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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI^ AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
WDCCCXLI.
•
DIZIONARIO
DI EPX'DIZIOKE
STORICO-ECCLESIASTICA
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CHI CHI
6 CHI CHI
che possiede, vi si conserva una gran va la prerogativa nel Cardinal tifo-
parte della vera croce , e del suo lare , di poter celebrare nel giorno
pella papale sì nella terza dcll'av- cui titolo venne in progresso conlènto
vento, e sì per la festa dell' inven- dai Pontefici a' loro Cardinali. Uno
zione della ss. Croce, funzioni delle di questi fu Gherardo Caccianemici.,
quali facemmo menzione nell'arti- che esaltato, nel 1 1
44> ai pontifica-
celo Cappelle Pontificie, in uno alle to col nome Lucio li, rinnovò
di
cerimonie, che per esse aveano luogo la basilica dalle fondamenta, e ri-
in questa basilica. Tanti pregi in sé fece il chiostro. In progresso, e nel
adunati resero questa basilica una 1370, Urbano V, con breve dei 18
delle sette chiese di Roma (fedi), che. luglio dato in Montefìascone, diede
vengono visitate dai fedeli per lu- la chiesa e il monistero ai certosini
CHI CHI 7
terme Diocleziane, secondo il pon- basiliche, e chiese di Roma, aprì
tificio breve de' 27 luglio i56i. Pio per quelle che avevano luogo in
IV quindi consegnò, ad istanza del questa basilica, la bella strada, che
suo nipote Cardinal s. Carlo Borro- a dritta linea conduce a s. Maria
meo, la basilica e il monistero ai Maggiore, chiamandola Felice dal
cisterciensi [Vedi), dai quali è pure nome, che aveva prima del ponti-
ritenuta. Mentre 1' avevano in custo- ficato. Urbano Vili tolse da questa
dia i certosini, due Cardinali tito- basilica una porzione del legno del-
lari divennero sommi Pontefici, cioè la ss. Croce, e la diede alla basili-
Cosimo Migliorati nel i4°45 c °l n0 " ca vaticana. V ha chi dice , che la
me d'Innocenzo VII, e Marcello Cer- reliquia della stessa vera Croce qui
vini nel i555, con quello di Mar- riposta da s. Elena, fosse la terza
cello II. parte di quella da lei ritrovata in
Nello stesso tempo, che vi stava- Gerusalemme.
no i certosini, e mentre il Cardinal Benedetto XIV , che era stato
Pietro Gomez di Mendoza spagnuo- Cardinale litolare di questa basili-
lo restaurava questa sua chiesa ti- ca, dopo il 1743, con architettura
tolare, di cui fece ancora il soffitto di Domenico Gregorini, conservan-
con ricche dorature, nell' ultima do le antiche forme, la restaurò in-
domenica di gennaio i49 2 fu nella
>
teramente , facendo pure l'ampia
parte superiore della cupola nell'ar- strada, che conduce alla basilica la-
co sopra il coro trovato il titolo teranense. Eresse pertanto la faccia-
della ss. Croce [Vedi), alla quale ta, e il portico, che adornò di pi-
muraglia, più di mille anni prima, locata nell' interno sulla porta mag-
dall' imperatore Flavio Valentinia- giore.
110. Innocenzo Vili, che allora re- La chiesa ha tre navate divise da
gnava , si recò col sagro Collegio pilastri, e da otto grus-e colonne di
ai 12 marzo a venerare sì preziosa granito egiziano, essendo le altre co-
reliquia, e comandò, che nelle so- perte da piloni. ÌNella volta della tri-
lennità della basilica fosse esposta buna sono vi le pitture a fresco del
sull'altare alla divozione del popo- Pinturicehio; e quelle della gran vol-
lo. Alessandro VI, con bolla del ta furono eseguite da Corrado Giac-
i4q6, concesse indulgenza plenaria quinto, che fece pure quelle al bas-
a quelli, che nell'ultima domenica so della tribuna medesima. Il bal-
di gennaio visitassero la chiesa. Al- dacchino dell' altare maggiore è sos-
tri Cardinali titolari non mancaro- tenuto da quattro colonne di brec-
no di abbellirla, e di operarvi di- cia corallina. La piccola loggia in
versi ristauri. Poscia Sisto V, fra le alto a destra comunica con una cap-
diverse strade che aprì, affine di pella superiore interna, ove si con-
ristabilire 1' uso antico della celebra- servano le tanto insigni reliquie di
zione delle Cappelle Pontificie nelle cui è doviziosa questa basilica, e del-
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le quali enumerazione il Piazza
fa de' 3 maggio, il senato romano in
a pag. i4& del suo Menologio Ro- ogni quadriennio fa l'oblazione di
mano. A sinistra poi del detto alta- un calice d' argento e di quattro
re maggiore si scende alla cappella torce ui cera. Il p. Raimondo Be-
di s. Elena, costruita nel luogo do- sozzi scrisse la Storia della basili-
ve questa imperatrice fece collocare ca di s. Croce in Gerusalemme,
una quantità di terra condotta in Roma i7 5o, il quale essendo allora
Roma dal luogo ove fu crocefisso abbate del contiguo monistero, la
Cardinal della Cueva, che fece il pa- S. Emiliana, chiesa e titolo Cardi-
vimento, e i gradini per ascendere nalizionon più esistente.
al coro ed il Cardinal Alfonso Lat-
,
ta, che le assegnò alcune rendite per Alla vergine e martire romana s.
ro, epoi titolare, morendo nel 17 53, dappoiché al sinodo romano, cele-
lasciolle la sua eredità. Tutte le fe- brato nell' anno 4f)4 da s. Gelasio
ste della ss. Croce sono celebrate I, intervenne Giovino prete Car-
con solennità in questa chiesa, e dinale col titolo di s. Emiliana.
con indulgenza plenaria. Per quella Questa chieda, stando per rovinare,
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fu fatta demolire da s. Gregorio I, si disse, fu spianata da Sisto V, an-
che trasferì il suo titolo Cardinalizio che perchè minacciava di rovi-
nella chiesa di s. Balbina. naie.
Questa chiesa fu eretta nel vico Questa chiesa fu edificata sul mon-
Patrizio, presso la chiesa di s. Pu- te Esquilino, ove principia 1' antica
denziana, e venne chiamata basilica via Preneslina, presso le terme, e il
s. Leone III, che vi ordinò varie la casa del santo , in cui questo
riparazioni, pur estese al contiguo nobile romano fu strettamente rin-
monistero. Minacciando nuovamente chiuso, e fatto morire fra i pati-
rovina s. Pio V
, per conservarne ,
menti di fame nella persecuzione
,
per nome Roberto Parisiense ne fe- rebbe affatto soppresso appena sia
ce dipingere le gesta intorno alla lasciato dal Cardinal Paolo Polidori,
chiesa, la quale fu pure da lui rin- attuai titolare , erigendo invece il
meno l'altare principale, che Gre- anticamente era destinato nel giorno
gorio IX consagrò colle sue mani, di lunedì a celebrare la messa sul-
ed ove sono le reliquie de' ss. apo- 1' altare papale della vicina patriar-
stoli Andrea Matteo, e Bartolomeo,
, cale basilica di s. Maria Maggiore.
e i corpi de' ss. Eusebio, Orosio, e Si legge nella vita di Paolo li, che
Paolino, con parte di quello di san un Cardinale titolare di s. Eusebio,
Vincenzo martire. Il corpo di s. Eu- siccome amorevole co'Cardinali suoi
sebio fu quivi trasportato dal cimi- colleghi, lasciò fondi in sua morte
terio di s. Sebastiano, e convenien- perchè in questo suo palazzo fosse
temente collocato da Papa s. Zac- imbandito un pranzo al sagro Col-
caria, allora quando rifece ed ornò legio, intervenendovi all'improvviso
la chiesa. anco quel Papa. Clemente Vili nel
Mentre vi dimoiavano i mona- creare Cardinale, nel 1596, Camillo
ci celestini, nel contiguo monistero Borghese (che nel i6o5 divenne il
fiorì l'accademia ecclesiastica decoll- glorioso Paolo V), gli conferì questo
ali; ma dopo che tal rispettabile titolo. Dipoi Urbano Vili, nel 1G29,
Ordine si estinse per le vicende dei in uno alla porpora lo diede a Giam-
tempi, nel 1820, regnando Pio VII battista Pamphily, che nel 1 644 g u
visubentrarono i benemeriti Gesuiti, successe nel pontificato col nome di
i quali avendo acquistato la chiesa Innocenzo X. Ai 25 dicembre 1669,
e la casa, vi hanno formata la casa giorno del santo Natale, non potè
più volte l'anno con gran frutto Clemente IX, per un impedimento,
pegli esercizi spirituali, che danno ivi celebrare la messa in s. Maria Mag-
e soddisfazione del pubblico tanto giore, né vi era Cardi ual prete che
ad ecclesiastici, che a religiosi di al- potesse supplirlo avendo lutti cele-
tri Ordini, e secolari. A questo fi- brato. I Cardinali diaconi, benché pre-
ne il Pontefice Pio VII, col bre- ti, in quella mattina ricevono la santa
CHI CHI n
comunione dalle mani del Papa. la Mentorella o Volturella, gli com-
Fra questi eravi il Cardinal Carlo parve un cervo, che tra le corna
Gualtieri arcivescovo di Fermo, il avea l' effigie di un crocefisso, dal
quale era dell' ordine diaconale ,
quale udì dirsi io sono Gesù Cristo;
:
per non esservi alla sua esaltazio- perchè mi perseguiti ? Fu allora, che
ne titolo vacante. Clemente IX per- egli colla moglie Teopista, e i due
tanto , per non alterare i riti, di- figli Teopisto ed Agapito si convertì
chiarò allora il Gualtieri dell' or- alla fede, e vennero tutti esposti
dine presbiterale conferendogli il ti- per ordine dell' imperatore Adriano
tolo di s. Eusebio, e gli fece celebrare nel Colosseo alle fiere, le quali non
la messa solenne. Da ultimo fra i vollero toccarli. Adriano
Il perchè
Cardinali titolari merita special men- li fece morire in un bue di bronzo
zione il Cardinal Enrico Enriquez rovente, ed in questo medesimo
napoletano, che Benedetto XIV creò luogo delle terme.
a 16 novembre 1753. Con generosa Quivi, dice il Panciroli, i fedeli
munificenza rifabbricò , ed abbellì edificarono un oratorio in onore di
egli questa sua chiesa , formandovi sì invitti confessori di Gesù. Cristo,
l'interno con pilastri d'ordine joni- finché, o da Costantino, o a' suoi
co. La volta è dipinta dal Mengs, tempi, venne edificata la chiesa, la
e gli altari sono ricchi di nobili quale fu annoverata fra le primarie
marmi, e di buoni quadri. La fe- diaconie Cardinalizie, o avanti, o nel
sta di s. Eusebio vi si celebra ai pontificato di san Gregorio I del
i4 agosto. 5go. Certo è, che nel luogo ove il
cervo apparve a s. Eustachio, che
allora chiamavasi Placido, dall'im-
S. Eustachio, collegiata, diaconia
peratore Costantino fu edificata una
Cardinalizia con parrocchia, nel
chiesa, consagrata da s. Silvestro I,
rione di s. . Eustachio.
e nel 1679 visitata dal Piazza, co-
me egli afferma a pag. 854 della
Antichissima è l'origine di questa sua Gerarchia. Intorno a che è a con-
chiesa,, che diede il nome all' Vili sultarsi il Galletti, Del Primicerio,
regione della città. Si vuole fondata a pag. 2ii. Da Cencio Camerario
sopra un lato delle terme d' A grippa, sisa, che Emilia moglie di Guido-
il quale poco distante eresse il Pan- ne conte tuseulano nel 1004 donò
theon, onde fu detta la chiesa san molte possessioni, e i castelli di san
Eustachio de Pantheon. Quelle tenne Vito, di s. Angelo, e di Agliano alla
furono chiamate anche di Nerone, chiesa di s. Eustachio. Stefania se-
per essere state ampliale e compite natrice e matrona romana della det-
da quell' imperatore, e si chiamarono ta famiglia, moglie di Alberico II,
pure di Alessandro Severo. In questo prima di tal tempo e verso 1' anno
stesso luogo era la casa di sant'Eusta- 991, per la gran divozione che aveva
chio, nobilissimo cavaliere romano, a s. Eustachio, splendidamente re-
della famiglia Ottavia, e gran capitano staurò la chiesa, rinnovando alcune
degli eserciti sotto Tito e Vespasia- colonne della nave di mezzo. Quin-
no. Si converti dal paganesimo, di Ottonello, conte tuscolano, in ripa-
quando andando a caccia sulle mon- razione della ribellione del padre
tagne di Tivoli in un luogo deito suo ad Alessandro III, siili' altare
,,
ii cui CHI
maggiore pose un ciborio eli marmo, dai di lui nemici, ne demolirono la
secondo l'antico rito delle basiliche, statua, e commisero altre gravi of-
cioè rivolto verso il popolo, e ne fese alla di lui memoria. Pio IV,
lasciò memoria con analoga iscrizio- il quale gli successe nel 1 559, su bito
ne. Mentre era già parrocchia, e comandò al senato di Roma, che in
collegiata con arciprete, il Pontefice espiazione di gran reato, ogni an-
sì
i4 CHI CHI
S. Fbjncesco di Paola. V. Pao- Varie sono le opinioni degli scrit-
. lotti, a' quali appartiene. tori perchè quest' antichissima chie-
sa si chiamasse in Velabro. Alcu-
S. Francesco a Ripa. V. France- ni opinano, che ciò derivasse allo-
scani MINORI OSSERVANTI RIFORMATI, ra quando Tevere passando sot-
il
ignora l' epoca. Solo si sa che ai , vaticana parte del capo di Gior- s.
di s. Giorgio, nella quale occasione Ciacconio poi dice, che nella stessa
dove fu pure col-
rifece la chiesa, solennità di s. Giorgio, mentre s. Leo-
locataun'ampolla di sangue. Ora ne III partiva dal patriarchio late-
però più non esistono lo stendardo, ranense per celebrarvi solennemente
e il ferro della lancia di questo la messa, fu assalito dai ribelli.
16 CHI CHI
tore, chiudendo il portico con can- trettante rendite non le venissero
celli di ferro, togliendo l'umidità del accordate, e che allora il direttore
pavimento e delle pareti colla rinno- dell' adunanzaavrebbe la nomina di
vazione del tetto, e del nobile soffitto. cinque canonicati, da conferirsi pure
Finalmente, per le note vicende de- dal Cardinal diacono di questa chiesa,
gli ultimi anni del secolo passato, e la qual trovasi col suo antico por-
coi soccorsi, che il suo zelo eccle- erano sul pavimento vennero distri-
siastico ottenne dai Pontefici, e da buite sulle pareti. Il p. Federico da
diversi pii personaggi, la restaurò s. Pietro ci ha dato, Memorie iste-
e la paramenti e di arredi
fornì di riche del sagro tempio, o sia dia-
sagri. Provvide alla sua conserva- conia di san Giorgio in Velabro,
zione, ottenendo da Leone XII, che Roma 1791.
con un muro fosse sostenuta la ter-
ra che gravitava sulla chiesa ; e sic- S. Giovjyxi di Dio o Cola!»ha
come un fulmine avea prodotto mol- V. Bexfratelli, ai quali religiosi
ti danni, ottenne dal Papa regnan- appartiene.
te, che fosse assicurata la sua soli-
dità con opere corrispondenti ed , In questa chiesa, ai i5 gennaio,
anco abbellita, e perciò eresse due si celebra la festa del Santo, nel
lapidi onorevoli alla memoria dei qual giorno il magistrato romano
due Pontefici Allorquando Pio
. ogni quattro anni fa l'offerta d'un
VII diede questa basilica alla men- calice d'argento, e di torcie di cera.
zionata pia adunanza, siccome sussiste-
vano le prebende dei cinque canoni- S. Giovanni Decollato. V. Arcicov-
cati col breve Cunctis ubique pa-
,
FRATERXITA DELLA MlSERlCORDIA ,
CHI CHI ,
7
Un* antica tradizione afferma, che delle Simbole Gorìanej 4-° Il pad.
Costantino magno imperatore vi ab- Giovanni Buseo gesuita, colla Disputa-
bia ricevuto da Papa
il battesimo tio theologica de baptismo Constantini
apologetici^ libris . . . viridicata pag. tore del secolo XII, scioglie la que-
2 36, e dal p. Berti nella Dissert. stione in altro modo, nel lib. Ili,
histor. tom. Ili, dissert. II; 2. il de invent. et laude s. Crucis, cap. 7,
p. Mattia Furmanno, eremita
di san nella Bibliotli. Palrum tom. XII,
1
male nel citato ai ticolo I> vttisterio, sito a monsignor Alessandro Eorgia
voi. IV, pag. 227, ove pure dicem- suo fratello. Ai lati della porta est<>-
n»
.
^ '
^
CHI CHI 19
donò a s. Silvestro I; e che antica- F imperatore Costantino per mag-
mente serviva d'ingresso al batliste- gior trionfo del cristianesimo, volle
rio. V. Rasponi De baptìsterii late- innalzare sul monte Celio, nella casa
ranensìs forvia, et varia e/'us stru- di Plauzio Laterano, il celebratissi-
cturis p. i\i, et de redditibus, seu mo e venerando tempio, che venne
annuis proventibus baptìsterii latc- dedicato pubblicamente da s. Silve-
ranensis p. 1 1 5. Quid Romanus stro I, romano Pontefice, al Salva-
Pontifex in baptisterio lateranensi tore, nel quale i sommi Pontefici
oliaiagere consueverit, p. 217. Fi- stabilirono la loro sede. Quindi, sino
nalmente contiguo a s. Giovanni in dalla sua prima erezione, questa sa-
Fonte trovasi un oratorio sagro a crosanta basilica fu appellata coi più
s. Venanzio vescovo e martire, fab- gloriosi titoli, de' quali noi accenne-
bricato da Giovanni IV nel 640, il remo i principali. Si chiamò pertan-
quale dalla Dalmazia fece ivi traspor- to Asilo, e tempio di misericordia
tare il corpo del detto santo insieme a de'fedeli, dappoiché entravasi in esso
quelli dei ss. martiri Anastasio e di giorno e di notte per molte por-
Mauro, che ripose sotto l'altare, cui te, non mai chiuse da altro che da
però dedicò a s. Lucia, come si leg- ripari, cortine, veli , o portiere, cui
ge nel Piazza, Jllenologio p. 3 3. 1 l'Anastasio chiamò Siparii. Imper-
Ma essendo morto quel Pontefice ciocché, oltre la riconciliazione, e le
nel 64"2, l'immediato successore Teo- grazie spirituali, che i fedeli quivi
doro I compimento a questo
diede ottenevano da Dio, in forza delle
oratorio. Sul medesimo altare si vene- leggi ecclesiastiche ed imperiali ri- ,
alla famiglia Ceva, che lo fece rin- Battista, ed Evangelista, perchè nel
novare dal cav. Rainaldi_, e da altri. 11 44, Lucio II vi aggiunse il loro
V. il Panciroli, Tesori nascosti . Culto particolare, e quindi prese il
Donata la pace alla Chiesa, dopo essa la prima dille cinque patriar-
lunghe e sanguinose persecuzioni, cali si dice anche arcibasilica, e
s
2o CHI CHI
nello stemma vi si leggono le se- Quod sit cunctarum Mater, Ca-
guenti parole: sclerosando, lateranen- put Ecclesiarum ,
sìs ecclesia omnium urbis el orbis Hinc Salvatoris cceleslia regna
ecdesiarum mater el caput. Daloris
Gregorio XI, nella sua prima Nomine sanxerunt cum cuncla
costituzione, emanata nel 1 37 1 in peracta fuerunt.
Avignone, Super Universas, Bull. Sic sumus ex toto, conversi sup-
del Cherubini, tom. I, pag. 283, plice voto,
dichiarò, che la basilica lateranense Nostra quod Iure ozdcs libi Christe
era la sede principale del sommo sit inelyla sedes.
Pontefice, e la prima nella dignità
fra tutte le chiese, siccome catte- Tra i molti documenti antichi,
drale del Papa. Suscitatesi in pro- che potrebbonsi riportare, e che
gresso di tempo delle vertenze per meglio possono leggersi nell' opera
parte del capitolo di s. Pietro sulla del Cardinal R.asponi , De basilica,
preeminenza di questa patriarcale ba- et patriarchio laleranensi , Roma?
silica, pretendendo che questa pre- i656, a pag. 9, De variis nomini'
rogativa potesse competere alla ba- bushujus basilicce, cap. \\; De digni-
silica vaticana, dappoiché i sonimi tate huj'us basilicce, cap. Ili, pag. 1 ij
Pontefici avevano colà trasferito il non che nel Piazza, Gerarchia pag.
loro domicilio, il Pontefice s. Pio V 3 29 e seg., non sono da tralasciarsi
fece studiare le ragioni dall' una e le espressioni usate in una bolla dal
dall' altra parte dal sacro tribunale grande Innocenzo III, il quale così
della romana Rota, e decise colla si espresse : Silvester Papa prcedeces-
costituzione, che comincia Infirma, sor noster in laleranensi basilica,
Bull. tom. Il , la causa in favo- quam ad honorem sancii Sah'atoris
re della basilica lateranense, im- devoti/} fundaverat Constantini, Pon-
pose perpetuo silenzio, e sotto gra- tificalem cathedram stabiliva, ut
vissime pene vietò muovere que-
il qua: post pacem concessam Ecclesice,
stione su tale argomento appro- , in Urbe tempore prima fuit, nulli
vando del tutto la sopraccitata co- esset in orbe secunda
dignitale .
ad onta dei tanti incendi, terremo- sacrosanta basilica, intorno alle qua-
ti, e rovine cui soffri la basilica . li daremo solo brevi cenni. E pri-
Da Urbano V, Grimoardi di Gris- mieramente abbiamo, che s. Sisto
sac, Papa eletto in Avignone nel III, il quale mori neh' anno 44°>
i362, venne il detto altare ricoper- siccome fu munifico con varie altre
to ( anno 369) col ciborio mede-
1 chiese, cosi lasciò degne memorie
simo che esiste tuttora, per cui vi della sua generosità in questa ba-
si veggono le armi di quel Ponte- silica. S. Leone I edificò il portico
fice, quelle del Cardinal Ugone suo dietro la tribuna, che dal fondatore
fratello, Albornoz
e del Cardinal viene denominato Leonino. Creato
suo legato. Qui poi crediamo op- Papa dopo di lui nel 4^' s Baro, -
portuno darne una descrizione, col- edificò due ora tori ad onore dei i
silica, è di palmi quattro, oncie die- Sebastiano. Noi omettiamo, come cosa
ci in lunghezza, di palmi quattro troppo lunga, di far qui menzione
ed oncie una in altezza, ed ha la lar- degli altri oratorii della basilica
ghezza di palmi due, e oncie otto. lateranense, di cui parla il citato Ra-
La qualità del legno è simile a sponi , cioè degli oratorii dei ss.
cui cui 23
Pontefici Giulio I, Vigilio, e Zaeea- cemmo quanto vi fece Bonifacio
ria, siccome si può vedere a
pag. 3 57, Vili. Benedetto Millini poi, del-
De aliis basilìcis et oratoriis luterà- V Arch. Luter. 64, racconta quan-
p.
nensis palatii. to accadde nel risiamo del mosai-
Riprendendo piuttosto la genera- co della tribuna, dappoiché volen-
le nostra descrizione della basilica do Bonifacio Vili sostituire alla
diremo che nell'anno 696, per un immagine di Antonio di Padova,
s.
a4 CHI cui
di preziose gemme. In qual modo risarcito dal Papa regnante Grego-
dimostrasse la sua gratitudine il ca- rio XVI. Sisto V inoltre aggiun-
pitolo, e quanto amore ne sentì per se alla basilica un bel portico,
Urbano V, è tutto descritto dal ci- con loggia per la solenne bene-
tato Cresci mbeni a p. i i 3. dizione. Di contro, e di prospetto
Martino V cominciò a far dipin- alla strada, che conduce a s. Maria
gere questa basilica da Pietro Pisa- Maggiore , ed aperta da Gregorio
no nelle pareti della nave di mez- Xlll, lo stesso Sisto V v'innalzò
zo , con pitture rappresentanti la Clemente Vili col-
l'obelisco (ì edi), e
passione di Gesù Cristo, e fece la- l'architettura di Giacomo della Porta
stricare il marmi. Tali
suolo di fece 1 altare del ss. Sacramento, ri-
lavori ebbero compimento sotto il fece , e decorò di pitture le pareti
di lui successore Eugenio IV, men- della nave traversa, ed oltre l'orga-
tre Sisto IV rifece il campanile, ri- no , ed il nuovo soffitto dorato vi ,
sarcì il palazzo, e donò ricebi para- fece altri abbellimenti, aprì finestre,
menti e suppellettili. In seguito ne fu- e rese ampia e regolare la piazza
rono pure benemeriti Alessandro VI, dalla parte della facciata principale,
e Leone X, il quale rinnovò il conti- e del triclinio leoniano. Vedi.
guo battisterio detto di s. Giovanni Tanto Pio IV, Clemente Vili,
in Fonte (Vedi). Paolo III, senza ri- quanto Paolo V e Gregorio XV, ad
guardo a spesa, la l'istaurò, e le con- esempio Pio IV, assegnarono per
di
cesse diversi privilegi. Pio IV eres- la fabbrica di questa basilica e per
se due campanili, edificò la
i fac- diverso tempo il prodotto degli anelli
ciata laterale, e con disegno del Cardinalizi (l 'edi). Urbano Vili tol-
Bonarroti nella nave di mezzo fece se tal provento e invece assegnò ,
cui C II l
a5
stesso metallo , con fregi di stelle, cento ducati annui della crociata dì
di ghiande e di quercia, tutti sim- Spagna. Avendo Innocenzo XIII de-
boli del suo stemma gentilizio. Rin- terminato di costruire la facciata
novò l'arco ed il mosaico della tri- principale dalla parte di Croce
s.
aprendosi nel superiore la vasta log- disse. Prima di ascendere alla nave
gia, dalla quale Pontefici in alcune
i traversa , innanzi al tabernacolo ev-
circostanze, che poi diremo, benedi- vi sul pavimento il deposito conte-
cono solennemente il popolo, mentre nente le ceneri di Martino V, la
1' inferiore intromette all' atrio pel cui effigie è riprodotta nel bel co-
quale si entra nella chiesa. L'ordine perchio di bronzo, opera di Simone
è corintio, adorno di colonne e pi- fiorentino, fratello di Donatello.
lastri ; cinque sono gli archi d'ogni Quindi apresi il grande arco, soste-
portico decorati con colonne di mar- nuto da due proporzionate colonne
mo. Sulla ringhiera, che corona la di granito rosso ivi collocate da
sommità della facciata, sono collo- Alessandro VI; arco che dà ingresso
cate undici statue, di cui una, che alla nave traversa, cui si ascende
mani, ingratitudine al capitolo per tare, altro dipinto del cav. d' Arpi-
aver loro concesso la cappella di no, rappresenta il ss. Salvatore, e
s. Gio. Nepomuceno, onde edificare i ss. Giovanni Battista, ed Evange-
loro grado, e della nota loro pia Chiamasi portico Leoniano quella
munificenza, dal valente dipintore piccola nave semicircolare, che gira
cav. Filippo Agricola fecero eseguire dietro la tribuna, eretta come si
per tre porte, che sono le più fre- Bonifacio VII, nel 998 l'antipapa
quentate, una delle quali si apri da Giovanni XVII. Silvestro II vi fu se-
Gregorio XI, che la decorò di no- polto nel roo3,ed il Xovaes nella di
bili marmi , e vi collocò due leoni lui vita riporta il magnifico epitafìo,
di marmo bianco, che poi Sisto V che gli pose al sepolcro Sergio IV,
trasferi alla fontana da lui eretta e che ancora è esistente. Xel mede-
sulla piazza di Termini. Chiamasi simo anno ebbe sepoltura nella ba-
Sislino perchè edificato da Sisto V silica Giovanni XVIII, come afferma
con disegno del Fontana, e nella par- Giovanni diacono nel libro della Ba-
te superiore è decorato, come l'al- silica lateranense. Xel 1009 vi fu
tro, di pitture del vecchio e nuovo tumulato Giovanni XIX, ma il p.
testamento. Finché non fu eretta Giacobbe nella sua Bill. Pont. pag.
l'altra loggia, i Pontefici da qui com- 336 dice, che venne sepolto nel
partivano la solenne benedizione. Vaticano con un epitafìo in versi
,
Nel portico inferiore evvi la statua eh' egli prese dal Vegio Neil' an- .
conoscenza per l'abbazia di Clairac altri dicono, che riposi nel Vaticano.
da lui donategli nella diocesi di Agen, Xel 1073 tumulato Alessandro
vi fu
con diploma de' 22 settembre 1604. II, nel 1099 Libano
II, sebbene il
CHI CHI 3i
rio di santi, di Pontefici, di Cardi- va l'emendazione de' costumi. Per-
nali, e di uomini insigni in virtù e ciò si legge nel ÌNovaes tom. III ,
scienza; ma
Innocenzo IV incaricò pag. 69, che Eugenio HI nel 1 x5s
il Cardinal Stefano de IVormandis (n ò Cardinale Bernardo canonico ,
Cardinali latei anelisi , eanonicce ar- Chiesa, mcrto nel 3 o4, ovvero sot- 1
nati uno o più Cardinali per arci- tini. 1\ . pai;. 53. O egli, o lo zio
preti, per
la riforma di essi. Quelli Jacopo fu arciprete di s. Gio. in
erano tempi appunto in cui s. Pier
i
Laterano, fatto da Clemente "S . Ter-
Damiani con ardente zelo procura- 11. ino suoi gioliti nel
i 325. 1
, 4
32 cui di I
Bertrando de Montfavet, francese sauna, vescovo di Sabina, e peni-
diacono Cardinale di s. Maria in tenziere maggiore, morto nel i4o5.
Aquiro, morto nel 1 34-3- Antonio Gaetani, romano, prete
Giovanni Colonna, romano, dia- Cardinale di s. Cecilia, o Lucia,
cono Cardinale di s. Angelo, morto vescovo di Palestrina, e penitenziere
nel i348. maggiore, morto nel 1^.11.
Pietro Roger di Beaufort, nipote Ottone Colonna, romano, diacono
di Clemente VI, che il crei» diacono Cardinale di s. Giorgio in Velabro,
Cardinale di s. Riaria Nuova ; nel eletto nel 1 1 7 Sommo Pontefice
1370, fu eletto Papa col nome di Martino V. Fu questo Pontefice, che
Gregorio IX, nome che sarà in pe- soppresse il priorato, e i canonicati
renne benedizione per aver egli resti- della basilica di s. Lorenzo ad Sazi-
tuita a Roma la residenza pontifi- età Sanctorum , che unì alla latera-
cia a' 17 gennaio 1377, dopo che nense, cui arricchì di preziosi dona-
Clemente V nel i3o5 l'avea trasfe- tivi d'oro e d'argento.
nense, facoltà che confermarono Si- vaes al tom. VI, p. 17, Giovanni
sto V, e Gregorio XIV, concedendole XXIII aveva fatto canonico nell'e-
in oltre giurisdizione sull' acqua Ma- tà di sette anni, e che poi Sisto IV
riana o Marana. creò Cardinale. Egli non volle ri-
CHI CHI 33
promesse, e le minaccie. Ciò dispiac- usare due campanelli, due croci, e due
que assai al popolo di Roma e al- padiglioni nelle funzioni, e proces-
la nobiltà , che vedevano priva- sioni. La maggior parte degli scrit-
ti così de' benefica i loro concit- tori sostiene godere la basilica la-
34 CHI CHI
scia deiss. Giovanni e Paolo, ve- il cavallo e la statua di bronzo di
scovo di Albano, e poi di Frascati, Marco Aurelio, ma
Paolo 111 la
camerlengo di s. Chiesa, morto nel trasportò sul Campidoglio con gra-
Zaccaria, e dallo Strocchi cpial fos- il copioso elenco delle diocesi in cui
se. Nel medesimo suo arcipretato fe- esistono luoghi pii, e chiese sogget-
ce alcuni statuti intorno all' ammi- te alla giurisdizione del capitolo la-
pontificato nel i534, col nome di roso colla basilica. Essendo infermo
Paolo III. Essendo arciprete, invigi- di podagra, fu in di lui vece desti-
lò sulla disciplina del clero latera- nato il Cardinal Marc' Antonio Co-
nense, assistette ai capitoli, ne sot- lonna ad aprire, e chiudere la porta
toscrisse le risoluzioni, e ripristinò santa.
diverse costituzioni di Gregorio Antonio Colonna, romano, dia-
XI, cui fece approvare da Giulio cono Cardinale di s. Maria Nova
II. poi di s. Maria in Cosmedin, indi
Ad ornamento della piazza late- prete di s. Pudenziana, e di s. Cro-
ranense aveva Sisto IV ivi collocato ce in Gerusalemme, e vescovo di
,
CHI CHI 35
Palestrina, nell'anno 1600, aprì e s. Maria del Popolo, vescovo prima
chiuse la porta santa. Morì nel d' Albano e poi di Porto, nell' anno
1608, lasciando erede la basilica, che santo 1675, aprì e chiuse la porta
vivente aveva eziandio beneficata. santa della basilica, e morì nel 1693.
Lucio Sasso poi Cardinale, essendo La basilica conserva grata rimem-
stato venti anni vicario della ba- branza dei beneficii ad essa da lui
silica, ne imitò 1' esempio , e si compartiti, poich'egli, oltre moltissimi
mostrò assai benefico verso la basi- paramenti, le donò l'arazzo, che si-
36 CHI CUI
aprì e chiuse la porta santa di que- avanti porta latina, Roma 17 16,
sta basilica. Morì nel 1770. a pag. 292, nel parlare dell' incor-
Mario Marc-foschi , maceratese ,
porazione del capitolo di detta chie-
prete Cardinale di s. Agostino, ncl- sa al laterancnse, ci dà una erudi-
1' anno santo 1775, aprì e chiuse ta serie che governarono
de' priori,
Piacenza, decano del sagro Collegio, per dottrina, per impieghi nella cor-
vice-cancelliere, segretario di stato, te de' Sommi Pontefici, per vesco-
vicario di Roma ec. , nell' anno vati cui furono innalzati, e fa men-
santo 1825, aprì e chiuse la porta zione di altri promossi a canonici
santa della basilica. Morì nel i83o. della stessa basilica. E qui ci sia
Bartolomeo Pacca di Benevento, lecito in segno di stima ripetere
attuale decano del sagro Collegio quanto a pag. 3 9 disse lo stesso Can-
fatto arciprete dal Pontefice Pio cellieri, cioè: » che è desiderabile
Vili nel 1 8 3o, risplendente per vir- •> che d. Salvatore Leoni beneficia-
tù e dottrina, e per le primarie ca- » to lateranense pubblichi l' erudi*
riche, che sostiene, cioè di pro-da- .•) tissima storia di tutti i Cardinali
tario, di legato apostolico di Velie- » arcipreti della basilica e de' loro
tri e sua provincia, di prefetto del- >> vicari, ricavata da esso con mol-
le congregazioni della cerimoniale, » ta fatica dalle antiche' memorie
e della correzione de' libri della » della chiesa laterancnse, dagli scrit-
chiesa orientale , di segretario del » tori della medesima, e dai mo-
s. offizio, di presidente del consiglio » munenti esistenti nell'archivio del
supremo della reverenda camera apo- » collegio de' beneficiati , affidato
letterati. » ne .
CHI CHI 37
rogati ve dell' arciprete, e del capito- lare lo stipendio, unì alla medesima
lo, de' loro privilegi, e tratta dei alcuni pingui beneficai. Quindi Pio
cappellani Ilariani, dei Clementini VII, volendone accrescere il lustro
istituiti da Clemente Vili, degli Ur- e il decoro, con breve de'22 luglio
bani fondali da Urbano Vili, e di 1801, concesse alla medesima tutte
altri individui di questo clero, ag- le prerogative, esenzioni e privilegi,
giungendo che Sisto V diede all'ar- coi quali i Pontefici vollero decorare
ciprete il privilegio di conferire i i cappellani cantori pontificii. Non
benefizi vacanti nella basilica, eccet- si deve qui passare sotto silenzio,
tuati quelli riservati alla Dataria. che s. Pio V pose nella basilica per
V. Francesco Foggini, Ddl clero penitenzieri [Fedi) i minori osservanti
della basìlica lateranense , Roma riformati di s. Francesco. Laonde il
cii vacanti della basilica, non affet- Agnese fuori le mura ( Vedi ) , nel
ti Sede apostolica, ed il vicario
alla giorno della sua festa; agnelli che
della trattammo bre-
basilica
ec. , si offrono per annuo canone alla
vemente all' articolo Arcipreti delle basilica, e dalla cui lana si formano
BASILICHE DI RoMA. i pallii.
la sua origine nel i535 sotto Paolo pitolo nelle maggiori solennità e
III, allora quando il celebre Cardi- funzioni di essa usasse di quattro
nal de Cupis arciprete incominciò mazze di argento, portate da' man-
ad istituirla , ottenendo dal detto datari, e cursori del Cardinal vica-
Papa l'unione di molti benefìzi, per rio, in abito clericale ; abito che
costituire una sufficiente dote per ogni due anni dovrebbe far loro la
dicci cappellani cantori. Il chiarissi- camera apostolica, col danaro delle
mo letterato Fulvio Orsini, prima multe penali, come si legge nell'Ol-
beneficiato, e poi canonico latera- doino, Addù. in Ciaccoli, toni. IV,
nense, morendo nel 1600, le lasciò col. 127.
alcuni fondi per aumentarne il nu- Il capitolo lateranense sicompone
mero con due altri cantori, affidan- del Cardinal arciprete, di un prelato
done la nomina al Cardinal arci- suo vicario, e di diciotto canonici
prete. Dipoi Pio VI, in considera- otto de' quali sono dell'ordine dei
zione dei rinomati maestri eh' ebbe preti, cinque di quello dei diaconi,
in tutti i tempi, della sua autichità e cinque dei suddiaconi. Oltre i
e pregi, con breve de' 2,4 settembre venti beneficiati, cioè dodici dell'or-
1784, concesse a questa cappella il dine dei preti, quattro di quello dei
proprio nome, chiamandola Cappella diacoui, e quattro di quello dei
Pia, e per formare una rendila per- suddiaconi (i quali ordini sono in-
l
i alle giubilazioni, e per aumen- fissi alle rispettive prebende, giusta
,,
38 CHI CHI
Io stile dell'antica disciplina della chi doveva essere il supremo Gerar-
Chiesa), vi sono i cappellani Clemen- ca e pastore universale del mondo
tini, ed Urbani, ed Ilariani, e do- cattolico, il quale poscia ivi era in-
dici chierici beneficiati. L'arciprete tronizzato colle più belle cerimonie.
usa nella basilica e in coro sempre V. il Libello presentato a Valenti-
la cappa, il vicario l'abito prelati- niano , di Marcellino e Faustino
zio di mantelletta, i canonici la presso il Sirmondo tom.
Opere, I,
in excelsis Deo, il quale non sole- dersi l'articolo Campale § IV, Bene-
vasi dire dai preti fuorché nella , dizione delle campane.
messa di Pasqua. Quivi si distribuiva Quivi nello stesso sabbato santo
il fermento nel sabbato avanti la si prendeva il nuovo fuoco da tre
domenica delle palme detto sabba- , lampadi , nascoste sino dal giove-
tum vacans, perchè Papa non an- il di santo in segretissimo luogo nel
dava alla stazione. Gli antichi rituali Sancta Sanctorum, si consagravano
lo chiamano, Quando datar eleemo- sette altari, che si preparavano dalle
syna sive fermentatimi in concisto- sette regioni della citta, e si offrivano
rio lateranensi , ed in questo sab- il latte e il miele. Nella solennità
bato nel Laterano si distribuiva ai poi delia Pentecoste, delta la Pasqua
sacerdoti delle parrocchie e titoli di rosala, si spargevano rose per tutta
Roma il fermento, o pane benedetto. la chiesa.
Di questo rito trattò il Mabillon Quivi si celebrarono cinque con-
nel mus. Ital. tom. I, pag. i32, et cilii generali, oltre altri quattordici
in Ord. Rom, p. i4i, et in t. IV, particolari, l'ultimo de' quali fu con-
Anal. p. 60; Azevedo Exercit. Lit. : vocato nel 1725 da Benedetto XIII.
col. 217. In questa basilica si con- Roma si parlerà di essi,
All'articolo
ciliavano ancora i penitenti nel sab- siccome agli articoli delle Beatifica-
bato santo, cioè quelli, eh' erano sta- zioni, e Cano>tzzazio:nt si dice di quel-
ti per qualche grave delitto condan- le celebrate in questa basilica. Pri-
nati alla pubblica penitenza, andan- ma faceva in essa la solenne pro-
si
vesperi, il vescovo canonico funzio- basilica domenicafa nella fra l' ot-
nante, con una particolare forinola, tava del Corpus Domini, nella qua-
fa benedizione pontificale dei ga-
la le come a sua cattedrale, intervie-
rofani, o aromali notissimi, e quindi ne il seminario romano, ed hanno
li distribuisce ai canonici e al clero luogo gli Ordiui religiosi mendica n-
,,
principali feste della basilica si cele- pretende, che ciò sia per alludere al-
brano coll'assistenza de' Cardinali la pace sempiterna, la quale si gode
nel modo
die descrivesi a Cappelle nella celeste Gerusalemme, di cui è
Catjhx alizie ( Vedi), ove pure si trat- figura la chiesa lateranense per la
ta della eappella per la festa di sua eccellenza. Finalmente evvi an-
s. Lucia, che celebrasi coli' assistenza cora chi crede, essersi conservato
dell'ambasciatore di Francia, e di alcu- questo rito dalla antica liturgia. Si
ni Cardinali. Oltre i mentovati giorni, prosegue ancora il rito dell' imita-
evvi festa anche ai 6 agosto per la zione de' sagri dittici, negli anni-
Trasfigurazione del Signore, ed ai versari, pronunziandosi dal più an-
27 dicembre per s. Giovanni Evan- tico de' preti benefiziati, dalla parte
gelista. I giorni poi delle stazioni del vangelo, dopo l' offertorio, il no-
sono, nella prima domenica di qua- me del testatore, in suffragio del
resima , in quella delle Palme nel , «male si offre il sagrifizio, colla for-
sabbato in Albis, nel martedì delle mula, che riporta il Crescimbeni
rogazioni, e nel sabbato di Pente- nella suddetta opera a p. 1 79.
coste. V. il Rasponi, De stationibus La basilica lateranense è una
inni antiquis, tu/11 recenlibus Bcis. delle quattro patriarcali, che nel-
Lai. pag. ig4- Tuttora vi è il can- 1' anno santo del giubileo si devono
to delle litanie stazionali, che ven- visitare per lucrare l' indulgenza ple-
gono dette in processione dopo ogni naria, ed è una delle sette chiese
terza domenica non impedita, prima di Roma, che i fedeli visitano nel
della messa solenne, per le navate decorso dell' anno, egualmente per
minori dalla sagrestia sino all'altare. lucrarvi le analoghe indulgenze, del-
Questa processione si vuole sia una le quali tratta il R.asponi, De in-
4* CHI CHI
il perchè Domiziano lo esiliò nell'i-
S. Giovanni della Pigna , dell' ar- sola di Patmos , e sebbene morisse
ci confraternita della Pietà de'car- dipoi in pace in Efeso, i padri gli
questa chiesa 1' oblazione d' un calice da' fedeli erigesse, se non una chie-
di argento, e di quattro torcie di sa, almeno un oratorio. Fu chia-
cera. mata di s. Giovanni in Oleo, e vi
fu riposto sangue
del de' capelli
,
ta, che prima era a tetto , nonché la chiesa alla patriarcale basilica
il Cardinal Paolucci, il quale rifece lateranense, sottoponendola al priore
l' antiportico, le vetriate delle fine- e ai canonici regolari, che allora go-
stre, ed altro, ed eziandio il Car- vernavano la medesima; unione pri-
dinal Spcrello Sperelli. A' nostri giorni mieramente confermata da Anastasio
poi il Cardinal titolare Giambattista IV, Adriano IV, Alessandro III,
Belloy, arcivescovo di Parigi, ove Onorio III, Gregorio IX, ed Inno-
morì nel 1808, restaurò la chiesa, cenzo IV. Ed è perciò, che parte
,
44 cui li I
de' canonici regolari litri anelisi pas- nense si reca ad ulììziarc la chiesa
sarono ad abitare il contiguo moni- tanto nel giorno, nel quale ricorre
stero di s. Giovanni a porta Ialina. la stazione, (pianto a' 6 maggio, in
e ad ufficiare nella chiesa. Tutta- cui si celebra del mar-
la festività
volta continuò ad essere collegia- tirio mentovato
del santo titolate. Il
ceva la lavanda de' piedi a' poveri, di Domiziano, e nel luogo ove abi-
non potendo ciò eseguire nel giovedì tarono gli Scauri per cui la via ,
regola osservala nella Palestina ila dopo la sua fondazione, la rista uro,
s. Ilarione, e vi menò esemplar vita dicendoci l'Anastasio: fidi gTi
religiosa , del qual monistero usci- post absidem, giacché osserva Ugo- 1
questa chiesa, il Cardinal Anto- quali con molto zelo vi fanno risplen-
nio Caraffa, pronipote di Paolo IV, dere il divino culto. Essi ricevono per-
aggiunse alla tribuna coli' opera di sone di civile condizione, tanto ec-
Nicolò Circignani, detto Pomarancio, clesiastiche, che regolari in ritiro,
altre pitture, fra le quali quella di oltre il pio costume di dare i con-
s. Pammachio, ed operò altri mi- sueti esercizi spirituali, diverse volte
glioramenti, coli' iscrizione: s. Pam- all'anno.
machius hufus ecclesiae condìtor ; Si entra in chiesa per un antico
poscia ristorò, ed ingrandì il rno- portico, i cui ultimi restauri, e can-
nistero contiguo. celli di ferro sono del Cardinal Fa-
Soppressi i religiosi gesuati nel brizio Paolucci, titolare della chiesa.
1668 da Clemente IX, i loro beni Esso è composto di otto colonne
in commenda, finché il
furono dati antiche, due delle quali sono di gra-
celebre Cardinal Howard de' duchi nito rosso, e la porta viene decorata
di Nortfblch inglese, siccome protet- da due lioni di marmo pure anti-
tore zelante della sua nazione, otten- chi, secondo il costume de' gentili,
ne da Papa Clemente X la chiesa, e de' primi cristiani, preso dagli egi-
il monistero, e le entrate pei reli- zi, per dinotare la custodia, e la
giosi domenicani inglesi, i quali vi vigilanza. L'interno della chiesa è
fecero rifiorire il divin cullo. Tut- a tre navi divise da pilastri, e
tavolta, dopo la morte del Cardinal da ventiquattro colonne di mar-
Howard, non essendo sufficienti al mi diversi. Il pavimento è di an-
mantenimento dereligiosi le rendite tico mosaico di pietruzzc, e mar-
del monistero, Innocenzo XII, con mi di colori diversi, e su di quello
apostolico breve degli 8 settembre a destra, nella navata grande, si
1697, li rimosse, ed in vece vi col- vede una pietra contornata di ba-
locò i della missione, con
signori laustra, indicante il luogo ove furo-
gran vantaggio de' fedeli. Ai 27 no decapitali i ss. Gio. e Paolo, i
e Paolo, Roma
1728. Prima di lui lirici, schiavoni, e dalmati, con un
Filippo Rondinini stampò in Roma Cardinale per protettore. V. il Piaz-
riel 1707; De Sancii* martyribus za, Opere pie di Roma, pag. 572,
Joanne et Paulo, eommcjue basilica e. IV; Di s. Girolamo degli Schia-
in urbe Roma , vetera monumenta voni a Ripetta. L' ospedale, e l'ospi-
collecta, et concinnata. zio furono protetti dai Pontefici
„ „ n y, „ Calisto III, Pio II, Paolo II, e Si-
Ss. Giovanni e Petronio de ho- .,, .. „i . .
„
•
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giata, e
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titolo
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Cardinalizio,} nel
.. .. . ,
... ,.,'
sihca liberiana,
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li
che an A^a
c„x ..rendite
lascio
rione Lampo Marzo. , , 1
ed
*„__
esecutore
j~ii„
della
'
per ampliarlo,
Nel medesimo luogo, ove sorge la sua volontà il Cardinal Oliviero
chiesa, un certo Girolamo eremita Caraffa. Attualmente però si può
schiavone, nell'anno i45o restaurò dire,che l'ospedale non esista come
una piccola chiesa sulla sponda del prima, giacché la casa contigua alla
Tevere presso il mausoleo di Au- chiesa che serviva a tale oggetto,
gusto, dedicata a s. Martina, o, co- serve per abitazione de' canonici , i
culto del dottore s. Girolamo, di cui quali si recano in Roma, sono man-
era divoto, locchè avvenne sotto il tenuti dalla stessa congregazione,
pontificato di Nicolò V. Quindi es- ma non hanno alloggio in questo
sendosi i turchi, nel i4^3, impadro- locale. V. il citato Piazza, p. 117,
niti dell'impero d'oriente, della Schia- capo X, Dell'ospedale di s. Girola-
vonia, Illiria, e Dalmazia, molti di mo degli Schiavoni, ed Illirici a Ri-
que' cattolici rifugiaronsi in Roma, pelta. Nell'anno 1567, come atte-
massime gli Schiavoni, con tre dei stano Novaes, Panciroli, ed altri, il
loro vescovi. Questi, per aiutare la santo Pontefice Pio V eresse la chie-
loro nazione, incominciarono a que- sa di s. Girolamo degli Schiavoni
stuare per la città, acquistarono que- in titolo Cardinalizio , e pel primo
48 chi CHI
lo conferì al Cardinal Santacroce, rendite ,
perciò gli altri canonici, e
creatura di Pio IV, poscia lo diede beneficiali sono nominati dal Car-
al Cardinal di Angennes, e<[iiindi, dinal vicario, visitatore apostolici) di
avendo esaltali) nel i T70 fi". Felice delta congregazione. Non deve poi
Peretta della Marca col titolo pres- tacersi,che questo capitolo, tanto in
biterale di s. Simone, non andò gua- coro, che nelle processioni del clero
ri, che lo trasferì a questo di s. Gi- romano cui interviene, usa il distin-
rolamo. Mentre n'era titolare, ai tivo dell'almuzia.
24 aprile i585, fu creato Papa col La facciata esterna di questa chie-
nome di Sisto V. Egli poi innalzan- sa è di travertino, l'interno è lodalo
do alla sagra porpora, ai 1 3 del per le sue proporzioni , con buoni
seguente maggio, il nipote Alessan- quadri, ed altri stimabili dipinti,
dro Damasceni Peretti di Montalto, rappresentando i freschi del coro le
gli assegnò per titolo questa mede- gesta del santo dottore, eseguiti dal
sima chiesa. Anzi riconoscendo Sisto Viviani, da Andrea di Ancona.
e
V la sua origine dalla nazione dal- L'altare maggiore è isolato come
matina, o illirica, con animo gran- quello delle antiche basiliche, ed ha
de volle riedificare dai fondamenti una bella urna di verde antico, con
la chiesa, coll'opera dei valenti ar- ornati di bronzo dorato. La festa
chitettiMartino Longhi il vecchio, di s. Girolamo vi si celebra a' 3o
e di Gio. Domenico Fontana. L'ar- settembre. Le altre interessanti no-
ricchì di privilegi e di reliquie, e tizie riguardanti la chiesa, e l'ospe-
vuoisi che pensasse ivi trasportare dale di s. Girolamo degli Schiavoni,
da Maria Maggiore il venerando
s. si possono leggere in Gaspare Ai-
corpo di s. Girolamo, ovvero parte vero, Roma in ogni stato, a pag. 7 1
il Celio dal Celiolo, non come altri l' orazione della messa, che comin-
credono, perchè ivi avesse la casa, cia Libera nos, aggiunse il di lui
la quale dagli archeologi è posta nome, perchè mori in croce, come
sul colle incontro. Quivi, e nel Ce- Cristo, e s. Pietro, e neh' anno secon-
liolo ehbe la sua casa paterna il do del suo pontificato solennemente
santo Pontefice Gregorio I, che per dedicò la chiesa al s. Apostolo, aven-
le magnanime geste fu
sue virtù, e do domandato ed ottenuto dall'im-
meritamente appellato il magno, o peratore un braccio del
Tiberio
il grande, discendente dalla celeber- santo. Da
questo monistero s. Gre-
rima famiglia Anicia, figlio di Gor- gorio spedì s. Agostino, abbate del-
diano senatore di Roma , e della lo stesso monistero di s. Andrea, in
santa matrona Silvia, che molli vo- Inghilterra a convertirla alla vera
gliono siciliana di Messina, ove se ne fede. Nel medesimo, secondo Novaes
celebra la memoria a' 1 1 marzo. tom. I, p. 248, fece dipingere la
Dopo morte del padre di s. Gre-
la sua effigie per tener sempre desto il
gorio, colle ampie ricchezze che pos- fervore de' monaci colla sua presen-
sedeva, non solo fondò sei monisteri za. Quivi ridusse a miglior forma
in Sicilia, ma uno anche in questa sua e consonanza il canto ecclesiastico,
casa paterna, e lo dotò di rendite. che perciò prese il nome di grego-
Quindi, nell'anno 5j5, si fece mo- riano. Il suo palazzo era una scuo-
naco benedettino come affermano , la di virtù e di scienza, servendosi
Mabillon , Tiraboschi, Loretto ec. di chierici monaci per consiglie-
e
Racconta il Baronio , che s. Silvia ri, né gravi studii gì' impedivano
i
questi chiamato Giusto, avendo pres- trocinio della santa. Non è vero ciò,
ai fratello del defonlo, che gli ce- venendo più che mai insigne il mo-
lebrasse trenta messe in altrettanti insterò, e la chiesa, con essere an-
ciò ebbe origine la devozione del pò- sto monistero di s. Gregorio in di-
polo per questa chiesa, non solamen- vo Scauri ,
mancante però del prin-
te di farvi celebrare messe pei trapas- cipio, sul quale Francesco Parisi le-
non solo dedicò questa chiesa a s. VI, e ne collocò copia nella biblio-
Àndrea, ma vi consacrò quattro al- teca del Cardinal Marefoschi. Tot-
tari dichiarandoli privilegiati in suf- tavolta è tal serie alquanto diver-
,
CUT CTTT Tr
sa da quella degli Annali Camal- > est anno 1 449 j idibus januarii,
dolesi. •
anno II, Leonar-
pontificatos sui
Nel secolo XII, il Pontefice Ono- » dum Marcellum
, alias
ordinis ,
de' Papi si legge come nel moniste- Nicolò, e che fu restaurata dai ca-
ro presso al Settizonio al Clivo di maldolesi nel declinare del secolo
Scauro, furono eletti nel 1198 In- X^ I. Quindi il Cardinale Antonio
nocenzo III, nel 1227 Gregorio IX, Maria Salviati, abbate commenda-
e nel \i\i Celestino IV. Tali no- tario, e creatura del menzionato
tizie riportiamo all'articolo Chiesa Pontefice, non solo eresse accanto
di s. Lucia
Cerchio, o al set-
:sel la chiesa di s. Gregorio, una bel-
tizonio, perchè eretta in quelF edi- lissima cappella, di cui parleremo ,
St C II CHI
V , e penitenziere maggiore, nel cav. Dalmazzoni, adornando la tri-
monumenti sepolcrali, tra cui meri- gno, il cui quadro vuoisi opera di
tano special menzione, pel lavoro, un discepolo di Raffaello, o di An-
quello a sinistra disegnato da Mar- drea Sacchi, o di Sisto Badalocchi.
tino Lunghi, e quello a destra del Nella parte davanti di questo altare
Riparoli, ove in basso rilievo di me- si ammirano stupende sculture in
volta, per ordine del Cardinal An- dia antica di marmo, che la tradi-
tonfelice Zondadari, fu dipinta a fre- zione dice avere appartenuto a san
sco da Placido Costanzi, il quale vi Gregorio, come pur dice essere que-
rappresentò la ss. Trinità, che accoglie sto luogo stato il suo oratorio. Le
s. Gregorio I, e s. Romualdo in cielo, cappelle della nave sinistra sono de-
colla Spagna Francia, Inghilterra
, dicate, la prima al b. Michele , la
ed Africa, in gran parte convertite seconda alla ss. Vergine e ad alcu-
al cristianesimo per le zelanti cure ni santi camaldolesi, e la terza al-
di quel Pontefice. Indi, nel 1734, l' Immacolata Concezione : in fondo
il Cardinal Angelo Maria Quirini, evvi la cappella del ss. Sacramento.
abbate commendatario di s. Grego- Tanto a questa, che alla tribuna
rio, con munificenza rifeee l'altare dell'altare maggiore, ed alla cappel-
cui C III 53
novare gli stucchi, e le dorature dal stadie della ss. Eucaristia , Roma
Cardinal don Placido Zurla, il qua- i836. Questa cappella fu incomin-
le già aveva appartenuto alla fà- ciala da Francesco da Volterra , e
miglia monastica di questo luogo, terminata da Carlo Maderno.
da lui beneficato pure in altri mo- Dall'anzidetta cappella si passa
di. Riposa il suo corpo dal lato si- nel chiostro de' monaci, ove antica-
nistro della detta cappella del ss. mente eravi il cimiterio, ed ove vi
Sacramento, sotto un marmoreo a- sono tre antiche cappelle o chiese, ,
Fabris, col suo busto somigliantissi- portico delle quali fu ornato , nel
mo. Dicontro alle pareti si legge 1 744? dagli stessi camaldolesi. La
una marmorea iscrizione, eretta al prima è dedicata a s. Silvia, ed è
regnante Pontefice, alla sua esalta- ricca di colonne di porfido verde,
zione, dalla congregazione camaldo- e di alabastro fiorito. La statua del-
lese, cui aveva appartenuto, come la santa è di Nicola Cordieri, dello
meglio si dirà. il Franciosino, che l'eseguì sotto la
Dalla porta laterale di quest' ul- direzione di Buonarroti. Dice poi il
tima cappella si passa a quella edi- Piazza, nel tom. I, p. 660 del suo
ficata a s. Gregorio nel 1600 dal Emerologio di Roma, che detta sta-
Cardinal Salviati summentovato, che tua fu lavorata simile all'antica, fatta
vi pose per quadro dell' altare il fare da s. Gregorio I quando morì
eclebratissimo quadro di Annibale la madre, e che quivi fu traspor-
Caracci, il quale rappresenta quel tato il suo corpo. Le pitture della
Pontefice , e nelle infàuste note vi- volta della tribuna di tal cappella,
cende fu trasportalo in Inghilter- dal Cardinal Scipione Borghese nel
ra. In esso il santo Pontefice era 1608 furono commesse a Guido Reni,
figurato in atto di pregare l' im- che vi operò una gloria di angeli ,
Sommi Pontefici. Sono frequentate dinali Braschi, che nel 1775 diven-
con gran divozione nell' ottava dei ne Papa Pio VI, e Gianfrancesco
fedeli defonti, e, nel secolo decorso, Albani. Nel monistero camaldolese
ogni anno solevano recarvisi i Pon- fiorirono molti grandi uomini, per
tefici Clemente XI, Innocenzo XIII, sapere, virtù, e santità di vita, e da
e Benedetto XIII, per non dire di ultimo tre, che n'erano stati abba-
altri. INel medesimo secolo passato, co- ti, furono annoverali al sagro Col-
me si legge nei Diari Wi Roma, nella legio, cioè Andrea Giovannetti, Mau-
mattina dell'anniversario de'fedeli de- ro Cappellai-i, regnante Pontefice, e
fonti, dopo la cappella, i Cardinali l' altro vivente Ambrogio Bianchi.
visitavano questa chiesa, che gode Il secondo, non contento di avere
l'indulgenza della stazione nel terzo arricchita la chiesa di preziose reli-
giorno di quaresima, postavi da Cle- quie e suppellettili, per mezzo del-
mente Vili, Aldobrandinì. A' nostri l' architetto cav. Gaspare Salvi, ne
giorni poi Leone XII vi pose quel- riabbellì l'atrio, restaurò i sepolcrali
la di s. Silvia ai 3 novembre, e monumenti che all' intorno lo fre-
1 altra di s. Andrea apostolo ai 3o giano, e che erano stati per la mag-
di detto mese. Quando ai 22 otto- gior parte deturpali, o dispersi nei
bre del 1826 in questa chiesa il miseri tempi del repubblicano deli-
Cardinal Bertazzoli consagrò in ar- rio. Pur troppo per sempre fu tolto
civescovo di Lieso l'attuale vescovo quello di bronzo di Lorenzetto per
,
2, ,,
cui CHI 55
cui ora primeggia quello della fami- dei ss. Andrea e Gregorio al monte
glia Bonsi fiorentina, lavoro del secolo Celio, al grado di titolo presbitera-
\\ J. Poscia, dopo avere l'architet- le Cardinalizio, in considerazione dei
to rassodato con forti costruzioni gli grandi suoi pregi, e delle sue illu-
tro ai giardini pubblici, che furono Romualdo, con decreto del magistra-
anch' essi aggranditi. E perchè nul- to romano, del io maggio i6o3, fu
la mancasse al compimento dell'in- stabilito doversi dai conservatori di
tiera decorazione, ampliò magnifica- Roma, e dal priore de' caporioni
mente la lunga e diritta via, che fare l'offerta a questa chiesa an-
divide Palatino dal Celio, fian-
il nualmente del calice d' argento con
cheggiandola di muri e di alberi, e quattro lorcie, ai 1 2 marzo, festa
facendo che 1' arco di Costantino ,
di s. Gregorio ; ma in progresso di
sgombro d" ogni maceria, ne tenesse tempo, l'offerta si cambiò per l'e-
il bel mezzo. A memoria di tutto poca, in ogni biennio, come tuttora
furono poste quattro iscrizioni ai la- si effettua. V. D. Mauro Sarti
ti de' suddetti cancelli. Inscriptiones antiquae ex bibliothe-
Finalmente lo stesso Pontefice ca monachorum camaldulensium s.
Gregorio X\ \, dopo aver benefica- Gregorii in monte Celio, Romae
to in più modi questa chiesa, e 1763.
questo monistero da lui abitato da
monaco ed abbate camaldolese, col S. GRrsoGoxo, titolo Cardinalizio
governo del medesimo, e talvol- con parrocchia , in cura de" reli-
ta anche da Cardinale , massime giosi Carmelitani dell' antica os-
colf accrescere di preziosi libri la servanza, nel rione di Traste-
biblioteca veramente scelta, onde ri- vere.
pararne le perdite fatte per le vi-
56 C li I CIII
nesse la stazione, e l'erigesse in ti- ni Vili spedì Pietro Cardinale di
tolo Cardinalizio. che la Certo è s. Grisogono, legato in Costantino-
chiesa, nel 49*3, era già titolo, dap- poli. Stefano IX, detto X, quando
poiché nel concilio romano, celebra- nel 1037, fu esaltato al pontilìcato,
to da Papa s. Simmaco, v' inter- era prete Cardinale di questo tito-
vennero tre preti di questo titolo. lo, ed il Panciroli dice, eh' era sta-
Nel giorno di lunedì, il Cardinal ti- to anco monaco benedettino del
tolare di Grisogono celebrava le
s. monistero. Minacciando la chiesa
funzioni ebdomadarie nell'altare pa- di cadere, il titolare di essa Car-
pale della basilica vaticana. Rovi- dinal Giovanni da Crema, la rin-
nando, a cagione dell' antichità e novò dai fondamenti, vi eresse, e
dell'ingiuria de' tempi, la chiesa, ven- consacrò un oratorio acciò servisse
ne rifabbricata da' fondamenti da per coro nell'inverno, l'arricchì di
s. Gregorio
111, creato l'anno j3 i. reliquie, fabbricò un altro moniste-
Inoltre questo Pontefice fece un ro, dotandolo di rendite, ed il tutto
magnifico ciborio d" argento, ed al- verso il 1228 nel pontificato di O-
tre ricche suppellettili ; indi edificò norio II. Presso questa chiesa, e nel
il contiguo monistero sotto il nome contiguo palazzo abitarono alcuni
de' ss. Stefano, Lorenzo, e Grisogo- Pontefici, come Urbano VI, e partico-
no, e togliendo la chiesa a' chierici, larmente Eugenio IV, affermandolo
nella persecuzione, che Leone l'Isa u- il Borgia ed altri, per cui si han-
rico faceva alle sacre immagini, l'af- no diplomi, brevi, e bolle pontili-
fidò ai monaci fuggiti dall'oriente, eie, colla data apud± Chrysogonutn.
che alcuni dicono essere siili basilia- Prima diEugenio IV, cioè a' 25
ni, altri benedettini. Vero è, che l'im- aprile 1408, essendosi recato in
mediato suo successore s. Zaccaria Roma Ladislao re di Napoli, dalla
fece Cardinale prete di questo ti- porta di s. Giovanni andò ad abi-
tolo Stefanoromano, il quale nel tare questo palazzo o monistero, ed
•j5i divenne Papa col nome di Ste- ivi fece i magistrati del popolo ro-
fano li, ed egualmente creò Cardi- mano.
nale Stefano monaco benedettino del Nel medesimo palazzo abitarono
inonistero di s. Grisogono, il quale i Cardinali titolari della chiesa ,
Gregorio III dotò il monistero di era divenuto quel palazzo un' acca-
buone rendite, giacché l' ufficiatura demia, e riunione di uomini dotti.
della chiesa era eguale a quella di Ma per riguardo alla chiesa, 1' eb-
s. Pietro. Evvi in questa chiesa l'in- bero in cura, oltre i monaci bene-
dulgenza ne' sette altari privilegiati, dettini, anco i canonici regolari,
come nelle basiliche patriarcali ec. finché Sisto IV, ovvero Innocenzo
Il Martinelli dice, che Stefano IV VIII, nel i484> l a concesse ai car-
denominò la chiesa anco a' ss. Ste- melitani dell' antica osservanza , e
fano Lorenzo
e ,
per le loro reli- della congregazione di Lombardia
quie quivi da lui riposte. che tuttora vi sono, ed amministra-
benedetto III dell' 855 ristorò la no 1' antichissima cura parrocchiale.
chiesa, e le donò cinque calici di Il Piazza^ nelle Opere Pie di Ro-
argento. Verso 1' auno
879, Giovan- ma, a pag. 4 I0 > e 54 i
,
parla di
,
cui CIII 57
due confraternite erette in questa ticoche nel 1707, fu chiuso con
chiesa, una in onore di s. Maria cancellida Clemente XI ; ristaurò
del Carmine, conosciuta sotto il ti- anche il campanile a forma pira-
tolo di s. Maria Maler Dei, la quale midale, e le campane, in compenso
essendo andare del tempo di-
coli' delle antiche, che il Cardinale per
minuita, nel i543, regnando Pao- la loro grossezza, e pel suono
lo 111 si rinnovò sotto gli auspicii del veramente armonioso , fece tras-
Sagramenlo, e di s. Maria Maler
ss. portare alla sua abbazia di Grotta-
Dei del Carmine, e ad una divota ferrata.
immagine della ss. Vergine fabbricò L' interno di questa chiesa è a
un nobile oratorio. tre navi , e quella di mezzo è dis-
11 Cardinal Camillo Borghese vi- giunta dalle altre per ventidue co-
cario di Roma, mentre era litolare lonne di granito egizio, d'ordine jo-
di questa chiesa, a' 26 settembre nico, che, secondo
l'Ugonio, ed al-
1602, ottenne per essa da Clemen- tri,appartenevano alla vicina Nau-
te Vili, che in considerazione di machia d'Augusto o alle Terme Se-
essere s. Grisogono romano, ed es- v ciiane. L'arco della tribuna è retto
sere presso questo luogo stato car- da due colonne di porfido rosso
cerato, e soccorso da s. Anastasia mentre quattro colonne di alabastro
matrona romana, per decreto del sostengono il baldacchino dell'altare
senato romano le venisse stabilita maggiore. Nella cappella della ss.
1' annua oblazione del calice, e pa- Trinità vi sono i monumenti della
tena d'argento , e quattro torcie. famiglia Poli, modellali dal cav. Ber-
Ed inoltre, che tale oblazione fosse dal nini, e nella chiesa, oltre quella del
senato medesimo presentata in questa Cardinal Millo, titolare della stessa,
chiesa nel dì della festa, cioè ai 24 vi sono molte memorie mortuarie
novembre, locchè tuttora si pratica , di famiglie Corse ,
giacché i Corsi,
sebbene ad ogni biennio. Divenuto ne' secoli XVI e XVIL, ebbero nel-
poi il Cardinal Borghese, nel i6o5, le vicinanze un quartiere per esser
Papa col nome di Paolo V, nel in que' tempi assoldati al servigio
far Cardinale il suo mpote Scipio- militare della Santa Sede. In questa
ne CafFurelIi Borghese, gli conferì chiesa, oltre la stazione, e la festa
questo suo ed esso vi eserci-
titolo, del santo titolare , nella domenica
tò 1' animo suo grande e splendido. dopo 16 luglio, si celebra la
il festa
Dappoiché volle rimodernarla con della b. Vergine del Carmine.
architettura di Ciò. Battista Soria
col farvi un nobilissimo soilìtto do- S. Ignazio de' religiosi della com-
rato. Dipinse nella tribuna il cav. gnia di Gesù. V. Gesuiti.
d'Arpino la b. Vergine col bambi-
no, e nella nave di mezzo si vede Ss. Incarnazione del Verbo Divi-
s. Grisogono in gloria, opera stu- no delle monache barberine. V.
penda del Guercino , alla quale, per Carmelitane scalze.
essere stata trasportata nelle note
vicende in Inghilterra, fu ora so- A questa chiesa, dedicata pure a
stituita una copia. Fece pur dinuo- s. Maria Maddalena de' Pazzi , in
vo la facciata e il portico adorno ogni quadriennio, a' 2.5 maggio per
di quattro colonne di granito; por- la lèsta ancora di detta santa , il
~
5« CHI CIII
senato romano fa l'oblazione d'un gazione Urbana presso la Su-
calice d'argento, e di quattro tor- burra. F. Famiglia de' Cardinali.
cic di cera.
S. Lorenzo al Macel de' corvi, del
Questa chiesa sta fuori di porta nente ai Tarquini, e che per essere
Angelica, alla radice di monte Mario, stato consacrato a Marte , si disse
cui regnava Gregorio Vili, essendovi fu compreso con mura nella città,
vece quello di san Gallicano. La S. Sisto III Papa, dell' anno 4^2,
chiesa per lungo tempo fu parroc- per testimonianza dell'Anastasio, ot-
chia succursale di quella di s. Pietro, tenne il luogo dall' imperatore Ya-
ma venne riunita a quella
poscia lentiniano 111, lo dedicò a s. Loren-
di monte Mario. A' 7 dicembre vi 1
zo, e l'adornò ed arricchì di preziosi
si celebra la festa del santo titolare, arredi sacri , che registra il Piazza
e nella domenica di Passione vi è nella Gerarchia, pag. 5i5. Forse
la stazione. vi sarà stato prima il titolo Cardi-
nalizio,
giacché racconta il detto
j5". Lorenzo in Borgo de' religiosi Piazza, nel suo Menologio romano,
delle scuole pie 3
detti Scolopii. a pag. 87, che questa chiesa fu ti-
Fedi. tolo Cardinalizio sino dai tempi di
s. Silvestro I , e di Costantino ; e
CHI CHI 59
gè, che forse fu la prima chiesa in marmorea iscrizione nella chiesa stes-
Roma stata edificata a s. Lorenzo, sa. Prima di Cinzio, il Cardinal Al-
prima ancora di quella fuori le mu- berto di Mora, che nel 1187 di-
ra. Certo è, che era titolo Cardina- venne Papa Gregorio
col nome di
lizio sotto s. Simmaco del 49^ > e VIII, avea ricevuto questo titolo da
quantunque il primo titolo sia quello Adriano IV. Nel 1227, Gregorio IX
di s. Maria in Trastevere, pure il fece Cardinale prete di s. Lorenzo
primo Cardinale dell' ordine de' pre- in Lucina Sinibaldo Fiesehi , che
ti gode sempre questo di s. Loren- nel 1243 ascese al pontificato col
zo. Vuoisi , che s. Gregorio I vi po- nome d'Innocenzo IV.
nesse la stazione nel venerdì dopo 11 Cardinal Guglielmo Bragose
la terza domenica di quaresima, e titolare, nel 1367, lasciò morendo
che destinasse questa chiesa per le la sua eredità a questa chiesa in ,
grino, e nella via latina quelli di mori nel 1476. Fece altrettanto,
s. Felicola vergine e martire, e di verso il 1 55o, il Cardinal France-
s. Gordiano , li fece tutti riporre sco Gonzaga, altro titolare. Dice il
sotto l'altare maggiore nel 11 12. Panciroli, a p. 4'8> cne kx chiesa
Dopo questo tempo si hanno memo- fu ristaurata ed abbellita dai Car-
rie, che la chiesa era divenuta colle- dinali Ugone Giovan-
d' Inghilterra,
giata di numerosi canonici, con un ar- ni di Bollano, ed lnnico d'Aragona,
ciprete per prima dignità. Ugo Ge- tutti titolari. Regnando Gregorio
remei, canonico ed arciprete di essa, XIII, nel 1^78, in questa chiesa
nel 11 25, fu fatto da Onorio II venne eretta la confraternita del ss.
Cardinale di s. Teodoro. Mentre Sagramento della quale tratta il
,
n' era titolare il Cardinale Anselmo, citato Piazza, nelle sue Opere pie
canonico regolare di Pavia , V anti- di Roma, a p. 534- Nel pontificato
papa Anacleto II, dopo il ii3o, di Sisto V fu pure restaurata la
volle consacrare la chiesa. In appres- chiesa, ed allora si trovò un'im-
6o CHI di I
loro palazzo a collegio. Di poi per si entra in questa chiesa, le cui prin-
l'anno santo i65o, con disegno di cipali decorazioni esistenti sono di
Cosimo da Bergamo, e per 1' anno Caiio Rinaldi. Ha una sola navata,
santo 1675, i religiosi abbellirono, con otto cappelle decorate di stu-
e in più modi ristorarono la chiesa: pendi dipinti, ed ornamenti. L'alta-
ed ai 2 ottobre il Cardinal Car-
1 re maggiore, ricco di marmi, e di
pegua vicario di Roma, allora quan- quattro belle colonne di nero auti-
,
CHI CHI Gì
co, ha il crocefisso, che la marche- famiglia si rinvenne presso la me-
sa Cristina Duglioli Angelelli lece desima. Altri da una donna chia-
dipingere dal celebre Guido Reni. mata Penìa, la quale in questo si-
statua del dio Pane rinvenuta in quale tutta la rifece, san Grego-
que' dintorni. Altri, col Nardini , e rio li del 7 1 5, Stefano IIj detto
col Martinelli , da quel Perpenna III, del 75?., e fu beneficata da s.
CITI CHI 63
Costantino di fabbricar quivi con e san Giovanni I, nel 525, diede
i splendidezza un sagro tempio, non parte a questa chiesa de'ricchi doni
solo perchè vi riposava il corpo di ricevuti in Costantinopoli dall' im-
s. Lorenzo, ma ancora perchè vi tro- peratore Giustino. Pelagio II ebbe
vò riposto numero incalcolabile di a rifabbricarla verso 1' anno 578, e
santi martiri. Vi fu poi depositato l' immediato successore s. Gregorio I
abbati Cardinali quelli delle delle due monaco di tale novità, si accostò
basiliche, anche per essere di fre- al diacono, e con ogni rispetto
quente esaltati al Cardinalato, ov- gii disse : Chi siete voi altri, che vi
vero perchè tali abbazie si solevano preparate a tanta solennità? Rispo-
dare in cura, e commenda a' soli se il diacono: Quello eh' è vestilo
Cardinali . Aldemarium quoque fel. da sacerdote è s. Pietro apostolo, io
meni, in ecclesia s. Laurcnlii, quee sono Lorenzo, che in tal giorno
appellalur foris muros Cardiini leni di mercordì, nel quale il Signo-
simul, et abhatem sacravi', leggiamo re Gesù Cristo fu tradito, e dai
in un' antica memoria. Quelle laudi giudici fu determinato che moris-
poi , ed acclamazioni , che si fanno se, ho patito per amor suo tan-
dal Cardinal primo diacono, dagli te pene, e però in memoria del
uditoli di Rota, e dagli avvocati mio martirio siamo venuti oggi
concistoriali nel dì della coronazione a fare questa solennità, che vedi
del Papa, e in quello del possesso, in questa chiesa. Il suddiacono e
anticamente si facevano, allorquando s. Stefano protomartire, e i mi-
il Pontefice recavasi già coronato in nistri sono gli angeli del paradi-
s. Pietro al Laterano pel possesso, so j gli altri sono apostoli, mar-
dal Cardinal abbate , o priore di s. tiri, confessori e vergini, che in
Lorenzo extra muros, coi giudici, questi giorni del mio martirio han-
ed avvocati vestiti di piviali. no voluto onorarmi. E perche
Specialmente i romani onorano il questa mia solennità , e onore
s. diacono Lorenzo in questa sua fattomi, sia noto a tutto il mon-
basilica nel giorno di mercoledì in do, ho voluto che tu lo veda, ac-
forza di una visione ricevuta da quando sarà gior-
cio lo manifesti
un santo monaco, che nel secolo no al Papa, e gli dica da mia
VI custodiva questa chiesa. Ecco parte, che venga a questa chiesa
CHI CHI 65
» col suo clero a celebrarvi, dan- denza , che Dio
Signore liberi un
« do al popolo quell'indulgenza per- anima dal purgatorio per ogni sa-
iipelna che gli parerà. come E crifizio. Cosi ebbe pure origine la
» darà fede alle mie parole, disse pia unione, che di buon mattino
» il monaco, se non gli do qualche in ogni mercordì va in questa ba-
»i segno della verità di questa vi- silica a venerare il santo martire,
ti sione ? Allora il santo si levò il facendovi celebrare e cantare delle
» cingolo, del quale era cinto, e messe colle loro limosine, massime
» glielo diede, perchè lo potesse per le anime del purgatorio.
:> mostrare per segno della visione. Fiori tanto il contiguo monistero,
-•> Andò dunque il monaco pieno che diede molti monaci di santa
.•) di giubilo al monistero, convocò vita , fra' quali s. Giovanni delia
» i monaci, e narrando loro la vi- Ficoccia, molti dotti Cardinali, e, se-
» sione, mostrò il cingolo ricevuto condo il Panciroli, nel 1073, il
zo le messe cantate, colla pia ere- la moglie Amia dal Cardinal Ber*
VOL. MI. 5
, .
Nicolò V, che fiorì nel i447> sic_ niche di granito con capitelli, ed ar-
come munificentissimo colle chiese chitrave formato di pezzi accozzati
di), i quali essendosi uniti coi cano- sono in parte sepolte; e sopra di es-
nici regolari lateranensi del ss. Salva- se quattordici colonne minori reggo-
e fece degli altri ornamenti. Final- triarcali, non vi può celebrare che
mente la suddetta congregazione il Sommo Pontefice. Esso è isolato,
del ss. Salvatore in Selva, che pre- e coperto di baldacchino, che viene
se anco il nome di Renana, nel 1
647 sostenuto da quattro colonne di
CHI CHI 67
renzo. Sotto questo altare evvi la l'odierno pontificato, e nell' anno
confessione dove Papa Pelagio li 838 fu stabilita l'annua oblazio-
1
68 CHI CHI
blimilas dignitatis, citata dal Bovio, ria di Grotta pinta, l'immagine del-
dat. Veronae per rnanus Transi- la l>. Vergine di scuola gioca, di-
da lui eretta nella via A ideati na, ove Opere pie, p. 44°; e Del ss. Sagra-
vi* stato deposto accanto alla sua mento e cinque piaghe in s. Lo-
m.iilre, e alla sorella Irene. Vi sono renzo in Damaso.
i corpi de' ss. Giovili o, Faustino, ed Quivi fu istituita la congregazione
Euticliio martiri, di s. Bono prete, del soccorso de' poveri, che il Piazza
e dei ss. Mauro e Fausto martiri; descrive a pag. 737, e quivi il Car-
lina spalla di s. Gio. Battista, e di dinal Montalto fondò una congrega-
<;. Giacomo Apostolo, un pezzo del zione di preti secolari per ammini-
cilicio di s. Paolo, un pezzo del strare i ss. Sacramenti, applicandosi
cranio di s. Barbara vergine e mar- alcune entrate delle due chiese
tire, e tante altre, che lungo sareb- parrocchiali unite, cioè di s. Valen-
be il rammentare. Meritano special tino de'merciari, e di s. Maria in
menzione le reliquie del sauto tifo- Cacaberi; congregazione, che Paolo
lare, cioè tre ampolle col grasso, e V approvò nel 16 14- Splendida e
sangue del medesimo, dei carboni decorosa è l'esposizione, che in que-
e tre anelli co' quali fu legato nel- sta basilica si fa nel giovedì di ses-
mentre abitava dappresso, ed è per- clero romano, nel terzo giorno delle
ino alle Colonne. Quivi è un' illu- del camerlengo del clero.
stre congregazione dell'Immacolata Dopo l'erezione di questa basilica,
Concezione, della quale si parla al- il primo Cardinal titolare, che si
l'articolo Arciconfraterxita dell'im- nomina dopo s. Girolamo, all'anno
iwacolata Concezione , la quale nel 494> è certo Projettizio: ma la se-
CHI CHI 69
all'odierno, nell'articolo Cancelleria il generoso Cardinale si servì di
della Santa Romana Chiesa (ly edi). molti avanzi delle antiche fabbriche
Ivi sono molte notizie, che riguar- di Roma ,
particolarmente dei mar-
dano la basilica, e gli autori i quali ini , e travertini del Colosseo, e del-
ne fecero la storia. l' arco trionfale dell'imperatore Gor-
primo Pontefice, che l'istaurasse
Il diano, terminandosi tali edilizi nel
questa basilica, si fu Adriano I nel , i49^, sotto Alessandro VI.
780, locchè pur fece s. Leone IH. Leone X confiscò al Cardinal Ria-
Nell'anno 903, e nell'elezione di rio il palazzo, per le ragioni, che
Leone V, invase il pontificato Cri- dicemmo altrove, accordandogliene
stoforo titolare di questa chiesa, lo l' uso finche vivesse : ed è perciò
ritenne sei mesi , e morendo nel che fece porre le proprie armi pon-
904 fu sepolto in Vaticano. Lam- tificie sulla porta del medesimo
berto Crivelli, prete Cardinale di volendo che vi fosse la cancelleria
s. in Damaso, nel 11 85
Lorenzo apostolica. Egli creò Cardinale Giu-
Papa col nome di Urbano
lu eletto liano de Medici suo cugino, e lo fece
HI. Avendo Paolo II pubblicato nel vice-cancelliere, dopo di che divenne
i468 la pace coi principi d'Italia, titolare della basilica, e nel ì5i'ò
pel giorno dell'Ascensione, celebrò fu assunto alla cattedra di s. Pietro
solenne messa in questa basilica, e col nome di Clemente VII. Fu allora,
vi si recò con decorosa processione, che questi conferi sì sublime carica
facendo inoltre pronunziare in lode al Cardinale Pompeo Colonna il ,
7o
CHI CHI
medesima, eccettuati quelli affetti ti nell' inverno usano cappe di saia
alla Santa Sede, e tre canonicati, paonazze con fodere di pelli bigie,
del rinunziante. Non deve poi ta- l' arciconfraternita del ss. Sagramen-
cersi, ad onore di questa chiesa, to, e delle cinque piaghe, e di quel-
Neil' inverno i canonici usano la tribuna con disegno del cav. Loren-
cappa di saja paonazza , con fodere zo Bernini, la fece abbellire col pen-
di armellini bianchi, e nelle altre nello del Zuccari, apri due finestre
ha il titolo di vicario curato perpe- tico titolo della basilica, cioè s. Lo-
tuo. Vi sono inoltre otto beneficiati, renzo in Damaso appellantur in Pra-
altrettanti chierici beneficiati, e sei sino. Oltre a ciò lo stesso Cardinal
cappellani, detti i Valtrini, quali UU- Barberini, per rendere più decoroso
,,
CHI CHI 7 t
l'ingresso della chiesa e del palaz- del capitolo, il quale vi aveva esegui-
zo, fece demolire alcune case, e re- to tutte le uffiziature sue proprie,
se vasta e regolare la piazza. Poscia Per ciò che riguarda il ss. Cro-
l'altro titolare e vice-cancelliere Car- cefìsso, che parlò a s. Brigida, come
dinal Pietro Ottoboni, edificò la si ha dalla pia tradizione, e che è
cappella pel Sagramento nel ve-
ss. appartenente alla famiglia Massimo,
stibolo e a destra, con disegno del prima venerava in uno de'quat-
si
ce eseguire dal eh. scultore roma- burra, dalla vicinanza della contra-
no Gnaccherini, un bel marmoreo da di tal nome ove si trova in ;
coro, ove si venera il ss. Crocelisso quivi a lui fu eretto dai gentili; ed
è stata pure sepolta d. Maria Ga- l' epoca di Costantino , e che sia
glie dell'odierno principe Massimo , I. Certo è che, neh' anno 5oo, sot-
che figlio di d. Cristina volle a sfo- to s. Simmaco già era diaconia ,
Damaso ;
^ e pag.
tllol° ^ Altri dicono, che fosse
cata alla b. Vergine, appellandosi S.
prima dedi-
cembre per la festa di s. Lucia zonio. Onorio II, nel iti5, creò
cui CHI 73
di essa, per nome Stefano, chi; la Quest'antichissima diaconia era
restaurasse. Dai monaci benedettini sulla cima del celebre monumento
poi, che 1' uflìziavano, venne conse- volgarmente detto Setlizonio, il qua-
gnata Poscia fu governa-
ai chierici. le sontuosamente si ergeva dirim-
ta dai certosini, prima che andasse- petto alla chiesa dei ss. Andrea e
ro a s. Croce in Gerusalemme, nel Gregorio, fra il monte palatino, ed
pontificato di Urbano V. Finalmen- il clivo di Scauro. Tale chiesa, hi
te vennero collocate le monache
vi un agli avanzi del monumento, co-
di s. Agostino nel 1870, come af- me in appresso diremo, fu falla nel
ferma il Piazza, Gerarchia p. 782, i585 demolire da Sisto V. Si disse
S. Lucia nel cerchio, diaconia Car- primieramente Vittore III, a'^4 mag-
dinalizia distrutta , chiamala in gio 1086, giorno di Pentecoste, ivi
nistero al Settizonio al clivo di Scauro; Per dire ora qualche cosa del ce-
ne eletto nel luogochiamato Sette zoniì, uno de' quali sorgeva presso
rio IX e Celestino IV. Questo luogo Dice il Baronio, che l' edifizio era
al Sole, e che poi dai primi Pon- sa, che dicevasi di s. Lucia in septeni
tefici fosse convertito in uso sacro, soliis, era, come quella di s. Ange-
e a Lucia consacrato.
s. Era quel Io, nella sommità della mole Adria-
tempio sì magnifico, che il Rosino, na, o Castel s. Angelo. Ma pegl' in-
Antiq. Rom. lib. II, cap. 7, lo chia- cendi , e terremoti , essendo ridotto
mò, donis opulentissimum, et opere l' edifiziopoche colonne con tre
a
magnifi,ce?itissimum. In questo tem- solii, Sisto V
lo fece demolire ser-
pio furono portate , per sacrificare vendosi de' materiali per altre fab-
alla statua d'Apollo, le sante vergini briche. Eccone la descrizione data da
romane Martina e Prisca. Altra te- Giacomo Lauro nella sua erudita ,
dal pio cav. Orazio Ricci di Voghe- lorum. Di questa chiesa scrisse eru-
ra, mantenendone l' istituzione nelle dite notizie l'Alveri, nella sua Roma
forme stabilite dal fondatore. Quin- in ogni stato, a pag. 8 1
, e seg.
di nel i58o fu rifabbricata la chie-
sa, che in seguito, a' 19 luglio 1616, S. Luigi de'francesi, già parrocchia
venne dichiarata basilica da Paolo V, nel rione s. Eustachio.
e siccome stabili il juspati'onato di
sua famiglia su alcuni bendici, ven- Qui già era una chiesa dedicala
ne poi ornata dai principi Borghese. alla beatissima Vergine, con un
Va notato, che in seguito Paolo V priorato di monaci benedettini ap-
avea stabilito, che la collegiata an- parteneste all'abbazia di Farla in
dasse a risiedere in una chiesa, cui Sabina. A detta chiesa, oltre l'o-
egli voleva erigere presso il suo pa- spedale di s. Giacomo alle tenne
lazzo borghese, avendo perciò de- de' Lombardi o Longobardi, era in
positalo ottanta mila scudi. Intanto perpetuo unita la vicina chiesa di
lece cambiare l'abito ai canonici s. Salvatore in The.rmis, così detta
ch'era rosso, quasi simile a quello per essere stata edificata sulle rovine
de' Cardinali , e couecsse loro la delle terme di Nerone, o Alessan-
tappa colle pelli di armellino; ma drine, sino dalla più remota anti-
morto il Papa, i danari furono im- chità, stimando l'Alveri, come dice
piegati per la chiesa di Monte Corn- RidolOno Venuti , Roma moderna
palri. In questa chiesa risiedette la toni. II, pag. 6o5, che fosse con-
confraternita de' carrozzieri sino a sacrala da s. Silvestro I, e che san
che andò nella chiesa di s. Maria Gregorio I poi vi racchiudesse molte
in Campo Carico, e poi vi si stabilì reliquie dentro il suo altare. Il Pan
quella de' cocchieri, che operò gli ciroli è di parere, che quel Ponte-
essere la chiesa molto piccola, e non questa chiesa si chiamò ancora san
proporzionata al grado di basilica Salvatore della pietà (come anche
minore , trasferì il capitolo nella per la sua volgarmente
piccolezza
chiesa di s. Maria in monte Santo dicesi s. forse perchè
Salvatorello )
,
prendendo anco
basilica, il nome di cato alla pietà, che fu demolilo da
Regina Cceli. Quindi lo Pon- stesso s. Silvestro I. Tuttora questa chiesa
tefice concesse la chiesa di s. Lucia è unita a quella di s. Luigi de fran-
all'arciconfraternita della Curia Ro- cesi. In seguito la nazione francese
mana, sotto il titolo di s. Maria fece colf abbazia di Farla una per-
CHI CHI 77
muta della chiesa di s. Maria, del co il coro, la cappella dell'altare
Ss. Salvatore, e dell' ospedale di s. maggiore ricca di marmi, stucchi
(iiacomo, coli' antica sua chiesa ed e dorature, col quadro dell'Assunta
ospedale, che possedeva nella via dipinto dal Bassano, non che fa
della Valle, sotto 1' invocazione di cappella di s. Matteo, e morendo
s. Luigi IX, re di Francia. Detta nel i585 lasciò molti beni pel suo
poscia la chiesa s. Maria in Molinis, abbellimento. Nel pontificato di Si-
venne data alla confraternita dei sto V, ed agli 8 ottobre i58g, ven-
credenzieri, che la dedicarono a s. ne la nuova chiesa solennemente
Elena imperatrice. consacrata.
11 Sommo
Pontefice Sisto IV, nel La chiesa riuscì magnifica e splen-
1478, approvò tali permute, alla dida di pitture, di bellissimi marmi,
chiesa di s. Maria, e le aggiunse a stucchi dorati , e superbi depositi
patroni i ss. Dionigi areopagita, e sepolcrali. Dieci sono le cappelle,
Luigi IX re di Francia; dispose che oltre quella dell'altare maggiore, e
ilgoverno, e la cura della medesi- vi si ammirano i monumenti sepol-
ma, di s. Salvatore alle Terme, e crali dei Cardinali d' Ossat amba-
dell'ospedale di s. Giacomo de' lom- sciatore di Enrico IV a Clemente
bardi, o longobardi, fosse esercitata Vili, de la Grange, padre della re-
dai nazionali francesi ; ed unì e in- gina di Polonia de la Tremouille, ,
78 CHI CHI
Questa chiesa di s. Luigi è officiata ri Nel mausoleo riposarono le cene-
da dodici regi cappellani francesi, ri di s. Elena, finché sotto Anasta-
compreso il superiore. Vi si celebra sioIV vennero trasportate a santa
la testa del giorno onomastico del Maria d'Araceli. La magnifica urna
re de' francesi, e a's5 agosto quella di porfido, che le racchiudeva, dal
di s. Lodovico IX re di Francia, con detto Pontefice si è posta nella ba-
cappella Cardinalizia (Fedi); ma silica latcranense per di lui sepoltura ,
non ha guari la sua cura parroc- e dipoi fu collocata nel museo va-
chiale, ch'era amministrata da un ticano.
cappellano, fu trasferita nella chiesa Nella chiesa antica de' ss. Marcel-
di Maddalena dei padri ministri
s. lino e Pietro, vi è l'indulgenza ple-
degl'infermi. V. Ridolfi.no Venuti, naria , e prima eravi la staziono,
Di s. Luigi de'francesi, e del suo nella quale s. Gregorio I fece un'o-
ospedale. melia. Anastasio bibliotecario, nella
vita di s. Silvestro chiamò ba- I la
S. Macuto, della confraternita dei silica, dicendoci, che innanzi i due
Curiali. V. Curia. Romana. corpi de' ss. martiri ardeva balsamo.
Onorio I, nell'anno 625, la rifece,
SS. Marcellino e Pietro a tor ma venendo abbandonata nelle in-
Pignattara, e s. Elesa del Ca- cursioni de' barbari, in uno al mau-
pitolo latcranense con cura par- soleo di s. Elena, cadde in tal ro-
rocchiale fuori di porta maggio- vina, che quando s. Nicolò I del-
re, nel rione Monti. l' S58 voleva l'istaurarla, con diffi-
di forma sferica, eretto dal detto scia stabilito il parroco pegli abita-
imperatore madre, ne' bassi tem-
alla tori delle circostanti campagne.
pi servi ad uso di torre, per cui il Il pavimento di questa chiesa vie-
costantiniana, nelle volte e nei mu- grestia.Leggesi sulla porta una me-
ri sono vi molte olle o pignatte, af- moria del 1769 del Cardinale Ne-
fine di rendere leggiere le volte, ed reo Corsini, che ne rese agevole
a risparmio nella costruzione dei imi- l'adito. Nei sotterranei della chiesa
CHI CHI 79
si veggono gli avanzi del detto ci- Nell'anno 731, s. Gregorio III la
mitero, o catacomba nobilissima ( Ve- ristaurò dai fondamenti; s. Leone IV,
di), e vi s'indica il luogo ove fu- dell' 847, vi pose le reliquie de' sette
rono sepolti due santi,
i restaurato fratelli figliuoli di s. Felicita, come
nel 1779, ed in forma di cappella. può vedersi dalla nota delle reli-
Ivi leggevasi l'elogio de' due marti- quie di quelli e di altri santi che
ri scritto da Damaso I, ed inciso
s. ivi si venerano, scritta in un antico
su tavole di marmo, come riporta marmo esistente nella chiesa mede-
il Piazza a p. 374 dell' Emerologio 3 sima. In quel marmo sono pure no-
parlando de' due santi, la cui festa tate le reliquie de' ss. Marcellino
ivi celebrasi a' 2 di giugno. Dintor- prete, e Pietro esorcista martiri ro-
no poi al mausoleo di s. Elena, si mani, titolari della chiesa. Scrisse
leggono varie antiche iscrizioni, in- gli atti del martirio di questi due
castrate nelle pareti, di cui tratta santi, s. Damaso I Papa , che fino
A. Nibby nella descrizione , che fa da fanciullo era stato annoverato
di questo monumento nel tom. HI, tra i notari della Chiesa
e lettori
p. 244 della erudita Analisi stori- Piomana. Aveva egli tutto appreso
co-topografico-antiquaria de din torni dalla bocca dello stesso carnefice Do-
di Roma. roteo, che li martirizzò, il quale gli
confessò puranco di aver veduto le
Ss. Marcellino e Pietro, titolo loro anime volare al cielo.
Cardinalizio in cura delle mona- Benedetto III, Papa dell' 855, ri-
che carmelitane scalze, nel rione staurò il tetto della chiesa , e fece
Monti3 presso la basilica latera- il suo portico j che però non più
nense. esiste. Onorio II, nel 1127, conferì
questo titolo presbiterale al Cardi-
Nella valle, che divide il monte nal Sigizzo Cianchetti. pure que- Fu
Celio dal Quirinale, sulla via Labi- sta chiesa l'istaurata da Alessandro
cana, secondo il Vasi, nel declinar IV, il quale solennemente la consa-
del IV secolo, da Papa s. Siricio, crò il lunedi dopo la seconda do-
fu eretta la chiesa, che sotto s. Gre- menica di quaresima del 1 256. Qui
gorio I divenne titolo Cardinalizio. appresso vuoisi che vi fosse un mo-
Quel Pontefice vi trasferì quello nistero di monache, forse sotto l'in-
della distrutta chiesa di s. Crescen- vocazione di s. Lucia, l'immagine
ziana, mentre nel sinodo romano della quale col suo nome fu dipin-
celebrato da lui nell'anno 600 si , ta nella làcciata, o prospetto. Certo
trova la sottoscrizione di un Albi- è, che da questa chiesa, come scri-
no prete di questo titolo. 11 mede- ve Gregorio di Tours , uscivano
s.
80 CHI CITI
distribuire le Hm osine, un tal Pie- sagro Collegio. Lo stesso Benedetto
tro, uomo dottissimo, a cui s. Ago- XIV deputò il Cardinal litolare prò
slino nel 4 4 r intitolò il libro delle tempore, insieme a quello de' ss. A -
otto questioni. postoli, per giudice e conservatore
Uno de' maggiori benefattori di della basilica di s. Francesco d' As-
questa cbiesa fu Giussano Casati de- sisi.
gli Anguisoni milanese, fatto nel L' interno della chiesa è vasto con
1281, da Martino IV prete Cardi- una sola navata; vi sono de' buoni
nale della medesima il quale con , quadri , ed oltre la stazione , a' 2
pia munificenzasplendidamente la giugno vi si celebra la festa de' santi
Gregorio XIV, vi pose i frati agosti- Petri, Romoe 1705; e nel t. VII
niani di s. Maria del Popolo, come del Tesoro delle antichità ecclesia-
dice il Panciroli a p. 701, rinnovò stiche.
le pitture della tribuna, e fece di-
versi miglioramenti, ed abbellimen- S. Marcello 3 tìtolo Cardinalizio
ti. Lo stesso fecero in appresso gli con parrocchia in cura de' reli-
altri titolari Cardinali Boneompagni giosi serviti, nel rione Trevi.
arcivescovo di Bologna, e Francesco
Pignatelli. Poscia Clemente XI la Nella via del Corso, presso il luo-
riparò in diverse parti, la isolò, re- go ove famoso tempio
ergevasi il
CHI CHI 8i
fu trasferito a questa chiesa da lui varchia , pag. 46 sue r , e in altre
edificata. Vinto però poco dopo l'em- opere. Il Cardinal
prete di questo
pio Massenzio da Costantino^ il luo- titolo era destinato per la sua resi-
go verso l'anno 3 20
, fu ridonato , denza alla celebrazione dei divini
con isplendore al divino culto dal ufficii ebdomadari nella patriarcale
Pontefice s. Silvestro I , che la de- basilica di s. Paolo , nel giorno di
dicò al Salvatore. In seguito lo po- venerdì. S. Leone III , e s. Grego-
se sotto l' invocazione di s. Marcel- rio IV beneficarono questa insigne
lo, e vi assegnò il titolo Cardinali- chiesa con privilegi e donativi. Nel
zio,che anticamente appellatasi di palazzo contiguo eravi la residenza
Lucina seconda nella via Lata, per del titolare, dappoiché, in esecuzio-
distinguerlo da s. Lorenzo in Luci- ne de' sacri canoni , i Cardinali ti-
na. Evvi chi sostiene , che s. Mar- tolari dovevano abitarvi dappresso,
cello I, nel regolarizzare i venticin- come i vescovi ne' loro episcopii, e
que titoli Cardinalizi, comprendesse i parrochi nelle parrocchie . Av-
nel loro numero anche questa chie- venne però , che certo Cardinal
sa. Alcuni dissero, che quivi, nel Anastasio, titolare di questa chiesa,
555, fosse trasportato da Siracusa ambizioso di ascendere la veneran-
ove morì, il corpo di Papa Vigilio, da cattedra di s. Pietro, stette as-
ma quello fu invece depositato nella sente dal titolo per lo spazio di cin-
chiesa di s. Marcello nella via Sa- que anni, brigando nella corte del-
lala, come racconta Marcellino Con- l'imperatore Lotario I. II santo Pon-
te all' anno 544» P a g- 2Cj6, e poi tefice Leone IV amorevolmente l'in-
venne portato al Vaticano. vitò a fare ritorno alla sua chiesa,
S. Damaso I celebrò le gesta di lo minacciò delle censure ecclesia-
s. Marcello I con un epitafio, com- stiche, gì' inviò tre Cardinali
con sue
pose 1' ofhzio del santo antecessore, lettereper rimuoverlo, cioè Nicolò,
ed onorò questa chiesa colla prero- Petronace, e Giovanni, e gli intimò
gativa della stazione pel mercoledì che dovesse trovarsi al Laterano pei
dopo la quinta domenica di quare- 1 5 novembre 853, alla celebrazione
sima, ciò che poi confermò Gre- s. del sinodo. Ma non dando verun
gorio I. Nel sinodo celebrato da ascolto, fu dal sinodo
scomunicato,
s. Gelasio I, il suo titolare Stefano ed imperversando sempre più, potè
si sottoscrisse , Stephanus presbyt. alla morte di s. Leone IV, col fa-
Cardìnalis in titillo s. Cìiristi mar- vore degli ambasciatori imperiali
iyris Marcelli. S. Gregorio I desti- nell'855, divenire antipapa. Sostenne
nò questa chiesa per le votive pro- lo scisma per due mesi e giorni con-
cessioni da esso ordinate, ancor pri- tro il Benedetto III, cui
legittimo
ma che fosse promosso al pontifica- vilipese empiamente. Tuttavolta, ve-
to , nell'interregno di Pelagio II, nendo abbandonato dagli ambascia-
per cagione della pestilenza ; dal che tori e da tutti fuggì e tornò a
, ,
si scorge sin da quell' epoca qual Roma, e dopo tredici anni fu asso-
fosse la divozione del popolo roma- luto, riconciliato da Nicolò I, e co-
no per essa. Molte sono le reliquie municato tra i laici da Adriano II
che ivi si venerano, delle quali, in nella di lui consacrazione.
uno ai corpi santi in essa esisten- Altri benefattori di questa chie-
ti, fa menzione il Piazza nella Cc- sa furono Adriano I, Clemente III
\ ' ; . xil 6
I ,
Sa C II di I
e Clemente V. Non deve poi tacer- ligiosi serviti con disegno di Gio-
,
silica vaticana, e nel tempo, in cui pada ardergli innanzi ancora accesa.
camavasi nella messa i 'Agnus Dei, E a notarsi, che in detta riedificazio-
si lasciavano correre intorno l'alta- ne, la porta principale della chiesa,
re, e forse della loro lana forma- eh' era verso ss. Apostoli, fu in vece
vausi i Questa chiesa fu pri-
pallii. eretta dalla parte del corso. Dal mi-
ma una , con arciprete,
collegiata racoloso avvenimento della preser-
e dieci canonici ; ebbe soggette di- vazione del ss. Crocefisso, ebbe origi-
ciannove chiese molte delle quali
, ne la celebre e nobile arciconfrater-
erano parrocchie, come si può ve- 11 ita del ss. Crocefisso di s. Marcel-
dere nel Piazza, Gerarchia , pag. lo (Vedi). Nel 161 3 fu ridotta la
461. Continuò ad essere collegiata, sua cappella nel modo, che si am-
con rinomata biblioteca celebrata , mira.
dal T01 ligio, Grotte vatìc. pag. 2, I serviti riedificarono pure il con-
citato dallo stesso Piazza, sino al tiguo convento, con architettura di
i36o, circa, nel qual anno coll'as- Antonio Casoni, facendovi successi-
senso del Cardinal Androino de la vamente dipingere nel chiostro i ri-
canonici, fu data la chiesa, colla ca- Pontefice Clemente VII donò loro
nonica e sue ragioni, all'Ordine dei le case annesse. In seguito venne
Servi di Maria chiamati comune-
, fabbricala dai fratelli e dalle sorelle
mente serviti (Vedi), de' quali il della divozione de'selte dolori e co-
detto Cardinale era pure protettore. roncina della b. Vergine, la magni-
Poco dipoi ivi i medesimi religiosi fica sua concorrendovi
cappella ,
l'estinto capitolo era Cardinale. Nel non che il vago soffitto dorato. Po-
pontificato Leone X, per vec-
di scia il prelato Cataldi Boncompagni
chiezza e per un incendio cadde la eresse con travertini la facciata o
chiesa ai 2 3 maggio 5 9, e i re- 1 j prospetto esterno, con disegno di
,
CHI CIII 83
Carlo Fontana. Decorata è questa rio XIII nel darle per titolare nel
facciata da un bassorilievo di stucco, i583 il Cardinal Giambattista Ca-
in cui il Raggi rappresentò s. Fi- stagna il quale, nel 1590, fu eletto
lippo Benizi, e da sei statue di tra- Papa col nome di Urbano VII. Va
vertino del Cavallini. poi rammentato, che in essa, ai iG
L' interno della chiesa è vasto, gennaio, si celebra la festa di san
di una sola navata, con dieci cap- Marcello I, che la stazione è nel
pelle, oltre l'aliare principale iso- giorno suindicato, e che si celebrano
lato. Essa è ricca di marini , di tutte le feste della b. Vergine Ad-
dipinti, e di depositi di marmo in- dolorata, e della
Ss. Croce, nella
teressanti. Tra
meritano menzio-
essi cui esaltazione, ai
14 settembre, vi
ne, quello del Cardinal Cenniui è cappella Cardinalizia [Fedi).
latto dal de Rossi; del Cardinal 11 magistrato romano per la festa
Fabrizio Paolucci nella sua cappella, di s. Filippo Benizi, uno de' sette
di Pietro Bracci; del Cardinal Gi- fondatori de' serviti, ad ogni qua-
rolamo Dandiui, il cui ritratto vuoisi driennio fa l'oblazione di un calice
dipinto da Pellegrino da Modena, di argento, e di quattro torcie, e
e senza far memoria d'altri pregie- per quella di s. Giuliana Falconie-
voli per la loro antichità, come di ri , somministra ogni anno quattro
Pictio Giglio, e Tarquinio Arcange- torcie.
lo, diremo da ultimo, che il valente
scultore padovano Rinaldo Rinaldi S. Marco, collegiata, l'itolo Cardi-
scolpì quello, il quale racchiude le nalizio, con parrocchia nel rione
ceneri del Cardinal Ercole Consahi, Pigna.
nome equivalente al più. splendido
elogio. Questo titolo presbiterale Cardi-
IV, nel 1478, con breve
Sisto nalizio de' ss. Marco evangelista, e
apostolico, unì la parrocchia di san Marco Papa, fu detto così ,
perchè
Nicola in Arcione ai religiosi serviti venne dal secondo eretto al primo,
nella chiesa di s. Marcello; ma nel come quello che venuto in Roma
pontificato di Urbano Vili , e per con s. Pietro, ad istanza de' roma-
decreto della sagra visita de' 23 feb- ni, scrisse l'evangelo in latino. Fu
braio 1641 ne furono rimossi. Indi
j
detto ad Palatinas o Palacinas
Papa Innocenzo X, con breve dei come di frequente lo chiama l'Ana-
20 marzo 1648, l'eresse in perpe- stasio,ovvero ad Porticus Palati-
tua vicaria, da doversi amministrare nas, perchè in questo sito erano i
da un sacerdote secolare. Finalmente bagni pubblici, come spiegò il Ful-
Benedetto XIII,con chirografo dei vio svili' autorità di Cicerone, nell'o-
6 marzo 1729, che confermò ai 22 razione fatta prò Roselo, o dai por-
di detto mese colla costituzione , tici palatini, di cui parla il Panci-
Expo ni nobis, presso il Ball. Rom. roli, Tesori nascosti, p. 444j men-
Ioni. XII, pag. 364, restituì ai re- tre il che questa chie-
Venuti dice,
ligiosi la parrocchia, coli' obbligo di sa fu delta ad
et in Pia-Platinas,
pagare l'annua somma di scudi tre- tinis. Si raccoglie da s. Gregorio 1,
cento quaranta al vicario curato di che quivi fosse una pubblica taber-
allora, Girolamo Amato Calbini. na, situata presso Palacinas, et Sal-
Onesta chiesa fu onorata da Grego- gamum, la quale insieme col detto
84 CHI Clll
Salgamo era poco distante, vicino ta settimana di quaresima, l'altra
alle terme Agrippine, verso l'arco nel giorno della festa di s. Marco
della ciambella. 11 vocabolo Salga- evangelista a' 2 5 aprile, nel quale
mo, di cui fa menzione s. Grego- giorno, sino dall'anno 5gi, in cui
rio I, secondo il Macri, significa il s. Gregorio I istituì le litanie mag-
luogo ove si custodivano i comme- giori o rogazioni per la cessazione
stibili salati e conditi. Fu eziandio della peste, si aduna tutto il clero
usato questo vocabolo dagli eccle- di Roma, per recarsi processional-
siastici, per significale i donativi mente alla basilica vaticana, dove
distribuiti dai vescovi al popolo nel anticamente il Cardinal titolare di
giorno della loro consacrazione, con- s. Marco, in tutti i venerdì faceva
sistenti in danari, vesti e cibi, per il servizio ebdomadario, assistendo
cui Salgamari furono detti i distri- a' divini uffizi, e celebrando la mes-
butori di essi. sa sull'altare papale. L' Anastasio
Molti scrittori ecclesiastici sosten- chiama questa chiesa di s. Marco
gono, che la chiesa e collegiata in- col nome di basilica.
signe di san Marco, sia quella stes- Da una lettera scritta da Adria-
sa, che eresse s. Marco , Papa del- no I a Carlo Magno si rileva quan-
l'anno 336, col rendere più gran- to era celebre questa chiesa , anco
de un oratorio, che esisteva nella pe' suoi ornamenti, pitture e mosai-
casa di certo Claudio uomo conso- ci. Racconta poi il Baronio, all' an-
lare, ed ove si vuole che abitasse no 772, che Adriano I, il quale era
eziandio il santo evangelista nella stato titolare di questa chiesa ,
1' am-
memorata sua venuta in Roma. In pliò, beneficò, e munì di portici, ed
quel luogo nel tempo delle perse- il Martinelli aggiunge, che tanta pre-
cuzioni si ritiravano nascostamente dilezione le dimostrò quel Pontefice
i fedeli per assistere ai divini uffi- per esservi stato elevato, istruito, e
zi, ed ivi s. Marco stesso fu ordi- forse addetto al servizio divino , e
nato prete. Divenuto quel santo Som- per averla frequentata da giovinetto,
mo Pontefice, dedicò all'evangelista s. poicbè avea la sua casa poco distan-
Marco la chiesa, alla quale l'impera- te. Lo Adriano
stesso I la rinnovò
tore Costantino offrì molti preziosi in gran parte, secondo la sua nota
donativi per maggiormente farvi ri- munificenza, vi fece sei archi d'ar-
splendere divin culto, con rendite
il gento, e ristaurò i sacri arredi, e i
stazioni, una nel lunedì della qùar- Marco, per salmeggiare, e cantarvi
CHI CHI 85
i divini uffici senza interruzione, prò però n' era titolare il Cardinal Ro-
requie anirnae suae 3 come si espri- lando Bandinelli poi glorioso Ales-
,
gorio IV, e Benedetto III. Nel qual Eugenio III, del venerando
ficato di
modo vuoisi , che avesse origine la corpo del Pontefice s. Marco suo
collegiata. fondatore. Primieramente è a sapersi,
S. Pasquale I creò prete Cardi- che quando egli morì a' 7 ottobre
nale del titolo di s. Marco, Gregorio 336, fu sepolto nel cimiterio di
nobile romano, il quale col nome santa Balbina nella via Ardeatina,
di Gregorio IV, nell'827, fu elevato dove a caso nell'anno 080, regnan- 1
nocenzo VIII), gode la collazione del- conale, con alcuni cappellani bene-
le quattro cappellanie istituite prima fìciati,e cappellani corali; i primi
di morire da Innocenzo Vili nella sono di nomina dei patroni, secon- i
che aveva donato alla detta basilica, distintivo dell' almuzia, e vari anti-
la sacra lancia, e la testa di s. An- chi privilegi accordali dai Papi, fra
drea apostolo. Ed in caso di difetto i quali quello della bugia ordinaria-
di tal collazione, si devolve simile mente, e quello del canone nelle
88 CHI CHI
messe solenni; e questi privilegi li ne che sorreggevano il
di porfido,
usano eziandio nel circondario della baldacchino dell'altare, sotto due i
parrocchia, nelle chiese liliali, e in archi laterali che sovrastano l' al-
,
eletta opera racconta, che sotto Pao- sacri olii.Fra monumenti sepol-
i
di diaspro di Sicilia, e d'ordine jo- gie di quel Papa. Questo tetto pro-
nico, con istucchi, e pitture di buoni duce in chi lo osserva un meravi-
artisti. E rimarchevole il soffitto del- glioso etletto, sembrando un tappeto.
la nave maggiore di colore azzinio
co' ripartimentiquadrati e dorali ; S. Maria degli Angeli, detta in
con cento ventiquattro rosoni tutti Macello Martyrum , de' pp. del-
di differente intaglio messi essi
pure la Penitenza, detti volgarmente
ad Questo pregevole soffitto fu
oro. Scalze tti. Vedi.
fatto eziandio nel 4^5 da Paolo II,
1
special menzione di due, cioè di san luogo delle terme Diocleziane, giac-
Ciriaco e di 9. Sisinnio, come quelli, ché non gli era stato permesso al-
che non solo adempivano ai faticosi trove. Laonde gli riuscì ottenere nel
furono in premio dichiarati da Pa- lonne delle terme l'eiìigie de' sette
nelle vicinanze del quale era stata s. Maria degli Angeli. In tal ma-
edificala una chiesa a san Ciriaco niera sino da quel tempo, in que-
(Vedi). Questa divenne titolo Car- sta parte delle terme Diocleziane
dinalizio, ma per la sua vecchiezza s' incominciarono a celebrare sotto
Sisto IV nel /j
7S trasferì il titolo
j ,
qnesl invocazione i sacrosanti miste-
a' ss. Quirico e Giuli tta. Tuttavolta ri. Ma nel l55o, divenuto Ponte-
la chiesa di s. Ciriaco durò sino a fice Pio IV, Medici, milanese, proi-
Paolo III, che la diede al Cardinal bì la divozione ed il riconoscimento
Bembo; ma poi rimase distrutta. de' detti sette angeli, e ne fece to-
92 CHI CHI
rare ed abbellire , dall' architetto Da questa chiesa , e per la villa
Luigi Vanvitelli, che la ridusse nello di Sisto V, ora del principe Massi-
stato attuale, e fece de'eambiarnenti, mo, in diversi tempi pei giubilei
valli uscendo per sei porte del mau- Lata, e commendatario di questa di
soleo di Augusto, e passavano di s. Maria in Acquiro, consagrò nel
qua per andare al cerchio Flami- giorno di s. Nicola, un altare dedi-
nio, o al monte Celio in tempo d'i- cato a questo santo, e vi ripose mol-
nondazione del Tevere; giuochi che te reliquie, erano state raccolte
eh'
nel 11 33, al Cardinal diacono Ivo- dallo zelo di s. Ignazio Lojola fon-
ne. In un mss. della biblioteca va- datore della Compagnia di Gesù .
( deve essere errore perchè di data le seconde presso la chiesa de' ss.
quel Papa morì ai 3o agosto 181 ) i Quattro.
assistito da quattro vescovi, ad istan- Per gran ventura di questa chie-
za dell' arciprete e dei canonici del- sa , ed orfanotrofio, Gregorio XI i;
la chiesa, consagrò un altare, e vi nel i583 creò Cardinale diacono di
pose delle reliquie. La seconda iscri- s. Maria in Acquiro, Antonio Maria
94 cui CHI
Salviati, ed insieme protettore mu- alla custodia e alla direzione dell'an-
nilieentissimo degli orfanelli, il quale nesso orfanotrofio, i religiosi chieri-
con generosità ecclesiastica , con di- ci regolari somaschi, che non ha gua-
segno di Francesco da Volterra, ri- ri restaurarono la casa. La festa
fece dai fondamenti la chiesa, die principale della chiesa celebrasi ai
già era parrocchia , con una bella 2 luglio.
cupola, e i due altari laterali. Nel-
l'annesso orfanotrofio eresse un col- S. Maria d' Araceli, tilolo Cardi-
legio pegli orfani, che dal suo no- nalizio, in cura de religiosi mi-
me chiainossi collegio Salviati _, as- nori osservanti , nel rione Catn-
segnando corrispondenti rendite, an- pitclli.
co pel divino servigio della chiesa.
Questo collegio ebbe a rettore il Dal Iato destro del Campidoglio
dottissimo Pompeo Ugonio, tanto be- romano (P^edi) sorge questo ve-
nemerito delle notizie delle chiese nerabile e grandioso tempio, cui si
pei musici. Nel1681 Innocenzo XI sarcita verso la metà del secolo XVI,
conferì la diaconia al Cardinal Mi- e talvolta venne visitata per divo-
chelangelo Ricci, il quale per la sua zione, avendone registrato alcune cu-
ripugnanza alla porpora, e per un riose notizie il Cancellieri nel suo
corredo di belle doti merita qui , Mercato, a pag. io.
particolare menzione. Da ultimo la Ebbe il nome questa chiesa di
congregazione del pio luogo adornò Araceli, dall'altare ivi eretto da Au-
la magnifica tribunaj e l'altare con gusto, secondo una popolare tradi-
bei marmi, per testamentaria dispo- zione. Federico Mallero, An Cae-
sizione di monsignor Ugolini, e con sari Augusto auidquam de Nati-
architettura di Mattia de Rossi. Fi- vitate Christi innotueritt ha cer-
nalmente nel decorso secolo con di- cato , se fòsse nota ad Augusto
segno di Pietro Camporesi fu fab- la nascita di Gesù. Cristo. Alcuni
bricato il prospetto esterno, con due però credono, che in onore di Cri-
campanili ai lati : il suo interno è sto da quell'imperatore si ergesse
a tre navate divise da pilastri , e un altare, chiamato Ara primoge-
nelle cappelle, e tribuna hanno vi niti Dei, il quale poi fu compreso
de' buoni dipinti. Leone XII pose nella edificazione di questa chiesa di
,
CITI CHI 95
Ara Codi. Giacche, come narrano celebre p. Casimiro da Roma, Me-
Snida, Niceforo, e Cedreno, consul- morie storielle della chiesa e con-
tando Augusto l' oracolo di Delfo, vento di s. Maria in Araceli, Ro-
intese che non poteva parlare più, ma 1736, a pag. 161, dice che
costretto a cedere a un fanciullo l'altare piuttosto possa essere stato
ebreo, che in quel punto era nato. fabbricato in tempo assai posteriore,
Dio e governatore di tutto il mon- ma che nel f XI secolo, gli autori
do, onde dovevano cadere gì' idoli parlando di s. Maria del Campido-
e i loro altari. Commosso l' impe- glio, uno dei nomi antichi di que-
ratore da tal risposta, innalzò in sta chiesa , dicono che in essa est
R.oma Campidoglio un'ara Mas-
sul Ava Filii Dei. Di questo luogo però
sima. Questo racconto ha poca cre- divenuto la Cappella santa, riparle-
denza, così quello della Sibilla Ti- remo in seguito.
burtina,la quale si vuole che ad Nel sito pertanto ove Romolo fab-
Augusto mostrasse il cielo aperto, e bricò primo tempio di Roma e
il ,
sopra un altare una bellissima ver- lo consagrò a Giove Fere trio che ,
gine, che sosteneva sulle braccia un dal colle fu detto Capitolino, venne
fanciullo, risuonando intanto all' o- edificata questa chiesa, la cui origi-
recchie dell' imperatore una voce , , ne è ed oscura. Alcu-
assai incerta
che gli disse Haec Ara Filii Dei : ni l'attribuiscono a Costantino, ed
estj e che per tal ragione la chie- a s. Gregorio I; ma questo non può
sa edificata sul Campidoglio, fu poi essere, giacché il tempio capitolino
denominata Ara Codi. JNon può non era ancora interamente distrut-
adunque prestarsi fede neppure a to a' 27 ottobre dell'anno 6*5, nel
questa seconda narrazione, afferman- qual giorno fu eletto il Pontefice
do Solino, che nessuna Sibilla vi- Onorio I, sotto del quale , siccome
veva tempi di Augusto. Certo è
a' opina il citato p. Casimiro nel cap.
però, che la denominazione di que- I , vuoisi eretta la chiesa. 11 me-
sta chiesa, dee ripetersi dall' opinio- desimo p. Casimiro aggiunge che fu
ne, che quivi Augusto signore del data in cura de' monaci benedetti-
mondo, nel sito più splendido , ed ni , e che divenne una delle venti
onorevole della capitale dell' univer- abbazie privilegiate di Roma , col
so , avesse fatto innalzare un' ara nome di s. Maria in Capitolio , col
colla riferita iscrizione, destinala ai quale nome sino alla fine del seco-
sacrificii, ed alle preghiere. Il Can- lo XIII si è chiamata, prendendo
cellieri, nelle sue Notizie della no- dappoi quello di Araceli. Nel 10 15,
vena, vigilia, notte 3 e festa di Na- regnando Benedetto Vili, già era dei
tale, riporta preziose analoghe noti- benedettini, ed il suo abbate dove-
zie. Il Baronio, e il Yadingo sono va assistere al sommo Pontefice nelle
di opinione , che essendo Augusto solenni funzioni , e alla processione
dedito alla lettura dei libri Sibilli- nel giorno di s. Marco, ove riceveva
ni, apprendesse da questi il prossi- pel monistero di s. Maria in Cam-
96 CHI cui
l'antipapa Anacleto II cinse di quat- lo fece riedificare dall' architetto
tro colonne l'ara massima, la quale IIoll, e vi pose otto colonne di giallo
sta presso l'altare maggiore dalla par- antico. Nell'urna di porfido, ch'era
te dell'evangelio , la consagrò, e vi sotto l'altare con altri corpi santi,
pose delle reliquie, intorno alla qual ma che il p. Casimiro non vuole
cosa il p. Casimiro in tolto non stabilire quali si fossero, si conser-
conviene. Girolamo Centelli, vescovo va quello di sant' Elena, per cui la
l' ara con vaghi lavori di mai ino trasportato quel corpo quando fu
in forma tempio con cupola; e
di levato dalla grand' urna di porfido,
prese il nome della Cappella santa. che lo racchiudeva presso la chiesa
Tnllavolta tali abbellimenti furono de' ss. Marcellino, e Pietro a Tor-
compili dall' arciconfraternita del re Pignattara; urna che collocata
Gonfalone, per le ragioni che sopra in seguito nel Lalerano, venne poi
essa avrà acquistato per le conces- collocata nel museo vaticano.
sioni dc'rcligiosi; anzi essendo negli Ecco le iscrizioni, che sono intor-
ultimi anni del secolo decorso caduto no a questa Cappella santa.
il tempietto, il medesimo sodalizio
CHI CUI 97
T anno 772, di avere tre porte cor- Caraffa, verso l'anno i464> rifab-
rispondenti alle tre navi interiori bricò due terze parti della chiesa,
acciocché in essa il popolo entrasse cioè le due volte delle navi latera-
comodamente .senza affollarsi, e gli li; e Paolo II, nel 1468, nel giorno
nomini avessero ingresso separato della Purificazione, vi pubblicò con
dalle donne. Conchiude lo stesso p. solennità la pace co* principi. Di al-
Casimiro, che avendo questa chiesa cune funzioni celebrate in questa
fatte le dette prerogative può esse- chiesa dai Pontefici, si fece menzio-
re chiamata basilica, come la chia- ne all'articolo Cappelle Pontificie.
mò il Baronie Ora la tribuna non Leone X creando in una promozio-
vi è più, a cagione del coro fabbrica- ne, nel i5i7, trentuno Cardinali,
to dopo la metà del secolo XVI. Dice eresse la chiesa in titolo Cardinali-
il Vasari, che prima della metà del zio, e pel primo lo conferì al Car-
T
secolo XIV, Pietro Cavallini dipinse dinal Cristoforo lS umay, fatto in quel
sulla tribuna la b. Vergine col s. medesimo anno generale del suo
bambino in braccio, circondata da Ordine francescano; ma nel i5^7
un cerchio di sole, ed al di sotto Clemente VII, col breve Olim ftlì-
stava Ottaviano Augusto imperatore cis, lo soppresse. Ciò ignorando il
al quale la sibilla tiburtina mostra- successore Paolo III, nel 1 5»44 > 1°
va Gesù Cristo, che da lui veniva diede al Cardinal Francesco Men-
adorato. doza che per altro trasferì a quel-
,
98 dir CHI
lo concesse al guardiano, ed a' reli- quelli, 1686 furono esegui-
che nel
giosi di Araceli. ti per lo zelo del padre guardiano
Nel pontificato di Paolo IV i re- Antonio Ricchi. Diversi Papi si re-
ligiosiincominciarono la fabbrica del carono a presiedere nel medesimo
coro, e in quello di s. Pio V, il convento ai capitoli generali (/ edi),
popolo .
romano in solenne rendi- e il Cardinale Carlo Rezzonico ve-
mento di grazie alla beatissima Ver- neto, quando nel 1758 venne subli-
gine, per la vittoria riportata dalle mato al triregno col nome di Cle-
armi cristiane contro i turchi nel mente XIII, era titolare della chie-
golfo di Lepanto, fece fare il nobi- sa. Nel pontificato di Clemente XII,
le soffitto della nave di mezzo ric- fi*.Giovanni de Fonseca da Evora,
co d' intagli, d'oro, di pitture , e procuratore e commissario generale
poscia vi fece costruire anche l'or- de' minori osservanti e ministro ,
romano assistette alle sacre fun- vincia romana, ma oltre l'aver ope-
zioni in questa chiesa, alla qua- rato nel convento d' Araceli molti
le fa le seguenti oblazioni di tre miglioramenti, colle generose som-
calici d'argento, col solito accompa- me somministrate dal re Giovanni
gnamento delle lorcic di cera. Uno V, e da molti gran signori porto-
di questi calici fu dal senato roma- ghesi, fondò una nuova biblioteca
CHI CHI W
Gregorio I portò in processione nel- racoloso bambino adorno di gemme,
la pestilenza, da cui era afflitta la ilquale viene trasportato agi' infer-
città di Pioma. Allora quando tale im- mi, che ne hanno specialissima fi-
magine era vicina al ponte s. Angelo, ducia e divozione; e che ricorrono
un coro d'angeli salutò la b. Vergine, al divino aiuto . Quel santo bam-
coli' antifona: Regina Coelilaetare etc. bino nel Natale si espone nella
(Fedi). Se poi questa immagine, ov- seconda cappella a sinistra in un
vero quella, che si venera nella ba- presepio (Fedi) in cui si espongono
silica di s. Maria Maggiore, sia la altresì i simulacri di Augusto, e
salutata dagli angeli ,
può vedersi della Sibilla in memoria del sudde-
nelle Memorie, ec. del p. Casimiro a scritto vaticinio.
pag. 1 3 1 e seg. , ove fra le altre
cose, dice essere probabile, che am- S. Marta in Campitelli } diaconia
bedue le dette immagini insieme , Cardinalizia, con parrocchia , in
ad altre in particolare venerazione, cura dei chierici regolari della
per la città fossero portate in pro- Madre di Dio } nel rione Cam-
cessione da* s. Gregorio I, e forse pilelli.
a' 21 gennaio 1657, andò a visitare vata dall' antico suo ciborio della
la santa immagine; quindi a' 3o di chiesa in Portico , e fu portata in
aprile ordinò che si riaprisse la chie- quello di Campitelli , seguita dai
sa al divin culto , per cui tutti i chierici regolari che vi trasportalo-
CHI CHI 101
no pure il corpo del loro fondatore. carnevale, e nella domenica di ses-
J
Indi, nel concistoro de 26 luglio, sagesima con gran magnificenza si
Alessandro VII trasferì la diaconia espone il ss. Sacramento in forma
Cardinalizia da s. Maria in Portico di quaranta ore, e suole talvolta il
della Madre di Dio {Vedi\ e l'ul- pilastri della chiesa sienvi dieci gros-
57() de' Tesori nascosti del Panci- chiesa comunicanti colle catacombe
roli. Sulla piazza eranvi i pistrini di s. Sebastiano, da cui i cristia-
altare, così detto per la sua grandez- si istruisse con eccellenti maestri la
za, che poi venne demolita da Sisto romana gioventù, od anco per es-
IV. Poco lungi fu il tempio della dea servi stato fondato un monistero in
Bona, e quelli di Fauno, di Veue- cui si ritirarono i monaci greci quan-
re, e di Giunone; il celebre ponte do fuggirono dall' oriente per la per-
Sublicio Y armilustro o armeria
, secuzione delle sagre immagini. Si
degli antichi romani, e le nialau- dice ancora che in questi dintorni
,
CHI CH I io3
abitassero i greci, e che l' impera- divin Verbo, e contro l'immacolata
tore Adriano un ateneo o
vi aprisse purità di Maria, laonde quel zelante
scuola greca : che poi poco distante Papa a memoria di tal trionfo, ove
esistesse la scuola di Cassio, e il gin- già fu tempio alla Pudicizia,
il eres-
nasio pubblico, l'afFermano varii ar- se in onore della regina delle ver-
cheologi. Per molto tempo i Car- gini questa chiesa, che vuoisi la se-
dinali diaconi della medesima si sot- conda ad essa dedicata in Roma.
toscrissero con tal denominazione : Dipoi s. Gregorio I l' annoverò tra
Dine. Card, in Schola Graeca. Si le diaconie Cardinalizie, e verso l'an-
disse ancora scuola di s. Agostino , no 770 vi furono posti ad ufficiarla
avendosi per tradizione, che quel i monaci greci perchè vi celebrassero
santo dottore vi leggesse rettorica. le sagre funzioni co'loro riti : tutta-
Finalmente fu detta questa basilica volta si vuole che monaci fosse-
tali
Bocca della verità, da quell'antico ro ivi già posti nel 705 da Stefano II
sasso marmoreo rotondo, che si ve- detto III, e che il monistero si chia-
de nel lato sinistro del portico, forse masse A"i:iun£Ìamo col
di S.Dionisio.
trasferitovi da qualche cortile , in Panciroli, che tanto Stefano III, che
mezzo al quale faceva le veci di Paolo I operarono in questa basili-
chiavica ; ma
perchè con rozza scol- ca molti miglioramenti. Da un'iscri-
tura rappresenta un mascherone con zione che si legge in questa chiesa
occhi forati, e con larga bocca il , rilevasi, ad essa contigua
essere stata
volgo crede che essa si chiudesse 1 abitazione delle povere diaconesse,
allorché chi vi aveva posto la ma- alle quali presiedevano un diacono, e
no per giurare , aveva giurato il un sacerdote, col titolo di padre. In un
falso. Il Piazza , il Crescimbeni , e antico diurno si legge il privilegio
altri illustrarono questo antico e si d' istituire il diacono in questa dia-
famoso simulacro, che lungi dal cre- conia, dove si prescrive : Ut quan-
dere un coperchio ignobile di chia- do lucerna perficitur ( cioè il lucer-
vica, col Severano piuttosto voglio- nario corrispondente alla nostra com-
no essese stato, non una mola da pieta, e secondo il rito ambrogiano
macinar grano come alcuni opina- al vespero ) , Onines diaconites. et
rono, ma piuttosto avesse apparte- pauperes Christi Kyrie eleison excla-
nuto alla sum mentovata Ara mas- mare studeant. Adriano I, magnani-
sima , e rappresentante dalla sua fi- mo Pontefice del 772 , dai fonda-
gura con corna d' ariete, un Giove menti restaurò questa basilica, l'am-
Aminone. pliò, l'abbellì, l'adornò con tre tri-
L' origine di questa chiesa rimon- bune nel capo delle e tre navate ,
loro vite. Dal medesimo Anastasio si nani, o diaconi Cardinali. V'ha chi
ha che s.Nicolò I, creato nell'858, vi attribuisce la consagrazione della
edificò d'appresso un palazzo ponti- chiesa san Nicolò I, e chi al
a
ficio, poi abitato da lui, non che da detto Calisto II, il quale era stalo
alcuni Papi , e dai Cardinali diaco- diacono Cardinale della medesima.
ni della chiesa. Ecco le parole del- Certo è che la festa della dedica-
l' Anastasio : fecit et in eadeni ec- zione della chiesa si celebra nel me-
clesia hospitium ad ulilìtateni Pon- desimo giorno de' 6 maggio. Si vuo-
tificarli, ubi ipse cum omnibus, qui le ancora che fra i corpi santi che
dinali , de' prelati ec. , e de' re e Orsini romano, il quale dopo averla
principi. avuta sessantacinque anni, nel 1 i<) 1
portata. Già esisteva per altro l'al- novò il portico con disegno di Giu-
tra antica e divotissima immagine seppe Sardi. Quel Pontefice ne fu
della beata Vergine dipinta da va- pure benemerito, dappoiché nel 1715
lente pennello su tavola nella tri- fece abbassare la piazza, rialzò il
buna del coro, col santo bambino piano della chiesa, ch'era sepolto
in atto di benedire, e dai lavoro si circa otto palmi sotto di essa, e la
tiene per certo, che sia quivi collo- ridusse in miglior forma. Inoltre fe-
cata dai monaci greci allorché, fug- ce nella piazza una bella fontana
giti dall' Oriente, si stabilirono in architettata dal Bizzaccheri , e un
questa chiesa. Porla in caratteri fontanile da un lato. L'altro nipote
greci una iscrizione, che significa: di Clemente XF, il Cardinal Ales-
Virgo Mater Tale immagine
Dei. sandro Albani, nel 1727, vi eresse
fu celebrata dal gran Cardinale Ba- il fonte battesimale.
ronio, e riscosse sempre la venera- Delle insigni reliquie di questa
zione del popolo romano, che la ri- chiesa, parla il citato Piazza a pag.
guarda per una delle più insigui di 771. Mentre n'era titolare il Car-
Roma. In un al bambino, dal ca- dinal Antonio Frosini, vi furono
pitolo vaticano fu coronata con co- operati molti ristami , ed ottenne
rona d'oro. Carlo Castelli mantova- dal Pontefice Leone XII l' incorpo-
no, benemerito canonico della col- razione delle rendite del capitolo
legiata nel iG38 la celebrò con una della chiesa di s. Anastasia (Vedi),
iscrizione. Sulla porta, nell' interno nel modo che dicemmo a quell'ar-
della chiesa , eravi altra antichissi- ticolo. Il medesimo Cardinale la be-
nel 705 sotto Giovanni VII, e posta che rimonta all'ottavo secolo non ,
CHI CHI , 07
parola all'articolo Chiesa (Fedi). Pontefici, e i Cardinali diaconi nel
Sopra tutti va consultato Gio. Ma- celebrarvi le sacre funzioni. Final-
rio Crescimbeni sulla storia di que- mente, fra i benefattori di questa
sta basilica, ch'egli produsse in tre insigne chiesa, va rammentato certo
opere, cioè: Istoria della basilica Alfano, camerlengo di s. Chiesa,
diaconale collegiata di s. Maria in sepolto nel portico, il quale fece
Cosmedin di Roma , Roma 1 7 1
5; eseguire pavimento a mosaico con
il
con un ferro in cima, che serviva- pose una copia, però inferiore nella
no per istraziare i santi martiri. Nel scultura. In questa parte meridiona-
mezzo del coro evvi una sedia di le del Celio erano gli alloggiamenti
marmo con due leoni accanto di de'soldati stranieri, chiamati Castra
marmo bianco , in cui sedettero i pcregrinonan ; ma più di frequente
, ,,,
no CHI CHI
giorno in cui la Chiesa ne celebra delle quattro basiliche aventi la por-
la dedicazione sotto il titolo di s. ta santa, che si apre e chiude nel-
Maria della Neve; Sistina per averla l'anno santo dell'universale giubileo
rifabbricata con magnificenza Sisto da un Cardinal legato a latere de-
III; Maria semplicemente per la
s. putato dal sommo Pontefice ( che
sua eccellenza s. Maria del Presepio, ; per lo più nomina
vi il suo Cardi-
dopo che nel pontificato di Teodoro nal arciprete ), è una delle quattro,
I, nativo di Gerusalemme, ed eletto che debbonsi visitare per l'acquisto
neir anno 64.2 , furono trasferite da dell'indulgenza dell'anno santo, ed
Betlemme in questa basilica la sa- è una delle sette principali chiese
gra culla, o sia i legni che forma- di Roma, che si visitano annual-
vano la mangiatoia del presepio, sul mente per lucrare il tesoro delle in-
(piale giacque nella sua nascita il dulgenze. V. Brevis narratìo sacro-
Redentore nella grotta di Bet-
di vin rum rituum servatorum in aperien-
lemme, nonché delle fasce, e del do, et elaudendo portam sànetam
fieno, su cui riposarono, e furono Ro-
palriarehtilis basilicae liberianae,
avvolte le divine sue membra; nella mac 1726. Questa ha la sin-
basilica
qiial'epoca probabilmente dalla pre- goiar prerogativa di avere due alta-
detta città fu quivi portato il corpo ri papali uno è quello in mezzo
;
del dottore della Chiesa s. Girola- alla nave grande avanti l'abside, e
mo , sebbene altri dicono che le di l'altro nella magnifica cappella eret-
lui ossa dalla spelonca di Betlemme, ta da Sisto V, e detta del Presepio ,
furono quivi solo trasportate sul fine per essere ivi custodito. Di questo
del secolo XII quando Saladino , altare parlammo al volume Vili,
occupò la Palestina, affinchè nep- pag. 260 del Dizionario. Vanto è
pure dopo morto restasse diviso, e altresì di questa insigne basilica, che
lontano dal Presepio. Fu detta poi l'antifona Alma Redemptoris Mater,
questa chiesa s. Maria Maggiore, usata nella Chiesa nel tempo del-
per essere la principale di Roma l'avvento, e in tutti i quaranta gior-
che sia dedicata a Maria Vergine, com-
ni dalla nascita del Salvatore,
pel suo grado di basilica patriarcale, posta come da Ermanno che
vuoisi
e per lo splendore del suo edifizio, visse nel io 54, mentre si trovava
e delle sue memorie ecclesiastiche, in Roma, fu la prima volta in essa
e de' sagri pregi, che meritamente cantata in onore della beatissima
tanto la distinguono. Sono a consul- Vergine, regina del cielo.
tarsi: Francesco Bianchini, De trans- Presso questa basilica, e nel con-
la tionesacrorum eunabulorum , ac tiguo palazzo risiedettero diversi
presepio Domini , nec non eorporis Pontefici. E chiamato quel
perciò
h. Hieronymi ab ecclesie Betlehemi- palazzo anco patriarchio, ed era pure
tica ad basilicam Liberianam, in considerato come abitazione del pa-
tom. Ili, Anastasii, Sect. 11, i3, triarca d'Antiochia ,
qualora si fosse
et 3 1 , De Saeris Imaginibus ec. recato a Roma alla celebrazione di
p. Ili , ce. ; e Paolo Arrighi , De alcun concilio. Nell'anno 49^> ^ì fu
Saeris Christi Ineunabulis. in tom. eletto e consagrato l' antipapa Lo-
II, Romae sub ter. pag. 5 16. renzo, e vi tenne la sede finche, ri-
Questa chiesa è una delle cinque conosciutosi legittimo Pontefice Sim-
basiliche patriarcali di Roma, ed una maco, fu da questo promosso al ve-
s
cui CHI ni
scovato di Nocera. Nello scisma di Faustina martiri, delle ss. vergini
Silvestro III l'anno io/p vi risie- Romola, e Redenta, le teste di sin
dette Giovanni Graziano arciprete Marcellino Papa e martire, e di s.
Clemente III fu educato nel patriar- ss. Apostoli Pietro e Paolo, della ss.
nella notte del s. Natale, e che si tiene ferta di un calice d'argento, e di sei
esposta alla pubblica venerazione nel torce di cera, ed in oltre sommini-
seguente giorno, vi sono anche delle stra annualmente al capitolo scudi
pietre del presepio, e del fieno, e dei diciassette per cento libbre di cera
pannicelli su cui giacque, e fu in- gialla per 1' uffizio delle tenebre.
volto il divino Infante. Oltre il cor- Ma delle altre qualifiche, eccellenze
po di Girolamo, vi sono ancora
s. e prerogative, oltre quanto si dirà
quelli di s. Pio V, di s. Mattia apo- in questo articolo, va consultato l'e-
stolo, di s. Epafra vescovo e mar- rudito d. Paolo de Angelis, Basili'
tire ,
dei ss. Simplicio, Beatrice e cae s. Mariae. Majoris de Urbe a
,
uà CHI C III
Clemente III. Onorio HI, Adriano V, e Donati pag. 3o6) cadde gran
\ , i , _ .
\1. •
ssandro \ I, copia di neve , ed al primo albore
del giorno '. propagò per tutta
I
ne XII. Sono poi innumerevoli si
dificazione di questa quarta basili- rendo indicata l'area pel piano della
itriarcale, detta patriarcale, per- chiesa, la quale venne poscia erett ì
tg -sero con fervore alla ss. ^ er- sparso, e per la neve caduta, il col-
"\
feo alla b. ergine per tal vittoria scere la forma, e le dimensioni della
contro la nestoriana eresia, nella basilica nella seconda sua edifica-
capitale del cattolicismo , riedificò zione , che , meno le aggiunte mo-
con maggior ampiezza e magnificen- derne , e i ristauriche in epoche
za la principal chiesa ivi a lei de- diverse vi si fecero per conservarla
dicata, vi fece costruire il grand' ar- od abbellirla dai Papi, e dai bene-
co trionfale coi mosaici che ancora fattori , diversificano dalle presenti
lo adornano , e fece distribuire in soltanto di poco. Cosi a Sisto III
trentotto quadri gli altri della nave si attribuisce il nobile porticato della
di mezzo, come ne assicura l'epigra- nave suddetta, sostenuto da trenta-
fe di tal mosaico: xystvs episcopvs sei colonne d' un bel marmo greco
flebis dei. Con ciò volle esprimere candido d' ordine ionico , oltre le
VOI. XII. 8
,
n4 CHI CITI
quattro altre di granito, che sosten- none Licina , o di altro ìispellabi-
arconi a qualcuna delle basiliche dei capo IX, 88, che sull'antica por-
p.
erano le porte dal lato del prospet- l'abside non fu fatto con quello
to esterno, essendo moderne quelle sfondo com'è attualmente, per cui
laterali alla tribuna. Ognuna delle il presbiterio era situato al di qua
dette tre porte corrispondeva quindi dell' altare, e nell' aula. Avanti il
ad una nave, ed una delle due late- presbiterio stava il coro innalzato
rali è quella che oggi è porta san- di alcuni gradini sopra il piano del-
ta, l'altra è quella che rispetto alla l'aula, e forse chiuso da cancelli; ai
chiesa è murata. Cessata la discipli- lati del coro erano situati gli ambo-
sopra di essa era stata per molti molte vittime, s. Gregorio I, il qua-
anni alla pubblica venerazione l'im- le allora governava la Chiesa univer-
magine della b. Vergine, che vuoisi sale, volle servirsi della mentovata
dipinta da s. Luca, col suo divin sagra immagine di Maria per pla-
Figliuolo in braccio. Tale antichis- care Dio. Adunato in questa basi-
sima, e prodigiosa immagine, collo- lica il clero, ed il popolo romano,
cata, come diremo, da Paolo V nella mattina di pasqua con una pro-
memoria del miracolo viene canta- onorare la ss. Vergine, fece copio-
ta dal capitolo della basilica, nella sissimi doni a questa chiesa , cioè
processione di s. Marco , allorché ricchi paramenti, archi, vasi, coro-
passa pel ponte s. Angelo. Non si ne, cornici, lampadi, lampadari, e
deve occultare esservi alcuno che as- croci d'oro e di argento, senza men-
serisce, ciò essere avvenuto portan- tovare altre suppellettili, un ciborio
dosi in processione l' immagine di d'argento di libbre 610, ed altro
Maria ss., che si venera nella chie- ciborio d'argento, che s. Gregorio I
sa di Maria d'Araeceli {Vedi),
s. avea donato alla basilica di s. Pie-
ovvero allorché ambedue portaronsi tro. Stefano IV, detto V, successo
processionai mente. II medesimo Pon- nell'8i6 a Leone III, regalò alla
tefice s. Gregorio I fu divotissimo basilica liberiana
alcuni bacili con
di questa basilica, vi recitò nelle sa- lampade d'argento, e ordinò che
cre funzioni varie omelie, cioè l'ot- si accendessero nel tempo nottur-
tava nel giorno di Natale, la vente- no de' divini uifizi. Da ciò rilevasi
sima prima in quello di Pasqua, e l'uso antico della Chiesa di canta-
la ventesima seconda nel sabbato re nella notte i mattutini, donde il
fra l'ottava di tal solennità. II Du- ripartimento di essi si chiamò Not-
rando racconta, che mentre una vol- turni.
ta vi celebrava la messa, nel dire : Intanto, siccome il presbiterio al
Pax Domini sìt semper vobiscum, di qua dell'altare, e nell'aula, oltre
un angelo rispose al santo Pontefi- l'essere contrario alla consuetudine,
ce: Et cum spiritu tuo. portava l'inconveniente, che il po-
Dopo s. Sisto III, il primo Papa, polo nei pontificali quivi celebrati dal
che beneficò questa basilica, fu san Papa, fosse troppo prossimo al suo
Simmaco, eletto nell'anno 49$; trono,, massime per le donne dal lato
quindi s. Gregorio III nell'anno 732 loro, il magnifico s. Pasquale I, crea-
perfezionò il cornicione, che posa to nell' 8 1 7, volle togliere tal disor-
sulle colonne, rinnovò il tetto, e dine. Risarcì la basilica, rinnovò l'ab-
nell'oratorio del presepio pose una side, trasportò dentro di esso il pres-
immagine di Maria Vergine col suo biterio, e l'innalzò in modo, che per
n6 CHI CHI
ascendervi faceva duopo salire undi- popolo romano, che avrebbe ucciso
ci gradini; il perchè divenne il piti 1' assassino se Gregorio VII non
,
lettili, arredi sacri, ornamenti, e al- l'antipapa Anacleto II, per sostenersi
tro che l' Anastasio fa ascendere a
,
nell'usurpata dignità, derubò gran
centoquarantanove libbre d' oro e , parte dei tesori della basilica.
milleduecento venticinque d'argento. Dopo i suddescritti ristauri ed
Tal prodigiosa quantità di donativi abbellimenti, le cose degne di osser-
sembra incredibile; ma pure gli au- vazione si devono ad Eugenio IH,
tori sono concoidi in affermarlo, an- creato Papa nel 1 i4^, il quale inol-
co in favore delle altre chiese di Ro- tre edificò un bel portico con otto
ma. Dalla lavorazione dei quali si può colonne di granito, e l'ornò di ec-
trarre indubitato argomento, non es- cellentissimimosaici, in cui fere
sersi in que' secoli del medio evo rappresentare 1' istoria dell' origine
del tutto spente tra noi le arti ; e della basilica, e la neve caduta nelle
se le vicende de' tempi, la poca cu- sua area, come ho letto nel celebre
ra di tanti tesori, e più ancora l'a- mss. del Bianchini, che si conserva
vidità degli uomini non ci avessero nell'archivio di essa basilica. Il mo-
defraudato di monumenti,
sì preziosi saico esprimente quel fatto è il più
ne potressimo ammirare pregi, e i antico documento, che si abbia della
giudicare se realmente 1' ignoranza, pia tradizione sulla caduta della
e la rozzezza furono quali vengono neve. Tultociò Eugenio IH fece per
descritti. la tenera divozione, cui nutriva
San Gregorio IV, che ascese la verso la b. Vergine , e per la pro-
cattedra apostolica neh' 827, vi fece pensione verso questa basilica. Il
libbre dieci, con altri ornamenti di ora vede nel cortile, che mette
si
delle sacre vesti, lo portò prigione in col nome Clemente III donò ai
di ,
sua casa, donde poi fu liberalo dal canonici, Poco dipoi furono falti, o
, V
CHI CHI n7
rinnovati due altari coi cibori , cia- rinomato pittore in mosaico di quel
scuno de'quali aveva due quadri, secolo, Nicolò IV, Papa dell' Ordine
imo dalla parte della nave, l'altro de' minori, fece abbellire di mosa ; -
e che venerossi, come si disse, pure Sono pure del secolo XIII le ri-
sulla porta chiamata Regina, situa- staurazioni dei mosaici , che erano
la nel mezzo della chiesa per cui ,
neh" esterno prospetto dell' antico
in supplemento vi fu in appresso portico, ed ora sebbene mutilati so-
collocata immagine della Ma-
altra no e furono
nel portico superiore
,
Dal celebre Fr. Giacomo da Tur- del Cardinal Pietro, il mosaico so-
rita ( piccolo castello del Sanese )
pra 1'
altare della tribuna , rappre-
,
i i8 cai Clil
sentante L'assunzione di Maria ^ er- mandato, lasciò egli un fondo alla
gine, ed i mosaici tra le finestre la- basilica coli' obbligo , che ogni sera
terali si attribuiscono a Gaddo Cad- alla detta ora men-si suouasse la
di, e furono poi ristaurati nel i^S5 tovata campana
memoria del- in
per ordine d" Innocenzo Vili, Cibo, l'avvenimento. Non si hanno di ciò
e nel iy5o per -volere di Benedet- documenti , ma la tradizione è si
alla ss. Vergine, cui si era racco- colle loro statue di bronzo gettate
. ,
CHI CHI ug
sui modelli di Guglielmo della Por- del venerando suo corpo, a' 9 gen-
la. Nella delta cappella Cesi si espo- naio i588, lo trasferi, con solenne
ne il ss. Sacramento, quando il Pa- pompa, ad un sepolcro sotterraneo,
pa celebra le funzioni in questa ba- che gli fabbricò nella cappella del
silica. In pari tempo rammenteremo presepio, e perchè da lui edificata
la cappella dedicata all'Assunzione, come diremo, chiamata Sistina. Da
che presentemente serve di coro ai quel sepolcro Innocenzo XII, a' 16
canonici. Fu incominciata dal Car- settembre 1698, lo fece estrarre e
dinal Guido Ascanio Sforza con di- collocare in un' urna di verde an-
segno di Bonarroti, e venne compi- tico, ove attualmente si vede ele-
ta dal di lui fratello Cardinal Ales- vato. A' 28 dello stesso mese fece
sandro, ambedue arcipreti della ba- celebrare poi un solenne pontificale
silica , colla direzione di Giacomo in di lui onore , eda Clemente XI
della Porta. Anche questa cappella fu canonizzato. A' 5 maggio, festa
è ornata di depositi in marmo dei del Pontefice s. Pio V si vede il
,
polo, e de' pellegrini che lo visita- Felice Peretti di Montalto, che sul-
no. V. Penitenzieri di s. Maria l'Esquilino avea una vigna da lui
Maggiore. Tal Papa era si devoto ridotta a magnifica villa, incominciò
del presepio, che nella notte del s. dal lato di essa, e dalla parte della
Natale quivi interveniva a' divini nave destra una superbissima cappella.
ullizi, ed a celebrarvi cappella pon- Terminolla co' materiali del distrutto
tificale; anzi racconta il Castiglia monumento chiamato il settizonio
nella di lui vita, che accorgendosi egli (Vedi), dopo essere stato nel i585
una volta, aver i musici di troppo af- assunto al pontificato col nome di
frettato il canto del mattutino, sen- Sisto V, per cui la cappella, che
za punto turbarsi allorché fu ter- può chiamarsi sontuoso tempio, pre-
minato, si alzò in piedi, e recitato se il nome di Cappella Sistina. Al
il Pater nostcr, intuonò di nuovo il § X, numeri 4-6 e 47 dell'arti-
mattutino, laonde con comune edi- colo Cappelle Pontificie , si ripor-
ficazione, fu dovuta
cantato colla tano le pontificali funzioni in essa
devozione, pausa e raccoglimento celebrate dai Papi. Chiamasi que-
Morendo quel Pontefice nel i5y2, sta cappella anco del Presepio, per-
fu sepolto nella basilica vaticana in chè nel sotterraneo di essa ripo-
forma di deposito, finché venisse il se Sisto V l'altare antico del prese-
tempo di condurlo, com'egli lasciò pio, colle pietre del presepio stesso, e
ordine, al convento de' domenicani con del fieno, e pannolini ove giac-
di bosco da lui fondato; ma Sisto que e fu ravvolto il sauto Bambino.
V, che da lui era stalo creato Car- L' architetto di tal cappella fu il
dinale, non volendo privare Roma cav. Domenico Fontunu. Egli la di-
iao CHI CHI
stribuì in forma di croce greca, con a quel Pontefice, e sì ; 'cune storie
una cupola sostenuta da quattro laterali in basso rilievo, noi: che in
grandi arconi, e pose nel mezzo la alto la di lui coronazione, senza
cappella del Presepio, che era entro dire delle statue che gli stanno late-
la stessa basilica, trasportandovela ralmente, giacché lunga sarebbe la
tutta intera, e coprendola al di so- enumerazione di esse, dei basso-
pra con un singoiar tabernacolo rilievi, degli stucchi, delle pitture
retto da quattro angeli fusi in me- a fresco, e a olio, e dei diversi mar-
tallo per conservarvi il Ss. Sagra- mi, che formano un meraviglioso
mento, per cui la cappella chiamasi complesso di bellezze artistiche. Per-
pure del Ss. Sacramento. Di contro, sino nella particolare contigua sagre-
neir arco di prospetto evvi il luogo stia , vi hanno de' bei dipinti, e per
pel trono pontifìcio. dir tutto in breve, furonvi impiegati
La cappella antica del Presepio i migliori artisti, che allora vives-
era stata fabbricata in altro luogo sero, aflì.ne di render degna del suo
della chiesa sotto Innocenzo III, da fondatore sì meravigliosa cappella.
Marcinone Aretino, come ha dalla si Sisto V dichiarò papale l'altare
di lui vita scritta dal Milizia, tomo dellamedesima cappella, come av-
I, pag. 126, donde fu dal Fontana vertimmo superiormente e colla ,
quivi trasportata, tutta intera, ben- nota sua liberalità la dotò di ren-
ché fosse vecchia, ed avesse archi, dite, costituendovi un preposto con
finestre, porte ed altri vacui tanto ; quattrocento scudi allanno, un col-
rilevasi dalla sua vita, tom. Il, pag. legio di quattro cappellani, e di
81. A destra vi è la piccola cap- quattro chierici benefiziati, ed il
Sisto V medesimo, la cui bella sta- razioni, di cui per altro mai fecero
tua genuflessa in atto di adorare il uso. Obbligò la celebrazione di quat-
Ss. Sagramento, è opera lodata di tro messe ne' giorni festivi, e di tre
Gio. Antonio Paracca da Valsoldo, ne' giorni feriali, con tre anniversari
senza mentovare le statue che ne perpetui: il primo per Pio V; anni-
adornano i lati. Morto Sisto V, ai versario che cessò non molto dopo
27 agosto i5go, dopo essere stato sotto Paolo V, nel farsi il processo
il di lui corpo nella basilica vaticana per la beatificazione; il secondo per
sino a' 20 agosto i5gi, il Cardinal l'anima sua, e il terzo pei patroni
Alessandro Peretti di lui nipote con della cappella, che dichiarò per pri-
solenne pompa quivi lo trasportò, mo dover essere il suo nipote Mi-
secondo la disposizione del defunto. chele Peretti , dalla qual famiglia
Da Leonardo da Sarzana fece fare passò poi il juspatronato nella no-
Sisto V sì la statua di s. Pio V bilissima Sforza-Cesarini.
sedente con triregno in capo, pel Sisto V destinò a protettore di
mausoleo che incontro al suo eresse questa cappella l' altro nipote Car-
CHI cni i2i
dinal Alessandro Peretti detto Mon- voni (Vedi), per renderla celebre
talto, in mancanza del quale dichiarò avesse stabilito di trasferirvi da santa
dovesse subentrare il più antico Car- Maria Maggiore, ove giace, parte, o
dinale della Marca, nella cui pro- tutto il corpo del s. dottore Giro-
vincia egli nacque, e per mancanza lamo; ma ne fu distolto, e dalla
di esso il primo Cardinale prete del morte, e dallo zelo del capitolo libe-
sagro Collegio. V. La Costituzione riano, che volea conservare presso
89 Gloriosa?, di questa erezione data di sé sì preziose reliquie.
a'9 giugno 1087, Bull. Rom. tona. Va
qui notato, che in fondo della
IV, parte IV, pag. 3 1 1 . Di questa nave destra di questo tempio evvi
cappella Sistina scrisse la storia Fran- il deposito del Cardinal Gonsalvo
cesco Benci: De Sacello ExquiUno Rodriguez vescovo di Albano, morto
a Sixlo V condito. Exstai in op. nel 1299, sopra il cui deposito si
poet. ejusdem. V. Pietro Marcellino vede un' antica tavola di mosaico,
di Lucia, U abbazia di Giovanni s. nel mezzo della quale Giovanni de
a Piro unita dalla sa. me. di Sisto Cosimati, distinto artista romano,
V alla sua insigne cappella del ss. rappresentò la b. Vergine col bam-
Presepio, eretta dentro la sacrosanta bino in braccio, a mano dritta l'a-
basilica di S. M. Maggiore, Roma postolo s. Mattia con un cartello in
iy5o., Hieron. Badesi, De Sacello mano, e le parole in caratteri gotici :
una strada che conduce alla Trinità eque l' edilizio, alcuni vogliono che
tle'monti, e dalla parte della facciata se ne ignori il sito. 11 Panvinio di-
principale ne aprì due, una per ce, che il corpo di s. Girolamo si
condurre alla basilica di s. Lorenzo venerava sotto l'altare a lui dedi-
fuori le mura l' altra a quella di
, cato; e dalle memorie dell'archivio
s. Croce in Gerusalemme. Di fianco capitolare, riportate dal de Angelis,
alla basilica, cioè dalla parte della apparisce che l'altare, in onore di
tribuna Sisto V
avea incominciato s. Girolamo, sia stato eretto e do-
ad aprire altra via, che conducesse tato circa l'anno i4oo da un certo
a san Marco; ma i lunghi lavori Stefano di Paolo Ottaviano de Va-
di valli da innalzare, di
richiesti schis; ma presentemente più non
da abbassare, e di case che
colline esiste. In luogo di esso Sisto V
dovevansi demolire, gì' impedirono eresse quello, che indicammo nella
di portarla a compimento innanzi descritta sua cappella.
moite. Benemerito egualmente della ba-
Si ha per tradizione, che avendo silica fu Clemente Vili, Aldobran-
lo stesso Sisto V eretto in Roma dini , perchè donò al capitolo il
la chiesa di s. Girolamo degli Schia- palazzo apostolico attiguo alla chicsa ;
ni CHI CHI
e tutti i siti adiacenti, oltre averne fonte, e vi fece innalzare una gran-
aumentalo copiosamente le rendile. dissima colonna (per la quale l'in-
Tanta poi era la sua divozione all'im- glese Tommaso Courtneo gerisse un
magine della beata Vergine, che le poema latino e greco), che Vespa-
donò una corona di gemme, e veli di siano imperatore aveva già eretta
gran valore, e nei bisogni più gra- nel tempio della Pace in Roma, al
vi della Chiesa, ad onta de' suoi termine della guerra giudaica, co-
frequenti incomodi di podagra, e me racconta il Ciacconio, Vit. PP.
chiragra, si recava a piedi scalzi a toni. IV, col. 38o, e seg. Su di
questa basilica prima dell' appari- essa lece collocare eziandio la sta-
da lui era stato innalzato alla porpo- immagine. Ornò ed ampliò la basi-
ra, quasi interpretando le sue divote lica, ne decorò la facciala esterna
gine della b. Vergine, nella splen- campanile due volte dai fulmini
dida, e sontuosa «appella da esso danneggiato a cagione della sua
eretta, e che andiamo brevemente punta acuminata ( per cui Pio VII
a descrivere. Clemente Vili, essendo lo fece munire di conduttori elet-
morto nel160 5, tu sepolto nel Va- trici), facendovi eziandio rifondere la
ticano, donde poi a' 23 aprile 1646, campana grande, che non era di
secondo 'la disposizione di Paolo V, perfetto suono. Fabbricò pure Paolo
fu trasportato nel detto deposito dal V la nuova sagrestia con architet-
nipote principe Marc' Antonio Bor- tura di Flaminio Ponzio, e la fece
ghese. decorare colle pitture del Passigna-
A' 16 maggio i6o5 fu assunto al ni, e del Bastaro. Nell'adito avanti,
triregno Paolo V, che da prelato il riconoscente capitolo liberiano
era stato vicario della basilica, e che eresse a Paolo V una statua colos-
da Papa se ne addimostrò magna- sale di bronzo, opera di Paolo San-
nimo benefattore. Egli pertanto nel quirico. Il medesimo Papa edificò
1608 vi fece celebrare pompose il coro pei musici , sopra il quale
esequie, e seppellire Antonio Nigrita fece costruire comode camere pei
marchese di Funesta, spedito a lui canonici. Quindi, emulo del gran-
dal re di Congo a rendergli ubbi- dioso Sisto V, incontro alla sua eap-
dienza. Quest' è quell' ambasciatore pella, con maggiore splendidezza e
cui nel 1629, Urbano Vili eresse buon gusto, nella nave sinistra, e
sulla porta della sagrestia un bel con disegno di Flaminio Ponzio mi-
mausoleo, coli' opera del Bernini. lanese, eresse una sontuosa cappella,
Quindi il medesimo Paolo V rad- ricca di marmi , e pietre rarissime,
drizzò la strada, che dalle quattro decorata di stucchi , dorature, e pit-
fontane conduce alla basilica, e sulla ture, in onore della b. Vergine, che
piazza principale di essa eresse uu venera vasi nella stessa basilica, e
CHI CHI- 1*3
che dal cognome di sua famiglia, due canonizzali dallo Paolo V. stesso
che la dichiarò sua patrona, prese Jl deposito a destra è di Clemente
la denominazione di Cappella Bor- \lll, con quattro colonne di verde
ghesìana, o Paolina. Questa cappella aulico; Ja sua statua è di Siila da
è formata come la Sistina a. croce Vigiù milanese, che lo rappresentò
greca, con quattro arconi, che reg- sedente col triregno, e col piviale,
gono la cupola. contornato di bassi rilievi, termini
L'altare principale fu edificalo con e statue.Di contro si vede quello,
architettura di Giuliano, o Girola- che Paolo V ancor vivente si fece
lamo Raiualdi , e di Pompeo Tar- costruire genuflesso cogli abiti pon-
goni. Sopra di esso si collocò la det- tificali , e colla sacra tiara da un
ta immagine della ss. Vergine, che lato, in atto di pregare la b. Ver-
nella basilica prima era stata sulla gole , mentre nel resto degli ornati
porta in mezzo per cui la porta era è come il precedente. Persino il lato
chiamata Regina , e poi fu messa esterno della medesima cappella, dal
in uno de' due suddescritli cibori. generoso Pontefice fu fatto abbellire
Questo altare riuscì il più ricco di con travertini, e con istatue. Oltre
Roma, per le quattro colonne sca- a ciò, Paolo fornì la contigua V
nalate di diaspro orientale , e per le sagrestia adoruolla di stimabili di-
,
protettore un
basso rilievo di bronzo disegno , Cardinale di sua famiglia , o atti-
di Maderno , che rappresenta il nente ad essa per parentela. Sui pri-
Papa s. Liberio, il quale traccia vilegi, e sulle prerogative della me-
sulla neve l'area della chiesa. Vi desima, veggasi la costituzione 253
lavorarono i più abili scultori, pit- data a' 28 ottobre 161 5, Bull. Ho in.
tori ed artisti, che fiorirono nel pon- tom. V, part. IV, pag. i83.
tificato di Paolo V, il perchè lungi Finalmente, giunto Paolo V al
dal fare il dettaglio de' suoi singo- termine di sua vita, benché indispo-
lari pregi, ci limiteremo a dire, che sto di salute, volle per l'ultima vol-
le due cappelle laterali sono dedi- ta, a' 22 gennaio 1 621, divo tamente
cate al Cardinal s. Callo boi ionico, visitare questa sua cappella, e poscia
ed a s. Francesca Romana, ambe- a 28 di detto mese spirò nel bacio
i*4 CHI CHI
del Signore. Il suo corpo tempora- Giulio Rospigliosi fu canonico e
neamente fu sepolto nella basilica vicario della basilica , ed allorché
di e. Pietro , donde con maestosa esercitò la nunziatura in Ispagna, il
pompa a' 3o gennaio dell'anno se- re Filippo IV, che lo amava, asse-
guente , il Cardinal Scipione di lui gnò a suo riguardo a detta basilica,
nipote, lo fece trasportare nel suo la perpetua ed annua pensione di
festa dell Assunzione della b. Vergi- Sommo Pontefice col nome di Cle-
ne, prima si teneva la cappella pa- mente IX, per dare una prova del
pale, come può vedersi al num. 32 suo affetto verso la basilica, volle no-
del § X dell'articolo Cappelle pon- bilitare di travertini il prospetto
tificie , mentre a quello delle Cap- esterno della tribuna, servendosi del-
pelle Cardinalizie, e al numero i5 l'architetto Carlo Rinaldi ; ma col-
del § IV, si descrive il vespero, che pito nel 1669 dalla morte, il suo
ivi si celebra dal capitolo con in- successore Clemente X, Altieri, con-
tervento de' Cardinali a' 5 agosto , tinuò tal lavoro e il compi nel
,
ora la visita per adorare il ss. Sacra- Vaticano il suo corpo fosse trasferi-
mento esposto decorosamente, quan- to nella basilica liberiana in piana
do porta nella basilica, massime
si terra, colla iscrizione: Clementi» ix
nel carnovale. cinekes; ma Clemente X, in grati-
,
CHI CHI i 2^
u6 cui CHI
immemorabile fu appi-ovato «la Be- da lui nutrito per questa insigne
nedetto XIV. Le parli interiori fu- basilica, di cui era stato arciprete
rono rinnovate sì nel mosaico della, lo resero ad essa benemerito, pei
datori della basilica, al patrizio ro- tazza ricuopresi di una gran lastra
mano Giovanni, e sua consorte. Che pur di metallo dorato messa ad in-
Giovanni sia sepolto nella basilica, tagli e rilievi, con analoghe iscrizio-
lo attesta una lapide , la quale si ni, e coli' immagine della ss. Ver-
legge nella sagrestia. gine, che venerasi nella basilica.
A mantenimento poi di tanti ab- Nel mezzo v'ha una base di me-
bellimenti, coll'autorità della costi- tallo su cui vi sono angeli sorreg-
tuzione Ad Romanum, data agli i i genti un basso rilievo ove è effi-
febbraio iji"), Bull. Magn. tom. giata la ss. Trinità, e sulla cima la
XVI, 281, Benedetto XIV ob-
p. statua di s. Gio. Battista pur di
bligò l' amministrazione della santa metallo dorato, in atto di battezza-
Casa di Loreto, a somministrare al- re. Il fonte è chiuso da una ringhie-
la basilica l'annua pensione di scudi ra, con balaustri di alabastro con
cinquecento, da durare sinché i suoi quattro eleganti cancelli, da' quali
successori non avessero diversamen- si discende per. tre gradini al fonte.
te provveduto. Nondimeno la santa 11 tutto è rinchiuso poi da una can-
Casa, per liberarsi da tal annua cellata di ferro, che divide la cap-
prestazione, cedette al capitolo tanti pella in mediante un ar-
due parti,
luoghi di monte, che davano l'an- co sostenuto da magnifiche colonne
nuo frutto di scudi cinquecento. di granito orientale. Una conduce
A' giorni nostri lo zelo apostoli- alle sagrestie, l'altra al fonte. Pacca
co di Leone XII pel decoro dei è poi la cappella di stucchi, basso-
sacri templi, e l' amore particolare rilievi, pitture, e colonne di verde
,
prima volta nella vigilia di Pente- In alto evvi mausoleo del Cardi-
il
sa d'Austria, moglie di Filippo III levasi dalle tante descrizioni, che ab-
re di Spagna. Nella notte di Natale biamo dagli antiquari , e dagli ar-
questa culla si porta processional- cheologi , tra' quali merita lode la
mente per la chiesa sulle spalle di dotta Dissertazione sulla basilica
quattro canonici, e si espone nella Liberiana , stampata io Roma nel
cappella Sistina, e sull'altare pontifi- 1825, e compilata da Nicola Ratti*
cio della tribuna. e da lui dedicata a Leone XII. Da
Per riguardo a' personaggi illustri ultimo si è pubblicata in R.oma, con
sepolti in questa basilica, lunga ne bellissimi rami, La patriarcale ba-
sarebbe la descrizione . Ci limiteremo silica Liberiana, descritta, e illustra^
soltanto a far menzione, oltre tutti ta da Agostino Valentin!.
quelli di sopra mentovati, e senza
ricordare le memorie sepolcrali del Notizie sul capitolo ed arcipreti del-
vestibolo della sagrestia, de' soli se- la basilica di s. Maria Mag-
guenti Girolamo Muziano, ce-
: 1
.°
giore.
lebre pittore morto nel 1590. Tu-
mulato esso venne presso la detta Poco dopo l'erezione della basi-
eappella del ss. Crocefisso, e sulla lica, vi fu posto un clero composto
tomba gli fu posto il quadro di Làz- prima di chierici, e in seguito di
zaro risuscitato, che ora sta nella canonici coll'arciprcte, che, come di-
,,
di pelli bigie con rocchetto senza arciprete nel 12 12, morto nel 12 18.
maniche, e nelle altre stagioni la Cencio Savelli, romano, educato
c ola
. cotta. Il sigillo e lo stemma presso la basilica, canonico della me-
del capitolo portano la seguente desima, Cardinale di Celestino III ,
del Cardinal Giacomo, fatto arcipre- Eugenio IV, morto nel i43g.
te nel i325 da Giovanni XXII, B. Nicolo Albergati, certosino bo-
gran benefattore della basilica, mor- lognese , Cardinale di Martino V ,
aver restituito a Roma la pontificia venuta nel i483, dopo aver splen-
residenza. didamente beneficato la basilica, ed
Marino del Giudices di Amalfi , essere stato decano del sagro Col-
Cardinale di Urbano VI nel i38i, legio.
tolo di s. Maria Nuova, e morì nel ciprete. Quindi fu creato Papa nel
j 390. 1492 col nome di Alessandro \ I.
nipote di Sisto IV, creato dal suo tera riportata dal Piazza.
parente Giulio II, Cardinale de' ss. Alessandro Sforza , romano, ni-
XII Apostoli, e dal medesimo fatto pote di Paolo III, Cardinale di Pio
nipote Cardinal Carlo fece le veci riana per volere di Benedetto XIII.
di arciprete. Mori nel 1671. Morì decano del sagro Collegio nel
Francesco Maidalc.hini, di Viter- 1740.
bo, nipote di d. Olimpia cognata ,
Ludovico Pico, dei duchi della
d' Innocenzo X. Questo Pontefice Mirandola, Cardinale di Clemente
lo esaltò alla porpora nel 1647, XI, poi arciprete della basilica,
santo del 1700, aprì e chiuse la per morte del precedente lo fece
porta santa. Terminò i suoi, giorni arciprete della basilica, quindi cessò
nel 1730. di vivere nel 181 3 in Lucca.
Jacopo Antonio Morigia, milane- Gio. Filippo Gallerali Scotti, mi-
se religioso barnabita ,
, Cardinale lanese, Cardinale di Pio VII, nel
d'Innocenzo XII e poi arciprete.
,
18 4 dichiarato arciprete liberiano,
r
Nel 1700 per l'anno santo aprì e morì presso Orvieto nel 18 19.
chiuse la porta santa liberiana, e Anton Maria Doria - Pamphily,
morì nel 1708. genovese, Cardinale di Pio VI, pri-
,
pella di s. Lorenzo di San età San- quis haiet aliquid contea euin. prò
e tortini , sino alla dalmatica ; poi a- Deo eum fiducia exeat et dieat : ve»
privano l'immagine del ss. Salva- rumtamen memor sit condìtiorùs suce.
pallio e la mitra, e scendendo dal corre ne' seguenti giorni : nella se-
patriarchio lateranense, iu cavalca- conda domenica di quaresima nel ,
ta ,
processionai mente con tutti i mercoledì santo, nella domenica di
gradi del clero, si recava a questa Pasqua di risurrezione nel primo ,
gine del ss. Salvatore ne' gravi bi- mercoledì delle tempora invernali
sogni , come fece Stefano III. Da ai a4 e ^5 dicembre, vigilia e festa
larità delle sue proporzioni, per cui altri. Per sette gradini si ascendeva
che dalla sterminatrice mano dei sendone coperti cinque dalla strada,
tempi e della nordica barbarie fu ne rimangono due soli, dai quali si
rispettato, perchè in certo modo fos- ascende al pronao del tempio. 11
se monumento ai posteri della pri- portico viene sostenuto da sedici
sca grandezza di Roma. A secon- stupende colonne d'un sol pezzo, di
da che si legge sulla
dell' iscrizione, granito orientale, e di ordine corin-
faccia esterna del suo portico, cioè tio : otto sono di fronte , e sosten-
nel fregio sottoposto al timpano, esso gono il cornicione, su cui cravi un
fu cretto da Marco Agrippa genero bassorilievo di bronzo, il quale rap-
di Augusto nel terzo suo consolato, presentava Giove in atto di fulmi-
circa venticinque, o ventisette anni nare i giganti, e le altre otto sosten-
avanti la nascita di Gesù Cristo, gono la profondità del portico. Tut-
sebbene alcuni dicano soli tre anni te hanno basi, e capitelli di marmo
prima di essa , e altri sostengano bianco. Le travi del soflìtto primi
quattordici anni dopo. Ricusata da erano coperte di grosse fascie di
Augusto la dedica, che A grippa glie- bronzo, che levate furono da Ur-
ne voleva fare, questi dedicollo in- bano Vili per fare il baldacchino e
vece a Marte, e a Giove Ultore, in le colonne per l'altare papale della
memoria della vittoria ottenuta da basilica vaticana, nonché alcuni can-
Augusto contro Marc'Antonio e Cleo- noni pel Castel s. Angelo. Anche
patra. Lo dedicò per altro anche a la cupola ed il portico erano co-
Cibele madre di lutti gli dei ,
per- perti di tegole di bronzo dorate
chè lutti in questo tempio avevano ma nel 663 furono tolte da Costan-
la propria statua , chi di bronzo zo II, per portarle a Costantinopoli.
chi di argento, chi di oro, e chi di Le pareti delle due grandi nicchie
pietre preziose. Per questo il tem- laterali all' ingresso del tempio, co-
pio fu chiamalo con voce greca Pan- me anche quelle da un pilastro al-
theon, che significa unione degli dei. l'altro, erano rivestite di lastre di
Dipoi fu restaurato dagl'imperatori marmo. In una delle nicchie eravi
Adriano, Antonino, Settimio Severo, la statua di Augusto, e nell'altra
e Antonino Garacalla, avvegnaché quella di Agrippa. Nel mezzo dal
CHI CllI | ,7
si entra nel tempio. L' interno è furono solo ristaurati nell' intonaco
sorprendente per la sua maestà e da vari Pontefici. Tra una e l'al-
bellezza, e per essere di figura cir- tra delle dette cappelle vi sono ad-
colare, prese tutto l' edifizio il no- dossati al muro, che segna la cir-
me di Rotonda. Riceve esso il lu- conferenza interna, otto altri altari,
mo bianco, il quale gira all' intorno, zione di terra cotta o mattoni, detta
sopra di cui evvi una specie di at- a cortina, ed è a tre ordini d'archi
tico con quattordici finestre, che ora solidissimi insieme uniti e sovrap-
sono murate, e che prima davano posti.Dal Cancellieri si racconta nel-
lume agii sfondi delle sei cappelle. le sue opere, che quando nell'anno
toni riquadrati , che sembra essere disse : Figliuolo, queste cose si fanno,
prima stali coperti di lastre d' ar- e non si dicono.
,
ca, e verso l'anno 6 io, a'i3 mag- mo degli otto canonici di cui for-
ma, e a tutti i santi martiri, dap- le parrocchie allo stato attuale, egli
poiché ivi, e sotto l'altare maggiore esercitava le funzioni di parroco,
pose ventotto carri de' corpi loro, essendovi quivi unita la cura d'ani-
estratti dai tanti cimiteri di Roma. me. I canonicati, qualora non sicno
città diversi ornamenti, fra i quali le precedenza alle due minori basiliche
menzionate tegole della cupola, e del di s. Maria in Cosmedin, e di Re-
eh. cav. Luigi Potetti architetto. Di issa di legno, furono le ossa col-
questo coro, quel bello ingegno del- locate in un'urna marmorea. Oltre
l' ab. Domenico /anelli cremone- di tal pia ed artistica congregazio-
se , non ha guari ci diede l' inle- ni', in questa chiesa fu eretta una
ressante descrizione, nel riputato confraternita per onorare il ss. Sa-
giornale letterario V Alhum , de' iG cramento, congregazione che fu ap-
ottobre 1
84 1 • provata i\.v Gregorio \lll nel iS'j'ò.
Luogo sarebbe il far menzione I Piazza Opere pie di Roma, pag.
.
di tutti gli uomini grandi in que- "jo, Del ss. Sagrarne/ito alla Ri-
sto tempio sepolti. Piuttosto solo ci tonda.
limiteremo a dire clic Hallaello di La sacra immagine della b. Ver-
Cibino, famoso dipintore, che cessò gine, che qui si venera ali altare
di vivere nel fiore di sua età a' 6 maggiore, ove la collocò Clemente
aprile 1^20, avendo ordinato diesi XI, perchè prima stava in altro al-
Giovanni Bellori
allorché Roma venne invasa da La-
lo tradusse in ita-
dislao. Nel i4io però fu riposto
liano così :
non si facesse più la illuminazione, possesso della chiesa della Miner .a,
e che la chiesa si chiudesse alle ere cui ebbero sino al 1275. Il Panci-
ventiquattro. Anticamente eravi la roli, Tesori nascosti p. 027, dice,
stazione nel venerdì di Pasqua, la che allorquando le monache passa-
quale dura ancora, celebrandosi la rono a Campo Marzo, ove ancora
festa della sua dedicazione a' i3 stanno osservando la regola di s.
maggio. Il p. Pietro Lazzeri gesuita Benedetto, si riservarono il dominio
nel 1749 pubblicò in Roma la dis- della chiesa, e vendettero ad un
sertazione: Della consagrazione del gentiluomo romano il contiguo mo-
Pantheon fatta da Bonifacio IV, nistero da loro abitato. Non si co-
discorso alla Santità di N. S. Pa- nosce poi il motivo per cui un tem-
pa Benedetto XIV. Nel dì primo po la nazione fiorentina sia divenu-
novembre, festa d'Ognissanti, ogni ta proprietaria della chiesa , nella
f 4? CUI CHI
quale cominciò a rifare pavimen- il povertà de' domenicani. Pu-
religiosi
to nella navata di s. Girolamo, ed re in tempi la cbiesa e il
diversi
ebbe molti sepolcri, ove furono tu- convento furono ampliati, restaurati,
mulati parecchi fiorentini. ed abbelliti. Ristaurò il convento e
Certo è che le monache abban- ingrandillo prima il Papa Clemente
donarono la chiesa, perchè minac- VII, e poi il Cardinal Antonio Bar-
ciava rovina, non nel pontificato di berini; lafacciata esterna ( ove si
Gregorio XI e nell'anno 1370, co- veggono varie lapidi, che ricordano
me ma sibbene in
vogliono alcuni
, fin dove arrivò l'acqua nelle più
quello Gregorio
del , e nel
b. X celebri inondazioni del Tevere ) fu
1275. Né pure è vero (ad onta che fatta da Francesco Orsini, e la por-
ancor noi lo dicemmo altrove ) che ta principale dal Cardinal Caprani-
ilpopolo romano la concedesse ai re- ca ;la nave di mezzo, e il nobile
il qual convento inoltre non era ab- con architettura di Carlo Maderno,
bastanza comodo pel numero de' re- che vi aggiunse il coro a spese dei
ligiosi. Dalle memorie dell' archivio Savelli ; mentre il Cardinal Scipio-
di questa chiesa risulta , che real- ne Cantarelli Borghese , fece fare i
mente Gregorio X nel iifS , con due celebri organi. Vari furono gli
bolla data in s. Sabina, approvò la architetti di questa chiesa, ridotta
permuta sanzionata dal suo vicario in tempi nel modo che ora
diversi
Aldobrandino Cavalcanti domenica- si vede. Essa però è forse l' unica
no, vescovo d'Orvieto, tra le mona- chiesa di Roma, nelle cui propor-
che e i religiosi domenicani, di al- zioni, e principalmente nelle volte,
cuni terreni da quelle ceduti a que- siensi mantenute le forme dell'anti-
sti per vari orti e case presso la ca architettura italiana, sebbene mol-
chiesa che nel seguente anno
: e to partecipi della gotica. Semplici
1276 Giovanni XXI tutto approvò però, e senza ornato di sorte alcuna
con bolla, insieme alla parrocchia. sono le sue forme. Ciò non pertan-
I domenicani pertanto subito si ac- to piacciono alla vista la sua mae-
cinsero a rifabbricare la chiesa ed stosa semplicità, le sue tre navi , e
il convento che fu terminato nel i monumenti d' arte che la
suoi ,
1279, e che poi venne ampliato costituiscono una delle più cospicue
per mezzo delle pie largizioni di di Roma, come per le sue memorie
varie famiglie romane, e personag- ecclesiastiche è una delle più vene-
gi distinti. Nicolò III, con bolla dei rande, e delle diligentemente uffiziate.
24 gennaio 1280, ingiunse ai se- Tutte le sue numerose cappelle
natori di Roma, che ciascuno do- sono pregevoli per marmi, per istuc-
vesse contribuire una certa somma chi, dorature, e pitture. Noi ci li-
di danaro, affinchè fosse compita miteremo a far menzione delle prin-
questa chiesa con celerità, stante la cipali. Nella prima cappella a de-
CHI CHI j43
stia, Benedetto XIII fece erigere il Nel coro pertanto sorgono uno
l'
mentel, del Cardinal Bembo, del vita Gesù Cristo, pel zelo del p.
di
del Cardinal de Vio detto il Gae- sione, che si celebra in questa chiesa
tano domenicano, del Cardinal So- nella prima domenica di ottobre,
rnaglia, del Cardinal l'ei ta/.zoli, e ed A iric<m fraternità del ss. Rosario.
per non dire d'altri, del l>. Angelico Per riguardo all' arciconfraternita
da Fiesole del medesimo Ordine, celc- della ss. Annunziata, oltre l'artico-
bratissimo dipintore, di cui disse lo, si vegga il volume Vili del
Michelangelo in ammirare le sacre Dizionario a p. i49> dove si parla
sue pitture io credo che questo
: della cappella papale, che per la
frate vada in cielo a considerare sua festa si tiene in questa chiesa,
quei beali volti } e poi li venga a e della grandiosa cavalcata colla
dipingere quaggiù fra noi. I Tersi quale prima vi si recavano Pon- i
metrici, che leggonsi nel suo depo- tefici. Per conto dell'arciconfraternita
fece assediare il Castel s. Angelo, e del nome che gli fu imposto nel
il Vaticano, dove i Cardinali si do- battesimo. Altra offerta si fa dal ro-
vevano rinchiudere in conclave ; ma mano magistrato a questa chiesa
il sagro Collegio per porsi in sicu- secondo il chirografo di Clemente
ro si rifugiò in questa chiesa , alla X, la quale consiste in quattro tor-
quale Micheletto Careglia, capitano cie di cera, cioè ai 5 maggio festa
cui ciii ,4 7
Finalmente, a decorare la piazza ma chiamata Flaminia , o del Po-
che sta innanzi alla chiesa, nel 1667, polo, ad ornamento dell' ingresso di
Alessandro VII eresse sopra il dorso essa, concepì il disegno di amplia-
di un elefante, un obelisco egiziano, re le dette due chiese con uniforme
rinvenuto nel giardino degli stessi architettura, mettendo capo a tre
domenicani. bellissime strade, quali sono quelle
del Babuino del Corso , e di Ri-
,
sa, che è posta al principio della non gli si volle accordare di porvi
strada del Babuino incontro alla por- il suo stemma gentilizio. Recatosi
ta Flaminia. Dall' altro lato della poi a Roma, volle invece compiere
via del Corso, ed al principio della con animo grande le menzionate due
via di Ripetta eravi un altra chie- chiese, che coll'architettura dei va-
sa, chiamata di s. Maria de' Mira- lenti cavalieri Bernini, e Fontana, e
coli,eh' ebbe nome ed origine dal di Carlo Rainaldi, ebbero una for-
seguente avvenimento. Sotto di un ma concentrica Decorati furono i .
fosse la chiesa in onore degli stessi lavori, nel volersi quivi riportare la
santi apostoli da s. Silvestro I o da Madonna ,
gli abitanti vicini alla
altri Pontefici , certo è che nel se- chiesa Adriano si opposero a
di s.
colo Vili già era diaconia Cardina- segno, che mentre erano venuti alle
lizia , col titolo di s. Maria antica, mani, un bambino, con sorpresa di
per una miracolosa immagine della tutti impedì il loro eccidio ed a
, ,
Madonna ivi portata da Gerusalem- chiara voce disse loro: che fate ? la
me, o, come dice il Vittorelli da , Madonna e già alla sua chiesa, ove
Troade nell'Asia. Si crede dipinta difatti si trovò, per esservi miracolo-
da s. Lucaj e nella chiesa venne samente ritornata. Così si accrebbe
posta da Angelo Frangipane, nel la divozione del popolo verso di essa.
suo ritorno dall'Asia. Non si deve Il Pontefice Gregorio V, del 996,
poi tacere, che alcuni dicono esservi dal cimiterio di Calisto, ove li avea
stata collocata molti secoli dopo , e posti s. Stefano I, prese i corpi dei
verso iioo, come ancora non si
il ss. martiri Nemezio , e Lucilla sua
dee passar sotto silenzio che questa figliuola, Olimpio, ed Esuperia sua
chiesa fu chiamata col titolo di s. moglie , Teodolo, e Sempronio, dei
Maria Minore. quali si fa menzione nel martirolo-
Nell'anno yo5 n' era diacono Gio- gio romano ai 3 1 ottobre., e li po-
vanni greco Cardinale che eletto , , se in questa chiesa. Ma dipoi Gre-
Papa si chiamò Giovanni VII. Egli gorio XIII, nell'anno i58o, or-
la fece restaurare , e si vuole che dinò che fossero disposti sotto l'al-
prendesse il nome di s. Maria Nuo- tare maggiore. La chiesa anticamen-
va. Nel contiguo palazzo , o moni- te si governò dai preti secolari, co-
stero abitò quel Pontefice i tre an- me tutte le primitive chiese di Roma,
ni del suo pontificato, come afferma- sotto la soggezione de' Cardinali dia-
no il Piazza, Gerarchia, pag. 726, coni. Alessandro II, verso il io6r,
e il Panciroli citato, Tesori, p. 54 1 vi pose i canonici regolari della con-
La riparò ancora s. Leone IV, eletto gregazione di s. Frediano di Lucca,
nell'anno 84") e Benedetto HI del- cui avea appartenuto, colla prerogati-
.
tolo a' Cardinali di tal congregazio- mato al triregno col nome di Paulo
ne , ciò che non sempre venne os- II. In seguito il Pontefice Alessan-
servato. Calisto II del 1 1 19, affidò dro VI, nel i493, conferì questa
la custodia della chiesa ai canonici diaconia colla porpora al suo figlio
regolari lateranensi, il perchè molti Cesare Borgia , che poi in un al
so la fine del XIV secolo fu data, perchè Alessandro VI, neh' anno
in uno al monistero, ai monaci Oli- seguente, eresse la chiesa in titolo
vetani. Vedi. presbiterale, e lo concesse al Cardi-
In questa chiesa, ai 2 3 febhraio nal Raimondo Perauld francese. Di
ii3o, fu ordinato prete, e consa- poi tornò ad essere diaconia, e molli
grato Papa Innocenzo II. Poscia Papi la conferirono ai propri parenti,
Alessandro III, che governò la finché Alessandro VII, per togliere
Chiesa universale dal 11.59 ah'anno le controversie giurisdizionali, tra il
p. 1 8 del Mus.
1 Ital. Dall' anno bavano la pace della cristiana re-
798, in cui ebbero origine le pro- pubblica, per la concordia che vide
cessioni per le rogazioni, nel secon- succedere, e per la vittoria, cui il
s. Agostino, sotto alla cui regola vi- perbi ornamenti alla tribuna, a
vono i canonici lateranesi. Grego- maggior onore della miracolosa im-
rio XIII pose la indulgenza ai 6 magine della b. Vergine, che ivi
ottobre, giorno in cui fu consagra- collocò, essendo stata sino allora
sagra si celebra a' 6 ottobre. Dopo eresse l'altare maggiore con disegno
la morte di Sisto IV, il successore di Carlo Maderno, ricco di marmi
Innocenzo Vili, avendo esperi incu- di diaspro nero, e di verde antico,
lato gli effetti del patrocinio della e morendo istituì varie dotazioni
b. Vergine che quivi si venera, non alle zitelle. In seguito Urbano \ Il I,
solo diede compimento alla fabbri- con chirografo dei 20 giugno 1624,
ca della chiesa, ma eresse un ma- stabilì, che il senato romano ai 2
gnifico tabernacolo di marmo a det- luglio, per la festa della Visitazio-
tare nel convento. Giulio III, e Pao- Altro titolare di questa chiesa fu
lo IV furono eziandio benefattori di Fabio Chigi di Siena , che V ebbe
questa chiesa, e il secondo ne impe- in un alla sagra porpora nel
i652
dì la demolizione. Pio IV rifabbricò da Innocenzo X. Successo a quoto
il monistero, che in parte era stato nel Pontificato col nome di Alessan-
demolito, per fortificare le mura del- dro VII, questi perchè Agostino Chi-
la città; e nel dar compimento al gi, splendidissimo suo antenato, vi
concilio di Trento, in un giubileo avea fondata una cappella, la restau-
straordinario, vi andò processional- rò, e vi fece molti abbellimenti me-
mente con tutto il clero. Dipoi, nel diante l'opera del cav. Bernini, con
1576, Gregorio XIII collo slesso cle- diversi stucchi, e due organi assai
ro romano si portò in processione a leggiadri. Da ultimo , l'annesso con-
questa chiesa, per implorare dal divi- vento essendo stato in parte demoli-
no aiuto la liberazione della peste , e to, per dar luogo alla vicina pubblica
dichiarò privilegiato l'altare del ss. passeggiata, Pio VII con disegno del
Crocefisso. Ma il magnanimo Sisto cav. Valadier fece erigere 1'
odierno.
V non solo nobilitò la piazza col- La facciata, o prospetto della chiesa,
l'erezione di un obelisco, e sostituì è semplice con tre porte, collocata
questa chiesa a quella di s. Seba- sopra alcuni gradini : l' interno è a
stiano tanto in caso di pestilenza croce latina a tre navi , con cap-
per la visita delle sette chiese, per pelle sfondate, e cupola ottagona.
cui dichiarò privilegiati sette de' suoi Quasi tutte le cappelle sono pregie-
altari ; ma confermando la celebra- volissime per superbi dipinti, marmi
,, ,
renzo Cibo, nipote d'Innocenzo Vili, Bartolomeo Piazza, nelle Opere pie
e consagrata dal Cardinal Alderano di Roma, pag. 548. V. Jacopo
Cibo, decano del sagro Collegio, fu Alberici, Compendio delle grandezze
arebitettata dal Fontana , con cu- dell' illustre, e divotissima chiesa di
pola dipinta dal Carzi, con ricchez- s. Maria del Popolo di Roma, Ro-
za di marmi: il quadro, che rap- ma 1600. Il medesimo nell'anno
presenta la Concezione di Maria, e precedente, e in Pioma avea pub-
i quattro dottori della Chiesa, è ce- blicato , Historiarum ss. Virginis
lebre dipinto di Carlo Maratta. L'al- Marine Deiparae de Populo almae
tare maggiore fu rifatto sotto Ur- Urbis compendinm. Di poi Ambro-
bano Vili dal Cardinal Anton Ma- gio Landucci ci diede Origine del :
ria Sauli : esso è adorno di quattro tempio dedicato in Roma alla er- F
colonne di bel marmo bigio mora- gine madre di Dio, presso la porta
to, mentre la cupola e i pieducci Flaminia detta oggi del Popolo, Ro-
furono dipinti dal Vanni : la volta ma 1646.
del coro ha un grandioso riparto,
in cui il Pinturiechio dipinse gli S. Maria Awntiniense del Priorato
evangelisti, i dottori, e le La
virtù. di Malta. V. Gerosolimitano
cappella Chigi è insigne per monu- Ordine.
menti, e per essere stata architet-
tata da Raffaello d'Urbino, con S. Marta in Portico, già diaconia
graziosa cupola. Égli medesimo di- Cardinalizia.
segnò il quadro della Natività di
Maria Vergine, poi colorito da fr. Nel luogo, ov' è ora l'ospedale di
Sebastiano del Piombo. Anche mo- i s. Galla (Tedi), sorgeva l'antica
saici della sua cupola sono disegno chiesa di s. Maria in Portico , così
di Raffaello. Belle sono le statue chiamata dalla venerabile immagine
che l'adornano, e del Bernini sono i della b. Vergine, che ivi si venerava,
depositi di Agostino, e Sigismondo e che poi, come diremo, fu trasferita
Chigi ; fuori della cappella evvi quel- nella chiesa di s. Maria in Campi telli
lo della principessa Chigi nata Ode- (Fedi). Si disse in Portico, perchè
scalchi. Altre singolari memorie se- in quel sito ove fu eretta la chiesa,
polcrali sono nelle navi, e nelle cap- Augusto, in onore di Ottavia sua
pelle, essendo le principali quelle dei sorella, edificò presso il sontuoso
Cardinali Ascanio Sforza, e Girola- teatro di Marcello un magnifico
mo Basso della Rovere , del Cardi- portico lungo più di mille passi
nal Garzia, e di Urbano Mellini colle spoglie de' dalmati soggiogati.
del Cardinal Albani, di monsignor In una parte di tali portici, e nella
Piondanini, d'Ermolao Barbaro, dei casa di s. Galla nobile romana, fi-
magine di Maria Vergine col santo Cardinal Teodino, eh' era diacono
Dambino, fra due arboscelli d'oro, di s. Maria in Portico: Levitarti in
ed in alto le teste de' principi degli patriarchio laterancnsì. Tale e tanta
apostoli Pietro e Paolo, il tutto fu la divozione verso questa imma-
scolpito una in gemma di zaffiro, gine, che nel di anniversario della
ovvero pasta od altro, a fili d'oro, sua manifestazione, sia per lucrare
alta un palmo, e larga la metà. 11 1' indulgenza plenaria, sia per divo-
Piazza, Gerarchia pag. 787, ed il zione alla regina del cielo, vi con-
Panciroli, Tesori nascosti, pag. 56, 1 correvano devoti anche da vari luo-
ne fanno la descrizione. Subito s. ghi d'Italia. Alessandro II, nel io6r,
Galla ne diede partecipazione a san riconfermò l'indulgenza, ed istituì
Giovanni I, il quale con solenne nella chiesa una pia unione di per-
processione vi si recò dal patriarchio sone, sotto l' invocazione di s. Maria
lateranense con gran concorso di in Portico. Il di lui successore san
popolo; laonde volendo la santa Gregorio VII, nel 1073, volle re-
esporre immagine alla pubblica
1' staurare la chiesa, e quindi la ricon-
venerazione, nel medesimo luogo sagrò 8 luglio del medesimo
agli
fabbricò una chiesa, la quale venne anno, siccome testifica ne' suoi An-
consagrata dal detto Papa, che con- nali il Baronio. Si vuole poi, che
cesse 1' indulgenza plenaria nel di Gregorio \ II vi facesse un bel ci-
anniversario dell'apparizione, e quin- borio di marmo ornato di mosaico,
di Galla la dotò co' suoi beni, e
s. e sostenuto da quattro colonne di
vuoisi che nella sua vedovanza vi pietra di molto pregio, per custo-
menasse dappresso, come in un mo- dirvi la s. immagine, ove leggevansi
nistero, vita monastica. i seguenti versi :
s. Pietro , fu delta ancora in capite l'avea dichiarala una delle tre dia-
Pontis, per essere al di là del ponte conie, non però Cardinalizie, ed ecco
s. Angelo verso il campo vaticano, come di essa si esprime Anastasio
e perciò si chiamò anco Traspada- Bibliotecario, parlando di tal Papa :
i56i, fatta gettare la prima pietra scovo di Genova, del medesimo Or-
nel luogo ove ora in un col con- dine de' carmelitani dell' antica os-
vento si trova. Altri però dicono che, servanza. Vedi.
successo a quel Pontefice s. Pio V, que- Ne furono architetti Francesco
sticon bolla de' 1 8 febbraio 1 566, Pepparelii, e Ottaviano Marchesino,
diede incominciamento alla nuova il quale la terminò colla tribuna ,
fabhrica, benedicendone la prima pie- cupola, e coro, e Gio: Sallustio, fi-
tra. Questa, insieme ad alcune me- glio di Baldassare Peruzzi forni il
Sotto il morì il
suo pontificato prima dedicata in Roma alla B. V.
Cardinal Giuseppe Sacripanti di Nar- Maria, non che de' titoli Cardinali-
quale essendo stato protettore zi, e delle parrocchie di Roma. Que-
ni, il
l' iscrizione posta sull'architrave della altre chiese dedicate alla Madonna ;
porta. In questa chiesa evvi una regione nobilitata dal principe degli
cappella dedicata a s. Barbara, pro- apostoli, e primo Pontefice s. Pie-
tettrice delle milizie pontifìcie, mas- tro appena giunto in Roma, ed ove
sime de' bombardieri , i quali nel pel primo cominciò a predicare il
giorno della sua festa ai 4 dicem- vangelo a' suoi connazionali ivi di-
felice ingegno nella basilica vatica- la stazione nel dì della ottava della
na, come capo maestro dei Sampie- nascita del Redentore , eh' è il pri-
na, o osteria per erigervi un ora- Igino che gli successe prescrisse la
no, ricorrendo a tal effetto all' im- in qualche epoca ne furono prima
peratore Alessandro Severo. Questi della basilica fabbricate. V. Saverio
però , volendo favorire i cristiani Marini, Se Ravenna vi fossero
in
anco in ossequio di Mammea sua chiese pubbliche, prima che Costan-
madre, che avea professata la loro tino desse la pace alla Chiesa ?
religione, nell'anno 1 24, v pronunziò Ritornata quindi la pace alla
il memorabile decreto : E pur me- Chiesa nel pontificato di s. Mel-
glio, che quivi si adori alcun Dio, chiade, e consolidata in quello di
che sia destinato a crapulare. Su- s. Silvestro I, succedendogli poco
bito s. Calisto I, il quale allora go- dipoi Papa s. Giulio I, questi nel-
vernava la Chiesa universale, vi fab- l'anno 34o la riedificò, e da lui e
bricò una piccola chiesa, cui dedicò da Calisto I ne prese il nome. Di
e consagrò al parto della ss. Ver- fatti, nell' elenco, o Notizia Cardina-
dove il santo Pontefice esercitò le apo- riporta nella menzionata opera, per
stoliche funzioni del suo ministero, primo registra s. Calepodio ,
per
ed ancora vi si adunavano i cristiani secondo quivi seppellito, s. Asterio,
a salmeggiare, ed a compiere gli altri e per terzo Paulinus presbyter Car-
uffizi da cui però dovet-
di pietà, dina lis s. Mance Transtyberim in
tero cessare ben presto per le nuo- titulo Callisti et Julii Cardili. ,
ve persecuzioni, cui andarono sog- qui anno Christ. 494 vivebant, Ge-
getti, promosse da Domizio Vulpia- lasio I. Che sotto s. Simmaco Pa-
110 prefetto di Roma che tolse ad , pa, e nel sinodo romano celebra- ,
le basiliche minori, per cui i ri- Cardinal Pier Leone, il quale aven-
spettivi capitoli, nelle processioni, al- do preso il nome di Anacleto II ,
eseguite anche le figure d'Isaia, e ca. Non molto dopo Eugenio III
di Geremia. Però vuoisi, che tanto nel ii5o fece Cardinale prete di s.
nacolo di marmo, con quattro pre- sagra. Egli le assegnò inoltre di-
ziose colonne di porfido, per la con- verse entrate, le offri ricchi doni, e
fessione e altare maggiore, entro il le concesse molte indulgenze, e quel-
qual tabernacolo si conservano le la della stazione nel primo dell'an-
insigni reliquie, che sogliono mo- no in memoria del parto di Maria
strarsi al popolo nella domenica in Vergine. Dipoi, verso il 1290, Ber-
Albis. La cappella, che s. Gregorio toldo figlio di Pietro Stefaneschi ,
IV, ad imitazione di quella della nel basso della tribuna fece esegui-
basilica liberiana, aveva eretta al re alcuni mosaici dal Cavallini, rap-
Presepio, fu da Innocenzo II abbel- presentanti la vita della b. Vergine,
lita, arricchita di preziosi arredi sa- e nel centro questa coi ss. Pietro e
gri e di vasi d' oro e d'argento. Que- Paolo.
sto Pontefice la consacrò nel gioi- Urbano VI. eletto nel 1 3^8, nel-
,
tana della piazza , rinnovata poi con fodera di pelli bigie nell' inver-
da Clemente Vili, da Alessandro no, e rocchetto senza maniche, men-
VII, e da Innocenzo XII. Il Car- tre nelle altre stagioni assumono la
dinal titolare Antonio Sanseverino sola cotta. Da questo illustre capi-
fu benemerito di alcuni [istauri, e tolo uscirono molti personaggi enco-
di aver fondati alcuni inservienti pel miati per pietà, dottrina, e dignità
coro, e per la sagrestia colle ren- ecclesiastiche, godendo molti privi-
dile del Cardinal titolare. Il Cardi- legi, e possedendo un ottimo archi-
nal titolare Michele da Silva por- vio, che contiene memorie antiche.
toghese, per la sua tenera divozio- Il Cardinal titolare vi nomina un
ne verso la b. Vergine, edificò un prelato per vicario.
palazzo nelle vicinanze della basili- Giulio Antonio Santorio, Cardi-
ca, per essere più comodo nel visi- nal titolare, vi fece il soffitto dorato,
tarla. Altro illustre titolare fu il che avanti il coro traversa la parte
Cardinal Giampietro Caraffa, che superiore della basilica. Il Cardinal
nel i555, venne creato Pontefice, titolare Marco Sittico Altemps ni- ,
sunzione della b. Vergine del Do- Dilexi decorai! doinus luce, e nel
menichino, ma si dovettero togliere rovescio il pontificio ritratto.
i musaici dell' arcone. Il Pontefice Il detto portico sovrastato dalla
Paolo V, nel dare nel 1 608 ai cas- facciata esterna, ha cinque ardii,
sinesi la chiesa di s. Calisto, concesse decorali da quattro colonne di gra-
loro anche il palazzo del titolare di nito, e sopra la ringhiera sono le
Si entra per tre porte nella basilica, vati sono in questa basilica pur se-
la principale di cui ha un superbo polti i Cardinali Corradini, Armel-
fregio di antico marmo, la qual por- lini, Gio. Battista Bussi, Orio, Gras-
ta tempo dell'anno santo, se la
nel si, Condulmero ec, Bertol-
Cecchini,
funzione non può farsi, come diremo, do Stefaneschi, il duca Roberto di
alla basilica di s. Paolo, fa le veci Altemps, Filippo ed Annibale Al-
di essa, e vi si fa l'apertura, e chiu- bani zii di Clemente XI e i due ,
e con capitelli antichi diversi nelle crale del dotto archeologo Boldetti,
forme, alcuni de' quali sono d'ordi- canonico di questa basilica. Gasparo
ne ionico. Vi si osservano nelle vo- Al veri, Roma in ogni stalo, non solo
lute scolpite le immagini d' Iside, di nel tom. II, pag. 33 1 e seg. tratta
Serapide, e di Arpocrate. I mosaici di questa basilica, ma anche de'suoi
della tribuna furono da ultimo re- monumenti ed iscrizioni sepolcrali.
staurati dalla reverenda camera Oltre i santi corpi indicali supe-
apostolica. A sinistra si legge: Ta- riormente, vi si venerano molte ed
BERXA MERITORIA, e a destra I>">"0- : insigni reliquie , come il cranio di
CENTIUS HANC REXOVAVIT PaPA SECUN- s. Urbano I Papa, il corpo di san
Dus. Nelle cappelle vi sono memo- Quirino vescovo, il legno della ss.
rie antiche, marmi bellissimi, e su- Croce, della Spongia, Sudario, e
perbe pitture, senza mentovare altri e presepio di Gesù Cristo , del velo
ornati. Fra quelle della nave destra e de' capelli della ss. Vergine, senza
rammenteremo quella del Presepio mentovare le altre reliquie registra-
che fu ornata dal Cardinal France- te nel catalogo di questa chiesa. 11
sco Antonio Finy titolare; quella venerando corpo poi del suo pri-
Cardinal Filippo d'Alencon ivi se- cap. 1. Il citalo Moretti però, con-
polto, fratello del re Filippo di Va- venendo che alcuna parie del corpo
lois, dicontro al quale vedesi il de- di s. Calisto I fosse concessa alle
posito del celebre Cardinal Pietro persone e luoghi eh' egli enumera,
Stefaneschi degli Annibaldi, i quali dice che la maggior parte si custo-
depositi sono ambedue interessanti. disce e venera sotto l'altare princi-
i
7o
CHI CHI
pale della basilica, intorno a che è dell'infausto avvenimento, con loda-
a vedersi il capo XI della di lui to pensiero fece incidere una me-
opera. daglia ove da un lato si vede la
In questa chiesa si celebra la sta- basilica ostiense distrutta dal fuo-
zione nel dì primo gennaio la , co, e fra le rovine cagionate da sì
questo avvenne sotto Urbano Vili, fu chiusa col muro, ma colla so-
Clemente XI, e Leone XII, lo che lita porta di legno, sopra la quale
si può vedere all'articolo Anxoswto. si posero due croci di metallo do-
Solo qui aggiungeremo, che Leone rato, avendo però il Cardinal le-
gio, volle però ancora che la por- recarono i Pontefici, anco processio-
ta santa della basilica ostiense ve- nalmente.
nisse, come negli 162 5, anni santi Scrissero su questa basilica, olire
e 1 700, aperta e chiusa, rinnovan- tutti gì' istoriografi delle chiese di
done gli antichi materiali, e sosti- Roma, Giuseppe Lancisi, Notizie del-
tuendone altri nuovi, che portassero la basilica di s. Maria in Traste-
la memoria di quell'anno santo. vere, Roma
1728, Petrus Morettus,
Per comando del Papa questa fun- De s. Calisto pp. et mart. ejusque
zione fu nella basilica ostiense ese- basilica s. Marice Trans Tyberim
guita dal padre abbate di s. Pao- nuncupata, disquisitiones duce criti-
lo suddelegato dal Cardinal Pac-
, co-historicce duobus tomis exhibitce,
ca colle solite cerimonie nel gior-
, tom. I, Roma? 1752. Resta a desi-
no 2 3 settembre 1823. Questo e- derarsi il tomo II di quest'opera
siinio porporato, a voler celebrare eruditissima, che vuoisi essere custo-
f epoca di tal sostituzione, e lascia- dito mss. nel pregevolissimo archi-
re alla numismatica una memoria vio del rispettabile capitolo. Non si
,,
cui CHI ,
7 ,
deve poi tacere, che nei primordi! con riverenza estrasse dalle acque
del corrente secolo, avendo il detto l' immagine, e direttamente la col-
capitolo concesso un luogo contiguo locò nel suo palazzo. Quindi recatosi
alla basilica, ai confrati dell' arci- da Alessandro IV, e raccontatogli
confraternita della Madonna ss. Ad- l'accaduto, il Pontefice ordinò che
dolorata dell'anime del purgatorio, il luogo si convertisse in chiesa, ove
esso vi edificò un oratorio, e il ci- con solenne processione, cui inter-
miterio, cioè nel sito che anticamen- venne lo stesso Sommo Pontefice,
te serviva ad egual uso. Nel qual il Cardinale la ripose nel sito in
cimiterio, per l'otta vario dei fedeli cui si venera.
Nel pozzo fu gettato
defonti , si suole rappresentare un un pezzo di quello della Samaritana,
fatto sagro. Il protettore del soda- e le sue acque incominciaronsi a
lizio è il Cardinal titolare prò tetti- bere con riverenza dai fedeli, e
pore, e primicerio un canonico di di voti della sagra immagine, il cui
essa basilica. culto molto si propagò
a cagione
delle grazie, che incominciò a fare.
S. Maria in Trivio, de chierici Il Piazza, citando il Torrigio, dice
regolari minori. Fedi. che questa chiesa fu edificata sugli
avanzi d' un arco trionfale , la cui
S. Maria in Vallicella, detta vol- metà si vedeva sotto Innocenzo Vili,
garmente la Chiesa nuova, dei il quale, perchè la chiesa minacciava
pp. Filippini. Vedi. rovina, ai 2 3 giugno i4°/i inco- 3
buna, il coro, e la volta che fece Pan vi nio che dopoché la chie-
dice,
dipingere dal Piastrini, con altri sa di santa Maria in Domnica ces-
ornamenti. Emulatore del Cardinal sò di essere arcidiaconia, la chiesa
,
di s. Maria in Via Lata venne co- tare maggiore della sovrastante chie-
munemente reputata la prima dia- sa, anzi evvi tradizione, che lo slesso
va Via Lata; ove dicesi, che eresse go Mariae Virginis reperla siste-
un piccolo oratorio per celebrarvi bal , una ex septem a b. Luca de-
il divin sagrifizio, orarvi, istruire, e pictis.
Eugenio IV, il quale premuroso del tatori delle sagre reliquie divennero
culto di questa chiesa, che in una immobili appena usciti dal cimite-
sua bolla chiama vetuslale, et vene- rio, e solo dopo le più vive preghiere,
i
76
CHI CHI
anniversario del martirio, ai io mag- monache, cui assoggettò a quello di
gio con indulgenza plenaria pel ini- Roma. L'abbadessa pertanto, siccome
racolo del sangue, e agli b" agosto di vota di s. Nicolò arcivescovo di
pur con una tal indulgenza, e colla Mira, impegnò 1' imperatore d' im-
dislribuzionc del pane benedetto petrarle da quello di oriente Basilio,
contro gli ossessi, perla deposizione una parte delle sue reliquie, per
del suo corpo fatta da Lucina in cui Ottone III fece accompagnare
detto giorno nella via ostiense, co- a Costantinopoli da un suo conte
me riferiscono Andrea Fulvio nel palatino l'abbadessa, la quale accolta
Trattato dell'Indulgenze, e il Palla- con onorificenza, formalmente rice-
dio nelle sue Antichità ec. con altre vette da tre vescovi, per ordine del-
inleressanti particolarità e notizie, l'imperatore Basilio, un dente di
in progresso il monistero e la chiesa s. Nicolò in un vaso d'oro, insieme
di s. Ciriaco divennero assai ricchi a vari sagri donativi; e ritornata
di entrate, e di preziose suppellet- in Roma, presso la chiesa di s. Ma-
tili, e parecchi monisteri di Roma ria in Via Lata, fabbricò una chiesa
divennero filiali e soggetti all' abba- in di lui onore, poco distante dal
dessa di s. Ciriaco, fra' quali il mo- monistero.
insterò del ss. Salvatore ad duos Furono adunque la chiesa di s.
chiesa sino dai fondamenti , demo- Via Lata una cimi N.N. presbyte-
lendo r antico arco di Gordiano, ris, et prò cuncta coìigregatione età,
che attraversava la strada, dicendoci dove per nome di preti s' intendo-
l'Infessura, e il Platina, che tal no i canonici. Indi nell'anno 1299
demolizione ebbe effetto ai 2 3 ago- in altra memoria sono nominati
sto i49 r ? e ne l giorno seguente Clerici et Capitatimi; nell'anno i3o3
fu rimosso l'altare, e vennero co- Capitulum et Canonici, ed accrescen-
nosciute le reliquie. Dipoi
sante dosi a questa diaconia le entrate in
nel i636, Francesco d'Aste,
il cav. proporzione si aumentò lo splendore
nel pontificato di Urbano Vili, ri- del culto ecclesiastico , ed accrebbe
fece nobilmente l'altare maggiore, il capitolo, avendo Nicolò V istituito
l'adornò con pietre preziose, con nove canonici, e un priore, ciò che
metalli dorati, e con pitture del confermò Calisto III con bolla, Boni.
Camassei, ed abbellì anco il soffitto, Eccles. 3 emanata ai 2 5 novembre
il quale poi con pitture del Brandi i45 7 .
i
7 8 CHI CHI
diacono nomina nelle vacanze. San stazione alla chiesa di s. Apollinare;
Pio V, nel i567, la dichiarò vicaria e in un antico manoscritto della
perpetua. Prima la cura d'anime biblioteca vaticana, si trova un' iscri-
s' esex*citava dal priore ,
per mez- zione fitta per memoria della con-
zo di alcuni sacerdoti amovibili, e sagrazione di un altare di s. Maria
da ultimo Leone XII stabili, che in Aquiro, che quella diaconia Car-
il vicario curato fosse un cano- dinalizia e chiesa era in commenda
nico. nello spirituale e temporale di que-
Oltre le suddescritte reliquie sta di s. Maria in Via Lata, e del
molte sono quelle che quivi si ve- Cardinal diacono di essa, il quale
nerano, e le principali sono: il capo n'era il commendatario. Gode que-
di s. Eustrazio martire, un dente, sta chiesa il privilegio della stazione
osso e sangue, e dito di s. Stefano concessale da Sisto V, nella feria
martire, un dito pollice di s. Biagio terza della domenica di passione,
vescovo e martire , il cingolo di s. allorché decise una controversia nata
Maria Maddalena de' Pazzi, del le- colla chiesa di s. Quirico, perocché
gno della ss. Croce, della spongia, oravi stato trasferito il titolo di s.
Nel dì della festa di s. Ciriaco agli ma a pag. 3 li, ove parla della
8 agosto, dal
si benedice capitolo stazione Maria in Via Lata.
a s.
Nel luogo ove sorge questa chiesa, Papa , coi Cardinali , e il clero ro-
sino all'anno 1607, non vi era che mano, la portò con solenne proces-
una villetta chiamata il Boschetto. sione in questa chiesa, che volle
I carmelitani scalzi di s. Maria della d' allora in poi non si chiamasse
Scala ne fecero l'acquisto dal duca più di s. Paolo, ma di s. Maria
Muti per edificarvi una chiesa e della Vittoria, da quella riportata
convento per loro uso, a tutte pro- pel di lei patrocinio , come pure
prie spese. Nel pontificato pertanto volle che il contiguo convento pren-
di Paolo V venne aperta la chiesa desse una tale denominazione. Gre-
alla pubblica venerazione ai 7 no- gorio XV inoltre per la divozione,
vembre 161 2, sotto 1' invocazione che aveva per si santa immagine,
di s. Paolo apostolo, e siccome nel celebrò la messa al suo aitate, e
cavare i fondamenti fu rinvenuta concesse alla chiesa l' indulgenza ple-
la celebre statua dell'Ermafrodito, i naria pei giorni 8 maggio, ed 8
religiosi donarono al Cardinal Sci-
la novembre, in memoria della solenne
pione Borghese penitenziere mag-
,
traslazione, e della memorabile vit-
giore e nipote del Papa, che la toria fissandone poi Alessandro VII
,
pose nella sua villa Borghese, donde la sua festa nella seconda domenica
poi nelle ultime vicende fu traspor- di novembre.
tata al museo del Louvre a Parigi. La sagra immagine fu quindi co-
lice di argento con quattro torce Quindi, verso l'anno 5oo, Papa
di cera. s. Simmaco, sopra al detto oratorio
costrusse una chiesa, cui dedicò e
Santi Mart iso e Silvestro ai consagrò a s. Martino vescovo di
Monti, titolo Cardinalizio , con Tours, allora tanto celebre per mi-
parrocchia in cura dei carmelitani racoli, e la dichiarò titolo Cardina-
calzati, nel none Monti. lizio. Tuttavolta osserva il Novaes,
nella vita di tal Pontefice, che nel
Nel monte Esquilino, in un fianco concilio celebrato dall' immediato
meridionale, e nel luogo denominato suo predecessore Gelasio I, si legge
.
dai fondamenti nella forma che tut- lasciò loro un legato per un anni-
tora si vede, vi fabbricò un conti- versario; ma essendo stato concesso
guo monistero, per collocarvi i mo- questo titolo da Nicolò IV al Car-
naci, essendo la chiesa uflìciata dai dinal Benedetto Gaetani, divenuto
chierici secolari. La consagrò solen- questi nel 1294 Papa Bonifacio Vili,
nemente, l'arricchì di molti corpi diede la chiesa, la cura parrocchia-
già del corpo di questo come scris- che tuttora vi fioriscono, e ne fu-
sero alcuni, ma bensì di quello del rono siccome diremo, assai bene-
,
i Cardinali, col clero romano ivi si sua ripristinazione, e poi morì san-
recarono in cavalcata, e lo condus- tamente nel conveuto nell' anno ,
nel monistero fabbricato dall' ante- la porta grande della chiesa. Sisto V
cessore pose i monaci, che alcuni la diede iu titolo al celebre Cardi-
dissero dell' Ordine di s. Basilio nale Guglielmo Alauo inglese, che
cui CIÌI i83
la beneficò, e vi fece una campana. gli ardi, che fu 1'
architetto dell' ul-
Di questa , di quella fatta dal Car- tima restaurazione, mentre Pietro
dinal Caraffa, e del suo campanile, da Cortona diresse gli ornati della
il Cancellieri fa parola a pag. 1 3t> scala per cui si discende alla chiesa
delle sue Campane. sotterranea. Il pavimento di essa è
L' insigne oratorio di s. Silve- di musaico, come lo è 1' immagine
stro I (che portò anche il titolo della b. Vergine, che sta sull'altare.
di Equizio , dal nome del prete Le navi laterali furono dipinte dal
proprietario del luogo , e fami- Pussino, dal Testa e da altri bravi
gliare di quel Pontefice ), il quale pittori. Sono poi considerevoli i fre-
prima che il senato e magistrato ro- schi dell'interno delle basiliche Late-
mano avesse secondato la protezione ranense, e Vaticana, e quello che
che Costantino accordava alla Chiesa, rappresenta il concilio di s. Silvestro.
fu il luogo in cui, come si disse, eser- Nobilissime e ricche sono le cappelle,
citò le funzioni del suo apostolico principalmente quella della Madonna
ministero ed abitò, dovizioso di me- del Carminecon vaghe pitture di
,
mentre il Papa dal palazzo latera- Ss. Nerbo ed Achilleo, titolo Car-
nense recavasi alla basilica mento- dinalizio, in cura dei pp. d
vata, faceva pubblicare da un nò- congregazione dell'oratorio, detti
taro apostolico i nomi de' battezzati Filippini, nel rione Ripa.
nel precedente sabbato santo con
quella forinola e modo, che dicem- La insigne ed antica chiesa dei
mo altrove. Altre illustri memorie di ss. Nereo, Achilleo, e Dominila,
questa chiesa si possono leggere nel detto titolo in Fasciola nella via
Piazza, Gerarchia p. 525, Del (itolo Appia, che l'Anastasio chiamò basi-
di s. Malico in Merulana, e nel lica, fu eretta presso il palazzo e le
h'cnologio a p. 187; in Panciroli sontuose terme di Antonino Cara-
Tesori nascosti, p. 62-?., e, per non calla (luogo che perciò è ora detto
dire di altri, in Ridolfino Venuti, l'Antoniana), le quali furono com-
•
moderna ce t. I.
p pite da Alessandro Severo, cioè nel
i86 CHI CHI
sito ove vuoisi fosse già un tempio di si vede il medesimo titolo nota-
sagro ad Iside, servito da sacerdoti to nel pontificato di s. Simmaco,
egiziani, e distrutto dall' imperatore nel concilio romano celebrato nel
Tiberio per la grave onta fatta alle 498. Assunto nell'anno 52 4 a " a
matrone romane. In questo mede- cattedra apostolica s. Giovanni I ,
simo sito Fasciola matrona romana rifabbricò, ed abbellì la chiesa, e vi
possedeva una casa nella quale , pose i corpi de' ss. Nereo ed Achil-
eresse un titolo, e dedicò ad onore leo, cui poi fu aggiunto quello del-
de' ss. Nereo ed Achilleo, fratelli ro- la loro padrona s. Flavia Domitilla
mani battezzati da s. Pietro, eunuchi vergine e martire, figlia di s. Plau-
di Flavia Domitilla, i quali patiro- tilla discepola di s. Pietro, che pati
no glorioso martirio nell'isola Pon- il martirio nella suddetta isola di
zia sotto l'impero di Trajano. Quin- Ponzia. Non deve occultarsi che
di fu posta tra i titoli de' Cardina- 1' Anastasio dice : Hic Papa Joan-
li, e si crede sia uno di quelli isti- nes fecit coemeterium beatorum Ne-
tuiti da s. Evaristo, che fu creato rei et Achillei viaArdeatina. E no-
Papa l'anno 112. Altra origine dà to, ebe essendo la via Appia confi-
la tradizione alnome di questa chie- nante coll'Ardeatina, talvolta si con-
sa, per cui fu detta in Fasciola } fusero le denominazioni, come che an-
cioè da quella, che ivi vuoisi radu- ticamente si disse cimiterio per chiesa.
ta dalla gamba di s. Pietro, impia- L'antichità, e venerazione di que-
gala dalla strettezza dei ceppi, allor- sta chiesa si raccoglie dall'omelia 28
quando il santo apostolo, a persua- in Evang., che nel giorno festivo di
sione e coll'ajuto de' ss. Processo e questi santi, fece nella stessa chiesa
Martiniano, custodi del carcere Ma- s. Gregorio I, la quale omelia il Car-
mertino, usci da questo per partire dinal Baronio fece poi incidere in
da lloma, ove subito ritornò dopo caratteri quadrati, nel dorso di una
aver incontrato Gesù Cristo. Laonde antica sedia di marmo , che ancora
piamente si ritiene, che avendo i esiste in mezzo all'abside, il qual
primitivi cristiani raccolta quella fa- fatto vedesi al di sopra dello stes-
scetta o fasciola, la custodissero nella so abside effigiato con antico dipin-
cbiesa de' ss. Nereo ed Achilleo poi to a fresco. Quindi il Pontefice s.
ivi edilicata, come memoria della Leone del 795, nella generale
III,
pazieiìza e dei patimenti sofferti in restaurazione, che fece, delle più an-
prigione da s. Pietro. Dei Cardina- tiche basiliche e chiese di B-oina,
li rimontano
titolari le notizie al osservando che questa, come posta
quinto secolo, perchè si legge nel- in luogo basso, perchè situata hi
la vita di s. Felice II, detto III, quella parte della piscina pubblica,
creato Papa nell'anno 4^3, ch'egli dove concorrevano molte acque, ne
era figlio di Felice, prete Cardina- soffriva perciò notabile umidità,
le de' ss. Nereo ed Achilleo, titolo ne alzò il piano, la rifabbricò, e vi
che alcuni danno ancora a questo edificò dappresso un cimiterio, lo
s. Felice II, suo figlio. Certo è poi, che diede argomento all' Alemanni,
che sotto s. Gelasio I , e nell' anno De jìariet. Later. cap. 3, di asseri-
CHI CHI ,8 7
altra ov'era il cimiterio. Ancora si udirlo anco gli estranei; ciò che pur
ammira il musaico di s. Leone IH faceva in altre chiese di Roma, se-
sulla fronte dell' abside, rappresen- condo l'uso de' primi secoli della
tante la trasfigurazione del Signore. Chiesa. Per gran ventura di questo
Sotto Eugenio HI, e nel ii5o titolo, Clemente VIII, nel creare
fu eletto titolare il Cardinal Enrico Cardinale nel 1096 Cesare Baronio
Moricotti, abbate de' Vincenzo ed ss. della congregazione deli' oratorio
Anastasio, fatto abbate da s. Bernar- immortai autore degli Annali ec-
do, che si rese celebre per le sue clesiastici, gli conferì questo titolo,
legazioni per la santa Sede. In pro- da lui ricercato, e il Papa sorriden-
gresso tempo, come riporta il
di do gli disse : a voi si deve appun-
Piazza, Gerarchia pag. 444> il P a " to, come a Cardinal ricchissimo
pa Alessandro IV, eletto nel 1254, per doversi poi rimettere in piedi.
col consenso del sagro Collegio dei Ad onta, che sì amplissimo Cardi-
Cardinali, diede la chiesa in custo- nale fosse povero, poiché era zelan-
dia all' arcivescovo di Napoli, ciò te ed amatore delle antichità ec-
che durò poco tempo, ovvero non clesiastiche, nel recarsi alla visita
ebbe effetto la disposizione. Nel se- delle sette chiese, ne deplorava la
colo seguente, a grande suo lustro, rovina, e lo stato abbietto in cui
Benedetto XII, nel i338, fece Car- era, e perciò con animo generoso
dinale Pietro Roger della nobilissi- contrasse un debito di sette mila
ma casa di Beaufort, gli conferì questo scudi per riedificarla, abbellirla, e
titolo, e nel 1 342 questi gli successe farvi rifiorire il suo cullo.
col nome di Clemente VI, il quale Ne risarcì il pavimento, restaurò
elevando alla porpora il nipote, chia- la tribuna, rinnovò il solfato, e con
mato, pur Pietro Roger, col divenire pitture di Nicolò Circiguano, e del
nel 1370 Gregorio XI, ebbe la glo- cav. Roncalli, fece rappresentare le
ria di restituire a Roma la residenza gesta dei santi martiri titolari nella
pontilicia. navata grande, e nelle piccole pare-
Ristorò anche questa chiesa Sisto tisi vedono i diversi martini dati
IV, verso l'anno i47°> mentre mi- agli apostoli. Siccome i corpi de' ss.
dì dopo la terza domenica di qua- ambedue morti nel i656 nella pe-
resima, nel qual giorno evvi anco stilenza, che afflisse Roma sotto A-
nella vicina chiesa di s. Sisto. Fu lessandro VII.
poi così premuroso il Cardinale sul- Il Cardinal titolare di questa
la conservazione delle antiche for- chiesa anticamente era destinato ad
me, le quali rendono più venerabi- ufliziare nella basilica di s. Paolo
le questa chiesa, che avendo collo- in tutti i mercoledì, secondo l'ordi-
cata nella tribuna una lapide mar- ne ebdomadario, che avea luogo nel-
parole: rihh demito, milito, mml pale. Illustri, e benemeriti titolari fu-
ivi-c mutato. Perchè poi fosse sem- rono Flaminio Taja, creato Cardinale
pre la chiesa diligentemente custo- ad onta della sua ripugnanza nel 68 1 1
cerati con limosine, così per le car- si determinò ad erigere questa chiesa
ceri, che prima erano qui state, tut- in diaconia Cardinalizia, che, secondo
te le carceri di B_oma furono quin- f antico computo, per ordine fu l'un-
di soggette a questa chiesa, che in decima, cui era affidata l'XI regio-
seguito eresse un aliare allo stesso s. ne. S. Gregorio I pertanto, in osse-
Damaso I. Il medesimo Piazza aggiun- quio della gran venerazione, in cui
ge, che quando s. ÌNicola il grande, era s. ÌNicola romani ,
anco presso i
i Cardinali diaconi nei primi secoli quale poscia contro il legittimo Pon-
non si denominavano dai titoli delle tefice Alessandro III fu eletto nel
chiese, appresso le quali abitavano, 1 t5c) antipapa col nome di Vittore
ma delle regioni di cui avevano IV. Prima che la Picrleoni erigesse
cura, loro assegnate sino da Papa 1 altare a s. Nicola , ovvero Io rie-
s.Fabiano, cioè due rioni per cia- dificasseed abbellisse, ne esisteva un
scuno; quindi diaconi ad imitazio- i altro, perchè si ha che Alessandro
ne de' Cardinali preti, cominciarono III, nel giorno stesso della festa del
essi pure a chiamarsi col titolo, santo, e nell'anno 1 180 il consagrò,
ovvero coll'aggiunta della chiesa ove ponendovi le reliquie Paolo vescovo
esercitavano il diaconale ministero, di Ortc, che gli concesse l' indulgen-
quantunque non l'osse cura parroc- za di un anno e quaranta giorni,
chiale. Presso questa chiesa eravi il come si legge in un antico marmo,
palazzo dei Pici-leoni , famiglia ro- in cui sono da notarsi le seguen-
mana ricca e potente, per cui tal- ti parole: » Itcm firmavit ex par-
volta questa diaconia fu chiamata: ' te Dei Omnipotcnlis et B. M. ,
questo palazzo, per porsi in salvo •' Marci, et presi). Martini ejusdem
da alcune persecuzioni, ed ivi morì » Ecclesia?, et totius populi, sub pav
ai 29 luglio 1099, come rilevasi » na exconimunicationis, ut si quis
dalle analoghe notizie, che riferisce •>clericus, vel laicus presumerei
il Piazza, trattando di questa dia- vendere, aut pignorare bona e-
-->
miglioramenti , un marmo si
e in Opere pie di Roma, p. 532 Della
legge scritta questa lapide: Has de Confraternita del Ss. Sacramento a.
Ursinis fecit fortas levita Joannes. s.Nicola in Carcere: quindi Sisto V
Tanto e sì segnalato onore poco di unì a questa chiesa quella di s. Mar-
poi si rinnovò a questa insigne chie- tina, o di s. Luca nel foro romano.
sa, cioè quando
Martino IV, nel In seguito fu onorata, e beneficata la
1281 creò Cardinale Benedetto Gae- collegiatada diversi Cardinali diaconi,
tani, dandogli questa diaconia, don- massime dai seguenti. Il Cardinal
de passò all'ordine presbiterale, e Federico Borromeo fatto Cardinale
nel 1 20,4j divenne il magnanimo Pon- da Sisto V nel i58y, era cugino di
tefice Bonifacio Vili. Altro Cardi- s. Carlo. Egli a seconda di quanto
nal diacono sublimato al pontifica- fece alle diaconie di cui fu diaco-
to, fu Roderico Borgia spagnuolo no, con pia generosità trasferì dal-
nipote di Calisto III, il quale nel l'altare sotterraneo della confessione
i456 lo fece Cardinal diacono di all'altaremaggiore da lui nobilmen-
s. Nicola in Carcere, diaconia che te restaurato, in un maestoso e ric-
ritenne venti anni, e nel i49 2 fu co deposito, o urna di porfido nero,
creato Papa col nome di Alessan- i corpi de' ss. martiri Marco e Mar-
dro VI. Benefattore generoso fu egli celliano, Faustina e Beatrice. Vi fe-
della chiesa, rabbellì, e la restaurò, ce sopra un elegante ciborio di inar-
ed ancora ne rimane qualche me- mo sostenuto da quattro colonne di
moria nei genlilizii suoi stemmi. porta santa. Visitò la diaconia, fece;
Paolo III nel 1 534 Cie ò Cardinale diversi ordini, decreti, e costituzioni
il nipote Guido Ascanio Sforza , lo pel buon governo dell'illustre ca-
fece inoltre arciprete di s. Maria pitolo,ed inoltre gli donò un in-
Maggiore, e canonico di questa chie- tero parato bianco di damasco, pel-
sa collegiata, di che sene ha au- le maggiori solennità. Altre leggi
tenticodocumento negli atti del e costituzioni, dice il Piazza a pag.
Tommasi, in data 9.4 ottobre i542. 865 della Gerarchia, che le facesse
Deputò il Cardinale a prendere il per la diaconia anco il Cardinal
possesso del canonicato, Giulio de Ascanio Colonna. Quindi Pietro Al-
Alsani canonico Iateranense. Altro dobrandino dallo zio Clemente Vili
consimile esempio lo abbiamo in fatto Cardinale diacono di questa
Francesco Sforza, nipote del prece- chiesa, nel1599, con disegno di
dente, che mentre era di essa ca- Giacomo della Porta rifece la fac-
nonico, nel i583, fu fatto Cardinal ciata, ne allargò la piazza, abbellì
diacono da Gregorio XIII, di questa l'interno, e lo decorò di dipinti,
collegiata, dove seguitò ad essere massime l'altare del ss. Sagramen-
canonico anco da Cardinale come , to, e v'istituì una cappellania. Al-
lo dimostra il Torrigio nel libro su tro segnalato benefattore della chie-
questa diaconia a pag. 29. sa si fu il Cardinal Rinaldo di Este,
In questa collegiata s. Pio V sta- fattoCardinale diacono nel 1641 da
bilì la vicaria perpetua della par- Urbano Vili, e ne' quarant' anni del
rocchia , sotto il di lui successore suo Cardinalato giammai volle cam-
ì.)?. Cìil C1I1
binila con altra diaconia, per l'a- ternita del sangue di
preziosissimo
more che ad essa portava. Final- Gesù annuale del-
Cristo. Presidente
(•on quattro chiodi, che quivi vene- nonicati poi, qualora non sieno af-
ravasi nella cappella dal lato sini- fini alla santa Sede, sono nominali
stro dell'ingresso, ma poi nel l'istau- dal Cardinal diacono il quale vi
,
della detta reliquia, istituì un'adu- Tulliano detto poi Manicrtino alle ra-
nanza, che poscia divenne areiconfra- dici del Campidoglio, ec. Roma 1788.
COI CHI ig3
S. Nicolò de' Lorenesi. V, Lorena. terio dove s. Nicomede fu sepolto.
Quel cimitero era in avanti un or-
S. Nicolo di Tolentino delle mo- to di un chierico di S. Nicomede chia-
nache battistine. I edi. mato Giusto. Della dedicazione di
questa chiesa si leggono ne' suoi atli
sua Gerarchia pag. 700, che il pri- dedicazione si fa menzione nei mar-
mo e l'ultimo Cardinal titolare ne tirologi di Beda, di Adone, di U-
lii Pietro Foscari, che da primice- suardo, e del beato Noterò. Laon-
rio di s. Marco, fu fatto protono- de chiaramente si raccoglie essere
tario apostolico, designato Cardinale stala questa chiesa e titolo assai ce-
titoli gli diede questo di s. Nicolò è di parere che questa chiesa aves-
tra immagini, che poi permutò
le se origine sotto Bonifacio V, assun-
in quello di s. Sisto. Aggiungo per to al pontificato nell'anno 6 19. Sdis-
altro, che il Foscari non da Pio se Anastasio Bibliotecario aver lui
mi venlolto titoli Cardinalizi. Ce- il Bosio citato scuopri nella via No-
lebre è questa chiesa pel suo cimi- mentana i vestigi del ci mi terio di s.
voi.. XII. i3
ig4 cui CI1I
Niconiede, nelle vicinanze di Agne- s. e principalmente dal Cardi-
fattori,
se, ove probabilmente avrà pure e- nal Domenico de Cupis, incominciò
sistito la sua cbiesa, tanto celebre la fabbrica della chiesa in onore di
negli atti de' martiri , e ne' sinodi s. Onofrio , e del monistero , che
romani de' primi secoli. Da detto andò compito nel 44^- Tre anni 1
culo, è in uno de' più bei punti di Cardinal Ludovico Madrucci, il qua-
vista per godere Roma. Verso l'an- le morì nel 1600, ne fu pure titolare,
no i/lSq, il b. Nicolò, cogli aiuti vi fabbricò ed abbellì la cappella
ricevuti dal Pontefice, da vari bene- della Madonna, e quivi, senza ine-
,
iqG chi C 11 I
Fuori della via Aurelia (dui vi- leiio di Calepodio s. Felice I edi-
ri iiu colle chiamata pure gianico- ficasse una chiesa, ove poscia fu se-
lense, ed anco pancraziana a cagio- polto, per cui si disse anche cimi-
ne di questa chiesa, che diede pur terio di s. Felice I ; ma che per
nome alla porla Aurelia di Roma), •
esservi slato riposto dopo circa tren-
trovasi il cimiterio di s. Calepodio, t'anni il corpo di s. Pancrazio, dal-
da lui eretto in un suo podere, o la nobile matrona Ottavilla, comin-
ristorato ed ampliato. Divenne esso ciarono la chiesa, la via, e la porta col
celebre per esservi stati sepolti i di lui nome ad essere chiamate, per
santi Pontefici Calisto I, e Giulio la gran che contrasse il
divozione
I, ed un gran numero di martiri, popolo verso di lui. Questo santo
Tanto a questo cimiterio che a giovinetto, essendo orfano, dalla Fri-
questa chiesa si giunge per la via gia si portò in Roma, ove dicesi
A ilellia, cos'i chiamata dalla illustre fosse battezzato da Papa s. Mar-
famiglia romana di tal nome, che cellino, e dove presso questo luogo
la fece e ristorò, come si ha da Sve- patì glorioso martirio nelle persecu-
tonio. Vuoisi pure, che s. Felice II, zioni di Diocleziano e Massimiano.
eletto nell anno 355, in onore di S. Simmaco, verso l'anno 5oo, ri-
s. Felice I, che patì il martirio nel- fabbricò la chiesa, e la dedicò a
1 anno '275, e sul cimiterio, edificas- S. Pancrazio, non solo per la sua
se e consagrasse una chiesa, presso invitta costanza nel confessare la fe-
la quale volle egli pure essere se- de, ma pei prodigi, che Dio ope-
pollo. Questa chiesa di s. Felice rava a di lui intercessione raccon- ,
altra non può essere, secondo che tando s. Gregorio di Tours, nel lib.
congettura il Papebrochio, in Co- dei Maiiir. cap. 3o, che gli sper-
natii ad Calai, ss. Poni. pag. 38 giuri si conducevano al sepolcro di
se non la odierna chiesa di s. Pan- s. Pancrazio, e ne ricevevano il ca-
crazio. stigo.
L' essere da alcuni posta la chiesa Narra l'Anastasio, che Narscte _,
1' una e l'altra strada si dividono a Pontefice Pelagio I fece una solen-
s. Pancrazio come
, si osserva nel ne processione da questa chiesa al-
Fabretti, De aquis et aquaeducl. la basilica vaticana, ove il Papa si
veteris lìomac, Vessasi Dissert. 3. purgò con un pubblico giuramento
jl medesimo Papebrochio che ne , della calunnia di essere contrario a
tratta eruditamente nel luogo cita- Vigilio suo immediato predecessore.
to. Il Bosio però, nella sua Roma Papa s. Gregorio I in questa chie-
sotterranea lib. II, cap. 16, pag. sa, ai 1 1 maggio, giorno della fe-
altri sono di avviso, che sul cimi- longobardi distrussero quell" insigne
,
Mauro il culto della medesima con suo reame tributario alla santa Se-
queste paiole Scd et hoc prae om-: de. Altri dicono che la coronazione
nibus ritrae tuae sit, ut ibi ad sacra' pure seguì in questa basilica di s.
collocavit. Sotto l'altare, che sta nel Margherita, nel 1 438, cede la ba-
capo di questa chiesa, giaceva il cor- silica e il monistero ai religiosi del-
Innocenzo III, nel 1204, vi fece quale passando poi ad altri titoli
coronar re d' Aragona, dal Cardinal nel i555 divenne Papa Paolo IV.
Pietro Galluzzi vescovo di Porto agli Però succedendo a Paolo IH, il
1 1 novembre, Pietro II, ovvero lo Pontefice Giulio IH, nel i55o, unì
fece ungere e consagrare re, coro- questo titolo a quello di s. Clemen-
nandolo poi il Pontefice nella ba- te, cioè nel dì ultimo di febbraio, per
silica vaticana, e vestendolo delle cui il Cardinal titolare di s. Clemen-
,
non che; cui alias eie. Ecclesia pure il corpo di un altro s. Pancra-
ipsa s. Pancratìi lune certo modo zio vescovo e martire. E per esse-
vacami apostolica aucloritate imita re morto tal titolare, il Cardinal Co-
fucrat. simo Torres suo nipote ultimò, e
Sisto V, nel i58?, creò prete perfezionò le beneficenze dello zio.
Cardinale Ippolito Aldobrandino gli Altri titolari furono il
benefattori
diede questa chiesa per titolo, e poi Cardinal Girolamo Yidoni, che fece
nel i5o,2 ascese al trono pontifica- molti restauri, massime nella tribu-
le col nome di Clemente Vili. Al- na, e il Cardinale Pallotla.
lora egli offrì preziosi cloni al santo Allorché Innocenzo X fece Car-
martire s. Pancrazio. Nel i(>o6 Paolo dinale nel 1647 Francesco Maidal-
V nell' innalzare al Cardinalato Lui- chini, nipote di sua cognata d. O-
gi Torres, arcivescovo di Monreale ,
I inopia, gli diede questa chiesa per
gli diede il titolo di s. Pancrazio, diaconia, donde poi passò a quella
ed egli con ecclesiastica munificen- di s. Maria in Portico. Innocenzo
za lo rinnovò dai fondamenti, ag- V soppresse in segaito i religiosi di
giungendovi, secondo l'antica strut- s. Ambrogio ad Nèmus, e nel i654
tura, le due navi laterali alla prin- avendo l'atta una promozione di Car-
cipale, levandovi la chiusura mar- dinali, per essere tutte occupate le
morea di mezzo, perchè in una so- diaconie, eresse questa chiesa in dia-
la occhiata tutta la chiesa si potes- conia, aflìue di conferirla al Cardinale
se godere. Va qui perciò rammen- dell' ordine de' diaconi Carlo Gual-
tato, che questa chiesa secondo gli tieri. Ed allorquando passò quel
antichi riti, prima aveva un presbi- Cardinale alEusebio
titolo di s.
defesso zelo, e con immense spese, seb- attivila indefessa del p. Eustachio
bene prima, e particolarmente
assai Maria di s. Raffaello della nobile
nel 1673, vi avessero operato nota- famiglia
D romana de' conti Sebastia-
bili restauri ed abbellimenti. Intor- ni, carmelitano scalzo , e definitore
no al venerabile corpo di s. Pan- generale, che quivi fu sepolto.
crazio, che n' andò pur disperso, è Nel prospetto della chiesa evvi
a vedersi il Diario Romano, ai 1 l'arma d' Innocenzo Vili, donde si
maggio, il quale dice, che in s. Gio. congettura che da lui, o sotto il
in Laterano ne esiste il capo. suo pontificalo fu eretta. Avanti la
Nel contiguo convento vi è il se- piazza era vi una fontana poscia di-
minario delle missioni orientali dei strutta. L' interno va adorno di tre
Carmelitani scalzi (Fedi), di cui par- navi, con tre grandi porte all'orien-
lammo a quell'articolo, sotto la pre- te. Su quella di mezzo si legge
sidenza di un religioso , e la dire- l'iscrizione : indulgenza plenaria quo-
zione della congregazione Cardina- tidiana perpetua. E l'altare maggio-
lizia Propaganda. Qui però ag-
di re, che monsignor Candido Maria
giungeremo, che l'erezione di tal Frattini, vicegerente di Roma, consa-
collegio incominciò nel convento del- grò nel 18 16, come quelli delle ba-
rogò formale istromento , che ven- squale. Da una delle navate mino-
ne confermato da Alessandro VII riscende nel cimiterio, sulle cui
si
dui suo figlio cav. Giacomo. Oltre Paolo, ne presero nome e la porla
i suddetti, vi sono in questa chiesa e la basilica, dicendosi anco fuori
tumulati il Cardinal Panciatici, e il delle mura di Roma, e al di là del-
Cardinal Cosimo Torres ambedue la porta Trigemina, dove in oggi è
titolari. Nel pavimento antico di mu- l'arco della Salara. Siccome questa
saico eravi un epitaffio di uno Spa- porta era frequentata assai, perchè
lano di Belisario e un altro cre- , di là si andava al luogo ove stan-
duto del famoso Crescenzio aumen- ziavano le navi, ed ove tratta vansi
tano tiranno di Roma, che per ave- gli all'ili di commercio; essa ebbe
re dominato il caslel s. Angelo, quel tre fornici, o volte, o archi, e così fu
castellone portò un tempo il no- detta Trigemina. Dice il Piazza noi
me. Vuoisi che essendo egli stato suo Menologio , ed altrove , che la
ucciso in questi dintorni dai soldati porta la quale conduceva alla basilica
di Ottone 111 , fosse qui seppellito. di s. Paolo, fu anticamente chiamata
Più dettagliate notizie di questa Trigenvina3 e dagli antichi cristiani
chiesa, e monistero si hanno dalle la basilica fu in sì grande venera-
Brevi e semplici milizie della basi- zione, che numeroso
pel concorso
lica di s. Pancrazio, fumi le uni- che avea luogo, venne fatto un or-
rà di Roma, Roma 838. V. il p. 1 dine di portici, che dalla porta ar-
Pauliuo a Bartholomaeo, De ba-
s. rivava alla chiesa, coperto di piom-
silica s. Pancratii Mail. Disquisitili. bo, e sostenuto da colonne di mar-
ilomae i8o3; e il p. Giambattiste mo. Di detti portici famenzione
di s. Giuseppe, Il cìmilerio di l'a- Procopio nelle guerre de' goti, ag-
lepodio, ovvero la chiesa di s. Pan- giungendo che que' barbari, sehbe-
crazio martire, Perugia, 181G. ne nemici delle grandezze di Roma
e de' suoi pubblici edifìci , lasciaro-
S. Pantaleo , de' religiosi delle
no illesi quelli che eransi rifugiati
scuole Pie, detti gli Scolopj. I cdi.
nella basilica, e ne rispettarono per-
S. Paolo alle tre fontane. V. Chie- sino lemura ma dopo il secolo
:
di Porto, come protettore del con- distrutta la basilica, Leone XII, nel
tiguo monistero. Giulio III nel i55o modo che diciamo al voi. Vili,
vi deputò ilCardinal Giovanni Sai- pag. 200 del Dizionario, vi fece pub-
viali, pur vescovo portuense elic- , blicare nella basilica ostiense giusta
erà protettore della basilica , e del il solito, la bolla di promulgazione
ioi CHI chi
dell'anno santo 1825, e incaricò Né deve tacere, che nell'anno
si
dell'apertura e chiusura della surro- VII del regnante Gregorio XVI per
gata basilica di s. Maria in Traste- la prima volta ne furono coniate
vere il Cardinal Bartolomeo Pacca anche alcune, aventi da una par-
vescovo Portuense, ora decano del te la basilica incendiata , e dal-
sagro Collegio. Volle inoltre Leone l'altra, invece dell' iscrizione, l' effi-
XII, che la porta santa della basi- gie del medesimo Papa, perchè la
lica ostiense venisse, come negli an- commissione deputata alla riedifica-
sostituendone altri nuovi, che por- eccelsa dignità che visitano la ba-
tassero la memoria di quell' anno silica, e ad alcuni benemeriti della
santo. Per ordine pontificio, questa nuova fabbrica.
funzione venne eseguita in s. Paolo Questa chiesa patriarcale, in oc-
dal p. abbate di s. Paolo, suddele- casione che per qualche sinodo si
gato dal Cardinal Pacca, con le de- fosse recato in Roma il patriarca
bite cerimonie nel giorno 2 3 dicem- di Alessandria, veniva anticamente
bre 1825. 11 medesimo Cardinale considerata come di sua residenza ;
con commendevole divisamento nel- ed al suo altare papale doveva
le medaglie, che fece pone alle fon- ogni giorno cantare messa un Car-
damenta della porta santa ostiense, dinale, e farvi l'ebdomadaria uf-
fece rappresentare dal cav. Giro- fiziatura sette Cardinali dell' ordi-
metti lo stato della basilica subito ne dei preti , e de' seguenti titoli.
dal Cardinale legato non col muro, Sisto nel giovedì, quello di s. Mar-
locchè non si poteva, ma colla solita cello nel venerdì, e quello di s. Su-
porta di legno, sopra la quale si sanna nel sabbaio, il primo de'qna-
posero due croci di metallo dorato. li, secondo il Piazza, Gerarchia Car-
Di più per decisione di Leone XII dinalizia pag. 357, veniva chiama-
si conservò alla basilica di s. Paolo to arciprete della basilica di s. Pao-
CHI CHI 2 o3
cordò eguale indulto per la festa del Romano Pontefice, per le fun-
della Conversione di s. Paolo nel zioni che vi si celebravano, e per la
1840 abbate attuale di s. Pao-
al p. piena giurisdizione da lui esercita-
di Giulio li, un indulto pontificio, gri Limini, oltre il sepolcro del prin-
cum multis aliis scrìpturìs, et pri- cipe degli apostoli, debbono ezian-
vilegiis, ac juribus monasterii, pro- dio visitare questo di s. Paolo suo
ni er prcedationem et spolialionem mo- collega.
nasterii etc. Di questa basilica furono som-
In questa sagrosanta basilica, fra mamente divoti, s. Girolamo, s. Bri-
le cose che sono in gran venera- gida, s. Francesca Bomana, s. Igna-
zione, vi è il celebre Crocefisso, di zio Lojola, s. Carlo Borromeo, per
cui vi ha costante tradizione, che non mentovare altri santi. Anzi s.
metà dei corpi de' principi degli fece egli avanti l'immagine della
apostoli, ivi collocati dal Pontefice Madonna, eh* era nel pilastro presso
s. Silvestro I, ovvero il solo corpo l'altare degli apostoli, ove allora con-
di s. Paolo, salvato miracolosamen- servavasi il ss. Sagramento. Si con-
te nel furioso incendio del 1823, fessò a tal fine , e celebrando la
in uno ad un gran numero di al- messa al detto altare degli apostoli,
tre reliquie, come sono un braccio, nel tempo della comunione ,
prese
e dito di s. Anna madie della b. 1' ostia sagrosanta con una mano, e
Vergine, una parte della testa di coli' altra la sua professione scritta
s. Anania, da cui s. Paolo fu bat- da lui, si volse a' suoi, e ad alta vo-
tezzato, una porzione del bastone ce la pronunciò, prendendo dipoi in
che portava lo stesso santo aposto- un a' compagni la ss. comunione.
Io ne' suoi viaggi, cinque corpi dei Fecero essi egual professione al co-
ss. Innocenti martiri, gran parte del spetto del Signore, e della b. Ver-
capo di s. Marco Papa, e tante altre,
insieme ai corpi de' ss. Celso, Giu-
liano, Basilissa, Martinclla, e Timo- Notizìe, sull'erezione, restauri, ed ab-
teo di Antiochia, vescovo di Efeso bellimenti dell' antica basilica.
e martire. Altre reliquie insigni che
pure quivi custodisconsi sono: un non E degna di riportarsi primiera-
piccolo pezzo del legno della ss. Cro- mente la cagione, allegata da molti
ce, le catene di s. Paolo, la testa di s. scrittori, perchè essendo stati i due
Stefano, i corpi di s. Giusto, di Aga-
s. ss. apostoli Pietro e Paolo posti in
tone, di s. Gordiano, di s. Valerio mar- una medesima prigione condannati
tire, di s. Severo, e di s. Flavia, oltre per una stessa causa e da un me- ,
to , e delle torce di cera, maggiori ticano, o, come altri dicono, sul rnon-
,,
,
spoglie de' ss. martiri, e che alcuni consegrasse la basilica, e pel riflesso
dicono essere stato suo predio. Egli che a cagione della lontananza sem-
però soffrì il martirio due miglia bra difficile che la consagrazione
circa in là, nel luogo detto . antica- delle due basiliche avesse luogo in
mente Ad
aquas Sah'ias, o ancora un medesimo giorno riporteremo ,
oteiu .v.c ( consolato che cor- cipi degli apostoli si rileva chiara-
risponde all'anno 3oo dell'era mente anco da una epistola di s.
nuova fabbrica per la storia del 10 fece riporre nello stesso luogo.
tempio, e per l'erudizione eccle- 11 Panciroli però e Pietro di Na-
siastica ". Ed ora è stata innal- tale dicono, che il predio ove fu
zata tra le colonne del portico della eretto il cimiterio , fu d' una pia
nave traversa dal lato verso la ;
cit- donna chiamata Teona , e che il
, ,
a questa chiesa, a seconda del pro- grand' arco, sorretto da due smisu-
gressivo aumento della cristianità, rate colonne di marmo greco, sotto
e della divozione pel santo aposto- cui si saliva alla crocerà. Fu ab-
lo, sembrò la basilica piccola, e non bellito da lui l'arco con pitture di
bastantemente comoda a ricevere la musaico, rappresentanti il Salvatore
moltitudine de suoi veneratori; quin- circondato da ventiquattro seniori
di lasciando in lutto la forma, che di cui si parla nell'Apocalisse, e per
le aveva data il gran Costantino testimonianza vi furono posti i se-
nuovo testamento, che avea già in- Chiesa Romana, venisse prescelta a
cominciale il predecessore Leone I, tale uso, si fu la tradizione costan-
e continuare quelle dei ritraiti dei te, che in essa il santo apostolo avea
l'api siuo a lui, cotanto utili alla ricevuta la palma del suo glorioso
,
questa basilica una croce di metal- mentovato portico che dalla porta
lo che da un lato aveva queste
, della città in retta linea vi dava co-
memorabili parole crux romano- : modo e sicuro ingresso. Ma soprat-
rum VICARIA, ROMANORUM ARMA, RO- tutti i mentovati , Papa s. Leone
mworum fortitudo ; e dall'altro: III ne fu grandemente benemerito,
IMPERAT IN S.ECULA, REGNAT IN JETER- giacché nello spaventevole terremo-
NUM CHRISTUS DEI FILIUS, VICIT JUBAR to che nell' 80 1 atterrò varie città
VUL. MI. l'i
,
bilì le litanie delle rogazioni minori, quale avea fatto incidere il simbolo
la basilica fu in gran parte distrut- della fede, che dai fedeli costuma-
ta; il 3o aprile cadde il suo tetto, vasi professare in questa basilica, e
e l'altare della confessione ed i suoi nel modo che praticavasi nella Vatica-
ornamenti vennero perciò rovinati. na , e donò altresì molti sagri para-
S. Leone III la riedificò con ispese menti ricchi di perle e di gemme.
immense, aiutato da Carlo Magno, A cagione di averla resa così son-
che impiegò a tal uopo le prede tuosa e pregevole, il Papa minac-
fatte sugli unni. Adornò allora la ciò le censure ecclesiastiche, e gravi
confessione con gioie, e con altri pene contro i rapitori di questa ba-
ornamenti d'oro del peso di libbre silica, facendole incidere nella co-
duecento trenta, e di argento del peso lonna grande che sosteneva l' arco
di libbre duecento venti: sopra l'alta- principale, dal lato del crocefisso,
re fece un ciborio di argento con cin- il cui tenore si legge a pag. 6 del-
quantacinque colonne di libbre due la erudita Descrizione del Taber-
mila e quindici, con tre immagini rap- nacolo, che orna la confessione della
presentanti il Salvatore, e i santi basilica di s. Paolo, del eh. Luigi
Pietro e Paolo di oro del peso di Moreschi, Roma i84o. Racconta
sessanta libbre. Restaurò 1' anti- poi il dotto Severano, Delle sette
co oratorio sotto l'altare della Con- chiese, p. 3o,4, che di tutto Leone
fessione, e l'altare di essa, per cui 111 pose memoria nel portico da
quell'oratorio fu chiamato di s. Leo- esso pure rifatto, con sedici versi, due
ne III, come si conosce dall'iscri- dei quali sono i seguenti:
zione che riportiamo qui appresso.
Nel mezzo del coro pose una sedia Dani Christi Antistes cunctis Leo
pontificale di marmo , sulla qual porlibus Aedes
sedia scrisse il lodalo Luigi More- Consulti, et ceteris tecta refor/nat
schi, per confutare la opinione di ope.
coloro che sostenevano essere sem-
pre stato nel centro dell' abside un Sopra la scala poi della confes-
altare, l'eruditissime Osservazioni sione, venne posta la seguente iscri-
sulla sedia pontificale eli era nel- zione:
V abside della basilica di s. Paolo
nella via ostiense, Roma 1 838. Do- Leo Grada Dei tertius Episcopus
nò altresì alcuni vasi d' argento hunc ìngressum
come calici, lampade, croci, e sta- Plebi Dei miro decore omavil.
tuette; coprì il trave dell'altare
maggiore, ch'era sotto 1 arco prin- Verso il medesimo tempo il pio
cipale con mille trecento cinquan- Carlo Magno re di Francia, dal detto
tadue libbre di argento, ed abbellì Leone IH coronato imperatore ro-
l'altare medesimo con turiboli e , mano, fu talmente di voto di questa
crocefisso di oro di libbre centocin- patriarcale, che oltre ciò che per
quantadue, e di lampade, senza men- essa diede al detto Papa, donò le
tovare altri ornati di argento di lib- una mensa o altare di argento coi
bre trecentosessantotto. Nell'ingres- piedi, ed alcuni vasi di simile me-
so della confessione, s. Leone III tallo d'una maravigliosa grandezza;
,
e le donò ancora un' antichissima vi sirecavano pel Tevere (dei quali de-
Bibbia, scritta con bellissimi caratte- plorati ancora 1' ultima devastazio-
dalle incursioni de' saraceni , nel- Roma, morti in quella terribile pe-
ziosi ornamenti. Benedetto III, che Delle tre porte di bronzo che avea
rona o regno d' oro di due libbre, la di mezzo era veramente singo-
lare, e venne lavorata in Costanti-
una lampada d' argento, e sette cro-
ci di libbre cinquantuno, ornando nopoli verso l'anno 1070, nel pon-
la confessione con cento tre libbre tificato Alessandro li, per conto
di
ficato Giovanni Vili romano, a pur- VII, quale nel 1073, successe ad
il
gare 1' aria de' contorni, e a porre Alessandro II, fece molti donativi a
in salvo la basilica dalle incursioni questa chiesa, e quando era Cardi-
de' masnadieri, nale abbate del contiguo moniste-
e dalle devastazioni
e de' saraceni, che frequenteminLc ro, e legato apostolico, fece fare la
2 12 CHI CIII
detta porta di bronzo, con cinquan- postoli, e al destro i ss. Paolo apo-
taquattro compartimenti, con diver- stolo, e Luca evangelista , dopo i
vano cinque intatte nel contiguo ino- tiri, le cui ceneri si venerano nella
nistero. Con una sola zona, il cui basilica, come si disse di sopra. In
bronzo non era più grosso di due questa interior parte a destra e si-
cavalli, co' loro cavalieri armati in libro aperto degli evangeli. Egli ve-
varie guise, da lui dipinti a fresco devasi circondato da una schiera di
nella chiesa inferiore di France-
s. angeli, in vari atteggiamenti di ve-
sco d' Assisi. Siffatto musaico, mol- nerazione, e riverenza. Sopra cia-
to danneggiato dalle ingiurie del scuna delle prefate quattro figure
tempo, e dell'incendio, è poi stato erano i quattro simboli degli Evan-
riportato, come meglio si dirà, con gelisti, ciascuno con quattro ali, cioè,
ziosi materiali, e talmente vasto, che quali si ascendeva all' aliare sotter-
abbracciava quasi tutto l' aliare raneo corrispondente a quello del-
della confessione; colla antica se- l'oratorio di s. Leone III. Asrgiun-
dia di Leone III, fu tolto allat- geremo, che tutta 1 area era di mar-
to dopo l'anno 1 586 dal Ponte- mi mischi ad arabeschi i ba-
coloiati :
mdlxxxvii. Ora vi è stata aggiun- ti, si misero quattro ovati, due per
ta una stessa lamina con le se- parte, coloriti dall' Avanzini di Cit-
FOSVERAT. I1YC TRASLATVM EST DIE derno architettò l' intera cappella.
XII MAH ANNO MDCCCXXXX. ADSTANTI- In questa cappella conservasi un'an-
BVS JO. FRANC. ZELLI JOCOBVZZI ABBA- tica immagine della b. Vergine;
TE, ET PAVLO THEODOLI MONAST. PRIO- avanti la quale s. Ignazio fece la
ANT. DOMINICO GAMBERINI PRAESIDE, stra evvi la cappella del ss. Sagra-
ET ANTONIO TOSTI PRO PRAESIDE S.
mento eretta nel 1629 da Carlo
CONCILII BASILICAE SANCTI PAVLI VI V
Maderno, ove il Fontebuoni colorì
iscrizione metrica, che ivi leggevasi, T altare della tribuna avea quat-
è riportata dal Piazza, \\e\Y Eorlerolo- tro colonne di porfido rosso; altret-
gio, a pag. 43 i- Nel medesimo por- tante ognuno dei due sedili late-
tico eranvi alcune iscrizioni riguar- rali, eh'erano nella curva dell'absi-
danti la basilica, e l'apertura e chiu- de: quattro altre sostenevano la
sura della sua porta santa. confessione, e quattro altre dello
Finalmente gran Pontefice Be-
il stesso marmo avea ognuno dei quat-
nedetto XIV rinnovò i musaici del- tro altari, ch'erano alle testate del-
la basilica, con pitture continuò di- la nave traversa: laonde in tutte e-
ligentemente la Cronologia de Pon- rano ventotto colonne di porfido.
tefici [Vedi), fino al suo Pontifica- Si divideva in cinque navate, oltre
to, seguendo quelli fatti dipingere la crocerà, ornate in quattro ordini
da s. Leone I da s. Simmaco e
, , da ottanta colonne, delle quali qua-
da Nicolò III, lavoro compito nel ranta spettanti alla navata principa-
1749- Per l'accurata serie de' Papi, le, ed altrettante alle navate latera-
Benedetto XIV ne diede sopra in- li. Fraprime colonne, che sta-
le
* . 8 CHI CHI
quelle dell'arco di Placidia della Ma questa sagrosanta basilica, che,
stessa qualità non venata detta co- come si esprime il Piazza nel Me-
munemente marmo salino. Il pavi- ìiologio a pag. 120, e nell' Eortero-
mento componevasi di frammenti di logio a pag. ^54, era l' unica chiesa
antiche iscrizioni, che il p. d. Corne- di Roma, la quale conservasse l'antica
lio Margarini cassinese raccolse in forma e maggior numero di me-
un libro. V. X Illustrazione dì due morie sua primaria fondazione
della
iscrizioni trovate nella basilica di s. costantiniana, e riscuoteva la vene-
Paolo nella via ostiense, del can. razione de' fedeli, a cagion del fuo-
Giuseppe Settele, Roma i83i. Nel- co distruggitore, meno l'altare pa-
le cinque navate non vi erano al- pale, il tabernacolo miracolosamente
tari, eccettuati due di disegno goti- restati illesi, le cappelle del ss. Sa-
co, con basso rilievi, ma non piìi gramento, e del ss. Crocefisso, la
pagina ig6 riporta erudite notizie circa quindici secoli, avvenne negli
sul maraviglioso sollitto, facendone ultimi giorni del pontificato di Pio
con misure il paragone con quelli VII, Chiaramonti, il quale nel con-
delle più glandi chiese di Roma; tiguo monistero de'Cassinesi, aveva
ed osserva che quando fu rifatto professata la regola di s. Benedetto,
sotto Innocenzo \ 11 il quale nell'anno alloi quando vi aveva insegnato fi-
con due biblioteche, una alfabetica Paolo, e stato presente della me-
degli autori, i quali hanno trattato del desima.
santo apostolo, e l'altra per ordine
delle materie, secondo il progetto 11 disgraziato avvenimento del-
stampato neh" Effemeridi romane di l'incendiata basilica ostiense fu se-
giugno del 1823, del eh. France- guito dalla morte di Pio VII ac-
sco Cancellieri. Nel settembre del caduta ai 20 agosto 1823. Piacque
1 745, il p. abbate Pietro Paolo Gi- alla divina Provvidenza dargli pre-
nanni Cassinese trattò Della fonda- sto 28 settembre
in successore ai
zione della basilica di s. Paolo, e Leone XII, della Genga, il quale
delle pitture e musaici di essa, nel- subito rivolse il magnanimo pensie-
l'accademia di Storia ecclesiastica ro di fare risorgere la basilica an-
tenuta alla presenza di Benedetto cor fumante nelle sue venerabili
XIV. ceneri, le cui rovine destarono in
La relazione poi esatta e ve- lui il più caldo zelo, e glorioso im-
ridica delle circostanze, che prece- pegno di sollecitamente ripararvi.
dettero il fatale incendio della ba- Nulla badando agli insormontabi-
silica di s. Paolo fuori le mura di li ostacoli che gli si presentarono,
Roma, con alcune notizie intorno al- diede opera perchè risorgesse la ba-
la sua ibridazione, ed ai danni che silica splendida e magnifica il più
soffri, fu pubblicata dal Diario di Ro- possibile. Trovando però l' erario
ma, numero 5o, dell'anno 1823. esausto ad esempio di Bonifacio
,
Si rileva da tal relazione che due IX, Martino V, Eugenio IV, Giu-
stagnari ponevano i canali di rame lio li, Leone X ed altri Pontefici,
alle grondaie del tetto della nave che avevano invitato i cattolici a
grande, e precisamente nella terza somministrare sovvenzioni per le ri-
trave che riguarda verso l'orto il parazioni ddle basiliche dei principi
monistero ,
prossimo alla facciala degli apostoli, Leone XI 1 ai 2Ì1 gen-
della basilica, e che partirono dal naio 1825 diresse ai patriarchi, pi t-
220 CHI CHI
mali, arcivescovi, e vescovi del mon- segretario di stato. La qual com-
ito cattolico T enciclica Ad plurimas missione lo stesso Pontefice confer-
atque gravissima*, colla quale iu- mò col chirografo de' 18 settembre
vitolli u" impetrare dai fedeli loro 182^, che incomincia Per quanto
soggetti, a coadiuvare a sì diffìcile fosse ardente il desiderio, ec. Ora
e costosa impresa con volontarie però tal presidenza è devoluta al
sovvenzioni, assicurandoli che il tutto Cardinal segretario per gli affari di
si sarebbe erogato. Ut nova ex stalo interni. Col medesimo moto
mini* basiticele magnitudine rultu- proprio, il zelante Pontefice decre-
que. resurgat, qua ni Doctoris Gè ti- tò che si dovessero inviolabilmente
tillili nonien ac cinerea postulimi. osservare nella riedificazione le an-
Felice si fu il risultato dappoiché
. teriori forme e proporzioni archi-
appena i vescovi manifestarono ai tettoniche, meno le cose introdotte
rispettivi diocesani il tenore della nell'età posteriori, e qualche più.
pontificia enciclica, ovunque uber- ragionato ornamento, acciò fosse
tose riuscirono le collette anco nei compiutamente soddisfatto il voto
più remoti paesi, e giunte a Roma degli eruditi, e di quanti zelano lo-
le somme, successivamente si pub- devolmente la conservazione degli
blicarono colle stampe tutte le obla- antichi monumenti nello stato in
zioni. Nello stato pontificio gl'im- cui sursero per opera dei loro fon-
piegati civili e militari, la famiglia datori. Nei dubbi riservò poi il giu-
pontifìcia, i possidenti, i nobili, il dizio sulla esecuzione di questa fab-
rispettabile corpo ecclesiastico di tut- brica, e sopra gli annessi di essa
ti i gradi della gerarchia concorsero all' inclita romana accademia di s.
s. Paolo, R.oma 1823), cui poscia de- ture, pei ponti ec. Per le incaval-
gnamente successe Luigi Moreschi, lature per reggere i tetti, corrispon-
ed a presidente vi nominò il Car- denti alla vastità ed ampiezza dei
dinal Giulio Maria della Somaglia, medesimi, venne acquistato dalle
allora decano del sagro Collegio, e foreste degli eremiti camaldolesi di
,
diretti neh" esecuzione. Ai lati della tue colossali di marmo luuense, cioè
2 9.4 CHI CHI
il Pietro apostolo del caT. Giusep-
s. niun monumento sagro, o profano
pe Fabris, e il s. Paolo apostolo di d'Italia, anzi d'Europa intera, po-
Adamo Tadolini, forse saranno eret- trà vantarsi di aver colonne di si
date in dono con altri novi blocchi questo portico che dà adito laterale
O massi al regnante Pontefice dal alla crocerà, sarà collocata in mar-
viceré di Egitto Mehemed-Alì, desti- mo e lettere di metallo la grande
nate a far bella mostra e decorazio- iscrizione storica che rammenterà
,
del tempio. I quali tredici massi di consacrazione di essa. Cos\ alla fac-
alabastro orientale, sebbene ora sca- ciata principale e al quadriportico
brosi nella loro superfìcie ,
pure introdurrà un nuovo magnifico in-
abbastanza mostrano la gradevole gresso simile al descritto, contro al
varietà delle tinte e delle venature, quale è già stata tagliata una mae-
alcune delle quali di un limpido stosa via, che partendo dall' Ostien-
diafano, altre di un colore similis- se nel luogo detto la Crocetta, si
tre di un bianco candido, per cui In tal modo quel Dio onnipotente,
dagl'intendenti si argomenta quan- che sa volgere il male in bene, e
ta sarà la bellezza de' colori, quan- la sciagura in prospera sorte, fece
do massi stessi avranno avuta la
i risorgere più splendida e sontuosa
forma di colonne, ed il loro puli- la basilica Costantiniana, ad onore
mento. Alle quali considerazioni a- del Dottore delle genti, del vaso
vulo riguardo alle straordinarie mi- di elezione s. Paolo, per lo che le
sure de' massi, i medesimi intenden- belle arti fecero a gara, di renderla
ti non dubitano di affermare , che degna d' un tanto apostolo, del se-
,
CHI CHI 22 ì
basilica felicemente è tuttavia in cor- e gli altri divini uffici, coli' assi-
so di costruzione, il medesimo Gre- stenza de' monaci benedettini cassi -
gorio X \. I ai 5 ottobre 1840 con nesi del monistero, al cui Ordine è
quelle solennità e sagre cerimonie affidata la custodia della basilica.
die descrivemmo all'articolo Chiesa, Per dare poi lo stesso Pontefice al-
parlando della sua consagrazione tra prova di devozione all' apostolo
commise al p. abbate d. Gio. Fran- s. Paolo, e di amore a questo ve-
cesco Zeìli abbate del monistero di s. nerando tempio, ai 3o giugno del-
Paolo di farne la benedizione, ed al lo stesso anno, festa della comme-
Cardinal Antonio Domenico Gamberi- morazione di s. Paolo, vi si portò
ni, di eseguire le cerimonie precedenti a celebrare la messa bassa, e poi
la consagrazione dell'altare papale, volle assistere al pontificale della
la quale fu eseguita dallo stesso cappella prelatizia, che, secondo il de-
Pontefice. Quindi questi per esegui- cretato di Renedetto Xl\ , in tal circo-
re la consagrazione, portatosi nel- stanza vi celebra un vescovo assistente
la basilica, preceduto e seguito da al soglio, coli" intervento del collegio
lutti quelli che hanno luogo nel-
, de' vescovi cui il celebrante appartie-
la cappella papale ,
passò alla tri- ne. La messa venne pontificata da
buna ed assisosi nella sedia pon-
, monsignor Antonio Traversi patriar-
tificale pronunziò un' apposita ome- ca di Costantinopoli, ed il Papa
lia, facendo pubblicare dal Cardinal volle che vi prestassero assistenza
primo diacono assistente l'indulgen- i Cardinali della commissionej la sua
za plenaria ai fedeli presenti, ed a camera segreta, e i monaci del mo-
coloro, i quali o nello stesso giorno, nistero, facendo sedere per distin-
o per sequens triduum avessero vi- zione l'abbate di s. Paolo, e in cap-
sitato ed orato nella basilica; e nei pa, presso gli arcivescovi e vescovi
seguenti anni , 1 indulgenza parziale assistenti al soglio, luogo che in for-
di cinquanta anni, e di altrettante za di un decreto
Renedetto XIII di
quarantene, nella ricorrenza di ogni nel concilio Promano, appartiene a
anniversario della consagrazione del- detto abbate nelle cappelle Pontifi-
l' altare dell'apostolo s. Paolo. Do- cie e nei sinodi.
po l'omelia su questo altare, il Pa- Yeggasi l'Orazione in tomo la fe-
voi. xtr. i5
2*6 CHI CIII
stivila della commemorazione di s. verse sculture sepolcrali, molte del-
Paolo solennizzata il eh 3o di giu- le quali ab antico appartenenti alla
gno 1 84 1 nella sua basilica fuori basilica, qui furono fatte collocare
della porta ostiense, dalla Santità dal celebre abbate Pier Luigi
p.
di Nostro Signore Gregorio XP Ife- Galletti, e dal p. Cornelio Margari-
licemente regnante, di Luigi More- ni pubblicate; e poscia accresciute
sciti segretario della commissione de- dal celebre p. abbate di Costanzo,
putata alla riedificazione di essa e più ampiamente, e con maggior
basilica. Roma 184.L precisione da monsignor Nicolai nel-
la lodata storia della basilica. Ma
Del Monistero di s. Paolo. dei primi monaci che abitarono
questo insigne monistero, ed ebbe-
La basilica di s. Paolo è affida* ro in custodia la basilica, e di quan-
ta fino dal settimo secolo alla cu- to riguarda i cassinesi , andiamo
stodia dei monaci benedettini, detti brevemente a indicarlo.
un tempo neri per 1' abito nero clic Ottavio Panciroli, ne' Tesori na-
vestono, poi ed oggi
cliiniacensi , scosti di Roma, parlando della ba-
cassinesi, perché nel i4^3 aggrega- silica di s. Paolo, è di opinione che
ti alla congregazione di tal nome. dopo la sua eiezione fosse affidata
Essi la ufficiano, e la servono da allacura dei chierici secolari. Sic-
penitenzieri, e vi hanno la parroc- come poi è oscuro il tempo in cui
chia; ma tanto il monistero, che fu edificato il monistero, e fu con-
l'abbazia con giurisdizione ordina- segnata la basilica all'Ordine mona-
ria, è sotto il governo d' un abba- stico, perchè ne avesse cura, e vi
te della stessa .congregazione. Esso esercitasse gli uffici divini, riporte-
ed i monaci abitano nell'ampio mo- remo qui le notizie, che ci venne
nistero congiunto alla basilica ; mo- dato di rinvenire. E primieramente,
nistero con vastissimo ed elegante s. Gregorio I dispose clic sul vene-
claustro o corte, di architettura così rando corpo, ossia sull'altare di san
detta gotica, ornala da più centi na- Paolo (che alcuni chiamano de' ss.
ja di colonnine di vari marmi, qua- Pietro e Paolo per la pia credenza
li lisce, quali spirali, abbellite con la- che ivi sieno metà de' loro corpi),
vori di musaico, basate sopra un po- si celebrasse il sagrifizio della messa,
dio, e sorreggenti degli archetti di mar- ed assegnò alcune vaste possessioni
mo a tutto sesto. Il lavoro appartiene alla basilica di cui parlammo su-
a quell'epoca, che fu sul finire del periormente, pel mantenimento dei
decimosecondo secolo, e l'entrar del lumi che ardessero di continuo in-
decimoterzo , e
congettura però si nanzi al sepolcro del dottore delle
che musaici sieno dei famosi Cosi-
i genti, giacché, come esprime il san-
mati, e probabilmente è pur di essi to Pontefice , iben lumi continui
il disegno di tal mirabile e magni- convenivano a chi colla dottrina e
fico chiostro, per la perfetta somi- predicazione aveva illuminato tutto
glianza di quello di s. Scolastica a il mondo. Dal tenore di questa do-
Subiaco, dove è chiaro ch'essi ne fu- nazione, che l'annalista Baronio ri-
rono gli artefici. Lungo la sua log- porta all'anno 6o4, num. 18, e che
gia, nelle pareli, sono ailisse infinite fu, scolpita su di un marmo che sta-
iscrizioni sagre e profane, oltre di- va alla sinistra della nave grande,
,
fra l'ultima colonna, e gli scalini, vita di s. Gregorio II, eietto nel-
si legge : Mon aste riunì sancti AVc- l'anno 7 1 5 » Hic monasteria, quae
:
che tal monislero era collocato pre- >> longum tempus constituit, ut ibi-
cisamente dove si divide la strada, " dem die noctuque Deo redderent
che conduce al prospetto esterno » laude-, 11 Panvinio vuole attri-
'.
lum si debba intendere prope basi- suo illustre Ordine ed altri dicono :
licam sancti Pauli, nel luogo ove che Giovanni \I1I, dell'872, quan-
dal fiume Aimone si divide la via do eresse nelle vicinanze il borgo
ostiense. Troppo poi è evidente che che prese il suo nome perfezionò ,
il monistero era per le donne, e che ancora il monistero contiguo alla ba-
nella donazione di s. Gregorio 1 non silica. Ma che s. Gregorio II restau-
si fa menzione di monistero pcgli rasse il monistero di s. Paolo, e che
uomini, e molto meno pei monaci al suo tempo già vi abitassero i bene-
stanziati nella basilica di s. Paolo. 11 dettini, lo abbiamo pure da Mabillon.
Nibby, Analisi storico tip. ant. dei Certo è che il Pontefice Leone A li,
dintorni di Roma , t. III. p. 271 ,
creato contro sua voglia nel 936,
dice chiaramente che nell'anno 604 vedendovi decaduta la disciplina mo-
la basilica ostiensenon era ancora nastica per le calamità di que' tem-
ai monaci benedettini soggetta, ma pi, chiamò a lloma s. Odone ab-
veniva uiìiziata dal clero secolare bate di Clugny, per riformare, e riedi-
il quale ne amministrava ancora le ficare in s. Paolo il monistero il qua-
rendite. le vi era anticamente, e per conciliar
Da molti scrittori poi si sostiene, la pace fra Ugone re d' Italia, ed
che verso l'anno 649 la basilica Alberico principe di Roma. Il me-
venisse consegnata ai monaci bene- desimo Mabillon, saec. "\
Bened.
dettini dal Pontefice s. Martino I, pag. 907 , scrisse che il detto Leo-
il quale in quella lateranense cele- ne VII era stato monaco bene-
brò un concilio coli' intervento di dettino. S. Odone avendo fatto ri-
cento cinque vescovi contro l' eresia fiorire la benedettina famiglia in s.
de' monoleliti. Per quell' eresia mol- Paolo, e in altri monisteri, fece poi
tissimi monaci, onde evitare le ul- ritorno in Francia.
teriori vessazioni di simili eretici, sì Essendosi rotta la pace Stefano ,
dall' oriente , che dall' Africa si ri- Vili, detto IX, che gli successe, ri-
fugiarono in P».oma, e il detto Papa chiamò a Roma s. Odone per rista-
assegnò loro lultiziatura di varie bilirla ; ma nel viaggio morì a
chiese. Tutta volta si vuole che i Tours. Giovanni monaco nella di
benedettini fossero posti nella basi- lui vita, e Leone Ostiense, in Chron.
lica in un tempo anteriore, dappoi- asseriscono che la basilica e la cu-
ché si legge in Anastasio , e nella ra del monislero fosse afiidalu da
,
era a quell' epoca ridotto in pessi- all'aria insalubre che nella stagio-
mo stato. Il perchè, volendo Mar- ne estiva respira vasi in questo mo-
tino V restituirlo all'antico splen- nistero, soppresse la dignità di ab-
dore, non solo colla costituzione dei bate del monistero di s. Clemente
4 settembre i423, che si riporta in Tivoli, incorporandola a quello
nel bollano Cassinese nel tomo II, dell'abbate di s. Paolo, acciocché i
Roma pegli altri tempi dell' anno l'abbate e monaci di s. Paolo. Vo-
i
altro più sicuro domicilio nel pa- lendo poi in appresso il Pontefice
lazzo presso la cbiesa di s. Griso- Paolo V ingrandire il palazzo apo-
gono. Monsignor Galletti vescovo , stolico del Quirinale, coli' area che
di Cirene, già abbate cassinese, nel- occupava il detto monistero e chie-
la sua Capenti municipio de roma- sa , donò in compenso la chiesa di
fi', a pag. f)6, riporta un istromen- s. Calisto ( Vedi) con l'annes-
,
tro stabile ospizio ove potessero di- cassinesi edificarono il bel palazzo
morare con sicurezza ed esimersi , contiguo alla chiesa di s. Maria in
non meno dai pericoli delle guer- Trastevere, e a quella pur titolare
resche, o ladronecce incursioni, che di s. Calisto, ove abitano ed uffi-
dall'aria insalubre dell'estate, e ciano dai \5 di maggio sino ai i5
dell' autunno. Laonde con bolla da- di novembre, passando ad abitare
ta inFirenze ai 26 gennaio t^35, negli altri tempi dell'anno, e sta-
riferita nelbollano Cassinese toni. bilmente nel monistero di s. Paolo.
II, 3i3, e da Gio. Maria Cre-
p. Nel pontificato d' Innocenzo XII, e
scimbeni nella Storia di s. Maria a' i5 luglio 1691, con beneplacito
in Cosmedin, a pag. 253, soppres- apostolico, mentre i monaci risie-
se la collegiata di quest' ultima ba- dono a s. Calisto , incominciarono
silica, e la unì all'abbazia di s. Pao- ogni mattina per turno a recarsi
lo, con tutti i suoi beni, e coli' ag- alla basilica ostiense, in numero di
giudicazione di tutti i suoi canoni- quattro monaci ad uffiziarla, insie-
cati di mano in mano che venisse- me al curato, che per solito risie-
ro a vacare , affinchè « Abbas et de nel monistero di s. Paolo, o al-
» conventus sancti Pauli indiani ac- meno ne parte dopo la festa de' ss.
•> comodam, in qua se, praesertim Pietro e Paolo.
» guerrarum in illis partibus vigen- Lungi dal far menzione degli uo-
» tium, ac alios eorum ad dictam ur- mini insigni per virtù, dottrina,
» beni declinationis temporibus re- santità, e dignità ecclesiastiche, che
» ducere domimi, seu habitationem fiorirono in questo celebre moniste-
» in Urbe habere videantur ". ro di s. Paolo, solo ci limiteremo
In progresso di tempo i cassinesi a dire, che d. Leandro Porzia no-
e l'abbate di s. Paolo nel i5o5 eb- bile Friulese, monaco cassinese, pro-
bero da Papa Giulio II l'ospizio o fessore di teologia in s. Calisto, nel
,
CHI CHI 2 3i
\*]ii abbate di s. Paolo, fatto ve- perchè prima dello scisma del flo-
scovo di Bergamo da Innocenzo ridissimo regno d' Inghilterra, la ba-
XIII, e nel 1728 creato Cardinale silica ostiense stava sotto la prote-
prete di s. Calisto da Benedetto zione dei re, come la basilica di s.
XIII, ottenne da questo ultimo fino Giovanni sotto quella del re di Fran-
dal 1726 per tutti gli abbati di s. cia, e quella di s. Maria Maggiore
precipuamente per ciò che ha rap- no, nel paragrafo ove parlasi del-
porto alla dignità, ed alla giurisdi- le. cJiiese filiali del capitolo.
zione abbaziale, recandone i docu-
menti tratti dall' archivio del mo- S. Pietro in Carcere. V. Arcicon-
nistero da' registri Farfensi e da
,
FRATERXITA DI S. GIUSEPPE de' FA-
altre memorie. Su questo argomen- LEGNAMI, e Carcere.
to vanno consultati i dottissimi Com-
mentari sopra le cronache cassinesi Ss. Pietro, e Marcellino. V. Chie-
di monsignor della Noce arcivesco- sa de' ss. Marcellino, e Pietro.
2 32 CHI CHI
nel luogo, cioè, ove vuoisi che s. Pie- ove al presente è la Chiesa eli s.
torio ossia Monte d'oro dal colore di gigli e di rose; di che in me-
giallo dell'arena e sabbia di cui è moria fu eretta la chiesa in onore
formato questo colle, uno de' sette degli Angeli.
celebri di Roma. Altresì fu chia- Si chiamò ancora questo monte
mato in Castro aureo, dagli a\ an- Antipoli, e Vaticano, il perchè nac-
zi della suddetta rocca, che un tem- quero le diverse opinioni sul luogo
po guarnivano la sommità del mon- della crocefìssione di s. Pietro. Il
della chiesa sia Costantiniana, dac- esprime sul luogo ove il santo apo-
ché Costantino imperatore edificolla stolo patì il glorioso martirio : » B.o-
ad istanza di s. Silvestro I, come » mae Apostolorum Pe-
natalis ss.
quello che eresse chiese ove seguì » tri et Pauli qui eodem anno ,
qualche cosa di memorabile. Per » eodemque die passi sunt sub Ne-
tale la riconobbe la visita aposto- » ione imper., quorum prior in ea-
lica nel 1628 sotto Urbano Vili, » deva Urbe capite ad terrarn verso
con quelle parole , che riporta il » crucifixus, et in Vaticano juxta
Piazza a pag. 664 della sua Ge- »» viam triumphalem sepultus , to-
rarchia. Questo erudito scrittore, a » tius orbis veneratione celebratili:
pag. 663, descrive interessanti no- » Alter vero gladio auimad versus,
tizie sulla chiesa antica, che ivi esi- » et via Ostiensi sepultus, pari ha-
stette dedicata a s. Maria in Ca- :> betur honore ". Patì adunque s.
CHI CHI 2 33
tutte le altre chiese hanno ricevuto musaici della tribuna, vi fece porre
gl'insegnamenti. Questo carattere di questa iscrizione:
certo poi che prima del secolo de- dis Aposlolicae membrum, et pro-
cimo i Pontefici talora abitarono pria Romani Poutìficis sedes, nec
presso la basilica : anzi Adriano I, non ceterarum hrbis et orbis eccle-
e s. Leone III prima assai di tal' epo- siarum speculimi et decus. Onofrio
ca, e nel declinare del secolo ottavo, Panvinio neh' opera mss., che si con-
e nei primi del nono, ricevettero Car- serva neh' archivio della basilica
lo Magno nel palazzo pontificio va- quantunque avesse piena cognizione
licano, e le donazioni fatte da quel della bolla di Gregorio XI in favo-
principe alla basilica in possessio- re della patriarcale basilica latera-
ni e suppellettili sagre hanno il nense, riconosce primato di questa,il
diploma colla data Anno 797 in senza però togliere al tempio dis. Pie-
palatio j'uxta Vati.can.um ad ba- tro la medesima prerogativa. Né tac-
silicam sancii Petti apostoli. E cer- ciamo che Pio IV decretò sulla
,
to da s. poi da Calisto
Silvestro I, ghi, e Beda attesta che al suo tem-
IF, e quindi da Clemente Vili. V. po, cioè nel settimo secolo, i popoli
Joh. Ciampini, De Confessione ba- della 'Bretagna d' ambo i sessi e di
siticele s. Petri ; e Stefano Borgia, qualunque condizione si recavano
Vaticana confessio principis aposto- alla basilica per ispirito di pietà.
Innij chronologicis tam veterum, quarti Nicolò I afferma, che ogni giorno
recenliorum serìptoruni testimoniis in- la visitavano migliaia di fedeli di
Roma? 1776. All'articolo
lustrala, lontane regioni , molti de' quali si
la tomba dei principi degli aposto- cui Bonifacio VIII si determinò sta-
li. Sopra questo altare, oggetto del- bilire in epoche fisse la celebrazio-
Paolo (i quali vuoisi che s. Silve- Paolo, cui altri Pontefici aggiunse-
stro I abbia diviso tra questa basili- ro la visita ad altre due patriarca-
ca, e la ostiense, ambedue
per cui li. Presso la porta santa della ba-
le confessioni furono dette limina silica evvi una lapide, che contiene
apostolorum), i sovrani più potenti la bolla di Bonifacio Vili per la
depositarono le loro insegne impe- promulgazione del primo regolare
riali e reali, offrirono magnifici do- giubileo universale. Della porta san-
nativi, lasciarono i documenti delle ta della basilica vaticana, dell' aper-
loro generose donazioni in favore tura e chiusura che ne fa il Papa,
della romana Chiesa, ed i popoli si tratta all' articolo Ariti santi, non-
ancora si recarono mai sempre a ché a Cappelle pontificie, nel voi.
visitarlo in religioso pellegrinaggio, Vili, pag. 200. Una prova del gran
deponendovi costantemente i più concorso di pellegrini di ogni na-
chiari contrassegni della loro pietà. zione alla basilica, sono gli ospizi
Che sino dai primi secoli della Chie- che furono fondati presso il ^ ati-
sa sia grande il concorso per
stato cano a loro comodo. L' Anastasio
visitare i sagri Limini degli aposto- racconta, che Stefano III fabbricò
li in Roma, persino dalle più ri- presso la basilica due ospedali , e
mote parti del mondo, e che que- in altre parli della città ne ristorò
sti limini insieme ai luoghi santi di quattro. Adriano I innalzò un ospi-
Gerusalemme e Palestina sieno stati zio nelle vicinanze del Valicano,
tenuti come i due santuari più fre- nel luogo chiamato Naumachia , e
quentati, ne rendono chiare prove s. Leone III dal destro lato della
le testimonianze di tutti gli scrit- una casa comoda con
basilica edificò
tori. bagno per vantaggio de' forestieri,
S. Girolamo ci assicura degli os- il quale forse anco di poi nell'isti-
sequi di tutto il mondo. Ennodio ,
tuzione del capitolo, servì pegli in-
che fiori nel declinare del IV se- dividui addetti al servigio del coro,
colo, asserisce essere la chiesa di s. giacché era loro conceduto di fare
Pietro frequentata dai pellegrini un bagno nel corso dell'anno senza
, ,
2 3S CHI CHI
essere soggetti a puntature per la dida la giurisdizione sulla basilica
non intervenzione al coro. L' Alfa- e sulla città Leonina ,
gli assegnò
rano parla di un' abitazione am- le oblazioni che si raccoglievano nel
pliata da Gregorio XIII, nella quale solo tempo della messa ne' giorni ,
i Pontefici, seguendo l' esempio di della domenica delle palme, del gio-
s. Gregorio I, ogni giorno imban- vedì e venerdì santo , ed in tutto
dirono la tavola a tredici pellegri- il sabbato santo dall' ora di terza
ni, che si portavano alla visita dei fino alla seguente domenica. Que-
sagri Li mini. V. Petr. Lazzeri, Dis- ste oblazioni dovevano essere con-
ti ui silio de sacra velatini ciir istia- siderabili, come date in compenso
noruni Romana peregrìnatione, Ko- alle tante occupazioni, che adempi-
inae i
77^- vansi pel Papa dal medesimo vescovo
Viano alla basilica presso il sito di Selva Candida. Questo privilegio fu
ove è ora il palazzo del s. Uffizio, confermato ed ampliato da Vittore
Carlo Magno fece fabbricare la Scho- II, e in seguito il detto vescovo ce-
dio gli arcivescovi, e i vescovi. Que- de' sagri li mini, portò al suo vesco-
sta confessione ed altare furono ar- vato un' ampolla di tal olio , e gli
ricchiti da preziosissimi doni , dalla infermi che unse con esso ricupe-
pietà de' principi , e de' popoli. In rarono la sanità.
C5-.0 sempre arsero molti lumi , e Tanta fu la venerazione per que-
,
gno, Menna , e Damaso I Papa. sesto a' ss. Simone e Giuda apo-
Innumerabili poi sono le altre reli- stoli ; ed il settimo a san Grego-
quie, di cui è ricca questa basilica, rio I nella cappella Clementina. Su-
custodite in reliquiari , urne, tecbe, gli altari privilegiati della basilica,
e tabernacoli pregevoli anco per la e sulle indulgenze annesse, è a ve-
materia, e per le forme ; reliquie dersi la predetta opera, Della sa e.
che mostrano in diversi tempi
si Bas. ec, a p. 69, nonché Domenico
dell'anno. Anticamente le reliquie Papebrochio, Commentarius de ba-
in appositi armadi si custodivano silica s. Petri apostolorum princi-
nell' antica sagrestia, donde nell'edi- pis antiqua, a Constanti/io 31. /an-
Jicarsi la nuova furono trasferite nel- data Rotnae in Faticano, ac prae-
la cappella di s. Nicolò di Bari, che cipue de àltaribus ejusdem in tom.
il Bernini apri nel destro lato di VI Junii Bolland.;// trattalo delle,
quella della Pietà, ove, oltre ilqua- indulgenze concesse ai sette altari
dro in musaico del santo, si venera della basilica di s. Pietro, cavato
il miracoloso ss. Crocefisso, scolpito dalle opere del Torrigio, Ascoli
in legno dal Cavallini, che, come l638; Fausto Considerazioni Ricci,
diremo, venera vasi prima nella stessa e Orazioni per visitare, la sacra bas.
cappella della Pietà. Delle principali vaticana e i sette altari della me-
reliquie di questa basilica eziandio desima, Roma 1704. V. A:vte ocu-
tratta il Cancellieri nella sua Sa- los, orazione che si recita avanti il
grestia Fatica na a pag. 3r, e se- sepolcro di s. Pietro, con indulgen-
guenti. La coltre, coperta, o pan- za plenaria.
no, colla quale si raccolsero i corpi La patriarcale basilica di s. Pie-
e le ossa de' ss. martiri, si espone tro ha il diritto di aver un se-
alla pubblica venerazione dopo il minario , avendolo istituito Lrba-
vespero della festa dell' Ascensione, no VIII con bolla de' 2 5 ottobre
nella loggia del pilone di s. Elena, 1626, coli' assegno di quattrocento
e vi rimane sino al primo di ago- annui scudi, detratti dai mille tre-
sto. V. le Notizie, regole, ed ora- cento, che la basilica contribuiva al
zioni in onore de ss. martiri della seminario romano e duecento altri ,
ne dei penitenzieri delle due basi- visione, e da ultimo Leone XII con
liche lateranense e vaticana; lode- altra bolla, stabilì che il curato
vole e utile costumanza, che allora dovesse essere un beneficiato del
non era per anco introdotta in al- capitolo, il quale esercita le funzio-
tre chiese. Questi penitenzieri sono ni parrocchiali anche nella chiesa
muniti di singolari facoltà per le as- de' ss. Michele e Magno in Sassia
soluzioni. Altra prerogativa della (Vedi), chiesa eretta da Carlo Ma-
basilica vaticana è quella di ammi- gno, abbellita da Clemente Vili, e
nistrare il a qualunque
battesimo filiale della basilica. Innocenzo III
si presenti, dappoiché appena eret- con due costituzioni obbligò alcune
to il tempio vaticano si pensò ad chiese esistenti nella Città Leonina
erigervi ancora il battisterio, e ne (Vedi), a prestare ubbidienza ed
ebbe la gloria s. Damaso I, creato ossequio al tempio vaticano in scru-
nell'anno 367, cioè prima che di- tinio, baptismo , processionihus, et
Dall' antico rituale della basilica ri- sagramento della cresima a tutti gli
lennità, porta seco non solo il di- in sua mancanza di potersi far sup-
ritto di benedire gli olii santi ma , plire da qualunque persona costi-
citato nella basilica , e fu convali- stenti nella città Leonina, come di-
ce. Va
pure rammentato Maffeo Ve- che si visitaiu nell' anno santo, ma
gio datario di Martino V, e cano- è ancora una delle sette chiese, le
nico di s. Pietro, che compilò: De quali si visitano fra l'anno, pel con-
rebus anliquis memorabilibus basili- seguimento delle sante indulgenze.
cae s. Petri. Le stazioni hanno luogo ih questa
Fra le segnalate prerogative del- basilica, ne' seguenti giorni. Ai 6
la basilica, evvi quella delle indul- gennaio, festa dell'Epifania, nella
legge neh' opera Della basii, vat. quaresima, nella domenica di pas-
t. 1, p. 82 e seg. Se si volesse qui sione, nel lunedi di pasqua coli' o-
, ,,
nel sabbato delle tempora invernali. l'anno 385 allanno 3q8, si era te-
Le indulgenze delle stazioni furono nuto un concilio di ottanta vescovi.
in questa basilica, sino dai primi tem- ad s. apostoli Petri reliquias. E s.
sto punto va consultato il Panvi- Sotto Papa s. Felice III furono adu-
uio, Delle stazioni di Roma, lib. Ili, nati due altri concilii nella stessa
cap. 36, il quale dice che anche ai basilica nel primo fu citato a com-
:
aggiugne che al Papa si davano dal vi minori. Quindi nel 5o3 in al- ,
cunerlengo venti soldi papiensi per tro concilio, che si tenne pure nel-
ciascuna volta. la basilica, si confermò il preceden-
Per riguardo alla sua uffiziatura, te, e si formarono decreti contro gli
oltre quanto poi diremo parlan- usurpatori de' beni ecclesiastici. Sot-
do del capitolo, anticamente ogni to s. Bonifacio II, e nel 53 1, si ce-
giorno doveva celebrare nell' al- lebrarono quivi due altri concilii, e
1, I ,
246 CHI C II
concilio, in cui si trattò della rifor- adunato nella chiesa ove di Dio,
ma del costume. Dipoi nell' anno il beato Pietro principe degli apo-
607 Bonifacio III tenne un conci- stoli fiorisce e risplende per i mol-
lio con settantadue vescovi in cui , ti miracoli, che dal di lui corpo
ordinò che in avvenire, o vivente si ricevono ; sebbene a motivo del
il Papa, o prima della morte del freddo eccessivo fu d'uopo di tras-
vescovo, niuno ardisse far maneg- ferire il concilio nella chiesa di s.
gi o trattati sulla elezione del suc- Salvatore, cioè nella basilica late-
cessore. Nel seguente secolo Vili si ranense, come scrisse in uua lette-
proseguì ad adunare i concilii nella ra lo stesso Nicolò I. Sotto Adria-
basilica vaticana, dappoiché nel 73 no II fu tenuto altro concilio, in
s. Gregorio ne celebrò uno con-
III cui venne gettato alle fiamme un
tro i matrimonii illeciti. L'Anasta- libro di Fozio ; e sotto Giovanni VIII
sio poi fa menzione di un altro tre sinodi furono ivi congregati
in cui fu autenticato il culto delle cioè il primo nelle calende di mag-
sagre immagini. Nel 749 Papa s. gio contro Ansperto vescovo di Mi-
Zaccaria vi adunò un sinodo per lo lano, che fu separato dalla comu-
stabilimento di alcuni punti di ec- nione de' fedeli ; il secondo ai i5
clesiastica disciplina, come Adriano ottobre, in cui il medesimo vesco-
I ve lo tenne per condannar Feli- vo fu privato della sua dignità : il
ce, vescovo di Urgel. A questi ag- terzo per la causa di Anastasio ve-
giunger dobbiamo gli altri due con- scovo di Napoli, eh' erasi alleato ai
cilii, ch'ebbero luogo nel pontifica- saraceni, per cui fu scomunicato.
to di s. Leone III : nel primo fu Nei secoli X
e XI se ne celebra-
condannata la lettera del detto Fe- rono nella basilica da Agapito II ,
CHI CHI a4 7
VII contro i simoniaci : quello al- no alla morte. Nella sede vacante
tresì in cui nel 997 da Gregorio V per morte del Papa, si celebrano qui-
si trattò dello scioglimento del ma- vi le solenni esequie novendiali, e vi
trimonio tra il re Roberto, e Berta ;
resta il cadavere prima esposto, e
e quello nel 1007 in cui approvò poi tumulato, meno rari casi, co-
Giovanni XIX, detto XVIII l'ere- me vedrà in appresso. Ivi dallo
si
dosi la di lui testa con quella di s. ronio all'anno 221, n. 3, pel Pa-
Paolo nella basilica lateranense, su gi all' anno stesso, e pel Bianchini
di che è a vedersi il Cancellieri nell'Anastasio tomo II, p. 2o5.
nelle Notizie sulle sagre teste de' ss. La ricordata cappella, o oratorio,
Pietro e Paolo. Ma il citato Arri- sussistette sino ai tempi di Costan-
ghi, tom. I, lib. 2, cap. 5, e il tino imperatore, ad onta delle per-
mentovato Bosio suo commentatore secuzioni, e nella massima venera-
tom. I, pag. 2 3 pretendono, che nel zione presso i fedeli, che venerando-
medesimo Vaticano fosse seppelli- la sotto il titolo di Memoria, vi si
essere trasportati nel levante; ma di- to d'una chiesa ad onore del prin-
scopertosi il furto prima della par- cipe degli apostoli, proporzionata al-
tenza, da questo cimiterio furono re- la nota sua pietà e magnificenza.
stituiti i sagri corpi alle proprie basi- Deposto per tanto l'imperiai diade-
liche. Vogliono pure, che s. Silve- ma, e augustali insegne, Costan-
le
stro dividesse per metà tali bb.
I tino prostrò a terra, sparse mol-
si
96, dice che nella valle Vaticana tetto della nave di mezzo si vuole
eranvi i templi di Apollo e di Mar- che fosse coperto colle tegole di me-
te, la Naumachia, e il cerchio di tallo levate dal tempio di Venere
Nerone, edili zi i tutti che Costantino in Roma. Le scale, che stavano in-
distrusse, e co' loro materiali e con nanzi all'antica basilica, sulle quali
cento colonne di marmo eresse il furono coronati i Pontefici, e che i
da capo una tribuna con questa i- collocò a pie di esse, come tuttora
, ,
(lunazione eh' egli fece alla basilica gli di Onorio imperatore consecu-
di alquanti oliveti pel mantenimento tivamente; e figlie del celebre guer-
delle lampade. Anco il suo immediato riero Stilicone, i sepolcri delle quali
successore s. Zaccaria del 74* > edificò furono trovati pieni di gioie, di
rabili santi, e assegnò venti libbre III; operazione, che esigette due-
d'oro annue per l' olio delle lam- mesi di tempo, benché fecesi uso
pade della stessa basilica. S. Paolo delle mine. Nella medesima cappel-
1, nel
761, dai cimiterii trasferì in la fu sepolta l'imperatrice Agne-
questo tempio il corpo di santa Pe- se moglie di Enrico II detto HI.
tronilla, e presso l' altare maggio- Sappiamo ancora, che Innocenzo II
re fabbricò un oratorio , cioè nel donò ai canonici di s. Pietro la
tempio che a santa Petronilla a- metà delle oblazioni latte all' altare
2 54 CHl CHI
lo Torrigio alla pagina 148 e se- di s. Martino, già unito alla basi-
per la festa dei principi degli apostoli, lui fabbricata. Se la basilica fu li-
del Papa. Anco di lui abbiamo nel por- ceni, nell'855 per l'elezione del suc-
tico vaticano una memoria in mar- cessore di Leone IV, insorse l'an-
mo, cioè l'elogio che in sua morte gli tipapa Anastasio Cardinal prete di
compose Carlo Magno, che lo tene- s. Marcello, il quale spogliò del
ce appendere sulle porte, nelle qua- nazioni fatte alla Chiesa romana da
li tavole era inciso il simbolo in Carlo Magno, e da Carlo il Calvo,
lingua greca in una, ed in lingua dice che, secondo il costume d' al-
latina nell' altra, come era stato for- lora, cioè di scolpire nelle porte del-
di più s. Leone III eresse presso per le quali si entrava nel primo
la basilica un palazzo, che poi servi portico di s. Pietro, chiamato s.
di abitazione al Cardinal arciprete. Maria in Turre ; e che probabil-
Si vuole che s. Gregorio IV crea- mente tali porte si debbono al Pon-
to nell' 827 ed ampliasse
ristorasse tefice Giovanni Vili, eletto nell'an-
la contigua abitazione, ove dimora- no 872. Che le nominate porte e-
ne IV, creato Papa nell' anno 847 , l'imperatore Enrico li detto III, e di
stato prima monaco del monistero Aguese sua sposa, come pure raccon-
CHI CHI 2 55
ta Ermanno Contratto in Chron. retici. L'antichissima chiesa di s.
ci,
questa contigua dalla parte del pa- compresa tal porta, e quella di Eu-
lazzo apostolico la porta Roraana genio IV, cinque sono le sue porte.
a cui diede il nome l' ingresso più Finalmente, la sagrosanta patriar-
frequente, che per essa avevano i cale basilica vaticana, dopo undici
romani ,
principalmente le donne. secoli di sua esistenza dacché l'avea
Seguiva la Guidonia, così detta per- eretta Costantino, incominciò a mi-
chè dai guidoni, o vogliam dire dai nacciare mina.
condottieri, s'introducevano per quel- Il Pontefice Nicolò V fu il primo a
la i forestieri a venerare la basilica. pensar di proposito alla nuova strut-
Dalla parte meridionale in vicinan- tura del tempio. Con disegno pertanto
za della porla Argentea, era la Ra- di Bernax'do R.osellini, e di Leon Bat-
venniana, e dopo questa nell'ullirao tista Alberti si pose mano all'opera, e
l'altra denominata del Giudizio, pel Vaticano dalla parte del giardino,
trasporto de' cadaveri che per essa per cui cominciò una fortissima tor-
al conducevano il qual
sepolcro si ; re, quando la morte troncò nel
nome è rimasto anche oggi, conser- i455 sì belle imprese. All'articolo
vandosi ancora il vocabolo di porta Città Leonina, si fa di esse più di-
santa non convengono gli scrittori : stesso Pontefice collocò la detta te-
certo è che nel 142 5 •Maffeo Vegio sta nel bel ciborio ed altare, che
il quale fu presente al giubileo che ce- fabbricò in una cappella, nella qua-
VOl. XII. *7
,
2 58 CHI CHI
le tu egli poi sepolto, non che il collocata la pietra fondamentale del
nipote Pio 111, come a suo luogo pilone , oggi chiamato della Vero-
meglio si dirà. 7 il Torrigio, Grot- . nica. Il gran Giulio II, ad onta del-
te Faticane, p. 100 e seg. Assun- l' avanzata sua età , e non ostante
to però al pontificato Paolo II il cupo della voragine, nulla atter-
nel i4^4> impiegò più di cinque rito dall'aria insalubre, che ivi cagio-
mila scudi d' oro pel prosegui- navano le acque giacenti in quella
mento della fabbrica. Sisto IV, che profondità, volle in persona discen-
gli successe, fece la cappella del co- dervi,per istabilirvi con solenne ce-
ro, ove poscia volle essere sepolto rimonia la prima pietra. Talmente
nel monumento di bronzo, di cui si lavorò, che ben presto i quattro
poi parleremo non che di detta
, smisurati piloni si videro innalzati
cappella; e riccamente abbellì e ter- sino al cornicione, facendo Braman-
minò il ciborio incominciato da Pio te voltarvi i quattro grandi arconi
lì, sull'altare papale. Innocenzo Vili per sostegno dell'immensa cupola:
avendo ricevuta dal sultano Baja- rapidità che biasimata, poi scuoprì
zetto II la sagra Lancia, la donò alcuni cedimenti. S' incominciò pure
alla basilica ; ma mentre voleva edi- la struttura della nuova tribuna,
ficarvi una sontuosa cappella per rivestita al di fuori da Bramante di
riporvela , morì nel i49 2 j laonde peperino, ma la morte di Giulio II,
fu riposta nell'oratorio ove si con- accaduta nel i5i 3, e quella dell'ar-
servava il s. Sudario. Quindi il di chitetto nel i5i4 interruppe il la-
lui successore Alessandro VI fece voro. Successe nel pontificato Leo-
erigere la facciata esterna del por- ne X, il quale affidò il prosegui-
tico. La gloria per altro di com- mento dell'opera a Giuliano Giam-
piere la grande ed ardua impresa berti dettoda s. Gallo, insieme a
era da Dio serbata a Giulio II, il Giocondo da Verona domenica-
fi*.
CHI CHI i5 9
e morto pure Raffaello nel ifoo, Conservò forma di croce greca
la
Leone X gli sostituì Baklassare Pe- ideò la cupola a doppia volta po- ,
zianzeno. Seguì l'uno e l'altro tras- il Torrigio, par. II, p. 177 dice ot-
porto con molta solennità, cioè quel- tantamila. Questa cappella venne
lo della miracolosa immagine nel elegantemente descritta in un poema
, ,
e di Nerone il tanto rinomato Obe- l'altezza di essi, dal piano del tem-
lisco vaticano [Vedi), e di averlo pio fino sotto il loro sesto, è di
prodigiosamente eretto nella gran palmi duecento ; sicché tutta l' al-
piazza dellabasilica ; per mezzo di tezza di questa interiore macchina,
Giacomo della Porta e 1' aiuto del dal pavimento alla croce, ascende
Fontana portò al termine la cupola a palmi cinquecento ventiquattro, es-
in breve tempo mentre i periti , sendone l' esteriore di palmi cin-
calcolavano abbisognarvi dieci anni, quecento novantatre, secondo le mi-
colla spesa almeno cinque mi-
di sure del medesimo Fontana. Con-
lioni d'oro. Sisto V
impose a' due frontata questa cupola con quella
architetti sollecitudine, e non curan- del Pantheon, la supera di trenta
za ad ogni spesa. Ai i3 luglio i588 palmi in altezza , ma è minore in
fu posta mano al lavoro, ed impie- larghezza di tre palmi, come abbia-
garonsi ottocento muratori , come mo dalChattard Nuova descri- ,
diverse ligure distribuite in sei or- santo Pontefice avendo forato con
dini. In quello più prossimo sono un coltello uno di quei brandei, che
alcuni cherubini , nel secondo gli aveva prima calati sul venerabile
angeli in atto di adorazione, nel corpo di s. Pietro, ne scaturì vivo
terzo altri cherubini , nel quarto sangue, dal che restò confusa e con-
altri angeli con in mano diversi vinta l'incredulità di coloro, che
stromenti della passione di Gesù avendo ricevuto un tal velo poco ,
1' aveano
Cristo, nel quinto il Salvatore, la o niun conto facendone ,
l' ornato sotto la cupola, e fino sot- mettendosi anticamente in alcun mo-
to il cornicione. Ne' quattro angoli do la traslazione delle sante reli-
frapposti fra i quattro arconi, sono quie fuori di Roma. Dubitando poi al-
espressi i quattro evangelisti co' lo- cuni greci del pregio de' brandei, s.
remo che per diversi anni vi lavo- storato ed abbellito da Pio II. An-
rarono costantemente ottocento uo- co questa cappella ha cupola con
mini, e che da Sisto V si sommi- musaici, i quali ne nobilitano le al-
nistravano ogni anno per la sola cu- tre parti, ed è decorata di superbi
pola, centomila scudi d'oro. marmi, con che fu eziandio lastri-
Clemente Vili inoltre ornò la cato con disegno il pavimento. Ol-
volta della basilica di stucchi do- tre tutto questo, il zelante e ma-
rati , alzò e livellò il pavimento gnifico Clemente VISI, essendosi al-
,
Clemente Vili fatte trasportare al- prima pietra della giunta, dal Car-
trove, e poi vennero collocate nella dinal Evangelista Pallotta. Prose-
camera capitolare della sagrestia. Sul- guendo felicemente 1' edifizio, ai io
1' ornamento dell'antica confessione ,
febbraio 1608, monsignor Angelo
va consultato, Conrado Gianningo, Rocca sagrista pontificio ripose nel
De confessione s. Petri iti basilica portico la pietra fondamentale. La
Vaticana. Ext. in Commentano de facciala e il portico furono termi-
26^ CHI CHI
nati nel gran giunta del-
1612, e la minori, da lui pure donate, acci?»
la basilica ai 12 dicembre 16 i/y. dovesssero continuamente ardere nei
Poscia, e nel 1 6 1 8, furono erette le di più solenni, assegnando le rendi-
due parti laterali della facciata e- le per l'olio. Terminò il pavimen-
sterna, sopra le quali si dovevano to della basilica, fece la volta della
stabilire i campanili. Questa facciata, sotterranea con diverse grotte, ove
eretta pure da Carlo Moderno, è alta ripose con vago ordine le pitture,
duecento sedici palmi, e circa cinque- sepolcri, ed immagini dell' antica
cento quaranta larga. È ornata da otto basilica, come meglio diremo in ap-
grandissime colonne di dodici palmi presso. Da diversi altari dell'antica
di diametro, e di cento ventitre di al- basilica trasportò a quelli della nuo-
tezza, compresa la base e il Capi- va con solenne 27 maggio
rito, ai
tello, e nella parte superiore Pao- 1007, 1 corpi de ss. Simeone e
lo V fece collocare la statua del Taddeo apostoli, Gregorio I, Leone
Salvatore, e quelle dei dodici apo- I, II, III, e IV, nonché Bonifacio
stoli, di travertino e di forme co- IV Pontefici, Petronilla, Gio. Gri-
Nel fregio della
lossali. cornice fu sostomo, Processo e Martiniano. Col-
posta questa iscrizione: in honorem locò in luogo più eminente e sicu-
PRINCiriS APOSTOLORVM PAVLVS V EYR- ro le preziose reliquie del volto
GHESIVS ROMANVS PONT. MAX. AHNO santo, della sagra lancia, e la testa
MDcxii pont. vii. Paolo V pertanto Andrea
di s. apostolo. Con nuovo
con animo veramente grande per- accrescimento adattò alla grandezza
fezionò, e terminò questo superbo della basilica la porta di bronzo
tempio, avendovi fatto tutte le cap- fatta da Eugenio IV spianò ed :
colla spesa di dodici mila scudi. Per theon, ornò la confessione e l'altare
aggiungere nobiltà ed ornamento alla papale di quattro maestose colonne
basilica, volle Urbano Vili imitare spirali, e di un corrispondente bal-
ma: scomunica, che nel 1725 fu base, e statue di diversi martiri, con-
tolta da Benedetto XIII. fessori e vergini in numero di ot-
Alessandro VII, Chigi, coll'opera tantotto, e che formano il finimen-
del medesimo Bernini, nella testa- to di questa mole, i quali due co-
ta, o tribuna, collocò la Cattedra di lonnati sono congiunti all'atrio, o
s. Pietro (Tedi), cioè in una gran portico della basilica, per due galle-
cattedra di bronzo dorato, sostenu- rie, o braca retti, forniti ambedue
pure di egual
ta dai quattro dottori di ampia porta, su ognuna delle qua-
metallo gigantesca mole, che de-
;
li vi è un musaico. Quello dalla
scrivemmo al citato articolo. Pose parte del palazzo apostolico rappre-
sulla medesima cattedra la gloria senta la b. Vergine col s. Bambino,
del paradiso con angeli e serafini in coi ss. Pietro e Paolo, l'altro rap-
grandissimo numero, tutti di stucco presenta il Salvatore in atto di chia-
dorato, e in mezzo lo Spirito Santo mare s. Pietro. Sono poi ambedue
sfolgorante raggi e splendori. Inol- queste gallerie, tanto di fuori che
tre Alessandro VII, con disegno del di dentro, ornate con colonne piane,
medesimo Bernini, formò la scala le quali, due a due, tramezzano i
regia, che dal portico e galleria si- grandiosi balconi. A ciascuno di tali
lora al ss. Crocefisso, cioè il primo Nel 1753 Benedetto XIV, eh' era
nell'ingresso della basilica dal lato stato canonico della basilica, le do-
destro, detto poscia della Pietà, per nò un ricco paliotto, con sei can-
la celebratissima statua di Maria delieri e croce d' argento di squisi-
Vergine sedente, che sostiene in se- to lavoro. Rese più solenne la festa,
no Gesù Cristo deposto dalla Cro- e l'ottavario de' ss. Pietro e Paolo,
ce, opera insigne di Buonarroti. Di- colla bolla Ad honorandam data
poi Benedetto XIV, con rescritto die 27 mart. 1736, Bui. Basii. Va-
dei 21 dicembre 1749? confermò a tìcan. tona. Ili, pag. 817, seg., che
tale altare i suoi privilegi!, benché il Cenni egregiamente illustrò con
lo stesso Benedetto XIV avesse fat- note. Indi confermò tutti i privile-
to trasportare il ss. Crocefisso, ed in- gi della basilica, dopo averli distin-
vece collocato vi avesse le dette sta- tamente enumerati, non che quelli
tue della Pietà, ch'erano prima nel- del Cardinal arciprete, e del rispet-
1' altare del coro, nel quale surrogò tabile clero della medesima.
un quadro musaico rappresentan-
in La gloria di aggiungere all'am-
te la Concezione Immacolata della pia mole del santuario vaticano una
beata Vergine, come si legge nella sagrestia, proporzionata al suo ma-
costituzione Alias presso il Bull. gnifìcentissimo edificio, era riservala
Boni. toni. XIII, p. i54- al grande Pio VI. Prima di darne
Regnando Benedetto XIV, la cu- un cenno, e di dire di quali alili
pola Vaticana minacciò rovinare a benefizi fu largo colla basilica quel
cagione dell'enorme suo peso, il per- Pontefice, ci sia permesso indicare
chè il provvido
Papa, nel 1743, le antiche sagrestie della basilica va-
chiamò ad esaminarla più periti i ticana, secondo che ne scrisse l'eru-
matematici ma preferì il parere
, dito Cancellieri nell' opera : La sa-
del marchese Giovanni Poleni pro- grestia vaticana eretta dal regnante.
fessore dell' università di Padova. Pontefice Pio VI, Roma 1784- La
Furono perciò posti nella parte e- origine delle sagrestie può dirsi con-
sterna della cupola sei cerchi di temporanea a quella de' sagri tem-
ferro, perchè riparassero la minac- pli, di cui sono state quasi le an-
ciata rovina cioè due nel
,
1 743 celle, fino dai primi secoli della Chie-
stesso, tre nell'anno seguente, e l'ul- sa. Due sono state le sagrestie, che
timo nel 1 748, precisamente incon- ha avuto in diversi luoghi, e in di-
,
giacché veniva riputata per la sua gni nella biblioteca Chigiana. In se-
la ove fu poi eretto il grande ar- esaminato i disegni fatti dai più va-
madio pegli argenti. Nondimeno quel- lenti professori, prescelse quello di
la comunicazione venne poco dopo Carlo Marchionni romano. Primie-
chiusa, allorché si continuò l'edilì- ramente si acquistarono le case, che
zio verso la cappella Clementina, e dovevansi demolire incontro al sud-
si aprì invece un oscuro e disagiato detto tempio della Madonna della feb-
accesso. In seguito Paolo V avea bre, indi fu esso demolito co' suoi tre
determinato, che Carlo Maderno fab- altari, ai 22 settembre 1776, lo
ed
bricasse una proporzionata sagrestia, stesso PioVI, con solenni cerimonie,
ove è ora la nobile cappella del ss. pose ne' fondamenti la prima pietra,
Sacramento, ed a' 7 maggio 1607, e con tale e tanta energia si prose-
il Cardinal Evangelista Pallotta, ar- guì il che in otto anni, e
lavoro ,
ciprete, vi pose la prima pietra, prò colla spesa di circa un milione e mez-
(edificando sacrario, trasmessa per zo di scudi, venne al suo termine.
mezzo di monsignor sagrista dallo Oltre la sagrestia si eresse una
stesso Paolo V, che volle farne la nobilissima camera capitolare, ove,
benedizione nella sua residenza al nelle occorrenze suole adunarsi non
Quirinale. Tutta volta tal fabbrica solamente il capitolo, ma eziandio
3
armadi de' più belli legni del Brasi- ed inimitabile mole dell' augusta ba-
le, e 1' ampia canonica per abitazio- silica vaticana, che è il più glande
Pontefice, cui per riconoscenza il ca- lora che si osservino marcate sul
anno 1784.
3
cui CHI a 7 i
e nelle finestre e agli occhi del- l'erezione della nuova basilica, eb-
la cupola fece porre i cristalli . bero precipuamente in mira d'imi-
In tal modo si acquistò un ambien- tare in essa i due rinomatissimi
te caldo nell'inverno, e fresco nel- monumenti di Roma antica, quali
1' estate. A Pio VI, ed al bravo ar- sono il Pantheon, e la basilica
chitetto cav. Giuseppe Valadier Costantiniana, ossia il tempio della
pure dobbiamo i due orologi, che Pace.
decorano la facciata esterna ed in- Ecco pertanto come trovasi og-
terna del tempio , imo de' quali gidì la basilica di s. Pietro, ove o-
segna e suona le ore alla fog- perarono sommi artisti, pittori, scul-
gia italiana , l' altro nel modo de- tori, e inusaicisti insigni, che per
gli oltramontani, senza però suona- amore di brevità, non è nostro pro-
re le ore. Altresì si devono a Pio ponimento di voler tutti rammen-
VI i paliotti di musaico pegli alta- tare, supplendovi le tante descrizio-
ri, la collocazione delle campane nel ni, che abbiamo della basilica me-
luogo ove stanno, cioè a sinistra desima. Innanzi ad essa apresi una
della facciata stessa, nonché la rifu- vastissima piazza, resa più ampia
sione della campana maggiore, ese- ancora, dacché nel 1825, le fu ag-
guita dal valente cav. Luigi Vala- giunta da Leone XII_, in certo mo-
dier, padre dei precedente, per esser do, anche quella che prima era piaz-
crepata nel 1779, quella che Be- za Rusticucci, fatta a tal effetto sel-
nedetto XIV avea fatto rifondere. ciare, e livellare. Questa gran piazza,
Tanto la detta campana che le al- avente la figura di anfiteatro, fu
tre, furono collocate nel mentovato ridotta nel modo che si vede, dal
sito, ove erano state altra volta, e Bernini ne' pontificati di Alessan-
per cura del lodato cav. Giuseppe dro VII, e di Clemente IX, ed
Valadier. Di tali campane parlammo è di due forme, una elittica, l' al-
all' articolo Campana (Vedi). Ciò tra quadra. Nel mezzo della pri-
non pertanto si vegga quanto il ma osservasi il magnifico obelisco
Cancellieri ne scrisse, De Tintinna- di granito rosso orientale di un
bulis templi vaticani recens iterato solo pezzo, da un lato del quale nel
,
dell' antica basilica; quelli della mag- statue in marmo de' san li fondatori
giore sono di bronzo e fatti ese- d'ambo i sessi degli Ordini religio-
guire da Eugenio IV con istorie si: ciascuna statua è alta palmi di-
allusive ai principi degli apostoli ciannove, e giusta il costume si col-
ed ai principali fatti del suo cele- locano tutte in dette nicchie a spe-
bre pontificato. Sopra questa porla se degli Ordini rispettivi dopo la
evvi un bassorilievo di marmo, in canonizzazione del santo rappresen-
cui il Bernini figurò il Redentore, tato. Dalle iscrizioni di metallo do-
che aflida a s. Pietro il cattolico rato che stanno solto dette statue,
ovile: incontro, neh' alto di una lu- si conosce di quali santi sono, e
netta, si vede il funoso musaico di l'Ordine che le fece scolpire. Cia-
Giotto, che vi effigiò la navicella scuno degli arconi, per cui si va a
di s. Pietro. 11 portico inoltre ha tutte le cappelle ha dai lati nei ,
dai lati due ambulacri, ciascuno dei rinfìanchi due statue di stucco rap-
quali ornato con quattro statue di presentanti le virtù. Addosso ai due
travertino, rappresentanti la Chiesa, primi piloni sono due conche di
e le sette virtù: in fondo all' am- giallo di per l'acqua bene-
Siena
bulacro a dritta si osserva la bel- detta, sostenute da due putti ai la-
lissima statua equestre di Costanti- ti, il tutto ordinato da Benedetto
no, in alto di vedere la prodigiosa XIV. Nell'ultimo pilone a destra si
un doppio ordine di nicchie, che al fei sagri, gis;h , e colombe col ra-
voi.. XII. itt
,
tefice, per tre giorni continui, du- 1' altare di s. Michele Arcangelo, il
rante i quali il popolo si reca per cui quadro in musaico fu tolto dal
I' ultima volta a baciargli i piedi famoso originale di Guido Reni. In-
che a tale effetto sono presso i can- di vedesi l'altare di s. Petronilla,
celli. che ha per quadro un musaico, co-
All' uscire della cappella del ss. pia del celebre dipinto del Guerei-
Sacramento s' incontra a destra il no. Non dispiacerà poi che qui si
sepolcro di Gregorio XIII; e di fac- aggiunga un cenno su questa santa
cia in un' urna
di stucco vi sono creduta figlia di s. Pietro. Vuoisi
le Gregorio XIV. Qui pre-
ossa di da alcuni, che il santo Apostolo pri-
cisamente termina la navata mino- ma di seguire il Redentore, e per-
re, e la giunta di Paolo V, e si ciò prima del suo apostolato, avesse
entra nella crocerà greca secondo per moglie una sorella di s. Bar-
l' idea di Buonarroti. Accanto della naba, dalla quale ebbe un figlio, e
nave si vede di fronte l'altare di s. una figliuola detta Petronilla, di cui
Girolamo, col quadro in musaico la Chiesa universale fa memoria ai
fatto sul celebre originale del Do- 3 i maggio. Ma né s. Girolamo, né
minichino. A mano destra evvi la Beda, nò i moderni critici e pre- ,
pale, detta della Cattedra, ove sul- Elena la coltre de' ss. martiri. Par-
l'altare, il quale è dedicato alla ss. tendo dall'altare papale, e proseguen-
Vergine, si ammira il sorprendente do il cammino verso la tribuna me-
gruppo, cioè i quattro dottori di ridionale, incontrasi vicino all' areo-
forme colossali che sorreggono la
, ne, che mette alla tribuna della cat-
sedia di s. Pietro, grandiosa opera in tedra, il deposito di Alessandro Vili,
bronzo del Bernini. Entro la qual se- avente di contro 1' altare dei ss. Pie-
dia di bronzo venerasi la identifica tro e Giovanni, santi rappresentati
cattedra di s. Pietro. Sotto la tribuna, in musaico in atto di risanare lo
n sinistra di chi guarda, si vede il storpio alla porta speciosa. Presso il
A mano sinistra, vi è 1' altare dedi- musaico dalla sua invenzione sino
cato ai ss. Apostoli Pietro e Paolo. al di d'oggi, si è sempre lavorato
Sono quei santi effigiati nel dipinto e tenuto in pregio ,
persino nella
in lavagna, esprimente la caduta di decadenza delle arti, come ne fanno
Simone mago. Il cav. Francesco testimonianza i musaici delle chiese
Vanni avea eseguito tal pittura di Roma fatti in secoli diversi ; ma
eh' è 1' unica nella basilica, la quale che formano un anello di congiun-
non sia trasportata in musaico ; ma zione fra 1' antica pittura, e la mo-
siccome, ad onta de' suoi ristauri derna. Al risorgimento delle arti,
avea molto sofferto, la reverenda l'alta mente dei Papi amò di or-
fabbrica di s. Pietro ha decretato, dinare non solo quadri in musaico,
che vi si sostituisca un musaico rap- acciò le rappresentazioni meglio re-
presentante Gesù. Cristo in atto di sistessero ai secoli, ma uno studio ap-
consegnare le mistiche chiavi a s. posito essi collocarono sempre presso
Pietro in presenza di tutti gli apo- la basilica vaticana, per aver nuovi
stoli, segno della suprema potestà a quadri in musaico,
e per risarcirli
lui conferita. A tal effetto la reveren- dipoi. Tale studio entra nel novero
da fabbrica meritamente ha alloga- dei tanti pregi artistici di Roma.
to al eh. cav. Filippo Agricola valente Prima lo studio stette in diversi
dipintore, la rappresentazione in tela luoghi presso la basilica, e quando
di detto sublime argomento, dap- Pio VI, nel 1782, fece demolire
presso il quale per opera dei peritissi- l'antico, collocò il nuovo vicino al
mi musaicisti vaticani, e precisamen- seminario Vaticano. Il Cancellieri
te nel celebre studio di musaico, di Sagrestia Pat., pag. 5cj , riporta
cui fu benemerito Leone XII, e che la iscrizione che vi fu apposta. In
sta presso la basilica, nel cortile del seguito fu trasferito al palazzo Gi-
contiguo palazzo apostolico, chiama- raud, ora Torlonia, donde in pro-
to di s. Damaso, in uno de' bracci gresso fu stabilito ov'è di presente.
della galleria di Belvedere, verrà Di fronte alla tribuna di tramon-
trasportato in musaico con quella tana, sta quella di mezzogiorno, det-
diligenza e maestria cotanto nota. ta de' ss. Simeone e Giuda aposto-
Del detto importante studio dipen- li, perchè sotto l' altare di mezzo
dente dal prelato economo della ba- riposano i loro corpi. Ha l'altare per
silica stessa , è direttore 1' esimio quadro la crocefissione di s. Pietro,
barone \incenzo Camuccini, le cui eseguito in musaico presso il rinoma-
opere pittoriche gli hanno acquista- to dipinto di Guido R.eni. L'altare
to quella fama
che giustamente , a destra è intitolato a s. Tommaso
gode; e da ultimo ne fu fatto di apostolo, e sotto vi si venera il corpo
lui coadiutore con futura successio- di s. Bonifacio IV: dall' altro can-
ne, il suddetto cav. Agricola. In que- to si vede l'altare di s. Francesco.
sto ampio locale, evvi il deposito degli Ricavato il musaico dal quadro
è
smalli colorati, co' quali compon-
si a olio Domenichino, e sotto si
del
gono le diciassette mila tinte, onde venera il corpo di s. Leone IX.
imitare con precisione gli originali. L' altare era prima dedicato ai ss.
Ci siamo fermati su questo punto, Marziale martire, e Valeria vergi'
278 CHI cui
ne e martire. Si perviene quindi ci fermeremo alquanto per dire
fine,sulla porta della quale è di- guardano, giacché in essa con di voto
guendo dal lato della sagrestia si la versione de' salmi, detta comu-
trova la magnifica cappella Clemen- nemente di s. Girolamo. Così pure
tina (uguale nelle misure alla Gre- ricorderemo , che in questa cap-
goriana che le sta incontro), e l'al- pella del coro si celebrano le ese-
chi. La porta, che sta di fianco al- fanno i Cardinali da loro crea-
l'altare, introduce ad un organo ti. Come ancora in essa ha luo-
con sua cantoria per uso della cap- go l' ultima assoluzione al cada-
pella del coro. L' organo fu fatto vere del Papa defonto, dopo di che
dal celebre Mosca, come racconta ivi anche si pone nelle tre casse. Qui
il Bonanni al capo 21, n. 4°> e(l ÌVl inoltre il sagro Collegio assiste ai
razione, il cui musaico è copia del La cappella del coro , nella for-
<p tanto superiormente si disse, qui Sistina da quella antica, che nello
CHI CHI 279
stesso luogo fece fabbricare Sisto te inferiore del destro lato s. Pie-
IV, della Rovere, per accrescimento tro, s. Francesco, e il Papa in atto
di lustro alla basilica, e al suo ca- di orare, e nel sinistro e s. Paolo ,
gio, Grotte Val., pag. 146 aggiun- Della Sacr. Bas. Tanto fu l'amo-
giamo, che nella stessa cappella si re, che Sisto IV portava a questa
vedevano dipinte le immagini dei san- sua cappella, che vi si recava ad
ti mentovati, e Sisto IV genuflesso assistere al vespero, ed alla messa
e rivolto alla b. Vergine, oltre al- solenne delle tre mentovate festivi-
cuni angeli, le cui teste nella de- tà, come abbiamo dal Torrigio ci-
molizione della cappella furono poi tato, e in morte volle esservi sepol-
date ai Cardinali Evangelista Pai- to in quel monumento di bronzo
lotta, e Alessandro Montalto ; il tut- di cui parleremo, che costò dieci
to dipinto da Baldassare da Siena. anni di lavoro, come scrive Raffaele
Questi è il celebre Baldassare Pe- Malfei Volterrano. Monumento, che
ruzzi sanese, pittore ed architetto nel i635 fu trasferito da Urbano
insigne, il quale, come riporta il Va- Vili, nella cappella delss. Sagra-
sari nella sua vita, dipinse gli apo- mento perchè a cagione di sua
,
cui CHI s8
Finalmente nel 1749 1 collocato fi- deposito d' Innocenzo Vili. Dopo la
sull'altare il musaico eseguito pres- porta della cantoria trovasi la cap-
so un dipinto di Pietro Bianchi, pella della Presentazione, il cui qua-
rappresentante l' Immacolata Conce- dro in musaico rappresenta la bea-
zione, e i ss. Gio. Crisostomo, Fran- ta Vergine, che viene presentata al
cesco di Assisi, e Antonio di Pado- tempio. Presso 1' ultimo arco
di que-
va, affine di memoria
rinnovare la sta nave, sivede il magnifico depo-
del primo fondatore Sisto IV, e sito di Maria Clementina Sobieski
quella di Urbano Vili, che eziandio moglie di Giacomo III, re d' Inghil-
s. Andrea, scolpita nel iSyo, per mente nell' ambulacro che dalla ,
sagrestia, divisa in tre bracci, or- campane, eretta dal Pontefice s. Leo-
nati con colonne e pilastri di mar- ne IV. Da mano manca si entra
mo, e contenenti nelle pareti di- nella sagrestia canonicale, da un lato
verse memorie, che stavano nella della quale vi è una piccola cap-
sagrestia antica, fra le quali quelle pella, con due colonne d' alabastro,
di Paolo IV, di Benedetto XIII, e il cui quadro rappresenta s. Anna,
del Cardinal Francesco Barberini. dipinta dal Penni detto il fattore j
La porta, che è in fondo al primo la Madonna di faccia è di Giulio ro-
braccio di essa galleria, mette nella mano, e le altre pitture sono del Caval-
sagrestia dei benefiziati. Nell'altro lucci. Indi si passa alla stanza capitola-
braccio volgendo a manca , sono re, ove si vede una statua di s. Pie-
due altri ingressi, e quello a sinistra tro, che prima giaceva inosservata
fa capo al ripiano della marmorea nel cortile detto della barbara. Vari
scala nobile, sul quale si vede la quadri, alcuni de' quali bislunghi,
statua colossale di Pio VI, eretta sono di Giotto, a cui vennero com-
dal capitolo, mentre l' ingresso del- messi dal Cardinal Stefaneschi per la
la scala diritta introduce alla sagre- confessione della vecchia basilica. Ve-
stia comune. Il terzo braccio delle donsi ancora nelle pareti attorno al-
gallerie è ornato come il primo cuni freschi rappresentanti degli an-
con iscrizioni, parte della vecchia geli in atto di suonare musicali istru-»
,,
CHI CHI 28 3
menti. Alcuni vogliono, che tali pit- nella coronazione di qualche impe-
ture fossero tolte dalla tribuna del- ratore, nonché i candelabri, candel-
la basilica de' ss. XII apostoli sotto lieri, con croce etc, cui descrivem-
Clemente XI, e che opera sieno di mo all'articolo Cappelle Pontificie
Melozzo da Forlì; altri credono stes- n.° 3o, parlando dello splendido
sero in altro luogo, ed uscissero dal apparato, col quale adornami la ba-
pennello di Mautegna, o da quello silica vaticana, e l' aliare per la fe-
di Sandro Botticelli. Chi gli ascrive stività de' ss. Pietro e Paolo.
al secondo vuole, che appartenesse- Uscendo dalla sagrestia e pas- ,
suo divin Figliuolo ai 14 agosto sto IV, dal Cardinal Oliviero Ca-
1637. Fu essa la prima immagine raffa suo legato, e le altre cose of-
che venisse coronata dal capitolo ferte in segno di vittoria riportata da
secondo l'istituzione del conte Sfor- Carlo V
imperatore. Nella galleria si
za. Nell'altare evvi il quadro del trova alla estremità sinistra l'archi-
Muziano, cioè nostro Signore che vio, nel quale, oltre le memorie ri-
consegna le chiavi a s. Pietro; e guardanti la basilica e il suo illustre
due quadri del Cavallucci compiono capitolo, sonovi molti codici anti-
la decorazione. Da sinistra si entra chi, spettanti alla vecchia biblioteca
in una stanza, grande quanto la ca- di essa, stata di
proprietà del Car-
mera capitolare, che serve di sa- dinal Giordano Orsini. Vi si am-
grestia ai chierici beneficiati. Vi si mirano molte cose interessanti di-
conservano, come nelle altre sagrestie, plomatiche, e bibliografiche, non che
le copie della maggior parte delle la vita di s. Giorgio colle miniatu-
immagini della beata Vergine Ma- re colorite da Giotto, o, come al-
ria, che furono coronate dal capi- tri credono , da Simon da Siena ,
Paolo III, di travertini solidissimi che sono appunto quelli ove furo-
e ben lavorati. Ne si deve tacere, no praticate le summentovate scale
che tutta la parte superiore della a chiocciola. Questi ottagoni rin-
basilica è guarnita sino dal Ponti- fiancano , coi loro semicircoli , i
ficalo di Pio VII, di spranghe elet- quattro piloni della gran cupola, e
triche, o parafulmini. Quattro sca- sono della stessa vastità della chie-
le, corrispondenti ai depositi di Be- sa, che Alessandro VII fece erigere
nedetto XIV, di Clemente XIII, di dal Bernini alla Biccia. Si crede
Alessandro VII, ed all'adito del- inoltre, che tali ottagoni sieno stali
l' odierna sagrestia, furono pratica- edificali dal Buonarroti coli' idea di
te, secondo il disegno di Buonarro- farli servire per oratori! delle arci-
ti, per salire alla parte supcriore confraternite del ss. Sci gramento , e
della basilica, ed alcune di queste sono di s. Anna de' palafrenieri {Vedi),
oggidì pure in uso pei Sampietrini, allora annesse alla basilica, e di al-
come vi ascendono anche per esse le tri sodalizi , che si fossero aggregati
bestie da soma. Nell'aggiunta però in avvenire. Il Fontana, Templum
di Maderno , eziandio neh' interno Vaticanum, a p. 3o6, loda alta-
della chiesa, sotto il deposito della mente sì prodigiosi vacui, e dice che
regina Maria Clementina , è l'ingres- servono di scarico di peso sopra gli
so per ascendere alla cupola. arconi principali del tempio, lascian-
Perla lunghissima scala a chioc- do la vivezza totale della grandiosa
ciola, sono incastrate nelle pareti le macchina, alle altre parti che cado-
iscrizioni, che successivamente sono no a perpendicolo de' piloni.
state sopra la porta santa. Espri- Quindi si ascende sopra lo zoc-
mono il Pontefice, il quale in ogni colo del tamburo della cupola il ,
gran cupola, notandosi pure se so- cupola è doppia, cioè sono due cu-
no entrati nella palla. Arrivati sul pole, una dentro l'altra, come quella
piazzale, ove stanno le statue degli di s. Maria del Fiore fatta in Fi-
apostoli, e del Salvatore, si vedono renze da Filippo Brunelleschi il ,
la gran varietà delle muraglie e le, alcune delle quali praticate fra
de letti, eia quantità delle officine le due cupole interna ed esterna,
CHI CHI i85
si sale facilmente sino alla sommi- sigiunge a qualunque altezza. 11 mede-
tà, donde l' occhio spazia in una simo Luigi Bernini trovò in tal gui-
veduta magnifica e sorprendente, sa il modo di rendere portatile l'or-
come da una finestra interna del gano grande fatto da Clemente XI.
cupolino si può scorgere la gran- capace di venti persone nella can-
de altezza , che vi corre dal pavi- toria, che si vede ora in una, ora
mento della basilica. Della palla di in un'altra cappella della basilica,
zione della cupola sogliono impie- alcuni tempi dell' anno appara
, si
garsi quattromila quattrocento lan- tutta la chiesa. De' suoi addobbi fu-
ternoni, oltre seicento ottantatre fiac- nebri per l' esequie novendiali dei
cole. Allorché poi l' illuminazione Pontefici, si tratta al citato articolo
rano ne' luoghi più difficili, ad un ora chi e le dorature della volta per i
di notte e al primo tocco della cam- musaici delle volte, per le cupole
pana maggiore della chiesa, tutti delle cappelle, e cose simili. Mira-
contemporaneamente accendono le bile è la loro struttura , ed occor-
fiaccole, con maraviglioso e magico rendo operare qualche restauro nel-
effetto ne' riguardanti. Per l' anni- la gran volta e nella cupola, non
versario della coronazione del Pa- si vede mai un ponte, che si alzi
pa, che nell' odierno pontificato si dal pavimento, ma tutti si muovo-
trasporta nella Pasqua di Risurre- no dal cornicione, e vanno girando
zione, e per la festa de' principi de- in più palchi per la curvatura della
gli apostoli, non che per istraordi- medesima volta, e nel corpo della
naria lieta circostanza, ha luogo la gran cupola sino all' interna som-
tanto celebre illuminazione della cu- mità del cupolino. Sono solidissimi,
pola vaticana , come meglio dicesi operandovi sopra con tutta sicurez-
a' rispettivi articoli. za gli artisti, massime gli spertissi-
Dobbiamo all' ingegno di Luigi mi, e pratici Sampietrini, molti dei
Bernini, fratello del cav. Gio. Lo- quali professano le arti meccaniche.
renzo, l' invenzione dei grandiosi ca- L' invenzione di tali ponti in aria
stelli legno, formati a piramide
di si attribuisce a Michelangelo Buo-
con travature, piantati sopra quat- narroti, il malcontento del
quale
tro grossi cilindri, girevoli a guisa palco che aveva fatto il Bramante,
di rote, che si veggono nella basi- sostenuto da canapi, bucò la volta
lica, e servono per appararla
che della cappella Sistina del palazzo
senza stritolare il pavimento. Non vaticano, e dopo averlo disfatto,
potendosi arrivare per mezzo di qual- ne eresse un altro senza forare né
sivoglia scala all' altezza de' pilastri intaccare i muri, e con sì bello e
della chiesa, coll'aiuto di delti castelli comodo artifizio, che servì poi di
,,
opere dello stesso Zabaglia, compi- due altre edizioni nel 1700, e nel
late da Filippo Maria Renazzi, Ro- 1 5 ; Epifanio Gio. Battista Gizzi,
7 1
ca, lo fu in guisa tale però che del- tare di una cappellina in forma
l'antica di Costantino rimase anco- emicicla, che pure hanno sotto gli
ra il suolo con molte altre memo- altri tre menzionati luoghi de' pi-
rie nel sotterraneo , il quale chia- loni. In ognuno de' quattro altari
masi le sagre grotte vaticane. So- sono quadri in musaico allusivi alle
no queste formate in parte del bas- statue superiori. Consiste questa sot-
so piantato, e del pavimento del- terranea chiesa in un ambulacro o
l' antica basilica, prossime all'antico emiciclo (corrispondente all' incirca
cimiterio arenario, cioè fra il pavi- al corpo rotondo della cupola cui
mento della nuova chiesa ed in , mettono capo nominati quattro i
Vergine, delta della bocciala, dipinta cio Vili, scoltura Andrea Pisa-
.di
più due urne antiche, due superbi tue de' ss. Pietro e Paolo, che de-
bassorilievicon istorie di Apollo coravano il portico de' Papi; un bas-
che già decorarono la cappella di sorilievo colla condanna a morte di
Ciò vanni VII. Vi si vede pure una detti apostoli, ch'era al bel ciborio
epigrafe con frammenti di bolla di menzionato della confessione, e dal-
s. Gregorio III, sul concilio tenuto l'averlo Sisto IV magnificamente ri-
in s. Pietro contro gl'iconoclasti. storato,ed abbellito dicesi comu-
La croce in musaico stava sul ta- nemente il ciborio di Sisto IV.
bernacolo del \ olto santo eretto da Avvertono però neh' Appendix, e a
Giovanni VII. Evvi una statua di- pag. 3r, i eh. Sarti, e Settele, che,
mezzata di Benedetto XII. scolpita secondo il dotto Panvinio. De re-
CHI cui 289
bus antiqui* memorabiUbus, et prae- vio Eucherio console, risguardante
stantia basii, s. Petri, Cod. Vat. la conservazione dei beni della ba-
-.no fui. 76, il ciborio pontificale, silica; la statua di s. Giovanni. -
gine del Salvatore, sideve all'animo tura, del deposito di Mcolò V, o, co-
grande di Pio II, Piccolomini, con- me altri dicono, appartenente a quello
chiudendo per salvare tutte le ana- di Pioli; mentre le altre scolture a
loghe opinioni degli scrittori, che Pio destra rappresentanti la B. V., due
II incominciò l'erezione del ciborio angeli, e due dottori erano ai mo-
dell'altare di s. Pietro, sul quale numenti sepolcrali de' Pontefici Ni-
ascendevasi per gradini di porfido, colò V, e Calisto non che di III:
e che Sisto IV gli diede felice ouello
1
del Cardinal Eroli. Dal lato
compimento. Da Francesco Alberti poi sinistro, e tra due punte, sono-
poi, De mirabilibus uovae, et vete- ri due altri dottori scolpiti in mar-
ris Romae. lib. 3, p. 84, ediz. i5i5, mo, egualmente del ciborio d'Inno-
apprendiamo il nome dello scultore, cenzo Vili; e due angeli del sepol-
che è Matlhaei Pullari fiorentini cro di Nicolò V. Veli' emiciclo si
so I allusiva alla sua acqua, cioè a col Salvatore scolpito in basso ri-
quella eh' egli incanalò dal colle \ a- lievo, e eh' era al sepolcro di Bo-
ticano, perchè danneggiava il cimi- nifacio Vili. Avanti di esso si legge
terio della basilica; la statua di san 1' epigrafe della tomba di Carlotta
Bartolomeo, che pure ornava il de- regina di Cipro ; a destra sono tre
posito di Calisto III; l'immagine in iscrizioni, in un frammento di una
musaico della Madonna dell' altare delle quali si legge la celebre do-
di Giovanni VII; iscrizione con 1 nazione della pia contessa Matilde.
frammento di lettere del 38 1 scrit- Il Dionisio, Sacraruni T'at. Bus.
te dagl'imperatori Graziano I, \a- Cryptamm. alla tavola XXXV, avea
lentiniano II, e Teodosio II, a Fla- riportato sì importante frammento,
VOL. xn. J
9
2 9o CHI CHI
che neh" Appendice del Sarti, e del no IV7 , il deposito di Bonifacio \ III,
pletalo in ciò che mancava, alla ta- Lapo; i depositi de' due gran mae-
vola VII. Si vedono pure nel suddet- stri dell'Ordine gerosolimitano, Za-
to luogo una lapide di Enrico con- cost , e Wignacourt; la tomba di
te di Monfort, ed alcune epigrafi Nicolò V, la cui epigrafe è di Enea
antiche. Di contro sono le tombe ^ Silvio Piccoloinini, poscia Pio II; e
glio 180-, e quelle di Carlo III, Papi, sono sparsi per le sagre grot-
suo fratello, cessato di vivere in Fi- te. Indi si vede il tumulo di Giu-
renze l'anno 1708, l'ultimo di gen- lio III; quello di Nicolò III, di Ur-
naio. Nell'arcata chiusa è la tomba bano VI, d'Innocenzo VII, di Mai-
colle ossa di Giacomo III, Stuardo, cello II, e d'Innocenzo IX; nonché
padre de' suddetti, e re d'Inghilter- i sepolcri dei Cardinali, Pietro Fon-
ra; l'immagine della Madonna si seca, Ardici no della Porta seniore,
vuole dipinta sotto Innocenzo Vili. ed Eroli . In un pilastro è l'inscri-
Qui si trova pure l'antica base del- zione di Giovanni Guidetti, peritis-
la statua di bronzo di s. Pietro, simo nel canto gregoriano, ed au-
che fece fare il Cardinal Oliviero tore dell' applaudito Dìrectoriiun
de Longueil arciprete della basilica, Chori. Nella piccola stanza a destra
non che un' immagine della Madon- giace il corpo di Agnesina Colonna,
na col Bambino in marmo. Sonovi moglie di Onorato Gaetani, gover-
ancora le teste di un angelo, e di natore della città Leonina. Tra le
s.Benedetto in musaico la tomba ; statue e le figure di arcivescovi, e ve-
del santo Pontefice Nicolò I, quella scovi vede quella del Cardinal
, si
del Cardinal Brasebi, nipote di Pio Villiers de la Grolaye, già più so-
VI, e in fondo quella di Gregorio pra nominato; ed in cima della na-
V, oltre quella dell' imperatore Ot- ve sull altare si venera la b. Ver-
tone II, che mori in Roma l'anno gine dipinta da uno scolare di Pie-
tro Perugino, che stava nell'antico
9 85.
Sono osservabili nella nave di segretario, e a destra il deposilo del
mezzo la figura giacente di marmo Cardinale Ardicino della Porta iu-
di Papa Alessandro VI; il cui cor- niore.
po, e quello dello zio Calisto III, Nella cappella di s. Longino a de-
furono nel 16 io trasferiti nella chie- stra, le pitture sono allusive alla sto-
CHI CHI 2 g,
l'immagine di s. Pietro, che Baldas- le chiavi a s. Pietro, ed in altro è
sare da Siena , cioè Baldassare Pe- efìigiato quando questo apostolo gua-
ruzzi , dipinse per la cappella del ri lo storpio. Oltre a ciò si vedono
curo di Sisto 1\ ; il Padre eterno in marmo la crocifissione di s. Pie-
in bassorilievo, già del deposito di tro, e le statue degli apostoli , che
Paolo II ; altro bassorilievo rappre- servirono già di ornato al grandio-
sentante la Madonna; i principi de- so ciborio di Sisto IV. Incontro al-
gli apostoli; il Pontefice Nicolò III, l' adito, che conduce alla cappella
e il Cardinale Orsini genuflessi, già della confessione, evvi l'urna del
esistente nella cappella di s. Biagio. prefetto di Roma Giunio Basso,
Più visono due statue de' ss. Pie- che fu ben cinque volte console, e
tro, e Paolo, che erano al mauso- che mori 1 anno 359. Istoriata è
leo del Cardinal Eroli ; due basso- quell'urna con fatti della sagra Scrit-
rilievi del sepolcro di Paolo li, con tura. L'ornato, che la ricopre, ap-
Adamo ed Eva; e quattro apostoli partenne già al ciborio di Giovan-
in bassorilievo spettanti al ciborio ni \ II. Finalmente trovasi la cap-
della s. Lancia, eretto da Innocen- pella della confessione, eh' è il luo-
zo Vili. A sinistra si trova V am- go più venerabile della basilica, or-
bulacro della confessione, il cui emi- nata da Clemente A III di pietre
ciclo ornasi delle statue della fede, bellissime e di stucchi dorati, sopra
e della speranza del deposito di al quale corrisponde l'altare ponti-
Paolo II; di un gran bassorilievo fìcio descritto superiormente, il cui
rappresentante il giudizio universa- ciborio, cioè macchina che lo sovra-
le colle figure fra gli eletti Fe-
di sta, fu incominciato da Paolo V si-
tificii, danno lume alle sagre grot- sino dai più rimoti tempi senza ,
nella cappella delhi Veronica, donde mori neh anno 5^3 e da due altre ;
Scitele, ambedue cattedratici dell ar- ceneri de' santi, senza dir nulla del-
Pontefici sepolti nella basilica, cano. Per questo ogui anno, a' 1 1
e loro mausolei. giugno, nella basilica si celebra so-
lenne memoria de' diecimila marti-
La porta dell'atrio, o portico va- ri, de' quali o i corpi, le sagre
ticano, che mette alla nave minore reliquie ivi riposano. La strada di
del lato sinistro, cioè dalla parte Borgo Xuovo, appellata anco Borgo s.
torio del primo sommo Pontefice s. che poscia la maggior parte dei
Pietro, soggiunge essersi per sé al- suoi successori, chiari per santità
no alcuni, furono dopo la morte ma, ovvero per una loro propen-
,
o perchè appartenenti a qualche Or- Anastasio II, dove nel 5i/\. fu po-
dine religioso da loro prima pro- sto s. Simmaco; quindi ebbero se-
fessato, ed al quale lasciarono in poltura nella basilica, s. Ormisda
morte il loro cadavere. Incomin- nel 023, Giovanni I
s. nel 526
ciando dall'immediato successore di trasportatovi da Siena ; s. Felice
s. Pietro, s. Lino 1' anno 80 fu sepol- 111 detto IV ne! 53o ; s. Bonifacio
to nel Vaticano, dicendoci il Torri- II nel 532 ; s. Giovanni II nel
gio venerarsi esso nelle sagre grotte, 535; s. Agapito I nel 536, tras-
non ad Ostia. Nel Vaticano furono feritovi da Costantinopoli con gran
pure sepoltiCleto nell'anno 98,
s. pompa ; Vigilio nel 555 portato-
s. Telesforo ed appresso il corpo di vi da Siracusa ; Pelagio I nel 56o,
s. Pietro nel i54, s. Igino nel i58, s.Giovanni III nel 5y 3, Benedetto I
s. Pio 1 nel 167, s. Eleutero nel nel 578, Pelagio II nel 590 e s. ,
pellito, cioè trasferito nella basilica rio IV, fu posto sotto l' altare da
di s. mentre altri de' suoi
Pietro, quel Pontefice edificatogli nella nave
predecessori erano stati sepolti nel australe della vecchia basilica, finché
sotterraneo accanto al principe de- nel 1606, Paolo V lo trasportò nel-
gli apostoli, ovvero sul portico. In l' altare in cui tuttora si venera.
appresso le sue reliquie furono quat- Nell'anno 606 fu seppellito nella
tro volte trasferite in quattro diver- basilica Papa Sabiniano ; nell'anno
si luoghi della basilica, perchè Ser- seguente il successore Bonifacio II I,
gio nel 688, dall' atrio le fece tras- nel 6i5 s. Bonifacio IV, e fu po-
ferire nella basilica. Gregorio XIII sto tra la porta Bavenniana , e
le collocò nella cappella, che eresse quella del Giudizio, finché Bonifa-
in suo onore.. Paolo V, nel 160-, cioVili gli eresse un altare^ don-
le fece porre sotto 1' altare della de Paolo V, nel 160 5, il fece tras-
Madonna della Colonna insieme , locare nell'altare di s. Tommaso.
eoi corpi de' ss. Leone II, III, e Furono successivamente tumulati nel-
IV, lasciati i quali in delta cappel- la basilica, nel 618, s. Adeodato,
la nel ì- i5, Clemente XI agli 1 r nel 625 Bonifacio V, nel 638 Ono-
aprile festa del santo, con solenne rio I, nel 640 Severino nel 64?. ,
pompa stabilmente le mise sotto al- s. Giovanni IV, nel 642 Teodoro I,
l' altare, che a lui avea fabbricato nel 657 s. Eugenio I, nel 672 s. Vi-
Innocenzo X. Monsignor Fortiguerra taliano, nel 676 Adeodato II, nel
lecito in quest' ultima traslazione 678 Dono I, nel 682 s. Agatone,
un' orazione, la quale si legge nel nel 683 s. Leone II, nel 685 s.
RasguaeHo . che il Serqardi fece di Benedetto nel 686 Giovanni
II ,
lumno tumulati nel 49^> s - Gela- avanti 1' altare della Madonna, fab-
CHI 39 5 cui
bricato da lui, e chiamato poi del 93i Stefano Vili, nel 939 Leone
sudario , ebbe sepoltura Giovanni VII, nel 942 Stefano IX, nel 946
Ali, nel 708 Sisinnio, nel 7 1 .5 Martino III, nel 975 Dono II,
Costantino, nel r3i s. Gregorio nel 985 Giovanni XIV, indi Gio-
II, nel 74 1 s. Gregorio III, nel vanni XV; nel 996, e nell'oratorio
752 s. Zaccaria, nel 757 Stefano di Maria, Giovanni XVI, nel
s.
999
Il detto III, nel 767 s. Paolo I tras- Gregorio V; nel ioo3, e secondo al-
portatovi dalla basilica ostiense pres- cuni, Silvestro II, o più probabil-
so la quale morì, e posto nell' ora- mente nella basilica lateranense, do-
torio, ch'egli stesso avea eretto pres- ve Sergio IV pose nel di lui se-
so l' altare maggiore. polcro onorevole epitaffio. Anco il
Stefano IV ebbe sepoltura nel Va- medesimo Sergio IV, morto nel 1012,
ticano nel 7*72, Adriano I nel 79^, si vuole tumulato in detta chiesa,
avendo Carlo Magno posto alla tom- ma il Platina lo dice sepolto in Va-
ba di lui un epitaffio da esso com- licano con un epitaffio di nove di-
posto di diecinove distici, che si leg- stici, che si legge nel citato p. Gia-
ge nel Pagi, Brev. Rom. Pont. t. I p. cobbe a p. 199.
33i. S. Leone III vi fu sepolto nel- Nell'anno 1024 ebbe sepoltura
I816, Stefano V nell'817,Eugenio nel A aticano Benedetto Vili , nel
II nell'827. Nel medesimo anno vi io33 Giovanni tra la porta XX
fu sepolto Valentino ;nell'844 s - Gre- argentata, e romana, nel io54 s.
gorio IV, con un epitaffio comune Leone IX presso l'altare de' ss. An-
9 5 Landò,
1 nel 929 Leone VI, nel Pietro, appresso il Papebrochio, in
296 CHI CHI
Profylaeo, par. 3, pag. 21, mini, 3. la figura del suo sepolcro, del qua-
Quindi, benché nel ii5f) Adriano le si conservano varie parti nelle
JV morisse in Anagni, fu sepolto sagre grotte, con un epitaffio com-
nel Vaticano presso Eugenio 111, posto da Enea Silvio, che in pochi
nella navata detta Veronica, donde versi compendia la vita di quel
nel 1607 fu trasferito nella navata Pontefice. Riportasi 1' epitafiio dal
destra, e poi nelle sagre grotte. p. Giacobbe, Bibl. Pont. p. 157:
Successivamenlefurono eziandio tu- tuttavolta alcuni attribuiscono l'epi-
mulati nella basilica, Gregorio IX nel taffio medesimo a Maffeo Vegio. Il
124.1, e nel medesimo anno Cele- suo successore Calisto III, nel i4^8,
stino IV; nel 1280 nella eappella venne Vaticano , ma
seppellito in
di s. Nicolò da lui edificata, il Pon- poi le con quelle del
sue ceneri,
tefice Nicolò III, ch'era morto in So- nipote Alessandro VI, furono a' 3o
riano ; nel 1287 Onorio IV, donde gennaio 1610, privatamente trasfe-
sotto Paolo III vuoisi trasferito nel- rite da Giambattista Vives nella
la chiesa di s. Maria d' Araceli; nel chiesa di s. Maria di Monserrato
1 3o3Bonifacio\ III, che poi neh6o5 della nazione aragonese. Il Venuti,
da Paolo V fu fatto trasportare nelle Niunis. Pont. p. 16, dice che la
sagre grotte vaticane; nel 1 389 Ur- traslazione seguì a' 3 febbraio. Mor-
bano VI; nel i4°4 Bonifacio IX, to nel i4°4 f*' H in Ancona, fu
nel luogo ove poi i fratelli gli fab- il suo corpo portato in Roma, e
bricarono un deposito, come attesta collocato nella cappella stessa , ove
il Niemo, lib. 2, cap. 34, ed ove egli vivente avea riposta la lesta
fu posto un lungo epitafiio di die- di s. Andrea apostolo, ma però nel
cinove versi, che si legge nel p. 1 G 1 4> fu trasferito nella chiesa di
Giacobbe a p. 34- Innocenzo VII s. Andrea della Valle, nell'occasio-
nel i4o6, fu seppellito nella cap- ne che Paolo V demolì la cappella
pella di s. Tommaso, destinata in di s. Andrea per l'ingrandimento
altro tempo per sepoltura de' Papi, della basilica. Paolo II terminò di
poscia per uso de' penitenzieri, ve- vivere nel 1 47 ' » e fu sepolto nella
nendo in seguilo restaurata da Ni- cappella di s. Marco, da lui eretta
colò V. Allorché morì nel 1 44? Eu- in un bellissimo deposito di marmo,
genio IV, fu sepolto in piana terra edificatogli nell'anno seguente dal
accanto ad Eugenio III, coni' egli suo nipote Cardinal Marco Barbo,
avea ordinato a' suoi famigliari , e che nelle sue parti, come facemmo
in un modestissimo avello, il quale di altri depositi, vennero indicate
poi dell Cardinal Condulmiero suo da noi, parlando delle sante grotte,
nipote fu ridotto in magnifico mo- ove colle di lui ceneri fu trasferito.
numento, con lungo epitaffio in- ver- Correndo 1' anno 1 484> terminò
si, che si legge nel p. Giacobbe a di vivere Sisto IV, della Rovere.
p. 6S, ma nella riedificazione della Laonde il Cardinal Giuliano suo ni-
basilica, fu trasportato, in un alle pote, poi glorioso Giulio II, gli fece
di lui ceneri, nella chiesa di s. Sai- fare da Antonio Polla noli fiorenti- j
C H I CUT 297
gramento, indi inciso e riportato 1' altra giacente di sotto alla prima.
dall' Oldoino, Addit. in Ciacc. tom. Gli successe Alessandro VI, che mo-
Ili, 4°> e
p. altre opere. m Rap- rì nel quale venne sepolto
i5o3, il
presentò l'esimio artefice il Papa nella cappella di Calisto 111 suo zio,
giacente, non che le virtù e scienze col quale, come si disse, fu insieme
proprie di lui, tra stupendissimi or- trasportato nella chiesa della loro
nati, coi due famosi candelabri ai nazione spagnuola. Nel medesimo
lati. Nel medesimo deposito furono anno morì Pio III, Piccolo/nini, e
poste le ossa di Giulio II, e de'Car- venne tumulato nella cappella di
clinali Galeotto della Rovere, e Sari- s. Andrea, eretta dallo zio Pio li,
tono. Pure alcuno dice, che quelle e da lui dotata di una cappellania.
ossa riposano altrove, a cagione del- Pio III fu tumulato in un bel se-
la traslazione fatta in detto luosro
o polcro di marmo, che eresse per se
da Urbano "Vili, del monumento, in vita, accanto a quello di Pio II,
che prima stava nella cappella del acciò fòsse comune ad Agostino Pic-
coro. Dice però il Cancellieri, De- colomiui suo nipote. Ma le ceneri
scrizione della Bas. Val. pag. 84, dei due Pii furono, come dicemmo,
che quando Paolo V, nel 1609, de- trasferite nella chiesa di s. Andrea
molì la cappella del coro, il corpo della Valle, e precisameli fé nella
di Giulio li, il quale stava dietro a navata di mezzo, l' uno incontro
quell'altare, fu posto nel monumen- 1'allro sulle piccole porte laterali,
to dello zio Sisto IV, finché nel che introducono in detta chiesa.
i63c) Urbano "Vili trasportò il de- Nel 1 5 1 3 terminò di vivere il gran
,
posito, e i detti cadaveri nella cap- Giulio II, principale autore della
pella del ss. Sagramento, ove in odierna sontuosità della basilica , e
appresso fu posta l' iscrizione, che benché lasciasse suo cadavere alla
il
Paolo III, Farnese, morì nel mila scudi, i quali si vogliono pa-
i '149, e senza pompa fu traspor- gati dalla Camera Apostolica.
tato da' suoi domestici nella chiesa 11 Pontefice Giulio III, Ciocchi del
naio if>?9, e stabilito accanto la cat- essendo stato tre giorni discoperto,
tedra. Questo deposito è assai sti- ed esposto al popolo, fu tumulato
mato marmi, e scoltu-
pel disegno, presso l'altare di s. Andrea in un
re, opera egregia di Guglielmo
della sepolcro di mattoni , e poi venne
l'orla, detto frate del piombo, die- trasferito nelle sagre grotte vatica-
Questa ultima statua era prima nu- polto nella basilica; ma a' 2 otto-
ricoperta dal Bernini con finto drap- tanto si dica di Pio IV, che sepolto
po di bronzo. Ai lati del zocco- nel i565 basilica, poi a' 4
nella
ce, e l'Abbondanza, che non venen- stamentaria volontà, fu poi per or-
do messe in opera si trasportarono dine di Sisto V portato nel 1 588
al palazzo Farnese. Per la spesa fu- nella basilica Liberiana. Gregorio
CHI CHI 299
XIII, Boncompagno, ebbe sepoltura diede in nome
Clemente Vili la di
nel Vaticano nell'anno i585 nella solenne assoluzione ad Enrico IV.
sua cappella Gregoriana, presso la La statua della Fortezza è di Er-
quale dipoi fu riposto nel nobile de- cole Ferrata, quella dell'Abbondan-
posito, che gli eresse nel1723, il za la scolpì Peroni; le rose poi col
Cardinal Giacomo Boncompagno ad motto, sic floridi, che sono scolpite
istanza di Clemente XI, servendosi nelle basi, alludono al breve suo re-
dell' opera del cav. Camillo Rusco- gno, che fu di ventisei giorni, non
ni. Le statue della Religione e della alle pretese rose avvelenate che tron-
Fortezza lo fregiano, oltre un gran carono i di lui giorni.
bassorilievo, che rammemora il ca- Paolo V, e Gregorio XV furono
lendario da quel Papa corretto, ve- seppelliti nella basilica, il primo nel
dendosi perciò in esso effigiati molti 1621, donde neh' anno seguente fu
de' grandi uomini, che vi lavorarono. trasportato alla Liberiana, e il se-
Se ne vede la figura presso 1' 01- condo nel 1623, che in seguito fu
doino , nelle Addizioni citate, tom. traslocato nel deposito erettogli dal
V, col. 3i. Cardinal Ludo visi suo nipote nel-
Nel Vaticano temporaneamente e la chiesa di s. Ignazio. Neil' an-
nel iSgo fu pur sepolto il magna- no 1644 morì Urbano Vili, Bar-
nimo Sisto V, cioè nella cappella berini , ed ebbe ,
giusta il costu-
di s. Andrea, donde nel seguente me , sepoltura nel Vaticano. Cin-
anno, a' 3o agosto, venne trasferito que mesi prima di morire ordi-
nella basilica Liberiana. Così il di nò al Bernini il suo deposito , che
lui successore Urbano VII nello stes- 1' artista eseguì con ispirito singola-
so anno 1 5qo ebbe tomba nel Va- re. Ricco di marmi, la statua del
ticano, sino a' 22 settembre 1G06, gran Pontefice è di bronzo, 1' urna
epoca in cui fu trasferito nella chie- è di paragone, e di marmo sono
sa di s. Maria sopra Minerva. Gre- le statue della Giustizia, e della Ca-
gorio XIV, nel 1591 venne tumu- , rità, che lateralmente decorano il
statua del Pontefice è in ginocchio, gelo de Rossi, eh' è pure autore del
ed a mani giunte in atto di prega- bassorilievo esprimente le oblazioni
re. Anche Clemente IX, che mori presentate ad Alessandro Vili, per
nel 1669 fu trasportato in seguito la canonizzazione da lui celebrata
dalla basilica di s. Pietro, a quella dei Lorenzo Giustiniani, Giovan-
ss.
sopra Minerva, secondo dal ^40 e il i de' ss. XII apostoli. Morto ai 29 a-
un' alta sedia, in atto di benedire. stemma gentilizio di Leone XII, al-
Ai lati sono le statue in piedi rap- la destra e sinistra del quale stanno
presentanti la Sapienza, e la Forza assise due maestose figure in alto
capo, avente ai lati i flabelli, com- zioni nel luogo, ove riposano le ce-
parte dalla loggia vaticana l' apo- neri di s. Pietro, siccome si espres-
la seguente iscrizione :
individui chiari per nascita, dottri-
na, virtù, e santità di vita, nonché
MEMORIAE LEONIS . . XII . P . M innalzati alla primaria dignità delia
Da ambo le parti della sedia ge- lari pregi del clero vaticano non
statoria si vedono quattro Cardina- può riconoscersi alcuno più lumino-
li che circondano il Pontefice ; in so di quello, di avere in ogni tem-
essi si ravvisano le effigie de' Car- po veduto uscire dal suo grembo
dinali Cappellai-i, Pacca, Odescalchi, dei supremi pastori della Chiesa u-
CHI CHI 3o3
ni versale, e nel secolo decorso tra Catà Galla Patrizia dalla sua bene-
gli altri Clemente XI, che fu vica- fattrice. Tale monistero fu forse pur
rio, e poi canonico della basilica, fondato da s. Leone I; 2.° di s.
Benedetto XIV, e Pio VI, ambedue Stefano minore, o sia Catà Bar-
canonici della medesima. Dei Cardi- bara Patrizia dalla sua benefattri-
nali arcipreti poi salirono al ponti- ce,sebbene il Cancellieri ne voglia
ficato Gregorio IX, Nicolò III , e fondatore Stefano II, e siccome di-
Paolo II. A seconda pertanto del poi fu dato al Collegio Germanico,
nostro compendioso sistema, colla [Fedi), a quell'articolo se ne parla;
scorta del citato autore, rammente- 3.° il monistero di s. Martino. Trop-
remo qui le cose principali riguar- po è noto, che quesli monisteri per
danti questo clero sì illustre e ve- la liberalità de' fedeli si dilatarono,
nerando. e fiorirono nell'uffiziatura della basi-
Il medesimo Martorelli dice potersi lica. Si sa che il monistero di s.
chiamare il capitolo vaticano per la Martino fu da s. Leone
i-istaurato
sua antichità, il primo del mondo cat- III, e poi da Leone IV fu ridot-
s.
tolico, giacché nei primi secoli della to in miglior forma, perchè da fan-
Chiesa ivi si radunò il clero 5 e vi cele- ciullo eravi stato educato ; mentre
brò le sagre funzioni dalla disciplina quello di s. Stelano maggiore fu
di allora prescritte, per la grande e pure restaurato da s. Leone III, che
costante venerazione, che i fedeli ebbe- lo die a governare a s. Pasquale, il
ro per la tomba del principe degli a- quale gli successe nel pontificato.
de' superiori col nome di rettori pre- zione delle messe conventuali nella
siedenti alle persone, che in essi abi- basilica lateranense, ed i secondi nel-
tavano, cioè a dei canonici, ed alle la vaticana. Pare che entrambi da
chiese, ed moni-
oratorii annessi ai principio fossero introdotti sotto il
canonica, o sia una casa diversa dai domadari perchè celebrava ciascu-
,
pioso nel secolo decimoprimo, eser- Monti. Secondo però il Raronio, al-
lica vaticana istituito da s. Grego- che nelle vicende del secolo decimo
rio I; e, per parlare più criticamen- si perdessero tali lodevoli costuman-
CHI CHI 3o 7
maltli nel suo libro, De arehipres- no certamente essere regolati e di-
byteris vaticanis _,
che si conserva retti da persone istruite, e costitui-
manoscritto nell' archivio capitolare, te in dignità, pel necessario buon
sotto lo stesso Benedetto IX trovasi ordine alla recitazione dell'uffìzio
nominato un arciprete della basili- divino, ed alla celebrazione delle
ca vaticana ; ed è perciò che sem- sagre funzioni, per la maestà e di-
bra molto probabile, che sino d'al- ligenza delle quali fu sempre anzi
lora, lasciato a' vescovi di Selva Can- distinta la basilica. Maffeo Vegio
dida l'esercizio pe' pontificali nelle l'Alfarano, e il Panvinio sono di
funzioni maggiori, la giurisdizione parere, che l' arciprete del moni-
passasse agli arcipreti, i quali essen- stero di s. Stefano maggiore fosse
do, come dicemmo, di frequente pure l'arciprete di tutta la basilica.
diaconi, non poterono egualmente Il Cancellieri dice, che in
una con-
ottenere 1' esercizio delle funzioni cessione delio3o di Giovanni XIX,
come consta da documenti, trovan- trova nominato col titolo di mas-
dosi dopo quattro secoli un
solo giore anche il monistero de'ss. Gio-
vescovo di Porto avere nella basi- vanni e Paolo, con una sottoscri-
lica vaticana esercitata una piena zione concepita in questi termini :
dinarie per riformare gli abusi in- proprio arciprete. Piuttosto nell'ar-
trodotti nella basilica, affatto non cicantore della basilica,
il Martorelli
secondo concilio di Nicea, col titolo ispezione de' costumi e discipline del
di Archipresbyter sanctissimae ec- clero, non che degli affari concer-
clesiae, quae Roniac est, seilieet apo- nenti l' economia della mensa capi-
stoli Petri, o di Protopresbyter, o di tolare colla facoltà altresì di fulmi-
primus presbyler sanctissimae Petri nare le censure contro chi avesse
eeclcsiac. Il Torrigio fa menzione loro resistito, come rilevasi dalle co-
dice che tal rettore fosse a guisa di mantenne 1' autorità arci presbiterale
un sagrestano maggiore. Questa car- sino a Giovanni XX detto XXI, il
cioè di quel Pontefice che stabilì, se- forma nella basilica, dovette perciò
condo il Grimaldi (il quale ha tes- ampliare 1' autorità dell' arciprete.
suto la storia degli arcipreti vatica- Quindi conferì la potestà ordinaria
ni, esistente mss. nell' archivio ), il al Cardinal Orsini, che gli successe
primo Cardinale arciprete nella per- nel pontificato col nome di Nicolò
sona di Orso Orsini figlio di Orso, III , non estensiva però ai futuri
dal quale senza interruzione ne'suc- arcipreti : perlochè Nicolò III me-
cessori, trovansi gli arcipreti vatica- desimo la restrinse al modo di pri-
ni decorati della sublime dignità ma. Tale sistema, durò costante-
Cardinalizia, ed il cui catalogo ri- mente sino al Cardinal Evangelista
portiamo per ultimo, e dopo questo Pallotta, a cui Sisto V restituì la
CHI CHI 3o 9
persone de' vescovi , e talvolta in ca ne' monaci, e la moltiplicazione
quelle dei semplici canonici, per as- degli ecclesiastici, i quali però do-
senza, infermità, o gravi incomben- vettero osservare in un comune
ze degli arcipreti, e terminarono nel chiostro la vita canonica pe'motivi, che
pontilicato di Giulio II, pacificatore descrive il Martorelli a p. i3o, non
del capitolo. meno per quanto dottamente scrisse
Riconoscendosi necessaria una mi- il Cardinal Garampi Memorie iste-
glior forma alla disciplina della ba- riche etc. V, l' articolo Canonico.
silica, Sisto V nel creare arciprete Tali due ragioni concorsero forse
il Cardinal Pallotta, gli restituì la nella basilica vaticana al nascimento
potestà ordinaria, e le altre preemi- de' canonici, sebbene più tardi che
nenze summentovate. Ma già Paolo altrove, perchè la depravazione dei
III aveva conceduto al suo nipote monaci e del clero secolare si effet-
lassamento della disciplina monasti- passò alle private celle, finché deca-
3io CHI CHI
dendo la disciplina, si giunse a per- l' altare di ed accresciute
*. Pietro,
dere affatto ogni vestigio della clau- cospicuamente le rendite alla basi-
slralità, e della vita canonica, per lica con acquisti di beni stabili. Di
la Pontefici, massime
quale diversi ventidue canonici, di cui allora for-
Innocenzo Giovanni XXI, ave-
III, e mavasi il capitolo, appena dieci ri-
vano fatte savissime costituzioni. An- siedevano nella basilica, sebbene tut-
che Innocenzo IV die' commissione ti percepissero le prebende quindi :
CHI CHI 3n
» tizio viene chiamato Meta o ; pelle al servizio erano
delle quali
» quella (il che ha più del verisi- deputati. Taluni avevano per mer-
» mile) vicino al sepolcro di Adria- cede le sole vettovaglie, taluni la
» no, la quale era ancor essa a gui- metà di una porzione canonicale, e
•5 sa di piramide alta quanto il det- taluni erano stipendiati da ciascun
» to sepolcro, detta similmente Me- canonico per supplire alle sue veci,
» ta o sepolcro di Romolo, o di per cui impropriamente certi cano-
» Scipione, con voce impropria chia- nisti li chiamarono senatori de' cano-
» mata ancora da Benedetto cano- nici, con vocabolo affatto inconve-
-> nico Terebinto di Nerone, per un niente ad un ecclesiastico. Ben di-
» albero di tal nome, là vicino ". versi da questi furono i beneficia-
V. il Dionisio p. 196. ti istituiti da Nicolò III nella ba-
Ordinò inoltre il zelante Papa Ni- silica vaticana, i quali benché fosse-
Oltre quanto dicemmo all' artico- per le generose donazioni de' suc-
lo C\ppa, quella dei canonici e be- cessori di Nicolò III, si trovò in gra-
neficiati vaticani era di saja nera do di sostenere tutti i ministri sta-
sino da Innocenzo 111; quella dei da quel Pontefice, e divenuto
biliti
primi era della forma degli odier- Papa Bonifacio Vili, donò egli pu-
ni piviali, 1 altra de' beneficiati era re de' fondi alla mensa, passando
secondo 1' uso antico , cioè tutta nel i3o4, all'accrescimento del suo
chiusa, fuorché nel lembo' in cui si clero.Accrebbe gli otto canonici se-
permetteva loro una piccola aper- condo la mente di Nicolò III ne ,
nare, e innanzi al petto ove si la- tre, e li deputò all' altare della cap-
sciava un altro forame per cavare pella di s. Bonifacio IV da lui fab-
nella residenza de' canonici. 11 pri- del Cardinal Cristoforo Moroni ar-
mo abilitò i medesimi, e i benefi- ciprete ma Martino Y dipoi nel
:
ciati a poter godere altri benefizii 142 1, donò il monistero eia chie-
anco con cura di anime, condizione sa ai monaci di s. Girolamo. Non
che con egual concessione avea andò guari che la basilica restò as-
esclusa Nicolò IV. Quindi l' indul- sai danneggiala, e il capitolo solfai
to nel i44? Eugenio IV, gli suc- e più istruiti del Sansovino affer-
cesse Nicolò V, il quale nello stes- mano, che soltanto dopo la rotta ivi
so anno confermò la bolla di con- data al duca Alfonso, il quale fuggì
cessione a favore di Antonio Podi a Nettuno, e poi a Terracina, a ca-
o Ridio, con altra bolla, che pur si gione dei morti che rimasero sul
legge nel citato Bollano a p. i o. i campo, d'allora in poi il castello
Quindi il de Ridio nel seguente an- di s. Pietro in Formis, fu costan-
no i44-^? vendette l'investitura del temente chiamato Campo I\Jorio.
castello di s. Pietro alla mensa ca- V. il Borgia, Istoria di Velletri p.
pitolare della basilica vaticana pel 377, e 378; A. Nibby, Analisi
prezzo convenuto di novemila duca- de" dintorni di Roma, tomo I, p.
li ed il contratto fu defini-
d' oro, 3 1
7 e seg., e Novaes, Vite de' Pont.
tivamente approvalo con autorità t. VI, p. 3i, e 32. Il terreno di
apostolica da Nicolò V, nel modo questo tenimento essendo piano, u-
che si vede nella bolla presso il midissimo , ed assai mal sano, per
bollano vaticano a p. 117. In se- agevolarne la coltivazione, fu dipoi
guito, non avendo potuto il capito- dichiarato luogo di asilo, e a' nostri
lo vaticano saldare il de Ridio, il giorni, come diremo, confermato. Sia-
Papa nell' istesso anno 1 44-*^: abili- mo discesi in alcuni particolari, giac-
tò il medesimo capitolo a vender- ché alcuni per l'analogia del nome del-
gli tre parti di Attigliano o Atti- la chiesa di s. Tom/naso in For-
llano, ed alcune altre terre, e beni mis, filiale della basilica vaticana ,
re i nove mila ducati d' oro. Di possesso della tenuta da quella chie-
questa pontifìcia autorizzazione si l'i- sa, come ne fosse stala l'antica pro-
porta la bolla nel menzionato Bol- prietaria.
lano, a pag. 129. Paolo II concesse al capitolo va-
Fino al declinare dello stesso se- ticano il amnisterò
di s. Caterina
colo decimoquinto, continuò questa contiguo alla basilica, ch'era rima-
tenuta a portare il nome di s. Pie- sto senza monache, ad effetto di
tro in Formis ; ma nel pontificato stabilirvi le abitazioni pel clero; dis-
di Sisto IV, e nell'anno 1483, Fer- posizione per altro che non ebbe
dinando re di Napoli, avendo mos- effetto. Si sa però che qualche ca-
so guerra al Papa, quesli, essendo nonico abitava in alcun luogo con-
collegato co' veneziani, afììdò il co- tiguo alla basilica, negli avanzi del
mando delle milizie della chiesa a monistero di s. Stefano maggiore
Roberto Malatesta, il quale cogli le cui camere si otta vano dai ca-
alleati affrontò 1'
esercito nemico, co- nonici, o concedevansi dai Papi.
mandato da Alfonso di Calabria fi- Sappiamo inoltre che il Cardinal ar-
glio del re, sotto di cui militavano ciprete Longueil rifabbricò 1' abita-
calabresi, e turchi alleati del pa- zione pegli arcipreti, che fu pure
dre. Ai 21 agosto accadde in que- abitata dal Cardinal Battista Zeno
sto luogo la battaglia, che il San- suo successore. Narra l'Alfarano, che
sovino dice data al Campo morto, prima della costruzione della nuova
come quel luogo nel quale i roma- basilica abitava ancora nel valica-
3t6 CHI CHI
no una terza parte del clero pres- crearlo Cardinale, continuò ad es-
basilica, lo accenna Paolo III nel tuzione di due beneficiati, che con
Bull. Vat. tom. i, p. 44ì> Intanto quello istituito da certo Pietro chie-
nel declinare del secolo decimoquin- rico della camera apostolica, forma-
to, il clero venne aumentato, perchè rono il detto numero di trentasei. Si-
chiama vasi Mari, e siccome era ca- perchè al decano fu assegnato il luo-
nonico di s. Pietro, quando ebbe a go più degno dalla parte destra ina-
,
CHI CHl 3i 7
suo vicario ,
questi siede nel posto beneficiati, l'antico privilegio di rite-
non era nuovo nella basilica. ^ e ne benda vaticana, lasciassero una som-
fu più d'uno assegnato alla custodia ma alla sagrestia. Concesse eziandio
degli altari, e nel decimoquarto se- Sisto IV al capitolo, non già alle
importanti. Sino a Sisto IV non era da tutti i casi riservati alla Santa
questa carica permanente nel capi- Sede. Finalmente Sisto IV stabilì
qualche religioso, e sotto Nicolò ^ che facessero le veci dei quattro Ca-
l' ebbe un canonico ; ma da Sisto merlenghi di Nicolò III; e perden-
IV in poi non uscì più dal corpo do i beneficiali uno de' due camer-
canonicale, e 1' altarista fu anche do- lenghi stabiliti nel loro ceto dal
tato di rendita. medesimo Nicolò III, li compensò
Oltre a tutto ciò il magnanimo coli' istabilire nel loro corpo due
Sisto IV decorò di nuovo splendore ministri col nome di Camerlenghi
tutto il ceto de' canonici, dichiaran- dell' Assenza, coli' obbligo di notare
doli tutti protonotari apostolici sen- in un libro tutte le mancanze al
za altro obbligo, che quello di pre- coro tanto de' canonici, che de' be-
dovesse formare per 1' avvenire una numero de' cantori a dodici, stabilì
sola massa, e di questa si dovesse- che vi fossero anco altrettanti disce-
ro fare sette parti eguali, delle quali poli, e due maestri, uno di musica,
quattro ne percepirebbero cano- i l'altro di grammatica ad istruzione
nici, due i beneficiati una i
, ed della gioventù. Arricchì Giulio II
chierici beneficiati; legge che non mai questo collegio de' beni necessari al
soffrì alterazione, mentre al Cardi- mantenimento de' cantori, e nomi-
nal arciprete fu confermata una por- nò un commissario per amministrar-
zione canonicale qualora la chiedes- li, il quale fu poscia chiamato Pre-
se , altrimenti dovessero dividersela fetto della cappella Giulia, e scelto
i La Meta, perchè demo-
canonici. dal capitolo nella persona di un ca-
litada Alessandro VI non gravò , nonico. Dipoi Sisto V incorporò i
più la mensa di una porzione. Sì loro beni alla mensa capitolare, ciò
concesse ai beneficiali la facoltà di che sepaiò Clemente Vili, il quale
eleggere due revisori o sindaci per accordò ai cantori la libertà di ser-
assistere ai revisori canonici nella vire per mediarla. I cantori della
revisione del rendimento dei conti : cappella Giulia, in Roma, dopo i
però, che prima tal revisione si fa- alunni celebri uomini, e fra i suoi mae-
ceva in pubblico, ciocché oggi si fa in stri molti rinomati , e famosi nel-
privato, ed in vece di farsi una volta 1' arte. Fra i maestri compositori so-
al mese, si pratica una volta all'anno. no a nominarsi il principe della,
Pur sotto Giulio II si ordinò che musica sagra Pier Luigi da Pale-
gli stipendi di tutti gli uffiziali non strina Orazio Benevoli , Ottavio
,
non altrimenti che nella basilica vati- del sagro palazzo, che allora era il
Paolo V, colla bolla Super cathc- canonici sulla porta della sagre-
dram, avocando a sé tutte le con- stia gli eressero un' iscrizione rico-
troversie fra i canonici e i benefi- noscente. Per ciò che riguarda
ciati, provvide diligentemente alla il canonico diacono della cappella
tranquillità del clero, ed ordinò la pontifìcia istituito da Alessandro VII
compilazione d'un libro di costitu- nel i655, a nomina del capitolo,
zioni Capita eonstituiionum
: etc. , non che per le vesti che deve assu-
che abbiamo superiormente citato, mere esercitando tal ufficio, e quan-
insieme alle altre Constitutiones ba- to il riguarda, se ne parlò già in
sìlic., etc, che sono quelle appunto questo Dizionario, al tomo VII, p.
che oggidì si osservano, e si leggono 24 e<J a
! > tomo Vili, p. 44-
^ 1
ogni anno in coro a' 2 5 gennaio Senza nominare gli altri Ponte-
festa della Conversione di s. Pao- fici benefattori della basilica, per a-
lo, cioè dopo il vespero. Nel pon- verne in più luoghi di questo arti-
tificato di Urbano Vili, insigne be- colo fatto menzione, ci limiteremo
nefattore della basilica, il conte A- ai seguenti. Benedetto XIII sollevò
lessandro Sforza Pallavicini piacen- il capitolo da un debito di cento
tino, con settantauno luoghi
instituì trentamila scudi, che addossò alla
di monti, un fondu per coronare reverenda fabbrica di s. Pietro e ,
con corona d'oro ie immagini più gli donò duecento otto luoghi di
celebri e miracolose della b. Ver- monti liberi. Memore poi Benedet-
gine Maria, da eseguirsi dal capi- to XIV di essere stato per più anni
tolo vaticano. Per indulto speciale aggregato al rispettabile capitolo va-
pontifìcio è rimasto questo privile- ticano, a' 17 marzo 1706, emanò
gio al capitolo, che per mezzo del la bolla Ad honorandam, che si
Cardinal arciprete, o de' canonici de- legge nel Bull. Bas. Valic. t. Ili,
putati, fa coronare le più prodigiose pag. 833 seg, cui egregiamente
e
immagini, insieme a quella del s. ebbe ad illustrare l'abbate Cenni
bambino, con corone d'oro, riceven- con eruditissime note. In essa, dopo
do per memoria un quadro ove evvi aver descritto per minuto il ma-
dipinta l'immagine coronata, la cui gnanimo Pontefice i privilegi della
,
Anche Pio VII viene annoverato tra cappellani del coro, di due sotto
gl'insigni benefattori della basilica, sagrestani, di molti mansionarii, e
e del suo capitolo. Egli largamente chierici, di dodici accoliti, i quali
beneficò la basilica vaticana, le do- adempiono vari incarichi in servi-
canonizzazione ivi celebrata nel 1807; rocchetto, e nelle altre stagioni cot-
e l'altro che aveva ricevuto dallo ta , e rocchetto . I beneficiati e
stesso capitolo vaticano riconoscente, chierici egualmente nel-
beneficiati
e fino dai 3 maggio 1802 accordò 1' inverno usano la cappa con fo-
ai cerimonieri della basilica 1' uso dera di pelli bigie, sopra al roc-
della fascia paonazza con fiocchi si- chetto, e nelle altre stagioni la
mili, giacché, com'è noto, godevano sola cotta gli altri in tutte le sta-
l'uso della sottana e collare paonaz- gioni la cotta sulla sottana. Delle
zo, secondo il cerimoniale de' vescovi. vesti di alcuni ministri addetti alla
Il di lui successore Leone XII con- basilica , si tratta al tomo IX
cesse il titolo di città a Forlimpo- del Dizionario, alle pagine 68 e
poli, che è abbazia nullius del capi- 1 33, parlando della processione del-
tolo di s. Pietro, cioè a' 2 3 dicem- l' ottava del Corpus Domini, ove si
bre 1828, dichiarò con bolla che fa menzione delle doti annuali, che
ilcurato della basilica vaticana fos- dà il capitolo a povere zitelle; e di
se nel numero de' beneficiati, e del- quelle vesti colle quali il capitolo si
l' ordine de' preti. Confermò prima reca alla cappella del coro a celebra-
con altra bolla, emanata li 1 5 set- re i secondi vesperi della festa del-
tembre 1826, il rifugio di asilo la cattedra di s. Pietro in Roma
nella tenuta di Campo Morto , a- coli' intervento de' Cardinali, i quali
bolito da Pio VII, a' 6 luglio 1816, intervengono pure nella basilica, ad
prescrivendo però certe leggi, onde altre funzioni che descrivonsi agli
possa il coniugio conciliarsi colla articoli Cappelle Pontificie, e Cap-
pubblica sicurezza. Delle beneficen- pelle Cardinalizie. Lo stemma di
ze poi del regnante Gregorio XVI, questo capitolo sono due chiavi pen-
come de' suoi doni, concessioni, e denti sovrastate dal trirégno. V.
stabilimento di altre pontificie fun- Luigi Martorelli, Storia del clero
zioni da celebrarsi nella basilica, si vaticano, dedicata alla gloriosa me-
tratta in vari luoghi di questo moria di Pio VI, nelle sue Opere
articolo. tomo V, Roma 1827; e Francesco
Il nobilissimo capitolo vaticano Maria Torrigio, Le sagre grotte ec.
VOL. xn. 21
, ,
III. nominato da s.
Boninseniore, riformatore dei capitoli lateranen-
Gregorio VII nel 1075. se, e vaticano, e perciò beneme-
IV. Diodato, fatto da Vittore III nel rito di questo clero.
1086. XVII. Riccardo Annibaldeschi del-
V. Azzone, eletto da Pasquale II la Molara, diacono di s. Ange-
nel 1099. lo, fatto da Alessandro IV nel
VI. Ugo Geremei, diacono di s. 1254.
Teodoro, fatto da Onorio II nel XVIII. Giovanni Gaetano Orsini
1 124. romano, diacono di s. Nicolò in
VII. Rustico de Rustici, romano dia- carcere, eletto da Giovanni XXI
cono di s. Giorgio, creato da O- nel 1276, poi Pontefice Nicolò
norio II nel 1 1 27. III nel 1277, di memoria im-
VIII. Pietro Cariacense, di Garisen- mortale.
do, diocesi di Bologna, prete dei XIX. Matteo Rosso Orsini roma-
ss. Silvestro e Martino, eletto da no, diacono di s. Maria in Por-
Lucio II nel 1 144- tico, fatto dallo zio Nicolò III nel
IX. Bernardo, prete di s. Clemente 1277,
nominato da Eugenio III , nel XX. Napoleone Orsini romano
I l52. diacono di s. Adriano, nominato
X. Giovanni Conti, vicario di B_o- da Clemente V nel 1309.
ma, prete de' ss. Gio. e Paolo XXI. Annibaldi Gaetani di Cecca-
fatto da Alessandro III nel 1 176. no, prete di s. Lorenzo in Lu-
XI. Ugo Pierleoni, romano, diacono cina, fatto da Clemente VI nel
di s. Angelo, eletto da Lucio III 1342.
nel 1 183. XXII. Guglielmo del Giudice fran-
XII. Guglielmo Albi/nano, prete di cese, nipote di Clemente VI, che
s. Sabina, nipote di Filippo III nel i352 lo fece arciprete, digni-
re di Francia, creato da Urbano tà cui rinunziò nel 1 366.
III nel 11 85. XXII I. Rinaldo Orsini romano, dia-
Clemente VII, dignità che riten- che nel i5g4, fu fatto benefi-
ne in commenda, quando governò ciato Perfetto Pallotta,per no-
la chiesa di Brescia, morendo do- mina del fratello Paris laonde ;
C FU CHI 32 5
pronipote di Urbano VIIT, dia- in Maria ad
Carcere, poi di s.
Dalla bollahonorandam, di Ad
Benedetto XIV, si rilevano sum- i S. Giacomo alla Longara. V. Chie-
mcnlovati privilegi concessi, e con- sa di s. Giacomo alla Longara.
fermati alla basilica, ed al capitolo,
non meno l'assoluta giurisdizione S. Giovanni detto de Spinelli fuo-
che a questo die'sulle abbazie a lui ri di porta Angelica. Il Panci-
dipendenti, fra le quali va partico- roli, Tesori nascosti, pag. 3:~7
ni s. Angelo delle Fornaci, par- sta della Natività, parte del capi-
rocchia. tolo di s. Pietro vi si reca ad
iiffiziarla.
ch' essi vanno soggetti alla mede- s. Gio. de Matha loro fondatore.
sima multa. Nel i3q) Bonifacio IX L'unì al
capitolo vaticano, che 1' uffizia ai
S. Maria in Traspontina. V. Chie- 21 dicembre festa del santo. Edi-
sa di s. Maria in Traspontina. XI fu successi-
ficata nel secolo
vamente restaurata da Bonifacio
Ss. Michele e Mjcyo in Borgo. VIII da Urbano VI e da Ales-
,
V. Chiesa de' Ss. Michele e M.v- sandro VII, mentre nel 1787
g>o, succursale della parrocchia di il capitolo la ridusse allo stato
s. Pietro. attuale: ha tre altari, e quattro
belle colonne di paonazzetto. An-
S. Pellegrino a Porta Angelica. ticamente fu una delle venti ab-
Questa chiesa fu fondata da s. bazie maggiori, e privilegiate di
Leone III con un ospedale pei Roma, i cui abbati assistevano il
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)