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DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
At PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI^ AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII ,

AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

'
DI GAETANO MORONI ROMANO
PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. VII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLI.

l^iy&firv()n/t, fin.
,

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
'Wì®^m»'

C
CAM CAM
VJ AMERA Apostolica {Camerce appellano le intime stanze della re-
Apostolìeae). La reverenda Camera sidenza del Papa, e i famigliari in
Apostolica rappresenta l'amministra- esse residenti, e addetti al domesti-
zione pubblica dello stato Pontificio, co servigio del Pontefice. V, Came-
e del suo tesoro , o erario, e chia- ra de' paramenti e Camera segreta
masi anche Camera Pontificia. Il Pontificia.
nome di Camera ne'bassi tempi pi- S. I, Papa del
Leone 44^? ^^c®
gliossi sovente pel luogo, ove custo- costruire tre Camere, od oratorii nel-
divansi i tesori, e fu detto Camera le tre basiliche di s. Giovanni, di
il fìsco imperiale, o reale, ed anche s. Pietro, e di s. Paolo , e pose iii
il provinciale. Chiama vansi pure con esse tre individui a custodire i cor-
tal nome la corte dell' imperatore pi, o le reliquie di detti principi degli
o del re, i luoghi delle chiese e dei apostoli. Questi custodi, dall'abitare
monisteri, riservati a diversi usi ed in tali camere , vennero chiamati
uffizii. Perciò Camera calceamento- Cubicularii, o Cappellani a cubicu"
rum trova di frequente nomina-
si lo. Inoltre Camera fu detto il luo-
ta ne' monisteri, Camera clericorum go , ove si conservano il denaro e
si diceva quella ove custodivansi le le scritture del pubblico, del prin-
vesti sacerdotali , Camera compulO' cipe , e di alcuni collegi. Sotto il

rum, chiamavasi la Camera de' conti, nome di Camera furono pure com-
Camera panis matutinaUs era quel- presi,e indicati talora i ministri, ed
la, ove si facevano a' canonici le di- i camerlenghi di essa, ond'è, che da
stribuzioni , Camera paramenti il tal vocabolo si ripete l' origine del
luogo ove il Papa prende gli abiti nome Camerlengo , e dell' applica-

sacri, e che anche si chiama Ca- zione parziale di questo stesso no^
mera del letto de' paramenti. Da ul- me air uflìzio di custodire, o ammi^
imo Camera secreta Pontificia si nistrare le pubbliche rendite. Per»
,

6 CAM CAM
ciò Canterani Apostolici si dissero puhlicHX j e posteriormenle T ufTizio
<|udli, che aveaiio in cura i denari di Vestarario , cui apparteneva la

della Chiesa Romana. Da Camera cura delle sacre vesti , e delle cose
trasse pure origine il nome e V uf- preziose, insieme al denaro. E sicco-
fìzio de' piclati chierici di Camera ,
me presso i re di Francia incomin-
come Camerale si disse qualunque ciò a chiamarsi Vestiario e Canie-
cosa,o persona attinente alla re^^e- raj quel luogo in cui le dette cose
rcnda Camera Apostolica ^ per lo si custodivano, nel progresso de'tem-
più pigliata nel significato di fìsco, pi prevalse il costume di appellarlo

o tesoro Pontifìcio. semphcemente col nome di Came-


Dalle epistole di s. Gregorio I, ra, onde la Chiesa Romana, ad c-
eletto Sgo
neir anno si ha che , sempio della corte di Francia e di
già da molto tempo la Chiesa Ro- altri, chiamò Camerae domini Pa-
mana possedeva venti tre pingui pa- pae il sito, che prima diòevasi Ve-
trimonii quasi tutti nell' Italia , i stiario , come rileva il Muratori, /-
quali poi si aumentarono in ogni tal, med. aevi, tom. I col. 9.49.
parte del mondo , senza eccettuare Nel protocollo degli atti del conta-
l'Afiica e r Oriente. Cenni ne ha Il do Venesino, rogati nel i3o2 enei
dato il numero nell' esame del Di- i3o3, esistenti nell'archivio vaticano,
ploma di Lodovico Pio. V. V Anti- si leggeMagister Malhia de Tiica-
:

fehronio italiano^ tomo IV, dell'edi- tc Camerae domini Papa e.


Clericus
zione di Cesena p. 29 r, ed il Gret- Quindi è, che alla persona, la qua-
sero, il quale nel libro de munifi- le presiedeva alla Camera del Ve-

centia principum in sedem Aposto- stiario 3 fu dato il nome di Came-


licamj nel capo XI, enumera i re- rario o Camerlengo , in luogo di
j,

gni e gli che furono tributa-


stati, Vestarario. Siccome poi il luogo
rii alla sede romana, incominciando del Vestiario era nel patiiarchio, o
il dominio temporale de' Papi sotto palazzo apostolico lateranense , così

s. Gregorio II verso l'anno ySo. A il Macri asserisce, che questo si chia-


ciascuno de' mentovati patrimonii i mò Camera Apostolica,
Sommi Pontefici davano un distinto Camera [Camerae), secondo il
amministratore, col nome di Difen- Borgia [Memorie di Benevento t.
sore j o Rettore , che soleva essere II p. 4^0? diconsi tutte quelle co-

uno de'primarii chienci della stessa se, che immediatamente appartengo-


Chiesa Romana. no al principe, ed al vocabolo Ca-
In questa anticamente vi fu l'uf- merae appresso il Du-CangCj se ne
^^

fizio di ArcariOy nome dato al cu- leggono gH esempii. E siccome sotto


stode del denaro, che soleva nell'ar- la medesima voce è ancora inteso il
ca conservarsi , ed altre volte vi fu fìsco, il Pontefice Benedetto VII!
l'uffizio di Saccularioy per ragione in una bolla emanata nel io 17, ri-
della cura e custodia, che avea del- portata dal Muratori, diss. 17 An-
la borsa, o sacco, in cui ri pon evasi tiq. Italie, j contro i trasgressori
il denaro della medesima Chiesa della medesima, scrisse. >> Qui facere
chiamandosi anche Sacculus il luo- » hoc praesumpserit etc, sciatse com-
go, in cui si tenevano riposti i de- « positurum centum aureos mancosos
nari stessi. Sacco fu detto altresì il •> medietatem Camerae nostrse, et
tesoro del fisco Fiscus saccus est
: ?» medietatem etc". Nelle carte anti-
, ,,

CAM CAM 7
che, invece di Camera tiovasi altre tifìcio, s'introdusse la carica di teso-
volte sci'ìlto mensa j anche per dinota- rierCj il si vede
quale stabilmente già
re una cosa di special dotninio del nel Giovanni XXII
Pontificato di
sovrano, come che questa voce più verso l'anno i32o, e ben presto
frequentemente sia usata ad indica- divenne indipendente dal Camerlen-
re i beni, e i patrimonii delle chie- go, col diminuirsi la sua estesa giu-
se, de' vescovi e de'monisteri. Anti- risdizione. Ma a maggior lume di
ca è denominazione di Camera
la questo argomento sono a vedersi gli

Apostolica, ed abbiamo dal Galletti, articoli Camerlengo di s. Romana


del Frinii cero ec. p. 65, che Igoal- Chiesa^ Tesoriere^ Chierici dì Ca^
do abbate di Farfa, neìl' 829, recla- mera, Soi^ranità de^ Pontefici ^ e
mò contro il Pontefice Gregorio IV principalmente Tesoro Pontificio _,

e la sua Camera Apostolica, perchè ove molte cose , anzi le maggiori


a tempo de' suoi predecessori gli e- riguardano appunto la Reverenda
rano state tolte alcune possessioni Camera Apostolica.
che mai avea potuto ricuperare. Lo Volendo dire qualche altra cosa
stesso autore, a p. ii3 dice che , in genere, appartenente alla Came-
due figlie di Baldovino ricusarono ra,si ha che nel Pontificato di Cle-

di ricevere a nome della Camera mente VI eletto in Avignone nel


,

Apostolica certe terre, nel 119'^, 13421, molte furono le querele fat-
sotto Celestino III. te Papa contro gli ufliziali della
al

Accresciute dipoi le incombenze Camera Apostolica e perciò fu de- ;

del Camerlengo, oltre il registro dei putato ad esaminarle il vescovo di


conti delle oblazioni fatte all' altare Cabors, cui furono attribuite preca-
di s. Pietro , nella divisione solita riamente alcune ingerenze spettanti
farsi tra la Camera Pontificia ed il al camerlengo e al tesoriere. Sot^
capitolo vaticano dei censi, che per to il Pontefice Urbano V però, nel
le esenzioni i monisteri erano ob- 1864, gli erano
appalti delle zecche
bligati a pagare alla Camera Ponti- fatti comunemente dal Camerlengo,
fìcia, senza mentovare altre attribu- dal tesoriere e da altri, senza l'in-
zioni , cominciò il Camerlengo a tervento de'chierici di Camera ma ;

prevalersi dell' opera di que' chieri- non essendo un tal sistema costan-
ci, che assistevano al Papa nel pa- te, si può congetturare, che a poco a

lazzo apostolico , chiamati chierici poco si sia introdotta la riunione in


di Camera, per distinguerli dagli al- corpo de' chierici di Camera ad as-
tri chierici addetti al servizio delle sistere ai contratti camerali , ed a
chiese di Roma. Diede ad essi qual- formar tribunale, le cui costituzioni
che particolare incarico per la cura furono confermate da Eugenio IV,
della roba, e delle rendite Pontifi- nel 143 1, come si ha dal Ballar,
cie , tanto più che ancora non era novis. t. Ili, p. Ili, pag. 48. U
stabilito il loro collegio e il tribunale Viale, ne' suoi Tesorieri Generali p.
camerale, mentre è certo che nel se- 21 , osserva, che da Martino V,
colo XIV i chierici di Camera era- creato nel concilio di Costanza l'anr
no tre, e dipendevano dagli ordini no i4'7> s'introdusse l'uso, che i
del Camerlengo. Colla destina/ione Papi avessero due specie di teso-
poi, che il Camerlengo fece di uno rieri cioè uno pi'oprio e segreto
,

di essi alla custodia del tesoro Pon- r altro generale della Camera Apò-
,, ,

8 CAM CAM
stolica, il quale era per solito pre- lica. Ciò
forse ebbe origine alloi'-
scelto dai chierici di Camera, i cui quando, nel i434) fuggendo da Roma
presidenti vengono giù nominati nel Eugenio IV, ed essendo carcerato il
Pontificato di Paolo 11. Si sa infat- camerlengo, egli costituì un vice-
ti, che certo Angelo vescovo di Fel- camerlengo, che si chiamò Guber-^
ti'e , uno de' presidenti di Camera nator in alma Urbe etc., in Canic~
fu incaricato di supplire il tesoriere ra Apostolica vice-Canierarius , et
Lorenzo Zane occupato in altre gra- Canierarii locnnitenens, come me-
vi incombenze, ed essendo morto glio si dice al suo articolo. Anche
nel 47 Paolo li, il detto tesorie-
1 ^ questa eminente carica si eleggeva
re nella sede vacante s'intitolò : ^^e- dal Camerlengo, finche i Papi vol-
dìs Aposiolìcae thesaurarius gene-' lero essi stessi nominarla. Ne abbia-
ralis. mo una testimonianza tuttora , al-
Eletto in successore Sisto IV, va- lorché il Pontefice consegnando il

rii chierici di Camera fecero da vi- bastone del comando al Cardinal


ce-tesorieri, e Bartolomeo Maraschi, camerlengo di s. Romana Chiesa,
fatto tesoriere da questo Pontefice questi crea il governatore vice-ca-
dallo Scotti (par. II, pag. 21. HeU merlengo, col passargli tal bastone,
velia sacra et profana )
, venne e col dirgli Prendi questo bastone^ :

chiamato Tesoriere generale di s. e sii il vice-camerlengo.


Chiesa. Lo stesso Sisto IV , con Quando Sisto V, nel i585, fu
bolla del i479:> ordinò che tutti i assunto al Pontificato, richiedendo i

pesi ed emolumenti della tesoreria bisogni della Chiesa quel denaro


fossero comuni coi notali della Ca- che non avea la Camera Apostoli-
mera Apostolica. ca, riformò gli uffizii vacabili, e ne
Esercitando anticamente il Camei^ creò degli altri, fra'quaii stabilì, che
lengo anche la privativa giurisdizio- tale fosse il Camerlengo; eresse di
ne in tutte le cause del foro con- nuovo quello del tesoriere, quello
tenzioso, che il Pontefice non pote- dell' uditore camerale ,
quelli dei
va sbrigare, soleva eleggere un pre- chierici di Camera, che ritornò al
lato uditore, che poi volle nomina- numero di dodici , e creò vacabile
re lo stesso Papa, chiamandolo udi- il commissario della reverenda Ca-
tore generale della reverenda Ca- mera Apostolica , che non lo era,
mera Apostolica, ma Paolo IV, nel ed al quale apparteneva la cura del-
1 558, gli cambiò il titolo con quel- l' archivio, e la direzione ed esecu-
lo di reggente della Camera Aposto- zione degli affari più gravi e de'di-
lica , e stabili che fosse un Cardinale, ritti della Camera Apostolica, e so-
Tale qualifica durò ben poco, giacché vente passava chierico di camera, o
il successore di lui, Pio IV, nell'anno ad una delle primarie segreterie
seguente, estinse tal magistrato, e re- come si può vedere all'articolo Va-
stituì alla Camera l'uditore, che dopo cabili. Sisto ed V inoltre rinnovò
il governatore di Roma, come vice- accrebbe monti Camerali vacabili,
i

camerlengo, è il primo prelato del- e non vacabili , argomento che ri-


la corte di Roma, e risiede nel pa- guarda la Camera Apostolica, e che
lazzo della curia Innocenziana. Il detto si trova all' articolo Luoghi di
governatore ancora, come vice-camer- Monti.
leng;o, fa parte della Camera Aposto- Il I^outefice Alessandro VII, bq7
,

CAM cam: 9
nemerito de'chierici di Camera, Del- tuzìone 35, Ad hoc iinxit, presso il

l' anno 1666, fece restituire dalla Bollar. Rom. tom. IX, p. 177, proi-
regia Camera Apostolica agli uffi- bì che gli uffizii e i magistrati, di
ciali venali da lui estinti il prezzo cui sicomponeva il collegio de'giu-
da essi pagato pei loro uffici i, solle- dici della Camera Pontificia, fossero
vando COSI la stessa Camera di una per r avvenire venali e vendibiH ;

annua rilevante gravezza. Il denaro anzi egli stesso dal tesoro apostolico
di siffatta restituzione fupreso dai fece restituire al tesoriere, all'udito-
luoghi di monte non vacabili, e pe- re della Camera , al presidente , ai
rò soggetti a fruttato più tenue. In- dodici chierici di Camera ec, poco
nocenzo XI, appena eletto nel 1676, meno d' un milione di scudi , som-
fu così moderato, che dichiarò non ma da essi sborsata ad ottenere tali
volere pel suo mantenimento nep- ufficii,per entrare ne' quali voleva
pure un quattrino dalla Camera A- Innocenzo XII, che altro non si ri-
postolica, ciò che osservò in tutto il chiedesse, tranne i meriti personali,
suo Pontificato applicando le ren-
, senza alcuna spesa.
dite Pontificie in saldare i debiti Non potendo i sovrani Pontefici
da'quali era aggravata la stessa Ca- per le loro immense occupazioni co-
mera, e per le necessità della Chie- noscere da se stessi le cause confi-
sa, cóme attesta YHistoire des Cori' denziali, avea Pio IV perciò istitui-
claves tom. II p. 4^9« Fu egU con to un uditore generale, detto delle
zelo secondato dalla parsimonia del Confidenze j che s. Pio confermò, e V
suo tesoriere generale Gio. France- Sisto V arricchì di maggior giuris-
sco Negroni, poi Cardinale, il quale dizione. Essendosi poi stabilito, che
saggiamente amministrò il danaro questo rassegnasse nelle mani del
della Camera Pontificia, che si rieb- Papa il suo uffizio. Benedetto XIII
be così dalle critiche circostanze in con bolla de' 5 novembre 1728,
cui trovavasi. Gli diede in successo- Ronianus Pontifex, presso il Boll.
re Giuseppe Renato Imperiali al , Rom. tom. XII, p, 828, colle stes-
quale, nel 1688, ampliò con chiro- se facoltà e co'medesimi emolumen-
grafo le facoltà per procedere nel- ti del cessato uditore delle confiden-
le cause criminali del monte di pie- ze, ne riunì le attribuzioni all' udi-
tà, tanto contro i ministri, quanto tore generale della regia Camera
contro gf incolpati di falsità. Apostolica. Clemente XII suo suc-
Aveva Alessandro Vili creati mol- cessore, nel 1731, accordò nelle ca-
li chierici di Camera Cardinali, per valcate le insegne che usavano gli
,

ritirare nuovi ottantamila scu-


dai uditori di rota, ai chierici e presi-
di per cadauno, quanti ce ne vo- Camera, e Bene-
denti della stessa
levano a comperare il posto, per detto XIV, creato dopo di lui, ve-
so V veni mento de' bisogni della San- dendo, che per ben regolare le ra-
ta Sede; ma il suo immediato suc- gioni della Camera Apostolica non
cessore Innocenzo XII, dopo aver erano ancor bastanti le diverse co-
edificato il palazzo di Monte Ci Io- stituzioni de' suoi predecessori , nò
rio per la curia, e per diversi tri- quelle da lui stesso emanate nel
bunali ,
per comodo anche di chi 1743, e nel 1744? "^ ^^ ^^^^^^ adot-
dovea trattare gU affari, a'25 olto- tate in favore del Pontificio tesoro,
bre 1692, col disposto della costi- uu' altra ne pubblicò a questo stcssQ
,

IO CAM CAM
fine, mediante la costituzione ApO' sede vacante, e fino ad un'epoca,
stolica St'ciesj data a' 17 aprile
1746» sino alla consacrazione, e coronazio-
e riportata nel tomo XVII p. 18 del ne del nuovo Pontefice, il governo
Boll. Maga, nella quale conferman- della Chiesa Romana, e sua Came-
do la congregazione de' residui^ cioè ra Apostolica era affidato a tre sa-
de' debiti restati dagli appaltatori cri ministri della medesima , cioè
Camerali, che Clemente XII avea all'arciprete, ossia il più antico dei
istituita, ordinò inoltre che si tenes- Cardinali preti, oggi decano al sa-
sero libri generali , in cui fossero cro Collegio, all'arcidiacono^ ossia il

descritti gli appalti , e le rendite vicario del Papa, ovvero, come al-
che provengono da' cittadini romani, tri pretendono, il camerlengo, ed al
dalla provincia Marca dallo
della , primicerio de' notai, ossia il decano

stato di Urbino Camerino ec, dai


, del collegio de' protonotari apostoli-
monti camerali, ed investiture del- ci, come capo delle dignità palati-
la Camera Apostolica , con diversi ne , il che si raccoglie dal Cenni
altri opportuni provvedimenti sulla nella dissertazione HI, tomo I. Ma
computisteria della medesima reve- poscia governo per Pontifìcia
tal
renda Camera, e suoi ministri. V. prescrizione fu devoluto per turno
Congregazioni. ai tre Cardinali capi d' ordine, e al
Fu eziandio Benedetto XIV, che Cardinal Camerlengo. Divenuto Pon-
colla costituzione Ad populorum j tefice, nell'anno i'27i, Gregorio X,
nel primo aprile 174^, stabili che considerando la lunga sede vacante,
ai governatori per breve, o patente, che r avea preceduto , nel concilio
in caso di morte, succedano interi- generale di Lione , fra le leggi
nalniente i procuratori fiscali. Alla che stabilì per evitarla, dispose per
Camera Apostolica aveva Sisto V cautelare gì' interessi della Camera
applicato le pene de' danni dati, e Apostolica : « Che i Cardinali nulla
però deputò un commissario della » prendano dalla Camera Apostoli-
stessa Camera per conoscerne le » ca, e dalle sue rendite , le quali
cause. Clemente Vili soppresse que- » in tempo della sede vacante re-
st'uffizio di commissario, ed applicò « steranno in custodia di nechi
dette pene alle comunità dello stato » avrà la commissione ,
persona di
ecclesiastico. JXon solo Benedetto » fedeltà ed integrità ; e colla mor-
XIV confermò la costituzione di » te del Papa cessino tutti i tribu-
Clemente VIII, ma inoltre colla co- »> nali, fuorché il penitenziere mag-
stituzione Inveterala, emanata a'25 » giore ed il camerlengo i quali ,

gennaio i75i , che si legge nel >i continueranno in tempo della se-
Boll. Magn. tomo XXIII, p. i85, » de vacante «. Il governo tempo-
stabilìmolti provvedimenti, per co- rale di Roma , e dello stato eccle-
noscere a qual foro spettino queste siastico, appartenendo al sacro Col-
medesime cause. legio in sede vacante, rappresentato
Per dire akuna cosa della Came- da' suddetti quattro suoi membri,
ra Apostolica in sede vacante (pel nella seconda congregazione che tie-
qual tempo i Romani Pontefici ema- ne dopo morto il Pontefice, confer-
narono più costituzioni ), è a ricor- ma, o rimove, inclusivamente al go-
darsi primieramente, che ne' tempi vernatore e al tesoriere, i ministri
antichi in assenza de' Papi, e nella di Roma, e dello stato ecclesiastico,
CAM CAM n
a' quali è affidata la custodia delle evvi dichiarata « l'autorità de'Car-
rendite della Camera Apostolica, sul- fi dinali nella sede vacante, in cui
le quali hanno i Cardinali autorità « essi non potranno far grazia, ne
limitata, e regolata da Pio IV e « giustizia, ne mutare la polizia
da Clemente XII. » della città di Roma, né dello
Difatti non solamente Pio IV « stato, non ispenderè il denaro
confermò le leggi di Gregorio X ,
» della regia Camera Apostolica,
ma colla costituzione In eligendis^ » pagarne i debiti, dar licenza per
presso il Boll. Rom. tomo IV, p. » estrarre il grano, giubilare gli

IL p. 145, nel i565, fra le ordina- M ufTiziali, assolvere i ne dimi-


rei,
zioni che prescrisse , evvi , che : « nuire ad essi le pene. Per morte
i( Nella sede vacante i Cardinali a del camerlengo, i Cardinali, pas-
•> non potranno disporre degli stati M sati potranno eleggere
tre giorni,
:> della Romana Chiesa, ne del de- lì il successore, che durerà fino alla

;> naro della Camera Apostolica, ne jj elezione del nuovo Pontefice. «


:> spendere de' beni della Santa Se- Vietò al camerlengo, al tesoriere, e
:> de, se non fino alla somma di a' chierici di Camera , » che nella
-•> dieci mila scudi; e i tre Cardina- 3* sede vacante godano emolumento
>y li pili antichi de' tre ordini per M alcuno proveniente da' loro ufiBzii,
:y turno, insieme col Camerlengo di " essendo cessati d'essere venali sino
» s. Chiesa, esporranno i negozii al » da Innocenzo XII". Dipoi lo stes-
:> sacro Collegio^'. E a rammentar- so Clemente XII a' 24 dicembre ,

si che nel conclave, in cui fu


qui, 1732, pubbHcò il chirografo, A-
eletto, nel i484j Innocenzo Vili, i vendo Noi che si Ic^i^^e nel citato
Cardinali aveano formato e giurato Bollarlo a pag. 254, ^d in esso
certi capitoli, fra i quali aveano dis- proibì, « che si diano le vesti di
posto, « che loro si dessero dalla coruccio pel defunto Pontefice al
» Camera Apostolica ogni mese cento camerlengo, al tesoriere, all'udi-
scudi d'oroj cioè a quelli, che non
.•» tore generale della Camera, ai
*' avessero quattromila scudi d' oro due chierici, e al presidente della
;* di benefizii , come pure che fosse- stessa reverenda Camera e che
f> ro franchi da ogni gravezza, e che eletto il Pontefice, il commissa-
•' il Papa non potesse alienare i rio, il presidente del conclave,
•j beni della Chiesa ". Bisogna ri- le cui spese il tesoriere dovrà
flettere che Innocenzo VI, come mostrargli, e gli altri, che irt

narra il Rinaldi all'anno i353, sta- questo tempo amministrano il


bilii non potersi l' autorità Pontifì- denaro della Camera, rendano
cia restringere da' Cardinali , nem- conto, e se avessero fatto spese
meno in sede Pel resto
vacante . fuori delle prescritte, non le po-
si vegga r articolo Piatto Cardina- tranno esigere dalla Camera apo-
lizio. stolica. «
Sembrando a Clemente XII essere Finalmente non è a tacersi , che
necessaria qualche altra legge pel seguita la morte del Papa, il Car-
tempo di sede vacante, colla bolla dinal camerlengo, co' chierici e col
Jpostolatiis officium^ de' 4 ottobre tribunale della Camera, si reca al pa-
1-732, presso il Boll. Rom. tomo lazzo apostolico a fare la formale rico-
Xlil, pag. 3o2, fra quanto stabih, gnizione del cadavere, vestito il Car-
,

la CAM CAM
dinaie di paonazzo, mentre gli altri lo di Camera, uno de' quali e decano,
sono di nero, e col rocchetto liscio sen- che esercitano le cariche di presi-
za merletto. Quindi il notaro della dente dell'annona e grascia, di pre-
Camera genuflesso ne legge il ro- sidente delle zecche , di presidente
gito, dopo di che lo stesso Cardi- delle armi , di presidente delle acque
nale, in nome della reverenda Ca- e strade, e di presidente degli ar-
mera, prende possesso de' Pontificii chivi, del prelato uditore del ca-
palazzi , e destina ad ogni sezione merlengato, dell'avvocato de' poveri,
un chierico di Camera ad assistere al- dell'avvocato generale del fisco e
l'inventario di tutto ciò, che esiste in della reverenda Camera apostolica,
essi. Recandosi poscia il camerlengo del procuratore generale del fisco
nella Camera inferiore del medesimo e della reverenda Camera Apostolica,
palazzo apostolico, dove suol tenersi e del commissario generale della
l'adunanza del tribunale della piena reverenda Camera Apostolica; ed ol-
Camera nei lunedi e venerdì, ed tre a questi vi sono i sosfituti
in altre occasioni, o, se più gli pia- commissarii, il sostituto di monsi-
ce, nel palazzo di sua residenza, ivi gnor procuratore generale del fisco
tiene co' chierici di Camera, ed altri e della reverenda Camera, i segre-
camerali una congregazione, per tarii cancellieri, o notai della reve-
distribuire a' primi gli uffizii , che renda Camera ApostoHca, ed altri,
loro spettano nella sede vacante, gli ufficii de' quali risiedono nella
cioè la detta custodia de' mobili delle piazza di Monte Ci torio o nel
,

stanze del Papa, degli scopatori contiguo palazzo della curia Inno-
de' palazzi Pr^ìtifìcii, delle scuderie, Genziana. Aggiungeremo qui appres-
de' giardini , delle florerie , ed altre so alcune nozioni relative a molti
pertinenze de' palazzi medesimi , co- de' nominati Camerali.
me di Castel s. Angelo, e delle ar- Prima di parlare delle principali
merie, ed eziandio le custodie della attribuzioni del tribunale Ca- della
dataria, della segreteria de' brevi, meia, fa d'uopo dire qualche cosa
della revisione, del ruolo de' soldati, di alcuni de' suoi individui, e parti-
del piombo e del conclave. colarmente di quelli, che non han-
Volendosi poi dire alcuna cosa no apposito articolo in questo Di-
del tribunale della reverenda Ca- zionario di Erudizione , che lun-
mera Apostolica, che, come si disse, gi dal trattare le cose ex profes'
sopraintende all'entrata, e al domi- so, accenna le principali compendio-
nio tempox'ale de' Sommi Pontefici samente.
e della reverenda Camera, si
loi'o I chierici di Camera, nel Pontifi-
compone esso del Cardinale camer- cato di Pio VII, continuarono ad
lengo di santa romana Chiesa, che essere dodici , e nel declinar di esso
n' è il capo , del governatore di rimasero ad undici. Eletto, nel 1828,
Roma, come vice camerlengo, del Leone XII, poco dopo se ne dimi-
tesoriere generale ( che s' intitola nuì un altro, finché egli, nel 1826,
della santità di nostro Signore ,
no stabilì il collegio al numero di
e sua reverenda Camera aposto- nove, eh' è l'attuale. Lo stesso Pon-
lica tesoriere generale )
, dell' udi- tefice, nel 1828, riunì in un chie-
tore generale della reverenda Ca- rico di Camera la presidenza delle
mera Apostolica, di nove chierici acque colla presidenza delle strade,
CAM CAM i3
col titolo di presidente delle acque mera ; cioè, nel 1 834, Luigi Bottiglia
e strade. Così pure la prefettura presidente delle zecche ec. , e nel
dell' annona, eia presidenza della i838, Giuseppe Ugolini, presidente
grascia, esercitate pure da due chie- delle armi, attuale legato apostolica
rici di Camera, da Leone XII, nel di Ferrara.
medesimo anno, furono riunite in Fino al 1828, la reverenda Ca-
uno, col titolo di presidente dell'an- mera ebbe un prelato a presidente,
nona e grascia. Il più anziano di che veniva dopo i chierici di Ca-
questo collegio è decano, anzi in mera per rango. L' ultimo fu mon-
considerazione della sua anzianità, signor Lodovico Conventati, attesa
nel chiericato di Camera, sogliono r abolizione di quell' uffizio, fatta da
i Pontefici crearlo Cardinale, come Leone XII in detto anno. Questo
rìlevasi da' seguenti esempi: Antonio presidente avea la particolare incom-
Maria Salviati fatto chierico di Ca- iDcnza di attendere alla revisione
mera nel 1570, da Pio
V, e divenu- de' conti dell' erario apostolico per
tone decano, nel i583, da Gregorio la medesima reverenda Camei'a, e
XIII fu fatto Cardinale; Giulio Ga- fu da Pio VII specialmente incari-
brieli, dichiarato in età giovanile cato della corrispondenza del tribu-
Camera, giunto al deca-
chierico di nale della Camera cogli altii dica-
nato, da Urbano YllI, nel i64r, steri sopra tale materia. E siccome
fu promosso alla porpora
Lazzaro : Leone XII istituì la congregazione

Pallavicini, decano de'chierici diCa- di revisione de' conti, ripristinata


mera, e prefetto dell'annona e gra- poi dal regnante Pontefice, con un
scia, da Clemente IX, nel 1669, Cardinale per presidente , in essa
venne creato Cardinale: Giambattista hanno luogo i quattro chierici di
Costaguti, fatto chierico di Camera Camera, che non hanno presidenze,
da detto Pontefice, essendo prefetto oltre quattro membri secolari ed
dell'annona, e decano della Came- un segretario.
ra, fu annoverato al sacro Collegio da L' avvocato de' poven è uno de-
Alessandro Vili, nel 1690: Giam- gh avvocati concistoriali, cioè del-
battista Altieri dopo venti anni di
, l' antico collegio de' difensori regio-
chiericato di Camera, come decano narii, la memoria de' quali rimonta
di essa, nel 1724, da Benedetto XIII a s. Caio, Papa del 2 83, il cuicapo
fu elevato alla dignità Cardinahzia. in que' tempi chiamavasi il primice-
E per non dire di altri. Pio VI ro de'difensori. Il Panvinio somiglia
creò Cardinali tre decani de'chie- il nomenclatore all' avvocato de'po-
rici di Camera suo lun- , nel veri, ovvero all'amministratore. Al-
go Pontificato, cioè. Bernardino de l' avvocato de' poveri Clemente XH
Vecchi, nella sua prima promozione vietò di trattare altre cause, che
del 1775; Paolo Massei, nel 178^; non appartenessero al suo uffizio.

e Gio. Battista Bussi de Pretis, pre- Questo è incaricato di scrivere gra^


sidente delle armi, nel 1 794. Vivia- tis, e di fare le necessarie difese
no Orsini decano di Camera, e delle persone povere carcerate, im-
prefetto dell'annona
1823, fu nel putate anche di delitti capitali, e
fatto Cardinale da Pio VII. Final- la prelatura Amadori fu istituita

mente ad egual dignità il regnante per aiuto, e gratuita difesa de' po-
Pontefice elevò due decani di Ca- veri ingiustamente oppressi. Giaco-
i4 CAM CAM
mo Lanfredini - A madori ottenne a tale categoria il commissario, ed
questa prelatura per concorso, e era vacabile,^ siccome si accennò, per
con tal zelo difese le cause de' po- disposizione del Pontefice Sisto V,
veri, che, nel 1734, giunse al Car- pel prezzo di ventimila scudi, i quali
dinalato, conferitogli dal predetto dal commissario si dovevano eslx)r-

Clemente XII. Anticamente nel mer- sare a sovvenimento de' bisogni di


coledì lo stesso avvoccito de' poveri s. Chiesa, come si legge nella costi-
si recava all'udienza del Papa. tuzione 44 ^^ excelsum, de^ 1 ot- 1

L'avvocato generale del fisco è tobre i586 presso il Bollarlo del


carica , la quale si esercita da altro Cherubini, tomo li.
avvocato concistoriale, che sostiene i 11 prelodato Innocenzo XII edi-
diritti della Santa Sede, e della re- ficò sulla piazza di Pietra la dogana
verenda Camera Apostolica. Clemen- di terra, comodo pegli uffìziali
col
te XII, e posteriormente anche Be- della Camera, ed un appartamento
nedetto XIV, colla celebre costitu- pel commissario di essa , la qual
zione //z^er conspicuos j\o\\e che tanto fabbrica fu compita nel 1695. Ri-
questi ,
quanto l' avvocato de* poveri tornando Pio VI, nel 1782, dal viag-
non trattassero altre cause, che quelle gio di Vienna in Roma, a'i3 giu-
inerenti al loro ufficio. gno , fermossi a Castel Nuovo , e
Il procuratore generale del fisco pranzò da monsignor Miselli com- ,

si occupava anticamente della difesa missario generale della reverenda Ca-


delle cause, e delle ragioni della Ca- mera Apostolica.
mera Apostolica, nonché dei diritti di Quantunque i membri dei detti
essa, ma esercita ora unicamente pel quattro rispettabili uffizii di avvo-
fìsco le azioni criminali; ed in man- cato de' poveri , di avvocato del
canza del governatore di Roma avea fìsco, di procuratore del fisco, v. di
l'udienza dal Papa: ora però si reca commissario generale della reveren»
alcune volte alla detta udienza uni- da Camera Apostolica, sieno per lo piìi
tamente al governatore. conjugati, hanno il titolo di monsi-
11 commissario della Camera s'in- gnori, vestono il così detto mantel-
gerisce negl' interessi e nelle mate- lettone e la sottana paonazza con co-
rie civili della medesima, ed unita- di panno r inverno, e di seta
mente a monsignor tesoriere gene- Testate, com'è la fascia, con fiocco
rale, soprai ntende ai conti de' pro- di egual colore al cappello, e calze
venti camerali di gabelle, dazii ec. paonazze di seta , oltre la berretta ;

di che tiene registro il computista ma andando i due primi al loro


generale della reverenda Camera collegio degli avvocati concistoria-
Apostolica. In assenza, o per impo- li , la sottana è nera. Vestono pu-
tenza del tesoriere, il commissario ge- re r abito di abbate col medesimo
nerale della Camera, nel mercoledì fiocco paonazzo al cappello, calzet-
e nel sabbato, recasi all'udienza del te, e collare di seta parimenti dello
Papa , ancorché questi stesse alla stesso colore.
villeggiatura di Castel Gandolfo, ed L'avvocato de' poveri, e l'avvo-
anticamente vi si recava ad una cato del fisco, come avvocati conci-
col tesoriere ne'predetti giorni. Pn- storiali, nelle cappelle e funzioni
ma che Innocenzo XII abolisse le Pontificie, prendono posto fra quelli

cariche venali , apparteneva eziandio del loro collegio, e vestono come


,

CAM CAM i5
tlicesi ad Avvocati CoxNCIStoriali . cappellani comuni Talvolta pre-
.

II procuratore poi generale del llsco, sero luogo dopo di essi, e prima
ed il commissario generale della re- de' cappellani segreti, e talvolta do-
verenda Camera Apostolica, avendo pò di questi ultimi, seguendoli gli

il primo la precedenza, hanno luo- avvocati concistoriali, che appunto


go nelle processioni delle canonizza- è, il luogo loro conveniente,
zioni, cavalcate, possessi de' Ponte- Ritornando all'argomento del tri-
fjci ec, nonché nella processione del bunale della reverenda Camera Apo-
Corpus Domini vestiti con sottana stolica, alla sua giurisdizione, e ad
paonazza con coda e fascia ec, con altro che la riguarda, non che alle
sopravveste lunga di saia paonazza, sue attribuzioni, alle forme, ed alle
e cappa con cappuccio ed armellini procedure, diremo, che le sue fa-
r inverno. Siccome però il commis- colta variarono secondo le circostan-
sario della Camera si prende dai ze de' tempi, e il volere de' sommi
procuratori di collegio, come fra que- Pontefici. Nel secolo decorso, secon-
sti si prescelgono anche i sostituti com- do la disposizione di Leone X, Pa-
ni issari, di che si dirà a quell'arti- pa del i5i3, il tribunale della
colo , ed essi hanno luogo nelle Camera doveva aprirsi due volte la
cappelle appresso i procuratori gè- settimana, cioè nel lunedì e nel
nera h delle religioni, così il commis- venerdì. Nel solo mese di marzo si

sario può intervenire fra loro per apriva nel mercoledì , nel palazzo
ordine di anzianità, ma con veste apostohco ove risiede il Pontefice,
e cappa nera, abito proprio di tal alla presenza del Cardinal camer-
collegio. lengo, se a lui piaceva intervenirvi,
Il Bonanni, nella Gerarchia Ec- e vi si recavano inoltre il governa-
clesìastìca pag. 5o5, dice che nella tore di Roma qual vice-camerlengoo^>
cavalcata il commissario della Ca- l' uditore della Camera , il tesoriere,
mera andava con veste e cappuccio i chierici di Camera, il presidente
di saia rossa, e dai possessi di Cle- di essa, l'avvocato ed il procuratole
mente IX, nel 1667, d'Innocenzo del fìsco, ed il commissario gene-
XI, nel 1676, e di Alessandro Vili, rale. Quantunque ognuno de'chierici
nel 1689, rilevasi che il detto com- di Camera nelle cause, che veniva-
missario v' interveniva con veste e no proposte, desse il suo voto dccì-
cappa simile a quella del procura- sivo, e gli altri cameiali benché
tore del fisco, ma di colore rosso, dessero per turno il loro suffragio,
ed in quello di Clemente XI nel , non formavano che mi solo voto
1700, si legge, che il commissario decisivo, coli' autorità stessa e in
referendario prese luogo fra questi, nome del Cardinal camerlengo, co-
Ma gli esempii anteriori, e poste- me avvisa il Cardinal de Luca,
riori sono,che ambedue incedevano Rei. Rom. dir. disc. 33. Le ma-
con veste, cappa e cappuccio pao- terie poi, che si agitavano in questo
nazzo. In quanto al luogo del prò- tribunale privativamente, riguarda-
curatore del fìsco, e del commissa- vano appalti, dazii, diritti fiscali, e
rio in dette funzioni, talvolta erano tutte le cause di appellazione dalle
preceduti dai cubicularii, che por* sentenze, o dal tesoriere, o da ai-
tano cappa con armellini , cioè gli cun chierico di Camera presidente
aiutanti di Camera del Papa, e i rimesse al pieno tribunale della Ca-
,

i6 CAM CAM
mera stessa, o dal decano, o dal tribunale del governatore dì Roma,
più anziano de' chierici di Camera, dopo i prelati assessori, prendono
od anche in qualche circostanza dal luogo il suddetto avvocato de' pò*
tribunale della segnatura di giusti- veri, l'avvocato generale, ed il pro-
zia. Pel di più veggasi il citato de curatore generale del fìsco.

Luca Disc 4o> il Cohellio, Nolit. Nella vigilia, e nella mattina della
Card. cap. 59, Plettemberg e il festa dei ss. Apostoli Pietro e Pao-
ove diffusamente parlasi del Cardi- lo , il Cardinal camerlengo nella
nal camerlengo, de' chierici presi- così detta Camera dei tributi del
denti, e degli altri non presidenti. palazzo vaticano , ed il tribunale
Dipoi Pio VII, Leone XIl, e della piena Camera, riceve i censi,
particolarmente il regnante Pontefi- e tributi, che in detta epoca sono
ce Gregorio XVI, diedero migliore di ragione della Camera Apostolica,
e più regolare forma al tribunale consistenti in denaro, in cera, in
della reverenda Camera Apostolica calici, e pissidi d'argento, ed altro,
a tutela de* suoi diritti, ragioni e il novero de' quali censi e tributi
giurisdizione, non che delle persone pei tipi Camerali stampa ogni
si

interessate,disposizioni e leggi, che anno col titolo: Liber censuum an^


lungo sarebbe qui riportare, e che ni ... . Fino al 1788, la real corte
si possono vedere nella interessantis- di Napoli soleva pagare pel regno,
sima Raccolta delle leggi di pub- che avea in investitura dalla Santa
blica amministrazione nello stato Sede , il tributo della Chinea, nel
Pontificio 3 che incominciossi a pub- modo che si dirà a quell' articolo,
blicare nella tipografìa della reve- ed il faceva in forma solenne nella
renda Camera apostolica dal i834; basilica vaticana, dopo i vesperi,
mentre le citazioni contro la Came- allo stesso Pontefìce, alla presenza
ra Apostolica in Roma si presentano del sacro Collegio, e del tribunale
a monsignor commissario generale, della Camera. Ma non essendosi
e nelle provincie agli amministra- presentato in detto anno, il Papa
tori camerali. Il tribunale criminale Pio VI pronunziò un'analoga allo-
della reverenda Camera Apostolica, cuzione di protesta, e nella mattina
di cui è presidente il tesoriere ge- seguente, dopo il Pontifìcale , nella
nerale, compone di sezione di
si stessa basilica , assistendovi il tribu-
primo grado, d' un chierico di Ca- nale della Camera, monsignor pro-
mera colla qualifica di vice presi- curatore del fisco lesse una protesta

dente, del commissario generale del- pel tributo non soddisfatto, la quale
la Camera, del direttore generale venne accettata dal Papa e questa ,

delle dogane, d' un giudice relato- protesta del procuratore fiscale suol
re , d' un procuratore fiscale , e di farsi ogni anno nella stessa forma.
un segretario e cancelliere della Nella vigilia di delta solennità dal
stessa Camera. La sezione degli ap- procuratore fiscale, coli' intervento
pelli si compone del prelodato te- del tribunale camerale, si fa al Pa-
soriere, che vi esercita la presidenza, pa, sedente in sedia gestatoria, un'al-
di un Camera, dell'av-
chierico di tra protesta, cioè a pie' della scala
vocato generale del fisco, d'un giu- regia, pel ducato di Parma e Pia-
dice relatore e d' un segretario can- cenza, nel condursi che egli fa ai

celliere di Camera. Finalmente nel vesperi nella basilica vaticana, aven-


CAM CAM 17
do già alla presenza dello stesso pro- degli apostoli e primo sommo Pon-
curatore il maestro de' cursori ese- tefice, furono prese e adottate dalla
guito r atto di citazione nella sa- sede apostolica per sua propri» di-
la regia ( che rinnova nella matti- visa.
na seguente al Papa, allorché si Molti gravi autori, oltre i citati,
reca a celebrare il Pontificale) dei trattarono della reverenda Camera
debitori dei canoni, censi, e ti'i- Apostolica j e di tuttoclò che la
bati non pagati. In questa stessa riguarda, fra' quali i seguenti: Al-
sala, nella vigilia de' ss. Pietro e fonso Zotto , Coninientaria in con-
Paolo, avea luogo 1' altra protesta stitutionesCamerce Apostolicce Ro- ,

del procuratore del fìsco, pei domi- maR 1546; Capucio Aesino, Praxia
nii della Santa Sede di Avignone e judiciaria recentissima^ Romae i68o
del contado Venesino. Ma su queste tomo I, part. Il, art. 6 de Came-
citazioni, proteste, e risposte del Pa- rario, et Camera j Baldassare Go-
pa V. r articolo Cappelle Pontifi- mesio, Commentarius in constitutiones
cie § X, al numero che tratta del Camerce Apostolica;, Parisiis i546;
vespero e Pontificale della predetta Sigismondo Scaccia , de Judiciis,
festività. Venetiis 1648, libro I, capit. 21,
Finalmente lo stemma della re- tractat. de Camerario, Clericis Ca-
verenda Camera Apostolica è il pa- merce , et Thesaurario. V. Fami-
diglione, o zinniccliio, come lo chia- glia Pontificia, nei cui ruoli anti-
ma il Moretti, de Presbiterio p. i23 chi si riportano quali ministri della
e 364, co^Ig chiavi incrociate, e le R. C. A. venivano considerati fami-
R. C. A. Il Cardinal camer-
iniziali gliari del Papa, godendo la parte
lengo nella sede vacante batte mo- di pane, vino, ed altro dal palazzo
neta coir impronta dello stemma di apostolico.
sua famiglia, e nel con rovescio C AMERA de'Paramenti. Chiamasi
quello della Camera Apostolica, che con denominazione quella Ca-
tal
è anche il segno della sede vacante, mera p che sta presso le
sagrestia,
e del camerlengato, per cui ne' ban- cappelle palatine, o nelle basiliche e
di, editti, patenti ec. del camerlengo, chiese di Roma, ove il Papa va a
su da capo, in mezzo evvi lo stemma celebrare, o ad assistere alle sagre
del Pontefice regnante, a destra quello funzioni e nelle quali egli, depo-
,

della Camera Apostolica , ed a sini- sta la mozzetta, prende i paramen-


stra il proprio gentilizio, ciò che ti. Collocati son essi sopra un gran-
usa pure il tesoriere generale. Nico- de ed alto tavohno , che figu-
lò V, appena eletto nel i4475 adottò ra r antico letto , su cui i Pon-
per arme le chiavi di s. Pietro in- tefici si riposavano ne' lungìii tra-
crociate, delle quah usò sempre per gitti per recarsi nelle diverse chie-
istemma la santa Romana Chiesa, se e basiliche, non che nelle pro-
ed in tutto il suo Pontificato non cessioni. Usavano particolarmente
volle usare altre insegne. Il Garam- quel letto quando ciò facevano a
pi, nella illustrazione d' un antico piedi, affine di lavarsi i piedi, e net-
sigillo della Garfagnana a p. 107, tarH dalla polvere e dal fango ^ e
dice, che le chiavi, come quelle quando si vestivano Pontificalmente,
che sono propriamente attribuite come meglio si dirà ^11' articolo
alle immagini di s. Pietro principe Letto de'paramenti. In questa stan-
VOL. VII.
,

i8 CAM CAM
za nella domenica Laetare benedico- Cardinal Boncompagni , suo nipote.
no la Rosa d* oro ( Fedi) , e nel- In questa Camera i Sovrani Ponte-
lanotte della vigilia del s. Natale fici talvolta ricevettero il tributo
benedicono lo Stocco e il Berretto- della Ghinea (Fedi), ed Innocenzo
ne ( Vedi ) Inoltre ricevono i com-
. XIII, nel 1723, vestito di falda,
plimenti e le felicitazioni dal decano rocchetto, mozzetta, stola e camau-
del sacro Collegio , in nome de' ro, vi ricevette il giuramento di vas-
Cardinali suoi colleghi, nel d\ del- sallaggio pei ducati di Parma e Pia-
la loro coronazione, e nell' anni- cenza, che dalla Santa Sede avea in
versario di questa , ed in quella feudo la casa Farnese, giuramento
della esaltazione loro al Pontificato, prestato dall'ambasciatore di questa
come anche dopo aver celebrato so- marchese Sacchetti, alla presenza dei
lennemente in s. Pietro nel dì del Cardinali palatini, del vice-cancelliere,
santo Natale. Quando il Papa cele- del camerlengo, e de' prelati tesoriere,
bra i o altre funzioni in
Pontificali, fiscale, e commissario della Camera,
quella basilica, ovvero assiste alla Apostolica.
cappella della Cattedra Romana, si Presso la Camera dei Paramenti
suole formare e ridurre a Camera evvi altra Camera, in cui il Pa-
de' Paramenti la cappella della Pie- pa depone il cappello e la stola, e
tà. Dice il Cancellieri che questa , prende la Falda ( P^edi ), custodita
cappella fa ora le veci dell' antico dal Bussolante sotto guardaroba, la
Segretario^ dove il Papa , finita la quale gli viene cinta dal secondo
messa, ritornava a deporre i sagri maestro delle cerimonie, che ivi do-

ornamenti. F. De secretariis 1. 1. p. po la funzione gliela leva. Ne' Ponti-


287, 3i I. Anticamente la stanza de' ficali, e in diverse cappelle, ed altre
Paramenti si addobbava con dama- volte in quasi tutte, il Pontefice sale in
schi rossi, o paonazzi, con trine d'oro, sedia gestatoria appena sortito dalla
secondo i tempi; e fra le incom- Camera de' Paramenti, per andare a
benze già esercitate dai maestri o- celebrare, o ad assistere alla funzione,
sliarii virga ruhea^ custodi della cro- finita la quale, egualmente in se-

ce Papale, eravi quella ancora del- dia ritorna alla detta stanza, come
la custodia delle porte della Came- distintamente si tratta all' articolo
ra de' Paramenti. Cappelle Pontificie ed in
, modo
Oltre mentovate Pontificie fun-
le particolare ai §§ VIII, IX, e X,
zioni, nella Camera de' Paramenti i num. I , di tale articolo. A que-
Papi ne celebrarono anche delle al- sto dicesi pure quali sono i perso-
tre. Per diie di alcune, in essa nel- naggi, che si recano ad attendere il

la vigilia dell'anno santo destinava- Papa, per precederlo e seguirlo quan-


no i Cardinali legati per aprire le do va , o ritorna dal celebrare od ,

porte sante delle basiliche laterane- assistere a funzioni sì a piedi che ,

se, ostiense e liberiana, prima di nella menzionata sedia.


recarsi a far simile funzione in quella CAMERA Segreta Pontificia. Con
della basilica vaticana. Nel iSji, questa denominazione vogHonsi in-
Gregorio XIII, alla presenza del sa- tendere, nella corte e famiglia del
gro Collegio, e avanti di recarsi ad Sovrano Pontefice, i primarii ed in-
assistere al vespero del Corpus Do- timi ministri famigliari del Papa
mini, vi diede il cappello rosso al che hanno luogo nell'anticamera se-
CAM CAM 19
greta, e nelle altre diverse e distin- si; cioè maggiordomo prefetto de' sa-
te anticamere del palazzo Apostoli- gri palazzi Apostolici, maestro di Ca-
co, sieno ecclesiastici o secolari. Tali mera, praefectus cubiculi , elemosi-
sono i prelati maggiordomo, mae- niere e sagrista insigniti del grado
stro di camera, elemosiniere, sagri- episcopale, camerieri segreti parteci-
sla ec, camerieri segreti partecipan- panti, fra' quali evvi il coppiere, il

ti,soprannumerarii e di onore tan- segretario d'ambasciata e il guarda-


to di mantellone o abito paonazzo, roba; foriere maggiore, cavallerizzo
che di spada e cappa ; i primi mon- maggiore , esente delle guardie no-
signori ecclesiastici, i secondi cava- bili, caudatario e crocifero cappella-
lieri secolari. Di questi ultimi i prin- ni segreti, aiutanti di Camera, fio-
cipali sono maestro del sagro o-
il riere di palazzo , e credenziere se-
spizio , il foriere maggiore, il caval- greto ec, oltre altri domestici fami-
lerizzo maggiore, e il sopraintenden- gliari, che compongono e fanno par-
te delle poste; comprendendosi an- te del medesimo treno , senza però
cora nella categoria de' camerieri se- comprendersi nella così detta Came-
colari del Papa,
comandanti, ufFi-
i ra Segreta. V. Famiglia Pontificia.
ziali, ed esenti delle guardie nobili, Sull'origine poi di tal denomina-
il capitano, il tenente, e sotto-tenen- zione è a sapersi, che nel Caere-
te della guardia svizzera ; e fra gli moniale sanctae romanae Ecclesiae
altri di mantellone, i monsignori cau- di Agostino Patrizio vescovo di Pien-
datario e crocifero, ambedue cap- za ,
pvdDblicato nel Pontificato di
pellani segreti ,
gli aiutanti di Ca- Leone X da Cristoforo Marcello ve-
mera ed i bussolanti. scovo di Corfù , nulla trovasi sulla
Inoltre sono considerati come ap- voce Camera Segreta del Papa^
partenenti alla Camera Segreta del non parlando degli officii proprii dei
Papa, quei prelati che, siccome pa- famigliari intimi del Papa , i quali
latini, entrano nel numero de' ca- ora si chiamano segreti. Nulla si rin-
merieri segreti partecipanti, nonché viene sopra questa denominazione
i monsignori prefetto e maestri del- nel Lunadoro, Relazione della cor-
le cerimonie, e tutti quelli, che so- te di Roma, ivistampata nel 1664,
no riguardati appartenere alle sette il perchè si potrebbe congetturare
classi dei camerieri del Papa sì ec- essere simile espressione meno anti-
clesiastici che secolari, nella maggior ca, solo incominciata dopo quell' e-
parte summentovati, come meglio si poca, e forse poco esatta nella sua
tratta all'articolo Camerieri del Papa. origine, mentre, come dicesi all'ar-
Dicendosi poi: » il Sommo Pon- ticolo Camera Apostolica , dagli
« tefìce si è recato nella tal chiesa, scrittori delle cose Pontificie, colla
» monistero, e luogo colla sua Ca- voce Camera
per lo più s'intende
» mera Segreta, " si deve intende- il o denaro spettante alla
tesoro ,

re col seguito delle persone addette Chiesa Romana, o il luogo ove cu-
al suo servizio immediato, giacche stodivasi. Neppure il Zaccaria, Ra-
le persone , che formano il corteg- tio instit. studii Ritualis art. I, § V,
gio di Ini quando esce dal palazzo nomina la Camera Segreta del Pa-
Apostolico col treno di città, essen- pa, dove tratta degli officii proprii
do ristretto ne' seguenti personaggi, del palazzo Papale.
si dovrà ritenere col seguito di es- Tuttavolta dai Diarii di Roma,
,

9.0 CAM CAM


clieincominciarono a pubblicarsi nel ma rilevasi inoltre da alcuni mss.
171 6, chiaramente e ripetutamente posteriori alla metà del decimo set-
appellasi Camera Segreta, la generali- timo secolo, ('he tal voce già esiste-
tà delle persone addette al servigio im- va. F. CuDlCUI-ARII DEL PaPA.
mediato del Papa, e sunnominate. Di- CAMERA (della) Filippo, Car^
fatti leggiamo al num. 3o4 dell'anno dinaie. Filippo della Camera nac-
1720, che alla processione solenne que da nobile schiatta nella Savo-
per l'ottava del Corpus Domini del- ia, ed era congiunto in parentela
la basilica di s. Lorenzo in Dama- alla regina di Francia Caterina de
so, v' intervenne anche la Camera Medici. Professò la regola di s. Be-
Segreta del Papa. Nel num. 648 nedetto, e dopo aver governato co-
dell' anno 1721 dicesi , che nel- me abbate il monistero di Gorbia,
l'accademia letteraria data dai con- fu vescovo Boulogne nella Pie-
di
vittoii del seminario romano, e de- cardia detta
, anche Terovanne.
dicata al nuovo Pontefice Innocen- Quindi Clemente VII credilo Cardi-
f.O' XIII , furono invitati i Car- nal prete di s. Martino ai Monti
dinali , e la Camera segreta del ai 7 novembre del i533, e da
Papa _, colla prelatura , col cor- questo titolo presbiterale sotto Pao-
po diplomatico, colla nobiltà ec. lo III, nell'anno i543, passò al
Riportasi inoltre nel num. 681 vescovato tusculano coH'amminislra-
dell'anno medesimo 1721, che pel zione della chiesa di Bellac, che
Canio del Te Deìim, e nella messa poi rinunziò. Dopo essere interve-
solenne fatta celebrare dal senatore nuto ai conclavi di Paolo e Giu-
e dai conservatori di Roma nella lio III, morì a Roma nel i55o,
chiesa di s. Maria d'Araceli, per fe- passati diciassette anni dacché era
steggiare l'elezione del loro concit- Cardinale, ed ebbe tomba nella chie-
tadino Innocenzo XIII, furono in- sa della ss. Trinità a Montcpincio.
vitati i Cardinali, la Camera Segre- CAMERIERI DEL Papa [Cubi-
ta del Papa, e la prelatura. Alla cularii Summi Pontificis). I. Ca-
destra sedettero i Cardinali, alla si- merieri segreti partecipanti. II. Ca-
nistra il senato romano col priore merieri segreti soprannumerarii. III.
de' capo-rioni ; e la prelatura, la Ca- Camerieri segreti di spada e cap-
mera Segreta del Papa, e i baro- pa, ly. Camerieri segreti di spada
ni romani presero luogo ne' banchi e cappa soprannumerarii. V. Came-
dietro i Cardinali. Dell'assistenza poi rieri onore in abito paonazzo.
di
della stessa Camera Segreta , ossia VI. Camerieri di onore extra ur-
individui che la compongono , alle lem. VII. Camerieri di onore di
esequie dei primarii famigliari del spada e cappa.
Pontefice, del suo intervento in di- Prima di parlare di queste sette
verse pubbliche funzioni, e precipua- rispettabili classi de' Camerieri Pon-
mente nella qualifica come corteg- tificii, non riuscirà discaro, che si ri-

gio, e seguito del Papa, consistente portino alcune generiche notizie, ri-

appunto ne' personaggi , e individui guardanti la loro origine ed altro.


superiormente menzionati di cui un Ardua, e forse inutile impresa sa-
gran numero hanno l'aggiunta di rebbe se si volesse parlare delle va-
segreti, non solo si fa menzione fi- ognuna
riazioni di di dette cariche,
no dall'origine de' Diarii di Roma^ prima perchè non si trovano di tut-
,,

CAM CAM 21
te i l'egistri, giacché nel sacco che de'monarchi. Egualmente si appella
solln Roma, nel i5i7j furono in- Camerario^ CamerariuSy il genti-
cendiati gli archivii del palazzo A- luomo di camera del Papa , d' un
postolico, e poi perchè nel variare Cardinale, d' un prelato, e di altri.
dei tempi cambiarono il titolo de- Si chiama maestro di camera, ma-
gli ufficii loro, e quello stesso delle gister cubiculi, quello del Pontefi-
loro incombenze. Se si leggeranno ce, che introduce chi vuole presen-
i rituali antichi, compilati dal Car- targlisi, e che equivale all'antico se-

dinal Cencio, dal Cardinal Caietano, condicero della Santa Sede. 11 Came-
dal canonico Benedetto , da Pietro riere delle Chiese avea l' uffizio di
Amelio e da altri , i quali furono distribuire gli ornamenti dell' altare,
pubblicati dal dottissimo p. Mabil- e i vestiti de' chierici. S. Ulderico,
lon, si troveranno riferiti molti mi- quando contava soltanto anni sedici
nistri ed individui della corte Pon- venne insignito di questa carica da
tificia , ma con denominazioni , le Adalberone, vescovo di Augusta, al
quali ora non sono piti in uso, e quale anche successe nel vescovato.
che non è s\ facile intendere a qua- P^. Jo. Bohemi Oratio super pro-
le ufficio fossero applicate. Per ac- hlemate 3 utnim melius sii, subito
cennare però i pochi esempii a ta- pervenire ad honores et digniiates ,
le argomento relativi nell' Ordine , an tarde et pedetcntim ? Lipsiae
nono romano, fatto nel 590, si no- 1623; et Paul. Frid. Sperling, Ae-
minano i Cuhiculan'ìy come pure nel- las honoribus, et officiis idonea, Li-
1'
Ordine undecimo i Cuhicularii , o psiae 1708. Finalmente nella corte
Mappulanij così detti dal sostenere imperiale di Costantinopoli il Ca-
le aste del baldacchino ; e neU' Or- meriere era un dignitario, siccome
dine del citato Cencio, capo 33, si tra i molti esempii ne fa prova O-
fa menzione di un uffiziale detto limpio , da lui mandato Cameriere
Custos Camerae, come anche degli dell' imperatore Costante a , esarca
scudieri, cappellani ed altri. V. Cu- Ravenna, col Tipo,famoso editto
BICULARir. nel Pontificato di s. Martino I,
Abbiamo dalla Crusca , che Ca- creato nel 649- Trovandosi il detto
meriere segreto si chiama nelle cor- imperatore colla corte in Siracusa,
li quegli, il quale senz' altra amba- con Vaano gran ciamberlano impe-
sciata può entrare a sua posta dal riale, nel ritornare che faceva alla
suo signore, e Cameriere quello tra sua chiesa Giovanni vescovo di Lap-
i famigliari del principe che ha , pa, il Pontefice Vitaliano^ nel 659,
particolar cura della Camera, e del- gli una commendatizia pel
diede
la persona di esso. Gli antichi dice- mentovato gran ciamberlano, o Ca-
vano Camerlinghi, o Camerlenghi i meriere.
Camerieri (cuhiculariiis a cubiculo). Per dire poi alcuna cosa sui fa-
Da Cameriere venne il nome di migliari de' Pontefici, e per rintrac-
ciamberlano, ed in un documento ciare r origine dei loro Camerieri
del 385 è mentovato l'ufficio Cam-
I insieme a qualche aneddoto che li
hellaniatuSjScu Camerarìatas. Ciam- riguarda incomincieremo dal ram-
,

bellano, o Ciamberlano è voce fran- mentare, che il Papa s. Evaristo


cese, che vale gentiluomo destinato eletto l'anno 112, ordinò che il ve-
al servigio della camera nelle corti scovo mentre predicava fosse assisti-
, i

22 CAM CAM
to da sette diacoDÌ, affinchè gli emu- in qualità di Camerieri , chiamati
li non gì* imputassero errori come , Doniìcelli\ e che il Macri dice esse-

riporta il Ciacconio. Perciò ad esem- re diminutivo dì domnus: nohUem


pio di lui s. Lucio I, Pontefice del denotai y et sac. apostolici palati
aSS, comandò, cap. luhemus 60 de offìcìalis. Vi riparò adunque quel
Cons. dist. I, che due preti, e tre Pontefice ordinando provvidamente,
diaconi accompagnassero il Papa e che in loro vece si aggregassero sol-
i vescovi per servire di tcstimonii tanto i monaci, scelti per santità e
della loro vita, al qual decreto die- dottrina , o almeno de' chierici af- ,

dero cagione leNova-


calunnie di finchè non potesse derivarne V in-
ziano contro il s. Pontefice Corne- conveniente, che i soli secolari aves-
lio. Ed il Sirmondo, presso il Ma- sero vantaggio di osservare la pri-
il

cri, al vocabolo Cellulanus , nota vata esemplar condotta dei Papi,


che fu ordinato dal Pontefice san mentre correva negli ecclesiastici un
Simmaco del 49^? o dal sinodo ro- maggior obbligo d'imitarla. Per la
mano, dai vescovi, e da questi ai qual cosa il suo palazzo fu converti-
loro preti e diaconi, di ritenere pres- to in un tempio di virtù e di scienze,
so di se i Cellidani . Dicesi Cellu- fiorendovi tra gli altri s. Paterio se-
lanus r abitatore della medesima con dicero della Santa Sede, ragguar-
cella ( che suol prendersi anche devole dignità che veniva dopo il pri-
per tutto il recinto del monistero ), micero. È perciò, ches. Gregorio I pre-
il quale si chiama anche Siticelliia, scrisse nel sinodo romano, tomo III,

e Syncellus y voce molto usata dai concil. 49^j *' Verecundus mos tor-
monaci antichi. Il Syncellus era di- > pore indescritionis inolevit, ut huius
gnità grande della chiesa di Costan- j sedis Pontifìcibus ad secreta cubicu-
tinopoli. Come un corepiscopo suc- j li servi tia laici pueri ac saeculares
cedeva al defunto patriarca, abita- > obsequantur. Et quum Pastoris vita
va con lui, era il suo confessore e- ) semper debeat in e-
esse discipulis
letto dal capitolo, e designato veni- > xemplo, plerumque clerici, qualis
va imperatore per succedere al
dall' » in secreto sit vita sui Pontificis ne-
patriarca (K. Cedreno, Zonara, e Pao- j sciunt, quam tamen, ut dictum est,

lo diacono, Hìstoria lib. XI). Que- j pueri sciunt saeculares. De qua re


sto titolo cominciò ad accomunarsi j praesenti decreto constitui, ut qui-
a molti, che non abitavano in pa- > dam ex clericis, vel etiam ex mo-
lazzo. 11 loro capo era nominato > nachis electi ministerio cubiculi Pon-
Protosyncellus y come nella corte » tificalis obsequantur; ut is, qui in
Pontificia hanno Camerie-
titolo di i loco est regiminis, habeat testes ta-
re, senza servire, i Camerieri di ono- > les, qui vitam eius in secreta con-
re, come si dirà. Appresso Cassiano » versatione videant, et ex visione se-
nella collazione 20, capo XX, si leg- dula exemplumprofectussumant'*.
">

ge Syncellitas per significare com- Poteva tenersi un linguaggio che ,

pagnia, ovvero coabitazione. più di questo canonizzasse la vita


Fino dai tempi del Pontefice san incontaminata ed irreprensibile di
Gregorio I Magno eletto ad onta , quel venerando Pontefice, il quale
della sua ripugnanza nel Sgo, si era sapeva di certo , poter servire nei
introdotto l' abuso , di ammettere suoi più nascosti penetrali di nor-
nella corte del Papa giovanetti laici ma, e di specchio a lutti quelli,
,

CAM CAM 23
che Io circondavano , e che erano un esercito ,
portò in salvo il Pon-
testimonii di tutte le sue private che fu poi vendicato da Car-
tefice,

azioni ? Se questo sapiente decreto lo Magno.


fosse giunto a notizia del celebre Altra menzione dei Camerieri del
maresciallo di Sassonia, i cui pane- Papa vien fatta dal libro Pollìcitus
gii'isti sono registrati nella Bib. hist. del citato Benedetto canonico di s.

J. G. Menselii, Lipsiae 1798 tomo I, Pietro , diretto a Guido Cardinale


p. I, 372, non avrebbe seguitato a di Castello, che poi nel 11 43 di-
sostenere, che ninno può far 1' eroe venne Pontefice col nome di Cele-
in faccia al suo Cameriere. stino II. In quel libro narrandosi
]\el Pontificato di Adriano I, le cerimonie fatte dal Pontefice alla
creato nel 772, Desiderio re dei stazione di santa Maria Maggiore
longobardi spedi a Roma un'amba- nel giorno di Natale, si dice che ri-

scieria, per iscusarsi delle commesse tornava coronato al palazzo latera-


iniquità. Il Papa credendo vero tal nense, e quando scendeva da ca-
pentimento, gì' inviò Stefano saccel- vallo , era sostenuto dal primicero
lario della Santa Sede, cioè custode ed il secondi cero gli toglieva dal ca-
del tesoro del fisco, e Paolo Afiar- po la corona, che consegnava ad un
ta Cameriere, eh' era allora superi- Cameriere. Poco dipoi fu assunto al
sta, cioè presiedeva al palazzo late- Pontificato Eugenio III, già mona-
ranense. Ma
mentre erano essi per co ed abbate cistcrciense , il quale
viaggio Desiderio occupò Ferrara
5 ,
essendo stato discepolo di s. Bernar-
Comacchio e Faenza e si scoprì , do , che lo assistesse co' suoi
volle ,

che il cubiculario Afiarta era in se- Questo santo affinchè il dis-


consigli.
greta corrispondenza col malvagio posto da s. Gregorio I per la fa-
principe. Ad Adriano I successe s. miglia domestica del Papa fosse e-
Leone III, contro il quale, nel 799, sattamente osservato, come si ha
cospirarono Pasquale primicero, e dal libro de Consìderatione, incul-
Campolo saccellario, parenti del de- cò ad Eugenio III, che non am-
funto, e mentre il Papa, a'2 5 apri- mettesse nella sua corte comatos
le, faceva la processione nel giorno pueros, complos adohscentes.
di s. Marco, co' loro seguaci lo as- Clemente VI residente in Avigno-
salirono, e dopo averlo empiamente ne teneva copiosa corte, ed era splen-
percosso , tentarono di stiappargli dido co' suoi Cubicularii, dei quali
la lingua e gli occhi. Alcuni dico- ridondava il suo palazzo, insieme ad
no che ciò sia avvenuto, e che sia sta- altri gentiluomini ed uffiziali palati-
to risanato dai ss. Apostoli. Certo è ni. Accadde però un giorno che,
che per timore del popolo lo rin- mentre egli era infermo, i suoi do-
chiusero nel monistero di s. Eras- mestici andarono a desinare tran-
nio ,che Albino Cameriere del
e quilli, lasciandolo con un solo Ca-
Papa, con altri divoti amici, lo ca- meriere. Intanto essendo accresciuto
varono fuori, e lo assicurarono nel- ilmale, morì a* 6 dicembre i352.
la basilica vaticana. Tale fu il dis- Anche Eugenio IV, creato nel i43i}
piacere de' ribelli , che per dispetto seguì il lodevole e giusto costume
saccheggiarono la casa di Albino, ed di s. Gregorio I, e di Eugenio III,
il palazzo laleranense; ma venuto di tenere monaci per suoi cubicula-
in Roma il duca di Spoleto, con rii, come ne assicura l'epistola Am-
, i,

24 CAM CA M
brosii Ct^maUiiiiaisis ad Franci- no altri esempii de'Papi, che feccra
stiim Patavinuni monachunè Cassi- esercitare ai V onorevole , e
nipoti
ncnstm a cubiculo Eugcnìi IV , ri- Camerieri segreti.
distinto uffizio di
portala dal p. abbate Miltarelli, il Paolo V
fece suo coppiere Tibe-
quale giuslamente ha notato, Dihh rio Muli , che gU era congiunto e ,

s. Michaelis Ycnet. 986 Siquideni : poi il promosse al vescovato di Vi-


wonachos adhibebat cubicularios prò- terbo, e al Cardinalato. Appena e-
balissiniosy tcsles vitae suae. Aggiun- Iclto nel i655, Alessandro VII, ai
giamo che i detti monaci erano dot- primieri suoi antichi famigliari ag-
li, e che Eugenio IV li voleva se- giunse quattro Camerieri segreti tut-
co allorché cenava, per domandare ti nobili, e costumati, fra'quali (
per
loro ciò , che si diceva del suo go- dimostrare il suo alfelto alla nazio-
verno, affine di correggersi ove la ne tedesca ) Ferdinando di Fustem-
giustizia lo richiedesse. berg, giovane non meno illustre per
Cosi anche gran Marcello IT,
il sangue, che per candore di vita; ed
Cervini, eletto a' io aprile i555, il cav. Accarigi, che nel Cardinalato
avea risoluto di restringere il nu- era stato suo maestro di camera fu
mero de' palatini, e sceglierli di tal da lui fatto coppiere, assegnando T
merito, che potessero ad altri servir ufficio di scalco all' antico suo cop-
di modello di virtù, narrandosi da piere, ch'era il cav. Ciaia suo pa-
uno scrittore contemporaneo della rente.
sua vita : >» Decrevit eiectis ex au- Eletto nel 1724, non senza vir-
" lieo ministerio cunctis obscoenis tuosa ripugnanza, Benedetto XIII,
:> et infamibus, neminem in Pala- per tre giorni fece orazione per la
« tinis se passurum esse, nisi neces- scelta dei ministri, e dei famigliari,
>y sariuni hominem ; idque saepe come avea fatto Innocenzo ^W, e
w aiebat, Pontificem maximum, qui siccome era grandemente umile, vo-
« cèteris principibus specimen esse leva uscire dal palazzo , alla guisa
a debet, malum esse, si ex visceri- di semplice religioso , e solo per le
3» bus provinciarum homines non , rimostranze della corte si contentò
« necessarios, nec christianae reipu- recarsi alle sue frequenti visite alle
» blicae utiles pascerci '*. Paolo IV, chiese con un solo cappellano, col
,

che successe a Marcello II nello quale per istrada diceva il rosario.


stesso i555, avea cinquantatre Ca- Asceso alla veneranda cattedra apo-
merieri chiamati con tal nome, due stolica nel 1 740, Benedetto XIV,
,

dei quali, dicevausi Camerieri as- esortò i prelati della sua corte ad
sistenti , e quattro sotto- Camerieri una seria applicazione allo studio
ovvero aiutanti di camera segreti protestando di non proniovere giam-
che sono appunto gli odierni aiu- mai se non in proporzione del pro-
tanti di camera del Papa. gresso nelle scienze e ne' buoni co-
Clemente Vili assunto al trono nel stumi, il che pur ebbe a dire ai di

1^92, per dicci anni tenne i suoi nostri in un concistoro Leone XII.
nipoti Aldobrandini in qualità di Alla sua presenza nell' accademia di
Camerieri, ma poi per le istanze dei storia ecclesiastica, il suo concittadi-

Cardinali , ambasciatori , e di tutta no dottor Tozzi, bolognese, recitò


la corte Pontifìcia li esaltò con lau- una disscrlazione >* sopra gli uffici

te porpore . Più innanzi si vedran- >* e miflislri domestici, o famigliali


,

CAM GAM 25
» del palazzo Pontificio sino ai lem- tefice, e lo sono fin ch'egli vive
« pi di s. Gregorio I," investigan- per mezzo di biglietto di monsignor
do qual fosse la corte de' Romani maggiordomo, dal quale, e dal pre-
Pontefici ne' primi sei secoli. Ed il lato maestro di camera, come Prae-
p. Bernardo di s. Guglielmo delle fectus Cubiculi^ essi dipendono. Per
scuole pie vi recitò la dissertazione lo avanti gli effettivi, o partecipan-
« sopra i doveri de'cliierici enume- ti, ed alili solevano farsi spedire
M rati in un canone del concilio di dalla segreteria dei brevi, il breve
w Calcedonia , e sopra gì' impieglii della loro qualifica ,
per fruire dei
» competenti a quelli, ch'entrano privilegii e delle prerogative ine-
» al servizio dei magnati e come , renti. Di da sapersi che i
pili è
" li devono amministrare ". Lo Camerieri tanto ecclesiastici che lai-
stesso Pontefice Benedetto XIV, imi- ci. Si soprannumerarii, che di ono-
tando i suoi predecessori, e special- re i,quali per turno prestano sei-
mente Clemente XI, eh' ebbe tra i vizio per una settimana nelle an-
suoi famigliari i Lancisi, i Maiella, ticamere Pontificie, vengono am-
i Bianchini, i Battelli, i Fortiguer- messi al bacio del piede del Papa.
ra , i Sergardi , ammise nelle sue
Pontificie anticamere per Camerieri
\. Camerieri segreti partecipanti.
segreti , Nicolò Antonelli , Benedet-
to Veterani Tommaso Emaldi
,

Giuseppe Simonio Assemanni, Bene- Quattro sono i Camerieri segreti


detto Passionai e per suoi Came-, partecipanti primo è Coppiere
, il

riei'i d' onore, i monsignori Giovan- ( Pincerna ). Ad esso incombe nei


ni Gaetano Bottari, Michelangelo pranzi solenni assistere a mensa il
Giacomelli, Filippo Bonamici, Anto- Pontefice, e dargli da bere, ed a
nio Baldani, Pier Francesco Foggi- lui appartengono le palme, e i ce-

ni, Domenico Giorgi, ed altri insi- rei, col paramano di seta bianca
gni soggetti , che trasformarono le ricamato in oro, che i Papi porta-
Pontifìcie anticamere in sale accade- no in sedia gestatoria : le palme nel-
miche. Fra essi fece cappellano se- la domenica delle palme, le candele
greto, e protonotario apostolico Pie- nella cappella della Purificazione, e
tro Antonio che poi fu no-
Tioli, per la canonizzazione; palme e cerei,
minato Cameriere segreto e guar- che il coppiere tiene in mano du-
daroba da Clemente XIV, il qua- rante la funzione, meno il tempo
le lo inviò eziandio quale ablc- in cui li sostiene lo stesso Pontefice.
gato a portar la berretta Cardinali- Al coppiere appartiene in oltre la
zia al porporato Firmian. y. Chr. torcia, che porta nelle processioni il

Veisii Disserlatio de fads erudito- Papa, e quella delle esequie de' Pon-
rum in Alda, Lipsiae 1695, e l'ar- tefici defunti, nell'anniversario che
ticolo. Famiglia Pontificia. celebrano i Cardinali a chi li creò,
Prima di descrivere le sei rispet- nel qual tempo la torcia viene ret-
tabili classi de' Camerieri Pontificii, ta dal medesimo coppiere. Antica-
diremo, che gli ecclesiastici insigniti mente in mancanza del maestro di
di una tal dignità hanno il titolo camera, costantemente il coppiere
di monsignore, e ch'essi sono espres- ne faceva le veci inclusi vamente ,

samente nominali dal Sommo Pou- alle visite di formalità ai sovrani.


,

26 CAM CAM
ed in molti incontri dava T acqua 11 quarto Cameriere segreto par**
alle mani al Papa. tccipante non ha ispezione partico-
Il secondo Cameriere segreto par- lare pubblica. Questi Camerieri talvol-
tecipante è segretario d'ambasciata, ta furono tesorieri segreti, e davano
e ad esso spetta allorquando , vi perciò i donativi,e le elcmosinepartico-

sono sovrani, o personaggi di fa- lari : alcuni furono segretari intimi, bi-
miglia sovrana in Roma, di portare bliotecarii domestici, e molte volte
loro con frullone e parafrenieri esercitarono l' uffizio di scalchi segre-
palatini, le candele, le palme, e gli ti , ec. 11 loro numero variò a piaci-
Agnus Dei benedetti, non che altri mento daremo alcuni
de'Papi, e qui ne
donativi. Prima si recavano essi dai esempii. Le analoghe memorie dei ca-
sovrani a significar loro quando il merieri segreti partecipanti esistenti
Pontefice avrebbe ricevuti, a por-
li nell'archivio del palazzo apostolico,
tar loro ambasciate, in nome di per l'accennato incendio, solo rimon-
lui , a prendere notizie della loro tano al i555, e nel ruolo del Pon-
salute, a complimentarli, e quando tificato di Paolo IV, sono registrati
partivano, talvolta essi portarono i senza distinzione di ecclesiastici e se-
doni. Questi doni, e la pratica di colari, di partecipanti e soprannumera-
certi complimenti a nome del Papa, rii, cinquantatre Camerieri con parte
venivano da loro fatti anche ai di pane e vino, ed altro somministrato
Cardinali, ed eziandio agli amba- loro quotidianamente dal sacro pa-
sciatori nel punto della loro par- lazzo, in un a settantasette dome-
tenza. stici, e cinquantasei cavaUi per loro
11 terzo Cameriere segreto parte- servigio personale.Il primo di essi
cipante guardaroba vestiario, e
è era monsignor maestro
considerato
ad esso anticamente apparteneva la di camera, denominandosi decano il
custodia delle robe del Pontefice, per primo Cameriere. 11 coppiere ebbe
cui ora formalmente reca a' novelli il vestiario per la coronazione, con-
Cardinali il cappello rosso. Per lui il sistente in saia rasata veneta, palmi
sotto-guardaroba, della classe de' Bus- venti , rascia paonazza con velo
solanti, come si dice a tale articolo, palmi diciassette, raso leonato, pal-
ha in consegna gli Jgnus Dei, la mi trentaquaitro, damasco per le
Falda, ed altre cose, ed esercita va- mostre grandi, palmi dodici, orme-
ni uffizii già proprii del guardaroba. sino per quelle piccole, palmi due.
Leggiamo nella benedizione degli Nel Pontificato di Clemente Vili,
Agnus Dei, che Clemente XI fece, vi fu anco il sotto coppiere. Da tale
nel 1707, che monsignor guardaro- indicazione sui drappi del vestiario,
ba vestito di cotta e zinale , ed il rilevasi quelli, che si usavano allora.
sotto-guardaroba egualmente con ta- Eranvi due guardaroba , uno dei
li indumenti, ricevevano gli Agnus quali pei rocchetti , e ciò si legge
Dei levati dal sagro bagno. Talvol- anche sotto Pio IV, ed altri Papi.
ta il sotto-guardaroba fu posto in Sisto V
ebbe otto Camerieri segreti,
ruolo dojK> i Camerieri segreti , oc- Clemente Vili quindici, e sotto Ur-
cupandone talora la carica anche bano Vili, il medico del Papa era
un aiutante di camera , anzi uno già annoverato fra i Camerieri se-
di questi, sotto Innocenzo X, fu greti. Alessandro VII tenne cinque
guardaroba. Camerieri segreti , ed altrettanti non
,,

CAM CAM 27
partecipanti , fra i quali l' elemosi- nel palazzo apostolico, e partecipa-
niere. Clemente X n' ebbe venti, no delle propine de' concistorii, ma
compresi que' prelati, cbe sono con- a beneplacito de* Papi, nonché delle
siderati per tali. Innocenzo XI tre- canonizzazioni, ec. Anche i maestri
dici, camera, udi-
cioè maestro di di cerimonie sono Camerieri segreti
tore, coppiere, guardaroba, il pro- perpetui, e finche il nuovo Papa
prio nipote Tommaso Odescalclii, lo non nomina di camera,
il maestro
scalco, ed altri, e per ultimo il segre- e Camerieri segreti, o non con-
i

tario della cifra. Anche tredici furono ferma chi crede di quelli del suo
quelli d'Innocenzo XII, compresi i predecessore, tocca a loro supplirne
soliti, che vengono considerati per le veci, come fanno in cappella
tali. Sette Camerieri, in un al me- quando manca qualche ministro.
dico, ebbe Clemente XI, e poi un- Abbiamo dal Cardellini il decreto
dici, senza computare quelli, che si della sacra congregazione dei riti

consideravano per tali. Innocenzo de' 16 aprile 1644? col quale si

XIII, del ne nominò due


1721, conferma a' detti cerimonieri la qua-
soli, Benedetto XIII, del 1724, lifica di Camerieri segreti, ciò che
sei, e due erano vescovi. Clemente a' giorni nostri riconfermò Pio VII.
XII, del 173 1, dieci ed anche undici, Anticamente la parte d'un Ca-
Benedetto XIV, del 1740, sei, poi set- meriere segreto , oltre le provviste
te, ed in seguito otto. Clemente XIII, ecclesiastiche di canonicati, pensio-
del 1 758, altrettanti, ed ebbe, come In- ni, ec. era di mille scudi annui, e
nocenzo XIII, il nipote a Cameriere dal palazzo , come accennammo
segreto, il quale giusta il costume pre- avevano cavalli, domestici, e la par-
cede gli altri. In detto Pontificato fra te, che consisteva nel mantenimen-
i ruoli de* Camerieri segreti si comin- to de'cavalli,ed in porzioni relati-
ciarono ad annoverare i Cardinali pa- ve di pane, vino, cera, olio, le-
latini, con egual parte di pane e vi- gna, ed altro ec. Godevano ezian-
no, e scudi quarantacinque mensili dio molti privilegi, come si può
per companatico. Clemente XIV, del vedere de Cubiculariis Ponlifi-
1769, n'ebbe dieci, Pio VI, del 177^, cìisy nella bolla emanata da Gre-
prima sette, poi otto, indi dieci, ed gorio XV, Non solum, de'3i marzo
anche undici; Pio VII, nel 1801, ne 162 1, presso il Guerra, tomo I,
dichiarò tre, poi furono quattro, e pag. i83, e dai decreti di Paolo III,
cinque ; ma d' allora in poi sono , We ampliuSj de' 22 dicembre 1534,
sempre quattro, meno una tempo- e, Qucedanij de' 18 maggio i54o,
ranea vacanza. non che da quello di GiuHo III
Se evvi r archiatro, diviene Ca- Solvity de'i3 febbraio i553, presso
meriere segreto, e sebbene sieno Io stesso Guerra, a pag. 384- Questi
prelati domestici 1' elemosiniere, che privilegi venivano confermati da ogni
anzi è arcivescovo, il segretario dei novello Pontefice, gli ultimi de'quali
brevi a' principi , il sostituto della furono Clemente XIV: >y SS. D. N.
segreteria di stato, il segretario della » D. Clementis divina providentia
cifra, il sotto datario, il segretario >i Papae XIV concessio privilegio-
delle lettere latine, pure questi sono >> rumprò nonnuUis suis famiiia-
tutti Camerieri segreti, e come i » ribus , " Romse 1769, ex typ.
suddetti quattro, hanno residenza re ver. cam. Apostolicae, e Pio VI :
i

28 CAM CAM
»» SS. D. N. D. Pii divina provitlen- cavallerizzo maggiore (stabuli prce-
y> tia Papa» VI concessio privilcgio- fccto romance itidcni cuhìculariis se-
»> rum prò iionniillis suis familia- cretis)^ od oltre questi, tre Came-
>' ribus, " lloma) lyy^», ex typ. rieri segreti di spada e cappa ( uno
B.. C. Apostol. llisulla pertanto da de' quali era il marchese Camillo
quest'ultimo breve, che Pio VI, ad Massimo generale delle poste), altri
esempio de' suoi predecessori , con- due individui di questo ceto, oltre
cesse i consueti privilegi a' propri un soprannumerario, e sei cappel-
famigliarij i principali de' quali con- lani segreti, il p. maestro del sacro
sistono neir essere conti del palazzo palazzo apostolico, il maestro di casa
lateranense, cavalieri dello sperone de' sacri palazzi apostolici , i due
d'oro, nobili romani e della città chierici segreti, e i quattro aiutanti
di Roma, di Avignone, Bologna, di camera. Questi sono i nomina-
Ferrara Benevento, e delle altre
, ti dal breve di Pio VI, i quali da
città, terre ec, dello stato ecclesia- lui sono chiamati cubiculi no-
stico, con tutti gì' inerenti privilegi, stri adiutoresy continui comniensa-
ed ancorché non portino il rocchet- lesj e te.
to , e r abito de' notari , vengono L* abito de' Camerieri segreti or-
creati notari senza pregiudizio di dinario è il così detto di mantello-
quelli di numero, con tutte le li- ne, cioè sottana, fascia, soprana o
bertà, grazie, favori, esenzioni, in- mantellone, e collare di seta pao-
dulti, ec. ; sono resi capaci di otte- nazza nell'estate, con calze di seta
nere qualunque ufficiò, beneficio ec, nera, e scarpe con fibbie, il qnal
di poter inquartare l'arme del Pon- abito, meno il collare e la fascia
tefice al proprio stemma, vengono con fiocchi, neir inverno è di panno.
esentati da tutte le gabelle, decime, Ne' viaggi e nelle villeggiature detto
sussidii urbani, agrarii, straordinari i, vestiario è più corto, ed allora usa-
reali, personali, misti, ec. nella più no calze di seta paonazza, e fiocco
ampia maniera; sono autorizzati a di semplice fettuccia di egual colore
ritenere però senza
più beneficii, al cappello da prete, che adoperano
cura d' anime come meglio potrà , sempre, anche quando girano per cit-

vedersi al citato articolo Famiglia tà, ma senza detto fiocco, vestiti tut-
Pontificia, in cui si riporta il bre- ti di nero, cioè da abbate , col solo
ve per intero. A scanso poi di equi- collare Fuori di Roma
paonazzo.
voci si enumerano quali sono i fa- però così vestiti possono assumere le
migliari, cui Pio VI, e i suoi ante- calze, ed il fiocco paonazzo. Sebbene
cessori concedettero tali privilegi, alcuni Camerieri segreti essendo ,

cioè il maggiordomo, maestro di vicarii di qualche basilica, ovvero


camera, elemosiniere, il sagrista, il giudici della fabbrica di s. Pietro ec,
segretario de' brevi a' principi , il abbiano l'uso della mantelletta, in
segretario delle lettere latine, il se- corte non possono incedere che col
gretario della cifra, il sotto data- mantellone. Il colore paonazzo è
rio, i Camerieri segreti di sua San- simbolo di modestia, temperanza e
tità, che in quell'anno erano dodici, umiltà, tutte virtù convenienti agli
oltre medico segreto [cuhìculariis
il intimi cubicularii del capo della Cliie-
intimisj seu secretis), il maestro del sa. L'uso di questo colore rimonta
sacro ospizio, il foriere maggiore, il alla primitiva Chiesa, ed era usato
,

CAM CAM 29
comunemente dal clero, ma poscia questa città, è loro vietato di assu-

fu obbliato, perchè quelli, che si fe- merlo.


cero monaci, principiarono ad adot- Le attribuzioni dei Camerieri se-
tare il colore nero. In progresso di greti partecipanti sono molte, ono-
tempo fu riassunto dalla famiglia revolissime ,
gelose e distinte ,
per
Pontifìcia, ed in quanto allaforma cui si dirà delle principali. Per tur-
della veste, come dicesi a Mantel- no uno per settimana , vestito di
roNE, essa è antichissima, insieme alle mantellone nelle ore di udienza,
maniche lunghe, poi ed ora ristrette sta col maestro di camera nell'anti-
pendenti dalle spalle. Questo abito camej'a segreta , che precede quella
si depone appena viene tumulato il ove dimora il Papa ; ed in assenza
Pontifice, giacché, come s'indicò, di tal prelato, gl'incombe introdurre
tutte le classi de' Camerieri segreti i Cardinali, i prelati, gli ambascia-
di spada e cappa, tanto onorarii, tori, ed altri all' udienza del Ponte-

che soprannumerarii , e di extra fice; donde viene che allora pre-


urbenij cessano di esserlo alla morte siede a tutti quelli, che sono in ser-
del Papa, insieme al titolo di mon- vigio nelle Pontifìcie anticamere. La
signore, ed alle rispettive prerogati- sera, e ne' giorni di vacanza, fanno
ve. Nelle funzioni ecclesiastiche, co- questi Camerieri segreti partecipan-
me cappelle, pontificali, processioni, ti nelle ore stabilite le veci del mae-
possessi, concistori pubblici ec. , o stro di camera, tanto nel passare
per dir meglio, quando il Papa as- r ambasciata al Papa, che in ordi-
sume i paramenti sacri, meno quan- nare il treno per le sortite private.
do consacra vescovi, o recasi a dare Che se manchino pur essi, suppli-
la benedizione col Ss. Sacramento scono a cosiffatte attribuzioni gli
in qualche chiesa , o in questa ce- aiutanti di camera In mancanza .

lebra messa bassa ec, i Camerieri di del maggiordomo, o maestro di ca-


abito paonazzo vestono di collare, mera, il cameriere segreto di guar-
sottana, e fascia di egual colore, ed dia ascolta la predica neh' avvento
usano una sopravveste di saia, o e quaresima, entro la bussola col Papa.
scoto colore rosso, con maniche
di Tocca a due di essi Camerieri accom-
corte ed ampie, con mostre di seta pagnare il Papa al passeggio, e quando
di egual colore, ed inoltre la cappa sorte con due mute, vanno in carrozza
con cappuccio, senza coda, egual- con lui, mentre nelle sortite con treno
mente di saia rossa, colla fodera di di città, ed ancbe in quello semi-pub-
seta rossa nell' estate , e con pelli di blico, prendono luogo nella seconda
armellino bianche nell'inverno. Final- muta. Altrettanto si pratica nei viaggi
mente l'abito di mantellone paonazzo, e nelle villeggiature, nelle quali spesso
e quello rosso è comune a tutti i quat- sono ammessi dal Papa alla sua
tro summentovati Camerieri segreti mensa. E ne' rinfreschi , che si des-
partecipanti, ai Camerieri segreti so- sero nel palazzo apostolico a' sovra-
prannumerarii, ai Camerieri d'-ono- ni, tocca ai Camerieri segreti il pre-
re in abito paonazzo: il rosso però si sentarli ai sovrani medesimi.
usa soltanto ove risiede il Papa. Il Nelle cappelle Papali due Came-
solo paonazzo è l'abito dei Camerie- rieri segreti sostengono alPapa la
ri extra urbem, che lo possono por- falda , lo che fanno pure tutte le
tare fuori di Roma, e recandosi in volte che il Pontefice abbia ad as-
,

3o CAM CAM
siimerla ed in ogni concistoro se-
, co* paramenti sacri, il possesso della
greto. In cappella stanno i delti due basilica lateranense qual loro catte-
Gimerieri al corna Evangelìiy te- drale (cerimonia praticata per l'ul-
nendo in mezzo il decano della ro- tima volta nel i5i3 da Leone X,
ta custode della mitra Pontificia
,
giacché dopo di lui non si usarono
col quale siedono ai gradini dell'al- più nei possessi i paramenti), appres-
tare mentre gli altri Camerieri
,
so i vessilliferi , e gli scudieri pro-
prendono posto nel primo banchet- gredivano i Cubicularii omnes ca-
to innanzi al trono Pontificio, cioè piUiatij et ruheo includa seguiti dai
avanti ilbanco de' prelati di fioc- nobili romani. Dopo il Papa caval-
chetti. Però ne' Pontificali , i due cavano allora due Camerieri segreti,
primi siedono agli scalini del tro- avendo in mezzo , come nella cap-
no, e gli altri nel principio di pella e nei Pontificali, il decano, o
quelli dell'altare. In quanto al luo- il più anziano uditore di rota colla

go delle processioni , i due della mitra e nel possesso anteriore a


,

falda seguono il Papa sostenendo- quello di Leone X, che fii preso da


gliela, o seguono la sedia gestato- Innocenzo Vili, nel i4<^4j si ha
ria , se in essa sia assiso. Gii altri dal cerimoniere Burcardo » d. An- :

invece seguono quelli segreti sopran- i* tonius de Grassis decanus rotae ,

numerarii, e dopo di essi vengono a in superpellicio tobaleam ad col-


gli abbreviatori di parco maggiore, sy lum habens prò mitra, medius
e talvolta prima di questi i canto- « inter dominos Laurentium de
ri Pontificii. Ma nel recarsi al tro- >y Mari, et Hieronymum Calagra-
no per ricevere le candele, le cene- >» num , secretos cubicularios Pa-
ri, le palme, e gli Agnus Dei bene- >» pae". Dipoi nelle cavalcate dei
detti, nasce tutto 1' opposto. Dopo possessi , senza i paramenti sacri i
gli abbreviatori vanno a prenderle Camerieri segreti cavalcavano dopo
il prete assistente al celebrante , il gli avvocati concistoriali, preceduti dai
diacono e suddiacono, i maestri di soprannumerarii, ed i quattro più an-

cerimonie, i primi due in cotta e ziani portavano un cappello di velluto


rocchetto, gli altri in cotta, perchè cremisino trinato d' oro, simbolo della
non hanno T uso della cappa rossa, dignità Pontificale , sopra bastone co-
e poscia i Camerieri segreti , i so- perto dello stesso velluto , e seguiti
prannumerari i, e quelli d'onore, se- erano dai baroni, da' gentiluomini ro-
guiti dagli avvocati concistoriali. mani, e dagli abbreviatori. Talvolta
Quando il Papa ascende la sedia procedettero prima i Camerieri segre-
gestatoria, i due flabelli lateralmen- ti, e fia questi il guardaroba col sot-
te devono essere portati da due Ca- to guardaroba, indi venivano il baro-
merieri segreti, ai quali suppliscono naggio, ed i quattro Camerieri sos-
talvolta i soprannumerarii, o quelli tenendo i menzionati quattro cap-
di onore. pelli Papali, e di poi il capitano
Welle cavalcate Camerieri segre- i degli svizzeri ; in fine gli abbrevia-
ti, con vesti e cappuccio rosso, ave- tori. Tali esempii rimontano ai pos-
vano nell'ordine il medesimo luogo, sessi da Sisto V, nel i585,
presi
con qualche variazione, come ap- da Gregorio XIV, nel iSgo, da
presso diremo. Quando i Pontefici Innocenzo IX, nel iSqi, e da al-
pigliavano con solenne cavalcata, e tri.
,

CAM CAM 3f
Dopo il Papa cavalcavano mae-
il que' prelati palatini, eh' entrano nel
stro di camera avendo ai lati i due Ca- novero dei Camerieri segreti parte-
merieri segreti, coppiere, e segretario cipanti ec. , come meglio dichiara-

d'ambasciata, e quindi l'arcliiatro, o si all' articolo Camera segreta Pon-

primo medico alla destra del caudata- tificia (Fedi). Anticamente tutte le

rio. Vi sono esempii, che col coppiere volte che i Pontefici visitavano i

si accompagnò il segretario <le' brevi sovrani, e i Cardinali infermi ,


per
a' principi. In occasione del posses- particolar benevolenza, il maestro di
so, come per la festività di s. Pie- camera durante la visita avea giu-
tro, Camerieri segreti partecipanti
i risdizione sulle anticamere dei visi-

lianno la distribuzione delie medaglie tati, ed è perciò che mandava pre-


o
di argento, ed in avanti ognuno ne cedentemente a guarnirle, secondo
aveva due d' oro e due d' argen- , le regole dell' appartamento Pontifi-
to. Le altre cavalcate, cui interveni- cio, dalla camera segreta ecclesiasti-
vano nello stesso modo i Camerieri ca e laica.
segreti , precedendo e seguendo il Nelle solennità di Pasqua, dell'As-
Papa , e sostenendo i quattro cap- sunta , d' Ognissanti , e di Natale i

pelli, erano quelle per la cappella della Papi comunicavano gì' individui del-
ss. Annunziata, di s. Filippo, della Na- la camera segreta , fino ai bus-
tività e di s. Carlo. Nel Pontificato di solanti, e nel giovedì santo comu-
Clemente XI, essendo morto in Ro- nicavano i sacerdoti ed i vescovi
ma Filippo Maurizio figlio dell'elet- di essa. Oggi ciò tocca nelle pri-
tore di Baviera, il Papa ordinò, che me a supplirvi al maggiordomo, e
gli fossero celebrate le esequie, co- nel giovedì santo al maestro di ca-
me si era praticato con Alessandro mera cioè , in que' giorni nei qua-
Sobiesky, figlio del re di Polonia, li non sia fatta dal Papa, pre-
intervenendo alla cavalcata il mag- sentandosi tutti a ricevere la ss. Eu-
giordomo colle tre classi de' cappel- caristia cogli abiti del proprio ufìS-

lanicomuni. Camerieri extra mu- cio. Quando per Natale , Pasqua


roSj e degli scudieri con cappe e Pentecoste e s. Pietro si celebrava-
sopravveste rossa e gualdrappe nere. no i vesperi segreti nella cappella
Neir esequie poi ebbe luogo anche segreta, colf intervento del Papa, e
la camera segreta e di onore. de' Cardinali palatini, vi avea luogo
Per camera segreta e di onore pure la camera segreta, siccome ri-
del Papa s'intendono tutti quelli, portasi all'articolo Cappelle segrete.
che hanno luogo nelle anticamere Questa stessa anticamera segreta,
Pontificie, cioè ; maggiordomo, mae- e di onore è invitata , ed interviene
stro di camera, elemosiniere, sagri- alle esequie dei maggiordomi, mae-
sta. Camerieri segreti, partecipanti, stri camera, elemosinieri. Came-
di
soprannumerarii, e di onore, Came- rieri segreti in paga, o partecipanti,
rieri segreti di spada e cappa , coi de' forieri maggiori dei cavallerizzi ,

soprannumerarii, e que'di onore, gU maggiori, dei segretarii de' brevi ai


uflìciali maggiori, ed esenti delle principi, delle lettere latine, e della
guardie nobili, il capitano degli sviz- cifra, dell' uditore , del sotto-datario
zeri col tenente, e sotto-tenente, il e dell' Cameriere segreto,
archiatro
caudatario, e crocifero, gli aiutanti che viene esposto con abito di man-
di camera, i bussolanti, e finalmente tellone, col qual abito si vestono i

i
,

è9t CAM CAM


cadaveri (le'Camcricn scgi'eli parte- rirono in tutte le epoche nomini
cipanti. Ad non intervie-
altri celi preclari in virtù e dottrina, distinti
ne l'intera e piena camera segre- prelati, amplissimi Cardinali, e ma-
ta, e solo due esempii ne abbiamo gnanimi Pontefici fra' quali Gio- ,

nel 1735, e lySCi per due cappel- vanni XXI li, cameriere segreto di
lani segreti, caudatarii di Clemente Ronilacio IX, 1396, fu creato
nel
XII; e per monsignor Marcello San- Papa nel i4io.
Innocenzo XIII,
dri d* Amelia coppiere di Pio VI, nel 1690 era slato fatto cameriere
morto nel 1789, il cui cadavere fu segreto sopranniuncrario di Alessan-
esposto nella parrocchiale de'ss. Vin- dro VIII, ed ablcgato a portare al
cenzo ed Anastasio a Trevi, in ter- doge di Venezia lo stocco ed il bcr-
i*a, con due cerei accesi, vestito con lettone benedetti. Pio VI fu prima
dispensa dell'abito de' sacconi rossi, aiutante di studio di Benedetto XIV,
per cui 1' anticamera segreta non e nel 1754 promosso a ca-
fu da lui
intervenne alle esequie. meriere segreto; e Leone XII lo fu
In occasione poi delle esequie pei del medesimo Pio VI. Agli articoli
Camerieri segreti, la chiesa suol pa- Berretta, Fascie Benedette, Rosa
rarsi a bruno: al feretro circondato d' Oro, Stocco e Berrettone si
da ventiquattro, trenta, o trentasei possono vedere molti nomi dei Ca-
fìaccolotti, si pongono gli stemmi gen- merieri segreti, che ne furono able-
tilizii , la messa e cantata da mi gati. A' giorni nostri vedemmo due
Cameriere segreto, o dal sagrista, o Camerieri segreti di Leone XII, Gio-
dal prefetto delie cerimonie, coli' in- vanni Soglia, e Luigi Frezza, esaltati
tervento dei cantori della cappella dal regnante Pontefice al Cardinala-
Pontifìcia. Clemente XI, nel 17 17, to, e r attuai nunzio di Vienna era
fece celebrare solenni esequie a mon- coppiere di questo Papa, quando fu
signor Riggi patriarca di Costanti- elevato a tal sublime incarico. Lungo
nopoli, e volle che v'intervenisse an- pertanto sarebbe enumerare quelli,
che la camera sesrreta e di onore; che vennero fiegiati della porpora
ed essendo, nel 1759, morto a Ve- onde ci limiteremo a registrare sol-
nezia d. Aurelio Rezzonico, fratello tanto i seguenti , potendosi leggere
di Clemente XIII, questi nelle ese- le loro notizie, e le cariche, che so-
quie, che gli fece celebrare, vi man- stennero, ai rispettivi articoli.
dò la camera segreta ecclesiastica e Il celebre Lodovico Scarampo
secolare. Mezzarota fu Cameriere segreto di
Non è qui a tacersi che tutti i Eugenio IV, che, nel i44oj lo fece
componenti la camera segreta, nel Cardinale.
possesso dei Papi, nella festa annuale Giangiacomo Sclafenati, Camerie-
dei ss. Pietro e Paolo, hanno la di- re di Sisto IV, che lo creò Cardi-
stribuzione delle medaglie d'argento, nale nel i4B?>.
che in tali epoche vengono coniate ;
Jacopo Casanova , Cameriere di
e che dal rispettabile ceto de' Ca- Alessandro VI, e poi da lui fatto
merieri segreti per la continua es-
, Cardinale nel i5o3.
perienza, che acquistano nel centro Ercole Rangoni, primo Cameriere
della corte Pontifìcia , e per quella di Leone X, fu da questo, nel i5i7,
istruzione, che ricevono dalla saggia promosso alla porpora.
ed esemplar condotta de' Papi, fio- Agostino Trivulzi, Cameriere di
, . ,

CAM <^AM 33
Giulio li, nel loiy, da Leone X fu Girolamo Vidoni, Cameriere se-
creato Cardinale. greto di Clemente Vili, Cardinale
Ottone Truclises, Cameriere di di Urbano Vili nel 1626.
Paolo III, che nel i5445 lo anno- Marzio G inetti. Cameriere segre-
verò al sacro Collegio. to di Paolo V, e di Urbano Vili,
Durante de Duranti Cameriere , che poi, nel 1626, lo fece Cardina-
segreto, Paolo III,
e segretario di le. Fu vicario di Roma sotto cin-
fatto da lui Cardinale nel i544- que Pontefici.
Carlo Grassi , Cameriere segreto Fausto Poli, Cameriere segreto di
di Giulio III, e nel iS'jo Cardina- Urbano Vili, che, nel i643, lo e-
le di Pio V.
s. saltò al Cardinalato.
Giulio Antonio Santorio, Came- Antonio Giori, Cameriere segreto
riere di s. Pio V, e da questo crea- e coppiere di Urbano Vili, e suo
to Cardinale nel iSyo. Cardinale nel i643.
Ippolito de Rossi Cameriere di, Ottavio A equa vi va d' Aragona
Paolo IV, fu nel i585, innalzato Cameriere segreto di Urbano Vili,
alla porpora da Sisto V. fatto Cardinale, nel i654, da In-
Bonifazio Bevilacqua Cameriere , nocenzo X.
segreto di Gregorio XIII, nel lò'gg, Celio Piccolomini, intimo amico
da Clemente Vili venne creato e Cameriere segreto di Alessandro
Cardinale. Vili, che, nel 1664, il fece Cardi-
Paolo Emilio Zacchia, Cameriere nale.
segreto di Clemente Vili, che, nel Girolamo Casanata, Cameriere se-

1599, il fece Cardinale. greto d' Innocenzo X, fatto Cardi-


Francesco Diettrichstein , mentre nale, nel 1673, da Clemente X,
era Cameriere segreto di Clemente Francesco Bonvisi, Cameriere se-
Vili, nel 1599, fu ornato colla por- greto di Alessandro VII, e Cardina-
pora, secondo la predizione di s. Fi- le d'Innocenzo XI, nel 1681.
lippo , e per le istanze di Filippo Giuseppe Vallemani Cameriere ,

III re di Spagna. segreto e coppiere di Clemente X,


Ladislao d' Aquino, già Camerie- promosso alla porpora, nel 1706,
re segreto di s. Pio V, creato Car- da Clemente XI.
dinale da Paolo V
nel 16 16. Annibale Albani Cameriere se-
,

Guido Bentivoglio, Cameriere se- greto, e nipote di Clemente XI,


greto di Clemente Vili, e, nel 162 1, fatto da lui Cardinale nel 1 7 1 1
Cardinale di Paolo V. Pier Luigi Caraffa, parente e Ca-
Marc' Antonio Gozzadini , Came- meriere segreto d' Innocenzo XII,
riere segreto, e cugino di Gregorio ebbe la porpora da Benedetto XIII,
XV, che, nel iG-ii, lo elevò alla nel 1728.
dignità Cardinalizia. Bartolomeo Massei , coppiere e
Dionisio Simone di Marquemont, conclavista del Cardinal Albani, che
Cameriere segreto di Urbano Vili, e, divenuto Clemente XI, lo fece suo
nel 1626, da lui fatto Cardinale. Cameriere e coppiere. Nel 1730,
Ernesto Adalberto di Harrac Clemente XII lo creò Cardinale.
Cameriere segreto di Urbano Vili, Domenico Riviera, Cameriere se-
che, nel 1626, lo decorò della sa- greto di Clemente XI, e Cardinale,
cra porpora. nel 1732^ di Clemente XII.
YOL. vn. 3
34 CAM CAM
Giuseppe Spinelli, Cameriere se- voli, ed altri, come diremo, merila-
greto ed ablegato a Vienna colla jono la dignità del Cardinalato di
berretta Cardinalizia nel lySS, da s. Romana Chiesa. Il loro numero
Clemente XII in llUlo Cardinale. fu maggiore, o minore
a benepla-
Domenico Passionei , Cameriere Nel Pontificato di
cito de' Pontefici.

segreto di Clemente XI, e, nel 1788, Urbano Vili, colla qualifica di Ca-
Cardinale di Clemente XII. merieri extra ordinenij furono chia-
Cameriere segreto
Silvio Valenti, mati due individui , e venticinque
di Clemente XI, e suo ablegato a con quella di Camerieri di onore ,

Vienna con una berretta Cardinali- con parte di pane e vino. Nove
zia, ricevette questa da Clemente erano quelli di Alessandro VII ;

XII 1738.
nel ed undici quelli di Clemente X,
Gianfrancesco Stoppani, Camerie- sei de' quali fuori di Roma, e per-
re segreto d' Innocenzo XIII, e Car- ciò senza la parte di pane e Vino.
dinale di Benedetto XIV, nel 1753. Innocenzo XI n' ebbe sei ; Innocen-
Giuseppe Livizzapi, Cameriere se- zo XII, soli due con venti scudi o-
greto di Clemente XII, elevato alla gnuno , oltre la detta parte di pa-
porpora , nel 1753, da Benedetto lazzo ; Clemente XI, uno collo stes-

XIV. so onorario , e nove senza. Nel


Finalmente, per non dire di altri, Pontificato del successore Innocenzo
Gianfrancesco Galleffi, Cameriere se- XIII, del 1721, erano dodici, in
greto di Pio VI, nel i8o3 fu da quello di Benedetto XIV del 1740
Pio VII annoverato al sacro Colle- sedici, e talvolta venti; così più o
gio, di cui di verme sotto-decano. meno ne'successivi Pontefici, giacché
Clemente XIII n' ebbe trentatre sen-
II. Camerieri segreti za paga , e senza parte palatina ;

soprannumerarii. Pio VI tredici con pane e vino, e


*
dieci senza; ma d'indi in poi tutti
Non si conosce la loro istituzione. vennero nominati senza compenso
Questa per altro è molto antica, alcuno, e con vario numero. Ora
giacché i Pontefici diedero questo sono circa sessanta, venendo pubbli-
titolo ad illustri e nobili ecclesiasti- cali ogni anno come i Camerieri se-

ci per rimunerarne il merito, per greti partecipanti , e come tutte le


accrescere il numero della famiglia altre classi de' Camerieri Pontifìcii,
Pontiflcia a decoro delle sacre fun- dalle Notìzie di Roma, nelle quali
zioni per ornare alcun soggetto,
,
i Camerieri segreti soprannumerarii
che spedirono in ablcgazioni, o per furono posti nel 1741- Nei Diarii di
qualche aliare, per premiare persone Roma inoltre si pubblica quando
distinte per qualità e natali, gli in- il Pontefice, con biglietto di monsi-

ternmizii Pontifìcii, qualche sostituto, gnor maggiordomo prefetto de' sacn


o segretario delle congregazioni, o se- palazzi apostolici, ha dichiarato Ca-
greterie di Roma, il sostituto de' bre- meriere d' una delle sette cUissi un
vi Pontifìcii, canonici, uditori delle individuo assente, o presente in
nunziature ed altri. Diversi Camerieri Roma.
segretisoprannumerarii furono quin- Questi Camerieri soprannumerarii
di promossi a Camerieri segreti par- cessano di esserlo colla morte del
tecipanti, altri a cariche ragguarde- Papa, come avviene a tutti gli al-
CAM CAM 35
ti'i Camerieri, meno che
le eccezioni, Colle vesti e cappe rosse i Ca-
si diranno ai titoli Camerieri segre- merieri segreti soprannumerarii si
ti di spada e cappa, e ai Came- recano a tutte le cappelle Papali,
rieri dionore di spada e cappa. Pontificali ,
processioni del Corpus
Adunque ai Camerieri segreti sopran- Domini j della canonizzazione, aper-
numerari i finche godono questa
, tura, e chiusura delle porte sante.
qualifica, compete il titolo di mon-
si Nelle processioni seguono i Came-
signore , l'abito paonazzo di man- rieri d' onore d' abito paonazzo , e
telione, e la cappa rossa con ar mei- dopo di loro, come si disse, proce-
lini neir inverno , ambedue eguali dono i Camerieri segreti parteci-
al vestiario dei Camerieri segreti panti, luogo che pure era loro
partecipanti. Fuori di Roma hanno stabilito nelle cavalcate de' possessi
il privilegio di far uso dell'abito di (dei quali sino dal i590, in quello
mantellone, e con questo, e senza di Gregorio XIV, ne riporta il Can-
questo usano le calze di seta pao- cellieri le testimonianze), e nella
nazza, e il fiocco di semplice fettuc- cappella della Ss. Annunziata, e nel-
cia di seta paonazza sul cappello. le altre in cui avea luogo la cavalcata.
I Camerieri segreti soprannume- Nelle cappelle siedono fra i detti
rarii, vestiti di pao^iazzo, per turno Camerieri d' onore , e segreti par-
hanno l'onore di stAre uno per set- tecipanti , e ne' Pontificali praticano
timana, nelle ore delle udienze, che altrettanto. Suppliscono pei parteci-
dà il Pontefice, nella prima antica- panti in sostenere i flabelli ai lati
mera segreta col maestro di came- della sedia gestatoria, quando in
ra. Tanto essi, che quei di onore, questa ascende il Pontefice in alcune
quando sono di servizio, sono presi cappelle, processioni, Pontificali, be-
e condotti a casa dal frullone pa- nedizioni solenni ec, , e collo stesso
latino.Col mantellone pure vestono ordine si recano al trono a ricevere
allorquando il Papa nelle processio- dalle mani del Papa le candele , le

ni con torcia segue il ss. Sacramento, ceneri, le palme, e gh Agnus Dei


nella qual circostanza sostengono le benedetti, come godono la distribu-

aste del baldacchino ( antico uffizio dei zione delle medaglie d'argento (s' in-
mappularii), e quando il Papa colla tende i presenti in Roma), che si
medesima ss. Eucaristia dà in qual- dispensano in occasione del possesso
che Chiesa la benedizione questi ,
che piglia il Papa alla basilica di
Camerieri in numero di dodici por- s. Giovanni , e nell' annuale ricor-
tano le torcie accese. Collo stcvsso renza della festa de' principi degli
mantellone nei venerdì di marzo, e apostoli. Quando poi è esposto nella
nel venerdì santo fanno corteggio al cappella del palazzo aposlolico il

Papa, quando col sacro Collegio vi- Ss. Sacramento, o in forma di qua-
sita la basilica vaticana e venera le ranta ore, o di sepolcro, per turno
reliquie maggiori. Quello di settima- debbono fare in essa un'ora di ora-
na talvolta, se in quella mattina zione colle medesime vesti rosse.
evvi udienza , interviene alle ese- Serve questa quahfica di Camerie-
quie, che nella delta basilica si ce- re segreto soprannumerario non solo
lebrano dai Cardinali ai Pontefici, di onorificenza e distinzione, che com-
che li hanno creati, qualora si re- parte loro il Pontefice ,
coli' am-
chi il Pontefice ad assistervi. metterli fra i suoi famigliari , i privi-
3è CAM CAM
legi de' quali anticamente godevano, d' onore di Urbano Vili,
e da questo
ma anco di preliminare alla carriera porpora nel i643.
esaltato alla sacra
innumerabili furono
prelatizia. Infatti Tiberio Cenci Cameriere d'onore,

quelli, che per la loro condotta e di Clemente Vili, fatto Cardinale


per l'amore allo studio, ascesero ai da Innocenzo X, nel i64'^-
più alti gradi della gerarchia eccle- Volunnio Bandinelli , Cameriere
siastica, non che al Cardinalato e d' onore ed intimo amico di Alessan-

al Pontificato. Fra quelli decorati dro VII, che, nel 1657, lo fece
della sacra porpora, ci limiteremo Cardinale.
a registrare i seguenti, giacché la Girolamo Farnese, Cameriere di
loro biografia e gli uffici, che eser- onore di Paolo V, promosso alla
citarono, vengono riportati agli arti- porpora, nel i658, da Alessandro
coli relativi. VII.
Guglielmo d'Agrifoglio, detto // Tommaso Filippo d'Alsazia, fatto
Seniore^ da monaco di Giugni, dal da Clemente XI, mentre stava nel
suo parente Clemente VI fu fatto collegio Germanico, Cameriere di
Cameriere d'onore, e poi, nell'anno onore, e poi, nell'anno 17 19, Car-
1 35o, in Avignone venne creato Car- dinale.
dinale. Michelangelo Conti Cameriere ,

Bernardino Carvaial Cameriere , d'onore di Alessandro Vili, fatto,


d'onore di Sisto IV, fu da Alessan- nel 1706^ Cardinale da Clemente
dro VI, nel 1493» decorato della XI, e quindi suo successore, col
porpora. nome d' Innocenzo XII l.
Jacopo Savelli, Cameriere d'onore Molti altri negU ultimi tempi
di Paolo III, mentre studiava in incominciarono la carriera,, che li

Padova, dallo stesso Pontefice, nel portò al Cardinalato, con essere di-
1539, fu annoverato al sacro Col- chiarati da' Papi Camerieri d'onore,
legio. o soprannumerarii. Diversi porpora-
Pietro Pacecco, Cameriere d'onore ti viventi andarono fregiati di tal

di Adriano VI, fu fatto Cardinale qualifica ed a cagione di lode, no-


,

da Paolo III, nel i545. mineremo il Cardinal Bartolomeo


Federico Borromei, Cameriere di Pacca, decano del sacro Collegio,
onore di Sisto V, fu poi da lui pro- che fu Cameriere segreto soprannu-
mosso al Cardinalato, nel iSSy, merario Pio VI, come lo era
di
mentre aveva ventitre anni. stato r altro Cardinal decano del
Scipione Gonzaga Cameriere di , sacro Collegio, Giulio Maria della
onore di Pio IV, nell'anno 1^87, Somaglia.
da Sisto V venne elevato alla por-
pora. III. Camerieri segreti di spada
Matteo Prioli, da Cameriere di e cappa.
onore di Paolo V, fu da questo,
nel 16 16, creato Cardinale. Hanno sempre questo titolo il

Ascanio Filomarino, Cameriere maestro del sacro ospizio, il foriere


d'onore di Urbano Vili, che po- maggiore, il cavallerizzo maggiore,
scia, nel 1
64 1 , lo fregiò colla dignità e il sopraintendente generale delle
Cardinalizia. poste, tutti secolari, eguali nel gia-
Gian Jacopo Prioli, Cameriere do ai Camerieri segreti partecipanti;
,

CAM CAM 37
ma diverso essendo il loro uffizio, coir intervento di tutta la camera
le attribuzioni e il vestiario, come segreta ecclesiastica e secolare. Si
si legge ai loro articoli, qui si da- sono qui riportate tali notizie, per
ranno soltanto alcune generali indi- dimostrare eziandio, che ai Came-
cazioni per ciò, che li riguarda. lieri secolari di tal ceto, anche sen-
L* origine de' Camerieri segreti del za carica, per distinzione si celebra-
Papa secolari è assai antica, e dai no i funerali coli' assistenza della
ruoli della famiglia di Paolo IV, famiglia nobile Pontificia. I coadiu-
del i555, che sono i più antichi e cavallerizzo mag-
tori del foriere,
dell'archivio del palazzo apostolico, giore quando vi sono
,
si com- ,

si rileva, ch'erano già diversi nel prendono fra questi Camerieri se-
numero, ed aveano tutto vitto, cioè greti, e talvolta ve ne furono, oltre
le parti di pane, vino, servi, ca- i mentovati, altri quattro, o cinque.
valli ed altro come si riporte-
, Se poi il nipote del Papa regnante
rà all' articolo Famiglia Pontificia. è secolare, nella categoria de' Came-
Talvolta i Pontefici senza speciale rieri di questa classe ,
prende la
qualifica ve ne aggiunsero alcun precedenza maestro del s. ospi-
al
altro, e Pio VI nel suo breve, Pro zio ,come avvenne pel nipote di
nonnullis suis faniiliar,ihiis , emanato Clemente XIII.
a'2 I giugno 1775, concesse a'suoi in- 11 maestro del sacro ospizio (ma-

timi famigliari e cubicularii, i privilegi gisler sacri hospitii ) , rispettabile


suindicati al titolo I de' Camerieri carica che viene esercitata a vita
segreti partecipanti. Quindi, oltre il è un uffizio laicale molto antico ,

comprendere in detti privilegi il e dopo che Clemente V stabilì nel- ,

maestro del sacro ospizio, il fo- r anno 1 3o5 la Pontificia residenza


,

riere maggiore , e il cavallerizzo in Avignone, si accrebbe di insigni


maggiore, vi nomina suoi Camerieri prerogative. Le principali tra queste
segreti di spada e cappa, i nobili consistevano , come meglio si dirà
Gio. Battista Cenci marchese , e il al suo articolo, nel supplire in molte
Ferdinando Raggi, non che il mar- cose il camerlengo di s. Chiesa, nell' a-
chese Camillo Massimo, generale del- bitareil palazzo apostolico, e nel so-

le poste Pontificie, ch'era il primo praintendere ad esso, alla mensa del


de' camerieri segreti di spada e Papa ed alla sua famiglia. Allorquan-
cappa soprannumerarii, come si ve- do le sovrane dimoranti in Roma per
de anche nelle Notizie di Roma per visitarla, o per residenza, si recavano
Vanno l'j'j^ a pag. "òli e 323. Ed all'udienza del Papa, appena smonta-
il numero 104^ del Diario di Roma vano dalla carrozza , venivano servite
del 1784, descrive le esequie cele- di braccio dal maestro del s. ospizio
brate nella chiesa di
s. Francesco a sino all' anticamera segreta, facendo
Ripa marchese R.aggi, Ca-
al detto altrettanto nella partenza loro. Cle-
meriere segreto di spada e cappa mente XI battezzò in s. Pietro al-

di Pio VI, camerlengo del tribu- cuni ebrei, una donna de' quali fu
nale dell'agricoltura, nelle quali can- tenuta al sacro fonte dalla regina
tò la messa monsignor Stay Came- di Polonia. Questa dalla camera di

riere segreto, e segretario de' brevi udienza si recò col Papa nella basilica,
a' principi, assistito dai ministri e e il maestro del sagro ospizio la servì

cantori della cappella Pontificia, di braccio. In una parola esercitava il

I
,

38 CAM CAM
maestro la maggior parte delle attri- rizie, e mobili di essi, e di presie-
buzioni, che poi furono date al mag- dere agli artisti ec. Viene rappre-
giordomo, non restandogli ora che sentato da un sotto foriere della
il lustro della dignità , l' essere il classe de' bussolanti, e da un fiorie-
primo fra i Camerieri segreti seco- re, che veste l'abito di città con un
lari, un ahito distinto nero, cioè un ferraiuolone, il tutto nero. Nei viag-
nobile rubbone corto con bragiuole gi, e nelle villeggiature spetta al fo-
di merletto, con ispada al fianco, riere maggiore il preparare e distri-

colla quale interviene alle cappelle, buire gli alloggi, tanto pel Papa,
ai concistori pubblici ec. j\e' Ponti- che per la corte , in tutti i luoghi
llcaU poi, nelle solenni processioni di fermata, o di residenza. Tutte le

ec, indossa l'abito di città, ossia di volte, che il Papa sorte dal palazzo
Cameriere segreto nero, col man- con servizio di città, sebbene chia-
tello guarnito di merletto di egual masi di campagna, o col nobile detto
colore. JVelle cappelle ordinarie sta semi-pubblico, insieme al cavallerizzo
a sedere, sino all' arrivo del Papa, da maggiore ,
precede egli in frullone
un accanto la cjuadratura, ed in
lato, palatino il treno ; ed anticamente il
piedi sinché dura la funzione, dentro foriere maggiore prendeva luogo
il quadrato, ove siede il sacro Colle- nella seconda muta col sagrista, e
gio, a destra dell'ingresso, come cu- i due Camerieri segreti partecipan-
stode de' sacri sacelli. Gode altresì ti; e il cavallerizzo maggiore prece-
la precedenza sugli uditori di rota, deva il Papa a cavallo. In tutte le

tanto nelle processioni, che in al- volte, che s'invita l'anticamera se-
tre cose, come
nel ricevere la pace greta per ricevimento di sovrani,
nella messa. In processione precede lettura di decreti di riti, imposizio-
la croce, e quando riceve al trono ni di berrette Cardinalizie, che si

la comunione dal Papa per Natale, fanno dal Papa a' novelli Cardinali,
e per Pasqua, va dopo la magistra- concistori pubblici e segreti , cappel-
tura romana. le, PontifìcaH, processioni ec, il fo-
Il foriere maggiore, forerius ma- riere maggiore col cavallerizzo ac-
ìor, è il secondo (Cameriere segreto compagna il Papa; e quando va que-
laico, ed è il primo uffiziale palati- sti in sedia gestatoria egli ne re- ,

no dopo il prelato maggiordomo, gola la portata. L'abito ordinario di


per cui nelle vacanze di quell'uffi- ambedue è tutto nero , cioè calze di
zio, o in assenza di lui, ne supplisce seta, calzoni e gonnella, abito, cor-
le veci. Essendo ila suo impiego petto, bragiuole e manichetti di mer-
vita, presta formale giuramento quan- letto, spada al fianco con impugna-
do viene nominato dal Pontefice a tura di acciaio , e mantello di seta,
sì rispettabile ed antico incarico, sul quale nelle solennità vi sono
come rilevasi dall' articolo, che gli merletti neri per distinguerli dai
,

appartiene. Le sue principali incom- Camerieri segreti soprannumerarii


benze, con dipendenza dal maggior- di spada e cappa, essendo nel resto
domo, sono di far parte della con- l'abito eguale. Ne' viaggi , e nelle
gregazione amministrativa palatina villeggiature, nelle visite de' novelh
di aver cura di tutte le fabbriche e Cardinali, in occasione che il Pon-
dei giardini appartenenti ai palazzi tefice dà solenne convito , tanto il

apostolici, delle suppellettili, masse- foriere maggiore, che il cavallerizzo


CAM CAM 39
usano una nobile montura di pan- sempre tal grado di cubiculario lai-
no rosso ricamata d'oro, con bava- cale. Egli può usare il predetto ve-
ro e mostre alle mani di velluto
, stiarionero di corte, eh' è eguale a
nero, cappello piumato con granoni quello de' principi romani, appellato
d'oro, sotto abito bianco, scarpe con di città. Non interviene alle cerimo-
fìbbie quando non portano i panta- nie palatine ne alle cappelle ma ;

loni, e spada civile con elsa dorata; la con uniforme di panno verde, scuro
qual montura è di due specie, cioè ricamato d' oro, con ispada al fian-
una più ricca dell' altra , e fu con- co, e con cappello decorato di gra-
cessa dal Pontefice Pio VI. Per noni d' oro precede il Papa quan-
,

ciò , che riguarda il resto , e le do parte da Roma per disporre i ,

altre sue prerogative, K. Foriere cavalli e i postiglioni ad esser pron-


Maggiore. ti, e vegliare che il viaggio proceda

Il cavallerizzo maggiore, praefectus senza interruzione. In mancanza del


stabuli y è il terzo Cameriere segre- cavallerizzo maggiore , trovandosi
to laico, esercitante l'antico uffizio di pronto apre e chiude lo sportello
,

sopraintendere alle scuderie Pontifi- della carrozza del Papa; e quando


cie , e sue appartenenze , di concer- il Pontefice ammette nei viaggi gli

to dipendenza del prelato


e colla intimi Camerieri segreti, e famiglia-
maggiordomo, avendo anch'egli par- ri alla sua mensa, vi comprende il

te nella congiegazione amministrati- sopraintendente generale delle poste.


va palatina ; ma il suo impiego du- V. Poste Pontificie.
ra finche vive il Pontefice, che lo Il Bonanni nella sua Gerarchia
ha nominato , sebbene il successore £'cc/e5/tì!5/ictì5, stampata in Roma nel

soglia quasi sempre confermarlo. 1720 a p. 479? dice quanto segue:


Nell'ordine romano nono, fatto nel Nel numero de' cubicularii sono
590, a carte novantatie si nomina alcuni che si dicono Camerieri
,

Prior stahuliy locchè dimostra quan- segreti ovvero di onore di spa-


,

to antica sia tal carica , che nelle da e cappa, poiché non usano
corti secolari equivale al grande scu- veste talare, ma essendo laici ve-
diere. Egli interviene in corte, nei stono di nero e abito coito. Il

treni , e nelle funzioni , come si è numero secondo l'ar-


di questi è
detto parlando del foriere maggiore, bitrio del Papa; altri ve ne sono,
spettando a lui l'aprire, e il chiu- i quali assistono coli' abito mede-
dere lo sportello della carrozza ove simo, detti cavalieri di guardia ,

ascende Papa, tanto ne' vi aggi che


il e comunemente lancie spezzate.
per città, ne deve cedere che a' so» Negli anni addietro non erano
vrani e sovrane , che talvolta lo fe- scelti da famiglie nobili ma In- ,

cero, ai Cardinali, e agli ambascia- nocenzo XII, nell'anno 1692, ono-


tori. Il cavallerizzo ha tanto 1' abito rò con questa carica alcuni ca-
nero che la montura eguale a quelle valieri di Malta, assegnando loro
descritte del foriere maggiore. Pel per r assistenza , V anticamera dei
resto J^. Cavallerizzo Maggiore. Camerieri d'onore, e sono dodici
Il sopraintendente generale del- di numero. Quattro di loro assi-
le poste Pontificie è il quarto Ca- stono all' anticamera , vestono di
meriere segreto di spada e cappa. nero con ispada e mantello, come
Essendo il suo posto a vita y gode si rappresenta nella figura ag-

I
40 CAM CAM
»> giunta cento e trentasette, e ca- IV, onde chiamaronsi cavalieri fe-
»* vulcano servendo il Papa, quando dtlij o della Colomba. Poco a po-
» esce per Roma, assistono in cap- co si diminuirono, e restarono a so-
>* pella dietro ai banchi de' Car- li dodici, ma con paga e di diver-
« dinaii , ma nelle solenni cavalca- se nazioni. Sotto Clemente Vili, che
»» te, siccome nelle cappelle solenni fu eletto nel 1592, erano capitani
» si vestono di armatura : portano riformati , fino a che fu dato loro
»» però il ciippello ornato di penne, il titolo di lancie spezzate , le quali
« e in mano un bastone con spada essendo credute superflue da Bene-
» al fianco nel modo che si vede
, detto Xlir, appena creato nel 1724,
>y nell'immagine d'uno di essi al furono da lui tolte. Ma essendosi poi
M numero di cento e trentotto". nelle ultime vicende ristabilite colla
La citata figura cento e trenta- distruzione dell' altra guardia de' ca-
sette rappresenta un cavaliere vesti- valleggieri ( la cui istituzione rimon-
to coir abito nero suddescritto par- ta avanti il di s. Pio
Pontificato
landosi del foriere maggiore, colla V) nel 1801 Papa Pio VII, formò
croce di Malta, o Gerosolimitana r attuale corpo delle guardie nobili,
sul petto: l'altra figura cento e tren- ed in esso ammise col grado di e-
totto è vestita di elegante corazza senti dodici lancie spezzate, che allo-
di acciaio, con bragiuolc di merlet- ra restarono per sempre abolite.
to e fascia, ed il resto come descri- Adunque tutti i menzionati uffi-
ve il medesimo Bonanni. ziali si recano nell' anticamera se-
Si è voluto riportare per esteso greta, ed accompagnano il Papa nel-
questa testimonianza, affine di ren- le principali cappelle, funzioni. Pon-
dere ragione perché il capitano co- tificali^ concistori pubblici ec, e nel-
mandante , il capitano, il capitano le cappelle, nelle quali ha luogo la
coadiutore, il tenente, e sotto-tenente, sedia gestatoria, la circondano, schie-
e i sette esenti delle guardie nobili, fra' randosi innanzi l'altare Papale, quan-
quali ewi l'aiutante maggiore, sieno do i Pon-
forestieri recansi al soglio
considerati come Camerieri segreti lai- tificioa ricevere le candele, le ce-
ci,addetti al servigio di tutti i Papi ; neri, le palme, e gli Agnus Dai be-
ed anche perchè si conosca meglio il nedetti ; mentre le guardie col lo-
motivo per cui i cavalieri di Mal- ro cadetto custodiscono gì' ingressi

ta, o Gerosolimitani slieno attual- della cappella oltre la guardia sviz-


mente in anticamera segreta, come zera. E a sapersi che anticamente
altrettanti Camerieri segreti secolari, quando ilmaestro di camera intro-
sebbene lo diremo più di (Fusamente duceva dal Papa una decina di ca-
in appresso. valieri al bacio del piede, presso a
Prima di continuare quanto ri- poco costuma vasi ciò, che si fa in
guarda i detti uffiziali delle guai^die cappella da' detti ufììziali nelle men-
nobili, è indispensabile il rammenta- tovate funzioni, cioè s'introducevano
re, che, nel i555, si formò una in tal tempo gli ufFiziali de' caval-
compagnia di cento venti giovani leggieri , e gli svizzeri di settimana
cavalieri romani, i quali senza sti- nella camera del Pontefice, per de-
pendio dovessero dieci per giorno, coro, e maggior sicurezza di lui. Nei'
a vicenda ogni ora servire di guar- tieni nobili, o semipubblici, il tenente
dia del corpo al Pontefice Paolo ed il sotto-tenente cavalcano coll'eòeu-
, ,

CAM CAM 4t
te di settimana ai lati della carrozza da quel capitano, il quale tutte le
del Papa ; ma nelle altre sortite, vi volte che il Pontefice sortiva col
vanno solo gli esenti. Lo stesso sistema servizio di città, detto però di cam-
e tenuto nei viaggi, e nelle villeggia- pagna nobile o semi - pubblico
,

ture, in cui in mancanza del caval- prendeva luogo col foriere, e col
lerizzo maggiore, o del sopraintenden- cavallerizzo. Usa egli giornalmen-
te generale delle poste, chiudono ed te, con grado di colonnello, la mon-

aprono lo sportello della Pontifìcia tura propria del suo corpo, la


carrozza. Quando però ne' viaggi il quale fu introdotta nel Pontificato
Papa ammette alla sua mensa primi i di Pio VI, e nelle solennità veste
cubicularii, vi comprende l'esente. Nel colla corazza d' acciaio rabescata di
tempo delle udienze, che dà il Ponte- oro. Pei ricevimenti di sovrani, con-
fice, gli esenti per turno di settimana cistorii, cappelle, Pontificali , ed al-
stanno nell'anlicamera segreta coi Ca- tre funzioni, si reca nell'anticamera
merieri segreti, ed in loro mancan- segreta, dove accompagna il Papa
za dovrebbono supplire nel servigio in unione degli altri Camerieri se-
dell'anticamera segreta ; onde per que- greti, per cui, in ragione di tal qua-
sta continuata intimità di servizio , e lifica, e di sì intimo servigio, è con-
di guardia del corpo del sovrano siderato uno di essi del ceto laica-

Pontefice , sì nel palazzo apostolico, le. Altrettanto fanno nelle funzioni


che fuori di esso, tutti i suddetti uffi.- il suo tenente, e sotto-tenente, che,
ziali delle guardie nobili vengono ri- come si dirà , godono il rango di
guardati come tanti Camerieri segreti Camerieri di spada e cappa di ono-
sebbene non vestano l'abito nero
laici, re,essendo tale il vestiario, che do-
di Cameriere segreto di spada e cap- vrebbe usarsi dal tenente, sotto- tenen-
pa come lo usavano i cavalleggieri, te, ed altri ulììziali svizzeri, ma coi

ma solo r uniforme turchina o bleu calzoni corti terminanti a botta, feiv


giornalmente, e rassa nelle solennità. mati con rosette, o nastri di fettuc-
Intorno i loro gradi mihtari, ed al- cia; avvertendo però che per la debi-
tro che li riguarda, V. l' articolo ta distinzione indossano invece l'uni-
Guardia nobile Pontificia. forme del colore , e forma di quella
Evvi inoltre il capitano della del capitano che se questi ha due
:

guardia svizzera Pontificia, capita- spalline d'oro con granoni, altret-


nus Helvetiorum , la quale, sino da tanto ha pure il tenente , ma col
Papa Sisto IV del i^'ji, custodisce piatto d'argento. Il sotto-tenente non
a tutte le ore il palazzo apostolico ha però che una spallina d'oro. Questi
e il Pontifìcio appartamento ;
quindi ultimi due nell'appartamento Ponti-
è che non solo il capitano di lei fìcio stanno coi Camerieri d' onore,
viene considerato stabile Cameriere cioè nella seconda anticamera, di-
segreto laico, perchè il suo corpo morando nella terza il cadetto colle
come le guardie nobili, in sede va- guardie nobili, e nella quarta dei
cante rimane a disposizione del sa- bussolanti, gli ufTiziali svizzeri di mi-
cro Collegio , ed abita colla stessa nor grado de' nominati. K. SvizzEr
guardia svizzera il medesimo palaz- RI GUARDIA Pontificia.
zo, ma può indossarne l'abito ne- A rendere finalmente ragione ,

ro di spada e cappa. Anzi un tal abi- perchè i cavalieri del sacro militare
to è quello appunto sempre portato Ordii^e gerosolimitano, vestili colica
4:ì CAM CAM
uniforme , e decorazione dell* Ordi- te degli statuti , che prescrivono le
ne, cioè con montura rossa, con caravane, ed invece permise, che i

mostre e calzoni bianchi, con ispada cavalieri novizii assistessero periodi-


al fianco , assistono uno per volta camente ne^ tempi di udienza, nella
neir anticamera segreta , con turno sua anticamera segreta personalmen-
settimanale , e ne' tempi in cui il te, ed ognuno per lo spazio di quat-
Pontefice dà udienza pubblica, fi- tro anni, a guisa di altrettanti Ca-
gurando così quai Camerieri segreti merieri segreti ; al qual onore si ag-
secolari, è a sapersi ciò che segue. giunge quello, come superiormente
Nel 179B i francesi occupando l'i- si disse, che al terminare della set-

sola di Malia, obbligarono l'illustre timana il prelato maestro di came-


e benemerito Ordine gerosolimita- ra, insieme agli altri Camerieri se-
no, che chiamavasi anche di Malta greti soprannumerarii e di onore,
per la residenza che faceva in det- ecclesiastici e laici, presenta i detti
ta isola, ad abbandonarla, e ramin- cavalieri novizii al Pontefice, che li

go recarsi in varie città di Euro- ammette al bacio del piede. E sic-

pa finche nel 1826, Papa Leo-


, come di sopra si fece cenno, che a
ne XII l'accolse nello stato del- questo onore sono ammessi i cubi-
la Chiesa, ed il regnante Pontefi- cularii , sarà bene dichiararli , come
ce permise' di stabilire la provvi- cosa appartenente alle classi delle
soria sua residenza in Roma, ove e- sette specie di Camerieri Pontifìcii.
un gran priorato, ed a cui vie-
siste Essi adunque sono il Cameriere se- :

ne nominato un Cardinale. Venendo greto partecipante, quello soprannu-


però a diminuirsi i cavalieri addet- merario, e r altro di onore col gra-
ti al priorato di Roma, e bramando do ecclesiastico
i due ; Camerieri se-
alcuni nobili cavalieri di emettere greti,soprannumerario e di onore,
in esso i voti dell' istituto, e la for- di spada e cappa; il cavaliere ge-
male professione secondo gli statuti rosolimitano r esente , delle guardie
conventuali dell' Ordine , non pote- nobili , e il tenente e sotto-tenente
vano farsi recezioni e ricevere ca- , della guardia svizzera, i ranghi dei
valieri di giustizia pel noviziato, sen- quali si vedono a' rispettivi titoli di
za che prima non si fossero eserci- questo articolo. All' articolo Gero-
tati in quattro caravane , e senza solimitano Ordine non solo si trat-
che prima non fossero provveduti ta quanto lo riguarda, ma eziandio
di chiesa conventuale, di ospedali , e della custodia, che ebbero i cavalieri
delle navi necessarie ad adempiere le de' conclavi, inA- cui furono eletti

regole prescritte dalle costituzioni. A lessandro V, Martino V e Adriano


tutto provvide l'attuai Papa Gregorio VI, dell'accompagnar che fecero
XVI, poiché per chiesa e ospedale Gregorio XI da Avignone in Ro-
in Roma diede all' Ordine l' ospizio ma , e del loro intervento ne' pos-
detto de' cento preti a ponte Sisto ; sessi de' Papi, col vessillo della reli-
ed in mancanza di navi per le ca- gione gerosolimitana. Leggesi poi nel
ravane, con apostolico breve de' i4 p. Fantoni, Storia d'Avignone, che
gennaio i835, esaudì le istanze del Clemente IX del 1667 , in luogo
ven. Bailo f. Carlo Candida luogo- delle lancie spezzate, sostituì sei ca-
tenente del magistero del medesimo valieri di Malta, per la guardia del
Ordine, col derogare a quella par- corpo del Papa.
CAM CAM 43
» vero di onore di spada e cappa,
IV. Camerieri segreti di spada >» poiché non usano veste talare,
e cappa sopraiinumerarii. » ma essendo laici vestono nero e
« abito corto, ed il loro numero è
Dal primo titolo di questo arti- « secondo l'arbitrio del Papa. "
colo sono vedute diverse notizie,
si L' esistenza di questi Camerieri nel
che riguardano i Camerieri segreti Pontificato Clemente Vili
di si ,

laici soprannumerari! e siccome , conferma da quanto il Novaes ri-


l'origine de' cubiculari Pontifìcii non porta nella vita di questo Papa,
si può con certezza stabilire, ma tomo IX, pag. 5i, cioè, che avendo
solo dedurre dalle notizie riportate, il marchese di Prossedi, uno de'quat-

così non si tace, quanto si legge tro rami dell'antichissima famiglia


nel Manuel des Dates, stampato a Massimo, nella sua vedovanza, spo-
Parigi nel iBSg, in cui al vocabolo sato una dama siciliana, essendosi
Camerierij si dice: dignité ecclesia- recato il marchese al palazzo apo-
stique et sécidiere^ instituée soiis Gre- stolico, come Cameriere d'onore di
goire XIII j, nel 107 3, dove deve servizio, tornato a casa la trovò
dire nel i573; mais le titre etait morta, ciò che avvenne nel i^^gc),
déja cornili sous Etienne IX en I Camerieri segreti di spada e
loSy, cioè Stefano detto X. Che cappa soprannumerarii sono tutti
dei Camerieri d' onore con abito nobili, e titolali dello stato Ponti-
paonazzo sia molto antica la ori- ficio, d'Italia, ed anche di oltre-
gine, si accennò superiormente, co- monti. Vengono prescelti da' Ponte-
me di quelli secolari partecipanti; fici a far parte della loro famiglia
ma de' Camerieri spada segreti di nobile per qualche benemerenza,
e cappa (equivalenti ai ciamberlani od attaccamento, che hanno per la
delle corti secolari), l'erudito Bo- Santa Sede, ed a titolo di distin-
nanni nella citata sua Gerarchia zione e Pontifìcio favore, e tutti
Ecclesiastica a pag. 477 ^ 479 ?
cessano di esserlo colla morte del
ci assicura il principio coli' espri- Papa, a meno che il successore non
mersi : » vi sono inoltre altri Came- li nomini di bel nuovo. Il loro nu-

rierisegreti di spada e cappa, isti- mero, come degli altri cubiculari,


tuitida Clemente Vili eletto a' So è vario, a seconda del beneplacito
gennaio iSg^, i quali godono detto de'Papi, mentre, dalle Notizie an-
titolo senza ingerirsi in cosa alcuna; miali di Ronia^ si rileva che dopo ,

e che neir anticamera detta della Clemente XII, il quale, nel 1785,
Bussola di damasco^ cioè la prece- fece Cameriere d'onore il conte Ni-
dente alla segreta, coi capitani dei colò Bielke, e poi, nel 1787, sena-
cavalleggieri, cavalieri lancie spezza- tore di Roma, sempre si accrebbe

te, sopraintendente della scuderia, ne' Pontificati successivi. Infatti ab-


o cavallerizzo, capitano della guar- biamo , Benedetto XIV, nel
che
dia svizzera, vi erano i Camerieri 1741, ne aveva dieciotto, e, nel
di onore detti di spada e cappa 1757, cinquantotto. Clemente XIII,
dal loro vestiario nero, non talare ". nel 1759, neavea dieci, e, nel 1768,-^
E dipoi « nel numero
soggiunge: ventiquattro, Clemente XIV, nel
w dei cubiculari! sono alcuni, che 1770, sei, e Pio VI, nel 1777,
» si dicono Camerieri segreti , ov- ventinove, e, nel 1790, trentasette,

l
44 CAM CAM
Più o meno furono quelli di Pio spada e cappa, di ambedue le clas-
\n, Leone XII e Pio Vili, e gli si, prestano al Pontefice i servigi,

altuali del Papa regnante ascendo- che diremo.


no a circa sessanta, e fia questi ev- Hanno inoltre l'uniforme di pan-
vi sempre compreso il generale delle no rosso scarlatto, con mostre di
milizie Pontilicie, qualche colonnel- velluto nero, con ricami e lamari
lo di esse, e quelli de' carabinieri, d'oro, ed allora assumono il sotto
secondo la disposizione di Pio VII, abito bianco, cioè calzoni corti di
fatta quando ne istituì il corpo. panno con fibbictte dorate, e calzette
Vestono l' abito di città tutto di di seta, con iscarpe e fibbie, oltre
panno nero l' inverno, e di seta se , la spada coli' elsa dorala. L'origine
così piace, l'estate, cioè vestito, o di questa montura rimonta al Pon-
casacca, con corpetto, calzoni e gon- tificato di Pio VI, che la concedette
nella, calzette di seta, scarpe con pure ai Camerieri segreti parteci-
fìbbie, spada civile coli' impugnatura panti laici, come si disse parlando
di acciaio , bragiuole, e manichetti del foriere, del cavallerizzo, del ca-
di merletto, cappello piumato con pitano e degli uffiziali svizzeri ,
per
granoni d'oro, e coccarda Pontifi- indossarla quando il Papa riceveva
cia, ed il mantello, o cappa, che ad udienza qualche principe nella
dev'essere sempre di seta; onde da sera, cui Pio VII accordò
poscia
questo mantello, e dalla cappa che le spalline d' oro con granoni da
portano, e dall'essere tutti nobili, colonnello, e i, granoni d'oro e le
cavalieri e titolati , si chiamano ca- piume bianche intorno al cappello
o Camerieri segreti di spada
valieri, nero. Si usa questa divisa in occa-
e cappa. 11 regnante Pontefice, per sione di visite di nuovi Cardinali,
distinguerli dai gentiluomini dei Car- e nella circostanza di servire qual-
dinali, che, meno il cappello guar- che sovrano, o sovrana, nell'accom-
nito con piume bianche e granoni, pagnarli in certi luoghi, secondo la
portano un abito eguale, ha loro destinazione di monsignor maggior-
concesso per distintivo, di usare con domo.
tal abito di città una collana di ar- In quanto alle onorevoli incom-
gento dorato, con tre ordini di ca- benze de' Camerieri segreti di spada
tenelle, fermate a cinque borchie e cappa soprannumerarii, e de' Ca-
ovah e smaltate, col triregno e le merieri d'onore di spada cappa, e
chiavi incrociate. Tali Pontificie in- consistono primieramente, nel fare
segne pendono dalla borchia, che r anticamera uno per cadauna clas-
sta in mezzo della collana. Nelle se per ogni settimana , nelle o-
cinque borchie poi vi sono due let- re che il Pontefice dà l' udienza
tere iniziali C. S. , cioè Cubicula- consueta per turno, e a vicenda:
riiis Secretus, e queste stanno nella i primi risiedono nell' anticamera
collana de' Camerieri segreti di spa- segreta col prelato maestro di ca-
da e cappa soprannumerarii, mentre mera, ed i secondi in quella d'o-
nelle borchie della collana de' Ca- nore. Ciò praticano anche ne' rice-
merieri d'onore di spada e cappa, vimenti de' sovrani, e tutte le volte,
vi sono invece le lettere iniziali C. che ha luogo 1' invito dell'antica-
H. cioè Cubìcularius Honoris. Con mera. Ne* concistori , cappelle e ,

quest'abito adunque i Camerieri di pontificali accompagnano il Papa


,

CAM CAM /p
nell'andare, e nel ritorno dalla sua siastiche Camerieri di spada e cap-
i

camera sino al luogo del concistoro, pa soprannumerarii, o di onore,


della cappella, e de'pontifìcali nella soltanto alle processioni, con torcia
basilica vaticana, cioè precedendolo accese, delle canonizzazioni, e del
colla camera segreta. Quando il Corpus Domini, ed il loro luogo è
Pontefice va in sedia gestatoria, i innanzi i cubicularii, che vestono
Camerieri soprannumerarii, e quelli cappe rosse, cioè sono seguiti dai
di onore di spada e cappa di setti- bussolanti: nelle altre processioni,
mana, vanno vicino a detta sedia, devono precedere il maestro del sa-
presso il foriere, ed il cavallerizzo. Ma gro ospizio, secondo la disposizione
se le cappelle pontificali, od altre di Leone XII. Anticamente essi sos-
funzioni si facessero in chiese o ba- tenevano le aste del baldacchino
siliche non contigue al palazzo apo- nella detta processione del Corpus
stoHco, l'accompagnamento non ha Domini, cioè dal Fastello della por-
luogo . Che se il Papa si reca ta della galleria, o vestibolo, ove so-
dal palazzo vaticano ad assistere no gli Svizzeri, e le portavano fino
esequie alla basilica di s. Pietro, al termine del colonnato contiguo.
alle processioni o novene di essa Se nei possessi solenni, che i Pa-
e ne' venerdì di marzo alla visita pi prendono alla basilica lateranen-
dellamedesima, i Camerieri di am- se , vi è la cavalcata , le dette due
bedue le classi fanno l'anticamera, classi di Camerieri di spada e cap-
e precedono col resto della nobi- pa , andar debbono sempre col detto
le corte il Papa. Ne' Pontificali, so- abito nero da città, e cappello in
lenni benedizioni, funzioni della set- capo, intervenendovi nel modo, e
timana santa , e cappelle annua- come si vedrà da' seguenti csempii
li e straordinarie, insieme ad un tratti da quelli riportati dal Cancel-
bussolante ne' palchi , e luoghi per lieri e da me proseguiti ne' tre ul-

le dame, corpo diplomatico, e per- timi. Il primo possesso , in cui si


sonaggi distinti, tocca ad essi, vale fa menzione ch'essi intervenissero,
a dire a quelli nominati dal mag- fu quello preso da Clemente XI,
giordomo, custodirne 1' ingresso, ed nel 1700, in cui ebbero il luogo
ammettervi le persone destinate a dopo gli avvocati concistoriali, se-
tai luoghi. Siccome poi quando giun- guiti da'cappellani comuni e segreti,
ge in Roma un sovrano, o sovra- sebbene un autentico, e veridico
na, principe, o principessa di sangue mss. dice, che fra le due classi di
regio, si destina dal maggiordomo questi ultimi cavalcarono i cavalieri
stesso un Cameriere di spada e cap- d'onore di spada e cappa. In quel-
pa ad assisterli nelle sagre funzioni, lo del 1758 di Clemente XIII, ap-
così quegli, che n'ebbe l'incarico, presso §li avvocati concistoriali, ca-
trovasi nella tribuna destinata a' detti valcarono i Camerieri d' onore di
sovrani e principi per l'assistenza spada e cappa, indi i Camerieri di
ed accompagnamento. Tutti quelli onore di mantellone, poi i Camerie-
d'ambedue i ceti, che sono di set- ri segreti secolari, quindi quelli di
timana, o che destinati vengono ai mantellone. Nel possesso di Clemen-
predetti uffici, sono serviti da un te XIV, nel 1769, si praticò altret-
frullone palatino. tanto; ed in quello di Pio VI, nel
Fauno parte nelle funzioni eccle- 1775, seguirono gli avvocati conci-
46 CAM CAM
storiali i Ginierieri d' onore
, di Natività della b. Vergine, nonché
spada e cappa, coi quali ebbe luogo per quella di s. Carlo, cioè dal pa-
tutta la nobiltà romana distinta in lazzo apostolico alla Minerva, alla
xpiesta circostanza coll^ esser tutta chiesa Nuova, alla piazza del po-
considerata, come unita all'antica- polo, e alla piazza di s. Carlo al
mera di onore. Succedevano i Ca- Corso, intervenivano ad esse tan-
merieri d'onore di mantellone, e i to i Camerieri di spada e cap-
Camerieri segreti secolari, e di man- pa soprannumerarii , che quei di
tellone, e poscia il baronaggio ro- onore, e per le particolarità avve-
mano, indi i quattro Camerieri se- nute in due di quelle della ss. An-
greti di mantellone più anziani, nunziata, qui riporteremo quanto è
portando i quattro cappelli pontifi- analogo all' argomento. In quella del
cali. Ma siccome Pio VII, ed i suoi 1702, sotto Clemente XI, i Came-
successori non cavalcarono ne' pos- rieri di spada e cappa di onore
sessi , andando in carrozza ecco , pretesero precedere i Camerieri di
quanto ebbe luogo. In quello del abito paonazzo ma il maestro di
,

1801 di detto Papa, dopo il foriere camera noi permise ; ed in quella


ed il cavallerizzo cavalcarono i Ca- del 1770, fatta da Clemente XIV,
merieri di onore di spada e cappa, i quattro cappelli Pontificali furono
cioè il conte Pietro Giraud con sostenuti sopra altrettante aste, da
altri cinque, seguiti dai Camerieri quattro Camerieri segreti di spada
d'onore in abito paonazzo, da sei e cappa,come si legge nel numero
Camerieri segreti di spada e cappa, 8148 del Diario di Roma di detto
r ultimo de' quali era Alessandro anno.
Falconieri generale delle poste Pon- Nelle comunioni, che si flmno per
tificie, e dai Camerieri segreti in le solennità di Pasqua, dell'Assunta,
abito paonazzo. Nel possesso di Leo- d' Ognissanti, e per Natale dal Papa
ne XII, a'i3 giugno 1824, appres- nella cappella palatina , od in sua
so le guardie nobili, cavalcarono i vece dal maggiordomo, o da un ve-
Camerieri d'onore di spada e cap- scovo delegato , i Camerieri di spa-
pa, seguiti dai Camerieri d'onore da cappa delle tre classi , col-
e
di mantellone, dai Camerieri segreti la camera segreta secolare e le ,

di spada e cappa, e dai Camerieri guardie nobili si recano con abiti


,

segreti di mantellone. Nel 1829 di città a riceverla , e poi passano


a'24 maggio prese possesso Pio Vili, nelle camere di monsignor maggior-
e dopo il foriere, e cavallerizzo nel domo pel rinfresco , nelle quali il

frullone palatino, cavalcarono i ca- giovedì e venerdì santo sono tratta-


Camerieri segreti di spada e
Talieri ti a mensa quelli, che prestano ser-
cappa, e poi i Camerieri d'onore, vigio, come lo sono tutti quelli delle
e segreti paonazzi ; ma avendo preso altre classi di Camerieri laici ed ec-
a'3i maggio i832, privato possesso clesiastici, che egualmente siano di
ilregnante Gregorio XVI, non vi settimana, o di ordinario servizio.
fu cavalcata. Così nelle benedizioni delle candele,
Oltre le suddette cavalcate dei palme, e Agnus Dei ne godono la
possessi, quando si facevano quelle distribuzione, Camerieri segreti se-
i

per le cappelle della Ss. Annunziata, colari soprannumerarii , e d' onore


di s. Filippo , e per la festa della in attualità di servigio, come delle
CAM CAM 47
vite ed immagini nelle beatificazioni, il rosso, è come quello de' Camerieri
e canonizzazioni. In quanto poi alia segreti, e soprannumerarii colle sud-
dispensa delle medaglie d' argento descritte distinzioni e prerogative, ed
nei possessi, e per la festa de' ss. Pie- eguale è pur 1' uso in essi delle calze
tro e Paolo, i Camerieri laici d'ogni paonazze, e fettuccia semplice di e-
classe l' hanno, se prestano servigio gual colore al cappello fuori di R^o-
nel decorso anno. ma. Cosi promiscuamente ai Came-
rieri segreti soprannumerarii por-
V. Camerieri d! onore in ahilo tano le torcic, le aste del baldacchi-
paonazzo. no, quelle de' flabelli , ed accompa-
gnano il Papa nella basilica vaticana
Dopo quanto si è detto al titolo nelle sopraddette circostanze. E nelle
II de' Camerieri segreti soprannu- cappelle, processioni, ed altre funzio-
merarii, poco altro vi è da aggiun- ni siedono e vanno innanzi i Came-
gere sui monsignori Camerieri di rieri soprannumerarii ,
partecipando
onore in abito paonazzo, giacche an- di tutto ciò, che vien loro dato al
che questi vengono nominati per tali Pontificio trono, non che delle dis-
dai Papi, durante il loro Pontifica- pense di medaglie d'argento, allorché
to, a cagione di onorificenza, distin- prestano il servigio, si pel possesso
guendo con tal qualifica nobili e che per la festa de' ss. Pietro e Paolo.
benemeriti ecclesiastici, molti de' qua- Fare pur debbono l'ora assegnata per
li ascesero a' primarii gradi della pre- le quaranta ore, ed al sepolcro nella
latura, ed al Cardinalato. Il loro nu- cappella palatina. Finalmente, quan-
mero egjualmente variò, come quello do neir appartamento Pontificio per
di tutti i famigliari d' onore del Pon- turno settimanale prestano servigio,
tefice,onde le Notizie annuali di il luogo de' Camerieri d' onore in
Roma ne registrano sotto Benedetto abito paonazzo è 1' anticamera d'ono-

XIV, trentadue, nel 1741? quaran- re, ed al fine della settimana, come
totto nel 1742, e novantadue nel i summentovati, sono presentati dal
1757. Nel Pontificato di Clemente maestro di camera al bacio del pie-
XIII furono venlinove, nel 1759,6 de di Sua Santità.
quarantanove , nel 1768, Clemente
XIV ne fece otto nel 1770, Pio VI VI. Camerieri d'onore extra urbem.
ne nominò quarantadue, nel 1777,
e quarantotto erano quelli del 1790, Questi monsignori non si debbo-

numero che si accrebbe e diminuì nei no confojìdere coi Camerieri extra


Papi successori. Quelli del regnante muros y della classe de' bussolanti,
sono circa sessanta, fra' quali si com- chiamati in modo, perchè stando
tal
prendono varii beneficiati delle basi- neh' appartamento del Papa nell'anti-
liche di Roma , degl' impiegati pri- camera de' bussolanti, non potevano
marii delle segreterie delle congre- penetrare dentro la bussola, e molto
gazioni Cardinalizie, e de' tribunali, meno nelle anticamere segrete. Ora
del sostituto de' memoriali, rettori di però non esistono più, perchè il regnan-
collegi, del cappellano della guardia te Pontefice li rimiì aìbussolanti{Fedi).
svizzera, ed anche di ecclesiastici, che ICamerieri d'onore extra urbem^ cioè
dimorano fuori di Roma, ec. Camerieri d' onore in abito paonaz-
Tanto l'abito di mantellone, che zo fuori di Roma, incominciarono nel
4B CAM CAM
Pontificalo di Pio VI, ma in s'i ri- gioso attacctnnento alla Sede Apo-
strello numero, che non furono mai stolica, meritevoli della considerazio-
sol lo quel Pontefice più di tre. Pio ne del capo augusto della Chiesa,
^ li n'ebbe quattordici, ninno ne no- sono prescelti dai Pontefici a si (fatta
minarono Leone Xll e Pio Vili; onoriiìcenza. Essa dura colla vita di
ìui\ il Paj)a regnante ha couccdulo chi li dichiarò. Ma i primi quattro,
tale onore a circa sessanta ecclesiastici. cioè i più antichi, non solo sono per-
Oltre il titolo di monsignore, e petui sotto ogni Pontificato, ma go-
Ja qualifica di famigliari del Papa, dono la così detta parte di palazzo
vestono come i Camerieri segreti di di pane e vino, chiamata volgarmen-
paonazzo, cioè mantellone, sottana di te zuppa consistente in trentasei
,

panno di tal colore, e nell' estate di scudi l' anno per cadauno. Inoltre,
seta violacea, collare, fascia, e calze sebbene essi non sieno di settimana,
di seta del medesimo colore, del percepiscono le distribuzioni di can-
quale è pm'c la semplice fettuccia dele, palme, Jgkus Dei ^ medaglie
al cappello. Ma ne il titolo , ne del possesso, e per s. Pietro, nonché
quest' abito usar possono in Roma ,
le vite e le immagini de'beati, e santi,
come non hanno le vesti e cappe in ciascuna beatificazione e canoniz-
Che se il Papa
rosse. si recasse nella zazione.E siccome a questo ceto di
città e luoghi ove risiedono, ovvero in Camerieri d' onore di spada e cappa
qualunque altro fuori di Roma, posso- appartengono sempre il tenente e
no assumere l' abito di Cameriere di sotto tenente della guardia svizzera
onore, e fra quelli di questo ceto pre- Pontificia, i quaU prestano questo
stargli servigio. Onde considerandosi servigio sotto ogni Papa, cos\ anche
allora per Camerieri d'onore prestanti i detti uffiziali non cessano mai di
servigio, se il Papa fuori di Roma considerarsi quali Camerieri d' onore
facesse funzioni ecclesiastiche, i Came- di spada e cappa. Altre volte por-
rieii extra potranno indossa-
iirbeni^ tavano r abito nero , mentre oggi
re la veste, o soprana , e la cappa usano montura rossa, il tenente
col cappuccio, tutto di saia rossa con con ispalline di granoni d' oro da
mostra di seta di egual colore e , tenente colonnello, e il sotto tenente
pelli d'armellino nell'inverno, e ciò con ispalline da maggiore , come si

ne' tempi, e nel modo che Came-


i disse al titolo III, parlandosi del loro
rieri segreti ecclesiastici usano in Ro- capitano e degli ufFiziali svizzeri.
ma y dando però la precedenza a Tanto l'origine che il vestiario
quelli d' onore in abito paonazzo. I d' ambedue incom-
le specie , e le
Camerieri extra urbeiUj alla morte benze de' Camerieri d' onore , sono
del Pontefice, che li nominò, cessa- conformi a quelle dei sopra nnume-
no di esserlo , come gli altri cubi- rarii , meno che la loro collana ha
culari i. nelle cinque borchie le iniziali C. II.
Cuhicularius Honoris ^ come si disse
VII. Camerieri d* onore di spada al titolo IV, e nell'appartamento
e cappa. Pontificio risiedono nell' anticamera
d' onore, procedendo nelle processio-
Signori rispettabili, e cavalieri lai- ni e cavalcate innanzi ai detti Ca-
ci, tanto romani, che dello stato, e merieri soprannumerarii, con quelle
stranieri, che diedero prove di reli- regole, consuetudini ed ordine, che
.

CAM CAM 49
si disse al citalo titolo, godendo pe- Pontificio. Essa è antichissima, opu-
rò degli onori, e di ogni altra cosa lenta situata sopra un
e popolosa,
siccome ì predetti Camerieri laici so- colle fia Apennini, e dalla natu-
gli

prannumerarii. ra perciò fortificata. Pretendesi che


Il loro numero fu più o meno, sia stata edificata dai popoli umbro
secondo il volere de' Papi. Dai ruoli camerti, verso l'anno5 3,innanzi l'era 1 1

di Paolo IV, Pio IV e s. Pio V, che volgare, che corrisponde a 759 anni
sono i più antichi del palazzo apo- prima della fondazione di Roma
stolico, dappoiché l'esercito che, nel Macrobio opina che il nome di Ca-
i527, saccheggiò Roma, incendiò pu- merino le provenga da Camese, uno
re gli arclìivii palatini, si ricava, che de' più antichi re dominatori dell'I-
sotto Sisto V erano dodici, ed alcuni talia. Qualunque però ne sia l'ori-

con parte di pane solo. JXemmeno in gine, è certo che, per la sua anti-
progresso non 1' ebbero tutti, perchè chità e pel suo splendore, gareggia
quando furono aumentati a venticin- colle principali città dell'Umbria. I

que, l'ebbero soli cinque. Ne'ruoli di camerinesi si acquistarono gloria sot-


Clemente Vili, nel 1597, se ne leg- to Scipione, che seguirono in nume-
gono otto, dieci nel Pontificato d'In- ro di seicento nell'Africa, e sotto
nocenzo X, nove in quello di Ales- Mario, il quale guerreggiando coi
sandro VII, ed otto con pane e vino cimbri, e co'teutoni^ li proclamò cit-

in quello di Clemente X. I quattro tadini romani nello stesso campo di


d' Innocenzo XI godevano la parte battaglia. Confederati co' romani con-
di pane e vino; Innocenzo XII n'eb- tro gli etruschi, sino dall'anno
444>
be tre con venti scudi mensili per come ha da Tito Livio , che in
si

cadauno, oltre la consueta parte pa- più luoghi ebbe ad encomiarli , sos-
latina. Clemente XI tenne undici tennero essi in ogni incontro i di-
Camerieri d' onore di spada e cappa, ritti di Roma. con Pom- Si recarono
cioè uno colla provvisione di scudi peo nelle Spagne, e colle armi giun-
venti^ e gli altri col solo pane e vi- sero ai primari i gradi ed onori, ed
no. Benedetto XIVne , nel r74 1 , ebbero la prefettura, colla quale pu-
avea trentadue, e, nel fino 1758, re si mantennero sotto gì' imperatori.
a novantadue. Clemente XIII ne di- Alarico, re de'goti, inutilmente as-
chiarò tali quarantotto, quanti ap- sediò la città di Camerino a' 5 ot-
punto erano nel 1768. Nel 1773, tobre del 409 '>
P'^i tardi, e solo dopo

» cinquantotto erano quelli di Clemen-


te XIV, e, nel 1791, quarantotto
vigorosa resistenza potè impadronirse-
ne, l'anno 592, Agilulfo re de' longo-
quelli di Pio VI; però, nel 1778, bardi, duca di Spoleto, che vi si fece
erano soltanto tredici con parte di proclamare duca Camerino. Tutta- di
pane e vino, ed otto senza. Nel volta nel Pontificato di Stefano II, det-
1823^ Pio VII ne avea sessantacin- to III, ricuperarono qiie' cittadini la li-
que, nel 1829 Leone XII n'ebbe bertà, e valorosamente pugnarono sot-
sei, nel i83o Pio Vili ne creò set- to il proprio vescovo Solone, contro
te, ed attualmente sorpassano il nu- r longobardo Astolfo, nel
esercito del
mero di trenta quelli del regnante 754, il le usurpazioni, che
quale per
Gregorio XVI. commetteva nei dominii della Chie-
CAMERINO (Crtmm«.). Città con sa Romana, fu obbligato a restituii'-
residenza arcivescovile nello stato le l'esarcato, il ducalo di Urbino, e
VOL. VII. 4
5o CAM CAM
altre citta, a cui lo costrinse il re spedi contro la città Princi valle
Pipino. Carlo Pon- Magno donò al d'Oria, il quale favorito dalla fazio-
tefice Adriano I il ducato di Spo- ne de' ghibellini , vi portò 1' in-
leto, ed allorquando s. Leone III cendio e la distruzione verso l'anno
rinnovò in lui nell' 800 l' impero , , 1258, per lo che poche famiglie po-
d'occidente. Camerino fu definitiva- terono salvarsi ne' luoghi inaccessibi-
m'enle dato alla Setie Apostolica, ed li degli Appennini. Trascorsi due an-
ebbe da Carlo il titolo di marche- ni coll'aiuto de'confederati, cogli a-
sato, per cui la sua provincia si chia- iuti di tre Cardinali degli Orsi-
mò Marca Superiore, o marcliesa- ni, non che per le cure ed il va-
to di Camerino, ed anche stato di lore di Gentile Varano, fu messo un
Camerino. Più tardi i limiti furono ordine nelle cose della città, ed in-
più o metìo estesi, e talvolta giun- vitati furono i profughi cittadini a
sero dagli A pennini al Metauro. ritornarvi ed a ripararne i danni.
IN'el X
secolo Camerino molto sof- E tante benemerenze meritavano un
fri dal re d'Italia Berengario, e da premio, considerandosi il Gentile
altri suoi successori ; ma Papa Gio- qual secondo fondatore della città;
vanni XII , coll'aiuto di Ottone I , laonde prima Alessandro IV gliene
che poi coronò imperatore, ricupe- conferì la signoria, che fu approvato
rò nel 957 , Camerino insieme ad
, poi da Nicolò III colla giunta di varii
altri dominii della Chiesa. Non an- lerritorii. In progresso col benepla-

dò guari, che passò in potere di cito degli altri romani Pontefici, i


''

Ottone III, ed alla sua morte, av- discendenti di Gentile s' imparenta-
Tenuta a' 28 gennaio del 1002, il rono colle sovrane famiglie d' Ita-

marchesato si divise in contee , fin- lia , signoreggiarono per tre seco-


ché, verso il io5o, ne concentrò in li i camerinesi, con titolo di prin-
se il potere Bonifazio, padre della cipi, di duchi , e talora di mai che-
celebre contessa INIatilde, alla quale si ed i Papi gli onora-
della Marca,
ubbidì Cameiino sino al 1 1 1 5 cir- rono del generalato della Chiesa, e
ca, epoca in cui ritornò alla Chiesa, d'importanti legazioni all'estero. Tut-
per lo dono fatto dalla pia contes- ta volta evvi chi sostiene, che la so-
sa suo patrimonio alla Santa
del vranità dei Varani su Camerino
Sede, atto confermalo nel Pontifica- ebbe principio mentre i Papi stava-
to di Pasquale II l'anno 1102. no in Avignone, tra il 1820, e
Quindi salvo l'alto dominio soggetto 1 33o,ovvero che in quel tempo si sarà

a' sovi-ani Pontefici, in seguito Ca- estesa ed aumentata la loro autorità.


merino fu governata da' suoi consoli. Clemente VI residente in Avignone,
Regnando Gregorio IX e Cele- nel 1 344) sp<^^i Ridolfo II Varani con
stino IV, i camerinesi respinsero col- mille camerinesi nell'Asia, e Smirne
le anni gli attentati di Federico li fu tolta per esso dalle mani degl'in-
di Svevia, e di Enzio suo figlio, per fedeli ,
per cui meritò di essere di-
cui Innocenzo IV li ricolmò di elo- chiarato viceré dell'Abruzzo, e gon-
gi, giacché, a difesa della Chiesa ro- faloniei'c della Chiesa.
mana, i camerinesi si erano collega- I camerinesi ed i Varani nel
ti con altre possenti città. Ma sot- grande scisma d'occidente, e nelle
to il successole Alessandro IV, Man- guerre delle fazioni , che tanto agi-

fiedi figlio naturale di Federico li, tarono il declinar del secolo XlVj e
,

CAM CAM 5t
i primordii del XV, soggiacquero a te dal delitto di ribellione, e di lesa

varie sciagure, militando or contro maestà in cui erano caduti.


lino or contro l'altro; giacché Ri- Infelice fu il principio del secolo
dolfo II si alleò prima con Innocen- XVI 1 5o
pei Varani, giacche, nel i

zo VI, suo legato Cardinal


e col Papa Alessandro VI condannò co-
Albornoz, che stava per conquistare me reo di spergiuro, di sacrilegio^
lo stato, anzi fu da lui fatto suo di ribellione e di lesa maestà, Giu-
generale, e potè reprimere i Mala- lio Cesai'e vassallo della Chiesa Ro-
testa. Ma avendogli un altro ponti- mana, e privoUo eziandio della si-
ficio legato tolto Camerino per riu- gnoria, perchè non avea pagato il
nirlo alla Chiesa, nel 1876, profit- dovuto censo pel ducato di Came-
tò della guerra suscitata dai fioren- rino'; tornato però nel pristino stato,

tini a Gregorio XI per ricuperare prese la protezione de' pubblici as-


il suo patrimonio, ed aggiungervi sassini, uccise il proprio fratello, per
Macei^ta. Quindi si ritirò dai fio- levargli certo governo , e commise
rentini, e si unì alle armi Pa- del parecchi altri Tragica fu la
misfatti.

pa; e Gentile di Varano, che si sua fine perchè Cesare Borgia duca
vuole nato da lui, fece prigioniere Valentino, nel i5o2, lo fece stran-
in Macerata Antonio Tomazelli mar- golare nella rocca di Pergola , coi
chese della Marca e nipote di Bo- suoi tre figli Venanzio , Annibale e
nifazio IX, «d ottenne nel rilasciar- Pirro, e ne occupò gli stati. Anco-
lo r indipendenza del principato di ra si veggono gli avanzi della roc-
Camerino dalla Santa Sede; indi passò ca, fatta costruire da Alessandro VI;

al servigio di Ladislao re di Napoli, ed ammirasi siccome insigne monu-


poi parteggiò per Gregorio XII. In mento architettonico.
questo tempo Giovanni Varani am- In tanta catastrofe riuscì a ripa-
pliò la città, e'circondò di mura il bor- larsi a Venezia cogli aviti tesori
go Venanzio
s. ma i suoi parenti
; Giammaria Varani superstite di que-
si macchiarono di delitti, e Piergen- sti, e dopo la morte di Alessandio
tile fu decapitato per ordine di Vi- VI, che accadde 18 agosto
i5o3,
a'

telleschi, legato della Marca. Fu al- fece ritorno in Camerino


dove fu ,

lora che Camerino si diede al pro- accolto con tripudio universale. Spo-
de Francesco Sforza, coli' aiuto del sata egli avea la nipote di Papa
quale i superstiti Varani ricupera- Leone X, Caterina, figlia della so*
rono lo stato, e lo divisero tra lo- rella di lui Maddalena e di Frauce-
ro, cioè fra Ridolfo IV fighuolo di schetto Cibo. Come fu assunto al
Pier Gentile, e Giulio Cesare, figlio Pontificato, Leone elevollo tosto alla
di Giovanni II. A tal ricupera con- dignità di duca , e lo distinse con
corse la dottrina di Costanza di onorevoli cariche, per cui nel solen-
Varano, che, nel i44^j ^i sposò con nissimo possesso preso da quel Pon-
Alessandro Sforza signore di Pesaro. tefice della basilica lateranense, in-
Ad due il Pon-
istanza di questi tervenne Giammaria, ed ebbe luogo
tefice Nicolò V, a' 9 maggio i447) nelle cavalcate fra i più degni. Giac-
con suo diploma confermò tutte le ché, oltre la prefettura di Roma,
immunità ed i privilegi da'suoi prede- Leone X gli diede le signorie di
cessori conceduti ai camerinesi; e po- Sassofèrrato, di Ci vita nuova , Cer-
scia, a' 3i gennaio i449> li assolvct- reto, e poi anche Sinigaglia. Successe
,,

5>x CAM CAM


Adriano VI, che essendo morto con re . Poscia ne invesfi Pier Luigi
sospetto di veleno, nel i^23, furo- Farnese, signore di Ncpi, ma, noi
no messi in prigione per quel moti- i/)45, volendo riprendersi il Papa
vo alcuni sudditi del duca di Ca- tanto Camerino, che Nepi, diede al
merino , comunque ne sortissero Farnese invece i ducati di Parma ,
senza che fosso proseguito il processo. e Piacenza a ragione di feudo, seb-
Da Giammaria , e da Caterina bene allora da Camerino e da Ne-
nacque la sola Giulia, la quale vo- pi si ricavasse un maggior frutto.
levasì sposare a Mattia figlio di Er- Tornò allora a risiedere in Cameri-
cole Varani , stabilitosi in Ferrara no un legato apostolico, cioè il Car-
dopo la morte di Ridolfo IV suo dinal Durante de' Duranti, col tito-
genitore. Ma Caterina la madre ad lo di legato a lateve dell'Umbria e
onta delle analoghe disposizioni del di Camerino. con tale modera-E
defunto consorte, la uni invece a zione, dolcezza prudenza si con-
e
Guidobaldo II figlio di Francesco
, tenne egli in quell'uflicio,, da guada-
Maria della Rovere^ duca di Urbi- gnarsi l'affetto, e la stima de' popo-
no, del sangue di Sisto IV e di li. Alcuni vogliono, che Giulio III
Giulio II, per la qual cosa Cameri- succeduto^ nel i55o, a Paolo III, in-
no fu unito al ducato di Urbino. feudasse Baldovino suo fratello del
Inutilmente avea Sciarra Colonna ducato di Camerino. Però non è ve-
occupato lo stato, ed inutilmente roj che affatto gliene desse la infeii-
Mattia si volle difendere dalla po- dazione; bensì abbiamo dalla sua
tenza del Roveresco, il perchè si vita, che quella fu una delle cause
trovò costretto a cedere per la for- che il portarono al sepolcro, nel
za delle armi, e vendette le sue ra- i555, perocché vedendosi il Papa
gioni per trentadue mila scudi a continuamente pressato da Baldovi-
Paolo III, tornandosene a Ferrara no a dargli quello stato di Cameri-
ove col fratello continuò la fami- no, e sapendo l'opposizione dei Car-
glia, detta de' Varani di Camerino, dinali , finse di sentirsi oppresso di
donde fiori nei pri mordi del decor-
i languore per non essere costretto
so secolo d. Alfonso di Varano, dei dal medesimo fratello a tener con-
duchi di Camerino, insigne prete cistoro , e per darlo a credere , co-
autore di parecchie opere enco- minciò a nutrirsi di cibi diversi, che
miate , e benemerito della lin- lo trassero alla tomba.
gua, ed italiana poesia, cui resti- Da allora in poi Camerino rima-
tuì a quella gravità ed elevatezza, nendo costantemente sotto l'asso-

colla quale Dante 1' aveva nobilitata. luta sovranità della Santa Se-
Il Pontefice Paolo III, Farnese, de, fu governata dai prelati go-
nel 1539, obbligò di poi colle anni vernatori per più di due secoli.

il duca di Urbino a restituire alla Nel declinar del XVI li secolo, la na-
Chiesa Camerino, sul quale oltre lo tura , e la politica congiurarono ai
sborso di trentadue mila scudi, fece danni di Camerino il terremoto
:

valere i diritti dell'alta sovranità della che, nel 1279, avea recato immen-
Sede Apostolica. Difatti in persona vi si danni, si ripetè in tal'epoca ; con
si recò a' i4 ottobre dichiarando la tutte le funeste conseguenze, che
città metropoli dell'Umbria, e desti- precedettero, e seguirono la fran-
nandovi un Cardinal legato a late- cese invasione. Nella seconda inva-
,

CAM CAM 53
sione francese, cioè nel 1809, di- Esso era stato compagno di s. Ve-
venne capoluogo di circondario del nanzio, che fu martirizzato a' 1 8 mag-
dipartimento del Tronto e del Mu- gio del 254, e venne consagrato in
sone, e, dopo il i8i4, quando Pio Pioma. Nel 465 il vescovo di Cameri-
VII ritornò sul trono, fu Camerino no Geronzio intervenne al concilio
dichiarata capoluogo della delegazio- celebrato in Roma dal Pontefice s.

ne di Camerino, e, nel 1825, da Ilario, e l'altro vescovo Glorioso si

Leone XII fu riunita a quella di recò in quello convocato nel 649, ,

Macerata, finché, nel i83i il re- , da Papa s. Martino I al Laterano.


gnante Pontefice dichiarolla nuova- NeirVlII secolo s. Ansovino vi eb-
mente delegazione indipendente , e be i natalij e prima di essere elet-
sede d'un prelato delegato, e di un to vescovo di Camerino, era stato
tribunale di prima istanza. Ha di canonico della cattedrale ed avea ,

sua dipendenza i governi di Piora- diretta la coscienza dell'imperatore


cOj rinomato per le cartiere, e di Lodovico II, morendo nel bacio del

Caldarola, borgo cospicuo, famige- Signore l'anno 8 1 6. L'Ughelli, nella


rato pei suoi bagni termali, e pa- sua Italia sacra tomo I, pag. 546,
tria della illustre famiglia Pallet- e tomo X, pag. 25 1, riporta la suc-
ta, di cui nomineremo in seguito cessione dei vescovi di questa sede.
i Cardinali. L* insigne collegiata di Fra quelli, che andarono decorati
s. Martino è patronato di tal fa- della porpora, vi fu Gio. Battista
miglia con capitolo e prevosto, il Altieri , ma rinunziando egli il ve-
quale per concessione di Sisto V ,
scovato. Urbano Vili, nel 1627, lo
e Clemente Vili spedisce diplomi ca- diede ad Emilio Altieri suo fratello,
nonici a' suoi dipendenti. Dal secolo il quale, nel i63o, vi celebrò il si-

IX al XII Caldarola fu posta dai nodo, in cui provvide leggi


stabili
Papi, e dagl'imperatori sotto la giu- per la diocesi, e nell'anno seguente
risdizione dell' abbate di s. Clemen- introdusse i padri dell' Oratorio in
te j nell'anno 1240 da Gregorio IX fu Montecchio. Fatto però Cardinale
sottoposta a Camerino, e poscia me- nel 1669, dopo cinque mesi fu crea-
ritò gli encomii di Eugenio IV, che to Papa col non? e di Clemente X
la pose sotto il diretto dominio del- (redi). Questo Pontefice, fra le al-
la Chiesa Romana, dandole per i- tre beneficenze, con cui fu largo coi
stemma le Pontificie chiavi. Anco al- camerinesi aggiunse due canonici
,

tri Papi ebbero predilezione per Cal- al capitolo, che sino dal vescovato
darola , e , nel 1 598 ,
quando Cle- di Eudone, nel 994» si fregiava del-
mente Vili 8Ì recò a prendere pos- le dignità d'arcidiacono, arciprete, e
sesso di Ferrara, volle alloggiare nel primicerio; e nel Pontificato d'In-
vasto e bel palazzo dei Pallotta. nocenzo IV si componeva di dodici
Passando ora a dire alcuna cosa canonici, a' quali quattro ne accreb-
delle notizie ecclesiastiche di Came- be Paolo IH.
rino, e della sua cattedra episcopale, Fra i sinodi celebrati in Cameri-
immediatamente soggetta alla Santa no meritano pure menzione quello
Sede , si vuole che , verso l'anno del i584, tenuto da Gaspare Orsi-
238, ricevesse il lume del vangelo ni, el'altro, nel i587, ^^^^^ Giro-
dai ss. Porfirio e Venanzio , e che lamo Bobo, o Bobus. Lo Scotto, nel
nel 255, ne fosse vescovo s. Leonzio. suo Itinerario d'Italia^ dice che la
4

54 CAM CAM
diocesi anticamente era tanto vasta, elezione dei re d'Italia. Nel secolo
che per le sue dismembi-azioni ne XIII fu incendiata quella cattedra-
furono progressivamente erette altre le, e distrutta dalla fazione dei ghi-
quattro, ma tuttavolta è ancora e- bellini per le truppe del re Man-
stcsa. Sisto V, nel i586, in forza fredi ; ma due anni dopo, cioè nel
della bolla Superna dìspositione vi 1260, per le sollecitudini, e genero-
staccò la città di Sauseveriuo con sità di Gentile Varano , i cameri-
alcune dipendenze, per farne un ve- nesi più sontuosa la riedificarono,
scovato particolare. Benedetto XIII, venendo ultimata nel 1268 nel
nel 1728, elevò la chiesa di Fa- Pontificato di Clemente IV. La sua
briano a cattedrale, e col contenuto architettura è del cosi detto ordine
della costituzione Notoria sunt, la gotico a tre navate, sostenute da
luiì a Camerino ; ma Pio VI divise colonne ottangolari , e 1' aitar mag-
Fabriano, ed invece decretò l'unio- giore , assai magnifico per le pietre
ne colla sede episcopale di Matelica, preziose impiegatevi , si compì nel
erigendo però, nel 1787, Camerino 1295 sotto Bonifacio Vili. Ad in-
in arcivescovato, e facendone primo cendii e ad altri disastri soggiacque
arcivescovo Luigi Amici di Cameri- questa cattedrale, finche nel terre-
no, della qual chiesa Clemente XIII moto 1799, fu rovinata intera-
del
lo avea preconizzato vescovo, nel mente, meno il campanile e la sa-
I 768. Finalmente Pio VII, col dis- grestia. L'ultima anteriore riedifica-
posto della lettera decretale Per ve- zione della cattedrale era stata ese-
tustam locorum originem^ emanata guita dal vescovo Rambotto Vico-
nel 1816, nel restituire a Treja l'o- manni, che da arcidiacono del ca-
nore di cattedrale, ne affidò l' am- pitolo, era stato elevato alla sede
ministrazione pei'petua agli arcive- episcopale dal capitolo stesso, e che
scovi di Camerino, la cuimetropo fu l'ultimo ad essere eletto in sif-

litana non ha suffraganei. Ora è fatta maniera, e morì nel 1285. Do-
zelante arcivescovo di Camerino Ni- po il suaccennato disastro, sul dise-
cola Mattei Baldiqi, eletto dallo gno nell'interno di Andrea Vici, e
stesso Pontefice nel concistoro de' 1 su quello Folchi per la
del cav.
aprile 1817, il primo che in se riu- facciata, venne da ultimo questa cat-
nì tale amministrazione (V. Treja). tedrale rifabbricata splendidamente :

Considerevoli sono l'episcopio, circon- la sua forma è quella delle antiche


dato da portico e da colonne, gran- basiliche con tr« navate, e fu por-
dioso nell'interno, nonché l'ospedale tata al termine mercè le cure del-
degli esposti, ed il seminario. l' odierno arcivescovo, e della depu-

Il vecchio tempio di Bellona, li- tazione della fabbrica. V. Giuseppe


na delle principali deità adorate dai d' Este, Ragionamento della nuova
camerti, fu ridotto nel III secolo, e metropolitana di CanierinOj Boma
circa l'anno 253, in chiesa cri- i838.
stiana, dapprima consacrata alla In questa bella cattedrale , dedi-
Beata Vergine, divenne quindi cat- cata alla ss. Annunziata, col fonte
tedmle. Sappiamo dal Turchi, Ca- battesimale, e scelta cappella musi-
ììiers Sagra pag. 7 e 5^, che in cale, venerano le spoglie del pa-
si

queir epoca in Camerino vi era cle- trono Ansovino, e de'martiri Vit-


s.

ro e vescovo, il quale avea voto nella torino e Vincenzo. Essa è servita


,

CAM CAM 55
da diciannove canonici , e due di- dodici cappellani, che la ufficiano, go-
gnitarii, primo de' quali è l'arcidia- dono il privilegio della mozzetta ce-
cono, e secondo è il prevosto, eret- leste.

to da Leone X, decorati tutti; e per Dopo le ultime disastrose vicende,


pi'ivilegio di Leone XH, d' insegne incamerino si sono ristabiliti parec-

prelatizie, cioè, come prelati dome- chi conventi, e monisteri. Nel i368,
mentre già Urbano Vili, inve-
stici, nel Pontificato di Urbano V, in
ce delle almuzie , avea loro conces- poca distanza, vi si stabilirono i re-
so la cappa magna ; la quale dal Hgiosi zelatori della regola france-
detto Leone XII fu pure accordata scana, detti Zoccolantij e sotto Cle-
ai dieci beneficiati. Uno dei detti mente VII v'ebbero il primario do-
canonicati si gode dall' arcivescovo micilio i cappuccini. Il grandioso pa-
prò tempore^, e ciò non pertanto la lazzo già ducale, ora residenza del
presidenza del capitolo è devoluta delegato , ha tre ampii cortili ; e
all'arcidiacono.Questo antichissimo quello della magistratura è elegan-
capitolo ha sempre fiorito con uo- te, decorato di busti, e d' iscrizioni
mini di un merito distinto, che asce- de' cittadini V, che
illustri. Sisto
sero alle primarie dignità ecclesia- avea una particolar tenerezza per la
stiche. Marca, ov' ebbe i natali, beneficò
Celebre è pure, fino dal secolo grandemente anche Camerino, per
XIII, la collegiata dedicata a s. Ve- che sua madre Marianna Ricuccia
nanzio, la cui vita fu pubblicata nel era nativa di questa città. Vi fece an-
1807, per le stampe del Gori in che varie riparazioni, per cui i came-
Camerino, dal canonico Venanzio rinesi riconoscenti, sulla piazza presso
Pizzicanti. Nella cappella sotterranea la cattedrale ,
gì' innalzarono una
edificata, e dotata dal Cardinal ca- statua colossale di bronzo.
merinese Pierbenedetti , si conserva Camerino finalmente è celebre
il corpo di s. Porfirio , e quello di per la università che il Pontefice
s. Venanzio il quale nell' età di
, Benedetto XIII ,
per soddisfare alle
quindici anni, sotto Decio impe- istanze de' camerinesi , eresse nel
ratore, nel 252, in Camerino sua 1727, col disposto della costituzio-
patria, fu in più modi martirizzato. ne Lìberaliuiiiy emanata nel primo
Ma venendo prodigiosamente salva- di luglio, che si legge nel Bollarlo
to, anche quando fu precipitato dal- Romano tom. XII p. 284, e che
l' alto delle mura, è invocato uni- r imperatore Francesco I, già gran
versalmente nelle cadute, ed a pre- duca di Toscana, con diploma del
servativo si portano anzi in dosso 1753, arricchì di privilegi valevoli
medaglie benedette colla sua effi- in tutti i dominii imperiali. Ma de-
gie. Fu il presidente Antioco , che caduta nelle memorate vicende dal
ebbe il barbaro trionfo di ordinare suo lustro, risorse per le disposizio-
la decapitazione di un santo s\ se- ni della bolla Quod divina sapiens
gnalato. Nella chiesa poi priorale di da, pubblicata, nel 1824, da Leo-
s. Maria in Via, si venera una pro- ne XII, onde in sedici cattedre con-
digiosa immagine della Madonna, ta numerosi studenti, e fiorisce par-
che una pia tradizione dice dipinta ticolarmente nella giurisprudenza
da s. Luca. Questa chiesa fu eretta scienza in cui sempre si distinse la
dal camerincsc Cardinale Giori, e i curia Camerinese.
, ,

56 CAM CAM
Non sono a taccisi poi la diicsa e Luca Gentili Ridolfucci da Ca-
con fra temila nazionale, che i came- merino ,
già arcidiacono , e priore
rinesi hanno in Roma, sulla piazza della cattedrale, ed ivi sepolto, fu
di Campidoglio. Clemente X che, creato Cardinale da Urbano VI nel
come dicemmo, era stato zelante e 1378.
benemerito pastore di Camerino Giovanni Evangelista Pallolta di
per l'adetto, cui conservava pegli Caldarola, diocesi di Camerino, fa-
antichi suoi diocesani ,
permise a vorito di Sisto V, che, nel i587,
questi, nel iGyS, di erigere in Roma lo decorò della porpora.
una compagnia nazionale. Acquista- Mariano Pierbenedetti, nobile ca-
ta perciò da essi la chiesa parroc- merinese, celebre governatore di Ro-
chiale di s. Giovanni in Mercatello ma sotto Sisto V, che, nel 1589,

( che già appartenne ai basiliani di il premiò col Cardinalato.


Grottaferrata, e così chiamato per- Jacopo Sannesi di Belforte, dio-
chè vi si faceva il mercato, prima cesi di Camerino, creato Cardinale
che fosse trasferito in piazza Navo- da Clemente Vili, nel i6o4-
na ), la restaurarono con disegno di Giambattista Palletta di Caldaro-
Antonio Liborio Raspantini , e la la, diocesi di Camerino decorato ,

dedicarono ai ss. Venanzio ed An- colla porpora da Urbano Vili nel


sovino loro protettori , la festa dei 1629, di cui abbiamo dal Bompia-
quali ivi celebrasi a' i8 maggio, e ni l'Imago purpuratae constaiiLiar^
i3 marzo. Tre anni dopo la sua Or alio in funere Jo. Bap. Cardin.
erezione, la confraternita a' 6 mag- Pallotta, 1668.
gio 1678, vide approvate le co- Antonio Giori, di Camerino, Simi-
stituzioni, ed adottò vin sacco di gliare intimo di Urbano Vili, che,
tela rossa, mozzetta bianca con or- nel 1643, lo fece Cardinale.
latiU'a rossa, e cordone egualmente Antonio Saverio Gentili , figlio

bianco. Delle indulgenze ad essa dell'aiutante di camera di Clemen-


concedute da Clemente X, e degli te X di Camerino, ma nato in Ro-
esercizii di pietà, che vi si esercita- ma, annoverato al sacix) Collegio
no, tratta il Piazza nelle Opere pie nel 1731, da Clemente XII, sepol-
di Roma a p. SgS, siccome ne ab- to nella detta chiesa di s. Venan-
biamo erudite notizie dal Cancellie- zio in Roma.
ri nel suo Mercato p, 11, 172, e Pietro Paolo Conti , nobile ca-
288. Continuò quella chiesa ad es- merinese, creato Cardinale da Cle-
sere parrocchia sino al Pontificato mente XIII, nel 1759.
di Leone XII, il quale nel nuovo Guglielmo Pallotta di Caldarola,
riparto delle parrocchie di Roma, diocesi di Camerino innalzato al,

rimosse la cura; per altro fiorisce Cardinalato da Pio VI, nel 1777,
ne'pii esercizii di pietà, che tuttora il cui elogio leggesi in Cancellieri
ivi si fanno a gloria di Dio. nel suo Discobolo, ove si riporta l' i-

Molti uomini grandi, come si dis- scrizione sepolcrale fatta da Gaetano


se, ebbe Camerino, in santità, in Marini.
dottrina ed in valore, ed al sacro Antonio Pallotta di Caldarola,
Collegio diede i seguenti Cardinali, diocesi di Camerino, nato in Ferra-
le cui notizie biografiche sono ri- ra, fatto Cardinale da Pio VII, nel
portate ai rispettivi articoli. 1823, sul quale si ha Gralulalur
CAM CAM 57
Caietaniis Prqfilìus , Romae 183 3. Ho , Notlt. Cardinal, cap. 1
6 , che
In questo scritto sonovi erudite noti- questo impiego fosse fino all'anno
zie sullafamiglia Palletta, su Came- mille esercitato dai magnati della
rino, e su Caldarola. Abbiamo inol- città, e poi fosse trasferito a' Cardi-
tre una lettera di Caucellieii a tal nali ; quindi più tardi in simile modo
Porporato, Pesaro 1826. passasse un'egual carica anche fi*a

Finalmente dalla Bibliografia sto- gli elettori del sacro Romano Im-
rica delle città dello stato Pontifi- pero, per cui divenne nome di di-
vio j stampata in 1792, Roma nel gnità, della quale fu rivestito l'e-
abbiamo un catalogo di autori, che lettore marchese di Brandemburgo.
trattarono della città e ducato di
Camerino, e della sua sede episco- § I. Orìgine del Cardinal Camer-
pale, fra'quali sono a ricordarsi Ca- lengo di Santa Chiesa^ e notizie
millo Lilli [Ustoria di Camerino^
, della dignità.
Macerata x^Si-, ed Ottavio Turchi.
De ecclesiae camerinensis pontifici' Ne' primordi! del secolo IV, e nel
bus libri VI. Praecedit de Civit. et Pontificato di s. Melchiade, l'impe-

eccl. Canierinensi Dissertalio _,


Ro- ratore Costantino Magno non solo
mae 1762; Vincenzo Bellini, De diede pace alla Chiesa Cattolica,
ììionetis Camerini, Exst. in Op. de eresse basiliche , ed onorò la dignità
monet. Ital. ined. aevi j Giuseppe del successore di s. Pietro, vicario
Col ucci, DeW origine., e dell* anti- di Gesù Cristo in terra, ma gli
chità di Camerio , oggi Camerino donò il sontuoso palazzo di Latera-
Exst. nel tom. VII dell' .^«;. Pie. no e gli assegnò copiose rendite
,

ConteSy et Ducs de Camerino de per sostenere con ecclesiastico deco-


la Maison de Varane, V. Italia ro la sua sublime dignità. Onde
u. 5 tomo II. tal palazzo, conosciuto sotto il nome
CAMERLENGO di Santa Ro- di Patriarchio Lateranense, conti-
mana Chiesa ( Camerarius). Questo guo alla basilica dedicata al Salva-
vocabolo ebbe origine da quello di tore, cominciò fin d'allora ad essere
Camera, come si disse all' articolo la stabile residenza de' sommi Pon-
Camera Apostolica, appellandosi ca- romani, del fiore del clero di
tefici

mera quelle cose, che appartengono Roma, e di molte persone addette


immediatamente al sovrano. Quindi al servigio, e impiegate ne' pubblici
è ,che con tal voce s' intende il ministeri del Papa, e della Santa

» fisco, o ciò che riguarda i diritti,


e il dominio del principe, custoden-
Sede. Occupati
vissime
i

cure della Chiesa,


Pontefici nelle gra-
destina-
dosi nella camera i suoi tesori, Ca- rono un vice-domino, o primario
mera denariorum. Perciò il custode, uffiziale per soprai ntendere , e pre-
e l'amministratore di essi, e del de- siedeie al patriarchio, e alla fami-
naro e delle rendite pubbliche, si gha Pontificia, e lo scelsero fra i

chiamò Camerlingo, o Camerlengo, più cospicui del clero romano, insi-

e il Ducange lo appella Aerarli gniti talvolta della dignità episco-


Qucestor. Co' vocaboli inoltre Ca- pale ,
per cui presto si distinsero
marlingatOj Caniarlingatico , e Ca- fra gli uffiziali maggiori della Chiesa
merlengatOj s' intende l' uffizio del romana, stante 1' importanza del
Camerlengo. Fu di parere il Cohcb nobile impiego, e l'eminente rango
,

58 CAM CAM
che godevano. Primi cavalcavano l'amministrazione delle rendite della
insieme col vestarario , col nomen- medesima. Osserva però il Vitale
clatore, e col saccllario, primati nelle sue Memorie istorichc de' te-
tutti della Chiesa romana, e princi- sorieri, p. IV, che presso i sovrani
pali iifllziali della Sede Apostolica, di Francia specialmente cominciò ad
ad una col primicerio de'nolari. La essere in uso il chiamarsi vestiario
sua residenza era nel patriarchio,- e camera, il luogo in cui si custo-
che perciò chiamavasi ilVicedomi- divano le vesti sagre , le cose più
nio. Il più antico vicedomino, di prezio;»e , ed anche il denaro in
cui abbiano memorie certe, fu
si somma considerabile. Coll'andar del
Ampliato prete, che, nel 544? segui tempo prevalse altresì il costume di
il Pontefice Vigilio in Costantinopoli. chiamarlo semplicemente camera. La
Sì sa ancora, che Anatolio lo fu di Chiesa romana segui 1' altrui esem-
san Gregorio I, creato nel 590. pio,chiamando Camerani Domini
L'ultimo vicedomino poi di cui ci sie- Papae, quel luogo, che prima dice-
no pervenute notizie, è Benedetto ar- vasi vestiario, ed in conseguenza alla
cidiacono, che ne fungeva T, uffizio persona, che alla medesima presiede-
ne' Pontificati di Giovanni XIX, va, fu dato il nome di camerario, os-
detto XX, eletto nel 1024, e di sia di Camerlengo , in luogo di vesta-
Benedetto IX, suo successore, come rario. E quantunque il Panvinio, co-
risulta da una bolla di questo, del me si legge nel citato Muratori, t. I,

io44> ^^^ ^^^^ ^^^^ ^^ sottoscrizione col 94^? abbia lasciato scritto, che il

di Benedetto vicedomino. Cameilengo , o cameraiio, fosse già


Dopo quest'epoca non si fa men- surrogato all'arcidiacono della Chie-
zione di altri vicedomini, e deve sa romana ( di che si tratterà ap-
ritenersi,che nella corte Pontificia presso ed al § IV) nell'amministra-
gran cambiamenti e vicende acca- zione delle rendite della medesima,
dessero, perchè ne cessasse 1' uffizio ,
per diminuirne 1' autorità oltre mo-
come lo fu d'altri ujfiziali surrogati do accresciutasi ; nondimeno questa
con altre cariche e denominazioni. opinione, secondo lo stesso Muratori,
Non può dubitarsi, come asserisce manca di fondamento, per non tro-
il Renaz/i, Degli antichi vicedomini varsi negli antichi monumenti men-
pag. i4, che le funzioni del vice- zione alcuna della camera Pontificia,
domino concernessero la cura di dicendo egli: »» fortasse nomine ve-
provvedere l'occorrente per la sagra « stiarii Pontificii camera olim de-
persona del sovrano Pontefice , e !i signata est ". T^. Galletti , del
pel mantenimento della sua corte Festarario, p. Sy.
e famiglia, e che assunto non fosse Sostituito il Camerlengo al vesta-
dal Camerlengo, Carnei arius^ carica rario per l'amministrazione delle ren-
che appunto comincia verso tal' epo- dite della Santa Sede, e del Ponti-
ca a comparire come propria di ficio tesoro, ninno più prontamente
un primario ministro de' Papi. e più opportunemente di lui, almeno
Era il Camerlengo nella sua pri- per questa parte sostanziale ,
poteva
ma introduzione sostituito al Vesta- supplire le veci, ed adempire le in-
rario della Chiesa Romana co- _,
cumbenze, che in avanti esercitavansi
me vuole Muratori, Ant. Ital. tom. I, dal vice domino. Perocché tra i mo-
Gol 949? ^^ ^ 1^* l'imaueva affidata tivi, pei quali non più v' era bisogno
, ,

CAM CAM %
di lui, eravi questo, che cessando la mani, e da quello XIV pubblicato
vita comune e quasi monastica dei da Mabillon, quale esatta corrispon-
chierici addetti al servigio del Papa denza passi fra le principali funzioni,

nel palazzo 'lateranense, non era piti le quali già proprie del vicedomino si

mestieri di clii vegliasse alla dome- adempivano nel patriarchio, e le in-


stica ecclesiastica disciplina loro. A combenze, che dal Camerlengo erano
far cessare poi quella vita comune fu- esercitate . Basterà qui solo accen-
rono cagione le gravi e le frequenti nare , che alla cura di presiede-
turbolenze, onde nei secoli e XI, X re al solenne Pontificio convito nel
era agitata la Chiesa, per cui furono giovedì santo, ed all' onore d' invita-
spesse volte costretti i Pontefici ad re ed ammettere alla propria mensa
abbandonare non solo il patriarchio, i ed altri palati-
prelati della corte,
ma anche Roma, trasferendosi altro- ni, appartenevano al vicedo-
che già
ve per porsi in sicuro dai popolari
,
mino, si vede nel citato Ordine XIV,
tumulti , e dalle civili fazioni. Cos\ esser subentrato il Camerlengo. Lo
poco a poco si sciolse la primiera stesso accadeva nel dì della consa-

forma di vita comune osservata nei crazione e coronazione del nuovo


secoli precedenti da' chierici e fami- Papa. Il Camerlengo, dopo aver som-
gliari Pontifìcii nel patriarchio late- ministrato al Signore apostofico, cioè
ranense; e il Camerlengo potè solo al Pontefice , le monete per distri-

bastare per sopraintendere alla cura buire il presbiterio [Vedi) a' Car-
e al regolamento del palazzo aposto- dinali , e prelati , e ad altri perso-
lico, e delia corte del Papa. naggi , che solevano partecipare di
Che il Camerlengo, fra le molti- tal Pontifìcia munificenza, seguiva il

plici ingerenze del suo autorevolissi- Papa alla mensa, e


per lo assisteva
mo officio , avesse quelle di provve- tutto il tempo del solenne banchet-
dere tutto ciò 5 che occorresse per to. Allorché questo era terminato
comodo e servigio del Papa , e di accompagnava il Papa, che ritiravasi
presiedere alla famiglia e palazzo a riposare nelle sue camere, ed egli
Pontificio, si raccoglie non solo da- andava al suo quartiere dentro il
gli antichi registri de' conti came- palazzo , dov' era già imbandito il
rali , cod. c'amerai.
9 5o del , p. , desinare pei famigliari Pontificii , e
1285, ma eziandio da un antico altri rispettabili personaggi di suo
ruolo degli uffiziali, e famigliari com- ordine invitati ad intervenirvi, il

ponenti la corte di Nicolò III, Or- che si può vedere nei tempi ezian-
sini, ruolo formato nel 1277, in cui dio, in cui erano i Papi in Avigno-
fu eletto quel Pontefice, e ruolo che ne, presso il Gattico acta select. caer.
poscia fu pubblicato dal Galletti rub. 87, p. 98. Nell'occasione della
nelle Memorie di tre antiche chiese residenza de' Pontefici in Avignone,
di Rieti. Ora il primo, che in detto sembra che il Camerlengo fosse esen-
ruolo si trova descritto, è il Camer- tato dall' obbligo di soggiornare con-
lengo, cui, come a capo ed a supe- tinuamente nel palazzo Papale, e di
riore di tutti gli altri palatini, ve- presiedere al domestico quotidiano
niva somministrato quotidianamente governo della famiglia Pontificia ;
dalle officine di palazzo, copioso nu- dappoiché trovasi in quel tempo, cioè
mero di vivande. dopo il i3o5, un altro uffiziale laico,
Inoltre rilevasi dagU Ordini ro- denominato maestro del sagro aspi-
, 1

6o CAM CAM
210 (Fedì)^ cui pare espressamente persona dell'arcidiacono della Chiesa
commesso T incarico di supplire iu Romana (Fedi), come quello, che a
questa parte alle veci del Camerlen- lui succedeva. Imperocché si sa, che

go. E quando la notte, e in tempo la presidenza della camera apostolica


di desinare chiudevansi le porte del fu già del primo diacono, ossia ar-
palazzo, incombeva al maestro del cidiacono ,
quale fu il Cardinale Il-

sacro ospizio presentarne ogni volta debrando Aldobrandeschi fino dal


le chiavi al Pontelìce , e lasciarle io59, poi Papa col nome di Grego-
sulla mensa, fuorché quando il Ca- rio VII, che sostenne nel Pontificato
merlengo desinasse, o pernottasse in di Alessandro li, suo immediato pre-
palazzo, mentre in tal caso, come decessore, come presidente della ca-
ad immediato superiore, si consegna- mera Pontificia, il giudizio tra il

vano a lui; in una paiola il maestro monistero di Farfa, e quello di Mica


del sagro ospizio suppliva le veci Aurea. Ma dopo il loyS, in cui
del Camerlengo, e dipendentemente appunto divenne Papa Ildebrando,
dal medesimo regolava la domestica non si riguardò più un tale impie-

azienda, e presiedeva al palazzo e go annesso all'arcidiaconato; anzi, co^


famiglia Pontificia, ricevendo ogni me si accennò superiormente, venne
sera dagli uffiziali minori del palazzo estinta la dignità da Gregorio VII
i conti delle spese occorse ne' diversi medesimo ,
giacché colla sua sover-
loro dipartimenti
per poi mensil- ,
chia autorità, come dice il Macri,
mente presentarli al Camerlengo, e resisteva talvolta allo stesso Pon-
suoi ministri, acciocché si saldassero, tefice, anzi per la sua grande in-
e venissero registrati ne' libri della fluenza spesso era esaltato al Pon-
camera apostolica. Ma dopo l' estin- tificato, e in suo luogo sostituiva un
zione degh scismi, e dopo che i Papi Cardinale chiamato Camerlengo. Cer-
stabilmente risiedendo di nuovo in to è, che l'ufficio dell'arcidiacono
Roma, si ricompose la famiglia Pon- fu dato ad un Cardinale, il quale
tificia, non sembrò più convenire ad ebbe il nome di Camerarius_, o Ca-
un laico ,
qual era il maestro del merlengo In un istromento del
.

sagro ospizio, la presidenza del sagro Il 59, trovasi « Dominus Roso ve-
palazzo, onde, ne' primordii del se- * nerabilis Cardinalis diaconus ss.
colo XV, fu introdotto un primario M Cosmae et Damiani, Domini Pa-
ufliziale ecclesiastico col nome di » pae Camerarius "; e le porte di
prefitto del sagro palazzo apostoli- bronzo dell' antico episcopio , o pa-
co volgarmente chiamato maestro
, triarchio lateranense , ordinate , nel
di casa del Papa. Cosi cessò poco 1 96, dal Pontefice Celestino 1 II,
a poco anche nel Camerlengo l' in- furono fatte fare da Cencio Came-
gerenza sul detto palazzo, e sui fa- rario ministrante , come rilevasi dal-
migliari delPapa, ingerenza che si la sua iscrizione , esistente nell' in-
concedette interamente al maestro gresso della sagrestia di s. Giovanni
di casa del P^^^^ che Urbano Vili in Laterano.
dicliiarò con nome più decoroso Finalmente quando accadde, che
Maggiordomo Pontificio. Vedi. il Camerlengo fosse assente, o impe-
Ritornando all' origine del Camer- dito per qualche causa, era solito
lengo di Santa Romana Chiesa , ri- eleggersi un altro, che in suo luogo
corderemo , eh' esso rappresenta la esercitasse l'ujlicio, e si chiamasse
,

CAM CAM 61
reggente della camera _, o prò- Ca- eletto nel 1271, presso il Mabillon
merleììgOy o vice-CamedengOy carne- Musaci ital. tom. li, p. 2 33. n. 12.
rae regenss ^ "vel proto- Carne rarìua^ In quello dicesi, che andando il Pon-
vel Knce-Camerarhis, Ciò fu pratica- teficead assistere ai vesperi del sah-
to in varie occasioni , eome consta bato Gaudete in s. Pietro: >» Canoni-
dai registri camerali, e il Cardinal « cus s. Petri quintam antiphonam
Garampi nell'opera inedita Osserva- : » quae est juste praenuntiat Pa-
zioni sul valore delle antiche monete « pae ; et idem dominus Papa post
Pontificie , neir appendice num. XX « talem praenuntiationem accipit mo-
rota 2, dice: « Che nel Pontificato ji netam auream de manu camera-
d' Innocenzo ,
X
quel Pontefice de- » rii et ponit in ore ipsius prae-
,

putò un pro-Camerlengo, in luogo del » nuntiantis, eodem praenuntiatore


Cardinal Barberini Camerlengo il » tenente os apertum ". E perciò
quale per comando del Papa era allora il Pontefice dalle mani del
andato in Francia a trovare il Car- Camerlengo prendeva il denaro per
dinal Mazzarini. Di che si trovano le oblazioni e presbiterii. Posterior-
anche più recenti esempii, come dal mente cominciò a prenderlo dal te-
breve de' 20 settembre i65i, acla soriere come si legge in varii dia-
,

Paoletti ,
poi Selli , segretario della rii, specialmente in quello del Mu-
camera, ed anche nel libro delle canzio, che descrisse il possesso preso
sentenze 3 del i74^> ed altrove. Tal- da Clemente VIII, nella basilica la-
volta è stato concesso al decano dei teranense. Sino a quello preso da
chierici di camera di esercitare l'uffi- Leone X nel i5i3, solevano i Pon-
cio del Camerlengo vacato per mor- tefici usare particolari cerimonie, le

te, come si legge nel chirografo di quali poi furono tralasciate. Fra que-
Sisto V, de* 17 agosto 1587. Reg. ste è a rammentarsi, come descrive
per acta Martini N. cancel. Cencio Savelli Camerario nel rito
usato con Celestino III, che nella
g II. Giurisdizione, prerogative, e basilica lateranense, il Pontefice si

privilegi del Cardinal Camer- metteva a sedere in tre sedie di porfi-


lengo. do, e mentre sedeva sulla prima, pren-
deva dal grembo del suo Camerlen-
Introdottosi adunque l'ufficio di go un pugno di monete di rame, e
Camerlengo, il piano dell'ammini- le spargeva al popolo dicendo » Au- :

strazione da lui esercitata si andò >» rum et argenlum non est mihi
formando gradatamente a seconda , >» quod autem habeo, hoc do "; tibi

degli affari romana corte


della e , così nella prendeva
seconda sedia
già vedemmo come l'arcidiacono, e nuovamente dal Camerlengo un pu-
poi il Camerlengo succedessero nel gno di monete d' ogni sorte , e le
sacro palazzo al vice-domino , nel spargeva al popolo dicendo: » Disper-
fare le spese per esso e per la fa- » sit, dedit pauperibus, justitia ejus
miglia Pontificia, come pure nel som- » manet in saeculum saeculi ".
ministrare le monete al Papa nella Quando poi andarono in appres-
distribuzione per la
de' presbiteri! so accrescendosi le occupazioni del
consacrazione e coronazione. Aggiun- Camerlengo, per la moltiplicità de-
giamo qui quanto si legge nell'Ordi- gli affari a lui commessi come a ,

ne, ossia ceremoniale di Gregorio X, primario ministro Pontifìcio, gli restò


,

€k CAM CAM
addossato il principal peso del go- incombenza, la cura delle robe , e
verno politico, e r universale ammi- delle rendite Pontificie, e la sopia-
nistrazione degli allai'i economici intendenza al regolamento delle pulj-
aggiungendoglisi i/ la cura di rice- bliche cose, non che la destinazione
vere le obbligazioni, e le sommissio- di uno di essi per parte del Gimer-
ni , che facevano i nuovi provvisti lengo, alla custodia del tesoro Pon-
delle cliiese episcopali, e dei moni- tificio (V^edi). Da quest'ultima in-
steri pei corrispondenti pagamenti combenza s' introdusse l' ufficio di
delle tasse per la spedizione delle Tesoriere, il quale in progresso di
bolle; 2." il registro de' conti delle tempo molte prerogative
esercitò
oblazioni de' fedeli, come anche delle spettanti aiCamerlenghi di s. Chiesa,
decime, de' censi, che per l' esenzio- come molte altre vennero addossate
ne i monisteri doveano pagare alla a diversi ministri della Santa Sede.
reverenda camera ; 3." la soprain- A varie vicende soggiacque la
tendenza alla battitura della moneta, giurisdizione del Cardinal Camerlen-
dappoiché Papa Giovanni XXII, ver- go, e se fu ingrandita da molti Pa-
so il i322, introdusse in Avignone pi con costituzioni apostohche, da
quella d' oro, per la quale i zecchie- altri poscia venne diminuita. Fra i
ri solevano pagare il diritto di mo- Pontefici, che principalmente occupa-
netaggio, chiamato Signoria, alla stes- ronsi della dignitàe facoltà de'Ca-
sa camera Papale, battendo la mo- merlenghi sono a nominarsi i se-
,

neta coir oro proprio di essi , come guenti. Essendo la carica di Camer-
riporta il Vitale , de' Tesorieri^ par- lengo a vita. Clemente V, eletto
te VII. Finalmente, dovea il Camer- nel i3o5, decretò, che morendo il
lengo, siccome scrisse Enea Silvio Camerlengo in conclave, i Cardina-
Piccolomini, poi Pioli, in apologia li ne potessero eleggere il successo-

ad Martinum Mayer: >» patrimo-


d. re, da approvarsi, o rimoversi a be-
'» ecclesiae
nii curam gerere et , neplacito del nuovo Papa. Urbano
" omnes urbis magistratuum actus V, colla costituzione data in Avigno-
^» inspicere ,
providereque , ne quid ne a' 12 ottobre i363, ApostoLatus
>» respublica detrimenti patiatur, ar- qfficium, molte providenze emanò a
" migeros ecclesiae tueri , et belli favore de' Camerlenghi , ciò che
w causas tractare, pacique consulere, pur fecero Urbano VI colla costitu-
« et qui nervi reipublicae dicuntur zione, Apostolicae Camerae, de' i3
?> pecuniarum habere curam ". Scel- settembre i37g, Gregorio XII con
ti all' ufficio allora di Camerlengo quella , che principia Siniilis ema-
alcuni insigniti del carattere episco- nata a' i3 luglio i4o7, facendo al-
pale, come rilevasi dal cod. carne- trettanto Eugenio IV, Calisto III,
Gallia Christiana,
ral. regest. Ponti/. Sisto IV ed altri. Quindi Leone X
Italia sacra, e da altre simili ope- colla costituzione Licet, de' 12 giu-
re, cominciarono essi a prevalersi gno i5i7, confermò la giurisdizio-
dell'aiuto di que' chierici, che assi- ne amplissima de'Camerlenghi, tan-
stevano il Papa nel proprio palazzo, to in Roma , che nello stato eccle-
chiamati poi chierici di camera [Ve- siastico , e Paolo III emanò a loro
di), per distinguerli dai chierici ad- vantaggio le costituzioni Romani
detti al servigio delle chiese di Ro- Pontijicis, nel primo dicembre 1
544>
ma , dando loro qualche particolare e, Licet ea , ai io aprile 1547.
6,,

CAM CA INI 63
Giulio III confermò i privilegi, e le per Io passato hanno goduta, e pre-
facoltà de' Camerlenghi , ma Paolo sentemente godono i conservatori
IV le diminuì, mentre V immediato dell' alma città di Roma , i chierici
successore Pio IV, col disposto del- di camera, ed il tesoriere generale
la costituzione Providentia Romani^ nelle materie alle loro rispettive ca-
de' 1 3 novembre 1 56o , ritornò al riche, ed officii spettanti ed appar-
primiero vigore le loro attribuzioni, tenenti ec. Lo stesso Pontefice sulle
ne confermò i privilegi, ciò che pur facoltà del Camerlengo per l' uni-
fece, agli 8 gennaio 1 56 1 mediante , versità romana ( Vedi ), della qua-
la costituzione Romanum decct. Co- le è arcicancellicrey confermò colla

sì praticò Clemente -Vili, agli 8 sua bolla Inter conspicuos ^ de' 28


dicembre 1599, particolarmente su- agosto 1744) quelle di Bonifacio
gli ebrei, e sulle monete, per mezzo Vili, Eugenio IV, di Sisto IV,
di
della costituzione , In confertndis _,
di Leone X, di Giulio III e di Si-
e così coir altra Qiium in liIteris sto V, come ancora pubblicò diver-

de'25 febbraio 1600. Gregorio XV si chirografi riguardanti alcune giu-


enumerò le facoltà e le prerogati- ,
risdizioni dello stesso Cardinale. F.
ve de' Camerlenghi col tenore della la costituzione, Quod divina sapien-
bolla Romanum decet , spedita a' tia, di Leone XII.
marzo 1621. E inoltre a vedersi In somma per le prerogative e-
la bolla Ad Romani Pontijicia stesissime , e per l' autorità del Ca-
d'Innocenzo XII de' 4 agosto 1698. merlengo, basterà generalmente no-
Sugli emolumenti poi del Camer- tare, che dai più antichi tempi, fi-
lengo si possono leggere i chirografi no a quelli non molto da noi lon-
d'Innocenzo XII l de' i giugno 1 7 2 i ;,
i tani, era per ufficio a lui affidata
di Benedetto XIII dei 3o g'"J
la cura , e la sopraintendcnza di
1724, e la costituzione JYiiper ad tutti gli affari , che riguardavano i

nostrani^ de^ 3o gennaio 1734, di diritti e gì' interessi del tesoro Pon-
Papa Clemente XII, i quali ultimi tificio, e del governo temporale de-
tre Pontefici , ed altri emanarono gli stati appartenenti alla Chiesa
eziandio diversi chirografi, e motu- Romana, ufficii tutti che non ba-
proprii sul Camerlengato. sterebbe un grosso volume a regi-
Benedetto XIV fece altrettanto, e strare. Quindi e titoli di nobiltà, e
col chirografo de' i3 agosto 1741 di- censi, e gabelle, e appalti, e spogli
chiarò: Che al Cardinal Camerlengo di chiese vacanti, e decime imposte
della santa Romana Chiesa ( il quale agli ecclesiastici, e agricoltura, e pa-
per ragione del suo ufficio viene ad scoli , e caccia , e pesca , e annona
essere capo della Camera Apostolica, e grascia, e zecche, e corrieri, e po-
e della Camera capitoHna), oltre la su- ste , e strade , e acque e ponti , e
,

periorità , cui nelle cose risguardanti porti, e franchigie, e commercio, e


la Camera
Apostolica ed il suo uf- sensali, e fiere, e mercati, e mari-
ficio deve avere sui ministri ed uf- neria, e navigazione ne' porti esteri e
ficiali tanto di Roma, che dello sta- dello stato, e consolati, edarti liberali
to ecclesiastico mediatamente, ed e meccaniche, e università, e colle-
immediatamente soggetto alla Santa gi d'arti, e studii , e polizia medi-
Sede, compete un' ampia giurisdizio- ca, e sanità marittima e continenta-
ne anche superiore a quella, che le, e milizia , e fortificazioni, e for-
,

H CAM CAM
tezze, e guerra, e statuti municipa- go di s. Chiesa, e dell'uditore del Ca-
li, e simili, erano tutti i rami di merlengato dice quanto, segue :

pubblica amministrazione apparte- Questo posto eminente viene con-


nenti all'uiìlcio de' Cardinali Camer- » ferito dal Papa ad uno do' più
lengbi, e dall'autorità Joro regolati «cospicui Cardinali. Egli è capo,
e diretti, con facoltà amministrativa » ossia prefetto della Camera Apo-
e giudiciaria. > stolica ( Vedi), e perciò ha spe-
Tratta copiosamente del Cardinal » cial diritto d'ingerirsi cumulativa'
Camerlengo il de Luca , nella sua » mente col tribunale della stessa
Relatio curine Romanae, Coloniae reverenda camera in tutte le cau-
i683, ove fra le altre) cose, dice: se di appalti , e di altri negozii
li Cardinal Camerlengo di s. Chie- riguardanti in qualunque modo
sa ne' tempi andati godeva di una la camera. Egli può concedere
immediata giurisdizione pel grado luogo pubblico nella città a' ven-
arcidiaconale che sosteneva, su tutte o da sé
ditori di vettovaglie; egli,
le cause secolari, e della città di solo, o unitamente cogli altri de-
Roma e suo distretto. In quanto poi putati, esamina le controversie in-
alle dello stato ecclesiastico, che
liti »»torno ai risarcimenti delle strade,
a erano devolute per l'appelia/io-
lui M e intorno alle materie di esazione
«e, esercitava giurisdizione media- *> per l'ornamento di Roma, ei può
ta , riconosceva parimenti le contro- » frammischiarsi in tulte le cause spet-
versie devolute in grado di appella- >* tanti a' chierici della camera ,
già
zione dagli Ordinarii, e dai metro- >»chiamati Actorcs , e Actionarii
politani alla curia. A tale effetto u- y che si radunano in tempi stabili-
sava il Camerlengo di eleggersi i.** « ti nelle stanze di lui per assiste-
un uditore, che poi si chiamò udi- re alle congregazioni, ed in tutte
tore della camera ( J^edi), il quale le cause di delitti , o commessi
ascoltava le cause di appellazione ;
neir amministrazione degl' impie-
1° un governatore, che ora è il ghi camerali, o pei quali vengono
governatore di Roma
( Vedi), chia- oltraggiati i diritti del fisco, ossia
mato pure vice-Camerlengo, perchè della reverenda camera apostoli-
invigilasse all' amministrazione degli ca. Il medesimo Cardinal Camer-
interessi criminali di Roma, e suo lengo concede la laurea dottora-
distretto; 3.** un tesoriere (Vedi) le nell'università della Sapienza,
al apparteneva la cura del
quale ovvero se dai dottori di questo
pubblico erario, e la sopraintendenza arciginnasio viene dispensata a
alle cause criminali. Tali estese facoltà taluno, ciò si fa colla di lui au-
poco a poco furono tolte, dimezzate, torità : le quali facoltà si aumen-
o rinnovate mentre attualmente i
, tano in sede vacante. Un prelato
detti tre principali ministri esegui- col titolo di uditore del Camer-
scono le loro incombenze per solo lengato, serve di aiuto al Cardi-
ordine del sovrano Pontefice, che li nale pel disbrigo degli aflfari. Vi
«legge. hanno pure due altri privati udi-
Il cav. Lunadoro nello stato pre- tori del Cardinale medesimo, imìo
sente, ossia la relazione della corte per le cause civili, e l'altro pei*
di Roma ivi ristampata nel
774, al t. 1 le criminali; ed a' comandi di lui
li, capo XXX, del Cardinal Camerlen- ubbidisce una particolare armala
5,,

CAM cAivr 65;

idra, come meglio d( verno economico dello stato ecclesia-


» e il citato Cardinal de Luca, e il stico, venne venduto. 11 Cardinal Cibo
'» Coliellio JYotit. Carditi, capo i6. pel primo, nel i52i, lo comperò per
M:i , come si disse , tanta estesa trentacinquemila scudi , il Cardinal
giurisdizione venne ristretta, finché Vitellozzi sborsò settantamila scudi
la costituzione Pio VII
di Post sotto Pio IV; poscia s. Pio V lo
diuturiios y ad onta che preservasse conferì al Cardinal Luigi Cornaro
le altre antiche sino allora esercita- col pagamento di settantamila scu-
te, le restrinse oltre modo, separò, di, impiegati dal Papa nella guerra
e disciolse i ministri subalterni dal contro il turco; e Gregorio XIII al
Camerlengo capo della Camera Apo- Cardinal Filippo Cruastavillani pel
stolica , dichiarando essere i Cardi- prezzo di sessantamila scudi : morto
nali Camerlenghi di s. Chiesa, mi- questo porporato, Sisto V, colla bolla
nistri privativi della legislazione eco- Prtclarae sui generis nobilitasi de' 2 3
nomica, mentre i tesorieri generali, marzo i588, lo diede per diecimila
i camera
chierici sono ministri
di , scudi di meno della predetta som-
indipendenti da lui nella esecuzione ma al Cardinal Enrico Gaetani
della legge, quando in avanti erano obbligandogli in sicurtà la Camera
da lui nominati , come nominava i Apostolica. Colla stessa bolla smem-
depositarii, i commissarii, gli avvo- brò dai proventi del Camerlengato
cati fiscali , ec. Riguardo poi al- un'annua somma di seimila scudi
le ulteriori riforme , e restrizione applicata alla stessa camera, per va-
sull'autorità de' Camerlenghi fatte , lersene a creare il Monte Camer-
dopo Pio VII, queste sono riporta- lengato, co' frutti al nove per cento
te nella Raccolta delle leggi e dis- di ciascun luogo di monte ,
per ri-
posizioni amministra-
di pubblica parare alle necessità dell' erario. Ma
zione nello stato Pontificio, che in- Innocenzo XII, col disposto della
cominciarono a pubblicarsi dalla bolla Ad hoc unxit j spedita a' 2
stamperia della rev. Camera Apo- ottobre 1692, che si legge presso
stolica nel i834- Inoltre dei Camer- il Boll. Rom. tom. IX pag. 277,
lenghi, e della loro attuale giurisdi- abolì la vendita degli uffizii, compre-
zione e prerogative, si tratta in mol- si tutti quelli spettanti alla Camera
ti analoghi articoli di questo Dizio- Apostolica. E quando Clemente XI,
nario. Albani^ per morte del Cardinal Spi-

I
Una delle cause della diminuita au- nola Camerlengo, conferì, nel i 7 1 9,
^"^
torità de'Camerlenghi, dopo che Euge- questa ragguardevole carica suo
al
nio IV principalmente l'ebljeconsohda- nipote Cardinal Annibale Albani
ta e regolarizzata, avvenne nel seco- 29 marzo (giacché il
nel concistoro de'
lo XVI, allorquando pe'bisogni del- Camerlengo di S. C. B.. viene sempre
la Camera Apostolica, e del suo era- dal Papa dichiarato in concistoro^ me-
rio, gli ufficii camerali divennero ve- diante allocuzione), protestò al sagro
nali. Allora quelli, che gli acquista- Collegio con una bella allocuzione, la
rono, cercarono poco a poco, per via quale si legge nel diario di Roma n.
di esenzioni e privilegi, togliersi dal- 270, ch'egli voleva evitare ogni pe-
la dipendenza del Cardinal Camerlen- ricolo, che non venisse religiosamen-
go. Anche il Cameilengato, che ancora te adempiuta la volontà d'Innocen-
m detto secolo presiedeva a tutto il go- zo XII. Quel Pontefice avea appli-
VOL. VU. 5
,

66 CAM CAM
cato in vantaggio della reverenda riguardano. E
primieramente, dal
Camera Apostolica gran parte dei momento che cominciò ad
la carica
frutti del Camerlengato, e alle spe- essere a vita secondo i decreti di
zierie de' poveri di lloma avea la- Clemente V, ed i concilii gcìierali
sciato gli eniolnnienli provenienti di Leone II e di Vienna, dopo
dal sigillo di quest' nlìi/io, e goduti ch'egli è stato eletto dal Sommo
dal Cardinal Spinola. Il perchè Cle- Pontefice, per
la niortc o per la

mente XI con Ieri al suo nipote quel rinunzia Camerlengo predeces-


del
posto senza veruno degli emolumen- sore, lo stesso Papa preconizza in
ti, o incerti ordinarii o straordinarii, concistoro il Camerlengo al sacro
de' quali aveano goduto tutti quelli, Collegio de' Cardinali , colla formida;
che lo precedettero: disposizione, che Che ne pare a Voi? 11 Camerlen-
molto lece onore alla moderazione go, e il vice cancelliere sono le sole
del Papa, e che fu da tutti applau- cariche, che il Papa dichiari in
dita. concistoro con apposita allocuzione,
Fra le attuali attribuzioni de'Car- la cui formula riportasi al termine
dinali Camerlenghi ewi quella di , di questo articolo. Dal num. 6117
ricevere il giuramento dai primarii del Diario dì Roma, abbiamo la
seguenti ministri dopo la loro no-
, elezione fatta da Benedetto XIV,
mina ed elezione cioè avanti il , nel lySG, del Cardinal Girolamo
tribunale della piena camera pre- ,
Colonna in Camerlengo. Ed in con-
sieduto dal Cardinal Camerlengo cistoro, o v'era stato pubblicato, alla
dai monsignori governatore di Ro- presenza di monsignor governatore
ma , dall' uditore generale della R. di Roma, e dei monsignori tesorie-
C. A., dal tesoriere generale di No- re, e ministri della Reve-
chierici
stro Signore, e sua K. C. A., dagli renda Camera, prestò egli il giura-
uditori di rota, dai chierici di ca- mento di Camerlengo di s. Romana
mera, dall' avvocato de' poveri , dal- Chiesa, prendendo dal Papa il ba-
l'avvocato generale del fisco e del- stone del comando, che poi passò
la R. C. A., dal procuratore gene- al governatore. Però una descrizione
rale del fìsco e della R. C. A. e , più esatta della creazione del Camer-
dal commissario generale della R. lengo , si legge nel Diario di Roma
C. A. Prestano il giuramento avan- num. 24 del 181 4, quando Pio VII
ti il solo Cardinal Camerlengo, il nominò a tal dignità il Cardinal
senatore di Roma, i prelati delega- Bartolomeo Pacca, attuai decano del
ti apostolici nelle provincie, i gover- sacro Collegio: laonde qui ci limitere-
natori di esse, l novelli principi , i mo a darne un sunto. Papa Pio
marchesi ed i conti, quando però VII, nel concistoro de' 26 settembre
tali titoli si spediscano per Pontifì- i8i4j creò Camerlengo il Cardi-
cio breve. Inoltre a lui danno il nal Pacca ;, dipoi, a' 28 dello stesso
giuramento gì' impiegati ed artisti mese, vestito di mozzetta, rocchetto
scelti a servigio del conclave , dei e sottana, sedente in trono nelle sue
quali parlerà al seguente § III.
si Pontificiecamere, ed assistito dal
Innanzi di trattare dell'autorità, maggiordomo, dal maestro di came-
e rappresentanza del Cardinal Ca- ra, e dal primo maestro di cerimo-
merlengo in sede vacante, aggiun- nie, alla presenza del governatore
gerò poche alti'e notizie, che lo di Roma, e del pieno tribunale
,

CAM CAM 67
della camera apostolica, gli consegnò le giurisdizioni privative di altri tri-
il bastone del comando, colla con- bunali , ed in ispezie di quelli del
sueta formula latma, che in italiano maresciallo della curia, e del sena-
suona cosi: Prendi il bastone della tore di Roma. Pertanto fu munito
tua giurisdizione e autorità, e sii di più estese facoltà, e decorato con
il Camerlengo della santa Romana un titolo, che quasi equivaleva a
Chiesa. Il Cardinal Pacca, dopo quello di legato apostolico , chia-
averlo ricevuto, lo passò al gover- mandosi » Gubernator in alma Ur-
natore, ch'era allora il prelato Ca- « be, eiusque territorio et districtu,
valchini, creandolo, colle seguenti » et in camera apostolica vice-ca-
parole, e secondo il costume, in w merarius, et camerarii locum te-
vice - Camerlengo : Prendi questo » nens ". E questa quahfica di vi-
bastone , e sii il vice' Camerlengo. ce-Camerlengo al governatore di
Quindi il Cardinale, in ringrazia- Roma, incominciò nel Pontificato
mento ed ossequio , baciò il piede di Eugenio IV.
e la mano al Pontefice, il quale lo Abbiamo già veduto come ne'pri-
ammise al duplice amplesso. Monsi- mi tempi, quando il Camerlengo a-
gnor decano de' chierici di cameia vea la suprema ingerenza nel pa-
pronunziò un ringraziamento al Pa- lazzo apostolico, e risiedesse in es-
pa, per aver dato a capo della sua so. Il Cancellieri, ne' suoi Posses-
camera apostolica un Porporato si si pag. 5o5 , dice, che nella piaz-
degno; finalmente il Cardinale, i za lateranense il Camerlengo avea
prelati, ed altri appartenenti al tri- un bel palazzo. Il Ratti poi^ della
bunale della camera, passarono nel- famiglia Sforza, p. I pag. 282, dice:
le stanze del tribunale nello stesso « Certe cariche Cardinalizie spesso
palazzo apostolico quirinale, ove col- » portavano seco anche l' abitazione
la lettura del breve Pontifìcio di ele- »» col mobilio dell' ultimo defunto
zione, il Cardinale prese possesso del- w antecessore .... Oltre la vice-can-
la dignità. » celleria, anche il Camerlengato
Non riuscirà discaro che qui si " godeva di questo vantaggio ; on-
accenni ,
perchè il governatore di « de, essendo morto l'anno i4B3,
Roma sia anche vice- Camerlengo « il Cardinal di Roano, Camerlengo

ed abbia primo luogo nella camera


il « di santa Chiesa, che avea palaz-
apostolica,dopo il Cardinal Camerlen- « zo a s. Apollinare , dice l' anoni-
go. Il citato Lunadoro, parlando del « mo scrittore della vita di Sisto
governatore-, dice che il Camerlengo » IV, che dal Papa Ri fatto Ca-
anticamente lo eleggeva dal ceto *» merlengo il Cardmal di s. Gior-
de' chierici di camera , destinandolo » gio, nipote del conte Geronitno, e
a far le sue governo di
veci nel " fu data la casa di Roano con
gli
Roma, e che perciò si chiama governa- " tutte le masserizie " ( Rer. Ital.
tore di Roma , e vice-Camerlengo. t. III, part. II, e. 1082). Ma in se-
Peraltro si crede, che governatore il guito il detto palazzo appartenne al
di Roma, benché già ricevesse le sue Cardinal titolare, quando la mento-
fecoltà immediatamente dal Papa, e vata chiesa era diaconia Cardinali-
a lui facesse il giuramento, pure non zia, e poi, sotto Gregorio XIII, pas-
fosse sufficiente a poter con questo sò al collegio germanico, dandolo
solo titolo escludere in molti casi poscia Leone XII al seminario ro-
(Ifi CAM CAM
mano. Rimanendo i Camerlcnglii na, lib. VI, cap. 5, num. i3, il

senza stabile residenza, T ultimo ri- Cardinale, che celebra non sem-
cordato Pontefice la concedette al prc osserva il digiuno, ed in ciò
Cardinal Camerlengo Galletìì nel pa- v' ha la tacita dispensa del Papa,
lazzo della curia hinocenziana , vita che non lo ignora, come meglio
sua durante, onde suo successore,
il dice Novaes tom. XIV, pag. 23*2.
il

come gli altri , dimora nel proprio 11 Cardinal Camerlengo gode in fine
piilazzo, ove risiede eziandio la se- la nomina di uno di quegli eccle-
greteria del Camerlengato. V. Cari- siastici, cui il Papa nel giovedì
rrileria yépo.tlollca , edificata dal santo lava i piedi, e serve a mensa,
«letto Cardinal di s. Giorgio, e per chiamati volgarmente /^// apostoli.
un tempo residenza de'Camerlenghi. Morendo il Cardinal Camerlengo,
Nel turno, in cui i Cardinali so- o essendo assente da Roma per al-
gliono cantare messa nella cappella cun interesse, i Papi, come vedremo
Papale, vi entra come Cardinale il al § IV di quest'articolo, elessero
Camerlengo di s. Chiesa, secondo mi pro-Camerlengo sino alla elezione
l'ordine presbiterale, o vescovile cui del nuovo, o al ritorno dell'assente;
appartiene, ed oltracciò anche se- ma oggidì supplendo il segrctaiio
paratamente perocché due volte
,
di stato prò tempore alle vacanze
all'anno spetta a lui esclusivamen- delle cariche Cardinalizie, anche
te il cantarla. La prima in quella quella del Camerlengo viene da lui
dell'anniversario de'Pontefi«n dcfon- esercitata,come ultimamente accadde
ti a' 3 novembre, secondo le pre- nella morte del Cardinal GallefH
scrizioni di Alessandro IV e Bene- avvenuta a' i8 giugno iSSy. In
detto XIII; e l'altra nella notte quell'occasione fece da pro-Camer-
della vigilia di Natale. Che se il Pa- lengo l'attuale segretario di stato
pa non assistesse al mattutino, l'ut- Cardinal Lambruschini, finche il re-
fizio si fa dallo stesso Cardinal Ca- gnante Pontefice, nel concistoro dei
merlengo. Anticamente nella mattina i ottobre i837, dichiarò Camer-
di Natale, un mazziere in abito si lengo il presente Cardinale Giacomo
recava nell'anticamera del palazzo Giustiniani romano.
del Cardinal Camerlengo, o di quel II de' cadaveri de' Car-
trasporto
Cardinale, che ne avea fatto le ve- dinali Camerlenghi, dal loro palazzo
ci, ed a nome di sua Santità gli alla chiesa, ove si celebrano le ese-
prescntava una torta , prò missa quie ( nelle quali per quelle dei
bene cantata j come riporta il Can- Cardinali celebra sempre la messa
cellieri ne'.^uoi Pontificali pag. 27, il Cardinal Camerlengo del sacro
e il Moretti, Riius danài preshyte- Collegio ), si suol fare con pom-
riiim, pag. 267. Non è vero, come pa maggiore degli altii Cardinali,
alcuni credono, che il Cardinal Ca- anzi sopia il letto, e coi vestiti

merlengo dovendo celebrare la sud- Pontificali, come si pratica pei Car-


detta messa prima della mezza net- dinali decani, penitenzieri maggiori,
te, abbia dal Papa un breve di ec. seppure non avessero disposto
dispensa per prendere qualche risto- altrimenti i defunti, o gli eredi non
ro ci debbe astenersi dal mangiare
: supplichino d Papa per la dispensa.
dal giorno innanzi ; ma secondo Be- Inoltre pei detti Cardinali , al paro
nedelto XIV, De Synodo dioecesa- che pei Camerlenghi, nei trasporti a-
,

CAM CAM 69
vea luogo la cavalcata ( Vedi ) della zione è da essi tenuta dopo la morte
famiglia Poiitilìcia, cioè del capitano del Papa , è composta de' Cardi-
degli svizzeri , de' mazzieri, de' mae- nali decano, come primo vescovo siib-

stri di cerimonie, del maggiordomo, laijicario, del primo prete, del primo

de* vescovi assistenti al soglio, dei diacono, col Camerlengo, il quale


protonotari apostolici, de' chierici di però interviene anche per turno del-
camera, ec. La descrizione di tali fordine cui appartiene, e di anzia-
cavalcate e trasporti è riportata dai nità, a tutte le successive ; mentre
Diarii di Roma num, 267 dell'an- gli altri Cardinali soltanto secondo
no 1719, e num. 7107 e 7110 l'ordine, al quale appartengono, poi
del1763, ove si parla di quelle divengono col turno di tre giorni ca-
fatte pei Cardinali Spinola e Co- pi d' ordine , trattando il Camer-
lonna. lengo sempre insieme con essi gli
affari. Tutte le risoluzioni, ed i de-
§ III. Autorità, e rappresentanza creti, che si spediscono da tali con-

de Cardinali Camerlenghi nella gregazioni, sono sottoscritti dai capi


sede vacante. d'ordine prò tempore, dal Camer-
lengo, e dal prelato segretario del
Anticamente il governo della Chie- sacro Collegio, come prescrisse Pio
sa romana nella sede vacante resta- IV, colla costituzione In eligendis
va affidato a tre sacri ministri della argomento che si tratta meglio agli
medesima, come afferma Mabillon, Conclave, Elezione de'Papi,
articoli,

Commentari in Ord. Rorn. cap. 17 Sacro Collegio, e Sede Vacante.


pag. 112, cioè l'arciprete, o sia il Spirato appena il Sommo Ponte-
più antico de' CardinaH preti, che fice, il Cardinal Camerlengo, con
oggi chiamasi il Cardinal decano; avviso ricevuto dal maestro di ceri-
r arcidiacono, ossia il vicario del monie, o dal maggiordomo, si reca
Papa nelle cose ecclesiastiche , e ci- col tribunale della camera apostolica
vili , che sedeva alla presenza del al Pontifìcio palazzo, del quale pren-
Pontefice, ed al quale poi successe, de possesso a nome della stessa ca-
come vedemmo, il Cardinal Camer- mera nel modo che
, si dice a quel-
lengo; e il primicerio de'notari, o r articolo, e vestito di color paonazzo
sia decano de' protonotari aposto-
il s'introduce nella camera del defunto
lici. Il Cenni, nella sua III Disser- per fare la formale ricognizione del
tazione, trattò: se fino ai tempi di cadavere ( Vedi ). Ciò seguito, ri-
Benedetto li, eletto nel 684, in ceve dal prelato maestro di came-
sede vacante, o assente il Pontefice, ra, a cui fa formale ricevuta, l'a-
governassero la Chiesa V arciprete , nello pesca torio per farlo spezzare,
^arcidiacono, e il primicerio de'no- e dalle stesse camere, il Camerlengo
tari. Ma in seguito, per le bolle sottoscrive l'ordine, perchè la cam-
Pontifìcie , il governo temporale di pana maggiore di Campidoglio an-
Roma, e di tutto lo stato ecclesia- nunzi alla città la morte del sovrano
stico, si è devoluto, e si devolve Pontefìce, e poscia spedisce altro ordi-
tuttavia, al sacro Collegio, rappresen- ne al direttore delle zecche Ponti-
tato dai tre Cardinali capi d'ordine, ficie, pel conio della moneta, di che
e dal Cardinal Camerlengo di santa si E qui poi da avvertii-
riparlerà.
Chiesa. Quindi la prima cougregu- si, che leggiamo nel num. 1 966 del
70 CAM CAM
Diario di Roma^ del lySo, clic es- zione Jn eligrndi.i del 1 56^ ; ond'è

sendo mortOj a' ai febbraio, Bene- che morendo in tal tempo il Ca-
detto XIII, fece la ricognizione del merlengo, i Cardinali per la bolla
suo cadavere il Cardinal Corsini so- Apostolatus qfj/ciumy emanata nel
stituito al Cardinal Albani Camer- 1732, da Clemente XII, passati tre
lengo, assente da Roma. Da quel mo- giorni eleggono il pro-Camerlengo
,

mento Camerlengo finche entra in


il per voti, il (piale dura sino alla e-
conclave, è accompagnato sempre, e lezione del nuovo Pontefice. Clemen-
servito dalla guardia svizzera, che cir- te XII, collamedesima bolla, vietò
conda la sua carrozza, e veglia il al Camerlengo di godere nella sede
suo palazzo; il perchè si dà ad essa vacante emolumento proveniente dal-
un compenso pecuniario. E se il Tuflizio, non essendo più venale. Col
Camerlengo andasse di notte per la chirografo poi Avendo Noi, de' 24
città, la sua carrozza è circondala dicembre 1782, lo stesso Pontefice
di torcie accese. Per ordine del Car- proibì, che assunte fossero le vesti di
dinal Camerlengo, si fanno in sede coruccio pel defunto Papa dal Car-
vacante tutti i pagamenti occorrenti dinal Camerlengo di s. Chiesa, e che
in servizio del conclave , de' suoi non si desse perciò verun compenso.

ministri, ed inservienti, inclusiva- In virtù delle disposizioni dello stesso


mente ai mensili pel maggiordomo Clemente XII, il Camerlengo, all'en-
governatore del conclave, per la trare della sede vacante, deve farsi
tavola giornaliera, che deve dare ai consegnare i libri della camera , e
custodi delle rote ec. Inoltre il Ca- chiuderli, formando cioè lo slato at-
merlengo dispensa nella sede vacante tivo e passivo, sino al giorno della
mille scudi di elemosine, oltre le morte del Papa; e, passati sei mesi,
consuete, che fa monsignor elemosi- deve il Camerlengo presentarne lo
niere, sebbene anche il mandato spoglio, od il ristretto autentico, al
del denaro di esse sia spedito dallo nuovo Pontefice.
stesso Camerlengo. Alessandro Vili avea ordinato,
Gregorio X
nel concilio generale con decreto de' 29 novembre 1690,
XIV, che, nel 1274, celebrò in presso il Camarda, de e.lect. Pont.,
Lione di Francia, stabili diverse leg- cui indirizzò al Cardinal Paluzzo
gi, che fra gli altri riporta il Catii- Altieri Camerlengo di s. Chiesa, che
lani, Commentar, concil. t. IV, con nelle esequie novendiali pei Ponte-
cui provvide all' elezione de' Pa- fici, non si oltrepassasse nella spesa
pi,ed ai regolamenti del conclave (il la somma di diecimila ducati. In
quale a quel momento incominciò a esse,per ordine del Cardinal Camer-
prendere regolar forma), ed a tut- lengo, si fanno ancora tutte le dis-
tociò, che riguarda la sede vacante. pense della cera.
Nella sesta legge ordinò, che colla Nella prima congregazione gene-
morte del Pontefice cessino tutti gli rale, che celebrano i Cardinali do-
uffizii ed i tribunali, fuorché quelli po la morte del Papa , il pri-
del penitenziere maggiore, e del Ca- mo maestro di cerimonie riceve dal
merlengo, i quali continueranno in Cardinal Camerlengo fanello pesca-
sede vacante, cui poi fu aggiunto il torio, e quindi lo rompe. E quan-
vicario di Roma. Ciò fu confermato do nella seconda congregazione i
anche da Pio IV, mediante la costi tu- Cardinali confermano, o riuiovoiio i
,

CAM CAM 71
ministri di Roma, e dello stato ec- Camerlengo la sua patente, s\ al
clesiasticOj nelle lettere patenti, che commissario, che al sostituto, prov-
il sagro Collegio spedisce, di confer- visore, ec. architetto, ed artisti del
ma al governatore di Roma, o di conclave, e sì a nome del sagro Col-
elezione di un uiiovo_, incombe al legio (come si disse), al governatore di
Camerlengo il sottoscriverle. Indi la Roma, direttore generale di polizia.
sera del terzo giorno delle esequie Quest'ultimo deve fare il giuramento
novendiali, nel darsi sepoltura al ca- nelle mani dello stesso Camerlengo,
davere del Papa , alla presenza dei che lo riceve eziandio da tutti quei
Cardinali da lui creati, non solo ev- ministri , a' quali ha spedite patenti
vi presente il Camerlengo , ma an- in sede vacante. Finalmente dopo
che v'intervengono i suoi notari, in- l'entrata de' Cardinali in conclave,
sieme a quelh del palazzo apostoli- nella sera dopo le tre ore, si chiu-
co, e del capitolo vaticano. Fanno de, e formasi la clausura di lui, on-
essi il rogito della consegna del ca- de i tre Cardinali capi d'ordine, col
davere ai canonici di s. Pietro; e Camerlengo, ed un maestro di ceri-
fra i che s'imprimono nella
sigilli, monie, ne fanno la formale ispezione,
cassa,appongonsi eziandio quelli del con rogito, secondo la bolla di Urba-
Cardinal Camerlengo Esso viene . no Vili; però si lascia una sola por-
sempre destinato a far parte de' tre ta, chiusa con due chiavi, custoden-

Cardinali incaricati alla costruzione done l'interna il Camerlengo, e l'es-

f del conclave,
spetta di farla
come
, a cui
ed è per-
eseguire,
quello terna il maresciallo del conclave, per
cui quando si deve aprire per farvi
ciò, che quando nella decima con- entrare i Cardinali assenti, o per rice-
gregazione si eleggono dal sagro Col- vervi gli ambasciatori sono accom- ,

legio, a proposizione del Cardinal pagnati gli uni e gli altri dal ma-
Camerlengo, un architetto, un falegna- resciallo , e ricevuti da' capi d'ordi-
me, e un muratore pel medesimo ne, e dal Camerlengo, clie^ apre di
conclave, si ha sempre riguardo di dentixj colla sua chiave. E da ag-
scegliere quelli , che il Camerlengo giungersi , che mentre il Camerlen-
stesso impiegò per la fabbricazione go, e gli altri Cardinali capi d'or-
di esso. Appartiene eziandio al Car- dine fanno la visita del conclave per
dinal Camerlengo di deputare il com- la sua clausura interna, si fa con-
missario del conclave, che, a tenore testualmente l'esterna dal nominato
delle prescrizioni Pontifìcie, confer- avvocato commissario del conclave
mate da Benedetto XIV colla bolla e da* predetti sostituto commissario,
Inter conspicuos, nomina un indivi^ provvisore, architetto, artisti ec, as-
duo del collegio degli avvocati conci- sistiti da uno de' segretari! e can-
storiali i^Vedi)', così pure al Camer- cellieri della R. C. A., rogandosi ap-
lengo spetta nominare il sostituto posito atto, il quale si reca poi al
commissario, il provvìsore, o un prov- Cardinal Camerlengo , e ai capi
veditore del conclave, persona di sua d' ordine, allorché il maresci^allo del
fiducia, ed un dispensiere pel concla- conclave si presenta ad essi a pren-
ve, come anche dodici inservienti derne le chiavi.
scopatori o facchini^ in servigio del Da tutto ciò chiaro apparisce, che
conclave, nel quale dovranno pur il Cardinal Camerlengo nella sede
essi racchiudersi. Spedisce altresì il vacante ha molta giurisdizione e au-
72 eA M CAM
toritìi, e mppresenta in qualche for- sh Cristo, allor(;hè essa divenne pro-
ma esicriore la sovranità, liicendo ese- prietaria , e dispensalrice de' beni,
guile ^li ordini dei sagro Collegio che i fedeli depositavano nelle ma-
elettore del nuovo sovrano Pontefice, ni degli apostoli, il ricavato di essi
e godendo la singolare prerogativa di fu da questi dato in custodia a' diaco-
far battere in tal tempo monete ni per distribuirlo pel mantenimento
d'oro e d'argento, collo stemma suo de' poveri, de' pupilli, e delle vedove,
gentilizio e con quello della carica e così s' introdusse nel clero l'ordi-
di Camerlengo, che sono due chia- ne diaconale. Da questa istituzione
vi incrociate, sotto il padiglione del- derivò, come dimostra il Tommasi-
la Chiesa, segno appunto della sede ni. De vet. et noi'. Eccl. disc, tit,

vacante. Le ultime doppie d'oro cO' de Archìdiaconisj la dignità dell'arci-


iiiate nelle sedi vacanti, in cui fu- diacono, che avea la cura di veglia-
rono Camerlenghi i Cardinali Pac- re sui diaconi, e la sua grande au-
ca e Galleflì , sopra il padiglione torità, congiunta all'amministrazione
hanno lo Spirito Santo raggiante, de' patrimonii della Chiesa Romana.
ed in giro l'iscrizione sede vacante, Pare, che do[X) ad esso
s. Gregorio 1

ANNO ec Nel rovescio poi si vede sia succeduto sebbene


il vestarario,
incisa l'immagme di s. Pietro, che fino ai primordii del secolo XI ab-
benedice colla destra , e tiene nella biamo memoria degli arcidiaconi, e
sinistra le chiavi,ed intorno: prin- del loro potere e giurisdizione , co-
CEPS APOSTOLORUM. Il Camerlengo fa me già si è detto.
inoltre coniare medaglie di argento Papa Innocenzo I, fiorito nel /\oi,
e di mistura da usarsi per quelli
, avea fatto arcidiacono Caixlinale Eu-
che si vogliono recare alle iY)te del lalio, che, nel 4'^? divenne antipa-
conclave, ed anticamente servivano pa. S. Agapito I, eletto nel 535,
per passare i ponti, ed altri luoghi era arcidiacono di s. Romana Chie-
di Roma guarniti di soldatesche. sa ; Pasquale arcidiacono fu pseudo-
Seguita l'elezione del Pontefìcej pontellce, nel 687, ma poi venne
nel ricevere egli la prima adorazio- degradato anche dall' arcidiaconato ;
ne dai Cardinali, il Camerlengo gli Giovanni Vili, noli' 872, sab sul-
pone in dito l' anello pescatorio , di la cattedra Apostolica, mentre era
che tratta il Rinaldi all'anno i4<^7 arcidiacono Cardinale ; e, come si

num. 3o, ed il nuovo Papa lo con- disse, s. Gregorio VH, creato nel
segna ad un maestro di cerimonie 1073, era stato arcidiacono Cardi-
per farvi incidere il nome preso da nale di s. Maria in Domnioa , che
lui. Data ch'egli abbia la prima so- era la diaconia, e la residenza de-
lenne benedizione, nel recarsi all'ap- gli arcidiaconi. In essa abitò, e dis-
partamento Pontifìcio, le cui chiavi pensò a' poveri le sue facoltà s. Lo-
custodiva il Cardinal Camerlengo, renzo, che fu pure arcidiacono sotto
questi glielo consegna augurando- il Pontehce Sisto I, e per questo
s.

gli lunga serie d'anni, e prosperità quel luogo


divenne l'erario della
di salute per goderlo. Chiesa, e fu chiamato Arcidiaconia.
Dopo la metà del secolo XI, nei
§ IV. Elenco dei Camerlenghi dì s.
Pontificii diplomi invece de' vesta-
Romana Chiesa^ ed altre notizie.
rarii, e dell'arcidiacono , la cui dignità
Sino dalla nascente Chiesa di Ge- fu abolita, si leggono i nomi de'Ca-
,

CAM CAM 73
merlenghi di s. Romana Chiesa, no- portando l'elenco di quelli, che ci
me che, come quello di vestarario, fu dato di rinvenire. Le loro no-

r fu dato
mana, ad imitazione
ad alcuni nella corte Ro-
di simili uffi-
tizie biografiche si potranno legge-

re ai rispettivi cognomi, dacché ri-


ciali, che avea la corte imperiale. Il vestiti furono di quella carica uo-

Panvinio però e il Ciacconio, nella mini insigni per pietà, zelo, dottri-
vita di Alessandro II, creato nel na e nobiltà di natali. Fra essi e-
1 06 1 , alìermano , che il primo , il mergono Onorio III, Innocenzo VII,
quale abbia portato il titolo di Ca- e molti altri, che ascesero alla cat-
merlengo, fu Leon diacono Cardi- tedra apostolica. Si annoverano an-
nale di santa Romana Chiesa, crea- cora molti congiunti ie nipoti dei
to da quel Pontefice, e decorato del- Pontefici ; tuttavolta è da avvertir-
la carica di Camerlengo, ossia teso- si, che il Camerlengato di S. R. C.
riere della Chiesa Romana, come non sempre si conferì a' Cardinali
dice il Cardella tom. I, p. I, pag. che anzi avvenne più volte, che do-
1 66. E vero, che in una bolla spe- vessero questa carica dimettere, co-
dita da Stefano X a favore della me si vedrà innanzi , tosto che ve-
chiesa di Arezzo, nel io57, e ripor- nivano promossi alla dignità Cardi-
tata dairUghellio, t. I, p. ^16 del- nalizia, comeGarampi nel-rileva il

Vllalia Sacra, si legge Scriptum : le Osservazioni sulle monete num.

per manus Gregorìi notarii et ca- XV, not. I. Ciò per altro non eb-
merarii s, Sedis Apostolicae j ma be in seguito più vigore, principal-
questo Gregorio, secondo il citato mente dopo che l'ufiìzio fu reso ve-
Cardella, non entra nel numero dei nale da Sisto V, il che con molte,
Cardinali laonde sembra non po-
: e sode ragioni scusa il celebre Car-
tersi dubitare, che il primo Cardi- dinal de Luca. Le altre cose poi,
nale denominato Camerlengo di s. riguardanti i Camerlenghi, si posso-
Chiesa Romana,
sia il nostro Leo- no desumere dalle memorie stori-
ne , dà il titolo diaconale di
cui si che, dai tanti famigerati registri dei
s. Maria in Cosmedin, come rileva- censi della Chiesa Romana [Fedi),
si da una bolla spedita in Anagni e specialmente da quello compilato
da Alessandro II, nel 1062, in fa- da Cencio camerario dalle bolle ,

vore del monistero di s. Benedetto Pontificie, e da altri documenti. Ma


di Mantova. Dopo Leone, oltre quan- senza più andiamo a riferire l'elen-
to si è detto al § I, del tempo in co dei Camerlenghi, cominciando dal-
cui il Camerlengo sottentrò ad e- l'anzidetto Leone.
sercitare nel patriarchio lateranense Leone fu fatto da i\lessandro II,
le moltiplici, ed autorevoli incom- del 1061 Cardinale diacono di s.
,

benze del vicedomino non si rin- , Maria in Cosmedin, e poi Camer-


viene, sino al secolo seguente, docu- lengo o tesoriere della Chiesa roma-
,

mento alcuno di Cardinali, che s'in- na, per lo che si disse: « Praefectus,
titolassero Camerlengo. Il certo si }> quaestor aerarii, curator pecuniae
è, che da Rosone Breskpeare cioè , y> publicae ". S'ignora l'epoca in cui
dal II 55 circa, sino al presente morisse però è certo che, seguendo
:

giorno, si trova quasi non interrot- le parti dell'antipapa Clemente II f,


ta la serie dei Camerlenghi della divenne pseudo- Pontefice , contro il
s. Romana Chiesa. Noi andremo ri- legittimo s. Gregorio VII, nel 1084.
1 . ,

74 CAM CAM
Bosone Breskpeare, inglese, nipo- Cardinale de' ss. Sergio e Bacco. Di-
te di Adriano IV, dal quale, nel venne poscia Camerlengo di S. R. C ,

mese di dicembre 1 1 55 , fu creato e legato dellaMarca contro l'usur-


Cardinale diacono de* ss. Cosimo e patore Marcualdo morì, come dice ;

Damiano, e Camerlengo di S. R. C, il Cardella tom. I, part. II, p. 204,


poi prete di s. Pudenziana, custode arcidiacono della Chiesa Romana, cioè
e prefetto di Castel s. Angelo. Mori primo dell' ordine de' diaconi, dopo
verso il 1 8r il I23l.
Mcliore, ossia Megliore , detto il Stefano da Ceccano, monaco be-
Maestro, di nazione francese, elevalo nedettino, o cistcrciense, detto Car-
al Cardinalato nel dì delle ceneri dinal di Fossanova , dignità che ri-

del II 84, da Lucio III, Camerlen- cevette da Innocenzo III, colla dia-
go di S. R, C. , e legato a latere conia di s. Angelo, nel 12 12, o nel
in Francia, insieme col Cardinal Cen- 1 2 1 3. Indi passò all' ordine presbi-
cio Savelli, morto nel Pontificato di terale , e al titolo de' ss. Apostoli
Celestino III, o, secondo l'Eggs, nel e poi fu fatto Camerlengo di S. R. C.
I200. Morì nel 1227.
Cencio Savelli, romano, economo Tommaso, della nobilissima fami-
del Cardinal Giacinto Bobò Orsini, glia dell' Ocra di Abruzzo , abbate
il quale divenuto Pontefice col no- de' celestini , contro sua voglia , nel
me di Celestino III, nel 119'^, o 1294, fu da s. Celestino V creato
1193, lo creò Cardinale diacono di prete Cardinale di s. Cecilia, e Ca-

s.Lucia in Selci, donde passò a pre- merlengo di S.R.C. Morì nel i3oo.
te de' ss. Gio. e Paolo. Fu Camer- Teodorico Ranieri, d'Orvieto, col-
lengo, e vice-cancelliere di S. R. C, lettore apostolico nella Germania e ,

essendovi memorie che già, nel 1 196, Camerlengo di s. Chiesa, da Bonifacio


era camerario ministrante. In que- Vili, nel dicembredel 1298, fu creato
.sta carica scrisse un volume sopra i Cardinale prete di s. Croce in Gerusa-
censi della Chiesa Romana , rica- lemme, donde passò al vescovato sub-
vato con singoiar diligenza dalle me- urbicario di Palestrina, allora chiama-
morie antiche, chiamato per la sua ta Città Papale. Questo Porporato ,

autenticità e celebrità // libro di come Camerlengo della Chiesa romana,


Cencio Camerario. Il Ferlone però, recò in Francia con gran pompa e
de' Viaggi de' Pontefici, Venezia comitiva la corona Papale a Clemen-
1783, a p. 164, dice ch'egli lo te V, il quale, dopo che, a' 5 giu-
compilasse soltanto quando era ca- gno i3o5, fu elevato al Pontificato,
nonico di Maria Maggiore, e che
s. ricusò di partire dalla Francia, ove
inoltre compose un Cerimoniale ro- si trovava, e con essa fu incoronato
mano , poi pubblicato colie stampe. in Lione a' i4 settembre. Morì in
Cencio, dopo aver esercitato la cari- Francia nel i3o6.
ca di Camerlengo ne' Pontificati di Arnaldo Frigerio , detto da C/ian-
Celestino III ed Innocenzo III, nel teloup, o Cantalupo, diocesi di Bor-
12x6, succedette nel Pontificato a deaux, fu ivi fatto arcivescovo dal
quest' ultimo, col nome di Onorio III. suo parente Clemente V, il quale,
Ouavìano Conti, nato in Anagni, a' i5 dicembre i3o5, il promosse
era cugino d' Innocenzo III, che, nel al Cardinalato, col titolo presbiterale
dicembre del 1206, lo fece diacono di s. Marcello, ed al Garaerlengato
CAM CAM 75
di s. Chiesa. Secondo
però Baluzio, la Cella nella diocesi di Troyes, fu
o non ebbe mai quest'ultima carica, nel 1342, da Clemente VI fatto te-
o la rinunziò alcuni anni prima di soriere, insieme a Guglielmo d'Al-
sua morte , che avvenne nel 1 3 o, i bussacco; quindi dal Papa venne elet-
ovvero dopo il 1 3 1 1 Tutta volta,
. to vescovo di Monte Cassino, come
checche ne dica un tale autore, è riporta l'Ughellio, Ital. sacr. tom. I,

certo che il Frigerio fu Camerlengo col.57 6j trasferendolo nel i346, alla


di Clemente V sino al novembre i Soy. chiesa di s. Ponz e facendolo nel-
,

Bertrando de Bordis, o de Bar- l'anno seguente Camerlengo Pontifi-


de, francese, vescovo di Alby, fu fat- cio Balut. Fìt. Pap. Avenionens.,
,

to da Clemente V, a' 19 dicembre tom. II, col. 677. Indi, nel i349, ^^
i3io. Cardinale prete de' ss. Gio. e stesso Pontefice lo nominò al vesco-
Paolo, colla carica di Camerlengo vato d' Arles, e, nel i35o, a quello
di S. R. C. Morì dieci mesi dopo di Tolosa. Dello stesso Stefano si

in Avignone. In questo tempo i chie- fa menzione nella Gali. Chris t. t. I,

rici di camera erano tre, e dipende- col. 577, colle seguenti parole: « Ste-
•vano dagli ordini del Camerlengo, fy phano Aldebrando facilis fuit adi-

come si rileva nella quietanza , che >i tus ad ecclesiasticas dignitates, quod
ilde Bordis fece al collettore di Boe- w fuisset Clementis Papae VI came-
mia, ohlìgat. cameral. t. II, p. 100: w rarius et thesaurarius ".
" Quod quidem computum quam- Giiglienio d'Agrifoglio, il iuniore,
y> pluribus Domini nostri , et ejus di Limoges, fu fatto Cardinale prete
« camerae negotiis occupatis viris di s. Stefano in Monte Celio, da
•> discretis, et magistris Oddoni de Urbano V, a' 12 maggio 1367. Gli
>i Sermoneta, Jo. de Pvegio et Jo. ,
venne quindi conferita la carica di
w de Verulis ejusdem camerae cle- Camerlengo della Chiesa romana, e
". morì in Avignone nel 1 4^ i , dopo
?j ricis, comniisimus audiendum ,

Arnaldo , o Arnoldo d' Aiichj o aver seguito il partito degli antipapi.


AnXy da vescovo di Poitiers, fu da Arnaldo Bernardi, o Bertrand,
Clemente V fatto Camerlengo di s. porpora da Ur-
francese, elevato alla
Chiesa, in successione al de Bordis, bano V, a' 22 settembre i368, ed
e poi, nel 1 3 1 2 o 1 3 1 3, venne crea- al Camerlengato di s. Chiesa. Morì

to in Avignone Cardinale vescovo di in Viterbo dopo dodici mesi.


Albano. Terminò i suoi giorni, nel Pietro Gross, o di Cros, francese,
i32 0, avendo alcuni mesi prima ri- dopo la morte del precedente, fu da
nunziato il Camerlengato. Gregorio XI suo cugino, ultimo dei
Gasberto de Valle , vescovo di sette Papi, che dal i3o5 risiedettero
Marsiglia, da tesoriere di Giovanni in Avignone, dichiarato Camerlengo
XXII , fu da questo Pontefice, nel di s. Chiesa a' 20 giugno 1371, co-
i320, elevato al grado di Camerlen- me si badali' Ohi. cerner, t. XXXI X,
go apostolico come abbiamo dal
, p. i53. Continuò nondimeno nell'uf-
Vitale p. XII, rimanendo nell' ufficio ficio col titolo di arcivescovo di Bour-
di tesoriere il suo compagno Ade- ges sino a' 2 agosto i374, Oblat,
mario, che fu fatto vescovo di Mar- cam. tom. XL, pag. 2i3, e 221,
siglia, quando Gasberto venne tras- divenendo poi arcivescovo di Arles.
locato alla chiesa d' Arles. Si ha però dal Novaes, t. IV, pag.
Stefano, abbate nel monistero del- 219, che Pietro era Camerlengo, e
,,,

7« CAM CAM
fratello del Cardinal di Limogos, tom. V, pag. 7, cioè, a' 3o marzo,
quando, agli 8 aprile iSyS, Ai elet- da vice- Camerlengo, divenne Camer-
to Urbano VI; dappoiché ricusan- lengo del Papa. Da Innocenzo VII,
dosi questi di riportar la residenza nel i4o5, fu poscia creato Cardina-
Pontifìcia in Avif^none , insorse lo le prete di s. Grisogono. Morì in
scisma di Clemente VII, col pretesto Bologna nel \f\ii. Cardella parla
che non fosse canonica la elezione del suo Camerlengato dopo il Car-
di lui, in favore della quale depose dinalato.
Pietro de Cross Camerlengo. Tutta- Stefano PalosiOj o Palocci, patii-
Tolla egli poscia pseudo-aderì al zio romano, fu canonico di s. Maria
Pontefice, che ritirandosi in Avigno- Maggiore e Camerlengo del clero
,

ne, confermò Pietro nel Camerlen- (P^edi), come scrive il Ciacconio; ma


gato, e poi, nel i383, lo nominò rUghelli, Ital. sacr., asserisce, che fu
anticardinale, notandosi nel registro invece Camerlengo della S. R. C. :

delle sue lettere,die » die 2 3 de- tutta volta il Cardella segue l'opinio-
« cembris, dominus Petrus Came- ne del Ciacconio, dicendo averlo Gre-
» rarius fuit in Cardinalem S. R C. gorio XI, nel 1373, fatto vescovo
« assumptus, et dieta die factus ca- Todi , e dipoi averlo dichiarato
di
M raerarius novus reverendissimus Camerlengo della Chiesa romana
« dominus Franciscus Gratianopoli- non che vicario di Roma, nel 1377,
« tanus '*. Non fu un esempio nuo- mentre Urbano VI, nel i38i , in
vo in questo secolo, che il Camer- dicembre lo creò Cardinale prete di
lengo, per l'assunzione al Cardinala- s. Marcello. Morì Stefano Palosio
to, dimettesse il proprio ufficio, ben- nel 1398, e Novacs, tom. IV, p. 235,
ché esso fosse dichiarato perpetuo dice, che Urbano VI lo dichiarò Ca-
dalla Exlnivag. di Clemente V, Ne merlengo.
Romani. Il Frigerio eljbe per suc- Cosimo Migliorali y di Sulmona
cessore de Bordis, il quale conti- chierico dicamera, collettore della
nuò nella carica , e l' Auch la di- Chiesa romana in Inghilterra, venne
mise prima di morire , come si è da Bonifacio IX fatto tesoriere , e
detto di sopra. Del nostro Pietro de 1389^ Cardi-
vice Cancelliere, e, nel
Gross trattano più diffusamente il nale prete del titolo di s. Croce in
citato Baluzio, tom. I, col. 1066, e Gerusalemme. In morte del prece-
la Gali. Christ. seconda edizione t. I, dente Palocci gli fu confermata la
col. 578. carica di Camerlengo di santa ro-
Marino del Giudice^
d'Amalfi, mana Chiesa: indi pc' suoi meriti,
fu creato Cardinale prete di s. Pu- a' 7 ottobre
1 1 4o4 j
gh successe
denziana, nel dicembre i38i da , nel Pontificato , col nome d' Inno-
Urbano VI. Da questo venne fatto cenzo VII.
Camerlengo di S. R. C. Fu condan- . Marino Vulcani, o BulcanOj na-
nato a morte nel i385 dallo stesso poletano , di nobile famiglia , teso-
Papa, per la congiura ordita in No- riere Pontificio, da Urbano VI, nel
cera de' Pagani. i38i, fu fatto Cardinale diacono di
Corrado Caracciolo 3 nobile na- s. Maria Nuova, e Camerlengo di
poletano, fu fatto da Bonifacio IX, S. R. C. , fatto forse da Bonifacio
nel 1396, arcivescovo di iNicosia, ed IX dopo il Migliorali. Certo è, clie
un giorno dopo, come dice INovaes godette venlidue anni il Cardinalato,
CAM CAM 77
giacche mori nel i4^3 in Assisi, ove tale u/Ticio dopo essersi recato a\

si trovava la corte Pontifìcia. concilio di Costanza ed al suo arci-


Enrico Mimiolo patrizio napo- _,
vescovato di Narbona, sino al i432,
letano, cui il Garimberti ingiusta- anno in cui morì in Avignone.
mente dà la taccia d'illetterato. Bo- Quando il nostro Conzy si recò
nifacio IX , nel I 38g , lo dichiarò al concilio Costanziense , nel luglio

Cardinale prete di s. Anastasia, e 1417, dichiarò suo luogotenente nel


Gregorio XII lo elesse, il primo di- camerlengato, e nel governo di Avi-
cembre i4o6, Camerlengo della Chie- gnone, finche fosse per durare la
sa romana. Morì nel i^ii. sua assenza, il proprio nipote Lodo-
Antonio CorrarOj patrizio veneto, vico della nobilissima famiglia Alle-
nipote di Gregorio XII, della con- mandi francese ,
qualifica in cui
gregazione de' canonici regolari di Martino V lo confermò a' 21 no-
s. Giorgio in Alga, dallo zio fu fatto vembre i4i7j dicendo nella bolla:

Camerlengo di S. R. C, e patriarca, « ti eleggiamo per luogotenente di


indi a' 19 maggio i4o8, Cardinale » Francesco Conzy nostro Camer-
prete di s. Pietro in Vincoli, non w lengo, e nella di lui assenza, per
che di Grisogono, poi vescovo di
s. y quel tempo in cui sarà lontano
Porto, e quindi di Ostia. Mori deca- « dalla curia romana, con l' ufficio,

no del sagro Collegio, nel i44^- »> giurisdizione, grazie, sigilli , onori
Francesco Conzy^ Conziéj o Gon- a* e pesi soliti Camer-
e dovuti al

zic y che alcuni fanno vescovo di >* lengo della Sede Apostolica prò
Grenoble, e, nel iSgS, Camerlengo » tempore ... ed anche ti eleggia-
di Bonifacio IX cosicché avrebbe ,
y» mo cappellano, commensale con-
esercitato il Camerlengato circa cin- >» tinuo della prefata sede, e nostro
quant' anni. Certo è che Francesco, >i cameriere, coli' uso del rocchetto,
dopo la morte del Cardinale Tur- » cappa cappello chiavi , ed altre
, ,

reio primo legato in Avignone ac- , w insegne di tal fatta, solite a con-
caduta a' 9 dicembre i4iOj venne i» cedersi ai Camerlenghi , cappella-
dichiarato da Giovanni XXIII nel , » commensali, e camerieri ec. ",
ni,

i4i 1 5 successore al Turreio, e crea- come si può vedere pel resto del
to vicario generale della Santa Se- tenore di questa bolla all' articolo
de in quella città e nel contado , Governatore di Roma, vice- Camer-
Venesino, e Camerlengo di S. R. C. lengo, e nel lib. Officiai. Mart. V,
Dal medesimo Pontefice fu di poi part. Ili, art. IV. Lodovico Alle-

confermato nel i4i4- ^^^ ^^^^ ^ mandi poi venne dallo stesso Papa pro-
coraggio di lui furono cacciate le mosso, a' 22 giugno i4i^j ^11^ chie-

truppe, che difendevano le preten- sa di Magallona, e, a' 20 dicembre,


sioni dell'antipapa Benedetto XIII. fu dal medesimo Martino V, consa-
Istituito fu per cura di lui in Avi- crato in Mantova. Nel 14*2 3, fu
gnone il vicegerente dell'uditore della trasferito alla sede di Arles ma, pro- ;

camera, ossia il tribunale della vicege- mosso nel i4^6 al Cardinalato, gli
renza dell' A. C, e nel i4i7) f^i con- fu sostituito il seguente Guidalotti.
fermato da Martino nella legazione V Siccome Francesco Conzié, o Con-
d' Avignone, il principio della quale gié, in tutto il Pontificato di Marti-

legazione, secondo alcuni, rimonta ap- no V, risiedette nella legazione di

punto a questo tempo. Continuò in Avignone^ così le sue funzioni e ve-


,

7« CAM -
CAM
ci di Camerlengo apostolico furono tomo
Italie, II, pag. ri, col. 1128,
esercitate nella romana curia da al- che Oddone nuovo Pontefice
col
tri soggetti, dal Papa successivamen- Eugenio IV incontrò una sorte ben
te destinati col titolo di luogotenenti, diversa da quella, che avea goduta
o vice-Camerlenghi, dal momento sotto Martino V. Scrissi? Stefano
che il mentovato AUemandi fu pro- Infessum nel suo Diario del i432,
mosso, a' 24 maggio 1426, alla di- che agli i i aprile fu pigliato Oddo
gnità Cardinalizia. Poccia vice Camerlengo, da Stefano
Benedetto Guidalotli , chierico di Colonna per Romando d'Eugenio IV,
camera, indi vescovo di Teramo, e bramoso di sapere dove stavano la
poi di Recanati e Macerata che mo- roba, ed i denari di Santa Chiesa,
rì a' 9 agosto 1429» siccome rile- imponendo a Stefano di condurlo
vasi dairUghelli, Ital. sacr. tom. I, avanti a se; ma Stefano operò di-
col. 1222. versamente facendolo disertare, e
Oddonef o Ottone de Varri, o per questo il Papa molto si sdegnò,
Varris di Genazzano, non di Tivoli, e minacciò il Colonnese. Oddo Poc-
chiamato dall' Ughelli de Vannis ^
cia qui nominato non deve essere
lini. Sac. tomo I, col. Zìi. Fu diverso dal nostro Varri, seppure
egU prima cubiculario di Martino V, per equivoco i copisti non iscrives-
mentre questi, nel i4i8> stava in sero il soprannome, o altro cognome,
Ginevra Cod. Canier. 588, pag. 4» con cui egli si appellava.
e fu anche canonico di Firenze, Francesco Condolniieri^ veneziano,
come si legge nel Regist. Martini V, nipote di Eugenio IV, da protono-
tomo 8, pag. 174: indi, a' 24 ago- tario apostolico, fu dal Papa dopo
sto 1426, fu dal detto Papa nomi- la sua elezione, eh' ebbe luogo a' 3
nato tesoriere, e suddiacono aposto- marzo i43i, destinato all'impiego
lico, e promosso non meno alla del Varri; ma promovendolo dipoi
1 9 settembre
dignità di protonotaro apostolico, al Cardinalato a' col ,

a' 2 gennaio 1428. A' 6 aprile dello titolo presbiterale di s. Cleuiente,


stessoanno, per la indisposizione, e non di s. Cecilia, prese quindi il

per l'assenza del Guidalotti, luogo- non pili di vice Camerarius


titolo
tenente del Camerlengo apostolico, Domini Papce, ma quello di Carne-
venne fatto suo luogotenente, dicen- ram Apostolicam regens, o regens
dosi nel lib. IV Offic. Martini V, camerariatus Domini Papce:
officiuni
pag. 78: Pro certis negotiis sili susseguentemente essendo morto ,

coniniissis, et prò bona coiivalescen- a'3i dicembre i43i, Francesco de


tia personce suce se a romana cu- Concy, dal Pontefice fu dichiarato
ria absentavit. Il Varri, tanto nel Camerlengo apostolico, a' i3 o 2 3
vice Camerlengato, che nel tesorie- gennaio 1482, e vice cancelliere.
rato, continuò fino alla morte di Pure, ad onta di tali dignità, fu ri-
Martino V ( Divers. Canterai, tomo tenuto prigione in Campidoglio dal
XllI), che accadde a' 20 febbraio popolo romano, comunque venisse
i43i. Questo Oddone de Varris, liberato da Vitelleschi, e da Gaspare
di cui si riparlerà all' articolo Te- di Lello Petroni, nominato perciò
sorieri GENERALI, fu talvolta chia- maresciallo di Roma. Sostenne il

mato pure de Barris, de Poccis, o grado di Camerlengo fino al dicem-


Poccia, giacché abbiamo dal Rer. bre 1439.
.

CAM CAM 79
B. Nicolo Albergali, bolognese, fu da Nicolò V, nel i44^j creato
da Martino Y Car-
certosino, creato Cardinale, ed essendo vescovo di
dinale prete di Croce in Gerusa-
s. Frascati, appena eletto Sisto IV,
lemme, nel 14^6, e dipoi da Eu- a' 9 agosto 1 4? I > fii fatto Camer-
genio IV, come riportano nella sua lengo R. C. ed arbitro di
di S.
vita Novaes e Cardella, Camerlen- tutti i maggiori affari Mori agli .

go penitenziere maggiore. Morì nel li agosto i477-


1443. Guglielmo d' Estouteville del regio
Lodovico Scarampi Mezza rota, sangue normanno, monaco clunia-
di Padova, da Eugenio IV, a' 22 cense, detto diRohan, o Roano, ul-
giugno i44<^j f^* creato Cardinale tima chiesa vescovile da lui gover-
prete dis. Lorenzo in Damaso, pa- nata, mentre venne da Eugenio IV
triarca di Aquileia, e Camerlengo esaltato, nel 1439, al Cardinalato
di Chiesa per cessione del Car-
s. col titolo presbiterale di s. Martino,
dinal Condulmiero, che passò vice Il Pontefice Sisto IV, che, come de-
cancelliere . Abbiamo però, Div. cano del sagro Collegio, e vescovo di
Cameral. tomo XX, pag. 1243, Ostia , fu dall' Estouteville solenne-
che questo Lodovico successe, nel mente consacrato, gli conferì la cari-
gennaio i440j ^^^ Camerlengato al ca di Camerlengo della S. R. C, nel
Condulmero , onde s' ignora come 1477, vacante per morte del Car-
l'Albergatiesercitasse egual carica, dinal Orsini, carica eh' egli godette
seppure per un tempo non abbia sino ai 22 dicembre i4B3, epoca di
fatto da pro-Camerlengo , nell' as- sua morte.
senza dello Scarampi , che come Raffaele Sansoni Riario proni- ,

valoroso militare comandò le milizie pote di Sisto IV, che, nel i477j lo
di Eugenio IV contro i ribelli. Quindi fece Cardinale diacono di s. Gior-
Io Scarampi fu incaricato da Nicolò V, gio, indi vice-cancelhere a' 24 gen-
a'2 3 novembre 14^2, della visita del- naio. 1483, non nel 1482, fu
Nel
le chiese di Roma, e terminò i suoi fatto di S. R. C, co-
Camerlengo
giorni nel i465. Nel suo Camerlen- me scrivono Panvinio Marangoni ,

gato, a' 27 agosto 1460, Gilo dei ed altri. Egli fu uno de' compHci
tBuonconti di Pisa fu fatto luogo- della congiura tramatasi contro Leo-
tenente; a' 28 agosto 1460, Girola- ne X dal Cardinal Petrucci, per cui
mo Landò venne nominato vice venne privato di tutti gli onori e
Camerlengo; nel i463, lo fu Alessio beneficii, ne' quali però fu bentosto
Cesarei sanese, arcivescovo di Bene- reintegrato colla multa di centomila
vento; agli 11 gennaio 1462, lo fu scudi. Continuò nondimeno nel Ca-
? Stefano Nardini arcivescovo di Mi- merlengato; ma, per meglio dire, non
\ lane. Nel i464j nuovamente Giro- n'ebbe che il solo titolo, mentre
I; lamo Landò, indi nel medesimo Leone X, con suo breve de' 24 lu-
anno. Marco Barbo ebbe il titolo glio i5i7, commise l'amministrazio-
di commissario del Camerlengo ed ; ne di detto ufficio, a suo benepla-
a' 29 agosto i464> Vianeiro Alber- cito, a Francesco Pantalassi di Peru-
gati venne fatto vice Camerlengo, gia chiamato Armellini, e poi de
e nel i47ij luogotenente del Ca- Medici cioè quando fu adottato
,

merlengo. dal Papa nella propria famiglia


Latino Orsini^ nobile romano, Quel Pontefice creollo eziandio Car-
8ò CAM CAM
tlinale prete di san Marco , il pri- vice cancelliere, e mori nell' ottobre
mo giorno di detto mese, cos'i es- del i57.7.
primendosi il breve citato: « Ciun Agostino Spinola, genovese, fu da
»» Ten. fr. noster. r. episcop. Ostien., Clemente VII a' 3 maggio i^^y,
»» camerari US nosler ex certis caii- creato prete Cardinale di s. Ciriaco,
M sis oneri iifllcii Camerlengalus si- e poi, agli 8 giugno i528, per mor-
» bi injnncto vacare non possit, siip- te dell' Armellini , fu nominato Ca-
9> pjicfiveritque, ut de opportuna merlengo della S. R. C, carica che
M dicti officii administratione cogi- esercitò con molla soddisfazione del
« tai'emus, etc. Z>/V. Canier. tomo popolo, per l'abbondanza dell' anno-
*' XLVII. " Ciò nonostante tutti gli na, e chiari con-
de' viveri, e per
atti e mandati, che spedi vansi dalla trassegni,che diede di liberalità e
camera Apostolica, portavano sem- munificenza ad ogni classe di perso-
pre il nome del Cardinale Kaffaele ne. Morì compianto nel iSoy.
Biario vescovo d'Ostia, finché visse, Guido A Scanio Sforza y romano,
cioè sino a' 6 luglio i52o, in cui fatto dal suo avo Paolo III, nel
mori in Napoli. Al Cardinal Armel- i534, Cardinale diacono de' ss. Vi-
lini furono assegnali di provvisione to e Modesto, quindi patriarca di
centocinquanta ducati al mese. Alessandria, ed a' 2 2 ottobre 1^37,
Innocenzo CibOj genovese, nipo- Camerlengo di S. R. C. 11 Petra-
te d'Innocenzo Vili, e di Leone X, mellara, pag. 109, afferma, che que-
il quale, nel i5i3, fu creato Car- sto Cardinale, detto di Santa Fiora,
dinal diacono de' santi Cosma e come Camerlengo insieme col teso-
Damiano, morte del Riario,
poi per riere Capodifèrro, si recò per lo
fu, nel 1 52 dichiarato da Leone
I , stato ecclesiastico ad oggetto di a-
X Camerlengo di S. R. C. Per quel- dunare, e raccogliere dalle chiese, e
la carica, allora venale, sborsò tren- da altri luoghi pii denaro per sos-
tacinqiic mila ducati , sebbene non tenere la guerra contro il turco, che
la ritenesse che due soli mesi, o fos- minacciava l'Italia. Nel Pontificato
se per rinunzia, come scrive Paride di Paolo IV soffrì alcune peripezie,
de Grassis allora maestro delle ce- e nella sua assenza, da Pio IV ai ,

rimonie, o per essergli tolta, come IO ottobre 1564, fu dichiarato per


asserisce l' altro ceremonista Biagio poco tempo prò- Camerlengo, Fran-
Martinelli nel modo, che si dirà qui cesco Alciati milanese suo datario, il
appresso. quale fu poi creato Cardinale, nel
Francesco Armellini^ Cardinale ,
i565, da Pio IV medesimo. Lo
di cui parlammo più sopra, dopo Sforza cessò di vivere nell'anno pre-
aver eseicitato il Camerlengato co- cedente in- Canneto, diocesi di Par-
me amministratore in luogo del Ria- ma.
rio, lo ebbe elfetlivamente da Leo- Fitellozzo de" Filellozzi , o Vi-
ne X, e con pienezza d'autorità, nel telli, di città di Castello, chieiico di
i52i, cioè dopo due mesi, che l'a- Camera, fu crealo da Paolo IV, ai
vea ottenuto il Cardinal Cibo, sbor- i5 marzo iSSy, Cardinale diacono
sando però la somma di trentacin- de' ss. Sergio e Bacco, donde passò
que mila ducati , in compenso di a s. Malia in Via Lata, col dono
quelli dal Cibo già pagati. Indi l'Ar- di alcuni ufficii camerali vendibili, la
mellini da Clemente VII fu fatto somma de' quah ascendeva a circa
1

CAM CAM 81
ventimila scucii . Dallo stesso Pio li, ad ahenare i censi imposti sui
IV, a' IO novembre i564, iU fatto fondi ecclesiastici, e morì nel i584.
Camerlengo di S. R. C, collo sbor- Filippo Fastavillaniy o Guasta-
so di settautamila scudi d'oro, i qua- villani, nobile bolognese, nipote di
li furono accettati da Pio IV, affine Gregorio XIII, nel i574, fu ele-
di non aggravare di nuove imposi- vato al Cardinalato colla diaconia
zioni gli amati suoi sudditi, com'e- di s. Maria Nuova. Per morte del
gli protestò ai Cardinali suoi nipoti, Cornaro poi, nel i584 a' r4 mag-
Serbelloni, e s. Carlo Borromeo, do- gio, venne fatto dallo zio Camer-

lente di simili vendite. Oltre a ciò lengo di S. R. C, collo sborso di


Pio IV diede facoltà al Vitellozzi, cinquantamila scudi (che, secondo
che dentro lo spazio di otto anni, il Novaes Vili, p. 26, ascesero a
t.

potesse dare il medesimo uffizio a sessanta), carica cui amministrò con

persona idonea, mediante il rimbor- fama d'integrità e prudenza. Morì


so di egual somma , ma mori nel a' 17 agosto 1587.
i568. Domenico Pinelli, nobile genove-
Fr. Michele Bonelli di Bosco, da se, dopo aver acquistato un chieri-
religioso domenicano fu da s. Pio cato di camera colla spesa di qua-
V suo zio, a' 6 marzo i566, crea- rantamila scudi, da Sisto V, nel
to Cardinale prete di s. IMaria so- i585, venne decorato della porpo-
pra ]\linerva. Fu detto V Alessan- ra, e del titolo presbiterale di san
drino, ed ebbe la sopraintendenza Lorenzo in Paneperna. Prima della
di tutto lo stato ecclesiastico. Per sua esaltazione fu dichiarato sosti-

morte poi del Vitellozzi, a' 20 no- tuto, o vice - gerente del Cardinal
vembre, o a' i3 dicembre i568, fu Cornaro, nella carica di Camerlen-
fatto Camerlengo di s. Chiesa, ca- go, e dopo la morte di lui, diven-
rica che, ad insinuazione dello zio, ne effettivo, avendo comperata dal
nel 1070, rinunziò di buon grado Cornaro quella carica pel medesimo
al Cardinal Cornaro per la somma prezzo di cinquanta mila scudi. Mo-
di set tanta mi la scudi, i quali dal rì di poi decano del sagro Collegio,
Papa furono impiegati nella guerra nel 1 6 1 .

contro il turco. In ricompensa ot- EnricoGaetani, nobile romano,


tenne r abbazia di s. Michele di da patriarca di Alessandria , da Si-
Chiusi, e il priorato della religione sto V fu promosso, nel i585, a
di Malta. prete Cardinale di s. Pudenziana,
Luigi Cornavo j patrizio veneto ,
ed avendo il Pontefice medesimo di-
pronipote della regina di Cipro, fu chiarato vendibile il Camerlengato
da Giulio 111, nel i55i, creato Car- di S. R. C, con bolla Prceclarae
dinale diacono di s. Teodoro, e, nel de' 2 3 marzo i588, glielo conferì.
1570 a' IO maggio, ottenne il Ca- Morì Enrico nel 1 599 a' 1 3 dicem-
merlengato, mediante il pagamento bre. Di lui abbiamo un diploma in
della mentovata somma per la guer- data 26 giugno 1589, riguardante
ra contro i turchi , alla quale, per le poste Pontificie.
parte della sua repubblica, pregò Pietro Aldohrandini, romano, ni-
s. Pio V a contribuire. Indi per lo pote di Clemente Vili, che, nel
stesso motivo, nel iSyi, fu depu- 1593, lo dichiarò diacono Cardina-
tato, insieme ad altri otto Cardina- le di s. Nicola in Carcere ^ e , nel
VOL. VII. 6
, ,

8a CAM CAM
1599, per morte del Gactnni, lo a vescovo di Palcstrina. Lo stesso
fece Camerlengo di S. R. C; con zio, in morte dell' Aldobrandini, gli
assoluta autorità in lutto lo stalo conferì, a' 23 luglio i638, la carica
ecclesiastico. Terminò di vivere l' ul- di Camerlengo di S. R. G., e mol-
tima notte del conclave, in cui fu te altre, fra le quali quella di ge-
eletto Gregorio XV, a* 9 febbraio neralissimo delle milizie Pontificie.
1621. Nel 1 644> dopo r elezione d* Inno-
Lodovico TakÌovìsÌj bolognese, ni- cenzo X, si ritirò il Barberini in
pote di Gregorio XV, a' i5 febbra- Francia, ove il re fra le altie prov-
io 1621, fu creato prete Cardinale viste, lo nominò all'arcivescovato di
di s. Maria in Traspontina, e lega- Reims , di cui sebbene godesse le
to di Avignone. Poscia, a' 1 6 aprile, r«idite, non potè da Alessandro VII
gli vcime conferito il Camerlengato ottenere le bolle, per non aver vo-
di S. R. C, clie poi rinunziò per la luto rinunziare, come scrivono Sam- i

carica di vice-cancelliere, vacata ai martani nel tomo IX della Gali.


2 giugno 1623, per morte del Car- Christ. p. 162, la dignità di Ca-
dinal Montalto. merlengo nipote dello stesso Pon-
al
Ippolito Aldohrandini, romano tefice. Tuttavolta le bolle furono da
pronipote di Clemente Vili, fu, nel lui ottenute da Clemente IX. Nella
1621, da Gregorio innalzatoXV assenza del Barberini in Francia
alla porpora colla diaconia di s. Ma- Innocenzo X, nel i65o, conferì T
ria Nova, e poi, a' 7 giugno 1623, uffizio di pro-Camerlengo al Cardi-
al Camerlengato, dopo la rinunzia nal Lorenzo Raggi genovese, nipote
del Cardinal Ludo visi , e cessò di del Cardinale di tal nome, con tut-
vivere nel i638. Da un rass. rile- ti i diritti ed emolumenti annessi a

vasi, che Ippolito comperò il Ca- sì splendido ufficio. Esaltalo al Pon-


merlengato per la somma di ses- tificato., 1667, Clemente IX,
nel
santamila scudi, nonostante la bolla questi nominò Camerlengo, in sup-
proibitiva di Clemente Vili. Ab- plenza del Barberini, il suo nipote
biamo dalle Vite de Cardinali, che Cardinal Carlo, incarico, che eserci-
Ottavio Raggi, genovese, chierico di tò nell' assenza dello zio ed anche ,

Camera, in assenza del Cardinal dopo il ritorno di lui in Roma, nel


Aldobrandini Camerlengo, venne in- 1670. Attesa la malattia, da cui era
signito di questa carica, mentre pri- impedito, continuò a sostenerlo con
ma era vice-Camerlengo, ed incari- somma lode, precipuamente ne' cin-
cato di gravi incombenze, come di que mesi mor-
di sede vacante per
far accomodare le strade dello stato te di Clemente IX, ed elezione di
ecclesiastico per l'anno santo 1625, Clemente X. Finalmente, morto il
di sedare le gravi differenze insorte Cardinal Antonio a* 3 agosto 167 1,
col contestabileColonna per le qua- ;
Clemente X fece Camerlengo il se-
li porpora conferita-
cose meritò la guente
gli da Urbano Vili nel 1641. Palazzo Palazzi degli Alberloni
Antonio Ballerini iuniore, nobile Altieri, romano, fatto Cardinale da
fiorentino, nipote di Urbano Vili, Alessandro VII, e adottato per ni-
nel 1627, fu annoverato al sacro pote da Clemente X, che, nel 167 1,
Collegio col titolo diaconale di s. lo fece successore nel Camerlengato
Maria in Aquiro, donde poi passò della Chiesa Romana al defonto
9
,

CAM CAM 83
Cardinal Antonio Barberini, con di- Silvio Falenti Gonzaga , nobile
spotica autorità nel governo dello mantovano, venne creato Cardinale
stato, a segno che si disse essere prete dis. Prisca da Clemènte XII,

Clemente X Papa di nome, e Pa- nel 1738, indi fu segretario di stato


lazzo di fatto. Avendo egli messo la in tutto il Pontificato di Benedetto
gabella dtl tre per cento sulle mer- XIV, e poscia, nel 1747 a' 25 feb-,
ci estere, senza esentarne i Cardina- braio, fii fatto Camerlengo di santa

t li e gli ambasciatori, nacquero gra-


vi differenze , che il Pontefice com-
Chiesa.Morì vescovo di Sabina, nel
1756 a' aà agosto.
pose colla sua prudenza , ed in- Girolamo Colonna, nobile roma-
terposizione del Cardinal Colonna. no, nel 1743, venne croato Cardi-
11 Paluzzi morì a' giugno 1698, nale diacono di s. Angelo in Pesca-
29
dopo aver veduto, nel Pontificato di ria da Benedetto XIV, e poi vice-
Innocenzo XII, abolire la vendita cancelliere ; carica che lasciò nel
,

degli ufficii compreso il Camerlen- 1756, per quella del Camerlengato,


gato , e dopo aver pubblicato per eh' ebbe a' 20 settembre. Morì nel
ordine di quel Papa un editto, con- 1763 a' 18 gennaio.
tro le pretensioni sui feudi di un Carlo RezzonJco , veneziano , ni-
sovrano. pote di Clemente XIII che, nel 17^8,
Giambattista Spinola, nobile ge- lo fece Cardinale prete di s. Loren-
novese, detto il Cardinal di s. Ce- zo in Dama so, e vice-cancelliere ed
,

sareo , perchè Innocenzo XII, nel indi lo trasferì al titolo di s. Clemen-


1695, colla porpora gli assegnò il te. Rinunziato però da lui il posto
titolo presbiterale di s. Cesareo. In di vice-cancelliere per morte del Co-
morte del Cardinal Paluzzi , nel lonna nel 1763, fu nominato, a* 25
1698 , il Pontefice medesimo lo gennaio. Camerlengo della S. R. C.
nominò Camerlengo di S. R. C. Morì a' 26 gennaio 1799. Nel Pon-
vietando nuovamente la vendita di tificato di Pio VI, e, nel 1779, fece
sì eminente posto, per cui de' frut- da pro-Camerlengo il Cardinal Gio:
ti, che in avanti ritraeva, parte ne Battista Rezzonico fratello di lui.
stabilì in vantaggio dell'ospizio apo- Romualdo Braschi Onesti ^ di
stolico , e parte in quello della re- Cesena , nipote di Pio VI che , nel
verenda camera. Il nostro Spinola, 1786, lo creò diacono Cardinale di
per l' industria e diligenza , con cui s. Nicolò in Carcere, donde poi -pas-
disimpegnò l'uffizio, produsse molti sò alla diaconia di s. Maria ad
utili alla stessa camera, e tolse pa- Martyres. Pio VII, nel 1800, in
recchi abusi introdotti a pregiudizio Venezia (ove fu eletto a* i4 mar-
di lei . Cessò di vivere nel 1 7 1
zo) lo dichiarò Camerlengo di s.
a* 19 marzo. Chiesa corica
, che rinunziò nel
,

Annibale Jlbani d' Urbino, nipote 1802; indi lo stesso Pontefice nominò
di Clemente XI che, nel 1 7 1 1, lo ele- pro-Camerlengo il Cardinal Giusep-
vò al Cardinalato, colla diaconia di pe Boria Pamphily genovese, prima
s. Maria in Cosmedin, ed in morte del titolo presbiterale di s. Pietro
dello Spinola lo fece, a' ^4 marzo in Vincoli, e poi vescovo tusculano.
1 7 1
9, Camerlengo della Chiesa Roma- Quindi, colla stessa qualifica di pro-
na.L' Albani rassegnò questa caricanel- Camerlengo , Pio VII dichiarò il

le mani di Benedetto XIV, nel i747- Cardinal Ippolito Antonio Vincenti


,

ai CAM CAM
Mareri di Rieti, clic esercitò la ca- storo de* 2 ottobre 1887, e poscia,
rica finche i francesi, nel 1809, oc- in quello de' 2a novembre i83g, il

cuparono nuovamente lo stato Pon- preconizzò vescovo suburbicario di


tificio. Albano , che paternamente gover-
Bartolomeo Pacca, nobile bene- na.
. ventano, fii da Pio VII, .a' 2 3 feb- Riporteremo tradotta in italiano
braio i8oij creato prete Cardinale dal latino idioma 1' allocuzione fat-

di s. Silvestro in Capite^ e dopo il suo ta al sacro Collegio, con cui nel


glorioso ritorno in Roma, nel 1 8 1 4 ai predetto concistoro Gregorio XVI
26 settembre, lo stesso Papa in conci- creò Camerlengo il Cardinal Giusti-
storo lo dichiarò Camerlengo R. di S. niani, acciocché possa servire di e-
C, carica che esercitò fino al settem- sempio come sono concepite le al-
bre del 824, epoca in cui la rinun-
1 tre. « Vacando, attesa la morte del
ziò, ricevendo poscia 1' altra di pro- »j Cardinal Pietro Francesco Galleffi

datario, conferitagli da Leone XII, 3> di eh, me. già vescovo di Porto
e che. ancora disimpegna qual prin- w e s. Ruffina, l'ufficio di Camer-
cipale ornamento del sacro Collegio, « lengo della S. R. C. , e volendo
di cui è degnamente decano. * noi conferire il medesimo ufficio
Pier Francesco Galleffi , nobile » al nostro diletto figlio Giacomo
di Cesena, fu elevato al Cardinala- » del titolo de' ss. Pietro e Marcel-
to da Pio VII, a 12 luglio i8o3, « lino, prete Cardinal Giustiniani,
col titolo presbiterale di s. Bartolo- « di cui nella familiare esperienza,
meo donde venne trasferi-
all' Isola, >»che ne abbiaino avuto, conoscem-
to, a' 29 maggio 1820, al vescova- « mo la provata fede, l'integrità
to suburbicario di Albano. Per la " de'costumi, e la destrezza nel ma-
detta rinunzia del Cardinal Pacca, « neggio degli affari, cose tutte che
liei 1824, fu fatto Camerlengo di » sono anche a voi bastantemente
S. R. C. Mori sotto-decano del sa- w cognite:
cro Collegio, e vescovo di Porto, di ,» Che ve ne sembra?
s. Ruffina, e di Civitavecchia, a' 18 '•> Coir autorità dell' onnipotente
giugno 1887. Il Cardinal Luigi »» Iddio, de'ss. apostoli Pietro e Pao-
Lambruschini , come segretario di >» lo, e Nostra, concediamo al pre-
stato, fece da pro-Camerlengo dalla « detto Giacomo Cardinale Giusti-
morte del Cardinal GallefFi, sino al- >> niani 1' ufficio di Camerlengo No-
la elezione del seguente attuale Ca- » stro, e della S. R. Chiesa, e tale
merlengo » lo creiamo, facciamo, e deputiamo,
Giacomo Giustiniani, nobile ro- w sua vita naturale durante, cogli
mano , fatto Cardinale prete de' ss. w assegni, privilegi, facoltà, modera-
Marcellino e Pietro da Leone XII « zioni, limitazioni e deroghe, e con
a' 2 ottobre 1826, quindi dal re- « tutte le clausole, condizioni, e di-
gnante Pontefice dichiarato prima » chiarazioni consuete da esprimersi
suo segretario de' memoriali, poi ar- >ipienamente, ed in tutta la estcn-
ciprete della basilica vaticana vacata » sione nelle bolle apostoliche , che
per morte del prelodato Cardinal » dovranno spedirsi , e colla riten-
GallefS, cui lo diede per successore >y zione di tutto ciò, che al presen-
anche nell'eminente carica di Ca- " te possiede, e degl'indulti che go-
merlengo di S. R. C. , nel conci- }> de. In nome del Padre , ->Jf del
, ,

CAM CAM 85
5» Figliuolo, -^ e dello Spirito San- quei dell'ordine de' preti; ma dopo
>t to. +^ Cosi sia'*. che il Cardinal Antonio Doria, pri-
CAMERLENGO del Sagro Col- mo dell'ordine de' diaconi , supplicò
legio Dfi' Cardinali. Nel Pontificato il Pontefice Pio VII a voler nuova-
di Leone X, adunatosi il sagro Col- mente estendere il turno del Ca-
legio, decretò che tino de' Cardinali, merlengato , colle pratiche antiche
cominciando dal primo, esercitasse i Cardinali diaconi tornarono ad e-
la carica di Camerlengo del Colle- sercitare la carica.
gio, e così in seguito in ogni anno, Questa elezione si fa nel primo
eccettuati gli assenti, i vecchi impo- concistoro d'ogni anno dopo la na-
tenti ed i malati. Infermandosi quel- tività di Gesti Cristo, in cui il Car-
lo, che esercitava il Camerlengato dinale, che segue il predecessore, ne
ovvero dovendo partire da Roma, riceve nel medesimo concistoro il

fu deciso, che il Collegio avesse a possesso dal Papa, mediante la con-


destinare altro Cardinale, perchè ne segna della borsa, di cui parleremo.
facesse le veci. Pàolo III, creato nel Il nuovo Camerlengo fa al Papa, al-
i534, approvò ciò, che su tale ar- la presenza del sagro Collegio, il

gomento il sagro Collegio avea sta- giuramento per la retta, ed esatta


bilito, il che in dettaglio può veder- amministrazione delle rendite, pro-
si nelle costituzioni : Sacri sanctae pine ed altro spettanti allo stesso
,

romanae Ecclesice cpiscoporum^pres- Collegio Accade talvolta, che un


.

byterorunij et diaconorwn Cardìna- Cardinale eserciti il Camerlengato del


liiini Collega Constitutiones , le quali sagro Collegio un anno e mezzo, ed
furono ristampate in Roma nel i833 anche più, giacché soltanto dopo il
dal Salviucci. periodo di un anno, e nel primo
Questo Camerlengo pertanto vie- concistoro che convoca il Papa, suc-
ne eletto dallo stesso sagro Colle- cede il termine dell'antico, ed inco-
gio (P^edi) d'anno in anno, ed a lui mincia l'esercizio del nuovo.
secondo il grado di anzianità vicen- Il Camerlengo del sagro Collegio

devolmente , finito l'anno , succede amministra l'entrate del Collegio me-


un altro Cardinale di quelli dimo- desimo e distribuisce a' Cardinali
,

ranti in Roma, secondo i tiie ordi- suoi colleghi presenti in curia ,


gli

ni, in cui si divide il sagro Colle- emolumenti provenienti dal Rotolo.


gio, cioè di vescovi , di preti e di Così chiamasi quella somma di de-
diaconi. Con
graduazione divie-
tal nari, che si dispensa a' Cardinali re-
ne Camerlengo successivamente ogni sidenti in R.oma, a compensare in cer-
Cardinale di s. Romana Chiesa, pri- to modo le loro fatiche per l'inter-

ma ed alternativamente i Cardinali vento ai concistori, alle sagre con-


vescovi suburbicarii, poi i Cardinali gregazioni Cardinalizie, e alle cap-
dell'ordine de' preti, indi quelli del- pelle Papali. Ad evitare poi le preten-
l'ordine de' diaconi dopo che l'ul- ; e sioni de'Cardinali i quali, non essendo
timo Cardinale diacono ha esercita- molto distanti dalla città, vi si re-
to questo Camerlengato, ricomincia cassero senza necessiti», solo per fruire
il turno del prìmo Cardinal vesco- tale partizione, Benedetto XIV decretò
vo. Ultimamente i Cardinali diaco- colla costituzione In Regimine, data
ni non ne fungevano più l'uffizio ,
a' 3 febbraio 1 745, che si legge nel
ma solo i Cardinah suburbicarii e , tomo XVI p. 278 del Bull. Magn.,
, ,

86 CAM CAM
che i Cardinali costantemente assen- suburbicarie Cardinalizie, ed i Car-
ti da Roma , benché
. vi si trovino dinali protettori delle corone propo-
nel tempo del Rotolo , di esso non nevano quelli appartenenti alle me-
possano in alcun modo godere; e se desime, spettava al Cardinal Camer-
per qualche tempo, e per causa giu- lengo del sagro Collegio il preconiz-
sta dimorassero in Roma, non par- zare, o proporre nel medesimo con-
tecipino del Rotolo, se non per la cistoro l'ultima delle chiese da esse-
giusta rata del tempo, in cui si sa- re provveduta, ed un esempio non
ranno come meglio rilevasi
trovati, tanto antico lo abbiamo nel conci-
dal De Luca, in Relal. Rom. Cur. storo celebrato da Pio VI, nel 1779,
disc. 5, num. 34, tom. XV, e dal riportato dal Diario di Roma di
Plato, De Carditialis dignitate et quell'anno num. 4^6. Sul qual ar-
officio§ II, p. 76 e 77 synopsis gomento vi sono diversi decreti e-

p. 407- Inoltre ne trattano l'Aimon, manati dai Pontefici, che si leggono


Tableau de la cour de Rome, e nelle citate ConstitiUiones pag. 37 e
Banicr, Ceremon, rclig. t. I. pag. seguenti. Anzi, ad onta che il Ca-
3 29. Aggiungiamo che il Cardinal merlengo del sagro Collegio fosse
Camerlengo del sagro Collegio in stabilito nelle costituzioni fatte dagli
ogni concistoro porta seco una bor- stessi Cardinali , ed approvate da
sa di seta color paonazzo trinata d'o- Paolo III, anche a' 19 febbraio i546,
ro, entro la quale evvi un libretto solo rilevasi dagli atti concistoriah
chiamato delle Proposizioni, cioè i che soltanto nel 1695 il Cardinal
fogli concistoriali , o ristretti delle Denoff sia stato il primo Camerlen-
preconizzazioni, che gli consegna nel go del sagro Collegio a proporre
giorno precedente al Concistoro il una chiesa in concistoro , alloichè
sostituto di questo; co' quali fogli avea compito l' anno del suo Ca-
egli confronta le chiese, che dal Pon- merlengato , cioè di una chiesa di
telìce vengono proposte; e se il Pa- libera collazione del Papa, e non
pa tratta nel Concistoro alcun altra eccedente la tassa di duecento fiori-
cosa , e che voglia sia registrata ni sullamensa di essa , e ciò in
nella segretaria del sagro Collegio, compenso delle fatiche per tal ge-
come lo sono gli atti concistoriali stione. L' ultimo Cardinal Camer-
il Cardinal Camerlengo la trascriva lengo del sagro Collegio a proporre
a parte. Inoltre nella detta borsa in concistoro una chiesa fu il Car-
vi sono le palle per le ballottazioni dinal Visconti, nel 1780. Poiché ri-
de' voti, che danno i Cardinali in flettendo egli, che di rado accadeva
trattare i loro affari nella congre- incontrarsi una chiesa di libera col-
gazione, cui tengono dopo il con- lazione Pontificia non eccedente la
cistoro, nella stessa aula concisto- detta tassa, così pregò Pio VI a
riale. Questa è la borsa che, co- proporre lui in avvenire j che vi
me si disse, al terminare del Ca- convenne, salvi gli emolumenti spet-
merlengato , dal Papa è consegnata tanti al Cardinal Camerlengo, e sua
al successore. famiglia. Tuttavolla divenuto Camer-
Quando i Cardinali ne' concisto- lengo Cardinal Conti ^ nel 1782,
il

ri dopo le chiese proposte dal Pa-


, volle proporre quella di Segni per
pa, proponevano i soggetti per le d. Paolo Ciotti, ma dopo di lui non
sedi vescovili vacanti comprese le , vi furono altri esempii, hi assenza
,

CAM CAM 87
poi dei Cardinali protettori delle si ha dal Cardella tomo III, p. 354,
corone, incombeva al Cardinal Ca- che Leone X destinò tesoriere, ossia
merlengo proporre le loro Chiese. Camerlengo del sacro Collegio, il Car-
Al Camerlengo prò tempore del dinale Achille Grassi^ e che fu esso,
sagro Collegio spetta celebrare la come scrivono il Moreri nel suo Di-
messa nelle esequie de^ Cardinali de- zionario, e il Fleury, Slor. eccl. tom.
finiti, e quando il Camerlengo (seb- XL,p. 223,che non solo progettò di
bene sia sacerdote) appartenga al- farsi ogni anno solenne anniversario^
l' ordine de' diaconi, e quindi come come si presentemente a'Caidinali
fa

I tale non possa


celebrare, sostituisce
nelle cappelle Papali
un altro Cardi-
defonti,
gnò la
ma
che nell'anno stesso rasse-
carica di Camerlengo, y. Car-
naie dell'ordine de'preti, ed allora la dinali DI SANTA ROMANA CHIESA. E Ìl

quota della cera, che in libbre ven- Sistini, nel suo Maestro di camera^
tiquattro tocca alla famiglia del ce- Stampato in Liegi nel i634, parlan-
lebrante, si divide fra quella del so- do di detta cappella, dice, *> che la
stituto, e quella del Camerlengo. » celebra il Cardinal Camerlengo
Nello stesso modo, a' 5 novembre, »» del sacro Collegio, cioè quello, che
nella cappella Papale del palazzo >* tiene i libri ed i sigilli del sacro
apostolico , ha luogo T anniversario w Collegio, che ha cura di riscuotere
dei Cardinali defunti , istituito nel »> e tener conto delle entrate del
Pontificato di Leone X, fanno 1^17, »» medesimo ", il quale si muta ad
per suggerimento del Cardinale Achil- ogni principio d'anno.
le Grassi, eh' era allora Camerlengo Finalmente al Cardinal Camer-
del sacro Collegio. In quelf anniver- lengo del sacro Collegio , siccome
sario è da celebrarsi parimenti la accennammo , è affidata la cura
messa di requie dal Camerlengo prò di far notare , registrare , e sotto-
tempore de' Cardinali; che se questi scrivere gli atti concistoriali in un
è diacono, prega un collega di altro libro intitolato Acta concistoria-
ordine a farne le veci. lia, e delle congregazioni Cardinali-
Il celebre maestro di cerimonie zie in un altro libro detto Cougre-
Paride de Grassi, fratello del detto gationes capitiuii ordimim. Inoltre
porporato, racconta nel suo Diario, incombe a lui d' incaricare il com-
che il lodato Papa proponeva di far putista del sacro Collegio della dis-
dire messa nelle esequie anniversarie tribuzione dei predetti rotoli a' Car-
dei Cardinali da monsignor sagrista, dinali, distribuzione, che in avanti
ma che egli, il Grassi, lo persuase di fìicevasi nella solennità del ss. Na-
farla dire al Cardinal Camerlengo tale , in quella di Pasqua , e nelle
del sagro Collegio, come quello che feste della natività di s. Gio. Batti-
tiene nelle mani il denaro dello stesso sta e ancora
d' Ognissanti. Come
sagro Collegio, e fa le spese di tutti i deve questo Camerlengo ogni anno
Cardinali. Da ciòsi deduce, che (ino da per la festa del Corpus Domini
quei tempi il Camerlengo era come mandare le torcie di cera per la

un economo, o un tesoriere de' Car- solenne processione , mentre a suo


dinali colleghi, quando essi facevano tempo gli tocca rendere conto della
massa della maggior parte delle loro sua gestione ai Cardinali colleghi
rendite, di cui il Camerlengo era cu- ed è assistito dal prelato segretario
stode ed amministratore. Di fatti del sacro Collegio, f^. tale articolo.
,

88 CAM CAM
CAIMERLENGO del clero roma- tiqua, ristampata in Roma nell'an-
no. L' ufficio dì Camerlengo del cle- no 1735.
ro romano rappresenta il clero me-
Elezione del Camerlengo del clero
desimo, come sì rileva dal § i, e. 2, i
romano.
De officio camcrarìi, e paiticolar-
menle il collegio de' parrochi. Per- Questa si fa, come si disse ogni an- ,

ciò dev' essere insignito di questa di- no nell'ultimo giorno delle rogazioni,
gnitàun sacerdote idoneo. 11 Galletti, nella sagrestia della basilica vaticana
Del primicerio j p. 272,dice che la ro- per voti segreti de' canonici, e par-
mana fraternità era un antichissi- rochi di Roma, tutti in veste talare,
mo collegio composto dei canonici, e, in mancanza di alcuno di questi
e dei parrochi delle chiese di Roma, ultimi, suppliscono gli economi, non
il cui superiore chiama vasi Ree ter i o vice parrochi. In un
sostituti,
romanae fralernilatis , corrisponden- anno si scegHe il Camerlengo dal
te all'attuale Camerlengo del clero. ceto de' canonici, nell' altro da quel-
Il Moretti ne trattò eruditamente lo de' parrochi , e i candidati per
nel suo libro Rilus da/idi preshyLe- la ballottazione in numero di tre
riirnij 3o5, De veleri schola cru-
p. sono nominati dal Cardinal vicario.
cis^ collegio reetorum rem. frater- A questa elezione presiede il prelato
nilalis y et utriusque vesligiis ed il ^ vicegerente insignito del carattere
Cancellieri nella sua Sagrestia vali- episcopale, e v' interviene il segreta-
caiia, p. 16, dice, che nella sagre- rio del vicariato, ed il sostituto della
stia medesima ogni anno nell' ultimo segreteria.
giorno delle rogazioni, nella vigilia Ecco come si effettuava 1' elezione
dell' Ascensione, secondo « statata a seconda de' citati statuti, De eli-

a antiqua de oflicio camerarii cleri gendo camerario i cap. I, p. I,


cleri
« romani, et juribus funeralibus ec- e seg. Chiusa la porta della sagre-
w clesiarum, praesertim parochialium stia, monsignor vicegerente, sedendo

« almae urbis , Romae 1 6 1 8 , et in mezzo ai due canonici vaticani


« 1707 ", si unisce la porzione più più antichi, pubblicava i nomi della
scelta del clero romano, intervenuto terna del Cardinal vicario , in tre
processionalmente alla basilica di s. individui, pei quali doveano votare
Pietro per le litanie minori, invece gli elettori. recavano rego-
Questi si

di radunarsi a s. Caterina de' Fu- larmente e gradatamente, cioè prima


paii, o a s. Lorenzo in Damaso, co- i capitoli, e poi i parrochi innanzi
me anticamente e ciò fa, per isce-
, a tal deponevano nell' urna
prelato
gliere coi voti segreti, alla presenza preparata sopra una mensa, il voto,
di monsignor vicegercnte, fra tre sog- consistente in una palla di pelle
getti nominati dal Cardinal vicario bianca pel suffragio favorevole a quel-
di Roma, il Camerlengo del clero, lo, che si ballottava, o nera se non

che alternativamente suol essere un piaceva il soggetto; indi il vicege-


canonico delle basiliche minori , o rente contava i voti favorevoli ed i

delle collegiate, od uno de' parro- contrarii, ed il segretario del vica-


chi secolari Passiamo
. a descri- riato, o il sostituto ne faceva il

vere compendiosamente 1' elezione registro, facendosi altrettanto nelle


di esso, e le sue prerogative, col- ballottazioni degli altri due individui
r autorità dell* oper£^ Statuta Jii- della terna, secondo l'ordine di no-
,

CAM CAM 89
mina , la cui votazione seguiva co- non possa continuar nella carica ol-
me la prima, ma in urne separate, tre il biennio, dal giorno della sua
ognuna delle quali avea avanti, o elezione, anche per motivo di nuova
sopra il nome di uno de' nominati, sede vacante.
quindi quello fra i tre, che riceveva L' eletto riceve dalle mani del Ca-
maggior numero di voti diventava , merlengo che cessa, la croce, gli sto-
e restava eletto Camerlengo del clero loni, e le suppellettili del clero per
romano. Questo è quanto prescrive le processioni di esso , cioè piviali
lo statuto; ma oggi ecco ciò, che si cotte, candellieri, ed altro, facendo di
pratica nella votazione. Il vicegerente tutto ricevuta. Morendo il Camer-
consegna ad ogni elettore nel punto, lengo prima del termine del suo uf-
che si reca a votare, una palla bian- ficio , il Cardinal vicario a suo be-
ca, che l'elettore, mettendo la mano neplacito sostituisce im altro , cioè
chiusa in ciascuna delle urne,
tre un canonico se il defunto era tale,
lascia cadere in quella, nella quale e viceversa, un parroco. Se l' eletto
evvi il nome di chi egli vuole ricusa di accettare, e poscia si vuol
eleggere : nel resto si osserva il tutto dimettere dall' ufficio , il detto por-
come sopra. porato nomina il successore dal ceto,
Si deve avvertire, che non posso- cui apparteneva il rinunziante. Il

no eleggersi per Camerlenghi i coad- sostituto poi di questo non può prose-
iutori de' canonici, arcipreti e par- guire nella carica, se non nel periodo
rochi , sebbene godano voce attiva di un anno dall'elezione di quello,
e passiva nell'assenza del coadiuto: cui è succeduto, ma in sede vacan-
neppiu'e possono eleggersi i pariochi te continua nell' ufficio come sopra.
regolari, ne gli economi delle chiese Inoltre il sostituto può dipoi eleg-
parrocchiali, qualora non sieno pa- gersi in Camerlengo, allorquando toc-
tentati. chi la nomina di uno degli indivi-
Gli arcipreti canonici, che hanno dui al ceto cui appartiene.
cura d'anime, non possono essere no-
minati ed eletti nell' anno in cui ca- Dell' officio y e delle prerogathe del
de r elezione ad un parroco , ma Camerlengo del Clero Romano.
soltanto lo saranno in quello, in cui
sisogliono nominare i canonici. Do- L' officio del Camerlengo, come
po che Leone XII riparti e restrin- si esprime lo statuto, sarà d'inter-
se le parrocchie di Roma, i curati venire collo stolone dello stesso cle-
arcipreti vengono nominati quando ro, alle processioni generali, cioè
si elegge ilCamerlengo dal ceto dei del Corpus Domìni, di s. Marco,
parrochi. delle rogazioni, de' giubilei, di sede
Camerlengo del clero dura un
Il vacante e simili . 11 suo posto è
anno nell' ufficio, e non si può con- immediatamente dopo tutti i cano-
fermare, prorogare, rieleggere per nici , eccettuati quelli delle patriar-
qualunque pretesto, se non trascorsi cali , e delle insigni collegiate , o
tre anni, eccettuato però il caso del- basiliche minori. Tocca al Camer-
la sede vacante: ed allora chi eser- lengo nelle processioni ordinare di
cita r ufficio, secondo la consuetudi- portare i piviah , ec, 1' intuonazio-
ne, s'intende confermato senza nuo- ne , ed il canto delle htanie da chi
va elezione, in guisa per altro, che crederà.
,

90 CAM CAM
Essendo intervenuto il Camerlen- eserazio deve tenere nella chiesa
,

go a tali processioni generali del de* parrochi , a s. Salvatore delle


clero, deve in conseguenza percepire Cappelle, innanzi al Cardinal vicario,
le distribuzioni, come se fosse inter- una riunione di parrochi, per la
venuto col proprio capitolo, s'egli soluzione di tre casi di coscienza,
è del ceto canonicale. Qualora poi dati dallo stesso Camerlengo ai tre
il Camerlengo non si recasse alle ultimi parrochi. Inoltre egli deve
processioni, la stola sarà portata destinare i parrochi a difendere, e
dal sostituto, il quale deve essere ad oppugnare le argomentazioni per
approvato dal \icegerente, e debba tali casi. Spetta pure al Camerlengo
essere del ceto de' canonici , o dei ricevere il giuramento sull'Evangelo
parrochi, a seconda di quello, cui da qtielli che voglio-
di stato libero
appartiene il Camerlengo stesso. Ma no contrarre matrimonio, non che
nelle processioni pei funerali, si pira- esaminare i testimonii, e ciò colf as-
tica quanto diremo in seguito. Ad sistenza di un notaro del vicariato.
evitare confusione, e per maggior Nel caso della impotenza del Camer-
decoro del collegio dei parrochi lengo, potrà essere altri sostituito,
procurerà il Camerlengo, che nelle annuendovi il Cardinal vicario.
predette processioni , tanto i parro- Appartiene al Camerlengo deci-
chi regolari quanto gli economi
,
dere sommariamente le vertenze, che
curati approvati vadano in capo insorgono ne' fimerali , e le contro-
della processione : gli altri parrochi versie di precedenza, che accadono
però seguiranno l'ordine di anzianità. in simih casi, senza però pregiudizio
Per riguardo alla processione, che delle parti . In alcune circostanze
fa il Clero, mentre i Cardinali sono risguardanti il clero, può il Camer-
raccolti in conclave, nel cortile del lengo intimarla per mezzo de' man-
conclave medesimo, al termine del datarii del Cardinal vicario, previo il
Veni creator Spiritus, una cap-
in permesso di quest'ultimo. 11 Camer-
pella, era in uso non è molto tem- lengo sia di notte, che di giorno,
po , che prima di cominciare le dovrà essere invitato a tutti i fune-
preci, doveva il Camerlengo del Cle- rali, in cui siano state chiamate dal

ro, dallo stesso cortile rivoltato al parroco, o dal sagrestano della chie-
conclave, interrogare ad alta voce: sa, nella quale trovasi il defunto, sia
Hahemus Poiitificem? e se venivagli di notte che di giorno, sei croci, ossia
risposto di no, allora, dopo le pre- egual numero di corporazioni di chie-
ci , intonava da'musici di cappella
s' se , o di o di secolari.
regolari ,

l' introito della messa , la quale tut- Che se per mancanza di tempo, o
tora si celebra durante il conclave, per altra causa, non possa interve-
ma non coli' assistenza del clero, e nirvi personalmente , o per mezzo
del Cameilengo. V. Novaes, Intro- del sostituto, allora lo stesso parro-
duzione alle V^ite €16^ Pontefici to. I, co, autorizzato dal Camerlengo, ne
Dissertazione II del Conclave, pa- assume lo stolone, e fa le veci di
gina 97. lui dando a portare la propria stola
Camerlengo del Clero dev* es-
11 ad altro sacerdote. Se accade, che
sere presente alle due congregazioni due o più parrochi intervengano
de' prefetti curati del clero romano, alla processione funerale , assente il

e prima che termini l'annuale suo Camerlengo,© il sostituto di lui,


,-

CAM CAM 9£
deve allora portare lo stolone que- citò il Camerlengato, il quale invita
gli che gode preminenza
,
Ma il . il vicegerente, e gli altri parrochi

Camerlengo, senza un urgente impe- alle esequie , o messa del


, uffizio

dimento deve sempre intervenire in Camerlengo defonto.


persona a' funerali, affinchè colla Il Camerlengo prò tempore non
sua prudenza e autorità sia com- può esigere emolumento per la se-
posta qualunque contesa, che per poltura , funerale , o altra causa
avventura si suscitasse. escluso qualunque titolo. T^. Clero.
Se il Camerlengo si reca al luogo Abbiamo dal citato Moretti, De
del funerale nell'ora dell' intimazio- Presbiterio p. 86, che al conciho pro-
ne , non è lecito agli eredi del de- vinciale celebrato nella basilica late-
funto di rifiutarlo, sebbene alcuna ranense da Benedetto XIII, nel
delle sei o corporazioni invi-
croci, 1725, non solo intervennero i Car-
tate, sia per alcun motivo mancata, dinali ,
gli arcivescovi , i vescovi , e
affinchè non si deluda il clero nella i procuratori di quelli assenti, affin-

persona del Camerlengo. Che anzi, chè dessero il loro voto; ma ancora
sebbene il cadavere si porti per tu- furono ammessi i collegii de' canonici
mularsi alla chiesa parrocchiale dei delle tre patriarcali, i collegii de'cano-

regolari, ed oltre il parroco della nici delle due insigni basiliche, cioè
stessa chiesa, sieno stati invitati an- di s. Maria in Trastevere, di san
che i frati, o altri religiosi, il par- Lorenzo in Damaso, non che il Ca-
roco, e i regolari dello stesso luogo merlengo del clero, come rappresen-
devono computarsi per due corpi tante il rimanente del clero romano,
distinti. Altrettanto si ritenga quan- da cui viene eletto, ed inoltre tre
do nelle pariocchie secolari vi sia parrochi , che rappresentassero il
il capitolo, o una congregazione di corpo di tutti i parrochi di Roma.
sacerdoti, che parimenti in un al Questi però, sebbene non dessero il
parroco devono valutarsi per due voto , presero posto dopo i padri
corpi: altrettanto si praticherà nelle del concilio, vestiti de' sacri para-
altie processioni generali del clero, menti , e anch' essi lo erano cogli
e nelle processioni, che si fanno nella abiti corali.

sede vacante. CAMERONIANL Eretici calvini-


Al funerale poi del defonto Ca- sti, discepoli delle massime di Gio-
merlengo del clero, il clero romano vanni Camerone scozzese. Visse que-
con cotta, col canto alternativo dell'in- sti nel secolo decimosettimo, ed in-

tero ufficio dei morti è obbligato ad , segnò teologia nelle accademie di


intervenire nella chiesa in cui deve Samur, Londra, Glasgow e Montai
il cadavere essere tumulato, e que- bano, dove morì in età di quaran-
gU il
, quale per ultimo esercitò tasei anni. Scrisse un dialogo con
l'uffizio di Camerlengo, deve pro- Tileno, intitolato : De grada et vo-
curare, che il clero intervenga alle luntatis humance concursu in voca-
esequie nell'ora, e luogo intimato. tione j così pure un trattato in cui
Quando muore un parroco (^Vedi), difende la sua opinione sul punto
il viciniore, il vice curato, o il sa- della grazia e libero arbitrio. Sono
grestano della ancorché sia
chiesa, sue opere anche le proslectioiies, ov-
collegiata e regolare, ne danno av- vero lezioni di teologia, nonché le

viso a quello che per ultimo eser- osservazioni sul nuovo testamento
,

9* CAM CAM
col tìtolo Mìrrliothecìum Evnti- le opinione,o la provano con una
geli'cuni. y. Bossiiet Hist. des va- lettera Teodosio arcivescovo di
di
riai. Gerusalemme^ il quale nell'anno 70
CAMICE. Tonaca di tela bianca, di Cristo, scrivendo a s. Ignazio di
lunga sino ai piedi , indossata dagli Costantinopoli , dice , che ad imita-
ecclesiastici nella celebrazione degli zione di s. Giacomo apostolo, egli
udicii divini. Fu eli ia mata ydlba dal adoperava una ve-
ne' divini ullizii
suo color bianco, canilsus, camìsile, ste talare di lino. Che poi fosse in
camisia, quindi Camice dagl'italia- VISOnel secolo IV, ne parla chiaro
ni. I greci poi r appellano poderes ilquarto concilio di Cartagine , il
da podaSy piedi, perchè discende fi- quale stabili ut diaconus tempore
:

no ai piedi. Da principio secon- , oblationis tantum ac lectionis Alba


do afferinano Fleury De^ costumi , utatur. S. Girolamo, Dialog. con-
degli antichi cristiani _, e il padre tro i Pelagianij, 1. i, scrisse che la
Le-Brun tom. I, p. ^5, era un or- veste candida era indossata a' suoi
namento proprio soltanto delle per- tempi dai sacerdoti , diaconi e sud-
sone laiche di qualche condizione. diaconi. Il concilio di Narbona, ce-
Infatti si legge presso Vopisco , in lebrato nel 589, ne fece apertamen-
Aurelian., che Aureliano avea man- temenzione, allorché prescrisse: » ne
date ai romani di quelle tonache » diaconus, aut subdiaconus vel lector
bianche Tunìcas alhas, mamcatas,
: » antequam missa consumatur Alba
ex diversis provinciis etc. Passò di- « se praesumat exuere ". I chierici

poi dall' uso dei laici a divenir abi- pero se allora vestivano il

to particolare degli ecclesiastici , in- Camice al pari de' sagri ministri, in


serviente al divin ministero. Nondi- appresso lo mutarono in una veste
meno, siccome riferisce il Tomma- assai più corta, per essere più spe-
sino. De Bencficiis p. I. lib. II, e. diti neir adempiere le loro incom-
45, ne'primi secoli si portava il Ca- benze.
mice anche fuori della chiesa , qual Anticamente nel Camice si cuci-
veste ordinaria, e laddove tratta va- vano alcuni pezzi di drappo orna- ,

si di avvicinarsi agli altari , venia menti di seta e d'oro sul petto, sulle
cangiato con un altro più mondo spalle, alle maniche e alle falde. Di
e più nobile. Di ciò ne assicurano tal forma appunto era il Camice di
molti decreti di concilii in diversi s. Bonifazio vescovo di Ferentino
tempi e luoghi ragunati , ne' quali che si conservava nella cattedrale di
vien proibito a'sagri ministri di ce- Viterbo , insieme coli' amitto di lui,

lebrare con quel Camice, che ado- nel quale vedeva una lista di broc-
si

peravano usualmente. E Leone IV cato in cima con alcune lettere go-


ordinò pure con suo decreto Nid- : tiche lavorate in margheritine , ed
liis in Alba, qua in suo usa utitur, appellate Tetragrammaton, per allu-
praeswnat missas cantare. Se quin- dere al nome ineffabile di Dio, por-
di quella veste veniva adoperata si- tato sulla fronte dal sommo sacer-
no da' primi tempi dell' era cristia- dote degli ebrei in lamina d' oro.
na, non deve recar meraviglia, che Tali ornamenti si vogliono praticati
gli stessi apostoli la vestissero, quan- sino air 855. Anastasio, nella vita
do offerivano il sagrilicio. Anzi non di Benedetto III, scrisse che il re
mancano autori, che sostengono ta- de' sassoni , oltre i doni che inviò alla
CAM Cam 93
basilica di s. Pietro, vi mandò de' Ca- •» munda me, ut cum iis, qui stolas
mici fregiati con molti ornamenti di « suas dealbaverunt in sanguine A-
seta e d' oro : e benché il Casaubo- « gni, gaudiis perfruar sempiternis".
no sia di sentimento che fossero piut- Gli autori, che trattarono sul mi-
tosto addobbi di chiesa, il Ferrari, stico significato delle sagre vesti,
De re vestiaria ^ 1. 3, e. i, piena- trovano nella bianchezza del Cami-
mente comprova, eh' erano i Camici ce il simbolo della purezza del cuo-
de' sacerdoti. re, della integrità de' costumi, della
Quelli, che si usano oggidì, ven- innocenza, che dev'essere distintivo
gono ornati intorno al collo, nelle carattere del sacerdote; nella lun-
estremità delle maniche e ai lembi ghezza, la perseveranza nel bene, di
di merletti pii^i o meno nobili, se- cui in ispecieltà non deve mancare il
condo il grado dell' ecclesiastico. A ministro di Dio; finalmente negli
questi di sotto talvolta si pone ima ornati, le buone opere, le virtii ec,
fascia di tela nera per l'uso de'semplici delle quali deve mostrarsi il sacer-
sacerdoti, di seta cremisi o d'altro dote specchiato modello. Alcuni al-
colore, secondo il loro abito, pei ve- trivorrebbero nel Camice figurata
scovi e prelati , di seta rossa pei anche la veste bianca di cui Erode
Cardinali, e bianca pel Sommo Pon- vestì Gesù Cristo per dileggiarlo. Su
tefice. 11 Camice di quest' ultimo si tal argomento, si potranno consulta-
ferma intorno il collo con fettuccia di re, tra gh altri, Lambertini Del sa-
seta bianca, con ghianda e fiocchetti crificio della Messa 3 p- IV, sez. i,
d'oro. Vogliono alcuni autori, che ne- n. ^^', Titelmano De expositione
gli antichi tempi i Papi l'adoperassero mysterior. missae^ cap. 2; Le-Brun
di color celeste, come si osserva in al- tom. I; Suarez tom. Ili, p. lil, q.
cuni mosaici di Roma ma ; quella ve- 83, disput. 82, sez. 2; e il Soto, in
ste era veramente una specie di to- 4. sentent. dist. i3, q. 2, a. 4-
nicella distinta dal Camice, la qua- CAMICETA. Città vescovile d'A-
le si poneva sopra di esso. frica, di cui s'ignora la provincia. Si
Dal libro sacerdotale di Alberto sa che un suo vescovo chiamato Da-
Castellano si rileva , che nel vener- miano intervenne, e sottoscrisse al
dì santo i sacerdoti alla processione concilio di Cabarsusa nelf Africa, a-
si vestivano de' Camici di color ne- dunato nell'anno 393, sopra Pri-
ro. Tale costumanza però è del tut- miano vescovo di Cartagine.
to abolita, essendo stabilito con de- CAMILLO DE Lellis (s.). Bac-
creti generali che il Camice sia
_, chianicOj piccola città degli Abruzzi
sempre di lino bianco. Esso vestir nel regno di Napoli, ha il vanto di
si deve dopo l'amitto; secondo il aver dato i natali, nel i55o, a que-
rito ambrosiano però e maronita, lo sto benemerito eroe di evangelica
s'indossa prima. I sacerdoti latini carità. Rimasto privo assai giovane
mentre lo assumono, devono recita- d'ambedue i genitori, non soggetto
re la preghiera « Dealba me ,
: alle cure di alcuno, condusse gli an-
i> Domine, et munda cor meum, ut ni primi di sua vita nel giuoco, e
'^ in sanguine Agni dealbàtus, gau- negli altri disordini della milizia, cui
« diis perfruar sempiternis ". I vesco- per alcun tempo venne ascritto. Non
vi poi hanno la seguente >ì Deal- : fu abbandonato però in mezzo a'suoi
'^> ha me, Domine, et a delieto meo giovanili traviamenti, e commosso
,

94 CAM CAM «
altamente per alFettuosissima esor- ammessi, vestissero un abito nero
tazione d' un patire cappuccino , con mantello dello stesso colore, an-
pianse i passati errori, e divisò ve- dassero quotidianamente all' ospitale
stire qiiellahito religioso nell'età di dello Spirito Santo, acconciassero il

anni venticinque. Ma il Signore lo letto ai inalati, riguardassero ognun


avea destinato ad ufficio diverso, di que' miseri come
(r. C. medesimo,

ed egli, seguendone la vocazione, ab- ed esortassero moribondi a santa-


i

bandonata la patria, fu a Roma, do- mente disporsi alla morte. Ma anche


ve per quattro anni continui si a- questa lodevole opera del nostro san-
doperò nella cura degl' infermi del- to ebbe a sostenere possenti opposi-
l'ospitale di s. Giacomo. La sua ca- tori, i quali però valse egli a vin-
rità verso il prossimo non conosce- cere interamente, per quella confi-
Ta limite alcuno, e d'i e notte ve- denza in Dio , che fu sempre indi-
gliava al letto di quegli infelici, compagna a' suoi passi. L'an-
visibil

apprestando loro ogni maniera di no r585 ebbe in dong una casa as-
soccorso sì dello spirito che del cor- sai comoda, ove alloggiava la sua con-
po. E siccome il vero amore dei gregazione, e preso animo per tan-
prossimi non può essere disgiunto ta avventura, allargò i suoi disegni,
dal amore di Dio, cosi egli
santo e volle che i suoi fratelli si obbli-
nel mezzo delle sue lunghe e inces- gassero a giovare gli appestali, i pri-
santi fatiche, non trovava miglior gionieri , e quelli che ammalava-
sollievo e conforto, che nel piìi fer- no nelle private famiglie . Racco-
vente esercizio dell'orazione, e nella mandò loro sopra ogni altra co-
frequenza de' sacramenti. Cresciuto sa l'assistenza spirituale delle anime,
in fama di santità, fu eletto in ca- li provvide a tale effetto dei miglio-
po a quell'ospitale, e per assistere ri libri di pietà, e compose alcune
piii efficacemente i malati, si prepa- apposite preci per gli agonizzanti.
rò a ricevere gli ordini sacri. Da Questo novello avea incon- istituto
Tommaso Goldwel, vescovo di san trata la comune approvazione , e
Asaffo, poiché riuscì bastantemen- molli si meravigliavano come un uomo
te istrutto negli ecclesiastici studii di ristretta dottrina avesse potuto im-
fu ordinato sacerdote, e incaricato maginarne il disegno, e, quel che più
poscia, nel i584, ad ufTiziare la cap- è, condurlo egregiamente ad effetto. 11
pella della beata Vergine dei Mira- Pontefice Sisto V lo confermò nel
coli, dovette rinunziare alla direzio- i586, e Gregorio XIV, nel i^qt, e-
ne dell'ospitale. Non fu però che il resse questa congregazione in Ordine
nuovo suo impiego facesse a lui di- religioso coi privilegii dei mendicanti,
menticare l'usato caritatevole ufficio: con la condizione, che in giunta ai
che anzi, l'anno medesimo, istituì a voti di povertà, castità ed obbedien-
vantaggio dei poveri infermi la sua za , vi facessero ancora quello di
congregazione, la quale porta il no- sovvenire agH infetti di peste. Il

me di chierici regolari ministri de- medesimo Pontefice proibì loro di


gl' Infermi ( Fedi) detti volgarmen- appartenere ad altre comunità reli-
te Crociferi, dalla croce di panno giose, tranne che ai certosini ; loc-
rosso che portano sul petto tanto chè parimenti fu confermato da
nella tonaca, che nel mantello. Pre- Clemente Vili, nel i5()7., e nel
scrisse, che quelli, i quali vi fossero 1600, aggiungendovi alcuni altii
CAM CAM g5
priTÌlegl. Giunto per tal modo Ca- Bonaventura, Cardinale, e dottore
luillo al compimento de' suoi desi- di s. Chiesa.
derii, non è a dire come di giorno CAM NATE 1 Uberto, Cardinale.
in giorno aumentasse il suo ardore V. Belmonte Uberto.
e la sua premura per lo vantaggio CAMmiECR,oCAMENEC {Ca-
sempre maggiore degli indigeiili, e meiieciiim). Città vescovile nella Ga-
come lo zelo dell'altrui bene spiritua- lizia Polono-Austriaca, capitale della
le così lo infiammasse da rendere, Podolia ,
paese che lungamente go-
colle sue dolci ed affettuose parole, vernato da' suoi proprii principi ,

gioconda, anziché triste, l'ora estre- e disputato dai polacchi , e htuani


ma ai morienti. Né le gravi infer- si ebbe nel 1569 dai primi. Cami-

mità, cui soggiacque, gì' impedirono nieck è piazza forte situata sopra
minimamente gli usati pietosi eser- una rocca, a pie' della quale scorre
cizii, che infermo voleva ogni gior- il fiume Smotrziez , verso confi- i

no visitare gì' infermi e conclucen- ni della Moldavia. Dopo diversi at-


dosi a stento da letto a letto solca tacchi , fu presa, nel 1672, dalle
ripetere queste parole : » la felicità, truppe di Maometto IV, imperatore
» che io spero è sì grande, che tutte de' turchi ; ma dipoi per la pace di
» le sofferenze mi divengono piaceri '\ Carlowitz, conchiiisa a' 20 gennaio
La umiltà di lui era oggetto di ma- dell'anno 1699 tra gli ottomani, la
raviglia a tutti , e di questa virtù Russia, Federico Augusto I re di Po-
diede pruova singolare ,
quando lonia e i veneziani , fu restituita ai
nel 1607, rinunziò volentieri alla bastami suoi antichi signori, da Mu-
onorevol carica di generale dell'Or- stafà II. Quindi la possedette la
dine, per poter servire maggiormen- Russia, e, nel 1773, fu devoluta
te i suoi poveri. Fondò molte case air Austria, ed ora fa parte del re-
nelle principali città d'Italia, man- gno di Galizia.
dò alcuni suoi confratelli anche nel- Questa città ebbe un vescovo di
l'Ungheria, e dopo aver logorata la rito latino sino dal 14^4? speditovi
sua vita a vantaggio di quella d'al- dall'arcivescovo latino d'Halicia, della
trui, rese in Roma l'anima a Dio, provincia di Lwow, o Leopoli, e fat-

a' i4 di luglio 16 19, in età d'anni to suffraganeo dell'arcivescovo di


sessantanove come avea già pre-
, Lemberg [Vedi). Clemente XI, nel
detto. La tomba di lui fu onorata 1700, fece vescovo di Caminieck il
da molli miracoli, e Benedetto XIV cistcrciense Goniowski indi nel , ,

1742, canonizzando-
lo beatificò nel 1721, ne divenne vescovo Stanislao
lo due anni appresso. La benedetta Osio. Nel 1790, lo era Adamo Rra-
spoglia di tanto uomo fu riposta in sinski e Giovanni Dembowski da
,

un' arca nella sontuosa cappella a lui Pio VI fu fatto suo coadiutore con
dedicata nella chiesa di s. Maria successione. Pio VII, a' i5 mai7;a
Maddalena, degli stessi padri mini- 181 5, vi destinò Francesco Borgia
stri degl'infermi, che ne solennizza- Machiewlez. Però dopo il 1824, non
no la festa a' i5 luglio. La Chiesa ha più avuto vescovo latino, ma
universale ne celebra le glorie ai solo di rito greco-unito, e questo
18 di detto mese, non potendosi fu unito all'arcivescovo di Leopoli
celebrarle nel giorno medesimo di di rito greco ruteno ^ che riunisce
«uà morte > attesa la festa di san anche l'altra chiesa d'Halicia, es-
,

96 CAM CAM
vsendonc altiialmente insignito Mi- Colino, residenza episcopale. Il ve-
clide LcAvicki Iraslatato da Prcmislia scovato essendo sulFiaganeo prima
agli 8 marzo i836. di Bamberga, indi di Magdeburgo,
CAMLMTZA ( Olencn. ). Città e poscia di Gnesna, venne da Cle-
vescovile della Grecia nella Morca, mente VI, nel 1 346, assoggettato im-
provincia di Acaia ,
posta sul golfo mediatamente alla Sede Apostolica.
alla foce del fiume dello stesso no- La sua cattedrale, sotto l' invocazio-
me, con titolo di vescovato in par- ne di Giovanni Battista, avea quin-
s.

tibus, suffraganeo della metropoli di dici prebendati di nomina de' duchi


/ Patrasso, nell' esarcato di Macedonia di Pomerania ; ed otto erano le sue
(Fedi). Il Commanville dice, che dignità, cioè il prevosto, il decano,
la sua sede episcopale fu istituita il tesoriere , e i cinque arcidiaconi,
nel IX secolo. di Camino, Dymin , Uznan, Stetti-
CAMINO (Caminum). Città ve- no e Stargard.
scovile d'Alemagna nella Pomerania, In Camino, l'anno i53o, s'inco-
sull'imboccatura dell' Oder nel mar minciò ad introdurre il luterani-
Baltico, e nella provincia della Prus- smo ,
perlochè i duchi di Pomera-
sia occidentale. S. Ottone , vescovo nia fondatori del vescovato si fecero
di Bamberga, ed apostolo della Po- eleggere in amministratori. Fino dal
merania, convertì Uratislao I, re de- i556, la riforma visi è stabihta inte-
gli slavi e di Pomerania , in uno a ramente, e, nell'anno 1^74, la sua

que' popoli. Perciò il re gli conce- propagazione fu compiuta. Essen-


dette molte terre, nelle quali il det- dosi estinta l'antica linea dei duchi di
to santo eresse due monistcri, ed Pomerania, l'elettore di Brandem-
il vescovato di Fulin, o Julin. In burgo ne ereditò i dominii, e nella
questa città Ottone medesimo con- pace di Munster ( an. 1 648 ), gli fu
sacrò una chiesa ad onore de' ss. Adal- ceduta Camino, a condizione, che la
berto e Venceslao martiri, lasciandovi terrebbe come feudo dell' impero, e
per primo vescovo Adalberto suo di- che potrebbe abolire i canonicati
scepolo : che dal Pontefice
istituzione, dopo la morte de' canonici, ed altri
Calisto Innocenzo II venne
II, ed del capitolo, che in quell' epoca vi
confermata negli anni 1 124 e i \^o. si trovavano, erigendo il vescovato
Avendo i danesi verso l' anno , di Camino in principato e goden- ,

1173, demolita la città di Fulin, done le rendite. Attualmente Cami-


venne sulle sue ruine edificata Ca- no conta due chiese, una cattolica,
mino, la quale in breve tempo creb- l'altra luterana. Abbiamo la serie
be di maniera, che, nel 11 85, Bo- de' vescovi di Camino nella SLoria,
,

gislao II, duca di Pomerania, vi tras- ecclesiastica d' Alemagna, tomo II,
ferì l'antica sede vescovile, l'arric- pag. 307.
chì di beni , ed il suo vescovo di- CAMISABDI. Ramo di calvinisti
venne signore della città, e del ter- spuntato alla fine del secolo XVII. Va-
ritorio, comprendendo nella sua giu- riano gli autori nello assegnare la
risdizione Colberg, ov' eravi una di- etimologia nome. Alcuni
del loro
stinta collegiata, Gripswalde deco- pretendono che venga da CamisCy
,

rata di università, i cui vescovi voce del vernacolo di Linguadoca ,

erano i cancellieri , Stettino con. la che significa una specie di camicia


collegiata dedicata a s. Ottone, e da essi portata sopra gli abiti ; altri
CAM CAM 97
la fanno derivare da camis voca- _, attrasse a lui tanto numero di se-
bolo francese, che vuol dire strada, guaci , che a l'i covra meli gli fu
perchè coloro e ò\ giorno e di not- d'uopo innalzare un monistero, reso
te infestavano le vie ; né mancano celebre poscia per tutta Irlanda.
alcuni, che la vogliono originata dal Cammino è tra i santi piìi rinomati
teimine militare incamiciate^ dino- di quella parte di mondo; vi ha
tante impreveduti attacchi, perchè i una chiesa, che da lui s' intitola
fanatici assalivano all'improvviso, e Tempio di Cammino. Morì il sau-
colla massima empietà trucidavano to abbate nell'anno 653.
specialmente i preti, e distruggevano CAMPAGNA (Campanien.). Cit-
le chiese cattoliche. Essi sollevaronsi tà con residenza vescovile nel regno
ad una terribile rivolta sedotti dai delle due Sicilie, nella provincia di
deliri del ministro Surien , e dalle Principato Citeriore, così denomina-
fòlse promesse del principe d' Gran- ta perchè trovasi ai confini della
ge. Surien predicava l'estinzione del- campagna. Situata vagamente in una
la religione romana, ed il regno del delle vallate di Montenero, viene ba-
calvinismo. Du-Serre, vecchio calvi- gnata dal torrente Tenzo, che in-
nista, riuscì uno de' piti forti pro- fluisce sul Silaro. Nella pianura ma-
pagatori di que'sogni. Egli scelse un rittima ha due laghi chiamati gran-
numero di giovanetti dei suoi con- de piccolo , e dalla parte di que-
torni ,
gli ammaestrò dei passi del- sto ultimo , là dove il luogo porta
l' Apocalisse dove si parla dell'anti- tuttavia il nome di Vicenza, si vuo-

cristo, della liberazione del suo im- le ravvisarvi l'area dell'antica Picen-
pero e del trionfo della Chiesa , a- tia o Picentimi j già capitale de' pi-
scrivendo tutto ciò Papa come
al cenlini, colonia trasferitavi dal Pice-
anticristo , ed al calvinismo come no. Dalle epistole di s. Gregorio I, il

vera chiesa. Que 'giovanetti lusingati quale fu eletto nel Sgo, rilevasi che
dalle sciocche di lui promesse si tra i ventitre pingui patrimonii pos-
dilFusero nel Delfinato e nel Vi Vare- seduti dalla Sede Apostolica (^Vedi),
se, e per tal modo fecero progressi, si enumera quello Campania, o
di
che molti villaggi erano del loro par- Campagna. Questa città fu anche
tito.Prima di predicare si fingeva- marchesato della nobile famigha Gri-
no addormentati ; poi sorgendo ad maldi, ed il Sommo Pontefice Cle-
un tratto, quasi che fossero divina- mente VII, a' 19 luglio i525, la e-
mente ispirati, annunziavano quanto resse in vescovato, facendola suffra-
loro di strano si presentava all'idea, ganea della metropoli di Salerno,
e tutto spacciavano come rivelazioni con mille e duecento ducati di ren-
avute nel sonno; e quegli attoniti dita. Indi venne unita alla sede di
montanari tutto credevano e a tut- Satriano, ma poscia Pio VII, ne'pri-
to giuravano. mordii del nostro secolo, colle let-
CAMMIINO (s.) nacque in Ir- tere apostoliche De melìorij quinto
landa. Non appena cominciò a co- Kalendas julii 1 818 , soppresse la
noscere il mondo, che di esso fu sede di Satriano , e l' uni a Cam-
annoiato, e riputando cosa migliore pagna, e questa contemporaneamente
il menar la sua vita nella solitudi- uni in perpetua amministrazione al-

ne, elesse a ritiro l'isola di Inish- l'arcivescovo di Conza [Fedi). Cam-


Realtair. La fama della sua santità pagna ha una magnifica cattedrale
VOI. vn. 7
g8 CAM CAM
dedicata alla B. V. Maria, il cui ca- porre alla tonaca di bisso, avea
pitolo sì compone di dieciotto ca- disposti de' campanelli d'oro, fra po-
nonici, selle de quali sono dignitarii ; mi melogranati di giacinto, di por-
il primo è l'arcidiacono, gli altri so- pora e di cocco , afilnchè da tutti
no l'arciprete, il diacono, il corista, se ne sentisse il suono, ogni volta
il primicerio, il tesoriere e il sagre- che entrava od usciva dal santua-
stano. Sonovi inoltre mansionarii, al- rio,e tutti fossero eccitati a un pro-
tri preti, e chierici pel servigio di- fondo rispetto, leviti e popolo. Giu-
Tino. Ve il fonte battesimale, e due seppe -Ebreo chiama questi campa-
canonici ne sono i parrochi. Nella nelli Tinlinnahida , Campanidae :

città sono tre chiese,


vi oltre la det- s. Prospero dice, ch'erano cinquan-
ta caltedi-ale, ed hanno cura d'ani- ta, s. Girolamo crede che fossero
me. Vi sono poi due conventi di sessantadue Clemente Alessandri-
,

religiosi, un monistero monache, di no sostiene, ch'erano trecentosessan-


due seminarii, l'episcopio, non che tacinquc come i giorni dell' anno ;

uno spedale ben fornito. ed i misteriosi signiiìcati ne sono


CAMPANA. Strumento di me- spiegati da s. Cirillo Alessandrino,
tallo fatto a guisa di vaso arrove- da Girolamo, e da s. Gregorio.
s.

sciato, il quale con un battaglio, det- Il citato Giuseppe, nel libro III

to volgarmente hattocco sospesovi _, delle Antichità Giudaiche, fece men-


entro, si suona a diversi oggetti. E zione delle Campane : Campanulac
appeso in luogo elevato, chiamato siniilem ,
quemadnioduni tubae j
campanile, e serve principalmente ad ed alcuni nostri antichi scrittori ram-
invitare i cristiani alla chiesa, e ad mentarono il suono delle Campane
altri usi promiscui sagri e pubblici. nel tempio di Salomone. Anche i
gentili si prevalsero delle Campane,
Convoco, signo 3 noto^ compello: Narrasi, che famoso tempio di Do-
il

concino, ploro dona fosse circondato da certe cam-


Arma , dies , horas , fulgitra , panelle, che agitate dal vento ren-
festa, rogos. devano un suono quasi continuo.
Presso gli ateniesi i sacei'doti di

§ I. Origine delle Campane Proserpina chiamavano il popolo ad


assistere ai misteri con una Campa-
na. I sacerdoti di Cibele usavano
Molto si è disputato sulla origi- campanelle, e sonagli nelle loro ce-
ne delle Campane, e sulla loro pri- rimonie, e Luciano, in Dial. t. III,

ma invenzione, che il p. Rirker fa ci assicura, che i sacerdoti della dea


risalire sino agli egiziani. Alcuni vor- Siria si servivano di Campane: tin-

rebbono, che derivassero dai campa- tinnahidum pulsai. Gli antichi ado-
nelliy o dalle campanelle, che seb- peravano questi vasi metallici nelle
bene diversi di molto dalle Campa- feste de' loro dei, e si asserisce clie,
ne d'oggidi, pur ad
gradatamen- esse oltre i greci ed i
anche i persiani,
te diedero origine. Sappiamo dall'^E"- romani conoscessero l'uso delle Cam-
sodOf e. XVI li, 33, e daW Ecclesia- pane, come accennano Polibio e
stico, e. XLV, IO, che il sommo Tibullo.
sacerdote degli ebrei nel giro estre- Certo è, che riguardo ai romani,
mo della veste, che dovea sovrap- Augusto, come riporta Svctonio nella
,

CAM CAM 99
sua vita e. 91, collocò i tinlinnabuli o pubblico delie Campane, tuttavia
campanelli soliti a tenersi alle por- ciò non è sicuro. F^. Coccio in The^
te ( come si usa anche al presente) sauro, t. li, lib. I, art. 6.
nel più alto luogo del tempio di La prima menzione della Cam-
Giove Capitolino. I romani se ne pana s'incontra presso Mabillon in
servivano particolarmente nelle ter- saec. I Annal. Bened. e. XXII: » me-
me per invitare o congedare la gen- « dia nocte, pulsante Campana, ad
te dai bagni , e Strabene, 1. IV, » ecclesiam perrexit ". Ed al cap.
Geogr. ante med., parla dell'uso del- » XXV: >> quadam die, ministro suo
la Campana nei tempi di Tiberio. » Campanam subito pulsare prae-
Nelle vaste abitazioni de' magnali, per >i cepit, cujus sonilu fratres excita-
adunare le persone a mensa, usa va- « ti, ecclesiam protinus sunt ingres-
si la Campana , detta pulinentaria. » si. >» La prima invenzione per
Ve n' era un' altra per destare di altro dell'uso delle Campane è una
buon mattino i servi dal sonno, e delle tante cose, di cui confessa Po-
negli scavi dell'Ercolano e di Pom- hdoro Virgilio, De rerum Invent.
pcja si rinvennero Campane da quei lib. III e. 18, ignorarsi e il tempo
popoli usate. e fautore; nondimeno si congettura,
che la voce Campana, cui alcuni credo-
§ li. Origine delle Campane no gotica, sia stata introdotta nel de-
maggiori. clinare del VII
o derivi dal-
secolo,
l' Aes Cainpanum che essendo il _,

Sebbene gli ebrei , i greci , i ro- bronzo il più purgato e il più fino,
mani ed altri abbiano fatto uso del- era il più atto a rendere un miglior
le Campane minori, gli antichi cri- suono; o dalla stessa forma della
stiani ne' primi secoli della Chiesa, Campana , che oggi si usa , diversa
e finche durarono le persecuzioni, dall' antica, e forse per la prima vol-
non si sono mol-serviti di esse, e ta adoperata in Nola, città della pro-
to meno delle maggiori, dappoi- vincia di Campagna. Nella vita di
ché l'introduzione di queste, pen- s. Colombano, abbate nella Scozia,
denti dalle torri, o campanili, si cre- che mori T anno 590 il Mabillon ,

de non essere più antica del VI, o fece menzione delle Campane, l'uso
più probabilmente del VII secolo delle quali, ne' secoli posteriori , e
come si vedrà in appresso. A con- precipuamente nell' ottavo e nel no-
vocare il popolo, e il clero agli ufìi- no si diffuse per tutte le chiese. An-
cii divini in que' primi tempi , e
, che il ven. Beda, che visse nel VII,
avanti l' invenzione delle Campa- e VITI secolo, ne parla al lib. IV,
ne, conveniva procedere con cau- cap. 2 3. Le Campane furono conce-
tela , servendosi o dei viglietti per dute a'monaci di Monte Cassino dal
avvisare quello, che doveasi fare, o Pontefice Zaccaria nel 741, e l'Ana-
intimando in un congresso l' altro stasio racconta nella vita di s. Leone
futuro, determinandone il tempo e il IV, eletto neW^^^ '.
fecit in ecclesia
luogo, come dice il Baronio all'anno s. Andreac Campanile, et pò suit Cam-
58 num. 102. Data poi da Costan- panam cum malleo aureo Il p.
.

tino, nei primordii del IV secolo, la Paciaudi ha creduto con altri, che
pace alla Chiesa, è probabile che il battaglio , la lingua, o battocco,
poco a poco s'introducesse l'uso fosse d' oro, leggendo malleo aureo.
,, ,

100 CAM CAM


Il Novaes t. II, p. 4. dice malleo per distinguere tra loro le ore ca-
ferreo, et crnce axaurntay citando noniche, per eccitare con esso la de-
lo stesso Anastasio, ondo l'equivoco vozione de' fedeli, come dice il Du-
del Paciaudi sembra chiaro. Peitan- rando lib. I , cap. 41 , chiamandoli
to dice il Cancellieri, nelle sue Cani- eziandio ad intervenirvi. Altri scrit-
pancj p. 9, che hanno preso abba- tori opinano, che il Pontefice Sabi-

glio quegli scrittori , i quali suppo- niano altro non facesse se non che ap-
nendo le Campane molto più anti- provare solennemente, od anche esten-
che, le hanno attribuite a s. Giro- dere ed applicare piìi particolarmen-
lamo, a s. Severo vescovo di Napoli, te alla liturgia cristiana l' uso dei
a s. Paolino di Nola, o a Sabiniano sacri bronzi. La maggior parte però
Papa, per lacere degli altri, che le degli scrittori ha creduto, che s. Pao-
credono usate dagli eretici meleziani lino fatto vescovo di Nola nella Cam-
fino dal 320, come scrive Theodor, pagna nel 4io> se non è stato il
lib. IV
Haercs.y o che le attribui- primo ad inventarle, almeno sia
scono a s. Stefano arcivescovo di Sens, stato il primo di tutti a far col-
o a s. Eligio vescovo di Noyon, pres- locare le Campane sulle torri vicino
so r Achery t. V
Specileg. Tutti que- alle chiese oppure ad ingrandirle.
,

sti scrittori però sono confutati da Tuttavolta non è a tacersi che lo ,

Thiers, Des cochles , p. 1 6, IV. Il stesso s. Paolino, nella lettera XII a


Ducange, nel suo Glossario, dà que- Sulpicio Severo , descrivendo la ba-
stinomi alle campane: Aes ^ Cam- silica, che quest' ultimo avea fatto
pana y Condon ^ Cloca , Crotalum ^ fabbricare in onore di s. Felice con
Glogga, Lehes , Nola, Pelasus, Si- tutte le particolarità , non fa ve-
gnuìiiy Squilla y Tintinnabulum. runa menzione delle Campane, o
La regola delle monache, su cui del campanile, onde ne segue una
si fondano monsignor Rocca, il Ga- forte questione per tante discrepan-
vanto , e Gio. Antonio Castiglione ze d' opinioni, come ben riflettono
che ne credono introduttore nel prin- Benedetto XIV Institiit. XX, n. 3,
cipio del V
secolo s. Girolamo, se- pag. 118, il Cardinal Bona Rer.
condo il citato Cancellieri, dai criti- liturg., lib. I, cap. 22, n. 3, Teofilo
ci non è riconosciuta in questo rap- Raynaud nel tomo XV oper. p. 4 1 1 •

porto. S. Severo non fece uso che Da Valfrido Strabone, de divìn.


d'un campanello portatile ; lo stesso Offlc. cap. V, De vasis fasilihm
deve dirsi del Pontefice Sabiniano si è immaginata la distinzione adot-
mentre e V Anastasio e il Ciacco- tata dal Casali, De veter. christ. riti-
nio nulla riferirono di campane nel- bus, cap. 43, che dalla provincia di
la vita di detto santo: Genebrando Campagna, o Campania, si sieno chia-
però in Chron.y ad ann. 6o4 pag. mate le Campane grandi^ e dalla città
474} e Panvinio, Epitome Rom. Pont. vescovile del santo di Nola (non più an-
p. 27, attribuiscono l' invenzione del- tica del IV secolo) abbiano avuto o-
le Campane al detto Sabiniano. Vero rigine le piccole. Ad onta, che tale opi-
è per altro, come riporta il Macri, che nione sia stata adottata da diversi
Sabiniano fu il primo, il quale facesse autori,non regge in conto alcuno;
collocare le Campane sulle torri e altro dunque non può congetturarsi,
campanili, ovvero che ne abbia pre- se non che certo passo di s. Isidoro
scritto il suono ne' divini uffizii , e di Sivigha, che morì nel 636, Eiy-
CAM CAM loi
mologiarum, lib. XVI, cap. 3^, può panìforme, come dai botanici chia-
aver dato luogo a cosiffatta volgare mansi ancora i fiori di questa fog-
opinione. Forse che la forma cilin- gia; altri dicono, che le celate di
drica, introdotta posteriormente nelle bronzo, essendo percosse, risuonavano
Campane, sia stata inventata a Nola ; come Campane. Il Pacichelli, De Tin-
che il bronzo adoperato nelle prime titi nabulo Nolano j che è stato il solo,

usate in Italia fosse della provincia fuori del Magio e del Rocca, a ri-
di Campagna, che quindi final-
e levare nelle Campane qualche diver-
mente principiassero a chiamarsi con sità, ed a riconoscerne alcune fatte
questo nome in seguito loro rimasto, a guisa di pera, o di pileo, produce
dopo che, verso il fine del VII se- la figura di alcune Campane che ,

colo ed anche nel principio del se- esistevano nel museo Ciampini. Una
colo medesimo, s'incominciarono a era a guisa di elissoide, una di un
fondere de' grandi strumenti metal- cono equilatero, un'altra di emisfe-
lici, che si chiamarono appunto Cam- ro, armata di un sol manico. Inol-
pane, per distinguerle da' campanelli. tre dimostra l'antica forma delle
Campane di Scala e di Ra vello, for-
§ III. Forme diverse^ e qualità del mate a foggia di caldaie, la cui par-
metallo delle Campane^ loro gran- te superiore è di una tenue conves-
dezza, e di quelle più celebri. sità. Il della Noce descrive quella di
Subiaco, alta quasi il triplo del suo
Alcuni chiamarono la Campana diametro, la cui antichità rimonta
Petasum , per la forma, che ha di all'origine de' benedettini. Nel museo
cappello, e Ccdonem^ dalla voce gre- Kirkeriano se ne vede una quadrata,
ca significante la testa del papavero, e quelle di s. Giovanni di Capua,
la cui figura è rappresentata dalla a differenza della Nolana, rifusa nel
piccola (Campana. Da quest' ultima XIV secolo, il cui labbro, ripiega qual-
appellazione ne provenne, che fosse che poco dalla perpendicolare quasi
chiamato Cedonophorus colui, che formando una voluta, finiscono a modo
portava la campanella sonando e , di cilindro, ch'è laforma più usata,
precedendo il funerale, acciò i fla- e secondo la quale soglionsi fare per
mini diali avvisati dal suono si ri- lo pili le Campane di vetro, le pneu-
tirassero; uso pure adoperato in al- matiche ed altre. F. il p. Paolo Ma-
cune città afflitte dalla peste, nelle ria Paciaudi, Dissertazione sulle
quali uno col campanello precedeva Campane di s. Giovanni di Capua,
il carro, che portava a seppellire i Napoli 1750.
cadaveri delle vittime del contagio. In quanto alle qualità de'metalli,
Sì chiamò la campanella piccola col con cui si fusero le Campane , non
nome di Scilla, o Squilla ^ la cui volendosi talvolta badare a verun
etimologia viene dalla voce greca, risparmio, per renderle più preziose
che significa cipolla selvatica, giac- e sonore, vi si aggiunse qualche mi-
ché ne' tempi antichi tale era la stura d' argento, come si ha dal ci-
forma Siccome pres-
delle campanelle. tato Paciaudi Ciò nonostante il
.

so i sirii, Saditi vuol dire Sindon metallo di questa natura , come os-
Tapiri, Tympanum, quindi da talu- serva f erudito Cancellieri, non può
no si crede, che sia stala detta Cam- chiamarsi ne propriamente , né im-
pana, a guisa di una celata Cam- propriamente Corintio j dappoiché
, ,

lot CAM CAM


deiruntico misturato di stagno , di più tardi introdotte le Campane,
piombo, di argento, e anche di qual- quando nel secolo IX, ha l' aimo
che porzione d' oro, a cui suole at- 864 e 8G7, Orso, doge di Venezia,
tribuirsi questo nome, n'esiste in mandò in dono all' imperatore Mi-
più luoghi , come si può vedere in chele dodici Campane di metallo,
Savot, dt Num. Ant. che questi collocò in un nobile
Ne' passati secoh si sono fatte campanile, perciò da lui fabbricato
Campane di varie sorte di metaUi presso la chiesa di s. Sofia. Fino a quel
ed i campaneUi ne' bassi tempi si tempo i greci si valevano, per con-
fecero di t'erro, di ottone, di bron- vocare il popolo alle funzioni sacre,
zo, e in seguito di argento, e an- di una tavola di legno, che con
che d' oro. Poscia s' introdusseio altro si percuoteva, detta Synan-
altre leghe, come di rame, di sta- dram , non
molto dissimile dallo
gno, di zinco, di antimonio, e si stromento, che da noi si usa, come
formò la lega comunemente
più si dirà meglio al § V, negli ultimi

adoperata, e nominata metallo da giorni della settimana santa oppure ;

CampaìWj e dai francesi metal dcs di una piastra di ferro battuta con
cochlesj lega però assai fragile. martello simile, detta Sacruin fer-
Ne' secoli X e XI molte Campane rum, ed anche Agiosidero ( Vedi )
si gettarono, particolarmente in Ita- la cui figura riporta il Maggi al cap.
lia, locchè prova l'eccellenza, a cui XV de Tintiiinahulis. Il p. Goar
era giunta l'arte di gettare in bron- dimostra, nel suo Eucliologio pag.
zo in queir età, vedendosi quelle 56 o , che la chiesa greca non ha
Campane ornate di simboli , di cifre mai usato le Campane, ma solo
di bassi rilievi , e d' iscrizioni { oggi- de' legni levigati e sonori , ovvero
dì molto interessanti per la storia, lamine di bronzo. Difatti nel VII
per le arti e pei riti ) , ed alcune secolo, nel sinodo generale, Act. IV,
curiose anche in versi. Usavasi so- ove si parla de'prodigii, che faceva
vente di apporvi il nome di quello, s. Anastasio martire, si racconta,
per cui ordine erano state fabbri- che recandosi le reliquie di lui in
cate , e del Pontefice e del vescovo, trionfo dalla città di Cesarea, i cit-

che le avea benedette. Simili Cam- tadini le incontrarono , con alzar


pane con molto artifizio furono yoci sacraque Ugna pul-
festive,

^^ gettate anche oltremonti, principal- santes. Anzi evvi chi assicura che ,

mente in Germania, in Francia ed non permettendo i turchi a' cristiani


in Olanda. Con una specie di en- di Oriente l'uso di Campane, per
tusiasmo si adottò in seguito l' uso timore di sollevazione, e perchè ad
delle Campane, le quali moltiplica- esse, come si dirà a' Campanili, sono

ronsi grandemente, e si fecero coi contrarii, i cristiani adoperano colà


più melodiosi concerti, come si può pe' divini ufficii istromenti di legno.
vedere nel Rocca. Finalmente Yan- Tuttavolta attestano alcuni viaggia-
nuccio Biringuccio, nella sua Piro- tori di aver trovato l' uso delle
tecnia , tratta diffusamente dell'arte Campane presso varii popoli orien-
di fondere le Campane, benché do- tali.

po di lui siasi di molto accresciuta Tommaso Hyde, De religione


e raffinata. persarum, pag. 343 scrive che i
,

Nella Chiesa poi orientale furono persiani sogliono adunarsi nelle loro
,

CAM CAM io3


assemblee al suono d' una Campa- dell' imperatrice Elisabetta. Ha tre-
na; ed in Etiopia, come si legge cento quarantamila libbre di metal-
nel Macri, entro le chiese eranvi lo, diciotto pollici di grossezza, tredici
Campane di pietra molto sonore. piedi e nove pollici di diametro, e
Riguardo poi alle principali gran- quarantuno piedi , e tre pollici di
dezze delle Campane , e di quelle circonferenza ; il battaglio poi , che
più celebri, abbiamo dal Sarnelli pesa quanto una grossa Campana, è
H
^^
tomo Vili, pag. 27, che in Erfurt, lungo quattordici piedi, e grosso sei
grande città di Germania , sino al nella sua maggiore circonferenza.
1664, eravi una Campana fusa nel Questo smisurato Campanone, del
1497, chiamata dal p. Rirker Re^ cui metallo si potrel^bero formare
gina di tutte le Campane, essendo trentasei grosse Campane, insieme
creduta la più grande, non solo al battaglio , si trovaora in una
nella Germania, ma in tutto il cavità presso F Ivan-velikii, cioè il

mondo, come quella, che era alta grand' Ivano, che è una torre, ossia
otto cubiti, e sette ne avea di dia- campanile attinente alla cattedrale
metro, ventisei di periferia, e sei della città. Quella di s. Pietro ia
dita e mezzo di grossezza, ascen- Vaticano, che Pio VI fece rifondere
dendo il peso del suo metallo a da Valadier, pesa ventotto mila lib-
veuticinquemila e quaranta libbre. bre, ha undici poUici di diametro,
Quella però di Pekino, capitale della e tientacinque di circonferenza , e
Cina, sebbene inferiore in bellezza nella sua maggior altezza, cioè dal
a questa di Erfurt , è maggiore bordo sino alla sommità della ca-
nella grandezza, dappoiché l'altezza pigliera, ossia mastro manico, è di
sua giunge a dodici cubiti, il dia- palmi quattordici incirca. Con que-
meti'o dell' orificio, ossia la base, a sta Campana, nelle sere della cele-
dieci, la periferia a trentanove, ed berrima illuminazione della gran
il peso è di centoventimila libbre. cupola, ad un'ora di notte, si dà il
Lungo sarebbe se si volesse tessere segno per la illuminazione stessa,
r elenco delle Campane più rino- che forma il più sorprendente spet-
mate, che sono sparse per le varie tacolo. Il suono di lei, accompa-
parti del mondo, onde ci restringe- gnato da quello delle altre cinque
r remo a parlare delle seguenti. Campane, dà un armonioso concerto.
Monsignor Angelo Piocca ha pub- Tutte queste Campane insieme al-
P
blicato il rame d' una Campana la detta maggiore, pesano settanta-
della cattedrale di Liegi, di tal unamila settecento e ventidue lib-
gì andezza , che non può suonarsi bre. Il peso di tutte queste Campa-
che da ventiquattro uomini, i quali ne del Vaticano preso insieme è
muovono due grandi ruote su cui supcriore a quello delle Campane
è sospesa. La maggior però di tutte del di Milano, la cui Cam-
duomo
le Campane, e la vera regina di pana maggiore pesa venticinquemi-
tutte quelle, che si conoscono, e che la libbre, e le altre unite non ol-
dai russi chiamata viene V impera- trepassano le quarantasette mila lib-

tore dei campanoni^ se dee prestarsi bre . Nondimeno , tanto per riguar-
fede agli storici, è quella nel con- do al suono che al peso delle Cam-
vento della ss. Trinità presso Mosca, pane (anche a preferenza di quella
che fu gettata nel 1 746 per ordine del Gesù di Roma, fusa nel i4oo
,

io4 CAM CAM


in Londra, ove stava nel tempio di agli oratori i , avvertendo che «iene
s. Paolo, e dedicata a s. Barbara, rispettivanjente dill'erenti nel peso,
e di quelle di s. Agnese in piazza e nella forma , acciò si ottenga un
Navona, nel 1649, P^'^*»^
dalla distrut- suono che le distingua.
ta città di Castro) , si vuole a giu- Ai padri domenicani il Pontefice
dizio de* più periti filarmonici,che il Innocenzo XI colla bolla Exponi
,

doppio delle Campane della basilica Jiobù , de' 12 febbraio r685, con-
Liberiana, due delle quali furono cesse di poter nelle loro chiese aver
fuse nel i285, e l'altra nel 1291, tante Campane, quante ne accorde-
essendo stata rifusa la maggiore nel rà il loro generale , o provinciale.
i6i4j sia il più sonoro, e il più ar- Ed in Anversa la chiesa della bea-
monioso delle tante Campane, che ta Vergine è ornata di una torre
sono in Roma. B'inalmente l'antica alta quattrocento e venti piedi, con
Campana maggiore di Campidoglio, trentatre Campane, le formano
quali
che era la Patarina di Viterbo, aveva un concerto di tale armonia, che sem-
otto pollici di diametro; ma l'attuale, bra un vero organo, f^. Guicciardi-
rifusa nel i8o3, e benedetta da Pio ni in Descript. Germaniae inferio-
VII, pesa dieciscttemiia quattrocen- riSf p. IO 3.
to novanta libbre, mentre la Cam-
pana minore pesa ottomila nove- § IV. Benedizione delle Campane.
cento settantasette libbre.
Riguardo poi al numero delle Egli è ordinamento della Chiesa,
Campane , da principio non v' era che tuttociò, che ha qualche rap-
che una sola Campana per chiesa ; porto al culto di Dio, sia consagra-
ma per distinguere e significare la to con cerimonie sacre, e perciò bene-
diversità delle uffiziature e delle fe- dice le Campane nuove. Si presentano
ste, ne vennero successivamente in- queste adunque alla chiesa come i

tiodotte parecchie, uso che incontrò fanciulli nati di recente ; si dà loro


per parte del clero secolare non po- un padrino, e una madrina, e s'im-
che contraddizioni nel punto de're- pone loro un nome. Abbiamo l'or-
ligiosi degli Ordini mendicanti. Pa- dine di questa benedizione, chiama-
pa Giovanni XXII, creato nel i3i6, ta ancora consacrazione^ dagli an-
per le istanz,e appunto del clero tichi Remense e di Ratoldo
codici
coir Extrav. un. de Officio. Ciistod. abbate, presso il Menardo, nelle no-
inler Coni., non concedette che una te al Sacramentario Gregoriano. Al-
sola Campana nelle chiese de' reli- cuni parlano di questa cerimonia
giosi mendicanti , onde il Barbosa, come anteriore al 770, insegnando-
f'^oL 102 num. 62 seg. , avverte, ci maestro di Carlo Ma-
Alenino,
che la consuetudine contraria non un Ordine Romano, che
gno, presso
si dee stendere universalmente , ma « novum videri non debet, Campa-
restringersi al luogo, dov'è in vigo- »> nas benedici et ungi, eisque no-
re. L'arcivescovo di Milano s. Car- »> men imponi"; ond'è chiaro, che
lo stabilì per la sua diocesi , che il quest' uso fu introdotto sino dal-
numero delle Campane per la cat- l' Vili secolo , come affermano il

tedrale sia di sette , o almeno di Rocca De


Campanis, il Sandini, i/i
cinque. Tre ne accordò alle colle- vita Joh. XIII, e Benedetto XIV
giate, due alle parrocchie , ed una Notif.XXii XLVII, per imitare l'u-
,,, ,

CAM CAM io5


so eli lavare e benedire tutti i vasi in mano, e colla mitra in testa. Quin-
sacri. Alcuni però credono , che il di istruisce brevemente il popolo
Pontefice Giovanni XIII, nell'anno sulla santità dell' azione, che intra-
968, sia stato il primo a benedir prende , e si alza per cantare col
la Campana della basilica lateranen- coro i sette salmi assegnati dal Ri-
se, un nome
e ad imporre ad essa tuale. Ciò terminato esorcizza, e be-
come può vedere in Baroni©
si nedice il sale, e l'acqua che mescola

Annal. ad an. 968 n. 98, ed in insieme, e facendo tre volteil segno

Cancellieri citato, p. 14. Ma che della Croce prende l'aspersorio lo


, ,

prima di lui fosse già in uso que- bagna nell'acqua benedetta, ed assi-
sto rito , lo dice Teofìlo Raynaud stito dai sacri ministri, lava la Cam-
Oper. tom. XVI, p. 245. Seguendo pana dentro e fuori, la quale poi vie-
quelli, che si appoggiano ai Capito- ne asciugata con un mantile dal ce-
lari di Carlo Magno, in quello del lebrante , e poi dai ministri stessi.

789, e. 18, si proibisce di benedi- Indi ilcelebrante segue la recita di


re le Campane, per le superstizioni sei salmi , terminati i quali si alza
che si erano introdotte ; ma Vito dal faldistorio, e col poIHce della
Amerbarchio avverte , che Carlo mano destra , coli' olio degl'infermi,
Magno vietò le superstizioni, fra le fa la figura di croce nel mezzo del-
quali di servirsi pei proprii usi del- la Campana al di fuori. Poscia as-
l' acqua della lavatura delle Campa- terge con un panno la croce fatta
ne, non già la legittima, ed eccle- da lui , e collo stesso oho fa altre
siastica benedizione delle Campane, sette croci suU' esterno della Cam-
i cui effetti consistono nel dar loro pana , e quattro ne fa col crisma
la forza di muovere il cuore dei al di dentro in egual distanza, di-
fedeli, ed eccitarvi la divozione. cendo f> questa Campana sia san-
:

Il vescovo è quello , che d' ordi- w tificata, e consacrata in nome del


nario fa la benedizione delle Campa- y>Padre, del Figliuolo, e dello Spi-
ne, ovvero la fa la persona da lui de- « rito Santo". Indi, per distinguere
legata. Gli abbati, e i prelati, che ciascuna Campana, nomina un san-
hanno l'uso de' Pontificali, possono to, sotto l'invocazione del quale la
essi pure benedire le Campane, pur- Campana dicesi benedetta: onde que-
ché queste siano per uso della pro- sta cerimonia prese il nome di bat-
pria Chiesa , come decretò la con- tesimo incompetentemente tra il vol-
gregazione de' Riti in Patavina a'5 go. Nell'incensiere, che si pone sotto
aprile 1620, nel Pontificato di Pao- la Campana , si mette dell' incenso
lo V. Ordina pertanto il Pontifica- della mirra , del timiamo e degli ,

le Romano con precetto la benedi- aromi odoriferi per far profumi alla
zione delle Campane, prima di col- Campana; finalmente si canta il van-
locarle ne' campanili ( Vedi ). gelo di s. Luca, e, X, ed il celebrante si
Il vescovo , o abbate, ec, che fa rivolge verso la Campana , fa sovra
la funzione , vestito di piviale bian- essa il segno di croce, e così termi-
co, giunto col clero presso la Cam- na la cerimonia , che si legge nel
pana, che deve stare sospesa, e in menzionato Pontificale Romano, al
modo da potersi maneggiare, e cir- titolo De Benediclione signi , yel
cuire tanto entro che fuori, si pone Campanae.
a sedere sul faldistorio col pastorale La imposizione del nome di alcun
, ,

io6 CAM CAM


santo, clic si fa alla Campana, Roman. Pontif. lib. IV, cap. 1 2, che
di che tratta il Diicange, Glossar, confuta i Centuriatori di Magdebur-
verb. Campanas haptizare , serve go, i quali scioccamente accusano il

per distinguere, come dicemmo, una Pontefice Giovanni \lll di orrendo


Campana dall' altra , come si leg- sacrilegio per silfalto battesimo, con-
ge in Pouget Instit. Cathol. tomo tro r istituzione di Gesù Cristo, non
II pag. 902 , o per essere più riflettendo que' protestanti, che que-
conlbrme alla pietà , die il popo- sta benedizione non è che un bat-
lo sia convocato alla Chiesa dalla tesimo metaforico , così detto non
voce di quel santo , come ben ri- già dai Papi , ma dal volgo soltan-
flette il p. Pietrasanta , Riti della to, mentre nella benedizione delle
Chiesa Caltolicaj tom. II, p. 4^> ^ Campane nulla vi è del battesimo,
per impetrare la protezione del san- ma solamente preci fatte a Dio, co-
to, il cui nome si assume a prò del me- me nelle altre benedizioni degli al-
tallo come istromcnto della divina lode. tari, calici, ed altri vasi sacri. Ed
Come dicemmo, la sacra funzione ter- il p. Menochio, tom. II, pag. 193,
mina con un segno di croce, cui forma » Dell' uso delle Campane, e del ri-
il celebrante sulla Campana, conceden- »> to di benedirle, o, come si vuol di-
dole con esso l'autorità di fugare col >» volgarmente, battezzarle ", sog-
re
grato suo rimbombo le tempeste giunge, non dover sembrare strano
di dissipare i turbini , di sciogliere che le Campane si benedicano, un-
gì' incantesimi , invitando i lèdeli gano , lavino , e s' imponga loro il
alla divozione, ed alla frequenza nome ,
perchè, come dice s. Paolo
della Chiesa. Ciò si raccoglie dal- ogni creatura colla divina parola, e
le belle parole del Pontificale ci- coir orazione si santifica. Il più volte
tato. citato Cancellieri, nelle sue Campane
Oltre a queste cerimonie, nella al capo XIII , annovera gli scrittori
Catalogna suolsi eleggere il compa- protestanti, che hanno condanna-
le

rCj e la comare della Campana, che te, ed al capo XIV dà l' elenco dei
si benedice, una volta pra-
locchè cattoHci, che le difesero. Nondime-
ti cavasi ancora nella Germania , e no in molti paesi di religione rifor-
però fia cento falsi gravami, cui mala si suonano le Campane per
neir abbandonare la religione catto- morti, e per altre circostanze.
lica opposero alla Santa Sede alcu- Talvolta anche i Sommi Pontefici
ni di que' popoli , ritrovasi quello hanno benedette le Campane , ed
delle soverchie spese, che si faceva- oltre il suddetto Giovanni XIII, che
no dai compari, e dalle comari del- impose il nome di Giovanni Bat-
s.

le Campane, come può vedersi ap- tista alla Campana ed


lateranense ,

presso il lìinghamo, Origin. et Ant. oltre altri antichi esempi, che per
Eccl. t. Ili, lib. VI e. V. Veggasi noi non si riferiscono , diremo solo
il Bona^ Rer. liturg. lib. J, cap. 22, dei più recenti. Nel giorno della
ilquale parla delle cerimonie analo- beatificazione di Giacinta Mariscotti,
ghe al battesimo, che si fa alle Cam- fatta in s. Pietro, nel 1726, da Be-
pane , fondato nel capo XIV del nedetto XIII, neir atrio della basili-
concilio di Colonia celebrato nel ca il Papa benedì per uso della
1536, appresso Labbé, Concil. tom. medesima una Campana , eh' egli

XIV, col 549, e Bellariniuo, de avea fatto fondere, e perciò chiama-


,

CAM CAM
07
tn la Bencdcllìna ( V. la descrizione sacro alla Finalmente
ss. Trinità.
clie riporta il Diario di Roma n. Papa Pio VII, a'26 noveml)re i8o5,
1 4 1 8 di tal anno ). Nello stesso por- nel palazzo di Campidoglio I)cnedi ,

tico Benedetto XIV, nel 1746, be- soleiuiemente le due Campane del
ncd\ una Campana per uso della medesimo Campidoglio, la descrizione
predetta basilica, e nel n. 4^38 del delle quali colla cerimonia relativa,
citato Diario si leggono le cerimonie, vedesi in Francesco Cancellieri; Le
che si praticarono , come nel nuin, due mioi'e Campane di Campido-
4641 ^'i sono le cerimonie fatte dal glio, B-oma 1806.
medesimo Pontefice nel palazzo qui- Veggasi altresì Pompeo Sarnelli
rinale per due Campane fuse ad tomo Vili, lettera Xll,
Della be-
uso di due chiese di Germania. nedizione delle Campane, ove dice
Essendosi infranta la Campana che questa benedizione, cioè de'cam-
maggiore di Castel s. Angelo, fatta panelli, o Campane minori, era no-
da Alessandro VII venne rifusa , ta anche a' greci , mentre si legge
per ordine di Clemente XIII, che presso Gregorio prete, che il beato
nel 1759, incaricò monsignor pa- Teodoro archimandrita tinlinnahulis
triarca de Rossi vicegerente a bene- benedixit, ed egli visse tempi di s.
a'

dirla, dedicandola alla Vergine b. Gregorio l Papa, l'immediato pre-


Maria, ed al principe degli ApostoH, decessore di Sabiniano. Da un ano-
come abbiamo dal n. 6549 ^^^ nimo scrittore abbiamo, » Recueil
Diario di Roma. Il numero poi curieux et edificant sur les clo-
6750 riporta la benedizione , che •j ches avec
ccrémonies de leur
les

Clemente XIII fece nel duomo di » Benediction. 1757 ", /^. Francesco
Albano d' una Campana in onore Cecconi, Benedizione delle Campa-
della b. Vergine di s. Clemente I , jiej e suoi significati e. XVI, p. 109,
Papa, e del Cardinal s. Carlo Bor- nel Sagro rito di consacrar le
romeo, essendovi incisa questa iscri- Chiese,
zione, " Conflatam anno i643, at-^
« que anno 1755 disruptam rcstir , § V. Uso delle Campane, sacro
>* tuit, unxit, et benedixit Clemens e pubblico, e loro suonatori.
iy XIII anno 1760". Della Campa-
na per la chiesa parrocchiale di Ca- Le Campane nelle chiese fanno
stel Gandolfo, benedetta solennemen- le veci delle trombe sacerdotali de-
te co' nomi dei ss. Tommaso Be- , gli ebrei, col suono delle quali nei
nedetto e Nicola, per ordine di Cle- giorni festivi era il popolo convoca-
mente XIV, dal maggiordomo Ar- to, e, secondo gli ordini di Mosè,
chinto, nel 1773, tratta il num. movea il campo israelitico. Stante
8020 de' predetti Diarii. Il Cancel- dunque la morale necessità di dare
lieri, De Secretariis p. 1992 t. IV, in qualche modo segno al popolo cri-
De Tinlinnahulis templi vaticani re- stiano, molto ragionevolmente si deter-
cens iterato translatis, fa la descrizio- minò la Chiesa , invece delle trom-
ne della summentovata Campana be, di usare le Campane, il cui suo-
maggiore della basilica vaticana, fatta no è gagliardo, penetrante e di lun-
rifondere da Pio VI, e da esso benedet- ga durata. Come abbiamo Teduto,
ta solennemente nel portico della stes- sino ai tempi di Costantino, che, nel
sa basilica a'21 giugno 1786, giorno Pontificato di s. Melchiadc l' anno
io8 CAM CAM
3i3, diede pace alla Chiesa, non vi ni della dottrina cristiana per dar ,

«•a slato alcun segno per radunare segno delle esequie de'defunti, e del
i fctleli. 11 vescovo, ovvero il diaco- portarsi che si l'anno i cadaveri nel-
no, o i cursori, erano ([uelli, i quali le per T arrivo del vescovo,
chiese ,

loro noliiìaivano il tempo, e il luo- o superiore ecclesiastico , e per le


go della radunanza. Si vuole anco- funzioni straordinarie dalla (Uiiesa
ra, che nelle diverse regioni, i fede- comandate. Nel i3i4, Ili ordinato
li ibssero convocati agli ufllcii divi- nel concilio provinciale di Ravenna,
ni col hatteie, che si faceva, sopra che quando i vescovi camminassero
alcune tavole, nominate perciò ta- per le strade di cittì\, e della cam-
vole sacre j ma dopo che fu Carlo pagna, dovessero suonarsi le Cam-
eletto imperatore, si usarono diversi pane delle chiese; ed in Roma,
strumenti, come le trombe, i corni, quando sorte il Papa, suonano anco
ì vasi di rame, di ottone, ec. La le Campane pubbliche, come quelle
Glossa al e.Quia cunctos una de ofjì. di Campidoglio , della curia Inno-
cnslodis Ejctravag. coni., alla parola cenziana , che si deve fare
ec. , ciò
Campana^ porta questi due versi di anche nelle ov'egU si reca.
città
una , che di se dice 1' uflicio a cui Le Campane si suonano inoltre per
è destinata; le processioni, alle ore vento na del
giorno innanzi le feste, in tutti i
Laudo Deuni veruniy pleheni vo-
venerdì in memoria della passione
ce, congrego Cleruni,
di Gesù Cristo, nella esposizione ed
Defilile tos ploro j pestenifiigo, fe-
ostensione di reliquie insigni , nella
sta decoro.
esposizione del ss. Sacramento ed ,

Questi versi sono Zac-


illustrati dal p. ogni ora quando lo è in forma di
caria, nel libro de Jur. Rer. Eccle- quarant'ore; quando si porta il Via-
siasLicarwn tom. Ili, sect. i, de tico agi' infermi, nell' agonia de' mo-
Campanis , ove in luogo di pestem ribondi , per eccitare i cristiani ad
fiigOf legge ninihwn fiigo. Si scor- implorar loro buona morte e nel- ;

ge una felice imitazione di questi le messe conventuali alla elevazione


versi ne' seguenti : dell' Ostia , e del Calice. 11 suono
delle Campane prima e dopo 1' ele-
Funera piango, fiilmina frango, vazione fu istituito in Sicilia, e pro-
sabbaio paugo, pagato per tutto il mondo nel Pon-
Excho Icntos, dissipo venlos, paco tificato di Alessandro VI, allorquan-
cruentos. do un eretico, per nome Rizzo, in
Catania, strappò dalle mani del sa-
Le Campane adunque servono a cerdote r Ostia consacrata. Perciò a
chiamare i fedeli alla chiesa ( V. Da prevenire simili enormi attentati, si

Signal pour appeller le peuple à stabih suonar le Campane al prin-


la Messe. Dans. let. LXXXIV da cipio del prefazio, per invitare i fe-

Dinovart p. 257), ad avvertirli dei deli di ti'ovarsi presenti alla consa-


diversi soccorsi spirituali loro offerti crazione. Si suonano pure regolar-
dalle chiese, dei diversi doveri loro, mente le Campane tre volte il gior-
e di alzar la mente a Dio; nonché no, all' aurora, al mezzogiorno, e al
per la recitazione delle ore canoni- tramontar del sole, per eccitare i
che, per le prediche, per le istruzio- ad onorare la beata Vergine
fedeli,
CAM CAM 109
colla recita della Salutazione Ange- vocare gli Ordini religiosi , i moni-
lica. V. Angelus Domini. Questo steri , i seminarii , i collegi, le par-
triplice suono facendosi a tocchi ,
rocchie, i capitoli, le confraternite,
ed a riprese, siccome nel giorno del- gli ospedali, alle loro uffiziature, ed
la commemorazione de' morti , e in alle ripartite azioni della loro vita,

occasione di qualche Umerale, così nel giorno, e nella notte; i magi-


ad alcuni è piaciuto di riconoscer- strati ai loro consigli, i tribunali al-
vi un quotidiano avviso del nostro le loro giudicature ; la scolaresca
fine. Le Campane a morto si suo- ai suoi ginnasii , licei e scuole. In
nano in diversa maniera, dice Du- Roma la Campana di Campidoglio,
rando in Rol. Dtv. Off. >i Pro mu- come altrove si disse , annunzia la
M liere bis prò viro, ter si autem
; ; morte del Papa alla città ; e per
» Clericus sit, tot vicibus, quot or- diverse altre occasioni suona a fe-

« dinjes habuit ille ". Il PufFendorf sta , cioè per l' ingresso del nuovo
esaminò 1'uso da farsene nel signi- senatore, possesso dei nuovi pel
ficare la morte de'parrocchiani, Jur. conservatori ed uffiziali del popolo
Univ. p. IV n. 104. Paolo V de- romano, non che negli otto giorni
cretò si suonassero le Campane per di carnevale ad ore diciannove, ed an-
tutto il cristianesimo ad un' ora di ticamente suonò non solo per lie-
notte, affine d'invitare i fedeli a suf- te circostanze, ma anche per la
fi-agare le anime dei defunti colla , morte dei rei condannati dal se-
recita del salmo De Profundis [Ve- natore, nonché per varie giustizie.
di). Né, dice il Menochio, è ripren- Il suono delle Campane a mar-
sibile di suonarle nelle esequie per tello per pubbliche calamità, come
eccitare la pietà de' fedeli a suffra- d'incendio, d'inondazioni, e d'inva-
gare le anime di que' defunti con sioni di armate, giova a chiamar gen-
orazioni e con altre opere. E Cle- te, ad eccitare i cittadini a prende-
mente XI, nel 1703, pegli ur- re le armi in difesa della patria,
genti bisogni della Chiesa , ordinò sempre però coli' autorizzazione dei
che per quindici giorni si suo- rispettivi magistrati. Gerardo Lodo-

nassero le Campane a due ore di vicoBoemero trattò del diritto di


notte, concedendo indulgenza a quel- Campane ne' feudi
tenere le Pro- :

li che in quel tempo ricorressero


,
gramma de feudo campanario, Got-
al divino aiuto con alcune preci; tingae lySS, et in eius Ohserv. Jur.
premio che altri Papi aveano con- Feud. n. 7. E siccome le Campane
ceduto , e concedettero per diversi destinate a chiamare a consiglio gli
suoni. abitanti de' distretti , erano denomi-
Il p. Marlene, nelle Consuetudini nate Tintinnahula Bannalia, quin-
di s. Germano, parla della Campa- di il re di Francia Filippo VI, nel

na dell' elemosina , eh' era il segno 1345, concesse nell'Auvergne, facol-


per chiamare i monaci al refettorio, tà, quod possit habere ibidem
>->

o alla distribuzione della carità da » quamdam Campanam prò con-


farsi a' poveri. Non esistono più quel- « gregatione dicti consulatus".
le, che davano avviso della esecu- Siccome la patriarcale basilica la-

zione di pene pubbliche e sup- teranense , come capo e madre di


plizi!. tutte le chiese del mondo , rappre-
Si suonano le Campane per con- senta la Chiesa celeste, ove la pace
, ,
,

no CAM CAM
è perfidila e perpetua , così in que- to. La sospensione di tal suono dice ,

sta basilica ogni giorno, al mattuti- il Macri , significa , che siccome gli
no, alla messa, ed ai vespeii si suo- apostoli si tacquero nella passione di
nano sempre le Campane a festa Gesù Cristo, così anche nel triduo
come si ha dal Crescimbeni Stato , d(;IIa settimana santa suonar non si
della Papale basilica lateranensc debbono le Campane, in segno e-
p. 179. Cessando in tempo d'inter- ziandio di mestizia.
detto, e di scomuniche i divihi ufll- Cancellieri, nella Settimana San-
Il

cii, le Campane de' luoghi affetti da ta, parlando dell'antica riconciliazio-


tali censure ecclesiastiche , non pos- ne, che avea luogo de' penitenti al-
sono suonare , siccome prescrive il l'ora di sesta, o di nona, dice che
Ciip. quod iionnidlis . E quando dopo tal funzione suonavansi le
i Papi nel giovedì santo pubblica- Campane a festa in segno di gioia
vano le scomuniche contenute nella e che d'allora in poi, tacevano lino
bolla in Coena Domini , allora le al sabbato santo. I penitenti prende-
Campane suonavano senza ordine. vano luogo per sentire la
tra' fedeli
Il Novaes, nella vita di Urbano messa, che per loro dicevasi, e par-
VI, riporta che essendo egli , nel tecipare cogli altri ai sacri misteri.
i38j, assediato per cinque mesi nel Trattando poi dell' attuai rito, che
castello di Nocera , ogni giorno a si fa in tal mattina, soggiunge, che
suono di Campane si affacciava per siccome non si può separare la me-

ben quattro volte alla finestra , moria dell' istituzione dell' Eucaristia
ed ivi scomunicava i suoi nemici. da quella della passione, così la
Suonavano disordinatamente le Cam- Chiesa fra le cerimonie di letizia
pane nel pronunziar le censure, per- dà ancora varii segni di tristezza,
chè, siccome in « pulsatione Campa- il perchè dopo il Gloria ec, non
» narum ordinata, Ecclesia fìdeles solo sospende l'uso delle Campane,
« congregai sic inordinata infldeles
, come riflette Lamberti ni, Instit. 20
j> Angelo Rocca nel suo
dispergit". pag. 88, e ripiglia l' antico delle
Commentario de Campanis, Romac Troccole, come si ha da un decreto
1612, cap. XXV, tratta de tempori- della S. C. de' Riti, t. IX, pag.
bus in quibus Campanas pulsare 128, num. 3733, o tavolozze, che
non licei y et cur itaì 11 mesto si- usavansi specialmente da' monaci , e
lenzio delle Campane a cui si so- , chiama vansi Crepilaculum, Ligmmi
stituisce lo strepito di alcuni legni, congregans , malleus excitato rius ,
non solo serve a rammentare la ligneus, tabula lignea per invitare
pratica de' primi secoli suddescritta, il popolo alla chiesa ; ma si astiene

ne' quali col loro mezzo, invece del- ancora dal dare la pace. /^. Leo Alla-
le Campane, si chiamavano i fedeli tius de recentium grcecorum templis,
agli ullicii divini; ma anche ad in- ubi de chirosemantrOj aul seniantc-
dicare nel giovedì e venerdì santo rioj Theod. Laudien, Diss. hislorica
l'abbandono degli apostoli, la mor- de simandris grcecorum, sive de ritu
te, e la sepoltura del nostro divin convocandi populum ad sacra per
Redentore; ed il doppio e lieto Ugna, Regiomonti 17 16. Nella chiesa
loro suono è diretto a festeggiare ambrosiana suonansi le Campane
la faustissima mcinoria della glorio- fino alle parole del passio, emisit
sa sua resurrezione nel sabba to san- spiritum, del venerdì santo , dopo
1

CAM CAM IH
di cui tacciono iiiio qXV Alleluia del racoloso delle Campane, ci limite-
sabbato santo. In questo frattempo remo ad accennare, che quando le
adoprasi il Crotalo di lesino, come ceneri di s. Romualdo furono por-
chiamasi nel messale ambrosiano, tate in Fabriano, tutte le Campane
P^. Nicolò Sormani, V Origine aposto- suonarono da per se a festa, con
lica della chiesa milanese, e del grande stupore della città. Al mo-
rito di essa, Milano 1754. mento della morte del b. Alvaro
Nella mattina poi del sabba to di Cordova domenicano, che accad-
santo al Gloria iti excelsis ce, ri- de nel i4oo, la Campana del con-
suonano le Campane, dopo che han- vento suonò da per se. E nel punto,
no suonato quelle della cattedrale, che il b. Cirio Lunelli spirò, nel
o della chiesa matrice, e non prima, secolo XIII, in Potenza del Piceno,
sotto pena di cento ducati, secondo tutte le Campane suonarono diste-
la costituzione di Leone X, Dicni samente, senza che alcuno le avesse
intra j emanata nel i5i8, la qual mosse. Abbiamo pure, che quando
legge s' intende anche per le chiese pertossi a E.oma il corpo della b.
parrocchiali , e per quelle de' rego- Margherita Colonna, morta in Pa-
lari, a tenore dei decreti della Con- lestrina, suonarono da se tutte le
gregazione de' Riti in Oriolen. 1 Campane, con meraviglia, e con-
aprii. 1601 , e 19 febbr. 1608. corso de'romani. F^. Ragguaglio delle
Ma Benedetto XIV, confermando, Campane di p^iliglia, terra nel re-
nel 1754, i privilegi della basilica gno d' Aragona j e quante volte che
di s. Francesco d'Assisi, colla bolla 7iel i6oi abbiano sonato da se stesse,

Fidelisy le concesse quello di suo- cavato daW autentico processo, Ro-


nare nel sabbato santo la Campana ma 1601, di Carlo Wllietti.
prima della cattedrale. Tanta poi fu la riverenza, in cui
Al cominciare del secolo VI poco si tenevano le Campane sopra le tor-

si conosceva, o poco era comune ri, o campanili , che gli antichi cri-
r uso delle Campane , per cui si stiani solevano collocarvi ora la cro-
narra, sebbene da molti si tenga ce, ora la stella , e talvolta il gallo
per favoloso, che avendo il re Clo- con misteriosi significati. Nel i58i,
tario mandato l'esercito ad assediare la congregazione de' vescovi e rego-
Sens, i soldati rimasero spaventati lari prescrisse, che le Campane con-
dal suono della Campana della chie- sacrate, poste in una torre, o cam-
sa di s. Stefano, cui il vescovo di panile profano, non possano servire
Orleans avea comandato di suona- ad uso pi'ofano, sebbene fossero fab-
re, così che datisi improvvisamen- bricate a questo fine, meno che lo
te alla fuga abbandonarono la città. permetta il vescovo, o la consuetu-
Degli effetti prodigiosi del suono dine. I sacri canoni diedero il cari-

delle Campane, fanno parola diversi co di suonare le Campane all' ostia-

autori, e fra gli altri Macri, Sarnelli, rio, o al mansionario. S. Benedetto,


e Menochio, il quale nel t. II, pag. nel capo 7 della sua regola, ingiun-
195, tratta al capo XVI, Di alcu- se quest'ufficio all'abbate stesso del
ne Campane, che in tempi suo- certi monistcro , affinchè di notte e di
narono da se , e di altre che per giorno chiamasse i suoi monaci a
miracolo non si poterono suonare. cantar le lodi di Dio. Carlo Magno
Per dire alcuna cosa sul suono mi- ne' suoi Capitolari vuole che i sa- ,
,

ffl CAM CAM


cei-doti suonino le Campane per le se principali deve esservi una tabel-
ore canoniche. V. il p. Azevedo ge- la, che ne indichi e regoli
tempo, il

suita , De signo quo oli ni ad di- e il modo di suonarle, e per quali


vina officia clerici convocabantur, ed oggetti devono esser suonate, acciò
è la ter/a nella raccolta del p. Zac- sia di norma al campanaro, e di
caria De disciplina populi Dei. Si avviso al popolo, che deve ubbidire
sa che i francescani, e altri religiosi alla voce della Campana , tanto col
per la levata ed ore canoniche usa- recarsi alla chiesa, quanto pregando
no il segno delle Troccole, o Trac- in casa, od accompagnando in istra-
cole di legno, ed i cappuccini per da le preghiere altrui. Devonsi inol-
invitare i fiati in refettorio, battono tre di frequente pubblicare le in-
un coppo di terra cotta. Il concilio dulgenze concesse a quelli, che pra-
di Colonia prescrive, che non pos- ticano i di voti esercizii prescritti a
sano suonarsi le Campane che da certi suoni delle Campane sopraccitati.
un chierico in cotta, come s. Carlo suono delle Campane non deve
Il

Borromeo, Inslruct. fah. eccl. cap. 26, aver luogo per cose profane, ne deve
procurò sempre si osservasse nella essere fatto in modo profano, come
sua diocesi. Perciò fu vietato a'iaici, imitando qualche musica teatrale ec.
canon, perlectis 25, dist. V, Rocca, Presso gli scozzesi, e gì' irlandesi sa-
De Campanario, sive de officio pul- lirono le Campane a si alto pregio,
sandi Caf?ipanaSy ^. lyS, di tenerle da esser tenuto tanto sacro, e invio-
in casa, e di suonarle se non è loro labile il giuramento fatto sopra le
permesso; concedendosene soltanto Campane, quanto sopra l'evangelio,
l'uso alle chiese ove celebrasi il san- come si ha da Silvestro Giraldi in
to sacrificio della messa, come riporta Anglic. nornian. ac topogr. hibernen.
Bonifacio, dell' Arte de' Cenni j ar- Disc. 3, cap. 33. Dimostrano la dif-
te di sonar le Campane , p. 3 1 8. ferenza dell' uso delle Campane in
Dappoiché 1' uso pubblico delle Cam- vigore della superiorità territoriale
pane non potevasi ad arbitrio usur- o in servigio della chiesa Giacomo ,

pare , essendo un distintivo molto Federico Ludovisi De eo quod ju~ :

apprezzato e ricercato ne risultava , slum est circa Campanas , Halae


un onore speciale agli ospedali se , 1708; e Gio. Ulrico de Cramer,
potevano ottenere il privilegio di con- Aliud est Campanis itti vi siipe-
vocare con esse il popolo agli ufficii rioritatis territorìalis , aliud ad ec-
di carità in essi esercitati , o alla
, clesiae usum in conforniitate ordì-
celebrazione de' divini misteri , che nationis concistorialis. In ejus observ.
facevansi nella chiesa annessa. Ciò jur. univ. p. I. n. 299".
apparisce dagli statuti cluniacensi, ove Sono proibite tutte le superstizio-
al can. 25 si prescrive, che » loco ni sulla fusione delle Campane, sul
9i famulorum, qui mane vociferando loro suono, ed usi, che riporta il ci-

M fratres in infìrmaria jacentes inho- tato Thiers, Traile des superstitions


« neste ad missam vocare solebant, tom. I, lib. , V
cap. 4* ^^' ^in^erali
« squilla ad hoc in sublimi infir- de' gentili fu adoperata la Campa-
» mariae loco suspensa pulsetur ". na, sulla fiducia, che il suono dei
Anche presentemente i certosini sa- bronzi avesse la virtù di espellere i

cerdoti suonano alternativamente le cattivi genii, e gli spettri, capaci di


Campane. JXelle sagrestie delle chie- inquietar le anime dei trapassati, e
^

CAM CAM ii3


gli spartani solevano battere i bron- tatile[V. Campanile), e tanto era il
zi ne' funerali dei loro re. conto, che si faceva delle Campane,
Anticamente vi era il bizzarro co- usate dalle comunità, che anticamen-
stume di ricuoprir la Campana di te se ne privavano le città soggiogate,
una nuova veste preziosa di toc- , insieme alle loro porte; e, nel i3oo,
care la corda, e di ripeterne a gara, i toscanesi, vinti dai romani, furono
e ad alta voce il nome. Altri , e condannati^ Campanam populi^ por-
massime i più ricchi e facoltosi, co- tas deducere Roniam. Ciò forse de-
me riporta il p. Zech De Canipa- rivò (benché siasi disputato dai ce-
nisj et instrumentis inusicis, in t. Ili, lebri juspubblicisti PufFendorf, e dal
De Iure rer. eccl. sec. I, et int. I, Zeiglero, se possano giustamente sog-
Dìsciplinae populi Dei, gareggiava- giacere alla rappresaglia) stante l'uso
no di prendere coi denti la fune che praticavasi di suonare per unOj
delle nuove Campane, per la ferma o due mesi avanti la guerra, la Cam-
persuasione di restare immuni per pana del pubblico, per avveitire i
tutto r anno dal tormentoso dolore cittadini a prepararsi al conflitto.
de' medesimi. Luigi Navarino, in En- V. Euchar. Gottheb Rink, De car-
cyclopedìa epistolari, ep. 182, rife- rociisj et j'ure militari medii aevi,
risceil costume di alcune città di Altorfii 1771; e l'articolo Cabroz-
mandare in donò le funi per le ZE, ove parlandosi di carri si dice
Campane di qualche santuario, affin- pure del Carroccio.
chè potessero suonarsi pei temporali, Riguardo poi al suono delle Cam-
non perchè su questi possa aver in- pane e alle Campane stesse intro-
,

fluenza la loro forma, o la natura del dotte negli orologi, se ne tratterà a


metallo, ma suonandole nell'intem- questo articolo.Tuttavolta qui ac-
perie dell' aria, i santi ad onore dei cenneremo, come da alcuni si creda,
quali si benedicono , implorassero che Gerberto d' Aurillac , poi Pon-
da Dio la cessazione di tali flagelli. tefice Silvestro II, sia stato, nel 998,
Narra il p. Gio. Botlando, che i al- r autore degli orologi da suono. Dit-
lignati per lungo tempo furono so- maro, lib. VI Cliron. p. 899 , dice
liti di mandare in dono delle pezze che lo fece in Magdeburgo con tale
di lana, e delle somme di denari ai artifizio , che una stella veduta per
religiosi del monistero di s. Dome- una fistola ne dimostrava le ore.
nico abbate, presso la città di Sora, Altri scrivono, che lo facesse in Ra-
afììnchè potessero rivestirsi,, e com- venna per Ottone III imperatore;
prare de' mazzi di corde per suonar il custode poi , e regolatore degli
le Campane ; e dice di più, che i orologi nelle chiese, e ne' monisteri
fulignati erano rimasti esenti da era il sagrista , che chiamavasi an-
ogni danno di grandine e di fulmi- che ludex. V. Ducange Glossar.
ni ^ finché aveano continuate queste Bona, de Divina Psalniodia , e. 3 ,
pie oblazioni : Sur Vusage de sonner et in horologio ascetico, Pavìsììs 1678.
les cloches dans le tenis d'orage CAMPANELLIFilippo, Cardina-
Dans le tom. Ili, De Journal eccles. le. Campanelli nacque a
Filippo
du DiiLOvart, p. i55. Matelica il primo maggio 1739. Di-
Nel medio evo si costumò di por- venne avvocato nella curia di Roma,
tare nelle battaglie le Campane sul poi uditore del Papa Pio Vi che ,

carroccio, come un campanile por- per le sue belle doti lo favoriva


VOL. VII. ^ ^ . 8

vÒsòMiymk, [^.
,

ii4 CAM CAM


Tòlcntieri, quindi, ai 3o marzo dcl- moto più veloce. Inoltre s'introdusse
l'anno 1789 dal medesimo Ponte- l'uso di porre un Campanello o sona-
lìce fu cieato Cardinal diacono di glio anco a* cani sani; ed i bifolchi
s. Cesareo, donde passò alla diaco- fecero altrettanto coi buoi, agnelli
nia di s. Angelo in Pescheria. Ap- giumenti ec, per non perderli , e
partenne alle congregazioni Cardi- Giustiniano imperatore, e Dagober-
nalizie del s. oflizio , de' riti , del to re Francia decretarono pene
di
concilio, della concistoriale, di Avi- contro furto di tali Campanelli,
il

gnone, e di Loreto. In seguito ven- come pur fecero i goti , perchè ol-
ne promosso alla cospicua carica di tre la perdila dell' animale, potea

prodatario dallo stesso Pio VI, e cagionar lo smarrimento del greg-


compianto per la sua dottrina e ge , che ne segue il suono , ed a
virtù,morì a Roma li 18 febbraio questo si riunisce.
1795, carissimo al Pontefice. Fu pro- All'articolo Campane abbiamo det-
tettore delle maestre pie, comprotet- to degli usi diversi de' campanelli, delle
tore della città di Matelica sua pa- loro forme, e delle loro specie, di cui
tria, di Montopoli, e della confrater- furono composti , cioè di misture di
nita di Giuseppe di Bagnacavallo.
s. ferro, di ottone, di bronzo, di argento,
CAMPANELLO o CAMPANEL- e d'oro, con ornamenti di cesellature,
LE. Diminutivo di campana, Cam- emblemi, iscrizioni ec. Perciò senza
panula^ nota, tiiilinnabidum. Anti- far qui ulteriori ripetizioni, ci limi-
chissimo è l'uso delle Campanelle teremo a dir qualche cosa sull'odier-
sulle mura delle fortificazioni, e nei no uso sacro de' Campanelli, e sul-
luoghi ove i soldati fanno la ron- l'uso della Canipajtella in Roma,
da, e la sentinella ,
per istar vigi- come distintivo principesco de' Car-
lanti,cambiar il posto, e domandare dinali, senatore, conservatore, prin-
ajuto a' compagni. cipie ambasciatori. Lungo poi sa-
Zonara dice, che Campanelle si u- rebbe l'entrar a parlare in dettaglio
sarono anche ne' trionfi, ed in quel- d'uno strumento di uso tanto comu-
lo di Camillo vincitore de'veienti, ne. Solo aggiungeremo, che il Fran-
al carro tiionfale fu appesa ima klin formò la sua armonica con una
Campana, e un flagello per avver- filza di Campanelli di vetro, di for-

tirlo a non insuperbirsi del trionfo; ma emisferica, e che l'irlandese Pu-


potendo un giorno meritare e il fla- keridge insegnò a cavare da' bicchie-
gello, e il Questo ultimo
patibolo. ri di vetro pieni d'acqua, de' suoni
supplizio gli eraappunto ricordato dolci e puri.
dal Campanello, avvegnaché costu- Favolosa è la narrativa d' uno
mavasi di attaccarlo sempre al col- storico del secolo XIII, riportata dal
lo di quei, che erano trascinati al Cancellieri nelle sue Campane, pag.
patibolo, affinchè ninno per timore 121, che nel Campidoglio Romano
di malefizio nel toccarla potesse lo- si conservassero tante statue, quan-

ro accostarsi. Se ne servivano anco- te erano le provincie del mondo, e


ra romani negli appartamenti, e
i che ciascuna di esse avea una Cam-
nelle guerre, ornando di sonagli il panella al collo, disposta per arte
petto de' cavalli, e Scipione fece por- magica in tal guisa, che se una pro-
re Campanelli al collo degli elefanti, vincia straniera prendeva le armi, e
forse per incitarli col suono ad un si rivoltava contro l'impero, subito
CAM CAM ii5
la Campanella appesa al collo della dice, che verso questo tempo Gu-
provincia la più esposta a questo glielmo, vescovo di Parigi, stabili, che
assalto, suonava, ce. Curioso poi fu ilCampanello dovesse suonarsi a\Y epi-
il castigo di Pietro prefetto di Ro- nicioj o all'inno trionfale del sanctus.

ma, il quale, nel 967, per aver Abbiamo poi da Alberico, in Chro-
discacciato Giovanni XIII per ordi- nicon ad annum 1200, che il Car-
ne di Ottone I, fu messo con un otre dinal beato Guido, o Guidone Pa-
pennato in capo, e due alle coscie re francese, già generale de' cistcr-
al rovescio d'un asino, con un Cam- ciensi,ed esaltato al Cardinalato, nel
panello alla coda. V, Cancellieri, nei 1190, da Clemente III, e decorato
Possessi p. q. della legazione di Germania, stando
I primi cristiani, siccome dicem- in Colonia, introdusse il costume di
mo a Campane, obbligati nelle per- dare col Campanello il segno dell'e-
secuzioni a celebrare le sagre fun- levazione dell'ostia, e del calice nel-
zioni in luoghi nascosti, non pote- la messa, e quello di recarsi il ss.

vano in essi far uso delle Campane, Viatico agl'infermi, costume che poi
il suono delle quali li avrebbe sco- fu abbracciato da tutta la Chiesa.
perti; al più per fissar meglio l'at- Non può dunque ammettersi, che
tenzione degli assistenti in certi Gregorio IX, nel 1239, sia stato il
momenti delle stesse funzioni, come primo ad ordinare il suono della
della consacrazione, della predica, del- Campanella all'eie vazion e, per av-
le orazioni, adoperavano il crepita- vertire i a genuflettersi, e ad
fedeli
citlum istromento sonoro di legno.
, adorare gran mistero, come vor-
il

Soltanto nel secolo XI , per op- reljbero l'autore della vita di Gre-
porsi all'eresia di Berengario^ e dei gorio IX, appresso il Muratori Re-
Sagramentarii^ sembra, che siasi in- rum Script. Ital. t. Ili, pag. 582,
trodottoil pio costume del suono del e l'annalista Spondano all'anno 12 39
Campanello alla elevazione dell'ostia, num. 12. Senonchè dovrà ritenersi
e del calice, preceduto ed accompa- piuttosto che Gregorio IX approvò
gnato in alcuni luoghi da quello tal religiosa pratica. V. Maldonato
delle Campane maggiori, per ecci- De Ccsremoniis in t. III. Bihl. Liturg.
tare non solo gli astanti all' adora- A questo proposito il Mayer de-
zione, ma anche
popolo che sta il , scrive il calice di s. Malachia, arci-
fuori della chiesa. Questo viene ram- vescovo d'Armadi morto nel ii4^^>
mentato da Ivo, o Ivone di Char- conservato a Chiaravalle, come at-
tres, in Epist. CXLII, il quale ver- testano Mabillon e il Bona, calice dal
so l'anno i 1 1 5, ringraziando la re- cui labro pendevano all'intorno va-
gina d'Inghilterra Matilde, per aver- rie Campanelle, per invitene i fede-
gli regalate alcune Campanelle, le li col loro suono all'adorazione. Nel

disse che col loro suono si rinnova- vecchio testamento i leviti suonavano
va in lui ogni giorno la sua memo- le trombe d'argento, per eccitare il

ria, principalmente all'elevazione del- popolo all'adorazione . I^o stesso ora


la messa, nella consacrazione dell'O- si pratica quando il Papa fa Ponti-
stia salutare, e del calice. J^. Mabil- ficale, dai trombetti delle guardie
lon, Comment. in Ord. Rom. cap. nobih, per avvertire il popolo a ge-
VII, p. 49, e Bona, Rerum. Li' nuflettere.Prescrive pertanto la li-
iiirg, lib. lì, cap. i3, § 3, il quale turgia, che quegli, il quale risponde

k
, ,,

ii6 CAM CAM


alla messa privala, suoni tre volte quale s'introdusse pure quello dei
il Campanello, quando il sacerdote Campanelli.
dirà sanctus , ed allrettante volte Quando i Papi si faceano prece-
sì nell'elevazione dell'ostia, che in dere ne' viaggi dalla ss. Eucaristia,
quella del calice. Nelle messe però, si poneva al collo del cavallo bian-
che si celebrano e cantano dai Car- co,o della mula, che la portava entro
dinali e vescovi nelle cappelle Pon- nobilissima macchina, un Campanel-
tificie, non ha luogo né il suono lo d' argento dorato. Neil' itinerario
delle trombe, né quello del Campa- XI eletto nel
de' viaggi di Gregorio ,

nello, il quale non si deve neppur 1870, composto da Pietro Amelio,


suonare nelle messe, che si celeljras- i Campanelli si chiamavano Tintiti-
sero in quelle chiese, ove il Papa si nabula Papalia, et Imperialia.
reca a tenervi cappella, intanto che \ cleri delle principali basiliche
si canta da' Cardinali quella, cui e- di Roma, quando procedono per le
gli assiste. Nel 1 68 1 a' 7 marzo, la processioni del Corpus Domini, di
S. C. de' Riti decretò : >* In proccs- s. Marco, delle canonizzazioni ec.
« sionibus candelarum, palmarum, prima, e non dopo il sinnichio, o pa-
*# et similium, quae fiunt per ec- diglione, innanzi la croce, fanno por-
»• clesias sine ss. Sacramento non tare un Campanello, che si va suonan-
*» est pulsanda campanula ad ele- do a tocco, finche dura la processione,
* vationem ss. Gorporis Christi in il qual uso parve al Garampi, Si-
» missa privata: quod si pulsetur, gillo della Garfagnana, pag. 1 1
3
» et advertatur clevatio, tunc ge- introdotto in origine per avvertire
>» nuflectendum est a transeuutibus il popolo a venerare il glorioso ves-
M utroque genu ante altare, ubi sillo della croce, o a far luogo al
M missa celebratur ". passo della processione medesima. Il

L'antico rito de' maroniti pre- padiglione, e il Campanello però si

scrive, che si accompagni col suo- usano qual distintivo speciale delle
no de' piattij e delle Campanel- basiliche diGiovanni, di s. Pie-
s.

le il canto delle varie parti del tro, di s. Maria Maggiore, di s. Ma-

Pontificale, specialmente al sanctus, ria in Transtevere, e di s. Lorenzo


alla consacrazione, ^\\^ elevazione in Damaso, ec. Tal Campanello è ap-
dopo l'orazione dominicale , e alle peso ad una piccola macchina di
duphcate benedizioni, prima della legno intagliata, e dorata cogli em-
consumazione della metà dell'ostia, e blemi, e simboli delle basiliche, cui
del calice, e prima di consumare l'al- appartiene. Quest'uso è antichissimo,
tra metà, dopo aver comunicato il giacche da un registro del capitolo
clero e il popolo. Alcune Campanel- vaticano i384j in data de' 18
del
le disposte all' intorno di certi cir- maggio, notasi un pagamento latto,
coli sono agitate da due chierici vi- w illis qui tenuerunt crucem syn- ,

cino al celebrante, il quale nel pro- « nichium, et campanellam, quando


nunziare Vinno cherubico rappresen- y » venit processio cleri urbis ad no-
ta col tremor delle mani, quelle « stram basilicam in vigilia Ascen-
de' beati spiriti , assistenti al trono « sionis.

della divina maestà con timore e Si suona il Campanello, oltre le


tremore. Ciò in alcune chiese si es- Campane, per invitare e raccoghere
prime col suono dell' organo, nel i giovanetti ali' istruzione della dot-
,

CAM CAM 117


trina cristiana, ed alle istruzioni re di Gerusalemme e di Sicilia, co-
preparatorie alia confessione, ed alla me narra l'Heliot, insigne protet-
comunione, e per eccitare i fedeli tore dell' Oi'dine di s. Antonio, in-
ad intervenire ad altre opere di culcò a' suoi eredi, e successori di
pietà. Nella basilica vaticana si suo- portar sempre appeso al collo un
nano le Campanelle nell' ostensione tau d'oro, e un Campanellino, sim-
delle reliquie maggiori, come descri- boli di quel santo : ond' è che alcuni
ve il Torrigio, Grotte Vaticane pag. appendono anche alla cinta de' bam-
383, e Nicolò V, nell'anno i45o, fe- bini un Campanellino, e quelli be-
ce fondere tre Campanelle per tal uso. nedetti alla s. Casa di Loreto sono
L' antichissimo costume di porsi in maggior divozione.
al collo delle bestie un Campanel- In quanto poi alla Campanella,
lo , chiamato anche campanaccio , distintivo in Pioma de' Cardinali ed
come si disse, fu poi santificato col altri , abbiamo dal CancelUeri nelle
farlo benedire in qualche chiesa de- sue Campane, p- 29 che uno dei ,

dicata a s. Antonio abbate, ad tu- privilegii de' Cardinali era quello


telarli illìs a lue j aliisque incom- di tenere ne' loro palazzi la Campa-
modis exorandam. V, il p. Ray- nella, di cui si servivano tutte le
naud Symhola , s. Antonìi § XIII, volte, che uscivano con nobile tre-
eo quod bruta in sui tutelarli .ni- no. Quindi è, che in molti palazzi
scepisset ^ ed il Molano , De Sacr. da essi abitati ancora si vedono i
Imagiriibus E però
lib. Ili , e. 5. piccoli campanili, ov' erano collocate,
r insegna Antonio è
de' frati di s. ed al suono di siffatte Campanelle, i
il tau col Campanello, simbolo di Cardinali ricevevano le visite di for-
quello, che portavano nel girare per malità degli altri Cardinali , degli
le loro questue. Dice il Piazza, nel ambasciatori o dei principi , e con
suo Santuario Romano p. 25, che esse si soleva indicare l'ora della mes-
si dipinge s. Antonio abbate colla sa, e della tavola. Dal giorno in cui
lettera T, la quale significa appresso s' incominciava a suonare cotale Cam-
gli egizii la croce, pel miracolo fatto panella , dopo la loro creazione in
da quel santo di resuscitare due Cardinale, cioè nella mattina dopo
morti col suo bastone di tal figu- avere ricevuto il cappello rosso, si

ra. Il Campanello è insegna ezian- desumeva ne' loro ruoli il diritto di


dio dell'Ordine equestre di s. An- anzianità e per le ripartizioni dei
tonio {Fedi), per l'uso antico dei Famigliari nelle benefiche disposi-
suoi religiosi di cercare l' elemosina zioni testamentarie dei rispettivi
pegli spedali suono del medesi-
col padroni. Avverte però il Sestini
mo. Il fuoco in mano è posto a s. Del maestro di camera cap. XXXIII,
Antonio per aver liberato molti dai che incombeva al maestro di came-
pericoli di esso, ed il porco a' piedi, ra ordinare tal suono al decano dei
pel dominio eh' ebbe sui demonii, i domestici, e che anticamente a' soli
quali in simile figura sovente si Cardinali visitanti si suonava la
presentarono al santo, come scrisse Campanella. Senonchè dopo il Pon-
il Surio nella vita di
lui. Tuttavia tificato di Paolo s'introdusse il V
in molte pitture del venerando ana- costume di suonarla a quasi tutti
coreta, si vede da un lato il porco gli ambasciatori visitanti dei Cardi-
col Campanello al collo. Giacomo, nali , ed anche ai nipoti del Papa
,,
, ,

ii8 CAM CAM


regnante, ed ai principi assistenti al all' ultimo Cardinale diacono, ovvero
soglio; suono che dovevasi ripetere al CanUnal Camerlengo del sagro
nel partire il \isitando. V, Rocca Collegio. Ed innanzi le ultime vi-
De Campanis, capo II, p. iSy, et cende avea V uso del Campanello an-
XXIV, pag. i83. che il tribunale degli uditori di rota ;
Sul privilegio poi della Campa- onorificenza, che non god(^vano nep-
nella usata dal senatore, e da' con- pure le congregazioni Cardinalizie,
servatori di Roma, il Valesio regi- come osserva il Bernini parlando di
strò nel suo Diario, che, a' i4 mag- quel tribunale a p. 149, ne altro
gio 1737, Clemente XII concesse al tribunale della corte e curia di Roma.
nuovo senatore conte Bielke l' uso Dappoiché è a sapersi, che quando
della Campanella, e il baldacchino ne' primi giorni di ottobre si riapre
come gli ambasciatori ed i principi. Ed nel palazzo vaticano il tribunale
il Vettori , nel suo Fiorino d' oro suona la campana, detta a]3punto
p. 5i3, annoverando i privilegi del della l'ota, della contigua basilica. 11
senato romano, dice, che uscendo i Cancellieri dice, che questa pesa dieci
conservatori dal loro palazzo di cam- mila trentuna libbre
settecento è ,

pidoglio collegialmente, sogliono per palmi e mezzo, e larga sei


alta sette
antica costumanza far suonar la cawi- e mezzo. Prima delle menzionate vi-
pana, che volgarmentesi chiama la cende, suonava tutte le volte, che si
Campanella , e che esiste sopra il riunivano gli uditori, ed al termine
medesimo palazzo. Serve essa per del tribunale, suonava quella anche
darne il segno alla famiglia , anzi situata fuori della camera dell' audi-
per questo medesimo effetto si fa torato , eh' era 1' unica Campanella
suonare ancora la sera precedente, del palazzo apostolico, e ciò merite-
benché allora i conservatori si adu- volmente, come abbiamo anche dal-
nino in una delle proprie case. Non la Glossa,Magistris crepitaculwn a
è a tacersi, che sebbene non per- Glossa pulsatur.
mettano i turchi ne^ loro dominii ai CAMPANIA o CASTRIUM. Città
cristiani 1* uso delle campane, ed oro- vescovile dell' esarcato di Macedonia,
logi, pure permettono e gli orologi dipendente dalla metropoli di Tessa-
e la campanella a' ministri esteri nei lonica nell'I lliria orientale, chiamata
loro palazzi. pure Paniwn. Secondo Commanvillc
Finalmente col suono del Campa- fu istituita la sua sede episcopale nel
nello , l'ultimo maestro di cerimo- IX secolo, e vuoisi situata tra Edessa,
nie in conclave, invita allo scruti- e Berrea, ma non si conoscono che
nio i Cardinali la mattina , ed il due soli vescovi.
giorno, suonando innanzi alle celle, CAMPANILE . Torre dove si

e dicendo in Cappellani Domini tengono le campane sospese, Turris


come la sera invita ognuno a riti- sacraj Turris campanaria. Dal no-
rarsi alle proprie celle dicendo col , me, e dall' uso delle campane, si tras-
suono del Campanello: in cellam Do- se il nome architettonico, e l' uso di
mini. Nelle congregazioni Cardinali- costruire i Campanili , che d' or-

zie, il Cardinale più degno suona il dinario sono torri , o edifìzii assai

Campanello ; in quelle corani San- elevati, ne' quali sospendonsi le cam-


dissimo^ lo stesso Pontefice ; ma al pane , affin che possano udirsi da
termine de' concistori incombe farlo lontano. L' Italia è piena di questi
,,

CAM CAM 119


edifizii, che talvolta foimano Torna- pli, e gli scrittori non fanno men-
mento delle città, le quali, partico- zione che di torri militari ,
giacche
larmente in certa epoca, hanno pro- non si accostumò fra' gentili convo-
curato di gareggiare tra loro nell'al- care alle funzioni sacre , ai mercati
tezza, nella ricchezza degli ordini e ed alle fiere , se non per mezzo di
degli ornati, nonché nella sontuosità preconi, e di accensi, cioè di libici-

delle loro torri. Celebri sono i cam- ni o trombettieri, ed anche di messi.


panili di Pisa, di Firenze, di Bolo- Appresso i greci , come si ha da Plu-
gna, di s. Marco di Venezia, di Cre- taico e da S trabone, si dava il se-
mona ec. Una gara, somigliante a gno alla città nell' aprirsi la pesche-
quella delle città italiche , fu nelle ria per la vendita del pesce, median-
altre città di Europa. E già rino- te il Codone, strumento sonoro, che
mati sono, come antichi e d' inge- era sospeso nelle piazze del mercato,
gnosa costruzione i Campanili di onde naturale è il ritenere, che il

Reims , di Chartres , e soprattutto Codone, per farsi ovunque sentire


quello di Strasburgo, la cui altezza fosse sospeso in alto di qualche tor-
è solo inferiore di venticinque piedi re, ovvero in luogo elevato. Qualche
alla più alta piramide di Egitto, ol- edifizio simile a un Campanile con-
tre di essere mirabile per la sua co- vien dire che fosse nel tempio di
struzione. Fu cominciato nel 1277, Dodona, ove que' Campanelli chia*
e compito nel 1439. mati pure Poioli, erano sospesi. An-
Ora non più s' innajzano moli che nel più alto sito del Campido-
così alte, ed i recenti Campanili han- glio presso il tempio di Giove to-
no la forma d' una torre d' ordina- nante, fece Augusto appendere i tin-
rio quadrata, preferendosi edificarli tinnabuli, che usavansi alle porte.
piuttosto a parte, che attaccati alla Dicemmo ancora, che i romani se
fabbrica delle chiese. Molto si occu- ne servivano, come oggidì, per le sen-
parono gli architetti inglesi nella tinelle, per risveghare nel mattino
costruzione de' Campanili, per cui gli operarii e gli schiavi, come si

questi divennero 1* ornamento più ri- legge in Luciano, e stante ampiez-


l'

marchevole delle chiese d'Inghilterra. za delle case e bagni dei magnati


Lungi dall'entrare in dettagli sui giova congetturare, che tali campane
Campanih, oltre ciò che sopra essi minori fossero collocate in alto, accioc-
è stato detto all' articolo Campane , ché il suono loro fosse da tutti inteso.
ci limiteremo a qui riferire qualche Per venire ai Campanili de' cri-
erudizione sulla loro origine, antichi- stiani, indicammo già, che costretti
tà, forma e uso, ed alcun* altra co- essi a sottrarsi nelle persecuzioni al-
sa, che li riguardi, non dimenticando le ricerche de' nemici, assistevano
quelli portatili, chiamati Carroccio. nelle catacombe, e nei luoghi nasco-
Abbiamo già descritto, che gli sti, alla celebrazione de' santi miste-
antichi si servirono delle piccole rii.Ne potendo perciò far uso di
campane per molti usi, sacri ,
pub- campane, si avvisavano scambievol-
blici e domestici , manifestandolo mente, prima di separarsi, per le fu-
chiaramente i nomi di Cymhalum^ ture adunanze, e, per fissar meglio
Crotaluni , Tinti nnabulum y Nola ^ r attenzione degli astanti in certi
Acs sonans. Gli antichi però non momenti delle sacre funzioni, adope-
usarono torri presso i loro tem- ravano il Crepitaculum. Ila essendo
, ,

lao CAM CAM


poi stata duta la pace alla Chiesa vede predominare una lorixì quadra-
da Costantino, ed il culto cristiano ta assai alta , segnata colla lettera
essendo poco a poco divenuto pub- A. Essa è terminata con un fron-
blico non è dubbio
,
che si sarà , tone semicircolare , o con cupoletta
provveduto ai mezzi di convocar i in cima, come consta dall'antico ra-
fedeli nelle chiese. E come il mezzo me del sito , ove stava l' obelisco,
più semplice e più spedito è il suo- e vi sono diverse file di archetti
no delle campane, ben tosto di esse a guisa di finestre, partiti in mezzo
si saranno serviti i credenti di Cri- con colonnette. Il medesimo Ciam-
sto. Il comune degli autori attri- pini descrivendola, dice alla lettera
buisce a s. Paolino, fìitto vescovo A. » Quocdam non humilis turris
di Nola nel ^lò, V invenzione delle )» cum magni-
pi uri bus, et eximicc
campane, lo stabilisce almeno il primo » tudinis campanis erigebatur in
che le collocasse sulle torri, vicino « via denominata Cymbala. »* In
alle chiese , per convocare più age- seguito ad onta dei ristauri
, la ,

volmente coloro, che abitavano in luo- primitiva forma si conservò sino al


ghi dal sacro tempio discosti, e rimoti. tempo della sua demolizione, ed
Se fosse vero il suesposto, avrem- è quella che trovasi oggidì
stessa,
mo l'epoca de' primi Campanili; ma in tutti i Campanili delle più anti-
il Macri, Hiero lexicon ^ ce la dà in che chiese di Roma.
tempi più posteriori. Prima dice Sulla erezione de' primitivi Cam-
che il Ponteiice Sabiniano di Vol- panili riporteremo quanto il Mabil-
terra, creato l'anno 6o4, fu il pri- lon, all'anno 780, dice del monistero
mo a collocare le campane sulle de' benedettini di Corbie , Annal.
torri, e sui Campanili; e parlando Ord. s. Benedicd lib. i^\ « Basii icae
poi de' Campanili di Roma dopo , »•> perfecta fabrica, turrique imposi-
Adriano Giunio lib. 3. Animad. e. i5, « ta , ex qua signa , vel campanae
soggiugne che « in vaticana Basilica « de more pendebant, Fuhadus ve-
'» primum nolarium constat ab Hcra- « nerabilis abbas, qui operi strenue
>i elio Imp.erectum fiiisse", ed ognun » institerat, cuidam Airrado prae-
sa, che egh fu assunto all' impero nel » cepit , ut summoveret instru-
6 1 o, e regnò trent' anni ed aggiunge ; : » menta, quibus nixi artifices prae-
« refert Turrygius in Cryp. valica- » dictae turris cacumen ercxerant.
« nisy quod quando de anno 1610 )i Quod dum ille excqueretur, ex
^» demolitum fuerat nolarium, in cu- « summa turri in terra ra corruit
w ius fundamentis Heraclii Imp. nu- » ante basilicam sancii Petri, quae
" misma repertum fuit". Ecco a- « turri proxima erat, etc. " Si legge
dunque il primo Campanile trovato, poi presso monsignor R.occa, Com-
ed eretto fino dal secolo VII. Per la mentar, de Campanis cap. 12, pro-
forma poi sua struttura , ed or-
, vata con buone ragioni l'autorità
namenti, il Ciampini, P^et. Mommi. del Biondi, che lasciò scritto , Romce
tom. Ili, tab. XII, espone la faccia- restauratce lib. I, essersi dal Ponte-
ta della basilica vaticana, tal quale fice s. Leone IV fabbricata, nell'an-
pra prima che da Paolo V venisse no 85o, la prima torre per le cam-
rifatta nel 1612, e la famosa cupo- pane: w Leo IVcampanarium turrini
la fosse terminata. Ivi dunque, die- >» extruxit, quae omnium prima in
tro la loggia della benedizione, si » orbe terrari! m fuit.
CAM CAM 121
Da tutto ciò si rilera, che riguar- il pili alto di Roma, delle sante
do ai primi Campanili, non è ben Rufina e Seconda, di s. Maria in
chiara la loro origine, né la data Transtevere, de' ss. Gio. e Paolo, e
della loro invenzione, perchè è assai di tanti altri che sebbene non ab-
,

probabile, che le campane usate in biano bellezza intrinseca nuUadi- ,

Italia dopo il IV secolo, e forse an- meno sono assai pittoreschi, e da


che avanti tal' epoca, essendo cam- lontano producono un buon effetto.

pane minori, fossero provvisoria- Le campane poi in questi Campa-


mente collocate o sopra qualche = nili non si vedono al di fuori, per-
torre, o sopra qualche edifìzio ele- chè sono sospese sopra castelli di
vato, o sopra la travatura stessa legno.
delle chiese , innanzi che si eseguisse Verso l'VIII ed il IX secolo, il

con apposita architettura l'erezione modo Campanili, le


di costruire i

de' Campanili. Ma sebbene gli archi- chiese, ed altri edificii provò gran
tetti cristiani avessero il buon senso mutazione. Gli arabi, o saraceni
nella costruzione delle chiese d' imi- avendo, al paro de' romani, formato
tar quella delle antiche basiliche, rapidamente il loro impero nell'A-
in materia di Campanili, non tro- sia, nell'Africa, e nei regni di Sici-
varono ne presso gli antichi ne , lia, di Spagna, e sino nel centro
presso i primi cristiani niente ad della Francia, cambiarono da per
imitare benché esistessero edifìcii
, tutto, e a modo loro le arti, e le
altissimi, e fra gli altri la torre scienze , innalzando fabbriclie son-
dei Cerchi, e i settizoni ce. Questi tuose con un sistema di architettura
esemplari ed altri a nulla servirono dilFerente, ed in tutto opposto a
per loro, ne poterono cavarne profìt- quella degli antichi greci e roma-
to,come aveano fatto delle basiliche, ni, sia determinando forme, propor-
onde per costruire i Campanili, al- zioni, ed ornati a'ioro edifizii regolate
zarono torri quadrate altissime, di i muri
dal solo capriccio, sia facendo
opera laterizia, con più ordini di traforati a giorno ad imitazione di
archetti semicircolari, sostenuti da merletti e lìlagrana e sia unendo ,

colonnuccie con cornici a seghe di le colonne, come tanti fasci di per-


mattoni , e modiglioni di marmo tiche, cercando più il meraviglioso,
bianco, per indicarne i diversi piani, che il bello, e piuttosto amando di
e la trabeazione, e formarvi gì' iu- sorprendere che di piacere Non .

ta volamen ti, e per loro ornato niente ostante devesi confessare, che i loro
altro adoperarono, che piccoli dischi artisti portarono al sommo grado
di marmo, di porfido, di serpenti- l'arditezza nella costruzione. La loro
no, o piatti concavi di maiolica di architettura fece grandi progressi,
diversi colori. Questo modo di fììb- prima sotto i nomi di araba , mo-
bricarc i Campanili diventò pure la resca , saracena , e poscia di gotica
norma per quei di tutte le chiese moderna, perchè Carlo Magno l'a-
di Pioma, ed altrove, fino al secolo dottò ne' principali edificii d'Acquis-
XV. Di fatti tali sono oggi ancora grana,. preferendola al gotico usi tato
i Campanili delle basiliche di san sino allora j ch'era tanto pesante,
Paolo, e di s. Lorenzo fuori delle quanto questo era leggero e svelto.
mura, di s. Croce in Gerusalemme, Su tal gusto furono edificate le
di s. Maria Maggiore, eh' è ancora chies*e cattedrali, e i Campanili di
,

121 CAM CAM


Parigi, (ti Reims, di Chartrcs, di bile, per essere fabbricato sul ter-
Vienna d'Austria, di Strasburgo, reno paludoso, senza però che abbia
d'Anversa ec, e su tale stile furono pregiudicato alla sua solidità. I fon-
pure eretti i Campanili di molte damenti costarono più della torre,
dttà delle Fiandre, de' Paesi Bassi, che fu alzata verso il i 1 4^ *^^ >

ed anche d' Inghilterra, come può offre poco del gotico. Poco altresì
vedersi nel Monasticon Anglìcaiiuniy di tal sistema offie quello di s. Ma-
con ornati curiosi, con nicchie, con ria del Fiore di Firenze eretto nel
guglie, statue, piramiduccie, anima- l336, ricco di marmi di diverso
li ed in cima con una croce di
, colore, con varie statue di valenti
metallo, o ima stella, ed alcune volte artisti. Lo diremo del Cam-
stesso
con un gallo. Su questo proposito panile di Chiara in Napoli, inco-
s.

abbiamo dal Macri , che solevano minciato sotto il re Roberto nel


gli antichi collocare in cima del i328, e di quello di Torino, detto
Campanile un gallo di bronzo, o la Torre della Città, antichissimo, e
di altra materia ,
per dinotare la rimodernato, nel 1 666, dal duca di
vigilanza de' prelati, ovvero de' pre- Savoia Carlo Emmanuele II. Vi sa-
dicatori ecclesiastici, di cui sono fi- rebbero cose curiose ed insieme in-
giu*a simbolica le campane, il qual teressanti circa i Campanili delle
Inailo sempre si volta contro il ven- altre città d'Italia, quali sarebbero
to, come le banderuole, per signi- p. e. queUi di Parma, Piacenza,
licare, che i predicatori apostolici Padova, Ferrara, Ravenna, Bologna
non devono temere la furia de* po- e Modena. Quest' ultimo vuoisi dal
tenti, ma voltar la faccia, e ripren- Vedriario, che fosse eretto nell'VIII
dere i vizii. Così a quella guisa, che secolo, a'tempi di Desiderio re dei
il gallo prima di cantare, e risve- longobardi. Ma siccome mi sono pro-
gliare gli altri , scuote le ali , il posto di trattare questi argomenti in
predicatore del vangelo deve moi*ti- compendio, così mi basta dire, che
iìcar sé stesso, prima di esortare gli quantunque sì questo campanile di
uditori alle virtù, e alla penitenza. Modena, che quello di Bologna abbia-
11 si vede ancora in alcu-
qual uso no del gotico, nonostante vi sono mol-
ni antichi Campanili di Germania te parti, le quali non appartengono a
Fiandra, Francia ec., ed anco in quello stile, stile che in nessun luogo
quello della cattedrale di Viterbo, fii meno abbracciato che in Roma,
V. Cancellieri De Secretariis, dir in grazia di Roma antica, se si ec-
veteres christiani turribus campa- cettuino alcuni altari maggiori iso-

nariìs gallum imponerent? p. i363. lati , detti confessioni , o tribune.


Ma siffatta architettura in mate- La qual cosa deve attribuirsi all'abi-
ria di chiese non allignò mai in tudine degli architetti per le for-
Italia in una piena estensione, come me quadrate, e alla loro giusta
si vede nel duomo di Milano, di ripugnanza per le linee aguzze.
Pisa, di Siena, d'Orvieto, di s. Mar- Avendo parlato fin qui dell'archi-
co di Venezia. L' istesso accadde tettura de' Campanili sino al secolo

pure per j Campanili. Quello di XV, diremo che verso la fine di esso

quest' ultima chiesa è uno de' più prese l'architettura medesima sistema
alti dopo quello di Cre-
d' Italia , migliore, mediante il Brunellesco in
mona, ed è maggiormente ammira- Firenze, ed in Roma per le cure
,,

CAM CAM 123


del Molano , e del Pintelli , ond' è successore Innocenzo X lo fece de-
probabile che sotto questi ultimi due, molire, avendone però il Fontana
alcuni Campanili romani fossero accre- nella sua descrizione del Praticano,
con una piramide meno aguzza, e
sciuti p. 262, conservata la forma. Il San-
più semplice che le guglie gotiche, gallo aveapure ideato il progetto di
con croce in cima su d' una palla, due Campanili per la basilica vati-
con ventarola, e che coperti fossero cana, progetto che pubblicato venne
di lastre di piombo o di mattoni , da Antonio Salamanca ; ma riflette il

colorati, e collocati a guisa di squa- citato Fontana, che dalle parti colos-
ma di pesce, ed anche con semplici sali, ond' è composta la facciata va-
tegole. Ma nel secolo XVI l'architet- ticana, sarà sempre difficile di col-
tura avendo fatti progressi strepitosi, locare Campanili corrispondenti.
i Campanili migliorarono , e diven- Molte sono le chiese in Roma,
nero per sempre fìssi nelle loro for- che hanno due Campanili, e questo
me. Mirabile è quello eretto da Gre- modo di adornare le facciate delle
gorio XIII sul campidoglio con ope- chiese fu imitato in Italia ed oltre-
ra di Martino Lunghi , di diversi monti, ma delle diverse loro forme,
piani, e tre ordini di pilastri. Alzò e- e di tutto ciò, che riguarda i Cam-
gli una torre quadrangolare in mez- panili, oltre i relativi trattati di ar-
zo al palazzo del senatore ,• ed in chitettura, F". la lellera del p. Gia-
cima sopra alta base è collocata como Pouyard a Francesco Cancel-
la statua di Roma vestita col sago lieri, e le opere De secretariis etimi-
militare, coli' elmo in capo , e colla corimi ac veterwn chrislianorum^ ac
croce nella destra, per esprimere forse, veteris, et iiovae basilicae vaLicanae,
che benché Pv.oma pagana avesse con- p. 134*3!, De turribus campanariis
quistato il mondo colle armi, Pioma veteris bas. valic. tom. II; et de
cristiana lo avea sottomesso colla tempio s. Marine in turni ^ si ve tur-
croce di Gesù Cristo. Ne Campani- ribuSj ibid. pag. i344- ^l Campa-
le con meglio adattati po-
ornati nile ritrovato nel tempio vaticano
teva inventarsi pel Campidoglio cri- da Michelangelo Simonctti.
stiano, né si potea terminare in mo- Finalmente i Campanili, che sosten-
do più imponente la facciata di quel gono, e custodiscono i sacri bronzi,
celebre palazzo. Dalla parte della formando una parte non ignobile
piazza, fra i due piani del Campa- nelle chiese, godono il privilegio del-
nile, vi fu pure collocato 1' orologio l'asilo dell' immunità ecclesiastica, an-

corché siano staccati dalla chiesa


Questo stile passò ai Campanili dove però la distanza non ecceda
delle chiese in que' tempi , e anche do- trenta passi, come decretò la congre-
po. Nelle dueloggie di essi si collocaro- gazione Cardinalizia del concilio ai
no in una le campane, e nell'altra l'oro- 7 dicembre i632 nel Pontificato di
logio ; innovazione, che fu gradita pel Urbano VIII. V. il Macri.
comodo, e per la simmetria. Nel se- Anticamente gl'imperatori cristia-
colo XVII , il Bernini fece un pro- ni facevano campo
trasportare nel
getto pei due Campanili della basi- di battaglia la campana col carroc-
lica di s. Pietro ; ma appena (sotto cio, Carrociunij cioè un carro a gui-
Urbano YIII, e colla spesa di cen- sa d' un Campanile portatile, da cui
tomila scudi), ne eresse uno, che il pendeva una campana eh' era cir- ,
,

Ili CAM CAM


conciata e difesa dai combattenti col usi, come praticarono nella presa di
maggior impegno, stimandosi la sua Gerusalemme, fatta dal re Saladino ,

perdita come la più grande di qua- nel ri 87, e in quella di Costanti-


lunque altra, e di vituperio per l'e- nopoli, fatta, nel i453, da Maomet-
sercito; uso, che continuò nel medio to II. Essi poi servonsi de' banditori
evo. Serviva quella campana per da- sopra le moschee
torri che
delle ,

re i segui delle preghiere, delle mes- cinque volte chiamano


al giorno
se militari, e per radunare i soldati. il popolo gridando ad alta voce :

Nel INIacri si riporta la figura di Allacli Hee ber, cioè Dio vero ed uno.
questo carroccio, o Campanile porta- La voce del Minaret di s. Sofia
tile, secondo il diligente disegno di si sente Di queste
fino a Pera,
Antonio Campo, pittore cremonese, il torri o minaret delle moschee, col-
quale soggiunge, che, nel 1081, i cre- la ringhiera sopra, e che servono
monesi nominarono detta macchina invece di campana ve n' ha gran ,

Berta, o Bertaccìola , per aver ot- quantità in Costantinopoli. Inoltre


tenuto dall'imperatore Enrico IV i maomettani hanno l' uso di met-
r uso di essa ad intercessione di tere la mezza luna sui minaret, come
Berta Augusta. i cristiani la croce, il gallo, e la stel-
Il carroccio veniva usato nelle guer- la sui Campanili. Pei Campanili più
re delle piccole repubbliche italiane, celebri, sarà data illustrazione nelle
con quattro ruote , era colorato di città rispettive. F". Torri.

da bovi coperti
rosso, e veniva tirato In quanto poi agli orologi da Cam-
di panno vermiglio. Sovr' esso i fio- panile, oltre quanto si dirà al detto
rentini inalberavano la loro ban- articolo, qui indicheremo solo, che
diera rossa e bianca, e vi portavano cominciarono verso il secolo o XT, X
la loro celebre grossa campana, chia- e che uno de' più rinomati è quel-
mata la Marlinella, che faceva an- lo della chiesa di Dijon in Francia.
che r uiììcio de' tamburi, come ab- Questo in epoche diverse ha ricevu-
biamo dal Denina , dal Villani da , to varii cambiamenti; le tre figure,
Leonardo Aretino e dall' Ammirato. che vi si rappresentano sono di un
Ed in geniu'ale nel carroccio s' inal- nomo, di una donna , e di un fan-
berava la bandiera del comune, vi ciullo. Le prime due figure munite
si celebravano i divini misterii, e si di martelli battono la campana gros-
collocavano vasi, ed altri oggetti pre- sa,ed il fanciullo batte la minore. Ad e-
ziosi. Federico li, qual alleato de' ro- sempio degli antichi, che, come si disse,
mani avendo, nel 1287, vinti i mi- sulle torri, e ne' luoghi elevati tenevano
lanesi , mandò a Roma il loro car- sentinelle col tintinnahulo o campa-
roccio, siccome il più illustre, e sin- nello j nel medio evo si posero sulle
goiar ornamento del suo trionfo. Par- torri , e ne' luoghi elevati , alcune
landosi all'articolo Carrozza (Fedi), guardie, che dovevano vegliare alla
dell'origine dei carri, si riportano quiete pubblica e dar avviso sia
, ,

altre notizie del Carroccio. dell' avvicinamento del nemico sia ,

I maomettani non permettono le degl' incendii, de' furti, e degU omi-


campane, e quando s'impossessano cidii , che si commettevano nell' in-

di qualche tolgono dalle tor-


città, le terno della città. In seguito le prov-
ri, e dai Campanili, e ne converto- videnze de' governi avendo resi inu-
no il metallo in artiglierie, o altri tili tali misure, se ne conservò per
CAM CaM 125
altro la memoria, costruendosi figure lo di Pisa, emandasse al legitti-
li

di ferro, o di bronzo, alle quali si mo ed ecumenico di Laterano. Ebbe


fecero suonare le ore battendo le dappoi la nunziatura a Massimiliano
campane. Maria Sforza, duca di Milano ; e nei
CAMPANO Lodovico, Cardinale. primordii del Pontificato di Leone X,
Lodovico Campano o da Capua, det- a mezzo del Campeggi, tornarono
to di Capice, dei conti di Altavilla, Parma e Piacenza alla ubbidienza
divenuto protonotario apostolico, da della Santa Sede, le quali, come go-
Libano VI fu creato Cardinal dia- vernatore, egli stesso dirigeva con
cono di s. Maria Nuova ai i8, ov- somma integrità , e difendeva dalle
vero 28 settembre del 1378. Col guerre intestine dei guelfi e ghibel-
Cardinal Galeotto Tarlati condotto- lini.Dipoi Leone lo spedi un'al- X
si alle porte del palazzo apostolico, tra a Massimiliano per pa-
volta
chiese se alcuno fosse comparso a cificarlo con Ladislao re di Boe-
sostenere la causa dell'antipapa Ro- mia , affinchè la concordia di es-
berto da Ginevra, citato da Urba- si valesse a proteggere la cristianità
no, e si rispose che no. Mori nel dai mali, che le sovrastavano da par-
Pontificato di Urbano VI medesimo, te del turco. Dopo le quali cose il

ma ne ignoriamo il gioi-no, ed an- Pontefice l'onorò della sagra porpo-


che l'anno. ra benché assente, col titolo di san
CAMPEGGI Lorenzo, Cardinale. Tommaso in Parione nel primo lu-
Lorenzo Campeggi, patrizio bologne- glioi5i7; e poi lo nominò vescovo di
se, nacque a Milano nel i474- Se- Crotone. Appena Pontefice Clemen-
condo Garimberti e Fantuzzi, di di- te VII, nel i523, lo fece vescovo
ciannove anni divenne pubblico pro- di Bologna, ed in questa qualità il

fessore d'istituzioni civili nella uni- Campeggi fu alla coronazione di Car-


versità di Padova; e dopo un trien- lo V, latta dal medesimo Clemente
nio passò a quella di Bologna, nel- nella basilica di s. Petronio di Bologna,
la quale insegnò in tal facoltà con nel i53o. Poscia amministrò la chie-
universale ammirazione. Nel 1499, sa di Osca, nel i533 quella di Pa-
essendo stimato il miglior canonista renzo , e fu arcivescovo di Candia.
di quei tempi, si laureò in diritto Secondo Flaminio Cornaro, si ad-
canonico e civile. Visse un tempo dossò il governo di quest'ultima dio-
in matrimonio, e n'ebbe cinque fi- cesi per sovvenire colle rendite di
gli, tra' quali Alessandro, Porporato quella metropolitana alle fanciulle
di Giulio III, e Giambattista vesco- della famiglia Landi nobilissima ,
vo di Majorca. Rimasto libeio, nel ch'erano nipoti a Girolamo Lan-
i5io, dal vincolo coniugale, si fece di suo antecessore , e lo fu fino
ecclesiastico, e si studiò con molto im- a che Pietro Landi, nipote dello
pegno di ridurre la sua patria alla stesso Girolamo, ebbe l'età per con-
ubbidienza di Giuho II, dal quale seguire quella chiesa. Ma per poco
erasi ribellata. In premio della sua si trattenne a Roma. Bramando il

fedeltà, quel Pontefice, nel i5i i, lo Pontefice di collegar contro il tur-


fece uditore di Ruota, nel i5i2, co i re di Francia, di Spagna e d'In-
vescovo di Feltre, e nunzio a Massi- ghilterra , alla corte di questo ul-
mihano imperatore, perchè richia- timo inviò, come legato, il Cam-
masse i suoi ministri dal conciliabo- peggi, che fu da Enrico YIII ac-
ia6 CAM CAM
colto con istraordinarii onori, poi- tefice, il quale quando partì da Ro-
ché (la ducento anni non compar- ma, lo dichiarò legato dell'alma cittìi.

vciT) nunzii in Inghilterra. Si trat- Colla sua prudenza e saggezza verso i


tenne a quella corte il Cardinale generali dell'esercito nemico, seppe por
per tredici mesi, nei quali promos- freno alla sfrenatezza e libidine delle
se la lega contro il turco, e la ri- romani dall'ul-
milizie, salvò parecchi
forma Ottenuto il
degli ecclesiastici. tima mina, e finalmente, ai 1 8 feb-
suo intento, fece ritorno a Roma, e braio del 1528, persuase il nemico
rendette conto della sua legazione alla a partire dalla città laonde per tan-;

Santa Sede, con piena soddisfazio- ta benemerenza, oltre segnalati pri-


ne del Pontefice, che lo fece prefetto vilegii, Clemente VII nel i53o do-
della segnatura di giustizia. In ap- nollo del nobile castello di Dozza nel
presso Clemente VII invioUo per la territorio d' Imola , cui tuttora come
terza volta in Alemagna, perchè feudo possiede la famiglia di lui, del-
ponesse argine alla Lu-
eresia di la quale fu egli il primo conte.
tero. Fu al congresso di Norim- CAMPEGGI Alessandro, Cardi-
berga , alla dieta di Augusta nel , ^m/e. AlessandroCampeggi, bolognese,
i53o;enel i532, intervenne a quel- nacque nel i5o4. Era figlio del Car-
la di Ratisbona, in cui si stabiliro- dinale Lorenzo Campeggi, che lo eb-
no le leggi severe contro gli eretici, be dalla legittima sua moglie, pri-
a favor della Chiesa. Con varii ma di abbracciare lo stato ecclesia-
principi deirimpero promulgò la fa- stico.Per le egregie virtù, ond' era
mosa riforma del clero in trentacin- adorno, Alessandro fu promosso al
que capi, e, nel 1529, erasi pure di vescovato di Bologna da Clemente
nuovo recato alla corte d' Inghilterra VII, nel i526, nella qual città in-
per lo strepitoso divorzio di Enrico trodusse i gesuiti. Paolo III, nel 1 542,
VIII, al quale mostrandosi assai con- lo volle vicelegato in Avignone, ove
trario in ciò il Campeggi, dovette, non colla sua consumata prudenza, e col
senza pericolo della vita, fuggire in suo zelo adoperò per estirpare i
si

Francia a salvarsi dall' ira di quel valdesi, detti Poveri di Lione^ che
monarca. Il Pallavicini, nella storia coi loro errori aveano poste profon-
del concilio di Trento, parla assai de radici. Trasferito da Trento a
lìene del nostro Porporato che fu
, Bologna il concilio generale, ebbe
ai comizii di Adriano VI, Clemen- l'onore di ricovrare i padri di quel-
te VII Paolo III.
e Dopo aver l'inclito consesso nella propVia casa,
pacificato Clemente VII colla casa ove tennero le loro congregazioni ;

Colonna, Paolo III nominollo fra i nel qual tempo oltre a lui abitava-
tre Porporati, che come legati a la- no la stessa casa altri quattro vescovi
tere dovevano dar principio all' ecu- della famiglia Campeggi, che Leo-
menico concilio. Dopo aver ottenuto, ne X grandemente avea beneficato.
nel i537 , il vescovato di Sabina, Tia i beni considerevoli, ch'ei fece,
pieno di meriti morì a Roma nel abbelh la basiHca di s. Petronio,
1539 nell'età di sessantacinque anni, ornandola di una tribuna magnifica
ed ebbe tomba nella chiesa di s. all'aitar maggiore sostenuta da quat-
Maria in Transtevere. Depredata la tro colonne di marmo, e lavorata a
casa di lui nel sacco di Borbone, si finissima architettura. A Bologna ri-
ritirò in Castello s. Angelo, col Pon- covrò i gesuiti, protesse i cappucci-
CAM CAM 127
ni , e gli eremiti di sant' Agosti- te Capitolino, il più celebre di tutti,

no. A
premio di tanti meriti Giu- sul quale era la rocca. Non è del
lio III, ai 20 dicembre del i55i, nostro divisamente fare il dettaglio
cveollo Cardinal prete di s. Lucia di un luogo, la cui rinomanza suo-
in Septisolio ma dopo tre anni, nel
; na ancora formidabile da un capo
i554, mori a Roma, quando com- all'altro del mondo, avvegnaché ri-

piva il decimo lustro. Ebbe egli o- piene sono le storie delle sue glorie,
norevole tomba presso a Lorenzo e gl'itinerarii e le guide di Roma
suo padre, nella chiesa di s. Maria ne danno esalte descrizioni Solo .

in Transtevere. Tra' suoi scritti si an- diremo alcuna cosa della primiera
noverano alcune opere dommaliche. erezione de' suoi monumenti, e di
CAMPI Egidio Cardinale. Egi- ,
quanto servì a renderlo celebrato,
dio Campi, dei signori di Tourville, ricordando altresì cronologicamente
era oriondo di Rouen di Francia. quanto fecero i Papi per ridurlo al
Fu celebre teologo di Parigi, cano- presente stato, che, sebbene inferiore
nico di Rouen, confessore e consi- all'antico, tuttavoUa è vago e son-
gliere del re Carlo VI} e venne pro- tuoso.
mosso, circa il 1409 ^ vescovo di >
Prima dunque di parlare dell'an-
Coutances in Normandia ; poco do- tico, coll'autorità del Vasi, Itinerario
po Giovanni XXIII creoUo Cardinal di Roma p. 226, e del Martinelli,
prete ai 6 giugno i^w, ed egli col- Roma ricercata nel suo sito pag.
ia sua erudizione, e con l'opera fa- 186, diremo, che Numa Pompilio,
vorì molto la Chiesa di Dio. Carlo secondo re di Roma, il quale abitò
YI pel suo valore lo spedì am- sul monte Quirinale, edificò nel luo-
basciatore all'antipapa Benedetto XIII go, ove oggi è il giardino Barberi-
in Avignone coi duchi d'Orleans, di ni, un piccolo tempio (con tre cap-
Berry e di Borgogna, per termina- pelle dedicate a Giove, a Guinone,
re una volta l'orrendo scisma che , ed a Minerva), che prese il nome di
lacerava la Chiesa. Fu al concilio di Campidoglio. E siccome, ad imita-
Costanza, ed alcuni vogliono, che zione di esso , fu poscia eretto un
fosse primo presidente del collegio tempio sul monte Saturnio , que-
di Navarra, fondato a Parigi, e pri- sto prese il nome di Capitolino , e
mo elemosiniere della Francia. Alo- poi Campidoglio j onde per distin-
ri nel 141^5 dopo due anni di Car- guere il luogo dell' antico tempio
dinalato. 11 BaluziOj nelle note alle da quello del nuovo, si appellò il
vite dei Papi di Avignone alla pag. primo Campidoglio vecchio , se-
132*2, nomina il Campi, ma non condo la opinione più comune degli
parla del suo Cardinalato, locchè fa antiquaria V. Nardini del Campii
dubitare della sua promozione, seb- doglio antico sul Quirinale, Roma
bene l'Eggs, nel supplemento alla Antica li 4495 6 del nuovo, ivi
p.
sua porpora dotta pag. 171, lo an- p. 797 ; Matth. Mayer, Roma Septi-
noveri fra' i preti Cardinali. Collis antiquae, Romae 1697.
CAMPI Pietro, Cardinale. V. Il monte Saturnino o Capitolino,
Chappes. uno de' più rinomati di Roma, è di-
CAMPIDOGLIO , Canipìdolio , viso da due sommità, che lasciano
Capitoiiuni. Nome di uno de' sette un piccolo piano nel mezzo, dove
colli di Pioma, chiamato anche mon- oggidì è la piazza, denominata in-
ia8 CAM CAM
termonzio. Quella parte del colle al de' servi, col fine di accrescere abi-
nord si disse Capitolium ^ Capitoli- tatori alla sua nuova città ; in pro-
no, e Campidoglio pel motivo, che gresso si è costrutto l'arco di Nero-
si dirà ; l'altro al s. o. , ove fu la ne nel mezzo di un portico quadra-
l'occa, si disse Rupti Tarpea (arx to fatto da Scipione Nasica.
Capilolina)j e più anticamente ^Vz^- 11 Campidoglio era circondato di

so di Carmenla, dalla madre di E- muiaglie fatte di grosse pietre , le


vandrOj antico abitatore di questa quali non cominciavano a pie' del
contrada, la quale fu qui sepolta. monte, ma circondavano solo le due
Secondo il presente stato della cit- sommità, e l'intcrmonzio. Ancora si
tìi, il monte rimane quasi nel suo veggono gli avanzi di tali mura, die-
ceiitio. Chiamossi primieramente il tro il palazzo de' conservatori , cioè
monte Saturnio, perchè il re degli quelle, che circondavano la rocca, o
aborigeni Saturno vi edificò la sua fortezza Capitolina. Anticamente da
città,Tarpeo, dal nome del suo pri- tre parti si ascendeva al Campido-
mitivo castellano, o dalla sua figlia glio; una ch'era la più scoscesa e
Tarpeja uccisa dai sabini , dopo a- ripida, riguardava il lato del Teve-
verli fatti entrare nella rocca, ed an- re, e dell'odierna piazza Montanara,
co per la ragione addotta si dis- , donde per una scala di cento gra-
se Rocca di Evandro, e Capitolino dini si saliva alla rupe Tarpea. L'al-
dal tempio dedicato a Giove otti- tra era quella del Cliifo Capitolino,
mo massimo pel seguente avveni- la quale principiava dal lato del fo-
mento. Nel cavarsi i fondamenti per ro verso lo spedale della consolazio-
ordine del re Lucio Tarquinio Pri- ne. Al suo ingresso eravi 1' arco di
sco il Vecchio, fu trovato un capo Tiberio, il quale conduceva alla roc-

umano, che altri dicono fosse già te- ca. La tei'za via avea il suo princi-

schio, e che volevasi essere stato di pio dall'arco di Settimio Severo , e


certo Tolo, o Tullio etrusco. Per- voltando a sinistra, terminava sul-
ciò Caput toli, o talli fu chiamata l'intermonzio , ed era precisamente
quella cima del monte, Capitolino il quella per la quale salivano i trion-
tempio, e poi cosi appellossi l'intie- fanti nel recarsi al Campidoglio. V.
ro colle , che in progresso converti Justi Pycquii, De Capitolio Roma-
il suo nome Campido- in quello di no, Commentarius , Gandavii 161 7;
glio. V. Theodoro Sprengero, in Ro- e Jac. Gronovi, De Clivo Capitoli-
ma nova. Francofurti 1660, p. ig8 no, Lugd. Batav. 1696.
et ibid. 1667, p. 44*5j ove tratta Molli templi, ed edificii magnifi-
deìV Etimologia del Campidoglio. ci e grandiosi furono eretti sul mon-
Questo dunque è quel celebratis- te Capitolino. Il primo tempio, che
simo monte, sopra il quale si re- venne edificato in Roma
e nel Catn-
stringeva, come in suo centro, tutta pidoglio, Giove Fcre-
fu quello di
la romana potenza, e dove da' ro- trio fabbricato sulla rocca da Ro-
,

mani si tenevano pubbliche adunan- molo per la vittoria, che riportò sui
ze. Da qui davasi legge a tutto il ceninesi. In questa avendo egli uc-
.mondo, riunivasi il senato, e poi co- ciso ilAcrone portò sul Cam-
loro re
stringeva nsi i cristiani a sagrificare opime di lui, co-
pidoglio le spoglie
ai falsi dei. NcU'intermonzio era l'a- me segno di glorioso trofeo, ed a-
silo stabilito da Homolo pel rifugio veudolc dedicate a Giove, esse in-
,
,

CAM CAM 119


sieme tempio presero il nome
col schi. Nella rocca stava la Cuiia Ga-
di Feretrio a ferendis spoliìs. Inol- labra, donde i sacerdoti, dopo aver
tre un tal nome acquistava quel osservato il novilunio, annunziavano
tempio per essere stato innalzato al popolo convocato le calende e
affine di riporvi le spoglie dei ca- le none, ufficio, che equivaleva in
pitani romani tolte ai nemici. quell'epoca agli usi prestati dai no-
Sull'altra sommità del Campido- stri pure sulla rocca
calendarii. Cosi
glio, ove oggidì è la chiesa di s. si ergevano tempio di Giunone
il

Maria d'Araceli ( Vedi), vi era l'ac- Moneta, e le officine metalliche per


cennato famoso tempio di Giove la coniatura delle monete. Conser-
Capitolino. Incominciato da Tarqui- vavasi in detta rocca un*~oca d' ar-
nio Prisco in occasione dell' ultima gento, in memoria delle oche, che
guerra co' sabini, avea tre cappelle, svegiiarono le sentinelle romane
come quelle del Campidoglio vec- quando i galli volevano sorprendere

chio di Numa. Fu esso continualo il Campidoglio per cui avendo


,
,

dal nipote Lucio Tarquinio Su- il Manlio potuto respingerli salvando


perbo, settimo ed ultimo re di Ro- il luogo, s'ebbe il soprannome di
ma, ma consagrato soltanto in tem- Capitolino. L' altro lil3eratore dei
po della repubblica, e nell'anno 247 Campidoglio, e insieme di Roma, fu
di Roma dal console Marco Orazio Camillo, il quale in memoria della
Pulvillo. Questo tempio incendiato , levata dell' assedio Campidoglio di
nelle guerre di Mario, arricchito poi institui i giuochi Dipoi capitolini.
nobilmente da Siila, quasi distrutto Domiziano stabilì de' nuovi giuochi
ai tempi di Vitellio, fu rifabbricato chiamati Jgones Capitolini^ che
con maggiore splendidezza da Ve- celebravansi ogni cinque anni. Ove
spasiano e da Domiziano. Nel mu- ora è il palazzo del senatore, tro-
ro, che divideva l'edicola di Miner- vavasi r atrio pubblico, colla gran
va da quella di Giove affigevasi , sala per le pubbliche assemblee; il

nel principio dell'anno il chiodo an- Tabulario (di cui non ha guari
nuale^ cioè un chiodo, che figurava scuoprironsi bellissimi avanzi), cioè
l'unità dell'anno decorso, affinchè r archivio pubblico , dove si conser-
dai diversi chiodi conficcati si po- vavano quattromila tavole di bron-
tesse desumere il numero degli an- zo, sulle quali erano registrati i

ni passati. Nel sotterraneo del tem- consulti del senato, i plebisciti, ed


pio conserva vansi poscia dai decem- altri atti de* privati; l'Ateneo consi-
viri i tanto famosi libri sibillini, ed stente in un gran salone destinato
in esso i trionfatori prima di de-
,
allo studio delle arti liberali, al di
porre le spoglie nemiche nel tempio sopra del quale dovea esservi la
di Giove Feretrio, facevano i sagri- celebre biblioteca capitolina; e la Sco-
fìzii in rendimento di grazie per le la Xanta, così chiamata perchè fu ri-
vittorie ottenute. fatta da Aulo Fabio Xanto. Era esso
Gli altri edifizii del Campidoglio un edifìzio contiguo al tabulario, e
consistevano nel tempio di Vegiove, prossimo tempio di Vespasiano,
al
o Veivove, così detto perchè i gen- ed era destinato a scuola, ed a resi-
tili stimavano questa deità non solo denza de' notari , copisti e famigli
atta a giovare, ma anche a nuocere, degli edili, conservatori del pubblico
ed era situato nell'asilo fra due bo- archivio. Finalmente eravi altresì
VOL. VII.
,

iSo CAM CAM


nella rocca la casa di Romolo, fatta libro Pontificale di Agnello. Diversi
in forma di capanna, e conservata furono d' avviso , che il nome di
con gran cura, quella di Tazio suo Campidoglio in città del ro- molte
fluixxno re de' sabini, e quella del mano impero si desse solo a quel-
mentovato Manlio, non che i tem- r edifizio in cui si radunavano i
,

pli della fortuna primogenia, incen- magistrali, come lo è quello di Ro-


diato da Massenzio, e rifatto da Co- ma riguardalo qual sede della mu-
stantino, quello della fortuna priva- nicipalità romana, per la resideirza,
ta, e quello di Giove custode, de- come diremo, del senatore , de' con-
dicato da Domiziano, secondo alcuni. servatori, e di altri primarii della
Erano tutti questi edifìzii dentro e romana magistratura. Frequente è
fuori ornati di superbe statue, per la menzione, che si fa dei Campi-
cui il Campidoglio si chiamava la dogli negli atti de' martiri. Ne fan-
sala degli dei . GÌ' incendii, e le no principalmente ricordanza in A-
devastazioni di Roma operale dai quilcia gii atti de'
ss. Felice e For-
barbari , distrussero però tutti i no- tunato, pubblicati dal Mombrizio, e
minati edidzii massime , quando To- riprodotti dall' Eschcnio, dal Bollan-
tila, re de' goti, dopo aver preso do, e da altri. Così per conto della
Roma nella metà del VI secolo, passione di s. Saturnino vescovo di
incendiò il Campidoglio romano. Tolosa presso il Surio, a' 29 novem-
Il nome di Campidoglio, secondo bre, ed ilRuinart, Ad. Mari. 129,
il Moreri, passò sotto gì' imperatori leggesi, che fu precipitato dall'alto
ai templi , e ad altri grandiosi edi- del Campidoglio di quella città, e
fìzii di diverse massime a città , restò colla lesta infranta , e col corpo
quelli di molte colonie romane. E tutto straziato, nel terzo secolo sotto
però varie città principali delle pro- Decio.
Tincie, che godevano la detta digni- Secondo le regole di Vitruvio, i

tà, e qualifica di colonie, si gloria- Campidogli solevano costruirsi nei


vano di averlo ad imitazione di Ro- luoghi più eccelsi, in excelsissimo
ma : poiché, come dice Gellio, erant locOy lib. Ili, cap. 1. Anche oggidì
colonice quasi effigìcs parva populi l'America suo Campidoglio
ha il

romani, eoque iure habebant thea- anzi pel magnifico suo complesso, è
tra, thermas, et capilolia. Può ve- l' edifizio più considerevole di essa.
deisene la lunga enumerazione nella Questo è il Campidoglio di Washin-
C. P. del Ducange, e nel suo Glos- gton, città principale degli Stati Uniti,
sario alla voce Capitolium , come fondata nel 1791 ad onore del fa-
anche nel supplemento del Carpen- moso generale di tal nome; Campi-
tier alla stessa voce, ove si trovano doglio , che, arso dagl' inglesi , fu
ran\|nentati i Campidogli di Carta- restaurato nel 181 5. Esso è costruito
gine, di Capua, di Narbona, di di pietra bianchissima, colla facciata
Augusta, di Colonia, di Treveri, decorata da portico sostenuto da co-
di Verona, ec. Quindi ebbero pure lonne d'ordine corintio, ed ha tre
Campidogli Bizanzio, Cesarea, Ra- cupole. Contiene due vastissime sale,
venna, Milano, Autun, Nimes, Be- una molto elegante per la cameia
sanzone Reims , Tolosa , ed al- , de' rappresentanti , l'altra più mae-
tre città ^i Francia. Del Campido- stosa pel senato; nel centro poi ve
glio Ravennate si fa menzione nel u' ha una terza egualmente spaziosa
CAM CA M i3
por r Inaugurazione, in cui delìbono ascende da due rami di grandiose
istallarsi i presidenti, ed ove si adu- scale, ornati nel centro da bella
na il congresso, o corte suprema fontana, la quale ne'possessi de' Pa-
degli Stali Uniti ogni volta che le pi , e de' senatori talvolta gettò vino.
circostanze esigono la riunione delle Ivi, fra le statue dei due fiumi Ti-
due camere in un medesimo locale. gri e Nilo, vi è quella di Roma di
Avanti di parlare cronologica- porfido, sembianze di Mi-
sotto le

mente di qualche piti rilevante aned- nerva, scavata già in Cori, feudo
doto riguardante il Campidoglio ro- del senato romano. Sovrasta tal pa-
mano, dopo che i Sommi Pontefici lazzo elevata torre con campanile,
divennero sovrani di Roma , ed in- ed orologio, dalla cui cima l'occhio
nanzi di dire della progressiva ere- spazia da un lato su tutti i vecchi
zione fatta dalla loro munificenza ruderi della dominatrice del
illustri

degli attuali edifizii esistenti neWI/i- mondo, e dall'altro su tutto l'odierno


tcrmontìum, ha le due vette Capi- abitato della capitale del cristianesi-
tolina e Tarpea, luogo detto ora mo. Altri due palazzi, disegnati pin^e
Monte Caprino dalle capre, che vi dal Bonarroti, sorgono a' fianchi del
pascolarono, ed il più forte dell'an- senatorio: il sinistro de' conservatori
tico Campidoglio, accenneremo il di Roma è stanza de' fasti , della
complesso di esso. Si ascende per- protomoteca capito-
galleria, e della
tantoal romano Campidoglio per lina, mentre quello a destra lo è
una grande scalinata o cordonata, del museo capitolino. Dalla parte
al principio della quale vi sono la- della da basso si gode la
piazza , e
teralmente due leoni di basai te. La vista del Campidoglio moderno, il
supcriore balaustrata viene decorata quale se non ha quella severa mae-
dalle statue colossali chiamate di stà, splendidezza e sontuosità del-
Castore e Polluce coi loro cavalli, l' antico, nondimeno, avuto riguardo
nonché dai creduti trofei di Mario, ai tempi, e alla diversa condizione
erettia Domiziano o a Traiano, e di Roma, presentasi ne' suoi edifizii

qua trasportati dal castello dell'acqua imponente e dignitoso e tale da ,

Giulia. E decorata ancora questa renderlo degno dell'alma città, uno


balaustrata da due colonne, la destra de' più bei suoi luoghi, ed un ri-
delle quali è la Milliaria trovata nel flesso del prisco splendore. Dal detto
i584, 6 indicava il primo mi-
c;he lato del prospetto di Campidoglio
glio della Via Appia. Nella palla di anticamente non si poteva ascendervi,
metallo di essa dice qualcuno essere giacche le primiere tre vie erano
state poste le ceneri di Traiano; ma dalla parte di mezzogiorno, ma ora
la mano, egualmente di bronzo, che per tre strade si sale al colle Ca-
la reggeva, sta nel palazzo de' con- pitohno. La prima è la grande sca-
servatori. La sola delle innumerabili linata di la seconda
Araceli è ,

statue equestri di bronzo, che ador- la menzionata cordonata fatta da


navano l' antica Roma , rappresen- Paolo III, e la terza (forse aperta
tante r imperatore
Marc' Aurelio, ne' bassi tempi, e resa meno ripida
sorge nel mezzo dell' intermontium, da Innocenzo Xll, Pig/iatelli) è dallo
o piazza di forma quadra. Di fronte stemma di quest' ultimo Pontefice
sta il palazzo senatorio, eretto con chiamata delle tre pile. Dalla parte
disegno di Bonarroti, per cui si poi del foro romano, vi sono due
1 ,

i32 CAM CAM


alh-c strade, che conducono sul Adriano I, laddove qualche volta non
piazzale di Gimpidoglio , cioè la ne fossero stati impediti dal furore
cordonata teste restaurata, dal lato delle fazioni , come pur troppo molti
dell'arco di Settimio Severo, e del ne furono la vittima.
carcere mamertino, già appellato Nel 972 l'Italia fu sossopra, s'isti-
Clivo deir asìloy che conduceva ov'è tuirono consoli, ed un regime repub-
adesso la moderna piazza, e l'altro blicano, ed i privati fabbricarono
propriamente detto il Clivo Capilo- molte fortezze. Roma per la prima
linOy ch'era la più nobile, perchè volta si sollevò, col fine
di ricupe-
dalla \ia sacra salivano i trionfatori rare l'antica Hbertà, e Cencio, citta-
al Campidoglio. dino romano , sacrilegamente fece
Passiamo ora a vedere quanto di morire in Castel s. Angelo Benedet-
più interessante avvenne del tanto to VI perchè difendeva i diritti del-
celebrato Campidoglio, che ora è si- la Chiesa, e dell'impero. Ciò avven-
tuato al rovescio dell' antico , dopo ne per opera di Francone, che nel
la sua decadenza e distruzione, e co- 974, invase la cattedra Pontificia
me risorse nel modo suindicato. Do- col nome di Bonifacio VII. Ma po-
po la salutifera vocazione delle gen- co tardò pagar la pena di sua
a
ti, i principi degli apostoli predica- scelleraggine con una morte subita-
rono nella capitale dell' universo la nea, accompagnata da una crudele
parola divina, e s. Pietro vi stabili la carnificina, cui fu bersaglio il suo
Pontificia sua sede nell'anno di Cri- cadavere, il quale trascinato pei pie-
sto 4^, suggellandovi col loro san- di fino alla piazza di Campidoglio
gue che vi avevano propaga-
la fede, quivi fu lasciato spoglio, e trafitto
ta. Seguirono contro i primi credenti di lanciate, sino a che alcuni chie-
dieci persecuzioni , a cui diede ter- rici lo portarono a seppellire in s.

mine Costantino imperatore l'anno Giovanni Laterano.


3 II. Egli concorse al trionfo del l'e- Il Cancellieri , nel suo Mercato ,
vangelo, ed il Pontefice s. Melchia- parlando di quello, che si teneva nei
de s'ebbe il palazzo di Laterano, Campidogli delle città tratta al- ,

che divenne il patriarchio apostoli- tresìi del mercato, che avea luogo
co. Ma pel trasporto della sede im- sulla piazza di Campidoglio e sue ,

periale in Bisanzio, per la distruzio- adiacenze, con un corredo d' impor-


ne delle statue e de' templi, per le tanti, ed erudite notizie. La più an-
successive invasioni de' barbari, che, tica memoria del mercato tenuto in

nel 47^5 estinsero il romano impe- Roma ne' secoli di mezzo s'incontra
ro di Occidente, il Campidoglio de- in un diploma di Pietro Leone, il

cadde dal suo splendore, finche To- quale per violenza fu eletto pseudo-
tila co' suoi goti lo incendiò intera- Pontefice, nel 1 3o, contro il legit-

mente alla metà del VI secolo. Verso timo Innocenzo II, col nome di A-
poi l'anno ySo diedesi Roma, e il nacleto II. Volendo egli imitare la
suo ducato spontaneamente a Pa- pia beneficenza de' successori di san
pa Gregorio li, e però sotto di lui Pietro verso i sagri templi, conce-
ebbe origine il dominio temporale dette tutto il monte Capitolino alla
de* Pontefici, e l'esercizio della piena chiesa eretta sul Campidoglio da s.
amministrazione delle cose civili prin- Gregorio I, fino dal ^gr, dedicata
cipiò quindi sotto il Pontificato di alla ss. Vergine, ed a s. Gio. Battista.
CAM CAM i33
Essa fa innalzata sugli avanzi deltem- palazzo di Canipìdoglio, con una
Ì)io di Giove Capitolino, onde si disse mitra di carta in capo, e colla fac-
prima s. Maria in Capitolio, e poi cia unta di mele, per tutto il tem-
in Ara-Coelì per la tradizione, che po del mercato. Da tuttociò sem-
Augusto avesse in quel luogo innal- bra che il sito, in cui era colloca-
zato un altare, col titolo Ara pri- to questo leone, fosse destinato pel
Jìiogeuili Dei^ dopo aver appreso la castigo de' rei. Inoltre apparisce dal
nascita di Gesù Cristo, come si di- citato Cancellieri , che in alcuni
rà all'articolo di quella Chiesa , di- tempi siasi mantenuto in Campido-
venuta allora una delle venti abba- glio un leone vivo, e ne riporta i
zie privilegiate Roma, apparte-
di documenti e gli esempii fra' quali ,

nente a' monaci benedettini. La det- un diploma del 1283 di Carlo d' Au-
ta concessione ebbe pure l'indicazio- gi ò, che nomina il custode del leo-
ne Terra ante
de' confini, dicendosi ne, e la sua provvisione, ed il Mu-
monasteriiim, qui locus nundinarum ratori, anno i^ii, tom. XXIV, i?er.
vocatur^ donando ai benedettini to- Ital. ,
parla della morte e sepoltu-
tani montem Capitola in integrum ^ ra del leone, che stava nel palazzo
con tuttociò che in esso contenevasi maggiore CampidogUo, perchè uc-
di
cioèdomos casalinas cryptas, er- , cideva i mercato poi del-
ragazzi. Il
gastoria, cioè le botteghe, in mer- la piazza di Campidoglio si esten-
cato, ed in conseguenza anche una deva alle chiese di s. Biagio, poi
torre, che vi era detta perciò del
, dedicata alla b. Rita da Cascia, ed
mercato, di cui parlasi nello statuto a quella di s. Giovanni de Merca-
romano, e in altri luoghi. Egual tOy o in Mercatelloy oggi delta di
concessione dipoi fu confermata da s. Venanzio de' camerinesi. Fu pro-
Innocenzo IV che, nel i25i , con- seguito il mercato in Campidoglio
segnò la chiesa ed il monistero ai fino al secolo XV, finché il Cardi-
frati minori osservanti di s. Fran- nal di Estouteville, Camerlengo di s.

cesco, facendo altrettanto, nel laSg, Chiesa, nel i477> lo trasferì in piaz-
Alessandro IV. La costituzione di za Navona nel mese di agosto, ove
Anacleto II antipapa fu riferita dal- ancora si tiene nei mercoledì. Tut-
l'annalista Wadingo all'anno i25i ,
tavolta una specie di mercato si con-
num. 44> 6 poi dal p. Casimiro tinuò fino verso il secolo XV sulla
da Roma, Memorie istoriche del- piazza di Campidoglio, colla vendi-
la chiesa e convento di s. Maria ta de' generi, per essere frequentato
in Araceli, ^oma lySG p. 4^2 e seg. a cagione de'tribunaU esistenti in
Anche dallo statuto di Roma ri- Campidoglio.
levasi espressamente, che nella piaz- Nel suddetto secolo XII, oltre
za di Campidoglio facevasi il mer- quanto si è detto del monte Capi-
cato in un giorno determinato, per- tolino dato a' benedettini dall' anti-

chè ivi si dispose, che se qualcuno papa Anacleto II, già il Campidoglio
degli esecutori , spedito dai giudici cominciava nuovamente presso i roma-
ad entrare a forza nelle case, aves- ni a riguardarsi con rispetto e predile-
se trasgredito gli ordini avuti, il zione, radunandovisi per le cose pia ri-
contravventore dovea subire la pe- In fatti abbiamo, che il Pa-
levanti.
na di stare a cavallo di un leone pa Innocenzo II morì a' 24 settem-
di maamo, esistente nelle sccje del br« 1143 pel gran dispiacere, che
•r34 CAM CAM
ebbe ,
perchè i romani , avendo detta Patarinrij di otto palmi di
terminata la guerra co' tivolesi, ra- diametro, ch'era del comune, fu tras-
dunati tumulluarianiente nel Cam- portata in Campidoglio, e servì sino
pidoglio, risolvettero di rientrare al declinar del secolo XVI II a pub-
in campagna, e continuar la stessa blicare il carnovale, a suonare nelle
guerra. Indi aggiunge il Panvinio, che più liete circostanze di Roma, a da-
sul Campidoglio, contio il volere del re il segno della morte del Sommo
Papa, i romani eressero un nuovo Pontefice, ed a festeggiare il passaggio
corpo a forma di repubblica, eleg- dei Papi dal Campidoglio al Late-
gendo dall' ordine equestie alcuni rano pel possesso (Fedi). 11 Venuti,
senatori, coi consoli, ed un patrizio, Numis. Pont. p. 147, vi aggiunge
die fòsse come capo con (Jegli altri, l'incarico di annunziare la morte di
alcuni giudici, ad esempio degli an- qualche reo condannato dal senato-
tichi romani, per cui furono scomu- re. Chiamossi tal campana la Pata-

nicati da Innocenzo II. rina di Viterbo, per avere i settarii


Continuò il Campidoglio a ripren- patarini infestala quella città, ed
dere lustro, e per la sua eminente abitando contrada ov' era
essi nella
posizione, e pegli avanzi degli edi- situata, ne prese da loro il nome. In
fìcii e della ixjcca si ritenne come quanto al luogo dove fu collocata
luogo fortificato. Ed è perciò, che, sul Campidoglio, prima che Bonifa-
ribellatisi i romani al Pontefice Lu- cio IX erigesse il palazzo senatorio,
cio II per la ristabilita dignità se- e Gregorio XIII campanile, pare
il

natoria, e per quella di patrizio [P'e- che fosse in qualche altra torre, la
di), volendo il Pontefice reprimere quale forse sarà stata la così detta
gl'insorti, e cacciarli dal Campido- Torre del Mercato.
glio, allorché vi ascendeva con un L'anonimo, che scrisse la vita d'In-
esercito, fu colpito da una sassata, nocenzo 111 eletto nel 198, presso i

che lo portò al sepolcro a' i5 feb- il Baluzio, narra che Pandolfò della
braio I 145. Per quasi cinquant'an- Suburra senatore di Roma, si mos-
ni durarono le discordie civili tra i se contro i viterbesi che avevano ,

Pontefici popolo romano, ne


e il assediato Vi torchiano, e dopo averli
terminarono che nel i 187, nel Pon- vinti, e fatti prigioni, universos cap-
tificato del loro concittadino Cle- tlvos misit incarcerem Canepariiun,
mente III, stabilendosi, che si eleg- vicino al tempio della dea Tellure,
gessero i senatori , e che in luogo muUis miseriis macerandos. In tem-
del patrizio fosse eletto il prefetto pi a noi più prossimi sembra che ,

di Roma ( Vedi). D'allora in poi i fosse tal carceie dove adesso sono,

tempi per la Chiesa furono più tran- le carceri capitoline, luogo che allora
quilli. chiamavasi cancelleria^ come si rileva
Tra le campane destinate an- dagli Statuti di Roma. I rei però
che a chiamare a consiglio gli abi- decapitavansi presso la chiesa di s.

tanti, si ha memoria che ne esistes- Maria d'Araceh, come vuole il citato


se una nel Campidoglio nel 11 35, p. Casimiro, o sul monte Capitoli-
come dice anche Cancellieri Cam- , no, come opina il Martinelli nella
pane p. ^o. Conquistala però nel sua Roma ricercata ec. Che Roma
1200 dal popolo romano nella guer- avesse più carceri^ lo rileviamo da
ra de' viterbesi, la lamosa campana Livio, il quale dice, che essendosi
,

CAM CAM i35


moltiplicati i delitti, i decemviri die- del regno delle due Sicilie dal Pon-
dero la cura ad Appio Claudio lo- tefice Clemente IV, e dal Pontefice
ro collega di fabbricare nel suo de- medesimo fu fatto senatore di Ro-
cemvirato un nuovo carcere, fra il ma, governando dispoticamente sot-
Campidoglio e il Tevere. Di questo to Adriano V, e nel Pontificato di
argomento, e del carcere Mamerti- Giovanni XXI. Ma Nicolò III, elet-
no alle falde del Campidoglio dalla to nel 1277, ritenne per sé il sena-
pa«te dell'arco di Settimio , abbiamo torato,mentre inseguito, adonta che
le Notizie del carcere Tulliano , o dai romani venisse oiferta a Martino
Maniertino alle radici del Campi- IV del 1 28 tal dignità, venne da quel
I

doglio , Oi'C fu rinchiuso s. Pietro ,


Pontefice restituita a Qùr\o d'Angiò.
di Cancellieri, Ptoma 1788. Non riu- Essendo dipoi, nel i3o5, eletto Cle-
scirà discaro che qui si aggiunga, mente V
di Bordeaux, questi, chia-
che le attuali carceri capitoline so- mando i Cardinali in Francia, sta-
no a pie' del lato sinistro del palaz- bili la residenza Pontificia in Avi-
zo senatorio; che appena la campa- gnone, onde ne' settantun anni che
na di Campidoglio ha annunziato vi dimorarono, l'autorità della ma-
col suo hìgubre suono la morte del gistratura romana si accrebbe note-
Papa, il capo-rione [Vedi) o presi- volmente per tale assenza. Il Cam-
dente del rione Campitelli, accompa- pidoglio fu in que'dì teatro di gran-
gnato da un capitano de' Capotori di avvenimenti, che si trattano agli
[Vedi), paite subito dal Campidoglio articoH Roma, Senatori di Roma, ed
con uomini armati per aprire le altri. I principali però sono i se-
carceri della città, e porre in liber- guenti.
tà i rei di piccoli delitti, e i debi- Avendo Clemente V approvata la

tori di tenuisomme; che il magi- elezione in imperatore di Enrico VII


strato romano tasto si aduna in di Luxemburgo, colla condizione che
Campidoglio per occuparsi della si- si recasse a Roma per ricevere dai
curezza della città aprendo in se- , Cardinali legati le insegne imperia-
gno di autorità similmente le prigio- li, nel 1 3 [ I , il senatore di Roma
ni del suo tribunale di Campidoglio, Lodovico di Savoja si condusse in
e prendendo altre provvidenze. Brescia al campo
di Enrico VII
Gran feste, nel i235, come ri- lasciando Campidoglio in conse-
il

portano a detto anno l'annalista Ri- gna ai suoi vi cari i, a condizione che
naldi, e il Vendettini, del Senato glielo dovessero restituire all' arrivo
Romano p. 222, si fecero per la dell'imperatore. Ma tornato a Ro-
concordia stipulata da Gregorio IX, ma il senatore, i vicarii ricusarono
ed il Malabranca
senatore Angelo ,
di rimetterlo in sue mani ,
perchè
a nome roma-
del senato, e popolo Roberto d'Angiò, re di Napoli, avea
no, e molte memorie si hanno dal- spedito in Roma suo fratello Gio-
le storie sul Campidoglio, sul sena- vanni principe di Morea , affuichè
torato di Carlo I d'Angiò, la cui coll'esercito impedisse la coronazione
statua vede nel salone del palaz-
si di Enrico VII. Allora questi spedi
zo senatorio con otto versi latini alla città Stefano Colonna, perchè
sotto, e la data i4^r, cioè dell'an- co' suoi provvedesse contro gli sforzi

no in cui fu eretta. Quel princi- dell'Angioino, che cogli aiuti di Fi-


pe però, nel 1266, venne investito renze, di liucca, e degli Orsini era-
,

iS6 CAM CAM


sì impadronito del Campidoglio, del- ni, de' conservatori di Roma , e del
le torri, e de* luoghi forti all'intor- senatore Mario Frangipani. Crc- 11

no, nonché della torre del Mercato, scimbeni nello stesso anno pubblicò
presidiando ancora il Castel s. An- anzi gli Atti di tal solenne corona-

gelo, il palazzo valicano, e tutto il zione in Campidoglio. Nel Pontifi-


borgo e Transtevere. All'incontro i cato quindi di Pio VI, ed a' 3 1 a-
Colonnesì, e quelli che seguivano le gosto 1776, seguì pure nel Campi-
parti dell'imperatore, si erano forti- doglio quella della insigne poetessa
ficati in s. Maria della Rotonda o , Corilla , cioè Maria Maddalena
di
Pantheon in s. Sahina e nel Co-
, , Morelli Fernandez, di cui si pub-
losseo, e presa la torre delle milizie blicarono gli Alti in Parma nel 1779.

(poi racchiusa nel monistero di s. Sopra queste due ultime coronazio-


Caterina di Siena), tutta Roma si di- ni, V. Bettinelli nella sua Raccolta

vise in fazioni, ed ognuno si armò; le d'opuscoli, tomo XXXI. Il Grade-


strade furono sbarrate, e gli abitanti nigo ci diede una lettera sopra i
si fecero forti nella propria casa, pel Poeti laureatij nel tom. I delle Nuo-

timore di gravi turbolenze. Final- ve Memorie per servire alla storia,


mente Enrico VII giunse in Roma letteraria, p. 267 e 3o^, coli' estrat-
a' 7 maggio 1 3 2, ricuperò il Cam-
1 to d' una dissertazione di M. 1' Ab.
pidoglio con gran piacere del popo- du Regnel; ed Apostolo Zeno ne scrisse
lo romano, il quale volle, che Lo- un'altra de' Poeti laureati^ nel t. II
dovico di Savoja continuasse nel se- delle sue Lettere, p. 191 e seg.
natorato, e quindi lo stesso popolo Regnando lo stesso Clemente VI,
elesse a capitano un militare del- mentre stava in Avignone, essendo-
l'imperatore, Giovanni di Savigny si per sua autorità cambiata in Ro-

borgognone , onde avesse in cura ma la forma di eleggere i senatori.


il Campidoglio, finché il Papa eleg- Cola di Rienzo cittadino romano, e
gesse il nuovo senatore. La corona- pubblico cancelliere, siccome d^ ani-
zione seguì a' 29 giugno nella basi- mo generoso e libero, adunò in Cam-
lica lateranense ,
perché nel Vatica- pidoglio il popolo alla presenza del
no Enrico VII temeva le insidie de- pontificio vicario, lo arringò, e dopo
gli Angioini, per cui nacque nel popo- aver proposto alcune savie leggi, fu
lo una generale sollevazione, come acclamato signore, con pieni poteri,
racconta il Mussato nel lib. VII de onde stabilì , col legato del Papa
gest. Henrici VII. nel palazzo capitolino la residenza.
Nel 1342, nel Pontificato di Cle- Cola di Rienzo subito occupò il Cam-
mente VI, nel Campidoglio si cele- pidoglio , e tanta autorità e credito
brò la coronazione del celeberrimo si acquistò presso tutti, che a suo
poeta Francesco Petrarca, con una talento ridusse il popolo, e nel 1
347
corona d'alloro, di che fu cinto ai divenne tiranno di Roma, facendosi
i3 aprile da Orso collega del se- chiamare « Nicola severo, e clemen-
natore Stefano Colonna ; funzione « te, tribuno della libertà, della pa-
che rivide Roma poi eseguita per « ce, e della giustizia, ed illustre
ordine di Benedetto XIII, a' 23 mag- M liberatore della sacra repubblica
gio 1725, nella persona del cav. Ber- « romana ". Ed é perciò, che quasi
nardino Perfetti, rinomato poeta, e tutti i principi d' Italia domandaro-
per mezzo dì cinque cavalieri roma- no la sua amicizia, per mezzo de'
,,

CAM CAM 137


loro omtori die V audace
,
per lo insorse V antipapa Clemente VII
tribuno giunse a citare V imperatore che diede principio al funesto scisma,
Lodovico di Baviera a comparire al suo il quale afflisse la Chiesa più di
tribunale pei* render conto di sua ele- cinquant'anni. Quindi ambedue sca-
zione, cbe a lui solo spettava come ca- gliaronsi reciprocamente gli anatemi,
po del rinnovato impero.Quindi sba- e, prese le armi, riuscirono funesti
razzatosi del legato, citò formalmen- i piincipii per Urbano VI, perchè
te anche il Papa a litornare in Ro- i soldati dell'antipapa penetrati nella
ma, e fece strage de' baroni romani; città , e capitanati da Silvestro di
finche costretto a fuggire, ed arresta- Budes, mediante un corpo di caval-
to, venne condotto prigioniero in Avi- leria, ascesero il Campidoglio, e vi
gnone. Dopo Clemente
la morte di fecero strage, in cui morirono di-
VI, il suo successore Innocenzo VI, versi magistrati, vendicati però nella
nel i353, rese la libertà a Cola di reazione del dì seguente, in cui il

Kienzo e lo spedì in Roma per ri- popolo massacrò tutti gli oltramonta-
comporre le cose, ed in fatti cacciato ni, che abitavano in Roma. Ciò non
dal Campidoglio Francesco Baron- pertanto in sebbene ad
progresso,
celli, che si era usurpato il supre- Urbano VI, nel
1389, ^^^^^ succe-
mo potere, esercitò severa giustizia duto Bonifacio IX, alla morte del-
contro i primarii signori. Ma insu- l'antipapa, in Avignone ove si era
perbitosi, e commettendo parzialità fissato, fu continuato lo scisma dal
allorquando ammoniva i principali falso Pontefice Benedetto XIII. Pie-
del popolo, che procuròguadagnare no di coraggio Bonifacio IX si fece
anche con una pittura da lui fatta rispettare in guisa, chedopo la ce-
esporre sul palazzo di Campidoglio, lebre concordia del senato romano,
aizzò invece i romani alla vendetta restaurato il Castel s. Angelo, forti-

dei nobili, e, agli 8 settembre 1 353, ficato Campidoglio, sopra le rovi-


il

la moltitudine cinse il palazzo capi- ne dell'antico tabulano, eresse, verso


tolino gridando: morie al traditore il 1395, un palazzo a guisa di roc-
Cola. Egli tentò invano di difender- ca, e prescelse i magistrati a suo
si, e di parlare colla sua portentosa piacimento. Tuttavolta i fautori del-
facondia. Voleva morire da forte l' antipapa , insieme col conte di
colle insegne senatorie ricevute da Fondi, e coi Colonnesi, nel i4oo,
Innocenzo VI; ma cambiando divi- ordirono una congiura per occupar
samento si travestì, si rase la barba, la città, ed arrestarvi il Papa; ciò
si tinse il però es-
volto per fuggire : che sarebbe avvenuto, se le guardie
sendo stato riconosciuto, venne fatto del Campidoglio non avessero respinto
a pezzi, e dipoi sepolto nella chiesa i ribelli al primo assalto. V. Eckhar-
di s. Bonosa in Trastevere. di, de Tahulariis ariti-
Scìiediasnia
Da ultimo, prima precariamente quiisj Quedlimburgi 17 17.
Urbano V, e poi Gregorio XI esaudi- Sappiamo dal Diario di Stefano
rono i voti dei romani, e ritornando Infessura, che, morto Bonifacio IX
quest'ultimo stabilmente in Roma nel primo ottobre i4o45 i romani
a' gennaio 1377, vi ristabilì la
17 si sollevarono, proclamando la li-
Pontifìcia residenza Breve però . bertà, e la città venne ovunque
fu il giubilo de' romani, dappoiché, sbarrata. Gli Orsini, siccome guelfi
eletto jiell'annO seguente Urbano VI, combattevano per la Santa Sede, e
i38 CAM CAM
i Colonncsi, gliiln'Ilini, soslencvano il la persoiKì , ma furono demoliti ì

popolo. Kibellaronsi Campidoglio, il merli, e la torre del mercato.


e la torre del Mercato onde gli , Erano già passati sette mesi, che
Orsini per porta Castello si recarono il Papa soggiornava a Viterbo, e
a soccorrere il Campidoglio contro però pentiti i romani, lo richiama-
i nemici, seguiti da molti romani rono, nel 1406, con diverse amba-
fedeli alla CJiiesa, per cui incontra- scerie, dopo le quali Innocenzo VII
tisi coi Colonnesi, nella zuffa venne nominò in Viterbo per senatore
ucciso Poncelletto Orsini, colla peg- certo Panciatici, che asceso il Cam-
gio di questi, che ritiraronsi a monte pidoglio, ne prese possesso, onde il
Giordano. Eletto quindi limocenzo Pontefice col pieno dominio della
VII, Migliorati, fece egli di tutto città vi fece ritorno. Nel Pontificato
per quietare i romani, che ad onta del successore Gregorio XII, racconta
della pace fatta, lungi dal diveni- il diarista Antonio di Pietro, presso il

re docili, ribellaronsi nuovamente, Muratori, Rer. It. t. XXIV, p. 904,


reclamando il Campidoglio, e il che nel i4o7j giovedì 25 agosto
Castels. Angelo [f^edi), indi ebbero >» de noctc vidi supra scalas capi-
l'audacia di affrontare le milizie Pa- » tolii vexilla de capitibus regionum
pali, il perchè Lodovico Migliorati, n .... cum eoTum toto populo ar-
nipote del Pontefice , fece uccidere »* mato, per totum meraitum ple-
all' insaputa dello zio alcuni cittadi- »* num usque in pede Mercati, di-
ni, a' 5 agosto i4o5. Appena i ro- »» ceiites omnes : mora questo re
mani intesero suono
tal fatto , al « traditore con tutta la gente sua."
della campana di Campidoglio cor- Questo re era Ladislao, il quale
sero alle armi e sui più rispettabili
, profittando dello scisma, che sepa-
ecclesiastici, che trovarono, diedero rava gli animi, ed agognando il

sfogo alla loro vendetta strascinan- dominio di Roma, per l'assenza di


doli ignominiosamente alle carceri Gregorio XII, procurò impadronir-
del medesimo Campidoglio. Inno- sene, locchè gli riuscì col consenso
cenzo VII, dopo tali disastri, sospet- di Paolo Orsini, e del Cardinal Anni-
tando di Tomazelli , castellano di baldeschi, che il Papa avea lasciato
Castel s. Angelo, coiTOtto dal dena- al governo della città. Indi Ladislao
ro, e dalle promesse di Ladislao re elesse Roma de Tostis,
senatore di
di Napoli, se ne partì per Viterbo. e gli consegnò Campidoglio; ma il

Il citato Infessura racconta la cosa eletto Alessandro V, questi ricuperò


un poco diversamente sull'epoca, poi- la signoria di Roma onde il de ,

ché che a'21 agosto i\o6


egli dice, Tostis, che ancora teneva il Campi-
si ribellò il Campidoglio, per disposi- doglio pel re di Napoli, a' 5 gen-
zione de' signori, i quali reggevano naio 4 o, ne fu privato esso, e quin-
1 1

Roma e con molti cittadini si for-


, di venne espulso dai romani.
tificarono
, e chiusero in esso per Estinto finalmente lo scisma colla
timore del popolo; tuttavia per sal- elezione del romano Martino V,
vare la vita fuggirono Nicola Co- Colonna, e meritato il titolo di
lonna, e Battista Savelli con altri Padre della Patria, per aver re-
romani, onde a' 23 di detto mese staurato la desolata Roma, gli suc-
si rese il Campidoglio da chi lo Eugenio IV, Condulniieri. Nel
cesse
teneva, a condizione di avei' salva 1434 nuovamente i romani si sol-
,

CAM CAM 139


lerarono, imprigionarono il Cardi- per la morte del Battista. E nel
nal ConcUilmiero nipote del Papa, 1484 a' 26 dicembre, come si legge
e camerlengo di s. Chiesa e lo , nel Muratori tom. Ili, p. 11. Rer.
portarono nelle carceri di Campi do- Ital. 1071, furono presi due fi-
p.
glip, ed avendo creati nuovi magi- gli di Jacopo di Cola di Santo An-

strati , cioè sette governatori con gelo, ovvero di Ripa, con tre altri
amplissima potestà, Eugenio IV si compagni, e furono impiccati i due
salvò colla fuga. Intanto aggredito fratelH alle finestre della prima sala
da'romani il Castel s. Angelo, riuscì di Campidoglio, e fu tagliata la te-
al castellano farne alcuni prigioni, sta a Gio. Antonio Arlotto a pie-
che furono ricambiati col Cardinal di delle scale. Questa giustizia venne
camerlengo il quale venne posto
, fatta senza il suono della campana di
in liberta. Passati cinque mesi dalla Campidoglio. Sul suono della cam-
partenza di Eugenio IV, i romani pana aggiungiamo, che negli antichi
si sottomisero a lui, onde si crea- Slatuti di Roma si prescrive, che
rono nuovi magistrati in nome del- » mareschalchi, et ofliciales domini
la Chiesa, e il Campidoglio fu for- M senatoris non capiant, nec capi fi-
tificato con buona guardia, e mu- » ciant aliquem, post tertium sonum
nito di vettovaglie; finché Giovanni » campanae; nisi esset homicida, la-
Vitelleschi , comandante le milizie » tro publicus, vel persona infamis,
^ Pontificie, ricuperò
Roma
il dominio di »» diffidatus, condemnatus vel apo- ,

IP , e tutte le città occupate t> dixatus " ; e in altro luogo si dispo-


dai tiranni, per cui il senato roma- ne che » campana audientitne con-
no gli decretò una statua equestre >i sneta pulsari incipiat; ne quis et,

in Campidoglio, col titolo di terzo >i ignorantiam praetendere possit, per


Padre della Patria ^ dopo Romolo » quartam partem unius horae pul-
ed Augusto. 3i se tur ".
Anticamente la giustizia si faceva Abbiamo dal Cancellieri, Memo-
tanto in Castel s. Angelo, che sul rie delle Ss. 78, che la
Feste, p.
Campidoglio, nella rupe Tarpea , o concordia seguita in Campidoglio
monte Caprino, ma nel Pontificato sotto Giulio li a' 27 agosto i5ir,
d'Innocenzo Vili, come riporta il media^ite solenne istromento, fra i

Venuti, Descrizione di Roma, pag. primi baroni romani ,


guelfi e ghi-
35, cominciò a farsi, nel 14^8, sulla bellini,cioè tra gli Orsini , e i Co-
piazza del ponte di s. Angelo. lonna ( per cui il Papa fece coniare
Ecco alcuni degli ultimi esempii una medaglia coli' epigrafe pax ro- :

della giustizia eseguita in Campido- mana , e pubblicata dal B.atti nella


glio . Neil' anno 14^3 furono pu- parte II Della famiglia Sforza, p.
niti i congiurati contro Nicolò V, 283), termina con acconsentire, che
Stefano Porcari fu impiccato al in perpetua e memorabile condanna
muro di Angelo Castel
e sant' , ed infamia, si dipingano le immagini
poco dopo in Campidoglio Angelo de' contravventori a rovescio, e sotto-
Massa col figlio ed un compagno , sopra, al modo de' perfidi e crudeli
oltre Battista Serra, Gabadei, e Pie- traditori, nella facciata di Campido-
tro di Monterotondo. Pertanto a' 3o glio, e in altri luoghi pubbhci dal
gennaio fu suonata secondo il co- , popolo frequentati, per memoria e
stume, la campana di Campidoglio testimonianza della loro scellerata
,,

i4o CAM CAM


vita. Cosi il gonfaloniere Giuliano tefici. Questo colle famosQ, sopra la
Cesarinij per aver ferito il governa- cui vetta la fortuna e il valore a-
tore, tu bandito con grossa taglia, veano gareggiato per tredici secoli
e dipinto ignominiosamente nella fhc- a sostenere lo scettro dell'universo
ciata di Campidoglio, sopra la flno- conquistato dalle sue aquile vinci-
stra a croce, che si vede al torrio- trici,dopo di aver cambiato il suo
ne, dalla parte di Araceli, colla spa- governo militare e feroce in altro
da e cappa in testa, senza cappello, spirituale e pacifico, mutò ancora il
e in giubbone. Vi stette sino alla suo aspetto cogli edifìzii innalzati
morte di Clemente VII, che avven- da' Papi. Sovrasta nella piti alta sua
ne a* 25 settembre i534, il quale cima la croce salutare, ed in vece
però poco prima di morire gli fece de' vincitori delle nazioni , accolse
grazia di rimetterlo, e cassare la det- ne' solenni possessi de' Pontefici i pa-
ta pittura nel Campidoglio. Questo, dri e maestri dell' orbe cattolico,con
quando nell'agosto i5ii si spargeva ecclesiastica pompa, ben diversa da
la falsa voce della morte del suddetto quella de' trionfatori. P^. Gaddi, Ro-
Giulio II ,occupato dal po-
fu ma nobilitata, stampata nel lySG,
tente PompeoColonna, sollevando il ed il Cancellieri ne' Possessi , che
popolo a vendicar colle armi la li- parla delle diverse decorazioni, con
bertà perduta ; ma ritornato il Pa- cui fu ornato il Campidoglio in tali
pa in sentimenti, il Campidoglio fu festive occasioni.
ricuperato dalle sue milizie. Con singoiar giubilo de' romani
Verso questo tempo abbiamo la a'i3 ottobre i534, fu elevato alla
erezione del palazzo CafTarelli, edi- cattedra di s. Pietro il loro concit-
ficato dalla famiglia stessa sulla som- tadino Paolo III, Farnese, il quale
mità del Campidoglio, nel luogo volendo accrescere il lustro al Cam-
ov'era la rocca Tarpea, già fortez- pidoglio, con disegno di Michelange-
za e cittadella antica della con città lo Bonarroti , ingrandì e decorò il
disegno di Gregorio Canonica , di- palazzo eretto da Bonifacio IX, con
scepolo del Vignola. Narra l'Amide- doppia scala, parapetti, e balaustrata
nio, che fra i paggi del popolo ro- di travertino, che, portando a un ri-

mano deputati a Carlo nella sua V piano, introduce nella sala di mez-
venuta in Roma, vi fu Ascanio CafFa- zo , la quale serve di tribunale al
relli , a cui l' imperatore donò un senatore di Roma per le cause ci-

sito di fianco del palazzo Capitolino vili ,


giudicate dai due suoi collate-
sopra la rupe Tarpea , oggi detto rali, e serve ancora ai premii, che si

Monte Caprino^ donde gode una si dispensano dalla Pontificia Accademia


veduta sorprendente di Roma. For- di s. Luca [P^edi) in occasione de'con-
se Carlo V volle dimostrare la sua corsi, con istraordinaria pompa. So-
gratitudine ai Caffarelli per l' allog- pra tal sala evvi l'appartamento del
gio datogli nel proprio palazzo in- senatore, e si ascende al campanile
contro la porteria di s. Andrea del- di Gregorio XI II, la cui statua co-
la Valle, architettato con disegno di lossale di bronzo, insieme ad altra
Raffaele. simile di Paolo III, lo decora gran-
Eccoci finalmente a vedere il Cam- demente ; a sinistra vi sono gli uf-
pidoglio nobilitato, ed ornato sem- fizii del tribunale capitolino, non
pre più dalle cure de' romani Pon- che le sue cancellerie. Bonarroti ne
,,

CAM CAM i4i


adornò d'ordine corintio a pilastri Nel XVI secolo fu però collocata
la facciata, che fu poi compiuta da nella loggia coperta de' conservatori,
Giacomo della Porta. Questi facendo indi nel loro palazzo, come diremo.
il portone, condusse l'ediAzio fino al F. Winkelmann nelle Notizie delle
primo ordine delle finestre , e poscia antichità scavate in Roma ec. pui>
Girolamo Rainaldi gli diede l'ulti- blicate nella Miscellanea del Fea.
ma perfezione. L' attuai forma del- Finalmente lo stesso Paolo III sul
l'ampia sala si deve a Giuseppe monte Capitolino edificò il convento
Camporese. Inoltre Bonarroti esegui d' Araceli y ed un palazzo (f^edi),
la principale cordonata, e collocò in onde per un tempo il Campidoglio
mezzo la piazza, sopra un gran pie- divenne anche residenza dei Papi.
distallo di marmo, preso da un cor- Giacche abitando Paolo III il pa-
nicione di marmo, del foro di Ncr- lazzo di s. Marco, con un arco lo
va, la statua equestre di bronzo do- unì a detto convento, ove passava
rato, non ha guari ristampata, di a godere dell'amenità, ed aria salu-
Marc' Aurelio Antonino imperatore ,
bre del luogo. Altrettanto fecero Giu-
o, secondo altri, di Lucio Vero, ed lio III e Pio IV. Ma poscia avendolo

anche di Lucio Settimio Severo. Fu donato il medesimo Pio IV ai religiosi


detta pure di Costantino, perchè Cle- minori osservanti, Sisto V, a'2 agosto
mente III, dal foro romano, o Cam- 1 585, ne confermò la donazione. Gra-

po Vaccino, ove fu rinvenuta, la fe- to il senato romano a Paolo III non ,

ce trasportare avanti il palazzo la- solo gli decretò la mentovata statua


teranense, sulla qual piazza la fece di bronzo, ma avendo fatto il Car-
innalzare Sisto IV, riponendo il ca- dinal de Silva un epigramma in
valiere sul caviìllo. Di qui però, nel lode del Cardinal Alessandro Far-
i538. Paolo III la trasferì sul Cam- nese nipote del Papa, per ordine
pidoglio. Scrive Plaminio Vacca dello stesso senato fu incisa in mar-
Memorie antiche di Roma, pag. 6, mo, e collocata in Campidoglio.
che di tal tiasporto provò sì gran Anche a Paolo IV, eletto nel
dispiacere il capitolo lateranerise i555, per riconoscenza fu dal se-
che ogni anno soleva protestare nato romano eretta una statua in
giudizialmente contro il popolo ro- Campidoglio; ma per aver egli au-
mano del ritorno di quella alla piaz- mentato la giurisdizione al tribunale
za della loro basilica. Il Cancellieri, dell' inquisizione, sollevatosi il po-
ne' suoi Possessi, ci disquisite notizie polo nella sua morte, ignominiosa-
di tale statua, avanti la quale ogni mente e con gravissimo scandalo
,

volta che passava Pietro da Cortona, laruppe in pezzi. 11 suo successore


ammirando la movenza del cavallo, Pio IV, seguendo il disegno di Mi-
esclamava perchè non marci ? non
: chelangelo, incominciò il palazzo dei
sai, che tu sei vivo? 11 mentovato conservatori di Roma sul Campido-
Clemente III, avendo pure trovata la glio, e nel principio delle due ba-
famosa lupa di bronzo, la quale al- laustre della grande cordonata, fece
latta Romolo e Remo che secondo collocare i due bellissimi leoni antichi
Flaminio Vacca stava presso la chie- di basai te, o granito nero, tolti dalla
sa di s. Teodoro, già tempio di Ro- porta della chiesa di s. Stefano del
molo, presso il Fico Ruminale, la Cacco. Marangoni
Il , nelle Cose
trasportò nella piazza lateranense. Gentilesche pag. 368, e. 68, parla
,,

i42 CAM CAM


di alcuni leoni di marmo genlilesclìi, nh suono della campana di Cam-
sul
adoperati por adornamento, fuori e pidoglio, il Cancellieri, che nel suo
dentro \c nostre chiese. Dalle bocche Mercato^ e Caiiijìaiì(\, scrive erudi-
dei leoi»i di Canipidof^lio scatnriscto- tamente del Campidoglio , è di pa-
no due fonlane di acqua. Quesle nei rere, che il lugubre suono di lei per
posscSvSi di Urbano Vili, Innocenzo la morte de'Papi, incominciasse dopo

X, Clemente IX, Clemente X ed altri il loro ritorno da /Vvignone. Per tan-


gettarono puro vino, in vantaggio del ta lienemerenza diGregorio XIII col
popolo, locchè si fece pure ne' pos- romano Campidoglio, per tutto quel-
sessi de'senatori di Roma, e talvolta lo che fece in vantaggio di Roma
gettò vino in tale circostanza anche e per la conferma de' suoi statuti
la fontana maggiore, o minore della eseguita colla bolla CXV, Urbeni
piazza capitohna. Homanij a' 25 maggio i58o, gli fu
Nello stesso Pontificato di Pio IV, eretta dal senato romano una sta-
presso il luogo abitato dagli ebrei , si tua di bronzo in Campidoglio.
rinvennero due statue colossali di Successe degnamente a Gregorio
marmo greco , una rappresentante XIII, Papa Sisto V, il quale procu-
Castore, l'altra Polluce, celebri do- rò a Roma coU'animo suo magna-
matori de' cavalli, trovate presso di nimo il maggior lustro ed ornamen-
questi, e gli nni e gii altri furono to. Il Campidoglio ancora ne provò
collocati da Gregorio XIII ai lati, gli effetti, dappoiché i trofei comu-
e nella sommità della balaustra di nemente conosciuti sotto il nome di
Campidoglio. Indi questo magnanimo Mario, e che sembrano indicare i
Pontefice, nel 1^79, con architet- parti e i daci debellati, ed eretti
,

tura di Martino Longo fece innal- dalle legioni Valeria e Apollinare in


zare il maestoso campanile, che tor- onore di Trajano, vennero da Sisto
reggiando nel mezzo corona l'edifi- V dal castello dell'Acqua Giulia sul-
zio, e tutto il moderno Campidoglio. r Esquihno , fatti collocare nella
JVella cima di essa trionfa la vera balaustra della bella piazza di Cam-
statua di Roma armata, che invece pidoglio sulla qual balaustra fe-
,

dell'asta, inalbera il glorioso vessillo ce anche erigere due statue rap-


della croce, illustre trofeo della re- presentanti i figli di Costantino Ma-
ligione cristiana. Il Bonanni, alla ta- gno, di mediocre stile, trovate nel
vola trecento venti tre, riporta tre me- terme di quell'imperatore sul quiri-
daglie coniate dal senato romano in nale. Grato il senato romano ,
per
onore di Gregorio XIII : in una vi le grandiose beneficenze di Sisto V,
è il palazzo senatorio colla torre gli eresse mia statua in Campido-
quadrata, la quale per la bella, e sua glio, ma siccome alla morte di questo
soda architettura è la migliore di Pontefice alcuni fautori della lega
Roma, ed una sola figura in cima di Francia eccitarono i plebei ad at-
con due vasi, ma senza le campane; terrarla, il senato romano, come ri-

nella seconda la torre campanaria porta ne' suoi Annali il Muratori al-

con tre figure in cima, con due so- l'anno 1590, stabih con decreto di
le campane nella terza è rappre-
; non erigere piti statue in Campido-
sentato il Campanile ( Fedi ) con , glio ad alcun Pontefice vivente. Tut-
quattro figure in cima tre vasi e , , ta volta Urbano Vili, e poi Inno-
tre campane. Oltre quanto si accen- cenzo X, derogando a tale decreto,
,

CAM CAM 143


perraisero, che ad essi fossero alzale zo che allatta i gemelli fondatori
stallie in Campidoglio. di Roma, e sì una statua detta di
Nominalo senatore di Roma, nel Marzio pastore , in atto di levarsi

i5q3, da Clemente YIII, Lodovico una spina dal piede, non che il ri-
Arca di IVarni questi restaurò il
,
nomato busto di bronzo di Giunio
Campidoglio dalla parte delTarco di Bruto, primo console della repub-
Settimio Severo, cioè dal lato del blica romana. Segue la camera dei
palazzo, e della residenza del sena- Fasti, per le tavole consolari di
tore. Il detto Pontefice Clemente marmo incastrate nel muro, nelle
Vili, nel 1593, benedì e gettò la quali sono registrati molti consoli,
prima pietra, che servì di fonda- ed i trionfi riportali dagli antichi
mento al magnifico palazzo de' con- romani. Nella camera di udienza,
servatori Campidoglio, per uso
in oltre diversi preziosi monumenti, vi
delle loroadunanze, giacche quello, sono due oche, o anitre di bronzo,
che l^io IV avea ideato di erigere, a memoria di quelle che col loro
non andò innanzi. Conservandosi per- grido impedirono ai galli di sor-
tanto il disegno di Bonarroti, parti- prendere il Campidoglio. La sala
colarmente nel bel portico, fu eret- del trono, che serve per le adunan-
ta la fabbrica da Giacomo del Du- ze del senato, è decorata di arazzi
ca, e da altri architetti , e quindi e di fregi del Caracci. La cappella
progressivamente fu arricchita di an- è degna del magistrato romano, ed
tichi marmi, e pitture a fresco e ad a poca distanza vi sono i fasti mar-
olio. Nel vestibolo si ammira la ri- morei de' moderni magistrati La .

nomata statua di Giulio Cesare, u- galleria de' quadri, eretta da Bene-


nico de* suoi ritratti, che si abbia in detto XIV, si compone di due gran-
Roma, ed in fondo del portico fece di sale, e contiene superbi dipinti ;

dipoi Clemente XI collocar quel- finalmente nel medesimo palazzo dei


la di Roma trionfante. La sala del- conservatori evvi la Protomoteca ,

lappartamento de' conservatori ven- di cui si parlerà in appresso, ed il

ne dipinta dal cavalier d' Arpino, quartiere della milizia Urbana, chia-
che vi rappresentò i principali fatti mata dei Capo tori (Vedi).
della lomana. Vi sono al-
storia In questo palazzo dalla insigne
tresì le statue di Leone X, Urba- artistica congregazione de' Virtuosi^
no Vili, ed Innocenzo X, nonché al Pantheon, della quale parlammo
i ritratti delle regine Cristina di all'articolo Accademie, voi. I, p. 5r,
Svezia, e Maria Casimira di Polo- ad ogni due anni si dà luogo, per
nia. Nella sala de' capitani vi sono le mani del Cardinal Camerlengo
pure altri fatti di storia romana, e- di S. R. Chiesa, alla solenne premia-
seguiti dal pennello di Tommaso zione, con Tintervento del sagro Colle-
Laureti, oltre le statue degl' illustri gio, della prelatura, magistratura ro-
capitani Marc' Antonio Colonna , A- mana ec, del grande concorso bien-
lessandro Farnese, Francesco Aldo- nale Gregoriano instiluito per la
brandini, e Carlo Barberini, ed ol- pittura, scultura ed architettura sui
tre a quelle di altri valenti condot- temi di sacro argomento fino dal-
tieri Chiamasi stanza del-
di eserciti. l'anno i838, e così chiamato dal
la Lupa quella, che contiene il si nome augusto del regnante Grego-
famoso simulacro della lupa di bron- rio XVI, sotto il cui Pontificato
,,

i44 CA.M CAM


ebbe principio la nuora ei*a artisli- perbi monumenti di anticliità, come
co-religiosa di sì lodata corporazione. di frammenti deU'anlicji pianta di
Paolo V, nel accrebbe a1620, Roma incisa in marmo a' tempi di
Roma il comodo dell'acqua, e ne Settimio Severo, già esistente nel
lece distribuire anclie al Campido tempio di Romolo e Remo, sulla
glio. Vacata nel pontificato di Ur- via sacra, oggi chiesa de' ss. Cosma,

bano Vili la cospicua dignità di e Damiano. Furono benemeriti di


prefetto di Roma, nel 1 63 r , fu no- questo prezioso museo i romani Pon-
minato a ricuoprirla il nipote don tefici, e principalmente Clemente XII,

Taddeo Barberini generale della ,


Benedetto XIV, Clemente XIII, Pio
Chiesa, onde in memoria conser- i VII che lo riordinarono, ed il re-
,

vatori di Roma posero una iscri- gnante Pontefice, per averne nuova-
zione a lettere d'oro in Campido- mente affidata la cura ai conservatori
glio. Gli successe, nell'anno i644} di Roma, i quali in riconoscenza, ed
Innocenzo X, Pamphily^ romano, in memoria dell'avvenimento, fecero
dal quale il Campidoglio ricevette coniare un'apposita medaglia. Di que-
ilsuo perfezionamento. Egli infatti sto museo, oltre le descrizioni degli
vedendo, che di contro al palazzo antiquari!, e di parecchi autori, ab-
de' conservatori, dal lato di Araceli, biamo // Museo Capitolino del
eravi un monticello, lo fece spia- cav. Agostino Tofanelli, direttore del
nare, e quindi col medesimo dise- medesimo , stampato in Roma nel
gno, di Michelangelo, fabbricò altro 1829.
palazzo, in tutto uniforme nella fac- Clemente XI, nel 1702, fece ese-
ciata a quello de' conservatori, orna- guire dalla Pontificia accademia di
to di balaustre con istatue antiche, s. Luca la prima premiazione in
cosicché formate furono due ale al Campidoglio, e, nel 1 7 1 9, vi si re-
Campidoglio 11 severo Mihzia
.
,
cò in persona a vedere la statua di
Roma delle belle artip. 256, chiamò Roma antica, e quella dei due re
capriccio de' capricci i capitelli io- parti ch'egli avea fatto collocare in
,

nici a campanacci, che sono nelle Campidoglio. In questo augusto luo-


due prospettive J^. Alex. Donati go il benemerito Clemente XII, ol-
Roma ac recens , Romae
veluSy tre tutto quello, che avea fatto pel
ijiS, e Bonanni NumismaUt Pont. maggior suo lustro, eresse un edili-

tom. I, p. 340, 35o, e tomo li zio pel tribunale dell' agricoltura. Il

p. 497 e 632. Gaddi, nel Campidoglio illustrato da


Grato il senato romano a tanta Clemente XII, riporta la statua, che
liberalità d'Innocenzo X suo con- gli fu alzata nella sala con disegno

cittadino, collocò la statua di bronzo del Bracci, fusa in bronzo dal Giar-
di lui nel medesimo Campidoglio doni, e posta sopra piedistallo cen-
con una elegante iscrizione del ge- tinato di marmo greco con una bel-
suita Dandini. In questo palazzo si- la iscrizione. Anche a Benedetto XIV,
no dal medesimo Innocenzo X fu nella magnifica galleria de' quadri
incominciato il Museo Capitolino da lui acquistati principalmente dai
(Vedi), sì celebrato per la splendi- Sacchetti, e dai Carpi, venne e-

da raccolta di statue, di busti, di retto un busto marmoreo scolpito


bassi rilievi, d' are, di sarcofagi, di da M.r Verchafelt. Col disposto della
inscrizioni in marmo, ed altri su- costituzione Inter curas, nel 1754,
CAM CAM 145
Benedetto XIV istituì nel Catnpido- rifondere le due grandi campane del
glio un' accademia, o scuola di pit- campanile nel palazzo senatorio, sup-
tura e scultura, denominata del Nu- plicò il Pontefice a farne la solenne
do, sotto la protezione del Cardinal benedizione, la quale ebbe luogo a'
camerlengo , della quale meritò gli 26 novembre i8o3 nella gran sala
encomii anche Clemente XIII ( F', . capitolina alla presenza di Carlo Em-
Accademie ). Oltre a ciò, volendo Be- manuele re di Sardegna, dell'arci-
nedetto XIV onorare di sua presen- duchessa Marianna d'Austria, de' Car-
za il Campidoglio , vi si recò nel dinali palatini, del senato romano,
detto anno 1704, affine di osserva- della corte Pontificia, e di molti
re tutti gli oggetti d' arte , insieme ragguardevoli personaggi, V. Frar-
air archivio segreto della Camera cesco Cancellieri, Le due nuove cam-
Capitolina. pane di Campidoglio benedette dal
Per opera del senatore di Roma Pontefice Pio VII, Roma 1806. Do-
Rezzonico, nel 1 793, nella gran sa- po che quel venerando Pontefice fu
la del palazzo senatorio fu posta una deportato da Roma, per l'occupazione
lapide in onore di Pio VI, per aver che di romani avea-
essa, e degli stati
egli ricusata la statua di bronzo, che no fatto i francesi, incominciando dal
gli voleva tributare il popolo roma- primo luglio 1809 sino al So giugno
no pel suo invitto animo, dimostra* 1814, invece del Diario di Roma,
to nelle più scabrose circostanze del- e delle Notizie del Giorno^ si pub-
lo stato e della Chiesa. Tuttavolta blicò Giornale di Campidoglio.
il

le calamità si accrebbero a segno j


11 n. 96 1 8 1 o di esso giornale an-
del
che occupato lo stato Pontificio dai nunziò, che dai i4 fino ai 18 ago-
repubblicani francesi
, nella mattina sto per la festa del giorno onoma-
de' i5 febbraio 1798, i fautori del- stico di Napoleone, si sarebbe tenu-

l' anarchia si Campi-


recarono al ta una fiera, per tutti i prodotti del-
doglio con un albero di abete, e fra le manifatture e delle arti, ne' por-

Je giida di Viva la libertà^ lo pian- tici del Campidoglio, e nelle botte-

tarono innanzi la statua di Mar- ghe a bella posta costruite, e sim-


c'Aurelio, legahzzandone l'atto rivo- metricamente disposte alle sue fal-
luzionario per mezzo de' notari , ed de lungo la strada sottoposta al col-
invitando sul Campidoglio il france- le capitoHno, sino verso la chiesa di
se general Berthier. Vi si recò egli s. Venanzio. 11 mercato poi di tutti
col suo stato maggiore, e con quat- i generi frumentarii, e dei bestiami
trocento dragoni, ed al suono della dovea tenersi dall'altra parte di Cam-
banda musicale pronunziò analoga pidoglio, nel fororomano. Per tale
allocuzione, e con un proclama, che ricorrenza ebbe pur luogo l' illumi-
si legge nel Beccatini, Storia di Pio nazione di tutta r architettura del
VI tom. IV, p. 109, dichiarò la Campidogho disegnata dai lampio-
libertà di Roma, e l'istallazione del- ni onde Roma
; dopo il giro di
,

la nuova effimera repubblica tibe- trecentoventisette anni, tornò in cer-


rina, che durò diecinove mesi, in- to modo a rivedere alle falde del
sieme co' suoi consoU, tribuni, que- Campidogho l'antico mercato descrifr
stori e demagoghi. to superiormente.
Avendo il senato romano, median- Ritornato Pio VII gloriosamente
te la munificenza di Pio YH, fatte ih Roma a' 24 maggio i8i4j non
VOL. VII. IO
i46 CAM CAM
andò guari che demolire alcune
fece Campidoglio di Roma, pe'suoi fasti
casupole, che stavano tra la grande antichi, e moderni. Pure chi volesse
cordonala capitolina, e la scalinata rendere appagata la propria curiosità
d'Araceli, come si legge da una può leggere la stona, e l' illustra-

iscrizione ivi posta; onde il Campi- zione di esso da chiarissimi


fatta
doglio rimanendo senza quell'ingom- autoià , che ora fu compita con
bro ignobile acquistò più maestà grandi rami, e che porta per titolo:

nella prospettiva. morte di


Dalla La descrizione del Campidoglio di
Raffaello (che fu tumulato nel Pan- Pietro Righetti j Roma pei tipi di
tlieon, o chiesa di s. Maria ad Crispino Pucciuelli i833. Il Cancel-
Martyres), incominciossi a collocare lieri nella sua Lettera sull'aria di
in quel tempio le immagini marmo- Roma pag. 5i, e 69, dice che il

ree degli uomini illustri , che fiori- colle Capitolino viene calcolato cento
rono nelle arti e nelle lettere; ma e un piede sopra il mare, e che la

non piacendo la continuazione di sua superfìcie è coperta da un gros-


tal uso a Pio VII, per la venera- so e possente strato di materie vul-
zione, che devesi alla casa di Dio, caniche , le quali costituiscono la

incaricò il gran Canova a far tras- massa intera di sì celebrato colle.


portare tutti que' ritratti nelle sale CAMPITI. Appellazione data ad
terrene del palazzo de' conservatori alcuni discepoli dell'eretico Donato,
in Campidoglio, formando cos\ la perchè tenevano le loro congrega-
Protomoteca 3 nella quale dovessero zioni in mezzo a' campi. P^. Dona-
essere aggiunti quelli, che tra gì' ita- tisti.

liani in progresso avessero meritato CAMPLI,oCAMPOLI {Campieri.).


tal purché ne fosse con-
distinzione, Città vescovile nel regno delle due Sici-
ceduta l'ammissione dal senato ro- lie, nella provincia di Abruzzo ulteriore
mano, mediante le norme prescritte. primo, edificata fra dirupati colli di
Canova eseguì il Pontificio incarico, tufo , a pie' de' quali scorre un ra-
e pose nella protomoteca anche il pido torrente, che influisce nel Tor-
busto del fondatore Pio VII, come dino. E mancante di mura, do-
Leone XII , alla morte di Canova, mina sopra un fertile suolo. Se-
comandò, che vi fosse posto quello condo alcuni. Campii fu dichiarata
del sublime artista, dandone com- cattedrale da s. Pio V verso il iSyo,
missione all'egregio scultore cav. Giu- ed unita ad Ortona a mare, nel
seppe Fabris, attuale direttore del 1596, da Clemente Vili. Altri di-
museo vaticano . La protomoteca cono, che questo Pontefice elevasse
è composta di otto camere , ed è al grado di vescovato CampU, fìs^
piena di busti di grandi uomini. sando la mensa a mille ducati, e
Leone XII per la celebrità del luo- quindi l'unisse ad Ortona, ma che
go, permise alla insigne accademia poi venisse compresa nella diocesi
d'Arcadia di potervi tenere le sue di Teramo. Certo è, che Pio VII,
solenni adunanze volendo cosi ac-
, colla bolla De miliori ,
dell' anno
crescere le glorie del Campidoglio 18 18, soppresse la sede vescovile di
romano, sede della municipalità del- Campii, e l'unì ed incorporò a
anche colle
la capitale del cattolicismo, Teramo . La città ha un antica
Ripetiamo ancora una volta,
scienze. e maestosa cattedrale, parecchie
che lungo sarebbe il descrivere il chiese, comprese alcune collegiale,
9

CAM CAM
147
un'abbazìa di celestini, diverse case Campori resse per ventidue anni, nel
religiose, un ospedale ed il monte qual tempo, vissuto assai economi-
di pietà. V. Ortona nuovamente , camente, potè far acquisto di molte
eretta dal regnante Pontefice nel ricchezze, cui adoperava in opere
i838, e data in amministrazione pie, singolarmente dirette all'onore
perpetua all'arcivescovo di Lancia- della Vergine Santissima. Da ultimo
no, nonché l'articolo Teramo. di novanta anni di età, e ventisette di
CAMPORI Pietro, Cardinale. Cardinalato, nel i643, morì a Cre-
PietroCampori, o, secondo altri, mona , ed ebbe tomba in quella
Campora, nacque nella Garfagnana cattedrale al destro lato dell' aitar
alle falde degli Appennini, nel i553. di s. Pietro , rim petto al sepolcro
Venuto a Roma, ed ammesso alla del suo antecessore Cesare Speciano.
corte di Cesare Speciano, celebre Intervenjie ai conclavi di Gregorio
prelato nella curia di Roma, dopo XV, e di Urbano Vili ; era altamente
essere stato lettore di giurisprudenza, stimato dai principi e sovrani, tra' quali
accompagnollo alla nunziatura di Ferdinando Cesare, e Filippo III re
Spagna, che riuscì con soddisfazione di Spagna lo appellavano prodigio
del re cattolico Segui lo stesso
. di saviezza e prudenza j Paolo V,
Speciano nunzio in Alemagna al- lo diceva oracolo della Curia di
l' imperatore Ridolfo , ed interven- Romaj ed il duca di Baviera lo
ne ai gravissimi affari, che passa- volle più di una volta alla sua
vano fra quella corte, e la corte corte.
romana. Morto lo Speciano, divenne CAMUL. Provincia di Tanguth,
familiare, e segretario del Cardinal sottoposta al gran-can dei tartari,
Scipione Borghese , ed ebbe per tre interessante per le sue città, borghi
anni la sopraintendenza della casa di ed abitanti idolatri. Nel 1266 si co-
lui; quindi fu commendatore di s. Spi- nosce un vescovo di Camul chia-
rito in Sassia, dirigendo per intiero mato Giovanni, che assistette alla pro-
gì' interessi domestici della casa Bor- mozione del cattolico Denha^ comef
ghese. I molti suoi meriti gli apriro- si ha dalla Biblioth. Orient. tom. 11^

no l'adito alla sacra porpora, della pag. 455.


quale fu fregiato da Paolo V ai 1 CAMULIANA. Città vescovile del-
settembi-e del 161 6, col titolo di la prima provincia di Gappadociaj
s. Tommaso in Parione. Dipoi fu nell'esarcato di Ponto, dipendente
ascritto alle congregazioni del s. of- dalla metropoh di Cesarea. Questa
fizio , dei vescovi e regolari , del sede, secondo Comman ville, fu isti-

concilio ed altre, colla protettoria tuita nel VI secolo. Nel quinto con-
degli eremiti camaldolesi, e benché cilio generale si fa menzione di Ca-
poi-poiato, ritenne l'amministrazione muliana ,
pur conosciuta sotto il

della casa Borghese. Morto Paolo V, nome di Nuova Giustiniana. Si co-


ilCardinal Borghese fece il possibile noscono tre de' suoi vescovi , cioè
per sollevare il Campori al sommo Basio, che intervenne al detto con-
Pontificato, ma trovò tali opposizioni cilio costantinopolitano, Giorgio I,
nei Cardinali, specialmente nei più ri- che si recò al VI concilio ecume-
putati, che dovette desistere dall'im- nico, e Giorgio II, che fu in quello
pegno. In appresso Gregorio XV in cui Fozio venne ristabilito.
lo fece vescovo di Cremona, che il CAMUS Stefano, Cardinale. Sia-
i48 CAM CAN
fimo Camus nacque a Parigi dn colla cura più assidua il suo gi'egge.
lagguardevole fariiigiia di Poifiers, Stabih due seminarli, uno in città
nel i63i. Fino dalla infanzia diede l'altro presso Grenoble, per formarvi
non dubbi segni di soda e maschia virtuosi e dotti sacerdoti.Divenuto
pietà.Divenuto presso alcuni sospetto Cardinale, ricuperò perduta gra- la

di giansenismo, ed accusato al Car- zia del monarca senza però fa- ,

dmal Mazzarini, fu esiliato, e rico- vorire per niente il vizio che ,

vratosi presso al principe di Conly, anzi volle nella sua diocesi una
che a nome del re cristianissimo pre- perfetta riforma . Senonchè , do-
siedeva a quella provincia, determi- po un corso di opere gloriose, mori
nò di dare ai certosini il suo nome. nel 1707, di settantacinque anni, e
Senonchè il Mazzarini, conosciuta la ventidue di Cardinalato, dopo essere
integrità ed innocenza di lui, lo intervenuto ai conclavi di Alessandro
rimise in grazia al sovrano, e lo Vili, Innocenzo XII e Clemente
fece nominare alla chiesa episco- XI, ed ebbe tomba nella sua chiesa.
pale di Grenoble sotto Clemente Ambrogio Lallovette ne dà un com-
X, nel 167 1. Divenuto vescovo, nul- pendio della vita di lui in francese,
la cangiò della sua maniera di vi- Parigi 1720, con un estratto delle
vere. Amator della giustizia, ricusò sue sinodali costituzioni, e lettere
sottoscrivere alle proposizioni del cle- ai parrochi della sua diocesi per
ro gallicano nel 1682, persuaso di istruire i novelli convertiti, più una
non doverlo, né poterlo fare. Nelle istruzione pel giubileo.
gravissime controversie, ch'ebbe la CANA, o CHANA. Città vesco-
S. Sede colla corte di Francia, dis- vile della seconda provincia della
se apertamente in faccia allo stesso Frigia Pacata nell'Asia , sotto la
Luigi XIV, che operava ingiusta- metropoli di Jerapoli, che vuoisi
mente nel ledere 1' immunità della eretta in sede vescovile verso il IX
Chiesa, cui gli antenati di lui si secolo. Inoltre vi fu una sede ve-
facevano gloria mantenere inviolata; scovile di Cana, della quale si fa
ed inoltre scagliandosi contro ai vizi ed menzione nel concilio di Calcedonia.
abusi, con libertà sacerdotale, riusciva CANACO Guglielmo, Cardinale.
male accetto a quel sovrano. Ma Guglielmo Cana co , oriondo della
ciò nulla valse asmuoverlo dal suo provincia inferiore di Limoges, nac-
proposito. Per le quali cose Inno- que a Parigi da nobile prosapia, e
cenzo XI, ai 1 settembre nel i685, fu monaco ed abbate in parecchi
lo ascrisse al sacro Collegio come monisteri dell' Ordine benedettino .

Cardinal prete di santa Maria degli Lesse pubblicamente diritto canonico


Angioh, esaltando in pubblico con- nella università della Sorbona, quan-
cistoro la maschia virtù di lui qum- do Urbano V, nel 1 368 , lo fece
di lo annoverò alle congregazioni vescovo di Chartres , e Gregorio
dei vescovi e regolari, del concilio, XI, nel 1371, lo trasferì al vesco-
e di propaganda, i quali onori non vato di Mande, secondo Cantalmaio.
valsero a fargli cangiar neppure l'a- Fu anche uditore di Ruota, e da ulti-
bito di rehgione, cui sempre volle mo, sebbene assente. Io stesso Pontefice
Innocente nei costumi, ado-
vestire. Gregorio, a'3 1 maggio 1 37 r,lo sollevò
perava ogni genere di mortificazio- all'onor della porpora col titolo di s.

ne, sovveniva i poverelli, governava Vitale, e lo prepose al governo di Avi-


,,

CAN CAN i49


gnotie col Cardinale Gio. di Blandiaco. parole ripetute, come si crede, da-
Sion in Avignone ai 3o dicembre gl' indigeni ai francesi, che vi sbar-

del i383, dopo essere stato fautore carono con Giovanni da Verazzano
dell'antipapa Clemente VII. Quindi fiorentino, hanno agli stessi fatto
trasferito a Limoges , ebbe tomba credere, che Canada fosse il nome
nella chiesa di s. Marziale, ove, al del paese. Per altro è più verosi-
destro lato dell' aitar maggiore, sor- mile, che tal nome derivi dalla paro-
ge magnifico marmoreo avello. El> la irochese canadà, la quale significa
be questo porporato a nipote Ber- riunione di capanne. Giovanni da Ve-
trando di Canaco, arcivescovo di razzano fu mangiato dagli abitanti,
Bourges e patriarca di Gerusalem- siccome avidi di carne umana, do-
me, che dall'antipapa Clemente VII po che avea preso possesso del pae-
fu creato pseudo-cardinale. se in nome di Francesco I re di
CANADA'. Vasto paese dell'Ame- Francia. Stefano Gomez, nel i5i5y
rica settentrionale, già conosciuto viaggiò sino all'altura del capo Ra-
sotto il nome
Nuova Francia, ed di ro, affine di rinvenire un passaggio
ora denominato Nuova Brettagna alle Indie orientali. Incaricato, nel
nelle possessioni inglesi. Esso è si- i534, Giacomo Cartier di s. Malo
tuato in lungo e in largo sul fiume a continuare le scoperte, visitò le
di s. Lorenzo, tra il golfo dei nord, coste della baia da lui denomi-
le terre artiche, e il Labrador al nata di san Lorenzo in onore
settentrione, il mare del nord a mez- di questo santo, e sottomise gran
zodì ed a levante, la Virginia pure parte del Canada all'ubbidienza di
al mezzodì la Nuova York e la
, Francia. Nel i535 si recò sino al-

Nuova Brettagna o Inghilterra, che l' isola ov' è Montreal , fece allean-
in passato formava parte di esso. za cogl' indiani, e prese formale pos-
Dividesi in Alto e Basso Canada, per sesso di tutto il paese pel re Fran-
le ragioni, che in appresso diremo. cesco I, onde lo nominò Nuova
Le sue principali provincie sono Francia, stabilendovi molte colonie,
l'Acadia, il Canada propriamente che poi sotto Carlo IX ed Enrico
detto, il Saguenai, il paese degl'iro- IV meravigliosamente si accrebbe-
chesi, degli algonchini , degli uroni ro. Quest'ultimo, nel i6o5, rilasciò
e degl' ilinesi, Terra Nuova, il Ca- lettere patenti al commendatore di
po Bretone, V isola dell' Assunzione, Caste, per continuare le scoperte, e
di s. Giovanni, ec. Quebec è la ca- Camplain fece una descrizione del
pitale di tutta la vasta contrada del Canada, gettando nel 1608 le fon-
Canada, che ha per colonie Montreal, damenta di Quebec; ma nel iB^g
le tre riviere, il forte Frontenal fu obbligato consegnarlo agi' ingle-
Porto-Reale, Richelieu o Saurei, il si, che per altro lo restituirono nel
Gap, e Chanibly, ec. i6ii. Tutta volta, nel i6go e nel
Pretendesi, che il Canada sia sta- 1
7 1 1 tentarono i medesimi di ri-
to scoperto, nel i497> da Giovan- prender quella capitale, locchè riu-
ni e Sebastiano Cabot, e che in se- scì loro nel 1759, impadronendosi
guito la costa fosse visitata da altri quindi di tutto il Canada, che in
spagnuoli , i quali non rinvenendo forza del trattato di Parigi del 1763
vestigie d'oro e d'argento, esclama- fu ceduto. In virtù di un atto del
rono aca nadaj nulla qui, le quali parlamento brittanico, del 1791, il
,,

|5o CAN CAN


Canada fu diviso in provi ncie sotto badia di s. Benedetto nella diocesi
i nomi di Alto, e Basso Canada j di Bourgcs. Mediante un clero pie-
Upper Canada y Lower Canada. no di virtù e zelo apostolico, ven-
Al principio della guerra dell'indi- nero fabbricate molte chiese, e, nel
pendenza, gli americani fecero con- 1666, i convertiti arrivarono a cir-
tro Quebec un tentativo infruttuoso, ca duecentomila, oltre tremila fran-
e durante la guerra , che scoppiò cesi, perlochè il culto, che gli abi-

nel 1812 fra l'Inghilterra, e gli tanti rendevano al demonio, poco


Stati Uniti, il Canada fu spesso il dopo venne abolito, e per le cure
centro delle loro ostilità. Finalmen- de' Sommi Pontefici la congregazio-
te, nell'agosto 1 840, Vittoria re- ne de' Cardinali di Propaganda, col
gnante regina d'Inghilterra, sanzio- piti vivo impegno coltivò questa par-
nò la legge, ammessa dal parlamen- te della cristianità.
to, della riunione dei due Canada Lo stato attuale religioso del Ca-
dovendo perciò riprendere la deno- nada consiste in Quebec che Pio ,

minazione di provincia di Canada. VII elevò al grado arcivescovile i ,

Gli europei in molti luoghi vi cui cattolici, compresi quelli di Mont-


introdussero la cattolica religione real, superano duecentomila. Mont-
i

conoscendosi pei primi banditori del real, situato come Quebec nel Bas-
vangelo i padri Denis, Jamay, Gio- so Canada, è un'isola , la cui città
yaimi d'Olhaan, Giuseppe le Carom, chiamasi Marie- Ville. Il suo vica-
ed im frate laico, che vi giunsero rio apostolico era vescovo in parti-
a' 24 aprile 161 5. I padri gesuiti, e bus j ma il regnante Pontefice vi

i mandativi dal re di Fran-


recolletti, ha una sede
istituito vescovile ( F.
cia negli anni 1637 e i638, vi fe- Quebec e Montreal ). Ewi il dis-
cero moltissime conversioni, e con fa- tretto della regione estesissima, che
coltà delia sagra congregazione di Pro- comprendesi sotto il nome di Baja
paganda, vi stabilirono una numero- d'Hudson, e di Tomes, amministra-
sa cristianità , e si grandi furono i to da un vicario di Quebec, vesco-
progressi, che la chiesa di Canada vo in partibiis j che vive di pie o-
venne ben presto in flore, principal- blazioni e di decime, ascendendo a
mente per la conversione degli u- più di cinquemila il numero dei
roni, algonchiui ec, che i missiona- cattolici, che hanno chiese di legno.
rii andavano cercando fra i boschi, Nell'alto Canada vi è la sede di
esponendosi al ferro e al fuoco de- Kingston ( Vedi ), città primaria di

gl'irochesi. Ma entratevi le armi dei tal paese, coadiutore della quale era
portoghesi, la nascente missione ne Tommaso W^eld, di onorevole me-
risentì grave danno. Indi, nel i658, moria, quando Pio Vili lo esal-
nel Pontificato di Alessandro VII, to alla sacra porpora . I cattoli-

la mentovata sacra congregazione vi ci di questa diocesi superano i


spedì un vicario apostolico col tito- settantamila. Il vescovato di Char-

lo di vescovo di Petreia , onde pel lottetown (Vedi) fu formato coi dis-


concorso di ecclesiastici francesi par- membramenti della diocesi di Que-
liti da Parigi per adoperarsi nella bec. 11 vicariato apostolico della Nuo-
vigna del Signore, Quebec fu eret- va Scozia, sostenuto da un vescovo
to /n vescovato, e pel suo mante- in partibusj comprende anche l'iso-
nimento il re di Francia assegnò la la del Capo-Bretone. Halifax, è la
CAN CAN i5i
capitale della nuova Scozia, e Pic- lettere amene, e profonda conoscen-
tou la seconda città con diciotto za delle facoltà teologica e canoni-
chiese circa ; ma nell'isola di Capo ca. Riguardato pel suo merito sic-
Bretone, esse sono di legno. Il clero come uno de' più begli ornamenti
ambedue i luoghi vive colle obla- del clero di sua patria , dal Ponte-

Idi
i zioni dei cattolici, i quali sono più fice Pio VII, nel 181 4, fu destina-

di trentamila. to a governare la chiesa, allora ve-
Finalmente vi è il vicario apo- scovile, di Spoleto, e quindi , a' 28
stolico di Terranova, insignito pure agosto 1820, fu trasferito al vesco-
del carattere vescovile in partìhus. vato di Tivoli , sede già occupata
Quest'isola è estesissima, ed è divisa dallo stesso Pio VII. Progredendo il

in cinque stazioni con varie chiese Canali in dottrina, virtù e sollecitudi-


di legno. Ha settantamila cattolici, ne pastorale, Leone XII, nel 1826, lo
che si accrescono ne' tempi di pesca, dichiarò arcivescovo di Larissa in
i quali tutti concorrono colle loro partihus, segretario della s, congre-
oblazioni al mantenimento degli ec- gazione de' vescovi e regolari, e ca-
clesiastici. nonico della basilica vaticana. Final-
CANALE Saverio, Cardinale. Sa- mente il regnante Pontefice, nel con-
^verio Canale nacque a Terni ai i5 cistoro de' 3o settembre i83i , lo
febbraio del 1695. Fatti regolar- creò Cardinale, e poi, in quello de*
mente i suoi studii, abbracciò lo sta- i3 giugno 1834, lo pubblicò del-
to ecclesiastico , e si pose in prela- l'ordine de' preti, dandogli quindi il

tura. Percorsa in questa la carriera titolo di Clemente. Poco visse nel-


s.

delle cariche, e fattosi onore, pel la dignità Cardinahzia, dappoiché,


suo zelo, ingegno e virtù, il Som- agli II aprile i835, dopo breve
mo Pontefice Clemente XIII lo pro- malattia, terminò i suoi giorni. Si
mosse al cospicuo e rilevante posto celebrarono l' esequie di lui nella
di tesoriere generale della r. Came- chiesa di s. Marcello, donde fu tras-
ra. Poi21 luglio del 1766 fu dal
ai portata la mortale sua spoglia in
medesimo Clemente XIII creato Car- quella titolare, ov'ebbe onorevole se-
dinal diacono di s. Maria della Sca- poltura.
la. Quindi venne annoverato alle CANANO Giulio, Cardinale, Giu-
congregazioni Cardinalizie del buon lio Canano nacque da nobili parenti
governo, dell'immunità ecclesiastica, a Ferrara nel i524. Laureatosi nel-
delle acque , e della reverenda fab- l'una e nell'altra legge, si recò a Ro-
brica di s. Pietro. Inoltre fu protetto- ma colla protezione dei principi di
re dell'Ordine betlemmitico nelle In- Este, e divenne amicissimo a Bai-
die Occidentali, e della città di Ter- duino fratello del Cardinal Giamma-
ni, sua patria. Mori a' 20 maggio ria del Monte, il quale conosciuta-
1773, di settantotto anni, e sette di ne in breve l'abilità, lo volle se-

Cardinalato. gretario nei più importanti affari. Su-


CANALI Francesco, Cardinale. blimato il de Monte al Sommo Pon-
Francesco Canali nacque in Perugia tificato col nome di Giulio III ,

a' ig ottobre 1764. Intrapresa la concedette al Canano illimitato po-


carriera ecclesiastica, diede prove lu- tere di segnare a suo nome qua-
minose di zelo e pietà alle quali , lunque scrittura , e quindi ,
nel
seppe congiungere la coltura delle 1554, lo fece vescovo di Adria. Mor-
,

i5» CAN CAN


to Giulio UT, andò il Canano alla co, chiamate anche Beate. Situate
sua chiesa, ove adempiè le parti di sono alla sinistra dell' uscita dello
vero pastore ; pubblicò alcune isti- stretto di Gibilterra, e stanno a fron-
tuzioni pel suo clero, nella sua cat- te di Marocco. Sono sette le gran-
tedrale tenne il sinodo diocesano ai di , la principale delle quali pre-
4 ottobre i566, ed un altro ne se il nome died è Canarie ( Fedi) ,

celebrò nella collegiata di s. Stefa- sede vescovile; le altre sono Tene'


no di Rovigo, nel iSGy e nel iSGg. riffa, la piìi vasta di tutte, che ha
Fu ai conci lii provinciali di Raven- il vescovato di s. Cristoforo de La-
na, tenuti r uno nel primo maggio guna i^Fedi), Forteventiira, Lance'
del i568, dal Cardin.il Giulio della rota, Gomera, V isola di Ferro e
Rovere; Tallro, nel 1 582, dall'arcive- Palma. Queste isole furono cono-
scovo Cristoforo Boncompagni. Inter- sciute soltanto nel secolo XIV, poi-
venne al concilio generale di Trenlosot- ché le notizie anteriori erano piut-
to Pio IV, dove acquistandosi grand'e- tosto favolose. Gli antichi abitanti
stimazione pel suo sapere congiunto ad che gli spagnuoli chiamano guanchi,
una singolare modestia, i duchi estensi di cui s' ignora l' origine, erano bel-
di Feri-ara, specialmente i Cardinali li grandi e vigorosi. Si vuole, che
,

IppoUto, e Luigi , si valsero molto la maggior parte di essi aì)itasse le


utilmente dell'opera diPoscia
lui. caverne per guardarsi dall' eccessivo
Gregorio XIII, ai 12 dicembre i583, caldo, e che fossero civihzzati, cono-
lo fregiò dellaporpora col titolo di scendo la musica, la poesia, e la scrit-
«.Eusebio, e Sisto V, nel i585, gli tura geroglifica. Avevano molti ri-

diede la legazione di Ferrara. Da guardi per le donne, ed in qualche


Gregorio XIV fu trasferito dalla chie- isola v'avea il privilegio di poliga-
sa d'Adria a quella di Modena , a mia. Rendevano que' popoli il culto
cuiandò dopo il conclave di Cle- ad una specie di vestali chiamate ,

mente Vni, e la resse per un solo magadiy imbalsamavano i corpi dei


anno, visitandola due volte, quando, morti, e sebbene avessero un re, il
nel 1592, di sessantotto anni, e nove loro governo era oligarchico.
morì a Ferrara, ove
di Cardinalato, Mentre ad un'armata di genove-
andava per ossequiare quel duca, ed si, alla metà del XIV secolo, riuscì
ebbe tomba nella sagrestia dei do- di penetrare nell'isola Canarie, Lo-
menicani con iscrizione magnifica. dovico de la Cerda, conte di Clei'-

Intervenne ai conclavi di Sisto V ,


mont, o Chiaramonte in Francia,
Urbano VII, Gregorio XIV, Inno- piincipe reale di Spagna, figlio di
cenzo IX e Clemente VIII. Era eru- Alfonso cognominato V Eseredato ,

dito, specialmente nelle materie di prima di mandare ad effetto il suo


curia,ingenuo nel proferir sentenza, divisa mento, si propose di conqui-
diprima impressione, ed iracondo; starle, e si recò in Avignone per es-
ma zelante assai, ed amator della serne autorizzato dal Pontefice Cle-
equità, le quali doti gli affezionaro- mente VI. Il Papa glielo concedet-
no i popoli. te, mediante giuramento, che pre-
il

CANARIE Isole ( Insulae Ca-^ stò, di tributario della Chiesa Ro-


nariae j Islas Canarias Fortu- , mana, coU'annuo censo di quattro-
natac Insulae) Isole dell'Africa
. cento fiorini d'oro, e la condizione
ìxeir arcipelago dell' oceano atlauti- espressa di stabilirvi la fede cattoli^
, ,

CAN CAN 153


ca. Ciò avTenne nelPanno i344>ed IV il permesso di far guerra agl'i-
in pieno concistoro Clemente VI solani, e di propagarvi il vangelo, il
pronunziò un'analoga allocuzione, che Papa gli rispose di concederglielo,
incomincia colle parole del libro dei qualora non recassead pregiudizio
Numeri Faciam principem super
: altro re cristiano: anzi venendo in
gentem magnam. Quindi il Pontefi- cognizione che i neofiti, o nuovi con-
ce coronò Lodovico re delle Isole vertiti delle isole, erano stati sotto-

Fortunate, il quale andò per Avi- messi dai cristiani a misera schiavi-
gnone in solenne cavalcata , colla tù, Eugenio IV lo vietò sotto gra-
corona d'oro in testa e lo scettro , vissime pene.
in mano, come abbiamo dallo Spon- Nel 144^5 Ferdinando Peraza in-
dano, dal p. Fantoni nella Storia , vase le altre isole non ancora con-

di Avignone p. 2o5 , da Novaes f. quistate ; e la Canaria fu sottomessa


IV, p. i34, e da altri. Pure dopo a Ferdinando V, re di Spagna, da
questa scenica rappresentazione quel Pietro de Verras, nel 1480. 11 Pon-
re non giunse mai a conquistar le tefice Sisto IV con gran zelo si a-

isole, perchè gli mancarono i pro- doperò, che in queste regioni si dif-

messi aiuti dei re di Castiglia e Por- fondesse la fede cattolica. Palma fu


togallo, che in ossequio di Clemen- conquistata i493 da Alfonso
nel
te VI aveano stabilito concedergli Ferdinando de Lugo che inoltre ,

nonostante le loro pretensioni sulle nel 1496, prese l'isola di Teneriffa.


Isole Canarie. Ed è perciò, che Lo- Finalmente i discendenti dell'Herre-
dovico fu poi chiamato il principe ra vendettero i loro diritti a Fer-
della fortuna 3 ed i suoi discendenti dinando V, che, nel i5i2, vide tut-
formarono i duchi di Medina-Celi te le isole sotto il proprio dominio,
nell'Andalusia. dopo im corso di guerre crudeli sos-
Coleste isole, discoperte dai navi- tenute dagli abitanti guanchi, che,
gatori spagnuoli , specialmente nel preferendo la morte alla soggezione,

1895, furono trascurate per le guer- quasi tutti vennero sterminati, rima-
re, e pel grande scisma d' Occiden- nendo la Spagna padrona delle iso-
te sino al i4i7j epoca nella quale le Canarie. Divenne dominante in
la Spagna le cedette a Giovanni esse la j-eligione cattolica, e vi fu-
Belhencourt gentiluomo francese
, ,
rono eretti conventi, chiese , e mo-
che vi era approdato verso il i4^^> nisteri per ambo i sessi. Fu dichia-
e che continuando le sue conquiste rata capo luogo Santa Croce di Te-
s'impadronì di Lancerota, e dell'i- neriffa. Il clima è dolce, ed in gran

sola di Ferro. Recatosi nella Spagna, copia evvi ottimo vino, frutti, gra-
cedette i suoi diritti a Diego Her- no, zucchero, ec, ed importante è il

rera, nobile castigliano, il quale, col- suo commercio.


l'isola di Gomera, accrebbe i domi- CANARIE, o CANARIA (Cana-
mi del predecessore. Nel i436, O- rien.). Città con residenza vescovile
doardo, re di Portogallo, promosse neir isola di Canarie (
già chiama-
alcuni diritti, che diceva avere sulle ta Fortunata) , nell' oceano Atlanti-
isole Canarie, contro quelli, che col- co e soggetta al dominio spagnuo-
le armi sosteneva Giovanni II re di lo. Quest' isola è la più fertile del-
Castiglia e di Leone, il quale aven- le altre di egual nome, a segno, che
do domandato al Pontefice Eugenio talvolta il raccolto del frumento si
1^4 CAN CAN
£i tre Tolte. Secondo Commanville, «ì ritralth nel concilio di Calcedo-
essa fu scoperta sino dal i346, nia. La sua sede episcopale fu fon-
e Martino Y vi eresse un vescova- data nel quinto secolo. Gli ultimi
to. Conquistata però dal re Perdi- suoi vescovi in parlibus furono d.
Dando V // Cattolico , Sisto IV Io Luigi da Ciriè, d. Giuseppe de Scliu-
eresse in sede vescovile, trasferendo- bert di Wratislavia, che il regnan-
tì quella di Lancerota e di Palma te Pontefice, preconizzandolo nel
(civitas Pfilmarum).
siccome ^ l'ar- concistoro de' 3o settembre i83r,
civcscovo di Siviglia era il più vici- deputò ad esercitare i Pontificali
no, dichiarò suifraganea ad esso la nella chiesa e diocesi di Wratislavia.
chiesa, ciocché approvò Innocenzo Presentemente vescovo di Canata è
Vili, nel i486. monsignor Antonio Franci di Nepi,
La cattedi'ale di Canarie di me- fatto dal medesimo Gregorio XVI,
derna costruzione è dedicata a s. nel concistoro de' 2 ottobre 1837,
Anna. II capitolo era in avanti più e dichiarato suffraganeo delle diocesi
numeroso, ed ora si compone di tre suburbicarie di Ostia e Velletri.
dignità, capo delle quali è il deca- CANCELLERIA della S. Romana
no, con sci canonici con ambe le Chiesa. Residenza del tribunale dei-
prebende , oltre a sei altri quattro ,
la Cancelleria, e del Cardinal vice-
detti dimidii rationarii j ha inoltre cancelliere, suo capo. Da cancello
diversi sacerdoti e chierici pel dtvi- nel primo significato, si trassero le
no servizio. Nella medesima catte- voci cancellare , vale a dire chiu-
drale evvi la cura d'anime e il fon- dere con cancello, che poi si applicò
te battesimale, esercitandosi l'uffizio al significato di cassare la scrittura,
di parroco da due preti. Fra le re- segnandosi sopra la medesima colla
liquie conservasi il cranio di s. Gioac- penna alcuni tratti paralleli per tra-
chino. L'episcopato é annesso alla verso, ed altri per diritto, che rap-
cattedrale, e le tasse camerali ascen- presentano come un cancello ; e
dono a cinquecento fiorini. Nella stes- cancellata, cioè chiusura di cancelli,
sa città , oltre altra chiesa parroc- inferriate,o altro intraversarne nto a
chiale, vi sono tre monisteri di mo- guisa di cancelli; cancellazione, e
nache, un seminario con alunni, con- cancelleria, che propriamente è la
fraterni te, ed ospedale. residenza del cancelliere {tabularium).
CANATA Canath ( Canathen.
, ). Alcuni vogliono , che i cancellieri
Città vescovile, già celebre, presso Fi- delle chiese fossero i maestri del
ladelfia, nella Celisiria, ora vesco- coro, e che il loro nome sia deri-
vato inpartibus, considerato suffra- vato dai cancelli, che separano il

ganeo della metropoli di Eostro, det- coro dalla chiesa. Altri pretendono,
ta anche Chonat^ o Anitha, di cui che lo abbiano preso dal decoro,
fanno menzione Tolomeo, Plinio ed che accompagna questo nome presso
altri. Questi autori la pongono nel- gl'impiegati secolari. Col vocabolo
le DecapoH dell'antica Celisiria. Vie- cancelli gli antichi intesero divide-
rle pure ricordata nel cap. 32 re il celebrante dagli altri ecclesia-

dai Numeri v. ^i-, e ne' Paralipo- stioi, e questi dai laici, come prati-
meni lib. I, e. 2, v. 23. Ne fu ve- cano i greci. Nel cerimoniale del
scovo quel Teodoro, che intervenne Davantria e di Cencio Camerario, i
al conciliabolo di Efeso , e che poi cancelli sono chiamati rigac. Secon-
,

CAN CAN i55:

ciò Menage , il vocabolo cancelleria te usanze, ed antiche cerimonie dei


deriva egualmente da cancelli , vo- gentili non contrarie alla legge evan-
cabolo del luogo, che occupava Tim- gelica, furono adottate, ed imitate dai
peratore quando amministrava la giu- primitivi cristiani. Abbiamo infatti

stizia,poiché il cancelliere ( cancel- dal Cassiodoro, lib. II, ep. VI, che
larius) era alla porta della chiusu- gì' imperatori e i re aveano i can-
ra, che separava il principe dal po- per cui a loro esempio co-
cellieri,

polo. Di questo parere è il Luna- minciarono ad introdurli eziandio i


doro, trattando del Cardinal vice- Romani Pontefici, dopo che nel IV
cancelliere diS.R. Chiesa, ove dice, secolo Costantino diede pace alla
che il nome di cancelliere viene o Chiesa, e concedette al Mel- Papa s.

dai cancelli, dentro i quali il can- chiade il palazzo di Laterano con ,

celliere stava per porre in iscritto rendite proporzionate a sostenere con


le risposte del principe, gli ordini decoro il sublime grado Pontifìcio.
de' giudici, ec, o piuttosto dal suo Quindi si può credere, che il pri-
uffizio, che era, come dicono le an- mo cancelhere fosse s. Girolamo dot-
tiche Glosse » scripta , responsaque tore dis. Chiesa, dal Papa s. Da-

w imperatoris, atque mandata in- maso I, eletto nel 867, chiamato a


" spicere et male scripta cancellare '*. Roma, per servirsene come segreta-
Il Macri poi, al verbo cancellarius^ rio nelle risposte alle lettere, che an-
aggiunge, che il cancelliere viene così dava ricevendo dai conci li i , dalle
chiamato, perchè anticamente dava chiese, e dai vescovi di tutte le parti
udienza dentro i cancelli , per non del mondo, locchè si accrebbe nel
essere oppresso dalla calca del po- Pontificato del successore s. Silicio,

polo. V. r articolo Cancellieri non come si ha dalle sue decretali in più


che il Ciampini, de vice cancellarli luoghi inviate. Pertanto, se si face-
origine, vocisque etymologìa, p. I. vano costituzioni apostoliche, ne viene
per conseguenza, che vi fosse il can-
§. I. Cancelleria Apostolica. celliere,il quale le registrasse, in uno

ai decreti, ed alle risposte intorno


La Cancelleria Apostolica, che ri- ai dubbii della fede, intorno alla ec-
siede nel palazzo, il quale dal suo nome clesiastica disciplina ed alle spiri-,

chiamasi della Cancelleria, come si tuali materie, che dovea stendere un


vedrà al §. IV , secondo il Bovio tal ministro. Perciò il luogo di sua
La pietà trionfante, e della Can- residenza chiamossi Cancelleria, che
celleria, ec, è un luogo determina- in progresso prese forma regola-
to e stabile, in cui dai ministri ed re con distinte attribuzioni , come
uffiziali del Sommo Pontefice si spe- si dirà al §. II del Vice-cancellie-
discono le bolle apostoliche, e si sten- re, e sua autorità. Si vuole peral-
dono regolarmente le grazie sulle tro, che la Cancelleria Apostolica sia
suppliche, che vengono dal Papa ac- stata chiamata con tal nome nel Pon-
cordate. Il capo di essa, presidente, o tificato d'Innocenzo III, del 1 198.
prefetto è il vice cancelliere della Trattando l'erudito Galletti, Del
santa Romana Chiesa, della cui ri- Primicerio della santa Sede, e de-
spettabile dignità , origine ed uffizio gli uffiziali maggiori del palazzo
vario è il sentimento degh autori. lateranense, e parlando de' Nolari
Riflette l'annalista Baronio, che mol- regionarii, dice, p. 6, che in tempi
,,

i56 CAN CAN


posteriori si vede istituita la Caii» regole di Cancelleria si Hi in una
celleria, proveniente dall' oflìcina dei congregazione, che si tiene apposi-
notari regionarii ,
poiché nell' anno tamente coir intervento del Cardinal
87 lesse per la
I prinna volta Pietro pro-datario, dei due piìi antichi vidi-
Diacono di S. R. C. , e Cancelliere tori di rota, di due abbreviatori di
del sacro palazzo. Inoltre aggiunge, parco maggiore, del reggente della
elle l'altro Pietro vescovo e cancel- Cimcelleria,del prelato sotto-datario, di
liere sotto Giovanni III, nel 5'jo, due avvocati concistoriali, e di altret-
di fanno
cui menzione Martinelli tanti procuratori di collegio, del prefet-
Rasponi, ed il Ciampini, come Teo- to delle suppliche per ohitum, iilUziale
doro arcicancelliere neir847, e Teo- di dateria, di due revisori, ed altri
filato cancelliere nel 910, da que- uffiziali di questa. Le regole di Can-
st'ultimo scrittore sicno stati anno- celleria sono ricevute ne' luoghi, a
verati tra i Ccìncellieri, senza appog- seconda delle consuetudini stabilite
gio di sicuri documenti. Luca Penna dalla giurisprudenza, e se ne trove-
paragona il vice-cancelliere apostoli- ranno sparse in questo Dizionario
co air antico uffizio del questore sulle materie, che ne sono l'oggetto.
non dell'erario, ma dell'amministra- Furono queste modificate in alcuni
tore pubblico della giustizia. stati in forza dei concordati, e di
La giurisdizione di questo tribu- disposizioni della Santa Sede, che
nale si estende sulla spedizione delle prescrissero gli effetti delle dette
Pontificie bolle, e delle lettere apo- regole. In quelH poi, che le accetta-
stoliche sub plumbOy a tenore delle rono senza riserve, non terminano
suppliche, che sono segnate dal Pa- o cessano di esser valide, che colla
pa in dateria (Vedi), se trattasi di morte del Papa, d'onde avviene,
nialeria beneficiale e matrimoniale, che i beneficii, la cui provvista è
ovvero alla cedola concistoriale, se- riservata alla Santa Sede, in vigore
gnata egualmente dal Papa in se- di esse sono devoluti alla libera
greteria de' brevi ( ^etì?/)j se trattasi collazione de' vescovi in tempo di
di aflÈiri concistoriali , come vesco- sede vacante. La Cancelleria a' suoi
vati, abbazie, ec. atti pone la data ah anno incar-
La Cancelleria ha le sue regole, nationisj come si disse all' articolo
che si chiamano Regole della Can- Rolla (Vedi), che si computa dal
celleria, e che sono regolamenti giorno 25 del mese di marzo.
fatti da ogni Pontefice al principio Al Pontefice Giovanni XXII, re-
del suo Pontificato, perchè sieno sidente in Avignone, si attribuiscono
osservati nella disposizione de' bene- la maggior parte delle regole di
ficii, nella spedizione delle provviste, Cancelleria , la erezione di molti
e nelle sentenze de' processi intorno ufficii , e lo stabilimento di varie
le materie beneficiali; regolamenti, tasse, come prova
Gemesio, in il

che ogni nuovo Papa può appro- Proemio Regni. Cancel. q. 1. Rene-
vare, estendere, o moderare, loc- detto XII che, nel i334, gh suc-
chè suol fare il di seguente alla sua cedette, riformò con nuove leggi, le
elezione, come attesta Novaes tomo quali ancora oggi si osservano, la
VI, pag. 6. Quindi si pubblicano Cancelleria apostolica, per esservi
nella prima Cancelleria del nuovo entrati diversi abusi: ed avendo
Pontificato. La rinnovazione delle trovato che nella provvista de' be-
CAN CAN 1^7
neficii erano falsificale alcune sup-
si tori di bolle ; i maestri del re-
pliche, egli ordinò che si registras- gistro.
sero tutte, colle concessioni accor- L' uflìcio di alcuni de' suddetti si

date, e se ne conservassero gli ori- trova descritto al medesimo § ìli


ginali nella Cancelleria , ond' eb- di questo articolo ; e di alcuni altri
be origine ciò, che in questo tribu- se ne dà qui un cenno. Il pro-som-
nale si chiama registro delle bol- mista, che leggo nei ruoli di Paolo
le. Diversi Pontefici, oltre Nicolò IV enumerato fra la famiglia Pon-
V, emanarono provvide costituzioni tifìcia, in mancanza del vice-cancel-
per regolare la Cancelleria, ed In- liere, attende alla spedizione delle
nocenzo XI, con ottime leggi, chia- bolle per via segreta. P\ Bolle.
mate Innocenziane, riformò i tribu- Il sotto-sommista , uffizio che dal
nali della curia, e Cancelleria ro- Ciampini è detto Emi. Card. W-
mana. K. la costituzione 207 Decet ce- cancellarli rerum concistorialiunt
de' 28 giugno 1689 presso il Bolla- a secretis j oltre quanto si dirà,
rio romano tomo VIII, pag. 257 ha cura di preparare i decreti con-
e seg. Oggi però le regole di Can- cistoriali in un libro che il vice- ,

celleria sono settantadue . II vero cancelliere porta in concistoro in


commentatore di esse è T avvocato una borsa di damasco rosso, o pao-
Riganti, Commentarla Regulas Cari- nazzo, guarnita d' oro, sui quali de-
cellarice AposLoUcos^ Roniae ijHì creti tira una linea di lapis rosso,
et Coloniae 1751. Gli altri com- di mano in mano che il sommo
mentatori sono il Soto, Gomez, Man- Pontefice li pubblica dal suo trono.
dosioj Gonzalez, Kocchiore, Luezio, Fa ancora la copia autentica degli
Peleo, Quesada ed altri superati
, , stessi decreti , che sottoscritti dal
tutti dal Riganti che meritò l' alta
, Cardinale sono la base della spedi-
estimazione di Benedetto XIV. zione delle bolle ; presenta ai nuovi
Lo stato degli uflìziali della Can- Cardinali il decreto ossia la fede au-
celleria sino a tutto il secolo XV HI tentica con che il vice-cancelliere
si riporta al § MI di quest' artico- fa testimonianza della seguita lo-
lo. Nel pontiOcato di Pio VII il ro promozione ; assiste al giura-
tribunale della Cancelleria fu ridotto mento delle diverse classi di perso-
ai seguenti individui, divisi in due ne, che lo prestano nelle mani del
classi. 1 primi presiedono alla retta spe- vice-canceUiere ; fa la minuta delle
dizione delle bolle, perchè sieno com- bolle, che si spediscono per via se-
pilate secondo le regole di Cancelle- greta , e presiede alla spedizione del-
ria, e la spedizione sia fatta colle le bolle, che vanno per via di ca-
formole in uso. Essi sono: il Cardi- mera. Conserva in separato archi-
nal vice-cancelliere di S. R. C, e vio le suppliche e le schedole, che
sommista; il prelato reggente; il appartengono a tali bolle. Al cu-
pro-sommista, ovvero sotto-sonimi- stode della Cancelleria tocca conser-
sta; il sostituto del sommistato; il vare le schedole concistoriali dei ve-
piombatore il notaio segretario
; il ; scovati , di cui sono spedite le bolle
collegio de' prelati abbreviatori del in Cancelleria , e presiede alla com-
parco maggiore, con un segretario; pilazione delle forme di giuramento,
il custode della Cancelleria; il sosti- che si spediscono agli assenti. Il suo
tuto delle contraddette; i regislra- uffizio corrisponde al seneschalco
,

i58 GAN CAN


Cancellariae aposiolìcar del Ciam- »» apostolici, intimi concistorii nota-
pini, di cui parleremo al § III. 11 »• rius, maior in romana curia post
sostituto delle contraddette , stante *» Papam , oculus dexler Romani
la diminuzione di aflari in qnelT uf- M Pontificis , cancellariae apostolicae
ficio, ha riunito in se le attribuzio- »* praeses, quandoque etiam quae-
ni di tutti gl'impiegati nominati nel » stor appellatus est ".
più volte citato § IH, cioè dell' udi- Quest' ulficio, e quello di camer-
tore , correttore , procuratore del- lengo di S. R. G. , sono i due soli,

le contraddette, ec. Finalmente i che con analoga allocuzione dal


maestri del registro riscontrano colle Pontefice -vengono creati , e dichia-
bolle il registro compilato dai registra- rati al sagro Collegio de' Cardinali
toli, per riconoscere se sia eguale. in concistoro, interpellandone il sen-
La seconda classe poi degli uflì- timento con dire loro: Quid vohis
presentemente esistenti in Can-
ziali videtur ? e creandoli con questa for-
sono quelli, che prima era-
celleria, mola: » CoH'autorità dell' onnipoten-
no nominati dai coUegii dei vacabi- » te Iddio, de' ss. Apostoli Pietro e
listi, ed ora dal Cardinal pro-data- » Paolo, e Nostra creiamo N. N. in
rio ; e sono tutti i cappellani, ossia >» vice-cancelliere della S. R. G. sua
computisti dei detti collegii, i quaU » vita naturale durante ec. In nomine
sorvegliano, che ciascuna bolla pa- w Patris ec. " Se il Cardinale vice-
ghi al collegio quanto si deve. Inol- cancelliere muore in conclave, non
tre \i sono due cassieri, o deposita- si elegge il prò, come si fa del ca-
rli, che raccolgono il danaro spet- merlengo e del penitenziere, non
tante ai vacabilisti, e questi sono il cessando il loro tribunale colla moi*-
depositario generale dei vacabih, ed te del Papa, mentre quello della Can-
il depositario generale del piombo. celleria, che rimane sospesa in sede
vacante, mancando le materie per

§ II. Del Cardinal vice-cancelliere esercitarla, secondo la legge di Grego-


sua autorità e prerogative, e se- rio X, cessa con tutti gli altri, eccet-
rie de" cancellieri , e vice-cancel- tuati i due menzionati , e quello del
lieri di S. R. C. vicario. Ed in fatti rimanendo in se-
de vacante sospesa l'azione del vice-
grado di cancelliere della S.
Il cancelliere, appena spirato il Ponte-
R. C. fu sempre riputato posto s\ fice, egli ritirava dai piombatori le
eminente, che credevasi il primo do- stampe, con cui si formano le bol-
po il Romano Pontefice , come si le, rompendo pubblicamente quella
espresse san Bernardo nell'epistola parte di esse che hanno impresso
,

33. Il Cardinal Zabarella, in Cleni. il nome del defunto ; l' altra parte
de elect.chiama occhio destro
_, lo poi del sigillo, colle teste de' ss. Pie-
del Papa, ed il maggiore nella cu- tro e Paolo, veniva consegnata dal
ria romana. Il Ciampini parlando presidente del piombo nella prima
di questa antichissima, e nobilissima congregazione, che tengono i Cardi-
carica , aggiunge, che fu qualificata nali in sede vacante, per ispezzarsi
con titoli distinti, e onorevoli « Cu- : alla loro presenza. F. Sigilli Ponti-
ii stos dicitur, praepositus admini- Ora però ambedue le parti del
Ficii..

»» strationì iustitiae , gubernator , et piombo si portano dal piombatore alla


»j dii'ector audientiae sacri palatii detta congregazione, per essere rotte.
,

CAN CAN 159


Che primi tempi della
sino dai protonotaio , il protoscrinario , e il

Chiesa avesse la Santa Sede i suoi primiscrinioj nomi i quali indicavano


Cancellieri, non altrimenti che le la stessa carica , erano uffiziali di-

chiese cattedrali, le quali pure ave- versi dal cancelliere, al quale si vede
vano i loro proprii ( F. Van-Espen, anticamente solo unito quello di bi-
Jus Eccl Univ. p. Ili tit. Ili e. i ), bliotecario (Vedi).Furono pertanto
si può manifestamente dedurre an- spesso chiamati biblioteca rii i cancel-
che dal numeroso elenco di quelli, lieri della Chiesa Romana, come
che furono registrati dal Cohellio aveano in custodia i libri ;
quelli , che
Notìt. Card. cap. Vili. Era loro che qualche volta poi fossero detti
5 incombenza trasmettere nelle diver- arcicaucelUeri, come Ermanno II, ar-
se parti del mondo le risposte, e le civescovo di Colonia sotto Leone IX,
intenzioni de'sommi Pontefici, come lo afferma T Ughelli Italia sac. t.
si è già accennato^ s\ sui dubbii del- I, 4^o> fi 'Òo^.
col.

la fede , e s\ sul governa mento ec- In progresso di tempo, secondo


clesiastico. A tal fine aveano tredici Lunadoro, ed altri il cancellieie fu ,

scrittori , o protonotarii apostolici distinto dal bibliotecario, e dal se-


cioè gli scrinarii e i notari regio- gretario , cariche che in avanti riu-
narii , che formavano le copie , ed niva, e continuò a chiamarsi col
eseguivano le minute. Non sempre nome di cancelliere sino al secolo
si chiamarono Cancellieri e tra i , XIII, finché prese quello di vice-can-
privilegi di Amburgo si ha dal Li- celliere , come vedremo dopo Gre- ,

denbrogio un diploma di Leone IV, gorio Vili. Non mancano però an-
eletto neir 84-7, ^^^^ P^^' maniim teriori esempii, che i cancellieri fos-
Stephani Cancellarii S. R. E.j ma sero appellati vice-cancellieri , ed il

presso lo stesso autore si vede un citatoUgheUi, alla col. 55, ne ri-


alti'o diploma di Nicolò I, creato porta uno all'anno 8o5, sotto san
neir 858, scritto per manum Leo- Leone III. Prima di dire il vero
nis iiotarii^ regionariìy et scrinarii^ motivo di tal cambiamento, il qua-
e dato per manum Tiberii primice- le sembra diminuire 1' importanza
rii sanctae Sedis apostolicae. Il dell'uffizio, accenneremo i diversi pa-

Galletti, del Primicerio p. i4o, ri- reri di quelli , che ne vollero dare
porta, che il protonotario era diver- una fallace spiegazione, senza fonda-
so dal cancelliere, e che talvolta il mento. Alcuni hanno detto, presso
cancelliere, chiamandosi ancora ar- il Cohellio e il Macri, che lo splen-

cicancelliere , si è detto nel tempo dore della dignità, e l'abuso di que-


'
stesso arciscriaario come , , a' 3i sta, facesse determinare i Papi a ri-

marzo del 10Ì7, trovasi un Pietro tenere per sé il nome di cancellie-

vescovo di s. Ruffina, che nella stes- re, e dare al ministro esecutore de-
sa data dicesi arcicancelliere, ed ar- gli ordini Pontificii quello imperfet-
ciscrinario, cioè in una bolla di Gio- to di vice-cancelliere, per contener-
vanni XIX detto XX, spedita in fa- li ne' limiti della moderazione. U
vore della badia di Benedetto di s. Cardinal de Luca vuole, che i Car-

Fruttuaria. Dubita però il Galletti, dinali riguardando il titolo di can-


che il copista scrivesse archiscrina- celliere come inferiore alla loro di-

^ rio, dovendo piuttosto ripetere ar- gnità, abbiano preferito quello di

chicaacelliere, poiché è certo , che il vice-caucelhere, che significa uà in-


i6o CAN CAN
carico provvisorio, sebbene lo sìa a to vice-cancelliere, il quale principiò

vita, meno che venisse rinunziato, o a sottoscriversi vìccrn agens cancel-


rimosso per qualche causa di pro- lani\ come in simili casi avea pra-
mozione ad altro uflizio , o per di- ticato chi non era rivestito della di-
versa ragione. Il Gomez asserisce, gnità Cardinalizia. Quindi coii que-
che essendo il solo Sommo Pontefi- sto titolo si chiamarono in appres-
ce cancelliere di Dio in terra , non so, fino ad Onorio III due Cardi- ,

è dovere, che si chiami il ministro nali, e gli altri prelati non Cardi-
col medesimo titolo, asserzione in- nali, che a tale illustre carica furo-
sussistente come la prima. P^. il Bo- no destinati. Sotto Onorio III il
vio a p. 206. Altri presso ilZaba- mentovato Rainiero fu il primo, che
rella opinarono, che ciò provenisse si sottoscrisse vice-cancelliere, e così
pel rispetto dovuto a s. Lorenzo seguitarono a nominarsi gli altri non
martire, che vogliono aver esercitato Cardinali, che esercitarono la carica
pelprimo l'uffizio di cancelliere. Ma fino a Bonifacio Vili, il quale resti-

ognuno sa, che s. Lorenzo non e- tuì al sacro Collegio de' Cardinali
sercitò altra carica da quella in fuo- facendo Cardinale, nel 1298,
l'uffizio,

ri di arcidiacono , o camerlengo e , Riccardo Pe troni sanese, già da lui


di sovvenire e alimentare i poveri dichiarato vice-cancelliere che a- ,

colle proprie sostanze, e con quelle vea compilato ilDe-VI libro delle
della Chiesa, e nessuno ignora, che cretali. proseguendo questo
Perciò
per novecento e pili anni dopo il Porporato nella carica, ed a sotto-
suo martirio, quelli, che esercitarono scriversi vi ce- cancelliere, senza pren-
la carica , si nominarono cancellieri dere l'antico titolo di cancelliere , i

senza farsi riguardo alcuno. Il Man- Cardinali, che gli succedettero, fece-
dosio fu di parere, che le due voci ro altrettanto, cessando così insensi-
sieno sinonimi ,
perchè la dignità e bilmente il titolo di Cancelliere. P^.
il potere è eguale. 11 Panvinio poi Malinkrot de Archicancel. S, R. J.

dice che, nel 12 16, Onorio III con- pag. 334.


ferì la carica a Rainiero priore di Aggiunge il predetto Bovio pag.
s. Frediano di Lucca, il quale per 208, segueildo il parere di Saussai,
non essere Cardinale incominciò a Tract. de mist. Gali, script, cap.
sottoscriversi vice-cancelliere, e che VI, un'altra ragione del cambiamen-
i successori, benché fregiati della por- to del titolo dignitoso di cancelliere
pora, trovando introdotta la denomi- in quello piti umile di vice-cancel-
nazione, l'adottassero, e seguissero. liere,raccontando, che spesse volte
Ma il vero motivo, come affer- i romani opposero al cancelliere di
mano il Borgia, Lunadoro, Bovio ed S. R. Chiesa, quello che in Roma
altri, del cambiamento del titolo si era costituito dall'imperatore per di-
è, che il Cardinal Alberto di Mo- fendere i cittadini, come fra le altre

ra, fatto cancelliere della S. R. Chie- volteavvenne nel Pontificato di Gre-


sa da Alessandro III, elevato poi al gorio IX, ed a' tempi di Federico
Pontitlcato a' 20 ottobre 1187 col li. Vedendo adunque i Papi, che il

nome di Gregorio Vili , non fece cancelliere era divenuto oggetto d'in-
altro cancelliere Cardinale , ma ne vidia, ed esposto agl'insulti delle fa-
conferì l'uffizio a Mosè, canonico la- zioni, stimarono prudente diminuir-
teranense, che sotto di liu era sla- gli lo splendore del titolo, facendo
CAN CAN 61
che si sottoscrivesse con quello di compongono ne' concistori. A tal ef-
vice-cancelliere di S. R. Chiesa, qua- fetto nel giorno precedente al con-
si che esercitasse la carica per altri, cistoro, dall' uditore del Papa, o dal
e non per proprio uffizio. Cosi in sostituto del concistoro riceve i fogli
certa maniera cedeva la precedenza concistoriali , ossia ristretti delle pre-
nella denominazione al cancelliere conizzazioni, giacche,come notaro del
laico di Roma. Lo storico Villani ,
sagro concistoro, nota, e registra tutti
p. 54, narra, che il cancellierato di gh atti concistoriali in cancelleria.
Roma sotto JNicolò III (che fu crea- Quindi egh solo ha 1' ufficio di esten-
to nel 1277) era ereditario della dere i decreti, simili a quelli, che il

casa de' Brancaleoni. In quanto poi Pontefice pubblica in concistoro, dei


al parere di Lunadoro suaccennato, quali decreti si parlò superiormente,
sul tempo che il cancelliere cessò come ancora fu fatto cenno della fe-
d'essere bihliotecario, saràbene ret- de autentica, che rilascia de' mede-
tificarne l'epoca con quanto scrive
, simi decreti , fede che è la base, su
il Bernini a p. 281 del suo tribu- cui la segreteria de' brevi forma la
nale della Rota « quando l'ufficio di
: cedola concistoriale, che viene sotto-
vice-cancelliere, e di bibliotecario la- scritta dal Papa, dopo il qual atto si
teranense era lo stesso, ilche durò spediscono le bolle. Tutte le lettere
sino a Clemente V del i3o5 (anno di provvisioni apostoliche, che ven-
in cui stabilì la residenza Pontificia gono spedite col sigillo di piombo,
in Avignone) formata quivi una nuo- sono segnate da lui, o a nome suo
va libreria, « Vice-Cancellarii mu- da quelli che sopraintendono ai mi-
« nusa bibliothecarii officio distin- nisterii di lui. Le stesse provvisioni
si gui coepit , et factus est novus delle cattedrali, e abbazie concisto-
« bibliothecarius, qui vice-cancellarii riali, cui concorre il moto proprio del
'> munus non gessit, " e molti udito- Pontefice, oltre la schedola sottoscritta
ri di rota furono dai Pontefici di- dal Papa stesso, debbono esser con-
chiarati vice-cancellieri, e biblioteca- validate dai decreti stesi dagli utH-
ri i lateranensi. ziali della cancelleria. Della manie-
Passiamo a dire alcuna cosa in ra, colla quale si spediscono le prov-

generale sull'autorità, e sulle prero- visioni, che sono dispensate fuori del
gative del Cardinal vice-cancelliere concistoro,veggasi l' Araidenio, de
della Romana che tiene in
corte, Siylo Datariae lib. I, cap. II, et e.

custodia il sigillo Pontificio. Il Car- 18, num. 6, ed il Cardinal de Lu-


dinal Cancelliere pertanto, oltre quan- ca, nel suo libro intitolato il Car-
to abbiamo detto, presiede alla Can- dinale pratico. Inoltre il Cardinal
celleria apostolica con doppio titolo, vice-cancelliere riceve i giuramenti
cioè come Vice- Cancelliere di s. di fedeltà dei nuovi dignitari!, ve-
Chiesa , e come Somniista ,
prove- scovi, abbati, o priori nominati in
niente da due diverse bolle, che si concistoro, uditori di rota, abbre via-
spediscono in favore di lui , dopo tori di parco maggiore, reggente di
che è nominato dal Papa in con- cancelleria, avvocati concistoriah , e
cistoro. da molti che sono espressi nel
altri,

Come vice-cancelliere ha l' uffi- libro contenente le formole dei giu-


cio di vegliare sui piìi gelosi affari, ramenti. Tanto nella compilazione
e principalmente su quelli, che si dei decreti concistoriali, quanto nel
VOL. VII, n
i62 CAN CAN
ricevei-e i giuramenti, è assistito dal come sommista, e non come vice-
suiumentovato iiffiziale eli cancelle- cancelliere.
ria, che dal Ciampini viene chiama- Come sommista il medesimo Por-
to: Emi. Cardinalis vice-cancellarius porato presiede alla spedizione del-
rerimi concìstorìaliuni a secredsj le bolle, che vanno per camera. As-
il qual Ciampini stesso eser-
uiìlcio il sai antica è la spedizione delle bol-
citò quarantadue anni, unitiunente camera:
le pei- in tali bolle si ap-
all'altro di pro-sonimista ma però ^ ponevano alcune clausole , che non
con doppia patente. In oggi tal ca« erano conformi alle regole di can-
rica è perpetuamente riunita a quel- celleria , e perciò eiavi bisogno di
la di sostituto della soinmisteria a- uno special mandato del Pontefice,
postolica. ed il Cardinal sommista doveva
Egualmente, nella qualifica di vi- egli stesso redigere summam^ ossia
ce-cancelliere ,
presiede il Cardinale il ristretto della bolla, la quale do-
alla suaccennata spedizione delle bol- vea spedirsi per cameram.
le, che si spediscono per cancelleria W Cardinal sommista è' assistito
sub plumbo , le quali sono in sua in tale spedizione, come nelle bolle di
vece sottoscritte dai prelati abbre- via segreta j cui presiede, secondo che
viatori di parco maggiore , e rive- si disse al § I parlandosi del sostitu-
dute dai loro sostituti ha facoltà : to del som mi stato, non solo dal pre-
di punire gli uffiziali colpevoli di Iato pro-sommista, ma eziandio dal
cancelleria essendo tutti a lui sog- medesimo sostituto del sommistato.
getti per autorità concessagli da di- Però oggidì le sole coadiutorie si

verse costituzioni pontificie, partico- spediscono per camera in ragione


larmente dalla 84 di s. Pio V, e appunto delle clausole di sopravvi-
1 iportate dal Cohellio per la e. 1 7, venza, che non sarebbono ammesse
qual cosa ritiene diritto cumulativo dalla cancelleria. Ecco quanto dice il
.col Cardinal prò- datario , di proce- Lunadoro, Della corte diRoma^ sul-
dere tanto contro gli uffiziali , che del sommista. » 11 sommista
l'officio

contro gli spedizioneri , che si ren- » deve riconoscere sommariamente le


dessero rei in materia di spedizione J5 lettere apostoliche, che escono dal-
di bolle apostoliche, e contro qua- » la camera ; ed il presidente, o pro-
lunque, che in affare di giustizia e •5 sommista fa le veci di lui. Vi
di grazia, si renda colpevole in quella )i hanno quattro revisori, i quali
riguardante la ^ sua giurisdizione, e ti inviano le bolle, che rivedono, al-

la camera Apostolica, ed in altro, yyr uffizio del piombo e le quali ,

che tratta il Bovio a pag. 19, e il » vengono registrate poscia da uno


Ciampini De vice-cancellarii digni- « dei notari ; giacche Pio IV, colla
tate et prerogativa^ munere et au- w costituzione Ingens immani, or-
etorilate^ etc. yy dinò, che tutte le lettere aposto-
Finalmente questo Cardinale, co- » le quali riguardano la ca-
liche,
me vice-cancelliere, presiede e sotto- » mera, spedite o con sigillo di piom-
scrive alle bolle, che vanno per via » bo, o con forma di breve, debba-
segreta, ed in tale spedizione è as- « no essere registrate nella camera
sistito dal pro-sonimista^ e dal so- » stessa entro tre mesi, sotto pena
stituto del sonimistatOy benché que- « di nullità ". Si dee aggiungere,
sti due ufilziali appartengano a lui che le lettere beneficiali, secondo le
CAN CAN i63
costiliizioni In eminenti di Alessan- cenzo XI
i4 dicembre 1679, ^^^
a'
dro VI, e Ponlifice dignum di s. quale smembrò, ed abolì la mento-
Pio V, si possono conseguire anche vata concessione ai Cardinali vice-
dalla camera apostolica la quale, , cancellieri di detti ufficii vacabili, i

come dicemmo, spedisce pure le coad- quali erano: il reggente della Can-
iutorie, ec. Ma allorché vengono celleria, quindici abbreviatori di par-
tali lettere spedite dalla camera, de- co maggiore, e sei del minore, ven-
vono essere sottoscritte, e rivedute ticinque sollecitatori detti giannizze-
dal pro-sommista , e oltre le tasse ri, dodici notar! della rota, Ire cu-
di cancelleria pagano ancora una tas- bicularii, sette scudieri, ventisei ca-
sa ai segretarii di camera. valieri di s. Pietro, tredici di s. Pao-
Da altri poi vediamo qualificato lo, due del giglio, venti pii, custo-
il sommista l'ufficiale della Cancel- de, e portiere della Cancelleria, un
leria romana, come quegli che ha notaro delle contraddette, ed un no-
r incarico di far le minute, e di far tare delle confidenze. Anche Inno-
apporre ad esse il sigillo, che inol- cenzo XII, a beneficio della Came-
tre ammette nelle bolle delle clau- ra Apostolica, diminuì le rendite del
sole ^cui non è permesso agli ab- vice-cancelliere.
brevi atori di ricevere, a seconda del- La residenza del Cardinal vice-
le regole di cancelleria. Nei ruoli cancelliere, e degli ufficii del suo tri-
del palazzo apostolico, nel Pontifi- bunale è nel palazzo chiamato della
cato di Sisto V, il Cardinal Mon- Cancellerìa, presso Campo di Fiore,
tai to, suo nipote, è registrato colle uno de' più ampli e belli di Roma,
qualifiche di sommista^ e vice-can- come si dirà al § IV, fabbricato dal
cellierej le quali si leggono anche Cardinal Raffaele Riario, nipote di Si-
ne' Diarii di Roma^ eh' ebbero ori- stoIV, che fu spogliato da Leone X,
gine nel 171 6, mentre erane in pos- come consapevole della congiura tra-
sesso il Cardinal Ottoboni. mata contro di lui dal Cardinal Pe-
Anticamente, quando i Papi a- trucci, e dato per abitazione al Car-
bitavano il patriarchio lateranense, dinal camerlengo, che lo godette si-

nella mattina di Natale, dopo la ter- no a Clemente VII, il quale con sua
za messa, e prima del solenne con- bolla, confermata poi da Sisto V,
vito, il vice-cancelliere, con tutta lo assegnò in perpetuo ai Cardinali
la Cancelleria si recava dal Pontefi- vice-cancellieri della S. R. C. Inoltre
ce, il quale dava loro il pane ed il lo stesso Clemente VII, avendo nel
vino, come si ha dall'Ordine XIII 1 532, conferita la carica al suo nipote

romano p. 234. Cardinal Ippohto de Medici, emanò


Martino V creò molti degli ufficii nello stesso anno a' 5 luglio , la bolla
di Cancelleria, e Sisto V aumentò Etsi ad singula Romance Ecclesice
quelli vacabili ( Vedi ). Di questi officia^ e non solo con essa rese per
della Cancelleria, i Pontefici asse- lui, e successori perpetua la carica
gnarono una porzione per appan- di vice-cancelliere , concesse diverse
naggio del Cardinal vice-cancelliere, prerogative e privilegi ; ma unì alla
il quale nella vacabilità rassegnava dignità stessa la basihca contigua,
di piena potestà, ed appropriava a col titolo Cardinalizio di s. Lorenzo

se medesimo il loro prezzo, come in Damaso, che il mentovato Ria-


si legge nel moto proprio d'Inno- rio avea pure riedificata, come si
i64 CAN CAN
può vedere all'articolo Chiesa di s. Cardinali vice-cancellieri evvi pure ,

Lorenzo in Damaso. Ed è perciò, che quella, che godevano soltanto i Car-


la carica di vice-cancelliere va sem- dinali decano camerlengo e peni-
, ,

pre unita con questo titolo Cardi- tenziere, ciot;, che nella pompa fu-
nalizio. Che se il Cardinale vice-can- nebre del trasporto de' loro cadave-
celliere prò tempore fosse vescovo ri, soleva farsi la cavalcata ( P^edi)
siiburbicario, la ritiene eziandio a coir intervento della famiglia Ponti-
titolo di commenda, e se poi appar- fìcia. In fatti il Ciampini , » De
tenesse all'ordine de* preti o de* dia- »> solemni funebri que pompa , quae
coni, la chiesa diviene titolo presbi- >» in cadavere vice-cancellarii , dum
terale, o diaconale, secondo il gra- « ad sepulturam defertur observa- ,

do di chi la possiede, nominando il » tur "e. VII, rilevando che il Car-

vice-cancelliere a tutti i benefìcii di dinal vice-cancelliere nella curia ro-


essa, che non sono affetti. E però da mana è il primo dopo il Sommo
che se un Cardinale prete
avvertirsi, Pontefice, dice essere giusto e con-
o diacono viene elevato a questa veniente, che nelle esequie di lui si
carica ,
può ritenere in commenda usi maggior solennità , riportando
il o diaconia
titolo ma deve su- , perciò il Diario del maestro di ce-
bito assumere quello di detta chiesa, rimonie Paolo Alaleona, il quale de-
come risulta dai registri concistoria- scrive quelle celebrate, a' 4 marzo
li. Rinunziata però la carica, cessa 1089, al Cardinal Alessandro Far-
il titolo o diaconia della chiesa , e nese vice-cancelliere, arciprete della
se ne otta un'altra. Il Piazza , Ge- basilica vaticana. Dice pertanto l'A-
rarchia Cardinalizia , del titolo V laleona , che il cadavere di lui ve-
di s. Lorenzo in Damaso^ pres- stito pontificalmente fu esposto nel-
so il teatro di Pompeo, detto in l'aula della Cancelleria, ove si re-
Prasino , dice che in questa chiesa carono i religiosi a cantare l' ufficio
vi sono alcuni cappellani, detti val- de' morti, assistendovi trentotto Car-
trini dal fondatore, i quah devo- cappa paonazza, e che do-
dinali in
no celebrare messa ne' giorni di
la po r i canonici di s. Lorenzo
uffizio

Cancelleria, dopo il fine di essa, a in Damaso consegnarono il corpo


comodo degli uffìziali del tribunale, del defunto a quelU di s. Pietro
che volessero ascoltarla. V. Gio. Bat- per essere loro arciprete, venendo
tista Bovio, La pietà trionfante sul- trasportato, sopra letto coperto di
le grandezze del gentilcsi-
distrutte panno aurato , alla chiesa del Gesù
jno, nella magnifica fondazione del- dal defunto fabbricata. Precedevano
la insigne basilica di s. Lorenzo in le confraternite, gli Ordini religiosi,
Damaso di Roma , colla serie sto- indi diversi sacerdoti , ed i capitoli
rica di tutte lesue chiese figliali, di s. Lorenzo in Damaso, e vatica-
degli ufjlcii della Cancelleria Apo- no , e poi il letto col cadavere. Se-
stolica, ede cancellieri della S. R. guivano la cavalcata composta del
Chiesa, Roma 1729; ed Antonio maggiordomo Pontificio, coi vescovi
Fonseca, già canonico di s. Loren- assistenti al soglio, gli uditori di ro-
zo in Damaso, vescovo di Jesi, De ta coi loro mantelloni, gli abbrevia-
basilica s. Laurentii in Damaso, toli di parco maggiore, ed i fami-
Fani 1 745. gliari del Papa con vesti rosse, men-
Finalmente fra le prerogative dei tre quelli del defunto vestiti a lut-
,

CAN CAN i65


to circondavano il feretro. Innanzi ed alcuni nipoti de' Pontefici, e mol-
gli uditori di rota cavalcarono due ti si resero illustri per santità e
protonatari partecipanti ; inoltre è dottrina. Tredici meritarono di a-
da avvertirsi che gli uditori di ro- scendere la veneranda cattedra di
ta, e gli abbreviatori vi si recaro- s. Pietro cioè Giovanni XIII, Ste-
,

l no, come addetti al vice-cancelliere fano IX detto X, s. Gregorio VII,


poiché alle cavalcate degli altri Car- Gelasio II, Lucio II, Alessandro III,
dinah non intervenivano. Gregorio Vili, Onorio III, Innocen-
zo IV, Urbano VI, Innocenzo VII,
§ III. Serie dei Cancellieri e vice- Alessandro VI e Clemente VII.
Cancellieri dì Santa Romana Il primo Cancelliere, come dimo-

Chiesa. stra nel suo catalogo il Bovio, è il

dottore s. Cxirolamo, il quale, secondo


Nel tessere il catalogo dei Can- la più comune opinione, essendo sta-
cellieri, e vice-Cancellieri della Chie- to altresì Cardinale, congettura egli
sa Romana, seguendo principalmen- che questa fosse carica CardinaHzia
te quelli compilatida Bovio, e Ciam- sino dall'origine. Sebbene poi s. Gi-
pi ni, vi aggiungiamo alcuni, che po- rolamo non avesse l'espresso titolo di
temmo rinvenire presso altri auto- Cancelliere di santa Romana Chiesa,
ri. Il primo però a tesserlo fu Gia- ne fungeva l'uffizio, e le ingerenze.
como Cohellio, il quale nella Noli- Tutti convengono che il santo fos-
tia CardinalatuSj stampata in Ro- se stato segretario del s. Da- Papa
ma nel i6i3, dopo aver trattato maso I,comprova il Breviario
e lo
nel e. XVII, p. 193: De vice-can- Romano a' So settembre nelle le-
cellariis, nele. XXXVIII, p. ^45, zioni, dicendosi « Hieronymus Ro-
:

ragiona, de varia vice-cancellarii » mani ad Damasum Pontifìcem


nomenclatura^ quive liane dignità- w profectus,ejus ecclesiasticis Htteris,
tem adtribuerint \J ultimo poi a . « ac epistolis scribendis ad jutor fuit ".
parlarne fu monsignor Fonseca, il Ciò premesso, ed essendo il segre-
quale nella citata sua opera de ba- tario sinonimo di bibliotecario e can-
silica s. Z^ifre/i/zzetc, pubblicata nel celliere, perchè significavano una stes-

1745 p. 166, nel e. Vili, tratta sa cosa nell'esercizio dell'uffizio, sem-


de auctore hujus basilicaej catalo- bra dimostrato che s. Girolamo pos-
gus titulariuni. Non si può compren- sa dirsi il primo cancelliere, anche
dere come il Fonseca siasi discosta- per le ragioni, e testimonianze, che
to nella serie de' vice-Cancellieri dal adduce il predetto autore. Che poi
Ciampini sebbene dovesse crederlo
, fosse una stessa carica quella del
piti di qualunque altro informato bibliotecario, e quella del Cancellie-
su questa materia da lui esaurita re, si prova dal testo di Adriano I,

con profondità di cognizioni. Noi dist. 63, in Glos.^ oltre quanto si


per altro ci gioveremo di tutti, in- disse superiormente , ove si legge :

serendo cronologicamente quelli, che Anastasius bibliothecarius Romance


furono riconosciuti per Cancellieri, o Sedisy e spiega la Glossa: Hoc est
da
vice-Cancellieri dai citati autori e cancellarius Romance Sedis.
altri, rettificando gli equivoci. Oc- Ecco pertanto il catalogo de' Can-
cuparono sì importante e luminoso cellieri e vice- Cancellieri della Chie-
uffizio personaggi di alto hgnaggio, sa Romana.
,

i66 CAN CAN


Anno 370. S. GirolamOy naio nel- tato dal Ciacconio e dal Ciampmr,
la città di Stridonia, situata tra la fiori nel Pontificato di Giovanni
Dalmazia e l'Ungheria ( F. Capor, III. Si vede sottoscritto in un pri-
ilella patria di s. Girolamo), fu in- vilegio conceduto da quest' ultimo
vitato a Roma da Damaso I, che colla data: mense majo 5'jo per
lo fece suo segi'etario o cancelliere, manus Pelri episcopi Cancellarii
affinchè rispondesse ai dubhii fatti sanctae Sedis Apostolicae.
alla Santa Sede, proponesse la ve- 590. Pietro, diacono Cardinale ro-
ra confessione di fede, ed insegnas- mano, promosso alla dignità dal suo
se ciò, che si dovea credere dai amico s. Gregorio I Magno , dopo
convertiti dall'eresia per essere am- la morte del quale si oppose all'in-
messi nella comunione cattolica. In- cendio, che si voleva fare dei libri
di, Fanno 870, terzo del suo
verso di lui, e fini di vivere a' 1 2 marzo
Pontificato, come riporta anche Ciac- 6o5.
conio, fu da esso creato Cardinale di 594. Giovanni, vescovo di Alba-
S. R. C, col titolo di s. Anastasia ad no, che nel Pontificato di s. Gre-
Palatinas, ed avendo poscia il Ponte- gorio I , come Cancelliere e biblio-
ficeterminato la fabbrica della chie- tecario di S. R. C, sottoscrisse un
sa di s. Lorenzo, che da lui fu det- privilegio per Onorato abbate sub-
ta di Lorenzo in Damaso, volle
s. lacense.
che il primo a goderne il titolo 600. Leone, arcipi'ete del titolo
fosse s. Girolamo (F'edi), il quale di s. Lorenzo, il quale appellasi di
rese Tanima a Dio in Betlemme Damaso Papa.
verso l'anno 384- H corpo di lui 680. Stefano, diacono Cancelliere
col Presepio fu trasferito in Roma, della Chiesa Romana, di cui si fa
e riposto nella basilica di s. Maria menzione nel VI concilio generale
Maggiore. Come però s. Girolamo celebrato in Costantinopoli, a' tempi
ebbe occupato il titolo di s. Loren- di Papa s. Agatone, nel 680, con-
zo in Damaso, così ci pare di do- tro i monoteliti.
ver qui registrare in carattere cor- 707. Gregorio, vescovo d'Ostia,
sivo quelli , che lo portarono sino secondo l'Ughellio, fu bibliotecario,
all'unione colla dignità di vice-can- o Cancelliere di Giovanni VII , e
ceUieri, dando in tale maniera la sottoscrisse, dodici giorni avanti le

serie de' titolari di quella basilica. calende di agosto 707, un privile-


444* '^' Prospero d'Aquitania è gio pel monistero di Subiaco.
il primo, di cui il Bovio dica tro- 735. Epifanio, prete Cardinale
varsi memoria, che abbia esercitato del titolo di s. Lorenzo in Damaso.
il cancellierato. In tale uffizio servi 745. Leone, prete del titolo di
Papa s. Leone I. s. Damaso.
494» Projecrizio^ o Projetlizio 761. Marino, umile prete della
prete Cardinale di s. Lorenzo del S. R. C. del titolo di s. Lorenzo
titolo di s. Damaso. detto in Damaso.
499- Lorenzo, prete Cardinale di 796. Giovanni, vescovo di Selva
s. Lorenzo in Damaso. Candida, promosso da Leone III
Specioso, prete Cardinale di s. Lo- alla carica, del quale si ha memo-
rcnzo del titolo di s. Damaso. ria nel privilegio di Carlo Magno,
570. Pietro, Cancelliere, rammen- accordato alla chiesa di s. Salvato-
CAxN CAN 167
re nella città Leonina, leggendosi go3. Cristoforo, prete Cardinale
nella sottoscrizione : »» Datum Eres- del titolo di s. Lorenzo in Damaso,
M burgi per manus Joannis biblio- nel go3 , invase la cattedra Ponti-
M thecarii, et Cancellarii Ecclesiae ficia.

*» Romanae, Vili kal. januarii an- 906, o 910. Teofilato, che sino
>» no Dom. 798, Leonis quarto ". III al 920, fu CancelHere di Sergio III,
Egli fu legato Pontificio presso Lo- Anastasio III, Landò, e Giovanni X.
dovico I // Pio. 920. Stefano, primicerio pro-can-
828. Giovanni, vescovo d'Albano, dignità, che esercitò fino al
celliere,
sottoscrisse un privilegio sotto Gre- 95o, cioè ne' Pontificati di Giovan-
gorio IV. ni X, Leone VI, Stefano Vili, Gio-
847. Teodoro _, arcicancelliere vanni XI, Leone VII, Stefano Vili
della santa Romana Chiesa, che me- detto IX, Martino III ed Agapito
ritò la fiducia di Pasquale I. Ciac- II, come apparisce dalle bolle. Il

conio, seguito dal Bovio, lo riporta Cohellio osserva, che vi fu altro


all'anno 817,6 quest'ultimo aggiun- Stefano primicerio, il quale eserci-
ge che , dopo r 847 , in cui lo re-» tò il Cancellierato per dieci anni, da
gistra Ciampini , non se ne par- Martino III ad Agapito II, che mo-
lò più. ri nell'agosto gSG.
Stefano y Cancelliere della S. R. 960. Sergio j vescovo di Narni ,

Chiesa, summentovato. Cancelliere e Cardinale, che nel 965,


MegistOj o MegezziOy prima mo- fu elevato al Pontificato col nome
naco, e poi abbate del monistero di Giovanni XIII, e fu il primo dei
di s. Gregorio, che per la sua dot- Cancellieri, il quale fosse creato Pon-
trina, e pietà fu da Leone IV crea- tefice.
to Cardinal vescovo d'Ostia, e poi 965. Tidone, vescovo di Porto e
Cancelliere di S. R. C. Selva Candida, fu nominato alla ca-
858. Anastasio, bibliotecario, suc- rica da Giovanni XIII.
cesse a Megisto sotto Nicolò I, e 992. Pietro, abbate Cancelliere
dalla carica di Cancelliere s'intitolò sotto Giovanni XV, il cui nome si

bibliotecario, giusta costume dei il rinviene sottoscritto a diverse bolle.


primi secoli, e lo ebbe anche come 993. Giovanni 3 prete Cardinale
cognome. Esercitò la carica ne' Pon- di s. Damaso.
tificati eziandio di Adriano II e Gio- 994. Giovanni, vescovo di Nepi,
vanni Vili, colla dignità Cardinali- fatto CancelHere da Giovanni XV
zia, che il Ciacconio dice conferita- detto XVI. Fra le bolle, che sot-
gli da Stefano V detto VI per la toscrisse, evvi quella della prima so-
sua profonda scienza. lenne canonizzazione di s. Udalrico-
Leone, vescovo Cardinale di san ioo3. Pietro, vescovo d'Ostia,
Lorenzo in Damaso. fatto Cancelliere da Giovanni XVIII,
871. Pietro, diacono di S. R. C. sottoscrisse una bolla per la basili-
Cancelliere del sagi'o palazzo, secon- ca vaticana.
do Galletti. Gregorio, vescovo d'Ostia, fu Can-
883. Valentino fiorì sotto Papa celliere sotto Giovanni XVIII, come
Marino I, o Martino II, e viene apparisce da un diploma per la
rammentato anche dalla Gali. Chri- chiesa de' ss. Cosma e Damiano.
stiana. IO 12. Pietro, Cardinale diacono
i68 CAN CAN
Cancelliere, poi vescovo di Palestri- s. Leone IX, seppure non fosse sta-
iia, che deve essere il medesimo re- to per titolo onorifico ,
giacche lo
gistrato dal Ciampini all'anno 1022. stesso Papa fece il seguente Cancel-
ioi3. Pietro^ Cardinale del tito- liere

lo di s. Damaso. io5i. Federico Giiiniano Goz-


IO 19. Pellegrino y arcivescovo di zolone di Lorena, fatto da s. Leo-
Colonia. Siccome non risiedeva in ne IX diacono Cardinale di s. Ma-
Roma, Benedetto vescovo Porto di ria in Domnica, sostenendo le veci
sottoscrisse le bolle in vece,sua di Ermanno. Il Ciampini dice, che

come rilevasi da un diploma di fu bibliotecario e Cancelliere di S.


Giovanni XIX a Pietro, vescovo di R. C. per l'arcivescovo di Colonia
Selva Candida. arcicancelliere , ma per morte di
1022. Pietro i Cardinale diacono, questo, o per sua rinunzia, nel io') 3,
rappresentato da Giovanni vescovo Vittore II dichiarò Cancelliere il
di Palestrina, come si legge da un medesimo Federico, che si sotto-
diploma di Giovanni XIX detto scrisse vice-Cancelliere, e, nel i oSy,
XX : Datum per manum Joannis ad onta della sua ripugnanza , fu
Cardinalis, et Cancellariiy loco Pe- eletto Papa, col nome
X. di Stefano
tri diaconi. Dicemmo già, che il Nell'assenza di Federico da Ro-
Galletti, nel 1027, rinvenne un Pie- ma, quando si recò a Costantinopoli
tro vescovo di s. Ruffina , arcican- per legato, esercitarono l' uffizio di
ceUiere. cancelliere Ildebrando, Uberto, ed
1034. B. Gregorio, vescovo d'O- Aribone, e continuarono sotto lo stes-
stia, già abbate de' ss. Cosma e so Stefano X, e per due anni sotto
Damiano, ad Micam Auream, crea- Nicolò II fino al106 1.
to Cardinale da Benedetto IX, ad io6i. Ildebrando Aldobrandeschi
onta della sua ripugnanza. di Soana , monaco benedettino, ar-
io36. Pietro, Cardinale diacono, cidiacono-Cardinale, economo o Ca-
bibliotecario, e Cancelliere sino al merlengo di S. R. Chiesa, nel io6r,
Io5o ; però il Ciampini lo pone al da Nicolò II fu fatto Cancelliere del-
1045, e dice, che per sei anni e- la medesima, e, nel 1073, benché
sercitò una tal carica. ritroso, venne esaltato al Pontifi-
1049. ^^onCj prete Cardinale di cato col nome di Gregorio VII, che
s. Lorenzo in Damaso. la Chiesa venera per santo. Uber-
I o5o. Ermanno , Erimanno , o to di Borgogna, monaco benedettino,
Jeronimo arcivescovo di Colonia
, ,
fatto da s. Leone IX Cardinale vesco-
ed arcicancelliere di S. R. C. s. Leo- vo di Selva Candida, come si ac-
ne IX, essendosi recato in Colonia cennò, per un tempo fece le veci di
coU'imperatore Enrico III, per gra- Cancelliere. A ribone poi fu proto-
titudine alle onorificenze fattegli da scrinario, e primicerio di s. Chiesa,
Ermanno, lo creò Cancelliere di S. ed esercitò la carica di prò -Cancel-
R. C, col titolo di s. Giovanni a liere , venendo da Stefano X pro-
Porla Latina per lui, e successori mosso a Cardinal arcidiacono.
nel vescovato , oltre altri privilegi. 1061. Bernardo di Pa^ia, vesco-
Questa concessione non si ammette vo d'Anagni, dopo i suddetti tre in-
dai critici, e lo provano i Cancellieri, dividui, o nel tempo delle loro le-
che furono nominati dai successori di gazioni fu fatto Cancelliere
, da
,, 11 ,

CAN CAN 169


Nicolò II, ovvero da Alessandro II. dinaie diacono di Pasquale II, di cui
1062. S. Pietro Damiani, Cardi- il Ciacconio riporta la sottoscrizio-

nal vescovo d'Ostia, dottore di santa ne d' bolla come Cancelliere.


una
Chiesa, secondo Bovio, od altro Pie- II 19. Ugone d' Alatrij Cardina-
tro Damiani, come vuole il Ciampi- le de' ss. XII Apostoli, venne da Ca-

^ ni, fu Cancelliere. listo II nominato Cancelliere.

io63. Pietro, romano, venne da 11 22. Grisogono Malconcino da


Alessandro II creato Cardinale bi- Pisa, Cardinale diacono di s. Nicola
bliotecario, e Cancelliere di S. R. C. in CarcerePasquale II, fu Can-
di

Ei sottoscrisse varie bolle nel Pon- celliere della Sede Apostolica , se-
tificato di lui. condo il Ciampini; dignità, che pe-
IO 65. Pietro Clerici, forse di Mi- rò il Bovio gli fa dare da Gela-
lano, fatto Cancelliere da Alessan- sio II.

dro II. 1123. Aimerico Segni, borgogno-


Mainardo Campano di nobile stir- ne, da canonico regolare, fu creato
pe. Cardinal vescovo di Selva Can- Cardinale di s. Maria Nuova, e Can-
dida, sotto Alessandro II esercitò la celliere di s. Chiesa da Calisto II ;
carica di bibliotecario e Cancelliere. posto, che egli occupò per venti anni.
1073. Leone, prete Cardinale di In quel tempo, sotto 1' antipapa A-
s. Lorenzo in Damaso, come voglio- nacleto II, furono suoi Cancellieri
no alcuni. Sasso e Matteo. Aimerico ebbe stret-
1079. '^l^^^to, o Idelberto, ftitto ta amicizia con s. Bernardo, dal qua-

da Alessandro II Cardinale prete le molte lettere atfettuose,


ricevette
divenne poi Cancelliere. e nell'epistola 3i3 gli furono de-
Pietro Guglielmo, fatto Cardinale scritte le obbligazioni del Cancelliere.

di s. Giorgio da s. Gregorio VII 1 3o. Angelo, prete Cardinale di


fu bibliotecario e Cancelliere, indi s. Lorenzo in Damaso.
seguì l'antipapa Clemente III. 1 37. Gerardo CacciancmicijCav-
1097. Lanfranco esercitò la ca- dinale prete di s. Croce in Geru-
rica di luogotenente del Cancelliere, salemme, fu da Innocenzo II pro-
o neir assenza da Roma di questo, mosso a Cancelliere e bibliotecario
o nella sospensione del precedente, di s. Chiesa , finché , a' 1 2 marzo
sottoscrivendosi Vicegerente del Can- 1144} divenne Papa col nome di
celliere. Lucio II.

1 099. Deus dedit, prete Cardinale 1 143. Guido Moricoso, o Mori-


di Lorenzo col titolo di s. Damaso.
s. cono, prete Cardinale de' ss. Loren-
1099. Giovanni Gaetani, o Cae- zo e Damaso.
tani, di nobilissima famiglia di Gae- II 44- iV^^'co/5, prete Cardinale di
ta, prima monaco benedettino, fatto s. Lorenzo in Damaso, onlmesso dal
diacono Cardinale di s. Maria in Fonseca nella sua serie.
Cosmedin, e Cancelliere da Urbano 1 45. Roberto Bulleno inglese ,

II, esercitò la carica, secondo il JVo- fatto Cardinale da Innocenzo II, e


vaes, anche sotto Vittore III e Pa- Cancelliere da Lucio II.
squale II, e, nel 11 18, succedette a II 47- Guido M aricotti ,
pisano,
questo col nome di Gelasio II. Da Cardinale diacono de' ss. Cosma e
^ alcuni è venerato per santo. Damiano, dopo la morte di Roberto,
iii5. SicconCy o Sigizzoncj Car- da Eugenio III, fu fatto Cancelliere.
, 1

17© CAN CAN


Barone, cappellano e scrittore a- 1171 o 1173. Lamberto o Uni'
|
postolico, <lopo la morte di Aimerico, herto Crivelli, prete Cardinale di s.
supplì all'impiego di Cancelliere sotto Lorenzo in Damaso, poi Papa Ur-
Celestino III nell'esaltazione di Caccia- bano HI.
nemici, e dopo la morte di Maricotti. 1 178. Alessandro III ritornato pa-
1 1 5o. Giovanni PaparOj o Pa- cificamente in Roma, elesse in Can-
pero ni j Cardinale prete del titolo celliere Alberto Mora, beneventano,
di s. Lorenzo in Damaso. già monaco cistcrciense, e Cardinale
II 52.Rolando Bandinelli, sane- pretedi s. Lorenzo in Lucina, il qua-
se, canonico regolare, da prete Car- le, a' 20 febbraio 1187, divenne Pa-
dinale di s. Marco, ebbe da Euge- pa col nome di Gregorio VIII , e
nio III, nel II 52, la carica di Can- con lui terminarono i Cardinali ad
celliere, che esercitò sino al ii58, intitolarsi Cancellieri, ed incominciò
finché poco dopo fu creato Ponte- ad essere permanente il titolo di vi-
fice col nome di Alessandro III, In- ce-Cancelliere, come si jlisse.

di per circa diciotto anni non \i fu Uberto Allucingoli , prete


II 85.
alcun Cancelliere nella curia roma- Cardinale dis. Lorenzo in Damaso.

na, venendo esercitata la carica dai 1186 e 1187. Nell'assenza da


notari, il che avvenne, perchè ap- Roma del Cardinal Mora suppli- ,

pena eletto Papa Alessandro III ,


rono la carica di Cancelliere tre
essendo insorto lo scisma sostenuto notari , uno dopo l' altro, come pro-
da quattro antipapi, fu egli costretto cancellieri. Il primo fu Dauferio,
a fuggire da Roma, ed andare ra- notaro e suddiacono, che l'esercitò
mingo. nel 1 8 1 Gli successe maestro Ugo-
.

I notari a tal uffizio assegnati si ne Pierleoni romano, ovvero Rica-


chiamarono maestri. Nel59 co-
1 1 soli che supph nel postò
toscano,
minciò a fungere la come
carica, dal 1182 a tutto l'anno seguente.
pro-Cancelliere, il maestro Erman- Indi soltenlrò Trasimondo^ e seguì
no suddiacono della Chiesa Romana fino al I 86. Divenuto Pontefice
1

e notaro apostolico, il quale conti- il Mora, non fece Cancelliere un


nuò sino al II 66, in cui Alessan- Cardinale secondo il costume, ma
dro III lo esaltò alla poi'pora. un certo Mose^ canonico regolare
Dal ii65 o 1166 prose^ n il lateranense, soggetto ragguardevole,
prò - Cancelliere nella persona del che alcuni dicono aver già fatto da
maestro Gerardo notaro, della no- pro-cancelliere, o vice-cancelliere. E
bile famiglia Allucingoli di Lucca sebbene rimanesse effettivo nella ca-
parente di Lucio III, che continuò rica , continuò a sottoscriversi vice-
nella supplenza sino al 1 168, venen- cancelliere, siccome praticarono i

do fatto Cardinale. successori. Egli ebbe tutti gli emo-


Il maestro Graziano di Pisa, sud- lumenti, come gli antichi Cancellieri,
diacono e notaro di S. R. C. fu e ne esercitò l'incarico durando nel
prò cancelliere dal 11 68 fino al suo posto per insino all'anno 1190.
1178, epoca in cui terminò il la- I 89. Pietro, Cardinale prete di
1

grimevole scisma. Alessandro III poi s. Lorenzo in Damaso.


lo annoverò al sacro Collegio. 1191. Egidio Pierleoniy romano.
1 163. Pietro de Miso, prete Car- Cardinale diacono di s. Nicola in
dinale di s. Lorenzo i\i Damaso. Carcere, fu fatto vice-cancelliere da
è i

CAN CAN 171


Celestino III. Poco visse, e gli suc- cono, notaro apostolico, uditore di
cesse Cencio Savelli romano, da rota. Cardinale d' Innocenzo III, e
Celestino III creato Cardinale, e poi vice-cancelliere.
camerlengo, e vice-cancelliere della 1227. SinibaldoFic scili, genovese,
Sede Apostolica, o prò- cancelliere, da Onorio III fu fatto vice-cancel-
o vicegerente della Cancelleria, in- liere, e da Gregorio IX Cardinale
di Papa, nel 1216, col nome di prete di s. Lorenzo in Lucina, poi,
Onorio III. nel 1243, fu creato Papa col nome
I 195. Maestro Rainaldo, accolito d' Innocenzo IV.
e cappellano del Papa, fu fatto vice- 1228. Maestro Martino , o Ma-
gerente, o vice- cancelli ere, e vi du- rino Filomarino Ebula^ sanese, o
rò poco tempo, giacché da Innocen- napoletano, venne da Innocenzo IV,
zo III fu eletto inoltre, e consacrato o piuttosto da Gregorio IX , nomi-
vescovo d'Acerenza. Dopo di lui il nato vice-cancelliere, poi arcivescovo
Papa nominò pro-cancelliere il mae- di Capua. Compose tre volumi colle
stro Biagio suddiacono, e notaro formule per compilare lettere apo-
apostolico , indi vescovo turritano. stoliche, brevij bolle e diplomi Pon-
Quindi fece pro-cancelliere il mae- tifìcii.

stroGiovanni suddiacono, e cappel- 1235. Maestro Bartolomeo^ vice-


lano, elevato dipoi alla poi'pora. cancelliere di Gregorio IX.
i2o5. Giovanni Contij anagnino. 1236. Maestro G u glielmo j notavo
Cardinale diacono di s. Maria in del Papa, vice-cancelliere sino al
Cosmedin, fu dichiarato cancelliere, 1237.
da Innocenzo III suo cugino onde , Rainiero y domenicano, vice-
Fr.
con lui risorse tal titolo, e con lui cancelliere, poi da Innocenzo IV
esercitò 1' impiego , sino al 1 2 1
5, fatto vescovo di Magallona.
Rainaldo, vice -cancelli ere , di cui Fr. Giacomo Boncampio, bolo-
s' ignorano le notizie. gnese, domenicano, fatto vice-cancel-»
12 16. Rainiero, priore di s. Fre- here da Innocenzo IV, nel 1243,
diano di Lucca, vice-cancelliere di e vescovo della propria patria.
S, R. C, «, nel 1220, eletto patriarca 1244- Maestio Martino o Ma-
antiocheno. rinOy francese, fu uno de' primari
Maestro Tommaso di Capua, vice- uffiziali della Cancelleria, ed Inno-
cancelliere, poi Cardinale. cenzo IV ne premiò i meriti col
1221. Maestro Guglielmo di Pie- conferirgli la carica del vice-cancel-
monte esercitò il vice-cancellierato lierato.
sino al 1222, in cui fu fatto vescovo 1252. Maestro Guglielmo di Ca-
di Modena, e legato da Onorio III. tadegOj maestro delle scuole di Par-
Maestro Guidone Pierleoni , o ma , vice-cancelliere d' Innocenzo IV,
Guido Besonzio di Orvieto, cappel- e di Alessandro IV. Novaes, tomo
lano, e notaro della Sede Aposto- III, pag.208, dice che certo Gu-
lica dal 122 3 sino al 1227, ^^ glielmo lombardo, vescovo di Mo-
P*'°'
cancelliere, o vice-cancelliere, eh' dena, e legato nel settentrione, al
kj stessa cosa. Nel i2o5, Innocenzo suo ritorno fu fatto vice-cancelliere,
III lo avea creato Cardinale. Fu e poi da Innocenzo IV, nel 1244»
anche vescovo prenestino. Novaes creato Cardinale.
riporta eziandio un Giovanni suddia- 12 58. Maestro Giordano Pironto
,

172 CAN CAN


de* conti di Terracina , suddiacono del VI libro delle Decretali, pre-
apostolico, notavo di s. Chiesa, e miato da Bonifacio Vili colla carica
prelato della aincelleria, da Ales- di vice-cancelliere, e colla dignità
sandro IV fu nominato vice-cancel- Cardinalizia. Fu il primo, che rias-

liere. Tre volte rinunziò alla carica, sunse colla porpora il vice-cancel-
ed altrettante gli fu conferita, finché lierato di S. R. C, carica che tornò
Urbano IV Io promosse alla porpora a possedersi dal sagro Collegio, sen-
nel 1161. za che però fosse ripreso il titolo di
Maesti'o Rolando , vice - cancel- cancelliere.
liere. Pietro Valeriano Duragnerra di
1260. Maestro Michele tolosano, Piperno, Cardinale, e vice-cancel-
uno de' primi prelati della Cancel- liere di Bonifacio Vili.
leria , da Alessandro IV fu dichia- i3o4. Papiniano della Rovere,
rato vice-cancelliere. patrizio di Torino, fu fatto da Bo-
1271. Giovanni Leccacorno, pia- nifacio Vili, nel 1296, vescovo di
centino, fatto vice-cancelliere da Gre- Novara, poi di Parma, indi vice-
gorio X. cancelliere. Di quest'ultima carica
1273. Lanfranco, arcidiacono di prese possesso sotto Benedetto XI.
Bergamo, fatto vice-cancelliere da i3o5. Arnaldo Novelli, francese,
Gregorio X,
continuò ad esercitare abbate cistcrciense, da Papa Cle-
tal carica fino a Giovanni XXI. mente V
(che stabili la residenza
1276. Maestro Pietro Peregrossi, Pontifìcia in Avignone ) , fu fatto
milanese, vice-cancelliere di Giovan- vice-cancelliere di S. R. C, e Car-
ni XXI, Nicolò III, Martino IV e dinale di s. Prisca nel i3io. Morì
Onorio IV, elevato alla porpora da nel i3i7. La Cancelleria Apostoli-
Nicolò IV nel 1288. ca , com' è naturale a vedersi , si

1288. Matteo d' Acquasparla trasferì a que' giorni da Roma in


prete Cardinale di s. Lorenzo in Avignone.
Damaso. i3i4. Pietro Arnaud, francese,
1288 o 1291. Giovanni le Moi- abbate benedettino, cappellano, e
ne, o Monachi, o Monaco, detto uditore di rota, fu creato Cardi-
ancora de Granches francese udi- , nale, nel i3o5, da Clemente V, e
tore di rota, vice-cancelliere, ad i- poi da lui fu fatto vice-cancelliere.
stanza di Carlo II re di Sicilia da Morì neli3i6.
Celestino V, nel settembre del I2g4, 1 3 1 6. Quacelino de Jean, o di
venne creato Cardinale. Ossa, francese, era nipote di Gio-
1294' Nicolò de Nonancour, vanni XXII, che lo fece Cardinale,
prete Cardinale di s. Lorenzo in e vice-cancelliere.
Damaso. i3i7. Pietro Testori, francese, o
1294- Giovanni di Gastroceli, le Tessier de Cahors, cappellano, e
napoletano, monaco benedettino, ar- uditore di rota. Cardinale e vice-
civescovo di Benevento, da Celestino cancelliere di Giovanni XXII, morì
V fu dichiarato Cardinale e Cancel- nel i325.
liere , come vuole Novaes, tomo IV, i33o. Pietro de Prato o de Pre-
pag. 2 5. lati, francese, arcivescovo d'Aix, fu

1294. Riccardo Petroni, sanese, dichiarato da Giovanni XXII Car-


celebre giureconsulto, esaminatore dinale vice-cancelliere della S. R, G.
CAN CAN 173
1337. Bertrando ctEux o Deii- recandosi in ebbe da
quella città,
ciò j francese , fatto da Benedetto molte nazioni l'ubbidienza. 11 Car-
XII Cardinale di s. Marco, e vice- dinal Monturco ne seguì le par-
cancelliere, carica che esercitò anche ti, e poscia mori in Avignone nel
sotto Clemente VI. i385.
1342. Ugo Roggiero^ francese, i368. Pietro di Bankaco, Bau-
da Clemente VI fu fatto in Avigno- kacOj o KinacOy prete Cardinale di
ne prete Cardinale di s. Lorenzo s. Lorenzo in Damaso.
in Damaso. 1370. Pietro Corsini3 prete Car-
1343. Pietro de Prato ^ o de^Pre- dinale di s. Lorenzo in Damaso.
latij nuovamente vice-cancelliere. Il 1378. Rainolfo da Monturco, o
Ciampini lo registra pure all' an- Gerza, francese, nipote del Cardinal
no i356 nel Pontificato d'Innocen- Pietro, da Urbano VI, nel 1378,
zo VI. fu cieato Cardinale di s. Pudenzia-
i362. Pietro di Selve o Mootur^ na, e fatto reggente della Cancel-
o MonturcOy francese, nipote d'In- leria in luogo dello zio, il quale per
nocenzo VI, vescovo di Pamplona, r antica amicizia, che avea per esso,
e dal detto Pontefice, nel i356, senza togliergh 1' uffizio , lo fece
innalzato alla porpora, col titolo di supplire da Rainolfo, che morì nel
s. Anastasia, e a vice-cancelliere di i382.
S. Avendo, nel iSyy, Gre-
R. C. 1378. Tommaso Frignoni, mo-
gorio XI riportata la curia in Ro- denese, prete Cardinale di s. Lorenzo
ma , Pietro sotto pretesto d' infer- in Damaso.
mità, rimase in Avignone, per lo Bartolomeo di Coturno,
1378.
che il Papa voleva spogliarlo del- prete Cardinale di s. Lorenzo in
l' uffizio, che richiede la residenza Damaso.
ove dimora il Pontefice; ma, ad i383. Francesco Prignani Ma-
istanza del re di Francia, permise, ricotti, napoletano, creato dallo zio
che rimanesse in quella città. Gre- diacono Cardinale di s. Eustachio,
gorio XI però fece presiedere la nel 1378, in morte di Rainolfo,
Cancelleria Apostolica da Bartolo- reggente della Cancelleria. Morto
meo Prignani, napoletano
Butilli ,
poi il vice-cancelliere Monturco, nel
che dalia sede di Acerenza aveva i385, conferì a lui la carica, che
promosso a quella di Bari, affinchè da Bonifacio IX gli venne confer-
pel vice-cancelliere reggesse il tiibu- mata appena fu eletto nel 1389.
nale, ond' ebbe origine la carica di Morì in Assisi, ove si trovava la
Reggente della Cancelleria, di cui curia, nel 1394.
parleremo nel seguente paragrafo. i384. angelo Àcciajuoli, fioren-
Morto in Roma Gregorio XI, Bar- tino, fatto Cardinale da Uibano VI,
tolomeo, benché non fregiato della nel i38r,col titolo di s. Lorenzo
porpora, agU 8 aprile iSyS, fu in Damaso, quindi vice-cancelliere.
eletto Papa col nome di Urbano Fu il primo, che riunì la carica con
VI ; ma compiacere i
ricusandosi detta chiesa, che poi venne annessa,
Cardinali fiancesi, che bramavano come si disse, all'uffizio. Morì e fu
litornare in Avignone, questi scisma- sepolto in Pisa nel 1^0^.
ticamente, a' 20 settembre, crearono i4o5. Giordano Orsini, prete
l'antipapa Clemente VII, il quale Cardinale di s. Lorenzo in Damaso.
y

174 CAN CAN


Vuoisi, che fosse il primo ad in- di Padova, celebreguerriero, e il
tmdiirre V uso sotto Alessandro Y più ricco d'Italia, fu da Eugenio
dell' ozione de' titoli, poiché passo a IV, nel i44^> creato Cardinale pre-
questo da quello di s. Martino e , te di s. Lorenzo in Damaso ove ,

poi, nel i43i, ritenendo in com- poi venne sepolto nel i465. Dallo
menda s. Lorenzo in Damaso, diven- stesso Pontefice fu fatto inoltre ca-

ne \escovo suburbicario. merlengo, ed alcuno vuole, che fos-


1409. Giovanni di B rogne r o , se anche vice-cancelliere. Il Novaes,
BruniacOj savojardo dall' antipapa, t. V, p. 142, dice che Eugenio IV,
Clemente VII fu fatto anticardinale, nel 436, fece vice-cancelliere Astor-
1

e dall' antipapa Benedetto XIII ven- gio Agnesì arcivescovo di Beneven-


ne eletto vescovo d' Ostia. Esercitò to, il quale fu, nel i448, creato Car-

sotto ambedue in Avignone il vice- dinale da Nicolò V.


cancellierato, finché, abbandonato lo i\5(j. Giovanni di Mello , pre-
scisma, e recatosi al concilio di Pi- te Cardinale di s. Lorenzo in Da-
sa, nel 1409? f" da Alessandro V maso.
confermato nelle dignità, e dichia- 1457. Roderico Lcnzoli Borgia^
rato vice-cancelliere di S. R. C, ca- spagnuolo, era nipote di Calisto III,
rica che esercitò sino alla morte, la che, nel i45>6, lo elevò alla porpo-
quale lo colse in Pioma nel 14^6, ra, e poi a vice-cancelliere, uffizio
essendo decano del sagro Collegio. che esercitò fino al149^3 i^^ cui fu
i4i8. Giamniarliiio Murillo, an- eletto Papa col nome di Alessandro
ticardinale di s. Lorenzo in Dama- VI. Fra gli spogli de' codici vatica-
Benedetto XIII-
so, fatto dall'antipapa ni, fatti da monsignor Tioli, si de-
pentito poi dello scisma, fu ricono- scrive: » Codex elegantissimus 3i83
sciuto per vero, nel i4i^j da Mar- » auro picturis ac stemmate Car-
tino V. S'ignora se ritenesse il ti- « dinalis ornatus in fol. membran.,
tolo. >i ad Rodericum Borgiam Cardina-
i4^6. Giovanni la Ro^he-Taisle « lem vice-cancellariiim, Gondisalvi
o Rupescissa^ francese, vescovo di >i de Villa Diego Sac. Pai. Causarum
più chiese, da Martino V, nel 14^6, » Auditoris , de dignitate Cardi-
fu creato prete Cardinale di s. Lo- as nalatus , et de officio vice-can-
renzo iiri Lucina, ove edificò il pa- » cella rii, cum pracfatione ".
lazzo pei titolari. Fu vice-cancelli e- Abbiamo dal Cardella, t. IVj p.
le sino alla morte, che avvenne nel 210, e dal Novaes t. VI, p. 22,
437. . che Sisto IV, nel i477> creò Car-
1438. Francesco CondulnierOj ve- dinale diacono di s. Giorgio il suo
neziano, nipote di Eugenio IV, che, nipote Raffaele Sansoni, detto Riari
nel i43i, lo nominò Cardinale di dall'eredità del Cardinal Pietro suo
s. Marco poi Camerlengo e nel
, , , zio materno, e che di più gli con-
1437, vice - cancelliere. Morì nel ferì il posto di vice-cancelliere, e poi,
.454. nel 1482, lo fece camerlengo, men-
i44o- Alessandro Romowski, dal- tre, passando al titolo di s. Loren-
l'antipapa Felice V fu fatto anti- zo in Damaso, riedificò la chiesa ,

cardinale prete di s. Lorenzo in Da- e fabbricò il palazzo, come si accen-


maso. nò, e meglio si tratterà al §. IV.
Lodovico Scarampi Mezzarola, Dalle Effemeridi romane di febbraio
,

CAN CAN 175


1822, p. i58, si ha dai documenti piazzato nella carica, che avea oc-
ivi prodotti , che il Cardinal vice- cupato di vicecancelliere. Morì nel
cancelliere Francesco Gonzaga morì i532. Essendosi ribellato al Papa,
in Bologna, ov' era legato, a' 1 1 ot- questi lo depose nel 1027, e no-
tobre i477> ^ ^^^ 0^^ succedette il minò pro-vicecancelliere il Cardina-

Riari nel vice-cancellierato. le Armellini, che cessò di vivere


1492. A Scanio Maria Sforza Fi' nello stesso anno pel tremendo sac-
scontij figlio duca del di Milano co di Roma.
creato Cardinale da Sisto IV fu , i532. Ippolito de^ Medici, di Fi-
fatto vice-cancelliere da Alessandro renze, cugino di Clemente VII, che
YI, carica che ritenne per tredici nel 1529, lo fece Cardinale di s.
anni fino alla morte. Prassede, e per morte del Colonna
Il tom. VI, p. 81,
citato Novaes, il dichiarò vice-cancelliere, riunendo
dice che Alessandro VI, nel i492> per sempre a questa dignità la chiesa
creò Cardinale il suo nipote Giovan- di s. Lorenzo in Damaso, e il con-
ni Borgia il Seniore ^ e che poi lo tiguo palazzo. Morì nel i535, e
dichiarò vice-cancelliere , forse nel- fu sepolto in detta basilica. Il Piaz-
l'assenza del Cardinal Sforza, disgu- za nella sua Gerarchia, p. 4^3, di-

stato del Papa, e mori nel i5o5. ce aver messo tal chiesa del vice-
i5o5. Galeotto Franciotli della cancelliere fra i titoli Cardinalizii,
Rovere , lucchese, esaltato alla por- per seguir l'ordine del Panvinio, ed
pora, nel i5o5, dallo zio Giulio U, aggiunge, che anticamente il suo ti-
che gli conferì il posto di vice-can- tolare celebrava il giovedì in s. Pietro.
Mori nel i5o8, e fu com-
celliere. Alessandro Farnese j ro-
i535.
pianto dal Papa, dalla curia, e dal mano, figlio del duca di Parma, nel
popolo romano. i534, fu dal suo avo Paolo III
i5o8. Sisto Gara della Rovere, creato Cardinale diacono di s. An-
fratello uterino del precedente, era gelo, e quindi vice -cancelliere di
nipote di Giulio lì, che, nel i5o8, S. R. C, insieme al titolo di s. Lo-
lo aggregò al senato apostolico, col- renzo in Damaso, che decorò di pit-
la carica di vice-cancelliere, sebbene ture, rinnovandone il soffitto. Quan-
illetterato. Cessò di vivere nel ìSiy. do morì, nel 1589, decano del sa-
iSiy. Giulio de^ Medici, fioren- gro Collegio, vi si riposero i pre-
tino, cugino di Leone X, venne da cordi i, dacché lasciò il suo corpo al-

quel Pontefice, nel i5i 3, fatto Car- la chiesa Gesù da lui eretta.
di
dinale diacono, ed in appresso prete 1589. Alessandro Datnasconi Pe~
di s. Lorenzo in Damaso e vice- retti, di Montalto, romano, che dal-

cancelhere di S. R. C, il qual ti- lo zio Sisto V, nel i585, fu creato


tolo, come afferma anche l'Oldoino Cardinale di s. Girolamo degli Schia-
in Ciacconio tom. UT, col. 4?^? f''*^" voni. Venne fatto vice-cancelliere e
to dipoi Papa, nel i52 3, col nome sommista col titolo di s. Lorenzo in
di Clemente VII, unì perpetuamen- Damaso , e sebbene edificasse la
te ai vicecancellieri. chiesa di s. Andrea della Valle,
i52 3. Pompeo Colonna^ romano, si fece seppellire nella sua cappel-
nel i5i7, fu da Leone dichia- X la alla basilica liberiana. Morì nel
rato Cardinale prete di s. Lorenzo 1623, e fu compianto da tutta Ro-
in Damaso, e da Clemente VII rim- ma, e dagli stessi ebrei.
,

176 CAN CAN


1623. Lodovico Ludovisi^ bolo- 1689. J^^ctro Otloboni, veneziano,
gnese, (la Gregorio XV suo 7Ìo pri- nipote di Alessandro Vili, che nel-
ma fu fatto arcivescovo della stia 1 età di ventidue anni, nel 1689, lo
patria, Cardinale di s. Maria in Tras- fece Cardinale vice-cancelliere, som-
ponlina, e camerlengo, posto che ri- mista, ecommendatario della basilica
nunziò, nel 16?. 3, pel vice-cancellic- di s. Lorenzo in Damaso, chiesa da

rato ; indi , Bologna


ritirandosi in ,
lui grandemente beneficata. Mori
vi morì nel i632 d'anni 37. 11 cor- decano del sagro Collegio nel if^o,
po di lui fu trasferito in Roma e , colla fama di splendido mecenate
tumulato nella magnifica chiesa, che dei letterati , a' quali aprì generoso
egli eresse a s. Ignazio. asilo nel palazzo della Cancelleria
i639.. Francesco Barberini Senio- da addobbato con regia magni-
lui

re, fiorentino, nipote di Urbano Vili, ficenza. K. Francesco Cancellieri


fu da lui fregiato della porpora, ricol- nelle Notizie sulla stabilita venuta
mato d'autorità, e fatto biblioteca- in Roma di Federico IV, re di
rio di s. Chiesa, nel 1627, e nel Danimarca, nel 1708, per aver Cle-
1 632 vice-cancelliere della medesima. mente XI incaricato il Cardinal Ot-
Questi ultimi due ufficii si riunirono toboni ad assistere quel principe.
in lui, come lo furono negli antichi 1740. Tommaso Ruffo, napole-
tempi. Munifico verso le chiese, lo fu tano, era Cardinale di Clemente XI,
anche a prò della sua titolare di s. col titolo di s. Lorenzo in Paneper-
Lorenzo in Damaso. A' 12 dicembre na. Per morte avvenuta in concla-
1679, terminò i suoi giorni decano ve del Cardinal Ottoboni , mentre
del Sagro Collegio, ed arciprete di s. si trattava di esaltarlo al triregno,
Pietro, nella cui basilica fu sepolto. dato in vece a Benedetto XIV, ai
Cesare Facchinetti di Bologna, ni- 17 agosto 1740» giusta il costume,
pote d'Innocenzo IX, nel i643, fu da questo Pontefice nel primo con-
da Urbano Vili fatto Cardinale del cistoro fu dichiarato vice-cancellie-
titolo de' ss. Quattro. Innocenzo XI, re, e segretario del s. offizio, come
nel 1679, per morte del preceden- lo era il predecessoie. Il Cardinal
te vice-cancelliere, lo dichiarò pro- Ruffo generosamente rilasciò alla Ca-
cancelliere. Morì
decano del sagro mera Apostolica la maggior parte
Collegio nel i683. Per la qual cosa delle rendite annesse al vicecaiicel-

il Bovio non calcolò bene la vacan- morì d'anni novanta, de-


licrato, e
za di tal dignità, che asserì aver cano del sagro Collegio , a' 1 6 feb-
durato da circa quindici anni, dalla braio 1753.
morte del Barberini , sino alla ele- 1753. Girolamo Colonna, ro-
zione del seguente ,
poiché ommise mano, fatto da Benedetto XIV, nel
il nostro Facchinetti come pro-can- 1743, diacono Cardinale di s. An-
celliere. Anzi leggiamo nei registri gelo in Pescaria, diaconia, che riten-
concistoriali, che dopo la morte del ne in commenda, quando fu nomi-
Barberini, essendo rimasto vacante nato vicecancelliere, prendendo pos-
il Cancellierato sommistato per
, e sesso del titolo di s. Lorenzo in Da-

un decennio, dopoCardinal Fac- il maso, e della cancelleria, a' 1 3 mar-


chinetti, ne esercitò le veci il Car- zo 1753. l'assati tre anni e tre me-
dinal camerlengo del sagro Colle- si, nel 1756, rinunziò a tal carica,
gio prò Lempore. e dallo stesso Benedetto XIV fu
CAN CAN 177
creato camerlengo di S. R. C. Mo- sagro Collegio, in Frascati a' 1 3 lu-
rendo egli, nel lyGS, a* i8 genna- glio 1807.
io, il capitolo di s. Lorenzo in Da- 1807. Francesco Caraffa di Tra-
maso per gratitudine volle celebrar- jettOf napoletano, creato da Clemen-
gli esequie straordinarie. te XIV, nel 1773, Cardinale prete.

17 56. AlbericoArchinto ^ mila- Come primo di tal ordine, lo di-


nese, nel 1756, fu aggregato al se- venne di s. Lorenzo in Lucina; in-
nato apostolico da Benedetto XIV, di Pio VII lo fece vice-cancelliere,
col titolo presbiterale di s. Matteo e sommista di s. Chiesa, e poi pre-
in Merulana, e poi fu fatto succes- fetto della congregazione de' vescovi
sore al Colonna nel vice-cancelliera- e regolari, di cui era stato segreta-
to, e, per morte del Cardinal Va- rio. Morì a' 28 settembre 18 18, fu

lenti, segretario di stato, gli fu pu- esposto nella chiesa di s. Maria in

re conferita questa carica, nel qual Vallicella, temporaneamente


ed ivi

cospicuo posto, con raro esempio, venne sepolto, donde poi fu trasfe^
venne confermato da Clemente XIII. rito nella sua chiesa commendata-
Cessò poco dopo di vivere a' 3 1 a- ria di s. Lorenzo in Damaso.
gosto 1758, dopo aver goduto per 18 18. Giulio Maria della So-
trenta mesi la porpora, e due pri- maglia piacentino, fatto, nel 179^,
j

marie dignità, come quegli, eh' era da Pio VI Cardinale, e poscia vi-
capo della curia, e dello stato della cario di Roma, che lasciò quando
Chiesa, canche che vedremo anche fu dichiarato da Pio VII vice-can-
riunite nel Cardinal della Soma- celliere e sommista, e da Leone XII
glia. segretario di stato, e bibliotecario
1758. Carlo RezzonìcOj venezia- di s. Chiesa, carica che anche sotto
no, era nipote di Clemente XIII, ed di lui si riunì col vice-cancelliera-
a' 2 ottobre ^758, venne da quel to, e che lasciò colla morte a' 2 a-
Pontefice pubblicato Cardinale di S. prile i83o, essendo decano del sa-
Chiesa, e quindi creato vice-cancel- gro Collegio. Fu esposto e tumula-
liere e sommi sta, col titolo di san to nella chiesa di s. Maria sopra
Lorenzo in Damaso, di cui, e del Minerva, antico suo titolo.
palazzo prese possesso il primo di- i83o. Tommaso Arezzo, sicilia-
cembre 1758. Per morte del Car- no creato Cardinale, nel 18 16, da
dinal Colonna camerlengo, a sua i- Pio VII, vescovo suburbicario di
mitazione, rinunziò la vice-cancelle- Sabina, da lui promosso alla carica
ria, nominandolo lo zio camerlengo di vice-cancelliere defla S. R. C, e di
di S. R. C. sommista. Morì a* 3 febbraio i833;
1763. Enrico Benedetto Maria fu esposto e sepolto nella sua chie-
Clemente duca di Yorck, figlio di
, sa commendataria di s, Lorenzo in
Giacomo III re d'Inghilterra, nacque Damaso, essendo ivi intervenuto al-

in Roma nel 1725, e da Benedet- le esequie il regnante Pontefice, in


to XIV fu fatto Cardinale nel i75r, considerazione del posto, che cuopri-
e da Clemente XIII vice-cancelliere va il defunto.
e som mista. Prese possesso della ca- i833. Carlo Odescalchi, romano,
rica, e della basilica di s. Lorenzo creato Cardinale a' io marzo 1823,
in Damaso a' 28 gennaio 1763. Mo- da Pio VII, indi per morte del
ri arciprete vaticano, e decano del precedente, dimessa la chiesa pres-»
VOL. VII. 12
, ,

CAN
bitcrale Apostoh
eie' ss.dal XII , tanti deputati da ciascim collegio,
Papa regnante Gregorio XVI, nel alla spedizione delle bolle per sor-
concistoro de'i5 aprile i833, venne vegliare gì' introiti, che per loro con-
preconizzato vescovo di Sabina, e to si faceva|;io nell'atto della spedi-
fatto vice-cancelliere della S. R. C, zione stessa. Siccome pero in tempo
e commenda lario di s. Lorenzo in della occupazione dello stato della
Damaso. Indi, essendo morto a' 9.9 Chiesa, cioè dal 1809 al i8i4, la
ottobre 1 834 > il Cardinal Ziirla maggior parte dei vacabilisti liquidaro-
vicario di Roma , lo stesso Pontefice no i loro vacabili, vale a dire ri-

accettando la rinunzia del vice-can- nunziaiono che avevano


al diritto,
cellierato, gli conferì quella carica; sulla cassa de! governo per questo
ma finalmente vinto dalle sue cal- titolo, prendendo una determinata
de e replicate istanze di deporre somma di denaro dal regime fran-
la sacra porpora, e la dignità di cese. Ritornalo, nel 18 14, Pio VII
cui era fregiato, Gregorio XVI am- in Roma, si riconobbe, che gli an-
mise, nel concistoro de' 3 o novembre zidetti collegi formati prima da più
i838, la edificante, e generosa ri- centinaia d' individui , erano ridotti
nunzia dell' Odescalchi, il quale con a due, o tre persone, perchè tuHi
universale, e tenera ammirazione gli altri aveano liquidato. Fu allo-

vesti l'abito di s. Ignazio, f^. Por- ra, che il Cardinal pro-datario, co-
pora RimJNZIATA. me superiore, ed amministratore
1834. Carlo- Maria Pedicìnij dei vacabili, assunse la nomina dei
beneventano, creato da Pio VII, cappellani ossia computisti di ciascun
nel 1823, Cardinale di S. R. C, collegio, come ancora con suoi re-
quindi vescovo suburbicario di Por- scritti abilitò quegl' individui , cui
to, s. RufiTina e Civitavecchia, sotto credeva idonei all'esercizio dei diver-
decano del sagro Collegio, prefetto si ufilzii, prima non potevano
i quali
della S. C. de' riti, carica che
avea esercitarsi senon dai proprietarii dei
esercitala il Cardinal Somaglia, e vacabili, come sono gli scrittori e
dal regnante Pontefice, dichiarato registratori di bolle. Anche l'esazio-
nel concistoro dei 19 dicembre i834, ne, ed il deposito dei denari spet-
vice-cancelliere, sommista, ed abbate tanti ai diversi collegi furono riuni-
commendatario di s. Lorenzo in ti in due soli individui , uno dei
Damaso. quali è chiamato Depositario gene-
rale dei vacabili^ uffiziale che no-
5 III. Tribunale ed Uffìzii della minammo di sopra al § I, e l'al-
Cancelleria Apostolica^ prima tro Depositario del piombo.
che fosse riformato. Quantunque per tali l'iforme non
possa più dirsi, che i vacabilisti sie-
Gli autori, che hanno scritto sul no tut l'ora uflìziaU in cancelleria ,

tribunale della cancelleria della Chie- crediamo opportuno di riportare le


sa Romana, oltre gli uffiziali dipen- notizie, le quali tanto di essi, quan-
denti dal Cardinal vice-cancelliere, to di altri collegi ci furono tras-
dei quali abbiamo dato T elenco al messe dagli anlichi autori, come
§ I, hanno annoverato anche i di- inerenti alla cancelleria apostolica
versi collegi vacabi listi , i quali as- avvertendo, che per le progressive
sistevano, col me^zo dei rappresen- mutazioni dei tempi, molte attribu-
, ,

CAN CAN 179


zioni sono in parte estinte, e in Cancelleria, onde gli surrogò a reg-
parte cambiate, e clie le vero qua- gerne l'ufiìzio l'arcivescovo di Ba-

lifiche degli ufHziali di cancelleria ri Bartolomeo Prignani, col titolo


come in oggi si esercitano, sono di Reggente della Cancelleria. Poco
state descritte da noi al precitato dopo essendo questi divenuto Papa
§1- col nome di Urbano VI, volle essere
Riguardo poi ai vacabilisti di- indulgente col Monturco, per cui no-
pendenti dalla Cancelleria, che in- minò altro reggente, ed i Pontefici
tervenivano alla solenne processione successori, benché il vice-cancelliere
del Corpus Domini, regolati dal risiedesse presso il Papa , continua-
reggente della medesima Cancelle- rono a nominarlo. Distinti perso-
ria, si tratta a quell'articolo. Degli naggi, molti de' quali vennero innal-
uffiziali poi della Cancelleria, che zati al Cardinalato, furono rivestiti
cavalcavano nei possessi de' Papi come Rainolfo di Mon-
di tal carica,
compreso l' uditore delle contrad- turco nel 1378, Francesco Prigna-
si vede l'elenco in quello pre-
dette, ni Maricotti nel 1378, Gio. Batti-
so , nel 1 644 j tla Innocenzo X, sta Ferreri, già scrittore apostolico,
presso i Possessi del Cancellieri, ed abbreviatore, nel 1 5oo , Paolo
pag. 23o. Il reggente della Cancel- Cesi nel i5i7, Carlo Caraffa, nipo-
leria cavalcava dopo i chierici di te di Paolo IV, nel i555, e, sen-
camera, e veniva seguito dagli u- za dire di altri, Lorenzo Corsini,
ditori E siccome tanto il
di rota. il quale l'avea comprato per trenta

reggente, che l'uditore delle con- mila scudi, essendo allora, come
traddette aveano luogo in cappella, diremo la carica venale ,
, quindi
questo era dopo i protonotarii so- fatto Cardinale nel 1706, e creato
prannumerarii , dietro i Cardinali Pontefice nel 1730, col nome di Cle-
diaconi, cosi ne'pontificali , lo che mente XII.
praticavasi nelle precedenze di recar- Il reggente della Cancelleria A-
si al trono a ricevere la candela, le postolica tiene il primo luogo dopo
ceneri, ec. Ma di questo punto me- il Cardinal vice-cancelliere, e pre-
glio si tratterà all'articolo Cappelle siede alle spedizioni come il primo
Pontificie. degli uffiziali. Viene altresì conside-
rato qual luogotenente del Cardi-
Reggente della Cancellerìa. nale, secondo la bolla di Sisto IV.
Le sue incombenze, e prerogative
Reggentato ebbe origine, come
Il vengono riportate, come quelle di
superiormente si accennò, allorquan- tutti gli altri uffizii, dal Bovio, dal
do Gregorio XI, restituendo a Roma Ciampini, dal De Luca ec, per cui
la residenza Pontificia, a'
17 gennaio qui ne daremo un sunto. Per turno
1377 (dopo che dal i3o5 era stata agli abbreviatori detti di Parco Mag-
in Avignone), il Cardinal vice-can- giore, i quali pur stanno nella Can-
celliere Pietro di Monturco volle ri- celleria, nel luogo del reggente, egli
manere in quella città mediante la distribuisce le suppliche, acciocché
protezione di Carlo V re di Francia. vengano da loro compilate le minu-
Il Papa stimò meglio tollerare, che te; segna nelle bolle la prima let-
procedere contro di lui perchè si tera del nome del vice-cancelliere, e
recasse in Roma a presiedere alla nel mezzo, o all'estremità, vi pone

I
i8o CAN CAN
un L ed un C, che significa bolla beneficii maggiori, come vescovati ec,
ietta, e corretta ; indi la consegna se prima non avesse posto la sua
al piombatore, perchè vi attacchi il firma uno de' protonotarii aposto-
consueto sigillo di piombo. Il reg- lici ; disposizione, che approvò nel
gente può rimettere le cause di ap- i5o6 Giulio 11, e che ora si ese-
pellazione al giudizio di varii pre- guisce dal segretario dell'anzidetto
lati della curia, con appom la clau- collegio.
sola :de Mandato D. M. D. P. P.
audiat Magisterj e finalmente pres- Uditori del Tribunale della Sagra
so di lui viene deposto da' novelli Rota Romana.
vescovi, o candidati costituiti in di-
gnità ecclesiastica, V opportuno giu- Anche i prelati uditori di Rota
ramento in assenza del Cardinal Can- sono annoverati tra gli uffiziali della
celliere. La sua carica era venale, Cancelleria Apostolica, poiché deb-
come gli altri impieghi di Cancel- bono essere esaminati, approvati, ed
leria, si acquistava per venticinque, ammessi dal vice-cancelliere, come
o trenta mila scudi, vacava per prescrisse Martino V il quale sta- ,

morte dell' acquirente , ma in vita bili formola della loro accctta-


la
poteva venderla , o rassegnarla ad zione. Talvolta con ispeciale facoltà
altri, per minore o maggior som- Pontificia vennero accettati dal Car-
ma , col beneplacito del Papa pe- : dinal camerlengo, che impose loro
rò attualmente la carica è vacante. il rocchetto, la berretta e la cappa ;

ma Sisto IV reintegrò il vice-can-


Protonotarii Apostolici partecipanti. celliere in questa sua prerogativa.
E peiò opportuno osservare, che ora
Tra i primarii uffiziali della Cu- la nomina si fa direttamente dal
ria Romana figura il collegio dei Papa, senza la relazione del Cardi-
Protonotarii Apostolici (Vedi\ la cui nal Cancelliere, e che il sistema del
istituzione rimonta al primo secolo tribunale della Rota, per ciò che
della Chiesa. Erano impiegati a scri- riguarda la sua dipendenza dalla
vere le lettere apostoliche ed a , Cancellerìa, è in parte cambiato,
sottoscriverle colle denominazioni di come si vedrà all' articolo Udito-
Notari regionarii , e scrinarli della ri DI Rota (P^edi). La loro orì-

S. R. Chiesa. Il decano di essi era gine rimonta ai primi secoli del-


il protoscrinario , o primicerio. De- la Chiesa , dappoiché non poten-
scrivevano essi gli atti de' martiri, do i Pontefici per le crescenti oc-
conservavano le memorie nell'archi- cupazioni ascoltare i ricorrenti, e
vio, e registravano quanto riguar- decidere le cause, vi delegarono i

dava la Chiesa. Vacabile era il lo- più saggi dottori. Giovanni XXII
ro posto, e colla soppressione de- diede miglior forma al loro tribu-
gl' impieghi venali sarebbero ter- nale, come dicesi al rispettivo arti-
minati i protonotarii partecipanti, se colo. Il decano pertanto di essi ri-

il regnante Pontefice non avesse ri^ ferisce le qualità de' candidati al Car-
pristinato il loro illustre collegio pre- dinal vice-cancelliere, il quale ne fa
latizio. Alessandro VI vietò agli uf- la relazione al Papa, e non essen-
fiziali di Cancelleria di sottoscrivere dovi cosa in contrario, se ne stabi-
le lettere dì spedizione di bolle pei lìsQC l'acccttazione. Quindi ha luogo
,

CAN CAN* 181^

l'alto, o la disputa pubblica, chia- sommario, o compendio. Dicesi di


mata conclusione, nell'aula della stes- Parco da quel luogo, ove risiedono
sa Cancelleria, ove debbono alla pre- in Cancelleria, circondato con can-
senza del sagro Collegio, e della celli legno torniti, in mezzo al
di
curia romana sostenere e difendere quale evvi il tavolino di forma o-
alcuni punti sulle materie legaU, a vale contornato da sediU, il cui in-
seconda de' regolamenti prescritti da gresso, come diremo, era custodito
Benedetto XIV, che dai colleghi, e dall'ostiario della Cancelleria. Si di-
dagli avvocati concistoriali verranno cono poi Maggiore, o Minore, dalla
ad essi opposte. Nella stessa Cancel- diversità delle attribuzioni, e dalla
leria si fa anche l'altra privata fun- distinzione nel posto del parco, più
zione delle dispute segrete, coli' in- vicino, o lontano dal seggio del vi-
tervento de' soli uditori di Rota a- ce-cancelliere. Oltre quanto si è det-
vanti il medesimo Cardinal vice- to di questo collegio al rispettivo
cancelliere; e per l'osservanza delle articolo, aggiungiamo, che in Avi-
costituzioni del proprio tribunale, gnone i membri di esso furono da
indi prestano il giuramento nelle Benedetto XII ridotti a venti , e che
mani del vice-cancelliere, cui appar- da Pio II furono estesi a settanta-
.

tengono alcune ingerenze sulle cau- due, cioè dodici del Parco Mag-
se, e sui rescritti. Di ciò tratta il giore, e sessanta del Minore. I pri-
Bernini, il tribunale della Rota p. mi avevano un sostituto, ed era-
169 ec, e p. 192, il quale poi a no appellati assistenti del vice-
p. i4B descrive il pranzo, che agli canceUiere, ed uno di loro inter-
a^ uditori di Rota veniva dal vice-can- veniva alla Segnatura di grazia
celliere imbandito entro il palazzo ( F'edi ) innanzi al Papa , goden-
della Cancelleria nel carnevale , col do la qualifica di prelati referenda-
consueto donativo d'un canestro in- rii d'ambedue le segnature; mentre
argentato pieno di scelte confetture, i secondinon aveano sostituto, era-
cui il Cardinal Ottoboni aggiunse no chierici o laici, per cui, a teno-
medaglie d'oro e di argento. re della bolla di Sisto IV, poteva-
no ammogliarsi, e l'impiego era in-
Abbreviatovi Apostolici. feriore.Finalmente questi compera-
vano l'uffizio per circa duemila scu-
Gli Abbre viatori Apostolici, che di, ed i prelati doveano sborsare
costituiscono uno de' più cospicui col- non meno di diecimila scudi, poten-
legi prelati zii della romana corte , do sì gli uni che gli altri vendere

dal quale uscirono Pontefici, e Por- o rassegnare la carica fino all'età
porati, fino da Benedetto XII si di- di sessant'anni. Gli Abbreviatori di
videvano in due ordini. Gli uni Parco Minore furono soppressi, e
chiamati di Parco Maggiore, gli al- quelli del Maggiore attualmente so-
tri di Parco Minore, e sebbene for- no undici.
massero un solo collegio, per la di-
gnità e l'uffizio, i primi precedeva- Avvocati Concistoriali.
no. Chiamansi Abbreviatori per le ab-
breviature, che fanno nello scrivere Quantunque non abbiano luogo
le lettere apostoliche, comunemente in Cancelleria, si devono annovera-

appellate brevi, o per formarle ia re tra gU uffiziali di essa, perchè


, ,
.

i8» CAN CAN


riconoscono il vice -cancelliere per
capo loro. Anlicliissima è Tonf^ine Segretarìi Apostolici.
di tal collegio, e dappoi che ne' con-
cistori incominciarono gli avvocati Remola n'è l'origine, e nobile
a trattare gli aCfari , furono detti ne fu l'oificio. Calisto III, e Pio li
concistoriali; ed ancor essi, come liridussero a sei, e Innocenzo Vili
gli uditori di Rota, devono sostene- ne aggiunse ventiquattro, stabilendo
re la disputa, atto pubblico, o con- che nella mancanza dei sei antichi,
clusione, di argomenti di giurispru- rimanesse il collegio composto dei
denza nella grand'aula della Can- ventiquattro segretarii, dai quali, pei
celleria coll'intervento de' Cardina- bisogni della Santa Sede, ricavò
li, ce. Oltre a ciò gli avvocati con- 62400 ducati d'oro di camera,
cistoriali fanno le private conclusio- conferendo loro l' incarico di assiste-
ni loro nelle camere del Cardinal re alla spedizione de' brevi sotto
vice-cancelliere, terminate le quali r anello pescatorio ( Vedi) , il che
e fatta pubblicine dallo stesso Por- rendeva copiosi emolumenti. Inno-
porato, per mezzo del segretario del- cenzo Vili si riserbò la nomina di
la Cancelleria, l'approvazione dei un segretario domestico, il quale
candidati , vengono' essi introdotti, e servisse di presidente al collegio, per
gcnullessi dinanzi il vice-cancelliere, cui talvolta si deputò un Cardinale
prestano nelle mani di lui il giura- legista, o personaggi istruiti negli
mento proprio degli avvocali conci- affari della Curia Romana. Egli avea
storiali. Dop(3 ciò il Cardinale dà abitazione nel palazzo Pontifìcio, e
loro il possesso dell' ufficio, metten- doppia porzione di quella de' segre-
do loro al collo il cappuccio della tarii. Sisto V
concedette a questi
cappa concistoriale, e dando ad essi l'elezione del segretario domestico,
un abbracciamento. Questo colle- ma con l'approvazione del Papa
gio, come dicemmo al suo articolo, finché Innocenzo XI soppresse il
è regolato a forma della costituzio- Collegio. V. Segretaru ArosTonci,
ne Inler conspicuos ordìnès ^ ema-
nata da Benedetto XIV a' 29 ago- Scrittori Apostolici.
sto 1744? neWa cpiale si conferma-
no i privilegi i, che gli appartengo- Il più antico collegio della Can-
no, stabilendo il modo con cui si celleria è quello degli Scrittori Apo-
procede all'elezione degli avvocati stolici, il cui numero era di novan-
concistoriali nelle rispettive vacanze. tanove, compresi alcuni Cardinali
E dopo aver trattato delle nomine, Lo stesso Pontefice, per essere il pri-
che competono per Pontificie con- mo a segnare le suppliche, se ne di-
cessioni a Bologna, Ferrara, ed al- chiarava capo. In fatti nel presen-
tre città, o principi, e della ter- tare il collegio ad
degli Scrittori
na, che deve presentarsi al Papa Urbano VIII, secondo il costume,
nella circostanza in cui la nomina nel di dell'Epifania, un tributo chia-
competa allo stesso collegio, ordi- mato Befana (Vedi), dice il Ciam-
nò espressamente, che la terna sia pini, de Ahbrev. t. 2, cap. 24, che
composta di avvocati , i quali sieno rispondesse il Papa al discorso cui
cittadini o di Roma, o di altra cit- gli facevano : nos quoque sumus scri-
tà dello slato Pontificio. ptoresj et si nos non scriberemus ^
, ,

CAN CAN i83


vos quoque mìnime scriherelis. Consi- dinaria della curia romana, si com-
ste poi il loro uflìzio nello scrivere prendevano r uditore della camera
sulla pergamena le bolle, ed i loro ed un chierico di camera mentre ,

privilegisono riportali dal Cohellio, gli altri otto Correttori doveano


Notizia del Cardinalato lib. II, cap. essere o prelati, o costituiti in di-

24. f^- Scrittori Apostolici. gnità ecclesiastica. Tanto gli scrit-

tori de' brevi, che dell'archivio fa-

Scrittori de' Brevi. cevano cassa comune ; ma i corret-


tori ne' proventi godevano mezza
Questi furono istituiti per dare porzione di più. Fra i privilegi lo-
esilo speditamente alle grazie apo- ro sono a rammentarsi, che con-
stoliche, giacché, pel gran numero sideravansi come famigliari, e com-
de' supplicanti, i Pontefici non po- mensali del Papa, e spedivano le
tendo tutti contentale col solo mez- loro grazie senza pagar emolumen-
zo degli Scrittori Apostolici, sepa- ti. Dovevano esercitare di persona

rarono anche le grazie e materie l'uffizio, e, collo sborso di cinquan-


e ne venne la diversità, che si dice ta ducati alla camera, potevano ven-
agli articoli Bolle e Brevi, sia pel derlo, o rassegnarlo.
carattere, per la pergamena, ec. Al'
cuni fanno risalire la loro istituzio- Scrittori e Procuratori dì minor
ne ad Innocenzo III, eletto nel 1 198, grazia.
altri a Giovanni XXII del 1 3
6, 1

in Avignone, che appunto divise, Ad evitare nella quantità degli


ed assegnò loro gli affari , mentre affari la confusione, slimarono op-
Alessandro VI, nel XVI secolo, ne portuno i Papi di separare le gra-
stabili il numero. Prima la loro zie, acciò per diverse vie si evitasse
scelta apparteneva ai segretari apo- i il disordine, e fosse sollecito il dis-

stolici, e quando furono essi estinti, brigo. Vennero pertanto istituiti ven-
fu devoluta al Papa, che dalla ven- tisette scrittori per ispedire le let-

dita di ciascun posto ritraeva sette- tere del tribunale della sacra peni-
cento sessantuno scudi d'oro. tenzieria, e ventiquattro procuratori
per dettare le suppliche da presen-
Scrittori dell' archìvio, tarsi ad essa, pel disbrigo delle co-
se appartenenti al foro di lei. Era-
Giulio II, creato nel 1 5o 3 , isti- no perciò chiamati Scrittori, e Pro-
tuì questa terza classe di scrittori curatori della Penitenzieria, e vena-
il cui collegio componevasi di cen- le n'era l' uffizio. S. Pio V soppresse
tuno individui. Di essi tratta il Cohel- sedici procuratori, e trasferì i super-
lio, ilquale parla eziandio dei privi- stiti otto, co' mentovati scritlori

legi che godevano. II Papa, nella nella Cancelleria Apostolici!, dichia-


bolla con cui li creò, assegnò loro per rando, che ad essa rimanessero ag-
protettori e difensori perpetui Car- i gregati, onde lasciato il nome della
dinali vice-cancelliere, e camerlengo, penitenzieria, furono appellati Scrit-
e r uditore della camera apostolica. tori, e Procuratori di minor gra-
Fra questi scrittori vi erano dieci zia , come quelli, che slabiliscono
maestri chiamati Correttori j e fra l'intera tassa delle lettere per le dis-

essi, a cagione della giurisdizione or- pense matrimoniali nei gradi mino-
^. .

i84 CAN CAN


ri, ed in altre grazie Pontificie di ciò può dirsi il vero archivista del-
non grave entità. La loro nomina le bolle apostoliche.
tiittoi'a dipende dal Cardinal peni-
tenziere maggiore, e col provento di Collegio de' Cubicularii.
queste tasse si pagano le mensuali-
tà agli ufficiali delia penitenzieria I Cubicularii in Cancelleria avea-
Fu loro assegnato il banco dopo no banco assegnato come gli scu- ,

quello di cavalieri di s. Pietro e di dieri. Questi non si devono confon-

s. Paolo, ove prima si passano tut- dere coi cubicularii segreti e di o-


te le lettere apostoliche, che si spe- nore del Papa, che furono in ori-
divano per ulìizio di minor grazia, gine istituiti da s. Leone I, del 44^»
come rilevasi dalla bolla 84 di s. mentre i Cubicularii di Cancelleria lo
Pio V. furono da Leone X, creato nel 1 5 1 3.
Essi erano quaranta e l'uffizio loro con-
Registratori delle Lettere sisteva nel veghare sulle bolle, che
Apostoliche. devono pagare l'annata. Dal Novaes
però, t. VI, p. 202, rileviamo, che
Dice il Bovio ignorarsi chi ab- Leone X non l'istituì, ma accreb-
bia istituito questo collegio; ma, be il numero de' Cubicularii a ses-
come dicemmo altrove, sembra es- santa. L'uffìzio rendeva al collegio
serne stato istitutore il Pontefi- novantamila fiorini, f^. V articolo
ce Benedetto XII in Avignone ,
CUBICULARU.
nell'anno i335. Uffizio loro era
registrare in un libro, chiamato Re- Collegio degli Scudieri
gistrOy tutti i diplomi Pontificii per
conservarne memoria, ed il loro nu- Questo collegio vuoisi che venisse
mero ascese a venti, e a ventiquat- eretto da Leone X. L' uffizio degli
tro, come attesta il citato Cohellio. Scudieri consisteva presso a poco come
quello de' cubicularii. Quel Pontefice
Maestro del Registro. vendette tah posti a sovvenimento
della Santa Sede, per difendere Par-
Dopo seguito il registro delle let- ma e Piacenza, frenare il turco, e
tere apostoliche, bolle, brevi, diplo- non aggravare i sudditi, unico fine
mi, ec, debbono confrontare dal
si de' Pontefici nel creare gli ufficii ve-
registro coll'oiiginale, da un ufidziale nali e vacabili, ed anche non vaca-
chiamato Maestro del Registro^ e bih. Il Novaes dice, che Leone X
siccome il registratore dopo aver re- accrebbe, non eresse il collegio de-
gistrata la lettera vi pone Registrata gh Scutiferi al numero di centoqua-
così il maestro del registro vi ag- ranta, i quali ritraevano dagli emo-
giunge Auscultata. Quattro erano lumenti cento dodici mila fiorini
anticamente questi uffiziali, che tal- annui. P^. l'articolo Scudieri.
volta facevano da altri esercitar l'im-
piego. Presidenti^ o Porzionarii di Ripa.

Custode del Registro.


Avea GiuHo II eretto il collegio
Questi gelosamente custodisce il de* presidenti dell' annona composto
,

libro del registro ìh archivio, e per- di centoquaranta persone, acciocché


CAN CAN i85
procurassero l'abbondanza delle vet- to nel 1 559, con trecento sessauta-
,

tovaglie. Ricavò dalla vendita di cinque uffiziali. Questo Pontefice, ai


tali posti novantuno mila scudi d' o- i3 settembre i56o, ve ne aggiunse
ro, assegnandone però diecimila di altri cento sessanta, per cui la ca-
quelli del sale ai presidenti stessi. mera incassò duecento scssantasette-
Leone X confermò il collegio, l'au- mila scudi d'oro, ed invece fu ob-
mentò con altri seicento dodici uf- bligata dal Papa a pagare ai ca-
fiziali, ne ritrasse duecento ottanta- valieri annualmente trentaquattro-
seimila ducati d' oro, ed invece sta- mila, e cinquecento scudi, cioè dalla
bilì corrispondenti rendite sulla ca- gabella della carne , dalla tesoreria
mera. In tutti ascesero a settecenfo- diCamerino, e dalla dogana di Ro-
cinquantatre i Presidenti o Porzio- ma. Pio IV inolhe concesse a que-
narii di Ripa , ed in Cancelleria a- sti cavalieri alcuni privilegi, e quello
veano luogo dopo i cubiculari! e gli di portare per insegna l' immagine
scudieri. di s. Ambrogio, arcivescovo di Mi-
lano, della qual città era egli na-
Cavalieri di s. Pietro, tivo, e quella del Papa regnante.
In Cancelleria non avevano luogo
Dopo i detti pii5esidenti e porzio- assegnato , ma all' occorrenza si a-
narii tenevano luogo in Cancelleria dunavano in quello de' cavalieri di
i Cavalieri di s. Pietro (P^cdi), isti- s. Pietro e di s. Paolo.
tuiti da Leone X. Componevasi il

collegio loro di quattrocentuno, per Cavalieri Laure tani.


la somma di quattrocento quaran-
tuno mila fiorini d'oro. Ad essi ven- Sisto V, nel dichiarar città Lore-
nero assegnati i privilegi ed i pro- to, e neir istituire la sede vescovile,
venti, descritti nella XXXVI bolla per onorare la s. Casa ivi portata
dello stesso Leone X. dagli Angeli , eresse pure un colle-
gio de' Cavalieri Lauretani. Altri pe-
Cavalieri di s. Paolo. rò vogliono, che ciò facesse Paolo
III, e che Sisto V soltanto ripristi-
Collegio, che fu eretto da Paolo III nasse quel collegio. Furono annove-
nel i54i, i membri del quale era- rati i Cavalieri Lauretani tra gli uf-

no duecento. Da essi ritraeva la ca- fìziali di Cancelleria, e benché non


mera centomila scudi d'oro di stam- avessero posto, si congregavano co-
pa, ed assegnati n'erano venti per me i Pii. Il numero loro era di
cento sulle annate e dogane. In Can- duecento sessanta. Particolarmente
celleria prendevano posto nel banco furono privilegiati dal medesimo Si-
de' cavalieri di s. Pietro , e veniva- sto V.
no riconosciuti per famigliari del
Papa, per cui essendo rosso il loro Cavalieri del Giglio.
vestiario, alla morte del Papa assu-
mevano quello lugubre. F. Gohel- Paolo III eresse questo collegio,
lio, lib. II, e. 3i. composto di cinquanta uffiziali, che
pagarono venticinquemila scudi d'o-
Cavalieri Pii.
ro. Paolo IV ve ne aggiunse altri
Collegio fondato da Pio IV, eiet- trecento dai quali la camera ri-
, ,

i86 CAN CAN


trasse centocinquantamila 5?cudi d'oro, no i frutti del primo anno de* be-
venendo stabilita al collegio una ren- neiìcii vacanti, ridotta poi a mezza
dita di diciottomila scudi. Essi non annata, la cui origine si ha dalle
el)lxjro sede in Cancelleria , solo si decime, che i Leviti tributavano ai
l'adunarono come i sopraddetti alle sommi sacerdoti, e la regola prin-
evenienze. cipalmente da Urbano IV. Sul col-
legio de' Sollecitatori, che doj)o ccn
Sollecitatori delle lettere Apostoliche. to anni ebbe, nel i585, da Sisto V
un prefetto ,
parla Leone X nelli
Questi aveano luogo in Cancelle- sua bolla XXVII
con cui approvò,

ria, due giorni la settimana come gli emolumenti, ed accordò privile-


gli altri, ed ebbem la seguente ori- gi. Il prefetto fu incaricato di ri-

gine. Avendo Sisto IV , eletto nel scuotere la nuova tassa.


1 47 1 , bisogno di denaro , formò
quattro collegi, da' quali, a prò del- Bollatori, o Pioinhatori, e Collettori
la camera, cavò somme rilevanti. Il del piombo.
primo sì chiamò degli Stìpulatóri^
il secondo dei Giannizzeri, il terzo Quando i diplomi apostolici sono
degli Stradiatorij ed il quarto de' terminati e sottoscritti , i Bollatori
Mamalucchij che poi da Innocenzo Piombatori e Collettori del piombo
Vili furono soppressi per giusti mo- ne pongono l'autentica con attaccar-
tivi. Ai Giannizzeri furono surro- vi ad una funicella un globo di piom-
gati i Sollecitatori delle lettere Apo- bo, cioè passandola nel foro, e poi
stoliche, i quali però si chiamarono schiacciandolo, per imprimervi da
anche Giannizzeri. Il loro numero fu una parte le teste de' ss. Pietro e
di cento, ed ogni giorno era loro Paolo, e dall'altro il nome del Pa-
permesso sollecitare il disbrigo delle pa autore della bolla. Oltre poi
bolle. Ognuno pagava mille quattro- quanto dicemmo all' articolo Bolla,
cento scudi per la compra del po- ci sia permesso qui aggivmgere ,

sto. Al banco de'Sollecitatori, o Gian- che la funicella, a cui si appende il

nizzeri, pervenivano le bolle dopo piombo della bolla, è differente tan-


essere passate per mano degli abbre- to nel colore, quanto nella materia,
viatori , e degli scrittori apostolici secondo i diversi oggetti, a cui ap-
dove ricevuta da uno di loro la partiene la bolla. La funicella è di
consueta tassa , vi ponevano il loro séta bianca nelle provviste de' ve-
nome. I Sollecitatori, o Annatisti scovati, e di altri benefìcii di mag-
non s' ingerivano se non nelle bolle giore importanza, è di seta gialla
riguardanti le annate, ed allora, per mista con rossa nella bolla di asso-
non essere delusi dai sollecitatori luzione delle censure pei nuovi ve-
privati, cui è permessa la spedizione, scovi, e nelle provvisioni dei bene-
solevano attergar le bolle, quali uf- ficii riservati alla Santa Sede; è di
fiziali e ministri di Cancelleria, col- capicciola rossa mista al giallo nelle
lo scrivervi Pro Annata solvit tot,
: provviste di beneficii di minore im-
col pagamento della somma, che di- portanza, e di tutta canape nelle
videvasi tra i sette collegi de' vaca- bolle di dispense matrimoniali. Fi-
bili , e gli stessi Sollecitatori. Tutti nalmente è di argento ed oro nelle
sanno, che l'annata in discorso so- bolle dirette ai frateUi, o nipoti dei
CAN CAN 187
sovi'anij ed in tal caso lo stesso si- nel XIV Certo è che i frati
secolo.
gillo, in vece eli essere di piombo, del piombo lavarono i cadaveri di
è di oro. L' ultima volta, in cui la Adriano VI, e Pio IV. Furono chia-
Cancelleria spedì la bolla col sigillo mati anche Inai/abeti^ per essere
di oro fu nella provvista dell' arci- idioti , e vuoisi che si richiedessero
vescovato di Olmiitz per sua altez- illetterati acciocché non potessero
za serenissima il defonto Cardinal leggere le bolle, per cui anche og-
Ridolfo Gio. Giuseppe Ranieri, ar- gidì in Cancelleria suol domandarsi
ciduca d' Austria, fratello dell' impe- ai piombatori se sanno leggere. Per-
ratore Francesco I, fatto arcivesco- ciò quando Bramante fu fatto fra-
vo a' 4 giugno 1819. te delpiombo, fu interrogato co-
Il collegio deiBoliatori fu eretto da me andavano le cose sue ed , egli
Innocenzo Vili, con venticinque uffizii rispose: » benissimo, poiché la mia
vacabili, ciascuno de'quali si vendeva »> ignoranza mi fa le spese " , seb-
per milleseicento scudi. Novaes però bene fosse anche poeta, cosmografo,
dice, nella vita d' Innocenzo Vili, e di grande ingegno. Gli stessi frati
che quel Pontefice istituì cinquantadue del piombo, nella prima congrega-
uifiziali, cui chiamò Pìomhatori del- zione, che i Cardinali tenevano do-
le bolle Apostoliche^ da' quali rica- po morte del Papa , rompevano
la
vò ventiseimila ducati d'oro, ren- il piombo, e dal Diario del
sigillo di
dendo ciascun ufllzio duemila cin- Firmianosisa, che nella morte di Pio
quecento ducati. E il Lunadoro ag- IV, ruppero anche l'anello pescatorio.
giunge, che tre erano i maestri del Sebbene il Bovio vsia di parere che
piombo, con un presidente, e cento Sisto V sopprimesse i conversi ci-
e quattro collettori del piombo, al- stcrciensi, prima di tal' epoca ne e-
cuni dei quali sigillavano, altri rive- sercitarono l'uffìzio, o almeno ne
devano, altri riscuotevano le tasse. fruivano i vantaggi i vacabiHsti ,

11 presidente del piombo, per privi- fra i quali diversi distinti artisti,
legio conferitogli da Sisto V, gode- che furono soprannominati Frati del
va l^iLiso cordone paonazzo al
del piombo, come Sebastiano del Piom-
cappello. Ebbero già la cura di sigil- bo, Guglielmo della Porta, ed il sud-
lare le bolle Pontifìcie due monaci, o detto Bramante dalle Penne archi-
piuttosto due conversi cistcrciensi, che tetto del Vaticano, cui Giulio II con-
solevano chiamarsi comunemente ferì l'uffìzio. Lo
desiderava Benve-
Frati barbati^ Fratres de bulla, nuto Cellini, ma
Clemente VII glielo
Fralres de plumbo, e Fratres pliim- negò, temendo che abbandonasse l'o-
hi, i quali rimossi da Sisto V, vi sur- reficeria per quell'uffìzio, che frut-
rogò un prelato, che per mezzo di un tava ottocento scudi l'anno.
sostituto potesse esercitare l'ufficio;
onde passando in mano de' secolari, Senescalco, o Custode della
a memoria degli antichi piombato- Cancelleria Apostolica.
ri, nelle processioni del Corpus Do-
mini solevano portare l'abito de' con- Questo fu istituito da Martino V,
versi cistcrciensi. eletto nel i^i^j, come si legge nella
Questi religiosi anticamente lava- III sua costituzione, nella quale ne
vano il cadavere del Papa (Fedì), descrive gli obblighi, che consisteva-
dicendolo Pietro Amelio, che fiorì no nel ricevere le lettere Apostoli-
,

i88 CAN Can


die, chiamate di grazia ^ e che si Abbiamo pertanto, che Sinibaldo
indìrizziivano alla stessa Cancelleria, Fieschi l'u da Innocenzo HI
latto
ed accettate, dovea descriver il d'i uditore delle contraddette, da Ono-
delia presentazione, per consegnarle rio IH vice-cancelliere, da Gregorio
poi a chi le spediva, col medesimo IX, nel 1227, Cardinale, e poi, nel
ordine con cui le avea ricevute. 1243, fu creato Sommo Pontefice
Prestava il giuramento nelle mani col nome d' Innocenzo IV. Questi
del Ginceliiere di esercitare fedel- dipoi nominò uditore delle contrad-
mente l'uffizio, si quando entrava dette Goffredo da Trani, e quindi,
in possesso , e sì ogni anno succes- nel 1244» lo fece Cardinale. Aime-
sivo. Dipoi, cessato l'esercizio, si con- rico di Chatelus, uditore delle con-
ferì il posto ad un nobile ; ed ora traddette, nel 1342, fu in Avigno-
ne funge la carica il custode della ne innalzato alla porpora dal suo
Cancelleria, di cui si parlò al ter- parente Clemente VI. Elia di s. Yrier,
mine del § I. uditore delle contraddette, da Inno-
cenzo VI in Avignone fu fatto Car-
OstiariOj o Portinaro della dinale nel i356. E senza nominar-
Cancelleria. ne altri Pietro di Sortenac udi-
, ,

tore di Rota, o delle contraddette,


Apparteneva a lui regolare l'in- fu fatto Cardinale da Gregorio XI,
gresso al parco degli abbrevia tori nel 1375, in Avignone.
facendo passare regolarmente solo In questo tribunale, che avea i
quelli, che vi si recavano per affari. suoi procuratori, e difensori delle
Usava veste lunga violacea, con ma- cause, concorrevano tutti gli affari,
niche pendenti dalle spalle, come che si doveano pubblicare, o di
un mantellone; ma 1' esercizio di rassegne, o di lettere di giustizia,
lui terminò col declinar del secolo o di mera grazia nelle quali sole-
,

XVII. vansi destinai'e i giudici, o gli ese-


cutori, colla clausola: vocatis vocan-
Uditore^ Correttore^ e Procuratore dis. In questo tribunale, detto pure
delle Contraddette, e suo tribunale auditorio, si leggevano le citazioni,

nella Cancelleria, ora non più che s'intimavano per pubblico edit-
esistente. to. Esse si affiggevano alle porte
della basilica vaticana, e se il citato
Esisteva pure nella Cancelleria non compariva, veniva giudicato reo,
Apostolica il tribunale, dettò delle ed inoltre l'uditorio godeva la facoltà
Contraddette, perchè decideva le chiamata Processum per audientiani
contraddizioni. Il prelato uditore Contradictarunij di citare i contu-
n'era il giudice ordinario, che de- maci in giudizio. Da questo tribu-
cideva le contraddizioni, il correttore nale si ottenevano le estrazioni ,

ne correggeva le bolle, e due let- commissioni, conferme di privilegi,


tori, chiamati
dell' udienza delle ed altre cose. Si chiamava poi delle
contraddette, venivano scelti dagli contraddette, perchè nascendo tra
scrittori apostolici. De' suoi notari si i litiganti controversia circa il giu-
dirà qui appresso. Dall' antichità dice, luogo, o altro, riguardante
il

tleir u<litore delle Contraddette si la provvisione ottenuta dal Papa,


giudicherà di quella del tribunale. quello che -voleva opporsi, e con-
CAN CAN %
traddire alle spedizioni apostoliche,
ivi si ascoltava. Per tal fine in que- Notaro della Cancelleria Apostolica.
sto tribunale v'erano l'uditore, cor-
rettore, e procuratore, tre individui Doveva intervenire in questa quan-
che anticamente formarono tre col- do si apriva il tribunale pei rogiti
legi distinti, e poi si riunirono in uno. occorrenti, per distribuire le suppli-
Ora il sostituto delle contraddette, che, che si portavano dalla dateria agli
di cui si parlò al § I, ha riunito abbreviatori , e commettendo il reg-
tutte le attribuzioni de' summen- gente le cause agli uditori di rota,
tovati uffizii. V, il Vestrio, e il incombevano a lui le distribuzioni,
Bovio. dandone nota al capo cursore, ac-
ciò ne facesse riparto ai sollecitatori.
Notavo delle Contraddette.
Notaro de' Consensi.
Ilnotaro delle udienze delle con-
traddette do\ea assistere alle udienze Quest' uffiziale di cancelleria rice-
dell' uditore di esse per leggere ad veva il consenso di quelli , che vo-
alta voce le bolle, nelle quaU v'era levano rassegnare , e cedere bene-
la clausola, vocatisqui fuerant vo- ficii ecclesiastici, a favore di altri,
candij acciocché chi voleva opporsi previo l'apostolico beneplacito. Era
potesse farlo. Dipoi rimase di tal custode altresì de' sigilli sì di mag-
atto la consuetudine, di porre nelle giore, che di minor grazia del
bolle con dette clausole, da un uf- vice-cancelliere, con cui si segna-
del parco maggiore, le paro-
lìziale no i processi di quelli , che si de-
le,leda in audientia contradicta" vono ammettere in Cancelleria qua-
rum prò domino auditore N. N., li ufìlziali . Si deve qui aggiun-
cioè il nome dell' abbreviatore; dap- gere, ch'eravi pure un giudice detto
poiché in luogo dell' uditore delle delle confidenze, carica venale, pre-
contraddette successero gli uditori con uso di rocchetto, fiocco
latizia,
di rota,o altro giudice deputato ed ornamento di seta di colore ver-
dal Papa per riconoscere le cause. de al cappello, e posto nelle cappelle
11 notarato fu prima conferito ad Papali. A lui toccava decidere se
un soloCardinal Barberini lo
; il nelle permute e rassegne vi avesse-
divise in due, e il Cardinal Otto- ro alcuna parte le confidenze, o
boni lo riunì nuovamente in uno. sieno simonie. Questo giudice chia-
mossi ancora Giudice delle contrad-
Nolari di Rota. dette ^o Simonie: venne in seguito
esercitato da un uditore di Rota,
Essendo dodici gli uditori di Rota, tid allorché fu soppresso, l' uditore
altrettanti erano i notari avendo , della Camera riunì la di lui giu-
ognuno il proprio. Ma in seguito risdizione.
questi furono da Alessandro YU
ridotti a quattro, dovendo uno ser- Notaro delle Consuete.
vire tre uditori. Formano tuttavia
collegio, con privilegi Pontificii, dei Anticamente consisteva l'uffizio di
quali tratta il Vestrio, in praxi lui in ciò che, morendo alcuno provvi-
lib. II. sto di benefizio ecclesiastico, il quale
190 CÀI« CAN
stesse al servigio d'un Cardinale, dispense, per le istituzioni dei vesco-
questi non fosse pregiudicato nel vi, e benefìzii , dopo che le istanze
jus dare 1* assenso al conferimen-
di hanno riportato il rescritto, e la da-
to del beneOzio ad altri, di avver- ta nella dateria ec. Finalmente nel-
tirlo di ciò, e di conseguirne il la grand'aula di questo palazzo gli

consenso. uditori di Rota, e gli avvocati con-


cistoriali sogliono tenere le dispute
Cassiere. sulle pubbliche tesi in diritto civile
e canonico, innanzi d'essere instal-
A lui appartiene l'uffizio di con- lati nelle loro rappresentanze . E
servare il danaro, cui esige dalle probabile, che anticamente il Can-
spedizioni delle lettere apostoliche, celliere, anche come bibliotecario,
che si fenno in cancelleria. Perciò dimorasse nel patriarchio lateranen-
a lui si consegnano tutte le let- se, ove eranvi l'archivio e la biblio-

tere, e, ricevuto l'emolumento, le teca della Santa Sede. Abbiamo già


rilascia a chi ne ha procurato la detto,che s. Leone IX, eletto nel
spedizione. 1049, ^^^ ^^^ bolla conferì ad Er-
V. Riganti, De Reg. Cancel- manno, ed a' successivi arcivescovi
lariaej Danielli, Instit. Can. tit. de di Colonia, l'oflicio di Cancellieri
Collat.y e Ciampini, De Sanctce Ro- della S. R. C. Qui però aggiungia-
mance Ecclesice Ficecancellario, il- mo, che gli assegnò inoltre il palaz-
liitsque munere,auctorìtate, et potè- zo posto vicino a Giovanni a Por- s.

state, deque qfficialìbus cancellarìce ta Latina, dicendosi » Conferimus :

apostolicce, aliisque ab eodem de- « quoque tibi per hanc praeceptio-


pendentibusj etc. Romae 1697. « nis nostrae paginam s. Apost.
» Eccl. Cancellaturam, et ecclesiani
§ IV. Palazzo della Cancelleria « s. Joannis ante Poi-tam Latinam,
Apostolica, con alcune notizie « ut te Petrus Cancellarium ha-
cronologiche. « beat, Joannes hospitium proebeat '\
V. t. V. Bull. Rom. p. 38 1. Ed
La sontuosità e celebrità di que- il Piazza, parlando, nella sua Gè-
sto palazzo eretto sulle rovine del rarchia, del titolo di s. Gio. ante
femoso teatro di Pompeo, ed edifi- Portam Latinam, e rilevando la sua
cato con diversi ruderi illustri la _,
nobiltà, soggiunge, che avendo san
residenza che fa in esso il Cardinal Leone IX creato Ermanno di Co-
\ice-cancelliere di Santa Romana lonia , ed i successori di lui , Can-
Chiesa, il suo tribunale, i suoi uffizii, cellieri della Romana Chiesa , asse-
e principali ministri, esigono che si gnò loro per resideiiza, e per tito-
dica qualche cosa di ciò, che v' ha lo tal chiesa, quando fossero venu-
di più essenziale in esso. Il tribu- ti in Roma, come pure riporta nel-
nale, raccolto in questo palazzo, è la sua storia Witberto, e nella vi-
aperto il martedì, e venerdì, e se ta del s. Pontefice, scrittore esatto
alcuno di essi è feriale, si fa nel e contemporaneo. Il Crescimbeni,
dì precedente. Si sbingano da que- Vi^ Istoria delle chiese di s, Gio.
sto tribunale, come si disse, le ma- a Porta latina, trattando di que-
terie riguardanti la disciplina eccle- sto ai'gomento, dice che il palazzo
siastica, si emanano le bolle per le o canonica contigua, fu concesso ad
^

GAN CAN 19 1

Ermanno, Artmaiino, o Erimanno, II, creando Cardinale Sisto Gai'a


cancelliere o arcicancelliere della della Rovere , altro suo nipote ,
gli

Santa Romana Chiesa, e suoi suc- conferì tutte le dignità, beneficii, e


cessori, quando fossero venuti in rendite del defunto, ac etiam vice*
Roma, considerandosi tal qualifica canee llariatum et donnim. Dopo il
di semplice onorificenza. Non è a ta- Cardinal Sisto , morto ai 8 marzo
cersi poi, che il Cancellieri ne' suoi i5i7, fu promosso a quella carica
Possessi pag. 5o5, aggiunge, che il àA Leone X
il cugino di lui, Cardi-

Cancelliere avca un bel palazzo sulla nal Giulio de Medici, che poi diven-
piazza lateranense. ne Papa Clemente VII. Sembra, che
Non potendosi quindi asserire di anche a lui fosse dato l'uso del pa-
certo ove risiedesse anticamente la lazzo Bolgia, che da più di mezzo se-
Cancelleria Apostolica, sembra pro- colo avea servito per la Cancelleria
babile, che lo fosse nel palazzo abi- Apostolica, giacché si sa, che non po-
tato dal suo capo prò tempore, vi- tendosi prendere dal medesimo il pos-
ce-cancelliere di santa Chiesa. Trat- sesso nel suo nuovo ufficio nell' in-
tando il Ratti Della famiglia Sfor- dicato palazzo , per non essersi an-
za, tom. I ,
pag. 84 e seg. ,
par- cora celebrate le esequie dell' ante-
la anche del palazzo di tal fa- cessore, il Papa ordinò, che si pre-
miglia ,
già chiamato della Cancel- parasse per tal funzione il palazzo
leria vecchia^ o Cesarinij raccon- Medici a piazza Navona, finché fos-
ta che j^u'ima di fissarsi il tribunale sero fatti i funerali ; chiaramente
nell'attual palazzo, ivi sotto diversi indicando con ciò , che dopo quel
vice-cancellieri risiedesse. In fatti si tempo voleva, che la Cancelleria se-
sa, che il palazzo Cesarini fu fab- guitasse a tenersi nel palazzo Bor-
bricato dal Cardinal Pioderico Len- gia. Ignorasi, se poi fosse dal Car-
zoli Borgia, nipote di Calisto III, ed dinal de Medici abitato, perocché ve-
in quel tempo fu reputato uno dei nendo poco dopo confiscati i beni
più magnifici d'Italia. Il Cardinal al Cardinal Raffaele Riarìo , come
Borgia lo abitò essendo vice-cancel- complice della congiura contro Leo-
liere sino dal i457, e per molti ne X, il palazzo di lui, di cui an-
anni, sinché agli 1 1 agosto 1 49^ >
diamo a parlare,, presso s. Lorenzo
fu eletto Papa col nome di Ales- in Damaso, allora fu assegnato per
sandro VI. Conferì poscia la carica abitazione perpetua di tutti i Car-
amico Car-
di vice-cancelliere al suo dinali vice-cancellieri, prò tempore
dinal Ascanio Sfoiza, insieme al det- concedendone il solo uso , sua vita
to palazzo, ond'egli vi passò subito durante al Cardinal Riario, dopo la
tenendovi la Cancelleria, come avea di lui reintegrazione. Un tal avveni-
fatto il Borgia nel lungo esercizio mento avrà fatto sospendere al Me-
della medesima carica, e restò al dici di trasportare la Cancelleria al
Cardinale sino alla morte avvenuta palazzo Borgia, che quattro anni do-
nel i5o5. GU successe nel vice -can- po passò stabilmente nel palazzo
il Cardinal Galeotto della
cellierato Riario, e d'allora in poi due palaz-
Rovere, e Giulio II suo zio, che glie- zi in Roma portarono il nome di
lo aveva conferito, gli diede pure il Cancellerìa, che lo con-
il Riario
palazzoper tenervi la Cancelleria. serva ancora, e il Borgia, al quale
Nel i5o8 morì Galeotto, e Giulio restò quello di Cancelleria vecchia^
,
,

192 CAN CAN


e che passò in proprietà degli Sfor- locare nella fiscia sotto la loggia .

za Cesarini, i quali lo fecero restau- Dall'angolo della via del Pellegrino,


rare nello scorso secolo da Pas- e dall'antica diaconia del Porporato,
salacqua di Messina. Intorno a tale tal palazzo fu chiamato anche di s.

palazzo sono a vedersi il citato Rat- Giorgio. Narra poi l'Amidenio, che
ti ed il Cancellieri, Notizie del pa- Lorenzo Galli banchiere romano, e
lazzo della Cancelleria vecchia pres- tesoriere di Giulio li, imprestò cen-
so Lucia della Chiavica, eretto
s. to ventimila scudi per fabbricare il

dal Cardinal Roderico Lenzoli Bor- palazzo della Cancelleria, e per un


gia y ora in dominio della casa anno non volle riceverne il censo.
Sforza Cesarini, inserite nel fasci- La sua facciata maestosa fu nobi-
colo XV delle Effemeridi Romane litatada corrispondente cornicione;
iti dicembre 182 1, p. 896. ed il gran cortile di forma quadra,
L'attuale palazzo della Cancelle- ha due sovrapposti ordini di porti-
rìa ebbe la seguente origine. Il ce- ci sostenuti da quarantaquattro co-
lebre Cardinal Scarampo Mezzarota lonne di granito rosso, forse prove-
padovano, il quale, come si accen- nienti dalle cenìto colonne del teatro
nò, e si legge ancora nelle Effeme- di Pompeo. Oltre a magnifici ap-
ridi Romane del 1822 p. i58, e partamenti, ha pure vm giardino.
nel fascicolo di luglio p. 29, ebbe Questo luogo pertanto divenuto
la carica di vic^-cancelliere, nel
1 44^» sotto lo Scarampo e sotto Riario
appena Cardinale da Euge-
ci'eato residenza del camerlengato, fu po-
nio IV col titolo di s. Lorenzo in scia decorato con belle statue di
Damaso, edificò presso questa chie- marmo che descrive l' Aldovrandi
,

sa un palazzo. Quindi il Cardinal Antichità di Roma, Venezia i556,


Raffaele Sansoni Riario, del titolo p. 170; ma in pena della compli-
di s. Giorgio, e poi di s. Lorenzo cità del Riario, nella congiura del
in Damaso, nipote di Sisto IV, che, Cardinal Petrucci , Leone X , me-
come dice Novaes, Io decorò del diante il breve In sacra Petri sede,
posto di vice-cancelliere e poi di nel settembre del i520, glielo fece
Camerlengo, morte del Cardinal
in confiscare, e solo permise, che lo
Gonzaga ,
4? 7 passò ad abi-
nel 1 ?
abitasse fino allamorte, dichiaran-
tarlo, e poscia con disegno di Bra- dolo per r avvenire, secondo il Bo-
mante Lazzari, verso il i486, inco- vio residenza del Cardinal camer-
,

minciò a rifabbricarlo neirodierna lengo di s. Chiesa. E perchè si co-


forma mediante la vincita di sessan- noscesse, che il palazzo era divenuto
tamila scudi al giuoco, fatta a Fran- Pontificio, e non più de' Riari, sulla
ceschetto Cibo, nipote d' Innocenzo porta principale, Leone collocò il X
Vili, e coi travertini degli archi, suo stemma de' Medici, sovrastato
che erano caduti al Colosseo dalla dal triregno e dalle chiavi. Ma da
parte del monte Celio, non che con quanto superiormente abbiamo af-

queUi dell'arco trionfale di Gordia- fermato, sembra che il Bovio erri,

no sull'Esquilino , e coi travertini perchè palazzo Riario venne asse-


il

d' un'antica fabbrica della villa Cer- gnato da Leone X


per la Cancelle-
retta. Vuoisi ultimato nel i49^) ^^^ ria, meno che in tempi anteriori non
Pontificato di Alessandro VI, come lo avesse precariamente disposto pei
si legge nell'iscrizione, che fece col- camerlenghi, trovandosi allora fin-
CAN CAN 193
felice Porporato rivestito eli tal qua- civcscovo di Pisa, Pucci vescovo di
Infatti , appena eletto Papa
lifica. Pistoia, e Giberti vescovo di Verona,
Clemente VII, nel iSoiS, diede la i quali arrestali dai nemici, che poi
sua carica di vicecancelliere al Car- li voleano impiccare a Campo di
dinal Ponn^eo Colonna, col titolo di Fiore, se non pagavano le somme
s. Lorenzo in Damaso che l'andò , richieste, furono posti in questo pa-
ad al)itarc, come vedremo dal se- lazzo.Mosso Pompeo a compassio-
guente racconto, essendo morto, fi- ne, imbandì a' nemici una lauta
no dal i52o, il Riario; e poi per cena, con vini esquisiti, onde vinti
morte di Colonna, nel i52g, la con- dal sonno, gli ostaggi poterono eva-
ferìad Ippolito de Medici perpe- ,
dere coir aiuto delle corde per la
tuando ne' vice-cancellieri il palazzo cappa del camminò, e coi cavalli
e la contigua basilica, come più di- preparati da Gio. Montebuona, ca-
slesamente si è detto. meriere del porporato, si posero in
Mentre adunque il Co-
Cardinal salvo nella notte di s. Andrea. A
lonna risiedeva al palazzo della Can- memoria pertanto di tal liberazio-
celleria,dimentico de' beneficii rice- ne, Giovanni Monte divenuto
del
vuti dal Papa, quando Carlo gli V Pontefice, per essere anche nel me-
dichiarò la guerra segui le parti , desimo giorno entrato nel conclave,
imperiali ; e solo pianse allorché pre- in cui fu esaltato al triregno, con
sa Roma, a' 6 maggio i5in , vide disegno del Vignola edificò a s. An-
le stragi ed il saccheggiamento dei drea una chiesa presso la sua villa,
feroci soldati. Conoscendo i romani fuori di Porta Flaminia grazioso :

l'autorità ed il credito, che il Cardi- tempietto di forma quadra all'ester-


nale avea sui nemici, fecero a gara no, sopra cui sorge una cupola
di portare nel palazzo, e nella chie- bassa come quella del Pantheon , e
sa i loro effetti preziosi, per porli rivestito il tutto di peperino. Quindi
al sicuro dall' inaudita ingordigia di in tutti gli anni del suo Pontificato,
quell'esercito; ma ciò anzi provocò nello stesso giorno di s. Andrea, Giulio
la loro cupidigia, che, entrali nel pa- III celebrò solenne cappella nel pa-
lazzo e nella basilica, tutto deruba- lazzo apostolico, e fece fare una pro-
rono, insieme agli arredi sacri e alle cessione di tutte le confraternite di
reliquie, incendiandone l'archivio; in- Roma, da s. Lorenzo in Damaso a
di imposero gravissime tasse ai varii s. Pietro, e corse di pallii dalla piaz-
vescovi, prelati e personaggi rifug- za del popolo , o da Ripetta fino
giti nel palazzo. Tuttavolta abbia- alla detta chiesa di s. Andrea.

mo dal Valesio, che nel terzo gior- Il palazzo della Cancelleria fu in


no del sacco di Roma, Ascanio Co- seguito nobilitato colle pitture dal
lonna, ed il Cardinal Pompeo ritor- Vasari, fattevi eseguire in cento gior-
nati in Roma, co' loro vassalli e sol- ni dal Cardinal Farnese vice-can-
dati, recaronsi alla Cancelleria, e celliere, e da quelle di Checchino
quivi poterono salvare molte donne Salviati, e di altri. Con disegno del
e cittadini, e agevolarono la fuga Fontana il Cardinal Peretti vice-
degli ostaggi presi dai nemici. Fra cancelliere ne ingrandì portone e il

essi eravi Giovanni Ciocchi del Mon- la ringhiera, e fece mettere ad oro
te, governatore di Roma, poi, nel 1 55o, il soffitto del salone. Coli' opera del
Papa Giulio III , con Rartolini ar- celebre Bernini, Iimoccnzo XI ripa-
VCL. VH. i3
, ,

194 CAN CAN


rò le parti, che minacciavano rovi- iatura, e la maggior parte della cu-
na operazione, che accelerò la morte
:
ria. Conferma tale asserzione, che non
a t|ncir architetto. essendo terminali \u-\ precedente an-
Mentre era vice-cancelliere il Car- no 1718 gliaddobbamenti di tal
dinal Barberini, Carlo Albani come sala , la conclusione di monsignor
suo maestro di camera godeva in Maiymont fu celebrata nell'annessa
questo palazzo un appaitamento, ed basilica. La prima conclusione soste-

avendo egli fatto venire da Urbino nuta ivi dagli avvocati concistoriali,

ad abitarlo Gianfrancesco suo figlio, si trova registrata al numero 890


nella prima notte che vi giunse del Diario di Roma del i7?a), di-
uno sciame d'api si attaccò alla fi- fesa da monsignor Lodovico Valenti.
nestra ove dormiva; ciò che fu pre- Le dette conclusioni (Vedi), che so-
so per avvenimento singolare in no di antichissima istituzione, come
una gran città, e come fausto pre- si rileva dal Sestini, maestro di //
sagio, che poi si verificò nel 1700, camera, stampato nel i634, si pub-
quando Gianfrancesco divenne Papa blicano colle stampe, ed autoiità del
Clemente XI ; il perchè una delle vice-cancelliere , e si affiggono sulle
primarie sue funzioni fu quella di colonne della porta principale del
celebrare la messa agli 1 1 dicembre palazzo, ove pure sogliono affiggersi
nella contigua basilica , di cui era le bolle Pontificie , le scomuniche
stato canonico, e poi far adornare i monitorii, i bandi, i decreti, e le
la grand' aula della Cancelleria, co- intimazioni dei concistori nel giorno
me si legge dall' iscrizione postavi antecedente.
nel 7 1 8, con varii cartoni origi-
1 Finalmente nell' effimera repub-
nali del bolognese Franceschini, ese- blica romana, nel 1798, il generale
guiti in mosaico nella cupola e tam- Lallemagne installò il tribunato nella
buro della basilica di s. Pietro, e predetta gran sala, la cui prima se-
con un fregio esprimente in molte duta ebbe luogo a' 21 aprile. Dipoi
cartelle le fabbriche da esso fatte coll'elezione di Pio VII, essendo ter-
restaurale. minata la repubblica, quindi a' 5 a-
Delle accademie , cantate e altre prile 1800, colle debite formalità
liete dimostrazioni eseguite nel pa- si riapri il tribunale della Can-
lazzo della Cancelleria, tratta il Can- celleria apostolica che dopo pochi
,

cellieri nelle sue opere, come nel anni fu chiusa di nuovo nella po-
Mercato, neWe Memorie danesi, nel steriore invasione fiancese , sinché
Colombo, ec. La prima menzione nell'anno 1814, sotto gh auspicii
delle conclusioni degli uditori di Ro- dello stesso Pio VII, riprese le sue
ta, nella detta grand' aula, si trova funzioni. Benemerito fu quel Pon-
nel numero 62 1 del Diario di Ro- tefice anche della basilica titolare dei
ma 1721. Questa fli eseguita
del vice-cancellieri , la quale minaccian-
dal prelato perugino Faustino Cris- do rovina nel declinare dello scorso
polti, in cui trattò De clerico ve- secolo, fu chiusa, e la collegiata sì

natore. Contro lui argomentarono trasferì a sant' Andrea della Val-


tre suoi colleghi, ed un avvocato le,finche restaurata con architettu-
concistoriale, assistendovi, oltre il Car- ra del Valadier, solennemente ven-
dinal Ottoboni vice-cancelliere, ven- ne aperta a' 9 agosto 1820, dopo
lotto Cardinali in cappa, molta pre- ventidue anni di chiusura. Innalza-
, ,,

CAN CAN 195


lo dipoi, nel 1829, al Pontificato dai romani si appellava Quacstor
Pio Vili, collocò nel palazzo della sacri palata, ed era riguardato co-
Cancelleria i diversi uffizii della s. me l'organo, e il depositario delle
congregazione Cardinalizia del buon leggi e della giustizia , come il te-
governo (Vedi), e vi diede abita- soro del diritto pubblico, l'immagi-
zione tanto al Cardinal prefetto, che ne del principe, l'arbitro delle gra-
al prelato segretario di essa; dispo- zie richieste, il legislatore, e il giu-
sizioni,che in parte vennero modi- risprudente dello Gran-Can-
stato.
ficate dal regnante Pontefice. celliere è titolo d'una gran carica
CANCELLIERI. Cosi chiamansi die si dà in diversi paesi. Il Can-
coloro, che hanno la cura di scri- celliere della S. R. Chiesa nel se-
vere e registrare gli atti pubblici colo XIII prese il nome di vice-
de' magistrati. Questi sono gli uf- cancelliere , ed il Macri dice , che
fìziali incaricati delle spedizioni, le nella rehgione gerosolimitana si tro-
quaii si fanno in un dicastero, e va similmente la carica di vice-can-
della custodia eziandio de' registri celliere, poiché conferendosi il tito-

e documenti, che vi sono in depo- lo di gran-cancelliere al capo della


sito. Sono ritenutipure per Cancel- lingua di Castiglia e Portogallo, l'of-

lieri qiielli, che scrivono, o dettano ficio da un altro


veniva esercitato
lettere di principi, di signori, e di religioso de' più dotti chiamato vice
signorie ec, che oggi diconsi se^^re- cancelliere. Finalmente non si deve
tariì. Che da' cancelli , e da can- confondere il nome di Cancelliere
celleria prendessero il nome i can- proprio de' grandi uffiziali della co-
cellieri, lo dicemmo nel trattare del- rona e dello stato, con quello dato
la Cancelleria della S. Romana a chi avea la custodia de' cancelli,
Chiesa j e che lo stesso tribunale o della sbarra innanzi ai tribunali,
fosse detto Cancelleria, Io scrisse Ter- ovvero col Cancelliere capo di uf-
tulliano : 'j nulla praetoria observo, ficio subalterno ec. Non sempre tutti
» cancellos non adoro, subsellia non godevano di eguale riputazione. Nel
•5 contundo, jura non conturbo, cau- collegio poi degli elettori del sagro
>' sas non elatro, non judico ". Du- romano impero, tre elettori aveva-
cange dicCj che la parola Cancellie- no il titolo di Cancellieri; cioè l'ar-
re proviene dai parapetti a griglia, civescovo di Magonza per la Ger-
chiamati cancelli, che circondavano mania, l'arcivescovo di Treviri per
i tetti della Palestina, i quali erano la Francia, e l'arcivescovo di Colo-
piani, e fatti in forma di terrazza : nia per l'Italia.
quelli,che ascendevano su que' bal-
coni per arringare, si chiamavano Cancellieri di ClLse.
Cancellarii. Da principio si applicò
il vocabolo a quelli , che nel foro Questo titolo, conservato in diver-
trattavano le cause, e si chiamava- se chiese, trae la sua origine dagli
no Cancellarii forensi, poi a quelli, archivisti, bibliotecarii, e notari di
che pei primi vi prendevano luogo, esse; il cancelliere d' una cattedrale
e quindi a coloro, che quai segre- era il capo de' notari , e scrivani
tarii dei princìpi, aveano in custo- della stessa chiesa. Ora il cancellie-
dia il sigillo. Sotto gì' imperatori re delle cattedrali e collegiate per
ci'istiani chi esercitava tale incarico, lo pili è un membro del capitolo,

h
, j ,

196 GAN CAN


tiene registro degli atti capitolari, e fecero parecchi concilii, mentre in
Teglia sulla confezione de' processi quello di Roano, tenuto nel iTHi,
islrumenti,ec., e che sicno depositati come si Ila dal Labk^ tomo XV,
nell'ai-cliivio. Altie volte custodiva il venne prescritto a' vescovi di stabi-
sigillo del vescovo, e della chiesa, di lire i Cancellieri de' tribunali ccclo-
cui talvolta era dignitario. In alcu- siastici, Avtuariosj vcl G raffario s
ne cliicsc venne cambiato il no- composto dai chierici, o notari celi-

me dei cancellieri insieme alle at- bi , e pratici nella scritturazione


tribuzioni, chiamandosi Scolastici., legale, e se fossero impediti, pones-
Maestri del corOj e Direttori di sero a probe,
supplenti persone
scuole^ con giurisdizione sulle piccole giacche a que' tempi ammetteva- si

scuole della città. Il concilio turo- no nelle cancellerie anche i coniu-


ncnse nel XVI secolo incaricò i Can- gati , purché non avessero di fé Ito

cellieri delle cattedrali d' istruire nei canonico. In quelle materie ove ev-
divini ufficii dovevano
quelli , che vi tassa, i Cancellieri furono obbliga-
leggere e cantare, dicendosi anche ti a scriverla in calce alle spedizio-

per ciò Maestri del coro. Abbiamo ni, come emolumenti loro dovuti.
poi dal Tom masi ni, de vct. et nov. Clemente Vili, del 1592, proibì ai

cccl. discip.j che i sindachi, i con- prelati di affittare le cancellerie dei


siglieri ecclesiastici, i notari, gli ar- rispettivi tribunali , che dovranno
chivisti ed i bibliotecari i, erano tutti far esercitare da' ministri proprii da
di quegli ufììcii , che hanno molto essi provvisionati, e che in ogni
rapporto fra loro, ed hanno quasi cancelleria vi fosse pubblica nota
una stessa origine, che il cancelliere delle competenti tasse, stabiUte da
di Francia era altie volte un eccle- Innocenzo XI nel 1678. V. i de-
siastico, e che v'erano diversi can- creti della Congregazione de' vescovi

cellieri inferiori , come sostituti del e regolari, de' 3 settembre i^j'j^'j


primo, il quale chiamossi Gran-can- luglio 1690, e 19 aprile 1697,
celliere , e Arci-cancelliere. Egli si sull'esercizio delle cancellerie vesco-
occupava delle regie ordinanze j e vili , e sulle mercedi de' Cancellieri
delle risoluzioni delle generali assem- custodi del sigillo.

blee del regno, facendone parteci-


pazione a' vescovi , agli abbati , ai Cancellieri di Ordini regolari
conti,ed al popolo nelle pubbliche ed equestri.

adunanze.
Tutti gli Ordini e le congrega-
Cancellieri dei Vescovi. zioni religiose hanno il cancelliere,
ed in alcune congregazioni benedet-
Dalla più remota antichità si ha, tine un religioso registrava, e con-
che i vescovi sempre ebbero persone servava gli atti e le carte concer-
applicate a scrivere le loro ordina- nenti il governo spirituale e tem-
zioni , appellati Cancellieri. Fra le porale delle rispettive giurisdizioni ;

provvidenze prese nel concilio gene- e siccome parecchi monisteri di mo-


rale XII lateranense, celebrato nel naci, canonici regolari, ed altri,

12 15 da Innocenzo III, se ne ema- possedevano signorie, il cancelliere

narono anche sulle cancellerie dei ne teneva il sigillo.


vescovi, e sui ministri, ciò che pur Al cancelliere degli Ordini eque-
CAN CAN 197
stri spetta sigillare gli atti dell' Or- licenziati o laureati in qualche fa-
,

dine, tenere il registro delle delibe- coltà, stabilendo le propine agli esa-
razioni de' superiori. In alcuni Or- minatori, e ricevendo il giuramento,
dini è dignitario, come di sopra si e la professione di fede, tanto dai
accennò, in altri è insignito di ca- professori , che dai laureati. Due
rattere episcopale , o costituito in erano i cancellieri dell' università
dignità ecclesiastica, ed in altri è di Parigi, l'uno del capitolo della
fregiato di antica nobiltà. cattedrale soggetto al vescovo, l'al-
tro era un Genovef-
religioso di s.

Cancellieri delle Università. fa, primo,


dipendente dall'abbate. Il

per concessione di Nicolò IV, gode-


Il Bergicr dice, che il cancelliere va il privilegio, che i suoi laureati
d'una università letteraria è un ec- in teologia o in diritto canonico,
clesiastico, il quale invigila sopra gli potessero insegnare ovunque, e tanto
studii: tuttavolta oggidì la princi- era rispettabile la sua dignità, che
pal parte de' cancellieri delle uni- J^onifacio Vili ne riservò a sé la
versità sono laici. Per autorità Pon- nomina, K. Università'.
tificia, che dipen-
nelle università Finalmente, dicono i francesi, che
dono Santa Sede, ha il di-
dalla al tempo del primo loro stabilimen-
ritto di dare a coloro, che hanno to nelle Gallie, i cancellieri erano
fatto il corso teologico, la facoltà, o uffiziali pubblici, che poi nel VI
licenza d' insegnare, facendo ad essi secolo incominciarono ad acquistare
prestare giuramento di difendere la riputazione, e nel VII la carica di
cattolica fede fino col proprio san- referendario si confuse con quella
gue. All' articolo Università' si di- del cancelliere. Arcimbaldo , che lo
mostrerà il diritto privativo, che fli di Lotario I nell'BSa, usò nella
lia Santa Sede d'istituire, sos-
la sottoscrizione la qualifica di regiae
pendere, e sopprimere le univer- dìgnitatis Cancellarius. Quindi Lui-
sità in tutto il mondo cattolico. gi il Giovane cominciò ad ingran-
11 cancelliere delle accennate uni- dirne r ufficio , incaricando il can-
versità tiene gran sigillo dei di-
il celliere di assistere al giudizio dei
plomi, a cui vengono dirette dal- pari, ed il suo lustro e potere si

la sede Apostolica le lettere, ed aumentarono sotto i re della terza


istruzioni anche per le universi- dinastia, solenne funzione, il
Nella
tà subalterne , tutela i privilegi cancelliere era preceduto dal conte-
delle università, e il suo posto è stabile^ e da molti altri grandi uf-
tanto distinto, che viene conferito a fiziali delia corona le cui cariche ,

ragguardevoli personaggi, per lo più furono progressivamente soppresse;


arcivescovi, e vescovi, come nello onde poco a poco l'ufficio di can-
stato Pontificio. Neil' università ro- celliere divenne in Francia la pri-
mana, o archiginnasio della Sapien- ma dignità del regno, sedendo do-
za, Cardinal camerlengo di Santa
il po i principi del sangue, con voce
Romana Chiesa ne è l'aicicancellie- deliberativa. Si riunì poi l'uffizio di
re. Innanzi al cancelliere delle uni- cancelliere con quello di capo supre-
versità, o alle persone da lui depu- mo della giustizia, e da Ugo Cape-
tate, devono sostenere i pubblici to in poi, questo dignitario riunì
esami coloro, che vogliono essere eziandio quasi sempre l'eminente ca-
, ,

19B C\N CAN


ricsi di guardasigilli. Molti Cardinali stanza Dyrracfiiumy es-
dall'antico
•ostennero tale i-apprcsentanza , ed sendo dall'odierno lontana settanta-
abbiamo che Renato Birago milane- cinque miglia.
se, giù maestro delle suppliche, can- CANDELA. Cera lavorata, ridot-
celliere, e viceré di Carlo IX re di ta in forma con istoppino
cilindrica
Francia, nel iSyS, fu fatto gran di bombace nel mezzo, al quale ap~
cancelliere del regno, e poi guarda- piccasi il fuoco. Si fanno anche Can-
sigilli, e ad istanza di Enrico III, fu dele di sevo di qualunque grasso
,

creato, nel 1578, Cardinale da Gre- e talvolta anche d' olio concreto, e
gorio XIII. V. De Feri'ière, Diction- fino di spermaceti, ed altre sostan-
naire du droit ^ alla parola Chan- ze. Ma siccome ci proponiamo riu-
cellerie. Vi erano anche de' cancel- nire alcune notizie soltanto sulle
lieri particolari, e ne avevano le re- Candele di cera che si adoperano ,

gine, i principi del sangue, e al- nella Chiesa per varie funzioni e ,

tri . In Francia , come in Italia nelle ceiimonie sacre, come cande-


ed altrove , si chiamò cancelle- le, cerei e torcie, così diremo pri-
ria il palazzo di residenza del can- mieramente, che la cera è quella
celliere. materia molle, e gialliccia, della qua-
De' nostri Cancellieri , diversità le Ig api compongono i loro favi,
delle specie, loro funzioni , regola- fams^ cioè quelle celle, ov' esse ri-
menti, polizia delle Cancellerie, dispo- pongono industriosamente il mele,
sizioni, atti, tasse, tariffe degli emo- cui traggono dai fiori. Questa chia-

lumenti ec, tratta Raccolta delle la masi cera vergine^ che poi, median-
^^SSh ^ disposizioni di pubblica am- te i conosciuti metodi , si riduce
ministrazione nello stato Pontificio^ bianchissima, formandosene le can-
che s'incominciarono a pubblicare dele, i cerei, le torcie ec. Il Sarnel-
in Roma 1834. Del Cancellie-
nel li nella Lettera XV, tomo
IV, trat-
re, o segretario comunitativo, tratta tò Perche nell'antico tempio di Gc-
il Parisio, Istruzioni pei segretarii rusalemme. si adoperasse l'olio^ non
della comunità j tomo IV, pag. 268 la cera, e fra le altre cose dice,
e seg. che le lucerne, le quali erano poste
CANDAVIA, o CANOVIA. Città sul candelabro, non davano a que-
vescovile nel nuovo Epiro, nell'e- sto il nome, prendendolo piuttosto
sarcato di Macedonia, contrada, di da Candela, come dice Plinio lib.
cui fa menzione Giulio Cesare, par- XXXIV : eandelabrum a candela-
lando di Pompeo. Chiamasi anche Ca- rum lumine.
nobia, o Caenohia, e la sua sede ve- In quanto all' origine delle Can-
iscovile fondata nel nono secolo, nei dele, alcuni pretendono, che ad i-

primordii delXVIfl, contava anco- mitazione de' gentili, introdotto fos-


ra ventiquattro parrocchie colla cat- se l'uso dei cerei, o delle Candele
tedrale dedicata a s. Giovanni. Al- di cera nella Chiesa cristiana ; altri

lora il vescovo, ch'è suffraganeo del- opinano, che i primitivi cristiani a-


l'arcivescovo di Durazzo, risiedeva vessero adottato l'uso di quelle Can-
nella piccola città di Babrichi, o dele ad imitazione degli ebrei. Cer-
Btibuschi, sopra una montagna, sul- to è, che i primi cristiani, non po-
la spiaggia. Vuoisi inoltre, che questa tendo radunarsi nel tempo delle per-
città rovinata giacesse a falche di- secuzioni, senon che in luoghi sot*
CAN CAN 199
terranei, nei cimiteri e catacombe pa s. Gelasio I, dopo aver abolito le
prive sovente di luce, furono costret- feste Lupercali, o di Cerere, dai gen-
ti a servirsi di fiaccole, o di Cande- tili celebrate con torcie ardenti sul-
le, che non erano certamente di se- la metà di febbraio, e nelle quali le
vo, giacché queste ultime s'introdus- donne specialmente portavano nelle
sero soltanto verso il XIII secolo. mani fiaccole, o Candele accese. Di-
Essi ne fecero uso altresì dacché fu cono alcuni, che tale festa si faces-
loro permesso ne' primordii del IV se senza la processione , e che molto
secolo, di fabbricare chiese, alcune prima si celebrasse nell'Oriente. Fu
delle quali erano edificate in m.odo, poi il Pontefice s. Sergio I, del 687,
che non ricevevano dal di fuori, se che vi aggiunse la benedizione, e la
non che uno scarso lume, per con- processione colle candele, e comandò
ciliare venerazione. si portassero in mano accese quelle
Le illuminazioni furono sempre benedette, per significare, che Gesù
presso tutti i popoli un segno di Cristo è la luce del mondo, e la glo-
letizia, onde fu cosa naturale, che il ria d'Israele,annunziata dal vecchio
rito de' luminarli sia stato impiega- Simeone, il quale colla profetessa An-
to in onore della Divinità, narran- na incontrò la b. Vergine al tempio.
do s. Girolamo che in , tutto 1'
O- Il medesimo Pontefice Sergio I co-
riente si accendevano di giorno i mandò la distribuzione, e processione
ceri nelle chiese in segno di gioia. colleCandele accese da farsi a S. M.
La Candela che si accende nel
poi, Maggiore, partendo il clero da s. A-
battesimo, dopo il quale anticamen- driano; ma di questa cerimonia si fa
te si conferiva pure la cresima, de- anteriore menzione in un sermone
nota che r anima del battezzato è di EUgio, che mori l'anno 665. V.
sciolta dalla servitù del demonio, e Baronio in NoL ad Marlyrolog.
divenuta sposa di Gesù Cristo. V. Roni. 1 februarìi j in cui si dice,
Padrini e Lumi. che i cerei, soliti a distribuirsi nei
Che le Candele di cera si propa- saturnali, furono introdotti in que-
gassero di molto nel V, e nel VI sta festività ; Tomassini , de celebr.
secolo, si ha dalla facoltà conceduta festor. hb. II, cap. 2; Fiorentini E-
alle parrocchie da s. Zosimo, crea- xercit. 3 ad dieni 5 januar. j O-
to Papa nel 4^73 ^^ usare cioè il norato di s. Maria t. II, Regni,
cereo pasquale (P^edi), dal quale eb- critic. lib. III; Frontono in NoL ad
bero origine gli Agnus Dei di cera Calend. Roni. die 1 feb.\ Nicolò Ser-
benedetti (Vedi)^ il cui principio si ^e Processione lib. II, cap. 3
rasio,

fa rimontare alla nascente Chiesa. n. 4> e Lambertini De festis^ 1. II,

Inoltre che l'uso della cera sia stato cap. I I. Altri vogliono, che la su-

reso comune, si rileva dall'istituzio- perstizione Aniburhiale, in cui il po-


ne della festa della Candelora, o polo processionalmente con Candele
Candelai a y in cui si dispensano le accese circondava la città, e i cam-
Candele benedette come si dirà a , pi nel primo con ana-
di febbraio,
Cappella della Purificazione. Questa loghe supplicazioni riportate da Lu-
festa fli istituita nel 492, in memo- cano, lib. I, fosse commutata in que-
ria della presentazione di Gesù Cri- sta sacra funzione, che alcuni dico-
sto al tempio, e della purificazione no soltanto aver avuto principio
della sua madre santissima, dal Pa- sotto Vigilio, Papa del 54o.
,

200 CAN CAN


E vvi un' altra benedizione delle locavano sull'altare , cnoprendosi in
Candele, che si la in i|ualun(jU(; modo da non poteisene leggere il

tempo dell'anno, e da qualun(|uc nome; e poscia la donna prenden-


sacerdote. Tali Candele benedette done una, accettava per protettole
poi valgono contio le tempeste, v l'apostolo, ch'era scritto nella Can-
contro i maligni spiriti, come si leg- dela.
ge nell'analoga orazione del rituale, S. Girolamo scrisse nel IV secolo
e del messale romano. Perciò, come contro Vigilanzio, il quale biasimava
quelle della Purificazione, si appen- l'uso di accendere i ceri ai sepolcri dei
tlono alle pareti presso il letto. Ven- martiri, in segno di ossequio e di
gono esse dipinte, ornate, ed im- venerazione. Quindi è, che la Chie-
presse, colla immagine di Dio, della sa ha sempre esortato i fedeli alla
b. Vergine e de' Santi. E poi anti- oblazione dei medesimi, come atte-
chissimo nella Chiesa l'uso di colo- sta l'autore dei sermoni attribuiti a
rire, ed accendere i ceri, come con s. Agostino, Semi. 265, appena, t.

s. Paohno osservò il Baronio all'an- V. par. 2. Dal Uerlendi poi, Dtlk


no 58 dell'ei-a cristiana. Nelle abita- oblazioni p. 107, abbiamo, che le
zioni dei fedeli vede utile e ne-
si oblazioni de' ciistiani de'primi tempi,
cessaria una Candela benedetta per consistevano in pane, vino, cera ed al-
accenderla nell'agonia de' moribondi, tro, oblazioniche pur continuano per
per fugare i demonii, per allonta- riguardo alle offerte di torcie , ce-
nare i pensieri cattivi , ed impe- rei, e Candele alle chiese e santuarii,

trai*e il divino aiuto , e la salute non che nell'amministrazione de' sa-


del corpo. Candele benedet-
Tali cramenti del battesimo, e della cre-
te si usano anche in mare per im- sima , nell'ordinazione de' sacerdoti
petrare il soccorso del cielo nei pe- e nella consacrazione de^ vescovi. In
rìcoli. quest'ultima si offre ancora il pane
In alcuni santuari!, come in quello ed il vino. All' articolo Cappelle
della s. casa di Loreto, continuamente Pontificie, ed al numero, che de-
se ne benedicono, e le partorienti con scrive la cappella della Purificazio-
divozione le fanno accendere nello sgra- ne, si dice delle oblazioni di Can-
varsi, particolarmente quelle bene- dele, che il Papa riceve nelle sue
dette sotto l'invocazione, e nella chie- camere, dopo la benedizione, dis-

sa della b. Vergine, e della sua pensa, e processione da lui fat-

madre s. Anna. Alle quali utilità si ta . L' Araalario, De Eccl. Off.


possono aggiungere quelle , che ri- lib. I, cap. 18, riconosce nel ce-
porta il Cardinal Valerio, in Thes. reo l'umanità di Gesù Cristo, ad-
p. InsUtut. p. ^445 6 il Quarti de ducendone le ragioni s. Fulberto,
Benediclionibus p, i4B. Bill. Lugd. t. XVIII, p. 37, il Na-
Riferisce Cesario, lib. Vili, cap. taU, lib. III. Calai de^ santi cap. 72,
i6, una cerimonia de' suoi tempi. e la Chiesa nel tempo pasquale rap-
Quando alcuna pia matrona, egli di- presenta nel cereo il divin Reden-

ce, voleva eleggere qualche apostolo tore risorto, che conversò in teiia
per suo patrono, faceva scrivere in sino alla gloriosa Ascensione, come
dodici Candele i nomi de' dodici a- spiega Lambertini citato , de festis
postoli ; quindi tali Candele bene- hb. I, e. 8, n. 55. Di fatti disse il

dette prima da un sacerdote si col- medesimo Salvatore a' suoi discepo-


,

CAN CAN 201


li , e in essi a tutti quelli, che a- di Cristo, in cui sono due natine
vessero seguitate le sue pedate, es- divina ed umana, e colle altre il

sere egli la luce del inondo, che mistero della ss. Trinità; intli nel
non può nascondersi, nella stessa fine della messa si smorza una delle
che si accende un cero, o una
fijuisa, tre candele, per significare la morte
Candela, non per nasconderla, ma della seconda persona. F^. Sarnelli,
per porla sul candelliere, acciocché del Dichirio, e del Trichìrio del ve-
faccia lume a tutti quelli, che sono scovo greco, e de^ loro mislcrii, nel
nella casa. lume a principianti nelle materie
Nella canonizzazione si oOfrono i ecclesiastiche p. I.

ceri in mano del Papa, vicario di Il Ruperto dà la ragione perchè


Cristo, per denotare, che in quel nel triduo della settimana santa si

giorno di giocondità, e religiosa le- estinguono le Candele: « Quod can-


tizia, ha egli posto le azioni de' nuo- « delae extinguuntur, ei dice, illud
vi santi nel candelabro ,
per illumi- » significas, quod crucifìxo Domino
nare collo splendore del loro esem- « tenebrae factocsunt super terram",
pio tutti i fedeli, che sono nella iib. 5, cap. 26. Il Cancellieri nella
Chiesa. Quelli, i quali intervengono sua Settimana Santa p. 89, dice
alla processione della canonizzazione, che nel mercoledì, giovedì, e vener-
non portano torcie, come molti le dì santo si recita l'uffizio notturno,
portano in quella pel Corpus Do- o delle tenebre, così detto anche
ìli ini, ma sì Pon-
cerei accesi, ed il perchè, sebbene si dica di giorno,
tefice in sedia gestatoria porta uno finisce nondimeno a lumi allatto
di quelh dipinti olFertogli dal Car- spenti, ed eziandio, perchè si con-
dinal procuratore della canonizza- sidera come uflizio di lutto, che rap-
zione, tenendo la mano coperta da presenta i funerali del Redentore.
un velo bianco ricamato d oro, per Oltre le sei candele di cera vergine
impedire l'offesa delle goccie della gialla, come prescrive il Caereni.
cera liquefatta. Episcop. Iib. 22, le quali
2, cap.
E qui aggiungiamo, che il Papa, ardono sull'altare, ve ne sono altre
oltre che nelle processioni della Can- quindici sopra un candelliere trian-
delora, e della canonizzazione, sulla golare, che alla fine di ciascun sal-
sedia gestatoria, porta il cero dorato mo vengono smorzate una ad una.
in mano, benedicendo colla destra. Esprimesi con questa cerimonia il

Nell'anno santo eziandio l'usa tan- raffreddamento degli apostoli e dei


to nell'apertura, che chiusura della discepoli,che vacillando nella fede,
porta santa, ed appena l'ha aperta, vi abbandonarono il proprio maestro ;

entra pei primo colla croce astata nel- e nella candela, che rimane accesa,
la destra, e col cero acceso nella sini- e che in fine si asconde sotto 1' al-
stra. 11 principio dell'uso del cero do- tare, viene simboleggiata la b. Ver-
rato acceso in questa funzione si ripe- gine, in cui si mantenne ferma e
te da Alessandro VI per la celebra- vigorosa la fede della resurrezione
zione del giubileo del i5oo. Ap- di Cristo 5 illanguidita negli altri ,

presso i greci, il vescovo celebrando nonché quella della santa Chiesa in


solennemente, suol portare due can- quel tempo della passione, nascosta,
dele in una mano, e tre nell'altra, ma non già estinta; ovvero si ralligura
dinotandosi colle prime la venuta il Salvatore medesimo, che qLiandu
ftoa CAN CAN
gli iioniiiii ingrati e perversi crede- coni accendeva il lAunen Christì^
vano di aver tolto di vita, risuscito cioè le tre Candele, eil il cereo
bealo, tlopo essere slato tre giorni nel pasquale.
sepoiero. Si smorzano altresì le can- Il lìorgia, de Cruce Velilcmay
dele per significale, come si disse, le p. CGXLVII, descrive alcune croci
tenebre prodigiose, che alla morte del di cercV benedetta, portate dal clero
Redentore eopriiono tutta la terra, di Velletri nell'ulluno giorno delle
e la funesta ed infelice cecità, in cui rogazioni, nella composizione delle
è rimasta l' infelice sinagoga , ab- quali croci entrano le reliquie delle
bandonata da Dio. tre candele , clic si accendono la
iVella cattedrale di Pisa, ove si mattina del sabbaio santo. Egli ri-
usano altri diversi riti, si smoiT^mo porta, che la plebe suppone essere
tutte le candele in una volta con in esse indicate le tre Marie, o, a
una spugna, e gli assistenti , che meglio dire, le due Marie e Salome,
tengono una candela gialla in ma- mentre nelle tre candele viene raf-
no, la spengono nello stesso momen- figurato r ineffabile mistero della
to. In alcune chiese accendevansi ss. Trinità. Certo è, che la cera di
venticpiattro candele, le quali in quei queste candele, o Lumen Cìirislij
tre giorni formavano numero di
il è in venerazione presso i cristiani.
scllantadue, pari a quello de' men- J^. Nicol. Ragneus, de more Cerewn
tovati discepoli, mentre nelle quin- bisulcumj veL trisulcum inanu inter
dici poste sul candelliere, o triango- henedicendum gestandij in Dissert.
lo, si dinotano i dodici Apostoli, le prcelim., ad acta i5 junii Bollandi
due Marie, e la b. Vergine. 63, e Marlene, de v eteri Eccl. di-
L'Ordine romano antico prescrive sciplina, p. 442-
la cerimonia, colla quale ogni matti- 11 portare nelle esequie de'defunti
na si benediceva ne'suddetti tre gior- le Candele accese, è tradizione an-
ni il fuoco nuovo per accendere i tica ed apostolica per significare ,

lumi della chiesa (come si fa oggi l'immortahlà dell'anima. Infatti, ne-


nel Siibbato santo, nelle tre candele gli atti del glorioso martire s. Ci-

poste suWarundine, chiamato ancora priano, cui fu mozzata la testa nel


ùùinguhun j pertica ^ o camia , e 258, si dice: inde cum cercis, et
triceìco)j mediante una candeletta scolaribus in area cuiusdam Can-
accesa col nuovo fuoco benedetto, didi procuratoris magno triumpho
col canto del Lumen Cliristi, Dipoi scpultus est Molti altri luoghi dei
con una delle Candele àcWarunditie ss. Padri fanno menzione di questa
si accende il cereo pasquale^ deno- cerimonia. Il concilio di Elvira del-
tando, che sebbene tutte le persone l'anno 3x3, nel canone 34) proibì,
della ss. Trinità concorsero alla re- che non s' inquietassero le anime
surrezione di Cristo, nondimeno il dei defunti colle candele accese po-
Veibo vi concorse in particolare, ste sui sepolcri. Egli però intende
unendo di nuovo l'anima al corpo. dire dell' usanza superstiziosa con-
Riferisce il Cardinal Gaetaui, nel- forme al rito de'gentili, soliti accen-
l'Ordine a pag. 272, che l'ultimo dere candele sopra i sepolcri, secon-
de' Cardinali preti faceva la benedi- do riferisce Svetonio, in Tib. e. 98,
zione del fuoco nella cappella Pa- per chiamarli e sollecitarli , come
pale, e Tidtiaio de' Cardinali dia? eglino stoltamente dicevano, o vera-
,
.

CAN CAN 2o3


mente, come dichiara Ferdinando di fobbricarle di sola cera, senza
Mendoza le parole del concilio: in- mistura per maggior durata, e per
fjuictaiuli cnini sanctorum spirilus impedire il cattivo odore, che ca-
non sunt. Fu sentimento di que' pa- gionavano, massime nelle chiese, le
dri proibire di accendere
a' fedeli, torcie a
vento di fresco introdotte,
candele ne' cimiterii, ne' quali ripo- lo rivocò con un altro molo pro-
savano i corpi de' ss. martiri, acciocché prio. V. Statata aromal. ^ Romae
ì venendone in cognizione per
gentili 1693, p. 61 e 65.
que' lumi accesi non suscitassero
, All' articolo Cappelle Pontificie
qualche nuova persecuzione contro e Cardinalizie si dirà di qual co-
i cristiani. Cosi ancora il concilio di lore sono le candele, e le torcie,
Trento ha per altre cagioni vietato che si adoperano nell' esequie del
il rito superstizioso del numeiK) de- Sommo Pontefice, e de' Cardinali,
terminato delle candele , come os- cioè se di cera bianca o gialla ; ma
serva il citato Sarnelli tomo I ,
la dispensa, che si fa, è di cera bian-
pag. i36 delle Lettere Ecclesiasti- ca. In vigore delle bolle di Pio IV,
dwj permettendo la Chiesa, che se e Gregorio XV, nelle esequie noven-
ne accendano per la commemora- diali pei Papi, se alcun giorno di
zione dei defunti. esse cade nella festa di Natale ,
L'antico Statuto del Clero Ro- Pasqua, Pentecoste, e altre più so-
manoj ristampato nel lySS, a pag. lenni, si devono tralasciare, e il va-
73, riporta il numero delle cande- lore della cera, che dovrebbesi dis-

le, torcie o cerei, che si debbono tribuire, va dispensato a' poveri.


usare nelle esequie (J^edi) secondo Per riportar alcun aneddoto riguar-
il grado dei defunti; ed all'articolo dante i ceri nelle esequie Pontificie, si
Arciconfraternite { Vedi ) si parla sa che il corpo di Clemente V,' il
delle oblazioni, e distribuzioni delle primo Pontefice residente in Avigno-
candele , che ad esse si fanno nelle ne, e morto nel 1 3 4 fu abbru- 1 j

associazioni dei cadaven [Vedi). stolito da una torcia, che gli cadde
Anticamente, e massime nello sta- addosso. Nella fanciullezza di Ales-
to Pontificio, le torcie di cera iab- sandro VII, creato nel iG55, si di-
bricavansi tìagli speziali
, e negli '

sperò tanto della sua vita, che com-


statuti manoscritti di Viterbo del- perossi la cera pel funerale. Morto
l'anno I25i, p. i34, si dispone: Clemente XI, nel 1721, l'arcive-
>j jVullus speciarius, vel ejus disci- scovo di Burges gli celebrò per due
« pulus, seu alius alter, qui labo- giorni solenni esequie ed avendo ,

»j raret de cera, vel faceret dupple- fatto rigorosamente pesare i ceiei e


» rios cerae, miltat ultra unam, et le torcie, prima di accenderli , con
« dimidiam unciam de papiro " meraviglia si ritrovarono dello ^esso
Questo loro spaccio durò privativa- peso, dopo aver arso per due gior-
mente sino al i565, in cui un cer- ni, per cui ne fu fatto formale e-
to Clemente di s. Vito introdusse same, ed istromento, che venne spe-
le torciea vento con mistura di pe- dito a Roma. Tanto riporta Lafi-
ce, e ne ottenne la privativa da s. leau , contemjwraneo della
autore
Pio V. Ma poi questo Pontefice sua vita, presso il Novaes tom. XI f.
ad istanza degli speziali, che dimo- Delle Candele, che miracolosamen-
sU-arouo essere nell'antico possesso te arsero senza mai consumarsi j
,

ao4 GAN CAN


molli sono gli esempii; però ci li- re pie di Roma,
e. 11, p. 875, trat-

inittTL'tno di riportare i più certi, tando deir immagine del ss. Salva-
ed i più couosciuli. IViiiia die, nel tore a Sanata Sanetorum (Vedi\ e
1791, si demolisse in Arras la cap- della processione, fatta colla mede-
pella della santa Candela, si conser- sima (ino a s. Pio V, dice, che tale
vava (juelia data dalla b. Verdine, era la divozione del popolo romano
a' 27 maggio iio5, nella ciitlcdrale per essa, che a gara tutti portava-
al vescovo Lamberto, mentre la cit- no candele per essere accese avanti
tà era estremamente desolata- pel tale» immagine molte delle quali
,

morlx), che dal 1080 al i i4oj al- non si consumavano, e altie cresce-
flisse r umanità, denominato deìJìiO' vano di peso. Non solo il Maran-
co ardente, dappoiché gl'individui, goni, deW Oratorio di Sanata San-
i quah ne erano attaccati, venivano etorum a pag. 127, conferma il

consumati come da un fuoco, senza prodigio, che le torcie e le candele,


che vi si potesse rimediare. Il pio le quali si ponevano avanti la det-

vescovo, secondo il comando della ta immagine, non si consumavano,


ss. Vergine, fece colare alcune goc- ed altre crescevano in peso, ma a
cie della Candela nell'acqua bene- pag. 285, aggiunge, che si dipinge
delta, e pronta fu la guarigione di r immagine del ss. Salvatore del
quelli, che ne be veliero , cessando menzionato Santuario, nel mezzo a
quindi interamente il morbo mici- due, o più candellieri con cerei ar-
diale. 11 perchè fu costruita apposita- denti, appunto per memoria del
mente una magnifica piramide per miracolo tante volte rinnovato.
custodirvi la santa Candela, e sotto E quasi incredibile la immensa
questa invocazione fu anche istituita spesa, che i cristiani con infinito
una confraternita. V. Menochio ,
piacere facevano de' luminari ad uso
tomo 111. p. 63o, che ne fa la de- della Chiesa, e della cristianità, dal
scrizione, Macri nel Hierolexicon, secolo IV in poi. Nei principii del
e Cancellieri nelle sue Campane^ e VI, quando il Pontefice s. Giovanni I

Campanili p. 1 42, che dà il nove- si recò in Costantinopoli, fu ricevu-


ro degli autori, i quali hanno trat- to con sommo onore , essendo in
tato di si prodigiosa Candela. Un distanza di dodici miglia incontrato
simile miracolo viene riferito da da tutto quel numerosissimo popo-
Pietro Cluniacense, dicendo, che nel- lo con cerei accesi , e poi dall' im-
la basilica di s. Maria Maggiore di peratore Giustino. quando, a' 17 E
Roina solevano alcuni divoti portare gennaio 1377, Gregorio XI entrò
nella vigilia dell' Assunta alcune can- in Roma reduce da Avignone, per
dele per accenderle nel giorno se- restituirvi la residenza Pontificia,
guente avanti la immagine della b. fra gli applausi giunse alla basilica
Vergine, la quale vuoisi dipinta da di s. Pietro, ov' era aspettato nella
s. Luca. Esse dopo la messa si trova- sera con tante torcie, oltre la illumi-
rono dello stesso peso di prima nazione delle lampade, le quali mon-
prodigio che durò per lo spazio di tavano a più di ottomila. E a no-
cento anni, cioè sino all'anno 1200, tarsi, che per l'assenza de' Papi, Ro-
come alTerma il Piazza nel suo San- ma era allora popolata soltanto da
liiai io Romano delle Stazioni p. 176. circa diecisettemila individui. Delle
Questo medesimo autore nelle Opc- torcie accese per festeggiare la eie-
,

CAN CAN 2ofJ

zione dei Papi, e il loro ingresso in il cereo acceso da cui el'a preceilu-
Roma, tratta il Cancellieri, ne' Po 9- to, come racconta Pachimcrio della
sessi. Essendo donala da Tom-
stata deposizione di Arsenio patriarca di
maso Paleologo, despota del Pelo- Costantinopoli , anzi minacciandosi
ponneso, a Pio II la testa di s. An- nell'Apocalisse la deposizione del pre-
drea apostolo, questo Papa si recò lato di Efeso, si dice: Movebo can-
processionalmente a riceverla, 23 a* delahrum de loco suo j cap. 1 1 , e
aprile 1462, a Ponte Molle, con così molti autori opinano, che i set-
tutti i Cardinali , vescovi prelati te candellieri, de' quali si fa menzio-
,

uffiziali, e popolo di Roma, con ne nell'ApocaUsse, significhino le sette

palme e trentamila torcie e , can- chiese cattedrali dell'Asia, fondate


delotti accesi in mano, cantando pre- dall'apostolo s. Giovanni.
ci, e
portandole in s. Pietro. P^. Dell'uso della bugia con candela
Processioni. accesa pe' vescovi, ed altri, e perchè il
Abbiamo dal Macri, che antica- Papa usi la candela senza la bugia, si

mente si portavano avanti l'impera- tratta a questo articolo. In alcune chie-


tore di Costantinopoli, quando in se della Francia si chiamano Fesiiini
alcune solennità si recava in Chie- septem candelabrorum , le feste di
sa, due cerei accesi, e chi avea tale prima classe, come anche quinque
uffizio era detto lampadaiius, il che candelabrorum quelle della seconda
alludeva al detto di Cristo; '» Sic classie, perchè, conforme alle solenni-
» Iucca t lux vestra coram homini- tà, precede al celebrante, che canta
» bus, ut videant opera vestra bo- la messa, maggiore o minor numero
w na '\ essendo il principe quasi di Candele.
lume collocato sul candelliere. Per Fino da s. Melchiade, nel Pontifica-
lo stesso effètto anche avanti quel to del quale Costantino diede pace alla
patriarca, e all'imperatrice si por- Chiesa, si ordinò, che nel celebrare la
tava un lume solo, il quale uso fu messa, almeno vi fossero sull'altare
osservato eziandio dagli altri pa- due candellieri con candele accese,
triarchi, secondo Balsamone, che pur simboleggianti il popolo cristiano, e
aggiunge essere stato concesso sif- il popolo ebreo, illuminati colla ve-
fatto privilegio air arcivescovo di nuta di Gesù Cristo. Onorio III
Cipro, a quello della Bulgaria, e ad castigò poi un sacerdote , che cele-
alcuni altri metropolitani, però nella brò senza lume, col privarlo del sa-
sola diocesi, mentre che a' patriarchi cerdozio, e del benefizio, locchè di-
era permesso il portare il cereo acceso mostra la gravità della colpa. Vero
da per tutto; il che poi abusiva- è, che in caso di necessità, par-
mente fu praticato dai vescovi greci ticolarmente riguardo ai missiona-
nelle loro chiese. Questo privilegio rii, insegnano alcuni dottori bastare
fu proprio anche dell'arcivescovo di un solo lume. Azor, lib. X, cap. 28,

Tours, il quale uscendo dal sacrario concede pure, quando non vi siano
per andare processionalmente a ce- candele di cera, quelle di sevo , ciò
lebrare la messa solenne veniva , che condanna il Suarez, permet-
preceduto dal canonico tesoriere tendo in caso di necessità il solo-

colla candela accesa. lume d'olio.


Nella chiesa greca era segno di Quando celebrano solennemente i

degradazione il togliere al vescovo vescovi, si pongono sull'altare sette


so6 CAN CAN
candele, simbolo dei scile doni dello rinfusa , e dicendo mentre le getta*
Spirito santo , de' quali dev' esser vano in terra : *» Prrediclos oinnes
ornato il vescovo; per la qiial cosa » excommunicamus ... Et hic (|ii.Tri

un tal numero di Candele, con de- » posset, quare sic cjindela acccnsa
creti della sa{^. cougr. de* Riti , dei M exlinguitur, et rcspoiidctur, quod

29 gennaio 1628, e de' 27 settem- » sicut, quum candela accensa [)roji-


bre 1(359, fu proibito agli abbati « ci tur, exlinguitur, sic per excom-
mitrati. Quando fa Pontificale il Pa- M municationem ab ecclesia ejicitur
pa, non solo si pongono sette can- " Spiritus sancii gratia, quoe signi-
dele sull'altare, dipinte, od ornate di " fica tur per liicem, qua) ab eo re*
talco, e carte colorate, come sono >»movetur. /^. Scomuniche.
quelle de' sette candellieri sostenute CANDELLIERE (Cande labrum).
da altrettanti accoliti, ma otto tor- Arnese, dove si collocano le can-
cìc con eguali ornamenti vengono dele. Il Candelliere col lume ac-
sostenute dai prelati accoliti votanti ceso , fu chiamato Ceroferariuni :

di segnatura, all'elevazione e comu- illis vero cerofcraria dcporlanli'


nione, y. Jo. Sarthorius, De cc- bus, atquc corusco luminc dìcnt
reis ad s. Eucluiristiam adìiibilis. augentibus. V. Acta s. Scbastia^
Il prevosto Gori, fra le opere pro- ìli inartyris , che ricevette la co-
messe nel suo Prodromo II e- rona del martirio 1' anno 288. Per-
riuUtis faiUorihus saeculi frugife- ciò i portatori de' Candellieri furono
ri ^ Floren. i749> ha quella de chiamati ceroferarii^ o accoliti (f^edi).
ritu adtollcndi faccs in sacris ec- Altri poi hanno voluto spiegare la
clesiarum mysteriis. V. Annali let- voce ceroferarius 3 non per accolito,
ter. d' Italia^ tom. II , 479* An- ma per Candelliere, che sostiene la
ticamente colle dette torcie si ac- cera. 11 Candelliere fu anche detto
compagnava r Ostia sacrosanta dal- cero slata y dalla voce greca, che si-

l'altare al trono Pontificio come , gnifica uno stromento atto a soste-


fu fatto nella chiesa di s. Petronio nere qualche candela di cera. Dice
in Bologna, nella messa cantata da Anastasio Bibliotecario, supra ce-
Leone X, nel 1 5 1 5, coli' assistenza rostata, etc. , e Vi- nella vita di
di Francesco I , re di Francia. F. gilio Papa del 54» , racconta, che

Acta caereni. p. IT, p. 94 di Paride Belisario offri al beato Pietro due


de Grassis , e l' articolo Cappelle Candellieri maggiori d'argento indo-
Pontificie. rati. Polycandcluni ^ e pò ly ceriuni ^

Finalmente quando si pubblicava parola greco-latina, fu poi chiamato


nel giovedì santo la bolla in Ccena il Candelliere, che sostiene molte can-

Domini j il Papa dalla loggia prin- dele. F. Macri in Hierolexicon alla


cipale della basilica vaticana, scaglia- voce Cerostata.
va una candela accesa di
sulla piazza I Candelabri vennero appellati da-

cei^a gialla. come ri-


Anticamente, gli antichi talvolta Lychnuchi no- ,

porta il Gattico, mentre si leggeva- me, che davasi ad una specie di pie-
no le scomuniche, non solo il Pon- de, sul quale si collocavano le lam-
tefice teneva una candela gialla in pade (Fedi), o le lucerne destitiate
mano, ma di egual cera, ed accese a rischiarare camere, templi, o altri
Je tenevano eziandio i Cardinali e i cdificii pubblici, o privati, massime
prelati, suonan^losi le campane alla allorquando non volevansi sospende-
CAN CAN 207
re alle so/lltte , o alle volte , nù si- bucodonosor prese Gerusalemme, i
tuarli sopra una tavola. I candela- candelabri furono trasportati nell'As-
bri alcuna volta si destinarono per siria. Tito medesimo fece in detta
una sola lucerna, e talora anche per città bottino di candelabri, come si

molte , nel qual caso alla parte su- vede in Roma nel suo arco trion-
periore del fusto si sostituivano di- fale marmoreo, ove viene effigiato

verse braccia, che servivano per at- quello del tabernacolo. Parlando
taccarvi, o sovrapporvi le lucerne. I il Sarnelli , tomo X lettera LXI,
candelabri per una sola lucerna si Del Candelliere d'oro con sette

componevano di tre parti: il fusto, lucerne d'oro^ che di notte arde-


che si alzava al di sopra del piedi- vano nel tabernacolo , e del lume
stallo collocato per lo piìi su tre perpetuo, fra le altre simboliche spie-
zampe o di altro animale;
di leone, gazioni, riporta le seguenti « Che :

il vaso,che sormontava il fusto, e il tabernacolo era figura del mon-


che terminava in un piatto, o in un do, e il Candelliere della sfera cele-
piano, sul quale si poneva la lucer- il Sancta San^
ste co'sette pianeti, e

na, cosicché i candelabri erano com- ctorum o santuario raffigurava il


, ,

posti di parti distinte, cioè il piedi- cielo empireo che il lume acceso :

stallo, il fusto, e l'estremità a guisa significava principalmente la venera-


di tazza, o di vaso , come presso a zione dovuta al luogo sacro, che al
poco sono oggidì i Candellieri usati Candelliere di Mosò corrispondono
nelle chiese, de' quali solo intendia- nelle chiese de' cristiani i Candellieri,
mo parlare in questo articolo. De- non che i lampade accese
lumi e le

rivarono essi nella forma e nell'uso avanti l'augustissimo Sacramento,


dai candelabri, i quali per altro riu- eh' è il santo dei santi. Aggiungiamo
scirono varii , secondo i tempi e i col Bergier, che il Candelliere, in sen-
luoghi,come si veggono negli antichi so misterioso, a norma de'scnti menti
monumenti , e particolarmente nel evangelici, denota Gesù Cristo, o la
museo vaticano, nel Borbonico di Na- sua Chiesa la quale porta la luce

poli , in quei di Parigi , ed al- della celeste dottrina , che si sparge


trove. dal tempio, singolare abitazione della
Vi furono candelabri di bronzo, divina maestà. Nell'Apocalisse i Can-

di ferro, d' oro, e di marmo, e con dellieri significano i vescovi , mentre


variati, e ricchi ornamenti, con gem- al capo ?-, v. 5, dice Dio al vesco-
me preziose, particolarmente i can- vo di Efeso , che moverà il cande-
delabri, che si adoperavano ne' tem- labro di lui dal suo luogo , se non
pli. Candelabro,
o Candellierc del farà penitenza , cioè che lo priverà
tempio fu quello collocato da Mosè della sua sede episcopale. Inoltre nel-
nel taliernacolo. Esso era d' oro del la stessa Apocalisse, capo XT, v. 4>
peso d'un talento, ed avea sette brac- sono appellati col nome di Candel-
cia semicircolari , ciascuno dei quali lieri , i due profeti , che manderà a
all'estremità portava una lampada. predicare la sua dottrina.
Serviva ad illuminare il santuario I Candellieri , che usiamo nelle
dalla sera alla mattina. Salomone chiese, sono d'oro, o d'argento, di
ne fece fare dieci simili , e ne pose metallo, di ottone, di legno, ec. di-
nel santuario quattro a mezzodì , e pinti, indorati, e inargentati, ricchi

quattro a settentrione» Quando JNa- con gemme , con superbe cesellata*


,,

2o8 CAN CAN


re, e vdìùì nelle formo e negli or- ri, spiega dubbio, e dice, che si
il

namenti. Anticamenle solevano i deve intendere nella sola messa


cristiani esprimere ai quattro piedi giaccìiè il Cerimoniale de' \'cscn\>i
de' Candellicri, i quattro animali ve- lib. I cap. igjde nrnafu ccclesiac
diili dal profela Iv/.ediieic, ne' quali parlando de' sette Candellieri , non
sono significati gli evangelisti. Pre- distingue se debbano adoperarsi nel-
scrive la rubrica, che almeno nelle la sola messa Ponlificale, o in altri

messe basse due Candellieri colle lo- divini uffizi i Pontificali. Il Bauldry
ro candele sieno sugli altari col- , dichiara ciò chiaramente, de ornatiù
la croce nel mezzo Quest' uso, e . ccclesiae p. 5 e. 12 n. 17, dicen-
questo rito rimonta tempi aposto-a' do, »> celebrante vero episcopo inis-
lici, come abbiamo dal Lambertini, » sam tantum , et non alia officia
del sacrificio della Messa , parte » candelabra septem super altare po-
IV t. II sez. V. Però nelle messe " nuntur, non tamen in missis de-
più solenni si devono porre sei Can- » functorum. " f^. Luca Fanciulli,
dellieri sugli altari , e ciò si racco- Di alcuni riti della cattedrale di
glie dalla triplice incensazione, che Osimo Roma 180^, dell'uso di
,

si deve fare parte per parte dell'al- accendere sette doppieri y o sicno
tare , come prescrive il messale ro- toreie al vangelo nel Pontificale del
mano. Quattro poi si sogliono usa- vescovo, p. 52.
re nelle meno solenni, ed anche più Il Papa , come si dirà , adopei'a
di sei se ne possono porre sull' al- alla messa solenile sette Candellieri,
tare, e nel r esposi /ione del ss. Sa- e ne' vesperi Pontificali ne usa sol-
cramento, in cui i lumi non devono tanto sei. I sette Candellieri poi ado-
essere meno di venti come si può
, perati dai vescovi alludono ai sette
vedere in Gavanto Ruh. Miss. p. Candellieri d'oro, fra' quali vide san
I tit. XX lit. X. Si collocano inol- Giovanni nell'Apocalisse un perso-
tre tra i Candellieri i reliquiarii col- naggio rispettabile, maestoso e ter-
le con fiori finti,
reliquie, e de' vasi ribile, cioè Gesù Cristo stesso, e non
o freschi. Dopo la messa del giove- solo dinotano, come si disse altrove,
dì santo, sino al sabbato santo , ec- che il vescovo deve essere ornato
cettuato r altare maggiore , i Can- coi sette doni dello Spirito Santo
dellieri si rovesciano , o si tolgono ma anche, come si esprime Duran-
dagli altri altari , per significare il do , t. IV e. 6 n. 5, quia gratia.
lutto della Chiesa. E siccome l'al- septiformi tota illuminatur ecclesia.
tare è simbolo di Gesù Cristo, nel- Quando il Sommo Pontefice can-
lo spogliamento di esso viene rap- ta la messa, oltre i sette Candellieri
presentata la nudità del Redentore sopra l'altare, ci sono sette accoliti,
Crocifisso. prelati votanti di segnatura , con
Quando il vescovo celebra la messa sette Candellieri di argento dorato.
solennemente, usa, come si disse, sette Que' Candellicri si portano anche
Candellieri sull'altare, ma trattando il quando diacono latino canta l' e-
il

citato Sarnelli tomo VI, let. XLI, vangelo, mentre il diacono greco è
se Vapposizione del settimo Candel- accompagnato da soli due. Anche in
liere, quando celebra il vescovo j si Costantinopoli si cantavano, come
intenda anche ne' vcsperi^ e nelle nel Pontificale celebrato dal Papa , l'e-

laudi, coir autorità di diversi auto- pistola , e il vangelo in latiuo e in


^

CAN CAN 209


greco ,
per rappresentare 1* unione nel quale si mettevano senza confu-
delle due Chiese. Ma per riconosce- sione mille trecento settanta cande-
re la superiorità ed il primato del- le, come dice il predetto Cancellieri
la latina sulla greca, si leggeva in nel tom. III de Secrelariis p. 1 449>
questa lingua prima l'epistola' e il ed ordinò che fossero accese, avanti la
vangelo in latino, come nel detto confessione, o sepolcro degli Aposto-
Pontificale si fa, dove per significa- li, in quattro giorni deiranno, cioè
re il medesimo primato, si portano nei giorni di Natale, di Pasqua, dei
dagli accoliti tutti i sette Candellie- ss. Pietro e Paolo, ne' quali il Pa-

ri per cantare il vangelo latino, a pa vi celebra solennemente, ed in


differenza del greco, per cui ne re- quello dell' anniversario della coro-
stano soli due. Il rito poi della nazione del Pontefice, come riporta
Chiesa Romana, adottato ancora Anastasio Bibliotecario, in Fita Ha-
dalle altre chiese, di adoperare set- driani /, m. I, p. 25o. Viene an-
te Candellieri nella messa Pontifica- che nominato un altro gran Can-
le, credesi originato da questo, che delliere, o Candelabro, che reggeva
i setti accoliti di quel rione di Ro- tanti lumi, quanti sono i giorni del-
ma, dove anticamente il Papa an- l'anno, nella stessa chiesa di s. Pie*
dava a celebrare, lo precedevano con tro, oltre le lampa-
centocinquanta
sette Candellieri con candele accese, de, che ardevano continuamente in
fino all'altare, pel numero de' sette essa, come si ha dal Bollando, Jun.
rioni ecclesiastici, ne' quali, come av- t. VII, p. 4^» e le duecentocinquanta,
verte il Mabillon, era allora divisa che si accendevano in occasione delle
la città. V, Cencius in Ordine XII stazioni, in t. II, Mus. Ital. p.
191,
p. i68, Caietanus, in Ordine XIV e t. Ili de Secretariis 1419. Il
p.
p. 327, Amelius in Ordine XV p. Baronio dice, che Capitulala chia-
453, Gregorius in II de Liturg.
t. mossi un lampadario con molti ca-
Rom. Ponlif. in Diss, de Hierarchia pi di Candelliere; e s. Agostino, nel-
S. R. Ecct. de Acolythis p. r epistola i65, tra vasi pel servi-
, 74- i

La descrizione poi de' Candellieri di zio della chiesa, nomina Capitala-


superbo lavoro, che si pongono sul- tam, et lucernani argenteam.
l'altare della basilica vaticana, quan- Sebbene ci proponemmo dire sol-
do il Papa vi fa Pontificale, si leg- tanto come arredi
dei Candellieri,
ge in Cancellieri, Descrizione dei sagri (Vedi), pure non ci sembra
tre Pontificali^ e della sagra sup- inutileaggiungere, che il celebre
pellettile in essi adoperata, Roma meccanico vicentino Gio. Giorgio
18 14. E noi ne daremo un cenno Capobianco formò un orologio en-
all'articolo Cappelle Pontificie, de- tro un candelliere d' argento, orolo-
scrivendo l'apparato della basihca gio, che venne da lui donato al
vaticana per la festa dei ss. Pietro Cardinal Matteo Schiner nel i5ii.
e Paolo. Nel battere le ore, accendeva esso
Il Pontefice Adriano I del 772, in un medesimo tratto la candela
magnifico colle chiese , e particolar- sovrappostavi, come si legge nel Mar-
mente colla basilica vaticana , nel zari, Storia di Vicenza, p. 189. Il
presbiterio di essa fece porre un Dizionario poi delle Origini ci ri-
faro di argento, o Candelliere in for- porta la descrizione dei candellieri
ma di croce, detto Colycandelum meccanici, ed economici inventati a
VOL. VII. >4
2 IO CAN CAN
Parigi nel 1806, il cui oggetto prin- formò il tanto decantalo laberinlo,
cipale è quello di consumare inte- celebre presso gli antichi poeti, che
ramente le cjmdeie, e di smocco- dovette pareggiare, secondo Strabo-
larle a tempo debito in proj>or7Ìo- ne, quello di Egitto. Tra monti di
ne della lunghezza dello stoppino quest' isola trovasi l' Ido, e il Dit-
carlx)nizzato, tagliatoda alcuni smoc- teo, e tra i fiumi il Lete.
colatoi, che scocca una molla con Dopo il primo regno cretese, di
mirabilo rapidità , nascondendo la cui oscura è la tradizione, si eresse
parte carbonizzata, senz-a che n' esca r isola in repubblica,
mantenendosi
fumo, od odore. Altro candelliere prosperosa, finché i romani la con-
meccanico ed economico è stato in- quistarono per mezzo di Q. Cecilio
ventato, nel 18 12, a Parigi, per Metello, di Pompeo.
luogotenente
mezzo del quale si possono appli- Passata dagf imperatori di
quindi
care stoppini mobili alle candele di occidente al dominio di quelli di
qualunque genere, e di ogni ma- oriente, neir823, cadde in potere
teria. de' saraceni di Spagna. Inutili furo-
candì A, Isola. Questa è l'antica no gli sforzi di Michele il Balbo
Creta, isola dell'Arcipelago al sud-ovest per riprenderla, e siccome i sara-
delle altre, e famosa sino dai tempi ceni chiamarono Kandak il luogo
più remoti, il cui bacino setten- ov* erano trincierati, così ebbe il

trionale , frapposto almare Carpa- nome di Candia la nuova città, cui


zio, ed al mare Mirtoo, si disse ma- fabbricarono, nome che passò ancora
re eretico. Si chiamò anche Cureti, e a tutta r Niceforo Foca, gene-
isola.

sotto il nome di Dactyli sono co- rale delle armi bizantine, poi im-
nosciuti i suoi priraarii abitatori. peratore, la riprese nel 961; ma
Omero la disse Creta delle cento dopo che i crociati
e ve- francesi ,

città, che i geografi non seppero neziani presero Costantinopoli, Bal-


enumerare, ma le più celebri furo- dovino I, imperatore latino, diede
no Gtiossus, Gortiìia, e Lictusy nel- r Candia per feudo a Boni-
isola di
r interno dell' isola , e le marittime facio marchese di Monferrato, il
Cydonia, Rhilynma, Lissus, Cyteurrij quale, col trattato 12 agosto 1204,
Minoa-PortuSj Matiunij e Camara. fatto col doge Enrico Dandolo, la
L'attuai capitale dell' isola Candia vendette ai veneziani. Da quell'epo-
( Vedi ) si vuole che sia edificata ca se ne mantennero essi padroni,
sull'area di Matium. Fu Creta re- avendo in diverse circostanze fatti

gno floridissimo della Grecia , con- fortificare alcuni porti. a I candiotti


tandosi fra' suoi dominatori Asterio, malincuore soffrirono per lunga età
marito della rapita Europa, e pa- il nuovo padrone; quindi sedizioni
dre di Minosse e Radamanto, che frequenti, ma sempre represse, co-
tanta lode si acquistarono nell'eser- munque fino dopo centocinquant' an-
cizio della giustizia. Un altro re ni nelle gare fra Venezia e Genova,
Minosse fu marito di Pasifae, e pa- parteggiassero i candiotti per que-
dre di Androgeo e di Arianna, nomi st'ultima. Tuttavolta la veneta ac-
famosi nella mitologia. I frombolieri cortezza giunse sempre a sventare
cretesi figurarono in tutte le guerre ogni mira. Benemerito ne fu il Pon-
de' greci ;
1* architettura vi fu in tefice Urbano V, residente in Avi-
somma riputazione, e Dedalo vi gnone, che, nel 1 364 , appunto per
' ,

CAN CAN 211


le sue paterne sollecitudini , impedì costretta ad arrendersi 1* isola con
la funesta guerra, la quale si te- onorevoli condizioni, a' 16 settembre
meva fra i veneziani, ed i genovesi, 1669, restando a' veneziani la sola
essendo stimolati questi ultimi dai gloria di essersi sostenuti da prodi
candiotti a voler occupare Candia. per circa venticinque anni. Giunta
Un nemico però assai più poten- però a Roma la notizia della per-
te, ostinato e feroce agognava a dita di Candia, Clemente IX, che
questo interessante conquisto, e fu si trovava gravemente infermo, ne
verso la metà del secolo XVII, che concepì si gran pena, che in breve
i turchi effettuare per
divisarono tempo perdette la vita.
sorpresa nero concepimento. Per-
il Conquistata da' turchi Candia, do-
tanto, fingendo eglino, nel i645, po avervi sagrificato per superarla
di voler assediare Malta per vendi- più di cinquantamila uomini, vi fu
carsi della preda fatta nell' anno preposto un pascià a tre code per go-
precedente di una sultana , e di un veinarla, che stabi h la sua residenza
principe ottomano, dai cavalieri ge- avendo subor-
nella città di Candia,
rosolimitani tutto ad ,un tratto dinati i e di Te-
pascià di Canea,
si scagliarono sopra Candia; ma con timo. Quindi nella commozione, che
pari impeto vennero respinti, e, per- scosse nel 1821 da un capo all'al-
duto il fiore delle truppe, abban- tro la Grecia, non potevano esserne
donarono l'assalto, e si contentarono indifferenti i candiotti, specialmente
di un lungo blocco. Accorse subito i montagnardi, e intrepidi sfachiot-
in soccorso dei veneti Papa Inno- ti ; ma gli animi furono divisi. Quan-

cenzo X
con alcune galere Pontifi- do poi r esercito egizio mosse alla
cie, e con altre procurate dai prin- volta di Morea, l'isola si trovò es-
cipi cristiani, nominandone generale posta ; ma dopo la famosa battaglia
il principe Ludovisi, marito di sua di Navarino, Mahmoud imperatore
nipote, ed il successore Alessandro de' turchi, ne concesse il governo a
VII non mancò di porgere aiuto Mehemed viceré di Egitto , sebbene
contro il comune nemico. Superò ne lo privasse nel i832. Finalmen-
ambedue Papa Clemente IX, eletto te coir ultima pace , ritornò alla
nel 1667, tanto coli' assegnare per dipendenza del viceré, al quale ri-
questa guerra le rendite de' tre Or- mase sino al 1 7 dicembre 1 84o, in
dini che estinse, quanto per solle- cui tornò sotto la ubbidienza del
citare le corone cattoliche a concor- sultano per l'inclinazione mostrata
rere alla salvezza di Candia con trup- dagli abitanti di quell' isola di scuo-
pe e danaro. In fatti Luigi XIV tere la dipendenza di Mehemed vice-
v' inviò parte delle sue navi per re di Egitto, e tornare sotto l'antico
combattere il nemico del nome cri- signor loro.
stiano, in difesa della fede, e dei Neil' isola di Candia il cristiane-
veneziani. Ma sebbene l' isola fosse simo fu introdotto dal dottore delle
difesa con valore nell'assedio di tre genti s. Paolo apostolo. Un tempo
anni, nel quale morirono sette pa- si enumerarono dodici città vescovili,
scià, ottanta vtffiziali, diecimila gian- sotto la metropolitana di Candia
mentovare altre trup-
nizzeri, senza cioè, Milopotamo istituita nel IX se-

pe, non potendo più resistere alla colo, trasferita a Pvetimo, Canea fon-
lórza di quarantamila turchi, fu data nel VI secolo, Cysamo nel V,
, ,

212 CAN CAN


alla quale nel XII fu unito il ve- alte mura la cingono, e copiose for-
scovato di Hicrapetra eretto nel V tificazioni; e dal porto si entra in
secolo, in cui egualmente erano stati città per una porta, che la notte
fondati quelli di Spinalonga , di si chiude. Quello antico era assai
Ginosa^ di Lappa, di Eleiithera, e rinomato per la sua profondità, po-
di Surrita, come nel IX fu istituito sizione, e valide difese, ma essendo
quello di Agrìunij o Axìum, secon- ora interrato, nella isoletta Dia, o
do Commanville, Histoire de tous Standia si fermano i bastimenti
les Evéchés p. 212. Tuttavolta mercantili. Si crede, che qui fosse
essendo il numero de' tui'chi scarso l'area dell'antica Matium, ed evvi
nell'isola, prevalendo quello dei
e chi ritiene, che sia 1' antica Canta-
greci, anche attualmente vi sono niaj o Cantacum de'norici. Ma do-
dodici vescovi di rito greco, raccolti po che i saraceni l'ebbero edificata,
nelle superstiti città. Il Pontefice prese il nome dai trinceramenti, che
JVicolò V,
con lettera de' i3 feb- vi fecero per conquistar 1' isola sot-
braio 1 4-52, ordinò a fr. Simone di to r imperatore Michele cogno- II,

Candla , inquisitore nell' Acaja, che minato // Balbo. Nella lunga guer-
fosse preso un cerio fraticello del- ra di Candia , i veneti respinsero
l'Opinionej dimorante in Atene, il cinquantasei attacchi turchi dalle sue
quale si spacciava per Papa, e nel mura, e dopo la resa , la città
1453, a* 2 luglio, mandò l'inquisi- rimase affatto spopolata. suo di- Il

tore Onofrio di Castel Durante nel- stretto, o sangiacciato, occupa tutta


r isola di Candia, contro l' eresia dei la parte orientale dell' isola, sino al
fraticelli deW Opinione. capo Salomone.
Candia poi si gloria di essere la Il cattolicismo vi fu assai fiorente ;

patria del Pontefice Alessandro V la sede vescovile vi venne fondata


del 1409? come asseriscono Teodo- nel V
secolo, ed il vescovo era suf-
rico Niemo nel lib. 3, cap. 5i. Il fraganeo di Gortyna, antica metro-
senatore Flaminio Cornaro, nella sua poli della provincia , istituita sino
Creta Sagra ^ p. 358 e seg. , non dal primo secolo. Nel Pontificato di
volle, che all'isola di Candia si to- s. Vitaliano, eletto nel 657^, il ve-
gliesse il pregio di aver dato alla scovo Giovanni di Lappa in Candia,
Chiesa un sovrano Pontefice, stabilen- appellò alla S. Sede, dall'ingiusta de-
do contro il novarese Cotta, che can- posizione del suo metropolita Paolo,
diotto fosse il detto Alessandro V; cioc- il quale dal Papa venne ripreso co-
ché pur dimostrano ad evidenza Ti- me violatore de' canoni, e il vesco-
raboschi, Stor. Letter. VI, par. I, t. vo fu restituito alla sua chiesa. Di-
p. 1 97, e il Sassi nella Cronologia venuta poi Candia florida, popo-
degli arcivescovi di Milano, p. 386. losa e commerciante, nel secolo XII,
CANDIA ( Candien. ). Città ar- cioè dopo che, nel 1204, passò al
civescovile dell' isola di tal nome dominio dei veneziani, vi fu trasfe-
e capitale di essa. È fabbricata a rita la sede arcivescovile di Gortyna,
foggia di anfiteatro in fondo alla e quindi vi furono due arcivescovi, di
baja, che si apre quasi in mezzo rito latino e greco, ma poi non vi
della spiaggia settentrionale dell'isola, rimase che il greco. 1 dodici ve-
e presenta dal mare un bellissimo scovati sufFraganei della metropoli-
colpo d'occhio: dal Iato terrestre tana di Candia, si nominarono par-
, ,,.

CAN CAN 2i3


landò dell'isola. Tuttora esiste la quità, ead ogni colpa inimicissimo ".
cattedrale, ed oltre la residenza del- Composte alcune differenze, ch'era-
l'arcivescovo greco, si conta una chie- no insorte tra gli ottimati inglesi
sa di questo rito, altra degliarme- celebrò a Loi;idra un concilio nel
ni,con un convento de' cappuccini. medesimo anno, a cui intervenne lo
Di Candia, o Creta, esiste ancora il stesso re, e nel quale vennero stabiliti
titolo arcivescovile in partìbus, clie trentun canoni per rimettere in vigore
oonferisce la santa Sede, insieme a la disciplina del clero alquanto deca-
quello de' vescovati, parimenti in duta, e ad invitare i prelati al con-
partibus suoi suffraganei, che sono : cilio generale da teneisi a Roma
SicchìmOy CaneaLy o Cydonia, Gor- contro l'imperatore Federico II,che
iina^Chersoneso o Spìnalonga, Leu- empiamente si opponeva alla Santa
ca y Retimo , e Mellipotamen seu Sede. Sopì del pari in quel sinodo
Candien, come vuole il Mirco, No- l'antica controversia tra gli arcive-
titia Episcop. Orbis Chrystiani, pag. scovi di Cantorbery
Yorck, e di
i8i. Commanville dice, che Mi- circa la primazia del
regno A .

lipotamo, o Aulopotamus, istituito promuovere la spedizione di Terra-


nel IX secolo , fu il suo vescovato santa, impose una decima ai bene-
trasferito a Relimo. fìci idi quel regno. Ritornando poi
CANDIBA. Città vescovile della in Italia col Cardinal Jacopo di Pe-
Licia nella diocesi d'Asia, dipendente coraria, e molti altri vescovi, che
dalla metropoli di Mira, che Plinio andavano al concilio di Laterano
pone nel novero delle più belle l'imperatore chiamò a sé i legati
città della Forse è la
provincia. ed il resto dei padri , col pretesto
Calinda, fondata nel quinto secolo, di doversi abboccare con esso loro
come vuole Commanville, il quale per affari d'importanza; ma non
nelle sedi suiFraganee di Mira non fidandosene quei padii , presero in
fa menzione di Candiba. quella vece la via del mare. Fede-
CANDIDO Ottone, Cardinale. rico, essendo venuto in cognizione di
Ottone Candido, o Bianco, dei mar- questo fatto, ordinò ad Enzio, suo fi-
chesi di Monferrato, chiaro per san- gUo naturale, che, allestita una flotta
gue e per dottrina, specialmente nel- di pisani e siciliani, facesse prigioni i

le matematiche, da Onorio III, in legati e strage degli altri. Ciò avven-


settembre del 1227, fu creato Car- ne infatti, ed i due CardinaU furo-
dinal diacono di s. Nicolò in Carce- no messi in prigione in Amalfi, e cru-
re; quindi, nel 1287, venne spedi- delmente trattati. Questi due Por-
to legato a nella Scozia ed
lalere porati poi uscirono dalla carcere
Inghilterra , ove fu accettato molto per assistere al concUive, locchè fu
onorevolmente non solo dai prelati ad conceduto col patto, che
essi

ma dai principi, e dallo stesso re vi ritornassero qualora o l'uno, o


Errico, che volle incontrarlo. Nelle l'altro non fosse rimasto Pontefice
lettere di sua legazione, il Pontefice Senonchè prolungandosi il concla-
dipinge il carattere di lui, appellan- ve, il Cardinale Ottone vi ritornò,
dolo « illibatissimo di costumi, ec- perchè non venissero maltrattati gli
cellente in sapeie, pvu'o, insigne e altri prigionieri. Dopo due anni di

schietto consigliere , amico di Dio, sofferenza, per le premure dell' im-


difensore della innocenza, e della e- perator Balduino, fiu'ono messi in
, ,

ii4 CAn CAN


libertà, etl Ottone, lasciato il suo di s. Finiano, celcbratissimo per co-
primo titolo, passò sotto Innocenzo stumi e dottrina. Allevato da questi
IV, nel ii44>^^ vescovato di Por- pii uomini, riuscì anch' egli fornito
to. Da ultimo, dopo essere interve- delle virtù più belle, e si rese chia-
nuto alla elezione di Celestino ed ro per tutta quell' isola, a causa
Innocenzo IV, cui accompagnò a specialmente delle sue fatiche per
Lione per assistei'e al concilio ge- la propagazione della pietà. Fondò
nei-ale, morì nel iiSi, dopo venti- quest'abbate il monistero di Achad-
quattro anni di Cardinalato, ed eb- Oho, sede in appresso del vescovo
be tomba nella chiesa dei predica- di Ossoiy, che indi fu trasferita
tori. Questo Porporato scrisse un nella città di Kilkenny, così appel-
libro di astrologia. lata dal nome del santo. Morì l'an-
CANDIDO Ugo, Cardinale. V, no ^99, in età di anni settantadue.
Bianco. CANISIO o CANINO Egidio da
CANEA (Caneen.). Città vescovile Viterbo, Cardinale. Egidio Canisio,
con titolo in partibus, suffraganea secondo alcuni, nacque da onesti ge-
dell'arcivescovo in partibus di Can- nitori in Canepina, diocesi di Viter-
dia, e situata in quest'isola. E co- bo, e secondo altri in Viterbo. Do-
nosciuta anche sotto il nome di Cy- tato di eccellente e vivace spirito
donia. Essa è fabbricata sulla costa professò nel 14B9 la regola di s. A-
settentrionale dell'isola, è la terza gostino, e lesse filosofia e teologia,
città di essa, ed è capoluogo di san- segnalandosi assai per la sua pe-
giacciato, con residenza d' un vesco- rizia nelle lingue orientali, e per la
vo greco. Vuoisi, che la sua sede sua eloquenza nel pergamo. E di fat-
episcopale sia stata fondata nel sesto ti sotto il Pontificato di Alessandro
secolo, ovvero verso l'anno ^5o del- VI così fu gradita a Roma l'elo-
l' era mstiana. Imponenti ne sono quenza di lui, che ebbe ordine di
le fortificazioni, tanto pei bastioni fissarvi il suo soggiorno, aprendosi in
dellemura, che per la vasta fossa, seguito la via a divenire prima vi-
e per la munita cittadella. Il porto cario generale del suo Ordine, indi
egualmente è ben difeso, ed ha ec- capo di tutta la religione nel i5o8,
cellenti cantieri per costruire vascelli. e ad essere il compagno di Giulio II
I turchi, sotto Ibraimo
il regno d' ne' due viaggi da esso fatti a Bolo-
nella prima induzione del i645, la gna. Da quest'ultimo Pontefice fu
tolsero a' veneziani, dopo circa due spedito nunzio a Venezia ed al re
mesi di assedio. di Napoli per istringere quelle po-
CANEVANOVA Pietro, Cardi- tenze in lega contro il turcOj e nel
nale. V. Giovanni XIV. Pontificato poi di Leone X nel i5i5,
CANIANA. Città vescovile d'A- fu inviato nunzio in Alemagna al-
frica, di cui si fa menzione nella l'imperatore Massimiliano alìlne di
celebre conferenza di Cartagine del indurlo a far la pace co' veneziani.
4ii. Mentre si trovava a quella corte ven-
CANICO o RENICO
nacque (s.), ne sublimato all'onore della porpora
in Irlanda nell'anno 527. Nei pri- col titolo di s. Matteo in Merulana,
mi anni della sua gioventù ebbe a della qual chiesa rinnovò il soffitto.

maestro il santo abbate Doco, nel Insignito già del patriarcato di Co-
paese di Galles, passò indi alla scuola stantinopoli , nel i524> fu da Clc^
5

CAN CAN 21
mente VII fatto vescovo di Viterbo, circostanze dei Cardinali, dei quali
dove lo slesso Pontefice lo accolse ci dà notizia, niente dice del mona-
ad una co' cavalieri gerosoloniitani, cato del Cardinal di Canilhac, cui
fuggiti da Piodi. Dal Papa medesimo anzi vuole preposto della chiesa di
ottenne, a titolo di amministrazione Magalona. Dappoi venne consecrato
nel i532, le chiese eziandio di Ca- amvescovo di Tolosa, non di To-
stro e di Lanciano, e, secondo il ledo, come scrissero alcimi. Quindi
Ciacconio, quelle pure di Adria e Benedetto XII lo creò Cardinale pre-
di Sutri, comunque ciò non si regi- te di s. Croce in Gerusalemme ai 1 7,
stri dall' Ughellio. A queste chiese ovvero 18 dicembre del i35o, e
gli fu aggiunta ancora la protettoria nel i36i, da Innocenzo VI fu eletto
del suo Ordine ; ma ciò eh* è più, alla sede prenestina. Intervenne ai
l'amicizia meglio che la stima egU conclavi d'Innocenzo VI, Urbano
godette dei Pontefici Clemente VII V, e Gregorio XI, nel primo dei
e Leone X. Nel i5i8 sostenne la quali ebbe undici voti pel Sommo
legazione nella Spagna a Ciarlo V, Pontificato. Mori in Avignone, nel
per eccitarlo alla guerra contro il 1373, dopo 23 anni di Cardinalato,
turco, e nel ritonio da essa passan- ed ebbe onorevole tomba a Magav
do per Venezia fu incontrato da Iona nella cappella detta di Canil-
quel senato ed accolto con somma hac.
magnificenza. Tutti i letterati di quei CANNA Reliquia. Bajazetto II
giorni facevano a gara nel lodarlo, gran signore de' turchi nel 1 49^> ,

per le molte opere da lui scritte, al- per mezzo d'un suo ambasciatore,
cune delle quali si conservano tutta- fece consegnare ad Innocenzo Vili
via inedite nella celebre biblioteca la Lancia {Vedi), con cui fu trafo»-
agostiniana in Roma, ed altre videro rato il lato del Redentore, la spim*-
la luce. Nel sacco di Roma perdet- ga, e la Canna. V. la costituzione
te la sua biblioteca , di che provò IV di Alessandro VI, Bullar. t. I.
sj estremo dolore, che ritiratosi a p. 4^8, Sandini , Hlstoria faniiliae
Padova restò quasi un anno infermo. sacnUj de Christo Domino cap. XV,
Morì questo grand' uomo nel i532, p. 238 e 239, Jo. Georg. Holte-
neir età di sessant' anni , e quindici rus, De pota felleo et acetoso Chri-
di Cardinalato. Fu seppellito nella sto agonizanti porrecto , Gubenae
chiesa di s. Agostino di Roma. 1 67 I - 1 673 , e Neumann , Dispii-
C A NILLI AC Raimondo, Cardinale. tatio philologica de spongia ori Chri-
Raimondo Canilliac, nipote del Car- sti admota, Wittebergae i683.
dinal Bertrando Deucio per lato di Credono alcuni, che colla fisto-
sorella, nacque secondo alcuni, nel la, colla quale il Papa ne' Pontifi-
Gevaudan di Auxerre, secondo altri cah assume nel Calice {Fedi) il vino
poi più probabilmente, nel castello consacrato (rito, che usavasi antica-
della rupe di Canilliac di Nimes. mente da'fedeli), si ricordi la Canna,

Era dottore in ambe le leggi, cano- sopra la quale fu accostata alle lab-
nico regolare di s. me-
Agostino, o bra moribondo Redentore la
del
glio abbate conchense a Rodez. Di spugna inzuppata di fiele , e di a-
questa ultima cosa però dubita mol- ceto. F. Cappelle Pontificie ove ,

to il giudizioso critico Baluzio, il nel Pontificale di Pasqua si parla


quale descrivendo le più minute di detta Canna.
,

ai6 C\N CAN


CANNA o CANUS^, delta ancora vette lezioni da Diego d'Astudllla
Caimus, e Cunnus. Città vescovile uomo che il Vittoria stesso conside-
della Licia nell' esarcato d' Asia, sot- rava di gran lunga a lui superiore.
to la metropoli di Mira. La sua se- Nella scuola di que'duc grandi uo-
de fu istituita nel V secolo. mini potè ben presto svilupparsi il
CANNE o Canna ( Cannaé). Cit- di lui bel talento, e così crebbe in
tà vescovile nel regno delle due che in breve lo si
alta riputazione,
Sicilie, provincia della Terra di Ba- elessea successore del dotto dome-
ri nella Puglia, di cui appena si nicano Andrea Tudela, il quale co-
veggono le rovine. Essa era situata priva la prima cattedra dell'univer-
sulla destra riva deirOfanto, tra sità di Alcala. Morto poscia il Vit-
l'imboccatura di tal fiume, e la cit- toria, Cano fu eletto con universale
tà di Canosa. Annibale, generale del- contento ad occupare il posto di
l'armata cartaginese, la rese memo- lui. Non molto dopo, ebbe da Car-
rabile per la stiepitosa vittoria, che lo V la onorevole commissione di
riportò nelle sue vicinanze sui ro- recarsi al concilio di Trento in com-
mani l'anno 536 di Roma ,6217 pagnia del Carranza. Ivi, tra quei
avanti l'era cristiana. Dicesi, che in valentissimi padri, si distinse per la
quella battaglia venissero uccisi set- sua e profonda erudi-
eloquenza
tantamila romani, per cui il campo do- zione, a maniera che il Pallavicino
ve accadde la battaglia è ancora chia- non dubitò di chiamarlo il più dot-
mato campo di sangue. Gli abitanti to teologo del suo tempo. Per mol-
di Canna hanno ivi trovato speroni, te circostanze interrottosi quel con-
cime di lancie, e avanzi di cimieri. cilio, egli fece ritorno alla sua scuo-
Nel io83, questa città fu assediata la di Salamanca ; quando il Ponte-
e distrutta interamente da Roberto fice Giulio III, eletto nel i55o, lo
Guiscardo. La sede vescovile fu isti- promosse alla cattedra vescovile del-
tuita in Canna vereo l'anno 5oo. le Canarie, in luogo di Francesco
Suffiraganea essa era alla metropoli dalla Cerda, morto dopo aver san-
di Bari, ma il Pontefice Cahsto III tamente governata quella chiesa. Ma
l'uni a di Nazareth presso
quella ricevutane la consagrazione, non vol-
Barletta, 1^55. V. Nazareth.
nel le poi prendere possesso della sede,
Questo è il sentimento di alcuni vivendo qual privato in una casa
autori, ma Novaes dice essere avve- del suo Ordine. Accettò dipoi il
nuta tale unione sotto Paolo IH, provincialato della sua provincia di
a' 19 marzo i534. Spagna, carica da lui sostenuta con
CANO Melchiorre. Scrittore ec- tale soddisfazione , che spiratone il
clesiastico del secolo decimosesto, na- tempo di metodo, i suoi confratelli
to a Tarancon nella diocesi di To- lo volevano confermare Terminò .

ledo circa l'anno \^i^. Fece i suoi la sua carriera mortale nella città
primi studii in Salamanca, dove ab- di Toledo. Tutti i teologi hanno
bracciò l'Ordine religioso di s. Do^ fatto plauso al suo libro intitola-
menico. Ebbe a maestro di teologia il to: De locis theologicis, cioè delle
celebre Francesco detto della VillO' fonti, a cui i teologi possono at-
ria, splendore della università di Sa- tingere argomenti per appoggiare le
lamanca: passato dipoi nel collegio loro sentenze, o confutare quelle de-
di s. Gregorio di Valladolid, rice^ gli altri. Cano lasciò ancora alcu-
,,, ,

CAN CAN 217


ne lezioni teologiche sili sagramenti nitentìales , sono
che quelli , pre-
in generale, un trattato sul sagra- scrivono le penitenze secondo i di-
mento della penitenza, nonché mol- versi peccati; e Canone in gene-
to operette manoscritte. rale è la regola che osservano i clau-
CAJNONARCA o CANONARCHA. strali, ovvero è un libro contenente
Era negli antichi monisteri un ofiì- le loro costituzioni. Per Canone pa-
che dicevasi capo della regola.
ciale, squale, Canon paschalìs, s' intendono
Incombeva a lui il chiamare col le tavole delle con cui
feste mobili,

suono del legno i monaci al coro si denotava per uno, o per parecchi
e ad altre riunioni. Del medesimo anni il giorno, nel quale cader do-
officio fa menzione s. Doroteo abba- vea la festa di Pasqua , e le altre,
te, mentre racconta le fatiche da che ne dipendono. Canone di pace
lui sostenute per lo servizio del mo- e di tregua è nella storia ecclesia-
nistero, come riporta il Macri. Nella stica un Canone fatto e rinnovato
chiesa greca il Canonarca ha l'offi- in parecchi concilii dopo il secolo X,
cio di leggere, e pronunciare tutto per sopprimere i disordini, che ca-
il periodo al cantore, a cui va sug- gionavano le guerre fatte da' signori
gerendo di mano in mano ciò, che per le particolari loro questioni. Ca-
dee cantare a mente ,
per mancan- none significava ancora presso i greci
za di libri , o difetto di memoria il salmo, e cantico, che in certi gior-

onde in ogni coro vi sono due Ca- ni ordinariamente si cantava, giusta


nonarchi, chiamandosi il primo pro- la regola stabilita per la liturgia. Di-
tocanonarca. Si disse anche Cano- cevasi esso Canone per essere il can-
narca quel basso officiale nella chie- tico d' un certo metro determinato
sa di Costantinopoli inferiore ai let- e appellavasi gran Canone quello,
tori. che cantavano nella feria V, perchè
CANONE,Regula, Canon. Voca- composto di duecentocinquanta strofe,
bolo greco che significa regola , ed
, mentre gH altri erano di trenta, o
in diverse maniere è usato dalla poco più. Un esempio di questi Ca-
Chiesa. Canone primieramente signi- noni può vedersi nel tomo XXII
fica presso i padri la dottrina con- della Biblioteca de' padri ^ Lione
tenuta nelle sacre Scritture. I Ca- 1677, ove alla pag. 765 si legge il
noni degli apostoli sono una rac- Canone, sive canticum agentis ani-
colta delle regole disciplinari del- mam ex graecoruni euchologioy com-
la primitiva Chiesa. Canoni eccle- posto di otto odi, ciascuna delle qua-
siastici poi si chiamano le leggi Pon- li di quattro strofe. Altro Canone,
tificie , stabilite ed ordinate dai sive canticum peccatoris ad sanctis-
Papi, e dai concilii in materia di simam Deiparam j si legge nella p.
dogma, e di disciplina. Canone di- 766, col. 3 , egualmente composto
cesi puranco quella parte della mes- di otto odi.
sa, che comprende le parole segrete Canone si disse ancora l'ordine
dal prefazio sino al Pater. Cano- de' chierici, e le vergini sacre, e le
ne de' santi , Album Sanctorum, è vedove ecclesiastiche si dicevano po-
il catalogo loro riconosciuto dalla ste nel Canone, cioè nel ruolo delle
Chiesa , che li ha dichiarati santi persone addette al divino servigio
C(d inscritti nel martirologio. I Ca- nelle chiese, da cui erano parimente
coni poi penitenziali , Ganones poc-^ alimentate. Si dice Canone anche il
,

2i8 CAN CAN


libro, o
corpo del gius canonico,
sia Dio, dottrina che lo slesso s. Paolo
come anclie la leggo per l'osservanza chiama Canone (ad Calai. i\ v. 16),
de'tribuU. Sono dette ore canoniche cioè regola , che, al dire di que' pa-
le orazioni, cui sono obbligate le |x;r- dri, è dottrina retta,e perfetta nel-
sonc dedicate al culto divino, poiché la sua rettitudine. Condannati ven-
sono un quasi pagamento quotidia- gono quindi que' superbi, i quali in-
no di Canone, o tributo alla maestà vece di seguire una tale regola in-
Divina. La medesima voce signilìca fallibile, si abbandonano a' loro falsi
la regolata distribuzione del salterio, raziocinii, che h portano all'eresia.
ed eziandio una certa annua pre- Nel concilio generale di Trento fu
stazione solita pagarsi da coloro, che fatta una nuova ed esatta discussio-
tengono a livello, enfiteusi, o in af- ne sui libi-i sacri, soltanto per ren-
fitto case o poderi, al proprietario derne ragione ai Padri di quel me-
de' medesimi. Canone finalmente è morando consesso; nondimeno i li-

anche termine musicale, scientifico, bri, che da quel concilio si ricevet-


artistico, ec. tero per canonici, come tali erano

Lungi però dal trattare d' ognuna già stati tutti approvati anche dal
delle predette, e altre specie di Ca- concilio generale di Fii-enze presie-
noni, ci limiteremo a darne in breve duto da Papa Eugenio IV.
un'idea dei principali. Scrissero di Il Canone delle Scritture, e dei
questo aigomcnto Remigio Ceillier, libri biblici viene chiamato anche
monaco benedettino, Histoire des au- il catalogo dei lihi proposti dalla
teurs eccles. t. Ili, e. 32, 33; Guglielmo Chiesa a' suoi seguaci per regola
Beveregio prete inglese, Codex Ca- della fede, e de' costumi, ed essa a-
nonum ecclesiae prìmitivae vindicatus jutata dalla tradizione, ed inspirata
ac illustraius, Amstelodami 1697; da Dio, pose in questo Canone molti
Antonio Costantino di Castro villare, di quelli, che gli ebrei non avevano
minimo di s. Francesco di Paola, conosciuti per divini, e dichiarò
De Canonibus AposLolorwti Disser- espressamente essere tali quelli an-
f^//o, Romae 1697; Francesco Tur- cora, di cui alcuni cattolici dubita-
riano gesuita spagnuolo Pro Cano- vano, y. Bergier al vocabolo Ca-
nibus Aposlol. et Epìslol. Decretai. none DELLE Scritture, e l'articolo
Pontìficum Apostolicorum ad\^. Mag- Bjbbia. Si dissero poi Canone delVE-
deburgcnses Centiiriatores defensio, vangflio quelle concordanze fatte
Luteliae i573, e l'autore delle Ob- da Eusebio di Cesarea, delle quali
servationes in annolationes Severe- fa menzione s. Girolamo, e che tro-
gii in Canones ss. Apostolorum _,
vansi spesso in capo de' manoscritti
Rotliomagi 1674; Cabassuzio, Theo- del Nuovo Testamento, ed in alcu-
ria et praxis juris ecclesiastici ne edizioni.
Expositio juris ecclesiastici, Romas
1769. Canoni Apostolici, ovvero Canoni
degli Apostoli.
Canone delle Sacre Scrinare.
Canone degli Apostoli é stata pure
Canone primieramente significa nominata una raccolta di leggi ec-
presso i Padri greci la dottrina con- clesiastiche de' primi secoli, a torto
tenuta ne' libri sacri ed inspirati da da alcuni attribuite a s. Clemente I,
CAN CAN 219
che neir anno 9 3 fu innalzato al scrittori, alcuni de' quali di due ne
Pontificato, secondo Novaes, e, se- fanno uno solo, e uno ne fanno
di
condo altri,nell'anno 91, e clic fu due; ma la pili comune sentenza
il terzo successore di s. Pietro. Si ne abbraccia il numero di cinquan-
credette aver egli ricevute quelle ta, al quale sembra essersi appog-
leggi dal menzionato principe degli giato il concilio lateranense appresso
apostoli, onde molti critici preten- Arduino, Cane. tom. Ili, col. 201 5;
dono che quella collezione non fosse comunque altri dicano, che sono ses-
conosciuta che verso la fine del HI santasei,od ottantacinque.
secolo , controvertendosi ancora sul Cardinal Umberto, vescovo di
Il

numero, ed autorità di essi. Il p. Selva Candida, non già s. Leone IX,


Sangallo, Gest. de Font, tomo III, come ingannato da Graziano scrisse
p. 196, n. 66 , crede che questi il p. Bofti nel tomo II, « Dissert.
Canoni siano una tradizione aposto- « Historicar., Dissert. 1 1, inrespons.
lica, lasciataci scritta da s. Clemen- « ad libell. Nycetae presbyteri, et
te I, o da qualche altro scrittore >i monachi contra latinos ", dice,
antichissimo. Monsignor de Marca, che i padri numerano i Canoni apo-
De concord. lib. Ili, cap. 2, n. 5, stolici tra gli scritti apocrifi, eccetto
è di parere, che fossero compilati i cinquanta capitoli, che decretaro-
prima del concilio niceno, ma dopo no di aggiungere alla fede ortodos-
l'anno 2 58; e Sandini, Histor. A' sa. Questi si considerano esenti da

post. p. 43, si persuade, che fossero ogni errore, dove che negli altri si

pubblicati dopo il niceno I, cele- notano dottrine meno confacenti a


brato l'anno 32 5. Dionisio Esiguo, quella insegnata dalla Chiesa. Il

ad istanza di Stefano vescovo salo- Canone 63 condanna il digiuno del


nitano, li tradusse in latino con sabbato, quando questo nonostante si
questo titolo : Incìpiunt Ecclesice osservava religiosamente dalla Chiesa
Regulae ss. Jpostolorum probatae Romana tempo di s. Ambro-
sino al
per Clenienteni Ecclesiae Roma- gio, da altre chiese. Il Cano-
e cosi
nae PonlificeTn, (juce ex grcecis e- ne 84 ammette alcuni libri tra i
xemplaribus in ordine primo pò- sacri, ed altri li rigetta, contro la
niintar. Ma questa collezione non pratica della Chiesa universale. Ec-
fu tosto ricevuta, sapendosi, che so- cetto adunque i trentacinque Cano-
lamente néir anno 849, la Chiesa ni, gli altri cinquanta sono annove-
Romana se ne servì ne' suoi giudi- rati fra i sacri Canoni da Giovan-
cii, come di regole sacre. Disse lo ni II, e da Zaccaria Pontefici pri-
Schelstratc, Antiq. illust. p, 2. Diss. ma della collezione d' Isidoro, e po-
II, cap. I, che niun antico scrittore steriormente da s. Leone IV creato
abbia rifiutati cosiffatti Canoni : anzi neir847. Gli antichi, che se ne ser-
tutti vi ritrovarono la dottrina della virono, gli hanno semplicemente ap-
primitiva Chiesa, e degni li ripu- pellati Canoni antichi. Canoni dei
tarono di essere adorati, come scris- padri. Canoni ecclesiastici, e se
se Giustiniano y\ugusto, Const. ad talvolta li hanno nominati Canoni
Epiph. Fair. Constant., e di essere apostolici, questo solo prova, che
chiamati divini dal concilio generale ve ne hanno alcuni, i quali venne-
VII, Canone I. Il numero di questi ro composti dai vescovi, che si tro-
Canoni variamente si prescrive dagli vavano ai tempi degli apostoli. Ciò
, ,

220 CAN CAN


non pertanto conchiuderemo con forza, che può presentemente dirsi
Bcrgier, che questi Canoni rettamen- con sicurezza esserne il vero autore
te sono stati appellati Apostolici, e il predetto Pontefice. Pompeo Sar-
Canoni degh apostoH. Se furono da nelli, nelle sue Lettere Ecclesiastiche,
Gelasio I nel 494 chiamati apocri- Venezia 1740, nel tomo I, pag. i5,
fi, ciò provenne dal non essere stati ti-atta del Canone, e del suo signi-

scritti dalle mani stesse degli apostoli, ficato e perché sia così chiamato
,

né da s. Clemente I, cui furono at- ed al tomo III, p. i5g, dice quanto


tribuiti, e dall'essere stati intei*po- sieno venerati i sacri C-inoni: poi, par-
lati dagli eretici. lando de' Canoni degli apostoli, esa-
Affine poi di avere una chiara con- mina se sieno veramente taU,e quan-
cordanza delle sacre carte, si posso- ti sieno gli autentici, y. tomo I,
no precipuamente consultare i Com- p. 116, tomo II, p. 93, e tomo X,
mentarii del p. Tirino , che con let. XXI , de' Canoni attribuiti agli
grande studio, e diligenza si applicò Apostoli. Sì può inoltre consultare
a togliere le apparenti contraddizio- il p. Zaccaria, Storia Leti. tom. VI,
ni delle divine Scritture. Di tutte le pag. 471,
opere di s. Clemente I, sì spurie
che genuine, fece Gio. Battista Co- Canoni de' Concila, e Canoni
telerio, dottore della Sorbona, una Ecclesiastici.
raccolta greco-latina nella sua ope-
ra : ss. Patruni, qui temporibus a- Canoni de'ConciUi diconsi gene-
postolicis floruerunt, opera edita ralmente i decreti de'concilii mede-

et inedita^ vera^et suppositia. J. B. simi, in materie dogmatiche, o di-


Cotelerius eruit ex mss. codicibus sciplinari, le loro leggi, e regole,
versionibusque et notis illustravit, che vengono prescritte a' fedeli per
Antuerpiae 1698. Né dee omettersi, la loro condotta, intorno la fede, la
che fra le lettere di s. Clemente I, disciplina ed i costumi Sacri Conci- :

sono da annoverarsi quelle due scrit- liorum Canones, Conciliorum decreta.


te intorno la verginità, ossia dirette Venendo appellati quelli del conci-
quah pel primo diede
alle vergini, le lio di Canoni Arabici, evvi
Nicea,
alla luce in Leyden nel 1752 Gio. però chi sostiene ch'essi furono fal-
Giacomo Wetstenio, tratte da un samente attribuiti a quel concilio,
mss. codice Sinaco del Nuovo Te- essendo piuttosto una raccolta tratta
stamento. E benché Natanaele Lard- da molti antichi concilii. I Canoni
iiero nella sua Dissertazione stam- dogmatici sono ordinariamente con-
pata in Londra nel lySS si accin- cepiti in questi termini: » se alcuno
gesse a dimostrare , che le due « dirà la tale cosa, insegnerà la
citate lettere sono da attribuirsi ad » tale dottrina , sia anatema ", cioè
un vescovo orientale del III secolo, separato dalla società de' fedeli, giac-
e benché Ermanno Venema , nel ché i Canoni dogmatici dichiarano
1754, si affaticasse di dimostrarne un articolo di fede, cui deve il cat-
autore tutt' altri che s. Clemente I, tolico prestare assenso fermo ed in-
pure a giudizio de' più sensati re- dubitato , essendo infallibile l'au-
centi critici, gli argomenti, che attri- torità, che li dichiara. Ne' Canoni
buiscono a san Clemente I quelle due disciplinari si prescrivono alcune a-
lettere, sono di tanto peso, e tanta zioni, ed altre si vietano sotto al-
1 ,. , 7
.

CAN CAN 221


cune pene canoniche, cioè, come si facio VIII, nel 1298, vi aggiunse
esprime Bergier, questi Canoni sono i Canoni posteriori, come fece Cle-
quelli, che comandano al cattohco mente V, in cui furono raccolti
un'azione, o ne vietano un'altra. quelli conosciuti sotto il nome di
Vi sono poi alcune regole per di- Extravagantes, nelle quah si hanno
stinguere le diverse qualità di Ca- i Canoni sino all' ultima decretale
noni, che specialmente furono adot- (Vedi) pubblicata nel i433 da Si-
tate nel generale concilio di Trento. sto IV, e finalmente per volere di
Quantunque si chiamino Canoni an- Gregorio XIII, ne derivò la men-
che le sentenze de'santi Padri, pure zionata opera del Diritto Canònico^
non si dicono propriamente Canoni, eh' è tuttavia in uso. A tale colle-
che quei decreti, i quali si emanano zione si debbono aggiungere gli at-

dai concilii, e che perciò costitui- ti de' Concilii di Costanza, di Basi-


scono il diritto ecclesiastico, o cano- lea e di Trento, unitamente al Bol-
nico. V. Concilii. lai io romano, che formano il così
Sotto il nome di Canoni eccle- detto Diritto novissimo^ il quale
siastici comprendonsi tutti quelli serve di sussidiario al precedente.
che furono promulgati dai Concilii Molti autori si occuparono di que-
e dai sommi Pontefici, e che ap- argomento, fra' quali il Cardinal
st'

punto formano il corpo del diritto Laborante Panormo, o Tedeschi,


canonico. Questo propriamente è la uno de' più celebri canonisti del se-
collezione delle regole tratte dalla colo XII, impiegò venti anni per
Sci'ittura Sacra, dai concilii, dalle lasciarci un'insigne Raccolta di Ca-
costituzioni Pontificie, dai sentimenti noniy di cui si hanno tante edizio-
dei Padri della Chiesa, e dall'uso ri- ni, e della quale il Suarez scrisse
cevuto nella tradizione. Molte sono le una dissertazione pubblicata in Roma
collezioni di questi Canoni, e la pri- nel 1670. Da
ultimo una ne fu fat-
ma si reputa quella di Dionigi mo- ta da Giovanni Devoti , vescovo di
naco chiamato V EsìguOf seguito poi Anagni, celebre scrittore d'istituzioni
da Ferdinando diacono cartaginese. canoniche. Quest' ultimo morì a' 1

Dopo questo vi pose mano Martino settembre 1820, e pubblicò fra le


vescovo bracarense, indi Cresconio, altre sue opere Juris Canonici uni-
che ne raccolse molti, come attesta versi publici, et privati, lib. V, di
Baronio all'anno 517. In progresso cui abbiamo solo tre volumi, essen-
di tempo, Isidoro Mercatore vi ag- do rimasta l'opera imperfetta. Sul-
giunse le epistole Pontificie, e le la raccolta de' Canoni, e loro anti-
decretali proseguì 1' opera Incma-
: che collezioni, tratta il Zaccaria nel-
ro il Giovane, vescovo ludunense, r opera citata, ne tratta al medesi-
il quale fu seguito da Burcardo; mo tom. VI, pag. 469 e seg.
finalmente la collezione fu perfezio-
Canoni Penitenziali.
nata dal monaco benedettino Gra-
ziano, nel 1 51 , nel Pontificato di I Canoni penitenziali , Canones
Eugenio III. In essa però furono poenitentialesy sono regole, che sta-
comprese molte decretali spurie biliscono le diverse pene da impor-
onde più volte bisognò emendarle si ai pubblici peccatori bramosi di
Gregorio IX ne fu il primo coli' aiu- riconciliarsi colla Chiesa, e di esse-
to di s. Raimondo nel i23o. Boni- re ricevuti alla sua comunione
223 CAN CAN
Si)avenlavano i severi canoni del di Bourgcs del i584 tit. 21, e. g,
secolo IV, ma fu obbligata la Chie- si ordina, che *» sacerdotes cano-
sa a stabilirli per far tacere i no- »* nes pocnitentiales discant, ut mo-
vaziani, ed i monlanisli, che la accu- » dum , rationem pocnitentiae
et
savano di eccessiva indulgenza, e di *» injungendae melius intclligant >».
occasione de' delitti. Essi sono cava- Chaidon, Storia de' Sngramenti , t.

ti dai concilii tanto generali, che II, pag. io3, e seg., tratta de' libri
particolari, in parte dai rescritti dei penitenziali.
Pontefici, e in parte dai santi Padri.
Se ne trova un' ampia raccolta in Canone della Messa.
fine delle istruzioni di s. Carlo Bor-
romeo, stampata nel i655, per or- Il Canone della messa, Canon
dine dell'assemblea del clero di Fran- Missae, è quell'antichissima formu-
cia, ed all' articolo VII del cap. VI la di preghiere, e di cerimonie da
del trattato sulla penitenza tom. II, usarsi da' sacerdoti poco avanti, e
p. 193, e seguenti, secondo l'edi- poco dopo la consacrazione dell'Eu-
lione veneta del 1783, dell'opera caristia. Così è chiamata quella par-
intitolata T/ieologia dogmatico-mo- te della messa, che comincia dal Te
ralisj auctore R. P. F. Natali A- ìgitur, perchè è quasi la regola del-
lexandro Ordinis F. F. Praed. la consacrazione. Regula viene no-
L'antica collezione dei Canoni pe- minata da s. Ambrogio , legitinium
nitenziali si trova presso Luca d'A- da Ottato, ordo precum dal Ponte-
chery nella sua opera, che ha per fice Vigilio, secrelum da s. Basilio,
titolo Spicilegium, sive collectio ve- actio da s. Dionigi, perchè si dà in-
terani aliquot scriptorum, etc.f t. I, cominciamento alla principale, e più
p. 5io, L'importan-
Parisiis 1723. regolare azione del sacrifizio. Per
za poi di conoscere Canoni peni- i questa ragione quelle orazioni, che
tenziali si può vedere in Benedetto si recitano prima della consacrazio-
XIV, De Synodo Dioecesana e. 62. ne si dicono infra actioncm. Alcu-
Non diremo de' Canoni di s. Paolo, ni opinano essere autore del Cano-
e Simeone apostoli, che sono inse- ne certo Scolastico, appoggiando la
riti nelle costituzioni dette aposto- loro opinione sull'autorità di s. Gre-
liche, e neppure de' Canoni promul- gorio I Papa del 5 90 , perchè egli
gati l'anno 3o6 da Pietro arcive- scrive, lib. IT, p. 54, Preceni Scho-
scovo alessandrino, che sono anche lastici recitare super oblalionent j
essi penitenziali, riportati, e illustra- ma il santo usò quel termine, qual
ti da Balsamone, e da Zonara, re- nome di autorità, come di maestro,
gistrati nel tomo I de' Concihi di e dottore, mentre egli chiamò pure
Labbd. V. Butler, Delle feste mo- Scolastico s. Matteo. Fatto è, che
bili,capo Vili, Dell' antica disci- molto più antica vuoisi la composi-
plina riguardo ai Canoni peniten- zione del Canone , sebbene i Papi
ziali. sempre ne aggiungessero qualche trat-
Benché poi le antiche penitenze to. Onde VigiUo, che cominciò a
non sieno più in uso nella Chiesa, regnare legittimamente nel 54o, con-
ciò nonostante il conoscere gli an- fessa di aver ricevuto il Canone del-
tichi Canoni penitenziali è cosa as- la messa per tradizione apostolica,
sai utile ai confessori, e nel concilio il che viene confermato da Innocea-
,

CAN CAN 223


7o dappoiché avendo Gelasio I, del
III, M na, haec munera, haec sancta sa-
492, inserito il Canone della messa •• crificia, " significano la stessa co-

nel suo Sagramentario, Vigilio lo sa, applicandosi al pane, al vino, e


mandò alle chiese di Spagna, sicco- ad ambedue. Alcuni insegnano, che
me tradizione apostolica. Il conci- le .materie del pane e del vino si

lio di Trento, sess. XXII, cap. IV chiamano dona^ in quanto sono da


dice, che il Canone è stato formato Dio a noi donate, munera^ in quanto
anticamente dalla Chiesa, e fu com- sono da noi offerte, ed aggiungono che
posto dalle parole di Gesti Cristo, illibata significa immacolate. Nella
degli apostoli, e de' ss. Pontefici. Per- Chiesa d'Africa a quelle parole prò :

tanto molti sono di avviso, che s. Cle- ecclesia sua sancta, si aggiungeva
mente I, nel primo secolo della Chie- quae est una, come si ha da Ottato
sa, ordinasse il Canone della messa, Milevitano. Nominare il Sommo Pon-
e sull'addotta autorità di s. Grego- tefice nel Canone è uso antichissi-
rio I , neir oblazione si pronuncias- mo, poiché s. Clemente I lo faceva
sero le parole di Scolastico, cioè osservare, e celebrando egli diceva:
di quella parte del Canone, Per M Adhuc obsecramus te prò me, qui
quem haec omnia^ Domine^ semper « riihil sum, " oggi però il Papa
bona creas. Renaudot, nella dis-
Il dice nel celebrare : » Una mecum
sertazione premessa alla sua raccol- M indigno famulo tuo ".
ta delle Hturgie orientali, dimostra Nella liturgia di s. Marco, che si
l'uniformità del nostro Canone col- usava nella Chiesa Alessandrina, già
le liturgie siriache , copte ,
greche primaria dell'Oriente, in primo luo-
mozarabiche, ambrogiane e latine: go si nominava il Pontefice Roma-
solo è accidentale qualche diversità no, e poi il vescovo del luogo, men-
nelle preghiere, e nelle cerimonie, tre in Roma non si fa menzione di
mentre hanno tutte lo stesso scopo vescovo alcuno come osserva Bel-
,

d'invocare Dio, di pregare pei vivi, larmino lib. II de Miss., cap. 21;
e pei morti , d'invocare i santi , di giacché il Pontefice è vescovo ordi-
recitare le parole evangeliche della nario di tutto il mondo, come ri-

consacrazione, d'innalzare e adorare porta il Quarti, par. II, tit. 8; pe-


l'Eucaristia ; conchiudendo il Bergier rò in sede vacante si ommette no-
essere apostolica l'origine del Cano- minare il Papa nel Canone. Nelle
ne, per l'uniformità costante di tut- abbazie, che sono esenti dalla giu-
ta la Chiesa, e questa è la chiaris- risdizione episcopale , si deve nomi-
sima professione di fede sull'Eucari- nare il vescovo piti vicino, al quale
stia. si ricorre per le ordinazioni, non
Principia poi il Canone colle det- già all'abbate, come avverte il Ga-
te parole Te igitiir, clementissime vanto Rubr. Miss. par. Ili , tit. 8.
Pater^ le quali sono una conseguen- Nel terzo luogo si nomina il re in
za del prefazio, poiché come gli spi- quelle Provincie, che ne godono il
riticelesti lodano la maestà divina privilegio. I religiosi poi non pos-
per Cristo, così per l'istesso noi sup- sono nel Canone nominare il loro
plichiamo il Padre, anzi come scris- generale, o superiore. Alcuni eccet-
se Innocenzo 111 , la prima lettera tuano l'abbate di Montccassino, il
T del Canone rappresenta la figura quale viene mentovato dopo il Pa-
della croce. Le parole « Haec do- pa dai sacerdoti di sua giuri sdizio-
,,

aa4 CAN CAN


ne, come attesta il p. della No- Chiesa non lo separa mai dal suo col-
ce , nella Cronaca, lil). I , cap. 4 >
lega s. Pietro, come insegna il citato
ma poi nel 1684 ^o vietò la S. C. Bellarmino, lib. II, cap. 26. I greci
de' Riti. però offi-ono il sacrifizio pei santi,
Nel memento si pongono quelle non perchè pieghino per essi ma ,

pillole N. N. perchè anticamente rc- solo fanno l' offerta ad onor loro
citavansi i nomi di quelli, che offriva- e in ringraziamento a Dio per la
no nella messa, come dimostrano le gloria, di cui li fa partecipi come :

pai'ole vel qui libi ojferunt, che si pos- noi latini nell'orazione dopo la co-
sono applicare ai cristiani, i quali colla munione diciamo Sanctissime Do- :

orazione aiutano e cooperano al sa- mine, sanata mysteria, quae sicut


grifizio,finalmente si possono inten- sanctisj ec, il che s'intende della glo-
dere per coloro, che hanno procu- ria accidentale accresciuta tra i fe-

rato colle elemosine far celebrare la deliper tale solennità, come espose
messa, o in altro modo. Azor, lib. Innocenzo III, cap. Cum Marth. de
X, cap. 11 e 36, insegna, che celebrai. Miss.
essendo questa preghiera del me- Dopo i santi nominati nel Cano-
mento privata, può il sacerdote rac- ne, sogliono in diverse chiese ag-
si

comandare gl'infedeli, eretici, e sco- giungere le parole « et eorum, quo-


municati, procurando la loro salute » rum solemnitas hodie in conspe-
a gloria di Dio. L'orazione Commu- >» ctu tuae majestatis celebratur '*

nicantes comunione tra'


significa la le quali furono aggiunte da s. Gre-
fedeli : questa parte del Canone è gorio III, del 731. Le parole poi,
stata composta da Siricio Papa del w Hanc igitur oblationem, etc. " sono
385, ma altri la attribuiscono a s. attribuite a s. Leone I, del 44o» ^^
Lino, che successe a s. Pietro. Certo è, Radulfo, e a s. Gelasio I, del 492,
che la memoria de' santi, la quale si da Alcuino. Sicuro è, che s. Grego-
fa nel Canone, è antichissima, tro- rio I aggiunse , « Diesque nostros
vandosi appresso i santi Clemente, M in tua pace Quam obla-
Agostino, Dionigi e Girolamo. Si »> tionem " fra le quali ve ne so-
,

nominano solo i santi martiri per- no alcune ad intendersi, come,


difficili

chè ne' primitivi tempi la Chiesa »» et in electorum tuorum jubeas gre-


non soleva venerare i confessori, e M gè numevari ". Con queste il sa-
perchè i martiri collo spargimento cerdote prega, acciocché siamo an-
del sangue imitarono Cristo , della noverati nel gregge degli eletti ,
cui passione si fa memoria nella onde alcuni l' intendono secondo la
messa, e le chiese nelle prime epo- presente giustizia , domandando al
che si dedicavano a' soli martiri. Signore quella grazia, per mez-
Non si fa menzione tra gli apostoli zo della quale operando bene, sia-
di s. Mattia, perchè fu aggregato mo riconosciuti per eletti; ovvero
al collegio apostolico dopo la morte colle predette parole s' implora da
di Cristo, che fu il vero sacrificio Dio la eterna beatitudine, ch'egli
cruento; ma dopo la consacrazione ha decretata secondo le nostre azio-
si memoria di lui. Questo però
fa ni. Mentre si dicono queste orazio-
non ha luogo per s. Paolo, che pu- ni, si tengono le mani stese sopra
re fu chiamato all'apostolato, dopo r oblazione per imitare il sommo
,

la morte del Salvatore, perchè la sacerdote Aronne, e per denotare,


CAN CAN !S25
clie sono misteri nascosti anche agli tepreghiere, ed invocazioni. Essi lo
Angeli. Il >' Qui pridie quam pa- chiamano anche azione, perchè questo
teietur " fu aggiunto nel Canone da nome una volta era proprio di tutta
s. Alessandro I, Papa del 121, seb- la messa. Il Canone si chiama pure
bene altri dicano, che fosse marti- Segreta, perchè deve essere recitato
rizzato nell'anno 1 19, come si attri- sotto voce; ma in Oriente si pro-
buisce a s. Leone I, il " Jube haec per- nuncia con voce intelligibile. Trat-
j" ferri per manus sancti angeli tui ", tando il Sarnelli tomo X, let. XCVI,
cioè delle orazioni, che sieno presen- Perche la Chiesa ha voluto, che al-
tate per mezzo degli angeli ivi as- cune orazioni della messa si pro-
sistenti, nel modo che furono dal- nunziassero segretamente , dice fra
l'angelo offerte quelle di Tobia. Al le altre cose che tutto il Canone
,

>' Nobis quoque peccatoribus " al- si dice in silenzio interrotto sola-
za la voce il sacerdote, per denota- mente da tre parole piene di umil-
re i gemiti, e il grido de' peccatori tà, in segno di venerazione e di pie-
penitenti « Per quem haec omnia
: tà ; anzi il vero inno per lodare la
semper bona creas " : queste parole divina maestà è un profondo silen-
furono aggiunte dallo Scolastico, nel zio, il quale significa eziandio la
modo suddescritto, e significano, pei composizione dell'animo, e la quiete
meriti di Cristo, creando, e conser- delle passioni, che debbono accom-
vando quelle specie : Sanctìficas, per- pagnare il sacerdote al sacrifizio ;

chè essendo semplice creature l' hai oppure la gravità del negozio, che
convertite in misterioso sacramento, a voce bassa da solo a solo tratta
VwìJicaSj trasmutandole nella carne, con Dio e finalmente la presenza
,

e sangue di Cristo vivente, Benedi- di Cristo secondo il detto di Zac-


,

cis, accumulandole con tante grazie, caria: » Sileat omnis caro a facie
et praeslas nobis^ concedendole a Domini. V. Messa.
noi in cibo. Praeceptis salutaribus : CANONE. Libro distinto dal Mes-
questo piccolo proemio, avanti l'ora- sale ( Fedi ) j e di cui usano per
zione dominicale, è stato posto da privilegio i vescovi ed altri nel ce-
s. Gregorio I, o da s. Cipriano ; e lebrare la santa messa. L'epoca, in
il Pater noster, che si dice dai tem- cui abbia avuto principio un simile
pi apostolici, in seguito alle parole uso, è ignota: i medesimi autori
della consacrazione, fu da detto Pa- liturgici non ne fanno parola, e
pa fatto recitare prima della comu- tralasciano di notare anche la più
nione, aggiungendovi però : libera piccola cosa in riguardo al privile-
nos, quaesumus Domine^ e si racco- gio di servirsene. Ma non sarà fuori
glie manifestamente dal far menzio- di proposito l'accennare qui, oltre
ne di s. Andrea suo particolare av- quanto si è detto nel precedente
vocato. Nel venerdì santo si dice articolo, il modo, onde fu formato,

ad alta voce per dinotare la discesa da cui forse può congetturarsene


di Cristo al limbo per liberare i r origine. A' tempi apostolici , e nei
santi Padri, come dice Durando lib. seguenti primitivi della Chiesa, que-
IV, e. 49. sta parte del sagrificio, che ora si

Finalmente i santi Padri spesse denomina Canone, tutta si compren-


volte chiamarono il Canone una deva nella sola orazione domenicale:
preghiera, perchè coutiene realmcn- era la messa presso a poco come di
VOL. VH. i5
0.26 CAi^ CAN
j)resenle si costuma nella feria sesta far congetturare, che supponendosi
(letta in Parasceve^ mentre dopo i vescovi Ix'n occupati nell' ammini-
letto il vangelo, e recitata la swd- strazione delle proprie diocesi, par-
delta orazione, si veniva immedia- ticolarmente neir assumerle quando
tamente all'atto di consagrare e dis- non erano prima passati per gli al-
tribuire il corpo di Cristo. Il tutto tri gradi stabilmente, come s. Am-

rilevasi da s. Gregorio Magno, e da brogio vescovo di Milano, e s. Se-


altri padri. Col volgere degli anni vero vescovo di Ravenna, non si
a poco a poco, e quasi gradatamente aggiungesse ad essi questo peso, ed
andò aumentandosi non solo il Ca- invece si tenesse loro avanti il libro
none, come si disse nel citato arti- del Canone per ottenere la regola-
colo, ma
ancora se ne unirono delle rità ed impedire lo smarrimento,
,

altie partì, in maniera che si rese come anche per aiuto della memo-
necessaiio il servirsi di più libri nel ria. Ma non si azzarda darlo per
tempo del santo sagrificio, di quello positivo, e tutto si lestringe a mera
cioè , il quale conteneva le preci e le congettura, dappoiché, ripetiamo, nin-
prefazioni, che dicevansi dal sacer- no scrittore si occupò di questo ar-
dote all'altare, dell'altro che conte- gomento. La disciplina però presente
neva i vangeli da dirsi dal diacono, esige, che tutti sappiano a memoria
e le lezioni scrittiu'ali da leggersi il Canone, ed inoltre lo leggano
«lagli altri ministri a questo inferio- nella messa. Il certo si è, che l'uso
ri j in fine di quello contenente le del Canone, come dicemmo, è un
antifone, tratti, graduali, responsorii distintivo ed un privilegio proprio
e tutt'altro, che si cantava dal coro. solo dei vescovi, il quale poi per
Benché in oggi tutto sia riunito nel graziosa concessione della Santa Se-
messale, pure questa divisione di de, fu esteso agli abbati che hanno
parli si osserva nelle chiese patriar- r uso dei pontificali cioè benedetti, ,

cali, e cattedrali per le messe so- e ad alcuni collegi de' prelati ^ co-
lenni, nelle quali si adoperano più me protonotarii apostolici, uditori
libri separati, essendovi il partico- di rota, chierici di camera ec. Dal
lare sì pel celeljrante, come per i che facilmente ciascuno può rilevare,
ministri, e pel coro. Quanto appar- essere un abuso , se i prelati infe-
tiene al sagrifizio della messa, tutto riori, e che non appartengono ad
dicevasi a voce elevata nel sesto alcun collegio così privilegiato, esi-
secolo, ed ai tempi particolarmente gono di averlo nel celebrare, mentre
di Papa Vigilio cominciò il costume ad essi come singoh non può appar-
di recitarsi il Canone a voce som- tenere, se di simile maniera non è
messa, quasi lasciando al sacerdote stato ad essi conceduto per indulto,
singolarmente l'onore di trattare a CANONICATO. Grado chiericale
solo con Dio, e di farla da media- delle chiese metropolitane, cattedra-
tore fra questo e il popolo. li, o collegiate, dignità e prebenda
Cresciuta in tal modo la formola di canonico, titolo di un bencHcio
del Canone, i concilii, che non di ecclesiastico [Fedi). Fra una pre-
rado si celebravano, furono intenti benda ed un Canonicato evvi la di-

a fare delle prescrizioni ai sacerdoti versità, Canonicato è un ti-


che il

pei'chè lo mandassero a memoria, tolo spirituale, indipendente dalla


non così ai vescovi ; locchc potrebbe renditn Ui nporale, con diritto di asr
,

CAi\ CAN 227


sidersi nello stcìllo in coro, o nel ca- SCO Parisi, Istruzioni^ t. IV, p. ?,3,
pitolo [Fedì) delle chiese cattedrali che riporta la formula, colla quale
e collegiate; e la prebenda è una i Cardinali conferiscono i Canonicati
porzione determinata di beni eccle- a se spettanti.
siastici che la Chiesa concede ad
, La collazione de' Canonicali è ri-
una persona in una cattedrale o col- servata al sommo Pontefice, secondo
legiata. In seguito di questa distin- le regole di cancelleria, in alciuii mesi
zione, le costituzioni di alcuni capi- dell'anno, ed in altri è devoluta a'
toli dispongono, che quando per mor- vescovi. La prima dignità però nel-
te di qualche canonico rimanga va- le cattedrali , e le principali nelle
cante una
prebenda piì^ pingue, che hanno una rendita
collegiate,
possa ottare ad essa quel canonico, superiore a dieci fiorini d' oro di
che gode una prebenda più tenue camera, sono sempre riservate alla
senza spedizione di bolla, il che in santa Sede, in vigore della rego-
diritto canonico chiamasi azione. La la IV di cancelleria, meno quelle
canonìa, che significa pure l'abitazio- di patronato laicale, nel qual caso
ne Macri, è
de' canonici, secondo il si spediscono soltanto le bolle di con-
la prebenda canonicale, ossia il Ca- ferma della nomina del patrono. In
nonicato ; ma la canonìa o Ca- seguito poi del concordato condii u-
nonicato consiste precipuamente nel so tra il Pontefice Benedetto XIV,
diritto di aver posto in coro , per- e il re di Spagna, il Papa si è ri-
chè colui, il quale viene dichiarato servato il diritto di conferire cin-
canonico, è accolto dal capitolo sic- quantadue Canonicati, o dignità nel-
come un fratello. Essendo la pre- le diverse chiese del reame di Spa-

benda una cosa Cano-


distinta dal gna, e tutte le altre sono di patro-
nicato, quegli che gode, oltre il Ca- nato regio.
nonicato, una prebenda, si denomi- Il venerando Pontefice Innocen-
na canonico prebendato j per cui la zo XI, del 1676, fu così aiutò
prebenda canonicale è quella la , e rigoroso nel conferire i Canoni-
quale alla semphce prebenda aggiun- cati ed altri beneficii ecclesiasti-
ge il diritto di luogo, e voce attiva ci,che presentandogli una volta il
e passiva nel capitolo quando poi la: Cardinal Cibo, segretario di stato,
prebenda è unita al Canonicato, essa una nota de' concorrenti ai diversi
diviene spirituale. E siccome evvi Canonicati vacanti, colla raccoman-
nelle chiese cattedrali e collegiate dazione insieme dei rispettivi protet-
i cui statuti prescrivono, che niuno tori,giunto che fu ad uno, il qua-
possa avere dignità qualora non sia le non ne avea alcuna, lo inter-
canonico, il sommo Pontefice ad ef- rogò : « E costui da chi è racco-
fetto di avervi delle dignità nomi- « mandato? Da niuno, rispose il

nate da lui, si è riservato in tutte >^ Cardinale. Di questo dunque, sog-'


le chiese capitolari di nominarvi dei » giunse il Pontefice, pigliamo noi la
canonici, che si chiamano onorarii. i> protezione, e lo anteponiamo agli
Questi Canonicati per altro, i quali si « altri, poiché nulla ci cale delle
chiamano ad effeclum^ non lasciano >> raccomandazioni, dove manca ne'
verun diritto sulle prebende, sebbe- >• raccomandati la virtù, della quale
ne in progresso vacassero. F. Ca- >^ sono premio le dignità, non del-
« ONICI e Prebende, non che France- :: l'ambizione, de meriti solamente,
,i ,

228 CAN CAN


w non delle pregliiere **.
E siccome 1 583, dichiarato Cardinale diacono di
Clemente XI voleva, che i Canoni- s. Giorgio, e poi di s. Nicolò in Car-
ci e benefiziati fossero sjìecchio di cere, mentre ancora riteneva il Ca-
"virtù, comandò clic una volta 1' an- nonicato. In alcune cattedrali della
no si ritirassero a fare f;li esercizi Spagna godono Canonicali de' Car-
spirituali nelle case de* gesuiti, o dei dinali, benché non vi risiedano. In-
missionari di s. Vincenzo di Paola ; oltre si hanno csempii, che alcuni
e Clemente XII, volendo togliere l'a- religiosi, con Pontificia dispensa, di-
buso di dare a un medesimo sog- vennero canonici e Clemente XI
,

getto r amministi'azione di parecchi conferì un Canonicato a monsignor


vescovati, determinò anche rigoro- degli Abbati Olivieri agostiniano, ve-
samente, che non si accordassero ad scovo di Porfirio in partibus, e sa-
uno pili Canonicati, o dignità. E grista nella chiesa di s. Anastasia
per non dire di altri, di questo nu- donde Benedetto XIII, nel 1727, lo
mero in quell'epoca era Giangiu- trasferì ad un Canonicato di s. Gio-
seppe Trautshon tedesco, che ad un vanni in Laterano. In questi casi,
tempo era canonico delle celebri cat- quando cioè si conferisca ad un re-
tedrali di Salisburgo, Passavia e ligioso un beneficio secolare, qual è
Breslavia, e che poi, nel 1 7 56, Bene- un Canonicato, gli si concede il be-
detto XIV creò Cardinale. La proi- neficio in amministrazione, come vi-
bizione di ritenere più beneficii in- ceversa quando si accorda ad un
compatibili è tuttora in pieno vigo- prete secolare un beneficio religióso,
re, meno che il Papa non dispen- gli si dà in commenda.
sasse nelle bolle di provvista. CANONICHESSE . Siccome le
Fra i Cardinali, i quali conservaro- voci Monaco e Canonico, appresso
no il Canonicato, benché esaltati alla i greci hanno il medesimo signifi-
,

sacra porpora, j-iporteremo i seguenti cato, si chiamarono con tali nomi


esempii. Azzone, preposto della col- indifferentemente le persone dell'uno,
legiata di Antonino di Piacenza
s. e dell'altro sesso, consacrate a Dio,
fatto Cardinale, nel 1134, da Inno- Chiunque pertanto veniva ascritto
cenzo II, ritenne la prepositura ca- al catalogo di qualche comunità re-
nonicale fino alla morte. Francesco ligiosa chiamato Canone^ ora si ap-
Tebaldeschi romano, canonico di s. pellava monaco, ed ora canonico.
Pietro in Vaticano, creato, nel 1 368, Per la qual cosa s. Basiho chiamò
Cardinale da Urbano V, seguitò ad Canonichesse le monache di Cesa-
esserlo, onde era chiamato da tutti rea, ad una con quelle per le quali
il Cardinal dis. Pietro^ e, divenen- scrisse le regole, e Canonichessa nei
do decano di que* canonici, istituì primi tempi si diceva qualunque
nella basilica tre beneficiati. Loren- vergine, che si era dedicata a Dio.
zo de^ Marij^taiente d'Innocenzo Vili, Tuttavolta come fu ristretto col
essendo canonico di s. Pietro, quan- tempo quel vocabolo a significare
do detto Papa, nel 1489, lo fece le sole, che professavano la jcgola
Cardinale, volle conservare il suo ca- de' canonici regolari di s. Agostino,
nonicato con beneplacito apostolico. di queste, insieme alle premonstra-
E Francesco Sforza, da canonico tensi, e ad alcun'altra, ora parlere-
della collegiata di s. Nicolò in Car- mo. Primieramente sulla origine e ,

cere, venne da Gregorio XI JI, nel sulle altie specie di Canonichesse


CAN CAN ^29
secolari , diremo essere esse anlìchis- >' feste solenni cantano gli ufficii
simc nella Chiesa, avvegnaché non « divini in una parte del coro, e
solo sempre faronvi donne, che si « nell'altra rispondono al salmeggio
obbligarono alla osservanza de' con- « i canonici. Cosi ancora nelle pro-
siglietl insegnamenti evangelici, co- « cessioniintervengono ornate in
me dimostra il p. Pemiotto, lib. Ili » compagnia de'medesimi, ed egual-
cap. 495 ™^ ^i pili sappiamo da *' mente cantano a vicenda. Alcune
s. Agostino, che alcune vergini dei « di esse, dopo che sono vissute in
tempi antichi vestivano di nero , ed *' questo stato, godendo prebende
eran vi paranco Canonichesse, le quaU « ecclesiastiche, le rinunziano, e si
'*
vestivano di bianco colla veste di » maritano a loro beneplacito.
lino, da alcuni chiamata cd5/7iwc/e, Certo è, che il loro stato era
camice, o camicia apostolica, dal puramente secolare, ne mai furono
detto santo dottore appellata roc- approvate in comunità religiosa, co-
chetto. Però vi furono alcune Ca- me dichiarò, nel i3iì, al concilio
nonichessc, che assumevano il roC' viennese Papa Clemente V. Doveano
chello soltanto allorché ricevevano però ubbidire alla badessa, sebbene
la ss. Eucaristia. non vi fossero obbligate per voto. Il
Due sorta vi furono di Canoni- Pontas, al vocabolo Canonichesse^ rac-
chesse, cioè secolari, e regolari. Le conta l'invalsa consuetudine di regolare
Canonichesse secolari erano zitelle, le Canonichesse, perchè adottassero per
che possedevano prebende loro ap- nipoti le fanciulle, per abilitarle a
plicate per fondazione, e che canta- possedere il primo canonicato, che
vano r uffizio in coro come i cano- fosse rimasto vacante, uso che fu ri-
nici , ma che non facevano voti , e provato, tanto se fosse stata la preben-
potevano maritarsi, meno 1' abba- da un vero benefizio, quanto se fossero
dessa. Di questa sorte di Canoni- statisemplici luoghi per Teducazio-
chesse fece esatta relazione , nella ne delle fanciulle contro la disposi-
Storia Occidentale al capo XXXI, zione de' fondatori. Si ha poi dal
il Cardinal di Vitriaco, ove, fra le Macri, che in alcune città di Fian-
allre cose, dice: »sono donne chia- dra vi erano Canonichesse secolari,
>> mate Canonichesse secolari perchè le quali ufficiavano nelle chiese, isti-

« non vogliono essere chiamate re- tuiteda Guido, conte di Fiandra, e


» golari, siccome i canonici secolari che Onorio IV, Papa del I285, or-
>' non sono chiamati monaci. Que- dinò, che nessuna fosse ricevuta, se
» ste non accettano nella loro con- prima non provava la nobiltà per
« gregazionc persone le quah non , linea paterna e materna , con testi-
» sieno di nobile famiglia. Vestono monianza di sette gentiluomini. Ma
« di porpora, e di bisso, ornandosi vedendo poi il Pontefice, che ciò
» anche di pelli delicate, e usano era cagione di molti spergiuri, com-
» abbigliamenti anco ne'capelli. So- messi nelle prove, ne rivocò la co-
>» no servite da chierici, da paggi, stituzione. Rilevasi dal Ducange, che
» e da donzelle, in compagnia dei alle Canonichesse fu dato il titolo
» parenti più stretti si recano nelle di Dominae o di Domnae^ al mo-
» case, e vi rimangono a desinare, do delle monache benedettine. Nar-
>^e la loro abitazione, o canonica, ra anche Teodorico Engelusio, in
« è presso la chiesa. Ne' giorni delle Fila Henrici Aucupis ^ che Enrico
23o CAi\ CAN
imperatore fondò nell'Alomagna più Canonichesse soltanto quan-
l'abito di
di venti chiese, cui abbondantemen- do intervenivano in chiesa agli ufli-
te dotò a favore delle Canonichcsse cii divini. Consisteva quell'abito in
secolari, chiamate Dominae^ e le una am mani-
veste di color nero,
quali usavano l'abito de' canonici re- che larghe di candido lino. Il capo
golari di s. Agostino, senza che pro- restava coperto da un velo nero pen-
alcuna regola religiosa, con-
fe&sasseiT) dente sulle spalle; di più adopera-
sacrandosi al Signore soltanto quan- vano un manto, che dalle spalle si
do volevano. Il citato Giacomo di distendeva con coda sino a terra.
Vitriaco , nella predetta sua opera La parte esteriore era neia, l'inter-
aggiunge, che in qualche provincia na foderata di drappo bianco. Altre
della Germania vi sono alcune don- Canonichesse secolari in chiesa ve-
ne, le quaU si chiamano Canonichesse stivano un abito diverso. Esso consi-
secolari, ossia Domiccllae ^ imper- steva in una cotta o rocchetto, che
ciocché non vogliono chiamarsi mo- giungeva sino all'estremità della per-
pache , come non si chiamano mo- sona, come usavano canonici anti- i

naci i Bonanni,
canonici regolari. Il chi. Dal petto discendeva un cor-
nella parte seconda delle Vergini a done lungo, con intrecci, e nodi di
Dio consagrale j alle tavole XXX, e belle forme. La testa ,
priva affatto
XXXII , ci dà la figura delle Ca- di capelli., da un ber-
era coperta
nonichesse secolari in abito di chie- rettone, dalla cui cima pendeva lun-
sa, e nell'altro suddescritto colla sto- ghissimo velo nero. Di egual colore,
ria del Cardinal Giacomo di Vitria- ma di seta, era il manto ampio, che
co, come alla precedente XXIX, ev- dalle spalle distendeva si oltre i pie-
vi quella delle Canonichesse secolari di, ed ai lati v'aveano le fodere di
di Mons. pelli d'armeUino , con macchie, e
Dice pertanto il medesimo auto- fiocchi di peli neri.
re, che come da' chierici, o canoni- Le Canonichesse di s. Maria in
ci regolari, ebbero origine i canoni- Campidoglio di Colonia sembrano es-
ci secolari, egualmente dalle Cano- sere state anch'esse secolari. S. Pcl-
nichesse regolari derivarono le se- , trude, moglie di Pipino, fondò un
colari, che fiorirono particolarmente collegio di nobili fanciulle, fra le
nell'Annonia o Hainaut, provincia
, quali poi visse, e mori. In questa
de' Paesi Bassi, e nel Brabante. Ta- chiesa, oltre le donne canonichesse,
li erano quelle del collegio di Mons, eranvi dodici canonici, come abbia-
nella chiesa di s. Maria , detto di mo Mirco cap. I. Nella stessa
dal
Yaldetrude. In questa chiesa l'arci- guisa Itta o Iduberga
, vedova di ,

vescovo di Colonia s. Brunone, mor- Pipino, stimolata da s. Amando, fon-


to nel 965, istituì un altro collegio dò il monistero di Nivelle, in cui
di canonici, i quali supplissero alle fece superiora s. Gcltrude sua fi-
Canonichesse^ in tutto ciò, che non gliuola, che morì l'anno 664. Que-
è permesso al sesso femminile, e i sto monistero di Nivelle in progres-
con eguale osser-
«lue collegi visisero so divenne un collegio di canonici,
vanza, potendo, come sopra si disse, e di Canonichesse, le quali siccome
le vergini Canonichesse ritornare al- nobili prendevano il luogo più de-
le loro case ,
perchè non erano a- gno, e l'Espenceo, nel lib. I, della
sirette da voto alcuno. Portavano esse continenza^ cap. II, ci dice, ch'era-
,

CAN CAN 23f


no quarantadue, e che la superiora ce, cioè una medagha d'oro smal-
si chiamava abbadessa. I canonici tata di bianco, ed attaccata ad un
ascendevano a trenta_, e le une, e gli nastro nero e bianco. Da un lato
altri ne' giorni più solenni, e in un eravi un crocifisso avente a' piedi

medesimo coro cantavano i divini due teste di morto, e dall'altro due


ufficii, comechè ne' giorni ordinarii corone di alloro intrecciate, e so-
l'ufKziatura fosse in luogo separato, vrastate da una corona imperiale
loche conferma Winkeim nel suo smaltata in oro , e colla iscrizione :

Sacrano di Colonia e. 77 e 112. Franciscvs. Maria Theresia, ed in-


Le Canonichesse usavano vesti di torno M. TllERES. Avo. IN MEMOR.
seta, alle quali sovrapponevano un sporsi opt. capit. fund. xviii aug.
rocchetto bianco, ricoprendosi il ca- MDccLXv. Quando il Pontefice Pio
po con velo nero steso sino a terra: VI, nel 1782, parti da Vienna
portarono anche un collare crespo per fare ritorno in Roma, la sera
e tondo, ma poi lo dimisero. F. il de' 7 maggio arrivò Innsbruck
in ,

Pennotto lib. Ili, e. 495 ii Molano incontrato dall' arciduchessa Ehsa-


ne' Santi di Fiandra a' 17 di mar- betta figlia de' suddetti imperiali
zo, e Mauburno, lib. Ili, cap. 29.
il conjugi, e quindi passò alla menzio-
Essendo morto all'improvviso, nel nata cappella, ove intervenne al so-
1765, l'imperatore Francesco I in lenne Te DeiaUj che fu cantato da'
Innsbruck, la sua consorte impera- musici di corte, con l'assistenza del-
trice Maria Teresa ne fu inconsola- l'arciduchessa e delle canonichesse
bile , dappoiché per trent' anni era col gran manto, le quali poi furono
stato S.UO sostegno, e consiglio. A ammesse al bacio del piede. E dopo
conforto del suo profondo dolore aver ascoltato il Pontefice la messa
l'imperatrice fece convertire in una nella delta cappella, prosegui il viag-
cappella tutta quella porzione del gio per Monaco.
castello di Innsbruck, nella quale il Finalmente oltre quanto abbia-
,

principe fra le braccia del suo pri- mo detto , le Canonichesse secolari


mogenito Giuseppe II avea reso l'a- fiorirono particolarmente in Germa-
nima a Dio. Perchè in perpetuo si nia, e nelle città di Essen in VS^est-
celebrassero gli ufficii divini, e si falia, e Thorn sulle rive della Mo-
pregasse riposo all'anima di lui, Ma- sa, oltre che in Colonia, ed in altri
ria Teresa fondò un capitolo com- luoghi. Avevano molte per iscopo
posto di dodici dame, che doveano l'educazione delle giovani apparte-
provare la nobiltà come i cavalieri nenti alle famiglie nobili, ed anche
gerosohmitani, col titolo di Canoni- sovrane. Alcune delle loro abba des-
chesse. Dovevano queste essere di- se esercitarono ne'monisteri e luoghi
rette da una decana, e sotto-decana, da esse dipendenti, i diritti sovrani,
ambedue comprese nel capitolo stes- e, come dicemmo, non erano nep-
so, nominasse un abbades-
finche si pure vincolate da' voti, né da vita
sa. Fu pronta
la scelta di que- comune avendo ciascuna
, Canoni-
ste dame, onde se ne fece l'introdu- chessa il proprio palazzo, e corteg-
zione con isplendida solennità. Per , gio, col godimento di ricche pre-
distintivo ad ognuna delle Canoni- bende. Si radunavano di quando in
chesse fu appesa, dalla parte sinistra quando , e in ore destinale, a sal-
del petto l'insegna della impeiatri- meggiare, ovvero quando si do veti
, ,

23a CAN CAN


Imitare un qualche interesse riguar- le costituzioni da essi seguite. Tut-
dante l'andamento, e il governo del tavolta vuoisi, che le Canonichesse
loro monistero o convento. Ma tutti fossero fondate nel X secolo, o nel-
questi stabilimenti di Germania , e r XI, dappoiché fino al io6o, tut-
di altrove, insieme alle Canoniches- te le religiose professavano la re-
se, neir incominciare del nostro se- gola benedettina, e ne abbiamo una
colo fuiono secolarizzati, come tutti prova dal concilio romano celebrato
gli elettori ecclesiastici, ed altri so- dal Pontefice Nicolò lì, nel io6o, o

vrani abbati e vescovi, ne più fu- nel io6i, secondo il Pagi. Ma da


rono ripristinati. Soltanto il regnante quanto si dirà in seguito sulle prin-
re di Baviera ha aperto in Monaco cipali specie di Canonichesse ,
può
un pio luogo, che in qualche modo rilevarsi , che la loro istituzione è
somiglia agh antichi, per l'educa- di molto anteriore alle dette epo-
zione delle donzelle di nobili fami- che. Avverte poi il p. da Latera
glie; ma esso è piuttosto un con- Compendio della Storia degli Or-
servatorio, che un monistero, né le dini Regolari^ che in diverse città
istitutrici sono Canonichesse secolari. della Francia vi furono le Canoni-
Le Canonichesse Regolari sono chesse ospitalarie, che attendevano
una sorte di religiose, la cui ori- alla cura degli ospedali sotto la re-
gine è incerta. Solo che nelsi sa , gola di s. Agostino, con particolari
conciUo celebrato in Francfort nel costituzioni. Pure l'autore deWa. Sto*
794, si parlò espressamente di loro, ria degli Ordini monastici^ tradotta
e che in quelli di Chàlons dell' 8 1 3, dal francese dal p. Giuseppe Fran-
e d' Acquisgrana, dell' 8 1 6, vennero cesco Fontana, nel tom. II capo 43,
stabilite regole, tanto pei canonici, dimostra, che alcune di queste reli-

che per le. Canonichesse , come si giose non erano Canonichesse, ben-
legge in Labbé tomo VII. Da que- ché ne usurpassero il nome, e il

ste regole però si rileva, che le Ca- rocchetto proprio di Per conto
esse.
nonichesse non fossero istituite da delle diverse specie principali di Ca-
s. Agostino, ma piuttosto da s. Gi- nonichesse regolari, e delle differenti
rolamo, da s. Cipriano, da s. Ata- epoche in cui fiorirono, si può con-

nasio, e da s. Cesario. E vero, che sultare Bonanni nel catalogo de-


il

sant' Agostino stabili in Ippona del- gli Ordini Religiosi, quantunque le


le religiose, le quali forse saran- notizie di lui rammentino soltanto
no state Canonichesse , ma que- cose passate, a cagione delle ultime
sto non ci assicura che fossero re- vicende, che soppressero tanti Ordi-
ligiose dalle altre distinte, come ni religiosi d'ambo i sessi, e tutto
poi lo fux'ono le Canonichesse, per- sconvolsero così, che esistono appena
chè in que' tempi si costumava, co- le Canonichesse Lateranensi.
me superiormente si accennò, chia- Le Canonichesse Lateranensi, se-

mare Canonici e Canonichesse tutti condo il p. Latera, ed altri, si vuo-


gli ecclesiastici , monaci , religiose le, che abbiano avute le stesse vi-
vergini, inservienti alle chiese, do- cende de' Canonici regolari di tal
mestici de' monisteri, e generalmente nome, cioè eguah le insegne nel vesti-
coloro, che erano registrati nella ma- re di bianco, ed uguali le denomina-
tricola, o catalogo appellato Cano- zioni delle loro congregazioni. Rice-
n€_y perchè conteneva le regole e , vuta da s. Agostino la regola , da
,

CAN CAN 233


lui presero anche la dcnomiiiazio- non e agevole il riferire le religiose,

iiecon aggiungervi una parie di esse che si resero chiare per virtù e
il nomedi Lateranensi, allorché que- santità. Bensì fra esse, nel i55o, me-
sto fu dato ai canonici stabiliti nel rita ricordanza la madre Ballista
Laterano, dei quali portavano, come Vernaccia, insigne per santità e dot-
portano tuttavia, la tonaca di lana trina , che in tre volumi restrinse
bianca , con un rocchetto di lino molti documenti di celeste sapienza.
sopra la medesima, ed il velo nero Canonichesse ci furono anche nel-
sul capo. Quando esse si recano in r isola diMajorca, come dice la b.
coro, pongono la cotta sopra il roc- Caterina Thomas, Canonichessa re-
chetto, come la sogliono comunemen- golare di s. Agostino, della città di
te usare i Canonici Lateranensi nei Palma nella isola quale
stessa, la
divini ufllcii. Il rocchetto ha le ma- mori nel i5>74, e meritò che l^io
niche strette, dove la cotta (che con VI, nel 1792, solennemente la bea-
altro nome si chiama camicia o ca^ tificasse. In Roma eravi un celebre
mice superiore y ovvero superpelliceo monistero di Canonichesse lateranen-
poiché anticamente si usava sulla si presso la chiesa dello Spirito San-
tonaca di pelle ) è larga, e ne' tem- to, a Macel de' Corvi, fabbricati l'u-
pi più antichi, come si raccoglie da- no e l'altra per queste monache da
gli alti del concilio di Basilea, era Petronilla Capranica, roma- nobile
lunga , e si stendeva oltre mezza na nel 1432, la cui chiesa, nel
,

gamba. Non è però questa veste i582, restaurarono e nobilitarono


propria di tuttii canonici regolari, con marmi e pitture le stesse reli-
e siccome da alcuni non si usa, cosi giose venendo governato il moni-
,

diverse monache, benché fossero Ca- stero, fino al 1606, dall'abbate dei
nonichesse, non la portarono, che nel canonici regolari lateranensi; ma Pao-
suindicato tempo. lo V lo pose sotto la giurisdizione
Riferiscono gli scrittori, che, ver- del Cardinal vicario. Ora però le
so l'anno 44^? sia stata assegnata monache stanno nella chiesa di s.

alle Canonichesse Lateranensi la re- Pudenziana (Vedi), ove trasferite


gola di s. Agostino ; ma sembra piìi vennero da Pio VII dappoiché ,

verosimile, che lo fosse dopo 4925


il nel tempo del governo francese, tan-
dal Papa s. Gelasio I, il quale da to la chiesa, che il monistero dello
alcuni si crede istitutore de' cano- Spirito Santo, furono distrutti per
o almeno che ne ab-
nici regolari, iscuoprire gli avanzi del famoso Fo-
bia approvato le regole composte ro Trajano. V. Canonici regolari
da s. Agostino, regole che confer- Lateranensi.
mò, dopo il 1061, Alessandro H, ri- Molti altri moniste ri di CanoiVi-
tornandole alla primiera osservanza chesse Lateranensi esistono, ira' quali
nel declinar del XIII secolo Bonifa- meritano menzione quello di Gesù
cio Vili, e meglio ancora Eugenio e Maria di Napoli, ripristinato, nel
IV nel 1445». Quelle regole in molte 1834, dal regnante Pontefice, di cui
parti propagatesi , fecero fiorire le è protettrice sua maestà Maria Isa-
Canonichesse. bella regina, madre di Ferdinando
Pel numero delle differenti con- II, re del regno delle tlue Sicilie, la

gregazioni di cotesto Ordine, non è quale, unitamente a monsignor ar-


agevole tesserne il catalogo , come civescovo Garofalo, abbate generale
, ,,

234 CAN CAN


Ordine de' canonici regolari la-
cieli' rier di Maintencour nella Lorena
teranensi v' istituì un educandato
, non solo riformò la congregazione
di nobili donzelle. Queste Canoni- de' canonici regolari di
s. Agostino
chesse del Gesti e Maria anticamen- del ss. Salvatore, ma
fondò le mo-
te erano nel monistero di Recita nache di nostra Signora della me-
Coclite sempre dipendevano dall'ab- desima congregazione, e regola, che
bate generale dell' Ordine de' cano- furono approvate da Paolo V.
nici regolari lateranensi, al quale in
Canonichesse Regolari
Italia erano nei passati tempi sog-
Premonstratensi.
getti trentadue monisteri di Cano-
nichesse. Unitamente ai canonici premon-
stratensi, s. Norberto istituì ancora
Canonichesse regolari delle Fian-
le Canonichesse dello stesso nome
dre ^ della Lorena e di altri
le quali, vivente il santo, passavano
luoghi.
in numero di diecimila, e ciò dopo-
Verso l'anno 65o, s. Valdetrude ché recatosi a Roma, nel 1124, ot-
vedova, e s. Aldegonda vergine sua tenne da Papa Onorio II la confer-
sorella fondarono in Mons, in Mau- ma dell'Ordine, come si ha da Mar-
bege e in altri luoghi della Fian-
, tino Metz dello stesso Ordine nella
dra, alcuni monisteri di Canoniches- Fita di s. Norberto lib. I, cap. 12.
se , le quali vivevano in clausura Da principio tanto in Premonstrato
sotto la regola di s. Agostino, come nella diocesi di Laon , che altrove,
afferma il Bruschio ne* suoi Moni- il monistero delle Canonichesse non
steri della Germania. Pure di esse era diviso da quello de' canonici, se
si ancora menzione nell'addizione
fa non da un muro; ma allorquando
seconda de' Capitolari di Carlo Ma- prese il governo dell'Ordine il b.
gno, e nel Mabillon, il quale ne trat- Ugo, primo discepolo del fondatore,
tò nella prefazione del tomo II dei con un decreto del capitolo genera-
Santi benedettini al n. 32. Di que- le, tenuto nel 1137, ed approva-
sto istituto numerosi furono i mo- to da Innocenzo li, fu ordinato di-
nisteri, che si stabilirono in varie versamente. Le Canonichesse comin-
parti, massime nella Francia, e nel- ciarono a vivere con sommo ri-
ivi

la Germania, con differenza nell'a- gore, né curavano uscire di casa,


si

bito , dappoiché in Francia usaro- né di parlare con alcuno , e co' pa-


no per lo pili il rocchetto e la , renti stretti lo facevano alla presen-
cotta, non però cosi in altri luoghi. za di due monache al di dentro, e
Non r usavano Canonichesse dile di due converse al di fuori. Crebbe
Colonia riformate con rigorosa clau- tanto il numero di queste Canoni-
sura, come si legge presso Winkeim chesse, che nel Pontificato di Cle-
nel suo Sacrario, p. 117. Il p, Beur- mente Vlj del ne nume-
t34'2, se
rier, nel suo Catalogo delle sante ravano quaranta monisteri, annove-
al n. 3i, e il Bonanni, alla tavola randosi tra quelli di Germania, al-
XXVIII , ne riportano la figura cune abbadesse di famiglia principe-
che è quella della fondatrice s. Val- sca. Si propagarono queste Canoni-
detrude, e consiste il loro abito in ve- chesse in Polonia, nella Spagna, ove
ste con cinta e mantello bianco, con a])bracciarono la riforma de' canoni-
velo nero in testa. Il b. Pietro Four- ci, nelle Fiandre e in Francia, ove ulti-
CAN CAN !x3^

inamente cessarono col non aver più sipropagò, nel 1620, dalla ven. ma-
voluto ricevere novizie. A togliere va- dre Claudia di s. Francesco, già
nità si tagliavano i capelli sino alle contessa di Chaligny, in memoria
orecchie, ciioprendo il capo con pan- del Redentore, che fu posto nel se-
no gix)sso nero ; e le vesti erano di polcro in Gerusalemme. La detta
lana bianca, o di pelli d'agnello. contessa di Chaligny, della illustre
L'abito loro consisteva in tonaca, casa di Lorena , le attirò da Liegi
mantello e scapolare bianco con cin- per istabilirle a Charleville, ov' ella
ta. Sul velo portavano una piccola prese la loro regola, e il loro abito.
aoce, come usavano quelle del mo- Nel 1635 furono condotte da Charle-
nistero d'Aldeberga, in cui fiorì s. ville in Parigi alcune di esse, perchè
Geltrude principal ornamento di
,
vi fondassero un monistero. Furono
queste Canonichesse. In alcuni mo- situate nel sobborgo di s. Germano
nisteri assumevano in coro un gran in tm luogo chiamato comunemente
manto bianco, ed in altri univano Belle Chasse, d'onde si sono in se-

a questo una mozzetta parimenti guito propagate in altre provincie ,


bianca, che portavano sulle braccia. come a Viarzon, in Berry, e a Lui-
V. Canonici Regolari Premonstra- ne in Touraine. L'abito delle Ca-
TENST. Pio VI approvò l'Ordine del- nonichesse era simile a quello dei
le monache di s. Norberto di cui , canonici, cioè tonaca nera, sopra la
parlasi all' articolo Adorazione del quale ne ponevano altra di bianco
SS. Sacramento, Monache. hno, corta, e senza maniche; copri-
vano il capo con velo nero, del qual
Canonichesse Regolari di Rouen. colore era il lungo manto, tenendo-

vi dalla parte sinistra una croce ros-


In questa città di Francia nel de- sa, che pure ponevano dal medesi-
clinar del secolo XIII, il re s. Lui- mo lato sulla sopravveste bianca. Nel-
gi IX, e la regina Bianca di lui la destra parte poi del manto era vi
madre , fondarono un monistero a cucita una funicella distinta con cin-
queste Canonichesse. Crebbe poi il que nodi ,
per significare le cinque
loro numero per la dote assegnata piaghe di Gesù Cristo. Le vesti ne-
a dodici fanciulle per la pia libera- re furono prese da esse per dinota-
lità d'un cittadino. Vissero lunga- re r afflizione , che devono avere i
mente sotto la regola di s. Agosti- fedeli, considerando essere il s. Se-
no, vestite di bianco, ma poi pas- polcro nelle mani de' seguaci di Mao-
sarono sotto la direzione de' monaci metto. La regola, che queste Cano-
di s. Benedetto, e adottarono la ve- nichesse osservavano, era di s. Ago-
ste nera, con manto simile foderato stino, ì^. Canonici Regolari del s.

di pelle bianca d'armellini. Cuopri- Sepolcro di Gerusalemme.


rono il capo con velo bianco, so-
vrapponendovene uno di color nero. Canonichesse regolari di s. Ge-
noveffa.
Canonichesse del s. Sepolcro.
Bramosi canonici regolari di det-
i

Ad esempio de' canonici regolari ta santa, che fosse propagata la de-


del s. Sepolcro, fu quest'Ordine fon- vozione di lei, a tre leghe da Pa-
dato in Francia, dove grandemente rigi in Nanterre, ove nacque, alcuni
230 CAN can
di essi fondarono un monistero, di la città <ii quattro ca-
Parigi avca
cui fu superiore il p. Paolo Beu- se Canonichessc os[)italiere , che
di
rior.E perchè essa regola fosse mag- portavano il rocchetto. Quelle case
giormente dilfusa fra le donne, la erano chiamale du grand hópìtai
sorella di lui fondò a proprie spese de s. Catherine y de s. Gervais.
un monistero, nel quale potessero Eranvi ancora delle Canonichessc
vivere Canonichessc dell'Ordine dei dette de la Roqnette, luogo di loro
ciinonici regolari di s. Genoveda. A resilienza. Nel XVI secolo, dopo che
tal eiìetto, nel 1
647, furono prescel- i canonici regolari di s. Vittore si

te due religiose di s. Stefano di unirono con quelli della imo va ri-


Reims, per istruire nell'osservanza forma fatta a s. Severino di Cha-
regolare le nuove Canonichessc; ma teaulanden da Meuburac , e dagli
dipoi, a cagione delle guerre, furo- altri suoi confratelli della congrega-

no trasferite ad altro monistero più zione di Vindesem, l'abbate dis. Vit-


vicino a Parigi, chiamato Chalioth. tore e il priore di s. Lazzaro formaro-
Vestivano di bianco, con cotta o no delle regole, le quali stimarono ne-
i*occhetto di lino bianco, e velo ne- cessarie a ristabilire la disciplina re-
ro sul capo; assistevano ai divini golare nel Hótel-Dieu di Parigi; e
uffici i in coro, come i canonici ; e ciò fu eseguito di modo, che il ca-
sul braccio sinistro portavano V al- nonico regolare Antonio de la Fon-
niuzia di pelle nejua , distinta con taine di s. Vittore fu crealo priore
macchie, o fiocchi di pelo bianco. di quel grande ospedale.
Quesl'almuzia cominciarono ad usa- CANONICO (Canonicus). Indivi-
re dopo partite da Nanterre, cosa duo del clero,quale possedè una
il

assai rara fra le donne, che hanno prebenda delta Canonicato (f^edi),
sempre usato il velo. /^. il p. Mo- in una chiesa cattedrale, o collegia-
linet nel suo Catalogo de^ canonici le. Questo nome deriva dalla paro-

regolari^ e l'articolo Canonici Rego- la greca kanon, che significa regola,


lari DI s. Genoveffa. ovvero una certa pensione, e ren-
dita stabile per vivere, come anche
Canonichessc regolari Ospitaliere catalogo j o matricola. Quindi si
in Francia, appellano canonici gli ecclesiastici a-
scritti alle chiese cattedrali , o col-
Merita che si perpetui la memo- legiali, i per condurre una vita
({uali,

ria dei grandi beneficii , cui han- più edificante, osservano una rego-
no reso alla società le Canoniches- la, secondo le individuali costituzio-
se regolari, dette Ospitaliere, nel- ni loro, ed un regolamento prossi-
la Francia. La maggior parte degli mo a quello de' monaci, come si e-
ospedali di Francia erano assistiti sprime 15crgicr alla parola Canonici.
dai canonici regolari dell'uno e del- Perciò molti sono di avviso, che i
1 altro sesso. Gli uomini vi aveano canonici prendessero il nome dalla
la direzione spirituale per l'ammi- regola cui doveano osservare, ed al-
nistrazione de' sagramenti, e le don- tri opinano, che così si chiamassero
ne aveano cura di tutti i bisogni dalla pensione, o rendita loro asse-
degl'infermi, e (juello che ora sono gnala pel vitto, chiamata sportala ^Va
le Sorelle clclla carità, erano allo- (juale si ricavava dalle oblazioni fatte
ra le Cauouichcssc regolari. La so- allo chiese, come si spiega all'arti-
, ,

CAN
colo Benefizio Ecclesiastico. Del DominuSj p. 33, essere stato dato que-
principio però della voce Canonico, sto titolo a' canonici di qualunque
del suo significato, ed elimologia, ordine e grado nel secolo XI 11, u-
SG applica vasi a tutti i chierici a- sandosi eziandio ne' seguenti secoli

scritti a qualche chiesa, e deiruflì- e verso il i54o ne' capi toh venne
cio de* canonici , sono a consultarsi definito di doversi applicare a' soli

Pompeo Sarnelli, IV, tomo I , let. canonici, comechè di poi avesse luo-
DelVoriginc della voce Canonico, e go il titolo Revercndus Dominus, ci
Giuseppe Garampi, Memorie Eccle- Reverendus Pater. Talvolta vi si ag-
siastiche p. 280 e 282, ove pur giunse V adnioduni illustris, adnio-
dice , che furono chiamati Cardina- diini revercndus, ed anche reveren-
Ics, cuslodeSy et sacerdoles, non che dissimus Dominus , e ciò dopo il
il Grancolas in Breviar. Roni. par. 1634, in cui il titolo d'illustrissi-

I, cap. ult. mo e reverendissimo non era piìi

Certo è, che nella primitiva Chie- privativo de' Cardinali , ma usato e


sa il titolo di Canonico fu dato ai adottato comunemente dai canonici.
chierici, ed anche ai vescovi, ed i Per le quali cose si vede, che nella
vocaboli di chierico e di Canonico origine loro canonici erano tutti i

furono sinonimi per indicare gli a- chierici; in progresso tal nome fu


scritti nel canone, o registro di colo- dato a quelli massimamente, i quali
ro, i quali doveauo esser mantenuti convivevano col vescovo, ad esempio
coi beni di qualche chiesa , fossero del clero di s. Agostino vescovo d'Ip-
preti, diaconi, suddiaconi, accoliti, pona, e prima ad esempio di s. Eu-
lettori, esorcisti, o chierici di prima sebio di Vercelli.
tonsura. Tutti questi si chiamavano In Francia 1* istituzione di tali

canonici , ci de canone , catalogo ,


canonici si ripete da Bodino, arci-
o matricola ecclesiastica della catte- vescovo di Tours, che fu il pri-
drale. Così nel concilio antiocheno, mo in quella città a fondare un
» si quis episcopus vel presbyter , collegio nella sua chiesa, mentre re-
"
» aut generatim quis de canone gnava Clotario I, il quale ascese il

nella qual parola si racchiudono i trono l'anno 5 1 1 . Questi collegi di ca-


diaconi, i suddiaconi, i lettori ec, nonici erano composti di sacerdoti,
e il concilio calcedonense vi com- ed altri chierici inferiori, che vivea-
prende i preti stessi. 11 concilio lao- no in comune presso la cattedra-
diceno chiama i cantori, o canonici le, dipendevano dal vescovo e nel-
salmisti. Similmente il canone del la medesima casa di lui , forman-
concilio II di Tours, del 570, de- do tutti insieme il Capitolo (Fedi),
nomina canonici i lettori ascritti al il seminario, e in certa maniera il
canone della Chiesa. Che poi i cano- principal corpo del clero della dio-
nici, ove sono tutti preti, debbano cesi. Si allevavano in que' collegi i

fare l'ufficio de' suddiaconi , e dei giovani chierici, vi prendevano i


si

diaconi, egregiamente lo spiega il parrochi e i sacerdoti per le cure,


medesimo Sarnelli nel tomo Vili, pegli ospedali, e pcgli oratorii. Quel-
p. 4^ la lettera XX, se sia lecito,
«'li li, che ivi abitavano, uffiziavano nella
che il prete faccia l'ufficio del dia- cattedrale, davano assistenza al ve-
cono. Rileva poi il Cancellieri, nella scovo nelle funzioni, e gli servivano
sua lettera suW origine della paiola eziandio di ordinario consiglio, Fu
,

23S CAN CAN


poi ap|>ellata canonica l'ahitazioiie s'incominciarono poi a racchiudere
de' canonici, nome che fu un tem- in pili luoghi i chierici in claustrale
po comune anche a quella de' pai- convitto, come già si è indicato.
l'ochi, e sino al pi-esente si vedono Frequenti sono le memorie (princi-
abitazioni vicino alle cattedrali , e palmente ne' due secoli IX, e X)
alle principali cliiese. poco Poco a della fondazione o ristaura/.ione della
tali comunità di chierici formarono vita canonica, làllasi in varie chiese
una corporazione separata sempre , per opera di zelanti pastori tutti
però sotto la dipendenza del vesco- intenti a promoverla con ampie do-
vo, e siccome, verso il secolo X, e nazioni, pei fondi necessarii al man-
nel seguente tali comunità religiose tenimento, o con prescrizioni di
vennero istituite in città non vesco- leggi ecclesiastiche. Abbiamo pure
\ì\'ìy così furono chiamate Collegia- memoria di simiH istituzioni, o re-
te le chiese loro. Il vocabolo con- stituzioni fatte in varii luoghi d'I-
gregazione e collegio serviva dappoi talia , come nelle chiese di Pisa , e
ad indicare il corpo de' canonici di Arezzo fino dal IX secolo, in
mentre la parola capitolo è più re- quelle di Firenze, e di Bergamo,
cente, y. il citato Garampi, Disser- nel X, in quella di Fiesole nel 966,
tazione IX sopra ì progressi^ e so- in quella di Como nel io3i, nella
pra la decadenza della vita clau- cattedrale di Cesena nel 1 042 di ,

.strale de^ chierici , o canonici^ spe- Torino circa il 1047, in quella di


cialmente in Italia, p. 264. Lucca nel io5i, e di Urbino nel
Che l' forma di vivere
esterior 1068, che sono precisamente quei
de' canonici non fosse punto diversa tempi ne' quali narra s, Pier Da-
,

anticamente dalla monastica, lo ri- miani essere nata discordia nel


,

leviamo dai canoni decretati nei clero di Fano. Fu s. Leone IX, chej
concilii d'Acquisgrana del 789 e 816, a detto anno i o5 1 assegnò questi beni ,

del turonese, e del mogunlino del- a' canonici della cattedrale di Lucca^
r8i3. In essi fu inculcata la osser- che menassero colà una vita rego-
vanza della regola, che Crodogango lare, e confermò certi beni colla di-
vescovo di Metz avea scritta, non visione delle prebende, dette anco-
solo per direzione de' canonici ma , ra canoniche , ordini o beneficii.
,

di tutto il suo clero, come riporta Dal che apparisce , che dicevansi al-
il Tomassini, de Benefic. par. I, lora osservare vita regolare anche
lib. 3i, cap. IX, dicendoci Paolo que' canonici , i quali non facevano
diacono, « ad instar coenobii intra voto di povertà, e che noi perciò di-
« claustrum septa conservari fecit." remo ora secolari. V. Ughellio t. I,
Quindi dal canone XXI del concilio pag. 857.
di Aquisgrana chiamasi monistero il Ma non si fermò quivi il disor-
collegio de' canonici, ed il prevo- dine, contro il quale forti piò d'ogni
sto di questi appellasi abbate. Nel altro furono i lamenti del zelante
medesimo concilio dell' 816 fu pre- Geroo prevosto Reichespergense, nel
scritta parimenti una regola cano- suo libro de corrupto Eccltsios statu,
nica per tutti i chierici , ricava- indirizzato ad Eugenio III, creato
ta dalle antiche monastiche disci- nel I 145. Si doleva egli, che i Ca-
pline, e dalla suddetta di Crodo- nonici delle chiese cattedrali vives-

gango, colla qual norma appunto sero, ;5 de stipendio regulariler vi-


, ,

CAN CAN 289


>•> ventibus constituto , e che ipsi lessandro II, e si deve intendere di
» nullam penitus observant regu- que' chierici, che servivano le chiese
'*
>* laiii etc. Questi canonici, o collegiate, detti perciò canonici.

chierici sono da lui detti » seda I Canonici secolari sono coloro


« cleiicorum , qui nec secundum che in progresso di tempo abban-
» canones vivunt, ncque coenobita- donarono la vita comune per vi-
» hs vitae servant reguhis; " né vere da per se soli in particola-
manca acremente contro
d' inveire re, e che possono godere del loro
di essi, in altre sue opere, che pos- patrimonio, oltre le rendite della
sono leggersi nel Tesoro degli Aned- chiesa.
doti del p. Pez tomo li, p. i. , Si chiamarono poi canonici seco-
Quindi nacque la distinzione e divi- lari , in un altro senso, alcuni sem-
sione de' canonici, in regolari, cioè plici laici, i quali si ascrivevano tra
consacrati all'osservanza della rego- i canonici di onore, e di privilegio,
la, e ai voti di povertà ed ubbi- come diremo parlando de' canonici
dienza, e in secolari, che tutto al onorarii. Che se da principio si con-
più osservarono il comune refetto- tentarono i canonici del semplice
rio, e la coabitazione nel chiostro vitto e vestito, come osserva il ci-

prescritta dal concilio di Aquisgrana, tato 3 1 3 , ammessa la


Garampi p.
amministrando ognuno le proprie proprietà, bisognò poi assegnar loro
prebende o ricevendo la porzio-
,
pingui rendite, che furono chiama-
ne dalla comune massa capitola- te. Prebende, Canonie, o Ordini,
re, come in più luoghi tuttavia si donde poi il nome di Ordinario si
costuma. attribuì ad ogni Canonico. Bisognò
Verso il declinar del secolo X, o provvederli altresì di beneficii e chie-
dell' XI , si moltiplicarono i moni- se parrocchiali, donde avvenne, che
steri de' canonici regolari , e gran- mancavano ai divini ufììcii della chie-
demente si diffusero nella Chiesa le sa matrice, aveano discordie fra essi
congregazioni de' così detti canonici per conseguire le medesime, ed u^
regolari (Vedi), i quali non solo sciti una volta dal chiostro, perde-

vivevano in comune sotto una me- vano tutto lo zelo della regolare os-
desima regola , ma si erano obbli- servanza, come ben rifletteva Ales-
gati per voti solenni, e quindi ven- sandro IV nella lettera, che scrisse
nero appellali Regolari. ai canonici di Perugia l'anno i258.

Da alcuni si dicono formati tali Finalmente le pingui prebende fu-


canonici per porre un riparo all' i- rono cagione, che venissero ambite
gnoranza, ed al rilassamento dei co- dai nobili, e potenti non sempre per
stumi degli ecclesiastici secolari, la lo spirito di vocazione religiosa; on-
cui corruzione in quel secolo era de poi non volendosi legare all' os-
giunta al colmo, come si legge nel- servanza del chiostro , pretesero di
l'annalista Baronio. Yi è un decre- poter tenere nello stesso tempo più
to del concilio lateranense, celebra- benefìzii residenziali, soddisfacendovi
to nel 1 069 quale si ordina
, col al più con sostituire de' vicarii cap-
che i chierici vivano insieme in vita ])ellani , di cui si parlerà opportu-
comune. Quel decreto fu fatto ad neraente.
istanza del citato s. Pier Damiani L' istituzione, i doveri, e i diritti

il quale ne scrisse al Pontefice A- de' canonici di diverse specie, song


24o CAjV CAN
materie tli giurispnifìen7.n, e solo ci fabbrica della chiesa, a (|ualchc pio
limiteremo ad mdicare i piti impor- istituto, o ad altro religioso uso.
tanti. Sino dai bassi tempi tutte le Anticamente i canonici delle cat-
pie istituzioni presero, come vedem- tedrali e collegiate piìi insigni, uni-
mo , un aspetto monastico ,
poicliè tamente ai beneficiati, si recavano in
allora principahncnte ne' chiostri re- chiesa alla mezza notte per cantare
gnava la decenza e la regolarità nel il mattutino, secondo le prescrizio-
vivere. ni de' sacri canoni. Siccome molti
Le obbligazioni de' canonici si ri- capitoli di canonici regolari si seco-
ducono a tre principali ; la prima larizzarono, il trecense, che fece un
è di risiedere nel luogo dov' è si- tal 1082, per osserva-
passaggio nel
tuata la chiesa di cui sono canoni- re una delle regolari osservanze, con-
ci ; la scroiìda di assistere agli uF- tinuò a celebrare il mattutino a mez-
Jicii canonicali, che si celebrano in za notte. Questa pia costumanza ces-
cpiella chiesa , la tei^za di trovarsi sò nel i364 i" Parigi, e quindi in
ed intervenire alle riunioni capito- altre chiese di Francia, e totalmente
lari. Da queste tre obbligazioni ne nel principio del XVI secolo, termi-
disrendono molte conseguenze, delle nando così i canonici e i benefizia-
quali accenneremo le principali. I ti di recarsi in coro a mezzanotte.
canonici non possono esentarsi dal In quanto ai luoghi nel coro, e
coro per un tempo maggiore di tre sulle debite precedenze, abbiamo dal
mesi, sia continuatamente, clie per Macri voce Caiionicw!, che nel
alla
intervalli, e sono obbligati, di can- coro deve dare il primo luogo
si

tare, o recitare in coro essi stessi 1' uf- al Canonico ebdomadario mentre ,

fìzio, e, secondo il Sarnelli, sono ob- porta i paramenti sacri, come rile-
bligati al canto ecclesiastico dalla vasi dal decreto della S. C. de' Pii-

stessa etimologia del nome loro, ti de' 2 luglio 161 7, ed i vescovi


dappoiché Canoniciis, ei dice, viene da titolari v' intervengono in roccbelto,
cano. Quella recitazione fu lor co- e mantelletta, prendendo la mano
mandala anche da s. Pio V, col- a tutti i canonici, ma dopo il vicario
la pena eziandio della restituzione dell'arciprete nelle basiliche di Ro-
delle distribuzioni, per la massima del ma, e nelle collegiate di titolo Car-
V concilio lateranense nella sessione dinalizio, il qual vicario incede in
IX: Datar bcneficium propter offl- abito prelatiziocon mantelletta, e
cium. La modicità d' un canonicato rocchetto. La menzionata Congre-
non esenta un Canonico dall' assiste- gazione con decreto de' 2 giugno
,

re a tutti gli ufficii, per 1' accetta- 1628, prescrisse, come vuole il ce-
zione fatta del suo titolo. I cano- rimoniale, che dovere dei cano- il

nici partecipano delle distribuzioni nici di recarsi in coro due per due
quotidiane assegnate a chi personal- s' intenda pei giorni solenni. I Ca-
mente si trova presente alle ore ca- nonici, che hanno l'uso della cap-
noniche, secondo il decreto di Bo- pa, o del rocchetto, non possono
nifacio Vili, meno le cognite ecce- con tali vesti amministrare i sacra-
zioni, d' infermità, o di canonica as- menti, dovendo allora assumere la
senza. Le distribuzioni perdute sen- cotta e la stola, come dichiarò il

za tali casi si erogano alla massa citato decreto, mentre quello dei

capitolare, e in alcuni luoglii alla 20 luglio 1592, dice, che i cano-


, ,,

CAN CAN 241


nici non sono tenuti a servir la alla romana nobiltà , anzi alcune
messa pontificale nelle altrui chiese volte prevengono la vacanza, conce-
ma solamente nella cattedrale. Que- dendo la coadiutoria a simili uffi-
sto però si deve intendere se la , cii, sempre però ad un altro cano-

chiesa fosse fuori della città, perchè nico della stessa patriarcale. Allor-
celebrando il vescovo pontificalmen- ché sono occupati nell' esercizio del
te nella medesima città_, nella quale loro offizio, ancorché fossero coad-
evvi la cattedrale, i canonici sono iutori in esso, sono considerati co-
tenuti ad assistervi, come si ha dal me presenti all' uffiziatuia del co-
decreto della s.Congregazione del ro tanto della mattina, quanto del-
Concilio, al cap. 12, sess. 24, de la sera, che dopo
colla limitazione,
reformat. le pasqua di risurrezio-
tre feste di
11 Pontefice Alessandro VII, per ne a tutto ottobre, sono obbligati
maggior decoro delle sacre funzioni, ad intervenire all' uffizio de' vesperi.
che si celebrano in Roma in tutte Se alcuno di essi non potesse inter-
le cappelle Papali, allorché ivi can- venire in cappella, o per infermità
tano i Cardinali, e i vescovi assi- o per altro impedimento, è in fa-
con due bre-
stenti al soglio, stabilì coltà d'ogni rispettivo capitolo, o
vi de' IO dicembre i655, e de' io dello stesso Canonico ministro di ,

giugno 1657, che tre canonici delle sostituire altro Canonico il quale ,

tre basiliche di s. Giovanni in La- allorché ivi si reca, assume l' intero
terano, di s. Pietro in Vaticano , e abito prelatizio da referendario .
di s. Maria Maggiore fossero i mi- Tuttavia alcuni assunsero la sola
nistri sacri in dette funzioni ponti- sottana paonazza, per l' uniformità
ficali; Canonico lateranense
cioè il de' compagni che altrimenti si ve-
,

prete assistente,il Canonico vatica- drebbe nera sotto il camice e il pi-


no diacono, e il Canonico liberiano viale Se poi la mancanza fosse
.

suddiacono. Dichiarò inoltre, che imprevista, supplisce allora uno dei


appena eletti a sì onorevole ufficio, maestri delle cerimonie Pontificie,
fossero ascritti fra i prelati dome- come quelli, che suppliscono nelle
stici, ossia referendari delle due se- cappelle a tutti coloro, che debbo-
gnature, assegnando ad essi un pro- no funzionare, sempre però in ulti-
porzionato stipendio . E quando il mo luogo. Così ancora se avviene,
Papa si reca a dare la benedizione che il Papa si dispensasse dall' in-

col ss. Sacramento in qualche chie- tervenire alla processione del Cor-
sa, i detti canonici vaticano, e libe- pus Domini, allora i ministri sacri
riano, fanno da diacono, e suddia- assistenti al Cardinal decano , od
cono assistenti. Neil' elezione de'me- altro per impotenza di questo, sono
desimij ogni capitolo delle tre men- il Canonico lateranense, che fa da
zionate basiliche ha il diritto di diacono ed il Canonico vaticano
,

eleggere per voti segi-eti, sei fia i che fa da suddiacono, portando il


canonici piìi adatti, e presentarli per Canonico liberiano la Croce fra gli
mezzo del proprio Cardinal arcipre- accoliti ceroferarii della cappella Pon-
te al Papa, eh' è in libertà di sce- tificia. Vedi questo articolo, in cui
gliere chi più gli piace. Sogliono si dice quanto riguarda le funzioni,

però i Pontefici preferire ordina- che si esercitano da questi tre ca-


riamente quelli , che appartengono nonici , e si riportano altre cose re-
VCL, VII. 16
24» CAN CAN
lativc, nonché (juanlo praticano i loro al Pontefice nel portico, locchè fan-
capitoli allorquando il Pontefice si re- no in (jucllo di s. Pietro i canoni-
ca alle loro basiliche. Per la parte poi ci vaticani ,
quando il nuovo Papa
che i canonici di Roma hanno nel- vi si reca per la solenne coronazio-
l'elezione del canicrlen£;o del clero ne, come si dirà parlando di tali
rounano, si vegg^ questo articolo, pe- funzioni.
rocché diviene alternativamente ca- Non devono i canonici assistenti
merlengo un Canonico delle basili- levar la berretta dalla testa del ve-
che minori, o collegiate, o uno dei scovo ; ma questi lo farà da per sé,
parrochi secolari. siccome dichiarò il decreto della S.
Abbiamo dal citato Magri che , agosto i6o4; men-
C. de'Riti a' 21
essendo nel capitolo incominciato 4 luglio 1626 prescrisse, che
tre a'
l'ufficio divino, e recandosi il vesco- accompagnando il vescovo un Car-
vo in chiesa, gli anderanno incontro dinale, ed essendo colla mantelletta,
quattro canonici, come dispose la i canonici andranno avanti non die-
congregazione de' Riti , a' 1 8 mai*zo tro. Nel Dizionario sacro Liturgico
1608; ed altrettanto praticheranno, di d. Giovanni Diclich, Venezia 1 834,
se il vescovo partisse prima che sia si riportano varii decreti , e varie
terminata l'ufficiatura del coro (^e- pratiche da osservarsi dai canonici ; e
dì\ accompagnandolo i quattro ca- per accennare le principali, diremo
nonici sino alla porta, secondo il che al Canonico celebrante devono
decreto della stessa congregazione dei servire da diacono e suddiacono due
4 luglio i6i5. Questa cerimonia si canonici; che le funzioni, le quali
osserva rigorosamente nelle cliiese spettano al vescovo impedito o as-
collegiate, e basiliche di Roma, non sente,* appartengono alla prima di-
solo co' Cardinali titolari, e arcipre- gnità, la quale se è impedita, vi suc-
ti, ma collo stesso Sommo Pontefi- cederà la seconda ec. ; che non so-
ce, quando però vi si reca straor- no tenuti i canonici a genuflettere al-

dinàriamente. Allora viene incontra- la benedizione del vescovo, ma solo


to da quattro canonici , e restando chinare il capo, e nemmeno quan-
tutti gli altri nel coro, soltanto ge- do lo incensano ; » canonici cathe-
nufletterebbono , se il Papa passas- >» semper prae-
dralis, vel collegialae
se loro dinanzi . Quando poi va a » cedere debent regulares, etiam in
*'
celebrare pontificalmente, o ad as- ti ipsorum regularium ecclesiis.
sistere alla cappella Papale, allora Ne' primi Chiesa il se-
secoli della
tutti i canonici , avendo alla testa nato del vescovo non era composto
r arciprete e il vicario, co' beneficia- dai canonici, ma dai preti, e dai
ti (Vedi), e chierici beneficiati, ed diaconi solamente, i quali avevano
i cantori, fanno l'omaggio d' incon- nelle chiese cattedrali i più nobili
trare il Papa sulla porta della basi- ministeri, come l'amministrazione dei
lica, e di accompagnarlo dopo la sagramenti, e della parola di Dio.
funzione, presentandogli^ se ha cele- In progresso il senato vescovile non
brato la messa, il consueto presbite- fu più composto di parrochi, o di
rio. Ne' possessi de' Papi alla basiH- rettori di chiese , ma soltanto di
ca lateranense, i canonici di questa canonici, a' quali si appartiene ex
sostengono le aste del baldacchino officio non l'amministrazione de' sa-
(Vedi)j dopo aver baciato il piede cramenti, non il ministero della dot-
,

CAN CAN 243


li ina, e della divina parola, ma SI non recherà meraviglia, se anche
<{ucIlo di salmisti, e il cantar le lo- i benefìci i ecclesiastici furono confe-
di di Dio nella sua casa. Il conci- riti a chi non avea l' età canonica.
lio di Trento chiama il collegio ca- E per accennare alcun esempio dei
nonicale ccclesiac senatiis , perchè canonicati , diremo , che Giovanni
anticamente eleggeva i vescovi, co- XXIII fece canonico di s. Giovanni
me praticano tuttora alcuni capitoli in Laterano , Giambattista Millini,
di Germania subordinando le loro
, nobile romano , il quale contava
nomine alla Santa Sede, per V inclu- sette anni, e poscia fu creato Car-
sione od esclusione del candidato, ed dinale da Sisto IV. E Leopoldo de
eleggendo in sede vacante i vicarii ca- Medici, nipote dell' imperatore Fer-
pitolari, eccettuati i casi quando il Pa- dinando II, fu fatto di due anni
pa vi destina un vicario apostolico. Canonico di Colonia, poi elevato
E poi molto opportuno, che in una alla porpora, nel 1667, da Clemente
chiesa metropolitana, e in altre cat- IX. Inoltre abbiamo esempii di dis-
tedrali non si eleggano per canonici pense concedute a' canonici di pren-

se non uomini commendabili per der moglie per qualche grave mo-
pietà e per dottrina, affinchè il ca- tivo; e Clemente XI, per impedire
pitolo, cui compongono, passi meri- che il principato di Reinsfeld pas-
tevolmente pel senato de' vescovi sasse ad un principe eretico, permi-
dal quale potranno trarre degli av- se a Guglielmo de' landgravi d'As-
visi eccellenti ^. concri. di Bordeaux sia Reinsfeld, Canonico della catte-
del 1624, Regni, can. e 9, n. 8. drale di Colonia, di poter contrarre
Riguardo all' età , e all' ingresso matrimonio, nonostante che avesse
de' nuovi canonici, il concilio di ricevuto V ordine di suddiacono.
Trento richiede nei canonici delle Relativamente poi all' ingresso dei
chiese cattedrali l' età voluta pel nuovi canonici, il concilio Tridenti-
suddiaconato , ma nella Francia si no proibisce i diritti d' ingresso presi
osservava la regola di Cancelleria sopra le rendite del benefìzio, ed ai
d' Innocenzo Vili, la quale non esi- quali i capitoli assoggettavano i ca-
geva che quattordici anni in un chie- nonici novelli, per essere divisi fra
rico per possedere un canonicato di i vecchi canonici. Alcuni concilii in
cattedrale, e dieci anni per un ca- diocesi particolari permisero a' capi-
nonicato collegiale. .Però quest'uso toli di prendere un diritto d' ingres-
particolare del reame non ledeva le so, purché abbia ad impiegarsi pel
particolari leggi della Chiesa, che vo- servizio divino, non a profitto degli
levano un' età pili avanzata , ed in altri canonici. Sono poi obbligati i
Procelle non si poteva ottenere una nuovi canonici ad emettere la loro
semplice prebenda, se non dopo i professione di fede nelle mani del
ventidue anni. Siccome in alcuni vescovo, o di un suo ufficiale, e nel
tempi, per l'illustre condizione di capitolo, secondo le prescrizioni del
certe persone, furono esse costituite in Tridentino. L'abito corale ordinario
tenera età nella dignità di vescovo, de' canonici è sottana nera, e cotta,
Cardinale, ed anche di Pontefice, loc- ma in molti capitoh si usa dai cano-
chè si tratta agli articoli Vescovi elet- nici il rocchetto, cappa con armelli-
ti IN GIOVANILE ETA^, CARDINALI CREA- ni, almuzia, mozzetta, vesti rosse e
TI IN TENERA ETÀ*, C PONTIFICATO, CO- violacee, con l'oggiunta di varie m-
,,

i44 CAN CAN


segne, che si assumono nelle solen- del 1 usavano di saia nera,
198 la

nità, come mitra, croce, anello, ec, e ad essi fu conceduta di color pao*
diversificando secondo il lustro della nazzo da Nicolò V, creato nel i447>
Chiesa, 1' antichità , e grado di essa, colla pelliccia bianca di armellini
e secondo le concessioni e privilegi! e ai benefiziati la pelle cinericcia,
accordati da' Pontefici ai canonici , a col rocchetto senzamaniche. Benve-
favoi-e de' quali furono larghi di al- nuto da Imola, nel Commento a
tre grazie, cpme l'uso ad alcuni del Dante, canto 2 3, dice che l'ab-
canone, e della bugia, ec, e tutto bate de' monaci di Colonia, chiese
ciò in tempi determinati. E per di- a Bonifacio Vili, del 1294, di por-
re di alcuni esempii sulla cappa ca- tare la cappa e il cappuccio di
,

nonicale, oltre quanto si tratta pe- scarlatto, cogli orli delle cinture d'ar-
gli altri distintivi a* rispettivi arti- gento dorato; ma il Papa non as-
coli a quello di Ecclesiasticf,
, e segnò loro, che cappe nere con co-
Tuolsi che la sopravveste monasti- da lunga. L' uso poi delle cappe, e
ca, volgarmente chiamata cocolla, de' cappucci presso i Cardinali , e i

abbia dato occasione ai canonici ad prelati si rese comune dopoché Cle-


usarne una simile , ampia , e tala- mente V fissò la residenza de' Papi
re appellata cappa ( Vedi ) , per in Avignone, ove essendo clima fred-
ripararsi dal freddo nelle lunghe do, bisognava, che sicuoprissero con
funzioni del salmeggiare di gior- pelli. Parlando il p.Corona, de' Sa-
no , e di notte , in tempi rigidi , gri Templi, p. 668, dice che le
nelle basiliche, nelle quali, come si pelli d'armellino, con cui uniti alla
sa , non s' inteiTompeva mai il sal- cappa cuoprono il petto, le spalle e
meggiare, succedendo al primo coro il collo, ricordano a' sacerdoti l' es-
de' monaci, il secondo , e a questo sere ancor essi sottoposti alla colpa,
il terzo. Cessato poi tal uso nella e s. Agostino riconobbe i peccati
Chiesa, e succeduto il clero secola- nelle pelli, colle quali furono coper-
re, con eleggere altro metodo, e ri- te le mani, e il collo di Giacobbe,
to diverso nel salmeggiare, cessò an- servendo tali considerazioni a tener
che r uso della cappa , che in tal umili i costituiti in grado ecclesia-
tempo dicevasi comunemente cappa stico.

clioralisy come notò Matteo Parisio, Vi sono poi de' canonici, che go-
perchè per l'ordinario l'uso di essa dono il particolar distintivo della
ei*a nel coro, ove si cantavano i sal- cappa rossa ( T^edi), come i cano-
mi, e rimase nelle sole funzioni ec- nici di Pisa nell'inverno. Nel recarsi
clesiastiche, uffiziature, ec, per se- all'adorazione della Croce nel vener-
gno di distinzione e di onorificenza dì santo, anche la sciolgono men- ;

onde i canonici, e alcuni benefiziati tre neir estate usano invece la moz-
r adoperano per privilegio Ponti- zetta rossa sul rocchetto, e ciò da
ficio. La differenza però della cap- tempo assai antico, come si legge in
pa, usata da' canonici, da quella dei Bonanni , Gerarchia ecclesiastica
Cardinali, se non nella forma total- p. 436. 11 medesimo privilegio del-
mente, consiste in quanto alla ma- la cappa rossa, aggiunge quest'autore,
teria , o alla qualità del drappo e si gode da venti canonici della catte-

del colore. I canonici della basilica drale di Milano, ed in alcuni giorni


"Vaticana in tempo d'Inuocenzo III dell'anno da quelli di Gap uà, di Gom-
,

CAN CAN 245


postella, diLisbona ed altri. Suol es- suo nome il servigio divino. Questa
sere unito alla cappa de' canonici un fondazione, che dura tuttora, diven-
cappuccio, il cui uso rimonta egual- ne , ne' principii del secolo XIII
mente air epoca de' Papi Avigno- (
quando i nobili canonici si sepa-
nesi, e dai canonici e monaci dei rarono da che non lo erano,
quelli,
paesi settentrionali nelle flmzioni isa- formando due corpi separati, de-
i

cre ; e dopo che fu proibito di cuo- nominati il gran capitolo, e il gran


prirsene il capo, alcuni lo ritennero coro ) una prebenda appunto del
attaccato alla cappa, altri all'almu- gran coro, sotto il titolo di preben-
zia, che per l'ordinario è foderata da del re del coro. Questa preben-
di pelh, e suol essere portata, o so- da, che anticamente veniva conferita
pra il bi-accio sinistro, o sopra le dagl' imperatori, dopo il detto XIU
spalle 5 tanto nelle ufFiziature , che secolo, è del gran prevosto. 11 tito-
nelle ptiocessioni; distintivo, che per lare di essa ha il primo luogo nel
lo pili godono i canonici delle chie- coro; ma nelle adunanze capitolari
se collegiate, ed in alcuni luoghi an- del medesimo gran coro non pren-
che i beneficiati. V. Sarnelli, t. X, de se non quello che risponde alla
p. 82, Lettera XXXVIII, Delle Al- sua anzianità. Egli esercita anche le
muzìe canonicali. funzioni di vicedecano , in assenza
Delle dignità poi canonicali d'ar- del gran decano. A lui inoltre era
ciprete, d'arcidiacono, d'arcicantore, riserbata l'uffiziatura in certe feste
d'arciaccolito, di decano, di prepo- solenni, come era al vescovo, al gran
sto, di altarista, di tesoriere, di can- prevosto, e al gran decano. Diverse
tore , ed altre simili, F. V articolo poi sono le cattedrali, ed altre prin-
Dignità', e quelli, che vi hanno re- cipali chiese, ove il principe sovra-
lazione. 11 Galletti, Del Primicerio, no è canonico nato, tenuto persino
p. 84, fa menzione di quella di ar- a prendervi possesso canonicale.
clcauonico, parlando all'anno 1060 Volendosi dire alcuna cosa delle
di certo Giovanni primicerio della diverse specie di Canonici , quando
santa Sede, che si sottoscrisse alla le rendite venivano possedute in co-
carta con cui « Giovanni arcicano- mune, chiesa v'erano
in ciascuna
» nico della venerabile canonica di tanti chierici, quantine poteva man-
« s. Gio. Battista avanti Porta Latina", tenere, ed allorché i fondi vennero
a*i4 febbraio, donò a Luca abbate divisi, furono ricevuti de' nuovi ca-
di Grottaferrata la chiesa di s. Pri- nonici, senza determinarne il nume-
mitivo, presso il lago di Burrano ro, chiamati canonici soprannunie^
fuori di Porta maggiore. Nella cat- rarii. Se accadeva, che il novero dei
tedrale di Strasburgo evvi un ca- canonici superasse quello delle pre-'
nonico chiamato Re de" Canonici o ^ bende, si divideva una prebenda in
prebenda del re del coro, per isti- due, oppure l' ultimo ricevuto aspet-
tuzione di i. Enrico II imperatore. tava prima vacanza. Le conseguen'
la

Questi onorò la detta cattedrale con ze però di tali divisioni ed aspetta-


molti donativi, accrebbe le rendite tive fecero risolvere le chiese a sta-
de' canonicati, e vi fondò eziandio, bihre il numero de' canonici, sebbe^
per far perpetua la sua devozione, ne non prescritto dalla fondazione»
un canonicato dotato di una ricca Escluso venne peraltro il caso, in
prebenda, per quello, che facesse in cui si annientassero le rendite, nel
H^ CAN CAN
quale si possono accrescere i caiioni- fece una riserva di fjuesto privile-
ti. Dichiarò il concilio ili Trento, gio, ma colla stessa clausola di non
die il vescovo può creare canonici concedere diritto di aspettativa ai
sopi-annumcrarii, a* quali spetteran- canonici, che la santa ^ì^ìSc. nominas-
no le prime prebende vacanti. Nel- se ad cjfectwn dunilaxat oblinendi
la Francia, benché non vi fossero i dignitatem.
canonici soprannuinerarii e le aspet- Sì chiamarono Canonici privile-
tative fossero riprovate , tultavolta giati quelli, che senza assistere alle
vi erano de* canonici onorari i, che ulHziature, ed eziandio senza risie-
senza godeie prebende, avevano lito- dere, godevano i frulli delle pre-
Io, abito, ed onori di Canonico. Il bende Canonici domiciHa ri chia-
.

re stesso era Canonico onorario di maronsi da alcuni capitoli, come a


alcuni capitoli del reame, come di Strasburgo, e a Magonza, certi gio-
s. Ilario di d'Angers, di
Poitiers, vani canonici, massime principi, che
Chàlons, di Tours ec, ed in questa non erano insigniti de' sagri ordini,
qualifica nominava
il re al primo i quali pure canonici
appellavansi
canonicato vacalro dopo il di lui in- in minoribus. Canonici foranei era-
gresso. no quelli, che invece di adempiere
Canonico capitolante è il Cano- personalmente i doveri del canoni-
nico, che costituito ne' sacri ordini, cato, si facevano rappresentare per
ha voce attiva e passiva nelle riu- mezzo di vicarii, i quali supplivano agli
nioni capitolari. Canonico aspettan- ufficii. Ma questi canonici foranei si

te è quello, a cui fu conferito il vedevano soltanto in que' capitoli,


titolo di Canonico, voce in capito- presso de' quali alcune corporazioni
lo, e stallo in coro, coli' aspettativa aveano uno stallo canonicale, stallo
della prima prebenda vacante. Ca- che facevasi riempiere da un perpe-
nonico ad ejjfectuni è un dignitario, tuo vicario. A Parigi, e in altri luo-
al quale il Pontefice conferisce il ghi della Francia prendevano il ti-
solo titolo di Canonico senza pre- Di questi vica-
tolo di Alti vicarii.
benda, air effetto di possedere una rii, o fa menzione
cappellani, si

dignità nel Capitolo. Fu già consue- sino dai tempi d'Innocenzo IH, O-
tudine quasi generale nelle cattediali norio III e Gregorio IX nelle lom
e collegiate di Francia , che le di- mentre che per
lettere apostoliche;
gnità non potevano esser date che giusta regola non doveano permet-
ai canonici, contro il costume degli tersi tali vicarii , che nell' assenza,
altri luoghi, compresa l'Italia. Biso- >i studiorum, vel alia causa pi-obabili ",
gnava pertanto, a conseguire digni- come ai canonici di Firenze venne
tà e gli ufficii, che il Papa facesse permesso dal vescovo Ardingo, e da
ile' canonici chiamati ad effectwn, Gregorio IX, secondo l'Ughelli t. Ili,
cioè all' effetto di poter ricevere si- p. ,43-,45.
mili dignità ed ullìcii. La pramma- Canonici ereditarii, o laici, erano
tica a ciò non si opponeva, purché laici, ai (|uali alcune chiese cattedrali
i canonici ad effectum non preten- o concedevano gli onori e
collegiali
dessero alla prima prebenda, che va- il titolo di Canonico onorario, ov-
casse per diritto di aspettativa. Nel vero Canonicus ad honorem. Il le
celebre concordato del 1 515 , fi a di Fiancia era Canonico onorano
Leone X e Francesco I,- il primo ereditario nelle suaccennate, ed altre
,,

CAivr CAN 247


chiese del regno. Allorché egli face- tamente riportò di Federico III, ai
va la sua entrata, o prendeva pos- 11 marzo i^^i^ Cancellieri a p. 33,
sesso, gli 83 e 84, nelle Memorie delie Sacre
veniva presentata l'alrau-
zia , e la V ecclesiastico a feste de ss. Pietro e Paolo. All'ar-
cotta , e
cui il re la passava, veniva dichia- ticolo Coronazione degl' Imperatori
rato canonico aspettante, sub expc- si riporterà quanto accadde in detta

clatione prebendae, JVel medesimo funzione, in cui alcuni canonici se-


reame vi erano eziandio de' parti- colari, rimasti fra gli antichi, collo-
colari signori, che in qualche capitolo cati nella basilica da Bonifacio Vili,
godevano del titolo, e dei diritti di pretendevano vestire Canonico l'im-
Canonico ereditario. Il capitolo di peratore. Abbiamo poi da Bianco
Aquisgrana si chiamò imperiale, per- Negri, Basilica Petroniana, Venezia
dile gì' imperatori , che s' incorona- 1680 p. 80, e dal Rusponi, Basii.
vano nella cattedrale, prima di as- Lateranen. p. 26 e 193, che que-
sumere le augustali insegne, si face- sto stesso rito fu praticato in Bolo-
vano canonici in quel capitolo. In gna, a'24 febbraio i53o, nell'ulti-
tale qualità l' imperatore de' roma- ma incoronazione di Carlo V, il qua-
ni, secondo il cerimoniale romano le dopo essere stato insignito del
era ricevuto in Roma Canonico di diadema imperiale da Clemente VII
s. Pietro in Vaticano nel di della nella predetta chiesa di s. Petronio,
coronazione, dovea fare in
che si trasformata nella basilica vaticana,
detta basihca ; anzi quando, nel 1 53o, passò a quella di Domenico, sur- s.

ebbe luogo in Bologna la corona- rogata in luogo di s. Giovanni in


zione di Carlo V nella chiesa di s. Laterano, ed ivi alla porta della chie-
Petronio, fatta da Clemente VII, sa fu onorevolmente ricevuto dagli
per osservare l'antico rito di ammet- stessi canonici di s. Gio. in Latera-
tere nella cappella di s. Maria ìnter no, che in quest'epoca erano i seco-
duas turreSj già adiacente alla ba- lari, baciò le s. reliquie , fu incen-
silica i canonici di que-
vaticana, fra sato, e cantandosi il Te Deum^ fu
sta l'elettoimperatore prima di es- condotto all'aitar maggiore posto so-
sere coronato , ricevendo da essi pra il faldistorio, e, cavatasi la co-
l'almuzia, o cappa per contrassegno rona, pigliata sempre dal conte En-
che lo ricevevano tra loro, fu eret- rico di Nassau suo cameriere , fece
ta presso il tempio di s. Petronio orazione, poi fu fatto Canonico di
una magnifica cappella a rappresen- s. Giovanni, com' era stato fatto pri-

tare le veci della suddetta chiesa di ma di s. Pietro, e ricevette tutti i

s. Pietro. Dopo la funzione della canonici al bacio della pace. Sem-


coronazione solevano gì' imperatori brerà, che ci allontaniamo dall'ar-
recarsi dal Vaticano , con pomposa gomento, ma non sarà forse discaro,
cavalcata, alla basilica lateranense, che qui si riporti, come non permet-
ove condotti all' altare maggiore Ca- tendosi a nessuno, fuorché ai cano-
pùum ^postolorum, ivi erano fatti nici vaticani, di venerare da vicino
canonici della basilica, prima chiesa le tre reliquie maggiori della san-
del cristianesimo, venendo ad essi im- tissima Croce, della Lancia e del
posta dal priore generale de' cano- Volto santo , le quali si custodi-
nici regolari lateranensi , la cotta scono in s. Pietro, allorquando i

la cappa e la berretta, come erudi- sovrani bramarono di vederle da


3r4» CAN CAN
vicino, furono prima nu- ascritti al o patente di Canonico onorario,
mero de' canonici vaticani sopran- ossia titolare, dice, che quantunque i
nunierarii , con assumere V abito vescovi talvolta concedano siffatti
corale de' canonici stessi. Federi- diplomi di canonici onorarii, non
co III, cappa canonica-
vestito di hanno, quanto all'uso delle prero-
le, saFi a venerare il s. Volto nel gative, un intero effetto, qualora
luogo ove si conservava. Urbano non siavi il consenso del rispettivo
Vili, in vigore della costituzione In- capitolo.
ter catholicosy creò Canonico di s. Finalmente le altre specie di ca-
Pietro il figlio del re di Polonia nonici, sono i canonici giubilati,
Ladislao; ed Innocenzo XII, colla cioè quelli, che hanno assistito agli
costituzione Dani nohiliLatem tuam, uificii tutto il tempo prescritto da-
fece canonico vaticano soprannume- gli statuti capitolari , il che corri-
rario, il gran duca di Toscana Co- sponde, colle debite proporzioni, al
simo III, che desiderò venerarle da titolo di veteranij il quale davasi anti-
vicino, e morendo questo principe camente nella milizia, f^. Pontas
nel 1723, il capitolo di s. Pietro, alla voce Canonico. Canonici mag-
come appartenente a' suoi canonici, giori presso certi capitoli chiama- si

gli celebrò dignitosi funerali, che so- rono quei canonici provveduti delle
no descritti nel n. 991 del Diario maggiori prebende in oppqsizione ,

di Roma. a' canonici provveduti delle piti te-


Canonici Onorarti erano altresì nui, e che per tal ragione si appel-
quelli, che godevano degli onori annes- lavano canonici Canonici minori.
si ai titolo di Canonico. Ve n'ei'ano di residenti, o mansionarii erano quel-
laici e di ecclesiastici; i laici d'ano i ca- li , che servivano personalmente le
nonici ereditarii, di cui si è trattato su- proprie chiese, a differenza de' cano-
periormente, i canonici onorarii ec- nici foranei, i quali adempivano, co-
erano più comuni, e i
clesiastici me si disse, al loro ufficio col mezzo
loro titoli aveano differenti cause. dei vicarii. Mansionarii. / ca-
P^.

In alcune chiese un vescovo, una nonici poi terziarii semiprebendati


dignità avea il titolo di
straniera erano canonici, che non prendevano
Canonico onorario, in altre un tal se non la terza parte de' frutti di
titolo era conferito ad alcuni vecchi una px'ebenda, oppure la metà. Sul-
canonici, o giubilati, che, dopo aver le differenti qualità de' canonici, /^.

sei'vito per un tempo determinato Durand di Maillane, Dictionnaire


dagli statuti, godevano di alcuni du droit canonique, alla parola dia-
diritti onorevoli, e anche
talvolta noines , e gli articoli, che possono
di utih prerogative. summentovati
1 riguardarli in questo Dizionario.
canonici ad effèctmn erano una CANONICI Regolari. Abbiamo
specie di canonici Talora
onorai'ii. veduto Canonico l'etimo-
all'articolo
poi avvenne, che i capitoli aggrega- logia di questo nome che, secondo la
l'ono al loro corpo col titolo , e più abbracciata opinione, si diede a
colla qualità di canonici onorarii, coloro, i quali vivevano in comune
persone di un merito, o grado di- vita claustrale ,
giusta le regole
stinto. 11 Parisio, Istruzioni per la de' canoni. Che cosa intenda s. Rasilio
Segreteria, Roma 17 35, nel ripor* scrivendo ad Anfilochio, per la voce
tare al tomo IV, p. 27, la formula Canonici^ lo spiega Balsamon^, il qua-
CAN CAN 249
le insegna, che sotto questo nome principali, secondo l'ordine riportato
il santo intende comprendere i chie- dal p. Filippo Ronanni, nella prima
rici, i quali professano vita monasti- parte del catalogo degli Ordini re-
ca, ed erano scritti nei canoni, cioè ligiosi^ e colla scorta di altri autori,
nelle regole. Canonicos eos dicit,
« che scrissero la storia degli Ordini
*• qui in canone numerantur, scilicet regolari. In una parola 1' origine
>* clericos monachos ". dei canonici Regolari è tanto antica,
Canonici Regolari sono coloro, quanto è antico l'uso, che aveano
che non solamente vivono in comu- i vescovi, di convivere sotto una
ne sotto una stessa regola, ma che regola col clero della propria cat-
\i sono obbligati pei voti solenni tedrale.
dei religiosi , e che riuniscono lo Certo è, che s. Agostino, fatto
slato clericale e regolare. Peiciò Be- vescovo d'ippona in Africa, formò
nedetto XIV li chiama portio cleri del suo clero una comunità rego-
scecularisj et regularis.' Le congre- lare, i membri della quale donava-
gazioni di essi furono molte, e por- no a' poveri quanto possedevano, o
tarono diversi nomi, seguendo la lo mettevano in comune, sommini-
maggior parte le regole di s. Ago- strandosi a ciascuno quanto eragli
stino. Alcuna volta furono chiamati necessario, dal prevosto, che veniva
Canonici Monaci ne'monumenti ec- eletto ogni anno. Il santo ricusava
clesiastici, e siccome essi pel loro i legati , che si facevano alla sua
stalo sono chierici , e chiamati alla chiesa a danno dei figli , od eredi dei
cura delle anime, cos'i sono capaci, testatori; esortava però i fedeli a ri-
ovunque esistano, di possedere bene- guardare Gesù Cristo come uno
ficii, come gli altri ecclesiastici; ma de' loro figliuoli, e a dargli parte
essendo nello stesso tempo anche de' loro beni
persona de' po-
nella
religiosi, è lor vietato il testare. veri. Se alcuno della comunità ab-
Molti vogliono, che i canonici Rego- bandonava il suo stato si riguar- ,

lari considerati come tali, e sotto dava come uno, che avesse violato
questonome semplicemente, abbiano il suo voto, ed era punito come col-

avuto per fondatori gli apostoli, e pevole di apostasia. F. i due discorsi


che rimonti la loro origine dai pri- di s. Agostino sulla vita , e sui co-
mi chierici della Chiesa , de' quali stumi de" chierici, tom. V, che sono
sono chiamati successori, ed altri, il 355, e il 356, e l'epistola CIX
che ciò non ammettono, negano an- del santo dottore, diretta alle mona-
cora, che sieno stati istituiti da s. che, pel monistero, che avea fondato.
Agostino, e ripetono il principio loro I canonici Regolari di s. A gostino,
da diversi vescovi, e da altri, che formano un Ordine ben diverso da
suir esempio di s. Agostino, in di- quello degli eremiti dello stesso no-
verse chiese obbligarono i chierici a me, come dicesi all'articolo Agosti-
vivere secondo i canoni in comune, niani o Eremiti di s. Agostino, nel
ad imitazione appunto degli aposto- quale riportansi le gravi dispute fra
li. Da ciò avvenne, che si forma- questi, e i canonici Regolari, sopite
rono le varie congregazioni de' ca- dall'autorità e prudenza de' romani
nonici Regolari, istituite in diversi Pontefici.Intorno ai Canonici Re-
tempi e luoghi, di cui in appres- golari di s. Agostino 3 V, Gallio»
so registreremo cronologicamente le Christiana nova tom. VII, p. 758,
,, ,

ft5a CAN CAN


787 e 790, Gabriele Pennotto, >'che i medesimi abbiano in comu-
lUstoria Canoiiicorum regularium, « ne tuttociò, che loro proviene
Romac 1624, e il p. Hcliot, Histoi- » dalla chiesa; e gli esortiamo a
re des ordrcs monastiques, tom. II. *• fare tutti gli sforzi per giungere
Riserbamìoci di accennare altic no- * all'apostolica perfezione della vi-
tizie sull' origine e progresso de' ca- •• ta comune ". Ed ecco in qual
nonici Regolari lateranensi, il cui ar- modo riconducevasi la vita de' cano-
ticolo sarà il primo dopo questo nici a quello stato primiero, in cui
abbiamo, che l'imperatore Lodovico I da s. Agostino era stata richiamata.
// PiOy intese a riformare il vivere Dal che risulta che questa regola ,

de' Canonici Regolari, perocché seb- era più perfetta di quella d' Aquis-
bene formati per 1 iparare l'ignoran- grana, la quale loro permetteva di
za e il rilassamento de' costumi de- aver de' beni in proprietà, o fossero
gli ecclesiastici secolari, che in quei del loro patrimonio, o fossero delle
secoli giunse al colmo, raffreddati rendite della Chiesa. CoH'approvazio-
erano eglino stessi nel IX secolo nel ne di questo concilio, e coll'esempio
primitivo spirito religioso, ed avea- de' regolari, e fervorosi ecclesiastici,
no bisogno di essere richiamati al- la riforma canonicale si eslese insen-
l'antico spirito. Il buon principe fe- sibilmente ai chierici di diverse chie-
ce però comporre dal diacono Ama- se, i quali furono nominati canoni-
lario una regola, cavata dai sagri ca- ci religiosi^ o canonici regolari.
noni, dalle opere dei padri, e da Furono adunque obbhgati tutti i

altri, e la fece approvare dal conci- canonici regolari alla vita comune
lio di Aquisgrana, celebrato V anno ed alla spropriazione de' beni, cioè
816, la quale per altro non fu ri- alla povertà. Per animarli a ciò, fu
cevuta da tutti, e cagionò delle di- loro proposto l'esempio di s. Ago-
versità fra quelli, che l'ammisero, e stino, che l'avea prescritta al clero
quelli, che non vollero abbracciarla. della sua chiesa, onde fu composta
Ma poiché da questa regola i cano- una regola, detta perciò di s. Ago-
nici Regolari, non venivano obbligati stino, all'osservanza della quale tut-
alla rinunzia del loro patrimonio, ti i canonici Regolari furono obbli-
di cui molti di essi ritenevano gati dal secondo concilio lateranen-
la proprietà ,
questa ben presto fu se, generale X, tenuto nel 1 1 89, da
cagione di un nuovo rilassamento Innocenzo li. Allora fu che tutti
in queUi eziandio, che Taveano ac- stabilmente presero il detto nome di
cettata. Ben però procurarono di canonici regolari di s. agostino, e
riparare il Po.itefice Nicolò II, in un con questo nome comune si aumen-
concilio celebrato in o5g, Roma nel i tarono le illustri Congregazioni , e
ed il suo successore Alessandro II quelle anteriori per distinguersi ri-

in un altro del io63. Il canone tennero anche quello antico. Le con-


quarto di detto concilio così si espri- gregazioni poi istituite dopo il con-
me « Decretiamo che i preti, e i
: cilio lateranense, come le altre, usa-
55 diaconi abitino assieme cosi la ixìno tutte abito distinto, come si

*} notte, come il giorno, presso le descriverà ( delle quali il citato Bonan-


» chiese, per le quali sono ordinati, ni riporta le figure), e si dilatarono in
•> conforme porta l'obbligo dei chie- Italia, nella Francia, nella Spagna,
» rici religiosi. Vogliamo parimenti, neir Inghilterra, e altrove. Facevansi
,, ,

CAN CAN 25i


ascendere a quattromila cinquecen- ci, o egli osservasse la regola di
lo cinquanta i loro monistcri, dei s. Agostino, o la sola coabitazione,
quali settecento erano in Italia o mensa comune, prescritta dai sa-
mentre tanto i canonici Regolari cri canoni; e perciò nel leggere gli
(juanto le Canonicliessc regolari (f^e- antichi documenti fa d'uopo avver-
tli) in Inghilterra, innanzi la sop- tire,che alcuni scrittori, ove trova-
pressione de' monistcri in quel regno, rono essere vissuti de' canonici in vi-
aveano centoquindici case, e gli ago- ta regolare, o canonica, li hanno
stiniani eremiti trentaduc. Ne fiori- creduti della regola di s. Agostino,
rono anche in Oriente, e celebre si od anche confusi coi canonici Rego-
rese la Congregazione de' canonici lari. In progresso de' tempi nella se-
Regolari della valle di Giosafat, colarizzazione de' canonici molte ca-
presso monti Sinai ed Oliveto. Per
i noniche di canonici secolari e rego-
essa fu edificata una chiesa in me- lari, furono erette in episcopii, le
moria dell'agonia patita da Cristo chiese in cattedrali, e co' loro beni
neir orto di Getsemani. Vestivano formaronsi le mense vescovili, don-
que' canonici un' ampia cocolla con de nacquero moltissime sedi illustri.
cappuccio di colore rosso, e porta- Essendo prescritto dai concilii, che
vano la barba : ma '
allorquando i i monaci e frati fatti vescovi, por-
turchi Occuparono la Palestina, de- tino visibilmente l'abito del proprio
molirono la chiesa , e dispersero i Ordine, i canonici Regolari però, co-
canonici. me quelli, che hanno similitudine nel
Avverte il Garampi, nella sua IX rocchetto loro co' preti secolari, eb-
Dissertazione sulla vita canonica^ bero da Leone il X
privilegio di
che le case canonicali tuttavia sus- vestire come i vescovi stati preti
sistenti presso la maggior parte delle regolari e secolari. E bene faie an-
chiese cattedrali, ci danno un chiaro che qui menzione del decreto ema-
indizio, che la vita claustrale anti- nato nel 1628 dalla Congregazione
camente era comune a tutti i ca- de' Riti, cioè che i canonici regolari,
Questo era il
nonici, o chierici. vive- i quali hanno l'uso della cappa, o
re secondo la regola canonica, giu- del rocchetto, devono amministrare
sta la prescrizione de' canoni. Ve i sacramenti con cotta e stola. Sì
n'erano altri, che astringendosi ai deve di più notare, che i canonici
voti di povertà ed ubbidienza, pro- secondo il decreto di Basilea, dovreb-
fessavano la regola di s. Agostino bero portare la cotta lunga quasi
e si chiamarono regolari, per distin- fino ai piedi, come si legge nel Ca-
guersi da quelli, che incominciava- none: « Horas canonicas dictari cuai
no a lasciare le case canonicali per w tunica talari ac superpelliceis mun-
abitare nelle paterne e proprie. Ma >» dis medias tibias longis "
ultra :

siccome queste seconde erano situa- e Geminiano, de tit. antìq. Missae,


te in mezzo al secolo, così fecero lib. I, cap. i32, riferisce, che anti-
acquistare a tali, canonici il nome camente era anche più lunga la cot-
di secolari. Neil' XI non pertanto, ta de' sacerdoti, come si deduce da
ed in parte del XII secolo ogni Ca- molte pitture.
nonico indifferentemente dicevasi vi- i^er terminare poi la controversia
vere Canonice regalariter, ovvero sulla precedenza fra i canonici Rego-
secundum Ordinis institiUa Canoni- lari di s. Agostino, ed i monaci be-
, ,

^5^ CAN CAN


ncdellini, il Pontefice Pio IV de- Catalogo degl'illustri canonici Re-
cretò che i primi , come chierici golari Latcranensi, Roma i835.
dovessero precedere i monaci negU Innumerabili sono gli uomini gran-
iìtli sì privati che pubblici; ma nei di per santità, ed eminente dottrina,
concili!, ed altri luoghi, in cui han- che risplendettero, e fiorirono fra i
no voto, precedessero i rispettivi ab- Canonici Regolari, molti de' quali a-
bati ( Fecii ) di cadauno di tali Or- scesero la veneranda cattedra apo-
dini, secondo rantichità della pro- stolica, siccome riporteremo qui ap-

mozione alle loro abbazie, come de- presso , oltre altri molti , de' quali
scrive il Pennotto , Ilist. Canonie. non è bastantemente provato, che ab-
Regni. lib. II, cap. 71. Finalmente biano appartenuto ad mi tal Ordine.
Papa Benedetto XIII, col contenuto Vero è però , che i benedettini
della costituzione Ad summit che si contrastano alcuni de' seguenti Pa-
kgge nel tom. XII, p. 3i4, confer- pi ai canonici regolari ,
presso i

mò la sentenza sull' identità del cor- quali si ricovrarono que' monaci


po del dottore s. Agostino, ritrova- che fuggirono da Montecassino, quan-
to il dì primo ottobre 1695 nella do fu invaso da' goti onde av- :

chiesa di s. Pietro in Coelo Aureo venne che coabitando per molto


di Pavia, uffiziata da'canonici Rego- tempo insieme, gli uni e gli altri
lari, ed impose perpetuo silenzio tan- contano i medesimi Pontefici fra i
to ad essi, che agli agostiniani ere- loro religiosi, ne è facil cosa poterli
miti, i quali negavano essere il distinguere.
corpo del s. dottore ; controversia, Adunque i Canonici Regolari van-
che esercitò molti uomini dotti fra' , tano i Pontefici s. Leone I, eletto
quali monsignor Fontanini, Disqiii- nel 440, s. Felice III del 483; s.

sitio de corpore s. Augustìni Hyp- Gelasio I del 49^ > ^^ alcuni vo-
ponends episcopi, Ticini reperto, gliono istitutore dei canonici Late-
llomae 1727. Gli scrisse contro il ranensi ; Onorio I del 625 ; s. Leo-
Muratori: Motivi di credere tutta- ne II del 68(2 ; s. Sergio I del 687;
via ascoso, e non discoperto in Pa- s. Zaccaria del 74 ^ Stefano II, det-
via Vanno 1695 il sacro corpo di to III, del 752 ; Stefano III, detto
s. Agostino, Trento 1730. Tra gli IV, del 768, prima canonico rego-
altri autori poi, che scrissero de' Ca- lare, poi monaco cassinese s. Leone ;

nonici Regolari, è a vedersi Antonio III 795, già canonico regola-


del
Zunggo Historia generalis et spe- re, indi monaco s. Pasquale I del- ;

cialisde Ordine Canonicoruni re- r8i7 Eugenio II dell' 824; Sergio


;

gularìum s. Augustini, Ratisbonae; II deir844; s. Leone IV deir847;


Gio. Battista Malegaro, Instituta et Benedetto III deU'855 Formoso ;

progressus clericalis Canonicorum deir89i Landò, o Landone del


; ,

Ordinis, contro il p. Cellot, Vene- 913 Leone Vili del 964; Ales-
;

zia 164B; e il p, Chaponel, jfff^toi- sandro II del 1061 della congre- ,

re des Chanoines, ovvero Ricerche gazione di Frediano di Lucca;


s,

sloriche sull'ordine de^ canonici, Pa- Urbano II del io88, poi monaco
rigi 1699, ambedue canonici rego- di Benedetto ; Pasquale II del
s.

lari, come lo fu monsignor Vincen- 1099, prima Canonico regolare, in-


zo Garofalo, arcivescovo di Laodi- di cluniacense; Calisto II del 1 1 19;
cea Ragguaglio sul p. Cavalieri, e Onorio II, del 1 1 24 ; Innocenzo II
,

CAN CAN 253


del ri3o; Lucio ii44; A.- II del lamuro, Raimondo di Canilliac, Ra-
nastasio IV del ii53; Adriano IV niero da Bieda, Raniero d'Orvieto,
del I i54, de'canonici regolari di s. Rolando Bandinelli Stefano da Si- ,

Rufo presso Avignone; Alessandro cilia, Teodino tedesco, Tommaso da

III del 1 1%; Urbano del 1 185; m Milano, Ubaldo Caccianemici, Uberto
Innocenzo III del 1198; Onorio Crivelli, Ugo, Ugo da s. Vittore,
IH del 12 16, ed Eugenio IV del Zaccaria da Calabria, ed altri di
i43i, della congregazione di s. Gior- cui sono equivoche le notizie.
gio in Alga. Finalmente, di tutte le congrega-
Anche il sacro Collegio de' Cardi- zioni de' canonici Regolari registrate
nali ebbe dai canonici regolari un ne' seguenti articoli, molte in pro-
gran numero di Cardinali , tanto gresso di tempo si estinsero, massi-
lateranen^i di s. Agostino, di s. Gior- mamente nelle ultime viceiide del ter-
gio in Alga, e di qualunque altra mine del secolo XVIII, e nei primor-
congregazione, che abbia militato dii del nostro. Attualmente fioriscono
nella Chiesa, sotto il nome di cano- soltanto quelle de' canonici Regolari
nici Regolari, compresi quelli, che lateranensi, di s. Spirito in Sassia,
furono innalzati al Pontificato, le di Klosterneuhurg vicino a Vienna,
notizie de' quali , e di tutti si po- di Voran nella Stiria { i quali sono
tranno leggere ai rispettivi articoli una diramazione di quelli di Vienna),
biografici. Noi ci limiteremo a ripor- di Aosta ^ che sono i medesimi del
tare il seguente elenco de' cinquan- Gran s. Bernardo^ di Polonia ^ e
totto Cardinali. di poche altre congregazioni.
Aimerico da Borgogna, Albino da
Milano, Andrea Galli, Angelo Gri- Canonici Regolari Lateranensi,
maldi, Angelo Coran'o, Anselmo, ovvero del ss. Salvatore.
Antonio Corario, Ardoino, Benedetto
Romano, Bernardo, altro Bernardo, Secondo l'opinione di chi ripete la
Bernardo di Cosnac, Cencio Savel- origine dei canonici regolari da per-
li , Conone tedesco, Corrado della sone diverse, che in varii luoghi, e
Suburra, Eugenio romano, Filippo tempi istituirono le congregazioni con
Repindoni Formoso da Corsica
, diversi nomi, incerto è il vero prin-
Francesco di Tournon, Gabriele cipio, e la fondazione di quella cele-
Condulmieri, Gherardo Caccianemi- bre, e benemerita de' canonici rego-
ci, Gianmartino Murillo, Giovanni lari lateranensi, che è di tutte co-
Bucca, Giovanni, Giovanni Pizzuto, me la madie. La vera origine di
Girolamo, Gregorio Crescenzi. Gre- essa si nasconde nel buio dell' anti-
gorio Papareschi, s. Guarino Fosco- chità. S. Pio V
chiama i canonici
ri, o Fuscari, Ildebrando Grassi, Ivo- l'egolari Ordine Apostolico, veneran-
ne di Chartres, Ivo da s. Vittore, do per fondator loro Io stesso s.
Jacopo da Vitry, Lamberto Fagna- Pietro principe degli apostoli , e
no, ossia Scannabecchi, Leone Bran- contando fra gli alunni l' immedia-
caleone, Leone romano, altro Leone to successore san Lino san Cleto, ,

romano, Leone da Siciha, Matteo s. Clemente I , s. Alessandro I s. ,

Nicolò Breckspear, Nicolò di Cusa, Telesforo (sebbene alcuni sieno an-


Ottone di Castiglione, ossia Chattil- che con.tati dai carmelitani). S. Pio
lon, Pietro Gaetani, Ponzio da Vil- I, del i58, viene egualmente da
1

254 CAN CAN


alcuni annoverato tra qiie* canonici uniformassero ai laterancnsi riformali

regolari che in Roma vivevano


, nel 1061 dai canonici <li Lucca, e
uniti, e regolavano con leggi co-
si iòrmassero con essi un Ordine solo.
muni, e molti altri Pontefici sono Infatti Alessandro II, nelioG3, di-
riportati dal p. Sangallo, Gesta chiarò il Laterano capo di molte
de Pontefici, tom. IH, p. 202, tra case dei canonici regolari, e di tut-
i quali s. Eleuterio, s. Vittore I, s. ta la congregazione, che fu da al-

UrI>ano I, s. Antero, s. Fabiano, s. lora in poi riguardata, e considerata


Cornelio, s. Stefano I, s. Sisto II, particolarmente , come la principale
s. Felice I, s. Melchiade, s. Silve- di tutte le altre. Il detto Papa con-
stro I, s. Marco, s. Giulio I, ec. fermò i canonici nella basilica la-
Quelli poi, che riferiscono le rifor- teranense, insieme al nome, che
me fatte nel clero lateranense, di- aveano preso dal domicilio, benché
cono, che neir anno 44^ > furono fossero ancor essi obbligati alle de-
esse ordinate da s. Leone I, per mezzo terminazioni del concilio.
di Gelasio, il quale gli successe nel Diremo adunque con s. Tomma-
Pontificato, e che siccome Africano so, quest. 88, d. 2, 2, e con altri,

era slato discepolo di s. Agostino, che i canonici regolari hanno avuto


per cui viene da alcuni considerato la loro origine dagli apostoli, i quali
istitutore de' canonici regolari nel diedero agli ecclesiastici la norma
49^, forse perchè l'introdusse nella della vita comune, e che poi rifor-
basilica di s. Giovanni in Laterano. mati da s. Agostino, il quale da
L'antichità de' canonici lateranen- vescovo diede loro la regola come ,

si si ancora dalla riforma,


rileva si è detto, furono da s. Gelasio I
die ne fece Alessandro II, già cano- discepolo del santo dottore, e poi
nico regolare della congregazione di Papa, introdotti nella chiesa di san
s. Frediano di Lucca per opera di Giovanni in Laterano di Roma, da
alcuni di questi. Riflette il p. da cui furono detti Lateranensi. Ma ve-
Latera, nel suo Compendio della nendo i monaci scacciati da Mon-
Storia degli Ordini Regolari, pag. te Cassino, i canonici lateranensi fu-
2r, che se Innocenzo II obbHgò rono rimossi dalla basilica per dar
nel II concilio lateranense tutti i luogo ai monaci , finche ,
passati
canonici regolari ad abbracciare la cento trent'anni, nel ritornar questi
regola di s. Agostino, ed a vivere a Monte Cassino, vi furono restituiti
in comune senza proprietà partico- i regolali, e quindi confermati nel
lare secondo l'esempio degli apostoli, 1106 da Pasquale IL Oltre a ciò
rinnovato da s. Agostino nel clero il Pontefice Calisto II, creato nel
della sua chiesa ( a cui prescrisse le 1 1 9, concesse a'canonici lateranensi
regole verso Tanno Sg^), ciò non può i titoli, o Chiese Caidinalizie di s.
esser vero, che di alcune congregazioni Croce in Gerusalemme, e di santa
di canonici regolari, le quaU avendo Maria Nuova, anzi fu usato per
avuto diversi principii, i canonici qualche tempo, che questi titoli non si
per la maggior parte seguivano la conferivano dai Pontefici , che a due
regola di s. Agostino, ed altri come di questi canonici. Nella chiesa di s.

erano stati fondati, senza la rinun- Croce in Gerusalemme, che s. Leo-


ria de'proprii beni, a cui allora fu- ne IX, nel io5o, avea data ai mo-
rono tutti obbligati , acciocché si naci cassinesi, vennero da Alessandro
, ,

CAN CAN 2^>!>

II i canonici di s. Frediano
surrogati mente , e con solenne processione
di Lucca, indi dai canonici latera- nel 1466. Deputò pertanto i canoni-
nensi, nel iSGg, passò ai certosini ci secolari alla basilica diLorenzo s.

per disposizione di Urbano V, e la a Sancta Sanctorum cogli emolu-


chiesa Maria Nuova in pro-
di s. menti, che avevano, finché nomi-
cesso di tempo venne accordata ai nò ad altri canonicati, o a' vesco-
monaci Olivetani. Nel ii54 Anasta- vati quelli , che n' erano degni , e
sio IV, già canonico regolare, e frattanto assegnò a' regolari cento
priore del monistero di s. Anastasio, scudi il mese per loro sostentamen-
confermò ai canonici lateranensi tutti to, come descrive il Canesio, nella
i privilegi ricevuti dai Sommi Ponte- vita di Paolo II^ p. 4^ e seg. Quan-
fici, e ne aggiunse altri. Verso il do r imperatore Federico III era
iSgG fu riformato l'Ordine da Bar- venuto in cognizione, che i canonici
tolomeo Colonna romano, che il fece lateranensi (fra' quali secondo il rito
rifioriresecondo la primitiva osser- egli medesimo fu ammesso dopo
vanza, e gli diede modo a dilatarsi essere stato coronato da Nicolò V)
per tutta l'Italia. Calisto III, a' 17 erano stati espulsi dalla basilica
maggio i456, dichiarò i canonici chiamò in Germania la congrega-
del ss. Salvatore, veri canonici del- zione di detti canonici, ma non es-
l'Ordine di s. Agostino, come si ha sendovisi recati , Paolo II ve li ri-

dal Vittorelli nelle addizioni al Ciac- pose. Sisto IV, che successe a lui nel
conio tom. II, p. 985. Pontificato, movendosi a compassio-
I canonici regolari lateranensi ne de' lamenti dei romani, che ve-
detti anche del ss. Salvatore (essen- devano prive le loro famiglie di s\
do cosi chiamata la basilica di san onorevoli canonicati , eh' erano di-
Giovanni), rimasero in essa fino al ciotto, fra' quali cinque baroni, e

1295, epoca in cui Bonifacio VII! quattro dottori, col disposto della
ve li tolse per mettervi i canonici bolla Dum ad universos^ riportato
regolari, che la possedettero fino al dal Pennotti, lib. Ili, cap. 3i § 3,
144^» nel qual anno Eugenio IV nel 1472, o nel 1476, procurò di
restituì i primi all'antica loro pos- contentare i rehgiosi col titolo di
sessione.Quindi i romani supplica- Canonici Regolari Lateranensi del
rono Calisto HI, perchè restituisse ss. Salvatore^, e vi ristabilì i cano-
ai loro figli que' canonicati, come nici secolari. Dipoi il medesimo Pon-
realmente fece, togliendone i rego- tefice, avendo fatto fabbricai-e la

lari di s. Agostino, i quali dal po- chiesa di s. Maria della Pace in


polo furono cacciati con tanta inso- memoria della vittoria riportata sui
lenza, che volendo il Cardinal Pie- calabresi, SistoIV la diede ad essi
tro Barbo, nipote d' Eugenio IV, con molti privilegi a' 19 settembre
sottrarli dalla furia del popolaccio, 1483, che si leggono nella costitu-
vi fu uno, che colla spada in mano zione Redeniptorisy presso il citato
lo minacciò se non desisteva dal Pennotti lib. Ili, cap. 33. Questo
proteggerli. Allora giurò egli , che tempio, che prima era la Chiesa
se un giorno venisse a poterlo fare, parrocchiale di s. Andrea Aquare-
li restituirebbe processionai mente a terminato dal successore In-
jiariisj fu
quella chiesa. Il che, divenuto Ponte- nocenzo Vili, ed il monistero annesso
fice col nome di Paolo II, esegui fedel- fabbricato dal Cardinal Oliviero Ca^
,

a56 CAN CAN


i*affii, i5o4, a* mede-
fu dato, nel Non è a tacersi finalmente, che la
simi canonici regolari. Divenne po- riforma operata in un castello di
scia la chiesa titolo Cardinalizio, ed Lucca chiamato Frisonaria, o Fri-
Alessandi-oVII con disegno di Pie- gionaia, lungi tre miglia dalla città,
ti'oda Cortona la ristaurò, dcx;o- dal suddettoBartolomeo Colonna,
rando particolarmente la facciata; fra le congregazioni, che l'abbrac-
ma nel Pontificiito di Pio VII, per ciarono, e si unirono alla lateranen-
le note vicende, la chiesa passò ai se, vi fin-ono quelle di Porto Adria-
domenicani, e poi alla pia unione ticOj fondata prima del i i 19 vicino
di ecclesiastici del seminario romano, a Ravenna da Pietro dogli Onesti
sotto il titolo del Sacro Cuore di quella di s. Giacomo di Cella Vo-
Gesù. lana, quella di Morlara^ quella di
I canonici lateranensi , secondo il s. Maria di Crescenziaco, e quella
Volaterrano, capo 21, nel secolo ancora tanto celebrata di s. Fredia-
XVI, avevano in Italia cinquecento no di Lucca. A' giorni nostri poi, e
monisteri, e quattromila cinquecento precisamente ai 21 maggio 1823,
cinquantacinque ne contavano in tut- si unirono le due congregazioni dei

ta l'Europa, seppure non intende par- canonici regolari detti Lateranesi^ e


lare di tutte le congregazioni de'cano- Renani^ e
de' canonici regolari detti
nici regolari, che ebbero trentasei Pon- cosìformarono una sola congregazione
tefici, trecento Cardinali, e circa sette- denominata de canonici regolari del
mila cinquecento santi. Oltre quanto ss. Salvatore Laleranesi, detti volgar-
abbiamo detto sui Papi e Cardinali mente Rocchettini, dall' uso continuo
stati canonici regolari, coli' autorità del rocchetto, per opera del bene-
del CardeUa, Vite de^ Cardinali, e No- merito fu monsignor Garofali arci-
va es. Vite de Ponteficiy aggiungia- vescovo di Laodicea, abbate gene-
mo, che quest'ultimo autore, nella rale dell' Ordine. Tale unione fu
vita di Alessandro II, afferma che eseguita in Roma nella canonica di
dalla sola congregazione lateranense s. Pietro in Vincoli, ove dal lodato
uscirono, oltre il detto Pontefice, monsignor Garofali imitamente a
Onorio Innocenzo II, Lucio
II, II, d. Paolo Del Signore abbate di ,

Alessandro 111, e Innocenzo III. quella canonica, fu fondato un con-


De' meriti poi di s\ insigne con- vitto di educazione, che fiorisce in
gregazione, e di ciò, che la ri- vantaggio della società, e ad onore
guarda sono a consultarsi il tante
, dell'Ordine suddetto, il quale non
volte menzionato Pennotto, Filippo ha cessato mai di avere uomini il-

Novarino, Clironicon lib. Ili, Paolo lustri, specialmente in dottrina, la


Morigia, Silvestro Maurolico, Au- cui serie, come attesta il dotto ge-
berto Mirco, e l'autore del Mona- suita Lagomartini, non fu mai col-
sticuni Anglicanuniy nel tomo II. r andar del tempo interrotta. A ca-
L'abito di questi canonici consiste gione di onore voglionsi nominare
in una veste, o sottana di saia un Zanchi un Vida, celebre per la
,

bianca, rocchetto di lino, che porta- sua Cristiadej un Pennotto, un For-


no sempre per decreto del concilio nari Calisto , un Falletti , e a'giorni
di Sens , cap. 22 : in casa adopera- nostri i nominati Garofali, e Del
no la berretta nera, e fuori di casa Signore, professore di storia ecclesia-
il cappello, e mantello di saia nera. stica nella università romana. Da ul-
,

CAN CAN 2^7


timo in detta canonica di s. Pietro Giove, luogo che i romani chiama-
in Vincoli ne' primi del corrente
, rono Àgauncnsisj eretta l'anno 490
anno, fu compianta l'immatura per- dalla pietà de' vicini in onore di tal
dita del dottissimo canonico letto- santo, il quale nel medesimo sito
re Francesco Busiri romano
d. colla sua legione Tebea ricevette il
giovane di meraviglioso ingegno, e martirio. In essa vissero molto tem-
di gi-andi speranze, e compagno del po i monaci di s. Basilio, l'abbate
canonico Vincenzo Tizzani, nella
d. de'quah sotto il re Clodoveo fu s.
compilazione del Thesaurus historiae Severino. Dopo l'anno 5x6 dell'era
ecclesiasticae, il perchè ne pubblicò cristiana, fu rifabbricata dal b. Si-
Y Elogio il eh. Giuseppe Gioacchino gismondo re di Borgogna per espia-
Belli, Roma i84i. F. Canonici Re- re il delitto commesso coli' aver da-
GOLABl DEL SS. SALVATORE IN SeLVA. to morte al suo figlio Sigerico, nato
dalla sua prima moglie ostrogota,
Canonici Regolari di Usez. figlia di Teodorico re de' goti. Ro-
vinata poi dai longobardi, fu di
In questa città della Lìnguadoca, nuovo riedificata da Carlo Magno nei
presso la cattedrale fiorirono i ca- primordii del IX secolo, e vi si col-
nonici regolari che insieme a qiiei
, locarono i canonici regolari, che por-
di Pamiers osservavano la regola di tavano sopra rocchetto una cap-
il

s. Agostino. Si racconta, che certo pa onore de' ss. martiri


rossa in
Rorico, discepolo di s. Agostino, vi- Maurizio e compagni. Acciocché poi
vesse fra loro, e poscia fosse vesco- la portassero sempre, Guglielmo
vo d'Usez. Essendo poi mancata la conte di Pontieu, assegnò tredici
osservanza, e la disciplina religiosa lire di argento, come si legge in
per le guerre, e per le persecuzioni una lapide posta nella chiesa, che
degli eretici , nel 1 64o, il vescovo si riporta per la sua singolarità :

JNicolò Grilliè v' introdusse i cano- » Ad emendas viginti ulnas scarlataj


nici regolari di s. Genoveffa, acciocché » ad ulnam de provinis, ad facien-
rinnovassero 1' antico lustro della « da caputia, quae prsedicti canonici
congregazione. Questi canonici usa- » in signum martyrii beatorum mar-
vano una gran cotta senza maniche, " tyrum Mauritii sociorumque eius
e senza fori per le braccia, ma colla " jure Ordinis et consueludinis in
sola apertura nel collo, fatta ad « ecclesia gestare rubea dignoscun-
visanza dell'antica pianeta sacerdo- » tur." V. il Choppino tom. II, e
tale, la cui figura è riportata dai l'articolo Cappe rosse.
padri Bonanni, e Molinct ne' loro
Cataloghi. Canonici Regolari della Valle
Ronceaux.
Canonici Regolari di s, Maurizio.
Abbiamo da Martino d'Azpilqiiet,
Nella diocesi di Sedan, provincia detto il dottor Navarro , ne' suoi
di Tarantasia in Savoia, nella valle commentarli, le seguenti notizie sul
fra le Alpi, ove abitarono i popoli monistero, e sui canonici regolari
Faussigny, eravi una insigne abbazia diRonca valle, o Ronceavix. Carlo
con chiesa dedicata a s. Maurizio, Magno die' principio ad uno speda-
precisamente alle radici del monte le , in cui fossero ricevuti i pellc-
VOL. VII. 17
a5« CAN CAN
grinì, clie Germania e
dall' Italia, la, e la cappii, come i canonici
Francia viaggiavano a CompostcUa, regolari di Pamphna ( Fedi ).

e quelli, che dalla Spagna si reca-


vano a Roma e in Palestina, per Canonici RcgoUiri di s. Dionisio
visitare la tomba de* principi degli dì Reims.
apostoli, e i luoghi santificati dal
Redentore. Lo stesso Carlo Magno In q»iesta città in tempo Carlo di
vi fabbricò una chiesa in onore il Calvo, che, nell' 84o, divenne
tlella Vergine, e in memoria della re di Francia, e, neh' 8 7 5, impera^
celebre vittoria riportata ivi in una tore, il celebre Incmaro arcivescovo
battaglia, nella quale
suo nipote il di Reims, ch'era stato educato nella
Rolando, e più capitani furono uc- sua giovinezza dai canonici regolari
cisi. Aumentate le rendite, vi fu di s. Dionigi in Francia, divenuto
aggiunto un monistero, o canonica arcivescovo di Reims in Champa-
di canonici regolari, con chiesa de- gne, fondò un'abbazia in onore di
dicata alla b. Vergine, e venne sta- s. Dionisio, o Dionigi, e nella chiesa

bilito, che i canonici impiegati all'as- di essa pose insigni reliquie del suo
sistenza de'pellcgrini alloggiati, aves- predecessore s. Rigoberto, con uu
sero per segno un bastone di color collegio di canonici regolari, affin-
verde, formato come la lettera F. chè essi potessero col buon esempio
Da questa istituzione ne venne, che promuovere il divin culto. Dopo
i poveri erano assistiti meglio che aver fiorito la congregazione per
altrove, dappoiché ogni sera dopo alcuni anni, rovinato il monistero,
compieta, i canonici, vestiti di cotta, a motivo delle guerre, era quasi
si adunavano nel refettorio per la estinta, allorché Gervasio arcivesco-
cena, ed ivi distribuivano i poveri vo di Reims, nel 1067, con zelo
nelle tavole. Asceso col loio supe- e pari generosità, la restituì all'an-'
riore un palco, e fatta breve ora- tico splendore. Ritennero i canonici
zione in unione de' pellegrini , per l'abito primitivo, cioè la cotta stesa
la s. Chiesa, pei benefattori, ed al- sino a' piedi , e nell' inverno la cap-
tri , chiunque fra i canonici si tro- pa da ogni parte chiusa, senza po-
vasse di alta condizione, compresi i ter cavare fuori di essa le piani.
re, e i Cardinali, cioè il piti degno, Nel libro delle Tasse si fa menzione
incominciava a distribuire i pani, di questi canonici, e il Pennotti
baciandoli , e consegnandoli al po- ne tratta al lib. II, e. 33. num. 18.
vero, che sedeva nell'ultimo luogo.
Ciò fatto, gli altri ministri imbandi- Canonici Regolari di s. Giacomo
vano le vivande, e somministravano della Spada.
da bere.
Questo monistero venne fabbri- Quest' Ordine vuoisi abbia avuto
cato sulla cima del monte Pireneo, origine verso l'anno 83o, da Ra-
sempre coperto di neve, e di ghiac- miro I ,
poi re di Leone e di Astu-
cio. I canonici vestivano di nero, ria , come asserisce Raderò ne' suoi
con piccola pazienza bianca, che Commentarli. Alessandro III, con
pendeva dal collo, e nella sinistra sua bolla lo approvò, e confermò sotto
parte del petto av^ano per segno la regola di s. Agostino. Esso però
un F. In chiesa adoperavano la cot- fu diviso in due classi, una di ca-
,

CAN CAN 259


valieri di s. Giacomo (Iella Spada borgo di Nosolisco (Nosilisco). Di
(Vedi), l'altra di chierici e sacer- più, nell'anno 1402, il reUladislao,
doti, i quali vivevano religiosamen- o Ladislao II, fondò un' abbazia sot-
te ,
governati da un superiore, por- to il titolo del ss. Sacramento, dal-
tando tutti la cotta, ed una veste la quale uscirono molti distinti sog-
di lana bianca. questa congrega- A getti, come il b. Stanislao illustre
zione furono conceduti dalla Santa in miracoli, ed era la principale del
Sede alcuni monisteri, come descri- reame, e quella nella quale si cele-
ve il p, Pennotti. In Portogallo bravano i capitoli generali. L'abito
molto si propagò quest'Ordine ed de' canonici consisteva in una veste
ilmonistero, o canonica di Lisbona, lunga bianca, con cotta pure lunga
avea unito un monistero di canoni- sino alla me,tà delle gambe, avente
chesse, fra le quali non si ammet- tal cotta, ossia rocchetto, le mani-
tevano che persone di nobile condi- che assai grandi. Tenevano inoltre
zione. V. Canonichesse Regoiari. sulle spalle l'almuzia di pelle, ed in
capo un berrettino nero filettato di
Canonici Regolari di Polonia. pelle con peli.

L' Ordine de' canonici regolari in Canonici Regolari di s. Rufo


Polonia è antichissimo, dappoiché nel Delfinato.
abbiamo dalla Storia del p. Liberi,
preposto del monistero del ss. Sa- L* abbazia di s. Rufo, che si rese
cramento di Cracovia, che la prima tanto celebre a Valenza , si sollevò
abbazia vi fu fondata l' anno 970 dalle rovine della regolare discipli-
nel borgo di Tremesse nella diocesi na della chiesa cattedrale di Avi-
di Gnesna, da Miecislao, primo re gnone, neir uudecimo secolo. Impe-
cristiano di Polonia, chiamando ca- rocché mentre quei canonici soleva-
nonici regolari da Verona. Que- no abbandonare la vita comune
st'abbazia divenne famosa per le sempre osservata dai loro antichi
reliquie di sant'Adalberto martire vi furono quattro di essi, chiamati
arcivescovo di Gnesna. L'altra ab- Arnaldo, Odilone, Ponzio e Duran-
bazia de' canonici Regolari nel me- do, che generosamente resistettero
desimo regno, avea il titolo di No- al disegno degli altri: vedendo pe-
stra Donna di Cernone, nel duca- rò di non poter vincere la ripugnan-
to di Massovia, diocesi di Plosko za de' loro confratelli, ed anzi trovan-
( o Plotezko ) che fu fondata nel , dosi obbligati a cedere al numero
1129 dal pio conte di Skoziano maggiore, si ritirarono in una piccola
( Skozimo ), benemerito fondatore di cappella fuori della città di Avignone,
settantasette chiese di Polonia ; e dedicata a s. Rufo, per continuarvi
nella detta abbazia invitò ad abi- gli esercizii della vita regolare, nella
tarla i canonici regolari di s. Vit- quale aveano invecchiato. In seguito
tore di Parigi. Vi erano inoltre tre ricevettero fra loro altre persone de-
altri monisteri, che dipendevano da siderose di lasciare mondo, e di il

quello di Nostra Donna , uno nel dedicarsi al servizio di Dio e così ,

borgo di Blavie, lungi tre leghe da si resero commendevoli per la san-


Varsavia l'altro di s. Giorgio, den-
, tità della vita loro, e fondatori si

tro la medesima città, e il terzo nel fecero di altri monisteri. In tale ma-
,

aGo CAN CAN


niera la casa di s. Rufo divenne la di lino dello stesso colore, che dal-
prima di una ragguardevolissima con- le spalle attraversava il corpo, ran-
gregazione, e l'abbate di essa di- nodandosi al destro fianco. Fra i

ventò l'abbate generale della con- Cardinali usciti da questa illustre

gregazione medesima. Allettati molti congregazione, si annovera il Car-


da quell' esempio, grandemente si dinal Angelico Grimaldi (Grimault)
aumentò e dilatò la congregazione del titolo di s. Pietro in Vincoli, il

nella Francia ; e tra i rami da es- quale, nel i365, fondò un collegio
sa usciti è celebre quello fondato, a Montpellier per farvi studiare i
nel 1039, da Sasuvalone, nel luogo canonici regolari di questa congre-
detto Falempino, colla approvazio- gazione. Non solo di questi cano-
ne, e colle liberalità di Ugo vesco- nici trattarono il Pennotti nel lib. II,

vo di Noyon e di Tournay. Si pro- cap. 56j e Renato Choppino, lib. II,


pagò eziandio nella Spagna, e per tit. I, ma anche Giovanni le Paige,
r Italia meritando molti privilegi
, nella Biblioteca Premostralense.
ed esenzioni dai romani Pontefici.
Nondimeno principale di tali congre- Cononici Regolari di s. Giovanni
gazioni vuol tenersi quella di s. Rufo, di Chartres.
che fiorì sempre sino al 12 io. Ma
per le vessazioni degli eretici albi- Presso le mura di questa città

gesi, costretti monaci


furono i suoi della Francia anno 1 0.57 ,
, verso l'

a fuggire, e ricoverarsi a Valenza un sacerdote per nome Renato (Re-


nel Delfinato, ove fondarono un nault) fondò un monistero, ed ivi
monistero con chiesa dedicata a s. si ritirò con alcuni compagni. Dipoi
Rufo. Mentre i canonici stavano il ven. Ivone preposto di s. Quin-
presso Avignone, Nicolò Brekspeare tino, di un castello nel Delfinato,
fu loro domestico , indi religioso chiamato Beauvois , assunto al ve-
poi generale dell' Ordine , e creato scovato di Chartres nel 1097, tras-
Cardinale da Eugenio III, nel 1 146, ferì questi religiosi alla chiesa fab-
divenne Papa col nome di Adriano bricata in onore di s. Giovanni, e
IV, nel II 54; anzi vogliono alcu- li stabili colla regola di s. Agosti-
ni, che i canonici nel suo pontifi- no. Accresciute le entrate, e molti-
cato si trasferissero a Valenza, al- plicati i canonici , crebbe anche il

meno parte di essi, e che poi per culto divino , e lo splendore della
le vessazioni degli albigesi colà si chiesa. Stefano, che fu secondo ab-
stabilissero. Il primo Papa, che ap- bate di questa canonica, essendo an-
provò questa illustrecongregazione, dato a visitare i luoghi santi, fu
fu Urbano II con bolla emanata nel eletto patriarca di Gerusalemme, cir-

1 092 ma
; in progresso di tempo ca il II 28, da' canonici Regolari,
venendo abbandonati i monisteri per che appartenevano alla cattedrale di
lo scarso numero de' canonici , fu- questa città. Fu amicissimo di s.
rono dichiarati commende, e poi Bernardo, come si rileva dalla let-

per le lagrimevoli vicende degli ul- tera 82, che sta alla pag. 85 delle
timi anni del secolo XVIII, ed i Opere di s. Bernardo dell'edizione
primordi i del corrente, anche questi Maurina, stampata a Parigi nel 1719.
canonici terminarono di esistere. Però nelle guerre degli ugonotti il
Vestivano di bianco con una fascia monistero fu dislrullo, nel i562, da-
CAN CAN 261
gli eretici, e quindi venne riedifica- per la concessione di Benedetto XII,
to, nel 1624, da Eleonoro des Es- e comunicazione dei privilegi de' ca-
tà mpes, vescovo di Chartres, che vi nonici regolari lateranensi a loro
richiamò i canonici regolari. Questi accordati. Il però consisteva
vestiario
adoperavano il rocchetto sopra ve- in veste violacea, e cappello nero,
ste bianca, ed in chiesa ponevano oltre il rocchetto, e la berretta. Sog-
l'almuzia sulle spalle, come una moz- giunge il Molano in Nalalibus sub
zetta. Di questo monistero fece men- die i3 decembris, che s. Auberto
zione il Pennotti al lib. II, cap. 33, avesse per alunni Landelino, abbate
num. 12, e lo chiama
Gio- di s. di Crispino, ed altri uomini aposto-
vanni di Valéja, dicendo altresì, che lici che recaronsi a lui dalla Sco-
,

fosse fondato nel vescovato di Char- zia. Si vuole probabile, che nella
tres, provincia di Sens. detta chiesa sul principio si alimen-
tassero chierici secolari viventi in
Canonici Regolari di s. Auberto comune, in forma, e con pratiche
di Cambray. religiose, e mancando tali chierici
quando fu incendiata la chiesa nel
Presso il monte di s. Eloi della 996 , succedessero poi i canonici
città di Cambray in Fiandra, fu regolari Intorno a ciò è a consultar-
.

già una chiesa dedicata a s. Pietro si il p. Molinet, nel suo Catalogo dei

apostolo, ove è fama, che dimoras- Canonici^ dal quale si ricava anco-
sero chierici secolari istituiti dal b. ra , che un monistero de' canonici
Auberto, a'quah poi furono surro- regolari fu fondato vicino alla città
gati i canonici regolari, secondo di Arras, <la Vindiciano véscovo
quanto riferisce il Mirco al capo Zj della stessa città, in onore di s. E-
de' canonici regolari , il quale dice loi suo amico.
averlo inoltre fatto Liberto, XXXII
vescovo di Cambray, nel 1 066. Il Car- Canonici Regolari Ospitalarii
dinal di Vitriaco, nel e. XXI òeW Isto- di s. Antonio Abbate.
ria Occidentale^ fece un beli' elogio di
questi religiosi, del seguente tenore. L'origine di quest'Ordine si deve,
w monistero de' canonici regolari
II quando nel castello di s. Desiderio
» di s, Giovanni nelle Vigne di s. nella provincia di Vienna in Fran-
» Auberto di Cambray ec, con al- cia, poi detto di s. Antonio, fu fab-
w cuni altri, quasi pochi graspi do- bricata una chiesa ad onore di que-
« pò finita la vendemmia, perse- sto santo, ed in essa fu collocato il
» verarono nelle virtù religiose e , corpo di lui, come vogliono alcuni,
M nel fervore della carità, salendo portato da Costantinopoli da certo
»> di virtù in virtù, e con l'odore Gioacchino, o Jocelino, signore di
w della santa vita, e religiosa loro quel luogo. A questo era apparso
» conversazione allettando dal nau- il santo, e nell'imporgh la visita
« fragio del mondo alla loro con- de' luoghi santi di Palestina, volle
»> gregazione, come a porto sicuro pure che andasse in Costantinopoli,
» di quiete. " La ragione poi per- ed ivi prendesse il corpo di lui, e
chè questi canonici si chiamassero lo portasse in Vienna del Delfinato,
anche Lateranensi, stima il Pen- il che esattamente adempì. Quindi
notti, lib. lì, cap. 38, essere stata recatosi Urbano II in Francia, per
262 CAN CAN
animare i fedeli a reprimere 1* orgo- fermii Essendo poi istituiti senza vo-
glio de' turchi, fece esporre con li, ed obbligo di coro , desiderando
maggior venerazione il detto corpo perfezionarsi ,
prima domandarono
dagli eredi di Jocelino, ciocché av- l'approvazione, nel 1208, ad Inno-
venne in tempo di una fiera pesti- cenzo III, e poi, nel 1 2 1 8, ad Ono-
lenza, o malattia di siderazione, che rio III, ed avendola ottenuta ezian-
chiamata fuoco
affliggeva l'occidente, dio da Alessandro IV, Urbano IV, e
sacro., e poi fuoco di s. Antonio^ Clemente IV, pei privilegi, di cui que-
perchè, essendo accorsi ad invocar sti ed altri furono ad essi larghi, si

la protezione di questo santo nella propagarono talmente, che adottaro-


sua chiesa, parecchi molestati da no la regola di s. Agostino, chiamala
sì micidiale infermità, conseguirono Antoniana, e Bonifacio Vili da sa-
pronta guarigione. Fra questi vi fu cerdoti secolari, nel 1297, li dichia-
Gastone, cavahere di Vienna, e Gi- rò soggetti immediatamente alla San-
rondo figlio di lui, i quali grati per ta Sede, ove soppresse il gran mae-

tanto benefizio, diedero tutte le loro stro, ed invece istituì l'abbate gene-
facoltà a quella chiesa , e s' impie- rale, e li creò canonici regolari col- ,

garono nel servizio ed ospitalità di r autorità della bolla In dispositio-


quegl' infermi, che da ogni parte con- ne, rimanendo però col detto abito,
correvano ad esperimentarne eguali come i sempHci sacerdoti meno i ,

Furono
effetti. imitati in questa pia suddescritti segni. Ma però i loro lai-
opera da altri otto individui , ed ci o conversi, che mettendo i voli,

ebbe principio la congregazione re- non attendevano alle funzioni eccle-


golare detta di s. Antonio di Vien- siastiche, portavano la veste, ed il
na, la quale dipoi, colla regola di mantello come i canonici quanto al-
s. Agostino, liconobbe per fondatore la forma, ma di color tanè, col Tau
il mentovato Gastone nel iog3. per altro azzurro Que' canonici
.

Da principio non furono che pre- nondimeno tanto in coro, che nelle
ti secolari, e senza cambiare abito, funzioni sacre, in vece del mantello
che perciò era talare di color nero, assumevano una cappa larga, lunga
solo adottarono la insegna d'un Tau, sino a terra rappresa sulle spalle da
o T di panno color turchino azzur- molte crespature per adattarla al
ro, che cucivano dalla parte sinistra collo, ed anche su di essa portavano
tanto del mantello che della sotta- il Tau. In alcuni luoghi poi usava-
na; e in diversi luoghi portavano no le cappe, come gli altri canoni-
il Tau insieme ad un campanel- ci. Della varietà del loro abito scrisse
lino d' oro, o di argento appeso il p. Molinet, nella prefazione.
al collo.Alcuni spiegano, che tanto L' Ordine fu in seguito riformato
il Tau, che il Campanello
( Vedi ) nel capitolo generale tenuto nel 1616,
sono simboU di s. Antonio, forse ed il loro generale era perpetuo,
perchè questi religiosi ospitalarii an- venendo eletti ne' capitoli generali
davano questuando, appoggiati ad triennali i superiori delle case, che
un bastone, suonando Campanel-
il ordinariamente si chiamavano Com-
lo; ma altri riconoscono nel T una mendatori. Le costituzioni poi for-
stampella atta a sostenere i debo- mate in detto capitolo, furono indi
li, e forse per dinotare l'aiuto, che approvate da Urbano Vili, e posto
davano ne' proprii ospedali agi' in- in esecuzione, nel i63o, dalle prin*
, 1

CAN CAN 263


cipoH casti religiose deirOrdiiìc. Que- edificata nel V da Papa Sim-
secolo,
sti canonici ospitalaiii , dopo che plicio, e consacrata a s. Andrea,
come diremo , si erano recati iu ebbe annesso uno spedale pei poveri
Roma ebbero 1' incombenza di se-
, infermi. Verso l'anno 1191, il Car-
guire i Papi ovunque andavano a dinal Pietro Capocci, dai fondamenti
risiedere, per cui stanziarono in rifabbricò la Chiesa, e lo spedale,
Assisi, in Rieti, in Anagni, in Vel^ e lo diede in governo ai canonici
letri , a Perugia , in Orvieto , in regolari di s. Antonio, detti francesi,
Sonano, in Viterbo, e in Avignone, della congregazione viennese, perchè
avendo cura de' medicamenti pei vi ricevessero i malati del fuoco
bisogni di tutta la corte, e curia sacro, o di scottature, ed, in loro
romana. Oltre i privilegi, e le gra- mancanza, altri infermi. In quel
zie concedute a questo benemerito luogo alloggiò s. Francesco d'Assisi
Ordine dai Pontefici, parecchi prin- nel Pontificato d' Innocenzo III. Nella
cipi lo arricchirono. Nel i3o6, il festa poi di s. Antonio abbate, oltre
Delfino di Vienna accordò all'ab- il concorso de' fedeli in chiesa, si

bate di occupare ne' suoi stati il conduceva ogni sorta di cavalli ed


piirao posto dopo il vescovo di Gre- altri animali per essere benedetti
noble, non che, in mancanza di tal dai padri, acciocché per l'intercessione
prelato, il diritto di presiedere alle del santo, fossero preservati da dis-
assemblee. Massimiliano I , re dei grazie; pio costume, che continua
romani, nel i5o2, diede loro per tuttora, y. il Piazza, Opere Pie di
istemma un'aquila con ali nere, e Roma 3 cap. IX. Fra gli autori, che
piegate, col rostro però smaltato, scrissero di tali canonici, si possono
fregiato della fascia imperiale di co- consultare Aimaro Fulcone nella Cro-
lore rosso, con una tiara imperiale naca, Cherubini nel suo Bollano,
di colore giallo, e con uno scudo e Gabriele Pennotti, ne' suoi Cano-
egualmente giallo sul petto, avente nici Regolari.
in mezzo il T azzurro. Anche di-
versi re di Gerusalemme furono pro- Canonici Regolari di Pamplona.
tettori, e generosi con quest'Ordine
ospitalario. Ma nel Pontificato di Nella chiesa metropohtana di que-
Clemente XIV, creato nel 1769, sta capitale della Navarra, dopo che
l'Ordine fu soppresso, ed i suoi furono cacciati i saraceni, verso l'an-
beni in gran parte furono incor- no 1 06 , fu fondata una congre-
porati air Ordine gerosolimitano, gazione di canonici Regolari colla re-
per cuigran maestro di esso
il gola di sant'Agostino, da Pietro ve-
s' anche gran maestro di s.
intitolò scovo di Pamplona, il quale prima
Antonio. 11 Pontefice Pio VI, ad era stato religioso nell'abbazia di s.

istanza di varii sovrani, ne compi, Ponzio di Tomiers. Facevano i voti,


e confermò l'unione nell'anno 1777. erano dodici compreso il superiore j
In Roma questi canonici regolari, e vivevano nel monistero, ma con
sino alla loro estinzione, ebbero la rendite eguali ad ognuno. La loro
chiesa, ed
monistero col contiguo
il veste era lunga, di saja bianca, il
spedale di s, Antonio presso s. Ma- rocchetto di lino non avea mani-
ria Maggiore, ove ora risiedono le che, e ad esso sovrapponevano una
Camaldolesi ( Vedi). Questa chiesa, veste foderata di pelle color cene-
264 CAN CAN
lino, in forma di mantcllctta. Fio- e cappuccio, e nella parte sinistra
rirono tra essi Martino ci' Arlcs , e della cappa, portavano una croce
il celebre teologo Anclrosilla, arci- rossa , in mezzo a (juatlro piccole
diacono della cattedrale. Scrisse di croci parimenti rosse, in memoria
loro Martino Navarro ne' suoi Com- delle piaghe di Gosìi Cristo. Usaro-
nientarìi par. Ili, n. 17, come ne no anche la barba lunga, e in testa
fanno menzione le costituzioni di la berretta sacerdotale, come ripor-
Benedetto XII, e il Segni nel lib. I, tasi dal Monasticon Augi, tomo IT,
dell' Ordine de* Canonici. Un simile pag. 573. Scrissero di essi, oltre
modo di vivere professarono i cano- s. Antonino part II, tit. 6, e il Vi-
nici della cattedrale di Tortosa in triaco, neir Istoria orientale , anche
Catalogna. Ve n' erano anche in il Maurolico, il Pennotti, e il cer-
Saragozza, nel tempo in cui s. Pie- tosino Landolfo nella Vita di G. C
tro d'Arbues, circa l'anno i5oo,
spai'se il sangue in difesa della fede Canonici Regolari del s. Sepolcro di
cattolica. Boemia^ Polonia e Russia.

Canonici Regolari del s. Sepolcro Come si è detto nell'articolo pre-


di Gerusalemme. cedente, la congregazione de' canoni-
ci regolari del s. Sepolcro di Geru-
Verso r anno ino, nella chiesa salemme si propagò anche in Euro-
patriarcale di Gerusalemme, nel luo- pa. Il primo monistero fu fondato
go del s. Sepolcro, nel regno del pio in Wervich nell' Inghiltewa. Eia su-
Goflfredo di Buglione, ebbe origine periore agli altri e durò sino alla ,

questa congregazione; ovvero, come seconda occupazione, che fecero gli

vuole il Pennotti, lib. I, cap. 47> ^^ infedeli di Gerusalemme, locchè av-


piuttosto rinnovata, essendo già isti- venne a* 2 ottobre 1187. Indi si
tuita da s. Giacomo apostolo, vesco- propagò l'Ordine in Francia, e poi
vo di Gerusalemme. Si servi Goffre- in Polonia per opera d' un cavalie-
do, per rinnovarla, de' canonici rego- re, chiamato Jaxa, e verso il 1162,

lari condotti dall'Europa, ove poi presso Cracovia , fu fondato il mo-


in alcuni luoghi si propagò come j^
nistero Miccou. Si dilatò per l' Ita-
in Italia, in Sicilia in Francia
, ed , lia, per la Moravia, nella Slesia, in
in Ispagna, avendoli confermati con Russia , e nella Boemia , ove gran-
sua bolla Papa Celestino II. Essen- demente fiori. Questi canonici por-
do poi nuovamente occupata Geru- tavano veste nera, con rocchetto, ed
salemme dagl' infedeli , il patriarca una sopravveste, o mantelletta, nel
ed i canonici furono costretti a fug- cui lato sinistro eravi la croce dop-
gire , e molti perirono : per cui la pia , come rappresentarono il Moli-
congregazione in Oriente rimase qua- net, Radzki nella Rac-
e Stanislao
si estinta, né vi restò che il monistero colta de* santi di quest' Ordine, im-
di Calatanliio. In progresso di tempo pressa in Cracovia nel i663.
gli altri monisteri furono eretti
Canonici Regolari di s. Vittore di
in commende, molte delle quali si
Parigi,
assegnarono a' cavalieri gerosolimita-
ni. Vestivano di nero, usavano il Prese questa congregazione tal no-
rocchetto, cui sovrappoaevauo cappa me dal suo titolare s. Vittore, ed
CAN CAN 205
ebbe princìpio, nel 1112, tUi Lodo- quella di Enrico V. Fatto quindi
vico VI re di Francia che fondò
, canonico della chiesa di sua patria,
un ampio monistero in onore di s. distribuì tutto il suo patrimonio ai
Vittore, nel luogo ove Guglielmo di poveri, e con la predicazione gua-
Champeaux arcidiacono, celebre per dagnò molti compagni alla solitudi-
virtù, e dottrina, nel 1 1 1 o erasi ri- , ne. Ottenne licenza da Bartolomeo
tirato per vivere in solitudine, ma vescovo di Laon, di fermarsi in un
poi, cambiato divisamento, abbracciò luogo solitario, chiamato Premoii-
la regola de' canonici regolari. Al stratOy nell'isola di Francia, le cui
medesimo monistero Lodovico VI valli donate vennero dal vesco-
gli
uni i canonici da lui stabiliti nella vo. Ivi, nel 1119, istituì il suo Or-
città di Boiseaux, con real diploma dine, detto perciò Premonslratense^
dato nel 1 1 13. Nello spazio di qua- e diede a' suoi canonici l'abito con
rant' anni fiorirono tra essi uomini uno scapolare di lana bianca, mo-
insigni, tra' quali si distinse primo stratogli in visione dalla ss. Vergi-
d'ogni altro Gilduino, discepolo di s. ne, e la regola, ricevuta parimenti
Guglielmo di Champeaux, che a ca- in visione da s. Agostino. Quindi
gione delle sue virtù fu scelto dal recatosi a Roma
Norberto, nel- s.

detto re Lodovico VI a direttore l'anno I 1 26, fu l'Ordine approvato


della sua coscienza. Apparteneva a dal Pontefice Onorio II, ed egli nel-
questa congregazione anche il famoso l'anno seguente fu eletto arcivescovo
Ugo, detto di s. Vittore ; ma i mem- di Magdeburgo , dove poi morì e
bri di essa si diramarono di poi in riposò il suo corpo sino al 1627 ,
più monisteri. Eretti ne furono an- nel qual anno fu trasferito a Praga
che per le donne, ond' ebbero cano- di Boemia, e collocato nella chiesa
nichesse la Francia, la Fiandra, e del suo Ordine.
altri regni. La congregazione de' ca- In seguito que' Canonici furono
nonici fu estinta, e 1' abbazia di san riformati, nel 1 233, da Gregorio IX,
Vittore fu tramutata in commenda. nel 1256 da Alessandro IV, che
Tuttavolta venne abitata da alcuni inculcò loro di osservare i provve-
canonici regolari, diretti da un prio- dimenti fatti dal predecessore, e nel
re. La biblioteca de' codici mano- 1438, da Eugenio IV. Nella Spa-
scritti fu uno de' principali ornamen- gna vennero riformati ad istanza
ti di essa. I canonici vestivano to- del re Filippo li, e questa riforma,
naca bianca, cotta, ed almuzia bian- coi suoi statuti con-
particolari, fu
ca con pelli di agnello. Oltre V au- fermata da Gregorio XIII nel i582.
tore della Biblioteca prenionstratense, Un' altra riforma s' incominciò nelle
ilMirco , Vitriaco , ed altri , fecero Provincie di Francia dal p. Daiìiele
onorata menzione de' canonici rego- Picart, e fu compita dal p. Servais
lari di s. Vittore. di Lervelz , che venne considerato
come istitutore d' una nuova congre-
Canonici Regolari Premonstratensi. zione, detta à'^antica osservanza,
o della riforma di s. Norberto. A-
S. Norberto, nato in Santan nel dottò questa riforma un abito simile
ducato di Cleves, diocesi di Colonia, nel colore, e nella forma a quello
da noljili"^ genitori, frequentò sì la cor- degli altri premonstratensi, ma tli la-
te dell'arcivescovo di detta città, sì na più grossa. L' abito de' prcmon-
,

a66 CAN CAN


stralensi era di lana, collo scapola- seguivano la regola, non [>ortavano
re tutto bianco, cappa dello slesso mai panni lini , usavano continua
colore, cappello, scarpe e berretta astinenza dalla carne, e digiunava-
clericale,usando in coro soltanto il no rigorasamente più mesi dell'an-
rocchetto , eh' è V abito proprio dei no. I premonstratcnsi
si chiìunavano

Canonici Regolari di s. Agostino, in Inghilterra Canonici bianchi^, ed


chiamato camicia apostolica. avevano in quel regno trentacinque
11 Bonanni, il quale particolarizza case. F. la Biblioteca Premonstra-
l'abito de' premonstratcnsi, dice che il tense, il Mirco, e le Cronache di
fondatore riserljò il i-occhetto e Tal- Sigiberto, e di Roberto Altisiodo-
muzia pegli ufilcii divini, perchè le rense, e finalmente si vegga la gran-
costituzioni dell'Ordine al cap. II di- de opera in due tomi intitolata Sa-
cono : »> che si ripiglia con maggior cri et Canonici Ordinis Praemon-
»> gusto che per qualche tempo
ciò, stratensis Annahs in duas partes
9* si tralascia ". In quanto poi all'abi- divisi, Nanceii
1734. Anticamente
to tutto bianco, comprese le scarpe quest' Ordine avea l'ospizio, o colle-
e la berretta, fu adottato perchè in gio, colla contigua chiesa dedicala a
tutto candore ordinato
apparisse il san Norberto presso s. Maria Mag-
dalla b. Vergine a s. Norberto. Si giore, ora delle monache della Carità
rileva poi da un breve d' Innocenzo figlie Nostra Signora del Rifugio
di
IV, che era permesso a' superiori un al Monte Calvario , per concessione
abito discretamente migliore, e che del regnante Pontefice.
tutti dovessero portare scarpe rosse
senza orecchini. Canonici Regolari di s. Martino
Le costituzioni de' premonstratcnsi d'Esparnai.
furono approvate da diversi Ponte-
e quelle dell'ultima riforma da
fici, Prese il nome questa congrega-
Paolo V, nel 1617, e da Gregorio zione dall' abbazia di s. Martino
XV nel 1621. Quest'Ordine fiorì fondata presso un castello della
in santità, virtù e dottrina, e molto Sciampagna detto Esparnai, verso
,

si propagò. Poco dopo la sua isti- r anno 1 1 28. Il decano de' cano-
tuzione, Domenico Guzman, spa-
s. nici chiamato Galerando, figlio del

gnuolo della diocesi di Osma, ov'e- maestro di casa del conte di Cham-
ra stato canonico premonstratense, nel pagne, a persuasione dis. Bernardo,

12 17, fondò l'inclito Ordine de' pre- da cui era stato convertito, rinno-
dicatori colla regola di s. Agostino, vò il vivere religioso, per njezzo dei
e con alcune costituzioni degli stessi canonici regolari di s. Leone da
premonstratcnsi , come abbiamo da Taul, città di Lorena, e cambiò il
Uberto de Romanis. L' Ordine di titolo di decano in quello di abba-
Premonstrato, o de' Norbertini , se- te. L' arcivescovo di Reims fu il pri-
condo il p. Helyot, si divise in cin- mo, che approvasse questa congre-
quanta Provincie, conteneva milletre- gazione, ed alla presenza di s. Ber-
cento case o canoniche di Canonici nardo, del conte di Champagne, di .

regolari, e quattrocento monisteri di alcuni prelati e di abbati, e di mol- ^

Canonicliesse regolari premonstra- to popolo, benedi l'abbate con so-


tcnsi (Fedi). Austérissima fu la pri- lenne cerimonia. Osservando i ca-
mitiva sua istituzione; quei, che ne nonici la regola di s. Agostino, por-
CAN CAN 267
lavano lunga veste bianca con un vanza della disciplina. Alano di Sol-
rocchetto chiamato saroccioy saroc- miniac e vescovo di Cahors, già ca-
ciwìi, ovvero s cor lido , scorlicium, nonico della medesima, li ridusse al
diverso nella forma da quello degli primitivo lustro, comechè a lui pur
altri. Il Mauburno lo descrisse nel si debba attribuire la riforma dei
suo libro Venatoria^ nel quale trat- monisteri di Sablonceaux, la Cou-
tando della varietà degli abiti ca- ronne, e di s. Gerardo di Limoges,
nonicali , dice M alcuni portano la fatto, come suddelegato del Cardi-
» veste di lino intiero, con maniche nale de la Rochefoucault, commissa-
w egualmente intiere ; alcuni in for- rio apostolico dell' Ordine de' cano-
» ma di larga e lunga pazienza, nici regolari in Francia.
w senza maniche , aperta ne' lati ; Usavano questi canonici veste
'* altri unita verso le gambe, al mo- bianca di lana, colla pazienza di li-

w do della pazienza de' certosini ;


no. Quando poi assistevano a' divi-
>» altri l'hanno in forma di pazien- ni uffizii, prendevano la cotta e l'al-
» za corta, e piegata con minute muzia, o mozzetta di pelle, che po-
» pieghe, pendente dal collo, e la nevano sul braccio, assumendo nel-
» chiamano scorligiOy scorligìum, ed r inverno la cappa propria de' ca-
»> alcuni portano una fascia, che pen- nonici. Di essi fanno memoria il libro
« de verso i lati, mentre ad altri delle Tasse, e il Pennotlo nella sua
» gira intorno al collo.". Abbiamo SLoria, al lib. II, cap. 33. Tanto
poi dal p. Molinet, che la congre- la canonica di Chancellade, quanto
gazione di Esparnai si estinse, e nel- quella di Sablonceaux, la Couronne,
r abbazia furono surrogati i Cano- e di s. Gerardo di Limoges, furono
nici secolari. riunite alla Congregazione di Fran-
cia per disposizione dello stesso Car-
Canonici Regolari di Caliors. dinale de la Rocheiòucault.

Non molto lontano da Perigueux, Canonici Regolari di s. Croce


città della provincia di Bordeaux, di Coinihra.
fu già un monistero detto di No-
stra Donna di Cliancellade. In que- Di. questa illustre congregazione,
sto Gughelrao chiamato de Bianche che tanto si dilatò nel Portogallo
Roche, vescovo di Perigueux, verso e nella Spagna, fu fondatore Tel-
l'anno 1 1 3o, pose i canonici rego- lone canonico secolare, ed arcidia-
lari, colla regola agostiniana, i quali cono della chiesa di Coimbra. Questi
si elessero vita solitaria. Crebbe la con altri undici compagni risolvet-
congregazione in modo, che, nel i364, tero di ripristinare l'antico Ordine
si contavano in questa canonica ses- de' canonici regolari , che in Porto-
santa individui , mentre le rendite gallo era presso che estinto. Essendo
si aumentarono per testamentaria venuto ciò in cognizione del pio
disposizione del celebre Cardinale Alfonso figlio di Enrico I; re dì
Talleyrand de Perigord, il quale era Portogallo, assegnò per la fabbrica
stato primo abbate di quest'abbazia, d'un monistero, i bagni reali presso
quindi vescovo di Auxerre, e final- il borgo di Coimbra. Incominciata
mente Cardinal legato in Francia. r opera da Tellone presto a lui ,

Mancata essendo, nel i6i4, la osscr- uuironsi ancora altri individui, col-
,

a68 CAN CAN


l'aiuto de* quali, nel i iSr, Rigettata nici alla clausura, ed obbligolli al

la pietra fondamentale, sotto V invo- silenzio, e al ritiramento proprio


cazione, e col titolo della ss. Croce, de' religiosi. Questa celebre congre-
e nell'anno seguente, colla profes- gazione ha sofferto nelle ultime vi-
sione di Ire voli, ebbe principio la cende la dispersione de' suoi mem-
congregazione, che Innocenzo II ap- bri, e la distruzione dei piìi bei
provò nel 135, con Pontifìcia bolla.
1 monumenti della sua antichità.
Morto poi il fondatore Tellone, non
avendo i canonici altra costituzione Canonici Regolari del ss. Salvatore
particolare, che la regola di s. Ago- in Selva.
stino, spedirono due canonici del
loro monistero a quello di s. Rufo in Questa illustre, e benemerita con-
Fi'ancia, acciò ivi apprendessero il gregazione, che tuttora risplende, e
modo del vivere religioso di quegli fiorisce riunita alla lateranense, e
edifìcanti canonici. Vi dimorarono in nel modo che diremo, s' intitola del
fatti qualche tempo, e ritornando ss. Salvatore Latcranese^ ed ebbe
poscia in portarono
Portogallo, vi prima diversi nomi per le seguenti
la regola e gli statuti, che si osser- ragioni. Riconoscendo principalmente
vano in tutte le canoniche dipen- la sua origine dal p. Stefano Lioni
dendenti da s. Rufo. Tali statuti, e sanese , cugino di s. Bernardino da
tali regole furono non solo ricevute, Siena, religioso eremitano di s. Ago-
ed abbracciate dai canonici regolari stino del convento di Lecceto, situato
di s. Croce di Coimbra, ma pur in un bosco tre miglia lungi da Sie-
anco dagli altri monisteri, che a na, detta è ancora la Foresta del
quello di Coimbra eransi uniti in La^o, per un laghetto , eh' è in
numero di diciannove. Fu fabbricata mezzo allo stesso bosco. Il p. Ste-
in seguito un' altra casa religiosa fano per riformare la disciplina dei
vicino alla chiesa di s. Croce, per canonici regolari, con alcuni religiosi
le canoni chesse , ove si ritirarono suoi compagni, e il beneplacito del
molte principesse e dame di riguar- Pontefice Gregorio XII, si fece ca-
do per vivere in una perpetua con- nonico regolare , vestendo una sot-
tinenza. L'abito de'canonici regolari tana di color tanè, ed un rocchetto
di s. Croce di Coimbra consisteva in di lino, con sopra uno scapolare o
una tonaca di saia bianca, un roc- pazienza, e cappa di color tanè. Il

chetto fatto a campana senza ma- medesimo Papa, coli' autorità della
niche, ed una mezzetta nera con costituzioneExcitat , emanata a' 5
berretta clericale assai alta. Riferisce aprile 14073 approvò questa nuova
il Pennotti , che ne' primi tempi congregazione colla regola di s. Ago-
della fondazione, l'abito de'canonici stino, e siccome nel convento di
era una veste detta Guarnaca, col- Lecceto il p. Stefano Agazzario, co-
la cotta comune a tutti i canonici. me lo chiama il Bonanni, veniva
In progresso poi essendosi raffreddato disturbato dagli antichi correligiosi
il loro spirito religioso, il re Giovanni e da quelli, che si erano da lui ri-
III , verso la metà del XVI secolo, tirati, ne parti, senza avere per
siccome zelante della religione, col tre anni domicilio fìsso e stabile.
Ixìneplacito della Santa Sede , ne Valendosi quindi delle facoltà com-
ordinò la riforma, ridusse i cano- partite da Gregorio XII di stabiUrsi
CAN CAN 269
ovunque avesse trovato luogo adat- scapolare, o pazienza della stessa

to, da Guido Antonio duca d' Ur- lana, che portarono sino all'unione
bino ottenne il romitorio di s. Am- coi lateranesi. Lo scapolare fu sta-
brogio, vicino a Gubbio, che dal bilito in luogo delle ahnuzie, che i

Pontefice fu eretto in priojia di renani portavano nel chiostro, oltre


canonici regolari, i quah perciò furo- la cappa nera, come tutti gH altri

no appellati allora -(^w^rog^/rt/z/j ed' in canonici regolari. La chiesa di s.

breve acquistarono diversi monisteri. Salvatore fu dichiarata capo di tutta


Vi furono fra questi quelli di s. la congregazione, distinguendosi coi
Salvatore di Bologna, e di s. Maria nomi di congregazione di s. Maria
del Reno, tra loro uniti, de' quali del Reno, e del ss. Salvatore iti

né della loro ne della unio-


origine, Selva, dal bosco di Lecceto, donde
ne, non si ha certa memoria, seb- partirono i primi fondatori degli
bene facciano fede della loro anti- Ambrogiani, per cui furono pure
chità parecchi diplomi di Sommi chiamati della foresta del lago, o
Pontefici, ed imperatori. Quello di s. Salvatore del lago di Bosco. Il

s. Maria, situato sul Reno, cinque volgo poi appellava questi canonici
miglia distante da Bologna, era stato Scopettini, dal' monistero di s. Do-
capo d'una congregazione detta dal nato di Scopeto vicino a Firenze,
luogo. Renana, fondata nel 11 36, dato loro da Martino V nel i43o
e poi unita all'altra del ss. Salvato- (monistero, che fu uno de' più insigni
re, che i medesimi canonici avevano dell'Ordine), dopo avere con auto-
nella città di Bologna, ritenendo essi rità apostolica approvata la loro
però tuttavia il nome di canonici di unione. I suoi individui poi grande-
s. Maria del Reno. Mancando per- mente fiorirono per santità , dottri-
tanto religiosi ad ambedue le cano- na, e dignità ecclesiastiche, come
niche, per le calamità de' tempi, e si può vedere nel Mozagrugno, nel
del lungo, e funesto scisma d'oc- Segni, nel Pennotti, nel Mirco, e
cidente, coli' autorità Martino V,
di nel Volaterrano, e da ultimo risuo-
e il consenso del p. Francesco Ghis- nano ancora encomiali i nomi dei
lieri ultimo priore, e canonico di TrobelU, dei Mingarelli, dei Mon-
esse (colla condizione però che si sagrati, dei del Signore, e di Ga-
conservasse il titolo di Congregazio- rofalo, tanto benemerito dell'Ordine.
ne Renana), subito passarono i ca- Né dee passarsi sotto silenzio, che
nonici di s. Ambrogio di Gubbio il celeberrimo Steuco Eugubino ap-
nel monistero di s. Salvatore, affin- parteneva a questa illustre congre-
chè col loro spirito ed osservanza gazione, come ancora ne forma la
regolare, si eccitasse di nuovo l'an- gloria il sommo miniatore Clovio,
tica osservanza nella congregazione sepolto in s. Pietro in Vincoli, le
detta Renana), e fu così eseguita la cui celebrate miniature, che sono
riunione di loro. Ed è perciò , che I' ammirazione degl' intendenti , si

il b. Nicolò Albergati vescovo di conservano nella bibhoteca vaticana.


Bologna, obbligò gli Ambrogiani a V. Gio. Grisostomo Trombelli, Me-
lasciare il loro abito, ed a vestire morie istoriche sulle due canoniche
come i renani , cioè d' una tonaca di s. Maria del Reno, e di s. Sal-
di lana bianca, con sopra un roc- valore de' Canonici Regolari, Bolo-
chetto di Uno, e su di questo lo gna 1752.
270 CAN CAN
Questi cnnonici ehlx^ro in Italia ordine tU lui il mausoleo, che per
quarantadue inonisteri. Nella cano- morte dell' artefice rimase iinperl'et-
uica di s. Spirito di Venezia, come si to. Ma
ad onta della sua imperfe-
dirà a Canonici di s. Spirito, vi cu- zionc,ognuno resla meravigliato al
tiarono nel i442}6 ^^ rimasero sino vedere la statua di Mosè, che ne
al Pontificato di Alessandro VII , al forma l'ornamento, e eh' è tenuta
modo medesimo, in cui entrarono qual miracolo dell'arte.
in altre abbandonate da altri cano- Benevolo con questi canonici fu
nici regolari, cioè in quella di s. Se- anche 1* imperatore Carlo V, il quale
condo di Gubbio j di s. Eufemia di trovandosi in Bologna, volle celebrare
Piacenza, di s. Maria del Fado la festa di s. Giacomo apostolo, nella
in Ferrara, di Broncolo, a Cor- chiesa di s. Salvatore, con cento ca-
hulo, e Nicosia nel Pisano ec. Il di s. Giacomo della Spada.
valieri
Pontefice Calisto III, a' 17 maggio Confermò a que' canonici inoltre gli
1456, dichiarò questi canonici del antichi privilegi de'canonici regolari,
ss. Salvatore, veri canonici dell'Or- che l'abbate di Crovara, d. Cesario
dine di s. Agostino, come si legge da Bergamo, presentò per la confer-
in Yittorelli nelle Addizioni al Ciac- mazione a quel potente monarca,
conio, tom. II , p. 985. Papa Sisto V. Canonici Regolari del ss. Sal-
IV concesse alla congregazione re- vatore Lateranesi.
nana il monistero, e 1' insigne basi-
lica di Lorenzo fuori le mura
s. Canonici Regolari d' Austria,
(ì^edi), ed il suo nipote Cardinal
Giuliano della Rovere mentre era , In Rlostemeuburg, presso Vienna,
titolare della Chiesa di s. Pietro in sulle rive del Danubio Leopoldo ,

Vincoli (Vedi), ottenne da Inno- marchese d'Austria, nel Pontificato


cenzo vili, nel 1489, il monistero d'Innocenzo II, fondò, nel i\^o ,
di questa chiesa, pei canonici rego- un'abbazia in onore della b. Ver-
lari del ss. Salvatore, posseduto al- gine, dandone la cura a' canonici
lora dai frati di s. Ambrogio ad regolari. Adoperavano la cotta sen-
Nemus, ebbero ordine di
i quali za maniche, per tutti i lati chiusa,
passare al loro monistero di s. Cle- e la cappa, meno i giorni più so-
mente, o a quello di s. Pancrazio, lenni, ne' quali prendevano le pelli
ovvero a qualunque altro della loro grigie chiamate ferrature, o alniu-
rcligione. Divenuto poi il Cardinal zie, per concessione Pontifìcia, Po-
delia Rovere, nel i5o3, Pontefice, nevano l'almuzia in capo e sulle
col nome di Giulio li, arricchì la spalle, come ci lasciò scritto, nel suo
congregazione di amplissimi privile- Antiquariuni ìnonasticum, Nebridio
gi, le confermò il monistero, presso di Mondelheim , canonico regolare
il quale fabbricò un palazzo pei di questo monistero, e sagrestano
Cardinali titolari , e ristaurata la della cappella di Nostra Signora di
chiesa, la diede ad essi da uffiziare, Hielzingen, il quale nella lettera
rimanendovi il titolo Cardinalizio, e CXLIII, ove tratta degli abiti dei ca-

volendovi essere sepolto dopo la sua nonici regolari, descrivendo l'abito


morte. Ciò per altro non si è effet- dei canonici del suo monistero, dice:
tuato, sebbene il famoso Michelan- -^ In Ecclesia, quando magnae fcsli-

gelo Buonarroti vi eseguisse per >> vitates occurrent, cum Canonicis


CAN CAN 27 1

« cathedralibus, loco capparnm, fer- fiziata dai canonici del suo clero.

>» raturas ( quae et ipsae in quibiis- Dipoi, verso l'anno 1020, Ugone
» dam buUis vocantur almutiae) XL vescovo di Costanza, trasferì da
» gestamus de pellibus griseas, ut detta chiesa a Rohan sette canonici,

« Papa concedit ". Non adoperava- venendo anche dotata dai vescovi
no la cappa nei dì festivi, per es- Ugo, e x\lgaro, che, nel 1 1445 ^^
sere tali giorni dedicati alla letizia, stabilì i canonici regolari, confer-
mentre i peli neri o grigi delle cap- mati dal Pontefice Eugenio III, colla

pe, erano segno di mestizia, o peniten- bolla Religiosis desidcriis. Questi


za. 11 Pontefice Innocenzo XIII, col canonici nell' inverno portavano la

disposto della costituzione Ejcponì, cappa di color violaceo, e nella sta-


data a' 9 maggio 1722 presso il te una mozzetta con cappuccio più

tomo XI, par. II, p. 242 del Bol- sottile, ma del medesimo colore, ri-
lano, concesse a' canonici regolari gata con Hnee bianche. Anche di
della Germania superiore tutte le essi tratta il p. Pennotli nel suo
indulgenze, già da' suoi predecesso- Catalogo.
ri accordate ai canonici regolari la-

teranensi, ne' giorni dei ss. Agosti- Canonici Regolari di s. Genoveffa.


no, Monica, Patrizio , Frigdiano , e
Ubaldo. Questa illustre congrega- La celebre abbazia di Parigi, de-
zione ha avuto, specialmente ai tem- dicata a santa Genoveffa prima ,

pi nostri, uomini per scienza cele* d'Eugenio III, era un collegio di


bratissimi, fra i quali sono da no- canonici regolari; ma dimorando nel
minarsi Pietro Ackermann, e l' an- 1 147, quel Papa in Parigi, per suo
cor vivente Giacomo Ruttenstock. volere, e col consenso del re di
Francia Lodovico VII , vi furono
Canonici Regolari di s. Lo di Roiien. introdotti i canonici regolari di s.

Vittore della stessa città, e ciò av-


S. Mellone, arcivescovo di Rouen, venne pel seguente fatto, che descri-
entrando in un tempio consacrato ve il Surio nel tomo II, a* 6 di
agi' idoli ne scacciò il demonio
, e , aprile « Volle Eugenio III celcbra-

Io dedicò in onore della ss. Trini- w re la messa nella detta chiesa di


tà , e risuscitando un uomo chia- « s. Genoveffa, e radunato il po-
mato Precordio, ordinollo poi sacer- »> polo, nacque lite tra i ministri
dote, assegnandogli la cura di tal M del Pontefice e i canonici. Mosso
chiesa, nella quale essendosi riposte » per questo eccesso il Papa, trattò
le reliquie di s. Lo, e de' suoi com- " col re di castigare gì' insolenti au-
pagni, ne fu cambiato il titolo. Nel- '> tori del fallo commesso, onde ri-

le irruzioni normanne soggiacque » solvette di collocare al servigio


poscia a devastazione; finche, nel » della chiesa i monaci, i quali si
912 , Rollone capitano di quelle » chiamavano comunemente neri,
genti avendo ricevuto acque colle « per l'abito che portavano di s.
battesimali il nome di Roberto, con- >i Benedetto. Avendo ciò saputo l'ab-
cesse i corpi di que' santi alla chie- » bate di s. Vittore, fece istanza
sa di s. Salvatore di Rohan, e l'an- w al Pontefice, e al re, acciocché si
tica chiesa coi poderi a Teodorico « degnassero dare tal cura ai ca-
vescovo di Gostanza, perchè fosse uf- « nonici regolari di s. Agostino.
,

aya CAN CAN


y* Ambedue esaudirono le pregliie- cuoprivansi la testa. Questi canouf-
> l'è dell' abbnte, pel buon nome ci regolari si occupavano ncll' am-
>» che avcano i religiosi, ben cono- ministrazione delle parrocchie e de-
-•» scinti da essi e furono eletti do-
, gli ospedali, nella celebrazione de' di-

>» dici di tal Ordine coU'abbate O- vini ufficii, nell'islruzione degli eccle-
>y done, uomo di santa vita, accioc- siastici, e dei giovani riuniti nei se-
M che vi dimorassero. Ora vi con- minari. Di Giovanni
essi scrissero
« tinuano a vivere con privilegi di di V allenerà, Gio. Filippo Novarese
3y Eugenio III e di Lodovico VII '*.
nella Cronaca^ e Renato Choppino.
I canonici di Genovefia presto s.

si resero benemeriti e celebri, sor- Canonici regolari di s. Gilberto


tendo da essi parecchi uomini gran- di Sempringani.
di per virtù e scienza,, fra' quali il

rinomato Pietro Lombardo, detto Gilberto nacque in un luogo d'In-


il maestro delle sentenze^ ed il loro ghilterra chiamato Sempringam, o
Ordine si estese per tutta la Fran- Sempingam, ed avendo atteso allo
cia. Ma in progresso di tempo es- studio delle lettere, si applicò alle
sendosi diminuita la osservanza re- opere pie, e distribuì le sue fa-
golare, mentre regnava Luigi XII 1, coltà a' poveri. Venuto però a co-
il Cardinale Rochefoucauid, eletto gnizione, che alcune fanciulle bra-
commissario apostolico da Papa Gre- mavano dedicarsi a Dio, abbando-
gorio XV nel 1622, acciocché re- nando le vanità del mondo, ne scel-
staurasse la disciplina, anche nei se sette, affmchè in clausura, e
con
monaci benedettini e cistcrciensi , abito abbietto adempissero la loro
procurò con diligenza, che il mo- vocazione. Somministrato veniva lo-
nistero di s. Genoveffa fosse il pri- ro il vitto,e ne fu affidata la cu-
mo a darne l' esempio agli altri stodia ad alcuni uomini idonei. Tal
locchè felicemente ottenne. Unì per- tenore di vita piacque a diversi per-
tanto tutti i monisteri e canoniche sonaggij per cui assegnarono cospi-
di quest' Ordine in una congregazio- cui fondi a Gilberto perchè fabbri-
ne, ed assegnò per generale l' abba- casse case religiose, le quali in bre-
te di s. Genoveffa. Mohnet Il p. ve tempo si aumentarono tanto per
.soggetto ragguardevole della mede- le donne, che pegli uomini. A que-
sima congregazione, afferma, che nel- sti ultimi, nel 14^, assegnò la re-
1

la Francia si divise in cento e più gola di s. Agostino, e come cano-


monisteri, molti de' quali aveano la nici furono approvati da
regolari,
cura delle anime; ed Innocenzo X Eugenio III, Adriano IV e Alessan-
vi riunì la congregazione de' Ca- dro III. Chiamati pur furono mo-
nonici regolali della valle degli sco- naci bianchi Gilbertini di s. Ago-
lari (Fedi). Vestivano di lana bian- stino, e, dal luogo della nascita del

ca, col rocchetto, e la berretta nera, fondatore, di Sempringam. Poco di-


e nell'estate portavano sopra il brac- poi le monache ascesero a millecen-
cio sinistro l'almuzia di pelle, assi- 10 dieci, ed i canonici a settecento.
stendo poi neir inverno a' divini uf- 11 PonteCce Innocenzo
III, nel 1202^

flcii. Assumevano una cappa maesto- canonizzò fondatore Gilberto, mor-


il

sa nera, lunga sino a terra, e por- to nel ii88. Dal Monastico Angli-
tavano giaii aippuccio, col quale canQj tomo li, p. 7 1 Bj si appren-
CAxN CAN 273
de la rególa diOrdine , e
quest' XXII, e Calisto III, si propagò con
le vesti prescritte si agli uomini che altri monisteri; ma poscia diminuitosi
alle donne. I canonici dovevano a- il loro numero, verso
il i584, pas-
vere tre tonache, e una di pelle di sò monistero di Mantova ai ca-
il

agnello, mantello bianco cucito per maldolesi. La loro vita era austera,
quattro dita nella parte anteriore. dormivano sulla paglia vestiti di la-
Avevano pure delle pelli per cuo- na, digiunavano, osservavano il si-

prirsi, e cappuccio foderato con pelli lenzio, ed alla veste bianca aggiun-
di agnello, due paia scarpe, e calze gevano il rocchetto , e il mantello
sì pel giorno, che per la notte. Nei bianco . In coro invece di questo,
divini ufficii assumevano cappa di usavano mozzetta, e berretta bian-
lino; ma nel chiostro, in refettorio, ca, e sul braccio Talmuzia di pelle
e mentre leggevano, doveano usare d'agnello.
le sopraddette vesti. In tempo però
di fatica prendevano lo scapolare Canonici Regolari di s. Spirito
bianco, ed il mantello. Di s. Gil- in Sassia.
berto scrissero Guglielmo Neubrig, lib.
I, cap. i6, e il Wion, lib. Ili, die L' Ordine de' canonici regolari di
4 februarii. s. Spirito in Sassia , che da alcuni
è stato considerato come Ordine mi-
Canonici Regolari di s. Marco litare, ebbe origine in Montpellier
di Mantova. nella Francia dal conte Guido, il
quale, verso il fine del secolo XII,
Secondo alcuni ,
questi canonici fondò in detta città uno spedale sot-
traevano origine dall' evangelista s. to l'invocazione di s. Spirito, per
Marco. Il Pennotti ci assicura non ricevere i poveri infermi. In Roma
trovarsimenzione certa di ciò, ma es- già esisteva la chiesa di s. Maria in
sere piuttosto da riferirsi la origine Sassia, fatta edificare, sino dal 7 1
5,
loro al Pontificato di Celestino III, da Ina re de' sassoni orientali, il quale
come cavò dalle scritture autentiche venuto in Roma nel 718, fece ag-
del monistero di s. Marco. Nel 1
194, giungere ad essa uno spedale pei
essendo vescovo di Mantova il sa- pellegrini di sua nazione, che poi fu
cerdote Enrico, Alberto Spinola, det- grandemente aumentato dalla pia
to di Fumigola, per facoltà avuta generosità dei fedeli benefattori. E
dalla Santa Sede, fondò questa con- perciò, che chiama questo speda-
si

gregazione, ed ottenne da alcuni no- le in Sassia^ cioè in Sassonia. Que-


bili di Mantova una vigna, con una sto s' incendiò prima nell' 8 1 7^ e poi
cappella vicina, detta di s. Maria neir847. In appresso, perle fazioni
in Monticale^ locchè approvato fu de' guelfi e gliibellini , essendo ri-

da Celestino III. Eretto un mo- dotto in istato deplorabile, nel 1 198,


nistero, vi cominciarono a vivere se- insieme colla chiesa dedicata a s. Spi-
condo la regola compilata da Alber- rito, Innocenzo III lo fece rifabbri-
to, che nel 1204 fu sanzionata da care dai fondamenti. Quindi, nel 1 2o4,
Innocenzo III, e confermata da O- chiamò a Roma il conte Guido con
norio III nel 12 18. Arricchita poi sei spedalieri di Montpellier, il cui
la congregazione di privilegi, da In- istituto avea approvato sino dal
nocenzo IV, Nicolò III, Giovanui 1 198, ed a loro commise la cura
VOL. VII. 18
0^7 i CAN CAN
doli' ospedale destinato jìCf;!' infermi, portano ilalla parte sinistra, tanto
e pei neonati illegittimi, mediante della veste, che del petto; e la so-
il disposto della bolki Inter opera vrappongono pure sulla mozzetta, o
pitta tis. Al Ioni r ospedale fu imito alniuzia, che usano in coro, di panno
a rpiello -di Montpellier; e in se- color paonazzo, orlata di seta rossa,
gnilo fu anicchilo colle donazioni oltre la cotta. Ogni giorno recitano
di altri Papi, e di pietose largizioni, le ore canoniche , e vivono in co-
che ne aumentarono eziandio Tedi- mune.
ficio. Sicconac questo minacciava Fra i commendatori , che si di-
rovina, Sisto IV, nel i47^> lo stinsero in questo spedale, meritano
riedificò con magnificenza , finché particolar menzione d. Francesco
Benedetto XIV, e Pio VI lo com- Pessirotti , chiamato anche Laudi.
pirono, perfezionarono ed amplia- Essendo egli canonico regolare tli s.

i-ono mirabilmente. Pietro in Vincoli di Roma, fu eletto


Quelli, che da principio ebbero la protonotario e precettore di s. Spi-
cura di quest' ospedale, furono eccle- rito, da Paolo 11. Ristaurò l'ospe-
siastici, i quali facevano i voti so- dale edificato da Innocenzo III e ,

lenni de' canonici ed an-


regolari, quasi dai fondamenti fabbricò la chie-
che secolari, che si obbligavano sol- sa, edificando la casa pei canonici.
tanto con voti semplici. In tale ma- F. il Segni, De ordine et stata ca-
niera i canonici di Roma, insieme nonico, pag. 5i5, Bononiae 161 1.
agli altri canonici di Montpellier, Merita inoltre di essere nomina*
costituirono un Ordine di canonici to d. Teseo Aldovrandi, egualmente
regolari ospitalari, che si propagaro- canonico regolare di s. Pietro in
no il Pon-
in diversi luoghi, finché Vincoli, e procuratore generale. Fu
tefice Onorio III, creato nel 1216, egli eletto protonotaro apostolico e
li divise in due congregazioni , la- precettore di s. Spirito da Gregorio
sciando ad ognuna gli ospedali, che XI II, nel 1^75, e si distinse nell'ar-
da esse dipendevano. Vuoisi, che Eu- ricchire la sagristia e la chiesa , e
genio IV desse a questi canonici la neir aver costruita la facciata del
regola di s. Agostino. Nata poi con- palazzo dei commendatori , avendo
ti'oversia sulla primazia degli ospe- eziandio la consolazione, come rife-

dali di s. Spirito di Roma, e quello risce il Trombelli nelle sue Memo-


di Montpellier, il Pontefice Nicolò rie istorichej p. 257 , di rimettere
V, nel ^55 decise 1 , in favore del neir antico pregio e primiera rie-

romano Dapprima . i canonici e chezza quel ragguardevolissimo luo-


l'ospedale dipendevano da un pre- go per r addietro assai decaduto.
sidente, che poi prese il nome di Nelleampie tenute dello spedale di
Commendatore di santo Spirito ( Fe- s. da per tutto si ve-
Spirito quasi
di ), e eh' é uno de' primi prelati dono le armi del Pessirotti, non
della corte romana, e viene posto contrassegni di vanità, da cui esso
dai Pontefici a loro beneplacito. I era alieno, ma
argomenti
evidenti
canonici, che vestono come i preti della capacità e attenzione, non che
secolari, professano i tre voti reli- della integrità sua per T incremento
giosi , e ne aggiungOYio un quarto del pio luogo.
di servire gì' infermi. Si distinguono Anche in Venezia vi furono ca-

per una croce doppia bianca, che nonici di s. Spirito, come quelli di Ilo-
,

CAN CAN 275


ma, da un certo Gabriele Spo-
istituiti in Francia un uomo e una fanciul-
Jetino, l'anno i^i5, i quali furono la che unitisi in matrimonio visse-
aboliti da Alessandro Vii, nel i656, ro sempre in continenza. Passati al-
colla bolla Ciwi sicut compertunij cuni anni con reciproco consenso, l'uo-
essendosi ridotti ad avere un solo mo si fece sacerdote , e la donna mo-
monistero, ed anche per aver trali- naca. Avvenuta la morte di questa,
gnato dal primitivo spirito. I beni e volendo il sacerdote con altri sep-

loro, che ascendevano a più di quat- pellirla , alzò le mani al cielo , e


trocento mila scudi, furono assegnati ringraziò Dio per 1' osservata conti-
in sussidio a' veneziani per la guer- nenza. Al che la defunta , come si

ra di Candia, cui sostenevano con- destasse dal sonno, sorridendo gli

tro i turchi. De' canonici di s. Spi- comandò che tacesse , non essendo
rito in Sassia Paolo Mo-scrissero necessario manilestare il segreto a
rigia^ Silvestro Maurolico, Barto- chi non cercava di saperlo; e ciò
lomeo Piazza nelle Opere pie j ed detto riposò nel Signore. Non passò
altri. molto tempo, che morto il sacerdo-
Nel recinto dello stesso ospedale te, fu sepolto nella medesima chie-
di s. Spirito in Roma vi era un sa, in sepoltura separata. Ma nel d\
monistero di religiose del medesi- seguente, con sorpresa di tutti si ,

mo Ordine, le quali dirigevano le trovò tumulato accanto la sua con-


fanciulle illegittime, che ivi erano sorte, onde il popolo cominciò a ve-
nudrite ed educate, finche avessero nerarli col titolo dei due Amanti.
scelto uno stato. Questo monistero Egli è perciò, che in questo luogo
fu fatto fabbricare, nel 1600, da verso l'anno 1200, Guglielmo M3I-
Clemente Vili, che ne dedicò la lemain fondò un priorato, collocan-
chiesa, separata da quella de' cano- dovi i canonici regolari, i quah
nici, Tecla ; ma ora non esisto-
a s. portavano veste bianca, rocchetto e
no più. Le bastarde sono dirette berretta nera, con almuzia di pelle,
dalle anziane, che ivi rimasero, le che cuopriva loro il capo e le spal-
quali hanno il titolo di maestre, e le. La chiesa loro, dedicata a s. Ma-
sono soggette ad una superiora, che ria Maddalena, e posta nella diocesi
dipende da monsignor commenda- di Rohan diede ad alcuni motivo
,

tore. Le monache vestivano di ne- di ripetere la origine del nome di


ro col segno della croce doppia sul questi canonici dall' amore, che pas-
petto, con panno bianco in capo, e sava tra Nostro Signore, e la Mad-
per indulto di Clemente Vili, vi dalena, titolare della chiesa loro. An-
aggiunsero il velo nero. F. l'ar- che di questi trattò il p. Pennotti,
ticolo Ospedale m s. Spirito m Historia canonicoruni regidarium ,
Sassia. Romae 1624, tom. II, cap. 33,
num. 18.
Canonici Regolari del Priorato^
detto de' due Amanti. Canonici Regolari della Valle
degli Scolari.
La storia di questi due amanti è
riferita da s. Gregorio di Tours, de Questa congregazione fu incomin-
gloria Confcssorum, capo 82. Dice s. Agostino da
ciata colla regola di
adunque essere stati nell' Auvergne Guglielmo, Riccardo, Everardo, e
, ,

176 CAN CAN


Manasse, professori di teologia del- fondazione si vuole nel i349) ^^^^^
l' università di Parigi , seguiti da la regola di s. Agostino. Per l' ad-
trentasette scolari loro. Parve ai tre dietro era una congregazione di ro-
ultimi vedere un grand' albero, clie miti, ch'ebbe per superiore Giovanni
co' suoirami cuoprisse tutto il mon- Rusbrochio, morto nel i38r, come
do, per cui esortati da Guglielmo, racconta il p. Pennotto. Altri poi
rinunziatc le loro facoltà andarono , opinano, che la sua origine rimonti
a Langres nella Sciampagna, etl ot- ad epoca anteriore certo è che alla
tennero dal vescovo Guglielmo di congregazione di Val Verde erano
Joinville una valle, che per la sua uniti altri monisteri, di simili cano-
asprezza giudicarono opportuna ad nici regolari,come anche di mona-
istabilirvi il monistero. Sì unì ad che dello stesso istituto, fra le quali
essiFederico vescovo di Chàlons, e si contano il monistero di Cremona,

nel i2o3, vennero approvati dal di Messina, di Palermo, di Tauro-


detto vescovo di Langres, indi fu- mina, di Castelvecchio , ed altri.
rono confermati, nel 1 2 8, dal Pon- 1 Mancò del tutto questa congrega-
tefice Onorio III. Adottarono per zione, e nel i4i2 fu unita a quella
vestiario quello de'canonici di s. Vit- de' canonici regolari di Vindeseim
tore, cioè tonaca di lana bianca, e (Vedi), di cui fu autore, nel i38o,
cappa nera con pelli di agnello. Florenzio, discepolo del gran Gerar-
Cresciuta poi questa congregazione, do. I canonici radevansi interamente
fti trasferita presso il castello di il capo, lasciandosi un solo giro di
Chaumont. Nel 1234, fu chiamato capelli, a modo di corona. La loro
Ordine della Valle degli Scolari, e veste col cappuccio era nera , ed
Tiel 1 646, con bolla d' Innocenzo X alla tonaca aggiungevano il rocchetto
fu unito a quello de'canonici Regolari bianco, e vestivano anche il camice
di s. Genoveffa [Fedi), sotto il ti- di lana. Le canonichesse di questa
tolo di congregazione di Francia, congregazione usavano parimenti il
che molto si distese. Fra questi ca- rocchetto, ma mancati i canonici,
nonici, molti ne fiorirono insigni in sotto la direzione de' quali si gover-
-virtù e dottrina. I superiori non navano, cambiarono superiore, ed
furono chiamati abbati, ma priori, abito, continuando ad osservare la
come apparisce dalle bolle di Onorio regola di s. Agostino, e prendevano
IV, Giovanni XXII, Pioli, e Pao- il rocchetto solo quando ricevevano
lo IV, il quale, nel iSScj, fece men- la ss. Eucaristia. Dei canonici rego-
zione delle precedenti. Trattano di lari di Val Verde scrissero anche
quest'Ordine il p. Filippo Labbé il Maurolico, Giovanni Rusbrochio
il Coppino nel lib. I de iure Cce- , e Giovanni Schonovio.
nohitarum, Martin Polono, e Gene-
brardo nella sua Cronaca. Canonici Regolari di Vindeseim.

Canonici Regolari di Val Verde. In Daventria , nell' arcivescovato


d' Utrecht , Gerardo Groot istituì

Nella Fiandra fu così chiamata una congregazione di chierici rego-


tal congregazione, da una valle vi- lari, i vivevano in comune
quali
cina a Brusselles, ove fu eretto il col prodotto, che ricavavano dallo
principal monistero, la cui prima scrivere libri, e dipoi, a persuasione
GAN CAN 277
dello stesso Gerardo, e del suo di-
scepolo Florenzio, nel i38o, prescel- Canonici Regolari di s. Giorgio
sero di vivere sotto la regola di in Alga, Congregazione.
s. Agostino. A questo fine venne
fondato un monistero vicino alla Nell'anno i4oo, o i4o4> venne
città di Zwol, in un luogo chiamato fondata, un miglio dalla città di
dai paesani Vindeseim, o Vindesem, Venezia, nel monistero de' canonici
o Vindeseut, e mediante la licenza regolari di Agostino, detto di s.
s.

loro data dal duca di Gueldria Gu- Giorgio Alga, da una piccola
in
glielmo, e dall'arcivescovo d'Utrecht, isola di questo nome. Ceduto fu un
mandarono nel 1 386 sei de'loro com- tale monistero alla nuova congFega-
pagni presso i canonici regolari, per zione da Lodovico Balbo priore di
apprenderne la disciplina. Nell'anno essi, il quale passato all'Ordine be-

seguente presero l'abito canonicale, nedettino, fu autore della riforma


cioè veste bianca, rocchetto, e ber- fatta nel monistero di s. Giustina
retta da sacerdote, ed in coro in di Padova. I primi fondatori della

tempo d' inverno facevano uso del- congregazione furono Gabriele Con-
l' almuzia di pelle, che sovrappone- dulmero, che assunto, nel i43i, al
vano alle spalle. Mossi dall'esempio Pontificato, prese il nome di Euge-
di questi canonici, molti elessero il nio IV, ed Antonio Corraro, nipote
medesimo tenore di vita, per cui in di Gregorio XII, da cui fu creato Car-
pochi anni il monistero ebbe nume- dinale, e mori decano del sagro
rosi individui, e successivamente si Collegio, l'anno i44^j ^^^ monistero
propagò in modo, che si contarono della sua congregazione in Padova.
oltantatre monisteri.Nel i4i2 ag- Gabriele, ch'era pur nipote di Gre-
gregati ad essi i canonici
furono gorio XII, avendo distribuiti a' po-
regolari di Val Verde (Vedi), ma veri ventimila ducati del suo patri-
essendo stati per la maggior parte monio , si fece istitutore e canonico
distrutti dagli eretici nelle guerre della congregazione di s. Giorgio,
delle Fiandre, nel 1600, i canonici nella quale facendo per umiltà da
passarono in Francia, ove consegui- Portinaro, ebbe da un romito la
rono l'abbazia di s. Severino presso predizione di venire sollevato al Pa-
Chàteau-Landon sotto la direzione , pato. Egli beneficò grandemente la
di Mauburno, che fu quindi abbate sua congregazione, e tenne sempre
di Linoy. Le loro canonidiesse fon- seco due correligiosi , da' quali bra-
darono ben quattordici monisteri mava sapere ciò, che si diceva del
governati dagli stessi canonici rego- suo governo
per correggersi, se le
lari, che noverano fra i loro illustri osservazioni erano giuste.
i-eligiosi Tommaso da Rempis, au- Il Cardinal Latino Orsini, bene-

tore àeW Imitazione di Cristo, come volo con questi canonici, nel i45>o,
ben dimostrarono il dotto gesuita con pia generosità, fabbricò in Roma
p. Rosweido, il Rusbrochio, il Ge- una chiesa dedicandola al ss. Salva-
rardo sum mentovato, ed altri cospi- tore che fu chiamata in Lauro, per
,

cui personaggi. Abbiamo le loro no- l'antico portico di Europa, che ivi
tizie dal Mirco, dal Pennotti, dal era, in mezzo al quale fu già un
Molinet, e da Ruschio nella Cro- boschetto di lauri. Edificò inoltre il

naca. contiguo monistero, vi chiamò i ca-


,

•7^ CAN CAN


Donici ad abitarlo, e lo arricchì di blica veneta, che in difesa di Can*
preziosa libreiia, la quale fatalmente dia guerreggiava contro gli ottoma-
peri ncir incendio, che, nel iSi'j, ni. Lo stesso Pontefice, nel 1669,
distrusse pure la chiesa. Rifabbricala concesse la chiesa ed il contiguo mo-
pelò venne questa seconda dai ca- nistero di s. Salvatore in Lauro alla
nonici con architettura di Ottaviano nazione Picena, per cui ora si chia-
Mascherini, e quando fu riedificata ma de'Marchegiani. Della congrega-
la basilica vaticana , ove Eugenio zione azzurrina de' canonici regolari
ÌY era stato sepolto nel magnifico di s. Giorgio in Alga, trattarono Sil-
deposito erettogli dal suo nipote vestro Maurolico, il Roderico nel
Cardinal Conduhnero, fu esso in un tomo Paolo Morigia, ed altri.
I,
al Pontificio catlavei-e, trasportato Il monistero poi, e la chiesa, che
dai canonici nella Chiesa di s. Sal- i canonici regolari occupavano nel-
vatore in Lauro (Fedì). r isoletta d'Alga passarono ad una ,

Vissero tali canonici con vita co- comunità di carmelitani riformati.


mune, finche s. Pio V, colla sua bolla
Lubricum vìtce genus , nel i568,
Canonici Regolari di s. Gio. Battista^
determinò, che tutti i sacerdoti , i
iìi Conventria d' Inghilterra.
quali portavano abito distinto, pro-
fessassero vita religiosa, onde questa
congregazione prontamente ubbidì, Essendosi impadronito della Sco-
e divenne vera religione, coU'appro- zia il 1X3 Etclstano, nell'anno 900,
vazione del medesimo santo Ponte- per rendimento di grazie a Dio,
fice, e coir autorità della bolla Ex donò molti beni ad alcune pie per-
iìteuntiy emanata anno 569
nell' 1 sone, le quali inEboraco, o Yorck,
per cui furono conceduti ad essi mol- erano appellati Colideì, acciocché po-
ti privilegi. Questi canonici porta- tessero esercitare l'ospitalità, e prèn-
vano in ogni luogo una toga di der cLira de' poveri. Altra simile
color celeste, o azzurro, secondo la donazione ebbe luogo, nel 069, per 1

pi'cscrizione contenuta nella bolla parte del vescovo di Yorck, per cui
Qii(e ad religioso rum, spedita nel fu eretto un sontuoso spedale pei
1602 da Clemente \1I1, ond'è che poveri. Fra gli altri, che altrove
fu chiamata Congregazione Azzur- si fondarono successivamente, vi fu
rina, o Celestina. In essa fiorì s. quello di Conventria , eretto nel
Lorenzo Giustiniani, generale del- Pontificato di Martino V. Pertanto,
l' Oixline, nel 14^-4 5 cl^c molti no- a' 29 marzo 14^5, nella cattedrale
verano fra i confondatori, e che fu stabilironsi le regole pei canonici
canonizzato da Alessandro Vili, nel regolari assegnati alla direzione di
1690. Finalmente Clemente IX, nel detto spedale. Una di dette regole
1668, per le ragioni,, che addus- decretò, che l'abito sì pegli uomini,
se nella sua bolla, Romanus Pond- che pelle donne fosse della seguente
feXy data a' 6 dicembre, e riportata maniera. »> La veste superiore sia
nel tomo VI, parte VI, p. 3o4 del « nera o bruna siccome la toga,
Bollarlo, abolì quest' Ordine asse- , « ampia, e tonda, da ogni parte
gnando congrua pensione ai pochi >i chiusa, e segnata con croce pari-
superstiti erogando i
canonici, ed « menti nera senza bisso, né trop-
loro b«ni in soccorso della repub- » pò lunga, ne troppo corta. Non
-

CAN CAN 9
» sia chiusa con bottoni, si servano quello de' canonici di san Fredia-
*> di mantello segnato pure con no di Lucca. Vivevano i canonici
.V croce nera, senza il quale non poveramente ad usanza , de' chierici
» sarà lecito uscire di casa. La dell'antica Chiesa, col prodotto delle
>» veste interiore sia colla pazienza fatiche delle loro mani , erano soli-
« di simil colore, e segnata pari- tarii, e digiunavano frequentemente.
w menti colla croce nera. " Tutto Aggiunge il Volaterrano, che esercì
ciò si Monastico Angli-
rileva dal tavansi neh' ospitalità , ed usavano
cano tom. II, pag. 43o, e la im- anche ima cocolla sopra grossa to-
magine de' canonici si riporta a naca. Anche il Trullo, ed il Pennot-
carte 867. ti parlarono di essi. In seguito fu-
rono uniti ai canonici regolari late-
rauensi.
Canonici Regolari di s. Pietro di
Monte Corbulo.
Canonici Regolari della congregazio-
ne del Nostro Salvatore.
Nel Pontificato di Giulio IT, elet-
to neir anno i5o3, fu canonica-
mente istituita questa congregazio- Ebbe questa principio nella Lo-
ne in monte Corbulo, mi- dodici rena da diverse abbazie di canopici
glia distante da Siena , per opera regolari , nelle quali era mancato
di certo Pietro da Reggio ovvero , r antico splendore della regolare di-
di Milano, prima monaco certosino, sciplina. Bramoso il Cardinal di Lo-
poi canonico regolare di s. Salvato- rena, legato a latere della JSede Apo-
re in Bologna. Essendo egli intrin- stolica, di riformarle, ne incaricò il

seco amico del vescovo di Volterra b. Pietro Fourier, parroco di Mat-


Francesco Soderini, eh' era pure re- tai ncourt, e canonico regolare nella
ferendario di Alessandro VI, col suo abbazia di Chaumausey , da tutti
favore ottenne il permesso di effet- stimato per iscienza ,
per virtù , e
tuar questa fondazione sotto l' invo- particolarmente per aver eretto una
cazione di s. Pietro , nella chiesa di congregazione di monache di Nostra
s.Michele Arcangelo. Di poi fu con- Signora, le quali attendessero alla
fermata da Giulio II, come scrive il pia educazione delle fanciulle. Ubbi-
Volaterrano lib. XXI, o da Leone X, dì il servo di Dio, e la sua riforma
secondo I' asserzione di Benedetto da fu approvata da Paolo V, e da Gre-
s. Geminiano canonico della mede- gorio XV, per cui ridusse sette ab-
sima. Il Mozzagrugno poi è di parere, bazie di canonici regolari ad abbrac-
che la primaria fondazione non sia ciare costituzioni di vita più perfetta.
nel monte Corbulo ma nel monte , Unitesi però insieme, nel 1622, si
di s. Maria di Bibona, nelle marem- chiamò la congregazione del Nostro
me di Pisa nella diocesi di Volterra. Salvatore, cioè collemedesime rego-
L' abito di questi canonici era di le monache ed aumentate
date alle
color grigio, o leonino, sul quale po- con autorità d' una bolla di Urbano
nevano il rocchetto, e sopra questo VIII, emanata nel 1628, il quale
l'ahnuzia, o sia cappuccio. Tutta- comandò inoltre la elezione d'un pit3-
volta nel i52r, venne cambiato il posito generale pcrjx;tuo, a cui fosse-
colore grigio in nero, al modo di ro soggètti gli altri abbati. Vestiva-
ft8o CAN CAN
no toga nera con una fascia di lino Noè, Abramo, Isacco, ed altri giusti,
bianco, che dal collo pendeva dalla ò\cenAo\ Laudemus viro s glorioso s etc.
parte sinistra, a modo di armacollo, La sua etimologia deriva appunto
e che dicevasi anche piccolo rocchet- dal nome Canon _,
perchè il santo
to. In coro poi prendevano la cotta, si annovera, e si scrive nel catalogo,
e r almuzia di pelle grigia sopra il detto canone, nel quale vengono
bi-accio neh' estate ; ma nell' inverno notati tutti i santi approvati dalla
oltre il rocchetto senza maniche, as- Chiesa. Dalla Canonizzazione si formò
sumevano la cappa nera talare di poscia il verbo canonizo, canonizza-
lino, la quale nell' anteriore apertu- re, azione ordinariamente preceduta
ra mostrava una fodera di panno dalla beatificazione [Fedi). Pel ca-
rosso, larga circa un piede. Il cap- talogo de' santi anche il
s' intende
puccio loro era orlato di pelle simi- martirologio (Vedi), sebbene questo
le air almuzia, come si può vedere propriamente sia il catalogo, o lista
presso Gio. Battista Piari canonico del- de' martiri.
la medesima congregazione, e procu- La parola Canonizzazione può pren-
ratore generale in Roma per la bea- dersi in un senso stretto e rigoroso,
tificazione del fondatore, decretata come di fatto si prende oggidì, cioè
da Benedetto XIII a' 28 gennaio un comando generale fatto a tutta
1780, mediante il disposto della co- la Chiesa di onorare una persona co-
stituzione LaudemuSj presso il tom. me santa. E per servirci delle pa-
XII, p. 4i3 ^^1 Bollano. In quel- role di Benedetto XI V, De Canoni-
l'anno il Marangoni pubblicò in Ro- zatione sanctoruni _, lib. I , cap. 1 3,
ma la P^ila del b. Pietro Four- n. 3, colla Canonizzazione de' santi
rier. non solamente si esalta la fede cat-
CANONIZZAZIONE. Canonizalioj tolica, ma siconfondono eziandio gli
Alicujus in numerum sanctoruni re- eretici. Imperocché ammirano essi
latio 3 adscriptio. E
chiamata così con istupore e meraviglia le eroiche
quell'azione, cerimonia, o decreto, con veggono i loro eroi
gesta de' cattolici ;
cui il Sommo Pontefice solennemen- esaltati anche in terra; sentono le

te dichiara santo un defunto , che voci degli uomini, che ammiratori


esercitò in vita le virtù cristiane in delle virtù di quelli, con giuramen-
grado eroico, e ad intercessione del to, e colle debite solennità di dirit-
quale, precipuamente dopo la sua to civile e canonico, le deposero in
morte. Dio operò dei miracoli. Pro- formale processo e giudizio ; odono
nunciando il Papa formale giudizio, la voce divina, che colla lingua dei
che qualche defunto debba onorar- miracoli operati alla loro invocazio-
si come santo, permette ancora di ne, conferma la prova umana ; com-
esporne le reliquie alla pia venera- prendono, che nelle proprie sette, o
zione de'fedeli, d'invocarlo, di cele- religioni riforniate, né accadono, ne
brare la messa, e il divino ufficio in provar essi possono veri miracoli,
suo onore, facendone pur registrare toccano con mano la scrupolosa in-
il nome nel canone, o catalogo dei dagine , che precede , e delle virtù
santi. La Canonizzazione ebbe origi- de' canonizzandi d' ambo i sessi , e
ne dal Testamento vecchio , come dei prodigi i per loro intercessione ac-
notò il Bellarmino, al capo VII, do- caduti, per modo, che non resta al-

ve r Ecclesiastico canonizzò Enoc , cun luogo a dubitarne.


, ,

CAN CAN 28r


dovevasi mar-
stabilirgli il culto di

§ I. /« che consistesse la Canoniz- L'esempio più antico di ciò si


tire.

zazione ne'primi tempi della Chie- ha da quanto fece il vescovo di 'Pa-


sa ^ e quale fu la prima Cano- gaste, come racconta s. Agostino, il

nizzazione solenne celebrata dal quale presentò gli atti dei martiri a
Sommo Pontefice. Mensurio vescovo di Cartagine ; on-
de Ottato Milevitano riferisce, che
Ne' primi secoli della Chiesa i pri- Lucilla ,
protettrice de' donatisti , fu
mi santi furono i martiri, cui i fe- ripresa da Ceciliano arcidiacono di
deli prestarono solenne culto. Si er- Cartagine, perchè prima di comuni-
geva sulla loro tomba un altare, vi carsi adorava, e baciava le reliquie
si celebravano i santi misterii, ed in d' un martire non ancora canoniz-
ciò consisteva la Canonizzazione. Ne zato. Chiamavasi Martyr vìndicatus
abbiamo un esempio negli atti di quello, che già per tale approvato,
s. Ignazio, e nella lettera della chie- pò te vasi venerare. Dopo il IV secolo
sa di Smirne pel martirio di s. Po- si credette, oltreché ai martiri, doversi
licarpo. Baronio riporta all'anno
11 prestar culto anche a quelli, i quali
166, che Pontefice s. Pio I scrisse
il condussero vita esemplare, sebbene non
a Giusto martyria sanata Spirilu
: terminata collo spargimento del san-
sancto proba. La Chiesa pertanto ha gue nel martirio; ma sempre, co-
ragionevolmente approvato il culto me attesta Pompeo Sarnelli , Let-
che i fedeli imbevuti dello spirito di tere ecclesiastiche toni. II, p, 7 5,
lei hanno offerto ai santi. Per altro Dell'uso antico delle Canonizzazioni
giudicarono i vescovi necessai'ia molta de^ santiy in forza d'un decreto sino-
precauzione perchè non si prestasse
,
dale, dopo il quale s' innalzava un al-
il culto a chi non ne fosse meritevole, tare sul corpo del defunto, e gli si

dappoiché alcune volte gli eretici, e dedicavano chiese, ed oratorii con


gli scismatici erano uccisi dai perse- altari, il che era appunto la ceri-

cutori, e non per questo venivano monia della Canonizzazione, cioè la


ammessi nel catalogo dei martiri, ov- promulgazione di potersene celebra-
vero ne' sacri dittici delle chiese. Co- re la memoria anniversaria. Ciò pra-
mandò s. Cipriano, che si pigliassero ticossi anche dai Romani Pontefici
diligenti informazioni di quelli,
i qua- come asserisce lo stesso autore, to-
li veramente fossero morti per la mo IV, p. 80
avvertendo nella sua
;

fede, mandandogli i loro nomi, e le lettera XXXVII, del tomo VI, pag.
circostanze tutte del seguito martirio, 73, Della solenne cerimonia con
per non confonderli con persone di cui il sommo Pontefice canonizza i

zelo sospetto. Apprendiamo dal Ma- santi, che non si registravano nel
cri, e da altri, in qual modo si pro- catalogo dei santi, se non i marti-
cedesse ne' secoli posteriori in questo ri, sino '
a Bonifacio IV, Papa del
argomento. Il vescovo, sotto la cui 608, che dedicò il Pantheon col ti-

diocesi era stato martirizzato alcuno, tolo di chiesa di s. Maria adMar-


ragguagliava il primate della provin- tyres[Vedi)^ senza far menzione dei
cia, il quale, dopo matura delibera- confessori, i quali poi approvati venne-
zione , e consiglio de' vescovi suoi ro dai sinodi, o dai concilii provinciali,
colleghi, riuniti in concilio, come pra- ed introdotti nel pubblico culto, come
tica vasi in Africa, determinava, se s. Antonio abbate, s. Ilarione , san
,,

a8i CAN CAN


Gregorio Nisseno, s. Gìo. Grisosto- mette soltanto in luoghi determina-
mo, s. Agostino, s. Girolamo, s. Am- ti, ec.

brogio, ed altri santi confessori. Prima però di parlare della ri-

A voler decretare anche il culto serva fattasi dai Papi , ni^l secolo
di quelli, che non subirono il mar- XII, di canonizzare i servi di Diq,
tirio, ma che si distinsero coU'eroismo della procedura , che adottarono
delle virtù cristiane, in progresso si e della perfezione di essa, non che
giudicò opportuno di usare tutta la di quanto si pratica oggidì, fa d'uo-
circospezione, rimovendo eziandio il po dire quale fosse la prima volta,
costume invalso nel popolo di ac- in che udì nella Chiesa il nome,
si

clamare per santo taluno, come pra- e il termine di Canonizzazione. Tra


tica vasi nelle adunanze de' primiti- le più antiche memorie intorno al-
vi cristiani La quale circospezione
. le Canonizzazioni fatte dal Papa
fu necessaria, affinchè non fosse pre- una è quella di s. Swidberto, allor-
stato un culto a persone, delle quali ché Stefano II , detto III del 7 52, ,

non constava solennemente V eserci- pregato da Pipino re di Francia,


zio delle eroiche virtù. Per la qual diede l' incombenza di formare i

cosa la pietà, spesso imprudente, dei processi a' vescovi di Treveri , di


popoli ingannati dalle esteriorità, e Magonza, di Liegi e di Colonia.
la negligenza di alcuni vescovi nel Nondimeno, come diremo, non se-
fare le dovute ricerche, obbligarono guì la Canonizzazione, che sotto s.

i Sommi Pontefici a non più limi- Leone III, comunque molti impu-
tarsi al tacito consenso , ma bensì gnino, che fosse veramente fatta.
a riservare a sé stessi questo su- L'altra memoria è di s. Albano pro-

premo giudizio. E in fatti bastava tomartire d' Inghilterra, canonizzato


in antico, che un vescovo dichiaras- da Adriano I, nel 794, ad istanza
se nella sua diocesi ed i le virtù, del re Offa de' merciori, come scris-

miracoli di alcuno morto in odore se Matteo westmonasteriense nella ,

di santità, perchè fosse venerato sua Istoria. S. Leone III, che suc-
da' fedeli soggetti a lui. Segno di cesse ad Adriano I, secondo alcuni,
santità e di culto ecclesiastico era vuoisi che fosse il primo Pontefice
pure il dipingere le immagini dei a celebrare con solennità la Cano-
defunti coli' aureola o corona ro- nizzazione, giacché, essendo passato
tonda, o nimbo intorno al capo, co- nell' Germania
804 in coli' impera-
me dimostra il Lambertini de Ca- tor Carlo Magno, nella città di Fer-
nonizatione capo XLT, t. II, p. 281 den, alla presenza di quell'impe-
e seg. Le beatificazioni si pubbli- ratore e di molti Cardinali e pre-
cavano eziandio dai vescovi coll'ap- lati, canonizzò s.DioSwidberto. E
pendere l' immagine del beato sulla manifestamente approvò quanto a-
porta di qualche chiesa ed altre , vea stabilito il Pontefice col resu-
pratiche facevansi, che vengono de- scitare un fanciullo, eh' erasi anne-
scritte all'articolo Beatificazione, gato nel Reno, per cui i congiunti,
insieme alla differenza , che pas- ed altri ebbero ricorso alla pro-
sa tra la Canonizzazione e la Bea- tezione del novello santo, come ab-
tificazione. Comandasi nella prima biamo dal Surio, il primo mar-
i' osservanza del culto per tutta zo, e dal Bellarmino, lib. I, cap. 8,
la Chiesa, e nella seconda lo si per- controvers. Vero è però, che mol-
,

CAN CAN 283


ti escludono la solennità di que- stato canonizzato da Benedetto IX
sta Canonizzazione, e ne attribuisco- nel 104^.
no l' istoria ad una lettera, la quale La terza canonizzazione, secondo
credesi scritta da s. Ludgero, vesco- gU autori piii critici , si attribuisce
vo di Munster. Si deve poi stimare ( almeno per la solennità )
a s. Leo-
per apocrifo il racconto di Troilo ne IX, il quale, nel io5o, celebrolla
Malvezzi nel suo trattato de Cano- in Hartzheim. Essa fu di s. Gerardo
nizadone t. I, i4, dub. 4? J^"m. vescovo di Toul morto 1' anno 994
46, in cui pretende di affermare es- come si rileva dai Condì. Gemi.
sere stato primo santo canoniz-
il tom. Ili p. II 4- Altri vogliono ce-
zato per divina rivelazione da Ni- lebrata questa canonizzazione inRo-
colò I, Papa dell' anno 858 Apol- , ma, in un concilio, che il Papa a-
lonio,romito greco, il quale a' tem- dunò nel mese di maggio, in virtù
pi di Gesìi Cristo avendo predicato della costituzione Virtus Divinne o-
a' pastori la venuta del Messia, fu perationisj presso il citato BoUario
dai giudei confitto con chiodi di tomo I, p. 1 3 1 . Se realmente fos-
legno. sero la seconda, e la terza canoniz-
Per altro il nome di Canonizza- zazione le suddescritte o altre, si ve-
zione solenne non si udì prima del drà al termine di quest'articolo, ove
secolo X, per consenso della mag- riporteremo il Catalogo de' santi
gior parte degli scrittori, i quali di- canonizzati dai romani Pontefici,
cono, che primo veramente a ce-
il cioèda Giovanni XV, detto XVI, si-
lebrarla fu il Pontefice Giovanni no al regnante Gregorio XVI.
XV, detto XVI, romano, noli' anno Abbiamo altresì, che insorta con-
993, coll'autorità della costituzione, troversia tra i limogesi, e parigini,
o decreto sinodale Cimi com'entus, se Marziale dovesse soltanto chia-
s.

che si legge nel tomo I, pag. 288 marsi confessore o apostolo, Gio-
del Kollario romano, nel Labbé, nel- vanni XX , colla costituzione Ad
r Arduino, nel JMabilIon, e nel Fon- pasloralem, Bull. Rom. t, I, p. 34o,
tanini. Canonizzò egli solennemente decise a favore de' primi, dichia-
in aula concilil Utleranensis^ s. Ul- randolo Confessore Lo stesso Pon- .

daiico vescovo, eh' era morto a' 4 tefice nel io32, permise che si des-
luglio del973. se il culto di santo, cioè di beato,
secondo santo canonizzato
Il so- a s. Romualdo, morto cinque anni
lennemente dai Pontefici fu s. Si- prima, che da Clemente fu canonizza-
meone armeno, rinchiuso a Treveri, to per equipollenza, approvandone il
che fu ascritto al catalogo de' santi culto immemorabile, in cui appunto
da Benedetto Vili, in virtù della consiste la canonizzazione ^ e beatifi-
costituzione Requisitisi Bull. tom. I, cazione equipollente. In qual modo pe-
p. 32 3, come scrivono il Mabillon rò essa si domandi , e come dal som-
a' 26 luglio delio 16, e Fontanini, mo Pontefice venga concessa, si trat-
p. 3. Prova tuttavia il Lambertini, ta all'articolo Beatificazione. Che
de Canon, ss., lib. I, cap. 44? ^' i2^> in que' tempi ancora i ve- antichi
che Benedetto Vili non lo abbia ca- scovi proseguissero a canonizzare
nonizzato, ma beatificato solamente; nelle loro chiese qualche servo di
onde il Papebrochio soggiunge, A- Dio , il cui culto peraltro , come
cta fs. tom. I, juiiii p. 97, che sia dicemmo, era ristretto nella dio-
a84 CAN CAN
cesi loro , sì legge nelle Coìp- loro parziale giurisdizione. I vescovi
troversie del Bellarmino. Talvolta avendo conservato il potere di fare
pur propagava tal culto anche
si le canonizzazioni, o piuttosto beati-
in altre parti sempre che il Papa , fiaizioni,Alessandro IH fu il primo,
non disapprovasse la canonizzazione come diremo meglio, a riserbarsi
del vescovo, e la divulgazione del un tal diritto, per ovviare gli abusi,
culto stesso. Che poi ancora i ve- che ne seguivano, e dopo lui appar-
scovi celebrassero le Canonizzazioni tenne costantemente ai suoi succes-
nel secolo XI nei sinodi, lo abbia- sori , ad esclusione di ogni altro
mo da s. Pier Damiani , il quale vescovo, arcivescovo, primate, pa-
nell'epist. i6,
29, circa molti santi
e. triarca, legato a latere, collegio dei
vescovi de' suoi tempi, dice quanto Cardinali, etiani sede apostolica va-
segue: w All'età nostra i beati ve- cante. Non pochi teologi, e cano-
" scovi Romualdo di Camerino, A- nisti sostengono, che tal diritto non
>»mico ramibonense, Guido Pome- sia del concilio generale, durante la
M siano, Firmano di Fermo, ed al- vacanza della Santa Sede, ma solo
w tri assai fiorirono, e sopra i loro quando è convocato dal Papa, per
M venerandi cadaveri si sono fatti mezzo de' suoi legati apostoUci, che
« con autorità sinodali degli alla- è appunto l' ecumenico. La canoniz*
*» rij ove, cosi richiedendo
mira- i zazione di s. Gualtero da Pontoise,
ci coli, si celebrava la s. messa '\ fatta nel 1 1 53, dall' arcivescovo di
Finalmente abbiamo pure, che ta- Rouen, è l* ultimo esempio, che ci
lora i romani Pontefici autorizzaro- offre la storia dei santi , i quali
no i vescovi a canonizzare i santi, non sono stati canonizzati dal Papa.
ed Urbano II, nel 1088, con appo- Dovendosi estendere il culto dei
sita bolla, concesse facoltà a Bizan- santi a tutta la Chiesa, era cosa
tino arcivescovo di Trani, di poter troppo ragionevole, che ne fosse su-
ascrivere nel catalogo de' santi s. premo giudice in ultima istanza
IVicolòcognominato Pellegrino al , il venerando capo della Chiesa stes-

«ui onore è dedicato il sontuoso sa, successore di s. Pietro, e vicario


tempio di quella metropoli. di Gesù Cristo, il quale coli' assi-

stenza promessa alla cattedra apo-


§ II. Della Canonizzazione riservata stolica, con certezza poteva delibe-
al solo romano Pontefice^ e della rare sopra oggetto di tanta impor-
procedura, che si tenne sino a tanza. E poiché pregiudicherebbe
(quella di oggidì. in qualche maniera anche a tutto
il corpo de' fedeli , come si esprime
Abbiamo veduto essere stato anti- Bergier, il vedere venerato sugli
camente di due sorte le canonizzazio- altari un soggetto non meritevole
ni, cioè la generale, e la particolare. di tanto e molto piii uno
onore,
La prima era eseguita dal Pontefice affatto immeritevole, perciò i som-
romano, o dal concilio generale ecu- mi Pontefici hanno alle occasioni
menico, e riguardava la Chiesa uni- spiegato in tal delicata materia il

versale; la seconda, che si faceva dal loro primato di giurisdizione, sic-

vescovo, o dal concilio particolare, come hanno fatto in altre materie


o da una chiesa particolare non , ancora.
riguardava che i fedeh soggetti alla Di fatti lo spiegò il Sommo Pon-
CAN CAN 285
tefice Alessandro III, Bandinellij nel 1200, Bidl. Rom. tom. IH, par. I,

I i8o, proibendo si venerasse per pag. 99 , della canonizzazione di s.

martire certo tale, che, stato ucciso Cunegonda imperatrice morta nel ,

ubbriaco, riceveva culto dal popolo. io4o, confermando il decretato da


Quindi nella sua decretale, Audìvi- Alessandro III, dice, che al vero e
mus, lib. Ili delle decretali di Bo- legittimo successore di san Pietro,
nifacio Vili, titolo 45 De reliq. et ^1 romano Pontefice spetta profe-
venerai, sanct., disse non essere le- rire SI alto giudizio. Avverte poi il

cito il venerarlo per santo pubbli- Lambertini , lib.die il


II, cap. 3,
camente, senza l'autorità della ro- primo regolare processo, fatto da un
mana Chiesa, riserbando alla sola vescovo, per la canonizzazione d' un
Santa Sede il canonizzare, e beati- servo Dio, fu per san Raimon-
di
ficare La prima canonizzazione do-
. do di Pennafort, morto nell' anno
po questa legge , fu celebrata da 1275.
Lwcio III , immediato successore di Passando a trattare della proce-
Alessandro III , in Segni, 1' anno dura tenuta dai Sommi Pontefici
1 182. Canonizzò egli san Brunone, anticamente nel canonizzare, sino a
vescovo di quella città, morto nel quella d'oggidì, diremo, che troppo
I 1 25. Non è poi a tacersi una ca- è nota sì a' cattolici, come agli ete-
nonizzazione fatta nel Pontificato di rodossi, la severità del giudizio, con
Alessandro III, da uno degli anti- cui la sede Apostolica ha in ogni
papi, che insorsero contro di lui. Il tempo proceduto alla canonizzazione
falso Pontefice Pasquale III, a' 29 de' santi, e la sua grande cautela
dicembre 11 65, canonizzò Carlo neir esame de'miracoli che vengono ,

Magno, la qual canonizzazione non proposti. Ben è nota la confessione


mai approvò la Chiesa, ma venne di quel gentiluomo inglese prote-
solamente da essa tollerata in guisa, stante ,
per non dire d'altri, il
che tutto al più si può considerare quale essendo in Roma da un pre-
beatificato, come avverti il Lamber- lato suo amico, gli fu dato a leg-
tini, De Serv. Dei Bealif. lib. I, gere un processo verbale, contenente
pag. 9, num. 4, p. 47, seguendo la prova di molti miracoli. Dopo
la sentenza del Coiitelori De Ca- , averlo con molta attenzione,
letto
nonizatione Sanctorum, cap. 2 num. disse nel restituirlo « Se tutti i mi-
2. Tutta volta egli gode il titolo di « racoli, che si passano dalla Chiesa
santo in diverse chiese di Francia, M romana, avessero delle prove cos\
Germania e Fiandra, comunque il » evidenti, come questi, noi non
suo nome non sia stato registrato » avremmo alcuna difficoltà a soscri-
nel martirologio romano. F. Bol- « vervi. Ebbene rispose il prelato,
lando ad diem 1^ januar. p. 874, « di tutti questi miracoli, che vi
l'annalista Spondano all'anno 874 « paiono sì avverati, non ne fu
§ 5. Cristiano Guglielmo Francesco « ammesso pur uno dalla congre-
Walchio, nel i75o, stampò in Je- « gazione de' Riti ,
perchè non li ha
na la Storia Canonizalionis Ca- j' creduti bastantemente provati.
roliM,y che vuol esser letta con Il protestante meravigliato di tale
molta cautela. risposta, confessò, che soltanto per
Innocenzo 111, nella bolla XXXI, una cieca prevenzione puossi com-
Cam seciindum^ data a' 3 aprile battere la canonizzazione dei santi.
,

a86 CAN CAN


etl aggiunse, che non si sarebbe mai Fatta l'informazione, il Pontefi-
immaginato essere così grande la ce ne commetteva l'esame ad alcu-
diligenza della Cliicsa romana nel- no de' suoi cappellani, cioè agU udi-
r esame dei Uwo miracoli. P^. il p. tori di Rota, oppure ad altre per-
Uaubenton, Fila del h. Gio. Fran- sone capaci, per ((armarne i princi-
cesco Regisy lib. IV, stampata in pali capi del processo; dopo di che
Parigi nel 1716. faceva esaminare il tutto da tre
E chi pur dia uno sguardo alla Cardinali, cioè da un vescovo sub-
disciplina de' più remoti secoli nei , urbicario, da uno dell' ordine dei
quali incominciò la solennità di preti, e da uno dell'ordine de' dia-
questo rito, scorgerà aver sempre i coni, i quali ne davano una lunga
un tal affare con
Pontefici trattato relazione in concistoro. In un' altra
profonda maturità, ne mai il cele- sessione poi leggevansi le deposizio-
brarono senza aver prima commes- ni de' testimoni! intorno alle virtù,
sa la giudiziale ricerca della santi- ed ai miracoli; ma prima di questa
tà,e dei miracoli del canonizzando, seconda lettura il Papa determina-
e senza aver sentito prima il consi- va,unitamente ai Cardinali, se fos-
glio, ed il parere dei Cardinali, e dei se bene verificata la perfezione del-
vescovi. Nei tempi medii commisero le virtù, indi sopra ogni miracolo
altresì l'esame degli atti, virtù e decideva se l'articolo era ben pro-
miracoli de' servi Dio anche al
di vato, e le decisioni di punto in pun-
tribunale della sacra Rota romana, to erano scritte da un Cardinale.
ed ecco come si procedeva. Avver- Terminato l' esame il Pontefice,

tito il Sommo Pontefice, che un chiedeva in concistoro al sacro Col-


fedele era morto in opinione di san- legio, se fosse a proposito di fare
tità, dopo aver ricevuto ripetute, e la canonizzazione, e quando i voti
calde preghiere per la sua canoniz- erano per 1' aifermativa, egli vi pro-
zazione, proponeva l'affare ai Cardi- cedeva segretamente. A questo con-
naU, e col loro consiglio dava l'in- cistoro seguiva r altro , in cui in-
carico ad altri personaggi autore- tervenendo anche i patriarchi, gli
voli del luogo ov'era vissuto que- arcivescovi, e i vescovi presenti in
gli, che veniva riputato per un san- Roma, il Papa esponeva loro ciò,
to, affine di prendere generalmente che era stato fatto, e ne chiedeva
notizia de' suoi meriti, e della divo- il loro parere; poscia seguivano i

zione de' popoli verso di lui. Tali voti de' Cardinali, e dei menzionati
preliminari erano fatti per indagare, prelati, come eruditamente descrive
se conveniva progredire più oltre. il citato Lambertini lib. I, cap. i5,
Che se il Papa per la relazione di n. 12. Finalmente in altro conci-
quei plimi commissarii giudicava storo il Papa stabiliva il giorno , e
cosi , esso li deputava di nuovo la ove farebbe la canoniz-
chiesa
ovvero ne nominava altri secondo zazione, che esegui vasi presso a po-
la sua prudenza, per prendere co- co colle stesse cerimonie, le quali
gnizione de' più circostanziati rag- si praticano oggidì, come si dirà al
guagli a seconda degli articoli, e dub-
bii, che loro specificava, sulla cre- Aggiungiamo inoltre essere stato
denza, virtù, e miracoli del presun- primo il Pontefice Onorio III, del
to sauto. I2i8, che nella canonizzazione di
, ,

CAN CAN 287


s. Guglielmo, arcivescovo di Bourges, denze, ed analoghi decreti emanati
iiiorLo liei 1209, intrtidiisse di con- dai Pontefici , principalmente da
cedere l' indulgenza in tal solennità ;
Urbano Vili, da
Alessandro VII,
e che la prima canonizzazione ce- Innocenzo XI e Benedetto XIV.
lebrata in chiesa , è stala quella Il sommo Pontefice alle preghie-
di s. Stanislao vescovo di Ci-acovia re del postulatole, ed a relazione
marlirizzato nel 1079, fa'^t^ ^^ li" del segretario de' Riti, nelle cause
nocenzo IV in Assisi a' 1 7 settem- de' santi deputa un Cardinal ponen-
bre 1-253, con promulgare il decre- te. Questi presenta alla stessa con-
to, Const. XIII. Bull. Rom. toni. I, gregazione lo stato della causa, i

p. 124 Inter missarutn solemnia^ processi della quale vengono esami-


dall'ambone, o pulpito. nati dai consultori, che ne danno
Nell'anno poi 1587, il Pontefice il suffragio. Ne però questo si atten-
Sisto V colla costituzione Immen- de, se trattasi di beatificare, e ca-
sa aeterni Dei, istituì una partico- nonizzare persona dell'istituto loro,
lar congi cgazione , denominata dei o religione, benché il p. maestro
Sacri Riti (^P^edi), cui privativa- del s. palazzo dell'Ordine de' pre-
mente commise anche l'esame della dicatori, ed i consultori vescovi re-
gravissima causa delle beatificazioni, golari non soggiacciano a tale ecce-
e canonizzazioni. In essa hanno an- zione.
che il voto i tre più antichi udi- In sequela pertanto delle più mi-
tori di Rota, e molti consultori nute indagini, e questioni relative
tanto prelati del clero secolare alla compilazione de' giudizii, e pre-
quanto teologi del clero regolare, scritti requisiti, si propongono in si

come si dice a quell'articolo. Ma illuminato consesso, e con severa


sebbene Sisto V avesse istituita la mano si pesano alla bilancia del
congregazione de' Riti, non le com- santuario, le aziojii dei servi di Dio;
mise la causa, che si trattava pri- e con rigoroso scrutinio, e pubbli-
ma, del beato Diego, che fu cano- che allegazioni si esamina in con-
nizzato neii588, forse perchè non tradditorio giudizio, se esse appar-
ancora nominati i CardinaH, che tengano al grado eroico. Colla me-
la doveano comporre , o per non desima accuratezza si discute la ve-
levare dalle mani di quelli, che la racità de' miracoli, ed il Papa non
trattavano, e che già aveano molto emana il decreto , in cui consti o
avanzata la canonizzazione di tal delle virtù eroiche, o de' miracoh
santo: canonizzazione che quel Pon- se prima non abbia udito il voto
tefice prese il temperamento di di questa numerosa assemblea e ,

affidai'e non a tre Cardinali, co- non abbia a tal uopo implorato con
me si era praticato sino a lui, molte orazioni il divino aiuto. Fi-
ma bensì ad otto di essi , col- nito questo duplice giudizio, segue
l' aiuto di molti teologi e canonisti, un' altra congregazione generale in-
che la terminarono In tal guisa . nanzi il Pontefice, il quale ascolta
più rispettabile , esatta, e rigorosa in iscritto la protesta di monsignor
divenne la procedura delle cano- promotore della fede (Vedi), cui
nizzazioni, e le cause vi si propon- spetta per ufficio, a guisa di fisco,
gono, e discutono con iscrupoloso o il proporre le obbiezioni, o l' as-
esame, ed a seconda delle piovvi- soluta sua adesione. Indi il mede-
,

»88 CAN CAN


Simo Pontefice interpella tutti i Car- lieo. Vi sono ancora delle altre dis-
dinali, ed i consultori della stessa parità tra il culto de' santi {Vedi)
congregazione de' Riti, sul voto di e fjuello dei beali ; e la santa Sede
j>otersi sicuramente procedere o alla non fa il passaggio dalla Beatific;i-
Beatificazione, o alla Canonizzazio- zione formale alla Canonizzazione
ne, lo che poi egli dichiara con se non esaminati ed approvati altri
solenne decreto, e nel modo, che due miracoli accaduti dopo la con-
si dice a Beatificazione. cessione del culto. Nelle cause poi
Tuttavolta non riuscirà discaro, di un culto antico posseduto cen-
che qui si riepiloghi la notabile t'anni innanzi ai decreti di Urbano
differenza tra la Beatificazione, e la Vili, emanati nel i634, non pro-
Canonizzazione, secondo l'erudita de- cede essa alla Canonizzazione, se
finizione, che ne dà Giacinto Ami- prima non abbia esaminato ed ap-
ci, // sacro rito della Canonizza- provato tanto il culto quanto le ,

zione brevemente descritto, Roma virtù, ed i miracoli di quel beato,


i838. La Beatificazione pertanto cui vuole canonizzare. Una circospe-
non è che una semplice disposizio- zione sì grande, lo ripetiamo an-
ne alla Canonizzazione; essendo la cora, siccome dimostra al mondo la
prima soltanto un indulto o per- singoiar prudenza de' romani Pon-
messo,' che dà il Papa di potersi tefici nel giudizio di queste cause,
venerare con ecclesiastico culto un così toglie agli eterodossi qualunque
qualche servo di Dio; menti-e la motivo di calunniare su di che è :

Canonizzazione è la definitiva sen- a vedersi quanto polemicamente scri-


tenza pronunziata dallo stesso Pon- ve il Bergier nel Dizionario enciclo-
tefice, con cui egli dichiara ed or- pedico, alla parola Canonizzazione.
dina, come superiormente si disse, Tuttavia il Lambertini riporta di-
doversi venerare nella cattolica Chie- versi esempii di beati, che, per gra-
sa per santo quello, che fu dichia- zia speciale di alcuni Pontefici, fu-
rato prima beato (Vedi). Inoltre rono posti nel martirologio romano,
il culto, che nella Beatificazione si avanti clie fossero canonizzati.
permette, è solo circoscritto ad una
qualche provincia, diocesi, città, o §. III. Atti concistoriali, ed altre
famiglia di regolari e simili ; e seb- particolarità, che precedono la
bene possa, per indulto della sede Canonizzazione.
Apostolica estendersi eziandio ad
,

altri luoghi, ciò si fa per la sola Sebbene l' odierna disciplina sia
concessione facoltativa, non già per più rigorosa nelle cause delle Ca-
precetto, e Sisto IV diede il culto nonizzazioni, la Chiesa romana non
di beato Giovanni Bono, senza
a ha abbandonato il costume antico
restrizione di luogo o di persone , , di assoggettarle eziandio al giudizio
permissione rarissima, colla clausola del concistoro ( Vedi ) : che anzi ai
però » finche altrimenti da Noi, o
: due concistori, prima si ne' quali
» dalla santa Sede sarà ordinato". esaminavano queste cause, se ne ag-
Il culto, che si prescrive nella Ca- giunse un terzo, affinchè con mag-
nonizzazione, è invece esteso per la gior diligenza, se ne potesse eseguir
Chiesa universale, ed il precetto di l'esame. Compiuto pertanto, come
esso obbliga tutto il mondo catto- si è detto, il giudizio della congre-
,
, ,

CAN CAN 289


gazici le de' sacri Riti , si propone al concistoro, ordinando che si pero-
ciascuna causa de' canonizzandi pri- rino dagli avvocati concistoriali le
ma in concistoro segreto, in cui in- medesime cause, ne' seguenti conci-
tervengono i soli Cardinali, indi in stori i pubbhci.
ooncistoio pubblico, e finalmente in Al detto concistoro segreto succe-
im altro semipubblico. Avanti che de il pubbhco, nel quale il Pontefi-
per ordine del Papa s' intimi dal ce si reca con falda, piviale rosso
prefetto delle cerimonie Pontificie il e mitra di tela d'oro in sedia ge-
concistoro segreto, il promotore del- statoria,, ovvero a piedi preceduto
la fede presenta a tutti i Cardinali dalla croce Papale. Assiso nella se-
i com pendii della vita, virtù e mi- dia pontificale riceve all' ubbidienza
racoli de' beati , che devono cano- i Cardinali; indi il primo maestro
nizzarsi , tratti dagli atti autentici delle cerimonie, implorato il Ponti-
i quali conservano nella segrete-
si ficio permesso, avvisa gli avvocati
ria de' Riti, acciò possano ben pon- concistoriali ( fedi )
, che si presen-
derare il sentimento, che dovranno tino ai gradini del trono , dicendo
dare tanto nel concistoro segreto loro Accedant. Questi, fatta genu-
:

quanto nei semipubblici. Questi stes- flessione alPapa, formano un se-


si compendii si distribuiscono in se- micircolo, e quegli, che dee perora-
guito a tutti i patriarchi, arcivesco- re la prima causa, stando nel mez-
vi e vescovi, che devono dare il vo- zo de' colleghi , recita la sua ora-
to loro ne' concistori semipubblici. zione, nella quale si espongono le
Convocato quindi il sagro Collegio virtù e le gesta del beato breve-
nel concistoro segreto , il Papa di- mente, indicandosi gli atti, che han-
chiara con apposita allocuzione , il no avuto luogo sino dal principio
desiderio di voler effettuare la so- della causa, ed alcuni de' miracoli,
lenne Canonizzazione. Car-
Indi il cui per intercessione di lui Dio
dinal prefetto della congregazione erasi degnato di operare , special-
de' Riti fa la relazione delle virtù mente si dichiarano quelli approvati
del primo fra i beati da canoniz- dai Pontefici prima, e dopo la bea-
zarsi, de' miracoli a sua intercessio- tificazione, ed al termine si fa
ne operati da Dio, e degli atti ese- istanza al Papa, che quel beato ven-
guiti dalla mentovata congregazione. ga canonizzato. Compiuta la pri-
Terminata tal relazione, il Pontefice ma relazione, maestro di
il detto
interroga i Cardinali, se giudicano cerimonie dà avviso, che si passi al-
potersi procedere agli atti da pre- l'altra colle parole Dicat alterj ed :

mettersi alla solenne Canonizzazione allora il secondo avvocato concisto-


di quel beato , ed ogni Cardinale riale pronunzia la perorazione del-
esterna il suo parere, con dire pla- l' altra causa, nel modo usato dal
cet^ ovvero non placet. Qualora poi primo, ed altrettanto si eseguisce
vi sia più d' un beato da cano- in tutte le relazioni delle cause, le
nizzarsi, il medesimo Cardinal pre- quali sono descritte nella schedula
fetto passa a riferire l'altra causa, d' intimo per perorarsi in quel con-
e interrogatii Cardinali dal Ponte- cistoro. Dappoiché, non essendo pos-
fice,rispondono nel modo riferito . sibile il compire le perorazioni di
Finalmente, terminate le relazioni di molte cause in un sol concistoro
tutte le cause, il Papa pone termiae pubblico, si tengono a tale oggetto
YOL. VII. 19
ago CAN CAN
due o più concistori pubblici secon- comunione, e la visita d'una delle
do il numero de' beati da canoniz- basiliche patriarcali, nelle quali per
zarsi. Mentre poi gli avvocati conci- alcuni giorni successivamente si espo-
storiali perorano le cause dei beati, ne alla pubblica adorazione il ss. Sa-
quattro protonotari apostolici parte- cramento, visita cui suole fare anche
cipanti occupano il luogo prossimo il Papa in ciascuna delle dette basi-
al trono Pontifìcio, a seconda del hche coi Cardinali ,
patriarchi, arci-
privilegio loro conceduto da Pio II, vescovi e vescovi. Le medesime gra-
nel XV secolo. Perorate le cause zie spirituali si possono conseguir
stabilite, gli avvocati concistoriali dalle monache, edoblate, zitelle,
s' inginocchiano suH' ultimo gradino altre donne, che vivono unite nei
del li'ono, e sebbene alle loro for- luoghi pii, purché negl' indicati gior-
mali istanze sia preceduto il rigo- ni visitino le loro chiese, e cappelle
roso esame suindicato, pure il Pa- interiori, e pratichino di vote suppli-
pa non condiscénde a celebrare la che all'Altissimo per la s. Chiesa, e
Canonizzazione, ma fa rispondere in pel Sommo Pontefice.
suo nome dal prelato segretario dei Segue di poi l' intimazione con
brevi a' principi, che, essendo l'affa- ischedula de' concistori semipubblici,
re di somma importanza, esorta tutti cosi chiamati, perchè in essi danno
ad innalzare fervide preghiere al il voto non solo i Cardinali, ma al-
Padre dei lumi , acciò possa egli tresì tutti i vescovi, i quali si trova-
piendere quelle determinazioni, che no in Roma , invitati già con enci-
saranno più confacenti alla mag- clica della congregazione del concilio,
gior gloria di Dio, dopo che nei colla distinzione, che quelli distanti
concistori , i quali si terranno in nel raggio di cento miglia da Roma,
seguito, avrà ascoltato il parere, ed il sono obbligati ad intervenirvi , ma
voto de' Cardinali e de' vescovi. In- vengono dispensati se adducono delle
di partono gli avvocati, ed il Papa, ragioni, per cui ne sieno stati impediti.
disceso dal trono in sedia gestatoria, Per la qual cosa giustamente il dot-
o a piedi, fa ri tomo nella camera to Clemente XI, nella sua allocuzio-
del letto paramenti
de' preceduto ,
ne pronunziata nel concistoro semi-
dalla Pontifìcia Croce portata dal- pubblico per la Canonizzazione del
l' ultimo uditore di Rota. b. Pio V, disse, che tal consesso di
In esecuzione delle preghiere im- Cardinali, e vescovi rappresentava
poste dal Papa, il Cardinal vicario l'immagine d'un concilio romano.
nel suo nome, eccita i fedeli a por- V> Concistori semipubbiici.
gere umili preci a Dio, acciò coll'ab- Nella mattina dunque del conci-
bondanza de' suoi lumi voglia assi- storo , il Pontefice si reca nell' aula
stere il capo augusto della Chie- con piviale rosso, e mi-
concistoriale,
sa nel gravissimo affare di pronun- tra di lama d' oro ; ed informati già
ziare il suo giudizio per la Cano- i Cardinali e i vescovi delle virtù e
nizzazione. A tal effetto si prescri- dei miracoli di ciascun beato da cano-
vono pubbliche preghiere, e preci- nizzarsi, tanto dalle orazioni degli
puamente si propongono (per l'acqui- avvocati concistorìali antecedentemen-
sto della plenaria indulgenza solita te udite, quanto dal compendio della
a concedersi ) tre giorni di digiuno, vita molto prima, come si è detto, di-
premettendosi però la confeàsione, la stribuito a ciascuno, danno il loro votp
,

CAN CAN 291


scritto, e sottosciitto, secondo l'avvi- Terminato che ha il Sommo Pon-
so espresso nella schedula d' intima- tefice di parlare in ciascuno di que-
zione. Che se alcuno per indisposi- sti concistori semipubblici, il procu-
zione fosse impotente a recarvisi, lo ratore fiscale della reverenda camera
fa giungere sigillato nellemani del apostolica ,
genuflesso al suo luogo ,

Papa. Incomincia pel primo il Car- dietro il banco de' Cardinali pr^ti ,

dinal decano , il quale alzatosi dal , rivolgendosi ai protonotari apostolici


suo stallo in piedi, fa un inchino al fa loro istanza, che si stipuli pubbli-
Pontefice col capo scoperto, si pone co istromento de' voti de' padri, del-
indi a sedere ricuoprendosi col ber- le Pontificie allocuzioni, e degli atti
rettino, e legge il suo voto. In tal tutti di quel concistoro, cui rispon-
guisa r un dopo l' altro successiva- de il piti anziano prelato di quel
mente votano tutti gli altri Cardi- collegio a nome di tutti, dicendo che
nali, cui succedono i patriarchi gli ,
Io farà : Conficiemus. Indi rivolto ai
arcivescovi, e i vescovi, premettendo due camerieri segreti partecipanti del
ognuno la genuflessione al Papa, e leg- Papa, che assistono in piedi fuori
gendo in piedi il proprio sentimento. dei gradini del trono, li chiama a
Allorché si alza il primo patriar- testimonii colla formula : vohis testi-
ca o arcivescovo, si alzano pure tutti bus. Che se per eventuale combina-
gli altri arcivescovi che stanno in
, zione, come avvenne nel concistoro
piedi sino a che l' ultimo vescovo semipubblico tenuto da Benedetto
abbia terminato di leggere il suo XIV , non vi fosse presente alcuno
voto. I voti poi si raccolgono dal de' protonotari apostolici, si roga al-
prelato segretario della congregazio- lora quest' atto dal primo maestro
ne de'Riti, e in assenza di lui da un di cerimonie, il quale sta sempre al-
maestro di cerimonie, votandosi in l'assistenza, e servizio del Papa nel ri-

ciascuna causa separatamente, a te- piano del trono, come quello, che in
nore dell'intimazione della schedula conclave roga ad alta voce l' atto
concistoriale. dell'accettazione della seguita cano-
Terminate le votazioni della pri- nica elezione del nuovo Pontefice.
ma causa, il Pontefice, riassumendo Al termine poi delle votazioni, nell'ul-
la sua allocuzione, passa a doman- timo concistoro semipubblico, il Papa
dare il parere del sacro Collegio, e manifesta insieme la sua soddisfazione,
del corpo episcopale, nella causa del- che ne' concistori sia stato uniforme
l' altro beato , che ad essi propone. il sentimento di procedere alla Ca-
Terminati finalmente tutti i voti, nonizzazione , e stabilisce la pubbH-
sebbene il Papa si dimostri propen- cazione del solenne decreto , nella
so a risolversi per la Canonizzazione^ basilica vaticana , in un apposito
pure di nuovo esorta tutti a rinno- giorno, che dichiara. Poscia esorta
vare le loro preghiere a Dio, perchè tutti a rinnovare le preghiere a Dio
in sì arduo affare si degni d* illumi- per un affare si grave. Dopo di ciò

narlo. Intervengono inoltre a questi i due primi Cardinali diaconi par-


concistori i prelati due primi udi- tono dai loro stalli, vanno al trono, e
tori di Rota, il segretario della sa- il Papa, disceso da questo, comparte

gra congregazione de' Riti , il pro- la solita benedizione, preceduto dal-


;k motore della fede, e il segretario la Pontificia croce, fa ritorno alla

del concistoro. camera del letto de' paramenti, óve


3

29^ CAN CAN


Ji (Iciìone , e riassuntn la moz- Clemente Vili, riporta un catalogo
retta, si ritira nellr sue camere, in di tutte quelle C^anoiiizazzioni, le qua-

una delle quali dal secondo maestro li si sono potute da esso rinvenire,
di cerimonie gli è levata la falda. incominciando da quella di s. Swid-
berto, che vuoisi celebrata in Ferden*,
neir8o3, da Leone III. Dal mede-
5 IV. Luoghi 3 ove si celehrar'ono le simo catalogo si conoscono eziandio
Canonizzazionij e qual è quello
quelle, che furono eseguite fuori di
in cui si sogliono j e devono ce-
Roma, delle quali ommettendo le
lebrare.
anteriori, in parte summentovate col-
la scorta di Benedetto XIV, accenne-
Dopo che tanti dotti teologi , e remo quelle de' tempi successivi, in-
canonisti chiamati a consulta nella
, nanzi di trattare della solenne ceri-
congregazione de'sacri Riti, tanti Car- monia della Canonizzazione.
dinali di quel medesimo tribunale, Gregorio IX canonizzò in Peru-
e tutto anzi il sacro Collegio, ad gia, nel 1228, il b. Francesco d'As-
una con moltissimi vescovi, ne' con- sisi, e poi nel i235, la b. Elisabetta ;

cistori hanno giudicato potersi ce- in Spoleto, nel i232, il b. Antonio


lebrare la Canonizzazione, il Papa vi di Padova, e nel 1234, in Rieti,
procede colle consuete solennità. il b. Domenico. Innocenzo IV cano-

Che questo atto per antica con- nizzò solennemente in Lione, nel
suetudine sia stato celebrato nella 1 248, il b. Edmondo, e poi nel 1 253,
basilica vaticana, tutte le volte, che il b. Guglielmo; in Perugia, nel
si sia dovuto celebrare in Roma, ne 1253, il b. Pietro Martire, e in
fanno testimonianza autentici docu- Assisi il b. Stanislao. Alessandro IV,
menti, se pure se ne eccettui qual- nel 1255, ascrisse in Anagni nel
che caso particolare. Colla autorità numero de'santi la b. Chiara, e fece
adunque della Breve notizia delle altrettanto in Viterbo, nel 1261,
solenni canonizzazioni de" santi ce.' Urbano IV, col b. Riccardo. Ivi nel
Idrate in diversi tempi nella pa- 1267, Clemente IV canonizzò la b.
triarcale basilica vaticana , Roma Edwige. Bonifacio Vili, nel 1297,
1807- 1839, diremo di quei bea- in Orvieto pose nel catalogo de'santi
ti assunti dalla Chiesa romana in il b. Luigi IX, Clemente V, nel
sì augusto tempio al grado dei san- r3i3, in Avignone canonizzò il b.
ti, e di qualche altra Canonizza- Pietro, o Celestino V Morone, ed
zione, che si celebrò altrove. Il mag- ivi pure furono canonizzali , nel
gior numero delle canonizzazioni, co- 1 1 7, da Giovanni XXII i beati
me asserisce Benedetto XIV, sono Ludovico vescovo di Tolosa, e Tom-
state fatte in Roma ,
principale e maso vescovo di Erford, e nel i328,
propria residenza de' Sommi Ponte- il b. Tommaso d'Aquino; ed in A-

fici , e quelle, che si celebrarono in vignone pure Clemente VI, nel 1 347,
altri luoghi , lo furono in occasione canonizzò il b. Ivone, come abbia-
della dimora, che vi fecero alcuni mo anche dal Bercastel toni. XVI,
Papi. Il Rocca nel suo commentario e dall'annalista Rinaldi a detto an-
De canonizatione Sanctorum ^ Ro- no. Queste sono le Canonizzazioni,
mae 1 60 1 eh' è la prima opera stam-
, che per particolari motivi si sono
pata in tal materia , e dedicata a celebiate lUori di Roma , dalle quali
CAN CAN 293
passando a quelle in essa solenniz- tuna le Canonizzazioni celebrate nella
zate, si dalla citata Brevt
rileva basilica vaticana.
Notizia, ebbero luogo nella ba-
eli'

silica vaticana , anche nelle e[X)che § V. Ceritnonic, e solenne funzione


in cui i Pontefici abitavano il pa- della Canonizzazione,
triarchio lateranense, meno quelle,
che Benedetto XIII fece del b. Gio- Fra le descrizioni delle particola-
vanni Nepomuceno, e Clemente XII rità di questa sacra funzione, brevi
Oìlebrò dei beati Vincenzo , Gio. ed erudite sono quelle del Sarnelli
Francesco Regis, Giuliana, e Gate- tom. VI, p. 78, Della solenne ce--
rina Fieschi
, in s. Giovanni in La- rinionia, con cui nel 1 7 1 2 // Ponte-
tei ano. Ma affinchè non vi fosse fice Clemente XI canonizzò i Santi-.
ulteriore variazione si nelle Beatifì- del Lunadoro tom. I, p. 244> Delle
cazioni , che Alessandro VII decretò cerimonie che si fanno per la Cano-
doversi fare nella vaticana basilica, nizzazione de' Santi: del Costanzi
che nelle Santificazioni, o Canoniz- tom. II. Supplemento, DeW Osser-
zazioni , stabilì Benedetto XIV, che valore di Roma pag. 1 8, Rito della
in essa tutte si dovessero celebrare, Canonizzazione de' Beati, Breve No-
come si legge nella bolla. Ad se- tiziaec. a pag. 3o. , Della solenne
pillerà Apostolorum j emanata nel funzione, e delle particolari Ceri-
1741 a' 28 novembre, Bull. Vat. monie della Canonizzazione. Noi
tom. Ili, pag. 3 IO. Merita leggersi su profittandoci di esse, e di altre, se-
questo argomento la p. 22 della jffre- guiremo quella del summenlovato
ve Notizia, le Osservazioni, >> sopra Giacinto Amici, // Sacro rito della,
» il punto, se sia cosa in una tal Canonizzazione, p. 20 e seg., ag-
y> quale maniera doverosa, che fa- giungendovi qualche particolarità, ed
» ceiidosi dal Sommo Pontefice la erudizione relativa ai nostri tempi,
>» Canonizzazione di qualche beato e specialmente all' ultima celebrata
« in Boma , si faccia la funzione Canonizzazione.
y> nella basilica vaticana , e non StabiUto pertanto il giorno della
« nella lateranense, o in qual si solennissima cerimonia, si notifica
>i voglia altra basihca, e chiesa della con editto del Cardinal vicario, e
« detta città ", ove fra le altre cose si dichiara peranno giorno
quell'
si dice, che se Bonifacio IX, nel festivo di precelto,già non lose
1 390, essendosi ammalato nella not- fosse. E perchè non manchi in una
te precedente alla funzione , nella azione sì grande lo spirituale vau-
quale voleva canonizzare nella basi- taggio del popolo, si concede dal
lica di s. Pietro la b. Brigida, la Papa indulgenza plenaria a quelli,!
celebrò nella cappella del palazzo quali interverranno alla Canonizzazio-
apostolico vaticano, per essersi pron- ne, o alla solenne processione, che
tamente ristabilito, nel dì seguente la precede. La stessa indulgenza
recossi in s. Pietro, ove cantò la viene accordata a quelle persone,
messa solenne della santa. Pertanto le quali vivono in clausura, o nei
compresi i cinque santi, che vi ca- conservatorii, e luoghi pii di Roma,
nonizzò il regnante Pontefice, secondo infermi , carcerati legittimamente
,

il novero, che ne fa il pi-edetto li- impediti ec. ,


quando però abbiano
bro a pag. 47 e seg., sono settan- premessi i ss. Sacramenti della con-
,,,

294 CAN CAN


comunione, cà allo sparo
fcssione, e prelato, il quale coi rispettivi postu-
del cannone di Castel s. Angelo, o latori provveda a ciò, eh' è necessa-
al suono delle campane genuflessi rio, presieda alle spese pel magnifico
oppure neir atto il più devoto, che addobbo della basilica vaticana, e
sarà loro possibile, recitino tre Pa- faccia ogni altra cosa secondo le
ter, Ave e Gloria ec. in ossequio consuetudini, d'intelligenza coi mae-
alla ss. Trinità, e in ringraziamento stri delle cerimonie Pontificie. L'au-
del nuovo lustro , che
per divina gusto tempio vaticano vestito a son-
bontà si accresce alla Chiesa Catto- tuosa, e straordinaria pompa, pre-
lica, colla gloria accidentale de' nuovi viene ognuno dell'atto sublime, che
santi. medesimo Cardinal vicario
Il in esso devesi celebrare. Oltre i rio-
pubblica due altri editti cioè V in- , chi damaschi, ed i drappi tanto
vito sacro al clero secolare e rego- rossi che di altri colori , guarniti
lare per intervenire alla processione con frangi e, e trine d'oro, con varia-
della Canonizzazione, diretta dai ce- ta architettura, acquista nuova for-
rimonieri Pontificii , e dell' ordine ma, cogli emblemi, e gli stemmi,
che devono tenere, ed una notifica- e con tutto ciò, che riguarda i futuri
zione pel giulivo suono delle cam- canonizzandi, le cui gesta eroiche e
pane. Diretto è quel suono a com- miracoli sono rappi'esentati in quadri
mettere a tutti i superiori tanto dipinti. Per tutto innumerabili cerei
secolari ,
quanto regolari ed a qua- , simmetricamente, ac-
accesi, disposti
lunque altro ministro delle basiliche crescono splendore agli ornati, ed
patriarcali, collegiate, chiese, moni- alle decoi'azioni, inframmessi alle quali
steri, ed oratorii, che la mattina stanno gli stemmi del Pontefice, che
della Canonizzazione, subito che si celebra la Canonizzazione, e quelli
udirà lo sparo dei cannoni del Castel dei sovrani, che la domandai'ono, o
s. Angelo, o il suono delle campane delle religioni, cui appartennero i

di Campidoglio, facciano immedia- canonizzandi. La circostanziata de-


tamente suonare tutte le loro cam- ed il dettaglio di tali ad-
scrizione,
pane per lo spazio d'un ora almeno. dobbamenti, compresi quelli, che si
Oltre quanto si è detto sul mira- mettono tanto sulla facciata della
coloso suono delle Campane ( Vedi)^ basihca, che sulla porta principale,
pei servi di Dio, aggiungasi, che vengono pubblicati con opportune
canonizzando Gregorio IX , nella relazioni in ogni Canonizzazione, e
città di Spoleto, al primo giugno ne' Diarii di Roma se ne leggono
1282, s. Antonio di Padova, in Lis- le particolarità. Ed è in tal modo,
bona, patria di quel santo, suona- che la basilica di s. Pietro rassem-
rono prodigiosamente da per loro bra alla presenza del vicario di Cri-
tutte le campane. sto in terra, quella città santa, la
Il Sommo Pontefice poi (molto nuova Gerusalemme, che vide già
tempo prima che si celebri questa r apostolo dell' Apocalisse scendere
funzione ) deputa un Cardinale in da Dio dal messa in ordine
cielo,
procuratore della Canonizzazione come una sposa, che si è abbigliata
acciocché in quel solenne giorno si per lo sposo suo. Apoc. XXI.
presenti al trono Pontificio , ad im- Nel giorno adunque, e nell' oia
plorare dal Papa la gran sentenza. intimata, anche per mezzo di sche-
Preventivamente elegge ancora un dula, incomincia la sacra ceiimonia
CAN CAN 295
tla solenne, e numerosa processione le parti più prossime al tempio,
di tulto il clero secolare, e regolare trattenendosi cosi disposto sinché
di Roma, rito antichissimo, come pervenga il Pontefice nella basilica.
notò fino dai suoi tempi Pietro A- Il Cardinal Giacomo Caietano, trat-

melio, sagrista di Urbano V, e pe- tando neir Ordine Romano, presso


nitenziere di Gregorio XI, nel XIV Mabillon Mus. hai. tom. II, e. ii5
secolo. V. Ordine Romano presso pag. 122, dell'ingresso del Papa
Mabillon, Mus. Ital. tom. II, pag. nella chiesa per celebrare la Cano-
i53, e i56. La detta processione nizzazione, riferisce, che si fa incon-
esce dalla porta del palazzo vaticano, tro la processione del clero, come
si estende da un colonnato all'altro si legge anche negli atti della Ca-
della gran piazza, fino alla porta nonizzazione di s. Bonaventura , ce-
maggiore di s. Pietro, unendo i due lebrata da Sisto IV, presso il Ri-
portici un continuo giro coperto naldi all'anno 1482, e in tutte le
di tende, ovvero, come si praticò altre consecutive. La terza circostan-
alcuna volta , uscendo dal colonnato za finalmente di questa processione
dalla parte del palazzo Pontificio, è quella, che si portano gli stendar-
si ripiegò nella piazza in dirittura di de'nuovi beati, i quali devono es-
dell'obelisco, ed ivi prosegui in retta sere canonizzati, e che v' interven-
linea verso la porta principale della gono i consultori de* Riti. Questi
basilica. Per altro tale processione stendardi, terminata la processione,
ha fatto anche il giro, come quella si pongono nella cappella del ss. Sa-

d' oggidì del Corpus Domini^ sino cramento della basilica vaticana, ed
al fine della piazza Rusticucci, riu- ivi si ritengono sinché, previa ima
nendosi COSI più ampiamente' l'una certa cerimonia , sieno trasportati
e r altra parte del colonnato. Ciò solennemente alle chiese loro. Gli
praticarono i Pontefici Pio VII, e altri a questi, che
stendardi simili
Gregorio XVI, nelle due ultime ce- si veggono esposti nel luogo della
lebrate Canonizzazioni del 1807 e Canonizzazione, rimangono alla basi-
1839. "^^ osserva in questa proces- lica, e poi sono appesi, quasi altrettan-

sione l'ordine stesso di precedenza ti trofei, al cornicione della gran cu-

stabilito per 1' altra papale solita pola. Crediamo bene di qui riportare
farsi nel giorno del Corpus Domìni^ l'ordine, che fu tenuto nella proces-
e che descrivesi all'articolo Proces- sione dell' ultima Canonizzazione, dei
sioni ec, perocché è al tutto simile beati Alfonso Ligorio, fondatore del-
a quella, a riserva delle seguenti la congregazione del ss. Redentore;
circostanze sempre invariabilmente Francesco da Geronimo della compa-
osservate. La prima è, che in questa gnia di Gesù ; Giovanni Giuseppe
non si usano torcie, meno "quelle della Croce, minore osservante rifor-
avanti gli stendardi, dovendo tutti mato di s. Pietro d'Alcantara; Paci-
portare un cereo acceso; l'altra, che fico da s. Severino, minore osser-
il clero non entra in chiesa, fuor- vante riformato, e Veronica Giulia-
ché nelle basiliche patriarcali , e ni, cappuccina. Questa servirà di
minori, ma staziona da una parte, norma per conoscere in generale
e l'altra lungo il giro della proces- quello di tutte le altre.
sione, dimodoché la parte più rag- Gli alunni pertanto dell' ospizio

guardevole del clero va ad occupar Apostolico di s. Michele, e quelli


,

lofi e A ri CAN
degli oi'ftini aprirono Jn processione. Seguivano immediatamente a que-
A questi tenevano dietro i fVali sti i consiUtatori della congregazio-
della penitenza, detti degli scalzetti; ne de' ss. Riti , tanto regolari , che
gli agostiniani scalzi; i minori cap- prelati, secondo il grado, ed in fine
puccini; i nierccdari della redenzio- gli stendardi de' beati , che doveva-
ne degli schiavi; l'Ordine di s. Gi- no essere canonizzati, colla preceden-
rolamo della congregazione del b. za secondo l'ordine di gerarchia, cioè,
Pietro da Pisa; i minimi di s. Fran- ottenendo il posto più degno quello
cesco di Paola; i fiati del terz' Or- fra i beati dello stesso stato, e ceto,
dine di s. Francesco, conventuali; i che sia stato fondatore, o fondatrice
conventuali minori di s. Francesco; di qualche istituto, a norma del de-
i minori osservanti ; gli agostiniani creto emanato dalla congregazione
romitani; i carmelitani; i servi di de* Riti a* 17 aprile lySy. Si por-
Maria; i predicatori, o domenicani. tano tali stendardi dalle confrater-
in appresso si vedevano i monaci nite a ciò destinate , regolandone i

girolomini , Olivetani , cistcrciensi cordoni quattro distinti soggelti di


vallombrosani , camaldolesi, cassinesi, quel corpo o ceto, cui appartenne
seguiti dai canonici regolari latera- ciascun beato precedendo altri sei,

nesi del ss. Salvatore. Dopo questi con torcie accese. Egli è perciò^ che
veniva la croce del clero secolare, in quest' ultima Canonizzazione del-
ìndi proseguivano gli alunni del l' anno 1889, seguiva lo stendar-
seminario romano, i parrochi, e vi- do della beata Veronica sostenuto
cari perpetui con istole bianche, i dalla compagnia o confraternita di
canonici delle collegiate , basiliche s. Febee da Cantalice; poscia quello

minori, e patriarcali, il clero di s. Gi- del b. Pacifico portato dalla com- ,

rolamo degli schiavoni, di s. Ana- pagnia di s. Antonio di Padova in


stasia, dei ss. Celso e Giuliano, di s.Bonosa ; poi T altro del b. Gio.
s. Angelo in Pescheria, di s. Eusta- Giuseppe della Croce, alzato dalla
chio, di s. Maria in Via Lata, di compagnia del ss. Sacramento della
s. Nicola in Carcere Tulliano, di s. basilica vaticana ; indi succedeva quel-

Marco, Maria ad Martyres^ il


di s. lo del b. Francesco di Geronimo, sos-
camerlengo del clero romano, il clero tenuto dalla compagnia di s. Fran-
delle basiliche di s. Maria Regina Celi, cesco Saverio ed in ultimo quello
,

di s. Maria in Cosmedin, di s. Maria del b. Alfonso Maria de Liguori ve-


in Trastevere, di s. Lorenzo in Da- niva portato dalla compagnia delle
maso, di s. Maria Maggiore, di s. sacre Stimmate, convenendovi la pre-
Pietro in Vaticano, di s. Giovanni in lodata compagnia del ss. Sacramen-
Laterano, tutti colle rispettive insegne, to, a cui avrebbe toccato portare il

tintinnaboli ,
padiglioni e croci. primo stendardo.
Seguiva il tribunale, ossiano i mi- Avanti a ciascun stendardo proce-
nistri civili, e criminali del Cardinal devano, come si disse, sei religiosi in
vicario di Roma , col luogotenente cotta appartenenti alle corporazioni,
civile , ed il prelato vicegerente , i alle quali era addetto il beato, por-
quali erano prima dopo la por-
assisi tando 1« torcie accese, intanto che i

ta ferrea, per • comporre qualunque padri graduati recavano i cordoni


questione, che potesse insorgere uel- di essi , meno quelli del b. Alfonso,
l' ordine della processione. eh* erano sostenuti dal principe di
,,

CAN CAN 29^


Pollica d. Giusep|K; de Liguori, ni- so Pajw ai principi assistenti al so-
pote del l)eat() , e dagli altri proiii- glio, ed il terzo viene da lui porta-
jìoti di questo , o meno quelli della to colla njano sinistra avvolta con
b. Veronica (iiuliani, uno de' quali ricco velo di seta bianca ricamala
si portava da monsignor Mancini, (ce- mentre colla destra va benedicendo il

rimoniere Pontificio, e da Ignazio popolo. S' incamminarono allora con


Giuliani, ambedue parenti della Bea- cero acceso tutti quelli, i quali han-
ta. I padri postulatori della
cin(|ue no luogo nella cappella Pontificia
Canonizzazione , con cero in mano cogli abiti, che rispettivamente as-
seguivano Io stendardo del rispettivo smnono ne' Pontificali, e col seguen-
Beato. te ordine:
In quanto poi all' origine degli I camerieri laici segreti soprannu-
stendardi de' novelli santi ,
per non merarii di spada e cappa, i procu-
interrompere di troppo il racconto ratori di collegio, il p. confessóre del-
della processione , si riporterà al § la famiglia Ponfificia col p. predica-
Vili ed ultimo di quest'articolo. tore apostolico , i procuratori gene-

Mentre si disponeva, e in tal gui- rali delle religioni, che hanno luogo
sa proseguiva processionalmente il cle- in cappella, i bussolanti, i cappellani
ro secolare e regolare, dal Sommo communi e segreti, colle mitre pre-
Pontefice vestito con Falda, amitto, ca- ziose j e triregno Pontificio, avendo
mice, cingolo, stola, piviale bianco for- a fianco il gioielliere di palazzo con
male, e mitra di lama d'oro, s'intuonò abito di spada, gli aiutanti di aimera
nella cappella Sistina l'inno Ave Ma- del Papa, i cappellani comuni, e se-
ris Stella jf per implorare l' interces- greti, il procuratore fiscale, e commis-
sione della Regina de' santi. Bene- sario generale della R. C. A., gli avvo-
detto XIII però, quando nel 1728 cali concistoriali , i camerieri di onore
canonizzò s. Margherita, volle riceve- e segreti, ecclesiastici, i cappellani can-
re all' obbedienza nella cappella Si- tori Pontificii, che interpolatamente
stina i Cardinali, e vescovi ec, pri- cantavano l' Ave Maris Stella. Succe-
ma d' intuonare VAvc Maris Stella, devano i tre canonici delle patriarcali,
e Clemente XI, nel 17 12, si recò in che hanno l' ufficio in cappella di
detta cappella col triregno , ma le- suddiacono , diacono e prete as- ,

vollo neir ascendere la sedia gesta- sistente; i referendarii di segnatura


toria, per assumere la mitra. lu'Ave in cotta , e rocchetto ;
gli abbrevia-
Maris Stella j intuonato dal Pontefice, tori parco maggiore in cotta e
di
come sempre si piatica, venne prose- rocchetto; i votanti di segnatura in
guito anche nella detta ultima proces- cotta e rocchetto, i chierici di ca-
sione dai cantori Pontificii in canto fi- mera in cotta e rocchetto; gli udi-
gurato, e in canto fermo, alternandolo tori di Rota in cotta e rocchetto, coi
per tutta la processione. Indi dal maestro del sacro palazzo; indi due
faldistorio , ove avea orato , ascese cappellani segreti colla mitra, e col
il Papa sulla sedia gestatoria (/^e^/), triregno di uso; il maestro del sacro
assiso sulla quale ricevette dal Cardi- ospizio, l'accolito votante di segna-
nal procuratore della Canonizzazio- tura col turibolo fumante d* incenso
ne due grossi ceri vagamente dipinti, in cotta e rochetto; gli accoliti vo-
ed un altro più piccolo. I primi due tanti di segnatura in cotta e roc-
si sogliono dare per ordine dello stes- cliettb, sostenendo sette candellicri
,, ,

298 CAN CAN


con candele accese, ed aventi in mez- uditori di Rota in cotta e rocchet-
zo r ultimo uditore di Rota , sud- to, inservienti per sostenere la falda
diacono apostolico , vestito di toni- del Papa ; i due Cardinali diaconi
cella, colla croce Papale, assistito da i più antichi, vestiti come i colleghi,
due maestri osliarii, \'irf[a ruheaj il aventi in mezzo il Cardinal diacono,
suddiacono, e diacono, che dovevano che dovea cantare il vangelo e fare
cantare l'epistola, e il vangelo in da ministrante alla messa; 1 due pri-
greco nella messa Pontifici le, vestiti mi maestri delle cerimonie Pontiti-
co' paramenti sacri dei loro rito cie in cotta e rocchetto, mentre gli
avendo in mezzo l' uditore di Rota altri regolavano la processione ; i co-
in tonicella, che dovea fare da suddia- mandanti , ed esenti delle
ulliziali ,

cono nella stessa messa; i padri pe- guardie nobili grande uniforme,
in
nitenzieri della basilica vaticiina, con coi cadetti, e colle guardie, che pre-
pianete bianche, e berrette nere, pre- cedevano, e che circondavano la sedia
ceduti da due fanciulli in cotta, che gestatoria, in cui veniva portato mae-
in segno della loro potestà, portavano stosamente dai suoi palafrenieri, e se-
in mano due lunghe verghe ornate diarii il Sommo Pontefice, il quale sta-
con fiori ; gli abbati mitrati con pi- va sotto nobile baldacchino bianco,
viale bianco, seguiti dal commenda- secondo l' antico rito ad esprimere ,

tore di s. Spirito, e se vi fosse, qui la sua suprema autorità , e la pa-


dovrebbe trovarsi 1* archimandri- storal vigilanza sopra tutta la Chie-
ta di Messina (
qualora sia in sa- sa cattolica. Le aste del baldacchino
cris) , vestito di piviale , e mitra in venivano sostenute a vicenda da quel-
capo; poscia ed arcive- i vescovi, li , che ne hanno 1' onore nella
scovi presenti in Roma, con piviale, processione del Corpus Domini, con
e mitra bianca, i vescovi, ed arcive- piccola varietà ; e due cameiieri se-
scovi assistenti al soglio Pontificio, greti sostenevano ai lati i flabelli.

nonché i patriarchi con piviale , e Precedevano ancora il capitano, e


mitra bianca di tela ; i Cardi- gli ufilziali della guardia svizzera, il

nali diaconi colle dalmatiche bian- cavallerizzo, e foriere maggiore, fa-


che, i Cardinali preti con pianete cendo anche corteggio la guardia
bianche, i Cardinali vescovi suburbi- svizzera cogli spadoni, ed il collegio
carii con piviale bianco, essendo il de* mazzieri.
ricamo più ricco nel piviale di quel- Appresso alla sedia gestatoria,
lo , che dee fare da assistente e , procedevano il decano del tribu-
tutti i Cardinali con mitre in capo nale della rota in cotta e rocchetto,
di damasco bianco. Quindi proce- che dovea custodire la mitra quan-
devano i conservatori del popolo ro- do veniva levata dal capo al Pa-
mano, e il priore de'capo rioni, vesti- pa , in mezzo a due camerieri se-
ti in rubbone nobile, e se vi fosse greti , r archiatro Pontificio , col
il senatore, in questo luogo dovreb- caudatario, ed aiutante di camera
be incedere; ed appresso il principe del Papa colle loro vesti , e cappe
,

assistente al soglio in abito di città rosse, come tutti gli altri cubicularii
con una delle candele accese, di quel- summentovati , ed altri cappellani
le date al Papa nella cappella Sisti- cantori, che cantavano XAve Maris
na, a sinistra del governatore di Ro- Stella.
1119, vicecamerlengo in cappa; i due Finalmente in cappa e rocchetto
,

CAN CAN 299


incedevano i prelati uditore generale commendatore di s. Spirito, l'archi-
della camera, tesoriere, maggiordo- mandrita di Messina , se vi è, ed i

mo, dopo i
e proto nota ri apostolici, padri penitenzieri della stessa basili-
quali generali degli Ordini mendi-
i ca vaticana. La candela, che teneva
canti , che chiudevano sì augusta ed il Papa nella processione, viene con-
imponente processione. Quando vi segnata al cameriere segreto coppie-
sia, prima dei generali ^ procede il re, che la sorregge nel tempo della
reggente di cancelleria, ed ancora, funzione. Seduti già i Cardinali nei
quando vi erano, l'uditore delle con- sedili del vasto semicircolo , e tutti
traddette, il correttore delle lettere gli altri nei loro posti, mae-
uno dei
apostoliche, il presidente del piom- stri di cerimonie conduce innanzi il
bo, e il giudice delle confidenze trono Pontifìcio il Cardinal procu-
che v' intervennero nel 1 7 1 2 nel- ratore della Canonizzazione, avendo
la Canonizzazione celebrata da Cle- alla sua
sinistra 1' avvocato concisto-
mente XI. riale che deve fare la solenne po-
,

In tal guisa viene portato il Som-' stulazione. Questi genuflesso cogU ,

mo Pontefice tra il giubilo, e la ve- altri colleghi avvocati concistoriali,


nerazione de' romani, e degli esteri che gli fanno corona , o ciicolo, fa
dalla cappella Sistina alla basilica va- a nome dello stesso Cardinale l'istan-
ticana ,
passando in mezzo a tutto za al Papa, acciò si degni ascrivere
il clero schierato pel giro della pro- al catalogo de' santi, i beati de' quali
cessione. Fuori della porta maggiore, deve farsi la Canonizzazione , colla
è ricevuto dal capitolo di s. Pietro, seguente formula : >s Beatissime Pa-
che poi in alcuni palchi presso la » ter R.mus d. Cardi nalis N. hic
confessione assiste alla Canonizzazio- »> praesens instanter petit per Sancti-
ne, secondo il disposto di Benedetto » tatem vestram catalogo sanctorum
XIV. E mentre il Papa entra nel » D. N, J. C. adscribi, et tamquam
tempio, i cantori di esso cantano il *» sanctos ab omnibus Christi fide-
versetto : Tu es Petrus ^ etc. Perve- »> libus pronuntiari venerandos bea-
nuto poi avanti la cappella, in cui « tos N. N. ".
è esposto il ss. Sacramento, scende A qqesla istanza risponde in no-
dalla sedia gestatoria, e levatasi la me di sua Santità il prelato segre-
mitra,dopo breve orazione, ascende tario de' brevi a' principi, recatosi a
nuovamente sulla sedia, e ripresa la tal effetto sul ripiano del trono, vesti-
mitra, viene trasportato nel gran to di cappa e rocchetto ec, col dire
circolo preparato per la solenne fun- essere ben noti i meriti di que' beati,
zione avanti la confessione, od alta- e le loro virtù, ma trattandosi di
re Papale. Scende qui nuovamente dover decidere intorno ad un affare
dalla sedia, passa ad orare genuflesso sì rilevante, esortarsi gli astanti ad
sul faldistorio, e recandosi al mae- implorare su ciò il divino aiuto col-
stoso suo trono, quivi riceve gli omag- r invocare 1' intercessione della b.
gi della consueta ubbidienza, con Vergine , de^ ss. apostoli Pietro e
ammettere al bacio della mano, sot- Paolo, e di tutti gli altri santi.
to r aurifrigio del manto, i Cardina- Ricevuta questa risposta, il Car-
li, al bacio del ginocchio i patriar- dinal procuratore ritorna al suo luo-
chi, arcivescovi e vescovi, ed al ba- go, ed il Papa si genuflette al piano
ck) del piede gU abbati mitrati, il del soglio sul faldistorio. Incomin-
3oo CAN C/VN
ciano due cantori Pontilkii l'into- minata in canto figurato la prima
nazione delle litanie de* siuiti , nel strofa . Allora risale sul trono , e
qual temjK) tutti stanno genuflessi, finito r inno, e cantato da due so-
e rispondono sino all' ultimo ver- prani il versetto, E/nìtteSpìrìturn, etc,
setto dell* yJgnus Dei. Terminate le assistendo due votanti di segnatura
litanie, si alzano tutti in piedi, te- in ollicio di accoliti coi candellieri
nendo ancora ciascuno il cero ac- innanzi ai gradini del trono, il Pa-
ceso,compreso il Papa, il quale po- pa recita l'orazione : DeiiSj qui cor-
nendosi a sedere sul trono, siedono da fìdelium, etc. Riflette il citato
tutti gli altri, restando in piedi al Cardinal Cajetano, Ord. Roni. t. II,
termine de' gradini del trono il Car- cap. 1 15, p. 12 2, che questo stesso
dinal procuratore, il quale di nuo- rito di far prima orazione in silen-
vo, per mezzo dell' avvocato conci- zio , ed indi cantare l' inno dello
storiale,replica la menzionata for- Spirito Salito nelle Canonizzazioni,
mula, e più istantemente rinnova la si osservò anche nell' antica disci-
preghiera al Pontefice , coli' espres- plina.
sione insUtnter, et iiistantius , allin- Assiso nuovamente il Pontefice
eile si degni venire alla Canonizza- nella sua sedia al trono, torna la
zione. terza volta alla presenza di lui il

A questa iterata istanza nuova- Cardinal procuratore coli' avvocato


mente risponde il segretario de' bre- concistoriale, assistiti, come le alti*e

vi a' principi, che penetrata la San- volte, da un maestro di cerimonie,


tità Sua della grandezza dell'azione, ed ivi l'avvocato con maggior ca-
cui deve celebrare, vuole che quel- lore prega il Papa, perchè si degni
r ecclesiastico consesso con nuove celebrare la sospirata Canonizzazione,
preghiere invochi lume dello Spi-
il ripetendo la stessa formula detta
rito Santo, dal quale, come fonte nelle altre due volte, e servendosi
di luce e santità, derivar deve sì delle espressioni, instanter ^ instan-
importante determinazione. Ritirati- tiuSj et instantissinic . Risponde a
si pertanto dal soglio il Cardinal questa terza supplica il segretario
procuratore, e l'avvocato, il Sommo de' brevi a' principi, che sua San-
Pontefice deposta la mitra, si genu- tità, conoscendo essere cosa grata
flette al faldistorio , ed il Cardinal a Dio la richiesta Canonizzazione,
primo diacono , il quale lo assiste vuole finalmente pronunziare la de-
alla destra, avvisa tutti, che faccia- finitiva sentenza, e ciò detto, si ri-

no orazione, dicendo ad alta voce: tira il prelato al suo posto. Allora


Orate. Pregano tutti genuflessi in alzatisi in piedi i Cardinali , e gli

silenzio, finche il secondo Cardinale altri tutti del sacro consesso, il Som-
diacono, che sta alla sinistra del mo Pontefice tenendo la mitra in
Papa, alzatosi in piedi, dice agli a- testa, e sedendo al suo trono , con
stanti : Levate ^ onde tutti sorgono in quella potestà divina, a cui ubbi-
piedi. Allora il Pontefice, servito al so- discono le nazioni, pronunzia dalla
lito dai due patriarchi, o digniori ve- sua cattedra apostolica, come dot-
scovi assistenti con libro, e candela ac- tore e capo della Chiesa universale,
cesa, intuona l'inno: J^eni^ Creator la gran sentenza della Canonizza-
Spiritus, ed indi di nuovo genu- zione dei beati, dichiarandoli santi,

flette, fiuché dai cantori ne sia tcr- colla seguente formula: « Ad ho-
,

CAN CAN 3of


noivm sancte et individnnp Tri- « nirm, vcl plura , publicum , seu
nitatis, ad exaltationcm fìdci ca- « publica , instrumentum , vcl in-
iholicoR, et christianre rcligionis w si rumenta confìciant , ad jX3rj>C"
augmentiim, auctoritate Domini « tuam rei memoriam ". Risposto
nostri Jcsii Christi, Ijeatorum A- dal decano , o più anziano di que-
postoloriim Petri et Pauli, ac sto collegio de' protonotarii : Confi-
nostra, matura deliberationc pra3- cìcmuSy si volta ai camerieri segreti,
habita, et Divina ope sajpius im- che sono vicini al soglio e chia- ,

plorata, acde venerabili um fra- mandoli in testimonio , dice loro :

triim nostrorum S. R. E. Car- Vobis testibus.


dinalium, patriarcliarum, archie- Ciò fatto, deposta dal Papa la
> piscoporum, ej^iscoporum in urbe mitra, ed esibitogli al solito il libro,
> existentium Consilio, beatos N. N. intuona l' inno Te Dcuni , che vie-
' Sanctos, et Sanctas esse deccrni- ne proseguito in canto figurato dai
» mus, et defini mus, ac Sanctorum cantori della cappella Pontificia, in
» catalogo adscribimus ; statuentes rendimento di grazie a Dio. Appe-
» ab Ecclesia universali eorum me- na il Pontefice ha intuonato tal in-
moriam quolibet anno, die eorum no, suonano le trombe delle guar-
natali, nempe beati N. die etc. die nobili, e prima suonavano quelle
pia devotione recoli debere , in del maestro del sagro ospizio, quin-
nomine Pa -^ tris, et Fi -^ lii, di quelle della milizia urbana o ,

et Spiritus-^ sancii. Amen". capotori del popolo lomano. Ad un


Pronunziata così la sentenza, l'av- tempo le campane della basilica va-
vocato concistoriale a nome del Car- ticana col loro festoso suono annun-
dinal procuratore, rende le dovute ziano al pubblico la già seguita Ca-
grazie a Sua Santità, con supplicar- nonizzazione , facendo eco il rim-
la umilmente a decretare, che ne bombo de' tamburi, ed il fragore
vengano spedite le lettere apostoli- de'mortari nelle vicinanze del tem-
che, dicendogli: >» Beatissime Pa- pio, lo sparo delle artiglierie di Ca-
y>ter, idem reverendiss. D. Card. N. stel s. Angelo, ed il suono delle
» hinc praiscns acccptat proniinlia- campane di Campidoglio, e di tutte
« tionem a Sanctitate vestra factam, le chiese di Roma , che prosieguo
f* eidem gratias agit, ac enixe sup- per lo spazio almeno d' un ora. Cosi
9» plicat, ut Sancii tas vestra super si annunzia all'alma Roma la spi-
w Canonizatione eadem litteras apo- rituale allegrezza, ed il trionfo di santa
>3 stolicas dignetur decernere ". A Chiesa nella esaltazione all' onore
questa supplica risponde il Papa col- degli altari dei nuovi santi, co' quali
la parola : clecèrnimus. Sale allora si accrescono in cielo i nostri inter-
al trono il Cardinal procuratore, e cessori presso la divina miseiicor-
gli bacia la mano, ed il ginocchio, dia,come si esprime la riferita for-
e r avvocato alzatosi in piedi, rivol- mula di sentenza.
to ai protonotarii apostolici, li pre- 11 primo di tutti , che invoca i

ga a rogere Canonizza-
l'atto della canonizzati col titolo di santi , è il

zione nel seguente modo: » llogan- primo Cardinale diacono, dappoiché


« tur omnes pi'otonotarii , et nota- terminato il Te Deum^ irituona egli
« rii hic pracsentes , ut super hu- il versetto: Orate prò nobis, sancti
« jusmodi Caiioiiizationis aclu u- N, IV. y rispondendosi dai cantori Ut :
,

3o2 CAN CAN


(lìgtii efficiamur proniìssionihiis Chri- medesimi, secondo che sicno i Ca-
stì. Indi il Cardinal diacono, che nonizzati o marliii o confessori, se-
dee cantare il vangelo, recalosi nel condo che sia festivo o meno il
piano del soglio alla sinisti-a del Pon- giorno in cui si celebra la Cano-
tefice, che sia in piedi, canta il Con- nizzazione, si parla al § Vili verso
fiteor, aggiungendovi dopo l' invo- il fine del numero 8.
cazione de' ss. Apostoli , i nomi de' Non fa qui duopo esporre le ce-
nuovi santi. In questo mentre 1* u- rimonie della gran messa Pontifiade,
ditore di Rota suddiacono, termina- che si descriveranno all'articolo Cap-
ta la confessione, si presenta innan- pelle Pontificie (ì^edi) , dappoiché
zi al trono colla croce, ed il Pon- questo Pontificale non di (ferisce dal
tefice sLindo ancora in piedi fa l'as- consueto, se non in tre particolari
soluzione, e dà la benedizione al circostanze, cioè, che in esso Si uni-
popolo , con aggiungere anch' egli sce con unica conclusione la ora-
neir orazione deprecatoria , Precibus, zione propria de' santi novelli ( la
et mentis b. Marine, etc. , dopo i quale anticamente si componeva dai
nomi de' ss. apostoli Pietro e Paolo, Papi , come l' ufficio era compilato
quelli de* beati dianzi ascritti nel dai Cardinali) con quella della mes-
catalogo de* santi. sa corrente in quel giorno ; che do-
Qui ha termine l'essenziale della po cantato il vangelo tanto in idio-
solennità della Canonizzazione , non ma latino che greco, suole il Pon-
essendo necessario, che il Pontefice teficepronunziare un' omelia su tale
canti poscia la messa, anzi non funzione, encomiando le virtù dei
mancano recenti esempii de' Papi novelli eroi della Chiesa da lui ca-
che hanno celebrato la Canonizzazio- nonizzati. Dopo la omelia il Cardi-
ne senza cantare là messa la quale , nal vescovo assistente pubblica l'in-

venne cantata, o celebrata bassa dal dulgenza plenaria a quei , che sono
Cardinal decano del sagro Collegio, presenti alla funzione , e 1' altra di
o da altro Cardinale. Clemente XII sette anni, ed altrettante quarantene
nel 1737 celebrò nella basilica late- a quelli , che visiteranno i sepolcri
ranense la Canonizzazione di quattro de' nuovi santi nell'anniversario delle
santi, ma essendo affatto cieco assi- feste stabilite nella formola e decreto
stette alla funzione, e pel Cardinal deca- della Canonizzazione. Finalmente la
no egualmente impotente, cantò messa terza circostanza particolare di que-
il Cardinal Ruffo sotto- decano. Nul- sta messa è, che nell'offertorio, il

ladimeno è consuetudine, che a mag- quale cantasi in contrappunto, si pre-


gior solennità celebri lo stesso Pon- sentano al Pontefice delle oblazioni^
tefice. Qualora canti la messa , di- delle quali parleremo al seguente
sceso dal trono, si reca ad altro più § VI. Però nel caso, eh' egli non fa-
piccolo senza baldacchino dalla par- cesse il Pontificale, gli vengono pre-
te dell' epistola, ove, deposta la mi- sentate terminata la Canonizzazione.
tra, intuona terza. E mentre questa Eseguite tutte le oblazioni, i can-
viene proseguita dai cantori, recita tori cantano un mottetto proprio del-
sotto voce le preci stabilite per la la funzione , e prosiegue il Papa la
preparazione messa, intanto
della messa colle solite cerimonie. Asceso
che viene vestito de' nobili paramen- in sedia gestatoria col triregno in
ti. Del colore però dei paramenti testa, dal Cardinal arciprete della
-

GAN can 3o:5

basilica gli viene presentato in nna ni di ceri, di pani , di Ixiriletti di


borsetta ricamata d'oro, il solito vino, e talvolta anche di tortore ,

presbiterio , consistente in venticin- colombe, ed altre sorta di uccelli.


que giulii antichi, come fa ogni vol- Sebbene i postulatori sieno quelli ,
ta, in cui celebra il Pontificale. che rassegnano le oblazioni tutta- ,

Nella Canonizzazione fatta dal re- volta l'onore della presentazione è


gnante Pontefice si aggiunse altra devoluta, oltre al Cardinal procura-
augusta funzione qual è quella della tore, ai Cardinali della congregazio-
solenne benedizione dalla gran log- ne de' ss. Riti, cioè a tre di loro in
gia della basilica vaticana, perocché ciascuna causa , vale a dire ad un
essendo concorsi a Roma gran nu- Cardinale vescovo, ad un Cardi-
mero di foraslieri per godere del re- nale prete, e ad un Cardinale dia-
ligioso sorprendente spettacolo della cono di detta congregazione. Non
Canonizzazione , bramosi com' erano essendovi tanti Cardinali vescovi
di vedere anche l'altro della solen- quanti sono i santi, si sostituisco-
ne benedizione, il Pontefice sebbene no altrettanti dell' ordine de' preti,
ciò non si fosse praticato nelle an- e mancando al numero necessario
teriori Canonizzazioni , si determinò quelli della congregazione de' Riti, si
a compiacerli , per rendere la fun- suppliscein primo luogo co' Cardi
zione vieppiù solenne. 11 Cardinal naU più anziani del sacro Collegio.
vicario ne diede avviso al pubblico Compete questo diritto principalmen-
con una notificazione , prevenendo te a' Cardinali de' Riti , i quali ora
dell' indulgenza plenaria, che avreb- privativamente esaminano le cause
bero acquistato i fedeli, i quali con- di beatificazione, in memoria dell'an-
fessati, e comunicati fossero presenti tica disciplina suaccennata, per la qua-
alla suddetta benedizione. Laonde le rimettendosi , dopo l' esame della
dopo il Pontificale, colle soUte for- Rota, la discussione di queste cause
malità , fu portato il Pontefice re- a tre Cardinali, cioè ad un vescovo,
gnante in sedia gestatoria sulla gran ad un prete, e ad un diacono, spetta-
loggia vaticana, ove comparti la so- va per ciò ad essi come a giudici l'onore
lenne benedizione a numerosissimo nella Canonizzazione di presentare
popolo, dando termine con essa alla le oblazioni al Pontefice. V. il Rocca,
funzione. A maggior letizia delle Ca- ed Lamberti ni.
il

nonizzazioni celebrate da Pio VII e Preparate innanzi la funzione so-


Gregorio XVI vollero questi due
, pra più mense le suddette oblazioni,
Pontefici, che nella sera di quel gior- si portano al trono Pontificio pro-
no avesse luogo la doppia illumina- miscuamente dai postulatori, e dai
zione a lanternoni, ed a fiaccole, del gentiluomini dei Cardinah, di modo
colonnato, facciata, e cupola vaticana. che ognuno de'Cardinali è preceduto
da due de' suoi gentiluomini, ed è
§ VI. Oblazioni, diesi fanno nella seguito da due religiosi, ossieno in-
Canonizzazione , ordine con cui dividui di quel ceto, cui appartiene
si eseguiscono, e loro significato. ilsanto per cui si fa l' oblazione.
Ciascuno sostiene la sua offerta colle
Giunto che sia il Pontefice al- mani coperte da piccola tovaglia
l' offertorio, si fanno ad esso dai po- bianca, il che viene eseguito col
stulatori di ciascun santo le oblazio- seguente ordine. Precedono a tutti
3o4 GAN CAN
d ne mazzieri, da un ninestro
seguiti no, si pongono in ginoediio al-
di cerimonie, succedono due genti- le due estremità del medesimo ,

luomini del Giixlinal vescovo C(m <lirigendo l'ordine delle oblazioni i

due grossi ceri di sessantii libbre maestri di cerimonie. Ascendono


1' uno, elegantemente dipinti coli* ef- (juindi al trono il Cardinal procu-
fìgie del santo, cui spetta quell'obla- ratore, e i duo gentiluomini col
zione. Li segue il Cardinal vescovo cereo grosso, che il Cardinal vescovo
più anziano, alla cui sinistra è il presenta al Papa, baciandogli la ma-
Cardinal procuratore della Canoniz- no. Il Pontefice pone la mano sopra
zazione con altro maestro di ceri- quosto primo cereo in segno di ac-
monie, che li assiste; appresso ven- cettazione, ed un cerimoniere lo
gono due religiosi graduati dell'Or- consegna al gentiluomo, che lo ha
dine del santo, il primo de' quali è portato, il quale dopo aver baciato
il postulatore della causa, oppure, il piede di Sua Santità, lo riporta
nel caso clic il Santo non appar- alla mensa. Collo stesso metodo si

tenga ad Ordine regolare due di- , presenta dal Cardinal vescovo V altro
stinti soggetti di quel ceto, cui spetta cereo al Papa, e dopo avergli ba-
la postulazione della causa. L'uno ciato il ginocchio, scende dal trono,
di essi porta un cereo piccolo, e e si restituisce al suo posto. Dopo
l'altro una gabbia di bella forma di ciò Cardinal procuratore della
il

dipinta e dorata, con due colombe. Canonizzazione, preso dalle mani


Dipoi succedono due gentiluomini de' religiosi l'altro cereo piccolo, lo
del Cardinale dell' ordine de' preti, offre al Pontefice, baciandogli pari-
con due pani l' uno dorato, e l'altro menti la mano. Consegnato questo
inargentato, collo stemma Pontifìcio al maestro di cerimonie, il religioso
in ambedue, isono collocati
quali bacia il piede al Papa, e, ripreso il

su due piatti di legno inargentato cereo, lo riporta alla credenza. Pre-


co' suoi piedi. Appresso ai detti due senta quindi lo stesso Cardinal pro-
gentiluomini procede il Cardinale tettore la gabbia delle colombe,
prete, a cui sono addetti, ed il Car- baciando al Pontefice la mano, e il
dinale è seguito da due religiosi ginocchio destro, e poscia il religioso
dell' Ordine del Santo, ovvero da due gli bacia il piede , e porta alla

soggetti spettanti al ceto di lui, uno mensa la detta gabbia. Colle mede-
dei quali portaun cereo piccolo, e l'al- sime cerimonie il Cardinal prete,
tro una gabbia con entro due tor- asceso alla destra del Pontefice, pre-
tore. Seguono quindi i due genti- senta prima il pane dorato, poi
luomini del Cardinale diacono con , l'altro inargentato, portati dai suoi
due barili col vino, uno dorato, gentiluomini. Bacia egli la mano al
r altro inaigentato decorati dello
, Papa, e i gentiluomini gli baciano
stemma Pontificio. Poscia vengono il piede. Ritiratosi al suo posto il
il Cardinale, e finalmente altri due Cardinal prete, il Cardinal procura-
religiosi,o soggetti appartenenti al- tore offre al Pontefice il cereo pic-
l'Ordine del Santo, ovvero i parenti colo, e poi la gabbia delle torto-
del medesimo, l'uno con cereo pic- re, baciandogli la mano, e il gi-

colo, l'altro con gabbia contenente nocchio, e i religiosi, che portavano


diverse specie di uccelli. le dette cose , baciato il piede le ,

I mazzieri appena giunti al tro- riportano alla credenza. Ascende


,

CAN CAN 3o^


allora al trono il Cardinal diacono, doti nel tempo del divin sacrifizio»
col solito inchino, e col bacio della come prefigurate già dalla legge
mano , e preso dal gentiluomo il mosaica. E non solo si offrivano
bariletto dorato, lo presenta al Pa- nella messa il pane, o farina, ed il

pa , offerendogli poscia 1' altro inar- vino per 1' uso del sacrifizio , ma
gentato . Riportati sono ambedue ancora molte altre cose di valore
alla credenza dai due gentiluomini, pel sostentamento de' sacri ministri.
dopo che abbiano baciato il piede Da ciò trasse il nome di offer-
a Sua Santità. Ritiratosi il Cardinal torio quella parte della messa , che
diacono, il Cardinal procuratore, ri- segue alla professione di fede do-
cevuti successivamente dai religiosi po il vangelo. In progresso di
il cereo piccolo, e la gabbia degli tempo incominciò a variarsi il co-
uccelli, presenta l'uno e poi l'altra, stume delle oblazioni, sostituendo
baciando nella prima oblazione la i fedeli ai commestibili il denaro,
mano al Papa, e nella seconda il in mantenimento de' ministri del
ginocchio. santuario. denaro era consegnato
Il

Partiti dopo il bacio del piede i in mano del sacerdote, o posto


due ultimi religiosi, il Cardinal pro- nella cassetta , che a tal effetto era
curatore non parte ma rimane ivi , situata innanzi le confessioni , ossia
per presentare le altre consecutive sepolcri de' martiri. Si fecero poi le
oblazioni; dappoiché tante volte si oblazioni di pane, vino, olio, cera,
presentano al Pontefice i descritti e denaro a' piedi del Pontefice, so-
doni, quanti sono i Santi canoniz- pra l'altare nel giorno di Pasqua, e
zati. Per la qual cosa, quando sta negli altri giorni, in cui egli celebrava
per finire la prima presentazione, o al Lateiano, o al Vaticano, come
s' avviano al soglio altri tre Cardi- ancora nelle chiese stazionali, e nelle
nali, vescovo, prete, e diacono, pre- ordinazioni. Anche a nostri giorni si
ceduto ciascheduno, come si è det- offi'Ono i ceri nell' amministrazione
to, da due gentiluomini, e seguito del battesimo, e della confermazio-
da due religiosi, o soggetti, spet- ne, nell'ordinazione de' sacerdoti , e
tanti alla causa dell'altro Santo, coi nella consacrazione de' vescovi, ed
medesimi doni. Presentano i detti in queste ultime si aggiungono ì

Cardinali le offerte portate dai loro pani, e i barilozzi di vino, per al-
gentiluomini, e il Cardinal procura- ludere ai santi in cielo, che come
tore offre le altre, sostenute dai re- abbiamo dall'Apocalisse, 20. 6, Erunt
ligiosi. Terminate tutte le oblazioni, sacerdotes Dei, el Christi. Alle obla-
prosiegue Papa il la messa colle solite zioni però nella Canonizzazione dei
cerimonie, come si disse superior- Santi, per antica discipfina, conte-
mente. stata da Pietro Amelio, nell' Ord.
In quanto poi all'origine e signi- Rom. Mabillon, si offrono
presso
ficato delle oblazioni, tutti sanno al Pontefice il pane, il vino, le tor-
che questo rito rimonta ai primi tore , le colombe , ed alcun' altra
tempi della Chiesa. Corsero a' piedi specie di uccelli, per simboleggiare i

degli Apostoli i primi cristiani a mistici significati in tali cose con-


recar loro il prezzo delle proprie tenuti, e tutti allusivi alle virtù
sostanze ; ed i fedeli continuarono esercitate dai novelli Santi.
ne' primi secoli le oblazioni a'sacer- Molti sono gli autori, che trat-

VOI. VII. 20
3o6 CAN CAN
lano delle oblazioni nelle Canoniz- vozione, della carità, e della com-
zazioni , le quali si credono fatte punzione, sino all'eroismo esercita-
con solennità maggiore dopo l'anno te.Però alle oblazioni del vino han-
iSgo, in cui Bonifacio IX ascrisse no supposto taluni dover andar uni-
al numero de' Santi la b. Brigida, ta quella dell'acqua, come espressi-
come osserva il Memmi, nel Sa- va figiu-a delle tribolazioni , e degli
cm rito di canonizzare i Santi ^ affanni,compagni della santità. Il
pag. 123. Che anticamente si fa- perchè anche con questa oblazione
cessero delle altie oblazioni, lo ri- viene simboleggiata la gran virtii
caviamo da questo , che al detto de' Santi, nel superare tutte an- le

Bonifacio IX si offrirono » Una gustie, per le quali dovettero ne-


)> pintola de amo valoris C. du- cessariamente passare, senza perdere
>» catorum , et unus vitulus , vi- nulla della loro sofferenza e carità.
». gintiquatuor cappones, vigintiqua- Per altro la cerimonia si restringe
» tuor pulii, vigiutiquatuor colum- al solo vino, e non altro, che que-
»> bi duo barilia vini, " e ad
,
sto viene contenuto nei bariletti of-
Eugenio IV nel i44^ P^^' ^^ Ca- ferti.

nonizzazione di s. JNicolò da To- Alle oblazioni predette aggiun-


si

lentino, Tennero ofiferti: » duo ca- se quella di due tortore, e due


» di vini Falerni ,
plures phasia- colombe, nella Canonizzazione di
» ni, pulii, gallinae, anseres , tur- s. Brigida, alle quali poi si unirono
» tures , coturnices , et vitula u- anche altri piccoli uccelli di varie
» na ". Però dai piimordii del specie. Ma Benedetto XIII, consi-
XVI secolo in poi, nuli' altro suole derando non essere queste uniformi
formare l'oblazione nelle Canoniz- alla più rehgiosa disciphna della
zazioni , se non le cose di sopra Chiesa, e non ignorando essere sta-
enumerate. te disapprovate dal ven. Cardinal
Sul mistico significato delle obla- Tommasi, ora beato, peritissimo nei
zioni, ci limiteremo a dire, che i sacri riti, non volle riceverle nella
cerei indicano come le virtuose a- prima Canonizzazione da lui fatta di
zioni de'nuovi Santi furono poste otto santi nella basilica vaticana in
dal Papa nel candelabro, affinchè sul finire del 1726. Neppure Bene-
illuminino collo splendore delle lo- detto XIV volle queste oblazioni
ro gesta tutti i fedeli . Il pane ,
nella Canonizzazione, che fece di cin-
simbolo d'ogni sorta di cibo, fa in- que santi nel 1746, e permutoUe
tendere ogni sorta di virtù prati- invece in due altri piccoli cerei ,
cate dai Santi per giungere alla siccome ha praticato il regnante
gloria. Il vino, espressivo simbolo Pontefice memorata Canoniz-
nella
della grazia santificante, ci dà ad zazione de' 26 maggio iBSg.
intendere essere stata questa dai Comunque in alcune Ca-
siasi,

Santi abbondantemente conseguita, e nonizzazioni sono offerte le tor-


si

mantenuta ne' loro cuori, ed ancora tore , come simbolo di fedeltà , in


in lode a Dio, perchè i canonizzati contrassegno di quella prestata a
uniti già in terra con la vera vite, Dio dai santi, non allontanandoli
cioè Cristo, hanno reso a lui quel gran da esso né le angustie, né la fame,
frutto, eh' egli desiderava dai pal- né la nudità, né le persecuzioni.
miti di essa, cioè il vino della di- Le colombe, come simbolo della pa-
CAN CAN 3o7
ce, dell* unione, divengono figura § VII. Catalogo dei Santi dai Ro-
della per essere la colom-
carità; e mani Pontefici solennemente ca-
ba stata foriera dipace dopo l' u- nonizzati , e di cui si hanno in-
iii versale diluvio , vennero offerte le contrastabili prove,
cominciando
colombe per significare eziandio la da Papa Giovanni detto XV ,

implacabile guerra del mondo ter- XVI, fino al regnante Gregorio


minata dai santi e l'eterna pa- , XVL
ce, di che godono in cielo. Le co- DA Giovanni XV detto XVI.
lombe sono inoltre simboli del Pa- S. Uldarico vescovo, l'anno 993.
racielo Signore, e ci ricordano, che S. Arduino, prete di Rimini.
i canonizzati furono tempio vivo DA Gregorio V.
dello Spirito santo, ed appieno ar- S. x\dalberto, vescovo e martire,
ricchiti de' suoi sette doni. Nelle di- nel 997.
verse specie di uccelli viene final- DA Giovanni XX.
mente simboleggiata la brama avu- S. Adalardo abbate, l'anno io3o.
ta dai Santi delle cose celesti , sol- da Benedetto IX.
levandosi sempre in alto per mezzo S. Stefano I, re d' Ungheria, Tanno
della considerazione delle divine co- io36.
se, come appunto gli uccelli abban- S. Emerido, figlio del medesimo,
donando la terra, vanno ad innal- nello stesso anno.
zarsi in un più puro elemento. Per S. Simone monaco, l'anno 1042.
la quale, ed altre ragioni , talvolta S. Simone Armeno, anacoreta.
si aprirono dal maestro di cerimo- DA Clemente II del io46.
nie le gabbie, o canestrelli degli uc- S. Viborada, vergine e martire.
celli, e si lasciarono volare, come si DA s. Leone IX.
fece nelle Canonizzazioni di s. Die- S. Gerardo vescovo, l'anno io5o.
go, di s. Giacinto, e di s. Carlo S. Wolfango vescovo, l'anno io52.
Borromeo. Tale costume fu però abo- S. Erardo, l'anno suddetto.
lito come quello, che cagionava con- S. Urio, monaco, e compagni, Tan-
fusione nella moltitudine desiderosa no io53.
di prenderh. In somma tutte le det- S. FeUcita, vergine.
te offerte rappresentano le virtù pra- S. Gerando, vescovo.
ticate dai canonizzati , che imitate DA Alessandro II.

da noi meriteranno di esser com-


ci S. Arialdo martire. Tanno 1067.
pagni loro nella gloria beata del cie- da s. Gregorio VII nel iO'f3.
lo. Ma per un dettaglio erudito S. Giovanni, abbate.
delle oblazioni , e dei loro diversi DA Vittore III del 1086.
significati, si vegga il Amici,
citato S. Alferio,monaco.
// Sacro Rito della Canonizzazio- DA Urbano II.
ne, ec;, pag. 39 e seg. Non è poi S. Erlembaldo, Tanno 1095.
a tacersi, che il rito delle obla- S. Attilano vescovo. Tanno 1098.
zioni , ricevute da Alessandro Vili S. Mamiliano, vescovo.
nella Canonizzazione celebrata nel DA Pasquale II.

1690, venne egregiamente espres- S. Guiberto, nel 1099.


so in basso rilievo nel suo monu- S. Pietro vescovo, nel ilio.
mento sepolcrale nella basilica va- S. Gottardo, vescoTo.
ticana. S. Angilberto.
, .

3o8 CAN CAN


DA Calisto II nel 1119. ma dalla bolla di sua Canoniz-
S. Bertoldo, vescovo. zazione si rileva, che piuttosto Cle-
S. Ugone, abbate. mente III lo elevò all' onore de-
DA Innocenzo IL gli altari.

S. Ugone vescovo, nel 1 1 34- . Ubaldo vescovo, Tanno suddetto.


S. Godeai'do, nel 1 1 38. Giovanni Gualberto, Tanno i igB.
S. Petronio, vescovo. . Berwardo, Tanno suddetto.
S. Giusto, vescovo. Silvano.
S. Sturmio, abbate di Fulda , , nel Gauchiero, canonico di Limoges.
1139. Bernardo, vescovo.
DA Celestino II del ii43. Geraldo, abbate.
S. Ottone, monaco e vescovo. DA Innocenzo III.
S. Con-ado vescovo, che altri voglio- Omobono, nel 1198.
no canonizzato da Calisto II. Cunegonda, imperatiice, nel 1200.
DA Eugenio III. Guglielmo, duca d'Aquitania, nel
S. Enrico I imperatore, nel 11 52. 1202.
DA Alessandro III. Vulstano vescovo, nel i2o3.
S. Eduardo, re d' Inghilterra nel , Procopio abbate, nel i2o4-
1 161. Gilberto, nel 1 2 1 1

S. E lena, vedova e martire, nel


64. 1 1 DA Onorio III.
S. Bernardo abbate, nell'anno sud- Guglielmo vescovo, nel 1 2 1 8.
detto. Willelmo abbate, nel 1224.
S. Canuto, re di Danimarca , nel Guglielmo, canonico regolare, nel
1168. 1224.
S. Tommaso, vescovo e martire, nel Lorenzo vescovo, nel 1226.
1 173. Ugone, monaco e vescovo, nel
S. Teobaldo, eremita. 1226.
S. Giovanni Meda. Geltrude, vergine.
S. Caldino, vescovo, e Cardinale. Guglielmo, arcivescovo di Yorck.
S. Davino, armeno. DA Gregorio IX.
S. Guglielmo, eremita Francesco d'Assisi, nel 1228.
Il Castellini, nel suo indice delle Virgilio vescovo, nel i23o.
Canonizzazioni, vi aggiunge i ss. Antonio di Padova, nel 1282.
Guarino Cardinale e Galgano Domenico, nel i2 33.
eremita. Elisabetta, o Isabella regina d'Un-
DA Lucio III. gheria, nel 1235.
S. Brunone vescovo, nel 1182. DA Innocenzo IV.
DA Clemente III. Guglielmo, vescovo di s. Brieu,
S. Ottone vescovo, nel 1 1 89. nel 1247-
S. Stefano di Mureto, Tanno sud- Edi mondo vescovo, nel 1248.
detto, Pietro martire, nel i2 53.
S. Rodosindo, vescovo. Stanislao, vescovo.
DA Celestino III. DA Alessandro IV.
S. Pietro vescovo, Tanno 1191. Chiara vergine, nel I255.
S. Ladislao, re d'Inghilterra, Tanno Colombano, abbate.
stesso. DA Urbano IV.
S. Malachia arcivescovo, nel 1192, Riccardo vescovo, nel 1261.
,.

CAN CAN 309


DA Clemente IV. Accurso e Adiuto dell'Ordine dei
Edwige , duchessa di Polonia ,
minori, nel 1482.
l'anno 1267. Bonaventura, vescovo e dottore,
DAL B. Gregorio X
del 127 i. r anno stesso.
Leone, vescovo. Alberto carmelitano.
Francesca Piacentina. DA Innocenzo VIII.
DA Bonifacio Vili. Leopoldo duca d' Austria net
, ,

Luigi IX, re di Francia, nel 1297. i485.


DA Clemente V. DA Giulio II.
Pietro Morone, o Celestino V, ss. martiri Giovanni Benedetto
,

nel i3i3. Matteo, Isaac, Cristino, Atanasio,


DA Giovanni XXII. Lorenzo, Rogumilio e compagni,
Luigi vescovo, nel i3i7. camaldolesi.
Tommaso vescovo, nell' anno sud- DA Leone X.
detto. Brunone, nel i5i4-
Tommaso d'Aquino, nel i323. Francesco di Paola, nel i5i9.
DA Clemente VI. Casimiro, re di Polonia, nel 1 52 1

Roberto abbate, nel i347. Leone, vescovo.


Ivone prete, nel i347. DA Adriano VI.
DA Urbano V. Bennone vescovo, nel i523.
Eleazaro Sabrano, nel i36g, zio Antonino vescovo, nel medesimo
del Papa. anno.
DA Urbano VI. Famiano, confessore.
Caterina, figlia di s. Brigida, nel Famiano di Colonia.
1378. DA Giulio III del i55o.
DA Bonifacio IX. Silvestro^ monaco basiliano.
3. Brigida vedova, nel 1 390. DA Sisto V.
s. Giovanni, confessore. Diego confessore, nel i588.
s. Giovanni Bridlingtono. DA Clemente Vili.
DA Martino V
del i4i8. Giacinto confessore, nel i5>94-
s. Sebaldo, eremita. Raimondo diPennafort, nel 1600.
s. Monica, madre di s. Agostino. DA Paolo V.
da Eugenio IV. Francesca Romana, nel 1608.
s. Nicola da Tolentino, nel i^^6. Carlo Borromeo, Cardinale, nel
s. Bellino, vescovo e martire. 1610.
s. Fiorentino, vescovo. DA Gregorio XV nel 1622.
DA Nicolò V. Isidoro Agricoltore.
s. Bernardino da Siena, nel i45'0. Filippo Neri.
DA Calisto III. Ignazio Loiola.
s. Vincenzo Ferrerio, nel i^S5, Francesco Saverio.
s. Osmondo vescovo. Teresa.
s. Edmondo d' Inghilterra. DA Urbano Vili.
s. Rosa da Viterbo, nel i45>8. Elisabetta, regina di Portogallo,
DA Pio II. nel 1625.
s. Caterina da Siena, nel 1461. Andrea Corsini, nel 1629.
DA Sisto IV. DA Alessandro VII.
Ss. martiri Berardo, Pietro, Ottone, S. Tommaso daVillanova, nel i658.
,

5io CAN CAN


S. Francesco di Sales, nel i665. S. Giuseppe Calasanzio.
DA ClEMEITTE IX NEL 1 669. S. Giuseppe da Copertino.
S. Pietro d' Alcantam. S. Girolamo Emiliani.
S. Maria Maddalena de' Pazzi. S. Serafino da Montegranaro.
DA Clemente X nel 1671. S. Giovanna Francesca Fremiot de
S. Gaetano Tieneo. Chantal.
S. Francesco Borgia. DA Pio vii nel 1807.
S. Filippo Benizii. S. Francesco Caracciolo.
S. Luigi Bertrando. S. Benedetto da s. Filadelfo.
S. Rosa di Lima. S. Angela Merici.
DA Alessandro Vili nel 1690. S. Coleta Boilet.
S. Lorenzo Giustiniani. S. Giacinta Marescotti.
S. Giovanni da Capistrano. DA Gregorio XVI nel 1839.
S. Pasquale Baylon. S. Alfonso Maria de* Liguori.
S. Giovanni da s. Facondo. S. Francesco di Geronimo.
S. Giovanni di Dio. S. Gio. Giuseppe della Croce.
DA Clemente XI nel 17 12. S. Pacifico da s. Severino.
S. Pio V, Papa. S. Veronica Giuliani.
S. Felice da Cantalice.
S. Andrea Avellino. § Vili. I. Altre notizie sulle Ca-

S. Caterina da Bologna. nonizzazioni solenni, ed equipol-


DA benedetto XIII NEL I726. lenti. 1. Cenni sulla notorietà dei
S. Torribio, vescovo. miracoli. 3. Sul culto. 4- Su quello
S. Giacomo della Marca. de^ bambini. 5. Origine degli atti

S. Agnese da Montepulciano. dei Santi, e quali Pontefici ne ca-


S. Pellegrino Laziosi. nonizzassero maggior numero. 6.
S. Giovanni della Croce. Degli stendardi. 7. Delle Cano-
S. Francesco Solano. nizzazioni celebrate con magnifi-
S. Luigi Gonzaga. cenza straordinaria j delle spese
S. Stanislao Rostka. occorrenti per essej delle loro
Nel 1728. riforme, con altre analoghe no-
S. Giovanni Nepomuceno. tizie sulle propine, regalie, ec.

S. Margherita da Cortona, 8. Autori che scrissero sulle Ca-


DA Clemente XII nel 1737. nonizzazioni. 9. Delle loro bolle.
S. Vincenzo de Paoli. 10. Degli ottavarii, che si soglio-
S. Gio. Francesco Regis. no fare a^ nodelli canonizzati.
S. Caterina Fieschi-Adorno.
S. Giuliana Falconieri. 1 . La Canonizzazione solenne
DA Benedetto XIV nel 1746. come abbiamo veduto, è il ricono-
S. Fedele da Sigmaringa, protomar- scere, e il proporre, che fanno i

tire di Propaganda. Pontefici alla venerazione de' fedeli,


S. Camillo de Lellis. e della Chiesa universale, que' servi
S. Pietro Regalato. di Dio, i quali colle loro esemplari
S. Giuseppe da Lionessa. azioni l'aveano esaltata, ed accre-
S. Caterina Ricci. sciuta. Essi pertanto, per promovere
DA Clemente XIII nel 1767. l'aumento della religione cattolica,
S. Giovanni Canzio. la gloria divina ne' suoi servi, come
CAN CAN 3ii
per dare alla medesima Chiesa un piacerli; ma non convenendo essi

miovo splendore accidentale, li cano- nella condizione , restò sospeso l' af-

nizzano sublimandoli all' onor degli fare, come attestano i Bollandistì.


altari. La Canonizzazione poi equi- Tuttavolta, nel 1628, da Urbano VII!
pollente, cioè r approvazione del culto fu conceduto l'uffizio, e la messa di
immemombile, consiste nel decreto questo Beato, nel giorno cinque di
Pontificio, con cui si comanda di pre- luglio, per le chiese de' certosini.
cetto,che per tutta la Chiesa si faccia 2. Bonifacio Ferrari, certosino,
l'uffizioe la messa di quel servo di
, scrisse nel 1420 un trattato, in cui
Dio, che da tempo immemorabile cercava per qual ragione nel suo
gode il culto, ed il titolo di Santo; Ordine pochi sieno i santi canoniz-
che la sua festa sia inserita nel bre- zati e perchè non vi
, si faccia alcun
viario, e messale romano, con ob- miracolo pubblico? Volle monsignor
bligo di celebrarsi nella Chiesa uni- Sarnelii sciogliere questo quesito, e
versale con rito semidoppio. nel tom. X
delle sue Lettere Eccle-
Nel 1625, Ui'bano Vili confermò siastiche ^ lettera XCVII, risponde,
il decreto della s. congregazione del che per le Canonizzazioni non sola-
santo uffizio, in cui si approvava il mente si richiedono le virtù, ma
culto immemorabile della b. Colomba anche miracoh, i quali per lo più
i

da Rieti : approvazione, che equival- non si fanno ad intercessione di


se alla beatificazione non solenne, que' santi solitarii, affinchè non ven-
o equipollente, e che fu per la pri- ga sturbata la loro religiosa solitu-
ma volta conceduta dai Pontefici. dine colla frequenza de' concorrenti.
Sì emanò il decreto dalla congrega- Il p. Raynaud, esaltando la santità
zione del santo uffizio, e non da dell'Ordine certosino, ed i miracoli
quella de* Riti , perchè neh' anno di que' venerandi monaci, nel Punct.
stesso erano usciti dal sant' uffizio i X deltomo IX delle sue opere,
decreti ( che il suddetto Urbano Vili risolve lo stesso quesito con poche
poi confermò con breve del i634), parole , dicendo , che quest' Ordine
in cui con autorità apostolica fu fu sempre più diligente nel formare
commesso il grave affare delle bea- molti santi, che nel manifestarli.
tificazioni e canonizzazioni , definiti- Di ciò dà un'ottima ragione il Lam-
vamente, ed esclusivamente alla sola bertini, ed è, che per le canoniz-
congregazione de' Riti. Dicemmo, che zazioni o santificazioni, richiedesi la
la Canonizzazione si richiede a nome necessaria prova delle virtù in grado
di qualche sovrano, o da qualche ec- eroico, dedotta dagli atti esterni, ed
o regolare società ; ma ab-
clesiastica assicurata colla deposizione di parec-
biamo esempi, che talvolta fu dai Papi chi testimonii, la qual prova è molto
ricusata tal petizione , come fece più difficile ne'sohtarii per la diffi-
Clemente Vili quando diversi prin- coltà delle occasioni, in cui vSi pos-
cipi lo supplicarono per la Canoniz- sano dagli altri osservare queste
zazione del b. Pietro di Luxemburgo. virtù. Conchiude pertanto il mede-
Fece risponder loro quel Pontefice, simo Lambertini, che nella religione
che se volevano tolto il titolo di de' certosini , e ne' monisteri di altri
Cardinale, come creato da un anti- solitarii , molti sono stati i santi
papa, e messo quello solo di con- per la chiesa trionfante, e pochi
fessore, avrebbe procurato di com- nella chiesa militante, nella quale
, .

3i2 CAW CAN


si ha bisogno delle prove esterne dine della Mercede di fer l' uffizio

della loro santità, prove, lo ripe- e la messa con rito doppio di se-
tiamo,diflicili ad aversi ne'solitarii. conda classe con ottava al b. Pietro
Urbano Vili, nel i63o, de-
3. Armangol, benché Alessandro VII
cretò che non i beati, ma i soli avesse prescritto con un decreto del
santi canonizzati si potessero dare iGSg, che i beati non ancor cano-
in protettori , e patroni di regni nizzati, non possano esser eletti in
città, Ordini rehgiosi , ec. , e, me- patroni, ne celebrarsi la loro festa
diante bolla del 1 642 , lo stesso con ottava: eccezione, che pure fu
Pontefice stabilì che la festa di pre- conceduta pel b. Bernardo Tolomei,
cetto si osservasse pei soli protettori alla congregazione olivetana da esso
principah. Ciò non pertanto Ales- fondata, e pei sette beati fondatori
sandro VII, coll'autorità del breve, de' serviti, alla religione da questi
Commissì Nobisy del 1 664 , ordinò istituita. F. Trombelli, De cultu
che r uffizio di s. Domenico Guzman, Sanctoruiìiy Bononiae i743.
come protettore della città, e regno 4.Sulla Canonizzazione de' bam-
di Napoli , vi fosse celebrato con bini, abbiamo, che il b. Simeone di
ottava, e festa di precetto, nono- Trento, fanciullo di ventinove mesi,
stante che fosse protettore meno ucciso dagli ebrei in odio della fe-

principale. Il successore Clemente IX, de, nel 1472, ricevette dopo il mar-
beatificando nel 1669, Rosa di Li- tirio il culto pubblico, come a san-
ma (che poi fu canonizzata, la pri- to martire, per cui Sisto IV colla
ma dell'America meridionale, da costituzione. Licei inter causas, dei
Clemente X), fu da lui eziandio IO ottobre 147 5) pi'esso il Martene,
dichiarata protettrice del regno di Veter. Scriptor. ^ t. II, col. i5i6,
Però, ordinando, che si osservasse diretta a tutti i signori ed uffiziali

con festa di precetto il giorno della d' Italia, proibì, che gli venisse dato
sua morte, e comandando, con raro culto alcuno, finche fosse assicurato
esempio (per riguardo a' soli beati- della verità della sua causa, per
ficati ,
pe' quali non s' impone , ma mezzo de'commissarii, che a tal fine

solo si permette),
che in tutto il avea mandati in quelle parti. Fatto-
predetto regno ne facesse l'ufifi-
se ne dipoi processo, fu approvato il
zio, e la messa da tutto il clero. culto da Gregorio XIII, che ne fe-
E Clemente X, col suo breve, Ex ce mettere il nome nel martirolo-
injuncta^ emanato nel 1674, dichiarò gio romano
ed il successore Sisto
;

il b. Stanislao Kostka ( canonizzato V concesse, che in tutta la diocesi


poscia da Benedetto XIII) princi- di Trento si celebrasse la sua festa
pale protettore della Polonia, colle con officio e messa propria, locchè
medesime prerogative degli altri prin- corrisponde alla Beatificazione equi-
cipali protettori, ad onta del sum- pollente. Benedetto XIV poi, nel
mentovato decreto, il quale vieta, 1751, ricevette le suppliche del ve-
che i beati non ancor canonizzati, scovo di Bressanone , perchè ordi-
sipossano eleggere in protettori, ciò nasse l'ufficio e la messa pel dì 1 1
che solamente può farsi di quelli luglio , del b. Andrea della terra
che la Chiesa universale venera col Rinnense, ucciso dai giudei in odio
titolo Finalmente Innocenzo
di santi. della fede nell'anno 1460, quando
XI, nel 1687, permise a tutto l'Or- non avea compiti tre anni di età
,
, ,

CAN CAN 3i3


Il Papa gli rispose, che si facessero postolico, per ricevere nella congre-
i processi del culto immemorabile gazione de' Riti, gli atti de' martiri.
del martino e de' miracoli di questo In quanto al maggior numero dei
beato. Dispiacque la risposta al ve- beati canonizzati dai Pontefici, si os-
scovo ,
per esservi d' uopo al pro- serva che Gregorio XV, nel giorno
cesso per la sola Canonizzazione, di s. Gregorio I a' 12 marzo 1622,

non già per l'indulto dell'uffizio, con una sola solennità (ciò che per
e della messa, che per altro poi ac- r addietro non s' era fatto ) cano-
cordò Benedetto XIV. Ma consegui- nizzò cinque beati, quattro de' quali
ta tal grazia, se ne domandò la Ca- erano spagnuoli. Vero è che Ales-
nonizzazione, onde il Pontefice pre- sandro III, dal 1159, in cui fu e-
se da ciò occasione per dimostrare letto, sino al 118 1, in cui morì, in

colla costituzione Beatus Andreas diversi tempi canonizzò dieci santi


che si legge nel tomo XIX del Boll. ciò che non fecero altri sino a Be-
Mag. p. I20, emanata a' 2 3 mag- nedetto XIII. Questi, in sei an-
gio i'/55 a monsignor
f
e diretta ni circa di Pontificato, ne canonizzò
Benedetto Veterani promotore della altrettanti , con diverse solennità
fede, che non conveniva canonizzare per cui il Lambertini, De servo-
i bambini per più ragioni, i.° per rum Dei beatific.^ etc. , lib. I, cap.
la novità; 2.° per non avvilire XXXVI , confuta la favola , che i

colla frequenza le Canonizzazioni ; Pontefici, fatta qualche Canonizza-


3.** perchè da questi bambini niun zione, muojano subito. Già si è det-
esempio di virtù possono cavare i to, che soghono i Papi destinare
fedeli, non potendolo essi aver dato per tale solennità un dì festivo, ov-
in così tenera età. Quindi ordinò al vero dichiarano per quell'anno di
promotore della fede, doversi in tale precetto quel giorno, in cui cele-
maniera rispondere a chiunque do- brano la Canonizzazione ; ma Pao-
mandasse la canonizzazione di simili lo V fece quella di s. Francesca
bambini. In quanto poi al primo Romana nel dì anniversario della
santo confessore di minore età ca- sua incoronazione, a' 29 maggio
nonizzato , esso è s. Stanislao della 1608, e Clemente XIII celebrò la
compagnia di Gesù, morto d'anni Canonizzazione di sei beati, anche
diciotto. nel giorno anniversario di sua in-
5. La compilazione degli atti de' coronazione, cioè a' 16 luglio 1767.
santi martiri rimonta al Pontefice 6. Degli stendardi, che si porta-
s.Clemente I, allorquando istituì in no nelle processioni delle Canoniz-
R.oma sette notari per raccogliere i zazioni, trattò al § V. Però pri-
si

loro alti, e registrarli ne' fasti della ma di riparlare di quelli, che si ap-
Chiesa, ond' ebbero origine i marti- pendono nella basilica di s. Pietro,
o registro de' santi,
rologi, catalogo, diremo d' una processione straordi-
sebbene questi vogliansi incomincia- naria fatta da Eugenio IV nel pri-
li solo nel VI secolo. Ma Papa Ni- mo di febbraio i447> quando ca-
colò V, eletto nel 1 44? > comandò nonizzò s. Nicolò da Tolentino, ago-
pel primo al letterato Antonio de- stiniano. Eseguita la Canonizzazione
gli Agli fiorentino, la compilazione nella detta basilica , il Papa partì
degli atti de' santi, ed Urbano Vili da essa, e processionalmenle si recò
stabilì di nuovo un protonotario a- a celebrare la messa nella chiesa di
3i4 CAN CAN
s. Agostino, onde nacque l'errore in deli ivi presenti, i quali con am-
(ìlcuni, che dissero fatta la Canoniz- miiazione appresero, che nel colore
zazione in questa chiesa degU ago- rosso si esprimeva il sangue sparso
stiniani ( F. Ridolfino Venuti, Nii- dal santo martire, e nella persona
mismata Pontìfic. Roman., pag. 9). vestita in abito pontificale si effigia-
Tuttavolta i critici sostengono esser va la sua dignità di vescovo di
vero, che la Canonizzazione seguì Cracovia, come riferiscono con Gio.
nella basilica vaticana , ma che la Longino i Bollandisti, a' dì 11 mag-
processione partì dalla chiesa di s. gio, t. II, p. Pape-260. Laonde il

Agostino, e si condusse in quella di brochio scrisse, che da questo mi-


s. Pietro, avendo realmente Papa racolo incominciò il costume di es-
Eugenio celebrata la messa in quel- porre gli stendardi de' santi soste- ,

la di s. Agostino. Gio. Battista Mem- nuti in aria, ed altri portati nella


mi, Del sacro rito di canonizzare processione della loro Canonizza-
ì santi, cap. 61, aggiunge,
IV, p. zione.
che essendo morto un fanciullo, ca- 7. Passiamo a dire alcuna cosa
duto dal ponte s. Angelo nel Te- sulla magnificenza, con cui furono
vere, mentre passava la processione, celebrate le Canonizzazioni, delle spe-
]ier intercessione del beato , fu da se occorse per esse, delle regalie, ed
Dio Riguardo poi agli
resuscitato. altre analoghe notizie. Che le fun-
stendardi, che vengono attaccati nel zioni delle Canonizzazioni si facciano
dì della Canonizzazione, nel presbi- di rado, oltreché ne danno fede gli
terio, o nella parte superiore della stessi fatti, lo prescrisse Innocenzo
confessione de'ss. Apostoli ( che è il Vili, scrivendo nel i485 a Jacopo
luogo, ove si fa la solenne funzio- arcivescovo d' Upsala , e ai vescovi
ne), rappresenta ognuno in dipinti della Svezia, altrimenti verrebbero
a olio l'effigie del nuovo santo in ad avvilirsi ; oltre a ciò si aggiun-
gloria, e nel rovescio uno de' pro- ga la compilazione de' rigorosi pro-
digi più illustri da lui operati. Al- cessi, cause, ec, e le indispensabili,
l'estremità stendardo sta lo
dello e forti spese, che devonsi effettuare.
stemma del Pontefice, del Cardina- La prima solenne Canonizzazio-
le procuratore della Canonizzazione, ne, che fu eseguita con slngolar
della religione cui appartenne il ser- magnificenza , è quella nella quale
vo di Dio, e di altri. Rimonta il Gregorio IX, nel 1228, canonizzò
principio di tal rito da un prodigio in Assisi s. Francesco, fondatore dei
accaduto nella Canonizzazione di s. minori, tre anni dopo la sua mor-
Stanislao martire, vescovo di Cra- te, cioè con pompa e rito per l' ad-
covia, a* 17 settembrei253. Impe- dietro non mai praticato stante il ,

rocché in essa appena pronunziata tenero amore, che vivente portava


la gran sentenza da Innocenzo IV, a quel gran servo di Dio. Clemen-
mentre stava ancora seduto in tro- te VI, 16 giugno i347, canoniz-
a'

no, apparve in aria uno stendardo zò in Avignone s. Ivo di Treguier


sostenuto dagli angeli, di colore ros- nella Bretagna, e s. Roberto, abba-
so purpureo, e nel mezzo dello sten- te di Casa di Dio, monistero in cui
dardo si dava a vedere un vescovo il Papa era stato monaco, e con tal

in abito Pontificale. Questa visione solennità di rito, quale è descritta

fu patente, e manifesta a molti fe- a detto anno n. 74 dall' annalista


CAN CAN 3i5
Rinaldi. Nicolò V, nell'anno san- sari dice, essere stati ordinati dal
to i^5o , accrebbe la solennità, ce- Pontefice, ed aggiunge che sembra-
lebrando a* ^4 maggio, festa di Pen- no un miracolo, piuttosto che arti-
tecoste, la Canonizzazione di s. Ber- ficio umano. Sisto V
non solo con
nardino da Siena, minore osservan- gran solennità, a' i4 marzo i588,
te, essendovi in Roma pel capitolo annoverò nella basilica vaticana, tra
generale, tremila ottocento suoi cor- i dottori di s. Chiesa, s. Bonaven-
religiosi, Giovanni da
tra' quali s. tura Fidanza, ma a' 2 luglio del-
Capistrano, san Jacopo della Marca, l'anno stesso, ad istanza di Filippo
e s. Diego laico spagnuolo. Dall'an- II, re di Spagna, canonizzò con ec-
nalista Wadingo apprendiamo la clesiastica magnificenza s. Diego. L'al-
celebrazione solennissima di tal Ca- tare sul quale il Papa celebrò in
nonizzazione, nella quale JVicolò V questa solennità fu da esso chiama-
concorse con duemila scudi, e la fe- to Papale, e mandato in dono al
ce alla presenza di quarantaquattro re, a cui prescrisse le persone, che
Cardinali. Nella Canonizzazione poi, vi potevano celebrare la messa, co-
che a' 6 gennaio i^S5, festa dell'E- me si legge nel suo breve del 20
pifania , fece Innocenzo Vili di s. agosto.
Leopoldo, detto il Pio^ IV e mar- Si rileva dagli atti della Cano-
chese d'Austria, furono impiegati nizzazione di s. Francesco di Sales,
venticinquemila ducati d'oro ; men- fattada Alessandro VII nel i665
tre in quella di s. Bonaventura, e- (che pure lo avea beatificato agli
seguita dal predecessore Sisto IV ,
8 gennaio i562, con una maniera
nel 1482, nella domenica in Albis, di solenne beatificazione, la quale
furono spesi ventisettemila ducati fu la prima che siasi celebrata nel-
d'oro, come attestano il Patrizi, e la Chiesa ) ; atti pubblicati da Do-
Burcardo. Dallo splendido Pontefi- menico Cappello maestro delle ce-
ce nella domenica in Al-
Leone X, rimonie Pontificie, col titolo » Con-
che cadde nel di primo maggio
bis ^ » textus actorum omnium in Bea-
i5i9, fu canonizzato s. Francesco « tificatione, et Canonizatione san-
di Paola, confermando la elezione, >y cti Francisci de Sales ", che la
che del medesimo santo fece il re- spesa fatta negli ornati della basili-
gno di Sicilia per protettore. Per ca vaticana, ne' sacri arredi, e per
questa Canonizzazione furono per la tutto l'occorrente alla Canonizzazio-
prima volta usati i celebri arazzi ne, ascese a trentunmila novecento-
eseguiti con tessuti di seta ed oro in tre Centussiy che il p. Bonanni
Fiandra, presso i disegni di Raffae- {Numismata pontificum tom. II) chia-

lo, e sono queUi,che stanno nella ma scudi romani. Alessandro VII


galleria del Vaticano de' quali si , poi, per ristaurare la fabbrica del-
parlerà all'articolo Cappelle Ponti- l'augusto tempio vaticano, e per in-
ficie, § X, al numero che descrive dennizzare quella basilica della fattu-
la processione del Corpus Domini, ra degli arazzi, destinati per la fun-
per cui prima si esponevano. Dessi zione delle Canonizzazioni, avea or-
costarono settantamila scudi, e dicesi dinato, che in ciascuna delle Cano-
che sieno stati donati da Francesco I, nizzazioni stesse si pagassero per
re di Francia Leone X per la
, a ogni santo seimila scudi alla rever.
predetta Canonizzazione. Però il Va- fabbrica della basilica . Essendosi
,

3iG CAN CAN


però in progresso reintegrata delle nità, a' 16 giugno del 1737, cele-
spese fatte, i Papi cessarono di far brò la Canonizzazione di quattro
osservare la determinazione di Ales- Santi, ma a' 22 dello stesso mese,
sandro VII, e condonarono ai po- per risparmio di spese, vi beatificò
stillatori delle cause de* novelli santi solennemente Giuseppe da Lionessa,
tutta la mentovata somma, o pure altrimenti avrebbe occorso di fare
la minorarono talvolta di due o tre il solito apparato nella basilica va-'
mila scudi, impiegandosi il denaro ticana.
nella conservazione, ed aumento del- Finalmente, con approvazione di
la basilica, o di qualche altra chie- Benedetto XIV , la sacra congre-
sa di Roma, o di altrove. Osserva gazione de' Riti fece pubblicare, nel-
il Lambertini, che a' suoi tempi le r anno 1741 > colle stampe della
spese d' una Canonizzazione, qualora Reverenda Camera Apostolica, la
ad un tempo si celebri quella di « Nuova tassa, e riforma delle spe-
parecchi altri santi, non oltrepassa- M se delle cause per le Beatifica-
vano la somma di quattordicimila « zioni e Canonizzazioni , e delle
scudi per cadaun santo. »> altre spese per la solennità delle
Ma provvido Pontefice Inno-
il y» medesime Beatificazioni, e Cano-
cenzo XI, considerando le esorbitan- M nizzazioni, fatta, e pubblicata per
ti spese, che facevansi nelle Cano- » ordine di Nostro Signore Papa
nizzazioni de' Santi ,
per istabilirne *» Benedetto XIV ". In questa per-
un opportuno regolamento, da os- tanto vengono fissate le spese, e pro-
servarsi inviolabilmente per V avve- pine pel promotore, e pel sotto pro-
nire, colla costituzione, che si legge motore della fede ,
pel notaro ,
pel
nel toni. VIII, p. 67 del Boll. Rom., traduttore , e revisore de' processi
pubblicata a' i5 ottobre 1678, ap- per le stampe, pel sostituto della se-

provò i decreti della congregazione greteria, pei giudici, pegli avvocati e


de' ss. Riti , sopra ciò che si deve procuratori, pe' medici, per le man-
osservare nelle cause delle beatifica- eie e pei regali . I quadri per le

zioni, e canonizzazioni de' santi , e solenni beatificazioni , cioè le effigie


sopra le tasse degli avvocati ,
pro- dei beati, dipinte ad olio, con corni-
curatori, e notai nelle medesime ce dorata, vengono conceduti al Car-
cause, riformandone, e moderando- dinal ponente della causa e al suo
ne le sportule, che solcano darsi in uditore , al segretario della congre-
simili occasioni. Benedetto XIII, a gazione de' Riti, al suo sostituto, al
risparmio di spese, nel 1729, cano- promotore della fede, e al sotto pro-
nizzò s. Giovanni Nepomuceno nella motore, all'avvocato e al procurato-
basilica lateranense , come quella re, al Cardinal prefetto della con-

che trovavasi già parata per la so- gregazione , ed al Sommo Pontefice


lenne consacrazione, che della basi- è dato un quadro grande in cui
lica aveva fatta il Pontefice stesso . è rappresentato un miracolo ope-
Sì risparmiò in tal modo quanto rato dal beato. Per la solenne Ca-
occorreva per parare ed orna- , nonizzazione è poi stabihto, che si

re la basilica vaticana. E Clemen- dieno i quadri ( oltre uno al Papa


te XII, avendo fatta la nuova fac- più grande di quello de' beati , ed
ciata alla detta basilica lateranense, esprimente del pari , o im mira-
non solo nella festa della ss. Tri- colo o la gloria del santo, o alcuna
CAN CAN 3i7
virtù da esso esercitata) uno al pre- Oltre a ciò i postulatori de' bea-
fetto , ai Cardinali , e ai consultori ti, che si devono canonizzare , som-

della congregazione de' Riti, al mag- ministrano molti paramenti, ad ar-


giordomo, ed al maestro di camera redi sacri nuovi al Sommo Ponte-
del Papa, e tanto ai due primi mae- fice , e a' principah ministri della
stri di cerimonie, che ai partecipanti, funzione, che rimangono poi di pro-
e loro soprannumerarii. L'avvocato prietà del Papa meno le cose infe- ,

concistoriale, che fa l'orazione, l'udi- riori, le quali vanno a chi spettano.

tore del Cardinal ponente, il segre- Ci limiteremo ad indicare gli oggetti


tario e sostituto de's. Riti, l'avvoca- principali consegnati al Pontefice per
to, e procuratore della causa, il pro- uso di lui, e de' suoi assistenti, av-
motore, e sotto-promotore della fede vertendo, che se il canonizzato è
e il notaro della congregazione, deb- martire paramenti sono di colore
i

bono pur averlo, ma di diverse mi- rosso, altrimenti sono bianchi, sem-
sure , secondo il grado de' soggetti. pre però di drappo di seta, sempre
Nel titolo Beatificazione si descri- e tutti riccamente e superbamente/ ri-
vono le propine, che si devono sbor- camati d'oro, purché si dica la messa
sare per esse , fra le quali vi è il del canonizzato. Dove si faccia la
pagamento di scudi ottocento venti- Canonizzazione in uno de' giorni ec-
cinque alla sagrestia di
s. Pietro, per cettuati pel rito maggiore, allora il

ordine di Alessandro VII. Nel titolo parato è coerente alla messa, ne piìi
Canonizzazione viene disposto , che si fa del canonizzato che la sola com-
a detta sagrestia si dieno mille sei- memorazione. Cosi per esempio se
cento cinquanta scudi. I seimila scu- celebrasi la Canonizzazione d'un mar-
di , che i postulatori solevano con- tire nel giorno di Pasqua di risur-
segnare al Papa , applicati già da rezione, il parato è bianco, e vice-
Alessandro VII ad estinguere, come versa se si fa la Canonizzazione di
si disse, il debito contratto per l'ap- un confessore nella solennità di Pen-
parato della basilica vaticana, e poi tecoste, il parato è rosso. I paramen-

rivolto in beneficio di chiese, e luo- ti degni di special menzione sono ,

ghi pii, e ridotto quindi a tremila scu- questi : manto o piviale Pontificio ,

di, furono da Benedetto XIV applica- stola, piviale pel vescovo assistente,
ti in perpetuo alla congregazione di velo umerale, pianeta con istola, ma-
Propaganda, a vantaggio delle mis- nipolo, velo del calice, e borsa; tre
sioni. Finalmente evvi la lista delle tonicelle con istola, e due manipoli,
ricognizioni sotto titolo di vesti, re- oltre i fiocchi d'oro pe'diaconi, e sud-
gahe, ed altro da darsi ai seguenti diaconi latini, fanone, grembiale, due
nella somma, che si nota, cioè agli uffi- tonicelle pel diacono, e suddiacono
ziali della congregazione de'Riti, della greci ; due grandi , e magnifici pa-
curia, e corte romana, della fami- liotti co' Pontificii stemmi per l'alta-
glia e cappella Pontificia, alle milizie, re Papale del valore non meno di
ed altri. Tuttavolta, stanti le circostan- duemila e duecento scudi, calice
ze de'tempi ,
questa nota di riforma d'oro del valore di circa seicento
soggiacque a riduzioni , tanto nella scudi , camici , tovaglie , biancherie
Canonizzazione celebrata da Pio VII, della Pontificia credenza , ed altre
quanto segnatamente in quella fat- biancherie e cose, che si tralascia di
ta dal Pontefice regnante. rammentare, oltre la mitra preziosa
, ,,

3.8 CAN CAN


ricca dì gemme, e la mitra di lama Pontefici fecero coniare delle mone-
iV oro, guanti, paramano, scarpe, san- te in onore, e memoria dei santi
dali ec. canonizzati, come attestano il Venu-
In quanto all' uso dei detti para- ti il Bonanni, Scilla, e lo stesso
menti, arredi, ed oblazioni, i Pontefi- regnante Gregorio XVI, per quella
ci dopo la funzione ne disposero a celebrala nel 1839, volle, che la
loro beneplacito, rilasciando per so- medaglia, la quale suol coniarsi per
lito all'altare Papale della basilica, la festa de' principi degli apostoli
ove celebrarono la Canonizzazione, i avesse le immagini de' cinque santi
paliotti e le tovaglie, mentre il cali- da lui canonizzati.
ce d'oro da molti fu donato alla 8. Se poi si vuol prendere cogni-
basilica vaticana. 11 Pontefice regnan- zione dei diversi modi,con cui fli-
te donoUo alla basilica lateiancnse rono nell'apparato, oltre gli atti,
avendo egli inoltre conceduto gli al- celebrate diverse Canonizzazioni, so-
tri paramenti alla sagrestia Pontifi- no a consultarsi i seguenti. Gli atti
cia , meno i paliotti clie lasciò alla della Canonizzazione celebrata nel
basilica di s. Pietro , e distribuì i 1669 da Clemente IX furono com-
cerei delle oblazioni fra il sagrista ,
pilati da Domenico Cappello mae-
ed i cerimonieii. Del ricavato e pro- stro delle cerimonie Pontificie, e
dotto delle oblazioni , ed altro dei stampati col Canoniza-
titolo, Ada
quattro santi canonizzati da Clemen- tionìs s. Pelri de Alcantara^ et s.
te XII, ascendente alla somma di Mariae Magdalenae de Pazzis una
dodicimila scudi, ne furono assegnati cum dìssertatìone Francisci M. Phae-
nove mila all' arciconfrateruita della bei, archiepiscopi tarsensis, Cori'
divina pietà, il cui pio istituto è di greg. Rituum a secretis, super ca-
sovvenire le persone più bisognose, nonizatìone sanctorum_, Romae 1 669 ;
ed i residui scudi tre mila vennero opera ricchissima di squisita erudi-
distribuiti a' poveri. zione. Da Maffeo Urbano de Rubeis si

Nelle Canonizzazioni , come nelle ha la Relazione dell' apparato fatto


Beatificazioni, si fa copiosa dispensa in s. Pietro, e delle cerimonie per
delle reliquie, immagini, vite e com- la Canonizzazione de' cinque santi
pendii delle azioni virtuose de' cano- Lorenzo Giustiniani, Gio. da s. Fa-
nizzati, e qui rammentiamo, che Ur- condoj Pasquale Baylon, Giovan-
bano YIII vietò severamente la pub- ni di Dio, e Gio. da Capistrano,
bliaizione delle vite de' venerabili canonizzati a' 16 ottobre 1690 da
servi di Dio , beati e santi , senza Alessandro Vili , Roma 1690.
l'approvazione della Santa Sede. Ogni Monsignor Giustiniano Chiapponi
postillatore umilia al Pontefice la allora primo maestro delle ceri-
immagine del beato canonizzato, in- monie Pontificie pubblicò in Ro- ,

cisa da valente bulino, ed impressa ma, nel 17 12, corredati di squisita


in carta grande, legata con fettuccia erudizione, gli Aiti della Canoniz-
co' fiocchid'oro, insieme ad una zazione celebrata da Clemente XI,
magnifica rama di fiori finti, nonché a' 11 maggio 1712 de santi Pio
la vita legata elegantemente, e un reli- V. Andrea Avellino, Felice da
quiario d'argento con Pontificio stem- Cantalice e Caterina Vigri. Bene-
ma, e con porzione di reliquia in- detto XIV, a' 29 giugno 1746, ca-
signe del servo di Dio. Talvolta i nonizzò i beati Fedele da Sigma^
, ,

CAN CAN 319


ringa Camillo de Lellis, Pietro
, 9. A tenore della richiesta fatta
Regalato, Giuseppe da Lionessa, e dall' avvocato concistoriale al Papa
Caterina Ricci, per cui abbiamo, dopo promulgazione del decreto
la
Ada Canonizatìonis quinque sari' di Canonizzazione, cioè, che si de-
ctorum etc, a Benedicto XIV ce- gni ordinare la spedizione delle let-
lehratae^ una cum ejusdem apostO' tere apostoliche nel modo, che si

Ucis lìteris et vaticanae basilicae or- disse al § V, nella stesso giorno, o


natus descripiionej adjeclis etìani in altro, il Pontefice emana la bol-
pluribus aeneis tabulis, sive sitpple- la di Canonizzazione, cioè una per
mentuni secundum ad opus de CanO' cadaun canonizzato. Quando poi av-
nizatìone sanctorum, Yenetiis 1768. viene la morte del Papa, che ha
Gli stessi atti erano già inseriti nel celebrata la canonizzazione, senza che
tomo V dell' opera De Canoniza- sia spedita la sohta bolla, il succes-
tione sanctorum, dell'edizione terza, sore, o altri incomin-
la spedisce,
prima romana, fatta dal gesuita por- ciandola colle parole, Ratione con-
toghese Azevedo, nel i747- gruit, perchè è cosa conveniente, che
Clemente XIII, a' 16 luglio 1767, un Papa dia la pubbUcazione , e
cononizzò i beati Giovanni Canzio l'esecuzione dei decreti ultimati dal
Giuseppe Calasanzio, Giuseppe da suo antecessore, supplendo alla man-
Coperti nOj Girolamo Miani, o Emi- canza. Benedetto XIII promulgò tut-
liani, e Serafino d' Ascoli. Gli atti, te quelle, che mancavano sino a lui,

colle bolle di questa Canonizzazio- meno quella di s. Elisabetta cano-


ne , furono eruditamente raccolti nizzata da Urbano Vili nel 1623,
da Giuseppe Andrea Mariotti, e che fu poi pubblicata da Benedetto
pubblicati in Roma nell'anno 1769. XIV a' 28 aprile 174^? Rationi
Fra gli autori che hanno
poi , congruità che si legge nel tomo I
trattato della Canonizzazione, oltre del suo Bollano, p. 148.
i citati superiormente, aggiungere- La bolla di Canonizzazione è spe-
mo, Furtunato Sebaceo, De notis dita dal prelato abbreviatore di cu-
et signù sancthalis heatijìcandorum ria (Fedi)^ del quale tratta Giovan-
et canonìzandorumj Luca Castelli- ni Ciampini, Abbreviatoris de cu-
ni con tre opere, cioè ; De certitu- ria, Romae 1696. Oltre il consueto
dine glorlae sanctorumj De inquisì' sigillo della cancelleria, è ap-
solito
miraculorum in sanctorum mar-
tione porsi alle bolle di Canonizzazione
tyrum canonizalionej De dilatione un timbro orbicolare, intorno alla
Canonizatìonis j de Mattia,
Felice cui periferia si legge un motto del-
De canonizatione sanctorumj Fran- la sacra Scrittura, diverso in ciascun
cesco Bordoni, De miraculis ratio- Pontificato. Evvi nel mezzo una
ne habita beatìjìcationis et canoni- croce, a sinistra della quale sta
zationisj Gio. Battista Memmi, De sciitto sopra l'asta, S. Peteus, a de-
sacro ritu sanctos canonizandij Fe- stra S. Paulus, e nella estremità in-
lice Contelori, De canonizatione san- feriore il nome del Papa, sotto cui
ctorumj il Ferrari nel suo Catalo» si è spedita la bolla. Non si sapreb-
gus sanctorum quorum nomina non be con certezza assegnare l'antichi-
sunt in martyrologio romanoj e il tà e l'origine di una tal costuman-
Fontanini nel suo Codex canoni- za, dappoiché il Cardinal de Petra,
zationiSf etc. Commeiitaria ad apostolicas consti-
,

28604Ó
320 CAN CAN
tutionesy il De regulis Can-
Riganti, gue : al prelato abbreviatorc di cu-
ceUariaCj TAmidenio, De slylo Da- ria,che stende la bolla, scudi cento-
teriacy e lo stesso Benedetto XIV, cinquanta; all'uffizio dello scrittore
De canonìzalione sanctorum j non segreto straordinario, e per le ma-
ne fanno menzione. Sembra una ri- juscole , scudi centosettantacinque ;

petizione del sigillo plumbeo^ fatto air uffizio del piombo, scudi ottan-
forse primitivamente ad ornatum. tasette, e baj occhi cinquanta ; alla
Niente v' ha difatti nel sigillo che , segreteria de' brevi , e pel registro
non si rinvenga nel timbro v' ha : scudi centosetlantasei, e bajocchi cin-
la sola differenza, che nel timbro quanta; ed allo spedizionere scudi
è scritto il nome de* ss. Pietro e sessanta.
Paolo, e nel sigillo vi sono effigiati, IO. Finalmente dopo la celebra-
e di più nella parte opposta al si- zione della Canonizzazione , nelle
gillo è scolpito il nome del sommo chiese de' canonizzati si suole cele-
Pontefice, che nel timbro necessa- brare solenne otta vario, con magni-
riamente si rinviene nell'unica su- ficaparatura, e illuminazione, e nel
perficie. Questa bolla poscia viene primo giorno si tiene cappella Car-
sottoscritta dal Papa, e da tutti i dinalizia con intervento del sagro
Cardinali piesenti in Roma. Collegio. Il Diario di Roma del
Abbiamo poi dalla citata Nuova 1788, nei numeri 3169,3175,825^9
Tassa, e Riforma per le cause di e 8268 fa la descrizione di quelli,
Canonizzazione, p. 23, che, affinchè che si tennero pei quattro santi ca-
sollecitamente si spedisca la bolla nonizzati da Clemente XII nell'an-
della Canonizzazione di ciascun san- no precedente, cioè per s. Gio. Fran-
to, ne si differisca come talvolta av- cesco Regis nella chiesa del Gesù ;
venne, anche per più d'un secolo, per s. Caterina Fieschi, in quella
vengano prima della Canonizzazio- di Giovanni de' Genovesi in Tras-
s.

ne depositati da ciascuno dei postu- tevere ; per s. Vincenzo de' Paoli


latori nel monte di pietà, o nel ban- nella chiesa della missione a Monte
co di s. Spirito scudi seicento qua- Citorio, e per s. Giuliana Falconie-
rantanove, da ripartirsi come se- ri in quella di s. Marcello.

FINE DEL VOLUME SETTIMO.


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