Maometto
burgo, e del Luxemburgo; ha cin- II, pei potenti soccorsi del Pontefice
que vescovati, ed un arcivescovato, Calisto III, che vi spedì per legato
cioè Malines, Gand Liegi, JNamur, , il celebre Cardinal Caivaial. Le pro-
Tournay, e Bruges, nuovamente eret- dezze di Giovanni Lrmiade, princi-
to nel concistoro de' 2 3 giugno 1 834, pe di Transilvania, chiamato il (er-
J
dal regnante Pontefice Gregorio XVI. rore de turchi, e l' ardente zelo
Questo Pontefice pose al colmo la di s. Giovanni da Capistrano, che
dei belgi, col premuovere
letizia al con un crocefisso inalberato in mano
Cardinalato, ai i3 settembre 1 838, avea arruolato un esercito di qua-
l'arcivescovo di Malines, Engelberto ranta mila uomini, fecero ai 6 ago-
Sterckx, col titolo presbiterale di s. sto ai cattolici riportare una com-
Bartolomeo nell'Isola. Attualmente la piuta vittoria sugli ottomani. Bi-
Santa Sede tiene a Brusselles presso correndo in tal giorno la festa della
il re, un prelato internunzio aposto- Trasfigurazione del Signore, Calisto
lico, ed inviato straordinario, ed in III per gratitudine, ed in memoria
Boma evvi un regio inviato straor- dell'avvenimento la rese più cele-
dinario e plenipotenziario, con ri- bre. V. Tom masi no , De dieruni
spettiva legazione. Vedi gli articoli festor. celebralione lib. II , e. 19
non solo deimentovati vescovati, ma § i4- Anche nel r44 2 Amurat li
di Brusselles, e Paesi Basst. avea assediato invano Belgrado.
BELGBADO e SEMENDBIA All'ingrandirsi della potenza tur-
(Bellogradien. et Semendrien.). Ve- ca, gì' indeboliti principi serviani
scovati uniti. Belgrado nella Ser- salvarono Belgrado col cederla per
via, celebre città capitale della Ser- una somma al re d' Ungheria, per
via, chiamata anche Alba Graeca, cui trovavasi in potere dell'impera-
Alba Bulgarica , e Singidinum si , tore Carlo V, quando Solimano II
crede occupare l'area di Taurinum, se ne padrone nel 1022. Fino
fece
una delle più forti dell' impero ot- al 1668 fu sempre Belgrado soggetto
tomano. \ i risiede il vescovo di ri- di sanguinose dispute, e sostenne pa-
to greco, e vi è pure il vescovo recchi memorandi assedii. In detto
latino che s' intitola vescovo di
, anno fu presa per Leopoldo I, da Mas-
Belgrado e Semendria. La sua sede similiano elettore di Baviera ; ma i

venne fondata da Innocenzo X, Papa turchi la ricuperarono nel 1


690,
del 1
644) e d a hii fu fatta sulTraga- essendosi inutilmente tentato di tor-
nea d' Antivari. Da ultimo venne gliela nell'anno i6g3; anzi col tratta-
eletto a governarla dal regnante to di Carlowitz del 1699, fu cedu-
Pontefice, per le istanze dell'impera- ta a' turchi. Tuttavia nell'impero
tore d'Austria Ferdinando I, l'at- di Carlo VI, il celebre principe Eu-
tuai vescovo Giuseppe Schrott, pre- genio mise 1' assedio a Belgrado, e
conizzato nel concistoro de' 19 mag- se ne rese padrone a' 7 agosto 1

gio 1837. 17 17, per la qual vittoria il Pon-


, ,

acp BEL BEL


tefice Clemente XI intuonò un so- stasio e di Adriano IV, e dopo di-
lenne Te Deum nella basilica vati- ciassetteo diciotto anni di Cardinala-
cana, e per tre giorni fece fare in to, circa
il 11 55, ovvero circa il
Ptoma fuochi eli gioia. La pace di 11 56, morì. Sottoscrisse ad una
Passanrwitz però convalidò il pos- bolla di Lucio II e di Eugenio III,
sesso di questa città all'Austria. Non il primo governava la Chie-
dei quali
ostante, nel 1789, Belgrado fu re- sa nel 44? e 1' altro nel 1 4^-
1 1 1

stituita a'turchi, ma nel 1789, il ma- BELL .AI Giovanni Cardinale. ,

resciallo Laudou vi colse gli allori Giovanni Bellai nacque nelle Gallie
mentre nelle successive guerre ser- da famiglia assai ragguardevole, nel
viane armi di Czerni Giorgio la
le 1492, e fu in effetto assai distin-

sottrassero ancora al dominio turco. to in letteratura. Fino dai primi


Ma dovendo abbandonarla, fece sal- anni applicossi seriamente agli stu-
tar in aria la cittadella, ed abbru- dii, e riuscì a tale, che le sue poe-

ciarne i sobborghi rimanendo final-


, sie e prose, scritte molto elegante-
mente in sovranità della Porta. V. mente, si leggono volentieri dagli
Servia e Semendria. eruditi. Si diede poi all'acquisto
BELGRADO. Città vescovile suf- delle scienze più. al'e e sublimi nel-
fraganea d'Arcida, metropoli di Bul- la università di Sorbona , ed ebl>e
garia, che poi divenne metropolita- l' abbazia di s. Gildas ; quindi nel
na, dopo effettuata la sua unione i532, ebbe il vescovato di Baiona
alla sede di Canina. da Clemente V II, che poi nel medesi-
BELINIA. Città vescovile d' Afri- mo anno lo trasferì a quello di Pa-
ca, un vescovo della quale si recò rigi. Là ricevette l' imperatore Car-
alla conferenza di Cartagine, ed un lo V, che, nel i54o, per la Fran-
altro, chiamato Donato, sottoscrisse cia si conduceva nelle Fiandre. Nel
gli atti del concilio di Cabarsussa, 1 54 r Paolo III, a titolo di am-
)

celebrato nel sopra Primiano


893 ministrazione gli aggiunse la chie-

vescovo di Cartagine. S' ignora però sa di Limoges, ove i monaci di s.


a qual provincia Belinia appartenesse. Marziale furono ridotti allo stato
BELLA GIO Guido, Cardinale. di canonici secolari. 11 medesimo
Guido nacque a Firenze
Bellagio Papa, nel 544> lo propose alla
1

circa il termine del secolo XI, ed chiesa di Bordeaux, e nel 1 546, a


Innocenzo II, nella quarta promo- quella di Mans. Era a Marsiglia
zione fatta
, a Roma nelle tem- quando Francesco I, nel 533, 1 si

pora del dicembre 11 38, creollo abboccò con Clemente VII, ed al-
prete Cardinale del titolo di s. Gri- lora fu conchiuso il matrimonio di
sogono. Poscia in qualità di legato Enrico II duca d' Orleans, poi re
apostolico venne spedito nel regno di Francia e Caterina de' Medici
di Aragona; 47 fu presen-
e nel 11 nipote al Pontefice. Quindi il Bei-
te al gran congresso tenutosi a To- lai fu spedito ambasciatore prima
lemaida d' Oriente, al quale inter- in Inghilterra accomodare gli
per
vennero ancora l' imperatore, il re affari nuovo al-
del re e ridurlo di
di Francia, quello di Gerusalemme, l' obbedienza verso la Santa Sede ,

oltre a molti vescovi e principi. Si poi a Roma per fare gli ultimi ten-
trovò alla elezione di Celestino II, tativi circa quello sgraziatissimo prin-
di Lucio II, di Eugenio III, di Ana- cipe. Fu allora, che Paolo III lo
,

BEL BEL 2 93

creò prete Cardinale del titolo di protestanti per desiderio di udirlo.

s. Cecilia, nella seconda promozione, Nel Mondovi insegnò la lingua gre-


(atta a Roma 29 maggio del
li ca, che celeram ente aveva appresa;
i535; titolo, che nel i555 sotto benché Bosio e Casaubono dicano
Paolo IV, cambiò col vescovato di che fòsse ignaro di quella lingua. Con
Ostia e Yelletri. Assente poi Fran- poche lezioni di teologia avute in Pa-
cesco I, al quale fu carissimo , ed dova sulla prima e terza parte di s.
a cui persuase la costruzione del Tommaso, a Lovanio insegnò la sco-
gran collegio reale di Parigi, che lastica e spiegò tutta la Somma del-
ebbe poi luogo nel i52q, governò l' Angelico. Coisoli principii della lin-
quella capitale in qualità di viceré. gua ebrea, diede un metodo assai

Fu ai conclavi di Giulio III, Mar- facile apprenderla


per in pochi
cello II, Paolo e Pio IV, ed a quei giorni, e benché nel suo commen-
di Paolo ebbe voti pel Sommo tario sopra i salini, come dice Puc-
Pontificato. Assistette nel 547 cou 1 cardo Simon, non se ne sia mo-
altri nove Cardinali ai funerali di strato molto perito, trascurando il
Francesco I, al quale vivente per- senso letterale ,
pure è quella un' o-
suadeva il ristoramento della uni- pera molto erudita ben condotta
,

versità di Sorbona, richiamandola al e vantaggiosa ai fedeli. Dopo sette

lustro antico coli invitar da ogni anni, che si trattenne nelle Fiandre,
luogo uomini eruditissimi, perchè ne Gregorio X11I chiamollo a Roma
insegnassero le scienze. Poscia, per a leggere le controversie della fede
invidia degli emoli, decaduto dal nel nuovo collegio, che fondava ai

suo posto passò a Roma. Da ulti- gesuiti, e di fatti v'insegnò per un-
mo chiuse nel i56o placidamente i dici anni. Quindi Sisto V volle,

suoi giorni, nel palazzo da lui edi- che come teologo seguisse il Car-
ficato a Roma presso le Terme Dio- dinale Gaetani , legato a latere va,

cleziane negli orti Quirinali, in età Francia, poscia con altri dottissimi

di sessantotto anni e venticinque di Cardinali destinollo Gregorio XIV


Cardinalato , ed ebbe sepoltura nella ad assistente alle congregazioni per
chiesa della ss. Trinità nel monte l'edizione della Vulgata, pubblicata
Pincio. già da Sisto V, e che sotto Clemen-
BELLARMINO (venerabile) Rober- te Vili dovette esser corretta colla

to, Cardinale. Roberto Bellarmino prefazione Dappoi


del Bellarmino.
da Montepulciano venne alla luce nel lo stesso Clemente Vili, morto il

1.542. Era nipote di Marcello II dal Cardinal Toledo dichiarollo suo ,

lato materno, e di diciolto anni ve- teologo, consultore del s. Offìzio, esa-

sti l'abito della compagnia di Gesù. minatore dei vescovi, e poscia, a' 3
Tanto profitto egli ritrasse dagli marzo 1 599, Cardinal prete di san-
studi , che, non ancora sacerdote, fu ta Maria in Via, con quell' elo-
mandato ai migliori pulpiti d' Ita- gio a lui onorevolissimo : Hunc
lia,ed insignito appena della dignità tligiinus ,
quia non habet parerti
sacerdotale venne spedito a predi-
, in Ecclesia, quoad ductrinani 11 .

care in latino nelle Fiandre contro Bellarmino adoperò ogni mezzo per
glierrori di Lutero. Lo stesso fece non esser promosso al Cardinalato,
a Lovanio, ove si recavano dall' In- ma il Pontefice ve lo obbligò. Senon-
ghilterra e dall'Olanda i medesimi chè l'essere costretto ad accettare la
294 BEL BEL
sacra porpora , fu causa a lui di fare sa universale. Rinunziò a due ab-
risplendere maggiormente le sue eroi- bazie nella sua diocesi, condonò ge-
che virtù. Aggiungeva alle ore cano- nerosamente una pensione di cin-
niche l'ullizio della Madonna ed il ro- quecento scudi al vescovo di Pien-
sario, la celebrazione quotidiana della za , a patto eh' egli ne rilasciasse
messa, e l'orazione mentale. Voleva una di duecento scudi, che gli veni-
che la sua famiglia, raccolta nella do- va pagata da altro povero vescovo.
mestica cappella, vi facesse orazione; Di quattordici mila scudi, che gli a-
di frequente interveniva alle con- vea assegnato il Papa di rendita, ne
gregazioni, alle quali apparteneva, rinunziò liberamente ottomila, eppu-
ed alle Pontifìcie cappelle di R.oma ; re in elemosina ne distribuiva da
in tutte le feste e domeniche del- più di quarantamila. Nel suo Car-
l'anno teneva nella chiesa del suo dinalato adoperò sempre la prima
titolofervorosi sermoni e sovveniva veste, che gli diede il Papa nella
i che specialmente frequen-
poveri, sua promozione, e le vesti interiori
tavano dottrina. Eletto da Cle-
la erano rappezzate a diversi colori.

mente Vili ad arcivescovo di Ca- Friigalisshno era il suo vitto; di-

pila nel 1602, dopo aver ricevuto giunava a rigore in tutti i mercoledì,
il pallio ,
parti subito alla volta venerdì e sabbati , e nelle vigilie

della sua chiesa, che governò per tutte della Madonna. Da ultimo,
tre anni. Vi tenne tre sinodi dioce- consumato dalle fatiche ed aggrava-
sani e un concilio provinciale, e to dall' età , chiese al Pontefice di
conservò il costume di tenere ogni ritirarsi presso i suoi religiosi a pre-
giorno festivo i suoi discorsi al po- pararsi alla morte. E ciò eseguì al
polo, tranne la quaresima ed il noviziato di s. Andrea nel Quirina-
tempo di visita, in cui predicava le, ove, in settembre specialmente,
nelle chiese della diocesi con tale si ritirava ad occuparsi del solo af-
concorso , che non inteso dall' al- fare della salute dell' anima. Frutto
tare , doveva salire il pergamo. di questo ritiro sono gli opuscoli
Ristaurò la cattedrale a sue spese, di pietà, che abbiamo di lui, i qua-
e a Napoli mantenne alcuni giovani li formano l' elogio del suo cuo-
di buona indole allo studio. re, quanto le altre opere lo rendo-
Nel prender congedo dal suo po- no celebre nella letteratura, e chia-
polo per recarsi al conclave disse, rissimo ai posteri. Da ultimo terminò
che non lo avrebbe mai più vedu- il Bellarmino di vivere nel 1621 in
to. A tal nuova si destarono in quel- età di settantanove anni, dopo venti-
la chiesa gemiti e singulti , come tre di Cardinalato. Chiarissimo per
quando partiva dagli efesii s. Paolo. virtù, e prodigi in vita e dopo morte,

Nel conclave adunato per morte di ebbe tomba nella chiesa magnifica del
Leone XI sarebbe stato eletto Papa, Gesù, ove presso l'aitar maggiore
s'egli non si fosse opposto con tut- sorge a memoria di lui un avello
ta la fermezza alla determinazio- maestoso, col suo busto scolpito viva-
ne unanime de' Cardinali. Rinun- mente in candido marmo, giuntavi
ziò a Paolo V
la chiesa e la pensio- elegante iscrizione. Le celebri opere
ne, che gli voleva assegnare, e l'obbe- di lui sono le seguenti : una eccel-

dì accettando il disimpegno degli alfa- lente sposizione dei salmi; l'inno


ri della corte di Roma e della Chie- Pater superni luminis, che si legge
BEL BEL 2c)
/
)

nel breviario romano per ,


la festa vescovo sopra i doveri del suo mini-
di s. Maria Maddalena il ; trattala stero, opera utilissima a' prelati che ,

degli scrittori ecclesiastici, in cui si hanno cura di anime. Abbiamo di


trova 1' esame critico delle opere ge- lui anche la dottrina cristiana la ,

nuine, ed apocrife col giudizio del me- quale compose per ordine di Cle-
rito di ciascheduna. Stimato é altamen- mente Vili, che l'approvò con bre-
te questo trattato dai medesimi pro- ve speciale , e che fu accolta da
testanti, benché il Baillet lo accusasse quasi tutte le diocesi a bene dei fe-

di prevenzione nella censura di al- deli. Benché questa sia stata da


cuni libri , e di qualche errore di molti combattuta , venne però per
cronologia. Aggiunge Filippo Lab- divina provvidenza da dotta penna
bé al libro degli scrittori ecclesia- valorosamente difesa, e vendicata
stici del nostro porporato, una dis- dalle imposture e calunnie altrui.
sertazione filologica ed istorica, ed Finalmente di tutte le opere di
un supplemento di scrittori e di questo Cardinale si fece anche un'e-
scritti, omessi dal Bellarmino. Chec- dizione in Venezia nel 1721, in set-
ché ne sia, egli si fece strada così te volumi in foglio. 11 Novaes, to-
al vasto mare della teologia , e a mo IX p. 45, ci dà l'elenco degli
finir opera delle controversie del-
l' scrittori della sua vita.
la fede cristiana contro gli eterodos- BELLATI Antonio Fkancesco, ce-
si, che fu stampata piìi volte in quat- lebre scrittore del secolo XVII, il

tro tomi in foglio. In quest'opera chia- quale si procacciò somma lode colla
ra ed ordinata, espone prima gli erro- predicazione. Ebbe i natali a Fer-
ri degli eretici, poi la dottrina dei cat- rara a' 1 novembre del 1 665 , ed
tolici, prove del giudizio,
quindi le ivi applicossi a* primi studii. In età
che ne dà, da ultimo confuta gli ob- di sedici anni vesti l'abito della com-
bietti con brevità e moderazione. Le pagnia di Gesù e fece il suo novi-
sue prove sono appoggiate alla Scrit- ziato a Bologna, ove proseguì la
tura , ai padri , ai concilii e alla carriera letteraria. Dopo aver fatto
comune dei dottori. Sebbene egli i voti solenni, si diede alla predi-
si fosse servito delle traduzioni, an- cazione, e tanto in essa si distinse,
ziché dei testi originali dei padri che le principali città d'Italia an-
greci , fu il miglior controversista davano a gara, per pendere dal suo
de' suoi tempi. Si diceva l'atleta della labbro. Senonché, dopo alcuni anni,
Chiesa Romana, perché validissima- il Bellati fu costretto ad abbandonare

mente la sosteneva in ogni circostan- questo esercizio per la debolezza di


za, e specialmente a Lovanio contro sua salute. Si ritirò allora a Pia-
Baio nel confutare le sessantasei pro- cenza, dove nel 17 12, fu eletto ret-
posizioni già condannate da san tore del suo collegio. Due anni do-
Pio V contro Giacomo re d'Inghil- po accompagnò sino ai confini della
terra, all'occasione del nuovo giu- Spagna la nuova regina Elisabetta
ramento di fedeltà, a cui obbligò i Farnese, sposa di Filippo V ; e nel
sudditi cattolici, contro i teologi ve- 1 742 compì la sua mortale carriera.
neziani per sostenere l'interdetto, ful- Le opere di lui furono pubblicate
minato da Paolo V ed in altre occasio- a Ferrara in quattro volumi, il pri-
ni. Fra le opere spirituali, oltre le ac- mo de' quali contiene parecchie Pre-
cennale, si conta quella diretta ad un diche , il secondo alcune Orazioni
296 BEL BEL
e discorsi morali, il terzo varìì Trat- droni, fu da Carlo Emanuele duca
tali sacri e morali , il quarto altri di Savoia, nel ifioi, resa finalmente
Trattali, Esortazioni domestiche,pre- alla Francia, a cui anteriormente ap-
dìcke, lettere e la vita dell'Autore, parteneva fino dal 1001 pel cam-
BELLE, Belliueu. Città vescovi- Lio, che ne avea fatto col marche-
le in parlibus suffraganea della me- sato di Saluzzo.
tropoli di Scitopoli (/«//). Coni man- In Belley sono degni di osserva-
ville la chiama Bella Fella, o Plio- zione tuttavia la cattedrale e il pa-
tica, e la dice istituita nel V secolo, lazzo vescovile. Si racconta che Fe-
BELLELLI Fulgenzio, scrittore derico I Barbarossa, pieno di ara-
dei secolo XVII naccpie nella dioce- mirazione pel cistcrciense s. Ansel-

si Conza, e fu generale degli ago-


di mo, che da semplice portinaio nel
stamani.. E autore di due opere in- 1 r 63
divenne vescovo di Belley,
titolate: i*° Mens Angustimele sta- nonostante che avesse sostenuto il
tu creatura; ralionalis ante pecca- legittimo Pontefice Alessandro III
tum j 2. Mens Augustini de modo contro l'antipapa Vittore IV, die-
reparationis creatura; post lapsuin de ad esso, e alla sua chiesa tutti
adversus bajanam et jansenianam i diritti di regalia , di battere mo-
luvresim. neta, e la signoria della città ; do-
BELLEY (Belliccn.). Città con minio conservato da molti suoi suc-
rcsidenza vescovile in Francia [Bel- cessori, che da allora in poi diven-
lay, Bellicium, Bellica). E posta nel- nero principi del sacro impero. San
la Borgogna, ed era capitale del Bu- Anselmo riformò il clero, e l'intera
gey. Sede vescovile sino dal secolo diocesi, ed inflessibile ne' diritti del-

\, e suffraganea dell'arcivescovo di la Chiesa, si oppose ad Uberto conte


Besanzone, è essa molto antica, come di Savoia, e rinunziò il vescovato, ne

dimostrano alcuni avanzi interessali- lo riassunse che per ubbidire al Papa,


ti. Al tempo de romani era anche cit- La rendita del vescovo di Belley
tà forte. Alarico re de'goti l'abbruciò ascendeva ad ottomila lire, pagan-
nel 390; ma ilsuo nipote Wiber- do trecentotrenta tre fiorini di tassa
to, nel 4° 2 > ' a ristabili. Si deve a alla Santa Sede. La cattedrale è
questo principe la fortezza di Pier- dedicata a Giovanni Battista, ed
s.

re-Chàtel, che poi servi per prigio- il capitolo era composto di diciot-
ne di slato. Nel medesimo secolo to canonici, oltre il decano, l'arcidia-
V divenuta vescovato, per esservisi cono, l'arciprete, il primicerio, il

trasferita nel 4 ' 2 l a sea"e di No- cantore, il tesoriere ed il sagrista.

viodunum Ecpiestrium , s\ costruì la Nel 1142 abbracciò quel capitolo


cattedrale sulle rovine di un tem- la regola di Agostino, e nel
s.

pio di Vesta; indi fu di nuovo in- 1


579, fu secolarizzato da Gregorio
cendiata e distrutta dal feroce Al- XIII. Si ridusse poscia ad ululici

fila. Nel 1 385 soggiacque ad altro canonici, compresi i vicarii generali


incendio, meno la chiesa, l'episco- e l'arciprete. In Belley v'era una
pio e la canonica. Amadeo VIII abbazia di bernardino, che nel se-
duca di Savoia, che nel i4^9 fu colo XVI vi si trasferirono da Bous
eletto antipapa col nome di Felice sul Furan. Oltre di esse vi fioriro-

V, la riedificò, la cinse di mura, e rono varie corporazioni religiose,


di torri ; e posseduta da diversi pa- come i francescani, e le monache di
BEL BEL 297
vani istituti. Riunita questa diocesi, teologia, e riuscì a tale da non es-

pel concordato del 1802, con quel- servi olii in quella facoltà lo po-
la di Lione, fu ristabilita nel 18 17, tesse pareggiare. Si ascrisse alla

dallo stesso Pio VII, sotto il regno congregazione dell' oratorio di san
di Luigi XVIII. Filippo Neri , a cui diede gene-
BELLISOMI Carlo, Cardinale. rosamente quanto possedeva. A mez-
Carlo Bellisomi nacque da nobile fa- zo del Cardinale Salazar, vesco-
miglia in Pavia ai 3o luglio 1736, vo allora di Cordova e suo intimo
e fu nunzio a Polonia quindi a ,
amico, che ne conosceva ed ammi-
Lisbona. Dopo essere stato promos- rava le virtù, fu da Filippo V no-
so alla sacra porpora da Pio VI minato vescovo di Cartagena, cari-
a' 14 febbraio 1785, ma riservato co, che non voleva accettare, se non
in petto, fu pubblicato nel concisto- ve lo avesse obbligato lo stesso suo
ro de' 2 1 febbraio 1 794> e poi dal vescovo. Alla guerra per la succes-
medesimo Papa fu eletto vescovo di sione di Spagna, si tenne obbligato
Cesena a' 22 febbraio 179^, ove a favorire Filippo V, persuadendo
passò a miglior vita nel settembre alla nazione, e colla voce e coll'c-

1808. Nel conclave tenuto a Vene- sempio, ad esser fedele al proprio


zia, ebbe molti e costanti voti pel sovrano, ed esortando il monarca a
supremo Pontificato stante le virtù, non dipartirsi mai dalla obbedienza
e la dottrina di cui andava adorno. della Santa Sede , anzi a favorirne
BELLOY de ) Giambattista , e promuoverne gì' interessi. Diversi

que
(

Cardinale. Giambattista Belloy nac-


Morangles agli 8 ottobre
in
mrì quel sovrano
COSp icui vescovati
, i quali tutti
eli offe-
mo-
1709, e nonagenario fu dal Ponte- destamente ricusò. Egli per altro
fice Pio VII innalzato all'onor del- dovette accettare, per ordine espres-
la porpora a' 17 genuaio i8o3, col so del nunzio Pontificio , la di-
titolo presbiteriale di s. Giovanni a gnità di viceré di Valenza, e quel-
Porta Latina. Governò come arci- la di capitano generale delle trup-
vescovo la diocesi di Parigi, ove ai pe di Murcia. Nella sua diocesi sta-
io giugno 1808, compì la sua car- bili una casa di ricovero, una pegli
riera mortale, e fu sepolto nella orfani , un' altra per gli esposti, ed
metropolitana. una quarta per i fanciulli da coro,
BELLUGA e MONCADA Lodo- oltre un seminano pei eberici ed
vico, Cardinale. Lodovico Belluga un monte di pietà. Fu valoroso ed
sor fi i natali da famiglia illustre intrepido, emulando i primi pastori
e nobilissima in Motril, città, o castel- della Chiesa, nel sostenere con pet-
lo del regno di Granata, nel 1662. to sacerdotale la causa della Santa
Fin dalla fanciullezza diede a dive- Sede, né temeva di opporsi ai mi-
dere come avrebbe dovuto riusci- nistri Filippo V, rappresentando
di
re di masebia ed austera virtù. Con- a con un memoriale, i danni
lui,

tava appena ventitre anni di età, gravissimi che sovrastavano alla Spa-
quando fu fatto canonico a Zamor- gna, alla Chiesa, alla religione per
va, dopo essere stato insignito del- l'interruzione del commercio con Ro-
la laurea : quindi fu ascritto ai ca- ma. Delle quali cose informato il
nonici della cattedrale di Cordova, Pontefice Clemente XI, senza sa-
ove fu stabilito a lettore di sacra puta di lui, lo elesse prete Car-
voi. IV. 38
298 BEL BEL
dinaie del titolo di s. Maria del- anime, dietro l'esempio del patriar-
la Traspontina , nella decimaquar- ca, abiurato l' errore e detestato lo

ta promozione, fatta a Roma li scisma, si ricondussero sulla buona


ig novembre del 17 19. Appena strada e seguirono la vera religio-
seppe la sua promozione , nei ter- ne. Rinunziò dappoi alla sua chie-
mini più rispettosi e sommessi, scri- sa, e passato a Roma, per interve-
vendo al Papa, rinunziò alla sacra nire al conclave, fu dichiarato pro-
porpora, interponendo parecchi Car- tettore dei regni di Spagna presso
dinali suoi amici e lo stesso Filip- la Santa Sede. A Roma consacrò
po V, perchè ottenessero a lui dal solennemente la chiesa di s. Prisca
Pontefice la dispensa, dalle quali sup- suo titolo, cui ottenne, dopo aver
pliche appariva la vera umiltà di cuo- dimesso quello di s. Maria della
re ed il disprezzo degli onori e delle Traspontina, come apparisce da una
umane grandezze. Ma nulla ottenne, lapide posta all'ingresso della mede-
che anzi il Papa l'obbligò ad accettare sima. Zelantissimo della religione, fe-
la novella diguità , avendolo prima ceche Benedetto XIII pubblicasse
dispensato dal voto di non accettare una bolla per la riforma del clero
cariche, che lo allontanassero dalla di Spagna e pel regolamento della
sua diocesi. La porpora Cardinali- gerarchia ecclesiastica. Dopo di es-
zia lo fece crescere di virtù in vir- sere stato ascritto alle congregazio-
tù. Alle solite opere di pietà aggiu- ni del concilio, dei vescovi e rego-
gneva molte e lunghe astinenze, san- lari, dei riti, dell'immunità, di pro-
guinose flagellazioni ,
generosità coi paganda ed altre ; dopo di avere
poveri, cogli schiavi ritenuti dai assistito alla elezione diBenedetto
barbari, coi vescovi miserabili e coi XIII, Clemente XII, e Benedetto
monaci fuggiaschi dall' Egitto, dal- XIV, pieno di meriti, mori a Ro-
la Siria e Caldea. Compose varie ma 743, in età di ottantaun
nel 1

opere intorno la religione cattolica anno correndo il vigesimo quarto


e intorno la cristiana istruzione, ado- del suo Cardinalato, e fu sepolto
perando sempre idee schiette, precise, nella chiesa di s. Maria in Valli-
un assai giusto ragionare, ed una ma- cella,rimpetto alla cappella di san
ravigliosa facilità a rischiarare e svi- Carlo, con una iscrizione assai ono-
luppare lo più astratte e malagevo- revole ,
postagli sulla tomba da
li quistioni di teologia e di diritto Benedetto XIV. Diversi Pontefi-
civile e canonico. JVe fece tradurre ci prodigarono a lui glandi elogi ;

alcune in arabo , affinchè potessero il dottissimo Cardinale di Polignac


giovare a quella nazione ; poscia, a lo chiamava specchio dei prelati, e
mezzo del prelato Assemanni, s' in- Clemente XI in concistoro, quando
terpose presso il patriarca dei Colli, lo fregiò della sacra porpora, asserì:
nemico dei cattolici, in maniera che •5Che egli riscontrava nel Belluga
lo guadagnò a riconoscere la pri- w un uomo divorato dallo zelo della
mazia, giurisdizione ed autorità su- » fede ortodossa, un intrepido e va-
prema ed universale del Romano •> loroso difensore della sede apo-
Pontefice nella Chiesa occidentale, i> stolica, zelatore sincero della cat-
non meno che nella orientale. In •5 tolica verità, valoroso ed invitto
questa circostanza ebbe il conforto :> sostenitore della libertà ed immu-
di vedere, che parecchie migliaia di » nilà ecclesiastica, e lume ed or-
BEL BEL 299
w «amento grandioso della spaguuo- Boemia, Lodovico il Davano ,
« la nazione religiosissima»'. Carraresi, Leopoldo ed Alberto du-
BELLUNO e FELTRE. Vesco- chi di Austria , i vescovi di Bel-
vati uniti nelle provincie Lombardo- luno , i Visconti , e gì' imperatori
Venete (Bellunen. et Feltrai.). Questa Sigismondo, e Massimiliano I , fino
città è situata vicino al confluente a che, per volontaria dedizione, pas-
del Cordevole, fiume non meno del sò sotto il dominio veneto, neh' an-
Piave importante, per la rapidità del no i4°4> atto che ebbe luogo nella
quale, prima di tragittarlo avendo chiesa dei santi Filippo e Gia-
esclamato Giulio Cesare: est mihi cor como di Mussoi presso la città .

duhium j prese Cor- il nome di A memoria anzi dell' avvenimen-


devole Snida denominò Belluno
. to, ogni nuovo podestà vi si recava
Venenum, Plinio Bellunvm, ed è ca- in solenne cavalcata. I Bellunesi pre-
poluogo della provincia Bellunese. starono ai veneziani giuramento so-
Siccome poi è capitale della provincia lenne di fedeltà per la prima volta
di talnome, daremo innanzi un'indi- in mano di Antonio Moro provve-
cazione della provincia medesima. Il ditore mandato dalla signoria al
Bellunese collocato dai geografi fra i governo dell' acquistata provincia.
norici, i taurisci, i rezii, i carni e fra Invasa però nell'anno 1 4 1 dall'e- 1

gli antichi veneti , a cui probabil- sercito dell' imperatore Sigismondo,


mente appartenne , fece parte del quella provincia restò soggetta al suo
romano impero, quando ai popoli
e dominio sino al 1420, incoi tornò ai
della Gallia Traspadana accordala veneziani, venendo a questi tolta dalle
venne la cittadinanza, l'ebbero anche truppe di Massimiliano I ai 6 lu-
i Bellunesi , avendo avuto la di- glio i5og. Presa e ripresa dagl'im-
rezione degli affari pubblici i de- periali e veneziani, per la lega di
curioni, i prefetti, i duumviri, i fla- Cambrai, ai i3 dicembre i5ii, tor-
mini, ed altri magistrati. nò definitivamente a' veneti, sotto i
Invasa da'longobardi la provincia quali stette sino all'estinzione della
Bellunese, essa die' loro due re, cioè repubblica. Nel declinar del secolo
Bachis, che alle persuasioni del Pon- XVIII, sotto il regno d' Italia, for-
tefice Zaccaria, nel 74o> rinunziò la
s. mò il dipartimento del Piave, e fi-

corona e prese la cocolla in Monte- nalmente nel regno lombardo ve-


cassino, ed Astolfo suo fratello, am- neto divenne provincia dell'impero
bedue figli del duca del Friuli Pc- austriaco. Passiamo ora a dire del-
mone. Cessato il governo longobar- la città di Belluno.
dico, dopo che Carlo Magno nel Belluno, bella città, circuita da mu-
773 fece prigione Desiderio, ultimo ra, giace su di alto colle, presso una
loro re, successe quello de' franchi, vallata fertile al paro dei suoi din-
e posteriormente gì" imperatori di torni. Le serve di ampliazione un
Gei-mania dominarono sulla mede- sobborgo, che dicesi il Campiscilo,
sima. Dopo gli augusti Ottoni, e i o Campedello. Fu, secondo alcuni,
Bcrengarii, signoreggiarono la pro- edificata da Belloveso co' suoi celti,
vincia Bellunese i patriarchi d A- e dai romani, che l'onorarono del-
quileja, e poscia i Caminesi, gli Ez- la cittadinanza, aggregata venne al-
zelino, gli Scaligeri, Carlo duca di la tribù Papia , in virtù della leg-
Carintia , figlio di Giovanni re di ge Pompea. Dopo la decadenza del
3oo BEL BEL
romano impero, Rotario, che nel scovo di Feltro Drudo da Camino,
63o divenne re de* longobardi, la ovvero nel Pontificato d'Innocenzo
rovinò da cima a fondo e Carlo , III, verso l'anno 1200, o 1208,
Piagno fu benemerito in restaurar- forse per le discordie di cui fu vit-

la . I vescovi fino dal X secolo tima il suddetto vescovo Taccoli, fu

vi ebbero lungaj assoluta, ed estesa unita a quella di Feltre (Fedi), dalla


giurisdizione, e portarono il titolo quale non fu separata che dal Sommo
di conti di Sochero, avendo i loro Pontefice Pio II nel i4^9> ° 5 secon-
avogadri, dei quali furono gli ultimi do il Doglioni, nel 1462, essendo
i conti di Polcenigo, gli Onara, e i fatto vescovo della sola Belluno il

conti Collalto. Sostennero eziandio veneto Donado. Di poi avendo Be-


i vescovi lunghe e micidiali guerre nedetto XIV, per dar termine alle
coi trivigiani. In uno di questi con- controversie , estinto il patriarcato
flitti, morì il vescovo di Belluno Ge- di Aquileja, eresse in vece gli arci-
rardo de' Taccoli, fatto prigioniere alla vescovati di Gorizia e di Udine, col-
testa delle sue milizie nel 197. Fa- 1 la bolla, Suprema, de' i5 gennaio
moso è l'assedio, che la città sostenne 1753, e fra i vescovati assegnati
contro Ezzelino signore della Mar- per suffraganei a quest' ultima vi
ca, o provincia trivigiana, al di cui comprese Belluno e Feltre Ad .

dominio tirannico dovè alla fine as- istanza dell' imperatore Francesco
soggettarsi. Soggiacendo Belluno alla I, Papa Pio VII, nel 18 16, riu-
sorte della provincia, ne' torbidi tem- nì le sedi di Belluno e Feltre ,
pi cambiò di frequente padrone. Dai acciò fossero governate da un solo
veneti, a cui si die' nel i4°4> passò vescovo, il quale dovesse risiedere
all'imperatore Sigismondo, che nel- alternativamente nelle due città .

la prima metà del secolo XV vi Nel 18 19 lo stesso Pontefice, a-


soggiornò alquanto nella guerra con- vendo ridotta Udine a sede vesco-
tro i veneziani, costituendola camera vile soltanto, sottopose le diocesi di
dell'impero. Puposata finalmente nel- Belluno e Feltre alla giurisdizione del
1' anno 1 51 1 nel grembo della pos- patriarcato di Venezia. La cattedrale
sente repubblica di Venezia, al ca- di Belluno dedicata a s. "[Martino,
der di essa , verso la fine del se- ed edificata sul bel disegno di Tul-
colo XVIII ,
passò sotto la domi- lioLombardo, acquista maggior or-
nazione francese. Venuta di poi sot- namento dall' annessa altissima tor-
to il dominio Austriaco, l'imperatore re, che le serve di campanile, opera del
Francesco I, ai 3 febbraio 18 16, cav. Filippo Giurara. Ufnziata da
innalzolla rango di città regia,
al dieci canonici, ha il decano per digni-
e la dichiarò capo luogo di delega- tario, con cappellani mansionarii, e
zione. chierici prebendarii. Fra le chiese
Si vuole che in Belluno s' intro- evvi quella di s. Stefano di quasi
ducesse il cristianesimo fin dal pri- gotica architettura e l'altra di s.

mo secolo. In progresso vi fu sta- Pietro di forma moderna, ed adornata


bilita la sede vescovile, secondo Com- di copiosi e vaghi marmi, non che
maville nel terzo secolo, e si vuole, da due bassi rilievi di legno, che
che avanti il 600 divenisse suifraga- decorano due altari, opera applau-
nea del patriarcato d' Aquileja; ma dita del Bellunese esimio scultore
tra il i 197 ed il 1200, sotto il ve- Brustolone.
,

BEL BEL 3or


Fra gli edifìzii di Belluno meri- le die' uno stolone con superbi ricami
tano menzione 1' episcopio fabbrica- d oro da usarsi nelle maggiori so-
to sopra un castello, che anticamen- lennità , un parato in quarto di la-
te avea varie torri; il palazzo pie- ma d'argento ricamato d'oro di e-
torio, magnifico in ogni sua parte gual pregio, un medagliere d'ar-
e ricco dimarmi, sculture, ed an- gento colla serie sino a' presenti
tichi monumenti, ed il palazzo del- giorni delle medaglie latte coniare
la città, pregevole per le iscrizioni dai Papi, che incomincia da Martino
ed busti di marmo e di bronzo.
i V; che cedette il prezioso libro, umi-
deve passare sotto silenzio l'este-
IV è si nuo-
liato dall'università israelitica al
so fabbricato costruito con disegno del vo Pontefice, per la libreria capito-
p. Pozzi, un tempo de' gesuiti, ed ora lare, già famosa per rare edizioni, e
caserma militare. Eranvi prima in lasciata a' canonici nel 162 5, dal
Belluno due conventi, e tre moniste- vescovo Lollini ; che finalmente diede
ri, ed attualmente esistono le sole la propria effigie in marmo, lavoro
monache benedettine dei ss. Gerva- egregio del cav. Fabris, effigie che
sio e Protasio, un tempo dipenden- dal grato capitolo fu innalzala in
ti dall'abbate camaldolese di san in apposito luogo, entro la cattedra-
Michele di Murano, le quali si occu- le. Concesse ai canonici del medesi-
pano nell'educazione delle fanciulle. mo capitolo il privilegio di veste
Dell' antichità, e de' fasti di Bel- talare violacea. Particolari privilegi
luno scrissero dottamente varii au- accordò al decano, coll'uso della bugia,
tori, e da ultimo monsignor Lucio e permise ancora ai canonici 1' uso di
Doglioni, Notizia della città di Bel- questa nelle sole solennità. Lo stesso
luno, e sua provincia, Belluno 1816, accordò decano di Feltte.
al capitolo e
tipografia Tissi. Arricchita in ogni Ma soprattutto fu benemerito della
tempo da nobili ingegni, fu fertile patria coli' istituirvi generosamente il
Belluno di uomini grandi nelle armi, seminario, che dal benefattore prese
nelle scienze, nelle lettere, e nelle arti; il nome di Gregoriano. 11 rettore
ma la sua gloria giunse al più alto prò tempore di e^so fu dichiarato
punto coli' esser patria del regnante cameriere d' onore del Papa coli uso
Pontefice Gregorio XVI della no- dell'abito paonazzo, ed ebbero i pro-
bile famiglia Cappellari. Né si la- fessori il distintivo della fascia e
sci in pai'i tempo di osservare, che del collare di egual colore, senza
il primo vescovo Bellunese di que- ricordare altri donativi di cui fu li-

sta città è l'attuale monsignor Lui- berale con essi. Da ultimo, fattosi
gi Zuppani. benemerito il Pontefice concittadino
Lungo sarebbe il riportare quanto della biblioteca del seminario , die-
il lodato Pontefice fu largo di segna- de in tal maniera , non ha guari,
lati beneficii colla sua patria e coi con- occasione al capitolo d'imitarne la
cittadini, in onorificenze, ed in altre generosità, arricchendo la bibliote-
dimostrazioni. Ci limiteremo solo ad ca medesima colla libreria Lolli-
accennare, che molti furono i para- niana.
menti e gli arredi sacri alla cattedrale BELLUOGO (di) Simone, Cardi-
donati; che fece prelato domestico ed nale V. Beaulieu (di) Cardinale.
assistente al soglio Pontificio il vescovo; BELMONTE Uberto, Cardinale.
che all' illustre capitolo della cattedra- Uberto Belmonte venne alla luce
3o2 BEL BEM
circa il principio del secolo XI, dai 1 So, 1 Gregorio XIV lo fece vescovo
Belmonti da Rimini, e discendeva d'Aleria nella Corsica, chiesa retta
dalla antichissima famiglia delle Ca- da lui per diciassette anni, dopo i quali
lumate, che, secondo il Crescenzi, ne fece la rinunzia al Pontefice, che
deriva dal regio tralcio dell'albero lo elesse alla vicelegazione della
normanno diviso in due rami, dei Romagna, e Io ascrisse tra i ponen-
Belmonti e dei Ricciardelli benché , ti di consulta. Dappoi Paolo V , nel-
l'Eggs lo voglia nato, senza fonda- promozione, fatta a Roma
la settima
mento alcuno, in Alsazia. Il sullo- li 19 settembre del 1616, lo creò
dato Crescenzi lo vuole vescovo di Cardinal prete del titolo di s. Carlo
Rimini, alla cui opinione non sot- a Catinaii, poiché in quella chiesa
toscrive il Villani. Certo è, che ver- magnifica fu trasferito il titolo di
so il 1073,. Alessandro II il creò s. Biagio dell'Anello, che poi rimase
vescovo Cardinale di Palestrina. Nel soppresso. Ma fu assai breve il tem-
1074, essendo Pontefice s. Grego- po che visse dopo la sua promo-
rio VII, fu delegato apostolico alla zione al Cardinalato, dacché nel
corte dell' imperatore Enrico , uni- 1618, contando cinquantanove anni
tamente a Gherardo vescovo Car- di vita, mori a Roma, e fu sepolto
dinale d'Ostia per estirpare l'abuso nella chiesa del suo titolo, rimpetto
abbominevole della simonia, presso all'aliar maggiore. x
molti principi cristiani introdotto , e BELZI, o BETZI. Città con resi-
per disporre quel sovrano a fare, che denza vescovile nella Wolinia, pro-
i vescovi accettassero, in un al clero vincia della Polonia Russa. Unita
di Germania, promulgati
i decreti a Chelma ha sede vescovile di rito
nel sinodo tenuto a Roma da s. Gre- greco ruteno, nel palatinato di Lu-
gorio VII, per la riforma dei co- blino. V. Chelma. Il Pontefice Pio
stumi e per disterminare l'esecrabile VIII provvide a dette due chiese
abuso della incontinenza. Se non unite, colla persona dell' attuai ve-
che nulla ottenne, anzi corse ri- scovo Filippo Feliciani Szumborsky,
schio della vita; il perchè, insieme già arcidiacono e vicario generale
al collega, ritornò in Italia. Inter- di Chelma. Queste due chiese uni-
venne il nostro porporato al famoso te sono sulfraganee dell' arcivescovo
congresso di Canosa, ove il mento- di Posnania.
valo imperatore si riconciliò con BEMBO Pietro, Cardinale. Pie-
s. Gregorio VII, che lo prosciolse tro Bembo, venelo patrizio, nacque
dalle incorse censure. Nel 1073 nel 1470. Fu ristoratore delle lin-
consacrò l'altare di s. Andrea nella gue italiana e latina, e dottissimo
chiesa di s. Cecilia a Roma. Si cre- nella greca, nella quale elegante-
de con fondamento, ch'egli morisse mente scriveva. Venne fin da fan-
nel 1086, quando era Pontefice ciullo ascritto alla religione di Mal-
Vittore III, come apparisce da un co- ta, quando a Firenze si applicava
dice di scrittore anonimo, che si allo studio delle belle lettere. Visse
conserva nella Vaticana. alcun tempo presso i duchi di Ur-
BELMOSTO Ottavio, Cardina- bino e Ferrara, alla corte dei quali
le. Ottavio Belmosto sortì i natali feceluminosa comparsa, e di qua-
a Genova nel i55c). Niente cono- rantatreanni passò a Roma. Da
sciamo della prima età di lui. Nel Leone X venne dello secretano del-
,

BEM BEN 3o3


le lettene Pontificie, e fu provveduto nezìana in latino, ch'egli stesso
diun priorato della sua religione tradusse in italiano, alcuni volumi
a Bologna, di un canonicato a Pa- di lettere, ed altreopere erudite?.
dova , benché dicano alcuni che , Mori a Roma nel i547, di anni
ottenesse il primo da Giulio II, ad settantasette e nove di Cardinalato,
istanza del duca di Urbino. Era il e fu sepolto nel coro di s. Maria so-
Bembo, oltre che erudito, pruden- pra Minerva , con iscrizione assai
tissimo; il perchè Leone spedillo onorevole. Scrissero la vita di lui
al veneto senato, ed ebbe quanto Gio. della Casa in italiano con l'e-
bramava; quindi passò a Padova, satto elenco delle sue opere, Gra-
al fine di riavere la perduta salute, ziani in latino, il Beccatelli, ed il
poi con maggior fervore si diede Cardinal Quirini.
agli studii. Paolo III amava i dotti, BENDA (Bendai.). Città vescovi-
per la qual cosa creò Cardinale il le in parlìbus, suffraganea della me-
Bembo colla diaconia di s. Ciriaco, tropoli di Durazzo nell'Albania, che
nella promozione fatta in
quinta vanta antica origine, ma ora è ro-
Roma 20 dicembre del i538, nel
a' vinata. Fu già capitale del paese di
momento che era bibliotecario di Ve- questo nome, ed attualmente è sog-
nezia, come apparisce da una lette- getta al dominio de' turchi.
ra da lui scritta al Cardinale Accol- BENDA di religiosa. Pezzo di
ti. Chi dice che il Papa lo faces- tela con cui le monache si ricuo-
se di propria volontà, e chi scris- prono la fronte, per significare, che
se, che ne fosse pregato dal senato esse interamente chiudono gli occhi
di Venezia. Ma il Bembo, che non a tutte le vanità ed alle grandezze
si attendeva quella carica, diede del secolo.
un'aperta negativa al Gualteruzzi, BENEDETTA d' Origxy (s. ),

spedito dal Pontefice a recargli la vergine e martire, fioriva verso la


berretta, come dice Graziani nella metà del secolo III. Con lei subi-
vita di Se non che, persuaso
lui. rono il martirio s. Romana
Beau- di
dal senato e dal doge Pietro Landi vais e dieci altre piissime donne
a non privar la patria di cosiffatto delle quali non ci pervennero sicu-
ornamento, si recò a Roma ove fu re notizie. E fama per altro eh' es-
accolto graziosamente dal Papa e se fossero romane, e che abbiano
da' Cardinali. Lasciata dappoi la abbandonato la patria affine di re-
sua diaconia, passò al titolo di s. carsi nelle Gallie, ove i santi Quin-
Clemente e nel 1 54 1 fu da Paolo
, tino ,Luciano ed altri invitti cri-
III promosso alla chiesa di Gubbio, stiani soffrivano per la fede i più
ch'ebbe in amministrazione, secondo atroci tormenti. Arrivate pertanto
l'Ughellio . Da essa nell'anno 1
544 ai confini tra la Gallia Celtica e la
passò a quella di Bergamo, per Belgica, si diressero a varie parli,
alcune contese insorte fra lui e i e Benedetta con Leoberia s' incam-
cittadini di Gubbio. Era il Bembo minò alla volta di Laon, laddo-
di aspetto bellissimo, portava lunga ve Romana si recò a Beauvais. Del-

barba fino al petto; di carattere le altre compagne nulla raccon-


ingenuo, semplice, schietto, gentile; ta la storia, tranne il loro martirio.
di tratto affabile ed amabilissimo a Benedetta, che a questo agognava,
tulli. Di lui abbiamo la Storia Ve- ebbe il conforto di veder soddisfat-
,

3o4 r.EN BEN


to il morire ad Ori-
suo desiderio, e non essendo loro lecito di star sole
gny, borgo della Thieraehe, in riva in luoghi deserti , vivevano chiuse
all' Oise. Dopo parecchi secoli , il nelle case vicine alla chiesa sotto
suo corpo fi] levato dal sepolcro ove l'ubbidienza dell'abbate, mentre
giaceva, e trasportato nella chiesa altre vivevano in vita comune nel
eh Origny nel giorno 26 maggio
, monistero. Queste erano propria-
del 1248. Poscia Gamiero, vescovo mente chiamate monache, e le al-
di Laon, collocò le reliquie di Bene- tre devote ed anche beate.
:

detta in cassa d argento, fatta per I longobardi distrussero il moni-

opera di Amclina Mauny badessa di stero di Piombarola. Ma in pro-


Origny, e ripose il capo in altro re- cesso di tempo, avendo il Pontefice
liquiario. Ma col volgere degli anni, s. Zaccaria, nel 74^ dimostrato al
essendosi rotta la cassa, la badessa loro re B_achis la vanità delle gran-
Maria Caterina di Montluc ne fece dezze umane, rinunziò egli il trono,
fare un'altra d'argento dorata, ove, vestì l' abito monastico in Monte-
nel 16 iq, vennero collocate le os- cassino, e Tesia sua moglie, insieme
sa della santa. Nella diocesi di Laon a Battruda sua il me-
figlia fecero
si celebra la memoria di lei nel desimo Piombarola
ritirandosi in
martedì dopo Pentecoste, giorno in riedificando e largamente dotando
,

cui fu fatta la prima traslazione del quel monistero, come abbiamo da


suo corpo , e nella città e diocesi Leone Ostiense, nella Cronaca Cas-
di Beauvais le si assegna il dì ot- sinese capo Vili. Tuttavolta in se-
tavo di ottobre per natalizio, ed il guito soggiacque monistero ad altra
il

26 maggio se ne celebra poi la distruzione, ed luogo ove esisteva


il

traslazione. è oggi un podere dell' abbazia cas-


BENEDETTINE. Ordine di mo- sinese. Le religiose benedettine ve-
nache. La vergine s. Scolastica imi- stono ordinariamente come i mona-
tatrice del suo santo fratello Bene- ci del medesimo Ordine, usando la
detto, patriarca dei monaci d' occi- cocolla nera, ed invece del cappuc-
dente, si ritirò, e dedicossi tutta a cio, portano un velo più- nero.
Dio, promettendo di vivere lontana Troppo lungo sarebbe il parlare
dal mondo, secondo le regole asse- de' loro monisteri, alcuni dei quali
gnatele dal fratello. Il ^epes, ri- seguono in tutto il rigore la regola
portato dal Bonanni e dal p. da di s. Benedetto altri un po' miti-
,

Latera , i quali scrissero di queste gata. Que' monisteri in diversi luo-


monache, dice che ella, seguitando ghi e tempi furono dai rispettivi
s. Benedetto, si recasse a Monte- vescovi e da altri riformati.
cascino, e quattro miglia circa di- Prime a sentire la riforma al paro
stante da questo, in un luogo detto de' le monache clii-
monaci furono
Piombarola, fondasse un monistero, niacensi un mouistero delle quali
,

in cui con altre vergini si chiuse, presso Parigi, chiamato di Monte


e santamente visse sotto la direzio- Martire, fu riformato dalla m. Ma-
ne del medesimo santo. Siccome fra ria di Beavilliers, che nel 1098, ne
1 discendenti di s. Benedetto molti fu eletta badessa. Da questo moni-
vivevano ne' monisteri, ed altri nelle stero uscirono più di cinquanta re-
solitudini privatamente, così fra le ligiose, per andar altrove a rifor-
donne seguaci della regola, alcune., mare , ed anco a fondar di nuovo
,,

BEN BEN 3o5


altri monistcri del medesimo Ordi- V a voce approvò l' istituto,
viva
ne. È
pure capo-monistero riforma- nel 1617, e Gregorio lo con- XV
to quello della Madonna di s. Pao- fermò a' 2 1 marzo 162 1. In segui-
lo, villaggio di questo nome presso to la superiora generale risiedeva
Beauvais, che ricevette la riforma nel convento del Calvario di Ma-
nel 1600 per opera della m. Mad- rais, fondato nel i638, per le cure
dalena d' Escoublcau de Sourdis del menzionato cappuccino,
coli' aiuto de' padri benedettini di Alla osservanza della suddetta re-
Vannes , e di due religiosi cappuc- gola si obbligauo anche le litigiose

cini. regolamenti della saggia ri-


I Adorazione perpetua del ss. Sa-
dell'

Formatrice furono accettati eziandio cramento , istituite in Parigi nel


dalle Benedettine di altri moniste- i654 per riparare gli oltraggi, che
ri, che ricevettero la riforma dal- al medesimo vengono fatti dagli
la m. Margherita d' Abouze , det- eretici, e dai perversi cattolici ; isti-

ta di Geltrude, scritta nel 1623


s. tuto confermato, nel 1676, da In-
pel monistero di Valle di Grazia nocenzo XI, e da Clemente XI nel
in Parigi. 1705. V. Adorazione del ss. Sa-
Venne poi la riforma delle bene- cr amento, Monache.
dettine in diversi moni-
adottata Ai predetti Ordini si può aggiun-
steri Fiandre ed incominciò
delle , gere quello delle religiose della Ma-
nel 1604 dalla m. Fiorenza di Ver- donna. Essendo state aggregate a
guigneul , nel monistero della Ma- quello di s. Benedetto al momento
donna della Pace di Dovai nella della loro istituzione fatta in Bor-
Fiandra francese. A queste riforme deaux , dalla madre Giovanna di
unir si debbono eziandio alcune Lestouac, già vedova del marchese
congregazioni di donne istituite di di Montferrant, colla direzione ed
nuovo sotto la regola di s. Bene- assistenza di due padri gesuiti, sul
detto. Tali sono quelle della Con- modello delle costituzioni di s. Igna-
gregazione della Beata tergine del zio , furono dette ge-
sul principio
Calvario, così detta per l'obbligo situine', Paolo V nel 1607 le
e
particolare delle religiose di onora- approvò con autorità apostolica,
re la Madonna piangente il suo fi- Le notizie poi delle Benedettine
gliuolo a più della croce, e di far seguaci delle diverse congregazioni
continuamente orazione, giorno e riformate, come cliiniacensi, carnai-
notte. Istitutrice ne fu in Francia dolesi , vallombrosane ec. vengono
la vedova Antonietta d'Orleans, fi- riportate a' loro articoli,
glia di Luigi duca di Longeville, In Roma vi sono de' monisteri
sotto la direzione del celebre cap- di Benedettine, cioè l'antichissimo
puccino p. Giuseppe de Tremblay. di s. Maria di Campo Marzo , alle

Cominciò essa la riforma nel moni- monache del quale Benedetto XIV,
stero delle Benedettine di Poitiers. con singoiar permissione, accordò, nel-
Morta sei mesi dopo nel 16 18, la l'anno santo 750, di poter visitare le
1

regina madre Maria de Medici quattro basiliche e vi è pur quello di


;

fondò similmente in Parigi un' al- s. Cecilia in Trastevere. Chiamate son

tra casa presso il palazzo di Lu- queste le Benedettine bianche, perché


xembourg, che divenne la residen- essendovi stati prima gli Umiliati,
za della superiora generale. Paolo religiosi, che avevano l'abito di co-
VOL. iv. 3<)
3oG BEN BEN
lor bianco , le monache che vi su- bate benedettino di s. Paolo, ma poi
bentrarono, ritennero il colore bian- fu occupato dalle Clarisse. Delle
co. Queste Benedettine in origine e- monache benedettine di questo mo-
rano greche basiliane, che recatesi nistero si hanno le Notizie dell' o-
in Tloma nel secolo Vili per fug- rigine, e antichità del veti, moni-
gire le persecuzioni dcgl' iconoclasti, stero di s. Ambrogio della Massi-
dimorarono sino al secolo XIV pres- ma. Roma pel Pagliarini 1755.
so s. Maria sopra Minerva, e quin- Anche in Venezia esistevano ce-
di furono trasferite in Campo Mar- lebri conventi di monache Benedet-
zo nel detto luogo, e venne cam- tine istituite uell'84i da Orso ve-
biata la regola con quella di s. Be- scovo olivolense , e confermate dal
nedetto. Allora fu demolita l'antica Pontefice s. Leone IV poco dopo
chiesa e fabbricata la nuova sotto 1'
847 5 colla regola di Montecassi-
l'invocazione di Maria santissima del- no, scelte dalle famiglie nobili. Ve-
laConcezione in Campo Marzo. Quin- stivano di saia nera , ed in coro
di nei prim ordii del secolo XVIII usavano la cocolla. Nel capo porta-
la chiesa venne riedificata, e Cle- vano due coperture, quella di so-
mente XI si recò a vederne l' ese- pra era un velo trasparente, e quel-
cuzione ; ma essendo stata ridotta la di sotto consisteva in altro velo
sotto l'amministrazione francese, per bianco, che coprendo una parte dei
l'estrazione de' lotti, Pio VII, che vi capelli terminava col ravvolgersi al
avea collocata per monaca la nipo- collo. Trattarono di queste mona-
te d. Elena Chiaramonti, la restituì che il Sansovino e lo Stringa nel-
al culto divino. Nel Pontificato pe- la Descrizione di Venezia, nonché

rò del suo antecessore Pio VI, sic- Pietro Marcello nelle vite de* principi
come il monistero di s. Anna dei veneziani.
falegnami fu dato alle monache sa- BENEDETTINI Monaci Nel .

lesiane, ai i3 gennaio 1793, le Be- Pontificato di s. Ormisda verso ,

nedettine di Campo Marzo, per or- l'anno 5io , fu istituito l'Ordine


dine del Papa si recarono a quel- benedettino da san Benedetto, la

lo di s. Anna , a prendervi le mo- cui regola servi di modello agli


nache che con loro dovevano unir- Ordini monastici d'occideute, dove
si , che fra velate e converse furo- prodigiosamente si è propagata.
no venticinque. Quindi tutte passa- Nacque s. Benedetto nel 4°'o in
rono a visitare le chiese di s. Ma- Norcia, città del ducato di Spoleto,
ria in Vallicella, di s. Anna de' pa- da nobili genitori. Recatosi a Roma
lafrenieri e di s. Ignazio, e poi en- per attendere agli studi, al vedere
trarono in questo della ss. Conce- i pericoli del corrotto secolo, si

zione, monistero che fiorisce, e vie- nascose una grotta scavata nel
in

ne onorato più volte della visita del profondo di una rupe, nel deserto
Papa regnante. di Subiaco. Ivi dimorò per qualche
Prima delle passate vicende vi era tempo noto al solo Dio, ed al mo-
il monistero pure in Roma di san naco Romano , il quale lo visitava
Ambrogio della Massima, così det- di tanto in tanto, e dall'alto della
to perchè vuoisi fondato dalla figlia rupe stessa, con una fune gli cala-
di Massimiano imperatore, questo fu va il pane.
soggetto alla giurisdizione dell' ab- Propagandosi la lama della san-
, ,

BEN BEN 3o 7
tità e della penitenza di Benedetto, zioni,ebbe molto a commendarla
i religiosi del monistcro di Vicovaro, anche il Mosemio. Ma i pregi della
tra Subiaco e Tivoli, il vollero per regola Benedettina in confronto delle
proprio abbate titolo non nuovo
: altre, vengono a pieno rilevati da s.
in occidente, dacché più innanzi al- Antonino part. II, tit. i5, cap. 12
cuni monisteri erano stati instituiti § 2, riportato dal Martene, Commcnt.
ad imitazione di quelli piantati in in Regnici s. Benedirti.
oriente da s. Basilio, che morì nel il padre
In quanto all'abito, dice
3 7 8. Assuefatti però quei monaci Fontana negli Ordini Monastici ,

al libertinaggio, mal sofferendo la tomo V, cap. 2 » San Benedetto :

disciplina da lui introdotta, tenta- » non ha determinato alcun colore


rono persino di avvelenarlo, onde » nell' abito. Dalle antiche pitture
egli tosto li abbandonò , facendo » nondimeno siamo fatti accorti
ritorno alla spelonca, che ben presto » che la veste degli antichi Bene-
divenne luogo abitato. Imperocché » delfini era bianca, e lo scapolare
le virtù ed i miracoli del santo, » nero. Questo scapolare però non era
traendovi molti per vederlo , e per » della stessa figura, che presentemen-
essere istruiti, ei condiscese alle loro » te è in uso, aveva piuttosto sem-
preghiere, ed accettolli per discepoli. « bianza di un cappotto da mari-
Fabbricati da lui poscia dodici mo- » naro, con questa differenza, che
nisteri, in ognuno ei collocò dodici »» quello de' Benedettini sul davanti
religiosi con un superiore, comechè « era chiuso ed aperto solamente
sovra mantenesse un' autorità
tutti * qualche poco sui fianchi, come
assoluta. però da un
Perseguitato » può vedersi nelle figure poste dal
indegno sacerdote per nome Fio- » p. Mabillon ne' suoi Annali Be-
renzo, parti da Subiaco, e si recò j» nedettini. Simile sorta di scapola-
a Montecassino nel regno di Napoli li»ri era anticamente l' abito ordi-

ove distrutto il tempio di Apollo, » nario de' poveri e de' contadini. «


convertì gì' idolatri al cristianesimo; Il citato Mabillon in prcef. ad ,

vi fabbricò prima due cappelle, e Saec. V. Bened., dice che dopo il


poi un ampio monistero pe' suoi qoo si rese universale il color nero
monaci , che divenne la culla del- dell' abito. Il p. Bonanni poi nella
l'Ordine benedettino. V. Montecas- prima parte del suo Catalogo degli
sino. Ordini religiosi, capo XCIX, par-
In Montecassino, secondo alcuni, lando de' Benedettini di Montecassi-
s. Benedetto scrisse la sua Regola, no, scrive, che fu loro prescritto
che altri sostengono aver lui medi- nel concilio generale XV celebrato
tata, ed incominciata a Subiaco, e nel i3ii da Clemente V, dover
solo compiuta e pubblicata in Mon- avere sì in casa, che in viaggio
tecassino: regola sommamente lo- una uno scapolare di saia
veste, ed
data dai Pontefici, dai concilii, dai nera con un piccolo cappuccio.
,

padri, e dai più dotti critici. Fon- Nel coro devono soprapporvi un
data precipuamente sul silenzio, sul- ampia cappa o cocolla a grandi
,

la solitudine e sulla preghiera, sulla maniche, con un cappuccio acuto


operosità, sulla umiltà, e sulla ob- alle estremità ,
pure di saia nera.
bedienza, che sull'educazione
oltre Pel quale colore furono chiama-
della gioventù ed altre utili occupa- ti monaci neri , per distinguerli
3o8 BEN BEN
dagli Ordini monastici, che osser- getto Montecassino, e fuggendo l'ab-
vando la stessa regola , vanno vestiti bate Bonito la strage de' longobar-
di bianco. Altre erudite notizie di, Papa Pelagio II già monaco be-
dell'abito de' Benedettini, si. leggono nedettino, eletto nell'anno 578, gli
nella Vita della b. Chiara, scritta donò un' abitazione presso il Late-
dal celebre Ga rampi, poi Cardinale. rano, ove i monaci fabbricarono un
L'Ordine benedettino appena nato monistero sotto l' invocazione di s.

si propagò subito mirabilmente per Giovanni Battista ; ma 1' abbate Pe-


tutta l'Europa, ricevendolo la Fran- tronau, nel 720, sotto il Pontifica-
cia da s. Mauro, che avea avu- to di s. Gregorio II, ricondusse i
to la regola dal santo fondatore, monaci a Montecassino divenuto ,

neh' auno 5/j.3 volato al cielo in in progresso vescovato, e com- poi


Montecassino, ove fu pure seppellito. menda, finché da Giulio i5o3 II del
Nella stessa Francia , come nel re- fu restituito a' Benedettini qual Ab-
sto di Europa,diramò guest' Or-
si bazia nullius , ed unito alla con-
dine in varie consrresrazioni, che com- gregazione di s. Giustina di Padova.
ponevano un sol corpo, e più e più V. Cassixesi.
si è aumentato per l'unione di altre, L' Ordine benedettino fu illustre
come di quella di Lerino, di s. Co- ceppo di molti altri Ordini religiosi,
lombano, di s. Equizio, e di altre, oltre delle monache benedettine, che
che lasciando la propria regola, ab- riconoscono per fondatori s. Bene-
bracciarono quella di s. Benedetto. detto, e la sorella s. Scolastica, co-
I fondatori dei grandi monisteri me dicesi al loro articolo. Dopa
avevano in que' tempi la libertà di 1 anno 900, l' Ordine benedettino
farsi una regola particolare, composta si divise in parecchie congregazioni
di antiche pratiche, e di aggiunte no- indipendenti ; cioè camaldolesi , ci-
velle. Da ciò venne il frammischia- sterciensi , celestini , vallombrosa-
mento della regola di s. Benedetto, di s. ni , e monaci di Gram-
silvestrini,
Colombino et, che durò alcun tem- mont, Tutte queste ed al-
ecc.
po. Carlo Magno, e Lodovico I ze- tre congregazioni , che hanno i ri-
lanti dell'uniformità, si adoperarono spettivi articoli, sono però veri Or-
nell' introdurre la regola di s. Bene- dini , e congregazioni distinte, non
detto in tutti i monisteri della loro rami Benedettini, come dice Calmet,
estesa obbedienza, e fu deciso in Somm. degli Ordini religiosi. Pre-
un concilio tenuto in Aquisgrana sa soltanto da esse per norma la
nel 802, come pure in altre assem- regola benedettina, vi aggiunsero
blee, che da allora in poi la sola qualche particolar costituzione, o
regola di s. Benedetto sarebbe se- qualche cangiamento introdussero
guita. nel colore dell'abito. Riforme, ben-
La più antica delle congregazio- sì in diversi tempi, furono date alla
ni benedettine fu quella di Monte- regola antica di s. Benedetto pel-
,

cassino, così denominata dal summen- le quali l'Ordine si divise in varie


tovato celebre monistero, detto an- corporazioni, che il fecero distingue-
cora del sacro Speco di Subiaco, per re generalmente in Benedettini an-
1' origine ivi avuta
dall'Ordine. Sof- tiehi, o non riformati, ed in Bene-
frì questa congregazione varie vi- dettini riformati.
cende per le disgrazie, cui andò sog- La prima riforma è quella di
BEN BEN 309
Cluny, o cliiniacensi, il cui monistero forma, che si fece nel \f\Cì\; quella
fu fondato da Guglielmo il Pio, duca di Molek, o Melk nella diocesi di
d' Aquitania, nel 910, nella diocesi Passavia in Austria, surse nel i/j'8,
di Macon in Francia, resa celebre e Pio VI la visitò nel 1782; quel-
dai ss. Demone, Odone. Ugo, Maiolo, la d' Hirsauge nella diocesi di Spi-
Oddone, Pietro venerabile ec. [Fe-
il ra, fu istituita nel 1080 da s. Gu-
di). mirabilmente quella
Si estese glielmo abbate , e fu secolarizzata
congregazione ed il gran priore di dopo il luteranismo, e ceduta nel
Veni, nel 1621, vi stabili una ri- trattato di Westfulia al duca di
forma, simile a quelle delle congre- V\ ittemberg.
gazioni di s. Vannes, e di s. Mau- Nel 1687 nove monisteri Bene-
ro. Quelli però che non vollero dettini della Polonia e Lituania
adottar tale riforma nelle case loro, supplicarono la Santa Sede, perchè
furono contraddistinti col nome di li erigesse in come congregazione
antichi monaci di Climy. Viene poi quella di Baviera. Papa Clemente
la congregazione della ss. Trinità XI, avendo esaminato la domanda,
della Cava, cosi detta da un gran nel 1709, eresse i detti monisteri
monistero nella provincia di Saler- in congregazione col titolo di santa
no. Fu fondata nel 980 sotto l'os- Croce e co' privilegi stessi della
,

servanza cliiniacense, ceppo e fu il congregazione bavara, come si legge


di una congregazione di venti nove nella costituzione, Desiderantibus >
abbazie e di novantuno priorati
, Bull. Rom. tom.
p. I p. 209; X
conventuali. La congregazione di siccome a quella di Boemia conces-
Savigni, posta nelle foreste di questo se dipoi, a' G ottobre 1 7 1 Zf, median-
nome in Normandia , fu unita al- te la costituzione, Apostolalus , loco
l'Ordine di Citeaux, o Castello, nel citato tom. XI p. II p. 2.4, i pri-
1 Essa era stata eretta nel
i55. vilegi delle altre congregazioni be-
li 12 da s. Vitale discepolo del b. nedettine.
Roberto d' Arbrisselles. La congre- La congregazione di Monte Ver-
gazione di Tiron, nel bosco di que- gine in Italia fu istituita nel 11 ig,
sto nome nel Perché, passò in quel- da s. Guglielmo ; quella di s. Be-
la di s. Mauro nel 1629. Eia sta- nedetto di Valladolid nella Spagna,
la fondata nel 11 09 dal b. Ber- ebbe il suo cominciamento nel 1 3cjo.
nardo d'Abbeville, altro discepolo La riforma Vannes, e di s.
di s.

del detto b. Roberto ; ed avca, co- Idolfo fu stabilita iu Lorena dopo


me 1' antecedente, e prima dello sci- il 1600; e quella di s. Mauro in
sma molte case in Inghilterra. Veg- Francia nel 1621. I monaci di que-
gasi Reyner, Aposlolatus Benedìcti- sta ultima congregazione si sono resi
norum in Anglia. Lanfranco riunì i immortali per le bellissime edizioni,
monisteri d' Inghilterra in una sola che hanno di molti ss. padri illu-

congregazione: questa congregazione strate.


adottò nel i335 nuove pratiche, Non l'Ordine di s. Bene-
solo
ma più austere. E conosciuta sotto detto propagò per tutto l'occi-
si

il nome di monaci neri 3 e sussiste dente, ma, come abbiamo da Anto-


gloriosa a fronte delle persecuzioni. nio Yepes nella Cronaca Benedet-
La congregazione di Bursfied in tina all'anno 601, si dilatò eziandio
Germania fu stabilita da una ri- iiell' oriente. Furono pertanto fon-
, ,

3io BEN BEN


dati monasteri nell'Asia, e partico- Montccassino. Così il citato p. He-
larmente nella Valle di Giosafht liot, Histoire des Ortlres Rcligieiix
nel monte Carmelo, sul monte Si- tomo V p. 17. Gregorio XV, dice
nai, nel monte Tabor, in Betania, nella sua VI costituzione, che per
e nel luogo in Galilea, ore il Si- lunga e continuata serie di secoli
gnore ascese al cielo. Dopo questi non ebbe la Chiesa altri Pontefici,
conventi sino all'anno millesimo se che della famiglia Benedettina; ed
ne fabbricarono molti altri, per ope- il p. Mabillon, Pracf. ad Saec.
ra del religioso s. Bonone. Questi VI Bened., scrive che nel secolo XI
recossi in Gerusalemme, e penetran- tanti furono i Papi dell'Ordine be-
J
do ne' deserti dell'Egitto, ne quali nedettino, che sembrava allora di-
per l' invasione de' barbari non vi- venuta ereditaria in quest' Ordine
vevano più gli anacoreti, vi eresse la sede Pontificale. Monsignor Spon-
s. Benedet-
monisteri colf istituto di dauo però, negli annali ecclesiastici
to, registratida Mosondro scrittore all'anno 1 334» scrisse, aver alcuni
delle azioni di s. Bonone. L' abito divulgato, Magnimi Ckronicum Bel-
de' monaci era nero sopra una ve- gicum, et Langius in Ckron. Citi-
ste alquanto più corta; aggiunge- ziensì, che Giovanni XXII avea ri-
vano una specie di mantello bian- cavato da' libri de' suoi predecessori,
co, elungo fino sotto le ginocebia ,
essere stati nell' Ordine benedettino
avevano pazienza e cappuccio pari- XXV Pontefici, centottantatre Car-
menti biancbi. dinali, mille quattrocento e ottanta-

L'Ordine di s. Benedetto contò quattro arcivescovi, mille cinquecen-


trentasette mila case comprese le
, to e due vescovi, mille cinquecento
dipendenze e filiazioni , né si ter- e sette abbati insigni, e cinquemille
minerebbe mai se si volesse dare cinquecento e cinquantacinque santi
la nota degl' imperatori, dei re, del- canonizzati. Altrove, segue a dire lo
le regine, dei principi, delle prin- Spondano , si trovano i suddetti
cipesse che vi sono entrati; dei San- Pontefici, ma centonovantatre Car-
ti, dei Papi, dei Cardinali, dei ve- dinali, tremila e cinquantasette ve-
scovi, e degli scrittori celebri ch'esso scovi, quindicimila e settantaquat-
ha prodotti, come attestano il p. tro abbati, e tremila e quattro san-
Heliot, Calmet e Ziegelbaver. Il
, ti canonizzati , il qual numero ri-

Pontefice Giovanni XXII, creato nel guardo a tutti fuorché a' Pontefi-
,

i3i6, dopo diligente esame de' re- ci, molto accresce Wernero, in Fa-

gistri Pontificii, da' quali poteva ri- sciculo Temporum.


cavarsi il numero de' Santi canoniz- Tritemio, che visse nel 1480, di-
zali, trovò che 1' Ordine benedetti- ce del suo Ordine che , il numero
no avea dato fino dal suo principio de' monisteri, detti abbazie, sorpas-
venticinque Papi santi, presso a due- sava quindicimila, non comprese le

cento Cardinali, settemila arcivesco- prepositure, e i monisteri delle mo-


vi, quindicimila vescovi, altrettanti nache, soggiungendo Unde si unus- :

abbati insigni, la cui conferma spet- quisque sua possideret, Sanctus Be~
tava alla santa Sede, più di duecento- nedictus, tertiam partem Chris liani-
ventiquattro figli di re ed imperatori, talis habere crederelur. Folengio di-

più di quarantamila santi e beati, dei ce, constare dalle bolle Pontificie

quali cinquemila e cinquecento di che in un medesimo tempo esiste-


BEN BEN 3 n
vano trentasettemila abbazie ; e il ricovrarono fuggendo dai goti che in-
Bucellini, nel suo Menologio Bene- vasero Montecassino; per cui coa-
dettino, riferisce essersi numerati nel bitando molto tempo insieme , gli
concilio di Basilea ottantaduemila uni, e gli altri contano i medesimi
settecento quarantuno monisteri. Fat- Papi fra i loro religiosi. In quanto
to è, che più di settanta Pontefici ai Cardinali Benedettini propriamen-
furono alunni degli Ordini regolari, te di s. Benedetto, il Cardella nel-
ed i Benedettini dell' occidente ne le Memorie Sloriche de' Cardinali,
contano trentuno della loro regola, tom. IX p. 146, riporta l'elenco di
cioè, ventitré del primo Ordine di cento e trenta di essi, descrivendo-
s. Benedetto, che furono Giovanni II, ne egli le vite fino a tutti quelli
Pelagio li, Gregorio I, Bonifacio IV, creati da Benedetto XIV.
Adeodato, Agatone, Gregorio II, Tra i Pontefici benemeriti del-
Gregorio III, Zaccaria, Stelano IV, l'Ordine Benedettino si annovera
Pasquale I, Gregorio IV, Giovanni Gregorio XV, Ludovisi, eletto nel
IX, Leone V, Silvestro II, Sergio 1 62 1 , il quale presso il monistero
IV, Leone IX, Stefano X, Vittore di s. Cecilia in Roma, fabbricò un
III, Gelasio II, Gregorio Vili, A- collegio , dal suo nome chiamato
lessandro IV, e Clemente VI. De' Gx-egoriano, affinchè 1' Ordine Be-
Benedettini camaldolesi si annovera nedettino potesse ricevere i suoi
il regnante Pontefice Gregorio XVI; religiosi, che per motivo di pietà,
de' Benedettini cisterciensi se ne con- di affari, e di studii si recassero
tano quattro, Eugenio III, Alessan- alla capitale del cattolicismo. Gli
dro III , Urbano IV, e Benedetto altri Pontefici principalmente bene-
XII; altri quattro de Benedettini clu- meriti dell'Ordine Benedettino, sono
niacensi, cioè Gregorio VII Urba- , s. Gregorio I Magno, s. Gregorio II,

no II, Pasquale II, ed Urbano V ; s. Zaccaria, s. Vittore HI, Urbano


mentre dei celestini Benedettini, il V, Clemente XI, Benedetto XIII,
solo s. Celestino V, che ne fu il fon- e Benedetto XIV, senza nominarne
datore. I certosini contano due Pon- di più; onde per gratitudine i mo-
tefici, il detto Urbano II, e Clemente naci di Montecassino, eressero loro
IV; finalmente i cassinesi hanno Pio delle statue nell' atrio avanti quella
VII, che fu abbate del loro Ordine, e celebre basilica, con l'iscrizione so-
che a' 2 3 febbraio del seguente an- pra la porta di mezzo Heroibus :

no, creò in petto, e poi a' 28 set- bene merentibus Cassinates propriae
tembre pubblicò Cardinale, Miche- pietatis argumentum , monimentum
langelo Luchi, abbate cassinese di aliena;, 16G6.
Brescia; mentre Pio Vili a' 27 lu- Lungo sarebbe il parlare dell' u-
glio 1829 esaltò al Cardinalato Re- bertosissimo apostolato de' Benedet-
migio Cressini di Piacenza, altro ab- tini , onde ci limiteremo solo a
bate cassinese, e vescovo di Parma. qualche Gregorio I,
cenno. San
Il Lenglet nel tomo VII della prima del suo Pontificato , avea
sua storia, par. 204, dice che I p. formato il disegno di andare in
dell' Ordine benedettino fossero qua- Inghilterra ad annunziare la fede;
ranta i Pontefici ed i Benedettini ne
; ma non potè effettuarlo, perchè il
contrastano molti a' canonici rego- popolo di Roma non volle accon-
lari lateranensi, presso de' quali si sentire alla sua partenza. Divenuto
,

[U9. BEN BE\


però Papa , e tenendo in cuore versarli Americani , sive novuni
quella missione, nel 5o,fi, prescelse orbati 3 sacra; Sedis Aposlol. rom.,
a quest' impresa s. Agostino allora a lalcre ac patriar-
legati vicarii
priore del suo monistero di s. An- ciha; socioriutique monachorum ex
drea di Roma, e gli diede alcuni Ordine s. Benedirti, ad supradicli
monaci Benedettini per compagni Novi Allindi barbaras genles, Chri-
fra' quali Mellito, Giusto, e Paolino, sti s. Evangelium preedicandi gra-

che divennero vescovi come il loro da , dclegatorum sacerdotum ecc.


capo, e Rufiniano fu terzo abbate Alidore ven. fr. d. Honorio Philo-
del monistero fondato da s. Agosti- pono Ord. s. Benedirti monaclio
no. Convertita l'Inghilterra, l'Ordine s. T. 1621.
monastico vi produsse molti uomini Vi fu lunga disputa, e contro-
celebri per santità e dottrina, i quali versia intorno la precedenza, fra i

pur si misero a predicare la fede in canonici regolari di s. Agostino, ed


Germania, nella Svezia, nella Nor- i monaci Benedettini , onde dopo
vegia, e quasi in tutto il setten- cento anni che proseguiva, il Pon-
trione. Nò alle sole missioni si ap- tefice Pio IV, a' 18 gennaio i564,
plicarono gì' inglesi Benedettini, che colla costituzione 7 5, che si leg^e
attesero eziandio a coltivare l' inge- nel tomo II, del Bollario del Clie-
gno, sopra tutto studiando le scien- rubini , decretò checome i primi
ze sacre, in quel modo che ognuno elidici , dovessero precedere i mo-
conosce. Veggasi Reinéri, Aposlo- naci negli atti pubblici e privati,
latus Benedictinorum in Anglia,sive ma che ne' concilii , e negli altri

dcscriptio historìca de antìquitale luoghi in cui hanno il voto, prece-


Ord. s. Benedirti, Monachorum dessero gli abbati rispettivi di cia-

Nigrorum in regno Anglice, Duaci scuno di questi Ordini, secondo


ìGi6; ed Origo Benedictinorum L'antichità della promozione alle loro

inAngliam,per
Missioni.? Apostolica; abbazie. Veggasi Pennotti, Histor.
Clementem Vili, opera illustriss. d. Canonie. Reg. lib. II, capo 71.
Cardinali? Borro/nei, anno 1601. BENEDETTO I, Papa LXIV.
Caduta poscia l' Inghilterra nel re- Secondo Evagrio (lib. 5. cap. 16),
gno di Enrico VII I, nello scisma, e Niceforo (lib. 17 cap. 36) venne
Clemente VIII vi mandò i Bene- attribuito a questo Pontefice il no-
dettini per riconvertirla dagli errori. me di Bonoso. Baronio però ( ann.
E non solo l'Inghilterra ed il Nord 573 n. 1) è d'avviso quello essere
provarono gli effetti zelanti delle stato invece il suo cognome. Fu
missioni Benedettine; ma la stessa romano ed ebbe i natali da Boni-
America, nella quale, appena fu sco- facio. Fu
prima monaco benedet-
perta da Colombo, Alessandro VI nel tino, venne eletto Pontefice ai 3
e
i5o3 spedì parecchi missionari di giugno del 074. Sappiamo da Pao-
quest' Ordine, sotto la direzione lo Diacono [in vita s. Gregorii
del vicario apostolico p. Bernardo 1 cap. 6 pag. 3 toni. IV edit.
Boyl. Veggasi Roberston Storia di Maurinae ) aver egli creato Car-
America pagina 1 34 '> Nova typis dinal diacono Gregorio successo-
transatta navigatio novi orbis In- re a Pelagio II nel Pontificato, le-
dice Occidental) 's, Buebli Catalani , vandolo dal monistero. Sulle traccio
abbati* Mentis serrati, et in uni- de^li antecessori suoi, confermò il
ben BEN 3.3
quinto concilio generale ( Noris Dis- consacrato , commise alcuni affari
sero de Synod. V cap. 9 § 3). Mo- a Pietro notaro regionario, che il

rì questo Pontefice ai 3o, secondo suo predecessore aveva mandato nel-


altri ai 2 5 luglio del 578 e fu se- la Spagna cogli atti del sesto con-
polto nel Vaticano. Il suo governo cilio generale, acciocché fossero rice-
durò quattro anni, un mese e dieci- vuti da quei vescovi ( V. Notari
otto giorni, e la s. Sede vacò quattro regionari). Tanta era la stima che
mesi. Molto si distinse la sua carità, faceva di lui l'imperatore Costantino
tanto nelle scorrerie dei Longobardi, Pogonato, che lasciò al clero ed al po-
quanto nell' occasione in cui Roma polo la facoltà di eleggere i Sommi
fu afflitta dalla carestia. Ci resta una Pontefici , senza aspettare
l' abusivo

epistola col suo nome scritta a Da- consentimento imperatore per dell'
vid vescovo in Ispagna, intorno alla l'incoronazione dei medesimi. Un al-
fede della santissima Trinità. V . A- tro attestato di venerazione offrì a Be-
nastasio du Chesne. L' ignoranza
e nedetto il buon Costantino, col man-
e le turbolenze ebe dominavano in dargli un fiocco dei capelli de'suoi
que' dì V Italia , ci privarono di figli Giustiniano ed Eraclio; la qual
maggiori altre notizie in suo ri- pratica era una specie di adozione
guardo. per cui quegli, che riceveva i capel-
BENEDETTO II (s.), Papa li di qualche giovane, n'era consi-
LXXXI1I , da alcuni creduto del- derato qual padre. Questo santo
la famiglia Savelli , nacque nel Pontefice, che tanto si era anche a-
secolo settimo , e fino dalla sua doperato alla conversione degli ere-
più verde età dedicossi al servi- tici , terminò la sua vita nel gior-
gio della Cbiesa. Lo studio del- no 7 maggio dell'anno 685, e hi
la sacra Scrittura formava le sue riposto nella chiesa di s. Pietro. Creò
più care occupazioni ed a questo , dodici vescovi ,
governò dieci mesi
aggiungeva molta perizia nel canto e dodici giorni, e vacò dopo di lui
ecclesiastico. Era fornito inoltre di la santa Sede due mesi e quindici
ogni sorta di virtù, e si rese accet- giorni. V. Anastasio nella vita di
to a chi lo avvicinava per la sua Benedetto II., Baronio ad an. 684
umiltà, dolcezza e pazienza. Riguar- n. 7, e Paolo diacono, De gestis Lon~
dava i poveri colf occhio della fede, gobard. lib. 6 cap. 5o.
e largo era quindi con essi di mol- BENEDETTO III, Papa CVII.
te beneficenze. Ad imitazione del- Riferisce il Ciacconio esser egli nato
l' apostolo castigava il suo corpo e in Roma da Pietro, ossia Patrodo,
lo riduceva in ischiavitù, colla pra- Fin da fanciullo fu collocato nel
tica della mortificazione. Ordinato patriarchio lateranense per essere
sacerdote e divenuto canonico la- istruito e fatto chierico, come usa-
teranense, secondo alcuni, o monaco vano con quelli, che dedicar si vole-
benedettino, secondo altri, fu accet- vano al ministero dell' altare. Ana-
to ai santi Pontefici Agatone , e stasio nella vita di lui ce lo dipinge
Leone II, i quali si valevano del- d' illibati costumi, di eccellente dot-
l' opera sua in varie circostanze. trina , riservato nella conversazione,
Morto Leone, fu destinato a suc- modesto e acuto nel parlare, a tutti
cedergli Benedetto , ai 26 giugno sottomesso ed ubbidiente. Fu eletto
dell' anno 684. Prima di essere suddiacono della Chiesa Romana da
voi,. IV. 4o
\

3i4 BEN li E.
Gregorio IV, ed in seguito fu fatto scovi delle Gallie, ed uno pure al-
canonico regolare. Sergio II lo pro- l'abbazia di s. Dionisio diretto al
mosse al diaconato, e s. Leone IV suo abbate Luigi , e dopo un go-
lo insigni della dignità Cardinalizia, verno di due anni, sei mesi e dieci
ascrivendolo all'ordine dei preti col giorni, se si desume dal dì della con-
titolo di s. Calisto. Le preclare vir- sacrazione , morì agli 8 aprile 858,
tù di Benedetto vieppiù risplendet- e fu sepolto in Vaticano. La sede
tero in quel grado sublime, inspi- vacò quindici giorni {V. Anastasio
rando egli colla sua condotta la più tomo 8.°, Coutil., pag. 223, 225,
efficace edificazione in tutta la Chie- 252, Platina, Baronio, Duchéne ec).
sa Romana. Venuto a morte Leone, Ci rimangono di lui due epistole,
non esitarono gli elettori a crearlo l' una diretta ad Incmaro vescovo
Pontefice ai 17 luglio 855. Ac- di Reims, 1' altra ai vescovi del re-
cettò contro voglia la dignità, che gno di Carlo, il Calvo, contro Uberto
gli veniva offerta, poiché avrebbe suddiacono, ch'era accusato di gravi
bramato meglio poter continuare la delitti.

sua vita nella preghiera e nel di- Affabile , liberale, modesto, pieno
giuno. Si dovette differire però la in somma delle più belle virtù : tale
sua consacrazione fino 29 settem-
ai era il carattere di questo Pontefice,
bre, poiché soltanto allora gli am- encomiato da' suoi nemici medesimi.
basciatori imperiali, mandati a Ro- BENEDETTO IV, Papa CXX.
ma per assistere a quella cerimonia, Romano fu questo Pontefice, e figlio
cessarono dal favorire l' antipapa di Mammolo, che dicesi della fami-
Anastasio [V. Antipapi n.° XIII), glia Conti. Da canonico regolare la-
mossi dalla costanza del clero e del teranense venne promosso al Ponti-
popolo nel riconoscer Benedetto III ficato forse ai 6 di aprile dell'anno
per vero Pontefice. 900, in cui coronò imperatore Lo-
Abbiamo da Ughellio [hai. Sacra dovico III dopo i 3o d'agosto. {V.
lom. I, pag. 753), aver Benedetto la eruditissima dissertazione dell'ab-
dato la città di Terni in perpetuo ai bate Cenni, che è 1' Vili fra quelle
suoi abitanti nell' anno 857, accioc- di storia ecclesiastica, tom. I, p. 220
ché la ristorassero dai danni, che le e seg.) Molto infelici corsero i tem-
fecero soffrire i duchi di Spoleto. Ordi- pi in cui Benedetto IV salì sulla
nò altresì, che il Pontefice con tutti i cattedra apostolica. ;> Entra il nuo-
vescovi, i diaconi ed il restante del » vo secolo X, dice il Baronio An-
clero, assistesse ai funerali di qua- >: noi. eccles. ad an. 900 n. 1 il ,

lunque vescovo, prete o diacono toc- ; » quale e per la rozzezza e per la


che alla morte dei Pontefici pur doves- » sterilità del bene viene appellato
sero praticare tutti i vescovi, i diaco- « ferreo j per l'abbondanza della
ni ed il restante del clero. Fece cosi a malvagità suol chiamarsi di pfom-
tornare in qualche modo in vigore :> ho j e per l' inopia degli scrittori
l' uso antichissimo della Chiesa che » oscuro. Chiamasi infelice il seco-
nella morte di un vescovo, i vesco- >; lo X, aggiunge il chiarissimo An-
vi comprovinciali lo portassero alla » tonio Pagi (Crit. in annal. Baron.
sepoltura. ( V . Martene De anliq. .-•
ad ann. goo n. 1), perché grani
Eccl., lib. 3, cap. I. num. 5, e seq.). » de fu oltremodo la barbarie sua
Accordò un privilegio a tutti i ve- ;.- e perché i beni cccclesiastici , i
BEN BEN 3iS
» vescovati, e gli altri benefizii del- conservano di lui due lettere. La
>> la Chiesa ad ogni passo erano prima, colla quale confermò ad Ar-
« usurpati e spesse volte dai laici grim vescovo di Langres il pallio,
» e dagli ammogliati posseduti ". che avea ottenuto da Formoso, è
L'ambizione e la simonia dominava- diretta ai vescovi delle Gallie, re e
no tra la maggior parte del corpo signori ed a tutti i fedeli, e 1' altra
ecclesiastico, e le leggi, promulgate al clero ed al popolo di Langres.
perchè dovessero rimediarvi, comu- La sede vacò sette giorni. V. Ana-
nemente si disprezzavano. L' igno- stasio Dedm. in chron. Papirio Mas-
ranza sarebbe stata al sommo de- son, Hodord De Ponti/, tom. IV ,

plorabile, se alcuni religiosi, come ed act. Ord. s. Benedicti p. 54g.


avverte il p. Faure nelle annotazio- BENEDETTO V Papa, CXXXV.
ni alle tavole cronologiche del p. Mu- Fu figlio d' Ildebrando, ed ebbe i

zanzio (p. 178 ediz. di Roma lySo), natali in Roma


dove era di-
non si fossero applicati a copiare al- stinto col sopranome di Gramma-
cuni monumenti degli uomiui dotti tico. Il p. Gasparo R.inchens carme-

che li aveano preceduti. V. Tira- litano pretese di aver veduto un'an-


boschi Storia della letter. Ital. t. Ili, tica imagine di questo Pontefice ve-
hb. Ili, e. 2. Riflette giustamente stito con l'abito del suo Ordine; ma

il chiarissimo Andres, nella sua opera in ciò prese abbaglio. Se il p. Cri-


intorno alla origine _,
ai progressi ed sostomo Enriquez cistcrciense vi con-
J
allo stato attuale d ogni letteratura discese nel suo fascicolo ss. Orditi,
( tom. I, pag. 108), che non solo cisterc. lib. II, pag. 5g, lo fece per
la sana critica e la buona filosofia rivendicare alla sua religione Bene-
si vedevano sbandite in quel secolo; detto XII, che i carmelitani asseri-
ma gli studii sacri ancora restavano vano avesse alla loro appartenuto.
in tale abbandono, che il Baluzio dal- V. Papebrochio in Conalu ad ca-
la formola, che leggesi nell' opera di talog. Pont. pag. 164 n. 6.
Reginone intorno alla ecclesiastica Essendo diacono Cardinale, fu elet-
disciplina, sulle inquisizioni, le quali to Pontefice ai 19 maggio del 964,
praticar si doveano dai vescovi in senza il consenso dell' imperator Ot-
riguardo ai preti, desume aver do- tone^ al quale aveano giurato di-
vuto eglino interrogarli se sapessero pendenza i romani. Acceso d'ira per-
leggere. La Sede di san Pietro era tanto quell' imperatore, fece ritorno
quasi in balia di alcuni principi e in Roma , la vinse colla fame , e
ili alcune donne, la sfrenatezza delle condusse il Pontefice prigioniero
quali, come nota il Baronio, unita in Germania. Piacconta Luitpran-
alle ricchezze e ad altre qualità, le do 6 cap. II) essere allora stato
(lib.

aveva rese arbitre del dominio di deposto Benedetto dall'antipapa Leo-


Roma. ne in un conciliabolo tenuto ai 2 3
Deve perciò molto commendarsi la giugno del 964, e consegnato ad Adal-
rara virtù di questo Pontefice, che mai dago arcivescovo di Amburgo nella
non lo abbandonò in mezzo a tanti Sassonia che lo trattò con molto
,

ostacoli oppostigli dalla miseria dei onore. Morto intanto Leone, i ro-
tempi. Mori ai 20 ottobre go3 do- mani richiesero Benedetto, e l'im-
po tre anni e due mesi di governo, peratore era determinato a riman-
ed ebbe sepoltura in Vaticano. Si darlo, quando la morte diede ter-
3i6 BEN BEN
mine alla sua cattività dopo un an- fabbricandosi fortezze private. Roma
no, un mese e quindici giorni di fu la prima, che si movesse a 1 omo-
Pontificato. 11 sepolcro di lui, che re.Cencio cittadino romano, uomo
si conserva nella cattedrale di Am- più ardito che avveduto, ne fu il
burgo ed è descritto dal Papebro- principale istigatore. Fece egli impri-
chio, loc. cit., porta una iscrizione gionare il Papa in castel s. Angelo
piena di errori di cronologia. Otto- perchè sosteneva tanto diritti dell' i

ne Spellino pubblicò intorno a que- impero, come quei della Chiesa. Ter-
sto, nel 1673, una erudita disserta- minò ivi i suoi giorni Benedetto VI,
zione stampata in Riell, avente per dopo un anno, tre mesi, undici giorni
titolo Monilum Hamburgense Be- di governo, e fu strangolato per ope-
nedictinum scu de Inscriptione et tu-
_, ra di Francoue, scelleratissimo dia-
mulo Bentdicti Pontificis ro>V cono Cardinale romano, figlio di Fer-
mani. ruzzio, il quale usurpò anche in se-
Benedetto V
aveva già profetiz- guito il Pontificalo col nome di Bo-
zata la sua morte, aggiungendo che nifacio VII {V. Antipapa XVII).
il ferro straniero, e le fiere avreb- Si conserva una lettera di Benedetto
bero desolati i paesi, ove egli fos- VI diretta a Federico vescovo di
se sepolto, né da essi si arrivereb- Salisburgo ed ai suoi provinciali, col-
be mai a goder della pace fin- la quale lo costituisce vicario apo-
ché le sue ossa non riposassero stolico nel Norico ed in tutta la
in Roma. Ammaestrato da una tri- Pannonia, vietando a tutti i vescovi
ste esperienza della verità di tali di quelle provincie di portare il pal-
predizioni, Ottone III ordinò quin- lio.V. Platina, Onofrio, Anastasio,
di, che il corpo di questo Pontefice Baronio e Du-CIiéne.
fosse trasferito in Roma l'anno 999. BENEDETTO VII, Papa CXLI.
Lo troviamo annoverato tra i mar- Fu figlio Davidde della famiglia
di
tiriin diversi martirologi. La San- Conti, e nacque in Roma. Era Car-
ta Sede vacò due mesi e venticin- dinale vescovo di Sutri , fu eletto
que giorni.^. Didmar.lib. ^ Chron., }
Pontefice prima dei 23 marzo 975.
Baronio, Platina , Anastasio e D Li- Benedetto VI aveva diminuito i

chène . dii'itti dellarcivescovato Laureacense


BENEDETTO VI Papa,CXXXIX. a favore di quello di Salisburgo, di
Ebbe i Roma
natali in ed era fi- una istituzione più recente. Pelle-
glio d'Ildebrando. Fu eletto Pon- grino, che era stato investito del pri-
tefice ai 20 dicembre 972. Verso al- mo, mal comportando tal cosa, scris-
la fine di questomese venne a mor- se a Benedetto VII pregandolo vo-
te Ottone I imperatore, cui successe lesse mandargli il pallio, e confermare
Ottone II già coronato da Giovan- gli antichi privilegi della sua chiesa.
ni XIII Pontefice. Essendo le armi 11 Pontefice gli accordò benignamen-
imperiali occupate nelle guerre te- te l'iuta e l'altra cosa, nell'anno
977,
desche e galliche, gì' italiani credet- confermandolo nella giurisdizione so-
tero fosse quella un'occasione propi- pra sette vescovati della Ungheria
zia per riacquistare la libertà. Si ec- inferiore, sui (mali lo incaricava di
citarono perciò perturbazioni nei po- far le sue veci. I suoi successori pe-
poli e tumulti nelle provincie, isti- rò, cominciando dal 992, furono
tuendosi dei consoli in più ci Uà e vescovi soltanto di Passavia; per la
BEN BEN 3.7
qual cosa restarono privi del pallio. girsene in Germania per domandar
Veggasiil p. Harlzheim, tomo I Con- soccorso al re Enrico II. Ritrovò
dì. Gennari, in Praef. Hicrarchiea in questo principe un valido pro-
pag. 36 e 37. La lettera di Pelle- tettore,che lo fece tosto restituire
grino trovasi registrata in Lambec- allaSede Pontificia, ed il medesimo
cio, Biblioth. Caesarea lib. 2 pag. Enrico in ricambio, quando recossi
64 1 e seg. ; si legge però ancora a Roma, fu ricevuto dal Pontefice
colla risposta nel tomo IX dei con- con somma
onorificenza, ed inco-
cini. ronato imperatore colla sposa santa
In uno dei due concilii da lui ce- Cunegonda ai 1 4 febbraio 1 o 45
1

lebrali in Roma, Benedetto VII sco- nella basilica vaticana. Fu in quel-


municò l'antipapa Bonifacio, nell'al- la occasione, che Benedetto VIII gli

tro i Dotato di grande


simoniaci. regalò lo scettro, la cui forma tut-
spirito, fu molto amante dei po- tora viene usata dagli imperatori,
veri. Compi la sua carriera ai io consistente in un pomo o
globo
luglio 984, dopo nove anni di go- d'oro adorno dicon una
gioie ,

verno, e fu sepolto in santa Croce in croce nella parte superiore ( V. Gla-


Gerusalemme. Il Cardinal Baronio bro Rodolfo libro I. inter Scri-
riporta nell'anno 984 la iscrizione plor. Histor. Francor. e Du-Chès-
sepolcrale, che vi ha osservata. ne tom. IV pag. io). Né meno
Conserviamo una lettera spedita cortese si mostrò Enrico verso la
da questo Pontefice a Pilgrin arci- Chiesa confermandole tutti i doni,
vescovo di Lordi, colla quale gli ed i diritti concessi ad essa da Carlo
manda il pallio e conferma lo sta- Magno e dagli Ottoni padre e figlio,
tuto fatto da Agapito II nel 948 e volendo che in seguito il clero ed
intorno alla giurisdizione degli arci- il popolo romano affatto più non
vescovi di Salisburgo e di Lordi. dipendessero dagli imperatori per
( Veggasi Ciacconio in Benedici. eleggere il Pontefice, purché fosse
VII, Du Chéne, Anastasio, Plati- consacrato alla presenza dei legati
na, Baronio, Richard e Giraud). La imperiali, come Eugenio II e Leo-
Sede restò vacante per mesi tre e ne IV avevano stabilito ( Extat
giorni otto. V. Lenglet, tom. II, Diploma ap. Labbeumj Concilior.
pag. 298. tom. IX col. 81 3.; Novaes Sa'
BENEDETTO Vili, Papa CLI. ero Rito, Dissert. prelim. n. i4>
Era egli romano, e prima di essere e la sua Introduzione alle Vile dei
assunto al Pontificato, si chiamava PP. tomo Dissert. I, pag. 28).
I,
Giovanni. Figlio di Gregorio conte Seppe Enrico persuadere Bene-
indi
luscolano, e fratello di Giovanni detto a far cantare nelle messe il
XIX detto XX, che gli succedette simbolo della fede costantinopolita-
nel Pontificato era egli vescovo , no, il quale dal IX secolo veniva
Cardinale di Porto (piando fu eletto solamente recitato.
Pontefice dopo il 17 giugno io 12. I saraceni si rendevano molto
Non godette lungamente della pace molesti nello stato Pontificio col l'as-
nella dignità, onde era stato insi- salirne e danneggiarne di tratto
gnito, perocché, scacciato da Ro- in tratto i lidi. 11 generoso Bene-
ma dall'antipapa Gregorio ( V. An- detto Vili pensò subilo a liberare
iipapa XIX), fu costretto a fug- i suoi sudditi dalle loro incursioni.
,

3i8 BEN 13 E\
Li attaccò pertanto nell'anno roiG si eleggeva un nuovo abbate, fu
nei mari di Toscana, e ne riportò assalito da una grave malattia e,
tale vittoria , che la quiete e la rimesso in salute., favorì quel luogo
gloria da gran tempo perdute tor- di grandi donativi. V. Leone Ostien-
narono cos'i a ristabilirsi nei suoi se in Chron. Casin. lib. 2 cap. 46
dominii V. Didmaro lib. 7 Chron.).
( e 84 inter Script. Rer. Ital. tom.
Riandò dipoi Rodolfo principe di IV pag. 368 e 4°*; Novaes Vita
Normandia contro i greci che de- di s. Leone IX Papa CLV1II.
vastavano la Puglia, e difatti li Racconta il Baronio, che restitui-
sconfisse ed obbligolli a ritirarsi da tosi alla sua sede il Papa, vi fece
quella provincia, scopo fino a quel chiamare Guido d' Arezzo, monaco
momento della loro tirannide . V. benedettino nel monistero di Pom-
Leone Ostiense in Chron. Cassiti. posa, acciocché insegnasse al clero
lib. II. romano le note del canto fermo
Prova il Lambertini ( De Ca- ut, re, mi, fa, sol, la, che aveva
noniz. SS. lib. I, cap. 44 j nume- inventate.
ro 12), che questo Pontefice aves- Governò Benedetto dodici anni
se solamente beatificato nel io6r, dieciselte giorni. Morì l'anno 1024
poco dopo i 26 luglio, Simeone ai 12 di luglio, secondo alcuni; ma
Armeno, monaco eremita di Pada- veramente non si sa il giorno pre-
lirona presso Mantova, morto ai 26 ciso e fu sepolto nel Vaticano. La
luglio del medesimo anno, quan- sede restò vacante giorni otto.
tunque il Mabillon ( Const. Requi- BENEDETTO IX, Papa CLIII,
siti.? eie. Rullar. Rom. tomo I, romano. Aveva nome Teofilatto, e fu
pag. 32 3, e nel Fontanini pag. 3.) figlio di Alberico conte Tuscolano
scriva essere stato invece dichia- della famiglia Conti e nipote di Be-
rato degno della canonizzazione. nedetto Vili e di Giovanni XIX,
Nel io 19 i greci, che a poco a che ressero la Chiesa prima di lui.
poco andavano dilatando il loro ter- Sono discordi gli autori intorno al-
ritorio fino ai confini romani, ob- la età sua ed al giorno preciso in
bligarono Benedetto a ritornare in cui fu promosso da Cardinale dia-
Germania per chieder nuovamente cono al Pontificato. Il Papebrochio
soccorso ad Enrico. Lo ricevette l'im- nel Conat. Chronico-histor. con al-
peratore in Bamberga già resa da lui tri pretende, fosse stato eletto in età
feudataria alla Chiesa Romana, col- di dieci anni ai 9 dicembre io33
1'obbligo dell'annuale tributo di un [V. Glabro lib. 4 ca P- 5 a P- Du-
cavallo bardato e di cento marchi citene tom. IV pag. 46)- Incline-
d' argento.Questa donazione fu pe- remmo piuttosto a supporlo col
rò mutata dall' imperator Arrigo III Novaes di dieciolto o venti anni,
col ducato di Benevento, comunque poiché sappiamo da s. Pier Damiani
Leone IX, nell'assentirvi, volesse con- e da altri scrittori che sin dal prin-
servato il tributo del cavallo. Cor- cipio fu immersa la sua vita nel
rispose adunque Enrico alle inchie- fingo delle più abboni inevoli lai-
ste del Pontefice, e calato in Italia dezze. Per quello che riguarda il

con un esercito, disfece i greci. Pas^- giorno della creazione, 1' autore del-
sando col Pontefice nel monistero la sua vita presso Labbé (tom. Il
di MoutecasMiio, Dell' occasione che Conci I. col. 1277 edit. Vcnet.) eli—
BEN BEN 3 19

l' ottavo del mese di


ce essere stato Tutti poi, di qualunque condizione
novembre, mentre Antonio Pagi (ad si fossero , doveano aver la lesta
an. 7ck»j) crede fosse consecrato tosala a guisa di monaci, come ri-

prima del decimosettimo. La Chie- ferisce Martino Cromerò ; de orig


sa, pei lagrimevoli tempi in cui geme- et reb. gest. Polon. lib. 4 P a S- %°i

va, slimò fosse cosa conveniente ac- Giovanni Longino, Hislor. Polon.
cettarlo come legittimo Pontefice, lib. 3 ad ann. 1 o4o, racconta esser

quantunque fosse stato intruso per attribuita da alcuni questa conces-


opera di suo padre, uomo prepoten- sione a Clemente II piuttosto che
te e col mezzo di grande somma
,
a Benedetto IX. È facile che gli
di denaro da lui prodigata al po- scrittori si sieno ingannati, perchè,
polo. V. Vittore HI lib. 3 Dialog. come appresso vedremo, tre Ponte-
pag. 853 in Bibliolh. PP. tomo ficiebbero in questi tempi contese
XVIII. per ottenere il Papato. Il Goneto
L' imperator Corrado venne nel (Tom. V. Clypci Theolog. Disp.
jo37 in Italia, e non appena Be- 9 de imped. dirim. ar. 2 § 4 )>
nedetto ebbe a saperlo, ricordevole dei Tommassini ( de Nov. ci Vct. Eccl.
benefizii, clic ricevuti avea la S. Sede Dìscipl. par. I lib. 2 e. 4^ § 9 e
dagli antecessori di lui, gli andò in- par. Ili 24 § 12) e Ca-
lib. 3 e.

contro ad accoglierlo onorevolmen- pisucchi (controv. II § 3) credono


te. Ne l' accorgimento di Benedet- sospetta questa concessione.
to lasciar ebbe a trascorrere quel- Si levarono intanto nuovi torbi-
la occasione per trarne gran gio- di in Roma. Le due fazioni dei Con-
vamento. Avvegnaché, deposto il ti Tuscolani e di Tolomeo console
Pontefice ai 29 giugno 1037 dai romano scacciarono Benedetto, il pri-
romani stanchi di soffrire la vita mo maggio io44j e Silvestro III
sua dissoluta, riebbe la dignità per venne quindi per opera di Tolomeo
opera del potere dell imperatore che decorato del paludamento Pontifica-
venuto a Roma l'anno seguente, lo le; ma non fu riconosciuto dalla Chie-

ripose sul seggio di s. Pietro. sa, e si riputò da tutti invasore il-


Desideravano poscia i polacchi, legittimo della cattedra di s. Pietro ;

che Casimiro diacono, monaco be- anzi dopo quattro mesi , fu restituito
nedettino di Clugny, potesse succe- al Pontificato Benedetto, che lo rinun-
dere a suo padre Miecislao II, mor- ziò in seguito per interesse a Gregorio
to nel io34, e quindi si ammoglias- VI (V. Ermanno Contralto in Chron.
se per poter provvedere colla suc- ad an. io44j a P- Canisium, Anliij.
cessione al trono della sua casa. Vi lect. tomo III. p. 267). Potè tutta-
condiscese Benedetto colla condizio- via riacquistarlo dopo la molte di
ne, che gli ignobili polacchi, non ad- Clemente II, occupandolo per la ter-

detti alla Chiesa, dovessero contri- za volta dagli 8 di novembre 1047


buir annualmente una piccolamo- fino ai 1 7 luglio 1 048 sicché ora
;

neta, affinchè si tenesse per memoria deposto Sede Pontificia, ora


dalla
un lume acceso nel tempio di san riassuntovi, occupò Benedetto il tro-
Pietro in Roma , ed i nobili por- no per quasi dodici anni. Venne a
tassero al collo una fascia bian- morte s. Leone IX, e celebrandosi i
ca a guisa di stola nelle feste prin- sacri comizii dopo i 20 d'aprile del
cipali di Cristo e della Madonna. io54, non mancò Benedetto, che già
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320 BEN BEN
aveva prima rinunziato, di perturbar- plarissima senza mai uscirne sino al
li. Da questo anno in poi non si fa io65, circa il qual tempo vuole sia
più alcuna menzione di lui, come as- passato all'altra vita. Sappiamo pe-
serisce Papebrochio nel Propileo
il rò da autentici documenti, che non
di Maggio, onde il Baronio lo cre- fu altrimenti impenitente il fine dei
de morto in questo tempo. suoi dì come asseriscono alcuni : ma
Il p. d. Gregorio Piacentini, nella che invece, vestito l'abito di s. Ba-
dotta Diatriba, De Scpulchro Bene- silio nel detto monistero di Grotta

dictiIX p. 19 pubblicata nel 1747? Ferrata, si occupò fino alla morte a


pretende dimostrare che Benedetto far penitenza della sua vita sre-
dopo la rinunzia al Pontificato, fatta golata. Veggasi Onofrio, Sigeberto,
nel o43, per esortazione di s. Barto-
1 Chron, Du Chéne, Platina, Anasta-
lommeo abbate del monistero di sio, e Baronio.

Grotta Ferrata appresso Frascati, BENEDETTO X, antipapa. V


abbia ivi condotto una vita esem- Antipapa XXI.

FINE PEL VOLUME QUARTO,


BX 841 .M67 1840
SMCR
fioroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
stor ico-ecc lesiast ica
AFK-9455 (awsk)

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