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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
M PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRIj AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XI.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDGCCXLI.
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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
C
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VJAVALCHINI Caklo Alberto Gui- subito lo destinò suo prodatario, e
jyottoTiO, Cardinale. Carlo AlbertoGui- gli conferì il vescovato d' Ostia e
dobono Cavalcliini nacque a Tortona, governò assai lodevol-
Velletri, cui
nel i683, da nobile lignaggio. Dopo mente. 11 ponte d' Ostia, eh' era di
aver ottenuto la laurea, si recò a legno, fu da lui fatto costruire di
Milano, ove si rese celebre nel di- pietra ; il perchè quel pubblico a
ritto, e fu aggregato al nobile col- segno di riconoscenza gli eresse un
legio dei giudici e dottori di quella monumento nel palazzo della co-
città. Passò poscia a Roma, e qui mune. Mori a Roma, decano del sa-
nel I 7 1 6, da Clemente XI venne a- gro Collegio, nel 1774» ^' novanta
scritto tra gli avvocati concistoriali; anni e trentuno di Cardinalato, com-
e da Benedetto XIII, nei 1725, fu pianto per le sue virth ed egregie
fatto votante di segnatura. In se- doti. Il suo corpo, com'egli avea
guito ebbe le dignità di promotore ordinato, fu esposto e sepolto nella
della fede, vescovo, segretario della basilica de'ss. XII apostoli.
congregazione del concilio, canonista CAVALCHINI Francesco Gumo-
e correttore della penitenzieria, ed ai BONO, Cardinale. Francesco Guido-
9 settembre 1743, Benedetto XIV bono Cavalchini nacque in Torto-
10 creò Cardinal prete di s. Maria na ai 4 dicembre dell'anno 1755.
della Pace, poi prefetto della con- Recatosi in Roma neh' età di anni
gregazione dei vescovi e regolari tredici, sotto la direzione del pre-
colla protettoiia de' monaci celestini cedente Cardinale di lui zio, terminò
e cappuccini ; e, morto il Pontefice, i suoi studi nel collegio dementino,
gli sarebbe succeduto nel pontificato, quindi nell' accademia ecclesiastica.
se non avesse avuto 1' esclusiva dal- Nel 1779, Pio VI lo nominò came-
la corte di Francia. Clemente XIII, riere segreto soprannumerario, e nel-
eletto invece di lui nell'anno 1758, r anno appresso prelato domestico.
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Nel 1784 lo promosse a ponente sa, spirando colla tranquillità del-
di consulta, e ad assessore del go- l' uomo giusto. Questo insigne por-
verno, e nel 1787 a primo assesso- porato fu esposto, e sepolto nella
re criminale del medesimo tribuna- predetta chiesa di s. Maria in A-
le. Rimase in questa carica sino al quiro.
1791, in cui fu fatto chierico di ca- CAVALIERE. Eques. Grado e
mera. Di poi, nel 1801, Pio VII lo nome, che significa carica di milizia
nominò governatore di Roma, e nel o di dignità, derivante dalla voce
concistoro de' i4 agosto 1807, lo cavallo. Venendo la milizia divi-
aprile del i8i8, epoca in cui venne ca milizia, che da vasi con certa tal ce-
• pubblicata dallo stesso Pio VII la rimonia a coloro, i quali si erano resi
levansi fare i cavalieri ; cioè cavalie- per Istituto doveano difendere gli
ri bagnali, cavalieri di corredo, cava- oppressi, e proteggere specialmen-
lieri di scudo, e cavalieri di arme. I te le donne. 1 cavalieri presso gli
cavalieri bagnati si facevano con gran- romani erano, come diremo, il
antichi
dissime cerimonie, e conveniva che secondo grado di nobiltìi dopo quello
fossero bagnati, figurando con ciò la de' senatori.
lavanda da ogni vizio. I cavalieri di Dice poi il Bonanni, nel suo Ca-
corredo erano quelli, che con la veste talogo degli Ordini equestri e mili-
verde bruna, e con la dorata ghir- tari,che alcuni cavalieri di milizia
landa pigliavano la cavalleria. I ca- sebbene applicati alle
ecclesiastica,
valieri di scudo erano coloro, che armi, sono cavalieri di religione, e
venivano fatti cavaheri, o dai popoli, di chiesa, come i gerosolimitani, i
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chità, e sia un ritrovato di quei ricchezza, ed altro della persona am-
primi, che erano mossi o da ingim'ia messa Ordine equestre, che per
all'
mata Ramnense dal nome Ro- di che nelle guerre esercitavano la mi-
molo, r altra Tiziense da Tito Ta- lizia a cavallo, somministrato loro e
zio re sabino, la terza Luceria. Non fornito dal pubblico erario. Dopo
fa Tito Livio altra menzione di ca- r istituzione di Romolo primo re di
valieri:molto ne pai'la Plinio nel Roma, vennero ampliati nel numero
libro XXXIII
capo li, dicendo fra prima da Tarquinio Prisco quinto re,
le altre cose, che dopo molte mu- e poscia da Servio Tullio di lui
tazioni fatte dell' Ordine de' cavalie- successore, il quale li decorò di piìi
ri. Cicerone fu finalmente quello, splendido ed onorevole grado di di-
che stabili l'Ordine equestre nel suo gnità. In progresso, essendo salito il
lieri, fu per servirsi dell' altrui va- come meglio si dirà. Godevano i
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minavano le azioni, e trovatele de- li anelliper sigilli, come dicesi al-
gne (li castigo, o vedendoli an- l'articolo Anello {Vedi), e portandolo
l'essere essa pili o meno ornata, 4, notando per uno dei più cospi-
ovvero affatto semplice. Ed è per- cui quello de' cavalieri augustali i-
ciò, che i plebei vestivano toga li- stituiti da Tiberio, Di quest'Ordine
scia, i senatori ornata con grandi fregiò queir imperatore sì Druso suo
fregi di porpora, e i cavalieri con figliuolo, e sì Tito, Claudio, e Ger-
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di colore rosso in campo verde. Il tare, una spada, e una cintura , e
Villani fa menzione tie' cavalieri ban- dopo averle benedette , ne cin-
'
deresi, e di corredo, de' cavalieri di geva il fianco del giovanetto, che
scudo, d' un cavaliere fatto dal sin- allora principiava a portarle. Questi
daco del popolo romano all' altare scudieri si dividevano in più classi:
di s. bagnato nella conca
Pietro, eranvi gli scudieri di onore, o del
del paragone, ove si bagnò Costan- corpo, cioè della persona del princi-
tino. Tale fu anco Cola di Rienzo, pe o della dama; eravi lo scudiere
famoso tiùbuno di Roma nell' assen- di camera, o ciambellano, lo scudiere
za de' Papi in Avignone, il quale scalzo, il coppiere, lo scudiei'e della
prese i pomposi titoli di candidato scuderia , della panettei'ia ec. Nei
dello Spirito Santo, cavalier Ni- combattimenti lo scudiere era atten-
cola Severo, clemente liberatore di to ai movimenti del suo signore
Roma, zelatore dell'Italia, amatore per somministi'argli, quando occorres-
del mondo, e tribuno augusto, e se, nuove armi, riparargli i colpi, rial-
con essi sottoscriveva le sue lettere; zarlo se caduto, e dargli un altro ca-
ed allorquando riportò una vittoria vallo, tenendosi solo nei limiti della
sui Colonnesi, prese di ciò argomen- difesa. Quindi all'età di ventuu an-
to per armare il suo figliuolo ca- no gli scudieri potevano essere pro-
valiere della vittoria. In Francia mossi al cavalierato. Ciò per altro non
prima di tal' epoca, già nel secolo siosservava per tutto. Dalle storie di
decimo, l'Ordine cavalleresco consi- Spagna abbiamo, Surita lib. 2. capo
steva in im' associazione di nobili 5, che i re d' Aragona giunti alla
uniti per la protezione dei deboli, età di venti anni, oppure contraendo
e per comune difesa contro gli a- matrimonio, erano armali cavalieri, e
busi, che derivavano dalla confusio- senza ricevei'e la C(«'ona erano chia-
ne dei poteri feudali , anzi nel de- mati re, il perchè Innocenzo III nel
clinare del secolo XI questa riunio- 1206, diede loro il privilegio di esse-
ne di guerrieri prese una forma le- re coronati; e quando Pietro III ve
gale insensibilmente, pei-chè illustrata d'Aragona meritò nel 1283 le cen-
dall' ei'oismo, e prese un posto fra Martino IV
sure ecclesiastiche di ,
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portarono a Roma
per essere corona- esso andò per la città in solennissima
ti dal Papa nella basilica vaticana, par- cavalcata, dopo la quale si recò alla
tendo quindi con solenne cavalcata per chiesa di s. Domenico, ove i canonici
venendo ac-
la basilica latei'anense, e lateranensi lo fecero canonico, quindi
compagnati sino a Castel s. Angelo lerminatd tal funzione, l'imperatore
dai medesimi Pontefici, giunti sul con- creò molti cavalieri. In una relazione,
tiguo ponte Elio, solevano creare al- che possedè mss. il eh. bolognese Gae-
cxmì cavalieri. Di fatti abbiamo fra tano Giordani, ecco quanto si legge
gli altri, che l'imperatore Sigismon- avendola riportata nella nota 67 nel-
do, dopo essei'e stato coronato nel l' illustrazione di Lettera inedita ec.
1433 da Eugenio IV, fermandosi sui Bologna i84i- sull'incoronazione di
ponte s. Angelo, creò molti cavalieri Carlo V »» l' imperatore colla spada
:
aureati tanto italiani che tedeschi, del- » nuda toccava la testa di chi voleva
la quale cosa parla l' annalista Rinal- « essere cavaliere dicendogli esto nii-
di, presso un codice mss. di Paolo Re- » les: ma allora tanti furono i chie-
nedetto maestro di cerimonie. Così « ditori affollati intorno alni, i quali
Federico III imperatore, nel 14^2, " dicevano Sire, Sire, : ad me, ad me,
dopo essere slato coronato in s. Pie- »» eh' egli costretto e stanco, sudando
tro, e accompagnato sino a Castello « persino nella per togliersi da
faccia,
da JNicolò V, nel traversare il ponte s. » quella calca, inchinò sopra tutti la
Angelo, fece molti cavalieri dello spe- w sua spada, ed esprimendosi verso i
rone d' oro, parlando dei quali il Bo- » cortigiani colle parole /io«/?oc?o max,
nanni che furono duecento set-
dice, » perfinire soggiunse; estote milites:
tantacinque, e il Novaes ne enumera » estote milites todos, todos: e cosi re-
duecento ottantuno nella vita di Nico- plicando, gli astanti si partirono cava-
lò V. Percuoteva l'imperatore ciascun » beri e contentissimi". Ritornato poi
cavaliere per tre volte colla sua spa- Carlo V alla sua residenza, fece cava-
da. Il Nauclero, presso il mentovato lieri quelli, che nella cavalcata avevano
Rinaldi ad annum i^5i, n.° 2, ecco portato le insegne o stendardi di Bo-
come descrive tal funzione: « Caesar logna, cioè i gonfalonieri del popolo,
» in pontem Hadx'iani profectus est, delti tribuni della plebe del primo
" ubi Albertum fiatrem, pKuesque quadrimestre. 1 sovrani creano oggi-
,
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di cavalieri per mezzo de' loro di- no, e di altri stati, per le speciali be-
plomi, e talvolta lo fecero anco col- nemerenze che aveva colla s. Sede, e
la viva voce, o di Ordini equestri da per la stretta parentela , cui le era
loro istituiti, o di altri preesistenti. congiunto. Confermarono tal privile-
Secondo il Sansovino, fu Paolo III, gio Giulio III, Gregorio XIII, e Sisto
che pel primo creò cavalieri in Ro- V, per cui il capo della famiglia Sfor-
ma, nomitiando a tal onore Nicolò da za Cesarini accordava tal distintivo, a
Ponte senatore veneto. Ma prima di quelle persone che, ne reputava degne
lui non mancano testimonianze, come per ingegno, e virtù, con diploma che
si potrà vedere ai rispettivi articoli spediva in Genzano o altro suo feudo.
degli Ordini equestri, anzi si legge 1^. Litlercp. aposlolicce quihus nonnulla
nella sua vita, che eresse un Ordine de equestri auratae militiae decernun-
di quattrocento cavalieri, i quali com- iur, che il regnante Papa Gregorio
peravano il loro posto, e ne avevano XVI emanò a' 3i ottobre i84i- Con
dalla dogana la rendita annuale di tali lettere ,• nel ritornare all'antico
cento scudi certo è però che con bol-
: splendore l' ordine dello sperone d' o-
la emanata nel i54o Paolo III con- ro ha
, il Pontefice stabilito anco i com-
fermò i privilegi dei cavalieri dello mendatori fissando per Io stato ponti-
sperone d'oro. Di siffatti cavaliew, che fìcio il numero di essi a centocinquan-
appartennero alla classe de' vacabili, ta, e quello dei cavalieri a trecento ; ha
ne furono di varie denominazioni, co- aggiunto al nastro rosso di seta il colo-
me di cavalieri di s. Pietro, cavalieri re nero, e sullo smalto bianco della cro-
di s. Paolo, cavalieri del giglio, j'ulii, ce, l'immagine di Papa s. Silvestro I ;
pii, laurelani, e simili. Fra' diversi di- ed ha derogato al pi'ivilegio che i pre-
stinti ceti della corte e curia roma- decessori aveano accordato ad alcune
na, come i famigliari nobili ed intimi distinte famiglie, di concedere cioè il
dei Papi, neir essere dichiarati conti medesimo ordine, acciocché in appres-
palatini, erano pur creati cavalieri so non abbia alcuna forza, e vigoi'e.
anzi concessero i Papi ai Cardinali le- Di quest'Ordine poi equestre, ed au-
gati, ai vescovi assistenti al pontificio rato, comechè se ne parli all' articolo
soglio, e ad altri personaggi, il privi- Sperone d'oro, diremo che vuoisi isti-
legio di crearne un determinato nu- tuito da Costantino il Grande, e con-
mero. Ed uno dei privilegi, che gode- ferito a quelli, che in privato e in
va la romana principesca casa Sforza pubblico facevano continuamente la
Cesarini, non comune a verun' altra guardia alla sua persona come le ,
famiglia, neppure pontifìcia, come os- guardie nobili, e gli svizzeri la fanno
serva il Ratti della famiglia Sforza, oggidì al Papa. In oltre legavano ai
Roma 1794 parte I, pag. 264, 265, piedi dell'imperatore gli sproni, don-
e ^.^Q, era quello di creare cavalieri de presero il nome e l'impresa i ca-
dello sperone d'oro, o milizia aurata, valieri, portando nel petto la croce
non che conti del sagro palazzo ed a otto punte collo sprone pendente.
aula lateranensc. Questa rara prero- S. Pio V volle ripristinarh sotto il no-
gativa la concedette a sì celebre e me di pii , ed ampliarli , prescrisse
nobilissima famiglia il sovrano Pon- che essere dovesse nobile la posterità
tefice Paolo Farnese, in conside-
III, di un cavalierato cui assegnò ren-
razione dei grandi meriti e lustro di dile, in seguito peròa continuò
essa, già sovrana del ducato di Mila- chiamarsi dello sperone d'oro. Vuol-
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si ancora, che l'Ordine dello spe- ladino Cardinal Priuli , che è del
rone d' oro fosseapprovalo da s. seguente tenore.
Silvestro I , e che ne decorasse lo Clemente XI assiso sotto baldac-
slesso Costantino istitutore. J\on ha chino sulla sedia gestatoria nella
guari in Roma si sono ristampale camera de' paramenti, e vestito di
le Memorie storiche siiW anticliilà , sottana, (àscia, rocchetto, mezzetta
ed eccellenza dell' Ordine aurealo, e stola , ricevette l' ambasciatore in
ossia dello spron d' oro. abito senatorio a' suoi piedi, accom-
Finché durò la repubblica veneta, pagnalo dai maestri delle cerimonie,
questa teneva un ambascialore a Ro- dopo aver fatto le tre consuete ge-
ma presso il Papa, e prima di par- nuflessioni , mentre due cappellani
tire dalla sua ambasceria veniva segreti ginocchioni ai lati del Pa-
creato cavaliere della milizia aurata pa, sostenevano l'uno il secchio del-
con quelle formalità e cerimonie, , l'acqua santa coll'aspersorio, e l'altro
che andiamo a descrivere, mentre la spada nuda d'oro ornala di dia-
è degno di osservazione, che a nin- manti. Clemente XI , deposto il ca-
no de' suoi ambasciatori la repubbli- mauro , si alzò in piedi, e servito
ca permetteva ricevere decorazio- di libro e candela da dvie arcive-
ni equestri , meno che dalle ma- scovi assistenti al soglio, benedi la
ni del Sommo Pontefice. La fun- spada colle preci del pontificale ro-
zione si faceva nel palazzo apostoli- mano, e ricevuto dal Cardinal de-
co abitato dal Papa nella camera cano l'aspersorio, la bened'i, ricevendo
dell'udienza privala , se l'ambascia- pure dal medesimo la spada, la quale
tore era incognito, e nella stanza pose nelle mani dell'ambasciatore di-
avanti la cappella segreta del Qui- cendo: » Accipe gladium istum, in
rinale,ed in quella del s. Offizio al « nomine Patris, et Filii, et Spiri-
Vaticano o nella camera de' para-
, » lus Sancii ad de-
, ut eo utaris
menti, se r ambasciatore aveva lat- » fensionem tuam, ac sanclae Dei
to il pubblico ingiesso in Roma « Ecclesiae, et ad confusionem ini-
nel qual caso adoperavasi la sedia '» micorum crucis Cbristi ac fidci ,
vata , il Papa adoperava una sedia » mine in injusle la-das ; quod ipse
camerale. V'intervenivano, mediante » praistare dignetur, qui cum Patre,
pontifìcio invilo, i Cardinali veneziani, »> et Spiritu sancto vivit et nguiit
oltre il Cardinal segretario di slato, " Deus per omnia ssecula saeculoruni.
vestitii di sottana, rocchetto, mezzetta » Amen ". 11 piimo maestro delle ce-
e manlelletta, sedendo nei banchi, ed rimonie Cassina prese quindi la spa-
Alessandro \ 111 vi fece assistere an- da dall'ambasciatore , la ripose nel
che i Cardinali aggregati alla nobil- fodero, passandola a d. Carlo Alba-
tà veneziana, alla cui nazione egli ni nipote del Papa, che la cinse al
apparteneva. 11 Diario di Rovi a ^ fianco dell'ambasciatore, il quale al-
num. 3i3 dell'anno 17 19, riporta zatosi in piedi, dopo averla cavala
la funzione fatta da Clemente XI ,
dal fodero, tre volte spiritcsanienle
coll'ambascialore veneto nobile Duo- la mosse, ed avendola strisciala sul
do, il quale fu coi»dollo in carroz- b) accio sinistro, la ripose nel fodero.
za al palazzo apostolico, dal conci t- Indi il Pontefice pxese dalle muui
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del Cardinal decano una preziosa va che a' suoi sudditi , come di-
collana d'oro lavorata, con medaglia cemmo, si conferissero ordini eque-
.simile pendente col ritratto dello, stri, avanti che
mandasse quel- gli
stesso Clemente XI da una parte lo dello d'oro, cui sole-
stolone
e nel rovescio coli' immagine del Sal- va mandare a Roma contempora-
vatore in atto di sostenere la croce neamente al suo ambasciatore fi-e-
coH'epigrafe : factvs est principatvs giato dal Papa delle insegne del
Ejus svPER HVMERVM Ejvs. Il Papa la cavalierato della milizia aurata) , si
spada, e postala nel fodero, il Papa, gito da lui come protonotario apo-
dandogli un piccolo schiaffo, gli dis- stolico rogato, facendo fede della fun-
se : Exciteris a sornno malitiae, et zione seguita , ed aggregazione alla
vigila in fide Christi, et fama lau- milizia equestre aurata, alfine di go-
dabili. Ciò detto, il marchese Astal- derne le preeminenze e le prerogative
li capitano delle guardie del corpo relative. Talvolta è poi avvenuto, che
pose all' ambasciatore gli speroni la spada venisse cinta da un principe
d' oro di squisito lavoro (i quali in romano, o dal principe assistente al
uno alla spada siccome erano degli soglio, e che gli speroni, in man-
ambasciatori , dovevano precedente- canza dei capitani delle guardie del
mente mandare al palazzo apostolico), corpo o cavalleggieri , fossero posti
mentre il Papa diceva Speciosus : all'ambasciatore dal capitano della
forma prae Jìliis homimimj acciri' guardia svizzera pontificia, come si
gere gladio tuo super femur tuum, legge nel numero 8 3 del Diario 1
la spada, e gli speroni (che ritirò (ut <l('gli speroni voglia significare come
suo famigliare, per attendt;re the r uill/io del cavalicro dee fare asi
per riguardo al colore delle insegne costume, fece dispensare i guanti agli
di cavaliero, il rosso fu il principale. astanti. 11 numero 648 del medesi-
Gli altri, come le insegne, le deco- mo anno racconta, che il gran priore
razioni, gli emblemi, le croci ec. di R.oma dell'Ordine gerosolimitano
furono espressamente stabiliti dai fon- presentò ad Innocenzo XIII per ,
datori degli Ordini militari ed eque- parte della sua religione, due croci,
stri ,
pei motivi per cui l' istituirono, una delle quali gioiellata, pel di lui
siccome può vedersi agli articoli nipote d. Carlo, che il medesimo
rispettivi, ove si scorgeranno gli Or- Papa aveva dichiarato cavaliere mi-
dini equestri eziandio di donne. lite di giustizia; quindi il Pontefice,
I Diari di Roma riportano le dopo aver celebrato la messa, assiso
funzioni e le cerimonie praticate in trono in una delle sue camei-e,
nel conferimento degli Ordini eque- pose al petto del principe nipote la
stri in Roma, sia dal Papa, che croce di Malta. Il numero 729 del-
dai Cardinali, ed altri. Si legge, nel l'anno 1722 riporta la decorazione
numero 226 dell'anno 17 18, la fun- dell'Ordine della croce stellata , con-
zione pel cavalierato di Oisto con- ferito nella chiesa d'Araceli dal p.
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Diaz teologo imperiale, per coin- Il sommo Pontefice crea i cavalie-
inissioiie dell' imperatrice presidente ri con breve apostolico, e i sovrani,
dell'Ordine, alla marchesa Acco- i gran maestri, e dignitarii degli i
ramboni del Drago. Nel 1782 Cle- Ordini equestri militari e religiosi,
mente XII fece decorare l'architetto li annoverano ad essi mediante di-
Ferdinando Fuga colia croce di ca- plomi, che da alcuni chiamansi an-
valiere, da monsignor Acquaviva che bolle. I Cardinali legati a laierc
maggiordomo, che gliela impose nel- conferivano, per indulto della Santa
la sua cappella, come si ha dal Sede, dodici cavalierati dello speron
numero 2362. Nel lySS Benedetto d'oro, e pel medesimo privilegio,
XIV, ad istiUiza del re di Sardegna, i vescovi assistenti al soglio ne con-
diede formalmente la croce di com- ferivano quattro, con diploma, la
mendatore dell'Ordine de' ss. Mauri- cui formula si legge nel Parisi, Istru-
zio e Lazzaro, al proprio nipote d. zioni, tomo IV, pag. 5, e seg., av-
Giovanni Lambertini, nel modo che vertendo egli , che siccome il cava-
descrive il numero 632 1; mentre il lierato è titolo secolare, tuttavia il
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di s. Romana Chiesa, mi labilmente capitoli ; ciò che pur fece Urbano
prosperò e fioiì in modo
, che la , Vili, nel 1627, assoggettandole le
sua riputazione suona grande e ce- arti di Roma. Ci'cscendo successiva-
lebrata per tutta l' Europa, ed ovun- mente la fama dell' accademia nel ,
que si stima come supremo tribu- 1675 quella reale di Torino, sotto
nale nel fatto delle arti. Vantando Vittorio Amadeo II duca di Savoja,
r accademia la sua origine nel se- ne implorò, ed ottenne l'aggrega-
colo XIV, segna per principale me- zione; ciocche pur fece nell'anno
cenate Sisto IV, che nel 1478 l'in- seguente quella regia di Francia
novò le antiche costituzioni dell' u- colla sanzione di Luigi XIV , co-
ni versila, ciocche pur fecero il se- municata per mezzo del suo ministro
natore di Roma, e i conservatori Colbert, ove fra le altre distinzio-
del popolo romano. Paolo IH con ni concedute al presidente dell' acca-
suo breve nobilitò l' arte della scul- demia di s. Luca , evvi quella di
tura, dichiarandola scienza studiosa, potere in caso di malattia, o assen-
emula della natura. Ed il valente za del direttole dell'accademia di
pittore Girolamo Muziano ottenne Francia in Roma [Vedi), supplir-
dal magnanimo Pontefice Gregorio ne le veci col titolo di rettore. Ter-
XIII una bolla, datata ai i5 otto- minò il secolo XVII, con celebrarsi
bre 1^77, colla quale venne isti- nel 1690 il primo centenario del-
tuita r accademia romana di belle l'erezione dell'accademia di s. Lu-
arti, sotto la medesima invocazione ca con decoro e splendidezza.
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belle arti di Bologna istituita fino pontificato, e il cui nome sarà iu
dal 17 IO in quella città, alla no- perenne benedizione anco presso gli
stra di s. Luca. Nel medesimo anno accademici. Dappoiché egli confer-
Papa Pio VI ridusse ad un sessen- mò nelle scuole ogni ramo di utile
nio due concorsi dementino e Ba-
i insegnamento nelle scienze del di-
lestra e fu nel 1793 che l'acca-
, segno, ciinsiderato sotto ogni aspetto
demico cav. Bartolomeo Cavaceppi delle Ire arti primarie, dispose pre-
istituì suo erede universale l' acca- mi annuali pegli allievi, e di mng-
demia. giori privilegi la distinse, e in ogni
Memorabile divenne per essa l'an- maniera la beneficò, come diffusa-
no l'jg^, e per la promulgazione mente racconta nelle citate Memorie
dello statuto, e per la celebrazione il Missirini.
del secondo anno secolare, ma più Finalmente eccoci a vedere prin- i
demia di s. Luca, fino alla morte grandemente concorso co' suoi stu-
di Antonio Canova, pubblicate in di, ed esimie opere alla ristorazio-
Roma nel 1823 pei tipi de Roma- ne dell' eleganza, della nobiltà e di
nis. Fra tali privilegi merita di es- una perfetta filantropia nell' arte
sere ricordato quello, che niun li- pittorica, per aver egli sopra ogni
bi-o e scrittura, in cui si tratti di altro studiato sul divin Raffaello,
cose spettanti alle tre arti sunnomi- onde meritò, che ad onta dell' età,
nate, possa stamparsi in Roma sen- la quale non giungeva a quella vo-
za la revisione ed approvazione del- luta dallo statuto, fosse con nuovo
l' accademia di s. Luca. Importante, esempio concordemente proclamato
e del nostro argomento, è il ripe- principe. Toccò pure a lui pel pri-
tere quanto riguarda il principe prò mo la ventura di fruire le pratiche
tempore di essa, che il Pontefice fatte dal zelante predecessore An-
nel sanzionar lo statuto con breve drea Vici, per un segnalato onore al-
de' 12 giugno 1795, dichiarò co/z/e l'accademia compartito dal detto Pio
palatino per quel tempo che fun- VII, Chiaramonli, di Cesena, il qua-
" tino, come dalle lettere patenti rioni contrarie ec. Dato in Ron)a
» spedite in forma di breve il gior- presso s. Maria . Maggiore sotto
» no 12 giugno 1795, ed avendoci l'aiìcllo del pescatore questo gior-
IO CAV CAV
« no 2 3 settembre 1806, del Nostro pò un anno, cioè nel 1687, lo fece
»» pontificato anno VII arcivescovo di Capua, dove lasciò in-
signi monumenti della pietà sua.
» Cardinal Braschi degli Cessò di vivere in Roma
1690 nel
"
« Onesti neir età di quarantadue anni dopo
quattro di Cardinalato. Fu sepolto
Gli ufficiali accademici di s. Luca nella chiesa di s. Maria in Araceli
pure eletto principe dell'accademia, sta antica guardia del corpo dei
e non volendo esserlo effettivo per- primi del corrente secolo dalla
petuo, solo ne conservò il titolo con guardia nobile pontificia (Fedi), e
alcune preeminenze. Pertanto da al- dopo guardia svizzera, è la piìi
la
lustre prosapia, amabile per soavità di conosce, che erano militari a cavallo
costumi e per docilità d'ingegno, ebbe d' una cavalleria detta leggiera dalla
campo di esercitare, sotto Clemente X, sveltezza de' suoi cavalli, e dalla
la sua abilità nei tribunali di Roma. qualità degli abiti, che usavano. Nel
Ebbe la presidenza delle milizie del- possesso, cui prese del Laterano
io stato ecclesiastico ed ottenne altri Lpone X nel i5i3, si legge che
onorevoli incarichi. Il Pontefice In- l'ordine della cavalcata incominciava
nocenzo XI creollo diacono Car- dagli equites Icvia armaturae. Dalla
dinale di s. Maria in Aquiro e do- descrizione poi del dolt. Penni si ri-
,
CAV CAV ^i
leva che principiavasi la processio- Che poi fino da Innocenzo Vili
ne da duecento uomini a cavallo creato nel 1484 esistesse una guai--
armati con lance. Ma osserva il dia del coi'po del Sovrano Pontefi-
Cancellieri, ne' suoi Possessi, pag. ce, e forse degli stessi cavalleggieri,
II 8, che la prima menzione della si vedrà in seguito parlandosi dei
guardia de' Cavalleggieri, si fu nel loro quartieri. Leggo poi nel Bur-
solenne ingresso che fece in Roma cardo, Conclavi de' Pontefici, ed in
Marcantonio Colonna il Trionfatore, quello per 1' elezione di detto Papa,
ai 4 dicembre 1571, per ordine di eh' egli deputò Paolo Orsini co'suoi
s. Pio V, perocché dalla relazione soldati alla guardia, o custodia del
fattane dall' Albertonio si conosce , palazzo apostolico, col consueto sti-
aver preceduto ]Marcantonio il ca- pendio; che nel conclave per l'elezio-
pitano della guardia del Papa, colle ne di Alessandro VI, le ronde dei
guardie (forse i cavalieri fedeli o cavalleggieri facevano continuamente
della fede, o della colomba istituiti la ronda avanti il palazzo vaticano;
sotto Paolo IV, che in appresso di- e che il successore Pio III nel i5o3,
vennero Lande spezzate) e che , fece capitano del palazzo apostolico
seguivano il magistrato romano i il nipote marchese Giovanni Saluz-
Cavalleggieri del Papa, i quali zo , il essendo poco dopo
quale,
chiudevano la cavalcata. Tuttavolla, morto Papa, parti dal palazzo
il
giacché dopo i capitani di Castel s. dia della sua persona due compa-
Angelo, e della guardia, e prima gnie di cavalleggieri, composte ognu-
del capitano degli svizzeri, sono regi- na di cinquanta individui ; ed i due
strati due capitani de' cavalleggieri capitani, e gli alfieri di esse veniva-
capitani custodiae equituni levis no nominati dallo stesso Pontefice
orniaturae , con parte di pane e con apostolico breve ; che tanto i
vino, che ricevevano dal palazzo capitani, gli alfieri, ed ulfiziali dei
apostolico ; ruolo eh' è il più antico cavalleggieri , venivano in uno ai
degli esistenti in quell'archivio, laon- cavalleggieri pagati ad uso di guer-
de si può congetturare, che l'istitu- ra con emolumenti e mancie
,
e ,
k
, ,
valleggieri, accresciuta senza neces- mano, per rimovere nelle strade gli
sità, con grave dispendio della ca- impedimenti; e che dopo i prelati, i
mera apostolica. Il Bonanni, Gerar- quali seguivano il Papa, cavalcavano
chia ecclesiastica, pag. l\^o, parlan- le compagnie de' cavalleggieri coi lo-
do dei famigliari del Papa, dice che ro capitani, ed il vessillifero colf in-
nell'anticamera vicina a quella dei segna della Chiesa l'omana. 7-^. Chat-
bussolanti, dopo la sala de' palafrenie- tard. Descrizione del Valicano, to-
ri, assistono alcuni cavalleggieri col- mo II, pag. i6o, e i6i, ove parla
r abito a seconda della figura, che delle anticamere,^ in cui risiedeva-
riporta al num. i4^» pag- 4^6, no i cavalleggieri. Neil' edizione poi
cioè sotto-abito ad arbitrio, ed una del Lunadoro, del 1774? viene con-
giubba, che tutti indossavano di fermato che i cavalleggieri erano di-
panno rosso, con maniche pendenti visi in due compagnie, coi loro ca-
sino al ginocchio, guarnita di oro ; pitani, e cornetti , dipendenti tutti
tal guardia, di cui soleva essere ca- piazze dalle carrozze. Dopo la letti-
pitano il nipote del Papa regnante, ga del Papa, seguivano due trom-
il quale gotleva i proventi della stes- due paggi
bette de' cavalleggieri, e
sa porta. Vicino poi al palazzo a- con lancie dorate, e giubbe ricama-
poslolico del Quirinale, nel 1732, te di velluto turchino, armati d'ar-
Clemente XII fece edificare il pa- me bianche, e cimieri in testa, con
lazzo della consulta per gli uffizi di ornamento vaghissimo di piume di
questa congregazione, per quelli dei vari colori, portando lo stendardo
brevi, e per le guardie dei cavalleg- di santa Chiesa, il marchese de' Ca-
gieri , e corazze, i cui quartieri ed valieri, ed andando avanti di esso
abitazioni sono ora occupati dalle i due capitani Panfilio, e Naro, con
guardie nobili, come le scuderie dai ricchissime giubbe di velluto cremi-
loro cavalli. sino tutte ricamate d' oro, seguitati
La guardia de' cavalleggieri, come dalle due loro compagnie de^ caval-
la guardia del corpo del Papa, finché leggieri colle cornette, cinti d'arme
esistette, sempre intervenne a tutte bianclie e casacche di scarlatto tri-
a4 CAV CAV
fero di s. Chiesa con bandiera spie- ctus Equilis Pontificii. Grado , e
gata , e i cornetti, e le compagnie dignità di quello, che nella corte
de' cavalleggieri. pontificia ha la cura generale dei
pontificato di Pio VI, erano regi- della classe dei camerieri segreti di
strati nella categoria di Diversi si- spada e cappa laici. Il Muratori,
gnori della corte, prima del vice- nel tomo I, delle Dissertazióni so-
castellano, del foriere, e cavalle- pra le antichità italiane, nella quar-
rizzo ec, godendo ancora le por- ta degli uffizi della corte dei re an-
zioni di pane e vino ; ed il mae- tichi d' Italia, e degl' imperatori, di-
stro di camera nella distribuzione ce a pag. 32: " Trovasi nel palaz-
delle medaglie, ne dava loro uno zo dei re longobardi lo stratore,
d'oro e l'altra d'argento per ca- che oggi chiamano cavallerizzo,
dauno. P^. Ordini, e regole che _,
si il cui ministero consisteva in as-
dovranno osservare dalle compa- •> sistere il re allorché voleva sali-
gnie delle guardie de" cavalleggieri re a cavallo, con tenei'gli la staf-
di Nostro Signore Clemente XI, Ro- fa, ed aiutarlo in altra maniera;
ma 7 3 1 1 giacché non so se 1' uso delle
CAVALLERINI Giamacopo, Car- staffe, certamente incognite agli
dinale. Gianiacopo Cavalierini, no- antichi romani e greci, si fosse
bile romano oriondo di Modena , ,
per anco introdotto fra i longo-
nacque a Roma, nel iGSg. Avvo- bardi. Non pochi dei re de' seco-
cato della curia romana trattò le , li susseguenti ( tant' era la loro
» domno Papae teneret ". In lin* essere antico l' uffizio di presiedere
gua longobardica lo slratore era , alla scuderia pontificia, osservando
chiamato marpahis , e clic fosso il Bonanni nella sua Gerarchia, pag.
questo un uffizio splendido lo , si 471, che nell'ordine romano nono
può dedurre da Paolo Diacono, il dell'anno 'Tqo, nel pontificato di s.
quale nel lih. 2. e. 9, scrive, es- Gregorio I, a carte 98, si nomina
sere stato Gisolfo , nipote del re prior stabuli. In im documento ri-
Alboino , vir per omnia idone.us portato dal Galletti , Del Priniicero
qui cidtni slraLor crat, queiii lin- pag. 2')8, del pontificalo di Bene-
gua propria marpahis appellont. detto Vili, che fu clelto nel io 12,
JVella corte de' principi di Beneven- si Martinus
vede sottoscritto certo
to pare, che vi l'ossero più d' uno slrator pontificalis Soggiunge il ,
di entrare a servire Paolo IV, me- evvi assegnata fra quelle, che distri-
diante le commendatizie del Cardi- buiva il prelato maggiordomo di
Mal Pisano, loccliè dimostra eh' erano due medaglie d' oro, e didue d'ar-
amovibili. Quindi ne' posteriori ruo- gento pel cavallerizzo maggiore del
li i capi della pontificia scuderia Papa. Allorché il novello senatore
continuarono a chiamarsi maestri di di Roma fa la cavalcata nel solen-
e nel pontificato di Clemente
stalla, ne possesso, per cui il palazzo apo-
X, e dal 1675 in poi, si appellaro- stolico somministra il cavallo nobil-
no sopraintendenti alla stalla, finché mente bardato, incombe al cavalle-
sotto Clemente XII, si ebbero sta- rizzo maggiore presentarglielo, dopo
bilmente il titolo di cavallerizzi mag- che abbia ricevuto dal Papa lo scet-
giori con quarantacinque scudi men- tro. Finché venne eseguita la pre-
sili d' onorario, oltre la parte di pa- sentazione della chinea, o mula bian-
lazzo. Difatti si legge nella prefazio- ca magnificamente bardata, per cen-
ne dell' Istoria delle guerre avvenu- so del regno di Napoli al Pontefice,
te per la successione alla monar- siccome al cavallerizzo maggiore spet-
chia delle Spagne , del mai-chese tava detta chinea e sua bardatura,
Francesco Maria Ottieri, Roma 1828, così erasi convenuto coli' ambascia-
che essendo egli stato fatto da In- tore straordinario contestabile Colon-
nocenzo XI II soprai n tendente della na, che ogni volta il cavallerizzo ri-
a8 CAV CAV
numero 5i4> dell'anno 1779, si ha nità vi sono meiletti neri, per di-
la descrizione delle esequie e pompa stinguerlo dai camerieri segreti so-
funebre celebrata pel marchese Ge- prannumerari e di onore di spada
rolamo Serlupi Crescenzi , cavalle- e cappa: nel resto l'abito è eguale,
rizzo maggiore di Pio VI, nelle meno la collana, che si usa da questi
quali cantò la messa monsignor Stay ultimi. Così usa ancora il collare o
segretario de' brevi ai principi, coi bragiuole, con manichetti di merletti
cantori , e ministri della cappella bianchi, ed al fianco cinge la spada
pontificia, e coli' intervento dell'an- con impugnatura d'acciaro. Però il
ticamera segreta del Papa sì eccle- cavallerizzo usa inolti'e una nobile
siasticache secolare. montura di panno rosso ricamata
Attualmente il cavallerizzo mag- d'oro, con bavaro e mostre alle
giore del sovrano Pontefice, che mani, di velluto nero, cappello piu-
nelle sovrane corti secolari equivale mato con granoni d'oro, sotto abito
al grande scudiere, è il terzo came- bianco, calze di seta bianca, scarpe
rieie segreto di spada e cappa , co- con fibbie quando porta calzoni, i
CAV CAV 29
Joiizzo precede in frullone palati- altre cose che il riguardano, e che
no foriere maggiore la cariozza
col pure vengono trattate agli articoli
del Papa, di cui apre e chiude lo Trem, e Camerieri del Papa, ed al-
sportello quando ascende e discende, tri, dicendosi a quest' ultimo dei privi-
uflizio che esercita verso il Pontefice legi, e delle prerogative accordate dai
anche nei viaggi, se egli fa parte del Pontefici ai loro cavallerizzi maggio-
seguito, non cedendo tal incarico che ri , siccome appartenenti alla fami-
ai sovrani, alle sovrane, ai Cardinali glia nobile, e precisamente al titolo
agli ambasciatori, ed al maggiordo- I, De" Camerieri segreti partecipanti^
mo, quando Papa porta il seco in e al titolo HI. AI cavallerizzo inol-
carrozza due Cardinali. Né si deve tre spetta la cura della portantina
lacere, che fino agli ultimi dei de- specie di lettiga, che portano i pala-
corso secolo, il cavallerizzo precede- frenieri e sediari pontifìcii, nella
va a cavallo la carrozza pontificia quale si asside il Papa quando gli
andando per la città, ed allo sportello sia di peso ascendere le scale, per
da
nei viaggi e nelle villeggiature, e cui il cavallerizzo va allo sportello,
ultimo andò anche nella seconda che apre e chiude, invigilando che
muta palatina. Prima che il Papa sia portata con sicurezza. Quando
esca dal palazzo, il cavallerizzo riceve non si usavano le carrozze, tanto i
le istruzioni dal prelato maestro di palafrenieri, che i sediari pontifìcii,
camera tanto per la strada che deve dipendevano dal cavallerizzo mag-
fare il treno, quanto pei luoghi ove giore; quindi ne' primi del secolo
si deve andare, ed allora ordina al XVIII vi restarono soggetti i soli
battistrada, che in un alle velette sediari,che poi nel secolo corrente
dei dragoni ne percori-a la via; per non lo furono più per le riforme
tutte le altre ingerenze proprie del della corte papale. Sopra questo
suo uffizio, egli se la intende con argomento possono consultarsi i se-
monsignor maggioidomo. Il cavalle- guenti autori, cioè per quello che
rizzo inoltre fa parte della camera riguarda pure gli uflici del cavalle-
segreta , e perciò in essa interviene rizzo nella corte dei principi , ed
tutte le volte, che il Pontefice esce anche il cavallerizzo, che esercita e
co' suddetti tieni , nonché pel rice- ammaestra i cavalli, e insegna ad
vimento di sovrani e sovrane, let- altrui a cavalcare, come il cavalle-
tura di decreti per beatificazioni, rizzo d'opera della pontifìcia scude-
concistori pubblici e segreti, imposi- ria che, prima in abito nero ed
zioni di berrette ai nuovi Cardinali, ora in montura , addestra la mu-
cappelle, processioni, e pontificali, la cui nei treni nobili cavalca
visita della basilica vaticana ne' ve- monsignor crocifero colla croce asta-
nerdì di marzo, ed in altre circo- ta del Papa: Claudio Corte, il Ca-
stanze per le quali il Papa si rechi vallerizzo, nel quale si traila dì
in quella basilica. Se egli vi va a tutiociò che riguarda i cavalli, e
piedi, il cavallerizzo Io precede cogli che a buon cavallerizzo si appar-
altri cubiculari, ma quando il Papa tiene, Lione 1578; d. Giovanni de
ascende la sedia gestatoria ( Vedi ) Gamba , La ragione dell' arte del
il cavallerizzo va presso di essa, nel cavalcare , Palermo 1606: ed An-
modo che dicesi all'articolo Cappelle tonio Locatelli , // perfetto cavaliere,
Pontificie {Vedi)^ ove si dicono opera corredata di stampe miniate,
,
3o CAV CAV
rappresentanti le varie specie dei della loro docilità ,
qualità ed al-
cavalli, Milano iS-zS. tro, il p. Menochio nel tomo 111 del-
CAVALLO , Eqnus , Caballux. le sue eruditissime Stuore, alle pag.
Questo vocabolo pei naturalisti in- 58 1 , 583 e 591 ; il Garzoni che
dica un animale quadrupede , che nel 1774 pubblicò in Venezia, V Ar-
facilmente si rende docile alla volon- te di ben conoscere , e distinguere
tà dell'uomo, e lo porta sul dorso, la qualità de:" cavalli j ma soprat-
e tira i carri, le carrozze e simili. tutto degna di leggersi T opera
è
Nostro scopo non è di parlare di stampata in Milano nel 1825 di An-
quest'animale tanto conosciuto , se tonio Locatelli intitolata, // perfetto
non se per dire di quelli usati dai cavaliere, corredata di un volume
Papi, e da altri della gerarchia ec- in foglio di stampe miniate^ rappre-
clesiastica. Tuttavolta ci permettere- sentanti le varie specie de' cavalli,
mo dire , che i cavalli si credono incominciando dal selvaggio, ed i
tembergae 1687. I' Reiskio scrisse valli pili celebrati, pag. 527; Di
Dissertatio de Irìumpho romano per alcuni cavalli fantastici, pag. 544-
eqiios candidos facto, Luneburgi Da ultimo nella stessa città di Mi-
1675. Innumerabili sono gli autori, lano, e nel i83i Luigi Fcrreri pub-
che hanno scritto sulla nobilt'i, bel- blicò con figure miniate l'opera del
lezza, coraggio, e grandi pregi del Passi na sul modo di conoscere dai
cavallo, trattandadi molte cose con- denti l'età dei cavalli.
siderevoli , e prodigiose de' piìi ce- I romani Pontefici pertanto pri-
lebii cavalli, degli onori resi ad essi, ma che fosse introdotto l' uso delle
y
,
CAV CAV 3t
carrozze, allorché si recavano a ce- » litudine cassidis ex albo fit in-
lebrare le funzioni nelle diverse ba- »» dumento, et lune demum ascen-
siliche e chiese di Roma, e in oc- « dit super equum suum, et valla-
casione di prendere il solenne pos- »> tor a judicibus etc. ". Onde os-
sesso , ovvero nei viaggi ordinarli, serva lo stesso Bonanni , che di-
solevano cavalcare vm cavallo bianco, cendosi ciò del Pontefice s. Leone I,
ringraziarlo del cavallo, che gli ave- strato dai re di Napoli, e d'Unghe-
va trasmesso, e nel pregarlo di vo- ria ; ma nella sua coronazione ca-
lergliene mandare ancor degli altri, valcò un bianco cavallo. Il medesi-
che sieno i più belli. Alla detta let- mo ufficio, per non dire di tutti
tera di s. Gregorio I soggiunge il (trattandosene all'articolo Sovrani),
Mabillon ne' suoi Commenta riij pag. jn-aticarono ad Urbano V gì' impe-
128: Et id certe exigit Pontificia ratori Carlo IV e Paleologo , non
dignitas,sempre riconosciuta, e ve- che Venceslao a Gregorio XI. Dai
nerata dai monarchi, i quali vollero quali cenni non solo rilevasi la ri-
tonere il freno del cavallo, su cui il verenza , cui sempre le leste coro-
Papa montava, raccontando l'Ana- nate hanno avuto pel Sommo Pon-
stasio, che recatosi Stefano III nel tefice, ma eziandio l'uso costante di
753 in Francia a chiedere aiuto al andare il Papa a cavallo per le pid>
re Pipino, contro Astolfo re de' lon- bliche vie s\ nei viaggi, che per le
gobardi, fu incontrato dal figlio di città di Roma, Avignone, ed altre
hii Carlo, cento miglia lungi da ove dimorarono, massime nelle so-
Pontyon coi principali del regno, e lennità , e nelle sagre funzioni, con
poi il re colla moglie e coi figli addobbi, e pompa ecclesiastica, co-
CAV CAV 33
sìatam eundo, et et nota redeundo, » missam coronatus redit ad pala-
quod casula est ornata perlis. " tium sicut inos est ".
che porta la data del i 192, nel de- prirsi la groppa del cavallo pontifi-
scriversi al cap. 3 quanto il Papa cio di coperta rossa, non si rinvie-
faceva nella festa di s. Stefano, ecco ne presso alcuno scrittore ; si legge
quanto ci sembra opportuno ripor- però nel capo 3 del citato rituale
tare : » Induit se pianeta alba , et di Cencio Savelli , il quale fu poi
descendit de palatio usque ad Onorio III, che dovendo il Papa ca-
Porlicellum,ibique invenit equum valcare,»» invenit equum phaleratum
phaleratum cum novo scarlato, cum novo scarlato , ita tamea
ita tamen , quod secundum con- 5 quod secundum consuetudinem
suetudinem antiquam equus ipse > antiquam equus ipse Domini Pa-
domini Papa? non debet habere » p?e non debet habere collum pha-
collum phaleratum, et ascendens leratum, et ascendens equum, et de
5
« eleixon etc, et sic cum omni oi*- getti romani Pontefici, quando
i
M panno albo, subdiaconi vero, ca- Nella cavalcata, che fece nel i4i7
« pellani , scrinarli , et alii equitant Papa Martino V, per la città di
che il Pontefice cavalcasse co' sacri romani, appena il Papa discese dal
paramenti , ma giudicandosi esser cavallo bianco alla chiesa di s. Cle-
meglio, che comparisse in pubblico mente con forte rissa lo rapirono,
,
per le vie con altre vestimenta, i come pur fecero della sedia, e del
Papi cominciarono a cavalcare colle baldacchino da lui adoperato. Nel
vesti domestiche, e con cappello possesso di Giulio II, nel i5o3, i
rosso orlato d'oro, cinto di cordone romani senza litigi s' impadronirono
simile, con fiocco, che pendeva sul del cavallo da lui cavalcato, e della
petto, nel modo che si vede nella sedia e baldacchino. Leone X, che
figura riportata dal medesimo Bonan- fu l'ultimo Papa a prendere possesso
ni a p. 365, assumendo però il cappel- coi paramenti sacri, volle prenderlo
lo pontificale nelle solenni cavalcate, agli 1 1 aprile 1 5 1 3, cavalcando quel
le quali , meno le principali , cessa- medesimo cavallo turco, sid quale
rono dopo r introduzione delle car- nello slesso giorno dell' anno prece-
rozze, e delle lettighe sostenute dalle dente era stato fatto prigioniero a
mule, o chinee (P^edi) bianche. Ravenna dai francesi, e sul quale
Pel primo ne fece menzione il Pan- fuggì, avendo un suo famigliare
vinio, nelle addizioni al Platina nel- tagliata la mano ed ucciso quello,
la vita di Sisto IV nel di della che ne aveva afferrata la briglia.
sua coronazione, cioè a' 25 agosto Collo adoperare Leone X lo stesso
1471 , raccontando che nel por- cavallo nel suo possesso, volle divi-
tarsi il Papa in lettiga a prende- dere in certa guisa con lui la gloria,
re possesso alla basilica lateranen- e l'onore del trionfo del possesso, co-
se, venendo alcuni del popolo cal- me nel Cardinalato ne aveva divise le
,
36 CAV CAV
governatore di Roma, restando a pe rosse, usandole prima di drappo
tenere il freno dai due lati i due bianco, con finimenti, e staffe di
primi conservatori, che a vicenda metallo dorato ; e che essendosi in-
col terzo, e col priore de' caporioni trodotte le carrozze, Giulio III, nel
continuavano sino al Laterano. 11 i55o, e poco dopo Pio IV eccita-
Papa veniva circondato dalla guar- rono i Cardinali a non profittarne,
dia svizzera, camminando alle staffe ma a continuare 1' uso di cavalcare.
i due maestri delle strade, le guar- Qui noteremo, che il Cardinale Sca-
die del corpo, i paggi, i mazzieri, i rampo Mezzarota, del i44o» fu il
cursori , e palafrenieri pontifici , col primo porporato a mantener un gran-
decano, e sotto decano, con due dissimo numero di cavalli ; ed inol-
ombrellini aperti, portandosi da due tre, che Urbano Vili concesse ai
paggi altro cappello, guanti, e bac- medesimi Cardinali di poter guar-
chette inargentate per uso del Papa nire i cavalli delle carrozze con se-
all' occorrenza. Se poi egli non ca- terie, fiocchi, e ciuffi rossi, potendo
valcava, andava in nobile sedia co- però usarli anco di lana. Distinti
perta di velluto cremisi trinata d'oro, sono i Cardinali decano, principi
portata da due mule bianche, con e marchesi, i quali godono le inse-
finimenti pure di velluto cremisi gne principesche, con seterie, fiocchi,
ricamati d'oro. Fino poi al pontifi- e ciuffi frammisti d' oro.
cato di Pio VI , la carrozza del La prelatura nelle cavalcate usa-
Papa era tirata da sei bellissimi va di mettere ai propri cavalli fi-
lo dicemmo Carrozze ,
all' articolo zione.
non che a quello delle Cavalcate : È noto, che i vescovi prendono
laonde sol qui rammenteremo, che il possesso della loro chiesa a ca-
Innocenzo IV, nel la/j.'T, impose loro vallo, e che il Pontefice Anastasio
di andare a cavallo; che Paolo li, IH, del (^11, concedette l'uso del
nel i464> accordò loro le valdrap- cavallo bianco al vescovo di Pavia,
CAV CAV 37
t come si rileva dalla vita di lui. quattro non avevano fiocchi. Ed il
L'Cghelli, nel t. II deìV Italia sa- numero 887 dei citati Diarii rac-
gra j in Episcop. 3Iat. n. 3r, ri- conta, nell'anno 1722, che il cada-
porta la storia di una gran contro- vere della principessa Orsini fu tras-
versia, nata fra i canonici, e il ve- portato alla basilica latei'anense en-
scovo di Modena pel cavallo usato tro una carrozza d'acciaio, i cui
da lui , mentre tornava in città do- cavalli portavano i fiocchi d'oro,
po sua consacrazione, giacché il
la avendo quelli della seconda carroz-
pretendevano giusta il costume. Di- za i fiocchi di seta nera, mentre
cemmo poi altrove che il barone, il non li aveano quelli delle due al-
ad oro, e che il
altro colore mista turam sequi jiibent, calamitalis ma-
magistrato romano gode la prero- giiiludineni oslentanles , Discor. par.
gativa di guarnire i propi'ii cavalli 2. png. 22. Vincenzo Borghini alcu-
con fiocchi, e ciulH di seta bleu, ni esempi ne reca, e dalla piccola
intarsiati con oro. Dai Diarii di cronaca manoscritta del IMoraldi, ab-
Roma del secolo passato si legge, biamo che nelle esequie di m. Ni-
che gli ambasciatori, i principi e colò di Jacopo degli Alberti, morto
le principesse inccdcvaiìo con caval- agli 8 agosto i38i, erano " otto
li ornali di fiocchi d' oro, alla pri- « uno delle armi del popolo
cavalli,
ma carrozza, e con fiocchi di seta « perchè era cavaliere del popolo,
nera a quelli della seconda, e della « ed uno della parte guelfa, perchè
terza carrozza ; e che gli ambascia- » ei"a de' capitani : due cavalli co-
tori, benché Cardinali, usavano i ca- " perti con le bandiere grandi con
valli della prima carrozza coi fioc- " r arme degli Alberti, ed un ca-
chi d'oro. Quando l'ambasciatore » vallo con un pennoucello, ed uno
veneto Cornare, nel 1722, si recò >» col cimiero, spada e sproni di
in forma pubblica da Innocenzo » oro : il cimiero, una donzella con
XIII, per essere decorato della mi- " due ali; ed un cavallo coperto
lizia aurata, componevasi il di lui » di scarlatto, e il fante con un
corteggio di nove cai'rozze : i cavalli » mantello di vaio grosso foderato;
della prima avevano i fiocchi d'oro, " ed un altro cavallo non coperto,
quelli della seconda di seta color » con un fante, con un mantello
d' oro, quelli della terza di seta e « di paonazzo, foderato di vaio
oro, quelli della quarta, e quinta » bruno. " Apiid. script. Rer. Ital.
di seta nera, ma i cavalli delle altre tom. XVII, col. 858. Andrea Gatta-
,,,
38 CAV CAV
ro descrivendo la pompa funebre di dell'Apostolo, tolto dalle corse pub-
Giovanni Galeazzo Visconti, duca di bliche: correte, o fedeli, in maniera
Milano, morto a' 3 settembre i4o2, che riportiate il premioj e difatti
narra che in essa furono veduti cen- nel sasso di s. Fiorenzo fanciullo
to cavalli coperti di zendado, e altra martire, vicino al cavallo è espres-
sorte di seta, colle insegne di venti- sa la meta, ove il corso si finiva;
sette città, e castella grosse, suddite come per esprimere un egual sim-
del duca di Milano ;ed oltracciò un bolo in alcuni sassi cristiani è scol-
cavallo coperto coli' arma imperiale pita una nave vicina ad una di quel-
la quale fu stimata valere quindici- le torri, che servono di fanali ai
mila ducati d'oro. porti, significando che quel fedele
II p. Lupi, nella Dissertazione dopo una travagliosa navigazione ha
X sopra i cavalli sovente scolpiti, o preso porto.
dipinti dagli antichi cristiani, di- Sulla benedizionede' cavalli per
ce , che non è difficile trovare la festa diAntonio, può vedersi
s.
moderno ponte, eretto nel 1827, che del territorio ancora ne porta il
4o CEA CEB
truppe pontificie, guidate da Matteo vato onorario di rito greco, sotto-
Stendardo, valorosamente rivendica- posto alla metropoli di Atene, come
rono diversi conquisti senonchè, a : vuole Commanville.
mediazione di Giovanni III, re di Por- CEADDA (s.). Fu prima vescovo
togallo, fu segnata la pace in Cave, di Yorck, e ne adempiva con molto
per cui il luogo acquistò celebrità. zelo i doveri; ma tornato di Fran-
IlCardinale Carlo Caraffa, nipote di cia s. Wilfrido, che aveva un ante-
Paolo IV, a tal effetto col suo se- cedente diritto a quella sede, per
guito si recò da Palestrina a Cave, la elezione di Alfredo re di Nor-
venendo incontrato, nella pianura tumbria, seguendo anche il consiglio
detta gli olmi di Cave, dal duca di di s. Teodoro, arcivescovo di Can-
Alba, accompagnato pure dai suoi; torbery e primate di tutta la Chiesa
dopo il qual pacifico abboccamento britannica, cedette a quest' ultimo
si riunirono in Cave in casa Leon- r episcopato, dedicandosi alla vita
celli, oggi Mattei, presso la piazza solitaria nella badia di Lesti ngay.
di s. Stefano , ed a' 7 settembre Le virtù distinte di lui non permi-
1557, fu stipulata la concordia, i sero, che rimanesse lungamente ce-
cui capitoli si leggono nel Rinaldi lato, e non andò molto, che venne
a tal anno n. 14. Alessandro d'An- chiamato a succedere Giarumano
drea scrisse tre discorsi della guer- vescovo dei merciani. Egli fu il-
CEB CEC 4»
nacque a' 19 febbraio 1734 nella bilitato di governare. Quindi fu fatto
città di s. Filippo di Xativa nella arcidiacono di Toledo, e nel conci-
diocesi di Valenza di Spagna, da storo de' 23 settembre 1816, il me-
una più distinte famiglie del
delle desimo Pio VII lo creò Cardinale
regno , godendo il grandato di dell'ordine de' preti, e perchè non
Spagna; il perchè ricevette una pro- si recò mai a Roma non ebbe ti- ,
chiarato vescovo -di Orihuela, col cui vescovo Quobulo si recò in Ro-
qual titolo ricevette l'episcopale con- ma al concilio di Laterano, adunato
sacrazione. Governò la diocesi con da s. Martino I.
offrì vittima per esso, nell'assistenza d' ingegno acuto, magnanimo, esper-
personale, che prestò a' suoi dioce- to nel maneggio degli afEiri, dotto-
sani nell'epidemia da cui fu afflitta re nei canoni ed in teologia, era
la Spagna nel 18 12. Ritornato nel- arcidiacono di Arras, quando circa
l'anno seguente al trono degli avi i' anno Giovanni XXII
i326 lo
suoi il re Ferdinando VII, siccome promosse ad arcivescovo di Napoli,
conoscitore delle virtù di Cebrian, poi a' 18 dicembre del 1827 lo creò
lo nominò patriarca dell'Indie, vi- Cardinal prete di san Lorenzo in
cario generale dell' esercito, nonché Lucina. Nel i33i accomodò una
curato ordinario del real palazzo, e grave discordia tra il vescovo di
della regia famiglia; per le quali Parigi, e 1' università della Sorbona,
cariche e spirituale giurisdizione Pio perchè quel prelato avca multato
VII gli fece spedire le relative bolle. di quattrocento lire un cherico di
Ma non trovò pace lo spirilo del quell'accademia. Due volte nel pon-
buon prelato dimorando in Madrid tificato diClemente VI andò in quali-
presso la persona del re, sinché non tà di legato a comporre la pace alla
gli fu concesso di riimnziare la chiesa corte di Francia tra quel monarca e ,
tore invece di Lodovico Bavaro sci- Cai'dinal diacono, poi divenne prete
smatico e scomunicato. Andò a Na- di s. Pudenziana . Divoto alla b.
con amplissime facoltà nel giubileo del siniscalco al i-e di Sicilia, tutore
1 35o ; ma ristrette ai forestieri le del re pupillo, o meglio, invasore del
visite delle basiliche di Roma con regno. Morì Ceccano circa l'anno
il
dei ss. Lorenzo e Giorgio. Era stato di Fossanova, perchè vi aveva pro-
presente ai conclavi di Benedetto fessato la regola dei cistcrciensi
XII, e Clemente VI, e concorse divenendone priore, ed abbate. De-
col suo suffragio alla loro elezione. gno nipote al Cardinal Giordano
Come chiarissimo poeta, estese in versi dello stesso nome, nel 121 3, da
eroici le vite dei ss. Apostoli Pietro Innocenzo IH fu creato Cardinal
e Paolo, e teneva corrispoudenza diacono di s. Angelo, poi prete dei
CE e CEC 43
«s. Apostoli, e Camerlengo di s. X. Quindi datosi a patrocinar cau-
Chiesa. Alla sua presenza s. Dome- se, Gregorio XV lo associò agli
nico, di cui era amico gli
intimo avvocati concistoriali, lo fece suo ca-
risuscitò il nipote Napoleone mor- meriere segreto, uditore del Cardinale
to per una caduta da cavallo. camerlengo, che eia nipote del Ponte-
Si trovò alla traslazione solenne, fice, canonico della basilica vaticana,
44 CEC CED
CECILIA (s.), romana, educata al- CECILIO (s.), africano di nascita,
la scuola del vangelo, (Ino da fanciul- fu convertilo alla fede di Gesù Cri-
la si mostiò adorna di rare virtù. sto, per le preghiere insieme e per
Quantunque uscita di ricca e nobi- le instruzioni di Ottavio e di Mi-
le famiglia,avea fatto voto di rima- nuzio Felice, che dalle tenebre del
nersi vergine per tutta la vita, ma, paganesimo erano venuti alla luce
costretta dai genitori, si legò in ma- del vangelo , e ne sostenevano con
trimonio con un gentiluomo, Vale- molta sapienza e forza le ragioni.
riano di nome, eh' ella seppe ritrar- Questo santo, che fu prete, ebbe il
re dall'idolatria alla religione del merito della conversione di san Ci-
vero Iddio. A questa conversione priano, il quale , per sentimento di
aggiunse anche quella di Tiburzio, venerazione e riconoscenza, volle in
suo cognato, e di Massimo, i quali seguito portarne il nome. Mori in
condannati a morte, perchè cristia- età molto avanzata ,e fu beneme-
ni, la precedettero di pochi giorni rito assai della i*eligione cristiana. Di
nella gloria del martirio. Credesi, che lui si fa memoria nel martirologio
cib avvenisse l'anno aSo, sotto A- romano.
lessandro Severo. CEDAMUSA. Sede vescovile di
Nel quinto secolo vi era in Ro- Sitifi in Africa, nella provincia della
ma una chiesa, dedicata a santa Ce- Mauritiana. Not. Jfr.
cilia. Il Pontefice Pasquale I ve ne CEDDO (s.). Questo santo prela-
eresse una nuova, nella quale tras- to era fratello di s. Chaddo ve-
feiù corpo di s. Valeriano, che
il scovo di Litchfield, del santo sa-
fu trovato unitamente a quello di cerdote Celino e di Cimberto, i quali
s. Cecilia, ed ivi ancora comandò si adoperarono ad illuminare nelle
che si trasportassero i corpi di s. verità della fede gli anglo-sassoni.
Tiburzio, di s. Massimo, e dei som- Il desiderio di restare nell' oscurità
mi Pontefici Urbano e Lucio; tras- e di attendere alla propria santifi-
lazione avvenuta nell'anno 821. Il cazione, lo indussero a ritirarsi nel
medesimo Pontefice fondò pure un monistero di Lindisfarne. Le virtù,
raonistero presso la nuova chiesa. ond'era adorno, gli meritarono l'ono-
11 Cardinal Paolo Emilio Sfondrati, re del sacerdozio , ed il vescovo di
nipote di Gregorio XIV, ne la ri- Lindisfarne gli affidò l' importante
fabbricò, e decorò riccamente, ed è incarico di ammaestrare nella fede
titolo di Cardinal prete. Le reliquie i popoli soggetti al re Pende, che
di questi santi furono riposte in una avea ricevuto il battesimo con molti
magnifica volta, sotto 1' aitar maggio- de' suoi ministri. La predicazione di
re, e si chiama in oggi la confessio' s. Ceddo ebbe un esito felicissimo
questa santa accordava al canto del- crificata la vita per acquistare pro-
do fino all'impero d' Isacco Comne- allora tetrapoli a cagione delle sue
no, cioè fino allametà circa del se- quattro principali città , cioè Samè,
colo undecimo dell'era cristiana. Palis, Grane, e Cooni, che si erano
Quest'opera è una compilazione poco diviso il suo territorio. Figurò fra
assai giudiziosa; tuttavia Ritradotta le isole greche , e godette per un
in latino ed arricchita di note dal tempo il primato sulle Jonie.
p. Goar domenicano. Appartenne all' impero d' oriento
CEF AL A [Caephala). Sede ve- sino al 1 125, in cui per la decaden-
scovile d'Africa iiella prima provin- za di esso ebbe i suoi signori par-
46 CEF CEF
tìcolari. Quindi, Terso il ìì^S, sog- secolo divenne arcivescovato. I latini
giacque alle incursioni de' normanni nel XII secolo vi fondarono un seg-
e poi ancora ai despoti di Morea ,
gio vescovile, suffraganeo del metro-
i quali come vennero detronizzati politano di Gorfù, e nel XIII si unì
seguono il rito greco. I cattolici ascen- dissero Cefaledi. Dai messinesi ven-
dono circa a duecento, non computan- ne un tempo distrutta, ed al re
dovi i maltesi, che sono in grandissimo Ruggiero I, come diremo, è dovuta
numero. Essa ebbe un vescovo greco e la sua riedificazione nel bel sito
un vescovo latino; ma la cattedrale si- dell' odierna area.
tuata in Argostoli, capitale dell'isola, Fino dai tempi, in cui la Sicilia
è ora distrutta. Argostoli è posta era dominata dai saraceni, in Ce-
in fondo ad un'ampia e sicura baia falù eravi un vescovo, e quello del-
nel lato australe dell' isola. Ha un l' anno 868 fu uno dei dodici ve-
liceo, ove si educano i giovani per scovi, che insieme a s. Ignazio pa-
l'università di Corfìi. Ne' suoi din- triarca di Costantinopoli si oppose-
tonii vi sono gli avanzi della città ro energicamente a Fozio, nell' Vili
di Grane , rammentando la ferace concilio generale, laonde rilevasi che
pianura di Palecchi 1' antica Palis ; i greci vi avessero istituito la sede
all'estremità, ov' è il Capo-scala, esi- episcopale. In progi-esso di tempo
steva l'antica città di Cooni, di cui la città, essendosi ridotta quasi al
TEF GEL 47
che aveva ornato col titolo reale.
Io mensa è tassata ne' registri della ca-
Si racconta pertanto, che trovando- mera apostolica in fiorini quattro-
si tal principe in grave pericolo di cento.
naufragare nel mare di Saleino, fe- CELCHYTH {Celchytum). An-
ce voto, clie se ne usciva a salva- tica città d' Inghilterra nel regno di
mento, avrebbe fatto fabbricare un JNIercia, in cui si celebrarono due
tempio al Salvatore, ed agli Apo- concilii chiamati Celcliyterisi. Il pri-
stoli ;
quindi tornato il mare in cal- mo fu tenuto l'anno 794 per dotare
ma trovossi nel golfo di Cefalìi, nel il monistero di s. Albano, coli' in-
giorno sacro alla trasfigurazione del tervento di nove re, quindici vesco-
Salvatore. Disceso a terra, prima di vi, e venti duchi. Offa, re dei mer-
tutto edificò una chiesa in onore di ciori, per la venerazione che avea
s. Giorgio al piede della rocca, e per s. Albano primo martire d' In-
dipoi non solo volle riedificata la ghilterra, concesse al monistero molti
città, ma in esecuzione del voto vi beni e grandi privilegi. Angl. I. 11
fece innalzare una sontuosa catte- Lenglet, oltre questo concilio, pre-
drale col nome del Salvatore, fa- cedentemente , e all' anno 787, ne
cendo scolpire nella magnifica fac- registra un altro adunato in Celchyt
ciata questa iscrizione hoc s\crum : sopra la disciplina
TEMPLUM A. pio ROGERIO I SICILIAE secondo si convocò nell' anno
Il
sta chiesa era la quinta del regno Il secondo ordina, che le chiese
nell'assemblea degli stati. sieno benedette dal vescovo dioce-
Tuttora questa sede trovasi suf- sano dopo la loro edificazione, e
fraganea della metropolitana di Mes- che r Eucaristia sarebbe posta in
sina. Il capitolo della cattedrale, che una scatola , colle reliquie sotto
anticamente era regolare sotto l'Or- o in un luogo segreto della
l'altare,
dine di s. Agostino si compone di medesima chiesa. Il 4-° concede au-
quattro dignità prima delle qua-
, torità al vescovo di eleggere col
li è il decano, di otto canonici con consenso della comunità l'abbate, e
due prebende, ventiquattro mansio- l'abbadessa. Il 9.° prescrive al ve-
nari detti pi'ebendati, oltre diversi scovo di tenere registrati i regola-
altri preti, e chierici pel divin cul- menti sinodali da osservarsi da lui,
to. La cura nella cattedrale si eser- il nome dell' arcivescovo da cui di-
cita da tre cappellani eletti dal ve- pende, e gli altri vescovi della pro-
scovo, non essendovi nella città al- vincia. Il IO." comanda, che si dia
tra parrocchia. Vi sono peiò sei a' poveri , o si eroghi in opere pie,
conventi di religiosi, un monistero la decima parie de' beni del vescovo
di monache, un conservatorio, al- defunto, ed inoltre ordina preghiere,
cune confraternite, ospedale, mon- digiuni, e la liberazione degli schia-
te di pietà, seminario con alun- vi, pel riposo delle anime. Questo
ni , cimitene , episcopio etc. La concilio prese provvidenze anco sui
,
48 GEL GEL
costumi. Angl. tono. I. Conc. tom. tempo era favorito da Dio di molte
VII, pag. i484. grazie, massime dell' umiltà. Altri di-
CELENDERIS. Città vescovile cono, che si fece monaco benedettino
dcir antica Cilicia, e, secondo Com- nel monistero di Fai foli nella diocesi
manville, nella provincia d'Isauria, di Benevento, e chedivenutone abba-
nel patriarcato d' Antiochia , eretta te, fondare una
concepì r idea di
nel V secolo sotto la metropoli di nuova congregazione. In appresso
Seleucia. prescelse per più rimota solitudine
CELEPiINA. Sede vescovile del- il convento di Majella nell' Abruzzo
l'Africa occidentale , di cui s' ignora non lungi da Sulmona, ove, ad on-
la provincia . Sì sa soltanto , che ta del luogo orrido, in poco tempo
Donato suo vescovo, l'anno 4'Ij si formò, verso l'anno ii5^, una
si recò alia celebre conferenza di comunità religiosa, alla quale egli
Cartagine. Coli. Cari. serviva di regola e di esempio, pel
CELESTINI. Congregazione mo- penitente e santo tenore di vita.
nastica benedettina. monaci di que- I Né andò guari, che vedendo come
sl' Ordine furono dapprima chiamati ncir oratorio da lui fabbricato sul
Eremiti di s. Damiano, o di Mo- monte, non poteva contenere tutti
rene, non che Murroniti, o Morro- i suoi discepoli, ne edificò degli al-
niti, e" poi Celestini, allorquando il tri in quelle vicinanze.
loro fondatore fu assunto al ponti- L'Ordine, nel 1264, fu approva-
ficato col nome di Celestino V. to da Urbano IV, che lo incorporò
Questo santo nacque in Isernia, pic- al benedettino ; ma sentendo Pietro
cola città capitale nel contado di da Morone, che il Pontefice Grego-
Molise, nel regno di Napoli da ge- rio X, nel concilio di Lione, forse
ni toii di bassa condizione, che nel doveva sopprimere i nuovi Ordini
battesimo gì' imposero il nome di religiosi istituiti dopo il concilio la-
Pietro. Passati i primi anni nella teranense che ne vietava la molti-
pietà e nello studio, siccome aman- plicazione, andò a Lione, e malgra-
te delia solitudine, nell'anno i244j do la sua dispregevole apparenza
si ritirò sopra una montagna, e qui- ottenne colle sue austerità, e col mi-
vi dimorò per tre anni in una ca- rabile dislacco dalle cose tei'i-ene, e
verna, finche la sua santità gli at- con una vita tutta angelica, una
tirò molte persone a visitarlo, che bolla, colla data de' 17 settembre
l'indussero ad uscire da quel na- 1274, con cui Gregorio X confer-
scondiglio, e ad abbracciare lo sta- mò il nuovo istituto colla regola di
to ecclesiastico. Allora recatosi a s. Benedetto, e con alcune partico-
Roma, fu ordinato sacerdote, quin- lari costituzioni più rigorose, lo po-
di passò nella Puglia,fermando la se sotto la pontificia protezione, gli
sua dimora sul monte Moronc, per assicurò il possesso de' suoi beni, e
cui viene chiamato s. Pietro Cele- gli concesse alcuni privilegi, come la
stino da Morone. Quivi elesse per esenzione dalla autorità degli Or-
abitazione una buca, ch'era covile dinari ce. Dopo
l'Ordine si di ciò
di un gran serpente, e non molto accrebbe maggiormente, a segno che
dopo da un abbate fu vestito del- Pietro si vide superiore generale di
l' al)ito religioso, ed in quella stette Irentasei raonisteri, e seicento reli-
per lo spazio di cinque aoni, nel qual giosi, indi, nel 1 284? rinunziò al go-
GEL C EL 49
verno del medesimo, e del priorato da Bonifacio Vili in commenda il
di Majella , confermando l' uno e monistero di s. Giovanni in Vene-
r altro a ceito Roberto, per andar- re, colla sua buona maniera gli die-
si a nascondere in un'altra foresta, de r incarico di celebrare i funerali
ed ivi dedicarsi ad ulterioi'i peni- dopo la morte di Celestino V. Ag-
tenze ed assidue orazioni. Poscia, nel giunge il p. Croiset, nella vita di
capitolo del 1293, essendo il mo- s. Celestino V, che fra i Cardinali
nistero di Majella per la sua posi- italiani da lui creati, due erano mo-
zione troppo orrido e disasti'oso, fu naci del suo Ordine.
stabilito, che il monistero di s. Spi- il Papa si recò a mon-
In seguito
rito di Sulmona sarebbe stato il te Cassino, procurò che quei mona-
capo dell'Ordine, e la residenza del- ci benedettini abbracciassero il suo
l' abbate generale, che ve la fece si- istituto, mandandovi a questo eifct-
mente VII, che nella sua morte rano tenuti a digiunare nei merco-
volle essere sepolto nella contigua ledì, e venerdì da Pasqua sino
chiesa, in cui gli fu eretto un bel alla festa della esaltazione della Cro-
deposito. I celestini di Francia, col ce, e in tutti i venerdì di quaresi-
consenso degl'italiani, e coli' appro- ma, e nel venerdì santo digiunava-
vazione, nel 1427, di Martino V, no in pane ed acqua. Consisteva 1' a-
e poi di Clemente VII, volendo po- bito de' celestini in una tonaca bian-
tevano fare nuove costituzioni pel ca, cinta con una fascia di lino
mantenimento della regolare osser- o di cuojo dello stesso colore, con
vanza, come k fecero nel secolo iscapolare o pazienza sciolto con un
XVII, e furono accettate nel capi- cappuccio nero ; ed in coro, e per
tolo provinciale del 1667. La con- la città incedevano egualmente in
gregazione di Francia componevasi cocolla e cappuccio nero, né pote-
di ventuno monistei'i, il capo dei vano usare camicia se non di saja.
quali era quello di Parigi, ed era In somma l' abito era eguale quasi
governata da un provinciale con au- a quello de' cistcrciensi, ma si rife-
torità di generale. Il Pontefice Pao- risce,che a tempo del fondatore, i
lo V, in considerazione del bene re- celestini vestissero di panno grosso
cato da quest' Ordine alla repubbli- color tanè. In Roma i celestini eb-
ca cristiana, accordò molle grazie
gli bero la chiesa, e il monistero di
e privilegi. Ma per le noie ultime s. Pietro IMontorio; senonchè, mos-
vicende soggiacque conseguenza alla so Sisto IV dalla santità del bea-
degli avvenimenti politici, e per for- to Amadeo francescano, lo chiamò
7s\. di essi si disciolsc. Si ammirano dal Portogallo in Roma, gli diede
però ancora due de' suoi membri la detta chiesa col monistero, e con-
&iu due risjicttabili seggi vescovili, cesse invece, nel i47'; "' celestini
GEL CEL 5:1
loro il coiiligno palazzo, eh' era del L' annalista Wadingo, Ann. minor.
titolare. I monaci ne restauraro- tom. II, e. 3, e il p. Helyot, Storia
edificato dal detto Cardinal di Par- V. Lambertini, Del sagr. della mes-
ma per sua abitazione, da cui prese sa. 11 Burio poi è di avviso aver
il nome il vicino arco, sulla spon- s. Celestino I prescritto la recita dei
da del Tevere. Quindi il palazzo cinque salmi per la preparazione del-
passò ai Caetani, e poi fu venduto la messa ; ma
anche questo da al-
ai celestini verso l'anno 1629, al* cuni si contraddice ; il perchè è a
lorquando i Caetani acquistarono vedersi il Bona, Rerum liturgie. 1. II,
il palazzo Rucellai al Corso. cap. 3 , dove lungamente tratta di
Di quest'Ordine, oltre il Ciacco- quanto riguarda il decreto di s. Ce-
nio, il Vittorelli, e gli autori degli lestino 1, in proposito o alle cose in-
Ordini monastici, tiattarono il Bo- trodotte nella santa messa.
nanni nel Catalogo di essi a pag. L'eresia di Nestorio [Fedi] diede
CIX, Bollando nel t. Ili, e nel me- motivo a s. Celestino I di far cele-
se di maggio; Becquet monaco ce- biare nel 4^ i 'l concilio generale
lestino, neW Istoria citila congrega- di Efeso, a cui intervennero duecen-
zione de' Celestini di Francia^ Pa- to vescovi e tre legati pontificii, e
rigi 17 19, e il padre Annibale da dal quale furono fulminate le ereti-
,
5i GEL GEL
che sentenze da colui empiamente santo Pontefice soffrire, che nova- i
sero stati costretti sotto Bonifacio I zelante dell' osservanza dei decreti
a star lontani cento miglia da Roma, sinodali, e delleusanze introdotte dai
pur Celestino I, volle che lo fossero suoi predecessori, che in veruna gui-
da tutta 1* Italia e contro Celestio
, sa sapevasi indurre a rivocare, od
loro capo, che s'era ritirato nella a sottoporre a nuovo esame ciò, che
Bretagna, spedì missionari, che dopo una volta fosse stato ordinato e de-
due anni ridussero quella regione ciso. Fu sepolto nel cimitero di s.
alla fede ortodossa. Dipoi inviò nel- Priscilla nella via Salaria, e quindi
la Scozia Palladio greco, primo ve- venne trasferito nella chiesa di san-
scovo di quelle isole, e neH'Jbcrnia ta Prassede. Vacò la santa Sede
o Irlanda s. Patrizio, che ne di- dopo di lui diecinove giorni.
venne i' apostolo Wè potendo . il CELESTINO 11, Papa CLXXII.
, ,,
GEL GEL 53
Nacque questo Pontefice di una fa- del ii44> 6 venne sepolto in Late-
miglia oriunda di città di Castello rano. Tre lettere ci rimangono di
nello stato ecclesiastico, ed innanzi Celestino II, e dopo di lui la santa
di salire al trono pontificio era per- Sede vacò tre giorni solamente.
ciò chiamato col nome di Guido del CELESTINO III, Papa CLXXXII.
Castello. Discepolo di Pietro Abailar- Era egli romano, e discendeva dall' il-
do , siccome sotto diavea
lui fatto lustre famiglia Orsini (Feo?/). Innanzi
sommo profitto nelle lettere, fu an- che salisse al Pontificato chiamavasi
co appellato il Maestro Guido dei Giacinto Bobò, o Bobone Orsini, e
Castelli, forse dalla sua famiglia, da Papa Onorio II fu fatto nel i 126
come opina il Panvinio. In seguito Cardinale diacono di s. Maria in
creato prete Cardinale di s. Mar- Cosmedin. Ai 3o marzo del iiqi,
co da Papa Onorio II, fu fatto go- venne eletto Papa, ed ai i3 aprile
vernatore di Benevento da Inno- fu ordinato prete, consacrandosi nel
cenzo II, e venne impiegato in di- giorno appresso in una maniera af-
verse legazioni. Alla morte d' Inno- fatto nuova, secondo il cerimoniale
cenzo II fu eletto Papa, e consacra- dell' Ordine romano, allora compo-
to ai 26 settembre ii^'i. La sua sto dal camerlengo di s. Chiesa
elezione riuscì non solo senza alcu- Cencio Savelli. Era egli assai vec-
na delle perturbazioni , onde molte chio quando fu assunto al Ponti-
altie addietro erano funestate; ma ficato, tenendo i più che avesse
si fece eziandio senza l' intervento ottantacinque anni, comunque altri
del popolo. suppongano, che ne contasse novan-.
Non appena Celestino si vide su- ta. Nondimeno lo spii'ito ed il cor-
blimato alla sede Pontificia, che dal po di lui non risentivano punto il
re di Francia Lodovico VII ricevet- peso di quegli anni; e di fatti il gior-
te ambasciatori di ubbidienza, i qua- no dopo la sua incoronazione, inco-
li lo supplicarono per la pace e per ronò r imperatore Enrico VI unita-
l'assoluzione dalle ecclesiastiche cen- mente air imperatrice Costanza mo-
sure contro quel re fulminate da glie di lui. Roggero Ovedeno (in
Innocenzo suo antecessore, coli' in- Annal. Augi. pag. 689 ) racconta
terdetto a tutto il reame di Fran- che accadesse tale funzione in que-
cia. Vedendo cosiffatto pentimento sto modo: » Sedeva il Papa nella
il Papa ebbe a riconciliarlo, secon- « cattedra Pontificale, ed avea tra
do che narra il conografo Maure- » i piedi la corona imperiale. In-
neacense in questo modo: » Alla » chinatisi l' imperatore e la impe-
« presenza di parecchi nobili dei , " per riceverla, il Papa la
l'atrice
» quali suol esserne copia in Roma, >j un piede , e la ro-
percosse con
»> benignamente si alzò, e colla ma- » vesciò a terra a significare essere
» no facendo il segno della bene- » in lui stata l' autorità come di
» dizione alla volta di quel regno, w dargli così di torgH la corona,
" lo assolvette dalla sentenza dell'in- " ove Enrico lo avesse meritato.
" terdetto, in cui era stato per tre an- » Ma i Cardinali, dice Roggero, rac-
>» ni. " Governò questo Pontefice cin- J3 cogliendo tosto la corona, la po-
que mesi e tredici giorni , nel qual » sero in testa dell'imperatore ".
tempo nell'unica sua promozione cx'eò Questo racconto per altro, sebbene
otto Cardinali. Morì ai 9 marzo creduto dal BaroniO} ad au. 1 1 61
, ,
54 CEL CEL
e dal p. Bianchi, tono. II, p. 368 ecclesiastica ordinò Celestino III, che
è slimato falso da Natale Alessan- i fanciulli offerti dai parenti a' nio-
dro (Z^wf. Eccl. toni. VI saec. XI, XII nisteri, giunti all'età adulta, potes-
cap. 2, art. i3), uè può accordarsi sero a piacer loro il che uscirne;
col leggere, che si fa nella cronaca confermò puranco il concilio Tri-
Reichespergense, che » Enrico fu dal dentino, quantunque fosse prima in
« medesimo Celestino III onorevol- uso, che né i padri irritar potessero
« mente consecrato e coronato in la data promessa, né i fanciulli la-
« Roma " come riflette il Miu'ato- sciare i monisteri. Cieò questo Pon-
ri, Ann. d" hai., tom. VII, an. tefice indue promozioni tredici Car-
1191. dinah; e dopo un governo di sei
Celestino fece promettere ad En- anni , nove mesi, e nove giorni
rico dopo la incoronazione di re- sentendosi prossimo alla fine, vo-
stituire la città di Tusculo ; il che leva rinunziare al Papato, mostran-
venne eseguito il giorno dopo, mar- do desiderio ai Cardinali di aver
tedì di Pasqua. Ma avendola il san- per successore il Cardinal Giovanni
to Padre consegnata ai romani, essi, di s. Paolo della famiglia Colonna,
per vendicarsi delle discordie passate, detto di s. Prisca. Ma essi non vi
barbaramente la distrussero , e gli acconsentirono, dicendo, che cosa era
abitanti privi di abitazione con fia- inaudita aver il Papa a deporre sé
sche ne' luoghi vicini fabbricarono stesso. Morì questo Pontefice nella
delle capanne 5 dal che il luogo pre- notte precedente agli 8 di gennaio
se il nome di Frascati , e diede I 198. Fu sepolto in Laterano pres-
origine a tal città , sede vescovile so s. Maria del Riposo. Non vacò hi
S6 GEL GEL
Petrarca (lib. II de Vit. Solit. sect. agli affari temporali, conservando
HI, cap. i8) dice, che in sulle pri- un desiderio invincibile per la soli-
me voleva il Pontefice sottrarsi colla tudine, e non ignorando il malcon-
fuga; ma ne fu impedito dal gran tento de' Cardinali a cagione della
popolo accorso. Com'ebbe accettato, prima delle sue costituzioni, per la
GEL GEL 57
tenerlo in sua custodia. 11 santo, che quali si trovano i mss. di sua ma-
lì ebbe sentore, si nascose dapprima
no, sono state stampate in Napoli
per due mesi, indi, volendo passare nel 1640. Scrissero la vita di que-
in Dalmazia , spinto da una tem- sto s. Pontefice, Celestino Talera ab-
pesta approdò a Viesti, città della bate de' celestini, la quale fu premes-
Capitanata, ed ivi riconosciuto da sa alle opere del medesimo santo;
quel governatoi'e fu arrestato e
,
Giacomo Aliriense Celestino; Giovan-
mandato ad Anagni, ove si trovava ni Pinadelli negli Elogii de" Ponte-
il nuovo Papa. Là fu custodito in Jici, eh' ebbero il nome di Quinto
certa casa presso la camera del Papa, Roma i58i; Gio. monaco celesti-
ma venne poscia trasferito nel ca- no ; Lelio Marini, Fila e miracoli
stello di Fumone poco distante da dis. Pietro di Morone^MWano i63o.
,
Ferentino nella Campagna, ove lan- Paolo Reggio vescovo Equense con-
guì per dieci mesi in un carcere di tinuò la vita, che aveva lasciata il
aria sì morbosa, che era d' uopo Cardinal Giacomo Gaetani, e la pub-
cambiar ogni due mesi i due reli- blicò in volgare nel i58i, in Na-
giosi destinatigli a servirlo. Pure il poli, Pietro Cardinale d' Ailli, la qua-
GEL GEL 59
che il concilio neocesariense dell'an- Bercaslel, lom. II, pag. 23 1. Col
no 3i6, ordinò la deposizione di 33, o 36 canone venne pertanto
un prete, ch'erasi ammogliato dopo universalmente comandato da' ve-
la sua ordinazione. Quello d'Andra, scovi ai preti, diaconi e suddiaconi
del 3i3, permise il matrimonio sol- l'astenersi dalle loio mogli : legge
tanto ai diaconi, che si erano pro- generale, che però non era nuova,
testati contro l'obbligazione del ce- anzi una conferma della legge co-
libato, ricevendo l'ordine. canone 11 mune da immemorabile tenìpo os-
XXVI apostolico lo permetteva sol- servata dai ministri dell'altare, piut-
tanto ai lettori, ed ai cantori, se- tosto in virtù d'una tradizione apo-
condo l'antica tradizione della Chie- stolica, che di un espresso coman-
sa, che il concilio niceno stimò di do. Proibirono egualmente i padri
dovere stabiliie, e che oggi ancora di Elvira a qualunque ecclesiastico
si osserva nelle diverse sette orien- l'aver in casa pei'sona di dilFercutc
tali. V. Pompeo Sarnelli, Lettere sesso, olire la propria sorella, o la
ecclesiastiche , tomo VII , lettera propria figlia, le quali fossero ver-
XXIV, n. 26, che tratta del celi- gini e consagiate a Dio. Tal conci-
bato nella chiesa orientale, massime lio fu confermato da Papa 8. Siri-
nel tomo IX lettera XXIV, ove ciò del 385
una decretale scritta
in
parla del celibato de' preti tanto in ad I merlo vescovo di Tarragona
occidente quanto in oriente. In orien- nella quale proibì, che i bigami
te nel settimo secolo il celibato impedì), e gli ammogliati con vedo-
soffrì molto . Circa la finzione degli ve potessero ordinarsi, prescrivendo
eretici incontinenti, è a vedersi il ber- il celibato a' sacerdoti e diaconi. V.
iiini. Compendio deWcresie pag. i 1 8. De Marca, Cono. Sac. et Iiitp, cap.
I principali decreti ponlilicii , e 8, § 4> e Zaccaria nell' Antifchro-
canoni in occidente sul celibato nio tomo II. Osserva il Novaes, nel-
degli ecclesiastici , sono i seguenti. la vita di detto Pontefice, che sino
Si vuole pertanto, che il Pontefice a tal' epoca non erasi stabilita alcu-
s. Calisto 1, creato nell'anno 221, na legge, ne pubblicato canone al-
avesse di nuovo ordinato, che i sa- cuno, il quale sotto precetto, e con
ceidoti contraessero cogli ordini sa- pena canonica obbligasse i chierici
gri r obbligo di continenza, né po- maggiori al celibato. Vuole peiò il
tessero ammogliarsi; e che Papa san p Constant , nel tom. I. Epistol.
Lucio 1, eletto nel 255, comandas- Rom. Pont. col. 63 1, che sebbene
se nuovamente, che i ministri del- al decreto di s. Siricio non sia pre-
l'altare si eleggessero continenti , e ceduta alcuna ecclesiastica legge, era
che non potesseio coabitare con esso tuttavia di legge divina dall'A-
donne, meno quelle loro congiunte postolo intimata. Questo stesso de-
da stretta parentela. Certo è però, creto sulla continenza de' chierici fu
che il concilio di Elvira, il più an- rinnovato da Innocenzo I, nel 4^4»
tico di quelli che ci rimangano sul- nella lettera a Vitricio vescovo di
la disciplina, e che vuoisi celebrato Rouen, e ad Emperio ve-
in quella
l'anno 3oo, o 3 1 3, merita vma sin- scovo di Tolosa ; argomento , che
goiar considerazione per quanto sla- tratta egregiamente il citato Zac-
biTi su ciò che riguarda il celibato, caria nella Dissertazione del Celiba-
e la purità de' chierici, come rileva tOj E.oma 1773. p^. Vekgixi.
,
6o CEL CEL
In appresso si formarono canoni za de' chierici. In questo decreto »
sul celibato, dai concilii di Toledo cui denominò costituto, ordinò, che
nell' anno 4^9? da quello di Carta- le donne ree di prostituzione coi
gine del 419? <^' Oranges del 44'? preti entro le mura di Roma, in-
non che di Arles, Tours, Agde, Or- corressero pena di essere per l' av-
leans ec. Il Pontefice s. Leone I venire schiave per servizio del pa-
scrisse in argomento a Rustico, ve- lazzo lateraiiense. Stefano X, nel
scovo di Narbona ; Pelagio li, del loSy, proibì eziandio i matrimoni
578, impose a' suddiaconi di Sicilia de' chierici ; e Nicolò II, nel conci-
la legge della continenza, vietando lio romano determinò con-
del 1^09,
loro di più conoscere le loro mo- tro i Nicolaiti (così chiamavansi i
gli, ciò che pure avea proibito il difensori dei matrimoni degli eccle-
detto s. Leone l, coli' tpistol. 1
2, siastici), che il sacerdote, diacono,
654, ordinò che i preti, i diaconi, Reims, del 11 19, proibì la moglie
e i suddiaconi osservassero perpetua ai preti ma per non dire di altri
:
CEL CEL 6i
della Chiesa primitiva, sulla santità vata nella cristiana pietà, poiché sep-
dei doveri di un ecclesiastico, e sul- pe essere arrivata nella sua patria
le medesime ragioni politiche. Fra santa Genevefl'a la pregò di voler-
,
stessa, ed alla promessa fatta a Dio un' antica città rovinata al suo tem-
dalle persone religiose con sagrifizio po. Quindi essendosi ristabilita, se-
volontario de meliori bona. condo il Noris, per avere Concordia
Nel i774> l'abbate Lami pubbli- ed altre circostanti città grandemen-
cò Della necessità del matrimonio
: te sofferto nell'incursione di Attila,
6i GEL GEL
CELIO Lorenzo, Cardinale. Ce- cosi detto da una città di questo
lio Lorenzo Cardinal prete di s. nome sui confini della Libia; delle
Prassede, ed arciprete di santa Chie- Cellette, chiamato dalle piccole
cosi
sa, viveva nel pontificalo di s. Gela- celle de'solitari, che vi si vedevano;
sio I, nel
494- ed il terzo situato verso l'occidente,
CELIO Simmaco, Cardinale. V. cui la montagna Nitria avea dato
Simmaco (s.) Papa. il nome, detto anche Cellia, come
CELLA. Sede episcopale d'Africa si può veder nelle P^ite de'ss. Padri,
nella provincia proconsolare, sotto lib. I , cap. 6. In tutti questi luo-
la metropoli di Cartagine. ghi potevano recarsi a stare in so-
CELLA. Sede vescovile nell'Africa litudine quei, che già si erano lun-
occidentale, provincia di Maiiritiana, gamente sperimentati nel tenore di
sottoposta al metropolitano di Sitifi. vita religiosa nelle congregazioni.
CELLA. Camera dei frati, e delle Macario aveva una sua celletta in
monache. Cella pur dicesi ad una ciascuno di questi deserti. A Nitria
cappella ad un oratorio, Sacellurn.
, egli accoglieva, e istruiva i forestie-
Il p. Lupi, Dissertazioni tom. I, ri, ma abitava d'ordinario alle Cel-
pag. 12, parlando di quel luogo, il lette, ove fu innalzato al grado
quale nelle antiche basiliche chia- sacerdotale. Ciascun anacoreta ci
toccavauo l'un l'altro, cioè di Scelti, celie delle monache Cella murato-
,
GEL GEL 65
rum, e delle carceri e celle rigoro- pei piccoli monisteri, chiamati gran-
se, ec. Che
cella fosse alcune volte de, vicarie, e priorati, appellandosi
appresso Gregorio I appellato il
s. i monaci, che abitavano tali obbe-
dall'abbate del monistero maggiore, mente VI, nel i35i, colla costitu-
a cui era tenuto di dare un an- zione Licet. Bull. rom. tom. I, pag.
nuo censo. Non era però questa 279, il quale non solo permise a
pratica così costante, che anche ciascun Cardinale due conclavisti,
nelle celle, o siano prepositure, tal- ma ad ognuno di essi concesse il
volta o per privilegio, o per altra letto dagli altri separato, per mezzo
cagione non si ponesse per reggerle di semplici tende o cortine; ciò che
un abbate. Quindi il medesimo au- poi venne confermato nella sessione
tore avverte, che talora presso gli XLI del concilio di Costanza , cele-
antichi anche i principali monisteri, brata agli 8 novembre i4'7> come
liberi da qualunque dipendenza, ve- si legge in tal anno nel Rinaldi.
tante celle, in ognuna delle quali nestre dalla strada pia, quale è
la
dovesse abitare un Cardinale co 'suoi chiusa però alle due estremità da
due conclavisti, ecclesiastico e seco- sbarre, mentre le antiche celle non
lare, oltre vm domestico. Quindi avevano finestre , o almeno solo
nello stesso palazzo furono celebrati qualcuna , e le pareli invece di
i per l'elezioni di Leone
conclavi essere di mura erano di tavole j
tre intervenendovi, debbono loro re- vanti la porta della cella tengo-:
stituirle. Questa ozionc segue per no una portiera di panno o saia
anzianità di Cardinalato, non di or- con fi'angia del colore competente
dine sagro , laonde i diaconi sono paonazzo o verde, coH'arme in mez-
preferiti ai vescovi e ai preti , se zo del Cardinale. Qualora poi il Car-
prima di loro furono elevati alla dinale voglia stare ritirato e non
porpora. Avviene talvolta, che due ricevere alcuno , si pongono fuori,
Cardinali si cambiano la cella, es- o sulla porta della cella, due basto-
66 CEL CEL
Nelle celle si jecano i Cardina- r 898 , in progresso di tempo suc-
li dopo la formale entrata in con- cesse l'altro di depredare il palazzo,
clave, ed in esse la sera, avendo che il novello Papa abitava da Car-
una guardia nobile per cadauna cel- dinale; il perchè il concilio di Co-
la, ricevono vestiti di sottana, fascia, stanza , e vari Pontefici fulminaro-
e mozzetta , le visite della prelatu- no le censure ecclesiastiche contro
ra corpo diplomatico , nobiltà ro-
,
chi osasse di ciò eseguire. Inoltre
mana, ed altri personaggi, finché sia per molto tempo fu vigente l'al-
giunta l'ora della chiusura del con- tro abuso, che commettevano i con-
clave, che viene annunziata dall'ul- clavisti nel depredare la cella del
timo maestro delle cei'imonie, col Cardinale sublimato al triregno. Di
suono del campanello, in tre volte, che gli esempi giungono al secolo
dicendo nell' ultima extra omnesj : XVII. Però finalmente vennero re-
per licenziare i visitanti. Tal suono pressi e dalle proibizioni , e dalle
coir esclamazione, che va facendo cautele prese dai conclavisti dell' e-
passando innanzi alle celle, col dire: letto ed invece i novelli Pontefici
,
nella propria cella prima del solen- Non si dee però tacere, che nel-
ne ingresso in conclave, come altri la citata storia del conclave per l'e-
dopo l'elezione del Papa vi riman- lezione di Nicolò V, dicesi a pag. 5i,
goJio anche a passare la notte. Que- che allora entravano in conclave
ste sono le celle o abitazioni dei
, soltanto due maestri di cerimonie
Cardinali in conclave, nelle quali si a' quali dopo la
venivano concesse ,
scrutinio, i tre Cardinali infermie- emanata a' 3 fjprile 1721 dal Car-
ri, con formalità vanno alle celle a dinal Albani, camerlengo di santa
prendere il voto per lo scrutinio, e Chiesa, riportata dal num. 585 del
vi ritornano per l'accesso, tanto nel- Diario di Roma di tal anno, con-
la mattina che nel giorno, ed in- tro quelli, che s' impadronissei'o di
contrandoli i conclavisti, fanno loro cose spettanti al conclave, ai Cardi-
come rappresentanti
la gonulk'ssione, nali, e alla camera apostolica, in se-
una corporazione. de vacante.
abuso di spogliare il palazzo
All' Fra celle abusivamente depre-
le
GEL GEL 67
casi, unendovi qualche aneddoto pu- suo padrone mille e cinquecento du-
re riguardante le celle. Si legge nella cati d'oro di camera da distribuir-
Storia de conclavi, a pag. 79, che siproporzionatamente fra tutti gli
dopo la morte di Calisto III, a'
19 e ne fu rogato istromento da
altri,
agosto 1458, segui 1' elezione di Pio un notaro della camera apostolica.
II, Piccolominì, di Siena, ed i mi- A pag. 176, pel conclave di Giulio
nistri de' Cardinali, ch'erano in con- III, celebrato nel i55o, si legge,
clave, spogliarono la di lui cella, e che prima di effettuarsi la di lui
bruttamente misero a sacco la sua elezione, furono sgombrale dalle sue
argenteria, benché poca, libri e le i stanze le suppellettili, ed altre cose,
vesti ; mentre la plebe l'omana non che vi erano, come suol praticarsi
solo saccheggiò, ma rovinò tutta la in simili casi, acciò i soldati di guar-
casa, togliendovi anche le pietre. dia al conclave non le togliesse-
Altri Cardinali furono danneggiati, ro alla di lui apertura. Riporta il
to nel palazzo vaticano con trenta- recarsi in quella del Cardinal di Mon-
nove celle^ le quali, come si legge tepulciano, e venendo rotte le porle
nella Storia de' Conclavi, a pag. del conclave, per la gran gente che vi
I 1
4, essendo state cavate a sorte entrò, se non l'impediva Ascanio
furono distribuite a' Cardinali , ed della Cornia, forse tutto il concla-
essendo toccata al Cardinal Piccolo- ve sarebbe stato saccheggiato.
mini la stanza, ove suole sedere il Anche nel conclave, in cui fu elet-
Papa, fu considerato un prodigio, che to nel 1590, Urbano VII prima ,
68 GEL GEL
toccata in sorte nella distribuzione V, perchè nel tempo della di lui
delle celle quella foi-raata nel luogo adorazione, la cella gli fu svaligia-
ove si ei'ige il trono pontificale nei ta dai conclavisti, ed essendo notte
concistori, come osservò
Oldoino l' andò a dormire in quella del Car-
nelle y^ggm^^e al Ciacconio tom. IV. dinal Giustiniani.Similmente nei
col. 240. Memorabile si fu quanto conclave del 1 62
avvenne al Pon-
i ,
avvenne nel conclave del 1592, in tefice Gregorio XV, avendo i con-
cui si creò Clemente Vili, al Cardinal clavisti, e gì' inservienti del concla-
Santorio detto santa Severina. Men- ve spogliata la cella; il perchè fu
tre egli andava ad essere sublimato al obbligato a riposare la notte in
triregno, coli' avviarsi alla cappella quella del Cardinal Borghese. Nella
degli scrutini, contro 1' accaduto de- cella di questo, dopo l' elezione si ,
gli anteriori conclavi, in cui tutti recò, nel 1623, Urbano Vili, Bar-
sfornivano le celle degli addobbi, po- berini, fiorentino. Fu osservato con
nendo nelle valigie le cose di pre- grande ammirazione, che durante
gio, e mettendo il conclave sosso- il conclave dalla parte di Toscana
pra, egli,comunque nella sua cella venne uno sciame di api, e si fermò
Papa da un gran-
fosse stato salutato sulla fenestra della cella di lui men-
dissimo numero di Cardinali, e si re- tre egli faceva tre api per arma.
casse alla cerimonia dell' adorazione, Così, nel 1644} pei' l'elezione del
ninno de' conclavisti si pose in mo- successore Innocenzo X, Paniphily,
to , e presaghi tutti del successo essendo entrata in conclave una co-
guardarono con indifferenza lo sva- lomba, andò a posarsi sulla cella
ligiamento della cella di lui opei'ato di lui. Venne presa per felice pre-
dagli scopatori del conclave. Infatti, sagio, siccome facente parte dello
invece di aver luogo 1' adorazione ,
stemma gentilizio di lui. Anche nel
come erasi stabilito, cambiati gli i655, per l'elezione di Alessandro
animi, nemmeno nello scrutinio riu- VII, venendogli depredata la cella,
scì Papa, e dopo essere stati i suoi egliandò a ritirarsi in quella del
fautori per ben sette oi'e in cappel- Cardinal Gabrielli, perchè era di so-
la per guadagnargli i voti, tutto de mura, e non di legno. Senonchè,
fu inutile, e dovette solo ritornare come avviene ne' grandi avvenimen-
in cella. Trovatala saccheggiata, si ti, che tutti si confondono, essendo
commosse: per altro non andò gua- ilPapa esausto di forze, e bisogno-
ri, che ogni cosa gli fu restituita, so di cibo,appena potè avere un
andando a vuoto la sua meritata uovo malconcio, e quindi incomin-
esaltazione ,
per la certezza della ciò in essa a dare udienza. Eletto,
quale Cardinali protettori delle co-
i nel 1721Innocenzo XIII, pranzò
rone aveangli raccomandato i ris- nella cella del Cardinal Albani, ni-
pettivi regni, od altri domandate a- pote del predecessore Clemente XI,
veano non poche grazie. ammettendolo alla sua tavola indi ;
GEL CEL 69
1740, dopo la sua esaltazione, pran- gelo Celsi, nobile romano, e dottore
zò in cella del Cardinal Corsini in ambe nacque nel 1600.
le leggi,
nipote dell' antecessore; e da ultimo Appena venne ascritto ai
prelato,
nel i83i, il regnante Pontefice de- ponenti del buongoverno, e poscia
sinò in quella del Cardinal Zurla fu segretario di tal congregazione
onorando nelle rispettive celle di vi- Cardinalizia quindi nel 164') dal
;
70 CEN CEN
cena la cerimonia, che ogni anno nore a Clemente Vili, canonico della
$i fa nel suddetto giorno ( Cotna basilica vaticana governatore di pa- ,
Domìni) dal Papa, dai vescovi, ed recchie città nello stato ecclesiasti-
altri , nonché nelle corti de' vari co e sotto Gregorio XV, nel 1621,
;
CEN CEN 71
vescovato di Ferrara , cui cambiò se alle congregazioni dei vescovi e
poscia coli' arcivescovato di Fermo, regolari, del concilio, dell'immunità,
a motivo del clima non attempera- e della fabbrica di s. Pietro. Infer-
to alla sua costituzione. Governò la mò nel conclave del nuovo Papa
sua diocesi da ottimo pastore ; ri- Benedetto XIV, poi si riebbe al-
formò il clero ed il popolo ; prov- quanto, ma poco dopo fu trovato
vide alla scelta dei parrochi, dei morto nel proprio letto nel giu-
confessori, e dei cherici da promuo- gno dell' anno i f^o di sessanta-
versi agli ordini sacri, a' quali apri cinque anni, e sei di Cardinalato.
una pia casa, e li mantenne diretti Ebbe tomba nella chiesa del suo ti-
CEN CEN 73
5> jure è soggetta principis titu- seni ad romonam ecclesiam spe-
M imperdocchc il \>cscovo prse-
io, ctanlem vìriliter ac polenter ex iii-
« tersacram tempoialem etiam i'asonim eriperet manibusj ed in
»> jurisdictionem, merunique, et mix- uno stromento del 1190, pressò il
« tum imperium ex aiiticjuissimis im- IVIuratori, Anliq. Italie, med. cev.
" peratorum largitionibus obtinet. tom. IV, col. 122, è scritto, che i
« Qua propter in gestis Stephani Pa- cenetcnsi soffrono, che le terre del
w pae 11 (al. Ili) lagimus civitatem vescovato sieno soggette alla giuris-
« Cenelensem esse de patrimonio dizione de' trivigiani. Così neppure
w b. l^etri ac siiperioi'ibus qui denti
: ne' libri de'censi roma-
della Chiesa
» temporibus episcopus utriusquc na del camerlengo Cencio Savelli,
" gladii potestate cum in ci vitate, non vi è alcuna memoria, the allora
» tum in circumjectis et vicinis op- Ceneda fosse tributaria alla santa
' pidis, et Iota diircesi, quae salis Sede. De'diritti posteriori parla Pie-
» ampia est, utebalur, nunc autem tio Giustiniani verso il fine del li-
» civitatem tantum una cum Tersii bro Xlll, rerum f cnetaritm ab urbe
w comitatu ( ruvinis et aiiquot vil- condita ad annuni \5']5, dicendo
" lis ) retinet, ab anno i347, fj"^ quando il popolo di Ceneda avanzò
" frater Fmnciscus episcopus princi- ricoiso contro il proprio vescovo
" peni Venetiai'um ( seu d. JMarci Cardinal Grimani, al senato veneto,
» procuratores ) accepto lidelitatis
, il quale pubblicò un decreto, in
» juramento, investivit, quam inve- fòrza di cui veniva il vescovo spo-
" slituiam Oiiverius successor anno gliato del dominio temporale della
» i4'4 lenovavit, uterque tamen città ; ma che avendo fatte il Car-
" sine sedis apostolica; confirmatio- dinale le sue vive rimostranze al
" ne. Rursus
anno 149^ die 24 Pontefice Paolo 111, questi si ado-
» octobris lata; inter cpiscopum ,
però in modo, che, annullato il de-
» senatumque \enetum conditiones, creto, vennero a lui restituiti gli
" ut manente libera jurisdictione antichi diritti. Quindi nel i547»
" civitatis penes episcopum, qui ve- Paolo 111 diede in amministrazione
" netorum principatum nulla in re la chiesa di Ceneda a Michele della
» agnoscat, sontes, et facinorosi, ne Torre, in un al civile governo della
?» impune evadant, liic inde resti- diocesi, nella quale IMichele ricompose
» tuantur ". le cose sconvolte dai precedenti avve-
Leggendosi però attentamente la nimenti. Distesamente poi Andrea
vita del Pontefice Stefano II, detto Morosini , Histor. Venet. lib. XV,
III, nell'anno jSi, inserita
eletto descrive la controversia insorta nel
da Anastasio Bibliotecario nel libro 1595 tra Clemente Vili e i vene-
Pontificale,non si trova "veruna ziani sopra Ceneda, che però rimase
menzione di Ceneda appartenente indecisa; indi si ravvivò nel 161 i
nello stato di Venezia, non era sot- miterio, ma fuori della città; men-
toposta alia consulta di Roma , ma tre l'ospedale ora va ad ingrandirsi
chi governava in quc' luoghi n' era ed a meglio sistemarsi, mediante le
libero padrone, forse conteniandosi benefiche testamentarie disposizioni
la santa Sede dell' alto dominio su di monsignor Gio. Paolo Malanotti,
pres.se il patriarcato, e nell' erigere zelanti vescovi , alcuni de' quali fre-
Udine in arcivescovato, mediante la giati della dignità Cardinalizia, corno
,
CEN CEN 75
ftironoMarino Griinani veneto fi) Ito qunrcs'ma. In quel giorno il sacer-
vescovo nel 5o8 da Giulio 11
1 , be- dote segna la fronte de' fedeli colla
nemerito della catlediale per avervi cenere, che si ricava dai rami d'u-
costruito l'organo, ed il campanile; livo, i quali benedetti nell' anno pre-
Michele della Torre o Turriano d U- cedente e bruciati, debbono essere
dine sunimentovato il quale per , aridi, non a guisa di loto , come
poco non successe nel pontificato a dichiarò la congregazione de' riti con
Gregorio XllI, e che morì in Ce- decreto de' 23 maggio i6o3. E sic-
ncda nel i586, e fu sepolto nella come si distribuiscono queste ceneri
cattedrale; Marcantonio Bragadino in segno di umiltà, così per mezzo
veneto, fatto vescovo nel i633, da di essa abbiamo speranza della fu-
Urbano Vili; e da ultimo Jacopo tura gloria, designata dalla proces-
Menico della diocesi di Treviso, di- sione delle palme dalle quali si ri-
chiarato vescovo nel 1822 da Pio cava la cenere. Nelle chiese di rito
VII, indi nel 1827 traslatato alla ambrosiano non celebrandosi questa
chiesa metropolitana di Venezia da cerimonia nel detto mercoledì , si
Leone XII, e nel i833, dal regnan- distribuiscono invece le ceneri nel
te Pontefice meritamente sublimato primo giorno delle così dette roga-
onore della porpora. Inoltre Ce-
all' zioni, o litanie all' Ambrosiana. Ab-
neda fu patria di personaggi rag- biamo dal Martene, tom. IV 0. ,
guardevoli , e fra gli altri sono a 27, n. 4j che ancora nella chiesa
rammentarsi, ad onore della repub- latina, per le rogazioni anticamente
blica letteraria, il conte Girolamo si benediva la cenere, e si poneva
Lioni canonico della cattedrale, Gior- sul capo de' fedeli, digiunandosi ri-
gio Graziani, ed Antonio, e Vincenzo gorosamente, rito praticato un tem-
Piccoli. Dislinguesi poi fra i viventi po soltanto nelle diocesi di Toui-s,
monsignor Filippo Artico, celebre e di Salisburgo. Il rito di bene-
sagro oratore, già canonico teolo- dire e spargere le ceneri nei gior-
go della cattedrale, esaltato nell'an- ni delle rogazioni, è rammentato da
no 840 all' insigne sede vescovile
I
, Benedetto XIV a* suoi diocesani
di Asti. Lasciò egli in Ceneda una mentre era arcivescovo Bologna. di
bella memoria di sé, nell'orfano- V. Lamberlini, Notifìc. III. § 4> ove
trofioda lui fondato su di un ame» pur dice, che secondo un canone
no monte, sotto il titolo di s. Rocco. del concilio Aurelianense dovevasi
CENERI. Le ceneri sono simbo- nei dì delle rogazioni osservare un
lo della penitenza, ed il primo gior- rigoroso digiuno. Ripigliando poi
no di quaresima, detto dai padri questo discorso nel § 5 aggiunge,
caput jejìinii^ fu sempre l'iguardato che l'osservanza del digiuno è ri-
nella Chiesa come una grande so- masta presso i cavalieri gerosolimi-
lennità, e mi giorno di particolar tani, non che presso la chiesa am-
divozione, sia che la quaresima fos- brosiana, la quale " avendo voluto
se di sei settimane, sia che si pro- » mantenere il pio uso di digiuna-
lungasse a sette, ed anco ad otto »j re nelle tre logazioni, le celebra
settimane, secondo la diversità della » dopo la festa dell' Ascensione
disciplina de' tempi e de' luoghi. j> giacché, secondo l'universale di-
Quindi mercoledì delle ceneri, o dì » sciplina, oggi non si digiuna tra
«lolie ceneri, vale il primo giorno di » pasqua, e pentecoste ".
76 CEN CEN
In questo giorno delle ceneri i pec- Lungi pertanto dal credere, che
catori, secondo gli antichi canoni peni- in siffatta religiosa pratica vi sia
tenziali, entravano nel corso della pe- del superstizioso, che nel-
si rifletta
nitenza pubblica, in cui il vescovo ac- le divine Scritture abbiamo dai pa-
compagnato dal suo clero gì' inizia- triarchi, e dai profeti, che sicco-
va con certe preghiere, e coli' im- me il lavare il corpo e le vesti,
posizione delle mani, dopo di avere il dare profumi al capo, fu il sim-
sparso di cenere il capo ; rito che bolo della gioja, e della prosperi-
descrive p. Menochio, Siuore, to-
il tà, al contrario il segno di un
mo II, 294, nel capo 77, Della
p. profondo dolore era manifestato
cerimonia delle ceneri, che usa la voltolandosi nella polvere. Un uo-
Chiesa il primo giorno di quare- mo coperto il capo, i capelli, e
sima. le vesti di polvere annunziava in
Tale è r origine della funzione tal guisa il suo animo pieno di
delle ceneri, leggendosi nella vita amarezza e doloi*e originato da qual-
di s. Gregorio I, del Sgo, eh' egli che straordinaria calamità. Così gli
ordiiìò doversi mettere, nel princi- amici di Giobbe, penetrati della sua
pio della quaresima, sul capo dei estrema afflizione, misero un alto
ledcli le ceneri benedette. Quindi il grido, piansero, stracciaronsi le ve-
concilio di Benevento celebrato nel stimenta, sparsero in aria della pol-
1091 , decretòche tutti i fedeli vere per farsela ricadere sulle te-
andassero a ricevere le ceneri nel ste, e restarono seduti con lui sul- j
mercoledì precedente la prima do- la terra in cupo silenzio; esem- i
menica di quaiesima ; riportando il pi che fra gli orientali, massime
Burio , P.P. Brevis
R.R. nolitia fra i giudei e gli arabi, erano fre-
in vita Clemenlis VI, che questo quenti. Dalle stesse sante Scritture
Papa, nel i35-2, fece privilegiato si che la cenere fu segno di
rileva,
il mercoledì delle ceneri, ed ordinò penitenza, perchè i servi di Dio so-
che fosse trasferita in altro giorno vente r usarono per esprimere il
qualunque festa, che in esso cadesse. dolore e il pentimento di aver
,
11 Regino però, che scrisse nel seco- peccato. Il medesimo Giobbe quan-
lo IX, dice che nella feria seconda do si umiliò avanti a Dio, e gli do-
della prima domenica si accostava- mandò perdono per aver trattato la
no i penitenti ai cancelli del tem- causa della propria innocenza con
pio, coperti di cilicio, vestiti di sac- un linguaggio poco misurato, volle
co, e a piedi nudi, in un
che modo esprimere il pentimento, come avea
esprimeva la loro umiliazione e pen- mostrato il dolore nell' eccesso dei
timento quindi ad essi avvicina-
: suoi mali » Io mi accuso di me
:
diche del profèta Giona, si pose a se- sacerdote : Memento, homo, quia pid-
dere nella cenere, e venne imitato vis es etCy impone la cenere, non
dagli altri, per placare la collera di la polvere j Georg. Alb. Hagendorn
Dio. Così fecero ne' sovrastanti pe- Simonidis ad Pausaniaiii sapiens
ricoli, e per implorare 1' ajuto, e la dictum, Memento te hominem esse
misericordia divina, Giuditta, Ester, {exAeliani Var. Hist. lib. IX. e.
Mardocheo, Giuda Maccabeo , ed 4i delineatum) Altd. i6io; Mich.
altri. Ed è perciò, che il Redento- Alberti Dissertatio famigeratum
,
za, quando parlando degh abitato- gelo Rocca, linde c'meres super ca-
ri di Tiro e di Sidone, disse a quel- put spargendi usus origineni tra-
li di Corozain e di Betsaida, che hat , et quid sibi velit ? in tomo I.
s' egli avesse fatto tra quelli i mi- Opp. pag. 217.
racoli, che aveva operato in mezzo Per la stessa ragione anticamen-
di essi, avi-ebbero fatto penitenza te, comesi avverte nell'Ordine XII,
r8 CEN CEN
Cardinal Gentili, Dissertalo de rf- un' altra volta fu per essere cam-
Xu inspcrgendi Cineris feria //-^ , biata dal Cardinal di Jura, Raimon-
in capile jejunii, inserita fra gli do Perauld ,il quale nel dar le ceneri
opuscoli annessi Missale al Vetits a Giulio II, fu avvertito di tacere
Roiiianuin Monaslicum Laleranen- il Memento homo, secondo il ceri-
se, Clini notis etc.y pubblicato in moniale.
Roma, nell'anno 1754, dal gesui- Ma della benedizione delle cene-
ta Manoele di Azevedo, cercando ri , che si fa nelle chiese prin-
la che potè muovere i
ragione, cipali, e minori prima della messa
maestri delle cerimonie a trala- solenne da quello, che poi deve ce-
sciare una simile formula, consid(tra lebrarla, con paramenti violacei, e
che questo spargimento di ceneri della loro distribuzione, trattano le
colla recitata formula, è un venerabile opere liturgiche. Si deve avvertire
avanzo del rito, che nel mercoledì poi, che se oltre il celebrante non
delle ceneri si praticava co' pubblici vi sia altro sacerdote, egli genufles-
penitenti, a' quali si davano in tal so innanzi all'altare se le imporrà
giorno le ceneri sulla fronte, pro- da per sé sopra il capo nulla di-
ferendo quelle parole atte a ricor- cendo Quasi cineres a Deo im-
:
fu risoluto che bastasse col fatto uomini, e non si pongono loro so-
cioè col solo spargimento delle ce- pra i veli, ma sopra i capelli, affin-
neri sulla chierica, rammentargli la chè non si perdano, f^. Acqua Be-
mortai sua condizione, senza eseroi- jftnETTA, ove si dice, che essa me-
tare sopra lui queir ombra di giu- scolata colla cenere e col vino, ser-
risdizione ecclesiastica, alla quale il ve pel rito della consaci'azione dogli
capo della Chiesa non è per alcun altari.
modo soggetto. CENNINI Francesco, Cardinale.
In qual maniera si faccia tal ce- Francesco Cennini nobile sanese, ma
nmonia, e come il Papa benedica, nato a Sartiano, nel 1 566, perito
e distribuisca le ceneri, si descrive nei canoni, fu vicario generale del
al § X, ed al numero rispettivo vescovo di Chiusi. Pervenuto a Ro-
dell' articolo Cappelle Pontificie. Su ma, dopo alcune vicende, fu alla
questo proposito il Cancellieri nella corte del Cardinal Bernerio udito-
Lettera filosofico-morale sopra la re , e nell'anno 1612, divenuto
voce sparsa di sua morte, a pag. uditore del Cardinale Borghese ,
CEN CEN 79
ghese. Per olio anni sostenne gravissi- che significa religioso, il quale vive
me fatiche, ebbe poi il titolo di pa- in comunità nel cenobio sotto una
triarca gerosolimitano, ed inviato regola comune, si compone da Koi'
nunzio alla corte di Spagna, ii Cardi- nos, comune, e da bios, vita.
nal Borghese gli scrisse, che si ac- Alcuni riferiscono al tempo degli
corgeva della benché
sua assenza, apostoli r istituzione della vita co-
le sue cariche fossero distribuite a mune dei primi fedeli di Gerusalem-
nove prelati. Gralissimo a Filippo III, me, e l'origine de'cenobiti. Per altro
e alla corte di Madrid, ottenne quanto a s. Pacomio, che viveva nei pri-
richiese, fino il G randalo , pel prin- mordi del IV secolo, si attribuisce
cipe di Sulmona, dìiricilissima gra- l'avere pel primo scritto una regola
zia ad ottenersi per piti rispetti. monastica, Antonio si può
come s.
8o CEN CEN
Ilio dal Cardinal Enrico Noris alcune altri diritti della reverenda camera
Dissertazioni sui Cenolafì, e da apostolica, nella camera de' tributi
Francesco Cancellieri, Cenotaphiuni al Vaticano; e l'indice alfabetico
Leonardi Anlonelli Cardinalis etc, semi-analitico della
Raccolta delle
PisfiLiri, 1825. K. Sepolcri. Leggi pontificie^ che in Roma si
CENSI APPARTENENTI ALLA SaNTA pubblica dalla tipografia camerale,
Sede. Qiiesli sono i tributi feudali, alle voci Censi Canieralij e Ca-
i canoni, e i vassallaggi di tutte le noni Camerali, ove pure si trova
terre soggette al sovrano dominio la disposizione sui canoni iscritfi, ed
della Chiesa romana, che si soddis- alienati dal regime francese, la for-
fanno niella vigilia della festa de' ss. ma e conseguenza del pagamento
Pietro e Paolo, nella camera detta de' canoni nella camera de' tributi ;
sco apostolico,il perchè viene pre- tiene una raccolla di canoni ripar-
cedentemente ogni anno dallo stes- titi in quattro libri, che il Deusde-
so Cardinal camerlengo pubblicalo dit indirizzò a Vittore III. 11 se-
un analogo v'ditto, come il sovrano condo. Benedetto canonico di s. Pie-
Pontefice jiel recarsi al vespero pon- tro in Vaticano, compose un libro
tificale, e nella seguente mattina col titolo di Polypticus , e da altri
alla messa pontificale, dopo di es- chiamato Politucus ^ e Pollicitns
sa , riceve le citazioni formali di che indirizzò al Cardinal Guidoni
monsignor procuratore fiscale , e Papareschi, il quale fu poi nel i i3o
])rotosta solennemente sui censi e Papa Innocenzo II, da molti confu-
tributi non soddisfatti, di che trat- so con Guido de Castello che gli ,
l'ELLE Pontificie, ai numeri,, che de- In detto libro egli inserì quell'Or-
scrivono il vespero, e la messa pon- dine romano, che il Mabillon die-
tificale per la festività dei principi de alla luce nel Mas. Ital. toni. II,
degli apostoli. F. la costituzione di pag. 118, col nome di Benedetto
Gregorio XllI, ad Romani Poiilifi- canonico di s. Pietro, insieme ad
ris, emanala il primo giugno 1^80, altre cose appartenenti alla S. Sede.
sul pagamento de' censi tanoiii ed , Tra queste vi era un indice, come
,, ,
CEN CEN Hi
fa ampia fede Albino di Gaetaj per de' registri degli antichi Pontefici
averlo dalle opere di Benedetto in- non che da da
quelli a lui vicini, e
serito nella sua raccolta, che ha per alcuni altri memoriali au-
libri e
titolo: " Incipiunt eijcerpta polytici tentici, aggiungendovi similmente i
» a presbytero Benedicto compositi censi fatti a tempo suo, e dando
>i de ordinibus romanis et digni- cosi egli l'esempio a' suoi successori
« tatibus urbis et sacri palatii." Al- di fare altrettanto a vantaggio della
bino fiori in B.oma nel pontificato Romana Cencio Camera-
Chiesa. P^.
1216 col nome di Onorio 111, co- ove restano appianate diverse diffi-
nosciuto anco sotto quello di Cencio colta critiche intorno l'antichità, ed
Savelli Camerario. Egli fu, che dai estensione del dominio
temporale
uno
vecchi registri dei censi ne formò del Sommo Pontefice. Dei censi o ,
nuovo, ma
metodo migliore,
con tributi di cacciagione, ed altri ani-
avendolo distribuito per modo, che mali, dovuti alla Santa Sede, si
spazio vi rimanesse per aggiungervi parla all'articolo Caccia.
quei censi, i quali si sarebbero ac- Di certo Zaccaria, maestro del
cresciuti usque ad exilum mundi Censo di Roma, fa menìiione il
alla Chiesa romana. Da ciò si ap- Galletti, Del Primicero, pag. 182,
prende il perchè in alcune copie di in una caria sublacense dell' 822
Cencio, come in quella stampata dal riguardante Trasmondo secondicero
Muratori, Diss. 69 Antiquit. Italie., della Santa Sede. Egli però opina
si trovino trascritti documenti , e che il maestro del Censo di Roma,
memorie con date a Cencio di mol- fosse uffizio secolaresco , consistente
ti anni posteriori. Di lui ecco come nel tener conto di quei censi o tri-
si esprime il Rinaldi all'anno 11 92 buti , che dovevano i romani di
num. 28 e 29. In questo anno Cen- quei tempi contribuire alla cassa
ciò canonico di s. Maria Maggiore, del comune della città . Aggiun-
camerlengo del Papa, per provvede- gè , che Zaccaria ei'a cartulario
re alle cose temporali della Chiesa cioè archivista dello stesso comune,
romana, cominciò \m opera molto e che certo Anastasio , sottoscritto
utile, mettendo in ilota censi, che i in altra carta sublacense dell' anno
le si pagavano, raccolti, come egli 85o, consul et magister Censi ur-
dice nella prefazione ,
per lui dai bis Romae, non avea che fare nel
tomi nominati carticinii, dai volumi ministero della Chiesa.
VOT.. XI. 6
,
S: CEN CEN
Vuoisi ciò qui perchè avvertire CENSURE Ecclesiastiche. Pene
nel commentare il citato Muratori spirituali inflitte dalla Chiesa a co-
il titolo di Cencio camerlengo, che loro, che non ubbidiscono alle sue
egli pubblicò, ove si legge composi- Ic^gi ; perocché avendo essa 1' auto-
tus antiquorum patrum
se.cunduni rità legislativa, ha ancora la puni-
regesta^ soggiunse malamente Ex : tiva. Queste pene sono di dillerenti
lìs fuit, ut opinar 3 Anastasius in specie, come lo sono le assoluzioni
Dei nomine consul et magister cen- dalle censure. Ma essendo questa
si urbis Romae. Dappoiché il ca- materia dei canonisti, ci limiteremo
merlengo delia Sede apostolica te- a citare gli articoli seguenti, ove si
nea conto de' censi, ch'erano dovuti parla delle censure ecclesiastiche :
re: Memorie istoriche del dominio ed ottenne ai canonici l' uso della
temporale della Sede Apostolica nel- cappa magna. In appresso ebbe da
le due Sicilie j Difesa del dominio Urbano VIII, nel i633, il vesco-
temporale della Sede Apostolica vato di Sabina, e dopo i conclavi
nelle due V. inoltre gli artico-
Sicilie. di Gregorio XV, e dello stesso Ur-
li o cExso che prcsentavasi
CniJfEA, bano, mori a Macerata nel i64i
al l'apa in tributo per detto regno, di settantuno anni, e trenta di Cardi-
e I'atrimonio della Santa Sede. nalato, e fu sepolto nella chiesa di
I
,
CEO CEP 83
s. Francesco Sel)bene Innocente,
. era necessario seguire la pratica
mori pieno di rammarico provato ,
della Chiesa romana. Affievolito dal-
per la dcca]>itazione del nipote Gia- la età e dalle fatiche, ottenne, mal
cinto Cenlini, il quale avea con al- grado ai suoi religiosi , di cessare
tri cospiralo conti-o la sacra perso- dall'uffizio di superiore, e deside-
na di Urbano VITI, colla speranza roso di visitare ancora una volta
che gli succedesse lo zio nel pon- prima di morire i sepolcri degli apo-
tificato. stoli, come avea fatto molto tempo
CENTURIA {Centtmen.). Sede innanzi unitamente a s. Benedetto
vescovile in partibiis , nella provin- Biscop, partì per Roma, ma si in-
tale , metropoli di
sottoposta alla Francia, ed ivi morì a' dì 25 set-
Girla Julia o Citra [F'edi), della tembre dell'anno 716, nella età di
quale abbiamo che il suo vescovo, scttantaqunttro anni.
chiamato Qiiod viilt Deus fu pre- , CEPHAE, o NEOCEPHAE. Se-
sente alla conferenza di Cartagine de vescovile di Mesopotamia , nel
e dal concilio di Milevi , dell' anno patriarcato di Antiochia, eretta nel
4o2 si proibì
, di comunicare col sesto secolo, e sottoposta alla me-
medesimo vescovo finché non fosse tropoli di Amido. Noè suo vescovo
stato giudicato il di lui affare, non si recò al concilio generale di Cal-
avendo voluto riconoscere i vescovi cedonia, e il sottoscrisse.
per giudici. CEPRANO, o CEPERANO, ed
CÈNTURIO. Sede vescovile di anco CiPERANO. Terra e capoluogo
Numidia nell'Africa occidentale, sot- di governo della delegazione di Fro-
to Cirta Julia. I suoi vescovi Gen- sinone nello stato Pontificio , resi-
naro e Nabor intervennero, il pri- denza del sopraintendente delle do-
mo alla conferenza di Cartagine, il gane di tutta la provincia di Ma-
secondo al concilio di Cirta. Optai. rittima e Campagna. Giace sulla de-
lib. 2. stra riva del Liri al confine del re-
CEOLFRIDO (s.). Nacque in Ber- gno di Napoli, e comprende sotto
nicia, e fu parente di s. Benedetto di sé le comuni di Falvaterra , di
Biscop che aiutò non poco nella
, Pofi, e di Strangolagalli. Le antiche
fondazione del monistero di s. Pie- iscrizioni, e gli avanzi di alcuni mo-
tro di Wirmouth, nella diocesi di numenti per testimonianza di gravi
Durham , fabbricato nel 674. La scrittori, sono documenti di remota
Ceprano nel secolo VII il perchè : tomo V degli Scriptor. rer. Italie.
si tiene dai cepranesi per loro prin- di Muratori si ha che ,il principe
cipale patrono, come s. Rocco n' è normanno Roberto Guiscardo, in
compatrono. Il regnante Gregorio Ceprano nel mese giugno 1080 di
XVI, colla bolla In eminenti opo- domandò perdono sovrano Pon- al
siolicae dignitalis solio, quarto nO' tefice s. Gregorio VII, per aver po-
nas mail i84i, ha ripiistinafo in sto l'assedio a Benevento ; ed il Pa-
detta chiesa matiice di s. Maria pa non solo lo rimise
ma
nella sua
I
Maggiore la collegiata, decorandola grazia e favore, gli concesse
delle dignità dell'arciprete, del pri- nuova investitura della Puglia, Ca-
micerio, cui è annessa la cura di labria e Sicilia, ef gli diede il ves-
anime anco della chiesa di s. Roc- sillo di s. Pietro.
,, ,
,
CEP CEP 85
Quindi, nell'anno iii4j '^ Pon- dello stato pontificio, e napoletano.
tefice Pasquale II, nel mese di ot- Memoranda fu la battaglia seguita
tobre nella chiesa di s. Paterniano nel 1265, presso le sue mura, tra
in Ceprano , celebrò un concilio Carlo di Angiò re di Sicilia, e Man-
cui intervennero molti Cardinali fredi tiranno di essa, che vi per-
arcivescovi, ed abbati, oltre
vescovi dette regno e vita, dopo la defezio-
Guglielmo duca di Puglia, e Rober- ne dei pugliesi. Che in Ceprano vi
to principe di Capua. In questo fosse una rocca con castellano, lo
concilio fu reintegrato della sua se- riporta il Marini, Archiatri tom. I ,
de l'arcivescovo di Cosenza, che da pag. 166, il quale dice che a' tempi
Pioggiero conte di Sicilia era stato di Pio II, era castellano della rocca
costretto ad abbandonarla, ed a pi- di Ceprano certo Pietro Paolo de
gliare l'abito di monaco a Monte Galerani, forse parente dell'archiatro
Cassino laonde col consenso del-
; pontificio. Aggiungiamo, che quando
l'abbate di quel monistero, lo de- Giulio II tolsea Cesare Borgia duca
pose a pie di s. Gregorio VII , il Valentino la provincia di Campagna,
samente alla metà del golfo chiamato egli consigliò i suoi amici a nascon-
Ceramico. Leone XII, nel concistoro dersi ,
pili curante della vita altrui
de' i5 dicembre 1828, dichiarò ve- che della propria, e privo cos\ di
scovo ceramense, per morte di Gio- soccorso, peri per le mani di quegli
vanni Davoast, l'americano d. Em- scellerati, vero martire di carità. 11
manuele Vienna, di s. Giacomo del suo corpo, raccolto dai compagni, fu
Chili ed il regnante Pontefice Gre-
, sepolto vicino a Chartres sopra una
gorio XVI, agli II settembre 1887, altura, che fu per ciò detta monta-
nominò a questa sede monsignor gna santa.
Andrea Carrutheres, vicario aposto- CERA UNO ( s. ) , fu successore a
lico del distretto orientale di Scozia. Simplicio nella sede episcopale di
CERAMUNUM, CERAMUSSA, o Parigi. Si rese altamente commen-
CERAMUNA. Sede episcopale del- devole per la pietà, per lo zelo, e
l'Africa nella Numidia, il cui vescovo per la carità verso i poveri. Devo-
Severiano trovossi presente alla con- tissimo com' egli era dei santi mar-
ferenza di Cartagine. tiri, divisò raccoglierne gli atti. Nella
CERASA o CERASE. Sede ve- lettera,che a lui scriveva Varnario,
scovile nella provincia di Lidia, dio- chierico di Langres , accompagnan-
cesi di Asia, eretta nel V secolo, dogli gli atti di s. Desiderio, vescovo
sotto la metropoli di Sardes, quindi di (juella città e dei ss. Spensippo,
della metropoli di Filadelfia. Elensippo e Melensippo, si hanno i
CERASUS [Chirisonda). Sede epi- più chiari elogi delle virtù del santo
scopale del Ponto Polemoniaco, eret- pastore. Sotto l' episcopato di s. Cc-
ta nel V secolo, sotto la metropo- rauno fu tenuto il quinto concilio
litana di Ncocesarca, nel secolo IX di Parigi nella chiesa degli Apostoli,
elevata al grado arcivescovile. che presentemente è intitolata a s,
tempo tali cercanti, o, per dir me- Cardinal LeJcun. Senonchè nel i4'^9
glio, alcuni di essi,abusaiono del dopo undici anni di Cardinalato,
loro ministero, vennero aboliti dal morì a Roma santamente, e fu se-
concilio tridentino nella sessione XXI, polto nel vestibolo delia sagrestia,
De reformat, capo V. Tuttavolta presso la basilica vaticana.
coiy autorizzazione della santa Sede, CERDONIANI. Eretici discepoli
molti religiosi, massime i mendican- di Cerdone. Costui era siro di ori-
ti, fanno la cerca raccogliendo limo- gine, e dapprima seguace di Simon
sine pei conventi, i confrati la fanno Mago , e di Saturnino. Ma in ap-
pei sodalizi o per qualche opera di presso, conosciuta la insussistenza
pietà, e i predicatori nelle chiese, del sistema de' loro errori, si separò
ove pure i vescovi permettono far- da immaginando che l'origine
essi,
sene alcuna in vantaggio della sa- del bene e del male nella natura
grestia, e pel mantenimento del di- si dovesse ascrivere a due contrari
vin culto. Dura ancoi'a la questua principi!, il buono, ch'ei faceva au-
pei luoghi di Palestina, per la libe- tore di tutto il bene , e così pure
razione degli schiavi, carcerali ec. della legge di grazia tutta spirante
Il Gararapi nelle sue Memorie pag. indulgenza e misericordia , l' altro
46 ,j all'erma che si disse cercare cattivo, autore d' ogni male e della
per girare e visitare, che cercare legge mosaica, perchè più dura e
dioecesim era la visita solenne fat- severa. Perciò bestemmiava che Ge-
ta dai vescovi di tutte le loro sù Cristo, figlio del principio buono,
chiese, e che Cerca o Circha si non avea assunto che un corpo om-
,, ,
88 CER CER
bratile, e chepatimenli i di lui stessi ebrei avevano molte leggi ce-
erano soltanto una cosa apparente, rimoniali, che furono poscia aboli-
che troppo crudele spettacolo sareb- te dalla predicazione del vangelo.
be stato pel buon principio, dicea, Il Pontefice Pio IV incaricò Ful-
se quelli veramente si fossero veri- vio della Cornia perugino, di rifoi*-
cese delle origini, sotto il titolo di quale intima a tutti di darsi a vi-
Cerimoniale si accennano quelle de- cenda r onore dovuto Benedetto ,
CER CER 89
piteli, il cerimoniale di civiltà _, e in gratitudine all' ospitalità de' cere"
convenienza, che si doveva praticare tani , chiamate cerimonie tutte le
go CER CER
ligione, eh' è un indizio dell'inter- » nomen posse homines convenire,
no culto, che si deve prestare a Dio. » nisi aliquo signorum visibilium
Per tanto le cerimonie ecclesiasti- » nexu copulentur". Con ragione
che sono riti esterioi-i e religiosi pertanto il dotto vescovo Saussai
che accompagnano il divino servizio, impugnò la penna contro i detrat-
istituiti da Gesù Cristo, o dagli apo- tori delle cerimonie sagre, rammen-
stoli, o dalla Chiesa ,
pei* la neces- tandone molte istituite dal Salvato-
sità, o pel comodo, o per la decen- re, e dagli confermandole
apostoli, e
za e la pietà. Le cerimonie sagre coU'autorità di s. Agostino, di s.
sono d' istituzione divina, dappoiché Cipriano, e del terzo concilio Car-
leggiamo nel Levitico, che Dio pre- taginese.
scrisse a Mosè le cerimonie da os- Il medesimo Macri aggiunge, che
servarsi da' sacerdoti nell' offerire gli la ceriiuonia differisce dal rito , co-
olocausti. Gesù Cristo istituì la ce- me r acqua dalla lavanda , giacché
rimonia della sensibile insufflazione, la cerimonia, secondo il sentimento
ad infondere lo Spirito Santo, come del concilio di Trento , è l' azione
sta scritto in s. Giovanni ; '> Insuf- stessa, ed il rito è il modo pre-
» flavit, et dixit eis: Accipite Spi- scritto, col quale si fa l' azione sa-
» rilum Sanctum ". La qual ceri- gra. Il perché dividonsi le cerimo-
monia è pervenuta a noi, e si usa nie dai liturgici, in cerimonie es-
neir amministrare il sagramento del senziali, ed. in cerimonie accessorie.
battesimo ai fanciulli. 11 rimanente Le prime sono quelle, che appar-
de' sagri riti [l^edi) , e cerimonie tengono all' essenza del sagriflzio o
fu lasciato alla cura dei pastori del- dei sagramenti, e che per tal ragione
la Chiesa , come si esprime il cita- non possono variare, come le parole
to s. Agostino, Epist. 54 et ii8. della consagrazione dell'Eucaristia, e
Ed in fatti la maggior parte di della forma del battesimo ec; le secon-
quanto oggidì si pratica neh' eser- de 'o cerimonie accessorie sono quelle
cizio de' divini uffizi, ha avuto ori- che si riferiscono alla decenza, od al
gine dagli apostoli, secondo s. Giro- comodo del servizio divino. Esse so-
lamo, De eccl. doginat. cap. 3 i . Le no soggette a cambiamento, e sono
sagre cerimonie, dice Dionigio Areo- spesso differenti nelle diverse chiese
pagita nella Celeste Gerarchia, sono a seconda dei cerimoniali {^J^edi)
state istituite dagli apostoli, e dai e delle consuetudini, come si tratta
loro successori, acciocché " prò mo- nei relativi articoli del Dizionario. Il
CER CER 91
distingue le cerimonie dai riti , di- col mezzo di certe pratiche parti-
cendo, che i riti sagri consistono nel- colari, senza le quali non si crede-
le preci, epistole, evangeli ec. , le rebbe d' invocar utilmente i santi
quali, a seconda delle disposizioni anch'essa è superstiziosa ; ed essere
della Chiesa, si debbono recitare nel- un cadere nella superstizione il non
la messa, mentre le cerimonie con- seguire nel culto il quale si rende ai
sistono nelle sole azioni, colle quali santi, altre leggi, che la fantasia di
si dicono tali preci, giusta il coman- una divozione stravagante in vece
do della stessa Chiesa, a maggior di onorarli con veri sentimenti di
ornamento ed a decoro del sagri- religione e di pietà verso Dio. C.
flzio che celebrasi. Ed è perciò che de Malines, anno iSyo, Della su-
si chiamano cerimoniali que' libri, perstizione.
i quali prescrivono il modo di dire Sui vantaggi poi, che riportiamo
le orazioni e le preci : e viceversa dalle sagre cerimonie, è a conside-
rituali diciamo quelli, che contengo- rarsi eh' esse prestano, per così dire,
no le preci ossia le altre orazioni, corpo al discorso per renderlo più
che si prescrivono da recitare. Av- vivo, animato, ed espressivo; che
verte poi il Diclich, Dizionario sa- oltre il celebrare i divini uftlzi, e i
zioso, prescrive ancora, che si deb- pie degli altari , e producono im-
bono risguardare come pure super- mensi vantaggi.
stiziosigli usi, e le cerimonie , che Su questo argomento possono con-
si praticano di autorità privata sen- sultarsi Chardon, Storia cle^ Sagra-
za essere appoggiate a qualche leg- menti toni. II, pag. 68, e seg., il
ge di Dio, e della Chiesa: che la quale tratta delle cerimonie militari
confidenza di vedere riuscire qual- sagrej Amalario, De Ecclcsiaslicis,
che avvenimento il quale si desidera. seu dìviais officiisj Le Brun , Spie-
,
" fecerit, flerique docuerit, exem- monie, e nelle corti sovrane si co-
» plaria sinl ;
quoniam sicut nihil nol>be la carica di gran maestro
j» sine doctore, et exernplo discitur, delle cerimonie. Nella Francia an-
» ita nihil sine usu , et experientia cora vi era non solo il gran mae-
>» docclur ". Il Diclicli ne riporta stro delle cerimonie , ma il mae-
gli obblighi , e quanto li riguarda ,
stro r aggiunto delle cerimonie
, e
nel suo Dizionario sacro-liturgico, medesime. La carica di gran mae-
mentre per quello del Sommo Pon- stro venne istituita dal re Enrico
, 3,
III nel i585, mentre le altre due sede vescovile vi fu fondata verso
lo furono di poi, come quelle, che l'anno 960, sotto la metropoli di
regolavano l' etichetta , ed il cere- s. Severina ,
34'?- venne
quindi nel 1
cendere il cereo in tutta 1 ottava di pure l'anno del mondo, quello del-
Pasqua venne dal considerarsi essa l'incarnazione, l'cpatta, e l'indizio-
come una continuazione della festa, ne. Pertanto dalla benedizione del
e in tutte le domeniche perchè so- cereo derivò costume il di compu-
no riguardate come una ripetizione tare r anno nuovo.
della risurrezione di Cristo sino al- Non si può stabilire, per consenso
l' Ascensione. di tutti gli scrittori, l'origine del
L'origine del Cereo pasquale ri- cereo pasquale. quanto però
Oltre
monta al concilio niceno, celebrato si è detto air articolo Agnus Dei
l'anno St.S, nel quale essendosi sta- DI CERA BENEDETTI, cllC nci primi
bilito il tempo della celebrazione tempi della Chiesa si formavano col
della pasqua , fu incaricato il pa- medesimo cereo, aggiungeremo qui
triarca Alessandrino di pubblicarne alcune altre analoghe nozioni. Ve-
ogni anno il canone, od il catalogo, dendo romani Pontefici, che era
i
sopra un grosso cereo, il quale ve- gli usi, esempio di Mosè, che
ad
niva solennemente benedetto in chie- neir antica legge aveva tramutate
sa. Si deve qui premettere, che nel- in un ragionevole culto agli ebrei
r antichità quando bramavasi che quelle cerimonie, eh' essi avevano
una cosa durasse sempre, s' incideva apprese dagli egizi. In cambio perciò
in marmo, o sul rame; quando si dell' acqua lustrale , che presso i
desiderava che durasse solo per un gentili era in uso, fu istituita nella
lungo tempo, scrivevasi sulla carta religione cristiana l'acqua benedetta;
di Egitto o sulla scorza degli alberi, gli Agnus Dei si fecero invece delle
ma quando volevasi , che durasse piccole figure di cera , che Ercole
solamente qualche tempo, si conten- insegnò agli italiani di consagrare in
tavano di scriverla sulla cera, ed luogo degli uomini, i quali crudel-
appunto sopra una colonna di cera, mente sagrificavansi a Saturno; ov-
che in origine non ardeva, si scrisse vero invece di quei presenti di cera,
il canone pasquale. In progresso di che gli antichi romani regalavano
tempo si scrisse il catalogo,© la ta- a' loro clienti nelle feste saturnali,
vola pasquale sulla carta, sulla per- secondo il decreto del tribuno Pu-
gamena, o sopra ima tavoletta, che blicio.Queste figure di cera, massi-
si appese quindi al cereo pasquale, me di forme tonde, si portavano
e che vi durava per un anno intero; appese al collo qual simbolo di li-
consuetudine, che fu proseguita dalle bertà; il perchè n'era vietalo l'uso
chiese di Roucn e di Tours, non ai servi. A tali figure si attribuiva
che dai cistcrciensi , e cluniacensi ec. . ima superstiziosa straordinaria virtìi,
^. il p. Papebrochio Conatus chron.j ed ci'ano delle specie di que' decan-
propylacum ad acta
i'cl sa. Maxi tati preservativi, chiamali dai latini
pag. c). Dice il Durando, libro 6, Àinulcla^ e Fascini, dai greci Phi-
CER CER 95
lacterìa, e dagli arabi Talismam'. è antichissima. matlina
Si fa nella
Ed è perciò, che introdotto il cereo del sabbato santo, nel modo, che
pasquale, e la sua benedizione, nel dicemmo all' articolo Cappelle Pon-
sabbato santo si benediceva il nuo- tificie, § X, al numero, che descrive
vo, e di quello dell'anno anteriore le funzioni di tal giorno. Prima
se ne formavano diverse particelle però si benediva la notte dello stesso
a forma di bolle coli' impressione sabbato, come si raccoglie dalle pa-
del divino agnello. Nella domenica role della benedizione Exiiliet jatn
in Albis, dopo la comunione veni- ec, le quali, secondo il Durando,
vano esse distribuite al popolo, che Rat. lib. 80, num. 2, si
6, cap.
divotamente le conservava contro i attribuiscono a s. Ambrogio. Tutta-
maligni spiriti, e le procelle. Quindi via osserva il Macri che quella del
vennero attaccale al collo de' cate- messale ambrogiano è diversa dalla
cumeni nel di del loro battesimo nostra. Altri affermano averla com-
qual segno di libertà, che Dio loro posta s. Agostino. Certo è ch'egli,
avea concessa colla remissione delle De civit. Dei, lib. XV, cap. 22,
colpe. scrisse in lode del cereo pasquale,
Gli /4gniis Dei si diedero a' fe- intorno qual cosa si può con-
alla
deli in memoria del trionfo, e della .sultare Baronio all'anno 4'^ § 7^-
il
96 CER CER
concesso alle parrocchie di usare il del Redentore, e si accende per in-
cereo pasquale, ciò che primn era dicare la risurrezione del divino suo
permesso soltanto alle magi^iori ba- corpo. Ma quanto spetta alla bene-
siliche, dediicendo da ciò Sigiberto dizione del cereo, ed al significato
in Chronìcon, che s. Zosimo fosse delle sagre cerimonie relative, ven-
l'autore del cereo, contraddetto pe- ne descritto nel citato articolo delle
rò da tutti, e principalmente da Ma- Cappelle Pontificie. Solo qui aggiun-
billon. De Gallicana lib. IT,
li turg. giamo, che Pierino del Vaga Buo-
pag. i4' ; da Martene, De Jnliq. naccorsi incominciò a dipingere i
Eccl. Discipl. cap. ^4; da Girolamo cerei , ch'essi si adornano con carte,
Gigli in Epist. s. Cathar. Sen. par. e talchi di colori diversi, e che nelle
ir, ep. 87, pag. 5^4; e da Lam- descrizioni di due benedizioni del
bertini, De Fest. Christi , par. I, cereo pasquale del secolo XII, tolte
§ 394, pag. 168, e frisi. Sg, pag. 197. dagli archivi di Montecassino, e della
Altri riti sulla benedizione del cattedrale Gaeta, riportate dal
di
cereo voglionsi attribuire posterior- Cancellieri capo VI della suri
nel
mente anco ai Pontefici Onorio 1, Appendice alla Settimana Santa,
del 67.5, e a Teodoro I del 64^; si legge che il cereo adornavasi di
leggendo nel Macri, che anticamente fiori e veniva acceso da una colom-
,
accendevasi col lume conservato nel ba. P^. Sarnelli, tom. X, pag. 170,
giovedì santo, e che nel sabbato Della benedizione del cereo pasqua-
santo, oltre il cereo pasquale, si le ^ ove spiega quella parte della
portavano in processione due altri medesima, che dicono felice la colprt
cerei minori, i quali prendevano il di Adamoj e Job. Andr. Schmid,
lume dal cereo maggiore, per deno- Programma de Cereo Paschali
tare come gli apostoli illuminati da Heimstadii, 1698. Il p. Andrea
Cristo sparsero da per tutto la luce Schot gesuita, nel 16 io, pubblicò
del santo vangelo. Pertanto il cereo a Tournai le opere di s. Ennodio
pasquale un emblema di Cristo,
è vescovo di Pavia morto nel 52 1, e.
che fu la luce del mondo, e che ci nel 161 1 l'altro gesuita p. Sirmondi
'risuscitò da morte. Lo benedice un ripubblicolle con eruditissime giunt;;
diacono per indicare, che non fu- e note, nelle quali vi sono due nuo-
rono gli apostoli, i quali imbalsama- ve formule per la benedizione del
rono il corpo di Cristo, né i primi cereo pasquale, con cui s' implorano
che annunziarono la risurrezione, le benedizioni del Cielo pei fedeli
ma i discepoli, e le sante donne. Lo contro i venti, le tempeste, e con-
stesso diacono infigge nel cereo tro tutti i mali, dei quali sono mi-
prima di accenderlo, i cinque grani nacciati dai loro invisibili nemici.
d' incenso in forma di pigne, quat- Da Ennodio pertanto sappiamo an-
tro inargentale, e quella di mezzo cora, che le goccie e particelle di
dorata, lo che può significare l'azio- cera, le quali cadevano dal cereo, si
ne Giuseppe d'Arimatea, e degli
di distribuivano perciò nella domenica
altri che imbalsamarono
discepoli , in Albis al popolo, e che i fedeli le
il corpo di Cristo con profumi pri- bruciavano per allontanale dalle
ma di collocarlo nella tomba, con- loro case e persone i cattivi influssi
siderandosi pei cinque fori ove si de' maligni spiriti. Né vuoisi riguar-
appongono i grani le cinque piaghe dare questa antica pratica come su-
,
CER CER 97
perstiziosa ,
perciocché non se ne r ed una delle dodi-
Italia centrale,
aspcllava già infallibilmente l' efiet- ci primarie città etrusche, che i pe-
to, ma lo si sperava dalla grazia lasgi ed aborigeni abitarono, e che
di Dio, la quale veniva dimandata da essi, o dai siculi venne edificata
unicamente dalle preghiere della quattordici secoli circa innanzi la
Chiesa, rivolte per mezzo delle bene- nascita di Gesù Cristo. Il Cerreta-
dizioni a questo fine. no emporio, ossia Santa Severa, Pyr-
CERETAPA, o CHAERETAPA. gij serviva a questa città di porlo
Sede vescovile della Frigia Pacazia- e arsenale, e ne rendeva attivissimo
iia, neir esarcato d' Asia, eretta nel il commercio. Soggiogala dai tir-
quinto secolo, sotto la metropoli di reni o etruschi /{gylla, prese il no-
Laodicea. me che significa buon gior-
di Caere,
CERETO (Ceretum). Città vesco- nOj togliendola al re Mezenzio, Que-
vile di Moldavia, nella quale risie- sti prese le parti di Tiu-no re dei
deva, nel secolo XIV, un vescovo rutuli contro Enea, e dopo la mor-
greco, riunito alla Chiesa Romana te del Trojano, il fiume Tevere se-
98 CER CER
bra che s. Felice II avesse in Ceri luì allorquando Ottone TU, nel 996,
una possessione di sua pertinenza, e si recò in Roma per tema che gli
quando, nell'anno ySo, il ducato punisse il figlio, perocché, impadro-
romano si sottopose volontariamente nitosi del Castel s. Angelo, domina-
a Papa s. Gregorio II, Ceri era nava sulla città; ma pur troppo
una delle sedici città, che lo com- quel figlio soggiacque al meritato
ponevano. castigo.
Ad onta delie vicende, che ac- Dopo tal' epoca, nel primo perio-
compagnarono la impe-
caduta dell' do del secolo XI, Cere andò sem-
ro di occidente. Cere conservò una pre in decadenza, e dal libro dei
sufficiente popolazione, dappoiché non censi della Chiesa romana del 1192
istava propriamente sulla menziona- si apprende, che il vescovato por-
ta via Aurelia, né sulla spiaggia del tuense pagava due marabotlini prò
mare. Di fatti per diversi secoli con- Castro Caere, giacché non avendo
servò i suoi particolari vescovi, che essa più il proprio vescovo, era sog-
portavano il nome di Epìscopux getta a quello di Porto. Sul princi-
Cerensisj Caerae Episcopus. Altri di- pio del secolo XIII, una porzione
cono conoscersene nove, e di otto del popolo si recò a stabilirsi sopra
ne dà il catalogo Y Ughelli, Italia un colle tufaceo del suo territorio
sagra^ t. X, p. 34; cioè s. Adeo- e questa nuova terra prese il nome
dato, che sottoscrisse al concilio ro- di Caere iwvuni, dandosi all'antica
mano del 499> ^^^ pontificato di s. città quello di Caere vetus, dal qua-
Simmaco; Pietro, che intervenne a le trae origine il moderno nome di
quello del 76 1 sotto s. Paolo I ; Cerveteri cangiamento, che già era-
;
Romano, che era vescovo nell' anno si operato nel i236, come si legge
826 sotto Eugenio II; Adriano fio- da una bolla di Gregorio IX a fa-
rito neir 853 Crescenzio dell' 869
; ;
vore del vescovo suburbicario di Por-
Anniso del 993 Stefano del 998
; ; to. Poco dipoi ne divenne signora
e Benedetto del 1029. Nel nomina- la famiglia Venturini, che il pos-
re però questi vescovi, il Piazza nel- sedette sino al 1470 circa, epoca in
la sua Gerarchia, p. 87, differisce cui Cerveteri tornò sotto l' immedia-
alquanto sulle epoche. ta dipendenza della Santa Sede, con-
Che Ceri fosse importante ne'pri- fèrnmndo Paolo II i privilegi del
mordi IX secolo, e che conti-
del comune.
nuasse ad esserlo almeno sino all'XI In seguito Sisto IV diede Cerve-
secolo, ne fanno testimonianza i di- teri al suo parente Bartolonuneo del-
plomi di Ludovico Pio dell' 817; di la Rovere, il cjuale nel 1487, lo
Ottone il grande, del 9G2, e di vendette a Francesco Cibo, nipote
Enrico II, del 10 14, dai quah ap- d'Innocenzo Vili, dopo essere slato
parisce, che direttamente spettava precedentemente saccjieggiato dai Co-
al dominio della Sede apostolica. lonnesi.Avendo Francesco sposato
Sul declinare del X
secolo la città Maddalena de Medici, sorella di Leo-
promiscuamente venne appellata Cc' ne X, questi, siccome amante della
rum e Cere, venendo occupata da caccia, nei mesi di settembre e di
Renedelto padre del famoso prefet- ottobre soggiornava spesso in Cer-
to di Roma Crescenzio, nipote di veteri; poscia il Cibo alienò Cer-
Giovanni XYH. Egli però la resti* veteri con altri castelli a Virginio
,
CER CER 99
Orsini, la cui iamiglia il vendet- ni conti di Anguillara, che verso il
soggettò al famoso tribuno Cola di Es.sa è situata sulla riva del Medi-
Rienzo, essendo allora forte e ricco terraneo, presso la piccola isola del
castello. Indi, sul principio del seco- suo nome. Nei primordi del secolo
lo XV, venne in potere degli Orsi- settimo vi fu eretta la sede vescovi-
loo CER CER
le siiffiaganea della metropoli di opporsi principalmente a queste be-
Reggio, e negli atti del concilio lu- stemmie. Cerinto fini miseramente
terà nense celebrato dal Pontefice s. la vita sotto le rovine di un bagno
Martino I nell'anno 654, fra i cen- che gli cadde sopra. Lo storico IJer-
tocinque vescovi, che v' intervenne- nino, Storia dell' eres. tom. i, e. i,
ro, noverasi il vescovo di Cerillo. afferma che si trovava in quel ba-
CERINTIANI. Eretici discepoli gno s. Giovanni evangelista quando
di Cerinto, che visse nel primo se- vi entrò Cerinto, e ch'egli di subito
colo. Era egli di nazione giudeo, e, se ne partì dicendo : partiamoci di
secondo 1' opinione di alcuni, greco. qua per non rimanere sotto alle ro-
Si applicò alla filosofia, che allora vine. Infatti un orribile tremuoto
era un misto della filosofia Caldea ne rovesciò intieramente la fabbrica.
sere aver creato delle potenze o ge- colitato, richiedendo ciò il loro uffi-
nii, uno de' quali era stato il mini- zio, mentre il loro abito è sempre
stro della creazione del mondo, e la sottana, e la cotta. V. Rauldry,
tutti gli altri ne aveano presa a go- par. VII, cap. IV, artic. I, num.
vernare una porzione. Pensava ezian- 1. 1. ^. 5 e IO. Nelle Cappelle
dio, che la legge de' giudei fosse pontificie gli Accoliti o Ceroferari
produzione di uno di quegU spiriti, sono i prelati votanti di segnatura,
e che nel mstianesimo non si do- ma nelle funzioni ordinarie , fanno
vea del tutto abolirla. Aggiugnea, da Ceroferari i cappellani comuni
che Gesù era un semplice uomo del Papa ( Vedi). All' articolo Cap-
nato secondo la carne da Maria e pelle Pontificie si tratta degli uf-
da Giuseppe, e riempiuto di tutte fizi, che esercitano gli uni e gli al-
le doti nel suo battesimo; che anzi tri in tutte le sagre funzioni. V.
in queir istante il Cristo figliuolo Arci ACCOLITO, ed il Macri, Notizia
di Dio era disceso sopra di lui, e de' vocaboli ecclesiastici.
diveniva la ragion della sua sapien- CERRETO, o CERRITO {Cer-
za e de' miracoli. Di più, che code- nelum ). Città vescovile nel regno
sto Cristo nellacrocifissione si era delle due Sicilie, nella provincia di
separato da Gesù, e ritornato al Pa- Terra di Lavoro, capoluogo di can-
dre. Insegnava ancora, che dopo la tone, sul declivio del monte Male-
risurrezione getierale gli eletti avreb- se, presso la riva destra del Cusa-
bero goduti mille anni di piaceri no, influente del Voltiu-no, città ben
sensuali insieme con Gesù Cristo. fortificata, ed una delie più belle
Giusta l'asserzione di Pilastrio ( Hae- della provincia. Cerreto ha rimpiaz-
res. 36 ) , il concilio apostolico di zato il luogo dell'antica Cernelnm,
Gerusalemme nell'acquetare le dis- presso cui Pirro fu vinto da Curio
cordie di Antiochia , ebbe in vista nella famosa battaglia della guerra
di condannai'e eziandio gli errori tarenlina, combattuta l'anno 277
di Cerinto. Ma è certo, secondo avanti la nascita di Gesù Cristo.
quanto dicono i migliori padri, che Nel i656, la peste rapì quasi la
s. Giovanni scrisse il vangalo per metà della popolazione, e nel iGBiJ
,
. ,
CER 101
un terremolo rovi noi la grandemen- di certosini , cos'i chiamata dalla
te. La sede vescovile di Telese , e- gran "Certosa di Grenoble, che ha
retla nel secolo X, nell'anno iGii dato il nome a tutti gli altri mo-
fu stabilita a Cerreto, sufFraganea nisteri dei certosini (Fedi). S. Brii-
della metropoli di Benevento. Ma none costrusse nel 1084 alcune ca-
da ultimo il Sommo Pontefice Pio panne intorno ad una cappellelta
VII nel 1818, con lettere apostoli- dedicata alla B. Vergine Maria,
che, soppresse la sede episcopale di chiamata anche in oggi s. Maria de
Cerreto, e l' incorporò ad Alife, al- CasalibitSj ove si ritirò con alcuni
la quale è concatledrale Telese. Ma- suoi compiagni , e fondò l' Ordine.
gnifica è l'antica cattedrale, deco- Le straoi'dinai'ie neve alluvioni di
rata di superbe pitture, avente ol- avendo poi atterrale e sepolte le
tre una collegiata , e il seminario medesime capanne, venne formato
alcuni conventi, e due monti di pie- nel II 33 dal p. Guigues quinto ge-
tà. V. A1.IFE e Telese. nerale dell' Ordine, un nuovo edi-
CERRI Caelo, Cardinale. Carlo ficio in luogo più basso del primo,
Cerri nacque a Roma nel 1 61 i la cui chiesa fu consagrata da Ugo-
Nel 1629 si laureò nell'archiginna- ne vescovo di Grenoble, prima
e
sio di Roma, e fu annoverato tra monaco certosino. Quest' edifizio ha
gli avvocati concistoriali; poi da Ur- costato più di un milione, ed è di
bano Vili ebbe un canonicato nel- una architettura nobile e semplice,
la basilica vaticana ;
quindi fu fatto non meno che soda.
vicario nel tribunal della segnatura, Il generale dell' Ordine porta il
e nel iGSg uditore di Ruota; poi nome di priore della gran Certosa,
sotto Alessandro VII venne scelto e vi fa la sua residenza. Tale cele-
deputato della sanità, decano della bre edificio fu bruciato otto volte , e
ruota, esaminatore dei vescovi. Cle- fra le altre, nelle guerre di religio-
mente IX, a'29 novembre del i66g, ne del secolo XVI. Quindi dopo la
lo creò Cardinal prete di s. Adria- rivoluzione del declinar del secolo
no, legato di Urbino, e vescovo di XVIII, il governo per conservarlo
Ferrara. Visitò la sua diocesi, e la vi pose un custode, ed cenobio fu
il
arricchii di molto ; nella sua legazio- ristabilito ne' primi anni di quello
ne si rese ammirabile, segnatamente corrente dopo la restaurazione. Nel
nell'orribile terremoto accaduto in dizionario francese delle Origini si
Pesaro a' i4 aprile del 1672. Ma do- legge una poetica descrizione della
po il conclave di Clemente X, ove grande Certosa tratta dal libro di
ottenne ventitre voti pel Sommo Deslandes la natura selvaggia e
:
lizia nella chiesa del Gesù ne ac- lenzio,ed i pii eremiti si chiama-
colse la fredda spoglia. Da Pietro no i compagni, o seguaci di s. Bru-
Sassi fu recitata l'orazione funebre none. Si dice quella essere una nuo-
per morte del Cardinal Cerri, e fu va Tebaide aperta al pentimento
stampata in Ferrara nel 1690. ove r uomo può tranquillamente
CERTOSA {Monasterium Car- vegliare sulla sua tomba già mezzo
thusianorumj Carthusia ). Monistero dischiusa. Nel tempio di s. Brunone
, ,
tomba, che lo attende, mentre tut- de Nemore era per quelli, che non
to scuote e commuove il suo cuo- potevano sostenere tanto rigore .
lizio, che in sé raccoglie le incan- a' suoi tempi vi erano soltanto quat-
tatrici bellezze della natura , ed i tro monisteri di certosinein Fran-
conforti soavi della religione, merita cia, ed uno in Savoja, fondati nei
di essere ricordato. secoli XIII, e XIV. Il piccolo nu-
CERTOSINE. Ordine di mona- mero de' loro monisteri vuoisi di-
che. Non si conosce l'origine di que- pendere dall' estrema solitudine, che
ste religiose perchè non istituite da l' istituto prescrive, il quale non può
s. Brunone però si sa di certo
; in generale convenire alle donne,
cheilloi'o primo monistero fu fonda- ed è perciò, che le certosine hanno
to mentre viveva il p. Guigues quin- più orazioni vocali dei religiosi. Ul-
to generale de' certosini come si , timamente si contavano quattro ca-
legge nel catalogo de' monisteri di se di certosine, cioè di Salette pres-
quest' Ordine , inserito in fine degli so Lione PremoI presso Gre-
, di
Statuti stampati nel i5io, in cui noble, di Melan in Savoia, e di Gos-
pur trovasi quello delle Monache di nay presso Bethune nella diocesi di
Bertaud j eretto nel 11 16. Dalla Arras , ritenendosi per principale
cronaca del certosino Pietro Or- quello di PremoI. Però attualmente
^
landò inoltre si apprende , che nel le certosine hanno un solo moniste-
1207 nella Certosa di Destoges vi ro denominato di Croce di Beau-
s.
(lodici anni, ma di poi la ridussero insieme colla priora. Tal vicario or-
ad anni Siccome poi i cer-
diciotto. dinariamente abita con uno, o piìi
tosini hanno mantenute molte an- religiosi in una casa vicino al mo-
tiche pratiche della Chiesa, così an- nistero delle monache, per sommi-
che le monache di quest' Ordine nistrar ad esse i sagramenti , diri-
hanno conservata fino al presente gerle nello spirito, ed aver cura dei
l'antica consagrazione delle vergini, loro interessi temporali. Però negli
le quali, dopo aver fatto la profes- statuti dei certosini dell'anno i368
sione solenne, portano il velo bian- fu proibito ai medesimi di ricevere
co sino alla loro consagi-azione, che o d' incorporare nuovi monisteri di
non si fa prima di quattro anni di monache , il che dipoi venne ap-
professione , e di venticinque anni provato dal sommo Pontefice Inno-
di età. Secondo gli antichi Pontifi- cenzo XI.
cali, il vescovo, che le consagra, dà Le vesti delle religiose sono si-
di dodici lezioni , non essendo vero senza della priora, ovvero di una,
che ,
quando cantano 1' epistola in o di due religiose, e coperte di ve-
altri tempi, assumano i sagri orna- lo neio. I loro monisteri hanno i
tario del Catalano, Slilling Disser- religiosi destinati alla loro cura ,
rigi presente all' esequie del suo ami- riforma Delle ricchezze loro face-
co Raimondo Diocre, dottore pari- vano un lodevole uso a vantaggio
gino, mentre gli si x'ecitava l'ufllzio de' miseri, e vivevano eglino sem-
de' morti, alle parole di Giobbe: pre colla mirabile frugalità prescrit-
Jlesponde ìmlii, alzò il cadavere il ta dalle rigide regole [V. Certosa).
capo, con voce tremenda disse:
e Adunque all'anno a[ 1086 1084, o
Al giusto tribunale di Dio sono ac- da s. Brunone e da' suoi compagni
elisalo j quindi nel secondo giorno si diede incoininciamento all'Ordi-
deir esequie , disse : Dal giusto gin- ne. Superando 1' asprezza, e la ste-
dizio di Dio sono stato giudicato j rilità della selvaggia posizione della
poi in quelle del terzo giorno , Dal Certosa, pieni di fervore incomin-
giusto giudizio Dio sono di stato ciarono essi a fabbricare la chiesa
no tutti gli autori dell'Ordine cer- tiramento, per attendere più libe-
tosino, e eh' egli, insieme a sei coni- ramente all' orazione , e alla medi-
pagni, andò a visitare Ugo vescovo tazione delle cose celesti, al canto
di Grenoble, Io consultò sul conce- delle lodi divine, alla mortificazione
pito disegno e gli domandò un
, del proprio corpo , ed all' esercizio
qualche deserto nella sua diocesi. Il di tutte le virtìi. Le celle de' cer-
ve^scovo lo condusse attraverso delle tosinisono tutte distribuite nel chio-
montagne in una vallata che gli stro maggiore, con una medesima
donò, presso un villaggio chiamato distanza tra loro, ti'ovandosi in cia-
dal nome delle montagne Cci-tosa ,
scuna quanto è necessario all'uomo,
che in denomina-
seguito diede la che rinunzia al mondo; cioè una
7Ìonc all'Ordine certosino o cartu- camera con camino, che serve
siano, pel quale denominati pur ven- anco per mangiare , altra camera
nero Certose monisteri, che in prò-
i per dormire, una piccola galleria,
gresso fondò quel santo, concorren- un gabinetto per lo studio, una sof-
dovi vari sovrani e personaggi con fìtta alcune guardarobe
, ed un ,
ti va, que' monaci ottennero ovunque che bramano, non uscendo dalle.
CI'LR CER 107
celle che tre volte al giorno por stolico di Urbano II intanto che il
manente del tempo stanno i certo- non andò guari, che il medesimo
sini costantemente rinchiusi, e man- santo, annoiato dal tumvillo inse-
giano soli nelle celle ove per un , parabile da upa corte, in cui si
fuorché ne' giorni festivi , ne' quali che avea adunati in Roma, passò
vanno in coro a dire tutte le ore car in Calabria, e si fermò nel deserto
noniche, e poscia mangiano unita- della torre, per dedicarsi all'orazio-
mente nel comune refettorio ove , ne, e all'osservanza del suo istituto,
però non mai viene dispensato il ed avendo ricevuto il territorio in
silenzio, venendo loro solo permes- dono da Ruggiero principe della
so in determinati giorni alcun ra- provincia, ivi .santamente movi nel
gionamento fra religiosi, nell' inter- I IO r.
vallo che corre da nona a vespero. S, Brunone non lasciò regola par-
In altri giorni dell' anno è ad essi ticolare ai del suo Ordine,
religiosi
cliè il canto, e l'uffizio de' certosi- UT, agli II febbraio i2o5, col
ni sono di rito particolare, essendo disposto della costituzione ^1 Solet
anzi lunghissimo questo secondo , e annuere. Rullar, t. Ili, par. T, pag.
seguendo ancora molte cerimonie e Ilo, approvò i religiosi di Val di
vili antichi della Chiesa. Oltre le Choux, Vallis Caullium, instituiti da
astinenze ed i digiuni frequenti, por- Viardo, monaco converso certosino
tano per camicia una tonaca di saja, di Lugny nella diocesi di Langres
co, o con una corda di canape. Usa- Choux, dice che aveva dipendenti
no la cocolla stretta, a cui è attac- ti'enta piccoli priorati. V. il p. He-
nel II 75 molti miracoli al suo se- ommesso per gloria del suo Ordine,
polcro, pe' quali grande era il con- se ne avesse professato la regola.
corso delle persone, essendo sturbata Certo è, che i tre seguenti Cardi-
la quiete di que' religiosi, il loro priore nali appartennero ai certosini cioè ,
ziane, come rilevasi da un breve pro- tificato Pio IV, 3 Tedici j milanese,
dotto dal citato p. Trombi. Così, non ai 27 luglio i56i inviò al priore
senza un' amnjirabile disposizione della gran Certosa, il breve, Mona- ì
della divina Provvidenza, questa con- sttria .si/ignln, e concesse a' certosi- 1
gregazione entrò sino d'allora in pos- ni , come dicemmo superiormente
sesso di questo luogo, che dopo quat- all'articolo Certosa, la chiesa di s.
tro secoli dovca servire di stabile Maria degli Angeli alle Terme di
abitazione a' suoi religiosi , i quali Diocleziano , facendovi erigere con-
ivi alzarono vni nobilissimo altare a tigua la Certosa , ove tuttora fio-
CER iTf
stia, colla legazione al concilio di volle poi erede di tutto il suo avere
Uasilea, col 1). Nicolò Carilinal Al- quando morì nel i5j5 dì sessanta-
bergati; e poi fu inviato a titolo di quattro anni, e cinque di Cardina-
onore da quei padri, che lo temeva- lato. Fu sepolto in quella metropo-
no assai, legato al Pontefice, e ad litana con magnifico elogio.
altri principi d'Italia, per sopire le CERVIA (Cervien.). Città con
differenze tra la repubblica veneta, e residenza vescovile nello stato pon-
Gianmaria Visconti duca di Milano. tifìcio, legazione di Ravenna, posta
Quindi venne spedito alla dieta di sulla spiaggia del mare Adriatico
Magonza, nel i43q, per gli aflàri con piccolo porto, al quale si giun-
del conciliabolo di Basilea, Della sua ge per mezzo d' un canale, avente
casa in Siviglia, fece uno spedale i dintorni lidondanti di slagni, dai
capace di ottanta infermi, dedicato quali si ricava molto sale, massime
a s. Ermenegildo, cui arricchì a suf- dalla palude chiamata Valle
vasta
ficienza; lasciò un fondo per l' an- di Cervia. L' aria è perciò alquanto
nua dote di dodici vergini da collo- mal sana, quantunque nel lyoSsia
carsi in matrimonio nella sua chie-
; stata trasportata la città, coll'erezio-
sa eresse una cappella allo stesso ne di vari
edilìcii nel luogo ove ,
s. Pio V, a' 17 maggio del iSyo, lo cervesi, chiamata già Caereris Ara.
creò Cardinal prete di s. Bartolommeo Con egual denominazione corrotta-
ali Isola. Poscia nel iSya venne spe- mente denominossi la città, che surse
dito legato al medesimo Filippo a dopo Ficocle per trovarsi eziandio
conchiudere gravissimi affari. Anche nella via di Cerere ; laonde fu detta
a Tarragona celebrò un sinodo, sta- prima Caereria, quindi Ceraia. La
bdì un seminario e un noviziato ai opinione poi di alcuni, i quali ne fì\nno
gesuiti, ed una università, la <juak derivare il uome dagli acervi di sale.
112 CER CER
ch'ebbe sempre Ficocle, non è am- autore Ciistoforo di s. Marcello, vesco-
messa dai critici. vo egli pure di Cervia nel 1 43 i, cele-
Cervia soggiacque ai destini dell'e- bre non meno per dottrina, che per
sarcato , e alle vicende della Roma- la qualifica di nunzio apostolico presso
gna, perdendo i pregi, che la distin- il concilio di Basilea, ove si legge:
guevano. Fu
soggetta al dominio dei »» His accedit quod locum Fla-
in
bolognesi, poi dei forlivesi, indi di >» minum diis Phycoclensium sub
diversi polentani signori di Ravenna. « ethnica superstilione famulantiuin,
Appartenne in seguito ai Malatesta » promulgata jam Christi fide, suc-
signori di Rimini. Di fatti si ha, » honor .... Eleu-
cessit episcopalis
che il Pontefice Nicolò V, ai 29 ago- » therius qui ex Ravenna huc ac-
sto 1449 j naturalizzò Malatesta fi- » cessit, a sancto Apollinare episco-
glio spurio di Sigismondo, e dipoi, » pus ordinatus per octo fere annos,
ai 23 maggio 14^0, gli conferì il » ecclesiam Phycoclensem rexit ".
vicariato di Cervia , che aveva già Questa sede rimase suffraganea del-
dato al di lui genitore ai i4 giu- la metropoli di Ravenna ; senon-
gno i448j con annuo censo, ed inol- chè, avendo Gregorio XIII colla bol-
tre lo assolvette di quello da Sigis- la Universi, elevato al grado ar-
mondo non soddisfatto alla camera civescovile Bologna sua patria , vi
apostolica; ma in seguito con diplo- sottomise il vescovato di Cervia, al
ma primo marzo i4^2, aggiun-
del quale precedentemente, nel iSyg,
se alla città diCesena l'agro di Cer- avea estinto un censo, che gli paga-
via. Finalmente nel pontificato di va la camera apostolica. Di poi il
nella cattedrale, die è l'unica par- diedei'o a coltivarle con ogni pre-
rocchia della città, sebbene in essa mura, e poiché si mostrò desideroso
vi sieno delle altre chiese ben orna- di abbracciare lo stato ecclesiastico,
te, e r episcopio è unito alla catte- lo mandarono al collegio di Avi-
drale. Sonovi un monistero di reli- gnone, ove si distinse per amore
giosi, l'ospedale, e il seminario da allo studio, ed alle pratiche di cri-
ultimo ripristinato nel 1828 dal pre- stiana mortificazione e carità. Egli
lodato vescovo. La mensa è tassala era fornito di pronto ingegno, e di
nei libri della camera apostolica in solido giudizio, modesto, compiacen-
fiorini duecento. te, e soprattutto geloso della purez-
Fra i cittadini di Cervia , che za. Pi'ima però che avesse compito
in essa fiorirono, merita qui spe- i suoi studi, fu richiamato dal padre
cial menzione Lorenzo Caleppi , a Cavaglione, a motivo delle tur-
il quale fornito di grande inge- bolenze insorte nella Francia per
gno, e delle più belle virtù, dopo opera degli Cesare pieno di
eretici.
merito della Santa Sede, ne rice- nemici della religione, e non appena
vette il premio da Pio VII, che lo questi furono umiliati, fece ritorno
esaltò alla dignità Cardinalizia. alla casa paterna. Senonchè non an-
Sui vescovi di Cervia è a vedersi dò guari , che volle ripigliare la
rUghelli nel tomo II della sua Italia carriera delle armi , ed a tal fine
8
ii4 CES CES
recossi aBordeaux, ove suo fratello per meglio riuscire in questo divi-
Alessandro apparecchiava un'armata samento, pensò di ripigliare i suoi
navale contro la Roclielle, Dopo una studi, e di consecrarsi a Dio nello
grave malattia sofferta in cotesta stato ecclesiastico. Il vescovo di Ca-
città, per cui dovette ritornai'e in vaghone, conoscendo il merito di
patria, pensò di andare a Parigi, Cesare, gli conferì un canonicato,
ove si trattenne tie anni, menando e nel iSSa lo ordinò sacerdote.
una vita del tutto mondana. Ritor- Tanta era la divozione , con cui
nato a Cavaglione, perdette il pa- offeriva l' incruento sacrifizio, che il
dre, ed un fratello canonico della suo volto si accendeva , e gli occhi
collegiata di Salon, il quale lasciò suoi versavano lagrime di tenerezza.
vacanti alcuni benefizi ecclesiastici. 11 ministero della parola fu da lui
Cesare, quantunque cingesse la spa- esercitato con frequenza, ed egli
da, non ebbe orroi'e di entrare in ebbe il conforto di veder molti tra-
possesso di questi beni , e continuò viati rimessi sul sentiero della salute,
a condurre una vita oziosa e dissi- e molti eretici ritornati in seno al-
pata. Ma Dio, che lo avea destinato la Chiesa. La sua carità poi verso
a grandi mise in animo ad
cose, i peccatori era mirabile, e fu osserva-
una povera vedova di campagna, to, che sovente un solo suo sguar-
chiamata Antonietta, e ad un sem- do bastava a convertirli. Legatosi in
plice chierico, di nome Luigi Guyot, amicizia con Alessandro Canigien, pio
di adoperarsi a convertirlo, come di arcivescovo di Aix, intervenne ad un
fatti avvenne. Cesare aprì gli occhi concilio l'accolto da quel prelato, e cer-
.suir infelice suo stato, e cangiò te- cò di ridestarlo spirito di pietà fra i mi-
nore di vita. Ma per difendersi da- nistri del santuario. Fondò una con-
gli assalti de'suoi vecchi amici, recossi fraternita, che fu il modello della
ad Aix, donde passò ad Avignone congregazione della Dottrina Cristia-
affine di approfittare del santo giu- na, e ne fu eletto a superiore; si
bileo. Distaccato col cuore dai beni diede alla riforma dei monisteri ;
e gì' infermi furono gli oggetti del tirò pressouna cappella intitolata di
suo tenero amore, e coloro segna- s.Giacomo, posta sopra un monte 'IJ
tamente, che alle malattie corporali poco distante da Cavaglione. Ma
c^uellc aggiungevano dell'anima. K ben presto i fedeli mossi dalla sua
,,
emanò un breve, con cui permise per la cui estrazione fu duopo apri-
se ne fondassero da per tutto degli re il ventre della madre, e quindi
stabilimenti. Dapprincipio i membri si disse: Ccesar a cceso matris utero.
di questa congregazione la governa- Tuttavolta non é chiaro se dopo
vano a vicenda; ma siccome colla quel Sesto Giulio, il quale appunto
bolla di conferma si ordinava, che fu r estratto dall' utero materno,
fosse eletto un capo stabile, tutti tutti quelli della famiglia Giulia
concordemente fregiarono di tal di- prendessero il nome di Cesare. P'.
potenza, a cui è ora giunto il rus- riense. Tuttavia cinquanta anni do-
so impero. Chiama vasi poi Czarina po, mentre incominciava a rimet-
la moglie del monarca. V. Cassar, tersi dalle sue disgrazie, cadde in
CES CES 117
potere de' vandali, che barbaramente litana in parlibnsj vanlaggiosamen"
la bruciarono. te situata inuna bella pianura, a
Cesarea divenne metropoli eccle- piedi monte Argeo, distante
del
siastica della Mauritiana Cesariense quaranta stadi dal fiume Melas. An-
nel IV secolo, e Commanville ne ticamente si chiamò Mazaca ed ,
per le rispettive nazioni, benché an- venerano le reliquie del santo, fre-
ticamente quello greco estendeva la quentato pei prodigi che in virtù ,
un' eminenza poi fece innalzare un quale era di guarnigione co' suoi
superbo tempio, in cui collocò una cento uomini nella città, fu il primo
statua di quell* imperatore, grande gentile, che ricevette il battesimo,
come quella di Giove Olimpico, a come osservano s. Gio. Crisostomo,
segno che Cesarea sembrava piut- Homil. 2 3 in Act. Aposlol. p. 609,
tosto una città pagana, che città e s. Girolamo, Ep. IX, pag. 74,
della Giudea. Infatti, nella guerra divenendo in seguito vescovo di Ce-
sotto Vespasiano, i numerosi pagani sarea, siccome abbiamo da Sangallo,
che r abitavano, fecero strage di Gest. Rom. Pont. tom. Ili, art. X,
CES . CES 1 9. 1
li rivendicò alla sua chiesa nel ge- nasio, il quale temendo delle loro
nerale concilio Calcedonese. Magni- violenze, non v' intervenne; il per-
fica fu la di lei chiesa , dedicata a chè Costantino imperatore lo trasferì
s. Tommaso apostolo, ed è noto a Tiro, acciocché il santo vi si di-
quanto grande fu il mimerò de' fe- fendesse con libertà. Eusebio di Ni-
deli, che vi sparsero il sangue pel comedia, ed Eusebio di Cesarea vi
vangelo, contandosi trentadue vesco- si trovavano. Arduino tom. I.
vescovile dell' Africa occidentale , la tro Amuratte gran signore dei tur-
cui provincia è incerta. Se ne fa chi, ed andato con quel monarca al-
menzione nella Carthag.
Coli. la funesta battaglia di Varna, restò
CESARINI Giuliano, Cardinale, con lui ucciso nel i444> di quaran-
Giuliano Cesarini, nato a Roma nel tasei anni, e diciotto di Cardinalato,
1 398, accoppiava alla più distinta essendo vescovo Tusculano. Altri vo-
nobiltà, non comune acutezza d'in- gliono, che escito dalle mani dei Tur-
gegno. Frequentò le università di chi, restasse trucidato dagli Ungari.
Perugia, Bologna e Padova, nella Divotissimo, esercitava molti atti di
quale ultima fu professore di dirit- cristiana mortificazione, per cui fu
to. Quindi passato alla corte del altamente commendato da parecchi
Cardinal Branda Castiglioni, andò gravissimi uomini, e da Pio li ap-
con lui in Boemia poi tornato a
; pellato coir epiteto di ammirabile.
{ionia, divenne uditore di Ruota, ed Venne da tutti compianto per la sua
,
faloniere perpetuo del popolo rO' sare, quindi coi Cardinali Campeggi
mano (F^edi). e Grimani ebbe ordine di tener iu
CESARINI GnjtiANO, Cardinale. dovere, e punire i ministri dello
Giuliano Cesarini, barone di Roma, stato ecclesiastico. Mecenate ai lette-
per la sua indole assai virtuosa rie- rati, ne albergava parecchi nella pro-
sci caro a tutti. Era protonotario pria casa ; fu uno dei deputati so-
apostolico, e canonico di s. Pietro, pra gli affari del concilio di Trento,
quando ai ar agosto del 149^3 A." e dopo conclavi di Adriano VI,
i
cambiò nel i5^i col vescovato di Pa- i636 fu vescovo di Viterbo, chiessi
lestrina, sotto Paolo III. Benemerito cui dopo trenta mesi rinunziò. Du-
della Santa Sede, consegui i vesco- rante il suo governo, gettò la prima
vati di Pamplona
Cuenca nella e pietra pel tempio di s. Leonardo
Spagna, nel 1 5 1 9 da Leone X ebbe fondò il seminario e l'arricchì. A
Oppido e Gerace; nel iS-ìG
quelli di Roma consacrò la chiesa delle mo-
da Clemente VII ottenne l'ammini- nache di s. Caterina nel Quirinale, e
strazione della chiesa di Alessano, e poco dopo morì nel 1644} di cinqnan-
dell'arcivescovato di Otranto. Wel tqquattro anni, e diciassette di Cai>
1^4 CES CES
dinalato. Fu sepolto a s. Maria in ad onore del santo martire la restau-
Araceli nella tomba di sua famiglia. rò e l* assegnò per diaconia al
,
Terracina, ove era in vigore la cattivò ben presto l' affetto. Senon-
barbara usanza di gettare in ma- chè uno scellerato congiurò contro
re un giovane dopo aver sagrifi- di lui, ed accusollo di tradimento
cato ad Apolline. Cesario , che un presso il re Alerico. Questi, senza
giorno fu testimonio di tale infa- esaminar la causa, lo mandò in esi-
me misfatto, non potendo contenere lio a Bordeaux, dal quale per altro
il suo zelo, inveì contro queste su- poco dopo lo richiamò, condannan-
perstizioni. venne
Arrestato perciò , do l'accusatore ad essere lapidato,
condotto innanzi al governatore, il la qual sentenza sarebbe stata ese-
quale avendo fatto arrestare anche guita, se il vescovo non si fosse in-
vm sacerdote di nomeLuciano, coman- terposto a vantaggio di lui. Cesario
dò che ambedue fosseio rinchiusi assistette a diversi concilii , e nel-
in un sacco, e gettati in mare. S. l'anno 5oG, trovossi a quello di A-
Gregorio // Grande fa menzione di gole in qualità di presidente; nel
una chiesa in Roma intitolata a s. 5 3 1 , andò a Roma ove ottenne il
convenzione fatta fra il principe fran- Avignone contro di lui e gli altri
Chiesa, Innocenzo VI, nel iSSy, in tificò, ed indusse gli abitanti a de-
,, ,
morte de' compagni , uniti ad vm non rimane che una semplice tor-
corpo d' inglesi, si scagliarono con- re ; l'andolfo l' accrebbe di nuove
tro i ne fecero
cesenati inermi , e mura dalla parte del nord , e dal
sì orrendo macello, che non perdo- di lui nome la porta Cerviense si
nocenzo VII, che nel i4o5 essen- de' capitoli medesima, stabilen-
della
dovi essere annesse le abitazioni pei sta del Corpus Domini^ celebrò la
ne trovò il Cardinal Bandi suo zio, suoi stali, ed avendo praticato varie
sua sorella donna Giulia Onesti, e dimostrazioni di affetto, e beneficen-
tutto il nobile parentado. Smontò za co' suoi concittadini, partì da Ce-
alle ore 18 alla chiesa dei pp. ser- sena ai 4 ^^ gii'oii^-
viti ricevuto dal menzionato porpo- Accaduta nel declinare del secolo
rato, dal vescovo Francesco Agosel- XVI II la rivoluzione e la repubblica
)i, non meno che dai vescovi di For- francese, avendo essa decretato l'oc-
lì, Berti noro, Cervia, Sarsina ec. cupazione dello stato pontificio, su-
dalla magistratura, nobiltà, ed im- per compierne il dise-
scitò pretesti
menso popolo. Orò avanti l'allaie gno; laonde Pio VI dovette accet-
di s. Carlo, e sulla tomba de' suoi tare dure condizioni nell'armistizio
antenati, quindi a piedi andò al suo di Bologna, e coslretlo poi come
,
sena Pio VII diresse ai suoi suddi- donai'e la canonica. Il vescovo Ge-
ti una paterna allocuzione sulle sue bizo, Cardinale di s. Chiesa, nel
disgrazie, prigionia , liberazione , e 1078, e Folcuino di Fossorabrone fu-
sulle disposizioni militari in Italia rono spediti da Papa s. Gregorio VII,
che ritardarono il suo ingresso in quali legati apostolici, a Demetrio
Roma sino ai 24 maggio, stante principe di Dalmazia, e di Schiavo-
,
sede di Cesena, cui egli governò con anche Cardinale al quale nel con-
,
I nel pontificato
eresse quella, che ora esiste con ar-
chitettura gotica,
di
egualmente dedi-
Urbano VI , si compi'ese le suburbane. Il cimitero
è fuori della città, ed è costruito in
modo, che dopo quello di Bologna,
cata al s. Precursore di Cristo, ed è forse il più bello delle provincie
ove si venerano varie insigni reli- dello stato pontificio. La comune vi
quie, fra le quali una mano di san spese pili di trenta mila scudi ; ed
Gregorio Magno, ed i corpi dei ss. in capo all' arcata ettagona sorge
Severo e Mauro, già vescovi di Ce- una forma di croce
bella chiesa in
sena. Merita poi special menzione la greca, ed evvi qualche rimarchevole
nobilissima cappella, in cui venerasi monumento di marmo. L' episcopio
con singoiar pietà un'antica immagine è contiguo alla cattedrale, e la men-
della Madonna del Popolo, protettrice sa nei registri della camera aposto-
insigne della città, solennemente co- lica è tassata di 2 36 fiorini. Elsiste
storale. Sono vi inoltre tre mansio- cenobiti doveva l'cgnar sempre l'im-
nari, che hanno per distintivo la parzialità, e la condiscendenza. Me-
mozzetta di color violaceo, col ro- more Pio VII di questo suo anti-
vescio di seta rossa; otto cappellani, co monistero, per testamentaria dis-
sei sono assegnatari, e due
dei quali posizione gli lasciò la sua privala
di particolare giuspatronato, con si- libreria. Belle e grandi sono pure le
mile mozzetta, ma col rovescio ne- chiese di s. Domenico, di s. Agosti-
, ,
natico nel territorio di Cesena, Ce- iSyo comperato dal Cardinal Pier
sena 1782. Donato Cesi per settanta mila scudi
CESI Famiglia. Vuoisi che questa d'oro, e rimasto al ramo d'Acqua-
antica nobiUssima famiglia romana sparla venne poi acquistato dai Bon-
sia proveniente da Ceso figlio di compagno principi di Piombino. V.
Temeno re de' greci, i cui discen- Nibby, Analisi de'dintorni di Roma,
denti non conservando più che il tom. Ili, pag. II, dal quale si ap-
nome di furono discacciati dal
re , prende a p. i3, che Rignano posto
reame. Dicesi inoltre, che questi, egualmente nella Comarca di Roma
seguiti da alcuni parenti della pri-
( Fedi ) non appartenne ai Cesi ,
maria nobiltà siano discesi, in ma ai Savelli, da cui passò ai Muti,
Italia in quella parte, la quale si e da questi ai Massimi delti di Ara-
cliiama Magna Grecia, pel nome ira- celi dal palazzo, che in Roma han-
,
siderato come capo delle terre Ar- palazzo incontro; ma essendo assai
nolfe, dall'antico loro signore così danneggiata la pittura rappresentan-
chiamate, come disposero Alessandro te il ratto delle Sabine, fu ricoper-
VI, e s. Pio V. Fu governato lun- ta con imbiancatura. Ora vi è la
causa del Cardinal Soderini, depu- detto Cardinal suo fratello ; ed eres-
tato da Paolo III alla riforma de- se una cappella alla ss. Nunziata
gli ecclesiastici , ed al buon anda- in s. Maria della Pace. In appresso,
mento del concilio di Trento. Eres- ad insinuazione di s. Ignazio Loio-
se nella basilica liberiana la cap- la , fondò a Roma la chiesa di s.
pella di s. Caterina, ora della fami- Caterina de' Funari per le fanciulle
glia Massimi di Araceli, cui dotò ricca- povere, e le diede dote convenien-
mente, assegnandole anche quattro te. Lasciò in oltre altre opere pie
sacerdoti. Nel sacco di Roma soffrì e morì a Roma nel i565 di ses-
assai, essendo dato in ostaggio agl'im- santacincjue anni , e ventuno di
periali, ma per voto fatto alla Vergi- Cardinalato. Fu sepolto nella sua
ne ss. di Loreto, riebbe la salute. Se- tomba gentilizia alla basilica libe-
nonchè, dopo i conclavi di Adriano VI, riana, t^. Chiesa di s. Caterina dei
Clemente VII, e Paolo III, morì a Funari, e chiesa di s. Maria Mag-
Roma nel i537, di cinquantasei giore.
anni, e venti di Cardinalato. Egli CESI PiERDOXATo, Cardinale. Pier-
fu sepolto nella cappella di sua fa- donato Cesi, patrizio ronmuo, nacque
miglia nella basilica liberiana. Era nel i52i. Compiti gli studi nelle pri-
il vero amico degliuomini, l' uo- me accademie d' Italia, fu laureato
mo generoso, il padie dei poveri nell'università di Ferrara dal celebre
mecenate a' dotti , sostegno a chi giureconsulto Andrea Alcialo; poi fu
abbisognava di lui. alla corte del Cardinal Federigo suo
CESI Federico, Cardinale. Fede- zio, quindi Paolo III lo fece referen-
rico Cesi nacque a Roma nel i5oo dario delle due segnature, e nel i546
da nobile famiglia. Peritissimo in vescovo di Narni, e si trovò al con-
diritto, nel i534, Clemente VII lo cilio di Trento. Sotto Paolo IV di-
promosse al vescovato di Todi, cui venne preside di Ravenna, ed essen-
governò per dieci anni ; quindi fat- do Pontefice Pio IV, fu vicelegato
to chierico di camera, ai ly dicem- di Bologna , in luogo del Cardinal
bre del i544> Paolo III lo creò Carlo Borromeo. Resse da ottimo
Cardinal prete di s. Pancrazio. Giu- ministro e si guadagnò il favore
,
lio 111 nel i55o gli diede l'ammi- comune; sollevò i miseri, e benefi-
nistrazione della chiesa di Vultura- cò Bologna quanto poteva. Condot-
no ; ma nel i55i passò a quella ta r monti vicini, fece co-
ac<[iia dai
tello Paolo con quattro cappellanie, tà. Lo stesso fece a Ravenna, ove
,
I sedò
governava
gravissimi
la Chiesa
tumulti.
s.
.
Pio
Allorché
V, fu
i64i dal medesimo Urbano Vili
venne creato Cardinal prete di s.
cherico di camera, presiedette alle Marcello. Lo stesso Urbano lo asso-
fabbriche delle fortezze di marina ciò alle congregazioni del buongo-
per allontanare i corsari ; poi fu verno, di propaganda, dei vescovi e
nunzio ai principi cattolici per in- regolari, ed altre ; poscia lo spedi
durli a difender Carlo IX re di legatoa latere a Perugia nella guer-
Francia dagli ugonotti ; quindi a ra del Papa coi principi d'Italia;
Parigi sostenne tale incarico collo indi colla dispensa del Papa, ven-
stesso Carlo, e fu a merito di tante pre- ne nominato canonico di Toledo dal
stazioni, che ai 17 maggio iSyo, dal- re di Spagna. Dopo i conclavi d'In-
lo stesso Pontefice venne creato Car- nocenzo X , e di Alessandro VII,
dinal prete di s. Agnese nel Foro Ago- morì a Roma nel i656 di settantaim
nale , nonché deputato alla congre- anno e quindici di Cardinalato,
,
mesi spirati , che mori nell' an- questo luogo appartenente alla dio-
no 162 pieno di meriti e di vir-
1 cesi di Ayde , eravi un' abbazia di
tù, nell'età d'anni cinquantaquattro e monaci benedettini denominata di
venticinque di cardinalato. Trasferi- s. Thibery, nella quale si celebrò
to a Roma, fu collocato nella basi- un concilio nell'anno 907. V inter-
lica di s. Maria Maggiore nella tom- vennero dodici vescovi, e vi fu di-
ba di sua famiglia. Fu egli il pri- chiarata la chiesa di Ausonne esen-
mo a promuovere l' introduzione te da un tributo , che pagava a
degli archivi tanto nel Vaticano che quella di Narbona. Gali. Christiana^
in Castel s. Angelo. V. ARCHivr. tom. VI, pag. 2 3.
CESLAO (s.). Religioso dell'Or- CESSITA. Sede vescovile di Afri-
dine di s. Domenico, discendeva dai ca. Vi sono due città di questo no-
conti d' Odrovans. Avendo abbrac- me, Cissita nella provincia cartagi-
ciato lo stato ecclesiastico, fu cano- nese proconsolare , sottoposta alla
nico di Cracovia, e poi conservato- metropoli di Cartagine. Coli. Casi.
re di Serdomir, nei quali impieghi e Cìssac nella provincia della Mau-
si per pietà, dottrina, e ca-
distinse ritiana Cesariense, sotto la metro-
rità verso i poveri. Nel 12 18, vestì poli Cesarea Giulia, Coli. Casi.
di
l'abitodomenicano in Roma insie- Nella conferenza di Cartagine v' in-
me con suo fratello Giacinto; poi tervennero i loro vescovi , Quod-
annunziò le verità del vangelo in vult-Deus, e Fiavolo.
Germania ed in Polonia; nel 1222, CESTRO, o CESTRA {Cistra
fondò due conventi in Pi-aga, e spe- seu Cistra). Sede vescovile d'Isau-
dì 27 religiosi del suo Ordine nella ria, nel patriarcato di Antiochia,
Bosnia affinchè vi predicassero la eretta nel XII secolo , e fatta suf-
fede, i quali subirono la palma del fraganea della metropoli di Seleucia.
martirio. In appresso predicò nella Epifanio suo vescovo intervenne al
Slesia, efermò lunga dimora in Bi'es- concilio calcedonese.
lavia. Per lui regni del nord fu-
i CETIVO Alano, Cardinale. Ala-
rono illustrati da parecchi pii per- no Cetivo nato nel 1407 dai signo-
sonaggi, e Bi'eslavia fu salvata dal ri (li Talliebaur nella Brettagna, pei
furore de' tartari. Questo santo uo- suoi meriti e talenti, da Eugenio IV,
mo, Dio
favorito da dello spirito di nel 1438, fu promosso alla chiesa di
profezia, e del dono de' miracoli, Quimper ; poi, nel 1 444> ^ quella di
,,
ra sagra, ove dicesi, che colla sua prolungano sulla detta Sierra, e
eloquenza radunasse una flotta di ven- principalmente sommità del-
sulla
tiquattro galere, per cui si raccolse- l' Acho, per sorvegliare i movimen-
ro le decime del clero, ma morto ti de' mori, e i vascelli che passano
Calisto andò a vuoto. Poscia ac-
, lo stretto. La sua cittadella posta
compagnato Pio II nel viaggio di .sull'istmo è circondata da una fos-
Mantova, passò nuovamente in Bret- sa d'acqua, comunicando colla cit-
tagna, Savoia, e nel Delfinato a rac- tà per un ponte levatoio. La por-
cor decime per la guerra col turco. zrone della città,che estendesi sul-
Già fino da Eugenio IV si riguar- r Almina, e ne prende talora il no-
dava come vero Cardinale perchè ,
me, è piuttosto un delizioso sobbor-
quel Papa gli avea promesso di go, e residenza degl' impiegati e ne-
crearlo tale, se avesse ottenuto dal- gozianti.
la Francia che venisse tolta di Ceuta rimpiazza Seplem, o Septa,
mezzo la prammatica sanzione. Men- di cui non si fece menzione avanti
tre era vescovo di Avignone, si di Giustiniano I, che ascese all'im-
tenne il concilio provinciale , nel pero l'anno 527 dell'era cristiana..
quale tutti segnarono il decreto del Fu un tempo capitale della Mauri-
concilio di Basilea a favore dell'Im- tiana Tingitana, e dai romani fu
macolata Concezione di Maria Ver- chiamata Civita.f, volendo l' Orte-
gine ss. Da ultimo, dopo i conclavi lio, che possa essere l'antica Essilis-
di Calisto III, Pio, e Paolo II, e Si- sa. Dopo i goti, che la tolsero ai
sto IV, mori a Roma, nel i4745 romani, ne divennero padroni gli
di sessantaselte anni, e ventisei di arabi, finché la conquistò nel i^i5
Cardinalato, vescovo di Sabina, e fu Giovanni I i-e di Portogallo, che la
i42
al pio monarca
nemici del
dire la crociata,
nome
CEU
la
cristiano,
il
guerra
perchè vennero
contro
fece ban-
i unita a Ceuta la sede
Tìngis, ed in seguito
soggezione di Lisbona,
CEV
di
fu tolta
e
Tanger
sottoposta
i
dalla
e li A CIIA 143
que nel Mondovi del Piemonte nel scovile di Siria, nel patriarcato di
i585. Andò alla corte del Barberini, Antiochia, eretta nel V secolo, e
che fu poi Urbano Papa Vili, cui a- nel XII elevata al grado di arci-
vea seguito da Cardinale nella legazio- vescovato latino onorario. E conosciu-
ne di Francia , come da segretario, e ta anche col nome di Chinzerin , e
cui conseguì un canonicato nella ba- fu già capitale della Calcidica o Cal-
silica lateranese, e la carica detta il cidene in Celesiria. Ebbe per re
Concessum. In appresso fu segretario, Erode fratello di Erode Agrippa, e
maestro di camera, e nunzio straor- Giustiniano ne rialzò le mura ca-
dinario a Luigi XIII, per istabilire dute per la sua antichità.
la pace, e segretario di stato, quindi CHALCIS, o EURIPUS. Ne- A
lo stesso Papa lo creò Cardinal prete GROPONTE, e CALCmE.
di s. Prisca ai i3 luglio del i643. CHALCIS o CALCIDE. Sede ve-
Viveva sempre economicamente, ed scovile della provincia d' Europa,
era anche di mal ferma salute, e neir esarcato di Tracia, la cui ere-
dopo i conclavi d'Innocenzo X, e zione rimonta al nono secolo, sotto-
di Alessandro VII, morì nel i655 posta alla metropoli d'Eraclea.
di settanta anni, e dodici di Cardi- CHALONS SUR M\RNE [Catalau-
nalato. Fu sepolto nella sua cappella nen.). Città con residenza vescovile
gentilizia dedicata alla nascita di in Francia, nella provincia di Sciam-
M. V. nella basilica lateranese , cui pagna, conosciuta anche col nome
beneficò sommamente ove , sorge di Sciatoli sulla Marna, come ca-
a memoria di lui magnifico avello poluogo e prefettura del dipartimen-
con nobile epitafio. Gli eredi eb- to del Marna, Matrona, i cui pri-
bero a che dire sul testamento di mi abitatori furono i calalauni. Cha-
lui, perchè scritto da ignota mano, lons, città considerabile, è situata in
e da solamente sottosegnato il
lui , mezzo a vaste praterie sul fiume Mar-
perchè dubitavano dell'autenticità del- na, che nebagna ima parte delle mu-
la sottoscrizione; però si divisero poi ra, le quali circondano la città. Ol-
in buona pace quella pingue sostanza. tre la cattedrale, il palazzo della pre-
CIIADIRA. Sede vescovile della fettura è uno de' più belli edifizi
diocesi di Caldea, nella provincia di quello della città ha un' elegante
Babilonia, di cui si hanno poche facciata, e sono considerevoli la por-
notizie. ta detta di s. ponte
Croce, e il
CHALANT (de) Antonio, Cardi- sulla Marna costruito nel 1787. So-
nale. Questo nobile savoiardo, vesco- novi un'accademia agraria, una scuo-
vo di Sisteron e poi arcivescovo di la reale di arti e mestieri, ed altri
Tarantasia, fu fatto Cardinale dal- importanti stabilimenti
l'antipapa Benedetto XIII. Abban- Chalons sulla Marna è una an-
donato ch'ebbe quest'ultimo, fu ri- tichissima città e nel regno di
,
XYI, molto soffrì per le guerre ci- fice Eugenio III, ma abbruciata nel
vili, e sono celebri le sue vicinan- 1 668, venne rifabbricata con abbel-
ze per la ritirata dell' armata prus- limenti nel 1672, colla facciata e-
siana nel 1792. Appartenne al ba- retta del regno di Luigi
nel fine
liaggio del Vermandese. Luigi XIII XIII, con greca architettura, e con
r eresse in baliaggio regio con sede due torri laterali di forma pii-ami-
presidiale, e dipoi fu dichiarata ca- dale. Essa è dedicata a s. Stefano
po di circondario e di cantone. protomartire, ed aveva un numero-
11 vangelo fu predicato in Cha- so capitolo, con nove dignità.Pre-
lons da s. Memmio l'omano, il qua- sentemente monsignor
n' è vescovo
le ne divenne primo vescovo. Mori Giuseppe Maria Francesco Vittore
in fine del terzo secolo ; il perchè de Monyer de Prillj' d'Avignone,
da molti si dice, che questa sede (atto da Leone XII nel concistoro
vescovile fu fondata nel IV. S. Po- dei 17 novembre iSaS, dagli atti
ma vergine, sorella di s. IVJemmio, del quale si rileva, che stante le
è altresì venerata in Chalons. Suc- ultime vicende non esisteva capitolo,
cedettero al detto servo di Dio nel- e che doveva formarsi dal nuovo ve-
la sede vescovile Donaziano, e i ss. scovo. Nella cattedrale avvi la cura di
Domiziano. Nel secolo governò V anime con parroco, ed altri preti in
questa chiesa s. Alpino, e perle sue suo ajuto; e presso ad essa esiste un
oi-azioni vide il suo gregge liberato conveniente palazzo vescovile. Nella
da Attila. S. Elafio, altro vescovo, città si contano altre cinque parroc-
fiorì verso la fine del sesto secolo chie, un inonistero di monache, due
ed ebbe in successore s. Ludomiro, ospedali, il piccolo seminario , che
che riposò nel Signore l'anno 626. contiene circa duecento alunni ; ed
Questa illustre sede fino dalla sua inoltre il monte di pietà, e diverse
erezione fu sottoposta alla metropo- confraternite. I frutti della mensa
li di Reim.s, come lo è tuttora. I sono tassati nei libri della camo
conti di Chalons cedettero i loro so- ra apostolica, in fiorini trecento sei-
vrani diritti ai vescovi, i quali di- tanta.
vennero anco duchi e pari di Fran- CHALONS SUR Saone. Città ve-
cia, col diritto di portare l' anello scovile Francia nella provincia
di
per vendicarsi del conte Varin, che governò sua chiesa sino al 590, e
la
avea salvato Carlo il Buono dalla s. Grato, il quale fiorì verso la me-
persecuzione de' suoi figli. Il primo tà del settimo secolo, e vuoisi che
conte di Chalons fu Lamberto , il morisse l'anno 652. Il reGontrano,
quale viveva sotto Ugo Capeto, po- ilquale faceva l'ordinaria sua residen-
scia si divise fra due famiglie, e za in Chalons, vei'so l'anno 590, vi fon-
Goffredo di Donzy
volendo recarsi , dò l'abbazia in onore di s. Marcel-
nella Palestina, verso l'anno 1097, Io distante un quarto di lega dalla
vendette à Góntiero vescovo di (cha- città, ove cessò di vivere il famoso
lons la sua parte di contea , sulla Abelardo, mentre era priorato clu-
tjuale dominarono poscia i vescovi iiiacense. Il vescovo per cinque se-
VOL, XI. io
, .
i46 e II A CHA
ebbe
coli il dominio di Chalons nel e molti religiosi d' arabo i sessi di
modo che dicemmo, col titolo di parecchi Ordini. Si noverano sei ab-
conte, e sedeva al parlamento di bazie nella diocesi , la quale sinché
Borgogna, e agli stati della provin- pagava duecento fiorini di
esistette
cia; ma nel concordato del 1801, tassa ad ogni nuovo vescovo che ,
ni della settimana santa , e cele- Gali. Christ. tomo IV, p. 866. IVIa
brò nell'antica cattedrale le funzio- siccome furono poi dallo stesso re
ni ecclesiastiche, ed il Cardinal An- a richiesta del Papa, e de-
ristabiliti
fredo di Flavigny si discolpò dalla tuata sul Leisse e svili' Albano fra
accusa di aver avvelenato il vesco- due montagne, e suU' orlo di una
vo d'Autun Adalgerio. Reg. tom. pianura fertile ed elevata, ove la
XXIV, Labbé tom. IX, Arduino frequenza dei gelsi dàle un aspet-
tom. VL to selvoso. La pubblica istruzione
Il decimoquinto nell' anno 9 1
5, della Savoia è regolata dal consi-
nella chiesa di s. Marcello, sopra le glio di riforma creato ai 25 novem-
differenze di alcuni curati. Fu re- bre 1768, che qui risiede, e vi è
stituito un podere alla chiesa di s. fondato il più illustre collegio reale
Clemente, ed altrettanto fece il con- della monarchia. La .società accade-
te di Macon per quelli , che avea mica non solo nel 1820 fu appro-
tolti alla chiesa. Reg. XXV, Labbé vata e poi, nel 1824, incoraggila
tom. IX, Arduino tom. VI, Marle- con dotazione dalla munificenza so
ne in The sauro tom. IV. vrana ma fu anche onorata cf>l
,
e II A CU A 149
torà la domina un castello foiiifi- trattato del 1 796. Incorporala al-
una bellissima chie-
cato, ovesj trova l'impero francese, fu dichiarata ca-
sa. Cliainbeiy è ben fabbricata, non poluogo del dipartimento del Monte
manca di rispettabili edifizi moderni, liianco, sino al secondo trattato di
di biblioteca pubblica, di magnifica Parigi de' 20 novembre
181 5, pel
caserma, ed assai vivo è il suo com- quale ritornò al suo legittimo prin-
mercio. cipe.
Non grande antichità la
risale a La sede vescovile di Chambery
sua origine. Trovasi denominata an- ad istanza del re di Sardegna Vit-
che Camberiacum, Civaro, Canieri- torio Amadeo III, venne eretta nel
nuni, e Laminconim, perchè diver- concistoro dei 18 agosto 1779» dal
si paesi ora distrutti si trovano de- Sommo Pontefice Pio VI, che la
scritti ne' rimoti tempi in questa con- dichiarò immediatamente soggetta
trada. Vuoisi che Civaro occupasse alla Santa Sede; quindi, in quello
r area Ciamberi e non lungi si
di , dei IO marzo
1780, vi preconizzò
trova Leminco, o Villa Lemensis per primo vescovo Michele Con-
ove prossimi Abissi di Mians fan-
i scil di Megera diocesi di Ginevra.
no testimonianza di altra città, che Dipoi Papa Pio VII, che ne' suoi
vi sorgea. Alcuni signori particola- viaggi avea onorato di sua presen-
ri la possedettero dal secolo decimo za Chambery, per le premure di
sino ai iiZo, epoca in cui fu ce- Vittorio Emmanuele re di Sardegna,
duta a Tommaso I conte di Savo- elevò la sede vescovile di Chambe-
ia, il quale su di una collina fece ly, con bolla de' 17 luglio 1817, al
fabbricare il castello, in cui risiedet- grado di metropolitana, assegnando-
tero gli altri conti, e principi della le per sufl'raganei i vescovati di Ao-
traslazione del loro governo a Tori- te «"a soggetta alla diocesi di Gre-
no. Questo castello fu incendiato nel noble nel Delfinato. Ne divenne pri-
i74t', e poi nel 1798,6 venne re- mo arcivescovo Ireneo Ivone Des-
staurato nel i8i>3. Vittorio Ama- solles di Auch, che dal medesimo
deo primo re di Sardegna vi si ri- Pio VII era stato trasferito dalla
tirò nel lySo, dopo aver abdicato chiesa di Digne a questa di Cham-
al trono. I fi-ancesi, e gli spagnuoli bery, sino dal concistoro de'22 mar-
s'impadronirono di Chambery, e di zo i8o5, da lui tenuto in Parigi.
una gran parte della Savoia nel 174^, In appresso vi fui'ono aggiunte per
ma la resti tmrono sei anni do- suffraganee anche le sedi vescovili
po. Quindi nel 1' anno 1 792 , i pie- di Tarantasia, e di s. Giovanni di
montesi, presso Sanparelliano, ten- Moriana. La cattedrale, bell'edifi-
bate e pubblico professore di canoni Dal lato del mare ne difendono l'ac-
neir università di Parigi. Eletto ve- cesso tre forti , e dopo gì' incendi
scovo di Chartres nel i 368, passò a del 1 796 e 1 797 , che distrussero
Mande nel iSyi. Fu creato poscia, le sue case di legno, la riedificazio-
nell'anno stesso, prete Cardinale di ne venne eseguita con opere lateri-
s. Vitale da Papa Gregorio XI, e zie. Sono osservabili i palazzi dello
mori in Avignone. stato, della comune, della dogana,
CHANIGIARA. Sede vescovile e la casa penitenziaria. Una volta
della provincia di Beth-Garmè, nella sivedeva sulla piazza la statua di
diocesi di Caldea, di cui si conosco- Guglielmo Pitt, conosciuto anco col
no due vescovi. nome di Lord Chatham. Vi hanno
CHAPPES Pietro, Cardinale. degli stabilimenti letterari , e sono
Pietro Chappes, o de Capis, appel- rinomati i collefji Charles-Town, ed
lato cosi dal luogo di nascita a il medico, nonché altre scientifiche
Trojes, era canonico delle chiese di società. Vivo è il commercio pel
, ,
gli anni
1776, e 1779, Clichè do- deli.
tamente soggetta alla santa Sede. capitale della Gallia Celtica. Fu sede
Quindi, col breve apostolico degli del collegio de' sanguinarli sacerdoti
I I agosto 1820, vi nominò per pri- Druidi, che vi tenevano le loro assem-
mo monsignor Bernardo
vescovo blee, sotto il nome
Aulricum, di
Agostino Mac-Eacheru, traslato dalla proveniente da quello di Auturaj
sede vescovile di Rosa in pardbusj Eure, che nel IV secolo venne so-
e tanto il vescovo, che il clero vi- stituito dall' altro di Carnutum. Gli
vono delle pie oblazioni de' fedeli. abitatori di questi paesi, per conser-
Pertanto questa diocesi si compone var la propria libertà, con valore
dell' isola nuovo Bruns-
Edoardo, del resistettero ai romani, sinché diven-
wick, e dell'isole della Maddalena. nero loro alleati quando Cesare li
I
,
declinar del III secolo, o nei pri- gno di Luigi XVIII, la sede di Char-
mordi del IV. Tuttavolta altri dico- tres fu ristabilita , nominandosi per
no, che ciò avvenisse nel V secolo, vescovo nel concistoro del primo ot-
giacché quando vi si recò s. Cerau- tobre 18 17, Gio. Battista Maria An-
no, scarso era il numero de'cristiani. na Antonio de Latil , che poi Leo-
Essa fu illustrata da parecchi santi ne XII trasferì alla metropolitana
vescovi , come da s. Solenne eletto di Reims, e creò Cardinale.
nel cadere del V secolo. Ma essendo Attualmente la cattedrale dedicata
questi per umiltà fuggito dopo la alla beatissima Vergine che vuoisi ,
1% CHA di A
rendite del vescovo si funno arrivare menia, nell' esarcato di Ponto, sotto
a quindici mila franchi. la metropoli di Keltezene, la cui
Tre concili furono in divei'si tem- erezionerimonta al nono secolo.
pi celebrati in Cliartres, sebbene, co- Commanville aggiunge che si um ,
da un anno
della sepoltura quelli, che CHATILLON Ottone, Cardina-
erano scomunicati ; si vieta di spo- le. Ottone di Chatillon nato a Reims
ghar i priorati vacanti. Si rinnova- da' signori di Castiglione e Basoc-
rono inoltre i regolamenti de' prece- chio , nipote al Pontefice di questo
denti concili, e vi si trattarono altre nome , e monaco diClugny , era
cose riguardanti la disciplina ecclesia- specchiatissiino in pietà , non meno
tica. Reg. t. XXVI II, Labbé t. XI, che in sapere. Creato poi vescovc»
Arduino t VII. Cardinal d'C>stia dallo zio Urbano
,
quindi santamente morì nell' anno dei bastardi alle eredità, l'abolizione
I lor. dei riti del paganesimo; s'ingiunge
CHATILLON Cherudini Francesco, l'adempimento de' voti, trattasi del-
Cardinale Francesco Cherubini. Cha- la confessione, della penitenza, e si
Questo accadde dopo finito il tre- moglie di Clodoveo II. Gli antichi
inuoto, che si è sentito sotto il di l'e Merovingi vi avevano un palaz-
un'altura, fu già capitale del pa- capriccio le accuse degli altri nemici,
latinato del suo nome, era assai flo- le quali, secondo Fozio, erano divise
rida ,
quindi decadde principalmente in XXVII capi, e secondo altri in
pei saccheggi, e gì' incendi dei mo- XXIX. La maggior parte erano ca-
scoviti e dei tartari ; e nelle sue vi- lunniose, e maligne interpretazioni;
cinanze, agli 8 giugno 1794» i po come di aver chiamata Gezabele
lacchi furono sconfitti dall'esercito r imperatrice Eudossia ec; ma il
prussiano. più fiero de' suoi accusatori fu Gio-
La sede vescovile venne istituita vanni, uno de' suoi suddiaconi. Si
nell'anno iSyS, ed il vescovo lati- mandò a citare s. Gio. Grisostomo
no fu dichiarato sufFraganeo della acciocché si presentasse al concilio;
metropoli di Gnesna^ donde poi fu ma il santo avea nel medesimo
trasferito sotto quella di Leopoli, tempo un concilio di quaranta ve-
quando nel XV secolo fu fatto ar- scovi di varie provincie, sette dei
civescovato. Poscia il vescovo di Chel- quali erano metropolitani, adunati
ma portò la sua residenza in Cra- per ordine dell' imperatore Arcadio,
nostau Rranostaw, borgo della
o per giudicare lo stesso Teofilo ales-
diocesi. Vi fu pure un vescovo greco sandrino, contro di cui eranvi set-
sufFiaganeo di Kiovia. L'ultimo ve- tanta suppliche, senza che mai si
cusse tale spavento nell' imperatrice, novaglia, ove visse da eremita presso
che prontamente spedì alcuni uffi- alla Severna, quindici miglia lungi
ziali per supplicarlo a ritornare in da Pakstow. Dopo aver ammaestrati
Costantinopoli, ove Crisostomo
il nella pietà alcuni discepoli, morì in
rientrò come ed invano
in trionfo, questa solitudine, nella quale fu in-
protestò di volersi fermare nei sobbor- nalzata una chiesa ad onore di lui.
ghi sinché fosse dichiarato innocente CHERANO (s.), abbate in Ir-
da un concilio. Pìiol. Cocl. 5c) fin. landa, fioriva nel secolo sesto. Era
Clirys. ad Intl. Ap. Pallad. p. i3. chiamato /"/ Giovane per distinguer-
Pallad. Dialog. pag. 54, 70. lo da un altro santo dello stesso
CHENERINO o CHIERANO (s.), nome, il quale viveva a' tempi di
vescovo detto dai bretoni s. Pirano. s. Patrizio. Entrato un giorno in
Nacque verso 1' anno 352 , secondo vma chiesa, sentì leggere un brano
alcuni nella contea di Ossory, e se- del vangelo , e ne rimase sì alta-
condo altri, in quella di Cork, Gl'ir- mente commosso, che decise di da-
landesi Io chiamano il primogenito re le spalle al mondo. Postosi per-
de' loro santi, e lo reputano il più tanto sotto la direzione di s. Fir-
insigne tra quanti fiorirono in Ir- miano , fece maravigliosi progressi
landa qualche tempo prima di s. nelle cristiane virtù , e non andò
Patrizio. Recossi a Roma in età di guari, che divenne fondatore di un
trenta anni, e dopo essersi in essa celebre monistero nell' isola d' Inis-
perfezionato, fece ritorno in Irlanda Aiugeau. Il re Dermizio, ammiran-
con Lugazio, Colombano, MeldanOj do la santità diCherano, gliene die-
Lugado e Cassano* che poscia fu- de la proprietà, ed inoltre contri-
rono insigniti della dignità episco- 1 buì colle sue largizioni alla fonda-
pale. S. Patrizio lo ebbe in tanta zione di un altro monistero fatta
estimazione, che lo innalzò all' epi- dallo stesso santo sulla riva del Shan-
scopato, e lo volle suo compagno non nel Meath occidentale. Questo
nel piantare la fede in Irlanda. S. fu chiamato Cluain-Macnois, e po-
Chierano si ritirò appresso in un luo- co dopo divenne sede vescovile col
go solitario vicino fiume Fua-
al nome di Clunes. S. Cherano mori
ran, e qui fattasi costruire una cella, ni 9 settembre 549, ^^ ^ venerato
si diede alle pratiche della cristiana col titolo di patrono principale nel-
perfezione. Ma divulgatasi la fama la provincia di Connacia.
di sue virtù, molti si recarono co- CHERSO, CHERSONA, o Cher-
là, e ben presto costruirono un mo- sonesìis Taurica Sede vescovile
.
città del Ponto, vicino alla palude soneso Cimbrica nella Germania
Meotide, ove era stato esiliato; ed di Taurica o Cherso {Fedi), la pre-
poltura nelle chiese a nessuno, tran- emanata nel maggio 1887, la resti-
ne ai signori, ai patroni, ai parro- tuì alla metropoli messicana. La
chij ai vicari, e si vietarono le cas- cattedrale, cospicuo edifizio, è dedi-
sette per l'elemosine nelle chiese, cata a s. Cristoforo, e il suo capi-
senza la licenza del vescovo. Labbé tolo componesi di quattro dignità,
t. XI, Arduino t. VII. delle quali il decano è la maggiore,
CHIAPA {de Chiapa). Città con di un canonico, e di diversi cap-
residenza vescovile dell'America set- pellani e preti in servigio della
tentrionale, nel Messico, volgarmen- medesima. Ha il fonte battesimale
te chiamata Chiapa de los espano- e la cura d'anime, che si esei'cita
les, e Ciudad real, capitale dello da un sacerdote col titolo di retto-
stato di Chiapa sull'oceano pacifi- re, ed ha contiguo l'episcopio. Nella
fico, posta in amena pianura, il cui città non vi sono altre parrocchie,
lato oiientale viene bagnato dal e vi hanno tre conventi di reli-
Zeldales, ed è di bello aspetto. Po- giosi, un monistero di monache il ,
miglia, che coi rimproveri e colla nere il suo nel privilegio della evan-
forza volea richiamarla al secolo; gelica povertà. Quantunque fosse la
ma il Signore la rese forte nel re- superiora, era tanto umile, che la-
sistere a somiglievoli tentazioni. La vava per sino i piedi alle converse,
nostra santa si ti-asferi appresso nel quando ritornavano dalla cerca, ser-
monistero di s. Angelo di Panso, viva in tavola, ed assisteva le ma-
poco lungi da Assisi, e seguita nella late, comecché fossero affette da
stessa vocazione da sua sorella A- malattie le più nauseanti. Neil' ora-
gnese, s. Francesco le allogò in una zione provava ogni conforto, e spesse
piccola casa, contigua alla chiesa di volte nell'atto che pregava, dal suo
s, Damiano, creando Chiara supe- volto usciva una luce, che movea
riora di questo nascente monistero. a divozione insieme e a maraviglia
Ella ebbe non poca allegrezza nel le sue figliuole. Per le preghiere di
unirsi a lei per attendere agli eser- posto l'assedio. Non appena infatti
cizi di penitenza, e in breve tempo s. Chiara conobbe, che il monistero
secolo XII, signori d'una città d'Al- Essendo la discendenza de' Chiara-
vergna, rinomata pe'suoi molti con- monti di Napoli sicura, ed avendo
cili , e pel lustro della sua antica sempre percorsa la carriera delle
sede vescovile, la quale dal loro armi, si crede, che un esercito na-
cognome fu appellata in lingua pro- politano sotto le armi di Aragona,
venzale Clermont [Vedi). Inoltre i soggiornando verso il XV secolo
Chiaramonti diventarono celebri in negli stati della santa Sede, in cui
Barcellona pei segnalati servigi pre- servivano due membri di questa
stati marchese di Gi-
alla fede dal famiglia, si sieno stabiliti con van-
ronella, che equivale a Claramuntj taggiosi matrimoni nella detta città
contro i moi'i maomettani invasori di Cesena.
della Spagna. Raimondo III, detto Molli pure credono, che ai Cliia-
// vecchio^ conte sovrano di Barcel- i-amonti possa appartenere quella
lona, e figlio di Berengario II, nel- invitta donzella, di cui parla l'A-
l'anno 1068, diede a' suoi sudditi riosto nel suo Furioso ec. e dalla
un codice di leggi che fece appro-
, quale ebbe origine, sino dai tempi
vare dai grandi de' suoi stati, ove di Carlo Magno, la serenissima casa
si legge il nome di Bernardo figlio d'£ste. V. Signahlf, Storia de'prin-
di Amato Claramonte. Questo è cipi d' Esfej Ferrara i^yo. Altri,
r atto più antico, in cui si fa nicn- seguendo le opinioni di Fazzelli, di
CHI CHI i65
Bonfigli, e di Zazzeda, fanno deri- Tolomeo camaldolese Cosimo ed , e
vare i Chiaramonti da Enrico dei Angelo domenicani mentre Egidio ,
que' dominii per le ragioni di Co' autore di molte opere date alla luce
stanza, figlia superstite di Manfredi. nello spazio di pochi anni nel secolo
Finalmente i Chiaramonti si fanno XVII, che in numero di ventitré sono
anco discendere da Simone, generale accuratamente riportale da M. Jaen
de'siciliani sotto il re d'Aragona, ov- Pierre Niceron, nelle sue Mcmoìres
vero, come altri vogliono, si credo- polir servir a V histoire dcs liommes
no stretti in parentela con quel ìllustres dan la republique des let-
Chiaramente colonnello nella guer- teres, tom. XXX, p. iSy. Fra tali
ra di Piemonte, diretta e coman- opere meritano menzione quella Della
data da de Ghisa. Altri poi dicono ragione di slato, l'Antiticone, o libro
che discendano da Gregorio, il quale delle tre nuove stelle , e la Scoria
combattendo con valore contro gli di Cesena divisa in XVI libri , la
svizzeri, sagrificò sé stesso per la quale'venne da Simone di lui figlio lo-
patria; ed altri infine da Muzio, o devolmente difesa nell'opera, che por-
da Virginio prodi capitani. ta il Contentio apologetica de
titolo :
nobile famiglia Ghini è stata altre che si uni in matrimonio colla con-
volte distinta coi nomi
Ghino, e di tessa Marianna Aldini di Cesena, dai
di Ghilinj. In o
quella de' Ghini, quali discese l'odierna generazione,
Cini, vi fu Mn Andrea canonico di di cui poi parleremo; 3." Bainab^,
I ,,,
e II CHI 167
che divenne Pio VII ; 4° Grego- parente, il quale in seguito lo dichia-
rio , il quale per quel vivo inte- rò vescovo di Tivoli nel dicembre
resse, che dimostrò Pio VI pei del 1782, e poi lo traslatò al ve-
Chiaramonti suoi parenti, fu chia- scovato d' Imola, occupato prima dal
mato in Roma , e collocato nel- Cardinal Bandi zio dello stesso Pio
l'accademia ecclesiastica , a fare il VI, creandolo Cardinale ai i4 feb-
corso degli studi. Ma
avendo poscia braio 1785, e conferendogli il titolo
Gregorio manifestato non sentirsi presbiterale della summentovata chie-
chiamato allo stato ecclesiastico, pas- sa di s. Finalmente, per mor-
Calisto.
sò ad abitare con monsignor Ro- te di Pio VI, nel conclave tenuto a
pubblica disputa nella chiesa di san Scipione , del quale riparleremo; 2.°
per maestro di filosofìa pei giovani cangelo, morti ambedue, le cui vir-
del suo noviziato dal p. abbate di tù rivivono ne' figli ;
4-° d-Barnaba
s. Paolo, tornò a Roma. Poco dopo tuttora celibe ;
5." d. Lodovico mor-
fu destinato alla lettura di teologia to celibe; 6.° d. Teresa maritata al
nel collegio di Anselmo, che con-
s. conte Antonio Gaddi di Forlì, i figli
Notizie del mondo stampate a Ve- Giovanna, che morì d'anni venti nel
nezia, e diretta dal Papa alla me- i835; 3." d. Beatrice; Z^." d. Co-
desima sua cognata, è del seguente stanza maritata al conte Giammaria
tenore » Essendosi degnata la di-
: Palletta di Camerino nel decorso
« vina Provvidenza di addossarci il anno 1840; 5." d. Ottavia maritata
grave incarico del supremo go- al conte Antonio Castracane degli
verno della Chiesa , non lasciamo Antelminelli di Cagli nel i838; 6."
di darvene l' avviso, come a no- d. Pio morto di anni diciotto nel
stra cognata, e diletta figlia in i83r; 7.° d. Urbano. Allora quan-
Gesù Cristo. Ciò noi pratichiamo do nel 18 14 Pio VII fece senatore
non già a fine, che ne facciate di Roma il marchese Giovanni Pa-
esultazione, ma a solo oggetto, trizi, il marchese Rinaldo del Bufa-
che uniate la confusione vostra lo della Valle , destinato a presen-
alla nostra nel vedere la nostra tare al santo Padre i riconoscenti
indegnità esaltata a così sublime sentimenti del popolo romano per
onore. Le vostre lagrime, e le vo- tale elezione, espi*esseancora il dis-
stre preghiere all' Altissimo ac- piacere di non aver avuta la sorte
ciocché sostenga la debolezza no- di avere Roma per senatore un in-
stra, saranno più accette a noi, dividuo della rispettabile di lui fa-
che qualunque voce di gioia e miglia, come più volte il senato ne
di tripudio, che noi non deside- aveva fatto istanza in nome dello
riamo. Vi avvisiamo esser nostra stessopopolo romano- L' edificante
volontà , che nessuno di nostra moderazione di Pio VII, e quella
famiglia si muova per venire a de' nobili suoi congiunti non fu mai
noi, senza essere da noi chiamato, menomamente alterata, e finalmen-
ed augurandovi dall'Altissimo ogni te il magnanimo ed inimortal Pon-
bene, vi diamo l'apostolica nostra tefice terminò la sua gloriosa car-
benedizione ". riera ai 20 agosto 1823, cioè ses-
Leggiamo poi nei Diari di Roma, santacinque anni dopo che nello
numero 3i, dell'anno 1800, che stesso giorno avea professato la re-
Pio VII scrisse due lettere di pro- gola di s. Benedetto. F. Pio VII.
prio pugno, partecipando con esse 1 di lui successori ebbero sempre i
la sua esaltazione non solo alla con- più alti riguardi alla famiglia Chia-
tessa Aldini di Cesena, ma ben an- ramonti , uno de' quali, Pio Vili
1
di Langres. S. Bernardo [Fedi) nel nistra riva del fiume Esino, celebre
1 1 5 vi fu mandato dall'abbate ci- anche essa per esservi stata fondata
stcrciense Stefano per primo abbate, nel II monaci cistcrciensi,
46 dai
e vi morì nel 53, per cui è co- 11 l'abbazia di Maria in Castagnuo-
s.
XIV secolo, potè riunirvi alcuni di- rettori, i quali godevano anco il ti-
scepoli. Quindi , essendogli riuscito tolo d' Illustre, come si legge in piti
confutare le calunnie de' nemici. Pa- luoghi del testo civile. Il p. Lupi,
pa Giovanni XXII confermò la con- nel tomo II delle sue Dissertazio-
gregazione nel 1 3 1
7 , che in pro- ni, pubblicate dal Zaccaria, pag. 33,
gresso di tempo si dilatò nell'Italia; aggiunse, che i correttori dell' impe-
ma nel 1472 sotto Sisto IV, i re- ro romano ebbero il titolo di Firi
ligiosi, i quali sino allora erario stati Clarissiini in tempo, in cui il cla-
soggetti ai rispettivi Ordinari , vol- rissimato non si dava se non ai pri-
lero dividersi in due parti ; gli uni mi personaggi dell' impero. La di-
si unirono a' frati minori, gli altri gnità di correttore, che fu istituita
rissì'mo era un distintivo de' nobili » chi va oggi tra i dottori ombra-
veneziani; edil titolo di magnifico, » tici, cioè di cognizione, o di ri-
che era pure attributo di nobiltà, " guardo ec. ". V. il Bandisio,
non si pregiava quanto il chia- Disserlatìo de titulis illustris, spe*
rissimo, come osserva Piei*. Cat. ctahilis, clarissimi, magnifici y e. i,
Zeno, Note alla lett. -2.5 del Casa, §3.
tom. II, p. i63, edit. Venet. Quin- CHIARO (s.), martire, trasse i na-
di il chiarissimo poco a poco pas- tali in Rochester d' Inghilterra nel
sò ad esser proprio de* letterati vi- principio del secolo nono. Insignito
venti. Ma contro l'abuso di questo del carattere sacerdotale, si recò nel-
titolo, che impropriamente talvolta le Gallie, e fermò stanza Ves- nel
si dà a chi noi merita, inveì il ce- sino, diocesi Rouen. Univa alla
di
lebre Francesco Peranda, segretario vita contemplativa anche l' attiva, e
della casa Gaetani, in una lettera pieno di zelo per la salute de' suoi
ad Antonio Ambrosi, pag. 244> edi- fratelli, predicava ad essi le celesti
zione del Ciotti 1601. Altrettanto verità, Una rea femmina irritata
fece ancora colla conosciuta sua gra- perchè non avea potuto indurlo a
ziosa mordacità il Menchenio, Orai, soddisfare le sue brame, lo fece uc-
De Ciarlai. Erudit. pag. 20, edit. cidere da due malandrini verso
Lucen., di cui riportiamo il seguen- l'anno 894. Nelle diocesi di Rouen,
te brano tradotto dal latino: di Parigi e di Beauvais è celebre
» In vero mi sono spesso mara- il suo culto; e molti si recano a
» vigliato dell'ambizione de' nostri visitare per divozione illuogo ove
'» padri, giacché i nomi di illustri, egli subì la palma del martirio,
» chiari, e ragguardevoli un tempo nonché un romitaggio, nel quale è
" solo dati ai principi, ai re, ed ai fama che abbia dimorato. La ba-
» senatori romani , essi li traspor- dia di s. Vittore di Parigi ne so-
» tai'ono ne\\n scuola. Devi oggi lennizza la festa ai 18 di luglio, e
»» osservare, come parla Liental, uo- molte chiese della Normandia lo ve-
» mo di elegante ingegno, de Mach, nerano come patrono.
» Lit. 3, pag. i53, che molti vole- CHIARO (s.), primo vescovo di
« vano essere detti chiarissimi, '\
Nantes. Poche notizie ed incerte si
» quali sono affatto incogniti fuori hanno di questo santo, il quale il-
» delle mure della città; magnifici lustrò la Chiesa di Dio nel secolo
" quelli, ch'erano angustiati dagli terzo. I pili accreditati scrittori ne
»» altari domestici; pieni di consi- assicui-ano, eh' egli sia stato spedito
" glio coloro, nei quali o poco o nelle Gallie circa V anno 280 dal
,
17-2 CHI cm
Sommo Pontefice Eutichiano in una e di sciogliere, di aprire, e di chiu-
al diacono Adiodato. Né mancano dere il cielo, di governare la Chiesa
alcuni, i quali sono d'avviso, ch'egli universale. Chiave nella sagra Scrit-
sia lo smesso s. Chiaro di Aquitania, tura significa podestà, autorità pro-
il quale recossi nella Brettagna. pria,o autorità delegata come pro-
Quelli di Vannes ritengono che san pria. Abbiamo che Gesù Cristo disse
Chiaro sia morto e sepolto nella a s. Pietro, Matth. e. 16, v. 19: io
loro diocesi; per altro egli è certo ti darò le chiavi del regno de' cieli j
che le reliquie di lui vennero tras- e qualunque cosa avrai legato so-
portate all' abbazia di s. Albino di pra la terra, sarà legala anche nei
Angers nell' 878. La sua festa è cieli; e qualunque cosa avrai sciol-
stabilita al i, al io ed al i5 di ta sopra la terra, sarà sciolta anche
ottobi'e. nei cieli. Perciò l' origine delle chiavi
CHIARO (s.) , trasse i natali in è tutta celeste, ed è manifesta la im-
Vienna del Delfìnato, ed ancora fan- mensa autorità, di cui Gesù Cristo
ciullo rimase privo di padre. La ma- soltanto investì il principe degli a-
dre di lui, donna commendevole postoli primo Pontefice s. Pietro
e
per ogni sorta di virtù, diedesi con come fondamento e capo della Chie-
tutto l'impegno alla educazione di sa universale. E siccome nello stile
portinari, incarico de' quali è l'apri- Pietro alla sinistra con tre chiavi,
re ed il chiudere le porte secondo che pendono dalla sua mano. Que-
il bisogno ed il medesimo signifi-
; sto è stato illustrato dal Torrigio
cato si dà ad esse da s. Bernardo Grotte vaticane, p. 35, dal Ciam-
nel serni. 69 sopra la Cantica, men- pini, de sacr. aedif. lab. XXV, e
tre dice che le chiavi di s. Pietro da Filippo Dionisi, Sacr. Vat. Bas.
sono, potestas aperiendi et claudeu^ cryptaruni niouumcnta, tab. X, p. 24.
,
La prima lettera del codice Caroli- sero che reliquie. Che le chiavi fos-
ferro,che avevano servito al me- chiavi delle porte della basilica, l'una
desimo sepolcro, e tenerle con ve- d'oro, e l'altra d'argento, con cor-
nerazione e divozione come reli- done tessuto d'oro, e d'argento, con
quie, per le quali il Signore operò due fiocchi simili intrecciati con fiori
non pochi mii-acoli, di cui ne racconta tessuti di seta, e di oro. Il gesuita
il citato Torrigio uno avvenuto nel lionanni, Numismala Ponlif., t. II,
589 avanti il re de' longobardi Au- p. 788, in una dissertazione sul ri-
Chiesa, ne' quali i principi deposi- rito sia incomincialo per lo meno
tarono l'omaggio della loro vene- dal tempo di Pasquale II, nel 1099,
razione sulla medesima tomba di s. dappoiché descrivendo Pandolfo da
Pietro, col rendere tributari i loro Pisa, suddiacono apostolico, l'elezio-
stati alla santa Sede , deponendovi ne di detto Papa, presso il Baro-
sopra le Quando poi Pipino
chiavi. nio all'anno iioo, dice che porta-
re di Francia nel ySS costrinse Ai- to questo alla basilica lateranense,
stulfo re longobardo a restituire alla »> baltheo succingitur cum septem
Romana Chiesa esarcato l' di Ra- » ex eo pendentibus clavibus, et
venna, mandò a Roma le chiavi >i septem sigillis, a quo sciai se se-
che furono collocate sul sepolcro di »> cundum septiformem Spiritus San-
s. Pietro, in signuni veri ci perpe- >i cti graliam sanctarum ecclesia-
,
le sue lettere presso il Ilinaldi , al- sce con due code, e da una gran croce
l'anno 1204, n. 36, che un tal ves- bianca viene diviso tutto in quattro
silloM praetendit non sine mysterio parti, e in ognuna vedesi una chia-
« crucem et claves, quia b. Petrus ve bianca. In progresso di tempo i
>» apostoluSj et crucem prò Christo romani Pontefici concessero l' inse-
>' sustinuit , et claves a Christo su- gna delle chiavi a città, istituti, cor-
» scepit ". Quindi nel mosaico del- porazioni ec, e Nicolò V eletto nel
l'abside vaticana fatta dal medesimo 1447 ^"" volle usare nel suo pon-
Innocenzo IH, vedevasi » mulieris tificato di altre insegne gentilizie
•>effigies manicata veste usque ad senonchè delle chiavi di s. Pietro
w talos demissa induta , ac super messe in croce. Indi poco a poco
» humeros birrum vulgo mozzetta furono adottate dalle famiglie che ,
scrive il Ciampini De sac. cedìf. , non che alla sede apostolica alle ,
acciò fosse il segnale " quod idem Fioravanti, Denar, Pontif. pag. 4^^>
» hospitale ad jus et proprielatem e nel sigillo della curia pontificia
» b. Petri nullo mediante pertineat". del contadoVenosino dell'anno i3o6
Merita qui ricordarsi un diploma v' erano da una parte » iinpressac
che nel 3 6 concesse ai Viterbesi
1 1 » duae claves cancellata; ". Osserva
Bernardo di Cucujaco, vicario del il Borgia , Memorie istorichc della
patrimonio di s. Pietro, esistente nel- Pontificia città di Benevento , t. II,
autore crede, eh' essa occupi il luogo monistero de' quali era stato prima
di una stazione romana, anche pe- dipendente dal vescovo di Metz.
gli avanzi di un tempio, i quali vi CHIERANO (s.). V. Ciienerino.
si scuoprirono nel lyaS. Dopo es- CHIERICA, o CHERICA. Rasu-
sere stata saccheggiata. Cessa II, re ra rotonda, che si fanno i chierici
de' sassoni o di Sussex, avendola dei capelli [Vedi) in sul cocuzzolo
rifabbricata, le diede il nome, che del capo. V^. Tonsura. Anticamente
porta, e la fece capitale del suo l'egno. i Cardinali nuovi per farsi la pri-
In progresso divenne residenza dei ma doveano servirsi dell'a-
chierica
re sassoni meridionali , e sotto il iutante di camera del Cardinal ni-
regno di Guglielmo // ConquistalorCj pote, e nelle camere di questo. Nei
verso l'anno 1070, vi si trasportò Diari del maestro di cerimonie Pa-
la sede episcopale di Selsey, che era ride de Grassis, de' 21 dicembre
stata eretta da Cedwal nell' isola di i5oo, si legge descritto quest'uso:
questo nome, ora dal mare quasi Coronas autem nisi in die qua ad
interamente inghiottita. Fu sufFra- concistoriuni ire debent, vel in die
ganea della meli'opoli di Gantorbeiy. anteriori, non debent sibi facere la-
Nel 1180 sotto Riccardo I soggiac- tas Cardinales. Ma in progresso di
que ad un furioso incendio , che tempo, fu stabilito farsi questa chie-
interamente la distrusse. Oi"a i cat- rica nel giorno del concistoro d«illa
tolici di Chichester sono sotto la giu- creazione o pubblicazione quando
,
cipe degli apostoli, e prima sede di) erano nominati i dottori, i Sa-
de' vescovi suburbicari di Sabina, si pienti. F. S. Ilieronymi, Epist. de
,
ramenti sagri, essi invece della cappa i dominii della Chiesa romana, per
sul rocchetto, assumono la cotta, cui incominciarono a trattare le cose
facendo l' uffizio di chierici. presiedute dal Cardinal camerlengo.
La loro origine rimonta al XII Altra testimonianza certa della loro
secolo, e deriva dall'essere stali pri- esistenza anche nei primi del secolo
mari ed intimi famigliari del Sommo XIV, l'abbiamo nel protocollo degli
Pontefice, a cui nel palazzo aposto- atti del contado Venaissino, dominio
lico prestiirono servigio, donde ven- della sede Apostolica, e rogati negli
nero chiamati » Procuratori del pa- auui i3o2 e i3o3, nel pontificalo
CHI CHI i83
di Bonifacio \HI, dal barone Al- i368; Venerabilis vir dominus
»'
cotti iiotaro della curia del medcsi- » Guillclmus Alberti quondam apo-
iiio contado, ed esistente nell'archi- » stolicaj cameraj clericus, et the-
e de' monisteri, non che delle città, >t di obbligare chierici di camera
i
dal collegio ,
per consuetudine som- >j sigillo del collegio , e il volume
mamente lodevole, continuavano ol- » delle costituzioni si terrà presso
tre il collegio ad assistere al tratta- » di sé ; e finito l'anno, dovrà ren-
".
to degli affari riguardanti la camera jj dere ragione delle predette cose
apostolica , siccome rispettabili per Quindi gli statuti furono confermati
età, prudenza, ed esperienza in tali da Calisto III , e poi da Leone X ,
affari. Nella medesima costituzione il quale sanzionò altresì gli altri sta-
gli uiliciuii anche i più degni , ohe sandolo sollauto in selle individui.
, ,
dotti a sette,
lui
ni, e che non vi fosse ninna dilfe- negli ultimi di esso ridotti ad un-
renza negli onori ,
privilegi , ed c- dici prelati, nei primi anni di quello
uìolumenti tra gli antichi chierici, e di Leone XII essendo rimasti a no-
gli aggiunti da lui, pei (juali volle ve, egli licon tal numero, in
stabilì
che la camera apostolica fosse ob- cui tuttora si mantengono, mediante
bligala, come si legge nella costitu- eziandio la conli^rma, che ne fece
zione 166, Ronianus Ponti/ex. Ma il l'egnante Pontefice, nelle provvi-
non andò guari, che per le ragioni de riforme legislative da lui emana-
addotte in altra costituzione, ridus- le. Tutti poi sono di egual rango, e
se a dieci i chierici di camera , i con eguale appuntamento. Questi
quali ancora chiamò i suoi cap- uffizi divennero vendibili , e si die-
pellani, e volle che il loro collegio dero a persone idonee, le quali som-
in futuro così rimanesse, e si chia- ministrassero delle somme pei bisogni
masse decemvirale. Qui poi va no- della santa Sede. Perciò si dissero
talo, die i chierici soprannumeri non uffizi [Vedi). Paolo IV
vacabili
votavano quando intervenivano agli per altro fece chierico di camera
affari ; e con una specie di novizia- senza alcun pagamento Annibale Goz-
to acquistavano le primarie nozioni zuti, che meritò, nel i56j, di es-
i86 CHI CHI
sere creato Cardinale da Pio IV ,
la, con che venivano a formare la
mentre era presidente della came- somma di scudi cinquantaseimila, ri-
ra. Abbiamo poi, che Fabrizio Ve- chiesta per l'uditorato, e pel tesoriera-
rospi, Cardinale di Urbano Vili, al- to. J^. il Cardinal de Luca nel Trat-
lorquando fu fatto chierico di ca- tato degli uffìzi venali della corte
mera, per non gravare la sua fa- di Roma. Sembra che in seguito
miglia del dispendio necessario alla venisse accresciuto pagamento per il
di scudi duemila duecento pei cin- avendo tutti comperato 1' uffizio e ,
que chiericati da lui aggiunti, e con perdendolo colla promozione alla por-
tal aumento di chierici, in sovveni- pora, il Papa potè ricavare da ogni
mento de' bisogni del pontificio era- nuovo chierico di camera la somma
rio, portò a questo la rilevante som- di scudi ottantamila a vantaggio del-
ma duecento diecimila, im-
di scudi la Santa Sede. Di fatti Alessandro
porto appunto dei cinque predetti VIII creò Cardinali del Giudice chie-
chiericati, a ragione di scudi qua- rico di camera ed allora gover-
,
sono da essi goduti alcuni però , deve inoltre tacere, che spetta pui-e
come diremo riuniti, erano di pre- ad un chierico di camera la presi-
sidente dell'annona, chiamato an- denza dell' ospizio apostolico di san
co pre((;tto ; di presidente degli ar- Michele , in virtù di un chirografo
chivi , e di presidente delle carceri; di Pio VI, emanato nel 1794- In-
ulfici tutti descritti dal citato Luna- oltre i chierici di camera possono
doro al cap. XXXIV, Del tribunale simultaneamente esercitare alcune al-
della camera^ e dei chierici di ca- tre cariche , anche primarie, ed at-
mera, ec. , dal Cardinal de Luca, tualmente il chierico di camelea
Rei. Rorn. dir. Disc. 4o, ed il Car- Gaspare Grassellini, presidente delle
dinal Pratico capo XLI ; dal Plet- acque e strade, è anco pro-presiden-
temberg, e da noi ai rispettivi ar- te del censo. I cinque chierici poi
che li riguardano, avendo an-
ticoli addetti attualmente alle mentovate
che detto all'articolo Camera Apo- presidenze, giacché in quella del-
stolica, la riunione de' due uffizi in l'ospizio apostolico ora vi è un Car-
uà chierico di camera , la variazio- dinal visitatore, formano il tribuna-
,, ,,,
pra, sogliono i Pontefici elevare alla clave fanno per turno la guardia
sublime dignità Cardinalizia il piii alle ruote del medesimo, laonde per
anziano prelato del collegio, come disposizione di Clemente XII restano
decano, in considerazione della sua nel giorno del turno a desinare da
CHI CHI 189
monsignor maggiordomo, come go- dal voto, o discorso approvalo, e
vernatore del conclave. Però quel presentato nel iG55, ad Alessandro
Pontefice vietò a' chierici di camera VII, composto dal celebre giuriscou-
di fruire nella sede vacante emolu- sulto Pietro Francesco de Rossi, av-
menti straoi'dinari e inerenti agli vocato del fisco, e della reveienda
non essendo le loro cariche
iiflìcii , camei'a apostolica, in ocrasione del-
più venali dopo Innocenzo XII; co- la questione sulla precedenza degli
me proibì ai chierici di camera, che uditori di Rota nella cappella Pon-
l' erario pontifìcio pagasse loro le tificia, di che parleremo in appres-
chierici di camera sul punto di pre- simile all' adorazione della croce nel
cedenza, coll'autorità della costitu- venerdì santo.
zione Singulans fìilectoruni, emana- All'articolo Cappelle Pontificie
ta ai 18 novembre del medesimo (Vedi) si descrivono gli uffizi che
anno i655, concesse loro quanto esercitano nelle sagre funzioni i chie-
grandemente bramavano , cioè la rici di camera, come il porgere il
cappella domestica, e l'uso del roc- grembiale al Papa, e custodirlo quan-
chetto, che sino allora non godeva- do gli viene levato cioè quando ,
me tuttora la godono a cagione del- sulle mani del Papa, ne' pontificali
la perdita di tanti proventi, ed c- ed altre funzioni, e porgendo al Pon-
molumenti che fruivano. E Benedet- tefice il zinale di tela bianca, il qua-
to XIV allorquando volle in Roma le gli vien levato dopo terminala
,, ,
mera v'intervennero, cavalcando do- Romac i653, dal capo XLIl al Lll
po votanti di segnatura, mule bar-
i inclusive. Va pure consultata la bolla
date di paonazzo, con finimenti si- citata di Pio IV, Cuni i/iter, ove si
precedenza col tribunale della Rota rlo del i5o6 di Giulio II; non che
e solo nel possesso di Clemente IX, di Clemente VII, e Paolo 111, colla
nel 667, incominciarono di nuovo
1 costituzione Non siiie, emanata nel
ad intervenirvi, perchè appunto il i535; e dalle altre due di Pio IV,
predecessore Alessandro VII avea Ronianus Ponlifex , 6 kal. Junii
accomodate tali vertenze, siccome di- 1 562, et Inge.ns hiuneris nostris ,
cemmo, ed in seguito vi si recarono 8 idus august. iSG'). Quello poi
costantemente, come facevano nelle che riguarda il loro tribunale, au-
cavalcate per le cappelle dell' An- torità, ed altro secondo le ultime
nunziata, della Natività, e di s. Car- legislazioni e riforme, si legge alla
lo. Nelle cavalcate poi, che si face- voce Camera tribunale, e Camera
vano pel trasporto solenne dei ca- apostolica, neir indice alfabetico del-
daveri de' Cardinali camerlenghi , la Raccolta delle leggi e disposizio-
cavalcavano anche i chierici di ca- ni di pubblica amministrazione, che
mera, come si descrive a quell' ar- si pubblicano in Roma nella stam-
ticolo, ove pure si tratta di altre peria della camera apostolica. Che
cose risguardanti questo collegio, da poi i di camera anticamen-
chierici
cui sortirono amplissimi Cardinali in te intervenivano sempre nei conci-
grandissimo numero, alcuni de'quali stori ove si trattava la maggior
,
furono esaltati al pontificato, come parte degli affari, spettanti alla ca-
Eugenio IV, Innocenzo XI, e Cle- mera apostolica, per essere pronti
mente XII. alle domande e interpellazioni del
Della dignità de' chierici di ca- Papa, e secondo le
dei Cardinali,
mera , loro prerogative ,
piivilegi loro diverse attribuzioni amministra-
e di quanto può riguardarli , non tive, tuttora si rileva da quanto av-
che delle presidenze da loro eser- viene ogni volta che ha luogo il
lazzo apostolico, affine di essere pron- chierici pertanto della cappella, sic-
ti, ed attendere se alcuna cosa oc- come addetti air augusto luogo dove
corresse al Papa. Sebbene ciò con- i Sommi Pontefici celebrano ed as-
sistaora in sola formalità, appena è sistono alle sagre funzioni, sono l'a-
Del Tribunale della Reverenda Ca- sotto chierico, eh' era anco custode
ìììera, ove si tratta di tutto ciò de' libri de' cantori pontificii, si no-
A' IV secolo, dopo che Clemcnle V, ha, che l'enea Silvio Piccolomini, il
fletto nel i3o5, stabilì la resideniiu quale poi fu il gran Poulclìcc Pio 11,
i
,
,
nel pontificato di Sisto IV, fu fatto campanella, ne' tempi più antichi,
chierico delle cerimonie pontificie, e serviva di segno al capitolo della
lo fu sino al pontificato di Giulio basilica vaticana, abitando i Papi il
II, detto nel i5o3, sebbene comu- contiguo palazzo ,
per incominciar
nemente venga chiamato maestro contemporaneamente l'uffiziatura. Da
delle cerimonie. questo uffizio, e dal suonare il campa-
Ne' ruoli del palazzo apostolico, nello quando il Pontefice viaggiava col
evvi registrato ss. Sa-
il chierico del ss, Sagramento, vuoisi derivato il no-
gramento, dal custodire quello che me di chierici campanari, come si
si conservava nella cappella Pontifi- legge in un cerimoniale antico di
cia, allorquando ogni giorno avea Avignone, non potendo essere altri-
luogo l'uffiziatura, colla messa can- menti, per non aversi giammai u-
tata; il perchè nei viaggi, o nei pos- sato il suono di campana o campa-
sessi ne' quali i Pontefici si fecero nello nella cappella del palazzo apo-
precedere dal ss. Sagramento, due stolico.
chierici della Cappella Pontificia ca- I due chierici della cappella han-
Vili, nel 1597 mentre dal Can- ; le funzioni, nella creazione dei Car-
cellieri si trova fatto altrettanto nel dinali, quando cantano la prima
possesso, che prese Giulio II della messa in cappella tanto come del-
basilica lateranense, dovendo uno di l' ordine de' preti quanto come ,
calze nere, e scarpe con fibbie; ma le sottane rosse, che pure assume-
senza la cotta, usano il mantellone vano, precedendo ne' viaggi, e possessi
di saja paonazza, come nelle proces- la ss. Eucaristia,
sioni di penitenza ec. Però nelle se- Ripetiamo ancora una volta, che
guenti solennità, e circostanze, in dei chierici della cappella del Pa-
cui adoperano la cotta, la sottana pa, si parla all'articolo Cappelle,
è di saja rossa, ma allora non por- e negli altri articoli ove si descri-
tano la fascia, la quale di simile vono le funzioni a cui essi assisto-
colore nel iSSg il regnante Ponte- no, e di essi fra gli altri trattaro-
fìce r ha concessa ai soli maestri di no ilLanducci sagrista pontifìcio, nel-
cerimonie pontificie, che nelle me- l' opera intitolata , CoUeclio eoruni,
desime festività e tempi assumono qiice ad prcvfecluni sacrarli Ponli-
contemporanea mente le sottane ros- jicii, et ad idem sacrariuin spe-
se, le quali nelle cappelle pontifìcie etani j non che il dotto gesuita
usano i soli cerimonieri, chierici, sotto p. Bonanni nella Gerarchia Eccle-
chierico, e soprannumerari. Ecco le siastica, particolarmente a pag.
49^>
funzioni ordinarie, e straordinarie, riprodotto da d. Vittore Falaschi,
in cui i suddetti vestono la veste la Gerarchia Ecclesiastica, pag. 3,
rossa di saja con mostre di seta de" Chierici della Cappella Ponti-
delmedesimo colore, oltre la cotta, jicia.
Quando il Papa celebra solennemen- CHIERICI della vita comune.
te la messa sia per la sua corona- Congregazione di chierici, o di ca-
zione, che per la canonizzazione, ec; nonici regolari, conosciuti ancora
negli anniversari della sua elezione, sotto il nome di fi'fiti della vita
e della coronazione; nel vespero e festa comune, istituita da Gerardo Groat,
della Circoncisione; nel vespero e festa o grande,
il nativo di Devcnier
dell' Epifania; nella Pasqua di resurre- presso il fiume Isaia nella Germania
zione, e nelle due seguenti feste; inferiore, diocesi d'Utrecht. Avendo
nel sabbato in Albis, quando si fa la egli compiuti gli studi nella univer-
J
CHI CHI
I sita di Parigi,
Utrecht e di Aquisgrana,
divenne canonico
e quindi
di naldo Buschio, ed altri autori, che
sioccuparono della storia degli Or-
»9^
pa. Secondo che afferma il Mirco, tuale, fare le missioni sì nelle pro-
Gregorio XI, nel iSyG, approvò prie diocesi, che altrove, ed eziandio
questa congregazione di chierici colla nelle parti degl' infedeli. Questo nuo-
regola di s. Agostino, ed il fondatore vo genere di preti sorse nel XVI
mori verso l'anno 384- In seguito 1 secolo, sotto il titolo di Chierici Re-
Fiorando Radivivio, uno de' primi golari, e sono ecclesiastici, che in
discepoli di Gerardo,si diede a pro- differenti società e congregazioni vi-
pagare laonde ebbero scuo-
l'istituto : vono sotto una regola; alcune esi-
le, e case nel Brabante, nella Fian- genti i voti solenni, altre i soli sem-
dra, nella Gheldria nella Frisia, , plici,altre con un voto speciale, e
nella Westfalia ed altrove, e vi fio- con diverso tenore di vita, sebbene
rirono non pochi uomini distinti, in parecchie cose convengano. Ge-
che vennero celebrati da Tommaso nerale è poi l'oggetto del servigio
da Rempis, discepolo di questi re- di Dio , e della salvezza del prossi-
ligiosi , i quali furono inoltre arric- mo. I primi chierici regolari che
cliiti di privilegi e concessioni dai furono istituiti, sono i Teatini {Ved{)y
Pontefici Eugenio IV, e Pio II, nel la fondazione de' quali rimonta al-
XV secolo. Ma in progresso di tem- l' anno i524, mentre governava la
po si estinsero, essendo state le ul- Chiesa Clemente VII . Poco dipoi
time case, e scuole in Colonia, ed vennero altresì istituiti i chierici re-
in Bolduch, giacché sino dal i58t golari di s. Paolo, appellati Barnabiti
Ernesto duca di Baviera trasferì il [Fedi), quelli di s. Majolo, o So-
possesso di molle loro case nella maschi [Fedi), i Gesuiti [Fcdi)y
compagnia di Gesù; altre furono i chierici minori [Fedi)',
regolari
assegnate ad altri Ordini religiosi, i Ministri degl'Infermi [Fedi), co-
ed alcune furono convertite in se- nosciuti anche sotto il nome di Cro-
minari. Il Bonanni, che nel suo ciferi , chierici regolari della Ma-
Catalogo riporta a pag. 5'j , la dre di Dio [Fedi), e queUi delle
figura d'uno di tali chierici, dice Scuole Pie, chiamati comunemente
che nelle vesti nere assomigliavano Scolopi [Fedi). Alcuni autori anno-
a quelle de'monaci di s. Benedetto, verano tra i chierici regolari gli
plici anco i secolari non ordinati in vanta per suo fondatore il venera-
sacris. Pei'ciò e da un genere di bile p. Giovanni Leonardi, nato nel
vita più mite, e dal professiu-e voli 1543 in Diecimo terra dello stalo
,
non tanto rigorosi, ed anche dal non di Lucca, da genitori onesti e timo-
emetterne alcuno, furono detti chie- rati di Dio, i quali nell'educarlo se-
rici secolari, o congregazioni in co- condarono la sua pia inclinazione, e
mimità , come i dottrinari o chie- , l'affidarono anco per l'istruzione ne-
rici secolari della dottrina cristiana gli studi ad un buon parroco. Gio-
istituti nel 1593, ed altre congre- vanni in tutto fece profitto , e si
ni, ove Dio li provvide del mante- confermò. Indi il ven. Leonardi, la-
nimento necessario. Lungi il fonda- sciando il governo della casa al p.
tore di avvilirsi dalle traversie, pie- Cioni, per soddisfare ad un voto si
eseguì agli 8 di marzo i583 col che Papa accordò colla bolla 370,
il
chierici secolari della Beatissima Ver- tobre 1595, come si legge nel Bull.
gine. Quindi fu loro permesso di Ront. tomo V, parie III, /éppend.
1
gli Ordini regolari, capit. IX, Della dalla vecchia nobiltà di sua patria
Congregazione de' Chierici regolari ec, destinato a far parte dell' ambasce-
e dal p. Bonanni nel suo Catalogo ria, che a Filippo II re di Spagna
ec. , a pag. 4 ' 5 i^ quale inoltre ne inviavasi per comporre alcune ver-
riporta la figura, e dice che nelle tenze insorte fra essa, e la cos'i det-
costituzioni viene ordinato, che dopo ta nobiltà nuova. Iddio però, che ad
il desinare recitino le litanie della altra carriera più luminosa avealo
b. Vergine, e dopo cena quelle dei destinato, fece, che nel fiorire degli
santi ; che nella festa della di lei anni pervenisse alla maturità de' co-
assunzione rinnovino i voti, e la stumi. Tornato in patria, si pose
celebrino solennemente, digiunando sotto la direzione del suo confessore
ad ogni di lei vigilia ec, che s' im- p. Basilio Pignatelli teatino, ed in
pieghino in vantaggio spirituale delle breve grande fu il profitto che fe-
anime , visitino gli ospedali e le ce nella pietà, e nelle virtù ; ed es-
carceri, si prestino nelle missioni, sendo stato trasferito il p. Pignatel-
e in altri pii esercizi. I loro sacer- li da Genova in Napoli , ad eser-
doti e chierici portano l'abito talare citarvi la carica di maestro de' no-
,
generale estimazione. In
i5>94,
sotto il
fondò
titolo di
CHI
in Madrid una casa
s. Giuseppe, da cui
2o3
dine mediante i due brevi o bolle, za Navona, e posta dov'è ora il pa-
che incominciano la prima Ut ca,quac lazzo Costaguti ,
giacché , come di-
ad ri'ligionis propagalioiiein, la secon- remo , fu la chiesa demolita , do-
da colle parole /?o/7i«72«.9 Pontifcx, spe- po essere stata data alla confrater-
diti a' 18 febbraio del medesimo an- nita degli Scalpellini, come si legge
no. Con questi brevi furono concessi nel Piazza, e nel Panciroli: laonde
a' chierici regolari minori i privilegi il p. Franchi a' 25 novembre si
dei teatini Se non che fatto ri-
(^p^edi). trasferì ad abitare nella casa conti-
torno in Napoli il p. Adorno, vi mori gua alla chiesa, comprata e donata
in odore di santità a' 29 settembre dal mentovato Cardinale, insigne be-
1591, cui Dio confermò con vari nefattore dell'Ordine. Il p. France-
prodigi a sua intercessione operati. sco restaurò la chiesa di s. Leonar-
Allora prese il governo dell'Ordi- do co' sussidi, che potè riunire dopo
ne il p. Fiancesco Caracciolo, che fu aver fatto un altro viaggio nella
eletto in superiore della cqsa della Spagna ; e ritornando a Napoli, spe-
Misericordia, e poi i593, per nel di alla nuova casa di Roma otto
primo generale dell'Ordine, il quale studenti per incominciarvi il corso
principalmente riconosce da lui il letterario, onde questo fu il primo
suo maggior lustro ed incremento; collegio, in cui i chierici minori in-
giacché se il yen. Adorno gli diede cominciarono a professare le scien-
principio, il resto si deve al p. ze. Apprendiamo dal medesimo Pan-
Francesco per essere stato, come di- ciroli, Tesori nascosti di Roma ce.
remo, canonizzato, e perciò questi si che il lodato Cardinal Montalto co-
ritiene per fondatore se non il pri- me commendata-
vice-cancelliere, e
mo, il principale pel merito. Cle- rio della basilica di Lorenzo in s.
bene
degli altri Ordini religiosi
fosse stato eletto
; e
perpetuo ge-
MM
sei
settecento scudi, che ricavarono dalla ivi si ammalò nella casa de p. Fi-
vendita della contigua casa, risarci- lippini, e pieno di meriti, com' era
rono qviella di s. Agnese, alla qua- vissuto santamente, morì, a'4 giugno
le lo stesso Cardinal Montalto la- 1608, nella fresca età di quaranta-
sciò un mensile assegnamento, e di- quattro anni. Il suo corpo venne
venne residenza del p. generale. In trasportato nella chiesa di s. Maria
questa casa il padre Paolo Masio i- Maggiore di Napoli, e tumulato
stituì una congregazione di secolari presso quello del ven. p. Giovanni
sotto il titolo óeW Immacolata Con- Agostino Adorno. Per le sue eroi-
cezione di Maria Fermine, e nel che virtù, e pei miracoli, che Dio
i6o4, il
P-
Francesco Valletta im- fece a di lui mezzo, Clemente
petrò dal senato romano 1* annua o- XIV, nel 1769, solennemente lo
blazione alla chiesa di s. Agnese di beatificò, e Pio VII, nel 1807 ai
un calice d'argento, e quattro tor- 24 maggio, ne celebrò la canonizza-
cie ed in seguito
; il p. Fmncesco zione, concedendone l'uffizio e la mes-
Caracciolo ampliò 1' edifizio della ca- sa di rito doppio alla Chiesa vuii-
sa, aumentando il numero eziandio versale. La vita di s. Francesco Ca-
degli studenti e de' religiosi. racciolo fu scritta da Ignazio Vivez,
Per opera egualmente del Cardi- e stampata in Napoli nel i654 dal
nal Montalto, il Pontefice Paolo V p. Clemente Piselli chierico regola-
Borghese, nel 1606, concesse al p. re minore, pubblicata in Roma nel
Francesco la casa, e chiesa di san 1700; dal p. Agostino Cencelli del
Lorenzo in Lucina, ove agli i r medesimo Ordine, e stampata in Na-
giugno andarono trenta religiosi di poli nel 1769, e ristampala in Ro-
quelli, che abitavano in s. Agnese, ma per sua canonizzazione.
la F.
in cui ne rimasero sette, il perchè Frai\cesco Caracciolo (s. ), la sta-
Paolo V nel medesimo giorno sop- tua marmorea del quale eseguita
presse r antica collegiata, trasferen- dal valente scultore cav. Alessandro
do le rendite de' canonici, e i bene- Laboreur, fu da ultimo collocata
ficiati alla sontuosa cappella da lui fra quelle de' santi fondatori nella
fabbricata nella basilica lil)eriana. augusta basilica vaticana. Non riu-
In tal modo i chierici regolari mi- scirà poi discaro, che qui si faccia
nori ebbero l'antichissima chiesa di menzione del p. Agostino Cai'acciolo
s. Lorenzo in Lucina [Vedi), che è della stessa famiglia del santo, ma
il primo titolo Cardinalizio, e resi- di un ramo distirito, siccome terzo
denza del p. generale dell'Ordine, fondatore dell'Ordine, morto san-
non che parrocchia amministrata da- tamente nella casa di s. Lorenzo in
gli stessi religiosi. Quindi il p. Carac- Lucina ai i5 maggio 161 5, nell'età
ciolo ottenne dal medesimo Paolo di anni sessanta, senza aver mai vo-
V, che tutti i professori della con- luto accettare la carica di generale.
gregazione fossero partecipi de' pri- Innocenzo X, Pamphyli, volendo
vilegi accordati dai l'onlelìci a quel- rifabbricare la chiesa di s. Agnese,
, ,
tCHI ai
p.
i3 agosto
pieposilo
1 652,
Giacomo Penta di
fece intimare al
la-
niano
per espiare
I,
l'
CHI
dai fondamenti la
arbitraria e
restaurò
riprove-
20T
sciarla in uno alla casa, e di riti- vole deposizione del santo Pontefice
rarsi in quella di s. Lorenzo in Lu- Silverio, avvenuta per opera della
cina ; e sebbene i nipoti del Papa imperatrice Teodora nell'anno 537,
cui Innocenzo X donò la chiesa, e quando quel prode capitano liberò
l'edifizio contiguo, inclinassero a re- Roma dal dominio dei goti. La me-
stituirla ai chierici regolari minori, desima chiesa divenne parrocchia, e
ciò non ebbe mai effetto. Gli ven- nel 1573 fu da Gregorio XIII data
ne pure esibita la direzione del col- alla congregazione sotto il titolo del-
legio Pamphyli eretto nel nuovo e- la Concezione della ss. Vergine detta
difizio, per gì' individui dei feudi di dei Crociferi, così chiamati dal por-
tal principesca famiglia, di cui ri- tare sempre in mano una croce di
porta il dettaglio Francesco Can- argento, come e
nel suo Catalogo,
cellieria pag. 2o4 , e seg. nel a pag. 70 afferma Bonanni. Se non il
collegio per lo studio dei loro no- gnò la chiesa e casa di S. M. in Tri-
vizi, 1669, acquistarono per tre-
nel vio ai p. ministri degl' infermi, detti
dicimila scudi quello annesso alla eziandio crociferi dalla croce rossa,
chiesa de' ss. Vincenzo ed Anastasio che portano suU' abito , e quindi
a Trevi, la qual chiesa nel medesimo nel pontificato del menzionato Ales-
anno fu loro concessa, in uno alla cu- sandro VII venne ridotta la chiesa
ra parrocchiale, che sino al pontifi- nello stato attuale con disegno del-
cato di Leone XII comprese lo l' architetto Giacomo del Duca . Il
della ossequiosa docilità, con cui tre ne riporta la figura. Hanno al-
avevano essi ceduto a lui la celebre cune case dette di esercizi, ove pri-
bibliotecasummentovata. E allora ma li davano a' secolari, altre pei
quando Leone XII colla bolla, Quod novizi , ed altre con titolo di col-
divina sapientia, volle riformare sa- legi ,non che delle case appellate
pientemente gli studi dello stato pon- eremi pel ritiramento volontario
tificio, la detta cattedra di etica fu de' religiosi. Il generale dell'Ordine
annoverata li'a quelle, che formano doveva tenere in perpetuo il govei'-
parte integrale del coi'so di filosofia, no di esso secondo la istituzione, poi
comesi legge al § 2 1 3, Anno seciindo fu ridotto a tre anni, quindi tornò
nuni. I Etilica , riconoscendone , e ad essere perpetuo, e poscia limita-
confermandone il possesso all'Ordine, to ad un sessennio. Il titolo di pì^'
come rilevasi dal § 66: » A lege pnsito generale in quanto al sem-
" concui-sus in sola uni versi tate ro- plice titolo fu perpetuo ed eguale ,
lari minori , Roma 1710; Compen- adorazione della ss. Croce nel ve-
dium privilegiorum , facultatum , et nerdì santo, e al trono papale a ri-
indulgentiarum congreg. cler. reg, min. cevere dalle mani del Pontefice le
Romse 1726. candele, le ceneri, le palme e gli A-
CHIERICI sEGHETi DEL Papa, Sono gnus Dei benedttlì', vestono nelle dette
due ecclesiastici famigliari del Pon- cappelle e funzioni veste e cappa di
tefice , addetti alla sua cappella se- saia rossa foderata di pelli bianche
greta (Vedi), nella quale alternati- d'armellino nell'inverno, e di seta
vamente uno per settimana presta- rossa negli altri tempi mentre nelle ;
loro incumbenze, ed altro che li ri- due chierici segreti , come fece per
guarda, si tratta all'articolo Caim'El- ultimo Pio VI, mediante il breve
LANI SEGBETI DEL PaPA , Co' quali, e apostolico emanalo nel 1775. V.
col frullone palatino si recano al ss. Domini Nostri Pii providentia. di-
palazzo apostolico per adempiere al vina Papié VJ , concessio privilcgio-
loro ufHcio. rum piv nonnullis suis familiaiHms,
CHI CHI 209
Romac 1765, ex typographia reve- come il sagro Collegio tiene in atti-
renda; camera; apostolica;. A 1 iene- vità del suo servigio due chierici
placito de' sovrani Pontefici, i due de' quattro superstiti , l' italiano dal
cliierici segreti luiono incaricali tal- medesimo scelto, ed annualmente
volta di particolari incumbenze , e confermato, esercita l'uffizio ogni
vennero promossi a cappellani segreti, anno, mentre gli altri tre debbono
siccome fece da ultimo lo slesso re- fare l'alternativa, in guisa che un
gnante Pontefice ed appartengono , solo di loro esercita le incumbenze,
alla famiglia nobile, ed all'onorevo- che diremo. J^. Segretario del sa-
le classe de' pontificii cubiculari. gro Collegio.
Trattano de' chierici segreti del Pa- Gli altri tre chierici sono per la
pa, il cav. Girolamo Lunadoro, Re- Gei'inania, per la Francia, e per la
lazione della corte di Roma, ec. Brac- Spagna ,
prescelti dalle rispettive
ciano 1646, a p. 12, ed il p. Filip- nazioni, cioè dai loro sovrani, ed
po lìonanni gesuita , La Gerarchia approvati dal sagro Collegio de'Car-
ecclesiastica ec, Roma 1720. dinali i quali ogni anno ne eleggo-
,
clero (V^edi), perchè sono della sor- legge nel dizionario portatile de' con-
te del Signore, ed il Signore è la cilii, nella seconda parte della Som-
loi'o porzione. ma de' canoni, alla parola chierici,
Tale è l'origine de' chierici, di- ovvero ecclesiastici. Tuttavolta, per
gnità,che secondo s. Gio. Grisosto- rifei'ire qui le cose principali, dire-
mo, De sacerdotio, è superiore a mo, che primo dovere del chierico,
quelle delle potenze della terra le indicato dal medesimo suo nome, è
più eminenti, e le più formidabili ; quello di non attaccarsi che a Dio so-
ed è perciò che i Romani Ponte- lo, e di non avere altra cura da quella
massime per titoli criminosi, cosi de, nel senso dello scrittOj ch'egli a-
di morte, ed
dall'assistere ai giudizi vea presentato al concilio di Ma-
alle esecuzioni ec. Finalmente i
ec. gonza nel precedente anno. Reg.
chierici sono soggetti ad un gran tom. XXI, Labbé tom. Vili, Ardui-
numero di censure e pene canoni- no tom. V.
che ed ecclesiastiche, come di sos- Il terzo nell'anno 853, in cui al-
pensione, d'interdetto, di scomunica, cuni vescovi ed abbati sottoscrissero
di deposizione^ di degradazione, di quattro articoli composti da Incma-
reclusione ed anche prigionia ec; di ro contro Gottesalco. Diz. dé'con-
che si tratta nei luoghi relativi. V. cil. p. 263.
Moretti, De dando preshylcrium Pa- Il quarto si adunò nell' 856, ov-
pae, Cardinalibus, et clericis etc, Ro- vero neir857, nel pontificato di Be-
mae i74i- Fra i Pontefici de'tem- nedetto III, e sotto il re di Fran-
pi a noi meno lontani, i quali e- cia Carlo il Calvo, che lo fece con-
manarono utili provvidenze sugli ec- vocare per porre un rimedio ai
sono a rammentarsi par-
clesiastici, mali della Chiesa, e dello stato; il
anche dopo l' ultima unione fatta raceni invasori affatto vi distrussero
da Eugenio IV nel concilio fioren- ilcristianesimo. Il Fabrizio, neiropeni
tino, i greci si sono ostinati nello Salularis lux evangelica^ tratta dei
scima e nell'eresia sulla processione progressi, e delle perdite della Chie-
dello Spirito Santo. Anche le chiese sa cattolica.
greche di Russia, ed alcune di Polonia Finalmente si appellano chiese
sono nella stessa infelicissima condi- apostoliche matrici quelle fondate
zione. Hanno preteso i protestanti di dagli stessi apostoli. Tertulliano, De
aver la medesima fede degli orien- Prcescript. num. 21, dopo aver ri-
tali , ma è stato loro dimostrato il cordato, che la dottrina degli apo-
contrario, perchè la caduta di quelle stoli fu dottrina di Cristo, il quale
chiese fu sensibile, pubblica, solenne, con essa li mandò a predicare , e ad
avendo cagionato lo scisma. La chie- istituire le chiese, conclude; » consta
sa di occidente, ossia la latina, com- M perciò, che tutta la dottrina, la
prendeva una volta le chiese d'Ita- w quale cospira, cioè è uniforme in
lia, di Spagna, di Africa, delle Gal- M quelle Chiese apostoliche, matrici,
lie, del Nord, ec. Da ti'e secoli circa » originali j è da credersi vera; al
in qua V Inghilterra per lo scisma » contrario è da giudicarsi menda-
avvenuto per opera di Enrico Vili, » ce tutto quello, che è repugnante
una parte de' Paesi Bassi, molte del- » alle verità delle chiese , e degli
l'Alemagna, e quasi tutto il Nord, » apostoli". Il Pontefice Pelagio I di-
hanno composte le chiese riformate, ce, che s. Agostino riconobbe essere
cioè eretiche, separate dalla comu- sentenza di Cristo, che il fondamento
nione della romana, e separate e della Chiesa sono le Sedi Apostoli-
flivìse fra loro stesse. Intanto la ro- clic , e che non vi ha vera Chiesa
mana acquistò per mezzo de' suoi se non radicata ne' Pontefici delle
missionari dei fedeli nell' Indie, nel Sedi ÀpostoUche. Ma tutte le chie-
Qiappoue , nella Cina , in America, se matrici , fuori che la llomana ,
,
cum, Romae iGSy, nella quale a monio datogli dal Padre suo, né
pag. 54 e segg., si leggono gli an- che lo spogli di quel legno, che gli
nali della predicazione degli apostoli, è costato s'i caro. Il Padre avrà sem-
e nella tavola posta al fine della pre sopra la terra de' veri adoratori,
prima dissertazione a pag. 72, 78, i quali glorificheranno il suo nome
si trova come in uno specchio la sino alla fine del mondo. Le infàuste
fondazione delle principali chiese fat- vicende del secolo decimo per nulla
te tanto dagli apostoli quanto dai ,
contaminarono 1' illibato splendore
loro immediati discepoli, con tutti i della Chiesa romana; e la costante
documenti relativi. conservazione in essa della purezza
Tutte le chiese sono in realtà del domma, è una luminosa prova,
apostoliche, e non lo sarebbero se che le porte dell' inferno non pre-
non lo sono per
fossero cattoliche; valeranno giammai contro di essa.
la dottrina apostolicache deve es- , Parlando il eh. Albano Butler, nel
sere l'insegnamento di ogni chiesa suo trattato delle Feste mobili ec.
2.8 CHI CHI
della Chiesa Cattolica, delle bellezze Ella è la torre di Davide fah- ,
acque vive, che scorrono in copia gue, nei trattati. De vera religione,
dal monte Libano, e che diven- p. II, e De Locis Theologicis, p. I.
gono per chi le beve fonti, che Per quanto poi riguarda la Chiesa
zampillano fino all'altezza della romana, e la Santa Sede, e tuttociò
vita eterna. Gesù Cristo cominciò che ad essa appartiene ec, se ne fo
a formare la sua Chiesa durante parola in molti articoli di questo
M la sua missione sulla terra, quan- Dizionario, che lungo sarebbe enu-
do raunò a sé i suoi discepoli, merare.
ed ammaestroUi di propria bocca. CHIESA, o TEMPIO (Mdes sa-
Ma la discesa dello Spirito Santo era, Ecclesia, Templum). Questo ter-
fu queir atto con cui egh consu- mine significa gli edifizii de' cristiani
mò la rivelazione e la promulga- consacrati al culto divino , i luoghi
zione della sua legge. Egli infuse della riunione de' fedeli , che sono
per così dire l'anima a questo destinali per pregare Iddio, pei" ce-
corpo mistico, e comunicogli un lebrarc il santo sacrifizio della messa,
principio di vita e di attività, per amministrare i sacramenti e ,
non essendovi ancora templi ove gli altri apparisce dagli atti del mar-
compiere i sagri misteri ; però, come tirio di s. Saturnino, e suoi compagni.
dicemmo, non andò guari che s'in- Presso Ruynart raccontasi che san-
cominciarono ad erigere delle chie- ta Tedica martire nei tormenti con-
se particolarmente in Roma ( F!
, fessò di aver celebrata la colletta
Chiese di Roma). Ve ne furono dopo quando fu presso di lei il sacerdote. S.
la metàprimo secolo, come ri-
del Diati vo rispose al proconsole di aver
porta il Baronio all'anno 5'/, n, celebrato Dominicum. In que' tempi
98, mediante le testimonianze dei per Domitùcum s' intendeva la mes-
santi Pontefici Pio I, ed Evaristo, sa, e per Colletta la radunanza per
non che di Eusebio, di Ottato, e la messa. Quindi convenne a' fedeli
de' gentili medesimi. Nel lib. II, s. celebrare occultamente i loro miste-
Ottato dice, che nell' anno 249, ri, e divini uffizi. Li celebi-avano
nel pontificato di s. Cornelio, si vi- pertanto nelle grotte sotterranee, nel-
dero in Roma fabbricvile quarantasei le catacombe [Vedi), nei cimiteri
, ,
diceva la messa, e celebrava dei con- tri che sia rotonda; tutti però con-
cilii ec. Per le carceri, interessante vengono, che debba la fronte o fac-
è quanto scrive s. Cipriano nell'.^. ciata della chiesa riguardare l'orieu-
5, con che esorla i sacerdoti, e i te. Tale diversità di opinioni con-
diaconi a procedervi con cautela : tiene molti misteri, siccome spiega-
» Badate, die' egli, e provvedete che no gli stessi dottori, e i sacri litur-
» si possa fare con maggior sicu- gici. La chiesa in forma di nave ri-
« rezza, cosicché i sacerdoti, che ce- corda a' fedeli, eh' essa è il loro ri-
» lebrano appresso i confessori nel- fugio nelle vicende della loro vita;
M le carceri, vi vadano non sempre la forma di croce rammenta a' me-
»» gli slessi, né gli stessi diaconi ; ma desimi le rinunzie fatte nel battesi-
« ora l'uno, ora l'altro, acciocché mo, e che perciò debbono essere se-
M la A-ariazione delle persone dimi- guaci del Redentore crocifisso; e la
» nuisca il sospetto. " Per riguardo forma rotonda serve ad avvisare i
alla celebrazione della messa nei seguaci del vangelo, che la Chiesa è
primi secoli, allorché fu resa la pa- dilatata per tutto il mondo. Della
ce alla Chiesa, nell' anno 3 3 da Co-
i prima e seconda struttura si veggo-
stantino imperatore, nel pontificato no quasi tutte le chiese, che da ul-
di Melchiade, furono riedificati i
s. timo si sono edificate, e che si van-
templi e gli altari ; ed il concilio lao- no fabbricando; mentre dell'ultima
diceno tenuto l'anno 36 >, comandò maniera diverse ne sono in Roma
che né preti, né vescovi facessero in principalmente, come s. Maria rtr/iWar-
case private le oblazioni, il che fu tyres, già tempio edificato da Agrippa;
vietato a'monaci dai canoni arabici s. Bernardo come parte delle terme
del Niceno. Però non deve tacersi Diocleziane; s. Stefano al Monte Ce-
che nella Chiesa occidentale tal proi- lio, tempio già di Fauno; s. Teodo-
bizione non si estese subito, ovvero ro alle radici del palatino, già tem-
che ne fossero eccettuati i vescovi, pio di Romolo ; s. Costanza, già
perchè sappiamo, che s. Ambrogio tempio di Bacco ; e, come riferisce
celebrò la messa in casa d' una ma- Valfrido Strabone, l' imperatore Co-
trona. Se i templi pubblici fossero stantino colla sua madre s. Elena
in Roma innalzati avanti Costantino, fece edificare presso la città diGe-
e molto più sotto Diocleziano, T^. il rusalemme, dai romani chiamata E-
Zaccaria Storia letteraria, tom. VI, lia, im nobile e magnifico tempio in
corporea, così dalle nostre preghie- stici era lo stesso che il SagrariOf
che la Chiesa romana costuma fare dersi significasse che dovesse adorarsi
tutte le funzioni del sagrifizio aper- un solo Dio, seguire una sola reli-
tamente, per opporsi agli eretici gione, e professarsi una sola fede;
valentiniani , i quali nei loro riti, rito che tuttora osservano i greci,
facevano con somma segretezza, e gli abissini. Ed è perciò, che per ogni
Telavano a tal fine tutte le porte. chiesa ordinavasi un solo sacerdote, dal
neule della chiesa, che signilica (icsìi lo delle chiese. In progresso di lem-
CHI CHI ^.nS
pò, come narra il Berlendi a pag. dente l'anno santo, e richiuse nel-
1G4, gli altari si accrebbero a lo stesso giorno
del seguente anno,
segno tale, che ai tempi di san termine del giubileo.
Gregorio I, lib. X, ep. So, trovasi I Cancelli del Sagrario servivano
ancora che in una chiesa t' erano per custodia dell'altare medesimo, e
tredici altari, com'egli scrive al ve- del presbiterio, come vediamo usato
scovo Palladio. in tutte le chiese, essere circondato,
II Cihoriuni presso i greci era un e chiuso da'cancelli. In oriente l'im-
padiglione alto sopra l' altare, soste- peratore pregava entro i cancelli,
nuto da quattro colonne, e la cui la quale usanza durò sino a Teo-
cima terminava in figura di torricel- dosio, a cui s. Ambrogio, come di-
la , come prova Du- Gange in Paul. cemmo, ne interdisse 1' entrata a
Silentiarium, pag. 569, contro Du- Milano. Dopo quel tempo il trono
rando ed altri autori, i quali hanno degl'imperatori era posto elevato nel
stimato essersi con questo nome sem- luogo dove erano gli uomini presso il
VOL. xt. i5
2 5.6 CHI CHI
so, coperto con un manto tessuto di pus Domini attrectantem, et de sUr
oro, e colla corona imperiale in te- blimi loco Eucharistiam populo mi-
sta , e con un bastone, ovvero ferula, rdstrantcm. Altri spiegano la Solca
nella mano sinistra, venendo accom- per lo scalino avanti la porta del
pagnato da cento soldati armati, nel Sancta Sanctorum, con la congettura
giorno anniversario della sua consa- tolta da alcune parole di Simone
crazione, in cui un diacono intuo- Tessalonicense : Suhdiacouos et le-
nava queste parole : Recordetur Do- ctorcs sedere oportet extra Berna
miniis Deus potentice regni tiii in circa Soleam.
regno suo, uhique, mine, et semper, Il Naos, ossia Nave, era il mez-
et in scecula soeculorum. Amen. La zo del luogo ampio e spazioso, ove
quale antifona veniva replicata suc- stavano i fedeli ed i consistenti, cioè
cessivamente dai diaconi e sacerdoti, que' fedeli i quali stavano vicini al
che entrando nel suddetto Berna, santuario in piedi, cioè al di sopra
cantavano al patriarca la seguente : dell' ambone facendo orazione^ pre-
Recordetur Dominus Deus Pontifica- senti ai divini misteri,ed erano nel
tus tui , ubiqueeìc. Nel tempo della quarto grado de' penitenti, come dis-
santa comunione, che 1' imperatore se s. Gregorio Taumaturgo Consi- :
riceveva dentro i cancelli , come gli stentia est, ut cum fidelibus consi-
altri sacri ministri, pigliava il corpo stat, et cum
catechumenis non egre-
del Signore nelle proprie mani, ed diatur. Dall'uno, e l'altro lato sta-
il sangue dal calice tenuto dal pa- vano le donne, dandosi il primo luo-
triarca. Prima di comunicarsi incen- go alle vergini, il secondo alle vedo-
sava l'altare in forma di croce, in- ve, ed il terzo alle maritate, le qua-
di il patriarca, il quale ripigliando li dovevano stare affatto separate
il turibolo dalle mani dell' impera- dalle vergini. Parlando il citato Ber-
tore, gli rendeva il ricevuto onore lendi del bacio di pace della messa,
con incensai'lo. Levatasi poi la co- segno di pura carità, dice che non
rona dal capo, la consegnava a' dia- si dava che tra le persone di un
coni, e si accostava a ricevere la medesimo sesso, e che per questa ra-
santa Eucaristia. gione nelle chiese le donne avevano
Diaconico era un luogo vicino
11 luogo separato dagli uomini, chia-
alla chiesa , ove il vescovo riceveva mato Matroneo, di cui parlasi nelle
i pellegrini, e propriamente era la vite de' Pontefici s. Simmaco, di s.
sagrestia [Vedi), vicina al Iato della Leone III, e di s. Gregorio IV: //z
tribuna; sebbene per questo voca- aedihus sacris , dice 1' Altiiser-
bolo intendono ancora i greci quel ra, erat pars matronarum seu foe-
libro, nel quale si contengono tutte ìmnarum tabulato dislincta a parte
quelle cose, che negli uffici divini virorum, quae matronarum diceba-
spettano a' diaconi. tur; la qual lodevole divisione, co-
La Solca viene da alcuni autori me col progresso di tempo restò al-
creduta un Trono, o Soglio dal qua- terata, col ritrovarsi indilferentemen-
le, come da luogo alto, si distribuiva te confuso un sesso con l' altro, per
la comunione al popolo, per deno- conservare il decoro, e togliere ogni
tare la regia maestà di Cristo sacra- fomento d' impurità, verso la metà
mentato, come scrisse Girolamo
s. del decimo terzo secolo s'introdus-
contro i luciferiani; Episcopum Cor- se nell'Inghilterra l'uso di dare la
,
vi scrittori ecclesiastici, e fra gli alti-i sche delle Chiese j ove parla de' leo-
ecco come si esprime Tertulliano : ni adoperati ad oi'uamento fuori, e
Quce ratio est manihus quidem ablu- dentro alle nostre chiese, e di qua
tis, orationem
spiritu vero sordente e di là dagli stipiti delle porte.
ohircl E s. Gio. Crisostomo ratificò Il Portico era quello spazio di
ce. Sulle antiche fonti, o grandi va- abbiamo dal citato s. Gregoi io Tau-
si d* acqua presso le chiese cristia- maturgo Lucius est extra por-
:
ne, e sulle pile per l'acqua bene- tain oraloriij ubi peccatorent sian
detta presso le porte di dette chiese, tem oporlet Jidclcs introeuntes ora-
è a vedersi il p. Antonio Maria Lu- re, ut prò se pircenlur; ed è quel
pi, Dissertazioni, tom. I, p. 4^» e medesimo, che disse TcrtuHiano
Mandans sacco cincri incubare
J
seg. et
, ,.
da
poveri stavano a
tutte
il
le
por-
parti
Oggidì alcuni hanno per costume di
salire in
sa di s.
ginocchio
Maria in
le scale della chie-
Aracoeli, e della
da una specie di chiostro, sostenuto, chiesa dei ss. Michele, e Magno in
pure da colonne. Il concilio di Nan- Borgo, come anche la scala santa (/^e-
tes del 658, permise di seppellire i di). Si racconta che Giulio Cesare
morti nel vestibolo nel portico exC' e Claudio salirono in ginocchioni gli
draj cioè nelle fabbriche esterne scalini del tempio di Giove Capito-
non però nella chiesa. Circa questa lino. Sulla facciata, o prospetto ester-
regola trovasi però anche nel!' an- no poi delle antiche chiese, modella-
tichità fatta qualche eccezione alle te sul gusto de' templi pagani, si può
dignità ecclesiastiche, alla virtìi, e leggere il citato p. Lupi, Disserta-
al merito di qualche persona. Dei zioni, p. 26.
portici aggiunti alle basiliche cri- Finalmente, a migliore intelligenza,
stiane,ad imitazione dei portici, che faremo una breve ricapitolazione del-
adornavano i templi de' gentili, e lo- le parti principali degli antichi tem-
ro diverse forme e dei portici, o
, pli, e chiese de' cristiani. Avanti la
navate a due piani d'intorno ai ba- chiesa eravi un portico in cui sta-
gni presso alle chiese, egualmente va la prima classe de' penitenti, che
che ai battisteri, tratta eruditamen- si appellavano piangenti. Nella par-
te il p. Lupi, a pag. 23, e ii8, te interiore ve ne aveva subito im
così pure delle loggie, o portici alle altro appellato Narthex, ove erano
fiancate delle basiliche s\ gentilesche collocati i catecinneni, ed i peniten-
che cristiane, a pag. 29. ti, chiamati audienti, perchè ivi a-
Il Circuito era tutto quello spa- scoltavano le istruzioni dei pastori
zio, che girava intorno alla prima Seguiva la nave di mezzo, e nel-
nave della chiesa, ove da una par- la parte inferiore di essa giaceva la.
te stavano gli uomini, e dall'altra terza classe de' penitenti, che si chia-
le donne separate; nel tempo però mavano pwstrati; il restante era a
delle pubbliche penitenze non ci en- destra pei laici maschi , a sinistra
travano donne,
le per femmine. Nel mezzo della
le
I Gradini, per cui
si ascendeva ad nave eravi l'ambone o sia il pulpi-
alcune chiese, furono oggetto di ve- to pel lettore, e dove anche predi-
nerazione pei fedeli. Quelli dell'an- cava si.Il coro, ossia il santuario,
tico tempio vaticano erano venti- era ultima parte della chiesa, se-
1'
questa città , sono soltanto alcuni chiese de' cristiani , come dicemmo,
altarimaggiori isolati, detti confes- non ricevevano se non sotto i loro
sioni,o tribune, che veggonsi an- peristilli, e nei loro recinti accesso-
cora nelle chiese di s. Giovanni in ri. Quindi la forma, e la disposi-
Laterano, di s. Paolo fuori delle zione delle chiese moderne, non ha
mura, di s. Cecilia, e di s. Maria se non che relazioni molto lontane
in Cosmedin. Quivi però il gotico colla forma, e colla disposizione del-
Inon è già negli archi, i quali non le chiese primitive cattoliche; laon-
^sono acuti ; neppure nelle colonne, de merita l'attenzione degli archi-
che non sono pertiche, ma consiste tetti, la costruzione delle chiese
solamente in que' merletti, che con- per la loro destinazione , e pel
tinuano intorno agli archi, in quel- loro uso abituale. L'interno per-
le fronti piramidali, e in que' finali tanto delle chiese destinate alla cele-
aguzzi.Qualche ombra di archi acu- brazione delle religiose cerimonie fu
ii si vedono nella chiesa di s. Ma- ridotto, massime ne'tempi di mezzo,
ria sopra Minerva, ed in alcuni se- a contenere quattro parti, l'atrio, la
polcri in diverse chiese alla Mi- , nave, i laterali, e il coro. La na-
nerva, a S. Maria Maggiore, a S. ve è la parte più vasta, nella qua-
Maria d'Araceh, a S. Maria in le il popolo si riunisce per assistere
destinato sino dai primi secoli del suo trono, suo santuario, suo luof^o
cristianesimo per seppellirvi i fedeli, santo, ed è perciò che le chiese de-
che non potevano tumularsi dentro vono esser costruite con grandiosità,
la chiesa , giacché in essa seppelli- e religiosa maestà in tutte le parti,
vansi i cadaveri di quelli, ch'erano come pure negli ornamenti. Essa al
morti in odore di santità, i sacer- primo riguardarsi deve riscuotere
doti, e i vescovi, mentre gU altri venerazione dai fedeli, il perchè deb-
seppellire, che si facevano i defunti chio dal complesso : inoltre gì' intel-
nelle chiese nel terzo secolo, Ter- ligenti di tal genere di architettura
tulliano chiamò le chiese del suo dicono, che il carattere di una chie-
tempo, a cagione dei defonti ivi se- sa di perfetta costruzione, è la sem-
polti, Arcce sepulcrorum, laonde ven- plicità unita alla grandiosità. Nel-
nero chiamate cimiteri. Fu il con- l'epoca del decadimento dell'arte, si
cilio di Braga del 563, che concesse sono formate nei laterali delle chie-
di seppellire i defonti intorno alle se, massime più grandi, diverse cap-
muraglie delle chiese, dove dipoi per pelle, ciascuna con separalo altare;
maggiore religione furono erette cap- uso, che divenuto a poco a poco
•pelle per sepoltura de' particolari. comune, dall'arte viene ritenuto cosa
,,
i «li
per
vanta
s.
Io
Agostino,
dal Cardinal d' Estouteville
dir meglio
la cupola,
eretta nel
da lui riedificata
che è la prima in-
XV
,
se-
o
ciprete della basilica, sino
dinal Gio. Battista Pallotta, per con-
cessione fatta da Sisto
i5g8. Per le altre chiese per lo
più incombe ai fabbricieri l'ammi-
V
dal Car-
nell'anno
pacità della fabbrica , deve atten- l'anno 112. Difatti in Roma vi so-
tamente considerarne la necessità, no ancora varie chiese antiche col
e particolarmente se da un tale edi- titolo de'fondatori, o proprietari del
fizio ne possa risultare utile al po- luogo, non che con quello del santo,
polo , ed aumento alla pietà de' fe- a cui furono dedicate. Tali fra le altre
deli, maggior gloria di Dio.
per la sono le chiese de' ss. Silvestro e
Alloi'a quando si rinvengano con- Martino nella regione de' Monti, che
corrervi tali circostanze, può libera- appellasi titidus Enuitii, de' ss. Nereo
mente concedere la facoltà di fab- ed Achilleo , detta titulus Fasciola,
bricare, e ponendo egli stesso pel e di s. Vitale, che viene chiamato
primo la mano all'opera, può dise- titulus Vestince. Confermasi tutto que-
gnare il pubblico atrio, innalzarvi sto dalle parole, che s' incidono nella
in mezzo la croce chiamata titolo lapide, in cui, oltre il nome del ve-
che anticamente solevasi benedire scovo , si leggono i nomi di quei
con solenni cerimonie, e disporre le santi, che devono essere titolari
cose necessarie per gettare nei fon- della chiesa. V. Orditi. Roman, de
damenti la prima lapide. Dice, il divin. offic. cap. de cedif. Eccl. ,
Macri , che l' erezione della croce pag. 107.
per parte del vescovo significa la , Riflettono in questo proposito i
notare, che il sito destinavasi al culto deve il primo culto di latria, e bene
di Dio, e non poteva più servire ad lo dinotano le parole ivi incise: Deo
uso profano ; ed il Pontefice s. Gre- Opùmo Maximo; ma perchè anche ai
gorio I proibì di fabbricare le chie- santi si suole tributate un secondo
se ove già erano stati sepolti de' ca- culto, che dicesi di dulia, perciò vi
nel luogo precisamente ove si deve doli coir acqua benedetta, se sono
situare l'altare maggiore. Ciò fatto, aperti, diversamente gira intorno ad
deve il vescovo vestirsi sopra il roc- essi già disegnati, e tutti gli asperge
chetto, e sulla cotta, se è regolare, in questo modo. La prima volta,
di amitto, camice, e cingolo, stola, aspergendo sino alla terza parte dei
piviale di color bianco, mitra sem- fondamenti, si canta l'antifona: O
plice, prendendo colla sinistra mano quam metuendus est locus iste! etc.
il pastorale. Quindi giunto al luogo col salmo Fundamenta ejus eie, e
•
dell' edifizio, depone la mitra, bene- si termina con una breve orazione.
dice il sale e l'acqua, nel modo Dipoi intonando le antifone Pax :
notato nel Pontificale romano. Ter- aeterna etc, asperge parimenti fino
minata la benedizione deli' acqua, alla terza parte de'fondamenti aperti,
con questa asperge il luogo ov' è o disegnati , e vi recita anche un'al-
stabilita la croce, dicendo colla mitra tra orazione. In fine intona l'anti-
in capo Signiim salutis pone. Do-
: fona : Bene fundata est domus Do-
mine Jesu Chrìste, in loco isto, et ne mita etc, che dal coro si prosegue
permittas introire Angelum percutien- col salmo Lcvtatiis sum in his; indi
:
tem, col salmo : Quani dilecta taher^ asperge l'ultima terza parte de'fon-
nacula tua etc. Dopo il salmo recita damenti medesimi, e ritornando ai
una breve orazione, quale
nella luogo ove avea posta la lapide, de-
nomina il santo, o la santa in onore posta la mitra, dopo breve orazione,
di cui edifica
la chiesa. Seguendo intona l' inno : P^eni creator Spirìtus,
anche senza mitra, fa la benedizio- e genuflesso sino alla fine del pri-
ne della prima lapide , con varie mo versetto, s'alza di nuovo, e ter-
orazioni; l'asperge coli' acqua bene- minato dice: Desccndaty qucesumus
detta , e collo scalpello fa in quella Domine Deus nosler, Spirìtus, etc.
un segno di croce, dicendo : In No- con altre orazioni. Dipoi ripresa la
mine Patris, et Filii, et Spirìtus mitra, si pone a sedere nel faldisto-
Sanati. Amen. rio, esorta il popolo a contribuire per
Si pone quindi su di un tappeto la fabbrica della chiesa , e compar-
il faldistorio,
indi il vescovo colla tendo la solenne benedizione, la.
mitra in capo genuflette, finché si pubblicare l' indulgenza, e quindi si
cantano tutte le litanie, dopo le prepara per messa, in caso che
la
quali intona l'antifona: Mane surgens voglia celebrarla, la quale deve dirsi
Jacob, erigebat lapidcm in titidum etc, di quel santo, in onore del quale
proseguendo il coro col salmo: Nisi viene fabbricata la chiesa.
Donùnus cedifìcaverit domum , etc. ; Questa funzione, che si fa dal ve-
tocca, e pone
piima lapide
la detta scovo, colla sua licenza si può fare
nei fondamenti, dicendo: In Jide da un sacerdote, col rito prescritto
Jesu Chrìsti coUocamus lapidem istum dal Rituale romano. Ne mancano e-
prìniaiiuiìi in hocfundaniento etc. , la sempi , che la facessero aucu i som-
236 CHI CHI
mi Pontefici, e per accennarne al- numero 4800 riporta la consacra-
cuno degli ultimi, Benedetto XllI zione, che di tal chiesa fece Bene-
ai 19 maiYO 1727, per la fabbrica detto XIV, alla presenza de' porpo-
dell' oratorio di s. Maria in Via, vi rati, e coir assistenza de' Cardinah
pose la prima lapide, la quale con- Cavalchini , e Gentili , nell' anno
sisteva in una cassettina di marmo 1748.
con analoga iscrizione sopra, dentro I Romani Pontefici non solo po-
la quale era vi una lamina di metal- sero la prima pietra nelle nuove
lo, con alcune medaglie e divozio- chiese, ma anco in altri sacri edifizi
ni, e l'iscrizione coi nomi della b. ad esse appartenenti, come le loro
pe, a' quali dedicavasi V oratorio, con legge nel Diario di Roma numero
V epoca della funzione, e col nome 2553 dell'anno 1733, che Clemen-
di chi la eseguì. Lo stesso Pontefi- te XII, ad esempio di quanto pra-
ce, nel medesimo anno, pose ancora ticò Paolo V per l' ex'ezione della
la prima pietra nelle fondamenta del- sontuosa facciata della basilica vati-
la chiesa di s. Maria della Quei'cia a cana nel 1608, parato di stola e
campo di Fiori, la qual funzione leg- mitra, bencdìi,come prescrive il ce-
gesi descritta nel numero i582 del rimoniale romano, la prima pietra
Diaiio di Roma del 1727. Nell'anno pei fondamenti della magnifica, e bel-
seguente 1728, lo stesso Benedetto la facciata della basilica lateranense;
XllI, come descrive il numero 1696 pietra, che nel giorno appresso tì
del citato Diario, solennemente mi- pose colle consuete formalità il di
se la prima pietra fondamentale per lui nipote Cardinal Guadagni vica-
la nuova chiesa di s. Claudio dei rio di Roma. Dipoi il Pontefice Pio
borgognoni, pronunziando un eru- VI, neir erigere presso la basilica
dito sermone. Nella lamina, ch'ei'a vaticana la magnifica sagrestia, ai
dentro la detta pietra, leggevasi una 22 settembre 1776, collocò solen-
iscrizione riguardante il Papa, il re nemente la prima pietra con tut-
Luigi XV, e la nazione borgognona, te le cerimonie prescritte dal Ritua-
ed il santo in onore del quale si le romano, in una cassetta di mar-
erigeva, colla rispettiva epoca. Inol- mo ivi riposta, oltre gli Agnu^ Dei
tre Benedetto XIII pose nella det- benedetti, e le medaglie, in una del-
ta pietra a guisa di casset-
fatta le quali eravi la con
di lui efligie
ta, una pigna dorata, un' ampolla iscrizione composta dal beneficiato
d' olio santo, tre Agnus Dei grandi, Spalletti, e si legge a pag. 25 della
ed alcune medaglie, oltre quelle, che Sagrestia Valicana da , descritta
vi pose il Cardinal Polignac, amba- Francesco Quindi Pio
Cancellieri.
sciatore di Francia. Benedetto XIV, VI, a'i3 giugno 1784, bencdl so-
nel 1 742, benedifondamenta, e
le lennemente la sagrestia, e consacrò
la prima pietra della chiesa di s. A- il suo altare. Non deve tacersi, che
pollinare, che fece riedificare dal cav. talvolta i Pontefici benedirono la
Fuga ; funzione celebrata solenne- prima pietra senza collocarla nelle
mente, alla quale intervenne il sa- fondamenta, non che le medaglie,
cro Collegio, come si ha dalla de- eseguendone altri la funzione, sicco-
e ri I CHI 237
in Piazza Navona. Difatti abbiamo adìvssee au prìncc elcctoral de Bran-
tlal diarista Gigli, che a'i5 agosti) debonrg, à l'occasion de la premie-
i652, giorno sacro all'Assunzione re pierre, qu' il à poseiì lui meme
della b. Vergine, fu gettata la pri- au fondemant da tempie, qu'on a
ma pietra ne' fondamenti di detta constndr pour le francois refugicr
chiesa, già benedetta prima da Inno- dans le quartier de Berlins, nomnie
cenzo X, che ve la fece porre dal Fridericlistadty Berlin 1 70 1 ;
Bernard
principino Gio. Battista Pamphily du- Nouvelle de la repub. des Lettres,
ca di Carpineto , con medaglia a- 170 1, octob. 45'8j non che il cita-
vente un'iscrizione, che riferisce il to Cecconi, al capo IV, Delle ceri-
pietra o lapide, cogli yia;niis Dei col premio delle indulgenze a con-
benedetti, e le medaglie, è piena di correre alla erezione de' sagri tem-
che eruditamente
mistici significati, pli, il perchè, a non dire di tutti,
descrive, e spiega Carlo Barlolom- Nicolò V fece promulgare l' indul-
meo Piazza nella sua Gerairhia genza per la fabbrica della chiesa
Canliiinlizia, alla pag. /\.'j(ì, e 4^*^» di s. Pietro in Saintes nella Fran-
nelle digiessioni, DrW on'giiie e mi- cia, come riporta il Rinaldi all' an-
stero ecclesiastico dì ponr: con so- no 14B1, n. g, anzi questo Ponte-
lennità In prima pietra ne' fonda- ai
fice, 17 giugno i45>3, concesse
menti delle chiese; e dell'uso, miste- pure l'indulgenza a quelli, che pie-
w, ed angine di porre ne'fondnnien- stassero aiuto nel ril'are le mura di
ti delle i^ran fablmche le mcdaf;lie Medina Sidonia, atterrate dai mori
descrivendo la funzione eseguita ai o maomettani della Spagna. Lo stes-
.so nel viaggio per recarsi a Roma, domanda a Dio tutto il bene in
per la restaurazione delle chiese di virtù della sua invocazione, ed aiu-
questa città. Il concilio di Yorck, to. Essa può eseguirsi dal vescovo,
celebrato nell'anno 1 9^,
1 prescrisse e da qualunque sacerdote, ma colla
col canone quinto, che se i titolari diversità dei riti , che andiamo a
trascurassero di restaurare le chiese, descrivere. Ove intervenga l'unzione
e provvederle di ornamenti, arredi, del sagro crisma, e dei santi ohi
e suppellettili sagre, vi sarebbe prov- la benedizione spetta al vescovo, e
veduto con ordine del legato apo- chiamasi solenne, reale, e costitutiva,
stolico, sopra le rendite delle chie- perchè ha il compimento di tuUe
.se. V^. V allocuzione di Benedetto le altre, e molto più perchè la ma-
XIV recitata nel concistoro dei 3 teria benedetta e consagrata non
marzo 17495 -^nnxis Jubilaei, e ri- può convertirsi in uso profano; più
portata nel suo Bollarlo, tom. III, rigorosamente poi dicesi consacra-
p. 121, nella quale con un'eloquen- zione. Se poi in tali cerimonie si
mente ricavasi la diversità, die pas- Bull. Mag. Appcnd. I, p. II, abi-
sa tra la benedizione, e Ja consa- litò l'abbate de' benedettini di Kem-
grazione della chiesa. Differiscono pten nella provincia di Magonza, a
tra di loro a riguardo della mag- consagrare la chiesa del suo moni-
giore, o minoi'e solennità , ovvei'o stero. In oltre non mancano esem-
dalla varietà de' riti. Qualora la pì, che i Papi autorizzarono i Car-
chiesa si benedice, si fa intendere dinali a con sagrare chiese insigni
ai che quello è il luogo de-
fedeli, nel loro nome, e come facesse la
stinato loro per ritrovare la propria funzione lo stesso Sommo Pontefi-
salute, per supplicare l'Altissimo, e ce. Da ultimo il regnante Gregorio
per ottenere il conseguimento delle XVI, col breve apostolico Ubi pri-
grazie che s'implorano. Ma quando mum magno cunt animi nostro, da-
poi si consagra, si dà un pieno at- tura in arce Gandulphi, sub annu-
testato del rispetto e della riveren- lo Piscatorio die XVIII mensis au-
za, che deve al santuario, e viep-
si gusti, anno 1840, deputò, e costi-
piìi si apprende V eccellenza della tuì ad eseguire le pontificie sue ve-
divina maestà. In fatti, che la chie- ci, nella solenne consagrazione del
sa sia consagrata, o benedetta, non celebre santuario della chiesa di s.
con quelle cerimonie, leggi, e riti se, e delle cerimonie praticate nel con-
prescritti dai sagri canoni, ed appren- sagrarle. La
ne abbracciò il
chiesa
dano altresì i fedeli ad impiegare rito, e Gesù bambino
Cristo ancor
per le fabbriche delle chiese, cap- ne promosse l'imitazione, mentre la
pelle, ed oratori, il danaro giusta- sua capanna ed il presepio cangia-
mente acquistato. ronsi in tempio, nell'offerta che fe-
Il rito di consagrare le chiese è cero i re magi ; la spelonca perciò
antichissimo, non che pieno di gra- divenne tempio , e il presepio un
vi misteri, la cui origine rimonta altare. S. Cirillo ci avvisa, che dagli
coir erezione stessa de' templi ; dap- apostoli fu consagrato in chiesa il
altare, pure il consagrò. Mosè nel- Spirito Santo, sala che rallìgurò an-
r erigere il tabernacolo per espresso che la Chiesa universale. Anzi, secondo
comando di Dio, volle anco consa- Niceforo Calisto, Hist, lib. 2, cap.
grarlo ; e Salomone, che dalle stes- 33, fu tale la sollecitudine degli
se mani di Dio ricevette il disegno Apostoli, che in ogni luogo ove pre-
per la costruzione del famoso tem- dicarono il vangelo, consagravano
pio di Gerusalemme, ottenne anche qualche od oratorio
chiesa ed è ,
pi, massime da s. Felice III det- Gregorio I, nel Dialog. l. Ili, e. 33.
to IV. Dal Burio poi, Notit. Rom. Nella sera poi, che precede sì me-
Pont., si rileva, che s. Innocenzo I moranda giornata , il vescovo deve
stabilì, che le chiese non si consa- preparare le sagre reliquie per ri-
di croce, che fa colla punta del pa- honorem tuum, et nomen sancti iVI
storale sulla soglia, dice ad alta voce: consecranda^ henedicere, sanctificarey
Ecce crucis signum, fagiani phan- et consecrare digneris etc Deposto di
tasniata cuncta. poi il pastorale, genuflette sino al
Entrato in chiesa il vescovo con termine delle litanie, e dopo alcune
alcuni sagri ministri , annunzia la orazioni, che recita in piedi, intona
pace del Signore, e sichiude subito l'antifona: O quam metuendus est
la porta; indi il vescovo recasi in locus iste, proseguendosi col cantico,
mezzo della chiesa, depone il pasto- Benedictus Questo cantico si re-
etc.
rale e la mitra ,
genuflette sul ge- cita con pausa,
alternativamente
nuflessorio ivi preparato, verso l'al- mentre in questo intervallo di tem»
tare maggiore intonando l' inno
, :
pò, il vescovo, colla mitra in capo,
Veni Creator spìritus, che mentre si e colla punta del pastorale, comincia
prosegue dal coro, dai sagri ministri a scrivere sopra l' areole, l'alfabeto
vanno formandosi sul pavimento greco e latino , cioè dall' angolo a
due linee in forma di croce trasver- pie della chiesa, alla mano sinistra
,
volta, con voce sempre più alta. Di vescovo passa a benedire tre volte
poi fa la benedizione dell'acqua, col le mura interiori della chiesa nella
sale, cenere e vino, incominciando seguente maniera. Intona l'antifona :
cita una lunga orazione sopra la pre- come sopra, ed asperge le pareti
detta acqua, e dopo le parole: Stahi- nel mezzo, ritornando in fine al
litas parictum, fa due cioci coli' e- , luogo da cui parfi. Per ultimo, co-
stremità del pastorale, una nella minciata l'antifona Qui luihitat, con
parte superiore, ed un'altra nella tutto il salmo, partendo dalla parte
parte inferiore, di dentro la porla sinistra, asperge le dette pareti, ma
della medesima chiesa , e deposto il più in alto di quel che fece la se-
pastorale, seguita la detta orazione conda volta, ritornando al luogo
avanti la porta; allorquando poi è donde era partito. Benedice anche
finita,torna avanti l'aitar maggiore il pavimento di mezzo, principiando
recitando altra orazione. dall' aitar maggiore, sino alla porta,
Indi
procede all'altare, ed inco- e dipoi j)cr traverso, da un muro
mincia la consacrazione del medesi- air altro, e intanto si aml.mo diverse
mo. Dopo l'antifona: Jntroibo ad antifone, le quali terminate, stando
CHI CHI 245
il vescovo in mitra nel mezzo della numei*o de' sacri ministri , e della
chiesa verso l'altare maggiore, dice: dote sufficiente al mantenimento del
Fidit Jacob scalam etc, che prose- suo culto e servigio, e fattone pubbli-
guesi dal coro, ed asperge coll'acqua co rogito, gli prega da Dio ogni
benedetta il pavimento della chiesa, bene. Si dice allora dal coro l'anti-
verso l'oriente, l'occaso, l'aquilone fona: Erit mihi Dominus, e quindi
e l'austro. Ciò terminato, deposta il vescovo colla mitra in capo passa
la mitra, e stando nel medesimo a segnare la porta esteriore della
luogo, rivolto però alla porta prin- chiesa col sagro ci'isma , dicendo :
cipale della chiesa, recita due brevi In nomine Patrìs, et Filii, et Spi-
orazioni, che vengono seguite col ritus sanctiy porta sis benedicta, snn-
canto del prefazio. Indi colla mitra ctificata, Domino Deo
consecrata, et
in capo, avanti l'altare, coll'acqua commendata, e procedendo la pro-
benedetta forma il cemento, che de- cessione, cantasi dal coro l'antifona :
segno di croce sulla tavola, o pietra mo: Bonum est corifileri, col me-
dell' altare , dicendo Signetur, san- : desimo olio de' catecumeni, forma
hoc altare, etc.
ctìjìcetiir per la seconda volta altre cinque
Cantandosi dal coro il versetto : croci, in que' medesimi luoghi, ripe-
Sletìt angelus j'uxta aram templi tendo come sopra: Sanctijicetur, etc,
habens thuribulum , etc, il vescovo ed incensa pure l' altare intorno.
colla mitra incensa l' altare nelle Comincia l' altra antifona ; Unxit te
quattro parti, cioè dalla destra alla Deus, che si prosegue dal coro col
sinistra, avanti, e di sopra, e dopo salmo Eructavit, ed in questo tem-
breve orazione va a sedere, e i mi- po fa cinque croci col crisma , col
nistri puliscono, con diversi panni, pollice destro, e coli' ordine soprad-
la mensa. Ciò fatto , di nuovo il detto. Finita tale unzione , intona :
meni, facendo con quello cinque cro- jicetur, et consecretur hoc templunt :
fona Diriga tur, incensa intorno una Moyses, e benedice alcuni grani
sola volta l'altare dalla parte destra. d'incenso coli' aqua benedetta, e con
CHI CHr 247
quelli forma cinque croci , in quei lu/a, etc, con altre preci, ed ora-
luoghi medesimi già consacrati colle zioni. Sale intanto il vescovo all'al-
dici croci , ci ricorda che 1' ultimo fede di Cristo passata dai giudei ai
e primario nostro fine è il paradiso. gentili, e da questi trasmessa a noi.
Le dette croci, e le altrettante can- Tutte le benedizioni sono ripiene di
dele significano i dodici apostoli , i religiosi , e commoventi significati
dodici patriarchi, o i dodici profeti, come sono tutte le cose, che ado-
lo
che sono la guida della Chiesa. Inol- peransi nell' augusta funzione. Le
tre neir unzione delle dodici croci sacre unzioni, colle quali s'imbalsa-
in altrettanti luoghi distribuite sulla mano l'altare, e le pareti della chie-
muraglia, consiste formalmente la sa, significano la grazia dello Spi-
consacrazione , e diconsi la chiesa rito Santo, che non può arricchire
e le sue mura consacrate, come no- il mistico tempio della nostra ani-
ta s. Agostino lib. 4- contro. Cre- ma, se prima non è mondata dalle
scen. Gràmmat. e. ^o. Si chiude sue macchie, che ajuta la nostra de-
la chiesa per figurare la celeste Sion- bolezza, e ci facilita il peso della croce.
ne, ove non si entra , se non pur- Termina la funzione colla benedi-
gati da ogni imperfezione , e colle zione, secondo lo stile della santa
diverse preci s'invoca l'aiuto de' san- Chiesa, la quale sempre incomincia
ti , e il lume dello Spirito Santo. le sue azioni colla benedizione di
Il girare, che fa tre volte il vesco- Dio, e con esse le termina, giacché
vo, in uno al clero, per la chiesa, tutto principia da Dio , e in Dio
vuoisi alludere al giro, che fecero i finisce. Si compie col sagrifizio non
sacerdoti coU'arca, intorno alle mura solo per eseguire il pontificio de-
di Gerico , non perchè cadano la creto di perchè non è
s. Igino, ma
mura della chiesa, ma
perchè venga sacrifizio colla messa
compito, ove
fiaccala la superbia del demonio, e non si consuma interamente anche
la sua potenza, mediante l'invoca- la vittima , sebbene la messa non
zione di Dio, ed alla replica delle sia di essenza e necessità alla con-
sacre preghiere non meno efficaci sacrazione.
delletrombe degli antichi sacerdoti, Nelle chiese si debbono fabbrica-
o Le ti-e percosse, che dà il
leviti. re uno o più altari, secondo la ca-
chiese, e gli altari consacrati. Sul nave traversa, col benedirla e con-
cerimoniale e rito di consacrare una sacrare l'altare pontificio sotto del
chiesa contempoi'aneamente a di-
, quale vi sono le spoglie mortali del
versi altari, si vegga la costituzio- santo apostolo, stabili per la cele-
ne Peracta a nobis^ emanata da brazione di tal funzione il d\ 5 ot-
Benedetto XIV a' 16 novembre tobre 1840, giorno anniversario del-
1748, Bull. Magli, tom. XIX, Jp- la coronazione di Leone XII , che
pend. I, p. i4) e diretta all'abbate lo aveva elevato al Cardinalato il ,
loro abiti , non che dai Cardinali cristiani andavano edificando prima
fu portato nella basilica per la porta dell' imperio di Costantino, ebbe a
dal lato del chiostro del raonistero. dire : Quod c/uidem spectnculum ce-
Avanti la cappella, o v'era esposto il lebre appellatur, el clmstìanìs omni-
ss. Sacramento, si fermò la proces- bus optabile est, et veìiementer dcsi-
sione ad adorarlo, facendo lo slesso deratum.
il Papa al suo genuflessorio disceso Ritornalo quindi il Pontefice al
dalia sedia. Quindi rimontato in trono, pronunziò sedendo l'allocu-
questa , fu condotto al presbiterio, zione , Sacra inter monunieiUa ( che
ove passò ad assidersi sul trono pon- fu pubblicata colle stampe, e ripro-
tificale in cui ricevette all' obbe-
, dotta venne dal Supplìmento , al
dienza i Cardinali. numei-o 83 del Diario di Roma, il
renza d'ogni anniversario della so- Maria Ubera nos a poenis inferni,
lenne consacrazione dell' altare del- e consacrò in onore di s. Pietro il
CITI CITI a 55
mente di nitri Pontefici, ed oltre racoll accaduti nelle consacrazioni
quanto dicesi agli articoli Altare, V.C.
giore , e nel lySG dal Cardinal sagrare: Chiesa violata, e sua ri'
Malvezzi arcivescovo di Bologna fece conciliazione.
consacrare quella cattedrale, nel di
lui pontificio nome, come si legge Siccome per consagrare la chiesa,
nel breve, 2]'I)i prò ccnteris, Bull. e necessario porre in esecuzione ciò,
Magli, tom. XIX, pag. 5,38, men- che nel precedente paragrafo si è
tre coir altro breve, che emanò ai descritto; dovendosi di nuovo con-
12 maggio 1756, Tarn inde, loco sagrare, o benedire e riconciliare,
222, si diffuse nella sacra
citato, pag. fa d'uopo che sieno considerate tutte
eiudizione sul rito della consacra- le condizioni, le quali si ricercano
zione delle chiese. Aggiungiamo an- per una tal cerimonia. A seconda
cora, che lo stesso Benedetto XIV delle prescrizioni de' sagri canoni
in occasione della detta consacrazio- tre sono i motivi, che possono in-
ne della metropolitana di Bologna durre il -vescovo a riconsagrare la
fra i preziosi doni che le spedì chiesa: i.° Se la chiesa fosse rima-
le inviò pure dodici croci di metallo sta offesa dal fuoco in modo che
dorato, destinate ad affiggersi nel tutte le pareti, o la maggior parte
giorno anniversario della sagra, so- fossero resfate deturpate e contraf-
pra quelle già consacrate nella de- fatte; 2." Se le mura principali della
dicazione. Inoltre diremo, che Pio chiesa fossero del tutto diroccate
VI consacrò la chiesa di s. Cassiano ovvero rifabbricate con altri, e dif-
d' Imola , e quella abbaziale di Su- ferenti materiali ;
3.° Se vi fosse
biaco, ponendo la prima pietra alla dubbio della di lei consagrazione
chiesa de'cappuccini di Tor tre Pon- in guisa che mancassero le memo-
ti, presso le paludi
ed a Pontine, rie delle scritture, pitture, lapidi, o
Terracina alla chiesa, che dedicò a r attestato de vìsu vel de audiln.
s. Pio V. /'. il
p. Francesco Maria Se adunque mancasse la notizia della
Galluzzi della Compagnia di Gesù, consagrazione della chiesa, o vi fosse
Il rito di con sagran' le chiese, colla dubbio , si deve tornare a consa-
Sila antichità, significato, convenienza, grarla, non potendosi dire iterata
prerogative, e motivi di rispettarle, in azione, quando non se ne abbia al-
occasione della, consacrazione della cuna certezza. Mollo più è necessaria
chiesa di s. Ignazio, Roma 1722; la nuova consagrazione, se la chiesa
ed il canonico d. Gio. Francesco venne rifabbricata, qualunque ne sia
Cecconi, // sagro rito di consagrare stata la cagione , regola eh' è ap-
le chiese, esposto, spiegato, e presen- poggiata sulla ragione, consistendo
tato al Sommo Pontefice Benedetto l' essenziale della consagrazione nel-
XIII, Roma 1728. Quest' ultimo le unzioni esteriori che fa il vesco-
riporta un catalogo delle chiese mira- vo sulle pareti, le quali tolte dalla
colosamente consacrate, delle chiese nuova fabbrica, si toglie altresì l'es-
ed altari consacrati per comanda- senza della consagrazione. Questa dot-
mento divino, e de' santi; de' mi- trina confermasi cogli esempi della
,
e II I CHI 2^7
alla chiesa, che tocchi le pa-
cosi da Salomone nella prima fabbrica
reti, giacché, come dicono i doltoii, del tempio se n* era celebrata la glo-
la maggior parte trae a sé la mi- liosa solennità, cosi nella nuova fab-
nore. iU peliamo, che tali sagre ce- brica del medesimo tempio se ne
rimonie devoiisi celebrare quando videro rinnovati i sagri liti, e sta-
la violazione sia stala commessa pub- bilite le memorie. E questa festa
blicamente nella casa di Dio, allìn- dell' encenia , o sia dedicazione del
chè sieno i fedeli avvisati quanto ,
tempio , si osservava religiosamente
grave sia l' olFesa commessa contro dagli ebrei a tempo di Gesù Cristo,
r Altissimo nel suo tempio. Ne so- il quale non volle mancare d'inter-
no piene le sagre carte, e partico- venire all'anniversario della dedica-
larmente nel libro dei re, si legge zione del tempio, come riferisce san
il tremendo gastigo dato da Dio ai Giovanni evangelista capo X. Una al
figli del sacerdote Eli, per aver con- somigliante solennità, soggiunge s.
taminati i limitari del santuario con Agostino, altro non era che l'anni-
profanità e sfrenatezze sensuali, laon- versario della consagrazione del tem-
de rimasero vittime del fuoco. pio, mentre la parola greca Caiiion^
in latino è lo stesso, che nuovo, che
§ VI. Anniversario, e Dedicazione
perciò dagli ebrei celebravasi solen-
(ielle Chiese.
nemente quel giorno, nel quale ricor-
Considerati superiormente i miste- reva la dedicazione del tempio.
ri e significati della consegrazione A vista dunque di tante riprove,
delle chiese , sarebbe stato biasime- qual confusione sarebbe pe' cattoli-
vole il perdersi la memoria della ci se, dopo aver fabbricate le chie-
rusalemme per otto giorni. Abbia- conda dei pontificii decreti se ne ce-
mo poi che Giuda Maccabeo, avendo lebra la memoria col giorno anni-
distrutti e dispersi i nemici del suo versario, e se ne prosegue anche la
popolo, si applicò con religioso zelo solennità per otto giorni continui.
alla restaurazione del tempio, ed alla Aggiungiamo che Costantino Magno,
fabbrica dell'altare nuovo di pietra, il quale ne' primordi del quarto se-
avendo prima purgato lo stesso tem- colo diede la pace alla Chiesa, fece
pio dalle sue profanità ed immon- in Gerusalemme consagrare una chie-
dezze. Lo arricchì inoltre di prezio- soggiunge iNiceforo lib. Vili, cap.
sa, e
sissimi arredi , e santifìcollo coli' in- 5o, che il giorno di tale dedicazio-
censo delle orazioni sangue di , col ne, cioè il quattordicesimo di settem-
mille vittime, e coU'accompagnamen- bre fu
, da quel tempo liguardato
to di tutta la nazione ne festeggiò siccome festa nella chiesa gerosoli-
il trionfo, celebrandone l'encenismo, mitana. Secondo poi Eusebio, 1. X,
o sia l'encenia, ed ordinò che si ce- cap. 3 anco avanti Costantino e
, ,
VOL. XI. 17
nSS CHI CHI
stiani celebrarono la dedicazione del- liturgico a tal voce, ed il p. Ga van-
le chiese, che edificavano. S. Ana- to, con le addizioni del p. Merati,
stasio del 340 ,
parla di questo co- Compendio delle cerimonie ecclesia-
stume TìeìV Epìslol. ad Constantin., stiche, pag. 44? > capo V , Del co-
e loda 1' esempio di Esdra. S. Am- mune della dedicazione della chiesa.
brogio, lib, I, epist 8, scrive di aver E poi noto, che nell'anniversario del-
tiovati i corpi de' ss. Gervasio e le chiese si accendono avanti le do-
Protasio, dopo aver dedicato una dici croci consagrate, altrettante can-
chiesa ; ed oltre a ciò fa un sermone, dele di cera.
che è l'ottantesimo nono, De dedi-
§ VII. Della venerazione, che si de-
eatione basiliccs. S, Agostino citato
ve alla Chiesa, e di altre notizie
ne fa vari ne' giorni delle consagra-
che la riguardano.
zioni delle chiese, o loro anniversari.
Finalmente s. Gregorio 1, nel lib. III Il Binghamo ci ricorda i se-
de' suoi Dialoghi , e. 3o, attesta di gni di rispetto e venerazione , che
aver dedicato un tempio, stato pri- usavano i fedeli nell' entrare nelle
ma degli ariani, e che Dio approvò chiese. I re deponevano le corone,
tale dedicazione con illustri miracoli. i soldati le armi, siccome luogo di
f^. Pompeo Sarnelli, Lellere eccle- pace, e tutti s'inchinavano profi)n-
siastiche, tom. Ili, p. 26, ove parla damente innanzi l' altare. I templi
della dedicazione delle chiese, e dei non servirono giammai ad usi pro-
prodigi in esse avvenuti, tom. Vili, fani , e i diaconi proibivano in essi
lettera XXIX,
Della dedicazione de- qualunque indecenza; argomenti tutti
le chiese e de' suoi misteri, ove pur dell'alta idea, che i cristiani avevano
dice che anticamente non si dedica- de' sagrosanti misteri di nostra religio-
vano, che al Salvatore. Osserva però ne. Della modestia, del raccoglimen-
il Grescimbeni, Istoria della chiesa to e della divozione, colla quale i fe-
anno, e questa è una festa più de- esponessero pubblicamente nelle chie-
gna di quella del protettore del luo- se nazionali di s. Maria dell'Anima,
go, e del titolare della chiesa. Per- e di s. Carlo al Corso. Inoltre tal
ciò che riguarda il comune della de- zelante Pontefice con decreto del
dicazione di una chiesa, si consulti 1701, Bull. Magn. t. VIII, p 4'>7,
il Diclich nel suo Dizionario sagro comandò che niuno di qualsivoglia
,,
lib. II, e. 3g, colla quale ordina che culto che ad essi si dei'e , Roma
si restituiscano alle chiese i beni ad 1734.
esse tolti dal fìsco in tempo della Finalmente, oltre quanto dicesi
persecuzione, si fa chiaro e manifesto ai rispettivi articoli riguardanti le
risiede il Ordine, di
generale dell' il Cabassuzio nella Diatriba de ve-
cui il parroco è religioso. V. Par- te.nim ecclesiarum silu, partibus, et
BoccHiE. Suir uso di gettare fiori e forma, nella sua Notizia Conciliar.
veizure nelle chiese, si possono con- pag. 345 , e nella JVotit. Eccles.
sultare il Cancellieri , Dissertazioni pag. 39; L'Ospiniano, de Templis,
epistolari hibliograjiche , pag. 199, eontni origine, progressu, usu, eie.
,
dottrina, che lo fece abbate in san ed ai Santi. Così venne distinto an-
Pietro di Mulegio a Vercelli, e a co pei sacri templi il centro del
mezzo di suo zio Serafino a' 24 , cattolicismo , la città eterna ove il
marzo del i568, lo creò Cardinal principe degli apostoli stabilì la sua
diacono, poi prete di s. Pancrazio, e sede, da qualunque altra eapitale
prefetto della segnatura di giustizia. d'imperi, di regni, e di stati. So-
Lo ascrisse anche alla congregazione prattutto poi sono celebri le chiese
,,, ,
erezione per la maggior parte ri- " fei di coloro, die fondarono quel-
monta alla veneranda antichità M la chiesa ".
pei gloriosi monumenti che conser- Le chiese pertanto di Roma, for-
vano dei primarii atleti della fede manti la principale parte della sua
per le insigni reliquie che posseg- splendida grandiosità che andiamo ,
gono , e per tante cause che le pel maggiore numero, e per ordine
santificarono e illustrarono ; per cui di alfabeto a compendiosamente de-
sino da' piìi rimoti tempi , da lon- scrivere ne' seguenti articoli, si sud-
tane l'egioni vennero principi e po- dividono nelle basiliche patriarcìlli
poli a visitarle , e ad acquistare le nelle basiliche minori , nelle colle-
tante indulgenze , di cui col tesoro giate, nelle chiese de' titoli Cardina-
inesausto della Chiesa , le arricclù lizii, nelle diaconie Cardinalizie, nel-
la pietà de' Pontefici, onde per co- le sette chiese , nelle chiese stazio-
mun consenso Roma fu anche chia- nali, e nelle chiese parrocchiali, od
mata città santa. » Questa è vera- appartenenti agli Ordini religiosi di
« mente la città dicea san Carlo , ambo i sessi , e nelle chiese altresì
» Borromeo di cui la terra
, le , nazionali, di ospedali, de' sodalizi ec.
« mura, gli altari, le chiese, i se- Le basiliche patriarcali, come dicem-
» polcri de' martiri, e tuttociò che mo all'articolo Basilio v (radi), sono
» presentasi alla vista, incutono nel- cinque, così dette patriarcali, per la
» l'animo uq non so quale ribrezzo, dignità della Chiesa romana, e per
»j come esperimentano e provano r eccellenza del Pontificato , e del
5j quelli, che ben disposti visitano suo ministero in essa esercitato, di-
« que' sacri recessi ". Dappoiché va cendoci il Caietano nella vita di san
considerato quanto giovi a risvegliar Gelasio II: Sunt in Ecclesia Roma-
nell'animo pensieri devoti il visitare na quinque ecclesicc patiiarchahs; his
luoghi sì vetusti, ove in maravigliosa autem pntriarchalìlms ecclesiis prccfe-
guisa mostrasi la sublime maestà della cti sunt hi: Lateranensi prinms epi-
religione, e l'avere sotto gli occhi tante scopus collateralis, S. Mniix archi-
migliaia di martiri, che hanno san- presbytcr Cardinalis , s. Petro ar-
tificata questa classica terra col loro chipreshytcr Cardinalis , Ecclesicc s.
Stor. Eccl. lib. II, cap. 2: » Io poi ovvero, come dice Onofrio Panvinio,
" posso mostrare i trofei degli apo- perchè annessi alle cinque basiliche,
» stoli imperocché voglia tu an-
: eranvi i palazzi, o pntriarchii ove ri-
»» dure al Vaticano , o alla via siedevano i pati'iarchi forestieri (giac-
, ,
guente periodo, va qui avvertito che casi non si possano visitare, i Pon-
l'origine di esse è nata dai monaci, tefici vi surrogano delle altre, co-
i quali una volta quelle chiese uffi- me si vedrà a' rispettivi luoghi. V.
ciarono, nelle quali di presente sono Sette Chiese di Roma.
i prova
capitoli, e le collegiate; ciò lo Le chiese stazio'nali sono quelle
il Mabillon parlando dei capitoli di chiese di Roma, che secondo T isti-
s. Pietro, e di s. Giovanni. tuzione di Papa s. Ilario, si visitano
Le chiese titolari de' Cardinali da' fedeli per 1' acquisto dell' indul-
preti sono cinquanta, e le diaconie genza, in tutti i giorni di quaresi-
Cardinalizie sedici; ben inteso però ma, domeniche dell'avvènto,
nelle
che il Cardinal vice-cancelliere di nelle quattro tempora, nelle mag-
S. R. C. godendo sempre in com- giori solennità, ed in alcune ottave
menda il titolo Cardinalizio di s. Lo- privilegiate, ec. V. Stazioni di Roma.
renzo in Damaso, se appartiene al- Tutta volta va qui avvertilo, che si
l'ordine de' preti , o de' diaconi, tal legge nella vita di s. Cleto, creato
chiesa diviene perciò titolo o dia- , Papa nell'anno 80, ch'egli istituì le
conia. Qui solo dii'emo, che nei tem- pellegrinazioni urbane a'sacri templi
pi antichi non vi erano capitoli di di Roma, le quali poi furono chia-
chiese collegiate in Roma , ma nei mate stazioni.
dì festivi ai divini uffici! destinati Le chiese parrocchiali, che prima
tutto il popolo andava al suo titolo, erano Leone XII con
ottantuna ,
degli ospedali, e de'sodalizi ec, pall- Qual sia poi la prima chiesa in Ro-
iandosene a' rispettivi articoli, nella ma consacrata, se quella di Eudos-
seguente descrizione alfabetica delle sia, ossia di s. Pietro in Vinculis sul-
chiese di Roma, ci limiteremo a l'Esquilino, o di s. Pudenziana sul
partenenti ad alcune università delle verso l'anno \^5, come dice 1' Ugo-
arti di Roma e ad alcune confra-
, nio, o più probabilmente verso l'an-
ternite di essa, se ne dà qualche no 162, come riporta l' annalista
cenno a quegli articoli. Rinaldi. Questo punto verrà più
Passando a pailare dell' origine criticamente trattato parlandosi del-
delle chiese di Roma, oltre quanto le nominate chiese.
si è detto nel precedente articolo Il Pontefice sant' Evaristo, dopo
(^. Chiesa o Tempio), è a sapersi, l'anno i 12, divise e distribuì a' preti
che essendo sepolto s. Pietro nel i titoli, cioè le chiese di Roma più
Vaticano, il Pontefice s. Anacleto insigni. Prima di lui s. Cleto, per
creato nell'anno io 3, essendo prete, oi'dine di s. Pietro, aveva ordinato
innalzovvi sopra un tempio, il quale venticinque preti in Roma, cioè la
terminò e dedicò fatto Papa. Nel divise in altrettante parrocchie; e
suo pontificato poi fondò un piccolo s. Clemente aveva istituito in Ro-
I
oratorio o cimiterio nella via ostien- ma sette notali per registrare nei
se, dov' era stato sepolto il corpo di fasti delle chiese gli atti dei martiri.
s. Paolo dopo il martirio solferto Il Pontefice s. Calisto I, nell'anno
alle acque Salvie, e poscia nel sito 224, fabbricò in Trastevere la chiesa
dell' oratorio, Costantino, ad istanza di Maria, la quale non solo è la
s.
poiché a ciascuna di esse presiedeva vere, sullo stesso laccio, che avea teso
un prete, e sembra che s. Ottato, al suo competitore. Alcuni mesi dopo,
lib. II, cap. 4) confermi la conget- Milano Costantino, e Licino
riunitisi in
tura del Valesio, mentre afferma Augusto, pubblicarono verso la fine
che al tempo di Diocleziano si vede- di detto anno, o al principio del3i3
vano già più di quaranta chiese in nel pontificato di s. Melchiade, il
Roma. celeberrimo editto in favore del cri-
Mentre regnavano sul romano im- stianesimo, cui permisero si potesse
pero Costantino, e Massenzio, volen- liberamente professare, restituendo
do il primo porre un termine agli i luoghi ove
a' cristiani si raunavano
oi'rori e alle crudeltà, che commetteva per divozione, ad onta che fossero di-
il secondo, particolarmente in Roma, venuti proprietà altrui, in uno ai
rivolse le vittoriose sue armi per beni appartenenti alle loro chiese;
punirlo, dirigendosi verso la capitale lo che produsse la pace generale e
dell' impero, residenza di Massenzio. solida della Chiesa, la qual pace pro-
Siccome Costanzo Cloro padre di priamente fu la prima, eh' essa godet-
Costantino era stato sempre cristia- te appieno, dopo il suo stabilimento.
no nel cuore e nelle azioni, il fi- La libertà della Chiesa data dal-
glio ne ereditò la stima pei cristia- l' editto imperiale, unita alla parti-
ni, e rivoltosi al Dio d'essi, che suo colar protezione di Costantino, cam-
padre avea adorato, invocò fervida- biò in breve tutta la fàccia dell'im-
mente la sua protezione nel gi-an pero, ed ovunque furono innalzate
cimento della guerra, e fu esaudito. chiese ed altari, sì nelle città, che
Gli apparve pertanto nel cielo una nelle campagne prevenendo il reli-
,
croce sfolgorante di luce, nella quale gioso principe i voti dei popoli, e
leggevasi io caratteri non meno iu- dei vescovi più zelanti per la gloria
,
Innocenzo I, dopo che Alarico sac- l'anno 795, spese molto, e fu d'ani-
cheggiò Roma nell'anno 4iOj si ap- mo grande in adornare, e risarcire
plicò con ardore a ristaurare le le chiese : nella sola basilica vatica-
chiese, ornandole di nuovi lavori na spendè duemila cinquecento ot-
e di preziosi mobili d' oro e di ar- tanta libbre d'oro, e novecentosette
gento. S. Sistoli!, eletto nell'anno di argento; poco meno in quella di
432, lasciò molte degne memorie s. Paolo, e molto spese in quella di
della sua munificenza con diverse s. Maria in Cosmedin. S. Nicolò I
basiliche di Roma. Il secondo sac- dell' 858 fu pure munifico nel ri-
cheggio, cui soggiacque questa città, stabilimento delle chiese di Roma :
fu per opera di Genserico re de' van- Stefano V detto VI, eletto nell'an-
dali nell'anno ^55, in cui tolse al- no 885, consumò gran parte del suo
le chiese le dovizie più preziose, e i patrimonio in ornarle ; e Martino
vasi d'oro e di argento che Tito , 111, Papa del 94^, si rese commen-
avea trasportati dal famoso tempio devole nel ristaurarle.
di Gerusalemme. Tuttavolta per le Passando ad alcuni esempii meno
pieghiere di s. Leone I preservò antichi, si ha che il Sommo Pon-
rdno di tutte: Gasparo Alveri, Ro- pili bello delle pitture, sculture, ed
ma in ogni stato, parte I, Del sito altri ornamenti, Roma 168 3; Ma-
di esso pili moderno, delle chiese, riano Vasi, Itinerario istruttivo di
parte II, Roma i664; Giovanni Ba- Roma antica e moderna , Roma
glione, Le nove chiese di Roma, i8o4; Guglielmo Costan/i, L'osser-
Roma 1639; Luigi Contarino, L'an- vatore di Roma, ec, e de' suoi saa-
tichità di Roma, chiese, corpi san- tiiarii, Roma. i825; e Giuseppe Mel-
ti, reliquie, ec. Venezia 15^5; Co- chiorri, Guida metodica di Roma,
se meravigliose di Roma , dovi: si Roma 836- 1840,
e suoi contorni, 1
tratta delle chiese, stazioni, reliquie, non che A. Nibby, Roma nell'anno
» indulgenze, ec. Roma iSjS; Pietro i838, Roma 1839; Parte prima
270 CHI CHI
moderna, Delle basiliche^ delle chie- Perugia; Anastasio III nel 912 ne
se, ed altri luoghi sacri di Roma. accrebbe la magnificenza, e ne con-
Per le oblazioni poi annue biennali, sacrò l'aitar maggiore; ed essendo
e quadriennali, che il senato roma- stata profanata, di nuovo Pasqua-
no fa a diverse chiese di Roma in le II consacroUa . Da Innocenzo
calici d'argento, torcie di cera ed ni fu privilegiata dell* indulgen-
altro, oltre il parlarsene a' rispetti- za plenaria, per la festa ed ottava
vi articoli, può vedersi la Tabella della ss. Annunziata. Poscia, ad istan-
delle chiese di Roma, alle quali dal za di Stefano Cardinal diacono, il
senato romano si fa iti perpetuo Pontefice Gregorio IX, a' 17 marzo
V oblazione del calice e torcie , ec. 1228, solennemente tornò a consa-
Homa 1822. crarla , nel modo che descrive il
Piazza, Gerarchia, pag, 84 "3, dopo
S. Adsijno, diaconia Cardinalizia, essersi ritrovato sotto l' altare mag-
con parrocchia in cura dei reli- giore corpo di s. Adriano, e quelli
il
giosi della Mercede, nel foro ro- dei ss. Mario, e Marta coniugi, coi
mano, ora campo Boario ^ rione loro figli Audiface, ed Abacuc, ol-
de' Monti. tre quelli dei tre fanciulli Sidrach,
Misach, ed Abdenago, prodigiosa-
Vuoisi eretta questa chiesa, non mente usciti dalla fornace di Babi-
nel sito in cui stava il tempio di Sa- lonia.
turno , innalzato per voto del i"e Fuanticamente collegiata sotto
Tulio Ostilio, ove si conservava l'e- il Sergio e Bacco, di
titolo de' ss.
rario pubblico , come vogliono al- canonici secolari; e fino a s. Pio V,
cuni, ma sihbcne nel luogo della secondo il decreto di s. Sergio I del
celebre basilica eretta da Paolo Emi- 687, per le feste della Purificazione,
gini delle tre parche, che vi si ve- collegiata, e la residenza de' cano-
devano dappresso, e si disse anche nici, restando la collazione di quat-
prope asylunt. Il Pontefice Onorio tro canonicati ridotti a beneficii
I la riedificò, e verso l'anno 63o semplici, al Cardinal diacono, e men-
la consacrò in onore di s. Adriano tre lo era il Cardinal Cusani mi-
martire. Quindi Adriano I nel 780 lanese, il V, coll'au-
medesimo Sisto
la ridusse
in miglior forma, e l'ar- torità della costituzione Cuni ex
con entrate e donativi, e con
ricch'i omnibus, emanata agli 8 aprile i589,
due porle di bronzo provenienti da Bull. Rom. t. V, par. I, p. 6, diede
,
quale venuta in potere dei goti se- nal Gozzadini pure ne furono be-
guaci dell' eresia di Ario, da Ricime- nefattori Il . Cardinal Francesco
ro loro capo fu adornata, particolar- Barberini poi fece il nobilissimo sof-
mente nella tribuna l'anno 4? ' » fitto , e da Paolo Perugino, e da
con marmi, e con mosaici, colle im- Pietro da Cortona nella tribuna, e
magini del Salvatore, e degli apo- intorno la chiesa vennero per suo
stoli. Quindi s. Gregorio I la restaurò, ordine eseguite bellissime pitture :
ne' suoi Dialoghi, lib. Ili, cap. 3o. posano nel bel deposito, disegno di
Indi divenne una delle prime , e Carlo de Dominicis.
principali abbazie privilegiate, di Questa chiesa dal suo principio
quelle venti , i cui abbati assiste- fu governata dai preti secolari. San
vano al sommo Pontefice allorquan- Gregorio l la diede in cura a certo
<lo celebrava, mentre dal suo con- Leone accolito; s. Leone III l'affidò
tiguo ed ampio monistero fu cliia- ai benedettini , e fu forse la prima
mata ancora la chiesa di s. Agata badia eh' ebbero in Roma , finché
in 3Ionaslero, forse per la sua ma- verso il 98 passò nuovamente al
1
si, nel rione Trevi fuori di por- corpo della quale dalla mentovata ur-
la Pia. na di porfido trasferì sotto l'altare.
Questa chiesa ha cento palmi di
La via Numentana , o Figulen- diametro nella sua sfei'ica figura
se , è celebre nelle antiche memo- colla cupola sostenuta da ventiquat-
rie anche ecclesiastiche pei cimite- tro colonne di granito, d'ordine co-
ri ad Nymphas b. Petri , di san rintio. V ha infine chi sostiene essere
Nicomede, di s. Alessandro Papa e questo edifizio il battisterio, ove s. Sil-
compagni martiri , de' ss. Primo e vestro I battezzò le due Costanze.
Feliciano detto l'arenario, di s. Re- La chiesa di s. Agnese fu sem-
sti luto ec, e di quello di s. Agnese pre in venerazione pi'esso i cristiani,
vergine e mai tire, reso illustre dal e meritò le sollecite cure de' Som-
VOL. XI. 18
,
tico torso d'alabastro orientale aga- Innocenzo I eletto l'anno 4o 2, per cui
tizzato, cui furono aggiunte l'estre- i detti titolari si facevano seppellire
mità , e la testa di bronzo dorato nel cimiterio, facendo altrettanto per
dal Cordieri detto il Franciosino. divozione as. Agnese molte matro-
Agnese
romano, come s. Pio V la diede in
S. in Piazza Navona , di
titolo al Cai'dinal Pier Donato Cesi,
patronato de' principi Dona Pam- che mori nel i586. Poscia, come
phily nel rione Parione.
meglio dicesi all'articolo Chiebici re-
golari MINORI, a questi l'affidò in
Nella grandiosa piazza, ove si tro- cura Clemente VHI nel 1^97, laon-
va questa magnifica chiesa, antica- de i religiosi nel i6o4 ottennero
mente eravi il famoso foro agonale dal magistrato romano a questa
eretto, o riedificato da Alessandro chiesa, l'oblazione annua di un ca-
Severo, la forma del cui circo è la lice d'argento , e quattro torcie di
stessa, che ora conserva. Fu chiama- cera, la quale ora però si fa ogni
to agonale a cagione delle feste ago- biennio.
nali ivi un tempo celebrate ad ono- Assunto al pontificato Innocen-
re di Giano, e poscia si chiamò la zo X, Paniphily, che da Cardinale
piazza Navona. Uno de' più belli abitava il contiguo palazzo di sua
ornamenti di essa è la chiesa di- , proprietà, volle sontuosamente de-
versa dall'antica, che vuoisi eretta corare la piazza, e l'ifabbricare la
giosi. Quindi l' immediato successo- Sofia ov' era gran venerazione
in
re Eugenio IV, avendo canonizzato perchè vuoisi una di quelle dipinte
con solennità nel d\ primo di feb- da s. Luca, descrivendola il Piazza
braio 1446 , nella basilica vaticana nella Gerarchia a pag. 632. Poco
s. Nicola da Tolentino agostiniano, dopo afflitta Roma dalla peste , il
poi nel 1589 l'assegnò pel primo al Trifone demolita, che alcuni fecero
Cardinal Gregorio Petrocchini, gene- comuni con quella a piazza Fiam-
rale degli agostiniani. Poco tempo metta. Finalmente la chiesa di s.
di demolirsi Clemente Vili fece tras- noverare dal magistrato romano fra
portare i detti sacri corpi alla chie- quei titoli, che ricevono l'oblazione
sa di s. Agostino, dove pure trasferì d'un calice d'argento, e di quattro tor-
la chiesa parrocchiale e la stazione, cie. Gli ultimi ristauri poi succennati,
lo che avvenne nel i6o4- Essendovi e nel generalato del p. Domeni-
fatti
dedicarla a qualche santo martire. indi nel i4o4j dopo la sua morte,
Sentendo poi, che in Tarso di Cili- il Papa incorporò la chiesa e il
cia il proconsole Simplicio per cupi- monistero alla basilica vaticana; ma
digia vendeva i corpi de'ss. martiri, divenuta commenda del Cardinal
la pia matrona vi spedì il più fe- Stefano Carillo, questi nel 1426 l'af-
dele e religioso de' suoi servi per fidò alla cura de'monaci di Girolamo
s.
Bonifacio in Tarso, gli stessi compagni del Cardinal Gio. Francesco Guidoba-
suoi ne presero il corpo, e lo portaro- gni. Urbano Vili concesse a questa
no in Roma. Essendone Aglae stata chiesa la stazione nel primo giorno
avvisata da celeste visione , lo i"i- di quaresima per sette anni, ed i
cevette con sommo onore, e termi- successori di lui sempre ebbero a con-
nata la fabbrica della chiesa, lo fermarla. Quel Pontefice fu perciò il
incominciò ivi a celebrarsi, ai 4 no- questa chiesa sia stata una delle
vembre per la festa di s. Carlo, la prime dedicate in Roma a' martiri
cappella papale, in cui il Pontefi- e forse la prima in onore di una
ce si reca in forma pubblica col matrona romana qual' era s. Ana-
treno nobile. La storia di questo stasia, si raccoglie da vari autori.
bellissimo tempio eruditamente fu S. Dainaso I, e s. Ilaro, adorna-
descritta da Carlo Bartolomeo Piaz- rono questa chiesa, ed il primo vuoi-
za, Ln
Gerarchia Cardinalizia a si , ne fosse slato anco titolare.
pag. 88 e seg. Di questo tempio
1 Verso l'anno 795, s, Leone III la
fu grandemente benemerito il detto restaurò quasi dai fondamenti, il che
Paolo V, che vi concorse per l'ere- pur fecero Innocenzo III nel 12 io,
zione con somme cospicue, l' arric- Sisto IV nel 147I5 il Cardinal San-
cln d' indulgenze, e dispose che tan- doval titolare nel 1606, ed Urbano
to la chiesa, che il sodalizio, sebbe- Vili nel i636. In quest' ultima epo-
ne in un modo più particolare, fosse- ca era caduto il portico e la fac-
ro dedicati, e stessero sotto gli auspi- ciata. Nel 1722 ricevette riparazioni
ca di s. Carlo, conservassero l'antico per opera del Cardinal Wuuo da
,
re stato ivi vicino, ovvero del pa- componeva di sei canonici senza al-
lazzo di Publio, o del circo massi- cuna dignità , o particolari costitu-
mo, e nel suo altare maggiore ev- zioni, ne obbligo di ordine sagro, e
vi la statua della santa, lavoro di perciò per uso antichissimo potevano
Ercole Ferrata. ritenere pure altre prebende di re-
Allora quando, dopo la metà del sidenza. I canonici ,
per ordine di
secolo IV , s. Damaso I chiamò in anzianità, in cotta nei giorni stazio-
Roma il dottore della Chiesa s. Gi- nali assistevano messa cautata,
alla
rolamo, per servirsi di lui nell'apo- ed intervenivano consuete pro-
alle
stolico ministero, abitò quel santo cessioni del clero romano. Il sito per
dottore presso questa chiesa. La sta- l'abitazione de' canonici fu conceduto
zione da tempo antichissimo vi si da Giulio Altieri verso il i64'2, e
celebra nel primo giorno di quare- confermato da Clemente Papa X
sima, ove il Papa distribuiva le ce- della stessa famiglia. Ma nell'anno
neri, e faceva la colletta o rassegna 1828, il medesimo Leone XII, colla
del clero e popolo, per recarsi pro- bolla Ad cii'cumspectam y soppresse
cessionalmente a s. Sabina. Alti'a il capitolo, e ne incorporò le ren-
stazione vi ricorre il settimo giorno dite a quello di s. Maria in Cosme-
di quaresima ed altra nella solen-
, din, di mano in mano che andassero
nità di Natale alla seconda messa vacando le sei prebende canonicali,
all'aurora, nel qual giorno cade an- o per morte, o per rinunzia de' ca-
cora la festa della santa, ed altresì nonici proprietari. Le ragioni, che
nel martedì dopo la Pentecoste, sta- si adducono nella bolla, sono la di-
nell'alto del prossimo circo Flami- rileva essere stata la chiesa consa-
nio, per cui chiamossi basilica di grata, senza dire da chi, nel primo
s. Angelo in summo circi. S. Sim- di giugno nell'anno della creazione
maco verso l'anno 5oo la riedificò, del mondo 6^63, dopo essere stata
e benemerito ne fu anche s. Boni- riedificata da' fondamenti da Teo-
fezio II, eletto neir anno 53o , il doro padre di Benedetto diacono
quale la dedicò a s. Michiele Ar- della stessa chiesa, nel pontificato di
cangelo. Questa fu la prima chie- Stefano li, detto IH summentovato,
gli, tutti nobili di Tivoli, che pa- inoltre la tribuna. Ma essendosi ri-
tirono glorioso martirio , onde pre- dotta per le vicende de' tempi in
servarli dalla rapacità de' longobar- istato veramente l'ovinoso, fu di nuo-
di. Ad essi il Piazza, Gerarchia, vo rista urata nel 1821 sotto Pio
p. corpo di s. Zo-
873, aggiunge il VII.
tico. Nondimeno parte di que' cor- L' interno della chiesa è di for-
pi da Gregorio XIII furono conce- ma quadrilunga, coi lati, e navi de-
duti ai tivolesi. Nel pontificato di corati egualmente , avendo eseguito
Sisto V, e nell'anno i587, vi furono ilquadro dell'altare maggiore il cav.
aggiunti i corpi de' ss. martiri Ci- d' Arpino. Questa chiesa diede il
ro Alessandrino medico, e Giovanni nome alla regione, e dicesi in Pe-
Edesseno militare, i quali tutti si con- scheria per la vicinanza del merca-
servano sotto r altare maggiore in to del pesce , e per la confraternita
un' urna di marmo bianco colloca- de' pescivendoli, eretta nel contiguo
tavi a spese di monsignore Pier oratorio nel 1571. Eressero quei
Benedetti allora governatore di Ro- pescivendoli nella chiesa un altare
ma, e canonico della collegiata, poi s. Andrea. Il Piaz-
al loro protettore
Cardinale. za, che chiama questa chiesa di s.
Non si deve tacere , che da una Angelo in Pescarla , o in Piscina
lapide posta nella parete della porta juxla lempliun Jovis , dice che la
286 €HI CHI
denominazione Piscina (comechè al- plico perchè fosse eretta la diaconia
cuni abbiano detto in Pisciniila ), in titolo presbiterale sinché egli l'a-
derivi o dal prossimo foro Pisca- vesse goduta in titolo, e il Papa
rio, o da una piscina , che stava glielo concesse, e lo fu sino al i535,
nel circo. La collegiata viene for* in cui passò al vescovato di Albano.
mata da otto canonici, numero sta- Gode questa chiesa nel dì della
bilito nel 1243 sotto Innocenzo IV, Apparizione di s. Michele
festa dell'
dappoiché essendo sempre stata la Arcangelo, l'annua oblazione del ca-
chiesa da tempo immemorabile uffi- lice di argento, e di due torcie dal
ziata dai canonici, questi prima di magistrato romano sin da remota
tal'epoca erano in numero as- epoca, pel seguente avvenimento.Men-
sai maggiore. Essi sono tenuti ad tre i Papi risiedevano in Avignone,
intervenire al servigio del coro nei Francesco di Vico, che fu prefetto
soli giorni festivi ,
governando la di Roma dal 1369 al 1377, come
chiesa sotto la dipendenza del Car- abbiamo dal Contelori, tiranneggia-
dinal diacono cui spetta la nomina va la città, por cui i romani eles-
ai canonicati ,
quando non sieno sero a loro capitano, e capo della
affetti alla santa Sede. Il canonico magistratura de' banderesi {Vedi)^
curalo, per essere questa chiesa una Savo Mellini, nobile e potente ca-
delle dodici vicarie parrocchiali isti- valiere rmnano, il quale con un
tuite daPio V, viene eletto dal
s. esercito di concittadini prese il pre-
capitolo fra tre, che ad esso sono fetto, smantellò Vico di cui era si-
vendo poi Giulio II, nel i5i i, creato contengono pubblici istromenti di
Cardinale diacono di s. Angelo in famiglie particolari, che altrove non
Pescarla , Matteo Langio , vescovo si rinvengono , cioè dal 1 363 al
di Gurk, nel ricevere l'insegne della i4og. Vi è pure il pubblico istro-
dignità nel i5i3 da Leone X, sup- mento fatto fra i Cardinali, il se-
CHI CHI Ì87
nato e i capo-rioni di Roma nel 2 5 marzo il magistrato que-
fa in
Pontificato di Urbano V, in occa- sta chiesa l'oblazione di quattro
sione che le sagre teste de' ss. Pie- torcie di cera.
tro e Paolo furono collocate nella
basilica lateranense in busti di ar- Ss. Annunziata di Torre dei Spec-
gento : atto di cui in Roma noa chi. F. OuLATE di s. Francesca
vi è r eguale in autenticità , a ca- Romana.
gione delle devastazioni e degl' in-
cendi, cui andarono soggetti gli altri
Ss. AnnunziATELLA, Ss. Annun-
archi vii.
ziata, fuori di porta s. Paolo nel
rione Ripa.
Ss. Anna e Gioacchino alle quat-
tro fontane, nel rione Monti, già
de' Carmelitani scalzi ( Vedi), e Questa è una delle nove chiese
poi delle monache Adoratrici di Roma , che in onore de* nove
perpetue del Ss. Sagramento. cori degli Angeli , coinè spiega il
di cera , le quali offre pure ogni genze , e per la sua antichità. Nei
biennio quando il sodalizio non go- primi secoli del cristianesimo vi fu
de r altra maggiore oblazione. eretto uu ospizio pei poveri pel-
legrini, che visitavano i luoghi santi
Ss. Annunziata all'Arco de' Pan- di Roma. Da una piccola lapide in-
tani, delle monache dell' Annun- castrata nel muro si legge, che fu
ziata (Fedi), già chiesa di Ba- s. riedificata e consagrata ai 9 agosto
silio, come dicesi all'articolo Ba- 1270, e nel giorno della sua festa
siLiANi, voi. IV, pag. i86 del Di- l'arciconfra terni ta del Gonfalone, cui
zionario. In questa chiesa ogni appartiene, soleva dispensare al po-
quadriennio, ai ^5 marzo, il se- polo il pane benedetto, cioè nella
nato romano fa l' oblazione di prima domenica di maggio. Verso
un calice di argento, e di quat- il 1640, il Cardinal Francesco Bar-
tro lorcie di cera. berini, nipote di Urbano Vili, vi fe-
gi-ande ordine di pilastri corinti, che nella quale pur furono nel i832 a
sostengono la gran volta ove nel Canova celebrate solennissime esequie
mezzo è dipinto il trionfo dell' Ordi- come pure in essa nel i564 erano
ne francescano, dal pennello del Ba- state celebrate all' immortai Michel
ci ccio. Il quadro dell' al tai-e maggio- Angelo, ambedue benemeriti ristau-
re, sotto il quale si venerano i cor- ratori delle arti belle. In questa chie-
pi de' suddetti apostoli ss. Filippo e sa vi sono inoltre i precordii di Ma-
Giacomo, è opera di Domenico Mu- ria Clementina Sobieski regina d'In-
ratori, e la volta della tribuna rap- ghilterra, alla quale Clemente XII
presentante il castigo degli Angeli nel 1735 fece celebrare un magni-
libelli, fu dipinta da Giovanni O- fico funerale.
dazzi. Nello spazio della tribuna si Il titolo Cardinalizio di questa
osserva a sinistra il deposito del Car- basilica è compreso fra i venticin-
dinal Raffaele Riario morto nel i520, que di s. Marcello I, eletto nell'an-
disegno di Michel Angelo Buonarro- no 3o4, locchè potrebbe indurre a
ti. Egli aveva fatta ornare questa credere, che ne sia stato Cardinal
tribuna con belle pitture di Meloz- titolare il Pontefice s. Agapito I,
stia vaticana, mentre 1' Ascensione ti, che nel 11 38 divenne antipapa
del Signoi'e, dello stesso Melozzo, fu Vittore IV contro Alessandro HI;
collocata nel primo ripiano della sca- il Cardinal Roberto di Ginevra, che,
Il Pontefice Pio II, nel 1462, af- quali dovevano ordinarsi nel giorno
fidò la cura di questa chiesa ai mi- seguente in s. Pietro, ed è perciò
nori conventuali dis. Francesco [J^e- che in tutti i venerdì delle tempora
di), perché che l'uffizia-
i canonici vi fu posta la stazione, come in
vano eransi a pochi, come si
ridotti tutti i sabbati di tali tempi evvi la
può vedere nel Panciroli a pag. 226, stazione a s. Pietro. In favore dei
il quale ne fa l'enumerazione nelle poveri della parrocchia, nel pontifi-
diverse epoche. Allora n'era titola- cato di Pio IV, fu eretta nella ba-
re il dottissimo Cardinal Bessarione, silica r arciconfraternita de' ss, XII
il quale dopo averla ottenuta dal Apostoli ( P^edi). Quindi Sisto V
Papa a' minori conventuali, con i- stabilì , che nella detta chiesa, ogni
splendida munificenza, fabbricò loro anno a'i4 luglio si dovesse celebrare
un convento capace di contenere nel- la cappella Cardinalizia in onore di
le antiche case de' canonici duecento s,Bonaventura [Vedi). Celebrandosi
religiosi. Ingrandito poi da' summen- poi nella basilica con solennità la
tovati benefattori, oggi è il princi- festa dell' immacolata Concezione
pale, e il capo di tutto 1' Ordine, e con precedente novena, nell'ultimo
fu già abitazione de' Pontefici Sisto giorno della novena medesima col
V, e di Clemente XIV avanti di sagro Collegio suole intervenirvi il
I." novembre 1824, tolse alla chiesa ventino per avei-la a lui dedicata ,
la cura d'anime, che incorporò alla forse perchè ne' dintorni vuoisi a-
parrocchia di s. Agostino, e nel re- vesse esistito un tempio, che da una
stituire il collegio romano ai gesui- antica iscrizione si rileva essersi ap-
ti, trasfei-ì nel 1825 que' sacerdoti pellato Sanati Silvani Salvatoris in
che lo dirigevano, nel collegio e hortis A ventini s. Tuttora esiste una
chiesa di s. fondandovi
Apollinare, immagine del Salvatore, che la ti'a-
il seminario romano [Vedi), e col- dizione dice dipinta da mano ce-
locandovi in uno dei due contigui leste , per cui è in venerazione.
palazzi, il Cardinal vicario di Roma Ricorda essa 1' antico nome della
{Vedi), cogli uffizi dipendenti dal chiesa.
suo tribunale. Nella chiesa, oltre le Lo stesso Pontefice s. Marco e-
menzionate feste, a' 2 3 luglio si ce- resse il cimiterio, che prese il suo
lebra quella del santo titolai'e, e ai nome, e quello di Ealbina, giacché
21 giugno quella di s. Luigi Gon- vuoisi, che tanto il luogo della chie-
zaga, protettore della gioventù. sa, quanto quello del contiguo ci-
miterio, fosse la casa di s. Balbina,
,
nei primordi del secolo XIV verso e a' 7 marzo la festa di san Tom-
l'anno i3o6, in onore di s. Barbara maso d'Aquino.
vergine e martire. Vi fu collocato
parte del suo corpo, ed il velo che S. Bartolomeo de' bergamaschi. V.
ricuoprì la sua tomba. Divenne par- Arcicojvfraternita de' ss. Bartolo-
rocchia, e Giulio III nel i55i l'ele- meo , ED Alessandro de' bergama-
vò al grado di titolo Cardinalizio, scui, m s. Maria della pieta\
abitarono. Neil' anno ^6i poi di me. Scrive Sigiberto che, nel iiSy,
Roma, facendo in questa città mol- in una grave inondazione del Te-
ta strage la pestilenza, il senato spe- vere , il corpo fu trasportato dalle
dì un' ambascieria al celebre tempio acque in un' antica chiesa posta su
d'Esculapio in Epidauro ; ed avendo di altra isoletta del fiume e che ,
quindi dal monte Gargano, ove fece Gelasio II , fece alcuni ristauri alla
la penitenza impostagli da s. Ro- chiesa, e ne accrebbe il divino culto;
mualdo, nel passare da Benevento ed Alessandro III non solo la rie-
come dice il Baronio all'anno 1000, dificò, ma volle solennemente con-
e confermano i mss. vaticani, prese sacrarla a' 21 marzo del 1170, o,
ivi il corpo di s. Bartolomeo apo- come altri dicono , del 1 1 74. Nel
stolo, lasciando a quella città la pelle contiguo convento anticamente era-
toltagli quando fu scorticato, e por- \i il palazzo episcopale e la resi-
giardino annesso, quello ov' è pre- ravalle con comodo e contiguo mo-
sentemente la chiesa di s. Maria nistcro ; fabbriche, eh' ebbero com-
degli Angeli, colla Certosa ed altre pimento nel 1600. In quell'anno,
adiacenze, è quel medesimo nel qua- essendo morto ai 25 aprile il fon-
le un dì sorgevano le vaste terme datore p. la Barriere, la contessa
dell'imperatore Diocleziano, inzup- Sforza gli fece celebrare solennissi-
pate dal sudore e dal sangue dei me esequie nella chiesa di s. Ber-
martiri, che vi furono destinati al nardo, ove restò sepolto. Venendo
lavoro, e poscia trucidati. Rovinate poi anch'essa a morire ai 12 di-
le terme dai barbari, e dall'ingiu- cembre i6o5, volle essere sepolta
ria del tempo, l' immenso terreno in questa sua chiesa, di cui fu bene-
che le sostenne, dopo varie vicen- fattore anco il di lei figlio Cardinal
de, fu acquistato nel secolo XVI dal Francesco Sforza, il quale dispose
Cardinal Giovanni Bellay porporato essere tumulato sotto l' aliare di
di Paolo III, il quale lo ridusse a s. Bernardo. Rotonda pertanto è la
deliziosa villa, che prese il nome figura di questa chiesa nell' intor-
fiora, parente di Giulio III, la qua- celebre Cardinal Giovanni Bona, ab-
le, a' 3 I gennaio 1 594, ne fece ir- bate generale della stessa congrega-
revocabile donazione inter vivos ai zione de' Foglian ti , il quale aveva già
religiosi cistcrciensi dal p. d. Gio- ottenuto da Clemente IX, pei benefizi
vanni de la Barriere, fondatore dei ricevuti dal popolo romano da s. Ber-
bernardoni, o congregazione de'Fo- nardo, nell' epoca in cui visse, l'an-
glianti, ne' termini, e colle condizio- niversaria offerta del calice di ar-
ni che riporta Nicola Ratti, Della gento, con quattro torcie di cera, ai
Famiglia Sforza, parte II, pag. i g i 16 giugno 1669, cioè prima ancora
e seg. Quindi ai medesimi cister- che da lui venisse creato Cardina-
cicnsi, che da s. Vito erano passali le. Questo amplissimo personaggio
a s. Pudenziana, la pia contessa in beneficò largamente il suo titolo, ac-
,
sulla tribuna eresse l' organo. Donò Carlo, cioè ai 2 1 maggio 1 6 1 8, on-
alla sagrestia varie suppellettili sa- de da questo giorno la chiesa di s.
gre, ingrandì il monislero, lo arric- Carlo fu chiamata de' ss. Biagio e
chì della sua biblioteca, e volle es- Carlo Catinari. L' ultimo titolare
ai
sere seppellito nel coro. Da ultimo fu Cardinal Giovanni Delfino
il
lo Cardinalizio, ora non piìi esi- Biagio a quella di s. Carlo a' Cati-
stente. nari, in uno alla confraternita del
ss.Sagramento, che sotto Gregorio
Fu così chiamata questa chiesa , XIII era stata istituita in s. Biagio.
o dal conservarvisi 1' anello del san-
to titolare, ovvero dall' anello di S. Biagio della Pagnotta degli ar-
bronzo, che pendeva dalla cima del- meni. V. Ospizio della nazione ar-
l'arco de'Catinari, il quale venne mena.
chiuso nell'area della chiesa e colle-
gio di s. Carlo de' Catinari. Dice il S. BiBiANA all'Orso pileato, del ca-
Panciroli che Gregorio XIII diede pitolo di s. Maria Maggiore^ nel
la sua cura parrocchiale ai chierici rione Monti.
regolari barnabiti, per cui alcuni
di questi religiosi passarono ad a- Nel luogo detto anticamente ad
bitare una specie di canonica, o col- ursian pileatum, per un orso di
legio presso questa chiesa. A' i5 marmo ivi esistente con un cappel-
giugno 1587, Sisto V eresse la lo in capo, presso il palazzo del-
chiesa in titolo Cardinalizio, di cui l'imperatore Licinio zio di Costanti-
successivamente furono decorati ot- no, Olimpia matrona romana, verso
to Cardinali. Il primo fu il Cardi- l' anno 363, eresse una chiesa in
nal Ippolito de Rossi. Clemente YIII, onore di s. Bibiana, ov' era la casa
nel 1 596, lo diede al Cardinal Fer- di questa vergine e martire. Il Pon-
dinando Ninno de Guevara; ma a- tefice s. Simplicio, nell'anno 4^7,
vendolo trasportato Paolo V alla la consagrò, ma cadendo in rovina,
chiesa di s. Carlo a' Catinari, il se- Onorio III la rifabbricò, e nel 1224
sto litolare fu il Cardinal Ottavio la consagrò nel giorno della sua sta-
Bel mosto, che ne prese possesso ai zione, cioè il venerdì dopo la quar-
16 novembre 1616. Quindi dallo ta domenica di quaresima. Quindi
,
chiesa era stata tolta, e messa a s. 1 dicembre festa della santa. Nel
Eusebio. 11 suo interno è piccolo a 1627 Domenico Pedini dedicò ad
tre navi separate da otto colonne Urbano VIII, e pubblicò colle stam-
antiche, sei delie quali sono di gra- pe la vita di s. Bibiana vergine e
nito. Sull'altare maggiore evvi la sta- martire romana^ ed a pag. Sy e
tua di s. Bibiana, eh' è una
delle seg. , riporta la storia di questa
più belle opere del detto Bernini. chiesa.
Presso la porta si vede una colon-
na di marmo di rosso antico, alla S. BoNAVENTUHA V.
de' Lucchesi.
quale vuoisi fosse legata la santa Chiesa di s. Croce e Bona-
di s.
ciò che continuarono a fare s. Bibia- a' 2 aprile dell'anno 296, sotto Dio-
na sua figlia, e s. Demelria sorella cleziano, di cui era nipote, fu sepolto
di questa, le quali poi vi furono se- nel cimiterio di Calisto. Quindi im-
polte insieme alla loro madre in mediatamente la sua casa fu consa-
un' ui'na di granito orientale dai ss. grata in chiesa, facendosi poi altret-
Giovanni e Pigmenio preti. E sic- tanto coir altra parte di essa, in
come s. Anastasio I restaurò la chie- onore di s.perchè am-
Susanna; il
fiellire, fu chiamato col suo nome. ad duas domos; cioè nella prima
Si sa pure, che anticamente in que- chiesa eravi la casa di s. Cajo, nella
3oi CHI CHI
seconda, quella del suo fratello s. onorare il santo Pontefice loro con-
Gabino, padre di s. Susanna. Sì vuole nazionale, ed in rendimento di gra-
pertanto, che quel Papa in questa zie pei benefici da Dio a ricevuti
sua casa, nel tempo delle perse- sua Locché saputosi
intercessione.
cuzioni esercitasse segretamente le da Urbano Vili, ne agevolò il pio
funzioni sagre e pastoi'ali di capo desiderio, ed incominciati gli scavi,
della Chiesa , e forse fu anco ivi si rinvennero indubitati segni del-
dove pati il martirio, sebbene alcuni l'antica chiesa, e persino delle reli-
vogliano , che si sostenesse da lui quie di s. Cajo, e del fratello san
nelle catacombe di s. Sebastiano, Gabinio, che il generoso Pontefice
dopo quello del fratello e nipote. nel rifabbricare dai fondamenti la
S. Silvestro I ridusse poscia in mi- chiesa con architettura del Paparelli,
glior forma tanto di san la chiesa e di Vincenzo della Greca, ripose
Cajo, che quella di Susanna, giac- s. con gran pompa nell'altare mag-
ché per lo avanti, benché consagra- giore della medesima. Non restituì a
te , si tenevano occulte per timore quel luogo 1' antico titolo Cardinali-
de' gentili. In ambedue fu posta la zio, ma la sola stazione, nel suin-
stazione nel medesimo giorno, cioè dicato giorno, che tuttora vi si ce-
nel sabbato dopo la terza domenica lebra. Quindi lo stesso Urbano Vili
di quaresima. Cos\ fu posto il titolo uni questa chiesa al contiguo moni-
Cardinalizio in tutte e duej unione, stero delle carmelitane della ss. In-
che durò sino a s. Gelasio I, il carnazione del Verbo divino [F^edi),
quale li divise, e ne formò due, chiamate le Barberine. Ridolfino Ve-
uno col nome di s. Cajo Pontefice nuti, tom. I, pag. 179, dice essere
e martire, l'altro de' ss. Gabino e stato Alessandro VII, che concesse
Susanna, come rilevasi dalle sotto- la chiesa di s. Cajo alle dette mo-
scrizioni dei titolari ne' concili, per nache, le quali ai 22 aprile ne ce-
cui si legge un Asello prete de' ss. lebrano la festa, f^. Godefr. Hen-
abitata da s. Pietro, allorché giunse questo titolo per qualche tempo ri-
a Roma. Per le quali venerande mase vacante sino a Paolo V, ii
memorie, la chiesa di s. Calisto dal quale,dopo aver dato ai cassi nesi
santo Pontefice Gregorio III, verso la chiesa di s. Calisto, ne ristabilì
non si deve confondere con questa divenuto con Clemente VHI, e con
chiesa , la quale soltanto da Calisto Paolo V, riunendo la qualifica di
III fu dichiarata titolo Cardinalizio segretario, siccome valente nello stile
nel 1458, in luogo di quello sop- epistolai'e , e d' animo grande ad ,
presso di s. Cajo. E ciò fece Calisto onta della sua bassa nascita. Quindi
IH in onore del piedecessore di cui r ebbero i seguenti porporati , le
era divoto, e per rinnovare la me- notizie de' quali si riportano ai ri-
piazza Colonna , e presso quel col- Ivo, e della ss. Concezione, per la
legio, racconta il Panciroli, Tesori generosa difesa, che prende nei tri-
nascosti j p, 648 , che i religiosi bunali dei poveri, ebbe pure inco-
avevano edificata una chiesa. Poscia minciamento nel XVI secolo nella
volendo in questo sito Alessandro suddetta chiesa di s. Paolo decolla-
VII innalzare il palazzo, che tutto- to, e nel iGTg, anch'esso seguì bar- i
resima nel mercoledì dopo la secon- ditare le mura della celeste Geru-
da domenica. Ma minacciando rovi- salemme per le pietre ivi adoperate
na, s. Pasquale I splendidamente la di diverso colore, allusive alle pietre
rifece dai fondamenti, e mentre se preziose, nominate da s. Giovanni
ne stavano eseguendo i lavori, ebbe nell'Apocalisse.
una rivelazione della santa, la quale Inoltre il Pontefice s. Pasquale I
lo avvertì, che il di lei corpo giace- nel luogo chiamato Proto e Giacin-
,
biterio, con sedia di marmo, nella Per gran ventura di questa chie-
quale sedette nelle solennità per la sa, il mentovato Gregorio XIV nel
celebrazione delle ftmzioni , e col- 1590 creò Cardinale il suo nipote
l'assistenza de' Cardinali ; perocché Paolo Emilio Sfondrati, e gli diede
anticamente il Papa col sacro Col- questo titolo, da lui già occupato
legio si recava in questa chiesa a nel Cardinalato, Appena egli ne fu
,
con preziosi marmi j e rese più ma- dinali Francesco, e Trojano Acqua-
gnifico il ciborio fatto da Martino viva, ambedue titolari di s. Cecilia,
IV. Volle Dio premiare tanta pietà la qual chiesa prima aveva la par-
generosa col ritrovamento de' corpi rocchia,con parroco eletto dalle
santi summentovati a' 22 ottobre , monache, ed approvato dal Cardi-
i599, con tripudio de' romani e di nal titolare.
Clemente Vili, che per celebrare Entrati nell'atrio, che precede
s"i fausto avvenimento, dopo aver r ingresso architettato dal cav. Fu-
fatto esporre per un intero mese ga, si vede un gran vaso di mar-
alla divozione del popolo il corpo mo, notabile per la sua grandezza
di s. Cecilia vergine e martire, ai e bella forma. 11 portico ha quattro
23 novembre con quarantadue Car- colonne, due delle quali sono di
dinali vi si recò a celebrare la mes- granito rosso. La chiesa nell' interno
sa, ed
a tenervi cappella Papale, ha tre navi, e siccome le colonne
dopo che quattro Cardinali diaco-
di accoppiate non erano più atte a sos-
ni portarono il corpo della santa alla tenere il peso delle pareti, da ul-
confessione, aiutando Clemente Vili timo il Cardinal titolare Giorgio
a porlo in una cassa di argento. Doria Pamphily le fece attorniare
Quindi il Papa ordinò al magistra- da pilastri , decorati di dorature.
to romano, che nella festa di s. Ce- Quattro superbe colonne di marmo
cilia dovesse fare l'offerta in questa proconesio bianco e nero, sostengo-
chiesa di un calice d'ai'gento, e di no il baldacchino sull'altare mag-
quattro torcie di cera, il che tutto- giore. scende nella
Sotto di esso si
tacersi, che presso questa chiesa tore quando arrivava in Roma redu-
eravi un arco innalzato dagl' impe- ce da qualche guerra, trattenendosi
ratori Graziano , Valentiniano , e fino al giorno del suo trionfo, dopo
Teodosio, per ornamento dell' in- aver .iviricevuto le congratulazioni
gresso d'un magnifico portico, il qua- del senato, e degli ambasciatori.
le da esso principiava e passava sul Que.slo palazzo, secondo il Marliano,
ponte Angelo, seguitando sino alla
s. fu eretto da Autonino Caracalla, e si
basilica di s. Pietro per difesa dei vedono ancora gli avanzi anche delle
pellegrini , tanto ne' tempi di piog- sue terme. Sulla porta della chiesa
gia, come Nel gettar poi
di caldo. si legge l'antica inscrizione, s. Cae-
le fondamenta della chiesa , furono sarli in palalio. L'Anastasio chiama
trovate alcune colonne di verde an- questa chiesa, in Monasierio s. Cae-
tico, ed altri marmi preziosi. sareij quod ponitur in palatioj ed
Da
ultimo il Pontefice Pio VII eziandio ad Corsas , e de Corsis
concorse al suo lùattamento, siccome presso s. Sisto, per un monistero
avevano fatto i suoi predecessori, fabbricato per le i-eligiose dalla no-
dappoiché è ad essi immediatamente bihssima famiglia Corsa, la quale
soggetta. Il capitolo si compone di fu cosi potente in Roma, e così
otto canonici, primo de'quali è l'ar- fedele Gregorio VII, che nelle
a s.
zio vescovo e martire il primo fel> nel d'un altro antico tempio
sito
braio, V. Filippo Rondinino, De s. quadrilungo ad esso contiguo, che
Clemente Papa et jnariyre ejusque si crede fosse dedicato a Venere e
basilica in urbe /?omrtj Romae 1706, a Roma, eresse e dedicò una chiesa
opera che dedicò a Clemente XI. in onore de' due santi fratelli Cosma
In questa chiesa nel di della festa e Damiano dandole per vestibolo
,
quie per purgarla dalle profanità dosi indegno della suprema dignità,
gentilesche. Vuoisi ancora, che la de- si occultò dentro questa chiesa, do-
dicasse ai detti due santi fratelli ge- ve trovato dal clero, e dal popolo.
melli, per sostituirli alle superstizio- a forza vi fu estratto e collocato
ni di Romolo e Remo, ed a quelle solennemente sulla sedia dì s. Pietro.
di Castore e Polluce, altri gemelli S. Pasqviale I, suo predecessore, fu
che avevano pure qui i loro simu- largo di doni con questa chiesa, e
lacri. dalla basilica, che nella via Aurelia
Nell'anno 590, s. Gregorio Magno, avea fabbi'icato s. Felice II, vi tras-
per sottrarsi al pontificato cui si vo- portò il venerando corpo di quel
leva esaltarlo, si nascose in questa santo. Contiene inoltre questa basi-
t;hiesa ; ma scoperto da una colomba lica tesoi'i di reliquie de' ss. martiri.
volata sopra di esso, fu condotto a Ilgran Rolando Bandinelli, Car-
s. Pietro, e consacrato. Egli ebbe dinale diacono di questa chiesa, nel
particolar divozione all' immagine 111^9, divenne il celebre Alessandro
della b. Vergine, che ivi venera vasi, IH. Dipoi Papa Onorio III approvò
per avere a lui parlato, anzi con- la donazione, che fece a questa ba-
cesse al di lei altare il privilegio di silica il Cardinal dì s. Prassede Gio.
liberare un anima dal purgatorio Colonna, d'un territorio nella dio-
colla celebrazione della messa; ri- cesi dì Calcedonia, mentre trovavasi
staurò la chiesa, e vi pose la sta- in quelle partì legato apostolico. In
zione nel giovedì dopo la terza do- seguito Alessandro VI creò Cardinale
menica di quaresima . Inoltre egli diacono de' ss. Cosma e Damiano
ordinò nella istituzione della proces- Alessandro Farnese, il quale ottenne
sione delle litanie maggiori, che il da Giulio II, nel i5o3, che la
clero partisse da questa chiesa, dicen- chiesa, la quale era collegiata, per
doci egli stesso, che da qui partiva avere soli sei canonici, fosse data ai
pure la processione delle ancelle del fiati del terzo Ordine di s. Fran-
Signore. San Sergio I, del 687, la cesco, che poi vi edificarono il con-
fece coprire di lastre di bronzo, tiguo convento, e vi dimorano. Nel
eresse nell'interno gli amboni, e detto Cardinal Farnese fu
il i534, il
ciborio dell'aitar maggiore. Adriano eletto. Papa, e prese il nome di
I, nell'anno 780, elevò al grado
la Paolo III.
dì diaconia Cardinalizia, sebbene Disputandosi in tempo di Grego-
alcuni ciò attribuiscano a s. Grego- rio XIII fra due Cardinali Baro-
i
,
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3i8 CHI CHI
nio, e Santorio, se dovevasi, o no, i63a, la ridusse nello slato attua-
ritenere nome di Felice II nel
il le con disegno dell' Arrigucci. Es-
martirologio romano come Pontefice sendo poi soggetta la chiesa a
e come martire, a' 28 luglio i589,, nocevolc umidità, venne alzato il
vigilia dellasua festa, fu ritrovato pavimento con quattro sotten'anei
per puro accidente il corpo di lui piastroni, oltre ai pilastri minori.
in questa chiesa, con un'iscrizione, L' antico tempio di Remo, che ser-
che dichiarava esser egli stato Pon- ve di vestibolo, fu alzato nella vol-
tefice e martire. La storia di questo ta. Urbano VIII adornò la chiesa
ritrovamento vedesi appreso il pad. di belle pitture, con soffitto dorato,
Maffei , negli Annali di Gregorio e persino il chiostro a belli freschi.
XIII, tom. II, lih. XI, num. 18, Si discende nell'antica chiesa sotter-
pag. 275. Angelo Pontonaro, ap- ranea per comoda scala allato della
presso Sangallo, tom. Ili, pag. 5o5 tribuna, essendovi ancora in questo
dice invece, che il corpo di s. Fe- sotterraneo l' altare maggiore isola-
lice II si conserva nella chiesa di to, sotto cui riposano i corpi dei ss.
chiesa de' ss. Cosma e Damiano, cala in altro più profondo, dove si
IV, fondatore della chiesa, vi fece della Diaconale basilica dei ss. Co-
surrogare quello di s. Gregorio I, sma e Damiano nel romano foro,
di cui era divotissimo. Tal mosaico detto volgarmente Campo Vaccino,
rappresenta il mistico agnello fra Roma 1727, e Bernardino Mezza-
sette candelabri , con vari angeli dri, Disquisitio historica de sanclis
che gli fanno corona, mentre quel- viarlyribus Cosma et Damiano, in