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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI^ AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
WDCCCXLI.

DIZIONARIO
DI EPX'DIZIOKE

STORICO-ECCLESIASTICA
'•«-SSJ»'

C
CHI CHI

Ss. Cosma e Damiano, ovvero s. S. Croce in Gerusalemme , basilica


Cositnato, come dicesi volgarmen- e titolo Cardinalizio, in cura dei
te, delle monache francescane in monaci cisterciensi, nel rione Monti.
Trastevere. V. Francescane.
Sul campo Esquilino, fra le porte
s. Giovanni e Maggiore, sorge que-
S. Costanza. V. Chiesa di s. Agne-
sta insigne basilica, presso il palazzo
se FUORI LE MURA.
e nell'agro di Sessorio cittadino ro-
mano, che perciò è chiamata Sessoria-
S. Crescexziana , Chiesa e titolo na. Per inchiudere quel palazzo nel-
Cardinalizio non pia esistente. le mura, stante la sua vastità, fece
fare Aureliano alle mura medesime
quell'ampio gomito che tuttora si
,

u,n titolo antichissimo è questo, vede presso l' anfiteatro castrense.

e di esso si fa menzione nel conci- Costantino eresse la basilica in me-


lio romano celebrato nell'anno 494 moria della ss. Croce a lui apparsa,
ove si leggono i nomi di Bono prete dopo che ({nel santo legno fu rin-

di questo titolo , e di ) incemaso venuto dall'imperatrice Elena sua


arciprete. Di tal chiesa, fabbricata madre. E perciò che la basilica, oltre

da s. Anastasio I, eletto l'anno 3c)8, l'essersi detta Sessoriana dal luogo,


nella via Ma inerti na o di Marforio, fu anco appellata Eleniana dal fatto,
fa menzione Anastasio Bibliotecario ; per averla eretta il figlio alle istan-
ma a' tempi di s. Gregorio I forse ze della madre Elena, e per avervi
già era distrutta. V. Carlo Bartolo- essa abitato d'appresso, mostrandosi
meo Piazza, La gerarchia Cardina- ancora la di lei stanza. Quindi ven-
lizia, De' titoli antichi distrulli e ne denominala s. Croce in Gerusa-
soppressi, pag. 53 1. lemme, perchè fra le insigni reliquie.
,

6 CHI CHI
che possiede, vi si conserva una gran va la prerogativa nel Cardinal tifo-
parte della vera croce , e del suo lare , di poter celebrare nel giorno

titolo. S. Silvestro consagrò ai I la di giovedì sull' altare papale della


20 marzo , e quindi Costantino la basilica patriarcale di 6. Lorenzo
ricolmò di preziosi donativi , e di fuori le mura.
rendite, come descrive il Piazza nel- S. Gregorio II, nell'anno 720, ri-

la Gerarchia, a pag. 342. Nell'ara- fabbricò la chiesa; s. Leone III la

no 436 fu celebrato in questa chiesa restaurò, quindi Benedetto VII verso


un concilio, o sinodo romano, con l'anno 976 la rifece in uno al con-
cinquantasette vescovi, nel quale san tiguo monistero, accrescendovi il nu-
Sisto III si purgò dalle calunnie di mero dei monaci, i quali erano
Basso, che essendo poco dopo morto, succeduti ai sacerdoti , o canonici

fu dal Pontefice caritatevolmente se- secolari , nell'uffiziatura. Morto Be-


polto in s.Pietro. Allorquando poi nedetto VII, a' io luglio 984, fu
l'anno 5oo Papa s. Simmaco con sepolto nella basilica, dove il Cardi-
cento ventisette vescovi celebrò nel nal Baronio osservò l'iscrizione se-

portico Vaticano il sinodo palmare, polcrale, che riporta a detto anno,


la prima azione fu tenuta in santa Verso il o5o, s. Leone IX vi pose
1

Maria in Trastevere , e la seconda i monaci di monte Cassino e verso ;

nella basilica Sessoriana. quel tempo il Cardinal Ubaldo, ve-


S. Gregorio I diede a questa ba- scovo Sabinense. fece il ciborio so-
silica il titolo Cardinalizio, vi cele- pra l'altare maggiore, sotto di cui
brò diverse sagre funzioni, come pu- in un' arca di porfido o basalte si

re fecero i di lui successori. Vi pose conservano i corpi dei ss. martiri


di piìi la stazione nella seconda do- Cesareo,ed Anastasio. Eletto nel
menica dell'avvento, nella quarta di 1061 Papa Alessandro II, già ca-

quaresima, e nel venerdì santo; nel nonico regolare di s. Frediano di


qual giorno il Papa vi si recava Lucca, e vescovo di questa città
scalzo dalla basilica lateranense, per trasferendo altrove i benedettini, la
celebrare i divini offici. Quivi ancora assegnò ai canonici regolari della

si faceva la solenne benedizione del- sua congregazione; ma nel ir 19,


la rosa d'oro,, nella detta IV do- Calisto II diede il monistero e la basi-
menica di quaresima, ed eravi cap- lica a'eanonici regolari laterancnsi, il

pella papale sì nella terza dcll'av- cui titolo venne in progresso conlènto

vento, e sì per la festa dell' inven- dai Pontefici a' loro Cardinali. Uno
zione della ss. Croce, funzioni delle di questi fu Gherardo Caccianemici.,
quali facemmo menzione nell'arti- che esaltato, nel 1 1
44> ai pontifica-

celo Cappelle Pontificie, in uno alle to col nome Lucio li, rinnovò
di
cerimonie, che per esse aveano luogo la basilica dalle fondamenta, e ri-
in questa basilica. Tanti pregi in sé fece il chiostro. In progresso, e nel
adunati resero questa basilica una 1370, Urbano V, con breve dei 18
delle sette chiese di Roma (fedi), che. luglio dato in Montefìascone, diede
vengono visitate dai fedeli per lu- la chiesa e il monistero ai certosini

ararvi le sante indulgenze concesse [Fedi), perchè vi fabbricassero una


dai Papi. Né deve tacersi, che il Certosa; ma a cagione dell' aria fu-
titolo di questa basilica avuto da rono dipoi in vece da Pio IV tras-

molti Cardinali spagnuoli, aggiunge- feriti a s. Maria degli Angeli alle


,

CHI CHI 7
terme Diocleziane, secondo il pon- basiliche, e chiese di Roma, aprì
tificio breve de' 27 luglio i56i. Pio per quelle che avevano luogo in
IV quindi consegnò, ad istanza del questa basilica, la bella strada, che
suo nipote Cardinal s. Carlo Borro- a dritta linea conduce a s. Maria
meo, la basilica e il monistero ai Maggiore, chiamandola Felice dal
cisterciensi [Vedi), dai quali è pure nome, che aveva prima del ponti-
ritenuta. Mentre 1' avevano in custo- ficato. Urbano Vili tolse da questa

dia i certosini, due Cardinali tito- basilica una porzione del legno del-
lari divennero sommi Pontefici, cioè la ss. Croce, e la diede alla basili-
Cosimo Migliorati nel i4°45 c °l n0 " ca vaticana. V ha chi dice , che la

me d'Innocenzo VII, e Marcello Cer- reliquia della stessa vera Croce qui
vini nel i555, con quello di Mar- riposta da s. Elena, fosse la terza
cello II. parte di quella da lei ritrovata in
Nello stesso tempo, che vi stava- Gerusalemme.
no i certosini, e mentre il Cardinal Benedetto XIV , che era stato
Pietro Gomez di Mendoza spagnuo- Cardinale litolare di questa basili-

lo restaurava questa sua chiesa ti- ca, dopo il 1743, con architettura
tolare, di cui fece ancora il soffitto di Domenico Gregorini, conservan-
con ricche dorature, nell' ultima do le antiche forme, la restaurò in-
domenica di gennaio i49 2 fu nella
>
teramente , facendo pure l'ampia
parte superiore della cupola nell'ar- strada, che conduce alla basilica la-
co sopra il coro trovato il titolo teranense. Eresse pertanto la faccia-
della ss. Croce [Vedi), alla quale ta, e il portico, che adornò di pi-

venne sospeso e crocefisso il Salva- lastri e di colonne, quattro delle


tore del mondo, titolo, come ognun quali sono di granito, e sostengono
sa, scritto in lingua ebraica, greca, e la volta. Rinnovò quella dell' inter-

latina, e posto in questa basilica. Era no, nobilitò la tribuna, e la ridusse


stato rinchiuso in una cassa di piom- nello stato attuale, leggendosi quanto
bo con tre sigilli, ed iscrizioni nella egli vi operò nella lapide, che fu col-

muraglia, più di mille anni prima, locata nell' interno sulla porta mag-
dall' imperatore Flavio Valentinia- giore.
110. Innocenzo Vili, che allora re- La chiesa ha tre navate divise da
gnava , si recò col sagro Collegio pilastri, e da otto grus-e colonne di
ai 12 marzo a venerare sì preziosa granito egiziano, essendo le altre co-
reliquia, e comandò, che nelle so- perte da piloni. ÌNella volta della tri-

lennità della basilica fosse esposta buna sono vi le pitture a fresco del
sull'altare alla divozione del popo- Pinturicehio; e quelle della gran vol-
lo. Alessandro VI, con bolla del ta furono eseguite da Corrado Giac-
i4q6, concesse indulgenza plenaria quinto, che fece pure quelle al bas-
a quelli, che nell'ultima domenica so della tribuna medesima. Il bal-
di gennaio visitassero la chiesa. Al- dacchino dell' altare maggiore è sos-
tri Cardinali titolari non mancaro- tenuto da quattro colonne di brec-
no di abbellirla, e di operarvi di- cia corallina. La piccola loggia in
versi ristauri. Poscia Sisto V, fra le alto a destra comunica con una cap-
diverse strade che aprì, affine di pella superiore interna, ove si con-
ristabilire 1' uso antico della celebra- servano le tanto insigni reliquie di
zione delle Cappelle Pontificie nelle cui è doviziosa questa basilica, e del-
8 CHI CHI
le quali enumerazione il Piazza
fa de' 3 maggio, il senato romano in
a pag. i4& del suo Menologio Ro- ogni quadriennio fa l'oblazione di
mano. A sinistra poi del detto alta- un calice d' argento e di quattro
re maggiore si scende alla cappella torce ui cera. Il p. Raimondo Be-
di s. Elena, costruita nel luogo do- sozzi scrisse la Storia della basili-
ve questa imperatrice fece collocare ca di s. Croce in Gerusalemme,
una quantità di terra condotta in Roma i7 5o, il quale essendo allora
Roma dal luogo ove fu crocefisso abbate del contiguo monistero, la

Gesù Cristo. All'ingresso si legge una dedicò a Benedetto XIV.


antica iscrizione in onore di quella
imperatrice, cui riporta il Piazza Ss. Croce, e s. Boy ave** tura dei
nella Gerarchia, a p. 546, sotto Lucchesi, già de Cappuccini. V.
il titolo: Della venerabilissima cap- Cappuccini.
pella di s. Diaria imperatrice. Le
pitture a fresco sono del Pomaran- Ss. DoMEyico e Sisto , a monte
ci, i mosaici della volta sono di Bal- Magnapoli delle monache Dome-
dassare Peruzzi, e nell' altare in mez- nicane. Vedi.
zo, evvi la statua di s. Elena. An-
che questa cappella fu consagiata S. Dorotea in Trastevere, con par-
da s. Silvestro I ad istanza della pia rocchia in cura de' p. conventua-
imperatrice, e solo nell'anniver- li. V. Francescani Conventuali.
sario della sua consagrazione, cioè
ai 20 marzo, a motivo della gran S. Egidio in Trastevere delle, mo-
venerazione, in cui si tiene, può es- nache carmelitane riformate. Ve-
sere visitata dalle donne. 1 sonimi di .

Pontefici furono solleciti in restau-


rarla, ed abbellirla, ed altrettanto S. EtEyAa Tor Pignaltara. V. Chie-
praticarono i titolari , massime i sa de' ss. Pietro e Marcellino a
Cardinali Bernardino Carvajal, che torre pignattara.
vi fece i due altari laterali,che e
nel 149^, rifece i portici del moni- S. Eligio degli orefici. V. Univer-
stero, non che il Cardinal Qui 110- sità' artistiche.
nes, quale l'abbellì nel i537, il
il

Cardinal della Cueva, che fece il pa- S. Emiliana, chiesa e titolo Cardi-
vimento, e i gradini per ascendere nalizionon più esistente.
al coro ed il Cardinal Alfonso Lat-
,

ta, che le assegnò alcune rendite per Alla vergine e martire romana s.

accrescerne lo splendore, facendo lo Emiliana, diversa dalla zia di s.


stesso il Cardinal Alberto d'Austria, ed Gregorio I di egual nome, fu fab-
i zelanti cisterciensi. Finalmente il Car- bricata e dedicata in Roma una
dinal Gioacchino Besozzi, già abba- chiesa, che divenne titolo Cardina-
te cisterciense del contiguo monisle- prima del nominato Pontefice,
lizio,

ro, epoi titolare, morendo nel 17 53, dappoiché al sinodo romano, cele-
lasciolle la sua eredità. Tutte le fe- brato nell' anno 4f)4 da s. Gelasio
ste della ss. Croce sono celebrate I, intervenne Giovino prete Car-
con solennità in questa chiesa, e dinale col titolo di s. Emiliana.
con indulgenza plenaria. Per quella Questa chieda, stando per rovinare,
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fu fatta demolire da s. Gregorio I, si disse, fu spianata da Sisto V, an-
che trasferì il suo titolo Cardinalizio che perchè minacciava di rovi-
nella chiesa di s. Balbina. naie.

S. Eusebio, titolo Cardinalizio in


S. Eufemia, chiesa e titolo Cardi-
cura dei p. Gesuiti, nel rione
nalizio non più esistente.
Monti.

Questa chiesa fu eretta nel vico Questa chiesa fu edificata sul mon-
Patrizio, presso la chiesa di s. Pu- te Esquilino, ove principia 1' antica
denziana, e venne chiamata basilica via Preneslina, presso le terme, e il

da Anastasio bibliotecario. Era di si an- palazzo dell'imperatore (iordiano,


tica memoria, che essendo stala diroc- avanti il castello dell'acqua Marcia,
cata sino al pontificato di s. Sergio nel sito detto volgarmente trofei di
I del 687, fu da lui restaurata. Mario. Nel medesimo luogo, ove
Quindi se ne trova menzione sotto sorge la chiesa, vuoisi che esistesse

s. Leone III, che vi ordinò varie la casa del santo , in cui questo
riparazioni, pur estese al contiguo nobile romano fu strettamente rin-
monistero. Minacciando nuovamente chiuso, e fatto morire fra i pati-
rovina s. Pio V
, per conservarne ,
menti di fame nella persecuzione
,

la memoria, dichiarolla titolo Car- di Costanzo imperatore, seguace de-


dinalizio; finché, volendo Sisto V gli errori di Ario. Quindi venne
raddrizzare la strada, che da s. Ma- edificata, e dedicata a s. Eusebio
ria maggiore conduce alla Colonna la chiesa, ed eretta in titolo Car-
trajana, trasportò le reliquie nella dinalizio, prima del pontificato di
basilica di s.Gerusalem-
Croce, in s. Simmaco, facendosene menzione
me, e poscia la demolì. Presso la Co- negli atti di s. Gelasio I del 40 2 ?

lonna trajana, Clemente \ III volle nella persona di Probiano Cardina-


rinnovarne la memoria, nella chiesa le di questo titolo, e di ^ alentino
che anticamente era dedicata a s. arciprete, dal quale rilevasi, che la
Bernardino. Vi pose le zitelle po- chiesa fosse prima governata dai
vere e abbandonate, dette le Di- preti, mentre presso il medesimo
sperse, delle quali si tratta all' arti- titolo risiedeva l'arciprete. Durò poi
colo Cappuccine del moni>tero di s. lungamente ad abitarvi anco il ti-
Libano, ove che ancora 1' al-
clicesi, tolare. Poscia s. Gregorio I vi pose
tra chiesa di Eufemia, nei primi
s. la stazione nel venerdì dopo la quar-
del secolo corrente, fu demolita per ta domenica di quaresima; e Papa
rintracciare il foro dell'imperatore s. Zaccaria, verso l'anno 74^5 in-
Trajano. Si legge nella vita di Dono staurò la chiesa, la quale poscia
I, il quale fu creato Papa nell' an- venne risarcita da Adriano I, e da
no 676, che restaurò, e dedicò la jN'icolò ed in appresso fu ab-
I;

chiesa di s. Eufemia nella via Ap- bellita da Gregorio IX, e consagra-


pia. Però dubita il Pagi, Drev. R.R. ta in onore di s. Eusebio, e di s.
P.P. tomo I, pag. 2 3q, se sia que- Vincenzo martire nel venerdì santo
sta la basilica, che l' Oldoino dice del i23o, ponendovi l'indulgenza
edificata da s. Adeodato !, del 61 5, da quel giorno sino all'ottava di
sul munte Esquilino, la quale, come pasqua. Sulla dedicazione della chiesa
io CHI CHI
fatta da Gregorio IX a'ss. Eusebio e ve emanato a' 18 febbraio nell'an-
Vincenzo, è a vedersi il Panciroli, Te- no 1820, dichiarò che venendo
sori nascosti pag. 3o8 e 309. Que- a vacare nella morte del Cardinal
sto titolo per lo più fu conferito ai Firrao il titolo, eh' egli, aveva di
Cardinali francesi, il perchè in que- questa chiesa , resterebbe soppresso.
sta chiesa furono seppelliti molti Tuttavolta, nel i834, il titolo di
di quella nazione, e siccome s. Au- s. Eusebio venne conferito dal re-
rea vergine era assai venerata in gnante Gregorio XVI, il quale però
Parigi, così un Cardinal titolare ai 28 giugno i83q stabilì che reste-

per nome Roberto Parisiense ne fe- rebbe affatto soppresso appena sia
ce dipingere le gesta intorno alla lasciato dal Cardinal Paolo Polidori,
chiesa, la quale fu pure da lui rin- attuai titolare , erigendo invece il

novata, e beneficata. titolo Cardinalizio Andrea e


de' ss.

Sisto IV dalla chiesa di s. Pietro Gregorio al monte Celio, come si


Molitorio trasferì in questa mona- i legge nella bolla Romani Pontjficis.
ci celestini, a' quali nell'anno i5r6 Però nel 1841 essendo detto por-
Gregorio XIII diede il palazzo del porato passato al titolo di s. Pras-
Cardinal titolare. Ampliarono essi il sede, rimase in effetto estinto il ti-

monistero, ed ornarono la chiesa in tolo di s. Eusebio.


modo, che poco vi restò dell'antico, Il Cardinal titolare di s. Eusebio

meno l'altare principale, che Gre- anticamente era destinato nel giorno
gorio IX consagrò colle sue mani, di lunedì a celebrare la messa sul-
ed ove sono le reliquie de' ss. apo- 1' altare papale della vicina patriar-
stoli Andrea Matteo, e Bartolomeo,
, cale basilica di s. Maria Maggiore.
e i corpi de' ss. Eusebio, Orosio, e Si legge nella vita di Paolo li, che
Paolino, con parte di quello di san un Cardinale titolare di s. Eusebio,
Vincenzo martire. Il corpo di s. Eu- siccome amorevole co'Cardinali suoi
sebio fu quivi trasportato dal cimi- colleghi, lasciò fondi in sua morte
terio di s. Sebastiano, e convenien- perchè in questo suo palazzo fosse
temente collocato da Papa s. Zac- imbandito un pranzo al sagro Col-
caria, allora quando rifece ed ornò legio, intervenendovi all'improvviso
la chiesa. anco quel Papa. Clemente Vili nel
Mentre vi dimoiavano i mona- creare Cardinale, nel 1596, Camillo
ci celestini, nel contiguo monistero Borghese (che nel i6o5 divenne il
fiorì l'accademia ecclesiastica decoll- glorioso Paolo V), gli conferì questo
ali; ma dopo che tal rispettabile titolo. Dipoi Urbano Vili, nel 1G29,
Ordine si estinse per le vicende dei in uno alla porpora lo diede a Giam-
tempi, nel 1820, regnando Pio VII battista Pamphily, che nel 1 644 g u
visubentrarono i benemeriti Gesuiti, successe nel pontificato col nome di
i quali avendo acquistato la chiesa Innocenzo X. Ai 25 dicembre 1669,
e la casa, vi hanno formata la casa giorno del santo Natale, non potè
più volte l'anno con gran frutto Clemente IX, per un impedimento,
pegli esercizi spirituali, che danno ivi celebrare la messa in s. Maria Mag-
e soddisfazione del pubblico tanto giore, né vi era Cardi ual prete che
ad ecclesiastici, che a religiosi di al- potesse supplirlo avendo lutti cele-
tri Ordini, e secolari. A questo fi- brato. I Cardinali diaconi, benché pre-
ne il Pontefice Pio VII, col bre- ti, in quella mattina ricevono la santa
CHI CHI n
comunione dalle mani del Papa. la Mentorella o Volturella, gli com-
Fra questi eravi il Cardinal Carlo parve un cervo, che tra le corna
Gualtieri arcivescovo di Fermo, il avea l' effigie di un crocefisso, dal
quale era dell' ordine diaconale ,
quale udì dirsi io sono Gesù Cristo;
:

per non esservi alla sua esaltazio- perchè mi perseguiti ? Fu allora, che
ne titolo vacante. Clemente IX per- egli colla moglie Teopista, e i due
tanto , per non alterare i riti, di- figli Teopisto ed Agapito si convertì
chiarò allora il Gualtieri dell' or- alla fede, e vennero tutti esposti
dine presbiterale conferendogli il ti- per ordine dell' imperatore Adriano
tolo di s. Eusebio, e gli fece celebrare nel Colosseo alle fiere, le quali non
la messa solenne. Da ultimo fra i vollero toccarli. Adriano
Il perchè
Cardinali titolari merita special men- li fece morire in un bue di bronzo
zione il Cardinal Enrico Enriquez rovente, ed in questo medesimo
napoletano, che Benedetto XIV creò luogo delle terme.
a 16 novembre 1753. Con generosa Quivi, dice il Panciroli, i fedeli
munificenza rifabbricò , ed abbellì edificarono un oratorio in onore di
egli questa sua chiesa , formandovi sì invitti confessori di Gesù. Cristo,
l'interno con pilastri d'ordine joni- finché, o da Costantino, o a' suoi
co. La volta è dipinta dal Mengs, tempi, venne edificata la chiesa, la
e gli altari sono ricchi di nobili quale fu annoverata fra le primarie
marmi, e di buoni quadri. La fe- diaconie Cardinalizie, o avanti, o nel
sta di s. Eusebio vi si celebra ai pontificato di san Gregorio I del
i4 agosto. 5go. Certo è, che nel luogo ove il
cervo apparve a s. Eustachio, che
allora chiamavasi Placido, dall'im-
S. Eustachio, collegiata, diaconia
peratore Costantino fu edificata una
Cardinalizia con parrocchia, nel
chiesa, consagrata da s. Silvestro I,
rione di s. . Eustachio.
e nel 1679 visitata dal Piazza, co-
me egli afferma a pag. 854 della
Antichissima è l'origine di questa sua Gerarchia. Intorno a che è a con-
chiesa,, che diede il nome all' Vili sultarsi il Galletti, Del Primicerio,
regione della città. Si vuole fondata a pag. 2ii. Da Cencio Camerario
sopra un lato delle terme d' A grippa, sisa, che Emilia moglie di Guido-
il quale poco distante eresse il Pan- ne conte tuseulano nel 1004 donò
theon, onde fu detta la chiesa san molte possessioni, e i castelli di san
Eustachio de Pantheon. Quelle tenne Vito, di s. Angelo, e di Agliano alla
furono chiamate anche di Nerone, chiesa di s. Eustachio. Stefania se-
per essere state ampliale e compite natrice e matrona romana della det-
da quell' imperatore, e si chiamarono ta famiglia, moglie di Alberico II,
pure di Alessandro Severo. In questo prima di tal tempo e verso 1' anno
stesso luogo era la casa di sant'Eusta- 991, per la gran divozione che aveva
chio, nobilissimo cavaliere romano, a s. Eustachio, splendidamente re-
della famiglia Ottavia, e gran capitano staurò la chiesa, rinnovando alcune
degli eserciti sotto Tito e Vespasia- colonne della nave di mezzo. Quin-
no. Si converti dal paganesimo, di Ottonello, conte tuscolano, in ripa-
quando andando a caccia sulle mon- razione della ribellione del padre
tagne di Tivoli in un luogo deito suo ad Alessandro III, siili' altare
,,

ii cui CHI
maggiore pose un ciborio eli marmo, dai di lui nemici, ne demolirono la
secondo l'antico rito delle basiliche, statua, e commisero altre gravi of-
cioè rivolto verso il popolo, e ne fese alla di lui memoria. Pio IV,

lasciò memoria con analoga iscrizio- il quale gli successe nel 1 559, su bito
ne. Mentre era già parrocchia, e comandò al senato di Roma, che in
collegiata con arciprete, il Pontefice espiazione di gran reato, ogni an-

Celestino III non solo restaurò la no si recasse ai 1 7 gennaio in que-


chiesa nel i 196, ma con solennis- sta chiesa ad assistere alla messa
sima pompa ecclesiastica la consagrò cantata: dipoi venne stabilito, che
nella terza domenica dopo pasqua in quel giorno non avesse più luo-
riponendovi i coi'pi di s. Eustachio go tale assistenza nella chiesa di s.
e della sua famiglia, insieme alle Eustachio, ma invece si facesse l'of-
allre insigni reliquie, che sono de- ferta in quella della Minerva di un
soline neh' iscrizione di marmo esi- calice d'argento, con torcie di cera
stente nella chiesa, in memoria di ec. Dal pontificato di s. Pio V, in

lai funzione. questa chiesa di s. Eustachio si so-


Innocenzo III, Conti , alla qual levano conferire i gradi di dottore
famiglia appartenne s. Eustachio agli studenti dell'università romana
nel creare Cardinale il suo cugino posta presso lamedesima ; e nel
Ugo, nel 1 98, gli
1
conferì questa giorno di s. Luca ivi pure si face-
diaconia, 1227 divenne
e poi nel va l'orazione per l'apertura di quel-
Papa Gregorio IX. Questi nelP ele- le scuole. Quivi nella cappella di
vare al Cardinalato il nipote Rinal- s. Michele Arcangelo, de' procurato-

do Conti, nel 1227, poi Alessandro ri di collegio (Fedi), si celebrava


IV, gli diede la medesima sua dia- solennemente la festa della Dedica-
conia, la quale poscia nel \iZi fu zione, con l'intervento degli udito-
da conceduta al Cardinale s. Rai-
lui ri di Rota, degli avvocati concisto-

mondo Nonnato. 11 perchè in ap- riali , e degli avvocati della curia


presso Alessandro VII ne accordò il romana, recitando il sermone un
di lui uffizio al capitolo. Furono pur alunno del collegio Nazareno. Tale
diaconi Cardinali di s. Eustachio cappella dal capitolo era stata do-
Baldassare Coscia, che nel iZfio di- nata nel 1 60 5 al suddetto collegio,
venne Giovanni XXIII Francesco , ma siccome spesso insorgevano liti-
Piccolomini, che nel i5o3 fu Pio gi, Benedetto XIII ai 16 maggio
III, e Alessandro Farnese, che nel 1729 rivocò la donazione, col decre-
i534 fu Paolo III. Il pronipote di to Essendo per anche, presso il Bull.
questo, Alessandro Farnese, fu bat- Rotti, tom. XIII. p. 392. In questa
tezzato in cotesta chiesa, e poi di- chiesa furono istituite due confra-
venne sommo e valoroso capitano. ternite, una del ss. Sagramento, l'al-
Quivi ricevette pure le acque batte- tra di s. Giuliano, ma quest'ultima
simali Michelangelo Conti, che nel non esiste più. Avendo Clemente Vili
1721 fu creato Papa col nome di nell'anno 1 398 ricuperato all'assoluto
Innocenzo XIII, per cui era divo- dominio della Chiesa romana il du-
tissimo della medesima, e più volle cato di Ferrara, il senato romano
nel pontificato la visitò. in rendimento di grazie a Dio, sta-
Nella morte di Paolo IV, alcuni bilì di recarsi ogni anno ai 3o gen-
del basso popolo romano , istigati naio nella chiesa di s. Eustachio, e
CHI CHI i3
farvi l'offerta di un paliotto di seta, desse la muraglia della detta chie-
di velluto, o di altro drappo, ovve- sa da lui edificata. Alcuni altari del-
ro di una pianeta egualmente di le cappelle hanno buoni quadri,
drappo, e quindi assistere alla mes- ed ilmaggiore, architettato dal Sal-
sa solenne, dopo la quale un alun- vi, discepolo del Canevari, fu eretto
no del collegio Salviati pronunzia dalla munificenza del Cardinal Cor-
un'orazione. Prima ed ogni anno sini nipote di Clemente XII, dia-
nella festa del santo titolare ai 20 cono di questa chiesa, che lo fece
settembre, lo stesso senato romano decorare di bronzi dorati, di magni-
faceva l'oblazione di un calice di fici candellieri, e pose il corpo di
argento con torcie di cera ma ora , s. Eustachio in preziosa urna di
lo fa soltanto ogni dieci anni. porfido rosso, dopo averne fatta la
In progresso di tempo, e per la solenne ricognizione nel i73q, alla
straordinaria inondazione del Teve- cui processione intervenne il sagro
re, accaduta nel pontificato di Cle- Collegio. 11 capitolo è composto di
mente Vili, rovinò l'antico impor- sci canonici di prima erezione, e di
tante archivio, e la chiesa di mol- tre di seconda erezione, e di nove
to softrì. Laonde con esemplare ge- beneficiati, cioè quattro di prima,
nerosità, il canonico di essa, don e cinque di seconda erezione. I

Flaminio Moroli di s. Quirico, dio- canonicati di prima erezione sono


cesi di Camerino, ne intraprese la nomina Cardinal
del diacono ,
riedificazione dai fondamenti, con quelli seconda spettano ai ca-
di
disegno dell' architetto Cesare Cro- nonici di prima erezione. I bene-
vara, o, come altri lo chiamano, ficiati poi parte sono nominati dal

Antonio Canevari, concorrendovi pu- Cardinal diacono, e parte dai ca-


re il capitolo, e ponendovi la pri- nonici di prima erezione, s'intende
ma pietra ai 1 settembre 1701, con quando il canonicato, o beneficiato
autorizzazione del Cardinal vicario di non sia affetto alla Santa Sede ,

Roma, l' arciprete della collegiata nominando allora il Papa. Il p. Ata-


Ferdinando Cacciaguerra. Ha questa nasio Rircher scrisse V istoria Eu- H
chiesa un portico, sostituito all'an- stachio-Mariana etc, Romae 166 5".
tico, con colonne e capitelli di or- Le prime quattro parti di questo
dine ionico. L'antico campanile, che libro ci presentano la storia della
vi è contiguo, secondo alcuni, ha famiglia detta di s. Eustachio, e
le campane della distrutta città di molte notizie ci somministrano dei
Castro. Saranno esse forse quelle diversi rami della famiglia Conti
del comune, o di qualche chiesa ricavate dal Zazzara. La quarta par-
principale di quella città, dappoiché te poi, cioè l'ultima, tratta della
il Cancellieri nelle sue Compone a storia di questa chiesa.
pag. 36, e nel suo Mercato, ove fa
la storia della chiesa di s. Agnese Ss. Faustino e Giovita de* Bre-
a piazza Navona, dice a pag. 117, sciani. V. Beescia.
che le campane della cattedrale di
S. Francesca Romana. V. Chiesa
Castro, furono per ordine di Inno-
di s. Maria Nuova.
cenzo X trasportate in Roma, e po-
ste sopra un ingegnoso castello di S. Francesco a monte Mario. V.
legno, acciocché il moto non orfen- GiROLAMiNi, a' quali appartiene.
,

i4 CHI CHI
S. Fbjncesco di Paola. V. Pao- Varie sono le opinioni degli scrit-
. lotti, a' quali appartiene. tori perchè quest' antichissima chie-
sa si chiamasse in Velabro. Alcu-
S. Francesco a Ripa. V. France- ni opinano, che ciò derivasse allo-
scani MINORI OSSERVANTI RIFORMATI, ra quando Tevere passando sot-
il

cui spetta. to il Campidoglio ingrossando , ,

allagava questo luogo , per cui oc-


S. Galla. V. Ospedale di s. Galla. correva passare da questo sito del-
le radici dell'Aventino su barchette ,

*5". Gallicano. V. Ospedale di san donde si trasse l' antico vocabolo


Gallicano. di Velatura, cioè trasportare da un
luogo all'altro. Altri dissero, che si
Del Gesù. V. Gesuiti, a' quali ap- chiamasse in Velo aureo per corru-
partiene. zione del volgo, che ne' bassi tempi
pigliava il B per V. Che si debba
k
Di Gesu e Maria al Corso. V. chiamare in Velabro, e non in Ve-
Agostiniani scalzi, cui spetta. lo aureo , lo abbiamo da Tibullo.
Si chiamò ancora questo luogo Puteal
Ogni quadriennio per la festa ,
Libonis, o dal tribunale di Libone,
di san Nicola da Tolentino, il sena- ovvero dal coperchio di un pozzo
to romano fa 1' oblazione di un ca- molto celebre presso i romani per
lice di argento, e di torce a que- alcune gentilesche superstizioni. Fu
sta chiesa, ed altrettanto fa per la altresì detta Basilica Semproniana
festa di s. Tommaso di Villanova. per la casa che ivi Tito Sempronio
acquistò quale avea appartenuto
, la
S. Giacomo in Augusta detto de- a Scipione africano, che vi avea fab-
gl' incurabili. V. Ospedale di s. bricata una basilica. Nelle vicinanze
Giacomo degl' incurabili. eravi il luogo dove nel detto tri-

bunale , per la sede che aveva Li-


S. Gì a cono alla Longara delle bone, si citavano i debitori, e adu-
agostiniane. V. Agostiniane con- navansi i mercanti pei loro traffichi,
vertite. perciò chiamata ad Sedem. La fon-
te quivi vicina, denominata di s.

S. Giacomo di Scossacavalli. V. Giorgio, vuoisi che fosse l'antica di


Arciconfraternita del ss. Sacra- Giuturna, le cui acque sono repu-
mento nel volume II ,
pag. 3oo tate efficaci alla sanità. Il tempio
del Dizionario. di Giano quadrifonie, che le sta
dappresso, era il termine della via
Ss. Gervasio e Protasio, titolo Car- trionfale; e l'attiguo arco, detto de-
dinalizio soppresso. V. Chiesa di gli argentarii, fu eretto a Settimio
s. Vitale. Severo, a sua moglie Giulia Pia,
ed a' loro figli Caracalla e Geta dai
S. Giorgio in Velabro, diaconia banchieri, o cambiatori di moneta
Cardinalizia, in cura dell'adunanza del vicino foro Boario, per cui fu
dei giovani di s. Maria del Pianto detto anche Arco Boario, e Arco di
presso l'arco di Giano, e di Settimio Settimio.
Severo, nel rione Ripa. La chiesa, che alcuni chiamano
cui CHI i5
basilica,venne edificata sugli avanzi la tribuna da Giotto, e con licenza
della basilicaSemproniana, ma se ne del Papa trasportò nella basilica

ignora l' epoca. Solo si sa che ai , vaticana parte del capo di Gior- s.

tempi di s. Gregorio I era già in- gio, reliquiache poi fu derubata


signe, ed eravi monistero di mona- nel sacco di Borbone, e donò pure
ci coll'abbate, al quale, per nome a detta basilica la vita del santo
Martiniano, quel Pontefice ordinò scritta in pergamena, con miniatu-
la riedificazione, acciocché venisse re, che fece eseguire dallo stesso
uftiziata con diligenza. Quindi la di- Giotto. Il Cardinal diacono Pietro
chiarò diaconia Cardinalizia , e vi Tomazzelli, nel 1389, divenne Pa-
pose la stazione nel secondo giorno pa col nome di Bonifacio IX, e il

di quaresima. S. Leone II, creato Cardinal diacono Colonna,


Ottone
nell'anno 682, non solo la ristorò, nell'anno 1^17, fu esaltalo al pon-
ma volle dedicarla pure a s. Seba- tificato col nome di Martino V.
stiano. Dipoi il Pontefice s. Zacca- Ai 2 3 aprile celebrasi la festa di
ria, dalla basilica lateranense, vi fe- san Giorgio, avendo luogo quella
ce con solennità trasportare il capo di s. Sebastiano ai 20 gennaio. Il

di s. Giorgio, nella quale occasione Ciacconio poi dice, che nella stessa
dove fu pure col-
rifece la chiesa, solennità di s. Giorgio, mentre s. Leo-
locataun'ampolla di sangue. Ora ne III partiva dal patriarchio late-
però più non esistono lo stendardo, ranense per celebrarvi solennemente
e il ferro della lancia di questo la messa, fu assalito dai ribelli.

santo martire, e valoroso capitano. Altri però descrivono tale avveni-


S. Gregorio IV la ristorò dalle in- mento ad altra epoca. Certo è, co-
giurie del tempo, vi fece un bellis- me abbiamo dal Panciroli, che nel
simo portico ornato di pitture, eri- dì medesimo il popolo romano dal
gendo da' fondamenti la nobile tri- Campidoglio si recava formalmente
buna e la sagrestia, oltre i ricchi in questa chiesa con uno stendardo,
donativi, di cui fu largo in sagre che eravi benedetto, e poscia segui-
suppellettili. Vuoisi che anticamen- va 1' offerta di alcune torcie di ce-
te fosse governata dai greci, come ra. Il perchè tuttora il magistrato
rilevasi da molte iscrizioni, che si romano, ai 2 3 aprile, fa l'oblazio-
conservano nella chiesa. Da quella ne di torcie, e di olio.
poi in caratteri gotici di certo Ste- Paolo V, nel 161 1, conferì questa
fano della Stella ( il quale si asseri- diaconia colla porpora a Iacopo Serra
sce autore del portico, e che leggesi genovese, che restaurò la chiesa. Sic-
nella cronica del medesimo ) si ri- come poi erano diminuiti i canonici
leva, ch'egli era il priore della chie- della collegiata, e ridotti a cinque, po-
sa, la quale in quell'epoca era già se ad uffiziarla gli agostiniani scalzi
divenuta collegiata di canonici seco- della congregazione di Genova, rima-
lari. Laonde nel presbiterio, oltre nendo di collazione del Cardinal dia-
una sedia più eminente, vi furono cono alcuni canonicati senza l'obbli-
eretti gli stalli canonicali. 11 Cardi- go dell' ufficiatura. Poscia Clemente
nal Iacopo Gaetano Stefaneschi, che IX restaurò il portico , ed anco il
dallo zio Bonifacio VIII era stato Cardinal Giuseppe Renato Imperia-
fatto Cardinale diacono di s. Gior- li, ch'ebbe questa diaconia nel 1 690
gio, verso il I2g5, fece dipingere da Alessandro VIII, ne fu benefat-
,, .,

16 CHI CHI
tore, chiudendo il portico con can- trettante rendite non le venissero
celli di ferro, togliendo l'umidità del accordate, e che allora il direttore
pavimento e delle pareti colla rinno- dell' adunanzaavrebbe la nomina di
vazione del tetto, e del nobile soffitto. cinque canonicati, da conferirsi pure
Finalmente, per le note vicende de- dal Cardinal diacono di questa chiesa,
gli ultimi anni del secolo passato, e la qual trovasi col suo antico por-

dei primi del corrente , essendosi tico retto da colonne di marmo


la chiesa ridotta in abbietto stato L' interno è a tre navi divise da
non poterono ritornarvi gli agosti- quindici colonne, quattro scanalate
niani scalzi. Pio VII la concesse al- di paonazzetto, ed undici di granito
la pia adunanza fondata da Bene- bigio. Le quattro piccole, che sos-
detto XIV nella chiesa di s. Maria tengono il baldacchino dell' altare
del Pianto, il direttore della quale maggiore, sono di marmo bianco, e
monsignor Antonio Santelli, came- le pitture della tribuna sono state
riere di onore del Papa regnante, da ultimo restaurate le lapidi, che :

coi soccorsi, che il suo zelo eccle- erano sul pavimento vennero distri-
siastico ottenne dai Pontefici, e da buite sulle pareti. Il p. Federico da
diversi pii personaggi, la restaurò s. Pietro ci ha dato, Memorie iste-

e la paramenti e di arredi
fornì di riche del sagro tempio, o sia dia-
sagri. Provvide alla sua conserva- conia di san Giorgio in Velabro,
zione, ottenendo da Leone XII, che Roma 1791.
con un muro fosse sostenuta la ter-
ra che gravitava sulla chiesa ; e sic- S. Giovjyxi di Dio o Cola!»ha
come un fulmine avea prodotto mol- V. Bexfratelli, ai quali religiosi
ti danni, ottenne dal Papa regnan- appartiene.
te, che fosse assicurata la sua soli-
dità con opere corrispondenti ed , In questa chiesa, ai i5 gennaio,
anco abbellita, e perciò eresse due si celebra la festa del Santo, nel
lapidi onorevoli alla memoria dei qual giorno il magistrato romano
due Pontefici Allorquando Pio
. ogni quattro anni fa l'offerta d'un
VII diede questa basilica alla men- calice d'argento, e di torcie di cera.
zionata pia adunanza, siccome sussiste-
vano le prebende dei cinque canoni- S. Giovanni Decollato. V. Arcicov-
cati col breve Cunctis ubique pa-
,
FRATERXITA DELLA MlSERlCORDIA ,

teat dei 20 dicembre 1822, per cui spetta.


incoraggire i chierici , che a que-
st'opera utilissima di cristiana edu- S. GwvAyyi defiorentini. V. Arci-
cazione gratuitamente si prestano, coxfraterxita della pietà' dei
dispose, che il direttore prò tempore fiorextixi.
avendo riguardo
o alla condotta dei
medesimi, ed all'anzianità nel pre- S. Giovanni in fonte, ossia Balti-
starsi alla detta opera pia, avesse stcrio lateranense, presso la basi-
la nomina di tre canonicali, da con- lica di onesto nome.
ferirsi dal Cardinal diacono. Dispose

inoltre di rivolgere la rendita degli Questo tempio, che attualmente


altridue canonicati pel manteni- serve all'uso di fonte battesimale,
mento della chiesa, fintantoché al- viene riguardato come una basilica.
, ,

CHI CHI ,
7
Un* antica tradizione afferma, che delle Simbole Gorìanej 4-° Il pad.
Costantino magno imperatore vi ab- Giovanni Buseo gesuita, colla Disputa-
bia ricevuto da Papa
il battesimo tio theologica de baptismo Constantini

s. Silvestro I, ed è perciò, che si magni, Moguntiae, 1089; 5.° Il p.


chiama ancora il battisterio di Co- Sangallo , nelle Gesta de' Pontefici,
stantino. E celebratissimo per le sue tomo III, nella vita di s. Silvestro
memorie ecclesiastiche, pe' suoi no- I, pag. 4i8e seg. Per la parte poi,
bili pregi, e per essere contempo- che sostiene avere ricevuto in Nico-
raneo alla edificazione della patriar- media 1' imperatore
Costantino il
cale basilica lateranense. Avanti pe- battesimo, vicino a morte, e nell'an-
rò di accennarne le cose principali, no 337, come si ha da Eusebio,
oltre quanto si disse all'articolo Bat- celebre scrittore di quel tempo, ben-
tisterio, ci sia pure permessa una ché ariano e perciò sospetto favo-
breve digressione su di un punto revole al suo partito, lib. IV de vita
storico, che esercitò le pc me di Constantini cap. 6 r et 62, si trova-
gravissimi autori, cioè dove, e da no i seguenti autori; i.° Natal Ales-
chi Costantino fu battezzato. sandro, hist. Eccl. scec. IV, dissert.
Eruditamente si controverte tra 23; 2. Papebrochio, in Comment.
gli autori, se Costantino magno sia hist. de s. Constanti/10, 21 maii,
u
o no stato battezzato in Roma, e in cap. 2 et 4; 3. Mamachi , Orig.
questo luogo da s. Silvestro I. Per et antiquitat. Christianar. tom. II,
la parte, che sostiene aver tal impe- pag. 332, non che la maggior parte
ratore ricevuto il battesimo in Ro- de' critici moderni. Per la strada
ma dal detto Papa , come si ha poi, che abbraccia l'ima e l'altra
dagli atti dello stesso s. Silvestro sentenza, scrisse l'erudito spagnolo
( i quali però la maggior parte dei Matteo Aimerich la Dissertalo ìii-
critici non riceve per legittimi), fra storìco-erilica, et theologica de duplici
gli altri si dichiarano i.° monsignor Constantini magni baptismate, ro-
Bianchini , in not. ad Anastasiutn, mano uno, nicomediensi altero, che
tom. II, sect. 25, pag. 293, che per sta nel fine della sua opera , Novum
altro fu confutato dal Zaccaria, nelle lexicon historicum Bas- et criticum,
note al libro, Acta ss. Bollandiana sani Berongosio poi, scrit-
1787. Il

apologetici^ libris . . . viridicata pag. tore del secolo XII, scioglie la que-
2 36, e dal p. Berti nella Dissert. stione in altro modo, nel lib. Ili,
histor. tom. Ili, dissert. II; 2. il de invent. et laude s. Crucis, cap. 7,
p. Mattia Furmanno, eremita
di san nella Bibliotli. Palrum tom. XII,
1

Paolo, sacra de baptismo


coli Ilisloria pag. 363, dicendo che il Pontefice
Constanlini max. aug. colloquiis fa- san Silvestro I fu con due nomi
miliaribus digesta , pars I, comple- chiamato, Eusebio dai greci, e Sil-
magni hujus ìmpe-
cirns Jictitium vestro dai romani; laonde dicono il
ratorisbaplismum nicomediensem vero quelli, che affermano battez-
Piomae 174^, in due tomi; 3." Il zato Costantino da Silvestro, e quelli
p. Antonmaria Lupi gesuita, nelle che lo dicono battezzato da Eusebio
sue Tesi storico-cronologiche ciitiche vescovo. V. Sandini, Disput. \i
filologiche sopra la vita di Costati' de baptism. Const. imper. In tal
tino magno, che colle aggiunte del controversia il Novaes addita Tina
citato Zaccaria, stanno nel tomo IX via per salvare la tradizione del
VOI. XII.
18 CHI CHI
battesimo eli Costantino con feri logli cappelle, le quali vennero edificate
da s. Silvestro I, in Roma, cioè da Paro, che divenne Papa l'an-
s.

dicendo, che non Costantino impe- no 4 una dedicata a s. Gio. Bat-


(:
> r 3

ratole, ma bensì un altro Costan- tista, l'altra a s. Gio. Evangelista.


tino fratello di lui fu il risanato Questa seconda fu ornata da Cele-
«Idia lebbra per mezzo del battesi- stino III, ed ambedue vennero ab-
mo datogli da s. Silvestro I. Che bellite nel i5>97 da Clemente Vili.

vi sia stato questo Costantino, fra- E da notarsi, che s. Ilaro fu cam-


tello dell' imperatore per parte di pato da gravi pericoli iu Efeso al-
Teodora sua matrigna e console , lorché vi fu spedito in qualità di
nell'anno 3o,f), lo dimostrò già il legato apostolico pel concilio del di
diligente Tillemond, appoggiato alla lui antecessore s. Leone I Magno,
autorità di Eutropio, Ammiano, e che conoscendo egli un tal bene-
Teofane, Zonara, ed altri. Che poi fìzio dalla intercessione di Giovan-
s.

sia questi il Costantino battezzato ni Evangelista cui erasi caldamente


da s. Silvestro, chiaramente il No- raccomandato, neh' intitolargli la
vaes lo lesse negli atti di Liberi", cappella, lo chiamò suo liberatore,
in un codice dell' \ III secolo, pub- come dalla iscrizione, che si legge
blicato dal p. Amort, Juv. Canon. nell'architrave della porta d' ingres-
toni. I, pag. 385, avendolo ritrovalo so alla cappella medesima. Sono da
nella canonica de' canonici regolari osservarsi gli antichi e bei mosaici,
della cattedrale chiemense nella ba- dei quali è ornata la volta della
viera, nel quale il uè volte si fa cappella. Dalla parte opposta del
menzione di dello ballesimo, ammi- battisterio sonovi due cappelle edi-
nistrato a Costantino zio dell'impe- ficate nel 1 1 53 da Anastasio IV.
ratore Costante , e però fratello Quella a destra delle ss. Putffina e
dell' imperatore Costantino. Seconda, i cui corpi si venerano
Certo è, che Costantino magno sotto l'altare, nel ijSj, fu conce-
accanto al suo palazzo eresse questo duta a monsignor Lercari, il quale
sontuoso battisterio, della cui ma- la restauri) e decorò di marmi, eri-

gnificenza e celebrità diversi scrii- gendovi i depositi di due suoi pa-


tori fecero menzione, essendo stato renti. L'altra cappella dicontro, de-
sempre dalla munificenza de Ponte- dicala ai ss. Cipriano e Giustina
fici restaurato ed abbellito, massi- martiri, i corpi de' quali parimenti
me da Sisto IH, Celestino III, Leo- riposano sotto l'altare , fu contem-
ne X, Gregorio XIII, Clemente Vili, poraneamente abbellita con marmi
Libano W\\ ed Alessandro VII. Tro- dal canonico Pietro Antonio P>orgia ,

vasi pertanto descritto il fonte battesi- che l' depo-


acquistò, e vi eresse il

male nel citato ai ticolo I> vttisterio, sito a monsignor Alessandro Eorgia
voi. IV, pag. 227, ove pure dicem- suo fratello. Ai lati della porta est<>-

mo, che questo solennemente si be- riore di questa cappella, corrispon-


nedice nel sabbato santo, e nel sab- dente al cortile della sagrestia della
bato di pentecoste, e dopo la be- basilica, sono due grandi colon-
vi

nedizione del fonte ha luogo il bat- ne di porfido, con sopra un antico


tesimo degli ebrei adulli , e degli infe- architrave con fregio di ottimo in-
deli, se vi sono. Solo aggiungeremo, taglio, che appartennero alla casa
che da ambedue lati esistono duei di Plauzio Laterano, cui Costantino


.
^ '

^
CHI CHI 19
donò a s. Silvestro I; e che antica- F imperatore Costantino per mag-
mente serviva d'ingresso al batliste- gior trionfo del cristianesimo, volle
rio. V. Rasponi De baptìsterii late- innalzare sul monte Celio, nella casa
ranensìs forvia, et varia e/'us stru- di Plauzio Laterano, il celebratissi-
cturis p. i\i, et de redditibus, seu mo e venerando tempio, che venne
annuis proventibus baptìsterii latc- dedicato pubblicamente da s. Silve-
ranensis p. 1 1 5. Quid Romanus stro I, romano Pontefice, al Salva-
Pontifex in baptisterio lateranensi tore, nel quale i sommi Pontefici
oliaiagere consueverit, p. 217. Fi- stabilirono la loro sede. Quindi, sino
nalmente contiguo a s. Giovanni in dalla sua prima erezione, questa sa-
Fonte trovasi un oratorio sagro a crosanta basilica fu appellata coi più
s. Venanzio vescovo e martire, fab- gloriosi titoli, de' quali noi accenne-
bricato da Giovanni IV nel 640, il remo i principali. Si chiamò pertan-
quale dalla Dalmazia fece ivi traspor- to Asilo, e tempio di misericordia
tare il corpo del detto santo insieme a de'fedeli, dappoiché entravasi in esso
quelli dei ss. martiri Anastasio e di giorno e di notte per molte por-
Mauro, che ripose sotto l'altare, cui te, non mai chiuse da altro che da
però dedicò a s. Lucia, come si leg- ripari, cortine, veli , o portiere, cui
ge nel Piazza, Jllenologio p. 3 3. 1 l'Anastasio chiamò Siparii. Imper-
Ma essendo morto quel Pontefice ciocché, oltre la riconciliazione, e le
nel 64"2, l'immediato successore Teo- grazie spirituali, che i fedeli quivi
doro I compimento a questo
diede ottenevano da Dio, in forza delle
oratorio. Sul medesimo altare si vene- leggi ecclesiastiche ed imperiali ri- ,

ra un'immagine di Maria Vergine. per spettavansi altresì quelli, che si erano


cui quest'oratorio dal i5y5 in poi, rifugiati in quel santissimo luogo.
prese il nome Maria
di oratorio di s. Si disse lateranense questa basilica,
in Fonte. Nella tribuna evvi un anti- dal luogo ove fu edificata; costan-
co mosaico fatto nel secolo suindi- tiniana, dall' imperatore che la edi-
cato, coi ritratti dei mentovati Pon- ch'ebbe
ficò; del Salvatore, dal titolo
tefici. Questo oratorio fu concesso nella dedicazione; Giovanni dei ss.

alla famiglia Ceva, che lo fece rin- Battista, ed Evangelista, perchè nel
novare dal cav. Rainaldi_, e da altri. 11 44, Lucio II vi aggiunse il loro
V. il Panciroli, Tesori nascosti . Culto particolare, e quindi prese il

nome di s. pur oggi


Giovanni che
S. Giovanni de' Genovesi. V. Ge-
conserva; aurea, dalla sua preemi-
nova.
nenza sopra tutte le altre, e dai
S. Giovanni in Luterano, prima copiosi e preziosi doni , e possedi-
chiesa dell' orbe cattolico, prima menti de' quali venne arricchita da
delle cinque basiliche patriarcali Costantino medesimo; prima sede,
in cura del capitolo con parroc- chiesa, e sede apostolica, sedia di
chia, nel rione Monti. s. Pietro, patriarchio, episcopio del
vescovo de' vescovi, chiesa romana,
Nomi, coi c/unli è stata chiamata, chiesa universale , madre, capo, e
e sue qualifiche. maestra di tutte le chiese, aula di

Dio, aula regia, ec. ec. Per essere

Donata la pace alla Chiesa, dopo essa la prima dille cinque patriar-
lunghe e sanguinose persecuzioni, cali si dice anche arcibasilica, e
s

2o CHI CHI
nello stemma vi si leggono le se- Quod sit cunctarum Mater, Ca-
guenti parole: sclerosando, lateranen- put Ecclesiarum ,
sìs ecclesia omnium urbis el orbis Hinc Salvatoris cceleslia regna
ecdesiarum mater el caput. Daloris
Gregorio XI, nella sua prima Nomine sanxerunt cum cuncla
costituzione, emanata nel 1 37 1 in peracta fuerunt.
Avignone, Super Universas, Bull. Sic sumus ex toto, conversi sup-
del Cherubini, tom. I, pag. 283, plice voto,
dichiarò, che la basilica lateranense Nostra quod Iure ozdcs libi Christe
era la sede principale del sommo sit inelyla sedes.
Pontefice, e la prima nella dignità
fra tutte le chiese, siccome catte- Tra i molti documenti antichi,
drale del Papa. Suscitatesi in pro- che potrebbonsi riportare, e che
gresso di tempo delle vertenze per meglio possono leggersi nell' opera
parte del capitolo di s. Pietro sulla del Cardinal R.asponi , De basilica,
preeminenza di questa patriarcale ba- et patriarchio laleranensi , Roma?
silica, pretendendo che questa pre- i656, a pag. 9, De variis nomini'
rogativa potesse competere alla ba- bushujus basilicce, cap. \\; De digni-
silica vaticana, dappoiché i sonimi tate huj'us basilicce, cap. Ili, pag. 1 ij

Pontefici avevano colà trasferito il non che nel Piazza, Gerarchia pag.
loro domicilio, il Pontefice s. Pio V 3 29 e seg., non sono da tralasciarsi
fece studiare le ragioni dall' una e le espressioni usate in una bolla dal
dall' altra parte dal sacro tribunale grande Innocenzo III, il quale così
della romana Rota, e decise colla si espresse : Silvester Papa prcedeces-
costituzione, che comincia Infirma, sor noster in laleranensi basilica,
Bull. tom. Il , la causa in favo- quam ad honorem sancii Sah'atoris
re della basilica lateranense, im- devoti/} fundaverat Constantini, Pon-
pose perpetuo silenzio, e sotto gra- tificalem cathedram stabiliva, ut
vissime pene vietò muovere que-
il qua: post pacem concessam Ecclesice,
stione su tale argomento appro- , in Urbe tempore prima fuit, nulli
vando del tutto la sopraccitata co- esset in orbe secunda
dignitale .

stituzione di Gregorio XI, la quale Ne si debbono omettere le magni-


già era stata approvata da Martino fiche parole di s. Bernardo, il qua-
V, e Paolo III. Ciò era stato ricono- le nel sermone dei privilegi di
sciuto dalla venerabile antichità, ed s. Giovanni Battista, cosi si esprime:

oltre la irrefragabile testimonianza, Decimus honor est asserlio mairi


che ne rendono i versi già scolpiti Ecclesice. Hcec enim mater et ma-
nel marmo sopra il cornicione an- omnium ecclesiarum ecclesia
gislra
tico del portico della medesima ba- Romana, cui dicium est: Ego prò
silica, che vennero riportati fedel- te rogavi ut non dejiciat Jides tua :

mente nel nuovo, allorché Clemente in honorem s. Joannis Baplistce post


XII fece costruire la sontuosa fac- Salvatoris nomen consecrala est et
ciata esterna che ora si ammira, signata. Digrumi namque erat ut
più e più documenti lo attestano. I sententiam sponsi, sponsce sequeretur
versi sono i seguenti: auctoritas, et singularem amicum
Dogmate Papali datur, ac simul ejus illue proveheret ubi principatum
Imperiali ipsa con tendit. Electio procul dubio
CHI CHI 11
singularis est in Ma ipso. Urbe Joan- signe e venerabile per la quantità,
nem v'indicare primatum ecclesùe, e qualità delle sante reliquie, che
aiutm coeli duo luminaria morte ivi riposero. In questa basilica si

durissima consecrarunt. conserva la tavola, su cui il Salva-


tore fece l'ultima cena cogli apo-
Notizie dell'erezione della basilica, stoli, allorché istituì la ss. Eucari-
sue riedificazioni , ed abbelli- stia; la veste di porpora che gli fu

menti. messa in dosso nel pretorio di Pi-


lato; il velo col quale quando fu
I prodigiosi favori compartiti da denudato venne x'icoperto dalla b.
Dio a Costantino imperatore parti- Vergine , velo macchiato del di lui
colarmente nella guerra contro Mas- prezioso sangue ; asperso pure di
senzio, come dicemmo all'articolo sangue è il sudario stato messo nel
Chiesa o Tempio, lo indussero non volto del B.edentore quando fu po-
solo ad abbracciare la religione cri- sto nel sepolcro, e che qui si con-
stiana, e a proteggere i di lei se- serva insieme alla veste di lui in-

guaci, ma altresì a rendere pubbli- consutile, ed a parte dell'asciugatoio


co e solenne il culto di Gcsìi Cri- col quale lo stesso nostro Salvato-
sto, impiegando immense somme re asterse nel cenacolo i piedi agli
nell'erezione, decorazione, e dotazio- apostoli ; parte della spugna colla
ne delle chiese. La prima di queste quale gli fu dato il fiele, mentre
volle egli, che fosse nel suo mede- eia agonizzante sulla croce ; una
simo palazzo lateranense {Vedi) in porzione di questo legno di nostra
una forma magnifica, di cui pose redenzione, situato in mezzo ad una
la prima pietra s. Silvestro I nel- tavola formata delle ceneri de' santi
l'anno 3^4. Questo Pontefice pure martiri, oltre ad altra porzione di
solennemente la consacrò a' q no- detto ss. legno, che si venera in un
vembre ad onore del Salvatore, colla spina della corona, e particel-
l'immagine di cui eguale a quella la del titolo posto sulla croce di No-
del mosaico nella sommità della stro Signor G. C. donata alla ba-
tribuna rimasto illeso in tutti gli silica dal Cardinal Lambruschini.
incendii, si vide in quella circostan- Si conserva altresì in questa basili-

za miracolosamente apparire alla ca alcun po' di sangue ed acqua


presenza del popolo romano. Intor- usciti dal costato di Cristo.
no alla ricordata miracolosa appa- Innumerabili sono le altre re-
rizione del Salvatore, il Crescimbe- liquie, che ivi si custodiscono, e che
ni nella descrizione di questa basi- vengono descritte dal Crescimbeni
lica capo XIV riporta i docu-
al a pag. 93 e seg. Noi, per nominare
menti che si hanno. le principali, diremo, che vi sono il
I Sommi Pontefici furono in ogni velo ed i capelli della b. Vergine;
tempo solleciti di mantenere questa parte del mento di s. Gio. Battista,
basilica nella magnificenzacon cui fu insieme colle ceneri, sangue, e cili-
da Costantino fabbricata, e ne vol- cio di lui; le teste de' ss. Pietro e
lero anzi aumentare il decoro. L'ar- Paolo [Vedi); un dente di s. Pie-
ricchirono di sacre suppellettili , ne tro ; la tazza in cui a s. Gio. Evan-
ornarono tutte le parti, come in ap- gelista fu posto il veleno, colla di lui
presso diremo e la renderono in-
. tunica, e porzione della catena con
ii CHI CHI
cui fu ristretto da Efeso a Roma; Ila quattro anelli di metallo ne' Ia-
una spalla di s. Lorenzo il capo ; ti, largo ciascuno oncie tre e mez-
di s. Pancrazio, e il capo di s. Zac- za. Per mezzo di questi anelli l'al-
caria. Merita poi special menzione tare si trasportava anticamente dal
l'altare di legno falto iti forma di sacrario, o Sancta Sanctorum, nella
arca, ove da s. Pietro sino a san basilica, nel giovedì e sabbato san-
Silvestro ( che pel primo eresse gli to, e vuoisi che sia stato già fode-
altari di marmo) fu celebrata la rato d'argento. V. Vincenzo Maria
messa. Quell'altare da s. Silvestro I Costanzi, De Cathedra
lignea s. Pe-
racchiuso, e collocato nell'altare pa- tri } in append. ad Cortesium, p.
pale, allorché consacrò la basilica, 112; Gio. de Bertis, quest. VII,
per comune testimonianza degli scrit- art. II.

tori, ivi si è fedelmente conserva- Molte ristaurazioni nel progresso


to, preservato sempre ed integro di tempo dovettero farsi a questa

ad onta dei tanti incendi, terremo- sacrosanta basilica, intorno alle qua-
ti, e rovine cui soffri la basilica . li daremo solo brevi cenni. E pri-
Da Urbano V, Grimoardi di Gris- mieramente abbiamo, che s. Sisto
sac, Papa eletto in Avignone nel III, il quale mori neh' anno 44°>
i362, venne il detto altare ricoper- siccome fu munifico con varie altre
to ( anno 369) col ciborio mede-
1 chiese, cosi lasciò degne memorie
simo che esiste tuttora, per cui vi della sua generosità in questa ba-
si veggono le armi di quel Ponte- silica. S. Leone I edificò il portico
fice, quelle del Cardinal Ugone suo dietro la tribuna, che dal fondatore
fratello, Albornoz
e del Cardinal viene denominato Leonino. Creato
suo legato. Qui poi crediamo op- Papa dopo di lui nel 4^' s Baro, -

portuno darne una descrizione, col- edificò due ora tori ad onore dei i

l'autorità di Kioravante, Martinelli, due s. Giovanni presso il Fonte; vi


e di altri autori. pose due biblioteche delle quali ,

L' arca , la mensa , o altare su tratta il Raspolli, De hibliotheca la-


cui celebrò s. Pietro allorché dimo- teranensì , cap. XIV pag. 241, ,

rò in Roma, e che s. Silvestro I, al- et de Bibliotliecariis Apostolicae


lorché consacrò la basilica, racchiu- Sedia, cap. XVI. Secondo il Cancel-
se nell'altare maggiore in un cas- lieri, Memorie storiche delle sacre
sone di abete,, secondo la misura che teste, pag. 4> s< Gregorio I tornò
sotto Alessandro VII, a' 29 marzo a consacrare la basilica, e vi recitò
i658, ne prese il cav. Borromini, in varie omelie, e Teodoro I, nel G4 2 >
uno al sagrestano maggiore della ba- fabbricò 1' annesso oratorio di s.

silica, è di palmi quattro, oncie die- Sebastiano. Noi omettiamo, come cosa
ci in lunghezza, di palmi quattro troppo lunga, di far qui menzione
ed oncie una in altezza, ed ha la lar- degli altri oratorii della basilica
ghezza di palmi due, e oncie otto. lateranense, di cui parla il citato Ra-
La qualità del legno è simile a sponi , cioè degli oratorii dei ss.

quella dell' abete ; la forma é di una Pancrazio, della s. Croce, di s. Ste-


cassa serrata da tavole levigate, uà fano, di s. Gregorio, di s. Silvestro,
poco concava a guisa di arca ; nel- di s. Nicolò, o Vestiario, di s. Ce-
la tavola di prospetto evvi una cro- sareo, non che del monistero di Pa-
ce pure di legno di vari colori. pa Onorio, e delle basiliche dei
,, ,

cui cui 23
Pontefici Giulio I, Vigilio, e Zaeea- cemmo quanto vi fece Bonifacio
ria, siccome si può vedere a
pag. 3 57, Vili. Benedetto Millini poi, del-
De aliis basilìcis et oratoriis luterà- V Arch. Luter. 64, racconta quan-
p.
nensis palatii. to accadde nel risiamo del mosai-
Riprendendo piuttosto la genera- co della tribuna, dappoiché volen-
le nostra descrizione della basilica do Bonifacio Vili sostituire alla
diremo che nell'anno 696, per un immagine di Antonio di Padova,
s.

terremoto fu rovinata, ma dopo set- quella di s. Gregorio I, come san-


te anni, con più belle forme da s. to più antico, appena i muratori si
Sergio I fu rifatta. I Pontefici s. accingevano alla demolizione, all'iin-
Zaccaria, ed Adriano I largamente provviso intesero gettarsi con vio-
la beneficarono ; Sergio II avanti lenza a terra, lo che saputosi dal
le porte della basilica, pose la sca- Papa, sospese l'ordine dato. Mentre
la santa [Vedi); il Pontefice Sergio Clemente V avea fissato la pontificia
III ristorò con
gran magnificenza residenza in Avignone nel maggio
la basilica rovinata da un terremo- o giugno del i3o8, s'incendiò la ba-
io in tempo di Stefano VI morto silica con tutte le fabbriche conti-

nell'891, e l'arriccia conornameli- gue, non restando illesa dal fuoco


ti oro e d' argento, come si leg-
d' che la sola cappella del Sa/icta Scin-
r
ge in Giovanni Diacono, lib. De ctoruni (p edi) } in cui stavano le sa-
Ecclesia latcrancnsi, appresso Ma- ere teste dei ss. Pietro e Paolo. Ciò
billon_, Musei Ital. tom. II, p. 5j5. avvenne nell' acconciare le piastre
Dopo il terremoto dell'896, la ba- di piombo del tetto, e quando gli
silica ricevette gravi danni; indi nel- artistinegligentemente fecero cade-
l'anno 9^6, Giovanni XII la restau- re un braciere di fuoco, il quale ali-
rò, e vi aggiunse molli ornamenti. inentato e rapidamente propagalo
Seuza far menzione di altri Pon- dal soffiare dell'impetuoso vento, pru-
tefici, che dopo Innocenzo II accor- dusse il disastro. Clemente V, per
sero a l'istaurare e decorare la ba- riparare a sì lagrimevole disgra-
silica, diremo che stando essa per zia ,
procurò dalla carità de' fe-
rovinare, Nicolò IV vi accorse con deli larghe limosine , ed impiegol-
opportuue riparazioni. Lo
stesso ma- le nella riedificazione della basili-
gnanimo Nicolò IV nella tribuna ca, al quale oggetto spedi a Roma
od abside fece eseguire da Jaco- alcuni ulìiziali con grandi somme di
pò, o Mino di Torrita, e dal suo danaro , ed in pari tempopre^ò
discepolo Jacopo da Camerino, lo i re di Sicilia , e di Napoli feu-
stupendo mosaico, che la decora; datarii della Santa Sede, acciochè
però la parte inferiore nel 1292 somministrassero il legname neces-
venne concepita da Gaddo Gaddi. sario per la fabbrica, come ripor-
Nicolò IV nella sommità coi nuovi tano gli storici contemporanei. Ur-
mosaici fece attorniare l
5
antichissi- bano V fece diversi abbellimenti
ma immagine del Salvatore, simile alla basilica, e .ìel 1870, trasferì
a quella apparsa il giorno della dalla cappella di Sanctu Sanctorum,
consacrazione della chiesa. Prima le sacre teste de' principi degli apo-
ardevano dinanzi a tale immagine stoli, e le ripose sul tabernacolo dei-
quattro lumi su lampade d'oro, l'altare pontificio, avendole rinchiu-
da all' articolo Anno Santo di- se in due busti d' argento, ornati
,

a4 CHI cui
di preziose gemme. In qual modo risarcito dal Papa regnante Grego-
dimostrasse la sua gratitudine il ca- rio XVI. Sisto V inoltre aggiun-
pitolo, e quanto amore ne sentì per se alla basilica un bel portico,
Urbano V, è tutto descritto dal ci- con loggia per la solenne bene-
tato Cresci mbeni a p. i i 3. dizione. Di contro, e di prospetto
Martino V cominciò a far dipin- alla strada, che conduce a s. Maria
gere questa basilica da Pietro Pisa- Maggiore , ed aperta da Gregorio
no nelle pareti della nave di mez- Xlll, lo stesso Sisto V v'innalzò
zo , con pitture rappresentanti la Clemente Vili col-
l'obelisco (ì edi), e
passione di Gesù Cristo, e fece la- l'architettura di Giacomo della Porta
stricare il marmi. Tali
suolo di fece 1 altare del ss. Sacramento, ri-
lavori ebbero compimento sotto il fece , e decorò di pitture le pareti
di lui successore Eugenio IV, men- della nave traversa, ed oltre l'orga-
tre Sisto IV rifece il campanile, ri- no , ed il nuovo soffitto dorato vi ,

sarcì il palazzo, e donò ricebi para- fece altri abbellimenti, aprì finestre,
menti e suppellettili. In seguito ne fu- e rese ampia e regolare la piazza
rono pure benemeriti Alessandro VI, dalla parte della facciata principale,
e Leone X, il quale rinnovò il conti- e del triclinio leoniano. Vedi.
guo battisterio detto di s. Giovanni Tanto Pio IV, Clemente Vili,
in Fonte (Vedi). Paolo III, senza ri- quanto Paolo V e Gregorio XV, ad
guardo a spesa, la l'istaurò, e le con- esempio Pio IV, assegnarono per
di
cesse diversi privilegi. Pio IV eres- la fabbrica di questa basilica e per
se due campanili, edificò la
i fac- diverso tempo il prodotto degli anelli
ciata laterale, e con disegno del Cardinalizi (l 'edi). Urbano Vili tol-
Bonarroti nella nave di mezzo fece se tal provento e invece assegnò ,

il nobile soffitto dorato, il quale fu mille cinquecento ducati annui sulla


proseguito da s. Pio V, ebe inoltre crociata di Spagna, rifece la cam-
nel i56g, donò alla basilica venti- pana maggiore e decorò di marmi
sette stendardi presi agli Ugonotti e pitture il battisterio. Ma il di lui
in Francia, nella battaglia di Mon- successoreInnocenzo ordinò al X
contorno. Gregorio X11I eresse la Borromini, che la riedificasse come
antica cappella del ss. Sacramento, tuttora si ammira, colla prescrizione,
ebe ornò di colonne, e fini marmi, che si contenesse dentro i limiti del-
regalando alla sagrestia sontuosi pa- l' antica forma, e che ponesse ogni
ramenti. Sisto V
spianò le case an- studio per conservare visibile quanto
tiche dei canonici, e degli Annibal- si poteva della vecchia basilica , il
deschi della Molara ; verso il i58G, che fu eseguito, e compito nel i65o,
con 1' opera dell' architetto Fontana, con lasciarsi intatta la nave traversa,
eresse il contiguo sontuoso palazzo la tribuna , il soffitto , e parte del
pontificio, giacché i Pontefici non pavimento e de' muri, come scrive
vi avevano più abitazione, essendo- Gio. Maria Crescimbeni, Della sa-
si rovinato il patriarchio nell' assen- grosanta chiesa papale laleranense
za de' Papi in Avignone, a segno Roma 1723.
che quando Gregorio XI restituì a Alessandro VII nella porta prin-
Roma la sede, gli convenne abitare cipale trasportò le porte di bronzo

al Vaticano. Tale palazzo di Sisto della chiesa di s. Adriano (Vedi),


V da ultimo splendidamente fu riportandovi intorno una fascia dello
,

cui C II l
a5
stesso metallo , con fregi di stelle, cento ducati annui della crociata dì
di ghiande e di quercia, tutti sim- Spagna. Avendo Innocenzo XIII de-
boli del suo stemma gentilizio. Rin- terminato di costruire la facciata
novò l'arco ed il mosaico della tri- principale dalla parte di Croce
s.

buna, e le fu largo di altre benefi- in Gerusalemme, per la quale poi


cenze. Nel 1 7 1 8 Clemente XI, e Lo- Benedetto XIV fece la strada, che
tario elettore di Magonza , fecero da questa basilica vi conduce, Cle-
eseguire da dodici valenti pittori i mente XII, con disegno del fioren-
ritratti de' dodici profeti nelle pareti tino Alessandro Galilei, fabbricò la
della navata principale; dipoi lo maestosa, e proporzionata facciata
stesso Pontefice dai migliori scultori colla loggia per le solenni benedizio-
di quel tempo fece scolpire le statue ni del Sommo Pontefice, dopo essere
dei dodici apostoli, che collocò nelle stati presi in considerazione i dise-
nicchie preparate dal Borromini nel- gni analoghi di Bori-omini , e di
la detta navata, avendo concorso alla Vanvitelli. Oltre a ciò costruì una
spesa anche Pietro II re di Porto- sontuosa cappella, che dedicò al suo
gallo, il Cardinal Portocarrero, l'ar- antenate s. Andrea Corsini e fece ,

civescovo di Salisburgo, e i vescovi togliere dal portico la statua a lui


di Erbipoli , e di Paderbona. Fra dal capitolo per gratitudine eretta
queste statue primeggia quella di nel 1737, e ne collocò un'altra an-
s. Giacomo il maggiore, del milanese tica dell' imperatore Costantino ma-
Rusconi. Il Cancellieri, ne' suoi Pos- gno, primo fondatore della basilica,
sessi, fa un' erudita descrizione tanto statua che fu rinvenuta nelle Ter-
delle pitture,che delle statue alle me costantiniane sul Quirinale, come
pag. 353 e 354, ea< n Novaes nella attesta il Nardi ni, e poscia traspor-
Fila di Clemente IX, riporta alla tata al Campidoglio. Gio. Battista
pag. 214 e i5i analoghe notizie, Gaddi nella Roma nobilitata , ec,
,

ed accenna i brevi , co' quali Cle- da Clemente XII, Roma 1736, a


mente XI esternò la sua viva sod- pag. 5, tratta della facciata di san
disfazione alla generosa pietà dei Giovanni in Laterano, e a p. 2 1, del-
mentovati personaggi. la cappella Corsini; intorno a che è a
Benedetto XIII, considerando che vedersi il citato Cancellieri nella men-
l'arcibasilica lateranense dopo la con- zionata sua opera
388. In a pag.
sacrazione di s. Silvestro I, e di s. questa cappella Corsini ogni quattro
Gregorio I, soggiacque più volte a anni il magistrato romano fa l'obla/-
rovine per gl'incendi e terremoti, zione d'un calice d'argento, e di
a' 28 aprile 1724, solennemente la quattro torcie. Il medesimo magi-
consacrò; quindi colla bolla Inscru- strato per la festa di s. Giovanni
tabili che della dedicazione
stabili apostolo ed evangelista, a' 27 dicem-
di quest' augusto tempio, siccome bre , ogni anno fa la doppia obla-
primo fra tutte le chiese del mon- zione del calice d'argento, e delle
do, si celebrasse l' uffizio tanto dal torce di cera , cioè il primo del
capitolo, che dalla Chiesa universa- doppio valore degli altri calici, e le
le, ai nove di novembre. Inoltre seconde in numero di otto; distin-
Benedetto XIII fabbricò alcune cap- zione, che pur godono le basiliche
pelle, ristorò i tetti, e restituì alla Vaticana e. Liberiana.
fabbrica lateranense i mille cinque-
aG CHI CHI
di forma quadra, con fatti del vec-
Slato presente detta basilica. chio e nuovo testamento; più in
alto dopo varie decorazioni pure
,

La facciata esterna della patriarcale di stucco, vi sono dodici grandi


basilica lateranense è tutta di traver- quadri di forma ovale, colle pitture
tino, a doppio ordine di portico, de' principali profeti, come già si

aprendosi nel superiore la vasta log- disse. Prima di ascendere alla nave
gia, dalla quale Pontefici in alcune
i traversa , innanzi al tabernacolo ev-
circostanze, che poi diremo, benedi- vi sul pavimento il deposito conte-
cono solennemente il popolo, mentre nente le ceneri di Martino V, la
1' inferiore intromette all' atrio pel cui effigie è riprodotta nel bel co-
quale si entra nella chiesa. L'ordine perchio di bronzo, opera di Simone
è corintio, adorno di colonne e pi- fiorentino, fratello di Donatello.
lastri ; cinque sono gli archi d'ogni Quindi apresi il grande arco, soste-
portico decorati con colonne di mar- nuto da due proporzionate colonne
mo. Sulla ringhiera, che corona la di granito rosso ivi collocate da
sommità della facciata, sono collo- Alessandro VI; arco che dà ingresso
cate undici statue, di cui una, che alla nave traversa, cui si ascende

sta nel mezzo, rappresenta il Salva- per alcuni gradini.


tole. Nel mezzo della navata, o crocie-
L' atrio viene diviso da venti- ra, sorge 1' altare papale, adornato
quattro pilastri di marmo bianco, con quattro colonne di granito, che
del quale è pure il pavimento. Al sostengono il tabernacolo di forma
fondo del portico evvi dalla parte gotica, eretto da Urbano V, e da
destra la porta, che introduce al Carlo V re di Francia. Ivi quel
contiguo mentre all'estre-
palazzo, Pontefice ripose le teste de' principi

mità sinistra si vede la menzionata degli apostoli, e siccome vi si couser-


statua di Costantino. Cinque sono vano anche altre preziose reliquie,
le porte, che danno ingresso alla ba- è circondato nella parte superiore
silica, la principale ha le porte di da balaustra e cancelli di ferro do-
bronzo, e l'altra a destra, che è rato. La sommità del tabernacolo è
murata, è la porta santa, la quale tutta intagliata, e di sotto evvi l'al-

si apre nell'anno santo. Su tre di tare pontificio di marmo, entro il

esse, e su quella del palazzo sono vi quale si conserva quello di legno in


stimabili bassorilievi di marmo. cui celebrarono s. Pietro, e di lui i

L'interno ha cinque navi, di cui successori sino a s. Silvestro I. I pi-

la grande è formala da quattro or- loni, e lo sono


scalino dell'altare
dini di pilastri. In essa Borromini adorni di stupendi dipinti del Berni
copri trenta colonne antiche dan- o Bernardo da Siena, e sotto di
neggiate dall' incendio, e dal terre- esso si vede la piccola cappella chia-
muoto, con sei pi lastroni per parte mala la confessione di s. Gio. Evan-
d'ordine composto, ed ornato con gelista, dipinta dal Brughi, il cui
nicchia con due colonne di verde accesso è sulla nave grande. In que-
antico, con entro una statua colos- sta piccola cappella, s. Gregorio I
sale rappresentante uno de' dodici ripose la tunica di s. Giovanni evan-
apostoli mentovati. Sopra le nicchie gelista.

sono altrettanti bassorilievi di stucco La nave traversa fu rinuovata.


CHI CHI 27
come dicemmo, da Clemente VITT, della stessa materia,
diconsi aver
il quale ne fece lastricare eziandio appartenuto tempio di Giove Ca-
al
il pavimento. Sotto l'organo poi vi pitolino, o fuse da Augusto età ro-
sono tre porte, da luì nell' interno stri delle navi egizie tolte al nemico
magnificamente decorate, con mar- nella battaglia d'Azio. IVon è nostro
mi e sculture. In mezzo alla tribu- intendimento parlare delle statue,
na, che il suddetto Nicolò IV abbellì marmi, dipinti, ed altro, che nobi-
con mosaici, eravi una cattedra, ma litano questa, e le altre cappelle
dallo stesso Pontefice vi fu sostituito della basilica. L'Olivieri ne fu l'ar-
l'altare, ove uffiziano i canonici in chitetto, e il cav. d Alpino nell'alto
alcuni tempi dell'anno. Per quadro dell'aliare dipinse l'Ascensione del
vi si vedeva un ricco arazzo, coll'ef- Signore. La cappella contigua, che
fìgie del Salvatore, e dei due santi serve per coro al capitolo in tempo
Giovanni ed Evangelista
Battista, d' inverno, fu edificala dal conte-
titolari della basilica, che il Cresim- stabile don Filippo Colonna, della
beni fece eseguire in rame, e pose cui moglie Lucrezia Tornaceli! è il

in frontespizio all'opera, Stato citila bel deposito. Il Cardinal Ascanio


santa chiesa papale lateranense. Ma Colonna arciprete vi fece costruire
da ultimo i fratelli Marino, Carlo, i sedili di noce intagliata, ed egre-
ed Alessandro Torlonia signori ro- giamente lavorati. II quadro dall'al-

mani, ingratitudine al capitolo per tare, altro dipinto del cav. d' Arpi-
aver loro concesso la cappella di no, rappresenta il ss. Salvatore, e
s. Gio. Nepomuceno, onde edificare i ss. Giovanni Battista, ed Evange-

una cappella gentilizia degna del lista.

loro grado, e della nota loro pia Chiamasi portico Leoniano quella
munificenza, dal valente dipintore piccola nave semicircolare, che gira
cav. Filippo Agricola fecero eseguire dietro la tribuna, eretta come si

il quadro dipinto a olio sopra ta- disse da s. Leone I; pregevole per


vola, che ora invece dell'arazzo si diversi monumenti antichi, e per
ammira, ed aneli esso rappresentante alcuni depositi di personaggi ed ar-
il ss. Salvatoree i santi Giovanni
, tisti distinti. Neil' altare si venera
Battista ed Evangelista. Le pareli un antico crocefisso di legno, il qua-

di questa nave traversa sono tutte le ha lateralmente due statue di


ricoperte da buone pitture a fresco, marmo rappresentanti s. Pietro, e
co' l'alti allusivi a s. Silvestro I, a s. Paolo, che dapprima stavano nel-
Costantino, ed all'edificazione della l' oratorio di s. Tommaso, già ve-
basilica. Oltre gli apostoli, vi sono stiario de' sommi Pontefici. La con-
ancora a decorazione diversi angeli tigua sagrestia ha per porta quella
scolpiti a bassorilievo. In fondo di di bronzo fatta da Celestino III nel
questa nave, ed incontro alle men- 1196; sì divide in due, la prima
tovate tre porte minori, evvi la spetta ai beneficiati, la seconda ai

sontuosa cappella Borghesiana , da canonici. Nella prima evvi l'altare


Clemente A III dedicala al ss. Sa- dedicato all' Annunziata fabbricato
cramento, il quale si custodisce in da Fulvio Orsino, celebre letterato
n\\ superbo ciborio. Le quattro gran- del secolo XVI , e vi sono stimabili
di colonne di bronzo dorato, che dipinti , e memorie in onore di di-

reggono l'architrave e il timpano versi Pontefici benefattori della ba-


28 cui CHI
bilica. La sagrestia de'canoniei, eretta nisba, nella nave prima vi sono le
da Eugenio IV, fu ornata da Papa cappelle; r.° di s. Ilario vescovo, la

Clemente Vili con pitture esprimenti cui immagine fu dipinta a fresco


le gesta di s. Clemente I. L'altare da Guglielmo Borgognone. Questa
ha un quadro col crocefisso, la b. nobile cappella fu eretta da Ilario
Vergine, e s. Giovanni, e da ultimo Maini nobile di Parma, beneficiato
il Papa regnante vi ha fatto il pavi- della basilica, nell'anno 1587. I cap-
mento di marmo. Degna di osservazio- pellani beneficiati deputati di essa,
ne è anco l'altra piccola sagrestia a chiamati llariani dal fondatore, han-
sinistra di questa canonicale, eretta no la facoltà di scegliersi a loro bene-
in forma di cappella dal canonico placito \\\\ Cardinal protettore, pri-
Paolo Boccardini Bergamo, ov' è
di vilegio concesso loro nell' erezione
un'immagine della ss. Vergine col da Sisto V, e confermato a'i3 agosto
Bambino, e s. Gio. Battista, disegno i5qi con breve di Gregorio XIV.
originale in carta di Raffaele Sanzio. Da una porlicella di questa cappella
Tornando a parlare dell'interno si entra nell'antico chiostro del mo-
della chiesa, nella prima nave a nistero de* canonici regolari lalcra-
destra, vi sono le quattro seguenti nensi ove sonovi pregiati marmi,
,

cappelle; i.° Della Concezione, dei ed antiche memorie; 1." La cappella


ss. Barbato, Fedele da Sigmaringa, dei principi dedicata a
Lancellotti
e Giuseppe da Lionessa; i.° di san san Francesco; Quella già dei 3.°

Gio. Nepomuceno, attualmente in Santori, e dal Cardinal di s. Seve-


costruzione, riedificata sontuosamente rina appellata con questo nome, o
con magnifico sotterraneo dalla sum- del Crocefisso perquello, che ivi si
mentovata famiglia Torlonia, con venera, forse di Stefano Maderno.
architettura di Quintiliano Raimon- Dipoi passò in proprietà dei Ceva,
di ;
3.° Dei principi Massimo delle quindi dei Godoi; 4-° La cappella
Colonne dedicata al Crocefisso, a dell'Assunzione della b. Vergine e
s.Giovanni, ed alla Maddalena; 4-° dei Domenico, e Filippo Neri, la
ss.

Di s. Giovanni Evangelista, presso la <piale ha ancora una tavola rappre-


quale si vede il deposito del Cardinale sentante il transito di Maria Vergine,
Antonio Martin de Chaves, il quale che esisteva nell'antico patriarchio;
morendo nel i4Ì7j lasciò alla basi- e presso il deposito del Cardinal
lica diversi donativi, e la tenuta Leonardo Antonelli , si prescelse la
chiamata Trigonia, fuori della porta tomba il celebre Francesco Cancel-
Ostiense, di quattrocento cinquanta- lieri,autore di un gran numero di
cinque rubbia di terreno. Nella nave opere eruditissime; 5.° La cappella
seconda a destra, o intermedia, vi Corsini ritenuta per una delle pili
sono alcune memorie sepolcrali, e il belle e pili nobili di Roma, essendo
dipinto di Giotto, che rappresenta ricca di marmi, bronzi, e stucchi.
Bonifacio Vili, il quale pubblica il Clemente XII, con disegno del Ga-
giubileo da lui rinnovato. Sono ri- lilei, la eresse dalle fondamenta, sul

marchevoli i depositi di Silvestro II, suolo donatogli dal capitolo, e dedi-


eretto da Sergio IV creato nell'anno colla a s. Andrea Corsini di lui
1009, quello di questo medesimo antenate, cui quadro è un mo-
il

Pontefice, e l'altro di Alessandro III. saico del Masucci. Dessa è in forma


Riguardo alle navi laterali a si- di croce greca, e conserva entro
CHI CHI 29
urna di porfido le ceneri del Pon- liquattro mille franchiall'anno a
teficefondatore mentre nel sotter-
, vari canonici beneficiati che essi
,

raneo riposano quelle della princi- nominano. Su questo argomento va


pesca famiglia Corsini, avente un letto quanto scrisse il Cancellieri
altare colla b. Vergine col figlio nel suo Caenotapliium Leonardi
morto nel seno, gruppo di marmo Antonelli Cardinalis archipresbyteri
stimato. Clemente XII dotò di molte protobasilicce laleranensis 3 pag. 36.
rendite questa insigne cappella, e vi
institiù quattro cappellani, che ob- Pontefici sepolti nella basilica
bligò al servizio del coro, come gli lateranense.
Uariani, coli' autorità del pontifìcio
breve, Inter multiplices 3 emanato La prima memoria, che intorno
nel 1734, in cui ne riserbò il ius a questo si abbia, rimonta all'anno
patronato alla sua casa Corsini di- , 903, nel quale essendo morto Leo-
chiarandone protettore il Cardinal ne V fu sepolto in questa basilica.
arciprete, in mancanza di un Car- Secondo il Ilasponi, presso Papebro-
dinale della famiglia, e gli concesse chio in Propyleo , p. i55, n. ir,
diversi privilegi. Finalmente nella nell'anno 911, vi fu tumulato Ser-
nave seconda intermedia, vi sono gio III. Nel 928 venne in essa sep-
alcuni depositi di celebri personaggi. pellito Giovanni X, nel 936 Giovan-
Il portico Sistino dà ingresso dalla ni XI, nel 936 Agapito II, nel 964
parte di settentrione alla basilica Giovanni XII nel 9-4 1 antipapa
,

per tre porte, che sono le più fre- Bonifacio VII, nel 998 l'antipapa
quentate, una delle quali si apri da Giovanni XVII. Silvestro II vi fu se-
Gregorio XI, che la decorò di no- polto nel roo3,ed il Xovaes nella di
bili marmi , e vi collocò due leoni lui vita riporta il magnifico epitafìo,
di marmo bianco, che poi Sisto V che gli pose al sepolcro Sergio IV,
trasferi alla fontana da lui eretta e che ancora è esistente. Xel mede-
sulla piazza di Termini. Chiamasi simo anno ebbe sepoltura nella ba-
Sislino perchè edificato da Sisto V silica Giovanni XVIII, come afferma
con disegno del Fontana, e nella par- Giovanni diacono nel libro della Ba-
te superiore è decorato, come l'al- silica lateranense. Xel 1009 vi fu
tro, di pitture del vecchio e nuovo tumulato Giovanni XIX, ma il p.
testamento. Finché non fu eretta Giacobbe nella sua Bill. Pont. pag.
l'altra loggia, i Pontefici da qui com- 336 dice, che venne sepolto nel
partivano la solenne benedizione. Vaticano con un epitafìo in versi
,

Nel portico inferiore evvi la statua eh' egli prese dal Vegio Neil' an- .

in bronzo di Enrico IV re di Fran- no io 12 vuoisi sepolto in questa


cia, eretta dal capitolo coll'opera del basilica Sergio IV non lungi dal-
,

Cordieri, detto il Franciosino, in ri- l'oratorio di s. Tommaso benché ,

conoscenza per l'abbazia di Clairac altri dicono, che riposi nel Vaticano.
da lui donategli nella diocesi di Agen, Xel 1073 tumulato Alessandro
vi fu
con diploma de' 22 settembre 1604. II, nel 1099 Libano
II, sebbene il

Ma in progresso di tempo essendo Papebrochio pretenda lo sia stato


stata soppressa l' abbazia , i re di nel Vaticano, nel 11 18 Pasquale II,
Francia, che vengono riguardati per nel 1 r24 Calisto II, nel 1 i3o Ono-
benefattori della basilica, pagano ven- rio II, nel ii43 Innocenzo II, che
3o CHI CHI
dopo sette anni fu trasportato nella essa i canonici regolari (Fedi) di
basilica di s. Maria in Trastevere, s. Agostino, che da questa basilica
nel ii 44 Celestino li, nel i i4^ presero il nome di Lateranesi , o
Lucio li, nel ii)4 Anastasio IV. Lateranensi , o del ss. Salvatore.
Rasperai, De basii. lai. pag. 77, ag- Poco dipoi, avendo longobardi di- i

giunge, che fu sepolto in un'urna strutto il celebre amnisterò di mon-


di porfido, nella quale era slata sep- te Cassino, ed essendo fuggiti i mo-
pellita s. Elena imperatrice, com' è naci benedettini in Roma sotto Gio-
pur citato da JNovaes. \ i fu ancora vanni III, il successore Pelagio II
sepolto Alessandro III morto nel verso l'anno 578, li collocò nel mo-
1181 in Civita Castellana, e stato nistero dei ss. Giovanni Battista ed
qui trasportato, ove Alessandro VII, Evangelista, e di s. Pancrazio con-
di lui concittadino, gli eresse il sud- tiguo alla basilica lateranense, ed
detto deposito, con una lunga iscrizio- ufficiarono anche essi la stessa basi-
ne riportata dallAldoino, Vit. Pont. lica. Tuttavolta vi rimasero anche
t. IV, col. 722. JNel 1191 vi fu tu- i canonici regolari, di che ne fa in-
mulato Clemente 111, e precisamente dubitata testimonianza s.Gregorio I,
avanti il coro antico de' canonici ; Dialog. lib. II, cap. 1. Vi durarono
nel 1 198 Celestino III, presso s. Ma- i monaci benedettini cento trenta
ria del riposo, la cui cappella ora anni, o poco più, dappoiché fu nel
non esiste più, nel 1276 Innocen- pontificato di s. Gregorio II, che
zo V, nel 1 43 1 Martino V, e nel l'abbate Petronace ricondusse a mon-
174^ Clemente XII, trasferito dalla te Cassino i monaci , lasciando di
basilica vaticana. Avverte il Zacca- loro onorevoli memorie alla basilica,
ria, nelle note al Lnnadoro, Rela- specialmente pegli uomini , che vi
zione della corte, di Roma , t. II , fiorirono in santità di vita e dottri-
pag. 29, che i Cardinali, che muo- na, De monasteriis lateranensibu* >
iono senza essersi prescelto il sepol- in tom. III, De secretariis veterum
cro, si seppelliscono ne' sepolcri dei christianorum , et bas. vatic. p. 1 ^96,
loro antenati, ovvero ne' loro titoli cap. io. In progresso di tempo Ales-
e diaconie. Se poi fossero privi dei sandro II, creato nel 1061 , mise
sepolcri gentilizi, o morissero avanti sotto miglior forma di vivere i ca-
di avere ricevuto il titolo, o la dia- nonici regolari lateranensi, a' quali
conia, giova credere, che debbano interamente fu di nuovo affidata la
essere seppelliti nella basilica latera- cura della basilica, ciocché confermò
nense, tale essendo sempre stato l'in- pure nel 1 1 06 Pasquale II, in una
veterato costume. bolla nella quale si descrivono gli am-
pli confini della parrocchia concessa
ai medesimi canonici di s. Agostino.
Canonici regolari, arcipreti }
Quindi Innocenzo linci ii3o creò
e capitolo lateranense.
Cardinale diacono Guido, sanese, mi-
nistro dell'altare di «mesta basilica,
Questa basilica sino dalla sua ori- e nel 1 140 diede lo stesso onore a
gine venne uuìciata dal clero seco- Guido di Castelficardo, pure mini-
lare, che vi rimase sino al pontifi- stro dell'altare lateranense. Di poi
cato di s. Gelasio I creato V anno Ana>tasio IV nel 1 1
"4 arricchì di
492 ,
il quale pose alla custodia di privilegi i canonici regolai*!, semina-
, ,

CHI CHI 3i
rio di santi, di Pontefici, di Cardi- va l'emendazione de' costumi. Per-
nali, e di uomini insigni in virtù e ciò si legge nel ÌNovaes tom. III ,

scienza; ma
Innocenzo IV incaricò pag. 69, che Eugenio HI nel 1 x5s
il Cardinal Stefano de IVormandis (n ò Cardinale Bernardo canonico ,

romano, di riformare nella discipli- regolare di s. Frediano di Lucca


na alquanto rilassata, tanto i cano- ed abbate del monistero lateranense,
nici di s. Giovanni in Laterano, che nominandolo eziandio arciprete della
del capitolo vaticano. basilica. Anzi aggiungiamo coll'au-
Assunto al pontificato Bonifacio torità del Crescimbeni, che prima
A III, nel I2cj5, rimosse i canonici del suddetto Pietro vi erano stati

regolari Agostino dal governo


di s. altri arcipreti, e prima di lui vi fu
della basilica, ed in vece vi sostituì Eugenio remano, che nell'824 di-
un capitolo di canonici secolari, con venne Paj a Eugenio II.
individui appartenenti a famiglie Prima che Bonifacio Vili togliesse
romane. Concedette loro 1' uso del- ai canonici governo e la
regolari il

l'abito de' cappellani del Papa, il resilienza di questa basilica, chiama-


privilegio di non potere essere giu- vasi il loio capo o lettore, col ti-
dicati che dal Papa, esentolli dal tolo di priore; ma nell'istituzione
servigio del coro ne' mesi di luglio, della canonica secolare, sosti tifi al
agosto e settembre, donò loro il capo del caputolo il titolo di arci-
palazzo, cioè le terme antoniane, col- prete. 11 primo, che fosse onorato
li- sue ragioni ; unì al capitolo la con questo decoroso grado, fu il
chie;-a di s. Lorenzo Panisperna Cardinale Gherardo Bianchi parmi-
e l'abbazia di Ferenlillo con tutte giano del titolo de' ss. XII Apostoli,
le castella dipendenti, con giurisdi- poi vescovo di Sabina, uomo di pro-
zione di mero e misto imperio. Da fonda scienza legale, il quale consa-
questo tempo è di costante opinio- grò l'altare di s. Maddalena della
ne il Raspoui, lib. II. De mìnistris basilica, e quivi fu sepolto nel i3oo.
divini cullusj etc, pag. 89, De Ar- Gli altii suoi successori sono i se-
chìpresbyteris , ec, pag. 96, che in- guenti, fra' quali cinque, come si

cominciassero il nome, l'uffizio, e vedrà, furono assunti al pontificato,


la dignità di arciprete della patriar- e di tutti ai rispettivi articoli delDi-
cale basilica lateranense, sempre poi zionario vi sono le biografie, dalle
sostenuta da un Cardinale. Trovasi quali si rileverà se erano stali pri-
per altro un'epistola di s. Pier Da- ma canonici della stessa basilica.
miani, scritta nel secolo XI ad un Piati o T alenano Dui agitevi a di
Cardinale con questa iscrizicne e ti- Piperno. diacono Cardinale di santa
tolo di arciprete : Pelio S. R. E. Maria JNuova viee-cancelliere di s.
,

Cardinali latei anelisi , eanonicce ar- Chiesa, mcrto nel 3 o4, ovvero sot- 1

chipresbitero. Stima il Basponi che to Clemente \.


ciò avvenisse ne' tempi, in cui per Pietro Colonna, romano , diacono
la poca osservanza della disciplina Cardinale di s. Angelo, dopo esserlo
ne' canonici regolari, vi fossero desti- stato di s. Eustachio, secondo ÌNlovaes,

nati uno o più Cardinali per arci- tini. 1\ . pai;. 53. O egli, o lo zio
preti, per
la riforma di essi. Quelli Jacopo fu arciprete di s. Gio. in
erano tempi appunto in cui s. Pier
i
Laterano, fatto da Clemente "S . Ter-
Damiani con ardente zelo procura- 11. ino suoi gioliti nel
i 325. 1
, 4

32 cui di I
Bertrando de Montfavet, francese sauna, vescovo di Sabina, e peni-
diacono Cardinale di s. Maria in tenziere maggiore, morto nel i4o5.
Aquiro, morto nel 1 34-3- Antonio Gaetani, romano, prete
Giovanni Colonna, romano, dia- Cardinale di s. Cecilia, o Lucia,
cono Cardinale di s. Angelo, morto vescovo di Palestrina, e penitenziere
nel i348. maggiore, morto nel 1^.11.
Pietro Roger di Beaufort, nipote Ottone Colonna, romano, diacono
di Clemente VI, che il crei» diacono Cardinale di s. Giorgio in Velabro,
Cardinale di s. Riaria Nuova ; nel eletto nel 1 1 7 Sommo Pontefice
1370, fu eletto Papa col nome di Martino V. Fu questo Pontefice, che
Gregorio IX, nome che sarà in pe- soppresse il priorato, e i canonicati
renne benedizione per aver egli resti- della basilica di s. Lorenzo ad Sazi-
tuita a Roma la residenza pontifi- età Sanctorum , che unì alla latera-

cia a' 17 gennaio 1377, dopo che nense, cui arricchì di preziosi dona-
Clemente V nel i3o5 l'avea trasfe- tivi d'oro e d'argento.

rita in Francia, ed in Avignone. Alamando degli Adi/nari, fioren-


Colla basilica fu sommamente be- tino, prete Cardinale di s. Eusebio,
nemerito, giacché da arciprete fece morto nel i^n.
le costituzioni pel buon governamcn- Guglielmo Pilastro, francese, pre-
to del clero laterancnse, che poi con- te Cardinale di s. Marco, morto nel
fermò con bolla, e, come dicemmo .49.8.

superiormente, terminò la questione Alfonso Cardio, spaglinolo, anti-


sul primato delle chiese, decidendo- cardinale del pseudo-Pontefice Be-
la a favore di questa. nedetto XIII, riconosciuto per vero
angelicoo Egidio Grimoardi col titolo dei ss. Quattro, morto nel

francese, canonico regolare, fratello i434.


di Urbano V, prete Cardinale di s. Lucio Conti, romano, diacono
Pietro in Vincoli, morto nel i388, Cardinale di s. Maria in Cosmedin,
seguendo le parti dell' antipapa Cle- morto nel i4^7-
mente VII, mentre era vescovo di Angclotto Foschi, romano, prete
Albano. Cardinale di s. Marco, ucciso nel
Pietro Tomazellì, napolitano, dia- i444.
cono Cardinale di s. Giorgio in ^ e- Avanti di continuare la serie dei

labro, poi prete di s. Anastasia, che Cardinali arcipreti, notare si deve


nel 1389 divenne Papa Bonifacio che sotto 1' arcipretato del Cardinal
IX. Arricchì la basilica d' indulgen- Foschi, nel i44 2 > u Papa Euge-
ze, le diede 1' abbazia di Grottafer- nio IV rimise al governo della ba-
rata, la facoltà di conferire benefì- silica i canonici regolari, con grave
zii, di fabbricar chiese, e di riceve- dispiacere del popolo romano. Fra i

re qualunque chiesa si volesse dichia- canonici secolari eravi Giovanni Bat-


rare figliale e soggetta alla latera- tista Millini, che, come dice il JVo-

nense, facoltà che confermarono Si- vaes al tom. VI, p. 17, Giovanni
sto V, e Gregorio XIV, concedendole XXIII aveva fatto canonico nell'e-
in oltre giurisdizione sull' acqua Ma- tà di sette anni, e che poi Sisto IV
riana o Marana. creò Cardinale. Egli non volle ri-

Francesco Carbone, napolitano, nunziare al canonicato, ad onta che


cistercieiise, prete Cardinale di s. Su- Eugenio IV usasse le preghiere, le
,

CHI CHI 33
promesse, e le minaccie. Ciò dispiac- usare due campanelli, due croci, e due
que assai al popolo di Roma e al- padiglioni nelle funzioni, e proces-
la nobiltà , che vedevano priva- sioni. La maggior parte degli scrit-

ti così de' benefica i loro concit- tori sostiene godere la basilica la-

tadini; il perchè dopo


morte di la teranense tal privilegio, sino da Mar-
Nicolò V, appena eletto nel i455 tino V, il quale nel i4 2 3, con let-
Calisto III, tumultuariamente ricor- tere apostoliche unì la delta basili-
sero a lui, laonde i canonici secolari ca di s. Lorenzo alla patriarcale la-

furono ripristinati nella basilica in teranense. Il solo Grancolas opinò


numero di diciotto, tra' quali cinque ciò derivare, per essere questa ba-
baroni, e quattro dottori ec. Ma silica la prima di tutte le altre
divenuto Pontefice, nel 4^4? Paolo 1 con alcune ragioni, che riportammo
II, nipote di Eugenio IV, mal sof- altrove. Su questo punto si può
frendo vedere alterate le disposizio- consultare il Ciampiui, Investigatici
ni dello zio, ad onta della commozio- historica de Cruce s tallonali, B.omae
ne de' romani, che rappresentarono 1692, ed in t. I Disc. Popidi Dei
essere stati istituiti i benefizii e le Fleury, edita a F. A. Zaccaria. Ve-
prebende dai loro maggiori, Paolo netiis 1782, p. 170 ; Mabillon Mas.
II processionalmente ripose nella ba- Ital. p. 1 24, 1 3 1 ; e Cancellieri nei
silica lateranense i canonici regolari suoi Possessi, a p. 397. Riprendia-
di s. Agostino nel 1466. Avverte mo pertanto il registro dei Cardi-
il Rasponi, che però non tolse i nali arcipreti lateranensi non inter-
canonici secolari, a' quali invece as- rotto punto dalle suddescritte vicen-
segnò la basilica vicina a s. Loren- de. Al Cardinal Foschi successe il
zo ad Sancta Sanclorum, cogli emo- seguente :

lumenti che avevano, finché li aves- Antonio 3/artins de Chaves, por-


se nomiuati ad altri canonicati, o toghese, prete Cardinale di s. Gri-
a qualche vescovato, assegnando in- sogono, morto nel 1 44? dopo aver
tanto ai canonici regolari cento fatto alia basilica 1' organo, che poi
scudi al mese pel loro manteni- Clemente \ III trasportò, e rifece
mento. ove sta adesso, erigendo nel luogo
Venuto a morte Paolo II. ed elet- suo la cappella del ss. Sacramento.
to in sua vece Sisto IV rinnova- , Egli beneficò questa basilica, come
ronsi i lamenti de' romani, onde il si disse superiormente, della qua]
nuovo Pontefice procurò contentare cosa il capitolo conservò grata me-
i canonici regolari di s. Agostino, moria.
lasciando ad essi il titolo di cano- Domenico Capranica , prenesti-
nici regolari lateranensi del ss. Sal- no, ma di romana famiglia, prete
vatore , a' quali fabbricò, e diede la Cardinale di s. Croce in Gerusalem-
chiesa di s. Maria della Pace, con me, e penitenziere maggiore, morto
molti privilegi, come meglio dicesi nel i4-58.
al loro articolo, voi. VII, p. 254, Prospero Colonna, romano, nipo-
20. E nella basilica lateranense nel te di Martino V, diacono Cardina-
1 '[-2, pacificamente ristabilì isoli ca- le di s. Giorgio in Velabro, morto

nonici secolari, i quali pel diritto già nel i463-


acquistato sulla basilica di s.Lorenzo Latino Orsini, romano, prete
ad Sanela Sanclorum, seguitarono ad Cardinale prima di s. Eusebio, po-
v t XII. 3
,

34 CHI CHI
scia deiss. Giovanni e Paolo, ve- il cavallo e la statua di bronzo di
scovo di Albano, e poi di Frascati, Marco Aurelio, ma
Paolo 111 la
camerlengo di s. Chiesa, morto nel trasportò sul Campidoglio con gra-

'4 7 7- Questo arciprete fece varii ve rammarico del capitolo. Que-


statuti pel buon regolamento della sto però il ricolmò di doni ,
privi-

basilica. legi e favori , dichiarò i cano-


Giuliano della Rovere di Savo- nici famigliari commensali del
e
na, nipote di Sisto IV, prete Car- Papa, e protonotarii, ne creò uno
dinale di s. Pietro in Vincoli, ve- Cardinale , dichiarando 1' arciprete
scovo di Albano, e poi di Ostia e giudice in tutte le cause della basi-
Velletri, penitenziere maggiore, crea- lica e delle chiese a lei soggette, co-

to nel i5o3 Papa col nome di me meglio descrive il Crescimbeni


Giulio II. Nel suo aicipretato fu nella Ist. di s. Gio. a porta latina,
aperta e chiusa la porta santa da p. 241. Il Cancellieri nelle Memorie
un Cardinale, ma non si dice dal sulle sagre teste, a p. 64, riporta

Zaccaria, e dallo Strocchi cpial fos- il copioso elenco delle diocesi in cui
se. Nel medesimo suo arcipretato fe- esistono luoghi pii, e chiese sogget-
ce alcuni statuti intorno all' ammi- te alla giurisdizione del capitolo la-

nistrazione ed alle entrate della ba- teranense.


silica, e nel i5o2 elesse in suo vi- Giandomenico de Cupis, romano,
cegerente, o vicario, il Cardinal Gior- primo Cardinal prete titolare di
gio Costa, detto il Cardinal di Lis- s. Giovanni a porta latina, vescovo
bona, avanti del quale si convocava di Ostia e Velletri, aprì e chiuse la
il capitolo. Giulio II fece ricchi do- porta santa di questa basilica nel
nativi alla basilica in sacri paramen- i55o, e morendo nel i553, le

ti, e le restituì la giurisdizione tem- lasciò molti doni.


porale su Ferentillo, tolta dallo zio Ranuccio Farnese, romano, dia-
Sisto IV. cono Cardinale di s. Angelo, peni-
Giovanni Colonna, romano, dia- tenziere maggiore, morì nel i565,
cono Cardinale di s. Maria in Aqui- lasciando alla basilica varii dona-
ro, morto nel i5o8. tivi.

Alessandro Farnese, romano, dia- Marco Sittico Altemps, tedesco


cono Cardinale di s. Eustachio ve- diacono Cardinale di s. Angelo, poi
scovo successivamente nei sei vesco- prete de' ss. XII Apostoli, di s. Cle-
vati suburbicari , aprì e chiuse la mente, e di s. Maria in Trastevere,
porta santa nel i5"25 per volere di penitenziere maggiore, lasciò di vi-

Clemente VII, e poi fu esaltato al vere nel i5g5, edimostrò gene- si

pontificato nel i534, col nome di roso colla basilica. Essendo infermo
Paolo III. Essendo arciprete, invigi- di podagra, fu in di lui vece desti-
lò sulla disciplina del clero latera- nato il Cardinal Marc' Antonio Co-
nense, assistette ai capitoli, ne sot- lonna ad aprire, e chiudere la porta
toscrisse le risoluzioni, e ripristinò santa.
diverse costituzioni di Gregorio Antonio Colonna, romano, dia-
XI, cui fece approvare da Giulio cono Cardinale di s. Maria Nova
II. poi di s. Maria in Cosmedin, indi
Ad ornamento della piazza late- prete di s. Pudenziana, e di s. Cro-
ranense aveva Sisto IV ivi collocato ce in Gerusalemme, e vescovo di
,

CHI CHI 35
Palestrina, nell'anno 1600, aprì e s. Maria del Popolo, vescovo prima
chiuse la porta santa. Morì nel d' Albano e poi di Porto, nell' anno
1608, lasciando erede la basilica, che santo 1675, aprì e chiuse la porta
vivente aveva eziandio beneficata. santa della basilica, e morì nel 1693.
Lucio Sasso poi Cardinale, essendo La basilica conserva grata rimem-
stato venti anni vicario della ba- branza dei beneficii ad essa da lui
silica, ne imitò 1' esempio , e si compartiti, poich'egli, oltre moltissimi
mostrò assai benefico verso la basi- paramenti, le donò l'arazzo, che si-

lica. no a' nostri giorni ha servito di


Scipione Caffarellì Borghese, ro- quadro all' altare della tribuna del
mano, nipote di Paolo V, prete coro, prima che i Torlouia donasse-
Cardinale di s. Grisogono, peniten- ro l'attuale, fece compilare il bre-
ziere maggiore, fu fatto nel 1608, viario, e lo donò al capitolo ; e a
arciprete della basilica lateranense di lui mezzo Alessandro VII regalò
dallo stesso Paolo V, che nel 1620, otto belle coltri, cinque paliotti, sen-
lo trasferì all' arcipretura della ba- za mentovare altri benefizii, fra i

silica vaticana, cedendo la preceden- quali merita menzione quello di


te al seguente suo congiunto. Non aver dichiarato un canonico della
si devono qui occultare i ricchi do- basilica in perpetuo a prete assi-
ni da lui fatti alla basilica, che a stente alle Cappelle Pontificie.
di lui riguardo ebbe da Paolo V la Paluzzo Palazzi degli Albertoni
rosa d'oro benedetta. Questo Pon- Altieri, romano, nipote di Clemen-
tefice creò due Cardinali canonici te X, camerlengo di s. Chiesa, prete
esentò il clero dallo spoglio, e donò Cardinale de' ss. XII Apostoli, vesco-
al capitolo il palazzo lateranense. vo di Porto, morì ai 29 giugno 1698.
Giambattista Lenì, romano, pre- Benedetto Pamphily, romano, pro-
te Cardinale di s. Sisto, poi di s. Ce- nipote d' Innocenzo X, diacono Car-
cilia, aprì e chiuse la porta santa dinale di s. Maria in Portico, poi
di questa basilica nel 1620, e mo- di s. Maria in Via Lata, fu fatto
rì nel1627, avendo beneficato in da Innocenzo XII arciprete: il per-
vita e in morte la basilica. chè con raro esempio, negli anni
Francesco Barberini, fiorentino, santi 1700, e 1725, aprì e chiuse
nipote di Urbano Vili, diacono Car- la porta santa. Beneficò la basilica
dinale di s. Agata, fu fatto dallo in più. modi, e con donativi, fra i
zio successore al Cardinal Leni , e quali le due statue de' ss. Andrea e
dopo un anno rinunziò. Quindi nel Giovanni, che stanno nella nave
i633, venne trasferito all' arcipretu- principale. Morì primo diacono nel
ra della basilica vaticana. 1730.
Girolamo Colonna, romano, dia- Pietro Ottobonì, veneziano, nipo-
cono Cardinale di s. Agnese in piaz- te di Alessandro Vili, prima arci-

za Navona, poi successivamente pre- prete della basilica liberiana, e poi


te, e vescovo di Frascati, nell'an- di questa nel morì decano
1730,
no santo i65o, aprì e chiuse la del sagro Collegio nel 1740.
porta santa di questa basilica, e mo- Neri Maria Corsini, fiorentino,
rì nel 1661. nipote di Clemente XII , diacono
Flavio Citici, sanese, nipote di Cardinale di s. Adriano, poi di s.
Alessandro VII, prete Cardinale di Eustachio. Nell'anno santo i75o,
, ,,

36 CHI CUI
aprì e chiuse la porta santa di que- avanti porta latina, Roma 17 16,
sta basilica. Morì nel 1770. a pag. 292, nel parlare dell' incor-
Mario Marc-foschi , maceratese ,
porazione del capitolo di detta chie-
prete Cardinale di s. Agostino, ncl- sa al laterancnse, ci dà una erudi-
1' anno santo 1775, aprì e chiuse ta serie che governarono
de' priori,

la porta santa, e morì nel 1780. la basilica sino al pontificato di Bo-

Carlo Rszzonico, veneziano, ni- nifazio Vili. Quindi a pag. 3o6

pote di Clemente XIII, Cardinale ve- tesse dottamente la serie cronologi-

scovo di Porto, camerlengo di s. Chie- ca degli arcipreti lateranensi, retti-

sa, morì nel 1799- ficando quella del Rasponi, sino al


Francesco Saverio de Zelada, spa- Cardinal Pamphily. Il medesimo
gnuolo, prete Cardinale di s. Mar- Crescimbeni, nell'altra sua opera
tina a' Monti, commendatario di s. sulla basilica, Ristretto ec, a pag.

Prassede, segretario di stato, e pe- 95, fa il novero degli arcipreti, ca-

nitenziere maggiore, inori nell' anno nonici e beneficiati, che stabilirono


1801. lampade perpetue per ardere innan-
Leonardo Antonelli di Sinigaglia, zi al tabernacolo, ove si conservano
decano del sagro Collegio, peniten- le sagre teste de' ss. Pietro e Pao-
ziere maggiore , segretario del s. lo. Per riguardo all' illustre collegio
:

Uffizio, morì nel 181 1. V. il cita- de benefiziali, il predetto Cancellie-


to Cancellieri, nel suo Caenotaphium ri nel suo Caenotaphium, a pag. 37,
Antonelli Cardinalis Archipr. e 64, riporta le notizie di molti, che
Giulio Maria della Somaglia di si distinsero per nobiltà di natali

Piacenza, decano del sagro Collegio, per dottrina, per impieghi nella cor-
vice-cancelliere, segretario di stato, te de' Sommi Pontefici, per vesco-
vicario di Roma ec. , nell' anno vati cui furono innalzati, e fa men-
santo 1825, aprì e chiuse la porta zione di altri promossi a canonici
santa della basilica. Morì nel i83o. della stessa basilica. E qui ci sia
Bartolomeo Pacca di Benevento, lecito in segno di stima ripetere
attuale decano del sagro Collegio quanto a pag. 3 9 disse lo stesso Can-
fatto arciprete dal Pontefice Pio cellieri, cioè: » che è desiderabile
Vili nel 1 8 3o, risplendente per vir- •> che d. Salvatore Leoni beneficia-
tù e dottrina, e per le primarie ca- » to lateranense pubblichi l' erudi*
riche, che sostiene, cioè di pro-da- .•) tissima storia di tutti i Cardinali
tario, di legato apostolico di Velie- » arcipreti della basilica e de' loro

tri e sua provincia, di prefetto del- >> vicari, ricavata da esso con mol-
le congregazioni della cerimoniale, » ta fatica dalle antiche' memorie
e della correzione de' libri della » della chiesa laterancnse, dagli scrit-
chiesa orientale , di segretario del » tori della medesima, e dai mo-
s. offizio, di presidente del consiglio » munenti esistenti nell'archivio del
supremo della reverenda camera apo- » collegio de' beneficiati , affidato

stolica, zelante e sollecito vescovo » alla sua custodia, e da lui ac-


delle diocesi di Ostia e Velletri, cul- >> cresciuto , e colla maggior di-
tore delle lettere , e mecenate dei » ligenza posto nel più beli' ordi-

letterati. » ne .

Gio. Mario Crescimbeni, nell' I- Il Piazza nella sua Gerarchia, a


storia della chiesa di s. Giovanni pag. 333 e 334, tratta delle pie-
,

CHI CHI 37
rogati ve dell' arciprete, e del capito- lare lo stipendio, unì alla medesima
lo, de' loro privilegi, e tratta dei alcuni pingui beneficai. Quindi Pio
cappellani Ilariani, dei Clementini VII, volendone accrescere il lustro
istituiti da Clemente Vili, degli Ur- e il decoro, con breve de'22 luglio
bani fondali da Urbano Vili, e di 1801, concesse alla medesima tutte
altri individui di questo clero, ag- le prerogative, esenzioni e privilegi,
giungendo che Sisto V diede all'ar- coi quali i Pontefici vollero decorare
ciprete il privilegio di conferire i i cappellani cantori pontificii. Non
benefizi vacanti nella basilica, eccet- si deve qui passare sotto silenzio,
tuati quelli riservati alla Dataria. che s. Pio V pose nella basilica per
V. Francesco Foggini, Ddl clero penitenzieri [Fedi) i minori osservanti
della basìlica lateranense , Roma riformati di s. Francesco. Laonde il

1758. Delle preminenze del capi- Cardinal penitenziere, nella dome-


tolo , ed autorità dell' arciprete ,
nica delle palme, incomincia da que-
tratta pure il Cancellieri, Memorie sta basilica il consueto giro delle tre
delle sagre teste, p. 7. Per ciò, che basiliche. Il primo cerimoniere poi
riguarda la giurisdizione dell' arci- di questa chiesa, in nome del capi-
prete, nonché il diritto alternativo tolo, presenta al Papa due candidi
col capitolo di nominare a' benefi- agnelli, benedetti nella chiesa di s.

cii vacanti della basilica, non affet- Agnese fuori le mura ( Vedi ) , nel
ti Sede apostolica, ed il vicario
alla giorno della sua festa; agnelli che
della trattammo bre-
basilica
ec. , si offrono per annuo canone alla
vemente all' articolo Arcipreti delle basilica, e dalla cui lana si formano
BASILICHE DI RoMA. i pallii.

L' insigne cappella poi de'cantori Per aggiungere splendore a questa


dell' arcibasilica vanta
lateranense basilica ordinò Sisto V, che il ca-
,

la sua origine nel i535 sotto Paolo pitolo nelle maggiori solennità e
III, allora quando il celebre Cardi- funzioni di essa usasse di quattro
nal de Cupis arciprete incominciò mazze di argento, portate da' man-
ad istituirla , ottenendo dal detto datari, e cursori del Cardinal vica-
Papa l'unione di molti benefìzi, per rio, in abito clericale ; abito che
costituire una sufficiente dote per ogni due anni dovrebbe far loro la
dicci cappellani cantori. Il chiarissi- camera apostolica, col danaro delle
mo letterato Fulvio Orsini, prima multe penali, come si legge nell'Ol-
beneficiato, e poi canonico latera- doino, Addù. in Ciaccoli, toni. IV,
nense, morendo nel 1600, le lasciò col. 127.
alcuni fondi per aumentarne il nu- Il capitolo lateranense sicompone
mero con due altri cantori, affidan- del Cardinal arciprete, di un prelato
done la nomina al Cardinal arci- suo vicario, e di diciotto canonici
prete. Dipoi Pio VI, in considera- otto de' quali sono dell'ordine dei
zione dei rinomati maestri eh' ebbe preti, cinque di quello dei diaconi,
in tutti i tempi, della sua autichità e cinque dei suddiaconi. Oltre i

e pregi, con breve de' 2,4 settembre venti beneficiati, cioè dodici dell'or-
1784, concesse a questa cappella il dine dei preti, quattro di quello dei
proprio nome, chiamandola Cappella diacoui, e quattro di quello dei
Pia, e per formare una rendila per- suddiaconi (i quali ordini sono in-
l
i alle giubilazioni, e per aumen- fissi alle rispettive prebende, giusta
,,

38 CHI CHI
Io stile dell'antica disciplina della chi doveva essere il supremo Gerar-
Chiesa), vi sono i cappellani Clemen- ca e pastore universale del mondo
tini, ed Urbani, ed Ilariani, e do- cattolico, il quale poscia ivi era in-
dici chierici beneficiati. L'arciprete tronizzato colle più belle cerimonie.
usa nella basilica e in coro sempre V. il Libello presentato a Valenti-
la cappa, il vicario l'abito prelati- niano , di Marcellino e Faustino
zio di mantelletta, i canonici la presso il Sirmondo tom.
Opere, I,

cappa di saja paonazza con pelli di in cui parlando dell'ordinazione di


ermellini bianchi nel'' inverno, e la san Damaso I, fiorito nel 367, si

cotta ed il rocchetto nelle altre sta- scrive : Laterancnsem basilicam tc-

gioni. I beneficiati, e i chierici be- nuil, et ibi ordinatus est episcopus.

neficiati neh' inverno usano la cotta Il perchè , insorta talvolta contro-


e la cappa di saja paonazza con versia sulla scelta del nuovo Papa,
pelli di color bigio, e negli altri e divisi il clero e il popolo, e la
tempi la sola cotta. Il Papa nomi- romana milizia in diversi partili

na i canonicati e i beneficii affetti; ciascuno d' essi procurava occupare


quelli che non lo sono , vengono la basilica lateranense, giacebè rite-
nominati alternativamente dall' arci- neva che dal luogo stesso potesse
prete, e da un canonico secondo il derivare credito, forza e vigore al-

turno settimanale. l' elezione, e grande appoggio tro-


vare ai diritti dell'eletto, come si

Funzioni principali, che si celebra- può osservare nell' Anastasio nelle


vano nella basilica lateranense, e vite di s. Bonifacio I, di Simmaco,
nota di quelle, che hanno luogo di Giovanni V, Conone, di Ste-
di
oggidì. fano III, di Valentino, e di Bene-
detto III, eletti nella chiesa del Ss.

Lungo sarebbe l'enumerare tutte Salvatore, secondo l'antica consue-


le funzioni, che quivi avevano luogo tudine. V. Mabillon in Comm. prece.
nella veneranda antichità, di molte pag. 116. La medesima basilica fu
delle quali abbiamo parlato di sopra, ancora per sepoltura da
prescelta
e si fa menzione anche ai rispettivi molti Pontefici, siccome registram-
articoli, massime a quello delle Cav- mo di sopra, affinchè dove aveva
pelle Pontificie, in cui si riportano avuto principio la loro sublime di-
le sagre funzioni, che celebravano gnità,, ivi ancora avesse il fine, e
i sommi Pontefici prima della isti- dopo le solenni esequie, ivi avessero
tuzione delle medesime cappelle riposo le V. il Rasponi
loro ceneri.
pontificie. Laonde ci limiteremo a a pag 73, cap. XVIII, De Summit
ricordare le principali. E primiera- Pontificibus , qui iti laleranensi ba-
mente fino da' più rimoti secoli, silica sepulti sunt.
quando dovevano adunare il cle-
si A differenza delle altre principali
ro ed popolo romano per eleggere
il chiese di Roma cui erano addetti i

il nuovo Papa, purché non l'impe- semplici Cardinali preti , la basilica


disse qualc\ve fazione o circostanza, lateranense fu assistita da sette Car-
soleva eseguirsi in questa basilica; dinali vescovi ebdomadarii, e colla-
dappoiché giustamente reputavasi terali del Papa , chiamati da Gio.
convenevole, che nella chiesa prin- Diacono, nel tom. II, Mus. ital. p.
cipale di tutte le altre, fosse eletto 575, et in toni. Ili, Liturg. Rota.
CHI CHI 39

Pont. pag. 353, Episcopi primae basilica , come racconta il Bctronio


sedis, che soli avevano il privilegio all'anno 968, ebbe principio la be-
di celebrare per turno sopra 1' al- nedizione delle campane, da quella
tare papale. Stefano III, detto IV, grossa campana che fu posta sul
eletto nell'anno 768, ordinò che campanile della basilica, dopo la be-
ogni domenica si cantasse dai sette nedizione, che ne fece Giovanni XIII,
Cardinali vescovi suburbicarii nella imponendole il nome di s. Gio. Bat-
basilica lateranense, l'inno Gloria tista. Su questo argomento è a ve-

in excelsis Deo, il quale non sole- dersi l'articolo Campale § IV, Bene-
vasi dire dai preti fuorché nella , dizione delle campane.
messa di Pasqua. Quivi si distribuiva Quivi nello stesso sabbato santo
il fermento nel sabbato avanti la si prendeva il nuovo fuoco da tre
domenica delle palme detto sabba- , lampadi , nascoste sino dal giove-
tum vacans, perchè Papa non an- il di santo in segretissimo luogo nel
dava alla stazione. Gli antichi rituali Sancta Sanctorum, si consagravano
lo chiamano, Quando datar eleemo- sette altari, che si preparavano dalle
syna sive fermentatimi in concisto- sette regioni della citta, e si offrivano
rio lateranensi , ed in questo sab- il latte e il miele. Nella solennità
bato nel Laterano si distribuiva ai poi delia Pentecoste, delta la Pasqua
sacerdoti delle parrocchie e titoli di rosala, si spargevano rose per tutta
Roma il fermento, o pane benedetto. la chiesa.
Di questo rito trattò il Mabillon Quivi si celebrarono cinque con-
nel mus. Ital. tom. I, pag. i32, et cilii generali, oltre altri quattordici
in Ord. Rom, p. i4i, et in t. IV, particolari, l'ultimo de' quali fu con-
Anal. p. 60; Azevedo Exercit. Lit. : vocato nel 1725 da Benedetto XIII.
col. 217. In questa basilica si con- Roma si parlerà di essi,
All'articolo
ciliavano ancora i penitenti nel sab- siccome agli articoli delle Beatifica-
bato santo, cioè quelli, eh' erano sta- zioni, e Cano>tzzazio:nt si dice di quel-
ti per qualche grave delitto condan- le celebrate in questa basilica. Pri-
nati alla pubblica penitenza, andan- ma faceva in essa la solenne pro-
si

do il vescovo col clero ad accoglierli cessione del Corpus Domini , e vi si


benignamente alla porta e dando , celebravano diverse cerimonie nella
loro speranza di perdono da Dio coronazione degl' imperatori, la qua-
della loro colpa. Da ciò nacque il le però seguiva nella basilica va-
pio costume di visitare ogni sabbato ticana. Dappoiché dalla basilica va-
che face-
la basilica. Il vescovo poi, ticana l'imperatore in solenne caval-
va mentovata funzione
la era un , cata si recava alla basilica lateranen-

luogotenente o vicario mantenuto in se, ove prima si ammetteva nel ceto


questa sua cattedrale dal Papa per de' canonici, ricevendo all'altare pa-
vari ministeri, non potendo egli eser- pale, la cotta, la cappa e la berret-
citarli per le altre sue innumerevoli ta , e poi si trattava di lauto con-
occupazioni , delegazione che ritro- vito nel triclinio Leoniano, con che
vasi fatta sino dal 4 00 come ? scrive terminava la funzione. Quando nel
s. Girolamo sulla pubblica penitenza i53o Carlo V prese in Bologna la.
data a Fabiola. V. il B.asponi, De corona imperiale dalle mani di Cle-
solemnì rifu pcenitcnles recipiendi in mente VII, alcuni canonici di san
Lat. Bas. pag. i55. Ed in questa Giovanni si recarono in quella città ;
4o CHI CHI
e dopo la coronazione ricevettero lateranense. Di questa antichissima
l'imperatore nella chiesa di s. Do- benedizione fa menzione il Cresci m-
menico, facendo allora le veci della beni a p. 180, Della sacr. eh. pa-
basilica lateranense, e lo ammisero pale lat, ed il Cancellieri, nel suo
tra i canonici. Quindi Carlo V ri- Caenotaphiutn, a p. 42 > nelle citate
cevette i canonici al bacio della pace. Memorie storiche, a pag. 5, e nella
Non deve qui tacere, sebbene se
si settimana santa, a pag. 224. Quivi
ne parli al relativo articolo, che do- egli dice, che tal benedizione e di-
vendosi fare la coronazione dell' im- strusa de' garofani è la memoria di
peratore nella basilica vaticana, tut- un tributo, che soleva farsi annual-
tavia due volte segui nella basilica mente alla basilica per tal festa, da-
lateranense. La prima accadde nel gli orientali, forse per omaggio alla
ii 33 quando l'antipapa Anacleto II prima chiesa del cattolicismo. Osser-
avendo occupato il Vaticano, Castel va inoltre lo stesso erudito Cancel-
s. Angelo, e gli altri luoghi forti, lieri , che siccome negli Ordini roma-
il PonteficeInnocenzo li coronò ni si fa spesso menzione di certo
in Giovanni ai 4 g' u g no Lota-
s. ottimo vino condito cogli aromi, aro-
rio II ; la seconda fu quando ai 29 maticum vinum, il quale si beveva
giugno dell'anno 1 3 2 nella stessa ba- 1 in alcuni tempi, e siccome si dispen-
silica Enrico VII ricevette la coro- savano prima nel solenne concilio
na imperiale dai Cardinali legati di papale, ed anco nel giorno di pas-
Clemente V, per essere stato occu- qua delle confetture ovvero del pe-
pato il Vaticano dall'esercito di Ro- pe , ne possa essere un vestigio la
berto re di Napoli, il quale temeva dispensa de' garofani, l'abolizione di
le insidie di Cesare. Attualmente si una superstizione de' gentili. E poi
continuano a celebrare in questa notissimo che i gentili tra le super-
basilica le seguenti funzioni. stizioni che coltivavano, aveva (pal-
Il solenne possesso de' Sommi Pon- la di ritenere l'aglio come antidoto
tefici, colla dispensa del presbiterio, contro i geni malefìci ; superstizione
della qual funzione si tratta al pro- derivata forse in Roma dal culto
prio articolo parlando delle antiche
sì egizio d'Iside, e di Osiride; quindi
venerabili cerimonie, che de' presenti è assai probabile che la Chiesa, vo-
riti, colla solenne benedizione sulla lendo togliere questa superstizione,
gran loggia del novello Papa. Que- come ha fatto di tante altre, adot-
sti va ad assistere coi Cardinali alla tasse il rito di benedire in tal cir-

cappella, che vi si tiene per la festa costanza i garofani usando orazioni


dell'Ascensione del Signore, con so- analoghe, dirette ad ottenere la li-

lenne benedizione dalla detta loggia, berazione dai mali, e la conserva-


e vi si reca pure ai 24 giugno per zione degli uomini in perfetta sa-
la festa della Natività di s. Gio. Bat- nità.
tista. Nella vigilia di questa festivi- Inoltre il Papa interviene col sa-
tà, e prima della celebrazione dei gro Collegio alla processione, clic la

vesperi, il vescovo canonico funzio- basilica domenicafa nella fra l' ot-
nante, con una particolare forinola, tava del Corpus Domini, nella qua-
fa benedizione pontificale dei ga-
la le come a sua cattedrale, intervie-
rofani, o aromali notissimi, e quindi ne il seminario romano, ed hanno
li distribuisce ai canonici e al clero luogo gli Ordiui religiosi mendica n-
,,

CHI cui 4;i

ti. Il Ss. Sagromento è portato dal funzioni, si recava all'altare panale


Cardinal vicario di Roma. Questi, Così ancora è da osservarsi, chi
o il suo vicegerente fa nelle tempora nel terzo Agnus Dei della m
le ordinazioni; e nel giovedì santo non si dice dona nobis pacem, ma
consagra colle più auguste cerimo- si ripete miserere nobis. Molte sono
nie il sagro crisma, e nel sabba to le ragioni assegnate a questo rito. Da
santo,ed in quello della Pentecoste alcuni si crede essere ciò derivato
solennemente vi amministra il bat- in memoria della miracolosa appa-
tesimo nel batlisterio Costantinia- rizione del Salvatore summentovata,
no, e la confermazione. Nell'otta- allorché si fece la dedicazione della
va dei santi Pietro e Paolo evvi chiesa, iu cui allora si udì la voce
in questa basilica cappella Cardi- del Salvatore, che disse al popolo
nalizia , ed i secondi vesperi delle romano : Pax vobis. Da altri si

principali feste della basilica si cele- pretende, che ciò sia per alludere al-
brano coll'assistenza de' Cardinali la pace sempiterna, la quale si gode
nel modo
die descrivesi a Cappelle nella celeste Gerusalemme, di cui è
Catjhx alizie ( Vedi), ove pure si trat- figura la chiesa lateranense per la
ta della eappella per la festa di sua eccellenza. Finalmente evvi an-
s. Lucia, che celebrasi coli' assistenza cora chi crede, essersi conservato
dell'ambasciatore di Francia, e di alcu- questo rito dalla antica liturgia. Si
ni Cardinali. Oltre i mentovati giorni, prosegue ancora il rito dell' imita-
evvi festa anche ai 6 agosto per la zione de' sagri dittici, negli anni-
Trasfigurazione del Signore, ed ai versari, pronunziandosi dal più an-
27 dicembre per s. Giovanni Evan- tico de' preti benefiziati, dalla parte
gelista. I giorni poi delle stazioni del vangelo, dopo l' offertorio, il no-
sono, nella prima domenica di qua- me del testatore, in suffragio del
resima , in quella delle Palme nel , «male si offre il sagrifizio, colla for-
sabbato in Albis, nel martedì delle mula, che riporta il Crescimbeni
rogazioni, e nel sabbato di Pente- nella suddetta opera a p. 1 79.
coste. V. il Rasponi, De stationibus La basilica lateranense è una
inni antiquis, tu/11 recenlibus Bcis. delle quattro patriarcali, che nel-
Lai. pag. ig4- Tuttora vi è il can- 1' anno santo del giubileo si devono
to delle litanie stazionali, che ven- visitare per lucrare l' indulgenza ple-
gono dette in processione dopo ogni naria, ed è una delle sette chiese
terza domenica non impedita, prima di Roma, che i fedeli visitano nel
della messa solenne, per le navate decorso dell' anno, egualmente per
minori dalla sagrestia sino all'altare. lucrarvi le analoghe indulgenze, del-
Questa processione si vuole sia una le quali tratta il R.asponi, De in-

memoria dell' antica in cui, calan- , dulgentiis Bas. Lai. p.


2o4- S'in-
do il Papa dal contiguo palazzo cominciò nel i832 a pubblicare in
nell'oratorio di s. Tommaso , che Roma con magnifica edizione, pian-
serviva di segretario, quivi si vesti- te, spaccati, e rami, l'opera intito-

va degli abiti pontificali , e proces- lata: La patriarcale basilica la-


sionalmente coi Cardinali, cogli ab- teranense per cura di
illustrata
bati delle venti abbazie privilegia- Agostino 1 alciuiiii e comp., descrit-
te, colla prelatura , magistrati ed al- ta dal eh. Filippo Gcrardi, edizioni
tri, i quali avevano luogo nelle compita.
,

4* CHI CHI
il perchè Domiziano lo esiliò nell'i-
S. Giovanni della Pigna , dell' ar- sola di Patmos , e sebbene morisse
ci confraternita della Pietà de'car- dipoi in pace in Efeso, i padri gli

ccrali. Vedi. diedero il martire pel sof-


titolo di
ferto martirio. Anche il Crescimbeni
Per la festa de' ss. Cosma e Da- a pag. 59 è di parere, coli' autori-
miano, ai 27 settembre, ogni qua- tà di Procoro, che nel sito ove s.

driennio il senato romano fa a Giovanni fu posto nella caldaia, si

questa chiesa 1' oblazione d' un calice da' fedeli erigesse, se non una chie-
di argento, e di quattro torcie di sa, almeno un oratorio. Fu chia-
cera. mata di s. Giovanni in Oleo, e vi
fu riposto sangue
del de' capelli
,

S. Giovanni a Porta Latina, titolo che per ignominia furono tagliati


Cardinalizio, del capitolo lalera- a quel santo, e la caldaia stessa stro-
nense in cura dei Paolotti, nel mento del supplizio, come attestano
rione Campitela, i versi scolpiti nella della cappella.
La cappella, che oggi esiste , venne
Chiamasi questa chiesa ante, por- edificala da Benedetto Adam bor-
tala lalinam, perchè dalla vicina gognone, uditore della romana rota,
porta denominata pure latina, che nel i5oc), regnando Giulio II, di che
ora è chiusa, si andava per la via esiste «pria sulla porta a tra-
»

la quale conduceva al Lazio, oggi- montai -, ve si vede l'arma gen-


di conosciuta sotto il nome di Cam- tilizia del benefattore, composta di
pagna di Roma. Per questa porla i aquile situale a guisa di triangolo
Ialini entravano in Roma. Diede o- in mezzo all'epigrafe: Au plaisir de
rigine a questa chiesa il prossimo Dieu, oltre la sottoposta iscrizione.
oratorio o cappella, erelta da' fe- La forma della cappella è ottango-
deli ad onore Giovanni Evan-
di s. lare, con altare isolato di fino mar-
gelista ,
pel seguente avvenimento. mo bianco, e sotto di esso v'ha co-
Nella città di Efeso, ove il santo ri- me un pozzo, ove dicono fossero ri-
siedeva, e da dove fu fatto venire poste le mentovate reliquie. Il pio
a Roma, cravi il sontuoso tempio prelato la fece decorare con pittu-
di Diana, che fu ritenuto per una re, le quali per 1' umidità divenne-
«Ielle sette meraviglie del mondo; ro poscia scolorite e guaste. Il Car-
mentre altro tempio dedicalo a dinal Francesco Paolucci però, titola-
Diana in Roma esisteva ove ora re di s. Giovanni a Porta Latina
stanno questa chiesa e la cappella. nel 16 58, altre ne fece eseguire da
Avendo s. Giovanni in Efeso con- Lazzaro Baldi, riguardanti i fatti
culcato colla predicazione il falso del santo, e fece restaurar la cap-
culto di Diana, e le superstizioni pella con l'opera del Borromino. Di-
gentilesche, si vuole che per ordi- poi Clemente XI fece altrettanto.
ne del proconsole dell' Asia, giunto E di parere il Crescimbeni, che
il santo a Roma, fosse condannato questa chiesa di s.Giovanni ante por-
in questo luogo a morire in una tavi latinani , sia stata edificata dopo il
caldaja d' olio bollente, alla presen- battesimo di Costantino, come si leg-
za de' magistrati e del popolo; ma ge nel sagramentario di s. Gelasio
per virtù divina egli ne usci illeso; I, del quinto secolo. Ma essendo
CHI cui 43
mal ridotta e rovinata, verso l'an- come si vede da una memoria in
no 772, il Pontefice Adriano 1 la essa eretta sotto la sagrestia.
rifabbricò dai fondamenti nel modo Questa chiesa venne consacrata
che ancora esiste, ad onta dei po- solennemente da Celestino III alla
steriori l'istauri, di cui faremo men- presenza di molti Cardinali, a' io
zione, venendovi in seguito ancbe maggio 19 1. In quel tempo era
1

eretto un nobile contiguo moniste- collegiata, ed anteriormente aveva


ro. Il vestibolo, o antiportico, è for- un arciprete, per cui la chiesa
mato a guisa di torre, ed è sostenuto fu detta Archipresbiterato. Uno di
da sei colonne di granito. Quindi si questi fu quel Graziano, figlio di
entra nell'atrio scoperto, che conduce Pier Leone romano, che nel 1 o44
al portico con cinque archi divisi da ottenne da Benedetto IX la cessione
colonne. Il campanile, alto, largo del pontificato. Fu eletto Papa avan-
e riquadrato, è uno dei più belli di ti la porta di questa chiesa, o avanti
Roma pel suo gotico disegno, e sot- la porta latina, come dice il Piazza,
to ad esso evvi la porta, la quale Gerarchia pag. 5 7 4, e prese il no-
introduce al monistero, che per al- me di Gregorio VI ; ina dipoi nel
tro non è più dell' antica vastità. concilio di Sutri dovette rinunziare
Dal portico si entra nella chiesa fab- la suprema dignità. Egli viene di-
bricata a guisa di basilica con tre feso dal Cresci mbeni a pag. 226, e
navate, divise l' una dall'altra da seg. capo II, Degli arcipreti di san
due ordini di colonne, cioè cinque Giovanni a porta latina . Che in
per parte di vari marmi. Sostengo- questa chiesa vi fosse a que' tempi
no esse gli archi sui quali segue la una canonica cospicua , si rileva
muraglia, che va a terminare col dall'averla s. Leone IX, nel 1049,
cornicione e col soffitto, avente sei destinata per residenza agli arcive-
finestre per parte. Vago e nobile scovi di Colonia quando si fossero
è l'interno decorato di buone pit- recati in Roma, ai quali conferì la
ture, ed oltre il capitolo lateranense qualifica di cancellieri , o arcicancel-
(che in più incontri fu sollecito di lieri della santa romana Chiesa.
operarvi delle riparazioni, come, nel Però su questa qualifica va letto
i435, ristorò il campanile e il por- quanto dicemmo all' articolo CAN-
tico , e in altro tempo fece una cam- CELLIERE DELLA SANTA ROMANA ChIBSA,
pana), ne furono benefattori i Car- Non è poi vero, che questa chiesa
dinali titolari, particolarmente i Car- sia stata soggetta alla basilica di
dinali Crivelli, Gio. Girolamo Al- s. Maria in Trastevere, come non
bani, Rasponi, che dal Gisinondi è provato che nel contiguo moni-
fece dipingere le riducendo
pareti, stero abitassero le monache. Certo
a soffitto adorno di pitture la nava- si è, che Lucio II, nel 1 44? um 1

ta, che prima era a tetto , nonché la chiesa alla patriarcale basilica
il Cardinal Paolucci, il quale rifece lateranense, sottoponendola al priore
l' antiportico, le vetriate delle fine- e ai canonici regolari, che allora go-
stre, ed altro, ed eziandio il Car- vernavano la medesima; unione pri-
dinal Spcrello Sperelli. A' nostri giorni mieramente confermata da Anastasio
poi il Cardinal titolare Giambattista IV, Adriano IV, Alessandro III,
Belloy, arcivescovo di Parigi, ove Onorio III, Gregorio IX, ed Inno-
morì nel 1808, restaurò la chiesa, cenzo IV. Ed è perciò, che parte
,

44 cui li I

de' canonici regolari litri anelisi pas- nense si reca ad ulììziarc la chiesa
sarono ad abitare il contiguo moni- tanto nel giorno, nel quale ricorre
stero di s. Giovanni a porta Ialina. la stazione, (pianto a' 6 maggio, in
e ad ufficiare nella chiesa. Tutta- cui si celebra del mar-
la festività
volta continuò ad essere collegia- tirio mentovato
del santo titolate. Il

ta sino al termine del secolo XIII, Giovanni Mario Crescimbeni cano-


e (ino a parte del XIV, ma nel nico di s. Maria in Cosmcdin, nel
\ V fu immediatamente governa- 1716, pubblicò in Roma colle stam-
ta dal capitolo laleranense. Si ha pe, dedicandola a Clemente XI,
pertanto , dopo
clic Sisto IV, il L Istoria della Chiesa di s. Gio-
capitolo nominò uno de' suoi cano- varmi avanti porla latinas titolo Car-
nici per custode, abbate, o difen- dinalizio, opera piena di sacra eru-
sore per aver cura della chiesa, ed dizione,
allora eranvi romiti e sacerdoti di-
pendenti da esso per l* uilizialura
S. Giovanni in Oleo. V. Chibsa di
tinche nel 1703 fu data in uno al
s. Giovanni a porla latina.
monistero ai trinitari scalzi riforma-
li, e da ultimo, nello stesso decorso

secolo, a' religiosi di S.Francesco di Ss. Giovanni e Paolo, titolo Car-


Paola, detti Paolotti. Fedi. dinalizio , in cura de religiosi
11 Pontefice s. Gregorio I vi pose Passionistij nel rione Campitelli,
la stazione, che tuttora si celebra sul monte Celio.
nel sabbaio di passione, precedente
la domenica delle palme, chiamato Sulla vetta delmonte Celio, pros-
Sabbatum vacans, perchè il Papa simo famoso tempio di Claudio,
al
non si recava a questa stazione, vicino all'aulica curia Ostilia, o alle
avvegnaché nella basilica di s. Pie- conserve dell'acqua Claudia, edificate
tro con pubblica cerimonia distri- da Vespasiano pel Colosseo, ovvero
buiva popolo l'elemosina, e fa-
al presso il vivario, o parco delle fiere

ceva la lavanda de' piedi a' poveri, di Domiziano, e nel luogo ove abi-
non potendo ciò eseguire nel giovedì tarono gli Scauri per cui la via ,

s mio a cagione della moltiplicità chiamasi Clivo di Scauro, i ss. Gio-


delle l'unzioni. Finalmente, allora vanni e Paolo avevano la loro abi-
quando Leone X fece la promozione tazione, ed ivi fu eretta una chiesa.
di trentuno Cardinali, fra le chiese Questi due santi fratelli martiri
che nel xSi'j eresse in titolo Car- ricevettero in quel luogo la palma
dinalizio, vi comprese questa di san della loro fede, sotto Giuliano l'apo-
Giovanni a porta Ialina, conferen- stata : il perchè s. Pammachio, no-
dola pel primo al Cardinale Gian bilissimo romano e figlio di Bizanzio,
Domenico de Cupis dell' ordine dei volle erigervi nel IV secolo una
preti, che poi, nel i534, passò ve- chiesa a loro onore, per cui fu detta
seovo di Porto, divenne arciprete Titolo di Bizanzio e di s. Pamma-
della patriarcale latcranense, e moia chio : ed ancora si legge in due
decano del sagro Collegio. 11 Cre- tavole di marmo presso la sagrestia,
scimbeni, a pag. 87 j, fa il catalogo la nota dei fondi e poderi, che san
cronologico de' Cardinali titolari di Pammachio assegnò pel manteni-
questa chiesa, ed il capitolo latera- mento della chiesa, i quali furo-
cui CHI
mo poi approvati da san Grego- abitato qualche Pontefice, ma-
rio I. II Piazza, nella sua Gerarchia Onorio III.
i pag. 524j dà l' elenco de' detti Più voite fu [istaurata ed abl
fondi. Qui sua Pammacbio edificò lila questa insigne chiesa. Dapprima
pure un monistero di monaci colla il Pontefice s. Simmaco, ceni.) a

regola osservala nella Palestina ila dopo la sua fondazione, la rista uro,
s. Ilarione, e vi menò esemplar vita dicendoci l'Anastasio: fidi gTi

religiosa , del qual monistero usci- post absidem, giacché osserva Ugo- 1

rono dieci Pontefici , e parecchi nio, che anticamente la facciala della


santi , dal Piazza, Ge-
registrali chiesa stava dove oggi è la tribu-
rarchia pag.5 io. Il dottore della na, abbisognando perciò dei gradini
Chiesa san Girolamo celebra le su- per ascendervi. In appresso vi ac-
blimi gesta di s. Pammachio, suo corsero a ripararla varii Pontefici,
granfie amico. e Cardinali litolari. Divenuta la chie-
Già nel pontificato di s. Gelasio I, sa collegiata, in progresso di tem-
creato nell'anno 4o 2 >
questa chiesa po i canonici eransi ridoni a po-
era titolo Cardinalizio, facendosi chi , a segno che nel pontificai i

menzione nel sinodo romano da lui di Nicolò V appena se ne coniava-


adunalo di Giovanni prete di questo no quattro, i quali non abitavano
titolo, e di altro Giovanni arciprete nella canonica, e poco osservava!]
del medesimo. Anzi abbiamo, che il l'uffiziatura. Ma il celebre, e zelanti
detto litolare Giovanni, o altro di Cardinale Latino Orsini, che n
egual nome, fatto da s. Gelasio 1 titolare, ottenne dal Papa una bolla
Cardinale prete di esso, nel 5a3 di- nel primo di gennaio i \ ìi 5 . colla
venne il santo Pontefice Giovanni I. quale, rimossi i canonici, la diedi
Secondo alcuni, ani he Papa s. Aga- a' religiosi gesuati, con tulte le ren-
pito I, crealo nel 535, era sialo dite e prerogative, ed il Cardinali
titolare di questa chiesa. Gli altri con generosa magnificenza abbellì
Cardinali titolari, che furono innal- e riparò la chiesa.
zati alla cattedra apostolica, sono : Dall' iscrizione molto aulica, che
Onorio III, nelisitì, InnoeenzoVI, si legge sull'architrave esilino del
nel i35?., Adriano VI, nel i5?.3, portico, si rileva, che la chiesa i\\

Leone XI, e Paolo V, ambedue ristaurata da certo Giovanni Cardi-


eletti nel iGo5. In tanta venerazio- nale titolare. Dipoi si ha, che il

ne poi fu questa chiesa sino dalla Cardinal Guglielmo Enchenvoer, cm


remota antichità, che s. Gregorio I Adriano VI, nel i523, conferì questo
vi pose la stazione nel terzo giorno titolo da lui prima tenuto, fec.- e><
di quaresima, la quale tuttora ce- guirè il vasto e nobile portico. L'al-
lebrasi, e vi recitò la XXXIV ome- tro titolare Cardinal Nicolò Pellevc
lia. M arricchita questa chiesa dei o Palve francese, creato da s. Pio \ ,

corpi Giovanni e Paolo, ed


de' ss. sotto il cui pontificato accadde 1 in-
evvi chi sostiene anche di s. l'am- venzione de'corpi de' ss. Gio: e Paolo.
ino, nonché dei ss. martiri Stelli- con molta spesa fece il coro con due
tani in numero di undici, e del corpo altari l'uno dirimpetto all'altro nella
di s. Saturno. Né mancano scrittori, nave di mezzo. Quindi il Cardinal
i quali asseriscono, a cagione della Agostino Gusani milanese, che ebb<
santità ed amenità del luogo, avervi questo titolo in uno alla sagra por-
46 cui CHI
pora da Sisto V, ri stativo il moni- traslazione . Finalmente Clemente
stero, vi fece il nobile soffitto inta- XIV, avendo nel 1773 trasferito al-
gliata, e decorò eli altre belle ligure trove i signori della missione, re-
la tribuna. Senza mentovare altri staurata la chiesa e il monistero, la

titolari , che furono splendidi con concesse ai religiosi passionisi (/ cdi)\ -

questa chiesa, il Cardinal Anto- quali con molto zelo vi fanno risplen-
nio Caraffa, pronipote di Paolo IV, dere il divino culto. Essi ricevono per-
aggiunse alla tribuna coli' opera di sone di civile condizione, tanto ec-
Nicolò Circignani, detto Pomarancio, clesiastiche, che regolari in ritiro,

altre pitture, fra le quali quella di oltre il pio costume di dare i con-
s. Pammachio, ed operò altri mi- sueti esercizi spirituali, diverse volte
glioramenti, coli' iscrizione: s. Pam- all'anno.
machius hufus ecclesiae condìtor ; Si entra in chiesa per un antico
poscia ristorò, ed ingrandì il rno- portico, i cui ultimi restauri, e can-
nistero contiguo. celli di ferro sono del Cardinal Fa-
Soppressi i religiosi gesuati nel brizio Paolucci, titolare della chiesa.
1668 da Clemente IX, i loro beni Esso è composto di otto colonne
in commenda, finché il
furono dati antiche, due delle quali sono di gra-
celebre Cardinal Howard de' duchi nito rosso, e la porta viene decorata
di Nortfblch inglese, siccome protet- da due lioni di marmo pure anti-
tore zelante della sua nazione, otten- chi, secondo il costume de' gentili,
ne da Papa Clemente X la chiesa, e de' primi cristiani, preso dagli egi-
il monistero, e le entrate pei reli- zi, per dinotare la custodia, e la
giosi domenicani inglesi, i quali vi vigilanza. L'interno della chiesa è
fecero rifiorire il divin cullo. Tut- a tre navi divise da pilastri, e
tavolta, dopo la morte del Cardinal da ventiquattro colonne di mar-
Howard, non essendo sufficienti al mi diversi. Il pavimento è di an-
mantenimento dereligiosi le rendite tico mosaico di pietruzzc, e mar-
del monistero, Innocenzo XII, con mi di colori diversi, e su di quello
apostolico breve degli 8 settembre a destra, nella navata grande, si
1697, li rimosse, ed in vece vi col- vede una pietra contornata di ba-
locò i della missione, con
signori laustra, indicante il luogo ove furo-
gran vantaggio de' fedeli. Ai 27 no decapitali i ss. Gio. e Paolo, i

gennaio 1726, il Pontefice Benedet- cui corpi venerano sotto l'altare


si

to XI li si recò a questa chiesa, maggiore in urna di porfido. Nella


volle riconoscere le ossa de' santi chiesa vi sono ne' quadri, stimabili
martiri Gio. e Paolo, le rinchiuse pi Itine, e fra i depositi, meritano
colle sue mani in una cassa di special menzione quello modesto del
piombo, e sottomettendovi gli ome- •ven. Paolo della Croce fondatore ,

ri , le portò in solenne processione de' passionisti, morto nel contiguo


con molti Cardinali, prelati, e clero monistero ai 18 ottobre 177^; e
pel portico ed atrio. Indi spedi ai quello del dottissimo ed erudito Car-
signori della missione il breve, Licei dinal Giuseppe Garampi. Pregiabile
mera, Bull. Rom. tom. XII, pag. ed interessante è il campanile, avente
70, ai quali concesse, che ogni an- le campane, che sono annoverate
no celebrassero colf uffizio di rito fra le più sonore ed armoniose di
doppio la pia memoria di questa Roma, e formanti un bel concerto.
CHI CUT . 47
In questa chiesa celebrasi la festa sto sito, e Nicolò V donò loro la

dei titolari ai 26 giugno, nel qual chiesa di s. Marina, che dedicarono


giorno, ogni anno, il magistrato ro- al dottore s. Girolamo, erigendovi
mano fa 1' oblazione d' un calice contiguo un ospizio ed ospedale,
d'argento, e di quattro torcie di Ben presto la contrada prese il no-
cera. Il gesuita p. Andrea Bu- me di Schiavonia, e nella chiesa fu
drioli scrisse: Vita de ss. Giovanni istituita una confraternita pegli il-

e Paolo, Roma
1728. Prima di lui lirici, schiavoni, e dalmati, con un
Filippo Rondinini stampò in Roma Cardinale per protettore. V. il Piaz-
riel 1707; De Sancii* martyribus za, Opere pie di Roma, pag. 572,
Joanne et Paulo, eommcjue basilica e. IV; Di s. Girolamo degli Schia-
in urbe Roma , vetera monumenta voni a Ripetta. L' ospedale, e l'ospi-
collecta, et concinnata. zio furono protetti dai Pontefici
„ „ n y, „ Calisto III, Pio II, Paolo II, e Si-
Ss. Giovanni e Petronio de ho- .,, .. „i . .


, ;x
.

. . ~ . , ., , sto IV, il quale amplio la chiesa;


lognesi.
° x, V. Bologna,
_ _ . .
'
cioè
.
il
.
volu-
anzi 1
\ 1 ^ „„ rt „u_
due pruni decretarono, che •

me r ooò del Dizionario.


V,9 p. ,. ,', . ,. . , .
nnnnw tananT
appartenenti
, :
di tutti gì individui
S. .Girolamo della Carità, deWar- alla nazione , i quali morissero in
ciconfraternita della Carità, e Roma ab intestato, non avendo con-
dtlla congregazione de' sacerdoti giunti prossimi, la metà dell'eredità
di s. Girolamo della Carità . spettasse all'ospedale. Di questo fu
Vedi. pure benemerito Innocenzo Vili, e
~ 7 7- r. 7 • • 77 certo Fantin Valle dalmatino, udi-
ò. Girolamo degli oc navoni, colle- ,. iu k^
palazzo, e sepolto „
,

? tore di nella ba- ,

giata, e
b ' _
.
.

titolo
„_
>,
Cardinalizio,} nel
.. .. . ,
... ,.,'
sihca liberiana,
.
li
che an A^a
c„x ..rendite
lascio
rione Lampo Marzo. , , 1
ed
*„__
esecutore
j~ii„
della
'
per ampliarlo,
Nel medesimo luogo, ove sorge la sua volontà il Cardinal Oliviero
chiesa, un certo Girolamo eremita Caraffa. Attualmente però si può
schiavone, nell'anno i45o restaurò dire,che l'ospedale non esista come
una piccola chiesa sulla sponda del prima, giacché la casa contigua alla
Tevere presso il mausoleo di Au- chiesa che serviva a tale oggetto,
gusto, dedicata a s. Martina, o, co- serve per abitazione de' canonici , i

me altri dicono, a s. Marina; cine- quali cadendo infermi, sono man-


sa che per la sua picciolezza co- tenuti dalla congregazione illirica,

munemente chiamavasi s. Mari nel- che passa loro il vitto e i medici-


la. In questa
eremita introdusse ill' nali. Quelli poi della nazione ,
i

culto del dottore s. Girolamo, di cui quali si recano in Roma, sono man-
era divoto, locchè avvenne sotto il tenuti dalla stessa congregazione,
pontificato di Nicolò V. Quindi es- ma non hanno alloggio in questo
sendosi i turchi, nel i4^3, impadro- locale. V. il citato Piazza, p. 117,
niti dell'impero d'oriente, della Schia- capo X, Dell'ospedale di s. Girola-
vonia, Illiria, e Dalmazia, molti di mo degli Schiavoni, ed Illirici a Ri-
que' cattolici rifugiaronsi in Roma, pelta. Nell'anno 1567, come atte-

massime gli Schiavoni, con tre dei stano Novaes, Panciroli, ed altri, il

loro vescovi. Questi, per aiutare la santo Pontefice Pio V eresse la chie-
loro nazione, incominciarono a que- sa di s. Girolamo degli Schiavoni
stuare per la città, acquistarono que- in titolo Cardinalizio , e pel primo
48 chi CHI
lo conferì al Cardinal Santacroce, rendite ,
perciò gli altri canonici, e
creatura di Pio IV, poscia lo diede beneficiali sono nominati dal Car-
al Cardinal di Angennes, e<[iiindi, dinal vicario, visitatore apostolici) di
avendo esaltali) nel i T70 fi". Felice delta congregazione. Non deve poi
Peretta della Marca col titolo pres- tacersi,che questo capitolo, tanto in
biterale di s. Simone, non andò gua- coro, che nelle processioni del clero
ri, che lo trasferì a questo di s. Gi- romano cui interviene, usa il distin-
rolamo. Mentre n'era titolare, ai tivo dell'almuzia.
24 aprile i585, fu creato Papa col La facciata esterna di questa chie-
nome di Sisto V. Egli poi innalzan- sa è di travertino, l'interno è lodalo
do alla sagra porpora, ai 1 3 del per le sue proporzioni , con buoni
seguente maggio, il nipote Alessan- quadri, ed altri stimabili dipinti,
dro Damasceni Peretti di Montalto, rappresentando i freschi del coro le
gli assegnò per titolo questa mede- gesta del santo dottore, eseguiti dal
sima chiesa. Anzi riconoscendo Sisto Viviani, da Andrea di Ancona.
e
V la sua origine dalla nazione dal- L'altare maggiore è isolato come
matina, o illirica, con animo gran- quello delle antiche basiliche, ed ha
de volle riedificare dai fondamenti una bella urna di verde antico, con
la chiesa, coll'opera dei valenti ar- ornati di bronzo dorato. La festa
chitettiMartino Longhi il vecchio, di s. Girolamo vi si celebra a' 3o
e di Gio. Domenico Fontana. L'ar- settembre. Le altre interessanti no-
ricchì di privilegi e di reliquie, e tizie riguardanti la chiesa, e l'ospe-
vuoisi che pensasse ivi trasportare dale di s. Girolamo degli Schiavoni,
da Maria Maggiore il venerando
s. si possono leggere in Gaspare Ai-
corpo di s. Girolamo, ovvero parte vero, Roma in ogni stato, a pag. 7 1

di esso. Quindi, col disposto della e seguenti.


costituzione Sapientìam Sanctorum
narrati papali, emanata il dì primo S. Giuliano in Banchi. V. Arci-
agosto i58f), perchè vi risplendesse CONPRATERNITA DI S. GIULIANO.
il divin culto, e fosse onorato san
S. Giuseppe a capo le Case delle
Girolamo, v'istituì una collegiata
Carmelitane Scalze. Vedi,
con arciprete, cinque canonici, quat-
tro beneficiati , e due cappellani , i S. Giuseppe de' Falegnami. V. Ar-
quali dovessero essere illirici, dalma- CICON'FRATERNITA DI S. GIUSEPPE DEI
ti, o schiavoni, stabilendone juspa- FALEGNAMI, e CARCERE.
tronati i suoi pronipoti Peretti prin-
cipi di Venafro, e i loro discendenti. S. Giuseppe alla Longara de'Pii
Ma per le vicende de' tempi, delle Operai. Vedi.
rendite stabilite per questo capitolo
S. Giuseppe delle monache Orso-
da Sisto V, non ne rimasero se non
line. Vedi.
che per le prebende di due canonici,
e di due beneficiati, che perciò no- S. Gregorio de Muratori a Rìpel-
mina il duca Sforza-Cesarini, erede ta. V. Arciconfrateunita di s.
del cognome e delle ragioni della Gregorio de' muratori a Ripetta.
famiglia Peretti. Siccome poi pel
rimanente delle prebende supplisce Ss. Gregorio ed Andrea al mon-
la congregazione illirica colle sue te Celio , al Clivio di Se auro
CHI CHI 49
tìtolo Cardinalizio , in cura dei dogli i soccorsi ricevuti. In premio
monaci camaldolesi _,
nel rione della carità del santo poi si seppe
Campilelli. che il povero era un angelo. V.
Alberto Cassio, Memorie storiche di
Il monte Celio prese tal nome da s. Silvia, Roma
1760, p. 64, e 66.
un valoroso capitano cosi chiamato, A 173, num. 3, il mede-
pag. poi
il quale si recò a Roma in soccorso simo Cassio aggiunge, che nel detto
di Romolo nella guerra contro il monistero di s. Sabba , s. Gregorio
re Latino. Dall'essere stato poi que- fece dipingere l'effigie di santa Sil-
sto colle più degli altri di Roma via sua madre.
selvaggio, fu detto dagli antichi Oltre il monistero, s. Gregorio
querquetulanus _,
quasi qnerceo, dai nel medesimo luogo fondò una chie-
vasti querceti che
cuoprivano.lo sa in onore dell'apostolo s.Andrea,
Dicesi al Clivo di Scanio, perchè da di cui era divotissimo, il perchè di-
Scarno fu fatto il clivo, che divide venuto Pontefice anno 590, nel-
l'

il Celio dal Celiolo, non come altri l' orazione della messa, che comin-
credono, perchè ivi avesse la casa, cia Libera nos, aggiunse il di lui
la quale dagli archeologi è posta nome, perchè mori in croce, come
sul colle incontro. Quivi, e nel Ce- Cristo, e s. Pietro, e neh' anno secon-
liolo ehbe la sua casa paterna il do del suo pontificato solennemente
santo Pontefice Gregorio I, che per dedicò la chiesa al s. Apostolo, aven-

le magnanime geste fu
sue virtù, e do domandato ed ottenuto dall'im-
meritamente appellato il magno, o peratore un braccio del
Tiberio
il grande, discendente dalla celeber- santo. Da
questo monistero s. Gre-
rima famiglia Anicia, figlio di Gor- gorio spedì s. Agostino, abbate del-
diano senatore di Roma , e della lo stesso monistero di s. Andrea, in
santa matrona Silvia, che molli vo- Inghilterra a convertirla alla vera
gliono siciliana di Messina, ove se ne fede. Nel medesimo, secondo Novaes
celebra la memoria a' 1 1 marzo. tom. I, p. 248, fece dipingere la
Dopo morte del padre di s. Gre-
la sua effigie per tener sempre desto il

gorio, colle ampie ricchezze che pos- fervore de' monaci colla sua presen-
sedeva, non solo fondò sei monisteri za. Quivi ridusse a miglior forma
in Sicilia, ma uno anche in questa sua e consonanza il canto ecclesiastico,
casa paterna, e lo dotò di rendite. che perciò prese il nome di grego-
Quindi, nell'anno 5j5, si fece mo- riano. Il suo palazzo era una scuo-
naco benedettino come affermano , la di virtù e di scienza, servendosi
Mabillon , Tiraboschi, Loretto ec. di chierici monaci per consiglie-
e
Racconta il Baronio , che s. Silvia ri, né gravi studii gì' impedivano
i

abitava nel celebre monislero di s. l'esercizio della carità. Ogni gior-


Sabba, e che ogni giorno mandava no trattava a pranzo dodici poveri
al monaco figlio una minestra di servendoli colle sue mani per cui ,

legumi in una scodella d'argento in meritò, che una volta vi si trovasse


questo monistero, e che non aven- assiso un angelo per decimoterzo.
dola i monaci rimandata, s. Grego- Nella cappella di s. Barbara , della
rio la diede ad un bisognoso che , quale parleremo, presso questa chie-
per la terza volta erasi presentato sa, si conserva la tavola di marmo
alla porta del monistero, non bastan- sulla quale il Papa imbandiva il pran-
vol. xrr.
So CITI CITI
zo a' poveri, e vi si leggo il seguen- fragio dei defunti, cioè l'altare mag-
ie distico: g l0l
'
e j
i due ad esso laterali, e quel'
lo, che resta a destra appena si en-
Bis senos hic Grcgorius pascebat tra in chiesa.
e°entes, In progresso i monaci di questo
Anaelut et decimus tertìus accu- monistero dedicarono la chiesa anco
buit. a s Gregorio I, nome che prese
-

pure il medesimo monistero, chia-


In questa chiesa, s. Gregorio, nel mandosi de' ss. Andrea e Gregorio,
giorno della festa di s. Andrea, re- sehhene volgarmente si chiami sol-
citò la quinta omelia sull' evangelo. tanto col secondo titolo. Indi i mo-
Dall' Epistola 9, cap. 38, e dai naci vi propagarono pure il culto

Dialoghi 1. 4> c ^^5 ^el medesi- * di s. Silvia, col benedire cinture di

ino Pontefice, si conosce il grande seta bianca mercè apposita orazio-


rkore di lui sulla povertà, che esige- ne, per quelli, che molestati dalle

va dai suoi monaci, e che uno di convulsioni, ricorrono al valido pa-

questi chiamato Giusto, avendo pres- trocinio della santa. Non è vero ciò,

so di sé Ire scudi allorché si ani- che scrissero alcuni, che il corpo di


proibì che ninno lo visitasse, s. Gregorio I fosse sepolto in questa
malo
meno il suo fratello. E sebbene il chiesa, la quale però possiede un di

monaco si pentisse del trasgredito lui braccio, mentre si venera nella

dovere venuto a morte, il l'onte- basilica vaticana. Altri attribuiscono

fìce per altrui salutare terrore, non a Papa s. Gregorio II la dedicazio-


volle che fosse sepolto nella chiesa, ne della chiesa al suo predecessore,
ma fuori di essa, e coi tre scudi. Certo è, che s. Gregorio II vi fece
Quindi mosso a compassione disse rifiorire la monastica disciplina, di-

ai fratello del defonlo, che gli ce- venendo più che mai insigne il mo-
lebrasse trenta messe in altrettanti insterò, e la chiesa, con essere an-

gioini continui , acciocché venisse noverato fra le venti abbazie pri-


liberato dal purgatorio, siccome av- vilegiate di Roma, i cui abbati un
venne, e si seppe apparendo il de- tempo assistevano al Papa tulle

l'unto al fratello. Altri poi dicono le volte che celebrava pontifical-


che il santo stesso celebrò le mes- mente. Nel decorso secolo, 1' abbate
se, e che vedesse Giusto circon- Ruggieri, bibliotecario della biblio-
dato di luce, liberato con quel suf- teca imperiale, rinvenne in essa un
fi-agio dalle pene del purgatorio. Da antico registro in pergamena di que-

ciò ebbe origine la devozione del pò- sto monistero di s. Gregorio in di-
polo per questa chiesa, non solamen- vo Scauri ,
mancante però del prin-
te di farvi celebrare messe pei trapas- cipio, sul quale Francesco Parisi le-

sati, ma di visitarla in tutto l'otta- ce di suo pugno l'argomento ad


vario de' fedeli defunti, e di voler ogni istromento. Da quest'istromen-
esser sepolti nel vicino cimitero, ti rilevasi la serie di quegli abbati,
Racconta poi il Panciroli, Tesori e siccome mancava del principio, ve

ìiascosii, p. 397, che s. Gregorio lo pose, incominciando dal secolo

non solo dedicò questa chiesa a s. VI, e ne collocò copia nella biblio-
Àndrea, ma vi consacrò quattro al- teca del Cardinal Marefoschi. Tot-
tari dichiarandoli privilegiati in suf- tavolta è tal serie alquanto diver-
,

CUT CTTT Tr
sa da quella degli Annali Camal- > est anno 1 449 j idibus januarii,
dolesi. •
anno II, Leonar-
pontificatos sui
Nel secolo XII, il Pontefice Ono- » dum Marcellum
, alias
ordinis ,

rio li ritornando da Benevento nel » praedicatorum constituit in abbà-


ii.3o, ed essendosi ammalato, dal •'tem monasteri! ss. Andreae et
patriarchio lateranense si fece tras- » Gregorii de Urbe, quod vacai oh

portare al monistero di s. Gregorio, » mortem Sagacis episcopi cavensis,


ove morì a' 1
4 febbraio, e fu se- » cui Martinus V commendaverat
polto al Laterano. Non vacò la sedi;, » prjefatum coenobium post obi-
e nel medesimo monistero da sedici « tum Joannis quondam abbatis ".
Cardinali, ad onta della sua ripu- Certo è, che il Sommo Pontefi-
gnanza, fu eletto Papa Innocenzo ce Gregorio XIII, nell'anno i^'jZ,
li. A questa elezione fece parte Gio- vi pose monaci camaldolesi [Ve-
i

vanni Cardinal vescovo Ostiense di), pure dell' Ordine di s. Bene-


già priore del sacro eremo di Ca- detto, che tuttora vi fioriscono. Va
maldoli, a cui spettava la consacra- qui avvertito, oltre quanto dicemmo
zione del nuovo Pontefice. V. IIu- all'articolo Camaldolesi, che essi
bertum epis. Lucensem in Epist. ad anticamente avevano una chiesa a
Norbertum archiep. Magdehurgen- s. Macuto, intitolata di s. Antonio
sem apud Echardum, t. II. Non Abbate, dicendo il Panciroli a p.
si deve qui tacere, che nelle vite 218, ch'essa prima chiamavasi s.

de' Papi si legge come nel moniste- Nicolò, e che fu restaurata dai ca-
ro presso al Settizonio al Clivo di maldolesi nel declinare del secolo
Scauro, furono eletti nel 1198 In- X^ I. Quindi il Cardinale Antonio
nocenzo III, nel 1227 Gregorio IX, Maria Salviati, abbate commenda-
e nel \i\i Celestino IV. Tali no- tario, e creatura del menzionato
tizie riportiamo all'articolo Chiesa Pontefice, non solo eresse accanto
di s. Lucia
Cerchio, o al set-
:sel la chiesa di s. Gregorio, una bel-
tizonio, perchè eretta in quelF edi- lissima cappella, di cui parleremo ,

lizio, che stava incontro di questa ma siccome il popolo per recarsi


chiesa di s. Gregorio. Or dunque alla chiesa di s. Gregorio doveva
non essendovi nel Settizonio moni- passare per un vicolo cui confinava
stero, per la gran vicinanza con que- una di lui vigna, il generoso por-
sto di s. Gregorio, probabilmente porato spianò la vigna , e formò
esso sarà stato il vero luogo , una comoda strada con ampia
ove furono celebrati tali comizi. piazza innanzi gran la chiesa. Il

A varie vicende andarono sog- Cardinal Baronio,


abbate che fu
getti col volgere degli anni il mo- commendatario di questa chiesa, ne
nistero e la chiesa, che, divenuta fu benefattore, la restaurò massime
commenda, doveva darsi a un Car- nelle cappelle poco da essa distan-
dinale, governando il monistero l'ab- ti , e particolarmente in quella di
bate de' monaci benedettini. Però s. Silvia, e rinnovò il cimitero, ed
non saprebbesi precisare l' epoca, in una fontana sotterranea, che esiste-
cui l'abbazia fu commendata. Negli va sino tempi di s. Gregorio. Po-
a'

Annali Camaldolesi, tom. VII, p. scia il Cardinal Scipione Caffarelli


2:>", si legge. » Idem Nicolaus V Borghese, abbate commendatario di
» anno 1448, s tyl° bullarum, hoc questa abbazia nipote di Paolo ,
I

St C II CHI
V , e penitenziere maggiore, nel cav. Dalmazzoni, adornando la tri-

i633, con disegno Giovanni Bat-


di buna di begli stucchi e marmi,
tista Soria, vi fece costruire la mae- mentre il quadro, che rappresenta
stosa facciata di travertini, la gra- i santi litolari Andrea Gregorio,
e

dinata, e il portico interno, orna- fu dipinto dal veronese Antonio


to molte memorie sepolcrali, e
di Balestra. Inoltre il Cardinal Quiri-
di pitture del Pomarancio, il quale ni fece lastricare di marmi il pa-
portico è di forma quadra d' or- vimento della chiesa; però i marmi
dine dorico, adorno di colonne. duri di esso sono opera piìi antica.
In seguito, e nel pontificato di E verosimile, che tal pavimento ab-
Clemente XI, tanto il monistero bia appartenuto ad un tempio di
che la chiesa vennero riedificati da- Bacco, come taluno opinò, giacché,
gli stessi monaci camaldolesi. I la- neh' ultima suaccennata riedificazio-
vori della chiesa furono cominciati ne, furono demoliti alcuni antichi
con architettura del monaco camal- avanzi di esso per dilatare le navi
dolese fr. Giuseppe Serratoli, e ter- minori. Otto sono le cappelle delle

minati nell'anno i"?.! con dise- navate minori ,


quattro per parte.
gno di Francesco Ferrari sebbe- , La prima a destra , entrando in
ne il Venuti dica nell'anno 1734. chiesa, è dedicata a s. Silvia, la se-

Fu in questa circostanza, che dalla conda a s. Pier Damiani, la terza

vecchia chiesa furono ivi trasportati a s. Romualdo moribondo, e la

e disposti nel claustro , o portico i quarta in fondo Gregorio Ma- a s.

monumenti sepolcrali, tra cui meri- gno, il cui quadro vuoisi opera di
tano special menzione, pel lavoro, un discepolo di Raffaello, o di An-
quello a sinistra disegnato da Mar- drea Sacchi, o di Sisto Badalocchi.
tino Lunghi, e quello a destra del Nella parte davanti di questo altare
Riparoli, ove in basso rilievo di me- si ammirano stupende sculture in

tallo veniva rappresentala l'entrata basso rilievo, in cui è figurato quan-


di Cristo in Gerusalemme, tli Lo- do s. Gregorio, celebrando in questa
renzetto scultore, con bei piattini, e chiesa messa, seppe per divina
la

termini. che veniva liberata un'a-


rivelazione,
L'interno della chiesa ha tre na- nima dal purgatorio. Accanto a que-
vate, ed è decorato di sedici colon- sta cappella evvi una piccola stanza
ne, maggior parte di granito. La
la con custodia di reliquie, ed una se-

volta, per ordine del Cardinal An- dia antica di marmo, che la tradi-
tonfelice Zondadari, fu dipinta a fre- zione dice avere appartenuto a san
sco da Placido Costanzi, il quale vi Gregorio, come pur dice essere que-
rappresentò la ss. Trinità, che accoglie sto luogo stato il suo oratorio. Le
s. Gregorio I, e s. Romualdo in cielo, cappelle della nave sinistra sono de-
colla Spagna Francia, Inghilterra
, dicate, la prima al b. Michele , la
ed Africa, in gran parte convertite seconda alla ss. Vergine e ad alcu-
al cristianesimo per le zelanti cure ni santi camaldolesi, e la terza al-
di quel Pontefice. Indi, nel 1734, l' Immacolata Concezione : in fondo
il Cardinal Angelo Maria Quirini, evvi la cappella del ss. Sacramento.
abbate commendatario di s. Grego- Tanto a questa, che alla tribuna
rio, con munificenza rifeee l'altare dell'altare maggiore, ed alla cappel-

maggiore colf opera dell'architetto la di s. Gregorio, furono fatti rin-


,

cui C III 53
novare gli stucchi, e le dorature dal stadie della ss. Eucaristia , Roma
Cardinal don Placido Zurla, il qua- i836. Questa cappella fu incomin-
le già aveva appartenuto alla fà- ciala da Francesco da Volterra , e
miglia monastica di questo luogo, terminata da Carlo Maderno.
da lui beneficato pure in altri mo- Dall'anzidetta cappella si passa
di. Riposa il suo corpo dal lato si- nel chiostro de' monaci, ove antica-
nistro della detta cappella del ss. mente eravi il cimiterio, ed ove vi
Sacramento, sotto un marmoreo a- sono tre antiche cappelle o chiese, ,

vellp eseguito dal cav. Giuseppe rinnovale dal Cardinal Baronio il ,

Fabris, col suo busto somigliantissi- portico delle quali fu ornato , nel
mo. Dicontro alle pareti si legge 1 744? dagli stessi camaldolesi. La
una marmorea iscrizione, eretta al prima è dedicata a s. Silvia, ed è
regnante Pontefice, alla sua esalta- ricca di colonne di porfido verde,
zione, dalla congregazione camaldo- e di alabastro fiorito. La statua del-
lese, cui aveva appartenuto, come la santa è di Nicola Cordieri, dello
meglio si dirà. il Franciosino, che l'eseguì sotto la
Dalla porta laterale di quest' ul- direzione di Buonarroti. Dice poi il

tima cappella si passa a quella edi- Piazza, nel tom. I, p. 660 del suo
ficata a s. Gregorio nel 1600 dal Emerologio di Roma, che detta sta-
Cardinal Salviati summentovato, che tua fu lavorata simile all'antica, fatta
vi pose per quadro dell' altare il fare da s. Gregorio I quando morì
eclebratissimo quadro di Annibale la madre, e che quivi fu traspor-
Caracci, il quale rappresenta quel tato il suo corpo. Le pitture della
Pontefice , e nelle infàuste note vi- volta della tribuna di tal cappella,
cende fu trasportalo in Inghilter- dal Cardinal Scipione Borghese nel
ra. In esso il santo Pontefice era 1608 furono commesse a Guido Reni,
figurato in atto di pregare l' im- che vi operò una gloria di angeli ,

magine di Maria Vergine, che col ed inollre quel Cardinale vi fece il

santo Bambino ivi si venera al la- solìì Ito.

to destro della cappella. Questa im- Nella seconda chiesina, o cappella


magine , secondo la pia tradizione, dedicata a s. Andrea apostolo, e rin-
parlò allo stesso s. Gregorio, il qua- novata dal magnifico Cardinal Bor-
le si crede, che in questo luogo ghese, con disegno del Domenichino,
avesse la cella, cioè prima che venis- vi ha l'altare a due colonne di verde
se assunto al pontificato, e che in es- antico, colla tavola dipinta sullo stuc-
sa celebrasse. Le quattro colonne co ad olio dal Roncalli, che vi fi-

dell'altare sono di cipollino , e le gurò la b. Vergine, e i ss. Andrea


pitture della cupola sono di Gio. e Gregorio, mentre i ss. Pietro e
Battista Ricci di Novara. Incontro Paolo, dipinti ai lati dell'altare, so-
all' immagine della Madonna si am- no di Guido. Lo stesso porporato
mira un superbo, ed antico cihorio nelle pareti laterali commise al Do-
di marmo di egregio lavoro, che il menichino, e a Guido Reni due
dottissimo monsignor d. Albertino freschi,che per averli fatti con ga-
Bellenghi (arcivescovo di Nicosia ,
ra, riuscirono meraviglia dell' arte.
già abbate generale de' camaldolesi Il primo vi dipinse s. Andrea fla-
in questa cappella sepolto ) illustrò gellato, cui da ultimo il Papa re-
colla Dissertazione sulle antiche cu- gnante fece copiare ad olio dal cav.
54 cui cui
Silvagni, e poscia collocò nel palaz- di Osimo e Cingoli Cardinale Gio-
zo apostolico lateranense. Il secondo vanni Soglia, il Pontefice Leone XII
vi figurò quell'apostolo in atto di si recò subito dopo la funzione nel-
adorare la croce prima di essere la messa del p. d.
chiesa, ascoltò la
crocefisso. Si vuole, che iu questa Gerardo Sagredo,
ora abbate ca-
cappella, o nella precedente, s. Gre- maldolese, e poscia passando a vi-
gorio I recitasse alcune omelie. sitare le cappelle, recatosi in que-
La terza chiesina, od oratorio, è sto monistero , volle assidersi alla
dedicata a s. Barbara, ed ha due mensa coi suddetti, col Cardinal Cap-
colonne di giallo breecialo. Il Car- pellai-i, colla monastica famiglia ed
dinal Baronio la restaurò, e vi mi- altri, e poscia volle vedere la scel-
se in fondo la statua di s. Grego- tissima biblioteca, e molti prezio-
rio I sedente, abbozzata, o diretta si codici. Laonde ,
per grata me-
da Michelangelo, ed eseguila dal moria, i Cardinali camaldolesi don
Cordieri. Antonio Yiviani da Urbi- Placido Zurla, e d. Mauro Cappel-
no a fresco dipinse le pareti. Plesso laio, nel ove s'imbandì la
luogo
di questa cappella si vuole, che dor- mensa, eressero analoga marmorea
misse il santo Pontefice; ivi si conser- iscrizione.
va ancora la tavola di marino, sulla Lo stesso Leone XII conferì la
quale imbandiva la mensa ai pene- commenda abba/.iale di s. Gregorio,
ri pellegrini, nella qua) pratica ven- cioè delle tre Cappelle, in perpetuo
ne imitato dai suoi successori. al capitolo di s. Maria Maggiore
Tanto queste tre cappelle che la coi relativi pesi, e colla conservazio-
chiesa sono in grande venerazione ne di esse. Le rendite erano prima
per le antiche memorie ecclesiasti- amministrate dagli spogli. Gli ultimi
che, e per le indulgenze postevi dai abbati commendatari furono Car- i

Sommi Pontefici. Sono frequentate dinali Braschi, che nel 1775 diven-
con gran divozione nell' ottava dei ne Papa Pio VI, e Gianfrancesco
fedeli defonti, e, nel secolo decorso, Albani. Nel monistero camaldolese
ogni anno solevano recarvisi i Pon- fiorirono molti grandi uomini, per
tefici Clemente XI, Innocenzo XIII, sapere, virtù, e santità di vita, e da
e Benedetto XIII, per non dire di ultimo tre, che n'erano stati abba-
altri. INel medesimo secolo passato, co- ti, furono annoverali al sagro Col-

me si legge nei Diari Wi Roma, nella legio, cioè Andrea Giovannetti, Mau-
mattina dell'anniversario de'fedeli de- ro Cappellai-i, regnante Pontefice, e
fonti, dopo la cappella, i Cardinali l' altro vivente Ambrogio Bianchi.
visitavano questa chiesa, che gode Il secondo, non contento di avere
l'indulgenza della stazione nel terzo arricchita la chiesa di preziose reli-
giorno di quaresima, postavi da Cle- quie e suppellettili, per mezzo del-
mente Vili, Aldobrandinì. A' nostri l' architetto cav. Gaspare Salvi, ne
giorni poi Leone XII vi pose quel- riabbellì l'atrio, restaurò i sepolcrali
la di s. Silvia ai 3 novembre, e monumenti che all' intorno lo fre-
1 altra di s. Andrea apostolo ai 3o giano, e che erano stati per la mag-
di detto mese. Quando ai 22 otto- gior parte deturpali, o dispersi nei
bre del 1826 in questa chiesa il miseri tempi del repubblicano deli-
Cardinal Bertazzoli consagrò in ar- rio. Pur troppo per sempre fu tolto
civescovo di Lieso l'attuale vescovo quello di bronzo di Lorenzetto per
,
2, ,,

cui CHI 55

cui ora primeggia quello della fami- dei ss. Andrea e Gregorio al monte
glia Bonsi fiorentina, lavoro del secolo Celio, al grado di titolo presbitera-
\\ J. Poscia, dopo avere l'architet- le Cardinalizio, in considerazione dei
to rassodato con forti costruzioni gli grandi suoi pregi, e delle sue illu-

indeboliti fondamenti del vecchio stri memorie ecclesiastiche, seguen-


monistero, egualmente per pontifi- do gli analogbi esempi dei Papi suoi
cio comando, vi aggiunse un nuo- predecessori. Quindi nel pubblicare
vo braccio, e lo fornì di portico, e agli 8 luglio Cardinale il p. abba-
di comodissima scala. Né lasciò sen- te d. Ambrogio Bianchi camaldole-
za ornamento la parte esterna del se, conferì a lui il nuovo titolo Car-
clivo, per cui vi si ascende; ma, riat- dinalizio, avendone egli preso il con-
tata la muraglia, che serve di ripa- sueto possesso.
ro, vi aprì due nobili cancelli, l'uno Nel pontificato di Clemente \ III,
de' quali conduce al chiostro, e l'al- che per equipollenza canonizzò s.

tro ai giardini pubblici, che furono Romualdo, con decreto del magistra-
anch' essi aggranditi. E perchè nul- to romano, del io maggio i6o3, fu
la mancasse al compimento dell'in- stabilito doversi dai conservatori di
tiera decorazione, ampliò magnifica- Roma, e dal priore de' caporioni
mente la lunga e diritta via, che fare l'offerta a questa chiesa an-
divide Palatino dal Celio, fian-
il nualmente del calice d' argento con
cheggiandola di muri e di alberi, e quattro lorcie, ai 1 2 marzo, festa
facendo che 1' arco di Costantino ,
di s. Gregorio ; ma in progresso di
sgombro d" ogni maceria, ne tenesse tempo, l'offerta si cambiò per l'e-
il bel mezzo. A memoria di tutto poca, in ogni biennio, come tuttora
furono poste quattro iscrizioni ai la- si effettua. V. D. Mauro Sarti
ti de' suddetti cancelli. Inscriptiones antiquae ex bibliothe-
Finalmente lo stesso Pontefice ca monachorum camaldulensium s.
Gregorio X\ \, dopo aver benefica- Gregorii in monte Celio, Romae
to in più modi questa chiesa, e 1763.
questo monistero da lui abitato da
monaco ed abbate camaldolese, col S. GRrsoGoxo, titolo Cardinalizio
governo del medesimo, e talvol- con parrocchia , in cura de" reli-
ta anche da Cardinale , massime giosi Carmelitani dell' antica os-
colf accrescere di preziosi libri la servanza, nel rione di Traste-
biblioteca veramente scelta, onde ri- vere.
pararne le perdite fatte per le vi-

cende degli accennati tempi , da ul- Presso le terme Severiane di A-


timo, colla bolla Romani Pont,ifices, lessandro Severo, in questo luogo
data ai 28 giugno i83g, soppres- era vi una di quelle case, in cui nel
se, secondo il disposto di Pio VII tempo delle persecuzioni della Chie-
cioè per quando venisse a vacare, il sa, i fedeli si congregavano per le

titolo Cardinalizio di s. Eusebio, il orazioni, e per celebrarvi il santo


che avvenne nel concistoro de' 1 sagrifìzio, e le sagre loro sinassi. Al-
luglio 1841, in cui il Cardinal Pao- cuni dicono, che Costantino la tras-
lo Polidori, titolare di s. Eusebio, formasse in chiesa, e che s. Silvestro
otto e conseguì quello di s. Prasse- I la dedicasse in onore di s. Griao-
de, ed invece elevò questa chiesa gono martire nobile romano, vi pu-
,

56 C li I CIII
nesse la stazione, e l'erigesse in ti- ni Vili spedì Pietro Cardinale di
tolo Cardinalizio. che la Certo è s. Grisogono, legato in Costantino-
chiesa, nel 49*3, era già titolo, dap- poli. Stefano IX, detto X, quando
poiché nel concilio romano, celebra- nel 1037, fu esaltato al pontilìcato,
to da Papa s. Simmaco, v' inter- era prete Cardinale di questo tito-
vennero tre preti di questo titolo. lo, ed il Panciroli dice, eh' era sta-
Nel giorno di lunedì, il Cardinal ti- to anco monaco benedettino del
tolare di Grisogono celebrava le
s. monistero. Minacciando la chiesa
funzioni ebdomadarie nell'altare pa- di cadere, il titolare di essa Car-
pale della basilica vaticana. Rovi- dinal Giovanni da Crema, la rin-
nando, a cagione dell' antichità e novò dai fondamenti, vi eresse, e
dell'ingiuria de' tempi, la chiesa, ven- consacrò un oratorio acciò servisse
ne rifabbricata da' fondamenti da per coro nell'inverno, l'arricchì di
s. Gregorio
111, creato l'anno j3 i. reliquie, fabbricò un altro moniste-
Inoltre questo Pontefice fece un ro, dotandolo di rendite, ed il tutto
magnifico ciborio d" argento, ed al- verso il 1228 nel pontificato di O-
tre ricche suppellettili ; indi edificò norio II. Presso questa chiesa, e nel
il contiguo monistero sotto il nome contiguo palazzo abitarono alcuni
de' ss. Stefano, Lorenzo, e Grisogo- Pontefici, come Urbano VI, e partico-
no, e togliendo la chiesa a' chierici, larmente Eugenio IV, affermandolo
nella persecuzione, che Leone l'Isa u- il Borgia ed altri, per cui si han-
rico faceva alle sacre immagini, l'af- no diplomi, brevi, e bolle pontili-
fidò ai monaci fuggiti dall'oriente, eie, colla data apud± Chrysogonutn.
che alcuni dicono essere siili basilia- Prima diEugenio IV, cioè a' 25
ni, altri benedettini. Vero è, che l'im- aprile 1408, essendosi recato in
mediato suo successore s. Zaccaria Roma Ladislao re di Napoli, dalla
fece Cardinale prete di questo ti- porta di s. Giovanni andò ad abi-
tolo Stefanoromano, il quale nel tare questo palazzo o monistero, ed
•j5i divenne Papa col nome di Ste- ivi fece i magistrati del popolo ro-
fano li, ed egualmente creò Cardi- mano.
nale Stefano monaco benedettino del Nel medesimo palazzo abitarono
inonistero di s. Grisogono, il quale i Cardinali titolari della chiesa ,

fu creato Papa nell'anno 768 col Pietro Bembo, e Adriano Castellen-


nome pure di Stefano detto IV. S. se. Per la loro scienza e celebrità ,

Gregorio III dotò il monistero di era divenuto quel palazzo un' acca-
buone rendite, giacché l' ufficiatura demia, e riunione di uomini dotti.
della chiesa era eguale a quella di Ma per riguardo alla chiesa, 1' eb-
s. Pietro. Evvi in questa chiesa l'in- bero in cura, oltre i monaci bene-
dulgenza ne' sette altari privilegiati, dettini, anco i canonici regolari,
come nelle basiliche patriarcali ec. finché Sisto IV, ovvero Innocenzo
Il Martinelli dice, che Stefano IV VIII, nel i484> l a concesse ai car-
denominò la chiesa anco a' ss. Ste- melitani dell' antica osservanza , e
fano Lorenzo
e ,
per le loro reli- della congregazione di Lombardia
quie quivi da lui riposte. che tuttora vi sono, ed amministra-
benedetto III dell' 855 ristorò la no 1' antichissima cura parrocchiale.
chiesa, e le donò cinque calici di Il Piazza^ nelle Opere Pie di Ro-
argento. Verso 1' auno
879, Giovan- ma, a pag. 4 I0 > e 54 i
,
parla di
,

cui CIII 57
due confraternite erette in questa ticoche nel 1707, fu chiuso con
chiesa, una in onore di s. Maria cancellida Clemente XI ; ristaurò
del Carmine, conosciuta sotto il ti- anche il campanile a forma pira-
tolo di s. Maria Maler Dei, la quale midale, e le campane, in compenso
essendo andare del tempo di-
coli' delle antiche, che il Cardinale per
minuita, nel i543, regnando Pao- la loro grossezza, e pel suono
lo 111 si rinnovò sotto gli auspicii del veramente armonioso , fece tras-
Sagramenlo, e di s. Maria Maler
ss. portare alla sua abbazia di Grotta-
Dei del Carmine, e ad una divota ferrata.
immagine della ss. Vergine fabbricò L' interno di questa chiesa è a
un nobile oratorio. tre navi , e quella di mezzo è dis-
11 Cardinal Camillo Borghese vi- giunta dalle altre per ventidue co-
cario di Roma, mentre era litolare lonne di granito egizio, d'ordine jo-
di questa chiesa, a' 26 settembre nico, che, secondo
l'Ugonio, ed al-
1602, ottenne per essa da Clemen- tri,appartenevano alla vicina Nau-
te Vili, che in considerazione di machia d'Augusto o alle Terme Se-
essere s. Grisogono romano, ed es- v ciiane. L'arco della tribuna è retto
sere presso questo luogo stato car- da due colonne di porfido rosso
cerato, e soccorso da s. Anastasia mentre quattro colonne di alabastro
matrona romana, per decreto del sostengono il baldacchino dell'altare
senato romano le venisse stabilita maggiore. Nella cappella della ss.

1' annua oblazione del calice, e pa- Trinità vi sono i monumenti della
tena d'argento , e quattro torcie. famiglia Poli, modellali dal cav. Ber-
Ed inoltre, che tale oblazione fosse dal nini, e nella chiesa, oltre quella del
senato medesimo presentata in questa Cardinal Millo, titolare della stessa,
chiesa nel dì della festa, cioè ai 24 vi sono molte memorie mortuarie
novembre, locchè tuttora si pratica , di famiglie Corse ,
giacché i Corsi,
sebbene ad ogni biennio. Divenuto ne' secoli XVI e XVIL, ebbero nel-
poi il Cardinal Borghese, nel i6o5, le vicinanze un quartiere per esser
Papa col nome di Paolo V, nel in que' tempi assoldati al servigio
far Cardinale il suo mpote Scipio- militare della Santa Sede. In questa
ne CafFurelIi Borghese, gli conferì chiesa, oltre la stazione, e la festa
questo suo ed esso vi eserci-
titolo, del santo titolare , nella domenica
tò 1' animo suo grande e splendido. dopo 16 luglio, si celebra la
il festa
Dappoiché volle rimodernarla con della b. Vergine del Carmine.
architettura di Ciò. Battista Soria
col farvi un nobilissimo soilìtto do- S. Ignazio de' religiosi della com-
rato. Dipinse nella tribuna il cav. gnia di Gesù. V. Gesuiti.
d'Arpino la b. Vergine col bambi-
no, e nella nave di mezzo si vede Ss. Incarnazione del Verbo Divi-
s. Grisogono in gloria, opera stu- no delle monache barberine. V.
penda del Guercino , alla quale, per Carmelitane scalze.
essere stata trasportata nelle note
vicende in Inghilterra, fu ora so- A questa chiesa, dedicata pure a
stituita una copia. Fece pur dinuo- s. Maria Maddalena de' Pazzi , in
vo la facciata e il portico adorno ogni quadriennio, a' 2.5 maggio per
di quattro colonne di granito; por- la lèsta ancora di detta santa , il
~

5« CHI CIII
senato romano fa l'oblazione d'un gazione Urbana presso la Su-
calice d'argento, e di quattro tor- burra. F. Famiglia de' Cardinali.
cic di cera.
S. Lorenzo al Macel de' corvi, del

S. Isidoro de minori osservanti ir- conservatorio di s. Eufemia. Fedi.


landesi. F. Francescani.
S. Lorenzo in Lucina, titolo Car-
S. Ivo dell" archiginnasio romano. dinalizio del primo Cardinale del-
F. Università" romana. l'ordine de' preti, con parrocchia
in cura de' chierici regolari mi-
S. Lazzaro del capitolo Vaticano, nori, nel rione Colonna.
nel rione Borgo.
ISel campo tiberino, già apparte-

Questa chiesa sta fuori di porta nente ai Tarquini, e che per essere
Angelica, alla radice di monte Mario, stato consacrato a Marte , si disse

in un luogo, ove prima 187, in del i campo Marzo, il (piale da Belisario

cui regnava Gregorio Vili, essendovi fu compreso con mura nella città,

la pubblica osteria, un povero france- e precisamente presso il luogo ove


se lebbroso, colle limosine che rac- Augusto innalzò l'obelisco , da Pio
colse dalla pietà de' fedeli , edificò A 1 eretto poscia sulla piazza di mon-
una chiesa in onore di S. Lazzaro te Citorio, era vi il tempio di Giu-
fratello delle ss. Maddalena e Marta, none Lucina , col suo bosco sacro
non che a s. Lazzaro mendico, con verso lo stagno di Tereuto.Laonde
annesso ospedale pei lebbrosi. \ erso da lacus Lucina;, ovvero dalla no-
il i5o8, nel pontificato di Clemente bile matrona romana Lucina, trasse

\ 111, fuvvi ertila una confraternita di il nome la chiesa da lei fondata ,

vignaiuoli ed ortolani, della quale e dotata in Lorenzo ar- onore di s.

tratta il Piazza, Opere pie di Roma, chilevita e martire. Quella chiesa,

pag. 17, Dell' ospedale di s. Laz- oltre che di s. Lorenzo in Lucina,

zaro. Ma dipoi, per le tenui sue fu detta anco ad craticulam , pel


rendite, l'ospedale fu unito a quello supplizio su di essa sostenuto dal
di s. Spirito in Sassia , finché Be- santo , e per quella parte di delta
nedetto XIII, nel 1726, eresse in- craticola , che conservasi in essa.

vece quello di san Gallicano. La S. Sisto III Papa, dell' anno 4^2,
chiesa per lungo tempo fu parroc- per testimonianza dell'Anastasio, ot-
chia succursale di quella di s. Pietro, tenne il luogo dall' imperatore Ya-
ma venne riunita a quella
poscia lentiniano 111, lo dedicò a s. Loren-
di monte Mario. A' 7 dicembre vi 1
zo, e l'adornò ed arricchì di preziosi
si celebra la festa del santo titolare, arredi sacri , che registra il Piazza
e nella domenica di Passione vi è nella Gerarchia, pag. 5i5. Forse
la stazione. vi sarà stato prima il titolo Cardi-
nalizio,
giacché racconta il detto
j5". Lorenzo in Borgo de' religiosi Piazza, nel suo Menologio romano,
delle scuole pie 3
detti Scolopii. a pag. 87, che questa chiesa fu ti-
Fedi. tolo Cardinalizio sino dai tempi di
s. Silvestro I , e di Costantino ; e

S. Lorenzo in Fonte 9 della congrc- nella Gerarchia^ a pag. 5 16, aggiun-


,

CHI CHI 59
gè, che forse fu la prima chiesa in marmorea iscrizione nella chiesa stes-
Roma stata edificata a s. Lorenzo, sa. Prima di Cinzio, il Cardinal Al-
prima ancora di quella fuori le mu- berto di Mora, che nel 1187 di-
ra. Certo è, che era titolo Cardina- venne Papa Gregorio
col nome di
lizio sotto s. Simmaco del 49^ > e VIII, avea ricevuto questo titolo da
quantunque il primo titolo sia quello Adriano IV. Nel 1227, Gregorio IX
di s. Maria in Trastevere, pure il fece Cardinale prete di s. Lorenzo
primo Cardinale dell' ordine de' pre- in Lucina Sinibaldo Fiesehi , che
ti gode sempre questo di s. Loren- nel 1243 ascese al pontificato col
zo. Vuoisi , che s. Gregorio I vi po- nome d'Innocenzo IV.
nesse la stazione nel venerdì dopo 11 Cardinal Guglielmo Bragose
la terza domenica di quaresima, e titolare, nel 1367, lasciò morendo
che destinasse questa chiesa per le la sua eredità a questa chiesa in ,

pubbliche preci. Nel settimo secolo pentimento degl' improperi scagliati


fu restaurata da Benedetto II, elet- contro Urbano V, che era partito
to nell'anno 684, facendo altrettan- dalla Francia per restituire a Ro-
to il magnifico Adriano I verso l'an- ma la pontificia residenza. Dipoi il

no 780. Cardinal Giovanni de la Roche Taisle,


Né minore fu la beneficenza di titolare nel 14^7, fabbricò presso la
Pasquale li, giacché da un'antica chiesa un palazzo pei Cardinali ti-
chiesa di s. Stefano, nel luogo det- tolari. Questo palazzo fu splendida-
to Acqua Traversa, avendo trovati mente ristorato dal Cardinal Filip-
i corpi de' ss. martiri Quinto, Poli- po Catanclrini, fratello uterino di Ni-
ziano, Eusebio, Vincenzo e Pelle- colò V, che n' era titolare e che ,

grino, e nella via latina quelli di mori nel 1476. Fece altrettanto,
s. Felicola vergine e martire, e di verso il 1 55o, il Cardinal France-
s. Gordiano , li fece tutti riporre sco Gonzaga, altro titolare. Dice il
sotto l'altare maggiore nel 11 12. Panciroli, a p. 4'8> cne kx chiesa
Dopo questo tempo si hanno memo- fu ristaurata ed abbellita dai Car-
rie, che la chiesa era divenuta colle- dinali Ugone Giovan-
d' Inghilterra,
giata di numerosi canonici, con un ar- ni di Bollano, ed lnnico d'Aragona,
ciprete per prima dignità. Ugo Ge- tutti titolari. Regnando Gregorio
remei, canonico ed arciprete di essa, XIII, nel 1^78, in questa chiesa
nel 11 25, fu fatto da Onorio II venne eretta la confraternita del ss.
Cardinale di s. Teodoro. Mentre Sagramento della quale tratta il
,

n' era titolare il Cardinale Anselmo, citato Piazza, nelle sue Opere pie
canonico regolare di Pavia , V anti- di Roma, a p. 534- Nel pontificato
papa Anacleto II, dopo il ii3o, di Sisto V fu pure restaurata la
volle consacrare la chiesa. In appres- chiesa, ed allora si trovò un'im-

so Cardinal Cinzio Cenci titolare


il magine Maria santissima sotto il
di
della medesima, non solo la restaurò titolo dellaSanità, la quale fu po-
dai fondamenti, ma, a motivo della il- sta nella sommità dell' altare mag-
legittima consacrazione fatta dal fal- giore. Si rinvenne eziandio in quella
so Pontefice, a' 26 maggio 11 96, circostanza un pozzo d'acqua limpida,
solennissimamente la fece consacrare nel quale, essendo stati sepolti vari
dal Papa Celestino 111, e per la cele- corpi di santi martiri, i fedeli co-
brità di questo rito ne fu posta una minciarono a berla per divozione.
,

6o CHI di I

In tanta venerazione sempre fu do furono rinnovatili coro e l'alta-


questa chiesa, che Clemente Vili, re maggiore, col disegno del Rinaldi,
ed Urbano Vili in tempo di pesti- riconobbe formalmente i corpi dei
lenza la sostituirono alla basilica di ss. martiri summenlovati. La nota
s. Lorenzo fuori le mura , pei' lu- delle preziose reliquie , che si con-
crarvi l'indulgenza di una delle sette servano in questa chiesa , vieue ri-
chiese di Roma. Paolo V, nel 1606, portata dal Piazza, uell' Eorterologio
soppresse l'antica collegiata, ridusse a pag. 2 1 6.
i canonicati a cappellanie per la Nel 1-02 il Cardinal titolare Car-
sontuosa cappella, che fabbricò nella lo Barberini fece celebrare in que-
basilica Liberiana, e diede la chiesa sta chiesa sontuosissime esequie al
di s. Lorenzo in Lucina, in uno alla re Giacomo 11. ed il Cardinal ti-

popolatissima parrocchia, ai chieri- tolare Mariscotti, nel 17 15, v'isti-


ci regolari minori (Fedi). Quivi tuì la festa di s. Lucina, la cui im-
il p. Bartolomeo Elefanti . zelante magine si vede dipinta sulla tribu-
religioso di tal Ordine, agli 8 set- na con una chiesa in mano, per
tembre 162 5, instituì, coll'approva- indicare, che essa ne fu la prima
zione d'Urbano Nili, una congre- fondatrice. Forse il Cardinal l'avrà
gazione composta di sessantatre per- rinnovata o resa più. solenne, giac-
sone, sotto T invocazione della bea- ché il Piazza, che stampò nel 17 i3
ta Vergine. V. il Piazza, Opere, il suo Emerologio, nel registrare la
pie, ce, p. 76-, Della congrega- lesta di questa santa ai 3o giugno,
zione della natività della h. ì er- dice che celebravasi in 6. Lorenzo
gine degli artigiani, in s. Lorenzo in Lucina dai chierici minori. Il

in Lucina. Divenuto titolare di que- Diario poi di Roma del 1721, al


sta chiesa il Cardinal Nicolò Alber- numero 624, dice che Innocenzo
gali Ludovisi,parente di Gregorio XI 11 fu a visitare per tal fesla
XV, con magnificenza la ornò con questa chiesa, ricevuto dal sagro Col-
pitture, massime il portico che mu- legio. Finalmente va osservato, die
nì di cancelli di ferro, e le donò siccome Benedetto XIV nel creare
una bella cassa di bronzo dorato Cardinale Gio. Teodoro de' duchi
per collocarvi la craticola di ferro, di Baviera, fratello dell'imperatore
su cui fu arrostito s. Lorenzo. E Carlo VII, per grazia speciale gli
quando, sotto Innocenzo X, i chie- aveva concesso il titolo di s. Loren-
rici regolari minori dalla chiesa di zo Paneperna, sebbene mai si re-
s. Agnese in piazza Navona (ledi) casse in Roma, in progresso essen-
dovettero trasportare quivi il loro do divenuto primo dell'ordine pres-
collegio, obbligarono a sommini-
si biterale ,
passò a questo titolo col
strare ottocento scudi annui al Car- quale morì nel 1763.
dinale titolare, per aver ridotto il Pel portico , dipinto dal Garzi ,

loro palazzo a collegio. Di poi per si entra in questa chiesa, le cui prin-
l'anno santo i65o, con disegno di cipali decorazioni esistenti sono di
Cosimo da Bergamo, e per 1' anno Caiio Rinaldi. Ha una sola navata,
santo 1675, i religiosi abbellirono, con otto cappelle decorate di stu-
e in più modi ristorarono la chiesa: pendi dipinti, ed ornamenti. L'alta-
ed ai 2 ottobre il Cardinal Car-
1 re maggiore, ricco di marmi, e di
pegua vicario di Roma, allora quan- quattro belle colonne di nero auti-
,

CHI CHI Gì
co, ha il crocefisso, che la marche- famiglia si rinvenne presso la me-
sa Cristina Duglioli Angelelli lece desima. Altri da una donna chia-
dipingere dal celebre Guido Reni. mata Penìa, la quale in questo si-

Fra monumenti sepolcrali vanno


i lo aveva un tórno, per cui il pane,
rammentati quello che, nel i74 2 j
che da essa prende vasi, veniva det-
fece erigere Benedetto XIV al suo to il pane di Perna. Altri finalmen-
concittadino Cardinal Davia bolo- te, spiegando dal latino le due voci,
gnese, titolare della chiesa; e quello dicono significar esse pane, e pro-
non ha guari eretto dal eh. viscon- sciutto, erammentando che quivi
te di Chateaubriand al gran Pussi- fu già un tempio dedicato a Giove
no. Oltre la stazione, in questa chie- Faguntale cos'i appellato da una
,

sa, ai i o agosto, si celebra la festa selva di faggi a lui sagri, ricordano


del santo titolare. che quel luogo si chiamò pane e
perna perchè a tal divinità si sa-
S. Lorenzo in Miranda, del col- un porco,
grificava cui avanzi si i

legio, de Farmacisti. V. Speziali. mangiavano avidamente con molto


pane, e poi se ne celebrava la festa
S. Lorenzo
Pane-Perna, tito-
in con conviti, nei quali in modo ec-
lo Cardinalizio, in cura delle mo- cessivo si mangiava pane e pro-
nache di s. Chiara, nel rione Monti. sciutto. Certo è, che anticamente
nel giorno della festa di S. Loren-
Questa chiesa fu eretta sul monte zo le monache del contiguo moni-
Viminale, tra l'Esquilino e il Qui- stero dispensarono pane e prosciut-
rinale, ove furono bagni di Agrip- i to; ma ora soltanto dispensano in
pina madre di Nerone, e il palazzo tal giorno pane benedetto, cioè
il

degli imperatori Decio e Valeriane», particolare a quei, che vi si recano


nel luogo ove quest' ultimo fece ar- a celebrare la messa, e comune al
rostire il diacono s. Lorenzo. L' e- popolo.
rezione di questa chiesa , secondo Questo titolo fu detto frequente-
il Piazza, rimonta a Costantino il mente ad Formosam, ovvero in For-
Grande, e la dedicazione al santo mosa, perchè, come vuole il Gri-
martire, al Papa s. Silvestro I. La maldi fu restaurato da Formoso,
,

sua denominazione in Panisperna il quale fu fatto Papa l'anno 891.


Palisperna, o Pane Penìa è incer- Dall'Anastasio si apprende, che Ana-
ta, e ne furono date diverse spie- stasio II del 496 ne adornò la con-
gazioni, giacché alcuni vogliono, che fessione , e che successivamente la
derivasse simile etimologia da una ristorarono Pelagio li del 5^S ,
il

statua del dio Pane rinvenuta in quale tutta la rifece, san Grego-
que' dintorni. Altri, col Nardini , e rio li del 7 1 5, Stefano IIj detto
col Martinelli , da quel Perpenna III, del 75?., e fu beneficata da s.

Quadraziano, illustre e facoltoso ro- Nicolò I , il quale fu elevalo alla


mano, che aveva la sua casa in que- Da tem-
cattedra apostolica nell'858.
sto luogo, e che ivi ristorò le ter- po immemorabile, nel giovedì dopo
me di Olimpiade; altri dicono, che la prima domenica di quaresima, vi
avendo esso fabbricato tal chiesa si celebra la stazione; e dalle memo-
dal suo nome si chiamò in tal mo- rie del contiguo monistero si ha, che
do ,
perchè un' iscrizione di questa in questa chiesa riposano i corpi di
<;.. cui CHI
S. Marmenia, e dei ss. Crispino, e ebbe in successore nel ijGq , col
Crispiniano, oltre le insigni reliquie nome ili Clemente XIV.
di s. Lorenzo, di s. Eusebio Papa,
non che di s. Brigida, che in questo S. Lorenzo fuori le mura di Roma,
luogo domandava la limosina pel basilica patriarcale, con parroc-
suo ospedale. Anticamente abitaro- chia in cura de canonici regolari
no nell' annesso monistero i mona- lateranensi, nel rione Monti.
ci , e divenne una delle primarie
abbazie di Roma ,
per cui fu con- Questa insigne basilica, che è la
ceduta all' abbate la singolare pre- come dicem-
quinta delle patriarcali,
rogativa di assistere al sommo Pon- mo parlando delle Chiese eli Roma,
tefice quando celebrava pontifical- e all'articolo Basilica, è posta sulla
mente. via Tiburtina, così detta perchè
Bonifacio Vili, nell'anno i3oo, conduce a Tivoli circa un miglio ,

riedificò la chiesa, la quale succes- lungi dalle mura, e dalla porta,


sivamente fu abbellita , e ristorata die ora da
prende il nome.
essa
dai Cardinali titolari,, dopo che Leo- Questa porta anticamente si chiamò
ne X, nel 1 51 7, la dichiarò titolo Esquilina, di s. Maria Maggiore, e
Cardinalizio, e sotto di lui le mo- Taurina da una testa di toro posta
nache francescane, le quali risiedevano sull' arco della stessa porta dal lato
in altro monistero del medesimo interno, chiamandosi perciò la re-
rione Monti, passarono in questo di gione Caput tauri. In questo luogo,
s. Lorenzo pane e perna ed in , appellato campo Verano, evvi il ci-

([nel lo che lasciarono si è poi ma- miterio famoso di Ciriaca, di cui si

nifestata la prodigiosa immagine la tratta agli articoli Catacombe, e


quale venera nella chiesa di
si s. Ma- Cimiteri. Quivi, dopo il martirio,
ria de' Monti. Indi il celebre Car- fu portato il corpo di s. Lorenzo,
dinale Guglielmo Silicio, nel pon- arcidiacono della Chiesa romana,
tificato di Gregorio XIII, dai fon- trasferito occultamente terme dalle
damenti la rifabbricò, col concorso di Olimpiade da sant' Ippolito; indi
delle monache, venendo di nuovo coli' aiuto di s. Giustino prete ebbe
consagrata nel i5y5 ai 26 settem- quel santo a collocarlo in una grot-
bre. I conservatori di Roma ogni ta , detta poi la grotta Tiburtina.
anno ai io agosto, giorno della fe- Sopra di essa il pio Costantino im-
sta del santo, per decreto di Cle- peratore fabbricò una magnifica
mente X dei ic) luglio 16" 1, fan- cbiesa, che con rito solenne fu con-
no a questa chiesa 1' oblazione d'un sagrata da s. Silvestro I, nell'anno
calice d' argento, e di quattro tor- 33o, e quindi fu enumerata tra le
cie di cera. Nell'interno vi sono di- cinque patriarcali. Assegnata venne
pinti di buoni autori, e la facciata a residenza del patriarca di Geru-
esterna fu colorita a fresco con gran salemme, allorquando si fosse recato
diligenza da Pasquale Cati di Jesi. in Roma per la celebrazione di con-
Nell'ingresso esterno si ascende alla cili, o per altri affari della Chiesa.
chiesa per una doppia scala. Cle- Inoltre fu compresa questa basilica
mente XIII, nel creare Cardinale nel numero delle sette chiese di
nel 1759 Fr. Lorenzo Ganganelli, Roma, che si visitano per lucrare
gli conferì questo titolo, e poscia lo 1' indulgenza plenaria. Si determinò
,

CITI CHI 63
Costantino di fabbricar quivi con e san Giovanni I, nel 525, diede
i splendidezza un sagro tempio, non parte a questa chiesa de'ricchi doni
solo perchè vi riposava il corpo di ricevuti in Costantinopoli dall' im-
s. Lorenzo, ma ancora perchè vi tro- peratore Giustino. Pelagio II ebbe
vò riposto numero incalcolabile di a rifabbricarla verso 1' anno 578, e
santi martiri. Vi fu poi depositato l' immediato successore s. Gregorio I

il corpo di s. Stefano protomartire, vi recitò quattro omelie, giacché


sotto il pontificato di Pelagio II, altre volte i Pontefici vi si recavano
portato già a Roma
da Costantino- a celebrare le stazioni, che ora pur
poli, nel 557; e mentre quel Papa vi sono nella domenica di settuage-
lo collocava nel sepolcro , dov' era sima, nella terza domenica di qua-
il corpo di s. Lorenzo, con meravi- resima, nel mercoledì dopo pasqua,
glia di tutti si videro le ossa di e nel giovedì dopo la pentecoste.
questo santo da per sé ritirarsi ver- Anzi fra le cappelle papali, delle
so il lato sinistro del sepolcro, affine quali Sisto V volle restituire la
di dar luogo a quelle del nuovo celebrazione alle basiliche ed alle
ospite. Ma raccontano il Panciroli, chiese di Roma, si noverano le due
Tesori nascosti pag. 4 T 4> e d Piaz- cappelle papali di questa chiesa nella
za, 3Ienologio, pag. 68, coli' auto- terza domenica di quaresima, e a' io
rità di s. Gregorio I , che volendo agosto giorno della festa del santo
Pelagio II restaurare la chiesa titolare. Altre riparazioni e risarci-
mentre si eseguivano alcuni scavi, menti furono fatti ad essa da san
i monaci e i manuali trovarono, e Gregorio II verso l'anno 720, e da
scuoprirono, senza saperlo, il sepol- Adriano I verso l'anno 772. Questo
cro di s. Lorenzo. Però nello spazio secondo ne cangiò le forme, aggiun-
di dieci giorni morirono tutti , e gendovi le navi attuali, e cambian-
vuoisi che Dio ciò permettesse per- do gì' ingressi il perchè per le po-
:

chè niuno ardisse rimuovere da steriori vicende e riparazioni non


quel luogo il santo. v' ha più vestigio della primiera fab-
Antonio, padre di san Damaso I brica di Costantino. Dice il Panci-
Papa del 36?, fu lettore di questa roli, che divenne questa basilica
chiesa, e s. Zosimo, nel-
il Pontefice anche collegiata; ma che nell'anno
l'anno 4 venne sepolto nella ba-
I(C
>) Cj5o tornò ad essere servita dai mo-
silica. Coli' assenso dell' imperatore naci,, essendovi stati da Agapito II
Valeutiniano III, Papa s. Sisto III, introdotti i cliiniacensi. Parlando il
del 432, vi fece de' miglioramenti Piazza, Gerarchia p. 346, di questa
degni della sua munificenza, e ven- chiesa, come patriarcale, ed una
ne sepolto nelle contigue catacombe. delle cinque cattedrali del Papa, e
Anche da Galla Placidia, figlia di quale abbazia Cardinalizia, dice che
Teodosio il grande, fu resa più ma- solevano recarvisi i Pontefici come
gnifica questa basilica. Papa s. Ilaro a cattedrale subordinata per farvi
vi stabili un monistero di monaci alcune funzioni papali cioè nella ,

perchè la uffiziassero e custodissero; domenica di settuagesima , in cui


e morendo nel 4^7? volle essere se- cantavano la messa e pronunziava- ,

polto accanto Sisto IH. Il Papa san no il sermone o l'omelia al popolo,


Simmaco eresse un ospitale pei po- affine di spiegare I' introito della
veri pellegrini, vicino alla basilica, messa. Aggiunge inoltre il mede-
64 CHI CHI
simo Piazza, che chiamossi la ba- come ciò racconta il citato Piazza ,

silica abbaziale Cardinalizia al mo- nel suo Santuario o Menologio Ro-


do della patriarcale basilica di s. mano, a pag. 49 r > e se g- " ^e '

Paolo, non però abbate perchè 1'


tempo di Alessandro II nell' an-
fosse per privilegio Cardinale nato, no 10G2, era nel monistero di
siccome opinarono alcuni fra' quali , questa chiesa un monaco di san-
il pad. della Noce, che ne trattò in tissima vita, il quale levavasi ogni
Chrou. Sac. Monast. Cass. num. notte prima del mattutino, e vi-
i34o, lib. Ili; ma piuttosto l'ab- sitava gli altari. Una notte prece-
bate Cardinale di s. Lorenzo, e quel- dente al mercordì, nel mese di
lo di s. Paolo nello stretto signifi- agosto, facendo orazione all'alia-
cato s' intendevano primari e prin-
i , re maggiore, vide cogli occhi aper-
cipali abbati di Roma, come spiegò il ti entrare in chiesa un personag-
della Noce, sì per la cospicuità delle gio grande e venerando, vestito
loro basiliche, sì per la sontuosità, e di abiti sacerdotali con un diaco-
magnificenza de' loro monisteri , e sì no e suddiacono per celebrare la
per l'osservanza esemplare della di- messa solenne. Seguivano molli
sciplina ne' monaci, per la copia soldati, religiosi, signori, e aliti

delle per altre distinte


rendite, e del popolo, che dovevano stare
prerogative. Furono ancora chiamati presenti alla messa. Stupito il

abbati Cardinali quelli delle delle due monaco di tale novità, si accostò
basiliche, anche per essere di fre- al diacono, e con ogni rispetto
quente esaltati al Cardinalato, ov- gii disse : Chi siete voi altri, che vi
vero perchè tali abbazie si solevano preparate a tanta solennità? Rispo-
dare in cura, e commenda a' soli se il diacono: Quello eh' è vestilo
Cardinali . Aldemarium quoque fel. da sacerdote è s. Pietro apostolo, io
meni, in ecclesia s. Laurcnlii, quee sono Lorenzo, che in tal giorno
appellalur foris muros Cardiini leni di mercordì, nel quale il Signo-
simul, et abhatem sacravi', leggiamo re Gesù Cristo fu tradito, e dai
in un' antica memoria. Quelle laudi giudici fu determinato che moris-
poi , ed acclamazioni , che si fanno se, ho patito per amor suo tan-
dal Cardinal primo diacono, dagli te pene, e però in memoria del
uditoli di Rota, e dagli avvocati mio martirio siamo venuti oggi
concistoriali nel dì della coronazione a fare questa solennità, che vedi
del Papa, e in quello del possesso, in questa chiesa. Il suddiacono e
anticamente si facevano, allorquando s. Stefano protomartire, e i mi-
il Pontefice recavasi già coronato in nistri sono gli angeli del paradi-
s. Pietro al Laterano pel possesso, so j gli altri sono apostoli, mar-
dal Cardinal abbate , o priore di s. tiri, confessori e vergini, che in
Lorenzo extra muros, coi giudici, questi giorni del mio martirio han-
ed avvocati vestiti di piviali. no voluto onorarmi. E perche
Specialmente i romani onorano il questa mia solennità , e onore
s. diacono Lorenzo in questa sua fattomi, sia noto a tutto il mon-
basilica nel giorno di mercoledì in do, ho voluto che tu lo veda, ac-
forza di una visione ricevuta da quando sarà gior-
cio lo manifesti
un santo monaco, che nel secolo no al Papa, e gli dica da mia
VI custodiva questa chiesa. Ecco parte, che venga a questa chiesa
CHI CHI 65
» col suo clero a celebrarvi, dan- denza , che Dio
Signore liberi un
« do al popolo quell'indulgenza per- anima dal purgatorio per ogni sa-
iipelna che gli parerà. come E crifizio. Cosi ebbe pure origine la
» darà fede alle mie parole, disse pia unione, che di buon mattino
» il monaco, se non gli do qualche in ogni mercordì va in questa ba-
»i segno della verità di questa vi- silica a venerare il santo martire,
ti sione ? Allora il santo si levò il facendovi celebrare e cantare delle
» cingolo, del quale era cinto, e messe colle loro limosine, massime
» glielo diede, perchè lo potesse per le anime del purgatorio.
:> mostrare per segno della visione. Fiori tanto il contiguo monistero,
-•> Andò dunque il monaco pieno che diede molti monaci di santa
.•) di giubilo al monistero, convocò vita , fra' quali s. Giovanni delia
» i monaci, e narrando loro la vi- Ficoccia, molti dotti Cardinali, e, se-
» sione, mostrò il cingolo ricevuto condo il Panciroli, nel 1073, il

»i da s. Lorenzo. Onde l' abbate e Pontefice s. Gregorio VII. È poi


> i monaci, che sapevano la santi- certo che questo Papa ne fece ab-
m tà del sagrestano, andarono tutti bate Ptaniero cliiniacense, che poi
•5 insieme dal Papa, il quale , di fece Cardinale, e che poscia , nel
sj consiglio de' Cardinali, s' inviò con 1099, ad onta della sua virtuosa
m loro alla chiesa per celebrarvi la ripugnanza, fu eletto Papa col no-
» messa, e per istrada incontrarono me di Pasquale II. Prima di que-
;> un morto, ch'era portato a sep- sto tempo, essendosi recato Damaso
i> ^ olle il Papa con que-
pellire. II a Palestrina, ed ivi morendovi
•> sta occasione fare sperienza del agli 8 agosto 1048, fu sepolto in
» cingolo, e fatta orazione, lo pose questa basilica patriarcale. Poscia
-•> sopra il morto, il quale subito nel 1188 Clemente III mise in or-
•> resuscitò. Assicuratosi di più del- dine il chiostro; ed Onorio HI ri-
:> la verità della -visione, rese gra- storò la basilica, e vi fece il porti-
• zie a Dio e al santo arrivò al- , co.A'9 aprile 1217, in essa basili-
> la sua chiesa, vi celebrò solenne- ca solennemente fu coronato col
>; mente la messa, e concesse in- diadema d' oro in imperatore d' o-
» diligenza di quaranta anni, e al- riente Pietro di Courtenai, conte di

trattante quarantene a tutti quel- Auxerre, colla sposa Violante, sorel-
•> li, che pentiti e confessati visitas- la dei defunti imperatori Baldovino,
se sero la medesima chiesa, e ogni ed Arrigo. Fece tal funzione Ono-
» altra in qualsivoglia parte del rio III in' questa chiesa, non solo
»> mondo dedicata a s. Lorenzo, perchè l'impero orientale non potes-
» ogni mercordì dell' anno ". E ri- se avere alcuna pretensione sull'oc-
ferita questa istoria anco dal dottis- cidentale, ma ancora per non pre-
simo ed erudito p. Severano della giudicare il patriarca di Costantino-
congregazione dell'oratorio di Roma, poli, cui apparteneva la coronazio-
nel celebre trattato delle sette chiese, ne degl' imperatori d' oriente. Nel
alla basilica di s. Lorenzo. Da ciò secolo seguente, mentre la residen-
ebbe origine il fervore che tuttora za pontifìcia stava in Avignone, In-
è in pieno vigore de' fedeli di far nocenzo VI fece coronare nel i3j5
celebrare nell'altare di s. Loren- in ìloma imperatore Carlo IV col-
l'

zo le messe cantate, colla pia ere- la moglie Amia dal Cardinal Ber*
VOL. MI. 5
, .

ex> cut CHI


trando nella basilica vaticana, quin- entro il medesimo portico, rappre-
di l'imperatore dopo aver desinato sentanti la coronazione dell' impera-
al palazzo lateranense, andò a per-
tore latino, e la storia del santo
questo rnonistero, peroc- All'ingresso della porta, secondo l'an-
nottare in
ché il Papa gli aveva ordinato di tico costume, vi sono due leoni di
Nell'interno è
non rimanere nella città neppure pietra. divisa in tre

un giorno dopo la coronazione. navi separate da venti colonne io-

Nicolò V, che fiorì nel i447> sic_ niche di granito con capitelli, ed ar-
come munificentissimo colle chiese chitrave formato di pezzi accozzati

di R.oma, restaurò questa basilica, da monumenti antichi. Nella nave


coli' opera di Bernardo Rossellini. di mezzo vi sono due pulpiti o ,

In seguito nel pontificato di Sisto amboni di marmo , che servivano


IV, creato nel i4? T da ^"^ s & per cantare gli evangeli, e le epi-

Papa conceduta la basilica, col mo- stole. La tribuna in alto è circon-

nistero ai canonici regolari del ss. data da dodici colonne di paonaz-


Salvatore in Selva di Bologna Ve- zetto scannellate, alcune delle quali
(

di), i quali essendosi uniti coi cano- sono in parte sepolte; e sopra di es-
nici regolari lateranensi del ss. Salva- se quattordici colonne minori reggo-

tore {Vedi), a questi tuttora si ap- no il portico superiore. Questa tri-


partiene. Essendo protettore de' pri- buna apparteneva all' antica basili-
mi il celebre Cardinale Oliviero ca, e viene riconosciuta per opera
Caraffa , sotto Sisto IV fece il bel del sesto secolo, e del pontificato di

soffitto, e il pavimento intarsiato di Pelagio II , ed ora serve a presbi-


varie pietre antiche. Dipoi il Car- terio. L'altare maggiore sopra la
dinal Alessandro Farnese, abbate confessione è papale, e perciò come
commendatario, restaurò gli altari in quello delle altre basiliche pa-

e fece degli altri ornamenti. Final- triarcali, non vi può celebrare che
mente la suddetta congregazione il Sommo Pontefice. Esso è isolato,

del ss. Salvatore in Selva, che pre- e coperto di baldacchino, che viene
se anco il nome di Renana, nel 1
647 sostenuto da quattro colonne di

fu ridotta in basilica nello stato che porfido. In fondo al presbiterio cv-

si vede, mentre da ultimo il zelante vi l'antica sedia di marmo pontifi-

abbate Manzoli ne fu assai bene- cale decorata di pietre colorate ; e


p.
merito sì pei restauri che pel dis- dietro la medesima tribuna si con-
coprimento delle colonne scannel- serva un' urna, lavoro del medio
late. A' nostri giorni poi, e nel i835 evo. Singolare è nell'altra parte del-
il regnante Pontefice Gregorio XVI la tribuna, l' antico mosaico del se-

fece porre in uso pubblico l'annesso sto secolo, rappresentante il Salva-

cimiteriOj che descriviamo all'artico- tore sopra un globo, in atto di be-

lo Cimiteri. nedire, avente a destra s. Pietro,


11 portico della basilica è soste- s. Lorenzo, e il Papa Pelagio II,

nuto da sei colonne antiche d'ordi- coli' epigrafe Pelagius episcopio ; e

ne ionico, decorato d' un fregio di dall'altro lato i ss. Paolo, Stefano,


mosaico, del quale però appena ora ed Ippolito. Nella tribuna si vede
resta un frammento, colle figure di pure dal lato del vangelo circonda-
s. Lorenzo, e di Onorio HI. Di ta da ferri, la pietra ove dicesi fos-

quell'epoca sono pure le pitture se posto il corpo arrostito di s. Lo-


,

CHI CHI 67
renzo. Sotto questo altare evvi la l'odierno pontificato, e nell' anno
confessione dove Papa Pelagio li 838 fu stabilita l'annua oblazio-
1

collocò il corpo di s. Lorenzo e , ne del magistrato romano a questa


quello di s. Stefano , e dove cele- basilica, d' un calice d' argento, e di
brò s. Damaso I, colle parole che quattro torcie, da farsi nella dome-
riporta il Piazza nel suo Eorterolo- nica di settuagesima.
gio a pag. 1 79, e per le quali ri-
levasi quanto fosse in venerazione S. Lobexzo in Djmjso, basilica
la tomba di s. Lorenzo, prima an- con capitolo, commenda, titolo o
cora che vi fosse posto il corpo di diaconia Cardinalizia, con par-
s. Stefano. Delle insigne reliquie, le rocchia, nel rione Parione.
quali si conservano in questa basi-
lica, il medesimo autore parla a In questo luogo, presso il famo-
pag. 22 e 23. so teatro di Pompeo, adorno di cen-
Nell'ingresso a destra della chie- to colonne e perito in un incendio
sa vede un bel sarcofago antico^
si dell'anno i5o dell'era volgare, il Pon-
con bassorilievo, che rappresenta una tefice s. Damaso I, verso l'anno 370,
antica cerimonia nuziale, nel quale, servendosi probabilmente dei ma-
secondo Mabillon, riposarono le ce- teriali e delle colonne ad esso appar-
neri del Cardinal Guglielmo Fieschi, tenenti, eresse una chiesa ad onore
nipote d' Innocenzo IV. Sei sono le di Lorenzo, della sua medesima
s.

cappelle nelle due navate minori nazione spagnuola, sebbene alcuni


con buoni quadri , avendo dipinto dicano essere stato il Pontefice por-
dalla parte destra a fresco le pare- toghese. Vi stabilì altresì una unione
ti intermedie Domenico Rainaldi di sacerdoti per uffiziarla, la dichia-
mentre quelli della nave sinistra so- rò parrocchia e titolo Cardinalizio,
no degli scolari del cav. Vanni. Da l' arricchì di rendite, e di preziosi
questa nave si scende alla divota donativi, fissò la sua nel
stazione
cappella sotterranea, nella quale vi martedì dopo la quarta domenica
è un altare privilegiato , cioè quel- di quaresima, e le assegnò alcune
lo ove si celebra un gran numero case contigue per alloggio de' pelle-
di messe per l'avvenimento prodi- grini perchè viene
ragguardevoli. Il

gioso cotanto famigerato, e descrit- questo luogo considerato quale un


to di sopra, in suffragio delle ani- ospizio apostolico, e vuoisi che vi
me dei defunti, come si legge nel- abitassero il dottore della chiesa
1 iscrizione che sovrasta l' arco. Per s. Girolamo, che da alcuni si tiene
questa cappella si passa all' annes- pel primo Cardinale titolare di que-
so cimitero, e nelle catacombe di sta basilica, s. Brigida, un abbate
santa Ciriaca ,
proprietaria del cam- dell'Ordine di s. Antonio, mandato
po Verano. Merita finalmente di a Pioma con dodici monaci quale
essere osservato , che neh' antico ambasciatore del re di Etiopia aila
chiostro della canonica vi sono col- Santa Sede nel pontificato di Euge-
locate, per cura dei canonici regola- nio IV, ed altri. Quindi divenne
li lateranensi, delle iscrizioni rinve- pregevole questa basilica per se->san-
nute nelle catacombe adiacenti per tasette parrocchie liliali, di cui fece
lo piìi cristiane, ed interessanti, e espressa menzione il Pontefice Ur-
che formano un piccolo museo Nel- bano III, nella bolla Jpostolicae su-
,

68 CHI CHI
blimilas dignitatis, citata dal Bovio, ria di Grotta pinta, l'immagine del-
dat. Veronae per rnanus Transi- la l>. Vergine di scuola gioca, di-

mundi S. R. h\ notarii X II hai. pinta su tavola, la quale si venera


martii, indici. .\. an. r 186. nella cappella in fondo alla nave si-

Fra gli che costituì-


altri oggetti, Distra. Quivi
adora con particola-
si

scono venerabile questa insigne ba- re ossequio il ss. Sacramento dalla


silica, è il complesso delle numerose arciconfraternita erettavi per accom-
reliquie che si venerano. E primie- pagliare il ss. Viatico, la quale fu
ramente vi è il corpo dello stesso la prima, che sotto Giulio II, nel
suo fondatore s. Damalo 1, il quale i5o6, sia stata eretta per portarlo
vi fn trasportato da altra basilica Di essa tratta il Piazza
agi' infermi.

da lui eretta nella via A ideati na, ove Opere pie, p. 44°; e Del ss. Sagra-
vi* stato deposto accanto alla sua mento e cinque piaghe in s. Lo-
m.iilre, e alla sorella Irene. Vi sono renzo in Damaso.
i corpi de' ss. Giovili o, Faustino, ed Quivi fu istituita la congregazione
Euticliio martiri, di s. Bono prete, del soccorso de' poveri, che il Piazza
e dei ss. Mauro e Fausto martiri; descrive a pag. 737, e quivi il Car-
lina spalla di s. Gio. Battista, e di dinal Montalto fondò una congrega-
<;. Giacomo Apostolo, un pezzo del zione di preti secolari per ammini-
cilicio di s. Paolo, un pezzo del strare i ss. Sacramenti, applicandosi
cranio di s. Barbara vergine e mar- alcune entrate delle due chiese
tire, e tante altre, che lungo sareb- parrocchiali unite, cioè di s. Valen-
be il rammentare. Meritano special tino de'merciari, e di s. Maria in
menzione le reliquie del sauto tifo- Cacaberi; congregazione, che Paolo
lare, cioè tre ampolle col grasso, e V approvò nel 16 14- Splendida e
sangue del medesimo, dei carboni decorosa è l'esposizione, che in que-
e tre anelli co' quali fu legato nel- sta basilica si fa nel giovedì di ses-

ia graticola. Per la venerazione, che sagesima con cappella Cardinalizia,


il senato romano ebbe sempre a cui descrivemmo a quell' articolo;

questa basilica, ogni anno ai io di come decorosissima è la processione


agosto le fa 1' offerta di un calice di dell'ottava del Corpus Domini. Dice
argento, e di quattro torcie di cera, il Panciroli , Tesori nascosti, pag.
Quivi si venera nella cappella del 4°~> cne ' banchieri vi godevano
coro il ss. Crocefisso, il (piale, si- la cappella di s. Matteo apostolo, i

milmente a quello che si venera nel- fiamminghi quella di s. Nicolò, e i


la basilica ostiense, si ha per pia cursori pontificii quella del ss. Sa-
tradizione che parlasse a s. Brigida, cramento. Da questa chiesa poi il

mentre abitava dappresso, ed è per- clero romano, nel terzo giorno delle

ciò tenuto con sommo onore nella Bogazioni, si reca processionalmente


detta cappella della famiglia Massi- in s. Pietro, dove si fa l'elezione

ino alle Colonne. Quivi è un' illu- del camerlengo del clero.
stre congregazione dell'Immacolata Dopo l'erezione di questa basilica,
Concezione, della quale si parla al- il primo Cardinal titolare, che si
l'articolo Arciconfraterxita dell'im- nomina dopo s. Girolamo, all'anno
iwacolata Concezione , la quale nel 494> è certo Projettizio: ma la se-

1 |f)7, ebbe origine trasportandosi rie de' Cardinali titolari si è da noi


da s. Salvatore in Arco, ora s. Ala- riportata da questo Projettizio sino
,
,

CHI CHI 69
all'odierno, nell'articolo Cancelleria il generoso Cardinale si servì di
della Santa Romana Chiesa (ly edi). molti avanzi delle antiche fabbriche
Ivi sono molte notizie, che riguar- di Roma ,
particolarmente dei mar-
dano la basilica, e gli autori i quali ini , e travertini del Colosseo, e del-
ne fecero la storia. l' arco trionfale dell'imperatore Gor-
primo Pontefice, che l'istaurasse
Il diano, terminandosi tali edilizi nel
questa basilica, si fu Adriano I nel , i49^, sotto Alessandro VI.
780, locchè pur fece s. Leone IH. Leone X confiscò al Cardinal Ria-
Nell'anno 903, e nell'elezione di rio il palazzo, per le ragioni, che
Leone V, invase il pontificato Cri- dicemmo altrove, accordandogliene
stoforo titolare di questa chiesa, lo l' uso finche vivesse : ed è perciò
ritenne sei mesi , e morendo nel che fece porre le proprie armi pon-
904 fu sepolto in Vaticano. Lam- tificie sulla porta del medesimo
berto Crivelli, prete Cardinale di volendo che vi fosse la cancelleria
s. in Damaso, nel 11 85
Lorenzo apostolica. Egli creò Cardinale Giu-
Papa col nome di Urbano
lu eletto liano de Medici suo cugino, e lo fece
HI. Avendo Paolo II pubblicato nel vice-cancelliere, dopo di che divenne
i468 la pace coi principi d'Italia, titolare della basilica, e nel ì5i'ò
pel giorno dell'Ascensione, celebrò fu assunto alla cattedra di s. Pietro
solenne messa in questa basilica, e col nome di Clemente VII. Fu allora,
vi si recò con decorosa processione, che questi conferi sì sublime carica
facendo inoltre pronunziare in lode al Cardinale Pompeo Colonna il ,

di tal concordia, uu' orazione da quale trovavasi prete Cardinale di s.


Domenico vescovo di Brescia. Il Lorenzo in Damaso, per cui andò
Cardinale Scarampo Mezzarota de- ad abitare il contiguo palazzo. Dopo
corato di questo titolo da Eugenio la morte di lui, Clemente VII nel
IV, incominciò a fabbricare il son- i532 conferì il titolo presbiterale
tuoso palazzo della cancelleria, con- di s. Lorenzo in Damaso al Cardi-
tiguo alla basilica, che la morte nale Ippolito de' Medici suo cugino,
gì' impedi di compiere; ma il Car- che sino dal 1029 lo avea dichia-
dinale Raffaele Riario, altro titolare rato vice-cancelliere, ed unì per
di s. Lorenzo in Damaso, nipote di sempre nel Cardinale, che avrebbe
Sisto IV, e vicecancelliere di santa coperto questa carica, oltre l'abita-
romana Cbiesa, nel pontificato d' In- zione del contiguo palazzo, e la
nocenzo "Vili, demoli l'antica basi- residenza di tutti gli ufiizi della can-
lica di s. Lorenzo in Damaso detto celleria, il detto titolo dell' unita
in Prasino, che era di cinque navi, basilica. D' allora in poi costante-
e sorgeva sul principio della via del mente i vice-cancellieri sono stati
pellegrino, e nel i486 cominciò a e lo sono tuttora, titolari di s. Lo-
fabbricare quella , che ancora esiste renzo in Damaso. Se il cancelliere
con disegno del Bramante senza , però è vescovo suburbicario lo ,

per altro facciata, giacché è unita ritiene in commenda; se è dell'or-


alla facciata del sontuoso palazzo, dine presbiterale, finché funge il

da lui edificato, e riunito a quello posto, la basilica diviene titolo; così


incominciato dal Cardinale Scaram- se è dell'ordine de'diaconi, diventa
po. Per questo grandioso e magni- diaconia. 11 Cardinale nomina anche
fico edilizio, non che per la basilica, a tutti i canonicali e benefìzi della
,

7o
CHI CHI
medesima, eccettuati quelli affetti ti nell' inverno usano cappe di saia

alla Santa Sede, e tre canonicati, paonazze con fodere di pelli bigie,

ed alcuni beneficiati di nomine par- e negli altri tempi la cotta. Dei


ticolari. cappellani Valtrini, così detti dal pio
Il Cardinale prete, o diacono, fondatore , tenuti a celebrare nei

promosso al cancellierato può ritenere ,


giorni , che agiscono gli uffizi della

in commenda il titolo, o la diaconia, di cancelleria apostolica, facemmo men-


cui trovavasi in possesso, giacché il zione a quest'articolo. Questa basilica
suo titolo, o diaconia deve essere di ha la propria cappella di musica, e
s. Lorenzo in Damaso. Rinunziata la tre sagrestie separate, cioè del capi-

carica , cessa subito la basilica di tolo, in cui evvi la statua di san


essere titolo, diaconia, o commenda Carlo Borromeo del Maderno; del-

del rinunziante. Non deve poi ta- l' arciconfraternita del ss. Sagramen-
cersi, ad onore di questa chiesa, to, e delle cinque piaghe, e di quel-

che anticamente il Cardinale titolare la dell' Immacolata Concezione, tut-

faceva il servizio ebdomadario nel tora fiorenti.


giorno di giovedì nella patriarcale Dopo la edificazione della pre-
basilica vaticana, celebrando all'al- sente basilica, il primo a restaurar-
tare papale. Il capitolo di questa la, e ad abbellirla fu il Cardinal
basilica nelleva unito processioni Alessandro Farnese, che fece ornare
con quello della basilica di s. Maria e dorare il soffitto, pose il quadro
in Trastevere, cedendosi alternati- grande all'altare maggiore dipinto
vamente la destra, secondo il de- stilla lavagna da Federico Zuccari
cretato di Benedetto XIV, per essere e fece eseguire altre nobili pitture
queste due più degne
basiliche le a fresco esprimenti le geste di san
fra le basiliche minori, che vanno Lorenzo, da Giovanni de' Vecchi
nelle processioni. Questo capitolo si dal cavaliere d'Arpino, e da Pietro
compone di un prelato vicario del da Quindi venne consa-
Cortona.
Cardinal vice-cancelliere, e di dieci grata primo di settembre dell'an-
il

canonici uno de' quali è curato


, no santo i5j5, opinando il Piazza,
(secondo la disposizione di s. Pio V, che l'antica basilica fosse consagra-
il quale dichiarò questa basilica una ta dallo stesso Papa s. Damaso I.

delle vicarie parrocchiali), e di due L'altro titolare e vice-cancelliere Car-


altri canonici di seconda erezione. dinal Francesco Barberini rifece la

Neil' inverno i canonici usano la tribuna con disegno del cav. Loren-
cappa di saja paonazza , con fodere zo Bernini, la fece abbellire col pen-
di armellini bianchi, e nelle altre nello del Zuccari, apri due finestre

stagioni assumono la cotta e il roc- a ponente, rinnovò con un nobile


chetto. Il parroco viene scelto dal altare la sotterranea confessione, e
capitolo, in seguito del concorso, e fece porre presso il battisterio in
tra uno dei soggetti proposti dal marmo i versi di s. Damaso I, ana-
Cardinal vicario Siccome poi la .
loghi a questo sagro fonte rigene-
cura è presso il capitolo, il parroco ratore, ne' quali versi si legge l'an-

ha il titolo di vicario curato perpe- tico titolo della basilica, cioè s. Lo-
tuo. Vi sono inoltre otto beneficiati, renzo in Damaso appellantur in Pra-
altrettanti chierici beneficiati, e sei sino. Oltre a ciò lo stesso Cardinal
cappellani, detti i Valtrini, quali UU- Barberini, per rendere più decoroso
,,

CHI CHI 7 t

l'ingresso della chiesa e del palaz- del capitolo, il quale vi aveva esegui-
zo, fece demolire alcune case, e re- to tutte le uffiziature sue proprie,
se vasta e regolare la piazza. Poscia Per ciò che riguarda il ss. Cro-
l'altro titolare e vice-cancelliere Car- cefìsso, che parlò a s. Brigida, come
dinal Pietro Ottoboni, edificò la si ha dalla pia tradizione, e che è
cappella pel Sagramento nel ve-
ss. appartenente alla famiglia Massimo,
stibolo e a destra, con disegno del prima venerava in uno de'quat-
si

Rusconi, ornandola di bei marmi, che sono in fondo alla


tro pilastri,
e pitture del cav. Casale; e con nave maggiore, cioè nel secondo dal
disegno del Gregorini abbellì la lato della porticella vicina all' altare
confessione di marmi e metalli, pò- del ss. Sagramento. Allorché poi fu-
nendovi corpo di s. Ippolito, con
il rono distrutte le tre cappelle , che
una statua di questo santo martire esistevano verso la sagrestia, per
vescovo di Porto, simile a quella ridurle ad una sola affine di siste-
che sta nella biblioteca vaticana. E marvi il coro d' inverno, lo stesso
senza mentovare altri Cardinali vi- Crocefisso venne collocato in detta
ce-cancellieri, il Cardinal Tommaso cappella, la quale anticamente era
Ruffo fece incrostare di nobili mar- dedicata alla Annunziata, e di
ss.

mi la prima cappella a destra con patronato dei Massimo. Nel trasfe-


disegno di Nicola Salvi, Sebastiano rimerito del capitolo in s. Andrea,
Conca ne dipinse il quadro, e il il ss. Crocefisso fu esposto alla ve-
Giacquinto le pareti. nerazione de' fedeli, prima iiell' ora-
Ma della principal parte delle torio dell' arciconfraternita di s. Gae-
sud descritte pitture ed ornamenti, tano, e poi in quella di s. Carlo,
non più esiste memoria dappoi- : finché nel suddetto giorno 9 ago-
chè nel declinare del decorso seco- sto 1820, venne riportato in que-
lo, minacciando rovina la basilica sta basilica nella cappella del co-
fu chiusa nel 1799, ed il capitolo 10, come nella basilica stessa furo-
e la parrocchia furono trasportati no riportati i santi corpi, e le reli-
nella chiesa vicina di s. Andrea del- quie.
la Valle, ove l'uno e l' altra rima- La porta, che dà ingresso alla
sero ventidue anni. Accorse con pon- basilica, è quella stessa fatta sotto
tificia munificenza Pio VII a restau- il \ignola; quindi da un vestibolo
rarla, servendosi del valente archi- si entra nella basilica, eh' è di for-
tetto cav. Giuseppe Valadier ; e fu ma quadra, con tre navi, e contie-
ridonata solennemente al pubblico ne i depositi del celebre Cardinale
culto ai 9 agosto 1820, vigilia del- Scarampo, di Annibal Caro, del ri-

la festa del santo titolare, come si nomato Cardinal Sadoleto, di Ales-


legge in una marmorea iscrizione Sandro Vallrini benefattore per la
eretta a memoria del benefizio. Ri- istituzione de' cappellani suddetti, del
tornati il capitolo, e la parrocchia pittore Caccianiga , e del general
in questa basilica, ilmedesimo Pio Caprara comandante le milizie pon-
A li concesse alla chiesa di s. An- tificie Pio VI. Da ultimo il prin-
di
drea della Valle la stazione nello cipe d. Camillo Massimo, dopo la
stesso giorno, che si celebra nella morte della sua consorte principessa
basilica, in ricordanza del trasferi- d. Cristina, figlia del principe Save-
mento e della residenza temporanea rio reggente di Polonia, figlio di
72 CHI cui
Augusto III re di tal regno, e duca Questa antichissima chiesa fu chia-
di Sassonia, accaduta nel 1837, fe- mata con più nomi in capite Su- :

ce eseguire dal eh. scultore roma- burra, dalla vicinanza della contra-
no Gnaccherini, un bel marmoreo da di tal nome ove si trova in ;

deposito dentro la cappella gentili- Orfea da un tempio dedicato ad


zia della famiglia, cioè in quella del Orfeo, ovvero da un simulacro che

coro, ove si venera il ss. Crocelisso quivi a lui fu eretto dai gentili; ed

summentovato, disponendo di esser- in Silice, o Selci, da un'antica stra-

vi anch' egli tumulato, siccome av- da lastricata da grossi selci presso la


venne nel 1840, allorché passò al- medesima. Si congettura, che l'e-
l' altra vita. Nella stessa cappella vi rezione di questa chiesa rimonti al-

è stata pure sepolta d. Maria Ga- l' epoca di Costantino , e che sia

briella di Savoja Carignano, mo- una delle consacrate da s. Silvestro

glie dell'odierno principe Massimo , I. Certo è che, neh' anno 5oo, sot-
che figlio di d. Cristina volle a sfo- to s. Simmaco già era diaconia ,

go di amor figliale, e conjugale far Cardinalizia. Dall' Anastasio si ap-

coniare ad amendue una bellissima prende che Onorio I, nel 626, la

V. Piazza, Gerarchia riedificò, e nuovamente la consacrò.


medaglia.
Cardinalizia, p. 4 02 >
s. Lorenzo 4°9j
in
il

Damaso ;
^ e pag.
tllol° ^ Altri dicono, che fosse
cata alla b. Vergine, appellandosi S.
prima dedi-

Dell'antichità ed autorità del Car- Maria in Orphea, e poi venisse de-


dinal vice - cancelliere della santa dicata a s. Lucia martire romana.
romana Chiesa. Narra il citato Anastasio all'anno
847 nella vita di s. Leone IV, che
S. Luca. V. Chiesa di s. Mar- presso s. Maria in Orphea, essen-

tina. dovi in una grotta un tenibile ser-


pente, o basilisco, di cui molti era-

S. Lucia de' Ginnasi alle botteghe no rimasti vittime, il santo Ponte-


oscure, già delle Carmelitane Scal- fice vi si recò processionalmente dal
ze. Vedi. Laterano, colla immagine del ss. Sal-
vatore, e colle sue fervide preghiere

S. Lucia dell' arciconfraternita del potè liberare il popolo da tale fla-

Gonfalone, delta volgarmente del- gello.

la chiavica, con parrocchia, nel Alcuni sostennero che, nel io<Sf»,

rione Regola. V. Arciconfrater- in questa chiesa fosse eletto Papa


nita del Gonfalone. Vittore III ; ma più ragionevolmen-
te deve ciò ritenersi essere avvenu-
In ogni quattro anni ai i3 di- to nella chiesa di s. Lucia in Setti-

cembre per la festa di s. Lucia zonio. Onorio II, nel iti5, creò

vergine e martire , il senato ro- Cardinale di Lucia in Selci certo


s.

mano fa l'oblazione di un calice Stefano. Nel 1 i55 Adriano IV con-

d' argento, e di quattro torcie di ferì questa diaconia al Cardinale


cera. Ubaldo. Celestino III nel 1 192 fe-
ce Cardinale diacono di s. Lucia in

S. Lucia in Selce, già diaconia Selci Cencio Savelli, il quale poscia


Cardinalizia, delle monache ago- nel 12 16 divenne Papa Onorio III.
stiniane, nel rione Monti. Questi ordinò al Cardinal diacono
e
,

cui CHI 73
di essa, per nome Stefano, chi; la Quest'antichissima diaconia era
restaurasse. Dai monaci benedettini sulla cima del celebre monumento
poi, che 1' uflìziavano, venne conse- volgarmente detto Setlizonio, il qua-
gnata Poscia fu governa-
ai chierici. le sontuosamente si ergeva dirim-
ta dai certosini, prima che andasse- petto alla chiesa dei ss. Andrea e
ro a s. Croce in Gerusalemme, nel Gregorio, fra il monte palatino, ed
pontificato di Urbano V. Finalmen- il clivo di Scauro. Tale chiesa, hi
te vennero collocate le monache
vi un agli avanzi del monumento, co-
di s. Agostino nel 1870, come af- me in appresso diremo, fu falla nel
ferma il Piazza, Gerarchia p. 782, i585 demolire da Sisto V. Si disse

e ilPanciroli a p. 4^4- s. Lucia in Cerchio, per essere nel


Furono inoltre Cardinali diaconi cerchio palatino , in settodio dalle
«li questa chiesa Giovanni Micheli sette vie e strade, che quivi termi-
nell'anno 1468, creato dallo zio Pao- navano, in settesolio o settizonio dai
lo II; Filiberto Ugonotto nel i473, sette ordini delle colonne dell'edili-
per volere di Sisto IV; Ranuccio zio stesso. Si disse anco s. Luci/
Farnese nel i5%.5 , creato dall'avo in Orlhea, che anzi vuoisi il nome
Paolo III; Giovanni Groppero, fatto più conveniente a questa chiesa, sic-
da Paolo IV nel f555, il quale nel come derivano dal greco loggia
i557 l a conferì al Cardinal Gio. ringhiera , o migliano , mentre ap-
Battista Consiglieri. Ma Sisto V sop- punto la chiesa era stata eretta sul-
presse questa diaconia, e la trasferì le ringhiera de' colonnati. Essa era

nella chiesa de' ss. Vito e Modesto. vasta e magnifica, appartenendo al


Quindi le monache verso l' anno , suo Cardinal diacono due rioni, cioè
1604, con disegno di Carlo Maderrio il quarto , e il nono. A voler far
l'istaurarono la chiesa, che pure ador- menzione eli alcuno de' suoi Cardi-
narono di buone pittine e colla , nali diaconi, diremo che Celestino 11

direzione di Antonio Casoni rinno- nel i i44 fece Cardinale diacono di


varono il monistero. Prima in que- s. Lucia in Settisolio- Ridolfo , che
sta chiesa si celebrava soltanto la morì nel 1 168; Urbano VI nel i38 1

festa Lucia matrona romana


di s. la conferìad Angelo Maria da Som-
vedova a' 16 settembre, ma ora vi mariva, Cardinale camaldolese; Pao-
si celebra anco la lesta di s. Lucia lo III ne fece Cardinal diacono il
vergine e martire siracusana che ca- suo parente Jacopo Savelli e Gi Li- ;

de a' 3 dicembre. In tal giorno os-


1 lio III, nel i55r , creò Cardinale
sia per la festa di s. Lucia vergine Alessandro Campeggi , e gli conferì
e martire, in ogni quadriennio il la diaconia per titolo presbiterale.
senato romano fa in questa chiesa Trovandosi questa chiesa su di
l'oblazione d'un calice d'argento, e un luogo forte, qual era il Setlizo-
di quattro torcie di cera. nio, vifurono celebrati diversi sacri
comizi per l'elezione del Papa. E
,

S. Lucia nel cerchio, diaconia Car- primieramente Vittore III, a'^4 mag-
dinalizia distrutta , chiamala in gio 1086, giorno di Pentecoste, ivi

septcni viis 3 in sepia soliis 3 in fu creato Papa, sebbene qualche seri t-


septodio, in septizonio, ed in sel- tore dica nella chiesa di s. Lucia in

li solio. Selci detta in Oifea. Forse vi sarà


slato dappresso un monistero, perchè
74
CHI CHI
si legge che agli 8 gennaio 1 198, In- gioniere , abbandonò l' assedio del
nocenzo III venne eletto Papa nel mo- Settizonio.

nistero al Settizonio al clivo di Scauro; Per dire ora qualche cosa del ce-

che Gregorio IX a' 19 marzo 1227 fu lebrato Settizonio, avverte il Nardi-


esaltato al pontificato nel monislero ni VI, cap. i5, reg. io, esserci
lib.

che Celestino IV ven-


di Settizonio, e stati diversi edifizi chiamati Setli-

ne eletto nel luogochiamato Sette zoniì, uno de' quali sorgeva presso

soli, a' 1 settemhre ii\i ove dal ,


le terme di Tito. Quello di contro

senatore, e dai romani erano stati alla chiesa di s. Gregorio fu eretto


rinchiusi dieci Cardinali. Comechè dall' imperatore Severo in prospetto
possa anco interpretarsi stante la vi- della via Appia, acciocché nel pri-

cinanza del monistero di s. Gregorio, mo ingresso in Roma fosse ammi-


nel quale piuttosto si effettuarono rato dalle nazioni straniere , massi-
le d'Innocenzo III, Grego-
elezioni me dall'africana da lui soggiogata.

rio IX e Celestino IV. Questo luogo Dice il Baronio, che l' edifizio era

si chiamò pure Sette Soli, e i diver-


sostenuto da molti ordini di colon-
si ordini dell' edifizio Chiostri del ne, con altrettanti disliuti solii, ov-

sole, perchè si opina che la chiesa vero alzamenti , e che sembrava


di s. Lucia prima fosse un tempio un'alta torre, la quale successiva-
dedicato ad A polline palatino, cioè mente andava diminuendo. La chie-

al Sole, e che poi dai primi Pon- sa, che dicevasi di s. Lucia in septeni

tefici fosse convertito in uso sacro, soliis, era, come quella di s. Ange-
e a Lucia consacrato.
s. Era quel Io, nella sommità della mole Adria-
tempio sì magnifico, che il Rosino, na, o Castel s. Angelo. Ma pegl' in-

Antiq. Rom. lib. II, cap. 7, lo chia- cendi , e terremoti , essendo ridotto
mò, donis opulentissimum, et opere l' edifiziopoche colonne con tre
a
magnifi,ce?itissimum. In questo tem- solii, Sisto V
lo fece demolire ser-

pio furono portate , per sacrificare vendosi de' materiali per altre fab-
alla statua d'Apollo, le sante vergini briche. Eccone la descrizione data da

romane Martina e Prisca. Altra te- Giacomo Lauro nella sua erudita ,

stimonianza che l'edilizio fosse luogo opera Splendore dell'antica Roma :

fortificato, in considerazione della sua » Il Settizonio fu così detto da set-


forma e struttura , l' abbiamo dal » te ordini di colonne in altezza,
Baronio e da Anastasio biblioteca-
,
» uno sopra l'altro; ovvero dalle
rio. Allorquando Enrico IV si recò
« sette zone del mondo, avendone
in Roma nel 1084 col suo esercito
> qualche similitudine Chiamossi .

e coll'antipapa Clemente III dopo ,


» Settodio dalla voce greca che si-
aver distrutto le case de' Corsi, si >* gnifica sette vie, che quivi d' in-

dispose ad abbattere con più mac- » torno vi concorrevano. Non si sa


chine da guerra i Sette Solii , nei » a che effetto Severo imperatore
quali stava Rustico nipote del Pon- » fabbricasse così magnifica mole.
tefice s. Gregorio VÌI ; ma però » Alcuni pensarono, che lo facesse
non gli riuscì che gettare a terra » come un portico accanto il mou-
alcune colonne nell'edilìzio, perchè « te palatino. Altri dissero che lo
sovraggiunto in aiuto di Gregorio » facesse per suo sepolcro, sul co-
VII Roberto Guiscardo, Enrico IV, » iniueiare della via Appia, ad eifet-
per non essere ucciso, o latto pri- » to che venendo a Roma i suoi
CHI CHI 75
t* compatriolti dell'Africa si meravi- avea qui le sue officine. Il Bernar-
« gliassero di veder sepolto in se- dini nella Descrizione del ripartimeli-
» poltura così magnifica e superba to de' Rioni di Roma, fatto da Be-
« un loro concittadino , e insieme nedetto XIV, chiama questa chiesa
» capital nemico principalmente del- di s. Lucia ad cjuatuor portarum,
.» la città di Letta , di cui aveva alla qual denominazione Ridolfiao
» trionfato, ed anco sebbene morto Venuti aggiunge et de serenatìs. Maria-
» mettesse loro spavento , come lo no Vasi, nel suo Itinerario di Roma
» aveva dato da vivo. Altri, come antica e moderna, t. I, p. 3i i, dice
» Svetonio_, sono di parere che fosse che questo luogo anticamente chia-
•> prima fabbricato da Tito, ma mavasi Terento, donde forse poi la
» che poi Severo lo terminasse e , chiesa prese il nome della Tinta. Il
» sei facesse suo. Stupiscono gli ar- nome di Terento si vuole, che le
>* chitetti più periti, come potessero derivasse dal consumo, cui faceva
» tanti ordini in sì grande altezza vicino a questo luogo la ripa del
» Sostenersi l' uno sopra 1' altro ; e Tevere, dicendosi dai latini terere.
» perciò furono di opinione alcuni, Quivi dicono i poeti sbarcò per la
» che si chiamasse Settizonio , non prima volta l'arcade Evandro. Nel
•> dai sette ordini di colonne , ma sito medesimo, ove fu poi eretta la
» da sette ordini di sassi ampi e chiesa, anticamente eravi un altare
« larghi , che a guisa di zone cir- dedicato a Dite, e a Proserpina,
» condavano l'edifizio, e la diversi- posto venti palmi sotto terra, come
» tà delle pietre di esso ben da- agli dei infernali si costumava. Fu
va a conoscere , che erano state
-•'
eretto dai romani in occasione della
» tolte da altri sontuosi edificii mol- guerra cogli albani.
ai to nella città segnalati, e le sue Nell'anno 860 circa, il canonico
» colonne medesime altre erano di di questa chiesa Giovanni Romanuc-
« porfido, altre di marmi diversi e cio, sotto Papa s. Nicolò I, riedificò
» scannellate '*.
Finalmente dalla la chiesa dedicata alla matrona e
iconografica delineazione di questo vedova romana s. Lucia, in questo
edifizio, di cui Sisto V lasciò me- luogo ov' essa patì il martirio, ed
moria fra le pitture della biblioteca il cui corpo con quello di s. Gemi-
vaticana, sappiamo che ciascuno dei niano , oltre molte altre reliquie,
primi tre ordini, i quali erano rimasti quivisi venera. Tanto rilevasi da
a tempo di quel Pontefice, era com- una lapide in carattere gotico, nella
posto di trenta colonne , mentre il medesima esistente. Nicolò I vi con-
quarto si componeva di otto colon- fermò che in progresso
la collegiata,
ne, il sesto di sei e l'ultimo di cin- di tempo andò adestinguersi. Es-
que , con una sontuosa e comoda sendosi però, nel iDJp, trasportata
scala a spira per ascendere alla ci- in questa chiesa una immagine di
ma. Il prospetto però dell' edilizio Maria Santissima, che era nella pub-
era maestoso , e ornato di statue. blica strada, per le molte grazie, le
quali si ricevevano da quelli, che la
S. Lucia della Tinta, già basilica
veneravano, e concorrendovi conti-
ticl i-ione Campo Mai-o.
nuamente popolo ad appagare la
il

Chiamasi quest'antica chiesa della sua divozione, ad accrescimento del


Tinta, forse perchè l'arte tintoria suo culto, e del decoro della chiesa,
76 CHI CHI
prima coll'approvazione di Paolo III salute degl'infermi, e dei ss. Ivone,
vi fu istituita la confraternita di s. Egidio, con un Cardi-
e Ginnesio,
Maria degli Angeli da alcuni carroz- nale per protettore. L'aitar maggio-
zieri, e poi vi fu trasferita la colle- re dedicato alla b. Vergine, e a s.
giata eretta in s. Maria del Pianto Giuseppe, ha al di sopra a lettere
col titolo di s. Maria Regina Codi, d' oro 1' epigrafe Ave Regina Caz- :

dal pio cav. Orazio Ricci di Voghe- lorum. Di questa chiesa scrisse eru-
ra, mantenendone l' istituzione nelle dite notizie l'Alveri, nella sua Roma
forme stabilite dal fondatore. Quin- in ogni stato, a pag. 8 1
, e seg.
di nel i58o fu rifabbricata la chie-
sa, che in seguito, a' 19 luglio 1616, S. Luigi de'francesi, già parrocchia
venne dichiarata basilica da Paolo V, nel rione s. Eustachio.
e siccome stabili il juspati'onato di
sua famiglia su alcuni bendici, ven- Qui già era una chiesa dedicala
ne poi ornata dai principi Borghese. alla beatissima Vergine, con un
Va notato, che in seguito Paolo V priorato di monaci benedettini ap-
avea stabilito, che la collegiata an- parteneste all'abbazia di Farla in
dasse a risiedere in una chiesa, cui Sabina. A detta chiesa, oltre l'o-
egli voleva erigere presso il suo pa- spedale di s. Giacomo alle tenne
lazzo borghese, avendo perciò de- de' Lombardi o Longobardi, era in
positalo ottanta mila scudi. Intanto perpetuo unita la vicina chiesa di
lece cambiare l'abito ai canonici s. Salvatore in The.rmis, così detta
ch'era rosso, quasi simile a quello per essere stata edificata sulle rovine
de' Cardinali , e couecsse loro la delle terme di Nerone, o Alessan-
tappa colle pelli di armellino; ma drine, sino dalla più remota anti-
morto il Papa, i danari furono im- chità, stimando l'Alveri, come dice
piegati per la chiesa di Monte Corn- RidolOno Venuti , Roma moderna
palri. In questa chiesa risiedette la toni. II, pag. 6o5, che fosse con-
confraternita de' carrozzieri sino a sacrala da s. Silvestro I, e che san
che andò nella chiesa di s. Maria Gregorio I poi vi racchiudesse molte
in Campo Carico, e poi vi si stabilì reliquie dentro il suo altare. Il Pan
quella de' cocchieri, che operò gli ciroli è di parere, che quel Ponte-

accennati ristauri, e vi rimase finché fice lo consacrasse, il quale inoltre


passò a s. Maria in Cacabeiis. Fu concesse alla chiesa molle indulgen-
pure parrocchia, la (piale per al Irò ze, massime nella quaresima.
restò soppressa da Leone XII. Que- Aggiungiamo collo stesso Panei-
sto zelante Pontefice, considerando roli , Tesori nascosti pag. y4$ che ,

essere la chiesa molto piccola, e non questa chiesa si chiamò ancora san
proporzionata al grado di basilica Salvatore della pietà (come anche
minore , trasferì il capitolo nella per la sua volgarmente
piccolezza
chiesa di s. Maria in monte Santo dicesi s. forse perchè
Salvatorello )
,

(Fedi), e la elevò alla dignità di ivi esisteva un piccolo tempio dedi-

prendendo anco
basilica, il nome di cato alla pietà, che fu demolilo da
Regina Cceli. Quindi lo Pon- stesso s. Silvestro I. Tuttora questa chiesa
tefice concesse la chiesa di s. Lucia è unita a quella di s. Luigi de fran-
all'arciconfraternita della Curia Ro- cesi. In seguito la nazione francese
mana, sotto il titolo di s. Maria fece colf abbazia di Farla una per-
CHI CHI 77
muta della chiesa di s. Maria, del co il coro, la cappella dell'altare
Ss. Salvatore, e dell' ospedale di s. maggiore ricca di marmi, stucchi
(iiacomo, coli' antica sua chiesa ed e dorature, col quadro dell'Assunta
ospedale, che possedeva nella via dipinto dal Bassano, non che fa
della Valle, sotto 1' invocazione di cappella di s. Matteo, e morendo
s. Luigi IX, re di Francia. Detta nel i585 lasciò molti beni pel suo
poscia la chiesa s. Maria in Molinis, abbellimento. Nel pontificato di Si-
venne data alla confraternita dei sto V, ed agli 8 ottobre i58g, ven-
credenzieri, che la dedicarono a s. ne la nuova chiesa solennemente
Elena imperatrice. consacrata.
11 Sommo
Pontefice Sisto IV, nel La chiesa riuscì magnifica e splen-
1478, approvò tali permute, alla dida di pitture, di bellissimi marmi,
chiesa di s. Maria, e le aggiunse a stucchi dorati , e superbi depositi
patroni i ss. Dionigi areopagita, e sepolcrali. Dieci sono le cappelle,
Luigi IX re di Francia; dispose che oltre quella dell'altare maggiore, e
ilgoverno, e la cura della medesi- vi si ammirano i monumenti sepol-
ma, di s. Salvatore alle Terme, e crali dei Cardinali d' Ossat amba-
dell'ospedale di s. Giacomo de' lom- sciatore di Enrico IV a Clemente
bardi, o longobardi, fosse esercitata Vili, de la Grange, padre della re-
dai nazionali francesi ; ed unì e in- gina di Polonia de la Tremouille, ,

corporò alla chiesa di s. Maria, che e de Bernis pur ambasciatori presso


poi prese denominazione di san
la la Santa Sede, e per non dire d'al-
Luigi due parrocchie
de' francesi, tri, del celebre Angincourt. La cap-

viciniori, cioè di santo Andrea, e pella di s. Cecilia si distingue pel


di san Benedetto a piazza Mada- quadro copiato da Guido Reni su
ma, la cui chiesa come la precedente quello di R.aflfaello , e pei freschi
più non esiste. Quindi dai deputati laterali, opere sublimi del Domeni-
francesi fu data ai notari della Ro- chino, che vi espresse due storie
ta la detta chiesa di s. Benedetto. della santa. La decorazione interna
Poscia Giulio III, nel i553, vi unì della chiesa fu diretta dal cav. De-
ancora la parrocchia di s. Nicolò al rizet, la nave di mezzo è ornata di
palazzo de' Medici, avuta in custodia rinvestimenti di diaspro di Sicilia,
dai domenicani. Crescendo la chiesa e la volta fu colorita da m. JNatoire.
di s. Luigi in isplendore ecclesiastico La facciata e prospetto esterno, com-
pel culto divino, nonché per l'ospi- posta di travertini con due ordini
talità verso i connazionali, e per la dorico, e jonico, è disegno di Gia-
cura degl'infermi costantemente pra- como della Porta , ed il contiguo
ticate, Caterina de Medici, regina di grandioso palazzo fu architettato da
Francia, donò varie somme per Carlo Bizzaccheri. Ad esso palazzo
1' erezione una nuova chiesa più
d' fu già unito l'ospedale pei nazionali.
nobile e vasta, ed un' isola di case Piazza nelle Opere Pie di Ro-
11

vicine al palazzo da lei eretto sopra ma, trattando a pag. 1 34 Dell'ospe-


la 1 Ijiesa di s. Salvatore alle Teline, dale di s. Luigi de' francesi, dice
chiamato Madama, ed ora del go- che i pellegrini di tal nazione eb-
verno. Concorsevi e/iandio il Cardi- bero in Roma ospizio e ricovero
nal Matteo Contarelli francese di presso altre chiese sino dall' anno
Moranes nell'Angiò, il quale fabbri- <-4(
740 nel pò ntificato di s. Gregorio II!,
,

78 CHI CHI
Questa chiesa di s. Luigi è officiata ri Nel mausoleo riposarono le cene-
da dodici regi cappellani francesi, ri di s. Elena, finché sotto Anasta-
compreso il superiore. Vi si celebra sioIV vennero trasportate a santa
la testa del giorno onomastico del Maria d'Araceli. La magnifica urna
re de' francesi, e a's5 agosto quella di porfido, che le racchiudeva, dal
di s. Lodovico IX re di Francia, con detto Pontefice si è posta nella ba-
cappella Cardinalizia (Fedi); ma silica latcranense per di lui sepoltura ,

non ha guari la sua cura parroc- e dipoi fu collocata nel museo va-
chiale, ch'era amministrata da un ticano.
cappellano, fu trasferita nella chiesa Nella chiesa antica de' ss. Marcel-
di Maddalena dei padri ministri
s. lino e Pietro, vi è l'indulgenza ple-
degl'infermi. V. Ridolfi.no Venuti, naria , e prima eravi la staziono,
Di s. Luigi de'francesi, e del suo nella quale s. Gregorio I fece un'o-
ospedale. melia. Anastasio bibliotecario, nella
vita di s. Silvestro chiamò ba- I la
S. Macuto, della confraternita dei silica, dicendoci, che innanzi i due
Curiali. V. Curia. Romana. corpi de' ss. martiri ardeva balsamo.
Onorio I, nell'anno 625, la rifece,
SS. Marcellino e Pietro a tor ma venendo abbandonata nelle in-
Pignattara, e s. Elesa del Ca- cursioni de' barbari, in uno al mau-
pitolo latcranense con cura par- soleo di s. Elena, cadde in tal ro-
rocchiale fuori di porta maggio- vina, che quando s. Nicolò I del-
re, nel rione Monti. l' S58 voleva l'istaurarla, con diffi-

coltà se ne rinvennero gli avanzi ;

Nella via prenestina , o labicana il perchè dice il Panciroli erano


nel ci mi ter io di s. Tiburzio, Costan- stati trasportati in Francia, o in Ma-
tino fabbricò una chiesa in onoro stricht, come asserisce il Piazza nel
de' ss. Marcellino prete, e Pietro e- Menologio, i corpi de' ss. Marcelli-
sorcista, ed in sontuoso mausoleo fu no e Pietro due anni avanti tal'e-
seppellita l'imperatrice s. Elena sua poca. In progresso di tempo accorse
madre, per cui fu anche chiamato la munificenza di Urbano Vili a
Ccemeteriuin ad s. Helenam ad duos conservare la memoria dei due edi-
lauros. Tre miglia fuori di tal por- fìci, dappoiché nel i632 li restau-
ta trovasi la piccola chiesa de' ss. rò, erigendo nel sito della chiesa
Marcellino e Pietro , cui è annesso de' ss. martiri una cappella, che con-
quanto ci resta del mausoleo di s. segnò alla custodia del capitolo di
Elena. Gli avanzi di tal mausoleo s. Giovanni in Laterano. Venne po-

di forma sferica, eretto dal detto scia stabilito il parroco pegli abita-
imperatore madre, ne' bassi tem-
alla tori delle circostanti campagne.
pi servi ad uso di torre, per cui il Il pavimento di questa chiesa vie-

luogo ritiene anche oggi il nome di ne formato da frantumi di marmo


torre, dicendosi pignattara, perchè tolti dalle catacombe contigue , alle
conforme a molti edifici dell' epoca quali discende dal lato della sa-
si

costantiniana, nelle volte e nei mu- grestia.Leggesi sulla porta una me-
ri sono vi molte olle o pignatte, af- moria del 1769 del Cardinale Ne-
fine di rendere leggiere le volte, ed reo Corsini, che ne rese agevole
a risparmio nella costruzione dei imi- l'adito. Nei sotterranei della chiesa
CHI CHI 79
si veggono gli avanzi del detto ci- Nell'anno 731, s. Gregorio III la
mitero, o catacomba nobilissima ( Ve- ristaurò dai fondamenti; s. Leone IV,
di), e vi s'indica il luogo ove fu- dell' 847, vi pose le reliquie de' sette
rono sepolti due santi,
i restaurato fratelli figliuoli di s. Felicita, come
nel 1779, ed in forma di cappella. può vedersi dalla nota delle reli-
Ivi leggevasi l'elogio de' due marti- quie di quelli e di altri santi che
ri scritto da Damaso I, ed inciso
s. ivi si venerano, scritta in un antico
su tavole di marmo, come riporta marmo esistente nella chiesa mede-
il Piazza a p. 374 dell' Emerologio 3 sima. In quel marmo sono pure no-
parlando de' due santi, la cui festa tate le reliquie de' ss. Marcellino
ivi celebrasi a' 2 di giugno. Dintor- prete, e Pietro esorcista martiri ro-
no poi al mausoleo di s. Elena, si mani, titolari della chiesa. Scrisse
leggono varie antiche iscrizioni, in- gli atti del martirio di questi due
castrate nelle pareti, di cui tratta santi, s. Damaso I Papa , che fino
A. Nibby nella descrizione , che fa da fanciullo era stato annoverato
di questo monumento nel tom. HI, tra i notari della Chiesa
e lettori

p. 244 della erudita Analisi stori- Piomana. Aveva egli tutto appreso
co-topografico-antiquaria de din torni dalla bocca dello stesso carnefice Do-
di Roma. roteo, che li martirizzò, il quale gli
confessò puranco di aver veduto le
Ss. Marcellino e Pietro, titolo loro anime volare al cielo.
Cardinalizio in cura delle mona- Benedetto III, Papa dell' 855, ri-
che carmelitane scalze, nel rione staurò il tetto della chiesa , e fece
Monti3 presso la basilica latera- il suo portico j che però non più
nense. esiste. Onorio II, nel 1127, conferì
questo titolo presbiterale al Cardi-
Nella valle, che divide il monte nal Sigizzo Cianchetti. pure que- Fu
Celio dal Quirinale, sulla via Labi- sta chiesa l'istaurata da Alessandro
cana, secondo il Vasi, nel declinar IV, il quale solennemente la consa-
del IV secolo, da Papa s. Siricio, crò il lunedi dopo la seconda do-
fu eretta la chiesa, che sotto s. Gre- menica di quaresima del 1 256. Qui
gorio I divenne titolo Cardinalizio. appresso vuoisi che vi fosse un mo-
Quel Pontefice vi trasferì quello nistero di monache, forse sotto l'in-
della distrutta chiesa di s. Crescen- vocazione di s. Lucia, l'immagine
ziana, mentre nel sinodo romano della quale col suo nome fu dipin-
celebrato da lui nell'anno 600 si , ta nella làcciata, o prospetto. Certo
trova la sottoscrizione di un Albi- è, che da questa chiesa, come scri-
no prete di questo titolo. 11 mede- ve Gregorio di Tours , uscivano
s.

simo Pontefice vi pose la stazione nelle pubbliche processioni le abba-


nel sabbaio della seconda settimana desse con tutte le monache, le quali
di quaresima, avendo egli pronun- quivi si trattenevano, sinché veniva
ziato in quel giorno sua sesta la la vece loro: Omnes abbatissae cum
omelia. Per la gran venerazione in congregationibus suis egrediantur ab
cui si tenne questa chiesa denomi- ecclesia ss. mart. Marcellini, et Pe-
nata anche basilica, continuarono i tri cum presb. regionis I. Questo fu
Papi successori a recitarvi nel gior- il primo rione di Roma , del quale
no della stazione le sacre omelie. fu suddiacono , cioè coadiutore nel
,

80 CHI CITI
distribuire le Hm osine, un tal Pie- sagro Collegio. Lo stesso Benedetto
tro, uomo dottissimo, a cui s. Ago- XIV deputò il Cardinal litolare prò
slino nel 4 4 r intitolò il libro delle tempore, insieme a quello de' ss. A -
otto questioni. postoli, per giudice e conservatore
Uno de' maggiori benefattori di della basilica di s. Francesco d' As-
questa cbiesa fu Giussano Casati de- sisi.

gli Anguisoni milanese, fatto nel L' interno della chiesa è vasto con
1281, da Martino IV prete Cardi- una sola navata; vi sono de' buoni
nale della medesima il quale con , quadri , ed oltre la stazione , a' 2
pia munificenzasplendidamente la giugno vi si celebra la festa de' santi

restaurò. Dipoi vi operarono dei l'i- titolari. Giacomo Laderchi scrisse

stauri il Pontefice Paolo IV; ed il la storia di questa chiesa con que-


Cardinal Mariano Pier-Benedetti, al- sto titolo : Dissertatio historica de
tro titolare, che nel pontificato di sacris basilicis ss. mm. Marcellini et

Gregorio XIV, vi pose i frati agosti- Petri, Romoe 1705; e nel t. VII
niani di s. Maria del Popolo, come del Tesoro delle antichità ecclesia-
dice il Panciroli a p. 701, rinnovò stiche.
le pitture della tribuna, e fece di-
versi miglioramenti, ed abbellimen- S. Marcello 3 tìtolo Cardinalizio
ti. Lo stesso fecero in appresso gli con parrocchia in cura de' reli-
altri titolari Cardinali Boneompagni giosi serviti, nel rione Trevi.
arcivescovo di Bologna, e Francesco
Pignatelli. Poscia Clemente XI la Nella via del Corso, presso il luo-
riparò in diverse parti, la isolò, re- go ove famoso tempio
ergevasi il

golarizzò il terreno che la circon- d' Iside exorata, s. Marcello I Pa-


dava, vi fece rifiorire il divin culto, pa, nella casa della matrona roma-
e, ad istanza del p. abbate Eva ,
na s. Lucina, vedova di Falconio
vi pose nel monaci maroniti 1707 i Piniano, proconsole dell'Asia, proni-
di s. Antonio del Monte Libano ,
pote di Gallieno, fondò una chiesa,
fabbricando ancora il contiguo mo- largamente dotata di beni dalla stes-
nistero. Ma Benedetto XIV, Lam- sa santa, e nella quale il Pontefice
bertinij ch'era stato titolare di que- esercitò le funzioni e gli atti del suo
sta chiesa, prima trasferì i detti mo- pontificato, consacrolla e vi celebrò
naci in un luogo presso la chiesa la messa. Venuto ciò in cognizione
di s. Pietro in Tineulis, ove era la di Massenzio tiranno di Roma, esi-
villa dei duchi Mallei Paganica, e liò Lucina dalla città , e siccome
s.

poscia con disegno del marchese


, già avea precedentemente condan-
Girolamo Teodoli, riedificò dalle nato il Pontefice a servire nella stal-
fondamenta la chiesa, ed a' 27 apri- la imperiale, ridusse la stessa chiesa
le del 1754, la fece solennemente in una stalla di cavalli, ovvero, co-
consacrare dal Cardinal Vincenzo me vuole il Panvinio, di bufali. S.
Maria Malvezzi titolare, donando la Marcello I vi morì pegli slenti sof-

chiesa, e il monistero, da lui pure ferti, 16 gennaio dell'anno 3og,


a'

ingrandito, alle monache carmelita- e per opera di s. Lucina, e di Gio-


ne scalze [Vedi), o tcresiane dette vanni prete della santa romana Chie-
Ginnasie, perchè fondate dal Cardi- sa, fu seppellito nel cimitero di Pri-

nal Domenico Ginnasi , decano del scilla, donde poi da s. Pasquale I


, ,

CHI CHI 8i
fu trasferito a questa chiesa da lui varchia , pag. 46 sue r , e in altre
edificata. Vinto però poco dopo l'em- opere. Il Cardinal
prete di questo
pio Massenzio da Costantino^ il luo- titolo era destinato per la sua resi-
go verso l'anno 3 20
, fu ridonato , denza alla celebrazione dei divini
con isplendore al divino culto dal ufficii ebdomadari nella patriarcale
Pontefice s. Silvestro I , che la de- basilica di s. Paolo , nel giorno di
dicò al Salvatore. In seguito lo po- venerdì. S. Leone III , e s. Grego-
se sotto l' invocazione di s. Marcel- rio IV beneficarono questa insigne
lo, e vi assegnò il titolo Cardinali- chiesa con privilegi e donativi. Nel
zio,che anticamente appellatasi di palazzo contiguo eravi la residenza
Lucina seconda nella via Lata, per del titolare, dappoiché, in esecuzio-
distinguerlo da s. Lorenzo in Luci- ne de' sacri canoni , i Cardinali ti-

na. Evvi chi sostiene , che s. Mar- tolari dovevano abitarvi dappresso,
cello I, nel regolarizzare i venticin- come i vescovi ne' loro episcopii, e
que titoli Cardinalizi, comprendesse i parrochi nelle parrocchie . Av-
nel loro numero anche questa chie- venne però , che certo Cardinal
sa. Alcuni dissero, che quivi, nel Anastasio, titolare di questa chiesa,
555, fosse trasportato da Siracusa ambizioso di ascendere la veneran-
ove morì, il corpo di Papa Vigilio, da cattedra di s. Pietro, stette as-
ma quello fu invece depositato nella sente dal titolo per lo spazio di cin-
chiesa di s. Marcello nella via Sa- que anni, brigando nella corte del-
lala, come racconta Marcellino Con- l'imperatore Lotario I. II santo Pon-
te all' anno 544» P a g- 2Cj6, e poi tefice Leone IV amorevolmente l'in-
venne portato al Vaticano. vitò a fare ritorno alla sua chiesa,
S. Damaso I celebrò le gesta di lo minacciò delle censure ecclesia-
s. Marcello I con un epitafio, com- stiche, gì' inviò tre Cardinali
con sue
pose 1' ofhzio del santo antecessore, lettereper rimuoverlo, cioè Nicolò,
ed onorò questa chiesa colla prero- Petronace, e Giovanni, e gli intimò
gativa della stazione pel mercoledì che dovesse trovarsi al Laterano pei
dopo la quinta domenica di quare- 1 5 novembre 853, alla celebrazione
sima, ciò che poi confermò Gre- s. del sinodo. Ma non dando verun
gorio I. Nel sinodo celebrato da ascolto, fu dal sinodo
scomunicato,
s. Gelasio I, il suo titolare Stefano ed imperversando sempre più, potè
si sottoscrisse , Stephanus presbyt. alla morte di s. Leone IV, col fa-
Cardìnalis in titillo s. Cìiristi mar- vore degli ambasciatori imperiali
iyris Marcelli. S. Gregorio I desti- nell'855, divenire antipapa. Sostenne
nò questa chiesa per le votive pro- lo scisma per due mesi e giorni con-
cessioni da esso ordinate, ancor pri- tro il Benedetto III, cui
legittimo
ma che fosse promosso al pontifica- vilipese empiamente. Tuttavolta, ve-
to , nell'interregno di Pelagio II, nendo abbandonato dagli ambascia-
per cagione della pestilenza ; dal che tori e da tutti fuggì e tornò a
, ,

si scorge sin da quell' epoca qual Roma, e dopo tredici anni fu asso-
fosse la divozione del popolo roma- luto, riconciliato da Nicolò I, e co-
no per essa. Molte sono le reliquie municato tra i laici da Adriano II
che ivi si venerano, delle quali, in nella di lui consacrazione.
uno ai corpi santi in essa esisten- Altri benefattori di questa chie-
ti, fa menzione il Piazza nella Cc- sa furono Adriano I, Clemente III
\ ' ; . xil 6
I ,

Sa C II di I
e Clemente V. Non deve poi tacer- ligiosi serviti con disegno di Gio-
,

si quanto narra il Martinelli nel- vanni Sansovino la riedificarono ,

la sua Roma Ethnica sacra, citau- colle limosiue de' fedeli ,


particolar-
do l'autorità dell' Ordine roma- mente di monsignor Ascanio Pari-
no, cioè che nel vicino palazzo eravi sani , allora datario e vescovo di
un monistero detto di s. Andrea, Rimini, e poscia fatto Cardinale da
con monache le quali vestivano di Paolo III. Fu prodigio stupendo
bianco, e che avevano la cura di che nelle rovine , non solo rimase
nutrire alcuni candidi agnelli senza illeso il ss. Crocefisso che si venerava,
veruna macchia. Nella domenica in e anche venera in una
oggidì si

Albis si conducevano essi nella ba- cappella ma si trovò la sua lam-


,

silica vaticana, e nel tempo, in cui pada ardergli innanzi ancora accesa.
camavasi nella messa i 'Agnus Dei, E a notarsi, che in detta riedificazio-
si lasciavano correre intorno l'alta- ne, la porta principale della chiesa,
re, e forse della loro lana forma- eh' era verso ss. Apostoli, fu in vece
vausi i Questa chiesa fu pri-
pallii. eretta dalla parte del corso. Dal mi-
ma una , con arciprete,
collegiata racoloso avvenimento della preser-
e dieci canonici ; ebbe soggette di- vazione del ss. Crocefisso, ebbe origi-
ciannove chiese molte delle quali
, ne la celebre e nobile arciconfrater-
erano parrocchie, come si può ve- 11 ita del ss. Crocefisso di s. Marcel-
dere nel Piazza, Gerarchia , pag. lo (Vedi). Nel 161 3 fu ridotta la
461. Continuò ad essere collegiata, sua cappella nel modo, che si am-
con rinomata biblioteca celebrata , mira.
dal T01 ligio, Grotte vatìc. pag. 2, I serviti riedificarono pure il con-
citato dallo stesso Piazza, sino al tiguo convento, con architettura di
i36o, circa, nel qual anno coll'as- Antonio Casoni, facendovi successi-
senso del Cardinal Androino de la vamente dipingere nel chiostro i ri-

Roche titolare , trasferiti altrove i tratti dei Cardinali dell'Ordine. 11

canonici, fu data la chiesa, colla ca- Pontefice Clemente VII donò loro
nonica e sue ragioni, all'Ordine dei le case annesse. In seguito venne
Servi di Maria chiamati comune-
, fabbricala dai fratelli e dalle sorelle
mente serviti (Vedi), de' quali il della divozione de'selte dolori e co-
detto Cardinale era pure protettore. roncina della b. Vergine, la magni-
Poco dipoi ivi i medesimi religiosi fica sua concorrendovi
cappella ,

introdussero la divozione alla b. Ver- particolarmente Domitilla Cesi. Nel


gine addolorata , di cui si celebra i562 la dotò il pio prelato Matteo
solennemente la festa con processio- Grifoni, e nel 1607 terminò di ab-
ne e ottavario nella terza domenica bellirla il cav. Gio. Matteo suo pa-
di settembre. Gregorio XI approvò rente. Prima di quest'epoca, e verso
la soppressione della collegiata, e lo il i5g7, monsignor Giulio Vitelli,
stabilimento de' serviti nella chiesa decano de' chierici di camera, rifece
di s. Marcello. Ridolfo Venuti, t. I, l'altare maggiore, la tribuna con be-
pag. 266 , dice che l'arciprete del- gli stucchi messi a oro, e con pitture,

l'estinto capitolo era Cardinale. Nel non che il vago soffitto dorato. Po-
pontificato Leone X, per vec-
di scia il prelato Cataldi Boncompagni
chiezza e per un incendio cadde la eresse con travertini la facciata o
chiesa ai 2 3 maggio 5 9, e i re- 1 j prospetto esterno, con disegno di
,

CHI CIII 83
Carlo Fontana. Decorata è questa rio XIII nel darle per titolare nel
facciata da un bassorilievo di stucco, i583 il Cardinal Giambattista Ca-
in cui il Raggi rappresentò s. Fi- stagna il quale, nel 1590, fu eletto
lippo Benizi, e da sei statue di tra- Papa col nome di Urbano VII. Va
vertino del Cavallini. poi rammentato, che in essa, ai iG
L' interno della chiesa è vasto, gennaio, si celebra la festa di san
di una sola navata, con dieci cap- Marcello I, che la stazione è nel
pelle, oltre l'aliare principale iso- giorno suindicato, e che si celebrano
lato. Essa è ricca di marini , di tutte le feste della b. Vergine Ad-
dipinti, e di depositi di marmo in- dolorata, e della
Ss. Croce, nella
teressanti. Tra
meritano menzio-
essi cui esaltazione, ai
14 settembre, vi
ne, quello del Cardinal Cenniui è cappella Cardinalizia [Fedi).
latto dal de Rossi; del Cardinal 11 magistrato romano per la festa

Fabrizio Paolucci nella sua cappella, di s. Filippo Benizi, uno de' sette
di Pietro Bracci; del Cardinal Gi- fondatori de' serviti, ad ogni qua-
rolamo Dandiui, il cui ritratto vuoisi driennio fa l'oblazione di un calice
dipinto da Pellegrino da Modena, di argento, e di quattro torcie, e
e senza far memoria d'altri pregie- per quella di s. Giuliana Falconie-
voli per la loro antichità, come di ri , somministra ogni anno quattro
Pictio Giglio, e Tarquinio Arcange- torcie.
lo, diremo da ultimo, che il valente
scultore padovano Rinaldo Rinaldi S. Marco, collegiata, l'itolo Cardi-
scolpì quello, il quale racchiude le nalizio, con parrocchia nel rione
ceneri del Cardinal Ercole Consahi, Pigna.
nome equivalente al più. splendido
elogio. Questo titolo presbiterale Cardi-
IV, nel 1478, con breve
Sisto nalizio de' ss. Marco evangelista, e
apostolico, unì la parrocchia di san Marco Papa, fu detto così ,
perchè
Nicola in Arcione ai religiosi serviti venne dal secondo eretto al primo,
nella chiesa di s. Marcello; ma nel come quello che venuto in Roma
pontificato di Urbano Vili , e per con s. Pietro, ad istanza de' roma-
decreto della sagra visita de' 23 feb- ni, scrisse l'evangelo in latino. Fu
braio 1641 ne furono rimossi. Indi
j
detto ad Palatinas o Palacinas
Papa Innocenzo X, con breve dei come di frequente lo chiama l'Ana-
20 marzo 1648, l'eresse in perpe- stasio,ovvero ad Porticus Palati-
tua vicaria, da doversi amministrare nas, perchè in questo sito erano i
da un sacerdote secolare. Finalmente bagni pubblici, come spiegò il Ful-
Benedetto XIII,con chirografo dei vio svili' autorità di Cicerone, nell'o-
6 marzo 1729, che confermò ai 22 razione fatta prò Roselo, o dai por-
di detto mese colla costituzione , tici palatini, di cui parla il Panci-
Expo ni nobis, presso il Ball. Rom. roli, Tesori nascosti, p. 444j men-
Ioni. XII, pag. 364, restituì ai re- tre il che questa chie-
Venuti dice,
ligiosi la parrocchia, coli' obbligo di sa fu delta ad
et in Pia-Platinas,
pagare l'annua somma di scudi tre- tinis. Si raccoglie da s. Gregorio 1,

cento quaranta al vicario curato di che quivi fosse una pubblica taber-
allora, Girolamo Amato Calbini. na, situata presso Palacinas, et Sal-
Onesta chiesa fu onorata da Grego- gamum, la quale insieme col detto
84 CHI Clll
Salgamo era poco distante, vicino ta settimana di quaresima, l'altra
alle terme Agrippine, verso l'arco nel giorno della festa di s. Marco
della ciambella. 11 vocabolo Salga- evangelista a' 2 5 aprile, nel quale
mo, di cui fa menzione s. Grego- giorno, sino dall'anno 5gi, in cui
rio I, secondo il Macri, significa il s. Gregorio I istituì le litanie mag-
luogo ove si custodivano i comme- giori o rogazioni per la cessazione
stibili salati e conditi. Fu eziandio della peste, si aduna tutto il clero
usato questo vocabolo dagli eccle- di Roma, per recarsi processional-
siastici, per significale i donativi mente alla basilica vaticana, dove
distribuiti dai vescovi al popolo nel anticamente il Cardinal titolare di
giorno della loro consacrazione, con- s. Marco, in tutti i venerdì faceva
sistenti in danari, vesti e cibi, per il servizio ebdomadario, assistendo
cui Salgamari furono detti i distri- a' divini uffizi, e celebrando la mes-
butori di essi. sa sull'altare papale. L' Anastasio
Molti scrittori ecclesiastici sosten- chiama questa chiesa di s. Marco
gono, che la chiesa e collegiata in- col nome di basilica.
signe di san Marco, sia quella stes- Da una lettera scritta da Adria-
sa, che eresse s. Marco , Papa del- no I a Carlo Magno si rileva quan-
l'anno 336, col rendere più gran- to era celebre questa chiesa , anco
de un oratorio, che esisteva nella pe' suoi ornamenti, pitture e mosai-
casa di certo Claudio uomo conso- ci. Racconta poi il Baronio, all' an-
lare, ed ove si vuole che abitasse no 772, che Adriano I, il quale era
eziandio il santo evangelista nella stato titolare di questa chiesa ,
1' am-
memorata sua venuta in Roma. In pliò, beneficò, e munì di portici, ed
quel luogo nel tempo delle perse- il Martinelli aggiunge, che tanta pre-
cuzioni si ritiravano nascostamente dilezione le dimostrò quel Pontefice
i fedeli per assistere ai divini uffi- per esservi stato elevato, istruito, e
zi, ed ivi s. Marco stesso fu ordi- forse addetto al servizio divino , e
nato prete. Divenuto quel santo Som- per averla frequentata da giovinetto,
mo Pontefice, dedicò all'evangelista s. poicbè avea la sua casa poco distan-
Marco la chiesa, alla quale l'impera- te. Lo Adriano
stesso I la rinnovò
tore Costantino offrì molti preziosi in gran parte, secondo la sua nota
donativi per maggiormente farvi ri- munificenza, vi fece sei archi d'ar-
splendere divin culto, con rendite
il gento, e ristaurò i sacri arredi, e i

e possessioni pel mantenimento dei calici ministeriali, co' quali, secondo


suoi ministri; il perchè s. Damaso I il rito di allora, distribuivasi al po-
fece menzione distinta della medesi- polo il prezioso sangue di Cristo.
ma; e nel sinodo romano del 494» Non sembrando sufficiente al zelan-
sotto s. Gelasio I , si sottoscrissero te Pontefice l' uffiziatura di quella
Cipriano ed Abbondio, l'uno prete chiesa, rifece il monastero di s. Lo-
del titolo di Marco, l'altro prete
s. renzo in Palatinis ( forse esistente
nel titolo medesimo. Altrettanto si ov'è ora il palazzo Altieri), e l'unì
legge nel sinodo del Papa s. Sim- all'altro vicino di s. Stefano, detto
maco, e in quello di
Gregorio I s. poi del Cacco, che si chiamava in
sono sottoscritti Stefano ed Andrea. Bamnda, ed obbligò i monaci di
Lo stesso s. Gregorio I vi pose due ambedue alla chiesa e titolo di s.

stazioni, una nel lunedì della qùar- Marco, per salmeggiare, e cantarvi
CHI CHI 85
i divini uffici senza interruzione, prò però n' era titolare il Cardinal Ro-
requie anirnae suae 3 come si espri- lando Bandinelli poi glorioso Ales-
,

me l'Anastasio, facendo di ciò men- sandro III sum mentovato, la chiesa


zione le bolle di Leone III , Gre- di Marco fu arricchita nel ponti-
s.

gorio IV, e Benedetto III. Nel qual Eugenio III, del venerando
ficato di
modo vuoisi , che avesse origine la corpo del Pontefice s. Marco suo
collegiata. fondatore. Primieramente è a sapersi,
S. Pasquale I creò prete Cardi- che quando egli morì a' 7 ottobre
nale del titolo di s. Marco, Gregorio 336, fu sepolto nel cimiterio di
nobile romano, il quale col nome santa Balbina nella via Ardeatina,
di Gregorio IV, nell'827, fu elevato dove a caso nell'anno 080, regnan- 1

alla veneranda cattedra apostolica. do s. Gregorio VII fu ritrovato da ,

Fu egli sollecito di rinnovare splen- alcuni, i quali penetrarono nel detto


didamente, e sino da' fondamenti la cimiterio. Si recarono essi subito a
chiesa, l'abbellì, e rinnovò i mo- darne avviso all'arciprete Benedetto,
saici, che tuttora esistono. Essi nel- e a quelli che ufficiavano la colle-
1' abside rappresentano il Salvatore, giata, ma essi nella credenza di già
e gli emblemi degli evangeli; a de- possederlo nella loro chiesa, non die-
stra s. Feliciano, s. Marco evange- dero loro ascolto ; se non che una pia
lista, medesimo Gregorio IV colla
il matrona, moglie di Teobaldo, si-
mano, venendone conside-
chiesa in gnore del castello di s. Silvestro
rato come secondo fondatore, col- nella campagna, bramosa di fare
Y aureola (Vedi), quadro sul capo, acquisto di qualche reliquia de' ss.

il che fa conoscere, che fu fatto martiri, ricevette, mediante un com-


mentre egli viveva; a sinistra il penso, dai detti ritrovatori il cor-
Pontefice s. Marco, s. Agapito, e po di Marco Papa, che da essa
s.

s. Agnese. Sotto si vede il mistico fu collocato in una chiesa, cui ap-


agnello, con altri dodici agnelli, positamente fabbricò nel suo castello.
da una parte la città di Betlemme, Venuta la cosa a cognizione dell'ar-
dall'altra la città di Gerusalemme, ciprete, ed altri della collegiata, ne
e sotto si leggono dei versi lati- provarono essi un profondo dolore
ni, l'autore de'quali prega con essi per aver disprezzato le offerte dei
a Gregorio IV prospera e lunga vi- suddetti ritrovatori. Andarono per-
ta, mediante il patrocinio del santo, tanto dalla pia matrona per tentar-
cui è dedicata la chiesa. ne l' acquisto, ma nulla giovarono
Neil' anno 867 divenne Papa A- le preghiere e le minaccie. Né andò
driano II, già Cardinal prete di s. guari che essendo morta la menzio-
Marco; e successivamente da Cardi- nata signora, in progresso di tempo
nali titolari di questa chiesa, furono i di lei figli si ribellarono a Pasqua-
sublimali al pontificato , nel o,56 le II, che dalle milizie pontificie
Giovanni XII, nel 11 43 Celestino fece distruggere il castello, mentre
II, nel ii5g Alessandro III, nel gli abitanti portarono in salvo il

124.1 Celestino IV; ed il Cardinal corpo di s. Marco nel castello di


Pietro Peregrossi titolare, nel 1288, s. Giuliano nella diocesi di Velletri.
donò a questa sua chiesa una cam- Quel corpo fu posto dal Cardinal
pana del peso di 1800 libbre, la Leone, vescovo di quella diocesi,
quale durò fino al 17 35. Mentre nella chiesa parrocchiale di s. Vito,
86 CHI CIII
che dichiarò la prima dopo la cat- buna , e vi fece o rinnovò il porti-
tedrale. Finalmente nel i i5o, sotto co, il quale vuoisi
che già esistesse
Eugenio III, in un fatto d'armi tra secondo l'antico rito, perchè servisse
i del castello di s. Giuliano,
conti pei penitenti, detto perciò locu.s fleti-
e romani, questi e massime quelli
i tiiun. Sopra quel portico il suddetto
della parrocchia di s. Marco, invola- Pontefice fece costruire la loggia
rono il corpo del santo Pontefice , e di travertini per dare da essa la

solennemente venne riposto in que- benedizione apostolica al popolo,


sta sua chiesa ove si venera sotto
, dalla quale la diedero anco i Papi
l'altare maggiore, entro un'urna suoi successori, in tutto il tempo
antica di granito bigio. Molte poi che abitarono nell'annesso palazzo
sono le preziose reliquie, che pos- apostolico, di cui parleremo. Ma
siede questa chiesa, fra le quali i sotto Clemente NIV tale loggia fu
corpi de' persiani ss. Abdon, e Sen- concessi ali ambasciatore veneto, e
nen, di s. Ermete, e di molti ali ri perciò furono chiusi i suoi archi.
santi, non che le reliquie dell'evan- Avendo Paolo II, nel i4b8, pub-
gelista s. Marco, e quella insigne blicata la pace co' principi d'Italia,
del velo inzuppato del sangue ed nacquero pure alcune difficoltà fra
acqua, ,che scaturirono dal sacro gli ambasciatori, per cui il Pontefice
costato di Gesù Né deve <pii
Cristo. nella messa solenne, che celebrò
tacersi, che predicando s. Domenico quivi nel giorno di s. Marco, volle
in questa chiesa, resuscitò un fan- che al segno della pace, tutti tra
ciullo già morto, che la madre a- loro si riconciliassero. Lo stesso Pon-
vea lasciato in casa per udirlo pre- tefice dalle terme di Tito trasporti)
dirare. sulla piazza di s. Marco una conca
Innocenzo VII, nel i^o5 3
fece di granito, che poi Paolo III collocò
Cardinale prete di s. Marco, Angelo sulla piazza Farnese. Il vasto palaz-
Corraro veneto, il quale nell'anno zo, che
avea cominciato da Cardi-
seguente gli successe col nome di nale, contiguo alla chiesa già appar-
Gregorio XII. II di lui nipote <.\- tenente a' suoi titolari, fu compito
briele Condulmieri patrizio veneto, , da Paolo II, nel suo pontificato, e
fu pure titolare di s. Marco, e nel con solenne cavalcata si recò ad
i43 1 divenne Papa col nome di abitarlo, facendo per la gioia correre
Eugenio IV. Il successore, che fu dei palili. Incominciò il corridore
Nicolò V, vedendo 1' Italia afflitta coperto, che poi terminò Paolo III,
da guerre e da pestilenze, in solen- per dargli comunicazione colf altro
ne processione, e a piedi scalzi, a'?.*», pontificio palazzo di Araceli, tanto
aprile i/p}, si recò dilla chiesa di per passare a quella chiesa, quanto
s. Marco alla basilica vaticana. Pie- per sicurezza in qualche sinistro
tro Barbo, pur veneziano e nipote evento. Siccome da Paolo sino a II
di Eugenio IV, da Cardinale prete Paolo V, eletto nel i6o5, nel pa-
di s. Marco nel i4^i, fu eletto lazzo di s. Marco [Vedi) abitarono
Papa col nome di Paolo II. Sicco- diversi Pontefici, che celebrarono
me d'animo grande e zelante del eziandio nella contigua chiesa molte
decoro delle chiese, non solo abbellì sacre funzioni, così le loro bolle, e
vagamente questo titolo, ma si può brevi portano la data cipud s. Mar-
dire che lo rifabbricò tranne la tri- cum. Non deve poi tacersi, che in
chi cui 87
questa chiesa conservava un' an-
si privilegio ai guardiani dell' arcicon-
tica sedia di marmo, la quale vuoisi fraternità del Ss. Salvatore ad Sanciti
essere stata nel coro secondo l' an- Sanctorum. Le quali disposizioni il
lieo uso delle basiliche. Sedevano Cardinal Lorenzo Cibo, nipote d'In-
no essa, massime nelle stazioni, i nocenzo Vili, e titolare di s. Ceci-
sommi Pontefici. V'ha chi suppone lia fece convalidare, con bolla dei
averla ivi posta Io stesso Papa san 17 ottobre i4 c )9> ^ a Alessandro VI,
Marco, ed avervi seduto; ma di il quale di ciò era stato supplicato
questa sedia torneremo a fare men- anco dal Cardinal Antoniotto Palla-
zione. II medesimo Paolo II tolse vicini titolare di s. Prassede. Chia-
dall'uffiziattira della chiesa i monaci mansi Innocenziane queste cappel-
benedettini, e v'istituì la collegiata, Ianie dal loro fondatore, ed il Piaz-
nella quale che i suoi tanto egli za ne riporta gli obblighi, e i privi-
successori sino al menzionato Paolo legi a pag. 4^0 della Gerarchia.
V, celebrarono anco la quotidiana Questa chiesa parrocchiale è una
nunziatura palatina, coi cantori pon- delle vicarie perpetue, e la cura
tificii. Nello stesso palazzo eravi an- viene esercitata da un canonico,
che l'abitazione pei canonici, ed in prescelto dal capitolo in una terna,
esso morì Gregorio XIV, si fecero che presentasi al medesimo dal Car-
molti concistori, si ricevettero diversi dinal vicario. Come chiesa matrice,
sovrani, e si trattarono gli affari la «ina parrocchia fu in seguito in-
della Chiesa universale. Pio IV, che grandita dalle parrocchie delle chie-
pure lo abitò, ne destinò parte pel se filiali soppresse. Nella sua par-
Cardinal titolare, e parte per Tarn- rocchi a le giurisdizione comprende il

basciatore della repubblica di Vene- Campidoglio; il perchè i conserva-


la dalla quale essendone passata
, tori di Roma offrono un calice di
la proprietà nelP impero austriaco, argento, con quattro torcie di cera
vi risiede l'ambasciatore di quella per la processione del Corpus Do-
potenza presso la santa Sede. mini cui interviene il senatore, coi
Dal pontificato d'Innocenzo Vili conservatori di Roma, e il priore
il Cardinal titolare di questa chie- de' caporioni colle insegne de' XIV
sa, unitamente e coli' alternativa di rioni della città, e i ministri addetti
quello di s. Prassede (ed in caso al tribunale, e camera capitolina,
di vacanza o di assenza oltre due , Ha inoltre questa chiesa alcune cap-
diete dalla corte romana, di questi pellame anche di juspatronato. Il ca-
due titolari, succede quello di santa pitolo è composto di dieci canonici, di-
Cecilia di cui era stato titolare In- visi nei due ordini presbiterale, e dia-

nocenzo VIII), gode la collazione del- conale, con alcuni cappellani bene-
le quattro cappellanie istituite prima fìciati,e cappellani corali; i primi
di morire da Innocenzo Vili nella sono di nomina dei patroni, secon- i

basilica di s. Pietro, nella cappella di del capitolo. I canonici sono no-


della b. Vergine, e per la custodia minati dal Cardinal titolare, meno
delle reliquie maggiori, come quello gli affetti alla santa Sede; hanno il

che aveva donato alla detta basilica, distintivo dell' almuzia, e vari anti-
la sacra lancia, e la testa di s. An- chi privilegi accordali dai Papi, fra
drea apostolo. Ed in caso di difetto i quali quello della bugia ordinaria-
di tal collazione, si devolve simile mente, e quello del canone nelle
88 CHI CHI
messe solenni; e questi privilegi li ne che sorreggevano il
di porfido,
usano eziandio nel circondario della baldacchino dell'altare, sotto due i

parrocchia, nelle chiese liliali, e in archi laterali che sovrastano l' al-
,

quelle di loro juspatronato. tare stesso; altrettanti abbellimenti


Fra i Cardinali titolari benefattori, fece nella eappella del Ss. Sacra-
va rammentato il celebre Agostino mento, fece dipingere i quadri della
Valerio nobile veneziano, della qual nave grande, e accomodò 1 ingresso
Dazione molti sono pure stati Car- i della chiesa, erigendovi due coretti,
dinali titolari.Annoverato il Valerio il tutto per mezzo degli architetti
al sagro Collegio da Gregorio XIII, Orazio Turriani, e Filippo Barigio-
pose nel coro i sedili di noce inta- ni. Dipoi Clemente XIII, Rezzom'ro,
gliati pei canonici, ornò il coro me- veneziano, avendo nel 1761 beatifi-
desimo di pitture, senza mentovare cato solennemente il b. Gregorio
altre beneficenze, di cui fu largo Barbarigo, già Cardinale titolare di
per la divozione, che aveva verso il questa chiesa, in questa chiesa me-
santo evangelista, principal patro- desima eresse a di lui onore, e per
no sua repubblica. Beneme-
della la propria famiglia una bellissima
rito ne fu prima di lui pure il cappella, col quadro
beato in del
Cardinal veneto Domenico Grimani, basso rilievo. quadriennio
In ogni
il quale dopo averla abbellita eli pit- il magistrato romano a' 20 giugno,
ture, e avervi rifatto il pavimento, fa per questo beato la offerta d'un
morì nel i52 3. Fra gli ambasciatori calice d'argento, con torcie di cera.
veneti poi, che si distinsero nella cura, Finalmente il Cardinal Ercolani ti-
e nello splendore di essa chiesa, più di tolare si dimostrò generoso e ma-
tutti si deve ricordare Nicolò Sagrcdo gnifico con questa sua chiesa, per
nobile veneziano, il quale la ridusse le molte cose, che ridusse in mi-
a miglior forma coli' opera del cav. glior forma, e fece di nuovo. Fra
Fontana. Perciò il capitolo, nel es>e si nota una superba mula di
1607, gli eresse un' onorevole e candelieri con croce di legno ben
marmorea iscrizione. Nel 1689 fu intagliata per l'altare principale,
sublimato al pontificio triregno l'al- la un sontuoso organo,
cantoria, ed
tro veneziano Alessandro Vili, Otto- il quale vuoisi uno de' migliori di
boni, ch'era stato prete Cardinale Roma. In morte volle quivi essere
di Marco, ed anch'esso si mostrò
s. sepolto.
amorevole coli' antico suo titolo, Questa chiesa ha innanzi una
chiuse il portico con cancelli di fer- piazza, che da essa prende il nome,
ro , e donò alla chiesa varii ricchi ove da un lato evvi la famosa sta-
paramenti sacri, già appartenuti alla tua, che pare il colosso di una don-
sua cappella Cardinalizia. Il Cardi- na chiamata madama Lucrezia. 11
nal Angelo Maria Quirini veneziano, popolo imbellettò, ed ornò quel co-
altro titolare, fece di nuovo l' altare losso nell'occasione in che si cele-
,

principale che già avea restaurato


, brò qualche festa nella chiesa di
coli' architettura di Michelangelo s. Marco, e dai satirici si fece più
Specchi; rivesti tutta la tribuna e volte parlare nelle famigerate ed ar-
l'abside di rari marmi, con balau- gute pasquinate romane. Il Cancel-
stra, e scale di marmo, rifece se- i lieri, nel suo Mercato, a pag. 160
dili del coro, pose le quattro colon- ed altrove, ci dà di questo antico
CHI CHI
simulacro erudite notizie. Anzi nella Di presente però vi si conservano 1

eletta opera racconta, che sotto Pao- sacri olii.Fra monumenti sepol-
i

lo IV a' 20 settembre 1 557, perchè crali vanno rammentati i depositi


il Tevere aveva inondato piazza Sa- del Cardinal Capranica , dei Cardi-
vona, il mercato si fece nella piazza nali veneziani Bragadino, Pisani e
di s. Marco ; e che i canonici di Widmann, titolari della chiesa, del
questa chiesa regalarono a Pio VI Cardinal Pietro Basadonna egual-
la biga circense, che si ammira nel mente veneto, e, senza dire di al-
museo vaticano, la quale era l'anti- tri, di Leonardo Pesaro ambascia-
ca sedia, di cui facemmo di sopra tore della sua patria Venezia , ope-
menzione, e che il Cardinal Ago- ra di Canova. Finalmente meri-
stino "\ alerio aveva tolta dal coro. ta special menzione il tetto di que-
Sul portico della chiesa si vede una sta chiesa , ricoperto per ordine di
scultura rappresentante l'evangelista Paolo II di tegole di piombo, ognuna
s. Marco, lavoro del XIII secolo. delle quali porta inciso il ili lui
Dal portico si discende nella chiesa, stemma pontificio. Sono esse assicu-
che ha tre navi, venendo sostenuta rate con chiodi colla testa decorata
quella di mezzo da venti colonne di un'incisione rappresentante l'elìì-

di diaspro di Sicilia, e d'ordine jo- gie di quel Papa. Questo tetto pro-
nico, con istucchi, e pitture di buoni duce in chi lo osserva un meravi-
artisti. E rimarchevole il soffitto del- glioso etletto, sembrando un tappeto.
la nave maggiore di colore azzinio
co' ripartimentiquadrati e dorali ; S. Maria degli Angeli, detta in
con cento ventiquattro rosoni tutti Macello Martyrum , de' pp. del-
di differente intaglio messi essi
pure la Penitenza, detti volgarmente
ad Questo pregevole soffitto fu
oro. Scalze tti. Vedi.
fatto eziandio nel 4^5 da Paolo II,
1

come lo confermano i suoi stemmi S. Maria degli Angeli alle tenne


pontifìcii, e vuoisi che sia il più antico di Diocleziano, titolo Cardinali-
tra quelli eseguiti in Roma, e che zio de' religiosi certosini, nel rio-
servisse di modello agli altri fatti suc- ne Monti.
cessivamente nella detta città. Vi
sono inoltre eccellenti pitture nelle Fra le sontuose terme, che furo-
due navi minori, massime nei qua- no edificate in B.oma, quelle fatte
dri degli altari delle cappelle , le fabbricare dagl' imperatori Dioclezia-
quali sono dieci, compresa quella no Massimiano superarono le al-
e
dell'altare ma CO
seriore. La custodia del- tre vastità ed ornamenti. Dal
in
le sacre adorna di bei mar-
reliquie foro Traiano vi fu trasportata la
mi, e candelabro di breccia co-
il celebre biblioteca Ulpia, ed in una
rallina pel cereo pasquale si deve , ampia sala della pinacoteca vi fu
alla pietà dell'attuale parroco e ca- riunita una collezione di stupende
nonico d. Gioachino di Giovanni. e rare pitture, e sculture. Nell'area
Prossimo alla detta custodia è si- di questa sala , fu eretta la detta
tuato l'antico e magnifico ciborio di chiesa in memoria de' quarantamila
marmo fatto lavorare per ordine del cristiani , che fabbricarono le dette
Cardinal Barbo per conservarvi la terre bagnarono del loro su-
, e le
is - Eucaristia in mezzo dell'abside. dore e del sangue loro, avendo sof-
Po
CITI CHI
ferto por la maggior parte il mar- ne , si sentì ispirato a' 7 settembre
tirio. Fra questi santi martiri si fa 1 54 1 ,
di farli dipingere in questo

special menzione di due, cioè di san luogo delle terme Diocleziane, giac-
Ciriaco e di 9. Sisinnio, come quelli, ché non gli era stato permesso al-

che non solo adempivano ai faticosi trove. Laonde gli riuscì ottenere nel

loro doveri, ma con carità aiutava- 1 or da Giulio III di poter bene-

no gli oltri, i quali al modo di s. Sa- dire il luogo, di dedicarlo a s. Ma-


turnino erano impotenti. Il perchè ria degli Angeli, di affiggere alle co-

furono in premio dichiarati da Pa- lonne delle terme l'eiìigie de' sette

pa s. Marcello I, diaconi della Chie- angeli, con sotto il nome diognuno;


sa romana. Fra detti martiri la- i
anzi , come racconta l' Oldoino in
si noverano pure,
-voralori, ss. Lar- i Ciacconio, toni. III, col. 754, Giu-
go e Smaragdo. In questo luogo lio III pel vescovo di Sebaste fece
pertanto fu eretto un sacro tempio, consacrare la chiesa col titolo di

nelle vicinanze del quale era stata s. Maria degli Angeli. In tal ma-
edificala una chiesa a san Ciriaco niera sino da quel tempo, in que-
(Vedi). Questa divenne titolo Car- sta parte delle terme Diocleziane
dinalizio, ma per la sua vecchiezza s' incominciarono a celebrare sotto
Sisto IV nel /j
7S trasferì il titolo
j ,
qnesl invocazione i sacrosanti miste-

a' ss. Quirico e Giuli tta. Tuttavolta ri. Ma nel l55o, divenuto Ponte-
la chiesa di s. Ciriaco durò sino a fice Pio IV, Medici, milanese, proi-
Paolo III, che la diede al Cardinal bì la divozione ed il riconoscimento
Bembo; ma poi rimase distrutta. de' detti sette angeli, e ne fece to-

Fu martirizzato s. Ciriaco perchè gliere la effigie dalle terme Diocle-


celebrava le feste in onore di Gesù ziane, e cassare dalle colonne i no-

Cristo, hattezzava i novelli cristiani, mi. Così egli decretò , inerendo a


ed avea convertita s. Serena moglie quanto avea stabilito il Pontefice s.

dell'imperatore Diocleziano. Celebre Zaccaria, quale nel 748, avea proi-


il

fu il sacro fonte di s. Ciriaco, e se bito di poter chiamare con nomi pro-


ne possono leggere pregi nel Piazza, i pri altri Angeli, oltre Michele, Ga-
Gerarchia Cardinalizia, pag. 620. briele, e Raffaele, essendo che i nomi
Nel pontificato di Clemente VII, degli altri non si rivengono nella
e nell'anno IJ27, si recò a Roma Sacra Scrittura, ed ebbero origine
ììu pio sacerdote di Cefalo nella soltanto dalla superstizione.
Sicilia, chiamato Antonio del Duca, Lo stesso Papa Pio IV, volendo
colle immagini dei sette Angeli Mi- ridurre sala quadrilunga
la detta
chele, Gabriele , Raffaele, Uriele, delle terme a vera chiesa, ne inca-
Sanlliele, Geudiele e Ba rachide, dei ricò per la riduzione il gran Mi-

quali trattano pure parlando di que- chelangelo Buonarroti, il quale tro-


sta chiesa il Panciroli a pag. ^55, vando che l'ampia sala, già famosa
e seg. , e Carlo Bartolomeo Piazza pinacoteca, era costruita a volta e
nel Santuario romano, a pag. 98. sostenuta da otto grandiose colonne
Avea quel sacerdote fatti dipingere di granito bigio orientale di sedici

i sette angeli in Palermo, da quelli piedi di circonferenza, da questa


esistenti in una chiesa di detta città, ricavò in forma di croce greca la

dedicata a s. Angelo carmelitano. presente chiesa, che riuscì una delle


Bramoso di propagarne la divozio- più maestose, e magnifiche di Ro-
cui CHI n,
nin. II medesimo Buonarroti per Est Pius ipse pater, Dcemonés
togliere l'umidità che derivava dal- aufhgite,
l'antico piano, ne alzò uno nuovo,
restando però sepolte le basi e parte Gregorio XIII , nel i583, diede
delle otto colonne, cui vennero so- questo titolo al Cardinal Simeone
stituite le basi di stucco, e così l'al- Tagliavia, che pe'suoi eminenti me-
tezza dal pavimento alla volta è di riti, fu poi l'arbitro ne' pontificati
cento trenta palmi. Quindi, a'J ago- di Urbano VII, e Gregorio XIV. Ol-
sto i56i, Pio IV vi si recò solen- tre a ciò Gregorio XIII fece lastri-
nemente a consacrarla , vi pose in- care di marmi il pavimento, e il

signi reliquie, vi celebrò la messa, successore Sisto V dilatò la gran


e dedicò la chiesa a s. Maria degli piazza, che è avanti la chiesa, la
Angeli. Poscia v' istituì la stazione rese regolare, ed al suo fianco sini-
nel medesimo giorno, che ha luogo stro aprì la lunga strada, la quale
nella vicina Susanna,
chiesa di s. conduce alla porta di s. Lorenzo.
cioè nel sabba to dopo la terza do- ÌVeir anno santo i"oo, il p. Gio.
menica di quaresima. Diede in cu- Maria Roccaforte priore di questa
stodia la chiesa a' certosini [T'edi), Certosa, eresse un magnifico altare
che trasferì dalla chiesa di s. Croce al fondatore del suo Ordine s. Brìi-

in Gerusalemme, e concedette loro none, al cui altare, a' G ottobre,


tutte le indulgenze, cui godevano pel primo vi celebrò la prima messa
in s. Croce, oltre averli aiutati ad il Cardinal Gianfrancesco Albani,
erigere con disegno del Buonarroti la che quivi erasi ritirato per ordinarvi
contigua Certosa ( Fedi), col son- prete, e da dove entrando in con-
tuoso claustro. Indi , ad istanza del clave, fu eletto Papa col nome di
nipote Cardinal s. Carlo Borromeo, Clemente XI. Conservando egli amo-
nel id64, l'eresse in titolo Cardi- re per questa chiesa, foce eseguire
nalizio , e pel primo lo conferì al- sul pavimento dal celebre monsignor
l' altro nipote Cardinal Gio. Antonio Francesco Bianchini, coadiuvato dal
Sorbelloni, che era diacono di san Maraldi, una bella meridiana deli-
Giorgio in Velabro. Venuto poi a neata con diligenza, e adorna di
morte, nel i565, dispose di essere metalli, e nobilimarmi. In essa so-
tumulato in questa chiesa, e ni- i no rappresentati dodici segni del i

poti ne eseguirono la volontà nel zodiaco, ed è lunga palmi duecento


j 583, in cui le sue ceneri dal Va- cinque. Il Piazza nella sua Gerar-
ticano furono trasportale sotto il cida, e a pag. 62 5 fa un interes- ,

pavimento dell'altare maggiore, e sante, ed erudito discorso storico-


Buonarroti eresse a questo Pontefice, geografico sulla detta meridiana ec,
e al detto Cardinal Sorbelloni due per conoscere il tempo di celebrare
depositi semplici nel disegno. Pio IV la pasqua secondo le decisioni del
nella tribuna, sotto il di lui slem- concilio JNiceno, e i divini uflici.

ma, fece incidere in marmo due i Finalmente, nel ì"^cj, il Cardi*


seguenti versi, allusivi all'edificio nal Bichi, litolare di questa chiesa,
convertito in luogo sacro: e Alessandro Montecatini, ali-i-
il p.
ra priore
dell'annessa Certosa, e
Qimd fuit idolum mine femplum perciò procuratore generale dell'Or-
est 1 irsinis; aneto?* dine, la fecero nuovamente ristati-
,

92 CHI CHI
rare ed abbellire , dall' architetto Da questa chiesa , e per la villa

Luigi Vanvitelli, che la ridusse nello di Sisto V, ora del principe Massi-
stato attuale, e fece de'eambiarnenti, mo, in diversi tempi pei giubilei

massime nel vestibolo. Nello stes- straordinari, e per pubbliche calami-

tempo ne fu benemerito Bene- tà i Pontefici col sagro Collegio ec.,


so ,

detto XIV, il quale non solo vi processionalmente si recarono alla

una bellissima cappella al basilica liberiana, o alla basilica la-


eresse
suo concittadino, il b. Nicolò Alber- teranense. Da ultimo, ad esempio
gali, Cardinale di s. Chiesa, e cer- di Clemente Vili, il quale in que-
ma vi fece traspor- sta chiesa consagrò arcivescovo
in
tosino bolognese,
tare diversi dipinti, che servirono di Milano, il Cardinal Federico Bor-

pei mosaici della basilica vaticana. romeo, titolare della medesima e


Neil' ingresso si discende in un avan- cugino di s. Carlo, Leone XII, nel
1826, coli' assistenza de' Cardinali
corpo, o vestibolo rotondo, che servi
anticamente anche di adito al salo- palatini , e dei monsignori Perugini
sacrista, e Filonardi elemosiniere,
ne. Questo vestibolo ha due altari,

quattro sepolcri, cioè quello di consagrò i monsignori Chiarissimo


e
Salvator Rosa pittore e poeta illu- Falconieri in arcivescovo di Raven-
stre, quello del celebre dipintore na , e Gaspare Bernardo Pialletti

Carlo Maratta, e de' due seguenti in vescovo di Viterbo e Toscanella.

Cardinali. 11 deposito del dottissimo Dal regnante Pontefice furono essi

Cardinal Francesco Alciati ha la poscia creati Cardinali di santa ro-

seguente iscrizione: mana Chiesa, e governano tuttora


con pastorale zelo le dette chiese.

V1RTUTE . VIXIT Oltre la stazione, in questa chiesa


MEMORIA VIVIT .
si celebra la festa principale di s.

GLORIA . VIVET. Maria degli Angeli ai 2 agosto, e


quella di s. Brunone ai 6 di ot-

Il deposito del Cardinal Pietro tobre. La descrizione di questa chiesa

Paolo Parisio di Cosenza, ha l' iscri- si legge scritta elegantemente da Fi-


zione: lippo Titi, nella sua opera: Nuovo
CORrUS . HVMO TEGITVR .
sin dio di pittura, scoltura ed archi-

FAMA ORA VOLAT


. PER . .
tettura uelle chiese, e palazzi di
SPLRITVS ASTRA TENET. . .
Roma, Macerata iy63.

L'interno della chiesa è magnifico S. Maria dell'Anima, dei Teutonici.

e sorprendente. Nella nave traversa è


V. Germo'ia.
collocata la maggior parte de'qua-
dri originali,mentre le copie loro in i5". Maria in Acquìro, diaconia Car-
mosaico formano i quadri dei dodici dinalizia, con parrocchia, in
altari della basilica vaticana. Per cura de' religiosi Solitasela , nel

gli altri superbi dipinti, i quali rione Colonna.

decorano le cappelle, e persino la


sagrestia, può dire, che questa
si Questo vocabolo di Acquiro vuoisi
ritornata una preziosa pinacote- derivato dall' essere vicino questo
sia
ca. Anche pregevoli marmi formano luogo acquedotto dell'acqua ver-
all'

parte delle sue decorazioni. gine, ove era il tempio di Giutur-


CHI CHI 93
na. Quelli poi che Io chiamarono, zione poi dichiara, che nel pontifi-

in Equiro, od in Equaria, il dedu- cato di Bonifacio Vili, ai 6 dicem-


cono dai giuochi Equiri, che si fa- bre i2qj, il Jacopo Co-
Cardinal
cevano colle carrette tirate da' ca- lonna diacono di Maria in \ ia
s.

valli uscendo per sei porte del mau- Lata, e commendatario di questa di
soleo di Augusto, e passavano di s. Maria in Acquiro, consagrò nel
qua per andare al cerchio Flami- giorno di s. Nicola, un altare dedi-
nio, o al monte Celio in tempo d'i- cato a questo santo, e vi ripose mol-
nondazione del Tevere; giuochi che te reliquie, erano state raccolte
eh'

avevano luogo ai 20 gennaio, ai 27 dai religiosi dis. Francesco.

febbraio, ai i3 marzo, e ai i3 a- Avvertiamo qui coli' Ugonio, che


prile, l'istituzione de' quali viene rac- questa chiesa per un tempo trala-
contata da Festo : Equirii ludi quos sciò di essere diaconia Cardinalizia,
Roniulus per ((plo-
Marti ìnsliluit e divenne commenda soggetta al
rimi cursunij qui in campo martio celebre monistero delle monache di
exercebantur. s. Maria in Via Lata, il cui diaco-
11 Pontefice s. Anastasio I, nel- no era il commendatario. Si ha an-
1' anno 4°°? plesso tempio di Giu- il cora memoria, che un tempo vi fu
turna, per in luogo sa-
convertire un capitolo composto di canonici col
gro il profano, nel quale furono tro- loro arciprete. Nel pontificato di Pio
vate le anitre di bronzo, edificò una II, e nell'anno i4~ > m questa chie-
l

chiesa in onore di Maria \ ergine, sa venne istituita una pia società di


e di s. Elisabetta, cioè della visita- sacerdoti , la quale in progresso di
zione, che fece quella a questa, per tempo, avendo rallentato il fervore,
cui fu detta la chiesa di s. Elisa- sotto Giulio li fu rinnovata, finché
betta. Quindi il medesimo s. Ana- istituito nel contiguo luogo l'ospi-
stasio I in essa instituì la diaconia zio pegli orfani, la pia società pri-

Cardinalizia, per cui divenne una ma fu trasferita nella chiesa di s.

delle quattordici regionarie. Poscia Barbara, e poi sotto Gregorio XIII


s. Gregorio nell'anno -3 7, la
III, a s. Lucia presso le botteghe oscu-
restaurò fondamenti, l'ampliò
da' re. In seguito il Pontefice Paolo 111

ed abbellì. JVel 1 12-, Onorio II con- diede la chiesa all' arciconfraternita


ferì questa diaconia al Cardinal Ri- della b. Vergine della Visitazione
dolfo di Imola, Innocenzo II,
ed degli orfani (Vedi), istituita nel 1 5 j
1

nel 11 33, al Cardinal diacono Ivo- dallo zelo di s. Ignazio Lojola fon-
ne. In un mss. della biblioteca va- datore della Compagnia di Gesù .

ticana, si due iscrizioni


trovarono acciò prendesse cura" degli orfani
della consagrazione di due altari di tanto maschi, che femmine. I pri-

questa chiesa. La prima dice, che mi furono collocati neh' orfanotro-


Alessandro III, nella terza domeni- fio (Vedi), che Paolo IH eresse
ca dopo l'ottava di Pasqua del 189 1 nelle case contigue alla chiesa , e

( deve essere errore perchè di data le seconde presso la chiesa de' ss.
quel Papa morì ai 3o agosto 181 ) i Quattro.
assistito da quattro vescovi, ad istan- Per gran ventura di questa chie-
za dell' arciprete e dei canonici del- sa , ed orfanotrofio, Gregorio XI i;
la chiesa, consagrò un altare, e vi nel i583 creò Cardinale diacono di
pose delle reliquie. La seconda iscri- s. Maria in Acquiro, Antonio Maria
94 cui CHI
Salviati, ed insieme protettore mu- alla custodia e alla direzione dell'an-
nilieentissimo degli orfanelli, il quale nesso orfanotrofio, i religiosi chieri-
con generosità ecclesiastica , con di- ci regolari somaschi, che non ha gua-
segno di Francesco da Volterra, ri- ri restaurarono la casa. La festa
fece dai fondamenti la chiesa, die principale della chiesa celebrasi ai
già era parrocchia , con una bella 2 luglio.
cupola, e i due altari laterali. Nel-
l'annesso orfanotrofio eresse un col- S. Maria d' Araceli, tilolo Cardi-
legio pegli orfani, che dal suo no- nalizio, in cura de religiosi mi-
me chiainossi collegio Salviati _, as- nori osservanti , nel rione Catn-
segnando corrispondenti rendite, an- pitclli.
co pel divino servigio della chiesa.
Questo collegio ebbe a rettore il Dal Iato destro del Campidoglio
dottissimo Pompeo Ugonio, tanto be- romano (P^edi) sorge questo ve-
nemerito delle notizie delle chiese nerabile e grandioso tempio, cui si

di Roma , al quale succedette nella ascende per una scalinata composta


protezione il Cardinal Farnese, che di centoventiquatlro gradini di mar-
ne fu benefattore, e che ebbe ad mo lunghi palmi sessantacinque, di-
ampliarne l' edilìzio. Quindi Paolo stribuiti in quindici branche , tolti
V, con decreto degli 11 maggio dall'antico tempio di Romolo, nella
1610, stabilì che i conservatoli di valle di Quirino. Quella scalinata
Roma facessero a questa chiesa l'o- fu fabbricata colle limosinc fatte al-
blazione d' vm calice d'argento, con la miracolosa immagine, che si ve-
quattro torcie di cera : oblazione nera nella chiesa, per una crudel
che ora ha luogo ad ogni biennio. pestilenza , ed ascendenti a cinque
11 Cardinal Girolamo Vidoni, latto mila fiorini, coli' opera di Lorenzo
da Urbano Vili nel 1626 Cardi- Simeone Andreozzi, fabbricatore ro-
nale diacono di s. Maria in Acqui- mano, che ne incominciò la costru-
ro, vi organo e la cantoria
fece l' , zione ai 20 ottobre 34.8. Fu ri- 1

pei musici. Nel1681 Innocenzo XI sarcita verso la metà del secolo XVI,
conferì la diaconia al Cardinal Mi- e talvolta venne visitata per divo-
chelangelo Ricci, il quale per la sua zione, avendone registrato alcune cu-
ripugnanza alla porpora, e per un riose notizie il Cancellieri nel suo
corredo di belle doti merita qui , Mercato, a pag. io.
particolare menzione. Da ultimo la Ebbe il nome questa chiesa di
congregazione del pio luogo adornò Araceli, dall'altare ivi eretto da Au-
la magnifica tribunaj e l'altare con gusto, secondo una popolare tradi-
bei marmi, per testamentaria dispo- zione. Federico Mallero, An Cae-
sizione di monsignor Ugolini, e con sari Augusto auidquam de Nati-
architettura di Mattia de Rossi. Fi- vitate Christi innotueritt ha cer-
nalmente nel decorso secolo con di- cato , se fòsse nota ad Augusto
segno di Pietro Camporesi fu fab- la nascita di Gesù. Cristo. Alcuni
bricato il prospetto esterno, con due però credono, che in onore di Cri-
campanili ai lati : il suo interno è sto da quell'imperatore si ergesse
a tre navate divise da pilastri , e un altare, chiamato Ara primoge-
nelle cappelle, e tribuna hanno vi niti Dei, il quale poi fu compreso
de' buoni dipinti. Leone XII pose nella edificazione di questa chiesa di
,

CITI CHI 95
Ara Codi. Giacche, come narrano celebre p. Casimiro da Roma, Me-
Snida, Niceforo, e Cedreno, consul- morie storielle della chiesa e con-
tando Augusto l' oracolo di Delfo, vento di s. Maria in Araceli, Ro-
intese che non poteva parlare più, ma 1736, a pag. 161, dice che
costretto a cedere a un fanciullo l'altare piuttosto possa essere stato
ebreo, che in quel punto era nato. fabbricato in tempo assai posteriore,
Dio e governatore di tutto il mon- ma che nel f XI secolo, gli autori
do, onde dovevano cadere gì' idoli parlando di s. Maria del Campido-
e i loro altari. Commosso l' impe- glio, uno dei nomi antichi di que-
ratore da tal risposta, innalzò in sta chiesa , dicono che in essa est
R.oma Campidoglio un'ara Mas-
sul Ava Filii Dei. Di questo luogo però
sima. Questo racconto ha poca cre- divenuto la Cappella santa, riparle-
denza, così quello della Sibilla Ti- remo in seguito.
burtina,la quale si vuole che ad Nel sito pertanto ove Romolo fab-
Augusto mostrasse il cielo aperto, e bricò primo tempio di Roma e
il ,

sopra un altare una bellissima ver- lo consagrò a Giove Fere trio che ,

gine, che sosteneva sulle braccia un dal colle fu detto Capitolino, venne
fanciullo, risuonando intanto all' o- edificata questa chiesa, la cui origi-
recchie dell' imperatore una voce , , ne è ed oscura. Alcu-
assai incerta
che gli disse Haec Ara Filii Dei : ni l'attribuiscono a Costantino, ed
estj e che per tal ragione la chie- a s. Gregorio I; ma questo non può
sa edificata sul Campidoglio, fu poi essere, giacché il tempio capitolino
denominata Ara Codi. JNon può non era ancora interamente distrut-
adunque prestarsi fede neppure a to a' 27 ottobre dell'anno 6*5, nel
questa seconda narrazione, afferman- qual giorno fu eletto il Pontefice
do Solino, che nessuna Sibilla vi- Onorio I, sotto del quale , siccome
veva tempi di Augusto. Certo è
a' opina il citato p. Casimiro nel cap.
però, che la denominazione di que- I , vuoisi eretta la chiesa. 11 me-
sta chiesa, dee ripetersi dall' opinio- desimo p. Casimiro aggiunge che fu
ne, che quivi Augusto signore del data in cura de' monaci benedetti-
mondo, nel sito più splendido , ed ni , e che divenne una delle venti
onorevole della capitale dell' univer- abbazie privilegiate di Roma , col
so , avesse fatto innalzare un' ara nome di s. Maria in Capitolio , col
colla riferita iscrizione, destinala ai quale nome sino alla fine del seco-
sacrificii, ed alle preghiere. Il Can- lo XIII si è chiamata, prendendo
cellieri, nelle sue Notizie della no- dappoi quello di Araceli. Nel 10 15,
vena, vigilia, notte 3 e festa di Na- regnando Benedetto Vili, già era dei
tale, riporta preziose analoghe noti- benedettini, ed il suo abbate dove-
zie. Il Baronio, e il Yadingo sono va assistere al sommo Pontefice nelle
di opinione , che essendo Augusto solenni funzioni , e alla processione
dedito alla lettura dei libri Sibilli- nel giorno di s. Marco, ove riceveva
ni, apprendesse da questi il prossi- pel monistero di s. Maria in Cam-

mo nascimento d' un re superiore a pidoglio per questa sola funzione il


tutti i principi che della terra, e presbiterio di tre soldi, ciascuno dei
persuaso di ciò innalzasse in questo quali dal Ciacconio è valutato quat-
luogo, ov' era la sua camera, un tro scudi d'oro. Abbiamo dal Piaz-
aitate colla riferita iscrizione. Ma il za, e dal Pauciroli che, i\el ii3o,
,

96 CHI cui
l'antipapa Anacleto II cinse di quat- lo fece riedificare dall' architetto
tro colonne l'ara massima, la quale IIoll, e vi pose otto colonne di giallo
sta presso l'altare maggiore dalla par- antico. Nell'urna di porfido, ch'era
te dell'evangelio , la consagrò, e vi sotto l'altare con altri corpi santi,
pose delle reliquie, intorno alla qual ma che il p. Casimiro non vuole
cosa il p. Casimiro in tolto non stabilire quali si fossero, si conser-
conviene. Girolamo Centelli, vescovo va quello di sant' Elena, per cui la

di Cavaillon, verso l6o5, abbellì


il cappella prese suo nome. Qui fu
il

l' ara con vaghi lavori di mai ino trasportato quel corpo quando fu
in forma tempio con cupola; e
di levato dalla grand' urna di porfido,
prese il nome della Cappella santa. che lo racchiudeva presso la chiesa
Tnllavolta tali abbellimenti furono de' ss. Marcellino, e Pietro a Tor-
compili dall' arciconfraternita del re Pignattara; urna che collocata
Gonfalone, per le ragioni che sopra in seguito nel Lalerano, venne poi
essa avrà acquistato per le conces- collocata nel museo vaticano.
sioni dc'rcligiosi; anzi essendo negli Ecco le iscrizioni, che sono intor-
ultimi anni del secolo decorso caduto no a questa Cappella santa.
il tempietto, il medesimo sodalizio

LRAM . SOI.r.MVI . KITV . S\CRAVIT . Ili . IDVS . SEXTIL . ARSO . M . DCCCXXX1II


MCOLAVS . FERARELLIVS . EPISCOP . MARONAE

TEMPLVM . S. 11ELEXAE . AVO. CIVERIBVS . SACUVM . IMPROBOr.VM


FACTIOM: . SVBVERSVM l'ROTOSODALES . . EX J\r.F. . t'ATRO>'ATVS
RESTITVERVNT ANNO M . . . DCCCXXXIII

H.l.r: . ARACOEU AFrELL EODEM I\ tOCO DEDICATO CREDITVR


QVJE . . . . . • .

IHQVO VIRGO SS. DEI MATER CVM FILIO SVO SE CESARI


. . . . . . . .

-AVr.VSTO m AVREO CIRC\LO E COELO MONSTRASSE PERIIIBET


. . . . . . .

Ritornando alla chiesa , abbiamo dice, che la chiesa di s. Maria in


che nel secolo XIII il Papa Inno- Araceli merita il nome di basilica
cenzo IV, per le suppliche de' fiali perchè, secondo il Crescimbeni un ,

minori di s. Francesco, che molto edilizio sagro deve chiamarsi basi-


soffrivano nelle case religiose di Tras- lica ,
quando in esso trovatisi tre
tevere, concesse loro il monisterp e navate, la mezzana delle quali sia
la chiesa di s. Maria de Capilolio, piii vasta, e alta delle altre ; abbia
come si legge nella bolla Lainpas un ordine almeno di colonne per
insignis caelesthiin, emanata a' 26 parte; la nave a croce, la tribuna,
giugno i25o; facendo il Pontefice e la proporzione della larghezza alla
suddividere in vari monisteri i be- lunghezza, cioè che quella non sia
nedettini che vi dimoravano, e con- meno una terza parte, né piìi
di
fermando tali disposizioni colla bolla della metà di questa se la natura ,

lisquae anthoritate, de' 18 novem- del luogo non l' impedisca. Ha di


bre i2~i. Che questa chiesa venis- più questa chiesa il privilegio sin-
se chiamata basilica, lo rileviamo golare, che conveniva alle basiliche
dal p. Casimiro, il quale a pag. 2 3 ne' tempi di Adriano I fiorito nel-
.,,

CHI CUI 97
T anno 772, di avere tre porte cor- Caraffa, verso l'anno i464> rifab-
rispondenti alle tre navi interiori bricò due terze parti della chiesa,
acciocché in essa il popolo entrasse cioè le due volte delle navi latera-
comodamente .senza affollarsi, e gli li; e Paolo II, nel 1468, nel giorno
nomini avessero ingresso separato della Purificazione, vi pubblicò con
dalle donne. Conchiude lo stesso p. solennità la pace co* principi. Di al-
Casimiro, che avendo questa chiesa cune funzioni celebrate in questa
fatte le dette prerogative può esse- chiesa dai Pontefici, si fece menzio-
re chiamata basilica, come la chia- ne all'articolo Cappelle Pontificie.
mò il Baronie Ora la tribuna non Leone X creando in una promozio-
vi è più, a cagione del coro fabbrica- ne, nel i5i7, trentuno Cardinali,
to dopo la metà del secolo XVI. Dice eresse la chiesa in titolo Cardinali-
il Vasari, che prima della metà del zio, e pel primo lo conferì al Car-
T
secolo XIV, Pietro Cavallini dipinse dinal Cristoforo lS umay, fatto in quel
sulla tribuna la b. Vergine col s. medesimo anno generale del suo
bambino in braccio, circondata da Ordine francescano; ma nel i5^7
un cerchio di sole, ed al di sotto Clemente VII, col breve Olim ftlì-
stava Ottaviano Augusto imperatore cis, lo soppresse. Ciò ignorando il

al quale la sibilla tiburtina mostra- successore Paolo III, nel 1 5»44 > 1°
va Gesù Cristo, che da lui veniva diede al Cardinal Francesco Men-
adorato. doza che per altro trasferì a quel-
,

Questa chiesa soggiacque a varie lo di s. Giovanni a Porta Latina,


vicende, conseguenza di quelle del- quando seppe tal disposizione. Fi-
la massime perchè situata sul
città, nalmente Giulio III di fatto lo ri-
Campidoglio, che fu sempre il luo- pristinò nominandovi nel i55i il
go più facile a risentirne gli effetti. Cardinal Gio. Michele Saraceni. Pao-
Laonde fu più volte rovinata e
gua- lo III, predecessore di Giulio III,
sta ed eziandio i-istaurata ed abbel- compiacendosi dell'amena posizione
lita, principalmente dai religiosi fran- del Campidoglio, edificò accanto a
cescani, e dal popolo romano, sotto questo convento un magnifico pa-
la protezione del quale è la chiesa, lazzo, l'abitò, e vi fece un ponte o
secondo le prescrizioni di Eugenio arco di comunicazione con quello di
IV, riportate dal p. Casimiro a p. s. Marco. Giulio III unì il palazzo
458 e seg. Questo Pontefice, veden- al titolo Cardinalizio, per cui sotto
do che i francescani conventuali di- di lui l'abitò il suddetto Cardinal
moranti nel convento d'Araceli, e Gio. Michele detto Girifalco; ma
custodi della chiesa , avevano fatto Paolo IV, considerando le strettez-
degli acquisti, ed erasi rallentato al- ze ed angustie nelle quali erano sta-
quanto il rigido loro tenore di vita, ti ridotti i frati, nel i556, donò il

nel i444> concesse la chiesa e il palazzo a' medesimi religiosi, privan-


convento ai francescani detti del- done dell'uso il Cardinal titolare.
l' osservanza, che seguendo l'esem- Tuttavia Pio IV, eletto nel i55o„
pio di s. Giovanni da Capistrano, compiacendosi di esso volle abitarlo,
osservavano interamente la regola l'accrebbe di camere, l'ornò con pit-
Per la sua vastità quel convento ture, e vi fece costruire la gran
divenne la residenza del generale loggia. Finalmente Sisto V, nel i585,
dell'Ordine. Il Cardinal Oliviero colla bolla Licei ca, per sempre
VOI.. XII.
,

98 dir CHI
lo concesse al guardiano, ed a' reli- quelli, 1686 furono esegui-
che nel
giosi di Araceli. ti per lo zelo del padre guardiano
Nel pontificato di Paolo IV i re- Antonio Ricchi. Diversi Papi si re-
ligiosiincominciarono la fabbrica del carono a presiedere nel medesimo
coro, e in quello di s. Pio V, il convento ai capitoli generali (/ edi),
popolo .
romano in solenne rendi- e il Cardinale Carlo Rezzonico ve-
mento di grazie alla beatissima Ver- neto, quando nel 1758 venne subli-
gine, per la vittoria riportata dalle mato al triregno col nome di Cle-
armi cristiane contro i turchi nel mente XIII, era titolare della chie-

golfo di Lepanto, fece fare il nobi- sa. Nel pontificato di Clemente XII,
le soffitto della nave di mezzo ric- fi*.Giovanni de Fonseca da Evora,
co d' intagli, d'oro, di pitture , e procuratore e commissario generale
poscia vi fece costruire anche l'or- de' minori osservanti e ministro ,

gano. Lungo sarebbe il riportare plenipotenziario di Giovanni I re


qui tanti benefizii del popolo roma-
i di Portogallo presso la santa Sede,

no verso questa chiesa. Molte sono ed eletto vescovo di quel reame


in essa le memorie che lo attesta- non solo fu benemerito fondatore,
no. In diversi incontri il senato e ristauratore dei conventi nella pro-

romano assistette alle sacre fun- vincia romana, ma oltre l'aver ope-

zioni in questa chiesa, alla qua- rato nel convento d' Araceli molti
le fa le seguenti oblazioni di tre miglioramenti, colle generose som-
calici d'argento, col solito accompa- me somministrate dal re Giovanni
gnamento delle lorcic di cera. Uno V, e da molti gran signori porto-
di questi calici fu dal senato roma- ghesi, fondò una nuova biblioteca

no decretalo sotto Eugenio IV in in questo stesso convento, e l'arric-


memoria di aver il prode Vitelle- chì con molta quantità di volumi,
sebi posto in fuga l'inimico, nel come si legge nella lapide di mar-
giorno della festa di s. Luigi re di mo ivi eretta. V. Biblioteca Ara-
Francia; uno a' 29 gennaio in me- CELITANA.
moria di avere Clemente Vili ricu- Il prospetto esterno di questa chie-
perato Ferrara, e perciò nel calice, sa si volle conservare nel modo sem-
oltre lo stemma del popolo roma- plice e maestoso, come si ammira,
no, evvi l'iscrizione: ob Ferrari a m pel pregio della sua antichità; pu-
recuperata ; ed uno agli 8 dicem- re fu adorna di mosaici. Il suo in-
bre per la festa dell' immacolata terno è mirabile per la copia dei
Concezione. Tutte le altre annuali monumenti artistici, è ha tre navi

beneficenze del popolo romano per divise da ventidue colonne di mar-


questa chiesa, ed i restauri, che fa in mo, la maggior parte delle quali
alcune parti della medesima, sono vuoisi che appartenessero al sum-
descritti dal p. Casimiro a p. 4^7> mentovato tempio di Giove. Molte
e si leggono ancora a pag. 3 e 1
, sono le sue cappelle, ricche di mar-
seg. della Tabella delle chiese di mi, di pitture, di depositi ed orna-
Roma, alle (piali il senato romano menti, e molte sono quelle gentili-
fa le sue pie oblazioni. zie. Nell'altare maggiore, ornato di
Senza mentovare gli ultimi ab- bei marmi, si venera una immagine
bellimenti, e risarcimenti operati nella della b. Vergine, che vuoisi una di
chiesa di Araceli, meritano menzione quelle dipinte da s.Luca, e che s.
,

CHI CHI W
Gregorio I portò in processione nel- racoloso bambino adorno di gemme,
la pestilenza, da cui era afflitta la ilquale viene trasportato agi' infer-
città di Pioma. Allora quando tale im- mi, che ne hanno specialissima fi-
magine era vicina al ponte s. Angelo, ducia e divozione; e che ricorrono
un coro d'angeli salutò la b. Vergine, al divino aiuto . Quel santo bam-
coli' antifona: Regina Coelilaetare etc. bino nel Natale si espone nella
(Fedi). Se poi questa immagine, ov- seconda cappella a sinistra in un
vero quella, che si venera nella ba- presepio (Fedi) in cui si espongono
silica di s. Maria Maggiore, sia la altresì i simulacri di Augusto, e
salutata dagli angeli ,
può vedersi della Sibilla in memoria del sudde-
nelle Memorie, ec. del p. Casimiro a scritto vaticinio.
pag. 1 3 1 e seg. , ove fra le altre
cose, dice essere probabile, che am- S. Marta in Campitelli } diaconia
bedue le dette immagini insieme , Cardinalizia, con parrocchia , in
ad altre in particolare venerazione, cura dei chierici regolari della
per la città fossero portate in pro- Madre di Dio } nel rione Cam-
cessione da* s. Gregorio I, e forse pilelli.

in giorni e processioni diverse. Cer-


to è però, che tanto i religiosi del Dal nome della regione chiamasi
convento d'Araceli, che il capitolo anche questa chiesa in Portico, per
di s. Maria Maggiore giunti che , la prodigiosa immagine della b. Ver-
sono sul ponte s. Angelo, nella pro- gine quivi, come si dirà, trasportata
cessione, che si fa dal clero roma- dalla chiesa di Maria in Portico s.

no alla basilica vaticana, si ferma- (Fedi). Anticamente in questo me-


no, e cantano solennemente l'anti- desimo luogo ergevasi un tempio
fona Regina Coeli etc. col versetto, famoso di Marte, dinanzi al quale
responsorio, ed orazione, locchè fan- eravi una colonna chiamata bellica,
no per rendere nuove grazie all'On- perchè dedicata a Bellona dea del-
nipotente, e ricordare a' romani il la guerra. In esso si congregava per
beneficio segnalato, che riportarono determinarla contro qualche nazio-
nel pontificato di s. Gregorio I per ne il romano senato, e stabilita la
l' intercessione della b. Vergine. guerra, ascendeva sulla colonna un
Finalmente in questa chiesa sono soldato , ovvero un console , come
sepolti molti servi di Dio, e diversi opina Dione, e scagliava una lancia
Cardinali, e personaggi illustri. Ol- verso quella parte in cui trovavasi
tre i genitori di Onorio IV della il popolo nemico , e siccome avanti
nobilissima casa Savelli, si vogliono il tempio e la colonna eravi una
ivi trasportate le ceneri di quel Pon- piccola piazza, derivò ad essa il no-
tefice per ordine di Paolo III, in- me di Campitello. Qui d'appresso
sieme alla statua sepolcrale di lui, eravi il circo Flaminio, la porta Car-
dalla basilica vaticana. Ed essendo mentale, cosi detta da Carmenta
morta sotto Sisto IV Caterina regina madre Evandro, e appellata scel-
di
di Bosnia, eh' erasi recata in Roma lerata ,
da essa uscirono i
perchè
accompagnata da quaranta cavalieri trecento Fabj uccisi poi dai veienti.
nel 1478, fu quivi sepolta. Né deve Qui pure era un tempio dedicato
tacersi, che in questa chiesa si con- ad Apolline, ove il senato riceveva
serva con gran venerazione un mi- gli ambasciatori delle nazioni. In
, ,

ioo cui CHI


(jiiesto sito una
poi-tanto fu edificata romani vi Vi recarono a rendere le
chiesa, che s. Pier Damiani chiamò dovute grazie. Poscia l' immagine
basilica, ed una di quelle dedicate fu portata in tutti i luoghi di Pio-
alla beatissima Vergine, di cui il ma dove la peste avea fatto mag-
popolo romano nutriva particolare gior strage. A' 3 marzo i658, con
divozione. Il Pontefice Onorio III, solennissima processione che partì
nel 1 2 1 7, la l'istaurò, e nel giorno dalla chiesa à'Ara-cceli, Alessandro
sacro all'Assunzione della ss. Vergi- VII andò a cantare il Te Deum
ne la consacrò ed arricchì di molte nella chiesa dis. Maria in Portico.

reliquie. Come attesta il Panciroli, Indi, venendo stabilito di proseguire


divenne parrocchia, e le due nobili la fabbrica della chiesa di Cauipi-
famiglie Capizucchi e Muti vi eres- tclli, per collocarvi la divota e mi-
sero due belle cappelle. Rovinata racolosa immagine, non reputandosi
per la sua antichità, nel pontificato conveniente la località ov' era situa-
di Paolo V, nel 1 6 1 9, fu demolita ta quella di s.Maria in Portico, il
per gettarvi fondamenti di altra
i Pontefice dopo matura deliberazio-
più grande; funzione che eseguì il ne decretò, che i chierici regolari
Cardinal Mellini vicario di Roma, della madre di Dio, esistenti presso
ma non essendo riuscita quale si l'antica chiesa di Campitclli , con
desiderava, fu demolito quanto crasi quelli dimoranti presso quella in
fabbricato, e nel 164.2 se ne inco- Portico , avvrebbero formata una
minciò altra più ampia, e magnifica. sola famiglia religiosa ; che la chiesa

La terribile pestilenza , che nei in Campitelli si sarebbe denomina-


primordii del pontificato di Alessan- ta s. Maria in Portico in Campi-
dro VII, Chigi, afflisse l'Italia, nel tela, e che quell'antica di s. Maria
l656 desolò Roma. Confidando il in Portico, sarebbe chiamala col ti-
popolo romano nel patrocinio della tolo di s. Galla.
b. Vergine che si venerava nella Volendo concorrere anche il Papa
chiesa di s. Maria in Portico ,
per all' ere/.ione della nuova chiesa in
la cessazione del flagello, nel dì del- Campitelli, a' 29 settembre 1660,
la lesta della sua Concezione, il se- in presenza del magistrato romano,
natore, i conservatori di Pioma, e il si recò a gettare la prima pietra
priore de' capo-rioni recarono in si della tribuna, e con disegno di Car-
detta chiesa, e col beneplacito pon- lo Rainaldi venne eretta la nuova
tificio fecero leggere dal loro can- chiesa, la cui facciata col santuario
celliereil formale voto, di spendere fu compita nel 16(17. Alessandro VII
qualche somma di denaro per col- fece a sue spese il santuario, i chie-
locare con migliore decoro l' imma- rici regolari della Madre di Dio \i
gine della Madonna, cui era rivolta spesero circa cinquantamila scudi, e
l'universa! fiducia , e la quale in il senato romano v' impiegò vistose

altre simili calamitose circostanze somme. L' immagine della Madonna


avea esaudito le preghiere de' ro- la sera de' 1 4 gennaio 1 662 da ,

mani. Primieramente Alessandro VII, monsignor Caraffa vicegerente fu le-

a' 21 gennaio 1657, andò a visitare vata dall' antico suo ciborio della
la santa immagine; quindi a' 3o di chiesa in Portico , e fu portata in
aprile ordinò che si riaprisse la chie- quello di Campitelli , seguita dai
sa al divin culto , per cui tutti i chierici regolari che vi trasportalo-
CHI CHI 101
no pure il corpo del loro fondatore. carnevale, e nella domenica di ses-
J
Indi, nel concistoro de 26 luglio, sagesima con gran magnificenza si
Alessandro VII trasferì la diaconia espone il ss. Sacramento in forma
Cardinalizia da s. Maria in Portico di quaranta ore, e suole talvolta il

alla nuova chiesa di s. Maria in Sommo Pontefice visitarlo, accompa-


Portico in Campitelli. Tuttavolta la gnato dalla sua corte. Prima tale espo-
immagine si potè collocare nella tri- sizione si faceva con qualche figurata
buna ove ora si venera, soltanto da rappresentanza di alcun fatto del-
Clemente IX, né si compì l'edifizio l' Questa partico-
antico testamento.
che sotto Clemente X , concorren- lar venerazione Sacramento al ss.

dovi il di lui nipote il Cardinal Pa- vuoisi originata da Innocenzo XI,


luzzo Albertoni Altieri, il quale poco Odescalchì, per compensare con al-
distante nvea il palazzo della sua trettanto di ossequio e venerazione
nobilissima ed antica famiglia Al- la ss. Eucaristia, poiché nell'antica
bertoni. Già la famiglia Altieri ha chiesa di Campitelli, nel i^i'j, al-
in questa chiesa due cappelle gen- lorché fu saccheggiata Roma, i sol-
tilizie, in una delle quali sono de- dati eretici empiamente cavarono
gni di osservazione dei belli depositi, dal tabernacolo le Ostie, e le calpe-
anco per le semplici, e morali epi- starono co' piedi.
grafi, che leggono su due di
si essi, La facciata esterna di questo gran-
in uno man,, nell'altro umbra. dioso tempio è di travertini a due
Là santa immagine fu collocata ordini corintio, e composito; l'inter-
nel ciborio 6ulla tribuna a'3o otto- no è a croce latina con cappelle
bre 1667 con grandissimo concorso sfondate ; il tutto è decorato di
di popolo, e nel giorno dell' Imma- grandi colonne scanalate , la cui
colata Concezione dell' anno santo parte inferiore è di marmo. Le cap-
if>75, fu la chiesa aperta al pub- pelle, sono ricche di pitture e di
blico culto, e per la prima volta marmi, e di diverse decorazioni.
ebbe luogo 1' offerta prescritta al A destra evvi la cappella di s. Mi-
senato romano da Alessandro \ II ,
chele Arcangelo de' procuratori di
fino dagli 1 1 settembre 1 666, d'un collegio [Fedi), i quali dopo che
calice d'argento, e quattro torcie nel pontificato di Benedetto XIII.
di cera, offerta che ora si eseguisce andarono via dalla chiesa di s. Eu-
nel mercoledì fra l'ottava della fe- stachio, quivi si stabilirono. Nel son-
sta. In seguito i chierici regolari tuoso altare maggiore si venera
della madre di Dio lasciarono l'an- 1'immagine della Madonna , e in
tica chiesa di s. Maria in Portico, una finestra di forma rotonda della
vendettero la contigua casa agli O- cupola, una croce formata di
evvi
descalchi , che vi formarono I' ospe- alcuni d'una colonna spirale
pezzi
dale di s. Galla, e tutti si unirono d' alabastro, che mostra la sua tra-
con quelli della casa di Campitelli. sparenza dalla luce che ha di dietro,
Oltreché in questa nuova chiesa, la e che prima stava nella chiesa iu
quale ritenne la parrocchia dell'an- Portico. Quella colonna vuoisi rin-
tica, si celebra a' 17 luglio la festa venuta tra le rovine dei portici di

dell'Apparizione dell'immagine della Ottavia. Oltre il p. Ludovico Mar-


Madonna, colle stesse indulgenze, racci, scrissero la storia di questa
che godeva la chiesa in Portico, nel chiesa, il p. Carlo Erra, Storia .di
,

102 CH[ C1II


s. Maria in Portico di Campite.llì '.;
gurate scale gemonie. Ma nello stesso
Roma 1750, e il p. Giovanni Leo- luogo ove oggi è la chiesa, eravi il
nardi , Memorie di s. Maria in famoso tempio della Pudicizia patri-
Portico di Fvoma , Roma 1675. Tali zia, la cui sontuosità fu resa nota da-
autori sono tutti chierici regolari gli storici, anzi si ritiene che entro i

della Madre di Dio {Vedi\ e l'ul- pilastri della chiesa sienvi dieci gros-

timo ne fu il prineipal fondatore. se colonne di marmo, avanzo di


quel tempio.
S. Maria della Consolazione, V. Varie denominazioni ebbe questa
Ospedale di s. Maria della Co.v- basilica e pel primo fu chiamata
,

solazio.ve. con quella di s. Maria in Cosme-


din, che vuol dire ornamento con-
S. Maria in Cosmedin , detta la venevole, o ornamento de' sacerdoti,
Bocca della Verità, e Scuola per le splendide restaurazioni fatte-
greca, basilica, diaconia cardina- vi da diversi Pontefici, ovvero come
lizia, con parrocchia, nel rione vogliono Giacomo Moroni, e il Mer-
Ripa. cato, eruditi antiquarii, che ne esami-
narono l'etimologia, quel Cosmedin
Celebratissimo fu questo luogo vuol dire, ornato tempio di Giove,
dappoiché nelle sue vicinanze era vi composto di tre voci greche, ag-
il Circo Massimo, edificato da Tar- giungendo che tal vocabolo deri-
quinio Prisco, migliorato da Tarqui- vasse dall' Ara massima dedicata a
nio il Superbo, e cambialo in pietra Giove Ammone. Altra primitiva de-
da Giulio Cesare, mentre lo nobili- nominazione fu di s. Maria Scho-
tarono sempre più Claudio, ed Elio- la Graecorum ad sanctos Marty-
gabalo. Ancora esistono molti avanzi res, per essere prima stata dedicata

del tempio di Vesta, ove le vestali ai ss. Dionisio areopagita, Rustico, ed

mantennero il fuoco sagro, e che la Eleutcrio martiri, ovvero per la gran


famiglia Savelli dedicò al protomar- copia delle reliquie de' santi marti-
tire s. Stefano. Indi per un miraco- ri quivi trasportati dai cimiteri da
loso avvenimento d' un' immagine Stefano III, da s. Paolo I, e da Ca-
della b. Vergine, fu chiamato del listo II , se pure quel nome non de-
Sole, come si può vedere a pag. rivasse dalle vie sotterranee della

57() de' Tesori nascosti del Panci- chiesa comunicanti colle catacombe
roli. Sulla piazza eranvi i pistrini di s. Sebastiano, da cui i cristia-

o forni pubblici, giacché ivi erano ni nelle persecuzioni portavansi in


trenta vasi di pietra , ove pestavasi questo luogo per provvedersi del pa-
il grano cotto, prima dell'uso delle ne. Fu poi detta Scuola greca , o
mole, e cento quarantacinque gra- perchè ivi si facessero i sagri fizi con
nari. Quivi si trovava l'ara massima o usi e cerimonie greche, o perchè ivi

altare, così detto per la sua grandez- si istruisse con eccellenti maestri la
za, che poi venne demolita da Sisto romana gioventù, od anco per es-
IV. Poco lungi fu il tempio della dea servi stato fondato un monistero in
Bona, e quelli di Fauno, di Veue- cui si ritirarono i monaci greci quan-
re, e di Giunone; il celebre ponte do fuggirono dall' oriente per la per-
Sublicio Y armilustro o armeria
, secuzione delle sagre immagini. Si
degli antichi romani, e le nialau- dice ancora che in questi dintorni
,

CHI CH I io3
abitassero i greci, e che l' impera- divin Verbo, e contro l'immacolata
tore Adriano un ateneo o
vi aprisse purità di Maria, laonde quel zelante
scuola greca : che poi poco distante Papa a memoria di tal trionfo, ove
esistesse la scuola di Cassio, e il gin- già fu tempio alla Pudicizia,
il eres-
nasio pubblico, l'afFermano varii ar- se in onore della regina delle ver-
cheologi. Per molto tempo i Car- gini questa chiesa, che vuoisi la se-
dinali diaconi della medesima si sot- conda ad essa dedicata in Roma.
toscrissero con tal denominazione : Dipoi s. Gregorio I l' annoverò tra
Dine. Card, in Schola Graeca. Si le diaconie Cardinalizie, e verso l'an-
disse ancora scuola di s. Agostino , no 770 vi furono posti ad ufficiarla
avendosi per tradizione, che quel i monaci greci perchè vi celebrassero
santo dottore vi leggesse rettorica. le sagre funzioni co'loro riti : tutta-
Finalmente fu detta questa basilica volta si vuole che monaci fosse-
tali

Bocca della verità, da quell'antico ro ivi già posti nel 705 da Stefano II
sasso marmoreo rotondo, che si ve- detto III, e che il monistero si chia-
de nel lato sinistro del portico, forse masse A"i:iun£Ìamo col
di S.Dionisio.
trasferitovi da qualche cortile , in Panciroli, che tanto Stefano III, che
mezzo al quale faceva le veci di Paolo I operarono in questa basili-
chiavica ; ma
perchè con rozza scol- ca molti miglioramenti. Da un'iscri-
tura rappresenta un mascherone con zione che si legge in questa chiesa
occhi forati, e con larga bocca il , rilevasi, ad essa contigua
essere stata
volgo crede che essa si chiudesse 1 abitazione delle povere diaconesse,
allorché chi vi aveva posto la ma- alle quali presiedevano un diacono, e
no per giurare , aveva giurato il un sacerdote, col titolo di padre. In un
falso. Il Piazza , il Crescimbeni , e antico diurno si legge il privilegio
altri illustrarono questo antico e si d' istituire il diacono in questa dia-
famoso simulacro, che lungi dal cre- conia, dove si prescrive : Ut quan-
dere un coperchio ignobile di chia- do lucerna perficitur ( cioè il lucer-
vica, col Severano piuttosto voglio- nario corrispondente alla nostra com-
no essese stato, non una mola da pieta, e secondo il rito ambrogiano
macinar grano come alcuni opina- al vespero ) , Onines diaconites. et
rono, ma piuttosto avesse apparte- pauperes Christi Kyrie eleison excla-
nuto alla sum mentovata Ara mas- mare studeant. Adriano I, magnani-
sima , e rappresentante dalla sua fi- mo Pontefice del 772 , dai fonda-
gura con corna d' ariete, un Giove menti restaurò questa basilica, l'am-
Aminone. pliò, l'abbellì, l'adornò con tre tri-

L' origine di questa chiesa rimon- bune nel capo delle e tre navate ,

ta al terzo secolo ad onta della dis- le tolse d'intorno quanto l'ingom-


crepanza sulla vera epoca degli scrit- brava. Laonde per la sua vaghezza
tori. E sua origine al Pon-
ascritta la chiamolla I^eram Costnedin, vago
tefice s. Dionisio greco nel 278, ed ornamento. Aggiungiamo col Venu-
alcuni dicono nella stessa sua casa, ti, oltrequanto sopra dicemmo su
mentre regnava Gallieno piuttosto tal denominazione, che la Madonna
indulgente co' cristiani. Ne fu causa di s. Maria in Cosmedin significa ,

lacondanna nel concilio antioche- Signora del mondo. I ss. Pontefici


no di Paolo Samosateuo eh' erasi , Leone III, e Gregorio IV gran di-
scagliato contro l' incarnazione del vozione ebbero per questa chiesa
,

io4 CHI CHI


cui fecero magnifici donativi sicccome pli poderi di certi Eustazio, e Gior-
descrive Anastasio bibliotecario nelle gio che si vogliono o diaconi regio-

loro vite. Dal medesimo Anastasio si nani, o diaconi Cardinali. V'ha chi
ha che s.Nicolò I, creato nell'858, vi attribuisce la consagrazione della
edificò d'appresso un palazzo ponti- chiesa san Nicolò I, e chi al
a
ficio, poi abitato da lui, non che da detto Calisto II, il quale era stalo
alcuni Papi , e dai Cardinali diaco- diacono Cardinale della medesima.
ni della chiesa. Ecco le parole del- Certo è che la festa della dedica-
l' Anastasio : fecit et in eadeni ec- zione della chiesa si celebra nel me-
clesia hospitium ad ulilìtateni Pon- desimo giorno de' 6 maggio. Si vuo-
tificarli, ubi ipse cum omnibus, qui le ancora che fra i corpi santi che

ei famulanlur, hospitarctur. Oltre a quivi si venerano, vi sia quello di


ciò s. rinnovò il segre-
Nicolò I vi s. Valentino martire trasportatovi
tario o sagrestia, vi fece appresso il dalla chiesa eretta a tal santo fuori
presbiterio, rinnovò il portico, ed edi- della porta Flaminia. Né qui deve
ficò l'oratorio di s. JNicolò, per ac- tacersi, che presso la basilica esiste-

crescere a questo santo venerazione va altra chiesa dedicata a s. Valen-


nella stessa chiesa , ove già ricorse tino, di cui tratta il Piazza, Gerar-
al di lui patrocinio Sergio arcivesco- chia, pag. 764, la quale venendo
vo di Ravenna. Ed allineile nulla demolita verso il 1570, le rendite,
mancasse a renderla conveniente re- e i canonici della medesima, con
sidenza pontifìcia, e tale che i Pon- tutte le sue prerogative e ragioni
tefici ivi potessero celebrare mol- furono incorporate alla chiesa di s.
te funzioni, vi fabbricò un bellissi- Maria in Cosmedin.
mo Triclinio, per i pubblici conviti Onorio II fece diacono Cardina-
con l' intervento del Papa, de' Car- le di questa chiesa, Giacinto Bobò

dinali , de' prelati ec. , e de' re e Orsini romano, il quale dopo averla
principi. avuta sessantacinque anni, nel 1 i<) 1

Crescendo in lustro questa basi- fu sublimato alla cattedra di s. Pietro


lica, come la più distinta, Pasquale col nome di Celestino III. Altri però
II la conferì al Cardinal Giovanni dicono che ne fosse diacono soli cin-
Gaetani, che vi fece il ciborio di quant'anni. Certo è che ne fu amo-
marmo ,
poi rinnovato dal Cardinal revole, e benefattore. Accrescendosi
diacono Francesco Gaetani , ornato il lustro della basilica, essendo ulli-
con mosaici, cogli stemmi di sua ca- ziata da' canonici secolari , i cano-
sa , cioè le onde d' oro in campo nicati non si conferivano che a per-
azzurro, e divenuto nel 1 1 18 Pon- sonaggi distinti, per cui Cencio Sa-
tefice col nome di Gelasio II, donò velli, che poi nel 1216 fu Papa
alla chiesa varie insigni reliquie, che Onorio III, n'era stato canonico.
dipoi ripose in una conca di gra- Anche la diaconia solevasi conferire
nito sotto l'altaremaggiore Calisto ai più degni Cardinali, ed ai con-
II, allora quando a' 6 maggio iis3 giunti de' Pontefici, i quali Cardi-
consagrò solennemente quell' altare . nali diaconi per lo più abitavano
Alcuni autori parlano anco di al- nelle case contigue. Urbano IV la

tre beneficenze di Gelasio II verso conferì nel 1261 al Cardinal Jaco-


questa chiesa , ed altri di quelle po Savclli che nel 1^85 divenne
splendidissime, per donazione di am- Pontefice Onorio IV, ed anche esso
cui CIII 105
non mancò di beneficarla. Da una le all'arciprete. Dipoi s. Pio V, nel
sottoscrizione del Cardinal Gugliel- sopprimere la parrocchia di s. Ma-
mo delGiudice nipote di Clemente ria Egiziaca, per ivi fondarvi l'ospi-
VI , diaconus Cardinali.? s. Marita zio degliarmeni, l' uni con bolla
in Co sin e din , sive schola grave a de'14 ottobre 1570 a questa di s.
prior diaconorunij si rileva che al- Maria in Cosmedin, che eresse in
lora più anziano de' diaconi non
il vicaria perpetua, la quale ora si

aveva diaconia determinata. Quindi amministra da un canonico, dietro


Gregorio XI nel 1 375 creò Cardi- il concorso che si fa per online del
nale diacono di s. Maria in Cosine- Cardinal vicario, che ne propone i
din Pietro di Luna, che nel i ><)j prescelti al capitolo per la nomina.
col nome di Benedetto XIII s'in- In seguito il canonico Agostino Var-
truse nel pontificato, e visse soste- rotti romano v'istituì quattro bene-
nitore dello scisma trentalre anni. fiziati. Attualmente si com-
il capitolo
Divenuto Pontefice Eugenio IV, co- pone dell'arciprete, e dieci canonici,
inè quello, che era assai propenso alla che hanno l'uso della c;ippa magna, e
vita monastica, mentre era Cardina- del rocchetto; di sei benefiziati, collu-
le diacono della chiesa Lucido Con- so delle cappe con fodere di pelli bi-

ti, capitano generale dell' esercito gie nell'inverno; di quattro cappellani


spedito contro i bolognesi, soppresse corali amovibili. I canonici sono no-
nel i435 la diaconia, e la collegia- minati, qualora non sieno affetti al-
ta, e la concesse, in vino a tutte le la santa Sede, dal Cardinal diacono, il

entrate e ragioni, ai monaci di san quale vi tiene un prelato per vica-


Paolo della congregazione cassinese, rio ; i benefiziati sono nominati, parte
perchè quel monistero diminuito dal capitolo, e parte dai patroni, e
nelle sue rendite, era esposto alle i cappellani dal capitoli. Sui privi-
incursioni de' malviventi o della , legi, e prerogative di questo capi-
gente di mare, aveva l' aria insalu- tolo, V. Constitutioncs insigni* ba-
bre, e perchè la congregazione non silicale, diaconali?, collegiata e, et par-
aveva in Roma né monistero né ospi- rocchialis Ecclesiae s. Marine in
zio. I monaci ridussero le case a Cosmedin de urbe Rotnae 1832.
monistero, e 1' ufficiarono per settan- Ora sta trattando 1'
si ultimazione
totto anni, finché Leone X, nel i5i3, della causa del ven. d. Gio: Batti-
la restituì all' autico suo grado di sta de Rossi, canonico di questa ba-
diaconia Cardinalizia, e di collegia- silica, per la beatificazione del qua-
ta secolare^ rilasciando però ai cas- le d. Gio. Maria Tojetti scrisse la
sinesiuna- parte delle sue entrate, vita, cui pubblicò in Roma nell'an-
derogando alle disposizioni di Eu- no 1768.
genio IV, confermate da Nicolò V. Che questa chiesa prima di Eu-
11 tutto Leone X ad
fece istanza genio IV fosse parrocchia, e colle-
del popolo romano, laonde vi sta- giata, lo si legge dalla bolla di quel
bili un arciprete per dignità, con Papa, e dalla iscrizione incisa sopra
nove canonici, e sei cappellani amo- delle sue campane, che porta la da-
vibili; la raccomandò al senato ro- ta del mcclxxxm. Di alcune previ-
mano, ingiungendo, che almeno ne sioni de' suoi canonicati vi sono me-
visitassero la chiesa una volta l' an- morie nelle bolle di Bonifacio IX
no, e assoggettò la cura parrocchia- del 1389, e di Martino V. Quindi
,

job CHI Clll


il primo Cardinale diacono , dopo lo I per la vecchiezza era rovinato,
la restaurazione, fu Luigi marchese edificò il coro per l'inverno dedican-
di Gerace, figlio di Ferdinando V dolo a s. Gio. Battista, senza men-
re di Aragona, elevato alla porpora tovare altre beneficenze, come il ci-

nel 5 19 dallo stesso Leone X. Sot-


i
niiterio ec. Ai suddetti si devono
to il di lui glorioso pontificato, in aggiugnere : Ascanio , e Girolamo
una casa soggetta alla parrocchia si Colonna, Leopoldo de Medici, Car-
manifestò una miracolosa immagine lo Barberini ec. Il Cardinal Anni-

della Madonna, la quale pei gran bale Albani nipote di Clemente XI


prodigi che operò, fu in essa tras- nel 1 7 1 8 vi eresse la facciata, e rin-

portata. Già esisteva per altro l'al- novò il portico con disegno di Giu-
tra antica e divotissima immagine seppe Sardi. Quel Pontefice ne fu
della beata Vergine dipinta da va- pure benemerito, dappoiché nel 1715
lente pennello su tavola nella tri- fece abbassare la piazza, rialzò il

buna del coro, col santo bambino piano della chiesa, ch'era sepolto
in atto di benedire, e dai lavoro si circa otto palmi sotto di essa, e la
tiene per certo, che sia quivi collo- ridusse in miglior forma. Inoltre fe-
cata dai monaci greci allorché, fug- ce nella piazza una bella fontana
giti dall' Oriente, si stabilirono in architettata dal Bizzaccheri , e un
questa chiesa. Porla in caratteri fontanile da un lato. L'altro nipote
greci una iscrizione, che significa: di Clemente XF, il Cardinal Ales-
Virgo Mater Tale immagine
Dei. sandro Albani, nel 1727, vi eresse
fu celebrata dal gran Cardinale Ba- il fonte battesimale.
ronio, e riscosse sempre la venera- Delle insigni reliquie di questa
zione del popolo romano, che la ri- chiesa, parla il citato Piazza a pag.
guarda per una delle più insigui di 771. Mentre n'era titolare il Car-
Roma. In un al bambino, dal ca- dinal Antonio Frosini, vi furono
pitolo vaticano fu coronata con co- operati molti ristami , ed ottenne
rona d'oro. Carlo Castelli mantova- dal Pontefice Leone XII l' incorpo-
no, benemerito canonico della col- razione delle rendite del capitolo
legiata nel iG38 la celebrò con una della chiesa di s. Anastasia (Vedi),
iscrizione. Sulla porta, nell' interno nel modo che dicemmo a quell'ar-
della chiesa , eravi altra antichissi- ticolo. Il medesimo Cardinale la be-

ma immagine di Maria ss. fatta in neficò in vari modi, le donò ricchi


mosaico, donata dal detto capitolo va- paramenti, e costruì il bellissimo
ticano ad Antonio Ghezzi, canonico organo. Mirabile è la torre delle
decano della collegiata nel i635, dal- campane, o campanile per la sua
la cui iscrizione si legge che fu fatta altezza forma quadra e antichità
,

nel 705 sotto Giovanni VII, e posta che rimonta all'ottavo secolo non ,

nella sua cappella del presepio, colla potendosi stabilire se lo edificasse


effigie da un lato del medesimo Papa. Adriano o Nicolò I. Sulla pianta
I,

In seguito tal mosaico fu traspor- di questa chiesa è a leggere quanto


tato in sagrestia. Altri benefattori di scrive il Piazza a pag. 77-4j oy e ne
questa chiesa furono i seguenti Car- riporta il disegno. Ritenendo in gran
dinali diaconi : Giacomo Savelli di parte le forme delle chiese orientali
Roma, Vincenzo Gonzaga, il quale di rito greco, delle parti che com-
perchè il segretario edificato daNico- pongono tali edifici, abbiamo fatto
,,,

CHI CHI , 07
parola all'articolo Chiesa (Fedi). Pontefici, e i Cardinali diaconi nel
Sopra tutti va consultato Gio. Ma- celebrarvi le sacre funzioni. Final-
rio Crescimbeni sulla storia di que- mente, fra i benefattori di questa
sta basilica, ch'egli produsse in tre insigne chiesa, va rammentato certo
opere, cioè: Istoria della basilica Alfano, camerlengo di s. Chiesa,
diaconale collegiata di s. Maria in sepolto nel portico, il quale fece
Cosmedin di Roma , Roma 1 7 1
5; eseguire pavimento a mosaico con
il

Istoriche notizie della b. Vergine bellissime e variate pietre. Le mi-


titolare della basilica di s. Maria gliori però di quelle pietre furono
in Cosmedin , estratte dall' istoria tolte da mani rapaci. Oltre le prin-
e dallo stato di detta basilica, Ro- cipali feste della b. Vergine, nel
ma 1722; Stato della basilica dia- primo giorno di quaresima, vi è la
conale collegiata, e parrocchiale di stazione.
s. Maria in Cosmedin di Roma nel
presente anno 17 19 descritto, Roma S. Maria inDomnica, diaconia Car-
1 7 1 9. Questo rispettabile letterato dinalizia, in cura de' monaci greco-
che è qui sepolto, prima fu cano- melchiti, nel none Cdmpitelli, sul
nico e poi arciprete di questa chie- monte Celio, detta la Navicella.
sa. Fra le sue benemerenze evvi
quella di avere nel 1 7 1 7 riaperta, Qui fu la casa di s. Ciriaca ma-
dopo essere stata chiusa per duecen- trona romana, che alloggiava i cri-
t'anni, e perciò da molti ignorata ,
stiani perseguitati per la fede ed
la confessione, come si vede in altre avendo donato tutto il suo alla
basiliche, ove riposa il corpo di s. chiesa, ridusse la stessa casa in sa-
Cirilla, figlia dell'imperatore Decio. cro tempio, consacrato poi da san
La fornì di doppia scala , l'abbellì Silvestro I. Si chiama questa chiesa

vi fece consacrar l'altare, e l'arric- in Domnica, o in Dominica. La-


chì con molte reliquie. sciando diverse inverosimili inter-
La chiesa è a tre navi con anti- pretazioni, dee .ritenersi piuttosto
che colonne, dalla disposizione delle che siccome il nome di Ciriaca,
quali vuoisi ritenere che l' antico e- dalla quale fu fondata , significa
difizio sia stato piuttosto un porti- Dominica, così è lo stesso il di-
co, che un tempio, come tanti asse- re s. Maria in Ciriaca, che s. Ma-
riscono. Di bel lavoro sono i capi- ria iti Dominica. Dicesi poi in Na-
telli; il presbiterio è elevato, cogli vicella da quella nave di pietra, che
amboni ai lati secondo la forma sta dinanzi la chiesa, forse eretta
delle primitive chiese : l'altare prin- per ornamento, per voto alla b.
o
cipale è coperto da un baldacchino Vergine da qualche navigante, ov-
sostenuto da quattro colonne di gra- vero per alludere alla medesima ss.
nito rosso. Nel fine della chiesa si Vergine, chiamata stella del mare.
veggono da ambo i lati della porta Leone X tolse l'antica navicella di
due sassi rotondi di marmo nero, marmo, eh' erasi spezzata e ve ne ,

con un ferro in cima, che serviva- pose una copia, però inferiore nella
no per istraziare i santi martiri. Nel scultura. In questa parte meridiona-
mezzo del coro evvi una sedia di le del Celio erano gli alloggiamenti
marmo con due leoni accanto di de'soldati stranieri, chiamati Castra
marmo bianco , in cui sedettero i pcregrinonan ; ma più di frequente
, ,,,

io8 CHI cui


vi passavano che stavano
i soldati, e preziose cose , che sono descritte
di stazione sul monte Albano. E sic- dall'Anastasio. Vi fece il ciborio ed

come quivi quando il Tevere avea


,
il propiziatorio argento
tutto di
inondato il campo Marzo, si faceva- colla confessione adornata con lami-
no le corse de' cavalli , dette Equi- ne di tal metallo. E perchè si co-
na, alcuni opinarono che i romani noscesse, che la chiesa sino dalla sua
vi ponessero la detta piccola nave. origine era stata dedicata alla san-
Presso questo luogo nei primi del tissima Vergine Maria, il santo Pon-
secolo XIII fu eretto un gran mo- tefice, nell'abside della tribuna, e

nistero ed ospedale da Innocenzo III, quasi con egual composizione da lui


che l'affidò alla custodia de' religiosi fatta eseguire nella chiesa di santa
della ss. Trinità del Riscatto, con Cecilia, si fece dipingere nel mosai-
pingui rendite. co , restaurato poscia da Clemente
Questa chiesa vuoisi divenisse dia- XI, in atto di baciare il piede de-
conia Cardinalizia dall' epoca della stro alla Madonna, che fu rappre-
sua fondazione, e fosse riguardata sentala sedente su di. una ricca se-
sino all' anno mille, come vuole il dia, col suo divin Figliuolo in atteg-
Panvinio ,
per la prima diaconia giamento di benedire. E nel giro
Cardinalizia, per ciò detta arcidia- della tribuna pure in mosaico po-
conia, o diaconia e residenza del se un' analoga iscrizione in versi
Cardinal arcidiacono della santa ro- ancora esistente.
mana Chiesa cioè del Cardinal , Innocenzo VIII creò Cardinale
camerlengo. L' ultimo ne fu s. Gre- diacono di s. Maria in Domnica
gorio VII, dappoiché soppressa dai Giovanni de Medici fiorentino , il
Pontefici tal dignità, siccome di quale ne fu di voto e benefattore.
troppa autorità, e divenuta sorgente Verso l'anno i5oo, con disegno di
di grandi abusi , rimase quella sola Raffaello, massime nella facciata, la
di camerlengo. In questo luogo di riedificò con nobile soffitto, e fece
sua residenza, s. Lorenzo fatto arci- fare da Giulio Romano, e da Pie-
diacono della s. romana Chiesa da rin del Vaga, il fregio che gira in-
s. Sisto II, aveva distribuiti per torno alla navata, non che il portico
ordine di quel Pontefice ai poveri eseguito da Buonarroti. Fatto Pon-
i tesori della chiesa, che il tiranno tefice, nel i5i3, col nome di Leo-

Decio voleva usurpare. E quando ne X , nel dì della stazione vi si


fu ricercato di manifestar dove quei recava a visitarla in cavalcata. Poco
tesori si conservavano , rispose il di poi quel Poutefice elevò al Car-
santo archile vita: Facultates Eccle- dinalato il proprio cugino Giulio
sìa;, quas requiris, manus pauperum de Medici, conferendogli questa ri-
deportaverunt. spettabile diaconia Cardinalizia. Di-
S. Gregorio I vi pose la stazione venuto egli pure sommo Pontefice
nella seconda domenica di quaresi- nel i52 3, col nome di Clemente VII,
ma, e fu la prima tra le diaconie non maucò operarvi diversi ristauri.
stazionali. S. Pasquale I, eletto Papa Questa chiesa fu ufficiata dai mo-
nell'anno 8 1 7, essendo stato titolare llici Olivetani, che vi avevano dap-
di questa chiesa, la rifabbricò in for- presso il monistero; poi fu data sotto
ma diversa dell'antica, la fece più Paolo V in cura a un chierico be-
ampia, e più bella, e le donò molte nefizialo, uno de'quali fu il celebra-
CHI cui 109
tissimo letterato Leone Allazio, fin- .5*. Maria Maddalena al Quirinale,
ché il Papa Clemente XII diede delle monache. Adoratici perpetue
in custodia la chiesa alla congrega- del Ss. Sagramcnto , nel rione
zione di s. Gio. Battista del monte Monti.
Libano, de' monaci greco-melchiti, i

quali ne presero possesso a'29 luglio Nell'anno i58r, Maddalena Or-


1734, affinchè vi formassero un sini, nobile romana, edificò la chiesa,
collegio pei missionari della Siria, e il monistero, e vi prese l'abito
sotto l'ubbidienza della sagra con- religioso di s. Domenico. Quindi nel
gregazione di propaganda. Nel pre- pontificato di Clemente XI, la chiesa
cedente pontificato di Benedetto con disegno del Burioni fu rifabbri-
XIII , fu questa diaconia solleva- cata. Ma, nel i83f), il regnante
ta grado presbiterale, e con-
al Pontefice avendo trasferite le mo-
ferita famoso Cardinal Nicolò
al nache domenicane ne' monisteri dei
Coscia , ma dipoi tornò ad essei*e ss. Domenico e Sisto, e di s. Cate-
diaconia Cardinalizia. Altri Cardinali rina a Montemagnanapoli, vi collocò
diaconi benefattori di questa chiesa, lemonache Adoratrici perpetue del
sono Ferdinando de Medici che , Ss. Sagramento [Fedi), le quali
divenne granduca di Toscana, e che non solo hanno restaurata la chiesa,
fu autore di vari suoi ornamenti e il ma ne ampliarono
monistero,
e miglioramenti, e per ultimo va l'edifizio, ne abbellirono il pro-
e
rammentato il Cardinal Tommaso spetto esterno. La festa di s. Maria
Riario Sforza, che insieme coi mo- Maddalena vi si celebra a'22 luglio,
naci concorse nei restauri. Questo nel qual giorno ogni quattro anni,
porporato, passato essendo alla dia- il magistrato romano fa l'oblazione
conia di s. Maria in via Lata per ,
di un calice d'argento, colle torcie
1' amore che nutriva per questa di cera.
chiesa ottenne di poter temporaria-
mente ritenerla in commenda. S. Maria Maddalena de' Ministri
Questa chiesa è a tre navi, divisa degV Infermi, detti i Crociferi.
da diciotto colonne di granito assai Fedi.
stimato per là sua bellezza e rarità.
Di porfido sono le colonne agli an- S. Maria Maggiore, basilica patriar-
goli dell' abside, o arco del presbi- cale, in cura del capitolo, con
terio. I freschi sotto della tribuna parrocchia, nel rione Monti.
sono del Baldi; l'altare maggiore,
secondo l' antico rito, è isolato, e § I. Nomi coi quali e stata chiamata,
nel presbiterio evvi il seggio ponti- e sue qualifiche principali.
ficale in mezzo con tre gradini, e
decorazioni di mosaico. Sul monte Esquilino sorge questa
sontuosa, e veneranda patriarcale
S. Maria Egiziaca degli Armeni. F. basilica, la quale fu appellala con
Ospizio della nazione Armena più nomi. Chiamossi nella sua ere-
DI R.OMA. zione Liberiana dal santo Pontefice
che la edificò; s. Maria ad Nìves9
S. Maria delle Fornaci, de' Trinitari neve che cadde, nel
dalla prodigiosa
scalzi del Riscatto. Fedi. luogo ove fu edificata, a' 5 agosto,
,

no CHI CHI
giorno in cui la Chiesa ne celebra delle quattro basiliche aventi la por-
la dedicazione sotto il titolo di s. ta santa, che si apre e chiude nel-
Maria della Neve; Sistina per averla l'anno santo dell'universale giubileo
rifabbricata con magnificenza Sisto da un Cardinal legato a latere de-
III; Maria semplicemente per la
s. putato dal sommo Pontefice ( che
sua eccellenza s. Maria del Presepio, ; per lo più nomina
vi il suo Cardi-
dopo che nel pontificato di Teodoro nal arciprete ), è una delle quattro,
I, nativo di Gerusalemme, ed eletto che debbonsi visitare per l'acquisto
neir anno 64.2 , furono trasferite da dell'indulgenza dell'anno santo, ed
Betlemme in questa basilica la sa- è una delle sette principali chiese
gra culla, o sia i legni che forma- di Roma, che si visitano annual-
vano la mangiatoia del presepio, sul mente per lucrare il tesoro delle in-
(piale giacque nella sua nascita il dulgenze. V. Brevis narratìo sacro-
Redentore nella grotta di Bet-
di vin rum rituum servatorum in aperien-
lemme, nonché delle fasce, e del do, et elaudendo portam sànetam
fieno, su cui riposarono, e furono Ro-
palriarehtilis basilicae liberianae,
avvolte le divine sue membra; nella mac 1726. Questa ha la sin-
basilica
qiial'epoca probabilmente dalla pre- goiar prerogativa di avere due alta-
detta città fu quivi portato il corpo ri papali uno è quello in mezzo
;

del dottore della Chiesa s. Girola- alla nave grande avanti l'abside, e
mo , sebbene altri dicono che le di l'altro nella magnifica cappella eret-
lui ossa dalla spelonca di Betlemme, ta da Sisto V, e detta del Presepio ,
furono quivi solo trasportate sul fine per essere ivi custodito. Di questo
del secolo XII quando Saladino , altare parlammo al volume Vili,
occupò la Palestina, affinchè nep- pag. 260 del Dizionario. Vanto è
pure dopo morto restasse diviso, e altresì di questa insigne basilica, che
lontano dal Presepio. Fu detta poi l'antifona Alma Redemptoris Mater,
questa chiesa s. Maria Maggiore, usata nella Chiesa nel tempo del-
per essere la principale di Roma l'avvento, e in tutti i quaranta gior-
che sia dedicata a Maria Vergine, com-
ni dalla nascita del Salvatore,
pel suo grado di basilica patriarcale, posta come da Ermanno che
vuoisi
e per lo splendore del suo edifizio, visse nel io 54, mentre si trovava
e delle sue memorie ecclesiastiche, in Roma, fu la prima volta in essa
e de' sagri pregi, che meritamente cantata in onore della beatissima
tanto la distinguono. Sono a consul- Vergine, regina del cielo.
tarsi: Francesco Bianchini, De trans- Presso questa basilica, e nel con-
la tionesacrorum eunabulorum , ac tiguo palazzo risiedettero diversi
presepio Domini , nec non eorporis Pontefici. E chiamato quel
perciò
h. Hieronymi ab ecclesie Betlehemi- palazzo anco patriarchio, ed era pure
tica ad basilicam Liberianam, in considerato come abitazione del pa-
tom. Ili, Anastasii, Sect. 11, i3, triarca d'Antiochia ,
qualora si fosse
et 3 1 , De Saeris Imaginibus ec. recato a Roma alla celebrazione di
p. Ili , ce. ; e Paolo Arrighi , De alcun concilio. Nell'anno 49^> ^ì fu
Saeris Christi Ineunabulis. in tom. eletto e consagrato l' antipapa Lo-
II, Romae sub ter. pag. 5 16. renzo, e vi tenne la sede finche, ri-
Questa chiesa è una delle cinque conosciutosi legittimo Pontefice Sim-
basiliche patriarcali di Roma, ed una maco, fu da questo promosso al ve-
s

cui CHI ni
scovato di Nocera. Nello scisma di Faustina martiri, delle ss. vergini
Silvestro III l'anno io/p vi risie- Romola, e Redenta, le teste di sin
dette Giovanni Graziano arciprete Marcellino Papa e martire, e di s.

di s. Giovanni a porta Latina, che Bibiana vergine e martire, un brac-


eletto a suo coaudiutore dal Papa cio di s. Matteo apostolo, un altro
Benedetto IX, prese il nome di Gre- di s. Luca evangelista , i menti di
gorio VI, e vi esercitò i diritti pon- s. Basilissa e di s. Anatolia, un den-
tificali. Panvinio dice, che l'anti-
Il te di s. Filippo Neri, ed innumera-
papa Silvestro III fu qui pure elet- bili altre sagre reliquie, senza parla-
to; ma ricorda che fece la sua re- re di quelle, che si trovano in tutte
sidenza presso la basilica vaticana. le altre basiliche, come di quelle dei

Clemente III fu educato nel patriar- ss. Apostoli Pietro e Paolo, della ss.

chio di questa basilica ; altrettanto Croce, e di Maria santissima, e una


si dica di Onorio III. Vi fecero in- porzione del s. sepolcro. Delle sagre
oltre residenza Nicolò IV, Martino V, immagini e reliquie, monsign. Fran-
Nicolò V, Calisto III e Sisto IV , cesco Bianchini ci diede, De sacri
come meglio si dirà in seguito, non imaginibus a Syxto P. M. ex Libe-
che all'articolo Palazzo apostolico riana basilica constructis et de prae-
di s. Maria Maggiore (Fedi). E sepio, ac cunis Christi, Romae 1727,
sebbene, per aver Paolo II eretto il con figure e Gio. Cristoforo Bot-
;

palazzo pontificio di s. Marco, e per telli, Sacrae imagines inserendae of-


aver altri Papi ingrandito quello ficii.t propriis ss. ad usimi eieri sac.
vaticano, non andassero più i Pon- patriarca, bas. LìberianaeS. M. Ma-
teficiad abitare presso s. Maria jor. Romae 1715.
Maggiore avendo Paolo V reso più
, Altra onorevole prerogativa di
comodo e più vasto quello sul monte questa basilica era quella, che i Car-
Quirinale, egli e i suoi successori dinali titolari dell'ordine presbite-
fecero quivi maggior parte della
la rale, cioè dei ss. Apostoli, di s. Ci-
residenza loro, datando sempre le riaco, di s. Eusebio, di s. Puden-
bolle e i brevi, apud s. Mariani ziana, di s. Vitale, de' ss. Marcelli-
Majorem. Lo stesso Paolo V inco- no e Pietro, e di s. Clemente era-
minciò una tal pratica, ai i4 gen- no suoi ebdomadari, celebrando essi

naio 6 1 4-1 per turno in ogni giorno della set-


Distinguesi ancora questa basilica timana sull'altare papale, e facen-
per le insigni reliquie, che possiede. do le veci del sommo Pontefice. Ai
Oltre la culla di Gesù Cristo, che si 5 agosto di ogni anno, il senato
porta processionalmente per la chiesa romano qui si conduce a fare 1' of-

nella notte del s. Natale, e che si tiene ferta di un calice d'argento, e di sei
esposta alla pubblica venerazione nel torce di cera, ed in oltre sommini-
seguente giorno, vi sono anche delle stra annualmente al capitolo scudi
pietre del presepio, e del fieno, e dei diciassette per cento libbre di cera
pannicelli su cui giacque, e fu in- gialla per 1' uffizio delle tenebre.
volto il divino Infante. Oltre il cor- Ma delle altre qualifiche, eccellenze
po di Girolamo, vi sono ancora
s. e prerogative, oltre quanto si dirà
quelli di s. Pio V, di s. Mattia apo- in questo articolo, va consultato l'e-
stolo, di s. Epafra vescovo e mar- rudito d. Paolo de Angelis, Basili'
tire ,
dei ss. Simplicio, Beatrice e cae s. Mariae. Majoris de Urbe a
,

uà CHI C III

Jum be il santo Pontefice LìIktìo ro-


1 . P. M. Desaiptìo oc ddineatio, mano, in visione furono avviviti da

Bona .in fòL i ss. di fabbricarle una chiesa in

Da Al ssandr ^ li in poi, come sa i onore, nel luogo, in cui nel se-


g all'arti* « •• • .
un e »- lle mattino, ad onta dell'eccessivo
nonieo di questa patriarcale è sem- i proprio della stagi ne estiva,
pre sud liaoono dello Cappelle Pon- .li ritrovato il suolo coperto di
-

tino;, Fra. i suoi Cardinali candida neve. Frattanto sul monte


iti. vi furono un santo, un Es il ino, apud Macellimi Lwiac
i

beai - soprani Pontefici, cioè |


/ . Nardùn lib. IV, cap. 3. I

Clemente III. Onorio HI, Adriano V, e Donati pag. 3o6) cadde gran
\ , i , _ .
\1. •
ssandro \ I, copia di neve , ed al primo albore
del giorno '. propagò per tutta
I
ne XII. Sono poi innumerevoli si

gii arcipreti, che si distins la citta li fama di si straordinari')

gesta, molti de' quali portento. Fu allora che s. Liberio


furano nipoti dei I oalmente si recò sull'Esqui-
ss

lino, in un a Giovanni e sua con-


>'•
IL V Bòa* deff -
' " ' - sorte, e presa una zappa incomin- ,

ca, suoi rimavi ssa rompere la neve.


a

mcalr*. a alla presenza d innumerabile


pop lo accadde un altro prodigio.

I stanando prodigio operato H D appena infatti il Papa toccò col

dall' Onnipotente per intercessione h neve, che si divise in una


di M - \ - ne dell'e- me un canale , a]

dificazione di questa quarta basili- rendo indicata l'area pel piano della
itriarcale, detta patriarcale, per- chiesa, la quale venne poscia erett ì

oome si disse all' articolo 1 dalla generosità de' coniugi , e fu

lic\, le basiliche patriarcali a k nnemente dal Ponte-

ss snate ai patriarchi maggiori, ac- fice primordi del


Liberio, forse ne'

!iè vi abitassero dappresso quan- -


g secondo la co-
n'e anno 3 "3,

à recavano in Roma. Questa di mune opinione. Tuttavolta gravi au-


s.Mira Maggiore era appunto, ritdimostrano j che tale avveni-
me -i disse più sopra, stabilita pel mento debba attribuirsi ad altra
una d' A Abbimi epoca, probabilmente all'anno
una contante e pia tradizione, che ovvero nell'anno 566. Osserva il
lì metà del quarto secolo, a nel suo Santuario Barn

certo Giovanni e la sua consorte, di pag. 3 4. che questa chiesa fu eretta


fiiiv, risia i emana, non, nel campo, o foro Esquilino ov' eb-
me Tollero alcuni . della famiglia be luojo una carneficina e macello
Patrizi, essendo senza prole, si ri- di martiri, laonde per tal sangue

tg -sero con fervore alla ss. ^ er- sparso, e per la neve caduta, il col-

, . e la pregassero a voler loro le Esquilino,può chiamarsi candido,


additare, in qual' opera di suo gra- e rubicondo. S. Carlo Borromeo
dimento potessero impiegare le loro Clemente Vili, e tante pie perso-
igni rendite. Furono tali suppli- ne ascesero questo colle in ginoc-
J
esaudite, e la notte de \ ago- incominciando dalla chiesa
.
:

sto dell'anno J5a, tanto i detti eouiu- di s. Pudenriana.


CHI CHI ei3
S'ignora la pi'imitiva forma di che la riedificazione di questa chie-
questa basilica, la quale sarà stata sa testificasse alla cristianità, all' u-
come quelle delle altre prime chic- nionc de' credenti, al popolo di Dio,
se de' cristiani, cioè un quadrilate- la prerogativa divina della Madon-
ro con tre navi, quale poi la rifab- na. Vero è però, che simile epigra-
brico Sisto III, che è credibile ne comune nelle chiese di Ro-
fe si rese
conservasse la primiera forma. Cer- ma, come si lcyge nel Ciampi ni ,

to è, che tempio Liberiano » non


il Vetera Monumenta, pag. 204. Fe-
fu di lunga durata, perchè setta n- ce pertanto Sisto III rappresentare
t'anni dopo vi fu bisogno che Sisto nel mezzo dell'arco, il codice degli
HI lo riedificasse nella maggior parte. evangeli coi sette sigilli collocato so-
Era allora costume, che quando ve- pra una specie di pulpito, come co-
niva convinto e condannato un er- stumavasi ne' concili ecumenici : la
rore di qualche eresiarca da un con- sedia pontificale, addobbata di veli,
cilio generale, i romani Pontefici ne la mensa dell' altare colle oblazio-
perpetuassero la memoria, come in ni, il titolo della croce, le immagi-
rendimento di grazie a Dio, in qual- ni de' principi degli apostoli, anzi
cuna delle principali chiese di Ro- tra esse è rimarchevole per la so-
ma, facendovi rappresentare prima miglianza quella di s. Pietro, come
in pittura, e poi in mosaico i fatti quella che fu eseguita presso il per-
principali, come fecero s. Silvestro fetto ritratto conservato da s. Sil-
I nella basilica lateranense dopo il vestro I, non che i simboli de' quat-
concilio niceno, e s. Damaso I nella tro, evangelisti, per indicar la vera
chiesa di s. Anastasia, dopo quello sorgente della fede cattolica. Ne' lati
di Costantinopoli. È perciò che ne- dell'arco medesimo, e ne' mentovati
gandosi empiamente da JNestorio la quadri laterali sui muri della nave di
divina maternità della Vergine il j mezzo, fece Sisto III rappresentare
concilio generale efesino condannò istorie del vecchio e nuovo testamento
1' errore, e in conferma del domma, allusive all' incarnazione del Verbo.
col quale la Chiesa universale ri- La serie di questi mosaici distri-
conobbe in Maria la madre di Dio, buiti allora lungo tutta la nave prin-
in varie parti del cristianesimo si cipale dalla porta maggiore sino al
fabbricarono chiese in suo onore. Il grande arco della tribuna , la cui
menzionato Papa Sisto III, eletto posizione non
memoria che siasivi è
l'anno 4^2, volendo erigere un tro- posteriormente variata dà a cono- ,

"\
feo alla b. ergine per tal vittoria scere la forma, e le dimensioni della
contro la nestoriana eresia, nella basilica nella seconda sua edifica-
capitale del cattolicismo , riedificò zione , che , meno le aggiunte mo-
con maggior ampiezza e magnificen- derne , e i ristauriche in epoche
za la principal chiesa ivi a lei de- diverse vi si fecero per conservarla
dicata, vi fece costruire il grand' ar- od abbellirla dai Papi, e dai bene-
co trionfale coi mosaici che ancora fattori , diversificano dalle presenti
lo adornano , e fece distribuire in soltanto di poco. Cosi a Sisto III
trentotto quadri gli altri della nave si attribuisce il nobile porticato della
di mezzo, come ne assicura l'epigra- nave suddetta, sostenuto da trenta-
fe di tal mosaico: xystvs episcopvs sei colonne d' un bel marmo greco
flebis dei. Con ciò volle esprimere candido d' ordine ionico , oltre le
VOI. XII. 8
,

n4 CHI CITI
quattro altre di granito, che sosten- none Licina , o di altro ìispellabi-

gono i due arconi della medesima Iq edificio.Leggiamo nel De Ange-


navata. Appartenevano forse quegli lis, Basilieac S. Marine Majorìs t

arconi a qualcuna delle basiliche dei capo IX, 88, che sull'antica por-
p.

gentili poste su l'Esquilie, o nelle ta d'ingresso, in prova che Sisto

vicinanze, come di Cajo , di Lucio ITI fosse stato l'autore dell'intero

di Sicinio ec. , del tempio di Giù- edifizio, cravi la seguente iscrizione:

VIRGO . MARIA . Tini . STXTVS . NOVAT


VIRGO MARIA . . TIDI . SIXTVS . NOVA . TECTA . DICAV1T

Anastasio bibliotecario enumera Per la gran devozione, che ad essa


i molti e ricchi doni offerti da Si- ebbe sempre il popolo romano, fu
sto III a questa basilica, fra i quali costume di pollarla, in un alla ve-
un magnifico altare di argento, ov- nerabile immagine del ss. Salvatore,
vero, come dicono alcuni, ricoprì il nelle processioni più solenni, e pei
suo altare con lamine di tal metal- le cause straordinarie e di pubblica
lo del peso di trecento libbre. Aven- sventura, come si dirà in progresso.

do la basilica tre navi , altrettante Alla riedificazione di Sisto III,

erano le porte dal lato del prospet- l'abside non fu fatto con quello
to esterno, essendo moderne quelle sfondo com'è attualmente, per cui
laterali alla tribuna. Ognuna delle il presbiterio era situato al di qua

dette tre porte corrispondeva quindi dell' altare, e nell' aula. Avanti il

ad una nave, ed una delle due late- presbiterio stava il coro innalzato
rali è quella che oggi è porta san- di alcuni gradini sopra il piano del-
ta, l'altra è quella che rispetto alla l'aula, e forse chiuso da cancelli; ai

chiesa è murata. Cessata la discipli- lati del coro erano situati gli ambo-

na nella Chiesa, circa la divisione ni, che poi furono rinnovati da A-


de' due sessi anco relativamente al- lessandro III. Il De Angelis, che
l' ingresso, non si tenne più al me- pubblicò nel 1621 la storia della

todo antico ; ond' è che nei moderni basilica, ancora un avan-


in cui era

ristauri si aprirono tutte le porte zo del presbiterio, e del coro, ce ne


nella nave di mezzo. Di una quar- ha lasciala la descrizione a p. 54-
ta porta fa menzione il citato De Afflitta Roma nell'anno 5o,3 da
Angelis , chiamata Regina , perchè una grande che mieteva
pestilenza,

sopra di essa era stata per molti molte vittime, s. Gregorio I, il qua-
anni alla pubblica venerazione l'im- le allora governava la Chiesa univer-

magine della b. Vergine, che vuoisi sale, volle servirsi della mentovata
dipinta da s. Luca, col suo divin sagra immagine di Maria per pla-
Figliuolo in braccio. Tale antichis- care Dio. Adunato in questa basi-
sima, e prodigiosa immagine, collo- lica il clero, ed il popolo romano,
cata, come diremo, da Paolo V nella mattina di pasqua con una pro-

nella cappella sontuosa che quivi cessione di penitenza, portando egli


eresse , dicesi portata in Roma da stesso il quadro della Madonna, s'av-

Gerusalemme, o da Costantinopoli viò per la basilica vaticana ; ma


e posta nella basilica da s. Liberio, giunta la processione innanzi la mo-
o più probabilmente da Sisto 111. le Adriana, che pel seguente avve-
CHI CUT ll5
nimenlo si chiamo poi Castel s. An- divin Figlio tutta ornata di gemme
gelo, il Pontefice vide sulla sommi- ed oro, come riferisce il Baronio.
tà di tal edifizio un angelo che ri- Dall'Anastasio si apprende, che A-
poneva la spada nel fodero, e da driano I, del 772, donò alla ba-
un coro d'angeli, da tutti si sentì silica preziosi paramenti sacri, ornò
cantare Regina Coeli laetare, allelu- la confessione con tavole di argen-
ia, quia quem merlasti portare, al- to, e l'altare del presepio con lami-

leili}'a, resurrexit, sicut dixit, alle- ne d'oro istoriate. Il soffitto di que-


luia. Sorpreso il Papa, non che il sta basilica, che era di semplice
popolo da tal prodigio, rispose, ora travatura di legno, e scoperto, co-
prò nolris Deum } alleluja, con gran- me già quel di Paolo e di altre s.

dissima divozione, e subito si vide antiche basiliche, fu pure risarcito


cessare la peste per tutta la città. da Adriano I, il quale donò ezian-
Da quel tempo in poi la Chiesa dio un calice d'oro di libbre venti.
adottò il rito di recitare quest'anti- Nell'anno 795 successe a detto Pon-
fona nel tempo pasquale. Ed in tefice s. Leone che bramoso di
III,

memoria del miracolo viene canta- onorare la ss. Vergine, fece copio-
ta dal capitolo della basilica, nella sissimi doni a questa chiesa , cioè
processione di s. Marco , allorché ricchi paramenti, archi, vasi, coro-
passa pel ponte s. Angelo. Non si ne, cornici, lampadi, lampadari, e
deve occultare esservi alcuno che as- croci d'oro e di argento, senza men-
serisce, ciò essere avvenuto portan- tovare altre suppellettili, un ciborio
dosi in processione l' immagine di d'argento di libbre 610, ed altro
Maria ss., che si venera nella chie- ciborio d'argento, che s. Gregorio I
sa di Maria d'Araeceli {Vedi),
s. avea donato alla basilica di s. Pie-
ovvero allorché ambedue portaronsi tro. Stefano IV, detto V, successo
processionai mente. II medesimo Pon- nell'8i6 a Leone III, regalò alla
tefice s. Gregorio I fu divotissimo basilica liberiana
alcuni bacili con
di questa basilica, vi recitò nelle sa- lampade d'argento, e ordinò che
cre funzioni varie omelie, cioè l'ot- si accendessero nel tempo nottur-
tava nel giorno di Natale, la vente- no de' divini uifizi. Da ciò rilevasi
sima prima in quello di Pasqua, e l'uso antico della Chiesa di canta-
la ventesima seconda nel sabbato re nella notte i mattutini, donde il
fra l'ottava di tal solennità. II Du- ripartimento di essi si chiamò Not-
rando racconta, che mentre una vol- turni.
ta vi celebrava la messa, nel dire : Intanto, siccome il presbiterio al
Pax Domini sìt semper vobiscum, di qua dell'altare, e nell'aula, oltre
un angelo rispose al santo Pontefi- l'essere contrario alla consuetudine,
ce: Et cum spiritu tuo. portava l'inconveniente, che il po-
Dopo s. Sisto III, il primo Papa, polo nei pontificali quivi celebrati dal
che beneficò questa basilica, fu san Papa, fosse troppo prossimo al suo
Simmaco, eletto nell'anno 49$; trono,, massime per le donne dal lato
quindi s. Gregorio III nell'anno 732 loro, il magnifico s. Pasquale I, crea-
perfezionò il cornicione, che posa to nell' 8 1 7, volle togliere tal disor-
sulle colonne, rinnovò il tetto, e dine. Risarcì la basilica, rinnovò l'ab-
nell'oratorio del presepio pose una side, trasportò dentro di esso il pres-
immagine di Maria Vergine col suo biterio, e l'innalzò in modo, che per
n6 CHI CHI
ascendervi faceva duopo salire undi- popolo romano, che avrebbe ucciso
ci gradini; il perchè divenne il piti 1' assassino se Gregorio VII non
,

alto delle basiliche di Roma. Inol- avesse preso a proleggerlo. Insorto


tre Pasquale I donò molte suppel- dipoi nel 1 1 3o contro Innocenzo II,

lettili, arredi sacri, ornamenti, e al- l'antipapa Anacleto II, per sostenersi
tro che l' Anastasio fa ascendere a
,
nell'usurpata dignità, derubò gran
centoquarantanove libbre d' oro e , parte dei tesori della basilica.
milleduecento venticinque d'argento. Dopo i suddescritti ristauri ed
Tal prodigiosa quantità di donativi abbellimenti, le cose degne di osser-
sembra incredibile; ma pure gli au- vazione si devono ad Eugenio IH,
tori sono concoidi in affermarlo, an- creato Papa nel 1 i4^, il quale inol-
co in favore delle altre chiese di Ro- tre edificò un bel portico con otto
ma. Dalla lavorazione dei quali si può colonne di granito, e l'ornò di ec-
trarre indubitato argomento, non es- cellentissimimosaici, in cui fere
sersi in que' secoli del medio evo rappresentare 1' istoria dell' origine

del tutto spente tra noi le arti ; e della basilica, e la neve caduta nelle
se le vicende de' tempi, la poca cu- sua area, come ho letto nel celebre
ra di tanti tesori, e più ancora l'a- mss. del Bianchini, che si conserva
vidità degli uomini non ci avessero nell'archivio di essa basilica. Il mo-
defraudato di monumenti,
sì preziosi saico esprimente quel fatto è il più
ne potressimo ammirare pregi, e i antico documento, che si abbia della
giudicare se realmente 1' ignoranza, pia tradizione sulla caduta della
e la rozzezza furono quali vengono neve. Tultociò Eugenio IH fece per
descritti. la tenera divozione, cui nutriva
San Gregorio IV, che ascese la verso la b. Vergine , e per la pro-
cattedra apostolica neh' 827, vi fece pensione verso questa basilica. Il

un ciborio d'argento, di libbre quat- marmo dell'architrave, in cui dai


trocento, ed alcune corone d'oro di versi scolpiti si rilevano tali beneficii,

libbre dieci, con altri ornamenti di ora vede nel cortile, che mette
si

drappi d'oro, ingiojellati di pietre alla nuova sagrestia. Gregorio XIII


preziose. Benedetto antipapa, do- X rinnovò il medesimo portico Euge-
po che fu deposto dal concilio di niano nel 15^5, della qual'epoca di
Sutri, nel io5g, visse ed abitò ab- Eugenio III è il nobilissimo pavimen-
bietto presso questa basilica, ove poi to della nave di mezzo, intarsiato di
fu sepolto fra gli altari del Prese- pietre dure, e di un vago lavoro fat-
pio, e di s. Girolamo. In questa tovi a spese di due nobili romani,
cappella del Presepio , nell' anno Scoto, e Giovanni Paperoni, ove i me-
1076, mentre vi celebrava nella desimi ebbero sepoltura. Il Cardinal
notte del santo Natale, il santo Paolino Scolari romano, educato presso
Pontefice Gregorio \ II, certo Quin- questa basilica, di cui fu pure canoni-
zio, o Cencio, partigiano di Enrico co, come divenne vescovo di Pale-
IV, empiamente assalì con gente arma- strina, fabbricò un palazzo presso
ta la chiesa , fece strage del popolo, e la medesima per sé, e per futuri i

giunto all'altare ferì gravemente il vescovi prenestini, il qual palazzo,


Papa, e spogliatolo sacrilegamente dopo che 1 87, fu eletto Papa
nel 1

delle sacre vesti, lo portò prigione in col nome Clemente III donò ai
di ,

sua casa, donde poi fu liberalo dal canonici, Poco dipoi furono falti, o
, V

CHI CHI n7
rinnovati due altari coi cibori , cia- rinomato pittore in mosaico di quel
scuno de'quali aveva due quadri, secolo, Nicolò IV, Papa dell' Ordine
imo dalla parte della nave, l'altro de' minori, fece abbellire di mosa ; -

ed erano opere di Gio.


della tribuna, ci la tribuna, ove fu posto il di lui
Giacomo Semenza, e del Zucca fio- ritratto, opera ch'ebbe termine dopo
rentino. Essi precisamente furono si- la sua morte. Fece ancora Nicolò IV
tuati avanti il coro nell' aula , cioè il pavimento di mosaico alla tribuna,
quello dedicato a s. Gregorio I dal ed ivi volle essere umilmente sepol-
senato e popolo romano ; i' altro ,
to senza veruna distinzione; finché
detto delle reliquie, da Giacomo il Cardinal fr. Felice Peretti pure
Gio. Capocci, e Vinia sua moglie, francescano, divenuto poscia Sisto V,
prò redemptione ammarimi suarum col consenso del capitolo e del Car-
anno Domini 1-2.56. Sono poi de- dinal Sforza, arciprete, gli eresse un
scritti dal De Angelis a pag. 56 e bel deposito coli' opera di Leonardo
82, coi loro rispettivi rami. Questi da Sarzana, e il disegno di Dome-
due cibori particolari, e non comu- nico Fontana, che ora vedesi pres-
ni alle altre basiliche, massime per so le porte della basilica fattovi tras-
la località ed uso, vi rimasero sino portare da Benedetto XIV. V. Be-
al pontificato diBenedetto XIV. nedicci XI , dissertatio circa pu~
Neil' altare e ciborio di s. Gregorio blieuni cultura, quem in sancla Ma-
I si custodiva la sacra culla forse ria Majori quidam vellens Nicolao
sino dal pontificato di Teodoro I, Papae IV, asserere, Venetiis ij5i.
e probabilmente vi fu allora anche 11 qual culto Benedetto XIV con
collocata l'immagine di Ma ria Ver- efficacissime ragioni prova non, sus-
gine, che vuoisi dipinta da s. Luca, sistere.

e che venerossi, come si disse, pure Sono pure del secolo XIII le ri-
sulla porta chiamata Regina, situa- staurazioni dei mosaici , che erano
la nel mezzo della chiesa per cui ,
neh" esterno prospetto dell' antico
in supplemento vi fu in appresso portico, ed ora sebbene mutilati so-
collocata immagine della Ma-
altra no e furono
nel portico superiore
,

donna dipinta da Guido Iieni. fattia spese del Cardinale Pietro


Onorio III, Savelli, romano, elet- Colonna, del quale ivi si vede lo
to Papa nel 12 16, siccome era sta- stemma. Debbonsipoi que'ristauri at-
to canonico di Maria Maggiores. tribuire al suddetto fi*. Giacomo o Mi-
presso la quale sino da fanciullo no da Turrita, o ad altri, perchè vi si
era stato educato, morendo a' 18 legge il nome di certo Filippo Ros-
marzo 1227, volle essere sepolto suto, forse discepolo del celebre mo-
nella basilica presso l'altare del Pre- saicista Cosimati. Dell' erezione del
sepio. Ma assunto al pontificato nel mosaico dell' esterna facciata dell'an-
1288 Nicolò IV, come quegli, che tico portico, per opera di Eugenio
amava sommamente questa chiesa, III, e del rifatto dal detto Cardi-
facendovi dappresso 1' ordinaria resi- nale Colonna, vi è memoria nel-
denza, riedificò 1' abside , e l' ampliò l'archivio capitolare del citato Fran-
da cjuel che era sotto Sisto III , e cesco Bianchini. Devesi similmente
Pasquale I. al Cardinal Giacomo Colonna zio ,

Dal celebre Fr. Giacomo da Tur- del Cardinal Pietro, il mosaico so-
rita ( piccolo castello del Sanese )
pra 1'
altare della tribuna , rappre-
,

i i8 cai Clil
sentante L'assunzione di Maria ^ er- mandato, lasciò egli un fondo alla
gine, ed i mosaici tra le finestre la- basilica coli' obbligo , che ogni sera
terali si attribuiscono a Gaddo Cad- alla detta ora men-si suouasse la
di, e furono poi ristaurati nel i^S5 tovata campana
memoria del- in
per ordine d" Innocenzo Vili, Cibo, l'avvenimento. Non si hanno di ciò
e nel iy5o per -volere di Benedet- documenti , ma la tradizione è si

to XIV. generale e costante , che abbiamo


Però avvenne nella basilica il creduto farne parola.
cambiamento del coro, che essendo Nel seguente secolo, Nicolò V fab-
stato sino a quel tempo nell'aula, fu bricò accanto la basilica un palazzo
dai due menzionati Cardinali traslo- per abitazione de' Sommi Pontefici;
cato nel presbiterio. Quindi si molti- e il Cardinal Guglielmoarciprete
plicarono le cappelle, egli altari in d' Estouteville ne fu grandemente
guisa , che Colonna ne
la sola famiglia munifico. Aprì le due porte laterali
aveva quattro. Nel medesimo secolo, alla tribuna, edificò varie cappelle,
e nel 1876 Gregorio XI fece co- fece a volta il soffitto della crocie-
struire il bel campanile, lodato da- ra e delle navi minori e rinnovò ,

gl' intendenti dell' arte dappoiché , con magnificenza, e ricchezza l'alta-


in esso appariscono progressi del- i re della confessione, ove pose quat-
l'architettura di que* tempi, e i piatti tro colonne di porfido. Nello stesso
concavi di majolica verde sono in- tempo Calisto 111, Borgia, incomin-
castrati con simmetria, e circondati ciò il bel soffitto della nave di mez-
da cornici di marmo bianco pure zo , tutto intagliato a scomparti-
rotonde. Nella parte anteriore vi è menti con disegno di Giuliano da
nel primo ordine la mostra dell'o- Sangallo, e poscia, dal di lui nipote
rologio, ed a Paolo V si deve il suo Alessandro VI, Borgia, stato aneli Vi-
ristauro. gli arciprete della basilica, fu fallo
Il Cancellieri, Delle Campane, p. compiere, e dorare col primo oro
47 dice, che la torre di questa chie- che dalla scoperta America gli man-
sa sia la più grande de' campanili darono i piissimi monarchi delle
di Roma , non la più bella come , Spagne Ferdinando, e Isabella. Nuo-
vorrebbe il De Angelis. Questi però vamente fecero indorare quel soffitto
giustamente celebra il suono delle siBenedetto XIV, e sì nel 1825 Leo-
sue quattro campane come il più ne XII, non esistendo più il suo
sonoro, e il più armonioso che si fondo azzurro.
abbia in Roma, e ne registra i di- Varie altre sontuose cappelle fu-
versi toni. La seconda di dette cam- rono costruite in questa basilica o
pane suona ogni sera a due ore di dai susseguenti Cardinali arcipreti,
notte, e volgarmente chiamasi il suo- o da altri personaggi. Tra esse sono
no della sperduta. Questo suono degne di speciale menzione la Cesi,
fuori d'ora si attribuisce ad un'an- fatta costruire ad onore di s. Cate-
tica tradizione , cioè che essendosi rina dal Cardinal Federico di tal
smarrito nelle campagne romane un cognome. Di questo porporato e del
distinto viaggiatore, questi potè giu- Cardinal Paolo di lui fratello ed ar-
gnere in Roma seguendo il suono ciprete della basilica, sono nella me-
di tal campana. In ringraziamento desima cappella rispettivi sepolcri
i

alla ss. Vergine, cui si era racco- colle loro statue di bronzo gettate
. ,

CHI CHI ug
sui modelli di Guglielmo della Por- del venerando suo corpo, a' 9 gen-
la. Nella delta cappella Cesi si espo- naio i588, lo trasferi, con solenne
ne il ss. Sacramento, quando il Pa- pompa, ad un sepolcro sotterraneo,
pa celebra le funzioni in questa ba- che gli fabbricò nella cappella del
silica. In pari tempo rammenteremo presepio, e perchè da lui edificata
la cappella dedicata all'Assunzione, come diremo, chiamata Sistina. Da
che presentemente serve di coro ai quel sepolcro Innocenzo XII, a' 16
canonici. Fu incominciata dal Car- settembre 1698, lo fece estrarre e
dinal Guido Ascanio Sforza con di- collocare in un' urna di verde an-
segno di Bonarroti, e venne compi- tico, ove attualmente si vede ele-
ta dal di lui fratello Cardinal Ales- vato. A' 28 dello stesso mese fece
sandro, ambedue arcipreti della ba- celebrare poi un solenne pontificale
silica , colla direzione di Giacomo in di lui onore , eda Clemente XI
della Porta. Anche questa cappella fu canonizzato. A' 5 maggio, festa
è ornata di depositi in marmo dei del Pontefice s. Pio V si vede il
,

due porporati Sforza, con bellissime di lui corpo nell'apertura davanti


colonne di giallo antico. dell'urna.
Serve di ornamento a questo ve- Nel pontificato di Gregorio XIII
nerando tempio il collegio de' Peni- (il quale, come dicemmo, ristaurò
tenzieri di diverse lingue, e dell'Or- il portico, e colla demolizione di ca-
dine di s. Domenico, quivi posti dal se e vigne dirizzò la strada che da
Pontefice s. Pio V del medesimo s. Maria Maggiore conduce alla ba-
Ordine nel i568, a comodo del po- silica lateranense ), il Cardinal ir.

polo, e de' pellegrini che lo visita- Felice Peretti di Montalto, che sul-
no. V. Penitenzieri di s. Maria l'Esquilino avea una vigna da lui
Maggiore. Tal Papa era si devoto ridotta a magnifica villa, incominciò
del presepio, che nella notte del s. dal lato di essa, e dalla parte della
Natale quivi interveniva a' divini nave destra una superbissima cappella.
ullizi, ed a celebrarvi cappella pon- Terminolla co' materiali del distrutto
tificale; anzi racconta il Castiglia monumento chiamato il settizonio
nella di lui vita, che accorgendosi egli (Vedi), dopo essere stato nel i585
una volta, aver i musici di troppo af- assunto al pontificato col nome di
frettato il canto del mattutino, sen- Sisto V, per cui la cappella, che
za punto turbarsi allorché fu ter- può chiamarsi sontuoso tempio, pre-
minato, si alzò in piedi, e recitato se il nome di Cappella Sistina. Al
il Pater nostcr, intuonò di nuovo il § X, numeri 4-6 e 47 dell'arti-
mattutino, laonde con comune edi- colo Cappelle Pontificie , si ripor-
ficazione, fu dovuta
cantato colla tano le pontificali funzioni in essa
devozione, pausa e raccoglimento celebrate dai Papi. Chiamasi que-
Morendo quel Pontefice nel i5y2, sta cappella anco del Presepio, per-
fu sepolto nella basilica vaticana in chè nel sotterraneo di essa ripo-
forma di deposito, finché venisse il se Sisto V l'altare antico del prese-
tempo di condurlo, com'egli lasciò pio, colle pietre del presepio stesso, e
ordine, al convento de' domenicani con del fieno, e pannolini ove giac-
di bosco da lui fondato; ma Sisto que e fu ravvolto il sauto Bambino.
V, che da lui era stalo creato Car- L' architetto di tal cappella fu il

dinale, non volendo privare Roma cav. Domenico Fontunu. Egli la di-
iao CHI CHI
stribuì in forma di croce greca, con a quel Pontefice, e sì ; 'cune storie
una cupola sostenuta da quattro laterali in basso rilievo, noi: che in
grandi arconi, e pose nel mezzo la alto la di lui coronazione, senza
cappella del Presepio, che era entro dire delle statue che gli stanno late-
la stessa basilica, trasportandovela ralmente, giacché lunga sarebbe la
tutta intera, e coprendola al di so- enumerazione di esse, dei basso-
pra con un singoiar tabernacolo rilievi, degli stucchi, delle pitture
retto da quattro angeli fusi in me- a fresco, e a olio, e dei diversi mar-
tallo per conservarvi il Ss. Sagra- mi, che formano un meraviglioso
mento, per cui la cappella chiamasi complesso di bellezze artistiche. Per-
pure del Ss. Sacramento. Di contro, sino nella particolare contigua sagre-
neir arco di prospetto evvi il luogo stia , vi hanno de' bei dipinti, e per
pel trono pontifìcio. dir tutto in breve, furonvi impiegati
La cappella antica del Presepio i migliori artisti, che allora vives-
era stata fabbricata in altro luogo sero, aflì.ne di render degna del suo
della chiesa sotto Innocenzo III, da fondatore sì meravigliosa cappella.
Marcinone Aretino, come ha dalla si Sisto V dichiarò papale l'altare
di lui vita scritta dal Milizia, tomo dellamedesima cappella, come av-
I, pag. 126, donde fu dal Fontana vertimmo superiormente e colla ,

quivi trasportata, tutta intera, ben- nota sua liberalità la dotò di ren-
ché fosse vecchia, ed avesse archi, dite, costituendovi un preposto con
finestre, porte ed altri vacui tanto ; quattrocento scudi allanno, un col-
rilevasi dalla sua vita, tom. Il, pag. legio di quattro cappellani, e di
81. A destra vi è la piccola cap- quattro chierici benefiziati, ed il

pella di s. Lucia, ed incontro quella sagiista. A questo e ai cappellani


di s. Girolamo. Nell'arco a destra, assegnò annui cento cinquanta scudi,
vivente lo stesso Sisto V, fu fatto e cinquanta ne stabilì ai chierici.
il di lui deposito ornato da quattro Volle, che il preposto fosse la prima
colonne di verde antico, e dai basso- dignità della basilica, dopo l'arci-
rilievi, che rappresentano la Carità, prete, che gli altri fossero bene-
e
la Giustizia, e la coronazione di fiziati, con molli privilegi, e deco-

Sisto V medesimo, la cui bella sta- razioni, di cui per altro mai fecero
tua genuflessa in atto di adorare il uso. Obbligò la celebrazione di quat-
Ss. Sagramento, è opera lodata di tro messe ne' giorni festivi, e di tre
Gio. Antonio Paracca da Valsoldo, ne' giorni feriali, con tre anniversari
senza mentovare le statue che ne perpetui: il primo per Pio V; anni-
adornano i lati. Morto Sisto V, ai versario che cessò non molto dopo
27 agosto i5go, dopo essere stato sotto Paolo V, nel farsi il processo
il di lui corpo nella basilica vaticana per la beatificazione; il secondo per
sino a' 20 agosto i5gi, il Cardinal l'anima sua, e il terzo pei patroni
Alessandro Peretti di lui nipote con della cappella, che dichiarò per pri-
solenne pompa quivi lo trasportò, mo dover essere il suo nipote Mi-
secondo la disposizione del defunto. chele Peretti , dalla qual famiglia
Da Leonardo da Sarzana fece fare passò poi il juspatronato nella no-
Sisto V sì la statua di s. Pio V bilissima Sforza-Cesarini.
sedente con triregno in capo, pel Sisto V destinò a protettore di
mausoleo che incontro al suo eresse questa cappella l' altro nipote Car-
CHI cni i2i
dinal Alessandro Peretti detto Mon- voni (Vedi), per renderla celebre
talto, in mancanza del quale dichiarò avesse stabilito di trasferirvi da santa
dovesse subentrare il più antico Car- Maria Maggiore, ove giace, parte, o
dinale della Marca, nella cui pro- tutto il corpo del s. dottore Giro-
vincia egli nacque, e per mancanza lamo; ma ne fu distolto, e dalla
di esso il primo Cardinale prete del morte, e dallo zelo del capitolo libe-
sagro Collegio. V. La Costituzione riano, che volea conservare presso
89 Gloriosa?, di questa erezione data di sé sì preziose reliquie.
a'9 giugno 1087, Bull. Rom. tona. Va
qui notato, che in fondo della
IV, parte IV, pag. 3 1 1 . Di questa nave destra di questo tempio evvi
cappella Sistina scrisse la storia Fran- il deposito del Cardinal Gonsalvo
cesco Benci: De Sacello ExquiUno Rodriguez vescovo di Albano, morto
a Sixlo V condito. Exstai in op. nel 1299, sopra il cui deposito si
poet. ejusdem. V. Pietro Marcellino vede un' antica tavola di mosaico,
di Lucia, U abbazia di Giovanni s. nel mezzo della quale Giovanni de
a Piro unita dalla sa. me. di Sisto Cosimati, distinto artista romano,
V alla sua insigne cappella del ss. rappresentò la b. Vergine col bam-
Presepio, eretta dentro la sacrosanta bino in braccio, a mano dritta l'a-
basilica di S. M. Maggiore, Roma postolo s. Mattia con un cartello in
iy5o., Hieron. Badesi, De Sacello mano, e le parole in caratteri gotici :

Ejcquilino a Sixto V P. M. con- me ara prior; a sinistra s. Gi-


tenet
structo. JNè deve qui tacersi che nel rolamo con simile cartello, nel quale
1587 il medesimo Sisto V, nella leggesi: recubo prcesepis ad antrum,
piazza dietro la tribuna fece erigere, pure in carattere gotico. Ciò serve
in onore della ss. Croce , l' obelisco a dimostrare l'esistenza dei corpi di
(fedi), che
l'imperatore Claudio questi due santi nella basilica, e
aveva innalzato nel mausoleo d'Au- che ora riposano al basso sotto l'al-

gusto a quell' imperatore. Inoltre tare patriarcale, sebbene a cagione


dal sito ove eresse l'obelisco, apri delle tante innovazioni cui socrsria-

una strada che conduce alla Trinità eque l' edilizio, alcuni vogliono che
tle'monti, e dalla parte della facciata se ne ignori il sito. 11 Panvinio di-
principale ne aprì due, una per ce, che il corpo di s. Girolamo si
condurre alla basilica di s. Lorenzo venerava sotto l'altare a lui dedi-
fuori le mura l' altra a quella di
, cato; e dalle memorie dell'archivio
s. Croce in Gerusalemme. Di fianco capitolare, riportate dal de Angelis,
alla basilica, cioè dalla parte della apparisce che l'altare, in onore di
tribuna Sisto V
avea incominciato s. Girolamo, sia stato eretto e do-
ad aprire altra via, che conducesse tato circa l'anno i4oo da un certo
a san Marco; ma i lunghi lavori Stefano di Paolo Ottaviano de Va-
di valli da innalzare, di
richiesti schis; ma presentemente più non
da abbassare, e di case che
colline esiste. In luogo di esso Sisto V
dovevansi demolire, gì' impedirono eresse quello, che indicammo nella
di portarla a compimento innanzi descritta sua cappella.
moite. Benemerito egualmente della ba-
Si ha per tradizione, che avendo silica fu Clemente Vili, Aldobran-
lo stesso Sisto V eretto in Roma dini , perchè donò al capitolo il
la chiesa di s. Girolamo degli Schia- palazzo apostolico attiguo alla chicsa ;
ni CHI CHI
e tutti i siti adiacenti, oltre averne fonte, e vi fece innalzare una gran-
aumentalo copiosamente le rendile. dissima colonna (per la quale l'in-
Tanta poi era la sua divozione all'im- glese Tommaso Courtneo gerisse un
magine della beata Vergine, che le poema latino e greco), che Vespa-
donò una corona di gemme, e veli di siano imperatore aveva già eretta
gran valore, e nei bisogni più gra- nel tempio della Pace in Roma, al
vi della Chiesa, ad onta de' suoi termine della guerra giudaica, co-
frequenti incomodi di podagra, e me racconta il Ciacconio, Vit. PP.
chiragra, si recava a piedi scalzi a toni. IV, col. 38o, e seg. Su di

questa basilica prima dell' appari- essa lece collocare eziandio la sta-

re del giorno per celebrare al di tua di bronzo doralo di Maria Ver-


lei aliare la messa; anzi tu più vol- dine col bambino in braccio model-
te veduto salire genuflesso il monr lata da liartolot; mentre il Maderno
te, e giunto alla porta della basilica alzò la colonna, e disegnò la fon-
aspettare che si aprisse. Ed è per- tana. Inoltre lo stesso Pontefice con-
ciò, che Paolo V, Boiglie.se, il quale cesse indulgenza a chi salutava tale

da lui era stato innalzato alla porpo- immagine. Ornò ed ampliò la basi-
ra, quasi interpretando le sue divote lica, ne decorò la facciala esterna

intenzioni, gli eresse un nobilissimo con aggiungervi due fabbriche per


deposito presso la medesima imma- comodo del capitolo , restaurò il

gine della b. Vergine, nella splen- campanile due volte dai fulmini
dida, e sontuosa «appella da esso danneggiato a cagione della sua
eretta, e che andiamo brevemente punta acuminata ( per cui Pio VII
a descrivere. Clemente Vili, essendo lo fece munire di conduttori elet-
morto nel160 5, tu sepolto nel Va- trici), facendovi eziandio rifondere la
ticano, donde poi a' 23 aprile 1646, campana grande, che non era di
secondo 'la disposizione di Paolo V, perfetto suono. Fabbricò pure Paolo
fu trasportato nel detto deposito dal V la nuova sagrestia con architet-
nipote principe Marc' Antonio Bor- tura di Flaminio Ponzio, e la fece
ghese. decorare colle pitture del Passigna-
A' 16 maggio i6o5 fu assunto al ni, e del Bastaro. Nell'adito avanti,
triregno Paolo V, che da prelato il riconoscente capitolo liberiano
era stato vicario della basilica, e che eresse a Paolo V una statua colos-
da Papa se ne addimostrò magna- sale di bronzo, opera di Paolo San-
nimo benefattore. Egli pertanto nel quirico. Il medesimo Papa edificò
1608 vi fece celebrare pompose il coro pei musici , sopra il quale
esequie, e seppellire Antonio Nigrita fece costruire comode camere pei
marchese di Funesta, spedito a lui canonici. Quindi, emulo del gran-
dal re di Congo a rendergli ubbi- dioso Sisto V, incontro alla sua eap-
dienza. Quest' è quell' ambasciatore pella, con maggiore splendidezza e
cui nel 1629, Urbano Vili eresse buon gusto, nella nave sinistra, e
sulla porta della sagrestia un bel con disegno di Flaminio Ponzio mi-
mausoleo, coli' opera del Bernini. lanese, eresse una sontuosa cappella,
Quindi il medesimo Paolo V rad- ricca di marmi , e pietre rarissime,
drizzò la strada, che dalle quattro decorata di stucchi , dorature, e pit-

fontane conduce alla basilica, e sulla ture, in onore della b. Vergine, che
piazza principale di essa eresse uu venera vasi nella stessa basilica, e
CHI CHI- 1*3
che dal cognome di sua famiglia, due canonizzali dallo Paolo V. stesso
che la dichiarò sua patrona, prese Jl deposito a destra è di Clemente
la denominazione di Cappella Bor- \lll, con quattro colonne di verde
ghesìana, o Paolina. Questa cappella aulico; Ja sua statua è di Siila da
è formata come la Sistina a. croce Vigiù milanese, che lo rappresentò
greca, con quattro arconi, che reg- sedente col triregno, e col piviale,
gono la cupola. contornato di bassi rilievi, termini
L'altare principale fu edificalo con e statue.Di contro si vede quello,
architettura di Giuliano, o Girola- che Paolo V ancor vivente si fece
lamo Raiualdi , e di Pompeo Tar- costruire genuflesso cogli abiti pon-
goni. Sopra di esso si collocò la det- tificali , e colla sacra tiara da un
ta immagine della ss. Vergine, che lato, in atto di pregare la b. Ver-
nella basilica prima era stata sulla gole , mentre nel resto degli ornati
porta in mezzo per cui la porta era è come il precedente. Persino il lato
chiamata Regina , e poi fu messa esterno della medesima cappella, dal
in uno de' due suddescritli cibori. generoso Pontefice fu fatto abbellire
Questo altare riuscì il più ricco di con travertini, e con istatue. Oltre
Roma, per le quattro colonne sca- a ciò, Paolo fornì la contigua V
nalate di diaspro orientale , e per le sagrestia adoruolla di stimabili di-
,

pietre preziose e metalli dorati delle pinti, di preziosi arredi, e paramen-

e delle liste, che


basi, de' capitelli , ti sacri, come descrive il menzionato
ne formano l'insieme. Di agata sono Ciacconio al detto tomo IV col. 383,
le pietre de' piedistalli , e del fregio pel valore di trentaduemila scudi.
del cornicione; ed oltre diverse gioie, V'istituì un collegio di sacerdoti o
largo è il campo che
di lapislazzoli, beneficiati, composto di dodici cap-
contiene il gruppo di angeli di bron- pellani , il primo de' quali gode la
zo dorati, sostenenti la sacra imma- dignità di priore, colTobbligo di ul-
gine ivi da Paolo V stata collocata fiziarvi quotidianamente, e vi stabili
nel 1612 dopo una solenne proces- dei cantori per cantare nel sabbato
sione col sagro Collegio de Cardinali, le litanie, e altri inservienti, dispo-
e con tutto il clero, onde fu presa nendo che i detti cappellani assistes-
dall'altare maggiore della basilica sero al coro, quando il capitolo della
a' 27 gennaio, giorno in cui seguì basilica si reca ad uflìziare in que-
la sua solenne dedicazione. 11 me- sta cappella, alla quale il Pontefice
desimo altare è sovrastato da un fondatore diede pei 1

protettore un
basso rilievo di bronzo disegno , Cardinale di sua famiglia , o atti-
di Maderno , che rappresenta il nente ad essa per parentela. Sui pri-
Papa s. Liberio, il quale traccia vilegi, e sulle prerogative della me-
sulla neve l'area della chiesa. Vi desima, veggasi la costituzione 253
lavorarono i più abili scultori, pit- data a' 28 ottobre 161 5, Bull. Ho in.
tori ed artisti, che fiorirono nel pon- tom. V, part. IV, pag. i83.
tificato di Paolo V, il perchè lungi Finalmente, giunto Paolo V al
dal fare il dettaglio de' suoi singo- termine di sua vita, benché indispo-
lari pregi, ci limiteremo a dire, che sto di salute, volle per l'ultima vol-
le due cappelle laterali sono dedi- ta, a' 22 gennaio 1 621, divo tamente

cate al Cardinal s. Callo boi ionico, visitare questa sua cappella, e poscia
ed a s. Francesca Romana, ambe- a 28 di detto mese spirò nel bacio
i*4 CHI CHI
del Signore. Il suo corpo tempora- Giulio Rospigliosi fu canonico e
neamente fu sepolto nella basilica vicario della basilica , ed allorché
di e. Pietro , donde con maestosa esercitò la nunziatura in Ispagna, il

pompa a' 3o gennaio dell'anno se- re Filippo IV, che lo amava, asse-
guente , il Cardinal Scipione di lui gnò a suo riguardo a detta basilica,
nipote, lo fece trasportare nel suo la perpetua ed annua pensione di

deposito iu questa cappella , facen- scudi quattromila, come si legge nel-


dovi aggiungere un lungo, e veritiero 1'
Oldoino, J it. Pont. tom. IV, col.

cpitafìo. Su questa celebratissima 729. Quindi il capitolo, per grati-


cappella Andrea Bajano scrisse un tudine lece fondere in bronzo dal
poema, e Andrea Vittorelli un opu- cav. Lucenti la statua del re , e la
scolo con questo titolo : Della glo- pose nel vestibolo della sagrestia, e
riose memorie della B. V. Madre poi nel portico incontro alla scala,
di Dio, gran parte, delle, quali sono che conduce alla loggia della bene-
accennate con pitture, statue, ed al- dizione. Per le beneficenze da Fi-
tro nella meravigliosa cappella dei lippo IV fatte alla basilica , i suc-
Borghesi, da Paolo V edificata nel cessori vennero riguardati benefat-
Colle Esquilino , Roma 1616. Da tori, e quasi canonici della medesi-
Pomponio Brunelli abbiamo Ora- : ma. Ma
questa pensione, che si ri-
do iu laudem B. M. V. qua Ro- cavava dalle mense vescovili di Cata-
ane loquitur, ac ss. D. N. Paulo nia, e IMazzara in Sicilia, e si fruiva
V. P. HI. de amplìssima tede in da vari canonici per regio brevetto,
basilica s. Manie Major., summo ebbe a cessare allorquando il regno
artificio et ornata exoedificata gra- delle due Sicilie nel secolo decorso
tulatur, Romae i6i3. Non deve ta- fu diviso dalla monarchia Spaglino-
cersi che in questa cappella, per la la. Divenuto il Rospigliosi, nel 1O67,

festa dell Assunzione della b. Vergi- Sommo Pontefice col nome di Cle-
ne, prima si teneva la cappella pa- mente IX, per dare una prova del
pale, come può vedersi al num. 32 suo affetto verso la basilica, volle no-
del § X dell'articolo Cappelle pon- bilitare di travertini il prospetto
tificie , mentre a quello delle Cap- esterno della tribuna, servendosi del-
pelle Cardinalizie, e al numero i5 l'architetto Carlo Rinaldi ; ma col-
del § IV, si descrive il vespero, che pito nel 1669 dalla morte, il suo
ivi si celebra dal capitolo con in- successore Clemente X, Altieri, con-
tervento de' Cardinali a' 5 agosto , tinuò tal lavoro e il compi nel
,

festa della dedicazione della basilica, 1673, laonde in memoria di ciò,


ed a quel § pur dicesi delle mera- oltre l'iscrizione che sul prospetto
viglie e de' gelsomini, che si fanno si legge, sovrastata dallo stemma gen-
cadere dalla volta in memoria della tilizio, fu battuto il grosso senza an-
neve caduta in tal giorno in questo no, coll'effigie della b. Vergine col
luogo. Talvolta il Papa interveniva santo bambino, e l'epigrafe: dilexi
anticamente alle litanie , che nella decorem domvs tv.e. Aveva disposto
cappella si cantano nel sabbato, ed il virtuoso Clemente IX, che poi dal

ora la visita per adorare il ss. Sacra- Vaticano il suo corpo fosse trasferi-
mento esposto decorosamente, quan- to nella basilica liberiana in piana
do porta nella basilica, massime
si terra, colla iscrizione: Clementi» ix
nel carnovale. cinekes; ma Clemente X, in grati-
,

CHI CHI i 2^

tudi ne di essere stato innalzato da chiesa ,


perdendo così l' antica sua
lui al Cardinalato, nella stessa basi- maestà. Fu ingrandito l'altare della
lica, nel 1671, gli fece fabbricare confessione, e sovrappostovi un ricchis-
un sontuoso deposito con iscrizione, simo baldacchino non proporzionato
che riporta V Oldoino citato, alla alle colonne di porfido, che il sosten-
col. 7 86, al destro lato della navata gono per cui si ricorse all' insuffi-
,

principale, con disegno del Rinaldi. ciente ripiego di circondarle con


E situato questo mausoleo incontro fasci di palme di metallo dorato.
a quello di Nicolò IV, e n' è consi- Nel primo anno pertanto del suo
mile nell'architettura. La statua se- pontificato, Benedetto XIV diede al
dente di Clemente IX è del Guidi. capitolo ventimila scudi, e nel se-
Ha essa ai lati quelle della Fede guente 1 74 1 ? essendo demolito l'an-
e della Carità, però il di lui corpo tico portico, a' 4 marzo, con solen-
tuttora riposa nel pavimento avanti nità vi collocò la prima pietra da
l'altare patriarcale. Aggiungiamo col lui benedetta in un padiglione ivi
Piazza, pag. 344) cne dovendo la eretto. Coll'opera dell'architetto cav.
mentovata iscrizione, dettata da Cle- Ferdinando Fuga , il quale si servi
mente IX al proprio segretario, por- delie antiche colonne, lo edificò dop-
si sul pavimento, si astenne dal no- pio a due ordini jonico, e corintio,
minare in essa nome della ss.
il ed il fece più grandioso. I mosaici,
Vergine, cui era sommamente divoto, eh' erano nella facciata , rappresen-
perchè non fosse co' piedi calpestato, tanti il miracolo della neve , muti-
e invece si espresse : sub ejus prae- lati vennero per appoggiarvi la
sidium 3 qua? janua cceli est , etc. volta dello stesso portico, ma furo-
InoltreClemente X, a' lati della tri- no trasportati al di dentro della
buna, eresse due nobilissimi organi. loggia superiore, che il Pontefice fece
Nel fine del pontificato di Gre- fabbricare per
dare (dopo la cap-
gorio XIII, e sul principio di quel- pella dell'Assunta, che in questa ba-
lo di Sisto V, furono tolti gli am- silica celebrano i Sommi Pontefici)
boni che vi erano rimasti. L'antico la solenne apostolica benedizione. Al
presbiterio, l'altare della confessione, portico inferiore furono dati cinque
i due cibori i, il portico esterno vi aditi corrispondenti ad altrettante
rimasero sull'antica forma sino a porte della basilica, compresa quella
Benedetto XIV , la divozione del santa, che si apre e chiude nell'an-
qual magnanimo Papa verso l'im- no santo. Tali porte sono tutte de-
magine della Madonna, innanzi alla corate al di sopra di pregevoli bas-
quale recavasi ogni sabba to ad as- sorilievi. Alzò dai fondamenti quel
sistere al canto delle litanie, si estese Pontefice ed ingrandì gli edifizii

nel concepire il dispgno di rimoder- esterni contigui , riducendoli a più


nare tulta la basilica. Non venne pe- regolar forma, e qui va notato, che
rò corrisposto nelle sue grandiose in- uno, come dicemmo, era stato eretto
tenzioni dagli architetti, dacché tra- da Paolo V, l'altro dal Cardinal
scorsa era l'età del buon gusto. Il Gio Francesco Negroni. Fece di più,
presbiterio, nel quale sivedono quat- la facciata ed ornolla di statue, fra

tro bassorilievi dell' antico taberna- le quali vi fu collocata quella del


colo dell'altare maggiore, fu abbas- b. Cardinale Nicolò Albergati, già
sato e ridotto quasi al piano della arciprete della basilica, il cui culto
,

u6 cui CHI
immemorabile fu appi-ovato «la Be- da lui nutrito per questa insigne
nedetto XIV. Le parli interiori fu- basilica, di cui era stato arciprete
rono rinnovate sì nel mosaico della, lo resero ad essa benemerito, pei

tribuna, e sì nel discoperto mirabile riattamenti e dorature, che vi fece

pavimento di mosaico della nave eseguire , massime nel soffitto, e pei

principale.Le navi laterali furono restauri de' suoi importanti e pre-


decorate in un agli altari , con pi- gevoli mosaici. Oltre di che avendo
per seguir le regole
lastri e stucchi, e ridonata alla basilica la parrocchia,
della simmetria , vennero tolte le pel disposto Su-
della costituzione
magnifiche facciate di alcune cap- per universam, emanata primo il eh
pelle, tra le quali la Sforza; ed il novembre 1824, volle erigervi un
suddetto altare papale egualmente magnifico fonte battesimale degno
fu rinnovato, come lo furono il coro di lui, e della bellezza della chiesa.
col suo altare, e il soffitto. Benedetto Trasportato altrove il coro che ser-
XIV solennemente consacrò questo viva nella stagione estiva, e che era
altare a' 3o settembre i y5o, giorno nella gran cappella contigua alla sa-
dedicato al massimo dottore s. Gi- grestia canonicale dedicata alla As-
rolamo. Questo altare papale è iso- sunzione di Maria Vergine, ivi, sic-

lato, e si è formato di un'antica urna come luogo separato, eresse il bat-


di porfido , sulla quale posa una tisterio. E<so è formato di una va-
larga mensa di marmo bianco e nero, sta tazza circolare di porfido, come
sostenuta da quattro putti di bronzo 10 è sua gran base decorata di
la

dorato. Una tradizione dice , che festoni di metallo dorati, e sostenu-


l'urna servisse già di sepolcro ai fon- ti da teste di cherubini. Tutta la

datori della basilica, al patrizio ro- tazza ricuopresi di una gran lastra
mano Giovanni, e sua consorte. Che pur di metallo dorato messa ad in-
Giovanni sia sepolto nella basilica, tagli e rilievi, con analoghe iscrizio-

lo attesta una lapide , la quale si ni, e coli' immagine della ss. Ver-
legge nella sagrestia. gine, che venerasi nella basilica.

A mantenimento poi di tanti ab- Nel mezzo v'ha una base di me-
bellimenti, coll'autorità della costi- tallo su cui vi sono angeli sorreg-
tuzione Ad Romanum, data agli i i genti un basso rilievo ove è effi-
febbraio iji"), Bull. Magn. tom. giata la ss. Trinità, e sulla cima la
XVI, 281, Benedetto XIV ob-
p. statua di s. Gio. Battista pur di
bligò l' amministrazione della santa metallo dorato, in atto di battezza-
Casa di Loreto, a somministrare al- re. Il fonte è chiuso da una ringhie-
la basilica l'annua pensione di scudi ra, con balaustri di alabastro con
cinquecento, da durare sinché i suoi quattro eleganti cancelli, da' quali
successori non avessero diversamen- si discende per. tre gradini al fonte.
te provveduto. Nondimeno la santa 11 tutto è rinchiuso poi da una can-
Casa, per liberarsi da tal annua cellata di ferro, che divide la cap-
prestazione, cedette al capitolo tanti pella in mediante un ar-
due parti,
luoghi di monte, che davano l'an- co sostenuto da magnifiche colonne
nuo frutto di scudi cinquecento. di granito orientale. Una conduce
A' giorni nostri lo zelo apostoli- alle sagrestie, l'altra al fonte. Pacca
co di Leone XII pel decoro dei è poi la cappella di stucchi, basso-
sacri templi, e l' amore particolare rilievi, pitture, e colonne di verde
,

CITT cui !9.


7
antico. L'architetto fu il rnv. Vala- sala Clementina del dorato
soffitto
dier, el'autore delle opere metal- al Vaticano. 1." In fondo della nave
licheGiuseppe Spagna. Lo stesso sinistra vi è il deposito di monsignor
J
Leone XII volle benedirlo per la Favoriti, canonico della basilica. 3/ '

prima volta nella vigilia di Pente- In alto evvi mausoleo del Cardi-
il

coste, battezzandovi poscia sei ebrei. nal Francesco di Toledo il primo ,

Oltre tutte le cappelle enumerate, Cardinale gesuita, devotissimo della


ed altre esistenti nelle navi minori basilica così, che vi si recava dal Va-
di questa patriarcale, dee farsi spe- ticano a piedi , e così benemerito
cial menzione della cappella del ss. che ledonò un calice d'oro, quattor-
Crocefisso, cosi chiamata per quello dici lampade d'argento ed altre pre-
che ivi si venera, e che prima sta- ziose suppellettili, oltre aver fondate
va all' Questa
ingresso della chiesa. diverse cappellanie. Nella basilica ev-
cappella, ridottada Benedetto XIV, vi ancora il deposito di monsignor
e situata nella nave destra, è vaga Sergardi, gran letterato cognominato
per le sue decorazioni, essendo or- Settano. All'estremità poi dell'altra
nata da dieci colonne di porfido nave, il prelato Merlici ha il suo
e da Lateralmente
pilastri eguali. sepolcro.
vi sono due armadi, uno pieno di Questa sagra patriarcale basilica
reliquie, l'altro colla sagra culla, per le tante bellezze che in sé rac-
la quale è racchiusa in una bella chiude , presenta in ogni angolo co-
umetta di argento, con il s. Bam- se così pregevoli e per arte e per
bino al di sopra, sostituita in que- ricchezza, che dopo il tempio valica-
sto secolo dalla pietà di d. Maria no, il quale non ammette confron-
Emmanuela, duchessa di Villa Her- to con altro qualunque edificio an-
mosa, donata già nell'an-
all'antica tico e moderno, è senza questione
no 606 da Margherita arciduches-
1 la più bella di Roma. Ciò pure ri-

sa d'Austria, moglie di Filippo III levasi dalle tante descrizioni, che ab-
re di Spagna. Nella notte di Natale biamo dagli antiquari , e dagli ar-
questa culla si porta processional- cheologi , tra' quali merita lode la
mente per la chiesa sulle spalle di dotta Dissertazione sulla basilica
quattro canonici, e si espone nella Liberiana , stampata io Roma nel
cappella Sistina, e sull'altare pontifi- 1825, e compilata da Nicola Ratti*
cio della tribuna. e da lui dedicata a Leone XII. Da
Per riguardo a' personaggi illustri ultimo si è pubblicata in R.oma, con
sepolti in questa basilica, lunga ne bellissimi rami, La patriarcale ba-
sarebbe la descrizione . Ci limiteremo silica Liberiana, descritta, e illustra^
soltanto a far menzione, oltre tutti ta da Agostino Valentin!.
quelli di sopra mentovati, e senza
ricordare le memorie sepolcrali del Notizie sul capitolo ed arcipreti del-
vestibolo della sagrestia, de' soli se- la basilica di s. Maria Mag-
guenti Girolamo Muziano, ce-
: 1

giore.
lebre pittore morto nel 1590. Tu-
mulato esso venne presso la detta Poco dopo l'erezione della basi-
eappella del ss. Crocefisso, e sulla lica, vi fu posto un clero composto
tomba gli fu posto il quadro di Làz- prima di chierici, e in seguito di
zaro risuscitato, che ora sta nella canonici coll'arciprcte, che, come di-
,,

ia8 CHI CHI


remo, divenne Cardinale sotto Eu- Degli altri benefattori della basi-
genio III. Indi, verso l'anno 4G8, il lica, e del capitolo, tratta il De An-
Pontefice s. Simplicio Bull' Esquilino, gelis nel libro IV ; De origine be-
e presso questa basilica fondò la neficiatonim, cappellanorum, etc, e
chiesa di s. Andrea col titolo in , nel libro VII, De donationibus ex
Barbara, o Catabarbctra, ove dipoi Summit Pontificibus, imperatoribus,
fu fabbricata la chiesa di s. Anto- regibus et caeleris mobiliavi, alc/uc
nio abbate, ora in cura delle mo- iminobilium, derivati*. Il citato Piaz-
nache camaldolesi. Nel pontificato di za a pag. 344 riporta il nome di
s. Gregorio lì, creato l'anno 7 15 , alcuni istitutori di prebende benefi-
fu per suo ordine eretto , accanto ciarie. Da ultimo Benedetto XIV,
la detta chiesa di s. Andrea, un ino- non contento degli abbellimenti fatti
nistero pei monaci, a' quali si diede alla basilica,ne accrebbe il suo cle-
un oratorio nella basilica perchè in- ro, dando cappa bigia e
l'uso della
sieme ai chierici medesimi 1 ufficias- lo stallo in coro a quei cappellani
sero di giorno e di notte. Continua- ch'erano cantori, ed istituendo in
rono essi nella direzione e piena am- vece loro la cappella de' musici
ministrazione della basilica , come onde il clero divenne più che mai
riporta il De Angelis, De archipres- numeroso. Indi Leone XII diede al
byteris, vicarìis, et canonicis s. Ma- medesimo capitolo 1' abbazia de' ss.
riae. Majoris pag. 28. Della qual Andrea e Gregorio al monte Celio,
promiscua ulìiziatura, in uso in va- cioè le tre cappelle annesse a detta
rie chiese, fa parola il Piazza, Ge- chiesa, prima goduta da un Cardi-
rarchia Cardinalizia pag. 34o ci- , nale in commenda. Ed
il regnante

tando il Panvinio, De SepC. Eccl. Pontefice, col contenuto del breve


hac basilica. In progresso di tem-
iti apostolico Codesti* Regina, Maxima
po cessarono i monaci d'intervenir- 1 irginum Maria , Datum Romae
vi, e rimase il solo capitolo al ser- apud s. Mariani Majorrm, XP /nc/i-
vizio della chiesa , accresciuto poi sis augusti anno MDCCCXXXVIU
successivamente dalla pietà dei be- confermò alla basilica, ed al capito-

nefattori. Uno di questi fu il Car- lo le concessioni tutte accordate dai


dinal Pietro Colonna nel XIV se- sommi Pontefici, dichiarando che al-
colo, il quale assegnò pingui ren- la medesima, ed al suo clero comu-
dite al capitolo, per essere stato li- nicati sieno tutti i diritti, privilegi,
berato nel recarsi ad Avignone, da grazie ed onori, di cui godono , e
un imminente naufragio, dopo ave- goder potranno le altre patriarcali
re invocata la b. Vergine, che si basiliche di Roma, come se le cose
venera nella basilica ; ed in oltre anzidette fossero state concesse alla
a ciò in morte volle essere sepolto stessa basilica Liberiana.
nella chiesa, col seguente ingegnoso Attualmente questo illustre capi-
epi tallio : tolo,da cui in ogni tempo uscirono
uomini chiari per santità, dottrina e
Petra Petrum tegit licer anìmamque dignità ecclesiastiche, si compone del
fovet Petra Christus, Cardinal arciprete, d' un prelato vi-
Sic scdvum retinct utraque Petra cario, di sedici canonici, divisi in
Petrum. tre ordini, di preti, diaconi, e sud-
diaconi, di dieciotto beueficiati (uno
CHI CHI l29
de' quali è il vicario curato )
pure Matteo , prete Cardinale , creato
dividi nei detti tre ordini; di dodi- da Eugenio III, nel 1 1 5o, divenne
ci chierici beneficiati, divisi in sud- arciprete nel 1 1 53.
diaconi, ed accoliti ; di sedici cap- Paolino Scolari, romano, educa-
pellani beneficiati di varie istituzio- to presso la basilica, canonico della
ni, e di ventun altri cappellani pa- medesima, fatto nel 1166 arciprete,
rimenti di diverse istituzioni , ed i Cardinale da Alessandro III nel
quali hanno posto dopo i benefiziati. 1
1 79, e creato Papa col nome di
I canonici nell' inverno usano cappa Clemente III nel 1187, benefattore
di saja paonazza, con fodere di pelli insigne della basilica.
di armellini bianche, con rocchetto, Rolando, Cardinale di Lucio III,
e nelle altre stagioni cotta e roc- arciprete nel 1 iqi.
chetto. Gli altri nell'inverno usano Pietro Sassi d'Anagni, Cardinale
cappe di saja paonazza con fodere d' Innocenzo III, vicario di Roma ,

di pelli bigie con rocchetto senza arciprete nel 12 12, morto nel 12 18.
maniche, e nelle altre stagioni la Cencio Savelli, romano, educato
c ola
. cotta. Il sigillo e lo stemma presso la basilica, canonico della me-
del capitolo portano la seguente desima, Cardinale di Celestino III ,

iscrizione, sovrastata dal triregno e ed arciprete, nel 1 2 1 6, divenne Pa-


dalle chiavi pontificie : sacrosancta pa Onorio III.
PATRI ARCHALIS BASILICA SANCT.E MARI.E Romano Bonaventura, romano,
majoris. V. Antonio Maria Santa- reputato l' oracolo di R.oma, di cui
Memorie notabili della basili-
relli, fu vicario, promosso al Cardinalato
ca di s. Maria Maggiore, e di al- da Innocenzo III, e quindi da lui
cuni suoi canonici nei pontificati di fatto arciprete; morto nel i23o.
Clemente FUI, Leone XI, Paolo A s torre, Cardinale, arciprete nel
V, e Gregorio XV, Roma 1647- 1244.
Il Cardinal arciprete , come di- Pietro Capocci, romano, Cardi-
cemmo all'articolo Arcipreti delle nale d' Innocenzo IV, arciprete, ce-
chiese e basiliche di Roma, godeva lebratissimo personaggio , il quale
prima ampia facoltà di giudicare presso l'antica chiesa di s. Andrea
tutte le cause civili e criminali, ci- in Catabarbara edificò la chiesa di
tra poendm sanguinis , et corporis s. Antonio coli' ospitale, e morì nel
af/liclivam, privativamente, rispetto 1209.
a tutto il clero, offiziali, e ministri Otlobono Fieschi, genovese, Car-
della basilica, e abitanti nel patriar- dinale e nipote d' Innocenzo IV, ar-
chio liberiano ; ma tali facoltà e pri- ciprete, e poi nel 1276 Pontefice
vilegi rimasero sospesi per la bolla Adriano V.
d' Innocenzo XII. I canonicati , e i Giacomo Colonna, romano, Car-
beneficii affetti sono conferiti dal dinale di Nicolò III, indi arciprete.
Papa , per turno , due
e gli altri Fu privato nel 1298 da Bonifacio
settimane dal Cardinal arciprete, ed VIII di tutte le dignità, le quali
una settimana dai canonici. in un all' arcipretato gli furono re-
Ecco 1' elenco de' Cardinali arci- stituite nel i3o5 da Clemente V;
preti della basilica , secondo il De morì nel 1 3 1 8 e lasciò erede dei
Angelis,Cardella,e Novaes. Le biogra- suoi beni la basilica.
fie loro riportatisi a'rispettivi articoli. Francesco Napoleone Orsini^ ro-
VOL. Xir.
9
, ,,

i3o CU! CHI


mano, Cardinale di Bonifacio Vili, arciprete per volere dello slesso Pa-
che in vece del precedente lo fece pa, morto nel 14^9, o i44°-

arciprete di s. Maria Maggiore. Antonio Casini, sanese, Cardinale


Pietro Colonna, romano, nipote di Mirtino V, fatto arciprete da

del Cardinal Giacomo, fatto arcipre- Eugenio IV, morto nel i43g.
te nel i325 da Giovanni XXII, B. Nicolo Albergati, certosino bo-
gran benefattore della basilica, mor- lognese , Cardinale di Martino V ,

to in Avignone nel 1826, donde fatto nel 1 4^9 da Eugenio IV ar-

fu trasferito il di lui corpo nella ciprete, morto santamente in Siena


basilica. nel 1
\ i
3.

Pietro Roger, francese, nipote di Guglielmo d'Estouteville, di Nor-


Clemente VI, che nel i34&, lo fe- mandia, detto di Rohan, Cardinale
ce Cardinale, poscia divenne arci- di Eugenio IV, che nel 1 44^ lo
prete, e nel i37o Pontefice col no- fece arciprete Liberiano. Sostenne
me Gregorio XI
di glorioso pei tal dignità sino alla sua morte av-
,

aver restituito a Roma la pontificia venuta nel i483, dopo aver splen-
residenza. didamente beneficato la basilica, ed
Marino del Giudices di Amalfi , essere stato decano del sagro Col-
Cardinale di Urbano VI nel i38i, legio.

arciprete della basilica , morto nel Roderieo Lenzuoli Borgia , spa-


1 385. Il De
Angelis in vece ripor- gnuolo, nipote di Calisto III, che il
ta un Marino Vulcani fatto Cardi- creò Cardinale, e per morte del
nale nel 1 381 ma egli
; fu del ti- precedente, Sisto IV lo dichiarò ar-

tolo di s. Maria Nuova, e morì nel ciprete. Quindi fu creato Papa nel
j 390. 1492 col nome di Alessandro \ I.

Stefano Paloeei Normanno, pa- Giambattista Savelli, romano, Car-


trizio romano, canonico della basi- dinale di Sisto IV, arciprete, mor-
lica, e vicario di Roma. Fu ratto to nel i494 m Castel Gandolfo
arciprete nel i3c)o da Bonifacio IX, ov' erasi ritirato, benché Alessandro
e Cardinale da Urbano VI sino dal VI gli avesse conferito tal dignità.
1 38 1 ; morì nel 1398. Giambattista Orsini, romano, Car-
Enrico Minatolo, napolitano, Car- dinale di Sisto IV, fatto arciprete
dinale di Bonifacio IX, arciprete nel 1 494 d» Alessandro VI, cessò
della basilica, morto nel 1412. di vivere nel 1 ìo3, dopo aver aper-
Rinaldo Brancacci . napolitano ,
to e chiuso la porta santa nell'anno
Cardinale di Urbano VI, arciprete, santo del giubileo i5oo.
morto nel i4 2 7- Giuliano Cesarini, romano, Car-
Francesco Laudi, veneto, Cardi- dinale di Alessandro VI, che il pro-
nale di Giovanni XXIII, arciprete, mosse a questo arcipretato. Finì di

morto nell'anno i4 2 7- vivere nel io io.


Giovanni La-Roche-Taisle, detto Pier Luigi Borgia , spaglinolo
Rupescissa, francese , Cardinale di Cardinale di Alessandro VI, fatto

Martino V , arciprete morto nel , arciprete da Giulio II, e mori nel


»4 3 7; i5m.
Giovanni l ilelli 1 ilelleschi, oriun- Pietro Isualles, di Messina, crea-
do di Foligno nato in Corneto , to Cardinale prete di s. Ciriaco da
Cardinale di Eugenio IV del 4^7s 1 Alessandro VI, e da Giulio II no-
. . ,,

CHI CHI ,3!


minato arciprete, morto in settem- vo, gliene scrisse condoglianze il ca-
bre 5 f 1 i pitolo, cui il Cardinale rispose ai 7
Leonardo Grosso della Rovere gennaio i573, con amorevole let-

nipote di Sisto IV, creato dal suo tera riportata dal Piazza.
parente Giulio II, Cardinale de' ss. Alessandro Sforza , romano, ni-
XII Apostoli, e dal medesimo fatto pote di Paolo III, Cardinale di Pio

arciprete. Terminò di vivere nell'an- IV, fatto arciprete da Gregorio XIII


no \5io. nel 1572. Terminò di vivere nel
Andrea della Valle, romano, Car- 1 58 1, dopo avere aperto e chiuso
dinale di Leone X, che inoltre di- la porta santa nell'anno santo i575.

chiarollo arciprete, terminando la Filippo Boncompagno, bolognese,


sua carriera mortale nel i j34-, do- nipote di Gregorio XIII 3
che pri-
po avere aperto e chiuso la porta ma il fece Cardinale , e poi arci-
santa della basilica nell' anno santo prete nel 1 58 1 , morto nel i586.
Decio Azzolini, di Fermo, Car-
Paolo Emilio Cesi, romano, Car- dinale di Sisto V, il quale pure lo
dinale di Leone X, fatto da Paolo nominò a questa cospicua arcipre-
III arciprete, morto nel 1037. tura, che lasciò colla vita nel 1587.
Alessandro Farnese, romano, ni- Domenico Piacili, genovese, Car-
pote di Paolo III, che lo promosse dinale di Sisto V, e per lui arci-
al Cardinalato e a questa arciprc- prete della basilica, nella quale aprì
tura, dalla quale nel 1 543 lo pas- e chiuse la porta santa nel 1 600
sò a quella dell' altra basilica Vati- morendo decano del sagro Collegio
cana. Morì nel 1089 decano del sa- nel 1 6 dopo 1
1 ,
essere stato bene-
gro Collegio. merito della basilica. Ptestaurò in
Guido Aseanio Sforza, romano, essa la confessione, fece dipingere
nipote di Paolo III, che il decorò tutta la volta della tribuna, ove si

della sagra 543 il


porpora, e nel 1 veggono i di lui stemmi, tra i mo-
fece arciprete Liberiano. Venne rap- saici di Nicolò IV e l'arco trionfale
presentato nella sua assenza da Ro- di Sisto III, e tutti i quadri tra le

ma dal Cardinal Giambattista Ci- finestre della nave principale. Sic-


cala, e morì nel
1 564, dopo avere come dei trentotto quadri di mo-
nell'anno santo i55o aperto e chiu- saico , che sono nelle pareti della
so la porta santa, e dopo aver ce- detta nave , undici erano misera-
duto al capitolo di s. Maria Mag- mente periti, alcuni in parte , altri
giore in perpetuo la prebenda, che del tutto, il Cardinale fece suppli-
come arciprete, godeva sulla chiesa re con altrettante pitture, imitanti
di Pudenziana.
s. il mosaico.
S. Carlo Borromeo, milanese, ni- /Michelangelo Tonti , di Pumini
pote di Pio IV, che lo annoverò al Cardinale di Paolo V, che nell'anno
sagro Collegio, e nel i564, il di- 161 1 lo pose arciprete in questa
chiarò arciprete, dignità cui rinun- patriarcale , e morì in Roma nel
ziò nel1572, morendo poi santa- 1622.
mente nel i585. Essendo seguita Giangarzia Millird, romano, Car-
la 19 novembre a ca-
rinunzia ai dinale di Paolo V, e da lui fatto
gione della che doveva
residenza vicario di Pioma, nominato da Gre-
fare a Milano come suo arcivesco- gorio XV, arciprete, morì nel 1629.
, ,

.3* CHI CHI


dopo avere aperta e chiusa la por- Pietro Ottohoni, veneziano, nipote
ta santa nell'anno santo i6i5. di Alessandro Vili, che
il creò Car-

Antonio Barberini, fiorentino, ni- dinale, divenne arciprete di s.


poi
pote di Urbano Vili , che lo fece Maria Maggiore, donde passò alla
Cardinale, e arciprete della basilica. latcranense, dopo avere nel 1725
Nella sua assenza da Roma, il di lui aperto e chiuso porta santa libe-
la

nipote Cardinal Carlo fece le veci riana per volere di Benedetto XIII.
di arciprete. Mori nel 1671. Morì decano del sagro Collegio nel
Francesco Maidalc.hini, di Viter- 1740.
bo, nipote di d. Olimpia cognata ,
Ludovico Pico, dei duchi della
d' Innocenzo X. Questo Pontefice Mirandola, Cardinale di Clemente
lo esaltò alla porpora nel 1647, XI, poi arciprete della basilica,

indi nell'assenza del Cardinal Bar- morto nel 743. 1

berini lo dichiarò legato a latere Girolamo Colonna, romano, Car-


per aprire e chiudere la porta san- dinale di Benedetto XIV, il quale
ta della stessa patriarcale Dell' anno Io fece arciprete, e nell'anno santo
santo i65o, della quale poi diven- del giubileo 1750, l'incaricò di

ne arciprete, e cessò di vivere nel aprire e chiudere la porta santa.


1700. Morì nel 1763.
Jacopo Rospigliosi, di Pistoja, fat- Marc' Antonio Colimna,, romano,
to Cardinale nel 1G67, dallo zio Cardinale di Clemente XIII, che
Clemente IX, e poi arciprete. Aprì inoltre lo fece arciprete. Divenne
e chiuse la porta santa nel 1
67 5 vicario di Roma, nell'anno santo
e morì nel i684- 1775, aprì e chiuse questa porta
Felice Rospigliosi, di Pistoja, ni- santa, e morì nel 1793.
pote di Clemente IX. Per morte del Andrea Corsini3 fiorentino, pro-
precedente suo fratello Innocenzo , nipote di Clemente XII, Cardinale
XI lo fece arciprete, e morì nel di Clemente XIII, fatto da Pio VI
1688. e divenuto arciprete per morte del
Filippo Tommaso Howard ingle- precedente, fu anche vicario di Ro-
se, religioso domenicano, Cardinale ma, e morì 179?. nel

di Clemente X, arciprete della ba- Albani, romano


Gianfranccsco
silica, morto nel 1694. pronipote di Clemente XI, Cardinale
Benedetto Pamphily romano, pro- di Benedetto XIV, ed arciprete per

nipote d'Innocenzo X, Cardinale dì Pio VI, morto decano del sagro


Innocenzo XI, fatto da Innocenzo Collegio nel i8o3.
XII arciprete liberiano, e poi di s. Antonio Despuig-y-Dameto , spa-
Gio. in Laterano ove, nell' anno gnuolo Cardinale di Pio VII, che
,

santo del 1700, aprì e chiuse la per morte del precedente lo fece
porta santa. Terminò i suoi, giorni arciprete della basilica, quindi cessò
nel 1730. di vivere nel 181 3 in Lucca.
Jacopo Antonio Morigia, milane- Gio. Filippo Gallerali Scotti, mi-
se religioso barnabita ,
, Cardinale lanese, Cardinale di Pio VII, nel
d'Innocenzo XII e poi arciprete.
,
18 4 dichiarato arciprete liberiano,
r

Nel 1700 per l'anno santo aprì e morì presso Orvieto nel 18 19.
chiuse la porta santa liberiana, e Anton Maria Doria - Pamphily,
morì nel 1708. genovese, Cardinale di Pio VI, pri-
,

CHI CHI i33


mo diacono di s. Romana Chiesa Funzioni principali, che si celebra-
fatto nel 1819 da Pio VII arciprete, vano nella basilica liberiana di
morì ai 3 1 gennaio 1821. santa Maria Maggiore, e nota di
Annibale della Genga 3 di Spoleto, quelle, che hanno luogo oggidì.
Cardinale di Pio "VII, vicario di
Roma, fatto arciprete per morte del A voler far menzione delle prin-
precedente, divenne a' 28 settembre cipali funzioni, che si celebrarono,
1823, Sommo Pontefice Leone XII, e tuttora celebratisi in questa sagro-
che fu benefattore della basilica. santa basilica, come la chiamò -Ni-

Benedetto Naro Patrizi, romano, colò V, ci limiteremo solo a' seguenti


Cardinale di Pio VII, da Leone cenni.
XII fu promosso all'arcipretura do- Primieramente della celebre pro-
po la sua assunzione al pontificato. cessione, che si eseguì nella vigilia
Per autorizzazione dello stesso Pon- della festa dell'Assunzione della b.
tefice nell'anno santo dell'universale Vergine, dal Laterano a questa chiesa
giubileo 1823, apri e chiuse la porta colla ss. immagine del Salvatore, e
santa dellamedesima basilica, e poi colla messa ivi pontificata dal Papa,
inori nel i832 a' 6 ottobre. si tratta al volume IX pag. 83 del
Carlo Odescalcìii, romano, Car- Dizionario. Anzi nel medesimo vo-
dinale di Pio VII, fatto dal regnante lume, e a pag. 100 e seguenti, dice-i
Pontefice Gregorio XVI, vicario di del vespero pontificale, mattutino e
Roma, ed arciprete successore del messa, che i Sommi Pontefici cele-
precedente. Egli con general ammi- bravano nella vigilia, e nutte del
razione, nel concistoro dei 3o no- natale, e della messa pontificata pur
vembre 838, virtuosamente rinun-
1 da loro nella solennità della seguente
ziò la porpora
sagra e tutte le , mattina, come da ultimo praticò
ecclesiastiche dignità per entrare ,
Leone XII. JNel medesimo volume,
nella veneranda compagnia di Gesù, a pag. io, e seguenti si descrive
ove santamente non ha guari morì. l'altro pontificale che il Papa cele-
Giuseppe Antonio Sala, romano, brava in questa basilica, preceduto,
già canonico della basilica, Cardi- e seguito da solenne cavalcata, non
nale di Gregorio XVI, e da lui che il solenne convito che avea luo-
fatto arciprete successore del prece- go neh' architricliuio. Tanta fu la
dente, morto nel 1839 ai 23 giu- venerazione per questa basilica, sino
gno, dopo aver beneficato la sua dalla più rimota antichità, che quan-
basilica. Allorché fu canonico, per do Pietro patriarca di Costantinopo-
l'altare papale donò sei candelieri, li, fautore de' monoteliti, mandò la

con croce e controlumi di metallo sua epistola sinodica, giusta il co-


dorato, eseguiti lodevolmente nell'of- stume, al Pontefice s. Eugenio I,
ficina degli Spagna. creato nel 654, il clero, ed il po-
Luigi del Drago, romano, già polo di Roma, temendo con ragio-
canonico della patriarcale, e suddia- ne del malvagio contenuto della
cono della cappella pontificia , fatto medesima, compresi da religioso ze-
Cardinale dal Papa regnante, e per lo, non permisero al Papa di cele-

morte del Cardinal Sala , arciprete brare in s. Maria Maggiore, prima


della basilica, cui con zelo in tal ch'egli promettesse solennemeute di
dignità presiede. non riceverla, né di approvarla.
,,

>n chi CHI


Nella stessa mattina di Pasqua ste parole : Auxiliante Deo. et Sal-
di risurrezione, solevano i Ponte- vatore Nostro Jesu Christo. elegìmus
fici vestirsi pontificalmente nella cap- lume diaconum in presbyterum : si

pella di s. Lorenzo di San età San- quis haiet aliquid contea euin. prò
e tortini , sino alla dalmatica ; poi a- Deo eum fiducia exeat et dieat : ve»
privano l'immagine del ss. Salva- rumtamen memor sit condìtiorùs suce.

tore, le i piedi, cantando


baciavano In questa basilica, e nei mercoledì
tre volte con voce sonora, Surrexit della tempora costumavano i Papi e-
Dominus de sepulero Alleilija : cui ziandio di pubblicamente promulgare
rispondevano gli astanti Qui prò : i Cardinali di S. R. C. , non che i

nobis pependit in Ugno , Alleilifa. preti , e i diaconi , cui divisavano


Poscia il Papa tornava alla sua se- creare.
dia ivi preparata, a dare la pace Ila pure luogo nel primo giorno
all' arcidiacono, e al secondo diaco- delle rogazioni. l'adunarsi del clero
no dicendo Surrexit Dominus vere.
: romano nella chiesa di s. Adriano
ed essi rispondevano Et appartai : per la processione, che si porta nella
Simorù; quindi davano la pace agli basilica,ove apresi l'immagine della
altri secondo l'ordine. Allora il Pa- santissima Vergine. La stazione con
pa prendeva la pianeta bianca, il indulgenza plenaria tuttora vi ri-

pallio e la mitra, e scendendo dal corre ne' seguenti giorni : nella se-
patriarchio lateranense, iu cavalca- conda domenica di quaresima nel ,

ta ,
processionai mente con tutti i mercoledì santo, nella domenica di
gradi del clero, si recava a questa Pasqua di risurrezione nel primo ,

basilica, per celebrarvi solennemen- giorno delle rogazioni nel merco- ,

te la messa. ledì delle tempora estive nel mer- ,

A questa basilica Laterano


dal coledì delle tempora autunnali, nel-
molti Pontefici portarono l'imma- la prima domenica dell'avvento, nel

gine del ss. Salvatore ne' gravi bi- mercoledì delle tempora invernali
sogni , come fece Stefano III. Da ai a4 e ^5 dicembre, vigilia e festa

essa altri si partirono processional- della natività di G. C, ai 27 per la


mente per qualche disastro, sicco- festa di s. Gio. Evangelista, ai »4 feb-
me praticò s. Leone IV, quando un braio per la festa di Mattia apo- s.

drago faceva strage in Roma, e in stolo, e ai 3o settembre per quella


questa basilica altri si recarono a del dottore s. Girolamo. Nella detta
rendere solenni azioni di grazie, pei notte e giorno di Natale con solen-
benefizi ricevuti , come praticò In- ne pompa vi si celebra il santo mi-
nocenzo XI ,
per la liberazione di stero , ed a beneplacito de' Papi vi
Vienna assediata dai turchi. Nel tem- suole essere cappella papale. A' r5
po delle stazioni, i Papi andavano agosto vi si solennizza l' assunzione
a celebrarvi i divini uffizi ; e nel della ss. Vergine in cielo, celebran-
mercoledì delle quattro tempora del- do il Cardinal arciprete , coli' assi-
l' avvento, dalla basilica di s. Pietro stenza del Pontefice, de' Cardinali
in Vincoli, dove facevasi la colletta, e di tutti quelli che hanno luogo
il sovrano Pontefice veniva nella ba- in cappella, e dando poi il Papa
siliea in processione, e vi cantava dalla gran loggia del prospetto ester-
la messa, nominando quelli, che vo- no, l'apostolica benedizione con in-
leva ordinare nel sabbato, con que- dulgenza plenaria, òccondo 1 istilli-
,

CHI CHI i35


zione di Questo
Benedetto XIV. onore della regina del cielo , e che
Pontefice agli 8 dicembre avea pre- si ripetè collo stesso religioso entu-
scritto ancora, che in questa basilica siasmo, nel seguente anno nelle
si dovesse celebrare la cappella pa- menzionate sere.
pale per l'immacolata Concezione, Nel detto anno, e nella mattina dei
che ora celebrasi nel palazzo apo- i4 agosto, prima della cappella pa-
stolico. I secondi vesperi solenni, cui pale, essendo stata esposta splendi-
assistono i Cardinali , invitati dal damente la veneranda immagine sul-
Cardinal arciprete, sono nel giorno l'altare pontificio, ed ivi preceden-
di Pasqua, a'5 agosto nella cappella temente dal Papa , da' Cardinali , e
Borghesiana ai i5 agosto, e ai 2.5
,
dai vescovi essendosi un celebrato
dicembre. Anticamente nella quinta triduo, il prelodato Gregorio XVI,
domenica di quaresima celebravasi coi consueti riti , solennemente co-
in questa basilica la cappella Pa- ronò con corona d' oro ornata di
pale, come si legge nella bolla E- gemme l' immagine di Maria ss., e
gregia, emanata da Sisto V. quella del suo divin Figliuolo, per
Faremo ora menzione della so- la liberazione del morbo colerico
lenne coronazione della b. Vergine, che mediante il suo patrocinio in
e del s. Bambino, che venerasi nella Roma fu meno violento che altrove.
detta cappella Borghesiana, fatta dal deve tacersi
IS'è che la corona ,

Papa regnante Gregorio XVI in di gemme di che Clemente VIII


rendimento di grazie, pel micidial avea coronata altra volta, come di-
morbo del Cholera, che tanto af- cemmo, la medesima immagine, e
flisse Roma , lo stato Pontifìcio, e quelle eziandio che le imposero al-
gran parte del mondo. E primiera- tri Pontefici, vennero insieme col
mente ad invocare il potentissimo resto involate nelle calamitose no-
suo patrocinio, nel punto in cui tissime vicende degli ultimi tempi.
stava per iscoppiare in Roma la pe- A perpetua memoria il medesimo ,

stilenza, il Pontefice ai 6 agosto Gregorio XVI emanò un apposito


1837 con processione del clero re- breve , Si. Domini Nostri Gregorii
golare e secolare fece trasportare divina providentìa Papce XVI, Lit-
la miracolosa immagine nella chie- terce apostolica quibus a
beneficia,
sa del Gesù , seguendo egli stesso Dei nata Virgine in urbem Romani
la processione col sagro Collegio. tempore cholericce pestilentiae collata
Con altra simile processione fu tras- enwnerantur, solemnis cerimonia ni
ferita la santa immagine in s. Ma- basilica liberiana habila ad imagi-
ria in \ alliccila, e quindi nella ba- nem Matite corona clonan-
Sanctce
silica vaticana, facendosi poi altret- dam commemoratiir etc., Roma? 1 838.
tanto nel riportarla alla sua basilica. V. Ritus a Summo Pontifìce Gre-
Ovunque fu esposta, immenso fu gorio XVI servandus in coronarìone
il concorso del popolo a venerarla, imaginis b. Marice Virginis, in ba-
e il Papa si recò a celebrarvi la silica liberiana, in festo Assumptio-
messa , e a dispensarvi la ss. Euca- nis ejusdem B. 31. V. Anno Do-
ristia. E nella vigilia , e festa del- mini MDCCCXXXVIII, e il Dia-
1 Assunzione, spontanea, universale ,
rio di Roma, numero 79 di detto
e indescrivibile fu l'illuminazione, anno , che descrive tal sagra fini-

che ogni ceto di persone fece in zione.


, ,

i36 CHI CHI


S. Maria ad Martyres, detta la Ro- sotto Traiano era stalo arso e per-
tonda, già famoso Pantheon, col- cosso dal fulmine, e sotto Comodo
legiata con diaconia Cardinalizia, avea soggiaciuto ad un incendio, che
nel ciane Pigna. pure si vuole avvenuto nell'impero
di Tito.
Questo superbo, e sontuoso tem- Pretesero alcuni archeologi , non
pio, il più insigne e il più bel mo- essere esso stato un tempio, ma un
numento superstite dell'antichità ro- M^libolo o gran sala delle terme ,

mana, è riguardato per la sua archi- che il medesimo A grippa vi avea


tettura un capo d' opera, sì per l'in- edificato d'appresso. Altri dissero,
tegrale sua conservazione, s"i per la che A grippa soltanto aggiunse il
solidità sua, per l'eleganza delle sue portico, e che la cella o mole ro-
forme, per la sveltezza, e la rego- tonda preesistesse e fosse eretta da
,

larità delle sue proporzioni, per cui altri. Per sette gradini si ascendeva

giustamente ottenne mai sempre al medesimo portico, il che lo ren-


l'ammirazione universale. Tempio, deva ancor più maestoso ma es- ;

che dalla sterminatrice mano dei sendone coperti cinque dalla strada,
tempi e della nordica barbarie fu ne rimangono due soli, dai quali si
rispettato, perchè in certo modo fos- ascende al pronao del tempio. 11
se monumento ai posteri della pri- portico viene sostenuto da sedici
sca grandezza di Roma. A secon- stupende colonne d'un sol pezzo, di
da che si legge sulla
dell' iscrizione, granito orientale, e di ordine corin-
faccia esterna del suo portico, cioè tio : otto sono di fronte , e sosten-
nel fregio sottoposto al timpano, esso gono il cornicione, su cui cravi un
fu cretto da Marco Agrippa genero bassorilievo di bronzo, il quale rap-
di Augusto nel terzo suo consolato, presentava Giove in atto di fulmi-
circa venticinque, o ventisette anni nare i giganti, e le altre otto sosten-
avanti la nascita di Gesù Cristo, gono la profondità del portico. Tut-
sebbene alcuni dicano soli tre anni te hanno basi, e capitelli di marmo
prima di essa , e altri sostengano bianco. Le travi del soflìtto primi
quattordici anni dopo. Ricusata da erano coperte di grosse fascie di
Augusto la dedica, che A grippa glie- bronzo, che levate furono da Ur-
ne voleva fare, questi dedicollo in- bano Vili per fare il baldacchino e
vece a Marte, e a Giove Ultore, in le colonne per l'altare papale della
memoria della vittoria ottenuta da basilica vaticana, nonché alcuni can-
Augusto contro Marc'Antonio e Cleo- noni pel Castel s. Angelo. Anche
patra. Lo dedicò per altro anche a la cupola ed il portico erano co-
Cibele madre di lutti gli dei ,
per- perti di tegole di bronzo dorate
chè lutti in questo tempio avevano ma nel 663 furono tolte da Costan-
la propria statua , chi di bronzo zo II, per portarle a Costantinopoli.
chi di argento, chi di oro, e chi di Le pareti delle due grandi nicchie
pietre preziose. Per questo il tem- laterali all' ingresso del tempio, co-
pio fu chiamalo con voce greca Pan- me anche quelle da un pilastro al-
theon, che significa unione degli dei. l'altro, erano rivestite di lastre di
Dipoi fu restaurato dagl'imperatori marmo. In una delle nicchie eravi
Adriano, Antonino, Settimio Severo, la statua di Augusto, e nell'altra
e Antonino Garacalla, avvegnaché quella di Agrippa. Nel mezzo dal
CHI CllI | ,7

portico è la gran porta di bronzo, gcnto, e di bronzo doralo. L'inva-


che vuoisi sia l'antica, ma restau- sione de' barbari, e 1 ignoranza dei
rata in epoche diverse, per la quale tempi distrussero ornamenti, chetali

si entra nel tempio. L' interno è furono solo ristaurati nell' intonaco
sorprendente per la sua maestà e da vari Pontefici. Tra una e l'al-
bellezza, e per essere di figura cir- tra delle dette cappelle vi sono ad-
colare, prese tutto l' edifizio il no- dossati al muro, che segna la cir-
me di Rotonda. Riceve esso il lu- conferenza interna, otto altri altari,

me da una sola apertura circolale, adorni di due colonne corintie, sos-


che è nella sommità della volta del- tenenti i loro frontespizii. Quattro
la cupola. La cupola supera di Ire di questi altari hanno le colonne
palmi in circonferenza quella vati- di giallo antico. I muri sino al cor-
cana, la quale però è alta più di nicione sono tutti coperti di vari
palmi trenta. La tribuna dell'ai lare marmi, come lo è il pavimento. Nel
maggiqre è formata da un emiciclo mezzo della tribuna ergevasi la sta-
incavato nella grossezza del muro, tua colossale di Giove Ultore, cui
e il suo grande arco, eguale a quel- era principalmente dedicato il tem-
lo della porta d'ingresso, è soste- pio; nelle però, e nei sei
edicole
nuto da due grosse colonne di giallo aitali, vuoisi che fossero i simula-
antico. cri, e le statue delle altre divinità.
Sei sono le cappelle all' intorno Anticamente l' edifìcio era isolato
del tempio, pure incavale nella gros- all'intorno, e solo dalla parte, po-
sezza del muro, tre per parte. Cia- steriore si univa alle terme dallo
scuna ha due pilastri, e due colon- stesso Agrippa costrutte. Aveva in-
ne isolate corintie scanalate di un nanzi una vasta platea , e l' edifìcio

solo pezzo di marmo. Otto sono di sorgeva sopra un basamento qua-


paonazzetto, e quattro di giallo an- drato sul quale ve n' eia un aldo
tico, con basi e capitelli di marmo circolare, come può vedersi all'ester-
bianco. Tanto queste colonne , che no a destra, ove è discoperta una
i suddetti quattro pilastri sostengo- parte di queste costruzioni. L' edifì-
no un maestoso cornicione di mar- cio al di fuori è composto di costru-

mo bianco, il quale gira all' intorno, zione di terra cotta o mattoni, detta
sopra di cui evvi una specie di at- a cortina, ed è a tre ordini d'archi
tico con quattordici finestre, che ora solidissimi insieme uniti e sovrap-
sono murate, e che prima davano posti.Dal Cancellieri si racconta nel-
lume agii sfondi delle sei cappelle. le sue opere, che quando nell'anno

Sull'attico medesimo posa la gran i536 Carlo V ascese sulla cupola


volta. Vuoisi, che tra le finestre vi del Pantheon, nell' affacciarsi all'oc-
fossero cariatidi di bronzo, lavorate chio, o cerchio dell'apertura interna,
da Diogene d' Atene. Perite però Crescenzio cav. romano, per vendi-
ntgl' incendii ,
gì' imperatori Setti- car Roma, che nel 1527 fu fatta

mio, e Caracalla vi sostituirono i saccheggiare da quell' imperatore,


pilastri di marmo , i quali ancora s' intese tentato di gettarlo da quel-
furono tolti. La detta volta è de- l' apertura; ma che avendo poi ciò
corata da cinque oi'dini di casset- raccontato al genitore ,
questi gli

toni riquadrati , che sembra essere disse : Figliuolo, queste cose si fanno,
prima stali coperti di lastre d' ar- e non si dicono.
,

i38 CHI cui


Questo Pantheon
celebratissimo lucrarla, che talvolta mancarono i

deve la sua conservazione prima a necessari viveri. Lo stesso Gregorio


Costantino, che non permise si di- IV dedicò ancora la chiesa a tutti

struggesse, poi all'imperatore Ono- i santi, e si sa inoltre che prima


rio, il quale vietò la demolizione della dedicazione di questa chiesa,

degli antichi edifici, e principal- nel dì primo di maggio celebrava^


mente alla religione per essere stato, la festa di tutti gli apostoli.

come andiamo a narrare, dedicato Al suddetto Bonifacio IV vuoisi


al cullo del vero Dio. I romani far rimontare l'origine del capitolo

Pontefici gareggiarono in proteggere di questa collegiata, che è la prima

la sua intera conservazione. di Roma, sì perchè gode 1' onorevole

Primieramente il Papa s. Bonifa- qualifica di basilica e sì perchè


cio IV, a purgare quest'edifizio dalla anticamente dicevasi archipresbite ra-
superstizione dell'idolatria, lo impe- to. Tal dignità sussiste ancora , e
trò, ed ottenne dall' imperatore Fo- l' arciprete di questa chiesa è il pri-

ca, e verso l'anno 6 io, a'i3 mag- mo degli otto canonici di cui for-

gio, lo consacrò solennemente ad masi il capitolo. E prima che Leo-


onore di Dio, alla Vergine beatissi- ne XII, cioè nel 1824» riducesse

ma, e a tutti i santi martiri, dap- le parrocchie allo stato attuale, egli
poiché ivi, e sotto l'altare maggiore esercitava le funzioni di parroco,

pose ventotto carri de' corpi loro, essendovi quivi unita la cura d'ani-
estratti dai tanti cimiteri di Roma. me. I canonicati, qualora non sicno

Per ciò il tempio prese la denomi- alfelli Sede, sono di no-


alla santa

nazione di s. Maria ad Martyres. mina del Cardinal diacono, che per


Quindi nell'anno 685 s. Benedetto solitoè il primo di tal ordine. La
II vi fece alcuni miglioramenti, s. forma veramente di collegiata, o la

Gregorio III, eletto nel 73 1, lo ripristinazioue, devesi al Pontefice


riparò, e lo ricoprì di piombo; nel Onorio HI, del 12 16. I canonici
pontificato di s. Vitaliano, sebbe- non godono di speciali insegne co-
ne nella sua venuta a Roma l'im- rali, e qualora si determinassero ad

peratore Costanzo II offrisse gran implorare quelle della cappa e del


doni alle basiliche ,
pure tolse dalla rocchetto, il capitolo prenderebbe la

città diversi ornamenti, fra i quali le precedenza alle due minori basiliche
menzionate tegole della cupola, e del di s. Maria in Cosmedin, e di Re-

portico di questo tempio. S. Grego- gina Coeli, ed in ordine incederebbe


IV, ncir ove
in questa chiesa dopo quelle di s. Maria in Traste-
rio 83/j. ,

Bonifacio IV avea per Roma istituita vere, e di s. Lorenzo in Damaso.


la festa di tutti i Santi pei i3 Si vuole , che Papa Benedetto
maggio, fece promulgare quella festa Vili, fiorito nel io 12, dichiarasse

per tutto l'occidente con ottava, da questa chiesa titolo Cardinalizio; ma


essere celebrata nel primo di novem- né il Piazza nella sua Gerarchia
bre. Egli dilatò la celebrazione di e trattato de' titoli Cardinalizi , né il
quella festa, perchè a cagione della Panciroli ne' Tesori nascosti di Ro-
rarità del beneficio spirituale del- ma, fanno di ciò menzione. Certo
l' indulgenza plenaria concessa da è, che Benedetto XIII, nel conci-
Bonifacio IV ai i3 maggio, era sì storo de' 23 luglio dell'anno sanìo
glande il concorso in Roma per 1725, l'eresse in diaconia Caldina-
,,,

cui CIII ,3,j


tizia, e la conferì pel primo al Car- si/ione dal Papa regnante tolti dal
dinal Nicolò del Giudice napolita- fonte, e portati nel museo egiziano,
no, che da suo maggiordomo l'avea che ha formato in Vaticano.
aggregato al sagro Collegio agli i i Urbano VIII, in compenso delle fo-
del precedente giugno. dere delle travi e chiodi di bronzo, i

Tornando all'edilizio di questa quali ebbe levati, come sopra dicem-


chiesa diremo, che anche Adriano mo , fece erigere i due campanili la-
I, del 772, vi operò alcuni l'istau- terali, e riparò le colonne. Quindi,
ri, e senza nominare altri Pontefici verso il 1666, Alessandro VII fece
che lo imitarono, ricorderemo, che sgombrare le rovine, che eransi de-
essendo stato elevato alla cattedra positate nella piazza, abbassò la
apostolica, nel 11 53, Anastasio IV piazza medesima, tolse l' incomodo
romano, vi edificò dappresso un pa- di scendere alcune scale per entrar-
lazzo pontificio, come narra il Pa- vi, scuoprendo del tutto il portico, e
pebrochio in Propylaeo ,
par. 2 le sue colonne, le basi quasi sepol-
pag. 2 3, num. 2, e come afferma- te, e risarcendo due colonne con
no altri autori. Poscia nel medesimo quelle, darinvenute nei dintor-
lui
secolo, e nei seguenti XIII, e XIV, a ni. Nell'interno fece ripulire i mar-
cagione de' tempi e degli avvenimen- mi, ed operovvi diversi abbellimen-
ti, per cui le fazioni talvolta vi si ti. In appresso Clemente XI rifece
fortificarono, 1' edifizio soffri alquan- la fontana, che sulla piazza era slata
ti danni. Il portico era rimasto pri- eretta da Gregorio XIII, e la de-
vo di tutto il lato orientale, la ter- corò di un obelisco egiziano: rin-
ra lo ingombrava sino a tale altez- chiuse il portico con cancelli di fer-
za, che nel tempio si scendeva per ro, ristaurò l'altare maggiore, che
alcuni scalini, e persino alcune abi- prima era situato più in avanti, ed
tazioni , ed alcune botteghe erano era formato a tempio sorretto da
state costruite fra le colonne. Ma quattro colonne di porfido non che ,

avendo Martino V ridonato colla sua i suoi ornati, ma trasportò al museo


elezione la pace all'Italia, e a Ro- vaticano le colonne di porfido, per
ma, nel recarsi a Roma nel 1420, cui privo di quegli ornamenti il pre-
ristorò il tetto di questa basilica, sente altare è inferiore all' antico. Be-
che grandemente ne abbisognava nedetto XIV non solo operò diverse
ed Eugenio IV , che gli successe riparazioni in questa basilica, ma
nel i43 1, ne sgombrò interamente per la diligente sua conservazione,
il portico, e fece ripulire le colon- col disposto della costituzione Ad
ne, riparando eziandio la cupola. Ne Summi de 8 febbraio 1 757, Bull.
1

fu pure benemerito Nicolò V, mas- Maga. tom. XIX, p. 271, ordinò


sime per la copertura di piombo ai maggiordomi Pontificii prò tempo-
cui rifece al tetto. Dipoi Pio IV, re, che a spese del palazzo aposto-
del i559, restaurò le porte di bron- lico accorressero a larvi gli oppor-
zo, ma Sisto V dal portico trasportò tuni risarcimenti. Da ultimo, e nel
alla grandiosa fontana da lui eretta pontificato di Pio VII, siccome nel-
sulla piazza di Termini i due gran le piccole nicchie ovali delle cappelle
leoni egizi con iscrizioni in gerogli- erano collocati i ritratti in busti di
fici di bellissimo basalto, i quali non marmo de' pria ci pali artisti, i quali e-
ha guari vennero con saggia dispo- rano quivi sepolti, o avevano avuto
,

i4o CHI CHI


1 onorificenza di esservi collocali a Esser ereilea natura, e morto
memoria del loro so pere, a cura del còti 11 la.

celebre Canova nel 1820 furono quei


ritratti trasportali nella protomoteca La congregazione de* Virtuosi qui-
in Campidoglio. L'attuai generoso vi eretta da un canonico ( per cui
e zelante del culto divino Cardinal i canonici sempre ne fanno parte
Agostino Rivarola di Genova, primo come può vedere
si all'articolo Ac-
dell'ordine de' diaconi, che ne gode cademie ), bramosa di ricercale le ce-
la diaconia, l'orni a dovizia di og- neri di tal sommo artista, a merito
getti sacri questo tempio, e non ha principalmente del cav. Giuseppe
guari il volle fregiato ned abside di Fabris suo reggente perpetuo ai ,

un sontuoso e magnifico coro di 1 settembre


j i833, le rinvenne
noce di mancava, per uso del
cui sotto laico, che sorregge la detta
rispettabile capitolo, con disegno del statua ilei la b. Vergine, e tolta la

eh. cav. Luigi Potetti architetto. Di issa di legno, furono le ossa col-
questo coro, quel bello ingegno del- locate in un'urna marmorea. Oltre
l' ab. Domenico /anelli cremone- di tal pia ed artistica congregazio-
se , non ha guari ci diede l' inle- ni', in questa chiesa fu eretta una
ressante descrizione, nel riputato confraternita per onorare il ss. Sa-
giornale letterario V Alhum , de' iG cramento, congregazione che fu ap-
ottobre 1
84 1 • provata i\.v Gregorio \lll nel iS'j'ò.
Luogo sarebbe il far menzione I Piazza Opere pie di Roma, pag.
.

di tutti gli uomini grandi in que- "jo, Del ss. Sagrarne/ito alla Ri-
sto tempio sepolti. Piuttosto solo ci tonda.
limiteremo a dire clic Hallaello di La sacra immagine della b. Ver-
Cibino, famoso dipintore, che cessò gine, che qui si venera ali altare
di vivere nel fiore di sua età a' 6 maggiore, ove la collocò Clemente
aprile 1^20, avendo ordinato diesi XI, perchè prima stava in altro al-

l'istaurasse una delle sue edicole, e iare, da Gerusalemme


fu trasportata
scegliendola per sepoltura sua, volle in Roma, e si crede dipinta da san
clie sull'altare fosse collocata una Luca. Quivi pure si conservò per
statua delia b. Vergine, scolpita da mollo tempo il volto santo (Pedi),
Lorenzo Lotti, mentre al lato destro che nel pontificato di Giovanni \1I
fu posto il seguente distico del Car- lu trasferito in Roma. Si esponeva
dinal Bembo : sull'altare principale nel dì della
dedicazione della chiesa, e nelle pe-
Ille hir <'<;[ Raphael, timidi quo ricolose circostanze della città; fu
SOSpite vinci collocato in custodia in varie chie-
Rerum magna pareri* , et mo- se, e per molto tempo in quella di
ricnte mori. s. Spirito, dalla quale Gregorio XII
la fece porre in Castel s. Angelo,

Giovanni Bellori
allorché Roma venne invasa da La-
lo tradusse in ita-
dislao. Nel i4io però fu riposto
liano così :

per sempre nella basilica vaticana.


In questa chiesa del Pantheon con-
Questi è quel Rajfael cui viso servasi ancora la cassa ove stette
vinta il volto sauto racchiuso con tredici
CUT CHI ,4,
serrature , le cui chiavi stavano anno il magistrato romano, fa a
presso altrettanti caporioni. questa chiesa 1' oblazione d'un calice
Questa chiesa venne chiamata dai di argento, con torci e di cera.
Pontefici Cappella papale , per le
funzioni che i Sommi Pontefici si *V. Maria sopra Minen>a, titolo Car-
portavano a celebrarvi, massime nel- dinalizio, con parrocchia in cura
la domenica avanti la Pentecoste de' religiosi domenicani , nel rione
in cui celebravano la stazione, e la Pigna.
messa, e vi pronunziavano un'ome-
lia sulla discesa dello Spirito Santo Questo tempio viene chiamato so-
nel cenacolo. Frattanto dal foro pra Minerva per essere stato edifi-
della cupola si gettavano delle rose, cato presso quello che Pompeo Ma-
in memoria di che in tal giorno si gno, dopo trent'anni
di guerre e
dispensano di que'fiori ai canonici vittorie, dea Minerva,
eresse alla
in coro. Ed è perciò che nell'Ordi- nelle vicinanze delle terme di A grip-
ne XI del canonico Benedetto, scrit- pa, e del tempio del Buon evento.
to avanti il 1 1 43, si legge: Domi- 11 gran Pontefice s. Zaccaria del
nica de Rosa statio ad s. Mariani 74' dopo aver purgati i luoghi
5

Rotiindam, ubi Pontifex debet cane- adiacenti dalle gentilesche profanità,


re missani, et in praedicationc dice- diede la chiesa, che nel quinto se-
re de adventu Spiritas Sancti, quia colo era stata fabbricata in onore
de altitudine templi mittuntur rosae di Maria santissima, alle monache
in figura ejusdem Spiritus Sancii. greche basiliane , le quali da Co-
Apprendiamo poi dal diarista Va- stantinopoli, e dal monistero chia-
lesio la ragione per cui i fedeli mato di sant' Anastasia , si porta-
nell'anniversario dei defunti accen- rono a Roma
con molte insigni
dono gran quantità di lumi in que- reliquie, e col corpo di s. Gregorio
sta chiesa. Sino
1701, eravi al Nazianzeno, fuggendo la persecuzio-
1' uso in suffragio e ad onore de' mor- ne dell' imperatore Costantino V.
ti, d'illuminare i due cornicioni in- Nell'anno 1 1 98, Celestino III con
terni in tutta la loro rotondità, il sua bolla ricevè sotto la sua prote-
che durava sino a due ore di not- zione il monistero di Campo Marzo,
te ; ma essendo accaduto qualche che le monache avevano pur fon-
sconcerto, Clemente XI ordinò, che dato, confermando loro eziandio il

non si facesse più la illuminazione, possesso della chiesa della Miner .a,

e che la chiesa si chiudesse alle ere cui ebbero sino al 1275. Il Panci-
ventiquattro. Anticamente eravi la roli, Tesori nascosti p. 027, dice,
stazione nel venerdì di Pasqua, la che allorquando le monache passa-
quale dura ancora, celebrandosi la rono a Campo Marzo, ove ancora
festa della sua dedicazione a' i3 stanno osservando la regola di s.
maggio. Il p. Pietro Lazzeri gesuita Benedetto, si riservarono il dominio
nel 1749 pubblicò in Roma la dis- della chiesa, e vendettero ad un
sertazione: Della consagrazione del gentiluomo romano il contiguo mo-
Pantheon fatta da Bonifacio IV, nistero da loro abitato. Non si co-
discorso alla Santità di N. S. Pa- nosce poi il motivo per cui un tem-
pa Benedetto XIV. Nel dì primo po la nazione fiorentina sia divenu-
novembre, festa d'Ognissanti, ogni ta proprietaria della chiesa , nella
f 4? CUI CHI
quale cominciò a rifare pavimen- il povertà de' domenicani. Pu-
religiosi
to nella navata di s. Girolamo, ed re in tempi la cbiesa e il
diversi
ebbe molti sepolcri, ove furono tu- convento furono ampliati, restaurati,
mulati parecchi fiorentini. ed abbelliti. Ristaurò il convento e
Certo è che le monache abban- ingrandillo prima il Papa Clemente
donarono la chiesa, perchè minac- VII, e poi il Cardinal Antonio Bar-
ciava rovina, non nel pontificato di berini; lafacciata esterna ( ove si
Gregorio XI e nell'anno 1370, co- veggono varie lapidi, che ricordano
me ma sibbene in
vogliono alcuni
, fin dove arrivò l'acqua nelle più
quello Gregorio
del , e nel
b. X celebri inondazioni del Tevere ) fu
1275. Né pure è vero (ad onta che fatta da Francesco Orsini, e la por-
ancor noi lo dicemmo altrove ) che ta principale dal Cardinal Caprani-
ilpopolo romano la concedesse ai re- ca ;la nave di mezzo, e il nobile

domenicani [T^edi), desiderosi


ligiosi chiostro dal Cardinal Turrecremata
di un luogo centrale nella città, per domenicano ; le due navi laterali, e
meglio impiegarsi alla salute delle quella della crociera da altri bene-
anime, poiché riuscivano di grave fattori. Il grand'aico sopra l'altare
loro incomodo la chiesa e il conven- si attribuisce ai Caetani. La grande

to di Sabina ad essi assegnato


s. tribuna, minacciando rovina, fu rie-
sul monte Aventino da Onorio IH; dificata dai signori di Palombara ,

il qual convento inoltre non era ab- con architettura di Carlo Maderno,
bastanza comodo pel numero de' re- che vi aggiunse il coro a spese dei
ligiosi. Dalle memorie dell' archivio Savelli ; mentre il Cardinal Scipio-
di questa chiesa risulta , che real- ne Cantarelli Borghese , fece fare i

mente Gregorio X nel iifS , con due celebri organi. Vari furono gli
bolla data in s. Sabina, approvò la architetti di questa chiesa, ridotta
permuta sanzionata dal suo vicario in tempi nel modo che ora
diversi
Aldobrandino Cavalcanti domenica- si vede. Essa però è forse l' unica
no, vescovo d'Orvieto, tra le mona- chiesa di Roma, nelle cui propor-
che e i religiosi domenicani, di al- zioni, e principalmente nelle volte,
cuni terreni da quelle ceduti a que- siensi mantenute le forme dell'anti-
sti per vari orti e case presso la ca architettura italiana, sebbene mol-
chiesa che nel seguente anno
: e to partecipi della gotica. Semplici
1276 Giovanni XXI tutto approvò però, e senza ornato di sorte alcuna
con bolla, insieme alla parrocchia. sono le sue forme. Ciò non pertan-
I domenicani pertanto subito si ac- to piacciono alla vista la sua mae-
cinsero a rifabbricare la chiesa ed stosa semplicità, le sue tre navi , e
il convento che fu terminato nel i monumenti d' arte che la
suoi ,

1279, e che poi venne ampliato costituiscono una delle più cospicue
per mezzo delle pie largizioni di di Roma, come per le sue memorie
varie famiglie romane, e personag- ecclesiastiche è una delle più vene-
gi distinti. Nicolò III, con bolla dei rande, e delle diligentemente uffiziate.
24 gennaio 1280, ingiunse ai se- Tutte le sue numerose cappelle
natori di Roma, che ciascuno do- sono pregevoli per marmi, per istuc-
vesse contribuire una certa somma chi, dorature, e pitture. Noi ci li-
di danaro, affinchè fosse compita miteremo a far menzione delle prin-
questa chiesa con celerità, stante la cipali. Nella prima cappella a de-
CHI CHI j43
stia, Benedetto XIII fece erigere il Nel coro pertanto sorgono uno
l'

fonte battesimale, giacché è antica contro l'altro quelli di Leone X,


parrocchia amministrata da un re- e di Clemente VII , Medici, archi-
ligiosodomenicano. La cappella della tettura, e scultura di Baccio Ban-
ss. Annunziata fu architettata dal dinelli ; però la statua di Leone X
Maderno e fu dipinta da Cesare
, è di Raffaele da Montelupo, e quella
Nebbia ; ed il quadro dell' Annun- di Clemente VII è di Gio. di Bac-
ziata in fondo d' oro , è lavoro del cio Bigio. Clemente VII prima di
b. Angelico da Fiesole domenicano. morire lasciò una somma di danaro
Altra mano però vi dipinse il Tur- da impiegarsi nel suo sepolcro, e in
recremata istitutore dell' arciconfra- quello del cugino Leone X. Perciò
ternita della ss. Annunziata (Vedi), gli esecutori testamentarii li edifi-

per dotare le povere zitelle roma- carono entrambi in questa chiesa,


ne. Magnifica , e ricca di statue e acquistando a tal uopo alcune case
di depositi è la cappella Aldobran- contigue, per ingrandire la volta
dino ove riposano le ceneri degl'il- del coro, e a' 6 giugno i5^i vi
lustri genitori, ed i parenti di Cle- furono trasportati dal Vaticano i
mente Vili, che la eresse, per cui corpi di ambedue. Nella cappella
v'ha ivi il suo busto. Nella crocie- Caraffa san Pio V fece erigere un
ra la cappella dei Caraffa, pure de- magnifico deposito a Paolo IV, Ca-
dicata alla Annunziata , è una
ss. raffa, facendone la statua Pirro Li-
delle per le pitture,
più stimabili gorio, mentre gli abiti pontificali
perchè il quadro a compartimenti co' marmi coloriti , e con istudiato
neh' altare è dipinto da Filippo Lip- artificio, furono fatti da Giacomo,
pi, che vi rappresentò la b. Vergi- e Tommaso Casignola. Le mortali
ne, s. Tommaso d' Aquino, e il Car- spoglie di quel Pontefice, dal Vati-
dinal Oliviero Caraffa fondatore del- cano furono quivi trasferite a' 2 ot-

la cappella. Vi sono in essa altri tobre 1 566.


stupendi dipinti del Lippi, e di Raf- Avendo poi Urbano VII, Casta-
faellino del Garbo. Segue la cappel- gna, lasciato la sua eredità all'arci-
la degli Altieri, rinnovata da Cle- confraternita della ss. Annunziata,
mente X con disegno dell' erudito allorché mori nel i5cjo, quel soda-
Cardinal Massimo. Accanto evvi quel- lizio in riconoscenza, nella sua cap-
la del Rosario, sotto il cui altare pella summentovata, gli fabbricò un
riposa corpo di s. Caterina da
il marmoreo monumento, sul quale è
Siena domenicana. A' lati dell'altare scolpita la sua statua; le ceneri poi
principale a destra vi è la statua vi furono portate dal Vaticano a' 2 2
del Salvatore in piedi del Bonar- settembre 1606. Finalmente Bene-
roti, a sinistra un gruppo rappre- detto XIII, già dell'Ordine de'pre-
sentante in marmo la ss. Vergine, dicatori, morto nel 1780, fu sepolto
col suo divin Figlio, e il santo pre- nella basilica vaticana, da dove, secon-
cursore, opera di Francesco Sicilia- do la di lui disposizione, i suoi
no. L'altra cappella della crociera correligiosi a' 22 febbraio 1738, ne
dedicata a s. Domenico, è ricca so- trasferirono il corpo in questa chie-
pra tutte di marmi. sa, in un deposito di stucco, donde
Molti poi sono i depositi d'illustri lo collocarono a' 2 febbraio 1768
personaggi che quivi furono sepolti. in quello di marmo eretto nella
,

144 chi CHI


cappella di s. Domenico dall'archi- istituitada fi*. Tommaso Stella do-
tetto Marcbionni. La statua di lui menicano; e del ss. Salvatore, inco-
fu scolpita da Pietro Bracci. minciata da fr. Vincenzo da Pale-
A voler far pure memoria de'prin- sili na domenicano, nel 1596. La
cipali depositi quivi esistenti, oltre recita del rosario in due cori ebbe

i suindicati, meritano ricordanza, principio ne' chiostri di questo con-


per l'arte, e per la qualità de' de- vento, nell'anno 1600, tre volte la
funti, quelli del cavalier Pucci, del settimana, per opera di Girolamo
Cardinal Tibaldi, del Cardinal La- Saverio generale de' domenicani e ,

tino Frangipani Orsini, del Toma- poi fatto Cardinale da Paolo V ;

buoni , monsignor Fabretti


di di , nidi s' introdusse di recitarlo in
Paolo Manuzio, della Raggi, del- chiesa a vicenda dagli uomini, e
! I baldini, di monsignor Durando dalle donne, colla spiegazione dal
celebre liturgico, del Cardinal Pi- pulpito de' misteri riguardanti la

mentel, del Cardinal Bembo, del vita Gesù Cristo, pel zelo del p.
di

Cardinal Monelli nipote di s. Pio V, Timoteo Ricci. V. Rosvmo, al qual


dei Rustici, del Cardinal d'Aquino, articolo si tratta della solenne proces-

del Cardinal de Vio detto il Gae- sione, che si celebra in questa chiesa
tano domenicano, del Cardinal So- nella prima domenica di ottobre,
rnaglia, del Cardinal l'ei ta/.zoli, e ed A iric<m fraternità del ss. Rosario.
per non dire d'altri, del l>. Angelico Per riguardo all' arciconfraternita
da Fiesole del medesimo Ordine, celc- della ss. Annunziata, oltre l'artico-
bratissimo dipintore, di cui disse lo, si vegga il volume Vili del
Michelangelo in ammirare le sacre Dizionario a p. i49> dove si parla
sue pitture io credo che questo
: della cappella papale, che per la
frate vada in cielo a considerare sua festa si tiene in questa chiesa,
quei beali volti } e poi li venga a e della grandiosa cavalcata colla
dipingere quaggiù fra noi. I Tersi quale prima vi si recavano Pon- i

metrici, che leggonsi nel suo depo- tefici. Per conto dell'arciconfraternita

sito, si attribuiscono a Nicolò V, del ss. Sacramento, che fu la prima


che tanto lo amò e stimò. a fondarsi in Roma, e per cui gode
Nel chiostro poi decorato , delle il privilegio di fare la processione
pitture a fresco del Valesio, del nel di seguente alla festa del Corpus
Nappi, del Lelli, del Paglia, e di Domini, è a vedersi l' articolo del
altri, cherappresentarono le sto-
vi nostro Dizionario, nel Voi. II, pag.
rie del Redentore, della b. Vergine, 3o5. Al medesimo volume, e a pag.
di s. Domenico, e di s. Tommaso 3 09, si parla dell'altro sodalizio del
d'Aquino, vi sono ancora i depositi ss. Salvatore. E da farsi menzione
dei Cardinali Ferrici , lavoro del di ai tra confraternita fondata in que-
XV secolo, e Agnensi beneventano sta chiesa, cioè quella del santissimo
o napolitano, morto nel \^i. Nome di Dio, alla quale appar-
Passando a dire dei pregi eccle- tenne s. Ignazio, istituita per togliere
siastici di questa chiesa , in essa l'enorme peccato della bestemmia
furono istituite quattro confraternite, e degli spergiuri. provenne, Da ciò
cioè del ss. R.osario, dell'Annunziata, che in questa chiesa più volte fu-
per opera del mentovato Cardinale rono bruciati libri contenenti eresie,
1 urrecremata del ss. Sacramento,
;
ed ivi si ricevettero le abjure solenni,
,,

cui cui ,45


degli eretici. Delle cappelle Cardina- la biblioteca, lasciando per l'erezio-
lizie, che quivi annualmente hanno ne della medesima dodicimila scudi
luogo per la festa di s. Tommaso doro, e parecchie migliaia di vo-
d'Aquino, per quella di s. Pietro lumi. 11 di lui testamento porta la
martire, per l'esequie anniversarie data dei 6 luglio i655, e l'istitu-
di Paolo IV, e per quelle di un zione fu fatta a favore dei religiosi
Cardinale appartenente alla congre- domenicani, come custodi della me-
gazione del s. Offizio, si legga l'ar- desima biblioteca. Stabiliva egli col
ticoloCappelle Cardinalizie. testamento un bibliotecario , e due
Il sommo Pontefice Paolo IV, conversi, per la direzione ed assi-
nel i557, elevò la chiesa di s. Ala- stenza della biblioteca, dello stesso
ria sopra Minerva al grado di titolo Ordine. Egli è sepolto nella mede-
presbiterale Cardinalizio, e pel pri- sima tomba, e collo stesso abito dei
mo lo conferì a Michele Ghisiierì
fi*. domenicani, nella contigua chiesa.
domenicano, il quale, divenuto nel In seguito la biblioteca prese il no-
i566 Papa col nome di Pio V, me di Casanatense dal Cardinal
creò Cardinale il suo nipote fr. Mi- Giacomo Casanata, morto nel i 700,
chele Bonelli domenicano, gli diede il quale l'aumentò di copiosi, e ra-
questa chiesa per titolo, ma gli vietò ri volumi, di ricca rendita, per ac-
di lasciar l'abito religioso, e di usare crescere il numero de' conversi , e
il cappello rosso. Molti titolari fu- de' bibliotecari , e di più teologi
rono benefattori di questa chiesa, e come legs<'>i nel suo testamento, e
nella suaccennata cappella papale nelle Memorie del p. Audifredi, don-
della ss. Annunziata, incombe ad de si trassero questi ulteriori cenni.
essi cantare la messa. Oltre a ciò Merita che ora si parli della sa-
nel venerdì della settimana di pa- grestia di questa insigne chiesa, die-
squa, vi si celebra la stazione, e ai tro al cui altare viè la camera di
4 agosto la festa di s. Domenico. s. da Siena, trasportata
Caterina
Nel contiguo grandioso convento, dal Cardinal Antonio Barberini, nel
che venne di molto accresciuto nel 1637, dalla casa spettante all' arci-
generalato dal p. Kloche francese, confraternita della ss. Annunziata
la menzionata congregazione Cardi- incontro la chiesa di s. Chiara. De-
nalizia del s. Offizio, nei mercoledì corata è questa dalle pitture della
tiene le sue ordinarie congregazioni. scuola di Pietro Perugino. In essa
In esso risiede il p. generale dei sagrestia vennero eletti Eugenio IV,
domenicani, e il p. segretario della e Nicolò V, e poco mancò che non
congregazione dell' Indice, ch'è sem- vi si facessero altri conclavi ,
pei
pre un domenicano. Nel medesimo motivi che andiamo a narrare. Mor-
convento vi è la celebratissima bi- to nel 1292 Nicolò IV, il conclave
blioteca Casanatense ( Tedi), intor- s' incominciò a celebrare nel palazzo
no alla quale, oltre quanto dicem- di s. Maria Maggiore, quindi venne
mo a quell'articolo, non riuscirà dis- trasportato nel convento di s. Maria
caro di sapere quanto segue. Gio. sopra Minerva; ma a cagione delle
Battista Castellani, che alcuni chia- differenze tra i Cardinali, fu trasfe-
mano Gio. Maria delle Carcare nel rito altrove, finché in Perugia fu
Genovesato, archiatro di Papa Gre- eletto s. Celestino V. Dipoi, nel 1 4^ 1

gorio XV, fu il primo istitutore del- per morte di Martino V, si dispo-


VOL. XII. o 1
,,

i46 CHI CHI


se il conclave in questo convento, Minerva, dove, a' 4 marzo ad ora
laonde il primo marzo, altri dico- di vespero, entrarono diciotto Car-

no a' 2 marzo ad ore ventiquat-


, dinali. La guardia della prima por-

tro vi entrarono tredici , o quat- ta fu affidata a quattro prelati


tordici Cardinali , ed essendo stata quella della seconda ad Enea Silvio
sbarrata la piazza dai romani, ai 3 Piccolomini, ambasciatore Cesareo ,

ad ore 2 1 in giorno di sabbato fu divenuto poscia Pio II, insieme cogli


eletto Papa il Cardinal Condulmero altri ambasciatori. Perciò nella sa-
veneto, col nome
Eugenio IV. Il di grestia, ove era stato eletto Euge-
Papebrocliio, nel Propylaeo p. 258, nio IV, a' 6 marzo in giorno di lu-
descrive la contesa promossa da al- nedì, e ad ora terza, esaltarono al
cuni baroni romani, i quali preten- pontificato il Cardinal Parentucelli,
devano di essere ammessi nel con- die prese il nome di Nicolò V, pub-
clave di quel Pontefice ,
per aver blicandolo al popolo alle ore nove
luogo nell' elezione del nuovo Papa, ilCardinal Colonna, primo dell'or-
ma ebbero una ripulsa dal sagro dine de' diaconi. A perpetua memo-
Collegio. Venendo questo zelante ria di queste due creazioni sulla ,

Pontefice a morte a' 23 febbraio porta interna della sagrestia, si leg-


i447> fu stabilito celebrarsi nuova- ge la seguente iscrizione:
mente il conclave nel convento della

MEMORIE . CREVriONIS . HIC . HABIT.E


SUMM . PONTIF . EVGENII . IV . ET . NICOLAI

Su tale iscrizione Giambattista romano prese le armi in favore e


Speranza romano rappresentò a fre- difesa de' Cardinali.
sco simile avvenimento, venendo co- A questa chiesa, a' 1 7 gennaio,
lorita la volta da un fiammingo. festa di s. Antonio, il magistrato
Nel i4^4j P er morte di Pio II, romano offre un calice d'argento
nel Vaticano fu eletto in successore e quattro torcie di cera, per decreto
Paolo II ; ma perchè Antonio, ni- de' r) febbraio i566, in riconoscen-
pote del defunto, ancora riteneva il za delle statue da Pio V donate ai
Castel s. Angelo , alcuni Cardinali palazzi di Campidoglio, le quali pri-
per timore volevano tornar a tene- ma stavano a Belvedere, obbligan-
re per la terza volta il conclave nel dosi lo stesso magistrato di assiste-
convento della Minerva. Poscia mo- re alla solenne messa, che nella me-
rendo a' 18 agosto i5o3 Alessan- desima chiesa si sarebbe celebrata
dro VI, Cesare Borgia di lui figlio in tal giorno siccome anniversario
saccheggiò il palazzo apostolico, e della coronazione di Pio V, e festa

fece assediare il Castel s. Angelo, e del nome che gli fu imposto nel
il Vaticano, dove i Cardinali si do- battesimo. Altra offerta si fa dal ro-
vevano rinchiudere in conclave ; ma mano magistrato a questa chiesa
il sagro Collegio per porsi in sicu- secondo il chirografo di Clemente
ro si rifugiò in questa chiesa , alla X, la quale consiste in quattro tor-
quale Micheletto Careglia, capitano cie di cera, cioè ai 5 maggio festa

di Cesare Borgia, pose l'assedio, che di Pio V, siccome benemerito di


s.

però subito tolse perchè il popolo Roma, e della Chiesa universale


,

cui ciii ,4 7
Finalmente, a decorare la piazza ma chiamata Flaminia , o del Po-
che sta innanzi alla chiesa, nel 1667, polo, ad ornamento dell' ingresso di
Alessandro VII eresse sopra il dorso essa, concepì il disegno di amplia-
di un elefante, un obelisco egiziano, re le dette due chiese con uniforme
rinvenuto nel giardino degli stessi architettura, mettendo capo a tre
domenicani. bellissime strade, quali sono quelle
del Babuino del Corso , e di Ri-
,

S. Maria de Miracoli. V. S. Ma- petta summentovate.


ria di Monte santo. Ma non potendo i religiosi di
ambedue le dette chiese concorrere
S. Maria diMonte santo, o basili- alle spese, ed essendo morto Ales-
ca di s. Maria Regina Coeli, con sandro VII, rimasero
le fabbriche
capitolo, nel rione Campo Marzo. sospese. Avvenne intanto che il Car-
dinal Girolamo Gastaldi, genovese,
I frati carmelitani della provin- legato di Bologna nel 1678, volen-
cia di Monte santo in Sicilia, sino do fare la facciata esterna della ba-

dal 1640, possedevano questa chie- silica di s. Petronio in quella città,

sa, che è posta al principio della non gli si volle accordare di porvi
strada del Babuino incontro alla por- il suo stemma gentilizio. Recatosi
ta Flaminia. Dall' altro lato della poi a Roma, volle invece compiere
via del Corso, ed al principio della con animo grande le menzionate due
via di Ripetta eravi un altra chie- chiese, che coll'architettura dei va-
sa, chiamata di s. Maria de' Mira- lenti cavalieri Bernini, e Fontana, e
coli,eh' ebbe nome ed origine dal di Carlo Rainaldi, ebbero una for-
seguente avvenimento. Sotto di un ma concentrica Decorati furono i .

arco vicino al Tevere si trovava loro ingressi da due portici maestosi


dipinta al muro una immagine della ed aperti, con colonne reggenti un
beatissima Vergine, alla quale, sì per bel frontone. Sì maestosi templi col-
aver fatto un prodigio , raccontato le eguali loro cupole sorprendono chi
dal Panciroli a pag. 534, e sì per entra nella città.
la gran divozione, che suscitò ne' fe- I loro interni dittici, con tre cap-
deli, i superiori dell'arciconfraterni- pelle per banda , vennero decorati
ta di s. Giacomo degl' incurabili di marmi e pitture pregevoli. Nella
colle pie oblazioni, neli5i5, fabbri- chiesa dis. Maria de' Miracoli nel
carono una piccola chiesa, in cui la i685 fu tumulato il Cardinal Ga-
collocarono. Diede poscia il Cardinal staldi in magnifico deposito , e la
Francesco Barberini nel 1628 la cu- custodia di questa chiesa dai fran-
stodia della chiesuola ( che prese il cescani passò ad una confraternita,
titolo di Maria de' Miracoli per
s. sotto il titolo dell'Assunta, per con-
quelli, che in gran copia faceva la cessione di Pio VI nel 1793, la
detta immagine ) ai religiosi france- quale poi assunse il titolo deìla chie-
scani riformati detti Picpusi da Pic- sa , ed il convento fu ridotto ad
c/uepus, ov'ebbero origine. Erano in abitazioni dal cav. Navona , che vi
questo stato le chiese Maria di s. eresse il campanile La chiesa di .

di Monte santo, e di s. Maria dei s. Maria in Monte santo, al cui al-


Miracoli quando Alessandro VII
,
tare maggiore si venera un' antica
restaurata la principale porta di Ro- e divota immagine di Maria ss., ha
48 CHI CHI
sul frontispizio due angeli bene scol- dei Borghesi. Prima i canonici per be-
piti , e nell' interno è più granile neplacito di Urbano Vili, e in consi-
dell'altra. Il marchese Girolamo derazione del primario istitutore ca-
Theodoli architettò il contiguo con- valiere gerosolimitano, andavano insi-
vento, e il suo campanile ; ma as- gniti di questo illustre Ordine eque-
sunto al pontificato Leone XII, e stre ed ospitalario. Da ultimo il ca-
considerando che alla chiesa di s. nonico Fontana, di questa basilica,
Lucia della Tinta , per la sua pic- vi ha istituito un beneficio, e ne
colezza non conveniva il grado di concedette la nomina al capitolo. Fi-
basilica minore di cui l'avea fregia- nalmente è a sapersi, che il primi-
ta Paolo V, nell'anno 1825, ne cerio per bolla di Paolo V è giu-
trasferì il titolo di basilica, e il ca- dice ordinario in tutte le cause, li-

pitolo in questa chiesa di Marias. ti, e controversie di questa insigne


di Monte santo, o di s. Maria Re- collegiata basilica. I canonici poi
gina Cceli, togliendola ai carmelitani. non solamente hanno i mentovati
Oltre a ciò, Leone XII fece intera- distintivi, eguali a quelli della ba-
mente restaurare questa chiesa e , silica di s. Damaso, ma
Lorenzo in
la sua cupola a squamine di lavagna, per concessione del medesimo Pao-
e l'abbellì in diversi modi, indi agli lo V, godono in tutto loro privi- i

18 febbraio si portò a visitare, e a legi .

venerare la prodigiosa immagine di


Maria ss. S. Maria de' Monti, chiesa panvc-
All'articolo Chiesa di s. Lucia del- cliiale , in cura dei religiosi Pii

ia Tinta si è detto, che il cavalie- Operarii. Vedi.


re gerosolimitano Orazio Ricci di
Voghera , a' 1 9 gennaio dell' an- S. Maria del ss. Rosario a monte,
no 16 18, eresse nella chiesa di s. Mario, con parrocchia, in cura
Maria del Pianto una collegiata ,
domenicani. Vedi.
sotto il titolo di s. Maria Regina
Cceli, la quale trasferita nella chiesa S. Maria in Monticelli, chiesa par-
di Lucia fu dichiarata basilica
s. rocchiale, in cura de' religiosi dot-
minore da Paolo V, Borghese (ciò trinari. Vedi.
che approvò Urbano Vili con bolla
de' i3 giugno dell'anno 1611)), che S. Maria dell' orazione della morte.
v'istituì alcuni canonicati di juspatro- V. Arcicovfratermta dell' Ora-
nato della sua famiglia, ed è perciò zione e della Morte.
che cumulativamente gli otto cano-

nicati di cui si compone, i quali S. Maria Nuova, o s. Francesca


hanno cappa e del roc-
l'uso della Romana, già diaconia Cardina-
chetto , sono nominati quattro dal lizia, iti cura de' monaci oliveta-
principe Borghese, e quattro dalla ìli, nel rione Monti.
città di Voghera in Piemonte, come
patria del cav. Ricci. Evvi inoltre Nel foro romano, presso il tem-
un prelato primicerio, che però vien pio questa anti-
della Pace, esiste
nominato dal principe Borghese; ed chissima chiesa, eretta ove fu il ve-
anco l'arciprete, che fra i canonici est stibolo del palazzo di Nerone, e dove
prinius i/iter cec/ualcs, pur nomina si vuole che questo imperatore si
.

CHI CHI t4g


recasse a vedere il volo di Simon ma- 1' 855 vi fece de' doni riferiti dal-
go, patriarca degli ed ove eretici ; l' Anastasio. Non andò guari, che do-

i ss. Paolo fecero


apostoli Pietro e po queste ultime riparazioni la chie-
orazione per ottenere da Dio , che sa soggiacque ad un incendio, e fu
rimanesse pubblicamente confusa l'im- prodigio che la menzionata immagi-
postura del mago alla presenza del ne di Maria ss. stette tre giorni fra
popolo romano. Ognun sa come fu- le fiamme senza bruciarsi. Accorse
rono esauditi, dappoiché abbando- alla riedificazione Papa s. Nicolò I,
nato in aria Simone da' suoi diavoli, trasportandosi intanto l'immagine
cadde e si fracassò le membra. In in deposito alla vicina chiesa di san
questa chiesa si conserva la pietra Adriano. Nicolò I la rifabbricò dai
colle vestigia delle ginocchia, per le fondamenti, l'abbellì di pitture, ador-
orazioni fatte dai detti principi de- nò la tribuna di mosaici, e vi fece
gli apostoli. Lasciando da parte, se diverse offerte, che pur descrive Ana-
realmente quivi esistesse un tempio stasio bibliotecario. Alcuni però dico-
dedicato al Sole , e alla Luna , co- no, che soltanto allora prendesse la
me vuole il Panciroli, e se edificata chiesa il nome di Nuova. Terminati i

fosse la chiesa in onore degli stessi lavori, nel volersi quivi riportare la
santi apostoli da s. Silvestro I o da Madonna ,
gli abitanti vicini alla
altri Pontefici , certo è che nel se- chiesa Adriano si opposero a
di s.

colo Vili già era diaconia Cardina- segno, che mentre erano venuti alle
lizia , col titolo di s. Maria antica, mani, un bambino, con sorpresa di
per una miracolosa immagine della tutti impedì il loro eccidio ed a
, ,

Madonna ivi portata da Gerusalem- chiara voce disse loro: che fate ? la
me, o, come dice il Vittorelli da , Madonna e già alla sua chiesa, ove
Troade nell'Asia. Si crede dipinta difatti si trovò, per esservi miracolo-
da s. Lucaj e nella chiesa venne samente ritornata. Così si accrebbe
posta da Angelo Frangipane, nel la divozione del popolo verso di essa.
suo ritorno dall'Asia. Non si deve Il Pontefice Gregorio V, del 996,

poi tacere, che alcuni dicono esservi dal cimiterio di Calisto, ove li avea
stata collocata molti secoli dopo , e posti s. Stefano I, prese i corpi dei
verso iioo, come ancora non si
il ss. martiri Nemezio , e Lucilla sua
dee passar sotto silenzio che questa figliuola, Olimpio, ed Esuperia sua
chiesa fu chiamata col titolo di s. moglie , Teodolo, e Sempronio, dei
Maria Minore. quali si fa menzione nel martirolo-
Nell'anno yo5 n' era diacono Gio- gio romano ai 3 1 ottobre., e li po-
vanni greco Cardinale che eletto , , se in questa chiesa. Ma dipoi Gre-
Papa si chiamò Giovanni VII. Egli gorio XIII, nell'anno i58o, or-
la fece restaurare , e si vuole che dinò che fossero disposti sotto l'al-
prendesse il nome di s. Maria Nuo- tare maggiore. La chiesa anticamen-
va. Nel contiguo palazzo , o moni- te si governò dai preti secolari, co-
stero abitò quel Pontefice i tre an- me tutte le primitive chiese di Roma,
ni del suo pontificato, come afferma- sotto la soggezione de' Cardinali dia-
no il Piazza, Gerarchia, pag. 726, coni. Alessandro II, verso il io6r,
e il Panciroli citato, Tesori, p. 54 1 vi pose i canonici regolari della con-
La riparò ancora s. Leone IV, eletto gregazione di s. Frediano di Lucca,
nell'anno 84") e Benedetto HI del- cui avea appartenuto, colla prerogati-
.

i5o CHI CHI


va che la chiesa si conferisse in ti- veneto, il quale nel 4^4 fu subli-
1

tolo a' Cardinali di tal congregazio- mato al triregno col nome di Paulo
ne , ciò che non sempre venne os- II. In seguito il Pontefice Alessan-
servato. Calisto II del 1 1 19, affidò dro VI, nel i493, conferì questa
la custodia della chiesa ai canonici diaconia colla porpora al suo figlio
regolari lateranensi, il perchè molti Cesare Borgia , che poi in un al

individui Cardinali di tal congrega- Cardinalato, rinunziò nel 1498, per


zione ne furono insigniti, finche ver- divenire duca del Yalentinois. Il

so la fine del XIV secolo fu data, perchè Alessandro VI, neh' anno
in uno al monistero, ai monaci Oli- seguente, eresse la chiesa in titolo
vetani. Vedi. presbiterale, e lo concesse al Cardi-
In questa chiesa, ai 2 3 febhraio nal Raimondo Perauld francese. Di
ii3o, fu ordinato prete, e consa- poi tornò ad essere diaconia, e molli
grato Papa Innocenzo II. Poscia Papi la conferirono ai propri parenti,
Alessandro III, che governò la finché Alessandro VII, per togliere
Chiesa universale dal 11.59 ah'anno le controversie giurisdizionali, tra il

1181, la consagrò, la dotò di ren- Cardinal diacono e i monaci Olive-


dite, e la unì alla chiesa di s. Se- tani, soppresse la diaconia Cardina-
bastiano. Quindi Onorio III, eletto lizia, ed in vece eresse quella di
nel 1 1 1 6, fu di essa benemerito per s. .Maria della Scala.
le grandi restaurazioni, cui vi ope- In questa chiesa, e sotto l' altare
rò. Clemente VI, nel i348, nel maggiore fu sepolta s. Francesca
creare Cardinale il nipote Pietro Romana, fondatrice delle oblate di
Roger, gli diede questa diaconia Tor de' Specchi, ad onore della qua-
Cardinalizia;ma nel 1370 divenuto le il sagro Collegio vi celebra ai
in Avignone Papa col nome di Gre- 9 marzo, giorno anniversario di sua
gorio XI ed avuta la gloria nel
, morte avvenuta nel 1 44°j ^ a ca P'
1377 di recarsi in Roma a ristabi- pella Cardinalizia ( Vedi ) e ; il ma-
lire la residenza pontificia, nel mo- gistrato romano Ogni anno fa l'o-
rire ai 2 marzo 1378, fu sepolto blazione in chiesa d'un calice di ar-
in questa chiesa, dove gli furono gento, e di quattro torcie di cera.
terminate le esequie novendiali, che I monaci Olivetani nel pontificato di
sierano cominciate in s. Pietro. Paolo V, che canonizzò s. Francesca,
Grato il popolo romano al gran fecero fare a proprie spese il prospetto
beneficio ricevuto da Gregorio XI, esterno di questa chiesa, l'interno del-
nel i584, gli eresse un magnifico la quale è decorato d' un bel soffitto
deposito, nell'alto del presbiterio a mentre la cappelle laterali
intagliato,
destra , ove Pietro Paolo Olivieri hanno buoni quadri. Per una dop-
romano vi espresse in basso rilievo pia scalinata si ascende al presbite-
il di lui ingresso in Roma, rappre- rio, dove nell'abside sorge l'altare
sentando questa città quasi diroccata maggiore, in cui si venera la beata
per la lunga assenza dei Papi Vergine. Tra le due scale evvi la

L'onorevole epitaffio, che vi pose il tomba di s. che suor


Francesca,
senato romano, si legge nel mento- Agata Pamphily, sorella d' Innocen-
vato Piazza a pag. 728. zo X, e monaca di Tor de' Specchi,
Eugenio IV, nel i44°> esaltò al con disegno del Bernino sontuosa-
Cardinalato il nipote Pietro Barbo mente abbellì. Nella cappella sot-
CHI CHI 1T1
terranea sogliono essere sepolte le fabbriche ; perciò si disse s. Andrea
dette oblate, appresso la loro isti- de Acquarenariis , Acquaristariis, e
tutrice. Sono poi degni di osserva- con voce corrotta Incaricarli, o In- .

zione i singoli depositi dei Cardi- quirinarii, come osserva il Bovio


nali Vulcani, e Adimari, non che nella Pietà trionfante, pag. i^j.
di Antonio Ridio, castellano di Ca- Avanti questa chiesa eravi un por-
stel s. Angelo. tico, ove veneravasi un' antica im-
Anticamente, quando nella vigi- magine dipinta della b. Vergine col
lia della festa dell'Assunta si porta- suo divin Figlio in braccio. Accad-
va in processione l' immagine del de però un giorno, che indispettiti
santissimo Salvatore, si legge negli alcuni giuocatori di aver perduto al
Ordini romani, che veniva deposi- giuoco, empiamente sfogarono la lo-
tata nella chiesa di s. Maria Mino- ro rabbia contro la s. immagine, e
re, col qual nome appellossi questa le tirarono de' sassi,
per cui vuoisi
chiesa. Quivi cantava il mattuti-
si che distillasse prodigiosamente alcu-
no, e si lavavano i piedi a detta ne goccie di sangue , locchè fece
immagine con basilisco odoroso. Ta- produrre nel popolo una maggior
le funzione si praticò sino a s. Pio divozione. Regnava IV, allora Sisto
V, romano XI,
e ne tratta l'Ordine il quale ricorrendo al suo patroci-
presso il Mabillon, nel tomo II, nio, a cagione delle guerre che tur-

p. 1 8 del Mus.
1 Ital. Dall' anno bavano la pace della cristiana re-
798, in cui ebbero origine le pro- pubblica, per la concordia che vide
cessioni per le rogazioni, nel secon- succedere, e per la vittoria, cui il

do giorno di esse il clero romano prode Malatesta colle milizie papa-


si aduna in questa chiesa, e proces- li, in un ai veneziani, riportò sui
si onalmente si reca alla basilica la- Calabresi presso Velletri, con disegno
teranense. di Baccio Pintelli rifabbricò la chie-
sa, la dedicò alla b. Maria della
Pace, e poi la diede in cura ai ca-
S. Maria della Pace, tìtolo Car-
nonici regolari lateranensi ( Vedi)
dinalizio, nel rione Ponte.
nel 1483, dopo averli levati dalla
basilica lateranense. Liberò i cano-
In questo luogo sorgeva una chie- nici regolari dalla soggezione alla
sa parrocchiale dedicata a s. Andrea, detta basilica di s. Lorenzo , con-
e filiale della basilica di s. Lorenzo fermò loro la cura di anime, diede
in Damaso. Per tale fu riconosciu- il titolo di preposto o priore all'ab-
ta dalla bolla Apostolicae sublimi- bate del contiguo monistero colle
tas, emanata nel 1 1 86 da U^ano insegne pontificali, ed altri privilegi
III. Fu detta anche degli Acqua- accordò loro, dicendo il Crescimbe-
nardi, forse perchè quivi abitavano ni, Ist. di s. Gio. a Porla Latina
i cavatori de' pozzi, ovvero i pub- p. 3o5, che il primo priore, o pre-
blici venditori o portatori d'acqua ,
posto fu d. Costantino Appiani mi-
quando in Roma si penuriava di lanese. Inoltre Sisto IV, nella chie-
acqua per l' abbandono in che era- sa, pose l'indulgenza plenaria nei
no gli antichi acquedotti. Altri pe- sabbati, checadono fra l' anno, e
rò dicono che quivi abitavano i pe- dalla metà di quaresima sino al
scatori, o i portatori d'arena per le martedì di pasqua, come si ha dal
,»i cui CHI
Piazza, Gerarchia pag. 653, ove eli- Paolo V, Gaspare Rivaldi nobile ro-
ce pure che Giulio li, nipote di mano, ingrandì la chiesa con aggiun-
Sisto IV, concesse l' indulgenza nel gervi la nobile tribuna, ornandola con
giorno della festa di s. Martino ve- bei marmi e pitture, fra le quali
scovo ( la cui immagine dal portico coi ritraiti di alcuni della sua fami-
fu trasferita nella chiesa), nel dì del- glia. Uno poi di questa famiglia,
ia festa di Andrea, come titoline
s. monsignor Ascanio Rivaldi vicege-

dell' antica chiesa ed in quella di


,
rente di Roma, fece degli altri su-

s. Agostino, sotto alla cui regola vi- perbi ornamenti alla tribuna, a
vono i canonici lateranesi. Grego- maggior onore della miracolosa im-
rio XIII pose la indulgenza ai 6 magine della b. Vergine, che ivi
ottobre, giorno in cui fu consagra- collocò, essendo stata sino allora

ta la chiesa, e Paolo V accordò la sotto la cupola nel ciborio d' Inno-


indulgenza per tutte le feste della cenzo Vili. Ciò avvenne ai i lu-

Madonna. Anche a' nostri giorni la glio i (3


1
4-- Il medesimo prelato vi

sagra si celebra a' 6 ottobre. Dopo eresse l'altare maggiore con disegno
la morte di Sisto IV, il successore di Carlo Maderno, ricco di marmi
Innocenzo Vili, avendo esperi incu- di diaspro nero, e di verde antico,

lato gli effetti del patrocinio della e morendo istituì varie dotazioni
b. Vergine che quivi si venera, non alle zitelle. In seguito Urbano \ Il I,

solo diede compimento alla fabbri- con chirografo dei 20 giugno 1624,
ca della chiesa, ma eresse un ma- stabilì, che il senato romano ai 2
gnifico tabernacolo di marmo a det- luglio, per la festa della Visitazio-

ta immagine. Nello stesso tempo il ne, si recasse in questa chiesa colla

celebre Cardinal Oliviero Caraffa, oblazione d' un calice d' argento, e


protettore de' canonici regolari, pro- di quattro torcie di cera, che poi
seguì l'annesso monistero, incomin- con beneplacito apostolico fu ridot-
ciatoda Sisto IV co ll'opera di Bra- ta ad ogni biennio.
mante Lazzari ed il compì nel
, Finalmente Alessandro VII, Chi-
i5o4> e fu il primo da lui fatto gi , per ottenere dall' intercessione

in Roma. Degno è però di ammi- della b. Vergine la pace fra' prin-


razione il chiostro a doppio portico cipi cristiani, restaurò la chiesa in

commendevole per la sua sveltezza, forma ottangolare, 1' abbellì nell'in-

e decorato di monumenti sepolcra- terno e nell' esterno con architettu-


li, fra' quali, pel lavoro che lo di- ra di Pietro da Cortona; vi aggiun-
stingue, è degno di essere ricordato se un nuovo prospetto, ed un bel
quello del vescovo di Modena Bo- portico semicircolare sostenuto da
ciaccio. molte colonne di travertino, fian-
Quindi gran Pontefice Sisto V,
il cheggiato da due porte laterali, ol-
eletto nel i5bo, mosso dalla divo- tre quella di mezzo, sopra le quali
zione che il popolo romano avea sono due medaglioni in basso rilievo
per questa chiesa, l' elevò al grado colla effigie di Sisto IV, e Alessan-
di titolo presbiterale Cardinalizio, dro VII, ed analoghe iscrizioni. L'in-
che Paolo V conferì prima al Car- terno della chiesa è a croce latina
dinal Iacopo Serra, e poi al Cardi- con una sola navata, con cupola
nal Melchiorre Rlesselio, vescovo di ottagona. Molti stupendi dipinti, e
\ ieuna. Ael pontificato del medesimo marmi la rendono assai pregevole.
,

CHI CHI i53


Raffaello vi dipinse le quattro si- so di tempo sulla di lui tomba ger-
bille Cumana, Persica, Frigia, e Ti- mogliasse un gran albero di noce,
bui lina, nella quale operazione fu che divenne sede dei maligni spiri-
aiutato dal suo discepolo e concit- ti, i quali molestavano chiunque
tadino Timoteo della Vite, il quale passava per colà, giacché non è la
pur dipinse i profeti al di sopra sepoltura di Nerone quella, che il
ed Adamo ed Eva sulla bella cap- volgo appella, quattro miglia distan-
pella di casa Cesi. Fra i distinti te dalla porta Flaminia, ma sibbe-
personaggi, eli' ebbero sepoltura in ne di Publio Yiiio Mariano. Mosso
questa cbiesa, vanno rammentati i di ciò a compassione il Pontefice
Cardinali Flaminio Taja Sanese, e Pasquale II, intimò al popolo roma-
Ferdinando Ponzetti fiorentino. Nel no pubbliche preghiere, e il digiuno
pontificato di Pio VII, la chiesa e per tre giorni, in capo a' quali la
il convento furono dati ai domeni- b. Vergine gli fece intendere, che si
cani. Poscia Leone XII, soppressa recasse sul luogo, demolisse 1' albe-
la parrocchia, vi pose la pia unio- ro e la sepoltura, gettasse le cene-
ne de' sacerdoti sotto 1 invocazione ri di Nerone nel Tevere, ed ivi
del sagro Cuore di Gesù, special- santificasse il luogo con erigervi
mente per quelli, che frequentano una chiesa a di lei onore. Tutto
le scuole del seminario romauo. esegui il Pontefice ; si recò sul luo-
go processionalmente nel giovedì
dopo la terza domenica di quaresi-
S. Maria del Popolo, tìtolo Cardi-
ma dell'anno 1099, pose la prima
nalizio, con parrocchia, in cura
pietra per la chiesa, e vi eresse un
dei religiosi Agostiniani, nel no-
altare, intorno al quale dipoi con
ne Campo Marzo.
tavole si venne a formare una cap-
pella. Dipoi, a memoria del fatto,
Accanto alla porta Flaminia, la Alessandro VI nel coro fece espri-
principale delle mura di Roma, det- mere in pittura, e in basso-rilievi
ta volgarmente del Popolo dal nome di stucco messi a oro, la detta
di questa chiesa, e della sorpren- sepoltura di Nerone, l' albero della
dente piazza, fu eretto questo ve- noce, e gli spiriti maligni, che vi di-
nerabile tempio per l'avvenimen- moravano, come tuttora si vede.
to, che andiamo a narrare. In que- Allorché avea presa la forma di
sto sito eraviun folto bosco di piop- chiesa, Pasquale II tornò a consa-
pi pel passeggio de' romani mas- , grarla, accompagnato da dieci Car-
sime ne' tempi estivi, e sul contiguo dinali, da quattro arcivescovi, da
amenissimo monte Pincio, gli orti de- dieci vescovi, dal clero e dal popo-
liziosi della famiglia Domizia. L'im- lo romano, e ripose nell'altare molte
peratore JNerone, che discendeva di reliquie. Crescendo per essa la ve-
tale famiglia, e che per essere con- nerazione nel popolo romano, con
dannato a morte infame , presso generose limosine fu compiuta la
questo luogo disperatamente si uc- erezione della chiesa, che perciò
cise col pugnale, ebbe quivi sepol- prese il nome di s. Maria del
tura ne' sepolcri de' suoi maggiori, Popolo, nome reso comune alla por-
senza gli onori dovuti ai Cesari. ta, e alla piazza mentovata. Confe-
\ uole la tradizione, che in progres- rito fu il governo della chiesa ad
,

i'i CHI CIII


una pia unione di gentiluomini ro- sima processione la condusse nella
mani e nel suo altare niuno po-
; basilica di s. Pietro. Paolo II, che
teva celebrare fuori del Sommo gli 1464» si portò a s.
successe nel
Pontefice, ovvero chi da lui fosse Maria del Popolo processionalmen-
autorizzato, finché Gregorio XI \ ,
te, e a piedi nudi col sagro Colle-

con breve dei 5 settembre 1 5g i


,
gio: ivi prese l' immagine della Ma-
ne concesse la facoltà a tutti i sa- donna, e col capo di s. Gio. Bat-
cerdoti. tistaandò per la città, per ottene-
Verso l'anno i23i, siccome testifi- re da Dio la liberazione dalla pos-
ca l'annalista Baronio, Papa Gregorio sanza turchesca, che sempre più mi-
IX, in occasione di una micidial pesti- nacciava la cristianità. Gli successe
lenza, prese nella cappella di Salt- Sisto IV, della Rovere, il quale con
elli Sanctonun, un' immagine della disegno di Baccio Pintelli rifabbri-
b. Vergine, che dicesi dipinta da s. cò ed abbellì tutta la chiesa; edi-
Luca, e processionalmente la portò ficò accanto un grandioso conven-
in questa chiesa. E siccome la pe- to, rinchiudendovi spaziosi orti e
stilenza ebbe subito a cessare, ivi giardini alle falde del monte Pincio;
lasciò l'immagine che fu collocata e nel i4"4 diede la chiesa e il

sull' altare maggiore, eretto da Pa- convento ai religiosi agostiniani (Ve-


squale- II. Questa immagine ci dice di) dellacongregazione di Lombar-
il riazza, con l'autorità di diversi dia, con diversi privilegi, istituen-
scrittori, essere indubitatamente stai i dovi sei penitenzieri, come nelle
dipinta da s. Luca, e da questo col- principali basiliche, ordinando al ma-
locata nella chiesa d' Antiochia, don- gistrato romano di offrire ogni an-
de la piissima imperatrice Pulche- no in questa chiesa ,
per la festa

ria la trasportò a Costantinopoli nel della -Natività della b. Vergine, un


sontuoso tempio da lei fabbricato. calice di argento, e delle torcie di
Da di là fu poi portala nel Late- cera. suo successore Innocenzo
Il

rano. \III, Cibo, viene annoverato tra i


Eletto Martino V in Costanza, Papi, che furono generosi con que-
nel 1420, si recò in Roma con som- sta chiesa.
mo tripudio de' romani, e giuntovi Alessandro VI, Borgia, fu di voto
ai 28 settembre, alloggiò presso que- di questa chiesa, vi fece diversi be-
sta chiesa, donde ai 3o di detto me- neficii, e nella cappella di s. Lucia,
se, con gran pompa s' inviò al \ a- sino ad Alessandro VII , si vedeva
ticano. Il suo immediato successore una tavola di eccellente pennello
Eugenio IV, dopo una lunga assen- col di lui ritratto , e quelli della
za da Roma, \i lece ritorno ai 21 sua numerosa famiglia. Nel i49^>
settembre i443, la notte dormì pres- Alessandro VI si recò in questa
so la chiesa, e nel di seguente co- chiesa in solenne cavalcata a tenervi
me in trionfo recossi al Vatica- cappella, pubblicò l'alleanza che avea
no. Quindi ,Pio nel 1462 , II fatto con Enrico VII re d' Inghil-
andò fuori della porta Flaminia a terra ; poscia vi ritornò nell' anno
ricevere la testa dell' apostolo s. santo i5oo a ringra-
in cavalcata,
Andrea, donatagli da Tommaso Pa- ziare la ss. Vergine per essere scam-
tologo, la depositò per una notte pato da un pericolo. Della cappel-
in questa chiesa, e poi con soleunis- la pontificia, che quivi ha luogo per
CHI CHI ,55
la festa della Natività, ove il Papa zione della cappella Papale per la
prima si recava con sontuosa caval- festa della Natività, a cagione della
cata, ed ora col treno nobile, si lontananza dispose che si tenessero
tratta al volume IX pag. 87 , ove nella chiesa di s. Maria del Popolo
pure dicesi dei Papi, che in questa le due cappelle pontificie, le quali

chiesadopo tal cappella ricevettero celebravansi nella detta chiesa di s.


formalmente il censo della chinea. Sebastiano, cioè nella prima dome-
Quando poi i Cardinali novelli do- nica di quaresima, e per la festivi-
vevano recarsi al concistoro pubbli- tà della Circoncisione. Queste cap-
co, per prendere il cappello Cardi- pelle poi in progresso di tempo ce-
nalizio, dovevano partire in nobile lebraronsi al palazzo apostolico. Quin-
cavalcata dal convento annesso a di ornò la chiesa col titolo presbi-
questa chiesa, ove ricevevano le con- terale Cardinalizio, e pel
primo lo
gratulazioni, come dicesi a p. 1 83 conferì Tolomeo Galli, detto il
a
del citato volume del Dizionario. Cardinal di Como, secondo il Piaz-
Giulio II, della Rovere, nipote di za. Certo è peraltro che Sisto V lo
Sisto IV, abbellì la chiesa con pit- conferì a Scipione Gonzaga di Man-
ture, e scolture pregievolissime , e tova, cui creò Cardinale ai 18 di-
ritornando a Roma, dopo avere ri- cembre 1587; e che Clemente Vili,
cuperato al dominio della s. Sede nel 1096, lo diede al Cardinal Fran-
molte città, vi entrò con pompa cesco Mantica. Il precedente la be-
trionfale ai 27 marzo 1007, ch'era neficò assai con preziosi arredi , e
la domenica delle Palme , e per la paramenti sagri, per tacere di altri
stanchezza del viaggio, volle pernot- titolari.

tare nel convento. Giulio III, e Pao- Altro titolare di questa chiesa fu
lo IV furono eziandio benefattori di Fabio Chigi di Siena , che V ebbe
questa chiesa, e il secondo ne impe- in un alla sagra porpora nel
i652
dì la demolizione. Pio IV rifabbricò da Innocenzo X. Successo a quoto
il monistero, che in parte era stato nel Pontificato col nome di Alessan-
demolito, per fortificare le mura del- dro VII, questi perchè Agostino Chi-
la città; e nel dar compimento al gi, splendidissimo suo antenato, vi
concilio di Trento, in un giubileo avea fondata una cappella, la restau-
straordinario, vi andò processional- rò, e vi fece molti abbellimenti me-
mente con tutto il clero. Dipoi, nel diante l'opera del cav. Bernini, con
1576, Gregorio XIII collo slesso cle- diversi stucchi, e due organi assai
ro romano si portò in processione a leggiadri. Da ultimo , l'annesso con-
questa chiesa, per implorare dal divi- vento essendo stato in parte demoli-
no aiuto la liberazione della peste , e to, per dar luogo alla vicina pubblica
dichiarò privilegiato l'altare del ss. passeggiata, Pio VII con disegno del
Crocefisso. Ma il magnanimo Sisto cav. Valadier fece erigere 1'
odierno.
V non solo nobilitò la piazza col- La facciata, o prospetto della chiesa,
l'erezione di un obelisco, e sostituì è semplice con tre porte, collocata
questa chiesa a quella di s. Seba- sopra alcuni gradini : l' interno è a
stiano tanto in caso di pestilenza croce latina a tre navi , con cap-
per la visita delle sette chiese, per pelle sfondate, e cupola ottagona.
cui dichiarò privilegiati sette de' suoi Quasi tutte le cappelle sono pregie-
altari ; ma confermando la celebra- volissime per superbi dipinti, marmi
,, ,

i56 CHI CIII


e bassorilievi. Noi però ci limitere- sa evvi la stazione nel martedì san-
mo a indicai- le sole principali. La to. Della confraternita ivi istituita
cappella fondata dal Cardinal Lo- del Sagramento, tratta Carlo
ss.

renzo Cibo, nipote d'Innocenzo Vili, Bartolomeo Piazza, nelle Opere pie
e consagrata dal Cardinal Alderano di Roma, pag. 548. V. Jacopo
Cibo, decano del sagro Collegio, fu Alberici, Compendio delle grandezze
arebitettata dal Fontana , con cu- dell' illustre, e divotissima chiesa di
pola dipinta dal Carzi, con ricchez- s. Maria del Popolo di Roma, Ro-
za di marmi: il quadro, che rap- ma 1600. Il medesimo nell'anno
presenta la Concezione di Maria, e precedente, e in Pioma avea pub-
i quattro dottori della Chiesa, è ce- blicato , Historiarum ss. Virginis
lebre dipinto di Carlo Maratta. L'al- Marine Deiparae de Populo almae
tare maggiore fu rifatto sotto Ur- Urbis compendinm. Di poi Ambro-
bano Vili dal Cardinal Anton Ma- gio Landucci ci diede Origine del :

ria Sauli : esso è adorno di quattro tempio dedicato in Roma alla er- F
colonne di bel marmo bigio mora- gine madre di Dio, presso la porta
to, mentre la cupola e i pieducci Flaminia detta oggi del Popolo, Ro-
furono dipinti dal Vanni : la volta ma 1646.
del coro ha un grandioso riparto,
in cui il Pinturiechio dipinse gli S. Maria Awntiniense del Priorato
evangelisti, i dottori, e le La
virtù. di Malta. V. Gerosolimitano
cappella Chigi è insigne per monu- Ordine.
menti, e per essere stata architet-
tata da Raffaello d'Urbino, con S. Marta in Portico, già diaconia
graziosa cupola. Égli medesimo di- Cardinalizia.
segnò il quadro della Natività di
Maria Vergine, poi colorito da fr. Nel luogo, ov' è ora l'ospedale di
Sebastiano del Piombo. Anche mo- i s. Galla (Tedi), sorgeva l'antica
saici della sua cupola sono disegno chiesa di s. Maria in Portico , così
di Raffaello. Belle sono le statue chiamata dalla venerabile immagine
che l'adornano, e del Bernini sono i della b. Vergine, che ivi si venerava,
depositi di Agostino, e Sigismondo e che poi, come diremo, fu trasferita
Chigi ; fuori della cappella evvi quel- nella chiesa di s. Maria in Campi telli
lo della principessa Chigi nata Ode- (Fedi). Si disse in Portico, perchè
scalchi. Altre singolari memorie se- in quel sito ove fu eretta la chiesa,
polcrali sono nelle navi, e nelle cap- Augusto, in onore di Ottavia sua
pelle, essendo le principali quelle dei sorella, edificò presso il sontuoso
Cardinali Ascanio Sforza, e Girola- teatro di Marcello un magnifico
mo Basso della Rovere , del Cardi- portico lungo più di mille passi
nal Garzia, e di Urbano Mellini colle spoglie de' dalmati soggiogati.
del Cardinal Albani, di monsignor In una parte di tali portici, e nella
Piondanini, d'Ermolao Barbaro, dei casa di s. Galla nobile romana, fi-

Cardinali Lonati , e Portocarrero glia di Simmaco iuniore console,


dei pittori Celio , e Gisleni , e nel- nel pontificato
di s. Giovanni I,
)' ingresso del convento quello di sotto dominazione di Teodorico
la
Bernardino Anglona Helvino, teso- re de' goti mentre la santa carita-
,

riere di Paolo III. In questa chie- tevolmente imbandiva ogni giorno


,

CHI CHI ,>


la mensa a dodici poveri, ai 17 lu- per uffizio di cantare l' evangelo
glio dell'anno 5i\, prodigiosamente nella basilica lateranense; ed abbia-
si manifestò in quella sala una im- mo che Leone Ostiense chiamò il

magine di Maria Vergine col santo Cardinal Teodino, eh' era diacono
Dambino, fra due arboscelli d'oro, di s. Maria in Portico: Levitarti in
ed in alto le teste de' principi degli patriarchio laterancnsì. Tale e tanta
apostoli Pietro e Paolo, il tutto fu la divozione verso questa imma-
scolpito una in gemma di zaffiro, gine, che nel di anniversario della
ovvero pasta od altro, a fili d'oro, sua manifestazione, sia per lucrare
alta un palmo, e larga la metà. 11 1' indulgenza plenaria, sia per divo-
Piazza, Gerarchia pag. 787, ed il zione alla regina del cielo, vi con-
Panciroli, Tesori nascosti, pag. 56, 1 correvano devoti anche da vari luo-
ne fanno la descrizione. Subito s. ghi d'Italia. Alessandro II, nel io6r,
Galla ne diede partecipazione a san riconfermò l'indulgenza, ed istituì
Giovanni I, il quale con solenne nella chiesa una pia unione di per-
processione vi si recò dal patriarchio sone, sotto l' invocazione di s. Maria
lateranense con gran concorso di in Portico. Il di lui successore san
popolo; laonde volendo la santa Gregorio VII, nel 1073, volle re-
esporre immagine alla pubblica
1' staurare la chiesa, e quindi la ricon-
venerazione, nel medesimo luogo sagrò 8 luglio del medesimo
agli
fabbricò una chiesa, la quale venne anno, siccome testifica ne' suoi An-
consagrata dal detto Papa, che con- nali il Baronio. Si vuole poi, che
cesse 1' indulgenza plenaria nel di Gregorio \ II vi facesse un bel ci-
anniversario dell'apparizione, e quin- borio di marmo ornato di mosaico,
di Galla la dotò co' suoi beni, e
s. e sostenuto da quattro colonne di
vuoisi che nella sua vedovanza vi pietra di molto pregio, per custo-
menasse dappresso, come in un mo- dirvi la s. immagine, ove leggevansi
nistero, vita monastica. i seguenti versi :

Il popolo romano afflitto poco


dipoi dalla peste, invocò con prospe- ILrc est ilia pia Genitricis imago
ro successo il patrocinio di Maria ss., Mariiv,
ciocché pur fecenell'anno 600 san Quce discumbenti GalLe patuit
Gregorio che avendo portata l'im-
I, metuenti.
magine processionalmente nella ba-
silica vaticana, ivi la lasciò sino al Alcuni stimano, che tal ciborio
giorno seguente, a cagione del con- sia slato opera di santa
eretto, coli'
tagio, che faceva strage in Roma, Galla dallo stesso s. Giovanni I ,
,

e cessò miracolosamente. Il perchè poi ristorato, e abbellito da Giovan-


s. Gregorio I non solo confermò ni VI, del 701. In appresso Cele-
la suddetta indulgenza, ma diede stino III, divoto di questa chiesa,
a questa chiesa la prerogativa di v' istituì un ospedale, e lo dotò di
diaconia Cardinalizia, onore che al- rendite. jVei pontificati di Calisto
cuni credono a lei concesso prima da III, e di Alessandro VI, ne' pericoli
Giovanni I. Certo è, che fu tenuta della peste , fu questa immagine
per una delle più antiche diaconie, portata per Roma in processione
il cui diacono era annoverato tra i Iucche pur si fece nel 1022 sotto
quattro palatini , i quali avevano Adriano VI. Di due strepitosi ini-
i~ó CHI CHI
racoli operati da questa immagine di s. Galla. V. Bartolomeo Piazza,
a' tempi di Paolo II , e Clemente Opere pie di Roma pag. 38, cap.
VII, coli' autorità del p. Maracci, XI. Dell' Ospedale di s. Manu
e del canonico Ferri, ne tratta il in Portico, delle Grazie, e della
Piazza a pag. y85. Sotto Leone X, Consolazione. De' Cardinali diaconi
per i gravi bisogni della cristianità, di s. Maria in Portico meritevoli
fu solennemente portata in proces- di speciale menzione,
il me- tratta
sione, ed altrettanto si fece per co- desimo Piazza a pag. 796 della ci-
mando di Paolo III. tata Gerarchia, come di certo Pie-
Restaurò notabilmente la chiesa tro che, nell'anno 773, fu dal Papa
il Cardinale diacono della medesima, spedito legato in Francia, di Teo-
Bernardo Tarlato Dovizi, detto di dino de' Conti del 1088, di Griso-
Bibbiena, rifabbricandola da' fonda- gono del 35, 1 1 di Guidone creato
menti verso il i5i4- L'altro Cardi- da Eugenio III, Giovanni Pizzutidi
nal diacono Ugo Verdala, gran mae- fatto Cardinale da Adriano IV, gran
stro dell'Ordine gerosolimitano, vi difensore di Alessandro III, contro
fece il soffitto dorato, e il Cardinal 1' antipapa Vittore IV. Lo stesso
diacono Bartolomeo Cesi fece di- Piazza fa menzione eziandio di Mat-
pingere tutta la chiesa dai più ec- teo Rosso Orsini, fatto titolare nel
cellenti pittori, e colla storia della 1 262 , da Urbano IV, il quale la
venerabile immagine. Questa chiesa ritenne per quarantatre anni, nel
da tempo antico era governata da qual tempo intervenne a tredici
una collegiata di canonici, i quali conclavi , e qual primo diacono co-
essendosi ridotti a sei , e con piccole ronò cinque Papi. Fu egli il primo,
rendite, Clemente Vili, nel i6or, che si sottoscrisse Prior diaconomm,
la soppresse, e diede la chiesa ai giacché allora tal titolo non era
chierici regolari della Madre di Dio, annesso veruna diaconia stabile.
a
mentre dipoi Alessandro VII divise Il Cardinal diacono Ferdinando
la parrocchia stessa esistente, tra le Gonzaga, de' duchi di Mantova,
chiese di s. Nicola in Carcere, e di viene annoverato tra i segnalati be-
s. Maria Cosmedin. Lo stesso Pon-
in nefattori della chiesa , la quale in
tefice la per
strage che fece la , uno alla porpora, nel 1626, rinun-
peste in Roma, avendo fatto edifi- ziò pel ducato mantovano; e per
care la magnifica chiesa di Campi- non dire d'altri, il Cardinal Ferdi-
tali , vi trasportò la miracolosa im- nando d'Austria, figlio di Filippo III
magine ove tuttora si venera, men- re di Spagna, assegnò alla chiesa
tre avendovi pure Alessandro VII scudi trecento annui finché visse, e
trasferita la diaconia Cardinalizia, mori nel 1622. Per la divozione
questa di s. Maria in Portico ne poi ch'egli nutriva alla b. Vergine,
rimase priva. Quindi, siccome l'edi- si sottoscriveva : El Cardenal In-
fìcio minacciava rovinare per la fand esciavo della Vergen Maria.
vecchiezza, nel i683, Tommaso O-
descalchi, nipote d' Innocenzo XI, lo S. Maria Regina Coeli, delle mo-
fece demolire, e vi eresse un ospe- nache Carmelitane scalze. Fedi.
dale pei poveri dispersi e convale-
scenti , facendovi fabbricare altra In questa chiesa il magistrato
chiesa, che in un all' ospedale chiamò romano, in ogni quadriennio per la
, ,
,

CHI CHI ,m)


festa dell'Assunzione di Maria Ver- se annesse, ove fu fabbricato il con-
gine, fa l'oblazione di un calice di vento con architettura di Matteo
argento, e delle torcie di cera. di Città di Castello. I religiosi in
detto anno, e nel giorno sagro alla
S. Marta della Scala . diaconia Purificazione della ss. Vergine, pre-
Cardinalizia, in cura dei Carme- sero possesso della chiesa, per mez-
litani scalzi, nel rione Traste- zo di fr. Giovanni di s. Girolamo
vere. con gran vantaggio temporale e ,

spirituale de' trasteverini; e nel con-


L'origine di questa chiesa, la pri- vento posero la celebre spezieria
ma ch'ebbero i carmelitani scalzi di cui parlammo al citato loro ar-
(Fedi) in Roma, e dove custodisco- ticolo.
no un piede della loro madre san- Paolo V, avendo portato sul vi-
ta Teresa, e un dito di s. Giovan- cino monte Gianicolo l' acqua dal
ni dalla Croce, rimonta al pontifi- lago di Bracciano, poterono i reli-
cato di Clemente Vili, che concor- giosi profittarne , e tralasciare di
se alla sua erezione, e la diede ai bere quella del Tevere. Alessandro
detti religiosi. Sotto la volta di una VII poi, avendo nel 1664 soppressa
casa, spettante alle religiose di san- nella chiesa di s. Maria Nuova la
ta Chiara, o sia al pio luogo delle diaconia Cardinalizia, eresse in vece
convertite, e per una scala , eravi questa chiesa in diaconia, e pel pri-
un'immagine della b. Vergine, che mo la conferì colla porpora a Pao-
con istupendi miracoli, verso l' an- lo Savelli, come il successore Cle-
no 1592, incominciò a manifestar- mente IX, 1669, ne fece dia-
nel
si, e a destare ne' fedeli una gran cono Cardinale Buonaccorso Buo-
divozione , massime negli abitanti naccorsi. Avendo Innocenzo XI fat-
della regione di Trastevere. Eia to Cardinale, nel 1681, Mai-co Gal-
protettore del pio luogo il zelante li di Como, nipote del precedente,
Cardinal Tolomeo Galli di Como, imitatore della generosità dello zio,
detto comunemente il Cardinal di che quivi volle essere sepolto, colla
Como, laonde insieme co' deputati spesa di dodici mila scudi, terminò
e col permesso di Clemente Vili, la volta e la tribuna della chiesa,
venne stabilito di demolire le cir- ove ancor egli comandò di essere
costanti case per erigere a detta im- tumulato. Questa diaconia Cardi-
magine una chiesa, perchè fosse nalizia, nel secolo decorso, fu tenu-
meglio venerata. S' incominciò la ta dal Cardinal Ludovico di Bor-
fabbrica con Francesco
disegno di bone infante di Spagna, e nei pri-
di Volterra, venendo ultimata in un mi del corrente dal di lui figlio
al prospetto esterno da Ottavio Ma- Cardinal Luigi, il quale vi operò
scherino, e quindi fu segato il muro alcuni abbellimenti.
dalla scala ove stava la prodigiosa Di buone forme è la facciata
immagine, la quale fu collocata nel- esterna, alla cui porta sovrasta la
la chiesa, che dalla località ove si b. Vergine col s. Bambino ; l' inter-
manifestò la b. Vergine, prese il no è bello, decoroso, e con pavi-
nome di s. Maria della Scala. mento di marmi di colori diversi.
Clemente Vili ne affidò la custodia L'altare maggiore è disegno del
a' carmelitani cui donò
scalzi, le ca* Rainaldi, con sedici colonnette di
,

160 CHI CHI


diaspro orientale , che adornano il vicino alla mole Adriana, ossia Ca-
tabernacolo : nella cappella dei San- stel s. Angelo, dove ora è la fossa
tacroce, disegno, e scoltura dell'Al- coi baloardi dell' istessa fortezza, nel
gardi, si venera la miracolosa im- capo della strada che santa una
magine di s. Maria della Scala. Nel- volta chiamavasi, ed anco via Mar-
le cappelle, e nel coro, oltre altri tyrum, et cairaria sancla, pei mol-
buoni dipinti, marmi e statue, vi , tissimi martiri, i quali per essa pas-
sono commendevoli opere del padre savano ,
quando erano condotti al
Luca Fiammingo carmelitano, e ce- martirio negli Orti , e cerchio di
lebre pittore. Nella domenica in Ai- Nerone. Presso questa chiesa vuoisi
bis in questa chiesa avvi la stazio- che morisse Pasquale II ai 2 1 gennaio
ne. In ogni biennio, ed ai i5 otto- 1 81 donde il suo corpo fu por-
1
,

bre per la festa di s. Teresa, il tato a seppellirsi nella basilica late-


magistrato romano fa a questa l'o- ranense. Eletto a di lui successore
blazione del calice d'argento, e del- ai 2 5 gennaio Gelasio II, Cactani,
le torcie di cera. dal palazzo lateranense quivi si ri-

tirò ai 2 marzo per fuggire le vio-

S. Maria del Sole. V. S. Maria lenze dell'imperatore Enrico V;


IN CoSMEDLV. quindi su d' una barca fuggi alla
sua patria Gaeta.
S. Maria del Suffragio, dell' arci -
Celestino III, ai 1 5 maggio 1194»
confraternita, della B, V. del Suf-
consagrò l'altare de' ss. Pietro e Pao-
fragio. Vedi.
lo , riponendovi molte reliquie, fra
In ogni quadricnno il magistrato le quali voglionsi compresi i corpi
romano, nella prima domenica di de' ss. martiri Basilide Magdalo, e ,

novembre, olire a questa chiesa un Tripodio. Evvi tradizione, che le


calice di argento, e le torcie di cera. due colonne dell' altare sieno quelle
del carcere Mamertino , ove furono
S. Maria Traspontina
in titolo , legati, e battuti i due principi de-
Cardinalizio , con parrocchia, in gli apostoli , essendo il marmo ve-
cura de' religio sì Carmelitani cal- nato di color bianco e rosso. Di
zati, nel rione. Borgo. esse eruditamente parla il Piazza
Gerarchia, pag. 65S. In progresso
L' antica chiesa chiamavasi di s. nella chiesa venne eretta una col-
Maria in portico, o in capite por- legiata di canonici, con arciprete per
ticus, perchè ove stava incomincia- prima dignità, ricavasi da una
come
vano i portici che conducevano a
, bolla di Paolo Già Adriano III.

s. Pietro , fu delta ancora in capite l'avea dichiarala una delle tre dia-
Pontis, per essere al di là del ponte conie, non però Cardinalizie, ed ecco
s. Angelo verso il campo vaticano, come di essa si esprime Anastasio
e perciò si chiamò anco Traspada- Bibliotecario, parlando di tal Papa :

na, Traspadina, e Traspontina; poi Hic coangelicus vir divina inspira-


chiamossi lungo la via Alessandrina, tione. ignitus, constituit diaconias tres
perchè Alessandro VI raddrizzò la etc; aliain vero intemerata Domina;
strada, ora delta Borgo nuovo (Vedi); nostra; Maria; , qua; sita est foris
ove sta la nuova chiesa. Adriano I, portam b. Petri apostoli in caput
fiorito l'anno 772, edificò l'antica poiticus.
,

CHI CHI ,(,,

Assunto al pontificato Innocenzo tefice Sisto V dichiarò la nuova chie-


\ III,che nel Cardinalato era stato sa titolo Cardinalizio,
che pel primo
proiettore de' carmelitani, non sola- conferi al Cardinale Giovanni Men-
mente arriccili l'Ordine di privilegi doza, spagnuolo, da lui elevato alla
ed onori, ma gli concesse la chiesa porpora ai 18 dicembre del mede-
di s. Maria in Traspontina co' suoi simo anno; ed essendo morto nel
diritti, prerogative e rendite, le qua- 1093, in tal anno Clemente VIII
li aumentò, come si legge nella sua la diede al celebre Francesco To-
bolla, IV ictus novemb. an. 1484. ledo, il primo gesuita esaltato alla
Ma dipoi "volendo Pio IV fortificare dignità Cardinalizia. Il Cardinal Gia-
la Leonina, il borgo, e il Ca-
città como Corradi, creato da Innocenzo
stel Angelo, ai 23 agosto i565,
s. X nel i655, e fatto titolare di que-
ne ordinò l'atterramento per aprire sta chiesa, allorché morì nel 1666,
nel suo sito le fosse per alzarvi i le lasciò la metà della sua eredità.
ripari di detto castello, avendo pe- Attualmente n' è titolare il Cardi-
rò anteriormente, agli 8 maggio nal Placido Maria Tadini arcive- ,

i56i, fatta gettare la prima pietra scovo di Genova, del medesimo Or-
nel luogo ove ora in un col con- dine de' carmelitani dell' antica os-
vento si trova. Altri però dicono che, servanza. Vedi.
successo a quel Pontefice s. Pio V, que- Ne furono architetti Francesco
sticon bolla de' 1 8 febbraio 1 566, Pepparelii, e Ottaviano Marchesino,
diede incominciamento alla nuova il quale la terminò colla tribuna ,
fabhrica, benedicendone la prima pie- cupola, e coro, e Gio: Sallustio, fi-
tra. Questa, insieme ad alcune me- glio di Baldassare Peruzzi forni il

daglie di argento, fu collocata for- disegno per la facciata , cui diede


malmente ne' fondamenti dal Car- compimento il Mascherino. Dice il

dinal Guido Ferreri vice-protettore Piazza, che la demolizione dell'an-


dell' Ordine carmelitano in luogo , tica chiesa si effettuò interamente
del protettore Cardinal Carlo Bor- s. soltanto nel 1637, dopo che furono
romeo, che trovavasi alla sua sede compiuti 1' altare maggiore , e le
di Milano. Assistette alla funzione ale della crociera, mentre la cupo-
il Cardinal Bonelli, detto 1' Alessan- la ebbe termine nel 1668. Il ta-
drino, nipote di s. Pio V, con gran bernacolo di marmo del detto alta-
concorso di popolo , e sparo delle re maggiore ove si venera l' im-
,

artiglierie di Castel s. Angelo. Di poi magine della b. Vergine ricco di ,

si rinnovarono tali dimostrazioni di marmi, di metalli dorati, e di sta-


giubilo, quando agli 8 febbraio 1587 tue, con suo disegno dal Fontana
nella domenica di quinquagesima fu perfezionato nel 1674, per cui
dalla vecchia alla nuova chiesa fu Clemente X, accompagnato da molti
trasportato in processione il ss. Sa- Cardinali, si recò a visitarla ai 2 3
gramento, insieme ad una miraco- dicembre. Anche altri Pontefici an-
losa immagine della ss. Vergine, che darono a questa chiesa , massime
si vuole portata dal monte Carme- nell' averla stabilita per visita di
lo da alcuni carmelitani, ad un di- qualche giubileo straordinario, e in
Aoto Crocefisso, unitamente alle reli- quello dell'anno santo. Clemente XI
quie de' santi, e alle due menzionate vi si recò grande inondazio-
nella
colonne. Poscia, ai 1 3 aprile, il Pon- ne del Tevere, avvenuta nel 1702,
vol. xu. 1 i
162 CHI cui
e ne esperimento il celeste patroci- con parrocchia nel rione Traste~
nio. Benedetto XIII poi nel 1728
eonsagrò solennemente la chiesa, e
l'altare della cappella di s. Maria Con varie denominazioni venne
Maddalena de Pazzi. chiamata questa insigne chiesa la ,

Sotto il morì il
suo pontificato prima dedicata in Roma alla B. V.
Cardinal Giuseppe Sacripanti di Nar- Maria, non che de' titoli Cardinali-
quale essendo stato protettore zi, e delle parrocchie di Roma. Que-
ni, il

di tutto l'Ordine carmelitano, fab- sta celebre chiesa chiamossi basilica,


come l'appellò s. Damaso I, primie-
bricò il contiguo oratorio con altare
ornato di belli marmi, per istruir- ramente S. Maria in Trastevere,
vi i fanciulli della parrocchia, nella dalla regione di là dal Tevere in
dottrina cristiana, come si legge dal- cui trovasi, sebbene vi sieno in essa

l' iscrizione posta sull'architrave della altre chiese dedicate alla Madonna ;

porta. In questa chiesa evvi una regione nobilitata dal principe degli
cappella dedicata a s. Barbara, pro- apostoli, e primo Pontefice s. Pie-
tettrice delle milizie pontifìcie, mas- tro appena giunto in Roma, ed ove
sime de' bombardieri , i quali nel pel primo cominciò a predicare il
giorno della sua festa ai 4 dicem- vangelo a' suoi connazionali ivi di-

bre vi si recano a celebrarla ,


per moranti. Fu detta Basilica di Ca-
cui spara l'artiglieria di Castel s. listo, perchè il Papa s. Calisto I la

Angelo all'alba e all'elevazione del- consagrò, e dedicò prima d'ogni


la messa. Della confraternita di s. altra in Roma ad onore dell' inef-

Barbara de' bombardieri, istituita in fabile mistero dell'incarnazione, e


questa chiesa nel pontificato di Cle- della nascita del Figliuolo di Dio :

mente Vili, parla il Piazza nelle ,


perciò fu detta ancora del Presepe,
Opere pie di Roma, capo XXVII, essendovi sino dai tempi di s. Gre-
pag. 65c). Le altre cappelle sono gorio IV un altare dedicato alla
stimabili per dipinti, marmi, ed al- nascita del Salvatore chiamato del
tri ornamenti ; fra i monumenti se- Presepio, se pure non era 1' altare
polcrali merita menzione quello del maggiore , da quel Papa mirabil-
tanto rinomato meccanico JN'icolò Za- mente ornato e coperto d'oro. For-
baglia, che lavorò ed esercitò il suo se per tal motivo Calisto II pose vi

felice ingegno nella basilica vatica- la stazione nel dì della ottava della
na, come capo maestro dei Sampie- nascita del Redentore , eh' è il pri-

trini, addetti ai lavori di quel tem- mo dì dell' anno. Si disse Basilica


pio ; autore delle macchine per la- di s. Giulio I, perchè fu da lui li-

vorare in qualunque parte perico- fabbricata, n' ebbe gran divozione, e


losa e inaccessibile del medesimo, i vi fu sepolto, portatovi dal cimite-
cui disegni più volte si diedero al- rio di Calepodio nella via Aurelia.
la luce, ritenendosi quali capo-lavo- Venne appellata di s. Cornelio, per-
ri in fatto di meccanica. Nel conti- chè questo Papa dalle catacombe
guo convento risiede il priore gene- trasferì nella basilica molti corpi dei
rale dell' Ordine carmelitano. ss. martiri, e poi dal cimiterio di
Calisto fu quivi portato il suo. Chia-
S. Maria in Trastevere, basilica mossi s. Maria in Monastero, perchè
con capitolo, titolo Cardinalizio, anticamente fu governata dai ino-
,
, ,

cui CHI ,63


naci benedettini, dicendosi l'annesso mento cui alcuni dicono accaduto
luogo da loro abitato il Monastero tre anni avanti la detta natività.
di s. Maria, di cui fu abbate sotto Tanto affermano Paolo Orosio, lib.
s. Nicolò I, Anastasio bibliotecario. \ 1 histor. cantra Pagan. cap. 20,
Fu Tempio de' Ravennati, per-
detta commendato dai ss. dottori Agosti-
chè Augusto -venendo a Roma as- no e Girolamo, e dal citato Eutro-
segnò questo luogo per alloggiamen- pio, De gest. Rom. ad Valent., ed
to a' soldati che teneva a Ravenna altri gravi autori. Per altro Rene-
per sicurezza del mare Adriatico ;
detto XIV, Lamberlini, nella sua
il perchè la regione Trastevere per opera de festis Domini nostri Jesu
molto tempo si disse de' Ravennati. Chrisli, et b. Mariae Virginis, par-
Finalmente la basilica di s. Ma- lando della festa del s. Natale , dice
lia in Trastevere fu ed è chiamata essere accaduto simile prodigio qua-
Fons Olei, ad Fontem Olei, pel ranta anni avanti la nascita di Ge-
fonte d' olio ivi scaturito nel modo sù Cristo. Narra però Eusebio di
e luogo ; che andiamo a narrare, Cesarea, che nell'anno j53 di Ro-
per cui gli stranieri qui recavansi ma, ed ultimo avanti l'era volgare,
ad osservare il sito del seguito pro- alle falde del monte Gianicolo, pres-

digio che essendo presso 1' altare


, so la Taberna Meritoria, sgorgò un
maggiore, vi si leggono queste pa- fonte d'olio o di petrolio, il quale
role Nascìtur hinc Oleum Deus
: seguitò a scorrere per un' intera
ut de Firgine, utroque oleo sacra- giornata senza interruzione. Questa
la est Roma terrarum caput. L' Ai- spontanea emanazione fu creduta al-
veri dice, che la basilica fu detta anco lora prodigiosa , e da un naturale
s. Maria in Fontibus, e s. Maria fenomeno ebbe origine la narrata
della Clemenza, dall'immagine, che pia tradizione. Cosi pensarono al-
ivi si venera. cuni, ma noi, seguendo la tradizio-
Mentre regnava l'imperatore Ot- ne, che costante si mantenne sino
taviano Augusto, nella Taverna o a' nostri giorni, invitiamo a consul-
Taberna detta Meritoria, cioè pub- tare il dotto Moretti, De basilica
blica, o, come altri dicono , ospizio s.Marice Transtyberim, caput VI;
de' soldati invalidi ove loro si som- Quo loco trans Tyberi/n basilicam
ministrava il cibo , si vide all' im- suam extruxerit s. Callistus, propo-
provviso uscire dalla terra un zam- sitis , rejectisque falsis opinionibus
pillo di olio, il quale continuando statuitur, extraxisse super tabernam
per un giorno intero scorse sino al scaturigine fontis olei perillustrem.
Tevere. Questo misterioso portento Historia hujus prodigii elucidatur,
indicava, come dal fatto fu in ap- ac defenditur, cap. VII. Copiose
presso indicato, la prossima nascita disserilur de vera conditione taber-
di Gesù Cristo , il quale appunto nae meritoriae, e qua fluxit oleum :
apparve e si manifestò al mondo reliqua inde ad originem basilicae
allorché si godeva in esso una pace Callistianae pertinentia paucis expen-
universale simboleggiata dall' ulivo ,
duntur.
da cui si trae l' olio ; mentre Eu- Questo luogo fu pertanto ricono-
tropio nel ruscello di olio vide fi- sciuto dai cristiani dei primi tempi,
gurata la grazia di Cristo, che do- e siccome cessando ivi 1' uso di man-
veva comunicarsi alle genti, avveni- tenervi i soldati invalidi, fu abban-
,,

164 CHI CHI


donata la taberna, i medesimi cri- ne tratta il Piazza nella Gerarchia
stiani mancando stabilmente di al- a p. 375. Certo è però, che il san-
cun luogo pubblico in Roma ,
per to Pontefice Lino , successore di s.

adunarvisi e compiere i loro alti Pietro, vietò alle donne di entrar


religiosi, presero in affitto la taber- nelle chiese col capo scoperto , e s.

na, o osteria per erigervi un ora- Igino che gli successe prescrisse la

torio. I tavernari insorsero a dispu- solennità nella dedicazione delle chie-


targliene il possesso, per esercitarvi se, con analoghe provvidenze sulla
la loro professione, e vendervi il vi- loro erezione, lo che dimostra che

no, ricorrendo a tal effetto all' im- in qualche epoca ne furono prima
peratore Alessandro Severo. Questi della basilica fabbricate. V. Saverio
però , volendo favorire i cristiani Marini, Se Ravenna vi fossero
in
anco in ossequio di Mammea sua chiese pubbliche, prima che Costan-
madre, che avea professata la loro tino desse la pace alla Chiesa ?
religione, nell'anno 1 24, v pronunziò Ritornata quindi la pace alla
il memorabile decreto : E pur me- Chiesa nel pontificato di s. Mel-
glio, che quivi si adori alcun Dio, chiade, e consolidata in quello di
che sia destinato a crapulare. Su- s. Silvestro I, succedendogli poco
bito s. Calisto I, il quale allora go- dipoi Papa s. Giulio I, questi nel-
vernava la Chiesa universale, vi fab- l'anno 34o la riedificò, e da lui e
bricò una piccola chiesa, cui dedicò da Calisto I ne prese il nome. Di
e consagrò al parto della ss. Ver- fatti, nell' elenco, o Notizia Cardina-

gine ; e fu la prima ad erigersi in li uni titularium insignis basilica; s.

Roma pubblicamente al culto divi- Marine Transtyberim, che il citato


no, in faccia a' pagani magistrati, e Moretti canonico della medesima
,
,

dove il santo Pontefice esercitò le apo- riporta nella menzionata opera, per
stoliche funzioni del suo ministero, primo registra s. Calepodio ,
per
ed ancora vi si adunavano i cristiani secondo quivi seppellito, s. Asterio,
a salmeggiare, ed a compiere gli altri e per terzo Paulinus presbyter Car-
uffizi da cui però dovet-
di pietà, dina lis s. Mance Transtyberim in
tero cessare ben presto per le nuo- titulo Callisti et Julii Cardili. ,

ve persecuzioni, cui andarono sog- qui anno Christ. 494 vivebant, Ge-
getti, promosse da Domizio Vulpia- lasio I. Che sotto s. Simmaco Pa-

110 prefetto di Roma che tolse ad , pa, e nel sinodo romano celebra- ,

essi persino questo pubblico luogo to nel 499> yi fossero Cardinali


di adunanza. Dice poi il Panciroli titolari chiaramen-
di questa chiesa,
pag. 588, che avendo il Pontefice te lo dice il Piazza parlando di es-
domandato e ottenuto dall' impera- sa, nella sua Gerarchia Cardinali-
tore V edifizio della Taberna Meri- zia, p. 364, aggiungendo a pag. 367,
toria, questo essendo grande, grande che appresso il Panvinio si trovano
dovette essere la chiesa, o in luogo alcuni Cardinali intitolati arcipreti
da lui convertito in sagro tempio, e di s. Calisto, come lo avevano ed
non piccolo oratorio. Se questa chiesa hanno le basiliche patriarcali. Anzi
sia stata la prima a fabbricarsi in lo stesso Moretti, nel riportare per
Roma , come lo fu certamente tra quarto titolare Marcellino, dice che
quelle dedicate alla B. Vergine o , il Panvinio e il Ciacconio riporta-
se lo sia quella di s. Pudenziana no un Marcellus archipresbyter s.
,,

CHI CHI i65


Marine in titulo Callisti et Julii le diede per Cardinale titolare Be-
Transtyberim appellatus etc. Non riu- nedetto canonico regolare, che nel-
scirà discaro, che qui si avverta co- 1' 855, succedendogli col nome di
me ritirandosi nella vicina casa di Benedetto III, vi edificò la tribuna.
Poliziano, presso questa chiesa, il Dall' Ugonio si apprende, che s. Ni-
Pontefice s. Calisto I, nelle persecu- colò I, di lui successore, donò alla
zioni suscitategli contro dai sacer- basilica un libro degli evangeli coper-
doti pagani, ed essendo egli stato to di lamine di argento, con altri
gettato un contiguo pozzo fu
in , vasi simili.
eretta ivi poi una chiesa col di lui no- Il Piazza dice, che in seguito dei
me, la qual chiesa però non si deve canonici regolari, il monistero con-
confondere colla basilica, chiamata, tiguo venisse abitato dalle mona-
come dicemmo, di s. Calisto, tanto più che, finché Calisto II, eletto nel
che la chiesa ove pafi il martirio di- 1 1 1
g, vi eresse una collegiata, as-
venne anch'essa titolo Cardinalizio soggettando alla basilica come a lo-
nel i458 sotto Calisto III. V. Chiesa ro matrice le chiese vicine, di s.
di s. Calisto, titolo Cardinalizio, in Egidio, de'ss. Crispino e Crispinia-
cura dei monaci Cassinesi. Antica- no, di s. Dorotea, delle ss. RuiBna
mente l' Maria in
arciprete di s. e Seconda, e di s. Giovanni della
Trastevere, nella domenica, celebra- Malva. Mentre era Cardinale prete
va nell'altare papale della patriar- di questa chiesa Pier Leone, mori
cale basilica vaticana, essendo il pri- Onorio II, e, a' i5 febbraio ii3o,
mo de' sette Cardinali assegnati al sedici Cardinali canonicamente eles-
suo servizio ebdomadario. sero Papa col nome d'Innocenzo II
I Pontefici si diedero tutta la cu- il Cardinal Gregorio Papareschi ,

ra di conservare, e di abbellire romano di Trastevere, già canonico


questa basilica, che con quella di s. regolare, e gli altri scismaticamente
Lorenzo e Damaso primeggia fra posero sulla cattedra apostolica il

le basiliche minori, per cui i ri- Cardinal Pier Leone, il quale aven-
spettivi capitoli, nelle processioni, al- do preso il nome di Anacleto II ,

ternativamente si cedono la destra. colle sue ricchezze, e col suo poten-


La ornarono pertanto il Pontefice te partito si sostenne neh' antipapa-
Giovanni VII, creato nell'anno 7o5, to, e costrinse a fuggire in Fran-
con pitture; s. Gregorio II del t5; cia Innocenzo II. Poscia questi ri-
s. Gregorio III, che nel 734 la re- tornato a Roma, ed essendo morto
staurò Adriano I del 772, che l'ac-
; nel 11 38 l'antipapa, il buon Pon-
crebbe di due navi, e sulla piazza teficeper la gran divozione, che
innanzi la chiesa eresse una fonta- nutriva alla basilica, nell'anno se-
na, rinnovata da altri Papi. Altri guente la riedificò dai fondamenti
ristatiti e preziosi doni le fece s. 1' Vi
abbellì, e l'arricchì di rendite.
Leone III, creato nel 79?: indi s. fece un nobile pavimento, e di mo-
Gregorio IV, dell' 827, eresse la saico adornò tutta la tribuna nel-
cappella del Presepio, vi fondò un l'alto dell'abside, colle figure del
monistero sotto il nome di s. Corne- Salvatore, della b. Vergine sedente,
lio, di canonici regolari di s. Agostino, di s. Pietro, de' Pontefici Cornelio
cui ne affidò la custodia. Neil' 848, e Giulio, e di s. Calepodio prete
Leone IV non solo la ristorò, ma tutti dalla parte sinistra, mentre
.

166 CHI elli


dalla destra vennero rappresentati no della festa della Purificazione,
s. Calisto Papa, e s. Lorenzo , fa- ripristinò il monistero de' monaci
cendovi porre da un lato la propria benedettini accanto la chiesa per
effigie: pure in mosai-
nella fascia, uffiziarla, e morendo ai 24 settem-
co, si figurarono le città di Geru- bre 1 i43, dal Laterano ove fu se-
salemme, e di Betlemme, dalle qua- polto, dopo sette anni il di lui cor-
li escono dodici angeli venendovi , po fu trasportato in questa basili-

eseguite anche le figure d'Isaia, e ca. Non molto dopo Eugenio III

di Geremia. Però vuoisi, che tanto nel ii5o fece Cardinale prete di s.

la restaurazione della chiesa, quan- Calisto, cioè di s.Maria in Traste-


to i musaici, fossero terminati dal vere, Guido di Crema, il quale nel-
Cardinal Pietro Papareschi, fratello lo scisma contro Alessandro III, nel
d'Innocenzo II, verso l'anno 1 148. 1 1 64 successe nell' antipapato col
A memoria di tali benefici, e di nome di Pasquale II, vi visse cir-

quanto venne rappresentato riguar- ca quattro anni, e canonizzò Carlo


do all'istoria del parto della Ver- Magno, locchè non fu approvato, ma
gine, si posero i seguenti versi di solo tollerato dalla Chiesa.
stile rozzo secondo i tempi : Di altro restauro va debitrice la
chiesa ad Innocenzo III, il quale
Haec in honore tuo praejìdgida Ma- siccome divotissimo della b. Vergi-
ter honoris, ne, per rendere più segnalata la ba-
Regia divini rutilai fulgore deeoris. silica,giacché s. Gregorio IV non
In qua Christe sedes manet ultra, a avea che consagrato l' altare mag-
saeculi sedes. giore, ad istanza del Cardinal Gio.
Digita tui dlxeris est quam tegit Conti o Guidoni vescovo di Pale-
aurea vestis, striua, eh' era stato titolare della
Cum moles ruitura factus foret hine chiesa, e di tutto il popolo traste-
oriundus verino, mentre si celebrava il con-
Innoeentius hanc renovavit Papa cilio generale XII con l'intervento di
secundus mila duecento ottantonove padri, e
coli' assistenza di tutti i vescovi con-
Non solo Innocenzo II decorò di ci liarii , solennemente consagrò la
musaici la tribuna, che fu pure da basilica ai i5 novembre i2o3, nel
lui ingrandita, ma vi fece il taber- qual giorno tuttora si celebra la

nacolo di marmo, con quattro pre- sagra. Egli le assegnò inoltre di-
ziose colonne di porfido, per la con- verse entrate, le offri ricchi doni, e
fessione e altare maggiore, entro il le concesse molte indulgenze, e quel-
qual tabernacolo si conservano le la della stazione nel primo dell'an-
insigni reliquie, che sogliono mo- no in memoria del parto di Maria
strarsi al popolo nella domenica in Vergine. Dipoi, verso il 1290, Ber-
Albis. La cappella, che s. Gregorio toldo figlio di Pietro Stefaneschi ,

IV, ad imitazione di quella della nel basso della tribuna fece esegui-
basilica liberiana, aveva eretta al re alcuni mosaici dal Cavallini, rap-
Presepio, fu da Innocenzo II abbel- presentanti la vita della b. Vergine,
lita, arricchita di preziosi arredi sa- e nel centro questa coi ss. Pietro e
gri e di vasi d' oro e d'argento. Que- Paolo.
sto Pontefice la consacrò nel gioi- Urbano VI. eletto nel 1 3^8, nel-
,

CHI CHI 167


lo stesso anno si ritirò ad abitare il Qhìslierì, ed osservando che 1' uffi-

palazzo o monistero contiguo a que- ciatura della basilica era trascurata,


sta chiesa, ove ai 18 settembre fe- giacché non essendovi più i monaci
ce unapromozione di venti nove benedettini, i sacerdoti benefiziati
Cardinali, e dopo due giorni fu in che l'avevano in cura non le pre-
Fondi fatto antipapa Clemente VII, stavano per lo scarso loro numero
favorito da Giovanna I, regina di quel servigio di cui abbisognava, vi

Napoli. In questo luogo Urbano VI eresse di nuovo la collegiata con un


tenne diversi concistori, ne' quali capitolo composto di dodici canoni-
depose dal regno la regina, e ful- ci, ed otto beneficiati, i quali ora
minò delle censure ecclesiastiche il sono dieci con alcuni cappellani ed
pseudo-Pontefice , e gli scismatici inservienti , confermando il tutto
suoi fautori, le quali nel medesimo Gregorio XIII suo successore. La
palazzo rinnovò nel i370,. Di poi dichiarò vicaria perpetua parrocchia-
fu benefattore di questa basilica Ni- le, stabilendone la provvisione, men-
colò V pei restauri, che per mezzo tre per le ultime disposizioni di
dell' architetto Bernardo Rossellino Leone XII, la cura che anticamente
vi esegui, massime nel musaico del- esercitavasi da un beneficiato del-
la facciata esterna nel fregio sotto la basilica, ora è affidata ad un
il timpano, opera delXII secolo canonico della medesima. Dei cano-
perchè fatto fare da Eugenio III ,
nicati, e dei beneficiati, qualora non
e terminato nel XIV da Pietro Ca- sieno affetti, gode la nomina il
vallini. Esso rappresenta la b. Ver- Cardinal titolare. I canonici hanno
gine, colle dieci vergini della para- l' uso della cappa di saja paonazza
bola evangelica, cioè le cinque pru- e il rocchetto, col singoiar privilegio
denti, e le cinque stolte. Verso l'an- di poter sciogliere la coda della cap-
no i483, il Cardinal Stefano Car- pa, allorquando nel venerdì santo
dini titolare, ornò ed arricchì la vanno ad adorare la croce. I bene-
sagrestia , e fece restaurare la fon- ficiati poi hanno 1' uso delle cappe,

tana della piazza , rinnovata poi con fodera di pelli bigie nell' inver-
da Clemente Vili, da Alessandro no, e rocchetto senza maniche, men-
VII, e da Innocenzo XII. Il Car- tre nelle altre stagioni assumono la
dinal titolare Antonio Sanseverino sola cotta. Da questo illustre capi-
fu benemerito di alcuni [istauri, e tolo uscirono molti personaggi enco-
di aver fondati alcuni inservienti pel miati per pietà, dottrina, e dignità
coro, e per la sagrestia colle ren- ecclesiastiche, godendo molti privi-
dile del Cardinal titolare. Il Cardi- legi, e possedendo un ottimo archi-
nal titolare Michele da Silva por- vio, che contiene memorie antiche.
toghese, per la sua tenera divozio- Il Cardinal titolare vi nomina un
ne verso la b. Vergine, edificò un prelato per vicario.
palazzo nelle vicinanze della basili- Giulio Antonio Santorio, Cardi-
ca, per essere più comodo nel visi- nal titolare, vi fece il soffitto dorato,
tarla. Altro illustre titolare fu il che avanti il coro traversa la parte
Cardinal Giampietro Caraffa, che superiore della basilica. Il Cardinal
nel i555, venne creato Pontefice, titolare Marco Sittico Altemps ni- ,

Paolo IV. pote di Pio IV, nella nave sinistra


Assunto al pontificato s. Pio V, eresse la magnifica cappella del ss.
i68 CHI C II I

Sagramento, trasferendovi al suo versi dando Paolo V ai


Pontefici,
altare un' antica e miracolosa im- canonici un annuo compenso, come
magine, che da tempo immemora- lo diede al Cardinal titolare per
bile venera vasi in questa chiesa sotto l' altro.Paolo V conferì questo ti-
la denominazione della Clemenza. tolo al Cardinal Alessandro Ludo-
11 Porporato si servì dell'architetto visi ,il quale nel 1622 divenne
Martino Lunghi, e di valenti pittori Gregorio XV. Il di lui parente Ni-
e scultori per abbellirla; vi fondò colò Albergati Ludovisi, fatto Car-
un collegio di cappellani corali, con dinale da Innocenzo X, divenuto
regole e costituzioni particolari , la titolare della chiesa, ne fu benefat-
dichiarò juspatronato della famiglia tore col fare d'argento reliquiari, i

Altemps, la fornì di sagri arredi, e che prima erano di legno, e con


di copiose rendile, ottenendo da altre generose dimostrazioni, volendo
Gregorio XIII il privilegio, che il poi essere ivi sepolto, quando morì
6uo altare fosse privilegialo in per- decano del sagro Collegio. Di poi Cle-
petuo pei defonti, e volle ivi essere mente XI, Albani , amorevole verso
sepolto. Della confraternita eretta in questa basilica, perchè vi riposavano
questa cappella sotto 1' invocazione le ceneri di vari suoi antenati, oltre
del ss. Sagramento trattarono il a molli e notabili risarcimenti, con
Piazza, Opere Pie di Roma, capo disegno del cavalier Carlo Fontana,
XVI, pag. 537, e l'Alveri toni. II, vi fece l'antichissimo portico, con
pag. 332. cancelli di ferro; sull'architrave fece
Alessandro de' Medici , Cardinale collocare quattro grandiose statue
titolare, sotto il musaico d'Inno- de' fondatori , e del primo litolare
cenzo II, e nel coro fece eseguire della basilica, cioè de' quattro Pon-
vaghe e nobili pitture, e nel i6o5 tefici e martiri Calisto, e Cornelio,
fu elevato alla cattedra apostolica di Papa s. Giulio 1, e di s. Cale-
col nome di Leone XI. Quindi il podio prete e martire. Il capitolo,
Cardinal Pietro Aldobrandini, nipote nel 1702, per memoria gì' innalzò
di Clemente VIII, titolare della una marmorea iscrizione, e decretò
chiesa, aprì nuove finestre colle un anniversario perpetuo agli ante-
quali illuminò la basilica ch'era al- nati di Clemente XI, il quale per
quanto oscura, e fece fare il son- questa restaurazione e abbellimento
tuoso soffitto della nave di mezzo, fece coniare una medaglia d'argento,
pregevole per le dorature pegli ,
coli' effigie da un lato della b. Ver-
famoso quadro dell'As-
intagli, e pel gine della Clemenza, coli' epigrafe :

sunzione della b. Vergine del Do- Dilexi decorai! doinus luce, e nel
menichino, ma si dovettero togliere rovescio il pontificio ritratto.
i musaici dell' arcone. Il Pontefice Il detto portico sovrastato dalla
Paolo V, nel dare nel 1 608 ai cas- facciata esterna, ha cinque ardii,
sinesi la chiesa di s. Calisto, concesse decorali da quattro colonne di gra-
loro anche il palazzo del titolare di nito, e sopra la ringhiera sono le

s. Maria in Trastevere, e il palazzo mentovate statue. Sotto al portico


contiguo alla basilica, il quale fu vi sono diverse antiche iscrizioni
dai cassinesi rifabbricato. Questo postevi dall' eruditissimo canonico
secondo palazzo apparteneva ai ca- Boldelli, una pittura dell'Annunziata
nonici, ed era stato abitato da di- del Cavallini, ed un'altra in fondo
,

cui cui ,<,-,

a sinistra, bel lavoro del secolo XIII. Oltre questi, e summento-


gli altri

Si entra per tre porte nella basilica, vati sono in questa basilica pur se-
la principale di cui ha un superbo polti i Cardinali Corradini, Armel-
fregio di antico marmo, la qual por- lini, Gio. Battista Bussi, Orio, Gras-
ta tempo dell'anno santo, se la
nel si, Condulmero ec, Bertol-
Cecchini,
funzione non può farsi, come diremo, do Stefaneschi, il duca Roberto di
alla basilica di s. Paolo, fa le veci Altemps, Filippo ed Annibale Al-
di essa, e vi si fa l'apertura, e chiu- bani zii di Clemente XI e i due ,

sura della porta santa. L' interno famigerati Lanfranco, e


dipintori
della basilica è a tre navi, divise da Ciro Ferri. Finalmente nella sagre-
ventiquattro colonne di granito ros- stia, ove ammirasi un bel ciborio di

so e bigio, tutte di differenti forme, marmo , vi è una memoria sepol-

e con capitelli antichi diversi nelle crale del dotto archeologo Boldetti,
forme, alcuni de' quali sono d'ordi- canonico di questa basilica. Gasparo
ne ionico. Vi si osservano nelle vo- Al veri, Roma in ogni stalo, non solo
lute scolpite le immagini d' Iside, di nel tom. II, pag. 33 1 e seg. tratta
Serapide, e di Arpocrate. I mosaici di questa basilica, ma anche de'suoi
della tribuna furono da ultimo re- monumenti ed iscrizioni sepolcrali.
staurati dalla reverenda camera Oltre i santi corpi indicali supe-
apostolica. A sinistra si legge: Ta- riormente, vi si venerano molte ed
BERXA MERITORIA, e a destra I>">"0- : insigni reliquie , come il cranio di
CENTIUS HANC REXOVAVIT PaPA SECUN- s. Urbano I Papa, il corpo di san
Dus. Nelle cappelle vi sono memo- Quirino vescovo, il legno della ss.
rie antiche, marmi bellissimi, e su- Croce, della Spongia, Sudario, e
perbe pitture, senza mentovare altri e presepio di Gesù Cristo , del velo
ornati. Fra quelle della nave destra e de' capelli della ss. Vergine, senza
rammenteremo quella del Presepio mentovare le altre reliquie registra-
che fu ornata dal Cardinal France- te nel catalogo di questa chiesa. 11

sco Antonio Finy titolare; quella venerando corpo poi del suo pri-

della b. Vergine detta di Strada mario fondatore s. Calisto I, fu pri-


Cupa, perchè ritrovata in una stra- ma sepolto nel cimiterio di s. Ca-
da così chiamala, architettata dal lepodio nella via Amelia, donde fu
Domenichino, che dovendo dipinger- trasferito nella basilica. 11 Muratori
la ne cominciò una parte sopra nelle Dissertazioni sulle antidata
l'altare, e solo vi dipinse un putto : italiane, tomo III, Dissert. 58, pag.
di poi gli ornati furono fatti dal 198, dice, che volendo nel secolo
Cardinal duca di Yorck, commen- ottavo Everardo, duca del Friuli,
datario della chiesa. Fra quelle poi edificare il monistero ecsoniense, im-
della nave sinistra merita special petrò dalla santa Sede il corpo di
menzione quella dedicata a' santi s. Calisto I Papa, come scrive Flo-
Filippo e Giacomo , restaurata dal doardo nella Storia di Reims, 1. IV,

Cardinal Filippo d'Alencon ivi se- cap. 1. Il citalo Moretti però, con-
polto, fratello del re Filippo di Va- venendo che alcuna parie del corpo
lois, dicontro al quale vedesi il de- di s. Calisto I fosse concessa alle

posito del celebre Cardinal Pietro persone e luoghi eh' egli enumera,
Stefaneschi degli Annibaldi, i quali dice che la maggior parte si custo-
depositi sono ambedue interessanti. disce e venera sotto l'altare princi-
i
7o
CHI CHI
pale della basilica, intorno a che è dell'infausto avvenimento, con loda-
a vedersi il capo XI della di lui to pensiero fece incidere una me-
opera. daglia ove da un lato si vede la
In questa chiesa si celebra la sta- basilica ostiense distrutta dal fuo-
zione nel dì primo gennaio la , co, e fra le rovine cagionate da sì

decimasesta di quaresima , e nella deplorato disastro, avvi questa iscri-

ventesima prima domenica dopo la zione sotto : Basilic. s. Pauli ex


Pentocoste. Ai 5 agosto ogni anno 1 incendio XV jul. MDCCCXXIII ;

il senato romano fa a questa basi- e nel rovescio , Snbstituta a Leone


lica l'oblazione del calice con pate- XII, Pont. Max. s. Maria Trans
na d' argento , e quattro torcie di Tiber. In ea sacr. ritus implevit
cera. In tempo di pestilenza, e per projubilceo an. Card. MDCCCXXV
le grandi inondazioni del Tevere, i episc.Portuenns Bartholommis Pac-
romani Pontefici sostituirono questa ca. Tal medaglia per altro lo stes-
a quella di s. Paolo fuori
basilica so Cardinale fece collocare dal p.
le mura tanto per la visita delle ahbate da lui suddelegato, alla por-
sette chiese, che per lucrare l'in- ta santa di s. Paolo, giacché que-
dulgenza dell'anno santo, come per sta di Maria in Trastevere non
s.

questo avvenne sotto Urbano Vili, fu chiusa col muro, ma colla so-
Clemente XI, e Leone XII, lo che lita porta di legno, sopra la quale
si può vedere all'articolo Anxoswto. si posero due croci di metallo do-
Solo qui aggiungeremo, che Leone rato, avendo però il Cardinal le-

XII avendo deputato per legato a gato praticate le solite cerimonie in


latere , ad aprire e chiudere, nel questa porta della basilica di santa
1825, la porta santa di questa ba- Maria in Trastevere, sì nell'apertu-
silica di s. Maria in Trastevere (per ra, che chiusura dell' anno san-
essersi disgraziatamente incendiata to. Oltre a ciò, anche nei giubilei
quella di san Paolo, ora risorta straordinari , talvolta la basilica di
splendidamente), il Cardinal Barto- s. Maria in Trastevere fu assegnata
lommeo Pacca allora sotto-decano per una delle chiese da visitarsi per
e oggidì decano del sagro Colle- lucrarvi l'indulgenza, e talora vi si

gio, volle però ancora che la por- recarono i Pontefici, anco processio-
ta santa della basilica ostiense ve- nalmente.
nisse, come negli 162 5, anni santi Scrissero su questa basilica, olire
e 1 700, aperta e chiusa, rinnovan- tutti gì' istoriografi delle chiese di
done gli antichi materiali, e sosti- Roma, Giuseppe Lancisi, Notizie del-
tuendone altri nuovi, che portassero la basilica di s. Maria in Traste-
la memoria di quell'anno santo. vere, Roma
1728, Petrus Morettus,
Per comando del Papa questa fun- De s. Calisto pp. et mart. ejusque
zione fu nella basilica ostiense ese- basilica s. Marice Trans Tyberim
guita dal padre abbate di s. Pao- nuncupata, disquisitiones duce criti-
lo suddelegato dal Cardinal Pac-
, co-historicce duobus tomis exhibitce,
ca colle solite cerimonie nel gior-
, tom. I, Roma? 1752. Resta a desi-
no 2 3 settembre 1823. Questo e- derarsi il tomo II di quest'opera
siinio porporato, a voler celebrare eruditissima, che vuoisi essere custo-
f epoca di tal sostituzione, e lascia- dito mss. nel pregevolissimo archi-
re alla numismatica una memoria vio del rispettabile capitolo. Non si
,,

cui CHI ,
7 ,

deve poi tacere, che nei primordi! con riverenza estrasse dalle acque
del corrente secolo, avendo il detto l' immagine, e direttamente la col-
capitolo concesso un luogo contiguo locò nel suo palazzo. Quindi recatosi
alla basilica, ai confrati dell' arci- da Alessandro IV, e raccontatogli
confraternita della Madonna ss. Ad- l'accaduto, il Pontefice ordinò che
dolorata dell'anime del purgatorio, il luogo si convertisse in chiesa, ove
esso vi edificò un oratorio, e il ci- con solenne processione, cui inter-
miterio, cioè nel sito che anticamen- venne lo stesso Sommo Pontefice,
te serviva ad egual uso. Nel qual il Cardinale la ripose nel sito in
cimiterio, per l'otta vario dei fedeli cui si venera.
Nel pozzo fu gettato
defonti , si suole rappresentare un un pezzo di quello della Samaritana,
fatto sagro. Il protettore del soda- e le sue acque incominciaronsi a
lizio è il Cardinal titolare prò tetti- bere con riverenza dai fedeli, e
pore, e primicerio un canonico di di voti della sagra immagine, il cui
essa basilica. culto molto si propagò
a cagione
delle grazie, che incominciò a fare.
S. Maria in Trivio, de chierici Il Piazza, citando il Torrigio, dice
regolari minori. Fedi. che questa chiesa fu edificata sugli
avanzi d' un arco trionfale , la cui
S. Maria in Vallicella, detta vol- metà si vedeva sotto Innocenzo Vili,
garmente la Chiesa nuova, dei il quale, perchè la chiesa minacciava
pp. Filippini. Vedi. rovina, ai 2 3 giugno i4°/i inco- 3

minciò a riedificarsi coi marmi dello


S. Maria in Via, titolo Cardinalizio stesso avanzo d' arco, concorrendovi
con parrocchia in cura dereligiosi il Papa, i Cardinali Borgia, e Bia-
serviti, nel rione Trevi. rio , e persino gli architetti. La
chiesa, poco dopo la sua fondazione,
Chiamasi questa chiesa in Via venne eretta in parrocchia, in cura
perchè fu eretta sulla via pubblica dei preti secolari. Ma assunto al
pel seguente avvenimento e nel , pontificato, i5i3, Leone nel
la X
pontificato di Alessandro IV. Presso concesse in un alla cura parrocchiale
la scuderia del palazzo del celebre ai religiosi servi di Maria, chiamati
Cardinal Pietro Capocci, e nell'an- volgarmente i Serviti (Vedi), abili-
no 1256 per caso, o appositamente, tandoli a fabbricarvi un contiguo
fu gettata in un pozzo ivi esistente, convento, e il parroco e rettore
una tegola o selce, ove era vi dipinta d'allora Desiderio Morelli, famigliare
una divota immagine di Maria Ver- del Pontefice, rassegnò la cura, che
gine col s. Bambino. Appena questa era stata sottoposta al Cardinal tito-
toccò le acque, che con singolare lare di san Marcello. Poscia per la
prodigio s' innalzarono siffatta niente, venerazione, in cui era questa chiesa,
che uscendo dall' orlo del pozzo, al- nel i55i, Papa Giulio III l'eresse
lagarono la contigua stalla. Al ru- in titolo presbiterale Cardinalizio,
more, cui fecero i cavalli che vi che pel primo conferì al suo nipote
erano entro, scuopn l'allagamen-
si Fulvio della Cornia di Perugia, al-
to, e si vide galleggiare sulle acque lorquando ai 20 dicembre dello
la stessa immagine. Venuto il Car- stesso anno il creò Cardinale. Pio
dinale in cognizione dell'accaduto. IV nel 565, 1 lo diede al Cardinal
,

«7* CHI CHI


Alessandro Sforza, nipote di Paolo Baronio, e delle antiche pratiche
III, e Gregorio XIII al Cardinal religiose, più volte si recò a questa
Vincenzo Lauri, di sommi meriti. sua chiesa, a pronunziarvi omelie,
Indi, nel 1576, fu quivi eretta una a distribuirvi elemosine ai parroc-
confraternita del ss. Sagramento, chiani , a istruirli nella dottrina
che confermata da Gregorio XIII, cristiana, e in altre esemplari costu-
con grazie e indulgenze, fabbricò poi manze dei primitivi Cardinali titolari
1' annesso oratorio. Di essa tratta delle chiese; e morendo lasciò per
Carlo Bartolomeo Piazza, Opere pie testamento una delle sue preziose
di Roma, pag. 5ij. pianete a questo amato suo titolo.

Minacciando nuovamente questa Beneficarono eziandio la chiesa il

chiesa di rovinare, i religiosi serviti Cardinal titolare Silvio Savelli con


con architettura di Martino Lunghi candellieri di argento, e varie no-
il vecchio, la rifecero dalle fonda- bili pianete; il Cardinal Egidio Al-
menta secondo
antiche forme,
le bornoz con copiose limosi ne, sì alla
ma più ampia
ed ornata, verso chiesa, che a' parrocchiani, e, per non
l'anno i5o,4- Nel seguente monsi- dire di altri, il litolare Cardinal
gnor Gio. Battista Canobio bologne- Carlo Caraffa fu con essa largo di
se, protonotario apostolico, serven- arredi e paramenti sagri. Questa
dosi del medesimo architetto, eresse chiesa ha diverse cappelle con bei
la facciata esterna, la quale però, a dipinti, e nella prima a destra si

cagione di sua morte, rimase sospesa venera la suddetta immagine di


al cornicione, e1681 fu
solo nel Maria ss. , e si vede il pozzo su cui
ripresa, compita da
continuata, e galleggiò.
monsignor Giorgio Bolognetti, che
ne ampliò la porta, con disegno del S. Maria in via-Lata, collegiata
cavai. Rainaldi. Nel pontificato di con capìtolo, diaconia Cardinali-
Clemente Vili, in cui si operò la zia, con parrocchia, nel rione
riedificazione della chiesa, il di lui Pigna.
fratello Pietro vi eresse la cappella
della ss. Annunziata, e con tanta Questa chiesa, che 1' Anastasio
quantità di scelti marmi, che riuscì annoverò tra le basiliche, fu eret-
una delle più nobili cappelle, le quali ta presso l' arco di Gordiano, cioè
allora vedevano in Roma, dipin-
si nel luogo ove esistette questo, nel-
gendone il quadro, e i laterali il la strada e regione di Pia Lata,
cav. d'Arpino. In essa d. Olimpia donde prese il nome, ed ebbe ori-
Aldobrandini figlia del fondatore, gine dal suo oratorio sotterraneo.
eresse due cappellanie. Questo tito- Lungo sarebbe a voler parlare di
lo, nel 1^99, da Clemente Vili fu tutte le sue venerabili memorie ec-
conferito al ven. Cardinal Roberto clesiastiche, e singolarissimi pregi; il

Bellarmino gesuita, nipote di Mar- perchè colla scorta di Fioravante


cello II, il qual Cardinale in segui- Martinelli, e Carlo Bartolommeo
to ne fu largo e munifico benefat- Piazza, diremo in compendio ciò,

tore, dappoiché ne terminò la tri- che principalmente la riguarda . Il

buna, il coro, e la volta che fece Pan vi nio che dopoché la chie-
dice,
dipingere dal Piastrini, con altri sa di santa Maria in Domnica ces-
ornamenti. Emulatore del Cardinal sò di essere arcidiaconia, la chiesa
,

CHI CIII '7

di s. Maria in Via Lata venne co- tare maggiore della sovrastante chie-
munemente reputata la prima dia- sa, anzi evvi tradizione, che lo slesso

conia Cardinalizia, devoluta al prio- s.Luca quivi ancora dipingesse mol-


re, o primo de' Cardinali diaconi ; te delle immagini della ss. \ ergi-
seppure questi si contenta di altra ne, che sono in Roma, e che nel
diaconia, allora la gode il secondo, medesimo oratorio scrivesse gli atti
o altro Cardinal diacono. apostolici. Perciò 1' oratorio fu detto
Nella venuta di s. Pietro in Ro- ora di s. Paolo, ora di s. Luca, ed
ma, gli fu compagno s. Marziale ora di san Marziale nella via La-
stato discepolo del Redentore, come ta, sulla cui porta si legge questa
lo fu della predicazione nella capi- iscrizione : Oratorium quondam v.

tale del mondo. Dimorava s. Mar- Pauli apostoli, Lucae evangrlistae y


ziale in un luogo, che si chiama- et Marlialis martyris, in quo ima-

va Via Lata; ove dicesi, che eresse go Mariae Virginis reperla siste-
un piccolo oratorio per celebrarvi bal , una ex septem a b. Luca de-
il divin sagrifizio, orarvi, istruire, e pictis.

battezzare i convertiti alla fede. Ve- S. Paolo si recò in Roma, per-


nuto poscia a Roma per la prima chè essendo egli imprigionato, qual
volta anco s. Paolo coi suoi disce- cittadino romano, domandò, ed ot-

poli, insieme all'evangelista s. Lu- tenne di imperatore ,


appellarsi all'

ca, il principe degli apostoli s. Pie- laonde in Roma e in questo luogo


tro deliberò di propagare per le fu dato- in guardia ad un capitano
provincie la luce del vangelo, e per- per nome Giulio, che lo consegnò
ciò spedì san Marziale a Ravenna ,
ad un soldato. Costui lo tenne car-
e agli oltramontani, restando 1' ora- cerato ed in catene per due anni
torio a s. Paolo, e a s. Luca. 11 senza impedirgli 1' esercizio del suo
primo vi predicò la fede cristiana ,
apostolico ministero, cui s. Paolo
e vi battezzò molta gente, come esercitò non solamente nel modo
tra gli altri vuoisi s. Savina con suindicato, ma anco con lettere e
tutla la famiglia, san Novato , san ambascerie, cui ricevette dall'orien-
Timoteo , santa Pudenziana , e s. te, dagli ebrei, dagli efesini, dai
Prassede, co' soccorsi de' quali 1' o- filippensi ec, dai quali ebbe al-

ratorio fu ingrandito. Siccome poi tresì soccorsi nel difendere che


in esso non eravi acqua per am- egli faceva la propria causa. Egli
ministrare il battesimo , il santo convertì persino alcuni della fami-
apostolo si pose in orazione, ed al- glia imperiale, e venne confortato
lora fu che gli comparve un an- dal Signore che gli apparve, e av-
gelo, il quale toccando il sito ove visò della sua vicina liberazione.
l' acqua si ascondeva, quella fu poi Alcuni opinano perciò, ch'egli nel
appellata acqua santa, e si beve an- partire da Roma per memoria la-
cora con divozione. Il secondo, cioè sciasse ivi la suddetta immagine di
s. Luca, vuoisi che in questo ora- Maria Vergine. V. il Panciroli a
torio dipingesse la prima immagi- pag. 608.
ne della b. Vergine Maria, rappre- Il Martinelli celebra questo san-
sentandola coli' anello in dito e pia- to luogo come la prima chiesa che
mente si crede, che sia la medesima si aprisse in Roma, e come il pri-
immagine, la quale venerasi siili' al- mo albergo apostolico pontifìcio,
,,

174 CHI CHI


giacché egli sostiene, che ivi pur senatore di Roma, dolente col ricco
abitasse s. Pietro nella sua prima suo consorte, che I' unico loro figlio
venuta in Roma, dopo che parti era privo dell' uso delle membra
dalla regione di Trastevere, per e tutto paralitico, si rivolse per mez-
evitar le insidie de' giudei, e avan- zo del sacerdote Maurizio custode
ti che passasse sul monte Vimina- della sagra immagine, a supplicare
le nella casa di Pudente. Dice inol- la b. Vergine, promettendo che se
tre, che quivi stabilisse la cattedra concedeva la sanità al figlio, sopra
apostolica, celebrasse la messa, eser- 1' oratorio avrebbero eretta una
citasse il suo pontificai ministero, chiesa colla congrua dotazione. Di-
per cui chiama quel luogo Gremio fatti, avendo ottenuta la grazia, pie-
di santa Chiesa; e finalmente asseri- ni di giubilo domandarono a s.

sce, che di qua i ss. Pietro e Paolo Sergio permesso di effettuare le


I il

furono condotti al carcere ma mer- loro promesse. E certo, che sotto


lino, donde passarono a sostenere tal Pontefice si edificò, o rifabbricò
il glorioso martirio. Giovanni Boni- la chiesa, la quale venne da lui so-
fazio poi Verginale ag-
nell' Istoria lennemente consagrata , ri ponendo
giunge, che in questo luogo i due sotto l'altare maggiore il corpo di
apostoli celebrarono le prime mes- s. Agapito martire; quindi fu eret-
se, come luogo consagrato alla b. ta in diaconia Cardinalizia, ma non
Vergine, ed ecco come si esprime : delle sette ragionane già esistenti
Iìomae Ulani domani, in qua Petrus, si bene la prima delle quattro palati-

et Paulus sanctissimam dixere mix- ne aggiunte alle quattordici, il cui


sani in Via Lata consecratam Vir- principal uffizio era di assistere il

gini esse purissiinae nemo unquani sommo Pontefice mentre celebrava


dubitavit. nella basilica lateranense, e nel suo
Fu 1'
oratorio reso più celebre e palazzo apostolico, e perciò non de-
venerando, quando Papa s. Sergio I, stinato alla sorveglianza di alcun
verso l'anno 700, vi fabbricò so- rione, come non prendeva alcuna
pra e dedicò la chiesa, sebbene non denominazione dalla chiesa, locchè
manchi chi congetturasse aver ciò ebbe luogo soltanto sotto Urbano II.
fatto s. Silvestro I, e quindi dicono Verso l'anno 810, s. Leone III,
che sia da s. Ser-
stata rifabbricata come abbiamo da Anastasio biblio-
gio I, perchè
avendo Dio operato tecario, donò all' immagine della b.
per mezzo dell' immagine della Ma- Vergine una corona di argento di
donna un sorprendente prodigio, pel libbre nove; il quale autore aggiun-
gran concorso di popolo, che si por- ge che, nell' 827, s. Gregorio IV
tò ad ossequiarla, e per le abbon- regalò alla medesima alcuni para-
danti limosine e donativi che vi fe- menti sacri. S. Leone IX, fiorito
ce, potè il Papa edificarvi una de- nel 1049, coli' assistenza di molti
corosa chiesa, e provvederla di co- vescovi e Cardinali, in occasione di
piose rendite pel mantenimento del rista urare I' altare maggiore, vi ri-
culto divino. Jl citato Fiora vante pose diverse reliquie. Nel 11 33, ne
Martinelli racconta, che nell'anno fu Cardinale diacono Ubaldo di
700 fu fabbricata la chiesa, in cui Lunata, e nel 1 1 44 Pietro retto-
venne posta l'immagine di Maria ss. re di Benevento.
perchè Teodora sorella di Alberico In progresso di tempo in questa
CHI CUI 75
chiesa furono posti dei canonici ad parte del corpo, cioè un braccio di

ulnziarla, ed essendosi ridotti a sette s. che riconobbero


Ciriaco martire,

e con tenue prebenda, il Cardinal da questa iscrizione: Hic reconditum


Domenico Capranica, che n'era dia- est corpus almi levitce et martyris

cono, verso il i435, ricorse per Cirìaci a matrona Lucina recondi-


qualche provvedimento al Pontefice tum. Ma con singoiar prodigio por- i

Eugenio IV, il quale premuroso del tatori delle sagre reliquie divennero

culto di questa chiesa, che in una immobili appena usciti dal cimite-
sua bolla chiama vetuslale, et vene- rio, e solo dopo le più vive preghiere,

r attorie fidelium venerabilis , la re- e le promesse che le matrone fecero


staurò, e le concesse i beni delle a Dio, di volere onorare le ossa di
due chiese vicine ad essa, cioè dei s. poterono proseguire il
Ciriaco,
ss. Stefano, e Ciriaco detta ad aretini cammino. Se non che per la via
Tiburtii inVia Lata, col contiguo ostiense, e pel Tevere, giunti alla
monistero di monache benedettine, via portuense in un luogo chiamato
e della chiesa di s. Nicolò vicino a Campo Merlo, di nuovo venne im-
quella di s. Ciriaco, ove oggidì si pedita la traslazione di dette reli-
ammira il palazzo Doria-Pamphily, quie. Replicaronsi suppliche e pro-
che s' incominciò a fabbricare da messe, per cui per Trastevere e
Nicolò Acciapacci, dal medesimo Eu- Campidoglio poterono giungere alla
genio IV fatto Cardinale nel \fò$. via Lata. Quivi per la terza volta
Concesse questo Pontefice a tal chie- si rinnovò il portento, né vi fu forza

sa tutte le prerogative e ragioni umana, che potesse rimuovere il


delle due mentovate, come si legge carro, sul quale eransi collocate le

nella sua bolla, Ad exequendam reliquie di s. Ciriaco. Vi accorsero


Pautoralis Offìeii _,
emanata in Fi- il popolo e il clero ad ammirare
renze 19 marzo 1 43 t>. Avanti
ai il prodigio, finché il Pontefice ordi-
di progredire nel racconto di quanto nò, che si attaccassero due soli buoi
riguarda l' insigne chiesa di s. Maria al carro, e senza guida si lasciassero
in Via Lata, riporteremo alcune andare ove volessero. Mentre le
notizie della celebre chiesa e moui- dette matrone rinnovarono le loro
stero de'ss. Stefano e Ciriaco, comu- promesse di donare dei poderi pel
nemente appellata di s. Ciriaco, e culto del santo, i bovi si recarono
poi di quella di s. Nicolò. precisamente avanti la chiesa di s.

Sedendo sulla cattedra apostolica Stefano, dove con giubilo universale


Papa Agapito II, eletto nel 946? il Papa prese le ossa di s. Ciriaco,
tre nobilissime matrone romane, ed ivi solennemente le collocò, or-
sorelle di Alberico console di Roma, dinando che d'allora in poi la chiesa
chiamate Marozia, Stefania, e Teo- si chiamasse col nome di s. Ciriaco.

dora, avendo fabbricato nella Via Si accrebbe poi la divozione verso


Lata presso il luogo chiamato il tal santo, quando nel pontificato di
Circo di Tiburzio, una chiesa con Gregorio IX, ai io maggio 12 33,
monistero di monache in onore di il di lui capo stillò sangue vivo, nel
v Stefano, bramose di riporvi un modo che descrive il Piazza, Gerar-
<"»ipo di qualche martire, si porta- chia pag. 812, il perchè nella sua
rono al cimiterio di s. Ciriaco nella chiesa tre volte all'anno se ne cele-
via ostiense, e vi presero il capo e brava la festa, cioè ai 16 marzo
,

i
76
CHI CHI
anniversario del martirio, ai io mag- monache, cui assoggettò a quello di
gio con indulgenza plenaria pel ini- Roma. L'abbadessa pertanto, siccome
racolo del sangue, e agli b" agosto di vota di s. Nicolò arcivescovo di
pur con una tal indulgenza, e colla Mira, impegnò 1' imperatore d' im-
dislribuzionc del pane benedetto petrarle da quello di oriente Basilio,
contro gli ossessi, perla deposizione una parte delle sue reliquie, per
del suo corpo fatta da Lucina in cui Ottone III fece accompagnare
detto giorno nella via ostiense, co- a Costantinopoli da un suo conte
me riferiscono Andrea Fulvio nel palatino l'abbadessa, la quale accolta
Trattato dell'Indulgenze, e il Palla- con onorificenza, formalmente rice-
dio nelle sue Antichità ec. con altre vette da tre vescovi, per ordine del-
inleressanti particolarità e notizie, l'imperatore Basilio, un dente di
in progresso il monistero e la chiesa s. Nicolò in un vaso d'oro, insieme
di s. Ciriaco divennero assai ricchi a vari sagri donativi; e ritornata
di entrate, e di preziose suppellet- in Roma, presso la chiesa di s. Ma-
tili, e parecchi monisteri di Roma ria in Via Lata, fabbricò una chiesa
divennero filiali e soggetti all' abba- in di lui onore, poco distante dal
dessa di s. Ciriaco, fra' quali il mo- monistero.
insterò del ss. Salvatore ad duos Furono adunque la chiesa di s.

Amantes, ed altro alla Riccia, con Nicolò, e quella di s. Ciriaco col


diverse chiese dentro e fuori di Ro- monistero, e tutte le pingui sue
ma, perchè l'abbadessa ebbe estesa
il reudite, e particolari prerogative,
giurisdizione, e veniva denominata unite a questa chiesa di santa Ma-
diacona. Per la sua potenza poi ria in Via Lata e Nicolò V, che ,

veniva eletta ad abbadessa una delle successe ad Eugenio IV, trasferì le


primarie signore di Roma, giacché monache in altri monisteri. Quello
le monache erano nobili. poi di s. Ciriaco diventò abitazione
Volendo dire qualche cosa della de' Cardinali diaconi, fu restaurato
chiesa di s. Nicolò, è a sapersi che dal Cardinal AgrienseDomizio Zecch,
verso l' anno 990 si recò in Roma e vuoisi che sia quel medesimo
Ottone III imperatore, mentre re- ridotto a palazzo dal summentovato
gnava Giovanni XV detto XVI. , Cardinal Acciapacei, poscia compito
Avendo egli saputo in quanta ve- dal Cardinal Fabio Santorio, quando
nerazione erano le reliquie di san nell'anno i5o7 il comperò con altre
Ciriaco, domandò, e ottenne dal case ed orti annessi dai canonici.
Papa parte corpo del santo.
del Venendo poi demolite per la loro
Inconsolabile abbadessa del moni-
1' antichità le chiese di s. Nicolò, e di
stero della perdita, ebbe coraggio s. Ciriaco, ne occupa l'area il detto
di presentarsi all' imperatore per palazzo, che, come dicemmo, po-
esporgli la sua afflizione, e quella divenne proprietà dei Pamphily.
scia
delle monache. Ottone III riconobbe Nella unione di s. Nicolò a questa
in essa una sua parente, e, lungi chiesa, quivi si trasportò , oltre la
dal contentarla, si offià in vece di testa, anche il corpo di s. Ciriaco
favorirla in qualunque altra cosa, e posto sotto l'altare, nella sua
ed alle reliquie di s. Ciriaco, nel cappella a cornu evangeliì, ed ezian-
suo ritorno in Germania, eresse una dio vi furono portati i corpi dei
magnifica chiesa, con monistero di santi martiri Largo e Smaragdo.
,

CHI CHI 177


Nell'anno i485 Innocenzo Vili, chiama: Dei grada archipresbyter
GbOj splendidamente restaurò la venerabilis diaconia* s. Jlfarite iti

chiesa sino dai fondamenti , demo- Via Lata una cimi N.N. presbyte-
lendo r antico arco di Gordiano, ris, et prò cuncta coìigregatione età,
che attraversava la strada, dicendoci dove per nome di preti s' intendo-
l'Infessura, e il Platina, che tal no i canonici. Indi nell'anno 1299
demolizione ebbe effetto ai 2 3 ago- in altra memoria sono nominati
sto i49 r ? e ne l giorno seguente Clerici et Capitatimi; nell'anno i3o3
fu rimosso l'altare, e vennero co- Capitulum et Canonici, ed accrescen-
nosciute le reliquie. Dipoi
sante dosi a questa diaconia le entrate in
nel i636, Francesco d'Aste,
il cav. proporzione si aumentò lo splendore
nel pontificato di Urbano Vili, ri- del culto ecclesiastico , ed accrebbe
fece nobilmente l'altare maggiore, il capitolo, avendo Nicolò V istituito
l'adornò con pietre preziose, con nove canonici, e un priore, ciò che
metalli dorati, e con pitture del confermò Calisto III con bolla, Boni.
Camassei, ed abbellì anco il soffitto, Eccles. 3 emanata ai 2 5 novembre
il quale poi con pitture del Brandi i45 7 .

venne migliorato dal Cardinal An- Il Cardinal Odoardo Farnese dia-

tonio Barberini, diacono della me- cono di questa chiesa nel 1 6 1 8, ,

desima, e con istucchi messi a oro. ottenne da Paolo V l' erezione di


Finalmente il canonico di questa sette chiericati o benefiziati. Nel
collegiata Antonio Ridolfi fiorentino, 1 647 fa istituita la cappellania Pe-
nunzio apostolico in Germania, di nìa, la cui nomina spetta all'uditore
Alessandro per la divozione
VII, di Rota d'Aragona, e in sua man-
che nutriva alla b. Vergine, le la- canza al collegio degli uditori di
sciò la sua eredità; laonde il mede- Rota; il cappellano prende posto
simo Alessandro VII con essa , e tra i chierici beneficiati. Il beneficio
con quanto egli vi fece aggiungere, Quinziani fu istituito nel 1764,
nel 1661, restaurò l'oratorio sotter- spettandone la nomina al collegio
raneo de'ss. Marziale, Paolo, e Luca, de' beneficiatiunitamente al priore.
e con disegno di Pietro da Cortona Questo capitolo, in cui il Cardinal
fece erigere una maestosa facciata diacono tiene un prelato per vicario,
esterna con doppio portico, e nell' in- sempre fiori per ecclesiastici spec-
terno della chiesa ne accrebbe gli or- chiati, dotti, di nobili natali, e co-
nati. Questo interno è a tre navi, eret- stituiti in cariche, molti de' quali
to con disegno di Cosimo di Bergamo, vennero promossi alla prelatura, e
venendo decorato da dodici colonne al Cardinalato. Presentemente si

di cipollino, le quali furono rivestite compone di quattordici canonici,


di lastre di diaspro di Sicilia; il compresa la dignità del priore, sen-
presbiterio è elevato, e dal portico za enumerarvi i coadiutori , e gli
si discende nell'oratorio. V. il Piazza onorari, di sette beneficiati, compreso
nelle Opere Pie di Roma, a p. 546, il Quinziani, che è l'ultimo; di al-
Della confraternita del divino amore trettanti chierici beneficiati,l'ultimo
in s. filaria in Via Lata. de' quali è il Penia; e di quattro
La collegiata è antichissima, ed cappellani coristi, oltre il sagrista.
in una memoria del 11 44 SI 5 fa Meno la dignità, e i due mentovati
menzione di un tal Pietro che , si bencficii, e gli affetti, il Cardinal
VOI,. XII. 12
,,

i
7 8 CHI CHI
diacono nomina nelle vacanze. San stazione alla chiesa di s. Apollinare;
Pio V, nel i567, la dichiarò vicaria e in un antico manoscritto della
perpetua. Prima la cura d'anime biblioteca vaticana, si trova un' iscri-
s' esex*citava dal priore ,
per mez- zione fitta per memoria della con-
zo di alcuni sacerdoti amovibili, e sagrazione di un altare di s. Maria
da ultimo Leone XII stabili, che in Aquiro, che quella diaconia Car-
il vicario curato fosse un cano- dinalizia e chiesa era in commenda
nico. nello spirituale e temporale di que-
Oltre le suddescritte reliquie sta di s. Maria in Via Lata, e del
molte sono quelle che quivi si ve- Cardinal diacono di essa, il quale
nerano, e le principali sono: il capo n'era il commendatario. Gode que-
di s. Eustrazio martire, un dente, sta chiesa il privilegio della stazione
osso e sangue, e dito di s. Stefano concessale da Sisto V, nella feria
martire, un dito pollice di s. Biagio terza della domenica di passione,
vescovo e martire , il cingolo di s. allorché decise una controversia nata
Maria Maddalena de' Pazzi, del le- colla chiesa di s. Quirico, perocché
gno della ss. Croce, della spongia, oravi stato trasferito il titolo di s.

e della veste inconsutile , e della Ciriaco, a favore di questa diaconia,


fascia di Gesù Cristo , dei capelli non solamente perchè possedeva la
latte e vesti della b. ed Vergine, reliquia di s. Ciriaco, al quale era
il capo di s. Ciriaco, che da ultimo già dedicata una chiesa nelle terme
fu riposto in un bel reliquiario fatto diocleziane con tal privilegio, quanto
in forma di tempio, dal vicario Lu- perchè l'antica chiesa delle monaebe
dovico Altieri, ora nunzio apostolico benedettine pure lo possedeva. V.
in Vienna, ed arcivescovo di Efeso. il Piazza Le Sagre Stazioni di Ro-
,

Nel dì della festa di s. Ciriaco agli ma a pag. 3 li, ove parla della
8 agosto, dal
si benedice capitolo stazione Maria in Via Lata.
a s.

e distribuisce pane, onde cantò il Nel Benedetto XIV stabilì


1743,
Novidio ne' suoi Fasti Sagri: che gli uditori di Rota, nel quarto
giorno dell'ottava della festa de ss.

Tertia pars Nonas, Orci qui tela


Pietro e Paolo, si portassero ad
assistere alla solenne messa, la quale
timebit ;
si pontificherebbe daun vescovo in
Cinaci Cererem , prcesidiumque
questa chiesa, ove talvolta si reca-
petat.
rono i Pontefici alla novena, che
precede la festività de' medesimi ss.
Questa consuetudine, che avevano Apostoli. 11 magistrato romano ogni
introdotto le monache, trovasi ebe due anni per la festa della com-
,

nel i45>2 già la praticavano i cano- memorazione di s. Paolo, offre un


nici, i quali nel detto giorno, ne calice d'argento con torcie di cera.
umiliano anco al sommo Ponte- V. Fiora vante Martinelli: Primo
fice. trofeo della Croce eretto in Roma
Da un antico stazionario di Pom- nella Via Lata da s. Pietro, nel
peo Ugonio, si riferisce, eli e in quale spiegano le prerogative del-
si
questa diaconia nella feria V del- la chiesa di santa DJa ria , del
la domenica di passione si faceva principio , e progressi della sua
la colletta, per andare a porre la insigne collegiata^ Roma i655.
CHI CHI ,-9
S. Maria delle Vergini, delle mo- tini, con disegno di Giù. Battista
nache agostiniane , nel rione Soria.
Trevi. Nella guerra della lega cattolica
detta miliario, contro gli eretici col-
Questa chiesa, in un al monistero legati in Germania, Paolo V mandò
contiguo, fu eretta alle falde del per assistenza dei cattolici il ven. p.
Quirinale nel pontificato di Clemente Domenico di Gesù Maria carmeli-
Vili, nell'anno 1604. Quindi le tano scalzo, il quale avendo preso
monache agostiniane (Vedi), nel una sagra immagine Ver-
della b.
1627, abbellirono e restaurarono la gine, che gli eretici avevano vilipesa
chiesa, massime l'altare maggiore, campo dell'eser-
e guasta, la portò al
con architettura di Mattia de Rossi, cito comandato per 1' imperatore
nel quale si venera il quadro del- Ferdinando II, da Massimiliano duca
l'Assunta. Ogni quadriennio il senato di Baviera, ed avendo con essa ani-
romano, per la festa dell'Assunzione mato e incoraggito i soldati, agli 8
in cielo di Maria Vergine, fa in novembre 1620, questi presso Praga
questa chiesa l'offerta d'un calice riportarono pel manifesto patrocinio
d' argento con torcie di cera , ed una compiuta vit-
della b. Vergine,
ogni anno offre altre quattro torcie Boemia ed
toria sui libelli eretici di
di cera. Ungheria. Tornando il religioso a
Roma portò seco la sagra immagine
S. Maria della Vittoria, in cura di Maria, la quale per ordine di
dei Carmelitani Scalzi, nel rione Gregorio XV fu prima esposta nella
Trevi. basilica liberiana alla divozione dei
fedeli, e poi agli 8 maggio 1622 il

Nel luogo ove sorge questa chiesa, Papa , coi Cardinali , e il clero ro-
sino all'anno 1607, non vi era che mano, la portò con solenne proces-
una villetta chiamata il Boschetto. sione in questa chiesa, che volle
I carmelitani scalzi di s. Maria della d' allora in poi non si chiamasse
Scala ne fecero l'acquisto dal duca più di s. Paolo, ma di s. Maria
Muti per edificarvi una chiesa e della Vittoria, da quella riportata
convento per loro uso, a tutte pro- pel di lei patrocinio , come pure
prie spese. Nel pontificato pertanto volle che il contiguo convento pren-
di Paolo V venne aperta la chiesa desse una tale denominazione. Gre-
alla pubblica venerazione ai 7 no- gorio XV inoltre per la divozione,
vembre 161 2, sotto 1' invocazione che aveva per si santa immagine,
di s. Paolo apostolo, e siccome nel celebrò la messa al suo aitate, e
cavare i fondamenti fu rinvenuta concesse alla chiesa l' indulgenza ple-
la celebre statua dell'Ermafrodito, i naria pei giorni 8 maggio, ed 8
religiosi donarono al Cardinal Sci-
la novembre, in memoria della solenne
pione Borghese penitenziere mag-
,
traslazione, e della memorabile vit-
giore e nipote del Papa, che la toria fissandone poi Alessandro VII
,

pose nella sua villa Borghese, donde la sua festa nella seconda domenica
poi nelle ultime vicende fu traspor- di novembre.
tata al museo del Louvre a Parigi. La sagra immagine fu quindi co-

Grato il Cardinale a tal donativo, ronata dal capitolo vaticano, ed è


eresse la facciata esterna di traver- la terza in ordine a tali coronazioni
iSo CHI CHI
dal medesimo fatte. Il senato roma- che. divenuto primo prete del titolo

no decretò 1' offerta del calice, e di s. Lorenzo in Lucina, per l'amore


delle torcie di cera, che tuttora cui portava a questa chiesa, volle
eseguisce in ogni quadriennio nella zitenerla in commenda, finché dopo
detta seconda domenica di novembre. la sua morte il regnante Pontefice
In venerazione verso questa chiesa lo ha dato nel i83g al Cardinal
molti della primaria nobiltà vi eres- Ferdinando Maria Pignatelli, della
sero bellissime cappelle ricche di congregazione de' chierici regolari
marmi, e di stupende pitture, ed i teatini, attuale arcivescovo di Pa-
principi cattolici più volte le spedi- lermo.
rono in dono stendardi, bandiere, L' interno della chiesa fu costrutto
ed armi tolte a' nemici della catto- e nobilmente decorato da Carlo Ma-
lica religione, nelle diverse vittorie derno con belli marmi, stucchi e
riportate sopra di essi. Nel convento dorature ; i pilastri sono di diaspro
ancora si conservano alcuni grandi di Sicilia, e i paliotti degli altari
quadri, rappresentanti la vittoria di sono meravigliosamente rivestiti da
Praga, mentre nelle note vicende varie pietre. L' altare maggiore ave-
si dispersero armi, bombe, ed altri va un bel tabernacolo di legno in-
attrezzi ed armi militari donate dai tagliato, ricco di ornamenti, dentro
principi , che esponevansi in una il quale si conservava la menzionata

camera nel di della festa. Inoltre sagra immagine, che fu distrutta


in questa chiesa si celebrano la stazio- da un incendio ai 29 giugno 1 833.
ne , e la festa del ss. Nome di Maria La cupola della chiesa fu dipinta
nella domenica fra 1' ottava della dal Cernili, detto il cav. Perugino.
Natività, memoria della libera-
in Nella crociata vi sono due altari di
zione di Vienna avvenuta sotto In- s. Teresa, e di s. Giuseppe. Il pri-
nocenzo XI ai 12 settembre i583, mo ha quattro colonne di marmo
per cui nella domenica seguente africano, ed in esso il gruppo della
l' arciconfraternita del ss. Nome di santa coll'angelo, fu scolpito dal cav.
Maria (Fedi), dalla propria chiesa, Bernini. Il secondo ha quattro co-
e dopo aver ricevuto nel palazzo lonne di verde antico, ed il Guidi
Quirinale la benedizione dal Papa, scolpì la statua del santo. Prege-
vi si reca in solenne processione. volisono pure le cappelle dei Vido-
Pio VI, ai i5 luglio 1776, elevò ni, e dei Cornaro, ove sono sepolti
questa chiesa al grado di titolo pres- i Cardinali di questo nome, mentre
biterale Cardinalizio, trasferendovi il deposito del Cardinal Tanara,
quello Matteo in Merulana,
di s. decano del sagro Collegio, e bene-
ma non lo conferì ad alcun Cardi- fattore della chiesa, per avervi fatto
nale. Quindi Pio VII colla bolla, il pavimento intarsiato di marmi,
Christianì, emanata ai io gennaio sta in fondo al corridore, che con-
1801, confermò tal' erezione, e poi duce alla sagrestia. I cronisti del-
lo conferì al Cardinal Michelangelo l'Ordine de'carmelitani scalzi (Fedi)
Luchi della sua congregazione cassi- trattano di questa chiesa, massime
nese, che pubblicò ai 28 settembre il Eusebio d'Ognissanti, Enchy-
p.
di detto anno. Il secondo Cardinale ridion Historicum pag. 1 3 1 Il p. .

titolare Giuseppe Fesch, creato


fu Teodoro di- s. Maria ci diede le Me-
da Pio VII ai 17 gennaio i8o3, morie storielle della miracolosa im-
CHI CHI 181
mftgine della Madonna ss. della le Carine, sorge questa antica ed
ì laoria. illustre chiesa dedicata a s. Silvestro
I Papa, a s. Martino vescovo, e a
S. Maria dell'Umiltà, delle monache s. Martino I Pontefice romano. E det-
della ì imitazione j o Salesiane. ta titolo di Equizio, perchè fondata
Vedi. nella possessione d'un prete chiamato
Equizio di nobile e potente famiglia
S. Maria presso il collegio romano, romana, presso le terme di Trajano,
delle monache di s. Agostino, nel secondo la più, comune opinione.
rione Pigna. Vuoisi pertanto, che il Pontefice s.

Silvestro I, dopo il suo ritorno dal


In questo luogo s. Ignazio Lojola monte Soratte, si ritirasse in questo
fondò un moneterò per le donne pe- luogo, e vi abitasse per dieci anni,
nitenti, che vi rimasero sino al i56i. mentre il gran Costantino permet-
Queste poi, essendo state trasferite in teva la pubblica promulgazione della
altro luogo, vi furono invece collocate fede di Gesù Cristo. Quivi il Pon-
le monache agostiniane (Tedi), che tefice edificò un oratorio sotterraneo
nel 1678 fecero risarcire ed abbel- in onore del ss. Salvatore, che po-
lire la chiesa dall' architetto Fonta- scia il detto imperatore ingrandì,
na, il quale ne decorò benissimo ornò ed arricchì di rendite nel mo-
l' interno. Nel dì della lesta di santa do che 1' Anastasio descrive nella
Marta ai 29 luglio, il magistrato vita di s. Silvestro I. Nel medesimo
romano in ogni quadriennio vi fa sito il santo Pontefice celebrò nel-
l' offerta di un calice d' argento, e l'anno 324 un concilio romano col-

delle torcie di cera. V. il Panciroli, 1' intervento di duecento ottanta-


Tesori nascosti pag. 6i4- quattro vescovi, dello stesso Co-
stantino, e del prefetto di Pioma
S. Maria presso il Vaticano , vicino Calfurnio, per l'esaltazione della re-
l'Ospedale della famiglia Ponti- ligione cattolica , ed estirpazione
fìcia. Vedi. dell'eresie di Ario, ed altri, e vi
furono fatti molti canoni in vantag-
S. Martisa, ossia san Luca. V. gio della disciplina ecclesiastica. Al-
Accademia di s. Luca. tro concilio si vuole, che nello stesso
luogo celebrasse s. Silvestro I nel
Il senato romano in ogni qua- 326 duecento set-
coli' assistenza di
driennio, a' 18 ottobre per la festa tantacinque vescovi, per confermare
di s. Luca , fa 1' oblazione d' un ca- i santi canoni del concilio niceno.

lice di argento con quattro torce Quindi, verso l'anno 5oo, Papa
di cera. s. Simmaco, sopra al detto oratorio
costrusse una chiesa, cui dedicò e
Santi Mart iso e Silvestro ai consagrò a s. Martino vescovo di
Monti, titolo Cardinalizio , con Tours, allora tanto celebre per mi-
parrocchia in cura dei carmelitani racoli, e la dichiarò titolo Cardina-
calzati, nel none Monti. lizio. Tuttavolta osserva il Novaes,
nella vita di tal Pontefice, che nel
Nel monte Esquilino, in un fianco concilio celebrato dall' immediato
meridionale, e nel luogo denominato suo predecessore Gelasio I, si legge
.

181 CHI CHI


sottoscritto un Felice col titolo della altri di quello di s. Benedetto. Dei
medesima chiesa, cioè del titolo di ricchi donativi , che vennero fattia
Equìzio, come chiamossi l'oratorio. questa chiesa in preziose suppellettili
Il successore di Papa Simmaco, san sacre, tratta il Piazza a pag. 42 4
Ormisda, fece prete Cardinale di della sua Gerarchia de' titoli Car-
s. Martino Felice Fimbri che nel- , dinalizii. L'antipapa Pasquale III
l'anno 526 divenne Pontefice san la diede in titolo a Giovanni Un-

Felice III detto IV. Adriano I re- garo, che, nel 1


1 76 ,
gli successe

staurò la chiesa, e s. Pasquale I la nel falso pontificato col nome di

diede in titolo a Sergio, il quale Calisto III. Nello stesso secolo vi

nell'anno 844 divenuto Papa col tornarono ad uffiziarla i preti seco-


nome di Sergio II, rifece la chiesa lari, e il Cardinal Capocci nel is'ig

dai fondamenti nella forma che tut- lasciò loro un legato per un anni-
tora si vede, vi fabbricò un conti- versario; ma essendo stato concesso
guo monistero, per collocarvi i mo- questo titolo da Nicolò IV al Car-
naci, essendo la chiesa uflìciata dai dinal Benedetto Gaetani, divenuto
chierici secolari. La consagrò solen- questi nel 1294 Papa Bonifacio Vili,
nemente, l'arricchì di molti corpi diede la chiesa, la cura parrocchia-

di santi martiri e confessori , di s. le, e il convento ai religiosi carme-


Giusta madre di s. Silvestro I, non litani dell'antica osservanza (J'edi),

già del corpo di questo come scris- che tuttora vi fioriscono, e ne fu-
sero alcuni, ma bensì di quello del rono siccome diremo, assai bene-
,

Pontefice s. Martino I, che ripose ineriti.

ìiell' altare maggiore a lui dedicato, Molti Cardinali titolari successiva-


mentre intitolò la chiesa ai ss. Sil- mente la restaurarono, e ne accreb-

vestro Papa, e a s. Martino ve-


1 bero pregi. Mentre n' era titolare
i

scovo. Laonde d'allora in poi si il Cardinal Carvaial, imbandì un


cbiamò de' ss. Martino e Silvestro pranzo nel i^2 3 al Pontefice Adria-
ai Monti, dal nome della regione, no VI, nell'annesso convento. Il
e per distinguerla da s. Silvestro in Cardinal Diomede Caraffa, nipote

Capite, ove realmente si venera il di Paolo IV, fu benefattore di que-


o.ipo di s. Silvestro I. Fino da quel sto suo titolo, ed avendo rinvenuto

tempo eravi contigua V abitazione delle memorie antiche, che s. Gre-

del Cardinal titolare, giacché il detto gorio I vi avea posta la stazione


Cardinal Sergio trovava» in essa nel giovedì dopo la quinta domenica
quando fu creato Pontefice, per cui di quaresima, ottenne dallo zio la

i Cardinali, col clero romano ivi si sua ripristinazione, e poi morì san-
recarono in cavalcata, e lo condus- tamente nel conveuto nell' anno ,

sero al Laterano. i56o. Nel pontificato di Pio IV, ad


La morte impedì a Sergio li di istanza del nipote Cardinal s. Carlo
compire gli abbellimenti della chie- Borromeo, che ne fu titolare, venne
sa, e s. Leone IV che, neh' 84/, rifatto il sollitto con vaghi lavori in-

gli successe, la fece dipingere tutta, tagliati; e poscia il Cardinal titolare


e adornò di musaici la tribuna; e Gabriele Paleotti, rinnovò il coro, e

nel monistero fabbricato dall' ante- la porta grande della chiesa. Sisto V
cessore pose i monaci, che alcuni la diede iu titolo al celebre Cardi-
dissero dell' Ordine di s. Basilio nale Guglielmo Alauo inglese, che
cui CIÌI i83
la beneficò, e vi fece una campana. gli ardi, che fu 1'
architetto dell' ul-
Di questa , di quella fatta dal Car- tima restaurazione, mentre Pietro
dinal Caraffa, e del suo campanile, da Cortona diresse gli ornati della
il Cancellieri fa parola a pag. 1 3t> scala per cui si discende alla chiesa
delle sue Campane. sotterranea. Il pavimento di essa è
L' insigne oratorio di s. Silve- di musaico, come lo è 1' immagine
stro I (che portò anche il titolo della b. Vergine, che sta sull'altare.
di Equizio , dal nome del prete Le navi laterali furono dipinte dal
proprietario del luogo , e fami- Pussino, dal Testa e da altri bravi
gliare di quel Pontefice ), il quale pittori. Sono poi considerevoli i fre-
prima che il senato e magistrato ro- schi dell'interno delle basiliche Late-
mano avesse secondato la protezione ranense, e Vaticana, e quello che
che Costantino accordava alla Chiesa, rappresenta il concilio di s. Silvestro.
fu il luogo in cui, come si disse, eser- Nobilissime e ricche sono le cappelle,
citò le funzioni del suo apostolico principalmente quella della Madonna
ministero ed abitò, dovizioso di me- del Carminecon vaghe pitture di
,

morie ecclesiastiche, e del più gran- Antonio Cavallucci da Sermoneta, che


de interesse per 1' archeologia sagra, vi rappresentò s. Elia, e il purgatorio.
per le vicende de' tempi fu molto Neil' altare maggiore, che in forma
rovinato, e lasciato in abbandono. svelta è situato in alto, si custodi-
Nel pontificato però di Urbano Vili, scono i corpi santi.
il p. generale de' Carmelitani, Gio. Anticamente il titolare di que-
Antonio Filippini , romano, con im- sta chiesa dovevasi celebrare nella
mense spese riapri 1' oratorio sotter- basilica di s. Pietro in tutti i giorni
raneo, lo abbellì splendidamente, o- di sabbato. Pio V, in contrasse-
S.
perando eguali e magnifici restauri guo dell'amore che portava ad essa,
alla chiesa superiore in modo da la costituì parrocchia matrice, asse-
formare l' ammirazione di chi vi si gnandole quelle di s. Prassede, dei
reca. V. il citato Piazza a pag. ^i5. ss. Sergio e Bacco, poi trasferita a
Finalmente beneficarono questa chie- s Francesco di Paola, di s. Giovanni
sa il b. Cardinal Tommasi suo tito- detto de Carapullo, di s. Salvatore
lare , il quale quasi ogni giorno, se alla Suburra, e di s. Salvatore alle
non era impedito, assisteva in coro al- tre Immagini. Il senato romano ogni
la salmodia co' religiosi Carmelitani: quadriennio per la festa di Maria
egli vi spese due mila scudi d' oro, ss. del Carmine, ai 16 luglio, fa
e volle essere sepolto nel sotterraneo. 1' offerta in questa chiesa di un ca-
L'altro benefattore, poi è Bene- lice di argento, e di torcie di cera.
detto XIV che riedificò la cappella Il suddetto p. Gio. Antonio Filip-
maggiore. pini nel 1689, pubblicò in Roma,
Questa chiesa ha un duplice in- Ristretto di tutto quello che appar-
gresso, e la facciata esterna del prin- tiene all' antichità , e venerazione
cipale fu eretta nel 1676 dal genera- della cluesa de ss. Silvestro e Mar-
-1

le dell'Ordine Francesco Scanna-


p. tino a Monti di Roma.
pieco. Dividesi in tre navi da ven-
tiquattro colonne antiche, ed è tut- S. Matteo in Merulana, titolo

ta nobilmente decorata di marini, e Cardinalizio distrutto, nel rione


stucchi con diseguo di Filippo Ga- Monti.
, 7

i84 CHI cili


Tra l' Esquilino, e il Celio, e tra ve si sottoscrisse il Cardinale titola-

la via di s. Maria Maggiore e di re. Il suo predecessore Gelasio 1 l'a-

s. Gio. in Lalerano, sino agli ultimi veva conferito ad Andrea Cardinal


del secolo decorso, esistette questa prete. Nel pontificato di s. Gregorio
antichissima e venerabile chiesa I, e verso l'anno 660 si vuole che l'os-

eretta presso le terme di Filippo, se l'ultimo titolo Cardinalizio; ma


in una contrada detta Taberna o essendo la chiesa per la sua vecchiez-
Tavernole. Chiamossi principalmente za in cattivo stato, quel Pontefice
in Merulana, da un podere vicino trasferì il titolo a s. Stefano roton-
che avea tal denominazione, e non do. Di poi venendo la chiesa restau-
dai trofei di Mario, perchè si sareb- rata, a' 28 aprile del 1 1 io, Pasqua-
be detta in Mariana, né dall'emis- le II la consacrò in onore della b.
sario dell' acqua Mania o Marcia \ ergine, e del santo apostolo ed e-
ivi esistente. È a deplorarsi la per- vangelista Matteo, con quattro alta-
dita di memoria sì illustre, dappoi- ri, con solennissima funzione ed as-
ché appena s. Cleto romano apprese sistenza di molli Cardinali: vi pose
le verità evangeliche da s. Pietro, molle insigni reliquie, e vi concesse
da cui fu ordinato e poi folto co- l' indulgenza plenaria. Verso il 1212

adiutore nel ministero apostolico regnando Innocenzo III, due roma-


pei sobborghi di R.oma , ed al quale ni facoltosi chiamati Andrea, ed An-
nell'anno 80 successe il secondo nel dreotto, restaurarono la chiesa, ripri-
pontificato, convertì la sua casa pa- stinarono l'ospedale; indi sembra che
terna che quivi aveva, ed ov' era ai Crociferi succedessero nella custo-
nato e stato educato, in oratorio, dia ed ufficiatura i preti secolari, fin-
chiesa, o con un ospizio ed
titolo, ché ritornati di nuovo i Crociferi
ospedale pei pellegrini, e siccome il verso il i43o cessarono per sem-
s. Pontefice si riconosce per fondalor pre di esercitarvi l'ospitalità, e di-
de' religiosi Crociferi ,
poi soppressi venne priorato e commenda, che in
da Alessandro VII, ed autore della seguito Sisto IV conferì ad un suo
divisione ecclesiastica, colla quale co- famigliare frate agostiniano. Questi
stituì in Roma venticinque parroc- però con indulto apostolico la ras-
chie, così vuoisi da alcuno che qui- segnò alla sagrestia della chiesa di
vi egli ne fondasse una, e che quivi s. Agostino, sopprimendosi nel 1 47
ponesse i detti religiosi ad ufficiar- il priorato ,
per cui d'allora in poi
la. Altri poi dicono che uno de' ven- vi si stabilirono gli Agostiniani. Ne!
ticinque titoli istituiti da s. Mar- pontificato di Alessandro VI fu qui-
cello I eletto nell' anno 3o4 fos- vi portata una immagine di Maria ss.

se questo di san Matteo in Meru- assai miracolosa, e fu detta la Ma-


lana. donna di s. Malico.
Verso l'anno 4 JO la chiesa pro- Finalmente, nel 1 5 r 7, Leone X
vò gli effetti del saccheggio cui sog- ripristinò il titolo Cardinalizio, e pel
giacque Roma, per ordine di Alari- primo Io conferì al celebre Cardinal
co re de' goti, ma i religiosi Croci- Egidio Canisio da Viterbo, il quale
feri colle entrate lasciate loro da s. vi fece il soffitto, ed altri migliora-
Cleto la restaurarono, di che si fe- menti degni di lui. Quando Grego-
ce menzione nel concilio romano ce- rio XIII aprì la strada, che conduce
lebrato da s. Simmaco nel 499? do- dalla basilica liberiana alla latera,-
,

CHI CHI ,85


nense, dorelle demolirsi il portico, Ss. Michele, e Magno in Borgo
e variare il luogo della porla , per del Capitolo P alleano, nel rione
cui il Cardinal Decio Azzolini vi fe- Borgo.
ce la facciata, e l'adornò di pitture.
Però sotto Innocenzo X, nella sop- Fu detta questa chiesa in Sassia,
pressione de' piccoli conventi, vi lii dalle abitazioni che in tal luogo vi eb-
compreso ancor questo, per cui !e sa- bero gli antichi sassoni. La sua erezio-
gre reliquie furono trasferite nella vici- ne si deve all'imperatore Carlo Ma-
na basilica Liberiana ove rimasero. Nel gno, che verso l'anno 81 3, la dedicò
i 658 fu da Alessandro A II data agli a Michele arcangelo, e a s. Magno
s.

agostiniani ibernesi, indi vi passaro- vescovo e martire, il cui corpo


no quelli della provincia perugina, qui in gran parte conservasi. Serve
e ne furono dopo quel tempo gene- di chiesa parrocchiale al capitolo
rosi benefattori i Cardinali titolari vaticano, per cui il curato di san
Mancini, e Nerli. Avendo dipoi a' i5 Pietro vi esercita le funzioni par-
luglio 1776 soppresso il titolo Papa rocchiali, e talvolta vi celebra qual-
Pio \ I, ed eretto in vece quello di che divota funzione 1' arciconfra-
s. Maria della Vittoria, nelf anno se- ternita del ss. Sacramento (T edi),
guente vi collocò in luogo degli a- che ha l' oratorio accanto a questa
gostiniani le monache dette di s. chiesa.
Norberto, a doratrici perpetue del ss.

Sacramento, fondate in Germania, S. Michele in Ripa , dell' Ospizio


le 'quali a cagione delle note lut- apostolico. Vedi.
tuose vicende poco vi rimasero, an-
zi la chiesa venne demolila , ed o- Ss. Natività' di Nostro Signore,
ra non ne rimane che la memoria. dell' arci co> 1fra ter/ li la degli ago-
Anticamente il suo Cardinal litolare nizzanti. I edi.
esercitava il servigio ebdomadario
nella basilica Liberiana, in tutti i Il magistrato romano in ogni
:

mercoledì, celebrando messa al- la quadriennio, e a 28 dicembre, la


9
l'altare papale, e assistendo a divini in questa chiesa l' oblazione di un
uffici. In questa chiesa, e nella fe- calice di argento, con torcie di cera.
stività di Pasqua di risurrezione ,

mentre il Papa dal palazzo latera- Ss. Nerbo ed Achilleo, titolo Car-
nense recavasi alla basilica mento- dinalizio, in cura dei pp. d
vata, faceva pubblicare da un nò- congregazione dell'oratorio, detti
taro apostolico i nomi de' battezzati Filippini, nel rione Ripa.
nel precedente sabbato santo con
quella forinola e modo, che dicem- La insigne ed antica chiesa dei
mo altrove. Altre illustri memorie di ss. Nereo, Achilleo, e Dominila,
questa chiesa si possono leggere nel detto titolo in Fasciola nella via
Piazza, Gerarchia p. 525, Del (itolo Appia, che l'Anastasio chiamò basi-
di s. Malico in Merulana, e nel lica, fu eretta presso il palazzo e le
h'cnologio a p. 187; in Panciroli sontuose terme di Antonino Cara-
Tesori nascosti, p. 62-?., e, per non calla (luogo che perciò è ora detto
dire di altri, in Ridolfino Venuti, l'Antoniana), le quali furono com-

moderna ce t. I.
p pite da Alessandro Severo, cioè nel
i86 CHI CHI
sito ove vuoisi fosse già un tempio di si vede il medesimo titolo nota-
sagro ad Iside, servito da sacerdoti to nel pontificato di s. Simmaco,
egiziani, e distrutto dall' imperatore nel concilio romano celebrato nel
Tiberio per la grave onta fatta alle 498. Assunto nell'anno 52 4 a " a
matrone romane. In questo mede- cattedra apostolica s. Giovanni I ,
simo sito Fasciola matrona romana rifabbricò, ed abbellì la chiesa, e vi
possedeva una casa nella quale , pose i corpi de' ss. Nereo ed Achil-
eresse un titolo, e dedicò ad onore leo, cui poi fu aggiunto quello del-
de' ss. Nereo ed Achilleo, fratelli ro- la loro padrona s. Flavia Domitilla
mani battezzati da s. Pietro, eunuchi vergine e martire, figlia di s. Plau-
di Flavia Domitilla, i quali patiro- tilla discepola di s. Pietro, che pati
no glorioso martirio nell'isola Pon- il martirio nella suddetta isola di
zia sotto l'impero di Trajano. Quin- Ponzia. Non deve occultarsi che
di fu posta tra i titoli de' Cardina- 1' Anastasio dice : Hic Papa Joan-
li, e si crede sia uno di quelli isti- nes fecit coemeterium beatorum Ne-
tuiti da s. Evaristo, che fu creato rei et Achillei viaArdeatina. E no-
Papa l'anno 112. Altra origine dà to, ebe essendo la via Appia confi-
la tradizione alnome di questa chie- nante coll'Ardeatina, talvolta si con-
sa, per cui fu detta in Fasciola } fusero le denominazioni, come che an-
cioè da quella, che ivi vuoisi radu- ticamente si disse cimiterio per chiesa.
ta dalla gamba di s. Pietro, impia- L'antichità, e venerazione di que-
gala dalla strettezza dei ceppi, allor- sta chiesa si raccoglie dall'omelia 28
quando il santo apostolo, a persua- in Evang., che nel giorno festivo di
sione e coll'ajuto de' ss. Processo e questi santi, fece nella stessa chiesa
Martiniano, custodi del carcere Ma- s. Gregorio I, la quale omelia il Car-
mertino, usci da questo per partire dinal Baronio fece poi incidere in
da lloma, ove subito ritornò dopo caratteri quadrati, nel dorso di una
aver incontrato Gesù Cristo. Laonde antica sedia di marmo , che ancora
piamente si ritiene, che avendo i esiste in mezzo all'abside, il qual
primitivi cristiani raccolta quella fa- fatto vedesi al di sopra dello stes-
scetta o fasciola, la custodissero nella so abside effigiato con antico dipin-
cbiesa de' ss. Nereo ed Achilleo poi to a fresco. Quindi il Pontefice s.

ivi edilicata, come memoria della Leone del 795, nella generale
III,

pazieiìza e dei patimenti sofferti in restaurazione, che fece, delle più an-
prigione da s. Pietro. Dei Cardina- tiche basiliche e chiese di B-oina,
li rimontano
titolari le notizie al osservando che questa, come posta
quinto secolo, perchè si legge nel- in luogo basso, perchè situata hi
la vita di s. Felice II, detto III, quella parte della piscina pubblica,
creato Papa nell'anno 4^3, ch'egli dove concorrevano molte acque, ne
era figlio di Felice, prete Cardina- soffriva perciò notabile umidità,
le de' ss. Nereo ed Achilleo, titolo ne alzò il piano, la rifabbricò, e vi
che alcuni danno ancora a questo edificò dappresso un cimiterio, lo
s. Felice II, suo figlio. Certo è poi, che diede argomento all' Alemanni,
che sotto s. Gelasio I , e nell' anno De jìariet. Later. cap. 3, di asseri-

4^)4? sono memorie di un Acon-


Xl re contro il Cardinal Baronio, che
zio prete Cardinale, e di Paolino s. Gregorio I non facesse la sua o-
arciprete nel medesimo titolo. Quin- melia in questa chiesa, ma in un
,,

CHI CHI ,8 7
altra ov'era il cimiterio. Ancora si udirlo anco gli estranei; ciò che pur
ammira il musaico di s. Leone IH faceva in altre chiese di Roma, se-
sulla fronte dell' abside, rappresen- condo l'uso de' primi secoli della
tante la trasfigurazione del Signore. Chiesa. Per gran ventura di questo
Sotto Eugenio HI, e nel ii5o titolo, Clemente VIII, nel creare
fu eletto titolare il Cardinal Enrico Cardinale nel 1096 Cesare Baronio
Moricotti, abbate de' Vincenzo ed ss. della congregazione deli' oratorio
Anastasio, fatto abbate da s. Bernar- immortai autore degli Annali ec-
do, che si rese celebre per le sue clesiastici, gli conferì questo titolo,
legazioni per la santa Sede. In pro- da lui ricercato, e il Papa sorriden-
gresso tempo, come riporta il
di do gli disse : a voi si deve appun-
Piazza, Gerarchia pag. 444> il P a " to, come a Cardinal ricchissimo
pa Alessandro IV, eletto nel 1254, per doversi poi rimettere in piedi.
col consenso del sagro Collegio dei Ad onta, che sì amplissimo Cardi-
Cardinali, diede la chiesa in custo- nale fosse povero, poiché era zelan-
dia all' arcivescovo di Napoli, ciò te ed amatore delle antichità ec-
che durò poco tempo, ovvero non clesiastiche, nel recarsi alla visita
ebbe effetto la disposizione. Nel se- delle sette chiese, ne deplorava la
colo seguente, a grande suo lustro, rovina, e lo stato abbietto in cui
Benedetto XII, nel i338, fece Car- era, e perciò con animo generoso
dinale Pietro Roger della nobilissi- contrasse un debito di sette mila
ma casa di Beaufort, gli conferì questo scudi per riedificarla, abbellirla, e
titolo, e nel 1 342 questi gli successe farvi rifiorire il suo cullo.
col nome di Clemente VI, il quale Ne risarcì il pavimento, restaurò
elevando alla porpora il nipote, chia- la tribuna, rinnovò il solfato, e con
mato, pur Pietro Roger, col divenire pitture di Nicolò Circiguano, e del
nel 1370 Gregorio XI, ebbe la glo- cav. Roncalli, fece rappresentare le
ria di restituire a Roma la residenza gesta dei santi martiri titolari nella
pontilicia. navata grande, e nelle piccole pare-
Ristorò anche questa chiesa Sisto tisi vedono i diversi martini dati
IV, verso l'anno i47°> mentre mi- agli apostoli. Siccome i corpi de' ss.

nacciava di rovinare; e dalla chiesa di Nereo, Achilleo, e Domitilla, sen-


s. Silvestro in capite, mediante per- za sapersene con certezza la cagio-
muta di altre cose in servigio di ne, erano stati trasferiti, forse sotto
essa, quivi trasportò due pulpiti, o Gregorio IX perchè non fossero in-
amboni, ricchi di scelli marmi, per volati, alla chiesa dis. Adriano, il
la lettura del vangelo, e dell' epi- Cardinal Baronio ottenne da Cle-
stola , secondo 1' uso antico della mente Vili, che nella vigilia della
Chiesa. Ivi il Cardinal titolare nel loro festa con solenne processione
dì della festa, o in quello della sta- fossero restituiti a questa loro chie-
zione soleva pronunziare un' omelia, sa, cioè agli 11 maggio 1^97., pas-
o predicare al popolo; e quando sando la processione pel Campido-
1' angelico Cardinal Roberto de No- glio, e sotto gli archi trionfali di
bili, nipote di Giulio III, visitava Settimio, di Tito, e di Costantino,
le sette chiese, soleva ascendere l'am- perchè alla famiglia dei due ultimi
bone, e fare un discorso morale ai imperatori appartiene s. Domitilla.
propri famigliari, intervenendovi ad Oltre a ciò il medesimo Cardinale
, ,

i88 CHI CIU


collocò in questa chiesa altri corpi moria. Ivi furono bensì sepolti per
santi,e sagre reliquie, e siccome au- singoiar privilegio due gran servi di
licamente eravi la stazione nel lune- Dio della medesima congregazione
dì santo, Clemente Vili ve la ripo- dell' oratorio, cioè pp. Pier Fran-
i

se, stabilendola invece nel mercole- cesco Scarampi, e Prospero Airoli,

dì dopo la terza domenica di qua- ambedue morti nel i656 nella pe-
resima, nel qual giorno evvi anco stilenza, che afflisse Roma sotto A-
nella vicina chiesa di s. Sisto. Fu lessandro VII.
poi così premuroso il Cardinale sul- Il Cardinal titolare di questa
la conservazione delle antiche for- chiesa anticamente era destinato ad
me, le quali rendono più venerabi- ufliziare nella basilica di s. Paolo
le questa chiesa, che avendo collo- in tutti i mercoledì, secondo l'ordi-
cata nella tribuna una lapide mar- ne ebdomadario, che avea luogo nel-

morea, pregò i titolari successori a le basiliche patriarcali di Roma, ed


non farvi alcuna innovazione, colle a celebrare la messa sull'altare pa-

parole: rihh demito, milito, mml pale. Illustri, e benemeriti titolari fu-

ivi-c mutato. Perchè poi fosse sem- rono Flaminio Taja, creato Cardinale
pre la chiesa diligentemente custo- ad onta della sua ripugnanza nel 68 1 1

dita ed uffiziata, ottenne da Clemen- da Innocenzo XI, e Leandro Col-


te Vili la bolla Ex debito, die 29 loredo della congregazione dell'ora-
junii 09-, colla quale quel Ponte-
1 torio nel 1686, innalzato al Cardi-
iice, esimendola da qualunque di- nalato dallo stesso Innocenzo XI.

pendenza, interamente l'affidò alla 11 regnante Pontefice nell'annovera-


custodia de' suoi pp. della congrega- re meritamente al sagro Collegio l'at-

zione dell'oratorio, detti i Filippini tuale patriarca di Venezia Jacopo Mo-


(T'edi), i quali tuttora decentemen- nico, nel 833, e nel conferirgli que-
1

te la custodiscono, e in vari tempi sta illustre chiesa per titolo, rinno-

la ripararono ed abbellirono, secon- vò la memoria di altro patriarca di

do l'ingiunzione di Clemente Vili. Venezia, cioè di Maffeo Gerardo, già


Ogni anno, nel dì della festa de' ss. abbate camaldolese di s. Michele di
martiri titolari, cioè a' 12 maggio, Murano, che creato Cardinale nel
il Cardinal Baronio si recava a ce- 1489 da Innocenzo Vili, ebbe in
lebrarvi la messa, e fra l'anno tal- titolo la chiesa de' ss. JVereo ed A-

volta assisteva a' divini uffizi; e, ad chilleo.

imitazione de' Papi, e de' titolari dei


primitivi secoli della Chiesa, faceva S. Nicola in Carcere Tulliano,
al popolosermone, e pronuncia-
il diaconia Cardinalizia, collegiata,
va dottissime omelie su di un pal- e parrocchia, nel rione Ripa.
pito di marmo, pure da lui eretto
di forma ottagona, intarsiato di pie- Questa chiesa e basilica antichis-
tre orientali, con basamento di afri- sima prende il nome dal carcere
cano, e di porfido. Finalmente il ivi fabbricato da Servio Tullio, sesto

Cardinal Baronio ordinò che ivi , re di Roma, secondo il parere di


dopo morto fosse sepolto, ma i suoi molti, sebbene alcuni dicano, che il
antichi confratelli non permisero, carcere Tulliano fosse la custodia
che dalla loro cliicsa di s. Maria in Mamcrtina alle radici di Campido-
Vallicclla fosse tolta sì preziosa me- glio. Altri asseriscono, che quivi
CHI CHI ibV)

fosse il carcere decemvirale, edifi- ra, che s. Damaso I fu eletto Pon-


cato dal decemviro Appio Claudio; tefice ventidue anni circa dopo la
alili sono di opinione, che ivi esi- morte e siccome la
di s. Nicola,
stesse il carcere centumvirale, che chiesa anco dedicata a
era stata
serviva pei rei di delitti civili, de- lui, compose una messa in versi, e
bitori e simili ; altri finalmente ri- volle, che in di lui onore quivi si
conoscono in questo luogo gli avanzi dicesse. Va qui osservato, che l'isto-
di tre templi, cioè della Speranza, ria della traslazione delle reliquie di
quello della Pietà, e quello piccolo s. rsicola in Bari , e perciò così ge-
della dea Matita, o Ino, nutrice di neralmente chiamato, pone la sua
Bacco, tutti occupanti l'area dell'an- morte nell'anno 342; ed ecco altra
tico foro Olitorio, ove si vendevano testimonianza, che questa chiesa esi-
gli erbaggi, ora chiamata piazza stesse nel quarto secolo. Nel seguente
montanara, dai contadini, e dagli fiorì s. Felice II, detto III, creata
abitatori delle montagne, che quivi Papa l'anno ^$3, e di lui si ha,
si radunano per impiegarsi a lavo- che arricchì la confessione di reli-
rare la terra. Ma su queste diver- quie, e però sotto di essa vi fu
genti opinioni sono a consultarsi gli posta la di lui immagine, con quelle
archeologi, che hanno trattato delle di san Calisto, e di san Bonifacio IV,
cose di Roma, il Cancellieri nel suo e Ieggevasi inciso sul marmo: Pax
Carcere Tulliano, e l' articolo Car- tecum Felix.
ceri di Roma. Vedi. Si congettura da alcune memorie,
Diverse ancora sono le opinioni che dal V secolo in poi, la chiesa
sull' epoca dell' erezione di questa fosse governata dai preti secolari,
chiesa, che il Piazza nella sua Ge- venendo considerata ne' posteriori
rarchia rimontare al quarto se-
fa secoli qual collegiata, dappoiché le
colo, perchè dice essere stata affidata diaconie per lo più furono abitate
la cura di essa a s. Damaso, cioè dai religiosi e monaci, come luoghi
quando era ancor diacono, il quale frequentati ,
pel patrimonio della
poscia venne assunto al pontificato, chiesa, che ivi dispensavano i dia-
nell'anno 36-. Siccome poi a lui coni. Va per
riferita la cagione,
era stato affidato di sollevare i car- cui Gregorio I, borito nel 590,
s.

cerati con limosine, così per le car- si determinò ad erigere questa chiesa

ceri, che prima erano qui state, tut- in diaconia Cardinalizia, che, secondo
te le carceri di B_oma furono quin- f antico computo, per ordine fu l'un-
di soggette a questa chiesa, che in decima, cui era affidata l'XI regio-
seguito eresse un aliare allo stesso s. ne. S. Gregorio I pertanto, in osse-
Damaso I. Il medesimo Piazza aggiun- quio della gran venerazione, in cui
ge, che quando s. ÌNicola il grande, era s. ÌNicola romani ,
anco presso i

arcivescovo di Mira andò in Roma a dichiarò la chiesa diaconia, vi pose


visitare i luoghi santi, questa chiesa, la stazione nel sabbato dopo la
la quale pei corpi santi , che si ve- quarta domenica di quaresima, detta
neravano nella confessione, fu pure Sùientesj e ad onore del santo nella
da lui visitata, era dedicata al ss. messa si pose analogo introito, gra-
Salvatore, e perciò una delle prime duale oll'ertorio,
, e comunione. Il
chiese a questo consagrate dopo la primo colle parole Sitientes venite.

basilica lateranense. Abbiamo anco- ad aquas } dichiara 1' alletto e la


U)" CHI CHI
carità del santo vescovo nell' in- Leggo però in Novaes toni. Ili, pag.
vitare i poveri a ricorrere a lui nel- i53, che le due prime reliquie fu-
le necessità. Il secondo, colle pa- rono donate da Guido di Besonzio
role : factus est Dominus protector di Orvieto, latto Cardinale di questa
incus; come colle altre: Tibi clere- diaconia ila Innocenzo III nel i2o5.
lìctus est paupcr, pupillo tu eris ad- Fu poi consagrata questa chiesa,
jutor , serve a risvegliare col di lui come si legge da un'iscrizione mar-
esempio i poveri e travagliati, alla morea esistente sopra un pilastro
fiducia e confidenza in Dio. della medesima, in onore di s. Ni-
Di nessun diacono Cardinale si cola, ai 12 maggio 1 128, dal Som-
trova menzione fino al i ioo, in cui mo Pontefice Onorio lì. Indi il di
si ha un certo Grisogono, sotto Pa- lui successore Innocenzo II , nel
squale II. La causa, per cui non si 1 38, creò Cardinale diacono di
1 s.

conoscono i precedenti , si è perche Nicola in Carcere Ottavio Conti, il

i Cardinali diaconi nei primi secoli quale poscia contro il legittimo Pon-
non si denominavano dai titoli delle tefice Alessandro III fu eletto nel
chiese, appresso le quali abitavano, 1 t5c) antipapa col nome di Vittore
ma delle regioni di cui avevano IV. Prima che la Picrleoni erigesse
cura, loro assegnate sino da Papa 1 altare a s. Nicola , ovvero Io rie-
s.Fabiano, cioè due rioni per cia- dificasseed abbellisse, ne esisteva un
scuno; quindi diaconi ad imitazio- i altro, perchè si ha che Alessandro
ne de' Cardinali preti, cominciarono III, nel giorno stesso della festa del
essi pure a chiamarsi col titolo, santo, e nell'anno 1 180 il consagrò,
ovvero coll'aggiunta della chiesa ove ponendovi le reliquie Paolo vescovo
esercitavano il diaconale ministero, di Ortc, che gli concesse l' indulgen-
quantunque non l'osse cura parroc- za di un anno e quaranta giorni,
chiale. Presso questa chiesa eravi il come si legge in un antico marmo,
palazzo dei Pici-leoni , famiglia ro- in cui sono da notarsi le seguen-
mana ricca e potente, per cui tal- ti parole: » Itcm firmavit ex par-
volta questa diaconia fu chiamata: ' te Dei Omnipotcnlis et B. M. ,

Ecclesia Petti Leoni'!. Urbano II, » Virg., et omnium Sanctorum cura


per lo spazio di due anni, abitò in > conscnsu Ioannis archypresb. s.

questo palazzo, per porsi in salvo •' Marci, et presi). Martini ejusdem
da alcune persecuzioni, ed ivi morì » Ecclesia?, et totius populi, sub pav
ai 29 luglio 1099, come rilevasi » na exconimunicationis, ut si quis
dalle analoghe notizie, che riferisce •>clericus, vel laicus presumerei
il Piazza, trattando di questa dia- vendere, aut pignorare bona e-
-->

conia a pag. 864 e 865. Aggiunge » jusdem Ecclesia?, calieem plane- ,

inoltre, che l'altare di s. Nicola fu » tam, crucem, libros, domos, ma-


fondato e dotato nel i585 da Lu- » ledictus sit in perpetuimi, et ha-
crezia Picrleoni ; e che il Cardinal » beat parteni cura homicida He*
Guido Pierleoni clonò a questa sua » rode, et Juda traditore in ignem
diaconia parte di un braccio di s. " alternimi. Fiat etc. ".
Alessio, e di s. Bonifacio martire. Innocenzo IV creò diacono Car-
Altre reliquie nel saccheggio di Ro- dinale di questa chiesa Giovanni
ma, del 5-2:7, furono rubate, rima-
1 Gaetano Orsini, il quale coronò
nendone tuttavia un buon numero. Giovanni XXI, e succedendogli nel
,

CHI CHI '9'


1277, in memoria della sua amata Gregorio XIII, e nell'anno r 783 fu
diaconia, prese il nome di Nicolò istituitauna confraternita, della (pia-
III. Egli fece alla medesima molti le scrisse Carlo Bartolomeo Piazza ;

miglioramenti , un marmo si
e in Opere pie di Roma, p. 532 Della
legge scritta questa lapide: Has de Confraternita del Ss. Sacramento a.
Ursinis fecit fortas levita Joannes. s.Nicola in Carcere: quindi Sisto V
Tanto e sì segnalato onore poco di unì a questa chiesa quella di s. Mar-
poi si rinnovò a questa insigne chie- tina, o di s. Luca nel foro romano.
sa, cioè quando
Martino IV, nel In seguito fu onorata, e beneficata la
1281 creò Cardinale Benedetto Gae- collegiatada diversi Cardinali diaconi,
tani, dandogli questa diaconia, don- massime dai seguenti. Il Cardinal
de passò all'ordine presbiterale, e Federico Borromeo fatto Cardinale
nel 1 20,4j divenne il magnanimo Pon- da Sisto V nel i58y, era cugino di
tefice Bonifacio Vili. Altro Cardi- s. Carlo. Egli a seconda di quanto
nal diacono sublimato al pontifica- fece alle diaconie di cui fu diaco-
to, fu Roderico Borgia spagnuolo no, con pia generosità trasferì dal-
nipote di Calisto III, il quale nel l'altare sotterraneo della confessione
i456 lo fece Cardinal diacono di all'altaremaggiore da lui nobilmen-
s. Nicola in Carcere, diaconia che te restaurato, in un maestoso e ric-
ritenne venti anni, e nel i49 2 fu co deposito, o urna di porfido nero,
creato Papa col nome di Alessan- i corpi de' ss. martiri Marco e Mar-
dro VI. Benefattore generoso fu egli celliano, Faustina e Beatrice. Vi fe-
della chiesa, rabbellì, e la restaurò, ce sopra un elegante ciborio di inar-
ed ancora ne rimane qualche me- mo sostenuto da quattro colonne di
moria nei genlilizii suoi stemmi. porta santa. Visitò la diaconia, fece;

Paolo III nel 1 534 Cie ò Cardinale diversi ordini, decreti, e costituzioni
il nipote Guido Ascanio Sforza , lo pel buon governo dell'illustre ca-
fece inoltre arciprete di s. Maria pitolo,ed inoltre gli donò un in-
Maggiore, e canonico di questa chie- tero parato bianco di damasco, pel-
sa collegiata, di che sene ha au- le maggiori solennità. Altre leggi
tenticodocumento negli atti del e costituzioni, dice il Piazza a pag.
Tommasi, in data 9.4 ottobre i542. 865 della Gerarchia, che le facesse
Deputò il Cardinale a prendere il per la diaconia anco il Cardinal
possesso del canonicato, Giulio de Ascanio Colonna. Quindi Pietro Al-
Alsani canonico Iateranense. Altro dobrandino dallo zio Clemente Vili
consimile esempio lo abbiamo in fatto Cardinale diacono di questa
Francesco Sforza, nipote del prece- chiesa, nel1599, con disegno di
dente, che mentre era di essa ca- Giacomo della Porta rifece la fac-
nonico, nel i583, fu fatto Cardinal ciata, ne allargò la piazza, abbellì
diacono da Gregorio XIII, di questa l'interno, e lo decorò di dipinti,
collegiata, dove seguitò ad essere massime l'altare del ss. Sagramen-
canonico anco da Cardinale come , to, e v'istituì una cappellania. Al-
lo dimostra il Torrigio nel libro su tro segnalato benefattore della chie-
questa diaconia a pag. 29. sa si fu il Cardinal Rinaldo di Este,
In questa collegiata s. Pio V sta- fattoCardinale diacono nel 1641 da
bilì la vicaria perpetua della par- Urbano Vili, e ne' quarant' anni del
rocchia , sotto il di lui successore suo Cardinalato giammai volle cam-
ì.)?. Cìil C1I1
binila con altra diaconia, per l'a- ternita del sangue di
preziosissimo
more che ad essa portava. Final- Gesù annuale del-
Cristo. Presidente

mente Clemente XII nell'anno 1737 la confraternita è un canonico della


ne dichiarò diacono Cardinale il ve- collegiata : ma alla morte del fon-

neto Carlo Rezzonico, che poi pas- datore ne fu presidente perpetuo d.


sò all' ordine presbiterale, e nel 1758 Gregorio Muceioli, poi vescovo in
fu eletto Pontefice col nome di Cle- parlibus di Agalopoli, che se ne rese
mente XIII. benemerito.
La chiesa è a tre navi, e vuoisi L' intiero capitolo, dopo l'erezio-

clic le colonne abbiano appartenu- ne fatta da benedetto XIV dell'ar-

to ai sum mentova ti tempi. La tri- ci pretura con cura di anime, in di-


buna lii dipinta <lil Gentileschi, la gnità, viene rappresentato da 11 arci-
confessione era in gran venerazio- prete, e da sei canonici, dei quali
ne, portandovisi già nel sotterraneo, i due seniori sono di ordine sacer-
che prima era tutto dipinto, gli os- dotale, due seguenti di ordine
i

sessi elu- ricorrevano al patrocinio diaconale, e due ultimi di ordine


i

di s. Nicola, la «ni storia vedesi suddiaconale. Vi sono inoltre quat-


rappresentata nelle pareti della na- tro cappellani di coro. L'arciprete
vata grande, con pitture del Mon- va per concorso a cagione dell'an-
tagna. 11 Torrigio fa menzione di nessa parrocchia, ed a seconda del-
un antico e miracoloso crocefisso le disposizioni di Leone XII. ca- I

(•on quattro chiodi, che quivi vene- nonicati poi, qualora non sieno af-
ravasi nella cappella dal lato sini- fini alla santa Sede, sono nominali
stro dell'ingresso, ma poi nel l'istau- dal Cardinal diacono il quale vi
,

ro della chiesa operato da Pio \ Il tiene un prelato per vicario. L'abi-


nel 1S07, fu trasferito nella detta to di coro dell'arcipretale dignità,
cappella de' Pierleoni , che è la se- e dei canonici, consiste in soltana,
conda a destra. Cd oltre le menzio- cotta, berretta, ed almuzia. il Car-
nate reliquie, vi sono in questa chie- dinal Pietro Vidoni, diacono di
sa quelle della passione del Nostro questa basilica, cui donò un osten-
Signor Cesò Cristo, cioè d' un pez- sorio di argento, fece pubblicare in
zetto di tela inzuppato nell'acqua Roma nel 1B19, le Costituzioni del
e sangue che uscirono dal suo sagro
, capitolo della perinsigne basilica di
costato, dono della famiglia Orsini, s. Vicolo in Carcere Tulliano, sot-
che l'aveva ricevuto dai Savelli. Vi toscritte dalsuo vicario, ora Car-
sono ancora le reliquie della bea- dinal Nicola Grimaldi, zelante dia-
tissima Vergine, ed altre. cono della medesima sino dal 1
834,
Ai 6 dicembre, festività di s. Ni- in cui il Papa regnante gliela con-
cola, ogni quadriennio il magistra- ferì,dopo averlo annoverato al sa-
to romano olire in questa chiesa gro Collegio. Abbiamo poi da Fran-
un calice di argento, e delle torc e ;
cesco Maria Torrigio: 7/ sagro coro
di cera. Da ultimo nel pontificato delti Cardinali della diaconia, di s.

di Pio VII canonico di questa


il Nicola in Carcere Tulliano, Roma
chiesa Francesco Alberimi , poi ve- i645. Va pure consultato France-
scovo di Terracina, in venerazione sco Cancellieri Notizie del Carcere
:

della detta reliquia, istituì un'adu- Tulliano detto poi Manicrtino alle ra-
nanza, che poscia divenne areiconfra- dici del Campidoglio, ec. Roma 1788.
COI CHI ig3
S. Nicolò de' Lorenesi. V, Lorena. terio dove s. Nicomede fu sepolto.
Quel cimitero era in avanti un or-
S. Nicolo di Tolentino delle mo- to di un chierico di S. Nicomede chia-
nache battistine. I edi. mato Giusto. Della dedicazione di
questa chiesa si leggono ne' suoi atli

S. Nicolo tra le immagini, titolo esistenti nella biblioteca Vallicellia-

Cardinalizio distrutto. na, queste parole : » In quo loco


» dedicata fiat ecclesia in kal. ju

La chiesa di s. Nicolò inter Ima- » nii ,


quae mine pcnitus destru-
gines esisteva presso la chiesa di s. >> età est. Ideo festivitas hodierna
Clemènte, che poi per vecchiezza » est passionis ejusdem martyris ;

venne demolila, e forma un locale » ejusdem ecclesia dedicationis,


alia

spettante al ss. Salvatore ad Sari' « quae plebibus hoc nescientibus in


età. Sanctorum. Dice il Piazza nella >> diclis kalendis colitur ". Di tal

sua Gerarchia pag. 700, che il pri- dedicazione si fa menzione nei mar-
mo e l'ultimo Cardinal titolare ne tirologi di Beda, di Adone, di U-
lii Pietro Foscari, che da primice- suardo, e del beato Noterò. Laon-
rio di s. Marco, fu fatto protono- de chiaramente si raccoglie essere
tario apostolico, designato Cardinale stala questa chiesa e titolo assai ce-

da Pio II, ma pubblicato da Sisto lebre ed in gran venerazione. Il

IV, il quale forse per mancanza di Bosio, Rom. cap. 4 4>


subt. lib. Ili,

titoli gli diede questo di s. Nicolò è di parere che questa chiesa aves-
tra immagini, che poi permutò
le se origine sotto Bonifacio V, assun-
in quello di s. Sisto. Aggiungo per to al pontificato nell'anno 6 19. Sdis-
altro, che il Foscari non da Pio se Anastasio Bibliotecario aver lui

II, ma da Paolo II fu destinato adornato, ampliato e dedicato il

Cardinale, e fu puhhlicato nel 1^77 ci mi terio di s. Nicomede, mentre


da Sisto IV con questo titolo; che Adriano I del 772 restaurò la me-
Alessandro VI, nel i49^ 5 confe- desima chiesa.
rì questo titolo colla porpora a Do- Altri opinano non essere questa
menico Grimani figlio del doge di la chiesa titolare di s. Nicomede,
Venezia; e che s. Pio nel 1070 V ma piuttosto esservene un'altra esi-
lo diede a Vincenzo Giustiniani ge- stente in Roma, di cui si fa men-
nerale de' domenicani, che moia nel zione nel concilio romano celebrato
i582. Dopo quest'epoca certamen- sotto s. Gelasio I nel declinar del V
te la chiesa andò distrutta, perchè secolo nella persona di Sebastiano
il Panciroli, il quale pubblicò i Teso- prete di questo titolo Cardinalizio,
ri nascosti di Roma nel 1600, non e di Genesio arciprete di esso, che vi
ne fa veruna menzione. si sottoscrissero; altri dicono anco-
ra farsi menzione di questa basilica

S. Nicomede , titolo Cardinalizio da Papa


nel concilio celebrato poi
distrutto. s.Simmaco, sebbene, quando nel
5qo fu creato Papa s. Gregorio I,
Questa chiesa esisteva nella via essendo la chiesa rovinata, ne trasfe-
Nomentana, e fu già uno dei pri- rì ad altro il detto grado. Nel 160 r,

mi venlolto titoli Cardinalizi. Ce- il Bosio citato scuopri nella via No-
lebre è questa chiesa pel suo cimi- mentana i vestigi del ci mi terio di s.

voi.. XII. i3
ig4 cui CI1I
Niconiede, nelle vicinanze di Agne- s. e principalmente dal Cardi-
fattori,
se, ove probabilmente avrà pure e- nal Domenico de Cupis, incominciò
sistito la sua cbiesa, tanto celebre la fabbrica della chiesa in onore di
negli atti de' martiri , e ne' sinodi s. Onofrio , e del monistero , che
romani de' primi secoli. Da detto andò compito nel 44^- Tre anni 1

cimilerio e chiesa fu trasferito in dopo mori qui santamente, e fu


Roma da s. Pasquale I il corno di sepolto colla sua effigie in marmo al
s. Nicolò I, e con altri corpi santi naturale, nella porla del monistero
fu posto nella chiesa di s. Prassede, cioè sotto al portico.
verso l'anno 817. L'antipapa Felice V, nella sua ter-
za creazione de' falsi Cardinali, fatta
Ss. Nome di Maria dell' arci con- nel 1 44°j yi comprese Giovanni de
fraternita del Ss. Nome di Ma- Malestroict, o Malestrot francese, la
ria. Vedi. cui biografìa riportiamo al voi. IV
pag. 166, e gli conferì per titolo que-
Il magistrato romano ogni quat- sta chiesa di s. Onofrio, mentre il

tro anni, agli 8 di settembre, la a pseudo-Pontefice risiedeva in Basi-


questa chiesa 1' oblazione d'un cali- lea. Dipoi Giulio II, nel 1 T08, ri-

ce di argento, e delle lorde di cera. legò in questo convento il Cardinal


Antonio Ferrari, in castigo di aver
S. Norberto, delle monache figlie male amministrata la legazione di
del Calvario. Vedi. Bologna, per cui oppresso dal do-
lore vi morì dopo due mesi, e fu
S. Onofrio, titolo Cardinalizio , in sepolto nella chiesa di s. Agostino
cura de religiosi Girolamini, nel senza pompa funebre. Nella celebre
rione Trastevere. promozione, che Leone fece nel X
1 5 1 7 di trentuno Cardinali, eresse
Esso è posto sul monte Gianico- la chiesa in diaconia Cardinalizia,
lo, ed era già detto ventoso per es- e poi la conferì al Cardinal Giovan-
sere da per tutto esposto all'impe- ni di Lorena, figlio di Renato II,
to de' venti. Vi fu un piccolo romi- duca di Lorena e re di Sicilia. Ma
torio con sua cappellata ove stan- volendo Sisto V stabilire il nume-
ziarono alcuni romiti della congre- ro delle diaconie a quattordici, fece
gazione del b. Pietro da Pisa, del- questa cbiesa titolo Cardinalizio, e
l' Ordine di s. Girolamo. Uno di pel primo, nel 1 586, lo diede al
que' romiti, distinto per austerità di Cardinal Filippo de Lenoncourt. Ed
vita, e gran pietà, chiamato il b. acciocché si ascendesse a questa chie-
Nicolò di Furcapalena, luogo pres- sa più agevolmente, Sisto V apri
so Pozzuoli, co' suoi compagni si un'ampia strada, sino ai bastioni
procacciò molta venerazione, ed ot- e porta di s. Spirito, nel i588, la
tenne da Eugenio IV questo luogo, quale poscia, sotto Clemente Vili
che sovrastante la via della Lunga- fu lastricata colle limosine di alcuni
ra, e posto sulla punta Abbiamo dal Piazza, che
del Giani- benefattori. il

culo, è in uno de' più bei punti di Cardinal Ludovico Madrucci, il qua-
vista per godere Roma. Verso l'an- le morì nel 1600, ne fu pure titolare,
no i/lSq, il b. Nicolò, cogli aiuti vi fabbricò ed abbellì la cappella
ricevuti dal Pontefice, da vari bene- della Madonna, e quivi, senza ine-
,

CHI CHI ig5


moria sepolcrale, fu tumulato. Nel- visse nella solitudine sessanta anni.
la medesima cappella, siccome gen- Nel giardino annesso, ove si gode
tilizia de' Madrucci, fu posto il cada- un'incantevole veduta di Roma, ev-
vere del Cardinal Cristoforo Madruc- vi ancora una grande gradinala in
ci con iscrizione, e il cadavere del forma di anfiteatro, in cui s. Filip-
Cardinal Carlo Madrucci senza alcu- po Neri soleva tenere delle pie a-
na memoria. dunanze di piacevole trattenimento
Paolo V, nel 1606, creò prete ne' giorni festivi, e in alcuni tempi
Cardinale Maffeo Barberini, gli die- dell' anno, pio costume che si osser-
de per titolo la chiesa di s. Pietro va tuttora dai Filippini da lui isti-

Molitorio, che nel 1610 gli permu- tuiti.

tò con questa di s. Onofrio cui , Questa chiesa ha un portico, no-


ritenne finché nel 1623 il Barberi- bilitato dalle pitture del Domeni-
ni fu eletto Papa col nome di Ur- chino, che vi effigiò alcuni fatti

bano A Di lui si legge quivi la


III. della Girolamo, e da al-
vita di s.

seguente memoria: Sanctissimi sa- cune colonne antiche. L'interno ha


cellum hoc Rosarìi iisdem, cjuibus diverse cappelle pregevoli pei di-
apud s. Mariani supra Minervam pinti, e pei marmi: pei dipinti poi
grattisi atc/ue indulgentiis Maphaeo va sovra tutti adorno l'altare mag-
Barberino Cardia, fautore dilatar. giore . Fra i monumenti sepol-
Anno 1620. Quindi Libano YII1 crali, oltre i summentovati vanno ,

nel creare Cardinale Antonio suo rammentati quelli di Torquato Tas-


degnissimo fratello dell'Ordine dei so, primo epico italiano, che mo-
cappuccini, gli diede questo an- rì nel contiguo convento nel i5y5,

tico suo titolo , laonde fu da tut- ed a cui il Cardinal Bevilacqua nel


ti chiamato il Cardinal di s. O- [644 P ose un'onorevole iscrizione.
nofrio. Di poi nell'anno i6t±5 Ora il cav. Fabris sta lavorando
Innocenzo X annoverò al sagro Col- un magnifico mausoleo di marmo,
legio e all' ordine de' diaconi Bene- che quivi sarà eretto, mercè le offer-
detto Odescalchi donde passò al . te degli ammiratori di sì gran poe-
presbiterale col titolo di s. Onofrio, ta. Avvi il monumento di Gio. Bar-

venendo sublimato nel 1676 al tri- clay letterato illustre, e di Alessan-


regno col nome di Innocenzo XI. dro Guidi poeta lirico. Nel chiostro,
Nel 1773, Clemente XIV fece Car- adorno colonne di marmo,
di venti
dinale prete di questo titolo Gian- il cav. d'Arpino vi rappresentò col
nangelo Braschi, che poi nel 1775 suo celebre pennello, la storia del
gli successe, e fu il glorioso Pio VI. santo anacoreta Onofrio. Sulle no-
S. Pio V pose l' indulgenza ple- tizie poi di questa chiesa, e prin-
naria in questa chiesa nella quarta cipalmente sulle interessanti sue iscri-
domenica di quaresima pei soli uo- zioni sepolcrali, va letto Gaspare Ai-
mini, e pei religiosi del contiguo veri, Roma in ogai slato, parte li,

monistero; ma la stazione evvi nel pag. 283 sino a pag. 297.


lunedì in A Ibis, e la festa di s. O-
nofrio vi si celebra ai 12 giugno, S. Pascrazio, titolo Cardinalizio ,

coli' esposizione di una sua gamba, in cura di religiosi Carmelitani


e braccio. Questo santo penitente scalzi, nel rione Trastevere.
anacoreta fiori nel terzo secolo, e
,

iqG chi C 11 I

Fuori della via Aurelia (dui vi- leiio di Calepodio s. Felice I edi-
ri iiu colle chiamata pure gianico- ficasse una chiesa, ove poscia fu se-

lense, ed anco pancraziana a cagio- polto, per cui si disse anche cimi-
ne di questa chiesa, che diede pur terio di s. Felice I ; ma che per
nome alla porla Aurelia di Roma), •
esservi slato riposto dopo circa tren-
trovasi il cimiterio di s. Calepodio, t'anni il corpo di s. Pancrazio, dal-
da lui eretto in un suo podere, o la nobile matrona Ottavilla, comin-
ristorato ed ampliato. Divenne esso ciarono la chiesa, la via, e la porta col
celebre per esservi stati sepolti i di lui nome ad essere chiamate, per
santi Pontefici Calisto I, e Giulio la gran che contrasse il
divozione
I, ed un gran numero di martiri, popolo verso di lui. Questo santo
Tanto a questo cimiterio che a giovinetto, essendo orfano, dalla Fri-
questa chiesa si giunge per la via gia si portò in Roma, ove dicesi
A ilellia, cos'i chiamata dalla illustre fosse battezzato da Papa s. Mar-
famiglia romana di tal nome, che cellino, e dove presso questo luogo
la fece e ristorò, come si ha da Sve- patì glorioso martirio nelle persecu-
tonio. Vuoisi pure, che s. Felice II, zioni di Diocleziano e Massimiano.
eletto nell anno 355, in onore di S. Simmaco, verso l'anno 5oo, ri-
s. Felice I, che patì il martirio nel- fabbricò la chiesa, e la dedicò a
1 anno '275, e sul cimiterio, edificas- S. Pancrazio, non solo per la sua
se e consagrasse una chiesa, presso invitta costanza nel confessare la fe-
la quale volle egli pure essere se- de, ma pei prodigi, che Dio ope-
pollo. Questa chiesa di s. Felice rava a di lui intercessione raccon- ,

altra non può essere, secondo che tando s. Gregorio di Tours, nel lib.
congettura il Papebrochio, in Co- dei Maiiir. cap. 3o, che gli sper-
natii ad Calai, ss. Poni. pag. 38 giuri si conducevano al sepolcro di
se non la odierna chiesa di s. Pan- s. Pancrazio, e ne ricevevano il ca-
crazio. stigo.
L' essere da alcuni posta la chiesa Narra l'Anastasio, che Narscte _,

di s. Felice nella via Porluense , e famoso capitano dell'imperatore Giu-


da altri nella viaAmelia, non osta, stiniano, nell anno 555, dopo aver
che sia la medesima imperocché
, discacciato i Goti da Roma col ,

1' una e l'altra strada si dividono a Pontefice Pelagio I fece una solen-
s. Pancrazio come
, si osserva nel ne processione da questa chiesa al-
Fabretti, De aquis et aquaeducl. la basilica vaticana, ove il Papa si
veteris lìomac, Vessasi Dissert. 3. purgò con un pubblico giuramento
jl medesimo Papebrochio che ne , della calunnia di essere contrario a
tratta eruditamente nel luogo cita- Vigilio suo immediato predecessore.
to. Il Bosio però, nella sua Roma Papa s. Gregorio I in questa chie-
sotterranea lib. II, cap. 16, pag. sa, ai 1 1 maggio, giorno della fe-

119, malgrado le diligenze da lui sta di s. Pancrazio, recitò la 72


latte, confessa di non aver trovato omelia, e vedendo che non era ben
ne vestigio, ne memoria, tanto del ufliziata la chiesa dai preti secolari,
cimiterio quanto della chiesa di s. ne li rimosse, e vi costituì un mo-
Felice, l'uno e l'altra posti nella neterò di monaci benedettini di
via Portuense. Il Panciroli poi ed Monte Cassino nel 5g4, allorché i

altri sono di avviso, che sul cimi- longobardi distrussero quell" insigne
,

CHI CHI 197


monistero. Raccomandò all' abbate regie insegne, per cui il re fece il

Mauro il culto della medesima con suo reame tributario alla santa Se-
queste paiole Scd et hoc prae om-: de. Altri dicono che la coronazione
nibus ritrae tuae sit, ut ibi ad sacra' pure seguì in questa basilica di s.

ùssìmum corpus b. Pancratii quoti- Pancrazio. I benedettini non man-


die opus Dei peragatur. Per volere carono di custodire la chiesa dili-
dello stesso Pontefice la chiesa, e il gentemente ; ma essendo stato re-
monistero divennero una delle venti staurato il loro monistero di Mon-
abbazie privilegiate, i cui abbati as- te Cassino, fecero a quello ritorno
sistevano al Sommo Pontefice quan- nel 1257, per cui Alessandro IV
do celebrava solennemente. Il men- dichiarò 1' abbazia immediatamen-
tovato Bosio, lib. 2, cap. io, fa te soggetta alla santa Sede. In que-
menzione di un'antica iscrizione, che sta medesima chiesa nel i4n» Gio-
si leggeva nel musaico della tribu- vanni XXIII ricevette Lodovico d'A li-
na fatto da Onorio I, creato nell'an- gio, da lui riconosciuto re di Na-
no 6i5, quando restaurò dai fon- poli, contro il competitore Ladislao.
damenti la chiesa, in quell' iscrizione Dopo che questa chiesa passò sotto
chiamata basilica. Rammenta pure, l'immediata giurisdizione de' Papi,
che il corpo del santo, quod ex fu da essi conceduta alle monache
obliquo aulae jacebat, altari insi- cisterciensi, che vi dimorarono cen-
gnibus ornalo melallis, loco proprio tottanta anni finché 1' abbadessa
,

collocavit. Sotto l'altare, che sta nel Margherita, nel 1 438, cede la ba-
capo di questa chiesa, giaceva il cor- silica e il monistero ai religiosi del-

po di s. Vittore martire, dal cui l'Ordine de'ss. Barnaba ed Ambro-


nome vennero eziandio chiamati la gio del Bosco, detti ad Nemus, ma
chiesa e il monistero, dicendoci l'A- essi non ebbero quella cura che ri-
nastasio , che appellavasi il moni- chiedeva luogo cosi insigne. Dipoi,
stero de'ss. \ ittore e Pancrazio. JNel- allorquando nel S 7 Leone 1 1 , X
la vita di Adriano I del 772, si creò trentuno Cardinali, eresse la
legge che ristorò questa chiesa: Ba- chiesa in titolo Cardinalizio, e pei
silicam b. Pancratii rnart. minia primo la conferì al Cardinal Fer-
vetustate dirutam, atipie ruinis prae- dinando Ponzetti dottissimo, che mo-
veulam, idem Almificus in integrimi a rì nel 1027 di cordoglio, per es-
novo nimio decore, cum monasierio sere stato spogliato nel tremendo
s. Victoris ibidem sito rcstauravìt. saccheggio di quell' anno. Vuoisi an-
Al medesimo monistero di s. Vit- cora, che Leone X vi ponesse la sta-
tore si legge, che s. Leone III, fio- zione, la quale tuttora celebrasi nella
rito nel 795, diede un ciborio di ar- domenica in Albis. Paolo III, nel
gento, e diversi donativi riferiti dal- i536, creò prete Cardinale di s.
l' Anastasio. Pancrazio Giampietro Caraffa, il
,

Innocenzo III, nel 1204, vi fece quale passando poi ad altri titoli
coronar re d' Aragona, dal Cardinal nel i555 divenne Papa Paolo IV.
Pietro Galluzzi vescovo di Porto agli Però succedendo a Paolo IH, il
1 1 novembre, Pietro II, ovvero lo Pontefice Giulio IH, nel i55o, unì
fece ungere e consagrare re, coro- questo titolo a quello di s. Clemen-
nandolo poi il Pontefice nella ba- te, cioè nel dì ultimo di febbraio, per
silica vaticana, e vestendolo delle cui il Cardinal titolare di s. Clemen-
,

198 CHI CHI


le, si chiamò ancora di s. Pancra- mi, di cornici, fregi, ed emblemi di va-
zio. Ma nell'anno seguente, e ai ? rie forme. In mezzo di esso soffitto si

dicembre lo stesso Giulio III tornò vedo la statua di s. Pancrazio ve-


a separarli, mentre n' era titolare il stitosecondo 1' uso de' militari ro-
Cardinal Giovanni Alvarez spaglino- mani di quel tempo, e nel 1627
lo. Né fu la prima volta che la chie- fece collocare il corpo di s. Pan-
si diPancrazio fosse stata unita
s. crazio nel sotterraneo, o confessione
a quella di s. Clemente, ove pure corrispondente al di sotto dell' al-
erano i religiosi di s. Ambrosio ad tare maggiore, dove si discendeva
Nemus, il perchè negli atti conci- per la parte davanti. In tal urna, o
storiali viene chiamala : Nova imio sepolcro medesimo Cardinale pose
il

non che; cui alias eie. Ecclesia pure il corpo di un altro s. Pancra-
ipsa s. Pancratìi lune certo modo zio vescovo e martire. E per esse-
vacami apostolica aucloritate imita re morto tal titolare, il Cardinal Co-
fucrat. simo Torres suo nipote ultimò, e
Sisto V, nel i58?, creò prete perfezionò le beneficenze dello zio.
Cardinale Ippolito Aldobrandino gli Altri titolari furono il
benefattori
diede questa chiesa per titolo, e poi Cardinal Girolamo Yidoni, che fece
nel i5o,2 ascese al trono pontifica- molti restauri, massime nella tribu-
le col nome di Clemente Vili. Al- na, e il Cardinale Pallotla.
lora egli offrì preziosi cloni al santo Allorché Innocenzo X fece Car-
martire s. Pancrazio. Nel i(>o6 Paolo dinale nel 1647 Francesco Maidal-
V nell' innalzare al Cardinalato Lui- chini, nipote di sua cognata d. O-
gi Torres, arcivescovo di Monreale ,
I inopia, gli diede questa chiesa per
gli diede il titolo di s. Pancrazio, diaconia, donde poi passò a quella
ed egli con ecclesiastica munificen- di s. Maria in Portico. Innocenzo
za lo rinnovò dai fondamenti, ag- V soppresse in segaito i religiosi di
giungendovi, secondo l'antica strut- s. Ambrogio ad Nèmus, e nel i654
tura, le due navi laterali alla prin- avendo l'atta una promozione di Car-
cipale, levandovi la chiusura mar- dinali, per essere tutte occupate le
morea di mezzo, perchè in una so- diaconie, eresse questa chiesa in dia-
la occhiata tutta la chiesa si potes- conia, aflìue di conferirla al Cardinale
se godere. Va qui perciò rammen- dell' ordine de' diaconi Carlo Gual-
tato, che questa chiesa secondo gli tieri. Ed allorquando passò quel
antichi riti, prima aveva un presbi- Cardinale alEusebio
titolo di s.

terio chiuso da tavole di poriìdo pel motivo che dicemmo parlando


con sedili intorno, ed un altare di quella chiesa, tornò questa ad es-
avanti con due pulpiti, o amboni sere titolo presbiterale. Simile mu-
di marmo decorati di porfido, e di tazione seguì nella prima creazione
altre pietre e figure, per cantarvi de' Cardinali fatta da Clemente X,
l'epistola, e il vangelo. Ma tutto perocché egli la dichiarò diaconia
ciò rimodernato sino dal ponti-
fu pel Cardinal Gaspare Carpegna , e
ficato d' Innocenzo IV da un abba- lo fu sino a che quel Cardinale pas-
te del amnisterò chiamato Ugone. sò al titolo di s. Silvestro in Ca-
Il medesimo Cardinale l' ornò di pite. Finalmente nel 1681 Inno-
magnifico soffitto intarsiato, e lavo- cenzo XI aggregò al senato aposto-
rato con basso rilievi, eli statue, di ar- lico, con questo titolo, Antonio Pi-
2

CHI CUT 199


gnatelli, il quale meritò nel 1G91 il i carmelitani scalzi restaurarono, ed
pontificato, nel quale assunse il nome abbellirono la chiesa , e dai fonda-
di Innocenzo XII. Molte e gravi menti aggiunsero un braccio nuovo
devastazioni soffrì questa rispettabi- al monistero o convento, concorren-
le chiesa nelle invasioni straniere dovi puranco pii benefattori, non
del 1798, e nell'altra successiva, che duchessa di Parma, suor Te-
la

disperse furono le reliquie sante ,


resa Margherita dell' Annunziazione,
tolti i marmi preziosi , né rispar- monaca carmelitana scalza. La rie-
miate furono nemmeno le sepoltu- dificazione, e i nobili e sontuosi mi-
re. A tutto ripararono i carmelita- glioramenti fatti dopo la suaccenna-
ni scalzi, che, come diremo, qui furo- ta deturpazione, o manomessane
no posti sotto Alessandro VII, con in- del tempio , si debbono allo zelo e

defesso zelo, e con immense spese, seb- attivila indefessa del p. Eustachio
bene prima, e particolarmente
assai Maria di s. Raffaello della nobile
nel 1673, vi avessero operato nota- famiglia
D romana de' conti Sebastia-
bili restauri ed abbellimenti. Intor- ni, carmelitano scalzo , e definitore
no al venerabile corpo di s. Pan- generale, che quivi fu sepolto.
crazio, che n' andò pur disperso, è Nel prospetto della chiesa evvi
a vedersi il Diario Romano, ai 1 l'arma d' Innocenzo Vili, donde si
maggio, il quale dice, che in s. Gio. congettura che da lui, o sotto il
in Laterano ne esiste il capo. suo pontificalo fu eretta. Avanti la
Nel contiguo convento vi è il se- piazza era vi una fontana poscia di-
minario delle missioni orientali dei strutta. L' interno va adorno di tre
Carmelitani scalzi (Fedi), di cui par- navi, con tre grandi porte all'orien-
lammo a quell'articolo, sotto la pre- te. Su quella di mezzo si legge
sidenza di un religioso , e la dire- l'iscrizione : indulgenza plenaria quo-
zione della congregazione Cardina- tidiana perpetua. E l'altare maggio-
lizia Propaganda. Qui però ag-
di re, che monsignor Candido Maria
giungeremo, che l'erezione di tal Frattini, vicegerente di Roma, consa-
collegio incominciò nel convento del- grò nel 18 16, come quelli delle ba-

lo stesso Ordine di s. Silvestro sui siliche, in cui il sacerdote nel ce-


monti tusculani, e quindi fu trasfe- lebrare volge la faccia al popolo.
rito in Roma nel convento della Nei pilastri sono murate le colon-
Vittoria alle Terme. Ma volendo i che prima facevano
ne scanalate ,

superiori trasferirlo altrove, trova- di loro bella mostra e il baldac- :

rono nell'animo del Cardinale Fran- chino della tribuna è sostenuto da


cesco Maidalchini, che dopo il Car- quattro colonne di porfido. Nel luo-
dinal Gualtieri aveva ricevuta que- go ov' era l'ambone si vede una bel-
sta diaconia in commenda , la dis- la colonna striala di un marmo
posizione di cedere a' carmelitani ametistino a macchie paonazze, con
scalzi convento che la chie-
tanto il caratteri antichi, dai cui versi pare,
che vi ponesse sopra cereo pa-
perlochè7 gennaio 1662, si
sa, ai si il

rogò formale istromento , che ven- squale. Da una delle navate mino-
ne confermato da Alessandro VII riscende nel cimiterio, sulle cui
si

il dì primo marzo del medesimo porte evvi questa iscrizione coeme- :

anno, col breve Inscrutabili Divi- TERIUM S. CALEPODII PRESBYTERI ET


nar provi dentine. ' Ed allora fu che martyris christi. Al capo delle na-
,

2oo cui cui


vale vi sono due altari uno dedicato La moderna, che conduce ad
via

a Teresa, cioè a corna epistolae,


s. Ostia, ha principio dov'è in oggi
Tallio a s. Gio. della Croce. Le ta- la porta di s. Paolo. Due miglia e
vole di questi due altari sono slate un terzo circa distante da questa
dipinte egregiamente, prima dal la vi è la risorta basilica, che essendo
cav. Tommaso Conca, e seconda la dedicala al dottore delle genti s.

dui suo figlio cav. Giacomo. Oltre Paolo, ne presero nome e la porla
i suddetti, vi sono in questa chiesa e la basilica, dicendosi anco fuori
tumulati il Cardinal Panciatici, e il delle mura di Roma, e al di là del-
Cardinal Cosimo Torres ambedue la porta Trigemina, dove in oggi è
titolari. Nel pavimento antico di mu- l'arco della Salara. Siccome questa
saico eravi un epitaffio di uno Spa- porta era frequentata assai, perchè
lano di Belisario e un altro cre- , di là si andava al luogo ove stan-
duto del famoso Crescenzio aumen- ziavano le navi, ed ove tratta vansi
tano tiranno di Roma, che per ave- gli all'ili di commercio; essa ebbe
re dominato il caslel s. Angelo, quel tre fornici, o volte, o archi, e così fu
castellone portò un tempo il no- detta Trigemina. Dice il Piazza noi
me. Vuoisi che essendo egli stato suo Menologio , ed altrove , che la

ucciso in questi dintorni dai soldati porta la quale conduceva alla basilica
di Ottone 111 , fosse qui seppellito. di s. Paolo, fu anticamente chiamata
Più dettagliate notizie di questa Trigenvina3 e dagli antichi cristiani
chiesa, e monistero si hanno dalle la basilica fu in sì grande venera-
Brevi e semplici milizie della basi- zione, che numeroso
pel concorso
lica di s. Pancrazio, fumi le uni- che avea luogo, venne fatto un or-
rà di Roma, Roma 838. V. il p. 1 dine di portici, che dalla porta ar-
Pauliuo a Bartholomaeo, De ba-
s. rivava alla chiesa, coperto di piom-
silica s. Pancratii Mail. Disquisitili. bo, e sostenuto da colonne di mar-
ilomae i8o3; e il p. Giambattiste mo. Di detti portici famenzione
di s. Giuseppe, Il cìmilerio di l'a- Procopio nelle guerre de' goti, ag-
lepodio, ovvero la chiesa di s. Pan- giungendo che que' barbari, sehbe-
crazio martire, Perugia, 181G. ne nemici delle grandezze di Roma
e de' suoi pubblici edifìci , lasciaro-
S. Pantaleo , de' religiosi delle
no illesi quelli che eransi rifugiati
scuole Pie, detti gli Scolopj. I cdi.
nella basilica, e ne rispettarono per-
S. Paolo alle tre fontane. V. Chie- sino lemura ma dopo il secolo
:

sa de' ss. Vincenzo ed Anastasio decimo di tali portici, che difende-


alle tre fontane. vano dal sole, e dalla pioggia^ non
se ne trova falta più menzione. Tra
S. Paolo, basilica patriarcale s con i rifugiati nella delta epoca si no-
parrocchia , in cura de' monaci vera la discepola di Girolamo
s.

cassiaesi, nella via Ostiense, fuo- s. Marcella, la quale, abbandonalo


ri le mura di Roma , nel rione l'Aventino, quivi si rifugiò colla pro-
Ripa. pria figlia Principia.
Questa chiesa è una delle cinque
Nomi, piegi, (pialifiche principali, e basiliche patriarcali di Roma , una
finizioni, che si celebrarono in atte- delle quattro, che si visitano nell'an-

sta basilica no santo dell'universale giubileo, ed


7

cui CHI sol


una delle sette chiese di Roma, nella monistero. Gregorio XIII nel i 7-
cui visita evvi l'indulgenza plena- creò legato a latere per l' apertura
ria. Appena nel i3oo Bonifacio \ III e chiusura della porta santa, il ce-
ristabilì, e fissò la celebrazione del- lebre Cardinal Giovanni Moroni
l'anno santo, prescrisse per lucrare decano del sagro Collegio, il (piale
il tesoro delle sante indulgenze , le essendo stato poi dal Papa inviato
visite delle basiliche di s. Pietro, e legato apostolico a Genova, fu de-
di s. Paolo trenta volte pei roma- putato a chiuderla il Cardinal A-
ni, e quindici pei forestieri. Di poi lessaudro Farnese, vesco\o suburbi-
da altri Pontefici vennero aggiunte cario di Frascati. Clemente Vili nel
le basiliche di Giovanni in Late-
s. 1600 nominò a Intere il
legato
rano, e di s. Maria Maggiore; sur- Cardinal Alfouso Gesualdo, decano
rogando altri a questa basilica O- del sagro Collegio. Libano Vili nel
stiense, anco per la visita delle sette 162 5 incaricò dell'aprimenlo e chiu-
chiese, allorché suo accesso era il sura della porta santa, il Cardinal
impedito o da inondazione del Te- Francesco Maria Bourbon del Mon-
vere, o da misure sanitarie per le te s. Maria, decano del sagro Col-
pestilenze, ad tempus la basilica di legio, vescovo di Ostia e \ elletri.
s.Maria in Trastevere, come av- Innocenzo X nel i65o vi destinò
venne ne' pontificati di Urbano Vili, Marcello Lante, altro Cardinal de-
Clemente XI , e Leone XII cioè ,
cano del sagro Collegio, e vescovo
quando la basilica incominciavasi a ostiense. Clemente X nel 167 1 vi
ricostruire, come dicesi a' rispettivi deputò il Cardinal Francesco Bar-
articoli degli Anni santi. Va però berini, decano del sagro Collegio, ec.
avvertito, che nei due primi anni Innocenzo XII nel 1700 fece lega-
santi ebbe luogo l'apertura, e chiu- to a latere Bandi no Pancia liei, co-
sura della porta santa della basilica me protettore de' monaci cassinesi,
Ostiense. Siccome santa chiamavasi la chiudendola poi sotto Clemente XI.
porta per la quale i fedeli neh an- 11 Pontefice Benedetto XIII fece le-

no santo entravano nelle basiliche, galo a latere all'apertura di questa


Alessandro ^ I nel i5oo, fu il primo porta santa, il Cardinal Fabrizio
che incominciò la solenne cerimo- Paolucci vescovo portuense. Bene-
nia dell'apertura e chiusura della detto XIV nel 1 7^0 fece aprirla
porta santa vaticana, rito che tutto- dal Cardinal Tommaso Puaflo, deca-
ra si Quella di questa ba-
pratica. no del sagro Collegio, ma per la sua
silica Alessandro VI la fece aprire grave età, nominò poi legato ,
per
da un arcivescovo suo prelato do- richiuderla il Cardinal Pier-Luigi Ca-
mestico, il quale pure la chiuse. vescovo di Albano. Nel 177^,
raffa,
Clemente VII nell'anno santo \5i5 Pio VI la fece aprire e chiudere
dichiarò legato a Intere per ambe- dal Cardinal Gianfrancesco Albani,
due le funzioni, il Cardinal Anto- decano del sagro Collegio. Ma a-
nio del Monte vescovo suburbicario vendo come diremo, un incendio
,

di Porto, come protettore del con- distrutta la basilica, Leone XII, nel
tiguo monistero. Giulio III nel i55o modo che diciamo al voi. Vili,
vi deputò ilCardinal Giovanni Sai- pag. 200 del Dizionario, vi fece pub-
viali, pur vescovo portuense elic- , blicare nella basilica ostiense giusta
erà protettore della basilica , e del il solito, la bolla di promulgazione
ioi CHI chi
dell'anno santo 1825, e incaricò Né deve tacere, che nell'anno
si

dell'apertura e chiusura della surro- VII del regnante Gregorio XVI per
gata basilica di s. Maria in Traste- la prima volta ne furono coniate
vere il Cardinal Bartolomeo Pacca anche alcune, aventi da una par-
vescovo Portuense, ora decano del te la basilica incendiata , e dal-
sagro Collegio. Volle inoltre Leone l'altra, invece dell' iscrizione, l' effi-

XII, che la porta santa della basi- gie del medesimo Papa, perchè la

lica ostiense venisse, come negli an- commissione deputata alla riedifica-

ni 1625, e 1700, aperta, e chiusa, zione della basilica ostiense potesse


rinnovandone i materiali antichi, e farne un presente a' personaggi di

sostituendone altri nuovi, che por- eccelsa dignità che visitano la ba-
tassero la memoria di quell' anno silica, e ad alcuni benemeriti della
santo. Per ordine pontificio, questa nuova fabbrica.
funzione venne eseguita in s. Paolo Questa chiesa patriarcale, in oc-
dal p. abbate di s. Paolo, suddele- casione che per qualche sinodo si
gato dal Cardinal Pacca, con le de- fosse recato in Roma il patriarca
bite cerimonie nel giorno 2 3 dicem- di Alessandria, veniva anticamente
bre 1825. 11 medesimo Cardinale considerata come di sua residenza ;
con commendevole divisamento nel- ed al suo altare papale doveva
le medaglie, che fece pone alle fon- ogni giorno cantare messa un Car-
damenta della porta santa ostiense, dinale, e farvi l'ebdomadaria uf-
fece rappresentare dal cav. Giro- fiziatura sette Cardinali dell' ordi-

metti lo stato della basilica subito ne dei preti , e de' seguenti titoli.

dopo il disastro, a memoria del dis- Il Cardinal prete di s. Sabina nella


graziato avvenimento, che portò la domenica, quello di s. Prisca nel
conseguenza della surrogata chiosa. In lunedì, quello di s. Balbina nel
quanto alla porta santa della basilica martedì, quello de' ss. Nereo ed
di s. Maria in Trastevere, fu chiusa Achilleo nel mercordì, quello di s.

dal Cardinale legato non col muro, Sisto nel giovedì, quello di s. Mar-
locchè non si poteva, ma colla solita cello nel venerdì, e quello di s. Su-
porta di legno, sopra la quale si sanna nel sabbaio, il primo de'qna-
posero due croci di metallo dorato. li, secondo il Piazza, Gerarchia Car-
Di più per decisione di Leone XII dinalizia pag. 357, veniva chiama-
si conservò alla basilica di s. Paolo to arciprete della basilica di s. Pao-

il diritto della penitenzieria da eser- lo. Sebbene nell'altare papale non


citarsi nella stessa basilica ostiense celebrassero che il Sommo Pontefi-
non solo, ma bensì in quella di s. ce, e i Cardinali ebdomadari Bo- ,

Maria in Trastevere, ed anche nel- nifacio Vili permise che vi cele-

la vicina chiesa di s. Calisto, esclu- brasse pure il p. abbate del conti-


dendo da questo ministero il capi- guo monistero Benedetto XIV ,
;

tolo di s. Maria, ad eccezione del che nel dì della Commemorazione


solo curato, il quale però doveva in di s. Paolo facesse altrettanto un

parte separata dai penitenzieri, e vescovo assistente al soglio, coli' in-

senza la bacchetta udire la confes- tervento del Collegio de' medesimi


sione. La descrizione delle suddette vescovi assistenti al soglio, nella cap-
medaglie si può leggere all'articolo pella prelatizia da lui istituita in

Chiesa di s. M\ria i>- Trastevere. lai giorno; e il Papa regnante ac-


, ,

CHI CHI 2 o3
cordò eguale indulto per la festa del Romano Pontefice, per le fun-
della Conversione di s. Paolo nel zioni che vi si celebravano, e per la
1840 abbate attuale di s. Pao-
al p. piena giurisdizione da lui esercita-

lo cassinese, lo che si può meglio ta. Fu pure chiamata la basilica


vedere nel voi. IX, pag. i5o, ove abbaziale Cardinalizia, come la pa-
si tratta della cappella che si cele- triarcale di s. Lorenzo fuori le mu-
bra nella basilica ai 3o giugno per ra, non perchè gli abbati de' due
la festa della Commemorazione di monisteri fossero per privilegio Car-
s. Paolo. Della funzione poi, che il dinali nati, ma perchè prendevano
Papa faceva qui ne' primi vesperi tal titolo dallo stretto senso del vo-
di tal festività, del fermarsi ch'egli cabolo Cardinale, cioè di primari, o
faceva pel mattutino della notte, e principali, vale a dire, come dice il
della messa che cantava nel seguen- della Noce, abbati principali tra gli
te giorno, lo si dice al citato volu- altri di Pioma, ciò loro convenendo
me del Dizionario a pag. 78. 01- per la cospicuità delle loro basili-

treacciò, prima si celebrava cappel- che, per la sontuosità degli annessi


la Papale nella basilica ostiense col- monisteri ,
per la esem- disciplina
l' intervento del Sommo Pontefice, plare in essi monaci,
osservata dai
de' Cardinali ec, anche per la Con- per le insigni prerogative, e per le
versione di s. Paolo, nella seconda pingui rendite che godevano. Fu-
domenica di quaresima, e nella quar- rono chiamati abbati Cardinali, dap-
ta domenica dell' avvento, come si poiché per lo più venivano creali
legge nella bolla Egregia, pubblica- Cardinali, ovvero perchè tali abba-
ta da Sisto V, nel i586. zie si conferivano in commenda e
Quattro sono le stazioni poste cura dei Cardinali. Isella vita di
dai Pontefici in questa basilica la : Gelasio II del 11 18 si le<™e:
OD Ab-
prima nella domenica di sessagesi- bas s. Laurentii et Abbas s. Pali-
ma, la seconda nel mercoledì dopo li dicebantur abbates Cardinales
la quarta domenica di quaresima quod cimi abbatis dignitate Cardi-
la terza nel martedì dopo Pasqua nalatum assequebantur. Nella sede
e la quarta ai 28 dicembre, festa vacante del i5i3, per morte di
de' ss. Innocenti. Nella seconda sta- Giulio II, la nobiltà romana, e i
zione, i monaci del monistero di s. conservatori di Roma, presentarono
Anastasio, e s. Zenone alle acque istanza al sagro Collegio de' Cardi-
Salvie, passavano in processione dal nali, perchè si riducesse a collegia-
loro celebre cimiterio per una via ta di canonici romani, con un Car-
sotterranea, e per diversi cimiteri dinale per arciprete, la basilica di
si recavano alla basilica di s. Pao- s. Paolo, che in quei giorni era
lo, ed uscivano per 1' oratorio, ov- stata saccheggiata , a somiglianza
vero cimiterio di s. Lucina, il cui delle altre tre patriarcali, laleranen-
ingresso poi fu chiuso. Anco il cle- se, vaticana e liberiana, come si

ro Jateranense portavasi processio- le^e


OD nel Diario di Paride de Gras-
nalmente colla sua croce stazionale sis, e presso monsignor Marini, Ruo-
a questo cimiterio, e gli si davano lo de' professo li dell' archiginnasio
tutte le offerte fatte a s. Paolo. Romano per l'anno i5i4? p a g- 4> 1

Questa basilica, come patriarcale, e 32. Quest" ultimo aggiunge, che i


fu considerata qual altra cattedrale monaci benedettini nel luglio del
,

io4 CHI CHI


i5i3, rappresentarono a Leone X, delle altre comuni ; e tutti quelli
essersi perduto nella sede vacante che sono obbligati alla visita de' sa-

di Giulio li, un indulto pontificio, gri Limini, oltre il sepolcro del prin-
cum multis aliis scrìpturìs, et pri- cipe degli apostoli, debbono ezian-
vilegiis, ac juribus monasterii, pro- dio visitare questo di s. Paolo suo
ni er prcedationem et spolialionem mo- collega.
nasterii etc. Di questa basilica furono som-
In questa sagrosanta basilica, fra mamente divoti, s. Girolamo, s. Bri-
le cose che sono in gran venera- gida, s. Francesca Bomana, s. Igna-
zione, vi è il celebre Crocefisso, di zio Lojola, s. Carlo Borromeo, per
cui vi ha costante tradizione, che non mentovare altri santi. Anzi s.

mentre s. Brigida vi faceva preghie- Ignazio facendo la visita delle sette


re, rivolgesse a lei il capo, e le chiese co' suoi compagni, in questa
parlasse. Per tale motivo solo in al- volle fare la solenne professione del-
cuni tempi dell'anno si discopre al- la sua regola e del benemerito isti-

la pubblica venerazione. Né sola- tuto della compagnia di Gesù da


mente in imesta basilica vi sono la lui fondato ai 11 aprile l5^.l. Ciò

metà dei corpi de' principi degli fece egli avanti l'immagine della
apostoli, ivi collocati dal Pontefice Madonna, eh* era nel pilastro presso
s. Silvestro I, ovvero il solo corpo l'altare degli apostoli, ove allora con-
di s. Paolo, salvato miracolosamen- servavasi il ss. Sagramento. Si con-
te nel furioso incendio del 1823, fessò a tal fine , e celebrando la
in uno ad un gran numero di al- messa al detto altare degli apostoli,
tre reliquie, come sono un braccio, nel tempo della comunione ,
prese
e dito di s. Anna madie della b. 1' ostia sagrosanta con una mano, e
Vergine, una parte della testa di coli' altra la sua professione scritta
s. Anania, da cui s. Paolo fu bat- da lui, si volse a' suoi, e ad alta vo-
tezzato, una porzione del bastone ce la pronunciò, prendendo dipoi in
che portava lo stesso santo aposto- un a' compagni la ss. comunione.
Io ne' suoi viaggi, cinque corpi dei Fecero essi egual professione al co-
ss. Innocenti martiri, gran parte del spetto del Signore, e della b. Ver-
capo di s. Marco Papa, e tante altre,
insieme ai corpi de' ss. Celso, Giu-
liano, Basilissa, Martinclla, e Timo- Notizìe, sull'erezione, restauri, ed ab-
teo di Antiochia, vescovo di Efeso bellimenti dell' antica basilica.
e martire. Altre reliquie insigni che
pure quivi custodisconsi sono: un non E degna di riportarsi primiera-
piccolo pezzo del legno della ss. Cro- mente la cagione, allegata da molti
ce, le catene di s. Paolo, la testa di s. scrittori, perchè essendo stati i due
Stefano, i corpi di s. Giusto, di Aga-
s. ss. apostoli Pietro e Paolo posti in
tone, di s. Gordiano, di s. Valerio mar- una medesima prigione condannati
tire, di s. Severo, e di s. Flavia, oltre per una stessa causa e da un me- ,

ad un braccio di s. Bartolomeo. In desimo giudice, e fatti in egual gior-


questa patriarcale ogni anno, ai 25 no morire (sebbene altri non con-
gennaio , il magistrato romano fa vengano in questo ultimo punto ),
l' oblazione di un calice di argen- il primo fosse martirizzato nel Va-

to , e delle torce di cera, maggiori ticano, o, come altri dicono, sul rnon-
,,
,

CHI CIII 2o5


te Gianicolo , il secondo nella via cleto prete, poi Papa nell'anno io3,
Ostiense, luoghi fra loro cosi distanti eresse una cappella, sopra il sepol-

e lontani. La ragione adunque si cro di s. Paolo, la quale veniva con-


fu, che essendo s. Pietro giudeo di tinuamente visitata con gran divo-
Galilea, e perciò dai romani stima- zione dai cristiani , tanto romani
to di vii nazione , il condannarono quanto stranieri, che espressamente
a morire nel Vaticano ove celebra- vi si portavano, intraprendendo lun-
vansi i giuochi e gli spettacoli pub- ghi e disastrosi viaggi , non meno
blici per esporlo alla derisione del all'oratorio che lo stesso s. Ana-
popolo, e col supplizio della croce, cleto avea edificato sul sepolcro di
riputata morte ignominiosa. S. Pao- s. Pietro. Vennero quindi chiamati
lo all' incontro , siccome cittadino i due sepolcri apo- i Trofei degli
romano, erasi appellato a Cesare ;
stoli , le apo-
Confessioni degli
il perchè si volle trattare con ri- stoli, e più comunemente i Limila

guardo, é fu fatto morire nella par- degli apostoli^ Limimi Apostolorum.


te più rimota della città, nella via Vedi.
di Ostia, colla decapitazione. Così i Restituita poi la pace alla Chie-
santi apostoli col loro sangue santi- sa, Costantino imperatore, dopo aver
ficaronoRoma in due opposte parti, fabbricato con sontuosa magnificen-
consagrando l'una e l'altra riva del za l' arcibasilica del ss. Salvatore
fiume Tevere, la destra col glorio- nel Laterano , e la basilica di s.

so martirio di s. Pietro, la sinistra Pietro nel Vaticano , edificò pure


con quello di s. Paolo. con non minor grandiosità, quella
Decapitato per ordine dell'empio di s. Paolo, verso l'anno 3^4, la quale
imperatore Nerone il grande apo- fu, siccome le altre due, come si ha
stolo, e dottore delle genti s. Pao- pure dal Breviario Romano con ,

lo, fu sepolto il sagro di lui corpo rito solenne consagrata ai 1 8 no-


da s. Timoteo suo discepolo e da vembre, alcuni dicono nel medesi-
Lucina, matrona romana e discepo- mo dì che lo fu quella Vaticana
la del medesimo , nel luogo ov' è dal Pontefice s. Silvestro I. Fra le

ora la confessione di questa patriar- testimonianze, le quali l'anno dubita-


cale , cioè ove Lucina tumulava le re della tradizione che s. Silvestro I

spoglie de' ss. martiri, e che alcuni consegrasse la basilica, e pel riflesso
dicono essere stato suo predio. Egli che a cagione della lontananza sem-
però soffrì il martirio due miglia bra difficile che la consagrazione
circa in là, nel luogo detto . antica- delle due basiliche avesse luogo in
mente Ad
aquas Sah'ias, o ancora un medesimo giorno riporteremo ,

Ad guttam jugiter manantem, dove qui quanto si legge nel Suppli-


sono tre chiese fra di loro vicinis- ìnento al numero 6o del Diano di
sime, ed erette in memoria della Roma, de' 28 luglio 1 838, il quale
testa del decapitato apostolo che fe- nel riportare la descrizione delle
ce tre salti, e delle allora scaturite cose vedute dal Papa regnante nel-
tre fonti diverse, cioè precisamente la visita da lui fatta alla basilica
dove è tuttora la chiesa ad aquas ai 11 dello stesso mese, dice: » Ap-
Salvias, e come meglio si dirà al- » pagava poi il santo Padre la sua
1 articolo Ciiiesv he' ss. Vincenzo ed j> dotta curiosità , leggendo sopra
Anastasio alle tre fontane. S. Ana- » uno degli antichi fusti di colon-
,

2o6 CHI CHI


» .ne, stato ora posto in terra nel- » chi tetti , la iscrizione antica scol-
-•» la sua integrità a cura dogli ar- » pita sotto al guscio del collarino:

smicius episcopus TOTA MENTE DEVOTUS:


>&
iscrizione ripetuta al terzo del tà. La basilica fu quindi dal ma-
fusto colle sole parole : episco- gnanimo imperatore dotata di co-
pus devotus. Siccome poi, secondo piose rendite, e arricchita di pre-
il comune parere de'biografl
più ziosi donativi di suppellettili sagre,
dei sommi Pontefici, Siricio resse e di una cassa di argento con una
la santa romana Chiesa oltre a croce d'oro sopra del peso di cento
quindici anni, essendo mancato cinquanta libbre (sebbene altri di-
a' vivi il d'i i?- febbraio dell an- cano che ricuoprisse il sepolcro con
no 398 ; e siccome nella base di un pesante coperchio di metallo
esso fusto vedesi scolpita una iscri- con detta superior croce), nella
zione mancante di moltissime let- quale s. Silvestro I collocò un nu-
tere, in cui però leggesi: valen- mero grande di reliquie. Ch'egli
ti?* . . . . ni . avo mi et. m: . . vi ripose la metà dei corpi dei prin-

oteiu .v.c ( consolato che cor- cipi degli apostoli si rileva chiara-
risponde all'anno 3oo dell'era mente anco da una epistola di s.

volgare, seguendo i più accredi- Gregorio I, lib. IH, epist. 3o.


tali scrittori de' fasti di Roma), Alcuni però ritengono, che in
cos\ si ripeteva opinione de-
la questa basilica si veneri il solo cor-
gli storici, che essendo stata con- po di s. Paolo, e nella Vaticana
dotta a buon line la fabbrica del- quello soltanto di s. Pietro.
la basilica ostiense da Teodosio Non si deve poi tacere, che il

imperatore , e dal suo figlio Ono- luogo, ove fu riposto corpo di s. il

rio, i quali nell'anno 389 entra- Paolo, si chiamò anche cimiterio


rono in Roma, e vi dettero il di s. Timoteo, perchè ricevette se-
congiario, il sommo Pontefice Si- poltura presso di lui, cioè da Sisto
ricio , abbia, colla divozione di \ nel 1 587. Bisogna avvertire che
tutto il suo animo , benedetta e il Timoteo sepolto presso il cor-
s.

consagrata la basilica stessa nel po di


s. Paolo non è già il disce-
prelato anno 090, sotto il con- polo dell' apostolo, ma s. Timoteo
solato di A alentiniano , console di Antiochia, che si portò in Roma
per la quarta volta, e di ÌVeotero, nel pontificato di s. Melchiade, e fu
lasciandone ai posteri il ricordo martirizzato per ordine di Tarqui-
per la scoi tura di quella iscrizio- nio prefetto della città. Questo san-
ne. Ordinò quindi Nostro Signo- to, per la particolare divozione che
re, uniformandosi al parere della nutriva verso s. Paolo, volle essere
commissione, che quel fusto e ivi sepolto; il perchè Sisto V, dopo
quella base si conservino nella i cambiamenti fatti nella basilica ,

nuova fabbrica per la storia del 10 fece riporre nello stesso luogo.
tempio, e per l'erudizione eccle- 11 Panciroli però e Pietro di Na-
siastica ". Ed ora è stata innal- tale dicono, che il predio ove fu
zata tra le colonne del portico della eretto il cimiterio , fu d' una pia
nave traversa dal lato verso la ;
cit- donna chiamata Teona , e che il
, ,

CHI CIÌI 207


dividere i corpi de' beati apostoli dosio I, // Grande, ed A rea dio suo
nelle basiliche vaticana ed ostiense, figlio nell' anno 386 scrissero una
collocandosi le loro sagre teste in lettera a Sallustio prefetto di Roma,
quella lateranense, fu prudente cau- che si legge nel Piazza, Gerarchia
tela de' sommi Pontefici, perchè se pag. 34.7, imponendogli a tal effet-
mai disgraziatamente si fosse deru- to che facesse un disegno più am-
bata una parte, ad onta che Ro- pio, racchiudendovi l'antica. Laon-
ma fosse sempre gelosa della loro in- de nell' anno 388 il prefetto pose
tegrale conservazione, ne restassero mano alla riedificazione del tempio,
Questo cimilerio fu di
delle altre. che poscia venne condotto a fine
frequente visitato da s. Girolamo da Onorio, altro Teodo-figlio di
ogni domenica e in tutte le feste, sio I, verso l'anno 3cp, come ne fa-
co' suoi discepoli. Gian divozione cevano fede que' versi che si leg-
pel sepolcro di s. Paolo ebbe pur gevano nell'arco grande, il qua-
sempre s. Gio. Grisostomo, e fra le le metteva nella nave traversa, e
sue lodi esclamò: « Mostrami il se- sono :

» polcro di Alessandro Dimmi il !

giorno nel quale è morto


-•> Non ! Thcodosius coepit, perfecit TIonorius
» potrai. Ma il sacro corpo di s. aulani
» Paolo vedrà chiunque verrà alla Docloris mundi sacralam corpore
» città reale, e l' illustre giorno del- Pauli.
» la sua morte è celebralo da tutto
» il mondo le geste di quello i
: Valentiniano III, che divenne im-
» suoi proprii noi sanno, 1' opere peratore nell'anno /\i ), fu il pri-
» di questo sono conosciute sino mo, che si abbia memoria, a de-
» dai barbari , e il sepolcro del corare e nobilitare la confessione
n servo di Cristo è più illustre che propriamente detta, sopra il sepol-
« palagi dei re ". Ed altrove:
i Chi cro di s. Paolo, e la adornò con
» mi concederà, ch'io possa ab- duecento libbre d'oro. Forse questa
« bracciare il corpo di Paolo? Che confessione allora fu pure decorata
« io possa attaccarmi alla sua se- con belle colonne di porfido. Eudo-
» poi tura, veder la polve del cor- sia,figlia di Teodosio II, e moglie di

» pò di colui, che le stimmate di Valentiniano III, la fece riparare nel-


« Cristo portava, che per tutto la l'anno 44°' U1CU altre splendide be-
» predicazion del vangelo semina- neficenze vi operò Galla Placidia,
» va"? sorella di Arcadio ed Onorio, nel
In progresso di tempo, crescen- compierne l' edifizio. Nel medesimo
do il numeroso concorso de' fedeli tempo s. Leone I fece erigere il

a questa chiesa, a seconda del pro- grand' arco, sorretto da due smisu-
gressivo aumento della cristianità, rate colonne di marmo greco, sotto
e della divozione pel santo aposto- cui si saliva alla crocerà. Fu ab-
lo, sembrò la basilica piccola, e non bellito da lui l'arco con pitture di
bastantemente comoda a ricevere la musaico, rappresentanti il Salvatore
moltitudine de suoi veneratori; quin- circondato da ventiquattro seniori
di lasciando in lutto la forma, che di cui si parla nell'Apocalisse, e per
le aveva data il gran Costantino testimonianza vi furono posti i se-

gl'imperatori Yalentiniano II, Teo- guenti versi :


ao8 CHI cui
Placidiae pia meri» operi* decus pontificia cronologia; giacché il me-
omnc. paterni desimo s. Leone I vi avea fatto deli-
Candii Ponlifieis .studio splendere ncare quello di s. Pietro, e de' succes-
Leonis. sori Pontefici sino ad esso inclusive, lì
da notarsi, che nella sommità dei detti
Non si deve occultare, che l'ab- muri, sostenuti dalle quaranta colon-
bate Uggeri ha provato dottamente ne della nave di mezzo, slavano altret-
che l'arco maggiore non deve as- tante fenestre arenale (pianti erano
solutamente dirsi di Placìdia, come gl'intercolunnii; ma quattro sole pei
si crede da alcuni, ma sì bene di parte, in progresso, rimasero aperte.
s. Leone I, dicendosi di lui: dirimi Oltre a ciò s. Simmaco eresse un
ih idem majorem faciens, e 1 iscrizio- bel fonte nell'atrio avanti la chiesa,
ne in fatti dice che la pia mente di e donò una statua del Salvatore,
Placidia, figlia dell' imperatore Teo- e quelle de' dodici apostoli d'argen-
dosio I, e sorella di Arcadie- ed to, in tutte del peso di cento venti
Onorio, code di vedere risplendere libbre: eresse un ospedale pei pove-
per cura del Pontefice Leone tutta ri pellegrini ricino alla basilica, co-
la dignità dell'opera paterna. E me avea pur fitto presso quelle di
quindi, incominciando da s. Lena, s. Pietro e di S. Oriun-
s. Lorenzo.
], che in quell'anno fu assunto alla da, che gli 5i4, donò
successe nel
cattedra apostolica , diversi Sommi alcuni vasi, ed ornamenti di argen-
Pontefici ristorarono, e in più mo- to del peso di duecento sessa u la-
di abbellirono mante- la basilica, cinque libbre. S. Giovanni I, nel-
nendo essi però
forme sempre le l'anno J2J, diede a questa basilica
della chiesa, come si trovava dopo ostiense, porzione de ricchi donativi,
T edificazione ili Teodosio ed Ono- che avea ricevuti dall'imperatore
rio. Giustino. Pel mantenimento de' lu-
Non solo s. Leone I fu bene- mi, che s. Gregorio I voleva di con-
merito dell'edilìzio, e dello slesso tinuo ardenti intorno al corpo di
arco eretto da Placidia ma nel ; s. Paolo, neir anno 6t>4, donò la
saccheggio, che diede a Roma nel possessione delle acque Salvie. La
\ >"iGenserico re de' Vandali ot- , massa delle acque Salvie costitui-
tenne che fosse risparmiata la ba- va l'aggregazione di dieci fondi pres-
silica. Pure un improvviso incendio so il luogo chiamato Aquae Sal-
recò ai materiali molti danni. Pa- vine, cioè : Cella / 'inaria, Anio-
pa s. Felice II, detto III, mori ai niniìo, Villa Perlusa, lìifurco, Pri-
26 febbraio 49 2 j c u sepolto nel- ' udì di ino, Cassiano s Silone, Corne-
la basilica. Poco dopo, venendo as- lio, Terseìlata, e Cornelia/io; senza
sunto nel 498 al pontificato s. Sim- enumerare altri fondi, riportali nel-
maco, rinnovò con pitture la tri- la bolla di s. Gregorio I. Il motivo
buna, fece proseguire nelle pareti principale, che nella bolla si addu-
della gran nave le pitture rappre- ce, perchè questa massa3 a prefe-
sentatiti storie bibliche dell'antico e renza di altre , che possedeva la

nuovo testamento, che avea già in- Chiesa Romana, venisse prescelta a
cominciale il predecessore Leone I, tale uso, si fu la tradizione costan-
e continuare quelle dei ritraiti dei te, che in essa il santo apostolo avea
l'api siuo a lui, cotanto utili alla ricevuta la palma del suo glorioso
,

CHI CHI 209


martirio coli' essere decollato : Et regni romanorum. suo immediato Il

valde incongruum ac esse durissi- successore s. Paolo I, per isfuggire


mum viderelur, ut Ma ei specialìter i calori della città, passò dalla sua
possessio non servirei, in qua pat- casa presso la chiesa da lui edifi-
inavi Siemens martyrii capite est trun- cata di s. Silvestro in capite, ad
catus, ut viveret, etc. abitare nel palazzo annesso alla basi-
Papa Teodoro I, eletto nel 642, lica di s. Paolo, il cui sito presente-
nelle vicinanze della basilica fabbricò mente è inabitabile nell'estate. Allora
un oratorio, dedicandolo a s. Euplo questo sceglievasi per luogo di refrige-
diacono e martire, di cui erano as- rio , ma per una infermità soprag-
sai divoti i romani: oratorio che fu giuntagli, ivi cessò quel Pontefice di
ristorato da Adriano I, e di cui vivere ai 28 di giugno del 767, e
tratta il Piazza, Enterologie» di Ro- vi restò sepolto, finché fu poi tras-
ma, tomo II, pag. 524. Poi fu de- portato dal clero , e dai cittadini
dicato quell'oratorio al ss. Salvato- in una navicella pel Tevere alla ba-
re, e vuoisi che sia il luogo ove s. silica vaticana , dove fu onorevol-
Paolo, nell'andare al martirio, in- mente tumulato nella cappella da
contrasse la pia matrona romana lui eretta alla b. Vergine, in un
Plautilla. monumento, ch'egli stesso si era
Dono I, creato Pontefice l' anno preparato. V. il Galletti Del Pri-
676 secondo che dice il Novaes
, micerio, a pag. 1 56, e seg.
nella sua vita, restaurò e dedicò la Adriano I , divertissimo di que-
basilica, di cui fu benemeritopur sta chiesa, coprì con lamine di ar-
s. Sergio I del 687 e Giovanni ; gento la confessione, e le porte di
VI , che gli successe, egualmente ne essa con sagre storie , e vi pose
fu benefattore. Il primo sostituì alle un'immagine di dieci libbre di ar-
vecchie le nuove travi fatte venire gento: ornò l'altare d'argento, e
dalla Calabria, e il secondo pose d' oro coli' immagine dipinta del
fra colonne dell'altare della con-
le Salvatore, e di due angeli di ar-
fessione laveaque vela alba. S. Gre- gento, con molte lampade di egual
gorio II del 7 1 5, copri la massima metallo, del peso di duecento libbre
parte del caduto tetto colle dette di argento, oltre i preziosi para-
travi, restaurò il monisteno, sistemò menti -sagri che pure gli donò in
i regolamenti de' monaci , e rifece suo servigio. Quando Desiderio re
il ciborio di argento all'altare della de' longobardi diede il guasto ai
confessione. S. Gregorio III, succes- dintorni di Roma , rovinò ancora
sore del precedente nel 73 1 , e s. la basilica di s. Paolo ; ma Adria-
Zaccaria del 74 2 ne furono egual- j no I, oltre l'averne salvato gli og-
mente benefattori. Ma Stefano II, getti preziosi, ne restaurò il tetto
detto III, creato nel 752 , donò a e le mura ed il sum-
dell' edificio,

questa basilica una croce di metal- mentovato portico che dalla porta
lo che da un lato aveva queste
, della città in retta linea vi dava co-
memorabili parole crux romano- : modo e sicuro ingresso. Ma soprat-
rum VICARIA, ROMANORUM ARMA, RO- tutti i mentovati , Papa s. Leone
mworum fortitudo ; e dall'altro: III ne fu grandemente benemerito,
IMPERAT IN S.ECULA, REGNAT IN JETER- giacché nello spaventevole terremo-
NUM CHRISTUS DEI FILIUS, VICIT JUBAR to che nell' 80 1 atterrò varie città
VUL. MI. l'i
,

aio CHI CHI


d'Italia, e pel quale propagò e sta- pose uno scudo di argento nel
,

bilì le litanie delle rogazioni minori, quale avea fatto incidere il simbolo

la basilica fu in gran parte distrut- della fede, che dai fedeli costuma-
ta; il 3o aprile cadde il suo tetto, vasi professare in questa basilica, e
e l'altare della confessione ed i suoi nel modo che praticavasi nella Vatica-
ornamenti vennero perciò rovinati. na , e donò altresì molti sagri para-
S. Leone III la riedificò con ispese menti ricchi di perle e di gemme.
immense, aiutato da Carlo Magno, A cagione di averla resa così son-
che impiegò a tal uopo le prede tuosa e pregevole, il Papa minac-
fatte sugli unni. Adornò allora la ciò le censure ecclesiastiche, e gravi
confessione con gioie, e con altri pene contro i rapitori di questa ba-
ornamenti d'oro del peso di libbre silica, facendole incidere nella co-
duecento trenta, e di argento del peso lonna grande che sosteneva l' arco
di libbre duecento venti: sopra l'alta- principale, dal lato del crocefisso,
re fece un ciborio di argento con cin- il cui tenore si legge a pag. 6 del-
quantacinque colonne di libbre due la erudita Descrizione del Taber-
mila e quindici, con tre immagini rap- nacolo, che orna la confessione della
presentanti il Salvatore, e i santi basilica di s. Paolo, del eh. Luigi
Pietro e Paolo di oro del peso di Moreschi, Roma i84o. Racconta
sessanta libbre. Restaurò 1' anti- poi il dotto Severano, Delle sette

co oratorio sotto l'altare della Con- chiese, p. 3o,4, che di tutto Leone
fessione, e l'altare di essa, per cui 111 pose memoria nel portico da
quell'oratorio fu chiamato di s. Leo- esso pure rifatto, con sedici versi, due
ne III, come si conosce dall'iscri- dei quali sono i seguenti:
zione che riportiamo qui appresso.
Nel mezzo del coro pose una sedia Dani Christi Antistes cunctis Leo
pontificale di marmo , sulla qual porlibus Aedes
sedia scrisse il lodalo Luigi More- Consulti, et ceteris tecta refor/nat
schi, per confutare la opinione di ope.
coloro che sostenevano essere sem-
pre stato nel centro dell' abside un Sopra la scala poi della confes-
altare, l'eruditissime Osservazioni sione, venne posta la seguente iscri-
sulla sedia pontificale eli era nel- zione:
V abside della basilica di s. Paolo
nella via ostiense, Roma 1 838. Do- Leo Grada Dei tertius Episcopus
nò altresì alcuni vasi d' argento hunc ìngressum
come calici, lampade, croci, e sta- Plebi Dei miro decore omavil.
tuette; coprì il trave dell'altare
maggiore, ch'era sotto 1 arco prin- Verso il medesimo tempo il pio
cipale con mille trecento cinquan- Carlo Magno re di Francia, dal detto
tadue libbre di argento, ed abbellì Leone IH coronato imperatore ro-
l'altare medesimo con turiboli e , mano, fu talmente di voto di questa
crocefisso di oro di libbre centocin- patriarcale, che oltre ciò che per
quantadue, e di lampade, senza men- essa diede al detto Papa, donò le

tovare altri ornati di argento di lib- una mensa o altare di argento coi
bre trecentosessantotto. Nell'ingres- piedi, ed alcuni vasi di simile me-
so della confessione, s. Leone III tallo d'una maravigliosa grandezza;
,

CHI CHI 211

e le donò ancora un' antichissima vi sirecavano pel Tevere (dei quali de-
Bibbia, scritta con bellissimi caratte- plorati ancora 1' ultima devastazio-

ri, con vaghe e stupende miniatu- ne che operarono), presso la mede-


re. Quindi ordinò molti restauri, ed sima basilica fece fabbricare una
abbellimenti in vantaggio della ba- bordata, che dal di lui nome venne
silica. chiamata Giovannopoli. Questa pic-
S. Gregorio IV, eletto nell'827, cola città vuoisi che sorgesse nel
offri alla basilica una veste sagra, prato verso la città, detto il prato
degli ornamenti preziosi, veli, cor- di s. Paolo, ove si vede una croce
tine , ed altro di sommo pregio. per indicare che ivi, nel pontificato
Quindi sotto di lui, e sotto Sergio di Alessandro VII, e negli anni
II, essendo stata spogliata la basi- i656 , e 1657, furono seppelliti
lica prima dai longobardi, e poi circa quattordici mila abitanti di

dalle incursioni de' saraceni , nel- Roma, morti in quella terribile pe-

l'anno 849, s. Leone IV si partì stilenza. La borgata in progresso di


da Roma con un esercito per O- tempo, e per le successive irruzioni

stia, ed ivi punì, e vinse i nemici ;


fu affatto distrutta.
quindi rifece nella confessione il Essendo morto ai 6 settembre
ciborio, con quattro colonne di ar- del 972 il Pontefice Giovanni XIIF,
gento di libbre novecento quaran- fu sepolto nella basilica, ed apposta
donando ancora altri pre- vi fu sul sepolcro un' iscrizione.
tasei ,

ziosi ornamenti. Benedetto III, che Delle tre porte di bronzo che avea

gli successe nell'855, donò una co-


nel portico questa patriarcale, quel-

rona o regno d' oro di due libbre, la di mezzo era veramente singo-
lare, e venne lavorata in Costanti-
una lampada d' argento, e sette cro-
ci di libbre cinquantuno, ornando nopoli verso l'anno 1070, nel pon-
la confessione con cento tre libbre tificato Alessandro li, per conto
di

di argento, perchè di nuovo i sa- del console romano Pantaleone Ca-


stelli, giacché la basilica era caduta
raceni avevano distrutto il sepolcro
del santo Apostolo. I successori Ni- in istato sì abbietto, che mancava
colò I e Stefano V, detto VI, do- pure di porte. Ne fu artefice cer-

narono alla basilica, il primo un to Stauracio di Scio, e con tal fi-

candelabro d' argento, e il secondo nezza di lavoro, che il Nicolai la

d' oro gioiellata con chiama più fodera che porta di


una corona
molti altri ornamenti e ricchezze. bronzo. Vi si vedevano figure di

magnifici profeti, storie degli apostoli, e il ri-


Tutte le descrizioni di sì

e preziosi donativi si leggono distin- tratto di Pantaleone in ginocchio


tamente in Auastasio bibliotecario avente a lato il suo stemma gen-
nelle vile de' mentovati Pontefici ,
tilizio.

Piazza nel suo Eorterologio


nei suoi commentatori ,
e in altri Il ,

autori. ovvero le sagre .stazioni di Roma,

Assunto nell'anno 872 al ponti- a pag. 4 9> dice che s G re g°n°


2 *

ficato Giovanni Vili romano, a pur- VII, quale nel 1073, successe ad
il

gare 1' aria de' contorni, e a porre Alessandro II, fece molti donativi a
in salvo la basilica dalle incursioni questa chiesa, e quando era Cardi-
de' masnadieri, nale abbate del contiguo moniste-
e dalle devastazioni
e de' saraceni, che frequenteminLc ro, e legato apostolico, fece fare la
2 12 CHI CIII
detta porta di bronzo, con cinquan- postoli, e al destro i ss. Paolo apo-
taquattro compartimenti, con diver- stolo, e Luca evangelista , dopo i

se sagre immagini, colle iscrizioni quali sono due alberi di palma, e


greche della vita di Gesù Cristo, più sotto genuflesso in piccola di-

della crocifissione di s. Pietro, del mensione Papa Onorio III prostra-

martirio di s. Paolo, e di quello di to a' piedi del Salvatore. Nella se-


s. Andrea, e con varie immagini di conda, ed inferiore, si vede oggi di
profeti coi loro nomi in greco. Ta- primitivo lavoro (come è stato sco-
li divergenti opinioni si debbono con- perto nel 1 835 togliendosi dall'ar-
cordare coli' autorità del [Nicolai, il chitetto direttore la bizarra archi-
quale nella sua Storia della basilica tettura dell'altare e suo attico pe-
ti ice, che s. Gregorio VII, allorché santissimo) una gran croce sotto cui
era legato in Costantinopoli, fece una mensa coi simboli di nostra re-
fare la porta di commissione di Pan- denzione, ed avente ai lati le figu-
taleone. All'epoca dell'incendio esiste- re grandiose di due angeli, e più
va una sola porta di bronzo, cioè in basso il detto Gio. Gaetano ab-
la maggiore, e questa per opera dei bate nel lato sinistro, e nel destro
monaci fu sottratta alle fiamme, ed Adinolfo sagrista ambedue in ginoc-
all' altrui malintesa divozione. Del- chio. Tra essi v' hanno le immagi-
le zone in fatti, se ne conser-
sei ni cinque santi innocenti mar-
«lei

vano cinque intatte nel contiguo ino- tiri, le cui ceneri si venerano nella

nistero. Con una sola zona, il cui basilica, come si disse di sopra. In
bronzo non era più grosso di due questa interior parte a destra e si-

minuti di oncia, come si poterono nistra si veggono conservate le gran-


dopo l' incendio formare que' tanti di figuie degli altri apostoli, nou
anelli, che si vollero fare da qual- che de ss. Marco
Barnaba, simil- e
che speculatore, per profittare della mente fra loro divisi da un albero
pia credenza del popolo il quale li ri- di palma, e tutte queste immagini
cercava avidamente.? Non si deve poi sono fornite di relativa iscrizione.
tacere, che in principio del secolo Si pretende da molti, ma erro-
XII un fulmine vi eccitò altro in- neamente, e senza riflettere all'epoca
cendio, cioè nel pontificato di Pa- della nascita del preteso suo auto-
squale II. re, che il musaico sia opera di Pie-
Nei primordi del secolo XIII fu tro Cavallini, scolare ed ajuto del
nobilitata la tribuna nella volta con famoso Giotto da Bondone, il quale
un musaico incominciato nel 1226 inoltre scolpi il crocefisso di questa
sottoOnorio III, e poi compito d'or- basilica, che parlò a s. Brigida, e
dine d'un tal Arnolfo sagrista, e di fu poi sepolto nella basilica nel
Gio. Gaetano Orsini, abbate del- 1 334- Bensì il Cavallini valente
l'annesso monistero, il quale poi scultore, pittore, e musaicista fece
nel 1277 divenne Pontefice Nicolò nella facciata esterna, e nella parte
III. È questo musaico diviso in due superiore, i musaici che l'adornavano:
parti da una zona ornata. Nella lavoro che incominciato dai mona-
prima, e più elevata, è rappresen- ci sarebbe rimasto imperfetto per
tato in figura colossale sedente nel mancanza di denaro, se nel i325
mezzo il Salvatore, avente al lato con bolla data 1 1 hai, februarii,
sinistro i ss. Pietro, ed Andrea a- non vi accorreva il Pontefice Gio-
cui CHI ai3
vanni XXII d' Elise Cahors re-
cfi consimile all' altro del Dottore delle
sidente in Avignone, ordinando che genti. Nel mezzo del musaico sopra
a ciò si supplisse per un quin- la finestra ammiravasi il volto, con
quennio con le offerte, le quali dai parte del petto del divin E.edentore,
fedeli si facevano all'altare del san- il quale con la destra alzata faceva
to apostolo Questo insigne
Paolo. 1' atto di benedire il popolo, tenen-
artista, che morì santamente, fu so- do le dita piegate, secondo il rito
prannominato Cavallini, dai molti greco; e con la sinistra reggendo il

cavalli, co' loro cavalieri armati in libro aperto degli evangeli. Egli ve-
varie guise, da lui dipinti a fresco devasi circondato da una schiera di
nella chiesa inferiore di France-
s. angeli, in vari atteggiamenti di ve-
sco d' Assisi. Siffatto musaico, mol- nerazione, e riverenza. Sopra cia-
to danneggiato dalle ingiurie del scuna delle prefate quattro figure
tempo, e dell'incendio, è poi stato erano i quattro simboli degli Evan-
riportato, come meglio si dirà, con gelisti, ciascuno con quattro ali, cioè,

bel divisamento nel i83q a deco- il bue ( simbolo di s. Luca ) , so-


rare la nave traversa, adattandolo pra la Paolo ; la figura
figura di s.

opportunamente nei sesti degli archi umana ( simbolo di s. Matteo ) qua-


dell' abside, e di s. Leone I, detto si sopra la ss. Vergine ; l' aquila
comunemente di Placidia. ( simbolo di s. Giovanni ) quasi so-
Non riuscirà forse discara la de- pra questo santo; ed il leone (sim-
scrizione del musaico, come trova- bolo di s. Marco ) sopra s. Pietro.
vasi prima della sua remozione. La Chiudevasi il musaico con una pit-
detta parte superiore della fronte tura di arabeschi, la quale girava
principale della basilica Ostiense era intorno al sesto delle finestre ; e
ornata ne' quattro spazi fra le tre tutto il fondo della parete, sulla
finestre arcuate con una pittura in quale era il musaico, aveva gli smalti
musaico la quale rappresentava
, dorati.
guardandosi dalla sinistra alla de- L' opera deve aver avuto il suo
(

stra ) la figura di s. Paolo in piedi termine durante il pontificato di


una magnifica sedia poi
avanti ad : Giovanni XXII, giacché per ogni
la figura beata \ ergine col
della angolo del musaico si vedevano gli
bambino Gesù fra le sue braccia stemmi gentilizi di lui; e la figura
seduta sopra un gran trono, coper- del Pontefice genuflesso a lato di
to da un ricco velo retto da due s. Gio. Battista non può essere che
angeli ; indi la figura di san Gio. l'immagine di quel Pontefice, il qua-
Battista in piedi tenendo con la ma- le eziandio portava il nome del Pre-
no sinistra il simbolo dell'agnello, cursore di Gesù Cristo. Gli stemmi
e posando la destra, come in atto poi di marmo, che si vedevano so-
di protezione, sul triregno , da cui pra il musaico, appartengono a Cle-
è coperto il capo di un sommo mente VI, che govex^nò dal 7 mag-
Pontefice, in piccole forme umane gio 1342 al 6 dicembre i3o2, ed
a confronto di quelle del santo, e il quale deve aver concorso nel ren-
genuflesso in atto di piegare la Ma- dere più magnifica e decorosa quel-
dre di Dio, ed in ultimo la figura la facciata, com'è certo che applicò
dell'apostolo s. Pietro, parimenti in ancor egli in beneficio e nella ri-

piedi avanti un grau trono quasi parazione della basilica, le oblazioni


214 CHI Clil
e le rendite del prelato aliar mag- Roma, nel recarsi a questa con gran
giore di s. Paolo. seguito, ai 28 agosto da Ostia giun-
Di poi, e probabilmente nel prin- se pelTevere a s. Paolo, ove si
cipio del pontificato diOnorio IV, trattenne a dormire nell' annessa
abbate del monislero, Bartolomeo
1' monistero. Frattanto, disputandosi
monaco cliiniacense, nel iìSj, in- nella corte, se il nuovo Papa si do-
cominciò a edificare il tabernacolo, vesse coronare nella basilica di s.

die sovrasta il sepolcro di s. Paolo, Paolo, per entrare coronalo nella


servendosi d' un artista chiamato città, prevalse il riflesso ili osser-
Arnolfo, che vuoisi essere l'archi- varsi il rito antico della coronazio-
tetto toscano, il quale in Firenze fece ne, praticato sempre nella basilica
la chiesa di s. Maria del fiore, e vaticana. Il perchè, portatisi i Car-
sivuole inoltre che facesse il lavoro dinali nella mattina seguente colla
insieme col suo compagno Pietro, corte, e in nobile cavalcata, alla ba-
cui il Moreschi con buone
lodati) silica ostiense, Adriano \ I celebrò
ragioni crede sia il menzionato Ca- messa pri vaiamente, indi disceso nel
vallini. Questo tabernacolo, o cibo- chiostro, ricevette dai Cardinali il

rio, è di gotica architettura, ed in bacìo della mano, ed entrato in chie-


forma piramidale, sostenuto da quat- sa, ricevette da loro la formale ub-
tro colonne di porfido rosso, e di bidienza. Quindi trasferitosi il Papa
tal pregio, per le sculture, pitture, nella sagrestia, ringraziò i Cardinali
musaici, e dorature che lo adorna- della sua esaltazione ec. , e poscia
no, quale dottamente il descrisse Io fra gli evviva de' Romani, in deco-
stesso Moreschi nella citata Descri- rosa cavalcala, si recò alla basilica
zione del tabernacolo, di cui ne dà di s. Pietro.
il prospetto, lo spaccato, ed il det- Sebbene tralasciamo di accenna*
taglio con tavole ed incisioni. re i diversi miglioramenti, ed ab-
Mentre la residenza pontificia, bellimenti, che succcssivamenle ebbe
con grave danno di Roma, sotto la basilica dai romani Pontefici, di-
selle pontificati eia restata in Avi- remo che meritano special menzione
gnone, Clemente A 1, e
in quello di Martino V, e JNicolò V, i quali nota-
nel i34<S, un terremoto avendone bilmente la ristorarono, mentre Gre-
danneggialo il tetto, fu prontamente gorio XIII fece cingere l'altare mag-
rifallo. 11 glorioso Gregorio \l, nel giore con belli marmi, porfidi, e
i3y7, ve la riportò, essendo sbar- pitture, come dice JNovaes nella di
cato da Ostia pel Tevere alla ba- lui vita. Ma 1' antichissimo coro o
silica ostiense, dove volle ascoltare presbiterio, che circondava la con-
la santa Messa, che fu celebrata fessione dalla parte dell'abside (ove
nell'altare papale della confessione, eranvi due amboni, o pulpiti di
e poi fra immensi applausi, e 1 in- marmo per la lettura dell' epistole,
contro del clero, e dei romani, ri- e degli evangeli, ornati di pietre pre-
cevette i magistrali della città, nel- ziose, ed aventi fra loro il cande-
la quale si recò come in trionfo la labro marmoreo pel cereo pasquale
sera de' i 7 gennaio, dirigendosi alla di meraviglioso lavoro del secolo
basilica di s. Pietro. Qui noteremo, XI, illustralo dall' Agincourl, Storia
che anche Adriano VI, allorché fu nel dell' Arte, e dal più volte citato Ni-
1 J22, eletto Papa, benché assente da colai, che tuttora si conserva) : coro
CHI CJIl »i5
o presbiterio ch'era cinto da venti la parte dell'abside ov' erano stati
colonne di porfido, ornato eli pre- costrutti due bracci di scale, per le

ziosi materiali, e talmente vasto, che quali si ascendeva all' aliare sotter-
abbracciava quasi tutto l' aliare raneo corrispondente a quello del-
della confessione; colla antica se- l'oratorio di s. Leone III. Asrgiun-
dia di Leone III, fu tolto allat- geremo, che tutta 1 area era di mar-
to dopo l'anno 1 586 dal Ponte- mi mischi ad arabeschi i ba-
coloiati :

fice Sisto V, col divisamente d'in- laustri, che ne chiudevano Io spazio,


grandire il sito dietro [' altare per erano di marmi pur colorati, e
adattarlo alle cappelle papali di so- sostenevano le lampade, che arde-
pra rammentate, togliendo così gli vano in buon numero avanti il

impedimenti, che ingombravano la sepolcro del santo apostolo. La


vista dell'altare al Papa, e al sagro mensa dell' altare era parimenti di
Collegio de'Cardinali, sedenti nel cir- marmo, e nella fronte, che guar-
cuito ed emiciclo della tribuna. Ta- dava la facciata principale della
li innovazioni diedero luogo a non basilica, anzi per tre lati, si ve-
poche osservazioni, dappoiché oltre deva una ferrata di ferro indo-
l'aver tolto l'accesso all'oratorio rato. Si legge poi nel
Nibby, Ro-
sotterraneo, si demolì nel presbite- ma i838j parte prima moder-
nel
rio un rispettabile monumento del- na pag. 58 r, che la mensa dell'al-
l'antica liturgia, ed i notati orna- tare della cappella sotterranea del-
menti, i quali doviziosamente il nobi- la confessione in lontani tempi con-
litavano. \ ero è però, che nella de- sisteva in un sarcofago antico di
scrizione della basilica, di monsignor marmo bianco, istoriato con fatti del
iS'icolai, si legge che per essa molto vecchio e nuovo testamento, conte-
fece Sisto V, dappoiché rifece, o nente le reliquie
de' ss. Innocenti;
per lo meno ristorò il soffitto della sarcofago che, insieme alle reliquie,
nave traversa (come si vedeva da- da Sisto V fu tolto via, e portato
gli stemmi di lui, e dalle analoghe nella cappelletta di s. Lucia, a de-
iscrizioni collocate sullo stesso sof- stra della gran cappella da lui fat-
fitto ), per cui restò quella parte ta erigere splendidamente nella ba-
della basilica molto meglio ornata, silica di s. Maria Maggiore, surro-
5
e con più decoro coperta. Tal soffit- gandosi un urna di terra cotta con
to all'epoca dell'incendio era intat- entro il corpo di s. Timoteo, ed an-
to, come
si vede dalle tavole del Ni- cora sotto all'urna altre reliquie
colai,ed oggi con ispecial disegno de' ss. Celso, Giuliano, e Marcianil-
del bravo Poletti si vede rasnonevol- la, di cui si leggono le seguenti
o
mente rinnovato. iscrizioni.
Furono altresì dal Pontefice Si- Neil' urna di s. Timoteo fu tro-
sto V aggiunte alcune decorazioni vata la iscrizione in marmo se-
intorno al predetto altare, le quali guente: UIC REQUIESCIT CORPVS BEA-
possono paragonarsi ai balaustri che TI TYMOTHEl MARIYR. Q. LEGITV. IV
girano intorno la confessione della VITA BATI. SILVRI. PP J ~j~
*f~
, ed
basilica di s. Pietro, meno però la una lamina rotonda di rame con
forma, giacché la vaticana é ovale, questa iscrizione da una parte :

e la ostiense era quadra. Di più fu CORPVS S. TYMOTHEl MART. Q. IN VI-


fatta giunta di un quadrilungo dal- TA SS. SILVESTRI PP. LEGITUR , e
2i6 CHI CHI
nell'altra: sixto v. pont. max. re- fu posto per quadro, un dipinto di
gnante. ALEXANDRO CARD. FARNESIO Ludovico Cigoli, esprimentes. Pao-

PROTEGEE. IO. BAPTA STELLA ABBATE lo recato al sepolcro mentre ai la-


;

mdlxxxvii. Ora vi è stata aggiun- ti, si misero quattro ovati, due per
ta una stessa lamina con le se- parte, coloriti dall' Avanzini di Cit-

guenti iscrizioni da una parte: de- tà di Castello. A destra della tri-

creto GREGOP.II XVI P. M. CORPVS S. buna, nella cappella del Crocefisso


TIIIMOTHEI mart. ex ara aversa in ora sta una s. Brigida, che Sii-
QVA SIXTVS V. P. M. ANNO MDLXXXVII la da Vigiù scolpai ; e Stefano Ma-

FOSVERAT. I1YC TRASLATVM EST DIE derno architettò l' intera cappella.
XII MAH ANNO MDCCCXXXX. ADSTANTI- In questa cappella conservasi un'an-
BVS JO. FRANC. ZELLI JOCOBVZZI ABBA- tica immagine della b. Vergine;
TE, ET PAVLO THEODOLI MONAST. PRIO- avanti la quale s. Ignazio fece la

RE. Nell'altra, cvrantibvs ee. vv. professione già mentovata. A sini-

ANT. DOMINICO GAMBERINI PRAESIDE, stra evvi la cappella del ss. Sagra-
ET ANTONIO TOSTI PRO PRAESIDE S.
mento eretta nel 1629 da Carlo
CONCILII BASILICAE SANCTI PAVLI VI V
Maderno, ove il Fontebuoni colorì

OSTIENSI REFICIENDAE PRAEPOSVIT. Al- la volta, e Lanfranco il resto: ma


tra iscrizione ancora era sotto l'ur- per l' umidità soffrirono le pitture
na, con altre reliquie dei delle variazioni. Altri quattro alta-
martiri.
Quella in pietra diceva : istae svnt ri, cioè quelli eretti da Clemente
VIII decoravano la crociera, ove si
RELIQVIAE SCORVM. M ART. JVLIANI ET
vedevano per quadri un' Assunta del
CELSI, ET BASILISSAE VIR VXORIS GLO-
Muziano, un s. Stefano lapidalo di
SI. MA JVLIANI ET MARCIANTLLA MART. Lavinia Fontana, una Conversione
1*TT- La lamina di rame aveva la di s. Paolo del Gentileschi, ed un
iscrizione: ss. celsvs, jvlianvs, basi- s. Benedetto in estasi di Gio. de'
iissa, marcinilla, e nel rovescio Vecchi.
sixto v ce, come nell'iscrizione di Fino al pontificato d' Innocenzo
s. Timoteo. XIII quasi nulla di notabile si fece
Tolto pertanto da Sisto l'an- V all' edilizio, onde quel Pontefice, il
tico presbiterio, ed il coro che cir- cui fratello Cardinal d. Bernardo
condava l' oratorio, ossia la confes- Conti era stato Cassinese, ordinò va-
sione di s. Paolo, e destinati i ma- ri risarcimenti; ma essendo morto
teriali marmorei ad altro uso, ri- poco dopo, il successore Benedetto
mase V altare della confessione iso- XIII nel 1724 ai 20 agosto donò
lato, in un al sovrappostovi taber- diecimila scudi al p. abbate di s.
nacolo. Le colonne di porfido fu- Paolo, per risarcire la basilica. Di-
rono impiegate a decorare i quat- fàtli, essendo 1' antico quadriportico
tro altari della nave traversa e , rovinato, con disegno di Antonio Ca-
dell'altare della tribuna eretti dal- nevari, e Matteo Sassi fu rinnovato
l'architettoOnorio Lunghi, nel pon- sul solo lato della facciata, nella
tificato di Clemente Vili, cioè nel- quale occasione, come abbiamo dal
l'anno santo 1600 da lui celebrato, Furietti de Musivis3 pag. 1 1 o, fu-
come leggevasi nell' iscrizione scol- rono ristorati i musaici esistenti nel-
pita nel pesante attico dell'altare la parte superiore della facciata del
dell'abside ricordato di sopra, dove mentovato Pietro Cavallini. Furo-
CHI CHI 217
no pure aperte nuove porte, e fu ri- scudi trecento per le riparazioni ed
dotta la strada al piano della chiesa. ordinarie manutenzioni del tempio.
Il portico composto di sette
era Prima poi di narrare il fatai disastro,

arcate, sostenute da quattordici co- che distrusse questa costantiniana ba-


lonne di marmo. A destra del por- daremo il seguente cenno sullo
silica,

tico, e presso la porta santa, stava stato in cui trovavasi il dì i5 lu-

collocato un sarcofago, scolpito nel- glio 1823.


l'epoca della decadenza delle arti, L' interno della basilica ebbe la
con un basso rilievo rappresentante forma di croce latina, in lunghezza
Marzia scorticato da Apollo, e den- compresa la tribuna di palmi 6o3,
tro vi furono collocate le ossa di ed in largo di palmi 3o8. Altra più
Pier Leone nobile romano, il cui dettagliata misura, si legge nel Dia-
fjtjlio Pietro ebbe ardire di farsi ti- rio di Roma, num. 5 9 del 1823,

ranno di Roma nel secolo XII. La di cui parleremo. Come dicemmo,

iscrizione metrica, che ivi leggevasi, T altare della tribuna avea quat-
è riportata dal Piazza, \\e\Y Eorlerolo- tro colonne di porfido rosso; altret-
gio, a pag. 43 i- Nel medesimo por- tante ognuno dei due sedili late-

tico eranvi alcune iscrizioni riguar- rali, eh'erano nella curva dell'absi-
danti la basilica, e l'apertura e chiu- de: quattro altre sostenevano la
sura della sua porta santa. confessione, e quattro altre dello
Finalmente gran Pontefice Be-
il stesso marmo avea ognuno dei quat-
nedetto XIV rinnovò i musaici del- tro altari, ch'erano alle testate del-
la basilica, con pitture continuò di- la nave traversa: laonde in tutte e-
ligentemente la Cronologia de Pon- rano ventotto colonne di porfido.
tefici [Vedi), fino al suo Pontifica- Si divideva in cinque navate, oltre
to, seguendo quelli fatti dipingere la crocerà, ornate in quattro ordini
da s. Leone I da s. Simmaco e
, , da ottanta colonne, delle quali qua-
da Nicolò III, lavoro compito nel ranta spettanti alla navata principa-
1749- Per l'accurata serie de' Papi, le, ed altrettante alle navate latera-
Benedetto XIV ne diede sopra in- li. Fraprime colonne, che sta-
le

tendenza ai dottissimi pp. abbati vano nella nave di mezzo, se ne


Furietti, e di Costanzo, nonché al- numeravano ventiquattro di bellis-

l'erudito canonico Marangoni, che simo paonazzetto, marmo frigio de-


poi la pubblicò con interessantissi- gli antichi, scanalate, ed alte come le

ma opera, ed al p. abbate Capece, nuove di granito palmi quaranta-


allora abbate dell'annesso moniste- sette, e sette del diametro di cinque
ro, mentre ne eseguì le pitture il palmi. Esse, secondo alcuni, e massime
Monosili. V. la Costituzione Ad , secondo Stefano Piale, che il provò nel
Romanam , data a' 1 1 febbraio 1828 con dissertazione, appartenne-
174^3 Bull. Magn. tom. XVI. p. ro in altri tempi al mausoleo di
281; Joh. Marangoni, Chronologia Adriano, e secondo altri alla cele-
superstes Romanorwn Pontificwii in bre basilica Emilia del foro romano.
pariete australi basiticele s. Pauli, Bo- Chi non ha veduto il magico effetto
inae 1750. Dipoi i ritraili della serie di questa foresta di colonne non
deiPapi furono continuali progressi- può avere idea della grandezza del
vamente sino a Pio A li, il quale avea monumento. Le altre colonne erano
assegnato sui fondi camerali annui di marmo greco l'antico Iniczio, e
,

* . 8 CHI CHI
quelle dell'arco di Placidia della Ma questa sagrosanta basilica, che,
stessa qualità non venata detta co- come si esprime il Piazza nel Me-
munemente marmo salino. Il pavi- ìiologio a pag. 120, e nell' Eortero-
mento componevasi di frammenti di logio a pag. ^54, era l' unica chiesa
antiche iscrizioni, che il p. d. Corne- di Roma, la quale conservasse l'antica
lio Margarini cassinese raccolse in forma e maggior numero di me-
un libro. V. X Illustrazione dì due morie sua primaria fondazione
della
iscrizioni trovate nella basilica di s. costantiniana, e riscuoteva la vene-
Paolo nella via ostiense, del can. razione de' fedeli, a cagion del fuo-
Giuseppe Settele, Roma i83i. Nel- co distruggitore, meno l'altare pa-
le cinque navate non vi erano al- pale, il tabernacolo miracolosamente
tari, eccettuati due di disegno goti- restati illesi, le cappelle del ss. Sa-
co, con basso rilievi, ma non piìi gramento, e del ss. Crocefisso, la

in uso, forse a cagione dell umidità facciata esterna, il campanile , e il

del tempio, cagionala dal prossimo contiguo monistero, oltre le sagre


Tevere, e dalle frequenti inondazio- reliquie per tratto mirabile della
ni che ivi si estendevano. Nel lato Provvidenza, miseramente perì nel-
sinistro de' gradini sui quali ascen- la notte del martedì venendo il

devasi all'altare papale, o confessio- mercoledì 1 6 luglio dell'anno 1823.


ne, eravi una statua di Bonifacio IX, Per incuria pertanto di due lavo-
eretta dai benedettini pei gratitudi- ranti, che lasciarono sul tetto del
ne, e poi nel XVII secolo rialzala fuoco, questo trasportato dal vento
da una discendente di quel Ponte- si propagò rapidamente, e produsse
fice , Lucrezia Colonna Tomazzelli. un totale ed orridissimo incendio,
La travatura del soffitto sembrava che, meno le suddette cose , tutto
una selva di legname, e nella sola distrusse, e inceneri persino i mar-
nave di mezzo eranvi due ordini di mi, pitture, e bronzi, né ad onta
travi di abete di una grandezza di qualunque sforzo si potè impe-
smisurata, cioè in numero di qua- dire si fatalissimo disastro. Questa
ranta e quasi tutti di un pezzo higiimevole disgrazia, che privò, in
lunghi ciascuno cento venti palmi ,
sole cinque ore, Roma di un tem-
il che destava sorpresa e meravi- pio celebratissimo per antichità, e
glia. Il Cancellieri nelle sue Dis- ricchezza, durato incontro alle vi-

sertazioni epistolari, bibliografiche, a cende dei tempi per lo spazio di

pagina ig6 riporta erudite notizie circa quindici secoli, avvenne negli
sul maraviglioso sollitto, facendone ultimi giorni del pontificato di Pio
con misure il paragone con quelli VII, Chiaramonti, il quale nel con-
delle più glandi chiese di Roma; tiguo monistero de'Cassinesi, aveva
ed osserva che quando fu rifatto professata la regola di s. Benedetto,
sotto Innocenzo \ 11 il quale nell'anno alloi quando vi aveva insegnato fi-

i 4o4 successe al detto Bonifacio IX, losofia. A questo glorioso Pontefice,


ìiell" erezione delle cava Ha ture, vi che bevette il calice di tante ama-
concorsero alcuni rioni di Roma, rezze, una sola se ne risparmiò,
e particolari cittadini, per cui su di- perchè durante la malattia di lui

verse travi s' incisero le memorie venne occultato l'avvenimento, che


ilei benefattori che le .somministra- sparse per tutto il cristianesimo acer-
rono. ba tristezza. La venerabile, e impor-
CHI CHI 2 ,
9
tante memoria di sì velasi o e prezio- lavoro prima delle ore ventitré, e
so monumento si legge negli autori che solo dopo le ore quattro della
che scrissero delle chiese di Roma, sera il bultaro Giuseppe Perna si
massime nella dotta e completa illu- avvide dell'incendio, laonde avvisa-
strazione, con istoria pubblicala pel ti i custodi della chiesa, e la guar-
primo in Roma con rami di piante e dia de'pompieri, si poterono salvare
disegni, nel da monsig. Ni- i8i5, la ss. Eucaristia, le due cappelle del
cola Maria Nicolai, con questo tito- ss. Sagra mento, e del ss. Crocefis-
lo Della basilica di s. Paolo. Sa-
: so, il monistero, e pochi altri resi-
rebbe poi desiderabile che fossero dui di tanto rinomata basilica. Pu-
stampate, l' interessante Storia della marchevole è poi lo stato delle co-
basilica, del celebre p. abbate don lonne dopo l'incendio, la maggior
Giuseppe Giustino di Costanzo Cas- parte cadute, altre calcinale, scaglia-
sinese, e le Memorie della basilica te, e sfaldate, essendo poche quelle,
di Paolo, divise in trenta disser-
s. le quali rimasero in istato di ser-
tazioni, secondo il piano di detto ab- vire , benché avessero sofferto.
bate, con un'appendice di vari inni
in onore del Dottore delle genti, e Riedificazione della, basilica dì s.

con due biblioteche, una alfabetica Paolo, e stato presente della me-
degli autori, i quali hanno trattato del desima.
santo apostolo, e l'altra per ordine
delle materie, secondo il progetto 11 disgraziato avvenimento del-
stampato neh" Effemeridi romane di l'incendiata basilica ostiense fu se-
giugno del 1823, del eh. France- guito dalla morte di Pio VII ac-
sco Cancellieri. Nel settembre del caduta ai 20 agosto 1823. Piacque
1 745, il p. abbate Pietro Paolo Gi- alla divina Provvidenza dargli pre-
nanni Cassinese trattò Della fonda- sto 28 settembre
in successore ai
zione della basilica di s. Paolo, e Leone XII, della Genga, il quale
delle pitture e musaici di essa, nel- subito rivolse il magnanimo pensie-
l'accademia di Storia ecclesiastica ro di fare risorgere la basilica an-
tenuta alla presenza di Benedetto cor fumante nelle sue venerabili
XIV. ceneri, le cui rovine destarono in
La relazione poi esatta e ve- lui il più caldo zelo, e glorioso im-
ridica delle circostanze, che prece- pegno di sollecitamente ripararvi.
dettero il fatale incendio della ba- Nulla badando agli insormontabi-
silica di s. Paolo fuori le mura di li ostacoli che gli si presentarono,
Roma, con alcune notizie intorno al- diede opera perchè risorgesse la ba-
la sua ibridazione, ed ai danni che silica splendida e magnifica il più
soffri, fu pubblicata dal Diario di Ro- possibile. Trovando però l' erario
ma, numero 5o, dell'anno 1823. esausto ad esempio di Bonifacio
,

Si rileva da tal relazione che due IX, Martino V, Eugenio IV, Giu-
stagnari ponevano i canali di rame lio li, Leone X ed altri Pontefici,

alle grondaie del tetto della nave che avevano invitato i cattolici a
grande, e precisamente nella terza somministrare sovvenzioni per le ri-
trave che riguarda verso l'orto il parazioni ddle basiliche dei principi
monistero ,
prossimo alla facciala degli apostoli, Leone XI 1 ai 2Ì1 gen-
della basilica, e che partirono dal naio 1825 diresse ai patriarchi, pi t-
220 CHI CHI
mali, arcivescovi, e vescovi del mon- segretario di stato. La qual com-
ito cattolico T enciclica Ad plurimas missione lo stesso Pontefice confer-
atque gravissima*, colla quale iu- mò col chirografo de' 18 settembre
vitolli u" impetrare dai fedeli loro 182^, che incomincia Per quanto
soggetti, a coadiuvare a sì diffìcile fosse ardente il desiderio, ec. Ora
e costosa impresa con volontarie però tal presidenza è devoluta al
sovvenzioni, assicurandoli che il tutto Cardinal segretario per gli affari di
si sarebbe erogato. Ut nova ex stalo interni. Col medesimo moto
mini* basiticele magnitudine rultu- proprio, il zelante Pontefice decre-
que. resurgat, qua ni Doctoris Gè ti- tò che si dovessero inviolabilmente
tillili nonien ac cinerea postulimi. osservare nella riedificazione le an-
Felice si fu il risultato dappoiché
. teriori forme e proporzioni archi-
appena i vescovi manifestarono ai tettoniche, meno le cose introdotte
rispettivi diocesani il tenore della nell'età posteriori, e qualche più.
pontificia enciclica, ovunque uber- ragionato ornamento, acciò fosse
tose riuscirono le collette anco nei compiutamente soddisfatto il voto
più remoti paesi, e giunte a Roma degli eruditi, e di quanti zelano lo-
le somme, successivamente si pub- devolmente la conservazione degli
blicarono colle stampe tutte le obla- antichi monumenti nello stato in
zioni. Nello stato pontificio gl'im- cui sursero per opera dei loro fon-
piegati civili e militari, la famiglia datori. Nei dubbi riservò poi il giu-
pontifìcia, i possidenti, i nobili, il dizio sulla esecuzione di questa fab-
rispettabile corpo ecclesiastico di tut- brica, e sopra gli annessi di essa
ti i gradi della gerarchia concorsero all' inclita romana accademia di s.

generosi al commendevole e santo Luca , che gode il magistero sulle


scopo, laonde il lodalo Pontefice arti.
labili che il suo erario dovesse Immediatamente la commissione
contribuirvi con annue somme non si accinse alla vasta impresa, colla
meno di cinquantamila scudi. opera degli architetti Pasquale Belli
Acciocché poi questa grand'opera come capo e direttore, di Pietro
fosse condotta con attività, diligen- Dumo, ed Andrea Aleppi come ar-
za, e regolarmente, Leone XI L ai chitetti dipendenti nella esecuzione
26 marzo del medesimo anno santo dei lavori, succedendo in seguito al
182 5 istituì una commissione spe- Belli, allorché morì nel 1 833, qual
ciale per la riedificazione della ba- capo ed architetto direttore, il cav.
silica di s. Paolo, composta di Car- Luigi Polctti, e all' Aleppi il cav. ,

dinali , e prelati di varie nazioni; Pietro Camporese, aggiungendovisi in


per segretario vi pose il chiarissimo seguito come terzo ricontro il con-
antiquario abbate Angelo Uggeri te Virginio Vcspignani. Dalle mac-
(del quale abbiamo Deli" A irò trion- chie di \ itorchiano, ed altri luoghi
fi/le dello di Placidia, nelle Memo- dello stato si i legnami
presero ne-
rie roni. IV: e Delhi, basilica di
voi. cessari per le armature puntella- ,

s. Paolo, R.oma 1823), cui poscia de- ture, pei ponti ec. Per le incaval-
gnamente successe Luigi Moreschi, lature per reggere i tetti, corrispon-
ed a presidente vi nominò il Car- denti alla vastità ed ampiezza dei
dinal Giulio Maria della Somaglia, medesimi, venne acquistato dalle
allora decano del sagro Collegio, e foreste degli eremiti camaldolesi di
,

cui CHI 221


Firenze, e di monte Corona , un sante cronologia dei Papi. Sopra
gran numero di grosse travi di abe- tali pareti poserà la maraviglio-
te di alto fusto ; mentre da quelle sa incavallatura del tetto forma-
del Bellunese si tolsero in seguito ta dai succennati grandiosi abeti.
le bellissime tavole di abete e di Il pavimento di questa nave sa-
arinolo per la nuova soffitta. Quin- rà di buone pietre, e il soffitto de-
di materiali di ogni specie, marmi, corato con istupendi lavori d' inta-
colonne, tutto fu posto in ordine, glio in legno. Le navi laterali sa-
come meglio vedrà dai seguenti si ranno divise tra loro da altre venti
cenni, in cui l' opera fu spinta al colonne, e due pilastri quadrati, sic-
più alto grado di avanzamento. In- ché si avranno altri quarantaquat-
tanto essendo passato agli eterni ri- tro fusti di granito simile, con basi
posi nel febbraio 1829 Leone XII, e capitelli di marmo bianco di squi-
il suo successore Pio Vili si diede sito intaglio corintio , destinate a
ogni cura perchè l' edilizio solleci- reggere la soffitta, da cui esse navi
tamente si proseguisse. Il più grande verranno coperte. Anche di queste
impulso , ed incremento però lo ri- colonne la maggior parte è stata
cevette dal regnante Pontefice Gre- eretta sulle loro basi, e già sosten-
gorio X^ I , il quale dal febbraio gono i rispettivi capitelli , le corri-
1 83 1 in cui fu esaltato alla catte- spondenti arcate, e porzione del tet-

dra apostolica, più volte di persona to ; le sono già pronte e pros-


altre
si è recato a visitare il risorgente sime al loro alzamento.
tempio, ed animarne la commissio- La nave di crocerà fu felicemente
ne e gli artisti in modo che la
, compita, e vi si ascende dalla nave

fabbrica progredisce felicemente , e di mezzo per alcuni gradini, passan-


trovasi perciò nello stato che an- do sotto l'arco di s. Leone I, il cui
diamo a narrare. nome è nel monogramma, oggi soste-
La nave grande detta di mezzo nuto da due smisurate colonne pur di
ha già in piedi i quarantaquattro granito del Sempione, sostituite alle
grandi fusti,bianco e ne- di granito antiche calcinate dal fuoco. La fac-
ro del Sempione, cioè quaranta co- ciata interna di tal arco è adorna
lonne, e quattro pilastri quadrati, tut- di parte del musaico, che decorava,
ti di un sol pezzo con basi e ca- come si disse, la fronte principale
pitelli di marmo
Carrara d' or- di della facciata esterna del tempio,
dine corintio, egregiamente lavorati colle figure de' ss. Pietro e Paolo
dai più abili scalpellini ed intaglia- coi simboli de°di evangelisti . risto-
tori. Su
colonne gireranno qua-
tali rato egregiamente dai suoi danni ;

rantadue arcate pure di marmo giacché le altre parti del musaico


ciascuna configurata in nove masse tolte dal nominato prospetto este-
poligone, di cui si è già costruito riore del tempio , consistente cioè
pi Li della quarta parte, e queste sa- nelle due figure della b. Vergine
ranno coronate da una leggiera cor- sedente col divin Figlio in seno, e
nice, sulla quale si alzeranno le pa- s. Gio. Battista in piedi, avente un
reti decorate di un secondo ordine agnello, nella mano sinistra, posan-
di pilastri, di un corintio più gen- do la destra come in atto di pro-
tile, nel cui basamento sarà rinno- tezione sul triregno del Papa Gio-
vata con pitture l' intera e interes- vanni XXII, ivi genuflesso , nonché
233 CHI CHI
dagli altri due simboli degli evan- desime colonne e pilastri forniti del-
gelisti , sono state adattate ne' tra- la rispettiva base e capitello corin-
pezi della fronte dell' arco dell'absi- tiomirabilmente intagliato sorreg-
de , ed anch' esso egregiamente re- gono una gentile trabeazione, nel
stai nato. cui fregio ricorre lo stesso paonaz-
E come questa interna, così l'e- zetto, che ha le sue cornici inta-
sterna, ossia quella che accenna gliate sugli altari laterali, e sul tro-
nella gran navata di mezzo , sarà no, anzi in questo ultimo gli stessi
decorata dell' antico musaico che già intagli sono dorati. Superiormente
ornava la sua fronte verso la stes- alla medesima sveltamente s'innal-
sa nave grande, eseguilo come di- za un attico, ed un secondo ordine
cemmo per munificenza di s. Leo- di pilastri di un corintio più gen-
ne I e prodigiosamente scampa-
,
tile, singoiar composto dell'archi-
lo dalle fiamme e levato d'ope- _,
tetto, il quale sostiene una leggiera
ra per la costruzione del nuovo ar- e ben ornata trabeazione, il tutto
co. Rappresenta questo musaico il coperto di finissimo stucco sì luci-
busto raggiante del Salvatore in do , che sembra vero marmo. In
misura colossale entro un circo- ciascun Iato della crociera evvi un
lo in campo di oro in atto di be- aliare. In uno si vede il dipinto
nedire. Sono a destra dodici senio- del cav. Agricola, cioè l'Assunzione
ri, ed altrettanti a sinistra. Più in della b. Vergine, colle statue late-
alto i simboli de' quattro evange- rali di s. benedetto scolpita dal
listi, e più in basso s. Pietro e s. Gnaccherini, e di s. Scolastica scol-
l'ai ilo. 11 pavimento della nave di pila dal Baini ; nell' altro la con-
crocerà è tutto di lastre di marini versione di Paolo del barone Vin-
s

differenti, lucidi ben disposti


e il : cenzo Camuccini, colle statue ai
magnifico che la ricopre è
soffitto lati di s. Gregorio I e di s. Ber-
formato di un vago scomparto, ric- nardo, del cav. Laborcour, e dello
co d' intagli e di dorature, è deco- Stocchi. Nel mezzo della nave esi-
ralo in mezzo dal grandioso stem- ste sopra la confessione l'eccelso ta-
ma di XVI e da quelli
Gregorio ,
bernacolo, il quale fu quasi per pro-
di Leone MI, di Pio Vili, di Pio digio salvato dall'universale rovina,
\ li, e di quello del contiguo am- che restaurato, integralmente fa di
nisterò dei cassi nesi, i quali barino sé bella mostra come erudita- ,

in custodia la basilica : non è poi mente cel descrisse il segretario del-


esprimibile quanto gaja e splendida la commissione Luigi Moreschi nel-
è ora tal soffitta, giacché di legno la succitata Descrizione, ec.
naturale era l'antica, sebbene con L'altare papale, sotto cui riposano
ricchissimi intagli. Le pareti di essa le ossa di s. Paolo, fu soltanto ester-
nave a tutto il primo ordine sono namente rinnovato di bellissimi mar-
rivestite di marmo ed ornate di mi e porfidi, ed è rivoltato colla fron-
trentadue pilastri, e dodici bellissi- te verso la facciata, siccome lo era
me colonne corintie di marmo gri- anticamente secondo la fede degl' isto-
gio detto paonazzetto , fatte cogli rici, e più dell' iscrizione antichissi-
avanzi dell' incendio, mirabilmen-
sì ma paulo apostolo mart. scoperta
te commesse sul peperino, che sem- nel toglierne il massiccio superiore,
brano di una sola massa. Le me- di cui un tempo si leggeva soltanto la
CHI CHI iiì
prima parola al rovescio. Gira in- tribuna, oltre le due antiche cap-
toruo a questo monumento un ele- pelle del ss. Sagrainento , e del ss.

gante balaustrato, e posteriormente Crocefisso, ristorate, ed abbellite, a


più in basso è ricavata la nuova destra vi è pure quella nobilissima
cappella sotterranea rivestita di pie- di s. Benedetto, e a sinistra quella
tre rare, e decorata d' intagli e me- di s. Stefano, ambedue architettate
talli dorati. Le quali cose coli' alta- dal menzionato cav. Poletti. biella

re suddetto sono state poste dall'ar- prima si ammirano un leggiadro pa-


chitetto direttore in sì mirabile ac- vimento di marmi colorati, la volta
cordo coli' augusto tabernacolo, da dorata con istucchi donde prende ,

formare un tutto di singolare e ma- meravigliosamente la luce, ^el mez-


raviglioso effetto. Sotto l'altare del zo del recinto sorge l' altare ricco
sotterraneo sono stati riposti il cor- de' più belli alabastri colla statua
po di s. Timoteo discepolo di s. sedente di Benedetto allogata al
s.

Paolo, ed altre sacre reliquie, die, detto Tenerani sonovi dodi-


cav. :

siccome dicemmo, furono rispettate ci colonne dell antico Vejo di mar-


dall' incendio. mo bigio orientale, divisa ciascuna
La tribuna è stata inoltre nuo- in venti faccette, coronate da svelti

vamente decorata dal Poletti il , capitelli di un singoiar ordine co-


quale non solo dirige, come si disse, rintio , sostenendole un podio di
i lavori, ma fornisce tutti i disegni granito; colonne che isolate lungo
del risorgente edifìzio , di ricche e i lati della maguifica cappella han-
vaghe dorature, di quattro colonne no i corrispondenti pilastri della
e dieci pilastri di paonazzetto , di stessa pietra, poggiando sullo
che
lastre della più rara qualità di mar- stesso podio ornano intorno intorno
mo corintio detto cipollino , di im- le pareti di grandi lastre di mar-
midico detto giallo antico, di porfi- mo. Le dodici colonne vennero do-
do ec, che rivestono le pareti da nate alla basilica dal Papa che re-
terra sino all' imposta. Splendido gna. L'altra cappella viene primie-
n' è il pavimento di figure romboi- ramente nobilitata dalla statua del
dali e circolari , sia per la rarità protomartire s. Stefano, scolpita da
dellepietre egregiamente lavorate, Rinaldo Rinaldi. L'altare ha due
terminando sul diametro con due colonne di porfido, la volta è con
lunghi scalini del più bel granito istucchi dorati, e dodici pilastri di
orientale. Si ammira nel centro un un bei granito rosso orientale po-
magnifico seggio pontificale di mar- sano su di un basamento di brec-
mo bianco di finissimo lavoro, su cia africana, e le colonne e pila- i

cui in una lunetta il nominato ba- stri reggono la trabeazione di mar-


rone Camucciui rappre>entò in di- mo, come di marmo sono tutte le
pinto, l'apostolo s. Paolo tra una cornici. Le pareti saranno rivestite
gloria di angeli. La sedia è pure di lumachella di Trieste , e nelle
ornata da un bassorilievo in cui, il due arcate laterali si distingueran-
cav. Pietro Tenerani effigiò il divin no i quadri allogati ai pittori ac-
Salvatore in atto di porgere al prin- cademici Coghetti e cav. Podesti , :

cipe degli apostoli le chiavi , ed è anco i sunnominati sono tutti profes-

fiancheggiata da due angeli, da lui sori accademici di s. Luca. Le due sta-

diretti neh" esecuzione. Ai lati della tue colossali di marmo luuense, cioè
2 9.4 CHI CHI
il Pietro apostolo del caT. Giusep-
s. niun monumento sagro, o profano
pe Fabris, e il s. Paolo apostolo di d'Italia, anzi d'Europa intera, po-
Adamo Tadolini, forse saranno eret- trà vantarsi di aver colonne di si

te a' fianchi dell' arco di Placidia. raro marmo, e di misure eguali a


A preservare il pavimento delle cin- quelle, che si ammireranno nella
que navi dall'umidità e dal peri- , basilica di s. Paolo.
colo delle minori inondazioni del L'esterno del tempio eziandio,
fiume, sarà tutto rialzato di ben e proporzionatamente sarà rinnova-
quattro palmi circa sopra l' antico to, e nuovo pure ne sarà il portico,
piano, venendo ciò reputato indi- e il quadriportico com' ebbe antica-
spensabile, ad onta che il eh. avv. mente. Nuova del pari sarà la torre

d. Carlo Fea si dimostrò di con- campanaria già in costruzione a va-


trario parere nel suo opuscolo : La rii ordini e figure. Le pareti ester-
basilica ostiense liberata dall'inon- ne della basilica nella regolarità del-
dazione del Tevere senza alzare d le sue finestre, e cornici saranno or-
pavimento, Roma 1 833. Neil' anno nate similmente da una nuova e
precedente ivi egli avea pubblicato semplice decorazione, come si deve
l'altro opuscolo: Riflessioni sull'in- alla nobiltà del tempio; e nel lato
nalzamento della basilica Ostiense. ehe guarda Roma si distinguerà un
Oltre i descritti, la basilica avrà maestoso portico di dodici colonne
anche nuovi oggetti d'arte che ser- corintie ili marmo greco, avanzi del-
viranno a renderla vieppiù magni- l'incendio, già alzate sui loro pie-
fica, nonché le quattro stupende co- destalli con basi e capitelli marmo-
lonne di alabastro orientale man- , rei maestrevolmente lavorati. Sotto

date in dono con altri novi blocchi questo portico che dà adito laterale
O massi al regnante Pontefice dal alla crocerà, sarà collocata in mar-
viceré di Egitto Mehemed-Alì, desti- mo e lettere di metallo la grande
nate a far bella mostra e decorazio- iscrizione storica che rammenterà
,

ne della parte interna della facciata la parte del tempio risorta e la ,

del tempio. I quali tredici massi di consacrazione di essa. Cos\ alla fac-
alabastro orientale, sebbene ora sca- ciata principale e al quadriportico
brosi nella loro superfìcie ,
pure introdurrà un nuovo magnifico in-
abbastanza mostrano la gradevole gresso simile al descritto, contro al
varietà delle tinte e delle venature, quale è già stata tagliata una mae-
alcune delle quali di un limpido stosa via, che partendo dall' Ostien-
diafano, altre di un colore similis- se nel luogo detto la Crocetta, si

simo al melo cotogno ; che da-


tale dirige a questo punto del sagro edi-
gli scarpellini dicesi cotognino al- : ficio.

tre di un bianco candido, per cui In tal modo quel Dio onnipotente,
dagl'intendenti si argomenta quan- che sa volgere il male in bene, e
ta sarà la bellezza de' colori, quan- la sciagura in prospera sorte, fece
do massi stessi avranno avuta la
i risorgere più splendida e sontuosa
forma di colonne, ed il loro puli- la basilica Costantiniana, ad onore
mento. Alle quali considerazioni a- del Dottore delle genti, del vaso
vulo riguardo alle straordinarie mi- di elezione s. Paolo, per lo che le

sure de' massi, i medesimi intenden- belle arti fecero a gara, di renderla
ti non dubitano di affermare , che degna d' un tanto apostolo, del se-
,

CHI CHI 22 ì

colo XIX, e del pontificato di Gre- pa volle celebrarvi il santo sagrifi-


gorio XVI. Il perchè ben a ra- zio della messa, che fu il primo ad
gione vivamente n'esulta esso Pa- esservi offerto dopo la sua memo-
pa, conoscendo che per tal guisa rabile restaurazione. Ricorrendo poi
vieppiù si accrescerà il decoro della a' 25 gennaio 1841 la festa della
casa di Dio , e la magnificenza di conversione di perchè si
s. Paolo,
un tempio, il cui deplorabile incen- rinnovassero nella detta nave tra-
dio fu riguardato, il ripetiamo an- versa i divini ufhzii, Gregorio XVI
cora una volta, come una pubblica coli' autorità del breve pontificio,
sventura, ed ora la riedificazione si Magnitudo et praestantia incliti or-
considera quale insigne trionfo del- dinis s. Benedirli, abilitò, come su-
la Religione cattolica , e delle arti. periormente si accennò, il p. abba-
Compita che fu la suddetta nave te del monistero di s Paolo di po-
traversa, per restituirla al culto di- ter celebrare sullo stesso altare del-
vino, mentre l'altra porzione della la confessione la messa pontificale ,

basilica felicemente è tuttavia in cor- e gli altri divini uffici, coli' assi-
so di costruzione, il medesimo Gre- stenza de' monaci benedettini cassi -
gorio X \. I ai 5 ottobre 1840 con nesi del monistero, al cui Ordine è
quelle solennità e sagre cerimonie affidata la custodia della basilica.
die descrivemmo all'articolo Chiesa, Per dare poi lo stesso Pontefice al-
parlando della sua consagrazione tra prova di devozione all' apostolo
commise al p. abbate d. Gio. Fran- s. Paolo, e di amore a questo ve-
cesco Zeìli abbate del monistero di s. nerando tempio, ai 3o giugno del-
Paolo di farne la benedizione, ed al lo stesso anno, festa della comme-
Cardinal Antonio Domenico Gamberi- morazione di s. Paolo, vi si portò
ni, di eseguire le cerimonie precedenti a celebrare la messa bassa, e poi
la consagrazione dell'altare papale, volle assistere al pontificale della
la quale fu eseguita dallo stesso cappella prelatizia, che, secondo il de-
Pontefice. Quindi questi per esegui- cretato di Renedetto Xl\ , in tal circo-
re la consagrazione, portatosi nel- stanza vi celebra un vescovo assistente
la basilica, preceduto e seguito da al soglio, coli" intervento del collegio
lutti quelli che hanno luogo nel-
, de' vescovi cui il celebrante appartie-
la cappella papale ,
passò alla tri- ne. La messa venne pontificata da
buna ed assisosi nella sedia pon-
, monsignor Antonio Traversi patriar-
tificale pronunziò un' apposita ome- ca di Costantinopoli, ed il Papa
lia, facendo pubblicare dal Cardinal volle che vi prestassero assistenza
primo diacono assistente l'indulgen- i Cardinali della commissionej la sua
za plenaria ai fedeli presenti, ed a camera segreta, e i monaci del mo-
coloro, i quali o nello stesso giorno, nistero, facendo sedere per distin-
o per sequens triduum avessero vi- zione l'abbate di s. Paolo, e in cap-
sitato ed orato nella basilica; e nei pa, presso gli arcivescovi e vescovi
seguenti anni , 1 indulgenza parziale assistenti al soglio, luogo che in for-
di cinquanta anni, e di altrettante za di un decreto
Renedetto XIII di
quarantene, nella ricorrenza di ogni nel concilio Promano, appartiene a
anniversario della consagrazione del- detto abbate nelle cappelle Pontifi-
l' altare dell'apostolo s. Paolo. Do- cie e nei sinodi.
po l'omelia su questo altare, il Pa- Yeggasi l'Orazione in tomo la fe-
voi. xtr. i5
2*6 CHI CIII
stivila della commemorazione di s. verse sculture sepolcrali, molte del-
Paolo solennizzata il eh 3o di giu- le quali ab antico appartenenti alla
gno 1 84 1 nella sua basilica fuori basilica, qui furono fatte collocare
della porta ostiense, dalla Santità dal celebre abbate Pier Luigi
p.
di Nostro Signore Gregorio XP Ife- Galletti, e dal p. Cornelio Margari-
licemente regnante, di Luigi More- ni pubblicate; e poscia accresciute
sciti segretario della commissione de- dal celebre p. abbate di Costanzo,
putata alla riedificazione di essa e più ampiamente, e con maggior
basilica. Roma 184.L precisione da monsignor Nicolai nel-
la lodata storia della basilica. Ma
Del Monistero di s. Paolo. dei primi monaci che abitarono
questo insigne monistero, ed ebbe-
La basilica di s. Paolo è affida* ro in custodia la basilica, e di quan-
ta fino dal settimo secolo alla cu- to riguarda i cassinesi , andiamo
stodia dei monaci benedettini, detti brevemente a indicarlo.
un tempo neri per 1' abito nero clic Ottavio Panciroli, ne' Tesori na-
vestono, poi ed oggi
cliiniacensi , scosti di Roma, parlando della ba-
cassinesi, perché nel i4^3 aggrega- silica di s. Paolo, è di opinione che
ti alla congregazione di tal nome. dopo la sua eiezione fosse affidata
Essi la ufficiano, e la servono da allacura dei chierici secolari. Sic-
penitenzieri, e vi hanno la parroc- come poi è oscuro il tempo in cui
chia; ma tanto il monistero, che fu edificato il monistero, e fu con-
l'abbazia con giurisdizione ordina- segnata la basilica all'Ordine mona-
ria, è sotto il governo d' un abba- stico, perchè ne avesse cura, e vi
te della stessa .congregazione. Esso esercitasse gli uffici divini, riporte-
ed i monaci abitano nell'ampio mo- remo qui le notizie, che ci venne
nistero congiunto alla basilica ; mo- dato di rinvenire. E primieramente,
nistero con vastissimo ed elegante s. Gregorio I dispose clic sul vene-
claustro o corte, di architettura così rando corpo, ossia sull'altare di san
detta gotica, ornala da più centi na- Paolo (che alcuni chiamano de' ss.
ja di colonnine di vari marmi, qua- Pietro e Paolo per la pia credenza
li lisce, quali spirali, abbellite con la- che ivi sieno metà de' loro corpi),
vori di musaico, basate sopra un po- si celebrasse il sagrifizio della messa,
dio, e sorreggenti degli archetti di mar- ed assegnò alcune vaste possessioni
mo a tutto sesto. Il lavoro appartiene alla basilica di cui parlammo su-
a quell'epoca, che fu sul finire del periormente, pel mantenimento dei
decimosecondo secolo, e l'entrar del lumi che ardessero di continuo in-
decimoterzo , e
congettura però si nanzi al sepolcro del dottore delle
che musaici sieno dei famosi Cosi-
i genti, giacché, come esprime il san-
mati, e probabilmente è pur di essi to Pontefice , iben lumi continui
il disegno di tal mirabile e magni- convenivano a chi colla dottrina e
fico chiostro, per la perfetta somi- predicazione aveva illuminato tutto
glianza di quello di s. Scolastica a il mondo. Dal tenore di questa do-
Subiaco, dove è chiaro ch'essi ne fu- nazione, che l'annalista Baronio ri-
rono gli artefici. Lungo la sua log- porta all'anno 6o4, num. 18, e che
gia, nelle pareli, sono ailisse infinite fu, scolpita su di un marmo che sta-
iscrizioni sagre e profane, oltre di- va alla sinistra della nave grande,
,

CHI CHI 2 7-7

fra l'ultima colonna, e gli scalini, vita di s. Gregorio II, eietto nel-
si legge : Mon aste riunì sancti AVc- l'anno 7 1 5 » Hic monasteria, quae
:

phani, auod est ancillarum Dei, » secus basilicam s. Pauli eranl,


positura ad sanclum Paulum. Ma « ad solitudinem deducta , iunova-
siccome si ha dal Severano, Memo- » vit : atque Dei ordinatis servis
rie sagre delle sette chiese, p. 385, -'>monachis congregationem post ,

che tal monislero era collocato pre- >> longum tempus constituit, ut ibi-
cisamente dove si divide la strada, " dem die noctuque Deo redderent
che conduce al prospetto esterno » laude-, 11 Panvinio vuole attri-
'.

della basilica, e che egli stesso ne buire al medesimo Pontefice s. Gre-


vide la porla con le colonne, e con gorio II, ch'era stato monaco be-
lina parte della tribuna, così non nedettino, il merito di avere accor-
può credersi, che ad sanclum Pau- dato la custodia della basilica al ,

lum si debba intendere prope basi- suo illustre Ordine ed altri dicono :

licam sancti Pauli, nel luogo ove che Giovanni \I1I, dell'872, quan-
dal fiume Aimone si divide la via do eresse nelle vicinanze il borgo
ostiense. Troppo poi è evidente che che prese il suo nome perfezionò ,

il monistero era per le donne, e che ancora il monistero contiguo alla ba-
nella donazione di s. Gregorio 1 non silica. Ma che s. Gregorio II restau-
si fa menzione di monistero pcgli rasse il monistero di s. Paolo, e che

uomini, e molto meno pei monaci al suo tempo già vi abitassero i bene-
stanziati nella basilica di s. Paolo. 11 dettini, lo abbiamo pure da Mabillon.
Nibby, Analisi storico tip. ant. dei Certo è che il Pontefice Leone A li,
dintorni di Roma , t. III. p. 271 ,
creato contro sua voglia nel 936,
dice chiaramente che nell'anno 604 vedendovi decaduta la disciplina mo-
la basilica ostiensenon era ancora nastica per le calamità di que' tem-
ai monaci benedettini soggetta, ma pi, chiamò a lloma s. Odone ab-
veniva uiìiziata dal clero secolare bate di Clugny, per riformare, e riedi-
il quale ne amministrava ancora le ficare in s. Paolo il monistero il qua-
rendite. le vi era anticamente, e per conciliar
Da molti scrittori poi si sostiene, la pace fra Ugone re d' Italia, ed
che verso l'anno 649 la basilica Alberico principe di Roma. Il me-
venisse consegnata ai monaci bene- desimo Mabillon, saec. "\
Bened.
dettini dal Pontefice s. Martino I, pag. 907 , scrisse che il detto Leo-
il quale in quella lateranense cele- ne VII era stato monaco bene-
brò un concilio coli' intervento di dettino. S. Odone avendo fatto ri-
cento cinque vescovi contro l' eresia fiorire la benedettina famiglia in s.

de' monoleliti. Per quell' eresia mol- Paolo, e in altri monisteri, fece poi
tissimi monaci, onde evitare le ul- ritorno in Francia.
teriori vessazioni di simili eretici, sì Essendosi rotta la pace Stefano ,

dall' oriente , che dall' Africa si ri- Vili, detto IX, che gli successe, ri-
fugiarono in P».oma, e il detto Papa chiamò a Roma s. Odone per rista-
assegnò loro lultiziatura di varie bilirla ; ma nel viaggio morì a
chiese. Tutta volta si vuole che i Tours. Giovanni monaco nella di
benedettini fossero posti nella basi- lui vita, e Leone Ostiense, in Chron.
lica in un tempo anteriore, dappoi- asseriscono che la basilica e la cu-
ché si legge in Anastasio , e nella ra del monislero fosse afiidalu da
,

9.9.8 CHI cui


Marino II, ovvero Martino III, clic monaci cassinesi divennero proprie-
nel g43 successe al detto Stefano IX, tari Nazzano, terra situata sulla
di
medesimo s.
a Ralduino discepolo del riva destra del Tevere, sotto il go-
Odone, come quegli che si applicò verno di Castel Novo di Porto, e
molto alla riforma del clero seco- l'ecclesiastica ordinaria giurisdizione
lare e regolare. Agapito II fu elet- del abbate di s. Paolo. Come
p.
to dopo Martino III nel q^6, e con appartenente a' monaci di s. Paolo,
premura domandò ad Einoldo ab- si ricorda col nome di Castellimi
bate di Gorze, che mandasse a Ro- Nazanij nella bolla data dal nomi-
ma alcuni de' suoi monaci a perfe- nato s. Gregorio VII nel 1074,
zionare nel monistero di s. Paolo come si può vedere nel Bullariiim
l' incominciata riforma. Di fatti riu- Cassinense. Poscia, e nel 47 1 fu 1 ,

scì al monaco Andrea colle sue riunito al suo territorio la metà di


esemplari virtù di richiamare al quello di lìleana, terra distrutta
ietto sentiero i monaci di s. Pao- posta nelle sue vicinanze.
lo, eh' eransi nuovamente intiepi- Di sopra dicemmo pure che
diti. molti degli abbati di s. Paolo fu-
Scrivono alcuni che Giovanni ,
rono creati Cardinali , e che la
detto XIX, il quale fu sollevato alla chiesa fu delta abbazia cardinalizia,
cattedra di s. Pietro nel ioo3, ver- perchè talvolta vi presiedette un
so la fine della sua vita, ch'ebbe Cardinale, intervenendo il suo ab-
termine nel maggio 009, rinunziò 1 bate nelle solenni funzioni celebra-
al pontificalo, per ritirarsi all'abba- te dal Papa, nelle quali coll'abbale
zia de' benedettini di s. Paolo di della basilica patriarcale di s. Lo-
Roma, dove abbracciò la vita mo- renzo fuori le mura, precedevano i
nastica; ma per tale notizia non venti abbati delle abbazie privile-
recano fondamento alcuno che la giate di Roma. grande
In seguito, il

provi, e i critici moderni non ne Innocenzo III emanò una bolla ai


fanno parola. Fu abbate cliiniacen- i3 giugno i2o3 a favore della ba-
se del monistero
s. Paolo Ilde- di silica. In essa si legge: Ordinem mo-
brando Aldobrandini romano, secon- nasticum sub regala sancii Benedi-
do Ugone Flaviniacense, in Chron., rti in cndem (monasterio) perpe-
che meritò nel iot3 di essere su- tuo vigere conslitu.it. Dipoi pose il
blimato al pontificato col nome di monistero sotto la protezione dei
Gregorio VII, e di avere qual san- beati apostoli Pietro e Paolo, e
to la venerazione della Chiesa. Di quindi sotto quella del Papa. Nel
lui, mentre era abbate del moniste- secolo seguente Ronifacio \III per-
ro di s. Paolo, tratta il Piazza nel- mise che l'abbate celebrasse nell'al-
V Eorterologio apag. 258. Di so- tare papale, come riporta il succi-
pra parlammo della porta di bron- tato Severano ; e Giovanni XXII
zo della basilica , eh' egli essendo da Avignone, ai 3i gennaio i326,
legato a Costantinopoli fece esegui- diresse una bolla, Dilecto filio ab-
re per conto del console romano bati ac convenuti monachorum san-
Pantaleone, sebbene vi sieno alcuni cii Pauli de Urbe, colla quale con-
che asseriscono tre essere le porte cesse che le oblazioni provenienti
di bronzo fatte per ordine di Pan- per cinque anni dall' altare maggio-
taleone. Nello stesso secolo XI, i re della basilica, potessero erogarsi
,

CHI CHI 22()

a condurre al termine il musaico onori, e beni , furono con-


che gli

incominciato sulla fronte principale cessi dai Sommi Pontefici prede-


della facciata esterna della stessa pa- cessori, ed alla pietà di diversi im-
triarcale basilica. peratori romani, non solo li con-
Dopo il lacrimevole scisma d'oc- fermò ma alili ve ne aggiunse.
,

cidente, tranquillò Roma e l'Italia Chi amasse conoscere in dettaglio


Martino V, Colonna, romano, che si i possedimenti, che avevano una
meritò il bel titolo di Padre della volta monaci di s. Paolo, legga la
i

Patria: e malgrado le riforme e i bolla di Gregorio A II.


restauri, il monistero di s. Paolo Indi Eugenio IV per riguardo
,

era a quell' epoca ridotto in pessi- all'aria insalubre che nella stagio-
mo stato. Il perchè, volendo Mar- ne estiva respira vasi in questo mo-
tino V restituirlo all'antico splen- nistero, soppresse la dignità di ab-
dore, non solo colla costituzione dei bate del monistero di s. Clemente
4 settembre i423, che si riporta in Tivoli, incorporandola a quello
nel bollano Cassinese nel tomo II, dell'abbate di s. Paolo, acciocché i

a pag. 2C)4, provvide alla totale di lui monaci avessero in quella


restaurazione della basilica ; ma per città un luogo ove poter godere
la fama dell' osservanza regolare e d'un' aria salubre, come il Papa si

dell' esemplarità di vita de' monaci espresse nella bolla di concessione,


della novella congregazione bene- che spedì da Firenze nel i43'j ai
dettina di s. Giustina di Padova, i5 agosto, e come si può vedere
unì alla congregazione i monaci, e nel precitato bollano tomo I, pag.
diede ad essa nell' anno seguente il 3 4- Però nel pontificato di s. Pio
1

monistero e la custodia della basilica, V, e nell'anno 1 5óc) i monaci cas-


che tuttora possiede. Quindi la con- sinesi vendettero l'abbazia di s. Cle-
gregazione di s. Giustina, per rispetto mente per mille seicento scudi, alle
all' arcicenobio di Monte Cassino, da monache del terzo Ordine di san
dove s. Benedetto avea promulgato Francesco, cioè il monastero e la
la sua redola, fu detta consrre°razio- contigua chiesa dedicata a s. Cle-
ne cassinense. Di poi con bolla dei mente, ad onta che il luogo fosse
28 luglio \i ">, che si legge nel
1 situato in maniera sì deliziosa, che
citato bollano cassinense a pag. 287 chiamavasi Col sereno, e volgar-
e seg., Martino \ incaricò il vir- mente Co cerino.
tuoso Cardinal Gabriele Condulme- ISon si deve qui tacere, che sin-
ro veneziano, e degno nipote di ché gli abbati di s. Paolo comin-
Gregorio XII, di presiedere e vigi- ciarono ad essere signori ed ordi-
lare sulla riforma del monistero, nari di s. Oreste e di Ponzano , i

operata dai monaci della lodata monaci solevano andare a passare


congregazione, non che di vegliare l' estate nel monistero di s. Edisto,
alle riparazioni del venerabile tem- esistente sotto il monte Sorattc. Su
pio. Per gran ventura di questo mo- di che sono a vedersi le Memorie di
nistero, il Cardinal Condulmero, per s. Xonnato abbate del Soratte, dei
morte di Martino V, fu eletto su- luoghi circonvicini, e loro pertinenze,
premo Gerarca col nome di Euge- di Antonio degli Effetti, pubblicate
nio IV , il quale considerando gli in Roma nel 1670; nonché 1 arti-

innumerabili e singolari privilegi colo Chiesa de' ss. Vi.vceszo ed Ama-


, ,

2.3o CHI CHI


stasio alle Acque Salvie, e della monistero, colla chiesa di s. Satur-
sua abbazia sono soggetti s.
, cui nino sul monte Quirinale; il per-
Oieste , e Ponzano. Per la stessa chè Leone X, che nel 1 5 1 3 suc-
ragione dell'aria cattiva, ed anco cesse a quel Pontefice , con bolla
pei pericoli delle ostili improvvise cui il Crescimbeni riporta a pag.
incursioni, i monaci di s. Paolo si 259, ripristinò la collegiata di s.
procurarono nella stessa città di Maria in Cosmedin privandone ,

Roma pegli altri tempi dell' anno l'abbate e monaci di s. Paolo. Vo-
i

altro più sicuro domicilio nel pa- lendo poi in appresso il Pontefice
lazzo presso la cbiesa di s. Griso- Paolo V ingrandire il palazzo apo-
gono. Monsignor Galletti vescovo , stolico del Quirinale, coli' area che
di Cirene, già abbate cassinese, nel- occupava il detto monistero e chie-
la sua Capenti municipio de roma- sa , donò in compenso la chiesa di
fi', a pag. f)6, riporta un istromen- s. Calisto ( Vedi) con l'annes-
,

to, rogato ai 2 1 gennaio 1 4^4? m so palazzo fabbricato dal Cardinal


cui ciò si conferma. Ma siccome i Giovanni Moroni titolare di s. Ma-
ninnaci non poterono rimanervi, così ria in Trastevere, e il comodo di
il loro beneficatore Eugenio IV, una barca sul Tevere, pei vari tras-
benché assente da Roma, pensò di porti delle robe de' monaci alla
assegnar loro in delta città un al- basilica ostiense. Fu allora che i

tro stabile ospizio ove potessero di- cassinesi edificarono il bel palazzo
morare con sicurezza ed esimersi , contiguo alla chiesa di s. Maria in
non meno dai pericoli delle guer- Trastevere, e a quella pur titolare
resche, o ladronecce incursioni, che di s. Calisto, ove abitano ed uffi-
dall'aria insalubre dell'estate, e ciano dai \5 di maggio sino ai i5
dell' autunno. Laonde con bolla da- di novembre, passando ad abitare
ta inFirenze ai 26 gennaio t^35, negli altri tempi dell'anno, e sta-
riferita nelbollano Cassinese toni. bilmente nel monistero di s. Paolo.
II, 3i3, e da Gio. Maria Cre-
p. Nel pontificato d' Innocenzo XII, e
scimbeni nella Storia di s. Maria a' i5 luglio 1691, con beneplacito
in Cosmedin, a pag. 253, soppres- apostolico, mentre i monaci risie-
se la collegiata di quest' ultima ba- dono a s. Calisto , incominciarono
silica, e la unì all'abbazia di s. Pao- ogni mattina per turno a recarsi
lo, con tutti i suoi beni, e coli' ag- alla basilica ostiense, in numero di
giudicazione di tutti i suoi canoni- quattro monaci ad uffiziarla, insie-
cati di mano in mano che venisse- me al curato, che per solito risie-
ro a vacare , affinchè « Abbas et de nel monistero di s. Paolo, o al-
» conventus sancti Pauli indiani ac- meno ne parte dopo la festa de' ss.
•> comodam, in qua se, praesertim Pietro e Paolo.
» guerrarum in illis partibus vigen- Lungi dal far menzione degli uo-
» tium, ac alios eorum ad dictam ur- mini insigni per virtù, dottrina,
» beni declinationis temporibus re- santità, e dignità ecclesiastiche, che
» ducere domimi, seu habitationem fiorirono in questo celebre moniste-
» in Urbe habere videantur ". ro di s. Paolo, solo ci limiteremo
In progresso di tempo i cassinesi a dire, che d. Leandro Porzia no-
e l'abbate di s. Paolo nel i5o5 eb- bile Friulese, monaco cassinese, pro-
bero da Papa Giulio II l'ospizio o fessore di teologia in s. Calisto, nel
,

CHI CHI 2 3i

\*]ii abbate di s. Paolo, fatto ve- perchè prima dello scisma del flo-
scovo di Bergamo da Innocenzo ridissimo regno d' Inghilterra, la ba-
XIII, e nel 1728 creato Cardinale silica ostiense stava sotto la prote-
prete di s. Calisto da Benedetto zione dei re, come la basilica di s.

XIII, ottenne da questo ultimo fino Giovanni sotto quella del re di Fran-
dal 1726 per tutti gli abbati di s. cia, e quella di s. Maria Maggiore

Paolo prò tempore, la facoltà di sotto quella del re di Spagna, ve-


conferire la cresima , e gli ordini nendo i due ultimi sovrani consi-
minori a' suoi monaci , sudditi e derati come canonici d' ambedue.
diocesani delle terre soggette alla Di fatti Giacomo III , re cattolico
J
medesima abbazia e monistero. d Inghilterra, che nel secolo decor-
Neil' istoria pubblicata sulla ba- so abitò, e mori in Roma , per la
silica da monsignor Nicolai , si ha festa della Purificazione detta vol-
1' elenco degli abbati del monistero, garmente la Candelora, soleva man-
dal secolo X sino al secolo XV, e dare per oblazione alla basilica una
tal quale come lo trovò in un co- candela di cera.
dice vaticano, che ha per titolo:
Abbates sacri monasterii sancti Pali- S. Paolo primo eremita, del con-
li ad viam osliensem sub congrega- senatorio pio della ss. Trinila.
tone cliiniacensi. Fra gli scrittori, Vedi.
che hanno trattato del nostro mo-
nistero, merita special menzione il S. Paolo alla Regola, de' religiosi
nominato p. abbate Galletti ,
per- riformali del terz Ordine di s.

chè ne' suoi ragionamenti sopra le Francesco. V. Francescani.


antiche città di Capena e di Gabi,
città sabina , riporta molte ed im- S. Pellegrino presso porla Ange-
portanti notizie sid monistero me- lica, del capitolo Vaticano. V.
desimo e sui monaci della basilica, Chiesa di Pietro ni Vatica-
s.

precipuamente per ciò che ha rap- no, nel paragrafo ove parlasi del-
porto alla dignità, ed alla giurisdi- le. cJiiese filiali del capitolo.
zione abbaziale, recandone i docu-
menti tratti dall' archivio del mo- S. Pietro in Carcere. V. Arcicon-
nistero da' registri Farfensi e da
,
FRATERXITA DI S. GIUSEPPE de' FA-
altre memorie. Su questo argomen- LEGNAMI, e Carcere.
to vanno consultati i dottissimi Com-
mentari sopra le cronache cassinesi Ss. Pietro, e Marcellino. V. Chie-
di monsignor della Noce arcivesco- sa de' ss. Marcellino, e Pietro.

vo di Rossano. Sulla porta laterale


della basilica di s. Paolo, verso la S. Pietro in Molitorio, titolo Car-
sagrestia, e in altri luoghi , come dinalizio, in cura de' religiosi mi-
da ultimo fu messa nel soffitto del- nori osservatili, nel rione Traste-
la nave traversa, evvi lo stemma vere.

del monistero, cioè un braccio col-


la spada impugnata, e intorno ad Nella più alta punta del monte
essa una legaccia con la fibbia , la Gianicolo, ove .\nco Marzio, quarto
quale equivale all' ordine equestre re di Roma, fondò la rocca giani-
inglese della giarrettiera. Ciò deriva colense. fu ediiicata questa chiesa
,

2 32 CHI CHI
nel luogo, cioè, ove vuoisi che s. Pie- ove al presente è la Chiesa eli s.

tro fosse crocefisso. Fu detto que- Caterina de' Funari. La chiesa di


sto monte Gianicolo perchè fu de- s. Pietro Molitorio fu detta ancora di
dicato a Giano, inventore del vino, s. Angelo in Janiculo, in un censua-
e custode delle porte, le cpiali con le dell' archivio del capitolo di s.

vocabolo latino diconsi Januae, e Pietro nominandosi


, Parochia s. :

quivi dicono gli storici fu sepolto Angeli in Genocelo (invece di dire


Giano perchè edificò questa parte di in Janiculo ) de regione Transtibe-
Roma a fronte del Campidoglio ;
rini. Cencio Camerario la chiamò
luogo che dicesi abitato anco dal s. Angelo in Ginocchia. Lo stesso
re Saturno. Né sembra vero che ivi Piazza cita gli autori, i quali sosten-
fosse pure tumulato l' altro re di gono la pia tradizione, che mentre
Roma Numa Pompilio. Fu detto il ivi il penden-
santo apostolo stava
Monte aureo ed anti-
dalla vicina te in croce, gli apparvero due an-
ca porta Aurelia, e in appresso Moli- geli a consolarlo con due corone ,

torio ossia Monte d'oro dal colore di gigli e di rose; di che in me-
giallo dell'arena e sabbia di cui è moria fu eretta la chiesa in onore
formato questo colle, uno de' sette degli Angeli.
celebri di Roma. Altresì fu chia- Si chiamò ancora questo monte
mato in Castro aureo, dagli a\ an- Antipoli, e Vaticano, il perchè nac-
zi della suddetta rocca, che un tem- quero le diverse opinioni sul luogo
po guarnivano la sommità del mon- della crocefìssione di s. Pietro. Il

te. Sostengono alcuni che 1'


orìgine Martirologio romano ecco come si

della chiesa sia Costantiniana, dac- esprime sul luogo ove il santo apo-
ché Costantino imperatore edificolla stolo patì il glorioso martirio : » B.o-
ad istanza di s. Silvestro I, come » mae Apostolorum Pe-
natalis ss.

quello che eresse chiese ove seguì » tri et Pauli qui eodem anno ,

qualche cosa di memorabile. Per » eodemque die passi sunt sub Ne-
tale la riconobbe la visita aposto- » ione imper., quorum prior in ea-
lica nel 1628 sotto Urbano Vili, » deva Urbe capite ad terrarn verso
con quelle parole , che riporta il » crucifixus, et in Vaticano juxta
Piazza a pag. 664 della sua Ge- »» viam triumphalem sepultus , to-
rarchia. Questo erudito scrittore, a » tius orbis veneratione celebratili:
pag. 663, descrive interessanti no- » Alter vero gladio auimad versus,
tizie sulla chiesa antica, che ivi esi- » et via Ostiensi sepultus, pari ha-
stette dedicata a s. Maria in Ca- :> betur honore ". Patì adunque s.

stello Aureo, e che fu una delle Pietro il supplizio della croce in


venti abbazie privilegiate di Roma, quella sommità del monte Gianico-
il cui abbate assisteva il Sommo lo o Vaticano, che sovrastava alla
Pontefice nelle solenni funzioni e Naumachia, situata al basso presso
pontificali. Il p. Casimiro da E.o- il Tevere, e fu sepolto neh' estrema
ma, Meni, istor., nel riportare i di- parte del Vaticano, vicino alla qua-
versi cataloghi delle abbazie privi- le erano gli orti di Nerone , e il

legiate di R.oma, dice che il Panci- circo pei cavalli, ec.


roli sostiene, che quivi era quella Senza mentovare i gravi scrittori, i

di s. Maria in Castro Aureo , ma quali sostengono la crocefissione di


che il Martinelli crede essere quella s. Pietro sul Gianicolo, ciò che aliti
,

CHI CHI 2 33

negano, diremo che Valerio Dorico dell' ottavario, ai 5 luglio, stabili


aggiunge, che fuori della chiesa di che ivi si recasse il collegio de* pre-

s. Pietro Molitorio, ove è la eap- lati abbreviatori di parco maggiore,


pella rotonda, si venera precisamen- ad assistere alla messa pontificale,
te ildove fu eretta la croce
sito appunto per onorare il luogo dove
sulla quale fu collocato s. Pietro, s. Pietro fu crocefisso col capo Ter-
e che Paolo III vi concesse molte so la terra.
indulgenze, cioè la plenaria nella Ritornando alla chiesa di s. Pie-
domenica di passione sino all'ottava tro in Montorio, vuoisi che sia una
di pasqua, mentre l'altare fu da lui delle dodici chiese edificate Ro- in
reso in perpetuo privilegiato pei de- ma da Costantino; numero eguale
fonti.In detto luogo la pietà di Fer- a quello dei dodici apostoli , che
dinando V, ed Isabella, sovrani di fosse dedicata agli Angeli, come di-
Spagna, nel i5o2, fece erigere daBra- cemmo, o alia b. Vergine Maria,
mante Lazzeri un tempietto, cioè e a s. Pietro apostolo, per cui l'ab-
nel centro del cortile de' religiosi del bazia ivi fondata fu detta di santa
contiguo convento. Questo celebre Maina in Castro-Aureo , s. Maria
tempietto, tanto encomiato per le in capite aureo, e poi fu detta, in
sue graziose forme, è decorato di un alla chiesa, di s. Pietro in Mon-
sedici colonne doriche di granito torio. Dopo essere stata la chiesa
alte circa quindici palmi, le quali per molti secoli in custodia dei mo-
circondano la cella, che è sovrasta- naci, e poi dei celestini per l'ab-
ta da una cupola. Vi sono due cap- bandono che questi ultimi ne fece-
pelle; quella superiore è adorna di ro, alcuni francesi in divozione al
sculture, e in quella inferiore evvi sauto luogo restaurarono ilmoni-
un quadro della crocefissione del- stero. Dipoi il Pontefice Sisto IV,
l'apostolo. Ivi si vede ancora la fos- mosso dalla santità del b. Amadeo
sa dove si vuole essere stata con- dell'Ordine francescano, dal Porto-
ficcata la croce; e il Bramante avea gallo lo chiamò a Roma per suo
ideato di erigervi intorno una
all' confessore , e nel 1 \- 1 gli diede
corte con colonne. Le pitture del questa chiesa coll'attiguoconvento,
cortile sono del della Marca, e quel- che con disegno di Baccio Pintelli
le intorno al chiostro del Roncalli. restaurarono ed abbellirono i sud-
Il Piazza citato, alle pag. 663, 664 detti monarchi Ferdinando ed Isa-
e seguenti, riporta altre testimonian- bella ad istanza del servo di Dio,
ze di gravi autori, che in questo luogo erigendo inoltre dappresso e nel
fosse veramente crocefisso s. Pietro, luogo ove segui la crocefissione di
in contemplazione di che ne furono s. Pietro, il suddescritto vago tem-
divotissimi, e spesso visitavano la pietto , e ciò in ringraziamento a
chiesa i ss. Ignazio Lojola, e Filip- Dio per la prole ricevuta, per le
po Neri; anzi Benedetto XIV, nel orazioni del servo di Dio, e da lui
1
~
i-3, nel rendere più, solenne l'ot- predetta.La chiesa ai 9 giugno del-
ti vario della festa dei principi de- 1anno santo i5oo fu solennemente
gli apostoli, istituì varie cappelle consagrata dal Papa Alessandro VI
prelatizie con pontificale, nelle chie- spagn nolo.
se ove si conservava qualche me- Sisto V eresse la chiesa in titolo
moria di Loro, e nel settimo giorno cardinalizio, e nel i58.g pel primo
2 34 CHI CHI
lo conferì al Cardinal Guido Pepo- romano, in un modo proporzionalo
li bolognese, che il godette sino al al suo cuore magnanimo.
1599, nel qual anno Clemente Vili, Si ascende alla chiesa per doppia
in un alla sagra porpora, vi nomi- scalinata; il suo interno, che ha una
nò in titolare il Cardinal Domeni- sola nave è ricco di pregevoli dipinti e
co Toschi di Reggio, il quale verso sculture. Neil' aitar maggiore si ve-
l'anno 1604 l'abbellì con nobili nera una divola immagine della
dipinti. In appresso molti divoti ai Madonna. Prima eravi il capola-
religiosi francescani l'ornarono nei voro del gran Raffaele, cioè il ce-
suoi chiostri con pitture rappresen- lebre dipinto della Trasfigurazione
tanti le gesta di s. Francesco d'As- a lui commesso dal Cardinal Giu-
sisi. Ma ricadendo per le ingiurie liano de Medici, poi Clemente VII,
de' tempi in abbietto stato, il mar- ma perchè fu l'ultima produzione
chese Ferdinando Pacceco di Vii- <li quel mirabile ingegno, gli fu po-
Iena, ambasciatore del re di Spagna sto qual elogio acapo del suo cada-
Filippo III, ottenne da quel piissi- vere. Secondo p. 3o8, il
l' Alveri,
mo re, che una sì degna memoria Cardinal de Medici donò il quadro a
de' suoi maggiori si conservasse . questa chiesa. Tale stupendo quadro
Laonde con gran dispendio, corris- dai francesi fu portato a Parigi, donde
pondente alla regia generosità, do- venne ricuperato, e collocato nella
po il 160 5 vi fece la piazza al di- galleria del palazzo vaticano. La se-
nanzi, le mura di sostruzione per so- conda cappella a destra ha un' im-
stenere le due strade per ascendervi, magine miracolosa di Maria \ ergi-
ed una nobile fontana colle acque Pao- ne, detta la Madonna della Lettera,
le, che dffl lago Sabbatino avea portar- fatta qui trasportare da una falda
Paolo V nei vicini fontanoni, detti del Monte nel 1714 dal Pontefice
di s. Pietro Molitorio. 11 medesimo Clemente XI. Merita pure menzio-
Paolo V, allorquando nel 160G creò ne la quarta cappella da questa par-
Cardinale Maffeo Barberini, gli die- te, non solo pel bel quadro della
de questa chiesa per titolo, donde Conversione di s. Paolo, di Giorgio
nel 1 6 1 o lo trasferì a quella di s. Vasari il
, quale vi dipinse anche
Onofrio, e poi nel 1623 divenne il suo ritratto, oltre alcuni freschi
Papa col nome di Urbano Vili. Il operati in questa cappella, ma per-
Piazza, a pag. 665., riporta un dc- chè vi sono i depositi della fami-
castico antico fatto da Urbano Vili glia del Monte, che diede al Vati-
su questo titolo, e quanto il Mar- cano Giulio 111. Sopra quali de- i

liano cantò sulla passione di s. Pie- positi si veggono le statue scolpite


tro. Poscia il Cardinal Giangarzia da Bartolommeo Ammantiate, che
Miìlini, allorché ebbe la chiesa in fu pure autore di quelle della Re-
titolo, le fece notabili -risarcimenti. ligione, e della Giustizia. Quivi an-
Quindi il Cardinal Egidio Albornoz, cora riposano parte delle ceneri del
spagnuolo ne fu benemerito titolare, Cardinale de Nobili, nipote di Giu-
pei che cinse di mura il convento nel lioIII, che meritò per la sua san-

i645, mentre successivamente la tità e dottrina di essere chiamate


chiesa fu ristorata e abbellita anche l' Angelo del Signore.
da altri titolari, e per ultimo dal- Di questa chiesa sono a consul-
l'attuale Cardinale Antonio Tosti, tarsi, Ciani pi ni, De Sacr. aed'f.
CHI cili 2 3T
p. 3g i : , il Torrigio
I sagii trofei ca basilica, e che successivamente i

romani a pag. 4?> Della chiesa di Romani Pontefici ridussero a quel-


s. Pietro in Monto/io ; il Costanzi, l'incomparabile maestosissimo tem-
De Eccl. s. Petri in monte aureo pio, il quale forma lo stupore dell'in-
pag. 344 i' 1 -dppend. Cortesii. Ri- tero mondo. Fu perciò la basilica ,

donino Venuti, Descrizione di Ro- per quello che contiene, appellata


ma ec. nel tom. IV, riporta gli auto- e contraddistinta coi più splendidi
ri, i quali sostengono, o negano che nomi, sino dalla remota antichità.
quivi fu crocefisso s. Pietro. L' Ai- Si chiamò augustissima per averla
veri, Roma in ogni stato, tom. II, pel primo eretta l'augusto Costanti-
pag. 307 e seg., ci dà preziose no- no, incominciando egli stesso l'edi-
tizie di questa chiesa, e de' suoi pre- fìzio vestito del manto e del palu-
gi riportando tutte le iscri-
artistici, damento imperiale, e perchè riguar-
zioni,che sono in essa. Abbiamo dasi come un compendio di mera-
poi di Giuseppe Fondi La bre- , viglie artistiche, un complesso di
ve ed erudita notizia de prodigi del- pregi ecclesiastici e di memorie le
la Madonna della Lettera coronata più venerande. Pei* antonomasia fu
in s. Pietro in Molitorio nel colle detta la gran basilica; la tomba di s.
d'oro di Roma Vanno 17 17, con Pietro : si disse i limini apostolici, qual
altri pii ed utili riflessi, Messina porto ove giungevano i cristiani do-
po lunghe pellegrinazioni per visi-
tarla ; la Confessione degli apostoli ',

S. Pietro in Faticano, basilica perchè il tempio prese tal denomi-


patriarcale, con parrocchia, in cu- nazione dalla parte
più nobile , e
ra del capitolo, nel none Borgo. rispettabile, cioè dal luogo ove è se-
polto il più prezioso tesoro di cui si
Nomi, pregi, e qualifiche principali gloria Roma: ond'è che fu anco
della basilica. detto Sagre memorie, e trofei degli
apostoli. Si disse poi il tempio Va-
Nella valle posta tra' colli vati- ticano, perchè essendovi quivi fra i
cani, detta Campo vaticano, ebbe tanti edifiziancora il tempio di A-
l'imperatore Nerone il suo circo, polline,dove consultato il suo simu-
il quale incominciava dove oggi è lacro dava risposte misteriose in ,

la chiesa di s. Marta, ed estendeva- latino dette Vaticinìa perciò


} a
si sino al sito ov' erano le scale del- questo monte, ed al luogo ven-
l'afttica basilica. In questo circo, ne il nome di Vaticano. Alcuni di-
non lungi dalla via trionfale, dai due cono che così si chiamasse perchè
fratelli Marcello ed Apulejo fu se- Apollo insegnò a' fanciulli per pri-
pollo il venerabile corpo del primo me voci va, va, e che aggiungen-
sommo Pontefice , e principe degli dosi poi le altre sillabe, ebbe origi-
apostoli s. Pietro, non che dai suoi ne il vocabolo Vaticano.
discepoli , fra' quali vi furono Li- Nel trattato della Sagrosanta ba-
no e Anacleto, che poi divennero silica di s. Pietro in Vaticano, de-
Pontefici. Quest' ultimo verso l'an- dicato a Benedetto XIV, nel para-
no 106 edificò su quella sepol- grafo riguardante gli onorifici titoli
tura una cappella, ossia oratorio, co' quali i Pontefici qualificarono
che Costantino convertì in magnifi- questa basilica, a pag. 78, si legge,
,

t36 CHI CHI


che Giovanni XIX, detto XX, nel- maggioranza sulla principal parte
la costituzione emanata nel 1029, delle chiese fu confermata poi da
onora questa basilica col titolo di Innocenzo III, ma senza eccettuazione :

maestra, e signora , da cui quasi ed è perciò che rinnovando egli i

tutte le altre chiese hanno ricevuto musaici della tribuna, vi fece porre
gl'insegnamenti. Questo carattere di questa iscrizione:

SVMMA PETRl SEDES HAEC EST SACRA


. . . . . . PRIJTCIPIS . AEDES
MATER CVNCTARVM DECOR ET DECVS
. . . . . ECCLES1AR\ H

Lo stesso Innocenzo III chiamò ro con onorevoli titoli la basilica, co-


questa basilica Quasi propria a-
: me si può leggere nella citata o-
postolici praesulis sedes, per l' abi- pera, sono Nicolò III, Nicolò IV,
tazione contigua, che ebbero i vi Nicolò V, e Sisto IV: e per non
Pontefici sino Co-
dall' imperatore dire di altri, oltre quanto analoga-
stantino, come opinò il Ciampi ni, o mente si dirà in progresso , Bene-
almeno nel sesto secolo fatta tale da detto XIII, in un breve de' 26 a-
s. Simmaco, eletto Papa nel 49^- E prile 1726, la chiamò Speciale se-

certo poi che prima del secolo de- dis Aposlolicae membrum, et pro-
cimo i Pontefici talora abitarono pria Romani Poutìficis sedes, nec
presso la basilica : anzi Adriano I, non ceterarum hrbis et orbis eccle-
e s. Leone III prima assai di tal' epo- siarum speculimi et decus. Onofrio
ca, e nel declinare del secolo ottavo, Panvinio neh' opera mss., che si con-
e nei primi del nono, ricevettero Car- serva neh' archivio della basilica
lo Magno nel palazzo pontificio va- quantunque avesse piena cognizione
licano, e le donazioni fatte da quel della bolla di Gregorio XI in favo-
principe alla basilica in possessio- re della patriarcale basilica latera-
ni e suppellettili sagre hanno il nense, riconosce primato di questa,il

diploma colla data Anno 797 in senza però togliere al tempio dis. Pie-
palatio j'uxta Vati.can.um ad ba- tro la medesima prerogativa. Né tac-
silicam sancii Petti apostoli. E cer- ciamo che Pio IV decretò sulla
,

to ancora che hanno diverse bol-


si preeminenza del capitolo lateranense,
le di Eugenio III, ed Adriano IV ciò che venne confermato da s. Pio
colla data apud s. Petrum; avendo V. Nel Diario però di Stefano Infes-
alternativamente abitato al Vatica- sura, ai i5 maggio i568, si legge
no, ed al Laterano. Due sedie poi che il capitolo lateranense precade
vi furono in s. Pietro, la cattedra il vaticano, non ostante che la chie-

di queir apostolo, e la maestosa se- sa di s. Pietro sia più degna. Lun-


dia di marmo eretta da Costantino gi dal pronunziare qualsiasi senti-
stesso in mezzo alla tribuna, le qua- mento, invitiamo invece a leggere
li si mantennero sino alla nuova fab- 1' articolo Ciiiesa di s. Giovanni ix
brica, ed ambedue furono adopera- Lvterwo, ove in compendio dicem-
te dai Papi nelle funzioni. Altre ra- mo delle sue principali prerogative.
gioni per cui Innocenzo III chiamò Degno di somma venerazione è
il tempio Vaticano sede propria e 1' altare di s. Pietro, chiamato Con-
singolare del romano Pontefice. fessione, tomba de' principi degli a-
Gli altri Papi, che contraddistinse- postoli, liminct aposlolorum,' e Se-
, ,

CHI CHI 237

poterò di prima consagra-


s. Pietro, che vi accorrevano da tutti i luo-

to da s. poi da Calisto
Silvestro I, ghi, e Beda attesta che al suo tem-
IF, e quindi da Clemente Vili. V. po, cioè nel settimo secolo, i popoli
Joh. Ciampini, De Confessione ba- della 'Bretagna d' ambo i sessi e di
siticele s. Petri ; e Stefano Borgia, qualunque condizione si recavano
Vaticana confessio principis aposto- alla basilica per ispirito di pietà.

Innij chronologicis tam veterum, quarti Nicolò I afferma, che ogni giorno
recenliorum serìptoruni testimoniis in- la visitavano migliaia di fedeli di
Roma? 1776. All'articolo
lustrala, lontane regioni , molti de' quali si

Cappelle Pontificie, parlammo del determinarono abitarvi vicino. In-


decreto della cerimoniale, che pre- numerabili poi furono quelli , che
scrive genuflettere passando avanti vi recarono nell'anno i3oo, per
si

la tomba dei principi degli aposto- cui Bonifacio VIII si determinò sta-
li. Sopra questo altare, oggetto del- bilire in epoche fisse la celebrazio-

la venerazione di tutte le nazioni ne dell' anno santo dell' universale


dell'orbe cattolico, perchè eretto giubileo, mediante la visita di que-
sui corpi dei bb. apostoli Pietro e sta patriarcale , e di quella di s.

Paolo (i quali vuoisi che s. Silve- Paolo, cui altri Pontefici aggiunse-
stro I abbia diviso tra questa basili- ro la visita ad altre due patriarca-
ca, e la ostiense, ambedue
per cui li. Presso la porta santa della ba-
le confessioni furono dette limina silica evvi una lapide, che contiene
apostolorum), i sovrani più potenti la bolla di Bonifacio Vili per la
depositarono le loro insegne impe- promulgazione del primo regolare
riali e reali, offrirono magnifici do- giubileo universale. Della porta san-
nativi, lasciarono i documenti delle ta della basilica vaticana, dell' aper-
loro generose donazioni in favore tura e chiusura che ne fa il Papa,
della romana Chiesa, ed i popoli si tratta all' articolo Ariti santi, non-
ancora si recarono mai sempre a ché a Cappelle pontificie, nel voi.
visitarlo in religioso pellegrinaggio, Vili, pag. 200. Una prova del gran
deponendovi costantemente i più concorso di pellegrini di ogni na-
chiari contrassegni della loro pietà. zione alla basilica, sono gli ospizi
Che sino dai primi secoli della Chie- che furono fondati presso il ^ ati-
sa sia grande il concorso per
stato cano a loro comodo. L' Anastasio
visitare i sagri Limini degli aposto- racconta, che Stefano III fabbricò
li in Roma, persino dalle più ri- presso la basilica due ospedali , e
mote parti del mondo, e che que- in altre parli della città ne ristorò
sti limini insieme ai luoghi santi di quattro. Adriano I innalzò un ospi-
Gerusalemme e Palestina sieno stati zio nelle vicinanze del Valicano,
tenuti come i due santuari più fre- nel luogo chiamato Naumachia , e
quentati, ne rendono chiare prove s. Leone III dal destro lato della
le testimonianze di tutti gli scrit- una casa comoda con
basilica edificò
tori. bagno per vantaggio de' forestieri,
S. Girolamo ci assicura degli os- il quale forse anco di poi nell'isti-
sequi di tutto il mondo. Ennodio ,
tuzione del capitolo, servì pegli in-
che fiori nel declinare del IV se- dividui addetti al servigio del coro,
colo, asserisce essere la chiesa di s. giacché era loro conceduto di fare
Pietro frequentata dai pellegrini un bagno nel corso dell'anno senza
, ,

2 3S CHI CHI
essere soggetti a puntature per la dida la giurisdizione sulla basilica
non intervenzione al coro. L' Alfa- e sulla città Leonina ,
gli assegnò
rano parla di un' abitazione am- le oblazioni che si raccoglievano nel
pliata da Gregorio XIII, nella quale solo tempo della messa ne' giorni ,

i Pontefici, seguendo l' esempio di della domenica delle palme, del gio-
s. Gregorio I, ogni giorno imban- vedì e venerdì santo , ed in tutto
dirono la tavola a tredici pellegri- il sabbato santo dall' ora di terza
ni, che si portavano alla visita dei fino alla seguente domenica. Que-
sagri Li mini. V. Petr. Lazzeri, Dis- ste oblazioni dovevano essere con-
ti ui silio de sacra velatini ciir istia- siderabili, come date in compenso
noruni Romana peregrìnatione, Ko- alle tante occupazioni, che adempi-
inae i
77^- vansi pel Papa dal medesimo vescovo
Viano alla basilica presso il sito di Selva Candida. Questo privilegio fu
ove è ora il palazzo del s. Uffizio, confermato ed ampliato da Vittore
Carlo Magno fece fabbricare la Scho- II, e in seguito il detto vescovo ce-

la Francorum, con ospizio e chie- dette porzione delle oblazioni ai ca-


sa dedicata al ss. Salvatore, e con nonici e ministri della basilica , al-
sepolture ,
pei pellegrini francesi. tro argomento per credere che fos-
Vuoisi che Ina re de' sassoni isola- sero di molto valore. S. Leone IX,
ni, che per lungo tempo occuparo- ch'era divotissimo della basilica, e
no l' Inghilterra, ovvero Olfa re dei cbe tre volte la settimana vi si re-
merciori nell' Vili secolo, abbiano cava di notte dal Laterano, scalzo,
fondata pegl' inglesi la Schola Sa- ed accompagnato da tre chierici ,
xonum con ospizio pei pellegrini donò in perpetuo alla basilica la
donde poi ebbe origine il celebre decima parte delle oblazioni annuali,
ospedale di s. Spirito in Sassia. in aiuto delle grandi spese che fa-
Presso la chiesa de' ss. Michele e ceva, anco pel mantenimento della
Magno vi fu la scuola e ospizio fabbrica. Dipoi Innocenzo II con-
de' [risoni, affine di albergarvi
i po- cesse alla basilica la metà delle
poli, che dalla Germania si reca- oblazioni, che facevansi agli altari di
vano a venerare la tomba di s. s. Gregorio, di s. Giovanni, e di s.

Pietro. Vi fu pure la Schola Lon- Petronilla nonché nella chiesa di


,

gobardorum, cioè un ospizio, o piut- s. Maria in Turrlbus. Eugenio III


tosto cimiterio con chiesa dedicata aumentò tal beneficio, dando ai ca-
a s. Giustino
che vuoisi fosse si-
, nonici la quarta parte di tutte le
tuata ove è ora il campo santo dei oblazioni, ciò chepur fecero Adria-
tedeschi, ovvero presso il palazzo Cesi. no IV, Alessandro III, e Clemente
Ed è perciò, cbe con tanto concorso III; ed Innocenzo HI ne accordò
di principi e nazioni a questo tem- una quarta parte ai canonici e il ,

pio, innumerabili ne furono le obla- rimanente per la fabbrica del tem-


zioni sino dai primordii del cristia- pio, in sollievo de' poveri, e pel
nesimo, ed Appiano Marcellino fa mantenimento de' lumi, cbe in ab-
menzione di quelle copiosissime do- bondanza ardevano nel tempio stes-
po il terzo secolo. so. In progresso di tempo, diminuito

Nel secolo undecimo poi Gio- il fervore de' fedeli, si diminuirono


vanni XIX, detto XX , nel con- anco le oblazioni, per cui Benedetto
fermare al vescovo di Selva Cau- XII da Avignone dovette supplire
CHI CHI 2 3g

colle rendite della camera Aposto- per ordinario centocinquanta. Ma


lica ai bisogni della basilica, non es- nelle maggiori solennità, e nei dì del-
sendovi presso gli altarisli somme le stazioni, ne' quali si aggiungeva-
bastanti pe' suoi risarcimenti : laon- no duecento cinquanta lampade, se
de si fanno ascendere ad ottanta- ne accendevano ancora in gran quan-
mila fiorini i denari spesi da Be- tità e per tutta la chiesa, nei por-
nedetto XII pei risarcimenti della tici e nelle scale, oltre il gran faro
basilica. Per quanto poi spetta alle o candelabro di Adriano I, che sta-

oblazioni fatte all'altare di s. Pietro, va avanti il presbiterio con trecen-


ai sovrani die furono divoti della to settanta candele, per cui si vuo-
tomba de' principi degli apostoli , e le che gli altri lumi oltre quelli ,

all' obbligo che hanno i vescovi ed del candelabro, ascendessero a due


altri di visitarla, si leggano gli ar- mila trecento sessanta o settanta.
ticoli Limixa Apostolorum, e Dena- Quei lumi stavano in lampade , e
ro di s. Pietro, specie di annuo simili istromenti chiamati lari, can-
tributo, che gì' inglesi pagavano al- tari, cerostrati, corone, delfini, leo-

la tomba del s. Apostolo mentre , ni, licnuchi , e lucerne : anzi si \d

all'articolo Stati tributari delia menzione grandissimo


di un altro
santa Sede, si dice che tali omaggi, candelliere, che reggeva tanti lumi
e donazioni furono fatte in questo quanti sono giorni dell'anno. Poi i

luogo, e in modi solenni. parleremo della croce che illumina-


Degno è ancora di somma venera- va la basilica le sere del giovedì,
zione l'altare di s. Pietro, perchè molli e venerdì santo. Va rammentato
santi Pontefici vi hanno celebrato, e pure che tali lumi ardevano con
tuttora vi celebrano i loro successori olio odoroso di spico, e persino col
Avanti di esso si faceva anche la balsamo, giacché si legge presso s.
professione di fede dagl' imperatori Pier Damiani ed altri, che nelle
cattolici sì dell' oriente che dell' oc- parti di Babilonia la sede Apostoli-
cidente. Sul medesimo pongono si ca possedeva alcuni patrimonii, dai
a sedere i Sommi Pontefici appena quali ricavava ogni anno tanto bal-
eletti per ricevere dai Cardiuali la samo per le lampade, che ardevano
terza ubbidienza di adorazione, do- innanzi alla confessione. Coll'olio, il

po la quale vengono riconosciuti quale serve a far ardere le lam-


per tali da tutto il popolo. Da que- padi intorno al sepolcro di san
sto altare, o confessione si pigliano Pietro, Dio operò pei ineriti del
i palili pontificii, insegna propria dei primo suo vicario molti miraco-
Papi, poi concessa ai patriarchi, ar- li dandone certa testimonianza s.
,

civescovi, e a qualche vescovo. Qui Gregorio I, perchè ne trasmise


sopra giuravano fedeltà i governa- un vasetto alla regina de' longo-
tori del patrimonio di s. Pietro , e bardi Teodolinda. Si ha poi, che
i gonfalonieri di s. Chiesa, promet- s. Bonito vescovo di Armenia, es-
tendo ubbidienza; locchè fecero ezian- sendosi recato a Roma alla visita

dio gli arcivescovi, e i vescovi. Que- de' sagri li mini, portò al suo vesco-
sta confessione ed altare furono ar- vato un' ampolla di tal olio , e gli
ricchiti da preziosissimi doni , dalla infermi che unse con esso ricupe-
pietà de' principi , e de' popoli. In rarono la sanità.
C5-.0 sempre arsero molti lumi , e Tanta fu la venerazione per que-
,

?4o cui CHI


sta santa basilica, che quelli i quali (piando se ne fa l' ostensione, p fa-

erano calunniati di eresie, o di gra- remo parola dei sovrani che le

vi delitti, si recavano a giustificarsi poterono venerare da vicino, dopo


alla tomba di s. Pietro giurando ,
essere stati dichiarati canonici ono-
sopra il suo altare la loro innocenza. rari della stessa basilica, con diplo-
Laonde gli spergiuri ebbero pronta mi e bolle pontificie. V. Stefano
e terribile punizione, come seguì ad Borgia De. Crucc Va'icana ex do-
Elfredo re d'Inghilterra, il quale no fustini Augusti in Parasecve ma-
volendosi ivi giustificare avanti Gio- jor™ hebdomadae publicae veneratio-
vanni X
da molti errori da lui
,
iii cxhibcri solita Commentarius ,

commessi, cadde a pie dell'altare, Romae '779- Il regnante Pontefi-


e portato all'ospedale degli inglesi, ce Gregorio XVI ha donato, con
dopo tre giorni morì miseramente. breve de' 18 gennaio 1 838 alla ,

Non così avvenne a Pirro, patriar- basilica due bellissimi reliquiari di

ca di Costantinopoli, che essendosi argento doralo, lodata opera del


recato a Roma per dimostrare non cav. Filippo P)Orgognoni, gioielliere
essere monoteli ta, alla presenza del de' ss. palazzi apostolici e custode
Pontefice Teodoro I, e del popolo 'ro- de' pontificii triregni, col preziosis-
mano, detestò l'eresia, e lesse la pro- simo legno della vera Croce; cioè
fessione di lède, cui pose sulla sa- uno grande, e l'altro piccolo. Nel
gra tomba versando molte lagrime. primo evvi una grande croce d'oro
Qui pure fece constare pubblica- di squisito lavoro eseguito in Co-
mente la sua innocenza s. Menna stantinopoli, della forma di quelle
calunniato, come fecero molti altri. patriarcali astale, cioè con due aste
Sopra il medesimo altare Ponte- i a traverso, sulla quale si venera in
fici, per assicurarsi della vera con- lotta la sua lunghezza e larghezza
versione degli eretici, solevano farli il santo e prezioso legno, cui l'im-
abiurare e giurare, facendo altret- peratore di oriente Filippo II , nel
tanto cogl' imperatori in cose spet- 1 204, uvea donato ad un' insigne
tanti alla fede cattolica , come pra- basilica. Nel secondo reliquiario si
ticò Papa s. Ilaro, il quale essendo contiene la medesima reliquia entro
venuto in cognizione che l' impera- antichissima teca d'oro, fatta in for-
tore Antemio avea seco condotti in ma di trittico, con superbi lavori
Roma alcuni eretici macedonia ni ,
ed ornati ; reliquia che vuoisi por-
lo fece giurare sull'altare di s. Pie- tasse in petto a tempo di guerra
tro, che non avrebbe permesso ad l'imperatore Costantino // Grande.
essi di spargere loro errori. Che se
i 11 medesimo Gregorio XVI ha poi
lo stesso Papa fu calunnialo, giurò dato in custodia al capitolo , il ce-
essere innocente avanti la confes- lebre reliquiario col legno vivifico

sione. della croce, che si conservava nella


Ornamento incomparabile e pre- sagrestia pontificia , stabilendo che
zioso di questa basilica sono le tre nel venerdì santo si esponesse nel-
reliquie maggiori della ss. Croce la cappella pontificia , nel modo che
della Lancia, e del Volto santo, di descrivemmo al volume Vili del
ognuna delle quali parleremo al ri- Dizionario, alle pag. 3ii, 3i3, e
massime all'ulti-
spettivo articolo, 3 4, dove pure vi sono le notizie
1

mo, ove diremo come si conservano, della medesima. Di alcune reliquie


CHI CHI i\x
r
della ss. Croce, tratta l'opera suc- f atic. descriptio historica scrìptori-
citata Della sacrosanta basilica di bus et moniunentis archivii capitu-
s. Pietro, a p. 43, e seguenti. In ap- laris illustrata, Rotnae 17 \\.
presso diremo dei santi Pontefici qui- Tanto l' antica basilica , che la
vi sepolti. Vi sono inoltre nella basili- nuova ha sette altari privilegiati, e
ca i corpi dei ss. Gorgonio, Tiburzio quelli della presente sono dedicati
e Galano, tutti martiri, dei ss. Gio. il primo alla Madonna del Soccorso
Crisostomo, e Gregorio Nazianze- nella cappella Gregoriana ; il secon-
no vescovi e confessori , le teste do ai ss. Processo e Martiniano ; il

di s. Andrea apostolo, e di s. Lu- terzo a s. Michele Arcangelo; il

ca evangelista , de' ss. martiri Se- quarto a s. Petronilla ; il quinto


bastiano , Giacomo, Interciso, Ma- alla b. Vergine della Colonna; il

gno, Menna , e Damaso I Papa. sesto a' ss. Simone e Giuda apo-
Innumerabili poi sono le altre reli- stoli ; ed il settimo a san Grego-
quie, di cui è ricca questa basilica, rio I nella cappella Clementina. Su-
custodite in reliquiari , urne, tecbe, gli altari privilegiati della basilica,
e tabernacoli pregevoli anco per la e sulle indulgenze annesse, è a ve-
materia, e per le forme ; reliquie dersi la predetta opera, Della sa e.
che mostrano in diversi tempi
si Bas. ec, a p. 69, nonché Domenico
dell'anno. Anticamente le reliquie Papebrochio, Commentarius de ba-
in appositi armadi si custodivano silica s. Petri apostolorum princi-
nell' antica sagrestia, donde nell'edi- pis antiqua, a Constanti/io 31. /an-
Jicarsi la nuova furono trasferite nel- data Rotnae in Faticano, ac prae-
la cappella di s. Nicolò di Bari, che cipue de àltaribus ejusdem in tom.
il Bernini apri nel destro lato di VI Junii Bolland.;// trattalo delle,
quella della Pietà, ove, oltre ilqua- indulgenze concesse ai sette altari
dro in musaico del santo, si venera della basilica di s. Pietro, cavato
il miracoloso ss. Crocefisso, scolpito dalle opere del Torrigio, Ascoli
in legno dal Cavallini, che, come l638; Fausto Considerazioni Ricci,
diremo, venera vasi prima nella stessa e Orazioni per visitare, la sacra bas.
cappella della Pietà. Delle principali vaticana e i sette altari della me-
reliquie di questa basilica eziandio desima, Roma 1704. V. A:vte ocu-
tratta il Cancellieri nella sua Sa- los, orazione che si recita avanti il
grestia Fatica na a pag. 3r, e se- sepolcro di s. Pietro, con indulgen-
guenti. La coltre, coperta, o pan- za plenaria.
no, colla quale si raccolsero i corpi La patriarcale basilica di s. Pie-
e le ossa de' ss. martiri, si espone tro ha il diritto di aver un se-
alla pubblica venerazione dopo il minario , avendolo istituito Lrba-
vespero della festa dell' Ascensione, no VIII con bolla de' 2 5 ottobre
nella loggia del pilone di s. Elena, 1626, coli' assegno di quattrocento
e vi rimane sino al primo di ago- annui scudi, detratti dai mille tre-
sto. V. le Notizie, regole, ed ora- cento, che la basilica contribuiva al
zioni in onore de ss. martiri della seminario romano e duecento altri ,

ss. basilica vaticana, pel tempo in da somministrarsi dal capitolo vati-


cui sta esposta la sagra coltre, Ro- cano, un canonico del quale n'è
ma 17^6; Raffaele Sindone sflla- superiore. Le regole per la direzio-
rium et reliquiarum sacros. Bas. ne degli alunni, e pel governo eco-
VOL. XII. 16
, ,

a4* CHI CHI


nomico del seminario vaticano, fu- popolo. Vero è che Papa s. Dioni-
rono stampate in Roma nell' an- gio, eletto nel 261, divise in Roma
no 1681. V. il Piazza Opere pie meglio le chiese , e le parrocchie
di Roma, pag. 291, e l'articolo Se- e che s. Marcello I, creato nel 3o4,
minario Vaticano. Gli alunni fanno deputò in venticinque chiese i mi-
parte del clero, e, come diremo par- nistri per couferire il battesimo, e
lando dell'arciprete, sono da lui or- assolvere dai peccati ; altro però è
dinati chierici. Questa basilica, ol- uno straordinario privilegio introdot-

tre i penitenzieri straordinari, ha to dalla necessità , e dal concorso


il collegio dei penitenzieri vatica- de' popoli, altro un diritto che na-
ni ( Vedi). S. Pio V diede tale sce dalla preeminenza del luogo.
incarico a' gesuiti nel i56cj, e Cle- Furono in Roma molti ministri de-
mente XIV, nel 1 774 j Xl surrogò stinati a battezzare anche in chie-

i minori conventuali, che tuttora vi se diverse ; due però furono le ba-


stanno. L'istituzione dei penitenzie- siliche, una del Vaticano , del La-
ri vaticani slabili nelle basiliche terano l'altra, ambedue contraddi-
di Roma, forse è la piìi antica stinte col fonte battesimale. S. Pio
e nel numero essi superano quelli V dichiarò con bolla la parrocchia
delle altre basiliche. Clemente VI, di s. Pietro per una delle dodici
in una bolla del i3?2, fa menzio- vicarie perpetue, colla doppia prov-

ne dei penitenzieri delle due basi- visione, e da ultimo Leone XII con
liche lateranense e vaticana; lode- altra bolla, stabilì che il curato
vole e utile costumanza, che allora dovesse essere un beneficiato del
non era per anco introdotta in al- capitolo, il quale esercita le funzio-
tre chiese. Questi penitenzieri sono ni parrocchiali anche nella chiesa
muniti di singolari facoltà per le as- de' ss. Michele e Magno in Sassia
soluzioni. Altra prerogativa della (Vedi), chiesa eretta da Carlo Ma-
basilica vaticana è quella di ammi- gno, abbellita da Clemente Vili, e
nistrare il a qualunque
battesimo filiale della basilica. Innocenzo III
si presenti, dappoiché appena eret- con due costituzioni obbligò alcune
to il tempio vaticano si pensò ad chiese esistenti nella Città Leonina
erigervi ancora il battisterio, e ne (Vedi), a prestare ubbidienza ed
ebbe la gloria s. Damaso I, creato ossequio al tempio vaticano in scru-
nell'anno 367, cioè prima che di- tinio, baptismo , processionihus, et

venisse Papa , e nel pontificato di duisinatis confectione, locchè spiega


s. Liberio. Poi venne restaurato da la solenne benedizione del fonte soli-

Innocenzo VII, finché fu demolito ta farsi nella basilica la mattina del


sotto Paolo V, dopo la qual vicen- sabbato santo. E siccome prima sen-
da nella cappella da lui edifica- za differenza di luogo, o di paese,
ta fu eretto Y odierno. Quantunque tutti egualmente santificava la ba-
ne' primi secoli della Chiesa un solo silica colle sue acque battesimali,
in ogni città fosse il fonte battesi- tale antica costumanza è ancora in
male, nondimeno due ne furono vigore, e molti bambini dalla città
eretti in Roma, uno nel Laterauo, quivi si portano a battezzare; pri-
l'altro nel Vaticano, non solo per vilegio che approvò nel 1700 la
contrassegno di dignità alle due ba- congregazione del concilio, permet-
siliche, ma per comodo auco del tendo al parroco di battezzare chi un-
, ,,

CHI CHI 2^3


que, ad onta che appartenga a qual- è perciò che Urbano Vili, con bre-
siasi parrocchia di Roma. ve dei i5 gennaio 1642, confermò
Similmente nella basilica sì con- il decreto della visita apostolica
ferisce il sagramento della cresima determinando potersi nella basilica
con solennità nei giorni compresi di s. Pietro conferire dagli arcipreti
nell' ottava della festa di s. Pietro. insigniti del carattere episcopale , il

Dall' antico rituale della basilica ri- sagramento della cresima a tutti gli

levasi ,che in alcune solennità si abitanti della città Leonina. Di poi


amministrava il battesimo, e imme- la congregazione del concilio limitò
diatamente la cresima » Si autem : l' esercizio di simile giurisdizione
» episcopus adest, statim confinila- sui soli ministri, e addetti al servi-
» ri eos oportet chrismate ". Fra i zio della basilica, locchè fu appro-
privilegi, che Giovanni XIX, detto vato nel 1648 da Innocenzo X, ed
XX , concesse al Cardinal vesco- autenticato con breve dei 28 giu-
vo suburbicario di Selva Candida gno i6?5 da Clemente X. Ma Be-
{Vedi\ cioè di conferire il battesimo nedetto XIV, colla bolla Ad Iwno-
nel sabbato santo precedente la pa- randanij dei 27 marzo 1752, Bull.
squa di risurrezione, ec, aggiunse l'al- Basilic. Vat. toni. Ili, pag. 344>
tro diritto : « Similiter et omni anno concesse al Cardinal arciprete il pri-
» die Ccenae Domini .... sanctum vilegio di dare a tutti il sagramento
» chrisma conficere, et quod ad epi- della cresima in tutti i giorni del-
» scopum pertinet, agere volumus ". l' ottava della festa de' ss. Pietro e
Colla medesima espressione fu con- Paolo, con ecclesiastica pompa ; ag-
fermato un tale privilegio del suc- giungendo al Cardinal arciprete la
cessore Benedetto IX. Il fare uso facoltà di deputare ad amministrar-
dell' autorità episcopale in tali so- la per un canonico vescovo e
lui ,

lennità, porta seco non solo il di- in sua mancanza di potersi far sup-
ritto di benedire gli olii santi ma , plire da qualunque persona costi-

ancora di cresimare dopo ammini- tuita nella dignità episcopale. A tal

strato nel sabbato santo il battesi- effetto ogni anno ne pubblica un


mo ; e siccome la giurisdizione dei avviso, acciocché ognuno possa pro-
vescovi di Selva Candida si esten- fittare coi dovuti requisiti, alla cre-
deva per tutta la città Leonina sima generale, che ha luogo nella
non può dubitarsi che gli abitanti basilica in detti giorni. I cresimati
di detta città fossero alla loro au- vengono registrati, e poscia dall'archi-
torità subordinati in ciò , che ap- \io vaticano si rilasciano le relati-

parteneva specialmente al governo ve fedi.

spirituale. Il privilegio di benedire Alla benedizione poi degli olii

i santi olii, e precipuamente di con- santi, nel giovedì santo, interven-


sagrare il crisma, si è sempre eser- gono i deputati delle chiese esi-

citato nella basilica , e fu convali- stenti nella città Leonina, come di-

dato da una bolla di Innocenzo III pendenti dalla Questa inol-


basilica.
diretta a' canonici di s. Pietro pre- tre gode il privilegio che in essa ,

senti e futuri, cui concesse in per- si possano unire in matrimonio i


petuo tal diritto , che portò seco forestieri, e senza domicilio; che in
ancor quello di farne uso nel sa- essa da chiunque si può soddisfare
gramento della confermazione. Ed il precetto pasquale ; che nella me-
244 cni cui
desima fa si la solenne processione dare un preciso dettaglio delle pree-
del Corpus Domini, anco ih sede niinenze, prerogative, e qualifiche
vacante, e ne' due modi eziandio che della basilica di s. Pietro in Vati-
si descrive nel citato articolo delle cano, ci prolungheremmo di troppo,
Cappelle Pontificie : in somma, sen- ne raggiungerebbe da noi lo sco-
si

za mentovare altre particolarità, la po, secondo s. Gregorio I, Dialog.


patriarcale basilica di s. Pietro in Va- lib. IH, cap. 20, giacche ne scris-

ticano ha tutte le attribuzioni co- sero diffusamente molti, che in gran


me di una vera cattedrale, forman- parte andiamo citando. Tuttavolta
do il suo clero come una diocesi non poche delle cose, che distin-
appartata dal rimanente della città guono la basilica, si leggeranno nel
di Roma. V. Carlo Bartolomeo Piaz- seguente paragrafo delle sagre fun-
za Effemeride 1 alienila per i pi-e- zioni, e ne' seguenti di questo stesso
gi ecclesiastici d'ogni giorno dell' an- articolo. Né si deve passar sotto si-
gustissima basilica di s. Pietro in lenzio che ogni anno per la festa
/ liticano* Roma 1687; Capita con- de' ss. Pietro e Paolo, il senato ro-
stitutionum hasilicae Apostolorum ,
mano offre un calice di argento, e
mandato Pauli P , ex bullis et con- otto torcie di cera.
stitulionibus Pontifieum colicela, Ro-
mae 1 65o ; Constilutiones hasilicae Funzioni principali, che si celebra-
priucipis Apostolorum cdilae nuper vano mila basilica, e. nota di
a bcneficialis et clericis beneficia tis quelle, che tuttora hanno luogo.
ej'usdem basilicae . Romae 1 6 76 ;

BuUarum bas. Vaticanac collectio, La sagrosanta basilica di s. Pietro


in tres tomos distributa, notis ali- in Vaticano è la seconda fra le pa-
da, et illustrata, a Phil. Dionysio, triarcali di Roma, la quale anticamen-
Antonio /Martinetti, et Cajelano Cen- te venne assegnata per residenza del
nio, Romae 1 y4-7- H primo però a patriarca di Costantinopoli, in occa-
descrivere i pregi, e le costumanze sione che si fosse recato a Roma
dell'antica basilica, fu Pietro Mallio, per qualche concilio, sebbene, come
col suo trattato, intitolato Historia superiormente dicemmo, sino dai pri-
saera, che dedicò ad Alessandro III, mi tempi i romani Pontefici abita-

e siccome fu canonico vaticano è , rono ad essa vicino. In progresso di-


quel medesimo canonico romano, venne la sola basilica che avesse
pubblicato nel 1646 da Paolo de contigua 1' abitazione del Papa. Né
Angelis, Basilicae. veteris Vaticanac, solo è una delle quattro patriarcali,

ce. Va
pure rammentato Maffeo Ve- che si visitaiu nell' anno santo, ma
gio datario di Martino V, e cano- è ancora una delle sette chiese, le
nico di s. Pietro, che compilò: De quali si visitano fra l'anno, pel con-
rebus anliquis memorabilibus basili- seguimento delle sante indulgenze.
cae s. Petri. Le stazioni hanno luogo ih questa
Fra le segnalate prerogative del- basilica, ne' seguenti giorni. Ai 6
la basilica, evvi quella delle indul- gennaio, festa dell'Epifania, nella

genze innumerabili che gode , con- domenica di quinquagesima nel ,

cesse dai romani Pontefici, come si sabbato dopo prima domenica di


la

legge neh' opera Della basii, vat. quaresima, nella domenica di pas-
t. 1, p. 82 e seg. Se si volesse qui sione, nel lunedi di pasqua coli' o-
, ,,

CHI CHI 243


slensione delle reliquie comprese le tare papale un Cardinale titola-
maggiori, ai 2 5 aprile per la festa le delle seguenti chiese. Nella do-
di s. Marco, partendo il clero ro- menica il Cardinal prete di santa
mano processionalmente dalla chie- Maria in Trastevere ; nel lunedi
sa di s. Marco, e recandosi nella quello di s. Grisogono ; nel marte-
basilica ; nel terzo giorno delle le- di quello di s. Cecilia; nel merco-
gazioni, cioè nella vigilia dell' Ascen- ledì quello di s. Anastasia; nel gio-
sione, recandosi il clero romano da vedì quello di s. Lorenzo in Dama-
s. Lorenzo in Damaso alla basilica, so; nel venerdì quello di s. Marco,
ove fa nella sagrestia 1' elezione e nel sabbato quello de' ss. Martino
del Camerlengo del Clero Roma- e Silvestro a' Monti.
no {Vedi), che ivi riceve il pres- La consuetudine della celebrazione
biterio ; nel di dell' Ascensione di alcuni concilii in questo tempio
e nel sabbato dopo questa ; ai vuoisi derivata da s. Leone I con
3i maggio nella festa di s. Petro- una sua lettera, in cui disse a molti
nilla ; nel dì della Pentecoste ; nel vescovi, eh' era bene di trattare gli
sabbato tempora estive ; in
delle affari della Chiesa dinanzi all' apo-
quello delle tempora autunnali nel- ; stolo s. Pietro. Ma già nel pontifi-
la terza domenica dell' avvento e , cato dis. Siricio, che governò dal-

nel sabbato delle tempora invernali. l'anno 385 allanno 3q8, si era te-
Le indulgenze delle stazioni furono nuto un concilio di ottanta vescovi.
in questa basilica, sino dai primi tem- ad s. apostoli Petri reliquias. E s.

pi della Chiesa, massime nel Pontifi- Sisto III,immediato predecessore di


cato di s. Gregorio I, che ne parla s. Leone I, celebrò un altro conci-

come di antica prerogativa. Su que- lio, ad beatimi Petrum Aposiokim.

sto punto va consultato il Panvi- Sotto Papa s. Felice III furono adu-
uio, Delle stazioni di Roma, lib. Ili, nati due altri concilii nella stessa
cap. 36, il quale dice che anche ai basilica nel primo fu citato a com-
:

18 novembre, per la dedicazione parire e a rendere di se ragione


della basilica, vi è la stazione col- Acacio vescovo di Costantinopoli
1' ostensione delle reliquie maggiori, e vi fu condannato insieme a Pie-
e nel s. Natale alla terza messa. Il tro Fullone. Nel 5o 1 nel portico
Piazza nell' Eorterologio o Stazioni della basilica il Pontefice Simmaco
di Roma, a pag. i36, ci dice per adunò un concilio, detto Palmare,
qual motivo nella basilica in tutti i dal luogo ove fu celebrato, cui in-
sabbati delle tempora vi sia la sta- tervennero cento venticinque vesco-
zione. Il Marlio poi riferisce, che in vi, i quali approvata l'elezione di
tutte le stazioni si distribuivano ai Simmaco, e dichiarata la sua inno-
canonici per presbiterio otto soldi cenza, protestarono non dovere sog-
di Lucca, e dieci pel vestiario ; ed giacere Papa all'esame de' vesco-
il

aggiugne che al Papa si davano dal vi minori. Quindi nel 5o3 in al- ,

cunerlengo venti soldi papiensi per tro concilio, che si tenne pure nel-
ciascuna volta. la basilica, si confermò il preceden-

Per riguardo alla sua uffiziatura, te, e si formarono decreti contro gli
oltre quanto poi diremo parlan- usurpatori de' beni ecclesiastici. Sot-
do del capitolo, anticamente ogni to s. Bonifacio II, e nel 53 1, si ce-
giorno doveva celebrare nell' al- lebrarono quivi due altri concilii, e
1, I ,

246 CHI C II

nel primo si elesse in successore gistrare qui i principali, ci permet-


Vigilio Cardinale diacono, nel se- teremo aggiungere seguenti. Nel i

condo si riprovò lai decreto, dichia- secolo IX, Eugenio II lo convocò


randolo irregolare. Un altro conci- per la riforma de' costumi s. Leo- ;

lio si attribuisce al medesimo s. Bo- ne IV per conservare la disciplina


nifacio II, nel quale fu agitata la ecclesiastica. Questo Pontefice ne
causa di Stefano vescovo di Tessa- tenne due altri contro Anastasio
Jonica, concilio che fu celebrato nel prete di s. Marcello, facendo affig-
celebre oratorio edificato a s. An- gere il decreto di scomunica sopra
drea Apostolo nella vecchia basilica la porta d'argento della basilica,
dal Pontefice Simmaco. S. Gregorio eh' era quella di mezzo. S. Nicolò
I, creato nel 5go, stabilì d'innanzi I restituì alla sede di Costantino-
al corpo di s. Pietro alcuni capi di poli Ignazio, deponendone l'usurpa-
disciplina , che principalmente ri- tore Fozio, locchè fece in un con-
guardavano la Chiesa romana : e cilio composto di molti vescovi di
nello stesso sagro luogo tenne quel diverse provincie dell' occidente ed ,

concilio, in cui si trattò della rifor- adunato nella chiesa ove di Dio,
ma del costume. Dipoi nell' anno il beato Pietro principe degli apo-
607 Bonifacio III tenne un conci- stoli fiorisce e risplende per i mol-
lio con settantadue vescovi in cui , ti miracoli, che dal di lui corpo
ordinò che in avvenire, o vivente si ricevono ; sebbene a motivo del
il Papa, o prima della morte del freddo eccessivo fu d'uopo di tras-
vescovo, niuno ardisse far maneg- ferire il concilio nella chiesa di s.

gi o trattati sulla elezione del suc- Salvatore, cioè nella basilica late-
cessore. Nel seguente secolo Vili si ranense, come scrisse in uua lette-
proseguì ad adunare i concilii nella ra lo stesso Nicolò I. Sotto Adria-
basilica vaticana, dappoiché nel 73 no II fu tenuto altro concilio, in
s. Gregorio ne celebrò uno con-
III cui venne gettato alle fiamme un
tro i matrimonii illeciti. L'Anasta- libro di Fozio ; e sotto Giovanni VIII
sio poi fa menzione di un altro tre sinodi furono ivi congregati
in cui fu autenticato il culto delle cioè il primo nelle calende di mag-
sagre immagini. Nel 749 Papa s. gio contro Ansperto vescovo di Mi-
Zaccaria vi adunò un sinodo per lo lano, che fu separato dalla comu-
stabilimento di alcuni punti di ec- nione de' fedeli ; il secondo ai i5
clesiastica disciplina, come Adriano ottobre, in cui il medesimo vesco-
I ve lo tenne per condannar Feli- vo fu privato della sua dignità : il

ce, vescovo di Urgel. A questi ag- terzo per la causa di Anastasio ve-
giunger dobbiamo gli altri due con- scovo di Napoli, eh' erasi alleato ai
cilii, ch'ebbero luogo nel pontifica- saraceni, per cui fu scomunicato.
to di s. Leone III : nel primo fu Nei secoli X
e XI se ne celebra-
condannata la lettera del detto Fe- rono nella basilica da Agapito II ,

lice contro Alcuino; nel secondo che condannò Ugone vescovo di


lo stesso s. Leone III giustificò la Reims; quello che nel 964 senten-
sua innocenza dalle accuse. ziòLeone Vili per antipapa: l'al-
Lungo sarebbe a voler descrivere tro in cui la chiesa di Benevento
tutti i concilii tenuti in questo ce- fu da Giovanni XIII dichiarata ar-
lebratissimo tempio : laonde per re- civescovile. 11 sinodo di Benedetto
,

CHI CHI a4 7
VII contro i simoniaci : quello al- no alla morte. Nella sede vacante
tresì in cui nel 997 da Gregorio V per morte del Papa, si celebrano qui-
si trattò dello scioglimento del ma- vi le solenni esequie novendiali, e vi
trimonio tra il re Roberto, e Berta ;
resta il cadavere prima esposto, e
e quello nel 1007 in cui approvò poi tumulato, meno rari casi, co-
Giovanni XIX, detto XVIII l'ere- me vedrà in appresso. Ivi dallo
si

zione della sede di Bamberga. stesso Pontefice si coronarono gl'im-

In progresso di tempo i concilii fu- peratori, e i re, che sull'altare pa-


rono celebrati a s. Giovanni in Late- pale fecero donazione, o resero tri-
rano, forse perchè l'antica basilica butarie della Sede apostolica città,
vaticana, assai vasta , non era ba- Provincie, e regni ; per cui nel por-
stantemente difesa dai rigori del tico della basilica, o presso di esso,
freddo , e dall' umido pi'oveniente solevansi ricevere dal Pontefice i

dai vicini monti vaticani ,


giacché tributi delle provincie, città, rea-
non avea l' edilìzio volta, ma il so- mi, ec, come si fecero e tuttora si

lo tetto, il perchè facilmente sen- fanno, anco nell' interno, le solenni


tivansi gli effetti dell'intemperie dei proteste pei censi o tributi non sod-
tempi. Oltre a ciò, sebbene s. Leo- disfatti. In questo sagro tempio si

ne IV avesse circondato di mura il sono fulminate censure ecclesiastiche,


Vaticano, e compresolo nella città e scomuniche , e date poi solenni
Leonina tultavolta rimanendo la
, assoluzioni dalle censure, interdetti,
regione lontana dal centro della monitori e scomuniche, fulminate
città , e non molto popolosa , era anteriormente a città, regni, princi-
talora soggetta ad incursioni ne- pi e persone.
miche, per cui la sede dei concilii In tutte le feste alla messa can-
da questo luogo fu trasferita al La- tata si osserva il rito della comu-
terano, che avea contiguo il patriar- nione data dal celebrante con ostie
chio, e diversi edificii per alloggia- consagrate, diverse da quella del ce-
re i padri, che recavansi a Roma lebrante, al diacono, e suddiacono as-
in quelle circostanze, mentre allora sistenti. In questa basilica si celebraro-
le adiacenze del Vaticano non si no tutte le funzioni sagre, che vengo-
trovavano a ciò corrispondenti, co- no descritte all'articolo Cappelle Pon-
me riflette Onofrio Panvinio, lib. tificie, dal Sommo Pontefice , dal
IV, cap. 16. V. R.asponi, De Pa- sagro Collegio, ec, e tuttora si ce-
triarch. Lateranens. lib. IV , e. 4- lebrano i solenni pontificali , cap-
In quanto alle sagre funzioni pelle, vesperi, benedizioni, pubbli-
che tuttora hanno luogo nella ba- cazione del nuovo Papa dalla gran
silica, le quali sono tutte descritte loggia, ed altre funzioni, che in gran
ai rispettivi articoli del Dizionario, numero sono descritte al citato ar-
primieramente va rammentata l'in- ticolo, e a quelli delle Benedizioni, e

tronizzazione, o riconoscimento suc- Cappelle Caudivalizie, ec. In quanto


cennato del nuovo Pontefice, la sua poi alla lavanda dell'altare pontifi-
coronazione , e consagrazione ,
pre- cio, che si fa il giorno del giovedì
vio il giuramento o professione di santo, si legga l'articolo Altare. Pri-
fede, cerimonia che si chiama In- ma nel giovedì e venerdì santo a
diculus, per conservare integralmen- sera per venerare le reliquie mag-
te e immacolato il sagro domma fi- giori, avanti alla confessione, si ap-
,

^48 CHI CIII


pendeva una gran croce alta palmi ero di lui corpo fu riposto da s.

trentatre, e larga diciassette , fode- Lino , discepolo suo e immediato


rata di ottone con trecentoquattor- successore, in un ai fratelli Mar-
dici lumini a due lumi, per illumi- cello ed Apulejo, ed a s. Anacle-
nare mirabilmente la chiesa, locchè to allora prete, altro discepolo e
produceva un magico e sorprenden- successore di s. Pietro, nel sito ove
te efìètto. Nel 1752 poi per la pri- si venera, cioè nell' area del circo
ma volta si vide collocato sulla por- Neroniano, e presso i corpi d' innu-
ta di mezzo nella facciata anterio- merabili martiri, discepoli dei ss.
re un tronco grande di croce, con apostoli, primizie della Chiesa ro-
la sua traversa, all'opposto di quella mana, periti per ordine di Nerone,
di Gesù Cristo, per denotare il mar- o esposti alle fiere, o crocefissi, o
tirio di ed illuminato con
s. Pietro, bruciati , o uccisi a forza d' inaudi-
più centinaia di lumi di ottone ti tormenti. Ivi pertanto, come in-
che produsse vaghissima comparsa. dicammo di sopra, s. Anacleto eres-
In questa chiesa pure si celebra la se un piccolo oratorio, o piccolo ce-
solenne Beatificazione (Predi'), e Ca- meterio, per custodire il corpo di
nonizzazione (Vedi), in somma quivi s. Pietro, ed in suo onore, presso
i romani Pontefici celebrano la mag- il qualej come si dirà, vollero esse-
gior parte delle sagre funzioni sì re tumulati gì' immediati di lui suc-
annuali , che straordinarie , laonde cessori, e in progresso gli altri Pa-
la basilica vaticana per queste , e pi. Non deve qui tacersi, quanto si
per altre prerogative si distingue da dice nel tomo I, p. 8, Della sacra
qualunque altra chiesa dell'universo. Basii. Vatic. in quanto al luogo dei
martiri nel Vaticano. Famiano Nar-
Notizie della erezione, progressi, rie- dini opina esser ciò poco probabile,
dificazione, ed abbellimenti del- cioè che negli orti, e circo di Nerone
l'antica e nuova patriarcale ba- potessero trovare asilo i loro corpi
silica vaticana. ancor fumanti dalle sofferte carnefi-
cine. Esclusi pertanto il circo e gli
Nel campo Vaticano, presso il orti, congettura che in vicinanza di
colle di questo nome, ai 29 giugno tali orti e del circo, e forse in qual-
dell' anno 69 di Cristo, secondo la che privato campo di persona cui
più comune opinione, patì glorioso era in venerazione il cristianesimo,
martirio s. Pietro, primosommo Pon- fossero collocati i sagri corpi. Indi
tefice. Altri più fondatamente sos- argomenta, che 1' imperatore Co-
tengono coli' annalista Baronio, con- stantino nella fabbrica della basili-
tro l' Arrighi Rom. sub. lib. 2, e. ca, o estendesse il recinto della mo-
3, Bosio. Rom. sub. lib. 2, e. 1, le sino al prossimo cimiterio, ovve-
etc. , che il principe degli apostoli ro trasportasse nel seno dell'ampio
fu crocefisso colla testa all' ingiù, per tempio le sagre spoglie dei martiri,
grazia ch'egli chiese a' manigoldi, di cui è ripieno il suolo della ba-
nel monte Gianicolo, cioè in quel silica.
luogo, che si chiamò pure vaticano, Divenuto, nell'anno io 3, Anacle-
e dove poi fu eretta da Costantino to Pontefice, terminò e dedicò il

la Chiesa di s. Pietro in Molitorio detto oratorio a s. Pietro, e nell' an-


( ! tdi). E però mdubilalo che il sa- no 112 fu sepolto accanto di lui.
,

CHI C11I j.\ [}

Tuttavolta 8. Gregorio I, lib. 4> ra, De s. Calisto Papa et warty're


Epist. 33, ed altri, vogliono che il .... Disputatio de tr/éislatìone cor-
corpo di s. Pietro fosse stato se- porumbb. apostolorum Pelli et P iti-

polto nelle catacombe, due mi- li ad calaeumbas, Romae 1767.


glia lungi da Roma, che poi fosse La qual traslazione per altro fatta
trasportato nel luogo ove sta, ponen- da Cornelio, è dubbiosa pel Ba-
s.

dosi la di lui testa con quella di s. ronio all'anno 221, n. 3, pel Pa-
Paolo nella basilica lateranense, su gi all' anno stesso, e pel Bianchini
di che è a vedersi il Cancellieri nell'Anastasio tomo II, p. 2o5.
nelle Notizie sulle sagre teste de' ss. La ricordata cappella, o oratorio,
Pietro e Paolo. Ma il citato Arri- sussistette sino ai tempi di Costan-
ghi, tom. I, lib. 2, cap. 5, e il tino imperatore, ad onta delle per-
mentovato Bosio suo commentatore secuzioni, e nella massima venera-
tom. I, pag. 2 3 pretendono, che nel zione presso i fedeli, che venerando-
medesimo Vaticano fosse seppelli- la sotto il titolo di Memoria, vi si

to, locchè asseriscono molti scrittori. congregavano in sagre adunanze, ed


Si vuole ancora che i corpi de' ss. in offrire l'incruento sagrifizio, co-
Pietro e Paolo furono rubati dai ris- me argomenta il Panvinio, nella
pettivi luoghi, dai greci, col pretesto sua opera mss. De Pnvstantia ba-
che detti corpi li riguardavano ed ap- silicce Pratica/ice. Neil' anno 3rq,
partenevano ad essi come stati loro o 324, l'imperatore Costantino,
concittadini, quindi vennero nascosti a preghiera di Papa san Silve-
nel Cimiterio di Calisto (Vedi), per stro I, diede opera
innalzamen- all'

essere trasportati nel levante; ma di- to d'una chiesa ad onore del prin-
scopertosi il furto prima della par- cipe degli apostoli, proporzionata al-
tenza, da questo cimiterio furono re- la nota sua pietà e magnificenza.
stituiti i sagri corpi alle proprie basi- Deposto per tanto l'imperiai diade-
liche. Vogliono pure, che s. Silve- ma, e augustali insegne, Costan-
le
stro dividesse per metà tali bb.
I tino prostrò a terra, sparse mol-
si

corpi, riponendone porzione nella le lagrime di di vola tenerezza, e pre-


basilica di s. Paolo nella via ostien- sa quindi la zappa, subito si accin-
se, e l'altra in questa vaticana. Vi se a scavare colle sue mani il ter-
è poi disputa del tempo, in cui stet- reno della valle vaticana ,
per get-
tero questi sagri corpi nel cimiterio tarvi le fondamenta della basilica, e vi
di Calisto, ove ora è la chiesa di s. trasportò co' propri omeri dodici cofa-
Sebastiano. Alcuni sono di parere, ni di terra inonore de' dodici aposto-
che vi siano rimasti 25o anni, e che li,disegnando in pari tempo la pian-
Papa s. Cornelio per le preghiere ta e l'area del sagro tempio. Fu al-
di s. Lucina, li trasportasse al ri- come racconta l'Anastasio,
lora, dis-
spettivo loro sepolcro nell'anno 2 55. umato il corpo di s. Pietro, e col-
V. B.idolfìno Venuti nella Descri- locato da s. Silvestro I in una gran
zione di Roma del p. Eschinardi. cassa di argento, con sopraccassa di
Sulla esistenza, identità, e trasporto bronzo dorato, piantata immobil-
di questi sacri depositi, vi è la bel- mente nel suolo, e larga per
ogni
la dissertazione dell abbate Marti- parte cinque piedi, cui era sovrap-
nelli benefiziato della basilica, /"'.an- posta una croce d'oro purissimo del
cora Pietro Muletti, nella sua ope- peso di libbre centocinquanta, colia
20O CHI CHI
iscrizione de' nomi di Elena impera- scrizione, riportata da Maffeo Ve-
trice, e del suo figlio Costantino. La gio, diligente indagatore degli anti-

cassa fu posta in un magnifico al- chi monumenti:


tare, che faceva parte della chiesa
già ridotta a compimento, ornato di Quod duce te mundus surrexit in
oro, e di preziose gemme, circon- astra irìumphans,
dato di una quantità di lampade Hanc Constanlinus victor tibi con-
di oro e di argento. Inoltre il re- didit aulam.
ligioso principe arricchì la basili-

ca anche con vasi e suppellettili di Quindi veniva la nave traversa,


molto valore, e la dotò di corrispon- ove era 1' altare o confessione di s.
denti fondi per la sua manutenzio- Pietro, luogo che rimaneva chiuso
ne. Quindi solennemente fu consa- da cancelli frammessi a dodici co-
grata nell'anno 324, ° ^25 ai 18 lonne vitinee trasportate in Roma
novembre. Attcsta il Baronio, che dalla Grecia, ovvero dal tempio di
quando poi fu demolita la vecchia Salomone in Gerusalemme, sulle

tribuna eretta da Costantino, si rin- quali ricorreva un architrave orna-


vennero molti mattoni col suo im- to di statue di argento. Il corpo
periai nome, e il Grimaldi afferma della chiesa dalla traversa sino alla
aver veduto una medaglia d'oro in porta, aveva quattro ordini di co-
cui era impressa una croce in mez- lonne che formavano cinque navi ;
zo a due immagini con intorno , cioè, una maggiore e più alta nel
questi due nomi Constanlinus et fle-
: mezzo, due per ogni lato di essa,
lena ; la qual medaglia fu rinvenuta minori e gradatamente più basse. Da
ne' fondamenti per innalzare il nuo- ognuna delle navi si entrava nel-
vo portico sotto Paolo V. la traversa per un arco, e quello
La basilica, che dal suo fonda- della nave di mezzo dicevasi trion-
tore prese anco il nome di Costan- fale; sull'alto di questo arco eravi
tiniana, venne edificata in forma di un trave dove si vedeva una gran
croce latina, servendosi all' uopo dei croce, e le chiavi, simbolo della subli-
materiali tolti dai pubblici edifizii, me potestà pontificia. Il tempio ebbe
e anco con alcune colonne
forse cinque porte dal lato di oriente, ed
che decoravano la mole Adriana. Il altre in seguito ne furono ag-
Cancellieri, Basilica Vaticana, pag. giunte dai lati, e nella traversa. Il

96, dice che nella valle Vaticana tetto della nave di mezzo si vuole
eranvi i templi di Apollo e di Mar- che fosse coperto colle tegole di me-
te, la Naumachia, e il cerchio di tallo levate dal tempio di Venere
Nerone, edili zi i tutti che Costantino in Roma. Le scale, che stavano in-
distrusse, e co' loro materiali e con nanzi all'antica basilica, sulle quali
cento colonne di marmo eresse il furono coronati i Pontefici, e che i

tempio vaticano. Ebbe innanzi un fedeli salirono per divozione, come


quadriportico, chiamato paradiso, dicemmo all' articolo Chiese, e co-
costruito con quarantasei colonne, me ne tratta il Piazza nell' Eorle-
ed il cortile o claustro, che rimane- rologio, col premio delle indulgenze,
va nel mezzo, era assai ben lastri- furono prima ristorate da s. Leone
cato. L'interno della basilica aveva III e in appresso da Pio
;
II, che vi

da capo una tribuna con questa i- collocò a pie di esse, come tuttora
, ,

CHI CHI 2ji


si vedono, le due statue de' ss. Pie- alabastro. Dalla esistenza di questo
tro e Paolo, che scolpì in marmo salutare fonte presero la loro de-
Mino di Regno, o, come altri lo chia- nominazione le due vicine cappelle,
mano, Mino da Fiesole. Siccome poi che dal Pontefice s. Simmaco furo-
Paolo V l' eresse su nuovi basa- no poscia erette, e dedicate una a
menti , così vedonsi su di essi gli 8. Gio. Battista, Gio. l'altra a s.

stemmi Piccolomini, e Borghese. Evangelista, chiamate perciò col no-


Volendo però indicare cronologi- me di s. Giovanni ad Fontes. Ed
camente le restaurazioni abbellimen- , è per la stessa ragione, come opi-
ti, ed ampliazioni della basilica, ci li- na il Panvinio , che il cimiterio
miteremo alle cose principali, seguen- vaticano fu nominato Cimiterio
do gli autori i meglio istruiti, e ad fonles , da Cencio Camerario
a seconda del celebre manoscritto, parlando de' cimiteri nelle vicinan-
esistente nell'archivio della basilica, ze di Roma. Benemerito della ba-
di d. Tiberio Alfarano, chierico be- silica fu san Leone I , come lo
nefiziato della medesima dal 1 567 fu dell' ostiense, e della lateranense,
al 1596, epoca di sua morte. E mol- perchè nell'anno ^.55 le preservò
to rinomata la pianta dell' antico dal saccheggio che die' a Roma, e
J
tempio Vaticano, e delle chiese cir- a tutte le chiese il re de vandali
convicine, da lui formata con singo- Genserico. Altro fiero disastro avea
iar accuratezza, e incisa in rame precedentemente minacciato Roma
che poi dedicò a monsignor Evan- nel 4^ 2 j P er parte di Attila re de-
gelista Pallotta, allora datario di Si- gli unni, per cui s. Leone I otten-
sto V, poi Cardinale e arciprete del- ne che ritirasse suo esercito dal-
il

la basilica. Pianta che da lui dili- 1 Italia. Riconoscendo il Pontefice


gentemente illustrata , conserva
si la mirabile condiscendenza del fero-
nell' archivio, ma primieramente de- cissimo monarca, per la intercessione
dicata a Gregorio XIII, col titolo : dei principi degli apostoli, fece fon-
De Sacrosanctae basilicae s. Petri dere il metallo della statua di Gio-
antiqua et nova structura. ve Capitolino ,
per monumento di
11 primo Pontefice, di cui si ha gratitudine , e lo convertì nella
memoria che, dopo l' erezione Co- statua di s. Pietro sedente nella cat-
stantiniana, facesse qualche cosa al- tedra in atto di benedire, e con le
la basilica, è il summentovato s. Da- chiavi in mano. Tale statua ha sem-
maso I. Questi avanti che divenis- pre ricevuto religioso culto nella ba-
se Papa, verso la metà del quarto anco pei miracoli operati da
silica,

secolo,conoscendo quanto erano dan- quelli che invocarono il divino aiu-


nose non solo al tempio, ma al ci- to per intercessione di s. Pietro, e
miterio vaticano, le acque che dal mentre era canonico della basilica,
vicino monte discendevano, si de- Benedetto XIV, nel 17 7.5, fu testi-
terminò a divertirle dalle vie sot- monio dell'istantaneo prodigio del-
terranee che prendevano, per for- la risanazione di Giovanni Kowalschi,
mare con esse un salutevole fonte storpio polacco, cioè nell' atto che ba-
battesimale. Lo eresse per tanto nel- ciava il piede cui la statua tiene al-
l'atrio anco per comodo dei pelle quanto in fuori, come si ha dalla Nar-
grini, lo abbellì di marmi e co- razione, ec. di tale miracolo, stampa-
lonne, e di una preziosa conca di ta in Roma in detto anno. Il Cardinal
z52 cui CHI
Baronio, die ogni giorno visitava la con tettoja di metallo sostenuta da
basilica, sempre baciava con vene- colonne di porfido, e lo abbellì con
razione tal piede, ciò che fanno tut- delfini, e con pavoni di bronzo get-

ti i fedeli che visitano la basilica, tanti acqua, oltre l'avervi collocato


comprensivamente al sommo Pon- quella pigna di bronzo, che vuoisi
tefice , che persino pone capo sot- il racchiudesse prima le ceneri di A-
to tal piede brevemente orando, driauo, ovvero ne adornasse il mau-
massime ne' venerdì di marzo quan- soleo , la quale in un ai pavoni,
do col sagro Collegio si reca a vi- oggi si osserva nel giardino vatica-
sitare la basilica nel modo che si no verso Belvedere. S. Giovanni I,
dice all' articolo Cappelle Pontificie, nel 5^5, reduce da Costantinopoli,

§ X, n. 6. Per ciò che riguarda la ove pel primo incoronò un impera-


lampada, che perennemente le arde tore, deiricchi doni che ricevette
avanti, è a vedersi il Sarnelli, Let- colà,ne partecipò alla basilica. S.
tere Eccl. t. V, p. 89. Il Cardinal Gregorio 1, nei 590, ricoprì di ar-
Riccardo Oliviero de Longueil ar- gento la porta maggiore. Nell'inter-
ciprete della basilica, nel i4b">, fe- no della chiesa furono molti i ri-
ce collocare tale statua di s. Pietro, siami , e gli abbellimenti d' ogni
nell'oratorio de'ss. Processo, e Mar- sorta eseguiti d' ordine di diversi
tiniano, e siccome vuoisi che l'ac- Pontefici, e Severino Papa del 640,
comodasse, e vi facesse il piedistallo, rifece i musaici della tribuna. Ono-
alcuni credono che la fabbricasse : rio I, suo predecessore, avea rico-
finalmente Paolo la trasferì ove V perto il tetto colle tegole di bron-
ora si venera a ridosso del pilone, zo, tolte col permesso dell'imperatore
ove è la statua di s. Longino. V. Eraclio dal tempio di Giove capitolino,

il Torvì^o^DeW antichissima statua detto ili Romolo. Egli iuollre incro-


di s. Pietro di bronzo nella basilica stò I' altare di s. Pietro di argento,
vaticana, nei sagri Trofei p. 149; e lo decorò con ornamenti. Raccon-
De simulacro aeneo s. Petri collo- ta il Cancellieri, Descrizione della
cato in monasterio s. Martini, ac bas. vaticana, p. 97, che fu il Pa-
de varìis ejusdein translatioidbus, nel pa s. Ormisda che ricoprì il tetto
tomo III, De Secretariis novae Bas. della con bronzi dorati tol-
basilica
Vat., di Cancellieri, p. i5o3, 2029, ti tempio di Romolo; e che
dal
per cui i cappellani dell'altare dei Onorio I ne fece le porte di ar-
ss. Processo e Martiniano si chiama- gento che pesavano novecento set-
rono Enei, dopo che ivi fu dal mo- tantacinque libbre. Dono I, nel 6"-b\
nislero di s. Martino trasportata la decorò di marmi l' atrio o cortile
statua. del qnadiiportico chiamato paradi-
S. Simplicio, Papa del 467, rife- so, ed altri Pontefici Io imitaro-
ce i portici del qnadripoi fico. S. no nell' abbellimento, come si leg-
Simmaco eletto nel 498 edificò pres- ge da una iscrizione riportata dal
so la basilica un tempio rotondo in (.n itero nei Supplementi, a pag.
onore di s. Andrea apostolo, il (piale 1166. S. Sergio ì, nel 687, fu co-
poi yenne dedicato alla Madonna del- stretto ad impegnare tutto l'oro
la (ebbre, e ridotto in seguito ad uso della confessione di s. Pietro, per
di sagrestia. Lo stesso Papa ornò la pagare all' esarca di Ravenna cento
basilica con musaici, ricopri il fonte libbre d'oro, che gli avea promesso
CHI CHI 253
l'antipapa Pasquale se favoriva la per cui venne da Stefano II detto
propria fazione. E s. Gregorio III, 1!I restaurato ed abbellito. La cap-
per opporsi agli iconoclasti, ed al- pella fu detta dei re di Francia,
l'imperatore Leone l' Isaurico, che per li seguenti motivi. Primieramen-
nell'anno 720 avea dichiarato guer- te vuoisi, che
s. Paolo I l'erigesse
ra crudele al culto delle sagre im- a preghiera di Pipino re di Fran-
magini., collocò nella basilica quella cia, il quale poi gli mandò la sua

del Salvatore, e da una parte quel- figliuola perchè in essa la battez-


le degli apostoli, e dall' altra quel- zasse s. Paolo I, siccome fece con
la della b. V. Maria, e delle sante solenne pompa, Quivi Adriano I
vergini : nella stessa basilica fabbri- battezzò, a preghiera di Carlo Ma-
cò una cappella, in cui fece mette- gno, Carlomano suo figlio, e poi vi
re le sagre reliquie, che da ogni fece gli sponsali tra Costantino impe-
banda ricercò per maggiormente ,
ratore de' greci, e Rolruda figlia di

promovere il culto ad esse dovu- Carlo Magno. Adriano I, e s. Leone


to . Ancora di questo Pontefice si IH doviziosamente abbellirono la
conserva nel portico vaticano una cappella di s. Petronilla. Ivi venne-
iscrizione in marmo, che ricorda la ro sepolte Maria e Termazia mo-
,

(lunazione eh' egli fece alla basilica gli di Onorio imperatore consecu-
di alquanti oliveti pel mantenimento tivamente; e figlie del celebre guer-
delle lampade. Anco il suo immediato riero Stilicone, i sepolcri delle quali
successore s. Zaccaria del 74* > edificò furono trovati pieni di gioie, di

1 j'-llar basilica un oratorio, in cui perle e di preziosi arredi, allorché


pure ripose le reliquie d' innumc- fu demolito tempio sotto Paolo
il

rabili santi, e assegnò venti libbre III; operazione, che esigette due-
d'oro annue per l' olio delle lam- mesi di tempo, benché fecesi uso
pade della stessa basilica. S. Paolo delle mine. Nella medesima cappel-
1, nel
761, dai cimiterii trasferì in la fu sepolta l'imperatrice Agne-
questo tempio il corpo di santa Pe- se moglie di Enrico II detto HI.
tronilla, e presso l' altare maggio- Sappiamo ancora, che Innocenzo II
re fabbricò un oratorio , cioè nel donò ai canonici di s. Pietro la
tempio che a santa Petronilla a- metà delle oblazioni latte all' altare

vea eretto, presso la basilica, l'im- di s. Petronilla, da cui si deduce


mediato predecessore Stefano II det- quanto era venerata e frequentata;
to III. anzi sotto il suo predecessore Ono-
Siccome
tempio e la cappella
il rio II, e nel 11 23 eravi un man-
acquistarono grande celebrità, e poi sionario di s. Petronilla. Fu inoltre

furono l'uno e 1 altra demoliti, non la cappella beneficata dai re di Fran-


sembrerà inutile raccoglierne qui in cia, particolarmente da Ludovico
compendio le principali notizie. Ve- XI verso il i47 r
> P er cui °§ ui
ramente, secondo il Torrigio, pag. anno nel dì ultimo di agosto gli si

i|'i, tal cappella fabbricata nel celebravano le esequie. Quivi fu

7^8 circa da s. Paolo I, era ove è messo la prima volta il gruppo


adesso l'altare de' ss. Simone e Giu- della Pietà, opera sublime di Mi-
da, in un tempio rotondo, forse già cbelangelo; e in essa a' 16 gennaio
di Apollo, il quale fu ridotto ad dell'anno 1 49^ ascoltò la messa Car-
uso sagro da Costantino il Grande, lo Vili, re di Francia. V. il cita-
j ,

2 54 CHl CHI
lo Torrigio alla pagina 148 e se- di s. Martino, già unito alla basi-

guenti. lica vecchia, cioè nel luogo ove og-

Riprendendo il racconto, si ha gi è la statua della Veronica, aven-

che Adriano I nel 795 spendette per do vinto ad Ostia i Saraceni , i


questo tempio due mila cinquecen- quali volevano depredare le ric-
to ottanta libbre d'oro, e novecen- chezze da lui donate alla basilica,
tosette di argento; e nel presbite- per metterla al coperto da qualun-
rio pose quel candelliere in for- que futura aggressione, si servì dei
ma di croce, di cui facemmo men- medesimi prigionieri per circondare
zione di sopra 1370 candele
con di mura e di torri il Vaticano,
senza confusione, le si dovevano
quali comprendendolo nella città Leoni-
accendere pel s. Natale, per la Pasqua na o borgo s. Pietro {Vedi), da
,

per la festa dei principi degli apostoli, lui fabbricata. Se la basilica fu li-

e per l'anniversario della coronazione berata dalle depredazioni de' Sara-

del Papa. Anco di lui abbiamo nel por- ceni, nell'855 per l'elezione del suc-

tico vaticano una memoria in mar- cessore di Leone IV, insorse l'an-
mo, cioè l'elogio che in sua morte gli tipapa Anastasio Cardinal prete di
compose Carlo Magno, che lo tene- s. Marcello, il quale spogliò del

va in luogo di padre, per cui ama- più prezioso la basilica , e dopo a-

ramente lo pianse. 11 Pontefice s. vervi commesso orrori peggio di

Leone III fece attaccare nella ba- un saraceno, fuggi da Roma.


silica vaticana due tavole di argen- Il Borgia, Difesa del dominio tem-
to del peso di novantaquattro lib- porale della Sede Apostolica , a
bre e mezzo, che alcuni dicono fe- pag. i33e seg., nel riferire le do-

ce appendere sulle porte, nelle qua- nazioni fatte alla Chiesa romana da
li tavole era inciso il simbolo in Carlo Magno, e da Carlo il Calvo,
lingua greca in una, ed in lingua dice che, secondo il costume d' al-

latina nell' altra, come era stato for- lora, cioè di scolpire nelle porte del-

mato da centocinquanta padri del le basiliche i nomi delle loro posses-

concilio di Costantinopoli. V. il sioni e beni, furono scolpite nelle por-


Baronio anno 809. Edificò la
all' te di bronzo della basilica vaticana.
torre per le campane, ponendovi Aggiunge poi 1' erudito scrittore
nelle sommità un gallo di bronzo che le porte esteriori della vecchia
del peso di cento ventisei libbre : basilica erano in capo alle scale

di più s. Leone III eresse presso per le quali si entrava nel primo
la basilica un palazzo, che poi servi portico di s. Pietro, chiamato s.
di abitazione al Cardinal arciprete. Maria in Turre ; e che probabil-
Si vuole che s. Gregorio IV crea- mente tali porte si debbono al Pon-
to nell' 827 ed ampliasse
ristorasse tefice Giovanni Vili, eletto nell'an-
la contigua abitazione, ove dimora- no 872. Che le nominate porte e-

rono alcuni Pontefici e che poi , sistessero nel 1046, lo troviamo


maggiormente ingrandirono Eugenio rammentato nell'Ordine Romano,
111 ed altri di cui si parla all' arti-
, per la solenne coronazione celebra-
colo Palazzo Vaticano [Vedi), ve- ta in quell'anno nella basilica va-

ro emporio di meraviglia. S. Leo- ticana da Papa Clemente II, del-

ne IV, creato Papa nell' anno 847 , l'imperatore Enrico li detto III, e di
stato prima monaco del monistero Aguese sua sposa, come pure raccon-
CHI CHI 2 55
ta Ermanno Contratto in Chron. retici. L'antichissima chiesa di s.

ad an. io47- H suddetto Ordine Maria in Turri, una delle molte


fu pubblicato dal Muratori nel to- exedre o edifizii esterni^ che cir-
mo I, Anliqnit. Italie, pag. io3, condavano, oltre i monisteri, la ba-
Ponti/, pag. 261 262, dal Cenni, silica era situata alla sinistra di chi
nel tomo II. Mommi. Dominai, e entrava nell' atrio, o quadriportico
da altri. In esso ecco quanto si leg- dell' antico tempio, presso la torre
ge relativamente a tali porte este- campanaria, donde ne prese la deno-
riori: » Die dominico summo mane minazione, e segnatamente serviva tal
» electus impera tor cum conjuge chiesa per due insigni funzioni ; dap-
» sua descendit ad s. Mariani Trans- poiché da essa nella domenica delle
« padinam (cioè Traspontina), quae palme, dopo la benedizione di que-
» est juxta Terebinthum , ibique ste, s' incamminava la processione
» recipitur honorifice a praefecto all'altare della confessione ; e quando
» Urbis, et comite palatii latera- poi si recavano in Roma gì' im-
" nensis, et uxor ejus a Dativo ju- peratori ad essere incoronati , ivi

» dice, et arcario, et deducitur per prestavano il giuramento di fedel-


« porticum, clericis urbis omnibus tà, e di ubbidienza alla santa Se-
» indutis cappis, planetis, dalma- de, e per potere esercitare l'ufficio
ti ticis, et tunicis cum thuribulis di suddiaconi nella messa pontifi-
» cantantibus Ecce mi Ito Angelum
: cale, venivano ascritti nel numero
« meum, usque ad suggestum ar- de' canonici di s. Pietro, e ne as-
* cae superioris,' quae est in capi- sumevano il loro abito. Abbiamo
» te graduum ante portas aereas creduto opportuno far qui questa
» Mariae in Turri. Ibi sedem
s. breve digressione, perchè non si con-
» dominus Papa in sede sua etc". fonda la chiesa di s. Maria in Tur-
In questo proposito non si dee ta- ri, chiamata dal citato Borgia pri-
cere, che avanti la porta principale mo portico di s. Pietro, col vero
dell' antica basilica, eravi nel pavi- portico, e solo chiamata cosi per
mento una gran pietra rotonda di essere da un lato di essa; e per non
porfido detta Rota porfiretica, do- confondere le cinque porte della ba-
ve si preparavano due sedie, una silica, colle porte esteriori di detta
pel Pontefice, l'altra per l'impera- chiesa, e finalmente per accennare
tore che dovea coronarsi, e vi si le principali cose, che ivi avevano
facevano varie cerimonie descritte luogo.
dal Cancellieri nel tomo III, p. 823, Papa Formoso dell' 891, secon-
e 847, De Secretarli? Bas. Vat. do il citato Tiberio All'arano, de-
Secondo il Mallio, sotto di essa corò di pitture le pareti laterali del-
giacevano le spoglie mortali del ve- la nave grande. Nell'anno 974 il
nerabile Beda, per cui in segno di folso Pontefice Bonifacio VII spo-
rispetto, il popolo si asteneva dal gliò la basilica delle cose di mag-
passarvi sopra, ciocché non sembra gior pregio, e fuggi sacrilego in
provato abbastanza. Va qui avver- Costantinopoli. Giovanni XIX detto
tito che nel!' antica basilica eravi XX fabbricò nella chiesa un bel-
un chiamato ad quatuor rotas
sito a s. Marziale. Benedetto IX
l'altare
per altrettante pietre rotonde di nel 1041 impose ai polacchi il pa-
porfido, dette ancora circoli porfi- gamento di una annua moneta, per
2 56 CHI CHI
mantenere un lume avanti il corpo Antipapi ( T'ali) , e a quello di
di s. memoria di aver
Pietro, in Castel s. Angelo (I celi). E l'an-
dispensato Casimiro monaco di Clu- tipapa Vittore IV, eletto nel i jf) i

ny di ascendere al trono, e prender scismaticamente contro Alessandro


moglie. L'aitar maggiore, che sap- HI, tenne questo con guardie arma-
piamo essere stato decorato con te in un ai Cardinali elettori per ,

quattro colonne di porfido, soste- nove giorni rinserrati nella basilica,


nenti un prezioso ciborio , e dalla finché il popolo romano stanco di
parte anteriore nobilitato di altre tante iniquità mise in libertà il
dodici colonne, che dalla forma vero Pontefice. In progresso Inno-
esteriore, e dai fogliami in esse cenzo HI rinnovò i musaici della
incisi, furono chiamate Vitinee , le tribuna, che poi ristorò Benedetto
cpiali diconsi, come di sopra av- XII, ove pose la summentovata
vertimmo, portate di Grecia per iscrizione sulla dignità di questa
ordine di Costantino, ovvero già patriarcale: la facciata nuo- venne di
appartenenti al tempio di Salomo- vo adornata Gregorio IX con
da
ne, rimase sempre come lo con- un musaico, e vi si leggevano al-
sagrò s. Silvestro I, ad onta del- cuni versi. Avendo questo Papa
le vicende, cui soggiacque la ba- scomunicato l'imperatore Federico
silica. Malico Vegio però ci riferi- II, mentre nella seconda festa di
sce, che tale altare fu da Calisto pasqua del 1227 celebrava in que-
Jl nuovamente consagrato, perchè sta chiesa, per opera dei frangi-
le di pietre per
lui la divozione pani, ribellatisi alcuni romani osa-
de' fedeliche ne staccavano qualche rono assalirlo , e costringerlo alla
pezzetto, erano alquanto scompagi- fuga. Nicolò III nel 1278 vi spese
nate, per cui il Papa anco lo rico- molte somme, par abbellirla, rinno-
pri di ottimi marmi, e lo consagrò vò le pitture della tribuna, ed al-
il giorno dell'Annunziata con gran tre; inoltre vi fece rappresentare mol-
concorso, alla presenza di novecen- ti ritratti di Papi. Di poi il suo
to e più vescovi, ch'erano in Ro- nipote Iacopo Gaetano Stefaneschi,
ma pel concilio generale lateranen- Cardinale di Bonifacio VIII, fece
se I, nel i io, 3. eseguirenell'atrio da Giotto, un
Anacleto li antipapa nel ii3o musaico rappresentante la navicella,
spogliò interamente di quanto la ossia la Chiesa in figura fluttuante.
basilica avea di prezioso, siccome Abbiamo poi sulle porte della
pur fece m altre chiese onde poi , da Onorio 1, e
basilica rinnovate
corrompere colforo i romani, e sos- da Leone IV, che, verso l'anno
s.

tenersi contro Innocenzo II legit- 1442, Eugenio IV a quella princi-


timo Pontefice anzi essendosi re-
: pale vi collocò la porta di bronzo,
cato in Roma nel i 1 33 l'impera- lavorata da Antonio Filarelo di Fi-
tore Lotario II per essere corona- renze fratello diDonato, come af-
to, Innocenzo II fu obbligato farne ferma Vasari. Oltre alcune sagre
la funzione alla basilica lateranense, immagini, vi espressero pure la sto-
perchè la vaticana era occupata ria del concilio generale di Firenze
dall'antipapa. Che la basilica ser- celebralo dallo stesso Eugenio IV,
vi talvolta per luogo di refugio ai con alcuni versi che ricordano la
falsi Pontefici, lo si dice all'articolo riunione alla chiesa Ialina, dei gre-
,

CHI CHI 257

armeni, etiopi , e giacobiti. Com- lebrò Martino V, non ne nomina


-

ci,

presa la detta porta, e quella san- che cinque , e in quelli di Nicolò


ta, cinque in antico erano propria- V, e Sisto IV non si nomina affat-

mente le porte della basilica , come to la porta santa: laonde fu soltan-


lo sono adesso. Prima si chiama- to Alessandro VI, che ai 18 dicem-
vano Argentea, Romana, Guidonia, bre i499? prima della celebrazione
Ravenniana , e del Giudizio. Ar- dell'anno iooo, ordinò che si for-
gentea fu chiamata quella di mezzo masse una nuova porta, e si ornasse
a cagione delle lamine di argento, per essere contraddistinta, come me-
colle quali s. Gregorio I, Onorio I, glio dicesi a Porta santa (Vedi).
e s. Leone I\ la ricoprirono. Era a Ma in seguito nella nuova basilica,

questa contigua dalla parte del pa- compresa tal porta, e quella di Eu-
lazzo apostolico la porta Roraana genio IV, cinque sono le sue porte.
a cui diede il nome l' ingresso più Finalmente, la sagrosanta patriar-
frequente, che per essa avevano i cale basilica vaticana, dopo undici
romani ,
principalmente le donne. secoli di sua esistenza dacché l'avea
Seguiva la Guidonia, così detta per- eretta Costantino, incominciò a mi-
chè dai guidoni, o vogliam dire dai nacciare mina.
condottieri, s'introducevano per quel- Il Pontefice Nicolò V fu il primo a
la i forestieri a venerare la basilica. pensar di proposito alla nuova strut-
Dalla parte meridionale in vicinan- tura del tempio. Con disegno pertanto
za della porla Argentea, era la Ra- di Bernax'do R.osellini, e di Leon Bat-
venniana, e dopo questa nell'ullirao tista Alberti si pose mano all'opera, e

luogo, la porta del Giudizio. Fu 1 u- distrutto il tempio di Probo situato


na appellata Ravenniana, o perchè dietro alla tribuna della vecchia ba-
i ravennati, lombardi e toscani per silica, s incominciò una più. vasta e
essa entravano, ovvero perchè i tras- maestosa tribuna, lasciando intatta
teverini avevano per essa 1 accesso; quella di Costantino; ma appena la
dappoiché l'ampia regione di Tras- vide circa tre cubiti sopra il pavi-
tevere fu per alcun tempo chia- mento. Divisava innalzare avanti
mata città de' Ravennati. Fu poi un obelisco, di cingere di mura il

l'altra denominata del Giudizio, pel Vaticano dalla parte del giardino,
trasporto de' cadaveri che per essa per cui cominciò una fortissima tor-
al conducevano il qual
sepolcro si ; re, quando la morte troncò nel
nome è rimasto anche oggi, conser- i455 sì belle imprese. All'articolo
vandosi ancora il vocabolo di porta Città Leonina, si fa di esse più di-

de' morti. Introdotta poi, o, a dir stinta menzione. Né Calisto III, né


meglio, ripristinata e regolarizzala Pio II non continuarono l' impre-
nella chiesa 1' indulgenza plenaria sa, solo questo ultimo donò alla ba-
del giubileo nell'anno santo, fu ag- silica la testa di s. Andrea aposto-
giunta nell' antico tempio la sesta lo,che aveva ricevuto in dono da
porta chiamata la porta santa, e Tommaso Paleologo despota della
collocata in vicinanza della Guido- Morea, e fratello di Costantino ulti-

nia. Sul principio poi della porta mo i imperatore greco . Quindi lo

santa non convengono gli scrittori : stesso Pontefice collocò la detta te-

certo è che nel 142 5 •Maffeo Vegio sta nel bel ciborio ed altare, che
il quale fu presente al giubileo che ce- fabbricò in una cappella, nella qua-
VOl. XII. *7
,

2 58 CHI CHI
le tu egli poi sepolto, non che il collocata la pietra fondamentale del
nipote Pio 111, come a suo luogo pilone , oggi chiamato della Vero-
meglio si dirà. 7 il Torrigio, Grot- . nica. Il gran Giulio II, ad onta del-
te Faticane, p. 100 e seg. Assun- l' avanzata sua età , e non ostante
to però al pontificato Paolo II il cupo della voragine, nulla atter-
nel i4^4> impiegò più di cinque rito dall'aria insalubre, che ivi cagio-
mila scudi d' oro pel prosegui- navano le acque giacenti in quella
mento della fabbrica. Sisto IV, che profondità, volle in persona discen-
gli successe, fece la cappella del co- dervi,per istabilirvi con solenne ce-
ro, ove poscia volle essere sepolto rimonia la prima pietra. Talmente
nel monumento di bronzo, di cui si lavorò, che ben presto i quattro
poi parleremo non che di detta
, smisurati piloni si videro innalzati
cappella; e riccamente abbellì e ter- sino al cornicione, facendo Braman-
minò il ciborio incominciato da Pio te voltarvi i quattro grandi arconi
lì, sull'altare papale. Innocenzo Vili per sostegno dell'immensa cupola:
avendo ricevuta dal sultano Baja- rapidità che biasimata, poi scuoprì
zetto II la sagra Lancia, la donò alcuni cedimenti. S' incominciò pure
alla basilica ; ma mentre voleva edi- la struttura della nuova tribuna,
ficarvi una sontuosa cappella per rivestita al di fuori da Bramante di
riporvela , morì nel i49 2 j laonde peperino, ma la morte di Giulio II,
fu riposta nell'oratorio ove si con- accaduta nel i5i 3, e quella dell'ar-
servava il s. Sudario. Quindi il di chitetto nel i5i4 interruppe il la-
lui successore Alessandro VI fece voro. Successe nel pontificato Leo-
erigere la facciata esterna del por- ne X, il quale affidò il prosegui-
tico. La gloria per altro di com- mento dell'opera a Giuliano Giam-
piere la grande ed ardua impresa berti dettoda s. Gallo, insieme a
era da Dio serbata a Giulio II, il Giocondo da Verona domenica-
fi*.

quale, dopo aver sentito in Roma no, ed al gran Raffaello Sanzio da


ilparere de'migliori architetti, scelse Urbino. Vedendo però il Papa esau-
quello di Lazzaro Bramante, che gli sta la camera apostolica di que' te-
dava forma di croce greca con
la , sori che abbisognava il magnifico
tre navate, e con facciata, due cam- edifìzio, ricorse alla pietà de' fedeli
panili ai lati di essa, ed una cupola col premio delle sante indulgenze;
in mezzo, retta da tre ordini di co- ma essendone stata commessa la pre-
lonne disegno vasto e maggiore
: dicazione nella Germania a' dome-
area della vecchia basilica, on-
dell' nicani, Martin Lutero, religioso ago-
de racchiudervi alcuni santi luoghi, stiniano, si scagliò furiosamente con-
e cimiteri vicini. Ansioso Bramante tro le indulgenze , e diede origine
d' incominciare la fabbrica , atterrò a' suoi perniciosissimi errori. I det-
la parte superiore, senza attendere ti architetti, con Raffaello costituito
a conservare alcuni marmi e mo- da X sopraintendente alla
Leone
numenti degni di eterna memoria, fàbbrica, giudicando che piloni i

e con rancore di Buonarroti : ri- non potessero sostenere la cupola


masero però intatti la tribuna , la li rafforzarono mutarono la for-
, e
confessione, e il pavimento per tanti ma da croce greca in
della chiesa
secoli santificato. croce latina. Morto nel 1 5 7 s. Gal- 1

Sotto il dì i8 aprile i5o6 fu lo, partito da Roma fr. Giocondo ,


,,

CHI CHI i5 9
e morto pure Raffaello nel ifoo, Conservò forma di croce greca
la

Leone X gli sostituì Baklassare Pe- ideò la cupola a doppia volta po- ,

ruzzi, il quale per economia di tem- sandola su muri saldissimi e non


po e di spese, ridusse nuovamente su colonne, delineò la facciata egua-
la basilica a croce greca, vale a dire le a quella del Pantheon, e propose
in forma quadrala, e perciò fare vi d'incrostare la parte esterna del tem-
aggiunse la quarta tribuna, con apri- pio di travertini, e non di peperino,
re in ciascuna di esse una porta, af- come avea stabilito Bramante ; pro-
finchè si penetrasse nel tempio. Ag- gettò in fine di dare alla basilica
giunse altresì quattro angoli per sim- seicento palmi di lunghezza, ed al-
metria del riquadro, colf idea che trettanti di larghezza e di altezza.
ciascun di loro servir dovesse per Tutto approvò Paolo III, dichiaran-
comodo di sagrestia, e per base del do il Buonarroti architetto di s. Pie-
campanile; ma mentre doveva eri- tro, con amplissima facoltà. Quindi
gersi la maravigliosa cupola, nel fu sotto Paolo III, e non sotto Giu-
1 fo i mori Leone X. lio II, come asserirono alcuni, e per
Nel breve pontificato di Adriano opera di Buonarroti demolito il tem-
VI nulla di osservazione si operò a pio di s. Petronilla , che sorgeva
vantaggio della basilica, e solo sotto ov' è ora la tribuna de' ss. Simone
Clemente VII fu terminata dal Pe- e Giuda. Qui si deve avvertire
ruzzi la tribuna, distratto il Papa in che per mezzo di un corridore si
altre cure, e nell'orrendo saccheg- passava dal tempio di s. Petronil-
gio di Roma nel ìSi'j , nel quale la, a quello della Madonna della
non fu nemmeno risparmiato questo febbre. In mezzo a questo corrido-
tempio santo, e le sue reliquie, sic- re, e vicino alle stanze di alcune
come si dirà meglio altrove. Ri- monache dette Murate di s. Pietro
pigliò vigore la fabbrica quando nel ( sulle quali è a vedersi il Garam-
i 734 fu creato Pontefice Paolo III, pi, Memorie ecclesiastiche ^pag. 52 8),
Farnese, che nominò architetto An- si venerava in un altare il corpo
tonio Picconi da Sangallo nipote di di s. Gio. Grisostomo, il quale fu
Giuliano. Rinnovò egli il disegno, se- portato in Roma nel secolo XIII,
condo primo sistema di croce gre-
il e da dove fu poi trasferito nel
ca, con due campanili, e colla cu- tempio di s. Maria della febbre, ed
pola a due ordini di colonne, i in seguito nell' ornatissima cappella
piloni delle quali rese più forti. Era del coro, ove tuttora si venera.
il lavoro sì vago, che per formarne Dichiarato adunque da Paolo III
il modello di legno furono spesi quat- il Buonarroti architetto della basi-
tro mila scudi, e riuscì a tutti grato. lica,tanto energicamente operò sul-
Morto ancor egli nel 1.546, Paolo la fabbrica, ch'egli la condusse sino al
III chiamò da Firenze Michelangelo tamburo, ove dovea posare la cupola.
Buonarroti, che, esaminato l'ultimo Laonde se possiamo dire che il Buo-
disegno di Sangallo, e trovatolo pie- narroti si è avvicinato agli antichi
no di pilastri e colonne, di scarso colla pittura del Giudizio universale
lume, e con molta spesa, in quindici nella cappella Sistina, e che gli ha
giorni, e colla spesa di venticinque eguagliati colla statua del Mosè a
scudi ne fece un altro modello più s. Pietro in / inculis, possiamo an-
maestoso, e più facile ad eseguirsi. co dire francamente, che li ha supe-
,

afìo CHI CHI


rati, con piantare in aria, con uno dì \i febbraio i5y8 (nel qual gior-
sforzo di architettura non mai più no il Papa vi celebrò la prima mes-
veduto, una cupola piìi grande di sa solenne )
, e quello del corpo di
quella del Pantheon, e che pure in s. Gregorio dal monistero delle mo-
piana terra si osserva con istupore. nache di campo Marzo agli 1 1 giu-
Passato a miglior vita Paolo III, gno i58o. E a sapersi che quattro-
proseguì Buonarroti nel suo impie- cento anni prima alcune vergini gre-
go sotto Giulio III, Marcello II, e che, fuggite dal Levante, avevano
Paolo IV, e particolarmente sotto portato in Boma le venerande ossa
quest' ultimo terminò i contraforti del ÌVazianzeno, e le avevano deposte
del tamburo; anzi temendosi della in detto luogo. Divotissimo il Papa
di lui morte, fu da Paolo IV ob- di tal santo, deliberò di collocar la
bligato a far il disegno della cupola, sua spoglia nel Vaticano, lasciando
ch'egli eseguì prima in creta, e poi alle monache un braccio, col donati-
in legno. Difatti terminò i suoi gior- vo di tre mila ducati d'oro di came-
ni nel pontificato di Pio IV. Questi ra. Perchè poi riuscisse solenne la
provvidamente gli diede in succes- traslazione, come riporta Paolo Mu-
sore Giacomo Carrozzi detto il ti- canzio, nel tom. II de' Diarii del
gnola, cui diede per compagno Pir- suo fratello Francesco cerimoniere
ro Ligorio con espresso ordine di pontificio, e di maggior allegrezza,
seguire i disegni di Michelangelo. E pubblicò l'indulgenza, liberò dalle
siccome Pirro erasi arbitrato di al- carceri molti prigioni, calò il prezzo
cuna innovazione, fu da s. Pio V del pane, e fece ornare tutta la stra-
tolto dalla carica. Proseguì il Barroz- da per ove passò la processione con
zi 1' edilizio lentamente , a cagione tende, arazzi, tappeti, pitture, non
della guerra contro il turco, che as- che altari ornati di fiori e profumi. In
sorbiva a s. Pio V tutti tesori. i una cassetta di piombo, nobilmente
Assunto nel i5y2 al pontificato ornata ,
quindi dai canonici vaticani,
Gregorio XIII, per morte del Bar- sotto baldacchino furono trasportate
rozzi , nominò architetto Giacomo sìpreziose reliquie in questo tempio,
della Porta, che in breve compì la ove Gregorio XIII coi Cardinali, e
sontuosa cappella Gregoriana secon- prelatura l' incontrò a pie delle scale
do l' idea di Michelangelo, con cu- in sedia, da cui discese senza mitra
pola, e volta con musaici , stucchi per venerarle genuflesso, e cogli occhi
dorati e marini preziosi. Bivestiti pur pieni di lagrime. Com' ebbe baciata
vennero di marmi preziosi le mura, l'arca delle reliquie, sottentrarono a

e il pavimento. Nell'altare, che ar- prenderla i vescovi assistenti al so-


ricchì con alabastri ed ametisti , glio , i quali la depositarono nella
collocò l'immagine di Maria Ver- cappella; quindi il Papa fece dono
gine chiamata del Soccorso, o di di ricchissimi sagri arredi , sen-
s. Leone, perchè dipinta nel muro za calcolare i quali vuoisi che spen-
dell' oratorio dedicato a s. Leone I, desse nella cappella avea fat- , che
e racchiuse nell'urna del medesimo ta consacrare dal Cardinal Sanseve-
altare il corpo di s. Gregorio Na- rino, cento e più mila scudi però ;

zianzeno. Seguì l'uno e l'altro tras- il Torrigio, par. II, p. 177 dice ot-
porto con molta solennità, cioè quel- tantamila. Questa cappella venne
lo della miracolosa immagine nel elegantemente descritta in un poema
, ,

CHI CHI 261


da Lorenzo Frizolio, e da Ascanio sta gran macchina, avente il dia-
Valentina Oltre a ciò Gregorio XIII metro del concavo corrispondente
fece alzare il pavimento della basi- al tempio è di palmi centonovanta,
lica, ristorare ed ornare la cappel- e di trentotto il diametro dell'oc-
la dell' altare maggiore degli apo- chio della lanterna, la quale è alta
stoli facendo aggiungere alle sei
, sino alla croce palmi centodiciotto.
statue degli apostoli le altre sei , e Rimarchevole è la croce alta venti-
dodici grandi lampade. Per l'anno cinque palmi, compresa la distanza
santo da lui celebralo fece il sof- che passa sulla palla, la quale è capace
fitto al portico, e sopra le cinque di contenere nel suo interno quin-
porte fece dipingere la storia degli dici persone. Puflette a tal uopo il

apostoli. Fontana Descrìplio templi vaticani,


Dopo la morte di Gregorio XIII, che se la sola lanterna fosse collo-
gli successe ilgrandioso Sisto V, a cata in piazza Farnese, arriverebbe
cui tanto deve la basilica. Egli la croce al cornicione del palazzo
non contento di avere nell' an- Farnese, il quale è alto palmi cen-
no 586 secondo l'idea, che avea
1 , totrentatre. L' imbocco poi , ossia
sino da semplice religioso, coli' o- vano de' quattro arconi sotto la stes-
pera di Domenico Fontana, tras- sa cupola, collocati tra vivo e vivo
portato dall'antico Caio
circo di de' piloni, è di cento tre palmi e ,

e di Nerone il tanto rinomato Obe- l'altezza di essi, dal piano del tem-
lisco vaticano [Vedi), e di averlo pio fino sotto il loro sesto, è di
prodigiosamente eretto nella gran palmi duecento ; sicché tutta l' al-
piazza dellabasilica ; per mezzo di tezza di questa interiore macchina,
Giacomo della Porta e 1' aiuto del dal pavimento alla croce, ascende
Fontana portò al termine la cupola a palmi cinquecento ventiquattro, es-
in breve tempo mentre i periti , sendone l' esteriore di palmi cin-
calcolavano abbisognarvi dieci anni, quecento novantatre, secondo le mi-
colla spesa almeno cinque mi-
di sure del medesimo Fontana. Con-
lioni d'oro. Sisto V
impose a' due frontata questa cupola con quella
architetti sollecitudine, e non curan- del Pantheon, la supera di trenta
za ad ogni spesa. Ai i3 luglio i588 palmi in altezza , ma è minore in
fu posta mano al lavoro, ed impie- larghezza di tre palmi, come abbia-
garonsi ottocento muratori , come mo dalChattard Nuova descri- ,

asseriscono il Martinetti, lo Chat- zione del Faticano, o sia della ba-


tard, e il Rocca nella descrizione silica di s. Pietro. Questo autore
della basilica. Ai i4 maggio 1090 facendo pure il confronto della cu-
era già terminata la vastissima cu- pola vaticana colle altre due più
pola, sino alla lanterna o cupolino. celebri , cioè di s. Sofia di Costan-
Di qui alla croce furono impiegati tinopoli, e di s. Maria del Fiore di
altri sette mesi, onde, al fine di di- Firenze, osserva che tutte sono mi-
cembre dellanno stesso, e in tempo nori in grandezza della Vaticana.
di Gregorio XIV, che ai 5 di detto E a sapersi, che ognuno de' quattro
mese successe a Sisto \ , era nell'e- piloni secondo le misure prese è
, ,

sterno interamente stabilita, come lo grande quanto la chiesa e il con-


fu anco nel iGo3, sotto Clemente vento de' religiosi trinitari alle quat-
\ III, nell'interno. La misura di que- tro Fontane. Si vuole poi che il
,

26a CHI CUT


detto Sisto V impiegasse nella ba- lastricandolo di marmi mischi stu-
silica colonne dell'antico Setti-
le pendamente disposti, e per ciò ese-
zonio, edifizio che descrivesi all'ar- guire fu d'uopo demolire l'antica
ticolo Chiesa di s. Lucia in Cer- tribuna, e stabilì secondo il pensie-
chio, detta in Setti zonio. re di Buonarroti, seconda cap- la

Assisosul pontifìcio trono nel i 5gi pella detta da lui la Clementina,


il suddetto Clemente Vili, servendosi incontro alla Gregoriana, la quale
dello stesso Giacomo della Porta nella funzione della coronazione dei
perfezionò l'esterno della cupola, co- Pontefici fa le veci dell' antico se-
prì di musaici l' interiore della me- gretario. Clemente VIII eresse quel-
desima e suoi annessi , de' quali è la cappella in onore di s. Gregorio
tutta sua la gloria. I musaici rap- I, e il quadro di musaico lo rappre-

presentano, nel cupolino , il Padre senta operare il miracolo riferito da


eterno, e negli spicchi della cupola, Giovanni Diacono cioè quando il
,

diverse ligure distribuite in sei or- santo Pontefice avendo forato con
dini. In quello più prossimo sono un coltello uno di quei brandei, che
alcuni cherubini , nel secondo gli aveva prima calati sul venerabile
angeli in atto di adorazione, nel corpo di s. Pietro, ne scaturì vivo
terzo altri cherubini , nel quarto sangue, dal che restò confusa e con-
altri angeli con in mano diversi vinta l'incredulità di coloro, che
stromenti della passione di Gesù avendo ricevuto un tal velo poco ,

1' aveano
Cristo, nel quinto il Salvatore, la o niun conto facendone ,

b. Vergine, coi dodici apostoli, com- portato al donatore. Il brandeum


preso s. Paolo, nel sesto vari Pon- era un velo applicato alle reliquie
tefici e santi vescovi , i corpi dei de' santi, che mandare dai
si soleva
quali riposano nella basilica. Siegue Papi a diversi principi non per- ,

l' ornato sotto la cupola, e fino sot- mettendosi anticamente in alcun mo-
to il cornicione. Ne' quattro angoli do la traslazione delle sante reli-
frapposti fra i quattro arconi, sono quie fuori di Roma. Dubitando poi al-
espressi i quattro evangelisti co' lo- cuni greci del pregio de' brandei, s.

ro simboli , e con alcuni putii in Leone ne tagliò uno colle forbi-


I

atto festevole, con palme e fiori. ci, e da esso ne uscì sangue. V.


Non è nostro scopo citare i pittori Macri Hierolexieon. Sotto l' altare
e musaicisti che ciò eseguirono, riu- riposa il corpo dis. Gregorio I, le cui
scendo troppo minuzioso l'articolo ceneri sempre furono onorate nella ba-
per sé stesso indispensabilmente lun- silica. Dal portico fu il suo corpo
go, e poi tutti sanno che i più ec- trasportalo avanti il secretano don- ,

cellenti artisti lavorarono in questo de s. Gregorio IV lo trasferì nell' ora-


miracolo delle arti. Solo aggiunge- torio da lui eretto, e che fu poi ri-

remo che per diversi anni vi lavo- storato ed abbellito da Pio II. An-
rarono costantemente ottocento uo- co questa cappella ha cupola con
mini, e che da Sisto V si sommi- musaici, i quali ne nobilitano le al-
nistravano ogni anno per la sola cu- tre parti, ed è decorata di superbi
pola, centomila scudi d'oro. marmi, con che fu eziandio lastri-
Clemente Vili inoltre ornò la cato con disegno il pavimento. Ol-
volta della basilica di stucchi do- tre tutto questo, il zelante e ma-
rati , alzò e livellò il pavimento gnifico Clemente VISI, essendosi al-
,

CHI CHI o63


zato pavimento, e dovendosi ren-
il basilica s.apostnlonun prin-
Petri
dete proporzionato l'altare maggio- cr'pis antiqua a Consta ntìno ni. fun-
re, lasciò intatto l'antico nelle grot- data, Romae in 7 a deano, ac prae-
te vaticane, lo ridusse in perfetta cipue de altaribus ejusdem. Int. VI
eguaglianza alzandovi altro sopra junii Bollani, p. III. Dal fin qui
che il racchiuse, la cui mensa di detto poi apparisce che i celebri ar-
marmo greco tutta di un pezzo è chitetti, ch'ebbero parte alla erezio-
lunga palmi diecinove e sette dodi- ne della basilica, imitarono precipua-
cesimi. Fu essa presa dall'antico fo- mente i due più rinomati monumen-
ro di Nerva. Quindi fece la so- ti di Roma, il Pantheon, e il tempio

lenne consagrazione di quell' altare della Pace.


alla presenza de' Cardinali, della Nel i6o5, divenuto Pontefice Pao-
prelatura ec. ai 26 luglio 1 5g4, ri- lo V, Borghese, e vedendo la parte
manendo così intatto quello consa- superiore della basilica quasi com-
grato da s. Silvestro I, ed oggetto pita ,
pensò all'erezione dell'altra
dell' universale venerazione. parte, non credendo
bastantemente
Non va qui taciuto, che quando grande un gran corpo di chiesa,

Giacomo della Porta sollevò il pa- in proporzione al concorso de' fedeli,


vimento intorno all' altare maggio- principalmente nelle solennità mag-
re ed al vecchio altare, consagrato giori. Ma avendo prescelto il disegno
da Calisto II, e sovrappose l'altro fat- di Carlo Maderno, ingiunse che la
tovi innalzare da Clemente Vili, vi detta parte inferiore del tempio si e-
.scuoprì la finestra corrispondente al- stendesse ancor più di quello che
la sagra urna. Calatovi l' architetto convenisse a forma di croce latina
il lume, ravvisò la croce d' oro so- acciò i santi luoghi fossero intera-
vrappostavi da Costantino e da Ele- mente racchiusi nella nuova fabbri-
na sua madre, di- cui abbiamo di ca, per non essere soggetti a profa-
sopra parlato, quindi ne fece rela- nazione. Addi 21 febbraio 1606, si
zione al Papa , il quale portatosi incominciò a disfare il tetto della
sulla faccia del luogo coi Cardinali vecchia basilica, e si trovò un tra-
Bellarmino, ed Antoniano, non che ve di abete
lungo centotrentatre
col Cardinal titolare di s. Ceci- palmi, il quale sosteneva una parte
lia, trovò quanto avea riferito l'ar- del tetto della nave maggiore. Di
chitetto, ma ordinò che in sua pre- poi, ai ig marzo, si principiò la
senza l'apertura chiusa con fosse demolizione dei muri ove incomin-
cementi. 11 ed altre tavole
trittico ciano le due cappelle del ss. Sagra-
dipinte da Giotto, che stavano in- niento e del coro, e agli 8 marzo
torno all' altare, e che il Cancellieri dell'anno seguente 1607 si scavaro-
descrive a pag. 9 3 e seguenti della no per sessanta palmi le fondamen-
sua Sagrestia Vaticana, furono da ta, laonde ai - maggio fu posta la

Clemente Vili fatte trasportare al- prima pietra della giunta, dal Car-
trove, e poi vennero collocate nella dinal Evangelista Pallotta. Prose-
camera capitolare della sagrestia. Sul- guendo felicemente 1' edifizio, ai io
1' ornamento dell'antica confessione ,
febbraio 1608, monsignor Angelo
va consultato, Conrado Gianningo, Rocca sagrista pontificio ripose nel
De confessione s. Petri iti basilica portico la pietra fondamentale. La
Vaticana. Ext. in Commentano de facciala e il portico furono termi-
26^ CHI CHI
nati nel gran giunta del-
1612, e la minori, da lui pure donate, acci?»
la basilica ai 12 dicembre 16 i/y. dovesssero continuamente ardere nei
Poscia, e nel 1 6 1 8, furono erette le di più solenni, assegnando le rendi-
due parti laterali della facciata e- le per l'olio. Terminò il pavimen-
sterna, sopra le quali si dovevano to della basilica, fece la volta della
stabilire i campanili. Questa facciata, sotterranea con diverse grotte, ove
eretta pure da Carlo Moderno, è alta ripose con vago ordine le pitture,
duecento sedici palmi, e circa cinque- sepolcri, ed immagini dell' antica
cento quaranta larga. È ornata da otto basilica, come meglio diremo in ap-
grandissime colonne di dodici palmi presso. Da diversi altari dell'antica
di diametro, e di cento ventitre di al- basilica trasportò a quelli della nuo-
tezza, compresa la base e il Capi- va con solenne 27 maggio
rito, ai
tello, e nella parte superiore Pao- 1007, 1 corpi de ss. Simeone e
lo V fece collocare la statua del Taddeo apostoli, Gregorio I, Leone
Salvatore, e quelle dei dodici apo- I, II, III, e IV, nonché Bonifacio
stoli, di travertino e di forme co- IV Pontefici, Petronilla, Gio. Gri-
Nel fregio della
lossali. cornice fu sostomo, Processo e Martiniano. Col-
posta questa iscrizione: in honorem locò in luogo più eminente e sicu-
PRINCiriS APOSTOLORVM PAVLVS V EYR- ro le preziose reliquie del volto
GHESIVS ROMANVS PONT. MAX. AHNO santo, della sagra lancia, e la testa
MDcxii pont. vii. Paolo V pertanto Andrea
di s. apostolo. Con nuovo
con animo veramente grande per- accrescimento adattò alla grandezza
fezionò, e terminò questo superbo della basilica la porta di bronzo
tempio, avendovi fatto tutte le cap- fatta da Eugenio IV spianò ed :

pelle dopo la Gregoriana, e la Cle- ampliò la piazza, che dà l'ingresso


mentina, oltre i portici superiore per alla basilica, e siccome si dovettero
la solenne benedizione, ed inferiore: demolire molti edifizi degli antichi
portico superiore è lungo palmi
il
Papi, Paolo V li fece tutti dipinge-
trecento diciotto, largo cinquanta- con altre
re memorie nelle sagre
sette, ed alto venti. L'inferiore è grotte, e altrove, affinchè se ne aves-
doviziosamente ornato con istuccbi se un' idea. Su ciò è a vedersi il
dorati, e con venti colonne di mar- Ciacconio, Vit. PP. tomo IV, col.
mi differenti, e di
palmi quattro e 379-
tre quarti diametro per ciascu-
di A Paolo V successe Gregorio XV;
na, senza mentovare i molti e pre- ma nel suo pontificato poco si la-
ziosi ornati, e colle geste del prin- vorò nella basilica, venendo soltan-
cipe degli apostoli. to coperta con istucchi dorali la
Rimanendo poi la confessione, cbe volta della cappella del coro, rifab-
introduce alla tomba di s. Pietro bricata da Paolo V. Poscia al
, Ma-
quasi nascosta nel pavimento, Paolo derno defonto, successe il cav. Lo-
V con isplendida magnificenza, la renzo Bernini. Questi, colla spesa di
decorò di preziosi marmi, di due cento mila scudi , e per ordine del
nobili scale con balaustrate, e di due Pontefice Urbano Vili, eresse il
statue di metallo dorato rappresen- campanile, che poi Innocenzo X fu
tanti i bb. Pietro e Paolo. Donò una indotto dagli emoli del Bernini, sotto
lampada di argento, del peso di il pretesto che da quel fianco il tem-
settanta libbre, insieme ad altre tre pio minacciava rovina, a far demolite
CHI elli *C>5

colla spesa di dodici mila scudi. Per theon, ornò la confessione e l'altare
aggiungere nobiltà ed ornamento alla papale di quattro maestose colonne
basilica, volle Urbano Vili imitare spirali, e di un corrispondente bal-

la pietà e munificenza de' predeces- dacchino [Vedi): ed è talmente que-


sori; e siccome Bramante nell' alza- sta macchina grandiosa e proporzio-
re i quattro piloni, coli' idea cbe si nata alla maestà del tempio, che in
dovessero poi ornare di statue al di altezza supera il palazzo Farnese.
sotto, e di ringhiere al di sopra per Per questo, Lelio Guidiccioni in lo-

costodire le sagre reliquie, vi lasciò de di sì meraviglioso lavoro, nel


il sito per le nicchie inferiori, e for- i633 pubblicò in Roma Ara Ma-
:

mò gran massi quat-


nel vivo di sì xima vaticana ab Urbano Vili
tro pozzi per iscorta delle scale che magrùfìcentissime instructa, cannai,
vi si dovevano stabilire per ascen- adjcctis variìs epigrammatibus cimi
dere alle parti superiori. Urbano oratiuncida in laudem ejusdem Pon-
Vili nel i63o, ordinò al Bernini tificis. Inoltre Urbano Vili edificò
di adornare con bellissimi marmi le l'altare di s. Michele; donò una
quattro nicchie, nelle quali poi fu- preziosa croce con due pezzi del
rono situate quattro statue di mar- vero legno della ss. Croce, che pre-
mo colossali, rappresentanti le ss. se dalle chiese di s. Anastasia, e di
Veronica, ed Elena, e i ss. Andrea s. Croce in Gerusalemme ; ed eres-
apostolo, e Longino. Così fece ab- se un superbo deposito alla contes-
bellire le quattro nicchie superiori ,
sa Matilde, facendo trasportare nel-
ciascuna con maestosa ringhiera di la basilica le sue ossaj fatte levare
marmo con due colonne ritorte, cioè dal amnisterò di s. Benedetto di
quelle che stavano innanzi all' alta- Mantova, e ciò in benemerenza al

re maggiore della veccbia basilica, patrimonio, che la pia principessa, sot-


chiamate Fitinee. Nella nicchia di to s. Gregorio \ li, avea donato alla
s. Veronica si venerano e custodi- chiesa Romana. Finalmente, ridotta
scono le reliquie maggiori, delle la basilica ad una maestà degna
quali facemmo menzione superior- delle più splendide magnificenze del-
mente, e in quella di s. Elena la l' antica Roma, Urbano AHI, assi-

testa di s. Andrea, dalla cui loggia stito da ventidue Cardinali, dalla


si espone la coltre de' santi martiri. prelatura, e da tutti quelli che han-
Falso è che il Bernini cagionasse le no luogo alle funzioni pontificie,
crepature, le quali poi comparirono consacrò solennemente la basilica ai
sulla volta della cupola, giacché egli 18 novembre 1626; cioè nello stes-
nel porre le scale al sito lasciatovi da so giorno, che s. Silvestro avea con-
Bramante, ne restrinse il vacuo, e sagrata l'antica Costantiniana.
lo lese più forte, anzi il Bernini Benefattore della basilica fri anco
non fece che le scale dei piloni Innocenzo X, il quale terminò de-
di s. Andrea, e di s. Longino, men- finitivamente i suoi abbellimenti, sia
tre le altre furono precedentemen- col cuoprire il pavimento con va-
te eseguite sotto Paolo V, che, co- ghi marmi, ove non lo era, sia col-
me si disse, vi collocò le dette re- 1' ornare i pilastri laterali della na-
liquie. Per opera del Bernini, Ur- ve di eleganti incrostature di bel-
bano \11I col bronzo, che ricuopri- lissimi marmi, e di basso rilievi so-
va le L'avi del portico del Pan- stenuti da angeli pure di marmo, e
2 66 CH I CHI
rappresentatiti le immagini dei Pon- Papa, nel 1660, volle collocarne nei
tefici, sia coll'aggiungervi varie gran- fondamenti la prima pietra, ma
diose colonne. Di che si legge la non potè vedere l'opera finita, im-
memoria nella iscrizione posta sulla perocché il braccio eretto dalla par-
porta maggiore della basilica, com- te del santo Offizio fu perfezionato
posta dal gesuita Famiano Strada, sotto Clemente IX dal medesimo
e nella medaglia coniata coli' epi- Bernini. piano di questo edifizio
Il

grafe T'aticanis Sacellis insigni tis. è largo palmi ottantadue, abbraccia


Poscia traslocò quel Pontefice il cor- quattro ordini di colonne, ripartite

po di s. Leone I all' altare dove in modo che formano tre passaggi


presentemente si venera, facendo e- o corsie, ed in quella di mezzo vi
seguire lo stupendo bassorilievo, che passano le carrozze. E diviso il me-
lo rappresenta nell' incontro
, con desimo edifizio in due bracci, che
Attila, dallo scalpello dell' Algardi. formano quasi due semicircoli, nu-
Per maggior decoro poi della basi- merandosi in ciascuno, oltre venti-
lica, agli 8 gennaio iG?o, con bol- quattro pilastri, centoquaranta co-
la che si legge nel Bull. Val. tonti. lonne di travertino, alte, insieme
Ili, pag. 26), proibì Innocenzo X, alla base e capitello, palmi cinquan-
sotto pena di scomunica, che ninno tasette e mezzo, oltre palmi quat-
prendesse tabacco (fedi) nel coro, tordici e un terzo, dovuti all' altez-
nelle cappelle , nella sagrestia, nel za dell' architrave, fregio, e corni-
portico , o nell' atrio della medesi- ce ; e palmi ventidue e mezzo alla

ma: scomunica, che nel 1725 fu base, e statue di diversi martiri, con-
tolta da Benedetto XIII. fessori e vergini in numero di ot-
Alessandro VII, Chigi, coll'opera tantotto, e che formano il finimen-
del medesimo Bernini, nella testa- to di questa mole, i quali due co-
ta, o tribuna, collocò la Cattedra di lonnati sono congiunti all'atrio, o
s. Pietro (Tedi), cioè in una gran portico della basilica, per due galle-
cattedra di bronzo dorato, sostenu- rie, o braca retti, forniti ambedue
pure di egual
ta dai quattro dottori di ampia porta, su ognuna delle qua-
metallo gigantesca mole, che de-
;
li vi è un musaico. Quello dalla
scrivemmo al citato articolo. Pose parte del palazzo apostolico rappre-
sulla medesima cattedra la gloria senta la b. Vergine col s. Bambino,
del paradiso con angeli e serafini in coi ss. Pietro e Paolo, l'altro rap-
grandissimo numero, tutti di stucco presenta il Salvatore in atto di chia-
dorato, e in mezzo lo Spirito Santo mare s. Pietro. Sono poi ambedue
sfolgorante raggi e splendori. Inol- queste gallerie, tanto di fuori che
tre Alessandro VII, con disegno del di dentro, ornate con colonne piane,
medesimo Bernini, formò la scala le quali, due a due, tramezzano i

regia, che dal portico e galleria si- grandiosi balconi. A ciascuno di tali

nistra conduce alla cappella Sistina ; pilastri, nella sommità, corrisponde


scala, che descrivemmo nel Diziona- una statua di travertino : laonde
rio al voi. Vili, p. 1 36. Quindi eresse quarantaquattro sono le statue tutte
nella piazza Vaticana i due portici, erette da Clemente XI ; gallerie^ e

o colonnati, perchè chiunque si re- colonnato, che nell' edificarli vuoisi


ca alla basilica possa starsene al abbiano costato ottocento cinquanta
coperto dalla pioggia, e dal sole. Il mila scudi.
,,,

CUI CHI 267


Carlo Fontana, nell'opera pub- un rubbio di terra, aggiungendo poi
blicata nel 1694, col titolo: Il lem- che il sito, riempiuto dalla piazza,
pio Faticano, e sua origine, con e dal colonnato, abbraccia tre nib-
più cospicui, antichi, e
gli edifizii bi, e trequarti di superficie. Il piano
moderni fatti dentro, e fiori di esso pertanto di questa sontuosa basilica
etc. , nel libro VI, cap. i, così de- in forma di croce, ha cento canne
scrive : » La somma delle materie, di lunghezza, sessantasei di larghez-
jj che sono andate nell' erezione .... za, quarantacinque di altezza, nel
e
n a cento undici milioni , e cento centro; ovvero,come altri misurano,
» ventiduemila palmi cubi tra oc- ottocento quaranta palmi di lun-
n culti e visibili, che valutati ghezza della porta fino alla tribuna,
« a regola d'arte ascendono al prez- seicento quarantasette di larghezza
« zo di trentasei milioni cento quat- nella croce traversale, e duecento
ti tordicimila_, e seicento cinquanta venticinque di altezza.
» scudi di moneta romana Un Sotto il pontificato di Benedetto
» breve ristretto degli altri mate- XIII, la piazza compresa nel recin-
» riali in ornato di cupole, rilievi to dei colonnati, fu lastricata di sel-
;» e metalli etc, ascende a dieci mi- ci a quadrelli con guide di traver-
ss lioni ottocento mila cinquecento tino, colla spesa di scudi ottantot-
•-> trentatre scudi. Onde il prezzo to mila somministrati da monsignor
» di tutto il tempio, sino all'anno Sergardi, come economo della reve-
» 1694, ascende alla somma di qua- renda fabbrica di s. Pietro. Questa
» rantasei milioni ottocento novan- piazza è divisa in due piani, uno
n taotto scudi di moneta romana di figura elittica, l' altro di figura
» a giulii dieci per scudo. Non sono quadrilatera: il primo incomincia
» comprese le spese di modelli, e dalla vasta apertura , che le serve
» muri demoliti, né anche la spesa d' ingresso , e continua a seconda
» del campanile fatto fare da Ur- del giro de' due bracci del colon-
» bano \III, che costò sopra cento nato, ed ove questo termina, a se-
» mila scudi, mentre scudi dodici conda delle linee di travertino che
mila in circa ne costò la demo-
-•> formano la circonferenza della figu-
si lizione. Da qui si può arguire la ra ovale. Il secondo incomincia dal
» spesa impiegata nel disfacimento termine del colonnato, e segue a di-
» di muri, come di altri lavori, sen- stendersi insino al muro della fac-
» za che siano comprese le prowi- ciata esterna. La lunghezza del pri-
» sioni de' ministri, il prezzo delle ma- mo piano , regolandosi la misura
» gnifiche suppellettili, di cui è clovi- dalle estreme linee della circonferen-
» ziosamente fornita la basilica, ec. ". za, abbraccia palmi ottocento venti-
11 p. Donarmi capo 3i, dice ,
, sei, e la larghezza del vano interio-
che il denaro speso nella struttura re, escluso il colonnato, palmi otto-
del colonnato , e corridori annessi cento ottantadue. L'altro piano, seb-
ascende a scudi ottocento cinquan- bene al primo inferiore nella lun-
tamila. Il medesimo
Fontana, nel ghezza, ascende a palmi quattrocen-
lib. V, cap. i", pag. 38G, dice che to trenta, e nella larghezza a palmi
il vano, che occupa il tempio vatica- quattrocento ottantacinque. Nel cen-
no con la facciata esterna, e portico tro del primo piano sorge l'obelisco
annesso, oltrepassa 1' estensione di fattovi innalzare da Sisto V; e da am-
a68 CHI CHI
bo i sono due grandiose e vaghe
lati tro ad uno dei due cerchi di ferro,
fontane. Quella, eh' è più vicina al che per sicurezza aveva fatto met-
palazzo apostolico, ebbe origine nel tere lo stesso Sisto V, sino dal i5qo,
pontificato d'Innocenzo Vili quindi ; cerchio che però nel 1747 era stalo
fu migliorata da Paolo V, e meglio trovato rotto ; sicché il peso del
stabilita da Alessandro VII. Quest'ulti- ferro impiegato nei sei cerchi ascese
mo voleva erigerne altra simile dal- a libbre quarantotto mila quattro-
labanda opposta, ma ne effettuò il cento sette, come assicurò il Poleni,
divisamento Clemente X. che pubblicò la storia di sì lodevo-
Benedetto XIII, a' 11 febbra- le operazione, col titolo: /Memorie
io dell'anno 1727, dichiarò perpe- istoriche della gran cupola del tem-
3
tuamente privilegiato l'altare, che pio 1 a tie ano e de danni di essa, e
volle egli consagrare, dedicato al- de' ristora menti loro, Padova 749- 1

lora al ss. Crocefisso, cioè il primo Nel 1753 Benedetto XIV, eh' era
nell'ingresso della basilica dal lato stato canonico della basilica, le do-
destro, detto poscia della Pietà, per nò un ricco paliotto, con sei can-
la celebratissima statua di Maria delieri e croce d' argento di squisi-
Vergine sedente, che sostiene in se- to lavoro. Rese più solenne la festa,
no Gesù Cristo deposto dalla Cro- e l'ottavario de' ss. Pietro e Paolo,
ce, opera insigne di Buonarroti. Di- colla bolla Ad honorandam data
poi Benedetto XIV, con rescritto die 27 mart. 1736, Bui. Basii. Va-
dei 21 dicembre 1749? confermò a tìcan. tona. Ili, pag. 817, seg., che
tale altare i suoi privilegi!, benché il Cenni egregiamente illustrò con
lo stesso Benedetto XIV avesse fat- note. Indi confermò tutti i privile-
to trasportare il ss. Crocefisso, ed in- gi della basilica, dopo averli distin-
vece collocato vi avesse le dette sta- tamente enumerati, non che quelli
tue della Pietà, ch'erano prima nel- del Cardinal arciprete, e del rispet-
1' altare del coro, nel quale surrogò tabile clero della medesima.
un quadro musaico rappresentan-
in La gloria di aggiungere all'am-
te la Concezione Immacolata della pia mole del santuario vaticano una
beata Vergine, come si legge nella sagrestia, proporzionata al suo ma-
costituzione Alias presso il Bull. gnifìcentissimo edificio, era riservala
Boni. toni. XIII, p. i54- al grande Pio VI. Prima di darne
Regnando Benedetto XIV, la cu- un cenno, e di dire di quali alili
pola Vaticana minacciò rovinare a benefizi fu largo colla basilica quel
cagione dell'enorme suo peso, il per- Pontefice, ci sia permesso indicare
chè il provvido
Papa, nel 1743, le antiche sagrestie della basilica va-
chiamò ad esaminarla più periti i ticana, secondo che ne scrisse l'eru-
matematici ma preferì il parere
, dito Cancellieri nell' opera : La sa-
del marchese Giovanni Poleni pro- grestia vaticana eretta dal regnante.
fessore dell' università di Padova. Pontefice Pio VI, Roma 1784- La
Furono perciò posti nella parte e- origine delle sagrestie può dirsi con-
sterna della cupola sei cerchi di temporanea a quella de' sagri tem-
ferro, perchè riparassero la minac- pli, di cui sono state quasi le an-
ciata rovina cioè due nel
,
1 743 celle, fino dai primi secoli della Chie-
stesso, tre nell'anno seguente, e l'ul- sa. Due sono state le sagrestie, che
timo nel 1 748, precisamente incon- ha avuto in diversi luoghi, e in di-
,

CHI CHI 269


versi tempi l' aulico tempio vatica- non andò ed Alessandro
eseguita,
no. La prima da Giovanni diacono, \II ne diede incombenza al Berni-
e da Anastasio bibliotecario venne ni, senza pure che si effettuasse. Se
distinta col titolo di antichissima ne conservano però relativi dise- i

giacché veniva riputata per la sua gni nella biblioteca Chigiana. In se-

origine contemporanea a quella della guito Innocenzo XII voleva eseguile


basilica ; la seconda, che dai detti ed quello, che avevano semplicemente
altri scrittori si denominava novella, ideato i suoi predecessori ;
quindi
sicongettura che fosse sostituita da s. ordinò, che dal tempietto della Ma-
Gregorio IV, il quale fu eletto Papa donna della febbre, cui voleva de-
l'anno 827. Quindi fu Nicolò V, che molire, si trasferissero nella tribuna
avendo concepito, come dicemmo su- dell'altare dess. Simeone e Giuda
periormente, pel primo il divisamen- i mobili appartenenti alla sagrestia;
te di riedificare in forma più ampia ma poi ne fu dissuaso da monsignor
e più magnifica la basilica vecchia ,
Fabretti canonico di s. Pietro. Cle-
ideò pure pel primo l' erezione di mente XI voleva provvedere il tem-
una nuova sagrestia, ciocché la mor- pio vaticano di sì necessario edifìzio,
te gì' impedì di eseguire, non essen- ordinando ai più celebri architetti
do però vero che volesse ridurre a sa- i disegni, e i modelli, in cui, benché
grestia il tempio rotondo della Ma- primeggiasse quello di Filippo Ivara,
donna della febbre da lui ristorato. 1' edifizio neppure s' incominciò , e
Bensì fu Gregorio XIII, che inol- molto meno si eseguì da Clemente
trandosi il compimento della fabbri- XII, comunque ne sia stato bramo-
ca della nuova basilica, e dovendosi sissimo.
demolire la vecchia sagrestia, nel Finalmente asceso sulla veneran-
i575, ridusse a tal uso il detto da cattedra di s. Pietro il Ponte-
tempio della Madonna della febbre. fice Pio VI, nulla badando alle dif-
Allora fu aperto un passo di comu- ficoltàche presentava l'impresa, e al-
nicazione colla chiesa, nella cappel- le grandi necessarie spese, dopo avere

la ove fu poi eretto il grande ar- esaminato i disegni fatti dai più va-
madio pegli argenti. Nondimeno quel- lenti professori, prescelse quello di
la comunicazione venne poco dopo Carlo Marchionni romano. Primie-
chiusa, allorché si continuò l'edilì- ramente si acquistarono le case, che
zio verso la cappella Clementina, e dovevansi demolire incontro al sud-
si aprì invece un oscuro e disagiato detto tempio della Madonna della feb-
accesso. In seguito Paolo V avea bre, indi fu esso demolito co' suoi tre
determinato, che Carlo Maderno fab- altari, ai 22 settembre 1776, lo
ed
bricasse una proporzionata sagrestia, stesso PioVI, con solenni cerimonie,
ove è ora la nobile cappella del ss. pose ne' fondamenti la prima pietra,
Sacramento, ed a' 7 maggio 1607, e con tale e tanta energia si prose-
il Cardinal Evangelista Pallotta, ar- guì il che in otto anni, e
lavoro ,

ciprete, vi pose la prima pietra, prò colla spesa di circa un milione e mez-
(edificando sacrario, trasmessa per zo di scudi, venne al suo termine.
mezzo di monsignor sagrista dallo Oltre la sagrestia si eresse una
stesso Paolo V, che volle farne la nobilissima camera capitolare, ove,
benedizione nella sua residenza al nelle occorrenze suole adunarsi non
Quirinale. Tutta volta tal fabbrica solamente il capitolo, ma eziandio
3

27p CHJ CUI


il sagro Collegio per diverse fun- La sagrestia vaticana , ad onta
zioni cui assiste nella basilica, e pel- delle eccezioni, che le si vogliono da-
le congregazioni, che celebravansi in re, non lascia di essere un vasto e

sede vacante, ricevendosi pure colà magnifico edilizio, e se in parte


le condoglianze del corpo diploma- perde il suo pregio, forse principal-
tico, e del senato romano. Edificò mente lo perde per essere, al con-
ancora Pio VI la guardaroba, cogli fronto della straordinaria, superba ,

armadi de' più belli legni del Brasi- ed inimitabile mole dell' augusta ba-
le, e 1' ampia canonica per abitazio- silica vaticana, che è il più glande

ne del capitolo vaticano, di cui il e sontuoso tempio del mondo; dap-


Pontefice era stato canonico. Ad on- poiché la vastità delle sue propor-
ta però dell'animo magnanimo del zioni può soltanto comprendersi, al-

Pontefice, cui per riconoscenza il ca- lora che si osservino marcate sul

pitolo eresse nella stessa sagrestia pavimento le misure della lunghez-


una statua marmo, ope-
colossale di za dei principali templi moderni ,

ra di Agostino Penna, non restò egli cioè di s. Sofia di Costantinopoli in


interamente ben servito, come meri- palmi quattrocento novantadue, di s.
tava la sua grandiosa impresa. 11 Paolo sulla via ostiense di palmi cin-
Beceatini, Storia di Pio T I, tomo quecento seltantadue, di s. Petronio
I, 48, parlando di questa fab-
pag. 1
di Bologna in palmi cinquecento no-

brica ne accenna alcuni difetti tro- vantacinque, della metropolitana di


vati dagl' intendenti, a' quali i satiri- Milano in palmi seicento sei, di quel-
ci aggiunsero il grazioso detto di la di Firenze in palmi seicento ses-

A pelle, sopra la Venere di un pitto- santanove, e di s. Paolo di Londra


re de' suoi tempi : Non potendoti in palmi settecento dieci, mentre la
far bella, almeno li ha fatto ricca. basilica vaticana è lunga, come di-

Il lodato Cancellieri ci ha dato, ol- cemmo, ottocento quaranta palmi, e


tre la citata opera, De secretariis larga seicento quarantasette. Seguen-
basilicae vaticanae, veteris ac novae, do altri calcoli aggiungeremo le se-

B.omae 1788. guenti misure del tempio di s. Pie-


Oltre alla iscrizione, che sul gran tro.

portone del palazzo canonicale, an- Lunghezza della basili-

nesso alla sagrestia, fu collocata, e la ca dalla porta alla catte-

quale si legge presso il Taranti : dra palmi 837


Fasti di Pio VI, tomo I, p. 128, Larghezza » 607
nel giorno della festa dei principi Altezza dal pavimento
degli apostoli, fu, secondo il solito, alla volta » 207
dispensata nel 1784 (anno in cui la Altezza dalla confes-
sagrestia incominciò ad essere usata) sione da terra alla som-
una medaglia d'oro, d'argento, e mità della croce ..." 129,
di bronzo rappresentante da una par- Diametro della cupo-
te il busto di Pio VI, colle parole la * » 190,2,16
intorno Pius VI, Pont. Max. an-
:
Circonferenza della cu-
no IX, e nel rovescio l' incisione pola » 590,
della nuova sagrestia, con questa Altezza interna dal pa-
iscrizione sotto : Sacrarium basilicae vimento del tempio alla

vaticanae a fundatnauis extrucUun volticella della lanterna do-

anno 1784.
3

cui CHI a 7 i

ve è dipinto il Padre eter- translatis, in tomo IV, p. 199?,


no » 557, De secretariis.

Dal pavimento alla som-


mità della croce. . . . » 611, Stato presente della basilica
Dal pavimento della Vaticana.
chiesa sotterranea ...» 625,2
Avendo parlato compendiosamen-
Da poi Pio VI, seguendo il di- te, e per ordine cronologico di tem-
visamente di Clemente XIV, volle
far po, dell'erezione del celeberrimo tem-
dorare tutto 1' ampio soffitto e volta pio di s. Pietro, e della sua riedifica-
del tempio vaticano, formato di cas- zione, non riuscirà discara una rica-
settoni , molti de' quali ottangolari pitolazione, che riunisca le parti, e
con rosoni e ad imita-
di stucco, dimostri nel suo complesso quale
zione di tempio della
quelli del ora si ammira. Né qui ci sembra su-
Pace ; il perchè furono surrogati perfluo il ripetere, che i più va-
agli stemmi di Paolo V suoi, i lenti architetti ch'ebbero parte nel-

e nelle finestre e agli occhi del- l'erezione della nuova basilica, eb-
la cupola fece porre i cristalli . bero precipuamente in mira d'imi-
In tal modo si acquistò un ambien- tare in essa i due rinomatissimi
te caldo nell'inverno, e fresco nel- monumenti di Roma antica, quali
1' estate. A Pio VI, ed al bravo ar- sono il Pantheon, e la basilica
chitetto cav. Giuseppe Valadier Costantiniana, ossia il tempio della
pure dobbiamo i due orologi, che Pace.
decorano la facciata esterna ed in- Ecco pertanto come trovasi og-
terna del tempio , imo de' quali gidì la basilica di s. Pietro, ove o-
segna e suona le ore alla fog- perarono sommi artisti, pittori, scul-

gia italiana , l' altro nel modo de- tori, e inusaicisti insigni, che per
gli oltramontani, senza però suona- amore di brevità, non è nostro pro-
re le ore. Altresì si devono a Pio ponimento di voler tutti rammen-
VI i paliotti di musaico pegli alta- tare, supplendovi le tante descrizio-
ri, la collocazione delle campane nel ni, che abbiamo della basilica me-
luogo ove stanno, cioè a sinistra desima. Innanzi ad essa apresi una
della facciata stessa, nonché la rifu- vastissima piazza, resa più ampia
sione della campana maggiore, ese- ancora, dacché nel 1825, le fu ag-
guita dal valente cav. Luigi Vala- giunta da Leone XII_, in certo mo-
dier, padre dei precedente, per esser do, anche quella che prima era piaz-
crepata nel 1779, quella che Be- za Rusticucci, fatta a tal effetto sel-
nedetto XIV avea fatto rifondere. ciare, e livellare. Questa gran piazza,
Tanto la detta campana che le al- avente la figura di anfiteatro, fu
tre, furono collocate nel mentovato ridotta nel modo che si vede, dal
sito, ove erano state altra volta, e Bernini ne' pontificati di Alessan-
per cura del lodato cav. Giuseppe dro VII, e di Clemente IX, ed
Valadier. Di tali campane parlammo è di due forme, una elittica, l' al-
all' articolo Campana (Vedi). Ciò tra quadra. Nel mezzo della pri-
non pertanto si vegga quanto il ma osservasi il magnifico obelisco
Cancellieri ne scrisse, De Tintinna- di granito rosso orientale di un
bulis templi vaticani recens iterato solo pezzo, da un lato del quale nel
,

27a CHI CHI


1 8 1 7, monsignor Maccarani, econo- a sinistra evvi la grande stanza col-
mo della fabbrica di s. Pietro, fece le campane. Sette vani apronsi nel
a sue spese formare da monsignor basso del prospetto; i due ai fian-
Filippo Gilii la esatta linea meri- chi formano due balconi ; gli altri
diana co' dodici segni del zodiaco, e cinque mettono nel portico inferio-
più nomi dei venti principali. Ai
i re, e vengono chiusi dai cancelli di
fianchi della piazza semicircolare so- ferro,avendo i tre di mezzo un ab-
novi le due sorprendenti fontane, eret- bellimento di quattro colonne ioni-
te in parte dal Bernini. I due gran che di buoni marmi. Sul vaso cen-
colonnati, che circondano la piazza trale si vede un marmoreo basso-
semicircolare, si compongono di una rilievo, nel quale il Buonvicini rap-
selva di colonne di travertino dispo- presentò la potestà delle pontificie
ste in quattro ordini formanti tre chiavi. Superiormente al portico è
ambulacri, le cui balaustrate sono la gran loggia per la benedizione
decorate di statue. Dopo la piazza papale, e nel giovedì santo, per dis-
semicircolare si entra nella quadra- posizione del regnante Gregorio
ta, ai cui fianchi si vedono i due XVI, vi s'imbandisce la mensa pe-
ampli vestiboli o gallerie salienti, gli nell'ampio por-
Apostoli, acciò
che uniscono la basilica ai colonna- tico abbiano sfogo quelli, che desi-
ti, ed anco la loro cima è or- derano assistervi L' attico viene .

nata di statue. La magnifica sca- terminato da una balaustrata su cui


la, per cui si ascende al piano del- veggonsi tredici statue colossali espri-
la basilica, si compone di ventidue menti il Salvatore, e i dodici apo-
gradini, ed è divisa da tre ripiani. stoli.Sebbene questa facciata sia
Fu fatta costruire da Paolo V, e veramente imponente e maestosa
poi venne fatta migliorare da Ales- molti ne sono i difetti architettoni-
sandro VII, coli' opera del Bernini, ci. 11 portico, che sta innanzi alla
il (piale vi adattò nel mezzo il par- basilica, è ornato assai bene con un
terre in forma di padiglione di mar- ordine di colonne, e pilastri ionici
mo bianco, composto di sedici cor- sorreggenti una cornice, da cui spic-
doni, con liste di granito Ai lati . casi la volta, la quale ha un buono
esterni si veggono le due menziona- scompartimento di ornati in istucco,
te statue dei ss. Pietro e Paolo. esprimenti le storie degli apostoli,
Dall' ultimo gran ripiano della con istatue simili rappresentanti i
scalinata sorge il prospetto esterio- primi quarantaquattro Pontefici chia-
re della basilica, tutto murato di ri per santità, Il pavimento del
travertini, ed palmi duecento alto pnrlico è di bei marmi, lodevolmen-
due, e largo cinquecento quattro. te scompartiti dal Bernini nel pon-
Edificato da Maderno per comando tificato di Clemente X. Da questo
di Paolo V, ha un ornamento di portico si entra nella basilica per
colonne, e pilastri corinlii sorreggen- quattro porte ,
perchè l' ultima a
ti un architrave con fregio e cor- destra non si apre che all'anno san-
nice. Sopra la cornice elevasi un to, per cui è chiamata santa . Le
attico fincstrato, alle cui estremità due estreme, e quella di mezzo han-
sono i due orologi, cioè nel sito no due colonne di paonazzetto per
dove, secondo il Maderno, dovevano abbellimento; mentre i fusti delle
essere i campanili. Sotto l'orologio tre minori sono di legno, e forma-
CHI CHI 273

ti co' travi, che reggevano i tetti paro della tribuna sostengono le

dell' antica basilica; quelli della mag- statue in marmo de' san li fondatori
giore sono di bronzo e fatti ese- d'ambo i sessi degli Ordini religio-
guire da Eugenio IV con istorie si: ciascuna statua è alta palmi di-
allusive ai principi degli apostoli ciannove, e giusta il costume si col-
ed ai principali fatti del suo cele- locano tutte in dette nicchie a spe-
bre pontificato. Sopra questa porla se degli Ordini rispettivi dopo la
evvi un bassorilievo di marmo, in canonizzazione del santo rappresen-
cui il Bernini figurò il Redentore, tato. Dalle iscrizioni di metallo do-
che aflida a s. Pietro il cattolico rato che stanno solto dette statue,
ovile: incontro, neh' alto di una lu- si conosce di quali santi sono, e
netta, si vede il funoso musaico di l'Ordine che le fece scolpire. Cia-
Giotto, che vi effigiò la navicella scuno degli arconi, per cui si va a
di s. Pietro. 11 portico inoltre ha tutte le cappelle ha dai lati nei ,

dai lati due ambulacri, ciascuno dei rinfìanchi due statue di stucco rap-
quali ornato con quattro statue di presentanti le virtù. Addosso ai due
travertino, rappresentanti la Chiesa, primi piloni sono due conche di
e le sette virtù: in fondo all' am- giallo di per l'acqua bene-
Siena
bulacro a dritta si osserva la bel- detta, sostenute da due putti ai la-
lissima statua equestre di Costanti- ti, il tutto ordinato da Benedetto
no, in alto di vedere la prodigiosa XIV. Nell'ultimo pilone a destra si

croce apparsagli in aria prima di venera la statua in bronzo


san di
venire a battaglia finale col ti- Pietro. Il pavimento della nave gran-
ranno Massenzio; lodata opera del de, perciò che risguarda la giunta
Bernini. 11 dicontro ambulacro ha di Paolo V, cioè dalla porta fino
nel fondo l'altra statua equestre di alla cappella Gregoriana, è di mar-
Carlo Magno, bene scolpita dal Cor- mi diversi, e fu fatto colla direzio-
nacchini. ne del Bernini, del pari che quello
L' interno della basilica sorpren- delle navi laterali. Quello però del-
de chiunque per la vastità, per le la crocerà venne costruito confor-

belle proporzioni, per la ricchez- me il pensiero di Giacomo della


za degli ornati, e per la solidità Porta ; ma è in tutto eguale al-

delle materie; anzi quest'immenso l' altro.

edilìzio non ha eguale al mondo, Ora passiamo brevemente a dire


né l'antichità stessa può vantarne delle navi minori, poi della nave
uno consimile. L' interno di esso di crocerà, e della tribuna. La na-
a presi a tre navate, oltre la croce- ve minore a diritta è a volta con
rà, una maggiore nel mezzo, avente ornamenti di stucco dorato, e con-
da capo la tribuna e due minori , tiene altari, e cappelle con balau-
ai lati. Si entra nella basilica per strate di marmo, e lungo di essa
tre porte, sulle quali vi sono al- apronsi tre cupole. 11 pavimento, le
trettante iscrizioni, cioè di Paolo V, colonne, e i pilastri sono di marmi
di Urbano Vili, e d'Innocenzo X. diversi; gli ornati sono di marmo
Nella nave grande avente quattro pario, e consistono in medaglioni
arconi per lato, sostenuti da grossi rappresentanti i Pontefici santi, so-
adorni di due
piloni, pilastri, si apre stenuti da putti con palme, tro-

un doppio ordine di nicchie, che al fei sagri, gis;h , e colombe col ra-
voi.. XII. itt
,

?-4 CHI CUI


mo d'ulivo nel rostro, siccome stem- vafic. alle pag 1659, e 1667, pub-
mi d'Innocenzo X, Pamphily. Sul- blicò tre indici delle reliquie appar-
la porta santa evvi in musaico la tenenti alla basilica, e la nota di
immagine di s. Pietro; segue la quelle salvate nel funesto sacco di
cappella della Pietà, col celebre Borbone.
gruppo scolpito da Buonarroti per Usciti dalla cappella della Pietà
comando del Cardinal Villiers de la si trova a diritta il monumento se-
Grolaye , abbate di s. Dionigi in polcrale di Leone XII, erettogli dal
Francia ed ambasciatore di quel re- Papa che regna ; e di contro si os-
gno presso Alessandro VI, e che la serva il cenotafio di Cristina regina
fece collocare nel tempio di s. Pe- di Svezia, decretato da Innocenzo
tronilla. Da questo tempio fu tras- XII. Segue la cappella di s. Seba-
portato il gruppo all'altro rotondo stiano, eh' è la seconda, il cui qua-
della Madonna della fèbbre, dove dro in musaico fu cavato dall' ori-
restò, finché esso venne ridotto ad ginale del Domenichino. A destra si

uso di sagrestia. Allora essendosi trova il deposito d' Innocenzo XII;


trasferito il gruppo nell' altare del di fronte si vede la sepoltura della
coro, fu collocata ove sta, per vole- benemerita gran contessa Matilde,
re di Benedetto XIV. A sinistra del- che donò l'ampio suo patrimonio
l'altare, si vede in luogo chiuso la alla Sede apostolica, e che ivi fu
colonna, a cui dicesi essere stato ap- latta trasportare da Mantova da ,

poggiato Bedentore quando fu


il Urbano Vili. Quella contessa è la
co' dottori nel tempio; ed è perciò prima delle donne illustri tumulate
che si ritenne ognora la più effica- nella basilica. Quindi si giunge alla
ce a rendere liberi gì' indemoniati ,
cappella del ss. Sagramento, il cui
anzi anticamente chiamavasi la co- prezioso ciborio di metallo dorato
lonna degli spiritati. Essa è una del- e adorno di lapislazzoli, fu ideato
le dodici colonne vitinee che ador- dal Bernini nel pontificato di Ales-
navano 1' antico altare della basilica. sandro VII, sul modello del tem-
Nel medesimo luogo si conserva an- pietto di Bramante. Il quadro del-
cora un' urna di marmo, che fu già l' altare fu dipinto da Pietro Cor-
sepolcro di Probo Anicio prefetto del tona, che vi effigiò la ss. Trinità
pretorio, morto nel declinare del se- mentre l'altare fu fatto decorare da
colo IV, non che di Proba Fulconia Clemente X. La porta a sinistra
sua moglie. Questo sarcofago per lungo mette ad una scala, per cui si ascen-
tempo servì di fonte battesimale nella de al palazzo apostolico. Per quella
basilica. Dall'altro fianco dell' altare scala si reca dalla sua abitazione
della cappella della Pietà evvi una nella basilica il Pontefice col suo
cappelletta sacra al ss. Crocefisso, corteggio, meno nei pontificali, co-
ed a s. Nicola , ove si conservano me descrivemmo all' articolo Cap-
le reliquie, come dicemmo superior- pelle Pontificie. Allora entra nel
mente. Monsignor Gio. Cristoforo Bat- tempio per la porta principale. A
telli, nel 170?, pubblicò in Roma: destra dell' altare, vi è una piccola
De sarcopliago marmoreo Probi A- sacristia, e d' appresso un altare mi-
nicii, et Probae Fulconiae in tempio nore già dedicato a s. .Maurizio,
vaticano j e il Cancellieri tomo IV, e compagni martiri. Nell'altare de-
De secretariis Vel. ac novae basii. dicato a questo santo nella vecchia
,

CHI CHI -?.-",

basilica, gì' imperatori, prima di ri- Gregorio Xazianzeno. Proseguendo il


cevere all'altare di s. Pietro, la co- cammino a destra si giugne al monu-
rona dal Sommo Pontefice, erano mento sepolcrale di Benedetto XIV. Di
unti solamente nel braccio destro, faccia è l'altare di s. Basilio rappre-
e nelle spalle coli' olio esorcizza- sentato in atto di celebrare la messa,
to . Poi nel detto altare fu po- alla presenza dell'imperatore Va-
sto un musaico esprimente Gesù lente. giunge quindi alla
Si tribu-
condotto alla sepoltura, desunto da! na dal lato di tramontana. Il pri-
dipinto di Caravaggio. Le due co- mo altare a destra è dedicato al re
lonne vìtinee di questo altare già di Boemia s. Venceslao martire,
furono delle dodici, che circondava- quello di mezzo è sacro ai ss.Pro-
no la confessione, e che si credono cesso e Martiniano, da cui prende
tolte dal tempio di Salomone. Sul nome 1 intera tribuna, e nella qua-
pavimento, dinanzi all' altare, si am- le regnante Pontefice nel giovedì
il

mira il bel deposito di bronzo di santo ha introdotta la lavanda de-


Sisto IV, ove oltre le sue ceneri gli apostoli per isfogo degli spetta-
riposano quelle dei nipoti Giulio tori forestieri. Ivi sono sepolti i cor-
Il , e del Cardinal Franciotto del- pi dei mentre il terzo
detti santi,
la Rovere
oltre quelle del Car-
, altare è intitolato a s. Erasmo. Tro-
dinal Fazio Santoiio. Dal lato del vasi poscia il deposito di Clemente
vangelo trovasi un organo, che cor- XIII, avente incontro l'altare che
risponde pure nella prossima cap- rappresenta musaico s. Pietro
nel
pella Gregoriana. In (mesta cap- in pencolo di sommergersi e soc- ,

pella del santissimo Sagramento, si corso dal divin Maestro. Proseguen-


espone il cadavere del defonto Pon- do il cammino si trova a destra ,

tefice, per tre giorni continui, du- 1' altare di s. Michele Arcangelo, il
rante i quali il popolo si reca per cui quadro in musaico fu tolto dal
I' ultima volta a baciargli i piedi famoso originale di Guido Reni. In-
che a tale effetto sono presso i can- di vedesi l'altare di s. Petronilla,
celli. che ha per quadro un musaico, co-
All' uscire della cappella del ss. pia del celebre dipinto del Guerei-
Sacramento s' incontra a destra il no. Non dispiacerà poi che qui si
sepolcro di Gregorio XIII; e di fac- aggiunga un cenno su questa santa
cia in un' urna
di stucco vi sono creduta figlia di s. Pietro. Vuoisi
le Gregorio XIV. Qui pre-
ossa di da alcuni, che il santo Apostolo pri-
cisamente termina la navata mino- ma di seguire il Redentore, e per-
re, e la giunta di Paolo V, e si ciò prima del suo apostolato, avesse
entra nella crocerà greca secondo per moglie una sorella di s. Bar-
l' idea di Buonarroti. Accanto della naba, dalla quale ebbe un figlio, e
nave si vede di fronte l'altare di s. una figliuola detta Petronilla, di cui
Girolamo, col quadro in musaico la Chiesa universale fa memoria ai
fatto sul celebre originale del Do- 3 i maggio. Ma né s. Girolamo, né
minichino. A mano destra evvi la Beda, nò i moderni critici e pre- ,

sontuosa cappella Gregoriana, della cipuamente il dottissimo Tillemont,


cui erezione si disse nel paragrafo non convengono che s. Petronilla
precedente, -ed ove si venera l'im- sia figlia di s. Pietro. Tuttavolta
magine della B. V. e il corpo di s. alcuni la credono soltanto figlia spi-
,

276 CITI CHI


rituale, come il Baronie* in Adnot. sono collocate quattro statue colos-
ad Marlyrol. 3i Ma/i. V. il p. sali, cioè di s. Veronica, di s. Elena,

Enschenio nel suo Commentarìus di s. Andrea, e di s. Longino. Per


historìcus de s. Petronilla virgine. di sopra alle statue osservami quat-
romana , nel tom. VII. Act. ss. tro loggie, ognuna delle quali è or-
maji p. 4 2 °- nata di due delle colonne vìtinee
Dopo l'altare di s. Petronilla se- di marmo pario, di cui altre vol-
guita il deposito di Clemente X, te si è parlato in questo stesso
che ha di prospetto l'altare, in cui articolo. Dalla loggia del pilone di
si rappresenta nel quadro s. Pietro s. Veronica, si mostrano le reliquie
che risuscita Tabita. Per due era-
o maggiori, che si custodiscono nella
ilini di che già servirono
porfido, contigua camera, da ultimo restau
all'altare maggiore dell'antica basi- si vedono gli stemmi del
rata, per cui
lica, si ascende alla tribuna princi- Papa regnante e da quella di s. ;

pale, detta della Cattedra, ove sul- Elena la coltre de' ss. martiri. Par-
l'altare, il quale è dedicato alla ss. tendo dall'altare papale, e proseguen-
Vergine, si ammira il sorprendente do il cammino verso la tribuna me-
gruppo, cioè i quattro dottori di ridionale, incontrasi vicino all' areo-
forme colossali che sorreggono la
, ne, che mette alla tribuna della cat-
sedia di s. Pietro, grandiosa opera in tedra, il deposito di Alessandro Vili,
bronzo del Bernini. Entro la qual se- avente di contro 1' altare dei ss. Pie-
dia di bronzo venerasi la identifica tro e Giovanni, santi rappresentati
cattedra di s. Pietro. Sotto la tribuna, in musaico in atto di risanare lo
n sinistra di chi guarda, si vede il storpio alla porta speciosa. Presso il

magnifico deposito di Paolo III, e deposito mentovato, sta 1'


altare di
a destra quello pur bello di Urba- s. Leone 1, col celebiatissimo basso
no Vili. Nel centro della nave di rilievo dell' Algardi in cui espresse a
crocerà, proprio di rimpetto della fronte di Attila quel magnanimo
tribuna, ov'è la detta cattedra, ergesi Pontefice, del quale riposano sotto
il sontuosissimo altare papale, colla l'altare stesso le sante ceneri. Sul
sottoposta confessione degli apostoli, mezzo del davanti vedesi la sem-
alla quale si discende per doppia plice memoria mortuaria di Leone
scala di marmo di diciassette gra- XII, in un'epigrafe da lui medesi-
dini , circondata dalla balaustrata mo dettata, e che cuopre il suo cor-
che ha cento palmi di circuito. In pò. L' altro altare presso mento-
il

essa sonovi in giro dei cornucopii vato , è dedicato alla Vergine


b.
di metallo dorato , ove si conten- detta della Colonna, perchè l'im-
gono ottantanove lampadi sempre magine Maria si vede ivi dipin-
di
ardenti. Incontro la confessione si ta sopra una delle colonne di porta
vede il monumento sepolcrale di santa, che ornavano l'antica basili-
Pio VI. Al di sopra dell'altare pa- ca, e qui fu collocata da Paolo V
pale, e della confessione apresi la nel 1607. Sotto il detto altare si
grandiosa cupola, che posa su quat- custodiscono i corpi de' santi Ponte-
tro piloni. Ciascuno di essi nella fac- fici Leone lì, III, e IV.
cia, che guarda al centro della cro- Continuando il giro del quadrato
cerà, ha un'ampia nicchia, circon- sulla linea meridionale , trovasi a
dala con balaustrate di marmi, ove dritta la sepoltura di Alessandro VII,
,,

CHI CHI 277


e sotto la sepoltura slessa, è la porta e alquanto deviandoci dal progres-
che mette alia piazza di s. Marta. sivo racconto, perchè in Roma il

A mano sinistra, vi è 1' altare dedi- musaico dalla sua invenzione sino
cato ai ss. Apostoli Pietro e Paolo. al di d'oggi, si è sempre lavorato
Sono quei santi effigiati nel dipinto e tenuto in pregio ,
persino nella
in lavagna, esprimente la caduta di decadenza delle arti, come ne fanno
Simone mago. Il cav. Francesco testimonianza i musaici delle chiese
Vanni avea eseguito tal pittura di Roma fatti in secoli diversi ; ma
eh' è 1' unica nella basilica, la quale che formano un anello di congiun-
non sia trasportata in musaico ; ma zione fra 1' antica pittura, e la mo-
siccome, ad onta de' suoi ristauri derna. Al risorgimento delle arti,
avea molto sofferto, la reverenda l'alta mente dei Papi amò di or-
fabbrica di s. Pietro ha decretato, dinare non solo quadri in musaico,
che vi si sostituisca un musaico rap- acciò le rappresentazioni meglio re-
presentante Gesù. Cristo in atto di sistessero ai secoli, ma uno studio ap-
consegnare le mistiche chiavi a s. posito essi collocarono sempre presso
Pietro in presenza di tutti gli apo- la basilica vaticana, per aver nuovi
stoli, segno della suprema potestà a quadri in musaico,
e per risarcirli
lui conferita. A tal effetto la reveren- dipoi. Tale studio entra nel novero
da fabbrica meritamente ha alloga- dei tanti pregi artistici di Roma.
to al eh. cav. Filippo Agricola valente Prima lo studio stette in diversi
dipintore, la rappresentazione in tela luoghi presso la basilica, e quando
di detto sublime argomento, dap- Pio VI, nel 1782, fece demolire
presso il quale per opera dei peritissi- l'antico, collocò il nuovo vicino al
mi musaicisti vaticani, e precisamen- seminario Vaticano. Il Cancellieri
te nel celebre studio di musaico, di Sagrestia Pat., pag. 5cj , riporta
cui fu benemerito Leone XII, e che la iscrizione che vi fu apposta. In
sta presso la basilica, nel cortile del seguito fu trasferito al palazzo Gi-
contiguo palazzo apostolico, chiama- raud, ora Torlonia, donde in pro-
to di s. Damaso, in uno de' bracci gresso fu stabilito ov'è di presente.
della galleria di Belvedere, verrà Di fronte alla tribuna di tramon-
trasportato in musaico con quella tana, sta quella di mezzogiorno, det-
diligenza e maestria cotanto nota. ta de' ss. Simeone e Giuda aposto-
Del detto importante studio dipen- li, perchè sotto l' altare di mezzo
dente dal prelato economo della ba- riposano i loro corpi. Ha l'altare per
silica stessa , è direttore 1' esimio quadro la crocefissione di s. Pietro,
barone \incenzo Camuccini, le cui eseguito in musaico presso il rinoma-
opere pittoriche gli hanno acquista- to dipinto di Guido R.eni. L'altare
to quella fama
che giustamente , a destra è intitolato a s. Tommaso
gode; e da ultimo ne fu fatto di apostolo, e sotto vi si venera il corpo
lui coadiutore con futura successio- di s. Bonifacio IV: dall' altro can-
ne, il suddetto cav. Agricola. In que- to si vede l'altare di s. Francesco.
sto ampio locale, evvi il deposito degli Ricavato il musaico dal quadro
è
smalli colorati, co' quali compon-
si a olio Domenichino, e sotto si
del
gono le diciassette mila tinte, onde venera il corpo di s. Leone IX.
imitare con precisione gli originali. L' altare era prima dedicato ai ss.
Ci siamo fermati su questo punto, Marziale martire, e Valeria vergi'
278 CHI cui
ne e martire. Si perviene quindi ci fermeremo alquanto per dire

alla sagrestia, di cui si parlerà in quelle cose, che principalmente la ri-

fine,sulla porta della quale è di- guardano, giacché in essa con di voto

pinto a fresco dal Romanelli, s. Pie- frequente concorso de' fedeli, ed in


tro che colf ombra del suo corpo ispecial modo de' forestieri, il reve-
risana f energumena. rendissimo capitolo vaticano quoti-
Di faccia alla porta della sagrestia dianamente officia e celebra con ,

si osserva l'altare dei ss. Pietro ed molto decoro e diligenza le funzioni


Andrea, il cui musaico rappresenta ecclesiastiche, facendo uso per pri-

la morte di Anania e Saffira. Se- vilegio della salmodia dell'antica ita-

guendo dal lato della sagrestia si la versione de' salmi, detta comu-
trova la magnifica cappella Clemen- nemente di s. Girolamo. Così pure
tina (uguale nelle misure alla Gre- ricorderemo , che in questa cap-
goriana che le sta incontro), e l'al- pella del coro si celebrano le ese-

tare, come di sopra si descrisse, de- quie novendiali al Pontefice defonto,


dicato a Gregorio Magno, che vie-
s.
dopoché i ne hanno asso-
canonici
ne effigiato nel quadro in musaico ciato il cadavereche quel-
, non
dappresso il dipinto di Andrea Sac- le anniversarie, che agli stessi Papi

chi. La porta, che sta di fianco al- fanno i Cardinali da loro crea-
l'altare, introduce ad un organo ti. Come ancora in essa ha luo-
con sua cantoria per uso della cap- go l' ultima assoluzione al cada-
pella del coro. L' organo fu fatto vere del Papa defonto, dopo di che
dal celebre Mosca, come racconta ivi anche si pone nelle tre casse. Qui

il Bonanni al capo 21, n. 4°> e(l ÌVl inoltre il sagro Collegio assiste ai

fu fatto poi trasportare da Urba- solenni vesperi, ed il Pontefice tal-


no Vili, il quale lo fece accrescere volta interviene alla messa della de-

di altri registri, e voci neh' an- dicazione della chiesa , e a quella

no 1626 da Ennio Bonifacio Cer- delle suddette esequie anniversarie


ricola. In questo medesimo luogo, e prendendo luo-
de' suoi predecessori,

sulla porta è il monumento sepol- go nel primo stallo canonicale, sen-


crale di Pio VII. Prima di passare za mentovare altre circostanze, come
nella nave laterale, eh' è la sinistra quando dalla cappella parte la pro-
entrando nella basilica, sta di pro- cessione, per l'esposizione del ss. Sa-
spetto ad essa 1' aliare della trasfigu- gramento in forma di quarant'ore.

razione, il cui musaico è copia del La cappella del coro , nella for-

capo lavoro di Raffaello. Entrati ap- ma e grandezza, è quasi simile a


pena sotto la nave minore, a sini- quella incontro del ss. Sagramento,
stra s* incontrano due depositi nei ed ha la parte anteriore ornata di
lati di essa: quello a destra appar- cupola, decorata con musaici tutti

tiene a Leone XI, e quello a sinistra ed alle lodi, che


allusivi al sagrifizio,

ad Innocenzo XI. Inoltrandosi nella dai sacri ministri a Dio si tributa-


nave, che in tulio e per tutto so- no nel coro, e nel suo altare; mu-
miglia alla suddescritta, sì nella for- saici che furono eseguiti per la mag-
ma che negli ornati, si giunge alla gior parte ne' pontificati d' Innocen-
bella cappella del coro. zo XII, e di Clemente XI. La cap-
Della cappella del coro , oltre pella conserva ancora il nome di

<p tanto superiormente si disse, qui Sistina da quella antica, che nello
CHI CHI 279
stesso luogo fece fabbricare Sisto te inferiore del destro lato s. Pie-
IV, della Rovere, per accrescimento tro, s. Francesco, e il Papa in atto
di lustro alla basilica, e al suo ca- di orare, e nel sinistro e s. Paolo ,

pitolo da lui grandemente benefi- s. Antonio. Osserva egli poi, parlan-


cato, nelmodo che appresso diremo. do della detta immagine di s. Pie-
Divoto questo Papa della gloriosa tro esistente nelle grotte, che questa,
Immacolata Concezione della beata o quella di s. Paolo probabilmente
A ergine Maria, su di che è a ve- furono dipinte da Baldassare, ma
dersi il Novaes, t. VI, p. 36 , con le altre pitture con giusta critica, e
sua bolla, la quale si legge nel t. II, riflessioni sulle diverse epoche, le at-

p. 2o5 del Bull. Vat., le dedicò la tribuisce a Pietro Vannucci di Cit-


cappella e l'altare, che pure consa- tà della Pieve, detto il Perugino.
grò, agli dicembre i479- ^iac "
8 Quindi Sisto IV pose nella cap-
conta Giacomo Grimaldi che nel- pella i sedili pel capitolo vaticano,
1'
altare era n vi le immagini della b. disposti in tre ordini, giusta quelli
Vergine, de' ss. Pietro e Paolo, dei del clero vaticano. Ne proibì alle
ss.Francesco di Assisi, ed Antonio donne l' ingresso con pena di sco-
di Padova, particolari protettoli del munica, permettendolo solo nelle fe-
Papa, al qual Ordine religioso avea ste dellaConcezione, de' ss. France-
prima appartenuto, per cui vi si sco e Antonio di Padova, non che
fece rappresentare genuflesso in at- nel giorno anniversario di sua mor-
to di pregare. Secondo il Torri- te, come si legge nel
202, t. II, p.

gio, Grotte Val., pag. 146 aggiun- Della Sacr. Bas. Tanto fu l'amo-
giamo, che nella stessa cappella si re, che Sisto IV portava a questa
vedevano dipinte le immagini dei san- sua cappella, che vi si recava ad
ti mentovati, e Sisto IV genuflesso assistere al vespero, ed alla messa
e rivolto alla b. Vergine, oltre al- solenne delle tre mentovate festivi-
cuni angeli, le cui teste nella de- tà, come abbiamo dal Torrigio ci-
molizione della cappella furono poi tato, e in morte volle esservi sepol-
date ai Cardinali Evangelista Pai- to in quel monumento di bronzo
lotta, e Alessandro Montalto ; il tut- di cui parleremo, che costò dieci
to dipinto da Baldassare da Siena. anni di lavoro, come scrive Raffaele
Questi è il celebre Baldassare Pe- Malfei Volterrano. Monumento, che
ruzzi sanese, pittore ed architetto nel i635 fu trasferito da Urbano
insigne, il quale, come riporta il Va- Vili, nella cappella delss. Sagra-
sari nella sua vita, dipinse gli apo- mento perchè a cagione di sua
,

stoli a chiaro scuro, nelle nicchie grandezza formava imbarazzo alle


dietro l'altare della cappella del co- funzioni sagre, le quali ivi si celebrano.
ro, per cui si vuole che l'immagi- Vennero poi dorati i due magnifici
ne di s. Pietro, che sta nelle grotte candelabri che lo decoravano, per uso
vaticane, sia appunto una di esse. della basilica. Ornò Sisto IV il det-
Di queste pitture sono le varie to altare di due grandi colonne di
opinioni, giacché il Dionisi, Sac. Val. porfido, delle quali parlammo al
Bas., a p. 175 aggiunge, che nell'absi- volume Vili, p. 1 34 del Diziona-
de della cappella del coro nella parte rio, dappoiché Paolo III le tolse per
superiore era dipinta la b. Vergi- decorare la sua cappella Paolina del
ne circondata da angeli, e dalla par- contiguo palazzo, donde poscia fu-
,

a8o CHI CHI


rono trasportate da Pio VI nella cappella del ss. Sagra mento , ed in

biblioteca vaticana. quello del coro dipoi ingegnosamen-


Jl famoso gruppo marmoreo del- te negli intagli ed aperture furono
la Pietà di Buonarroti, fatto esegui- posti i cristalli per difendere la cap-
re dal Cardinal Villievs de la Gro- pella dall'aria, ciocché fece nel 1760
laye, e da lui collocato nel tempio la reverenda fabbrica di s. Pietro
di s. Petronilla, dopo la demolizio- che il decorò eziandio con ornati
ne del tempio, venne trasportato in di metallo, e collo stemma di Cle-
quello della Madonna della feb- mente XIII. Inoltre anche Urbano
bre, dove restò finché fu ridotto Vili, a somiglianza del coro ante-
ad uso di sagrestia, e perciò detta riore di Sisto IV, vi collocò nobili
comunemente il Segretario. Dipoi e maestosi sedili disposti in tre or-
venne il gruppo trasferito sull'alta- dini, e di pulitissima noce, con de-
re di questa cappella del coro, ove corazioni di vaghi e gentili intagli

nel 1637 il capitolo Vaticano co- in basso rilievo, rappresentanti put-


ronò la statua della Madonna so- ti, fogliami, e profeti, ed alcune sto-
lennemente con corona d' oro. Fi- rie dell' antico enuovo testamento,
nalmente tal celebre gruppo nel e de* ss. PietroIl mede-
e Paolo.
1749 fu trasportato per ordine di simo Urbano Vili da Simone Vo-
Benedetto XI V nella cappella det- vet fece dipingere il quadro dell'al-
ta appunto della Pietà. Tal cangia- tare, che lo Chattard, Nuova de-
mento e remozione si fece perchè scrizione del Vaticano, tom. I, p.
non fu giudicato conveniente di , 111, dice rappresentasse una croce
vedere in un medesimo altare la con diversi angeli nella parte supe-
statua della Pietà, e la immagine riore svolazzanti ed ai Iati i ss.
,

della ss. Concezione, di cui parle- Francesco, ed Antonio; ma questo


remo. dipinto quando vi fu surrogato l'at-
La cappella del coro di Sisto IV tuale musaico, dopo essere stato di-
esistette sino a Paolo V il quale , staccato dal muro, si ridusse in mi-
nell'ingrandimento della basilica nel nuti pezzi. Indi Urbano Vili a' 22
1609 la demolì, e nello stesso luogo luglio 1626 dal Cardinal Scipione
edificò quella, la quale si ammira, che Borghese arciprete della basilica, e
poi Gregorio XV nell'anno 1622 ul- nipote di Paolo V, fece consagrar-
timò col cuoprire la volta e le pa- ne l'altare in onore della stessa Im-
reti con istucclii dorati, rappresen- macolata Concezione, e de' ss. Fran-
tanti le storie dell' antico e nuovo cesco, Antonio, e Giovanni Griso-
testamento, ed altri ornati, il tutto stomo per avere sotto l'altare col-
eseguito da Gio. Battista Ricci, pres- locato il di lui corpo, come si dis-

so il disegno di Giacomo della Por- se di sopra; e nel 1627, con breve


ta. Quindi Urbano Vili ne compì de' 22 gennaio, Urbano Vili rinno-
tutte le parti, accrebbe le decora- vò la proibizione alle donne di en-
zioni, collocò nella cantoria il sum- trare in questa cappella, ed ai gior-
mentovato organo del Mosca, men- ni permessi da Sisto IV, vi aggiun-
tre neh' altra cantoria dicontro l'or- se quello della festa di s. Gio. Cri-
gano è più piccolo in suo confron- sostomo ;
proibizione, che in pro-
to.Vi fece pure il bellissimo can- gresso di tempo, e dopo il pontifi-
cello di ferro, come avea latto alla cato di Benedetto XIV andò inos-
1,

cui CHI s8

serrata, giacché il precetto contra- le sagre grotte valicane. Tuttavolta


rio era limitato al tempo in cui si le ceneri non si possono rimuovere
celebravano nella cappella i divini dal luogo fino a che non è morto
uffizi. il successore. Di faccia si vede il

Finalmente nel 1749 1 collocato fi- deposito d' Innocenzo Vili. Dopo la
sull'altare il musaico eseguito pres- porta della cantoria trovasi la cap-
so un dipinto di Pietro Bianchi, pella della Presentazione, il cui qua-
rappresentante l' Immacolata Conce- dro in musaico rappresenta la bea-
zione, e i ss. Gio. Crisostomo, Fran- ta Vergine, che viene presentata al
cesco di Assisi, e Antonio di Pado- tempio. Presso 1' ultimo arco
di que-
va, affine di memoria
rinnovare la sta nave, sivede il magnifico depo-
del primo fondatore Sisto IV, e sito di Maria Clementina Sobieski
quella di Urbano Vili, che eziandio moglie di Giacomo III, re d' Inghil-

in onore della b. Vergine, e di detti terra. La porta, che apresi


per di
santi avea fatto consagrare l'altare. sotto, mette ad una scala cordonata
In mezzo alla cappella sta nel sot- a chiocciola, per cui si sale alle
terraneo sepolto Clemente XI, cioè parti interne, e superiori della ba-
in una nicchia ornata di stucchi do- silica. Di prospetto si vede il depo-
rati.Al iato destro dell'altare si ve- sito di Giacomo III, re d'Inghilter-
de una colonna di bianco nero orien- ra, della celebre famiglia Stuard, e
tale, che serve di cancelliere al ce- de' due suoi figliuoli Carlo III, ed
reo pasquale, con zoccolo di porfi- Enrico IX Cardinale, denominato duca
do, base e capitello di metallo do- di Yorch, e che fu arciprete della ba-
rato. Da ultimo poi, e nel 1 834» si silica. L'architettura del monumento,
è nella cappella rinnovato il pavi- i tre busti di basso rilievo, e i due ge-
mento con marmi diversi, e nobi- ni sono opera di Antonio Ca-
alati,

litata da alcuni ornamenti di mu- nova. Finalmente 1' ultima cappella


saici, frai quali in due laterali ovali della nave è quella del baltisterio. Il
si vedono il triregno e le chiavi fonte battesimale venne disegnato da
pontificie, stemma del capitolo va- Carlo Fontana ; la conca di porfido
ticano. La cappella ha una porta di cui è formato, era il coperchio
grande, e due minori , oltre quella dell'urna dell'imperatore Ottone II,

che conduce in sagrestia, e dalla la quale, in un alle sue ceneri, sta


parte della cantoria del piccolo or- nelle grotte valicane. Il quadro in
gano, evvi il coretto per le dame. musaico rappresenta s. Gio. Battista,
Passiamo ora alla continuazione del che battezza Gesù Cristo , copiato
nostro interrotto racconto. dal dipinto di Carlo Maratta. Al-
Uscendo dalla cappella del co- l' uscire della cappella, a diritta tro-
ro a destra
, vi è la porta che
, vasi la porta della descritta nave,
conduce alla cantoria dello stesso co- che mette nel portico, ed è appunto
ro, ed all'archivio della cappella Giu- l'ultima a mano manca.
lia, così detta perchè fu istituita da Passando ora a dire le cose prin-
Giulio II. Sopra la detta porta, in cipali della sagrestia di questa pa-
urna di stucco, riposano sempre le triarcale, essa, come dicemmo, con-
ceneri dell'ultimo Pontefice defunto, sisteva neltempio rotondo detto di
finché gli venga eretta altrove se- s. Maria della febbre, che cominciò
poltura, altrimenti si trasportano nel- a servire da sagrestia allora quando
,

282 CHI CHI


i lavori della nuova erano
basilica sagrestia, parte rinvenute nello sca-
inoltrali. Il luogo precisamente cor- vare le fondamenta della nuova .

risponde al di fuori dove è ora la Tra esse meritano menzione le due


cappella Clementina. La porta, che pregevolissime iscrizioni apparte-
introduceva alla sagrestia vecchia, nenti al collegio Arva-
de' fratelli
dà oggi ingresso alla nuova edifica- li, pubblicate dottamente dal ce-
ta da Pio VI. La sagrestia ha in- lebre Gaetano Marini, uno de' più
nanzi un vestibolo, ornato con quat- esatti ed instancabili investigatori
tro colonne di granito rosso orien- delle antichità . Gli originali di
tale, avente all' ingresso la statua di quelle iscrizioni vedono precisa-
si

s. Andrea, scolpita nel iSyo, per mente nell' ambulacro che dalla ,

ordine dell' arcivescovo di Siena Ban- sagrestia conduce al coro. In fondo


di no Piccolominij perchè fosse col- a destra è una porta per cui si ,

locata sopra il ciborio, in cui si entra nella sagrestia canonicale; dal-


custodiva il cupo del santo apo- laltra estremità, per mezzo di un'al-
stolo nella vecchia basilica. S. An- tra porta, rimane aperto il detto
drea sempre ebbe nella basilica co- passaggio alla cappella del coro. La
mune il culto col fratello s. Pietro, sagrestia comune è di forma otta-
ed altrove dicemmo che Papa san gona, adorna di otto colonne, e sor-
Simmaco eresse un tempio presso montata da una cupola ; nell' altare
questa chiesa in onore di s. Andrea, evvi una deposizione di Gesù dalla
in cui oltre un concilio tenutovi croce disegnata da Bonarroti, e di-
da Bonifacio li, ogni anno ne' gior- pinta da Sabbalini. 11 gallo di bron-
ni prefissi vi si celebravano dai Pon- zo, posto sopra l' orologio collocato
tefici le sacre ordinazioni. Dal ve- nell'archivolto dell'altare, in altri

stibolo si entra in una specie di tempi stava sopra la sommità del-


galleria, che unisce la basilica alla l'antica torre del campanile per le

sagrestia, divisa in tre bracci, or- campane, eretta dal Pontefice s. Leo-
nati con colonne e pilastri di mar- ne IV. Da mano manca si entra
mo, e contenenti nelle pareti di- nella sagrestia canonicale, da un lato
verse memorie, che stavano nella della quale vi è una piccola cap-
sagrestia antica, fra le quali quelle pella, con due colonne d' alabastro,
di Paolo IV, di Benedetto XIII, e il cui quadro rappresenta s. Anna,
del Cardinal Francesco Barberini. dipinta dal Penni detto il fattore j
La porta, che è in fondo al primo la Madonna di faccia è di Giulio ro-
braccio di essa galleria, mette nella mano, e le altre pitture sono del Caval-
sagrestia dei benefiziati. Nell'altro lucci. Indi si passa alla stanza capitola-
braccio volgendo a manca , sono re, ove si vede una statua di s. Pie-
due altri ingressi, e quello a sinistra tro, che prima giaceva inosservata
fa capo al ripiano della marmorea nel cortile detto della barbara. Vari
scala nobile, sul quale si vede la quadri, alcuni de' quali bislunghi,
statua colossale di Pio VI, eretta sono di Giotto, a cui vennero com-
dal capitolo, mentre l' ingresso del- messi dal Cardinal Stefaneschi per la
la scala diritta introduce alla sagre- confessione della vecchia basilica. Ve-
stia comune. Il terzo braccio delle donsi ancora nelle pareti attorno al-
gallerie è ornato come il primo cuni freschi rappresentanti degli an-
con iscrizioni, parte della vecchia geli in atto di suonare musicali istru-»
,,

CHI CHI 28 3
menti. Alcuni vogliono, che tali pit- nella coronazione di qualche impe-
ture fossero tolte dalla tribuna del- ratore, nonché i candelabri, candel-
la basilica de' ss. XII apostoli sotto lieri, con croce etc, cui descrivem-
Clemente XI, e che opera sieno di mo all'articolo Cappelle Pontificie
Melozzo da Forlì; altri credono stes- n.° 3o, parlando dello splendido
sero in altro luogo, ed uscissero dal apparato, col quale adornami la ba-
pennello di Mautegna, o da quello silica vaticana, e l' aliare per la fe-
di Sandro Botticelli. Chi gli ascrive stività de' ss. Pietro e Paolo.
al secondo vuole, che appartenesse- Uscendo dalla sagrestia e pas- ,

ro alla Cappella segreta cV Innocen- sando alcuni corridoi che servono ,

zo Vili (fedi). Di Giotto sono pu- di comunicazione colla canonica, si


re due altri quadretti. La sagrestia viene ad una galleria, ove mettono
poi de' benefiziati rimane di prospet- le scale della medesima. In quel
to, ed è in tutto somigliante a quel- corridoio presso la sagrestia de' ca-
la de' canonici perciò che riguarda nonici si vede un antico Crocefisso,
la forma. Nella cappella si venera la e la catena del porto di Smirne,
immagine di s. Maria della febbre, insieme al catenaccio e alla serra-
che dava nome all'antica sagrestia, tura della porta di Tunisi, la pri-
coronata dal capitolo vaticano, nel ma mandala come trofeo alla ba-
1 63 127 agosto, come lo fu il
ai vaticana nel pontificato di Si-
silica

suo divin Figliuolo ai 14 agosto sto IV, dal Cardinal Oliviero Ca-
1637. Fu essa la prima immagine raffa suo legato, e le altre cose of-
che venisse coronata dal capitolo ferte in segno di vittoria riportata da
secondo l'istituzione del conte Sfor- Carlo V
imperatore. Nella galleria si
za. Nell'altare evvi il quadro del trova alla estremità sinistra l'archi-
Muziano, cioè nostro Signore che vio, nel quale, oltre le memorie ri-
consegna le chiavi a s. Pietro; e guardanti la basilica e il suo illustre
due quadri del Cavallucci compiono capitolo, sonovi molti codici anti-
la decorazione. Da sinistra si entra chi, spettanti alla vecchia biblioteca
in una stanza, grande quanto la ca- di essa, stata di
proprietà del Car-
mera capitolare, che serve di sa- dinal Giordano Orsini. Vi si am-
grestia ai chierici beneficiati. Vi si mirano molte cose interessanti di-
conservano, come nelle altre sagrestie, plomatiche, e bibliografiche, non che
le copie della maggior parte delle la vita di s. Giorgio colle miniatu-
immagini della beata Vergine Ma- re colorite da Giotto, o, come al-
ria, che furono coronate dal capi- tri credono , da Simon da Siena ,

tolo vaticano, ed alcuni quadri di dono del Cardinal Stefaneschi , ed


valenti autori, fra' quali una Vero- anche parecchi codici del sesto se-
nica di Ugo da Carpi dipinta, se deve colo fra' quali alcune
, opere di s.
credersi ad una volgare ed incerta Ilario. Gli appartamenti superiori
tradizione, non col pennello, ma colle servono di comoda abitazione ai
dita. Nella vicina guardaroba si cu- canonici. L' arciprete poi , e 1' eco-
stodiscono i copiosi e ricchi arredi nomo reverenda fabbrica di
della
suppellettili, e paramenti della ba- s. Pietro l'hanno nel palazzo isolato
silica, fra' quali primeggiano una tu- sulla piazza di s. Marta, appressa
nica dalmatica, detta di s. Leone III, la qual chiesa evvi l'abitazione pel
e che ubavano gli antichi Pontefici seminario Vaticano.
2 84 CIiI CHI
Sulla detta piazza di s. Marta si pei lavori della fabbrica cui sono
gode di fianco la vista imponente della addetti i Sampietrini.
basilica, ammirandosi la sua sontuosi- Non sarà qui fuori di proposito
tà d'ordine corintio, tutta ricoperta il far menzione dei maravigl io-
nell'esteriore sino dal pontificato di si ottagoni interni della chiesa ,

Paolo III, di travertini solidissimi che sono appunto quelli ove furo-
e ben lavorati. Ne si deve tacere, no praticate le summentovate scale
che tutta la parte superiore della a chiocciola. Questi ottagoni rin-
basilica è guarnita sino dal Ponti- fiancano , coi loro semicircoli , i

ficalo di Pio VII, di spranghe elet- quattro piloni della gran cupola, e
triche, o parafulmini. Quattro sca- sono della stessa vastità della chie-
le, corrispondenti ai depositi di Be- sa, che Alessandro VII fece erigere
nedetto XIV, di Clemente XIII, di dal Bernini alla Biccia. Si crede
Alessandro VII, ed all'adito del- inoltre, che tali ottagoni sieno stali
l' odierna sagrestia, furono pratica- edificali dal Buonarroti coli' idea di
te, secondo il disegno di Buonarro- farli servire per oratori! delle arci-
ti, per salire alla parte supcriore confraternite del ss. Sci gramento , e
della basilica, ed alcune di queste sono di s. Anna de' palafrenieri {Vedi),
oggidì pure in uso pei Sampietrini, allora annesse alla basilica, e di al-
come vi ascendono anche per esse le tri sodalizi , che si fossero aggregati
bestie da soma. Nell'aggiunta però in avvenire. Il Fontana, Templum
di Maderno , eziandio neh' interno Vaticanum, a p. 3o6, loda alta-
della chiesa, sotto il deposito della mente sì prodigiosi vacui, e dice che
regina Maria Clementina , è l'ingres- servono di scarico di peso sopra gli
so per ascendere alla cupola. arconi principali del tempio, lascian-
Perla lunghissima scala a chioc- do la vivezza totale della grandiosa
ciola, sono incastrate nelle pareti le macchina, alle altre parti che cado-
iscrizioni, che successivamente sono no a perpendicolo de' piloni.
state sopra la porta santa. Espri- Quindi si ascende sopra lo zoc-
mono il Pontefice, il quale in ogni colo del tamburo della cupola il ,

anno santo l'aprì e chiuse. Al fine quale è tutto rivestito di traverti-


della scala si vedono altre iscrizio- ni nella parte retta, mentre la par-
ni che, dal 1769 in poi, fanno me- te convessa è ricoperta di lastre di
moria di tutti i sovrani, e principi piombo. Sovr'essa si erge la lan-
di famiglie sovrane d' ambo i sessi, terna o cupolino, quindi la cuspide,
i quali sono saliti ad osservare la la palla, ed in fine la croce la gran :

gran cupola, notandosi pure se so- cupola è doppia, cioè sono due cu-
no entrati nella palla. Arrivati sul pole, una dentro l'altra, come quella
piazzale, ove stanno le statue degli di s. Maria del Fiore fatta in Fi-
apostoli, e del Salvatore, si vedono renze da Filippo Brunelleschi il ,

le cupole ovali, e le quattro ot-


sei quale si crede, che ne prendesse
tangolari, che indicammo di sopra l' idea da un autico edifìzio roton-
parlando delle navi minori, alcune do solidissimo esistente in Roma
,

delle quali si alzano a guisa di pa- presso il mausoleo di Cecilia Me-


diglioni, ed altre si abbassano, oltre tella. Per comode ed ingegnose sca-

la gran varietà delle muraglie e le, alcune delle quali praticate fra
de letti, eia quantità delle officine le due cupole interna ed esterna,
CHI CHI i85
si sale facilmente sino alla sommi- sigiunge a qualunque altezza. 11 mede-
tà, donde l' occhio spazia in una simo Luigi Bernini trovò in tal gui-
veduta magnifica e sorprendente, sa il modo di rendere portatile l'or-
come da una finestra interna del gano grande fatto da Clemente XI.
cupolino si può scorgere la gran- capace di venti persone nella can-
de altezza , che vi corre dal pavi- toria, che si vede ora in una, ora
mento della basilica. Della palla di in un'altra cappella della basilica,

bronzo, avente undici palmi di dia- secondo le ricorrenti feste. Immen-


metro, fu fonditore il bolognese Se- sa poi è la quantità de' damaschi
bastiano Torrisani. Per Y illumina- cremisi trinati d'oro, co' quali in

zione della cupola sogliono impie- alcuni tempi dell' anno appara
, si

garsi quattromila quattrocento lan- tutta la chiesa. De' suoi addobbi fu-
ternoni, oltre seicento ottantatre fiac- nebri per l' esequie novendiali dei
cole. Allorché poi l' illuminazione Pontefici, si tratta al citato articolo

è doppia, le fiaccole ascendono a Cappelle Pontificie § \ I, capo II,


settecentonovantuna : per la prima numero 5. Finalmente vanno ram-
vi s' impiegano duecento cinquan- mentati i ponti in aria, che si fan-

tauno uomini, e trecentosessantacin- no in questo tempio , ov' è tutto

que per la seconda, i quali diretti singolare, e meraviglioso. Questi


dai bravi Sampietrini, che altresì ope- ponti servono per ristorare gli stuc-

rano ne' luoghi più difficili, ad un ora chi e le dorature della volta per i

di notte e al primo tocco della cam- musaici delle volte, per le cupole
pana maggiore della chiesa, tutti delle cappelle, e cose simili. Mira-
contemporaneamente accendono le bile è la loro struttura , ed occor-
fiaccole, con maraviglioso e magico rendo operare qualche restauro nel-
effetto ne' riguardanti. Per l' anni- la gran volta e nella cupola, non
versario della coronazione del Pa- si vede mai un ponte, che si alzi
pa, che nell' odierno pontificato si dal pavimento, ma tutti si muovo-
trasporta nella Pasqua di Risurre- no dal cornicione, e vanno girando
zione, e per la festa de' principi de- in più palchi per la curvatura della
gli apostoli, non che per istraordi- medesima volta, e nel corpo della

naria lieta circostanza, ha luogo la gran cupola sino all' interna som-
tanto celebre illuminazione della cu- mità del cupolino. Sono solidissimi,
pola vaticana , come meglio dicesi operandovi sopra con tutta sicurez-
a' rispettivi articoli. za gli artisti, massime gli spertissi-
Dobbiamo all' ingegno di Luigi mi, e pratici Sampietrini, molti dei
Bernini, fratello del cav. Gio. Lo- quali professano le arti meccaniche.
renzo, l' invenzione dei grandiosi ca- L' invenzione di tali ponti in aria
stelli legno, formati a piramide
di si attribuisce a Michelangelo Buo-
con travature, piantati sopra quat- narroti, il malcontento del
quale
tro grossi cilindri, girevoli a guisa palco che aveva fatto il Bramante,
di rote, che si veggono nella basi- sostenuto da canapi, bucò la volta
lica, e servono per appararla
che della cappella Sistina del palazzo
senza stritolare il pavimento. Non vaticano, e dopo averlo disfatto,
potendosi arrivare per mezzo di qual- ne eresse un altro senza forare né
sivoglia scala all' altezza de' pilastri intaccare i muri, e con sì bello e
della chiesa, coll'aiuto di delti castelli comodo artifizio, che servì poi di
,,

a86 cui CHI


esempio allo stesso Bramante per si ha pure: Descrizione delle cap-
t'arne di consimili nella riedificazio- pelle, e del fonte battesimale della
ne di questa basilica. Altri pure basilica vaticana, Roma 1697; Ar-
danno la lode di detta invenzione, chitettura della basilica di s. Pietro
che il Vanvitelli pretese essere sua, al in J aticano opera di Bramante
,

famoso Nicola Zabaglia, soprastante Lazzeri , Michelangelo Buonarroti


o capo mastro dei Sampietrini, ed in- Carlo Maderno, ed aldi pittori ar-
gegnere della reverenda Fabbrica di chitetti, espressa e intagliata in più
s. Pietro, che fu un povero illette- tavole da
/Martino Ferrabosco, per
rato muratore , il quale col suo commissione di monsignor Gio. Bat-
naturale ingegno intendeva a me- tista Costaguti, Roma 1620. La
raviglia le leggi della statica , e la medesima fu data alla luce di nuo-
forza del contrasto. Laonde i suoi vo da monsignor Gio. Battista Co-
portentosi pensieri , eh' egli mala- staguti juniore, Roma i684; Lette-
mente spiegava, furono posti in car- ra di Girolamo Preti sopra il pa-
ta e pubblicati da Lelio Cosatti ragone del tempio moderno di s.
per utile istruzione degli architetti. Pietro di Roma, con le fabbriche
V. Castelli e ponti di Nicola Za- antiche romane: nelle sue poesie,
baglia, Roma
174'- Oltre a ciò Brigna i656; Philippus Bonanni
abbiamo l'opera in foglio con ra- Numismata Summorum Pontificum
mi, intitolata Castelli e ponti con templi vaticani fabricam indicantia,
alcune ingegnose pratiche del mae- chronologica cjusdem fabricae nar-
stro Nicola Zabaglia, colla descri- ratione, ac mulliplici eruditione ex-
zione del trasporto delF Obelisco plicala , atquc ulteriori numisma-
ì aticano, e di altri del cav. Do- tum omnium Pontificorum lucubra-
menico Fontana : coli' aggiunta di tione veluti prodromus praemissa
macchine, posteriori, e premesse le Romae 1696. Di questa pregiatissi-
notizie storiche della \'ita, e delle ma opera in Roma furono fatte
,

opere dello stesso Zabaglia, compi- due altre edizioni nel 1700, e nel
late da Filippo Maria Renazzi, Ro- 1 5 ; Epifanio Gio. Battista Gizzi,
7 1

ma 1824, seconda edizione. Breve descrizione della basilica va-


Alle indicazioni delle cose princi- ticana, Roma 172 1 ; Giuseppe Er-
pali , che ho qui riunite sul tempio colani, I tre ordini di architettura,
Vaticano, oltre quanto compendio- dorico, fonico, e corintio presi dalle
samente dirò in seguito sulle sagre fabbriche più celebri dell'antica Ro-
grotte, sui primari depositi de' Pon- ma, colla descrizione in fine del
tefici, ed oltre quanto riporto ana- Colosseo, del Pantheon, e del tem-
logamente in molti articoli del Di- pio Faticano, Roma i744> B.af-

zionario, potranno supplire e ci- i faelle Sindone, ed Antonio Mai ti-


tati autori, e i seguenti, che in dotti nelli ; Della sagrosanta basilica di
volumi ne descrissero parte a parte s. Pietro in Faticano, libri due
i pregi, la storia, e le memorie ve- Roma 1750. Nel primo si tratta
nerande: Carlo Fontana, Descrìptio delle prerogative della basilica, nel
templi Vaticani , Romae 1 694 ; secondo si ragiona della nuova strut-
opera utile principalmente pegli ar- tura della medesima; Gio. Pietro
chitetti, che Gio. Giuseppe Bonne- Chattard, Nuova descrizione del Va-
rie tradusse in latino. Del Fontana ticano, ossia della sacrosanta basi-
CHI CHI 287
lira di s. Pietro, Roma 1762; De- de' santi che vi riposano, mentre
scrizione Vaticana basilica
della , Paolo V ne abbelh le volte. In
quarta edizione, R.oma 1828; Le queste sagre grotte è proibito l' in-

quattro principali basiliche di Ro- gresso alledonne sotto pena di sco-


ma descritte ed illustrate con rami, munica, fuori solamente del lunedi
Roma 1 834; Erasmo Pistoiesi, 77 della Pentecoste, nel qual giorno è
Vaticano descritto ed illustrato, Peo- proibito agli uomini sotto la stessa
nia 1829-1840. Compendiosamente pena. In altri tempi dell'anno, il

ed eruditamente poi ai nostri gior- Papa specialmente dà facoltà ai ca-


ni descrissero il tempio Vaticano nonici sagrestani maggiori, di am-
il marchese Giuseppe Melchiorri, nel- mettere qualche signora a visitarle.
la sua Guida metodica di Roma, di Si scende alle grotte passando
cui abbiamo già due edizioni, ed sotto la statua della Veronica, quan-
A. Nibby nella sua Roma neWanno tunque siavi un ingresso simile an-
i838, parte prima moderna. che sotto le altre tre statue colos-
sali de' quattro piloni, e dal piano
Sagre grotte Vaticane. della confessione. Dalla scala per-
tanto praticata sotto il piedistallo
Rifabbricata di nuovo la basili- di santa Veronica, si giunge all'al-

ca, lo fu in guisa tale però che del- tare di una cappellina in forma
l'antica di Costantino rimase anco- emicicla, che pure hanno sotto gli
ra il suolo con molte altre memo- altri tre menzionati luoghi de' pi-
rie nel sotterraneo , il quale chia- loni. In ognuno de' quattro altari
masi le sagre grotte vaticane. So- sono quadri in musaico allusivi alle
no queste formate in parte del bas- statue superiori. Consiste questa sot-
so piantato, e del pavimento del- terranea chiesa in un ambulacro o
l' antica basilica, prossime all'antico emiciclo (corrispondente all' incirca
cimiterio arenario, cioè fra il pavi- al corpo rotondo della cupola cui
mento della nuova chiesa ed in , mettono capo nominati quattro i

una parte non piccola del piano aditi) ed in un corpo di chiesa a


dell'antica. E siccome nell' edificare tre navate, che prolungasi sotto la
1' odierna basilica si volle preser- grande nave della presente basilica.
varla da qualunque umidità, si la- Queste si distinguono col nome di
sciò intatta l'infima parte dell'an- grotte vecchie, mentre le altre parti
tica, che venendo ridotta a chiesa si dicono grotte nuove. In questo
sotterranea cosi potè ricevere in
, luogo, oltre sette altari , si conser-
custodia maggior numero de' mo-
il vano monumenti insigni per la sto-
numenti che esistevano nell' antica, ria delle arti, dappoiché rimontano
consistenti in altari, sepolcri, pittu- ai primi secoli del cristianesimo. Di-
re, statue, bassorilievi, musaici, versi dipinti eseguiti per la maggior
iscrizionied altre cose degne di parte dal Ricci di Novara rappre-
venerazione e molto interessan-
, sentano gli edificii dell'antica basili-
ti Clemente Vili, in gran par-
; ca , le sue parti, e le sue forme.
te fece ricoprire il suolo delle san- Considerevoli sono le scolture , che
te grotte con nuovo pavimento, af- componevano i cibori , e le tombe
finchè restasse intatto l'antico ,
per che stavano nell'antica basilica dei
riverenza degli innumerabili corpi Pontefici, Cardinali, re, imperatori,
,

a88 CHI CITI


ed altri personaggi di distinzione, da Paolo Sanese ; ed una statua se-
le quali pitture furonoe sculture dente di s. Pietro, che stava nell'a-
restaurate egregiamente sotto Leo- trio della basilica. Gli ornati, che
ne XII, per cura di monsignor Ca- vedonsi dintorno
appartennero al ,

stracelo Castracane, allora economo sepolcro di Urbano Vi. Neil' emi-


«Itila reverenda fabbrica, ed attual- ciclo si trova il musaico, che fu al-

mente Cardinal penitenziere mag- la tomba dell' imperatore Ottone II,

giore. colle immagini del Salvatore, e dei


A voler far menzione delle sole cose ss. Pietro e Paolo, il primo de' quali

diremo clic nella cappella


principali, ha tre chiavi, segno della pontificia
della Veronica sonovi storie di-
s. potestà.
pinte analoghe al Volto santo. Nel- Passando all'ambulacro, che con-
l' emiciclo a destra ev\i la statua duce alla confessione, si trova a de-
di s. Giacomo minore, già appar- stra la cappella della b. Vergine,
tenente al gran ciborio dell' alta- detta delle partorienti, la cui im-
re della confessione, restaurato per magine si venerò sull'altare eretto
munificenza di Sisto IA . Nella dal Cardinal Orsini, che fu poi Ni-
cappella del Salvatore , detta del colò III; e fu così chiamata dal-
Salvatorìiio , vede un bassorilie-
si l' efficace sperimentato
patrocinio
vo col Padre eterno, che faceva par- sono due sta-
dalle partorienti. Quivi
te dell' aitate eretto alla beata A er- tue de' ss. Giacomo maggiore e mi-
gine da Gio. Gaetano Orsini, nipo- nore apostoli, che stavano al sepol-
te di Bonifacio \III. Nell'emiciclo cro di Nicolò V, una croce di mar-
una pittura rappresenta la tribuna mo antica, una statua del Salvato-
e il musaico dell'antica basilica, e re già appartenente al deposito del
vi è una croce di marmo che sta- Cardinal Eroli ; la statua di Maria
va già nella sommità della faccia- santissima, ch'era neh antica sagrestia;
ta esterna. Nella cappella di [Maria mezza figura in rilievo di Bonifa-

Vergine, delta della bocciala, dipinta cio Vili, scoltura Andrea Pisa-
.di

da Simone Memmi (cos'i detta allor- no ; ed un'epigrafe di Adriano I


ché con sacrilego delitto fu colpita sul santo Volto. Più, sonovi il mu-
da una boccia di legno mentre stava saico che dà il ritratto ci di Gio-
nel portico vaticano, e perciò chia- vanni VII; l'immagine di s. Pietro,
mata anche del portico), sonovi due che stava nella cappella del Suda-
statue de'ss. Giovanni e Matteo apo- rio; tre inscrizioni con preci com-
stoli, già del deposito di [Nicolò V; poste da s. Gregorio III ; due sta-

più due urne antiche, due superbi tue de' ss. Pietro e Paolo, che de-
bassorilievicon istorie di Apollo coravano il portico de' Papi; un bas-
che già decorarono la cappella di sorilievo colla condanna a morte di
Ciò vanni VII. Vi si vede pure una detti apostoli, ch'era al bel ciborio
epigrafe con frammenti di bolla di menzionato della confessione, e dal-
s. Gregorio III, sul concilio tenuto l'averlo Sisto IV magnificamente ri-
in s. Pietro contro gl'iconoclasti. storato,ed abbellito dicesi comu-
La croce in musaico stava sul ta- nemente il ciborio di Sisto IV.
bernacolo del \ olto santo eretto da Avvertono però neh' Appendix, e a
Giovanni VII. Evvi una statua di- pag. 3r, i eh. Sarti, e Settele, che,
mezzata di Benedetto XII. scolpita secondo il dotto Panvinio. De re-
CHI cui 289
bus antiqui* memorabiUbus, et prae- vio Eucherio console, risguardante
stantia basii, s. Petri, Cod. Vat. la conservazione dei beni della ba-
-.no fui. 76, il ciborio pontificale, silica; la statua di s. Giovanni. -

ornato di marmo pario, e di oro, del predetto deposito di Calisto III;


sovrastato da quattro colonne di quattro bassorilievi cogli evangelisti,
porfido , colle scolture eleganti dei che servivano di ornamento al ci-
dodici apostoli, e della passione dei borio d'Innocenzo AHI: i quattro
principi de' medesimi, oltre l'imma- dottori, e il nome di Gesù in iscol

gine del Salvatore, sideve all'animo tura, del deposito di Mcolò V, o, co-
grande di Pio II, Piccolomini, con- me altri dicono, appartenente a quello
chiudendo per salvare tutte le ana- di Pioli; mentre le altre scolture a
loghe opinioni degli scrittori, che Pio destra rappresentanti la B. V., due
II incominciò l'erezione del ciborio angeli, e due dottori erano ai mo-
dell'altare di s. Pietro, sul quale numenti sepolcrali de' Pontefici Ni-
ascendevasi per gradini di porfido, colò V, e Calisto non che di III:
e che Sisto IV gli diede felice ouello
1
del Cardinal Eroli. Dal lato
compimento. Da Francesco Alberti poi sinistro, e tra due punte, sono-
poi, De mirabilibus uovae, et vete- ri due altri dottori scolpiti in mar-

ris Romae. lib. 3, p. 84, ediz. i5i5, mo, egualmente del ciborio d'Inno-
apprendiamo il nome dello scultore, cenzo Vili; e due angeli del sepol-
che è Matlhaei Pullari fiorentini cro di Nicolò V. Veli' emiciclo si

scidplorìs praeclarissimi. 11 dovere vede la testa di s. Andrea soste-


accennare più volte tali opere in nuta da due angeli , scoltura che
queste sagre grotte, ci fece essere stava al medesimo ciborio , e due
alquanto prolissi su questo interes- angeli di marmo già del deposito di
sante punto. Pio II. A destra poi della cappella
Vi sono ancora nel detto ambulacro, di s. Andrea, le pitture sono allu-
che conduce al sacrario della con- sive alla lancia sagra, perchè fu va-
fessione, la copia di un angelo di riata la collocazione delle statue su-
Giotto; la statua di sant' Agostino, periori.
ch'era al sepolcro di Calisto III; Le grotte vecchie sono larghe pal-
una croce antica di marmo: e l' e- mi ottanta e lunghe duecento, ed il

pi tallio di Gio. Aiicease dell'epoca pavimento è quello stesso dell'anti-


di s. Gelasio I. ÌNella continuazio- ca basilica. Sono distinte in tre na-
ne dell' emiciclo si vede progressi- vi di otto arcate per banda. Xella
vamente una iscrizione di s. Dama- prima nave a sinistra vi è l'altare

so I allusiva alla sua acqua, cioè a col Salvatore scolpito in basso ri-

quella eh' egli incanalò dal colle \ a- lievo, e eh' era al sepolcro di Bo-
ticano, perchè danneggiava il cimi- nifacio Vili. Avanti di esso si legge
terio della basilica; la statua di san 1' epigrafe della tomba di Carlotta
Bartolomeo, che pure ornava il de- regina di Cipro ; a destra sono tre
posito di Calisto III; l'immagine in iscrizioni, in un frammento di una
musaico della Madonna dell' altare delle quali si legge la celebre do-
di Giovanni VII; iscrizione con 1 nazione della pia contessa Matilde.
frammento di lettere del 38 1 scrit- Il Dionisio, Sacraruni T'at. Bus.
te dagl'imperatori Graziano I, \a- Cryptamm. alla tavola XXXV, avea
lentiniano II, e Teodosio II, a Fla- riportato sì importante frammento,
VOL. xn. J
9
2 9o CHI CHI
che neh" Appendice del Sarti, e del no IV7 , il deposito di Bonifacio \ III,

Settele si riporta per intero, e com- scolpito dal fiorentino Arnolfo di

pletalo in ciò che mancava, alla ta- Lapo; i depositi de' due gran mae-
vola VII. Si vedono pure nel suddet- stri dell'Ordine gerosolimitano, Za-
to luogo una lapide di Enrico con- cost , e Wignacourt; la tomba di
te di Monfort, ed alcune epigrafi Nicolò V, la cui epigrafe è di Enea
antiche. Di contro sono le tombe ^ Silvio Piccoloinini, poscia Pio II; e

che racchiudono le ceneri di Enri- il deposito di Paolo II, di Mino da


co IX, Cardinal di Yorck, morto Fiesole. Gli ornati però di questo

in Frascati ov'era vescovo il i3 lu- monumento, come quelli di altri

glio 180-, e quelle di Carlo III, Papi, sono sparsi per le sagre grot-
suo fratello, cessato di vivere in Fi- te. Indi si vede il tumulo di Giu-
renze l'anno 1708, l'ultimo di gen- lio III; quello di Nicolò III, di Ur-
naio. Nell'arcata chiusa è la tomba bano VI, d'Innocenzo VII, di Mai-
colle ossa di Giacomo III, Stuardo, cello II, e d'Innocenzo IX; nonché
padre de' suddetti, e re d'Inghilter- i sepolcri dei Cardinali, Pietro Fon-
ra; l'immagine della Madonna si seca, Ardici no della Porta seniore,
vuole dipinta sotto Innocenzo Vili. ed Eroli . In un pilastro è l'inscri-

Qui si trova pure l'antica base del- zione di Giovanni Guidetti, peritis-
la statua di bronzo di s. Pietro, simo nel canto gregoriano, ed au-
che fece fare il Cardinal Oliviero tore dell' applaudito Dìrectoriiun
de Longueil arciprete della basilica, Chori. Nella piccola stanza a destra
non che un' immagine della Madon- giace il corpo di Agnesina Colonna,
na col Bambino in marmo. Sonovi moglie di Onorato Gaetani, gover-
ancora le teste di un angelo, e di natore della città Leonina. Tra le
s.Benedetto in musaico la tomba ; statue e le figure di arcivescovi, e ve-
del santo Pontefice Nicolò I, quella scovi vede quella del Cardinal
, si

del Cardinal Brasebi, nipote di Pio Villiers de la Grolaye, già più so-
VI, e in fondo quella di Gregorio pra nominato; ed in cima della na-
V, oltre quella dell' imperatore Ot- ve sull altare si venera la b. Ver-
tone II, che mori in Roma l'anno gine dipinta da uno scolare di Pie-
tro Perugino, che stava nell'antico
9 85.
Sono osservabili nella nave di segretario, e a destra il deposilo del
mezzo la figura giacente di marmo Cardinale Ardicino della Porta iu-
di Papa Alessandro VI; il cui cor- niore.
po, e quello dello zio Calisto III, Nella cappella di s. Longino a de-
furono nel 16 io trasferiti nella chie- stra, le pitture sono allusive alla sto-

sa di s. Maria di Monserrato; ivi si ria della ss. Croce. Continuando l'e-

trovano puranco i precordi di Be- miciclo vede in musaico la testa


si

nedetto XI li, e della regina Cristi- di s. Paolo, già dell'antica tribuna


na di Svezia, il cui corpo riposa po- d'Innocenzo III, ed incontro la te-
co distante, e dappresso le ceneri di sta del medesimo apostolo, che sta-
Pio VI. Poscia si veggono vari fram- va nella tribuna di s. Paolo nella
menti di un dipinto del Passignani, sua basilica ostiense. Sonovi ancora
e alcuni musaici. Nella terza nave un ornato di marmo del ciborio di
vi sono un'urna "rande di stranito Innocenzo VIII; una custodia di
rosso, contenente le ceneri di Adria- ossa raccolte dagli antichi sepolcri ;
,

CHI CHI 2 g,
l'immagine di s. Pietro, che Baldas- le chiavi a s. Pietro, ed in altro è
sare da Siena , cioè Baldassare Pe- efìigiato quando questo apostolo gua-
ruzzi , dipinse per la cappella del ri lo storpio. Oltre a ciò si vedono
curo di Sisto 1\ ; il Padre eterno in marmo la crocifissione di s. Pie-
in bassorilievo, già del deposito di tro, e le statue degli apostoli , che
Paolo II ; altro bassorilievo rappre- servirono già di ornato al grandio-
sentante la Madonna; i principi de- so ciborio di Sisto IV. Incontro al-
gli apostoli; il Pontefice Nicolò III, l' adito, che conduce alla cappella
e il Cardinale Orsini genuflessi, già della confessione, evvi l'urna del
esistente nella cappella di s. Biagio. prefetto di Roma Giunio Basso,
Più visono due statue de' ss. Pie- che fu ben cinque volte console, e
tro, e Paolo, che erano al mauso- che mori 1 anno 359. Istoriata è
leo del Cardinal Eroli ; due basso- quell'urna con fatti della sagra Scrit-
rilievi del sepolcro di Paolo li, con tura. L'ornato, che la ricopre, ap-
Adamo ed Eva; e quattro apostoli partenne già al ciborio di Giovan-
in bassorilievo spettanti al ciborio ni \ II. Finalmente trovasi la cap-
della s. Lancia, eretto da Innocen- pella della confessione, eh' è il luo-
zo Vili. A sinistra si trova V am- go più venerabile della basilica, or-
bulacro della confessione, il cui emi- nata da Clemente A III di pietre
ciclo ornasi delle statue della fede, bellissime e di stucchi dorati, sopra
e della speranza del deposito di al quale corrisponde l'altare ponti-
Paolo II; di un gran bassorilievo fìcio descritto superiormente, il cui
rappresentante il giudizio universa- ciborio, cioè macchina che lo sovra-
le colle figure fra gli eletti Fe-
di sta, fu incominciato da Paolo V si-

derico III imperatore, e di Paolo II, no ai piedistalli , ed il resto della


perchè era al mausoleo di questo magnifica opera metallica venne com-
Pontefice; altro bassorilievo ove ev- pito da Urbano Vili, come osser-
vi scolpita la risurrezione di Gesù va il Fontana a pag. 4°5- L' al-
Cristo , del sepolcro di Calisto III ; tare, presso il quale riposano i cor-
l' immagine in musaico della b. Ver- pi de' ss. Pietro e Paolo, ha per
gine, che stava nella cappella del quadro le loro immagini dipinte ed
Volto santo ; una statua della Ca- ornate da una lastra di argento. E
rità pure del sepolcro di Paolo II; questo altare arricchito dai Sommi
alcune statue degli apostoli del ci- Pontefici di molte indulgenze e pri-
borio di Sisto IV , I' effigie marmo- vilegi. Anche il regnante Gregorio
rea di s. Andrea del ciborio di Pio XVI, nel confermare le une e gli
li; e quelle del Salvatore del de- altri, ha stabilito 1 indulgenza ple-
posito di Nicolò V. naria da potersi lucrare da chi lo
Nella cappella di Elena, che
s. visiterà una volta ed ha
il mese,
sta a destra, le pitture sono allusi- concesso il privilegio della messa
ve all'apostolo s. Andrea, ed alla votiva de' ss. Pietro e Paolo da po-
traslazione della sua testa portata tersi dire in detto altare in tutto
in R.oma dal Cardinal Bessarione l'anno. Terminano 1' emiciclo, e con
ed incontrata con ecclesiastica pom- esso le sagre grotte vaticane, cinque
pa da Pio II. Nella continuazio- statue di apostoli, e due hassorilie\i
ne dell' emiciclo scorgesi un bas- di inarmo del predetto ciborio di Si-
sorilievo, in cui il Salvatore dà sto IV, che rappresentano la decol-
292 CHI CHI
lazione di s. Paolo, e la caduta di seppellirsi altre volte nella sagrestia,
Simone Mago. Alcune ferritoie, poste ed ora nei sottoposti cimiteri, qua-
in vari punti del pavimento della, si a Deo judicandi. Vicino a questa

basilica, e ricoperte con coperture porta era il loro antico cimiterio,


di bronzo traforate con istemmi pon- nel portico dappoiché
de' Pontefici,

tificii, danno lume alle sagre grot- sino dai più rimoti tempi senza ,

te, le qualivengono illuminate an- una speciale licenza non poteva


co da lampadi, e dalle torcie allor- darsi sepoltura a veruno dentro la

ché sono particolarmente visitate. come si legge da due iscri-


basilica,

Proseguendo il cammino . si torna zioni Papa s. Ormisda, che


setto

nella cappella delhi Veronica, donde mori neh anno 5^3 e da due altre ;

si risale alla appo-


chiesa. Scrissero sotto s.Giovanni III, che mori nell'an-

sitamente su queste sante grotte Be- no 073 : iscrizioni, che conservansi


nedetto Drei Pianta delle grotte
,
nelle sagre grotte. Ma siccome que-
Vaticane* Roma 162 5: Francesco sto privilegio in progresso di tempo
Maria Torrigio, Le sagre grotte T a- erasi reso comune, cosi Urbano IV,
ticane, Viterbo 1618, e Roma r635, eletta nel i^Gr, con diploma, che

i63q, e i6-5 : Filippo Antonio Dio- riporta il Mabillon in Museo Ita-

nisi,Sacrarum Vaticanae basilicae lie, tomo I, p. 02, diretto ai cano-


cryptanun monumenta aeneis ta- nici di s. Pietro, rinnovò l'antica

hulis incisa et commenlariis illustra- legge, e divieto, che non dovesse


ta, curante angelo eh Gabriellis, accordarsi il privilegio di seppellire

Romae Di questa dotta ope-


i--3. nella basilica vaticana persona, abs-

ra nel 1828, la reverenda fabbrica que licentia, et mandato sedis apo-

di s. Pietro fece fare una seconda stolicae speciali, e ciò in ossequio


edizione, e quindi nel 1840. per cura alle venerabili memorie della basi-

dell' economo monsignor Antonio lica, nella quale tutto è illustrato

Matteucci, ne pubblicò ancora un'e- dai più segnalati avvenimenti dei


ruditissima Appendice, compilata dai maggiori personaggi del mondo, o
chiarissimi archeologi prof. Emiliano dal contatto dei più grandi eroi
Sarti e prof, canonico d. Giuseppe della Chieda, nonché dalle preziose

Scitele, ambedue cattedratici dell ar- ceneri de' santi, senza dir nulla del-

chiginnasio romano. lo sterminato numero de' martiri


trucidati, o sepolti nel tempio vati-

Pontefici sepolti nella basilica, cano. Per questo ogui anno, a' 1 1
e loro mausolei. giugno, nella basilica si celebra so-
lenne memoria de' diecimila marti-
La porta dell'atrio, o portico va- ri, de' quali o i corpi, le sagre
ticano, che mette alla nave minore reliquie ivi riposano. La strada di

del lato sinistro, cioè dalla parte Borgo Xuovo, appellata anco Borgo s.

del battisterio. si chiama la Porta Pietro a cagione di questa basilica,


de' morti, ed anticamente si chia- fu anticamente chiamata santa, ed
mava del Giudizio, perchè per que- anche via Martyrum et carraria
sta soltanto s' introducevano nella sancta, pel gran numero de' marti-
basilica, come si usa pur oggi ,
i ri, che per essa passavano allor-

cadaveri de' defunti canonici e be- quando venivano condotti al mar-


nefiziati del capitolo vaticano, da tirio negli orti, e cerchio di Nerone.
CHI CHI 293

Il perchè Urbano IV riprovò colle tumulati nel Vaticano appresso il

seguenti parole V abuso introdotto ,


corpo di s. Pietro, Anacleto,
cioè
che per interesse, non per sentimen- Evaristo, Sisto I, Telesforo, Igino,
to di divozione, si tumulassero nella Pio I, Eleuterio, e Vittore I. Nei
basilica ogni sorta di persone: » In- tre seguenti secoli variò in questa
» de fieri, ut plerumque sepulchra parte la disciplina forse per neces-
» reverenda sauctorum, quae anti- sità. Onofrio Panvinio, lib. I, cap.
» quorum patrum sancta devotio de- 8, considerando i motivi di un tal
» bita diligenti» consignavit, ausa cangiamento, ne deduce l' origine
» sacrilego violantes cum piis im- ,
da Eliogabalo imperatore, da cui fu-
» pios cum justis injustos, et cum
, rono demoliti nelle vicinanze del Va-
» sanctis sontes, dispari consortio, ticano diversi sepolcri de' cristia-
» ac societate damnabili impie so- ni ,
per rendere più. comodo il

-> ciarent". Dopo la costruzione del- cammino degli elefanti al Vaticano.


la nuova basilica, non si concede il Quindi fu d'uopo di tumulare al-

privilegio di seppellire cadaveri in trove i cadaveri de' santi Pontefici


essa, che a' soli sovrani, oltre i Pon- ed altri martiri, e collocarli in luo-
tefici, de' quali andiamo a trattare, go più sicuro, precipuamente nel
come facevasi nel tempio degli apo- cimiterio di Calisto, che più di ogni
stoli in Costantinopoli, dove si sep- altro fu arricchito de' sagri loro
pellivano i loro patriarchi , ed im- depositi. Verso il fine però del quin-
peratori. to secolo, ritornò in uso l'antico ri-
Allorché Anastasio bibliotecario Io di seppellire i Papi nel Vaticano,
attribuisce a Papa s. Anacleto l'
e- osservando il Panvinio, che s. Leo-

dificazione della memoria, o sia ora- ne I fu il primo a rinnovarlo e ,

torio del primo sommo Pontefice s. che poscia la maggior parte dei
Pietro, soggiunge essersi per sé al- suoi successori, chiari per santità

tresì apparecchiata quel Pontefice di vita, o pel sofferto martirio, dei


una vicina decente tomba, che fosse quali egli riporta un lungo catalogo,
comune a tutti Pontefici, ed in cui i furono nel tempio medesimo sepolti.
poscia egli difatti fu riposto. Era di Per ciò che riguarda i Papi, i qua-
già nel primo secolo della Chiesa in- li morirono nel contiguo palazzo
trodotto il pio costume di seppellire i vaticano, in cui anco i precordù
Papi presso il cadavere di s. Pietro; debbono porsi nelle grotte vaticane,
per lo che furono dopo la morte va letto 1' articolo Precordii de'Po^-

colà trasferiti i ss. Pontefici Lino, TEFICI.

e Cleto, e non vi fu collocato s. Imprendiamo pertanto a registra-

Clemente I, perchè martirizzato, e re cronologicamente il novero dei


sepolto nel Chersoneso. Nulladi me- Papi sepolti nelle diverse parti del-

no s. Anacleto volle rendere in la patriarcale basilica vaticana, ed


certo modo perpetuo ciò, che già il faremo colla massima brevità. Né
praticavasi, perocché era convenien- possiamo dispensarci di riportarli
te che i romani Pontefici, successo- tutti, sebbene in numero copiosi. Ai

ri di s. Pietro, fossero a lui compa- rispettivi articoli del Dizionario, si

gni nel vicino sepolcro. In fatti nel Pon-


dice ove furono tumulati gli altri
secondo secolo i sauti Pontefici, me- tefici, o perchè morti fuori di Ro-

no alcuni, furono dopo la morte ma, ovvero per una loro propen-
,

294 CHI CIII


sione particolare a qualche chiesa sio I, 49^5 e sotto il portico s.
nel
,

o perchè appartenenti a qualche Or- Anastasio II, dove nel 5i/\. fu po-
dine religioso da loro prima pro- sto s. Simmaco; quindi ebbero se-
fessato, ed al quale lasciarono in poltura nella basilica, s. Ormisda
morte il loro cadavere. Incomin- nel 023, Giovanni I
s. nel 526
ciando dall'immediato successore di trasportatovi da Siena ; s. Felice
s. Pietro, s. Lino 1' anno 80 fu sepol- 111 detto IV ne! 53o ; s. Bonifacio
to nel Vaticano, dicendoci il Torri- II nel 532 ; s. Giovanni II nel
gio venerarsi esso nelle sagre grotte, 535; s. Agapito I nel 536, tras-
non ad Ostia. Nel Vaticano furono feritovi da Costantinopoli con gran
pure sepoltiCleto nell'anno 98,
s. pompa ; Vigilio nel 555 portato-
s. Telesforo ed appresso il corpo di vi da Siracusa ; Pelagio I nel 56o,

s. Pietro nel i54, s. Igino nel i58, s.Giovanni III nel 5y 3, Benedetto I

s. Pio 1 nel 167, s. Eleutero nel nel 578, Pelagio II nel 590 e s. ,

189, e s. I nel 2o3. Dopo


Vittore Gregorio I nel 60 5. Quest'ultimo
la succennata lacuna di tempo, leg- fu sepolto nel portico ove si vene-
giamo nel Novaes, tom. I, pag. 172, rava la Madonna della febbre, luo-
e seg., che s. Leone I, morto nel- go in cui pure altri
erano stati
l'anno 4°"i, fu il primo Papa sep- Papi, e nel pontificato di s. Grego-

pellito, cioè trasferito nella basilica rio IV, fu posto sotto l' altare da
di s. mentre altri de' suoi
Pietro, quel Pontefice edificatogli nella nave
predecessori erano stati sepolti nel australe della vecchia basilica, finché
sotterraneo accanto al principe de- nel 1606, Paolo V lo trasportò nel-
gli apostoli, ovvero sul portico. In l' altare in cui tuttora si venera.
appresso le sue reliquie furono quat- Nell'anno 606 fu seppellito nella
tro volte trasferite in quattro diver- basilica Papa Sabiniano ; nell'anno
si luoghi della basilica, perchè Ser- seguente il successore Bonifacio II I,

gio nel 688, dall' atrio le fece tras- nel 6i5 s. Bonifacio IV, e fu po-
ferire nella basilica. Gregorio XIII sto tra la porta Bavenniana , e
le collocò nella cappella, che eresse quella del Giudizio, finché Bonifa-
in suo onore.. Paolo V, nel 160-, cioVili gli eresse un altare^ don-
le fece porre sotto 1' altare della de Paolo V, nel 160 5, il fece tras-
Madonna della Colonna insieme , locare nell'altare di s. Tommaso.
eoi corpi de' ss. Leone II, III, e Furono successivamente tumulati nel-
IV, lasciati i quali in delta cappel- la basilica, nel 618, s. Adeodato,
la nel ì- i5, Clemente XI agli 1 r nel 625 Bonifacio V, nel 638 Ono-
aprile festa del santo, con solenne rio I, nel 640 Severino nel 64?. ,

pompa stabilmente le mise sotto al- s. Giovanni IV, nel 642 Teodoro I,
l' altare, che a lui avea fabbricato nel 657 s. Eugenio I, nel 672 s. Vi-
Innocenzo X. Monsignor Fortiguerra taliano, nel 676 Adeodato II, nel
lecito in quest' ultima traslazione 678 Dono I, nel 682 s. Agatone,
un' orazione, la quale si legge nel nel 683 s. Leone II, nel 685 s.
RasguaeHo . che il Serqardi fece di Benedetto nel 686 Giovanni
II ,

tal funzione. V, nel 687


Conone, nel 701 s.
S. Simplicio morì nel 4^3 ,
ft Sergio I, nel 705, secondo l' Ana-
fu sepolto nella basilica, ove pure stasio, Giovanni VI nel 707, ed ;

lumno tumulati nel 49^> s - Gela- avanti 1' altare della Madonna, fab-
CHI 39 5 cui
bricato da lui, e chiamato poi del 93i Stefano Vili, nel 939 Leone
sudario , ebbe sepoltura Giovanni VII, nel 942 Stefano IX, nel 946
Ali, nel 708 Sisinnio, nel 7 1 .5 Martino III, nel 975 Dono II,
Costantino, nel r3i s. Gregorio nel 985 Giovanni XIV, indi Gio-
II, nel 74 1 s. Gregorio III, nel vanni XV; nel 996, e nell'oratorio
752 s. Zaccaria, nel 757 Stefano di Maria, Giovanni XVI, nel
s.
999
Il detto III, nel 767 s. Paolo I tras- Gregorio V; nel ioo3, e secondo al-
portatovi dalla basilica ostiense pres- cuni, Silvestro II, o più probabil-
so la quale morì, e posto nell' ora- mente nella basilica lateranense, do-
torio, ch'egli stesso avea eretto pres- ve Sergio IV pose nel di lui se-
so l' altare maggiore. polcro onorevole epitaffio. Anco il
Stefano IV ebbe sepoltura nel Va- medesimo Sergio IV, morto nel 1012,
ticano nel 7*72, Adriano I nel 79^, si vuole tumulato in detta chiesa,
avendo Carlo Magno posto alla tom- ma il Platina lo dice sepolto in Va-
ba di lui un epitaffio da esso com- licano con un epitaffio di nove di-
posto di diecinove distici, che si leg- stici, che si legge nel citato p. Gia-
ge nel Pagi, Brev. Rom. Pont. t. I p. cobbe a p. 199.
33i. S. Leone III vi fu sepolto nel- Nell'anno 1024 ebbe sepoltura
I816, Stefano V nell'817,Eugenio nel A aticano Benedetto Vili , nel
II nell'827. Nel medesimo anno vi io33 Giovanni tra la porta XX
fu sepolto Valentino ;nell'844 s - Gre- argentata, e romana, nel io54 s.
gorio IV, con un epitaffio comune Leone IX presso l'altare de' ss. An-

a lui, ed a s. Bonifacio IV, postogli drea e Gregorio I, finché Paolo V


poi da Bonifacio Vili, che ìiporta 10 trasferì nel 1 606 con gran pom-
il padre Giacobbe nella sua Bibliot. pa in un altare consagrato al suo
Pont, a pag. 91. Papa Sergio li nome, ed a' ss. Marziale e Valeria,
fu seppellito nella basilica l'anno ed oia a s. Francesco. Nicolò II
847, s.Leone IV nell'855, Benedet- nel 1061, secondo alcuni, morì a
to III nell'858, s. Nicolò I e avan- Firenze, e secondo altri col Pan-
ti le porte di s. Pietro nell'86'-, vinio, Epit. Rom. Pont. lib. 2, p. 66,
.Adriano 872, Giovanni Vili
II nell' fu trasportato, ovvero morì nel pa-
nel portico l'anno 882, Marino I o triarchio lateranense, quindi venne
Martino II nell' 884, S telano A I sepolto nel Vaticano, presso la porla
nell'891 , Formoso nell' 896, e seb- del giudizio. V. il Papebrochio in
bene vi fosse indi dissotterrato, fu Propylaeo, p. 195. Anche Urbano
poscia con onore restituito al suo se- 11 dicesi sepolto nel Laterano , ma
polcro. Bonifacio me- VI lo fu ne! il detto Papebrochio a p. 200, mini.
desimo 896, Stefano A II nell' 89", (>, lo dice in s. Pietro, essendo morto
Bomano nell'898, nel qual anno vi nel 1099. Il Pontefice Eugenio 111
ebbe pure sepoltura Teodoro lì. fu sepolto nel 1 1 53 nel Vaticano,
Giovanni IX fu tumulato nella nel coro de' canonici nella cappella
basilicanell'anno 900; nel 904 Be- della Vergine edificata da Gre-
b.
nedetto IV, nel 900 Cristoforo, nel gorio III (che pure vi era stato tu-
9i3 Sergio HI, ma il Basponi lo mulato), ed ove Dio operò de'mira-
vuole seppellito nella basilica late- coli ad intercessione di Eugenio III,
ranense: nel 914 Anastasio III, nel come racconta Bomano canonico di s.

9 5 Landò,
1 nel 929 Leone VI, nel Pietro, appresso il Papebrochio, in
296 CHI CHI
Profylaeo, par. 3, pag. 21, mini, 3. la figura del suo sepolcro, del qua-
Quindi, benché nel ii5f) Adriano le si conservano varie parti nelle
JV morisse in Anagni, fu sepolto sagre grotte, con un epitaffio com-
nel Vaticano presso Eugenio 111, posto da Enea Silvio, che in pochi
nella navata detta Veronica, donde versi compendia la vita di quel
nel 1607 fu trasferito nella navata Pontefice. Riportasi 1' epitafiio dal
destra, e poi nelle sagre grotte. p. Giacobbe, Bibl. Pont. p. 157:
Successivamenlefurono eziandio tu- tuttavolta alcuni attribuiscono l'epi-
mulati nella basilica, Gregorio IX nel taffio medesimo a Maffeo Vegio. Il

124.1, e nel medesimo anno Cele- suo successore Calisto III, nel i4^8,
stino IV; nel 1280 nella eappella venne Vaticano , ma
seppellito in
di s. Nicolò da lui edificata, il Pon- poi le con quelle del
sue ceneri,
tefice Nicolò III, ch'era morto in So- nipote Alessandro VI, furono a' 3o
riano ; nel 1287 Onorio IV, donde gennaio 1610, privatamente trasfe-
sotto Paolo III vuoisi trasferito nel- rite da Giambattista Vives nella
la chiesa di s. Maria d' Araceli; nel chiesa di s. Maria di Monserrato
1 3o3Bonifacio\ III, che poi neh6o5 della nazione aragonese. Il Venuti,
da Paolo V fu fatto trasportare nelle Niunis. Pont. p. 16, dice che la

sagre grotte vaticane; nel 1 389 Ur- traslazione seguì a' 3 febbraio. Mor-
bano VI; nel i4°4 Bonifacio IX, to nel i4°4 f*' H in Ancona, fu
nel luogo ove poi i fratelli gli fab- il suo corpo portato in Roma, e
bricarono un deposito, come attesta collocato nella cappella stessa , ove
il Niemo, lib. 2, cap. 34, ed ove egli vivente avea riposta la lesta
fu posto un lungo epitafiio di die- di s. Andrea apostolo, ma però nel
cinove versi, che si legge nel p. 1 G 1 4> fu trasferito nella chiesa di
Giacobbe a p. 34- Innocenzo VII s. Andrea della Valle, nell'occasio-
nel i4o6, fu seppellito nella cap- ne che Paolo V demolì la cappella
pella di s. Tommaso, destinata in di s. Andrea per l'ingrandimento
altro tempo per sepoltura de' Papi, della basilica. Paolo II terminò di
poscia per uso de' penitenzieri, ve- vivere nel 1 47 ' » e fu sepolto nella
nendo in seguilo restaurata da Ni- cappella di s. Marco, da lui eretta
colò V. Allorché morì nel 1 44? Eu- in un bellissimo deposito di marmo,
genio IV, fu sepolto in piana terra edificatogli nell'anno seguente dal
accanto ad Eugenio III, coni' egli suo nipote Cardinal Marco Barbo,
avea ordinato a' suoi famigliari , e che nelle sue parti, come facemmo
in un modestissimo avello, il quale di altri depositi, vennero indicate
poi dell Cardinal Condulmiero suo da noi, parlando delle sante grotte,
nipote fu ridotto in magnifico mo- ove colle di lui ceneri fu trasferito.
numento, con lungo epitaffio in- ver- Correndo 1' anno 1 484> terminò
si, che si legge nel p. Giacobbe a di vivere Sisto IV, della Rovere.
p. 6S, ma nella riedificazione della Laonde il Cardinal Giuliano suo ni-

basilica, fu trasportato, in un alle pote, poi glorioso Giulio II, gli fece
di lui ceneri, nella chiesa di s. Sai- fare da Antonio Polla noli fiorenti- j

valore in Lauro [Pedi). no, ajutato dal fratello Pietro, il

Nicolò V fu sepolto nel Vaticano superbo deposito di bronzo tutto


nel i455, e l'Oldoino, Addit. in istoriato, che ora vedesi sul pavi-
Ciacc. tomo II, pag. 968^ riporta mento della cappella del ss. Sa-
,

C H I CUT 297
gramento, indi inciso e riportato 1' altra giacente di sotto alla prima.
dall' Oldoino, Addit. in Ciacc. tom. Gli successe Alessandro VI, che mo-
Ili, 4°> e
p. altre opere. m Rap- rì nel quale venne sepolto
i5o3, il

presentò l'esimio artefice il Papa nella cappella di Calisto 111 suo zio,
giacente, non che le virtù e scienze col quale, come si disse, fu insieme
proprie di lui, tra stupendissimi or- trasportato nella chiesa della loro
nati, coi due famosi candelabri ai nazione spagnuola. Nel medesimo
lati. Nel medesimo deposito furono anno morì Pio III, Piccolo/nini, e
poste le ossa di Giulio II, e de'Car- venne tumulato nella cappella di
clinali Galeotto della Rovere, e Sari- s. Andrea, eretta dallo zio Pio li,
tono. Pure alcuno dice, che quelle e da lui dotata di una cappellania.
ossa riposano altrove, a cagione del- Pio III fu tumulato in un bel se-
la traslazione fatta in detto luosro
o polcro di marmo, che eresse per se
da Urbano "Vili, del monumento, in vita, accanto a quello di Pio II,
che prima stava nella cappella del acciò fòsse comune ad Agostino Pic-
coro. Dice però il Cancellieri, De- colomiui suo nipote. Ma le ceneri
scrizione della Bas. Val. pag. 84, dei due Pii furono, come dicemmo,
che quando Paolo V, nel 1609, de- trasferite nella chiesa di s. Andrea
molì la cappella del coro, il corpo della Valle, e precisameli fé nella
di Giulio li, il quale stava dietro a navata di mezzo, l' uno incontro
quell'altare, fu posto nel monumen- 1'allro sulle piccole porte laterali,
to dello zio Sisto IV, finché nel che introducono in detta chiesa.
i63c) Urbano "Vili trasportò il de- Nel 1 5 1 3 terminò di vivere il gran
,

posito, e i detti cadaveri nella cap- Giulio II, principale autore della
pella del ss. Sagramento, ove in odierna sontuosità della basilica , e
appresso fu posta l' iscrizione, che benché lasciasse suo cadavere alla
il

atìèrma contenere il deposito le ce- chiesa di s. Pietro in Vincoli (Ve-


neri dei due Pontefici , e dei due di), siccome antico suo titolo Car-
Cardinali. dinalizio, fu sepolto o nelle grotte
Innocenzo Vili, Cibo, morì nel vaticane, o nel sepolcro dello zio
1492, e fu sepolto nel Vaticano Sisto IV, o più probabilmente die-
in diversi luoghi, finché nel 1606, tro l'altare dell'antica cappella del
fu aperto il suo deposito, che al- coro, e poi unito alle ceneri dello
lora stava nella cappella di s. Se- zio. Alcuni dicono, che il magnifico
bastiano, e fu trovato intatto il ca- monumento da Giulio II ordinato a
davere, come testifica nelle citate Ad- Buonarroti e che abbiamo descrit-
,

dizioni, a p. 1 i5, l'Oldoino. Quindi to alia mentovata chiesa, doveva


fu stabilito incontro alla cappella del- essere isolato, per essere collocato
la Purificazione, incidendosi nell'e- sotto la gran cupola di questa ba-
pitaffio, che nel suo pontificato Cri- Leone X, nel
silica. 1021, fu tu-
stoforo Colombo scuoprì l'America. Il mulato nel Vaticano, e poi nel 1 5^2,
monumento è pregiato lavoro in me- fu trasportato nel sepolcro erettogli
tallo dello stesso Antonio Pollajuoli. nella chiesa dis. Maria sopra Mi-
Due sono le figure del Pontefice, nerva dal cugino Clemente VII, il
una sedente col ferro d' una lancia quale morendo nel 534 ebbe e- 1

in mano, per memoria della lancia gualmentc sepoltura nel Vaticano,


sagra donatagli da Bajazzetto li finche poi nel i542, fu trasferito
298 CHI cili
nella detta chiesa, e nel monumen- rono cavati da Castel s. Angelo dieci
to da lui ordinato. 11 suo prede- mila scudi dopo la morte di Paolo
cessore Adriano VI terminò di vive- III, per decreto del sagro Collegio.

re nell'anno i523, e fu seppellito Il Chattard, Descrizione del la tic.


nella cappella di s. Andrea, tra toni. I, pag. 85, dice che il monu-
Pio II, e Pio III. Dipoi fu il ca- mento non da Guglielmo ma da ,

davere di Adriano VI trasportato Giacomo della Porta fu fatto per ,

in un bel marmoreo monumento ,


ordine del Cardinal Alessandro Far-
nella chiesa di s.Maria dell' Anima. nese, e colla spesa di ventiquattro

Paolo III, Farnese, morì nel mila scudi, i quali si vogliono pa-
i '149, e senza pompa fu traspor- gati dalla Camera Apostolica.

tato da' suoi domestici nella chiesa 11 Pontefice Giulio III, Ciocchi del

di s. Pietro, ove restò sepolto in un Monte, a' 2 3 marzo


555, rese l'a- 1

monumento interino, finché venne nima al Creatore, e, come racconta


posto in quello magnifico ove giace, Onofrio Panvinio, fu con poca pom-
il cpiale dal luogo ove
ora è la statua pa portato al solito in ispalla dai
«Iella Veronica, fu tolto a' l5
gen- canonici vaticani in s. Pietro ove ,

naio if>?9, e stabilito accanto la cat- essendo stato tre giorni discoperto,
tedra. Questo deposito è assai sti- ed esposto al popolo, fu tumulato
mato marmi, e scoltu-
pel disegno, presso l'altare di s. Andrea in un
re, opera egregia di Guglielmo
della sepolcro di mattoni , e poi venne
l'orla, detto frate del piombo, die- trasferito nelle sagre grotte vatica-

tro il pensiere di Annibal Caro, e ne, come afferma il Torrigio alla

la dire/ione di Buonarroti. La sta- pag. 38 7 e seg.

tua del Papa sedente sull'urna è di Di Marcello li, Cercini, ahbiamo


bronzo, e le due a' suoi piedi sono che essendo morto nel i555, fu tu-
di marmo rappresentanti la Pru- mulato nel Vaticano nella nave del
denza, e la Giustizia: nella prima s. a' 2 5 ottobre 1606
Sudario, donde
vuoisi effigiata la madre di Paolo fu ad un' urna di marmo
traslocato

III, Giovanella Caetani nella se- ,


sotto il pavimento della nuova ba-

Giulia sua cognata, o piut- silica, com'egli avea modestamente


conda
tosto 1' avvenente sua figlia Co- ordinato prima di morire. Anco Pao-
stanza maritata a Bosio Sforza. lo IV, morto nel 1 559, venne se-
,

Questa ultima statua era prima nu- polto nella basilica; ma a' 2 otto-

da ma essendo inconveniente tal bre i566 fu trasferito nella chiesa

nudità eolla santità del tempio ,


fu di Maria sopra Minerva
s. altret- :

ricoperta dal Bernini con finto drap- tanto si dica di Pio IV, che sepolto
po di bronzo. Ai lati del zocco- nel i565 basilica, poi a' 4
nella

lo su cui sta seduto il Pontefice gennaio venne portato alla


1 583,
sono due putti, fra' quali è un ma- chiesa di s. Maria degli Angeli.

scherone di giallo e nero antico, di Così pure avvenne di s. Pio V,


molto pregio. Siccome poi questo il cui cadavere posto nel 1572
deposito doveva essere isolato, così in forma di deposito nella cappella
eranvi pure due altre statue, la Pa- di s. Andrea, a tenore della sua te-

ce, e l'Abbondanza, che non venen- stamentaria volontà, fu poi per or-
do messe in opera si trasportarono dine di Sisto V portato nel 1 588
al palazzo Farnese. Per la spesa fu- nella basilica Liberiana. Gregorio
CHI CHI 299
XIII, Boncompagno, ebbe sepoltura diede in nome
Clemente Vili la di
nel Vaticano nell'anno i585 nella solenne assoluzione ad Enrico IV.
sua cappella Gregoriana, presso la La statua della Fortezza è di Er-
quale dipoi fu riposto nel nobile de- cole Ferrata, quella dell'Abbondan-
posito, che gli eresse nel1723, il za la scolpì Peroni; le rose poi col
Cardinal Giacomo Boncompagno ad motto, sic floridi, che sono scolpite
istanza di Clemente XI, servendosi nelle basi, alludono al breve suo re-
dell' opera del cav. Camillo Rusco- gno, che fu di ventisei giorni, non
ni. Le statue della Religione e della alle pretese rose avvelenate che tron-
Fortezza lo fregiano, oltre un gran carono i di lui giorni.
bassorilievo, che rammemora il ca- Paolo V, e Gregorio XV furono
lendario da quel Papa corretto, ve- seppelliti nella basilica, il primo nel
dendosi perciò in esso effigiati molti 1621, donde neh' anno seguente fu
de' grandi uomini, che vi lavorarono. trasportato alla Liberiana, e il se-
Se ne vede la figura presso 1' 01- condo nel 1623, che in seguito fu
doino , nelle Addizioni citate, tom. traslocato nel deposito erettogli dal
V, col. 3i. Cardinal Ludo visi suo nipote nel-
Nel Vaticano temporaneamente e la chiesa di s. Ignazio. Neil' an-
nel iSgo fu pur sepolto il magna- no 1644 morì Urbano Vili, Bar-
nimo Sisto V, cioè nella cappella berini , ed ebbe ,
giusta il costu-
di s. Andrea, donde nel seguente me , sepoltura nel Vaticano. Cin-
anno, a' 3o agosto, venne trasferito que mesi prima di morire ordi-
nella basilica Liberiana. Così il di nò al Bernini il suo deposito , che
lui successore Urbano VII nello stes- 1' artista eseguì con ispirito singola-
so anno 1 5qo ebbe tomba nel Va- re. Ricco di marmi, la statua del
ticano, sino a' 22 settembre 1G06, gran Pontefice è di bronzo, 1' urna
epoca in cui fu trasferito nella chie- è di paragone, e di marmo sono
sa di s. Maria sopra Minerva. Gre- le statue della Giustizia, e della Ca-
gorio XIV, nel 1591 venne tumu- , rità, che lateralmente decorano il

lato nel Vaticano incontro al depo- monumento. Sull'urna evvi la mor-


sito di Gregorio XIII in un mo- , te di metallo dorato, che sta in atto
numento di stucco faHo da Prospe- d'incidere in un volume il nome
ro da Brescia. Quindi nel medesi- di Urbano Vili. Alcune api di bron-
mo i5gi cessò di vivere Innocenzo zo, stemma dei Barberini, sono co-
IX, le cui ceneri trovatisi nei sot- sparse sull'urna. Gli successe Inno-
terranei vaticani. Tumulato in que- cenzo X, che morì nel i655, e dal
sta basilica nel 1600 Clemente VIII, Vaticano il suo cadavere fu poi tras-
nel 1646 fu trasferito alla Liberia- portato chiesa di s. Agnese
nella
na. Morto nello stesso anno 160^ in piazzaNavona.
Leone XI, Medici, fu sepolto nel Alessandro VII, Chigi, morì nel
Vaticano, donde lo fece porre in un 1667, e fu tumulato nel monu-
magnifico avello, che gli eresse col- mento fatto dal cav. Bernini , col-
opera dell' Algardi,
l' il di lui nipote l' Mazzuoli, e di Morelli.
aiuto di
Cardinal Ubaldini. 11 Papa viene Le quattro statue che il decorano,
rappresentato sedente , ed il sotto- sono la Giustizia, la Prudenza, la
posto bassorilievo riporta quando es- Carità , e la A erità quest' ultima
:

sendo legato a Intere in Francia, essendo in gran parte nuda fu poi ,


,

3oo CHI CHI


dallo stesso Bernini per ordine d'In- nipote Cardinal Pietro, con disegno
nocenzo XI , vestita con una fascia del conte Enrico di s. Martino, gli

di metallo tinto di color bianco. fabbricòun sontuoso avello. La sta-


Sotto la coltre rilevata, fatta di dia- tua sedente del Papa è di metallo,
spro siciliano , mostrasi la figura opera di Bertosi, mentre le due sta-
della morte in metallo dorato, con tue marmoree della Religione, e del-
in mano l'orologio a polvere. La la Prudenza furono scolpite da An-

statua del Pontefice è in ginocchio, gelo de Rossi, eh' è pure autore del
ed a mani giunte in atto di prega- bassorilievo esprimente le oblazioni
re. Anche Clemente IX, che mori presentate ad Alessandro Vili, per
nel 1669 fu trasportato in seguito la canonizzazione da lui celebrata
dalla basilica di s. Pietro, a quella dei Lorenzo Giustiniani, Giovan-
ss.

di s. Maria Maggiore. Il corpo di ni da Capistrano Giovanni da s.,

Clemente X, Altieri, nel 1676, fu Facondo, Giovanni di Dio , e Pa-


riposto nel bel deposito, che con squale Baylou.
disegno del cav. Mattia de Rossi Al padre de' poveri , Innocenzo
gli edificò il nipote Cardinal Paluz- XII, Pig/uillclli, tumulato nella ba-
zo Altieri. Sopra l'urna di diaspro silica nel 1700, poscia nel 174^
siede la statua di marmo del Pa- il Cardinal Petra eresse un monu-
pa, scolpita dal Ferrata : quella del- mento colla spesa di nove o dieci
la Clemenza è opera del sanese mila scudi, come dice il Chaltard,
Mazzuoli, l'altra della benignità è Descrizione del / <// • ino tom. I,
del Marcelli : il bassorilievo dell'ur- pag. 46- Lo scultore Filippo Valle,
na, rappresentante 1' apertura del- con architettura del cav. Fuga, rap-
l' anno santo 1675, è di Leonardo presentò il Papa sedente, con trire-
Letti; il cartellone, alcuni putti, e gno in capo, vestito degli abiti pon-
le due fame, che sostengono lo stem- tificali. Ma Clemente XI, dopo es-
ma gentilizio, sono opera di Filippo sere stato il suo cadavere nell' an-
C arcani. no 1721, posto, secondo il costu-
Nell'anno iG8r) vide il termine di me, sulla porta dell'archivio e can-
sua carriera mortale Innocenzo XI, toria della cappella del coro, giusta
Odescalclri. A questo venerando Pon- la sua espressa volontà, ai 20 mar-
tefice fu fabbricato nella basilica un zo 1722 fu trasportato al sepolcro,
deposito degno di lui. Si vede la che erasi prescelto sotto il pavimen-
figura sedente scolpila da Monnot, to della cappella del coro, con una
coli' idea datagli da Maratta , e il semplice iscrizione da lui composta,
bassorilievo ricorda la celebre libe- e dettata al Cardinal nipote, nella
razione Vienna dalla possanza
di quale segnò il pontificato di venti
ottomana. Questa scoltura, e le due anni, lasciando al capitolo vaticano
statue della Religione, e della Giu- la cura di aggiungervi ilmese e il
stizia, pure opera del medesi-
sono giorno di sua morte, in compenso dei
mo I due leoni
artefice. che sor- , libri corali da lui al medesimo capi-
reggono l'urna, sono di metallo, e tolo donati per le funzioni eccle-
formano parte dello stemma de- siastiche . Neil' anno 1724, fu se-
gli Odescalchi. Nell'anno 1
69 1
, nel- polto nella basilica Innocenzo XIII,
la basilica si depositò il cadavere quindi fu posto il cadavere in un'ur-

di Alessandro Vili, Otloboni, il cui na di stucco, ove è ora il deposito


CHI CHI 3or

di Leone XII, e poi fu trasferito Monferrato, la quale venne pubbli-


ne' sotterranei vaticani. Tempora- cata colle stampe in Roma nel 1792.

neamente vi restarono sepolti Be- Anche Clemente XIV restò sepol-


nedetto XIII, e Clemente XII, cioè to temporaneamente nella basilica,
il primo dal i~3o al I-38, in cui cioè dal 1--4 ai 21 gennaio 1802,
fu traslato nella chiesa di s. Maria in cui fu trasportato nella chiesa

sopra Minerva, secondo dal ^40 e il i de' ss. XII apostoli. Morto ai 29 a-

al i;4 2 epoca in cui fu portato


>
gosto 1799 il glorioso Pio VI, Bra-
al Laterano. sclu'. in Valenza di Francia, la sua
Benedetto XIV, Lambertinì, mo- spoglia mortale , con solennissima
ri nel 1708, e fu riposto il suo ca- pompa fu deposta nella basilica ai

davere sulla cantoria solita, donde 1- febbraio 1802, e poscia, in ese-


i Cardinali da lui creali , il fecero cuzione de' suoi ordini, venne collo-
porre nel mausoleo che nella ba- ,
cato il cadavare avanti la cappella
silica gli fabbricarono con disegno sotterranea della confessione, con u-
di Pietro Bracci, il quale scolpì il mile iscrizione da lui composta : cor-
Pontefice in atto di alzarsi, e di fare rvs pii vi p. m. orate PRO eo. So-
il segno della benedizione. 11 Bracci pra il di lui corpo, per disposizione
fece pure la statua della Sapienza, del Cardinal Romualdo Braschi suo
e Gaspare Sibilla quella del Disin- nipote, ai 28 novembre 1822, fu
teresse. Dopo che Clemente XI li, posta la statua colossale del Ponte-
Rezzonico, fu seppellito nel 1769 fice zio, eseguita dal lodato Canova,

nella basilica , alcuni anni dopo , i che rappresentollo genuflesso atteg-


tre nipoti Carlo , e Gio. Battista giato a fervorosa preghiera, e vesti-
Cardinali, e d. Abbondio senatore to degli abiti pontificali con gran
di Roma allogarono al Fidia dei paludamento.
tempi nostri, Antonio Canova, l'ere- Pio VII, Chiaramonti, morì nel
zione ci' un monumento, che riuscì 1823, e il Cardinal Ercole Consal-
la maraviglia dell'arte , colla spesa vi, che ebbe la gloria di essere suo

di ventiduemila scudi. Fu esso espo- degno segretario di stato, per rico-


sto alla pubblica ammirazione ai 4 noscenza volle erigergli un magni-
aprile 1792, e poscia inciso dall'e- fico deposito. Lo commise al eh.
simio bulino di Raifaelle ìMorghen. commendatore Alberto Thorvvadsen
Rappresentò il sommo artista il danese, che ne fu architetto e scul-
Pontefice genuflesso in atto di orare, tore ; ma il luogo ove venne desti-
che sembra vivente, per l'espressio- nato gli fu sfavorevole, vedendosi
ne mirabile del suo volto; il Ge- sulla porta della cantoria che con-
nio da un lato, e la Religione dal- duce al coro, e che sembra quella
l'altro fiancheggiano I' urna. Al bas- del monumento. Questa porta è ben
so due leoni stanno in guardia del diversa dall' altra, nella cantoria di-
monumento. Il bassorilievo nella fac- contro, ov' è il piccolo organo, e
cia esteriore esprime la Carità, e la dove, come più volte si disse, ven-
Speranza. Questo capolavoro , che gono temporaneamente collocati i

stabilì la reputazione dell'autore, fu cadaveri de Pontefici. Essa sta dal-


descritto in una Lettera, cui il eh. la parte dell' altare di san Gre-
cav. Gherardo de Rossi scrisse a gorio I. Il deposito è tutto di

d. Ignazio de Giovanni, canonico di marmo bianco : si vede il Ponte-


, ,

3o2 CHI cui


fìce seden le in alto, in abito pon- eZurla. L'arco, che racchiude quan-
tificale col triregno, seduto su di to si è descritto, ha nel mezzo lo

un' alta sedia, in atto di benedire. stemma gentilizio di Leone XII, al-

Ai lati sono le statue in piedi rap- la destra e sinistra del quale stanno
presentanti la Sapienza, e la Forza assise due maestose figure in alto

co' loro rispettivi simboli, ed attri- rilievo rappresentanti la Religione, e


buti, tutto egregiamente lavorato. la Giustizia, virtù che adornarono

Leone XII, Della Genga, di glo- eminentemente quel Pontefice. Sui


riosa memoria, morendo nel 1829, pregi, e dettagliala descrizione di

fu sepolto giusta il costume tempo- questo deposito si può leggere : II

raneamente sopra la porta della can- monumento fatto innalzare dalla


toria della cappella Giulia, da dove santità di nostro Signore Papa Gre-
nel i83o, per ivi collocare il ca- gorio XVI felicemente regnante, al-
davere del successore Pio Vili, Ca- l' augusta me/noria del Pontefice
stiglioni, fu tumulato dinanzi l'al- Leone XII nella basilica vaticana,
tare di s. Leone I, secondo la di scolpilo dal cav. Giuseppe Fabris

lui summentovata disposizione. Ma in brevi cenni descritto dall' archi-

divenuto Papa il regnante Gregorio tetto cav. Gaspare Servi, 1837, e

XVI, Cappellai'! , già da Leone X 1 1 la Descrizione del monumento di

elevato al Cardinalato, ordinò al va- Leone XI f eretto nella basilica va-


lente scultore cav. Giuseppe Fabris, ticana, commissione ed
di ordine,

col proprio privato peculio un mar- di N. S. Papa Gregorio XV I, eie.

moreo monumento di gratitudine di F. Mj Roma 1837.


da collocarsi nella basilica ove ri-

posavano le ceneri d'Innocenzo XIII, Dell' ufficiatura della basilica va-


cioè nella nave piccola a destra di ticana, de' suoi antichi moniste-
chi entra, e nell' intercolunnio pres- ri, dei Cardinali arcipreti, e del
so l' altare della Pietà. Rappresentò capitolo e clero vaticano.
pertanto l' artefice in istatua colos-
sale, Leone XII nell'atto che al- La storia del clero vaticano non
zandosi dalla sedia gestatoria, vesti- è altro che la storia di un corpo
to pontificalmente col triregno in destinato a celebrare le sagre fun-

capo, avente ai lati i flabelli, com- zioni nel luogo, ove riposano le ce-

parte dalla loggia vaticana l' apo- neri di s. Pietro, siccome si espres-

stolica benedizione. Nella parte poi se il Martorelli nella eruditissima


inferiore del monumento, si legge Storia del clero Vaticano. Vero è

sul fregio, che sovrasta una porta ,


però, che mai sempre vi fiorirono

la seguente iscrizione :
individui chiari per nascita, dottri-
na, virtù, e santità di vita, nonché
MEMORIAE LEONIS . . XII . P . M innalzati alla primaria dignità delia

GREGORIVS XVI . . P . M sede apostolica, e moltissimi alla sagra


porpora ; anzi fra i molti e singo-

Da ambo le parti della sedia ge- lari pregi del clero vaticano non
statoria si vedono quattro Cardina- può riconoscersi alcuno più lumino-
li che circondano il Pontefice ; in so di quello, di avere in ogni tem-
essi si ravvisano le effigie de' Car- po veduto uscire dal suo grembo
dinali Cappellai-i, Pacca, Odescalchi, dei supremi pastori della Chiesa u-
CHI CHI 3o3
ni versale, e nel secolo decorso tra Catà Galla Patrizia dalla sua bene-

gli altri Clemente XI, che fu vica- fattrice. Tale monistero fu forse pur
rio, e poi canonico della basilica, fondato da s. Leone I; 2.° di s.

Benedetto XIV, e Pio VI, ambedue Stefano minore, o sia Catà Bar-
canonici della medesima. Dei Cardi- bara Patrizia dalla sua benefattri-
nali arcipreti poi salirono al ponti- ce,sebbene il Cancellieri ne voglia
ficato Gregorio IX, Nicolò III , e fondatore Stefano II, e siccome di-
Paolo II. A seconda pertanto del poi fu dato al Collegio Germanico,
nostro compendioso sistema, colla [Fedi), a quell'articolo se ne parla;
scorta del citato autore, rammente- 3.° il monistero di s. Martino. Trop-

remo qui le cose principali riguar- po è noto, che quesli monisteri per
danti questo clero sì illustre e ve- la liberalità de' fedeli si dilatarono,
nerando. e fiorirono nell'uffiziatura della basi-
Il medesimo Martorelli dice potersi lica. Si sa che il monistero di s.
chiamare il capitolo vaticano per la Martino fu da s. Leone
i-istaurato

sua antichità, il primo del mondo cat- III, e poi da Leone IV fu ridot-
s.

tolico, giacché nei primi secoli della to in miglior forma, perchè da fan-
Chiesa ivi si radunò il clero 5 e vi cele- ciullo eravi stato educato ; mentre
brò le sagre funzioni dalla disciplina quello di s. Stelano maggiore fu
di allora prescritte, per la grande e pure restaurato da s. Leone III, che
costante venerazione, che i fedeli ebbe- lo die a governare a s. Pasquale, il
ro per la tomba del principe degli a- quale gli successe nel pontificato.

postoli. Da sì ri mote epoche pertanto Quello di minore fu ri-


s. Stefano
senza interruzione seguì la recita dei storato, e informato da Adriano I ;
divini uffizii nella basilica, e la ce- e quello de' ss. Gio. e Paolo provò
lebrità ed eccellenza de' suoi riti fu le benefiche cure di Stefano II , e
presa per norma e modello da al- di s. Leone III. Rilevasi inoltre da
tre primarie chiese, e persino dalla analoghe memorie, che i quattro
basilica lateranense, come afferma il mentovati monisteri già esistevano
lodato autore a pag. 7 3. sotto s. Gregorio I, e die furono
Certo è cbe cessate le persecuzio- da molti Papi arricchiti di rendite,
ni, l' istituzione monastica ebbe agio siccome addetti al servigio del coro
di formarsi sull' esempio del colle- della basilica, e al canto delle divi-
gio apostolico, e dall' oriente si pro- ne lodi. Alcuni vorrebbono far cre-
pagò neh' occidente, e in Rx>ma stes- dere, che anco un quinto monistero
sa. Al tempo di s. Girolamo moki fosse stato addetto alla basilica, cioè
già erano i monisteri di monaci. La quello detto di s. Tecla, o di Ge-
fondazione di quello de' ss. Giovan- rusalemme ; ma esso era piuttosto
ni e Paolo presso la basilica vati- una collegiata di canonici, che ser-

cana, si attribuisce a s. Leone I, e- vivano la propria chiesa, cosicché


letto l'anno 44°- Degli altri tre non ebbe colla basilica vaticana di
monisteri istituiti vicino alla basili- comune che la vicinanza.
ca s' ignora la vera origine. Quesli I monaci de' suddetti quattro mo-

erano: i. di s. Stefano maggiore (for- nisteri seguirono la regola di s. Ata-


se così detto perchè vi risiedeva se- nasio e di s. Basilio, con quelle par-
condo alcuni, il superiore o abbate ticolarità ordinate dai Pontefici, fin-
di tutti i monisteri vaticani), o sia ché s' introdusse quella di s. Bene-
,

3o4 CHI CHI


detto. Questi monaci, siccome appar- ziali, e rimanendo anche esclusiva-
tenenti al servigio della basilica, vi mente addetti alla custodia della
cantavano le sagre salmodie, nelle confessione vaticana ; anzi vi fu un
quali divennero peritissimi, e vi ce- tempo, in cui questa ultima specie
lebravano le vigilie. Dal che desu- di mansionari erano riguardati co-
raesi dal Mai-torelli il principio del me dignitari, e insigniti del carat-
capitolo vaticano nel quarto secolo, tere chericale, come lo erano molti
nelle persone di detti monaci, che delle altre specie. Il Torrigio, Crypt.
fiorirono nelle scienze, e nelle virtù. I alte, p. 157, asserisce che i man-
Così che molti di quelli, eh' erano sionari della confessione di s. Pie-
stati educati nei monisteri vaticani, tro formavano collegio, equivalendo
divennero Papi. Tuttavia il Panvi- il loro uffizio a quello di canonico
nio,il Moretti, e il Mabiilon rico- altarista.
noscono simultaneo ai monaci, un Passando ora a dire dei Cardi-
collegio di chierici nella basilica va- nali ebdomadari, che uffiziavano
ticana, che altri vuole piuttosto es- nella basilica, dei vescovi di Selva
sere slata la scuola de' cantori in ra- Candida, o sia di s. Rulfina per- ,

sa istituita da s. Gregorio I. Nel chè nella medesima avevano giuris-


nono secolo^ o più probabilmente dizione nonché dell' origine degli
,

nel decimo, o nel decimoprimo (giac- arcipreti vaticani, secondo il Bian-


ché, come diremo, i canonici seco- chini , t. Ili, p. 176 dell'Anastasio,
lari già esistevano nel secolo deci- vuol ritenersi che lo stabilimento dei
mosecondn), si crede che cessassero sette vescovi Cardinali , e de' sette
i monaci di abitare ne' monisteri va- preti Cardinali, avesse luogo perchè
ticani, i quali in progresso ebbero fossero i primi addetti alla celebra-

de' superiori col nome di rettori pre- zione delle messe conventuali nella
siedenti alle persone, che in essi abi- basilica lateranense, ed i secondi nel-
tavano, cioè a dei canonici, ed alle la vaticana. Pare che entrambi da
chiese, ed moni-
oratorii annessi ai principio fossero introdotti sotto il

steri de' quali amministravano le


, Papa s. Damaso I, e che confer-
rendile. Sotto Adriano IV creato , mati venissero sotto s. Simplicio. Si
nel ii54j si fa menzione di una chiamavano secondi Cardinali eb-
i

canonica, o sia una casa diversa dai domadari perchè celebrava ciascu-
,

quattro monisteri, e sotto Innocen- no ripartitamente le inesse in quel


zo III, creato nel i 1 98, non ven- giorno della settimana, che gli era
nero più nominali i monisteri, ma assegnato, ed erano altresì titolari

le loro chiese come soggette al ca- di altrettante chiese. Nella domeni-


pitolo valicano, riconoscendosi già ca celebrava Cardinal titolare di
il

l'esistenza non solo de' canonici, ma s. Maria in Trastevere, nel lunedì


pure di mansionarii, o custodi del- quello di s. Grisogono, nel martedì
la basilica, esistenti sino dal quarto quello di s. Cecilia, nel mercoledì
secolo. Fra questi mansionari fio- quello di s. Anastasia, nel giovedì
rirono i ss. Teodoro, ed Abbondio, quello di s. Lorenzo in Damaso
avanti il pontificato di s. Gregorio nel venerdì quello di s. Marco , e
I. Il numero dei mansionari fu co- nel sabbato quello di s. Mattino ai

pioso nel secolo decimoprimo, eser- Monti. Secondo però il Raronio, al-

citando diversi uffizii generali, e par- l'anno 1057, quello di s. Grisogono


,

CHI CHI 3o5


non vi celebrava. Va poi anche no- pure i diaconi ebdomadari, che, se-
tato che non s. Damaso I , né s. condo Pietro Mallio, furono pure
Simplicio stabilirono ebdomadari nel- istituiti da s. Gregorio I, per can-
la Vaticana, e solo questo secondo tare gli evangelii e predicare nella
pose de' preti nelle basiliche di s. basilica, attendevano più probabil-
Pietro, di s. Paolo, e di s. Lorenzo, mente a tal uffizio nel secolo deci-
per 1' amministrazione de' ss. sagra- mo terzo, giacché Nicolò III stabili
menti. Probabilmente gli ebdoma- gli ebdomadari anche diaconi fra i

dari furono stabiliti da s. Felice canonici e i benefiziati. Ma sicco-


I, sebbene l'Olstenio li vorrebbe me Leone IX concesse ai canonici
fondati più tardi da Stefano III. vaticani la decima parte delle obla-
Il celebre Cardinal Borgia però, e zioni Eugenio III, e Urbano IV
,

il dotto Cancellieri sono di parere, la quarta parte, e Innocenzo III la


che il servizio ebdomadario di set- metà, senza che mai ricordassero i
te preti Cardinali, fosse nella basi- Cardinali ebdomadari convien dire ,

lica vaticana istituito da s. Grego- che nelle vicende del secolo decimo
rio I; e, per parlare più criticamen- si perdessero tali lodevoli costuman-

te y esso rese quotidiana tal cele- ze dei Cardinali ebdomadari , e non


brazione di messe nella confessione ne rimanesse che la tradizione, e in
di s. Pietro, che in avanti aveva alcuni la pretensione, non celebran-
luogo solo in alcuni giorni ; cele- do più quotidianamente. Non può
brazione, la quale in detto altare, affermarsi il medesimo del Cardinal
era loro esclusivamente devoluta vescovo di Selva Candida, il quale
non potendo celebrarvi altri, meno sicuramente sino al decimo quarto
il Cardinal vescovo di Selva Can- secolo proseguì a celebrare nella
dida , il quale vi celebrava nelle basilica vaticana le funzioni solen-
funzioni più solenni , concedendosi ni, e ad esigere la sua parte delle
dai Pontefici assai di rado ad altri oblazioni, che gli erano state asse-
Cardinali il permesso di celebrarvi, gnate.
e talora per una sola volta. Benché gli antichi Pontefici abi-
Riguardo alla cessazione di questi tassero il patriarchio lateranense,
Cardinali ebdomadari, il Martorelli molto distante dal tempio vaticano,
definitivamente la fissa nel secolo de- tultavolta frequentemente si porta-
cimoterzo, non facendone alcuna men- vano in esso, massime nelle stazio-
zione Nicolò III nella costituzione in ni, che prima erano venti, come
cui provvide nella basilica alla ce- per altre funzioni maggiori enume-
lebrazione delle messe conventuali. rate da Maffeo Vegio, Iti praef.
Progredì per altro il detto Cardinal n. i. t. 7. Jun. Boll. Il Fontana,

di Selva Candida a celebrare nelle V


Templum at. p. 72, parlando del-
funzioni più solenni, essendo allora l' antichità del palazzo apostolico Va-
il Cardinal arciprete sempre un dia- ticano, e della residenza de' Papi
cono. Subentrarono nel servizio eb- presso la basilica, ne deduce argo-
domadario, ma in altare diverso, i mento affermativo, appunto da mol-
canonici, e i benefiziati, a' quali in te funzioni papali solite farsi nella
premio delle Papi
fatiche, fu dai basilica di s. Pietro, alle quali ancor
concessa parte delle oblazioni, che egli asserisce, che intervenivano mol-
facevansi all'altare di s. Pietro. Nep- te volte, anche di notte, i Pontefici
VOL. XII. 20
3o6 CHI CHI
per recitare il mattutino, riportan- vaticana e in tutte le chiese della
do la testimonianza di Anastasio Bi- cittàLeonina, e la potestà ordina-
bliotecario, di s. Pasquale I, e quel- ria sulle persone e sulle chiese della
le di Benedetto canonico di s. Pie- stessa città. L' esercizio de* pontifi-
tro, di Celestino II, e d' Innocenzo cali, quando Calisto II unì ed in-
IL Conchiude poi che il palazzo corporò il vescovato di Selva Can-
apostolico doveva esservi assoluta- dida o sia di s. Ruffina al vescova-
mente, giacché in esso Carlo Magno to di Porlo, passò ai Cardinali di
alloggiò sotto Leone III ; palazzo quest' ultimo vescovato. Sulle giu-
che, secondo il Platina, Celestino III risdizioni, sulle percezioni, sulle o-
restaurò ed abitò. Ciò non pertan- blazioni ,
parleremo in appresso.
to, talvolta i Papi non potevano Qualcuno di questi vescovi di Sel-
passare dal patriarchio lateranense, va Candida e di Porto, abitarono
al palazzo e basilica di s. Pietro ,
per maggior comodo vicino alla ba-
per le turbolenze de' tempi e del- silica. Ma nel trasferimento della
le fazioni per cui la basilica nel-
, sede Pontificia in Avignone nel
la settimana santa era per tal lon- i3o5, i Cardinali vescovi di Porto,
tananza priva delle funzioni più ve- essendo presso il Pontefice , e non
nerabili. Egli è perciò, che Giovan- celebrando più nella basilica, ven-
ni XIX, detto XX nel 1026, die- nero nel 1370 da Urbano V spo-
de commissione mes- di celebrare le gliati del diritto di percepire le obla-
se al vescovo di Selva Candida, o zioni. Tuttavolta nel iojt. il Car-
sia di s. Ruffina, stabilendo eh' es- dinale ne fu reintegrato da Grego-
so per 1' avvenire eseguisse tutte rio XI , il quale ordinò al vicario
quelle funzioni, che i Pontefici im- di Roma, e all' altarista vaticano,
pediti dalle infermità, e dagli affa- di permettere ai ministri del vesco-
ri, non potessero celebrare. Lo stes- vo di Porto l' esazione delle obla-
so confermò con altra costituzione zioni, per l'antichità della consuetu-
Benedetto IX, eletto nel io33, men- dine. Non fa parola per altro sulla
tre per ciò che riguarda la giurisdi- celebrazione delle funzioni, dacché i
zione ordinaria che i vescovi di , vescovi di Porto rimasero indi a poi
Selva Candida godevano su tutti i da quell' obbligo dispensati.
monisteri vaticani nella basilica, e Per ciò che riguarda il diritto di
in tutta la città Leonina, sembra giurisdizione ordinaria de' vescovi di
che loro fosse conferita un secolo Selva Candida nella basilica vatica-
avanti di Sergio III, il quale fu na, e in tutta la città Leonina, vuo-
creato l'anno 904, col godimento le il Grimaldi, che poco durasse,
d'una parte delle oblazioni, prin- perchè i vescovi non si contentava-
cipalmente nelle funzioni della set- no di usare di questa giurisdizione
timana santa, nel giorno di Pa- come delegata dal Papa ma quasi ;

squa, e in quel di Natale, come de- fosse loro propria, affettavano di


scrive il Martorelli alla pag. 108, comparire veri vescovi della città
e seg. Leonina. Il perchè lo stesso Bene-
Due cose pertanto fra loro di- detto IX, che ne avea confermato
verse furono concesse ai Cardinali il privilegio, concesso da Giovanni
vescovi di Selva Candida, cioè l'e- XIX, si vuole che vi ponesse una
sercizio de' pontificali nella basilica limitazione. Anzi dallo stesso Gii-
,, ,

CHI CHI 3o 7
maltli nel suo libro, De arehipres- no certamente essere regolati e di-
byteris vaticanis _,
che si conserva retti da persone istruite, e costitui-
manoscritto nell' archivio capitolare, te in dignità, pel necessario buon
sotto lo stesso Benedetto IX trovasi ordine alla recitazione dell'uffìzio
nominato un arciprete della basili- divino, ed alla celebrazione delle
ca vaticana ; ed è perciò che sem- sagre funzioni, per la maestà e di-
bra molto probabile, che sino d'al- ligenza delle quali fu sempre anzi
lora, lasciato a' vescovi di Selva Can- distinta la basilica. Maffeo Vegio
dida l'esercizio pe' pontificali nelle l'Alfarano, e il Panvinio sono di
funzioni maggiori, la giurisdizione parere, che l' arciprete del moni-
passasse agli arcipreti, i quali essen- stero di s. Stefano maggiore fosse
do, come dicemmo, di frequente pure l'arciprete di tutta la basilica.
diaconi, non poterono egualmente Il Cancellieri dice, che in
una con-
ottenere 1' esercizio delle funzioni cessione delio3o di Giovanni XIX,
come consta da documenti, trovan- trova nominato col titolo di mas-
dosi dopo quattro secoli un
solo giore anche il monistero de'ss. Gio-
vescovo di Porto avere nella basi- vanni e Paolo, con una sottoscri-
lica vaticana esercitata una piena zione concepita in questi termini :

giurisdizione, cioè il Cardinal Ange- Slephanus Archipresbyter ss. Joan-


lo Corraro nipote di Gregorio XII, nis et Pauli etc. Ma ciò vuoisi piut-
che per singoiar combinazione era tosto ritenere per equivoco di chi
pure arciprete della basilica. Merita sottoscrisse che di maggioranza
,

di osservarsi che allorquando Mar- nel monistero de'ss. Gio. e Paolo,


tino Vdiede al medesimo Cardinal ovvero, secondo l'opinamento di al-
arciprete tutte le facoltà anco straor- tri, che ogni monistero avesse il

dinarie per riformare gli abusi in- proprio arciprete. Piuttosto nell'ar-
trodotti nella basilica, affatto non cicantore della basilica,
il Martorelli

accenna la minima giurisdizione a 119, riconosce colui che pre-


p.
che il Corraro potesse avervi, come siedeva ai cantori, e che qual vero
successore de' vescovi suburbicarii arciprete sovraintendeva alla litur-
di Selva Candida, ed erede dei lo- gia della basilica ; e in fatti abbia-
ro diritti_, per cui conviene dire mo un Giovanni arcicantore, abba-
che se ne fosse perduta la memo- te del monistero di s. Martino, che
ria. fu mandato in Inghilterra per co-
Venendo adesso a parlare dei mando del Papa Agatone del 678,
Cardinali arcipreti vaticani, va pri- per insegnare il canto, e l' ordine
ma detto che ciascuno di tutti e degli uffizii secondo le regole della
quattro i monisteri contigui, e ad- basilica vaticana ; locchè rende in-
detti alla basilicaebbe il
vaticana, certa la residenza del superiore
proprio abbate, probabilmente insi- maesuore nel monistero di s. Stefa-
no
gnito del carattere sacerdotale, con no. Tale uffizio vuoisi introdotto si-

giurisdizione indipendente nel suo no dal principio della basilica, ma


rispettivo monistero , con beni e con diversi nomi.
rendite proprie. Ma quando i mo- Non può dubitarsi, che già al
naci de' quattro monisteri riunivansi principio del sesto secolo esistesse
nella basilica per attendere in co- una persona rivestita di superiorità,
mune alla sagra salmodia, doveva- e precedenza. Sotto il Pontefice s.
3o8 CHI CHI
Ormisda chiamossi quella persona casi più gravi, finché a cagione del-
Proposito , e dava essa licenza di la rinomata lontananza dalla loro re-
seppellire i morti ; nel settimo seco- sidenza al Laterano, e per le altre
lo vi fu il detto Giovanni arcican- ragioni dette di sopra, concessero
tore; e nell'ottavo si trova nomi- agli arcipreti l' intera sovraintenden-
nato un Pietro legato del Papa al za delle persone della basilica , la

secondo concilio di Nicea, col titolo ispezione de' costumi e discipline del
di Archipresbyter sanctissimae ec- clero, non che degli affari concer-
clesiae, quae Roniac est, seilieet apo- nenti l' economia della mensa capi-
stoli Petri, o di Protopresbyter, o di tolare colla facoltà altresì di fulmi-
primus presbyler sanctissimae Petri nare le censure contro chi avesse
eeclcsiac. Il Torrigio fa menzione loro resistito, come rilevasi dalle co-

d'un Azzo recto r sancii Petri, et stituzioni dei Papi ,


precipuamente
quatuor monasteriorum, eh' egli les- di Leone IX, Innocenzo II, Eu-
s.

se in una carta dell' archivio : ed il genio UT, Adriano IV, Alessandro


Piazza, Gerarchia, pag. 336, Del- III j Urbano, Clemente, Innocen-
l' arciprete di s. Pietro in Vaticano, zo III, Innocenzo IV etc. Tale si

dice che tal rettore fosse a guisa di mantenne 1' autorità arci presbiterale
un sagrestano maggiore. Questa car- sino a Giovanni XX detto XXI, il

ta è del tempo di Benedetto IX, quale, meditando una generale ri-

cioè di quel Pontefice che stabilì, se- forma nella basilica, dovette perciò
condo il Grimaldi (il quale ha tes- ampliare 1' autorità dell' arciprete.
suto la storia degli arcipreti vatica- Quindi conferì la potestà ordinaria
ni, esistente mss. nell' archivio ), il al Cardinal Orsini, che gli successe

primo Cardinale arciprete nella per- nel pontificato col nome di Nicolò
sona di Orso Orsini figlio di Orso, III , non estensiva però ai futuri
dal quale senza interruzione ne'suc- arcipreti : perlochè Nicolò III me-
cessori, trovansi gli arcipreti vatica- desimo la restrinse al modo di pri-
ni decorati della sublime dignità ma. Tale sistema, durò costante-
Cardinalizia, ed il cui catalogo ri- mente sino al Cardinal Evangelista
portiamo per ultimo, e dopo questo Pallotta, a cui Sisto V restituì la

paragrafo. potestà ordinaria , e di più con-


Faremo ora breve menzione del- cesse l'uso de' pontificali nella basi-
la giurisdizione degli arcipreti della lica, e per la prima volta la pre-
basilica vaticana. Prima dei vescovi fettura della congregazione Cardina-
di Selva Candida, e di Orso primo lizia della fabbrica di s. Pietro. Tut-
arciprete Cardinale costituito da Be- tavolta nei tre secoli, che trascorse-
nedetto IX, i propositi, gli arcican- ro da Nicolò III a Sisto V, l' auto-
tori, i rettori, e gli arcipreti, o con rità arcipretale ebbe delle variazio-
qualunque altro nome si chiamasse- ni ; così quella dei vicari apostolici
ro, i superiori del clero vaticano, eb- (secondo che registra il Martorelli
bero probabilmente un' autorità as- alle pag. 124, e ii5), non già dei
sai limitata, e ristretta al buon or- vicari degli arcipreti, i quali inco-
dine, e al buon servigio della basi- minciarono nel secolo XV , due dei
lica, tanto più che gli stessi Ponte- quali divennero Papi, cioè Gregorio
fici non lasciavano allora di dare XIV, e Clemente XI. I vicari apo-
direttamente le loro provvidenze nei stolici furono nominati talora nelle
,

CHI CHI 3o 9
persone de' vescovi , e talvolta in ca ne' monaci, e la moltiplicazione
quelle dei semplici canonici, per as- degli ecclesiastici, i quali però do-
senza, infermità, o gravi incomben- vettero osservare in un comune
ze degli arcipreti, e terminarono nel chiostro la vita canonica pe'motivi, che
pontilicato di Giulio II, pacificatore descrive il Martorelli a p. i3o, non
del capitolo. meno per quanto dottamente scrisse
Riconoscendosi necessaria una mi- il Cardinal Garampi Memorie iste-

glior forma alla disciplina della ba- riche etc. V, l' articolo Canonico.
silica, Sisto V nel creare arciprete Tali due ragioni concorsero forse
il Cardinal Pallotta, gli restituì la nella basilica vaticana al nascimento
potestà ordinaria, e le altre preemi- de' canonici, sebbene più tardi che
nenze summentovate. Ma già Paolo altrove, perchè la depravazione dei
III aveva conceduto al suo nipote monaci e del clero secolare si effet-

Cardinal Alessandro Farnese, arci- tuò più lentamente sotto la cura e


prete della basilica, una piena giu- vigilanza de' Papi. Già nel secolo
risdizione in tutte le cause civili, e duodecimo si trova nella basilica
criminali di tutte le persone addet- una congregazione di canouici seco^
te alla basilicamedesima con facol- lari, e non più di monaci come pri-

tà amplissime anco economiche, co- ma, la quale permetteva la proprie-


me può leggersi nel bollano vatica- tà e 1' uso de' privati patrimoni!
no; autorità che al Cardinal Farne- con comune refettorio, e dormito-
se fu confermata da Pio IV, men- rio. ÌNel medesimo secolo decimo se-
tre Sisto V confermolla al predetto condo s' introdussero, o si moltipli-
Cardinal Pallotta, Paolo al Car- V carono le distribuzioni ai canonici
dinal Borghese, e Clemente IX al in denaro nelle vigilie, per la be-
Cardinal Barberini, finché Innocen- nedizione de'pallii etc. In esse beve-
zo XII la soppresse quando annul- vano prima quel vino aromatico di
lò tutti i tribunali particolari, e Be- cui parlammo al § I dell' articolo

nedetto XIV in gran parte ne rein- Cappelle Pontificie. Dei regolamen-


tegrò gli arcipreti. JNon fu però lo ti e sistemi de' canonici vaticani nel
stesso della potestà ordinaria spiri- secolo decimo secondo, delle distribu-
tuale, la quale sino a' nostri giorni zioni generali, e dei diritti che il capi-
fu sempre agli arcipreti conferita, e tolo de' canonici godeva sulle oblazio-
confermata, giacché 1' arciprete vati- ni, e delle particolarità che spetta-
cano può dare «le dimissoriali a'suoi vano a ciascun canonico, va letto
sudditi per ricevere gli ordini, e a quanto il Martorelli nella sua Storia
questi può conferire la cresima in riporta alla pag. i38, e seg. edal-
tutto 1' anno. Agli altri poi non sud- la pagiua 1 4? e seguenti, in cui par-
diti la può conferire nell' ottavario la di molti usi, e costumi degli an-
della festa de" ss. Pietro e Paolo nella tichi canonici.
stessa basilica. Intanto la vita comune nel capi-
Ritornando a parlare de' canonici tolo vaticano tuttavolta si sospese
vaticani, conviene qui rammentarsi per mancanza di sufficienti rendite,
che dopo 1' ottavo secolo due cagio- riserbandosi il refettorio per alcuni
ni furono quelle che cospirarono al- tempi e solennità maggiori dell'an-
l' istituzione de'canonici, cioè il ri- no, come dal comune dormitorio si

lassamento della disciplina monasti- passò alle private celle, finché deca-
3io CHI CHI
dendo la disciplina, si giunse a per- l' altare di ed accresciute
*. Pietro,
dere affatto ogni vestigio della clau- cospicuamente le rendite alla basi-
slralità, e della vita canonica, per lica con acquisti di beni stabili. Di
la Pontefici, massime
quale diversi ventidue canonici, di cui allora for-
Innocenzo Giovanni XXI, ave-
III, e mavasi il capitolo, appena dieci ri-
vano fatte savissime costituzioni. An- siedevano nella basilica, sebbene tut-
che Innocenzo IV die' commissione ti percepissero le prebende quindi :

al Cardinale Stefano de Normandis Nicolò III, a tenore di quanto avea


arciprete, di riformare il clero vati- fatto Innocenzo IV, stabili venticin-
cano, e di ridurre i suoi trentasei que porzioni, cadauna di cento cin-
canonici di cui componevasi , al quanta scudi, oltre alcune minute
minore numero di soli venticinque. distribuzioni, chiamate poi degli ac-
Tralasciamo di enumerare le rendi- cetti. Queste anticamente consisteva-

te del capitolo e della basilica nei no nelle porzioni di melloni, uve,


diversi tempi , e il vario numero zafferano, pepe etc. cbe si donavano ,

de' canonici nelle differenti epoche , o pagavano al capitolo. Oltre a ciò


per non entrare in minuziosi detta- eranvi i pranzi, che alcun canonico
gli incompatibili al nostro scopo, e soleva fare nell' ingresso a' propri
per non rendere vieppiù prolisso l'ar- colleglli, e i pranzi che avevano
ticolo da per sé stesso lungo a ca- quelli che andavano nelle feste ad
gione dell'importantissimo e nobile uffiziare nelle chiese filiali. Le por-
argomento. zioni pertanto stabilite da Nicolò
Divenuto nel 1276 arciprete il III, a seconda del numero e modo
Cardinal Giovanni Orsini, con l'am- prestabilito da Innoceuzo IV, dove-
plissima giurisdizione che accennam- vano essere percette da ventidue ca-
mo di sopra, egli subito con dol- nonici, una dall'arciprete, una dal-
cezza eccitò i canonici alla riforma, la camera capitolare per le spese
e coli' accrescimento de' ministri ne- del capitolo, ed una dalla Meta, iu
cessari alla grandezza e cospicuità tutto venticinque. La Meta era un
del sagro tempio, prese analoghe castello posto nel borgo
fortificato
provvidenze, Papa Gio-
le quali dal nuovo, non lungi da Castel s. An-
vanni XXI corroborate furono con gelo, che poi fu diroccato da Ales-
autorità apostolica mediante la bolla sandro VI, e i soldati che il custo-
Vineam Domini Sabaoth. La divi- divano erano mantenuti colla detta
na Provvidenza però volle, che l'Or- porzione. Avvertiamo qui, che par-
sini,nel 1277, fosse elevato alla cat- lando il Torrigio delle due Mete
tedra di s. Pietro col nome di Ni- fra le quali fu crocefisso s. Pietro,
colò III ; laonde si trovò in istato dice quanto segue a p. 10,5: » La
di accrescere le generose beneficen- » Mela nel Vaticano s'intende, o
ze, di cui era stato largo nel suo bre- » quella, secondo alcuni, che era nel
ve arcipretato, e di fare eseguire » cerchio di Nerone, dove è ora il
egli stesso prontamente le regole, e » campanile della basilica, e fu get-
le costituzioni stabilite pel clero va- » tata a terra da Giulio II per far-
ticano, migliorandone 1 ordinamento » vi l'abitazione per la scuola dei
colla bolla Civitatem Sanctam Jc- » fanciulli cantori di detta basilica,
rusalem. Furono pertanto regolate > come si legge nella sua bolla
le percezioni delle oblazioni del- > nell'archivio, nella quale tal edi-
,

CHI CHI 3n
» tizio viene chiamato Meta o ; pelle al servizio erano
delle quali
» quella (il che ha più del verisi- deputati. Taluni avevano per mer-
» mile) vicino al sepolcro di Adria- cede le sole vettovaglie, taluni la
» no, la quale era ancor essa a gui- metà di una porzione canonicale, e
•5 sa di piramide alta quanto il det- taluni erano stipendiati da ciascun
» to sepolcro, detta similmente Me- canonico per supplire alle sue veci,
» ta o sepolcro di Romolo, o di per cui impropriamente certi cano-
» Scipione, con voce impropria chia- nisti li chiamarono senatori de' cano-
» mata ancora da Benedetto cano- nici, con vocabolo affatto inconve-
-> nico Terebinto di Nerone, per un niente ad un ecclesiastico. Ben di-
» albero di tal nome, là vicino ". versi da questi furono i beneficia-
V. il Dionisio p. 196. ti istituiti da Nicolò III nella ba-
Ordinò inoltre il zelante Papa Ni- silica vaticana, i quali benché fosse-

colò 111,che non potessero godere ta- ro costituiti in un grado minore eh


li porzioni i canonici che non fos- canonici, ciò non pertanto furono
sero in sacris, e quelli che non ri- considerati, come i canonici, Servi-
siedessero nella basilica. A questi tori della Chiesa, e furono stabiliti
però Nicolò III accordò la distribu- per supplire o all' assenza, o alla
zione quotidiana , senza aver voce scarsezza del numero de' canonici
nel capitolo e stallo in coro, e se stessi. Ordinò pure Nicolò III, che
volevano, potevano servire la basi- prima di aggiungere gli otto cano-
lica esercitando gli ordini minori. nici per formare il numero di tren-
Con queste salutari provvidenze, Ni- ta, si compisse l' istituzione di tren-
colò III assicurò alla mensa un mezzo ognuno dei quali do-
ta beneficiati,
per accrescere le sue rendite, affine veva percepire la metà della por-

di poter aumentare i canonici sino zione canonicale ; ma non poteva


al numero di trenta. A Nicolò III essere ammesso, né aver voce in ca-
si deve pure l' istituzione dei bene- pitolo, fuorché nel caso, che si trat-
fiziati nella basilica vaticana. All'isti- tasse di alienare beni immobili, o
tuzione dei beneficiati in tutte le diritti appartenenti alla basilica, sta-

chiese diede origine la negligen- bilendosi che il loro numero fosse


za, o le occupazioni dei canonici, i eguale nella votazione a quello dei
quali distratti da altre cure non ri- canonici, e che avessero la preferen-
siedevano nelle loro chiese, per cui za gli anziani. L' istituzione poi, o
a servirle si supplì coli' erezione di nomina dei beneficiati, si volle che
questo nuovo ordine di ministri ec- appartenesse (quando non erano af-
clesiastici. Sebbene però il motivo fetti alla Sede apostolica ) al Cardi-
fosse da per tutto il medesimo, non nal arciprete insieme al capitolo
fu eguale la condizione di simili per alternativa di settimane, cioè
prebendati minori, né il nome, giac- una all'arciprete, l'altra al cano-
ché in alcuni luoghi si dissero Fi- nico di turno. La giurisdizione sui
che sos-
enili, dalle veci dei canonici beneficiati venne dal Papa conces-
tenevano , in nitri Assisi, dall' ob- sa all'arciprete, e venne comandato
bligo di residenza, ed in altri Por- ai beneficiali di prestare ogni ono-
zionarii, e Beneficiati, dallo porzio- re e venerazione ai canonici come
ni, beneficiiche ottenevano, e in maggiori.
altri Cappellani, dalle minori cap- Tornando ora alle porzioni, e di*
3ia CHI CHI
stribuzioai quotidiane, ad ogni ca- occasione che edificò la nuova *a-
nonico vennero stabiliti annui scu- grestia , terminata la quale cessò
di sessanta, e cinquanta ai benefi- l'indulto. 11 capitolo senza gli abiti
ciati, e nel modo che descrive il corali entrava per la porta detta di
Martorelli a p. i85. Fu pure Ni- s.Marta, e passava nella sagrestia
colò III che dispose, che le porzio- temporanea, cioè nello steccato in
ni degli assenti dovessero essere go- cui si racchiusero gli altari di s.

dute dai presenti. Ai quattro ca- Leone I V. della Colon-


, della B.
merlenghi canonici, da Nicolò III na, di s. Pietro che risana lo stor-
ne furono aggiunti due altri dal ce- pio, ed il mausoleo di Alessandro
to de' beneficiati, da approvarsi nel- Vili. Si deve pure a Nicolò V la
la scelta dall' arciprete, per trattare abilitazione ai clero vaticano di po-
tutti gli affari della mensa capito- ter portare le cappe alzate, e non
lare. Anticamente i sei camerlen- ispiegarle più, mentre prima si por-
ghi custodivano altrettante chiavi tavano sciolte sino a terra. Le be-
della cassa ove si teneva il denaro. neficenze di Nicolò III saranno sem-
Finalmente da Nicolò III fu dispen- pre in eterna memoria nel capitolo
sata la notturna degli
recitazione vaticano, e i canonici che pei pri-
uffizi divini, e in lui terminò la co- mi ne avevano sperimentato l' ani-
munanza del dormitorio e della mo grande, decretarono de' suffra-
mensa, come quello che non ne fe- gi per l'anima sua, e de' suoi illu-

ce affatto veruna menzione nelle sue stri antenati.


saggie e circostanziate disposizioni. Ben presto il capitolo vaticano ,

Oltre quanto dicemmo all' artico- per le generose donazioni de' suc-
lo C\ppa, quella dei canonici e be- cessori di Nicolò III, si trovò in gra-
neficiati vaticani era di saja nera do di sostenere tutti i ministri sta-
sino da Innocenzo 111; quella dei da quel Pontefice, e divenuto
biliti

primi era della forma degli odier- Papa Bonifacio Vili, donò egli pu-
ni piviali, 1 altra de' beneficiati era re de' fondi alla mensa, passando
secondo 1' uso antico , cioè tutta nel i3o4, all'accrescimento del suo
chiusa, fuorché nel lembo' in cui si clero.Accrebbe gli otto canonici se-
permetteva loro una piccola aper- condo la mente di Nicolò III ne ,

tura forse per comodo di cammi- assnunse


co ai trenta beneficiati altri

nare, e innanzi al petto ove si la- tre, e li deputò all' altare della cap-
sciava un altro forame per cavare pella di s. Bonifacio IV da lui fab-

le braccia. Riguardo alla fodera di bricata nella basilica, in cui si pre-


pelle nel cappuccio,, fu introdotta parò il proprio sepolcro, quindi vol-
da Nicolò V, il quale accordò pure le sostituire un terzo ceto di mini-
il colore paonazzo nella saja delle stri, nei Chierici beneficiati, ch'egli
cappe di tutti, ma confermò la pre- chiamò Chierici del coro, e che sta-

scrizione di Nicolò III, e di Euge- bili al numero di venti. Questi chie-


nio IV. Quest'ultimo impose la pe- rici, fuori che nel nome, furono da
na di scomunica, perchè tanto i ca- principio in tutto simili ai benefi-
nonici che i beneficiati non potes- ciati, e per 1' uffizio, e per 1' abito,
sero entrare nella basilica senza l'a- e per l' obbligo della residenza , e
bito corale. Solo li dispensò Pio VI anche per le entrate, meno qualche
con breve de' 3 giugno 1777» in piccola differenza. A tutti i canoni-
CHI CHI 3i3
ci, beneficiati, e chierici beneficiati, sia domestica a cagione d' interesse

volle Bonifacio YIII che si assegnas- insorta tra i canonici e i beneficia-


sero le abitazioni entro il claustro ti, fu combinata da Francesco Te-
della canonica colle debite propor- baldeschi, coli' atto di concordia fat-
zioni de' gradi. to nel 1378, che riporta il Mar to-
Fu ottimo divisamente l' accre- rellia pag. 223, e seg. Il detto
scere il clero vaticano pel servigio Cardinale da semplice canonico di
della basilica, massime in un tem- s. Pietro, nel 1 368 era stato innal-
po che per la stabilita istituzione zato da Urbano V al Cardinalato
del giubileo si accrebbe in celebri- (come nel 1816, fece Pio VII col
tà, e in frequenza nelle visite dei canonico Giovanni Zauli, senza por-
fedeli. Così immenso era anzi il con- tare altri analoghi anteriori all'ulti-
corso, che talvolta i canonici stessi mo esempio), e continuò ad esserlo
non potevano appressarsi all'altare, in seguito, divenendo decano del
e i regolari si disputavano Y onore capitolo, per cui era chiamato il
di predicare nella basilica, ove an- Cardinale di s. Pietro.
cora i canonici vaticani dispensava- Anco Bonifacio IX si occupò in
no la divina parola. Grato il ca- far rifiorire la disciplina del clero
pitolo vaticano ai favori segnalati vaticano, e gli donò amplissime pos-

ricevuti da Bonifacio Vili, decretò sessioni in compenso delle perdite


a lui ancora suffragi spirituali che fatte, come la chiesa e le pingui ren-
tuttavia celebra, come pure li celebra dite di s. Tommaso iiiFormis. Incor-
a quei Pontefici che si distinsero nel porò inoltre alla basilica la chiesa
beneficare il capitolo e la basilica. e monistero de' ss. Bonifacio ed A-
In progresso Clemente V, e poi lessio sull' Aventino, unione che si

Clemente YI, furono più indulgenti effettuò nel 1 morte


4°4? dopo la

nella residenza de' canonici. 11 pri- del Cardinal Cristoforo Moroni ar-
mo abilitò i medesimi, e i benefi- ciprete ma Martino Y dipoi nel
:

ciati a poter godere altri benefizii 142 1, donò il monistero eia chie-
anco con cura di anime, condizione sa ai monaci di s. Girolamo. Non
che con egual concessione avea andò guari che la basilica restò as-
esclusa Nicolò IV. Quindi l' indul- sai danneggiala, e il capitolo solfai

to di Clemente V fu esteso anche gravi angustie dalle armi di Uadis-


ai chierici beneficiati da Gregorio lao re di Napoli, che agognava al-
XI, da Urbano VI, e da Bonifacio la signoria di Roma, danni e lacri-
IX, e siccome nell'assenza de' Papi mevoli vicende che leggonsi nel Mu-
da Roma pel trasferimento del- ratori, Script. Rer. Italie, tom. 24,
la loro residenza in Avignone la pag. 979; riportando il Diario in-
mensa capitolare soggiacque a dila- teressante, che ne scrisse dall'anno
pidazione, ne prese severa provviden- i4o4, sino al i4 x 7 Antonio di Pie-
za Giovanni XXII, stabilendo spe- tro beneficiato della basilica , ciò
ciali giudici perchè difendessero, e che pure racconta il Martorelli a
rivendicassero i beni capitolari in pag. 1 3 3, e seg. In mezzo a tanti
que' tempi anarchici. Indi Innocen- mali nei primi anni del secolo deci-
zo VI compose una vertenza nata mo quinto, i Pontefici ordinarono
sulle oblazioni, tra Y altarista, e i visite apostoliche, deputarono vica-
canonici. Altra specie di contro ver- rii, e rivestirono gli arcipreti di
3 4 CHI di I

straordinarie facoltà, per riporre in nistero de' ss. Alessio e Bonifacio


vigore l'antica osservanza, e ricon- sull' Aventino. Nel pontificato di
durre il clero vaticano all' esempla- Onorio III, e nell'anno
12^4, Ni-
rità de' secoli trascorsi. Il perchè colò, abbate di quel cospicuo moni-
Martino V, nel i4 2 '> commise al stero, die' in enfiteusi perpetua a
Cardinal arciprete Corraro la rifor- Pietro Frangipane Fcclesiam et jus
ma del medesimo, e nel i/±i8, la nostrum guod et guani habemus in
visita della basilica. Indi diverse lo- tenimentis castri s. Pelri in Formis,

devoli provvidenze nel 1 4^7 pi'cse come da una carta dell'ar-


rilevasi

eziandio Eugenio IV ; e il successo- chivio di quel monistero pubblicata


re Nicolò V dovette costituirvi un dal p. ab. Nerini. Dai Frangipani
vicario apostolico con severissime in- fu venduto il loro diritto agli An-
giunzioni. Voleva pure rifabbricare nibaldi, e in un' altra carta del me-
la canonica, che per le vicende dei desimo archivio, si nomina un Gio-
tempi era rimasta distrutta. Egua- vanni degli Annibaldi signore del ca-
lifacoltà nel i4^ 2 accordò Nicola
>
stello di s. Pietro in Formis nell'anno
V a due visitatori, cioè ai vescovi i 3 78. Siccome confine di Buon riposo,
Zamorensc, e Mindonense, non che tenuta dai Cesarmi, s'indica il teni-
a somiglianti vicarii. Di cotali visi- mcnto in un'altra che pergamena,
tatori nominarono in appresso Pio pure riportasi dal Nerini. V. d. Fe-
II, ed Innocenzo Vili, allorché lici* Nerini, De tempio et coenobio

la disciplina della basilica polca dir- ss. Bonifacii et Alexii , Romae


si in gran parte ristabilita. 175-2, neh' Index s. Petti in For-
Siccome nei pontificati di Engo- mis ras/rum et ecclesia olini Ale-
nio IV, e di Nicolò V, il capitolo xianorum. Quindi passò ai Savelli,
valicano fece l' acquisto della tenu- nobilissima e potente famiglia roma-
ta di Campo
Morto, e siccome des- na; ma avendo
però Cola o Nico-
so è il suo tenimcnto,
principale la armi contro Eu-
Savelli prese le
così non riuscirà discaro, che qui se genio IV, e dato ricetto al conte
ne dia un cenno. La celebre tenu- Antonio Pontedera, ribelle di s. Chie-
ta di Campo Morto, presso Nettu- sa, il Papa nel i44^> commise ai
no, detta s. Petrus in Formula, di- Vellelrani, con lettere de' 1 1 mag-
stante circa trenta miglia da Roma, gio, e per organo del Cardinal Lu-
è il tenimcnto più vasto dell' agro dovico Camerlengo, la demolizione
romano, comprendendo quattromila dilla torre del castello di s. Pietro,
trecento nove rubbia di terra. Una allora detto in Formis, ed in For-
chiesa dedicata all' apostolo s. Pie- ma, e concedette a terza generazio-
tro, presso la quale si formò un ca- ne il possesso della tenuta ad An-
stello con una torre, fece appellare tonio Ridi padovano, valente capi-
il tenimcnto Castri s. Pctri in tano delle milizie papali, e castella-
Formis, almeno sino dal secolo de- no di Castel s. Angelo, ai quali ar-
cimo terzo. Il cognome in Formis ticoli parlammo di sue prodezze. V.
derivò dai moltiplica canali e fossi Nicolò Ratti, Della famiglia Sfor-
che tagliano queste terre piane on- za, t. II, pag. 3i3, ed Alessandro
de l'acqua non v'impaludi. Tanto Borgia Istoria di Velletri , pag.
,

la chiesa, che il castello e le terre, 363. Altrettanto su tal concessione


dilettamente dipendevano dal mo- si legge nella relativa bolla, ripor-
,

CHI CHI 3i5


fata nel tomo II, a pag. io5, del ni ebbero una sanguinosa giornata
bollarlo della basilica •vaticana. Mor- co' goti : ma altri autori piìi critici,

to nel i44? Eugenio IV, gli suc- e più istruiti del Sansovino affer-
cesse Nicolò V, il quale nello stes- mano, che soltanto dopo la rotta ivi
so anno confermò la bolla di con- data al duca Alfonso, il quale fuggì
cessione a favore di Antonio Podi a Nettuno, e poi a Terracina, a ca-
o Ridio, con altra bolla, che pur si gione dei morti che rimasero sul
legge nel citato Bollano a p. i o. i campo, d'allora in poi il castello
Quindi il de Ridio nel seguente an- di s. Pietro in Formis, fu costan-
no i44-^? vendette l'investitura del temente chiamato Campo I\Jorio.
castello di s. Pietro alla mensa ca- V. il Borgia, Istoria di Velletri p.
pitolare della basilica vaticana pel 377, e 378; A. Nibby, Analisi
prezzo convenuto di novemila duca- de" dintorni di Roma, tomo I, p.
li ed il contratto fu defini-
d' oro, 3 1
7 e seg., e Novaes, Vite de' Pont.
tivamente approvalo con autorità t. VI, p. 3i, e 32. Il terreno di
apostolica da Nicolò V, nel modo questo tenimento essendo piano, u-
che si vede nella bolla presso il midissimo , ed assai mal sano, per
bollano vaticano a p. 117. In se- agevolarne la coltivazione, fu dipoi
guito, non avendo potuto il capito- dichiarato luogo di asilo, e a' nostri
lo vaticano saldare il de Ridio, il giorni, come diremo, confermato. Sia-
Papa nell' istesso anno 1 44-*^: abili- mo discesi in alcuni particolari, giac-
tò il medesimo capitolo a vender- ché alcuni per l'analogia del nome del-
gli tre parti di Attigliano o Atti- la chiesa di s. Tom/naso in For-
llano, ed alcune altre terre, e beni mis, filiale della basilica vaticana ,

presso lo stesso castello, onde paga- ritenevano che questa ripetesse il

re i nove mila ducati d' oro. Di possesso della tenuta da quella chie-
questa pontifìcia autorizzazione si l'i- sa, come ne fosse stala l'antica pro-
porta la bolla nel menzionato Bol- prietaria.
lano, a pag. 129. Paolo II concesse al capitolo va-
Fino al declinare dello stesso se- ticano il amnisterò
di s. Caterina
colo decimoquinto, continuò questa contiguo alla basilica, ch'era rima-
tenuta a portare il nome di s. Pie- sto senza monache, ad effetto di
tro in Formis ; ma nel pontificato stabilirvi le abitazioni pel clero; dis-

di Sisto IV, e nell'anno 1483, Fer- posizione per altro che non ebbe
dinando re di Napoli, avendo mos- effetto. Si sa però che qualche ca-
so guerra al Papa, quesli, essendo nonico abitava in alcun luogo con-
collegato co' veneziani, afììdò il co- tiguo alla basilica, negli avanzi del
mando delle milizie della chiesa a monistero di s. Stefano maggiore
Roberto Malatesta, il quale cogli le cui camere si otta vano dai ca-
alleati affrontò 1'
esercito nemico, co- nonici, o concedevansi dai Papi.
mandato da Alfonso di Calabria fi- Sappiamo inoltre che il Cardinal ar-
glio del re, sotto di cui militavano ciprete Longueil rifabbricò 1' abita-
calabresi, e turchi alleati del pa- zione pegli arcipreti, che fu pure
dre. Ai 21 agosto accadde in que- abitata dal Cardinal Battista Zeno
sto luogo la battaglia, che il San- suo successore. Narra l'Alfarano, che
sovino dice data al Campo morto, prima della costruzione della nuova
come quel luogo nel quale i roma- basilica abitava ancora nel valica-
3t6 CHI CHI
no una terza parte del clero pres- crearlo Cardinale, continuò ad es-

so la chiesa di s. Stefano degli Un- serlo, benché rivestito di tal subli-

glieri ; ma che poi quasi tutte que- me dignità.

ste camere canonicali fossero de- Al predecessore d'Innocenzo VIII,


molite per la fabbrica della nuova Sisto IV, della Rovere, si dee la isti-

basilica, lo accenna Paolo III nel tuzione di due beneficiati, che con
Bull. Vat. tom. i, p. 44ì> Intanto quello istituito da certo Pietro chie-
nel declinare del secolo decimoquin- rico della camera apostolica, forma-

to, il clero venne aumentato, perchè rono il detto numero di trentasei. Si-

il numero de' beneficiati fu portato sto IV pertanto, allorché fabbricò la


a trentasei, e quello de' chierici be- cappella del coro, volle che quattro
neficiati a ventisei. sacerdoti, cioè due beneficiati e due
Innocenzo VIII, Cibo , fondò chierici beneficiati vi celebrassero quo-
quattro cappellate, i cappellani del- tidianamente la messa, istituendo per-
le quali da lui si dissero Inno- ciò quattro nuove prebende ed egua- ,

cenziani, e siccome ne accordò la gliando la condizione de' due benefi-


nomina ai Cardinali titolari delle ciati, e de' due chierici beneficiati agli

chiese di s. Marco e di s. Pras- altri beneficiati e chierici, che già

sede , all'articolo Chiesa di s. Mar- esistevano nel capitolo vaticano. Sic-


co (ledi), parlammo di quan- come poi Bonifacio Vili avea isti-

to li riguarda. Solo qui aggiun- tuito venti chierici beneficiati, in

geremo, che Innocenzo Vili ,


pri- appresso il Cardinal Tebaldeschi ne
ma di morire , ordinò ai Cardi- istituì tre, Sisto IV istituì i due sum-
nali Lorenzo Cibo e Antoniolto mentovati, ed uno Pietro di Bene-
Pallavicini la restaurazione dell' al- vento canonico di s. Pietro, co'qua-
tare della b. Vergine del Convento, li appunto ascesero al numero di
così chiamata perchè innanzi a quel- Questo ultimo canonico isti-
ventisei.

lo convenivano i monaci ed i ca- tuì la prebenda in una cappella al-


nonici per celebrare le sagre vigi- l'altare de' morti nel i44°> col l'ob-

lie e le altre funzioni. In questo bligo di soggiacere a tutti i pesi di

altare, nel quale già custodivansi mol- un chierico beneficiato.


te sagre reliquie, volle Innocenzo Lo s lesso Sisto IV stabilì pel
Vili che si custodisse la sagra primo nel capitolo tre dignità. Sino
Lancia, che avea ricevuto in dono a quel tempo il Cardinal arciprete
da Eajazetle II, e si fondassero le era stato l'unica dignità, e il cano-
quattro canpellanie, i cui cappellani nico più antico chiamavasi Priore.
poi furono ammessi in coro dopo i Sisto soppresse questa denomi-
IV
beneficiali. Demolita la detta cappel- nazione, ed istituì le dignità di
la, le cappellanie furono stabilite in Decano, di Arcidiacono, e di Altari-
quella odierna della Presentazione del- sta, delle quali dignità si fa parola nel
la b. Vergine. Non si deve poi pas- nostro Dizionario, avendo quella del-
sare sotto silenzio, che il suddetto l'altarista il suo articolo. Le prime
Cardinal Cibo, nipote d' Innocenzo due dovendo ottenersi per anzianità,
Vili, prima che da quel Pontefice i più antichi canonici ottano a
ricevesse il cognome e lo stemma, divenire decano, ed arcidiacono. 11

chiama vasi Mari, e siccome era ca- perchè al decano fu assegnato il luo-
nonico di s. Pietro, quando ebbe a go più degno dalla parte destra ina-
,

CHI CHl 3i 7

mediatamente dopo f arciprete, e il nonico Antonio Palio tta, poi Cardi-


suo vicario nella di lui assenza, men- nale, e diversi suoi colleghi ne frui-
tre all' arcidiacono è dato il più de- rono, e godono tuttora gli effetti.

gno dalla parte sinistra. Quando Confermò pure Sisto IV sì ai cano-


però in coro vi è 1 arciprete e il nici, sì ai beneficiati, sì ai chierici

suo vicario ,
questi siede nel posto beneficiati, l'antico privilegio di rite-

dopo l'arciprete, come precedono nere pure altri benefìzi residenziali


1' arcidiacono e il decano i canonici con cura, e senza cura di anime
vescovi per cui incedono sempre co- ben inteso però che i relativi pesi
me il vicario in mantelletta e roc- fossero soddisfatti da altri idonei ec-
chetto. L' altarista fu stabilito di no- clesiastici, obbligando per altro tut-
mina de' Pontefici. Questo uffizio ti, che dopo il possesso della pre-

non era nuovo nella basilica. ^ e ne benda vaticana, lasciassero una som-
fu più d'uno assegnato alla custodia ma alla sagrestia. Concesse eziandio
degli altari, e nel decimoquarto se- Sisto IV al capitolo, non già alle

colo avevano tutti incumbenze più singole persone, la prerogativa, che


estese, come la cura della fabbrica qualunque grazia o concessione apo-
della basilica, facendo le veci degli o- stolica, venga spedita gratis; e a

dierni canonici e prelati, economi, e tutti gl'individui del capitolo sun-


giudici della reverenda fabbrica di s. nominati diede facoltà una volta in
Pietro, e talora furono dai Papi de- vita, ed altra in morte, di sceglier-
corati con privilegi , e commissioni si un confessore, e farsi assolvere

importanti. Sino a Sisto IV non era da tutti i casi riservati alla Santa
questa carica permanente nel capi- Sede. Finalmente Sisto IV stabilì

tolo per cui fu esercitata anco da tra i canonici cinque Conservatori,


,

qualche religioso, e sotto Nicolò ^ che facessero le veci dei quattro Ca-
l' ebbe un canonico ; ma da Sisto merlenghi di Nicolò III; e perden-
IV in poi non uscì più dal corpo do i beneficiali uno de' due camer-
canonicale, e 1' altarista fu anche do- lenghi stabiliti nel loro ceto dal
tato di rendita. medesimo Nicolò III, li compensò
Oltre a tutto ciò il magnanimo coli' istabilire nel loro corpo due
Sisto IV decorò di nuovo splendore ministri col nome di Camerlenghi
tutto il ceto de' canonici, dichiaran- dell' Assenza, coli' obbligo di notare
doli tutti protonotari apostolici sen- in un libro tutte le mancanze al

za altro obbligo, che quello di pre- coro tanto de' canonici, che de' be-

stare il Efiuramento innanzi al Car- neficiati, le quali sono chiamate ap-


o
dinal camerlengo di santa romana puntature, ufficioche esercitasi nei
Chiesa, dopo del quale, senza altra giorni comuni, premessa una rive-

spesa e formalità, potevano valersi renza ai canonici.


delle insegne, e de' privilegi de'pro- Dopo la istituzione de' quattro

tonotari. Dionore non rima-


tale cappellani Innocenziani, nel capitolo
nevano privali, né anche allorquan- s'incominciò a disputare sulla pre-
do avessero lasciato il canonicato. cedenza, per cui Alessandro M, e
A' nostri giorni la bolla, Licet ex Giulio li credettero dispensare i
debito , di Sisto IV, sul protonota- cappellani dall' intervento nel coro,

riato apostolico, venne riposta in vi- in progresso però ammessi pacifi-


gore per V instancabile zelo del ca- camente. Quindi nacquero differenze
3i8 CHI CHI
sull'interesse, che Giulio II pru- i medesimi privilegi de' Cantori del-
dentemente sopì collo stabilire che la cappella Pontificia {Vedi). Ma
di tutte le rendite della mensa si Giulio II, oltre all'avere accresciuto il

dovesse formare per 1' avvenire una numero de' cantori a dodici, stabilì
sola massa, e di questa si dovesse- che vi fossero anco altrettanti disce-
ro fare sette parti eguali, delle quali poli, e due maestri, uno di musica,
quattro ne percepirebbero cano- i l'altro di grammatica ad istruzione
nici, due i beneficiati una i
, ed della gioventù. Arricchì Giulio II

chierici beneficiati; legge che non mai questo collegio de' beni necessari al
soffrì alterazione, mentre al Cardi- mantenimento de' cantori, e nomi-
nal arciprete fu confermata una por- nò un commissario per amministrar-
zione canonicale qualora la chiedes- li, il quale fu poscia chiamato Pre-
se , altrimenti dovessero dividersela fetto della cappella Giulia, e scelto
i La Meta, perchè demo-
canonici. dal capitolo nella persona di un ca-
litada Alessandro VI non gravò , nonico. Dipoi Sisto V incorporò i

più la mensa di una porzione. Sì loro beni alla mensa capitolare, ciò
concesse ai beneficiali la facoltà di che sepaiò Clemente Vili, il quale
eleggere due revisori o sindaci per accordò ai cantori la libertà di ser-
assistere ai revisori canonici nella vire per mediarla. I cantori della
revisione del rendimento dei conti : cappella Giulia, in Roma, dopo i

concessione che poscia si accordò an- cantori pontificii, sono i migliori e


co ai chierici beneficiati, con questo i più numerosi, contandosi fra' suoi

però, che prima tal revisione si fa- alunni celebri uomini, e fra i suoi mae-
ceva in pubblico, ciocché oggi si fa in stri molti rinomati , e famosi nel-
privato, ed in vece di farsi una volta 1' arte. Fra i maestri compositori so-
al mese, si pratica una volta all'anno. no a nominarsi il principe della,

Pur sotto Giulio II si ordinò che musica sagra Pier Luigi da Pale-
gli stipendi di tutti gli uffiziali non strina Orazio Benevoli , Ottavio
,

potessero accrescersi senza il consenso Pitoni, Buroni, Anfossi, Guglielmi,


di tutto il clero, e che il libro cen- Zingarelli, Fioravanti, ed ora il eh.
sitale della mensa capitolare fosse maestro Basily. Nelle due stanze che
posto in luogo, che da tutti i ca- i cantori della cappella Giulia han-
nonici beneficiati e chierici benefi- no sotto la galleria prossima al co-
ciali ,
potesse essere veduto ed esa- ro, si vede la serie dei ritratti dei
minato. Ma non contento il detto più celebri maestri di cappella della
Giulio II di avere comandato la basilica.
splendida riedificazione della basili- Leone X ancora accrebbe le ren-
ca, volle fondare la cappella da lui dite della basilica, e con sua bolla
detta Giulia, a guisa delle antiche confermò al clero vaticano i suoi
scuole de' cantori istituite da s. Gre- diritti. Nel pontificato di Clemente
gorio I, prossimamente alla basilica, Ali, tanto soffrì la basilica nel pri-
e che essere dovevano un collegio mo saccheggio di Ugo Moucada, che
di cantori, nel quale i giovani po- il Papa diresse un'enciclica a tutti
tessero istruirsi nel canto. Aveva già gli arcivescovi, e vescovi, ordinando
ordinato il di lui zio Sisto IV, che loro di pubblicare bandi generali
nella basilica si eleggessero dal capi- contro i derubatori della basilica.
tolo dieci cantori , a cui concedette Il secondo saccheggio, che operò nel
,

CHI CHI 3i.j

1527 l'empio esercito di Borbone, nevasi di sacerdoti secolari e rego-


fu ancor più terribile del primo: lari, da s. Pio V fu affidata ai ge-
la sacrilegamente fu in più
basilica suiti, dai quali sotto Clemente XIV
modi violata, vi si commisero inau- passò ai conventuali. Neil' articolo
dite scelleraggini e straggi, vi rimase Cappelle Pontificie dicesi in quali
ucciso un benefiziato, e le carte più funzioni papali intervengono i peni-
importanti del prezioso archivio ca- tenzieri di s. Pietro. Lo stesso s.

pitolare andarono in gran parte Pio V, in esecuzione del decretato


perdute. E benché la pace fosse dal concilio di Trento, colf autorità
conchiusa fra Clemente VII e Fim- della costituzione In eminenti, Bull.
peratore Carlo V, ed avvenisse la im- Rom. t. IV, par. Ili, p. 117, isti-

periai coronazione di quest' ultimo tuì nella basilica vaticanauna pre-


in Bologna coli' intervento di alcuni benda teologale, ed insieme ad un
canonici di s.
, che colà si
Pietro canonicato della medesima, la con-
portarono per eseguire la funzione ferì perpetuamente al padre maestro

non altrimenti che nella basilica vati- del sagro palazzo, che allora era il

cana, per cui venne ricondotta la cal- p. Tommaso Manriquez domenica-


ma, tuttavolta la perdita de' docu- no spaglinolo , acciocché insegnasse
menti fu irreparabile, e per con- alle persone del capitolo, e a quelle
seguenza notabile fu la diminuzione del palazzo Apostolico. Dichiarò che
nelle rendite della mensa. Per ciò questo religioso fosse vero canonico,
che riguarda la parte dei canonici avesse luogo nel coro, voce attiva e
vaticani nella coronazione degli im- passiva nel capitolo, godesse la ren-
peratori, siccome era di ammetterli dita del suo canonicato, e avesse in
nel loro ceto nella cappella di s. Ma- una parola tutti gli onori e pesi ai
ria ìnter duas turres, fecero supplire canonici vaticani competenti. Quin-
in Bologna una cappella, che fu eret- di per morte del canonico Tiberio
ta presso il tempio di s. Petronio. Capodiferro, entrò il p. Manriquez
Accorse poco dopo Paolo III a a' i5 febbraio 1 37 1 in possesso del-
ristabilire lo stato economico della la prebenda teologale, e del vacante
basilica, e confermò in favore della canonicato; ma essendo anch' egli
sagrestia la mezza annata di tutte morto agli 11 gennaio i^"3 nel
le prebende, che da Calisto III ave- pontificato di Gregorio XIII, riflet-
va avuto principio. Rivocò il de- tendo questi che la disposizione del
creto di Clemente VII che ordina- suo predecessore poteva sembrare in-
va ninno poter essere beneficiato giuriosa al clero romano, come man-
o chierico beneficiato senza prima casse di soggetto idoneo a tal pre-
essere stato riconosciuto perito nel benda, nel dì primo di marzo ri-
canto. In progresso Giulio III, Pio vocò la bolla di s. Pio V ed or- ,

IV, e Gregorio XIII accrebbero le dinò che ad un dottore di teolo-


rendite, e fecero salutevoli regola- gia del clero romano si conferisse
menti, per cui ben presto rifiorì il allora e in avvenire la prebenda
clero, molti canonici furono promos- teologale, col canonicato nella ba-
si,e persino nel ceto de' benefiziati silica vaticana. L' ebbe pel primo
uscirono vari vescovi, e da tutto il a'3i marzo i5r3, Rutilio Benzoni
capitolo diversi letterati. La peni- romano, proseguito da quelli che
tenzieria di s. Pietro, che compo- registra il Novaes t. VII, p. ?4 f ».
,

3ao cui CHI


sino al 1776, fra' quali fiorì Bene- serie conservasi nella sagrestia. Pie-
detto XIV; e i compilatoli del Bol- tro Bombelli ci diede il rame in-
lano vaticano ne trattano nel t. Ili, ciso di tutte ognu-
colla storia di
pag. 102. na, la quale in quattro tomi fu a
Frattanto, nell'arcipretato del Car- Roma stampata nel 1792 con que-
dinal Evangelista Pallotta, regnando sto titolo: Raccolta delle immagini
Sisto V, furono compilate le costi- della b. l'ergine, ornale della co-
tuzioni pel clero vaticano con questo rona d'oro dal reverendissimo capi-
titolo : Constitutiones sacrosanctae tolo di s. Pietro, con una breve ed
basilicae Prìncìpis Apostolorum de esatta notizia di ciascuna imma-
Urbe, il cui indice produsse nella gine.
sua Storia il Martorelli a pag. 287 Degli emolumenti, che Alessandro
e seg. Tendevano quelle costituzio- VII ordinò che si pagassero nelle
ni a ricondurre nel clero l'antico ri- Beatificazioni, e Canonizzazioni, che
gore della disciplina canonica, e per- ivi si celebrano, abbiamo già tenuto
ciòerano alquanto severe. Ma poscia discorso a quegli articoli, per cui i

Paolo V, colla bolla Super cathc- canonici sulla porta della sagre-
dram, avocando a sé tutte le con- stia gli eressero un' iscrizione rico-
troversie fra i canonici e i benefi- noscente. Per ciò che riguarda
ciati, provvide diligentemente alla il canonico diacono della cappella
tranquillità del clero, ed ordinò la pontifìcia istituito da Alessandro VII
compilazione d'un libro di costitu- nel i655, a nomina del capitolo,
zioni Capita eonstituiionum
: etc. , non che per le vesti che deve assu-
che abbiamo superiormente citato, mere esercitando tal ufficio, e quan-
insieme alle altre Constitutiones ba- to il riguarda, se ne parlò già in
sìlic., etc, che sono quelle appunto questo Dizionario, al tomo VII, p.
che oggidì si osservano, e si leggono 24 e<J a
! > tomo Vili, p. 44-
^ 1

ogni anno in coro a' 2 5 gennaio Senza nominare gli altri Ponte-
festa della Conversione di s. Pao- fici benefattori della basilica, per a-
lo, cioè dopo il vespero. Nel pon- verne in più luoghi di questo arti-
tificato di Urbano Vili, insigne be- colo fatto menzione, ci limiteremo
nefattore della basilica, il conte A- ai seguenti. Benedetto XIII sollevò
lessandro Sforza Pallavicini piacen- il capitolo da un debito di cento
tino, con settantauno luoghi
instituì trentamila scudi, che addossò alla
di monti, un fondu per coronare reverenda fabbrica di s. Pietro e ,

con corona d'oro ie immagini più gli donò duecento otto luoghi di
celebri e miracolose della b. Ver- monti liberi. Memore poi Benedet-
gine Maria, da eseguirsi dal capi- to XIV di essere stato per più anni
tolo vaticano. Per indulto speciale aggregato al rispettabile capitolo va-
pontifìcio è rimasto questo privile- ticano, a' 17 marzo 1706, emanò
gio al capitolo, che per mezzo del la bolla Ad honorandam, che si
Cardinal arciprete, o de' canonici de- legge nel Bull. Bas. Valic. t. Ili,
putati, fa coronare le più prodigiose pag. 833 seg, cui egregiamente
e
immagini, insieme a quella del s. ebbe ad illustrare l'abbate Cenni
bambino, con corone d'oro, riceven- con eruditissime note. In essa, dopo
do per memoria un quadro ove evvi aver descritto per minuto il ma-
dipinta l'immagine coronata, la cui gnanimo Pontefice i privilegi della
,

CHI CHI 321


stessa basilica, del suo Cardinal ar- attualmente si compone del Cardi-
ciprete, e del capitolo e clero , ne nal arciprete, che vi tiene un di-
aggiunse degli altri. Di quanto fece stinto prelato per vicario, di trenta
l'io VI alla basilica, e al capitolo, canonici, di trentasei beneficiati, di
della sacrestia, e canonica da lui quattro cappellani Innocenziani, di
eretta, di sopra si tenne parola . ventisei chierici beneficiati, di sei

Anche Pio VII viene annoverato tra cappellani del coro, di due sotto
gl'insigni benefattori della basilica, sagrestani, di molti mansionarii, e
e del suo capitolo. Egli largamente chierici, di dodici accoliti, i quali
beneficò la basilica vaticana, le do- adempiono vari incarichi in servi-

nò un superbo, e grandissimo tap- gio della basilica ; di un seminario


peto che aveva ricevuto dall' impe- che interviene al coro nei comuni,
ratore Napoleone, ed un Ostensorio e nelle feste, di dieciotto cantori col
datogli dall'imperatore Francesco I: maestro di cappella ec. I canonici
parimenti le donò due calici d'oro, neir inverno usano la cappa colle
cioè uno che avea adoperato nella pelli di armellini bianche sopra al

canonizzazione ivi celebrata nel 1807; rocchetto, e nelle altre stagioni cot-
e l'altro che aveva ricevuto dallo ta , e rocchetto . I beneficiati e
stesso capitolo vaticano riconoscente, chierici egualmente nel-
beneficiati
e fino dai 3 maggio 1802 accordò 1' inverno usano la cappa con fo-
ai cerimonieri della basilica 1' uso dera di pelli bigie, sopra al roc-
della fascia paonazza con fiocchi si- chetto, e nelle altre stagioni la
mili, giacché, com'è noto, godevano sola cotta gli altri in tutte le sta-
l'uso della sottana e collare paonaz- gioni la cotta sulla sottana. Delle
zo, secondo il cerimoniale de' vescovi. vesti di alcuni ministri addetti alla
Il di lui successore Leone XII con- basilica , si tratta al tomo IX
cesse il titolo di città a Forlimpo- del Dizionario, alle pagine 68 e
poli, che è abbazia nullius del capi- 1 33, parlando della processione del-
tolo di s. Pietro, cioè a' 2 3 dicem- l' ottava del Corpus Domini, ove si
bre 1828, dichiarò con bolla che fa menzione delle doti annuali, che
ilcurato della basilica vaticana fos- dà il capitolo a povere zitelle; e di
se nel numero de' beneficiati, e del- quelle vesti colle quali il capitolo si

l' ordine de' preti. Confermò prima reca alla cappella del coro a celebra-
con altra bolla, emanata li 1 5 set- re i secondi vesperi della festa del-
tembre 1826, il rifugio di asilo la cattedra di s. Pietro in Roma
nella tenuta di Campo Morto , a- coli' intervento de' Cardinali, i quali
bolito da Pio VII, a' 6 luglio 1816, intervengono pure nella basilica, ad
prescrivendo però certe leggi, onde altre funzioni che descrivonsi agli
possa il coniugio conciliarsi colla articoli Cappelle Pontificie, e Cap-
pubblica sicurezza. Delle beneficen- pelle Cardinalizie. Lo stemma di
ze poi del regnante Gregorio XVI, questo capitolo sono due chiavi pen-
come de' suoi doni, concessioni, e denti sovrastate dal trirégno. V.
stabilimento di altre pontificie fun- Luigi Martorelli, Storia del clero
zioni da celebrarsi nella basilica, si vaticano, dedicata alla gloriosa me-
tratta in vari luoghi di questo moria di Pio VI, nelle sue Opere
articolo. tomo V, Roma 1827; e Francesco
Il nobilissimo capitolo vaticano Maria Torrigio, Le sagre grotte ec.
VOL. xn. 21
, ,

322 CHI CHI


Roma 1639, il quale a p. Gii, ri- prete nel 1
1
98 ; e poscia diven-
porta un catalogo di alcuni cano- ne Pontefice Gregorio IX nel
nici di s. Pietro, cioè di sessanta- 1227.
tre che furono creati Cardinali, da XIV. Gregorio Crescenzi romano,
Lucio III sino ad Urbano Vili, nel diacono di s. Teodoro, nomina-
i633. to da Gregorio IX nel 1227.
XV. Guido Papareschi Mallei ro-
Elenco de' Cardinali arcipreti della mano, del titolo di s. Maria in
basilica vaticana. Trastevere, vescovo di Palestrina,
nominato da Gregorio IX nel
I. Orso Orsini, figlio di Orso, fatto I23o.
arciprete da Benedetto IX, nel- XVI. Stefano de Normandis roma-
1' anno io35. no, diacono di s. Adriano, poi
II. Giovanni, creato da s. Leone IX prete di s. Maria in Trastevere,

nel io5o. eletto da Gregorio IX nel 12 32,

III. nominato da s.
Boninseniore, riformatore dei capitoli lateranen-
Gregorio VII nel 1075. se, e vaticano, e perciò beneme-
IV. Diodato, fatto da Vittore III nel rito di questo clero.
1086. XVII. Riccardo Annibaldeschi del-
V. Azzone, eletto da Pasquale II la Molara, diacono di s. Ange-
nel 1099. lo, fatto da Alessandro IV nel
VI. Ugo Geremei, diacono di s. 1254.
Teodoro, fatto da Onorio II nel XVIII. Giovanni Gaetano Orsini
1 124. romano, diacono di s. Nicolò in
VII. Rustico de Rustici, romano dia- carcere, eletto da Giovanni XXI
cono di s. Giorgio, creato da O- nel 1276, poi Pontefice Nicolò
norio II nel 1 1 27. III nel 1277, di memoria im-
VIII. Pietro Cariacense, di Garisen- mortale.
do, diocesi di Bologna, prete dei XIX. Matteo Rosso Orsini roma-
ss. Silvestro e Martino, eletto da no, diacono di s. Maria in Por-
Lucio II nel 1 144- tico, fatto dallo zio Nicolò III nel
IX. Bernardo, prete di s. Clemente 1277,
nominato da Eugenio III , nel XX. Napoleone Orsini romano
I l52. diacono di s. Adriano, nominato
X. Giovanni Conti, vicario di B_o- da Clemente V nel 1309.
ma, prete de' ss. Gio. e Paolo XXI. Annibaldi Gaetani di Cecca-
fatto da Alessandro III nel 1 176. no, prete di s. Lorenzo in Lu-
XI. Ugo Pierleoni, romano, diacono cina, fatto da Clemente VI nel
di s. Angelo, eletto da Lucio III 1342.
nel 1 183. XXII. Guglielmo del Giudice fran-
XII. Guglielmo Albi/nano, prete di cese, nipote di Clemente VI, che
s. Sabina, nipote di Filippo III nel i352 lo fece arciprete, digni-
re di Francia, creato da Urbano tà cui rinunziò nel 1 366.
III nel 11 85. XXII I. Rinaldo Orsini romano, dia-

XIII. Ugolino Conti, d'Anagni, dia- cono di s. Adriano, nominato da


couo di s. Eustachio, nipote di Urbano V nel i366.
Innocenzo III, che lo fece arci- XXIV. Ugo di s. Marziale fran-
, ,

CHI CHI 323


cese, diacono di s. Maria in Por- s. Sabina, fatto da Eugenio IV
tico, elelto da Gregorio XI nel nel 1439.
374
i
5
poi deposto nel 1878 da XXXIII. Pietro Barbo veneziano
Urbano VI come seguace dello diacono di s. Maria Nuova, poi
scisma. prete di s. Marco, nipote di Eu-
XXV. Filippo et Alencon francese genio IV, che nel 44^ il fece 1

della regia stirpe di Valois, pre- arciprete, donde nel 1464 fu


te di s. Maria in Trastevere, e esaltato al pontificato col nome
creato da Urbano VI nel 1378 di Paolo II.
arciprete, divenendo vescovo di XXXIV. Riccardo Oliviero de Lon-
Sabina, e poi di Ostia. gueil normanno, prete di s. Eu-
XXVI. Cristoforo Maroni o Mo- sebio, vescovo di Albano, quindi
roni romano, prete di s. Ciriaco, da Paolo II nel i^65 fu nomi-
fatto arciprete da Bonifacio IX nato arciprete , benemerito della
nel 1397. basilica.
XXVII. Angelo Acciajuoli fiorenti- XXX\. Battista Zeno veneziano,
no, del titolo di Lorenzo in
s. diacono di Maria in Portico
s.

Damaso , vice-cancelliere, nomi- nipote di Paolo II, fatto arcipre-


nato da Bonifacio IX arciprete te da lui, con amplissime facol-
nel i4o4> i n(^i vescovo d'Ostia. tà accordategli da Innocenzo Vili,
XXVIII. Antonio Calvi romano col privilegio sino allora inaudito,
prete di s. Prassede, già canoni- né più rinnovato dipoi, cioè di
co vaticano, eletto da Gregorio conferire oltre tutti i benefìcii, an-
XII nel 1408. co tre canonicati della basilica:
XV IX. Pietro Fernandes Fn'as spa- morì vescovo di Frascati.
gnuolo prete di s. Prassede, ve- XXXVI. Giovanni Lopez di Valen-
scovo di Sabina, creato arciprete za d' Aragona, già canonico di
da Giovanni XXIII nel 1412. s. Pietro, prete di s. Maria in
XXX. Antonio Corraro veneziano, Trastevere, e nel iooi fatto da
prete di s. Pietro in Vincoli, ca- Alessandro VI arciprete, in cui
merlengo di s. Chiesa, e nipote visse soli poiché mori
tre mesi,
di Gregorio XII, lo fu nel 1420 con sospetto di veleno datogli da
da Martino V, mentre era vescovo Cesare Borgia.
di Porto, donde passò ad esserlo XXXVII. Ippolito d' Este de' duchi
d'Ostia col decanato del sagro di Ferrara, diacono di
s. Lucia
Collegio, arciprete benemerito del- in nominato da Alessandro
Selci,
la basilica. VI nel i5oi arciprete della basi-
XXXI. Giordano Orsini romano, lica, morto vescovo di Ferrara
prete de' Martino e Silvestro
ss. sua patria.
a' Monti, poi di s. Lorenzo in XXXVIII. Franciotlo Orsini roma-
Damaso, quindi vescovo di Alba- no, diacono di s. Giorgio in Ve-
no, e di Sabina, nel i!\^\ fatto labro, fatto da Leone X nel
arciprete da Eugenio IV, dive- 1020 arciprete, dignità che rinun-
nendo penitenziere maggiore, e ziò nel 53o.
1

decano del sagro Collegio. XXXIX. Francesco Cornaro vene-


XXXII. Giuliano Cesarmi romano, ziano, fratello del Cardinal Mar-
diacono di s. Angelo, poi prete di co, nipote della regina di Cipro,
,, ,

3^4 cui CHI


e del doge di Venezia, prete di nel i586, Evangelista Pallotta
s. Pancrazio, ed arciprete della divenne canonico, che nel 1589
basilica nel 1 53o per volere di vi fu nominato Paris Pallotta, e

Clemente VII, dignità che riten- che nel i5g4, fu fatto benefi-
ne in commenda, quando governò ciato Perfetto Pallotta,per no-
la chiesa di Brescia, morendo do- mina del fratello Paris laonde ;

po averla rinunziata nel 1 543. con esempio non mai rinnovato


XL. Alessandro Farnese romano si videro nello stesso tempo, e
figlio del duca di Parma, diaco- nel medesimo capitolo, un arci-
no di s. Angelo, vice-cancelliere, prete, un canonico, e un benefi-
dall' avo Paolo III prima fatto ciato della stessa famiglia, la qua-
arciprete della basilica Lateranen- le in progresso ebbe anco altro
se, donde nel 1 543 lo passò al- canonico nella persona di Gu-
la vaticana con amplissime fa- glielmo Pallotta, poi Cardinale nel
coltà, e giurisdizione nelle cause 1777, e Antonio Pallotta, che
di
civili e criminali di tutte le per- fu anco anche
beneficiato, e poi
sone addette alla basilica, con- egli Cardinale nel 1822.
fermate anche da Pio IV. Morì XLII. Scipione Cajfarelli Borghese
nel 1 589, benemerito della basi- romano, prete di s. Grisogono
lica. penitenziere maggiore, biblioteca-
XLI. Gio. Evangelista Pallolla rio, prefetto della segnatura di
prete di Matteo in Merulana,
s. grazia, e dallo zio Paolo V pur
poi di s. Lorenzo in Lucina fatto arciprete lateranense, don-
fatto nel 1589 da Sisto arci- V de nel 1620, lo trasferì all' arci-
prete di s. Pietro colla stessa pretura di s. Pietro colla stessa
giurisdizione del Cardinal Farne- giurisdizione del predecessore. Mo-
se di lui predecessore, coli' ag- rì vescovo di Sabina.
giunta del diritto di fare i pon- XLI lì. Francesco Barberini fioren-
tificali, e di esercitare la giuris- tino, fatto dallo zio Urbano Vili,
dizione spirituale, e pel primo, titolare di s. Lorenzo in Dama-
prefetto della congregazione del- so, vicccancclliere bibliotecario ,

la reverenda fabbrica di san Pie- arciprete della basilica lateranen-


tro. Fu vescovo di Frascati, e se, quindi nel iG33 della vatica-
Porto, non che pro-datario. Com- na, la quale arcipretura egli ri-
pilò le costituzioni, di cui fa- nunziò nel 1667 a Clemente IX.
cemmo superiormente menzio- Esercitò la medesima giurisdizio-
ne, fu benemerito della basili- ne del Cardinal Borghese, e sotto
ca, e meritò che Tiberio Alfa- di lui Alessandro VII ordinò che
rano gli dedicasse la Tavola icono- i Cardinali arcipreti delle tre
grafica della, basilica vaticana . basiliche patriarcali di Roma, con-
Nel suo palazzo a Scossacavalli cedessero ai loro vicari la metà
fondò un collegio di dodici stu- della prebenda godevano
che ,

denti di teologia, ma poi fu ri- che indivisa equivale ad un ca-


dotto ad abitazione dei peniten- nonicato. Morì decano del sa-
zieri Dal libro I di Gia-
vaticani. gro Collegio, e benemerito della
como Grimaldi intitolato Dcscen- basilica pei doni che le fece.
dentia canonicorwn, si ricava che XLIY. Carlo Barberini romano,
,, ,.

C FU CHI 32 5
pronipote di Urbano VIIT, dia- in Maria ad
Carcere, poi di s.

cono di s. Cesareo, fatto da Cle- Martyres, nipote di Pio VI, e


mente IX arciprete della basili- nominato arciprete nel 1807 da
ca, nell'anno 1667, colla mede- Pio VII. Fu gran priore di Mal-
sima giurisdizione goduta dagli ta in Roma, segretario de' brevi
arcipreti sino da Paolo III, la ec.

quale, come si disse, fu poi nel XLIX. Alessandro Mattei romano,


1692 moderata da Innocenzo XII. prete di s. Maria in Ara Coelì,
Neil' assenza dello zio Cardinal vescovo di Palestrina, e poscia di
Antonio amministrò 1' arcipretura Porto, e quindi d' Ostia e Vel-
di s. Maria maggiore, il camerlen- letri, col decanato del sagro Col-
gato di s. Chiesa, e la diocesi di legio. Fu fatto da Pio VII nel
Palestrina. 1 8 1 7 arciprete vaticano, e fu di
XLV. Francesco Werli fiorentino lui pro-datario.
prete di s. Matteo
Merulana, in L. Pier Francesco Galleffi di Ce-
segretario di stato di Clemente sena, segretario di memoriali, ca-
X, indi prete di s. Lorenzo in merlengo di s. romana Chiesa
Lucina, fatto da Clemente XI nel Nel 1820, Pio VII gli conferì
1704 arciprete di s. Pietro. l' arcipretura della basilica di s.

XLYI. Annibale Albani Urbino, di Pietro in Vaticano, la quale go-


diacono di s. Maria in Cosmedin, dette sino ai 18 giugno 1837,
poi prete di s. Clemente, dichia- epoca sua morte, mentre pu-
di
rato dallo zio Clemente XI ar- re era abbate commendatario dei
ciprete vaticano nel 17 12, cioè ss. Benedetto, e Scolastica di Su-
dopo tre anni che vacava que- biaco, vescovo di Porto, s. Ruf-
sta rispettabile dignità. Diven- fina, e Civitavecchia , e perciò
ne in seguito segretario de' me- anche sotto decano del sagro Col-
moriali, camerlengo di s. Chiesa, legio.
vescovo di Sabina , e di Porto, LI. Giacomo Giustiniani romano
morendo perciò sotto-decano del prete de' ss. Marcellino e Pietro,
sagro Collegio, da tutti compian- segretario de' memoriali. Quindi
to massime dal capitolo della il regnante Pontefice Gregorio
basilica, dove per quaranta anni XVI, nel 1887, lo diede in succes-
era stato beneficentissimo arci- sore meritamente al Cardinal Gal-
prete. le/Ti, tanto neh" arcipretura della
XLV1I. Enrico Benedetto Maria patriarcale basilica vaticana, che
Clemente, duca di Yorck, nato nella cospicua carica di camer-
in Roma, figlio secondogenito di lengo di santa romana Chiesa
Giacomo III re d' Inghilterra essendo anco vescovo suburbica-
fatto arciprete nel 1701 da Be- rio di Albano.
. nedetto XIV. Divenne pure vice-
cancelliere e morì vescovo di
, Le notizie biografiche di tutti i

Frascati, e decano del sagro Col- prelodati Cardinali arcipreti vatica-


legio, benemerito del capitolo, e ni, si possono leggere ai rispettivi
della basilica. articoli del nostro Dizionario. V.
XLV IH. Romualdo Braschì Onesti inoltre 1' articolo Arcipreti delle
di Cesena, diacono di s. Nicolò basiliche ni Roma.
7,26 CHI cui
Chiese ed abbazìe filiali della ba- S. Giacomo a Scossacavalli. V.
silica vaticana. Chiesa di s. Giacomo a Scossa-
cavalli.

Dalla bollahonorandam, di Ad
Benedetto XIV, si rilevano sum- i S. Giacomo alla Longara. V. Chie-
mcnlovati privilegi concessi, e con- sa di s. Giacomo alla Longara.
fermati alla basilica, ed al capitolo,
non meno l'assoluta giurisdizione S. Giovanni detto de Spinelli fuo-
che a questo die'sulle abbazie a lui ri di porta Angelica. Il Panci-
dipendenti, fra le quali va partico- roli, Tesori nascosti, pag. 3:~7

larmente rammentata la celebre ab- stampato in Roma nel 1600, di-


bazia di s. Rufillo, ossia di Forlimr ce che questa chiesa si chiama
popoli (Fedi), ove il capitolo vatica- Spinelli da un canonico di s. Pie-
no tiene un vicario generale , il tro di tal cognome che la fab-
quale dipende dal canonico camer- bricò.
lengo deputato alle abbazie. Innu-
merabili poi sono slate le chiese S. Lazzaro fuori di porta Angelica.
ohe si fecero aggregare alla figliuo- I . Chiesa di s. Lazzaro.
lanza della basilica. Per dire t il-

tanto delle chiese filiali, che attual- S. Macuto. V. Chiesa di s. Ma-


mente ha in Roma, senza nomina- < ITO.
re quelle, le anali più non esistono,
ci limiteremo al seguente catalogo : S. MARI i della Purità de' Cauda-
tari. /'. Caudatari de' Cardinali.
S. Agata alla Suburra. /. Chiesa
di s. A e, vtv alla Suburra, diaconia S. Maria del Pozzo. Di questa chie-
Cardinalizia. sa nel rione di Borgo, ne tratta
il Panciroli, Tesori nascosti, pag.
S. A serro alle Fornaci. V . Chiesa
~ >-.
il quale (lice che perla fè-

ni s. Angelo delle Fornaci, par- sta della Natività, parte del capi-
rocchia. tolo di s. Pietro vi si reca ad
iiffiziarla.

S. Balbina. V. Chiesa di s. Bai-


boia, titolo Cardinalizio. S. Maria di s. Spirito, cioè .9. Ma-
ria in Saxia oggi, Chiesa di s.
S. Caterina della Rota. V. Chiesa Spiri'o (fedi). Qui però va
di s. Caterina della Rota, parrocchia. notato che s. Leone IV con
,

bolla dell' 854, dichiarò la detta


S. Ecidio a porta Angelica, che chiesa soggetta al capitolo Vati-
Bonifacio Vili nel i3oo unì alla cano ;
quindi s. Leone IX rista-

basilica. V. X Alveri Roma in ogni bilì al capitolo lo stesso privile-


stato, t. II, pag. 121, e Torri- gio. Dipoi Innocenzo 111, nel
gio, Grotte Vat. pag. 3 7 5. 1 i')S ,
nuovamente dichiarò la

chiesa soggetta al capitolo. Ed è


S. Francesco a Monte Mario. V. perciò che ogni anno s' intima
Chiesa ni s. Francesco a Monte- dal notaro del capitolo, al cura-
Mario, parrocchia. to di s. Spirito in Sassia ed al
j

CHI cui 327


priore del contiguo ospedale, ad perchè vi ha contiguo il quar-
intervenire nel giovedì santo nel- tiere.

la basilica di s. Pietro, per assi-


stere alla consagrazione degli olii S. Stefaso de Mori. V. Chiesa
santi, siccome chiesa soggetta alla di s. Stefano de' Mori.
basilica. I detti parroco e priore
mandano sempre a rappresentarli S. Tommaso in Formis. Questa pic-
in tal funzione un sacerdote, altri- cola chiesa posta nell' alto del
menti devono pagare la multa monte Celio fu detta in formis
di uno scudo d'oro. La stessa in- claudiis j dal vicino acquedotto
timazione si fa coi parrochi del- dell'acquaclaudia. Fu già posse-
le chiese filiali della città Leoni- duta dai Trinitari (Fedi)^ i quali
na, ed in caso di mancanza an- vi tenevano custodito il corpo di

ch' essi vanno soggetti alla mede- s. Gio. de Matha loro fondatore.
sima multa. Nel i3q) Bonifacio IX L'unì al
capitolo vaticano, che 1' uffizia ai
S. Maria in Traspontina. V. Chie- 21 dicembre festa del santo. Edi-
sa di s. Maria in Traspontina. XI fu successi-
ficata nel secolo
vamente restaurata da Bonifacio
Ss. Michele e Mjcyo in Borgo. VIII da Urbano VI e da Ales-
,

V. Chiesa de' Ss. Michele e M.v- sandro VII, mentre nel 1787
g>o, succursale della parrocchia di il capitolo la ridusse allo stato
s. Pietro. attuale: ha tre altari, e quattro
belle colonne di paonazzetto. An-
S. Pellegrino a Porta Angelica. ticamente fu una delle venti ab-
Questa chiesa fu fondata da s. bazie maggiori, e privilegiate di
Leone III con un ospedale pei Roma, i cui abbati assistevano il

pellegrini, che si recavano a visi- sommo Pontefice tutte le volte


tare la basilica vaticana. Carlo che celebrava solennemente. Il

Magno le donò il corpo di s. Mallio, Giovanni Diacono, e il p.


Pellegrino vescovo, e martire, ed Casimiro da Roma la chiamano
il capitolo vaticano nel i5o,o la s. Tìiomae juxta formarli Clau-
restaurò, come si può vedere nel diam. Il Panvinio, s. Tommaso
citato Alveri, tom. I, pag. 121 e presso V acquedotto di Claudio
seg. La guardia svizzera pontifi- e il Baronio s. Thomae juxta
cia vi seppellisce i suoi soldati, forum Claudii.

fLNfi DEL VOLUME DUODECIMO.


286029
BX 841 .M67 1840
SMCR
fioroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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